Mi hai cambiato i piani!

di FramVO
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - New Life ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Non ci credo, non voglio crederci! ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Relax ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - New Life ***


<< Zoey hai preso tutti i libri? >>

<< Si mamma >> risposi.

<< La valigia rossa? Era in sala di fianco al camino>> domanda ancora mia mamma.

<< Tranquilla sono sicura di aver preso tutto il necessario.>> gli scocco un bacio sulla guancia. <>

<< Mi raccomando quando arrivi chiama me, che tuo padre ha lasciato il telefonino a casa>> urla, mentre sto camminando sul vialetto di casa per raggiungere il furgoncino carico di valige in cui mi sta aspettando Stefan.

Salgo in auto, metto la cintura e sospiro. << E' ancora preoccupata sul fatto che ti sia dimentica qualcosa?>> dice Stefan, sollevando i due estremi della bocca così da formare un semicerchio perfetto. Lo guardo e annuisco. << Pronta a partire amore?>> mi chiede. << Prontissima!>> affermo. << Arrivederci signora Smith,stia bene.>> urla lui abbassando il finestrino e dirigendo la testa verso mia madre.

<< Ciao mamma, ci sentiamo quando arrivo!>> dico io, sporgendomi in avanti per farmi vedere. Mia madre si affaccia sul portico e con il braccio alzato fa cenno di salutarci. << Andiamo Stef, prima che mi faccia qualche altra domanda.>> lo accarezzo sulla guancia.

Finalmente è arrivato il momento tanto atteso, finalmente è arrivata l'ora per me di crescere, di andare via di casa e riuscire a cavarmela da sola. Dove sto andando? Mi sto trasferendo a 6 ore più a sud dalla mia attuale città, San Francisco. Inizierò il collage, precisamente a Los Angeles, alla UCLA, University of California. L'unica nota negativa di tutto questo è che Stefan, il mio ragazzo, non frequenterà la mia stessa università, ma andrà alla Stanford a 358 miglia da me.

<< A cosa stai pensando?>> mi chiede, mentre guarda la strada.

<> rispondo sospirando. Stefan stringe la presa sul volante.

<< Lo sai benissimo che non posso rinunciare alla Stanford, vista la borsa di studio e la possibilità di frequentare uno dei migliori corsi di ingegneria, ne abbiamo già parlato>> continua << Poi non doveva raggiungerti Jennifer alla UCLA?>>

<< Alla fine è riuscita ad entrare a Yale e quindi comincerà la sua scalata verso Hollywood>> sbuffo. << Forse avrei dovuto rinunciare io e venire con te a Santa Clara>>. Alzo il volume della radio.

<< Nessuno di noi due deve rinunciare a niente, ce la faremo come sempre, siamo solo a 5 ore di distanza>> pronuncia in tono molto positivo.

Guardo fuori dal finestrino per scacciare i pensieri negativi dalla testa, con scarsa riuscita. Mi addormento.

Sento una mano accarezzarmi la testa. << Zoey il telefono...>> esclama Stef. Cerco di aprire gli occhi, ci riesco a malapena e prendo il cellulare. E' mia madre. " Sei arrivata ?" . Inizio a scriverle il messaggio di risposta. Come può pensare che sia già arrivat... Alzo la testa e davanti a me vedo la scritta "Los Angeles". << Stefan, ma quanto diavolo ho dormito?>> chiedo sorpresa.

<< Amore, posso solo dire che a quanto sembra eri parecchio stanca!>> risponde ridendo.

"Arrivata ora, ci sentiamo stasera. xoxo" il messaggio in risposta a mia mamma.

Ci fermiamo in un distributore per fare benzina e proseguiamo la nostra strada verso il campus. Vedo tanta gente, tante palme sfilare davanti i miei occhi, per me è la prima volta a Los Angels, in 18 anni di vita. Non ci sono edifici imponenti, ne grattacieli altissimi. Superiamo una serie di cartelli stradali, che indicano i diversi quartieri, le vie e la direzione per i monumenti più importanti. Dopo un pò, finalmente, noto quello che sembri essere della mia università.

<< Vai a sinistra ora!>> esclamo.

<< Il navigatore dice di proseguire dritto perchè dovrei girare?>> ribatte Stefan.

