The New Age-Il risveglio del male.

di Son Goku97
(/viewuser.php?uid=1035650)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio di tutto-Parte 1 ***
Capitolo 2: *** L'inizio di tutto-Parte 2 ***
Capitolo 3: *** Verso Nuovi Orizzonti ***
Capitolo 4: *** Distruzione! ***



Capitolo 1
*** L'inizio di tutto-Parte 1 ***


L’inizio di tutto – Parte 1
 
Son Goku97: Salve a tutti ragazzi io sono Son Goku97 e questa è la mia prima FanFiction su questo sito. Spero vi piaccia! Mi scuso se c'è qualche errore e ripetizione, cercherò di migliorare :-). Detto ciò vi auguro buona lettura!  

Si dice vi siano vite unite fra loro nel tempo, legate da un'antica chiamata, che riecheggia nelle Ere.
 
Io mi chiamo Michael, sono un ragazzo che ama stare fuori dai guai, non amo una vita complicata. Mi piacciono molto i manga. Non ho molti hobby proprio perché mi stanco in fretta delle cose e condivido questa mia passione dei manga e degli anime con un mio amico Andrea. Vivo in un paese di montagna dove non succede mai nulla. Ho quindi una vita noiosa; ma a me piace così, o meglio piaceva…….
Tutto cominciò diverso tempo fa in una fredda serata di dicembre…… 


<< Va bene ci sentiamo più tardi su Skype, ora vado che mi sto congelando >>Disse un ragazzo da sotto la sciarpa.
<< Si si tranquillo, ti scrivo più tardi >> risposi io tutto infreddolito.
<< Però non fare al solito tuo che poi ti dimentichi sempre di scrivere e tocca scrivere a me >> disse l’altro da sotto la sua sciarpa.
<< Si mi ricordo Andrea non preoccuparti >> gli risposi piuttosto seccato ed ansioso di andare.
Detto ciò ci dividemmo per tornare ognuno alle rispettive case. Già perché quella sera non prendemmo la strada in comune per tornare alle nostre case e ciò fu un grosso errore. Le case di me e di Andrea non distano neanche 10 minuti a piedi solo che quella sera decidemmo di fare una passeggiata più lunga e di passare per un’altra strada, una strada più lunga ed estremamente silenziosa la sera. Così ci separammo ed io mi misi le cuffiette come mio solito prima di tornare a casa. Dopo qualche istante cominciai a sentirmi osservato; era un periodo che mi succedeva spesso, anche a scuola prima che la finissi. Ma quella sera era diverso, c’era qualcuno che mi seguiva. Inizialmente pensavo si trattasse di quelle strane paranoie che vengono alle persone quando si trovano in luoghi isolati e poco illuminati ma, cominciai a ricredermi quando, da dietro alcuni alberi che costeggiavano la strada provenne uno strano rumore, come di qualcosa che calpestava le foglie secche ai piedi degli alberi. Mi tolsi le cuffie e le rimisi in tasca. Mi voltai di scatto ma, non vi era proprio nessuno. Come si può sentire dei passi, di sera, in una strada senza che ci sia nessuno? Bella domanda. Non lo sapevo e non lo volevo scoprire. Affrettai il passo e mi diressi nei pressi della via laterale che era sia ben illuminata che ben frequentata. Intanto il rumore che proveniva dalle mie spalle si faceva sempre più nitido e sembrava un insieme di persone che avessero altrettante tipi di scarpe diversi che, ovviamente voltandomi io non vidi. Affrettai ancora di più il passo, ormai c’ero mancava qualche metro all’imboccatura della via. Arrivato all’imboccatura della via e svoltato l’angolo, forse la paura (me la stavo facendo addosso) forse la fretta, non mi accorsi che la strada era chiusa per lavori; infatti una grossa parte della strada era recintata da palizzate metalliche che impedivano a chiunque di cadere all’interno del nuovo varco per i tubi dell’acqua. E si, se ve lo state chiedendo ci diedi una testata contro. Quando mi rialzai mi accorsi che tutto a torno a me regnava un silenzio irreale, anche se fossi riuscito a superare la palizzata sembrava come se il paese fosse deserto. Intanto il rumore di passi era cambiato, si faceva sempre più vicino. Poi improvvisamente si arrestò e rimase un silenzio spettrale rotto solamente dal rumore del vento che con il suo ululare spazzava tutto il paese.
<< Ti prego ditemi che sto sognando >> dissi cercando di autoconvincermi.
Da dietro un vetro di una finestra quello che mi sembrò un uomo, mi stava osservando. Guardandolo meglio effettivamente non era un uomo. Di sera era più difficile da distinguere ma aveva un colorito della pelle nera come una notte senza stelle che sembrava riflettere leggermente la luce. Aveva degli occhi piuttosto larghi e, non so bene di che colore avesse gli occhi ma erano terrificanti; mettevano i brividi soltanto a guardarlo. Sul suo volto si disegnò un’espressione terribile, un’espressione di un selvaggio e di una spietatezza terribile. Indosso aveva soltanto un paio di jeans, era a dorso nudo, aveva un fisico estremamente prestante, in poche parole era un fascio di muscoli. Con un solo pugno spacco il vetro della finestra situata al terzo piano di una casa, saltò sulla ringhiera del balcone e spalancando la bocca mostrò una lingua di dimensioni esagerate si leccò la bocca e “strascicando” le parole mi disse:
<< Tu, ragazzo verrai con me >> mi disse guardandomi con occhi di brace.
<< V…V…Venire dove? No grazie, mamma mi ha insegnato a non andare con gli sconosciuti >> Gli risposi con un filo di voce.
Il mostro lanciando un ruggito infernale, saltò dal balcone e atterrò come se nulla fosse di fronte a me. Io ero completamente esterrefatto. Il solo guardarlo mi dava la nausea, emanava un odore marcescente e un incredibile senso di morte.
Con una velocità incredibile mi colpì al volto con un manrovescio scaraventandomi contro la palizzata in ferro. Mi si avvicinò lentamente e con fare deciso andò per toccarmi con una mano, quando la sua mano si fermo a mezz’aria e rimase fisso a guardare qualcosa. Nel colpirmi aveva fatto uscire dal mio cappotto il crocifisso che portavo al collo, vedendolo il mostro cominciò a parlare in una lingua strana e incomprensibile e si allontanò da me con un balzo.
<< Tu…Cosa diamine sei? Sei un demone >>
Con una risata terrificante l’essere rispose: << Presto noi domineremo il mondo moccioso e allora neppure il tuo Dio potrà proteggerti >> Detta questa frase la sua lingua si allungò e mi si strinse intorno al collo sempre più stretta.
<< Certo che siete davvero disgustosi, sarà un piacere rimandarti a casa >>
Una voce femminile rimbombò in tutta la via. Il mostro quasi non se ne fosse accorto avvolse ancora più forte la lingua intorno al mio collo. Prima che persi i sensi ricordo soltanto una ragazza che con un coltello gli tagliò la lingua. Da li in poi buio completo.
Cominciai a svegliarmi lentamente, non sapevo quanto tempo fosse passato, avevo i sensi offuscati, la testa mi roteava e non riuscivo bene a mettere a fuoco dove mi trovavo. Per qualche istante rimasi perfettamente immobile, poi lentamente la mente cominciò a schiarirsi e vidi davanti a me una ragazza che mi chiamava.
<< Michael, Michael svegliati, è tutto finito ora >> disse la ragazza accarezzandomi la testa.
Non appena mi fui ripreso mi accorsi che non ci trovavamo più nel vicolo dove ero stato aggredito da quell’essere mostruoso. Effettivamente non sapevo dove mi trovavo, ero all’interno di un edificio. La cosa che mi colpì subito fu l’altezza del soffitto, era altissimo, in grado di tenere all’interno anche casa mia. Sul soffitto vi erano tantissimi affreschi e disegni raffiguranti scene bellissime di angeli e uomini che parlavano. In particolar modo mi colpì il dipinto di un cavaliere che tagliava la testa ad un drago enorme e rosso con sette teste e dieci corna e un diadema sopra ogni testa. Quell’uomo roteando la spada aveva tagliato due delle sette teste. Il cavaliere indossava un’armatura e cavalcava un magnifico cavallo bianco.
<< Ti sei svegliato finalmente >> Mi disse la ragazza seduta sul letto alla mia sinistra.
Ero in un letto, con lenzuola bianche e tutto intorno a me la camera aveva numerosi mobili che sembravano tutti molto antichi e tutti rifiniti con tante trame molto complesse. Vicino al letto vi erano numerose sedie e sgabelli tutte di fattura molto elaborate con cuscini in raso tutti rivestiti da pregiati merletti di seta. In tutta la stanza inoltre erano attaccati numerosi quadri, da molto grandi a piccoli quasi come una fotografia. Pian piano provai a girarmi e non appena lo feci percepii una fitta lancinante al fianco sinistro che mi fece vedere una miriade di puntini luminosi davanti agli occhi.
<< Piano fai piano, non devi sforzarti, ti aiuto io >> Mi disse la ragazza.
Pian piano mi aiutò a girarmi e diverse volte dovetti trattenere l’impulso di urlare con tutto il fiato che avevo in corpo. Infine, quando mi girai sul fianco sinistro vidi una bellissima ragazza dai capelli corvini e lunghi raccolti in una coda di cavallo, aveva gli occhi di un nero intensissimo, talmente intenso che ci si poteva smarrire guardandola. Il viso era molto aggraziato, aveva dei lineamenti molto dolci e delle labbra rosse come ciliegie. Mi sorrise e quel sorriso ebbe il potere di attenuare, almeno per un po', il dolore che avevo al fianco. Aveva un sorriso di quelli che ti fanno sognare, uno di quelli che ti può rallegrare la giornata, uno di quei sorrisi che faresti di tutto per non spegnere. Inutile dire che aveva un fisico sbalorditivo perché potreste prendermi per un pervertito. Aveva un vestito scollato che lasciava intravedere delle forme morbide e delicate, la sua pelle era ambrata ed era molto prestante; il vestito era di un rosso di una tonalità stupenda che ne risaltava la pelle leggermente abbronzata. Insomma, toglieva il fiato.
<< Dove mi trovo? Che cosa mi è successo? >> Chiesi con un filo di voce
<< Stai tranquillo sei al sicuro ora, riposati un altro po' poi ti aiuto ad alzarti >> Rispose la ragazza con tono gentile
<< A proposito, io sono Cloe >> Continuò facendomi l’occhiolino
<< Ok, Cloe ma dove mi trovo? >> Gli chiesi cominciando a preoccuparmi
<< Sei da delle persone a cui stai a cuore >> Mi rispose con un sorriso malizioso
<< Ma di preciso a chi sto a cuore? A delle persone? Vi ringrazio per avermi salvato ma ora devo tornare a casa >> Risposi cercando di alzarmi dal letto, quando mi accorsi che ero a petto nudo ed avevo gran parte di esso ricoperto da bende.
<< Sei stato fortunato ad essertela cavata così, il colpo che hai subito da quell’essere ti ha scagliato contro le palizzate di ferro e ti ha fratturato due costole >> Mi disse lei in tono grave.
<< Okok va bene, ma io voglio tornare a casa, non posso prendere e sparire da casa come se nulla fosse, ti ringrazio davvero per avermi salvato da quell’essere ma… >> Mi interruppi fissando Cloe negli occhi
<< Quella cosa, che cos’era? >> Gli dissi in tono preoccupato
<< Era un demone delle tenebre, diciamo che sono dei cacciatori che per abilità e poteri possono rintracciare qualunque persona e, generalmente quando l’hanno trovata è difficile che la lascino scappare. >> Rispose lei con estrema naturalezza.
<< Devo aver battuto anche la testa in tutto ciò e, comincio a credere che anche tu l’abbia battuta >> risposi in tono ironico ridendogli in faccia.
<< hahahhahaha >> Scoppiò a ridere Cloe
<< Sei simpatico e inesperto, presto capirai tutto. Tuttavia, è strano il motivo per cui quel mostro cercava proprio te… >> Disse la ragazza spostandosi la coda di cavallo dalla spalla.
<< Credo che, sto per impazzire. >> Le risposi guardando il soffitto.
<< Inoltre, tu lo hai sconfitto…… >> le dissi sollevandomi a fatica.
<< Si, non era qualcosa di così impossibile >> rispose lei.
<< Quindi che cosa saresti tu, una specie di guerriera che vive in un castello? Sei una principessa guerriera? Sei la versione più giovane di Xena? >> le dissi sbeffeggiandola.
<< Lo scoprirai presto >> E facendomi la linguaccia uscì dalla stanza.
" Dove sono finito? Voglio tornarmene a casa " Dissi tra me e me.
 
Dopo un po' che ero solo stavo per assopirmi quando venni svegliato da dei passi che si avvicinavano accompagnati da diverse voci. Si fecero sempre più vicine finché la porta si spalancò di colpo e ne comparve un ragazzo dai capelli castani, aveva un volto molto serio con una cicatrice sul labbro che ne accentuava l’espressione corrucciata. Aveva degli occhi verde come degli smeraldi che rilucevano di una luce selvaggia e glaciale. Era un tipo che metteva i brividi. Aveva un fisico estremamente prestante, in poche parole, era un fascio di muscoli. Era piuttosto alto, forse un po' più di me e credo fosse un po' più grande di me. Si avvicinò al mio letto e tirò via le coperte senza dire una parola. Dietro di lui entrò un’altra ragazza, aveva dei lunghi capelli rossi che gli ricadevano sulle spalle; il viso era molto dolce, la pelle bianca e candida come la neve faceva risaltare le lentiggini sul viso. Aveva una maglietta arancione a maniche corte e dei jeans con gli strappi. Il fisico era anche per lei piuttosto prestante ma era un po' più minuta rispetto a Cloe. Naturalmente anch’essa era molto bella.
Il ragazzo biondo si mise accanto a me sul letto, poi mi sollevò come fossi un sacco di patate senza provocargli il minimo sforzo, poi con fare deciso si girò verso la ragazza con i capelli rossi e gli disse:
<< Rachele toglili le bende e procedi >>
<< Si signore subito >> Rispose la ragazza con tono accondiscendente
La ragazza mi si avvicinò e con le sue delicate mani cominciò a srotolare le bende che mi fasciavano dal petto fino alla pancia. Una volta tolte abbassai lo sguardo e ciò che vidi mi lasciò di sasso; Un livido di un colore molto scuro, si ampliava dall’ombelico fino alle fino al fianco sinistro.
<< Che ne pensi? >> Gli chiese il ragazzo biondo con aria preoccupata
<< Che se avessimo aspettato ancora un po' probabilmente sarebbe stato difficile poter fare qualcosa >> Rispose Rachele
<< Quindi che cosa volete fare? Chiamare soccorsi? >> Chiesi io estremamente preoccupato.
<< Non preoccuparti Michael, ci penserò io a rimetterti in sesto >> Mi rispose la ragazza sorridendomi.
Poi con un movimento delicato appoggiò la sua mano destra sul mio livido e il contatto mi provocò una fitta di dolore così forte che mi ritrassi di scatto ma il ragazzo biondo mi tenne fermo e mi disse:
<< Stai calmo, fidati di noi vedrai che andrà tutto apposto >> Mi disse puntandomi i suoi occhi verde smeraldo.
La ragazza rimise la sua mano sul mio petto e chiuse gli occhi. Il dolore che mi dava il solo contatto con quella mano era inimmaginabile. Poi ad un tratto, la mano della ragazza cominciò a risplendere di una flebile luce purpurea e, se bene poco prima era appena percettibile, ogni instante che passava diveniva più visibile e intensa.
Il dolore che provavo a poco a poco cominciò ad attenuarsi ed insieme ad esso cominciò a restringersi anche il livido, era una sensazione molto gradevole, sembrava come quando si rimane a galla sull’acqua del mare e si sentono le onde che pian piano attraversano il tuo corpo. Dopo circa un quarto d’ora il livido era sparito e la ragazza si interruppe.
<< È stato più complicato del previsto ma ho fatto riassorbire il sangue coagulato, adesso rimane soltanto da sistemare la costola >>.
Io ero talmente esterrefatto che non capivo nemmeno quello che diceva, la fissavo con un’espressione inebetita e gli occhi sgranati. Non potevo credere a ciò che avevo visto fino a quel momento, una ragazza usando una sorta di magia mi aveva curato…era qualcosa che andava completamente al di fuori della mia comprensione.
<< Tu…Sei una maga? Siete degli stregoni? Chi accidenti siete voi? >> Dissi guardando il ragazzo biondo che mi sorreggeva.
<< Calma ragazzo, ti spiegheremo tutto ora però dobbiamo sistemarti >> rispose lui
<< Ma non voglio che mi sistemiate proprio per niente! Chi accidenti vi conosce? Voglio… >> Non riuscii a finire la frase perché il ragazzo mi sollevò con una facilità come se sollevasse un ramoscello secco e mi mise a sedere. Sentii una nuova fitta di dolore alle costole, così forte che mi tolse il fiato e una miriade di puntini gialli mi comparve davanti agli occhi e soltanto per poco non persi i sensi. La ragazza si alzò e andò verso una cassettiera nell’angolo destro della camera e ne estrasse qualcosa, poi con cura lo ripose nei cassetti e richiuse il cassetto. Quando tornò davanti a me aveva un pezzo di stoffa in mano, la avvolse e mi disse:
<< Mordi >> Disse la ragazza guardandomi piuttosto seria
<< Non ho nessuna intenzione di farmi imbavagliare da voi, che cosa diavolo volete fare? >> Risposi io a fatica
<< Rimetterti in sede la costola, ti conviene mettere quel pezzo di stoffa in bocca >> Rispose la ragazza corrucciata
Poi con un movimento fulmineo mentre stavo per controbattere mi infilò quel panno in bocca.
<< Devi resistere, non ci vorrà tanto >> Mi disse la ragazza accarezzandomi il viso
<< Procedi pure >> Disse la ragazza guardando il ragazzo alle mie spalle.
Il ragazzo biondo allontanò un braccio, sorreggendomi con l’altro. Portò il braccio sinistro sul mio fianco, all’altezza di dove prima si trovava il livido e ci poggiò la mano. Rachele guardò l’altro negli occhi e annuì. L’altro ragazzo con una forza incredibile strinse il mio fianco, sentii le ossa scricchiolare e quella fu l’ultima cosa che sentii prima di perdere i sensi.
Al risveglio, mi trovavo sempre nella stessa stanza e come la prima volta accanto a me c’era Cloe che questa volta stava avvolgendo le bende e le stava sistemando dentro un baule.
<< Ti sei svegliato finalmente >> Disse la ragazza girata di spalle.
<< Già, così sembrerebbe >> Risposi io
La ragazza dopo aver posato le bende si girò e con le mani ai fianchi ed un sorriso furbesco in viso mi disse:
<< Forza, alzati allora! Vuoi stare a poltrire nel letto tutto il giorno forse? >>
Pian piano provai a muovermi e con mia grande sorpresa non c’era più alcuna traccia del dolore. Scostai le coperte e scesi dal letto; mi alzai la maglietta e con uno sconcerto tale che rimasi a bocca aperta come un idiota per qualche minuto, non c’era più nessun segno del livido.
<< Allora quella ragazza mi ha davvero guarito! Ma è una figata! >> Dissi io
<< Ora cominci a crederci? >> Rispose Cloe sorridendomi
<< Ho ancora tanti dubbi e sospetto che tutta questa storia sia dovuta al fatto che ho battuto anche la testa >> Dissi scherzando a Cloe
<< Sei uno scemo! Coraggio mettiti le scarpe, ti porto a fare un giro per conoscere il posto >> Rispose ridendo Cloe
<< Ok ma…la mia famiglia? Sarà in pensiero, posso tornare da loro? O almeno contattarli? >>Dissi io guardando gli occhi cerulei di Cloe.
<< Ma certo che puoi tornarci, tuttavia prima devi venire con me, oltre che farti fare un giro devo mostrarti una cosa >> Rispose Cloe
<< D’accordo… >> Risposi io piuttosto incerto
Non appena mi fui messo le scarpe e dato una sistemata, Cloe mi portò a fare un giro ed effettivamente era davvero un castello quel posto. Lo avevo detto solo per scherzo ma ci avevo preso. Da una finestra si scorgeva una torre altissima, dove si vedeva a malapena la fine aprendo la finestra e guardando fuori. La torre non aveva le classiche merlature tipiche dei castelli ma, aveva dei tetti a forma di cono che si stringevano man mano che proseguivano verso l’alto ed erano di un rosso molto acceso. inoltre, sulla cima mi venne detto che vi erano delle campane che venivano suonate in caso di pericolo. La struttura del castello era per lo più fatta in pietra bianca e le merlature erano presenti soltanto nei muri che collegavano una torre all’altra. Cloe mi fece visitare una torre da cui si godeva di un panorama che toglieva il fiato; sotto di noi un’immensa distesa di neve si estendeva a perdita d’occhio e si notavano gli inconfondibili picchi delle montagne intorno a cui volteggiavano delle aquile che si sentivano “gridare”. Cloe mi spiegò che quel castello era tanto antico quanto grande. Mi raccontò che inizialmente era appartenuto ad un ordine di cavalieri così antichi che il loro nome si era perso nelle ere. Ma se il fuori era stupefacente il dentro lo era ancora di più. In molti angoli del castello vi erano delle antiche armature ormai arrugginite dal tempo ma non per questo meno belle che, avevano entrambe le mani intorno all’elsa di una spada con la punta appoggiata sul pavimento. Avevano le visiere degli elmi calati e sulla loro testa si notavano dei pennacchi ancora di colore piuttosto acceso. Per i corridoi vi erano dei tappeti rossi lunghissimi che si perdevano a vista d’occhio e, ai lati, vi erano oltre alle armature, dei mobili in legno con sopra dei vasi dall’aspetto antichissimo che dovevano avere un valore senza eguali. Mi tenni ben alla larga dall’avvicinarmi a quei vasi per paura di inciampare e di romperli. Un altro aspetto che mi lasciò di stucco, era la quantità enorme di stanze, ogni 4-5 metri da una stanza ve ne era un’altra e, ai lati delle stanze c’erano dei vasi con dei bellissimi cespugli che rendevano un’atmosfera ancora più lussuosa.
<< Queste che vedi sono le stanze degli ospiti o della servitù >> Mi spiegò la ragazza.
Mi fermai di colpo e Cloe si voltò con aria interrogativa guardandomi.
<< Ma in tutto ciò voi chi siete? Questo castello è meraviglioso ma cosa ci fate qui dentro? >> Gli chiesi alla ragazza
Lei mi rispose con tono perentorio:
<< Lo scoprirai tra poco Michael, prima devo portarti da una persona, te la senti di attendere ancora un po'? >> Mi domandò lei
<< Ok…Come se tutto ciò non fosse già abbastanza assurdo >> Gli dissi di rimando io
Continuammo a camminare per un po' finché ad un certo punto svoltato un angolo ci trovammo di fronte ad una porta diverse dalle altre; se le altre erano perlopiù in legno decorato, questa era fatta in un tipo di legno differente ed aveva delle rifiniture in oro, come anche le maniglie. Oltre a ciò la forma della porta era più stondata e somigliante ad un arco. Sopra alla porta vi era uno stemma incorniciato di una fiamma gialla e arancione su uno sfondo nero; era uno stemma pensai, forse di una casata.
<< Che cosa facciamo qui? >> Domandai a Cloe
<< Entriamo >> Mi rispose con un sorriso
Con fare deciso la ragazza bussò alla porta.
Per qualche istante non si udì nulla, poi una voce all’interno disse:
<< Venite pure >>
Così facendo Cloe aprì la porta, inclinando la maniglia d’oro ed entrammo. L’interno era stupefacente. Il soffitto era a volta segno che ci trovavamo all’interno di un’altra torre e a giudicare dalla grandezza del posto dedussi che si trattava della torre più grande, la torre che in passato durante la storia era la dimora dei nobili e ultima difesa nel caso di invasione. Vi erano delle scale che salivano per circa una ventina di metri e conducevano ad un piano sovrastante che era circondato dal corrimano della scala. In alto un’enorme lampadario di cristallo illuminava la grandissima stanza ricolma di moltissimi oggetti, prima tra cui un’enorme distesa di libri, che si estendeva dal piano dove ci trovavamo noi fino al soffitto (pavimento del piano di sopra). La quantità di libri era impressionante e sembravano anch’essi libri di molto valore. Ai margini della libreria nascosto nella semi oscurità mi accorsi che c’era una persona che riponeva un libro negli scaffali. Guardai Cloe e la sua espressione si indurì. Dopo aver posato il libro la sagoma uscì alla luce e ne mostro un ragazzo che credo avesse più o meno la mia età, aveva dei capelli neri lisci che gli arrivavano fino al collo, gli occhi erano neri, di un nero feroce e freddo. Il ragazzo era piuttosto allenato ma meno del ragazzo biondo di qualche ora prima, era alto come me ed indossava dei pantaloni di una tuta blu e, una maglietta nera con scritto VANS. Non appena il ragazzo ci vide il suo volto si allargò in un sorriso agghiacciante, come quello di un cacciatore che trova la sua preda. Dei brividi mi corsero lungo la schiena e c’era qualcosa in quel ragazzo di terribile che dava i brividi soltanto a guardarlo.
<< Ben arrivato, tu devi essere Michael >> Disse il ragazzo
<< Smettila Ethan, non abbiamo tempo da perdere >> Disse la ragazza
<< Suvvia, non essere scortese voglio soltanto conoscere il ragazzo che è sopravvissuto ad un demone delle tenebre >>. Rispose il ragazzo avvicinandosi a passi leggeri con un sorriso piuttosto inquietante in volto. Quando fu faccia a faccia con me, mi soppesò, poi con aria non curante disse:
<< Perché cercava te quel mostro? >>
<< Secondo te io lo so? Per me secondo te è stato divertente tutto questo? >> Risposi fissandolo negli occhi. Un lampo d’ira attraversò i suoi occhi:
<< Come osi rivolgerti a me in questo modo? >> Il ragazzo dicendo ciò alzò lentamente una mano e la chiuse a pugno. Si intromise Cloe che si frappose fra noi due e, con fare duro gli disse:
<< Se alzerai una sola mano, interverrò io >>Rispose la ragazza adirata
Il ragazzo pian piano abbassò il braccio e il suo volto tornò alla normalità ma, la cosa più inquietante era l’espressione del suo viso; se fino a poco prima aveva un’espressione feroce adesso aveva un’espressione innocente come un bambino.
<< Non c’è problema, avremo senz’altro modo di discuterne… >> Ma il ragazzo non riuscì a finire il discorso perché dal piano sovrastante la libreria stava scendendo un uomo. Era un uomo dal fisico scultorio, era calvo, aveva una barba e dei baffi castani che gli incorniciavano il viso, indossava una camicia di raso bianca e dei pantaloni grigi molto raffinati, entrambe, sia la camicia che i pantaloni ne esaltavano la mascolinità.
<< Ora basta così Ethan, grazie per aver ricevuto gli ospiti ma ora ci penso io >> Rispose l’uomo con tono deciso
<< Come desidera >> E detto questo il ragazzo a passo svelto si allontanò fissandomi per un’ultima volta prima di richiudere la porta alle sue spalle. Cloe abbassò la testa in segno di reverenza e con tono gentile disse:
<< Signore, le ho portato… >>
Ma non riuscì a finire che l’uomo rispose:
<< Tu devi essere Michael! Ti ringrazio Cloe, venite salite con me >> Rispose l’uomo con un sorriso.
<< S…Si, piacere mio, lei sarebbe? >> Risposi io guardandolo stralunato
<< Io sono Victor! Scusa se non mi ero presentato, vieni di sopra Michael voglio spiegarti tutto >> Rispose l’uomo sorridendo.
<< Vieni anche tu Cloe >> Disse rivolgendosi alla ragazza che era rimasta un po' in disparte.
Salimmo le scale e, nel mentre, quell’uomo dalla testa pelata ci raccontò tantissime cose riguardo al castello, che era appartenuto a diversi principi, vi venivano fatte continuamente feste e banchetti, finché più avanti nella storia era diventata anche la base di sette.
<< Come nel vostro caso? Anche voi siete una specie di setta? >> Chiesi a Victor.
Lui mi rispose di rimando con un sorriso << Diciamo di sì >>
Guardandolo meglio mentre mi parlava notai che testa pe…voglio dire Victor, aveva delle spalle molto robuste e la camicia a mezze maniche mostrava gli avambracci dalla pelle ambrata e, sul braccio sinistro vi era lo stesso tatuaggio che vi era sopra alla porta, una fiamma. Arrivati al piano di sopra e superati una cosa come 300 scalini, ci trovammo davanti ad uno studio, vi era una scrivania al centro della stanza in mogano, con sopra tantissime scartoffie, così tante da rendere impossibile anche solo immaginare quante ce ne fossero, vi erano anche sulla scrivania due schermi di computer, di cui riconobbi la marca perché amatore da sempre dei Computer. Dietro la scrivania la stanza aveva un’enorme finestra che ne mostrava il panorama montano in tutto il suo splendore. Da li si riusciva ad intravedere fino alle valli e, intravidi non eccessivamente lontano anche il monte in cui ero cresciuto. Intorno a tutta la stanza vi erano piante ed era ricca di numerosi quadri antichi. Le sedie erano in pelle di un rosso molto acceso, soltanto che a dispetto della sedia di Victor, i braccioli erano di stoffa, mentre quelli della sua poltrona sempre in pelle. Notai anche che attaccato in mezzo a tutti gli altri quadri vi era lo stesso stemma che avevo visto di sotto e che Victor aveva tatuata al braccio. Victor si accomodò e ci fece segno di sedersi anche a noi, si accomodò alla poltrona e tirò fuori da un cassetto della scrivania un sigaro, lo accese e cominciò a fumare. Dopo aver tirato qualche boccata iniziò a scrutarmi e poi disse:
<< Dunque Michael, tu ti starai chiedendo chi siamo, perché sei finito in questo pasticcio e soprattutto che diritto abbiamo di tenerti qui >>
<< Si infatti >> Risposi io coprendomi il naso per evitare di sentire l’odore pungente del fumo.
<< Noi siamo un’antica associazione segreta, molto antica, più antica persino dei templari >> Disse Victor guardandomi negli occhi.
<< Il nostro compito >> Continuò l’uomo << è da sempre quello di proteggere il mondo dal male. Noi ci occupiamo per così dire di eliminare il male in eccesso nel mondo e, di lasciare soltanto quello indispensabile per l’equilibrio naturale delle cose >>.
<< Ovviamente fin qui c’ero arrivato ma, io voglio sapere tutto questo cosa c’entra con me? Voglio tornare dalla mia famiglia, saranno in pensiero… >>
Victor tirò qualche altra boccata dal sigaro e poi continuò:
<< Vedi ragazzo, da sempre il male ha cercato di insorgere e di soggiogare l’umanità, da sempre sognano di governare e l’ultima volta che ci sono riusciti il mondo è stato sull’orlo della fine >> Victor posò il sigaro su un’elegante portacenere argentato e proseguì:
<< Così Dio, diede ad un uomo il compito, oltre che la forza di estinguere il male dal mondo e di ricacciarlo nelle profondità dal quale era uscito >>.
<< Si dice che quell’uomo scelto fosse una persona giusta e di nobili ideali, così dopo un’estenuante lotta sul filo del rasoio l’uomo mandato da Dio scacciò il male e vegliò per diversi secoli sul mondo. Quando il compito fu terminato decise di comune accordo con Dio di tramandare il potere a persone “adatte” scelte in tutto il mondo di modo che non fosse mai lasciato da solo >>. L’uomo si interruppe e fece una pausa. Io guardavo quell’uomo convinto che all’interno del sigaro non ci fosse solo del semplice tabacco.
<< Ok Ok ma siamo sempre allo stesso punto, io cosa c’entro con tutta questa barzelletta? >> Risposi sempre più adirato
<< Michael >> Intervenne Cloe << Tu sai che è vero quello che ha detto Victor, il mostro che ti ha attaccato lo ha fatto per un motivo preciso, altrimenti non attaccano direttamente un umano >>.
La guardai pensieroso, tutti i torti non li aveva in fondo. Quel mostro se l’era presa con me e aveva cercato di rapirmi se non peggio, per quale motivo?
<< D’accordo la starò a sentire, finisca pure >> Dissi rivolgendomi a Victor
<< Come stavo dicendo ragazzo, Dio volle che il mondo non rimanesse più sguarnito, così insieme a quell’uomo decisero di tramandare a delle persone i poteri e il suo compito. Quell’uomo divenne la luce di speranza che Dio mandò sulla terra a cacciare il buio. Così quell’eroe prese il nome di Soul Paladin, il sogno delle anime di non essere più scacciati dal buio e di non essere più attanagliati dalla paura costante della notte. Tuttavia, passarono secoli da quell’uomo il primo Soul Paladin al suo successore, così quell’uomo addestrò secondo gli insegnamenti di un angelo un gruppo di persone affinché proteggessero il mondo finché un altro Soul Paladin non fosse venuto per disperdere il male >>. L’uomo fece una pausa e fece calare la cenere del sigaro nel portacenere.
<< Quelle persone siamo noi ragazzo e gli venne dato il nome di Perpetual Flames, le fiamme perpetue che vegliano sul mondo e che illuminano il buio nell’attesa della nuova comparsa di un Soul Paladin >>.
<< Tu ragazzo mio, crediamo che quel mostro ti desse la caccia perché credesse che tu sia un Soul Paladin >>Disse l’uomo fissandomi con i suoi occhi castani.
<< Mi state prendendo in giro? Credete veramente che io creda ad una storia del genere? Sembra una di quelle storie che si trovano su i libri! Detto ciò voglio tornare a casa mia, voglio tornare dalla mia fam… >>. Venni interrotto prima di completare la frase.
Dalle scale da cui eravamo saliti, salirono mia madre e mio padre, abbracciai mia madre e salutai mio padre. Poi guardando negli occhi mia madre mi disse:
<< Pensavo che fossi morto, mi hai fatto morire di paura. Poi per fortuna dei ragazzi mi hanno spiegato tutto >>.
Mi sciolsi dall’abbraccio e la guardai negli occhi marrone scuro come i miei.
<< Vuoi dire che tu gli credi? >> Gli dissi guardandola
<< Abbiamo sempre saputo che c’era di più in te Michael, una volta quando eri piccolo ti sognai come saresti stato da grande, mentre combattevi dei mostri e salvavi delle vite. Udii poi una voce nel sogno che mi diceva di avere fiducia e di non avere mai paura. Al mio risveglio per paura di quel sogno giurai che finché non lo avessi scoperto non ti avrei mai detto la verità e raccontato quel sogno. Credimi l’ho fatto per proteggerti >>. Disse la donna accarezzandomi il viso.
<< Lo abbiamo fatto per il tuo bene Michael >> Rispose mio padre.
Venimmo interrotti da Victor e Cloe che ci dissero che c’era soltanto un modo per vedere chi effettivamente io fossi. Così, io Cloe i miei e Victor scendemmo di due piani al disotto e percorremmo una lunga scala che portava in una stanza contrassegnata dall’inconfondibile fiamma che questa volta stranamente era blu.
<< Coraggio entra >> mi fece Cloe sorridendomi.
<< Perché mai dovrei entrarci? >> Risposi io guardando Cloe e gli altri << E poi da solo? >>.
Victor mi poggiò una mano sulla spalla e facendomi l’occhiolino mi disse:
<< Michael, entriamo anche noi ma prima c’è una sorpresa per te li dentro >> Disse Victor sorridendo.
Spinsi piano la maniglia gettando un’ultima volta lo sguardo a testa pelata e agli altri ed entrai.
L’interno della stanza era enorme. Vi erano tantissime armi riposte su apposite mensole. Tantissime pistole, archi e spade di ogni tipo, misura e grandezza. La stanza enorme era suddivisa in varie aree, era per così dire, una palestra nella quale vi si poteva fare pratica con ogni arma. Mentre camminavo notai i bersagli per le pistole e gli archi. La stanza enorme aveva ai lati delle colonne che sorreggevano la struttura del tetto, ed erano di un materiale nero e freddo e finemente decorate con motivi dorati. Tra una colonna ed un’altra si snodavano quattro corridoi che dividevano la stanza in quattro parti; La parte dedicata all’allenamento con le armi bianche, quella dedicata all’allenamento con le armi da fuoco (compresi anche gli archi), la parte dedicata all’allenamento marziale e poi in fondo a destra vi era una strana stanza con una porta socchiusa da cui giungeva un rumore di elettricità come se qualcuno stesse sistemando dei circuiti elettrici. Il pavimento della sala era fatto con piastrelle in marmo bianco decorate con complesse forme geometriche che sinceramente il solo guardarle in un momento del genere mi dava il mal di testa. Mi incamminai verso il corridoio da cui proveniva il rumore di elettricità, finché non giunsi in prossimità di una porta di colore scuro e notai che era socchiusa. Mi avvicinai pian piano evitando di fare anche il più piccolo rumore ed aprii la porta. Quello che vidi all’interno fu piuttosto strano. Ci trovavamo in una stanza completamente diversa da prima, era molto più illuminata, il pavimento aveva delle piastrelle in ceramica colorate e anche qui, vi erano molte armi. Mi colpì il fatto che dritto di fronte a me nel muro, vi erano tre mobili pieni di cassetti, uno in fondo e due ai lati, i mobili erano in legno con dettagli in ferro e nel mobile al centro si notava un cassetto più grande degli altri con una maniglia dorata. Non riuscii più a distinguere altro perché la luce diventava più intensa, sempre di più.
<< Chi diamine è che ha portato il sole dentro una stanza? >> Scherzai tenendomi gli occhi coperti con le mani.
La luce era abbagliante e il suono elettrico che ne proveniva era diventato fortissimo. Distinguevo a mala pena la mia mano, ma mi sembrò di notare a mezz’aria una sagoma; si trovava alla mia sinistra così, cercai di avvicinarmi e più mi avvicinavo più la luce era intensa e il rumore aumentava diventando quasi insopportabile. Avvicinandomi meglio la sagoma mi sembrò quella di una persona ma, dirlo con tutta quella luce non era facile. Così feci la cosa più normale che si poteva fare in un momento come quello, urlai.
<< Heeey, chiunque tu sia puoi spegnere questa diamine di luce? Temo che diventerò cieco così. Heeeey mi sente?! >> Alla detta di quelle parole, la luce cessò di colpo insieme al rumore elettrico e la sagoma che avevo visto poco prima mi cadde addosso.
<< Accidenti ti togli? Sei pesante dannazione! >> Lo rimproverai io
<< Chi diamine sei tu? Accidenti che male >> Rispose l’altro
Ci rialzammo e quando i miei occhi si ripresero vidi un ragazzo muscoloso, in canottiera nera e pantaloni neri, piuttosto prestante, quasi come il ragazzo biondo con la cicatrice. Anche lui era biondo, aveva i capelli a spazzola e…..
Non riuscii a finire la frase perché io conoscevo quel ragazzo eccome. Era Andrea.
Era qualcosa di impensabile; lui non era super muscoloso e non sapeva rimanere a volare a mezz’aria, ma era lui.
<< Andrea! >> Lo chiamai io
Il ragazzo che si massaggiava la testa si voltò a guardarmi e rimase di stucco anche lui.
<< Michael! >> Mi chiamò lui <<  Che ci fai tu qui? >>
<< Questo dovrei chiederlo io a te, dannato idiota >> Lo rimproverai io
<< Da quando in qua sai volare? Ma poi ti sembra il caso di cadermi addosso in quel modo? >> Risposi io guardandolo strano
<< ahhahahaahah stai calmo >> Rispose lui sorridendo.
<< Comunque anche tu, non urlare più in quel modo, mi hai fatto perdere la concentrazione e sono caduto. Potevo essermi fatto molto male >> Mi rimproverò lui
<< E io allora? Stavo diventando cieco per te che brillavi come una stella cometa! >> Gli urlai puntandogli il dito contro.
<< haahhaahahah scusami non sapevo che ci fosse qualcuno, in genere rimango qui alcune ore a meditare e ad esercitarmi e non ci viene molta gente. Gli altri preferiscono allenarsi con le armi >>. Rispose il ragazzo come se fosse la cosa più normale del mondo.
<< Ok ok, non mi interessa, io voglio sapere tu cosa ci fai qui? E perché improvvisamente ti sei pompato ed emani scosse elettriche? >> Gli chiesi indignato
<< Tranquillo ora ti spiego tutto >> Rispose il ragazzo sorridendo
In quel momento entrarono nella sala, Victor, Cloe e i miei genitori.
<< Ah vedo che vi siete ritrovati! >> Disse Victor in tono allegro
<< Ritrovati? Mi è caduto addosso questo idiota! Sai la novità? >> Mi girai verso Andrea << Sei pesante! Dovresti dimagrire! >>
<< Chi deve dimagrire? >> Mi disse guardandomi male << Questo è il peso dei miei muscoli! >> Rispose Andrea baciandosi Il muscolo del braccio
<< Fai veramente pena >> Lo canzonai io
<< Smettetela voi due >> Intervenne Cloe << Alzati, dobbiamo spiegare delle cose a Michael >>
<< E già che ci sei Mister Muscolo vai a prendere la sfera >> Lo prese in giro Cloe
<< Perché piacciono anche a te i miei muscoli oltre che a Rachele, Fiammetta? >> Gli disse di rimando lui
<< Come mi hai chiamata? >> Disse imbestialita Cloe
<< Adesso basta! Vado io a prendere la sfera. Tu Andrea spiega a Michael come stanno le cose e sarà meglio per voi che la smettete di comportarvi come mocciosi >> Disse piuttosto alterato Victor.
<< Ok Ok testa pelata >> Disse Andrea tra sé e se.
L’uomo si avviò verso il mobile che avevo visto all’entrata e scomparve per qualche attimo.
<< Insomma vuoi dirmi che diavolo succede? >> Dissi sempre più indignato guardando Andrea
Andrea si strinse nelle spalle << Bhe diciamo che non so da dove cominciare >> Disse Andrea grattandosi la testa.
<< Diciamo che io sono qui da quando avevo 6 anni. So che è difficile da credere Michael ma hai avuto un amico fino ad ora che è un gran figo >> Disse Andrea sorridendo
<< Che ha un grande ego piuttosto >> Disse Cloe ironicamente
Andrea scagliò un’occhiataccia a Cloe e poi proseguì a raccontare.
<< Stavo dicendo >> Proseguì il ragazzo guardando di sottecchi Cloe << Quando avevo 6 anni durante un pomeriggio mentre giocavo con altri bambini, accadde un’incidente >> Andrea si interruppe e mi guardò negli occhi.
<< Accadde che, per un banale litigio tra bambini si scatenò il mio potere >> Disse Andrea in tono grave.
<< Tanto tu non lo avessi notato Michael io posseggo l’elemento fulmine >> Proseguì Andrea ma questa volta senza vantarsi.
<< Durante quell’incidente rischiai di folgorare tutti i bambini presenti >> Andrea si fermò per riflettere in tono grave e poi proseguì:
<< Diedero la colpa ad un corto circuito ma comunque sia per un periodo nessuno voleva più avvicinarmisi, sembrava che tutti avessero paura di me. Finché un giorno Victor mi si avvicinò, mi disse che lui sapeva di cosa fossi capace e che non aveva paura di me e che mi avrebbe aiutato ha controllarlo meglio >>.
<< Mi ricordo di quell’incidente a malapena….Chi si immaginava che eri tu… >> Dissi osservando Andrea
<< Si ma, la cosa che mi da fastidio Andrea è che io sono tuo amico, a me potevi dirlo! Io non lo avrei mai detto a nessuno! Anche perché secondo te qualcuno mi avrebbe creduto?! >> Urlai contro Andrea
<< Lo so…ma Victor non mi ha mai permesso di farlo. Soltanto i miei genitori lo sanno >> Rispose Andrea << So cosa stai per chiedermi >> Mi interruppe Andrea prima che pronunciassi parola
<< Riguardo allo spostamento tra casa nostra e qui è piuttosto semplice, il fulmine mi fa essere veloce >> Disse Andrea sbeffeggiandosi.
In quel momento tornò Victor con uno strano involucro tra le mani. Victor aprì il cofanetto quando si fu seduto per terra accanto a me. Fece tacere tutti e mi spiegò che quello che stavo per fare poteva cambiarmi la vita per sempre.
<< D’accordo >> Risposi io sicuro di me
Victor tirò fuori dal sontuoso cofanetto rivestito in raso un fagotto di stoffa rotondo. Lo srotolò e ne rivelò il contenuto: una sfera di vetro grande circa una trentina di centimetri. Sembrava una di quelle sfere che usano le maghe (sedicenti) che ci sono alle fiere per leggerti il futuro. Era completamente trasparente e non mostrava neppure un minimo graffio. L’omaccione mi porse delicatamente la sfera tra le mani e con aria severa mi disse:
<< Michael, con questa sfera tra le mani vedremo chi tu sia davvero. Questa sfera è in grado di mostrare l’intera vita delle persone mostrandone pregi e difetti. Inoltre, mostra se una persona ha una particolare familiarità con un elemento o se ho ragione nel tuo caso con tutti >>. Disse Victor
Strinsi la sfera nelle mani e fissai Victor negli occhi.
<< Adesso concentrati e incanala la tua energia nella sfera >> Mi disse il capo dei Perpetual Flames.
<< Ok >> Risposi io piuttosto dubbioso.
Mi concentrai stringendo la sfera tra le mani, incrociai lo sguardo con mia madre che mi sorrise e con Cloe, ciò mi spinse a concentrarmi e a dare il meglio di me. Incrociai lo sguardo anche con Andrea che faceva il cascamorto con Rachele che nel frattempo era arrivata insieme ad altre persone per assistere. Devo dire che avere gli occhi addosso di tutte quelle persone mi agitava parecchio ma a poco a poco svuotai la mente e la sfera iniziò a brillare, prima impercettibilmente poi in maniera sempre più intensa. Ciò fu più che sufficiente per zittire tutti all’interno della sala, persino Andrea smise di fare il casca morto. La sfera riluceva di diversi tipi di luce ad intermittenza, passava dal blu acqua, al verde foglia, al rosso fuoco al giallo elettrico ed infine una luce bianchissima investì tutta la sala. Adesso ero in grado di incanalare energia anche senza concentrarmi. La sfera cominciò a scaldarsi sempre di più finché cominciò a diventare difficile persino tenerla in mano. Victor che era di fronte a me non fece una piega, rimase impassibile come era all’inizio come se la cosa non lo scuotesse affatto. Infine, quando la sfera era ormai rovente sotto gli occhi attoniti delle persone presenti, me compreso, la sfera si incrinò e la luce si spense.
Victor di fronte all’incrinatura della sfera di vetro rimase di stucco e sbiancò.
La sala tornata alla sua normale luminosità, mostrò le facce sconcertate dei presenti. Tutti mi guardavano come se fossi un alieno compresi i miei genitori.
Victor ritrovata la calma, almeno apparentemente, con tono grave mi disse:
<< Tu sei indubbiamente il Soul Paladin Michael. Ma quello che più mi preoccupa è che mai prima d’ora la sfera si era incrinata; quell’oggetto è antichissimo. Tu devi cominciare l’addestramento il più in fretta possibile. Tutti noi >>. Disse Victor alzando la voce e dando più enfasi al discorso << Ci troviamo davanti ad uno dei più potenti Soul Paladin mai esistiti, questo significa soltanto una cosa: che si sta avvicinando una minaccia di dimensioni così grandi da far sembrare la Seconda guerra mondiale una scaramuccia tra mocciosi. Quindi invito i maestri qui presenti a cominciare subito l’addestramento di Michael, con la supervisione mia e di mio figlio Frederick >>.
Si intromise il ragazzo che mi aveva rimesso in sesto le costole:
<< Dobbiamo sbrigarci prima che tutta quell’energia dentro Michael sia troppo grande da potersi controllare o potrebbe diventare una minaccia anche per noi >>.
L’omone dalla folta barba si voltò verso di me dopo aver raccolto la sfera ed averla richiusa nel cofanetto e mi allungò una mano. Dopodiché con un flebile sorriso mi disse:
<< Sei pronto ragazzo ad intraprendere questa strada insieme a noi? >>.
<< Non che abbia molta scelta testa pelata >> Rispose Andrea da dietro
Victor sobbalzò e per poco non fece ricadere la sfera.
<< Si, anche se la cosa ha sempre meno senso, accetto >> Risposi afferrando la mano di Victor e rimettendomi in piedi.
 
