LA FINE DI XENA, L'INIZIO DI UNA STORIA D'AMORE

di FlawlessDiva
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ADDIO, XENA! ***
Capitolo 2: *** CHIARIMENTI? ***
Capitolo 3: *** QUANDO I DESTINI SI SCONTRANO... ***
Capitolo 4: *** MEA CULPA ***
Capitolo 5: *** QUESTA RAGAZZA E' DI TUTTI ***
Capitolo 6: *** TSUNAMI ***
Capitolo 7: *** Epilogo: introspezione ***



Capitolo 1
*** ADDIO, XENA! ***


Gabrielle si trova sola su una galea e tiene tra le mani l'urna contenente le ceneri di Xena. 

Gabrielle: "Una vita continua di viaggi ti ha portato nelle terre più lontane, ai confini più estremi della Terra."
Xena: [Appare vicino alla sua amica.] "E nel luogo dove io rimarrò per sempre... il tuo cuore." 

Xena: "Ora dove andiamo?"
Gabrielle: "Penso che dovremo andare fino alla terra dei faraoni. Cercano una fanciulla con un chakram."
Xena: "Ovunque tu vada, io sarò al tuo fianco."
Gabrielle: "Sapevo che l'avresti detto." 

“Eeeeee Stop!”

La voce di Robert Tapert decretò la fine del telefilm mitologico più apprezzato di tutti i tempi.

Gli attori,le comparse,gli stunt,e tutto lo staff che fino a quel momento avevano condiviso gioie,paure,risate e complicità,stavano per abbandonare il set di XWP per sempre.

Molti si salutarono con delle pacche sulle spalle,altri si abbracciarono,altri ancora si scambiarono i reciproci numeri telefonici e gli indirizzi.

Nessuno voleva perdere i contatti,anche se un giorno, a molti di loro sarebbe accaduto; per gli impegni,la vita privata e le carriere di ciascuno che avrebbero percorso inevitabilmente vie differenti.

Anche Lucy e Renee si salutarono, ancora vestite con i costumi di Xena.

“E così siamo arrivate alla fine di questo viaggio” disse Lucy sorridendo.

“Si…” rispose l’amica, con voce fioca.

“Dai non fare quella faccia triste! Pensa solo alle numerose opportunità che ti si apriranno ora!”

“Lo so, è solo che…”

“Solo che?!? “ incalzò nuovamente Lucy, aggrottando la fronte.

“Niente Lucy” disse Renee sorridendo. “Ci stanno chiamando…credo abbiano organizzato il rinfresco di cui parlavano giorni fa…Andiamo!”

In un area del set difatti, tutto era stato organizzato con cura: c’erano cibo e bevande in abbondanza. Lucy si buttò con avidità su tutto, mentre Renee sembrava piuttosto restia al ben di Dio che le si proponeva davanti agli occhi.

“Renee credo tu debba provare questo, è buonissimo…assaggia!” la stuzzicò Lucy sorridendo, mentre masticava un pezzetto di pasticcino grondante di crema, che scivolò sulle sue dita…

“Ok, da che parte li trovo i bignè?” e si guardò intorno, cercando tra la tavola imbandita.

“Gli ultimi tre li ho divorati io! Ma assaggia questo che ho in mano!”

“Lucy…è disgustoso…hai crema dappertutto!”

“Dai non fare la schizzinosa! Assaggia!”

Renee era evidentemente imbarazzata da quella proposta, ma accettò, anche se inizialmente esitò.

Prese la mano di Lucy, e Lucy avvicinò il bignè che aveva tra le dita alle labbra di Renee, che divenne improvvisamente e delicatamente rossa. Se ne accorse dalla vampata di calore che percorse il suo viso... Quindi afferrò il dolcetto e si girò di scatto alla sua sinistra facendo finta di salutare uno dei cameraman. 

 

“Un attimo di attenzione, prego.”, la voce di Rob interruppe il mormorio festoso. “Prima di tutto vorrei ringraziare tutti per lo splendido lavoro fatto in questi anni. Abbiamo formato un ottimo team e ognuno di voi è stato prezioso per la realizzazione di XWP. Il successo che abbiamo riscosso e che, spero, continueremo a riscuotere è frutto dell’impegno di tutti voi. Grazie di cuore!”

Gli applausi arrivarono numerosi e ognuno, a modo suo, si sforzava di non cedere all’emozione di quel momento.

“Ancora un attimo, devo dirvi un’ultima cosa” disse nuovamente Rob, cercando di far sentire la sua voce nonostante gli applausi. “Ho appena saputo che tra circa un mese sarà pronto il montaggio degli ultimi due episodi. Il montaggio definitivo con effetti speciali e tutto il resto. Quindi, se vorrete, sarà una buona occasione per ritrovarci tutti insieme e guardarli in anteprima. Quando avremo stabilito data e luogo vi avvertiremo tutti.”

“Ok ragazzi! Tra un mese vi voglio vedere tutti qui, mi raccomando! Ed ora… Buona continuazione della festa!” disse Lucy con entusiasmo.

Renee la osservava con un leggero sorriso, appena accennato. La sua amica era sempre pronta a mimetizzare l’emozione con l’allegria e le battute sarcastiche. Ma in fondo al cuore anche lei era molto dispiaciuta per la fine delle riprese. 

“Tu ci sarai, vero?” e il blu profondo degli occhi di Lucy si posò con aria interrogativa sul viso di Renee. “Certo che ci sarò! Non potrei mancare per niente al mondo!”

Lucy sembrò sollevata da quella risposta.

“Non credere di poterti liberare di me tanto facilmente!” disse Renee, dando una piccola gomitata d’intesa a Lucy e aspettandosi la solita battuta in risposta. Ma Lucy si fece stranamente seria: “Ma io non voglio liberarmi di te”.

I loro sguardi si incrociarono ancora per un istante…

“Ehi, ragazze! Che ci fate qui da sole? Buttatevi nella mischia con gli altri!” e furono trascinate in mezzo agli altri attori e attrici per trascorrere ancora un po’ di tempo in allegria tutti insieme.

 

Al termine della festa ognuno tornò ai rispettivi alloggi. La giornata era stata ricca di emozioni ed erano tutti molto stanchi. Nei giorni successivi il set sarebbe stato smontato, e le immense e incontaminate distese verdi neozelandesi sarebbero rimaste un bellissimo ricordo, nel cuore di tutti quelli che vi avevano lavorato e vissuto per questi anni.

Anche la maggior parte degli attori e attrici del cast sarebbero partiti il giorno successivo. Dall’aeroporto di Auckland ognuno avrebbe preso il proprio aereo, diretto verso casa e verso una nuova fase della propria vita. 

Comprese Lucy e Renee.

Anche se tutti stavano già aspettando il momento in cui si sarebbero incontrati nuovamente. Un mese, in fondo, passa in fretta…

 

********

 

“Eccomi di nuovo a casa.” Disse Renee con un sospiro. Aveva accantonato le valige in un angolo e con uno sguardo abbracciò tutta la casa. Era felice di essere tornata nel suo ambiente, nella sua città. Ed era felice di poter rivedere i vecchi amici e i parenti. Dopo la fine di XWP, adesso avrebbe potuto dedicare un po’ di tempo a sé stessa e coltivare i suoi hobby, prendendosi una pausa, prima di pensare nuovamente a cosa le avrebbe riservato il futuro. 

Nonostante la sua evidente felicità, però, c’era una piccola ombra malinconica nei suoi occhi. Era già sicura che le sarebbe mancata molto la vita degli ultimi anni. Sentiva una specie di vuoto dentro di sé, e un nodo alla gola.

“Chissà se rimarremo veramente in contatto…” pensò. “Sono cose che si dicono nell’euforia del momento… Ma poi ognuno torna alla propria vita, ai propri impegni, alle proprie famiglie… E forse non rimane né il tempo né la voglia di tenersi in contatto…”

Biip – biip!

Il suono allegro del cellulare la destò da questi pensieri. Era arrivato un messaggio. Senza troppa voglia prese in mano il telefono e guardò. Il suo cuore cominciò a battere forte e l’ombra malinconica nei suoi occhi svanì… “E’ Lucy!”

- Ciao testolina bionda! Com’è stato il rientro a casa? Spero sia tutto ok. Volevo solo   salutarti… Fatti sentire anche tu qualche volta, intesi? A presto. -

Renee fece un enorme respiro. Il suo cuore sembrava impazzito. Eppure era solo il saluto di una cara amica. Che motivo c’era di essere tanto emozionata?

 

Biip – biip!

“E’ lei.” Pensò Lucy. Non aveva nemmeno posato il cellulare perché si aspettava subito una risposta da Renee.

- Ehi, non ce la fai proprio a stare senza di me! :D Qui tutto bene, anche se comincio già a sentire la nostalgia. E guai a te se mi prendi in giro perché son troppo sentimentale! Certo che mi farò sentire… Un bacio…-

Lucy guardò fuori dalla finestra. Era come se i suoi occhi volessero vedere oltre l’orizzonte… “Anch’io sento già una grande nostalgia e un vuoto che vorrei colmare…”

 

Inizialmente i giorni passavano lenti. Si era passati dalla vita frenetica e senza orari del set, ad una vita tranquilla e senza troppi impegni. Succede sempre così: quando non hai tempo di dedicare spazio ai tuoi piaceri personali, aspetti con ansia il momento in cui potrai prenderti una pausa; e quando questa pausa arriva ci manca poco che rimpiangi i momenti in cui non avevi un attimo libero! 

Ovviamente non per tutti era così. Per esempio Lucy si era già buttata a capofitto nel progetto che l’avrebbe portata a realizzare un disco. Era da molto che stava cercando di portare a termine questo suo sogno nel cassetto, e finalmente ora aveva il tempo di farlo. Cantare era sempre stata una delle sue passioni, la faceva stare bene. Naturalmente non aveva esitato un solo istante ad informare Renee di questa bella novità, e così aveva saputo che anche lei si stava dedicando ad una sua grande passione: la pittura.

E così, pian piano, il mese trascorse…

 

E finalmente arrivò la telefonata tanto attesa. Tutto il cast era invitato a Los Angeles per assistere alla prima degli ultimi due episodi di Xena, Warrior Princess!

“Tra pochi giorni ci rivedremo…”. Senza saperlo Lucy e Renee stavano pensando la stessa cosa, e con la medesima gioia nel cuore…

 

********

 

“Uff, che caldo” mugugnò Renee appena scese dall’aereo. Entrata in aeroporto trovò subito una persona mandata dalla produzione a prenderla, e un taxi che aspettava in strada.

Los Angeles era la solita città caotica di sempre, e man mano che si avvicinavano agli studi televisivi la gente per le strade aumentava. Come di consueto c’era la solita, numerosa schiera di turisti, organizzati in gruppi, che si mescolavano agli addetti ai lavori, ai tecnici, alle comparse. Pezzi di scenografie che si spostavano da un capannone all’altro, passando attraverso un fiume di persone, molte delle quali erano li per cercare di accaparrarsi una foto o un autografo da questo o quell’altro attore o attrice.

Il taxi si fermò di fronte all’entrata secondaria di uno degli studi. Dopo aver percorso un lungo corridoio, Renee fu introdotta in una sala enorme. Sembrava un auditorium. Si guardò intorno, e subito cominciò a riconoscere i volti noti che avevano fatto parte del cast di XWP.

Cominciarono i saluti e le strette di mano. Era bello ritrovarsi. Ognuno chiedeva agli altri cosa aveva fatto durante questo mese… L’affiatamento non era diminuito, anche se quasi nessuno aveva più avuto occasione di avere contatti con gli altri.

Renee si guardava intorno, mentre cercava di dar retta a tutti… “Ma dov’è Lucy?” pensò.

Contemporaneamente, all’esterno dell’auditorium, una decappottabile chiara fu parcheggiata proprio accanto all’entrata. “Spero di non essere in ritardo!” disse Lucy togliendosi gli occhiali da sole e guardando verso il capannone. “Studio 5. Dovrebbe essere questo.” Scese dall’auto ed entrò.

Diede una rapida occhiata al salone dove ci sarebbe stata la proiezione: “Wow! Qui non si scherza! Hanno fatto le cose in grande!”.

Qualcuno gridò: “Ehi, è arrivata Lucy! Adesso possiamo cominciare!”

Renee sentì un tuffo al cuore. E di nuovo non seppe spiegarsi il perché di tanta emozione. Si girò, e i suoi occhi incontrarono quelli di Lucy.

Nessuna delle due disse una parola. Ci fu solo un sorriso e un lungo abbraccio…

 

Ciascuno si prese un posto a sedere. Ormai tutti si erano salutati e Rob e gli altri membri della produzione furono compiaciuti nel vedere la grande partecipazione a quest’evento. La proiezione poteva cominciare.

 

Nel buio della sala la pellicola scorreva lenta e inesorabile riflessa negli occhi delle due protagoniste, che assistevano l'una al fianco dell'altra, all'epilogo di un telefilm che era già leggenda e che aveva dato la possibilità ai loro destini di incrociarsi e forse, di non separarsi tanto facilmente.

 

Renee si sforzava di tenere sotto controllo il cuore che le batteva tanto forte da temere che Lucy, seduta alla sua sinistra, potesse sentirlo. La sola idea che ciò accadesse la fece andare nel panico e una miriade di preoccupazioni affollarono la sua mente. “Ehi Renee, calmati” pensò. “Cosa direbbe Lucy se si accorgesse di quest’imbarazzo? Cosa mi sta succedendo? Di questo passo non riuscirò nemmeno a godermi la proiezione...” Proprio mentre era persa tra i suoi dilemmi, sentì una mano calda e leggera posarsi sulla sua. Era quella di Lucy, che l'aveva sfiorata nell'intento di richiamare la sua attenzione per chiederle delle impressioni sullo spettacolo.

Renee sobbalzò al solo contatto con la donna e ritrasse la mano istintivamente. 

 

“Cosa ti succede testolina bionda? Hai paura del buio? ” le sussurrò Lucy all’orecchio.    “Ehm..no..buio no..niente. Ero solo sovrappensiero..Studiavo gli effetti speciali, cosa ne pensi? Credo che abbiano fatto un ottimo lavoro” disse Renee sforzandosi di stare calma, anche se il movimento frenetico delle sue mani tradiva le sue emozioni.

