A Star Wars Story: {The Balance}

di Chiara_BarianForce
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Memories ***
Capitolo 2: *** Soldier ***
Capitolo 3: *** Skyfall ***
Capitolo 4: *** See You Again ***



Capitolo 1
*** Memories ***


E anche oggi un'altra giornata è passata.
Un altro giorno in questo inferno terreno, un altro giorno nella sofferenza e nel rimpianto.
Silenziosa come sono sempre stata entro nella mia camera e sospirando mi siedo davanti alla scrivania abbassando il cappuccio e la maschera.
Le stelle che scorgo dalla finestra panoramica sono sempre bellissime...cicatrici dell'universo o gioiosi battiti della forza, a seconda delle credenze dei vari popoli.
Ricordo che quando ero ancora sul campo di battaglia repubblicano a volte, di notte, dormivo con gli occhi aperti sotto un cielo gocciolante di stelle. Vivevo, allora.
E c'eri anche tu con me...c'eravamo tutti...eravamo felici, anche se in guerra.
Un altro sospiro sconsolato mi sfugge dalle labbra e mi volto verso la scrivania dove è appoggiato un vecchio diario, fatto di carta e pelle. Ho trovato questo diario su Akiva e mi piaceva...era perfetto per custodire i miei segreti...il mio passato.
Mi tolgo i guanti e assaporo la carta con le dita...molto meglio di un freddo tablet digitale...e più intimo.
Distrattamente accendo con la forza il mio mp3.
Impugno la penna e prendo un bel respiro pensando a come iniziare.
L'inizio è sempre difficile...poi il resto viene da se....come nella vita; un continuo trascinarsi di eventi, di scelte dettate dagli eventi.


Quando nacqui io, le guerre dei cloni erano appena incominciate.

Nacqui per la guerra, solamente per lei, come una sposa forzata, all'età di 2 anni camminai verso l'altare che era una landa di corpi morti e disperazione.
Fui creata in un laboratorio di Kamino, senza padre ne madre, a partire dal DNA di una bambina sensibile alla forza, e con me furono create le mie sorelle, l'unica mia famiglia.
Ho amato le mie sorelle più della mia stessa anima, e ne sono la prova vivente.
Il nome a me assegnato fu CA-01 e le mie sorelle vennero designate CA-02 e CA03.
Crescevamo in fretta tra un allenamento e l'altro e in isolamento.
Quel periodo della mia vita non fu poi tanto male in fondo, stavo bene con le mie sorelle e in quel piccolo, mi sentivo completa.
Io e le altre crescevamo allenandoci in previsione delle nostre battaglie con foga e ammirando i cloni che gia combattevano, vedevamo la guerra come un'avventura...
Al nostro primo anno di vita si decise che era tempo di farci entrare in azione e venimmo assegnate alla legione 501, comandata dal generale Skywalker.
Ricordo vivamente quel giorno perchè conobbi il mio angelo.... un angelo con un fucile.
Io e le mie sorelle salimmo a bordo del mezzo di trasporto guidato da Silas, nostro istruttore e tutore.
Lui non era un clone, era un mercenario; ricordo che ci trattò sempre con rispetto e forse un pò ci teneva a noi. Non ebbi mai occasione di chiederglielo.
Silas ci disse che dovevamo nascondere il fatto di essere donne. Una specie di test, aveva detto, per vedere per quanto tempo saremmo riuscite a non farci scoprire.
Noi accettammo subito, ci divertiva vedere fino a che punto potevamo spingerci, CA-02 aveva commentato che sarebbe stata una passeggiata, CA-03 aveva invece ribattuto che non sarebbe stato semplice, io invece mi ero limitata a sorridere furbamente.
In prossimità dell'atterraggio ci infilammo il casco dell'armatura clone standard e saltammo giù dal veivolo con grazia e agilità.