Nel frattempo, nel corridoio che portava in quella stanza….
 
Ethan aveva assistito senza farsi vedere da nessuno ed in preda all’ira con pugno creò un solco profondo alcuni centimetri nel muro.
<< Inammissibile! Un moccioso bastardo con quei poteri! Ma lo vedremo! >> Disse tra sé e se il ragazzo avvolto da una tunica nera.
Il ragazzo si tirò il cappuccio sul capo e si incamminò velocemente per il corridoio….


Son Goku97:  Siamo arrivati alla fine della prima parte del capitolo! Ci tenevo a precisare che questa è una storia Crossover ma mi sono preso due capitoli per spiegare cosa succede nel nostro mondo! Spero vi sia piaciuto, io vi saluto e ci vediamo nelle recensioni se qualcuno vuole darmi qualche parere è ben accetto :-). Di seguito sono elencati i personaggi che fanno parte dell'associazione, noi ci vediamo presto con la seconda parte ;-).  
 

Personaggi: 


Rachele: Rachele è una maga e una guerriera piuttosto dotata, i suoi poteri principali sono il controllo dell'elemento acqua, del ghiaccio e può vaporizzare le cose che tocca, dal controllo dell'elemento acqua ha sviluppato anche straordinari poteri curativi. Ha un carattere piuttosto dolce e gentile per questo preferisce usare i suoi poteri per curare piuttosto che per uccidere.

Victor: Victor è uno tra i guerrieri oltre che mago più potente nel nostro mondo oltre che tra i capi delle altre sedi dell'associazione. I suoi poteri principali eccetto quelli magici consistono nel controllo dell'elemento terra e dell'elemento aria. Ha svolto tantissime missioni da giovanissimo, divenendo oltre che un guerriero eccezionalmente dotato anche uno stratega militare, così facendo in breve tempo si è conquistato la stima degli altri maestri divenendo ad appena 17 anni capo della nostra sede dell'associazione.
 
Frederick: Frederick è il figlio del capo dell'associazione Perpetual Flames Victor. Anche lui è un guerriero ed un mago eccezionalmente dotato, ha svolto un'enorme quantità di missioni e ciò ne ha mostrato il valore a tutti i membri dell'associazione. Da suo padre ha ereditato l'elemento terra. Non si sa molto altro sulle sue abilità e su questo ragazzo, l'unica cosa che si sa è che è un tipo che rimane sempre calmo anche nei momenti più critici somigliando ancora di più a suo padre Victor da cui ha ereditato anche il vizio del fumo.
 

Andrea: Andrea è un ragazzo che aiutò Victor tempo fa in seguito ad un incidente con il suo elemento, i fulmini. Si dice che i fulmini insieme al fuoco sia uno degli elementi più difficili da controllare ma sotto la supervisione di Victor imparò già in tenera età a controllarli. Andrea è un ragazzo piuttosto orgoglioso dei suoi poteri, ha un ego piuttosto smisurato, si allena tantissimo da quando Frederick lo sconfisse in un combattimento di allenamento. Questo lo ha portato a considerare Frederick suo rivale. Non perde occasione per mettersi in mostra davanti a Rachele. Questo personaggio è l'alter ego di Sayman, mio amico nonchè scrittore di FanFiction su questo sito. 

Cloe: Questa bellissima ragazza ha un carattere principalmente gentile e scherzoso ma sa anche essere molto decisa e aggressiva. Si crede che sia per la sua doppia natura che sia entrata in sintonia con il fuoco. Il fuoco sa riscaldare ed essere un amico gentile ma anche un terribile nemico. Cloe è diventata una maestra di tutto rispetto all'interno dell'associazione.
 
Michael: Michael era un ragazzo normalissimo che aveva una vita come tanti altri ragazzi ma poi la sua vita è stata stravolta e cambierà per sempre. Nelle sue vene scorre il sangue del Soul Paladin, un guerriero mandato da Dio per sconfiggere il male. I suoi poteri sono vastissimi si dice che il primo Soul Paladin scuotesse le montagne con un solo colpo. Sarà in grado Michael di scongiurare il pericolo che incombe? 

Ethan: Questo ragazzo è vissuto sempre all'associazione e Victor gli ha fatto da padre allenandolo e insegnandogli tutto quello che sapeva. Ethan si è allenato duramente credendo che un giorno lui sarebbe diventato il Soul Paladin e per lui non è mai esistito altro oltre che l'allenamento e l'associazione. I suoi poteri sono piuttosto singolari, utilizza una tossina che avvolge il suo corpo e gli permette di abbattere nemici con un solo colpo. Inoltre ha una forza davvero incredibile. Chissà che non sia diventato Soul Paladin perchè nasconde le ombre nel cuore....

La sede dell'associazione: Questo castello è tanto grande quanto antico. Si dice che sia appartenuto a numerosi nobili durante la storia. Questo posto divenne una delle sedi dell'associazione dopo che ne notarono le capacità magiche, capacità si dice che gli pemette di modificare i suoi interni nel corso del tempo, un pò come il Labirinto di Dedalo. Nasconde tesori ma anche molti segreti. 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** L'inizio di tutto-Parte 2 ***


L’inizio di tutto- Parte 2
 
Son Goku97: Salve a tutti! Benvenuti nel secondo capitolo della mia storia! Spero che questo capitolo possa essere di vostro gradimento! Detto ciò ci vediamo a fine capitolo con i personaggi! Buona lettura!
 
Erano già trascorsi diversi giorni da quando mi ero unito all’allegra combriccola. Cominciai l’addestramento: o meglio i diversi tipi di addestramento. In poco più di un mese avevo imparato già diverse tecniche di arti marziali e appreso diversi procedimenti di utilizzo degli elementi. L’elemento con cui mi sentivo più legato era il fuoco, non so bene il perché ma mi riusciva praticamente in modo spontaneo, mentre per gli altri elementi la cosa si complicava; in particolare per l’acqua e l’aria. L’acqua è uno degli elementi più difficili da domare mi ripeteva sempre Rachele ma, l’elemento che mi riusciva più complicato era l’aria.
<< Forsa riprova>> Disse Alex osservandomi con tono severo
<< D’accordo >> risposi io piuttosto abbattuto
<< Michael, te l’ho già spiegato, l’aria è un elemento persino più indomabile dell’acqua. L’aria è incontenibile è irrefrenabile. Per questo non puoi usarla indirettamente ma devi permettere all’aria di entrare e spirare attraverso te>> Spiegò l’uomo.
Fissai l’uomo in volto.
 
L’uomo di corporatura snella e slanciata indossava una tunica bianca legata in vita da una cintura nera. I pantaloni erano anch’essi bianchi e indossava delle scarpe nere da ginnastica. Insomma, era vestito come il classico insegnante di Kong Fu. Il viso dell’uomo era completamente rasato, aveva delle fattezze piuttosto delicate che lo facevano sembrare più giovane.
 
I capelli erano scuri, ricci e sempre piuttosto intrigati, proprio come i miei. Victor ne nutriva un grandissimo rispetto proprio perché ad aiutarlo nel perfezionamento dell’elemento aria era stato proprio lui.
 
<< Te lo mostro ancora Michael. Ma devi prestare particolare attenzione>> disse l’uomo in maniera corrucciata. Alex si concentrò, serrò i pugni e chiuse gli occhi. Improvvisamente all’interno della stanza cominciò ha manifestarsi un forte vento come se qualcuno avesse lasciato la finestra aperta. L’uomo aprì gli occhi e con uno scatto in avanti diede un pugno all’aria; nello stesso istante nel muro proprio davanti a lui comparve la sagoma di un pugno grosso un paio di metri.
 
La mia bocca si aprì sempre di più. Credevo davvero che sarebbe arrivata a toccare terra.
Guardai l’uomo e gli dissi:
<< E io dovrei fare una cosa del genere? >>
L’uomo mi guardò con un sorrisetto << Ma non è nulla di che e poi tu sei un Soul Paladin quindi mi sorprenderei se non riuscissi a fare un attacco basilare come questo >>.
<< Riproveremo domani adesso devi andare da Cloe, ti sta aspettando e, per il tuo bene ti raccomando di non farla aspettare ancora per molto. Quella dannata ragazza ama davvero tanto urlare e io non ho nessuna intenzione di sentirla stridere come un bassotto durante un temporale>> Disse il maestro grattandosi un orecchio con un dito.
<< O merda! >> Dissi con aria spaventata guardando il Bruce Lee dei nostri giorni.
 
In prenda al panico raccolsi tutte le mie cose dalla sala di addestramento e corsi via salutando un’ultima volta l’inusuale maestro. Mi diressi in fretta verso un corridoio sulla destra. Zigzagai per un po' tra i corridoi finché non arrivai alla porta della sala di combattimento.
Svoltato un’angolo mi imbattei in una bambina che con la sua bambola tra le braccia la accarezzava e piangeva. La bambina si chiamava Annie ed era stata trovata durante una missione. Da quanto risultava doveva essere rimasta orfana durante un’incursione di demoni. Annie era una bambina minuta di cerca 8 anni; aveva i capelli di un colore piuttosto particolare: viola. Si pensa che fosse stata intaccata da magia demoniaca e dai controlli effettuati dalla divisione speciale, la ragazzina aveva grosse tracce di energia demoniaca nel corpo, tuttavia era piuttosto singolare che una bambina così piccola potesse contenere una simile quantità di energia demoniaca senza mostrarne effetti. O meglio, senza morire. Mi avvicinai a lei e accarezzandogli i capelli gli dissi:
<< Hey Annie che cos’hai? Perché piangi? >>
La bambina non rispose e continuò a pettinare la sua bambola. Così la presi in braccio e la costrinsi ha guardarmi negli occhi. La bambina mi guardò per qualche istante e poi mi si strinse al collo singhiozzando. Poi con una flebile voce mi disse:
<< Mi mancano mamma e papà, quando tornano? >>
Tolsi la piccola dall’abbraccio e gli asciugai gli occhi con un dito e poi con fare gentile gli dissi:
<< Torneranno presto piccola, però dovresti sapere che le bambine belle come te non devono piangere! Altrimenti diventano brutte! E tu non vuoi diventare brutta vero? >>
La bambina scosse la testa sorridendo
<< Brutta come te intendi? >> Pronunciò Andrea con scherno alle mie spalle
<< Spiritoso come sempre parafulmini del cavolo >> Dissi guardando di traverso il biondo.
Detto ciò il ragazzo si incamminò per il corridoio facendo finta di non aver sentito.
<< Annie >> dissi rimettendo a terra la bambina << Ti va di vedere la nuova tecnica che ho imparato durante gli allenamenti? >>
La bambina disse di si compiaciuta ed io gli spiegai che si trattava di una tecnica del vento che modificava la voce alle persone. Era utilizzata dalle squadre speciali durante le missioni e si dimostrava utilissima in molteplici occasioni.  Così facendo mi concentrai, trassi un respiro profondo e poi soffiai in direzione di Andrea.
<< Ecco fatto, sta a vedere >> Dissi sorridendo alla piccolina.
<< Hey Andrea, scusa potresti dirmi per favore a che ora devo venire a lezione da te che non mi ricordo? >> Pronunciai guardando il ragazzo che si incamminava per il corridoio. Il parafulmine vivente si volto e mi disse:
<< Alle 18 in punto idiota >> Pronunciò Andrea ma, stranamente con una voce piccolissima come se aveva respirato l’elio. Mi trattenni per non ridere ma, quando anche Annie cominciò a ridere non ne potei più fare a meno e di rimando risposi al ragazzo:
<< Ma sicuro Alvin, devo portare anche gli altri Chipmunks? >> Dissi ridendo in faccia al biondo.
Il ragazzo accortosi del tranello che gli avevo tirato sciolse la tecnica e minacciò di tararmi un fulmine in testa. Fui così costretto a salutare Annie e a tornare al mio impegno onde evitare di essere fulminato. Mi incamminai a tutta birra verso la sala di addestramento ancora ridendo.
 
Aprii la porta ed entrai. La stanza si presentava come un locale piuttosto grande, non particolarmente arredato e piena di armi e di attrezzature da combattimento disseminate ordinatamente in apposite mensole. Le piastrelle del pavimento erano di terracotta finemente lavorata con motivi geometrici che, se guardati troppo a lungo (almeno a me lol) davano il mal di testa. Dalla parte opposta della stanza vi erano gli unici mobili proprio sotto alle immense vetrate che correvano lungo tutto il muro. I mobili erano in legno molto simili a quelli dove Victor teneva quella sfera che aveva usato per me, si, quella palla di vetro che aveva brillato come una di quelle sfere da discoteca per intenderci.
 
<< Era ora che ti muovevi dannato cervello di gallina! >> Sentii una voce rimproverarmi e non feci in tempo ad accorgermi che Cloe si era avvicinata per mollarmi un pugno in testa.
<< Aiaaaaa! Ma sei impazzita? >> Mi lamentai tenendomi la testa
<< Così impari a far aspettare una ragazza >> Rispose di rimando Cloe
<< Quando avete finito di litigare cari i miei sposini possiamo anche dare il via alla prova >> Disse Ethan chiudendo la porta alle sue spalle
Cloe si rabbuiò e cambiò rapidamente espressione.
<< Cosa ci fai tu qui? >> Disse la maestra delle fiamme guardando di traverso Ethan
<< Suvvia Cloe non essere così sgarbata, sai benissimo che mi sono sempre occupato io di queste cose. Sono io che devo vedere e valutare il livello degli allievi, per di più quale onore abbiamo oggi! Valutare il livello di un Soul Paladin! Non potevo certo mancare >> Disse Ethan con aria strafottente nascondendo un sorriso sinistro >>.
<< Ma non ce n’è alcun bisogno sono io la sua…>> Non riuscì a completare la frase Cloe che venne interrotta da Ethan.
<< Suvvia non ho intenzione di fargli del male, sono qui soltanto per valutare oppure avete paura di me? >> Disse il ragazzo guardando prima me poi l’altra.
 
