Ciò che accadde dopo

di Hinny109
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Risveglio movimentato ***
Capitolo 3: *** Segreto ***
Capitolo 4: *** Decisioni ***
Capitolo 5: *** Marionette e Incursioni ***
Capitolo 6: *** Risultati inaccettabili ***
Capitolo 7: *** Incontri ***
Capitolo 8: *** L'inizio della Fine ***
Capitolo 9: *** Flashback ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Un'esplosione mise tutto a tacere...
​Dei passi lontani mano a mano più vicini.
Tre corpi accasciati al suolo causano delle urla di terrore che ghiacciano il clima di pace appena ritrovato.
​Un gruppo di persone che accorre a quei gridi disumani.
​Lo stesso gruppo di persone che si posiziona in cerchio attorno ai giovani corpi.

​Ombre vicine. Comandi da tutte le parti gridati dalla voce di una donna. Delle mani che prendono ciò che rimane di un corpo... E poi... Il buio più totale.

​Quattro mesi dopo.

​Erano passati vari mesi da quando la Quarta Guerra Ninja aveva incontrato la sua fine. Il Villaggio della Foglia era in via di ricostruzione sotto le precise e serie direttive di un Shikamaru Nara provato, ma efficiente.
​Tutto era tornato alla normalità... o quasi...
​Neji Hyuuga era ritornato in vita grazie a uno strano rituale compiuto da Orochimaru (sotto ordine del Capo Villaggio della Foglia.
La guida di Konoha era stata infatti nuovamente affidata a Tsunade Senju che, insieme alla sua fidata segretaria Shizune, riusciva a occuparsi anche dell'ospedale ricostruito.
​Di fatti l'edificio ospedaliero di Konoha era stato riportato "in vita" proprio per permettere ai feriti di essere curati adeguatamente.
​Tra questi, c'erano tre ragazzi a cui il Mondo Ninja doveva tutto.

​In una stanza dell'ospedale del Villaggio della Foglia tre letti ospitavano dei ragazzi appartenenti allo stesso team: il Team 7.
​La camera era come al solito di un bianco apparentemente sporco, da alcune finestre i deboli raggi solari invernali filtravano dalle tendine azzurrine tenute chiuse.
​Seduti su due sedie affiancate, di fronte ai tre letti, se ne stavano due figure di un uomo e di un ragazzo.
​Il primo, conosciuto come Kakashi Hatake, spostava la pupilla dell'occhio destro dal corpo di un suo allievo all'altro; forse per la primissima volta il Ninja Copia era in ansia.
La seconda figura era quella di un ragazzo dai corti capelli neri, la pelle pallida come quella di un cadavere e gli occhi del color dell'ebano. Questi, non sapeva cosa stava provando in quel preciso moment: Paura, Angoscia o Terrore di perdere persone a lui care?
Probabilmente sarebbe poi andato a guardare su un libro come comportarsi. Il più giovane teneva la testa appoggiata sui palmi delle mani e le dita, andavano a torturare i capelli.
​La scena era accompagnata da un macabro sottofondo musicale prodotto dal rumore di macchine che misurano l'attività vitale e il battito del cuore.
​Tutti e tre gli "aggeggi infernali" (denominati da Kiba Inuzuka) battevano a ritmo e in sincronia come se i tre ragazzi avessero un unico cuore.

​Ad un tratto però, questa "magia musicale" venne interrotta dal cambiamento del ticchettio della macchina dl lettino centrale; contemporaneamente a quell'unico suono fastidioso, si unirono come impazziti i battiti accelerati degli altri due ragazzi ai lati.

​Ciò fece spaventare a morte l'uomo dai capelli grigi che velocemente si alzò dalla sua postazione e si avvicino al letto di mezzo. Poi, quasi urlando, Kakashi disse
​< Sai! Chiama immediatamente qualcuno! > ma alla titubanza dell'altro gridò con forza < SBRIGATI!!! >
​Nel mentre lui allungò la sua mano destra verso un pulsante posto al di sopra di uno dei letti e, premendolo, chiamò i soccorsi che non tardarono ad arrivare.

Una tempesta di capelli biondi si fiondò all'interno della stanza e si apprestò a prestare i primi soccorsi alla figura che riposava nel letto centrale allontanando così l'uomo < Maestro Kakashi! Cosa diamine... > il ninja Copia non le fece finire la frase che rispose < Non lo so Ino, ad un tratto i battiti sono aumentati da Naruto e Sasuke, ma quelli di Sakura sono cessati! >
< Questo l'avevo notato! >
​Dopo poco la camera si riempì di ninja medici: alcuni rivolsero l'attenzione ai due ragazzi, altri presero il lettino della ragazza dai capelli rosa e la trasportarono d'urgenza in sala operatoria. Tra questi c'era (oltre alla Yamanaka) anche il Quinto Hokage, la quale iniziò a dare direttive a chiunque le passasse sotto gli occhi.
​Il tutto accadde sotto gli occhi pietrificati del ragazzo di nome Sai.

​Cessato il fracasso, il ragazzo dai capelli biondi disteso sul letto di sinistra aprì con lentezza gli occhi. Erano di un azzurro intenso come pochi e mostravano, alla vista del suo maestro e del compagno, felicità e confusione miste ad un paio di domande facili da comprendere. Alla sua sinistra, un po' distanziato a causa della ex-presenza di un altro letto, l'altro ragazzo dai capelli però neri come il buio più profondo, dischiuse gli occhi di scatto celando perfettamente il suo stupore nel trovarsi a letto.
Il loro maestro, con non poche difficoltà scostò i vari medici e si avvicinò ai suoi allievi con le lacrima agli occhi.
​< Maestro Kakashi... Dove - dove sono? Madara! No. Sasuke! >
​< Naruto calmati. Sei in ospedale, ti sei appena svegliato dal coma, sono passati quattro mesi da quando avete sconfitto Madara e Sasuke è proprio qui accanto > rispose Kakashi spostandosi per lasciare che lo sguardo del biondo si posasse su quello del ragazzo dai capelli scuri.
​< Ma Sakura? Lei si è già svegliata? > a questa domanda il volto del Ninja Copia si rabbuiò ed egli decise di non rispondere.
​< Testa quadra stai un po' zitto... Non è possibile che tu faccia tutte queste domande appena risvegliato da un coma > la voce di Sasuke fece votare tutti quanti e Naruto, dopo avergli fatto un sorriso a 32,denti rispose con sarcasmo < Mi dispiace per te Teme, ma non ho intenzione di smettere dato che mi sto solo informando >
Dopo qualche battibecco e qualche insulto, i due si accorsero che qualcosa non andava in loro... < Ma che cosa? > disse l'Uchiha
​< Vi abbiamo trovato senza braccio a tutti e due. Tu Sasuke non avevi più il sinistro, mentre a te Naruto mancava il destro... Vi abbiamo portato d'urgenza alle tende per curarvi, ma non si poteva fare di più >
​L'Uzumaki disse con la sua solita grinta che ne avrebbe fatto a meno, ma poi aggiunse < Però Maestro non ci ha ancora detto di Sakura e io volevo sapere se... > il giovane terminò la frase poiché una ragazza dai capelli castani acconciati con due chignon gli aveva appena somministrato una dose abbastanza massiccia di sonnifero per poter farlo smettere di muoversi, dando la possibilità ai medici di visitarlo e salvando in extremis Kakashi.
La ragazza di nome Ten Ten si voltò verso Sasuke e gli mostrò la siringa allora, il moro, si voltò dall'altra parte borbottando una specie di "ora io dorma va..."
​La calma tornò in questo modo a regnare in quella stanza d'ospedale alla quale mancava un letto che arrivò circa cinque ore dopo.

​Alla vista dell'Hokage e della sua pessima cera, accompagnata da Ino e da altri medici, Kakashi insieme a Sai si alzò dalla sedia posta tra i due letti dei suoi allievi e la spostò per far spazio al letto della ragazza.
< Hokage cosa è successo? >
​Tsunade, dopo aver fatto cenno agli altri medici di uscire (tranne alla ragazza dai capelli biondi), si portò entrambe le mani alle tempie e le massaggiò lentamente.
​< È l'infezione Kakashi. Non le dà tregua... Dobbiamo trasferirla in una camera sterilizzata altrimenti si espanderà... > poi dopo aver preso un profondo respiro per cercare di rallentare i battiti continuò < Il fatto è che non so se sopravvivrà. Questa maledetta infezione le sta distruggendo, anzi mangiando, completamente i muscoli e gli organi interni... >
​Tsunade allungò la mano sinistra verso la fronte di Sakura e gliel'accarezzò con fare materno. Voltando successivamente lo sguardo sui due ragazzi addormentati chiese < Cosa hai intenzione di fare con loro? Mi hanno riferito che si sono svegliati e che le ferite sono guarite del tutto > Kakashi rispose con un sospiro < Sinceramente non lo so. Tra poco potrete mettergli le protesi alle braccia vero? > spostando poi lo sguardo su Sasuke disse < Spero solo che non decida di scappare di nuovo... Credo che stavolta se lo farà, Naruto non lo perdonerà... E neanche Sakura... Tranquilla Tsunade, lei è forte. È la tua copia più giovane, lo dicono tutti perciò noi dobbiamo solo starle accanto... Per il resto dipende tutto da lei >
​All'affermazione del Ninja, la guida di Konoha si fece scappare un sorriso. Entrambi posarono gli occhi su Sai che, appena i medici ebbero posato Sakura al suo posto, aveva preso una sedia, si era andato a sedere di fianco alla ragazza e si era addormentato con la testa poggiata sul materasso.
​Sorrisero a quella buffa scena e si promisero di far qualsiasi cosa per aiutare quel Team disastroso formato soprattutto da gente senza arti.




​ANGOLINO PICCINO PICCIÒ:
​Salve a tutti gente! Questa è la mia prima ff in tema Naruto e spero vivamente che vi piaccia. Vi invito calorosamente a commentare (anche solo per dirmi di non continuare) e... Al prossimo capitolo!
Alex. =)

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Capitolo 2
*** Risveglio movimentato ***


Il giorno seguente ai fatti accaduti, a Sakura Haruno venne assegnata una stanza singola dotata di tutte le varie disposizioni di sicurezza dettate dall'Hokage stesso.

La stessa ragazza bionda che il giorno precedente aveva incominciato per prima a prestare soccorso alla rosa, osservava la migliore amica dalla piccola finestrella circolare della porta; di fatti per poter accedere in quella camera bisognava seguire precise procedure di sterilizzazione per evitare che batteri facessero aumentare l'estensione dell'infezione.
Ino Yamanaka posò gli occhi chiari sulla figura minuta dell'amica: non era uno degli spettacoli più belli che avesse visto in vita sua... Il volto pallido della "Bella Addormentata" quasi si confondeva con la federa bianca del cuscino, le palpebre abbassate celavano gli stupendi occhi verde smeraldo e le labbra sottili, di solito rosate, andavano a formare una linea sottile priva di colore. L'unica cosa che risaltava erano i capelli di quella buffa tonalità color confetto che, sparsi attorno al viso della ragazza in maniera sbarazzina, le conferivano un'aria angelica, mentre i battiti cardiaci erano segnalati dalle macchine che la tenevano in vita. Tutto il resto del suo corpo era ricoperto dalle spesse coperte, anch'esse bianche.
Sembrava stesse riposando, ma la verità era un'altra e tutti ne erano a conoscenza. O quasi.
Una mano si posò con leggerezza sulla spalla destra di Ino che non si voltò neanche per capire di chi si trattasse.
< Gli altri due, anzi solo Naruto, richiedono la presenza di tutti... Vai Ino... Qua ci penso io > la voce di Shizune risultò alla bionda stranamente decisa in fondo però, la Yamanaka sapeva benissimo che anche la segretaria del Quinto Hokage stava soffrendo.

In un'altra camera di un'altra sezione dell'ospedale di Konoha, una ragazzo dai capelli biondi e gli occhi azzurri come il cielo, stava chiacchierando e scherzando con il gruppo dei suoi amici più fidati.
< Cane pulcioso stammi alla larga! > urlò la voce soave di un Sasuke Uchiha alquanto irritato per la presenza di tutta quella gente
< Eddai Teme! Akamaru non è un cane pulcioso... Un cane sì, ma non pulcioso.... Vero cagnolone? > rispose Naruto Uzumaki mentre con la mano sinistra scompigliava il pelo dell'animale.
< Quanto cine per un cane... che seccatura! > aggiunse un ragazzo dai capelli castani tenuti alti da una coda ad ananas.
< Ragazzi, Hinata quando arriva? > domandò l'eroe di Konoha
< Credo che tra poco sarà qui Naruto... Come mai ce l'hai chiesto? > Kiba Inuzuka, mentre rispondeva, guardò con uno sguardo malizioso l'amico che arrossì vistosamente guadagnandosi l'appellativo di "Patetico" da parte dell'ultimo degli Uchiha.
In quel preciso istante, Hinata Hyuuga aprì la porta della stanza, seguita dal cugino Neji che pareva fosse un po' più predisposto a parlare.
< N-Naruto -kun... Finalmente ti sei ripreso! > la ragazza tirò fuori, da una borsa che portava a tracolla, un sacchetto contenente tanti cartoncini di ramen quanti erano i presenti.
Il biondo si alzò con qualche difficoltà dal letto e, poggiando la mano sinistra sulla testata del fondo del letto, poiché non aveva più il braccio destro, si diresse verso la ragazza col Byakugan.
Hinata alla vista del ragazzo che si avvicinava, diventò rossa dall'imbarazzo e gli porse una porzione di ramen; Naruto prese il cartone e lo posò su un tavolino e, con sommo stupore di tutti, abbracciò la corvina e poi, dopo averla guardata negli occhi chiarissimi, la baciò sotto lo sguardo basito di Neji. Fu un bacio tenero e casto che al termine, trovò una Hinata Hyuuga svenuta tra le braccia dell'amato.
Naruto sorrise alla ragazza e, quando quest'ultima si riprese, le disse sorridente
< Hinata-chan, te lo dico davanti a tutti perché voglio che lo sappiano anche loro... Io ti Amo! >
Persino Sasuke rimase colpito dall'audacia del biondo che, quando si trattava di ragazze, era negato come ogni maschio... Tranne ovviamente lui: l'ultimo portatore dello Sharingan.

< Hinata, come mai c'è una porzione di ramen in più? > chiese Choji
< L'ho presa per Sakura... Se si dovesse svegliare e avesse fame... > rispose la Hyuga con un piccolo sorriso.
L'aria nella stanza divenne più cupa al sentir solo nominare il nome della rosa < Chissà come sta andando... > sospirò affranta TenTen < Ino dovrebbe sapere qualcosa in più di noi giusto? > s'intromise ad un certo punto Sai
< Per adesso è stabile... Non posso dirvi altro > la voce della bionda Yamanaka rispose a tutti i dubbi degli amici.
Nessuno si era accorta del suo ingresso poiché erano tutti concentrati sulla scena tra Naruto e Hinata.
< Starà bene però, vero? > chiese nuovamente l'ex membro della Radice
< Ve l'ho detto... Non sappiamo nient'altro per adesso > Ino deglutì con fatica e, alzando lo sguardo verso gli altri, fece un sorriso forzato < Comunque Fronte-spaziosa è forte e sono sicurissima che ce la farà > esclamò la ragazza con celata falsità che però non sfuggì a Kakashi. L'uomo spostò lo sguardo sui suoi due allievi notando che i due si stavano rivolgendo uno sguardo colpevole... Il ninja copia sapeva qualcosa, agli altri sconosciuto, che non voleva rivelare.
< Bel braccialetto Ino > disse Rock Lee indicando il polso della bionda < È collegato al macchinario che tiene in vita Sakura. Così l'abbiamo sempre sotto controllo... Lo abbiamo la signorina Tsunade, Shizune, io e altri medici scelti... > Ino spostò lo sguardo degli amici al braccialetto appena nominato e, con immensa agitazione mista a stupore, vide che l'elettrocardiogramma era mutato. Uscì dalla camera senza dare spiegazioni a nessuno e incominciò a correre verso la stanza di Sakura.
Tutti gli altri, alla reazione della bionda, la seguirono velocemente; l'unico che rimase indietro fu Sasuke.