Christophsis era un pianeta elegante e civilizzato, ma non ero certo li per ammirare il panorama.
Mi lanciai con furia verso i droidi sfoderando le mie due spade laser bianche e prosegui decimandone il più possibile.
Amavo percepire l'adrenalina che scorreva nelle mie vene, sentivo il mio potere manifestarsi e ne ero estasiata.
Anche CA-02 la pensava cosi, penso si stesse divertendo.
CA-03 rimaneva invece a coprirci utilizzando i suoi blaster DC-15S.
Eravamo nate per quello.
A fine battaglia ci eravamo presentate al generale Skywalker e Kenobi, accompagnati dalla Padawan Ahsoka Tano, come 3 cloni di natura sperimentale.
I jedi erano stati gentili con noi anche se un pò preoccupati per il nostro saper usare la forza.
Kenobi, massaggiandosi la barba, in quel gesto che ancora oggi ricordo e associo, subito a lui, come anche Lord Vader, aveva detto di trovare la cosa strana.
Skywalker si era limitato ad alzare le spalle.
Era un giovane jedi, ma gia intravvedevo nei suoi occhi il fiume di emozioni che un jedi non avrebbe dovuto provare.
Quando mi fu presentato il comandante Rex, avvertì attraverso la forza una piccola scossa.
Fu gentile con noi.
-qual è il vostro nome?- ci chiese.
-io Sono CC-22801, e loro sono CC-22802 e CC-22803- risposi io, dando delle designazioni diverse, dato che le nostre erano fin troppo uniche.
-intendevo il vostro nome "personale"-
-nome personale?- chiesi confusa, mi chiedevo cosa volesse dire.
-ad esempio, io ho scelto di chiamarmi Rex.-
Ci pensai sù.
Non vedevo l'utilità di darsi un nome quando eravamo solo delle armi create per combattere ma non esternai questo mio pensiero.
-potete chiamarmi Ace.- mi piaceva come suonava. Veloce, schietto e soprattutto bisex.
-Sam, mi piace come nome.- disse CA-03
-Io invece ho deciso per Alex!- a quanto pareva CA-02 era entusiasta del nome scelto.
Fu la prima volta che mi sentì qualcosa di unico, non solo un numero.
Lavorammo fianco a fianco con gli altri tutto il giorno e per la notte ci furono date delle brande.
I nostri fratelli, perchè ormai anche noi li consideravamo così, non capivano perchè non ci volessimo togliere il casco e l'armatura e ci dovemmo inventare una malformazione piuttosto grave.
Quei cloni erano piuttosto curiosi, facevano numerose domande, come dargli torto infondo.
Il giorno successivo ci occupammo di piazzare e controllare le basi ed ebbi modo di famigliarizzare con Cody, Echo e Fives.
Avevano tutti un carattere differente l'uno dall'altro, come me e le mie sorelle del resto.
Ogni clone aiutava il fratello, aiutavano anche noi, altri invece ci "mettevano alla prova" chiamandoci lustrini.
Ogni tanto ridacchiavo alle proteste di Alex e a Sam che cercava di calmarla.
Più di una volta le mie sorelle, i generali e io avevamo aiutato le truppe a spostare oggetti troppo pesanti che avrebbero richiesto troppo tempo ed ero rimasta colpita dalla gentilezza dei tre Jedi. Non erano certo altezzosi o "schifavano" (termine passatomi da Alex) i cloni, come avevo visto fare dalla popolazione del luogo.
La sera rimasi a fissare il cielo, sempre ingombro di nuvole e simile ai miei occhi, che Alex definiva freddi, in netto contrasto con quelli dal caloroso color nocciola di Sam.
Anche i mei capelli bianchi parevano freddi, ero un pò una regina di ghiaccio, pensai scioccamente.
Persa nei miei pensieri ero rimasta imbambolata a braccia incrociate a fissare l'orizzonte
-Appena arrivato e gia batti la fiacca, Ace?- sobbalzai alla voce del capitano Rex.
-be non c'è niente da fare per ora, capitano-
-vero, ma ricorda, questo non è un pianeta amico, e anche se lo fosse, mai abbassare la guardia.- questo suo ammonimento ancora me lo riprto in testa ogni volta che sono in missione perchè più di una volta è capitato che fossi impreparata e non è stato affatto piacevole.

Smetto di scrivere accorgendomi che è ormai tardi.
Scrivere è stato piuttosto rilassante, me ne rendo conto mentre ripongo il diario nel cassetto e mi tolgo l'armatura per poi buttarmi sul letto.
La scrittura non ha curato le mie ferite interiori ma almeno le ha disinfettate...
Osservo l'armatura che giace sul pavimento.
Per me non è indispensabile come per Vader ma in un certo senso lo è...
Mi viene in mente una frase che mi venne detta da un anziata su Takodana qualche anno fa, quando mi recai li per reclutare dei mercenari.
"Quanto dolore hai pagato per quella bellissima armatura che indossi?"
Così mi disse...e mai frase fu più veritiera.