<< Ehm, francamente non mi fai né caldo né freddo >> Risposi squadrandolo dalla testa ai piedi << Piuttosto >> proseguii << Non è che sei un po' invidioso di me? >>. Le luci nella sala cominciarono a lampeggiare ad intermittenza, un alone violaceo cominciò ad avvolgersi intorno ad Ethan e un aroma dolciastro si diffuse in tutta la stanza di addestramento.
<< Non ti permetterò di fare una sciocchezza come al tuo solito!>> Pronunciò la giovane prendendo fuoco.
Improvvisamente l’alone si ridimensionò solamente intorno al sinistro ragazzo che alzando la testa e guardandoci disse:
<< Già tremate di paura solamente mostrandovi un assaggio del mio potere >> Disse con tono sardonico
<< Affatto >> Risposi guardando il castano dritto negli occhi per poi continuare:
<< Vogliamo cominciare? >>
<< Molto volentieri >> Mi rispose lui sorridendomi di rimando.
Intervenne Cloe che con fare deciso si avvicinò a noi due dicendo:
<< Naturalmente credo che per il momento non sia il caso che tu combatta contro due maestri, iniziamo con uno solo, così io potrò tenere d’occhio sia te >> Disse la ragazza passando con lo sguardo da me a Ethan << Che lui >>
Detto ciò andò in un angolo e si appoggiò al muro, poi scandendo chiaramente ad alta voce disse: << Cominciate! >>
Io presi immediatamente fuoco e lanciai una sfera di fuoco contro Ethan che schivò senza alcun problema.
Guardando Ethan dritto negli occhi sorrisi e lui si voltò verso la sfera di fuoco. La sfera di fuoco non appena toccò terra si divise in altre sfere più piccole che si scaraventarono su Ethan ad una velocità impressionante senza lasciargli tempo di reagire e scoppiando provocando una nube di polvere.
<< Non sei un po' troppo sicuro di te Soul Paladin? >> Sentii dire dal maestro del veleno all’interno della nube di vapore.
Improvvisamente qualcosa mi colpì ed io cominciai a perdere lucidità. Era il veleno. Ethan mi si avvicinò e mi sostenne prima che potessi cadere a faccia avanti e portando la sua bocca al mio orecchio pronunciò:
<< Non preoccuparti Michael, dopo che il veleno sarà entrato in circolo ti restano circa due minuti di vita ma vedrai che non sarai da solo, ti raggiungerà presto la tua amichetta sciacquetta e anche quel perdente del tuo amico parafulmine! E poi chissà chi altro…I tuoi genitori sono così gentili…>> Detto ciò mi lasciò cadere a faccia avanti e con aria sicura si allontanò.
Tuttavia, a quelle parole qualcosa dentro di me scattò. Era come se pur avendo coscienza di me non avessi più controllo del mio corpo ero solo uno spettatore. Il pavimento e il mio corpo iniziarono a fumare ed Ethan e Cloe si voltarono a guardarmi esterrefatti. Le mie braccia cominciarono ad essere solcate, da vene di fuoco, gli occhi divennero di brace, i capelli diventarono fiamme vive e in pochi istanti il Michael che era li fino a poco prima sparì lasciando il posto a qualcosa di ben diverso.
Il corpo era solcato da vene di fuoco, i vestiti iniziavano a fumare e a bruciarsi e lentamente di fronte ad Ethan si palesò un essere fatto interamente di fiamme che emanava un calore mostruoso. Persino Cloe maestra del fuoco aveva problemi a starmi vicino dal calore emanato. Io assistevo alla scena come soltanto uno spettatore, cercai di muovermi ma senza esito, cercai di urlare ma ebbi ancora meno successo. Potevo soltanto assistere senza neppure aver controllo del mio corpo. Il mio corpo poi si mosse, si alzò da terra e gridò. Un urlo lacerante fece tremare l’intero edificio e poi come se a muoversi non fossi io ma il mio istinto il mio corpo si scagliò contro Ethan con un pugno che lo scaraventò fuori dalla finestra.
Fu come se stessi sognando, poi improvvisamente una rabbia cieca si impadronì di me e mi avvolse come una fiamma vorace che brucia qualunque cosa sul suo cammino; così ripresi, almeno un poco, controllo del mio corpo, per poi dirigere tutta la mia furia contro il figliastro di Victor. Con un pugno fortissimo a mezz’aria Ethan fu scaraventato a terra dove si creò un cratere largo diversi metri.
Mentre intorno al cratere una nube di polvere si sollevava, io atterrai un po' più distante, il mio corpo ribolliva di fuoco, mi sentivo incredibilmente bene, mi sentivo a dirla tutta come se fossi invincibile. Dalla finestra dal quale avevo scaraventato di sotto lo strafottente Ethan, udii per un breve istante la voce di Cloe insieme ad altre anche se non riuscii a capire di chi fossero.
<< Hey bastardo! Pensi di sbarazzarti di me con così poco?! Sarò io a sbarazzarmi di te e dimostrerò a tutti che tu non sei il Soul Paladin, sei soltanto un cane rabbioso! E sai cosa succede ai cani rabbiosi? Si Sopprimono! >> Pronunciò con veleno Ethan con un sorriso beffardo rialzandosi dal cratere.
Una colonna di fiamme, avvolse tutto il mio corpo, la collera continuò ad aumentare e più aumentava più l’intensità delle mie fiamme cresceva e acquisivo con più lucidità coscienza del mio potere. Non capivo ancora diverse cose, sapevo soltanto che dovevo indirizzare tutta quella rabbia contro qualcuno, altrimenti sarei esploso come un petardo cinese. Il mio corpo si mosse talmente velocemente che non feci in tempo neppure a sistemare i pensieri, era la rabbia a pensare per me e a guidare il mio istinto.
Il volto di Ethan mutò da un sorriso beffardo ad una smorfia di terrore; vedendomi sparire e ricomparire proprio davanti a lui. Spalancai la bocca e gli riversai addosso una marea di fiamme. Il ragazzo urlò di dolore, poi il torrente di fiamme cessò e il ragazzo cadde a terra privo di sensi fumante. Non era diventato un mucchietto di cenere ora che ci penso, perché uno strato di veleno aveva avvolto completamente il suo corpo e gli aveva evitato di polverizzarsi.
Intanto intorno a me, si cominciarono a radunare molte persone dell’associazione, sia maestri che allievi, tutti erano accorsi dinanzi ad un pericolo del genere. Dinanzi a così tanti guerrieri il mio spirito ribollì ancora di più; la rabbia che avevo dentro era lontana dall’essere placata. Così facendo afferrai per la testa il velenoso ragazzo che gemette e lo scagliai insieme ad una sfera di fuoco contro un gruppo di persone che, esplosero insieme lui. Da li la mia attenzione si spostò su due figure che stavano dritte poco davanti a me. Le riconobbi e ciò mi diede un brivido di eccitazione; il mio corpo diveniva minuto dopo minuto più forte e le mie fiamme aumentavano di intensità tanto che si sciolse una lastra di pietra ai piedi della fontana nel cortile.
<< Che cosa diamine è quella cosa?! >> sentii la voce di Andrea che diceva in preda allo sgomento.
<< Lui è Michael, anche se non sembra. A quanto pare qualcosa deve avere innescato in lui un risveglio di una parte dei suoi poteri. Onestamente non avrei mai immaginato che dentro un semplice ragazzo si nascondesse un potere così grande. Il mio intero corpo sta fremendo dall’eccitazione. >> Disse Rachele la guerriera di acqua.
<< Non è che stai fremendo di paura vero? Perché io ho la netta sensazione che non appena avremo sistemato la cosa dovrò cambiarmi i pantaloni! >> Disse il biondo guardando con aria preoccupata Rachele.
La ragazza non rispose ma condivise, il ragazzo solare e scherzoso che Rachele aveva imparato a conoscere nelle ultime settimane sembrava essere svanita. Dinanzi ai due ragazzi la figura di Michael apparve come completamente mutata. Il corpo di Michael, il mio corpo, era solcato da vene di magma, aveva assunto una colorazione di pelle rossastra, gli occhi erano rosso sangue e i capelli, erano divenute fiamme ardenti.
Cercai di pronunciare qualche parola ma al posto di parole uscì soltanto un urlò terrificante.
<< Rachele, dobbiamo intervenire ed aiutarlo mentre aspettiamo Cloe con Victor. Non possiamo permettere che uccida qualcuno >> Disse il maestro del fulmine alla rossa.
<< Possiamo provarci Andrea, tuttavia la cosa che mi preoccupa è se dovesse prendere coscienza degli altri elementi. Un combattimento prolungato potrebbe permettergli di risvegliare anche gli altri elementi e allora sarebbe la fine. Dobbiamo finirlo velocemente, con un paio di attacchi mirati. Non abbiamo altra scelta >>.  Disse la scarlatta rivolta ad Andrea e lui annuì
<< Temo che tu abbia ragione >> Rispose il biondo osservando Michael che stava in piedi ad una quindicina di metri da loro.
<< Ragazzi eccomi! >> Si sentì la voce di Cloe e un momento dopo comparve la ragazza atterrando proprio accanto a Rachele.
<< Era ora fiammetta >> Schernì Andrea guardando la castana.
<< Hai avvertito Victor?! >> proseguì il maestro
<< Victor era fuori per una riunione! Gli ho mandato un messaggio spiegandogli la situazione. Mi auguro che lo veda in tempo >> Spiegò la ragazza
<< Accidenti a te testa pelata! Stai sempre in ufficio a fumare e proprio ora che ci servi non ci sei?! Spero che ti cadano anche le sopracciglia!! >> Inveì Andrea
Un urlo lacerante interruppe la conversazione dei tre.
Il mio corpo stava ribollendo sempre di più, la rabbia che mi attanagliava il cuore era qualcosa che non poteva essere descritta. Udii una voce, mentre tutto in torno a me si faceva sfocato e quasi onirico, prima impercettibile poi pian piano divenne chiara. Era la voce seducente di una donna che mi sussurrava e mi diceva:
<< L’unica cosa che può farti stare meglio Michael è uccidere. Uccidi tutti e radi al suolo l’intera area e io ti libererò da ogni male >>
La voce nella mia testa svanì ed io tornai alla realtà. Adesso il mio unico obiettivo era distruggere e lo avrei fatto, lo avrei fatto in maniera indiscriminata.
Le fiamme avvolsero il mio corpo e una colonna di fiamme si innalzarono da me fino a superare l’altezza del castello.
Andrea e le ragazze si prepararono a combattere. Il fulmine si sprigionò alla massima potenza, così come le fiamme di Cloe e l’acqua di Rachele. Improvvisamente fu come se il mio corpo si mosse di istinto e con una velocità inumana arrivai davanti a Rachele scaraventandola con un calcio lontano tra i boschi che circondavano la sede dell’associazione.
Roteai, e con un pugno scaraventai Cloe contro una parete del castello, abbattendola.
Andrea attaccò, un fulmine mi perforò la spalla sinistra e usando la velocità che lo contraddistingueva mi sferrò una serie di pugni che mi fece mancare il fiato. La terra tremò e i suoi pugni divennero sempre più forti e pesanti tanto che persino gli alberi cadevano per l’onda d’urto.
Mentre il ragazzo che conoscevo da quando ero piccolo mi attaccava udii di nuovo la voce nella mia testa.
<< Annientalo >>
In quel momento il mio corpo reagì da solo e bloccò le braccia del guerriero dei fulmini. Sentii Andrea che gridava dal dolore. Le mie mani bruciavano.
Con una prova di forza incredibile i nostri corpi si contorcevano cercando l’uno di prevalere sull’altro, mentre rotolavamo in mezzo al bosco, abbattendo alberi e spaventando molti animali che, incuriositi dal rumore erano accorsi a vedere. Con un urlo di rabbia il mio corpo prese fuoco ma questa volta avvolse sia me che Andrea. Andrea avvolto dai fulmini cercò di liberarsi in tutti i modi ma, la mia stretta era troppo salda ed io ero troppo vicino a lui perché potesse colpirmi. Avvolti in un abbraccio mortale precipitammo da una piccola altura. Lì Andrea ormai quasi allo stremo, spalancò la bocca da cui scaturivano dei fulmini e con tutta la forza che aveva in corpo prendendo un lungo respiro sputò una colonna di lampi che attraversarono il mio corpo e mi scaraventarono a terra facendomi esplodere. Andrea, ormai stremato si inginocchiò e cercò di riprendere fiato.
La colonna di polvere creata dall’esplosione impiegò diversi minuti a dissiparsi ma quando lo fece mostrò qualcosa che sconvolse Andrea nel profondo.
Michael, si era rialzato, aveva di nuovo il corpo avvolto dalle fiamme ma questa volta c’era qualcosa di ancor più spaventoso. Intorno alle fiamme che avvolgevano Michael si notavano delle scariche elettriche che ad una velocità incredibile, apparivano e scomparivano, sembrando quasi che danzassero.
Andrea, si lasciò cadere a terra. Le bruciature che aveva riportato, nonostante i fulmini lo avessero protetto non erano da sottovalutare. Tuttavia, il ragazzo si rialzò mostrando una forza di volontà e un coraggio che gli avevano permesso di diventare un maestro in così giovane età. I fulmini lo riavvolsero, questa volta in maniera ancor più fitta. Sarebbe stato impossibile per chiunque sorpassare tutte quelle saette.
Tuttavia, Michael ci riuscì.
La combinazione di fuoco ed elettricità aveva donato a Michael non solo nuova energia ma lo aveva fatto diventare molto più veloce di prima. Il fuoco lo rendeva più leggero mentre il fulmine raddoppiava i suoi riflessi. A quella velocità Michael sfrecciò verso Andrea e con un pugno dritto in faccia lo alzò a mezz’aria poi, con un calciò lo scaraventò a terra, spedendolo davanti alla fontana nel cortile d’entrata del castello.
<< Michael, non sprofondare nella rabbia, noi siamo qui per te >> dette queste parole l’amico di una vita di Michael, perse i sensi. Con tutta la rabbia che avevo in corpo un urlo spaventoso risuonò fortissimo provocando delle folate così forti da sradicare gli alberi del bosco intorno a me.
<< Credo sia arrivato il momento ragazzo >> Disse una voce alle mie spalle
Mi voltai e vidi Victor con in braccio Andrea privo di sensi. Gli mise qualcosa in bocca, tipo una caramella. Il ragazzo gemette ma sembrava stare decisamente meglio. Il capo dei Perpetual Flame lo lasciò adagiato sul prato. Gli accarezzò la testa e con fare paterno gli disse:
<< Riposati figliolo, adesso ci penso io >>
Continuò l’omaccione barbuto:
<< Ho sentito quello che hai detto delle sopracciglia! >>
Andrea sorrise e si addormentò esausto.
<< Adesso a noi due Michael! Giuro che ti riporterò indietro fosse anche l’ultima cosa che faccio! >> Disse Victor incamminandosi verso di me.
Mentre si incamminava un’energia dorata cominciò a ricoprire il suo corpo. Emanava una forza tale che crepava la terra ad ogni passo. Il mio cuore batteva a mille ma non avevo paura, ero eccitato.
<< Ti farà senz’altro piacere sapere che questa non è il mio primo scontro contro un Soul Paladin ragazzo >> L’uomo sorrise sotto i folti baffi.
Victor si abbassò molto velocemente e con una mano toccò il suolo dicendo:
<< Artigli Terrestri! >>
Immediatamente come delle enormi dita fatte di terra sbucarono dal suolo e mi si avventarono contro. Non erano un grosso problema da schivare con la velocità del fulmine che era pure potenziata dal fuoco che mi aveva reso molto più leggero e scattante. Il mio corpo cominciò ad evitare quelle enormi “spine” di terra facendo degli avvitamenti talmente incredibili che se nel caso avessi fallito la mia missione come Soul Paladin avrei avuto un futuro assicurato nella ginnastica artistica o come trapezista al circo! Se il mondo avesse continuato ad esistere ovviamente….
Ma questo non è il momento di pensare di queste cose. Dentro di me la rabbia continuava ad aumentare, stava diventando così intenza che se non me ne sbarazzavo in fretta sono sicuro che sarei esploso. La mia testa stava per scoppiare. Mi distrassi un attimo e le spine di terra mi furono rapidamente addosso pronte a ghermirmi. Mi bloccarono a mezz’aria formando una specie di gomitolo intrigato. Il potere di quell’uomo era incredibile e io lo sapevo per questo non potevo perdere.
Non volevo perdere. Strinsi i pugni e allargai le braccia. Mi concentrai e con tutta la forza che avevo in corpo tirai un pugno contro una roccia. Il mio pugno attraversò la roccia come se fosse burro fondendola. Notai il volto di Victor stupefatto dal buco nella roccia. Tirai una raffica di pugni alla parete, creando una serie di buchi tutti ravvicinati. Dopo di che misi una mano sopra l’altra e creai una sfera di fuoco che feci diventare sempre più grande. La sfera di fuoco arrivata ad avere un diametro di circa 4 metri arrestò la sua espansione ed io la scaraventai contro la roccia che la sciolse come se nulla fosse e proseguì la sua corsa verso Victor. L’uomo superata la sorpresa iniziale si alzò in piedi staccando la mano dal terreno. Si alzò in piedi e rimase fermo a fissare la sfera di fuoco. La sfera di fuoco continuò la sua mortale corsa finché ad un palmo dal suo corpo voltò lateralmente verso destra e si andò a schiantare contro la parete di una montagna esplodendo. Victor mi guardò serio. Quell’uomo mi faceva arrabbiare ancora di più, era sempre così serio, così austero che sembrava non se la prendesse mai per nulla. Il mio corpo fu coperto di fulmini e ad una velocità impercettibile ad occhio nudo mi precipitai contro l’omone pronto a colpirlo con un pugno. Tuttavia, il maestro, ricambiò il pugno che si scontrò con il mio a mezz’aria.
 
L’onda d’urto fu potentissima, tanto da crepare la terra sotto i piedi di Victor e facendo cadere massi dalla parete della montagna. Il mio corpo si mosse ancora più velocemente e gli assestò un calcio al volto spedendolo contro la sede dell’associazione. Tuttavia, l’uomo virò a mezz’aria e tornò indietro fluttuando come Superman! Ma a me è sempre stato antipatico Superman! Questo pensiero mi fece arrabbiare ancora di più.
L’uomo, a mezz’aria con tutta la forza che aveva in corpo batté le mani contro di me, scatenando una corrente di aria così forte da schiacciarmi al suolo. Ogni muscolo del mio corpo era schiacciato sotto una pressione talmente alta che sembrava mi stesse camminando sopra un elefante.
Sentii l’uomo pronunciare una frase:
<< Palmo dell’uragano! >>
Un’altra massa d’aria si schiantò contro di me ma decine di volte più potente della prima ed esplose. Quando la nuvola di polvere si dissolse Victor rimase piuttosto turbato dal non trovare il mio corpo. Per fortuna, sotto di me a pochi centimetri sotto il suolo avevo percepito dei cavi elettrici e trasformandomi in elettricità li avevo utilizzati per fuggire evitando per un soffio di finire come una mosca contro un vetro.
Victor ci andava così pesante? Voleva uccidermi?! Testa a biliardo del c@#§*!
Uscii dai cavi della rete telefonica poco lontano da lì e udii di nuovo una voce. Quella voce.
<< Distruggi tutto e io ti porterò con me nel nuovo mondo che sta per arrivare! Li non dovrai più temere la rabbia! Accoglimi Soul Paladin! >>
Alla detta di quelle parole, mi scatenai ancora. Una nuova scarica di rabbia ribollì in me e scosse il mio corpo nel profondo. Mi sentivo ancora una volta fortissimo capace di distruggere qualunque cosa, improvvisamente neppure Victor mi faceva più paura, sentivo soltanto rabbia.
Il mio avversario usò di nuovo la tecnica della terra, per la seconda volta quelle spine mi accerchiarono e mi richiusero in una sfera di roccia. Questa volta però non sortì lo stesso effetto della precedente; con tutta la forza che avevo in corpo scatenai un’onda di fiamme così potente che fece esplodere il contorto gomitolo di roccia in mille pezzi. Di fronte a me Victor mi osservava serio: l’uomo si stava preparando per la prossima mossa.
Sentivo il mio corpo carico di tensione; ci stavamo studiando e tutto intorno a noi regnava il silenzio, rotto solamente dall’ululare del vento.
Improvvisamente, fu come se il mondo intorno a noi rallentasse e attaccammo. Dalle mie mani fuoriuscirono delle saette che scagliai contro il capo dei Perpetual Flames ma, il fulmine si schiantò contro una parete d’aria e rimbalzò via. Intanto molte persone seguivano lo scontro da lontano e non osavano quasi respirare.
Victor, si alzò di nuovo in volo e richiamò un’enorme massa d’aria verso di sé per poi scagliarmela addosso. Tuttavia, questa volta mi ero prevenuto; dal mio corpo si sollevò una colonna di fiamme molto alta. L’aria mi fu scagliata addosso ma invece di schiacciarmi come era avvenuto poco prima soffiò intorno a me e poi spirò verso l’alto.
Notai il mio avversario che mi osservava con un sorrisetto e tra sé e sé pensò:
 “Niente male davvero, ha creato un’aria di alta pressione, facendo si che l’aria circolasse da una a bassa pressione ad una più alta annullando così l’effetto del mio attacco. Davvero ammirevole tuttavia…. “Ma l’uomo non riuscì a finire di pensare che venne scaraventato da un mio calcio a terra. La terra tremò per l’impatto e le persone che erano nei dintorni cercarono riparo dall’onda d’urto. Quando la nuvola di polvere si diradò un cratere della dimensione di circa 15 metri copriva gran parte del viale d’entrata alla sede dell’associazione.
<< Molto bravo Michael, adesso finisci anche gli altri e sarai libero >> la voce mi parlò di nuovo ed io come quasi ipnotizzato mi voltai verso gli altri.
Intanto Cloe e Rachele che si erano riprese stavano trasportando Andrea verso il castello. Cominciai a preparare una sfera di fuoco e questa volta se li avessi colpiti sarebbero stati carbonizzati all’istante. Le due ragazze cercano di correre più velocemente possibile ma non sarebbe servito. Stavo per fare fuoco, quando la terra tremò di nuovo. Quando mi voltai non c’era più un cratere ma un’enorme montagna di terra che si muoveva e cresceva sempre di più fino a raggiungere i 20 metri d’altezza, a quel punto l’enorme ammasso di terra cominciò a mescolarsi come se fosse liquida e ad assumere la forma di un corpo umano gigantesco. Si formò il tronco, si formarono due enormi braccia che si staccarono dal corpo, l’ammasso nella parte finale si divise in due formando le gambe. Infine, dall’ammasso di terra che ormai era un corpo umanoide si staccò la testa, un’enorme testa di terra grigiastra, pian piano assunse anche delle fattezze, il naso, la bocca, le orecchie e infine si aprirono gli occhi. Era inconfondibile: aveva la testa pelata, era Victor, certo era alto circa 20 metri o forse anche di più; era di roccia, ma era ancora pelato! Era inconfondibile.
Il Victor gigante si avvicinò verso di me e con una voce immensa tuonò:
<< Terra! Soppressione! >>
Un’enorme pugno calò su di me velocissimo e io lo bloccai con uno sforzo immane. Sentivo il terreno sotto di me che si spaccava ed enormi crepe si creavano tutto intorno a me. Con uno sforzo incredibile riuscii a scansare il pugno gigantesco e a saltare verso l’altro, verso il volto di Victor. Arrivato all’altezza del suo volto sputai una colonna di fiamme e di fulmini contro la sua faccia ma, come risposta l’enorme faccione del guerriero più potente dei Perpetual Flames mi soffiò contro, spazzando via sia il mio attacco che me. Ma il gigante non mi permise di riprendermi da quella folata e nello stesso modo con cui si fa una schiacciata a palla a volo mi scaraventò a terra. Non riuscivo quasi più a muovermi e l’ultima cosa che ricordo fu un’enorme pugno che calava su di me. Sentii la voce che fino a poco prima mi aveva parlato nella mia testa dire qualcosa che non riuscii a capire e poi la sentii uscire dalla mia testa.
Il gigante sollevò il pugno, mostrando il mio corpo privo di sensi e con brandelli di vestiti addosso. Il gigantesco Victor infine si sgretolò spargendo frammenti di roccia qua e la intorno al castello. Dal corpo del gigante affiorò Victor, sembrava illeso a parte qualche taglietto qua e là. Si incamminò verso il mio corpo privo di sensi, mi caricò sulle sue spalle come un sacco di patate, poi si voltò verso tutti i danni causati dallo scontro allungò una mano e un’energia dorata ne fuoriuscì. Fece ruotare la mano intorno al castello e in poco tempo tutto tornò al suo posto, in pochi istanti le mura rotte, gli alberi caduti e persino i buchi nel vialetto tornarono al loro posto; fu come se il tempo si riavvolgesse e tutto tornò alla normalità.

Un giorno dopo….

