FRENCH KISS

di Nefer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 34 ***
Capitolo 35: *** Capitolo 35 ***
Capitolo 36: *** Capitolo 36: Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Un anno fa pubblicai questa storia e piacque molto... ho dovuto cancellarla per revisionarla, ma eccola di nuovo qua! Spero che piacca ancora come allora! Buona lettura a tutti! Bacissimi! Nefer...

FRENCH KISS


Capitolo I

Lily Evans non era mai stata così sicura di odiare James Potter come in quel momento. Che voglia di dargli un pugno su quella faccia da deficiente! La ragazza si sedette sul sedile del treno, di botto, ribollendo di rabbia.
Ma meglio raccontare le cose con ordine.
La mattina era già cominciata male al suono della sveglia. Abituata per tutta l’estate a svegliarsi tardi fu un vero trauma quando cadde giù dal letto alle sette.
Come se non bastasse Sfinge, il gatto della sua adorata sorellina Petunia, l’aveva aggredita procurandole un meraviglioso taglio sul braccio che era dovuta correre a disinfettare perché quel sacco di pulci passava chissà dove le sue giornate ed era un portatore sano di malattie.
Infuriata aveva afferrato la bestiaccia per la collottola, scatenando le urla di Petunia e i miagolii indignati del gatto, e lo aveva lanciato fuori di casa.
Naturalmente il micio era ricaduto perfettamente in piedi, con gran rammarico di Lily, e se ne era andato tutto impettito con la coda dritta, e sculettando a tutto spiano, come se non fosse accaduto niente.
Petunia naturalmente era corsa a piangere dalla madre.
Aveva paura di Lily, una paura pazzesca. Temeva che potesse trasformarla in uno scarafaggio da un momento all’altro e schiacciarla con facilità.
Lily, ignorando i mugolii della sorella corse al piano superiore e si chiuse in bagno. Con molta probabilità una bella doccia le avrebbe fatto bene!
Indossò un paio di jeans e la sua maglietta preferita a maniche corte, dato che faceva ancora caldo.
Si piazzò davanti allo specchio e iniziò ad asciugarsi i capelli pensando ai vari modi che aveva per terrorizzare la sorella rompiscatole. Molti, giacché bastava che lei respirasse perché Petunia pietrificasse dalla paura.
Lily fece un sorrisino maligno. I suoi occhi verdi brillavano di gioia maligna. Ormai il rapporto tra lei e Petunia era di quel tipo. Sapeva che non sarebbero mai state complici come tutte le normali sorelle del mondo. Non si sarebbero mai scambiate segreti al buio della loro stanza o fatto spuntini di mezzanotte insieme, ridendo e scherzando, magari parlando anche di ragazzi.
Improvvisamente lo sguardo di Lily si intristì. No… non sarebbero mai state sorelle normali…
-Lily, tesoro! È pronto!- la chiamò la madre dal piano dabbasso.
-Arrivo!- esclamò Lily.
Poi udì distintamente Petunia dire –Non ce la voglio quell’antipatica a colazione!-
Lily tornò ad asciugarsi i capelli. Lo sguardo triste era sparito dal suo volto. Ora che ci pensava bene… ma chi voleva avere un bel rapporto con quella scema di Petunia!
Scese in cucina e si sedette a tavola.
-Buongiorno, tesoro- disse suo padre abbassando il giornale e dandole un affettuoso bacio sulla fronte.
-Buongiorno, papà- disse lei con un sorriso.
-Bambina mia!- esclamò sua madre tutta agitata –Il tuo ultimo anno ad Hogwarts!- e le mise una tazza che straboccava di latte davanti.
-Già- disse Lily versandosi i corn flakes. Cosa c’era di tanto emozionante nell’ultimo anno di Hogwarts??
Petunia dall’altra parte del tavolo le lanciava occhiatacce assassine. Lily si chiese come a quindici anni si potesse essere ancora così cretine.
-Quando sarò maggiorenne potrò fare magie anche a casa, sai mamma?- disse Lily sentendo la sua parte maligna emergere e lanciando uno sguardo divertito a Petunia che era sbiancata.
-Sì, tesoro mio! E farai tante di quelle belle magie!- esclamò la madre sognante.
Lily ridacchiò nel vedere la faccia sconcertata di Petunia.
Finita la colazione tutta la famiglia si preparò per uscire. O quasi tutta. Petunia si rifiutò categoricamente di andare con loro, dicendo che non avrebbe più messo piede in quel covo di pazzi come Lily.
-Bene, allora ciao- replicò la rossa sbattendole la porta di casa in faccia.
Quello… era decisamente l’inizio di una giornataccia…

