Elisia - La storia dell'inizio

di KuroNekw
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una storia che viene tramandata ***
Capitolo 2: *** La ragazza da Elysium ***
Capitolo 3: *** Un rapimento in buona fede! ***
Capitolo 4: *** Un risveglio fra rifiuti e...ornitorinchi! ***
Capitolo 5: *** Il piano di distruzione ***
Capitolo 6: *** Il nemico della Resistenza ***
Capitolo 7: *** Uniti per il pianeta ***
Capitolo 8: *** Fratelli di sangue? ***
Capitolo 9: *** Arriva la pioggia ***
Capitolo 10: *** La collinetta e l'astuto ***
Capitolo 11: *** Un piano lungo 19 anni ***
Capitolo 12: *** Una nuova strada da seguire ***
Capitolo 13: *** Perfetti imperfetti ***
Capitolo 14: *** Un lungo conto alla rovescia ***
Capitolo 15: *** SPARA! ***
Capitolo 16: *** Grazie ***
Capitolo 17: *** Insieme verso un nuovo inizio ***
Capitolo 18: *** Il panorama su Elysium ***
Capitolo 19: *** Ecco a voi Rufus! ***
Capitolo 20: *** Il canto di quel pianeta ***



Capitolo 1
*** Una storia che viene tramandata ***


Premessa: Immaginate di leggere un manga, fatto? ora se non siete abituati prendete una novel, va meglio? aggiungetegli giusto qualche illustrazione fra le pagine ed ecco qui la mia opera!



 
Una storia che viene tramandata
"alzavo il mio sguardo al cielo perchè in esso trovavo conforto"








-Allora bambini è giunto il momento di raccontarvi una storia-
I ragazzini si sedettero tutti in cerchio, i più piccoli avanti i più grandicelli dietro
-Ormai alcuni di voi hanno l'età per scoprire la storia della nostra città-
I piccoli sgranarono gli occhi, a tutti loro piaceva tanto ascoltare le sue storie, lui era in grado di trasportarli in avventure mozzafiato sempre nuove.
Ai più grandicelli che già conoscevano bene il racconto, faceva sempre piacere riascoltarla
-Questa è una storia vera!-
Ci fu un leggero stupore generale fra i più piccoli, i grandi invece ridacchiarono. Non tutti erano così convinti delle sue parole, dopotutto lui era in grado di inventare storie che nemmeno i più famosi libri d'avventura erano in grado di raccontare.
-Dunque iniziamo! Tutto ebbe luogo 16 anni fa proprio su questo pianeta, Deponia, in particolare nel continente in cui viviamo, Elisia-
Elisia era un triste continente le cui città erano colme e colme di rifiuti, tanti rifiuti, c'è ne erano a perdita d'occhio. A krem, la nostra città gli abitanti conducevano le loro vite in tutta tranquillità rassegnati all'idea di vivere in un continente dalle limitate risorse, i cibi scadenti e la poca acqua potabile, precludendosi anche il sogno di poter, un giorno fuggire altrove. Questo almeno per il 99% degli abitanti della città di Krem, si il 99, perché vi era un ragazzo che da qualche anno aveva deciso che da quella città puzzolente se ne sarebbe andato, avrebbe raggiunto Elysium, la città nel cielo, e avrebbe condotto una vita di benessere fra verdi prati e limpidi ruscelli.
Peccato che agli abitanti del paese non era possibile raggiungere l'idilliaca città, se poi consideriamo che erano gli elysiani a contribuire alla sporcizia del continente gettandovi i loro rifiuti questo inaspriva i contatti tra le due popolazioni
Ma non per lui, no lui l'avrebbe raggiunta, lui orfano di madre all'età di 7 anni e abbandonato dal padre a 12 avrebbe raggiunto Elysium, o si l'avrebbe fatto...ma questa storia voglio raccontarvela sin dal principio, la storia di come questo ragazzo non solo salvò Deponia dalla distruzione, ma cambiò completamente la sua vita
 
16 anni prima
Giorno 365 tentativo numero 184
Ci troviamo a Krem una cittadina famosa per i suoi abitanti tuttofare, o meglio coloro che spendono la propria vita tra pattume e cianfrusaglie utilizzandole per inventare sempre qualcosa di nuovo...in parole povere tirano avanti a forza di inerzia, proprio qui ha inizio la nostra storia
*BOOM,SBAM*
-RUUUFUS!!!- la voce di una giovane donna echeggiò per tutto il vicolo ed una montagnetta di rifiuti cadde al suolo
-Aio- si udì da sotto le macerie
Un giovane ragazzo si rialzò scuotendosi la polvere di dosso, era magro con gli occhi scuri, portava una lunga giacca marrone con sotto una maglia da operaio arancio fluo, pantaloni color sabbia e una rossa bandana gli decorava il collo, in testa un cappellino con degli squadrati occhialetti e la cosa più buffa era l'enorme ciuffo di capelli che gli spuntava fuori e per non si sa quale legge fisica gli stava ordinato e dritto
-devo aver calibrato male la distanza, la prossima volta andrà meglio- disse lui provando a tranquillizzare lei
La ragazza vestita di semplici abiti da lavoro aggrottò la fronte evidenziando il rossore che piano piano le stava coprendo il volto. Aveva i capelli di un castano chiaro raccolti in una coda, gli occhi azzurri ed un fisico snello
-Maledizione a te, sei una sciagura- scattò subito -Hai distrutto la colonna che reggeva il montacarichi! Ed uno dei razzi è partito chissà dove-
-Quella montagna di rifiuti!?- chiese lui disinvolto non curandosi del razzo migrato via
-Si Quella montagna di "rifiuti" come li chiami tu reggeva la corda che trasportava le merci giù a valle- continuò lei adirata
-era spazzatura...- rimbeccò Rufus scocciato
La ragazza puntò il piede a terra e i pugni lungo i fianchi
-Devi smetterla Rufus, non raggiungerai mai Elysium, non ci è permesso, perché non te ne fai una ragione!-
-Toni- disse lui apparentemente serio -non ho intenzione di buttare il resto della mia vita su questo schifo di posto-
-Questo schifo di posto, è lo stesso schifo di posto dove sei, siamo, cresciuti-
Lui fece finta di non sentirla mentre raccoglieva cianfrusaglie, probabilmente per un nuovo tentativo
-Uff ma perché devo sempre ripetere le stesse cose- disse la giovane fra se e se, poi alzò un po' il tono tanto da farsi sentire -E' il posto dove tua madre ha dato la vita per.....- Si bloccò, come se l'ultima parola le fosse andata di traverso
Rufus aveva volto lo sguardo verso lei, uno sguardo tra il serio e il rammaricato
La ragazza sospirò, poi lui le si avvicinò. Non era molto alto per un ragazzo di 19 anni forse sul metro e 70
I loro sguardi si incrociarono; li ogni volta Toni si ricordava del perché ancora gli andasse dietro con la cassetta del pronto soccorso anche se non erano più una coppia da diversi mesi. Gli occhi di quel ragazzo brillavano di una qualche luce, una di quelle che lei non riusciva a spiegarsi ma che l'attraevano a lui come una calamita
-Toni....io andrò via di qui- disse lui deciso -raggiungerò Elysium-
Toni assunse uno sguardo apprensivo, erano parole che aveva udito centinaia di volte, ed ora, era come se provasse pietà per il suo amico. Poi chinò il capo e si accese una sigaretta.
-Fa come vuoi- disse la giovane e si allontanò di qualche passo.
In quello stesso istante un rombo squarciò il cielo destando l'interesse dei due
Quella che pareva una navicella stava precipitando dal cielo. Ci mise poco a toccare terra e quando lo fece, poco più a valle, sollevò un immenso polverone
-Cosa diavolo era!?- Fece Toni sbalordita
Rufus spalancò la bocca con un ampio sorriso
-Il mio biglietto per Elysium!- Esclamò infine










Commento dell'autore:
-Vai Rufus rullo di tamburi....scusate eravamo impreparati-
*Rullo di tamburi*
Dunque grazie per aver letto questo primo capitolo.
....
Ok ora basta con i tamburi...


Il gioco che ha ispirato la mia fantasia nella realizzazione di questo progetto, si chiama Deponia, un'avventura punta e clicca davvero geniale, uno dei giochi più belli, e ne ho giocati tanti, che abbia mai avuto fra le mani. 
Sappiate che sono molto contenta di aver terminato questa storia, nella quale sono riuscita a dar vita ad una mia personale visione per ognuno dei personaggi di cui andrò a raccontare.
ATTENZIONE: i personaggi differiscono fisicamente e caratterialmente dal gioco, per questo è una storia adatta a tutti. Se siete curiosi di "vederli" trovate tutto sul mio account Tumblr kuronekw. 
 

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Capitolo 2
*** La ragazza da Elysium ***


La ragazza da Elysium
"Continuando a guardare quel mio cielo, un giorno una stella cadente venne giù"








Elysium come vi avevo accennato è una città che fluttua nei cieli di Deponia, più precisamente nel continente di Elisia il quale fa parte dell'arcipelago Florence. In verità secoli prima era visibile in tutto l'arcipelago ed anche oltre, ma da diversi decenni iniziò a perdere quota. Non si sa ancora molto riguardo la sua creazione, o da quanto fosse li, tutti i dati che la riguardano sono andati perduti sul pianeta, l'unica cosa certa che si sapeva è che gli Elysiani vivevano una vita beata e priva di fatiche.
Pare fossero anni che un Elysiano non scendeva su Deponia, anzi centinaia secondo i più anziani del posto che avevano a loro volta tramandato le storie su Elysium ai più giovani....tra i quali Rufus che da quando le aveva ascoltate, prima da sua madre ed in seguito dai paesani, rimasto ormai solo aveva deciso che a tutti i costi avrebbe raggiunto l'idilliaca città.
I primi ad arrivare sul punto d'impatto furono Rufus e Toni.
-Guarda qui, è proprio una navicella di Elisyum- disse Rufus estasiato
-Attento Rufus non sappiamo cosa contenga...- Fece l'amica sospettosa
Rufus si avvicinò ignorando il consiglio di Toni, la navicella fumava da un motore che era evidentemente andato distrutto, questo probabilmente aveva provocato l'atterraggio d'emergenza, lo si capiva anche dall'enorme scia di detriti che aveva lasciato dietro di se
Con estrema tranquillità Rufus toccò quella che pareva essere la porta, prima una carezza, poi un tocco di nocca, infine spazientito il giovane diede 3 colpi con la mano
-RUFUS!- lo riprese Toni
-Cosa c'è!? Non si apre- fece lui voltandosi verso di lei
In quell'istante la porta cadde ai piedi del giovane e per un pelo non gli arrivò addosso
Toni mise le sue braccia conserte in segno "te l'avevo detto"
Rufus si voltò lentamente, quando la polvere che si era alzata dal botto si diradò, una giovane ragazza dai capelli lunghi e arancioni era sdraiata di faccia a terra e vestiva con una semplice tuta bianca aderente
Toni sbucò con la testa da dietro le spalle di Rufus per guardare meglio, il giovane invece era alquanto sorpreso
Ci fu qualche secondo di confusione in cui i due non sapevano che fare
-Aiutala no!?- fece Toni spingendo l'amico
-Ah sisi- Esclamò Rufus dopo aver compreso bene o male la situazione
Voltò la ragazza verso di loro e....era proprio una bella ragazza, il viso di un bianco candido come la neve, come se non fosse mai stato accarezzato dai raggi del sole, due fossette di un rosa più vivace le decoravano il volto. Sembrava dormisse profondamente
Rufus in un primo momento ne rimase colpito, pensava davvero che fosse una bella ragazza ma, la sua priorità era sapere se quella navicella potesse volare ancora, così lasciò la ragazza nelle mani di Toni
-Sembra stare bene- fece l'amica, ma Rufus era già entrato nel velivolo
Si guardò intorno per qualche minuto, era piccola giusto per una persona, al centro vi era solo una cloche, peccato che i circuiti sembravano saltati tutti....lo si capiva dagli zampilli di corrente elettrica sul piano dei comandi
Rufus uscì fuori deluso, ma nella sua testa stava già escogitando un modo per ripararla. Era così preso dai suoi pensieri che non si accorse degli abitanti di Krem che erano giunti sul posto creando un semi cerchio intorno alla navicella
-Rufus! Che cosa hai combinato questa volta!?– fece uno di loro
-Sei stato tu a farla cadere?– Fece un altro
-Vi sbagliate, è precipitata da...non sappiamo ma è caduta dal cielo- intervenne Toni
-Uhm- un omone poco convinto si avvicinò a Toni e alla giovane dormiente -E allora la colonna del montacarichi che dovrò far ricostruire? Anche quella è CADUTA da sola?!-
-No beh...quella- Toni iniziò a balbettare
-Quella è causa mia signor Sindaco- intervenne Rufus
L'uomo aggrottò la fronte, era ben piazzato, una barbetta incolta e dei ricci capelli brizzolati gli decoravano il viso, vestiva con un completo classico dai colori sbiaditi
-Ma certo, è ovvio che è colpa tua, è sempre colpa tua, sei una sciagura dopotutto, una disgrazia un..-
-Patrik!- lo riprese Toni guardandolo negli occhi
Lui fece un respiro profondo
-Grazie...- fece lui ricambiando lo sguardo alla giovane -Ringrazia tua...- si morse la lingua-...tuo padre...- disse lui, puntando minaccioso il dito verso Rufus -è per l'amicizia che ci unisce se ancora non ti ho esiliato!-
-Sisi ringrazio mio padre per avermi abbandonato su questo schifo di città!- disse lui aggrottando la fronte
-non ho tempo per rimproverarti ora- tagliò corto il sindaco -portate la giovane nella mia stanza, pare non sia ferita-
-COSA?- sbottò Rufus tutto d'un tratto -L'ho trovata prima io!-
-Rufus non è una cosa, è una persona- precisò il sindaco
-Che significa, l'ho vista prima io, sono io che l'ho tirata fuori, deve venire con me!- continuò il ragazzo in tono capriccioso
-Smettila di fare il moccioso, starà da me finchè non si riprenderà- il sindaco aveva alzato i toni, tanté che quando Rufus provò a ribattere ancora, lui gli fece segno di zittirsi -Non voglio sentire un'altra parola, la questione è chiusa-
Il ragazzo chinò il capo e strinse i pugni
La ragazza priva di sensi venne presa e con delicatezza portata via
-Ah prima che io vada- Il sindaco si voltò ancora verso il ragazzo -Quest'area verrà chiusa, soprattutto a te! Se verrai beccato nelle vicinanze ti rinchiudo per 1 mese, avvisato- e se ne andò
Lentamente anche i curiosi si allontanarono, a quel punto Toni si avvicinò a Rufus che era rimasto li con il capo chino
-hei- Toni cercò di guardarlo in faccia -tutto ok!?-
Rufus scattò con la testa all'improvviso, Toni sobbalzò per lo spavento
-Si sbaglia se crede che gli lascerò quella ragazza, viene sicuramente da Elysium e sono sicuro che con lei posso raggiungerla!- Disse portando un pugno in avanti
Toni sospirò leggermente e sotto i baffi sorrise un po'
-Avanti Toni andiamo– Disse lui con il suo sguardo temerario non curante del pericolo
-Nono, non vengo con te, non mi faccio rinchiudere- disse lei divertita -Me ne torno al negozio-
-Come vuoi– disse lui scrollando le spalle
Ora ci voleva un piano però, pensò Rufus, un bel piano di fuga."obbiettivo 1, recuperare la ragazza, obbiettivo 2 attendere che si svegli, obbiettivo 3 baciarla, aspetta baciarla? Vabbè. Obbiettivo 4 raggiungere Elysium!"











Commento dell'autore:
Ed eccoci al secondo capitolo!!
*Rullo di tamburi*
No Rufus non ti ho chiesto il rullo di tamburi questa volta
*scuote il capo* comunque.....li sto rileggendo tutti prima di pubblicarli, speriamo che la storia sia di vostro gradimento.
Sarei felice di ricevere recensioni, anche le critiche costruttive sono ben accette. Quindi non siate timidi e fatemi sapere cosa ne pensate!

 

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Capitolo 3
*** Un rapimento in buona fede! ***


Un rapimento in buona fede
"Non potevo lasciar con loro la stella, dovevo ancora esprimere il mio desiderio"









La residenza del sindaco era forse la costruzione meno puzzolente e diroccata della città, poiché fatta per lo più di mattoni. Si trovava al centro del paese proprio in bella vista e questo ovviamente non facilitava l'operazione salvataggio/rapimento di Rufus, per cui era chiaro che agire di notte lo avrebbe avvantaggiato.
Armato di uno stura lavandini, una forcina, perché una forcina è sempre utile, una torcia e come diceva lui "tuttoquellochepotevatornargliutile" che trovava in giro, attese notte fonda. Erano più o meno le 2 quando furtivamente riuscì ad entrare dalla porticina sul retro; quella che i cuochi usavano per la cucina, usando la famosa forcina per forzare la serratura.
L'abitazione era piuttosto grande, quindi magari ci sarebbe voluto tempo per trovare la ragazza, accese la torcia, aprì la porta che dava sul corridoio e con passo furtivo iniziò a controllare stanza per stanza
Ogni tanto doveva fingersi un lume infilandosi il paralume in testa, altre volte si sdraiava come un tappeto a terra e altre ancora si chiudeva fra l'anta di una porta aperta e la parete, tutto questo per non essere visto dal servo di guardia.
Entrò velocemente nell'ultima porta in fondo al corridoio di quello che era il primo piano, per poco non era stato beccato da una guardia, si girò con le spalle alla porta sospirando per averla scampata ma...
-E tu...che diavolo ci fai qui!?- Il sindaco era in piedi e teneva delle carte in mano
-ehm io...ecco, TU che ci fai qui- disse Rufus
-Cos? Questa è casa mia- disse il Sindaco apparentemente confuso
-No non è vero- rimbeccò Rufus
-Si che è vero, sei nel mio studio!- riprese il sindaco
-Bugiardo è il mio studio!- continuò Rufus con tono serio
Ci fu qualche secondo di silenzio, il sindaco nel mentre stava diventando paonazzo
L'unica cosa che venne in mente a Rufus fu quella di prendere lo stura lavandini e di tutta fretta infilarglielo sulla bocca in modo che non urlasse
-Shhhh signor sindaco se urla la sentiranno, è notte fonda la gente dorme- Disse Rufus in tutta tranquillità
Il sindaco gemette di rabbia diventando rosso pomodoro e poco dopo cadde a terra svenuto
-oh...ehm non ho fatto nulla giuro!- Rufus alzò le mani e fece cadere il bastone dal quale si era staccata la ventosa, poi con passo felpato uscì dalla stanza e si diresse al secondo piano.
A quel punto era sicuro che qui in qualche stanza avrebbe trovato la ragazza e di fatto fu subito accontentato. La prima porta che aprì era quella giusta, sdraiata sul letto con il viso sul cuscino la giovane sembrava dormire beata.
Rufus le si avvicinò e iniziò a scuoterla prima lentamente....man mano sempre più forte
-hei pss, non abbiamo molto tempo- gli fece lui -Dobbiamo andarcene di qui- continuò con un bisbiglio
-CERCATELO E' QUI DA QUALCHE PARTE- la voce del sindaco riecheggiò dal corridoio
Rufus non aveva tempo, prese la ragazza sulle spalle e aprì la finestra.
Guardò giù, i rifiuti avrebbero attutito la caduta, ormai ne era abituato, fortuna che vi era una montagnetta proprio li vicino.
Saltò senza esitazione e piano piano scivolò a terra, poi in tutta fretta corse via senza mai guardarsi indietro
Salì su per una collinetta, la stessa dove quella mattina aveva fallito il suo 184esimo tentativo di raggiungere Elysium. Con non poca fatica avendo il peso della ragazza sulle spalle riuscì ad arrivare in cima, li un carretto era stato posizionato su alcune vecchie rotaie.
Sdraiò la ragazza al suo interno, per poi saltarvici lui. Ora bisognava solo attivare la leva per sbloccare le ruote. Prese aria con i polmoni
-Addio odore di sudore e marciume- poi guardò la ragazza -benvenuta aria fresca e pulita- disse rigettando l'aria
-Così hai deciso- Toni era li da un po', lui non ne era sorpreso
-Già, se resto qui non raggiungerò mai Elysium- fece lui determinato
La ragazza che aveva acceso una sigaretta ridacchiò e nel mentre aspirava malinconica
-Forse mi mancheranno i tuoi disastri-
Lui fece no con le dita
-Ti sbagli Toni, ti mancherò io– fece lui spavaldo
Lei sorrise
-Bene io vado!- detto ciò Rufus tirò la leva, poco prima che il sindaco, anche se trascinato dalla fatica, non raggiunse la cima della collina
-Asp....aspetta maledetto- disse affannosamente
Ma ormai il carretto era partito giù per la valle, verso chissà quale altro posto, nessuno usava più quelle rotaie da molti anni
-Accidenti- aggiunse il sindaco quando si ricompose
-è inutile Patrik, non lo fermerai, nessuno ormai lo fermerà- disse Toni
-Lo so- rispose lui -ma sappiamo entrambi che ritornerà-
La ragazza lo guardò pensierosa e infine sospirò
-Quindi è iniziata- disse infine Toni mentre spegneva con la scarpa la cicca
-Quella ragazza ne è la conferma- disse Patrik che ancora non aveva voltato lo sguardo da quelle rotaie ormai silenziose
-Tranquillo, se la caverà ha la pellaccia dura ed una guarigione da graffi, rotture di ossa, escoriazioni, febbre ed infezioni davvero niente male- aggiunse lei notando nel sindaco uno sguardo preoccupato
Lui inarcò le sopracciglia
-Oh ma io non sono preoccupato per lui- gli rispose con onestà
I due si guardarono e poi scoppiarono in una trattenuta risata

Intanto il vagoncino continuava la sua discesa, Rufus guardava davanti a loro....aveva appena iniziato ad albeggiare, intorno solo rifiuti, ma da qualche parte quel vagone si sarebbe fermato ed una volta arrivati a destinazione Rufus avrebbe atteso che la ragazza si fosse svegliata e in seguito l'avrebbe riempita di domande e curiosità su Elysium











Commento dell'autore:
*Rullo lento di tamburi*
*Sempre più lento*
Rufus così ci addormentiamo tutti!
*Rullo di tamburi energetico!!!!*
Certo che tu non conosci mezzi termini eh? inutile che scrolli le spalle....
Oh scusate ma Rufus mi fa perdere il filo del discorso, eeeecccoci al terzo capitolo, si entra nel vivo, si insomma....non che le mie storie brillino di suspance ma uno ci prova!
L'altra sera mi è anche venuto in mente di scrivere un breve one shoot sulla storia che ebbero Rufus e Tony in passato....non so ma credo mi divertirei molto a scriverla
Cosa c'è Rufus? non sono cinica...tu sei quello cinico. Scusate mi si è offeso il protagonista, si è permaloso, vado a consolarlo! Al prossimo capitolo :D 

 

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Capitolo 4
*** Un risveglio fra rifiuti e...ornitorinchi! ***


Un risveglio fra rifiuti e...ornitorinchi!
"E così il nostro viaggio ebbe inizio"