“Ah, sì..gli effetti speciali.. Sì, Yodoshi è abbastanza disgustoso con quella viscida e lunga lingua.. Ssshh guarda! Ora c'è Akemi che ti disegna quel doloroso tatuaggio sulla schiena..!” ribattè Lucy, fissando gli occhi sullo schermo..particolarmente eccitata per la scena a cui stava per assistere.

“Sì, e ci sei anche tu ad alleviare il mio dolore tenendomi per mano..Sempre presente e pronta a proteggermi..”.

 

Renee pronunciò quelle parole con un filo di voce, quasi impercettibili all'orecchio umano. Provava invidia per il personaggio da lei interpretato, ma non riusciva a spiegarsene la ragione. “Ma che razza di desideri produce il tuo cervello Renee? Inizio a pensare seriamente che tu stia impazzendo” si disse, meravigliandosi di ciò che aveva detto.

Seppure dette sottovoce, Lucy riuscì a udire quelle parole e ne avvertì la punta di invidia e di tristezza. Anche lei come Renee sentiva crescere dentro di sé contrastanti sensazioni, ma nessuna delle due era ancora pronta ad ammetterlo, probabilmente per la paura della reazione che avrebbe suscitato nell’altra. D’altra parte lei riusciva a mascherare molto bene le sue emozioni...  Evidentemente in sei anni aveva avuto modo di  imparare qualcosa dal personaggio da lei interpretato, così freddo e duro in apparenza ma che all'occorrenza riusciva a dimostrare con pochi e fugaci gesti, sguardi o parole i propri sentimenti. 

Mentre fiumi di pensieri si rincorrevano nella sua mente, un quesito si impose sugli altri e Lucy lo lasciò uscire con estrema naturalezza, quasi come se appartenesse ancora ai labirinti della sua psiche e non avesse mai oltrepassato il confine delle sue suadenti labbra: “Credi sia così facile anche nella realtà? ”  

“Ehm..cosa?” chiese Renee arrossendo. Quella domanda così diretta e improvvisa le fece capire che Lucy aveva sentito le sue parole di prima. 

“Mi riferisco alle tue parole di qualche minuto fa...”

 

Un attimo di pausa... Renee continuava a guardare dritto davanti a sé... Lucy prese un bel respiro profondo e proseguì.

“ Pensi sia così facile far sentire a una persona quanto è importante per te? Basta un semplice gesto come quello a cui abbiamo appena assistito?”  

 

Mentre sussurrava queste parole, inconsapevolmente le loro mani si sfiorarono, provocando in entrambe un fortissimo batticuore... In quell'istante per entrambe il tempo si fermò. Si guardarono negli occhi. Renee aprì le labbra e riuscì a pronunciare solo un monosillabo: “Sì...”. 

Gli occhi cerulei di Lucy si illuminarono tanto da essere perfettamente visibili anche al buio da una Renee completamente paralizzata dall'emozione. Erano sorprese da loro stesse. Poteva essere solo un puro sentimento d'amicizia a scatenare questo turbinio di sensazioni celestiali? 

 

Lucy sorrise, e delicatamente ritrasse la mano e la strinse intorno al bracciolo della sedia... con forza... quasi a voler sopprimere ciò che le aveva invaso l'anima fino a qualche istante prima. “Cos'è questo disagio emotivo? Ti stai indebolendo Lucy?”. Questo per lei era un disagio. E non è un termine sbagliato. Per una donna come lei, forte e rigorosa che fa sempre le scelte giuste, quelle proficue e che portano in dotazione una superficie stabile sotto i piedi..questo tipo di emozione rappresentava un forte, fortissimo disagio.

Mentre Lucy, quasi spaventata si ripeteva che qualunque cosa fosse doveva finire, Renee ripiombata improvvisamente nel mondo terreno, non appena la mano dell’amica si ritrasse dalla sua, cercava inutilmente di non cedere all'emozione e alla tentazione di guardarla...o di cercare nuovamente un contatto con il suo corpo.

Si imponevano entrambe di guardare lo schermo per superare quel momento di imbarazzo...ma la pellicola non venne in loro soccorso.

Eccole assistere a una delle scene meglio riuscite dell'intera saga “ il bacio della forza”. Vedendo le loro labbra baciarsi su un grande schermo, davanti a tutto lo staff tra l'altro, non poterono evitare di arrossire...e stavolta entrambe! Neanche Lucy riuscì a minimizzare e a nascondere le proprie reazioni emotive.

In quel frangente si trovarono in trappola... Lo schermo era fonte di imbarazzo...Tutta la gente in sala le guardò con aria maliziosa...Loro due non potevano né parlarsi né guardarsi altrimenti avrebbero lasciato trapelare la confusione interiore del momento... Cosa avrebbero potuto fare? Ebbero la medesima idea... 

Tirarono fuori il cellulare fingendo di aver ricevuto un sms...!

Idea alquanto scontata e banale, ma che le salvò momentaneamente dal disagio reciproco. Accortesi della situazione paradossale si guardarono per un attimo per poi abbassare subito lo sguardo. 

 

Altri pochi minuti di panico ed ecco che arrivarono i titoli di coda...

L'incubo era finito...

La luce ritornò in sala...

Tutti si alzarono e diedero il via ad un lungo e forte applauso!

 

 

                                                                                                                ********

 

Nella confusione, Renee cercò di sgaattaiolare fuori.

Non era da lei spingere, chiedere permesso e salutare velocemente tutti, ma aveva la sensazione che la serata avrebbe avuto risvolti imbarazzanti, e così cercò di sparire il più presto possibile per tornare in albergo e dormirci sopra.

Stava proprio per uscire, quando sulla sua sinistra, vicino alle scale, vide Claire (Stansfield alias Antinea in XWP) parlare con Lucy.

Sembravano davvero interessate a qualsiasi cosa si stessero dicendo…

Claire sembrava cercare un contatto con Lucy continuamente. E poi le lanciava sorrisi evidentemente maliziosi.

“Ma sì, Claire è fatta così” pensò.

In tutto ciò però non si decideva proprio ad uscire. Continuò a guardare.

Ad un certo punto Claire scostò una ciocca di capelli a Lucy sfiorandole addirittura il viso con un dito.

A quella scena Renee sembrò quasi impazzire.

Dalla precedente voglia incontrollabile di tornarsene in albergo, andò diretta verso Lucy come una furia, mettendole le braccia intorno al suo.

“Lucy, ma allora sei qui! Ti stavo proprio cercando! Ah, ciao Claire, come stai carissima? Non pensavo saresti venuta!”

“Ciao Renee, sì alla fine sono venuta. E’ stata una decisione dell’ultimo momento, volevo rivedere alcuni di voi. Specialmente Lucy…”

Lucy sembrava imbarazzata dal contesto. Renee che stranamente le cingeva il braccio, e Claire che sembrava infastidita dalla presenza improvvisa di Renee.

“Beh Claire, io e Renee andiamo a bere qualcosa al locale qui vicino, vuoi unirti a noi?”

“No grazie, Lucy, magari un’altra volta. Ti chiamo io. Buona serata. Ciao Renee”.

Salutandola le lanciò un’occhiataccia stile “Antinea” che Renee non avrebbe mai dimenticato.

“Quindi andiamo?” Esortò Renee.

“Ma dov’eri finita Renee? Ti ho cercata per tutta la sala, pensavo te ne fossi andata via senza nemmeno salutarmi!”

“Ma no, è solo che…”

“Solo che…cosa?”

“Nulla. Senti ma cosa voleva Claire da te?

“Cosa avrebbe dovuto volere, scusami?

“Niente. Dai, andiamo a bere un drink.

 

                                                                                                             ********

 

“Ma da quando bevi così tanto, Renee?”

“Stasera mi va così”

Erano nel locale da mezz’ora, e Renee era già al terzo drink.

“Renee, ma stai bene?”

“Sì, sto benissimo. Quindi cosa voleva da te, Claire?”

“Sto cercando per la seconda volta di capire la natura di questa domanda, Renee…”

“Mi sembra semplice. Ti piace?”

“In che senso dovrebbe piacermi?”

“Nell’unico senso possibile, Lucy. Ti piace? La consideri una bella donna? Te la vuoi potare a letto?”

E dopo queste ultima parole, si mise a ridere, come se si fosse accorta di essere andata oltre, di non riuscire più a mantenere un distacco. Ormai parlava a ruota libera, complici i drink.

“Renee, mi rendo conto sia l’alcool a parlare per te…”

“ E io mi rendo conto che tu non mi vuoi rispondere, Lucy!” Disse alzando la voce, con gli occhi lucidi e rossi, fissando quelli di Lucy. Cosa che non avrebbe mai fatto per l’imbarazzo se fosse stata sobria.

Lucy sembrava aver capito l’andazzo, e cercò di risponderle con dolcezza.

“No, Renee. Non mi piace. Non come donna. E’ sempre stata solo una collega per me”.

“Ma lei ti ha detto che ti avrebbe chiamata, ed è stata maliziosa per tutto il tempo in cui avete parlato! E tu sembravi starci!”

“Renee, basta alzare la voce. Stiamo dando spettacolo…”

“Non me ne frega nulla, Lucy! Io sto malissimo!” E si mise quasi a piangere.

“Ascoltami Renee, adesso chiamiamo un taxi e ti porto in hotel, ok?”

“Ok, anche perchè non mi reggo in piedi…”

“Non preoccuparti, ci sono io accanto a te e non me ne andrò finché non saremo arrivate a destinazione”.

 

 

                                                                                                              ********

 

Finalmente arrivarono in hotel.

Lucy si fece dare dalla reception la chiave della camera di Renee, e la accompagnò.

Entrarono in stanza entrambe, e Renee si buttò subito sul letto.

“Renee dovresti bere un goccio di caffè e farti una bella doccia…”

“Lucy non ce la faccio…non sono abituata a bere…”

“Lo so. Ti conosco da anni…ma perchè?”

Renee si alzò con i gomiti appoggiati sul letto e ancora sotto l’effetto dell’alcool guardò dritto negli occhi Lucy.

“Perchè? Perchè non ne posso più Lucy. Sono stanca. Sono sei anni che recitiamo insieme. Sei lunghi anni in cui io ho trascorso più tempo con te per recitare in questo telefilm che respirare!”

“Vai avanti…” rispose Lucy dolcemente.

“In questi sei anni non ti sei mai accorta di nulla! Nulla!”

“Questo lo stai dicendo tu.”

“Lo sto dicendo io? Strano, perchè non mi sembra che tu mi abbia mai detto qualcosa!”

“Credo che per il bene di entrambe, sia stato meglio così Renee…”

“Stiamo parlando della stessa cosa, Lucy?”

“Penso proprio di sì…”

“Lucy, vieni qui per favore…” e la invitò a sedersi sul letto accanto a lei.

Lucy si avvicinò e si sedette accanto a lei. Ci fu silenzio.

Lucy guardò gli occhi lucidi e ancora rossi per colpa dell’alcool di Renee.

Renee guardò gli occhi blu di Lucy, ma nonostante l’ebbrezza, come sempre, non riusciva a sostenerne lo sguardo e abbassò il suo.

Lucy allora le accarezzò il viso, e Renee mentre volgeva lo sguardo ancora verso il basso, baciò delicatamente la mano di Lucy.

“Renee, tu sei ubriaca, ed io vorrei parlare con te in un momento diverso, magari domani, quando sarai lucida e serena…”

“Lucy io non riuscirò a rivolgerti la parola domani…lo so…”

“Farò in modo che ce la farai…”

“Lucy, no…” e questa volta la guardò negli occhi. “Quando mi guardi così, io mi sento morire…” sussurrò Renee…

Prese la mano di Lucy e la portò sul proprio petto.

“Ti sta scoppiando il cuore…”

“Sei tu…sei qui dentro, Lucy…”

“Che cosa dovrei fare ora, Renee? Sei ubriaca, sei a pezzi…”

“E sono innamorata. Di te.”

Lucy deglutì in modo evidente. Renee guardò Lucy quasi rassegnata ad un rifiuto.

“Va bene, credo di avere raggiunto il fondo della mia stupidità. Forse dovrei davvero riposare.” disse con un misto di rassegnazione e vergogna.

E mentre si stava stendendo, complice anche un’evidente stanchezza, si ritrovò Lucy sopra di lei a guardarla fissa negli occhi.

Si avvicinò al viso di Renee e delicatamente baciò le sue labbra.

Renee ricambiò prima delicatamente, poi, come se le labbra di Lucy avessero un tempo di scadenza ricambiò con foga cercandone la lingua…e trovandola…desiderosa della sua…

Fu un bacio lunghissimo, alternato. Delicato, passionale, lento, di nuovo passionale e profondo. Molto profondo.

Renee accarezzava i capelli di Lucy tra un bacio e l’altro, e Lucy le accarezzava il viso.

“Resti con me, stanotte, vero?” Disse Renee tra un bacio e l’altro.

“Sì, però…”

“Però cosa? Non vuoi fare l’amore con me?”

Sì…ma vorrei che tu fossi più cosciente, non mi va che la nostra prima volta sia così…”

“Sei proprio una principessa guerriera, Lucy…non vuoi approfittare di una fanciulla indifesa…” rispose sghignazzando. 

“No, voglio sia qualcosa di diverso” e la baciò ancora e ancora…”

“Però dormi con me, giusto? Anche perchè è molto tardi…”   

“Sì, dormiremo insieme…” e si mise sotto le coperte.