Dopo aver salutato i genitori, ricevendo le solite raccomandazioni –scrivici tutti i giorni… fai la brava… studia sempre… ti vogliamo bene… ci mancherai…-, Lily oltrepassò la barriera e si ritrovò completamente in un altro mondo. Si guardò attorno con un sorriso raggiante. Ovunque c’erano studenti di ogni anno e un caos totale.
Ma lei amava quel tipo di caos! Amava la magia e amava andare ad Hogwarts. Lì si sentiva davvero bene… le persone la capivano. Erano tutti come lei… non come a casa… si sentiva in continuo disagio ad essere fissata da Petunia come se fosse una bomba ad orologeria.
-LILIAAAAAANNNN!!!- gridò una voce raggiante.
Lily si guardò attorno per cercare la pazza a cui apparteneva, ma non fece in tempo a voltarsi che qualcuno l’abbracciò, travolgendola. Riuscì solo a distinguere una lunga chioma scura, prima di cadere a terra.
Lily capì subito chi era quella furia che l’aveva travolta. Angeline Carpenter, meglio conosciuta come Angy. Incredibile, ma vero, quella pazza era la sua migliore amica.
Sentì la risata cristallina dell’amica che l’aiutò ad alzarsi e incontrò i suoi occhi verde acqua divertiti.
-Perdonami, Lily- disse con un bel sorriso –Non sono riuscita a fermarmi! Ti sei fatta male?-
-Sto benone! Sono felice di rivederti Angy!-
-Anch’io!-
Le due amiche si abbracciarono. Poi videro una ragazza dai lunghi capelli biondi arrancare verso di loro, trascinandosi tre valige giganti dietro.
-Ciao, ragazze- sbuffò raggiungendole.
Lily e Angy scoppiarono a ridere alla vista della loro amica che rischiava il collasso da un momento all’altro.
-Izzie! Come al solito piena di roba!- esclamò Angy dandole una pacca sulla spalla.
Isabel Pratt era la loro compagna di stanza e ottima amica. Amava vestirsi bene e anche se a Hogwarts era obbligatoria la divisa, non rinunciava mai ai suoi adorati abiti. Era una ragazza decisamente sofisticata.
-Ho visto Charlie salire sul treno, raggiungiamola- disse.
-Ti do una mano a portare queste valige!- si offrì Angy divertita.
Le due si incamminarono verso il treno, ma Lily si bloccò e si guardò nuovamente intorno, come alla ricerca di qualcuno.
Angy la raggiunse –Non è ancora arrivato… è in ritardo come al solito- le sussurrò.
-Già…- mormorò Lily. Poi strabuzzò gli occhi –Ma di chi stai parlando??- esclamò.
Ma l’amica si era già rimessa in marcia in direzione del treno e l’unica cosa che Lily riuscì a cogliere fu la sua risata cristallina. Le corse dietro gridando –Angy! Ma a chi diavolo ti riferisci??-

Nel frattempo due ragazzi avevano appena attraversato la barriera.
-Visto, te lo avevo detto che avremmo fatto in tempo- disse uno dei due, dai lisci capelli neri e gli occhi azzurri.
-Se facevamo tardi era solo colpa tua, Sirius!- sbottò l’altro che sembrava sul punto di collassare da un momento all’altro, dopo la corsa che avevano fatto per arrivare lì!
-James…- fece Sirius e lo guardò serio negli occhi -… ti voglio bene- poi scoppiò a ridere sguaiatamente, dirigendosi verso il treno e ignorando le imprecazioni di James.
-Ce l’avete fatta finalmente!-
Una voce attirò l’attenzione dei due. Sirius sorrise, o più che altro ghignò, al ragazzo alto che si stava dirigendo verso di loro. Occhi dorati e corti capelli castano chiaro… quello era…
-Remus!- esclamò James.
-Ciao ragazzi! Siete arrivati per un pelo, il treno sta per partire- disse Remus.
-Ma tu da quant’è che sei qui?- chiese Sirius.
-Da circa mezz’ora-
-Remus, non ti smentisci mai!- disse James scuotendo la testa.
I tre salirono sul treno.
-Peter ha già trovato uno scompartimento vuoto- disse Remus, guidandoli verso l’ultimo scompartimento. Dentro vi era un ragazzo basso dai capelli scuri e occhi grigi.
Non fece in tempo a dire “A” che Sirius lo afferrò e iniziò a strapazzarlo.
-Sirius, così lo uccidi- disse Remus, notando che Peter aveva assunto un preoccupante color violetto, sotto la morsa di Sirius.
Il Malandrino lasciò subito andare l’amico che riprese a respirare normalmente. Poi puntò gli occhi su Remus e aggrottò la fronte.
-Che c’è?- fece l’altro confuso. Forse aveva qualcosa fuori posto. Si diede una rapida occhiata, ma sembrava tutto a posto.
-Remus… che diavolo è quella?- chiese Sirius indicando una spilla sul suo petto.
-Ah! Niente!- esclamò Remus cercando di nasconderla.
Ma Sirius gli saltò letteralmente addosso e dopo averlo buttato a terra gli si mise a cavalcioni, bloccandolo. Poi scoppiò nella sua classica risata sguaiata che le ragazze adoravano tanto.
-Non ci posso credere!- esclamò con le lacrime agli occhi per il troppo ridere –Remus! Non sei degno della fama dei Malandrini! Sei stato nominato Capo Scuola!-
-E allora??- replicò Remus in tono di sfida cercando di levarsi Sirius di dosso.
-Capo Scuola??- ripeté James prima di scoppiare a ridere a sua volta.
-Ma cos’è questo casino??- fece una voce femminile da fuori.
La porta dello scompartimento si spalancò e fece il suo ingresso Lily Evans che si bloccò nell’osservare i quattro Malandrini.
Ma soprattutto Remus sotto le grinfie di Sirius.
-Remus!- esclamò Lily indignata –Sei qui a fare il cretino invece di fare il giro di controllo! Non ci posso credere! Tu! Che sei il Capo Scuola!-
-Aspetta, Lily… ti posso spiegare…- farfugliò Remus e riuscì finalmente a liberarsi dalla stretta di Sirius e a rialzarsi.
Ma non fece in tempo a dire altro perché James gli diede uno spintone e si piazzò davanti a Lily al posto suo.
-Ciao, Evans- disse con un sorriso che avrebbe fatto svenire quasi tutte le ragazze di Hogwarts…
Tutte, tranne lei: Lily Evans.
La ragazza lo guardò fredda e gli scoccò un’occhiataccia non priva d’odio.
-Sparisci, Potter- disse.
Tutti i buoni propositi di James svanirono. Si era ripromesso che si sarebbe comportato in modo diverso con Lily. Aveva intenzione di essere più gentile e di smetterla di fare il cretino davanti a lei…
Ma a quel prezzo proprio non ci stava.
-Sei molto carina quando ti arrabbi, Evans! L’aria sconvolta da pazza psicopatica ti sta proprio bene!- disse con un ghigno.
Lily alzò un sopracciglio, poi si voltò verso Remus, cercando di ignorare quell’idiota di James Potter. –Andiamo, Remus-
-Mi dispiace, ma Remus non va da nessuna parte- disse James incrociando le braccia. –Ha da fare con noi-
Lily lo guardò furiosa –Non credo proprio! Remus è Capo Scuola e deve fare il suo dovere…-
-… di Malandrino!- la interruppe James. –Quindi non verrà a fare il giro di controllo-
-Il suo dovere di Capo Scuola!- replicò Lily.
-Di Malandrino!-
-Capo Scuola!-
-Malandrino!!-
-Finiscila Potter!-
-Finiscila te! Remus non viene!-
-Ora basta, James- disse calmo Remus –Penso di poter decidere da solo quello che devo fare- c’era una punta di risentimento nella sua voce. –Finitela di fare gli stupidi. Torno subito- uscì dallo scompartimento e seguì Lily che fece una linguaccia a James.
Il ragazzo richiuse con rabbia la porta dello scompartimento e si voltò verso gli altri due che lo fissavano in silenzio, attendendo una sua reazione. James si sedette sul sedile.
-Remus e Evans sono due idioti!- sbottò e scatenò le risate dei due che erano stati zitti fino a quel momento.