<< Tu ed il tuo stupido fedele amico navigatore, spero che una volta vi possiate perdere in mezzo al nulla!>> . Il tutto mi esce in un tono troppo aggressivo. << Il cartello diceva di andare a sinistra!>> . Mi guarda ed alza il sopracciglio. << Scusa>> dico sussurrando. << Sono abituata con mio padre ad utilizzare i vecchi metodi, quali cartine e cartelli stradali>>

<< Scuse accettate>> dice lui molto gentilmente.

Passano altri dieci minuti di auto e finalmente intravedo gente con valige, libri e un grande edificio nello sfondo. Siamo arrivati.

<< Non ci credo, sono qui.>> sono sbalordita.

Ci sono tantissime persone, nessuna faccia familiare. Giro per il campus insieme a Stefan, mano nella mano, gliela stringo molto forte, sono emozionata ma anche impaurita. Non so dove sia la segreteria del mio corso, così chiedo ad una ragazza che mi è appena passata a fianco.

<< Scusami, sai dove si trova la segreteria per il corso di architettura?>> sorrido.

<< Architettura dici? Sinceramente non ne ho idea ed anche io sarei diretta lì.>> mi porge la mano. << Piacere Sarah>> .

<< Io sono Zoey e lui è Stefan il mio ragazzo>> lo indico. Lui molto educatamente fa un cenno e con la stretta di mano si presenta. << Credo di aver intravisto un cartello con la scritta "Architettura">> dice in un secondo momento.

Ci dirigiamo verso la parte più a sud del college ed anche io e Sarah riusciamo capire dove sia la nostra segreteria. Non c'è molta fila quindi decidiamo di aspettare all'esterno. Mentre chiacchieriamo sento una voce quasi familiare provenire dall'interno, ma non ci rimugino sopra e continuo la mia conoscenza con la mia nuova amica.

La voce familiare sembra avvicinarsi. << Smitthy da quanto tempo!>> urla il ragazzo che è appena apparso dietro le mie spalle.

Chiudo gli occhi e prego il cielo che non sia proprio la persona, l'unica persona che speravo di non dover rivedere per molto tempo. Mi giro di scatto. << Non ci credo!>> mi porto le mani sugli occhi.

CONTINUA..

Ditemi se vi piace ;)

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Non ci credo, non voglio crederci! ***


Mi giro e non posso credere a quello che vedo o più chi altro chi vedo.

<< Non sei felice di vedermi?>> chiede.

<< Dovrei?>> chiedo sarcasticamente.  << Posso chiedere cosa ci fai tu qui?>>

<< Il tuo caro Stefan non ti ha accennato niente?>> domanda lui. 

Mi giro verso il mio ragazzo per chiedere spiegazioni. Ha il viso di uno che si è proprio dimenticato di dire una cosa importante.

<< Non è come credi, non mi sono dimenticato. Speravo solo che non lo avessimo incontrato prima di stasera, te lo avrei detto a cena.>>  mi prende la mano per chiedermi scusa.  Sarah si avvicina a me e sussurrando mi chiede << Scusa, non voglio intromettermi ma chi è lui?>> 

<< Meglio non saperlo. Comunque ..>> Alzo la voce. << Sarah lui è Jace il fratello di Stefan.>>  Per un instante si guardano, Jace fa un cenno con la testa mentre Sarah gli risponde con un sorriso.  

<< Jace, nome particolare, mi piace. Però mi stavo chiedendo una cosa..>>. Lei si gira verso me. << Da come vedo non è che si somigliano molto e quindi non credo siano gemelli, ma faranno entrambi il primo anno di college, come è possibile?>> chiede spiegazioni. In effetti a guardarli bene non  sembrano neanche fratelli. Stef non è molto alto, capelli biondo scuro e occhi di un blu profondo, Jace è alto, capelli neri e occhi verdi

<< Jace è un anno più grande di noi, ma per un pò è andato all'estero per ..>> Jace blocca subito Stefan per non fargli finire la frase. Si nota che non vuol parlare di quell'argomento che tanto lo tormenta anche dopo due anni. 

<< Sono andato all'estero per lavoro..>> balbetta.  << Ma qui stiamo parlando solo di me, dopo mi sento troppo importante>>

<< Hai ragione, non so neanche il motivo per cui siamo ancora qui>> dico io.<< Credo che sia il nostro turno per parlare con la segreteria>>  prendo Sarah per un braccio. 

<< E' stato  un piacere Jace>> urla lei mentre ci stiamo allontanando. 