“Baciami ancora finché non mi addormenterò tra le tue forti braccia, Lucy…” e si avvinghiò nuovamente a lei…

Trascorsero la notte così, fino ad addormentarsi l’una nelle braccia dell’altra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** CHIARIMENTI? ***


CARE LETTRICI (E LETTORI? :D ),
DOPO AVER RICEVUTO DEI COMMENTI MOLTO POSITIVI ALLA PRIMA PARTE DELLA FF, HO DECISO DI PUBBLICARE LA SECONDA. E CE NE SARANNO ALTRE AL SEGUITO! STAY TUNED E BUONA LETTURA! ;)


Renee aprì gli occhi lentamente…
Guardò l’orologio del suo cellulare. Erano appena le sei e mezza della mattina…e si intravedeva ancora il buio fuori dalla finestra.
Alla sua sinistra Lucy dormiva tranquilla. Un respiro leggero. Un braccio sopra la fronte e uno sopra la pancia…le labbra distese e rilassate che accennavano un sorriso.
Renee non poteva crederci, le aveva confessato il suo amore. Un amore durato sei anni di riprese di Xena. Un amore mai rivelato, ma corrisposto.
Non riusciva più a riprendere sonno. Un pò per colpa del mal di testa, un pò perché dopo aver visto Lucy al suo fianco, Renee iniziò a sentire i battiti del suo cuore farsi più veloci.
Una miriade di emozioni le passavano nella mente.
Pensò a quanto Lucy fosse stata dolce a non approfittarsi di lei mentre era ubriaca.
Pensò a come nonostante fosse stata intrattabile, Lucy l’avesse sempre trattata con gentilezza.
“Amore mio…” sussurrò, e le accarezzò le labbra con il pollice, per poi ritornare in un sonno profondo…

                                                                               **********


Di nuovo sveglia.
Renee si girò, e alla sua sinistra Lucy non c’era più!
Si sollevò sul letto e in pochi secondi si sentì malissimo, quasi da svenire.
Lucy se ne era andata!
Non le aveva lasciato nessun biglietto né tanto meno un messaggio sul cellulare. Nulla!
Lì per lì non seppe proprio cosa fare, e alla fine optò per andare via dall’albergo.
Non si fece nemmeno la doccia, aveva i capelli in disordine e il vestito stropicciato, ma non le importava nulla.
Così scese alla reception come una pazza per pagare il pernottamento.
“Buongiorno Miss O’Connor”, disse il receptionist con gentilezza.
“Sì sì buongiorno! Senta mi dica quanto le devo.”
“Nulla Miss O’ Connor, ha già pagato poco fa Miss Lawless.”
“Come?”
“Sì, è tutto pagato. L’Hotel Hilton spera di rivedervi presto”
“Ok, arrivederci! Arrivederci!” rispose frettolosamente. Sembrava una folle.
Renee non stava capendo più nulla. Lucy era sparita come una ladra però le aveva pagato l’hotel…
Stava per dirigersi fuori dall’albergo quando si sentì chiamare:
“Renee!”
Era Lucy, comodamente seduta ad un tavolino del bar dell’albergo. Sorridente. Con un mano che salutava!
Renee era furibonda. Si avvicinò al tavolino e sottovoce con tono quasi minaccioso iniziò a farneticare:
“Tu devi essere impazzita! Pensavo te ne fossi andata!”
“Come?” E sorrise da un lato della bocca.
“Lucy, non fare quel sorrisino tipico di chi mi sta prendendo in giro! Non mi sono nemmeno lavata! Sono scappata come una pazza dalla stanza!” Si sedette con la mano sulla fronte.
“Renee, ti sarebbe bastato chiamarmi. Ho un cellulare anche io, ricordi?” disse Lucy sorridendo poggiandole una mano sull’altro braccio accarezzandolo.
“Sì ma…” e tacque per un momento.
“Dio mio…hai…hai ragione…non so cosa mi sia preso…oddio sono una stupida, una pazza! Chissà cosa penserai di me ora…”
“Nulla di nuovo, Renee. E sorrise ancora. “Penso però sia il caso tu faccia colazione, dato che ormai non potrai risalire in camera per sistemarti”. 
“Che vergogna…” sospirò Renee…
“Che cosa ti faccio portare?”.
“Un cappuccino e delle fette biscottate con della marmellata…poi non so…scegli tu quello che vuoi…grazie…”
“Ai tuoi ordini” rispose Lucy con il suo solito magnifico sorriso.



                                                                             **********


La colazione era davvero buona e abbondante.
Lucy e Renee erano al tavolino una di fianco all’altra. Lucy si fermava spesso a guardare Renee, e lei come al solito non riusciva a ricambiare lo sguardo per più di qualche secondo.
“Hai della marmellata sulle labbra…” Lucy tolse la marmellata dal labbro inferiore di Renee con un dito, e invece di pulirsi col tovagliolo, portò la marmellata appena raccolta alle sue labbra pulendole con un leggero movimento della lingua.
Renee divenne rossa come non mai, e Lucy, non contenta, accarezzò il viso di Renee cercando di spostarle il capo in modo che le loro bocche potessero baciarsi…ma Renee si spostò.
“Lucy…no…io…”
A quel punto Lucy le rispose un po’ seccata:
“Io non ti capisco. Non ti capisco proprio Renee”
“Cosa non capisci, Lucy? Sono imbarazzata per la figuraccia di prima. Sono imbarazzata per le condizioni in cui sono e sono imbarazzata perchè comunque sarebbe il caso di parlare.”
“Parlare di cosa? Non potremmo rimandare gli infiniti discorsi in un altro momento?”
“Sicuramente, ma non è il momento di lasciarci andare ad effusioni, e per giunta pubbliche!”
A quel punto Lucy si alzò in piedi e prese Renee per un braccio.
“Bene, andiamo!”
“Scusa? E che modi sono questi?” Esclamò Renee incredula.
“Nessun modo. Andiamo a casa mia. Così potrai farti una bella doccia e cambiarti!”
“ A casa tua? Adesso?”
“Sì adesso. Ho un appartamento qui a Los Angeles. Vado a prendere la mia macchina qui fuori!”


                                                                             **********


Per un buon pezzo di tragitto non si rivolsero la parola.
O meglio, questa volta Lucy era davvero arrabbiata, e ciò si riversava sull’acceleratore a cui dava abbondantemente gas.
“Non puoi andare un po’ più piano?”
“Adesso ti metti a sindacare anche su come guido, Renèe?”
“Dico solo che stai andando abbondantemente oltre il limite di velocità, Lucy”.
A quel punto Lucy inizió a frenare e sostó ad una banchina.
Spense il motore e si voltò verso Reneè.
“Mi vuoi dire che cos’hai? Inizio a perdere la pazienza sinceramente”, e sgranó i suoi occhi blu.
“Dobbiamo dirci tante cose, Lucy”
“Niente che possa essere affrontato in un altro momento?”
“Ho sofferto in questi anni, Lucy. Ho sofferto perché ti amavo, sentivo che forse anche da parte tua ci fosse qualcosa, e non abbiamo mai concretizzato nulla...”
“Devo spiegarti ora perché le cose sono andate così? Credi che io non abbia sofferto? E le accarezzó un ginocchio 
“Sì ma...” 
Non le fece finire nemmeno la frase, la guardó e inizió a baciarla dolcemente.
Renee questa volta ricambió. Altrettanto dolcemente e affondando le mani nei capelli di Lucy...Lucy nei capelli biondissimi di Renee...
“Coraggio, andiamo a casa...ok?” Lucy sorrise
“Ok...” rispose Renee anche lei con un sorriso 

                                *********

“Eccoci arrivate finalmente! Accomodati!”
Renee entró nell’appartamento di Lucy timidamente...
Lucy chiuse la porta di casa, e mentre Renee si stava guardando intorno, da dietro, con le braccia, cinse la vita di Renee iniziando a baciarla sul collo e a sussurrarle parole nell’orecchio...
“La doccia è di là...se vuoi ti raggiungo...”
Renee non stava capendo più nulla, i baci di Lucy erano dolci quanto peccaminosi...
dal collo finì sulle sue labbra, poi nella sua bocca, in una danza sexy tra le loro lingue...ma sempre tutto in modo delicato e passionale.
“Va b-bene Lucy...ti aspetto...”
Lucy la lasció andare con un sorriso pervertito e gli occhi blu infuocati di passione...

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Capitolo 3
*** QUANDO I DESTINI SI SCONTRANO... ***



CARE LETTRICI (E LETTORI, SE CE NE DOVESSERO ESSERE), DOPO UN SACCO DI TEMPO RITORNO CON IL TERZO CAPITOLO! :D
DA QUESTO MOMENTO IN POI NE SEGUIRANNO ALTRI SENZA DOVERE ATTENDERE L'ETERNITA'.
PURTROPPO A VOLTE LA VITA CI IMPEDISCE DI FARE LE COSE CHE PIU' AMIAMO...MA ADESSO SEMBRA STIA GIRANDO MEGLIO!
BUONA LETTURA!




Renèe si fiondò in bagno ed entró nella doccia di Lucy.
L’acqua inizió a cadere sulla sua pelle, si insaponó, ed in effetti era tutto molto piacevole...e lo sarebbe stato ancora di più se fosse arrivata Lucy...non stava aspettando altro che le sue mani su di lei. Era trascorsa circa una mezz’ora, e non vedendola arrivare, pensó seccata che non poteva certo restare sotto la doccia in eterno.

“Lucy è davvero assurda, si sarà addormentata sul divano o chissà quale altra stramberia starà facendo” esclamó.

Indossó l’accappatoio di Lucy, decisamente lungo e un po’ scomodo, e uscì dal bagno.
Adesso voleva proprio sapere cosa stesse combinando Lucy.
E fu proprio arrivando in soggiorno che stentó a credere a quello che stava vedendo:

Lucy era seduta sul divano insieme a Claire (Stansfield-Antinea), in atteggiamenti piuttosto equivoci secondo il suo punto di vista.

“Ahahahahaha Renee, ma come diavolo sei conciata? L’accappatoio di Lucy ti fa somigliare ad un hobbit!”

“Non dico a chi somigli tu Claire, cosa ci fai qui?”

“Sono venuta a restituire le chiavi dell’appartamento a Lucy, dato che non lo useró più...ci sono problemi?”

“Lucy, pensi di darmi qualche spiegazione o devo andarmene?”

“Perché non vai a vestirti, Renèe?”

“Lucy, evita di darmi ordini, e dimmi cosa ci fa questa qui!”

“Ma che razza di modi sono i tuoi? Sono venuta a restituire le chiavi di questo appartamento a Lucy, dato che finalmente mi sono trasferita a Beverly Hills” ghignó Claire 

“Scusa?” Renèe era fuori di sè.

“Renèe prima di andare in escandescenza, forse dovresti sapere che...”

“Che sei una grandissima stronza, Lucy! Quante donne del cast ti sei fatta? E io sono stata l’unica cretina ad aspettare un tuo cenno! Va al diavolo!"
Si mise le mani nei capelli bagnati e si lasció andare sul divano portando le mani sugli occhi già colmi di lacrime.

“Che scena patetica, stai traendo conclusioni assurde come un’isterica” disse con tono sberleffo Claire.

Lucy cercó di accarezzare Renèe.

“Tu non mi toccare!” urló sgranando gli occhi verso quelli di Lucy.

“Lucy, io ero venuta qui solo per restituire le chiavi di casa tua, e non ho intenzione di litigare con Renèe. Sono cose vostre”.

“Sì, scusaci Claire...” Lucy era in evidente imbarazzo, accompagnó Claire alla porta e si salutarono con un lieve abbraccio.

 

                           **************

 

Lucy si avvicinò a Renèe ,sedendosi accanto a lei cercó di cingerle il braccio attorno alle sue spalle dolcemente, ma la reazione non fu certo delle migliori.
Renèe scansó il braccio di Lucy con aggressività.

“Non voglio che ti avvicini a me! Credi che sia stupida? Chissà come mai Claire è venuta a restituirti le chiavi!”

“Tu credi di sapere tutto, Renèe? E poi, se anche i tuoi sospetti fossero reali, noi due non abbiamo mai avuto una relazione.”

“Ah davvero? Ufficialmente no, ma se io non mi sono mai innamorata realmente di qualcuno, c’è più di un motivo Lucy!”

 

  • FLASHBACK durante la riunione del cast per la registrazione di “When the fates Collide” (Xena e il corso del destino) stagione 6 -

 

“Lo script di Katherine (Fugate, una delle sceneggiatrici di XWP) prevede un bacio tra Xena e Gabrielle, ma devo capire come potere inserire la scena. Questa stagione è totalmente maintext, ma non ci siamo mai spinti a tal punto” così esordi Rob Tapert mentre sorseggiava un caffè, che dalla sua espressione corrucciata non sembrava essere poi così buono...

“Penso sia il caso di farlo modificare da Kat”, aggiunse.

“Io non sono d’accordo Rob, perché invece non facciamo ugualmente un po’ di girato su questa sceneggiatura? Deciderai in seguito.” 

Rob aggrottò la fronte, tutto sommato l’idea di Lucy non era poi così male, in fin dei conti Xena aveva viaggiato fin troppo nella direzione del subtext e i fans desideravano vedere di più...molto di più...

“Che ne pensi Renèe? Tu sei d’accordo? Ti va’?”

Renèe sentì un calore fortissimo propagarsi nel petto...aveva bisogno di aria perchè sembrava non essere in grado di pronunciare mezza parola. Provava la stessa sensazione di quando qualcuno viene a conoscenza di un tuo indicibile segreto...smarrimento...paranoia...paura e vergogna. Ma per cosa poi? Le era stata fatta una semplice domanda! 
Già in altre occasioni era capitato che lei e Lucy girassero scene ambigue, ma questa volta il produttore stava chiedendo di girarne una decisamente esplicita: un bacio vero e proprio tra le protagoniste! 

“Ecco...io...beh...se proprio dobbiamo...”

“Ahahahahha se proprio dobbiamo? Renèe ma la tua professionalità dove l’hai lasciata?” Claire come al solito aveva la delicatezza di una bomba atomica.

“Ragazze, evitiamo polemiche inutili, ci vediamo sul set al solito orario, proveremo a girare questa scena” Rob chiuse lo script, si alzò, e uscì dalla saletta, mentre Claire non tardò a fare altrettanto peró passando prima vicino a Renèe sussurrandole:

 “Dovresti abbronzarti un po’ Renèe, così quando in futuro ti capiterà di arrossire si noterà molto meno...chiunque qui ha capito che non vedi l’ora di baciare la tua Xena”. E lasciandola con una pacchetta sulla spalla se ne andò sghignazzando.

                           **************

 

(Arriva la scena clou della puntata)

 

XENA: “Parti, Gabrielle. Ritorna in Grecia. Finché puoi.”

GABRIELLE : "No! Tu non puoi morire, Xena. Il vuoto che ho sentito per tutta la mia vita è scomparso. Io non so chi fossimo l'una per l'altra in quell'altro mondo, ma in questo, tu sei quello che mi è sempre mancato. Non posso vivere senza di te in questo mondo, Xena. E non lo farò. “

XENA:“Lo farai, Gabrielle. Per me.”