-Ti prego di scusarlo, Lily- disse Remus tra uno scompartimento e l’altro.
-Ma certo… in fondo gli stupidi vanno compatiti- disse la ragazza e in quel momento aggredì dei ragazzini del secondo anno che stavano tentando di accendere un fuoco d’artificio del Dottor Filibuster nel loro scompartimento.
Remus la osservò calmo. Era davvero furiosa. Lily Evans era una persona decisamente lunatica.
Era in grado di passare velocemente da un emozione all’altra. Un attimo prima eccola lì tutta sorridente e allegra. L’attimo dopo era in grado di uccidere qualcuno a suon di testate!
Ma in fondo si era affezionato alla ragazza e le voleva davvero bene. Era una delle poche persone in grado di capirlo. Oltre a quegli altri tre cretini dei suoi amici… naturalmente!
-Avanti, James non è poi così male- disse Remus dopo che Lily ebbe buttato i fuochi d’artificio fuori dal finestrino.
-Remus, fammi un favore… non parlarmi di lui. Piuttosto, parlami di te! Come sono andate le tue vacanze??-
Remus pensò che se James non di dava una calmata Lily non sarebbe MAI uscita con lui!

Lily si lasciò ricadere pesantemente sul sedile. Aveva l’aria imbronciata e le sue amiche lo notarono subito.
-E’ passato il carrello con il cibo. Ti ho preso un’aranciata, Lily- disse Charlie tutta sorridente, passandole una lattina. Charlotte Bailey era l’altra loro compagna di stanza. Era una ragazza molto carina e dolce.
-Grazie- borbottò Lily afferrando la lattina.
-Allora…- fece Angy sedendosi accanto a lei. –Lo hai visto, eh? È per questo che sei di così cattivo umore-
-Già! È proprio così!- sbottò all’improvviso Lily –James Potter è un cretino e io lo odio!!!-
-E senti... hai visto anche Remus, quindi?- chiese Angy arrossendo.
Le altre scoppiarono a ridere. -Ih ih ih! Guardate come arrossisce Angy quando si parla di Remus!- ridacchiò Izzie.
Anche Lily e Charlie risero.
-Smettela!- esclamò Angy arrossendo ancora di più.
Lily non riuscì a smettere di ridere. Il buon umore le era tornato all’improvviso e le era bastata la compagnia delle sue amiche. Era contenta di essere di nuovo con loro. Non si era resa conto di quanto le fossero mancate, soprattutto Angy!
Guardò fuori dal finestrino con un sorriso sognante. Finalmente di nuovo ad Hogwarts.

Quando scesero dal treno, trascinate dalla folla, si divisero.
Ma Lily non se ne preoccupò. Sapeva che tanto avrebbe rincontrato le sue amiche alle carrozze. Così afferrò i suoi bagagli e si diresse tranquilla verso esse. Passò davanti ad Hagrid, il guardiacaccia, che stava chiamando a se i bambini del primo anno.
-Ciao, Hagrid!- lo salutò la ragazza con un sorriso.
-Ehi, Lil!- fece lui.
Lily raggiunse le carrozze giusto in tempo per vedere Angy salire a razzo su quella sulla quale era appena salito Remus e Izzie seguirla perché sulla stessa carrozza vi era anche Sirius.
Lily non poteva credere che le amiche l’avessero abbandonata per seguire i loro idoli.
Sempre più sbalordita vide Charlie seguirle. La dolce Charlie… quella che si preoccupava sempre per tutti e non lasciava mai indietro nessuno.
Ma che razza di amiche!
“Brave, brave! Poi facciamo i conti!” pensò Lily e salì sulla prima carrozza che le capitò. Rimase pietrificata quando vide che su quella stessa carrozza c’era anche James Potter…
Lily fece subito per andarsene, ma la carrozza partì in quel momento, costringendola a sedersi per non cadere.
Notò il ghigno soddisfatto di James. Perfetto… ora le toccava anche fare tutto il tragitto fino ad Hogwarts con lui!
CONTINUA…