Entriamo in segreteria e aspettiamo il nostro turno. La stanza è più piccola di quel che immaginavo , c'è solo una piccola finestra che fa luce su un piccolo tavolino dove ci sono i classici opuscoli con foto e descrizioni dell'università. 

E' il nostro turno, la segretaria mi fa delle domande e io le consegno tutti i documenti. Non passano neanche 5 minuti che già ho in mano il  badge e il mio libretto.  Poi per ultimo mi consegna una chiave, credo quella del mio alloggio.

<< Per caso ha qualcuno con cui desidera essere in stanza?>> mi chiede. Mi giro e faccio un cenno a Sarah nella speranza che abbia sentito qualcosa. Lei con un gran sorriso annuisce e nel labiale leggo un "si,si". 

<< Si, in effetti si. Sarah...>> ricordo di non avergli mai chiesto il cognome. << Pss... scusa ma come fai di cognome?>>  le chiedo. 

<< Brooks>> risponde.

<< Sarah Brooks, la mia compagna sarà Sarah Brooks.>> mi rivolgo nuovamente alla segretaria. 

Finisco di prendere tutto il necessario e mi dirigo verso Stefan, che mi accorgo non era neanche a 1 metro distante da me con Jace. 

<< Speravo facessi il mio nome, sarebbe stata una bella stanza >> afferma Jace. 

<< Io invece speravo te ne fossi andato>> gli faccio una linguaccia.

<< Jace, ti ricordo che io sono qui e sono il suo ragazzo e adesso credo sia proprio il momento che tu te ne vada>> dice Stefan infastidito.  E' un tipo molto geloso, anche di suo fratello, anzi soprattutto di suo fratello. 

<< Me ne stavo proprio per andare, ci becchiamo >>  saluta con la mano mentre è già girato di spalle. 

<< Ragazzi io vi abbandono che ho mia sorella in giro da sola per il campus, ci vediamo più tardi.>> spunta  da dietro Sarah. 

<< Ok, a dopo>>  

Prendo Stefan per mano.

<< Andiamo a vedere la mia stanza.>> con uno sguardo seducente e ammiccante lo trascino dietro di me.

<< Casa hai in mente?>>

Continua..

fatemi sapere cosa ne  pensate ;) 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - Relax ***


<< Andiamo a prendere un pò di scatoloni in macchina prima>> 

<< Ok>> risposi a Stefan. 

Ci avviamo verso il suo furgoncino e prendiamo qualche valigia. 

<< Ti sei informata per capire dove sia il tuo dormitorio?>>

<< Certo amore, è qui vicino fortunatamente>> dico mentre metto in spalla lo zaino con alcuni libri dentro.

Arriviamo davanti la porta principale del dormitorio dove c'è un via vai di ragazzi e ragazze che entrano ed escono.

Entriamo nell'atrio, ci sono gruppi di persone sparse ovunque. Il posto è molto grande, colorato con arredamento molto moderno, divani enormi, tavoli con parecchi computer e poltrone che sembrano essere comode.  

<> sono veramente sorpresa. Saliamo le scale e troviamo delle indicazioni sulla numerazione delle stanze e capisco che devo svoltare a destra. 

Eccomi qui, davanti la porta della mia stanza. 

<< Forza, forza apri>> insisto. 

<< Amore guarda che hai tu la chiave>>

Ah, giusto, per la troppa emozione non ricordavo di averla messa in borsa.  Inserisco la chiave e apro la porta. 

<< Fico>> esclamo. La stanza è un pò più grande di quanto immaginassi, ai due lati apposti, destra e sinistra, ci sono i due letti, una piazza e mezzo, con accanto il comodino e una cassettiera.  Dalla parte opposta al comodino,nella parte sinistra, si estende un grande armadio a 4 ante, credo sia in comune perchè non ne vedo altri. Mentre a destra dopo il grande letto noto una porticina e decido di andarla ad aprire. 

<< Non credevo avessimo anche il bagno in camera!>>  non è molto grande ma mi posso accontentare. 

<< L'hai vista questa?>> mi chiede Stefan. 

Richiama la mia attenzione verso la grande finestra che occupa quasi un'intera parete. Ci affacciamo appoggiandoci al piccolo divano situato proprio sotto la finestra.

<< Penso che sia la miglior vista che potessi desiderare>> da qui vedo tutto il grande piazzale del campus. 

