Il leone e lo scoiattolo

di AlessiaDettaAlex
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Film dell'orrore ***
Capitolo 2: *** 2. Visita allo zoo ***
Capitolo 3: *** 3. Influenza ***



Capitolo 1
*** 1. Film dell'orrore ***


Il leone e lo scoiattolo
 
1. Film dell’orrore
 
Himari continuava a chiedersi come le fosse venuto in mente di accettare.
Le immagini scorrevano lente davanti ai suoi occhi, il cuore le pulsava nelle orecchie: si domandò se lo sentisse chiaramente anche Aoi.
Non riuscì a trattenere uno squittio di spavento al cambio di scena.
«Himari? Hai paura?»
La ragazza si affrettò a negare con la testa e si strinse il cuscino al petto con forza.
In realtà aveva deciso di chiudere gli occhi da circa metà film, ma avrebbe voluto tapparsi anche le orecchie: credeva le fosse passata, quella maledetta paura per gli horror.
La protagonista cacciò un urlo raccapricciante e Himari saltò tra le braccia di Aoi nascondendo il viso nell’incavo tra la spalla e il collo. Si sentì più sicura quando il braccio dell’amica la strinse per la vita. Aoi mise in pausa il fim.
«Potevi dirmelo che hai paura degli horror! Avremmo scelto un altro genere» le disse lei.
«Ma... ma io non ho paura...» provò a ribattere flebilmente Himari.
«Certo, e io vedo i fantasmi»
Himari si staccò immediatamente dall’amica e la guardò terrorizzata.
«Sto scherzando, ti prendevo in giro» rise Aoi dandole un buffetto affettuoso sulla guancia.
Ma l’altra sembrava sull’orlo di una crisi di pianto.
«Mi... mi dispiace che per colpa mia... tu non possa finire il film»
Si torturava le mani senza sosta, il volto triste era fisso a terra e aveva i capelli leggermente scompigliati; Aoi pensò che non mostrasse per nulla i suoi sedici anni. Era così minuta e indifesa!
«Stai scherzando, spero! Ti ho invitata a casa mia perché ti potessi veder sorridere. Se tu stai male, non mi importa niente del film»
Himari si sentì le guance arrossare e, nonostante la leggera paura che aveva del buio, fu contenta che le luci fossero spente e non potesse vederla in faccia.
«Aoi-chan... mi abbracceresti?»
Si pentì quasi subito di quello che aveva detto, ma non fece in tempo a rimangiarselo che Aoi la prese per le spalle e se la tirò addosso con una risata.
«Basta chiedere, Himari!»
La ragazza si sentì subito sollevata: le sue paure avevano lasciato il posto alla sensazione di essere al sicuro, come tra le mura di un castello ben difeso. Le braccia di Aoi erano stabili e rassicuranti: erano casa. Per lei, la casa più accogliente di tutte.



 
Note di Alex.
Ehm sì, lo so che ho ancora una raccolta di one-shot in corso su Suite Precure. Ma questa cosa mi è saltata addosso con una violenza tale che ho dovuto scriverla e pubblicarla. Ho trovato tre prompt bellerrimi su internet e mi sono venute in mente 3 flashfic sulla Himari/Aoi. Ve le dovrete sorbire tutte! Sono quasi già scritte, ne pubblicherò penso una ogni 2/3 giorni.
Ma veniamo alla domanda importante. Perché Himari x Aoi? Perché non Yukari e Akira? Perché io odio la Toei, è semplice. Le adoravo fino all'episodio 25. Poi sono stata tradita. Nemmeno una scena, nemmeno un minuscolo fanservice. Allora sono arrivata all'episodio 35 e all'improvviso ho visto nuovamente ship: Himari e Aoi! La strana coppia! E per ripicca e delusione nei confronti di Yukari e Akira, loro sono la mia nuova otp in KiraKira. Oh!
A parte tutto, queste due ISPIRANO UN FLUFF IMPRESSIONANTE, che dopo lo scorso angst Rikka/Mana è per me un toccasana.
Che ne pensate? A presto,
Alex