Angolo Autrice:

Salve a tutti coloro che sono arrivati fino alla fine del capitolo!
Vorrei fare alcune precisazioni sulla storia:
1) La storia non tiene conto degli eventi di clone wars dalla terza stagione in poi, per il semplice fatto che non ho trovato le stagioni in streaming e quindi non le ho potute guardare.
2) La storia non tiene conto di Rebels perchè ancora non l'ho vista
3) Non so ogni quanto aggiornerò
4) la storia e ambientata durante l'impero, in questo momento, ma tra non molti capitoli si giungera fino a The last Jedi.
Non so quanti precisamente.

Per ultima cosa vi chiedo di votare e farmi sapere cosa pensate della storia. Per me è importante

Al prossimo capitolo!

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Capitolo 2
*** Soldier ***


~~Analizza.
Schiva.
Colpisci.

In queste tre parole posso riassumere il mio stile di combattimento.
Loro mi avevano implorato.
Io avevo liberato le loro anime da questo inferno.
Uccidere innocenti non mi era mai piaciuto ma questi erano membri della resistenza.
Avanzai tra i corpi a terra osservandoli assorta nei miei pensieri.
Erano uomini coraggiosi, leali e disposti a sacrificarsi per un bene superiore...
Loro però non avevano visto ciò che avevo visto io.
Loro non avevano visto la repubblica diventare marcia dall'interno.
Famiglie distrutte, soldati nati solo allo scopo di morire, urli nella forza così forti da avermi fatto stringere i denti e aver contribuito ad alimentare la mia ira.
Avevo gia visto uomini coraggiosi erigersi su altri ma avevo anche visto come il coraggio sia solo un altra faccia dell'ambizione.
Una maschera ben congeniata e pura che nasconde solo il viso di un sanguinario dispota.
Credevo nella repubblica perchè speravo.
Ingenuamente la speranza mi aveva portato a sperare in un futuro di pace per me, le mie sorelle e i miei fratelli.
Avevo invece scoperto che la repubblica era incapace perchè non aveva il controllo.
Ora credevo nell'impero.
La paura, l'autorità e la decisione.
All'improvviso un rumore quasi impercettibile in quel chaos mi distrae dalle mie riflessioni e mi avvicino quindi alla fonte.
Sposto con la forza un bidone della spazzatura e vi trovo dietro due bambine.
Una bambina è più grande, circa 10 anni, l'altra avrà circa 6 anni.
Le osservo alzando la spada.
Gli ordini sono di non lasciare testimoni.
"Credevo che essere un buon soldato significasse fare tutto quello che ti viene detto, è così che ci hanno progettati.
Ma non siamo droidi. Noi non siamo programmati. Devi imparare a prendere da te le tue decisioni!"
....Rex...
Spengo la spada e mi allontano ignorando le due bambine.
Per fortuna non ho portato con me soldati o sarebbe stato un problema spiegare la mia clemenza.
Ricordavo bene quelle parole.
Era stato Rex a dirmele quando ancora ero inesperta.
Quando eseguivo gli ordini alla lettera.
Salgo sul caccia e torno all'incrociatore dove so, anzi sento, che Lord Vader mi aspetta.
Raggiungo la saletta adibita alle assemblee minori e poco dopo arriva anche lui.
-Lord Vader- dico chinando leggermente il capo in segno di rispetto.
Tra di noi non c'è esattamente lo stesso rapporto che lui ha coi generali.
Ci conosciamo da anni e io sono stata l'unica a stargli vicino e a seguirlo quando ha scelto il lato oscuro.
In un certo senso, anche lui per me c'è stato quando ho avuto bisogno.
-Ace, hai preso i ribelli?-
-Si, li ho uccisi.-
-Uno vivo sarebbe stato utile ad un interrogatorio per scoprire dove si trova la base della resistenza.- Non mi stava accusando, non che lo facesse mai, nutriva piena fiducia in me.
-Ne avevo lasciato uno, ma questo si è sparato alla testa mentre uccidevo il compagno.-
-E riguardo i ribelli di Ansion?-
-La ribelione di Ansion è stata soffocata.- il suo respiro pesante non mi disturba, mi ricorda invece che sotto l'armatura c'è ancora un uomo.
-Bene Ace, non mi deludi mai-
-Sai che puoi fidarti, Asma- ogni tanto lo chiamo con questi piccoli nomignoli, non so se lui rida o si incavoli, la maschera non lascia molta immaginazione.
-Ora vai a riposarti, domani partirai per Bamayar-
-Si, Lord Vader- e detto questo faccio un cenno con il capo ed esco andando in camera e lavandomi per togliere il sangue.
Mi accomodo davanti alla scrivania e apro il diario.