DATA PUBBLICAZIONE PROSSIMO CAPITOLO: VENERDI 22 FEBBRAIO 2008, ORE 19:30 CIRCA

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Un grazie davvero speciale per aver commentato a:
Kryssy Jane Malfoy: si è vero, la stavo pubblicando anche su acciofanfiction, ma purtroppo non riesco a mandarla avanti su due siti diversi!! Mi fa molto piacere comunque che ti piace!
Cherie Lily: Ciao! Grazie di rileggerla! Sono davvero contenta!!
Rika: Bon soir! Allora, la revisione riguarda principalmente la correzione della grammatica e non la modifica della storia in se, ma credo proprio che aggiungerò situazioni nuove tra un capitolo e l’altro! Ahimé ancora non ho letto il settimo libro e quindi la mia storia non ne risentirà in alcun modo! Grazie per il tuo commento, mi fa davvero felice :D!!
Lilian Potter: piccola miaaaaaa!!! Come staiii?? Tesorina! Si è vero, è tanto che non ci sentiamo!! Colpa mia… anzi colpa della scuola e del lavoro che mi tengono iper impegnata! Cmq ieri sono riuscita a connettermi un po’ su msn ma tu non c’eri T_T! Sono arcimegafelicissima che anche tu rileggi la mia storia! E presto pubblicherò anche le altre!
Slytherin Princess: Ehi ciao!! Tranquilla, i consigli e correzioni sono ben accetti. Dunque… anzitutto non avevo idea che fosse Petunia la più grande… chissà per quale motivo ho sempre creduto che fosse Lily… (chissà cosa si aggira nei meandri della mia mente perversa?), per quanto riguarda il nome, si so che dovrebbe essere solo Lily e basta, ma ho fatto una piccola ricerca su internet e ho scoperto che Lilian viene dal latino LILIUM che vuol dire per l’appunto GIGLIO, quindi anche Lilian vuol dire giglio! Ma dato che la Row l’ha sempre e solo chiamata Lily volevo chiamarla solo così anche io, ma mi sono dimenticata di correggerlo! Sono un po’ sbadata! Grazie per il consiglio e per il commento!
Potterina_88_ : Ciaooooooo! Che bello ci sei anche tuuuu!! Sono contenta!!! Comunque… certo che ripubblico anche Nine Months! Non appena finisco di pubblicare questa! E poi mancano ancora “Starfish” e un paio di one-shot… e poi chissà se mi verrà l’ispirazione per scrivere altro!
Akira: quanti complimenti! Grazie! Comunque per quanto riguarda le ragazze e i loro idoli… bé vedrai come andrà a finire!!! Grazie ancora per il tuo commento! Baci!
Lily Black 90: Ciao!!! Grazie per il commento!! Mi fa troppo piacere!!!
Saraligorio1993: siiiii eccomi quiii!! Grazie, grazie, grazie, grazie per il tuo commento!! Un bacio!
Lyrapotter: Grazie anche a te per il commento!! Comunque, come ho detto prima, non appena finita french kiss, pubblicherò anche Nine Months!! E le altre ff che avevo cancellato!!!!