Il sole era ormai alto in cielo, il carretto si era fermato a valle nei pressi di una piccola cittadina
La giovane ragazza aprì lentamente gli occhi, poi fece una smorfia con il naso, infine sembrava come se qualcosa le fosse andato di traverso ed iniziò a tossire
-Si lo so, fa sempre questo effetto appena svegli- La voce di Rufus risuonava ovattata alle orecchie della giovane
-cosa....- disse lei flebilmente e si mise lentamente seduta mentre si stropicciava gli occhi
-non ti preoccupare, ti ci abituerai a questo schifo di aria- la tranquillizzò lui -a questo schifo di pianeta non ne sarei sicuro...- continuò
Quando la giovane parve finalmente lucida si guardò rapidamente in torno, quello che vide furono svariati rottami e cianfrusaglie sparse ovunque
-Rifiuti?...- fece
-E ancora, e ancora, e ancora- cantilenò lui
-E tu...- si soffermò a guardarlo -Cletus?- fece confusa
-Chi? No io mi chiamo Rufus, il più bel Deponiano che incontrerai mai- Rufus aveva assunto un aria solenne, che per niente gli siaddiceva.
La ragazza si alzò in piedi denotando almeno un 10cm di altezza in più rispetto al ragazzo, in effetti a guardarlo meglio, Rufus aveva la pelle più rosea e un ciuffo molto più ribelle rispetto al suo Cletus
-Hai detto un deponiano!?- alla giovane le si illuminò il volto
-Purtroppo...si- fece lui sconsolato
-Quindi sono su deponia- esclamò lei
-E dove credevi di essere?- disse lui -non credo esistano altri pianeti da schifo nel sistema solare-
-Quanti siete??- continuò lei ignorando le lamentele del ragazzo
Lui aggrottò la fronte spiazzato
-Quanti?- chiese titubante
-Si persone! Quanti siete sul pianeta- Chiese nuovamente con decisione
-Bhe....sul pianeta non saprei- Rufus guardò verso la salita dal quale erano scesi -Ma da dove vengo io...un centinaio...credo-
-Ma è fantastico!!- La ragazza gli strinse una mano tra le sue mani, era euforica
-Davvero!?- chiese lui ancora più sconcertato e la guardò negli occhi
Aveva dei bellissimi occhi verdi che in quel momento brillavano intensamente di euforia
-Sicura di non aver preso una botta dopo la caduta?- chiese infine lui portandole una mano alla fronte
-Caduta?- la ragazza si soffermò su quell'affermazione e la sua euforia scomparve -Allora sono davvero precipitata- disse portandosi una mano al mento pensierosa
-Credo...di si...-fece lui -ti ho recuperato da una navicella di Elysium, non ricordi nulla?-
-In verità ricordo che- La giovane si fermò, come se nascondesse qualcosa -stavo.... scendendo in tutta tranquillità, quando ad un certo punto ho sentito uno scoppio...e infine il vuoto...- concluse
Rufus assunse anch'egli un aria pensierosa, rara per lui...
-ah..ah bhe ti è andata bene- fece sforzando una risata – come se anche lui le stesse nascondendo qualcosa -l'importante è che tu non ti sia fatta nulla!-
-si è un miracolo- disse lei sollevata
-Bhe...ma quindi- Rufus tornò subito al discorso di prima -cosa ti porta su questo pattume di pianeta?-
-Non sai perché sono qui!?- fece lei
-Perché ti ho rapita dalla casa del sindaco, poi ti ho infilata in un carretto e siamo scesi fino a valle?– disse lui in totale tranquillità
-No, sono stata mandata per...-si fermò come se le parole di Rufus le fossero arrivate in differita -aspetta cosa? Rapita?– chiese lei turbata
Ci fu un minuto di silenzio, Rufus alzò gli occhi al cielo facendo finta di nulla
La giovane scosse la testa ignorando quell'assurdo discorso
-Comunque sono stata incaricata di assicurarmi che Deponia fosse abitabile!- fece una pausa -insomma che ci fosse ancora vita-
-chiamala vita...- ribatté lui
-Quando gli Elysiani sapranno che qui ci vivono ancora le persone, vorranno sicuramente procedere alla fase di ripopolamento-
Intanto Rufus annuiva meccanicamente come se tutto quel discorso non gli interessasse
-Come aspetta, come ripopolamento!? No no, io voglio andare su Elysium- disse poi in tutta fretta
-E ci andremo mio caro, ma non mi sono presentata io sono Goal!-
-Sisi ma parlami di come andremo su Elysium- fece lui tagliando corto
-Contatterò il mio fidanzato, che sicuramente ci starà cercando! Ci verrà a prendere ed io ti porterò al consiglio per mostrare loro che su Deponia si può vivere- Goal sembrava estremamente entusiasta
Rufus invece aveva assunto un'aria ebete con un enorme sorriso che gli decorava il volto all'idea di andare su Elysium con una bella ragazza
-Aspetta fidanzato!?- esclamò poi all'improvviso come se le nozioni di tutto quel discorso gli arrivassero in differita
-Si Cletus è il mio fidanzato, dovevo venire qui con lui, ma ci siamo imbarcati separatamente...-
Rufus non sembrava entusiasta che la sua nuova "fidanzata" fosse già fidanzata, a questo punto avrebbe dovuto conquistarla con il suo irresistibile charm
-Rufus?-
Si non poteva lasciarsi sfuggire la possibilià di avere una nuova ragazza...per giunta Elysiana
-Rufus!???-
-che c'è!?- esclamò per nulla contento di essere stato distratto dai suoi piani malvagi
La ragazza puntò il dito verso uno strano animaletto marrone che li fissava
-cosa...cosa è?- chiese lei, come se mai avesse visto un animale
-Ah quello, un ornitorinco di terra-
-Ornito...che?-
-Si c'è ne sono parecchi in questa zona del pianeta...-
-ow...ma che carino- Goal gli si era avvicinata e delicatamente lo aveva preso in braccio
Rufus si era messo con le braccia conserte. Come poteva uno sgorbio di ornitorinco essere più affascinante di lui, bah inammissibile
-Comunque dicevi riguardo a parlare con il tuo...ragazzo?- disse Rufus quasi con disprezzo al solo pronunciare quella parola
Ma la ragazza stava letteralmente strusciando il viso sul pelo dell'animaletto
-Com'è morbido- fece
Il ragazzo aggrottò la fronte
-Goal!- fece in tono deciso
La giovane trasalì
-Ah, si scusami- lasciò a terra l'ornitorinco -ciao ciao cucciolotto- gli disse e tornò vicino a Rufus
-Allora se vogliamo contattarlo dobbiamo raggiungere una torre di comunicazione-
-Intendi...- Rufus si guardò intorno
Poi volse lo sguardo verso la piccola cittadina li vicino
-Intendi quella?- e indicò verso un alta torre una di quelle che veniva usata per le comunicazioni d'emergenza
-so che un tempo venivano usate per raggiungere Elysium...- disse lei assumendo uno sguardo pensieroso -forse potremmo usarla per comun...- ma non fece in tempo a finire la frase che lui le prese la mano di tutta fretta e si incamminò
-perché non l'hai detto subito- gli disse con occhi che sprizzavano gioia
lei gli sorrise divertita. Quel buffo ragazzo che di aspetto le ricordava Cletus, la attraeva in maniera sconosciuta.














Commento dell'autore:
Che cariiiini gli ornitorinchi, *guarda Rufus* dai non fare quella....hei...ma ti sei offeso di nuovo? *sospira* vabbè dai vieni qua, ti faccio le coccole
*gli accarezza la testa* 
Si scusate...è ancora offeso per il commento al capitolo 3 
Comunque! si continua, tra due giorni pubblicherò il prossimo capitolo quindi attendete ancora un po' intanto vi consiglio una ricerca sugli ornitorinchi, in realtà in Deponia ne esistono tantissimi diversi, ad esempio quello d'acqua, quello volante, quello pipistrello...si pare siano gli unici animali presenti sul pianeta, almeno nel gioco e quindi mi sembrava carino citarne almeno uno.
Rufus che stai facendo!? dai....no...non attaccare le mollette alla sua coda...*trattiene una risata*
Al prossimo capitolo!
Dai smettila...*ride* 

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Capitolo 5
*** Il piano di distruzione ***


Il piano di distruzione
"La luna quella sera, era particolarmente luminosa"










Ci troviamo su Elysium

Cletus camminava avanti e dietro per la stanza, con le braccia dietro la schiena e l'aria pensierosa
-Cletus mi stai facendo venire l'ansia, la smetti?- Fece una voce poco vicino a lui
-Non ce la faccio, sono in pensiero-
-per chi? La tua fidanzata?-
-Se ne avessi una capiresti-
-Ma suvvia lo sappiamo tutti che te la sposi solo perché è la figlia del generale-
-Il generale farà fuori anche te se non la recuperiamo viva!- sbottò Cletus snervato -quindi chiuditi la bocca-
Poi il giovane si fermò e guardò, quello che all'apparenza sembrava un soldato in armatura, con un casco che non permetteva di vedergli il volto
Argus, questo era il nome di quell'uomo che se ne stava ritto in piedi, ed era difficile capire cosa gli passasse per la testa visto che il suo volto era coperto.
In quel momento si aprì la porta.
-Signore- Un soldato vestito esattamente come Argus ma con un casco più piccolo ed una voce robotica entrò mettendosi sull'attenti
-Che succede?- Fece Argus
-Abbiamo individuato la ragazza signore-
-Lo vedi Cletus? La pazienza è la virtù dei forti- disse rivolto al giovane
Cletus aggrottò la fronte, sembrava parecchio infastidito dalla tranquillità con cui Argus era solito affrontare le situazioni
-Però non è sola- il soldato aggiunse
-Cosa?- Esclamò Cletus -e con chi è!?-
-Un deponiano-
-Maledetti rifiuti- disse Cletus stringendo il pugno e digrignando i denti
-Dove sono?- Chiese Argus
-Si stanno dirigendo alla torre di comunicazione Nord-
-Vorrà mettersi in contatto con te- disse Argus rivolto a Cletus
-Andrò da solo- affermò Cletus -Se Goal scopre perché siete qui....-
-Ti lascia? Hai paura di essere mollato?- Argus rise

Cletus gli lanciò un'occhiataccia
-Abbiamo lavorato in segreto su quel pianeta in questi ultimi quattro anni, proprio per evitare che lo scoprisse!- sbottò
-Già ma pare che gli anziani abbiano realmente preso in considerazione l'idea di vivere su quel rifiuto- Esclamò Argus snervato -per cui l'operazione va velocizzata-
-Se ne stanno tutti in panciolle nel confort, così ciechi da non accorgersi di ciò che gli capita intorno- sibilò Cletus in tono basso
-Hanno mandato Goal, la figlia del comandante perchè si fidano di lei- fece Argus schioccando la lingua -il tempo stringe ora che è anche entrata in contatto con uno di loro-
-Cosa penserà di noi?...- Bisbigliò Cletus poggiando una mano sulla parete di quella stanza
-Quando lo scoprirà? Nulla, il pianeta sarà già andato in pezzi- concluse Argus
Cletus volse altrove il suo sguardo pensieroso.
-Soldato, avvisa il consiglio degli anziani- Argus si rivolse con tono deciso – Di loro che....non c'è vita, su Deponia-
Il soldato si mise nuovamente sull'attenti e poi uscì.


Era ormai calata la sera su Deponia
-Sembrava più vicina, lo ammetto- disse Goal parecchio provata dalla lunga camminata, poi si guardò in dietro dove Rufus arrancava -Tutto bene?-
-Si...si tranquilla, perché nel mentre non ci conosciamo meglio?- chiese il giovane che con uno scattò la raggiunse
-Cosa vorresti sapere?- chiese lei
-tipo, in che senso le torri venivano usate per raggiungere Elysium e sembra che tu sappia più cose di me di quante io non ne sappia su questo pianeta-
La ragazza sollevò il capo
-Le studiamo a scuola Rufus-
-Avete una scuola anche su Elysium?-
-Beh certo, impariamo a scrivere, a leggere...e..- si fermò un attimo
-E?- chiese Rufus ormai incuriosito
-E da una decina di anni siamo tornati a studiare la storia del vostro pianeta, per questo conosco tante cose-
-Prima non si studiava?- chiese lui
-Prima non interessava a nessuno- Fece lei scrollando le spalle
Lui inarcò le sopracciglia, non aveva tutti i torti, a chi poteva mai interessare di quel puzzolente pianeta
-E tu invece?- chiese timidamente la giovane
Rufus si portò entrambe le mani incrociate dietro la testa
-Bah io non ho nulla di interessante da raccontare-
Gli occhi del giovane parvero malinconici in quel frangente
Poi lui la guardò come se lei avesse intuito il suo stato d'animo
-Si insomma una normale vita da deponiano, fra scuola e rifiuti- disse cercando di spezzare quell'atmosfera pesante che si stava creando
-Ah guarda siamo arrivati- Fece poi lui correndo verso l'entrata
Goal si fermò per un istante pensando a cosa trattenesse Rufus dal raccontargli del suo passato.
Ora però aveva altro a cui pensare, si diede due leggere pacche sul viso per scacciare via i pensieri superflui e raggiunse Rufus
L'edificio visto da vicino era davvero alto
-Ora il problema sarà entrare...- disse lei -è notte fonda non ci sarà nessuno-
-Nessun problema, ci penso io- disse Rufus per nulla preoccupato quando si trattava di scassinare una porta
Tirò fuori dalla tasca un sacchettino con una polvere nera
-Quella è....polvere da sparo?- chiese la giovane
-Certo, è sempre utile averne un po' in tasca-
La ragazza lo guardò confusa poi si sedette su un ammasso di rifiuti poco lontano ed osservò Rufus all'opera
Il ragazzo iniziò a raccogliere cianfrusaglie in giro, da vecchie tazze di alluminio, a corde mangiucchiate. Goal aveva visto solo in foto alcuni degli oggetti che Rufus raccoglieva ed ogni tanto si trovava a chiedere a cosa servissero
-Quello a che ti serve?- fece quando Rufus raccolse una manovella arrugginita
-Lo vedrai- disse lui indaffarato a stringere, legare, attaccare i pezzi che raccoglieva, fra loro
Goal ogni tanto spostava la testa per cercare di capire cosa fosse e rimase incredibilmente stupita dalla scioltezza con cui il giovane ragionava e pensava a come unire fra loro quei pezzi
-Finito!- fece poi Rufus e si spostò per permettere a Goal di ammirare
Ai piedi della porta d'ingresso della torre vi era una sorta di contenitore, dalla quale usciva una lunga corda e ad una delle estremità la manovella raccolta prima
-Si chiama Dinarufus!- disse lui contento del suo operato
-Sarebbe...una dinamite?-
Lui annuì fieramente mentre caricava l'aggeggio usando la manovella
-vedi, la manovella caricata e rilasciata crea abbastanza forza per una scintilla, che accenderà la polvere da sparo e creerà l'esplosione- finì di caricare
-E la corda a che serve?- chiese a quel punto Goal, pensavo accendessimo quella-
-Ah è solo per bellezza, non abbiamo il fuoco per accendere la miccia- disse lui
La ragazza si trattenne una risata
-Sei proprio buffo- gli disse
Poi Rufus mollò la presa e insieme a Goal si allontanarono di qualche metro, attesero che arrivasse alla fine dei giri...
-Non succede nulla- commentò Goal
-Uhm...forse non ha girato abbastanza- Rufus si portò una mano al mento -Vado a controllare-
-No aspetta- Gli fece Goal
Ed in quel momento ci fu l'esplosione tanto desiderata, forse anche troppo esplosiva, così esplosiva che la porta venne completamente rasa al suolo e gli ammassi di rifiuti nel giro di almeno 5 metri vennero spazzati via
I due rimasero atterriti, qualche metro più avanti e sarebbero volati via per l'onda d'urto
-Ok...forse troppo potente?- fece Goal pietrificata
-Devo aver usato troppa polvere...ah ah..- si difese lui
-Dai forza...saliamo- disse la ragazza e si portò avanti -Stammi dietro è buio pesto per le scale-
La torre era...una torre circolare, con solo un alta scalinata che raggiungeva la cima. Arrivati sopra vi era una stanza piena di comandi ed un terrazzo così grande che potevano atterrarvi le navicelle di Elysium
-Ora che si fa?- chiese Rufus mentre si guardava intorno
-Cerchiamo il generatore per la corrente- fece lei
Per fortuna la luce della luna che penetrava dalle finestre illuminava quel poco che serviva a guardarsi in torno, almeno finchè Goal non inciampò ed insieme a lei Rufus le cadde addosso
-ouch- fece lei
-non potevi fare più attenzione?- disse lui
-Scusa a terra non si vede nulla– rispose Goal –ti sei fatto male?– gli chiese dopo
-Ehm...no a dire il vero sto benissimo-
La luce della luna fu deviata da una nuvoletta di passaggio così che i due riuscirono a guardarsi in viso. Lei era stesa di schiena a terra e lui le stava sopra...Rufus arrossì voltando lo sguardo, lei sorrise, in quel momento si accese la luce e si aprì la porta che dava all'esterno
-GOAL!- fece una voce familiare
-CLETUS!?- disse la giovane colta di sorpresa
-RUFUS!?- Fece Rufus di rimando
-E lui!? Lui chi diavolo è, è per quale motivo ti sta con le mani sui seni?-
-RUFUS?- fece la ragazza che non se ne era accorta prima
-Che c'è!? Ci sono caduto sopra- si difese lui
La giovane si alzò di scatto facendo rotolare via Rufus
-Non è come pensi Cletus, ti stavo cercando-
Cletus si avvicinò alla giovane e lanciò un'occhiataccia a Rufus che nel mentre si era rialzato
-farò finta di nulla Goal, ma andiamo, dobbiamo tornare su Elysium- disse Cletus
-No aspetta, dobbiamo portare anche lui-
Cletus fece una smorfia di disapprovazione
-Deponia è abitabile- disse Goal entusiasta -lui è tanta altra gente ne sono la conferma-
Poi Cletus rivolse uno sguardo ripugnato verso Rufus
-Si...- lo squadrò da testa a piedi -ho visto-
-Che guardi, che sei vestito come un pagliaccio- gli sbottò Rufus
Quel Cletus già gli stava antipatico prima, ora lo odiava.
L'Elysiano aggrottò la fronte innervosito, di fatto però Cletus aveva una tuta molto simile a quella di Goal, ma che a detta di Rufus non lo rendeva per nulla sexy come la giovane
-Se portiamo Rufus al consiglio...- continuò Goal
-Goal- Cletus la interruppe -lo sai chi ti ha fatto precipitare con la navicella?-
Rufus trasalì
Cletus sorrise malignamente
-Non è stato un incidente, qualcuno ha lanciato un razzo sulla tua navicella-
-Cosa!?- fece la giovane
-E quel qualcuno- puntò il dito verso Rufus –è questo Deponiano qui!-
La ragazza si rivolse di scatto verso lui
-Le telecamere hanno ripreso il razzo partire proprio vicino al punto in cui sei precipitata- concluse Cletus
-Non...non è vero Goal- la voce di Rufus tremava un po' -cioè...-
-A quindi è vero, ammetti di essere stato tu- disse Cletus sorridendo maliziosamente
Aveva incolpato Rufus solo per farlo confessare, una mossa astuta e subdola
-Brutto....- Rufus digrignò i denti guardandolo minaccioso
-è vero o non è vero Rufus?- Goal gli si avvicinò in quel momento
Rufus distolse lo sguardo dall'Elysiano e guardò negli occhi la ragazza
-è stato...un incidente..- ammise infine
-Questi deponiani sono solo un pericolo- si intromise Cletus mentre i due continuarono a fissarsi -avanti torniamo a casa Goal, usiamo la vecchia funivia qui fuori- incitò Cletus mentre si allontanava -Ho chiesto di riaprirla solo per venirti a riprendere- disse infine
-Mi fidavo di te- Fece Goal realmente dispiaciuta
Poi la giovane lasciò li Rufus e seguì Cletus all'esterno














Commento dell'autore:
E' notte e io pubblico capitoli, perchè?
ok ve lo dico ma fate piano, ci sta Rufus che dorme *lo fissa*......quant'è carino quando dorme??....
Oh si scusate dicevamo, niente semplicemente non ho sonno! quindi ho pensato di pubblicare con qualche ora di anticipo questo capitolo
Purtroppo durante la revisione mi sono accorta di alcune piccolezze, ad esempio mi sembrava carino dare un cognome a Rufus nella mia storia...quindi se tornate al capitolo 1 potrete leggerlo! 
Detto questo, il prossimo capitolo sarà pubblicato Lunedì! 
Se avete voglia fatemi sapere cosa ne pensate della storia, anche con una breve recensione! in questi giorni sono presa da mille dubbi e mi capita di riscrivere parti intere di alcuni capitoli, si, sono pazza, non si era capito? basti pensare che parlo sola...qui...

 

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Capitolo 6
*** Il nemico della Resistenza ***


Il nemico della Resistenza
"Nessuno avrebbe fermato il mio cammino d'ora in poi"










Rufus si poggiò sul cornicione fuori dell'alto edificio con aria rammaricata, il suo biglietto per Elysium era appena partito via.
Quindi era vero, le torri di comunicazione venivano usate per fare avanti e dietro dal pianeta tramite dei resistenti cavi metallici che collegavano una lunga funivia. A Rufus avevano sempre detto che fossero cavi elettrici, ovviamente in passato aveva provato ad usare quello della sua città, Krem, ma per colpa di un razzetto montato al contrario, ora la città non aveva più una torre ma un edificio per le comunicazioni
Rufus sospirò
-E addio anche Goal- disse in un bisbiglio
-Che tristezza vero?- fece una voce dietro di lui
-Si...abbastanza- rispose Rufus senza considerare con chi stesse parlando
-ahh l'amore- continuò la voce
Ci fu qualche secondo di silenzio, poi Rufus si girò. Davanti a lui Argus e altri 3 soldati
-Peccato tu abbia visto troppo- disse Argus puntandogli in faccia una pistola
Rufus alzò istintivamente le mani
-Ehm...giuro non ho distrutto io l'entrata della torre- si difese il ragazzo
-cos? No non è per quello- disse Argus
in quell'istante una sorta di monitor arrivò svolazzando vicino ad Argus
-Argus, argus, insomma quanto ti ci vuole a piazzare gli esplosivi su questo schifo di pianeta!?- fece una voce dal suo interno, una voce che per quanto modificata, suonava familiare a Rufus
-Signore...- disse Argus pacato -ci sto lavorando signore ma abbiamo perso il chip di detonazione-
-COSA? Maledetto recuperali!- sbraitò la voce
-Scu...scusate? Distruzione del pianeta avete detto?- chiese Rufus a quel punto
-Si faremo saltare questo schifo- disse Argus
-Ma qui ci vivono delle persone, ok alcune di loro puzzano come i rifiuti di questo pianeta, ma a loro piace vivere qui!- disse Rufus deciso
-E quindi?- Fece Argus -Ci serve l'esplosione di Deponia per permettere ad Elysium di raggiungere un vero pianeta abitabile-
-Ma Deponia è abitabile! Se solo voi non ci scaricaste sopra i vostri rifiuti- continuò furioso il ragazzo
-Senti, ma non eri tu quello che piangeva poco fa perché voleva andare su Elysium!?- lo rimbeccò Argus
-Cosa centra, non voglio che Deponia venga distrutto-
-Taglia corto Argus e recupera i codici- fece la voce dalla tv
-Va bene facciamola finita- Argus alzò la mano pronto a dare l'ordine di fare fuoco
Ora solo un miracolo poteva salvare Rufus...un miracolo che non tardò ad arrivare, di fatto di li a poco il suolo iniziò a tremare sotto di loro
-Cosa sta succedendo?- chiese Argus
-Credo sia colpa mia- ridacchio Rufus –l'esplosione di prima...è stata un tantino potente-
-Tu brutto!!- ma Argus non fece a tempo a finire la parola che il suolo cedette facendo cadere tutti di sotto
Rufus si lanciò su una lunga asta appena fuori dalla sporgenza scivolando di sotto
Iniziò a correre più lontano possibile guardandosi alle spalle e assicurandosi che nessuno lo seguisse, almeno finchè non andò a scontrarsi su qualcuno, un omone alto almeno due metri.
Il ragazzo cadde all'indietro e si scosse la testa per la botta.
-Oddio un pirata!!!- esclamò guardando l'omaccione su cui si era scontrato, portava un'incolta barba degli abiti rattoppati ed un berretto in testa
-Non sono un pirata- si difese lui
-Tu sei Rufus?- un'altra voce lo chiamò proprio li di fianco all'omone
-Io...ehm si- Rufus si rialzò in piedi
-Bene, io sono Rob e questo omaccione è Mark Tragger, ti stavamo cercando-
-Come faccio a sapere che voi non siete con loro?- chiese Rufus indicando dietro di lui
-Quelli li sono l'organon!- disse deciso Rob -noi siamo la resistenza-
-Org..cosa? resistenza?- disse confuso il ragazzo
-Vieni con noi, ti spiegheremo tutto in un luogo più tranquillo-
A quel punto Rufus, un po' spinto dalla curiosità, un po' perché non aveva mai visto un pirata, li seguì

Intanto sotto le macerie della torre...
-ARGGHHH! Lo ammazzò- esclamò adirato Argus tirandosi via le macerie di dosso –Comandante, permettetemi di chiamare Machina-
-Cosa? Ne sei sicuro?- Fece la voce dalla tv
-Oh si- Argus era furioso -schiaccerò quel moscerino e tutti gli abitanti della sua amata città-


Rufus era stato portato su un piccolo battello di proprietà di Mark, ancora confuso dalla situazione e rammaricato per Goal
-Bene qui saremo al sicuro, Mark, sai cosa fare- Fece Rob
-Si Rob, destinazione, Kapitol- rispose l'omone con il suo basso vocione
-Lo dicevo che sei un pirata...- esclamò poi Rufus rivolto a Mark
-Non sono un pirata- ribatette
-Ma hai una nave!- puntualizzò Rufus
-sono un mercante Rufus
- fece ormai rassegnato
-sisi....pirata sotto copertura- continuò Rufus estremamente convinto della cosa
Mark sospirò esasperato poi entrò nella cabina di pilotaggio
-Rufus, ho bisogno che tu mi ascolti- Intervenne Rob
Doc era un ometto sulla cinquantina, piuttosto bassino, dai capelli brizzolati e dei buffi baffi bianchi
-So che sei al corrente che L'organon vuole distruggere Deponia-
-L'organon?- aveva già dimenticato quell'assurdo nome
-Si i tizi che volevano ucciderti-
-Ah giusto, ma chi sono esattamente?- fece Rufus
-In teoria loro sono il corpo di difesa della città-
-E per difenderla vogliono farci saltare in aria?- puntualizzò il ragazzo
Rob scosse il capo
-Il consiglio di Elysium, anzi tutta Elysium ne è allo scuro-
-Maledetti, lo sapevo che erano dei poco di buono- Fece Rufus battendo un pugno sulla sua mano
-Dobbiamo fermarli Rufus, bisogna impedire la detonazione di quelle bombe-
-E allora fermiamoli!- Disse Rufus determinato
-Certo, è quello che vogliamo fare, per questo ci sono i ribelli-
Ci fu qualche secondo di silenzio
-Che siamo noi Rufus!- eslcamò Rob, guardando il ragazzo apparentemente pensieroso
-si questo l'ho capito- disse Rufus
-Qualcosa ti turba?- gli chiese l'ometto
-Insomma- Rufus si impettì -capisco che io sia irresistibile e che tutti sentano il bisogno di contare su di me- disse, con un invidiabile sicurezza di se, mentre Rob lo guardò aggrottando la fronte -ma esattamente...come conoscete il mio nome e perchè proprio io?- concluse indicando se stesso
-Una domanda alla volta- rispose Rob -ti abbiamo seguito, abbiamo visto che hai passato del tempo con quell'elysiana-
-Si....Goal- fece Rufus malinconico -ma ora mi odia-
-Lo sai...la funivia sulla quale viaggiava è caduta, a causa della distruzione della torre- gli disse Rob
Rufus sgranò gli occhi! poi pensò che per ben due volte aveva fatto precipitare Goal al suolo
-ma tranquillo, è caduta in mare e ora siamo abbastanza sicuri che si trovi su Kapitol- lo rassicurò Rob
-Quindi...vorresti che io avvisassi Goal? – chiese Rufus
-Si è probabile che lei sia all'oscuro del piano-
-Quindi anche Cletus è sopravvissuto?- chiese Rufus, ignorando la reale missione
-Chi?- domandò Rob -non c'era nessuno nella navetta quando abbiamo controllato-
Rufus si morse la lingua
-Peccato...- fece con un bisbiglio
-Per il tuo nome invece....- Rob si fermò un attimo -abbiamo alcune fonti-
Rufus però non fece caso al comportamento di Doc, che sicuramente gli nascondeva altro. Ora gli interessava solo rivedere Goal
-Rob, ci vorranno un paio d'ore, ci penso io alla navigazione voi riposate- disse Mark dalla cabina di pilotaggio
Rufus non se lo fece ripetere e mentre nella mente iniziava a pensare a come farsi perdonare dalla ragazza elysiana, si sedette sul comodo divanetto al centro dell'imbarcazione.
