Giunti a destinazione, notarono che una equipe di medici era già a lavoro: tra questi svettava l'Hokage.
Ino entrò senza indugio e incominciò a seguire le direttive della donna dai capelli biondi; coloro che erano rimasti fuori dalla camera erano ignari di ciò che stesse accadendo perciò, decisero di andarsi a sedere sulle panche nel corridoio.

Era passata all'incirca un'ora e mezza da quando i macchinari collegati a Sakura avevano iniziato ad impazzire; tutti quanti erano ancora lì fuori ad attendere impazienti: c'è chi camminava avanti e indietro (Naruto e Lee), chi se ne stava seduto sulla sedia mentre batteva il piede a terra (Kakashi, Sai, Tenten, Choji) gli altri invece (Hinata, Sasuke, Neji e Shilamaru) se ne stavano seduti a fissare il soffitto del corridoio con le mani giunte sulle gambe. Le uniche non presenti erano Ino che se ne stava seduta sulla poltroncina accanto al letto della migliore amica e Tsunade che continuava a controllare ininterrottamente i parametri vitali dell'allieva.

Ad un tratto, due bellissimi occhi verdi da cerbiatto si spalancarono e si puntarono sulla figura della giovane ragazza bionda.
< Oh Kami... S-Sakura! Finalmente ti sei svegliata!! > dopo un po' di incertezza dovuta allo stupore, Ino saltò dalla sedia e andò ad abbracciare l'amica.
< Ino! Evita di strozzarla e falla respirare! >
< Ha ragione signorina Tsunade, mi scusi >
< Sakura, come ti senti bambina mia? > quella era la prima volta che il Quinto Hokage si mostrava dolce e affettuosa nei confronti di qualcuno e ciò non poté che stupire la Yamanaka.
< D-dove mi trovo? Cosa... Cosa è successo? >
< Fronte-spaziosa! Sei in ospedale... Non ti ricordi la guerra, Madara e tutto il resto? Ok che sei stata quattro mesi in coma, ma dovresti ricordare! >
< Sì Ino, mi ricordo quello, ma non ciò che è successo dopo > rispose l'Haruno con qualche difficoltà
< Sakura > la voce materna di Tsunade interruppe l'allieva < dopo la fine della guerra, abbiamo trovato te, Naruto e Sasuke in condizioni pietose... vi abbiamo trasportato subito alle tende e poi, tornati a Konoha vi abbiamo ricoverati >
< Maestra... lei ha detto Naruto e Sasuke... Come stanno loro? >
< Sakura lo sai meglio di me che quei due sono più duri di una roccia... sono senza qualche pezzo, ma per quello abbiamo già la soluzione > la donna bionda fece un dolce sorriso alla rosa per tranquillizzarla; questa sorrise di rimando e, cercando di alzarsi, non riuscì a muovere né le braccia né le gambe
< N-non mi sento gli arti! Cosa diavolo... Non riesco a MUOVERMI! > il tono di voce di Sakura incominciò ad alzarsi sempre di più fino a quando Ino si decise di rispondere tenendo però lo sguardo per terra.
< Quando... Quando vi abbiamo trovato, eravate tutti e tre messi molto male, ma tu... eri quella più, come posso dire, malconcia ecco... > la ragazza si avvicinò di più al letto e, dopo aver allungato la mano verso le coperte che coprivano il corpo della rosa dal collo in giù, gliele tolse scoprendo il busto dell'amica o per meglio dire: ciò che ne rimaneva.
Quello che Sakura vide la colpì come mille anzi, milioni di kunai piantati nel petto.
Al posto del braccio destro c'era il vuoto totale così come per l'avambraccio sinistro; dal basso ventre in giù una specie di tutore le stringeva la parte bassa della pancia fino alle gambe... Le gambe... Non aveva più la parte delle gambe dal ginocchio in giù! Ecco perché non riusciva a muoversi e non le sentiva! Le aveva completamente perse!
Dalle labbra della rosa iniziarono ad uscire dei gorgheggi terrificanti che mano a mano che scorreva il tempo, andavano a trasformarsi in urla di panico e terrore più totale. Nessuna lacrima solcava le guance della ragazza. Solo urla. Le grida di Sakura giunsero persino alle orecchie della comitiva riunita fuori dalla stanza; ognuno di loro sfrecciò verso la finestrella per cercare di capire ciò che stava accadendo, ma tutti poterono vedere che la ragazza dai capelli color confetto aveva iniziato a dimenarsi come un'indemoniata.
Sia Tsunade sia Ino tentarono di calmarla, ma tutto fu vano. Allora, aiutate da circa altri cinque medici, riuscirono ad immobilizzarla e a legarla al letto per evitare di farla cadere al suolo con il rischio di causare altri danni.
Sakura urlò a squarciagola per circa una settimana interna, tranne la notte poiché riuscirono a sedarla almeno durante quei momenti della giornata.
Da quel momento, Haruno Sakura, eroina del Mondo Ninja, allieva della ninja leggendaria Tsunade, neo-ninja leggendaria e medico, passò da ricoverata per ferite, amputazioni e cose simili, a ricoverata per instabilità mentale a causa di uno Shock/Disturbo Post-Traumatico da Stress.


< Hokage-sama, le devo parlare >
< Dimmi tutto Kakashi >
< Riguarda Sakura, Naruto e Sasuke >
All'udire quei nomi, Tsunade Senju distolse lo sguardo dalle innumerevoli scartoffie poste sulla scrivania e diede la sua completa attenzione al Ninja-Copia.





ANGOLINO PICCINO:
Ed ecco qua il secondo capitolo!
Spero vi piaccia e mi raccomando, commentate!
Il vostro
Senju :)

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Capitolo 3
*** Segreto ***


< Hokage-sama, le devo parlare > < Dimmi tutto Kakashi > < Riguarda Sakura, Naruto e Sasuke > All'udire quei nomi, Tsunade Senju distolse lo sguardo dalle innumerevoli scartoffie poste sulla scrivania e diede la sua completa attenzione al Ninja-Copia.
Dopo circa mezz'ora di Kakashi finì di raccontare all'Hokage tutto ciò che vide durante e dopo lo scontro che mise fine alla guerra.
Tsunade rimase ad occhi chiusi con il mento appoggiato alle mani giunte.
< Grazie Kakashi per avermi informato... Studieremo poi cosa fare. > disse con tono deciso nel quale si poteva sentire una leggera nota di rabbia
< E riguardo agli altri due? > chiese dubbioso il Ninja Copia
< Semplice. Attenderemo che siano loro a confessare... ma se non dovessero farlo... La pagheranno. >
< Si, Hokage-sama >
Kakashi chinò il capo in segno di saluto e se ne andò dell'ufficio del Capo Villaggio chiudendo velocemente la porta.
La donna dagli occhi ambra sospirò affranta e si lasciò andare pesantemente sulla poltrona... Come si sarebbe comportata?


Intanto all'ospedale di Konoha dei medici tentavano senza successo di far calmare la ragazza dai capelli rosa che, come una furia, si dimenava cercando di sfuggire da quelle cinghe che la tenevano saldamente al letto.
Non avendo più idee su come fermarla, i presenti decisero di lasciarla stare sperando che la ragazza sfogandosi si tranquillizzasse. Tutti abbandonarono la camera tranne Ino.
La bionda prese una sedia e la posò di fianco al letto dell'amica; si sedette ad osservare la coetanea urlare con la poca voce rimasta. Non sopportava si vederla in quello stato perciò decise di darsi da fare.
Tese la mano verso la spalla della rosa e gliel'afferò con decisione e forza pur cercando di non farle male.
Quando però l'Haruno incominciò a gridare di non voler essere toccata o anche sfiorata da chiunque fosse, la Yamanaka non poté più trattenere quelle lacrime e quel dolore che da troppo tempo cercava di nascondere; piccole gocce scesero sulle sue guance rosate, il corpo venne scosso dai singhiozzi che uscivano dalle sue labbra piene e la mano che prima stringeva con forza la spalla dell'amica, affievolì la presa cercando di trasmettere tutto il bene che le voleva.
La neo-ninja leggendaria non accennava a smettere allora, sempre con le lacrime agli occhi, Ino si alzò di scatto in piedi e le urlò contro con tutto il fiato che aveva in gola
< ADESSO BASTA SAKURA! > stupita la rosa si bloccò di colpo e puntò gli occhi verdi in quelli azzurri cielo dell'amica.
Dopo aver preso fiato la bionda continuò con un tono decisamente più calmo e controllato di prima
< Non vedi che ti stai facendo del male da sola?! Noi cerchiamo di aiutarti ma tu ci allontani e così facendo fai del male anche a noi! Smettila... ti supplico > le ultime due parole le disse con voce talmente bassa che Sakura faticò a udirle.
Quest'ultima rimase basita da ciò che l'altra ragazza le aveva appena detto; abbassò il capo portando lo sguardo sui suoi arti e dopo pochi istanti, calde lacrime di dolore iniziarono a scendere da quegli occhi da cerbiatto.
< Oh Sakura... > Ino, alla vista della rosa in quelle condizioni di avvicinò con cautela all'amica e la abbracciò con tutto il calore che poté trasmetterle. Sakura scioccata dal gesto della Yamanaka, sussultò al contatto delle braccia di Ino intorno al suo collo e senza averlo premeditato, le lacrime smisero di cadere, i muscoli si rilassarono e il corpo si accasciò impotente su quello della ragazza bionda.

In quel momento poiché non sentiva più urla demoniache, il Quinto Hokage entrò nella stanza d'ospedale e, alla vista dell'allieva abbracciata dall'amica, sorrise dolcemente tentando di trattenere le lacrime.
< M-maestra Tsunade... > iniziò Sakura con difficoltà, ma la ragazza non ebbe il tempo di finire che la donna le rispose
< Shh Sakura... Tranquilla è tutto a posto - si avvicinò lentamente e appoggiò la mano destra sul capo della ragazza incominciando ad accarezzarle i capelli - l'importante è che tu ora stia bene o anche solo meglio di prima > piegò le gambe in modo tale da trovarsi faccia a faccia con Sakura e quando la rosa si staccò da Ino per andare ad appoggiare la testa nell'incavo del collo della mentore, spalancò gli occhi per quel gesto inatteso, ma poi allargò il dolce sorriso e portando le sue braccia intorno al busto di Sakura le sussurrò
< Ora ci sono io qui con te... > a quelle parole così materne e piene d'affetto, Sakura pianse nuovamente ma stavolta non fu un pianto isterico, fu più una lenta discesa di lacrime dovuta al fatto che la rosa avesse capito di non essere sola.

Il potente frastuono di porta sbattuta e un urlò soave di felicità, distrussero quell'atmosfera che si era appena creata
< SAKURA-CHAAAAANNN!!! >
Un Naruto del tutto emozionato, seguito dal gruppo di amici della rosa, entrò distruggendo letteralmente la porta.
< NARUTO! Quante volte ti ho detto che devi bussare prima di entrare?! QUANTE?! > sbraitò furente Tsunade
< Aaahhh... Che noia che sei Nonna Tsunade! >
< Come ti permetti baka! Ringrazia che non ti strangolo con le mie stesse mani! >
< Se vuole Hokage-sama le diamo una mano > aggiunse Kiba ridendo seguito a ruota da tutti gli altri
< Stai zitto cagnaccio! Sei tu che devi ringraziare che c'è la MIA Hinata - sottolineando il "Mia" -, altrimenti ti avrei già spedito fuori dall'edificio con un mio Rasengan! >

< Ti ricordo però Naruto che senza il braccio destro tu non puoi far nulla > disse Shikamaru annoiato
< Be' allora con un bel pugno assestato su quel muso >
< Come osi! Adesso ti faccio vedere io! > rispose arrabbiato l'Inuzuka
< Testa Quadra piantala di fare lo scemo. Ok che sei un Baka, ma vedi di contenerti >
Sasuke Uchiha giunse nella camera della rosa con molta calma e con un ghigno stampato sul volto.
< Guarda Teme che ne ho anche per te eh >
< Ora smettetela. - disse decisa l'Hokage - Sasuke, dobbiamo poi discutere su quale sarà la tua pena da scontare. Ora se permettete desidererei parlare un po' con Sakura quindi o uscite oppure us... > non terminò la frase poiché Naruto con uno scatto si mise davanti alla rosa e incomincio a farle domande a raffica.

Quando Sakura vide tutti i suoi amici entrare dalla stanza, il battibecco tra Naruto e Kiba, Tsunade arrabbiata con il Baka, Shikamaru annoiato, Sasuke che insulta Naruto e tutti gli altri che ridono, non poté che non ricordare i vecchi tempi. Sorrise all'idea, ma quando Naruto si avvicinò, nel suo subconscio qualcosa si attivò facendola allontanare terrorizzata del biondo.
Incominciò a tremare (spasmi notati da Ino e dal Quinto Hokage) e, spalancando gli occhi verdi con tremore sulle labbra disse
< A-Allontanati da me... Vattene subito... VATTENE!! >
Tutti rimasero scioccati dalla piega presa dalla situazione, ma quando Sasuke si avvicinò a Naruto e quando le urla di Sakura aumentarono, Tsunade e la Yamanaka cacciarono via tutti quanti dalla stanza e cercarono di calmare la rosa.
I due membri del Team 7 uscirono per ultimi sotto lo sguardo indagatore dell'Hokage.

< Sakura! Perché hai trattato così Naruto? Posso sapere cosa ti è preso? > chiese una Ino scandalizzata ad una Sakura con gli occhi spenti e vacui che ormai s'era chiusa in se stessa senza un apparente motivo.
< Ino lasciala stare. Non credo che ti risponderà > le rispose Tsunade la quale scrutò l'allieva dispiaciuta e amareggiata.
< Sakura, per caso ti ricordi cosa è successo dopo lo scontro con Madara? > domandò l'Hokage
La ragazza dai capelli rosa e gli occhi verdi alzò il volto e guardò negli occhi ambra la mentore; come quando per la prima volta incontrò il Quinto Hokage, pensò che la donna dai codini biondi avesse degli occhi talmente magnetici da incantarla. Distolse la mente da quei pensieri e decise di rispondere alla domanda scuotendo la testa < No signorina, non ricordo nulla. >
< Forse è meglio così > sussurrò Tsunade, ma quelle parole furono udite da Ino che, voltandosi di scatto verso il Capo Villaggio incrociò il suo sguardo e con le labbra mimò < Come sarebbe a dire, è meglio cosi!? >
La donna sospirò non distogliendo però lo sguardo che nel mentre si era addormentata alle carezze materne della donna bionda.
Allontanò la mano destra dalla fronte di Sakura sulla quale il rombo viola che caratterizzava anche la Senju si mostrava con fierezza; diede le spalle alla ragazza nel letto e, indicando la porta all'altra presente uscì e si diresse nel suo ufficio da Responsabile dell'ospedale.
Giunta a destinazione, le due si sedettero e Tsunade, dopo aver tirato fuori una bottiglia di sakè e due bicchierini, disse
< Vedi Ino, Kakashi ieri sera è venuto da me per raccontarmi dei fatti accaduti dopo che Madara è stato sconfitto dal Team 7 - fece una piccola pausa e continuò - poco tempo fa di ciò che è successo ne era a conoscenza solo il maestro Kakashi, ma ora, se vuoi essere anche tu come me tra la persone che sanno di tutto questo, devi promettermi che non dirai nulla a nessuno. A nessuno. Intesi? >
Bisogna ammettere che, in quel momento, un po' di paura si dipinse sul volto della Yamanaka; Ino fece un cenno del capo decisa e rispose con grinta < Glielo prometto Tsunade-sama! >
La donna allora si avventurò nel racconto che il Copia Ninja gli aveva "narrato": non nascose alcun particolare. Rivelò tutto ciò di cui era a conoscenza suscitando nella ragazza seduta davanti a lei, inizialmente stupore poi terrore ed infine rabbia.
Conclusa la narrazione Ino urlò < COME HANNO OSATO! SONO TUTTI DEI VIGLIACCHI! E ANCORA NON DICONO NIENTE!? NON CI POSSO CREDERE! >
< YAMANAKA! Cosa ti ho detto prima? Zitta. Anche io quando l'ho saputo ero furiosa, ma ti ricordo che hai promesso di far finta di non sapere nulla... Soprattutto con gli altri due. Sono stata abbastanza chiara? >
La ragazza si calmò di colpo e essersi scusata, si congedò dall'ufficio dalla donna per dirigersi con le lacrime agli occhi dalla migliore amica.
Per l'ennesima volta in quel periodo il Quinto Hokage chiuse gli occhi e si massaggiò le tempie con cura per pensare accuratamente.