CAPITOLO II
Lily notò lo sguardo divertito di James e la cosa la mandò su tutte le furie. Come se non bastasse, ironia della sorte, c’erano solo loro due sulla carrozza, quando avrebbe potuto contenere ben cinque persone!
La ragazza incrociò le braccia e guardò fuori dal finestrino, ma poté vedere ben poco, giacché era buio e aveva anche cominciato a piovere.
Ma riuscì ugualmente a capire che stavano percorrendo un sentiero alberato.
Quel silenzio la innervosiva parecchio. Si pentì amaramente di non essersi portata il suo walkman (esistevano i walkman negli anni settanta?? Perdonate la mia completa ignoranza!). Almeno avrebbe potuto sentire un po’ di musica e ignorare completamente James Potter, che non le toglieva gli occhi di dosso!
Ma che razza di spudorato! Come si permetteva di fissarla in quel modo?? Non gli veniva in mente che poteva darle fastidio??
MALEDUCATO!
Lily sentiva di avere i nervi a fior di pelle ed era sul punto di esplodere. Se c’era una cosa che Lily Evans odiava più di ogni altra era essere fissata! La innervosiva parecchio.
Si voltò di scatto verso James, pronta a fargli la ramanzina, ma il ragazzo la precedette.
 - Hai qualcosa di diverso - disse cogliendola alla sprovvista. – Mh… forse un nuovo taglio di capelli, vero?
Lily lo fissò sorpresa. Era vero. Si era leggermente scalata i capelli, ma di così poco che nemmeno le sue amiche se ne erano accorte. Invece lui… lo aveva notato.
 - Sì - borbottò Lily arrossendo.
James sorrise. E non era il solito ghigno da playboy. Era un sorriso vero!
Ecco perché la stava fissando tanto! Ma che razza di scemo!
La ragazza rinunciò alla ramanzina e tornò a guardare al di fuori del finestrino, di colpo più calma.
All’improvviso la carrozza sobbalzò tanto forte da farla volare dal sedile e finire dritta tra le braccia di James, seduto davanti a lei.
 - Evans, alla fine hai ceduto! - scherzò lui.
 - Cretino! - sbottò Lily imbarazzata e tentando di rialzarsi, ma un altro sobbalzo la costrinse a rimanere dov’era.
Allarmata, Lily si aggrappò a James. La carrozza sembrava impazzita… continuava a sobbalzare e improvvisamente si capovolse.
I due caddero di fianco. Lily gridò, andando a sbattere contro il finestrino. James le finì addosso, facendole vedere le stelle.
Erano finiti giù per un dirupo e la carrozza continuava la sua folle corsa su un fianco, ribaltandosi di tanto in tanto.
James afferrò Lily e la strinse a se, coprendole la testa con le braccia. La ragazza nascose il viso contro il suo petto, terrorizzata.
E poi la carrozza si fermò, andando a sbattere dritta contro un albero.
I due rimasero abbracciati ancora a lungo… poi Lily ebbe il coraggio di alzare la testa e di guardarsi attorno.
Ma che diavolo era successo?! James accanto a lei non si muoveva. La ragazza si mise seduta di scatto, preoccupata.
Lo scosse.
 - Abbiamo finito di cadere? - chiese lui senza aprire gli occhi. Stava benissimo.
Lily sbuffò – Sì.
 - Credo che vomiterò tutto quello che ho mangiato sul treno - disse lui mettendosi seduto. Aveva un colorito decisamente pallido, cosa che strappò un sorriso a Lily.
Il grande James Potter, sempre impeccabile e seguito da una scia di fan, ora aveva una faccia stralunata.
Il ragazzo la guardò.
 - Stai bene? - le chiese.
Lily annuì, non aveva niente di rotto, ma si sentiva un po’ scossa.
 - E quel taglio? - chiese James indicando il taglio sul braccio di Lily.
 - Oh… me l’ha fatto il gatto di mia sorella questa mattina - rispose lei.
 - D’accordo… dobbiamo uscire di qui - disse James.
Peccato che la carrozza fosse ribaltata proprio sul fianco della porta.
James si tolse la felpa e l’avvolse attorno al braccio, poi guardò Lily. – Copriti il viso - le disse.
Lei si rannicchiò e nascose il viso tra le braccia. Con un pugno James ruppe il finestrino sopra di loro. I vetri rotti caddero a mo’ di pioggia.
Il ragazzo aiutò Lily ad uscire dal finestrino, poi la seguì.
 - Aspetta! - esclamò Lily – C’è il mio zaino nella carrozza!
James brontolò e si calò nuovamente nell’abitacolo per recuperare lo zaino di Lily.
Quando glielo porse, la ragazza lo ringraziò debolmente e se lo mise sulle spalle. I due si guardarono attorno. Erano nel fitto della foresta, decisamente lontani dalla strada e a quanto pareva nessuno si era accorto della loro scomparsa. Inoltre non avevano nemmeno le loro bacchette, chiuse nei bauli che con molta probabilità erano già ad Hogwarts.
Lily non voleva darlo a vedere, ma era terrorizzata. Cercò di rimanere lucida e di pensare a quello che potevano fare ora.
 - Rimaniamo qui - disse di getto – Verrà qualcuno a cercarci prima o poi…
 - Allora puoi aspettare pure tutta la notte qui, Evans, io me ne vado - replicò James e iniziò a incamminarsi.
Lily esitò, poi lo seguì, incespicando in una radice e imprecando.
 - Aspetta un attimo! James Potter! Fermati subito! - esclamò la ragazza, cercando di assumere un tono autoritario, ma le tremava la voce.
Lui non le diede ascolto e proseguì. Lily si bloccò. Non aveva intenzione di fare un passo di più. Aveva troppa paura.
Implorare James?? Non se ne parlava. Eppure… doveva vincere il suo orgoglio. Rimanere lì da sola era pericoloso.
 - Per favore… - disse.
James si bloccò e si voltò verso di lei – Evans, non se ne parla di rimanere qui. Sai dove siamo? Questo è l’altro lato della Foresta Proibita. Sai che vuol dire rimanere qui tutta la notte senza nemmeno le nostre bacchette?
Lily sbiancò. Non aveva proprio idea che quella fosse la Foresta Proibita. Non credeva che fosse così grande.
 - Dobbiamo risalire su. Al sentiero - disse James – E poi seguendolo arriveremo ad Hogwarts.
Lily non sembrava tanto convinta. Ma improvvisamente si accostò a James e si avvicinò parecchio a lui.
 - B-bene… andiamo… - disse il ragazzo felice di non essere uno di quelli che arrossisce facilmente. Non era mai stato così vicino a Lily.
I due iniziarono a risalire il dirupo senza parlare. Aveva smesso di piovere, ma il terreno era tutto fangoso e scivoloso, il che rendeva ancora più difficile la loro salita.
Improvvisamente Lily mise un piede in fallo e iniziò a scivolare. Cercò di aggrapparsi ad una radice sporgente, ma cadde giù, rotolando.
Si rialzò, completamente coperta di fango. I suoi capelli ne erano pieni. Sollevò lo sguardo e incontrò quello di James. Il ragazzo, appeso ad una radice, la fissava in silenzio e non sapeva se ridere o no.
 - Non riuscirò mai a salire - disse Lily affranta.
 - Ti aiuterò io - disse James e allungò una mano verso di lei. – Dai - le disse.
Lily esitò, poi afferrò la sua mano e aggrappata a lui risalì il dirupo. Con fatica e non senza qualche piccola scivolata, bloccata prontamente da James, i due si ritrovarono sul sentiero, stremati. Alla luce dei lampioni James poté meglio vedere Lily e scoppiò a ridere – Sembri un mostro di fango! - esclamò senza smettere di ridere, sperando che lei non si offendesse. Ma era davvero buffa così. Con sorpresa notò che lei sorrideva.
 - Hai ragione - disse Lily – Sono in condizioni pietose - e anche lei rise. La paura era passata.
I due si misero in cammino verso Hogwarts.