Commento dell'autore:
Davvero subdolo quel Cletus, non pensi anche tu Rufus? 
*lo fissa mentre armeggia in un angolo* 
Si può sapere che costruisci da stamattina? 
....ho paura ragazzi, quando crea qualcosa quel qualcosa esplode sempre malissimo
In ogni caso la storia si fa più intricata, spero con i capitoli successivi di non aver creato troppa confusione, ho tante, troppe idee! Se quindi vi sembra che io stia correndo troppo e qualcosa non vi è chiara fatemelo sapere v.v 

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Capitolo 7
*** Uniti per il pianeta ***


Uniti per il pianeta
"I miei occhi da quel giorno, videro le meraviglie nascoste intorno a me"









-Quel, quel, QUEL! È tutta colpa sua- sbottò, Cletus era a dir poco furioso
-Non solo sua, dopotutto l'ho aiutato anche io ad aprire la porta, certo non mi aspettavo che la torre venisse distrutta- disse Goal
I due stavano camminando per le strade di Kapitol, ormai il sole era alto nel cielo
-Accidenti non sono abituato al sole vero- si lamentò ancora Cletus -Troviamo un trasmettitore, avvertirò Argus che siamo qui e ci verrà a prendere-
-Cletus...- Goal si fermò all'improvviso
-uhm? Cosa c'è Goal? Perché ti sei fermata- chiese spazientito
-Tu lo sai che- La ragazza prese coraggio -Argus e l'organon vogliono distruggere Deponia?- aggiunse
Ci fu qualche secondo di silenzio, Cletus volse lo sguardo altrove
-Ma, ma cosa ti viene in mente- Disse poi cercando di apparire incredulo -ma figurati-
-Eppure io...ho sentito parlare Argus con il comandante-
-Avrai sicuramente capito male- tagliò corto lui
-Mi hanno scoperto ed io sono fuggita di fretta su una delle navette-
Cletus deglutì
-All'inizio pensavo fossero stati loro a colpirmi...- disse infine
-Ma figurati Goal! Tuo padre è a capo della difesa, avrai capito male- la tranquillizzò lui -è poi è stato quel deponiano a farti cadere, no?-
-Si....- fece lei mentre si sfiorava con la mano la tasca destra della tuta -Hai ragione-
E ripresero a camminare.
-Dividiamoci, così sarà più facile trovare un trasmettitore- disse Goal subito dopo
-Sicura?- chiese Cletus poco propenso a questa alternativa
La giovane gli sorrise e poi gli diede un timido bacio sulla guancia
Lui rimase impalato con lo sguardo perso
-va bene....come vuoi tu- aggiunse dopo
I due si separarono, ma sicuramente Goal aveva altro in mente


-Quindi questa è Kapitol, non ci sono mai stato- fece Rufus appena sbarcati
-Allora Rufus, appena hai trovato i due tornate subito qui, intesi?- gli raccomandò Rob
-Ma se ci fosse solo Goal sarebbe un problema?- chiese il giovane
-L'importante è che uno venga con te-
A quelle parole Rufus aveva già in piano di mollare li Cletus, così con un cenno ai due si allontanò verso il centro città
-Rob sei proprio sicuro di affidare a lui questa missione?- gli chiese Mark dopo che Rufus si allontanò
-Toni mi ha assicurato, che quando Rufus prende una decisione, niente e nessuno potrà fermarlo- rispose all'amico -se è davvero preso della ragazza, allora ci riuscirà-
Ora, Kapitol era sicuramente una grande città, si, di rifiuti ovviamente, ma non solo, molte più abitazioni erano costruite in mattoni, un fiumiciattolo dall'apparente acqua potabile sgorgava per le vie e piccoli alberelli erano seminati per le viuzze
Era incredibile perché le uniche piantine che Rufus avesse mai visto in vita sua, erano i tentativi di Toni di far crescere il basilico in casa, oltre all'unico albero sulla collinetta di Krem
Anche se la missione principale era quella di riportare Goal all'imbarcazione, Rufus venne subito preso da un chioschetto di...dolciumi!
-DOLCIUMI!- esclamò
Non ne aveva mai visto uno...fortuna che aveva sgraffignato un po' di soldi da Doc
-Rufus!???- il ragazzo si voltò di scatto, al suono di quella voce familiare
-Goal- fece inizialmente contento
Poi però chinò il capo
-Goal io...sai...mi dispiace per la tua navicella-
Goal sospirò e ammiccò un sorriso
-Dispiace anche a me-
Il ragazzo le rivolse lo sguardo
-Non sono stata del tutto sincera con te sai...- disse lei
-Cioè anche tu una volta hai colpito qualcuno con un razzo?- chiese lui
La giovane scoppiò a ridere, ma come potevano venirgli in mente certe cose
-nono, io...STA GIU!- Goal lo prese per la testa ed entrambi si abbassarono
-Che diav?– fece il ragazzo preso alla sprovvista
I due si misero in ginocchio e sgattaiolarono dietro alcuni bidoni, con la coda dell'occhio guardarono in fondo alla strada
-Cletus...- fece Rufus -ma non era il tuo ragazzo? Perché ci nascondiamo?-
-Ho paura che stia cooperando con brutta gente...-disse lei
-L'organon?- disse Rufus senza pensarci troppo
-Allora lo sai anche tu?-
-Bhe hanno tentato di uccidermi, e ho scoperto che vogliono far saltare Deponia...ma sono privi di codici..qualcosa-
-I codici d'avviamento...- continuò lei
-Si quelli!-
Quando Cletus se ne andò i due si rialzarono
-Senti Rufus dobbiamo parlare- Goal si guardò intorno -ma non qui-
il ragazzo si mise a braccia conserte mostrando una certa sicurezza
-Allora direi di andare da coloro che mi hanno mandato a cercarti-
La ragazza aggrottò la fronte confusa
-Esiste un gruppo di Ribelli Goal- Rufus ammiccò un sorriso -e si dia il caso che io ne faccio parte– concluse spavaldo
A Goal le brillarono gli occhi
-Ma è fantastico- disse prendendolo per mano -Portami da loro!-
 

 
Extra – Un pranzo agrodolce
-Prima di andare- Rufus si fermò e iniziò a guardarla con insicurezza- non è che ti andrebbe di pranzare insieme- le disse infine
-pranzare?...ma non abbiamo tempo- gli fece notare la ragazza
Lui le distolse lo sguardo e si portò una mano dietro la testa imbarazzato.
A Goal quel gesto fece tenerezza
-Però....magari un pasto veloce- continuò lei
Rufus la guardò contento, a Goal piaceva tanto quando assumeva quelle buffe facce soddisfatte
Camminarono un po' sulla strada, Goal intanto era affascinata dalla mole di gente che vi abitava e ogni tanto faceva qualche domanda a Rufus su strani oggetti che vedeva
-eccoci!- fece Rufus fermandosi davanti ad un chiosco che aveva adocchiato qualche ora prima
-Mangiamo qui?- chiese la giovane un po' titubante
Ma Rufus senza perdere tempo stava già ordinando. I due si sedettero ad un tavolino
Attesero un po' e infine vennero serviti
-Sono...hamburger?- chiese Goal
-Purtroppo è l'unico cibo che servono in questa zona- disse lui mentre addentava il suo panino
In fondo non era il momento di fare la schizzinosa, se un giorno doveva vivere li, era meglio che si abituava anche al cibo, così con iniziale riluttanza avvicinò il viso al suo panino, l'odore non era affatto male, assomigliava molto agli hamburger di carne che mangiava su Elysium
-Questi ornitorinchi sono proprio deliziosi- esclamò Rufus al suo secondo boccone
La ragazza si pietrificò prima di aver addentato il suo...
-Qualcosa non va?- chiese lui che notò l'insicurezza
-Orn...ornitorinchi?-
Goal ebbe un conato di vomito, lasciò il panino e si portò una mano alla bocca
-Sono gli unici animali....non ce molta varietà di carne- le disse lui
Intanto nella mente di Goal ancora l'immagine di quel tenero ornitorinco che la mattina prima stava accarezzando
-Perdonami Rufus ma....non riesco- concluse in fine la giovane elysiana che ancora si teneva la mano sulla bocca
Qualche minuto dopo, in cui Rufus aveva finito il suo panino
-Credo sia ora di andare- disse Goal ancora lievemente scossa
-Mi dispiace tu non abbia mangiato- disse Rufus realmente dispiaciuto -non sarai mica vegetariana?-
-Nono tranquillo- lo rassicurò Goal, mentre si avviavano al punto d'incontro -e che di solito non famigliarizziamo con la carne prima di mangiarla..- disse lei con il volto ancora pallido
Poi Rufus si fermò nuovamente
Goal si girò non appena si accorse di camminare sola
-Qualcosa non va?- disse lei
Lui tirò via dalla tasca due lecca lecca di quelli grossi e tondi
Lei pareva confusa
-Tieni, li avevo presi per entrambi- Rufus abbozzò un sorriso
La ragazza ricambiò quel timido sorriso e prese il suo
Magari la prossima volta si sarebbe sforzata di più per accontentarlo.
Fine Extra


 
-Sei stato veloce- fece notare il baffuto Rob, quando finalmente i due arrivarono mentre gustavano felici alcuni lecca lecca che Rufus aveva comprato quella mattina
-Si beh, attraggo le ragazze come una calamita, grazie al mio incredibile charm- disse poi Rufus
Ci fu silenzio dovuto all'affermazione fuori luogo
-Goal ti presento Rob, e...- Indicò l'omone dietro -Lui è un pirata, si fa chiamare Mark Tragger ed è sotto copertura- disse con un bisbiglio all'orecchio di Goal
Mark sospirò immaginando cosa stesse dicendo
-Oh fantastico, non ho mai incontrato un vero pirata- esclamò la ragazza euforica
-Io...non..lascia perdere, piacere mio– disse Mark ormai rassegnato
-Dobbiamo partire subito, non abbiamo tempo per le presentazioni formali-
-Andiamo ad Elysium!?- Chiese Rufus speranzoso
-No Rufus, alla base dei ribelli, si trova a Krem-
-Krem!? Non sapevo ci fosse una base...- disse il giovane
-Non sapevi nemmeno ci fossero dei ribelli- ribattè Rob
Rufus si imbronciò, perché nessuno gli aveva detto nulla?
-Comunque non c'è proprio fretta...- intervenne Goal e tirò fuori dalla tasca un dischetto -Qui ci sono i codici d'avviamento...- disse sorridendo tirando un morso al suo dolciume
I tre rimasero increduli ma contenti allo stesso tempo
Poi la giovane consegnò i codici a Rob e si rivolse a Rufus
-La storia per accertarsi della vita sul pianeta è vera...- disse Goal, poi distolse loro lo sguardo -solo che sarei dovuta partire insieme a Cletus-
-E cosa è successo alla fine?- chiese ormai curioso Rufus
-Ho sentito Argus parlare con qualcuno di questi codici e del loro piano- Goal tornò a guardare Rufus negli occhi -mi hanno scoperta quando ho preso i codici e così sono scappata!-
Intanto Mark e Rob ascoltavano la giovane senza fiatare
-Se non mi avessi colpita tu, probabilmente loro avrebbero distrutto la mia navicella facendolo passare per un incidente-
La giovane si avvicinò al viso di Rufus e gli diede un delicato bacio sulla guancia, poi lo guardò in viso dove il giovane era arrossito confuso da quel gesto
-Quindi...ti ringrazio per avermi a modo tuo salvata- gli sorrise in fine
Nessuno lo aveva mai ringraziato per aver attentato alla sua vita....quella ragazza era proprio strana pensò
Rufus ricambiò timidamente quel sorriso
Nel mentre il cuore gli batteva velocemente e non come quando Toni gli cucinava il suo piatto preferito o quando era ad un soffio dal raggiungere Elysium, no era diverso, erano tanti anni che non sentiva quel calore.
-Bene allora- Rob intervenne -andiamo a dare la buona notizia del chip agli altri!- concluse -Partiamo Mark!-
Il grosso pirat..., cioè mercante non se lo fece ripetere due volte.
La piccola imbarcazioni chiuse le porte e piano piano iniziò ad allontanarsi dal porto di Kapitol lasciandosi il tramonto del sole alle loro spalle.












Commento dell'autore:

Saaaalve a tutti, come avete notato in questo capitolo è presente un Extra, ovvero una parte che mi sono divertita a scrivere, ma che è del tutto superficiale ai fini della trama, in poche parole è solo una piccola scenetta nella quale Rufus e Goal passano del tempo insieme. Inizialmente faceva parte del capitolo, ma lo rendeva troppo lungo e del tutto superfluo, così ho deciso di renderlo un "extra"
Avrei voluto aggiungerne molti di più all'interno della trama....in effetti, magari è qualcosa che in seguito aggiungerò, è divertente perchè rende la storia più "completa" e che da la possibilità ai vari personaggi di conoscersi meglio. 
Bene concluso questo spiegone ci si vede fra un paio di giorni con il capitolo 8...
*sniff sniff*
...Rufus ma che stai cucinando? 
Perchè mi guardi così...
Non è quello che penso vero?
... ....
NO RUFUS NO! non li mangio gli ornitorinchi!



PS: nessun ornitorinco è stato maltrattato durante la stesura del capitolo

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Capitolo 8
*** Fratelli di sangue? ***


Fratelli di sangue?
"La verità giunse di colpo alle mie orecchie, ed io, non volevo ascoltare"











-Sei un idiota! l'hai lasciata andare via?-
Cletus ed Argus si trovavano all'interno di una nave da guerra dell'organon
-ci siamo separati, non pensavo che anche quel deponiano fosse qui- fece Cletus -visto che avresti dovuto occupartene TU-
-Bah non importa, li troveremo anche questa volta e sarà l'ultima- disse Argus
Cletus aggrottò la fronte, cosa intendeva dire con "l'ultima"
Argus poi si tolse il casco, rivelando un'incredibile somiglianza con Cletus
-Ti prego copriti, è inquietante sembra di guardarsi allo specchio-
-Non dire stupidaggini fratello, sono molto più intelligente di te- Argus si allontanò un po' -di fatto ho dato l'ordine di far intervenire Machina-
Cletus rabbrividì
-ma....li ucciderà tutti- boffonchiò
-E quindi?- disse Argus con assoluta tranquillità -Tanto moriranno ugualmente, è solo questione di tempo-
Cletus si avvicinò minaccioso ad Argus prendendolo per il colletto della divisa
-Se capita qualcosa a Goal...- disse guardandolo dritto negli occhi
-Tranquillo, Machina ha avuto l'ordine di non torcerle un capello!- lo rassicurò
Cletus mollò la presa, ma continuò a guardarlo male
-Hai ancora il bastone che ti è stato dato dal consiglio?- chiese poi Argus
-Certo...sono pur sempre l'unico a poterlo usare- gli rispose stizzito
-Così pare- disse Argus con una vena di gelosia
-Hai trovato i codici?- chiese poi Cletus con un cenno del capo
Argus sorrise, poi si avvicinò a Cletus con aria poco amichevole
-Lo sai perché ho dato l'ordine di non uccidere quella ragazza-
Cletus non capiva
Ora Argus lo aveva afferrato per il colletto, proprio come Cletus aveva fatto prima, ma diversamente da lui lo spinse con violenza contro il muro
-La tua ragazza ha rubato i codici d'avviamento, è stata ripresa dalle telecamere e non me ne frega nulla se è la figlia del generale perché se non ci restituisce quel chip...- fece una pausa –farà la fine di quel deponiano quando Machina lo troverà e dovrai sposartela all'inferno- Argus mollò la presa -sempre se vorrai seguirla- ridacchiò infine
Cletus aveva chinato il capo, quindi era vero, Goal aveva capito tutto
In quel momento entrò in stanza una guardia
-Signore-
Entrambi si voltarono verso di lui
-Li abbiamo trovati, sono diretti a Krem-


Arrivati a Krem, Rob e Mark portarono Goal e Rufus al nascondiglio segreto, in effetti era abbastanza improbabile che Rufus lo scoprisse, poiché era sotto terra metri e metri di distanza dal suolo...e beh Rufus era solito esplorare la superficie.
Quando arrivarono nel salone principale vennero accolti da quelli che fino a qualche settimana prima riteneva semplici e puzzolenti abitanti
Il sindaco, gli operai dei cantieri che più volte aveva distrutto, il tecnico che sistemava i fili elettrici che Rufus tagliava nei suoi folli tentativi di raggiungere Elysium, erano tutti insieme ad altre persone che non aveva mai visto a Krem...e poi
-TONI!?- esclamò Rufus
-Heila...- disse lei con un cenno
-Bravi, quindi tutti voi facevate parte di un'organizzazione segreta voluta a salvare Deponia ed io ne ero all'oscuro- il ragazzo si imbronciò mettendo le braccia conserte
-Appunto Rufus- intervenne il sindaco -era segreta e tu non sai mantenere un segreto-
-Non è vero!- disse lui sempre imbronciato
-non iniziamo ora ok?– fece Toni tagliando corto -ormai sei dei nostri, giusto?- chiese la ragazza
-Se ho voglia- disse ancora offeso
-Questi sono i tuoi amici Rufus?- chiese Goal che gli era accanto
-Amici, si fa per dire, traditori direi- rispose Rufus
Toni sospirò esasperata
-Quindi siete stati voi a farci seguire da Rob e il pirata?- chiese subito Rufus
-non sono un...- Mark chinò il capo, Rob gli diede una pacca sul fianco per consolarlo, visto che alla spalla non ci arrivava
-Si mi dispiace Rufus, ma quando abbiamo visto Goal, sapevamo che qualcosa fosse successo....ovviamente non mi aspettavo che fosse precipitata per colpa tua- disse il sindaco
-è stato un incidente- si difese il ragazzo
-Vedi- continuò il sindaco -ci stiamo preparando per questo da molti...molti anni...circa- si fermò
-circa 19- continuò Toni -io mi sono unita alla resistenza quando avevo 12 anni-
-19? Ma è quando sono nato io- fece notare Rufus
Alcuni dei presenti voltarono altrove lo sguardo
-Sai c'è una cosa che devo dirti- disse il sindaco
-Patrik...- lo riprese Toni
-No Toni, potrebbe finire male, quindi è giusto che lo sappia- il sindaco sembrava irremovibile
-Sapere cosa?- chiese Rufus incuriosito
-Seguitemi, solo tu e Goal-
I due ragazzi si guardarono per qualche secondo, poi seguirono Toni e il sindaco più in profondità nella struttura.
Man mano che si addentrarono le pareti diventavano sempre più mal ridotte e l'odore di marcio sempre più forte, tanto che Goal dovette chiudere il naso più volte non essendoci abituata, sembrava di camminare in un formicaio vi erano tantissime stanze ormai abbandonate da anni
Dopo aver camminato qualche minuto giunsero in una stanza davvero singolare, strani macchinari riempiti di polvere dal tempo, erano ormai in disuso, ma quello che colpì agli occhi i due giovani fu un grande cilindro al centro della stanza
il sindaco si avvicinò ad esso, si girò vero Rufus e prese aria, come se quello che stava per dire pesasse più di un macigno da 10 tonnellate
-Tu sei nato qui Rufus-
ci fu silenzio
-Questo era un ospedale- chiese Goal
-No- Patrik scosse il capo -era un centro sperimentale-
Rufus deglutì
-Qui noi demmo alla luce 3 umani...dalle capacità innate- Patrik mise una mano sul vetro cilindrico, come se il contatto lo aiutasse a ricordare quei giorni
-Elisabeth Hopper stava per dare alla luce un maschio...ma il nascituro morì poco prima del parto...- Il sindaco rivolse lo sguardo a Rufus -eri tu-
Goal spalancò la bocca incredula, Rufus rimase in silenzio
Toni che conosceva la storia, come la maggior parte degli abitanti del posto chinò il capo
-Così siccome stavamo lavorando ad un gene per la rigenerazione cellulare...decidemmo di sperimentarlo per riportarlo in vita-
-Perché...- Chiese Goal interrompendo il discorso
-Perché mi chiedi?- Patrik sollevò il capo -Perché eravamo giovani scienziati in cerca di risposte-
-No- disse la giovane che nel mentre aveva chinato il capo e stretto i pugni -Perché abusare in questo modo della vita di un bambino- disse a denti stretti
Il sindaco la guardò senza scomporsi
-perché non avremmo dovuto, era morto- disse
Goal sgranò gli occhi inorridita e Toni fece lo stesso volgendo il suo sguardo al sindaco
-Ovviamente ne approfittammo per apportare loro qualche modifica genetica- Disse Patrik allontanandosi dal centro stanza ed ignorando lo stato d'animo nei 3 in quel momento
-Come dicevo non eri solo- disse rivolgendosi questa volta a Rufus-con te altri due bambini non nati vennero approvati per l'esperimento, il risultato? Grazie al gene per la rigenerazione cellulare voi tornaste in vita e questo fu un successo- camminava lentamente fino ad avvicinarsi ad una vecchia console distrutta dove vi poggiò su una mano-Ma purtroppo...tu in particolare -il sindaco volse nuovamente il suo sguardo a Rufus –dopo la scomparsa di Elisabeth hai sviluppato l'odiosa capacità di temere la morte! Cosa che geneticamente ti era stata rimossa, eppure rischi sempre la tua vita cercando inutilmente di raggiungere Elysium, sei un controsenso, un esperimento andato a male-
-D'ACCORDO ORA BASTA- intervenne Goal che ormai non ne poteva più della strafottenza di quell'uomo -Rufus è Rufus, ha una mente geniale e non ha paura di affrontare i pericoli, questo nel mio paese si chiama coraggio-
-E tu che ne sai di com'è fatto Rufus lo conosci da pochi giorni- intervenne Toni anch'essa visibilmente infastidita
-Non è così!?- Le rispose Goal con decisione
Toni non ebbe parole per ribattere e le due si guardarono aspramente
-Eravamo 3...- sibilò Rufus fra se e se
Il sindaco guardò intensamente Goal
-siccome nel processo sperimentale utilizzammo la stessa base di dna per tutti e 3, il loro aspetto fisico era quasi, uguale-
Goal ebbe come un sussulto
Si riferiva a Cletus ed Argus
La ragazza si portò le mani davanti alla bocca, poi si fece pensierosa
-Mia madre allora!?- Rufus aveva alzato il tono
Patrik sospirò
-Oh...Elisabeth era distrutta ovviamente, ma quando in te tornò la vita lei ti rivolle a tutti i costi- poi rivolse lo sguardo a Rufus -Lo sai che Seagul non è il tuo vero padre...vero?- gli chiese
-Si lo so..- disse Rufus come infastidito dal sentire quel nome -me lo disse prima di andarsene-
-il tuo vero padre era un nostro grande amico- Patrik incrociò le braccia e assunse per la prima volta uno sguardo provato da quelle sue stesse parole -Seagul si occupava di Ellie perché voleva studiare la tua crescita-
Rufus schioccò la lingua
-Forse Ellie non ebbe mai modo di raccontarti del tuo vero padre e per Seagul, beh per lui eri solo un esperimento- Patrik tornò serio
-Aspetta un attimo!- Goal era intervenuta con tono deciso volgendo il suo sguardo determinato verso Patrik
-Che relazioni hai con Cletus ed Argus!? Sono loro vero!? Gli altri due-
Patrik sorrise sotto i baffi ma non disse nulla
Rufus guardò Goal sorpreso e Toni si voltò di scatto verso Patrik
-Cosa significa!?- fece la giovane deponiana
In quell'istante la terra iniziò a tremare sotto i loro piedi seguita da un grosso boato, il soffitto iniziò a crollare e luce saltò.
Il tutto durò pochi secondi
-Oddio state tutti bene!?- Chiese Toni tra una tosse e l'altra per la polvere che si era alzata
-Goal!? Goal!?- la voce di Rufus riecheggiava nella stanza
-Rufus!!?-
Toni lo raggiunse seguendo il suono della sua voce, quando gli arrivò vicino scavalcando le pietre e i macchinari che erano caduti tornò la luce
I ragazzi si guardarono intorno velocemente, sia Patrik che Goal erano spariti!
A quel punto corsero subito verso il salone principale, anche li il soffitto era crollato ed alcune pareti avevano ceduto, ma fortunatamente sembrava che nessuno si fosse fatto male.
-Dove sono andati?- Chiese Toni di tutta fretta
-oh no, Goal!- esclamò Rufus
-è L'organon!!! Ci stanno attaccando- uno dei ribelli di vedetta era corso ad avvisarli –sono qui con la nave da guerra...- aggiunse infine.
Gli sguardi di tutti si atterrirono, tranne Rufus che aveva in mente solo Goal, anche l'assurda storia della sua nascita passò in secondo piano. Patrik li aveva traditi.