Il Sole calò velocemente sul Villaggio della Foglia e una nuova sera si presentò a Konoha.
Un gruppo di ragazzi si dirigevano verso l'unico ristorante ricostruito del centro città. Molti di loro erano ansiosi di mettere fuori i denti qualcosa di prelibato, altri erano solo contenti di potersi godere la pace con le persone più importanti. L'unica non del tutto convinta era Ino Yamanaka che fissava infastidita due ragazzi del gruppo.
Dopo circa tre ore spese a mangiare, bere, ridere e scherzare, i ragazzi tornarono seri ripensando ai fatti accaduti nel pomeriggio.
< Cavoli... Chissà cosa a visto Sakura-chan > mugugnò Rock Lee < Già, Lee ha ragione. Per la prima volta dopo una settimane si era calmata e poi... Puff... Ha visto Naruto e il suo Sasuke-kun ed è sclerata! > rispose ridendo agiatamente un Kiba troppo ubriaco per ragionare; tutti risero a ruota anche se alcuni forzarne. Tra questi i nominati si scambiarono uno sguardo fugace che non sfuggì all'occhio attento di una bionda seduta accanto al solito e annoiato Shikamaru.
< Ragazzi io vado ormai è tardi > Ino si alzò decisa a tornarsene a casa il prima possibile.
< Ma come?! Di già? Stai diventando vecchia cara mia! > esclamò Tenten sorretta da Neji a causa del troppo alcol ingerito.
< Mi dispiace, ma domani voglio andare presto da Sakura per controllarla >
< Se vuoi Ino veniamo anche io e il teme da Sakura-chan! >
< NON chiamarla Sakura-chan! > sbottò la bionda e, sotto i vari sguardi increduli dei compagni aggiunse più composta < Scusa ma non ce ne bisogno... E poi vorrei evitare che capitasse un'altra scena come quella di oggi. > detto ciò Ino saluto nuovamente ed uscì dal locale con la mente infestata da pensieri di ogni genere.
Arrivata a casa, andò in camera sua e si buttò di schiena sul letto pensando che la mattina successiva avrebbe chiarito ogni cosa.






ANGOLO PICCINO:
Hola gente! Come va?
Ecco qui il nuovo capitolo, spero vi piaccia e mi raccomando... Commentate!! :) Il Senju ;)

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Capitolo 4
*** Decisioni ***


Erano passate circa tre settimane, la ricostruzione del Villaggio procedeva al meglio e le giornate andavano ad allungarsi sempre più portando con sé i primi accenni della bella stagione e della primaverile.
Un gruppetto di ragazzi più o meno della stessa età, se ne stava seduta sopra un telo a quadretti rossi e bianchi sulle colline verdi del Villaggio della Foglia.
< Ragazze non potevate avere un'idea migliore! Pic-nic tutti insieme all'ombra su un bel prato fresco! Perfetto! >
< Ovvio che questa idea era geniale Kiba! Con questo caldo ci vuole proprio una giornata da trascorrere al fresco >
< S-sì sì, ma la parte mioore è il cibo! Sobratutto uesta torta al ramen... > < Dobe che schifo, non parlare con la bocca piena. > disse contrariato Sasuke a Naruto che, dopo aver buttato giù tutto ciò che aveva in bocca gli rispose a tono < Ehi Teme, guarda che devo avere molte energie per poter usare al meglio questa protesi! > il biondo sollevò il braccio destro mostrando un avambraccio tutto fasciato dal gomito fino alla punta delle dita < Non si può dire che l'Hokage non abbia fatto un buon lavoro no? > aggiunse Shikamaru... < Probabilmente si è sbrigata per non avere più tra i piedi te, Naruto > il tono pacato di Sai attirò l'attenzione degli altri che risero sonoramente alla vista dell'espressione presa dalla faccia della Forza Portante: < Saaaaiii!! Come ti permetti! Nonna Tsunade mi adora infatti tra non molto mi lascerà la carica di Hokage! > < Se lo dici tu > mugugnò il pittore con uno dei suoi inquietanti sorrisi sulle labbra...
I ragazzi trascorsero un piacevole pomeriggio parlando del più e del meno, scherzando e mangiando a sazietà tutte le pietanze portate dalle ragazze.
< Hinata! I tuoi piatti erano fantastici, sei sempre la migliore! > esclamò provocando l'immediato rossore e balbettio nella giovane Hyuga che con voce tremante rispose con un timido sorriso < G-grazie Naruto-kun, sono m-molto contenta che ti siano p-piaciuti > < Eddai Hinata! Ormai tu e il Baka fate coppia fissa! È inutile balbettare ancora! > < Cagnaccio come osi parlare così alla mia ragazza! Ora ti stendo con un pugno solo vuoi vedere? > l'Uzumaki si alzò e puntando l'indice della protesi, lanciò una sfida all'Inuzika che accettò con piacere insieme al suo fidato compagno canide Akamaru.
< Mi dispiace dirtelo Naruto, ma i tuoi pugni non riusciranno mai superare quelli di Sakura... che seccatura > sottolineò Shikamaru che, sdraiato sull'erba con le mai dietro la nuca, era impegnato ad osservare le nuvole.
A un certo punto, una di queste parve prendere la forma di un ventaglio sconcertando il genio svogliato.
< Shikamaru? Quand'è che arriva Temari? Non dovrebbe raggiungere i cancelli di qui a poco? > chiese Choji accompagnato poi dalle sopracciglia destre di Tenten e Neji che si sollevavano come per appoggiare l'Akimici.
< Cosa T-Temari?! TEMARI! Oh merda! > Shikamaru si tirò su in piedi con uno scatto degno di in velocista e sotto gli occhi basiti di Ino iniziò a correre verso i cancelli di Konoha per ricevere l'ambasciatrice di Suna.
< Cavoli... Non ho mai visto correre Shikamaru per qualcosa, figuriamoci per una ragazza > disse sogghignando Kiba; < Perché non lo raggiungiamo? > chiese Tenten < Perché dovremmo scusa ? > le rispose Neji < Come perché? Andiamo a salutare Temari no? Ino, Hinata allora? > < Tenten ha ragione, io vado... Hinata? > < S-sì arrivo aspettatemi! >
Le tre ragazze di diressero così verso l'ingresso del villaggio lasciando soli i maschi che dopo un po' di tempo rimasti in silenzio per capire cosa fosse successo si decisero a parlare < Credo che dovremmo andare anche noi... Alzati teme su!> disse Naruto < Io non ci penso neanche. Tu mi hai obbligato a venire a questo patetico pranzetto, non puoi obbligarmi a seguire quelle tre sclerate > rispose Sasuke Uchiha con il solito tono freddo e strafottente... < Teme guarda che mi arrabbio e ti faccio alzare a forza di calci eh! > < Tze... Provaci solo Dobe > < Mi stai provocando?! Adesso io ti... > < Piantatela voi due - si intromise Neji con voce decisa - ci andiamo tutti punto e basta. > < Come hai detto Hyuga > domandò Sasuke con un principio di minaccia nel tono < Ho detto che andremo tutti quanti ambasciatrice della Sabbia... Uchiha > il giovane Hyuga calcò il cognome dell'altro e sorrise beffardo.
Dopo circa cinque minuti di battibecchi, i ragazzi decisero di seguire le ragazze subito dopo aver ritirato il telo e le poche pietanze rimaste nei cestini.
Qualche minuto dopo raggiunsero i cancelli di Konoha.

Erano tutti lì che attendevano di vedere qualche cosa all'orizzonte che segnasse l'arrivo della bionda di Suna.
Dopo un po', un nuvolone di polvere incominciò a farsi strada e circa 2 minuti dopo il gruppo di ragazzi si ritrovarono davanti una bella ragazza dai capelli biondi come il grano legati in un quattro codini, occhi di un verde color petrolio, un fisico formoso fasciato da dei vestiti neri ed un ventaglio legato sulla schiena; sulla fronte della nuova arrivata spiccava il copri fronte con il simbolo del Villaggio della Sabbia.
< Temari, ban arrivata... > disse con voce diplomatica Shikamaru nel mentre che allungava la mano destra per stringere quella della bionda.
< Nara. Ti sei ricordato all'ultimo che sarei arrivata a quest'ora? > chiese sfottente Temari e, dopo essersi aggiustata un codino fuori posto, strinse con forza la mano del ragazzo-ananas, poi rivolta verso gli altri dopo aver abbracciato calorosamente Tenten, Ino e Hinata disse < È un piacere vedervi ragazzi... - scrutando poi Sasuke - anche te... Uchiha >
Naruto rise sotto i baffi quando l'ambasciatrice calcò la voce sul cognome del migliore amico... d'altronde era la seconda volta nel giro di poco che accadeva e ciò non giovava affatto al controllo della calma di Sasuke che con il solito < Mh. > salutò Temari che sempre sfottente aggiunse < Sempre di molte parole eh... Scusate ma Sakura? > la ragazza si voltò verso Naruto inconsapevole del perché l'Haruno non era presente pur conoscendo le condizioni fisiche della rosa. < È in ospedale... > Ino precedette tutti gli altri utilizzando un tono deciso e sicuro < Non mi dire che è ancora in coma! > Temari a quel pensiero si allarmò subito, ma la voce di Shikamaru la rassicurò dicendo < No, Sakura si è svegliata... Ma non come ci saremmo aspettati > La Sabaku sempre più curiosa era sul punto di dire qualcosa quando il Nara consigliò di dirigersi verso il palazzo dell' Hokage dove avrebbero potuto parlare con Tsunade-sama di tutto quanto in completa tranquillità.
Giunto a destinazione e accolti da Shizune attesero l'arrivo del Capo villaggio.

Nel mentre all'ospedale di Konoha Tsunade era intenta a discutere con la sua migliore allieva sulle protesi che avrebbe potuto fornirle.
< Maestra Tsunade per favore no... Io, io ridotta così non potrò più essere un ninja quindi la prego... non mi dia false speranze > Sakura Haruno era distesa sul letto della sua stanza, coperta fino alle clavicole da un lenzuolo azzurro; non possedendo più le braccia, alcune flebo erano attaccate al collo altre al busto, mentre il macchinario che segnalava l'attività del cuore continuava a scandire regolarmente i battiti.
< Ma Sakura ascolta! Se ti farai impiantare quelle protesi, potrai tornare ad essere come prima, potresti tornare a lavorare e anche a svolgere varie missioni! > notando però lo sguardo affranto della rosa aggiunse con forza < Non puoi lasciarti andare in questo modo! > < La ringrazio per tutti i suoi sforzi Maestra... ma non sarò più quella di prima. Al posto degli arti ne troverò alcuni a me estranei fasciati con delle bende come a nascondere delle ferite. Ma io non ho nessuna ferita da nascondere... Io ho un vuoto da colmare! > il tono di Sakura era duro e freddo, era vero quando diceva che apprezzava gli sforzi dell'Hokage, ma ormai lei aveva rinunciato anche alla vita: avrebbe di certo preferito morire in quell'istante.
< Naruto non si è arreso... e Sasuke anche... Ora sono tutti e due fuori da questo edificio. Mi aspetto che anche tu lo faccia > < MA IO NON SONO FORTE COME LORO!! LORO SONO SEMPRE STATI DAVANTI A ME! ED IO MI SONO STUFATA TANTO CHE PREFERIREI MORIRE! > la rosa era scoppiata... Non era più riuscita a tenere dentro di sé quella rabbia e, avendo trovato l'occasione, si era liberata in maniera troppo esplosiva tanto che Tsunade, sorpresa dalla reazione dell'allieva, mutò l'espressione del volto in una dura maschera di marmo e, con tono deluso ma fermo le disse < Ho sempre pensato di aver allenato anzi cresciuto una ragazza forte e determinata... Ma forse mi sbagliavo. Se la pensi in questo modo significa che tutto ciò che ti ho insegnato non è servito a nulla. Fammi sapere quando vuoi staccare la spina > si alzò dalla sedia su cui era seduta e si diresse verso l'uscita consapevole del fatto che quelle parole così dure appena dette avrebbero smosso l'allieva pur non pensandole veramente.

Dopo un altro mese passato a discutere e ad organizzare Konoha, il 28 aprile, venne istituito il nuovo Consiglio del Villaggio della Foglia costituito da: Yamato, Kakashi Hatake, Kurenai Yuhi, Anko Matarashi, Shikamaru Nara e altri ninja scelti dall'Hokage in persona. Tutti loro promisero di prendere le decisioni migliori per il bene del Villaggio, di difenderlo e di far di tutto per mante ere la pace appena ritrovata; sotto richiesta di Kakashi e degli altri ex-maestri, venne loro concesso il permesso di continuare a partecipare alla varie missioni dei ninja.
Lo stesso giorno, trascorso un mese preciso dal suo diciottesimo compleanno, Sakura Haruno disse alla Maestra Tsunade di aver accettato la sua proposta di utilizzare delle protesi, provocando così ancora più euforia in tutti gli amici, escluso Sasuke, che decisero, anzi confermarono, il voler continuare a fare festa tutte le sere per ricordare il ritorno della pace, bevendo, mangiando e soprattutto ubriacandosi.
Quella fu la stessa euforia che portò gli stessi a dimenticarsi del compleanno della Haruno, lasciandola così sola a festeggiare i suoi 18 anni.
E ciò, fu l'inizio di tutto.