Io e le mie sorelle eravamo riuscite a nascondere la nostra identità per una settimana, poi per questioni logistiche di privacy, come dover fare la doccia, avevamo rivelato agli altri di essere donne.
Non l'avevano presa male infondo, erano solo un pò shockati.
Passammo mesi a combattere al fianco dei generali e dei nostri compagni.
Durante una battaglia però mi ferì.
Io ed Alex eravamo in mezzo allo schieramento nemico a combattere coprendoci le spalle a vicenda mentre il generale Skywalker era poco distante insieme alla sua padawan e i cloni sparavano dalle retrovie
Alex aveva fatto di testa sua e si era gettata contro lo schieramento successivo e io l'avevo seguita.
Proprio in quel momento avevo sentito qualcosa ronzare...una percezione strana.
Avevo poi sentito il rumore dei caccia e avevo preso per il polso mia sorella correndo verso il campo di forza dove Anakin e Ashoka si erano gia riparati.
Non avendo tempo a sufficienza avevo lanciato Alex all'interno del campo.
Non avevo fatto in tempo a erigere neanche metà di uno scudo di forza che la bomba era esplosa.
Non ero ancora abbastanza esperta e veloce con la forza e non ero nemmeno addestrata a usarla correttamente.
Utilizzavo la forza in modo istintivo, come se fosse un arto in più.
Ero abbastanza lontano da non farmi prendere in pieno dall'esplosione ma delle schegge arrivarono a conficcarsi nella mia carne.
Una nel polpaccio e l'altra nella clavicola sinistra.
Ancora oggi ne porto le cicatrici.
Crollai a terra dolorante ma subito due miei fratelli mi tirarono nel campo di forza.
Non ricordo molto di ciò che successe poi.
Ero troppo stordita dal dolore.
Queste ferite mi costarono un mese a riposo in una stazione ospedale.
Quando tornai operativa Alex era cambiata.
Era più riservata e chiusa in se stessa e avvertivo della rabbia contro se stessa in lei per quello che mi era successo.
Allora non ci diedi molto peso ma in seguito me ne pentì.
Partecipai a una missione su Tatooine insieme al generale Skywalker e Rex per recuperare informazioni riguardanti i separatisti.
Rimasi incantata da quei soli...e dal tramonto.
Essendo nata e cresciuta in laboratorio, la natura mi suscitava spesso sorpresa e meraviglia.
-Non posso credere che ti piaccia davvero Tatooine.- commentò il generale mentre eravamo accampati in mezzo al deserto.
-Personalmente lo trovo meraviglioso.
Non è colpa mia se hai cattivo gusto, caro Jedi- risposi io a tono.
-cattivo gusto? Io? Tzè, ne capisci poco-
Mi limitai a ridacchiare.
Anakin, anche se non lo chiamavo mai così, mi aveva insegnato a padroneggiare con più criterio la forza e mi aveva introdotto alle basi della dottrina jedi.
Sapevo bene che stava correndo un grave rischio per questo gli ero grata.
Lo consideravo, in parte, il mio maestro.
-Rex, tu ci sei ancora o ti hanno mangiato la lingua?- domandai a un certo punto.
-Molto divertente. Tu piuttosto, cerca di non scottarti quella bella pelle bianca-mi rispose lui da dietro la maschera.
Lo ammetto, arrossii un poco.
Fu il giorno seguente che mi rivolse parole che mi stupirono.
Avevamo ucciso numerosi banditi che ci avevano attaccato.
Uno mi aveva sputato sui piedi prima di morire dicendomi, nella sua lingua, "sporco clone".
Mentre tornavamo alla nave madre con la nostra navetta gli avevo chiesto cosa differenziasse noi dai droidi se non la sostanza.
Lui aveva pensato a come rispondermi, quali parole usare.
-Credevo che essere un buon soldato significasse fare tutto quello che ti viene detto. È così che ci hanno progettati Ma non siamo droidi. Noi non siamo programmati. Devi imparare a prendere da te le tue decisioni.-
Queste parole mi colpirono nel profondo, tanto che vi meditai molto spesso nei seguenti mesi.