Riaprii gli occhi nella mia stanza, avvolto nelle coperte. Mi tirai su e mi misi a sedere sul letto senza non pochi problemi. Ero dolorante e avevo lividi sparsi completamente sul mio corpo. Guardai fuori dalla finestra e scoprii che stava nevicando, era comprensibile dato che eravamo in gennaio. Non so perché ma generalmente la neve mi era sempre piaciuta sin da piccolo e mi metteva allegria, mi piaceva guardarla cadere e mi piaceva giocarci. Tuttavia, quel giorno non era della sua solita bellezza, aveva qualcosa di inquietante, era come se il mondo fosse in attesa, in attesa di qualcosa di sgradevole e la neve volesse coprire la terra in un candido abbraccio come per difenderla.
Pochi istanti dopo entrarono in camera mia, Victor, Cloe, mia mamma, Rachele e Andrea.
Mia mamma corse ad abbracciarmi mi accarezzò i capelli e con fare amorevole mi disse:
<< Mi hai fatto così preoccupare! >>
<< A tutti quanti ha fatto preoccupare! >> Tuonò Cloe guardandomi con fare accusatorio.
<< Ragazzi aspettate un attimo……Come sta Ethan? >> Dissi passando in rassegna con lo sguardo tutti i presenti.
Le ragazze e Andrea ammutolirono e abbassarono lo sguardo ma intervenne Victor:
<< Ethan non ha riportato grandi danni fisici >> L’uomo fece una pausa
<< Tuttavia, il più grande problema di quel ragazzo è sempre stato l’orgoglio. Non so come reagirà ma non ha voluto vedere neppure me e ha cercato di strangolare la domestica che era andata a portargli da mangiare >> Proseguì il maestro
<< Ah sisi, ma quello è normale è stato sempre suonato. Vede tutti come suoi rivali, però da quando abbiamo cominciato a tenerti d’occhio Michael, lui è diventato ancora più aggressivo. Credo che non gli vada giù l’idea che sei il Soul Paladin. Sin da quando lo conosco e lo conosco da quando ero un bambino, lui ha sempre ambito a diventare un Soul Paladin. La tua comparsa gli ha completamente mandato a farsi benedire quel poco di sano che aveva >> Spiegò Il maestro del fulmine
<< Come ha detto Andrea è così che stanno le cose, lo seguirò molto da vicino. Adesso non è Ethan il nostro problema più grande. >> Il capo dei Perpetual Flames mi guardò fisso negli occhi
<< Il nostro problema più grande, sei tu ragazzo. Se non impari a padroneggiare i tuoi poteri rischiamo che incidenti del genere si ripetano e non oso immaginare cosa accadrebbe la prossima volta >> Proseguì Victor
<< Rischia di diventare più matto di Ethan >> Intervenne Andrea e si prese un pugno in testa da Victor.
<< Come stavo dicendo >> Riprese l’uomo guardando di traverso il biondo << Se dovesse riaccadere rischiamo di farti impazzire per sempre e in quel caso sarebbe la fine per l’umanità >>
<< Ora dimmi una cosa >> Continuò l’omone barbuto << Ho avvertito mentre combattevo con te qualcosa di strano, una strana presenza. Hai sentito delle voci non è vero? >>
<< S..Si…Ho sentito una voce che mi incitava a distruggere tutto e mi diceva che se lo avessi fatto mi avrebbe liberato da tutta la rabbia che avevo in corpo >> Spiegai ai presenti
<< inoltre mi ha detto che…mi avrebbe portato nel nuovo mondo che sta per arrivare >> Dissi guardando il capo dell’associazione
<< È in arrivo qualcosa di grosso, questo è certo, per questo devi essere pronto. Quella voce che hai sentito era di un demone. Ha provato a manipolarti Michael e temo che se tu non impari ad utilizzare per bene i tuoi poteri la cosa potrebbe risuccedere e va evitato >> Victor fece una pausa e si accarezzò la barba
<< È arrivato il momento che tu vada nella stanza speciale al difuori del tempo >> continuò testa lucida
<< La stanza…cosa? >> Ripetei io
Victor si avvicinò al lato del letto e si mise a sedere accanto a me.
<< Noi la chiamiamo la stanza al confine del tempo >> Continuò Victor
<< Questa stanza è una stanza molto particolare che permette a chi vi entra di addestrarsi molto duramente. Inoltre, il tempo all’interno scorre in modo differente. Tuttavia, non si può rimanere in quella stanza per più di 4 giorni, altrimenti una persona finirebbe per perdere contatto con la realtà oltre che la mente. Molti hanno smarrito sé stessi li dentro e molti non sono mai tornati >>
<< Cosa diamine sarebbe la Stanza dello Spirito e del Tempo di DragonBall? >> Dissi guardando Victor come se fosse uscito lui stesso da DragonBall.
Mi girai a guardare Andrea che si porto l’indice della mano destra alla tempia e lo fece ruotare, come ad indicare che gli mancava qualche rotella.
L’uomo si voltò con occhi fiammeggianti a guardare Andrea e gli disse:
<< Non mi sono dimenticato di quello che mi hai detto a proposito delle sopracciglia e di quante volte mi hai chiamato testa pelata ragazzo. Appena abbiamo finito con Michael io e te faremo un bel discorsetto >>
<< Suvvia maestro, sono qui da quindici anni quasi e non ho mai sentito nulla di tutto ciò. O meglio ho sentito parlarne un po' di volte delle persone ma è una leggenda metropolitana. Come ci sono varie leggende sul modo in cui hai perso i capelli >> Disse in tono pensieroso Andrea
L’omaccione barbuto per tutta risposta si limitò a girarsi e a dargli un pugno in testa, infilandogli la testa nel pavimento.
<< Stavamo dicendo >> Proseguì l’uomo come se nulla fosse mentre Andrea si dibatteva come un matto cercando di liberare la testa dal pavimento. Trattenni le risa solo perché ero pieno di lividi.
<< In realtà è una stanza particolare. Quella stanza è un’apertura su un’altra dimensione rispetto al nostro piano dimensionale. Per mettere in difficoltà chi vi entra essa modifica il suo ambiente, quindi uno può trovarsi ad avere a che fare con temperature caldissime come anche freddissime. È un posto incredibilmente rischioso da visitare, come ti ho già detto. La stanza produce anche innumerevoli pericoli per spronare coloro che entrano a dare il massimo di sé. Il massimo periodo di tempo che uno può rimanerci è 4 giorni, un periodo di tempo che equivale a 4 mesi all’interno della stanza. Potrai imparare a meditare e a padroneggiare gli stili di combattimento; tuttavia non convengo sia il caso che tu ci vada da solo. Andrai insieme a Cloe, quindi preparati entrerai dopo cena >>
<< Preparati Michael, dovrai lavorare sodo >> disse Cloe con un sorriso
<< Perché noi non possiamo andare con loro maestro? >> Intervenne Rachele
<< Tu e questo simpaticone >> Si interruppe per indicare il ragazzo che ancora cercava di liberare la testa dal pavimento << dovrete aiutarmi a fare delle cose. Ho una strana sensazione >>
<< Maestro volevo comunque dire che mi dispiace per quello che è successo…io non volevo fare del male a nessuno e…>> Victor mi interruppe mettendomi una mano su una spalla e con un sorriso mi disse:
<< Non preoccuparti ragazzo, Dio ti ha scelto e io mi fido del suo giudizio. Tutti noi dobbiamo fidarci del suo giudizio >> L’uomo si alzò in piedi e con un sorrisetto stampato in faccia mi disse << E comunque è la stanza dello spirito e del tempo che è stata copiata dalla nostra >>
Non capii bene cosa volesse dire ma gli sorrisi, Victor era un brav’uomo e meritava di essere creduto ed ascoltato e per ringraziarlo di tutto il casino che avevo fatto mi sarei dato da fare.
<< Fai del tuo meglio caro >> mi disse mia mamma sorridendomi
In quel momento tutto si bloccò. Il tempo sembrò rallentare e il mondo oscurarsi.
Improvvisamente una voce grottesca e terrificante parlò:
<< Saluto a voi abitanti degli universi. Io il principe del fuoco eterno mi sono finalmente destato dal mio lungo sonno. Tra non molto cari i miei abitanti laboriosi e indaffarati sarò anche in grado di rompere le catene della mia prigione e allora vi schiaccerò come gli esseri ripugnanti che siete. Per milioni di anni ho aspettato il momento in cui sarei stato di nuovo in grado di rompere le catene della mia prigione e allora, i demoni conquisteremo un potere superiore, il potere divino e governeremo gli universi come è giusto che sia. Ora mi rivolgo a te Soul Paladin, tu sei il mio obiettivo, il primo che ucciderò sarai proprio tu e il tuo sangue aprirà le porte ad una nuova era. L’era dei demoni. Tra 4 giorni assaporerete cosa sia la vera paura e brucerete tutti quanti nelle fiamme dell’Inferno! >>
A quella voce in tutti gli universi esistenti gli abitanti si fermarono per ascoltarle e suscitarono molta paura e molta agitazione. Gli abitanti degli universi e tutti coloro che combattevano per loro, per il loro pianeta e per le persone che amavano avrebbero dovuto presto affrontare una minaccia di proporzioni inimmaginabili e di cui ne andava il destino di tutti i mondi.
Victor dopo aver udito quella voce calmò tutti gli altri e poi disse:
<< Voi due, Michael e Cloe dovete andare nella camera ora, non abbiamo tempo da perdere. Inoltre, Cloe tu uscirai di li un giorno prima >>
<< Ma maestro…. >> Intervenne Rachele ma non riuscì a finire di parlare
<< NIENTE MA! >> Tuonò L’uomo evidentemente fuori di sé
<< Non c’è assolutamente tempo da perdere. Non posso credere che abbia trovato un modo per uscire da Sitri >> Continuò il maestro
Mi alzai, mi vestii in fretta e furia, dopo che Victor ebbe tirato fuori Andrea dal pavimento e ci dirigemmo fuori dalla camera, in una camera che portava lo stemma di una clessidra.
Prima di entrare il capo dei Perpetual Flames ci disse che non avremmo avuto bisogno di viveri, lì avremmo trovato tutto ciò di cui c’era bisogno per sopravvivere.
Così facendo dopo aver abbracciato mia mamma e salutato gli altri io e Cloe entrammo nella stanza con il cuore in gola.
Lasciati noi nella stanza Victor si rivolse ad Andrea e Rachele e con molta ansia gli disse:
<< Seguitemi. Dobbiamo andare alla divisione spiritualista >>
<< Ah sì, così posso salutare il mio amico Gabriel >> Rispose il biondo maestro del fulmine.
<< Maestro >> Interruppe Rachele
<< Di chi era quella voce che abbiamo sentito? Non sarebbe stato il caso di spiegare tutto anche a Michael? >>
<< Michael saprà tutto a momento debito per ora ha il suo bel da fare e non mi è sembrata proprio il caso. Riguardo a quella voce… >> L’uomo fece una pausa osservando i due ragazzi in particolare Andrea
<< È la voce di uno dei peggiori nemici che l’umanità conosca e che mai conoscerà. Venne imprigionato secoli fa a Sitri la prigione infernale e li venne sigillato. Quell’essere, se dovesse mettere di nuovo i piedi fuori dall’inferno e riottenesse tutta la sua forza farebbe calare un’ombra sugli universi >> Spiegò il maestro
<< Gli universi? >> Chiesero in coro Andrea e Rachele mentre i tre si incamminavano nel castello, fino a raggiungere la porta di un ascensore, i tre entrarono. Il capo dei Perpetual Flames premette un pulsante e le porte dell’ascensore si chiusero, dopodiché riprese:
<< Esistono molti altri universi al nostro. Fu scoperto dal primo Soul Paladin e gli venne confermato da Dio. Egli ha creato molti universi e credo che possa essere arrivato il momento che vengano conosciuti dagli altri >>
<< A me sembrano un mucchio di sciocchezze >> Disse Andrea grattandosi la testa
<< Mi sembra normale che dici così ma vedi rifletti su questo: Immaginati, tante sfere, una vicina ad un’altra >> Spiegò l’uomo molto corrucciato
<< Continuo a non capire…>> riprese Andrea
<< Ah lasciamo perdere! >> Intervenne la ragazza
<< Quell’essere ha parlato di un potere, di cosa si tratta maestro? >> Proseguì la rossa
<< Non ne ho la minima idea ma non mi piace per niente >> Pronunciò Victor molto lentamente come se dovesse sputare fiamme
<< Ma dov’è il problema? Sarà un demone superiore, non ci rimane che trovarlo e massacrarlo >> Continuò Andrea
<< Oh no, quello non è un semplice demone superiore. Quello è uno dei principi infernali! Il più potente demone secondo solamente al re dell’Inferno. Ora noi sappiamo che il re dell’Inferno non ama sporcarsi direttamente le mani, così delega sempre il suo braccio destro; Astaroth. Durante i secoli ha sempre provato a liberarsi causando cataclismi indicibili. Un chiaro esempio è l’eruzione del Vesuvio che spazzò via Pompei ed Ercolano >> Raccontò l’uomo << Proseguiremo tra poco il discorso >>.
Finite di dire quelle parole l’ascensore si fermò con un tintinnio e le porte si aprirono mostrando un lungo corridoio sotterraneo, finemente lavorato naturalmente, come il resto del castello. Proseguiva per una decina di metri fino ad arrivare in una stanza molto grande da dove provenivano voci di molte persone. I tre si incamminarono lungo il corridoio fino a raggiungere l’atrio della stanza. La stanza appariva molto grande e piena di file di scrivanie con computer ed apparecchiature elettroniche. Intorno tutte le persone erano in preda al panico, chi correva da una parte chi dà un’altra. Saltò subito all’occhio del capo dei Perpetual Flames un ragazzo che stava isolato al pc come se nulla fosse. Sembrava che non desse troppo peso al trambusto che aveva intorno; così Victor si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla dicendogli:
<< Ti posso disturbare un attimo Gabriel? >>
Il ragazzo sussultò urlando << Ah! >> e stava per cadere dalla sedia se l’uomo non lo avesse afferrato per le spalle.
<< Scusami per i modi ragazzo ma non abbiamo proprio tempo per i convenevoli >> spiegò Victor
Gabriel, era un ragazzo sulla ventina alto, fisico slanciato ed infine dei capelli corvini ribelli incorniciavano il suo viso spigoloso e dai lineamenti decisi. Indossava una canotta mimetica e dei jeans. Sembrava un ragazzo molto ordinato e molto diligente. La cosa venne confermata ancora di più dal fatto che appena si riprese dallo spavento salutò il maestro con grande formalità. Questo ragazzo ha una storia davvero complicata da raccontare ma ve la racconterò a momento debito. Tutto ciò che dovete sapere è che la divisione spiritualista si occupa del rintracciamento di tracce di energia demoniaca. Sono specializzati nella localizzazione di demoni e nella loro eliminazione, sono per così dire una squadra speciale.
 Dicevamo, il ragazzo fece un inchino dicendo:
<< Nessun problema maestro! Come posso aiutarla? >>
<< ahahhaahah, quanta formalità per il nostro pelato! >> Disse Andrea sogghignando
Il ragazzo guardò in cagnesco Andrea ma venne interrotto da Victor che con tono severo disse:
<< Non è questo il momento ragazzi. Gabriel hai sentito quello che è successo vero? >>
<< Certo maestro. Stavo cercando di imparare ad usare questa macchina infernale e per poco non mi è venuto un infarto!>> Disse il ragazzo come se venisse dal medioevo.
<< Qui dentro come può vedere è scoppiato il caos! >>
<< Lo vedo >> proseguì il maestro << Comunque, il capo della divisione è tornato? >>
<< No. Non ancora >> Rispose Gabriel
<< Ho capito. Allora facciamo la cosa alla svelta non abbiamo tempo >> Disse il capo dei Perpetual Flames. Si voltò e con quanto fiato aveva in corpo urlò:
<< SILENZIO! >>
Tutte le persone presenti nella sala si bloccarono e guardarono Victor tutte visibilmente alterate, uno addirittura uscì dal bagno con i pantaloni ancora abbassati dalla fretta.
<< So benissimo che siete spaventati come tutti qui dentro ma dobbiamo reagire in fretta. Dobbiamo prepararci a dovere. Cominciate a prepararvi, dobbiamo andare ad aiutare le persone. Mi è appena giunta notizia che in molte zone del mondo persone in preda al panico hanno dato origine a rivolte. È nostro dovere aiutare le persone più deboli e prepararci a ciò che sta per arrivare. Le altre sedi dei Perpetual Flames saranno già intervenute, dobbiamo innanzi tutto pensare a mettere al sicuro la popolazione >> Spiegò il capo dell’associazione molto corrucciato.
Andrea fissava l’omone che lo aveva aiutato sin da quando era poco più di un bambino e, ancora una volta ne comprese il motivo del perché era a capo dell’associazione. Questa volta evitò di fare del sarcasmo e si rivolse al maestro dicendo:
<< Maestro, ho una domanda >>
Victor si girò a guardare il biondo
<< Voglio che ci spieghi per bene che cos’è questa faccenda degli universi >> proseguì il maestro del fulmine
<< Si hai ragione. >> L’uomo fece una pausa
<< In principio il Creatore creò il cielo e la terra. La terra era informe, deserta e buia, così egli disse: “Sia la luce! “e la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò il primo giorno e il secondo notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno. Dio disse: “sia il firmamento in mezzo alle acque” ed egli separò le acque che stanno sotto il firmamento da quelle che stanno sopra il firmamento. Egli chiamò il firmamento cielo e, fu sera e fu mattina: secondo giorno. Dio divise poi le acque dalla terra ferma, terra che produceva frutti. E fu sera e fu mattina: terzo giorno. Dio creò poi le luci del firmamento, creò il sole, le stelle e la luna per far si che si potesse comprendere lo scorrere del tempo e per regolare il giorno e la notte. E fu sera e fu mattina: quarto giorno. Dio creò poi tutti gli esseri viventi e li fece procreare nel mare e sulla terra. E fu sera e fu mattina: Quinto giorno. Egli poi creò l’uomo e lo mise a dominio di tutto quello che aveva creato. E fu sera e fu mattina: Sesto giorno. >> L’uomo fece una pausa
<< Queste parole, si sparsero per l’immenso spazio come onde quando butti un sasso nell’acqua. Nacquero specie su specie e lo spazio era così tanto che si formarono moltissimi universi e proprio come è avvenuto per noi, anche per gli altri universi la creazione è avvenuta in modo analogo >> Victor si interruppe di nuovo e squadrò i presenti che lo fissavano in silenzio
<< Tuttavia, lo spazio era così grande che molte parole del Creatore giunsero in modo affievolito per così dire e, ciò permise di creare universi simili ma non uguali tra di loro. Noi non ne conosciamo il numero preciso ma si dice che siano tantissimi. Quelli di cui abbiamo notizia sono una trentina, di cui se ne conoscono circa una quindicina di preciso. Chissà quanti ancora ce ne sono la fuori >> Disse il maestro
<< Questa è una cosa incredibile anche solo da pensare! Che genere di universi sono?>> Chiese il biondo
<< Lo so, è per questo che è difficile da scoprire. Riguardo questo…beh lo scoprirai al momento giusto >> Pronunciò Victor facendo un accenno di sorriso
<< Ora, la cosa importante è prepararci ed andare ad aiutare i civili. >> Continuò l’uomo
<< Il Soul Paladin ci aiuterà? >> Intervenne una ragazza
<< Momentaneamente Michael è impegnato. Ci raggiungerà non appena sarà in grado di farlo >> Rispose l’omone lisciandosi la barba
<< Adesso basta chiacchiere! Tutti al lavoro! >> Ordinò il capo dell’associazione
 
3 giorni dopo. Roma.
 
“Salve a tutti signori e signore, stiamo trasmettendo in diretta direttamente dai luoghi delle rivolte. Il caos scatenatosi tre giorni fa con quella voce ha sconvolto la gente! Molti recuperano viveri per fuggire a nascondersi chissà dove, altri ne approfittano per fare sciacallaggio...”
La voce della giornalista si interruppe, perché nel cielo delle nubi si unirono fino a formare un cerchio. Improvvisamente il cielo si oscurò su tutta la terra; era solamente mezzogiorno eppure tutto si fece scuro come se fosse notte. Fulmini cominciarono a cadere dal cielo squarciando strade, incendiando alberi; venti burrascosi iniziarono a spirare per le strade, la gente fuggiva in preda al panico finché improvvisamente le nubi unite in circolo, divennero rosso sangue e al centro lo spazio stesso sembro contorcersi. Alla giornalista cadde di mano il microfono dallo shock, tutti i presenti ammutolirono. Era un portale. Dal portale uscì una figura gigantesca con il corpo umanoide, completamente nera e delle gigantesche corna bianche. Fuoriuscì solamente metà busto dal portale e le braccia che erano avvolte da gigantesche catene dorate. L’essere enorme cacciò un urlo spaventoso che si trasformò pian piano in una risata fragorosa.
<< Salve a tutti mortali! Voi tutti ricorderete questo giorno come il giorno in cui siete morti come i miserabili vermi e, in cui noi demoni rimasti rinchiusi per migliaia e migliaia di anni ci riprenderemo il posto che ci spetta di diritto e questa volta nessuno ce lo potrà più togliere! Perite mortali implorando perdono! >> Pronunciò l’enorme figura nel cielo.
Alla detta di quelle parole dal portale cominciarono a fuoriuscire delle figure molto più piccole rispetto a lui. Le figure avevano altezza “umana” ma erano anch’essi neri come la notte. Erano demoni. L’essere gigantesco nel portale parlò ancora:
<< Molti portali come questo si apriranno sulla terra e su ogni mondo degli universi entro 4 ore a partire da adesso. Prima della notte, sarete sotto il dominio dei demoni >> L’essere urlò di nuovo e scomparve all’interno del portale sogghignando. Le persone per le strade cominciarono ad urlare e a sparpagliarsi in preda al panico, rincorse da orrende creature nere come la pece, con occhi di sangue e dalla forza disumana. Gli esseri iniziarono ad avventarsi sulle persone uccidendole in modi orrendi, molti addirittura vennero letteralmente strappati a metà. Le forze dell’ordine intervennero ma con scarsi risultati. Molti vennero fatti esplodere dentro le loro auto prima che potessero anche soltanto uscire. Altri furono sbranati vivi dalla corsa furiosa degl’esseri. Poi si udì un colpo di arma da fuoco e un demone cadde a terra. Demoni e persone si bloccarono: da sopra un edificio una ragazza dai capelli castani aveva appena sparato in testa ad un demone. La ragazza era Cloe! Era vestita, o meglio era sempre piuttosto svestita, aveva una maglia senza maniche e piuttosto scollata, un paio di pantaloncini corti e un paio di scarpe da tennis. Eravamo soltanto a fine inverno dopotutto. Insieme alla ragazza numerose persone si erano radunate e tutti insieme si lanciarono nella mischia per proteggere le persone.
Erano i Perpetual Flames.
Andrea spense la tv.
<< Possibile che tutti sono in giro ad ammazzare demoni e a proteggere la gente mentre sono ripresi dalle telecamere e io devo stare qui a fare il baby sitter a Michael per aprirgli la porta? Cosa sono io un portiere?! Posso capire per Annie, però diamine proprio a me doveva accadere! Quel dannato pelatone! >> si lamentò il biondo osservando la bambina che dormiva sul divano poco lontano da lui.
Improvvisamente cominciò a tremare la terra. Il ragazzo cominciò a guardarsi intorno e con aria decisamente preoccupata disse:
<< Tutto questo non mi piace per niente. Devo andare a vedere cosa succede >> Detto ciò il ragazzo lasciò la bambina a dormire sul divano con la sua bambola e si precipitò in un corridoio ed uscì da una porta sul retro che dava sul giardino posteriore. Quello che il giovane vide lo fece rimanere senza fiato; un’enorme schiera di demoni si estendeva tutt’intorno il perimetro della sede dei Perpetual Flames, circondando il castello. La sede dell’associazione era praticamente inaccessibile alle persone normali che pur riuscendo a salire fin sopra alle montagne non vedevano altro che neve, ghiaccio e boschi. Un incantesimo estremamente potente schermava ed impediva ad ogni persona o essere di entrare senza autorizzazione. Quindi come facevano i demoni a sapere dove si trovava la sede dell’associazione? Fatto sta che Andrea si trovò di fronte un’enorme schiera di mostri neri di svariate dimensioni e forme che si schiantavano disintegrandosi contro la barriera nel vano tentativo di entrare. Il ragazzo li guardò con aria di sfida e sorridendo beffardo gli disse:
<< Vedo che oltre ad essere brutti siete anche cretini! Non potete entrare qua dentro senza autorizzazione del castello. È il castello stesso che sceglie chi fare entrare e chi no >>
Un demone molto più grande e robusto degli altri si fece avanti. Era di aspetto completamente umano, molto muscoloso e dallo sguardo agghiacciante. Indossava soltanto dei jeans, per il resto era a petto nudo, aveva capelli lunghi nerissimi raccolti in una coda e intorno al collo indossava una strana collana con quelli che sembravano denti di vattelappesca quale essere. In una mano portava una gigantesca ascia da guerra a due lame. L’ascia aveva il manico lungo circa un metro e mezzo ed era di un materiale sfavillante simile all’acciaio, mentre le lame erano rosso sangue.
 Si avvicinò, osservando con aria di sfida il maestro del fulmine e, con tutta la forza che aveva in corpo calò l’ascia sulla barriera producendo numerose scintille. Pian piano creò una piccola apertura nella barriera, durò soltanto per qualche secondo prima di richiudersi disintegrando diversi esseri che stavano tentando di passare ma ciò bastò per far passare circa cinque mostri. I demoni si precipitarono da Andrea che quasi non se ne rese conto. Venne immobilizzato, provò ad usare i poteri ma non funzionavano. Il ragazzo si sentiva debole e non riusciva ad evocare i fulmini. In qualche modo i mostri erano riusciti a bloccare i suoi poteri. In quello stato il biondo era soltanto un ragazzo come tanti altri. Il demone con l’ascia parlò di nuovo:
<< Non fategli del male, ci serve vivo >> L’essere sogghignò mostrando delle zanne bianchissime.
Il biondo venne caricato da uno dei cinque esseri sulle spalle che si voltò per portarlo fuori dalla barriera mentre gli altri entravano nel castello. Quando furono a circa 3 metri dalla barriera, l’essere si fermò. Qualcosa aveva fatto tremare la terra. Improvvisamente una luce bianca proruppe dall’interno dell’edificio uscendo dalle finestre e dalle porte aperte. I demoni all’interno vennero disintegrati all’istante. Poi dalla luce una figura emerse uscendo dalla porta. Era Michael. Ero io. Ora a me non erano mai piaciute le entrate ad effetto ma questa era un’altra cosa.  
Bhe vedete è una lunga storia da raccontare su come io mi sia allenato in quella stanza e ora non abbiamo tempo. Ma presto lo saprete, per il momento vi basta sapere che ero abbastanza cambiato. Ero più muscoloso, avevo i lineamenti segnati dal duro allenamento. Non ero più soltanto Michael, ero il Soul Paladin; finalmente ero giunto ad un livello tale da poter controllare i miei poteri. Ora, certo non li controllavo ancora alla perfezione, per quello ci sarebbero voluti anni ma quanto meno non sarei più impazzito attaccando indistintamente la gente. La luce si affievolì e tutto tornò come prima. Nel frattempo, i demoni si erano coperti gli occhi per la luce ma non appena mi videro ringhiarono. Mi riconobbero subito, percepivano qualcosa di più in me. Con uno scatto attraversai il cortile, posizionandomi davanti al demone che aveva preso Andrea. Gli diedi un pugno nello stomaco. Fu abbastanza per farlo cadere e per liberare il mio amico che si allontanò da lui.
Il demone con l’ascia fuori dalla barriera parlò di nuovo con la sua voce cavernosa ed ammaliante:
<< Vogliamo soltanto il ragazzo. Lasciaci prendere il ragazzo e ce ne andremo. Non gli sarà fatto alcun male. Se ce lo consegnerai Soul Paladin, ce ne andremo velocemente. Altrimenti… >>
<< Altrimenti cosa? Mi stai minacciando? >> Dissi guardando l’essere << Bhe sai cosa ti dico dannato mostro? >> Continuai guardandolo con aria di sfida << Puoi riprenderti il tuo amico, le tue minacce e tornare all’inferno prima che ti ci rimando io >> Detto ciò presi per il piede il demone che aveva tentato di rapire il mio amico e lo scaraventai contro la barriera. L’essere si disintegrò all’istante. I mostri tuonarono inferociti e si avventarono verso la barriera. Io mi girai di corsa verso Andrea tendendogli una mano. Lui la afferrò, si tirò su e mi seguì in fretta e furia dentro il castello.
<< Accidenti Michael, sei cambiato! Come è andato l’allenamento? >> Mi chiese il maestro fissandomi
<< Non abbiamo tempo ora, parleremo dopo Andrea. Adesso devi aiutarmi. Dobbiamo raggiungere le segrete del castello e cercare l’antica armeria >> Risposi di rimando
<< Perché mai vuoi andare in quel postaccio si può sapere? Ti ha dato di volta il cervello? La sotto non è mai il caso di andarci così a cuor leggero te lo avevamo spiegato, persino il pelato ci va mal volentieri >> Mi rispose l’altro allibito
<< Mi è stato detto di andare senza timore. Devi fidarti di me >> Gli risposi sorridendogli
<< Ogni volta che mi dici così finiamo male. Me lo dicesti anche una volta in terza elementale. Andiamo senza timore! Venni pestato da una ragazzina! >> Il ragazzo pronunciò queste parole fissandomi male << E poi chi te lo ha detto? >>
Mi limitai a sorridergli.
<< Accidenti! >> inveì il biondo
Corremmo giù per le scale, continuammo a correre per diversi minuti verso le segrete del castello che si trovavano 2 piani sotto terra. Dopo alcuni minuti, arrivammo nelle segrete. Il posto era, esattamente come ci si può immaginare delle segrete, puzzavano di muffa, erano inquietanti, c’erano ragni e ragnatele e probabilmente era pure infestata.
<< Cosa dobbiamo cercare? >> Mi chiese Andrea
<< Una spada >> Gli risposi io di rimando
<< Qui? >> Mi guardò come se venissi da Marte << Ma saranno centinaia di anni se non millenni che non ci mettono piede qui sotto! L’unica cosa che troverai sarà qualche ferro vecchio arrugginito! >>
Non risposi continuai a correre. Entrambi percepimmo che i mostri erano riusciti ad entrare nel castello avevano di nuovo creato una breccia e in qualche modo molti più di prima erano entrati.
Arrivammo finalmente all’antica armeria, che sorgeva all’inizio delle segrete. Era uno stanzone, ricoperto di armi ed attrezzi. Stra pieno di ragnatele….
Diedi fuoco rapidamente alle ragnatele.
<< Andrea, devi aiutarmi a cercare una spada che abbia uno zaffiro nel pomolo, dobbiamo sbrigarci. >> dissi rivolto al biondo
<< Ok >> mi rispose scettico lui
Cominciammo a rovistare in giro; gran parte delle spade che raccoglievo era talmente in buone condizioni da spezzarsi almeno a metà. Sentimmo i demoni: si stavano avvicinando sempre di più. Infine, Andrea mi porse una spada che sembrava molto vecchia e impolverata, tuttavia non era arrugginita. Nel pomolo uno zaffiro di un blu oltremare brillava di una lucentezza meravigliosa, sembrava appena lucidato. Una cosa mi fece notare Andrea: la spada era avvolta in un panno di velluto e poi intorno al panno era stata legata diverse fasce bianche, sul panno di velluto c’era una scritta in caratteri neri, che riportava NON PLUS ULTRA, ovvero non più oltre. Sembrava un’avvertenza a non prenderla, tuttavia sapevo che era la cosa giusta da fare, così sciolsi le fasce bianche e tolsi il panno di velluto nero e rosso. Ciò che vidi fu soltanto una spada come tante altre molto vecchia e rovinata, ma provai lo stesso: afferrai l’elsa. Appena presi la spada in mano un bagliore blu investì la stanza, la spada riluceva di un bagliore incredibile. Quando si affievolì la spada era tornata completamente come nuova, la lama risplendeva di una tenue luce bluastra, su tutta la lama scorrevano delle scritte indecifrabili.  
<< Questa è bella! >> Disse Andrea guardandomi sbigottito << Io avevo sentito delle storie su questo affare…ma so che non andrebbe usata. Quella cosa è pericolosa. Però le cose pericolose sono sempre le migliori! >> Il ragazzo mi sorrise.
<< Ben detto >> Aggiunsi sogghignando
<< Puoi dirmi chi ti ha mandato a prendere quella cosa? >> Mi chiese il maestro del fulmine
<< Il mio maestro >> Risposi io << Lascia stare è una lunga storia e ora non abbiamo tempo. >> Aggiunsi prima che Andrea potesse replicare.
Adesso andiamo a sistemare quei mostri; così facendo ci avviamo di nuovo verso la scala per tornare di sopra, trovandoci così in un faccia a faccia con il demone con l’ascia. Il demone appena vide la spada che tenevo in mano si rabbuiò e sgranò gli occhi. La conosceva. Il mostro mi si avventò menando fendenti con l’ascia che io evitai e respinsi con la spada.
<< Andrea tu pensa agli altri, pensa ad Annie! A questo ci penso io. Va! >> Dissi mentre evitavo un altro fendente
Il ragazzo mi sorrise e si avviò su per le scale sprigionando una scarica di lampi.
<< Non ti lascerò portare via quella spada ragazzo. >> Mi ringhiò contro il demone
<< Mi stai minacciando di nuovo? >> Gli chiesi in tono di sfida
<< Tu non capisci. Quella spada è pericolosa, è una delle spade più pericolose che esistono. E non lo dico soltanto per me, lo dico anche per voi >> Spiegò il demone
Guardai la spada, poi spostai lo sguardo sull’essere.
<< Sei una femminuccia >> Lo schernii
Prima che il mostro ebbe modo di difendersi, la spada lo trapassò e l’essere diventò polvere. La sua ascia cadde al suolo con fragore.
La si trasformò. In tutta la sua lunghezza di un metro e mezzo la lama divenne blu, sull’elsa comparve uno scheletro cornuto e una scritta si accese lungo la lama. Una scritta che ancora non capivo. Non c’era tempo per rimanere lì a pensare dovevo andare dagli altri. Mi precipitai fuori usando il potere del fuoco e raggiunsi il mio amico di infanzia che aveva appena finito di ammazzare l’ultimo mostro e teneva in braccio Annie che dormiva ancora.
<< Dobbiamo raggiungere gli altri >> Disse il ragazzo grattandosi la testa
<< Si e ci dobbiamo sbrigare >> Risposi io
Andrea mi porse una mano e mi disse << Afferra la mano >>
Afferrai la sua mano e sparimmo. Pochi istanti dopo ricomparimmo per strada, lontano dal castello. Vedemmo che molte persone stavano combattendo i demoni, riconoscemmo i nostri compagni che erano in difficoltà. C’erano troppi demoni. Sollevai la spada e la feci ruotare; una vampata di luce blu fuoriuscì dalla spada disintegrando ogni demone nel raggio di 3 km. I nostri compagni ci raggiunsero e ci chiesero spiegazioni. Gli raccontammo tutto, dell’agguato al castello e della mia uscita in grande stile dalla stanza.
<< Sono lieto che tu sia uscito finalmente >> Disse una voce alle mie spalle
Mi girai e vidi Victor che mi sorrideva, era ferito lievemente alla testa che gli perdeva un po' di sangue ma per il resto sembrava stare bene. Insieme a lui c’era anche Cloe che era davvero bellissima. Mi avvicinai e l’abbracciai. Lei ricambiò la stretta.
<< Immaginavo che prima o poi avresti cercato quella spada >> Mi disse Victor severo
<< Per il momento usala solo in caso di estrema necessità, dovrò spiegarti molte cose. Lasciate pure Annie ad uno dei nostri ci penseremo noi a tenerla al sicuro >> Proseguì l’uomo
Andrea affidò la bambina ad un ragazzo sulla trentina che la prese in braccio e sparì.
In quel momento sentii un ruggito e vidi un’enorme leone nero venire verso di me con un demone stretto tra le fauci. Victor mi fece segno di stare tranquillo e abbassai la spada. Il felino lanciò di lato la carcassa che aveva in bocca e mi si avvicinò, poi il leone si mise su due zampe e cominciò a rimpiccolirsi e ad assumere una forma umanoide. Infine, divenne un ragazzo, un ragazzo che conoscevo bene. Gabriel.
Era anche lui un mio amico di infanzia proprio come Andrea. Eravamo cresciuti insieme. Ci conoscevamo sin dalle elementari. La cosa mi lasciò sconvolto e dico davvero. Troppe emozioni in così poco tempo non le sopportavo! Poteva benissimo venirmi un colpo. Gabriel mi sorrise e mi disse:
<< Ciao Michael quanto tempo! Vedo che sei cambiato >>
<< Anche tu Gabriel…incredibile! Che cosa diavolo sei diventato? >>
Victor ci interruppe.
<< Non è questo il momento dovete andare ragazzi. Avete sentito che quel mostro sta mirando al multiverso. Dovete raggiungere i vari mondi ed aiutarli! Non tutti sono in grado in questo momento di resistere ad una cosa del genere. È tuo dovere in quanto Soul Paladin farlo. Vai tra i mondi ragazzo e consegna questa. >> L’uomo mi porse una busta sigillata
<< A chi dovrei darla? >> Guardai l’uomo in maniera stralunata
<< Lo saprai a momento debito! >> Mi rispose Victor
<< Andrea! Hai portato quello che ti avevo chiesto? >> Tuonò il capo dei Perpetual Flames
<< Certo, con chi credi di parlare? >> Rispose urtato il biondo e si tolse dal collo un particolare amuleto. Victor lo prese in mano pronunciò qualche parola e poi lo indirizzò verso un punto vuoto della strada. Un raggio fuoriuscì dal ciondolo e si fermò a circa 5 metri creando un’enorme spaccatura nello spazio, viola. Era un portale.
<< Ok Victor allora vado. Grazie di tutto, spero di vederti presto. >> Dissi ringraziando l’uomo
Ma Cloe mi fermò dicendo:
<< Pensi davvero che lasceremo a te tutto il divertimento? >> Mi canzonò
<< Infatti! Non fare lo sbruffone Soul Paladin dei miei stivali! Veniamo anche noi! >> Disse Andrea, indicando anche Cloe e Gabriel.
Sorrisi e li ringraziai. Così ci avviammo verso il portale e Victor aggiunse soltanto un’altra cosa.
<< Michael! Raggiungi il primo mondo e poi torna qui, abbiamo delle faccende di cui discutere. Andrea saprà come fare. Buona fortuna! >> Disse l’omone sorridendo
 
Dopo avergli annuito ci gettammo tutti e quattro dentro il portale.
<< Mi perdoni maestro >> interruppe un guerriero avvicinandosi a Victor
<< Cosa c’è? Notizie di lui? >> Chiese l’uomo
<< Da quanto ci risulta se n’è andato. Cosa faccio maestro avverto gli spiritualisti? >> Chiese l’altro
<< No. Cerca Rachele e digli che è arrivato il momento di chiamarlo. Soltanto lui può aiutarci >> Rispose il maestro accigliato
<< Ah, maestro, abbiamo trovato questa >> Intervenne il ragazzo porgendo una lettera all’uomo. Victor prese la lettera in mano poi si volto a guardare il ragazzo:
<< Tu sei nuovo vero? Qual è il tuo nome? >> Chiese il capo dei Perpetual Flames
<< Sono Pretty Mask maestro, lieto di servirla >> Rispose il misterioso ragazzo
Dopo aver dato la lettera a Victor il ragazzo si allontanò avvolto nel cappuccio e un sorriso inquietante gli segnò il volto.
Victor rimase ad osservare il ragazzo che si allontanava….
<< Cosa diamine hai in mente Ethan? Dove ti sei cacciato?! >> L’uomo strinse i pugni e rimase ad osservare la battaglia che imperversava per le strade di Roma.