ANGOLINO PICCINO:
Questo capitolo è solo scritto come aggiunta per Temari etc...
Da ui in poi si svilupperà la vera e propria storia!
Spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo di "passaggio" :)
Il Senju ;)

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Capitolo 5
*** Marionette e Incursioni ***


La pioggia cadeva fitta sugli edifici di Konoha.
Nella camera d'ospedale 237 l'unico rumore che regnava nel silenzio, insieme al respiro lento della paziente, era il leggero ticchettio delle gocce sulla finestra chiusa. Era quasi l'ora di pranzo e perciò i medici avrebbero fatto una pausa dal lavoro.
Il bussare e l'aprirsi della porta fece destare il Ninja Copia dai suoi pensieri:
< Shizune... > il tono sempre calmo e pacato dell'uomo fece sorridere la nuova arrivata che si avvicinò al letto sul quale giaceva dormiente la rosa e iniziò il giro quotidiano di controllo dei parametri.
< Come mai qui, Kakashi? > la domanda arrivò inaspettata alle orecchie maschili che, sollevando lo sguardo sulla figura dell'assistente dell'Hokage rispose:
< Stranamente non avevo nulla da fare perciò ho deciso di venire a farle un po' di compagnia... - vedendo Shizune allontanarsi dal letto e sedersi sulla sedia a fianco alla sua continuò - Come sta? >
< Si direbbe bene. L'operazione è andata come speravamo e il suo corpo ha reagito abbastanza bene al chakra della signorina Tsunade... Quando si sveglierà lo scopriremo meglio > un principio di sorriso si intravide dalla maschera di Kakashi che non distolse lo sguardo dalla donna fino a quando dei movimenti catturarono l'attenzione dei due presenti.
Le palpebre si sollevarono scoprendo due occhi verde smeraldo che si puntarono sulle due figure sedute:
< Kakashi-Sensei, Shizune... Cosa? > la voce impastata dal sonno appena terminato, indotto dall'anestesia, fece sghignazzare la donna dai capelli scuri che disse:
< Ben svegliata Sakura... dormito bene? >
< Decisamente direi dato che ha dormito circa due giorni >
Shizune dopo la risposta data da Kakashi si alzò dalla sedia e annunciando che sarebbe andata ad avvertire l'Hokage, lasciò soli il maestro e l'allieva la quale, ancora disorientata, si rivolse all'uomo:
< Mi sento stanchissima. Cosa mi hanno dato? >
< Anestesia per l'operazione... Doveva essere davvero potente visto i giorni di sonni che ti sei fatta >
< L'operazione? Ahh... Sì ricordo... Davvero molto simpatico Sensei >
Un piccolo sorriso illuminò il volto della giovane che stava per parlare quando la porta si spalancò mostrando la figura della donna dai codini biondi e lo stesso sigillo in fronte che possedeva l'allieva.
< Sakura! > la voce decisa e materna del Quinto Hokage fece tranquillizzare la rosa che rilassò i muscoli del volto - reazione notata unicamente dall'occhio attento di Kakashi.
Dopo essersi avvicinata all'allieva la donna chiese:
< Come ti senti?>
< Un po' stordita... ma bene, sto bene >
< Perfetto! Ciò significa che l'intervento è andato davvero bene! D'altronde ci ho pensato io a te >
< Sempre modesta signorina eh? > una risata leggera lasciò le labbra rosee della ragazza stesa a letto che chiese subito dopo:
< Dove sono gli altri? >
< Oh, i ragazzi mi hanno chiesto di poter andare alle terme qualche giorno dato che si sono dati molto da fare in questi mesi... Così ho concesso loro cinque giorni. L'unica che è rimasta è l'ambasciatrice della Sabbia >
< Alle terme... Beati loro! Ma pazienza, ci andrò quando avrò tempo >
< Ben detto! Il Consiglio ha deciso la punizione di Sasuke... Eheheh... Dovrà passare otto mesi sotto la "tutela" di Naruto. Essendo i nuovi Ninja Leggendari, Sasuke non poteva stare con un ninja di grado inferiore perciò è stato scelto il Baka... Anche se era ovvio che sarebbe stato lui! > la risata cristallina dell'Hokage riempì il vuoto che da tempo dominava quella stanza quando, qualcuno bussò alla porta chiusa della camera.
< Oh! Sono arrivati! Avanti! Pensavo di farti una sorpresa... >
Sakura era già pronta a salutare i suoi amici, ma quando vide i suoi genitori entrare nella stanza, un sorriso sghembo prese il posto di quello felice di prima e dalla bocca uscì un semplice:
< Ah, siete voi >
Prima dell'inizio della guerra, la rosa e i signori Haruno avevano avuto un discussione riguardo la partecipazione della ragazza al conflitto; di fatti i due coniugi non volevano che la figlia prendesse parte poiché sostenevano che sarebbe stata sol d'intralcio ai veri ninja (cioè i suoi compagni) a causa della sua goffaggine e della sua sbadataggine. Ovviamente la rosa non l'aveva presa affatto bene e, con rabbia, aveva dato un pugno al muro di camera sua crepando tutta la superficie più una parte del soffitto; dopo se ne era andata al campo d'allenamento dove aveva sfogato la sua ira spaccando tutto ciò che le capitava sotto mano.

< Ciao Sakura... > iniziò il padre della ragazza che era sicuramente felice di vederli, ma non era ancora riuscita a perdonarli.
La rosa fece finta di nulla e rivolgendosi alla sua maestra - che con sguardo preoccupato fissava la scena - chiese
< Maestra Tsunade se l'operazione è andata a buon fine, come mai non riesco a muovermi bene? >
L'Hokage si avvicinò alla ragazza e l'aiutò a mettersi seduta appoggiando la schiena al cuscino; poi con titubanza rispose dopo aver lanciato un'occhiata ai signori Haruno i quali, pur essendo a conoscenza delle condizioni della figlia, non avevano ancora detto nulla di che:
< Sakura, essendo un medico anche tu, capirai che per far si che il corpo si adatti al meglio alle protesi deve passare un po' di tempo e in più, c'è bisogno di un allenamento costante perché il chakra inizi a scorrere anche all'interno di esse.. Pensa che Naruto e Sasuke hanno impiegato parecchio a riprendere la corretta mobilità del braccio... Puoi chiedere a Kakashi se è vero >
La rosa guardava di sottecchi i genitori con rancore palese che Kakashi si stupì di vedere negli occhi verdi dell'allieva; quest'ultimo pensieroso, al suo nome alzò lo sguardo verso i coniugi per poi spostarlo sulla ragazza e dire:
< Eh già... Ci hanno impiegato un bel po' >
Molto probabilmente l'aver tirato in ballo Naruto e Sasuke non era stata una buona idea poiché, Sakura si rabbuiò ancora di più limitandosi a sospirare:
< Ah... Naruto e Sasuke okay. > il sospetto crebbe anche nella mente dell'Hokage quando la pupilla non aveva utilizzato il solito "-kun" quando aveva menzionato Sasuke; la madre di Sakura allora, stufa del fatto che la figlia li ignorasse volutamente se ne uscì sbottando:
< Be', dovresti prendere esempio da loro! Anziché rimanertene qua a oziare! Loro si sono dati da fare sia in guerra sia ora che c'è la pace e loro - sottolineando ultima parola - hanno perso un braccio per questo. È solo grazie a loro se ora siamo tranquilli tu invece cosa hai fatto di così tanto speciale?! Guardati! Noi sei neanche riuscita a tornare tutta intera non ti pare di essere un'incapace? Eh! > nello stupore generale fece una piccola pasa per riprendere fiato e poi continuò:
< Sai cosa mi sembri?! Una... Una... una MARIONETTA ecco cosa! Ti mancano solo i fili attaccati a quegli arti finti ed ecco qua... un'incapace di marionetta! >
Quelle parole dette con disprezzo dalla madre ferirono nel profondo Sakura che, osservando quella donna con disgusto, stava per replicare, ma venne fermata dalla vice potente e arrabbiata dell'Hokage che urlò:
< FUORI! Uscite immediatamente da questa stanza! >
< Cosa? lei non può... > la signora cercò di ribattere ma non finì la frase che Tsunade, già accanto alla porta, la aprì dicendo:
< Oh posso eccome. Io sono l'Hokage! Voi non sapete niente di ciò che Sakura ha fatto quindi evitate di dire cavolate colossali! E ora FUORI NON VOGLIO RIPETERMI! >
Intimoriti dalla furia della donna dai codini biondi, i due signori uscirono dalla stanza borbottando qualche parola poco gentile.Qua do la porta venne nuovamente chiusa dalla mano dell'Hokage, gli occhi di quest'ultima andarono ad incrociarsi con quelli del Ninja Copia che osservava l'allieva con preoccupazione: Sakura se ne stava seduta sul materasso con la schiena appoggiata al cuscino, le braccia erano poggiate sulle gambe coperta dal lenzuolo, ma le protesi della parte superiore del corpo erano la principale "attrazione" degli occhi smeraldini.
< Sakura... > con la calma che lo caratterizzava, Kakashi cercò le parole giuste per iniziare a parlare, ma la rosa, ancora persa nell'osservare le protesi lo anticipò:
< Per favore andatevene... lasciatemi sola >
L'Hokage stava per ribattere, ma dando un'occhiata all'allieva prediletta sospirò e, chiamando Kakashi che era rimasto seduto tutto il tempo, uscì della stanza seguita dal Ninja Copia.
Giunti in corridoio, Tsunade disse:
< Come le sia venuto in mente di paragonare sua figlia ad una marionetta proprio non lo capisco. Proprio una marionetta, sembra l'abbia fatto apposta... >
< Non lo dica a me Hokage-sama... Temo soltanto ciò che verrà in me te a Sakura... Potrebbe fare qualsiasi cosa dopo queste accuse infondate. Ho notato che quando le detto che era un'incapace in confronto a Naruto e Sasuke immaginavo le rispondesse invece... >
< Probabilmente Sakura pensa che su quest'argomento la madre abbia ragione. D'ora in avanti dovremmo fare più attenzione... Potremmo chiamare i ragazzi, ma sono sicura che penserebbe che non la reputiamo capace di farsi forza da sola... Uff... Ci servirà una buona dose di fortuna Kakashi. >
Tsunade iniziò ad incamminarsi verso il suo ufficio nell'ospedale lasciando così il ninja copia solo con i suoi pensieri.

Il sole era ormai calato e la sera si era fatta strada.
Le strade di Konoha erano ancora animate da un via-vai di giovani e meno giovani che giravano per i locali o per le bancarelle allestite per celebrare il nuovo consiglio scelto dall'Hokage.
Il vociare delle persone raggiungeva persino l'ufficio della signorina Tsunade nel palazzo del Capo Villaggio.
La donna infatti era intenta nel discutere con i nuovi consiglieri sul da farsi per il futuro di Konoha quando, delle urla provenienti dalla strada sottostante attirarono l'attenzione di tutti.
La prima ad affacciarsi dalla vetrata fu Shizune che scrutando il paesaggio disse allarmata:
< Tsunade-sama un incendio! Ai magazzini delle scorte per la guerra! >
A quelle parole tutti quanti si avvicinarono ai vetri per osservare la scena: fin da lì si poteva vedere la grandezza spropositata dell'incendio mentre la nuvola di fumo w allargava a dismisura sulla città; le fiamme stavano bruciando tutto ciò che le circondava allargandosi sempre di più.
< Iruka! prendi un gruppo di Jonin e andate a controllare, subito! Yamato, quello non è un incendio casuale... l'hanno appiccato. Scegli degli Hyuga, Inuzuka, Aburame e segui Iruka poi inizia a setacciare la zona. Trovate chi ha appiccato il fuoco. > Tsunade poi, voltandosi verso gli altri presenti tra cui Kurenai e Anko finì di parlare:
< Mobilitatevi anche voi veloci! >
L'unico che rimase nell'ufficio insieme all'Hokage e a Shizune fu Kakashi che chiese:
< Potrebbero essere dei seguaci oppure dei mercenari? >
< Non ne ho idea Kakashi... non ne ho idea >
Ad un tratto delle esplosioni si susseguirono nella periferia del Villaggio, dalla parte opposta dell'incendio, richiamarono l'attenzione dei tre: quello era decisamente un attacco alla Foglia.
< Kakashi vai anche tu. C'è bisogno dei migliori, porta con te Gai se non è già andato alla carica... in fretta. >
Il ninja copia, all'ordine, scomparve in una nuvoletta di fumo.
< Sembra che abbiano aspetto che i ragazzi fossero via dal Villaggio... maledetti >
Utilizzando la Tecnica del Richiamo, il Quinto Hokage evocò una miniatura di Katsuyu e la mandò ad avvisare il gruppo di giovani alle terme per poi spostare lo sguardo su Konoha.
Il Fuoco stava bruciando la Foglia.
Le esplosioni sembravano non seguire uno schema preciso anche se ormai, gli unici punti non ancora colpiti erano il centro vicino alla magione e l'ospedale... proprio da quest'ultimo un boato più grande degli altri venne provocato da uno scoppio maggiore dei precedenti che mise fine completamente alle esplosioni.
Una zona dell'edificio era totalmente saltata in aria: l'ala del reparto di riabilitazione.
Con il respiro mozzato Tsunade soffiò il nome dell'allieva prediletta e, seguita da Shizune si fiondò verso l'ospedale con il cuore in gola.

Temari della Sabbia, sorella del Kazekage Gaara, era sempre stata una persona molto diplomatica, che si fa i fatti propri, menefreghista, strafottente, ironica ma che avrebbe fatto di tutto per il proprio villaggio. però, dopo aver incontrato quei ragazzi così strambi di Konoha, era cambiata in meglio soprattutto dopo gli anni passati a lavorare col Nara, dopo il salvataggio di suo fratello Gaara e di Kankuro da parte di quel buffissimo gruppo dal quale spuntava una ragazzina di capelli di un rosa pallido che aveva dimostrato di essere differente da ciò che la bionda di suna immaginava.
L'ambasciatrice della Sabbia infatti, pensava che quella tipa fosse una ragazza senza spina dorsale, debole, piagnucolosa e anche un po' oca, ma di certo, s'era dovuta ricredere in guerra e non solo.
Passeggiando per le strade di Konoha Temari osservava indifferente le bancarelle e tutte quelle persone esagitate che le passavano a fianco quando urla di paura fecero spostare i suoi occhi color verde petrolio verso il luogo indicato dalla gente.
L'incendio divampava verso ogni direzione senza fermarsi e l'inizio di varie esplosioni provenienti da diverse zone del villaggio non aiutarono di certo a calmare gli animi; alzò lo sguardo verso i tetti osservando i ninja della foglia pronti all'azione, decise così di unirsi anche lei alle danze.
Portò il braccio destro dietro la schiena e strinse saldamente nella mano l'immenso ventaglio per poi spiegarlo mentre salvava su un tetto.
Cercò di scrutare al meglio ogni singolo luogo finché, nascosto nell'ombra, vide una figura nera dirigersi a grande velocità verso l'ospedale.
Iniziò quindi a rincorrerlo e quando il nemico cambiò strada, gridò con decisione:
< Grandi lame di vento! > una serie di raffiche letali vennero indirizzate verso la figura che colpita in pieno cadde dall'albero su cui si era appostato.
Nel momento in cui, l'avversario toccò il suolo, un'esplosione gigantesca fece saltare una parte dell'ospedale. Temari, riconoscendo l'ala nella quale era ricoverata l'Haruno, si precipitò verso l'edificio entrando direttamente dall'enorme buco creatosi.
La Principessa di Suna si ritrovò in una stanza dove quasi tutto il soffitto era crollato schiacciando il letto e tutti i macchinari presenti. le macerie occupavano gran parte del pavimento, la parete dove c'erano le finestre (da cui era entrata la ragazza) era saltata... il cigolio di quelli che potevano sembrare ingranaggi catturò lo sguardo della giovane che di avvicinò al luogo del rumore sospetto; spostò qualche pezzo di muro e lì, al suolo, vide una marionetta totalmente distrutta con arti e busto staccati dal bacino.
Temari rivolse la sua attenzione a dei mugolii di dolore indistinti e quando si stava avvicinando, dal corridoio si sentì gridare: < Sakura! > accompagnato dall'arrivo del Quinto Hokage, dell'assistente e di altri ninja tra cui Yamato e Kakashi.
Dei ciuffi rosa spuntavano da sotto le macerie e allora, presero a sollevare e spostare i resti di ciò che rimaneva del muro.
Sakura era stata travolta e sotterrata dai detriti, ma non era morta.
Tsunade prese in braccio il corpo della rosa e si affrettò ad allontanarsi da quel luogo.