Mi alzo di scatto dalla sedia.
Avverto un turbamento nella forza...mille voci che gridano...sabbia...Jedha.

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Capitolo 3
*** Skyfall ***


~~Lord Vader era molto agitato.
Gli altri non se ne erano accorti, forse i più svegli avevano intuito qualcosa quando il sith aveva crepato un vetro della nave.
Avevo avvertito un "risveglio nella forza" quando i ribelli avevano distrutto la morte nera
Ero riuscita a sopravvivere all'esplosione solo perchè stavo sparando ai ribelli a bordo di un caccia.
Idem Vader.
A proposito del sith, oggi ero rimasta al suo fianco tutta la giornata, una noia.
Finalmente avevamo finito con burocrazie e impegni quindi lo stavo accompagnando alla vasca di rigenerazione.
-Allora...cosa vi preoccupa, Lord?- domando quando finalmente rimaniamo soli davanti alla vasca di rigenerazione.
-Cosa ti fa pensare che io sia preoccupato?-
-Una serie di comportamenti.
So che riguarda il ragazzo che ha distrutto la morte nera.
È potente nella forza, l'ho avvertito, ma ciò non giustifica il tuo turbamento.
C'è da dire, che una forza così potente l'ho avvertita solo in Anakin Skywalker.- e alle ultime mie parole alzo lo sguardo verso quella maschera inespressiva.
Dietro di essa però avvertivo la sofferenza...ma anche una flebile speranza.
-Tu e le tue sorelle eravate potenti nella forza più di Anakin Skywalker...-
-le mie sorelle sono morte.
E io sono più che sicura di non avere figli.- affermo sicura, poi però aggiungo -Anakin...parla con me...- dissi a bassissima voce quel nome mentre appoggiavo una mano sulla sua spalla.
Sentì un sospiro più pronunciato degli altri attraverso la mascherà.
-Pensavo che...Padme fosse morta...e con lei mio figlio...-
-A quanto pare tuo figlio è vivo.-
Restiamo così per un pò di tempo poi lui si drizza, come riprendendosi da quel momento di debolezza e si avvicina alla vasca.
-Ora vai, non abbiamo altro da dirci- dice mentre si posiziona sotto le macchine che pian piano gli tolgono l'armatura iniziando dal casco.
Io lo guardo direttamente negli occhi.
-Ricordati che ci sarò sempre...per entrambi.- dico, poi mi volto verso la porta ed esco tornandomene nella mia stanza.

Tutto era precipitato nel giro di poco tempo.

Alex aveva seguito Maul.

Se ne era andata con lui affermando che la repubblica era debole e i jedi inutili.

Ancora non la capivo, ancora non comprendevo.

Avvertivo solo rabbia e risentimento in lei.

Ci aveva detto di seguirla ma io e Sam non lo avremmo mai fatto.

Io ero troppo presa dalla speranza di una pace, dal mio amore per Rex e dall'ideale Jedi di Pace per capirla.

Sam pure amava troppo i suoi fratelli per mettercisi contro, lei voleva costruire una patria nostra, sogno che era diventato anche mio.

Quando Alex se ne era andata, io e Sam l'avevamo pianta a lungo.

Avevamo sperato fino all'ultimo.

Rex, Anakin, Ashoka e i nostri fratelli furono sempre accanto a noi e ci rincuorarono un pò, il consiglio Jedi invece era sempre più preoccupato.

I jedi pian piano cominciarono a temerci, il tradimento di Alex aveva automaticamente messo in discussione la nostra fedeltà.

Fu l'inizio della fine.





Avevo trafitto mia sorella.

Avevo ucciso sangue del mio sangue.

Questa consapevolezza stava lentamente prendendo piede nella mia mente.

Stavo tremando.

C'era sangue ovunque in quella stanza buia, era anche sulle mie mani.

Sam era a terra morta per mano di Alex...e Alex...

Alzai lo sguardo dalle mie mani ferme sulle spade laser sguainate e lo portai negli occhi ormai vuoti di mia sorella, trafitta dalla mia spada.

Spensi la spada e strinsi il corpo di mia sorella singhiozzando e poggiandola poi a terra.