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Capitolo 2
*** 2. Visita allo zoo ***


Il leone e lo scoiattolo
 
2. Visita allo zoo

 «La leonessa è colei che procura il cibo all’intero branco, i leoni maschi intervengono nella caccia solo in caso di prede molto grandi o pericolose»
Aoi guardava a occhi sbarrati la coppia di grandi felini che sonnecchiava su di una roccia, mentre ascoltava le parole di Himari che si era offerta di fare loro da guida.
«Ao-chan, quella sei tu!» sorrise Ichika indicando la leonessa stesa a terra.
«Magnifique!» trillò emozionata Ciel attaccandosi alla grata, «questo posto è bellissimo!»
Himari sorrise e continuò:
«Non essendo animali con molta resistenza allo sforzo, le leonesse preferiscono attaccare quando sono sicure di abbattere la preda in poche mosse: per questo sfruttano l’ambiente circostante a loro favore, con agguati silenziosi e molto precisi. Quando balzano sulla preda normalmente la azzannano alla gola» concluse indicandosi il collo.
«Certo che ne sai di cose, Himarin!»
«Che ne dite di una pausa? Sto morendo di fame!» intervenne Aoi passando il braccio attorno alle spalle di Ichika.
Le altre tre acconsentirono, presero posto su delle panchine e aprirono i loro bento. Ichika e Ciel si erano messe a parlare fitto di nuove idee per la KiraPati; Himari mangiava in silenzio guardando di tanto in tanto i leoni che sbadigliavano. Che meravigliosi animali! Belli, fieri, affascinanti persino mentre dormivano. Proprio come Aoi-chan. Scosse la testa e si diede mentalmente della stupida a quel pensiero. Ma a proposito, che fine aveva fatto Aoi?
Il suo bento era aperto e appoggiato accanto a lei, insieme al suo zaino. Magari era andata in bagno. Non fece in tempo a finire la riflessione che un brivido intenso le percorse la schiena dalla nuca al bacino: gridò. Qualcuno le aveva dato un morso al collo!
«La grande predatrice ha messo all’angolo l’indifeso scoiattolo!» esclamò Aoi ridendo da dietro e circondando Himari con le braccia.
Ciel e Ichika guardarono sconvolte le due.
«Io non... sapevo che aveste quel tipo di rapporto» commentò Ciel posando le bacchette sul bordo del suo bento.
«C-c-c-che?! Non c’è nessun tipo di rapporto!!» balbettò Himari arrossendo come un pomodoro maturo, «e poi, Aoi-chan! Gli scoiattoli non sono prede dei leoni!»
Aoi ghignò spensierata, ma i loro visi erano talmente vicini che la mente di Himari si annebbiò completamente e smise di colpo di ragionare.
«E... e... e comunque... mordermi il collo in pubblico... ci... ci fissano tutti!»
Ichika e Ciel si scambiarono uno sguardo malizioso.
«Aaah, in pubblico...»
Himari sentì il cervello spegnersi completamente.
Nemmeno la risata coinvolgente di Aoi riuscì più a recuperarla.


 
Note di Alex
Devo dirlo, mi sono proprio divertita a scrivere questa seconda flash.
Alcor, il "non sapevo che aveste quel tipo di rapporto" è una mezza citazione a te, dico mezza perché l'ho scritta senza pensarci e poi mi sono accorta che era la frase che mi aveva colpito sulla tua os Ahaha.
Ci sono così tante cose su cui vorrei porre l'attenzione che secondo me faccio bene a stare zitta e lasciare la parola voi.
Ci vediamo con la terza e ultima flashfic tra 3 giorni!
Alex
 

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Capitolo 3
*** 3. Influenza ***