 

Arriva l'atteso momento del bacio…e deve essere Gabrielle/Renèe a baciare Xena/Lucy…Renèe è in piedi davanti a Lucy che invece è seduta sulla panca della cella.
China la schiena e il capo, e socchiude le labbra  senza nemmeno accorgersene…Lucy è lì, davanti a lei con lo sguardo penetrante dentro al suo.
Sembra non riuscire a sostenere né lo sguardo né il colore azzurro intenso dei suoi occhi che tende sempre di più al blu…
Le pupille di entrambe si dilatano, ed è chiaro che tra loro c’è molto di più di ciò che sembra…
Renèè si avvicina al viso di Lucy, inizia a sentire il calore del suo respiro e delle sue labbra…chiude gli occhi e si lascia trasportare dalle emozioni.

La troupe sembra non esistere.
Il set sembra non esistere.
Renèe non è più Renèe ma Gabrielle, e Lucy è Xena.

Le labbra di Renèe dolcemente abbracciano il labbro superiore di Lucy che in modo naturale abbraccia allo stesso modo quello inferiore di Renèe…
Ora Renèe sente il calore di Lucy completamente e si lascia trasportare ancora di più quando prende il viso di Lucy tra le mani.

 

“Santo cielo, questo set sta per prendere fuoco” irruppe Claire con annessa una risatina. “Non vi siete nemmeno accorte dello stop di Robert”.

 

In effetti entrambe non si erano accorte di nulla, e se non fosse stato per Claire, forse quel bacio sarebbe stato molto più intenso.
Renèè guardò Lucy dispiaciuta, e mentre quest’ultima stava per rivolgerle la parola le voltò le spalle andando a chiudersi in camerino.
Lucy si guardò un attimo intorno, ma nessuno la stava degnando di considerazione, dopotutto perchè avrebbero dovuto? 
Cercò di raggiungere Renèe ma trovò la porta del camerino chiusa e bussò leggermente.

"Renèe apri per favore!" Renèe so che sei qui, per favore, apri. Dai!"

Renèe aprì la porta ma non disse mezza parola.

"Posso entrare? Vorrei parlarti."
"Di cosa dovremmo parlare, Lucy?"
"Beh, mi sembra ovvio...quel bacio sembrava tutto tranne che finzione e..."
"Ti sbagli, sono solo una brava attrice. Ora, a meno che tu non voglia complimentarti con me, dovrei fare una telefonata urgente"

Lucy rimase senza parole, non le sembrava nemmeno di sentire parlare Renèe ma un'altra persona.

"Sì. Complimenti Renèe.

 

  •  FINE DEL FLASHBACK
 

 

                           **************

 

“Cosa vorresti dire? Guarda che sei stata tu a non voler parlare con me, Renèe! Forse se lo avessi fatto le cose sarebbero andate diversamente!”

“Tanto diversamente che la sera stessa avevo provato a chiamarti ma non hai mai risposto!” Dov’eri? Beh? Non rispondi? Te lo dico io dov’eri!"

 
 

 


 

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Capitolo 4
*** MEA CULPA ***


ALTRO CAPITOLETTO...PRESTO IN ARRIVO INVECE UN CAPITOLO UNICO CHE PUBBLICHERO' ANCHE ALTROVE, IN CUI INSERIRO' QUALCHE BELLA FOTINA CHE RENDERA' LA FF ANCORA PIU' INTERESSANTE :D (QUI PURTROPPO NON SI PUO' FARE)
BUONA LETTURA!


Lucy era rimasta senza parole e al contempo si sentiva sotto pressione.
Renèe sembrava conoscere più cose di quelle che pensasse.

“Renèe ti prego, perché dobbiamo parlare del passato? Concentriamoci sul presente...non lo vuoi?” le parlò con estrema calma e con uno sguardo dolce che non celava inganno.

“No Lucy, ne parliamo ora invece. Quella sera ho provato a chiamarti tante volte, fino a tardi, e poi indovina chi mi ha risposto? 

“Chi ti avrebbe risposto...” Lucy sembrava seriamente preoccupata perché la voce iniziava a farsi leggermente tremante e anche le sue labbra.

“La tua cara amica che è appena andata via. Claire”.

 

FLASHBACK: quella famosa serata 

Lucy si era cambiata e stava uscendo dagli studios. Era abbastanza afflitta, Renèe l’aveva trattata come un’estranea e liquidata peggio di un venditore ambulante di aspirapolveri.
La comprendeva ma allo stesso tempo non le sembrava reale quella reazione, forse addirittura esagerata.

A un certo punto si sentì chiamare da lontano:

“Hey Lucy, dove vai? Aspettami!”

“Claire, scusami ma ho solo voglia di buttarmi sul letto, è stata una giornata pesante”

“Sul letto prometto che ti ci butterai, al momento giusto” disse sghignazzando.

“Che cosa hai in mente? Non ho assolutamente voglia di trascorrere la nottata in un locale”

“Oh no, Lucy, non sono così banale...andiamo! Vedrai che ti scorderai della biondina!”

“Io non devo scordarmi proprio di nessuno, Claire!”

“Vorresti darmi a bere che tra te e la bella e sexy Renèe O’Connor non c’è nulla.?” scoppiò a ridere.

“Se così fosse non mi metterei a discuterne con te”

“Lucy con me puoi confidarti, lo sanno tutti che sono un’ottima confidente e poi ho sempre avuto una certa simpatia per te.”

Io sono una persona riservata, Claire, non sbandiero i cazzi miei.”

“Siamo arrivate alla mia auto, sali o no?”

“Sì, ma come ti ho detto non ho nessuna intenzione di fare tardi”

“Oh, non ti preoccupare tesoro”. E sorrise.

 

                                                                     *******************************

Lucy aprì gli occhi, si sentiva confusa e con gli occhi febbricitanti.

Di fronte a lei le pareti rosse di una stanza accolta da una penombra con solo qualche abat-jour stile turco con decorazioni a mosaico che emettevano una luce fioca e calda allo stesso tempo, e diversi quadri appesi che sembrava rappresentassero una sorta di Eden e Inferno in più sequenze.

Si sentì accarezzare le gambe da un tocco delicato ma non gradito, e altre carezze sul suo corpo che cercavano di farsi strada su di lei... dentro di lei...

Avrebbe voluto inizialmente urlare, ma dopotutto stava cominciando a provare piacere. Chiuse gli occhi, allungò un braccio alla sua destra e la sua mano riuscì a sentire l’eccitazione di una donna...ci si ritrovò sopra e iniziò a muoversi sinuosa...quello che stava facendo era evidentemente fatto bene perché la donna stava decisamente iniziando ad ansimare e finì per gridare...mentre altre mani accarezzavano la sua schiena fino ad arrivare al suo viso girandolo lentamente...

Una donna dai capelli mossi lunghi e biondi era tutto ciò che stava vedendo anche se non molto nitidamente, perché continuava a sentire i suoi occhi come infuocati, e il fuoco si fece ancora più acceso quando la stessa donna iniziò a baciarla e possederla...Le luci si stavano abbassando ancora di più fino a scomparire nel momento in cui un’altra figura bendò Lucy e un’altra ancora iniziò a legarla...Ormai Lucy si fece trasportare da quella che ormai aveva capito fosse un’orgia tra donne...

“Renèe...” l’unica cosa che pronunciò prima di essere completamente risucchiata da quell’antro di perdizione...

 

                                               *******************************

Renèe non riusciva a prendere sonno.

Se si girava sul fianco destro era scomoda, su quello sinistro poteva sentire addirittura il battito del cuore pulsare sul materasso.

Le emozioni provate con Lucy sul set brillavano dentro al suo cuore. 

Scaricarla in quel modo era stata una necessità. Non voleva assolutamente trovarsi in condizione di dovere affrontare argomenti imbarazzanti.

Se solo l’avesse fatta entrare in camerino sicuramente le sarebbe saltata addosso per poterla baciare nell’unica maniera possibile che un’innamorata potesse fare.

Era stata sempre attratta da lei sin dalla prima volta che gliela avevano presentata. Le sembrava una dea privata della sua divinità per consentirle di stare in mezzo agli umani.

Frequentandola in amicizia si era accorta quanto fosse lontana da tutto questo, come fosse molto più simile all’imperfezione con i suoi goffi scherzi o le facce buffe, ma la sua avvenenza la imbarazzava sempre molto.

Stare accanto a Lucy era bellissimo, e quando incrociava il suo sguardo non poteva fare a meno di provare un profondo impaccio.

Amava guardare le labbra perfette di Lucy, ne conosceva a memoria la forma,e quel giorno sul set ne poté sentire il sapore e la morbidezza...un istante che sembrò durare molto di più per l’intensità in cui lo aveva vissuto...

Come poteva addormentarsi pensando a tutte queste emozioni che le facevano sentire il cuore più pesante e le pulsazioni sempre più veloci?

Senza contare che si sentiva in colpa per come l’aveva trattata...non era da lei essere così fredda e distaccata...ed esserlo stata con Lucy la faceva star male.

Ora iniziavano le infinite paranoie, la paura di aver perso un’occasione unica, perché Lucy non era una cotta passeggera. O almeno, inizialmente sperava potesse essere davvero una cotta, una sorta di grande ammirazione che però non sarebbe mai sfociata in un sentimento...del resto lei non si era mai innamorata di una donna, ma nemmeno di un uomo....quando però si accorse che solo un suo sguardo su di lei era in grado di renderla nervosa e farla balbettare...beh...forse non era solamente una cotta...

Ormai era convinta si trattasse di un vero e proprio sentimento cresciuto lavorando insieme, condividendo giornate, mesi e anni della propria esistenza, tant’è che la straordinaria chimica tra loro era evidente non solo per il cast ma anche e soprattutto per i fans che adoravano vederle insieme alle convention e in qualsiasi altra occasione.

“Domani potrebbe essere tardi per chiarire, devo provare a chiamarla...”

 

                                               *******************************

 

Renèe era decisamente nervosa e agitata. 

Bevve un paio di caffè e questa non era stata certamente una mossa vincente, perché la caffeina rendeva il suo stato d’animo ancor peggiore.
Mentalmente stava pensando a cosa e come dirle quello che provava, o quanto meno ad introdurre un discorso che in seguito avrebbe portato ad un chiarimento di persona.
Chiarimento di persona? Ci voleva ancora più coraggio anche per questo.

Camminava avanti e indietro guardando l’ora, come se tra un minuto e l’altro persino l’orologio l’avrebbe spronata a fare qualcosa, quando invece si sentiva ancora più rallentare i pensieri.
Da quindici minuti era passata la mezzanotte e si stava domandando se per caso Lucy non fosse già andata a dormire. Beh, si sarebbe svegliata, non poteva attendere l’indomani!

Per un attimo nella sua mente passò una specie di flash in cui stava immaginando la conversazione. Immaginava di ascoltare la voce calda di Lucy, e questo la fece nuovamente titubare sul digitare il numero dalla rubrica.
“Basta Renèe, ti si sta fondendo anche l’ultimo neurone attivo che ti è rimasto...chiamala...ma poi che le dico? Come posso giustificarle i miei modi antipatici e il fatto di averla liquidata come un’estranea?”

Dopo un’ulteriore esitazione di dubbi, incertezze e paure, cercò sul cellulare il numero in rubrica di Lucy, e con la mano tremante, chiamò.

 

                                               *******************************

 

Il display del cellulare si accese: in chiamata il numero e il nome di Renèe sembravano voler sfondare lo schermo.
L’apparecchio di Lucy era totalmente abbandonato sulla cassapanca posta all’ingresso di un appartamento stile orientale.Ad intermittenza il cellulare si accendeva e spegneva di continuo, finché finalmente qualcuno lo prese in mano...


“Sì?”

“Scusa, ma chi sei?”

“Renèe ti sembra questa l’ora per chiamare?” e seguì una risatina che Renèe non ebbe difficoltà a riconoscere.

 

“Cosa ci fai con il cellulare di Lucy, Claire?”

“Rispondo”

“Molto spiritosa. Ora potresti passarmela?”

“Mi dispiace, ma Lucy ora è impegnata in attività più interessanti, riprova domani mattina”

“Non riproverò domani mattina, devo parlarle adesso! Ci sono delle cose importanti che devo dirle!”

“Ti ho già detto di riprovare domani. Buonanotte Renèe!” 

 

Renèe non poteva crederci, Claire le aveva riattaccato la telefonata in faccia!
Non fece in tempo ad arrabbiarsi e a provare ancora a richiamare, che sul display arrivò la notifica di un messaggio proveniente da Lucy.
Lo aprì e iniziò a intravedere il caricamento di una foto che ben presto diventò completamente nitida:

In semioscurità la figura di Lucy che stava baciando il collo di una donna mentre la teneva ferma attaccata al muro e un messaggio di testo annesso:“Scordatela”.

FINE DEL FLASHBACK

 

Renèe aveva gli occhi lucidi e smise di parlare, mentre Lucy rimase seduta al suo fianco senza dire una parola.
Cercò ancora un approccio affettuoso allungando delicatamente la mano sul suo viso nonostante avesse appreso una realtà che nemmeno lei sapeva come spiegarle, ma Renèe la respinse.

“Mi sono sempre chiesta se tutto quello che percepivo potesse esserci tra noi si trattasse solo di una mia fantasia, e quella notte ho ricevuto molte risposte”

“Risposte completamente sbagliate Renèe, tu non hai mai più voluto parlare con me e io non ti ho mai forzata a farlo”

“Forse avresti dovuto, invece di fare finta di nulla. Quando ti ho vista insieme a Claire mi sono ricordata di come le nostre vite siano rimaste cristallizzate”

“E adesso, cosa vorresti fare? Ci siamo ritrovate Renèe…”

“Io non voglio fare nulla, vorrei solo capire perché”

“Vai a vestirti Renèe”

“Come?”

“Ti porto in un posto”

 

 

 

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Capitolo 5
*** QUESTA RAGAZZA E' DI TUTTI ***


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Renée andò a prepararsi come le aveva suggerito Lucy.
Nella testa c’erano ancora mille pensieri tra parole mai dette e tempo perduto; quel tempo che avrebbero potuto trascorrere ad amarsi anziché lasciarlo scivolare via. Ma ormai non si poteva più tornare indietro, soltanto guardare avanti.
Più pensava, e più si rendeva conto che nonostante provasse una sorta di rabbia, era tremendamente gelosa di Lucy; gelosa del suo passato e di chiunque avesse avuto la fortuna di starle accanto in un certo modo.

“Devo mettere da parte questa sensazione di disappunto”, pensò.

“E allora perché fa così male?”.