Le chiusi gli occhi tremando.

Sentì le porte della stanza aprirsi e alzai lo sguardo incrociando quello di Anakin.

Ci guardammo negli occhi per un lungo momento poi notai altri due maestri jedi al suo fianco, Yoda e Windu.

Non ascoltai ciò che dissero.

Ero troppo stordita dal dolore che sentivo dentro.

Mi ammanettarono e trascinarono fuori dal palazzo come il più pericoloso dei criminali in una macabra sfilata, davanti ai miei fratelli.

Alzai lo sguardo verso di loro.

Li vedevo osservarmi da dietro le loro maschere...anche Rex.

Non sapevo che espressioni avessero ma mi inquietava vederli li a fissarmi e basta, come una giuria infernale pronta a mandarmi nel peggiore dei gironi.

Mi sentivo dilaniata all'interno per la sorte delle mie sorelle, ancora oggi soffro a parlarne, e umiliata nel profondo.

Forse non starò mai così male come in quel momento.

Dovetti spiegare tutto l'accaduto e non so quanto i maestri credettero alle mie parole.

Venni lasciata tornare alla mia legione e durante il viaggio di ritorno alla nave qualche mio fratello cercò di tirarmi su il morale, senza molto successo.

Quella sera io e Rex ci incontrammo.

Mi ero rifugiata in una parte dell'incrociatore poco frequentata ad osservare le stelle.

Pensare alle mie sorelle...alla povera Sam che non aveva fatto nulla e ad Alex...

Non ero riuscita a salvarle e non me lo sarei mai perdonato.

Delle lacrime iniziarono a scivolarmi lungo il viso.

Non sapevo nemmeno di poter piangere, ai soldati non sarebbe dovuto servire.

-Ace...- mi sentì abbracciare da dietro ma non mi agitai riconoscendone la voce.

-Rex...non le ho salvate...ho perso le mie sorelle..- singhiozzai ancora voltandomi e nascondendo il viso contro il suo petto.

-Hai fatto quello che potevi. Non incolparti di colpe che non hai.- e detto questo mi strinse.

-Rex...-mi scostai un poco per guardarlo negli occhi.

-promettimi che almeno tu non te ne andrai.

Non so se avrei la forza per perdere anche te.- dissi carezzandogli la guancia.

-Ace...siamo in guerra...-socchiuse gli occhi sempre fissi nei miei.

Sospirai, lo sapevo bene.

-Però ti prometto che proverò a restare vivo a lungo, per te.- mi strinse di più a se portando una mano sulla mia schena.

-questa è una promessa, mio capitano...-avvicinai le labbra alle sue e dopo un attimo di esitazione lo baciai dapprima con un poco di timidezza poi lui rese il bacio più profondo.

Finemmo per amarci in una stanza inutilizzata da molto tempo e polverosa.

Non potevamo avere di meglio, eravamo solo due cloni con il solo e unico dovere di combattere.

Eppure io sentivo amore per quell'uomo che ad apparenza pareva uguale agli altri.

In apparenza appunto, io che ero sensibile alla forza, avvertivo qualcosa di diverso in lui, aveva un "aura" diversa.

Ogni clone era diverso dagli altri; avevamo il diritto di essere felici e di vivere la nostra gia ristretta vita in pace, come sosteneva Sam?

Il mio bel capitano mi distrasse da ogni pensiero per quella sera, ma la realtà presto tornò a gravarmi contro.

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Capitolo 4
*** See You Again ***