< Facciamo il punto della situazione. > la voce di Iruka riempì il silenzio creatosi nell'ufficio dell'Hokage.
< I magazzini sono stati completamente distrutti, alcune abitazioni sono crollate a causa delle esplosioni, una parte delle mura a sud sono state fatte saltare in aria e il reparto di riabilitazione dell'ospedale è quasi completamente distrutto. Sembra che abbiano cercato di far saltare in aria la stanza 237 cioè quella di Sakura. Qualche ferito, ma nessun morto... Tranne gli assalitori > il tono grave di Yamato spiegò velocemente i danni ricevuti e mentre tutti si apprestavano a pensare ad una soluzione, Temari prese la parola.
< Se avete notato però, le esplosioni avvenivano subito dopo che uno dei piromani veniva colpito o ucciso... In più i due che ho incontrato io erano marionette. Non uomini, marionette... >
< Effettivamente anche i quattro che ho sconfitto erano marionette, ma me ne sono accorto tardi... E subito dopo che le finivo, c'era un'esplosione. > Maito Gai intervenne aggiungendo particolari e, con l'uscita di queste rivelazioni, l'animo di presenti divenne sempre più angosciato.
< Mhpf... Da domani iniziamo a ricostruire le zone e gli edifici distrutti, i feriti verranno portati nell'altra ala dell'ospedale non esplosa... Nel mentre che attendiamo l'arrivo dei ragazzi cerchiamo di far luce sulla faccenda. - sospirando Tsunade concluse - Potete andare, ci vediamo domani mattina. Iruka, Kakashi e Yamato voi restate. >
Il gruppo di ninja presenti iniziò ad uscire fino a quando non rimasero solo l'Hokage, Shizune e quelli prima nominati.
< Hokage-sama... potrebbero quelle esplosioni essere state un diversivo? > chiese Yamato.
< Intendi dire che hanno fatto esplodere quelle bombe apposta per distrarci? > disse Iruka osservando di sbieco Tenzo...
< È possibile Yamato... Ma per colpire chi? Sakura? > Shizune parlò al posto della sua maestra rimasta ancora in silenzio come Kakashi che disse:
< Potrebbe veramente essere così... D'altronde, se guardiamo bene, hanno cercato di far esplodere la zona dove c'è la camera di Sakura se non la stanza stessa... Il problema è capire il perché. >
Un silenzio carico di tensione si appropriò della stanza fino a quando Tsunade congedò i ninja con un semplice < Ne parleremo domani >.
L'Hokage appoggiò i gomiti sulla scrivania come era solita fare e, giunte le mani, poggiò il mento su di esse chiudendo gli occhi:
< Se si sbrigano mi fanno un piacere >

Intanto all'entrata del Villaggio un gruppo di ragazzi coetanei era appena arrivato al portone quando videro la scena che di presentava loro davanti: case distrutte, cenere dappertutto, edifici senza muri e ninja che erano ancora intenti a spegnere alcune fiammelle rimaste accese.
< Ma cosa è successo qua? >
disse Naruto stupore crescente... Un Chunin riconoscendoli rispose
< Un attacco. Hanno fatto esplodere diverse zone del Villaggio 'sti maledetti. >
Il gruppo riportò lo sguardo sullo scenario e, incominciando a correre senza fiato verso la magione dell'Hokage, arrivarono all'ufficio di Tsunade e dopo aver spalancato les porta senza troppi problemi la Forza Portante del Kyuubi urlò:
< Tsunade-baachan! >
Come risposta ricevette solamente un'unica frase:
< Ah. Siete arrivati. >





















ANGOLO DEL MOKUTON:
Okkeeeey... Perdonatemi per questo immenso ritardo, ma gli esami mi hanno portato via molto tempo ^^'
Ecco qua il nuovo capitolo! Incursione di marionette eh?
Mhhhh... Chissà chi sarà...
Vabbè evito di dilungarmi troppo. Spero vi sia piaciuto, mi raccomando recensite!
Il Senju :D

P.S : Perdonate gli errori poiché sono dal cellulare v.v

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Capitolo 6
*** Risultati inaccettabili ***


< Cosa diamine è successo!? >
Il tono allarmato della Forza Portante del Kyuubi fece distogliere completamente gli occhi dell'Hokage dalle varie scartoffie che occupavano disordinatamente la scrivania in noce.
< Cosa pensi che sia accaduto Naruto? Ci hanno attaccato facendo saltare in aria la maggior parte degli edifici con uno stratagemma alquanto particolare. >
< Hokage-sama, ci dica i particolari per favore > la voce pacata di Shikamaru Nara anticipò la reazione sicuramente esagerata del Jinchuuriki che, dopo aver ricevuto un'occhiata dalla sua ragazza, decise di rimanere zitto e di ascoltare la donna dai capelli biondi.
Finito il racconto su ciò che era accaduto qualche ora prima, i ragazzi rimasero ammutoliti soprattutto quando vennero a conoscenza della strategia utilizzata dai nemici.
< Accidenti... Tsunade baa-chan! Voglio assolutamente andare a scovare quei farabutti per fargliela pagare! >
< Calmati Naruto. Ho già inviato dei gruppi di Jonin a perlustrare la zona nel caso in cui ci fossero altre minacce... Da domani si ricomincerà a sistemare il Villaggio e nel mentre, manderò alcuni di voi a iniziare le ricerche. >
I volti dei giovani ninja assunsero un'espressione tesa e angosciata quando un medico dell'Ospedale entrò senza bussare dicendo che le condizioni di due pazienti erano molto critiche a causa delle ferite riportate in seguito al crollo di un palazzo e che quindi, necessitavano di un'operazione d'emergenza.
L'Hokage allora, si alzò e, prendendo la mantella verde appoggiata sulla sedia, disse:
< Be'... Ora devo andare ad operare ragazzi. Shizune seguimi. > le due donne si incamminarono verso l'uscita ma prima di superare la soglia, la Senju si voltò e aggiunse:
< E comunque Sakura sta abbastanza bene. >
Tranne Sasuke, gli altri presenti rimasero stupiti da quella frase della donna; effettivamente, pur avendo saputo dell'enorme esplosione dell'Ospedale, nessuno si era preoccupato delle condizioni della Haruno - fatto notato anche da Shizune.

Era passato un po' di tempo dall'attacco a Konoha. Il Villaggio era tornato a splendere e le strade, imbiancate dalla neve, erano addobbate a festa per l'arrivo del tanto atteso Natale.
In quel lasso di tempo, Sakura aveva incominciato con la riabilitazione degli arti superiori come muovere le braccia o le mani, riconoscere al tatto le caratteristiche di un oggetto... per poi passare agli esercizi per le gambe; qui la rosa aveva trovato maggiori difficoltà nel riuscire a rimanere in piedi senza l'aiuto di nessuno, ma col passare dei giorni, era riuscita a camminare per tratti brevi utilizzando delle stampelle.
Mancavano precisamente sette giorni a Natale e Sakura, ormai stufa di restare chiusa in quel edificio, aveva deciso di uscire di nascosto all'insaputa della sua Maestra e dei suoi amici. D'altronde quest'ultimi, avevano trascorso ogni giorno festeggiando la fine della guerra e la ricostruzione della Foglia trascurando molto spesso la rosa lei però, sapendo che i ragazzi erano felici, non diceva nulla solo per non rovinare quella pace tanto agognata e finalmente trovata.

Sakura camminava con qualche difficoltà lungo le vie innevate di Konoha, il venticello freddo le pungeva le guance obbligandola ad affondare maggiormente il volto in quella sciarpa verde ottenuta con "l'inganno" da un'infermiera.
Il mantello invernale preso in prestito ad una collega dell'Ospedale, l'avvolgeva con calore riparandola in parte dalle basse temperature raggiunte.
Arrivata a destinazione sotto lo sguardo incuriosito e intenerito di molti abitanti, Sakura posò gli occhi sull'insegna dell'edificio: Il Negozio del Pesce dove, quando era più piccola, era solita andare con Tsunade per allenarsi sui Jutsu medici.
Entrò e salutando il proprietario - che quando la riconobbe le fece un inchino che la mise in tremendo imbarazzo - si diresse nella sala con la vasca dei pesci.
Con nostalgia osservò ogni minimo particolare di quel salone: dalla libreria piena di manuali di medicina, al divano su cui la Shisho era solita addormentarsi fino al tavolo posto vicino alla vasca e ai rotoli impilati gli uni sugli altri in attesa di essere utilizzati.
Un piccolo sorriso si formò sulle sue labbra e gli occhi smeraldini si velarono leggermente al ricordo dei momenti passati in quel luogo; portò il peso sulle braccia e fece forza sulle stampelle per poter scendere i due scalini, iniziò a zoppicare verso gli scaffali straripanti di libri e quando fu abbastanza vicina, allungò il braccio destro e ne afferrò uno.
Toccò con delicatezza la rilegatura: da sotto le bende che le fasciavano le protesi riusciva a percepire la copertina ruvida e i piccoli solchi formati dall'incisione del titolo; sfogliò le prime pagine e ne ammirò la morbidezza e la sottigliezza, chiuse un momento gli occhi e immaginò di essere tornata indietro nel tempo quando Tsunade la obbligava a leggere ogni singolo volume di ogni singolo ripiano di ogni singolo scaffale, insomma... di quando dovette leggere tutti i libri presenti mentre Ino - neo allieva del Quinto Hokage - si esercitava nel controllo del chakra.
Distolse la mente da quei pensieri e, lanciata un'ultima occhiata ai tomi, si avvicinò traballante alla pila di rotoli, ne prese uno nella mano destra e si diresse verso il tavolo. Dopo aver srotolato la pergamena e dopo averla appoggiata sulla superficie liscia, Sakura afferrò con decisione un polpo morto e lo mise sul rotolo.
Era da tanto tempo che non utilizzava il chakra... Prima impossibilitata poiché senza arti e successivamente ostacolata dalle varie difficoltà incontrate durante la riabilitazione che ancora doveva terminare.
Prese un respiro profondo e abbassò le palpebre per una maggiore concentrazione: cercò di impastare il chakra e di farlo fluire all'interno delle membra... doveva ammetterlo, le sembrava di essere ancora un'allieva dell'Accademia!
Quando percepì lo scorrere del flusso, aprì gli occhi e, puntando le pupille sull'animale stecchito, portò le mani su di esso cercando di far fuoriuscire il chakra e di controllarlo per rimettere in funzione gli organi vitali del polpo.
Dopo circa due minuti - quando le era parso di star facendo un buon lavoro - l'animale... esplose proprio come la prima volta che tentò Ino.
Incredula osservò i resti del polpo caduti a terra e, con una faccia schifata si disse:
< Tranquilla Sakura... È passato praticamente un anno e mezzo da quando non ti alleni... è normale... NO CHE NON È NORMALE! > l'ultima frase la pronunciò con un'enfasi tale da stupirla. Richiuse il rotolo e lo buttò a terra per andare a prendere un altro che posò nuovamente sul tavolo; questa volta andò verso la vasca e utilizzando il bastone con la retina, pescò un pesce non troppo grosso ma neanche troppo piccolo e lo uccise.
Facendo i movimenti precedenti la rosa tentò di rianimare l'animale acquatico senza successo... Ripetendo gli stessi gesti più volte - prendi rotolo, poggia sul tavolo, afferra il pesce, uccidi il pesce, cerca di rianimare il pesce, il pesce non si muove neanche a pagarlo, butta il pesce in acqua che "miracolosamente" lo fa tornare in vita, getta a terra il rotolo, sbuffa contrariata... - la rosa si ritrova stanca, affaticata e con gli ultimi due rotoli a disposizione; mastica tra i denti un'imprecazione e, quando anche il penultimo rotolo viene buttato via con stizza, l'Haruno urla di frustrazione e sbatte i palmi delle mani contro la superficie del tavolo con l'intenzione di spaccarla in due, ma purtroppo per lei, il legno scricchiola soltanto prendendosi beffe della ragazza:
< Non è possibile! Neanche la mia forza riesco più a usare! > ancora contrariata afferra l'ultimo rotolo e ripete le procedure bloccandosi quando su ritrova sotto mano il pesce che tanto vorrebbe strangolare.
Ormai è troppo stanca, le mancano le forze e la concentrazione è andata a farsi friggere con la sua pazienza... Punta gli occhi sul cadavere dell'animale e respira profondamente per poi far scaturire dalle mani quel chakra verde smeraldo che la contraddistingue.

Quando il Quinto Hokage di Konoha entrò nella camera d'ospedale dell'allieva dai capelli color confetto, la prima cosa che notò fu l'assenza della suddetta allieva. Subito pensò al peggio sapendo delle difficoltà che la rosa aveva ancore nel camminare e nel "gestire" i movimenti con le protesi; uscì di corsa dalla camera e chiedendo in giro alle infermiere, scoprì che nessuno di quelle in servizio l'aveva vista.
Cercò allora la Yamanaka e quando la trovò in ambulatorio chiese:
< Ino! Dov'è Sakura! >
< Tsunade-sama! Eh? Sakura? Be' molto probabilmente è nella sua stanza... > rispose la ragazza stupita da quella domanda parecchio stupida.
< Kami Yamanaka! Secondo te sarei venuta da te a chiedertelo se sapessi dove fosse?! E dato che non è nella sua camera... > l'autorità più importante del Villaggio non ebbe il tempo di finire la frase che Ino gridò:
< Cosa!? Sakura non è in stanza?! Tsunade-sama dobbiamo trovarla! Se le fosse successo qualcosa? Ovviamente... Mai seguire gli ordini e i consigli che vengono dati no? Ovvio che no... Sarebbe troppo... Noioso. Tze. > detto ciò, la ragazza iniziò a dirigersi verso l'uscita dell'Ospedale pronta a rivoltare l'intera Konoha in caso di necessità.
Subito la Sannin seguì la seconda allieva e giunte in strada, spostò lo sguardo in ogni direzione lasciando alla Yamanaka il compito di urlare il nome della rosa; una signora anziana, mentre stava tornando a casa con delle borse della spesa, incrociò i due medici e disse loro di aver visto la rosa - ormai conosciuta da tutto il Villaggio - dirigersi verso il negozio del pesce, probabilmente per fare anche lei delle compere.
A quella scoperta, entrambe le bionde capirono le intenzioni dell'Haruno e si diressero verso il luogo indicato.
Con un veloce saluto rivolto al proprietario, l'Hokage e Ino raggiunsero la sala che utilizzavano per gli allenamenti tempo prima.