Commento dell'autore:
*musica di suspance*
Bravo Rufus stai migliorando con gli strumenti
Dunque ragazzi, finalmente si scoprono le carte, vedremo pian piano come si evolverà la situazione
*zan zan zaaaaan* 
Si Rufus ora basta....il capitolo è finit...
*ZAAAAAAAAAAAN* 
Finito....*sospira*
Mi raccomando continuate a seguire la storia!

 

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Capitolo 9
*** Arriva la pioggia ***


Arriva la pioggia
"Lui si sbagliava, la morte non mi spaventa affatto"











-Dobbiamo salvare Goal- disse Rufus in preda all'agitazione
-Rufus abbiamo i codici, se andiamo li fuori moriremo- disse Toni
-Ma loro hanno Goal!- ribadì
-Si ma loro pensano che lei abbia i codici, invece li abbiamo noi, se li lasciamo andare ora avremo tempo di metterci in salvo!- continuò l'amica
-E lasceremo Goal nelle loro mani!?- chiese lui spazientito
-Rufus, non le faranno nulla- cercò di tranquillizzarlo Rob
-E non ve ne frega nulla che Patrik vi abbia tradito!?- continuò lui sempre in tono alto
Molti chinarono il capo
-Questo è sicuramente un colpo basso...non potevamo prevederlo- Disse Toni amareggiata
-ora capisco come prevedeva le loro mosse..- Aggiunse Rob
-Si ma non possiamo pensare a questo ora! Dobbiamo pensare a fuggire- continuò Toni
-Non me ne frega nulla del vostro piano, bisogna prima pensare a Goal- Sbottò Rufus
-Il nostro piano ci permetterà di salvarci!- ribatté Toni di rimando
-NO il vostro piano vi renderà dei codardi che pensano solo a salvarsi la pelle- sbottò Rufus furioso
Toni fece per dire qualcosa ma le parole le si annodarono in gola
-è la figlia del generale no!?- disse Rob tentando di placare la discussione -ti ripeto che non le faranno nulla-
Rufus fulminò Doc con lo sguardo
-Ti sbagli! A quell'Argus non gliene importa nulla, potrebbe persino...- si fermò nel pronunciare l'ultima parola- ucciderla..-
-Rufus se esci li fuori sarai tu a morire!!- lo riprese Toni
Rufus strinse i pugni
-Non me ne importa nulla- Guardò Toni con determinazione, quella stessa determinazione di quando tentava un ennesimo fallimento per raggiungere Elysium
Toni a quelle parole esplose
-E QUINDI BUTTERAI LA TUA VITA DOPO CHE...- Ma la giovane fu fermata prima di poter concludere la frase
-IO SONO MORTO MOLTO TEMPO FA TONI!- Disse Rufus tutto d'un fiato -SONO SOLO UNO SCARTO DA LABORATORIO–
La ragazza si atterrì, come avrebbe potuto controbattere a quelle parole tanto dure
-a conti fatti– continuò poi lui abbassando i toni -Ellie non era nemmeno mia madre- concluse a denti stretti come se non fosse del tutto convinto delle sue parole.
Detto questo e senza permettere a nessuno di fermarlo corse via verso l'uscita.
Toni si voltò, si accese una sigaretta e si mise a braccia conserte iniziando a battere i piedi a terra com'era solita fare quando era molto nervosa
-Lo lascerai davvero andare?- Domandò Rob tristemente
-Se vuole farsi uccidere per una che ha conosciuto da poco, faccia pure- sbottò lei, ma il suo sguardo era colmo di preoccupazione.
A quel punto Rob sfruttò la sua piccola statura per guardare la giovane negli occhi.
Lei lo guardò aggrottando la fronte
-Che c'è!?- chiese scocciata
Lui scosse il capo ridacchiando
-c'è che non sai mentire mia cara-

Rufus stava correndo verso la nave che era atterrata su uno spiazzale poco a valle non curante delle piccole abitazioni che erano andate distrutte a seguito dell'esplosione che aveva sentito prima
-Goaaaal!!- urlava -Gooaaaal- arrivò vicino con l'affanno
Patrik portava sulle spalle con la forza Goal
-Rufus!!?- disse la ragazza in preda al panico -Rufus vattene non seguirmi- ma Patrik le chiuse la bocca con la mano, ammiccò un sorriso a Rufus ed entrò nella struttura
-Bene bene, il fratellino scarto-
Una voce si fece più vicina alle spalle di Rufus costringendolo a girarsi
Argus era davanti a lui, con il volto scoperto
-ma tu arrivi sempre alle spalle- fece Rufus fissandolo intensamente -sei....- Disse sforzandosi di ricordare il suo nome
-Argus! Sono Argus e tu sei quello che per poco non mi ammazzava sulla torre- disse lui infastidito
-Hei, sei tu che mi hai puntato i fucili addosso-
-è inutile discutere con lui Argus, è ottuso, come sua madre...- la voce proveniva dallo stesso monitor di quella sera, solo che questa volta si vedeva anche un immagine
-Padre!?- esclamò Rufus
-non chiamarmi così, non sono tuo padre- disse l'uomo nel monitor
Rufus strinse i denti, se lo avesse avuto davanti probabilmente lo avrebbe preso a pugni
-Io sono il comandante supremo dell'organon Rufus- Poi l'uomo si rivolse ad Argus -fa in fretta Argus, ti aspetto su Elysium-
-Tu...maledetto- fece Rufus
Argus sospirò
-Machina occupati di tutti i ribelli- esclamò Argus passando avanti a Rufus e diretto alla nave
-Hei aspetta, ridatemi Goal!! E poi chi è Machina?-
Argus girò il capo verso di lui sorridendo malignamente, poi fece segno con la testa, Rufus guardò dietro di lui. Li davanti era apparso un essere, che indubbiamente non era umano, alto almeno 2 metri e fatto interamente di metallo, aveva in viso un'espressione per nulla rassicurante. Ora si, che si metteva male, pensò Rufus.

Goal fu spinta in una stanza, la porta chiusa dietro di lei
-HEI FATEMI USCIRE!- urlò la giovane
-Goal calmati- dietro di lei Cletus
-Cletus!! CLETUS- disse la ragazza -Ti prego bisogna salvarli, bisogna aiutare Rufus- gli disse in preda al panico
-Perché ti sta così a cuore quel rifiuto??- sbottò lui
-Non è un rifiuto, è una persona Cletus! È tuo fratello– aggiunse infine
-lo so....- disse lui distogliendole lo sguardo
-lo sapevi?- chiese lei
Cletus scosse il capo
-Lo abbiamo scoperto da poco...-
La giovane lo guardò, Cletus non stava mentendo. Dopotutto lei lo conosceva da tanti, tantissimi anni, se avesse saputo una cosa simile, gliela avrebbe detta
-sia io che Argus siamo cresciuti su Elysium perchè ritenuti più idonei a vivere li, c'era un difetto in Rufus lui...era più umano, ci dissero-
-E cosa c'è di sbagliato in questo?, Cletus!- La ragazza lo prese per le braccia, ma lui voltò lo sguardo altrove -Anche tu sei un umano, tutti voi possedete un anima!- disse lei con convinzione
Il ragazzo non aveva il coraggio di guardarla negli occhi
La giovane sospirò
-Chi ve l'ha detto?- disse infine -Chi ha dato l'ordine ad Argus?-
Cletus a quel punto le rivolse lo sguardo
-Tuo padre, è alleato del comandante supremo e Patrik-
Goal sgranò gli occhi e si lasciò cadere seduta sul letto
Suo padre? Il generale Ulysses era sempre stato così dolce e amorevole con lei...non poteva crederci, ma lui era l'unico a poter dare un ordine simile ad Argus.
-tuo padre cercava un esercito da poter utilizzare, senza mietere vite umane nelle sue file, così..-
-Così partirono gli esperimenti e 19 anni fa, riuscirono a creare voi e diedero vita all'organon- continuo Goal con un filo di voce
-Si, il corpo di difesa non sono altro che cloni robotici creati con il solo scopo di obbedire al loro comandante- spiegò Cletus -in verità, tu, come tutti gli abitanti di Elysium ne siete rimasti allo scuro per ordine di tuo padre, ma io, Argus e alcuni uomini scelti siamo scesi sul pianeta diverse volte, per piazzare gli esplosivi nelle zone designate, evitando di proposito di entrare in contatto con Krem ed i suoi abitanti, tenendoci fuori dal loro perimetro-
-Avete mentito a tutti...-
sibilò Goal con un filo di voce
Cletus si portò una mano sotto al mento facendosi pensieroso
-Inizio a pensare che fu tutto un piano di Ulysses, quello di farci credere che gli abitanti di questo pianeta fossero gente poco raccomandabile- 
Ci fu silenzio, Goal spalancò la bocca, quel racconto la lasciò interdetta.
Suo padre era in combutta da 19 anni per la distruzione di un pianeta...Ma perché aspettare così a lungo...
-robotici...- fece poi Goal fra se e se, sollevò lo sguardo verso Cletus -se alla fine sono dei robot che senso ha avuto sperimentare su di voi!?-
Il ragazzo scrollò le spalle
-Forse non abbiamo soddisfatto le loro aspettative...non lo so...- Cletus guardò fuori dalla finestra che dava su Krem. Goal gli si avvicinò
Troppe domande necessitavano di risposte, risposte che Goal avrebbe trovato ad ogni costo.
Ma ora chi avrebbe aiutato Rufus e i suoi amici?
-Machina non lascerà traccia...è l'arma più forte meccanizzata che Elysium abbia mai creato, quel deponiano...cosa crede di fare?- Cletus guardava Rufus, non riusciva a comprendere cosa lo spingesse ad anticipare la sua inevitabile morte
-Cletus- Goal distolse la sua attenzione, erano, lacrime? -ti prego, lo sai che non è giusto- strinse le labbra per mandar giù il magone -tu puoi salvarlo-


Rufus indietreggiò ma l'essere era li immobile e faceva piuttosto paura
-Appena hai finito ti aspetto su Elysium e daremo via all'operazione- disse Argus prima di entrare nella nave, le porte si chiusero.
L'essere metallico però non attese ancora, si avvicinò a Rufus e gli sferrò un violento pugno allo stomaco
-Ouch....potevi...almeno darmi il via- disse Rufus con voce spezzata
poi lo colpì ancora al viso facendolo rotolare per qualche metro,
Intanto dalla nave Goal assisteva inorridita
Rufus si rialzò lentamente portandosi una mano alla faccia
-Hei vacci piano, questo bel viso mi serve- disse con affanno
-Parli troppo, scarto- la macchina aveva parlato
-Ah quindi hai la parola- disse Rufus sorpreso
-Certo, ma non comunico con il pattume-
-Abbiamo finito di offendere?- puntualizzò il ragazzo
-lo vedi? Non ti rendi conto, sei tu l'offesa a questo mondo- disse ancora la macchina
-Mi sembra di parlare con mio padre- fece notare Rufus
-Il signor Seagul mi ha programmato, si-
-E figurati...- concluse Rufus
-E ora mi dispiace per te, ma tu e i tuoi amici ribelli, dovete morire-
La macchina si scagliò ancora su di lui ma questa volta Rufus riuscì ad evitarlo rotolando da un lato
-Pensi di poter scappare in eterno!?- disse l'automa
-Uno ci prova!- rispose Rufus di tutta fretta
Ma la macchina a quelle parole allungò il braccio sinistro e afferrò Rufus stringendogli la mano al collo. Piano piano avvicinò Rufus a lui
-Così non vale!!- fece il ragazzo mentre aiutandosi con le braccia tentava inutilmente di liberarsi dalla stretta presa di Machina
L'automa sogghignò, poi il suo braccio destro si trasformò in una lunga lama e con essa trafisse il ragazzo
Rufus non ebbe il tempo di opporsi o comunque non avrebbe potuto farlo, la forza di quella macchina era spaventosa e la sua velocità lo rendeva imprevedibile. Sentì solo un forte calore dove era stato colpito all'altezza dello stomaco.
Prima di estrarre l'arma la macchina gli si avvicinò al viso, la lama sempre più in profondità fece sputare a Rufus una gran quantità di sangue dalla bocca. A quel punto Machina sollevò Rufus da terra portandolo alla sua altezza, il giovane d'istinto portò una mano sul braccio meccanico del nemico cercando di estrarre inutilmente l'arma
-Vedi- iniziò bisbigliandogli all'orecchio -sei così inutile che nemmeno tuoi amici sono venuti a darti man forte, ma se ne stanno belli nascosti dietro le loro casette a guardare mentre ti uccido, inconsapevoli, o forse no, che dopo toccherà a loro e quindi preferiscono godersi qualche altro minuto di vita- concluse allontanandovi il volto.
Rufus non poteva ribattere nemmeno volendo, le parole gli si spezzavano in gola senza uscir fuori
Le forze iniziavano a venir meno e se all'inizio le sue mani si tenevano strette su quelle braccia meccaniche, una alla volta gli caddero lungo i fianchi. Se avesse continuato a perdere sangue, nemmeno la sua innata capacità lo avrebbe salvato
-Ecco muori lentamente senza dar fastidio a nessuno- disse aspramente estraendo l'arma con violenza e scaraventandolo a terra
Rufus portò una mano in avanti, la vista gli si annebbiava e qualsiasi suono giungeva ovattato alle sue orecchie.
Il ragazzo lucido appena, però, tentò lentamente e con fatica di rialzarsi portando tutto il peso sulle sue gambe e una mano a tamponare la ferita, si voltò verso Machina, il sangue scivolava caldo sul collo, gli indumenti sporchi, un passo alla volta si trascinò verso di lui annaspando
In quel momento la nave da guerra prese il volo, sollevando un grosso polverone mentre dei nuvoloni neri si condensarono in cielo
-Sei un umano strano, mi era stato detto che eri difettoso ma non mi aspettavo che cercassi la morte così disperatamente- disse Machina sogghignando
E a quelle parole con lo stesso braccio destro con cui aveva colpito Rufus tirò fuori una pistola, una di quelle al laser, puntandogliela contro
Nel mentre Toni, che aveva assistito a tutto lo scontro inorridita, non poteva più stare a guardare, iniziò quindi a correre verso Rufus
Ma machina era pronto a premere il grilletto e...
FSHHHUM
Come un raggio che fende l'aria il colpo era partito, ma...prese Rufus solo di striscio sul cappellino facendoglielo cadere
-D'accordo vedila così, è mio fratello ok!?-
Machina guardò poco più in basso
Cletus con il suo bastone di metallo aveva deviato il colpo colpendo il braccio dell'automa
-Rufus- Toni era arrivata in tempo per afferrare Rufus che arrivato al limite si era lasciato cadere
-mi dispiace...- fece la giovane in lacrime
Gli occhi di Rufus erano spenti e privi di espressione, il ragazzo boccheggiava con fatica
E intanto dal cielo le prime gocce d'acqua minacciavano pioggia
-To..ny?- disse Rufus con un filo di voce
-Ci sono! Ora sono qui- disse la ragazza, la voce le tremava
-Ci pensi tu a lui?- Gli fece Cletus di spalle, senza distogliere lo sguardo da Machina
Toni era ancora atterrita
-Sono stata una codarda- continuò lei stringendo i denti
-non è il momento dei sensi di colpa!- la incitò Cletus -dovete andare via di qui-
La giovane strinse Rufus a se, mentre il ragazzo dando un ultimo sguardo al cielo piangente, perse completamente i sensi
-Che toccante momento, sto per vomitare- Esclamò Machina
Cletus lo fulminò con lo sguardo
-Sta zitto ammasso di rottami- gli fece in tono sprezzante
-E da quando sei così sentimentale?- lo rimbeccò l'automa
Ma Cletus non rispose
In quel momento Mark, su ordine di Rob, raggiunse Toni, prese fra le sue enormi braccia Rufus e insieme alla ragazza si allontanarono
Machina sogghignò
-Finalmente soli- Esclamò subito dopo l'essere di metallo, guardando Cletus come un leone osserva la sua ignara preda.
Ora Cletus sapeva che, se voleva vincere doveva giocare d'astuzia, dopotutto il suo avversario era solo una macchina.












Commento dell'autore:
ai ai ai, pare si sia messa male per i nostri protagonisti, vero Ruf...ma che fai!? Giochi alla playstation in un momento simile?
Come? ti mancano solo 2 livelli e completi il gioco? Si ma qui c'è chi sta lottando per la vita...
.....
Non mi ascolta. Vabbè cari lettori continuate a seguire la storia vedremo nel prossimo capitolo come si evolverà questa critica la situaz.... 
RUFUS!!! non si bestemmia quando si gioca! COS, No fermo, non ho altri PAD!! RUFUS....
*Pad in mille pezzi*
.....
.....
Lo uccido, scusate vado a commettere un omicidio, se non sono in galera continuerò a pubblicare! 

 

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Capitolo 10
*** La collinetta e l'astuto ***


La collinetta e l'astuto
"Finalmente lo avevo capito, non ero più solo"













Una luce fortissima fece d'impulso aprire gli occhi a Rufus, era su una collinetta di Krem, l'unica che si affacciava sul mare e dove cresceva un grande albero. Da li Elysium era perfettamente visibile
-Rufus?- una voce familiare ma che da tempo non udiva lo chiamava, il ragazzo si voltò
-Madre?- fece lui sorpreso ma distolse subito lo sguardo
-Certo, e chi se no, stai ancora sognando di raggiungere Elysium?- disse lei ridacchiando
Rufus guardò in alto, la splendida città fluttuante era li e sembrava prendersi gioco di loro
-no, non credo di volerci più andare...- Rufus chinò il capo
Ellie gli si avvicinò
-Cos'hai tesoro, hai litigato con Toni?-
Rufus si portò una mano al petto
-Hai male da qualche parte?- continuò lei
Lui però si fece più indietro
-Sono un rifiuto no? Merito di vivere su questo pianeta- fece con voce mesta
Ellie fu sorpresa da quelle parole, sin da quando lo conosceva non lo aveva mai sentito così pessimista
Così si fece più avanti portandosi sul punto più alto della collinetta, i lunghi capelli accarezzati dal vento, un profumo che Rufus aveva ormai dimenticato si sparse per l'aria
Lui la guardò con la coda dell'occhio
-Dimmelo madre, perché non mi hai mai detto la verità!- continuò lui adirato
La donna socchiuse gli occhi
-Tuo padre era un grande sognatore- disse infine -Patrik e Seagul erano i suoi migliori amici, insieme lavoravano per il corpo di difesa di Elysium-
Rufus sussultò, Elysium!?
-loro progettavano nuovi sistemi di difesa e in cambio- la giovane alzò lo sguardo in cielo -loro ci promisero che un giorno avremmo potuto vivere li-
Era ovvio che furono imbrogliati, penso Rufus tornato serio
-Ma io cosa centravo? perché hai permesso loro di farmi questo!? Cosa successe a papà!?- disse
La donna si voltò verso di lui, Rufus le ricambiò lo sguardo
-Mi dispiace...non averti mai parlato di lui....e di te- disse la giovane -lui è morto in seguito ad un incidente con un esperimento, ed io...per tentare di salvarlo ho inalato una sostanza che alla fine...- la giovane gli si avvicinò -alla fine ti ha ucciso-
lui sgranò gli occhi
-Io, ero stata la causa diretta della tua morte e per me fu troppo doloroso parlartene-
Rufus le distolse lo sguardo, come poteva biasimarla
-Ma quando mi dissero che eri vivo, non m'importava come, eri mio figlio- disse con fermezza Ellie e gli prese una mano
-Tu sei tu Rufus- lei gli sorrise -Assomigli a tuo padre più di quanto tu non creda-
Rufus la guardò intensamente, nessuno gli aveva mai detto una cosa simile
-Testardo, egocentrico e sognatore- disse la giovane ridacchiando di gusto
Intanto da un lato Rufus non riuscì a trattenere una lacrima
Ellie gli accarezzò la guancia
-Mi dispiace non averti potuto insegnare tutto- aggiunse con malinconia
Lui ebbe un lieve sussulto, quindi era grazie a lei se non era diventato come Cletus o Argus...
-Non permisi loro di portarti via da me- continuò assumendo un tono deciso
Poi la madre gli si avvicinò e lo strinse a lei con un forte abbraccio
-i brutti momenti fanno parte della vita di ogni essere vivente, è sta solo a noi decidere se andare avanti, o fermarci-
-Anche quando tutto sembra perduto?- disse lui con la voce rotta, mentre cercava di non piangere
La madre si voltò guardandolo in viso, aveva gli occhi lucidi ed un sorriso dolce
-Nulla è mai perduto, non finchè ci sarà speranza- disse -tu ne sei la testimonianza...- la giovane gli diede un caloroso bacio sulla fronte
-sei il mio miracolo- disse infine
Poi lei gli si allontano
Rufus rimase colpito da quelle parole, si asciugò le lacrime con la manica e quando riaprì gli occhi Ellie non c'era più
Aveva quasi rimosso i ricordi della madre, troppo doloroso per lui ricordare di quando, per salvargli la vita...lei era morta, costretto a vivere con un padre che mai lo aveva amato si era fatto strada pensando solo a se stesso e al suo obbiettivo.
Goal....da quando l'aveva conosciuta qualcosa in lui era cambiata. Patrik aveva detto che lui era uno scarto, la verità è che grazie alla presenza e all'amore di Ellie Rufus piano piano, stava diventando sempre più....umano