Non riusciva a darsi pace, ma allo stesso tempo verso Lucy non provava sentimenti negativi. Non voleva perdere altri momenti preziosi.
Finì di allacciarsi la camicetta bianca, dopotutto Lucy aveva detto che l’avrebbe portata in un posto...ma dove...?
Quindi adottò un abbigliamento del tutto casual abbinando la camicia ad un paio di jeans azzurro chiaro e dei sandali con un leggero tacco.
Nell’attesa decise di andare in cucina e farsi un caffè, e proprio mentre stava iniziando a sorseggiarlo arrivò improvvisamente Lucy.

“Beh? Hai fatto la valigia?”

“La valigia? Avevi solo detto di vestirmi!”

“No, in realtà partiamo Renée”

“E dove dovremmo andare?”

“Lo saprai quando usciremo di casa. Me ne daresti un goccio?” disse cercando di afferrare la tazza dalla mano di Renée.

“Non ci penso nemmeno, ho intenzione di innervosirmi per bene bevendolo tutto! Fanne un altro per te.” e nel tentativo di scansare Lucy, con uno scatto poco felino si rovesciò addosso il caffè rimasto.

“Dannazione! Dovrò portarla in tintoria!”

“Lascia che ti aiuti Renée...”

Lucy cercò di tamponare la macchia di caffè con uno strofinaccio, ma vedendo che stava solo facendo più danno inizió a sbottonarle la camicetta...

“Mi dispiace...” sussurrò Lucy.

Renée a quel contatto sembrò trasformarsi, le strinse le mani portandole sul suo seno e a quel punto Lucy si sentì autorizzata ad andare oltre affondandoci il viso e baciandole il petto fino ad arrivare alla bocca...una bocca che non restó in attesa ma prese l’iniziativa...poiché Renée non aveva intenzione di attendere oltre...e mentre il calore dei loro reciproci respiri si faceva sempre più caldo, finalmente le loro lingue iniziarono a toccarsi e possedersi...non si erano mai spinte a tal punto con così tanta voracità, e prima di quel momento nessun bacio fu così intenso tra loro.

Renée iniziò a spingere Lucy fuori dalla cucina, per finire in soggiorno e in tutto il breve tragitto le loro bocche non si allontanarono un solo istante fino a che si ritrovarono entrambe catapultate sul divano.

“Che cosa...vuoi...fare...Renée...? fu l’unica cosa che Lucy riuscì a dire tra un bacio e l’altro, ma non ottenne alcuna risposta, soltanto le mani audaci di Renée che si stavano facendo strada sotto la maglietta di Lucy che perdeva ogni inibizione appena veniva sfiorata.

Benché fosse molto attratta dalla situazione decise però di ribaltarla a suo favore e di ritrovarsi lei stessa sopra Renée che non oppose alcuna resistenza:
adesso era Lucy a condurre il gioco...e guardandola intensamente negli occhi accennando un sorriso la sue dita stavano cercando il bottone e la cerniera dei pantaloni, quando Renée con un sorriso di sfida interruppe quel momento di estremo pathos:

“Adesso fammi tutto ciò che hai fatto alla donna di quella notte”.

 

                          *************

Lucy improvvisamene si fermò.
Un’espressione interrogativa e perplessa la face incupire...non le sembrava di avere capito bene la richiesta di Renée, per cui se ne accertò.

“Cos’hai detto...?”

“Voglio che mi tratti come la donna che ti sei fatta quella notte quando eri a casa di Claire...” Renée sembrava davvero seria nelle sue intenzioni.

Lucy mollò la presa e si sollevò dal corpo di Renée restando a cavalcioni su di lei.

“Stento a credere a ciò che mi hai appena chiesto, ti rendi conto che quella notte non ero in me?”

“Non importa, anzi sono certa che tu abbia fatto di peggio”

“Ovvero?”

“Beh, in certe occasioni ci sono più partecipanti...non devo essere io a fartelo presente”

Lucy a quel punto si alzò cercando di ricomporsi.

“Che stai facendo?”

“Niente. Sei riuscita a rovinare il momento e non lo capisco”

Renée rimase distesa sul divano. Girata sul fianco appoggiando il viso sulla mano sostenuta dal gomito accennava un sorriso malizioso.

“Lucy, chi era la bionda di quella notte?”

“Un’amica di Claire”

“Come si chiama?”

“Ma che importanza può avere?” Lucy era evidentemente seccata.

“Dimmelo”

“Si chiama Tricia, soddisfatta?”

“Perché non me la presenti?”

“Renée smettila! Se questo è uno scherzo, diverte soltanto te”

“Non sto scherzando, anzi, credo dovresti cogliere la palla al balzo e organizzare qualcosa...”

“Renée adesso basta!”

Lucy non disse più nulla, andò in camera da letto a prenderee la giacca, la indossò e sembrava avere tutte le intenzioni di uscire di casa.

“Lucy dove stai andando?”

“Esco. Non mi cercare”

“No, aspetta. Dove vai?

Renée cercò di fermarla frapponendosi tra la porta e Lucy provando ad accarezzarle una mano, ma la ritrasse.

“Ti prego, non andare via o almeno dimmi dove stai andando”

Lucy era molto seccata e dispiaciuta al tempo stesso. La guardò negli occhi, prese fiato e sospirò; dopodiché con un leggero scossone alla spalla riuscì a scansare Renée aprendo la porta d’ingresso con forza.
Renée fece il gesto di seguirla, ma Lucy era evidentemente furiosa e preferì lasciarla andare e sbollire.
Chiuse la porta, portò le mani al viso e iniziò a singhiozzare.

 

                          *************

 

Lucy salì in macchina, spense il cellulare per non essere rintracciata da nessuno, e percorse il tratto della Highway.
Non aveva una meta e non era interessata ad averla, ma il sole stava tramontando e gli scenari intorno a lei la portavano a desiderare di avere accanto solo una donna, e quella donna era Renée...ma Lucy era troppo furente e lasciò scorrere quei pensieri perché ancora non comprendeva la ragione per cui le avesse fatto una simile richiesta. Perché mai voleva fare sesso a tre? Non poteva essere da lei una cosa del genere; possibile che dopo tutti gli anni trascorsi insieme senza potersi amare Renée volesse davvero questo?

Guidò incessantemente e in modo spedito per alcune ore senza accorgersi di dove fosse poiché la mente era da tutt’altra parte, ma iniziava a sentire i morsi della fame e decise di fermarsi in un night club che la colpì per l’insegna brillante di un azzurro shock.
Scese dall’auto e riaccese il cellulare: non c’era traccia di chiamate o messaggi di Renée e benché dispiaciuta e tentata di farsi sentire, preferì posare il telefono in borsa e dirigersi nel locale.

 

 

                          *************

Renée era rimasta sola nell’appartamento di Lucy, dal canto suo sapeva di avere fatto un grosso errore. Cercò nella valigia un indumento pulito per sostituire la camicetta sporca di caffè; la prese in mano e si rese conto quanto fosse pregna del profumo di Lucy...un profumo fresco e dolce allo stesso tempo...
Strinse la camicetta a sé e non potè fare a meno di commuoversi, sentiva di avere perso un’occasione e probabilmente molto di più.
La rabbia di non essere stata la prima, la gelosia di situazioni passate di cui era venuta a conoscenza per puro caso la stavano facendo impazzire.
Lei amava Lucy, e tutto sommato quell’idea era stata squallida quanto vendicativa...eppure non si sentiva affatto in torto.

Prese il telefono e compose il numero di Lucy, ma il telefono squillò a vuoto.
Provò un altro paio di volte, ma anche quei tentativi furono vani.
Una sorta di disperazione iniziò a pervaderla mista ad impotenza, tant’è che ormai aveva fatto avanti indietro per tutta la casa in uno stato di angosciosa frustrazione. Non sapeva dove fosse Lucy e a quanto pare non voleva parlarle, così nonostante l’ora decise di fare un tentativo diverso.

 

 

                          *************

 

Lucy si accomodò ad uno dei tavoli del Night.
Il locale non era ancora del tutto pieno, eppure qualcuno vedendola sola non mancò di infastidirla, ma lei con totale indifferenza non ebbe problemi a tergiversare e ignorare i diversi figuri, almeno fino al momento in cui una energumena camionista vestita come un presentatore della tv non decise prepotentemente di sedersi accanto a lei.

“Ti posso offrire qualcosa dolcezza? Io mi chiamo Abby”

“No, ti ringrazio, come vedi la mia bottiglia di birra è ancora tutta intera”. Sorrise infastidita.

La camionista cinse il suo braccione intorno alle spalle di Lucy cercando di avvicinarsi.

“Sai, mi sembra di averti già vista da qualche parte...frequenti locali di un certo tipo di solito bellezza?” la donnona passò la lingua sul labbro inferiore e sbavò leggermente.

“No, non frequento nessun locale di nessun tipo, bellezza...” disse con tono sarcastico Lucy.

“Ah, ma aspetta ora ti riconosco! Tu sei quella che ha fatto quel telefilm! Sei quella che faceva Xena! Sei proprio tu! Ma dimmi, tra te e la bionda c’è qualcosa? Aspetta che chiamo la mia amica Victoria non ci posso credere ahaahaha! E non ci crederà nemmeno lei ahahaha! Lucy Lawless qui! Assurdo ahahaha”.

Abby stava per alzarsi e fare cenno all’amica che si trovava al bancone del bar del Night, quando Lucy la prese per un braccio strattonandola in modo amichevole ma deciso.

“Per favore, non chiamare nessuno” disse a bassa voce “Ti racconto tutto quello che vuoi sapere su di me e Renée, ma non chiamare qui altre persone per favore.”

La camionista che a quanto pare era anche una gran pettegola, tornò a sedersi accompagnata da un sorriso sornione e stranamente simpatico nonostante gli esordi cafoni.

“Quindi te la sei fatta? E com’è a letto? Dai dai, racconta!”

Lucy era abbastanza disgustata poiché Abby ogni volta che parlava di Renée continuava a perdere saliva a un lato della bocca.

“In realtà, no. Non me la sono fatta...” e iniziò a sorseggiare la birra.

“No? Ma mi prendi in giro?” Abby sembrava seccata oltre che stupita.

“Sai, non è facile...non è mai stato facile tra noi...”

“Santo cielo, sei tormentata come Xena! Forse anche peggio!”

“Se fossi stata come Xena ora sarei con lei e non con te a parlare dei fatti miei” e mandò giù altri sorsi di birra.

“Non ci sto capendo niente!”

In quel momento passò velocemente una cameriera, e Lucy la fermò con un cenno.

“Portami qualcosa di forte e un’altra birra per la mia amica”

La cameriera annuì mentre Abby rimase stupita dalla cortesia di Lucy, che inizialmente sembrava tutto tranne che intenzionata a fare amicizia.

“Ma insomma, io pensavo di ascoltare quasi un porno e alla fine sei venuta qui per ubriacarti e mi dici che non ti sei fatta Renée!” sbuffò.

“Abby io non sono il tipo che si vuole fare qualcuno, anche se è successo in passato”

“Quindi posso propormi anche io eheheh”

“Il fatto che sia successo non significa che dovrà succedere ancora con la prima che capita, Abby...io amo Renée...”

“Però non te la sei fatta! Sei un po’ sfigata!”

Lucy rise, dopotutto Abby era simpatica e poteva servirle come distrazione in più al suo volere a tutti i costi ubriacarsi per attutire il dolore che provava.

 

                          **********

 

“Non ho idea di dove sia, ho provato a chiamarla ma ovviamente sapendo che sono io non risponde”

Renée stava parlando al telefono con un’amica di Lucy per cercare di rintracciarla.

“Non preoccuparti Renée, vedrai che non sarà andata lontano. La riporterò a casa con te quanto prima”.

“Quanto prima” pensò.

Eppure non aveva alcuna voglia di restare in casa ad aspettare l’arrivo di Lucy, ma non poteva nemmeno uscire perché non aveva le chiavi di casa; per non parlare del fatto che alla proiezione era arrivata in taxi!

“Fantastico Renée, la tua donna che non è ancora la tua donna ti ha lasciata sola perché sei troppo stupida per tenerti accanto chi ami!” disse ad alta voce.

Si sentiva impotente e non riusciva a stare nella pelle.

“Io richiamo. Chi la dura la vince, Lucy! Dovrai rispondermi o denunciarmi per stalking!”

Ricompose il numero di Lucy ma questa volta non suonò a vuoto...qualcuno rispose, ma la voce non era certo quella che si aspettava.

“Ciao dolcezza!”

“Ahm...scusa? Ma chi cavolo sei?” l’espressione di Renée rimbalzava tra l’incredulo e l’iracondo, tant’è che tra le sopracciglia si intravedeva la ruga del leone che man mano diventava sempre più pronunciata.

“Dolcezza io sono Abby, grande amica di Lucy! Come stai bellezza? Manchi solo tu qui!”

Renée fece di tutto per trattenersi, ma proprio non ci riuscì.

“Non conosco nessuna Abby grande amica di Lucy, passamela che non sono proprio in vena di sentire stronzate!”

Era davvero seccata, e soprattutto si domandava come fosse possibile che il cellulare di Lucy ogni volta fosse tra le mani di chiunque tranne che della legittima proprietaria.

“Lucy é in bagno probabilmente a vomitare accompagnata da una bella bionda a farle da infermiera. Certo che siete proprio due sfigate voi due ahahahah!”

 

                            **********

Lucy era chiusa in bagno, le girava leggermente la testa e sentiva il sapore dell’alcool propagarsi fino alle narici, mentre la bocca impastata le causava ancora più nausea.

“Lucy, apri un momento per favore”

“Sto benissimo Tricia”

“Sì, benissimo... Ora però apri”

“La porta è aperta”

Lucy era in piedi davanti ai servizi, con una mano appoggiata sul muro alla sua destra, il capo chino e l’altra mano nella tasca della giacca.

“Posso esserti di aiuto tesoro...” Tricia accarezzò la schiena di Lucy, poi si spostò al suo fianco per rassicurarla.

“Che voi neozelandesi foste dediti all’alcool lo sapevo, ma tu penso sia l’eccezione tra quelli che non lo reggono” e sorrise.

“Reggo benissimo. Noi neozelandesi (come dici tu), non vomitiamo”

Si girò ed uscì dal bagno per dirigersi verso il lavandino, scansando Tricia.
Aprì il rubinetto e con la mano piegata a “coppa” bevve un po’ d’acqua e si sciacquò la bocca. Poi mise nuovamente la mano in tasca, trovò un pacchetto di chewing-gum e ne estrasse un confetto.