Tsunade la trovò così, ferma immobile in piedi solo per pura forza di volontà, davanti al tavolo sul quale erano posati un rotolo e un pesce; tutt'intorno era un disastro: resti di polpo - indizio sicuro sul fallimento della rosa -, pergamene buttate per terra, pesci stranamente ancora vivi nella vasca ma con qualche mancanza - tipo una pinna o un occhio - e vari libri posati disordinatamente sul divanetto.
Osservò con cautela l'allieva facendo cenno a Ino di rimanere in silenzio: si spostò leggermente di lato per poter vedere meglio la rosa e, quando riuscì a posare gli occhi sul volto troppo pallido e troppo magro dell'Haruno, intravide delle gocce d'acqua che scendevano lente dagli occhi dell'allieva e che cadevano sul cadavere dell'animale; le mani tremavano, la mascella era serrata, il bianco delle fasciature quasi si confondeva con il colore della.pelle della giovane, ai suoi piedi un un mantello lungo e scuro, ma ciò che la stupì maggiormente era l'espressione assunta dalla rosa. Le palpebre erano chiuse con forza sugli occhi di giada dell'allieva, le sopracciglia chiare erano corrugate in una smorfia e le labbra ridotte ad una pallida linea sottile, il tutto accompagnato da leggeri e impercettibili spasmi del corpo. Il Quinto Hokage decise il da farsi su due piedi e, pur essendo abbastanza arrabbiata con l'allieva per aver disobbedito al suo preciso ordine di rimanere a letto a riposare, non poteva non provare tenerezza per quella scena che le si presentava davanti.
< Sakura! > la voce preoccupata ma squillante di Ino destò la donna dai suoi pensieri che, voltandosi verso la biondina, la lanciò un'occhiataccia per poi riportare l'attenzione sulla sua pupilla... Sembrava che si fosse calmata: pareva... più rilassata rimanendo pur sempre immobile nella stessa posizione di prima. Era come se il tempo si fosse fermato.
Fu solo quando il corpo di Sakura cedette all'indietro, che Tsunade si mosse con uno scatto verso di lei; allungò le braccia per cercare di non farla sbattere per terra e quando la prese al volo, ammortizzò la caduto evitando però di farle toccare il suolo. Vide Ino raggiungerla e solo allora capì di essere stata così veloce nell'afferrare l'allieva che neanche la Yamanaka - partita molto prima di lei - era riuscita a "tenerle testa".
Posò gli occhi ambra su Sakura notandone gli occhi chiusi in una smorfia di dolore, la fronte imperlata di sudore e le labbra tremanti così come il corpo pervaso da leggeri ma percettibili spasmi. Portò la mano destra sotto la frangia di Sakura per misurare la temperatura e quando la sentì bollente si rivolse a Ino dicendo:
< Ha la febbre. Dobbiamo portarla in ospedale per evitare che si prenda qualcosa di più grave dato che ha le difese immunitarie così basse che sembrano inesistenti tra un po'... Chissà da quanto tempo era qui... >
< La vecchietta che abbiamo incontrato per strada ha detto che la vista in giro circa tre ore e mezzo fa... Ah, stia sicura che quando si sveglia mi sente questa stupida! >
< Di certo non le risparmieremo una bella ramanzina! Oltre che stupida, pure incosciente! Ora andiamo, non perdiamo altro tempo. >
Ino prese il mantello dell'amica scoprendo che questo era completamente fradicio e, imprecando sottovoce, lo gettò per terra, allora Tsunade, si levò il proprio per poter coprire adeguatamente la rose rimanendo così con soltanto la sua solita mantella verde a coprire lo stretto kimono.
Le due donne si diressero verso l'Ospedale a passo svelto per evitare di prendere troppo freddo con in braccio la rosa, ignare del fatto che una figura incappucciata avesse osservato sia l'allenamento dell'Haruno sia il loro intervento tempestivo con un ghigno di soddisfazione sul volto.

























ANGOLO DEL MOKUTON:
Bene... Sono le 02:29 del mattino ed io mi cimento nel nuovo capitolo di questa storia! Yeeeee :D
Spero vi sia piaciuto questo capitolo per così dire "passeggero".
Alla prossima
Il Senju ;D

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Capitolo 7
*** Incontri ***


Il Natale di quell'anno era passato precisamente da sei giorni perciò, quelle ore, sarebbero state le ultime dell'anno.
Poiché i suoi amici, dopo essere passati ad augurarle una buona festa, si erano dileguati con l'intenzione di passare quel 25 dicembre con le proprie famiglie, Sakura Haruno si era decisa a ricominciare la riabilitazione per accorciare ancora un po' la sua permanenza in quell'ospedale.
La mente della rosa venne levata dai vari pensieri quando la porta della sua stanza si aprì mostrando la figura imponente dell'Hokage e quella più minuta di Shizune.
< Non starai mica progettando nuovamente una fuga spero. > la frase detta da Tsunade con quella cadenza dura e ironica, fece ridacchiare la ragazza dai capelli rosa che, dopo essersi resa conto della grande cavolata compiuta, si era scusata con Ino e con la maestra ma, purtroppo, le scuse non erano bastate; ricevette una di quelle sgridate che se la sarebbe ricordata per tutta la vita non solo per il volume di voce utilizzato dalle due bionde, ma anche per le "dolci" parole che le urlarono contro da: stupida incosciente, ad alunna degenere per concludere con la frase della Yamanaka: " Ma dietro quella fronte spaziosa, ce l'hai un cervello?!"
Alla fine di tutto Sakura, pur sentendosi tremendamente in colpa, si era messa a ridere assolutamente divertita dalle facce incavolate delle due - per poi beccarsi un'altra strigliata coi fiocchi -.

< No Tsunade-sama, stia tranquilla... Oggi passo. >
< Sarà meglio Sakura, anche perché la signorina Tsunade voleva prolungare ancora un po' la tua permanenza qua all'Ospedale... >
< SHIZUNE! Ti avevo detto di non dirle nulla! >
< Mi scusi signorina! Mi è sfuggito! >
< C-cosa? State dicendo che potrei già essere dimessa? > chiese incredula la più giovane delle tre.
< Esatto, dato che le tue capacità di recupero sono straordinarie... ma vista la tua incoscienza volevo farti rimanere ancora a letto. >
< Si, però... >
< Lasciami finire! >
< Oh mi scusi > disse Sakura abbassando leggermente il capo.
< Comunque, per sicurezza, poiché non puoi andare avanti a flebo, dovrai prendere delle pastiglie per cercare di portare a valori normali praticamente tutto il sistema immunitario. Poi, settimanalmente dovrai venire in Ospedale per delle visite di controllo alle protesi quindi sei esonerata per 5 mesi da missioni e allenamenti e infine... cerca di mangiare molte carne, ne hai bisogno. Domande? >
< Quindi... Significa che mi state dimettendo?! > lo stupore e la gioia della rosa erano assolutamente palpabili perciò l'Hokage decise di rispondere:
< E tu mi stai dicendo che ho parlato fino ad ora per dirti che devi rimanere ancora chiusa qui? Sì. Verrai dimessa, ma domani! I tuoi genitori sanno già tutto... Ora andiamo Shizune. >
< A domani Sakura! > la segretaria dopo aver salutato l'Haruno prima di uscire, incominciò a parlottare con l'Hokage che si fermò di colpo e girandosi aggiunse:
< Se hai problemi con i tuoi... Non farti problemi a venire da me ok? >
Sakura sorrise dolcemente e rispose con un semplice < Non si preoccupi Shisho. Buona giornata >
Chiusa la porta della camera, Haruno scese dal letto e si diresse verso la finestra per osservare da vicino la neve cadere. Dopo aver litigato un po' con la maniglia, riuscì ad aprire un'anta per poi, con cautela allungare il braccio verso l'esterno.
Respirò a fondo l'aria fresca e, quando un fiocco di neve le cadde sul palmo della mano aperta, esso si sciolse divenendo acqua fredda facendo rabbrividire la rosa; la ninja sorrise felice: ormai grazie alla riabilitazione era migliorata un sacco ed ora, non aveva più problemi nel muoversi, forse per qualche azione con le dita delle mani impiegava ancora tempo, ma per il resto era a posto. L'unica cosa che le dava fastidio era il fatto di dover andare in giro con una stampella ma a quello si sarebbe abituata.

< Cosa stai facendo? > una voce maschile la riportò alla realtà e con un sussulto, chiuse velocemente la finestra per poi voltarsi verso la figura alle sue spalle.
< Kakashi-Sensei! Sai! Ci sei anche tu? Come state? > iniziò entusiasta la ragazza.
< Ciao Sakura, noi stiamo bene e a quanto pare anche tu giusto? Però non hai risposto alla domanda. > Sai prese la parola e con uno dei suoi soliti sorrisi, si andò a sedere sulla sedia di fianco al letto della ninja.
< Oh ehm... Eheheh -le guance della rosa assunsero colore- volevo solamente sentirmi un po' più vicina alla libertà ecco tutto. >
< Lo dici come se fossi in un carcere Sakura > aggiunse Kakashi osservando accuratamente l'allieva; successivamente il ninja-copia affiancò l'altro ragazzo e continuò a parlare:
< Sai già quando potrai uscire? >
< Domani! Tsunade-sama è venuta a dirmelo poco fa, non sapete come sono contenta! > gli occhi di Sakura erano brillanti, con una nuova luce che fece sorridere il maestro.
< Ah! Allora bisogna andare a dirlo a tutti gli altri! Così festeggiamo anche il tuo rientro in squadra! >esclamò il moro.
A quelle parole Sakura si rabbuiò e, prima che potesse dire o fare qualcosa, Kakashi rispose al posto suo.
< l'Hokage-sama ha deciso di sospenderla dagli allenamenti e dalle missioni per 5 mesi Sai... Quindi dovremo aspettare ancora un po' per essere di nuovo al completo come Team... ma sono sicuro che appena Sakura tornerà saremo imbattibili > imbarazzato per aver dovuto aggiustare la frase appena detta dall'altro ragazzo, Kakashi ridacchiò e si passò la mano destra tra i capelli, scompigliandoli.
< Come se non lo foste già... Ma aspetta un momento. Come fai a saperlo? Te l'ha detto la signorina Tsunade? > masticò Sakura.
< Non dire sciocchezze... Non sai cosa hanno combinato Naruto e Sasuke mentre non c'eri... Hanno rischiato di distruggere una parte del villaggio in seguito a una discussione alquanto stupida. Quando ci sei tu, riesci a tenerli a "bada". Quindi non dire così... E per tua informazione sì, me l'ha detto l'Hokage prima di venire da te.> continuò Kakashi.
< Stai dicendo che riesco solo a fare quello?! >
< Sakura non siamo venuti qui per discutere con te. Siamo passati per vedere come stavi dato che tra qualche ora partiremo per una missione ANBU... > Sai non riuscì a finire la frase che Sakura lo zittì subito:
< ANBU? Sai sei entrato a far parte degli ANBU? E lei maestro Kakashi? >
< Sai sì, io faccio unicamente da supporto. >
< Ma è fantastico! Complimenti Sai! Però... Ci vedremo molto meno e... Vuol dire che hai abbandonato il Team 7?! >
< Sakura non ti arrabbiare, ho fatto la mia scelta, loro sono praticamente uguali a me ed io mi trovo bene con loro e poi... Potremmo vederci quando torno dalle missioni. >
< Si lo so... Il punto è che mi dispiace... Ma se tu sei felice così, mi va bene! >
< Grazie Sakura >
il silenzio prese possesso di quella stanza creando così un'atmosfera abbastanza imbarazzata.
< Be' ora sarà meglio andare... Riposati Sakura >
< O-Ok... A presto allora! >
L'Haruno rimase così nuovamente da sola in quella camera che ormai poteva essere considerata una seconda casa.
Quella notte la rosa la passò senza chiudere occhio troppo emozionata per riuscire ad addormentarsi.

Alle 11:30 precise del giorno dopo Shizune entrò in camera per consegnarle il foglio delle dimissioni dall'Ospedale.
< Bene Sakura, consegna questo in segreteria e torna a casa mi raccomando > l'alunna dell'Hokage sorrise alla donna che ricambiò senza indugio; l'Haruno si alzò dal letto e, preso il foglio in mano, lo posò sul materasso e, dopo aver ringraziato la bruna, iniziò a cambiarsi indossando i soliti vestiti portati da Ino: maglia rossa, pantaloncini neri attillati e gonna corta rosa con spacchi laterali con sopra un mantello invernale per coprirsi dal freddo.
Allungò il braccio verso il muro dove stava la stampella e preso l'oggetto, ci si appoggiò incominciando a camminare zoppicante per i corridoi dell'Ospedale diretta verso la segreteria.
Giunta a destinazione consegnò il modulo e mentre camminava verso l'uscita venne più volte fermata da medici e infermiere che o la salutavano o la ringraziavano per il suo operato durante la guerra.

Finalmente dopo venti minuti buoni trascorsi tra i vari corridoi dell'edificio ospedaliero, Sakura ai ritrovò nella strada davanti alla costruzione.
L'aria fredda di dicembre la circondò portandola a chiudersi maggiormente il mantello intorno al corpo; sotto di esso, la mano destra stringeva maggiormente la presa della stampella per poi iniziare a spingerla camminando lentamente verso casa.
Ad un tratto la ragazza finì addosso a qualcosa e, perdendo l'equilibrio, scivolò verso terra senza mai toccare però il suolo; alzò lo sguardo e incontrò due pozzi neri più del buio.
< Oh, s-scusami non ti avevo visto > disse la rosa senza guardare in volto l'altra persona.
< Non fa niente tranquilla... Piuttosto, ti sei fatta male? > il tono dolce della voce bassa, fece stupire la rosa che iniziò ad osservare con cura il suo interlocutore .

Quello che si trovò davanti era un ragazzo dai capelli biondi come il grano e occhi neri, più di quelli di Sasuke. I lineamenti del volto maturo e serio, erano decisi e molto eleganti, mentre sulla guancia appariva una cicatrice che partiva da sotto l'occhio destro giungeva poco sopra il labbro superiore. Indossava una maglia a rete coperta da una felpa grigia, che però non nascondeva affatto il petto e le braccia parecchio muscolose. Le gambe erano fasciate da dei semplici pantaloni di un verde scuro che arrivavano fino a metà stinco, all'altezza della coscia era posizionato il porta kunai mentre ai piedi portava dei semplici stivaletti neri alti da ninja. Il tutto era accompagnato da un sorriso mozzafiato.
Era praticamente un misto tra Naruto e Sasuke: i capelli biondi scompigliati e l'espressione come quelli dell'Uzumaki e gli occhi scuri, ma molto più scuri e i lineamenti come quelli dell'Uchiha.
< A-ah no... Ehm... Grazie per avermi presa > l'Haruno si accorse solo in quel momento che la mano del ragazzo era appoggiata sulla schiena di lei con una presa decisa in modo da non farla cadere; Sakura cercò di rimettersi in piedi quando il giovane disse < Tranquilla... Be'... -continuando a sorridere si presentò- Takeru Shinsui, molto piacere >
< Piacere Takeru -allungò la mano destra- io sono Sakura... >
< Haruno... Lo so, ormai tutti ti conoscono nel Mondo Ninja. Sono incantato. > disse il ragazzo stringendo con la sua mano quella di Sakura.
< Ahh.... Non so che dire ehm... Grazie ancora. Be' io dovrei andare, ti ringrazio per non avermi fatta cadere... >
< No per favore non scusarti così tanto! Sarei io a doverti ringraziare per averci salvato! Piuttosto... - si portò una mano dietro la nuca per grattarsi i capelli - eh... che ne dici di andare a fare un salto da Ichiraku? > chiese imbarazzato.
< Mi dispiace ma ora dovrei a dare a casa... Sai, sono appena stata dimessa dall'Ospedale e volevo sistemare un po' di roba > rispose cordiale la rosa
< Allora ti accompagno! Non mi sembra cavalleresco lasciare un ragazza da sola in balia di questo tempo... Se non ti disturbo ovviamente > aggiunse il biondo con gentilezza.
< Ah o-okay grazie! Allora incamminiamoci che fa davvero freddo >
< Ma certo! >

I due iniziarono così ad incamminarsi verso la dimora dell'Haruno parlando del più e del meno; Sakura scoprì che quel ragazzo era un suo coetaneo -ninja anche lui-, ma non era di Konoha bensì era del Villaggio della Pioggia ecco spiegato il copri fronte differente rispetto a quello di Sakura.
< Be'... Sono arrivata... Grazie mille della tua compagnia >
< Grazie a te per avermi permesso di accompagnarti > affermò con un sorriso Takeru che, quando Sakura stava per voltarsi per entrare in casa le chiese:
< Scusa, volevo chiederti se uno di questi giorni sei libera per andare a mangiare insieme per... conoscerci ecco... >
< Andare a mangiare? Okay sì... Sì va bene! > sorrise ampiamente Sakura a quella proposta fatta così di getto: aveva proprio bisogno di conoscere persone nuove e quel ragazzo le pareva davvero la persona giusta per ricominciare.
< Che ne dici dopodomani a pranzo? >
< Va benissimo... Verso quell'ora sono all'Ospedale e... >
< Non c'è problema! Ti vengo a prendere così andiamo insieme! Bene... Allora a dopodomani! > il volto entusiasta di Takeru fece arrossire Sakura che dopo aver guardato un'ultima volta negli occhi, il giovane, pensò che quello fosse davvero un bel ragazzo e che, se doveva iniziare una nuova vita, uscire con lui fosse un ottimo inizio.
Entrò in casa e subito si fiondò -per modo di dire- in camera sua.