Cletus era stato scaraventato per l'ennesima volta su un cumulo di rifiuti e per l'ennesima volta si era rialzato
-uff è veloce- disse ansimando per la fatica
-E' quasi ammirevole l'ostinazione con la quale vi rialzate ogni volta- notò l'automa
-Chiamala pure difetto di nascita- ironizzò Cletus
-Però sarà davvero triste dover dire a tutti di come ho dovuto ridurti a pezzi perché hai provato ad ostacolarmi- fece Machina mentre si avvicinava minaccioso
-Parli troppo per essere un ammasso di ferraglia- gli rispose l'elysiano, poi volse il suo sguardo al cielo
La pioggia cadeva fitta e non aiutava di certo lo scontro
-se pensi che la pioggia possa farmi qualcosa ti sbagli- esclamò Machina
-sei pur sempre una macchina- ribatté Cletus guardandolo
-Già ma la mia corazza evita che l'acqua raggiunga i miei circuiti!-
-Ah davvero?- Cletus sorrise, come se non aspettasse altro che quell'affermazione
Machina non ci fece caso e si scagliò su di lui, Cletus con uno scatto e l'aiuto del suo bastone che pareva allungarsi a piacimento, riuscì ad evitarlo
-Quel bastone è fastidioso- disse Machina estraendo il suo braccio dal terreno per il colpo andato a vuoto
-bello vero? Cambia lunghezza e potere in base alle emozioni è simile alla tecnologia utilizzata per crearti, solo che risponde unicamente a me- disse Cletus con orgoglio
Quel bastone gli era stato regalato parecchi anni fa dal capo del consiglio di Elysium, faceva parte di un progetto per l'uso di una tecnologia intelligente che rispondeva unicamente agli stati emotivi del suo utilizzatore, questo grazie all'uso del dna della persona scelta per brandirlo. Imparare ad usarlo non era stato semplice.
Ma Cletus a detta di Patrik era il suo esperimento più riuscito anche se andava contro l'opinione di Seagul, in quanto riteneva Argus il migliore.
Il secondo aveva difficoltà a gestire le sue emozioni, in apparenza ne sembrava privo e quindi non avrebbe mai potuto brandire un arma simile, per questo motivo provava gelosia verso Cletus.
Alla fine quando Cletus ebbe il pieno controllo dell'arma, gli fu concesso di tenerla e fu approvata la creazione di un automa utilizzando la stessa tecnologia
Quell'automa, la cui creazione fu affidata a Seagul era proprio Machina.
-Quel bastoncino non ti aiuterà- Urlò Machina e modificò ancora il suo braccio sinistro. Questa volta tirò fuori una frusta, elettrica!
-Ma che? Si può sapere come ti hanno costruito- chiese Cletus
Ma l'automa di risposta scagliò più volte la frusta al suolo creando un grosso fragore
-io non posso prendere la scossa grazie alla mia corazza....ma tu?- fece notare Machina, mentre le pozze d'acqua a terra diventavano sempre più grandi a causa della pioggia
Toni, che aveva lasciato le cure di Rufus al medico della città, insieme a Doc stava assistendo allo scontro
-Tu sai chi è quel ragazzo Doc?- Domandò la giovane all'amico
-Credo si chiami Cletus, Rufus lo ha nominato qualche volta mentre venivamo qui-
La giovane che lo aveva osservato da vicino, aveva di fatto notato una strana somiglianza con Rufus. Quel Cletus doveva essere uno dei bambini di cui parlava Patrik
Ora più che mai Toni sarebbe voluta intervenire, ma cosa avrebbe potuto fare per aiutare l'elysiano?
Machina si scagliò con la frusta su Cletus che allungò il bastone e creò un vero e proprio scudo di energia facendo rimbalzare via la corda
L'automa sbuffò snervato
-Ops, ritenta- lo provocò Cletus
E così machina non se lo fece ripetere, iniziò a scagliarsi senza trattenere i colpi
Anche se lo scudo era potente, la violenza degli attacchi era dura da sostenere e Cletus poco a poco stava perdendo le forze
-Quanto resisterai ancora li dietro? Eh?!- lo incalzò l'automa
Ma di risposta Cletus schioccò la lingua.
Finchè con un colpo ben assestato lo scudo non si ruppe e Cletus cadde all'indietro con affanno
-Voi non capite- disse Machina mentre gli si avvicinava sempre più minaccioso
Cletus lentamente si rialzò
-Non potete sconfiggermi!- concluse l'essere metallico e scagliò un altro attacco
Questa volta Cletus si fece scudo portando in avanti il bastone facendovi attorcigliare la frusta intorno. Non accadde nulla
I due si guardarono sorpresi
-Pare che anche il mio bastone sia a prova di scossa- disse sogghignando Cletus
-E la tua faccia è a prova di pugni?- Machina sferrò un pugno in pieno viso di Cletus che dovette mollare la presa finendo disteso qualche metro più avanti, infine l'automa lanciò via il bastone che riprese le sue piccole sembianze
Si avvicinò a Cletus
-Quindi sei finalmente pronto a morire?- gli fece, mentre Cletus in ginocchio si puliva il sangue dal viso
-Oltre che logorroico ti hanno programmato anche spiritoso?- fece il giovane
-A detta di Seagul sono la sua creatura migliore- rispose beffardamente Machina
-Che caso, io pensavo fosse Argus il suo preferito- disse cercando di provocarlo
L'automa digrignò i denti metallici
-Tu hai la lingua troppo tagliente- Fece la macchina
Cletus si rialzò senza distogliere lui lo sguardo
-Il mio unico vanto, lo ammetto- rispose- sbaglio o hai detto che la tua corazza non permette all'acqua di penetrare nei circuiti?- aggiunse subito dopo
-E quindi?- chiese Machina seccato
-E quindi cosa succederebbe se quella corazza venisse....- Cletus sorrise –rimossa?- disse infine
-mi stai solo facendo perdere tempo- disse Machina dal tono adirato e si apprestò a scagliare il colpo
Ma Cletus si alzò di scatto e approfittando di alcune macerie le usò come trampolino per lanciarsi su Machina
l'automa venne preso di sorpresa in quanto nessuno prima d'ora gli si era lanciato contro
Arrivato sopra la sua testa, qualcuno aveva lanciato il bastone a Cletus, era Toni che senza farsi vedere e approfittandosi della fitta pioggia era riuscita a riappropriarsi dell'arma.
-Lo sai qual è l'altra funzione di questo bastone??!- disse in tono tronfio
E senza attendere risposta, Cletus infilò l'arma tra la schiena e la corazza dell'imponente macchina
-Può creare un esplosione abbastanza forte da far saltare via quella tua corazza di presunzione!- disse l'elysiano con decisione
-Non farmi ridere, se lo fai resterai coinvolto anche tu- Fece Machina
-Vogliamo provare?- lo provocò Cletus
A quel punto l'automa provò a scagliare la frusta alle sue spalle ma Cletus fu più veloce, ci volle un attimo. L'esplosione partì dal punto in cui Cletus aveva inserito la punta del bastone e fu talmente forte che fece saltare via il dietro della corazza di Machina, mentre Cletus venne scaraventato a terra parecchi metri più dietro. Toni lo raggiunse
-Hei stai bene!?- chiese la giovane
Il ragazzo disteso a terra riaprì lentamente gli occhi ma la sua prima preoccupazione fu l'automa
L'essere corazzato si era colpito da solo con la frusta e a causa della pioggia era rimasto li immobile, pochi secondi dopo una potente scarica elettrica lo stava avvolgendo, fu questione di qualche secondo ed infine scoppiò in mille pezzi provocando forte rumore. Toni tirò un grosso sospiro di sollievo, poi guardò verso Cletus, che aveva un'aria provata dallo scontro e inconsciamente lo abbracciò
Il ragazzo rimase impietrito, non era solito ricevere ringraziamenti in quel modo
-Certo che voi due....avete proprio la pellaccia dura- Esclamò lei nuovamente in lacrime -Grazie- aggiunse infine e si staccò regalando a Cletus un sorriso -ci avete entrambi ridato speranza-
Lui la guardò qualche secondo, solitamente avrebbe detto qualcosa di offensivo o provocatorio, ma da quando Goal in lacrime lo aveva supplicato di salvare queste persone qualcosa in lui era cambiato. Ancora assorto nei pensieri non si era accorto che una folla di persone era accorsa verso di loro, esultavano e ringraziavano Cletus per averli salvati, l'elysiano si sentiva stranamente bene nonostante avesse tutte le ossa doloranti.













Commento dell'autore:
E rieccoci con un nuovo capitolo, alla fine ho obbligato Rufus a costruirmi un pad nuovo.
Non guardarmi così, se lo rifai ti taglio i viveri!
Comunque nel prossimo capitolo tornerà un piccolo extra, in verità ne ho scritti un po', ma non li aggiungerò nella trama principale in quanto non si legano molto bene. Creerò a parte una nuova FF dove aggiungerò tutti gli extra per chi vorrà approfondire alcune vicende!

 

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Capitolo 11
*** Un piano lungo 19 anni ***


Un piano lungo 19 anni
"Per vendetta ci mentirono e ci usarono"












Erano passati 2 giorni da quando la nave aveva preso il volo, Goal era ancora rinchiusa in quella stanza
Anche se sapevano che lei non possedeva i codici non le avevano stranamente fatto nulla, forse il padre glielo aveva impedito?
Mentre Goal se ne stava affacciata alla finestra, guardando tristemente Deponia sotto di lei, la porta della sua stanza si aprì
Era Patrik
Lei lo guardò con disprezzo
-Oh suvvia figliola, non guardarmi così- fece lui in sua difesa
-Mostro- gli esclamò contro
-Non vuoi conoscere la verità dietro l'organon!?- disse lui
La ragazza fu sorpresa
-Perché dovresti!?- chiese
-Perché pensavo ti interessasse e comunque è questione di tempo, Machina ci riporterà i codici e Deponia e i suoi abitanti saranno solo un ricordo- disse Patrik avvicinatosi anche lui al vetro
-Non capisco, è la tua terra-
-Già...una terra sul quale siamo stati confinati contro la nostra volontà- sibilò lui
La giovane aggrottò la fronte
-Vedi, anche noi come Rufus volevamo vivere su Elysium...- si fermò qualche istante -Io, Seagul e....Rudy il vero padre del tuo amico-
-E per farlo volete distruggere tutto!?- lo riprese lei
-Non era questo il piano iniziale- l'uomo si allontanò dal vetro e guardò Goal negli occhi -Fu tuo padre a proporci uno scambio-
La giovane si irrigidì
-Se noi gli avessimo donato una forza di difesa indistruttibile, lui ci avrebbe permesso di vivere su Elysium-
-non ha senso, le sole risorse di Elysium permettono il mantenimento di una difesa ottimale!- disse Goal
-E chi credi sia la mente geniale dietro a quelle difese?-
Goal ebbe un sussulto
-Siamo sempre stati noi...anno dopo anno! Eppure costretti a vivere di stenti...- Patrik digrignò i denti -voi a crogiolarvi nei piaceri, senza un solo giorno di fatica e noi a lavorare...-
Goal non ne sapeva nulla, non poteva immaginare che il padre sfruttasse i deponiani per la creazione delle difese della sua città
-Ma questo cosa centra con la distruzione del pianeta?- chiese Goal con insistenza
Patrik strinse i pugni
-Rudy morì mentre tentavamo di studiare un nuovo minerale da sfruttare nella costruzione di una difesa intelligente- disse con evidente rabbia
La giovane impallidì
-Così io e Seagul decidemmo di tornare al progetto originale, quello di dare alla luce dei superumani, privi di emozioni e incuranti del pericolo, questo li avrebbe resi unici-
Patrik tornò a guardare fuori dalla nave, ed iniziò a ridacchiare nervosamente
-Patetici...- bisbigliò fra se e se -ovviamente fu un fallimento, come potevamo credere di poter modificare la natura umana- disse
Goal intanto gli si era avvicinata guardandolo con disprezzo
-Vendetta- sibilò lei
Lui rimase in silenzio
-La più ignobile delle motivazioni umane...- continuò -lo fate per vendetta!-
-Quando tuo padre ci disse del problema di Elysium...noi gli proponemmo la distruzione del pianeta- disse infine Patrik -così da permettere ad Elysium di fuggire altrove-
La giovane chinò il capo. Elysium fluttuava non molto distante dalla terra ferma e anno dopo anno si avvicinava sempre più al suolo.
E quindi per loro la soluzione era portare fuori dall'orbita di Deponia la città? Goal era incredula
-Alla fine agli elysiani...non gli è mai importato nulla di noi-
A quelle parole la ragazza sferrò un violento schiaffo in faccia all'uomo, lasciandogli un bel segno rosso in viso
La giovane si massaggiò il palmo della mano, lo sguardo furioso
-Mi fate schifo!- digrignò fra i denti la ragazza -è stato il consiglio a mandarci su Deponia, nonostante voi sapeste che ci fosse vita-
-Ah quindi alla fine Cletus ha parlato- ridacchiò lui
-Cletus non è come voi!- chinò il capo -nemmeno Argus lo era...- strinse i pugni alzando nuovamente lo sguardo su quell'uomo -Il consiglio voleva assicurarci un futuro sul pianeta
- la ragazza lo guardò intensamente negli occhi -e voi da 19 anni bramavate la distruzione di Deponia con tutti suoi abitanti!?- gli urlò infine
Lui la guardò senza dire una parola
-Abbiamo atteso a lungo perché...non fu una decisione facile- disse infine Patrik con tranquillità, poi si girò e andò verso la porta
-Aspetta- disse Goal prima che lui potesse uscire -Voglio sapere quali furono le modifiche genetiche fatte su Rufus, Argus e Cletus- chiese con decisione



 
Extra – Il mio più caro amico
Toni era seduta vicino al letto dove Rufus riposava da ormai due giorni interi.
Dormiva e mangiava pochissimo.
Sospirava spesso assorta da chissà quali pensieri, forse la giovane si stava cullando fra i vecchi ricordi, quelli in cui lei e Rufus erano più piccoli e giocavano fra le case nella loro città.
Ricordava bene di quei giorni, quando tutti si prendevano cura del piccolo ragazzino orfano di madre e totalmente ignorato dal padre. Lui era sempre stato geniale a modo suo, ad esempio se ne tornava a casa ogni volta pieno di cianfrusaglie che usava per creare un sacco di oggetti assurdi. Ma la storia più bella che Toni porta nel cuore accadde circa 10 anni prima.
Una volta Rufus raccolse un sacco di fili, tutti quelli che riusciva trovare, poi intrecciandoli fra loro creò una gabbietta
-A che ti serve?- domandò la piccola Toni impacciata. A quel tempo portava due lunghe trecce ai capelli e aveva tante lentiggini sulle guance
-eheh- il piccolo Rufus sorrise a pieno viso -tu volevi un pappagallo vero?-
-Io? Si, lo avevo chiesto per il compleanno- disse la piccola con sincerità
-allora questa è una sorpresa- gli rispose lui
Poi si rimise all'opera senza dire altro
Toni non capiva e così passarono i giorni
La gabbia che Rufus aveva creato si apriva e chiudeva a scatto tramite un gancio posto al centro, il ragazzino l'aveva posizionata su un alto mucchio di rottami e rifiuti, posandovi delicatamente al centro un mucchietto di semi per poi andarsene e lasciarla li. Era ormai passato qualche giorno, finchè Rufus non arrivò correndo a casa di Toni, spalancando la porta.
-PRESO!- urlò entusiasta
La piccola Toni sussultò per lo spavento, per fortuna che a casa era quasi sempre sola
Rufus aveva fra le mani un grande volatile colorato che si dimenava da un lato all'altro.
La piccola però fu più che altro colpita dalle condizioni del ragazzo, aveva graffi su tutto il viso e i vestiti sporchi
-ma cosa hai combinato!?- fece lei nel panico, e corse di sopra a prendere la cassetta del pronto soccorso
Lui intanto era rimasto fermo sull'uscio della porta e ogni tanto sputava via qualche piuma
-ma si può sapere che hai fatto?- disse lei mentre gli tamponava i graffi
-non è stato facile-
La piccola lo fulminò con lo sguardo
-Quando è entrato nella gabbia pensavo di averlo preso- si passò una mano dietro la nuca -ma non avevo pensato a come prenderlo dalla gabbia- ridacchiò
-Sei proprio uno scemo- lo riprese lei
-ma io volevo farti un regalo- disse lui
I due bambini si guardarono negli occhi
Rufus le sorrise
Toni sospirò
-Grazie- le sorrise lei infine
Quel pappagallo si chiamava Frank, visse circa 8 anni, Toni ricorda di averlo seppellito nel terriccio dietro casa sua, volle tanto bene a quel pappagallo.
Rufus era fatto così, quando Toni esprimeva un desiderio lui cercava sempre di accontentarla, cacciandosi il più delle volte nei guai, quei guai che alla fine Patrik gli perdonava sempre. Come quella volta che Toni desiderò un aquilone, allora Rufus usò la biancheria appesa fuori dalla casa del sindaco. Non era male quell'aquilone ricordò la ragazza, solo che Patrik non la prese benissimo. O come quando Toni chiese dei pesciolini rossi e Rufus per poco non annegò in mare, prima ancora che Patrik gli potesse spiegare che i pesciolini rossi erano di acqua dolce e che l'unico lago del paese era a migliaia di chilometri di distanza.
Alla fine di tutto Toni ricordò che era sempre Patrik a tirarli fuori dai guai.
Entrambi non erano molto propensi allo studio e saltare le lezioni era il loro passatempo preferito
Giravano per la città esplorandone tutti gli antri, mangiavano i dolci che il signor Harold portava loro ogni tanto da Kapitol, poi giocavano al tiro al bersaglio con due fionde che Rufus aveva creato per l'occasione, i loro bersagli preferiti erano i buffi cappelli della signora Pakket, 10 punti se riuscivi a colpirlo senza farti notare, 5 se lei alla fine ti rincorreva con una scarpa in mano. Di solito era sempre Rufus a prenderle e Toni si faceva un sacco di risate.
Infine si ritrovavano sempre su quell'unica collinetta con quell'unico alberello in tutta Krem dove a Toni piaceva arrampicarsi.
-Questo panorama è il migliore che si possa ammirare in paese- esclamò Toni seduta su un tronco
-Un giorno la raggiungerò- fece Rufus
La ragazzina sapeva bene a cosa si riferisse, lo ripeteva ormai ogni giorno da anni
-Guardala non è bellissima!?- chiese poi il ragazzino. La stessa domanda ogni sera
-Si, è bellissima- e Toni rispondeva sempre allo stesso modo
Poi lui si fece più avanti verso la cima
-un giorno ti porterò con me lassù!- disse con entusiasmo guardando verso Elysium
Questo non lo aveva mai detto
Toni lo guardò e arrossì lievemente
Poi lui le rivolse il suo contagioso sorriso, negli occhi quella sua forte luce che da sempre attraeva Toni in modo inspiegabile
-Si- sorrise felice la giovane

Una lacrima le scese dal viso, era una di quelle lacrime felici, felici ma incredibilmente cariche di malinconia
Eppure nulla era cambiato da allora, lui sempre incredibilmente avventato e lei che gli correva dietro con la cassetta del pronto soccorso
Toni sorrise
-Scemo- bisbigliò
Poi si alzò e gli andò vicino, lei gli diede un leggero bacio sulla fronte e per una attimo ebbe la sensazione che lui le stesse sorridendo, aveva in viso un'espressione serena, chissà se stava facendo un bel sogno, pensò.
Si allontanò e andò verso la porta.
l'unica a cambiare in quegli anni era stata lei. Aveva dimenticato che un tempo sognava Elysium insieme a Rufus, Patrik però le aveva riempito la testa di menzogne.
Ma ora non sarebbe più scappata, ora era finalmente giunto il momento della resa dei conti!
Fine Extra










 

Commento dell'autore:
Olè signori ritornano gli Extra, in verità dovrebbe essere l'ultimo all'interno della storia..
Sto diventando vecchia non ricordo manco quello che io stessa ho scritto.
Rufus stasera si mangia pesce, dicono che fa bene alla memoria...
Non fare quella faccia, il pesce fa bene! No non quello della boccetta quello non si mangia, come sarebbe a dire sono tutti uguali. RUFUS LASCIA IL PESCIOLINO ROSSO!
Oh madonna, scusate devo salvare la vita ad un pesciolino rosso, al prossimo capitolo!

 

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Capitolo 12
*** Una nuova strada da seguire ***


Una nuova strada da seguire
"Prendemmo in mano il destino e decidemmo di riscriverlo"












Toni si accese una sigaretta ed uscì fuori dal balconcino a prendere un po’ d’aria. La notte era calata, il cielo scuro e le poche luci nel vicinato, misero in risalto le infinite stelle nel firmamento
Toni alzò lo sguardo ed i suoi occhi iniziarono a brillare del riflesso di quei meravigliosi corpi celesti
La ragazza aspirò dalla sua sigaretta e poi con lentezza fece volar via il fumo creando una piccola nuvoletta
Cletus se ne stava poco più lontano, gli occhi rivolti al cielo e lo sguardo pensieroso. Aveva ancora qualche cerotto in viso e si era tenuto la sua bianca veste, anche se strappata in alcuni punti.
-è proprio vero che il cielo notturno ti rapisce- esclamò Toni d’un tratto
Cletus fu costretto a rivolgerle lo sguardo
I folti capelli sciolti della giovane le scivolavano lungo i fianchi, gli occhi grandi e scuri si perdevano nell’immensità del cielo
Poi lei spense la sigaretta e gli si avvicinò
-Cletus giusto?- fece lei
-Si- rispose lui atono
-Ti ho sentito nominare da Goal-
Lui inarcò le sopracciglia
-Conoscevo la storia di Rufus ma non sapevo avesse due gemelli- continuò lei
-Non siamo proprio…fratelli- la corresse lui
Lei lo guardò
-No?- chiese la giovane
Ma lui le distolse lo sguardo e non rispose
-Sai conosco Rufus da quando sono nata- Toni si sporse dal cornicione e con lo sguardo scrutava fra le abitazioni
-io ho 2 anni in meno di voi, eppure io e lui eravamo sempre insieme a combinare guai- continuò
In verità Cletus era fortemente combattuto fra l’idea di continuare ad ascoltarla e quella di andarsene, ma….per qualche strano motivo preferì restare li
-Una volta provammo anche a convivere- disse Toni mentre giocava con una ciocca dei suoi capelli -Ma non funzionò-
Poi la giovane guardò nuovamente verso Cletus
-anche io volevo raggiungere Elysium ma…- Toni sorrise mestamente – Ma Patrik riuscì a privarmi di questo desiderio riempiendomi la testa di menzogna e vendetta-
Cletus rimase in silenzio, lei si stava sfogando…perché proprio con lui? Sentiva la situazione diventare sempre più pesante
-così piano piano, ho iniziato a provare rancore e rabbia verso quella città- la ragazza strinse i pugni -Rufus invece….lui non smise mai di ripetere sempre “io raggiungerò Elysium”-
Cletus tentò di voltare il suo sguardo altrove, iniziava a provare un senso di disagio
-Io non potevo parlagli della resistenza su ordine di Patrik- Toni aveva alzato di poco il tono di voce -e alla fine lo odiai- la ragazza chiuse gli occhi
Che cavolo avrebbe dovuto dirle? Panico totale nella mente di Cletus, non si era mai trovato in una situazione simile.
Lui ricordava poco della sua infanzia, la sua relazione con Goal era nata solo dal desiderio di Patrik e Ulysses di unire le loro due “creazioni”, ma i due ragazzi non avevano mai avuto nulla in comune se non il fatto di essere Elysiani.
Il giovane si portò quindi una mano dietro la nuca
La ragazza piano piano gli si avvicinò sempre di più, Cletus tentò di indietreggiare ma fu messo di spalle al muro
-Odiavo l’idea che lui volesse a tutti i costi raggiungere quel posto, rischiando ogni giorno la sua vita- disse Toni ed istintivamente lei, che era più bassa di Cletus, poggiò la testa sul petto del ragazzo ed iniziò a singhiozzare
Cletus rabbrividì, doveva consolarla? Doveva mollarla li? Che doveva fare? Qualcuno gli dicesse cosa fare!
Ma nessuno poteva dirgli cosa fare….non più, non in quell’occasione e allora fece la cosa più naturale che il suo cuore gli disse in quel momento, mise una mano sulla testa della ragazza accarezzandogliela lentamente. Le parole però, quelle proprio non riusciva a trovarle
Toni dopo un po’ si staccò leggermente, si asciugò le lacrime con la manica della maglia, poi, con gli occhi gonfi e rossi guardò verso Cletus abbozzando un sorriso
-grazie- disse
Cletus avvampò alla vista di quel viso e di quell’espressione che in quel momento mostravano tutta la fragilità di quella ragazza
-In ogni caso, la vita di coppia non faceva per noi sai- continuò il discorso Toni -lui è come un bimbo mai cresciuto- ridacchiò -un sognatore-
-Allora magari per Goal andrà bene- Finalmente Cletus aveva proferito parola -lei è sempre con la testa fra le nuvole- concluse
I due si guardarono qualche secondo, poi scoppiarono a ridere
Toni rise di gusto, le faceva bene, ne aveva bisogno, Cletus invece non aveva mai riso così spontaneamente.
Infine entrambi si spostarono avvicinandosi nuovamente al cornicione
-La verità è che ho bisogno di una persona seria, qualcuno con i piedi per terra- disse Toni all’improvviso, quando finalmente si ricompose
Poi guardò verso Cletus
-Conosci qualcuno?- gli disse
Il ragazzo trasalì
-Chi io? No…non credo- disse lui lievemente imbarazzato
Toni ridacchiò
-vi assomigliate così tanto, eppure siete così tanto diversi- disse la giovane mentre lo scrutava -che meraviglioso mistero che siete-
Lei lo aveva completamente disarmato a parole, per tutto quel tempo passato su quel terrazzo lui, non era riuscito a dire quasi nulla, eppure sembrava che lei avesse ugualmente capito tutto di lui. Era senza alcun dubbio la donna più affascinante che avesse mai incontrato. A quel punto si fece coraggio, ma in quel momento arrivò Doc
-Ah siete qui- fece il basso ometto -Rufus si è svegliato- disse con un sorriso -venite!- e rientrò
Cletus guardò verso Toni, la ragazza sospirò sollevata e si incamminò verso la porta
Ma prima che potesse rientrare Cletus l’afferrò per un braccio. La giovane si girò verso l’elysiano
-qualcosa non va?- chiese
-io…- le parole si accavallavano tra loro, poi il ragazzo prese una gran quantità d’aria
E allora siccome non era affatto bravo con le parole, tirò a se Toni e gli diede un bacio sulla guancia.
La ragazza fu colta di sorpresa in realtà forse si aspettava qualcos’altro
dopo qualche secondo Toni si allontanò dal suo viso e lo guardò
-si ma, ora puoi respirare- disse divertita
Cletus che fino a quel momento aveva trattenuto il fiato, buttò fuori tutta l’aria, come se privarsi del respiro gli avesse dato coraggio
Si portò una mano al petto, il cuore batteva forte, le mani tremavano, ma provava un immenso sollievo, come se si fosse tolto un peso dal cuore
Lei era in cuor suo, incredibilmente divertita del fatto che quel gesto gli fosse costato così tanto
-Andiamo a salutare mio fratello- disse poi lui
La giovane si sistemò una ciocca di capelli dietro le orecchie regalandogli un sincero sorriso, poi prese la sua mano ed insieme entrarono in casa
Le stelle in cielo quella notte continuarono a brillare intense, testimoni di un amore appena sbocciato.