Con Stefan cerchiamo di sistemare qualche scatole,mettere già in ordire qualche indumento, dopo di che inizio a preparare anche le lenzuola per il letto. Mi ci stendo sopra e stranamente lo trovo sorprendentemente comodo. 

Dopo due minuti mi raggiunge anche Stefan. <> e si mette a fissare il soffitto. 

Mi giro verso di lui e lo fisso cercando la sua attenzione.  Gli poso un braccio sopra il petto e lo abbraccio. Finalmente si gira nella mia direzione e mi abbraccia a sua volta. 

<< Mi mancherà non averti sempre qui>> tiro fuori. 

<< E a me mancherai tu>> mi da un bacio a stampo. Ma a me non basta e appoggio nuovamente le mie la labbra sulle sue. Sta volta cerco qualcosa di più di un semplice bacio a stampo, la mia lingua chiede l'accesso alla sua bocca, quindi gli do un piccolo morso sul labbro inferiore. Finalmente capisce quale sia il mio intento e anche lui a sua volta infila la sua lingua all'interno della mia bocca. Il bacio si fa sempre più appassionante, quindi decido di spostarmi e mi metto a cavalcioni sopra di lui. Mentre le nostre labbra rimangono incollate, lui sposta le sue braccia e inizia a far scivolare le sue mani su e giu per la schiena ma con un piccolo gesto io gliele sposto verso il mio lato B.  Le mie invece sono una infilata nei sui capelli, l'altra , mentre mi distendo sopra di lui, sta scivolando dal suo petto fino a raggiungere l'interno dei sui boxer. 

<< Non credo sia il caso, potrebbe entrare chiunque>> dice lui a bocca stretta mentre continua a baciarmi, nel frattempo ha spostato le sue mani sotto la mia maglietta e ha raggiunto i seni. 

<< Prima di un mese non ci vedremo, quindi sta zitto e tira giù quei pantaloni che sento già che qualcosa di tua proprietà è già in erezione>> . Mi slaccia il reggiseno e subito dopo dai suoi pantaloni sfila il portafoglio per prendere il preservativo.  In men che non si dica diventiamo una cosa sola, i nostri corpi si muovono in sincrono, prima lentamente poi sempre più velocemente finche entrambi non raggiungiamo l'apice.  

Per un'altra mezz'ora rimaniamo distesi nel letto a chiacchierare, poi veniamo interrotti da un forte rumore. 

<< Cosa è stato?>> ci affacciamo fuori dalla porta. 

<< Sarah che diavolo succede?>> chiedo. 

<< Purtroppo mia sorella se ne è andata e mi son dovuta trasportare le valige tutta sola>> 

<< Potevi chiamare o chiedere aiuto a qualcuno>> le dico io preoccupata mentre Stefan da gentiluomo porta qualche valigia dentro. 

<< A parte il fatto che non ci siamo scambiate i numeri...>> comincia lei. 

<< Ma sapevi che sarei venuta...>> non riesco a completare la frase.

<< Sono venuta qui, ma ho sentito che eravate un pò impegnati>> si mette a ridere.

<< Oh merda>> mi copro gli occhi. 

<< Vedi Zoey te lo avevo detto che non era il caso.>> continua Stefan con un tono arrabbiato e preoccupato. 

<< Scusaci, che vergogna>> cerco di farmi perdonare. 

<< Ma stai tranquilla>> dice << però per le prossime volte mettiamo delle regole>> continua con la sua risata. 

Aiutiamo Sarah con le sue valige, poi decido di fare una piccola chiamata a mia madre dalla durata di dieci minuti, stranamente anche lei andava di fretta. 

Ridendo e scherzando il tempo è passato molto velocemente.

<< Dovremmo andare a cena>> Stefan si gira verso di me. 

<< Si, ho parecchia fame. Sarah vuoi venire con noi?>> chiedo.

<< Ehm.. no, grazie. Diciamo che ho già qualcuno che mi ha invitata per un'altra cena>> dice voltandosi di scatto verso la finestra. 

<< Già hai fatto delle conquiste>> 

<< Non proprio>>

Bussano alla porta e Sarah si avvicina subito alla porta. 

<< Sei pronta?>> urla . 

<< Tra poco>> risponde Sarah che si gira verso di noi in modo titubante e con le guance paonazze. 

<< Oh, no, aspetta. >> prendo fiato. << Perchè lui?>> 

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che ne pensate? A volte mi sento una cretina a scrivere e non so mai se continuare. 

xoxo 

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