“Vuoi?”

Tricia si avvicinò suadente di fronte a Lucy, prese la sua mano e lo portò alle labbra con le quali si appropriò del chewing-gum...iniziò a masticarlo e appena il fresco sapore di menta si propagò all’interno della sua bocca volle condividerlo con Lucy e cominciò a baciarla.
Fu un bacio piuttosto impetuoso, condito dall’aroma della gomma da masticare che le due donne si passavano con la lingua.
Fu Lucy a staccarsi per prima.

“Ora basta”

Tricia rimase di sasso, ma d’altra parte non era una novità per lei il comportamento di Lucy.
In cuor suo sperava di conquistarla, e forse il nuovo incontro combinato da Claire avrebbe potuto essere risolutivo.
Sentiva di privare un forte sentimento per Lucy, ma altrettanto era cosciente che per lei provasse solo attrazione fisica: ma a Tricia non bastava.

 

                             **********

“Chi sarebbe questa bionda, Abby?”

“E cosa vuoi che ne sappia? ahahahah”

“Non sei grande amica di Lucy?”

“Certo! Sapessi quante cose mi ha raccontato di te! Ah eccola! Sta tornando con la biondona mozzafiato, ora te la passo ahahahah! A presto pollastra!”

 

“Hey Lucy, c’è la tua Renée al telefono!”

Abby passò il cellulare nelle mani di Lucy.

“Ciao Ren...” 

“Lucy, dove sei? Come stai?”

“Ho solo un po’ di nausea...ma sopravviverò”

“Devi tornare a casa! Non so dove ti trovi e non so come raggiungerti” Renée iniziava ad avere una voce tremante e ansiosa.

“Renée preparati, ti passo a prendere”

“No Lucy, io ti voglio qui e basta...”

“Sistemati al meglio, ci facciamo un giro”

“Sei sempre la solita, o come vuoi tu o nulla”

“No, invece sarà proprio come vuoi tu. A dopo”

 

                          **********

 

“Come va Lucy? Non molto bene a quanto pare...” Claire sembrava davvero dispiaciuta per lei.

“Ti ringrazio per essere venuta, Claire, ma preferisco tu mi faccia una domanda di riserva”

“Non mi sembri in gran forma, sei sicura sia il caso?”

“Sì, lo è”

Pochi secondi dopo arrivò Tricia (Helfer/Number 6 in BSG), sembrava essere molto intima con Lucy.

“Tesoro te la sei vista brutta stasera, sicura di riuscire a guidare?”

“Certo, sto già molto meglio”

“Questo vorrebbe dire che io dovrò portare in macchina con me quella?” Claire fece cenno col capo e uno sguardo di sfuggita verso Abby, che però si accorse di essere stata nominata.

“Hey sono stata tutto il tempo a badare al cellulare di Lucy e la mia amica se ne è andata! Qualcuno dovrà pure accompagnarmi a casa! Quindi dovrai farlo proprio tu bella stangona!”

“Grazie Abby, sei stata molto gentile” e sorrise divertita.

“Sì, sì gentilissima ma il tuo numero non me lo hai lasciato!” borbottò.

“Te lo darà Claire”

Claire rispose a Lucy con un’espressione interrogativa e stupita allo stesso tempo.

“A presto Abby, e fai la brava” disse sorridendo.

“Ciao sfigata!”e si abbracciarono amichevolmente.

“Ci vediamo tra poco Lucy” aggiunse Claire.

 

                          **********

 

“Davvero non vuoi che guidi io?” Tricia era preoccupata per le condizioni di Lucy, dopotutto non si era ancora ripresa.

“No, è tutto a posto. Andiamo” e salirono sulla sua Tesla blu.

Tricia era incredibilmente sexy, indossava un abito rosso piuttosto corto che non lasciava spazio all’immaginazione di come potessero essere le sue gambe, e un décolleté che avrebbe fatto perdere il senno a chiunque.

 

“Mi chiedo come tu faccia a guidare così bene, io non ci riuscirei mai”

“E’ solo questione di abitudine, del resto sono anni che mi muovo da Auckland e Los Angeles. La guida a destra non mi spaventa” rispose Lucy girandosi verso di lei con un sorrisino che lasciava trasparire una forte sicurezza di sé e quegli occhi leggermente arrossati dall’alcool...

 

Tricia amava quegli occhi, e furono proprio quelli ad attrarla e a far sì che Claire anni prima combinasse un incontro con Lucy su sua richiesta.
Le accarezzò il viso e scostò una ciocca di capelli, ma Lucy non rispose a quel gesto tenero e sexy allo stesso tempo; così la mano si spostò sul ginocchio per salire verso l’interno coscia e infine sul bottone dei pantaloni a vita bassa bianchissimi che slacciò con delicatezza e maestria.

Lucy a quel punto iniziò decisamente ad essere meno gelida, ma ancora non rispose alla provocazione, anzi...con la mano destra tenne il controllo dello sterzo e con la sinistra prese quella di Tricia adagiandola tra le cosce di lei, e in un istante fu proprio la mano di Lucy a sollevarle il vestito rendendolo ancora più succinto arrivando ormai sopra ai suoi slip, la cui stoffa impregnata di desiderio non lasciava dubbi sul piacere che le dita affusolate e la mano venosa di Lucy le stesse provocando. 

Chiuse gli occhi, e nella mente riecheggiarono i momenti di quella notte in cui in mezzo ad altre donne Lucy si impossessò del suo corpo e forse anche della sua anima...
Lucy invece sembrava impassibile, ogni gesto le sembrava meccanico: non c’erano emozioni, ed i suoi movimenti erano quelli di una donna che sapeva dare piacere a un’altra donna, ma nulla di più.

Tricia, dal canto suo si abbandonò completamente a Lucy, e il suo respiro sempre più affannoso ne era la prova...ormai sentiva che la fine era vicina e fu proprio in prossimità del culmine che guidò la mano di Lucy in un ultimo violento schianto nella sua intimità.
In quell’istante Tricia piegò la testa all’indietro e cercò di riprendere fiato, mentre Lucy tolse la mano come se avesse semplicemente compiuto un dovere; non si degnò nemmeno di voltarsi verso di lei.

“Fermati per favore” disse Tricia con voce spezzata. 

Lucy accostò ad una banchina e fermò l’auto.

Tricia in realtà non voleva finisse tutto così e le saltò praticamente addosso baciandole il collo e tentando di arrivare alle sue labbra, ma Lucy la fermò.

“Non ora”.

 

                          **********

 

Renée era splendida.
Il vestito nero e la giacca in pelle dello stesso colore facevano risaltare ancora di più i suoi capelli biondissimi.
Non aspettava altro che rivedere Lucy.
Era accaduto tutto così in fretta, e in poco tempo c’erano state fin troppe discussioni.

Guardò l’orologio e in seguito il cellulare con un gesto nevrotico.
In quel preciso istante si sentì il rumore delle chiavi nella serratura della porta di ingresso: Lucy entrò in casa.
Renée non le fece quasi chiudere la porta dietro di sé che si buttò immediatamente tra le sue braccia. La strinse. Lucy ricambiò stringendola fortissimo a sé.
Si staccarono solo un momento per guardarsi negli occhi, ma ad un tratto Renée divenne cupa...poi aggrottò la fronte e in seguito schiaffeggiò sulla guancia Lucy.

“Credo di non doverti spiegare perché te lo sei meritato, vero?”

Lucy con la mano sinistra cercò di massaggiarsi la guancia.

“Ma...”

“Faresti bene a tacere Lucy, e se hai domande forse le risposte le potrai trovare guardandoti allo specchio!”

Lucy si voltò alla sua destra e specchiandosi si rese conto di avere sul collo il segno del rossetto di Tricia...

“Renée io...”

“Lucy per l’amor del cielo! Ancora non ti sei stancata di prendermi in giro? Ma insomma, cosa vuoi da me? Io davvero pensavo che ci tenessi a me e a noi, invece mi rendo conto che sai solo farmi del male!”

“No, Renée...non è così” disse con tono calmo.

“Non è così? Te ne vai disgustata dalla mia proposta e al ritorno scopro che ti sei divertita con un’altra donna!”

 “Senti io ne ho abbastanza di queste discussioni Renée. Andiamo, che ci stanno aspettando!”

“Chi sono queste persone?” Renée si avviluppò al braccio di Lucy frenando il suo passo verso l’uscita.

Lucy accarezzò il viso di Renée, la prese per mano e si diressero fuori casa.

 

                            **********

Lucy e Renée uscirono dal lussuoso palazzo californiano; di fronte a loro , ad aspettarle, Claire e Tricia che chiacchieravano.
Tricia si accorse dell’arrivo di entrambe e rimase molto sorpresa nel constatare che Renée non fosse affatto male, ma ciò che più la turbava era l’accoppiata con Lucy: quelle due insieme erano una combinazione esplosiva e sembravano una cosa sola.
Lucy cingeva con un braccio il fianco destro di Renée tenendola stretta a sé come se dovesse fare presente alle altre che era sua, e sua soltanto.

“Buonasera ragazze, allora siamo pronte?” Claire non mancava mai di sogghignare e lanciare frecciatine con lo sguardo a Renée.

“Piacere di conoscerti, Renée” Tricia diede un bacio sulla guancia a Renée in segno di saluto e prendendola per mano la congedò da Lucy.

“Claire, noi prendiamo la tua macchina, ci vediamo al Planet”

“Ma io...”

“Lucy sopravviverà anche senza di te per un breve tratto, Renée” rispose Tricia facendole l’occhiolino.

 

                            **********

Il silenzio in auto stava diventando imbarazzante, così Tricia accese lo stereo.

“Ti prego, ho un cerchio alla testa”

“Cerchio alla testa o sono io il problema, Ren?” nel mentre abbassò il volume.

“Entrambe le cose”

“Perché non proviamo a diventare amiche? Dopotutto ci interessa la stessa donna, no?”

Renée guardò profondamente negli occhi Tricia.

“Interesse? Tu credi che il mio sia solo interesse?” Renée sorride in modo nervoso 

“Capisco. Quindi la ami?” Tricia deglutì, la voce le uscì quasi con difficoltà.

“Mi sembra assurdo dover fare queste confidenze proprio a te. Sì, conosco i vostri diciamo trascorsi” aggiunse sempre sorridendo con ironia.  “Comunque sì, la amo...la amo...” 

Ad un tratto più nessuna delle due parlò e Renée alzò il volume dello stereo, appoggiò il gomito alla portiera, si voltò verso il finestrino e finse di guardare fuori. 

 

                            **********

 

Tricia e Renée arrivarono al locale prima di Claire e Lucy, quindi decisero di aspettarle fuori.
Renée come al solito era nervosa, perennemente con il cellulare in mano a guardare l’ora.

“Non potrai mai avere una storia con Lucy se sei così apprensiva”

“Già il fatto che io ti tolleri qui è un gran passo avanti per me!” Renée era davvero seccata”

“Se io fossi la tua ragazza, ti riempirei di attenzioni Renée...” Tricia le accarezzò un braccio come per rassicurarla, e stranamente Renée ebbe un brivido che la paralizzò anziché evitare quelle premure.

“E’ chiaro che Lucy non sappia dartene…” e continuò ad accarezzarla delicatamente senza ricevere alcuna risposta da Renée, che però sembrava gradire nonostante l’evidente competitività.

Ma la loro “intimità non durò a lungo, poiché poco dopo arrivarono Claire e Lucy.
Lo scenario che si presentò davanti agli occhi di quest’ultima non fu per nulla gradito, e questo si poteva intuire dal passo spedito con cui si affrettò a raggiungere Renée.
Renée d’altra parte non era capace di nascondere i suoi sentimenti nei confronti della sua amata Lucy, per lei era sempre un’emozione nuova rivederla, anche a distanza di pochi attimi.

Lucy sembrava quasi sentire su di sé i turbamenti di Renée, e conoscendone le reazioni (e forse anche un pò quelle di Tricia), si lanciò con entusiasmo su Renée che mai si sarebbe aspettata di essere abbracciata e stretta così forte, contemporaneamente ad un bacio che non lasciava spazio sulla natura dell’intensità in cui le loro bocche e le loro lingue si intersecarono per almeno un minuto intero senza prendere fiato.

Renée fu piacevolmente sconvolta dall’iniziativa di Lucy, mentre Tricia non sapeva più da che parte non guardare per l’imbarazzo e la gelosia.

“Ragazze, vogliamo entrare?” Claire riportò tutte alla comune realtà.

 

 

                            **********

 

Il Planet era un locale decisamente trasgressivo di cui tra tutte e quattro, solo Renée rimase colpita perché non lo conosceva affatto.
C’erano diversi tipi di clienti: uomini in compagnia di altri uomini, donne con altre donne, transessuali, tavolini in penombra in cui si intravedevano un paio o più persone in atteggiamenti intimi…cameriere mezze nude con indosso calze a rete.
“Ma dove siamo esattamente?” chiese Renée tra lo stupefatto e il dubbioso, e guardandosi intorno vide un gruppo di persone uscire da una stanza, e alle loro spalle si potevano intravedere luci soffuse e colori caldi.

“Ragazze, accomodatevi. Io devo sbrigare alcune cose, intanto prendete qualcosa da bere…” e Claire si diresse verso una porta con scritto “privato”.

Le tre ragazze si sedettero proprio di fronte all’angolo musicale: Lucy e Renée una accanto all’altra e Tricia di fronte a loro.

“Io credo di averne abbastanza di alcool per questa sera, ma voi due prendete quello che volete” si mise a ridere Lucy

Tricia chiamò la cameriera che si avvicinò annuendo:

“Ok, vi porto i drink della casa”.

Intanto sul palco del locale un gruppo di musicisti drag singer molto pittoreschi, iniziarono a proporre un pezzo dei Goo Goo Dolls: Iris

 

L’introduzione: “And I'd give up forever to touch you 'Cause I know that you feel me somehow” (E rinuncerei per sempre a toccarti, perché  so che in qualche modo mi senti) portò Lucy e Renée a guardarsi reciprocamente.
Gli sguardi d’intesa misero in difficoltà Tricia che fece finta di essere interessata allo spettacolo, mentre Renée posò la mano su quella di Lucy; percepì il fuoco sotto la morbida pelle…le vene pulsanti ne tradivano l’autocontrollo apparente.
Per un instante fu come se fossero state entrambe catapultate in quel passato in cui i rispettivi personaggi restavano sulla linea del subtext che non doveva e poteva essere scavalcata.
La canzone terminò, e nello stesso momento la cameriera portò i drink.