Passati 5 giorni dallo scontro con Machina, Rufus tornava spesso su quella collinetta, l'unica in tutta la città sul quale spiccava un grande albero dalle verdi foglie, si sedeva alle sue radici e osservava Elysium
Aveva ancora qualche cerotto in viso e la sua ferita doveva ancora rimarginarsi, ma l'idea pulsante di voler salvare Goal era sempre forte dentro di lui
Quel sogno che ebbe mentre era privo di sensi non lo raccontò a nessuno, aveva in testa tante domande che avrebbe voluto rivolgere a Patrik, la prima erano le motivazioni che lo spinsero a tradire la sua città
Ma ora bisognava trovare un modo per raggiungerli....si ma come?
Da quando si era risvegliato non aveva parlato molto con Toni e gli altri e ancora non gli era chiaro cosa ci facesse quel pagliaccio di Cletus li con loro, nonostante Doc gli avesse spiegato che era grazie a quell'elysiano se ora erano tutti vivi
-Tsk..- Rufus schioccò la lingua a quel pensiero
Dopo un paio d'ore che era li in silenzio sommerso da chissà quali altri pensieri lo raggiunse Toni
-Sapevo di trovarti qui- esclamò la ragazza quando gli fu vicino
Lui annuì, pensando che magari un giorno le avrebbe raccontato del suo sogno
-Quindi...che si fa?- disse lei, che si era sciolta i capelli lasciandoseli cullare dal vento
Ma lui non rispose, aveva troppi pensieri per la testa
-Sai ogni tanto torno qui da sola- disse Toni -in questo posto conservo un ricordo molto importante per me- il suo tono era carico di malinconia, ma la giovane sorrise.
Rufus a quel punto le ricambiò lo sguardo, in quel momento si accorse dei suoi capelli, era da tanto che non li portava sciolti. Lui li aveva sempre preferiti così
-Avevi ragione, ho avuto paura- continuò lei
I due si guardarono intensamente
-Ma ora non voglio più scappare- concluse
Rufus le abbozzò un sorriso
-E' solo che ora...non so cosa fare- disse finalmente lui
-Riprendiamoci Goal- lo incoraggiò lei
-Non sprecare fiato con lui Toni, lascialo perdere- Cletus arrivò in quel momento, poggiandosi di spalle ad un muretto li vicino
Toni gli rivolse lo sguardo
Rufus aggrottò la fronte infastidito
-ci sarebbe solo d'intralcio, cosa credi che possa fare- aggiunse ancora Cletus, questa volta provocatorio
La giovane si portò una mano in viso, quando capì il gioco di Cletus
Rufus girò leggermente la testa guardandolo con la coda dell'occhio
-Povera Goal, ecco cosa succede a fidarsi degli scarti-
A quelle parole Rufus si alzò lentamente e fulminò Cletus con lo sguardo
-ohoh le mie parole ti hanno finalmente svegliato?- disse Cletus – ma dimmi oltre al sangue hai perso anche la voce?!- continuò con un sorriso malizioso
-Ok lo ammazzo- esordì Rufus e fece per avvicinarsi al fratello ma Toni lo fermò prendendolo per un braccio
-No Rufus, ti sta solo provocando- fece l'amica
Poi Cletus, il quale sotto ordine di Toni si era cambiato i vestiti, indossando abiti più adatti al luogo, tirò fuori dalla tasca un mazzetto di chiavi
Rufus aggrottò la fronte confuso
-Che dici, resti qui a rimuginare oppure vieni con me a salvare Goal...-fece una pausa- e questo pianeta?- disse infine l'elysiano assumendo uno sguardo deciso
Rufus non capiva
-Abbiamo riparato la navetta con cui Goal è precipitata- Disse Toni sorridendo all'amico confuso
Poi Rufus si avvicinò a Cletus
L'elysiano guardava il fratello con superiorità, Rufus invece voltò lo sguardo imbronciato
-Si, vengo con te- disse non volendo ammettere che forse Cletus era cambiato
Toni si avvicinò ad entrambi
-Una coppia d'avvero bizzarra- disse
-Non siamo una coppia- sbottò Rufus guardandola
-è un modo di dire....idiota- rimbeccò Cletus
I due si guardarono
Poi Rufus si voltò di lato con le braccia conserte
-Pagliaccio- sbuffò
Cletus sospirò, mentre Toni iniziò a ridersela sotto i baffi
Nella mente della giovane li trovava davvero una squadra bizzarra, ma nel suo cuore sapeva che potevano farcela
Ancora un giorno per i preparativi e quando tutto fu pronto i due si prepararono a partire
-Sicuro di stare bene Rufus?- chiese Toni ancora preoccupata per le sue ferite
-Si- fece lui impettito -lo sai che recupero in fretta-
La giovane sapeva bene che, come lei, lui non era proprio in grado di mentire
Poi si voltò verso Cletus che era intento a sistemare le coordinate verso la nave dell'organon
-Te lo affido allora- disse lei
Lui si girò verso la deponiana, lei gli sorrise di nuovo come quella sera
Avrebbe voluto dirle qualcosa di più ma..
-si- uscì solo
Quella Toni gli faceva uno strano effetto, ogni volta che gli sorrideva nasceva in lui un sentimento del tutto nuovo.
Rufus guardò i due che ancora non avevano distolto lo sguardo gli uni dagli altri
passò qualche minuto, il deponiano assottigliò gli occhi
-volete un letto per caso!?- esordì alla fine malizioso
I due trasalirono
-Ma che cavolo dici!- esclamò Toni
-Un letto?- domandò confuso Cletus
Toni arrossì visibilmente, così tanto che dovette uscire dalla navetta per l'imbarazzo
Rufus intanto se la stava ridendo di gusto
Tutto era finalmente pronto, ormai era solo questione di tempo alla resa dei conti.










Commento dell'autore:
Quanto mi sono divertita a scrivere la prima parte di questo capitolo, Cletus è stato il personaggio che mi è piaciuto cambiare di più rispetto al gioco, anche se l'ho sempre visto come il più schivo fra tutti, la mente del gruppo in pratica. Li dove Rufus è il genio che pensa fuori dagli schemi, Cletus al contrario è più razionale.
Dico bene Ruf...
Che stai facendo!? A cosa ti serve quella catapulta!!!
ZAACK.....
Hai colpito quel gabbiano per quale motivo?....
No....Rufus no! non puoi creare delle ali con piume vere e pensare di poter volare davvero!!
LASCIA QUEL GABBIANO!
Qualcuno mi dia la forza, VIENI QUA!

 

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Capitolo 13
*** Perfetti imperfetti ***


Perfetti imperfetti
"Eravamo diversi, eppure così vicini"

 











-6 giorni!!! Sono passati 6 GIORNI!- Argus era furioso
-Calmati Argus, Machina si sarà lasciato andare- gli fece Patrik
-E tu Patrik dovevi proprio spifferare tutto a Goal!?-
Una terza persona aveva parlato, era Seagul finalmente in carne ed ossa
Un uomo dalla media altezza, che portava una benda ad un occhio e vestiva con abiti militari, probabilmente tipici di Elysium, i capelli corti e scuri ed un aria di assoluta calma
-Ulysses è sparito, che lei sappia o meno non avrebbe fatto differenza- rispose Patrik
Seagul fece una smorfia con la bocca
-Qui abbiamo un problema più grande- li interruppe Argus -non riesco a contattare Machina da quando abbiamo lasciato terra-
-Argus sta calmo, mi fai venire i capelli bianchi- lo riprese questa volta Seagul -vedrai sarà qui a breve-
Il ragazzo sbuffò e si lasciò cadere su una sedia
I 3 si trovavano nella sala di controllo della nave
-Vedrai che tornerà con i codici, godiamoci del riposo- continuò Seagul
Ma Argus non era per niente convinto, come non gli era ancora chiaro per quale motivo Cletus fosse rimasto su quel pianeta


Intanto Cletus e Rufus erano riusciti ad atterrare senza destare sospetti.
La nave dell'organon volava nelle vicinanze di Elysium nascosta tra le nuvole e l'elysiano conosceva bene quell'immensa nave ed i suoi punti cechi, avevano lasciato la navetta vicino all'ala est e di li si erano divisi. Cletus aveva dato precise indicazioni su come raggiungere la stanza dove tenevano chiusa Goal.
Piano piano Rufus con le sue inconsuete tecniche feline si stava facendo strada fra le fila dei soldati
Quando infine giunse alla tanto agognata porta
-ci sono troppe guardie- commentò fra se e se con un bisbiglio
si mise dietro un angolo pensando ad un sistema per eluderle...
-Se provo a stordirle attiveranno l'allarme- il ragazzo si portò una mano sotto al mento sforzandosi di pensare a qualcosa di più costruttivo -gli abbaglio con una forte luce? No...dove trovo una lampadina tanto forte- ormai il fumo gli stava per uscire dalle orecchie, non era abituato a pensare così tanto. All'improvviso però li venne -Bingo!- esclamò
Attese che una guardia si avvicinasse, poi uscì fuori all'improvviso e gli diede un diretto mettendola ko
-Wow Rufus sei forte- si auto commentò e nel mentre si massaggiava la mano dolorante
Il piano era semplice avrebbe fatto finta di essere Argus, quindi si mise nei panni della guardia, si sistemò un po' i capelli, un'impresa visto l'imponente ciuffo ribelle e con non curanza si avvicinò alla porta
Le guardie si guardarono fra di loro
-QUINDI!? Mi fate passare o restare li come degli idioti- fece Rufus cercando di imitare il più possibile l'arroganza di Argus
-Ah sisi signore- una guarda si mise sull'attenti e le altre la seguirono, poi aprirono la porta e Rufus vi entrò.
-eheh idiote- disse ridendosela sotto i baffi
Goal era li, in piedi vicino alla finestra
-Goal!- fece Rufus non appena la vide
La giovane ci mise un po', più o meno il tempo che lui non si ricompose i capelli
-Rufus!- esclamò con gioia e gli corse incontro abbracciandolo
Il ragazzo fece un leggero gemito di dolore ma era allo stesso tempo felice di quel gesto
-oh scusa ti ho fatto male?- chiese lei
-nono tranquilla-
-Sapevo saresti venuto- aggiunse la giovane con un sorriso
I due si guardarono qualche istante
-ma....- Goal fece una pausa -come sei arrivato fin qui-
-Ah abbiamo usato la tua navicella, quella con cui sei precipitata su Deponia-
-Abbiamo?- domandò la ragazza
Rufus sospirò
-Si Cletus...mi ha...- faceva quasi fatica a dirlo -aiutato-
Goal non ne rimase sorpresa
-ma ora dobbiamo andare, fra non molto questo posto salterà in aria-
-Cosa!?- Esclamò la giovane
-Si vogliamo innescare l'autodistruzione-
-E Cletus dov'è?- chiese lei
-è andato alla sala comandi....qualcosa problema?- chiese lui
-Oh no! Si farà uccidere- concluse Goal

La porta della sala comandi si aprì, Cletus entrò con tutta tranquillità
-Cletus!?- Fece Argus, scattando in piedi non appena lo vide
-Si sono io- rispose il fratello con assoluta calma
-Ma come diavolo sei vestito- fu la prima cosa che fece notare Argus
-Ah questi? Bhe i miei si erano appuzzolentiti e strappati, così ho dovuto fare un cambio look-
Che poi un pantalone ed una camicia erano sicuramente meglio della tuta aderente, aveva detto Toni
-Perché sei rimasto su quel pianeta?- Chiese poi Seaul
-Ah volevo vedere Machina all'opera- rispose di tutta fretta -non mi era mai capitato di vederlo sul campo- concluse
-Quindi non sei fuggito con la coda fra le gambe- intervenne Patrik- mi fa piacere rivederti-
-Cletus che diavolo è successo a Machina- continuò Argus
-Ah si, pare sia stato distrutto, ed io sono dovuto tornare con la navicella con cui Goal era atterrata su Deponia-
-Di...distutto? come sarebbe a dire distrutto?- Balbettò Seagul che lo aveva lui stesso creato
-Si quei Deponiani hanno tante carte nascoste, non te lo aspetteresti, ma io....sono riuscito a fuggire con questa- Cletus tirò fuori il chip con i codici
Patrik sogghignò
-Dopotutto ti ho creato furbo- fece il sindaco corrotto
-Già...pare di si- Rispose Cletus atono mentre si avvicinava ai comandi della nave
Argus intanto non gli distolse il suo sguardo intimidatorio per un solo attimo
-E dimmi, fratello- puntualizzò Argus -Che fine ha fatto il tuo bastone-
Cletus non si voltò
-Devo averlo dimenticato, pazienza ne farò progettare un altro, quello era pieno di difetti-
Argus era sempre più indispettito dal comportamento insolito di Cletus
-suvvia non badiamo a queste sottigliezze!- si intromise Patrik -a te l'onore di premere il bottone e di porre finalmente fine a quel lurido pianeta-



-Perché dovrebbe farsi uccidere???- Chiese Rufus mentre i due si erano fatti strada per i corridoi
-Patrik è venuto da me qualche giorno fa e abbiamo parlato, mi ha raccontato alcune cose...-
Rufus si fermò di scatto
La ragazzi fece lo stesso
-Cosa ti ha detto?- chiese Rufus
-E' la vendetta che spinge loro ad agire contro Deponia, sono rimasti..-
-Delusi?- continuò Rufus
-Si...- Goal lo guardava confusa,
-La scomparsa di tuo padre fu il loro movente, carichi di odio e di rabbia, quella fu la scintilla che diede origine al piano di distruzione- concluse la giovane
Il ragazzo sospirò
-E infine-
Il giovane la guardò
-Infine mi ha parlato di voi, di cosa vi rende..."unici"-
Rufus aggrottò la fronte, si riferiva all'esperimento
-Nei vostri DNA oltre al gene per la rigenerazione sono state fatte alcune modifiche-
-Non tenermi sulle spine Goal!- disse lui con estrema curiosità
La giovane prese fiato
-Tutti e tre siete stati privati della paura della morte, questo per rendervi dei soldati in grado di affrontare qualsiasi situazione... ma tu- Goal lo guardo intensamente -l'incidente di tua madre ti ha stimolato ad apprendere dai tuoi stessi errori, quando in origine dovevi solo essere un fantoccio alla loro merce, a te fu concessa una resistenza superiore al normale-
Rufus sgranò di poco gli occhi, ora capiva perchè aveva sempre scampato la morte da tutte quelle cadute
-Avevo però iniziato a temere che se mi fossi fatto male, gli altri avrebbero sofferto come ho sofferto io- 
Goal annuì
-Loro si accorsero di questo "errore" e dopo la morte di tua madre ti abbandonarono su Deponia- disse Goal con voce mesta 
-Continua- incitò lui
-Dunque, Cletus risultò timido ed impacciato i primi anni, a lui gli fu concessa una mente brillante-
-Un rompiscatole, in poche parole- fece Rufus a braccia conserte
Goal scosse il capo
-Vedi Rufus tu che hai vissuto su deponia hai potuto apprendere, anche se a modo tuo, le meraviglie di una vita fatta di sacrifici-
-e di sporcizia...- aggiunse lui
-Cletus invece essendo cresciuto su Elysium non ha mai avuto tutto questo, tutti gli dicevano che era bravo, nessuno che lo sgridava mai-
-Che vita meravigliosa- aggiunse ancora Rufus con un triste sospiro
-Quindi per lui ogni azione che compiva era corretta e anche se sbagliava nessuno glielo faceva notare- cercò di spiegare Goal
-Straviziato- tossì Rufus per finta
-Comunque...- continuò Goal -la sua brillante mente lo rese il preferito di Patrik, ma purtroppo creò in lui l'incapacità di capire da solo cosa fosse giusto o sbagliato-
-Pivello- commentò ancora Rufus
La ragazza lo guardò assottigliando gli occhi
-ok ok la smetto- fece il deponiano
-Se vi ha salvati, è perché glielo chiesto io- rivelò Goal -ma in cuor suo credo sapesse benissimo che fosse la cosa giusta-
-Sei troppo buona Goal sai?- fece notare Rufus
-E' grazie a lui se sei vivo Rufus!- disse Goal ormai rassegnata
-Dettagli, ma parlami di Argus-
La giovane sospirò
-A lui il peggio...credo- la ragazza deglutì, Rufus aggrottò la fronte,
cosa poteva esserci di così brutto?
-Ad Argus lo privarono di qualsiasi forma di desiderio, niente sogni- i due si guardarono impietriti -nessuna emozione-
Ci fu qualche secondo di silenzio
-Patrik però mi ha detto anche che tutti e 3 gli esperimenti furono un fallimento- riprese Goal
-Cosa!? Anche loro?- esclamò Rufus
-Evidentemente l'esperimento non andò come speravano, per questo l'organon è formato da automi, dopotutto è impossibile modificare la natura umana-
-Questo cosa significa?- chiese infine Rufus
-Significa che anche Argus non è così perfetto come gli hanno fatto credere-














Commento dell'autore:
Finalmente tutte le carte sono state mostrate.
Scusate l'attesa nel pubblicare il capitolo, ma sono alle prese nel completare una seconda storia, e nel mentre devo occuparmi di quella peste di Rufus che ultimamente ha pensato quasi di annegare il gatto per usarlo come pezza 
Inutile che mi guardi così, sei ancora in punizione!
Dunque, vedrò di pubblicare con più frequenza, visto che la storia è ormai finita! Al prossimo capitolo.

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Capitolo 14
*** Un lungo conto alla rovescia ***


Un lungo conto alla rovescia
"Fu lungo, come lunga fu la durata della nostra fuga in quei 19 anni"

 










-Quanto ti ci vuole con quei codici Cletus?- lo incalzò Patrik
-Ah ci sono quasi- disse frettoloso
-davvero?-Argus si era avvicinato -sai Cletus ti credevo furbo, non ingenuo-
Cletus lo guardò con la coda dell'occhio
-Cosa vuoi Argus- gli fece schietto
Ma Argus di rimando gli puntò una pistola alla testa
-Non sono nato ieri, lo so, che hai distrutto tu Machina-
Patrik e Seagul rimasero esterrefatti da quelle parole
-Argus ma cosa dici, Cletus è uno dei nostri, ed è leale a me- disse Patrik
-Mi dispiace signor Patrik, ma siccome non mi fido di nessuno, sono assolutamente certo di quello che dico -si fermò qualche secondo- solo con il tuo bastone potevi contrastarlo -gli sibiliò-
Cletus sorrise
-Clap clap, vuoi una medaglia ora che lo hai capito?- lo provocò
-Tu maledetto!- Argus digrignò i denti e in quel momento si aprì la porta
-FERMI TUTTI!- Rufus entrò con la sua solita spavalderia ignorando chi potesse trovarsi contro
Cletus si portò una mano in viso sconcertato
-Rufus!- bisbigliò Seagul
-Padre...- disse Rufus impettito
-Rufus?- continuò Patrik incredulo
-Sindaco corrotto- disse Rufus assottigliando gli occhi
-Si bene, Cletus, Argus e li ci sta anche Goal, ottimo ora ci siamo tutti- concluse Cletus in fretta
-no tra poco mancherai tu- disse Argus minaccioso
-oh no, tra poco mancherete tutti...voi- disse Cletus premendo un bottone sulla tabella dei comandi
Una sirena iniziò a suonare e sullo schermo al centro sala apparve un conto alla rovescia che partì da 40 minuti
-40 minuti!? quale autodistruzione ti da tempo fino a 40 minuti- osservò Rufus
ci fu un attimo di sconcerto generale
-Ma che fine hanno fatto le guardie!!- fece notare a quel punto Seagul
-Ah quelle, a nanna credo- rispose Goal
Patrik e Seagul si guardarono confusi
Cletus approfittò della distrazione di Argus e gli si gettò addosso, cercando di togliergli la pistola dalle mani
Rufus intanto guardava male sia Seagul che Patrik
-Cosa hai da fissare ragazzo- Fece Patrik
-Ci hai tradito! Loro si fidavano di te- disse il giovane
-Si beh, peccato che io non sia mai stato dalla loro parte, sai Rufus volevo andarmene da quello schifo di pianeta, proprio come te-
-Conosco la vostra storia- disse il ragazzo
-Quindi saprai anche che siamo stati usati e infine traditi- disse Patrik
-Questo non vi autorizzava a decidere il destino di un pianeta- commentò Goal
-Rufus sei ancora in tempo- intervenne Seagul -se ora vieni con noi potrai vivere su Elysium- l'uomo aveva uno sguardo malevolo
Il ragazzo invece provava solo disprezzo per lui
-Ma per chi ci avete preso!!!- Goal intervenne ancora -farete tutti la fine che meritate, e anche mio padre, dopo che avremo sabotato il vostro piano, lo denunceremo al consiglio-
Patrik fece una smorfia di disapprovazione
-Avanti molla- Cletus rotolava per la stanza con Argus e nessuno di loro mollava la presa
-Sei un folle se credi di mandare tutto all'aria, perché lo fai??- gli urlò Argus 
-perché...perché non è giusto distruggere un intero pianeta-
-e da quando riesci a distinguere quello che è giusto o no!? c'eri anche tu in questi anni!-
-LO SO! Ma ora...- strinse i denti -Sento finalmente che è sbagliato-
-Noi eravamo perfetti, tu stai buttando tutto all'aria- aggiunse Argus
-Non esiste la perfezione Argus!- concluse Cletus deciso
a quelle parole Argus mollò la presa, Cletus si mise subito in piedi con la pistola fra le mani
Entrambi avevano il fiatone
-Cletus, dobbiamo raggiungere le navette di salvataggio- incalzò Goal
-si..- fece lui e si voltò per raggiungerli
Ma Patrik aveva una pistola nascosta che estrasse subito
-Fermi!- Urlò!
-Cletus attento!- lo avvertì Goal
Ma il ragazzo alzò il passo, Patrik premette il grilletto nell'istante in cui Cletus si lanciò direttamente su Goal e Rufus finendo fuori dalla stanza. Chiusero la porta e dopo manomisero la serratura meccanica sparandole
-ouch- mormorò Rufus rialzandosi lentamente -perché finisco sempre a terra- si lamentò
-Cletus!? Sei ferito?- Goal gli era seduta vicino
-Non è nulla è solo un graffio- Il colpo di Patrik lo aveva colpito ad una spalla
-Prendi questa- Rufus si sciolse la bandana che portava sempre al collo e la porse a Goal
I due fratelli si guardarono, sul viso di Cletus piano piano gli si stampò un sorriso soddisfatto, Rufus resse poco e subito distolse lo sguardo, non riusciva ancora ad ammettere che infondo Cletus poteva stargli simpatico
-Il tuo egocentrismo alle volte mi spiazza- commentò Cletus
Ma Rufus rimase in silenzio
Intanto Goal aveva fasciato la spalla dell'elysiano con il fazzoletto
Rufus aveva nuovamente volto lo sguardo su Cletus
I due Elysiani lo guardarono
-Che c'è?? Ma che avete da guardare- sbottò infine il giovane deponiano -l'ho fatto solo perché ero in debito- concluse
-si certo- fecero i due all'unisono ridendosela sotto i baffi
-Una domanda mi sovviene- Fece Cletus rialzandosi – dove sono tutte le guardie?-
Goal guardò verso Rufus e i due sorrisero
-Rufus si è finto Argus e gli ha richiusi tutti in una sala- disse Goal divertita
Cletus si voltò verso il fratello
-Allora non sei così stupido come sembra- gli disse
-E potrei ancora sorprenderti- gli rispose di rimando
infine tutti e 3 si diressero verso il ponte principale












Commento dell'autore:
E si riprende ragazzi. Questo capitolo è piuttosto corto rispetto ai miei standard, scusate.
But ormai si va spediti, ho finito da poco anche il continuo e sono piuttosto curiosa di farvi leggere anche quello
Vero Rufus?
No tu non sarai il protagonista nella prossima storia
Come non lo leggi!
Ma ci sei...solo che...
Perchè incroci le braccia, ho detto che ci sei!
Oh ma insomma non puoi essere sempre al centro dell'attenzione!
Come si? ma che risposta è.....
Santa pazienza
Vabbè ragazzi spero che questa storia vi stia piacendo comunque :3 Alla prossima!