~~Ho poco tempo, qui sta crollando tutto a pezzi!
La morte nera sta per esplodere, non avverto più l'imperatore, quindi ne deduco che sia morto.
Vader invece c'è ancora, lo sento.
Devo fare in fretta a raggiungerlo.
Corro per i corridoi come se non ci fosse un domani schivando soldati ed ufficiali che corrono come impazziti.
Un colpo fa tremare per un attimo la stazione spaziale ma non mi fermo e continuo a correre.
Finalmente giungo all'hangar e lo vedo.
Di fianco a lui c'è Luke. Il jedi. Suo figlio.
Rallento l'andatura e mi avvicino lentamente. È senza maschera...vedo i suoi occhi.
-Anakin...- dico commossa avvicinandomi e inginocchiandomi di fianco a Luke.
-Ace...- noto un piccolo sorriso da parte sua.
Avvicino la mano e gli accarezzo la guancia con dolcezza, mi erano mancati i suoi occhi...il suo viso...la sua umanità.
Qualche lacrima mi scorre dagli occhi, mi era mancato così tanto Anakin Skywalker che il mio cuore ora sembrava scoppiare.
-Bentornato, Anakin- abbasso la mia maschera e gli poso un bacio sulla fronte.
Muore col sorriso sulle labbra, anche io sorrido, ma al contempo piango...
Anche lui alla fine se ne è andato...ma in pace.
Mi alzo e guardo Luke, dobbiamo andarcene.
Anche lui è daccordo con me.
Sollevo il corpo di Anakin e lo trasporto sulla nave mentre Luke va ai comandi.
Ci allontaniamo appena in tempo per non essere coinvolti nell'esplosione.
Luke è davvero un'ottimo pilota, come lo era suo padre.
Gia, ricordo a distanza di anni la sua bravura nel pilotare, pari alla sua agilità nel combattere, quando ancora non era limitato dall'armatura.
Fu lui quel giorno a non farmi piombare completamente nel lato oscuro...

Flashback

Mi stanno raggiungendo. Sono troppi.
Troppi jedi.
Non posso batterne 4 alla volta; soprattutto se jedi del calibro di Yoda, Yondu, Luminara e Obi Wan.
Ripenso a tutte le strategie imparate ma nessuna può tenere testa a così tanti jedi.
Corro dentro una grotta tenendo le spade accese dietro di me, come mi ha insegnato Ahsoka.
Perchè all'improvviso vogliono uccidermi?! Che ho fatto di male?
Riesco ad uscire dalla grotta ma mi trovo davanti il maestro Yoda,poco dopo giungono gli altri maestri.
Tengo le spade pronte a difendermi.
-Perchè mi state attaccando?-
-sei un pericolo per tutti.
La tua creazione è stata un errore Ace.- inizia Yondu.
Stringo i denti.
-Sempre più vicina al lato oscuro tu sei.-
-Non sei un clone e non sei un jedi. Non possiamo sapere come reagirai e il maestro Yoda ha visto per te un futuro di devastazione.
Preparati a morire- Luminara è la prima ad attaccare e io mi difendo agguerrita come non mai cercando di tenere testa a tutti e quattro e per qualche minuto ci riesco anche, poi Obi wan, riesce a ferirmi mentre sto tenendo testa a Yoda e Yondu con le mie due spade.
Mi scanso in tempo ma il dolore al petto è tantissimo.
Ho una lunga e profonda ferita che parte dalla spalla destra e termina sul fianco sinistro.
Fa dannatamente male.
Loro mi stanno per uccidere senza motivo.
Li odio.
La furia prende possesso di me, spaventando i maestri che non perdono tempo ad attaccare.
Chiudo gli occhi, non posso fare molto.
Aspetto il colpo che però non arriva.
Davanti a me ci sono Anakin e Ahsoka che hanno bloccato le spade dei maestri.
-Generali...- dico sorpresa, la furia gia rimpiazzata dalla speranza.
-Ace va via! Muoviti!-
Lo guardo per un attimo commossa.
-Vi ringrazio. Quando sarà il momento, potrete contare su di me.- affermo per poi scappare via.

Sospiro tornando alla dura realtà.
Mi avvicino a Luke, sento che si tiene pronto a combattere.
-Tranquillo, non intendo farti nulla.-
Mi siedo al posto del copilota osservandolo.
-Sei riuscito a sopraffare l'imperatore...devi essere molto potente-
-È stato mio padre a sconfiggerlo, se non fosse stato per lui sarei morto.-
Annuisco -tu lo hai riportato al lato chiaro,te ne sarò per sempre grata-
-...tu non mi sembri un Sith...e nemmeno un Jedi-
-Non sono nessuna delle due cose infatti, sono un clone-
-Un clone!?-
Inizio a spiegargli in breve la mia storia con pazienza.
Provo una strana calma, ora, non me la spiego.
-Quindi ora che farai? Non credo che la resistenza sarà clemente con te-
-Non lo sarebbe infatti, e ne avrebbe tutte le ragioni.
Inoltre non condivido l'ideale della repubblica, per me significa solo un governo debole, lento e corrotto.
Parlo per esperienza Luke.-
-Quindi credi ancora nell'impero?-
-In un certo senso si. Credo in un potere centrale...ma giusto-
-Può esistere un governo del genere?-
-Non so risponderti.
Posso però rispondere alla domanda di prima; ho intenzione di ritirarmi per meditare a questo proposito.
Tu invece?-
-Ho intenzione di tramandare ancora la conoscenza Jedi, voglio fondare una scuola-
-Capisco...spero solo questa cosa non ti si ritorca contro- dico a voce bassa.
-Che intendi?-
-Niente, giovane Jedi, siamo arrivati- dico alzandomi e iniziando a spogliarmi.
-c-che stai facendo?!-
-Se indosso questo mi spareranno a vista.- ridacchio un pò al suo rossore.
Sotto l'armatura indosso un semplice leggins e una maglietta nera.
-dirai che sono una prigioniera scappata, tranquillo, non farò nulla.- dico nascondendo la spada sotto la lunga maglia.