L’incantesimo si spezzò.

 

 

                            **********

 

La serata trascorse tra un drink e l’altro e buona musica, e le tre donne divennero sempre più disinibite, persino Renée che era stata taciturna per svariati motivi si stava lasciando andare a frasi esplicite sia con Lucy che con Tricia.

“Ragazze, mi piacerebbe tanto vedervi all’opera su di me…” strizzò l’occhio accompagnato da un sorriso malizioso rivolto ad entrambe.

“Sicura Renèe? Potrebbe essere un’esperienza mistica” scherzò Tricia

Lucy stava per rispondere, quando improvvisamente arrivò Claire dietro di lei accarezzandole le spalle.

“Lucy, è tutto come avevi chiesto” disse sottovoce

“Renée tesoro, ti vedo su di giri, lascia che ti accompagni in un posto più confortevole, anzi…saranno le tue principesse a farlo…io ora devo andare, sapete come funziona qui, se ci sono problemi non esitate a chiamarmi”.

Claire si congedò con fare ammiccante e si allontanò verso l’uscita del locale.

Lucy si alzò, bevve l’ultimo sorso del drink, poi prese la mano di Renée.

“Andiamo?”

“Io andrei ovunque con te…”

“Ovunque e con chiunque…?” e guardò nella direzione di Tricia

“Ovunque e con chiunque, amore…” rispose Renée 

Lucy si rese conto che Renée era davvero fuori di sé per chiamarla in quel modo con totale nonchalance, ed era chiaro che la sostanza all’interno dei drink offerti da Claire stesse facendo effetto su tutte e tre.
Tricia si avvicinò a Renèe e le sfiorò il collo con le labbra, mentre Lucy si limitò soltanto a dirigersi verso la porta di una di quelle stanze che Renèe aveva visto appena entrata.

 

 

                            **********

 

La prima a fare l’ingresso in stanza fu Renée, attratta dai colori caldi e quelle luci soffuse provenienti da abat-jour che ai suoi occhi apparivano di forme strane; toccò le pareti rosse che al tatto le parvero di velluto.
Chiuse gli occhi e si lasciò inebriare da un profumo pungente, di cui riconobbe quello dell’incenso, mentre dietro di lei qualcuno la stava aiutando a spogliarsi dei propri indumenti.

Non volle destarsi, e continuò a voler far prevalere gli altri sensi, quelli che con estrema sicurezza le fecero capire che la donna in piedi di fronte a lei fosse Lucy: ne riconobbe il fresco profumo della sua pelle, il caldo respiro della sua bocca, il tocco delicato delle sue mani.
Proprio quando pensò di aprire gli occhi, Tricia da dietro poggiò una benda sopra, la fece girare lentamente intorno a se stessa, e questa volta Renée complice ciò che stava avanzando all’interno dei suoi vasi sanguigni, non fu più in grado di capire chi stesse facendo cosa…

Lucy la accompagnò al letto facendola sedere spostando le lenzuola di raso rosso, e mentre stava per scostarsi, Renèe allungò le mani sulle sue clavicole…ne riconobbe il corpo di Lucy…conosceva ogni millimetro del suo corpo pur non avendo avuto a che fare con lei ancora così intimamente…ma gli anni trascorsi insieme e i momenti in cui si perdeva ad osservare ogni minimo dettaglio non le avrebbe mai lasciato dubbi…

Ormai Renée si trovava in mezzo a quel giaciglio della perdizione. Pur non sentendosi totalmente in sé, sapeva benissimo cosa stava succedendo e cosa stava per succedere, ma questa volta era sua intenzione vedere anche cosa stesse accadendo intorno a lei e tolse la benda…alla sua sinistra Tricia, mentre alla sua destra c’era Lucy che la stava guardando…così, come se volesse sfidarla, si avvicinò proprio a Tricia ed iniziò a baciarla con delicatezza mentre le mani scivolarono dai capelli biondi di lei al collo e infine ai seni, mentre Lucy osservava quella scena che la fece quasi svenire dal gelo che piombò nella sua mente vedendo il suo unico amore dedicarsi a qualcun’altra.

 

 

                            **********

 

Lucy non era abituata a non prendere l’iniziativa, e fare da spettatrice ad una rappresentazione che non aveva mai sperimentato con protagonista la persona che amava, così decise di togliere Tricia dalla grinfie di Renée, e pensò fosse giunta l’ora di renderle la sofferenza assaporando i seni di Tricia e lasciando scivolare le mani sui suoi fianchi cercando di inoltrarsi nella sua intimità con movimenti del bacino sempre più invadenti…

Tricia si sentiva esattamente come la prima volta in cui lei e Lucy ebbero quel famoso incontro di alcuni anni fa, ma questa volta il coinvolgimento non era solo sessuale, e cercò in tutti i modi di baciarla e sentirla sua…Lucy d’altra parte sentiva quanto Tricia fosse catturata da quel momento e la lasciò fare…del resto ora era Renée a suo malgrado ad assistere…e sapere questo le dava soddisfazione…ma non avrebbe mai pensato quanto la sua Renèe potesse essere perversa quando esplicitamente le chiese qualcosa che non avrebbe mai contemplato in uno stato non alterato…

“Esci dal letto Lucy…”

Lucy era incredula e in parte fuori di sé. Davvero voleva solo Tricia?

“Come?” 

“Siediti là, e guardami. Non smettere mai di guardarmi”

 

                            **********

 

Lucy non amava eseguire gli “ordini” di nessuno, ma per Renée avrebbe fatto qualsiasi cosa, e acconsentì. Si alzò, indossò uno degli accappatoi presenti sul pouf accanto al letto e prese una sedia su cui si sedette con lo schienale davanti a lei.
Iniziò così a guardare Tricia e Renèe consumare. Renée sotto al corpo di Tricia.

Ma Renée non stava guardando Tricia, stava guardando lei. Ad ogni movimento di Tricia sul corpo di Renée corrispondeva uno sguardo di Renèe nel profondo degli occhi azzurri di Lucy.
Lucy a volte cercava di volgere lo sguardo altrove, perché vedere Renèe posseduta da un’altra donna le faceva davvero troppo male.

I bulbi oculari di Lucy divennero gradualmente rossi, stava trattenendo dolore, pianto, rabbia…ma non smise di guardare Renèe, che dal respiro affannoso sembrava apprezzare il tocco di Tricia, ma ad un tratto le tornarono in mente le parole di quella canzone: “E rinuncerei per sempre a toccarti, perché  so che in qualche modo mi senti”.

Nell’istante di massima estasi di Renèe, Lucy si morse il labbro inferiore fino a farlo sanguinare… non distolse il suo sguardo da quello della sua amata, né Renèe distolse il suo da quello di Lucy che stava stringendo e quasi strappando la stoffa della vestaglia.

Il cuore di Lucy stava scoppiando e tutto il suo corpo venne pervaso da contrazioni nervose, le stesse di Renèe.

 

La tempesta era finita.

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Capitolo 6
*** TSUNAMI ***


COME AL SOLITOI VI INVITO A LEGGERE IL CAPITOLO NEL MIO BLOG PERSONALE IN CUI SONO STATI AGGIUNTI FOTOMONTAGGI EVOCATIVI :) https://millestorieunanotte.wordpress.com/2021/04/11/tsunami/
BUONA LETTURA...! 



Notte fonda.

La stanza sembrava vuota, anche se al suo interno le tre donne riposavano nello stesso letto.

Tricia accarezzò il braccio di Lucy, poi le baciò la spalla, delicatamente.

“Perché non mi ami...perché...” sussurrò pensando di non essere ascoltata.

Lucy la sentì, si destò e voltò verso di lei; prese la mano tra le sue e la guardò negli occhi.

“Perdonami Tricia, io non potevo immaginare...io non posso amarti...” disse a bassa voce.

Si guardarono nel profondo degli occhi, Lucy si sentiva fortemente in colpa mentre a Tricia sfuggì una lacrima; si congedò da Lucy che non disse più mezza parola, si alzò dal letto vestendosi quanto più rapidamente possibile e uscì da quella stanza maledetta accompagnando la porta in modo da non fare rumore.

Lucy rimase supina a guardare il soffitto, poi portò le mani sul volto coprendolo, facendosele scivolare addosso subito dopo; alla sua destra vide la schiena nuda di Renée...una schiena muscolosa il giusto, frutto di anni di palestra; e in definitiva era la prima volta che la vedeva così, non erano mai riuscite a stare insieme veramente in intimità.

Accarezzandola, cercando di sentirne meglio la morbidezza della pelle, scostò il lenzuolo e notò qualcosa sopra la spalla sinistra che divenne più chiara quando con le dita rimosse del tutto il tessuto dalla visuale.

Una parola di quattro lettere di colore azzurro componevano un tatuaggio: LUCE

Lucy trasalì e aggrottando la fronte si accertò di aver letto bene...e sì, aveva letto benissimo; ed era così che Renée la chiamava da sempre...da quando sul set erano entrate più in confidenza. Era il suo modo tenero e al tempo stesso “esagerato” di attirare la sua attenzione, di evidenziare l’enorme affetto e stima che aveva nei suoi confronti.

 

**********

 

FLASHBACK: SUL SET DELL’EPISODIO PARADISE FOUND

 

“Molto grazioso questo giaciglio yin yang, non trovi Luce?”

“Già, ma un po’ troppo scomodo per dormirci”

“Xena e Gabrielle riescono a fare molte più cose...” sorrise maliziosamente.

Lucy esitò dal risponderle colta da un evidente imbarazzo.

“Fanno tante cose ma nessuno le vede”

“Ciò che non si vede non è detto che non esista” insistette Renée

“Già” Lucy sembrava essersi stranita

“Tutto bene? Quando inizi ad esprimerti come il tuo personaggio mi preoccupi Luce”

“Sì, tutto bene…”

“Ti ricordi le battute, Luce? Oggi ti vedo distratta”

“Ma la smetti di chiamarmi Luce?”

“Non ti piace?”

“Ma no, è che non ne capisco il senso...”

 

FINE DEL FLASHBACK

 

**********

 

“Non ne capisco il senso” disse Lucy con un tono che non mancò di portare al risveglio Renée.

“Cosa...? Di cosa...? Ma Tricia...è andata via...? Renée si voltò verso Lucy e sbadigliò in modo composto.

“Qui il problema non è Tricia, il problema sei tu...siamo noi...perché non ho mai visto quel tatuaggio prima d’ora?”

“Forse perché sul set non si doveva vedere e mi truccavano? O forse perché non ti piacciono e non li vedi proprio?” Era decisamente infastidita da quella domanda.

Il fatto che Lucy non si accorgesse di cose così evidenti la mandava in bestia.

“Io non ne farei mai uno, ma non ho detto che non mi piacciono, e in ogni caso non è questo il punto della discussione”

“No, non è questo il punto Lucy, e al mio risveglio pensavo di parlare di ben altro con te che del come e del perché del mio tatuaggio. Non è evidente?”

“No, non lo è.”

“Ok, dato che non è evidente io torno a dormire” e le girò la schiena sbuffando.

Lucy però questa volta non ci volle stare ai capricci di Renée e con decisione, la fece ricapitolare alla posizione di prima e si mise sopra di lei con le mani poggiate al cuscino: ora erano una di fronte all’altra in silenzio.

Si guardarono a lungo senza dirsi una sola parola, Renée come al solito abbassò lo sguardo, Lucy riusciva sempre a metterla in soggezione, ma nonostante tutto fece il primo passo seppur con estrema difficoltà:

“La tua cicatrice...l’ho sempre adorata...” le accarezzò il petto e lo baciò teneramente e quasi impercettibilmente con le labbra socchiuse.

“Non ha una storia particolarmente…come dire…avvincente…” 

Lucy sentì come mancarle il fiato, i baci di Renée andavano oltre ogni possibilità di controllo.

“Non importa” e continuò proseguendo verso il collo.

Lucy abbassò lo sguardo, poi Renée le sfiorò il viso e ritornò a guardarla.

“I tuoi occhi sono la mia luce, ogni volta che li posi su di me io mi sento viva, ogni volta che mi sentivo triste e affranta mi bastava vederli per ritrovare le forze…per ritrovare uno spiraglio di speranza…ora capisci...il perché...?”

“Sì. Scusami. E’ solo che non immaginavo di essere tutto questo per te…”

Gli occhi di Lucy divennero tristi e teneri allo stesso tempo, e a Renée quegli occhi scioglievano il cuore come un fiume impetuoso.

"Quando mi guardi così..."

Renée sentiva il contatto con la pelle morbida di Lucy, ne percepiva il calore, adorava sentirla su di lei.

“Mi piace averti addosso...stringimi...”

Lucy non se lo fece ripetere, e Renée si sentì avvolgere dall’eternità.

 

**********

 

FLASHBACK: SUL SET DELL’EPISODIO PARADISE FOUND

 

“Quante volte ci capiterà di vedere ancora il set senza tutta la troupe?” Renée accarezzò la parte bianca del giaciglio mentre ci girava intorno. Era davvero morbido.

“Non troppe, spero. Trovo tutto abbastanza noioso. Forse perché è finto”

“Anche recitare è fingere...”

“Fingiamo tutti, anche nella realtà molte volte”

“Tu lo fai?”

“Perché questa domanda, Ren?”

“Perché io metto sempre un po’ di me stessa quando recito, tu no?”

“No, non ci riesco, o magari non me ne accorgo e invece succede”

“Sicura?” Renée era incredula 

Si sedettero entrambe sulla parte yin del giaciglio.

“Mi piace questo simbolo, gli elementi rappresentano l’armonia, lo sapevi?” fece notare Lucy 

“L’armonia è proprio ciò che mi manca...” Renée divenne improvvisamente pensierosa, e Lucy senza chiedere nulla posò la sua mano su quella di lei.

Renée ebbe un’accelerazione anomala del cuore, si sentì quasi male per il tocco inaspettato e così dolce di Lucy, e a quel tocco rispose con un sorriso…ma quanto avrebbe desiderato stare tra le sue braccia…

 

FINE DEL FLASHBACK

 

**********

 

Mattina del giorno dopo.