Son Goku97: Eccoci alla fine di questo secondo capitolo! I nostri protagonisti hanno dovuto affrontare molte peripezie e presto si troveranno a dover affrontare qualcosa che li segnerà per sempre! Michael, il Soul Paladin deve partire ed aiutare gli universi che sono minacciati da qualcosa che non hanno mai visto prima d'ora. Non tutti gli universi sono in grado di difendersi per questo è stato mandato il Soul Paladin, per proteggere gli innocenti. Riusciranno i nostri eroi a consegnare la lettera? Dov'è finito Ethan? E chi è il misterioso Pretty Mask? Lo scopriremo nei prossimi capitoli! Alla prossima :D

NUOVI PERSONAGGI APPARSI:


Annie: Questa piccolina è stata trovata e salvata dall'associazione. Non si sa molto su di lei per ora, si sa soltanto che è riuscita ha sopravvivere ad un assalto di demoni praticamente illesa, inoltre ha assorbito un'enorme quantità di energia negativa senza riportare gravi danni. Chi è davvero Annie?


Alex: Quest'uomo è uno dei maestri più potenti della nostra associazione. Maestro dell'aria di grandissima abilità aiutò a perferzionare anche lo stile di combattimento di Victor per questo egli lo tiene molto in considerazione. Non si sa bene perchè ma gli piace stare sempre vestito con il kimono da karate, forse sta più comodo xD Preferisce rimanere in disparte a leggere e non ama tanto il rumore.

 

Gabriel: Questo ragazzo ha una storia davvero ingarbugliata alle spalle. Gabriel è nato nell'antica roma un secolo prima di Cristo. La sua famiglia aveva debiti e venne venduto per ripagarli come gladiatore. Su di lui sono stati fatti svariati esperimenti alchemici che gli hanno dato svariati poteri, tra cui potersi trasformare nel leone nero. Venne ibernato per riuscire a contenere la sua enorme forza e ha dormito per moltissimi secoli. Finchè Victor non lo ha scongelato e allevato. Ha frequentato la stessa scuola di Michael e Andrea e ci divenne amico ma non ha mai detto a nessuno la verità su di lui. 


Astaroth: Egli è il più potente principe dell'inferno secondo soltanto al Re degli Inferi. Si dice che la sua forza sia smisurata e se riuscisse ad uscire di nuovo dalla prigione infernale un'ombra calerebbe sugli universi e lui tornerebbe a governare gli universi assoggettando e distruggendo tutto ciò che incotrerà sul suo cammino.


Spada Misteriosa: 
Questa è la misteriosa spada che hanno recuperato Michael e Andrea i cui effettivi poteri sono ignoti. Si sa che è ritenuta molto pericolosa e se usata incautamente potrebbe uccidere molte persone innocenti. Sembrerebbe essere in grado di mutare la sua forma.... 


Pretty Mask: Personaggio proveniente dalla misteriosa ultra dimensione G, non si conosce ancora molto di lui, i suoi poteri e abilità sono tuttora ignoti.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Verso Nuovi Orizzonti ***


Verso Nuovi Orizzonti!
 
Son Goku97: Salve a tutti e benvenuti in questo terzo capitolo della mia storia! La scorsa volta ci eravamo lasciati che i nostri amici erano partiti per aiutare ed avvertire gli universi dell'imminente invasione! Vediamo dove sono finiti i nostri eroi, buona lettura! 

C’è un bambino alla finestra che osserva che sua madre ritorni. C’è gioia nei suoi occhi. È soltanto un bambino.  


Questa è una storia di demoni. Una storia di angeli e demoni. 

Non appena io, Gabriel, Andrea e Cloe superammo il portale ricomparimmo in una strana radura. Al suolo foglie secche ricoprivano il terreno, al centro della radura scorreva pigro un piccolo ruscello gorgogliante. Sollevai gli occhi dal ruscello e attraverso gli alberi, si intravedevano palazzi enormi. Non ebbi comunque il tempo di gustarmi il panorama, Andrea ebbe appena il tempo di dire:

 << Hey ma dove ho rivisto questo posto? >> 
Che fummo travolti dai fragori di una battaglia. Cercammo di mantenere un basso profilo, cercando di evitare di farci vedere. Ci nascondemmo dietro agli alberi, nel frattempo Gabriel, fiutava l’aria come un Cocker Spaniel.
<< Hey Gabriel che stai facendo? >> Gli chiese Cloe a bassa voce
<< Sto fiutando l’aria >> Rispose lui tutto convinto
<< Questo lo abbiamo capito dannato gattino ma non abbiamo tempo ora per farti fare i bisogni >> Ringhiò Andrea
<< Voi non capite >> Proseguì il ragazzo << Ci sono tantissimi odori differenti, molti di loro non sono umani >> 
<< Sono demoni? >> Chiesa la maestra del fuoco
<< No, il loro odore è diverso, tuttavia non sono umani >> Rispose il felino

Fece appena in tempo a finire la frase che vedemmo uno strano essere nero con una lancia volare addosso ad un albero insieme a quella che sembrava la versione scolorita di Superman. Aveva una tuta blu che ne metteva in risalto il fisico scultorio, indossava guanti e stivali viola che facevano da pandan con il viso: perché era viola anche quello. Aveva un mantello dorato che gli svolazzava sopra le spalle. L’uomo andò a finire contro l’albero insieme all’altro essere. Era alto parecchio, suppongo più di due metri, aveva un abito scuro con dettagli dorati, un cappuccio gli calava sulla testa lasciando scoperto soltanto il volto di un rosa spento. Beh, in realtà Andrea sta dicendo che era lillà…Fa niente suppongo abbiate capito lo stesso.
I due caddero a terra, e la colluttazione continuò. L’uomo con in mantello dorato sembrava in difficoltà.

<< Ma quello somiglia a Visione della Marvel… >>  Disse Andrea mentre osservava la scena da dietro gli alberi.
<< No, ma che dici è la tua impressione fanatico dei supereroi >>  Gli rispondemmo in coro io e Cloe
<< Chi? >> Chiese Gabriel
<< Ah! Lascia perdere! Certe volte sembra che tu vieni dall'antica Roma>> Borbottò il biondo
<< Forse perché è davvero così? >> Lo canzonò Cloe 
<< Lascialo stare!>>

Improvvisamente un uomo facendo un salto da campione olimpico di atletica saltò oltre Visione che era immobilizzato e con un calcio in faccia fece indietreggiare l’essere vestito di nero.

<< Ho sentito bene vero? >> Ci chiese Andrea esterrefatto << Volete dirmi che esiste davvero l’universo Marvel? E Quello…sembra Capitan America! Ditemi che non sto sognando vi prego. >>
<< Non lo so ma andiamo a dargli una mano. Restando qui rischiamo di essere assaliti da qualcuno, o peggio… >> Dissi guardando gli altri che mi fecero un segno d’assenso.

L’essere vestito di nero attaccò anche Capitan America. Aveva una forza davvero sovraumana. Colpì il capitano alla testa con l’estremità della lancia aprendogli un taglio sull’estremità destra del volto.

<< Torna al Creatore >> Disse l’essere partendo con un affondo di lancia.

Ma con il fragore di un tuono e la velocità di un lampo Andrea si parò davanti a Steve e flettendo il polso disarmò l’essere. Dopo di che un fulmine partì dalle sue mani e trapassò l’essere, uccidendolo all’istante.

Il capitano, si voltò a guardare il ragazzo dicendo:
<< E tu chi saresti? >>
<< Ora non abbiamo tempo di spiegare Capitano, sappi soltanto che stiamo dalla vostra parte >> Disse il biondo indicando noi altri.
<< Vi spiegheremo tutto più tardi, ora come ora dobbiamo assolutamente portare via Visione da qui >> spiegò il maestro del fulmine a Rogers
Il capitano ci guardò con aria seria poi sorridendo disse:
 << Carini quei fulmini , per caso anche lui è un parente di Thor? >>
<< Hem, non esattamente >> Rispose Andrea guardandolo con aria trasognata
<< Hey! Hey! Svegliati idiota! >> Disse Cloe mentre scuoteva il maestro del fulmine che era rimasto imbambolato a guardare il Capitano.
<< Il tuo amico sta bene, vero? >> Mi chiese Rogers
<< Si, si, vedrai che gli passerà in fretta. Comunque io sono Michael. Il ragazzo che ti ha salvato è Andrea, mentre lei è Cloe. Infine, abbiamo Gabriel anche chiamato uomo tigre >> Spiegai all’altro
<< Vi ringrazio dell’aiuto >> Disse qualcuno dietro di noi
<< Hey non avete capito! Io sono un leone non una tigre! >> spiegò Gabriel senza che nessuno gli prestasse la dovuta attenzione.
Ci voltammo in fretta e trovammo Visione appoggiato ad un albero. Aveva il respiro affannoso ed era visibilmente indebolito.
<< La gemma, sa di voi. Aspettava il vostro arrivo >> Spiegò Visione
<< Hey! Sono venuto a darvi una mano! >>

Ci voltammo e vedemmo venire verso di noi un gigantesco robot. Quando si tolse il casco, era Bruce Bunner nella Hulkbuster, l’armatura concepita da Tony Stark per contenere l’enorme forza di Hulk.
Improvvisamente l’aria vibrò e ogni essere vivente nella zona avvertì vibrazioni nell’aria. Andrea smise di sbavare e divenne serio. Insieme a lui anche Capitan America che, già sempre serio e autorevole di suo, possiamo immaginarci in questa situazione.
Comparve poi dal nulla un enorme varco nello spazio simile a quello che avevamo usato noi per arrivare ma questo era di un colore diverso era blu. Dal portale ne emersa una figura enorme e massiccia. La forma mostruosa mi confermò le mie più grandi paure: era arrivato lui, il titano pazzo Thanos. Il titano venne attaccato da Bruce Bunner con la Hulkbuster, ma fu sbalzato via e fuso letteralmente alla montagna alle sue spalle. Onestamente ho sempre apprezzato parecchio l’arte scultoria e devo dire che vedere un robot gigante mezzo distrutto infilato in una parete era davvero il Top. Comunque sia, il viola cominciò ad avvicinarsi e a dirigersi verso Visione che però non era in condizioni di poter fuggire, figuriamoci combattere.

<< Ragazzi portate via il più velocemente Visione da qui io proverò a trattenerlo >> Si rivolse a noi il Capitano
<< D’accordo ma… >> Cominciammo a dire io e Andrea ma venimmo interrotti
<< Niente ma! Andate. >> proseguì Roger
Io e Andrea ci scambiammo un’occhiata di assenso e poi ci dirigemmo a prendere Visione per portarlo via.
<< Se pensate che ve lo lascerò fare, siete completamente fuori strada >> Disse Thanos guardando nella nostra direzione e muovendo una mano enormi massi si alzarono da terra e si diressero verso Visione e noi.
Sfoderai la spada tagliando in due gli enormi massi lanciati dal titano porpora.
<< Cloe! Gabriel! Portate Visione via di qui! Trovate Scarlet! >> Urlai agli altri << Qui ci pensiamo noi >>
<< Non ti aveva detto il pelatone di stare attento con quell’arnese?! >> Mi chiese ansioso Andrea
<< Suppongo che con uno con lui non debba trattenermi >> Risposi guardando l’amico
<< Quella spada >> Pronunciò Thanos << Non è normale, riesco a sentirlo. Riesce a resistere persino alle gemme. Sembra che negli altri universi ci sia qualcosa di davvero interessante >> Spiegò il mostro con un sorriso folle sul volto
<< Se volete scusarmi ora, ho l’ultima gemma da prendere >> Detto ciò l’essere aprì un portale e sparì.
<< MALEDIZIONE! >> Urlammo all’unisono io e il maestro del fulmine

Feci uno scatto al massimo della mia velocità e la terrà sotto i miei piedi si crepò. Andrea mi osservò stupito ma fece finta di niente. A tutta velocità ci dirigemmo verso i nostri amici.
Nel frattempo, i nostri amici avevano portato Visione da una ragazza che lo abbracciò e gli accarezzò il viso, si vedeva che lo amava; era Wanda Maximoff, conosciuta da tutti nei fumetti Marvel come Scarlet Witch.

<< Wanda devi distruggere la gemma, anche se questo significasse uccidermi dovrai farlo ne va dell’universo intero. >> implorò Visione
<< Non voglio farlo >> Gli rispose la donna con le lacrime agli occhi
<< Wanda, la vita degli abitanti dell’universo vale più della mia, qui non si sta parlando di me qui si parla di miliardi di vite innocenti! >> Spiegò il viola con la voce rotta
In quel preciso istante si aprì di nuovo un portale e ne riemerse il Titano.

Gabriel e Cloe cercarono di prendere tempo ma con scarso successo furono scaraventati a terra e persero i sensi all’istante. Rimase soltanto Scarlet a frapporsi tra Thanos e la gemma.
Io e Andrea arrivammo proprio in tempo per vedere Scarlet che veniva fatta svenire con un colpo alla testa e Thanos che staccava dalla testa dell’androide la gemma della mente e se la attaccava al guanto. Dopo di che gettò il corpo dell’androide a terra come un sacco vuoto. In quel momento l’essere urlò soddisfatto, pervaso dal potere; era divenuto onnipotente.

Thanos si volto e disse compiaciuto:
<< Finalmente è giunto il momento figli miei che l’universo venga risanato. >> Detto ciò l’enorme mano con il guanto si mosse, il pollice e il medio si avvicinarono per schioccare ma, un’enorme ascia da guerra volò da fuori la radura addosso a Thanos scaraventandolo a terra e impedendo il gesto per un soffio.

Al seguito dell’ascia arrivò un uomo biondo, alto, con un mantello rosso e vestito di un’armatura nera: era arrivato Thor. Thanos saltò di lato ed evitò l’ascia. Nel frattempo, Thor richiamata la sua arma il leggendario Stormbreaker, si avvicinò a noi e come era successo con Capitan America anche qui perse le funzioni cognitive.
Chi si immaginava che esistessero davvero i mondi di fantasia? Poi perché dovevamo essere in uno dei mondi più pericolosi di sempre e nel momento più pericoloso di sempre? Intanto l’idea di avere accanto a noi anche Thor mi diede sicurezza.

<< Chi siete voi ragazzi? Non è questo posto per voi! Andatevene prima che vi facciate male! >> Ci spiegò il Dio nordico del Tuono in tono serio
<< Veramente non siamo ragazzini impauriti che sono qui a fare una gita. Sappiamo difenderci e siamo qui per un motivo. Dobbiamo avvertire tutti dell’imminente invasione! Ma prima dobbiamo fermare questo mostro viola svitato! >> Ribattei al biondo signore dei fulmini
<< Ho percepito qualcosa durante la battaglia ma…non ci ho fatto troppo caso…State dicendo il vero? >> Ci chiese Thor
<< Proprio così. >> Rispondemmo all’unisono io e l’altro ragazzo biondo che doma i fulmini
<< Ma affronteremo l’argomento dopo, c’è molto di cui parlare e molto da fare >> dissi voltandomi verso il viola.
<< Hey Thor dove diamine sei sparito?! Ti sto cercando da un sacco di tempo! Sai com’è non tutti possono spiccare salti e volare come te! >> A pronunciare tutto ciò inizialmente pensai che fosse il frutto della mia fantasia. Un procione vestito in tuta arancione e pesantemente armato stava facendo la ramanzina all’uomo. Poi mi ricordai che si trattava di Rocket Raccoon, il procione antropomorfo membro dei guardiani della galassia.

Rocket si voltò verso me e Andrea a guardarci: << E voi chi sareste, dei cosplayer? >>
<< Io sono Michael e lui è Andrea, siamo alleati, siamo qui per aiutarvi. >> Cercai di spiegare al simpatico animaletto armato di fucile pesante
<< Ah! Perfetto, cercate di non farvi ammazzare! >> Aggiunse lui mettendosi il fucile in spalla e avviandosi verso Thanos
<< Veramente io ho un piano. Ci servirà la completa collaborazione tua e di Thor però. >> Spiegai al procione
<< Hai un piano? Bhe sempre meglio che venire qui e sparare a caso >> Rispose Rocket grattandosi il mento…il muso…quello che è.
<< Che piano sarebbe? >> Mi chiese Thor
Io estrassi la spada e la mostrai ai due.
<< Mi credereste se vi dicessi che questa spada è stata forgiata dagli angeli? >> Chiesi guardando i due che si fissarono a vicenda.
<< Quella spada è stata forgiata dagli angeli? Dici sul serio?! >> Mi chiese Thor
Mi limitai a sorridere.
<< Avete finito di complottare? >> Chiese Thanos che a grandi passi si avvicinava
<< Mi raccomando ragazzi non avremmo molte possibilità >> avvertii
<< D’accordo >> Risposero all’unisono i tre mentre Andrea avvolto dai fulmini prese Rocket e sfrecciò via.
<< Avreste dovuto seguire l’esempio dei vostri amici sarebbe stato più saggio. >> Replicò il Titano, poi il suo sguardo cadde sulla mia spada << Quella spada…sembra quasi che le gemme non vogliano averci niente a che fare, sembra che gli resistano…>> Fece una pausa e mi fissò negli occhi e in quel momento vidi tutta la follia di quell’essere.
<< La spada è stata forgiata dagli angeli, è magia angelica quella che le scorre dentro, magia più antica dell’universo stesso, delle gemme stesse. >> Proseguì l’omone viola
<< Sarà un bel trofeo da portarmi via! >> Sogghignò l’essere
<< L’unica cosa che ti porterai via sarà la polvere >> Risposi di rimando
<< Avrò la tua testa Thanos! Per mio fratello Loki! Per Asgard! >> Dichiarò rabbioso il Dio nordico del tuono
<< Ma tuo fratello era un cancro francamente…Scommetto che persino Thanos la pensa così…>> Gli risposi io
Il biondo si voltò a guardarmi e spiegò << Lui è pur sempre mio fratello…comunque è adottato.>>
<< Mi duole molto figli miei, dovervi uccidere >> Disse in tono bonario Thanos, come se avesse detto “Hey infondo vi amo!”

Sollevò poi l’enorme manona con il guanto dell’infinito. Le gemme riflettevano la luce del sole irradiando la radura di miriadi di palline colorate. Poi con un gesto secco ruotò la mano e la aprì mettendo il palmo verso l’alto. La radura tremò, tutto attorno cominciarono a staccarsi parti di terreno ed enormi squarci si aprirono nel suolo. Poi sollevò ancora di più la mano verso l’alto e l’intera radura si sollevò in aria. Io e Thor ci mettemmo in posizione; Io estrassi la spada e lui brandiva lo Stormbreaker, la leggendaria arma capace di aprire anche il Bifrost.
Riuscimmo ad evitare rocce ed alberi che ci cadevano addosso senza troppi problemi. Il vero problema era la radura che stava prendendo quota; se prendeva troppa altezza l’impatto sarebbe stato devastante.

Thanos sogghignò
<< Credo sia giunta l’ora per dire le vostre ultime preghiere >>
<< Thor >> Chiamai io << Me ne occupo io della radura, tu attaccalo e atteniamoci al piano >>
<< D’accordo ragazzo, sappi che non mi fermerò finché non avrò la sua testa >> Mi rispose di rimando l’uomo.

Thor partì volando in direzione del titano pazzo viola. Mentre si avvicinava Thanos abbassò la mano verso il suolo e la radura cominciò a cadere.
Ora, io suppongo che nessuno di voi abbia mai visto un enorme ammasso di terra cadergli addosso ad una velocità di circa 50 m/s, tranne che forse nei film di apocalisse con gli asteroidi, o nei manga. Beh, diciamo che è una cosa che mette un certo nervoso. Presi un respiro e roteai la spada mettendomi in posizione: Gambe leggermente divaricate e spada con la punta che arrivava all’incirca all’altezza del mio naso.

<< Credo sia giunto il momento di mostrare i frutti del mio allenamento! >> Dissi sorridendo guardando la radura.
Nel frattempo, mentre Thanos si scambiava colpi di incredibile potenza con Thor, soggiunsero anche Cloe e Gabriel che vedendo la situazione decisero di rimanere in disparte. Saggia decisione.
<< Che cosa vuole fare Michael? Ma è impazzito? Crede di poter fermare una radura da solo? >> Chiese Gabriel guardando Cloe
<< Tu non hai idea di cosa quel ragazzo nasconde davvero. Me ne sono accorta durante gli allenamenti nella stanza. Quel ragazzo ha una forza mostruosa che continua a crescere giorno dopo giorno. La sua energia cresce e lui si rinforza ogni istante che passa. >> Spiegò la ragazza del fuoco
<< Ti mostrerò una delle tecniche più potenti del mio maestro Thanos! >> Abbassai la spada portando la punta della spada dietro la mia schiena al di sotto del ginocchio, poi con velocità la sollevai e gridai
 << Stile della luce, tecnica dei sette tagli esplosivi >>

Improvvisamente nella radura che cadeva si disegnarono delle linee di luce che resero simile ad un quaderno a righe. L’ammasso di terra fece qualche altro metro in caduta libera prima di esplodere in mille pezzi e sparare in giro alberi e detriti. Gabriel divaricò le braccia e un enorme ammasso di minerale verde fuoriuscì dal terreno creando una specie di cupola e riparando oltre che lui e Cloe anche Capitan America che era nelle vicinanze e Scarlett Witch che nel frattempo era stata recuperata dai due e portata con loro. Era ancora semi svenuta per cui non si accorse di molto. Il muro di minerale creato da Gabriel sembrava indistruttibile, resse l’impatto con un albero e poi con masso enorme deviandone la traiettoria.

Successivamente volò addosso ai minerali di Gabriel anche Thor scaraventatoci da un pugno di Thanos. Ovviamente resse anche Thor il minerale. Era effettivamente a prova di divinità? Forse. Comunque, successivamente il Titano si voltò verso di me e con volto serio mi disse:
<< Niente male ragazzo, hai del potenziale ma riuscirai a resistere a questo? >> Il palmo con il guanto fu riempito da una luce rossa e si creò una sfera di energia rosso sangue. Il mostro poi con aria avvilita annunciò: << Mi dispiace tanto figlio mio, questo fa più male a me che a te ma devo farti sparire >> E lanciò la sfera. Tanto per vostra informazione era un colpo lanciato con l’energia della gemma del potere. Aveva un potenziale infinito, un potere infinito, un potere in grado di annientare un pianeta in un attimo.

Portai la spada davanti a me e la usai come scudo. La spada reggeva riusciva a deviare quel raggio di energia incredibile, tuttavia non reggevo io. Aveva una forza smisurata e mi fece perdere l’equilibrio. Venni scaraventato via e il raggio di energia esplose con una forza incredibile. Tuttavia, avevo ancora un asso nella mano: diradatasi la nuvola di fumo causata dall’esplosione, Thanos sgranò gli occhi. Ero ovviamente ancora vivo, altrimenti non potevo raccontarvi la storia no? Tuttavia, ero completamente annientato. Ero riuscito a sopravvivere soltanto grazie al fatto che avevo trasformato il mio corpo in fuoco e mi ero diviso in due lasciando passare il colpo. Ero stato comunque ferito dall’esplosione. Non avevo più i vestiti nella parte superiore del corpo, ero rimasto a dorso nudo e avevo notevoli scottature, tagli e abrasioni.

Thanos stava per lanciare di nuovo un altro colpo quando sbucò Thor da dietro di lui e con un pugno lo spedì verso di me.
<< Ragazzo è tutto tuo! Questa è la nostra unica possibilità! >> Gridò il biondo Dio del tuono mentre il viola mi cadeva addosso molto velocemente, diedi sfogo alle ultime forze che avevo in corpo sfoderando tutto me stesso.

Spostai tutta la forza che mi era rimasta nel braccio destro. Così facendo il mio corpo dimagrì di colpo e il mio braccio destro divenne enorme.
Era una tecnica che mi avevano insegnato durante l’allenamento. Dato che non riuscivo ancora a gestire tutta quell’energia con tutto il corpo, avevamo pensato di poterla usare soltanto in una parte, una parte facile da usare: un braccio. L’ultima volta che avevo usato tutta la mia forza ero impazzito e il pelatone aveva dovuto prendermi a calci, capite che non poteva succedere di nuovo.
Mi misi in posizione per dare un pugno. Gamba sinistra in avanti e la destra indietro, il braccio sinistro era all’altezza della testa, mentre il destro era piegato all’altezza dell’inguine. Il braccio si ingigantì al massimo, i muscoli divennero tesissimi e di tutta risposta il mio corpo dimagrì. Ovviamente sarebbe stata una sola cosa temporanea, non appena avrei recuperato le forze sarei tornato alla normalità. Tuttavia, non potevo farne a meno, dovevo farlo.

<< Tecnica segreta, colpo mortale >> Presi fiato << Grido dell’orco! >>

Il pugno che ne scaturì fu così potente da creare un’onda d’urto così forte da distruggere tutto ciò che trovò per circa 2 km. Thanos fu letteralmente spazzato via verso la città di Wakanda e mentre volava via una scia di distruzione spazzava via ogni cosa a cui passava vicino. Era l’onda d’urto provocata dal mio colpo. In quel preciso istante dal terreno riemerse Andrea con Groot sulle spalle.

<< Vai a farti fottere, muso viola! >> Urlò la curiosa bestiolina (che ogni volta che guardo mi piega in due dal ridere xD ma shh ha un carattere orribile) sparandogli in piena faccia. Il colpo fu abbastanza per impedirgli di riprendersi al volo, Andrea lo prese al volo e pose le mani sulla sua testa. Tramite l’elettromagnetismo il ragazzo poteva impedire il segnale elettrico tra i neuroni, di conseguenza l’essere non poteva muoversi. Infine, arrivò anche Stormbreaker che infilzò in pieno il viola bloccandolo completamente a terra. Non avevo quasi più forza neanche per reggermi in piedi. Il mio corpo era quasi completamente prosciugato dall’energia. Caddi in ginocchio, il petto mi bruciava, respiravo a fatica, la testa cominciò a girarmi e cominciai a vedere tanti puntini luminosi corrermi davanti agli occhi. Avevo usato troppa forza ero esausto. Cercai di tenere duro, ormai però non potevo più fare gran che, riuscivo a malapena a rimanere cosciente, sarebbe troppo chiedere al mio corpo di alzarsi in piedi ancora. Mi limitai ad osservare, notai che Andrea faceva del suo meglio per trattenere il titano pazzo che cercava di divincolarsi. Infine, Thor estrasse la sua arma dal petto del mostro e la sollevò pronto per il colpo di grazia alla testa. Poco prima però che la sua ascia si abbattesse su Thanos una mano completamente nera sbucò dal petto del titano.

<< Vi ringrazio davvero per avergli fatto abbassare la guardia, mi avete risparmiato un bel grattacapo >> Una voce tuonò alle spalle del titano, Andrea scese da sopra a Thanos e si allontanò portandosi vicino a Thor.
<< Per Odino, che diamine è quella cosa? >> Chiese Thor rivolgendosi all’altro
<< Un demone. >> Rispose secco Andrea
<< Un demone parecchio potente oserei dire >> Continuò il ragazzo
<< Adesso tu caro il mio ragazzone viola verrai con me >> Rispose il mostro.

Dunque, diciamo che la situazione era presso a poco così: Quel mostro di Thanos aveva addosso un altro mostro che gli aveva infilato una mano nello stomaco. Una mano nera ed ossuta spuntava dall’enorme petto del titano. L’essere era di stazza simile a quella del titano viola: Alto come un armadio a muro e grosso come un armadio.

Era pesantemente allenato ed emanava una forza incredibile. Quello era segno che non era un demone qualunque.
L’essere aveva sembianze umane anche se incredibilmente mostruose. La sua statura era enorme quanto quella del Titano pazzo, la sua testa era grande quasi me! Ovviamente l’essere era interamente nero; sulla gigantesca testa scendevano dei capelli ovviamente anch’essi neri, raccolti in treccine giamaicane, gli occhi erano di un rosso sangue in grado di scuotere la tua esistenza nel profondo. A tenere insieme le treccine però invece che delle perline colorate c’erano delle ossa di esseri molto inquietanti e di certo non trovabili in natura o nel bosco vicino casa, questo almeno me lo auguro. Il busto era enorme, sembrava di guardare un armadio a muro di ebano. L’essere era a petto nudo portava intorno al gigantesco collo una collana con teschi di esseri terrificanti. L’orribile gingillo gli ricadeva sul gigantesco petto nero, facendo risaltare l’oscura pelle con il bianco opaco delle ossa. Passando alle gambe indossava dei pantaloni di tela blu ed era scalzo. L’impressione iniziale che dava era quella di un surfista Hawaiano che era caduto in un camino, almeno a me.

