Chérie

di nouveau
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Buginette ***
Capitolo 2: *** Étoilée ***



Capitolo 1
*** Buginette ***


Titolo: Buginette
Personaggi: Adrien Agreste; Marinette Dupain-Cheng;
Genere: fluff, romantico
Rating: G
535 parole
Note: Sono entrata nel fandom di Miraculous Ladybug da pochissimo e con la delicatezza di un piccione che si schianta contro una finestra, io sentivo il bisogno fisico di scriverne. Non me ne vogliate.





L'essere uno degli eroi di Parigi aveva fatto sviluppare a Marinette un lato di sé che non conosceva: quello autoritario. 
Se prima della venuta dei miraculous -e prima ancora della conoscenza di Alya- la mora aveva lasciato prendere le responsabilità a chi di dovere rimanendo in disparte ed era persino sottostata ai soprusi di Chloé, la presa di coscienza e l'investura da eroina avevano forgiato il suo carattere, permettendole di diventare rappresentante di classe e di non risparmiarsi nemmeno più una parola in difesa di qualcuno in difficoltà. 
Ma, perché c'era un ma grande quanto una casa in tutta quella situazione, se il kwami e poteri le avevano fortificato il carattere lo stesso principio non era valso per la pazienza. 
La coccinella era stata chiara sin dal suo primo intervento a Parigi: lei non lavorava da sola ed apprezzava l'aiuto immane di Chat Noir, ma questi non doveva prendersi confidenze e superare limiti. 
E non ci sarebbe stato nessun problema dopo una dichiarazione tanto semplice se solo il gatto nero non si fosse mostrato così indisciplinato
Chat Noir non solo non perdeva occasione per flirtare con lei - e quindi distrarla- ma impudente della richiesta dell'altra la avvicinava a suo piacimento, talvolta imbarazzandola tanto da lasciarla basita per qualche secondo. 
E lui era così, tremendo e terribile, un gattaccio di strada che prendeva il suo maledettissimo bastone per scavalcarle tutte le mura di cinta che Ladybug tanto si era affaticata ad innalzare.
Ed era passato un anno dal loro primo incontro, 365 giorni di mani baciate, braccia intorno alla vita ed attacchi interrotti a causa di una battutina divertente ma squallida del micetto, e per quanto l'eroina rincarasse la dose almeno sulla questione soprannomi l'altro aveva fatto orecchie da mercante anche in quel caso.
Non che la disturbassero più di tanto, per carità, ma il suo accanirsi contro i vezzeggiativi dell'altro era scoppiato dopo l'intervista televisiva, una trasmissione durata solo dieci minuti che però aveva sganciato una bomba su Parigi: tutti erano convinti che Chat Noir fosse il suo ragazzo.
«Non puoi semplicemente chiamarmi 'Ladybug'?» aveva chiesto una volta frustrata, intrecciando le braccia al petto e fissando dall'alto della propria posizione eretta il collega.
«È anche carino, no? L'ho scelto proprio per questo!»
Nulla, nemmeno un fremito da parte delle orecchie scure attaccate sul capo biondo. Niente
«Chat, rispondimi!» lui aveva socchiuso la bocca e lei aveva ripreso. «E senza usare nemmeno Insettina! Il mio nome è  L a d y b u g! »
Si era premurata anche di scandirglielo lettera per lettera, il suo nome di battaglia, ma naturalmente l'ennesimo tentativo della mora di correggerlo era andato in fumo.  
Chat Noir infatti, acquattato a terra in una posizione, chiaramente, felina, l'aveva guardata, smettendo di dedicare attenzione alla cintura o agli artigli, sfoderando il sorriso più carismatico del suo repertorio mentre riportava gli occhioni verdi fissi sulla figura a pois.
«Ma non capisci, my lady
Le aveva chiesto, rimettendosi in  piedi, la vicinanza che permetteva alla mora di vedere chiaramente le pupille leggermente allungate dell'altro a causa del costume.
«Ladybug lo usano tutti, è di tutti. La radio, la televisione, i tuoi fan..»
Si era allungato in avanti di poco, un soffio, abbastanza da raggiungere  il naso della coccinella con il proprio.
«Ma Buginette è solo per me, è solo mia
E Marinette aveva trovato tante, tantissime risposte sagaci da usare con l'altro.. Ma un bip e un ombra nera ormai troppo lontana erano stati il metodo con cui quel gattaccio se l'era cavata.
Ancora.

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Capitolo 2
*** Étoilée ***



Titolo: Étoilée
Personaggi: Alya Césare; Nino Lahiffe;
Genere: fluff, romantico
Rating: G
359 parole
Note: Sono adorabili ed ogni volta spero gli dedichino un po' di screentime in più.



Alya aveva un sacco di passioni e questo Nino lo aveva sempre saputo. 
Alya amava la tecnologia, scrivere sceneggiature innovative e prive di cliché, registrare video -principalmente i soggetti erano Ladybug e Chat Noir, spesso anche i loro compagni di classe, ma capitava anche che registrasse recensioni- ed indagare dando voce a quell'istinto da detective che non aveva mai avuto la falsa modestia di negare.
Era una persona brillante, piena di energia e interessante come poche, una scintilla che contagiava tutti con la sua sicurezza e la sua grinta, e lui, da dj e videogiocatore quale era, non poteva trovare persona migliore con cui condividere il cuore. 
Alya era questo ed era molto altro, ma fu un'altra la passione che convinse definitivamente il moro ad accantonare la cotta per Marinette per favorire la Césare. 
Si erano avvicinati per caso, a causa di una farfalla nera ed incauta finita tra gli artigli di un gatto nero e ripulita dalle macchie di una coccinella, entrambi ciechi alla loro compatibilità e sigillati sotto la cupola trasparente dello zoo. 
Impossibilitati a scappare e frustrati da quel macabro silenzio lei aveva sbottato qualcosa, inveendo contro Papillon in primis e poi contro il cielo, che per un istante minacciò di ingrigirsi ed annuvolarsi. 
Farfugliò qualcosa a bassa voce, ma Nino grazie alla vicinanza di quella bolla tutta loro la sentì comunque. 
Parlava di stelle
Il moro rimase stupito, punto nel vivo dalle parole dell'altra, piacevolmente sorpreso.
Non avrebbe mai pensato di avere in comune con lei qualcosa che non facesse parte del ramo tecnologico, ma da quel pomeriggio non si sarebbe aspettato tante delle cose accadute fino a quel momento quindi quella non fu che la prima cosa bella di quella giornata.
Assecondando la corrente, proprio come gli aveva suggerito Adrien, riprese a parlarle raccontandole delle sue nottate in bianco passate a scrutare la volta celeste, premiato dal sorriso -che gli fece salire il cuore in gola, ma soprattuto- dallo sguardo luccicante di lei che, le stelle, sembrava averle intrappolate negli occhi castani.
Alya aveva un sacco di passioni e questo Nino lo aveva sempre saputo

Ma solo una era servita a farlo innamorare perdutamente.

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