Nel frattempo Angy e le altre erano arrivate sane e salve alla scuola e ora attendevano la loro amica all’ingresso.
 - Che strano… sono arrivate tutte le carrozze, ma lei non c’è - disse Angy iniziando a preoccuparsi.
I tre Malandrini erano vicino a loro.
 - Anche James non c’è - constatò Sirius.
 - Forse ci stanno facendo uno scherzo – ipotizzò Peter.
Tutti lo guardarono come se fosse un marziano.
 - Lily non sopporta James. Non si metterebbe mai d’accordo con lui per fare uno scherzo così stupido - disse Angy.
 - Che facciamo? - chiese Charlie – Avvertiamo i professori?
 - Potremmo metterli nei guai così facendo - disse Remus.
 - Ma potremmo metterli ancora più nei guai non avvertendo i professori - disse Izzie.
Rimasero tutti in silenzio a pensare. Ma soprattutto a chiedersi cosa potesse essere successo loro.
Angy era terribilmente preoccupata per Lily ora. Cosa era successo all’amica da impedirle di arrivare lì con tutti gli altri? E se erano stati aggrediti?
 - Andrà tutto bene.
Angy sollevò lo sguardo e incrociò quello di Sirius – Se Evans è con James, non c’è niente da temere.
 - Sì… il grande James Potter - borbottò Angy, ma Sirius era così serio che si sentì un po’ rincuorata.
 - Non possiamo fare altro che aspettarli qui - constatò Remus.

Lily si strinse nelle spalle e rabbrividì. Iniziava a fare fresco e lei aveva solo una leggera maglietta a maniche corte, zuppa di fango, tra l’altro.
James si tolse la felpa e gliela porse.
 - Oh… non serve… grazie… - balbettò Lily arrossendo.
 - Ma dai! Prendila! Io sto bene così! - disse James continuando a porgerle la felpa.
Lily balbettò un “grazie” e la indossò. Era ancora calda. Ovvio… l’aveva tenuta addosso fino a cinque secondi prima.
James rise – Ti sta un po’ grande! - disse.
 - Già… ma è così calda! - esclamò Lily. Poteva avvertire l’inebriante odore di James provenire dalla felpa.
Sentì il proprio cuore iniziare a palpitare.
 “Calmati Lily…” si disse “Ma che cosa mi prende?!”
Lily iniziò una lotta interiore con se stessa. Stava accadendo qualcosa di strano, qualcosa che non capiva…
Era divisa tra due sensazioni. Una era la rabbia nei confronti di James, l’altra qualcosa che ancora non comprendeva… ma che la confondeva e parecchio…
Certo… era incredibile. Stavano passando tutto quel tempo insieme senza nemmeno litigare.
Così persa nei suoi pensieri non vide una radice che sbucava nel terreno e così v’inciampò. Finì lunga distesa.
James scoppiò a ridere, anziché aiutarla.
Lily gli lanciò un’occhiataccia. Già… era proprio quello il motivo per cui Lily non lo sopportava. Era ancora un ragazzino! Che idiota!
Lily si mise seduta. Il ginocchio le faceva un male pazzesco.
Si tirò su i jeans e vide che sanguinava. Lei ODIAVA IL SANGUE! Chiuse gli occhi e fece un respiro profondo per impedirsi di vomitare.
 - Ehi… stai bene?
Lily aprì gli occhi e si ritrovò il volto di James a pochi centimetri dal proprio. Annuì e tirò giù la gamba dei jeans.
James le porse una mano per aiutarla ad alzarsi. La ragazza l’afferrò e si tirò su, ma non riuscì a fare un passo. Un dolore secco alla caviglia la bloccò, facendole sfuggire un gemito.
Perfetto! Si era presa una storta.
 - Dove ti sei fatta male? - chiese James.
 - Non è niente… sto bene… - replicò Lily fredda – Posso camminare benissimo!
Fece un passo e dovette piegarsi portandosi una mano alla caviglia. Le faceva troppo male.
 - Mi sa proprio che hai preso una bella storta - disse James – Non puoi camminare così - si fece pensieroso – Be’, non è un problema! Ti porterò io!
 - Cosa?! - esclamò Lily – N-no, Potter… non ci pensare nemmeno…
Ma James l’aveva già afferrata e caricata sulla schiena.
 - James Potter! Mettimi giù immediatamente! - esclamò Lily arrossendo furiosamente.
 - D’accordo. Ti lascio qui e me ne vado - disse James calmo.
Lily non replicò, allora il ragazzo si mise in cammino con un sorriso. Lily era una piuma, non avrebbe fatto alcuna fatica a portarla fino ad Hogwarts.