< Ehi Ino, ma Sakura-chan è già stata dimessa? >
Naruto Uzumaki si trovava nel negozio di fiori della famiglia Yamanaka insieme a un Sasuke Uchiha - ovviamente obbligato a muoversi dalla sua dimora dal dobe - dal cipiglio accigliato e strafottente.
< Dimessa? Ehm... Si mi pare di sì, Tsunade-sama me lo aveva accennato... Sarei andata a trovarla ma mia madre mi ha chiesto di occuparmi del negozio e... >
< Non ci interessa Yamanaka il dobe era venuto solo per chiederti una cosa. >
< Sempre gentile e simpatico eh Sasuke? Mi chiedo come facessi a piacermi... > rispose a tono la bionda.
< Tsk. >
< Eddai teme sii più gentile! Comunque Ino, te lo chiedo perché ho visto Sakura-chan per strada mentre andava a casa credo. >
< E cosa c'è di strano in questo scusa? >
< Era con un ragazzo e non sapendo chi fosse sono venuto qui a chiedere a te, in più... > l'Uzumaki non ebbe tempo di finire che la Yamanaka urlò:
< Con un ragazzo?! Lei brutta cretina! Non me ne ha mai parlato! E dimmi Naruto, com'era? >
< Eh...ah... Ehm - il biondo iniziò a balbettare imbarazzatissimo - questo non credo dovresti chiederlo a me però! Ti dico una cosa! - si avvicinò all'orecchio della ragazza e sussurrò in modo tale che l'Uchiha non sentisse - Sasuke quando li ha visti insieme sembrava furioso! Eheheh... Non sai che faccia ha fatto! >
< Dobe! Chiudi quella boccaccia che ti ritrovi! >
< Ehi teme non ti scaldare! E la mia non è una boccaccia! Come ti permetti?! >
< Tze come no... Io mi permetto eccome >
< Ora ti faccio vedere io! >
< NO NO NO! Qui nessuno farà vedere nulla a nessuno! Se dovete menarvi uscite dal mio negozio! >
< C-cosa? Ah... Okay Ino... Però per Sakura-chan? Ci pensi tu o ci pensiamo noi a estorcerle informazioni? >
< Perché noi dobe? Io non voglio averci a che fare! E da quando ti esprimi in questo modo eh? >
< Perché Sakura-chan è nostra amica! E guarda che io so parlare benissimo se voglio! In più... Non credo proprio che non ti "interessi" data la faccia che hai fatto quando l'hai vista con quel tipo >
BAAAM!
Una esplosione avvenne vicino alla testa di Naruto che, voltandosi verso la fonte del rumore, notò dei vasi saltati in aria.
< SASUKE! NON PUOI USARE IL CHIDORI PER TUTTO! GUARDA I MIEI FIORI... E I VASI! ORA CHI LA SENTE MIA MADRE! >
< Cavoli teme rilassati! Tranquilla Ino il dobe pagherà tutti i danni! Tanto è ricco sfondato... >
L'Uchiha non disse nulla poiché sapeva che purtroppo, Naruto aveva ragione e che quindi, lui avrebbe dovuto risarcire i danni e che se non l'avesse fatto, l'Uzumaki l'avrebbe stressato a vita.
Quando Naruto stava per tirargli un pugno, lo sguardo truce di Ino lo fece desistere fino a quando la Yamanaka non urlò:
< USCITE IMMEDIATAMENTE DA QUA! - nel momento in cui i due eroi superarono la soglia, il tono di Ino si calmò - Comunque Naruto stai tranquillo! Ci penserò io a fronte spaziosa! E ora SPARITE! >
In strada Naruto disse:
< Dovevi proprio far saltare in aria una parte di negozio eh Sas'ke? >
< Io faccio quello che mi pare se non l'hai ancora capito dobe... E che la Yamanaka non provi più a parlarmi in quel modo altrimenti salterà in aria l'intero negozio la prossima volta. >
< Uhhhh che noia che sei teme! Mi manca la mia Sakura-chan! E mi manca anche Hinata... Quanto vorrei che il signor Teuchi aprisse di nuovo Ichiraku... Uffi >
< Sei patetico lo sai? Ora, io me ne torno a casa. >
< Ehi Sas'ke aspetta! Tsunade-baachan ci vuole vedere! Dobbiamo andare a Palazzo. >
L'Uchiha, che si era già incamminato verso il suo quartiere, si bloccò e, dopo un sonoro insulto rivolto al biondo e all'Hokage, si voltò e si diresse verso la Magione dell'Hokage.
< Se Sakura-chan avesse sentito ciò che hai detto sulla nonna.... Ti avrebbe di sicuuuuurooo preso a pugni! Ahahahah! Che peccato! >
< Muoviti Usuratonkachi. >
All'insulto del moro, gli occhi di Naruto si illuminarono di gioia, dato che -per la prima volta dopo tanto tempo- Sasuke l'aveva chiamato com'era solito fare da bambini.
< Arrivo teme! >
I due ragazzi si diressero così fianco a fianco verso la loro destinazione mentre, in una casa nel centro di Konoha, una ragazza dai capelli rosa si sdraiava sul letto alquanto emozionata per l'incontro appena fatto.

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Capitolo 8
*** L'inizio della Fine ***


Che Sasuke Uchiha fosse scorbutico, era approvato.
Che Sasuke Uchiha incutesse timore, era scientificamente provato.
Che Sasuke Uchiha riuscisse a sopportare poche persone, era risaputo.
Ma il fatto che: la vista della sua ex compagna di Team in compagnia di un ragazzo estraneo mai visto prima, provocasse un aumento eccessivo delle prime due caratteristiche citate e una drastica diminuzione dell'ultima di Sasuke Uchiha, era assolutamente motivo di presa in giro da parte di un allegro ed esuberante Naruto Uzumaki che, per tutto il tragitto verso la Magione dell'Hokage non aveva fatto altro che rinfacciarglielo.
È per questo che dopo poco, l'Eroe della Foglia si era ritrovato steso a terra lungo una delle vie principali di Konoha, sotto gli sguardi increduli e alquanto spaventati dei cittadini presenti.

< Ma che diavolo fai teme! > un urlo più acuto del solito fuoriuscì dalle labbra del biondo che, con un po' di fatica, si massaggiò la schiena dove aveva battuto.
< Ti tratto come devi essere trattato. > la risposta pacata ma sfottente del moro fece imbestialire il biondo che, alzatosi velocemente come se non fosse accaduto nulla, si avvicinò al migliore amico e prendendolo per il colletto cercò di sollevarlo leggermente, mantenendo un'espressione offesa.
< MA TI SI È FUSO IL CERVELLO?! COS'È OROCHIMARU TI HA FATTO IL LAVAGGIO DEL CERVELLO?! >
Un pugno pallido raggiunse lo stomaco dell'Uzumaki che si piegò in avanti per attutire il colpo ricevuto. Naruto, con un sorrisetto divertito in viso e con uno spintone inatteso, riuscì ad atterrare il rivale per poi provare a sovrastarlo ed iniziare così una sana lotta a chi prende più pugni.
Dopo circa due minuti passati a rotolarsi come bambini, il biondino ebbe la fortuna di bloccare al suolo il moro e quindi di provare a rifilargli un pugno sul viso già segnato da qualche livido e taglio come il suo.
Questo però, non giunse mai poiché la presa salda e forte di una mano guantata, afferrò in tempo il polso del giovane bloccandogli il movimento.

< K-Kakashi-Sensei! > con stupore entrambi i ragazzi osservarono il loro ex maestro guardarli con disappunto.
L'espressione accigliata dell'uomo non venne nascosta dalla solita maschera scura e l'occhio ormai senza lo Sharingan, e segnato dalla cicatrice era lasciato in bella vista a tutti.
< Possibile che non riusciate a non picchiarvi almeno per un po'? > il tono rassegnato dell'albino fece scartare il biondo che rialzatosi in piedi, allungò la mano precedentemente bloccata dall'Hatake per aiutare il compagno che però rifiutò con un grugnito.
< Non è colpa mia! Lui ha incominciato spingendomi a terra per un motivo stupidissimo! >
< E posso sapere di cosa si tratta questo motivo stupidissimo? >
Il volto dell'Uzumaki si illuminò e nel momento in cui stava per pronunciare la prima parola, la voce minacciosa di Sasuke lo bloccò:
< Naruto... Taci. > lo sguardo arrabbiato del moro fece ridacchiare l'altro che lo ignorò e disse con tono entusiasta:
< Semplicemente non ammette che quando abbiamo visto Sakura-chan con un tizio, lui ha fatto un'espressione epica! >
L'Hatake incominciò ad incamminarsi verso il palazzo dell'Hokage dicendo:
< Ah sì? Beh avrai tempo per indagare. Io sono qui perché l'Hokage non ha più voglia di aspettarvi e ha mandato me a prendervi. Quindi muovetevi. In più, non avete fatto una bella figura davanti a tutti. >

I due ninja più giovani seguirono così l'uomo fino a quando non raggiunsero l'ufficio della Senju.

Appoggiato allo stipite della porta, fuori dallo studio, Shikamaru Nara se ne stava ad occhi chiusi con le mani infilate nelle tasche del pantalone blu scuro tipico dei Jonin.
All'udire una serie di passi in avvicinamento, le palpebre del giovane dai capelli ad ananas si sollevarono di scatto mostrando gli occhi scuri e piccoli del ninja che, notando l'arrivo dei ritardatari disse:
< Ce ne avete messo di tempo. L'Hokage stava iniziando ad innervosirsi, seccature. >
< Eheh... Scusaci tanto Shikamaru ci siamo imbattuti in un intoppo passeggero, nient'altro > a prendere la parola fu il Jonin più anziano che portò la mano destra, libera dal solito Icha Icha Paradise, dietro la nuca per poi grattarsela imbarazzato.
< Mh? E voi due, ditemi, come avete fatto a conciarvi in quel modo? > ovviamente il genio aveva già trovato mille risposte alle facce sfregiate da tagli, lividi e polvere degli altri due, ma preferì chiedere il motivo proprio per accertare che le sue deduzioni fossero state giuste.
Kakashi rispose nuovamente anticipando di poco Naruto che si zittì immediatamente:
< Hai presente l'intoppo di cui ti ho parlato? Beh, eccolo qua. Questi due hanno avuto la straordinaria idea di darsele... Come al solito dopotutto. >
Ascoltata la spiegazione dell'uomo, Shikamaru diede le spalle ai suoi interlocutori e bussò tre volte alla porta lignea.
< AVANTI! > la voce della figura più importante del Villaggio tuonò da dietro la scrivania piena di scartoffie precedendo così l'entrata di quattro dei ninja più in gamba della Foglia.

< COOOOOSAAAA!? CHE CI FAI TU QUI?! >
Il grido che fece Naruto Uzumaki raggiunse anche le guardie all'ingresso delle mura del Villaggio.

Il dito indice della mano abbronzata dell'Uzumaki era puntato sulla sesta persona presente in quella stanza.
Un ragazzo dai capelli biondi scompigliati, occhi neri come la notte più buia e una cicatrice che correva lungo la guancia destra fino al labbro superiore, se ne stava in piedi di fronte alla scrivania in mogano della Sannin, con il viso rivolto verso i nuovi arrivati.
< Naruto! Razza di imbecille! Non essere così maleducato! > la risposta arrabbiata e seccata della donna dai capelli biondi, fece sobbalzare Shizune che, in posizione eretta con in braccio TonTon, osservava stupita la reazione di Naruto.
< M-ma Tsunade-baachan... >
< Niente ma! Non è possibile che tu abbia ancora queste reazioni infantili! > < Hokage-sama, non si preoccupi è tutto a posto. >
La voce dello straniero catturò l'attenzione dei presenti che di zittirono voltandosi verso il ragazzo.
Il tono calmo e controllato, di una tonalità più bassa rispetto a quella del Jinchuuriki, dopo una breve pausa, sbloccò il silenzio appena formatosi.
< Non importa dei suoi modi bambineschi, d'altronde anche con questi ha sconfitto comunque Madara... - si avvicinò all'altro biondo e continuò - Molto piacere Naruto Uzumaki, io sono Takeru Shinsui. >
La Forza Portante rimase letteralmente spiazzato dalla reazione pacata del giovane; dopo essersi riscosso, allungò la mano destra piena di fasciature e strinse quella di Takeru con vigore, tutto sotto lo sguardo attento del Rinnegan di Sasuke.
< Beh, dato che si è già presentato, possiamo passare al sodo della situazione. >
Tsunade si intromise nella breve chiacchierata tra i due e prese la parola.
< Naruto e Sasuke, questo è l'ambasciatore del Villaggio della Pioggia, è arrivato fin qui per chiederci di persona aiuto per faccende turbolente intorno al suo Paese e a quelli limitrofi. Per questo vi ho chiamati: vi assegnerò una missione di livello A, dovrete recarvi laggiù e indagare su un gruppo di rivoltosi a quanto pare, devoti a Kaguya. A capo della missione ci sarà Kakashi e in più sarete accompagnati da due ninja medici scelti. Non voglio assolutamente che proviate ad entrare in azione, ve lo vieto categoricamente, la vostra sarà una missione di sola osservazione. Chiaro? >
< Certo! Ma... Come mai Sakura-chan non viene con noi? D'altronde non è il migliore ninja medico che ci sia? Che senso ha darcene due quando il Team 7 ne possiede una che vale mille ninja medici!? >
Con uno sbuffo rassegnato Tsunade osservò accigliata l'Uzumaki dicendo:
< Sakura è da poco stata dimessa e quindi per un certo periodo di tempo non potrà né allenarsi né partecipare alle missioni capito? >
Con un cenno d'assenso Naruto annuì.
< Bene. Shikamaru, tu puoi iniziare ad accompagnare Takeru in giro per il Villaggio. Kakashi, Sasuke e Naruto voi restate qua così vi parlo maggiormente della missione. >
Seguiti gli ordini dell'Hokage, il Nara uscì dall'ufficio seguito dall'ambasciatore masticando tra i denti:
< Mai un attimo di riposo... Prima la Seccatura e ora questo... Uff... >

Chiusa la porta le tre figure maschili presenti all'interno dello studio si avvicinarono alla scrivania.
< Allora Quinto Hokage, di voleva informarci? > chiese il Jonin portando entrambi gli occhi sulle scartoffie che devastavano il tavolo.
< Suvvia Kakashi, non mi dire che non hai capito che volevo soltanto far sgomberare Nara e Shinsui con una scusa accettabile... >
< Effettivamente... Allora posso dedurre che ci ha trattenuto per capire il motivo della reazione esagerata di Naruto giusto? >
< Esattamente Kakashi, esattamente. Quindi - cominciò l'Hokage rivolta al biondino - o mi dici il motivo, o ti spezzo le gambe. >
Alla minaccia poco velata della donna, Naruto deglutì rumorosamente e, lasciando un'occhiata all'ex Mukenin rimasto impassibile, sollevò le labbra in un sorrisetto furbo e divertito.
< Vaaa beeeene baachan! Allora devi sapere che quel ragazzo io e il teme qui presente l'abbiamo già incontrato! - a questo punto anche l'espressione di Kakashi si fece maggiormente incuriosita - Più precisamente l'abbiamo visto qualche ora fa, mentre stavamo facendo un giro per il Villaggio! >
< Ma scusami Naruto - prese la parola Shizune - tutte quelle urla solo per questo? >
< No Shizune, no... Se mi avessi lasciato finire vi avrei spiegato tutto! Stavo solo cercando di creare più attesa Dattebayo! Comunque, stava camminando dalla parte opposta della nostra in compagnia di Sakura-chan! E probabilmente la stava riaccompagnando a casa vista la direzione presa! Ma ciò che è più importante, è la faccia fatta da Sas'ke! >
< Dobe, non credo che possa interessare ed io non ho fatto alcuna faccia. > la voce leggermente arrabbiata del moro interruppe il racconto di Naruto che facendo finta di niente stava per continuare a parlare quando la porta dell'ufficio si spalancò mostrando una TenTen completamente affannata a causa di una probabile corsa che cercava di dire qualcosa di preciso.
Shizune fu la più veloce ad andare a sorreggere la ragazza la quale, dopo aver respirato un paio di volte, si mise in piedi e guardò spaventata gli occhi allarmati dell'Hokage.
< Tsunade-sama! S-Sakura! Sembra impazzita! Sta distruggendo tutta casa sua! La prego, v-venga ad aiutarci! >
Alle parole della castana, la Sannin si alzò rapidamente e chiamando con sé Kakashi, si incamminò a passo spedito verso la casa dell'allieva.