<< È completamente inutile che provi ad usare le gemme, adesso tu non hai più alcun controllo del tuo corpo, adesso appartiene a me! Appartiene al grande Alastor, figlio del grande principe degli inferi Agares! >> L’essere proruppe in una risata e si voltò a guardare Thor ed Andrea che erano pronti ad attaccare da un momento all’altro.
<< Lascia andare le gemme e il Titano lillà Alano! >> Dichiarò Andrea al mostro pronto ad attaccare
Il demone sembrò sul punto di partire su tutte le furie e di avventarsi sul mio amico ma si limitò a puntare su di lui i suoi saettanti occhi rossi simili a fanali sul ragazzo e a sorridere.
<< Temo di no, le gemme saranno impiegate alla rinascita del grande Astaroth e l’intero creato sarà sconvolto>> L’essere proruppe in un’altra risata ma fu interrotto da Thor.
Il dio del tuono fu avvolto dai fulmini che iniziarono a crepitare.
<< Se pensi davvero che ti lascerò andare e ti permetterò di portarmi via la mia vendetta sei completamente fuori strada. Vendicherò mio fratello e la mia gente e tutte le persone che quel bastardo viola ha eliminato ed eliminerò te. >> Proruppe Thor su tutte le furie che sollevò l’ascia da guerra pronto a scagliarla contro i due.
<< Mi sarà molto più facile uccidervi entrambi così >> disse il nordico
<< Thor, ti lascio tutto il potere che mi è rimasto fanne buon uso >> Detto ciò da Andrea partì un’enorme scarica elettrica che avvolse Thor.
<< Ti ringrazio ragazzo, ti prometto che non fallirò questa volta! >> Rispose il dio mentre avvolto da un’aura crepitante di fulmini partiva alla carica verso i due.
Alastor fece sollevare il braccio di Thanos con le gemme che si illuminarono di tutti i colori e un raggio iridescente partì contro il dio nordico del tuono.
<< Dopo che questo raggio ti avrà toccato sparirai in mille pezzi caro il mio pastore super palestrato! >> Rispose sbeffeggiandolo il demone
<< Hey! Bella battuta questa! >> disse Andrea << Posso segnarmela? >>

Nel frattempo, Thor cadde in picchiata contro il raggio sparato dalle gemme che incredibilmente non era in grado di intaccarlo. Il nordico si portò davanti ai due e menò un temibile fendente con l’ascia ferendo al collo sia Thanos che il demone aprendogli uno squarcio sanguinante. Tuttavia, prima che Thor fosse in grado di spingere l’ascia e di far saltare la testa ad entrambi il demone fissò con i suoi occhi di brace Thor che fu accecato per un attimo, quell’attimo che fu sufficiente per farli sparire entrambi con la gemma dello spazio.
Thor urlò di frustrazione e una miriade di lampi proruppero dal cielo distruggendo tutto ciò che trovarono sul loro cammino. Questa fu l’ultima cosa che ricordo poi svenni.
Quando riaprii gli occhi ero in una stanza enorme. Al lato del letto c’erano diversi macchinari che mi monitoravano. Riaprii gli occhi e trovai una moltitudine di gente ad aspettarmi: L’uomo bandiera (Capitan America xD), Thor che era seduto ai lati su un tavolo e stava bevendo qualcosa da un bicchiere, Andrea che era un po' malconcio ma non sembrava niente di serio, poi vi erano Scarlett che stava anche lei seduta al tavolo vicino a Thor ma fissava il vuoto affranta mentre Natasha Romanoff (Vedova Nera) cercava di consolarla come meglio poteva. Infine, c’erano Cloe e Gabriel che erano seduti sul letto.
Ripresi conoscenza e stranamente mi sentivo bene, non mi sentivo più debole e a quanto sembrava ero tornato quasi in piena forma. Infine, mi accorsi che accanto ai macchinari una ragazza di colore con un’acconciatura intrecciata molto particolare stava osservando i monitor. Era di costituzione esile ma atletica, era una bella ragazza, indossava un camice bianco da dottore che gli copriva una maglietta nera e dei pantaloni dello stesso colore molto attillati.

<< Ti sei già svegliato! Ma di cosa diamine sei fatto?! Sei fortunato ad essere vivo. Quando ti hanno portato qui sembrava che saresti morto da un momento all’altro, il tuo corpo è rimasto completamente senza energia, fortunatamente la tua costituzione speciale ha permesso grazie al suggerimento del tuo amico di assorbire energia dai fulmini sprigionati da lui e da Thor, in questo modo ti sei ripreso velocemente, però non ancora del tutto. >> Disse la ragazza mentre continuava a guardare i monitor
<< Comunque io sono Shuri, Michael. Mi hanno raccontato di voi e della vostra missione. Vi dobbiamo ben più che un ringraziamento. >> Proseguì lei
<< Non ce né bisogno. Dico davvero. Tuttavia, noi non possiamo restare, dobbiamo proseguire il nostro viaggio. >> Detto ciò nonostante le numerose lamentele da parte di Shuri e di Cloe mi alzai dal letto e mi tolsi tutte le flebo che avevo addosso.
<< Come ti senti? >> Mi domando Cloe passandomi una mano tra i capelli
<< Beh diciamo abbastanza bene anche se ho mal di testa. >> risposi di rimando a lei
<< Scusate se mi intrometto >> Disse Capitan America facendosi avanti
<< Noi non siamo assolutamente in grado di competere contro mostri di quella forza. Mostri addirittura in grado di sconfiggere un nemico ritenuto onnipotente. Mi dispiace ammetterlo dannazione ma se è questa la realtà non abbiamo la benché minima speranza di salvare nessuno! >> Proseguì il capitano sbattendo i pugni sul tavolo
<< Detesto i demoni, di qualunque natura essi siano >> Intervenne Thor alzando la testa dal bicchiere che aveva in mano.
Quanti demoni conosceva? Sorvoliamo non lo voglio neanche sapere
<< Per questo siamo venuti qui. >> Mi frugai addosso ed estrassi la lettera stropicciata che ci aveva dato Victor.
<< Questa Capitano devi consegnarla a…non so bene a chi…ci hanno detto che voi avreste capito a chi. Sarà sicuramente una persona che deve avere delle conoscenze molto particolari. >> Spiegai all’uomo che mi guardava in tono grave
<< E penso anche che sappiamo entrambi di chi sto parlando >> Prosegui
<< Fury >> Rispose il Capitano
<< È l’unico che abbia conoscenze abbastanza grandi da poterci aiutare. Ma come fa il vostro capo a conoscerlo? Voi venite da un altro mondo. >> Ci chiese lui mentre si metteva seduto
<< Non lo sappiamo con esattezza…suppongo che sia già venuto qui e lo conosca a questo punto >> Spiegai
<< Quel dannato pelato! Sapeva di loro e non mi ha mai detto niente! Io lo uccido! >> Si mise ad urlare Andrea
<< Non abbiamo tempo Capitano. Abbiamo bisogno di tutta la forza che avete per difendere il mondo. Trova Fury e dalla a lui, vedrai che lui saprà aiutarvi >> E detto ciò gli porsi la lettera.
<< Scarlett >> Chiesi
<< Vorrei il permesso per portare il corpo di Visione con noi. Forse esiste un modo per ripararlo. >> La ragazza si voltò a guardarmi
<< Dici davvero? >> mi chiese speranzosa lei
<< Suppongo di sì…sicuramente Victor troverà un modo. Almeno che Shuri non possa sistemarlo >> Le spiegai.
<< Potrei farlo. Ma ci vorrebbe troppo tempo, come se non bastasse abbiamo riportato numerosi danni alla città e dobbiamo dare la priorità ai civili. >> Ci spiegò la ragazza afflitta
<< Stai tranquilla hai fatto del tuo meglio >> Rispose Banner mettendogli una mano sulla spalla.
<< Per questo devo venire con voi. Voglio essere certa che…possa tornare da me >> La voce gli si ruppe dalle lacrime
<< Fatemi venire con voi. Non lascerò a nessuno il corpo di Visione. >> Proseguì lei con un filo di voce guardandomi.
<< beh non credo ci sia problema >> Intervenne Gabriel
<< Puoi venire con noi se vuoi >>
<< Si non è un problema >> rispondemmo all’unisono io, Andrea, Gabriel e Cloe
<< No andrò io. >> disse una voce alle nostre spalle.

Ci voltammo tutti a guardare. Era un signore sulla quarantina, con capelli neri mossi (Ottimo taglio di capelli dico davvero! Prenderò nota per una futura acconciatura), occhi castani che mettevano in risalto la carnagione chiara dell’uomo. Indossava una camicia da elegantone e dei pantaloni che non oso immaginare quanto gli saranno costati xD il volto era stanco e corrucciato mettevano in risalto dei lineamenti appena pronunciati, insomma non era brutto per capirci. Si notava che era un professore e chiunque sia un fan della Marvel non può che pensare a Bruce Banner. Esatto proprio lui; il tizio che quando si arrabbiava diventava enorme, verde e sclerato. Diventava Hulk insomma.
Scarlett si voltò a guardarlo insieme a gli altri.

<< Bruce! Stai scherzando? Non abbandonerò mai Visione tu servi qui tu…>> Ma venne interrotta dall’uomo che proseguì
<< No ti sbagli tu servi qui, sei forte, sei molto forte la terra ha bisogno di te. Io in questo momento sono completamente inutile senza quello stronzo verde. Perciò andrò io, io l’ho progettato insieme a Tony e io posso aiutare a risistemarlo. Devi fidarti di me. Ti prometto che farò del mio meglio per riportarlo indietro >>
La rossa che si era alzata in piedi all’udire le parole dell’uomo si rimise a sedere.
<< Sei sicuro? >> Gli chiese lei con lo sguardo fisso sul tavolo
<< Certo. Non vedo alternative devi credermi >> Gli rispose lui di rimando
Thor smise di bere quello che sembrava…rum? Posò il bicchiere e disse:
<< Devi credermi ragazza è la cosa migliore se lui non può usare la forza di Hulk non ci è utile qui, lascia che ripari Visione >>
<< Concordo appieno >> Rispose Rogers
<< Detto ciò >> Banner si voltò verso di noi << Come faremo ad andare nel vostro mondo? >>
<< Beh >> intervenne Gabriel << abbiamo l’amuleto ultra-dimensionale, useremo quello. È sicuro e veloce e non c’è il rischio di finire chissà dove >>
<< Amuleto ultra-dimensionale…>> Ripeté lui << Sembra uno dei trucchetti di Strange >>
<< Beh diciamo che non siamo poi tanto lontano. Ma bando alle chiacchiere dobbiamo andare. Non abbiamo molto tempo, ci restano circa tre ore prima che l’inferno ci piombi addosso e dico letteralmente >> Spiegò Cloe
<< Capitano >> Intervenni io << lascio tutto nelle tue mani >>
L’uomo annuì.
<< Mi raccomando Michael non strafare soprattutto con il braccio destro. Ha rischiato la frattura, fossi in te lo terrei a riposo >> Mi disse Shuri
Annuii, avevo dolore al braccio come potevo dargli torto? Ma dovevamo andare, dovevamo proseguire, c’era troppo da fare e in così poco tempo.
<< Gabriel l’amuleto >> il ragazzo se lo sfilò dal collo e lo portò dritto davanti a sé. Il pendente di forma sferica era di colore viola con dei dettagli rossi che vorticavano ininterrottamente, ricordando appunto un portale.

Thor si alzò dal tavolo mi venne in contro e mettendomi una mano sulla spalla mi disse: << Sei stato bravo sono stato contento di aver combattuto con dei guerrieri abili come voi. Sarò lieto di rivedervi ancora, nel frattempo proteggerò la terra, farò del mio meglio. >> poi si voltò verso Andrea << In quanto a te ragazzo, un giorno dovremmo sfidarci e vedere chi di noi è il vero Dio del tuono >> Gli spiegò con un sorriso
<< Stanne certo amico >> I due si diedero la mano poi Bruce si avvicinò a noi e Gabriel attivò l’amuleto
<< Non preoccuparti Wanda vedrai che sistemerò Visione >> disse l’uomo mentre Andrea si caricava in spalla il cadavere di Visione. E bravo il nostro facchino tutto fare.
<< Proteggete la terra mi raccomando >> proseguì Banner
Detto ciò svanimmo lasciando la terra Marvel per continuare il nostro viaggio.
 
Tornati indietro tornammo al castello della sede dell’associazione, trovammo un incredibile silenzio. Tutti i guerrieri erano fuori per combattimenti o si stavano preparando. L’unica cosa che rompeva il silenzio era un uomo che parlava in lontananza: Victor. Era inconfondibile.

<< Siamo arrivati? >> Chiese Banner
<< Si, benvenuto nella nostra umile dimora >> Dichiarò Cloe
<< Si, umile >> borbottò l’uomo guardandosi in giro molto colpito dal lusso del posto.
Nel frattempo, il nostro amichevole facchino di quartiere, Andrea, cominciò ad avviarsi con il cadavere (se così si può chiamare…) di Visione caricato sulla spalla.
<< Hey Andrea vai a portare in assistenza il pc? >> Lo canzonò Gabriel
<< Hey micio! Ora non ho tempo per darti dei croccantini, devo andare a dire due parole a quel pelatone >> Dichiarò il biondo sicuro di sé e detto ciò si avviò verso la stanza da cui proveniva la voce.

Lo seguimmo; procedendo per le scale scendendo di un piano, dopo di che procedemmo su un corridoio sulla destra. Infine, giungemmo in uno studio; la porta era socchiusa e si sentiva il capo dell’agenzia parlare con qualcuno.

<< Sono contento che tu siate qui, anche se non mi aspettavo che venissi anche tu, tuttavia meglio così. Adesso non ci resta che aspettare, dovrebbero essere qui a momenti. >> Diceva l’uomo
<< Ma con chi sta parlando? >> Chiese Gabriel
<< Non vi hanno insegnato che è maleducazione origliare? >> Chiese Banner
<< Gabriel scusa puoi tenermi un momento Visione? >> Chiese il maestro del fulmine all’amico e lo chiese come se gli chiedesse di tenergli una valigia.
<< Fate attenzione >> Li rimproverò il dottor Banner << è molto fragile e se dovesse danneggiarsi ulteriormente potremmo non poterlo più aggiustare >>
Quel pensiero mi inquietava, nonostante fino al giorno prima credessi che esisteva solo nei fumetti ed era un sintezoide mi dispiaceva vederlo ridotto in quelle condizioni.
<< Tranquillo aggiustiamo tutto Doc, ora con permesso >> Dichiarò il biondo.

Detto ciò Andrea fece irruzione nello studio e noi ci precipitammo al suo seguito. Quando entrammo lo trovammo sopra il petto di Victor che lo teneva per il bavero della camicia e piangendo gridava:
<< Come hai potuto tenermi nascosta l’esistenza di un mondo del genere? >>
L’uomo superata la sorpresa iniziale mollò un pugnò al ragazzo che sfondò il tetto e volò via.
<< Così si impara a stare al suo posto maledetto ragazzino impertinente >> Brontolò il capo dei Perpetual Flames

Victor ci salutò e dopo aver passato velocemente i convenevoli ci presentò i due che erano nella stanza. Erano due strani ragazzi e non esagero con il dire strani. Uno era di aspetto normale, alto, di corporatura massiccia, il viso era delicato e non sembrava avere oltre i diciannove anni. Indossava degli occhiali da nerd con le lenti spesse, aveva degli occhi marrone scuro che ne mettevano in risalto i capelli di un biondo scuro e crespi. A vederlo così sembrava un ragazzo come tanti altri ma sentivo qualcosa: quel ragazzo non era normale, emanava una strana aura pragmatica e maligna che faceva drizzare i peli sulle braccia. Cosa ancor più inquietante indossava un completo che ricordava molto un medico della peste. Poi mi accorsi guardando meglio che effettivamente era vestito da medico della peste perché dietro le spalle aveva appesa la classica maschera con il volto da corvo di colore bianco opaco come delle ossa.
 
<< Mi ricordavo che era stupido Andrea ma non pensavo fosse addirittura peggiorato>> Lo canzonò il ragazzo.
In quel preciso istante urlando Andrea rientrò nel castello facendo un altro buco nel tetto e si schiantò al suolo.
Il ragazzo si rialzò e osservò lo strano ragazzo vestito da medico della peste. Improvvisamente anche Andrea divenne insolitamente serio.
<< Per quale motivo tu sei qui Illusory? >> Gli domandò lui in tono grave
<< L’ho chiamato io >> Intervenne Victor
<< Ah dimenticavo che maleducato >> Il ragazzo si voltò porgendomi la mano << Io sono Emanuele Borgia tuttavia, puoi chiamarmi semplicemente Illusory. Comunque è un piacere conoscerti Soul Paladin>>

Esitai qualche istante a stringere la mano. Quando lo feci una miriade di emozioni mi passarono per la testa. Percepii tanta tristezza ed energia negativa.
Quel tipo era pericoloso su questo non ci pioveva.

<< Perché lo hai chiamato? >> domandò Andrea al capo
<< Perché abbiamo delle faccende serie di cui occuparci e con ciò intendo Ethan >> Quella dichiarazione piovve su di noi come una meteora
<< Che ha combinato quel bastardo? >> Domandò Cloe
<< A questo posso risponderti io >> Intervenne l’altro ragazzo che si abbassò il cappuccio.

Quando si sfilò il cappuccio, rimasi a bocca aperta. Non tanto perché il tipo aveva la pelle azzurro oltremare ma perché sembrava solcata da energia come se ci fossero migliaia di cavi impiantati dentro di lui. Oltre alla pelle blu era un ragazzo normale come noi, aveva i capelli neri ritti sulla testa e dei penetranti occhi gialli con i quali ci fulminò tutti con lo sguardo.
Il tipo indossava una maglietta dell’Hard Rock Caffè di Firenze, sopra aveva una felpa con cappuccio sganciata. Indossava un paio di jeans strappati e aveva degli scarponi neri.

<< Lui è PGV2 >> Lo presentò Victor e il ragazzo fece un inchino teatrale.
<< Appartiene ad una razza aliena che collabora da sempre con la nostra associazione. Michael forse tu non lo sapevi ma gli altri si >> spiegò lui
Mi voltai a guardarli.
<< Quante cose avete intenzione di tenermi ancora nascoste voi e… >> Provai a dire indicando l’omone ma mi interruppe con un sussulto negli occhi
<< Non abbiamo tempo da perdere Michael! Sei da troppo poco tempo con noi, non c’è stato modo per spiegarti tutto, vedrai che con il tempo imparerai a conoscere meglio la nostra associazione >> Proseguì lui << Adesso dobbiamo occuparci di Ethan >>
Intervenne di nuovo il ragazzo che il pelato aveva chiamato con un codice a barre
<< Esattamente. Ethan, negli ultimi giorni si è diretto in Europa, non sappiamo cosa stia cercando fatto sta che sta seminando una scia di morte e distruzione al suo passaggio. È passato per biblioteche, musei e altre sedi distaccate dell’associazione. Non sappiamo di preciso cosa sta cercando ma abbiamo una mezza idea. Dobbiamo fermarlo in fretta prima che intervengano anche le altre sedi dell’associazione >> Ci raccontò l’alieno
<< Fatemi capire >> Interruppe Gabriel << Nessuno è stato in grado di fermarlo? >>
<< Esattamente. Tutti quelli che ci hanno provato sono stati trovati morti. Dobbiamo ancora fare delle verifiche ma è possibile che abbia rubato qualcosa di grosso. Un artefatto probabilmente e che abbia qualche piano assurdo in testa >> Rispose Emanuele
<< Noi non abbiamo tempo da perdere! Dobbiamo proseguire il nostro viaggio, tra poche ore comincerò l’invasione! >> Dichiarò allarmata Cloe
<< Infatti. Voi continuerete la vostra missione, per questo ho chiamato loro. Avranno il compito di catturarlo e di portarlo da me vivo >> Disse guardando Emanuele che abbasso la testa facendo un sorrisetto.
<< Comunque, avete consegnato la lettera? >> Ci chiese lui
<< Si tutto apposto signore >> Intervenne la maestra di fuoco
<< Molto bene, sono sicuro che sapranno cavarsela >> L’uomo si interruppe e portò lo sguardo sui resti di Visione
Ci voltammo a guardare.
<< Purtroppo non ce l’ha fatta, non siamo riusciti a salvarlo >> Intervenne Banner
<< Ah! Vedo che c’è anche lei Dottor Banner. Ho sentito molto parlare di lei è davvero un piacere oltre che un onore conoscerla di persona >> Victor si alzò in piedi in tutta la sua stazza e gli tese la mano.
L’altro ricambiò un po' esitante.
<< Ah! Piacere. Lei deve essere Victor. Senta facciamo un passo per volta; non mi interessa neanche sapere come fa lei a conoscere gente dal nostro mondo, né voi, voglio che mi aiuti a sistemare Visione. Dobbiamo ripararlo per il bene del nostro mondo >> Spiegò lui. 
PGV2 si diresse verso i resti del sintezoide e vi pose una mano.
<< No è troppo danneggiato non posso fare nulla neanche io. Non così almeno, avrei bisogno di troppe cose, ci metterei un’infinità. Forse sul mio pianeta… >> Cominciò a dire l’alieno ma venne interrotto da Victor con un gesto della mano.
<< No non serve. Ho una mezza idea di chi possa aiutarvi. Mi dispiace non potervi spiegare tutto adesso ma siamo in una situazione di emergenza. Vi spiegherò tutto molto presto ve lo prometto. Ora datemi l’amuleto >> Disse con tono sincero l’omone. Anche se nascondeva era visibilmente sotto stress e non oso neanche immaginare quante responsabilità abbia avuto sulle sue spalle in quei giorni. Era una persona che ammiravo davvero tanto. Gabriel gli porse l’oggetto
<< Dunque conosco una scienziata in un altro un universo che penso possa aiutarvi, credo sia la migliore in circolazione. Vi dirigerete li e proseguirete poi il vostro viaggio. Sbrigatevi ragazzi. >> Il pelatone finì di smanettare con l’amuleto e lo ridiede al ragazzo
<< Victor >> Chiesi << Come farete con Ethan? Vuoi che rimanga qui? >>
L’uomo sorrise e mi poggiò una mano sulla testa con fare paterno.
<< Ce la caveremo, ci penseranno loro, vedrai che andrà tutto bene. Tu hai un compito che consiste oltre che salvare la gente anche nell’assicurarti che Andrea non combini guai >> Disse scherzosamente l’uomo guardando di traverso il biondo che gli fece la linguaccia
<< Stavo quasi per dimenticarmi. Emanuele ha delle informazioni sulla spada Michael >> Disse lui passando dallo scherzoso al serio
<< Davvero? >> Ripetemmo in coro io, Cloe e Gabriel
<< Esattamente. Emanuele vuoi spiegarlo tu? >> Chiese il capo
<< Certamente >> Rispose il ragazzo con un guizzo selvaggio negli occhi << sguaina la spada >> mi disse lui.

Estrassi la spada e la posai sulla scrivania. L’arma scintillava sotto la luce dei neon di una sottile luce azzurra.
<< Non sappiamo di preciso quando è stata forgiata. Si dice che sia stata forgiata dagli Arcangeli. Si suppone che sia la stessa spada con cui San Michele sconfisse il Drago. Non ha un nome preciso, dovrai essere tu a darglielo >> Fece una pausa e passò una mano sulla spada che reagì incrementando la sua luce azzurra. Sembrava come se fosse infastidita.
<< Cosa? Io dovrei dargli un nome? >> Risposi sorpreso
<< Esattamente. Inoltre, secondo delle fonti questa spada aveva una gemella chiamata Kamigoroshi, ovvero la spada ammazza dei. Sfortunatamente ne abbiamo perso le tracce da secoli. Questa spada possiede innumerevoli capacità, tra cui oltre a poter dividere l’anima di una persona dal proprio corpo con un solo graffietto può cambiare forma adattandosi ai gusti e alla forza del possessore. Ora però scegli un nome >> continuò a spiegare il ragazzo inquietante fissandomi i suoi occhi marroni nei miei.
<< Coraggio Michael >> Mi incoraggiarono Victor e gli altri << Dagli un nome >>
<< Bhe non è così facile >> Mi spremetti per un po' le meningi poi chiesi << Che cosa ne pensate di Lux Dei? >>

I presenti mi guardarono sopresi, poi Andrea incrociò le braccia e disse:

<< E io che pensavo che ne uscissi fuori con un nome giapponese >>
<< Luce di Dio! Mi piace >> L’omone mi diede una pacca sulla spalla e mi mancò il fiato. Anche gli altri mi diedero il loro
<< Adesso prendila in mano e dì il suo nome >> Mi disse il tipo
Impugnai la spada ed esitante dissi << Lux Dei! >> La spada brillò e sulla lama comparve l’incisione “𝕷𝖚𝖝 𝕯𝖊𝖎” di colore blu elettrico.
<< Che figata >> Disse Gabriel
<< Incredibile! >> Esclamò Banner dallo stupore
<< Perfetto >> Spiegò Victor << Adesso dovete proseguire >>
Detto ciò insieme a Banner riprendemmo l’amuleto, lo attivammo e un nuovo portale si aprì, pronto a portarci verso una nuova avventura.
 
Rimasto solo l’uomo cambiò espressione. Il volto si indurì.

<< Portatemi Ethan! Ho chiamato te Illusory perché so che non deludi mai e anche tu PGV2. Non datemi motivo per farmi intervenire >> Spiegò l’uomo furioso
Detto ciò i due si congedarono in fretta dall’uomo e partirono alla ricerca del ragazzo di nome Ethan. 

Son Goku97: Eccoci arrivati alla fine di questo terzo capitolo! Ne sono successe molte di cose. Michael deve proseguire e portare a termine il suo viaggio per aiutare tutti coloro che non possono difendersi e per avvertire chiunque sia ignaro della minaccia oppure chi è troppo stupido per ignorarlo. Tra meno di tre ore ogni universo sarà invaso dai demoni! Qual'è il vero obiettivo dei demoni e perché hanno portato via Thanos? Chi è la misteriosa scenziata che si occuperà di riparare Visione? Ma soprattutto, che cos'ha in mente Ethan? I due misteriosi ragazzi Illusory e PGV2 (rispettavamente gli alter ego di PGV2 e Illusory Paradise che saluto) riusciranno a riportarlo indietro o dovrà pensarci Victor? Le trame della nostra storia si fanno sempre più intricate. Detto ciò io vi saluto, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, lasciate una recensione per farmi sapere cosa ne pensate. Alla prossima! 
 
PERSONAGGI COMPARSI IN QUESTO CAPITOLO 
 
 
Wanda Maximoff/Scarlet Witch: Wanda e suo fratello Pietro si offrirono volantari per degli esperimenti all'Hydra, ciò gli conferì straordinari poteri. Super velocità al fratello e telecinesi, campi di forza, raggi di energia e telepatia a lei. Successivamente dopo il disastro avvenuto con Ultron e la perdita di suo fratello Pietro decise di unirsi ai vendicatori. Scarlet fa parte dei ribelli di Capitan America. Attualmente è nato qualcosa tra lei e Visione....Se sono rose fioriranno!


Thanos: Titano unico sopravvissuto della sua razza ha vissuto la sua vita ossessionato dalla voglia di bilanciare l'universo uccidendone l'altra metà. La sua forza è smisurata anche senza il guanto ma quando lo ottiene con tutte le gemme diventa onnipotente, in grado di fare qualunque cosa. Thanos è uno dei nemici più temibili di sempre nel mondo Marvel.


Bruce Banner/Hulk: Bruce Banner è uno scienzato che in seguito ad un esperimento fallito fu investito da un'enorme quantità di raggi gamma. Inizialmente sembra esserne uscito illeso poi si trasformerà in Hulk, un mostro enorme dalla forza smisurata. Le trasformazioni cominceranno poi ad essere più frequenti e legati agli stati emotivi dell'uomo.


Capitan America: A seguito di un test al giovane Steve Rogers fu iniettato il siero del super soldato, ottenendo delle abilità fisiche al limite dell'umano. Si è contraddistinto per essere un ottimo soldato e molto devoto al suo paese tanto che ne darebbe la vita. In seguito ad un incidente in mare fu ibernato e ritrovato oltre 70 dopo, dove venne scongelato e dove tutt'ora opera come uno degli Avengers.


Rocket Racoon: Procione modificato in laboratorio ha la fissa per le cose meccaniche e le armi (e le parolacce ). Fa parte dei guardiani della galassia insieme a Gamora, Groot, Star Lord e successivamente a Drax. 


Shuri: Sorella di T'Challa fa parte del popolo africano del Wakanda. Nonostante la giovane età ne spicca un'intelligenza fuori dal comune, infatti si dichiara in grado di sistemare Visione anche meglio di come hanno fatto Tony Stark e Banner, facendoli sembrare ridicoli in suo confronto.


Corvus Glaive: Fa parte dell'ordine nero agli ordini di Thanos insieme a Black Dwarf, Ebany Maw, Supergiant e Proxima Midnight. Guerriero di incredibile forza possiede, super forza, super velocita e notevole resistenza. Utilizza inoltre delle lame che possono tagliare qualsiasi cosa. 


Visione: Visione è un'essere artificiale scaturito (nel MCU) dalle geniali menti di Tony Stark e Bruce Banner. Possiede numerose abilità e poteri, tra cui forza fisica e agilità sovraumane, volo, auto riparazione, il suo corpo è fatto in vibranio cosa che lo rende quasi indistruttibile, è degno di sollevare il martello di Thor. Possiede inoltre la gemma della mente sulla sua fronte che oltre a potenziarlo gli permette di normalizzare il suo aspetto.


Thor: Dio nordico del fulmine Thor è un guerriero dalle incredibili abilità, capace di volare e di usare, appunto i fulmini a proprio piacimento. Dopo che sua sorella gli fa esplodere il Mijolnir, gli viene forgiato (sempre secondo l'MCU) lo Stormbreaker, molto più potente del precedente e in grado anche di aprire il Bifrost.


Emanuele Borgia/Illusory Paradise: Lui è un guerriero dell'organizzazione Perpetual Flames. Dimostra 19 anni di aspetto ma ne ha oltre 500. Lui è un sicario e assassino di mostri, alchimista ed esperto in magia nera. Si dice sia il discendente dell'angelo Azrael. Sembra un tipo poco raccomandabile xD Non è in grado di colpire chi al collo ha un crocifisso. Normalmente è un ragazzo come tanti che gli piacciono i fumetti e tante altre cose normali come la musica, mitologia, piante e cartoni. Tira fuori il vero se stesso soltanto durante le missioni. Ovviamente è l'alter ego di Illusory Paradise che saluto.


PGV2: Lui è l'alter ego di PGV2 che saluto. Appartiene ad una razza aliena amica dell'uomo da secoli. La sua razza sono i Tecnopati, esseri in grado di assimilare parti elettroniche e di usarle a proprio piacimento. Questo ragazzo è giovane ma è davvero un fuori classe quando si tratta di combattimento. Forse per questo è stato messo di coppia con Illusory....chissà. Molto presto saranno svelati nuovi dettagli su di lui. 


Vedova Nera/Natasha Romanoff: Natasha Romanoff (Vedova Nera) è una spia, inizialmente faceva parte del KGB organizzazione che addestra assassini sin da bambini, successivamente dopo essere stata catturata dallo Shield fu assunta per le sue incredibili capacità.Una super spia di fama mondiale e uno dei migliori agenti di S.H.I.E.L.D.. La sua mano nel combattimento corpo a corpo, l'intelligenza e l'imprevedibilità fanno di lei una grande minaccia per chiunque.
Successivamente si unisce ai vendicatori e attualmente fa parte del team Cap. Suppongo sia una donna da prendere con le dovute precauzioni! 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Distruzione! ***


Son Goku97: Ciao a tutti! Come va? Spero tutto bene. Eccoci ad un nuovo capitolo! Ci eravamo lasciati l'altra volta dopo aver visitato la dimensione della Marvel ed aver portato via il corpo esanime di Visione. Insieme a noi viene anche il Prof. Banner (HULK) ovvero il costruttore e l'unico che possa dare una mano a sistemarlo. Troveremo qualcuno in grado di sistemarlo? E soprattutto dove finiremo questa volta? Scopritelo leggendo il capitolo! Buona lettura.
DISTRUZIONE!
 
Riprendiamo il nostro racconto da dopo esserci congedati da Victor ed aver conosciuto Illusory e PGV2, ma prima di raccontarvi la nostra esperienza facciamo un passo indietro e vediamo cosa accadeva in quel mondo poco prima del nostro arrivo.