Il leone e lo scoiattolo
 
3. Influenza

Himari era a casa con la febbre da ormai tre giorni.
Aoi stava cercando di decidere se suonare il campanello oppure no. Né Ichika né Ciel avevano potuto accompagnarla, ma lei aveva comunque deciso di andarla a trovare. Solo che adesso, di fronte alla porta, si sentiva mancare il coraggio. E se avesse solo disturbato? Magari Himari stava dormendo e delle visite l’avrebbero solo infastidita.
Sbuffò e suonò. Non era la tipa da farsi troppi problemi, in fondo.
«Oh, Aoi-chan, ciao! Sei venuta a trovare Himari?» la salutò la donna che aveva aperto la porta.
«Sì! È sveglia? Come sta?»
«Non molto bene, stamattina sembrava migliorata ma ora le è tornata un po’ di febbre. Ti accompagno da lei, se vuoi»
Aoi annuì e la seguì.
Himari, lunga sul letto, la salutò con sorpresa. Aveva le palpebre semichiuse e un panno bagnato appoggiato sulla fronte: ridotta così, ad Aoi sembrava ancora più piccola di quel che era. Le venne voglia di abbracciarla. Avvicinò uno sgabello al letto e ci si sedette.
«Hai sonno?»
Himari fece no con la testa.
«Dovresti dormire, però»
«Non ci riesco» mormorò Himari con la voce deformata dal naso chiuso.
«Ti fa male la testa?»
«Un po’»
Aoi la guardò impensierita. Himari sembrava molto stanca e giù di morale: tre giorni passati in questo stato sfinirebbero chiunque, figurarsi una ragazza gracile come lei.
«Mh... vuoi vedere una cosa divertente?»
Senza aspettare la risposta di Himari, Aoi cominciò a frugare nella sua borsa fino a tirarne fuori un mazzo di carte da gioco occidentali. Le mischiò e poi le dispose a ventaglio porgendole a lei.
«Scegline una»
Himari ne scelse una. Era un re di quadri. La ripose nel mazzo e Aoi rimischiò tutto. Posò il mazzo sul comodino e chiese a Himari di dividerlo nel punto che preferiva; poi prese una delle due metà e le mostrò la prima carta:
«Era questa la tua carta?» disse mostrandole un re di quadri.
Himari sbarrò gli occhi.
«Come hai fatto?»
«Sono trucchi che mi ha insegnato Mizushima quand’ero piccola!»
Quando vide gli occhi di Himari brillare di curiosità, capì di essere sulla strada giusta: le fece vedere molti altri trucchi, poi salì sullo sgabello e iniziò a fare l’imitazione di tutte le loro amiche. Himari rideva e Aoi sentì il cuore bussarle in petto. Passò dalle imitazioni alle dimostrazioni di giocoleria improvvisate con delle matite, per poi cominciare a raccontarle storielle usando dei calzini come pupazzi. Tanto si era impegnata a inventare una storia d’amore tra un calzino blu e uno giallo, che non si accorse subito che Himari, nel frattempo, si era assopita. Si sfilò i calzini e li ripose insieme ai compagni nel cassetto, attenta a non fare rumore; rimase a guardarla per un po’, con un sorriso carico di tenerezza. Era riuscita a farla addormentare.
Le scostò una ciocca di capelli dietro un orecchio.
«Buon riposo, Himari».




 
Note di Alex
Ed eccoci con l'ultima flashfic che completa la mia breve raccolta! Il prompt è stra usato, ma ho provato a metterci del mio: anziché vedere una che si prende cura dell'altra come in tipo tutti gli anime, cucinando, misurando la febbre eccetera, ho pensato che Aoi fosse più la tipa da... risollevare il morale a terra di Himari. E allora niente, me la sono immaginava a fare cose, a sbracciare per farla divertire e rilassare, fino al punto in cui lei si addormenta beata. E ho scoperto che comunque me le immagini, queste due sono la dolcezza. E' probabile che dopo questa raccolta salterà fuori qualcos'altro sulla ship, tipo una os, perché ho già un sacco di elementi in mente.
Che ve ne pare?
Alla prossima,
Alex
 

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