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Capitolo 15
*** SPARA! ***


SPARA!
"Lo guardai negli occhi e lessi la paura"









I 3 stavano correndo per raggiungere il ponte delle navicelle di salvataggio, certo sarebbe stato più semplice se la nave non fosse stata una specie di labirinto ad ostacoli con porte che si chiudevano per impedirgli il cammino
-Devono essere loro dalla sala comandi- fece notare Cletus all'ennesima porta chiusa in faccia
-è una buona notizia no? Significa che sono ancora li- osservò Rufus
-Si ma noi dobbiamo andarcene via di qui al più presto- disse Goal fermandosi all'improvviso
I due guardarono Goal
-Non si riesce a fare un buco nella parete?- fece poi
Cletus e Goal guardarono istintivamente Rufus
Il ragazzo si mise subito a pensare ad una soluzione...
Usando la pistola a laser che Cletus aveva preso ad Argus ed un po' di ingegno Rufusiano riuscirono a trasformare l'arma in un raggio laser abbastanza potente da crearsi un varco nella parete di ferro
-Sei uno strano genio Rufus- disse Cletus una volta fuori
-lo so, me lo dicono tutti- fece lui impettito, come ogni volta che qualcuno gli faceva un complimento
Arrivati sul ponte ripresero a correre verso il boccaporto di emergenza
-E'...aperto- Fece notare Rufus boccheggiando per la fatica
-si, è un sistema di emergenza, si apre quando scatta l'allarme- rispose Cletus -Stai bene?- gli fece poi
Rufus fece gesto con la mano
-Mai stato meglio- disse con evidente menzogna
-Ragazzi quale prendiamo?- chiese Goal mentre si guardava in torno fra le tante navicelle
-Ah le ho sabotate quasi tutte, tranne 1- disse poi Cletus
La ragazza abbozzò un sorriso
Tutti e 3 erano in procinto di salire su l'unica navicella ancora funzionante, prima Goal, poi Cletus...poi
-FERMI!- una voce dall'ingresso fece trasalire Rufus mentre stava per salire
Argus armato iniziò a sparare nella loro direzione
Rufus saltò dalla scaletta e rotolò dietro ad una delle navicelle guaste
-Maledetti giuro che questa volta vi ammazzo tutti e 3- disse Argus in evidente stato di rabbia
-RUFUS!- Gridò Goal
Il ragazzo fece gesto loro con la mano di andare
Cletus e Rufus si guardarono per un istante, poi l'elysiano chiuse la porticina e incitò Goal a mettere in moto
-Non lo lascio qui, non di nuovo- fece la giovane
-Dobbiamo andare Goal se anche questa navicella subisce danni non ci salveremo nemmeno noi- Disse lui allertato
-Ma!- provò a ribattere
Intanto Argus aveva iniziato a sparargli contro man mano che si avvicinava
-Ma, nulla, torneremo, dobbiamo solo salvare questa navicella ora. FORZA- la incitò lui
La giovane anche se contro voglia premette il tasto di decollo, poi portò in avanti la cloche e con un rombo la navicella volò fuori alzando un polverone dietro di se
Argus si era coperto il volto per il forte vento che si era alzato e sotto i baffi ridacchiava
-Oh è davvero triste essere mollati nuovamente soli a morire- fece poi rivolto a Rufus che era ancora nascosto
-Solo che questa volta mi assicurerò di ucciderti con le mie mani- concluse
-oh davvero gentile da parte tua, ma non è che ce ne fosse così bisogno- rispose il deponiano
-Trovato!- fece Argus con la pistola puntata su Rufus.
Ma il ragazzo aveva tutt'altro che uno sguardo disperato, con un calcio fece volare dalla mano di Argus l'arma, poi si rialzò e corse fuori dal boccaporto
Argus roteò gli occhi snervato poi con passo lento uscì fuori anche lui. Rufus se ne stava poggiato sul cornicione provato da tutti questi avanti e dietro correndo
-Cosa c'è sei già stanco?- fece Argus
-Ah, no solo un regalino di un tuo vecchio amico- disse Rufus di rimando
Argus sorrise ancora sotto i baffi
Poi la nave iniziò a tremare ed uno dei 4 motori salto letteralmente in aria
-Pare che il vostro tentativo di distruggere la nave stia dando i suoi frutti- Fece notare Argus mantenendo una strana calma -Però vedi, se salta in aria, muori anche tu-
-Si beh pazienza- disse Rufus
Argus schioccò la lingua
-Pazienza? Non ti importa di morire?-
-Dipende-
-Dipende- Argus agrottò la fronte- dipende da cosa?-
-Dal perché io muoia-
-Perché sei un inutile rifiuto abbandonato dai propri amici?- Rispose Argus prima che Rufus potesse finire
-No, perché così sia i deponiani che...Goal, avranno un futuro- disse Rufus con decisione
-che inutile stile di vita quello di sacrificarsi per gli altri- Argus gli era arrivato vicino con la pistola puntata addosso -e poi una volta che ti uccido, potrei anche riuscire a salvarmi-
-Lo sai- aggiunse Rufus sorridendo- io credo che tu stia tentennando- gli disse
Argus aggrottò la fronte
-Cosa, che diavolo dici non sto tentennando-
-E allora perché ci metti tanto a sparare?- Disse assumendo uno sguardo provocatorio
Argus digrignò i denti e fece partire un colpo che però colpì solo di striscio il braccio sinistro di Rufus
Rufus chiuse gli occhi istintivamente
Poi ne riaprì uno e si coprì il taglio con l'altro braccio
-davvero? Nemmeno io a quella distanza mi avrei mancato- disse
Allora. Argus sparò ancora e ancora e ancora, ma furono tutti colpi al vento e solo qualcuno prese Rufus di striscio
Rufus sollevò un dito quando Argus smise di sparare a caso
-okok o la fai finita o getti la pistola- disse con affanno -perché non è che provi solletico sai?-
Argus era furioso ma la sua mano ora tremava
-ARGUS!?- Seagul aveva raggiunto il ponte, probabilmente era li da un po' ad osservare la situazione
Argus però non distolse lo sguardo da Rufus, così come nemmeno il deponiano fece
Ci fu qualche secondo di silenzio
-Argus che aspetti spara!! SPARA- incitò ancora Seagul
Ma Argus chiuse gli occhi e prese un grosso respiro rigettandolo lentamente...
-Non...- si fermò chinando lo sguardo -non ci riesco...- disse infine con tono pacato
A quel punto sulla nave ci fu un'altra esplosione, saltò un altro dei motori sull'ala dov'erano i 2, il lato si inclinò verso il basso ed Argus e Rufus persero l'equilibrio cadendo di sotto
Seagul invece che era più in alto, riuscì a mantenersi
Rufus per fortuna si era aggrappato ad una sbarra di metallo e con l'altra mano teneva stretto il braccio di Argus...
-Che cosa stai facendo- Fece Argus che pareva avesse perso tutta l'arroganza che lo contraddistingueva -perchè mi hai afferrato!?-
Rufus lo guardò con il viso segnato dall'evidente dolore che stava provando in quel momento
-lo hai detto tu no? È inutile morire invano- rispose deciso tentando di abbozzare un sorriso.












Commento dell'autore:
Dopo aver finalmente convinto Rufus a leggere il seguito di questa storia, eccomi qui che torno ad aggiornare anche per voi 
Aver voluto dar giustizia anche al personaggio di Argus in qualche modo, mi ha dato la possibilità di creare 3 personaggi caratterialmente diversi, e di giocare con loro a mio vantaggio per ogni situazione
Questo poi verrà rimarcato nel continuo...scusate Rufus mi chiama
Che c'è? Hai fame? cucinati da solo
come sarebbe a dire come si fa, lo sai fare sei solo pigro
Non versare troppo olio nella padella.....Rufus....se alzi troppo la fiam!
OMMIODDIO RUFUS LA CASA
IL FUOCO
Scusate devo spegnere un incendio! alla prossima.

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Capitolo 16
*** Grazie ***


 

Grazie
"Dunque era vero, eravamo umani"

 









Più il tempo passava più la mano di Rufus perdeva presa sull'asta
-Perché non vuoi lasciarmi!?- continuava a ripetere Argus
Ma Rufus non aveva alcuna intenzione di mollare la presa
-Sarebbe troppo crudele lasciarti andare- rispose
-Dopo che ho tentato di ucciderti più volte!?-
-3 per la precisione- puntualizzò Rufus
Argus sospirò
-Non vi capisco, non comprendo tutta questa ostinazione...- aggiunse
-Vedi Argus è proprio questo il problema- Argus guardò Rufus -non esiste nessun motivo particolare che mi spinge a non lasciarti cadere-
il fratello lo guardò stranito
-Non c'è nulla da comprendere, nessuno dovrebbe privare gli altri della propria vita..- Fece una pausa ed ammiccò un sorriso -e poi siamo fratelli no? - concluse Rufus
Fratelli? Argus sgranò gli occhi, fino a poco tempo fa credeva fosse Cletus il suo unico fratello. Ma anche se fosse, cosa spingeva Rufus a trattarlo come tale, non si erano mai visti prima di qualchce settimana fa. Argus cercava di trovare un significato a quelle parole, ma più ci pensava più la sua mente si annebbiava, come se ci fosse un limite ai suoi pensieri, come se ci fosse qualcosa che avrebbe dovuto sapere ma che non gli era stata concessa. Ma perché? Lui che era così perfetto, cosa gli mancava.
Rufus intanto stringeva i denti, in quel momento aveva speranza solo in Goal e Cletus, erano gli unici che potevano aiutarli
-Aiutami a capire allora- Gli chiese poi Argus d'untratto
Rufus lo guardò provato
-Non hai da imparare nulla da me Argus, quello che devi sapere è già dentro di te-
Perché Rufus continuava a parlargli per enigmi, perché non poteva semplicemente essere schietto!
-Lo hai dimostrato prima- continuò poi il deponiano -quando non hai avuto la forza di uccidermi- concluse
Argus allora sgranò gli occhi
Già...perché non lo aveva semplicemente ucciso, come anche quella volta sulla torre, o quando ha mandato Machina. ora che ci pensava...Argus non aveva mai ucciso nessuno, perché insomma Elysium non aveva mai combattuto alcuna guerra. Ma allora il corpo di difesa a cosa serviva? Una montatura certo....una copertura. La vera ragione dell'organon era...la distruzione del pianeta Deponia
Quando Argus lo capì volse il suo sguardo in basso, verso le nuvole, tante, tantissime nuvole.
Perché non ci aveva mai pensato? Lui era...perfetto.
In quell'istante venne colto da un inspiegabile sensazione, tremava, no, non di freddo. Ma allora perché tremava? Questo era forse un sentimento? Angoscia? Ansia.....Paura.
-Quanto ci mettono...- bofonchiò intanto Rufus
In quel momento da un cumulo di nuvole venne fuori la navicella di salvataggio con cui erano fuggiti Goal e Cletus
-Eccoli!- Esclamò Goal dall'abitacolo
-Diminuisci la velocità, esco fuori- gli disse Cletus
La navicella sulla quale erano, aveva una forma ovale con uno sportello al suo interno che dava sul lato superiore, qui vi era un piano piatto, di solito lo si usava per armare la navicella e sparare ai nemici, grazie ad un interfono si poteva comunicare con il pilota
-Rufuuus- Urlò Goal dall'interno nave usando il megafono esterno
Il ragazzo guardò verso di loro abbozzando un sorriso
-ci sta anche Argus che facciamo?- Chiese Goal
-lo sapevo che non avrebbe sparato- bisbigliò Cletus, ma abbastanza da farsi sentire tramite l‘interfono –Argus non ha mai ucciso nessuno-
-In fretta Cletus!- incalzò la giovane

Cletus strinse lo sguardo, questa era la prima decisione importante che prendeva da solo dopo tanti, tantissimi anni. Riaprì gli occhi aggrottando la fronte determinato, aveva deciso.
-Se è l’unico modo per salvare Rufus, allora li salveremo entrambi- esclamò con decisione
Goal ammiccò un sorriso e con una lenta manovra si avvicinò ai due
Ma in quel momento Seagul iniziò a spararli da sopra, Cletus dovette abbassarsi o questa era la volta buona che finiva all'altro mondo
-Maledetto vecchio!- Fece Cletus
Goal dovette allontanarsi di nuovo
Intanto la presa di Rufus era diventata sempre più lenta e il ragazzo iniziò a sentirsi sempre più affaticato
-Rufus!!- lo richiamo Argus -Rufus molla la presa o morirai prima dissanguato che schiantato a terra-
Ma Rufus di risposta ridacchio
-Va bene voi due piccioncini avete finito di dirvi cose dolci?- Seagul che si era leggermente sporto verso di loro puntò ad entrambi la pistola -Ero curioso di vedere se Rufus ti avesse mollato, ma un fallimento resta un fallimento-
Argus strinse i denti per la rabbia, era stato usato per tutto questo tempo
-Patrik ed io fuggiremo di qui, e metteremo alla luce nuovi esperimenti, per voi è la fine!- disse l'uomo sogghignando
-No Seagul IO fuggirò di qui!- fece una voce dietro di lui, ma Seagul non fece a tempo a girarsi che subì un colpo di pistola alle spalle e cadde nel vuoto afferrando Argus per la gamba
Il ragazzo elysiano tentò di liberarsene ma quel vigliacco si teneva stretto come se avesse i tentacoli al posto delle mani
Rufus con tutti quei movimenti era al limite delle forze
Patrik aveva sparato a Seagul
-CLETUS!- Urlò Goal da sotto che aveva assistito a tutta la scena
Ma Cletus ora era davvero combattuto
-Lo so Goal ma...-
In quel momento anche il 3° motore della nave andò distrutto
Patrik intanto si era dileguato
-Mancheranno 5 minuti- disse Goal impanicata
-Rufus ascoltami- Disse Argus, ma nelle sue parole, Rufus, notò quasi disperazione. Così gli rivolse lo sguardo
-Lo hai detto tu prima che un sacrificio è tale quando va fatto per la giusta causa-
Il deponiano non disse nulla, si limitò ad ascoltare
I due si guardarono intensamente, negli occhi di Argus brillava una diversa luce
-Lasciami- disse ancora e per la prima volta le sue parole erano mosse da una forte determinazione
-No Rufus non ascoltarlo!!- boccheggiò Seagul -Sono tuo padre!!-
Ma i due ragazzi lo ignorarono ancora
Poi Rufus socchiuse gli occhi e li riaprì dopo aver preso aria
-Lo sai, ora finalmente la vedo– disse
Il fratello lo guardò negli occhi
-la tua imperfetta umanità- concluse Rufus
Argus gli sorrise mestamente
Intanto la nave iniziò ad andare in pezzi con esplosioni continue
Infine come se quel gesto gli stesse costando la sua stessa vita, Rufus lasciò la presa da Argus
-ORA GOAL!- Urlò Cletus dalla navicella
Goal sterzò all'improvviso tanto che Cletus per poco non cadde di sotto e si avvicinò velocemente a Rufus
Il ragazzo guardò Argus finchè quest'ultimo non scomparve sotto il mare di nuvole
Quando Goal fu sotto a Rufus, il deponiano saltò sopra la navicella, in realtà saltò letteralmente sul povero Cletus!
-ouch!- fece l'elysiano
-Atterraggio morbido- ironizzo Rufus
Goal si allontano velocemente, poco prima che la nave Organiana venisse completamente distrutta














Commento dell'autore: 
*Sob* grazie
Scusate Rufus mi ha passato un fazzoletto 

Nonostante io li abbia revisionati, quando pubblico rileggo sempre i capitoli e ovviamente non posso fare a meno di riprovare le stesse emozioni che ho sentito quando li ho scritti la prima volta
Mancano pochi capitoli alla fine! 

Perchè mi guardi così!?
Sta parlando quello che ha pianto quando gli è morta la piantina grassa!! te l'avevo detto che non dovevi riempirla d'acqua
Che fai il broncio, avevo ragione io
Santa pazienza...

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Capitolo 17
*** Insieme verso un nuovo inizio ***


Insieme verso un nuovo inizio
"Quel giorno nell'aria si sparse un sapore agrodolce"










Rufus si sedette a terra con un sospiro, sul suo viso si potevano leggere la stanchezza ed una strana calma, con la schiena poggiata sulle sbarre della navicella e i capelli scompigliati dalla fresca brezza scrutava incuriosito Cletus
Il fratello se ne stava poggiato con le braccia sul bordo e fissava quel vuoto oltre le nuvole con uno sguardo pensieroso
Goal stava riportando tutti a terra, la navicella volava piano quasi trasportata dal vento
-Ci ho provato...credo- disse ad un certo punto Rufus
Ma Cletus di risposta sospirò
-C'era poco da fare...- disse poi atono, voltando lo sguardo in modo da non farsi vedere da Rufus.
I due poi restarono in silenzio per tutto il tragitto, un silenzio quasi accordato, come se non servissero parole per descrivere la rabbia e dolore di quel momento, emozioni che il vento portò via con se quel giorno, ma che i ragazzi avrebbero inciso per sempre nel loro cuore.

La navicella atterrò a Krem quando il cielo stava ormai tramontando
Un sacco di persone accorsero per salutarli
-Ragazzi!!- Toni corse verso di loro facendo segno con la mano
I tre scesero dalla scaletta e finalmente toccarono terra
Rufus era sostenuto da Cletus
-Heila...-ammiccò Rufus, con l'altra mano. Non aveva una bella cera
Ma l'entusiasmo di Toni era inarrestabile in quel momento, si lanciò letteralmente addosso all'amico cadendo entrambi all'indietro
Rufus mugugnò per il dolore e pensò che quella fosse la decima volta che qualcuno lo faceva cadere di sedere a terra.
Ma lei si strinse forte e lui non volle rompere quel momento di felicità
-Ci avete salvato tutti!- esclamò la ragazza con gioia
-è' vero, abbiamo visto la nave dell'Organon andare in mille pezzi!- esclamò Rob che si era avvicinato
-Sapevo che ce l'avreste fatta- disse poi la ragazza guardando Rufus negli occhi.
entrambi si rialzarono
-Sei più malandato di come ti avevo lasciato- notò Toni solo in quel momento
-Beh sono successe un po' di cose- si difese lui
Poi la giovane deponiana indirizzò il suo sguardo a Cletus
-E te che hai fatto alla spalla?- gli chiese
Il ragazzo trasalì
-Ah, ecco nulla, è solo un, graffio- rispose impacciato
Toni gli si avvicinò, ad un palmo dal naso e senza preavviso gli strappo' un bacio sulle labbra
Rufus sgranò gli occhi e Goal ridacchiò vicino a lui
Cletus rimase immobile anche dopo che Toni si allontanò con il viso
-Questo è il regalo per avermelo riportato intero- fece lei ammiccando con un occhio
Rufus sospirò
-Anche io voglio un regalo..- disse poi sottovoce
Goal lo guardò sorridendo
Lui inizialmente non capiva, allora si limitò a ricambiarle il sorriso
Ma a quel punto la giovane gli prese il viso tra le mani e lo baciò con passione
Diversamente da Cletus questo pareva non creare troppi problemi a Rufus che prese al balzo l'occasione per invertire la situazione a suo favore. Afferrò per un fianco Goal e con un acrobatico casquet continuò a baciarla
Gli altri sorpresi dal gesto dell'elysiana partirono in fine con un fragoroso applauso, almeno fino a che Rufus non si ricordò che stava sanguinando. Ma fu indubbiamente il modo migliore per perdere i sensi
Passarono un paio di settimane dall'accaduto, il tempo per Rufus e Cletus di riprendere le forze, anche se la loro guarigione, come c'era da aspettarsi, fu piuttosto veloce
Ora, i due Elysiani vestivano in abiti tipicamente deponiani
Goal aveva una camicetta con i risvolti a metà braccio e sopra un gilet, dei corti pantaloncini neri e degli stivaletti marroncini ai piedi, i suoi capelli erano raccolti con una fascia elastica azzurra.
Cletus aveva nuovamente cambiato il suo abbigliamento, sotto consiglio di Toni, alla quale era difficile dire di no, per ovvi motivi. Così alla fine si accontentò di indossare una magliettina semplice con una giacca nera sopra, dei classici pantaloni scuri e degli scarponcini abbinati. Di sua volontà invece, ma senza mai voler dire a nessuno il perché indossava un fazzoletto verde al braccio dove era stato ferito
Goal quei giorni aveva fatto da sponda su Elysium per procurarsi un udienza con il consiglio e raccontare bene o male cosa fosse accaduto, le avevano accennato che suo padre era scomparso e che nessuno sapesse dove fosse.
Era tempo quindi di andare tutti insieme sulla città fluttuante e chiudere una volta per tutte la questione
-Abbiamo finito di riparare i danni riportati alla navicella di salvataggio- disse Toni rivolta a Goal, -non dovreste avere problemi ora- si fermò
-Torneremo Toni- La rassicurò Goal che aveva notato nel suo tono un pizzico di preoccupazione -è questa casa nostra ora
Le due ragazze si sorrisero a vicenda
Toni poi volse il suo sguardo verso Cletus che stava facendo gli ultimi controlli alla navicella
Goal le si mise vicino e la spinse con il gomito
-Ti piace eh...-
La deponiana avvampò
-COSA!? Ecco io...- Esclamò presa alla sprovvista da quell'affermazione
Poi iniziò a giocare con le ciocche di capelli, come faceva sempre quando era nervosa
-un..po'- disse infine
-Ma dai! Un po'? un paio di settimane fa gli hai dato un bel bacino- Goal aveva un tono divertito
-Era solo per ringraziarlo e....- Toni guardò Goal che la stava fissando con occhioni spalancati
-siii mi piace- bisbigliò Toni con uno stridio
Goal le prese le mani e rise allegramente emettendo anche lei piccoli stridii
Le persone che passavano di li le guardavano in modo strano a causa di quei strani versi che emettevano
Le due amiche allora si imboscarono un po'
-Perché non me lo hai detto subito- Chiese poi l'elysiana
-Credevo potesse darti fastidio...- concluse Toni
-Ma scherzi!? Il nostro era un fidanzamento combinato- Fece lei con disinvoltura – Ora che tutto è finito, non dobbiamo più mentire-
Toni sospirò rassicurata
-E poi, non abbiamo mai nemmeno consumato- continuò Goal con totale disinvoltura
Toni si impietrì per l'incredibile sincerità con cui l'amica l'avesse detto
-Ah....- Emise dopo
Poi entrambe ripresero a ridacchiare

-Si va su Elysium, si va su Elysium....si, va, su, Elysium!- Rufus che stava anche lui dando una mano con gli ultimi ritocchi alla navicella, continuava a ripetere ormai questa frase da una settimana
Cletus intanto ebbe un brivido lungo la schiena come se avesse avuto l'impressione che le ragazze poco più lontane stessero parlando di lui
-Tutto bene?- gli fece Rufus quando lo vide leggermente scosso
-Senti Rufus....posso, chiederti una cosa?-
I due si avvicinarono e Cletus mise un braccio intorno al collo del fratello
-Se è per Toni, vai tranquillo- disse incrociando le braccia
Cletus parve sorpreso
-Ma come hai fatto a...-
-Capirlo?- Rufus sollevò il capo -Amico stai parlando con un esperto dongiovanni-
-certo...
- disse Cletus per nulla convinto
-Ma devo avvertirti- Rufus tornò serio e gli si avvicinò di più al viso
-Avvertirmi??-
Rufus annuì
-Toni...è una strega a volte-
-Cosa??-
-Si insomma, ti costringe a lavare i piatti, a pulire a terra-
Cletus non capiva..
-E quando ha le sue cose....-Il tono di Rufus si fece carico di terrore
-Si? Quando ha le sue cose, cosa??? -Chiese Cletus con evidente curiosità
Ma in quell'istante dietro di loro si era manifestata una figura maligna, la sua aura di terrore si stava espandendo fra i due, che si voltarono lentamente e in maniera meccanica
Toni era dietro di loro, gli occhi infuocati
Rufus iniziò a sudare freddo
-CONTINUA- Disse lei ormai trasformata in una belva
-E...ecco- balbettò lui
SBAM! Un pugno ben assestato e Rufus rotolò per terra
Cletus rimase immobile, guardò Toni e le sorrise, ma era in evidente terrore
La ragazza sospirò, poi ricambiò il sorriso come se nulla fosse successo
Rufus intanto si rialzò massaggiandosi la guancia
-Strega...- bisbigliò
Goal li vicino scuoteva il capo
-Avanti voi due- fece una pausa -rubacuori, Elysium ci aspetta!-













Commento dell'autore:
Avrei voluto aggiungere tante scenette divertenti come quella di Tony alla fine di questo capitolo, sfortunatamente l'andamento della storia non me lo ha permesso, nel seguito riuscirò a farmi perdonare attraverso alcuni extra.

Ora che ci penso *guarda Rufus* troverai mai qualcuno che ti sopporti?
Come? non esiste nessuno più irresistibilmente affascinante di te? 

Attento che se ti impettisci troppo cadi all'indie....ecco infatti, su dei chiodi anche. Che ci facevano dei chiodi a terra li? 
*Sente mugugnare* ...... vado a prendere la cassetta del pronto soccorso.