********************************************

Ho deciso di rimanere alla festa sulla luna di Endor; mi mancava questo entusiasmo collettivo.
Avverto un piccolo turbamento nella forza riconoscendo in Leia, uno dei capi della resistenza, il gene Skywalker.
Sorrido felice per Anakin che certo sarà contento della sua prole.
-Hai dei bellissimi figli, Anakin.
Leia somiglia a Padme d'aspetto ma ha un carattere molto simile al tuo.
Luke è la tua copia ma conserva il temperamento della madre.-
-Mi trovo a concordare con te, Ace-
Volto un pò lo sguardo trovando al mio fianco i fantasmi della forza di Anakin, Obi Wan e Yoda.
Gli ultimi due mi provocano una smorfia ma niente di più.
Li ho perdonati da tempo.
-Ditemi, il mio presentimento riguardo la rinascita dell'ordine Jedi è giusto?-
-Chi ti dice che ti possiamo rispondere?- chiede Obi Wan.
-Ho imparato molto meglio di voi a non immischiarmi nel futuro.
Ditemi solo se ho ragione, maestri.- rispondo forse un po superbamente.
Infondo è vero, i jedi si sono autodistrutti prevedendo il futuro.
Yoda sospira -si, ragione tu hai-
Sospirò e rivolgo lo sguardo alle stelle cercando conforto, come un cucciolo con la propria madre.
Ci sarà mai pace per questa galassia?
Come si può raggiungere la pace? L'equilibrio?
Rex una volta mi disse che infondo siamo tutti nel fango, ma alcuni di noi guardano verso le stelle. (Oscar Wilde)
Forse aveva ragione.
Forse i sogni della nuova generazione rimarranno delle pure stelle, non si trasformeranno in un buco nero come i miei sogni, come quelli di tutte le vite vissute nei tempi delle guerre dei cloni e dell'impero.
Stacco la schiena dall'albero e mi avvio verso il veicolo su cui abbiamo volato io e Luke.
-Te ne vai?- mi chiede Anakin guardandomi a braccia conserte e con un pò di rammarico.
-Non c'è posto per me qui- dico sospirando -Ora che tu non ci sei più, non ho nessuno qui per cui valga la pena restare.
Voglio prendermi un pò di tempo per me. Meditare, sudiare, allenarmi. Poi deciderò.-
Sorrido ad Anakin.
-Sono felice di averti rivisto con la forza, Anakin...un giorno tornerò al tuo fianco, generale Sky_coso- sorrido e anche lui sorride.
Salgo sul mezzo di trasporto e decollo uscendo velocemente dall'orbita del pianeta.
Le stelle sono più brillanti stanotte, una nuova era è giunta e tocca alla nuova generazione decidere come portarla avanti.
Imposto il computer e con un sorriso eseguo il salto a velocità luce.
Tornerò un giorno, e non sarò sola.



Ma salve a tutti (quei pochi) lettori e lettrici!
Non so voi ma io in questo momento sento la mancanza di Anakin.
Mi sono decisamente immedesimata troppo nel personaggio.
Questa piccola parte, che è una specie di prequel, è conclusa.
Da qui in poi ci sarà un salto temporale di circa 30 anni.
Gli eventi si collocheranno esattamente alla fine di TLJ.
Spero vivamente che vi piaccia questa storia, lasciate un commento per farmelo sapere; per me e importante. 🤗
A voi è piaciuto TLJ? Le argomentazioni sono ben accette.
Al prossimo capitolo! 🖤🖤🖤

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