Angy si guardava continuamente intorno, sperando di veder arrivare Lily da un momento all’altro.
Ora era seriamente preoccupata.
Cielo! Ma dove poteva essere finita?! Lily era la sua migliore amica. Non poteva immaginare di vivere senza di lei.
 - Ehi! Ma quelli non sono loro?! - esclamò all’improvviso Izzie.
Angy spalancò gli occhi. Ma sì!
Quelli erano proprio Lily e James. Angy iniziò a correre nella loro direzione.
Era così preoccupata per Lily che non fece nemmeno caso al fatto che James stava portando la sua amica in braccio.
 - Lily Evans! Dove diavolo eri finita?! - gridò Angy.
James mise giù Lily.
 - Mi dispiace, Angy, ma la nostra carrozza è finita giù per un dirupo e…
 - Non puoi capire quanto ero preoccupata! - esclamò Angy.
 - Scusami, Angy.
Le due si abbracciarono.
 - Ehi! - Sirius diede una pacca a James – Tutto bene? - chiese.
 - Certo - disse James. Lanciò un’occhiata a Lily – Be’, sei con loro ora, io vado - le disse prima di allontanarsi con gli altri Malandrini.
Lily rimase a fissarlo in silenzio mentre entrava nel castello.
 - Lily! - esclamò Izzie – Potter ti ha portata fino qui sulle spalle!
 - Mi sono storta una caviglia - spiegò Lily.
 - Questa non è la tua felpa - soggiunse Angy.
Lily arrossì –Smettetela! Mi state facendo l’interrogatorio?!
Le sue amiche risero, sollevate di vedere che era viva e vegeta!
- Andiamo - disse Angy passandole un braccio attorno alla vita e sorreggendola – Hai bisogno di un bel bagno!
 - Un momento… - fece Lily lanciando un’occhiataccia a tutte e tre – E’ colpa vostra se sono ridotta in queste condizioni!
 - Cosaaa?! - esclamò Izzie strabuzzando gli occhi
 - Che vorresti dire? - fece Angy.
 - Siete salite sulla carrozza con Black e Remus senza preoccuparvi di dove fossi finita! - sbottò Lily.
Izzie e Angy si scambiarono un’occhiata colpevole. Charlie invece guardò innocentemente la rossa.
 - Hai ragione, Lily. Mi dispiace tanto… - disse seriamente dispiaciuta. – Siamo state davvero delle stupide e faremo di tutto per farci perdonare!
 - Ehi un momento… avrei da ridire sul “di tutto” - fece Angy torva.
Lily non poté fare a meno di sorridere. La solita vecchia Angy. Ma in fondo come poteva essere arrabbiata con lei? Le voleva così bene. Era l’unica persona a cui poteva raccontare ogni cosa e, sì, a volte faceva delle stupidaggini, come quella sera, ma non era colpa sua… era la sua natura impulsiva a spingerla a fare certe cose.
Che mondo sarebbe stato senza di lei??
 - Dai, ragazze… non importa… - disse Lily – Avanti… andiamo… credo di avere qualcosa di strano nella maglietta… mi prude tutta la schiena
E finalmente scoppiarono tutte in una bella risata liberatoria.

Era strano risvegliarsi nel letto a baldacchino ad Hogwarts, dopo tre mesi passati nel proprio letto, nella propria casa.
Però era una bella sensazione trovarsi lì…
Il fissare le tende rosse, ascoltando il respiro leggero delle sue compagne di stanza che ancora dormivano… pensare alla colazione che l’attendeva e alle lezioni del giorno… tutto quello le era mancato.
La vita allegra e caotica di Hogwarts… persino il suo odore… che sapeva di antico e magico… forse un po’ stantio ma comunque buono e confortevole… come l’odore della propria casa che ti travolge non appena vi entri dopo una brutta giornata fuori, e ti senti subito meglio.
Si chiese come avesse potuto resistere tre mesi lontano da lì. Fece un sospiro. Ma ora era tornata, finalmente.
Prese una ciocca dei suoi capelli rosso scuro e l’annusò. Dopo tre o quattro shampoo, finalmente il cattivo odore del fango se n’era andato. Profumavano di fragola ora. Il suo shampoo preferito.
Sorrise, sentendosi bene come non mai.
 - Ma sei scema? Sorridi da sola? - biascicò una voce.
Si voltò. Angy, nel letto accanto al suo, sdraiata a pancia in sotto, la fissava con un solo occhio aperto. I suoi lunghi capelli scuri formavano dei disegni disordinati sul cuscino.
Sbadigliò.
Lily le sorrise e le mandò un bacio con la mano per augurarle il buongiorno.
Angy afferrò l’immaginario bacio con la mano e se lo portò sulla guancia, sorridendo.
 - Allora… me lo dici perché sorridi? - chiese poi.
 - Sono felice di essere qui - sussurrò Lily e sorrise nuovamente.
 - Già… Hogwarts… i compiti, i prof, gli incantesimi, lo studio pesante, gli ottimi piatti della cucina… la prima colazione al mattino… la colazione? - fece Angy voltandosi sulla schiena e stiracchiandosi. Guardò il suo orologio da polso. – E’ ora di alzarsi, cocca - disse.
Ma non ci fu bisogno di dirlo. Lily era già in piedi e stava prendendo la propria divisa nel cassettone.
 - Come va la tua caviglia? - chiese Angy raggiungendola.
 - Meglio, posso camminare ora - rispose Lily.
Angy sorrise. Poi si voltò a guardare Izzie e Charlie.
 - Ma guarda come dormono - borbottò –I o dico che ci vuole un bel risveglio - tirò fuori la sua bacchetta e la puntò contro Izzie – Aqua - sussurrò con un ghigno.
Sopra la testa di Izzie apparve un secchio pieno d’acqua gelida. Con un colpetto di bacchetta Angy glielo rovesciò addosso.
Izzie si svegliò di soprassalto e si mise seduta di scatto.
 - MA CHI E’ STATO?! -
Il suo urlo bastò a svegliare anche Charlie.