< Sakura! Sakura fermati per favore! > le urla decise di Ino Yamanaka e quelle supplichevoli e più leggere di Hinata Hyuga, non servirono a nulla per cercare di calmare la ragazza dai capelli rosa e dalla forza sovrumana che era intenta a ribaltare per la terza volta lo stesso mobile della casa, dopo aver distrutto una buona parte dell'arredamento.
Le uniche parole che la rosa pronunciò furono:
< Gliela farò vedere io! Lo giuro! Gliela farò vedere io a quelli! >
Poi Sakura cadde a terra stremata e svenuta.










ANGOLINO DEL MOKUTON:
Mi dispiaceeeeee!!! Vi prego non linciatemi!
Sono in mostruoso ritardo e per questo vi chiedo scusa, non mi lamenterò se vorrete farmi la pelle (ne avreste tutto il diritto). Dico la verità, mi sono dimenticato di postare questo capitolo e me ne sono accorto solo ora preso com'ero da tutt'altre cose...
Comunque, da qui in poi la storia verrà stravolta (non so se meglio o se in peggio), ci sarà l'arrivo di altri personaggi (qualcuno Nuovo di mia creazione) e nulla... Spero non ve la siate presa troppo per questo ritardo e che il capitolo vi sia piaciuto, mi raccomando recensite ;) Il Senju :)

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Capitolo 9
*** Flashback ***


La camera da letto era completamente buia.
Aperta la porta con lentezza, la ragazza sollevò la mano destra alla ricerca dell'interruttore della luce, passando i polpastrelli fasciati sulla superficie leggermente ruvida delle pareti della stanza.
L'unico rumore che si sentiva era lo sbattere del venticello gelido contro le finestre perfettamente serrate.
Nel momento in cui le dita della rosa raggiunsero il bottoncino di accensione, una mano un po' più grande della sua, prese il polso della ragazza prima che la luce illuminasse tutta la camera e, stretta le presa, portò il braccio della kunoichi dietro la schiena per poi alzare la mano sinistra guantata all'altezza del volto pallido e spaventato di lei per tapparle la bocca.
La ragazza, sentita la pressione sulle proprie labbra e poco sotto il naso, si fece sfuggire la stampella che cadde con un rumore sordo sul pavimento e tentò di liberarsi dalla morsa, dimenandosi energicamente ma invano.
Ad un tratto, si sentì voltare verso il suo aggressore, cercò quindi di riconoscere il viso dell'uomo coperto però da una maschera tinta di nero dalle fattezza animali, più precisamente quelle di un falco, dalla quale si poteva notare unicamente, attraverso le fessure per gli occhi, il colore di quest'ultimi: rosso cremisi con delle piccole macchie nere intorno alla pupilla.
La ragazza stupita da ciò che aveva appena visto iniziò ad utilizzare tutta la forza che aveva in corpo per fuggire, ma quando l'aggressore la spinse sul letto con ferocia e le bloccò braccia e gambe con il proprio corpo, si ritrovò a fissare quelle iridi particolari. Grandissimo errore, dato che si ritrovò immediatamente in un luogo estremamente differente da casa sua.

L'aria era tesa. Dannatamente tesa.
Avevano appena sigillato e sconfitto Kaguya ma la guerra non era ancora completamente finita.
Il ninja dai capelli grigi e la maschera quasi completamente stracciata era rimasto accanto al corpo della sua giovane studentessa per parecchio tempo, troppo per un Genjutsu normale ma non per uno prodotto dal Rinnegan.
Osservò con angoscia il cielo scarlatto coperto da nubi scure portatrici di tempesta e temporali, ma lui, in fondo, sapeva benissimo a cosa erano dovute.
Un boato risuonò fino alle sue orecchie facendogli salire l'ansia sino al petto. L'unica cosa che poteva fare in quel momento era aspettare e prendersi cura dell'allieva.
Proprio quest'ultima si mosse leggermente destando così l'uomo dai propri pensieri; la figura spalancò gli occhi arrossati e con voce tremante disse:

< Kakashi-sensei? >
< Sakura. Tutto okay? > chiese con voce rauca
< Naruto e Sasuke-kun... D-dove sono? >
Era scossa e si notava evidentemente.
Kakashi non ebbe bisogno di rispondere che un altro fragoroso rumore attirò l'attenzione della rosa che, traballante si alzò e, dopo essersi massaggiata il braccio destro, bruciato precedentemente dall'acido, diede le spalle al maestro iniziò a zoppicare verso il luogo da cui provenivano le varie nubi tuonanti e piene di fulmini e lampi.

< Sakura! Non ci provare! >
La ragazza ignorò bellamente l'uomo e continuò la sua camminata aumentando il passo. Dopo poco, la rosa si fermò e, voltandosi verso Kakashi lo "rassicurò" :

< Tranquillo Sensei, non permetterò che si uccidano a vicenda... - e avendo visto lo sguardo preoccupato dell'albino aggiunse - Non sono più debole. E non sono inutile. Li salverò io questa volta... Se ce ne fosse bisogno però, allora userò questo! >
Con la mano sinistra la ragazza dai capelli rosa andò ad indicare il rombo che spiccava nel mezzo della fronte, simbolo caratteristico anche della sua maestra.
Giratasi nuovamente, si allontanò con sicurezza.
Con uno sospiro stanco Kakashi la seguì senza preoccuparsi di essere notato e, quando raggiunse l'allieva, ricevette una semplice occhiata.

Ciò che fermò la loro corsa erano due ragazzi completamente opposti che, seppur stremati, continuavano a darsele senza sosta.

Kakashi non poté fare nulla quando la rosa saltò verso il centro della valle dove i due stavano combattendo, rimase lì, nascosto tra gli alberi ad osservare con angoscia la scena.

< Fermatevi! >

A quella voce conosciuta, il biondo e il moro si bloccarono per poi voltare il viso con stupore il primo dei due, e con rabbia il secondo.

< Sakura-chan... cosa ci fai qua? >
La ragazza rimase in silenzio e osservò con pena il modo in cui erano ridotti i compagni.

< Che cosa non hai capito della frase "restane fuori" ? >

La voce che invece ebbe risposta fu quella del moro, pronunciata con disprezzo.

< Non lascerò che vi uccidiate a vicenda. > la fermezza con cui la donna parlò stupì entrambi, ma questa non servì a calmare gli animi dei due ninja.

< Sakura-chan, ti prego, non voglio che ti accada qualcosa quindi vai via... È una questione tra me e il teme. >

< Sei solo d'intralcio. Una persona in più da ammazzare prima di uccidere lui. È inutile far fuori una debole quindi, meglio che tu levi le tende. >

Queste parole dette dai due compagni di squadra ferirono la ragazza che, arrabbiata rispose con veemenza:
< Non è solo una vostra faccenda Naruto! Siamo un team dannazione, lo dici sempre NO?! Quindi c'entro anche io! >
L'Uchiha alzò gli occhi al cielo e stufato, iniziò a caricare nella mano sinistra il Chidori che con uno stridolio acuto graffiò l'udito dei presenti.
< No Sakura-chan, è differente. Ti ho promesso che l'avrei riportato a casa ed è ciò che sto facendo ora, ma tu, mettendoti in mezzo, sei un peso. Per favore vattene ora. > il biondo era a conoscenza del fatto che quelle parole avrebbero colpito la compagna, ma non c'era altro modo per farla allontanare.

Seguendo così l'esempio dell'avversario, sollevò la mano destra e preparò la sfera rotante di chakra azzurro.

Rasengan contro Chidori.

Sakura sapeva. Anche Kakashi sapeva.
Quell'ultimo scontro sarebbe stato fatale a tutti e due poiché era l'ultimo rimasuglio di chakra rimasto nel corpo dei ragazzi.

Sakura affranta e furiosa, si voltò allontanandosi dal migliore amico e dall'amore della sua vita con il volto magro contratto in una smorfia.

Il tutto accadde a rallentatore.

Sasuke si lanciò verso il nemico con la potenza distruttiva del fulmine nella sinistra.
Naruto corse con nel palmo la rappresentazione del cuore di tutti gli amici e i compagni, ormai stanco di rincorrere l'amico.

In quel preciso istante Sakura si voltò e prese la rincorsa. Spiccò un balzo e con furia scaraventò un pugno sul terreno in modo tale da dividere i compagni.

Il suolo si sollevò di circa tre metri disintegrato dalla forza del colpo. Disintegrato come la mano dell'autrice della tecnica.

Per Kakashi fu come rivivere il proprio incubo.

Quattro figure e un luogo.
Naruto.
Sasuke.
Sakura.
E lui. Lui che anni prima era arrivato in tempo, ma che ora, sapeva, non avrebbe potuto fare nulla se non guardare e sperare...

L'impatto che seguì scaraventò i presenti a metri e metri di distanza, tranne una figura che rimase nel centro del cratere formatosi ancora leggermente cosciente.


La guerra era terminata. Finalmente era tutto concluso.
Ino Yamanaka incominciò a cercare le teste dei suoi due compagni di team per essere sicura che stessero bene e, quando accadde, corse da loro con foga (per quanto gliene rimanesse) e li abbracciò stremata.

Nel momento in cui si rese conto che non c'erano tracce della migliore amica dai capelli color confetto, la paura l'assalì e facendo vagare lo sguardo per il campo devastato, udì dei rumori di un combattimento ancora in corso. Decise allora, accompagnata da Shikamaru e Choji, di andare a controllare.

Nel silenzio generale giunto con la conclusione del conflitto, delle urla disumane di terrore presero possesso della tranquillità appena creatasi, facendo gelare il sangue a tutti quanti colore che le sentirono.

< Ino... > la voce dell'Hokage risuonò chiara pur essendo solo un sussurro attirando gli sguardi degli shinobi che subito, dopo essersi tirati in piedi con difficoltà, la seguirono in una corsa infinita e faticosa.

Giunti alla Valle della Fine lo scenario più raccapricciante mai visto prima si presentò loro.

Due corpi striscianti si stavano trascinando verso il centro del luogo per raggiungere una terza figura.
Su quest'ultima, era accasciata la ragazza di Konoha dalla lunga chioma biondo platino che con le sue urla aveva richiamato tutti, mentre tentava di tenere in vita la quarta persona.

Il primo a raggiungerla fu Kakashi, zoppicante e ferito, ma ancora tutto intero.
Si inginocchiò accanto ai suoi allievi e li vi rimase senza proferire parola.

Alla vista di tutto quel rosso scarlatto, l'Hokage della Foglia non poté che trattenere un conato di vomito. Anche per una donna come lei, quella visuale era davvero troppo.
Il più velocemente possibile affiancò la seconda allieva e quando i suoi occhi ambra si posarono su ciò che era rimasto del corpo della sua pupilla, il cuore perse un battito e il respiro le si mozzò in gola.

Sotto Sakura Haruno si estendeva una pozza di sangue di un rosso acceso, che le sporcava i capelli rosa donando loro una tonalità simile a quella di Kushina Uzumaki.
Gli occhi chiusi, la bocca semiaperta e il petto immobile spaventarono a morte la Senju, ma ciò che impressionò tutti quanti maggiormente era sotto il volto pallido e magro e il collo segnato da tagli della ragazza.
Della ninja Haruno Sakura rimanevano soltanto il busto e una parte di gamba.
Le braccia erano state completamente distrutte, bruciate e di loro, infatti, non vi era più traccia; stessa sorte era toccata alle gambe. Da una gamba, si poteva intravedere perfettamente la fine del femore e dall'altra, all'altezza dell'anca, un fiotto copioso di sangue allargava, insieme a quelli delle braccia, la pozza rossa nella quale stava affogando la rosa.

< S-Sakura-chan... > la voce rotta di Naruto Uzumaki fece voltare la kunoichi che spalancò gli occhi quando notò la mancanza del braccio destro del ragazzo; situazione tale e quale era quella del ninja traditore.
Tsunade iniziò a impartire ordini a chiunque in modo tale da salvare almeno i due ninja.
Nello stesso istante si inginocchiò accanto all'allieva prediletta spingendo via una Yamanaka traumatizzata con le lacrime agli occhi, che continuava a ripetere a scatti:
< Non c'è b-battito... Ti p-prego Sakura apri gli o-occhi, non scherzare... Tsunade-sama la prego, la aiuti... >
La Sannin controllò se la sentenza dell'altra fosse vera e quando la accertò, deglutì a vuoto.

Non poteva permettersi di fallire anche questa volta.
Non voleva dover piangere un'altra morte di una persona a lei cara. Se con Dan e Nawaki aveva fallito, con Sakura avrebbe avuto successo.
Voleva che lei vivesse, voleva rivedere ogni giorno quegli occhi smeraldini e quel sorriso fanciullesco illuminarle la giornata. Voleva scoprire cosa il futuro avrebbe riservato a quella diciassettenne che ormai era una figlia adottata per lei, quella "figlia" a cui aveva insegnato tutto ciò che sapeva senza segreti.
Ordinò a Shizune di affiancarla e, con la mora alla sua sinistra, corrugò la fronte, si morse il labbro inferiore e iniziò a curare la rosa che pareva senza speranza.

Alle tende del campo medico, il via-vai di ninja non cessava neanche di notte, soprattutto quello degli shinobi diretti nella tenda del Team 7 dove Naruto, Sasuke e Sakura riposavano incoscienti del trambusto intorno a loro.

Alla fine li avevano salvati. I medic-ninja avevano stabilizzato le condizioni dei due ragazzi che, senza più un briciolo di chakra erano entrati in coma.
Tsunade Senju invece, aveva dimostrato a tutta l'alleanza il merito della sua fama salvando la ragazza dai capelli rosa, mostrando in questo modo anche l'attaccamento nei confronti della giovane; ella aveva ripreso a respirare subito dopo il primo e tempestivo intervento della Maestra che le aveva liberato i polmoni dal mare di sangue dal quale erano stati riempiti, successivamente per le amputazioni avvenute, dovettero compiere diverse operazioni sulla rosa.
Alla fine però, era anche lei entrata in coma come i due amici, senza sapere quando si sarebbero risvegliati.

Kakashi Hatake osservò rattristato, ma sereno, i tre corpi sulle barelle per poi tirarsi alle spalle il telo verde della tenda.


Quando Sakura aprì gli occhi, si ritrovò sul letto di camera sua, la luce ancora spenta e la finestra spalancata.
Alla porta d'ingresso Ino Yamanaka stava per sfondare il legno per la tanta foga messa nel bussare.
Le iridi infuocate della rosa saettarono verso la porta della stanza che venne distrutta subito dopo dal pugno devastante che le diede.
Iniziò così a rivoltare casa con furia cieca.

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