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Capitolo 18
*** Il panorama su Elysium ***


Il panorama su Elysium
"I miei occhi si riflessero sulla vera meraviglia"











Rufus rimase per tutto il viaggio con la faccia incollata al finestrino, dentro di lui l'idea che finalmente poteva mettere i piedi su Elysium era incredibilmente forte
Cosa avrebbe pensato una volta li?
Era come se l'aveva sempre immaginata?
E i verdi prati? E l'acqua pura e cristallina?
Ma soprattutto gli abitanti che tipi erano?
Tutte queste domande lo scuotevano e a stento riusciva a trattenere l'entusiasmo
-Rufus se continui a mugugnare così penseranno che sei malato-Disse Cletus all'ennesimo verso emerso da Rufus
-Eddai Cletus lascialo stare, non vedi che è felice?- lo riprese Goal
-è inquietante- fece di rimando l'elysiano
Goal ridacchiò
Finalmente attraccarono nell'immenso porto della città fluttuante
Mentre Goal e Cletus scesero lentamente le scalette Rufus le saltò tutte atterrando sui piedi, prese un grosso respiro e dopo poco si liberò con un urlo assordante
Cletus si mise una mano in volto per la vergogna, Goal invece rise ancora più di gusto e gli Elysiani li vicino guardarono Rufus tra lo sconcerto e lo spavento
-tranquilli, è proprio così- disse Cletus andando vicino all'euforico fratello -Rufus trattieni l'entusiasmo!- gli bisbigliò poi
-non ci riesco, non ci riesco- Fece Rufus che a stento tratteneva le lacrime per la gioia
-Andiamo ragazzi, dobbiamo farci ricevere- Disse Goal facendo strada ai due
Ovviamente per tutto il tragitto l'attenzione di Rufus veniva distolta da ogni stranezza che non aveva mai visto, l'odore di fresco e pulito che mai aveva sentito pareva inebriarlo ed infatti quando poteva se ne riempiva i polmoni
-Rufus se continui ad aspirare ed espirare con tanta velocità finirai per svenire- Gli faceva notare Cletus ogni tanto
Ma Rufus sembrava non ascoltarlo, il suo unico pensiero era quello di voler visitare l'intera città
-Allora ragazzi pare che il consiglio ci riceverà fra qualche ora..- Fece Goal che era andata sola nella sala del governatore
-qualche ora!?- chiese Cletus snervato 
La ragazza annuì
il consiglio si deve riunire...e sai come sono...- la ragazza guardò Cletus e lui comprese perché il consiglio dovesse metterci tanto
Poi entrambi guardarono Rufus che era intento a toccare ed importunare qualsiasi passante con domande strane 
Cletus sospirò esasperato
-Dai mi occupo io di lui, gli faccio fare un giro veloce della città- Fece Goal
-Sicura? Inizia a spaventarmi-
Lei sorrise
-Tranquillo, tu che farai?- le chiese
Lui alzò lo sguardo
-Credo farò una passeggiata- disse atono, la ragazza notò una certa malinconia nel suo volto
Non doveva essere facile per lui tornare su Elysium dopo quello che era successo ad Argus..
Goal comprese il suo stato d'animo e non disse altro
-Ci vediamo qui fra 2 ore esatte- aggiunse solo
I due si salutarono, poi Goal prese sotto braccio il deponiano che non stava fermo un secondo
-Rufus! Tesoro-
Al "tesoro" Rufus finalmente rivolse lo sguardo a Goal, i suoi occhi brillavano come mai prima e la sua bocca disegnava in viso un enorme sorriso sin da quando erano atterrati
La ragazza rise ancora, le espressioni buffe di Rufus le facevano sempre quest'effetto
-Vieni ti faccio vedere dov'era casa mia- Disse lei ed insieme si incamminarono fra i vicoli e le strane costruzioni di Elysium
-Allora li c'è un bar molto famoso che prepara ogni tipo di elisir, da quella parte le piscine e la sauna- Goal era diventata Cicerone e Rufus stranamente la ascoltava senza allontanarsi da lei -Poi da quella parte costruiscono i robot aiutanti, nei piani inferiori vi sono le sale sportive e quelli superiori le case-
il deponiano annuiva meccanicamente ad ogni affermazione senza dire una parola
-Ah li ci sta la scuola- Fece Goal d'un tratto -quanti ricordi, Argus e Cletus facevano sempre a botte-
Rufus la guardò e rimase ad ascoltarla
-Argus era sempre una spanna sopra e Cletus finiva per farsi male ogni volta- ridacchiò lei
Poi la giovane scosse il capo per mandar via quei vecchi ricordi, rivangare il passato non le avrebbe fatto bene
-Saliamo dai, ti faccio vedere casa mia- Fece subito dopo mentre si dirigevano verso l'ascensore
Nel breve tempo che i due rimasero soli li dentro Rufus non le distolse gli occhi di dosso e anche se Goal si sentiva osservata non gli diede peso
Arrivati in cima un lungo corridoio faceva il giro di un imponente colonnato al cui centro vi era l'ascensore
-Vieni dobbiamo salire ancora- disse Goal, indicando le scale
La casa di Goal era quasi in cima a tutto, dopotutto la figlia del governatore doveva avere anche la casa migliore
Salito l'ultimo gradino vi era un enorme balconata con un decorato bel vedere
Goal corse fino al muretto che dava su l'intera città, il vento le scompigliò i capelli tanto che dovette tener fermi i ciuffi con le mani
Rufus la seguì e guardò in basso.
Il panorama era magnifico, un vero tripudio di colori vivissimi e accesi, come se la città stessa fosse viva. Tutto quel verde Rufus non lo aveva mai visto altrove. Di li potevi vedere anche Elisia in tutti i suoi tristi e grigi colori, eppure anche se il contrasto era così forte era ugualmente meraviglioso nel complesso
-Quando ero piccola mi sedevo sempre qui, e osservavo in basso-disse Goal -mi chiedevo che genere di posto fosse Deponia e quali persone ci potessero abitare-
I due si guardarono
-è per questo che ho insistito per far parte di quella spedizione, io ci speravo tanto nella vita sul pianeta-
Era incredibile che, mentre Rufus sognava così tanto Elysium, al contrario Goal sognava di visitare Deponia
-E' davvero bellissimo non trovi- fece dopo Goal tornando a guardare di sotto
-Si...- Rispose Rufus con un entusiasmo più contenuto
Goal lo guardò
-Non ti piace?-
Lui ci mise qualche secondo a voltarsi verso di lei, i due si guardarono così a lungo che Goal arrossì senza spiegarsi il motivo
-è solo che, non è tanto meraviglioso come credevo– Rufus fece una pausa -credevo ne sarei stato soddisfatto, eppure la meraviglia più grande non era Elysium e nemmeno su Deponia-
La ragazza era confusa
-Sei tu Goal-
La giovane aprì leggermente la bocca per lo stupore di quelle parole, nessuno, ne Cletus ne il padre l'avevano paragonata ad una meraviglia più di Elysium stessa, che era denominata il paradiso in cielo
Goal si portò entrambe le mani in viso lasciando che i capelli le volassero dondolati dal vento.
Non avrebbe mai e poi mai immaginato che un semplice deponiano, più basso di lei, con il ciuffo sbarazzino e vestito in maniera trasandata le avrebbe letteralmente rapito il cuore
-Grazie- gli fece, portandosi le mani dietro la schiena e rivelando un meraviglioso sorriso.













Commento dell'autore:
Ci siamo quasiiiii, mancano solo gli ultimi due capitoli! ragazzi vi posso solo dire che non vedo l'ora di pubblicare il seguito, in quanto poi...vi è un altro seguito al seguito!! Oddio inizio a parlare come Rufus...
*lo fissa* colpa tua se ora non puoi sederti! 
Lo so che ti fa male ancora il sedere per i chiodi, così impari a tentare di costruire un razzo in casa  
Non guardarmi così....lo sai che...no dai, non fare quegli occhioni....
.....
.....
Va bene hai vinto, puoi prendere il cacciavite...*si fa il segno della croce*
Comunque dicevo, inizialmente questa storia era partita per essere una sola Fan Fiction, piano piano si è trasformata in una vera e propria original ambientata in un pianeta di nome Deponia. Tutto molto bello insomma!
Se volete sapere come finisce e come continua, continuate a leggere 

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Capitolo 19
*** Ecco a voi Rufus! ***


Ecco a voi Rufus!
"Adesso lo sapevo, qual'era il mio posto"










La casa di Goal non era grandissima come ci si sarebbe aspettati, all'ingresso vi era un enorme salotto con divanetto e tv a decorarne il centro
Rufus credette di non aver mai visto una televisione così grande ma soprattutto funzionante
la cucina che era un tutt'uno con il salotto era incredibilmente pulita, a differenza di quella di Toni
Il bagno era grande e spazioso e aveva addirittura una vasca
-fantastico qui non ci si deve preoccupare di infettarsi..-disse Rufus
-Infettarsi?- chiese la ragazza lievemente preoccupata
-Oh no tranquilla, alla fine li abbiamo debellati-
Goal era confusa "debellati cosa"?? la ragazza si impietrì
Ma Rufus con non curanza continuò a fare il giro della casa.
Vi erano rimaste solo altre due stanze, ed una di quelle doveva essere la camera da letto di Goal
Quando la giovane aprì Rufus si gettò letteralmente sul letto, voleva "testarne la morbidezza"
-è stupendo- disse in tono rilassato
-non avete letti a Deponia?- chiese la giovane
-si certo, ma i materassi sono rari e non tutti possono permetterseli, preferiamo lasciarli negli ospedali-
Goal aggrottò la fronte, era dispiaciuta dal fatto che Rufus e tutti i deponiani vivessero di stenti mentre loro facevano la bella vita su una città dotata di qualsiasi confort
La ragazza si sedette sul suo lettone e vi strofinò le mani sulle calde coperte, poi timidamente guardò Rufus che era a pancia in giù ed era intento ad aspirare sul lenzuolo
-Che fai!?- chiese lei
-Non voglio dimenticarmi quest'odore- disse lui con voce soffocata avendo la faccia premuta sulle coperte
Goal rise, poi Rufus girò il viso e la guardò, lei si stese accanto a lui. I due si guardarono rilassati, delicatamente Goal sfilò via il cappellino di Rufus
Lui la guardò confuso
-Dici che possiamo fare qualcosa per quell'ingombrante ciuffo?- chiese lei
Lui alzò gli occhi
-A me piace- esclamò
Goal ridacchio e nel mentre gli si avvicinò sempre di più fino a far scontrare la punta dei loro nasi
Rufus ribasso lo sguardo e i due si fissarono, ora lui poteva sentire il caldo respiro di Goal sul suo viso
Il ragazzo gli mise una mano dietro alla testa e i due iniziarono a baciarsi.

Era ormai ora di tornare indietro, l'ora del ricevimento era vicina.
Fu Cletus però a farsi attendere, di fatti quando arrivò davanti alla stanza del governatore Rufus e Goal erano già li
-Va tutto bene?- chiese Cletus aggrottando la fronte, notando che i due avevano un'espressione incredibilmente rilassata
-Mai stata meglio- rispose Goal sistemandosi un ciuffo ribelle dietro l'orecchio
Rufus invece per quanto potesse destare sospetti a Cletus, aveva sempre la sua solita espressione da idiota, per cui il fratello non ci fece caso più di tanto
-Siamo pronti a ricevervi!- Una voce li chiamò dalla stanza alle loro spalle, i tre si guardarono per un intesa di gruppo e infine entrarono.
il consiglio lasciò Rufus parecchio sorpreso, si aspettava magari uomini di un certo spessore e infatti erano spessi.... Si, di fisico.
Seduti, anzi, sdraiati sulle loro immense poltrone 3 enormi, ma proprio enormi omoni sedevano sgranocchiando noccioline
Il ragazzo soffocò una risata
-Vi aspettavamo- fece quello al centro-Goal figlia dell'ex governatore, Cletus- fece una pausa per prendere fiato -E un...deponiano? Così ci hanno detto-
-Si signori- Goal prese la parola -Questo ragazzo- indicando Rufus -è la prova che su deponia c'è vita e ci sono centinaia di persone ancora che vivono le loro vite giorno dopo giorno-
-Ci avevi accennato dell'incidente con l'organon- prese la parola quello di destra -La nostra arma di difesa...- concluse
-Arma?- esclamò Rufus, ma prima che potesse dire altro Cletus lo zittì con una gomitata al fianco
-Argus ci aveva comunicato che il pianeta non fosse abitabile..-
-No signori, mio padre insieme ad altri due individui hanno costretto il capitano dell'organon Argus ad agire..- la ragazza fece una pausa -per la distruzione di Deponia-
Tra i tre si crearono bisbigli, come se quell'affronto gli avesse lasciati di stucco
-Imperdonabile- riprese la parola quello del centro
-Si signori, ma grazie all'aiuto dei deponiani e di questa persona -Goal indicò di nuovo Rufus- la minaccia è stata debellata e ora Deponia è salva-
I tre imponenti sorrisero e annuirono
-Molto bene, è una buona notizia sapere che il pianeta è abitabile..-continuò quello a sinistra
-Di grazia- Rufus intervenne, nelle sue parole una palpabile ironia -perché è una buona notizia?- concluse
-Vedi ragazzo ormai Elysium è agli sgoccioli, fra pochi anni non avremo più carburante per restare sospesi in cielo e....-l'omone a sinistra si fermò come se fosse troppo dura la pillola da digerire
-Cadremo- concluse quello del centro, che sembrava il più risoluto
-Per questo avevamo chiesto all'ex generale della difesa, di escogitare qualcosa...- parlò quello al centro -ma mai avremo creduto che stesse tramando una simile atrocità- concluse amareggiato
-A questo proposito signori- Goal prese la palla al balzo -io credo che questo Deponiano, possa aiutarvi a trovare una soluzione- La ragazza sorrise a Rufus e lui la guardò indicando se stesso confuso
I 3 furono molto curiosi da questa affermazione e anche se con fatica si sporsero verso Rufus e lo guardarono con estremo interesse
-e come?- chiese quello a destra
-Goal...ma io- bisbigliò Rufus
-Avanti so che puoi farcela- disse lei
Rufus guardò anche Cletus, ma il fratello di risposta scrollò le spalle e gli sorrise
Così Rufus prese un grosso respiro e si fece coraggio
-Ecco...- si schiarì la voce -com'è che Elysium galleggi esattamente?-
L'operazione non era delle più semplici, il carburante che permetteva alla città di fluttuare era un composto a loro sconosciuto, ma Rufus riuscì ugualmente ad unire l'utile al dilettevole, reciclando i rifiuti sparsi su Elisia, produsse un carburante temporaneo. Purtroppo la caduta della città era inevitabile, ma almeno avrebbero permesso a tutti di evacuare su Deponia con calma e nel mentre Elisia sarebbe tornata al suo antico splendore.

Secondo alcune carte trovate nei reparti segreti della città, Elisia in origine era un verde continente, quando però alcuni abitanti decisero di elevarsi sopra a tutti, alcuni di loro crearono questa idilliaca città nel cielo e lasciarono Deponia e coloro che non ne erano degni, al loro triste destino.
Il carburante usato per permettere alla città di volare erano le risorse naturali del pianeta, questo portò alcuni continenti nel caos totale, in alcuni di essi si susseguirono diverse battaglie per il possesso di queste risorse, altri invece ne subirono funeste conseguenze, come Elisia, nella quale le foreste si decimarono, molti laghi e fiumi si prosciugarono ed i riufiuti prodotti su Elysium vennero rigettati su di loro, costringendo gli abitanti ad adattarsi al nuovo ambiente.
Gli Elysiani, con il tempo, cullati dalla loro vita beata si erano rinchiusi nel loro mondo, dimenticando la fatica di una vita fatta di sacrifici
Gli abitanti di Elisia, invece, avevano imparato l'arte del riciclo, ed utilizzarono quei rifiuti per evolversi.
Il progetto di rinvigorimento del pianeta era ormai in atto da mesi, ci sarebbero probabilmente voluti anni, ma con l'aiuto delle tecnologie di Elysium e la grande forza lavoro dei deponiani, presto i prati di Elisia sarebbero risorti e l'acqua sarebbe tornata a scorrere limpida nei fiumi
Il piano prevedeva di creare un edificio per lo smaltimento dei rifiuti tossici, così da liberare finalmente la zona dal pattume in eccesso, ed uno per la realizzazione del carburante temporaneo, che sarebbe poi stato trasportato attraverso delle navicelle su Elysium.


Diversi mesi dopo...
-E quindi, non solo salvi un pianeta, ma anche Elysium stessa, incredibile- Fece Goal
-In realtà non ho fatto granchè-disse Rufus
-Stai scherzando!?- disse lei
i due si guardarono
-Se tu non mi avessi mai salvata da Patrik-
-Rapita- la corresse Rufus
La ragazza socchiuse gli occhi
-Si...rapita- ammiccò un sorriso -Patrik probabilmente mi avrebbe riportata su Elysium e i codici sarebbero tornati in mano all'organon-
-Avevo in testa solo Elysium quella volta...- continuò lui
Lei scosse il capo
-Qualsiasi fosse la ragione, non avresti mai permesso loro di distruggere Deponia- il tono di Goal era deciso -hai ridato speranza a queste persone Rufus- lei gli sorrise e lui ricambiò
I due erano su quella famosissima collinetta, dal quale ormai si poteva ammirare il mare che piano piano riacquistava il suo azzurro colore
La ragazza si lasciò accarezzare dalla leggera brezza, ora l'aria che si respirava non era più satura di umido come un tempo.
Poi entrambi guardarono in cielo, dove Elysium ora, era ad un'altezza che permetteva a tutti, tramite le navette di trasporto, di essere visitata
-Senza di te, Elysium sarebbe caduta...il loro piano era destinato a fallire- esclamò d'un tratto Goal
-Il loro piano era solo dettato dalla vendetta- osservò Rufus -Forse solo Patrik sapeva che...quell'esplosione avrebbe coinvolto anche Elysium-concluse con rammarico
Goal sospirò
-Chissà dove sono ora...- fece poi la ragazza -Mio padre e Patrik-
Rufus scrollò le spalle
-Non sanno quello che si perdono-aggiunse il ragazzo con lo sguardo rivolto su Elysium
-E' bella vero?- domandò Goal
-Si è meravigliosa- disse lui ad un certo punto
La ragazza si imbronciò
Lui la guardò ridacchiando
-non avevo ancora finito- aggiunse in sua difesa
poi Rufus le mise una mano sulla pancia e l'accarezzò delicatamente
-la meraviglia assoluta deve ancora venire- concluse
lei rise e gli diede un bacio
Poi si incamminarono mano nella mano verso casa, se avessero fatto raffreddare la cena chi l'avrebbe sentita Toni.













Commento dell'autore:
Vi anticipo che esiste un extra più approfondito sul rapporto che Goal e Rufus hanno in casa di lei....solo che, sono ancora piuttosto indecisa se aggiungerlo insieme agli Extra alla fine della storia, sarebbe la prima volta che pubblico qualcosa del genere, abbiate pietà! 
Intanto Rufus mi è sparito, non lo trovo da stamattina ed ho paura che incendi o faccia esplodere qualcosa, per cui perdonatemi ma devo uscire a cercarlo....
...
...
Ah, ha tremato la terra, bene ora mi basta seguire la scia di distruzione
Alla prossima con l'ultimo capitolo di questa prima storia!

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Capitolo 20
*** Il canto di quel pianeta ***


Il canto di quel pianeta
"E così, tornai a specchiarmi nell'immenso cielo blu"
 










Presente

-FIIIINE- dissi soddisfatto come sempre
I bambini mi guardarono con estremo entusiasmo
-Che storia fighissima- fece uno
-ma poi Patrik è mai tornato?- aggiunse un altro
-è vero è vero e il padre di Goal?- continuò il primo
Non mi lasciavano nemmeno il tempo di rispondere
-Va bene bambini e ora di tornare a casa- Goal da dietro cercava di placare le loro domande
In ogni caso no, nessuno di noi rivide più l'ex sindaco di Krem e il padre di Goal
Dopo che i bambini lasciarono la stanza guardai verso l'unica persona che questa storia l'aveva sentita un milione di volte
Lei mi guardò sorridendo e con aria spavalda aggiunse
-Un giorno esplorerò tutto il pianeta-
Io sospirai
-Tu vieni con me Klaus!?- lei si rivolse all'alto ragazzo poggiato di schiena sul muro, che con aria tranquilla ed estrema spavalderia aggiunse
-basta che ci siano donne- e gli fece l'occhiolino, ma la ragazza lo ignorò come sempre
Il giovane aveva una lunga coda di capelli biondo cenere di cui a detta sua, andava estremamente soddisfatto e degli occhi scuri e penetranti
La ragazza invece portava dei lunghissimi e folti capelli neri che le scendevano lungo tutta la schiena, lo sguardo vispo e gli occhi grandi e verdi come la madre, l'unica cosa buffa che la distingueva era un lungo ciuffo ribelle che le cresceva come un antenna curva sopra la testa
-vedi padre non parto sola- mi disse sorridendo con la solita sicurezza con cui parlava del suo sogno di esplorare l'intero pianeta di Deponia
-Andiamo Klaus- esclamò dopo e corse fuori
-hai hai- disse lui, come se gli piacesse correre dietro a quella ragazza
Io uscii fuori poco dopo, mi trovavo nella scuola della città di Krem, dove di tanto intanto intrattenevo i più piccoli con le storie delle mie avventure
Ormai da anni io e Cletus ci occupavamo della ricostruzione della città di Krem e dei paesini vicini in modo da renderli più avanzati. Cletus era bravo con gli apparecchi elettronici e come Seagul prima di lui, iniziò a lavorare su una nuova tecnologia, nel mentre io mi facevo venire in mente le idee più utili per migliorare la vita degli abitanti di Deponia.
Avevo ancora lo sguardo rivolto verso i due ragazzi, quando Goal mi raggiunse
-Elisabeth ti assomiglia tanto- mi disse..
-Purtroppo- aggiunsi io con ironia
Goal sospirò
-sono già passati 16 anni come vola il tempo-
-Gia...- dissi io con una velata malinconia
-Già e tra i cambiamenti più grandi c'è Rufus- fece una pausa -che non è mai cambiato- Cletus mi arrivò da dietro mettendomi un braccio intorno al collo.
Io sospirai
-buffo la penso diversamente su di te- risposi a tono
Ci fu silenzio
-Suvvia basta voi due– disse Toni giunta subito dopo e diede una pacca sulla spalla ad entrambi
Goal ridacchiò
-Il cambiamento più grande- disse poi -è che i nostri figli possano vivere prendendosi cura di questo pianeta-
Un tempo sognavo di un idilliaca città nel cielo, poi una bella ragazza precipitò letteralmente nella mia vita, infine quel pianeta che tanto disprezzavo si trasformò, piano piano, nella mia sola ed unica casa.
FINE



Extra:  I due sulla collina
I due ragazzi corsero fino ad una collinetta, la giovane indossava dei pantaloncini a quadretti e degli scarponcini marroni, una camicetta ed un leggero gilet, non si separava mai dalla rossa bandana che il padre gli aveva regalato e che lei indossava al collo orgogliosa.
Erano proprio li, su quella collinetta che ora era circondata da erba profumata e che si affacciava su un immenso mare azzurro
Era il punto migliore per vedere Elysium e ad Elisabeth piaceva tanto usare quel grande albero li vicino come luogo per sonnecchiare di tanto in tanto
-Lo vedi Klaus da qui a chissà dove la terra si estende- fece la giovane e vivace ragazza mentre guardava verso il mare che si estendeva a perdita d'occhio
Lui che era visibilmente più alto di lei, portava un lungo cappotto color sabbia ed una semplice maglietta nera abbinata col pantalone
-città inesplorate- aggiunse lui
-tradizioni sconosciute- continuò lei
-belle donne- disse Klaus con sguardo sognante, ma la ragazza gli diede una gomitata facendolo trasalire
-un giorno io le visiterò tutte- continuò Elisabeth mentre il vento le scombinava tutti i capelli -un giorno diventerò l'esploratrice più famosa di tutta Deponia!-
Il sole stava ormai tramontando su Krem, le poche luci su Elysium avrebbero illuminato quella collinetta fino al giorno in cui si sarebbe riunita alla terra.
Fine Extra


to be continued...













Commenti finali: 
Rufus passami un fazzoletto...
*ne prende uno* 
ragazzi che dire, quando iniziai a scrivere questa prima storia verso fine gennaio di quest'anno, magari avrei creduto si, di finirla, ma mai e dico mai avrei pensato di scriverne altre 2 dopo! L'idea era di scriverci una semplice Fan Fiction ma alla fine è divenuta molto più di questo, ed io ne sono estremamente soddisfatta.
*si soffia finalmente il naso*
Per cui non andate via, in questi giorni pubblicherò il primo capitolo di una storia del tutto originale, con alcuni personaggi che già conoscete, ambientata su di un Elisia rinvigorita.
....
....
Rufus ma ci hai messo il peperincino.....*starnutisce* nei FAZZOLETTI!?
COSA RIDI, BRUCIAAAA! 
Ecco si scappa!!! Se ti prendo!!
*Iniziano a correre per la casa*

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