Qualcuno bussò timidamente alla porta della stanza.

Poi ancora, ma con più decisione.

Lucy aveva un braccio intorno alle spalle di Renée, e quel frastuono le rimbombò nella testa che sentiva tremendamente pesante a causa della nottata al quanto movimentata.

“Un momento, arrivo!” cercò di farsi sentire senza urlare.

Indossò la vestaglia della notte appena trascorsa e socchiuse la porta.

“Sì?”

“Miss Lawless, non vorremmo metterle fretta, ma lei e la sua amica dovreste lasciare la stanza al massimo tra un paio d’ore” si trattava di uno degli addetti del privé.

“Sì, sì…certo...grazie per averci avvisate...arrivederci...” e richiuse la porta in faccia all’uomo senza preoccuparsi di essere stata poco educata.

“Renée? Renée svegliati, dobbiamo andarcene, fare una doccia e uscire da questo posto!”

“Ho sonno, sono stanca...”

“Sì, anche io, ma non possiamo più stare qui”

Vedendo che Renée non ci pensava proprio ad alzarsi cercò di destarla con qualche scossone.

“Lucy vai prima tu, lasciami dormire ancora un po’...”

“Va bene ma cerca di svegliarti...”

“Non me lo dai un bacio?”

“I baci non si chiedono, Renée...” sorrise

“E allora buonanotte!”

“Fá come ti pare...”

 

 

**********

 

Renée si destò con il lieve rumore d’acqua proveniente dalla doccia, e si rese conto che Lucy aveva mantenuto l’intensità del getto il più leggermente possibile per non disturbarla, ma ormai il sonno le era decisamente passato.

Entrò in bagno e il profumo del docciaschiuma la inebriava, perché quello era inconfondibilmente il suo profumo, quello di sempre…

Vide la figura di Lucy muoversi all’interno del box, così restò qualche attimo a contemplarla in ciò che davanti a lei sembrava essere solo un’ombra in movimento; poi si decise e socchiuse l’anta fino a spalancarla.

Davanti a lei Lucy stupefatta che la stava guardando sempre più incredula, tant’è che con una mano si tolse le gocce d’acqua che le stavano scivolando sugli occhi, e in contemporanea a quel gesto Renée lasciò scivolare la vestaglia a terra restando a sua volta completamente nuda davanti a lei.

Non si erano mai trovate così; non erano solo i loro corpi ad essere senza vesti ma anche le loro anime che sembravano catapultate a scrutarsi l’una dentro l’altra.

 

 

FLASHBACK: SUL SET DELL’EPISODIO PARADISE FOUND

 

“Renée tu resta sdraiata a pancia sotto, Lucy ti farà un bel massaggio, vero Lu? 

Vogliamo vedere le doti di Xena come terapista!” 

 

Rob rise è come al solito stava dando istruzioni per girare le scene al meglio. 

 

“Tu Renée devi far credere di cadere tipo in un sonno profondo, come se Xena avesse una sorta di potere ipnotico mentre ti tocca. Non ti sarà difficile rilassarti dopotutto”

 

Renée era piuttosto emozionata: le mani di Lucy su di lei era qualcosa che non immaginava nemmeno lontanamente di poter provare, e in quel momento benedì gli sceneggiatori di essere stati così audaci.

Le riprese erano iniziate e Lucy le slacciò il corpetto piuttosto abilmente, come se lo avesse fatto altre volte.

Le estremità scivolarono ai lati lasciando la schiena di Renée completamente nuda, e le mani di Lucy iniziarono un dolce massaggio dalle scapole ai muscoli dorsali mentre tra un movimento e l’altro recitava la sua parte.

Renée era completamente avvolta dalle sensazioni che i ricettori della sua pelle le trasmettevano; la sua mente e complici gli occhi chiusi risvegliarono in lei la voglia di girarsi supina e sentire quel tocco sui suoi seni...

“Oddio Renée ma cosa vai pensando? Ma no...ma che ti importa...in fondo che c’è di male a sognare?”

Nel frattempo Lucy come da copione massaggiò spalla, braccio e avambraccio fino alla mano con estrema delicatezza, provocando in Renée piccoli brividi che non le passarono inosservati e si sentì autorizzata a ripeterne i movimenti con ancora più delicatezza...

Renée amava essere accarezzata da Lucy e Lucy adorava il contatto con il corpo di Renée, che seguiva anche con lo sguardo, rendendosi conto di quanto quel corpo fosse perfetto ai suoi occhi…occhi che si stavano riempiendo di un desiderio quasi incontrollabile.

Ma lo stop di Rob non tardò ad arrivare.

 

 

FINE DEL FLASHBACK

 

 

**********

 

“Renée...miodio...tu...sei...”

“Cosa...?”

Lucy trasalì continuando a guardarla dalla testa ai piedi.

“Sei in-incantevole…bellissima…”

“Anche tu...” 

Renée mise le braccia al collo di Lucy avvicinando il corpo a quello di lei che rispose cingendo le braccia attorno alla sua vita.

“Le tue mani...sono bollenti...” Renée alzò il capo per guardarla meglio negli occhi.

Lucy la strinse di più.

“Ti avevo lasciata a letto...mezza addormentata...”

“Certe occasioni si devono cogliere al volo, Luc...”

Renée non fece in tempo a terminare la frase. 

Lucy le baciò le labbra.

Renée ricambiò afferrando con le sue dolcemente quelle di Lucy, e per qualche minuto non fecero altro che assaggiare l’una quelle dell’altra, mentre l’acqua tiepida scorreva sulla loro pelle.

Lucy scese sul collo di lei, riuscendo a sentirne le pulsazioni impazzite sulla giugulare, così si fermò proprio su quel punto a baciarla rendendosi conto dell’accelerazione dei battiti.

Il respiro di Renée si fece sempre più ansimante quando le mani di Lucy si posarono sul suo seno accarezzandolo come se fosse stato il più prezioso dei doni; e in quell’istante volle vedere l’espressione della sua amata che stava cercando i suoi occhi.

Occhi negli occhi, ma Renée non aveva smesso di provare soggezione per Lucy e senza accorgersene abbassò come sempre lo sguardo.

“Hai timore di me...?” Lucy cercò di sollevarle il viso con l’indice e la guardò in un modo che sembrava supplicare amore e Renée rimase senza fiato, fu come se per la prima volta stesse riuscendo a vedere l’anima completamente spoglia di lei.

“No, ho paura di quello che provo...per te...”

“E cosa provi...”

“Nel momento in cui te lo dirò cambierà tutto...”

“Sta già cambiando tutto, Ren...”

Le labbra di Lucy le erano così vicine che poteva sentirne il calore...così decise di delinearne il contorno disegnandole con un dito che Lucy non mancò di baciare dolcemente.

“Ho bisogno di sapere cosa provi per me...”

“Lo sai...sono innamorata...”

“Anche io...” Lucy la avvicinò ancora di più a sé  

Ormai entrambe non resistevano più, le carezze sotto l’acqua tiepida che leggera cadeva sulla loro pelle sembrava accompagnarle in una danza senza tempo, e nel calore dei reciproci abbracci sentivano la consistenza dell’amore, in cui finalmente si aprivano e facevano strada sentieri troppo a lungo mai percorsi.

Renée adagiò il capo sul petto di Lucy, e tra le sue braccia si sentì sempre più simile a se stessa.

“Lucy...?”

“Sì...?”

“Io ti amo...”

Lucy la strinse in un abbraccio forte e morbido allo stesso tempo; Renée rispose a quell’abbraccio così avvolgente e protettivo.

Entrambe si lasciarono travolgere dalle onde dei loro cuori e finalmente le loro bocche si unirono in tutto ciò che l’amore poteva esprimere.

Erano così affamate l’una dell’altra che sembravano non bastarsi e i baci si facevano sempre più profondi mentre l’intensità del desiderio cresceva.

Renée era così presa da quel rapimento che solo in un secondo momento si rese conto di avere la mano di Lucy farsi strada tra le sue gambe fino a farle sentire con grazia le sue dita dentro di lei.

Sì, Lucy era dentro di lei e sentiva di doverle dare pieno accesso al suo corpo.

Ricordava di tutte quelle volte che nel suo letto si era ritrovata con le persone sbagliate e di come si sentiva sempre fuori luogo, violentata nell’anima da chi in realtà non poteva comprendere la delicatezza di cui aveva bisogno, e di quanto desiderasse provare quello che stava provando in quel momento per e con Lucy…quell’armonica fusione…

Un amore puro che univa non solo il corpo ma anche lo spirito.

Lucy prese la mano di Renée e la portò su di sé e Renée accolse quella richiesta silenziosa; entrambe si ritrovarono unite da una profonda estasi.

Quando Renée sentì tra le sue dita il dolce fuoco di Lucy cercò di entrare più a fondo e venne ricambiata allo stesso modo e più fervente.

I baci tra le due donne divennero di un’intensità tale che ogni ragionamento fu bandito dalla mente, lasciandosi andare all’apice di ondate di piacere che si ripercuotevano nei loro corpi trasportate dal fluire del sangue e dell’ossigeno dei respiri che continuarono a scambiarsi ad ogni bacio. 

Solo al raggiungimento dell’ultima travolgente onda, lentamente i movimenti iniziarono a farsi più lenti, e pur restando ancora una dentro l’altra cercarono di ricomporsi ad uno stato non più alterato dall’amore e dall’eccitazione. 

Lucy chiuse la manopola del getto della doccia, mentre Renée era ancora ansimante sul suo petto, poi prese il suo viso tra le mani.

“Ti amo Renée, sei tutta la mia vita”

Poi la aiutò ad indossare l’accappatoio, e le massaggiò le spalle come per trasmetterle calore, infine prese un telo per lei, se lo cinse addosso intorno fino al seno, poi entrambe si abbracciarono di nuovo.

Renée prese le mani di Lucy, le accarezzò e ne percorse i polsi fino ad arrivare ai gomiti e scendendo nuovamente ne ammirò le vene in evidenza sfiorandole con i polpastrelli.

Le sembrava di poter percepire l’esistenza di Lucy palpitare sotto le sue dita.

Lucy la lasciò fare travolta da ogni singola emozione mentre Renée ternò a guardare gli occhi dell’unica donna che amava, quegli occhi che le provocavano turbamento ma al tempo stesso di cui non poteva fare a meno di immergersi, quegli occhi come nessun altro nella sua esistenza avrebbe potuto colmarle il cuore. Un cuore rimasto vuoto per troppi anni che in modo spesso banale e senza alcuna poesia era stato spesso ingannato, maltrattato e non compreso, privo di quell’armonia che per tutta la vita intera sentì mancarle come terra sotto i piedi; quella sensazione di non essere mai al proprio posto come un eterno funambolo senza appigli.

Lucy poteva percepire tutto questo e voleva darle tutto e avere tutto da lei. 

“Quando sono tra le tue braccia, io non ho più paura di nulla…per me non esiste nient’altro che noi…siamo solo tu ed io…” Renée si lasciò andare a tutto quello che sentiva nel cuore, e Lucy non poté fare altro che sentire un profondo trasporto per quella donna che si era negata per tanti, troppi anni.

 

Non l’avrebbe lasciata mai più.

 

**********

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Capitolo 7
*** Epilogo: introspezione ***


Introspezione
 
Cosa resta quando il tuo più grande desiderio si realizza?
Credi di avere ancora qualcosa che ti interessi, o il susseguirsi di fatti ed eventi smette improvvisamente di avere un senso?
Quando raggiungi tutti i tuoi obiettivi è un po’ come terminare un gioco: hai esplorato tutte le possibili azioni, forse sei andata oltre e hai superato tutti gli ostacoli.
Vittoria. Sei stata brava. E poi?
Ora sono qui, accanto alla donna che amo, la vedo riposare e mi rendo conto che tutto il mio mondo respira accanto a me.
Domani potrei anche morire, tanto il mio unico sogno nella vita l’ho raggiunto e non sento di volere nient’altro.
I sogni che verranno in seguito saranno figli di questo sogno.
Credo non ci sia nulla di più intenso di poter dissetare il proprio spirito attraverso gli occhi di chi ami.
Questa continua ricerca di quell’unico sguardo che può rapirti e portarti altrove, pur restando nello stesso posto che chiamerai per sempre casa.
Mi sono sempre sentita così vulnerabile, poi è arrivata lei.
Eppure non è stato così immediato, non ho capito subito quanto fosse importante, indispensabile. Vitale.
Forse ero troppo giovane per essere cosciente di ciò che avrei veramente consolidato più avanti e di cui oggi sono fortemente certa. 
Può l’amore farti sentire così bene e così male allo stesso tempo?
Può essere così bello questo amore da farmi piangere di dolore perché non so come esprimere questa gioia?
Tu sei mia ed io sono tua. No. Questo è possesso, non è amore. Ed io un tempo pensavo lo fosse. 
Un po’ perché è quello che ti “insegnano” certi film e certi romanzi.
Un po’ perché chi scegli di avere accanto per un periodo di tempo ti ha fatto credere che questo è l’amore.
Poi però sei arrivata tu, e questo castello di carta è crollato come solo ciò che è senza fondamenta può essere investito da una sola folata di vento.
Io ti amo perché amo questo senso di libertà e di immenso che sento anche quando non sei qui, e spero che anche tu possa provare le stesse sensazioni quando pensi a me.
Voglio che ti senta libera, e che il legame che ci unisce sia fatto di quel sottile filo di rugiada che ci rende vivi senza sentirci incastrati, ma soavemente un tutt’uno con quella brezza leggera e gentile, morbida e avvolgente.
Credo di non essermi mai sentita così accolta e protetta dentro ad un cuore.
Il cuore.
Quando penso a questa parola, l’immagine che vedo è quella più comune e stilizzata, ma se mi soffermo un istante in più posso vederlo per come si presenta nella sua anatomia.
La sua forma non è affatto semplice, e al suo interno pulsa la vita di un essere umano: ogni fatica, ogni emozione coinvolge questo organo meraviglioso.
E come un organo, c’è chi riesce a trasformare in musica ogni palpitazione. 
Tu sei riuscita a fare questo per me, Lucy...e per questo sempre ti sarò grata.
Per aver suonato meravigliose melodie anche quando tutto intorno a me era oscurità.
Lucy, la mia luce...non potevo fare altro che imprimere sulla mia pelle ciò che splende nella mia anima. La tua anima.
Siamo anime.
 
FINE
 
 

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