Universo D

<< Finalmente! Buon Appetito! >> Gridarono insieme una moltitudine di persone mentre mangiavano sulla riva del mare.
<< Alla nostra vittoria! >> Gridò una donna con i capelli azzurri.
La donna era molto di bell’aspetto, sulla quarantina, indossava un vestito rosso che ne metteva in risalto le delicate curve, intorno al collo portava un foulard giallo. Aveva gli occhi di un azzurro oltremare praticamente dello stesso colore dei capelli.
<< Alla nostra vittoria! >> Gridarono gli altri in coro
<< Devo dire che questa festa è davvero meravigliosa! E quanto buon cibo! Quindi Bulma non è la solita irritante, testarda, rompiscatole…. >> Cominciò a pronunciare un uomo seduto ad un tavolo.
Bhè ok, diciamo anche che non era di aspetto proprio umano, essenzialmente era un gatto viola con orecchie lunghe. L’essere indossava dei pantaloni azzurri con una cintura colorata che gli scendeva dall’attaccatura dei pantaloni fino alle ginocchia, il tutto era sostenuto in vita da una fascia di colore blu. Il felino viola era a dorso nudo e indossava un suntuoso collare di colore nero con rifiniture blu e romboidali che richiamavano quelle della cintura. Per il resto era di costituzione esile, con occhi gialli e penetranti. Era seduto ad un tavolo con uno strano tizio e stavano mangiando del gelato quando si prese un pugno in testa dalla donna.
Tutti i presenti ammutolirono e si voltarono a guardare l’accaduto.
<< Ma tu guarda è la seconda volta se non erro che Lord Beerus si prende una sberla >> intervenne l’altro seduto al tavolo con Beerus
<< Ma no ti stai sbagliando Whis io non ho dato una sberla a Lord Beerus >> Rispose la donna intimidita dal Dio che si sollevò furiosamente dalla sedia.
La donna però proseguì << Ho semplicemente avvertito Lord Beerus che era pronto il Dessert >> Spiegò Bulma tirando fuori da dietro la schiena un bicchiere di vetro con all’interno un budino.  
L’uomo seduto insieme a Lord Beerus si chiama Whis ed è il suo assistente. Per quelli di voi che non lo sanno il nostro amico gatto viola è una divinità della distruzione, entità che serve a garantire l’ordine nell’universo e che si disfà di tutto ciò che non serve più, infatti è in grado di distruggere qualunque cosa, soprattutto detesta il cibo cattivo.

Ma torniamo al suo assistente:

Whis è di aspetto snello e slanciato. Ha la carnagione azzurra e i capelli bianchi sono allungati verso l’alto. Indossa un abito viola stretto con delle cinture con motivi romboidali simili a quelli del suo assistito. La cinta così come l’impugnatura del suo bastone è di colore azzurro. Indossa un paio di scarpe a punta bianche e nere. Le abilità di Whis sono persino superiori a quelle di Lord Beerus, infatti egli è suo maestro.
 
Nel frattempo:

<< Ecco a lei Lord Beerus! Dato che l’altra volta non aveva potuto assaggiare il budino ho pensato di farle una sorpresa >> La donna era visivamente agitata
<< Ah bhe! In questo caso…>> Il gatto viola prese il bicchiere con il cucchiaino e si apprestò ad assaggiare il delizioso dolce, quando improvvisamente gli sparì dalle mani. Il tipo rimase per un attimo stupefatto poi si voltò di lato sentendo delle risa:
<< ahahahahahah questo è mio me lo mangio io! Me lo mangio io! Me lo mangio io! Mangio io! Ahahhaha >>
<< Di nuovo tu! >> Tuonò Beerus << Ma questa volta ti riduco in briciole dannato grassone rosa >>
A parlare poco prima era stato Majin bu, un essere creato da un mago malvagio, chiamato Bibidi, l’aspetto era più o meno quello umano se così si può dire, era un uomo incredibilmente “in carne” con la pelle completamente rosa, ma di un rosa molto acceso che lo faceva somigliare ad una gomma da masticare gigante. Era un guerriero di incredibili doti e noto per essere stato uno dei più grandi nemici dell’umanità se non dell’universo. Successivamente era divenuto amico dei presenti ed era diventato buono. Indossava dei pantaloni bianchi incredibilmente grandi e con una M all’altezza della cintura. L’essere aveva incredibili poteri magici, poteva creare qualunque cosa dal nulla e cosa più importante era in grado di rigenerare qualunque ferita gli venisse inferta.  
<< Oh cielo ci risiamo >> Esclamò Whis
<< Questa volta te ne pentirai maledetto pallone rosa >> Ringhiò il Dio tra i denti
<< Ha chi hai dato del grassone? >> Urlò l’altro cominciando ad emettere fumo da dei forellini sulla testa e sulle braccia.
Beerus si mise in posizione e ponendo una mano dritta davanti a sé, unì le dita e chiuse il pollice all’interno del palmo, con lo stesso rivolto verso il rosa.
<< Sparisci >> Pronunciò l’essere
<< No la prego si fermi! >> Intervenne un uomo con dei folti capelli e baffi neri, un fisico possente e vestito molto elegante con giacca e papillon al collo.
<< La prego risparmi Majin bu >> Protestò l’uomo << Ecco a lei >> L’uomo tolse dalle mani di Majin bu il bicchiere col budino e lo porse a Lord Beerus.
<< Majin bu quante volte ti ho detto di non fare il maleducato! Eh? Chiedi subito scusa a Lord Beerus! >> Urlò l’uomo all’essere rosa
Per tutta risposta Majin bu si limitò a voltarsi dall’altra parte e proseguì a mangiare altre cose.
<< Finalmente! Il budino! >> Gridò Il Dio
<< FINALMENTE IL BUDINOOOOOO! >> Gridò a squarciagola Beerus
Dalla foga per mangiarlo si inghiottì anche il bicchiere di vetro.
<< Haha! Haha! Ahahhahaha! >> Rise Buu dal suo tavolo
<< Cos’hai da ridere dannato ciccione?! Era buonissimo >> Proseguì con le lacrime agli occhi
<< Quello non era budino, oh no non era budino, budino. Quello era un sasso che ho trasformato in budino ahah, ahah, ahhahahah >> Lo canzonò il rosa
Improvvisamente un’aura viola si materializzò intorno al Dio.
<< Che diamine succede? >> Gridarono gli altri dagli altri tavoli
<< Oh no ci risiamo >> Disse un ragazzo che si precipitò di mezzo tra il Dio della distruzione e Majin buu.
<< Lord Beerus stia calmo le do il mio di budino ecco a lei >> Un ragazzo dai folti capelli neri e scompigliati tendeva una mano verso il viola con il budino.
<< Se non fosse che hai salvato l’universo Goku, eliminerei anche te insieme a lui >> ringhiò Beerus
Poi prese il suo budino e tornò a gustarselo al tavolo con Whis.
<< Urca! Mamma mia c’è mancato poco questa volta! Lord Beerus non dovrebbe arrabbiarsi così alla sua età >> Dichiarò il ragazzo. Il ragazzo era vestito come suo solito con una tuta da combattimento arancione stretta in vita da una cintura blu. Indossava degli stivali, anch’essi da combattimento azzurri con la punta nera. La tuta sbracciata ne metteva in risalto le braccia muscolose, segno evidente che era pesantemente allenato.
<< Hey Goku >> Si sentì chiamare il ragazzo che si voltò
A chiamarlo era stato un ragazzo di bassa statura, era vestito con camicia e pantaloni eleganti, insieme a lui c’erano una bellissima donna, piuttosto giovane con i capelli biondo oro e gli occhi azzurri come il cielo. In collo aveva una bambina anch’essa bionda che sorrideva alla mamma. La donna era vestita con una maglietta con le maniche viola, mentre il resto era di colore nero. Aveva dei jeans e delle scarpe di colore scuro. Il ragazzo che era completamente calvo, prese in braccio la bimba e se la mise a cavalcioni sulla schiena.
<< Hey Crilin! C 18! Siete venuti anche voi! >> Rispose Goku voltandosi con un sorriso.
<< Certo che ha sempre un pessimo carattere quello eh >> Confidò Crilin all’amico cercando di non farsi sentire dal Dio.
<< Hey  Curillin! Hai qualcosa da dire per caso? >> Il Dio sollevò la testa dal piatto e lo fulminò con lo sguardo
<< N..No ci mancherebbe altro Lord Beerus! E comunque mi chiamo Crilin, possibile che ancora non lo abbia imparato? >> Si lamentò lui
<< Ma si fa lo stesso! >> E il viola tornò ad ingozzarsi di cibo
Goku e l’amico risero e festeggiarono insieme agli altri per un po'.
<< Hey voi due! Se vi prendo ve ne faccio pentire maledetti mocciosi! >> Si sentì improvvisamente gridare e tutti si voltarono a guardare due bambini, uno identico a Goku sia per come era vestito, sia per capigliatura e tutto il resto. Era chiaramente il figlio minore anche se poteva benissimo passare per un suo clone. L’altro aveva i capelli lillà, indossava una giacca gialla e aveva dei pantaloni azzurri, con degli scarponi gialli. I due per niente intimoriti se ne corsero via ridendo inseguiti da un altro uomo su tutte le furie e con l’espressione infuriata.
<< Hey ma cosa gli prende oggi, sono tutti infuriati! Lord Beerus con Majin bu e ora Vegeta! >> Si lamentò Crilin
<< Vi insegno io a buttarmi nella piscina mentre dormo! >> Gridò l’uomo ai due mentre li inseguiva. L’uomo aveva i capelli scompigliati simili a quelli di Goku, aveva…la fronte larga? O forse sarebbe meglio dire l’attaccatura dei capelli larga? Sisi meglio l’attaccatura dei capelli larga. Era vestito con una tuta da allenamento anche lui, di colore blu con rifiniture grigie e gialle. Era di statura molto più basso rispetto a Goku e aveva anche un’aria molto corrucciata.
<< hahahahaha >> Sghignazzò Goku
<< Hey tu che cos’hai da ridere babbeo?! Impara l’educazione ai tuoi figli intesi?! Altrimenti ve la imparo a entrambi! >> Gridò l’uomo su tutte le furie completamente fradicio d’acqua.
Per tutta risposta Goku scoppiò di nuovo a ridere e la festa proseguì.

Finché….

Il cielo improvvisamente si oscurò. Nubi nere coprirono il cielo come se fosse notte fonda. Fulmini iniziarono a cadere e iniziò a piovere.
<< Ma che succede? >> Si domandarono gli invitati
Beerus e Whis smisero di mangiare e si alzarono dal tavolo fissando il cielo. I due si scambiarono uno sguardo preoccupato. Una sagoma enorme oscurò il cielo, la sagoma di Astaroth che come abbiamo visto nei precedenti capitoli ha minacciato l’intero multiverso di essere spazzato via e annientato dai demoni.
Tutti i presenti rimasero ad ascoltare le terribili parole del mostro attoniti. Beerus e Whis visibilmente scossi osservarono la scena un po' in disparte e quando la figura dell’essere si fu dissolta e tutto fu tornato alla normalità il bastone di Whis iniziò a suonare.
L’angelo si portò il bastone al viso e rispose: << Si? Chi è? >>
Dal bastone proruppe un raggio verdastro che si allargò fino a formare un semicerchio sopra al bastone. All’interno del raggio comparve il volto di un essere con sembianze che ricordavano molto quelle dell’angelo Whis, soltanto che era più basso, i capelli bianchi erano pettinati all’indietro, sulla testa orbitava la classica aureola caratteristica di tutti gli angeli di quell’universo. Indossava un vestito di colore verde con un triangolo arancione rovesciato nel petto. Indossa una cintura alla vita con il kanji che sta per “Grande”, inoltre ha indosso delle scarpe di colore bianco con la punta nera.
<< Ah, è un piacere vederla Gran Sacerdote. A cosa dobbiamo il piacere? >> Chiese l’angelo
<< Whis, vi ho chiamati perché ci sono dei problemi seri. Ci sono stati degli attacchi di demoni un po' in tutti gli universi. Ovviamente sono stati facilmente sconfitti, tuttavia, è bene che vi prepariate e proteggiate il vostro universo. Non sappiamo quale sia il loro obiettivo tuttavia sono molto pericolosi. Se dovesse accadere qualcosa il grande Zeno non esiterebbe un istante a distruggere tutti gli universi >> Spiegò l’altro angelo
<< Abbiamo dato l’ordine a tutti gli dei della distruzione e ai loro angeli guida di perlustrare il proprio universo e di eliminare ogni cosa di sospetto >> Proseguì il Gran Sacerdote
<< Come desiderate padre >> Rispose Whis in tono gentile e abbozzò un inchino
<< Se ci sono delle novità siete pregati di avvertirmi. >> Avvertì serio il blu che dopo aver detto ciò chiuse la comunicazione
<< Accidenti! Che seccatura! >> Si lamentò Lord Beerus << Andiamo Whis prima andiamo prima finiamo >> Proseguì il gatto
<< Urca! Posso venire anch’io? >> Pronunciò Goku catapultandosi verso di lui
Il viola si scansò e lo ignorò e lui continuò ad insistere finché il Dio non gridò un NO talmente potente da scaraventare il ragazzo contro una roccia poco lontana.
<< Maledetto insistente! Tu resta qui insieme a Vegeta e gli altri e proteggete la terra! Ma cosa hai al posto del cervello un secchio vuoto? >> Lo rimproverò il Dio
<< Suvvia, Suvvia manteniamo la calma. Voi dovete rimanere qui, proteggete la terra. Ci terremo in contatto con lo strumento che ho dato a Bulma >> Spiegò Whis
<< Ma dai andiamo portatemi con voi >> Si lamentò il ragazzo mentre si rialzava da terra
<< Chiudi il becco Kakarot hanno pienamente ragione. Se ce ne andiamo chi proteggerà la terra? >> Disse Vegeta, esatto quel tipo sempre burbero e arrabbiato e con la fronte larga, avete presente?
<< D’accordo >> disse a malincuore Goku
<< Goku smettila di fare l’idiota e pensa alla tua famiglia e ai tuoi amici! Devi proteggere noi! >> Gridò una donna con i capelli neri. Indossava un vestito giallo con dettagli rossi. Sulle spalle portava legato uno scialle di colore blu che le ricadeva fino alle gambe.
<< Hai ragione Chichi, penseremo noi al pianeta. Potete andare tranquilli >> sorrise Goku
<< Mamma mia che giornata! >> si lamentò Crilin
<< Puoi ben dirlo. Ho idea che avremo davvero un gran da fare e come se non bastasse ho una pessima sensazione >> Pronunciò serio un uomo molto singolare, aveva la pelle verde con orecchie a punta. Aveva una tuta viola con delle scarpe marroni, sulle spalle indossava un mantello bianco che gli ricadeva addosso coprendolo fino ai piedi. In testa indossava un copricapo arrotolato di colore bianco. Era uno dei più vecchi amici di Goku e compagno di mille avventure, Junior.
<< Junior, cosa pensi che accadrà? >> Gli chiese Crilin
<< Ho idea che lo scopriremo presto >> Rispose il verde
Nel frattempo, Whis e Beerus si avviarono per partire, si avvicinarono e sparirono verso il cielo con scia di luce.
 
Poco più tardi….
Castello del Grande Zeno
 
Dunque, è bene chiarire per coloro che non lo sanno che in questa dimensione, esiste una gerarchia tra entità che governano i vari universi che compongono questa dimensione. In particolare, partiamo dall’universo dove è ambientata questa storia, l’universo 7. La terra dell’universo 7 è governata dal Supremo, anche conosciuto come Dio della terra che veglia sui mortali e da cui dipendono le sfere del drago. Sopra di lui ci sono i Kaio delle 4 galassie, ognuno dei quali appunto, veglia su una delle 4 galassie, galassia del sud, del nord, dell’ovest e dell’est. Quello del nord è quello che veglia sulla galassia dove si trova la terra. Esiste poi un quinto Kaio che ha il compito di sovrintendere l’operato dei primi 4. I Kaio vegliano su tutti i mortali.
Successivamente sopra i Kaio ci sono i Kaioshin che hanno il compito di vegliare sull’intero universo e sia sull’aldilà che nel mondo dei vivi. Sopra i Kaioshin c’è il grande Kaioshin che sovrintende il loro operato. Al disopra dei Kaioshin ci sono gli dei della distruzione (Hakaishin) che hanno il compito di mantenere l’ordine nell’universo e di eliminare tutto ciò che non è utile o che ormai non serve più. Si contraddistinguono dagli altri per la loro potenza incredibile. Vengono addestrati dagli Angeli guida che li allenano e vegliano su di loro, molto spesso impedendogli di commettere sciocchezze. Al disopra degli dei della distruzione c’è il Gran Sacerdote, anche lui un angelo e padre di tutti gli angeli oltre che consigliere di Zeno, dio del tutto, essere in grado di distruggere facilmente un universo con una mano.

Detto ciò, è proprio qui che riprenderemo la nostra storia, al palazzo del Grande Zeno, re del tutto.

Il palazzo Zeno possiede una forma architettonica a forma di kanji "全", che significa “tutto”, sorge su delle nuvole dorate e tutt’attorno è possibile vedere galassie e pianeti.
All’interno si presenta molto austero, ci sono colonne che si susseguono in un lunghissimo corridoio di colore blu/azzurro.
Proseguendo si arriva alla sala del trono dove Zeno, insieme alla sua controparte del futuro stanno appunto sui troni e svolgono i loro doveri. Intorno a loro vi sono le guardie imperiali di Zeno che vigilano su di loro, oltre, ovviamente il Sommo Sacerdote.
<< Giochiamo ancora? >> Chiese uno Zeno all’altro
<< No è noioso questo >> Rispose l’altro
<< Hai ragione >>
<< Hey tu, smettila di farmi vento >> Ordinò uno dei due ad una delle sue guardie. Le sue guardie sono all’apparenza alte e taciturne, indossano una giacca a collo alto di colore viola con cerniera con dettagli gialli, la loro pelle è bluastra. Mentre per quello che riguarda Zeno è un umanoide dall’aspetto infantile, con la pelle del viso striata di blu e viola. Sembra, per come ve la penso io, un ragazzino con la pelle colorata e la testa a limone. Ma non ascoltate la mia opinione non vorrei che pensaste male di lui.
Nel frattempo, qualcosa di malvagio si stava avvicinando al castello, qualcosa che neppure il Sommo Sacerdote è stato in grado di percepire. Una sorta di ombra si allungò e si protese verso le guardie del re del tutto, fino a riuscire ad arrivare alle spalle di una di loro e ad unirsi alla sua ombra. La guardia perse i sensi ma riaprì gli occhi subito dopo, solo che al suo posto le iridi hanno una fessura, come negli occhi dei felini.
Nessuno si è accorto di nulla e quell’essere ha posseduto una delle guardie reali di Zeno.
<< Grande Zeno, ci sono stati dei trambusti poco lontano da qui, vado ad occuparmene personalmente >> Disse il Gran Sacerdote inchinandosi
<< Cosa? Cosa? >> Disse uno dei due Zeno
<< Cosa succede? >> Chiese l’altro
<< Nulla di cui voi dobbiate preoccuparvi, me ne occuperò personalmente >> Detto ciò sparì.
Voi non avete idea di quanto odi la gente che scompare; e da quando sono diventato Soul Paladin succede spesso. Stai parlando, poi ti volti e ti domandi se parlassi davvero con qualcuno o se hai avuto un’allucinazione e stavi parlando da solo. Ma torniamo a noi, è giusto forse che vi spieghi il motivo del perché ci sono due bambini con la pelle colorata e la testa a forma di limone. Dunque, per farla breve sono la stessa persona, soltanto che uno dei due (non ho idea di quale sia, è impossibile riconoscerli dato che sono uguali) viene dal futuro, da un futuro alternativo a dirla tutta ma sempre da un futuro viene.
<< Uffa che noia >> Replicarono i due
<< Perché non chiamiamo Goku? >> Propose uno dei due
<< O meglio ancora perché non andiamo da lui? >> Rispose l’altro
<< Si! Andiamo da lui! Andiamo! >> Dissero all’unisono i due
I due si alzarono per andare dal loro amico ma prima che potessero premere un pulsante che tirarono fuori dalla tasca, una guardia con una velocità inaudita comparve alle spalle dei due e li colpì con un fendente facendoli svenire.
È necessario che sappiate, lettori che nonostante Zeno sia il più forte di questa dimensione e può spazzare via interi universi con uno schiocco di dita, non sa combattere, perché con un potere come il suo non ne ha mai avuto bisogno.
La guardia che mostrava degli occhi completamente rossi, si inginocchiò su i due stesi a terra vi stese la mano ad alcuni centimetri da loro e dai due Re, ne uscì una energia di colore azzurro che fu preso nella mano di quella che ovviamente non era più la guardia reale che sorrise compiaciuta con un sorriso malvagio. Le altre guardie si avventarono su di lui, furiose, tuttavia come se niente fosse si voltò e disse:
<< Molto bene, capitate proprio a fagiolo, proviamolo subito e vediamo se funziona >> Detto ciò puntò una mano verso di loro che venne avvolta di una sfera di luce azzurra e le guardie scomparvero senza lasciare traccia.
<< Molto bene, direi che ci siamo >> Parlò tra sé e sé l’essere con una voce mostruosa
<< Adesso è arrivato il momento di sbarazzarsi di questi due maledetti mocciosi >> Si preparò a scagliare il colpo di grazia ai due con dei facili colpi. Affondò i colpi convinto di prenderli in pieno tuttavia, non andarono mai a segno ma furono bloccati dal Gran Sacerdote che aveva un’aria minacciosa dipinta sul volto.
<< Cosa? >> Chiese l’essere
<< Credevi davvero che ti avrei lasciato uccidere il grande Zeno così facilmente? Forse non hai capito che avevo previsto tutto, immaginavo che saresti venuto fin qui e apprezzo il tuo coraggio ma sarà anche il luogo dove morirai >> Dichiarò il bianco
<< So chi sei e so anche qual è la tua forza >> Sentenziò << Ed è per questo che ho portato i miei amici >>
Il demone con le sembianze della guardia del Dio Supremo spostò una mano di lato e si aprì un portale, da cui ne fuoriuscirono moltissimi demoni, tutti armati fino ai denti.
<< Pensi davvero che bastino loro per fermarmi? >> Sorrise l’angelo
<< Lo so bene, ma io sono in grado di sottrarre i poteri agli altri, mi sono preso sia i poteri di questa guardia che il potere della distruzione di quei mocciosi, non sarà così facile sbarazzarti di me. Attaccatelo! Mentre io finisco i due bambocci! >> Urlò il demone
Il Sommo Sacerdote si limitò a sorridere e rimase fermo ad aspettare che fossero loro ad andare da lui. Quando furono vicinissimi, l’angelo scagliò un attacco talmente potente che annientò tutti i demoni che aveva chiamato l’altro con un solo colpo.
L’altro rimase sbalordito. Così furioso si avventò sull’angelo.
Si affrontarono ad una velocità tale da non essere visti ad occhio nudo, il demone era diventato abbastanza forte da poter combattere con lui e riuscì anche a ferirlo ad un braccio prima che con un braccio l’angelo lo trapassasse nell’addome.
<< Ma…Maledetto ma così facendo non ucciderai me, ucciderai la guardia >> Sorrise lui
Riuscì a muovere ancora le braccia e ad aprire altri portali da dove uscirono altre figure terrificanti.
<< Io sono Abrahel, demone che non soltanto può copiare poteri e farli suoi ma può anche dare e togliere la vita. E questi che vedi hanno poteri più potenti persino dei miei, una volta spazzato via anche tu… >> Non finì di parlare perché il biondo con un colpo lo spedì a terra, creando un buco nel pavimento colorato.
Gli altri si avventarono su di lui lanciando un incantesimo in grado di immobilizzare e incatenare un essere fino alla sua anima. Il Gran Sacerdote rimase bloccato, senza riuscire più a muovere nemmeno un muscolo. I mostri si avvicinarono a lui per ucciderlo quando improvvisamente i due Zeno ripresero conoscenza. I demoni si impietrirono.
<< Come avete osato? >>
<< Come vi siete permessi? >> Gridarono i due
Con le voci annebbiate dalla rabbia, i due Zeno sollevarono le mani che brillarono di una luce azzurrognola.
Abrahel imprecò, dopodiché uscì dal corpo della guardia e come un’ombra come era arrivato sparì dentro uno dei portali facendo appena in tempo che tutti gli altri furono spazzati via.
Una volta annientati loro l’angelo consigliere di Zeno tornò a muoversi, corse dai due Zeno e li curò entrambi con uno schiocco di dita.
<< Purtroppo il loro capo è fuggito Altezza >> Dichiarò lui
<< Trovalo e uccidilo >>
<< Si! Trovalo e uccidilo. >> Sentenziarono i due
Lui fece un inchino e dichiarò << Mi metto subito al lavoro >> detto ciò sparì.
 
Due giorni dopo…

Dopo essere entrati nel portale, io, Gabriel, Cloe e Andrea ci ritrovammo in un altro luogo. Sembrava di essere tornati a casa: tutto intorno a noi una fresca brezza muoveva le foglie degli alberi facendole quasi bisbigliare, il cielo era di un azzurro bellissimo, senza neppure una nuvola in cielo. Gli uccellini cantavano tranquilli sugli alberi.

<< Che meraviglia! >> Esclamai respirando l’aria fresca a pieni polmoni
<< Puoi ben dirlo! Non è che siamo tornati sulla terra? >> chiese Andrea
Cloe controllò l’amuleto per qualche istante poi esclamò << No, ci sembra così famigliare perché questa è la terra. Solo che di un’altra dimensione. >>
<< Questa volta dove siamo finiti? Speriamo solo di non finire di nuovo nei guai e non abbiamo nemmeno tempo da perdere >> disse Gabriel con le braccia conserte
<< Ha perfettamente ragione. E poi dai, siamo finiti nella terra dei fumetti Marvel, dove potremmo mai essere finiti sta volta? Non c’è sicuramente di peggio >> Cosa che invece era completamente sbagliata: il peggio doveva ancora arrivare.
<< Michael tu devi riposare >> si preoccupò Cloe
<< Non abbiamo tempo, dobbiamo proseguire e in fretta. Possiamo fermarci là >> Dissi indicando una strana abitazione. La struttura era tondeggiante e ricordava una cupola. Le pareti erano gialline con soltanto uno spazio bianco sulla sommità. A dirla tutta mi sembrava di aver già visto quel posto da qualche parte…mi sembrava familiare.
<< Beh almeno questa è una dimensione tranquilla >> Esclamò Andrea

E no, non lo era affatto.
Infatti, dopo che Andrea ebbe detto ciò, un urlo risuonò nell’aria, proveniente dalla strana abitazione.

<< DONNA! PORTA ALTRO CIBO! >>
L’urlo fu così forte che spostò l’aria. Non vorrei dirlo ma non è che porti sfiga Andrea? Vabbè.
<< Che diamine era? >> Chiesi
<< Andiamo a vedere >> risposero in coro gli altri
Arrivati nel viale di entrate notammo una grande terrazza su i quali erano disposti dei tavoli ai quali era seduta diversa gente. La cosa che attirò la mia attenzione fu la scritta all’entrata: Capsule Corp.

<< Hey Andrea, dai un’occhiata all’insegna >>
Lui che aveva le braccia incrociate dietro la testa, alzò lo sguardo verso la scritta. Qualche attimo dopo le braccia gli ricaddero su i fianchi come due sacchi di patate. Il ragazzo rimase piuttosto sconvolto e sgranò gli occhi.
<< V…V…Volete dirmi c…che questa è…la Capsule Corporation? >> Si girò verso di me con gli occhi sbarrati
<< Questa me la paga! Quel dannato vecchio pelatone questa me la paga! Sono passato sopra alla Marvel ma non posso passare sopra al fatto che mi abbia nascosto il mondo di Dragon Ball >> Il ragazzo in preda ad uno squilibrio mentale si voltò versò Cloe
<< Dammi l’amuleto che vado ad ucciderlo. Dammi l’amuleto! >>

Dovettero tenerlo in due per frenarlo, dopo di che Cloe perse la pazienza e con un pugno lo fece volare sulla terrazza dove stavano mangiando.
Un ragazzo con i capelli neri tutti arruffati si sporse dalla terrazza per osservare cos’era accaduto.

<< Urca! Che botta! Ma cosa è stato? >> Chiese lui
Un altro ragazzo dai capelli neri e sempre piuttosto pettinati male si sporse per vedere che cosa fosse successo, solo che questo aveva un’espressione pericolosa sul volto, oltre che… aveva la fronte un po' troppo larga… ma facciamo finta di niente.
<< Hey Kakaroot che cosa hai combinato sta volta? >>
<< Vegeta ma non sono stato io, ero qui che stavo mangiando quando qualcosa si è schiantato contro la parete >> replicò lui
<< Hey chi sono quelli? >> Chiese Vegeta
<< Forse sono stati loro, andiamo a vedere chi sono? >> Gli chiese l’altro sorridente
<< E Adesso che c’è?! Chi osa turbare il mio pasto?! >> a pochi tavoli di distanza stava seduto quello che abbiamo visto in precedenza essere il Dio della distruzione Lord Beerus, insieme al suo Angelo guida Whis. In pratica più che Dio della distruzione era soltanto un gatto viola che veniva a scroccare pasti gratis a Goku e ai suoi amici per intenderci.

Goku saltò dalla terrazza mentre tutti guardavano e corse verso di noi mentre Vegeta rimase a guardare infastidito la scena vicino ai tavoli. Scese da lì Junior, un alieno umanoide dalla pelle verde, vestito con una tuta viola ed un mantello e copricapo bianco. Insieme a lui scese anche il figlio maggiore Goku che abbiamo già visto in precedenza, uguale a Goku, tuta arancione, alto e anche lui con i capelli arruffati e aiutarono Andrea ad uscire dal muro.

Intanto dalla terrazza Crilin (quello pelato, basso che non ha il naso…Quello che muore sempre per capirci) guardando verso sua moglie gli disse:
<< Hey C 18 hai visto? Devono essere degli altri svitati anche questi >>
<< Penso tu abbia ragione >> replicò la bionda

La moglie di Crilin era una bellissima donna, la prima cosa che si notava guardandola, beh oltre al fatto che era una bellissima donna (e ho detto tutto), erano i capelli biondi come un campo di messi e lo sguardo particolarmente inquietante. Mi domando perché in quella dimensione quasi tutti hanno lo sguardo inquietante…vabbè proseguiamo.
Goku ci venne in contro ci salutò e ci portò sulla terrazza dove ci offrirono da mangiare, mentre Crilin, Junior e Tensing (un uomo pelato, muscoloso, indossava una tunica color panna sulle maniche mentre sul petto era di colore grigio con dettagli rossi, nella parte inferiore del corpo la tonaca si allungava diventando di color cremisi. La cosa inquietante è che aveva un terzo occhio in fronte ma pian piano ci fai l’abitudine) tirarono fuori Andrea dal muro.

<< Voi chi siete? >> Ci chiese Goku
Io e Andrea ci guardammo ma non riuscimmo a rispondere, ci limitammo a fissarlo come ipnotizzati. Per fortuna intervennero Gabriel e Cloe che gli spiegarono tutto:
<< Veniamo da un altro universo, siamo qui per avvertirvi che l’intero multiverso è minacciato. Potrebbe non vedere la prossima alba >> spiegò Cloe
Tutti quanti rimasero piuttosto scossi e iniziarono a parlare tra di loro ma lord Beerus dopo aver finito il gelato si alzò e li zittò con un gesto della mano.
<< Voi avete a che fare con quel demone vero? >> ci guardò serio
<< Diciamo che è complicata >> Rispondemmo all’unisono
Il Dio puntò una mano verso Cloe e la minacciò << Chi mi garantisce che non siete dei demoni anche voi? Chi mi impedisce di uccidervi ora? >>
<< Lei non ha capito niente. Noi siamo qui per avvertirvi. Quell’essere ha parlato di invasione e ci sarà, saranno riversati su tutti gli universi centinaia di mostri. Le armate dell’inferno saranno riversate sul multiverso >> Spiegai
Gli altri rimasero sgomenti, Junior mi domandò:
<< Che significa dall’inferno? Nessuno può uscire dal regno di re Enma >>

Spiegammo per farla breve come erano formati gli universi, più o meno allo stesso mondo in cui ce lo aveva spiegato Victor a noi, spiegandogli che paradiso e inferno si estendevano su tutti gli universi conosciuti ed erano suddivisi in settori, ognuno per ogni dimensione. Spiegammo anche da dove venivamo e chi eravamo e ci presentammo.

<< Questa si che è una sorpresa >> Rispose Whis stupito << Chi si aspettava che esistessero altri universi fuori dal controllo di Zeno >>
<< Whis >> Lo chiamò Beerus guardandolo male << Ti si legge in faccia che stai nascondendo qualcosa, parla! >>
<< Oh oh oh! Io in realtà conosco soltanto delle voci sentite dire dal Gran Sacerdote sull’esistenza di altri angeli ancora più potenti provenienti da altri luoghi >> Rispose l’uomo come se fosse la cosa più naturale del mondo, del tipo “hey oggi sono andato al mercato e ho trovato due angeli che compravano la verdura! “
<< E lo vieni a dire così? >> Rispose Beerus
<< A dire la verità io non ci ho capito gran che >> Intervenne Goku grattandosi la testa
<< Ah lascia perdere è già tanto se sei riuscito ad arrivare ai saluti, figuriamoci. Te lo spiegherò poi >> Sbraitò Vegeta in tono piuttosto seccato
<< Ciò significa che sopra a Zeno…? >> Chiese Junior che però non riuscì a completare la frase.
<< Esatto c’è un altro Dio, un unico Dio. Colui che ha creato tutto quanto, dopodiché suppongo abbia messo degli esseri a fare le sue veci; a controllare e ad amministrare gli universi secondari >> Disse Andrea in tono serio
<< Noi avevamo già incontrato altri demoni in passato. È inconfondibile hanno tutti la stessa aura malvagia e pregna di oscurità. Sono esseri talmente malvagi da far accapponare la pelle. Come se non bastasse sono anche parecchio potenti >>
<< Ma una domanda: Voi siete forti? >> Ci chiese Goku allo stesso modo in cui un bambino chiede alla mamma se lo porterà a comprare un giocattolo nuovo
<< Beh ecco… >> Risposi io << Abbastanza, anche noi siamo guerrieri ma non so se sia possibile confrontarci con voi…sappiamo che siete piuttosto forti >> Proseguì Andrea al posto mio
<< Vi piacerebbe lottare con me? >> Chiese ancora il ragazzo
<< Goku… >> lo interruppe Beerus
<< Ma lord Beerus, soltanto per vedere a che livello sono e per capire quanto sono forti i demoni >> si spiegò il Saiyan
<< Beh, io accetterei anche però abbiamo avuto problemi durante il viaggio e sono accorto di energie >> detto ciò mi appoggiai a Cloe che mi sostenne
<< Crilin, abbiamo dei Senzu avanzati? >> Domandò il moro rivolto a Crilin che si controllò subito le tasche.
<< Si ne abbiamo giusto un ultimo avanzato dal Torneo del Potere >> Spiegò l’amico di Goku e detto ciò me lo lanciò. Lo presi al volo e lo mangiai, subito dopo averlo ingoiato ripresi tutte le mie forze
<< Goku se per te va bene vorrei fare un piccolo scontro con te >> Gli chiesi
<< Stai scherzando vero? >> Andrea mi prese per il collo della maglietta << Hai idea di chi stai affrontando vero? >>
<< Lo so tranquillo, voglio soltanto vedere a che livello sono rispetto a lui >> gli spiegai
<< Perfetto allora andiamo >> Detto ciò l’euforico ragazzo dai capelli ribelli mi prese per un braccio e mi trascinò in cortile
<< Un momento! >> Gridai << Dove sono finiti Bruce Banner con Visione? >>
<< Maledizione! >> Gridò Andrea << Dove diamine si sono cacciati il professore e il suo computer rotto? >>
<< Bulma >> Chiamai << Siamo qui perché abbiamo bisogno di te >>
<< Di me? >> Rispose stranita la donna << Perché mai? >>
Gli raccontammo di Visione, di cos’era e di come era stato distrutto e ovviamente gli chiedemmo di ripararlo.
<< Beh non so, credo sia fattibile ma senza conoscere… >>
<< Non preoccuparti ci siamo portati dietro il suo creatore proprio per questo. Ci penserà lui a darti tutto ciò di cui hai bisogno >> Gli spiegai
<< Ma ora come facciamo a trovare il professore? >> domandai
 
Il professore nel frattempo era finito con il corpo dell’androide in spalla una lussuosissima villa, con tanto di piscina. Le pareti erano bianche, che erano messe in risalto dal colore arancio scuro del tetto. C’erano così tante finestre da non potersi contare; l’entrata era recintata da un muro in mattoni con il cancello al centro del quale sorgeva la sagoma della testa del padrone, un omone dall’apparenza burbero con baffi lunghi e folti che gli ricadevano sul mento e una massa di capelli ricci che lo faceva assomigliare ad uno dei Cugini di Campagna. La stessa sagoma era riprodotta nella facciata sopra l’entrata della villa, da cui si notavano archi e colonne con molti fregi.

<< Wow ma dove sono finito? >> Si chiese il dottore guardandosi in giro
<< Ragazzi dove siete? >> Urlò lui ma nessuno rispose
<< Credo che sarà meglio suonare e chiedere e vedere se c’è nessuno. Mi sa che mi sono perso >> continuò tra sé e sé lui
L’uomo visibilmente stanco per il peso che doveva tenere si avviò verso il porticato, salì i gradini e andò alla porta, lì suonò il campanello.
<< Si un momento! Arrivo subito! >> Gridò qualcuno da dentro
<< Ehm…Scusi ma… >> non riuscì a finire la frase che la porta si aprì e ne emerse la testa che era raffigurata nel cancello, solo che questa volta era in carne ed ossa. Ne emerse un omone in tuta da combattimento rosso scuro con pantaloni bianchi, tenuti insieme da una cintura bianca alla vita, infine indossava degli scarponi bianchi e neri.

<< Ahaha! E tu chi saresti giovanotto? Vuoi il mio autografo? Ma certo apprezzo il tuo coraggio per essere arrivato fin qui, avrai l’autografo del grande Mister Satan! >> gli gridò lui in faccia
<< Ma aspetti veramente io…ho bisogno di aiuto >> gli rispose Banner
Mr Satan spostò lo sguardo sulla carcassa che portava sulle spalle e rimase piuttosto shockato.
<< Chi sei tu?! Sei un criminale! Che cosa hai fatto a quell’uomo eh? >> Gli gridò lui di rimando
<< Non è come pensa…la prego mi faccia entrare e le racconto tutto >> asserì l’altro

Mr Satan rimase un po' interdetto poi lo fece entrare. Si sedettero e l’uomo offrì da bere al dottore che poggiò delicatamente a terra il corpo di Visione. I due si misero sul divano e Bruce gli raccontò tutto.

<< Capisco…Bhe so chi può aiutarti >> Gli spiegò Satan << Majin Bu! Vieni qua un attimo per favore! >> gridò
Il professore non capì finché non vide venire dall’altra stanza uno strano omone rosa piuttosto “in carne” con pantaloni bianchi retti da una cintura, al centro nella cinghia c’era una M molto elaborata. Indossava degli stivali giallo dorato e un mantello viola che gli ricadeva sulle spalle, per il resto era nudo.
<< Mi hai chiamato Satan? >> chiese lui sorridendo con un sorriso da scemo
<< Ma certo bu, senti puoi portare il mio amico insieme a quel corpo da Bulma? A quanto pare può sistemarlo solo lei quel robot! >> Gli spiegò lui
<< I…In realtà non è un robot ma, cos’è lui? >> chiese Banner indicando Majin bu
<< Lui è Majin bu, è un alieno che un mago pazzo usava per fare del male agli altri, io l’ho accolto e ora vive con me >> Spiegò Mr Satan come se fosse la cosa più semplice del mondo
<< E a me sembrava strano Hulk >> dichiarò guardando confuso l’omone rosa
<< Certo li accompagno subito! Come vuoi tu Satan! Ah Ah Ah >> Dichiarò la gomma da masticare rosa, detto ciò prese sotto braccio il professore e la carcassa di Visione, aprì la porta e volò via mentre Banner confuso si dibatteva.
<< Tranquillo, tieniti forte a me siamo quasi arrivati >> Disse Majin bu allo scienziato sorridendo
<< O…Ok… >> disse lui che pensò “beh sarà anche un mostro omicida ma almeno è simpatico. Alla faccia tua Hulk! Ma perché i mostri toccano sempre a me?”

Poco dopo i due dopo aver sorvolato ad incredibile velocità la città si avvicinarono ad una struttura a cupola, la Capsule Corporation. La velocità con cui arrivarono fu tale che Banner per un soffio non vomitò Hulk.

<< Oh! È Majin bu >> Disse Goku guardando verso l’alto
<< Di nuovo quel grassone rosa >> Dichiarò stizzito Beerus mentre si ingozzava di cibo
Majin bu scese a terra e scese i due. Noi gli andammo in contro salutandolo dopo di che portammo il corpo da Bulma che lo esaminò sotto gli occhi stupiti di tutti.
<< Sono stupita! È strabiliante! Avete costruito un essere con una tecnologia del genere? Credo che superi addirittura gli androidi del Dottor Gelo. Ma è impressionante! Il danno è nel cervello vero? Dovrò ricollegare tutti i neuroni e ci vorrà un po'. Ma dimmi dottore come mai non avete collegato la sua mente in modo da creare una rete neurale indipendente? >> chiese la donna
<< Perché siamo stupidi >> Dichiarò lui ripensando a quello che gli aveva detto Shuri in Wakanda.
<< Ti aiuterò a ripararlo Dottore molto volentieri, lei mi aiuterà? >> gli domandò Bulma
<< Ma certo >> gli rispose di rimando
<< Dimmi è forte questo tizio? >> si intromise Goku curioso
<< Possibile che a te importano solo queste cose? >> lo rimproverò lei
<< Si era molto forte e se riusciremo a ripararlo lo vedrai con i tuoi occhi >> rispose l’uomo accomodandosi gli occhiali sul viso e sorridendogli.
Goku si voltò poi verso di me e mi guardò con aria di sfida dicendo:
<< Allora il nostro scontro? >>
Lo guardai ricambiando il suo sorriso << Andiamo >>
<< Hey ma… >> cominciarono i miei amici ma furono interrotti perché Goku mi afferrò come un sacco di patate e mi riportò in cortile.
<< Ragazzi non abbiamo tempo. Vi do giusto 3 minuti >> Replicò Cloe
<< Pff saranno più che sufficienti per Kakarot >> Disse in tono aspro Vegeta mentre se ne stava a braccia conserte.

Nel frattempo, ci mettemmo in posizione. Goku si mise in posizione: portò il braccio sinistro piegandolo verso l’alto e portando la mano all’altezza del viso, le ginocchia piegate, piede sinistro in avanti mentre il destro dietro. Il braccio destro piegato all’altezza del fianco con la mano chiusa a pugno. Io invece rimasi in piedi fermo.
Mi concentrai: chiusi gli occhi e cominciai a percepire la natura intorno a me.

Aprii gli occhi e sorrisi al ragazzo con i capelli sconvolti da un uragano che mi guardò sorpreso. Presi un respiro a pieni polmoni poi chiesi: << è giunto il momento di mostrare il frutto dei miei allenamenti >>

Detto ciò sprigionai il potere dell’aria, così forte che il Saiyan si parò portandosi entrambe le braccia davanti al corpo e formando una x. Il vento generato fu così potente da spaccare il terreno e lacerare la tuta del mio avversario. Nel frattempo, gli altri seguivano lo scontro con grande attenzione e stupore. In particolare, Whis, Beerus. Vegeta invece sembrava imperturbabile.
Improvvisamente Goku attaccò scagliandomi contro una sfera di energia in linea retta. Però manipolando l’aria riuscii a modificarne la traiettoria e a rispedirla al mittente che prontamente la spazzò via con una mano. Dopodiché cominciò a lanciarne una ripetizione. Ovviamente fui ferito diverse volte prima che il mio corpo si trasformasse in aria e gli attacchi mi passassero attraverso.

Vegeta rimase stupito della scena, insieme a tutti gli altri amici del ragazzo che sembrava non volessero perdere neanche un attimo.
<< Interessante. Così può diventare intangibile? >> Chiese Junior
<< Non solo, sono sicuro che non sta ancora facendo sul serio >> Gli rispose Gohan
Mi misi in posizione per scagliare un pugno e mi ricordai delle lezioni che mi aveva dato il maestro del vento. Lasciare che il vento spirasse attraverso di me. Avevo finalmente appreso quella tecnica. Lasciai spirare il vento attraverso di me e lo sparai con il pugno sotto forma di aria compressa incredibilmente veloce.

Lui rimase per un attimo stupito poi schivò all’ultimo. Al passaggio l’aria fu abbastanza potente da creare una scia nella terra e proseguì la sua corsa fino a colpire una montagna dove ci comparve sopra la sagoma di un pugno.

<< Questo non è normale >> Disse Crilin << Visto che roba? Come avrà fatto? >>
<< Mmh. Posso ipotizzare che Michael sia in grado di incanalare il potere degli elementi >> Rispose Whis continuando a guardare me e Goku che lottavamo.
<< Tuttavia non mi sento ancora in grado di dare un giudizio in merito. Non resta che proseguire, anche se è innegabile che ha un certo talento >> proseguì l’angelo

Gli altri lo ascoltarono sorpresi e riportarono gli occhi a noi. Questa volta Goku partì alla carica con un attacco frontale. Sferrò un pugno che mi passò attraverso e io lo ridiedi a lui spedendolo indietro.
Goku sprigionò la sua energia e un’aura bianca lo avvolse, mi tirò un calcio e anche questo mi passò attraverso, poi mi scagliò una sfera in faccia e quella mi prese in pieno. A quanto pareva le esplosioni mi ferivano anche se ero fatto di aria. E il mio avversario se ne accorse, perché era un genio del combattimento per cui non dovevo prenderlo alla leggera. Goku mi si parò davanti e mi tirò un’altra sfera addosso che mi scaraventò a terra. Mi risollevai a fatica.

<< Accidenti così non va, immaginavo che con te non sarebbe bastato. Allora facciamo in un altro modo >>
Mi rialzai e rimasi fermo. Goku mi attaccò con un pugno ma, invece di muovermi rimasi fermo. Anche Goku se ne accorse e rimase sorpreso. Il suo pugno andò a segno e invece di spedirmi sulla luna, spaccò una mia sagoma di terra.
<< Cosa? >> Chiese Vegeta sorpreso << Com’è possibile una cosa del genere? >>
<< Ve lo abbiamo già spiegato, siamo in grado di controllare gli elementi naturali >>Spiegarono all’unisono Gabriel e Cloe.
<< Non immaginavo fino a questo punto >> si lamentò Crilin seduto al tavolo

Improvvisamente la terra si fece come liquida e i piedi di Goku affondarono fino al ginocchio.

<< Hey ma cosa… >> Ma non finì la frase perché un braccio di roccia uscì dal terreno e lo colpì in faccia spedendolo contro un albero.
Lo scontro si susseguì con continui scambi di colpi, ricorsi anche al fulmine per aumentare la velocità e Goku si trasformò in super Saiyan. Continuammo a scambiarci colpi ad alta velocità, finché Goku si allontanò e si mise in posizione per un’onda energetica.
<< Onda…. >> cominciò a dire

Mi preparai a rispondere sollevai una mano e subito comparve una sfera di fuoco che si ingrandì sempre di più finché non raggiunse dimensioni enormi. Ci concentrai tutta le energie che avevo dentro e divenne così grande da oscurare il cielo.

<< Ener… >> Proseguì il Saiyan
<< Ma è incredibile! Sembra quasi… >> Vegeta si mi se a pensare alla Supernova di Freezer la micidiale sfera in grado di distruggere pianeti.
<< Devo dire che ha del talento questo ragazzo, non immaginavo. Inoltre, non è neanche al massimo delle sue capacità >> Spiegò Beerus
<< Oltre al fatto che combattendo con Goku è persino migliorato. Ha del potenziale latente davvero notevole >> Rispose l’angelo Whis
Nel frattempo, scagliai la sfera di fuoco che cadette in picchiata verso Goku.
<< Ge…ti… >>
La sfera continuò a scendere acquistando velocità, finché il mio avversario non urlò:
<< CA! >>

Un’incredibile esplosione di energia di colore azzurro proruppe dalle sue mani e andò a colpire la mia sfera di fuoco che tuttavia non sembrò risentirne più di tanto e continuò a scendere finché non fu abbastanza vicina da poter quasi inghiottire Kakarot.

<< Impossibile! Non è riuscito a respingerla in super Saiyan >> Parlò stupefatto Gohan

Improvvisamente intorno alla sfera di fuoco comparirono degli aloni di luce azzurra e Goku urlò. La mia palla di fuoco si sollevò lentamente e cominciò a rialzarsi di quota. Goku aveva raggiunto lo stadio di super Saiyan Blue. Gridò più forte e l’onda energetica aumentò di potenza. Feci lo stesso anche io, allungai le mani verso la sfera e gli trasmisi tutta la mia energia facendola espandere ancora e ancora.

<< Prendi questo! >> Gridò Goku

Improvvisamente l’onda energetica trapassò la mia palla di fuoco facendola esplodere con un’onda d’urto incredibile che spazzò via gran parte di quello che aveva intorno. Gli altri furono riparati da Whis che formò una barriera protettiva che impedì loro di essere bruciati vivi.
L’onda energetica di Goku non si fermò e mirò direttamente verso di me. Così estrassi la spada.

<< Whis >> Chiamò Beerus senza staccare gli occhi da noi
<< Si anche io l’ho notata signore. Quell’arma emana energia >> Rispose con calma l’altrò
Dopo aver estratto la spada mi misi in posizione come il miglior giocatore di baseball e mi preparai a battere un fuori campo.
<< Riprenditela! >> Gridai mentre colpivo l’onda energetica di Goku con il piatto della spada. Questa ci rimbalzò sopra invece di esplodermi in faccia e tornò al mittente.

Tutti quanti rimasero molto stupiti e osservavano sempre più incuriositi lo scontro.

<< Dunque è migliorato così tanto? >> Chiese Gabriel
<< A quanto pare sì. Voglio proprio sapere dove ha intenzione di arrivare quell’idiota >> dichiarò Andrea
<< Sa che il suo avversario è fortissimo e ciò lo sta spingendo a migliorare sé stesso >> Rispose Cloe
<< Certo, ovvio. Chi pensa di essere un Saiyan? >> Rispose seccato Andrea
<< Comincio a capire perché Ethan è impazzito >> Disse Andrea a braccia conserte

La sfera di energia nel frattempo tornò verso Goku che era rimasto sorpreso e gli esplose addosso, provocando una nube di fumo che si propagò nell’aria.
La nube si dissolse e Goku attaccò, volando verso di me e sparandomi onde di energia che io deviai con la spada. Poi lanciai un fendente con la spada che Goku evitò e tagliò per diversi metri la terra sotto di noi.
Goku si portò due dita alla fronte e scomparve prima che potessi lanciare un altro fendente e ricomparve dietro di me sferrandomi un calcio così potente che mi schiantò al suolo.

<< Molto bene direi che per il momento basta così >> Interruppe l’angelo Whis << Goku questo ragazzo ha altro da fare è il momento per lui di andare >>
<< Giusto >> Disse Goku che era rimasto un po' male da come era stato interrotto l’incontro
Mi venne in contro e mi tese la mano aiutandomi ad alzare << Niente male, mi sono divertito a combattere con te. Spero che combatteremo di nuovo >>
Sorrisi, poi afferrai la sua mano e mi tirai su << Ma certo. Ci rivedremo e fino ad allora abbiate cura di voi. Proteggete le persone innocenti e state in guardia. E, Goku >>
<< Si? >> rispose lui fissandomi
<< Non esitare ad uccidere questa volta, sappi che se non lo farai potrai pentirtene. Loro proveranno ad ucciderti in ogni modo >> Gli spiegai
Improvvisamente suonò il bastone a Whis.
<< Mmh. Chi sarà mai adesso? >> Chiese l’uomo << Sarà meglio rispondere >>

Appena rispose comparve il Gran Sacerdote e vedendolo Beerus si mise in piedi di scatto e si precipitò ad inchinarsi li vicino. Il Gran Sacerdote spiegò loro cosa era successo al palazzo di Zeno e tutti ammutolirono. Infine, diede l’ordine a tutti di tenersi pronti e in allerta, perché qualcosa di orribile stava arrivando.
Finito di dire ciò la chiamata si chiuse e ci lasciò turbati e colmi di domande.

<< Mi domando che cosa avranno in mente >> Interruppe il silenzio Whis
<< Non lo so ma qualunque cosa sia non aspettatevi cose buone >> gli risposi
<< Io sono eccitatissimo all’idea di scontrarmi contro nuovi nemici! >> Dichiarò Goku e Beerus gli tirò un ceffone.
<< Mi hai fatto male! Ahi! >> si lamentò il Saiyan
<< Così impari a prendere tutto alla leggera maledetto sempliciotto >> borbottò indignato la divinità.
<< Noi dobbiamo proseguire ma lasciamo nelle vostre mani sia il professor Banner che Visione, vi saranno di aiuto >> Disse Cloe mentre si avvicinava con l’amuleto in mano pronto per aprire un nuovo portale.
<< Pff faremo da noi. Non abbiamo bisogno di un altro secchione in squadra >> Si indignò Vegeta e Gohan diventò rosso in viso
<< In realtà, il professore è molto forte. Provate a farlo infuriare e vedrete >> Gli spiegai sorridendo
<< Effettivamente c’è qualcosa di strano in tutti voi >> Spiegò Beerus e poi si voltò verso di me
<< Ragazzo quella spada…non è un oggetto comune dico bene? >> Mi domandò serio
<< Esatto. Non so molto ancora neppure io su di lei ma so che sarà essenziale per sconfiggere questi mostri >> spiegai osservando la spada prima di riporla nel fodero
<< Direi che è molto singolare il modo in cui combatti. Utilizzi la tua energia per legarla agli elementi naturali e ciò ti permette di controllarli come se fossero delle parti di te. Davvero notevole >> Sorrise l’angelo.
<< Dai suvvia non è niente paragonato al vostro metodo ci combattimento! >> Sorrisi grattandomi la testa
<< Tuttavia sono sicuro che farai passi da giganti >> Proseguì lui
<< Non fare lo sbruffone come al solito Michael! >> Mi canzonò Andrea << E muoviti che dobbiamo andare. Spaccone >> proseguì lui
Mi misi la mano alla bocca e bisbigliai a Goku e Whis << Perdonatelo non è cattivo è soltanto invidioso! >>
<< Ti ho sentito! >> urlò il ragazzo

Detto ciò noi salutammo di nuovo tutti quanti, Whis mi guarì le ferite dello scontro con Goku e poi Cloe attivò l’amuleto e noi ci gettammo di nuovo dentro un portale. Diretti verso un’altra avventura. 

Son Goku97: Eccoci alla fine di questo capitolo! Anche questa volta ne sono successe di cose! Siamo entrati in contatto con mondo di Dragon Ball, dove a quanto pare i demoni hanno preso di mira nientemeno che il Grande Zeno in persona! A quanto pare miravano proprio ad assorbire una parte del suo potere. A cosa potrà mai servirgli? Sicuramente non promette bene la cosa. Riusciranno a sistemare Visione? Sicuramente una scenziata come Bulma è l'unica che possa aiutare il Prof. Banner. Speriamo solo che non lo inserisca in una capsula xD I nostri amici hanno appena iniziato il loro viaggio e non sanno cosa li aspetta, si profila una tempasta all'orizzonte...
Detto ciò io vi saluto e vi aspetto nelle recensioni! A presto! 

 
PERSONAGGI COMPARSI NEL CAPITOLO:
 

Lord Beerus e Whis: Lord Beerus è il Dio della distrizione del 7 universo. A lui spetta il compito di mantenere l'ordine e di distruggere le cose inutili nell'universo, come anche di intervenire nel caso di minacce. Dall'apparenza serio e burbero ha il debole per il cibo. Mentre Whis suo maestro e guida è un Angelo Guida, che, appunto ha il compito di istruire e vegliare sul Dio della distruzione impedendogli di commettere molto spesso dei disastri. Conobbero Goku grazie ad un sogno profetico del Dio, grazie a ciò Goku riuscì ad innalzarsi allo stadio di Super Saiyan God dove sfidò Beerus in uno scontro. Da allora sono divenuti amici di Goku e Co. e non perdono mai l'occasione per venire sulla terra a gustarsi qualche prelibatezza. In seguito a ciò Whis è diventato maestro anche di Goku e Vegeta e gli ha permesso di diventare molto più forti.

 

Gran Sacerdote: Il Gran Sacerdote è l'assistente di Zeno e di Zeno del futuro. Lui è il padre di Whis e di Vados e forse di tutti gli Angeli guida. Si dice che sia uno dei guerrieri più potenti di tutti gli universi di Dragon Ball. Questo tizio ha sempre l'aria innocente, anche se personalmente lo trovo molto inquietante....




Son Goku: Goku è un Saiyan sfuggito alla distruzione del suo pianeta e cresciuto sulla terra dove ha incontrato amici che lo hanno accompagnato in tutte le sue incredibili avventure. Lui è ossessionato dalla forza come anche Vegeta e punta a diventare sempre più forte. Goku è in grado di trasformarsi in vari stadi del Super Saiyan, dove i suoi capelli si alzano e diventano biondi, con occhi azzurri nella forma tradizionale, oppure entrambi blu nella forma di Super Saiyan Blu. Ha una famiglia e due figli ma la passione innata e l'appartenza ad una delle razze guerriere più potenti di sempre lo hanno portato ad allontanarsi spesso per seguire allenamenti estenuanti, al solo fine di diventare più forte. 

 

Son Gohan: Lui è il primogenito di Goku, dotato anche lui di forza straordinaria sin da piccolo si è mostrato avere un talento incredibile per le arti marziali e il suo potenziale latente è incredibile. Incredibilmente però odia combattere e ciò lo ha portato in seguito ad abbandonare le arti marziali e si è dedicato allo studio. Successivamente a conosciuto Videl la figlia del campione del mondo Mister Satan con la quale si è sposato ed ha avuto una figlia Pan



Vegeta: Vegeta IV è il principe della razza guerriera Saiyan, anche lui come Goku sopravvisse all'esplosione del suo pianeta per un caso fortuito. Da allora un'insieme di circostanze ed eventi lo hanno portato ad essere da nemico di Goku e i suoi amici ad amico e rivale di Karoot. Pian piano stando vicino a Goku ha abbandonato la malvagità insita nel suo cuore e si è stabilito sulla terra dove ha messo su famiglia insieme a Bulma e ha attualmente due figli, Bra e Trunks. 



Crilin: Crilin è il miglior amico di Goku da sempre. Si è allenato con Goku dal maestro Muten e i due sono cresciuti insieme. Li lega un legame di complicità e amicizia. I due si sono aiutati a vicenda molte volte e non perdono occasione in momenti difficili per aiutarsi a vicenda. Attualmente Crilin è un'agente di polizia ed ha messo su famiglia insieme alla bella androide C 18 con cui ha una figlia Maron. 



C 18: Androide 18 conosciuta anche come Lazuli quando era umana è la sorella gemella dell'androide 17 e diciottesima creazione del dottor Gelo, costruita per la vendetta di quest'ultimo contro Son Goku. In seguito all'incidente con Cell diventa la moglie di Crilin da cui ha una figlia Maron.



Bulma Brief: Bulma è una delle migliori amiche di Goku sin da piccola, con lei inizia il viaggio del Saiyan per il mondo in cerca delle sette sfere del drago, sfere che, chiunque le raduni possono esaudire qualunque desiderio. Da sempre aiuta i nostri amici nelle loro avventure essendo una scienziata davvero talentuosa e di grande fama. A lei si deve l'invenzione del dragon radar e della macchina del tempo. Successivamente si è sposata con quel musone di Vegeta da cui ha due figli, Bra e Trunks.

 

Maestro Muten: Lui è stato il primo maestro di Goku, colui che gli ha insegnato la mitica Kamehameha e colui che gli ha permesso di approcciarsi alle arti marziali e diventare quello che è adesso. Vive su un'isola, alla Kame House nella quale vive per conto suo insieme alla sua amica tartaruga, anche lui aiuta Goku quando c'è bisogno e Goku vi è particolarmente affezzionato. Muten ha il debole per le ragazze carine, infatti non ci pensa due volte prima di allungare le mani su tutte quelle che gli capitano e dai cui puntualmente viene picchiato. 

 

Junior: Anche lui inizialmente un nemico di Goku, è diventato poi uno dei suoi più grandi amici e compagni di avventure. Figlio del Grande mago Piccolo, Junior appartiene alla razza Namecciana, razza a cui appartengono sia lui che il Supremo. Successivamente diventerà un grande amico soprattutto di Gohan il quale lo allenerà molto severamente ed è sempre pronto a stargli accanto e ad aiutarlo. 



Chichi: Moglie di Goku e figlia dello Stregone del Toro è la madre di Gohan e Goten, nonchè nonna di Pan. Chichi ha sempre amato poco il fatto che Goku abbia praticato solo ed unicamente le arti marziali, ha sempre cercato di ostacolarlo con ogni mezzo ma senza mai avere il risultato sperato. Tuttavia non ha permesso questo a Gohan, il quale è diventato uno studioso. 

 

Trunks: Lui è un Saiyan mezzosangue come Goten e Gohan, è figlio di Vegeta e Bulma e fratello maggiore di Bra.



Son Gote: Anche lui un Saiyan mezzosangue, figlio di Goku e Chichi e fratello minore di Gohan. Goten è un bambino dotato di piccola statura, tuttavia dotato di un grande potere combattivo e del tutto uguale a suo padre di aspetto, oltre al fatto che si veste proprio come lui. Tuttavia nonostante sia dotato di un carattere allegro, gentile e altruista non è molto interessato ai combattimenti come suo padre ma lo è di più per i giocattoli e per il cibo. 



Mr. Satan: Lui è il campione del mondo di arti marziali. Ha incrociato le strade dei nostri amici in passato all'epoca di Cell e in seguito con Majin Bu con il quale ha contribuito a calmarlo e addolcirlo. Mr Satan inizialmente crede Goku e gli altri degli impostori che usano dei trucchetti per combattere, tuttavia se ne rende conto nello scontro contro majin bu che senza di loro non sarebbe mai stato possibile batterlo. Ora Majin bu vive a casa sua dove vivono in pace, lui si è imparentato con Goku dopo che suo figlio Gohan ha sposato sua figlia. Cerca di collaborare come può nelle situazioni difficili e gli piace molto mettersi in mostra.



Majin bu: Questa creatura è stata creata da un mago cattivo e costretto a seminare il caos. Successivamente dopo aver assorbito un kaioshin è diventato dal carattere bonario e gentile sempre ossessionato dal mangiare dolci. Adesso vive con Mr Satan che lo tiene sotto controllo. Lui è diventato amico dei nostri amici e li aiuta quando gli va, oppure si presenta quando c'è da mangiare xD

 

Zeno: Zeno è la divinità più potente del mondo di Dragon Ball, è colui che veglia su tutti i dodici universi e colui che può spazzarli via con un solo schiocco di dita. Dall'apparenza bonaria e infantile nasconde del sadismo e non gli importa di cancellare interi universi. Diventa amico con Goku in seguito ad un torneo organizzato tra l'universo 6 e 7 e gli permette addirittura di andare a trovarlo. Questo personaggio è proprio come dice quel proverbio: "Mai giudicare un libro dalla copertina", infatti chi potrebbe mai dire che potrebbe essere così pericoloso?





 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3738618