Dei quattro Malandrini Peter era l’unico già in piedi. Stava indossando la sua divisa e intanto osservava sconcertato i suoi compagni, chiedendosi come si potesse dormire in certe condizioni.
Sirius era praticamente quasi nudo. Indossava solo un paio di boxer che avrebbero fatto impazzire le sue fan. Era sdraiato obliquamente sul letto e la sua testa penzolava oltre il bordo. Per completare l’opera la sua bocca era spalancata e respirava molto rumorosamente. Ogni tanto nel ripeteva il nome di diverse ragazze.
James era abbracciato al suo cuscino, con indosso solo una canottiera e un paio di boxer e russava alla grande. I suoi capelli erano più spettinati che mai. Lui invece ripeteva in continuazione il nome di Lily.
Infine Remus. Remus era perfettino da sveglio e casinista da dormiente. I suoi cuscini erano caduti a terra. E le lenzuola penzolavano in parte a terra e in parte erano attorcigliate attorno ad una sua gamba. Sdraiato sulla schiena, stava con le braccia spalancate e un aria beata sul viso.
Solo il letto si Peter era in ordine. Il ragazzo lo aveva già rifatto, nonostante non ce ne fosse bisogno, giacché ci avrebbero pensato poi gli elfi domestici.
Ma ormai era la forza dell’abitudine. Si allacciò la cravatta e si guardò nel lungo specchio della loro stanza.
Guardò nuovamente i suoi amici e si chiese se fosse il caso di svegliarli. In fondo erano quasi le otto, ora in cui veniva servita la colazione. E i tre, che erano decisamente famelici, non lo avrebbero mai perdonato se avesse fatto perdere loro il pasto più importante della giornata.
Si avvicinò cauto a Sirius e lo scosse.
 -Emh… Sirius… sono quasi le otto- disse.
Ricevette un grugnito in risposta. Allora decise di tentare con James. Il ragazzo mugugnò e lo minacciò di trasformalo in un secchio della spazzatura se non lo avesse lasciato in pace.
Con un sospiro Peter si diresse verso Remus, sperando che almeno lui si svegliasse.
Ma non fu così fortunato. Remus borbottò un “altri cinque minuti” e si girò su un fianco, dandogli le spalle.
Peter si diresse verso la porta –Be’, fate come vi pare!- sbottò –Ma non dite che non ho provato a svegliarvi!- e sbatté la porta così forte da farli svegliare tutti e tre con un sussulto.
 -Ma cosa…- biascicò James confuso –Mamma… che ore sono?- credeva di essere ancora a casa sua.
 -Quasi le otto, caro- disse Sirius con la voce in falsetto.
James lo guardò a lungo, poi si mise gli occhiali –Ah… sei tu- disse. Si stiracchiò e scese dal letto, imitato da Remus, che sembrava più uno zombie che il Capo Scuola.
Sirius si fiondò verso il bagno prima che potessero raggiungerlo i due amici, ma James si lanciò a sua volta verso la porta.
Iniziarono a spintonarsi, cercando di avere la meglio sull’altro. Alla fine caddero entrambi nel bagno e Sirius diede anche una testata contro il bidè.
James scoppiò a ridere, piegandosi su se stesso.
 -Ti sei fatto male, Sirius?- chiese Remus, aiutando l’amico ad alzarsi.
 -Vedo tante stelle- rispose Sirius, sbattendo ripetutamente le palpebre.
Remus scosse la testa, rassegnato. Poi assegnò dei turni, affinché la mattina non si ammazzassero tra di loro per la lotta al bagno. Naturalmente il primo turno toccava a lui!
Poco dopo, lavati e vestiti, diedero una sistemata alle loro stanze per alleggerire il lavoro degli elfi domestici, che erano così carini da dargli da mangiare tutte le volte che volevano.
 -Bene, possiamo andare- disse James, già pregustando la colazione.
 -Aspetta- borbottò Sirius davanti allo specchio, mentre litigava con la sua cravatta. Sette anni che la portava e ancora non aveva imparato a metterla.
Era uno spasso ogni mattina vederlo mentre rischiava di strangolarsi con le sue stesse mani.
 -Lascia, faccio io- sospirò Remus come ogni mattina.
Sirius gli porse volentieri la propria cravatta e attese pazientemente che gliela mettesse. Poi gli fece un gran sorriso e gli diede una pacca sulla spalla –Grazie, Rem- disse come ogni mattina.
I tre raggiunsero la Sala Grande e trovarono un Peter molto imbronciato che faceva colazione da solo.
Sirius si sedette accanto a lui.
 -Ehi, Peter! Buongiorno!- esclamò afferrando un grosso muffin al cioccolato.
Peter si limitò a lanciargli un’occhiataccia.
 -Peter, tutto bene?- chiese James sedendosi davanti a lui.
Peter li guardò incredulo. Ma come potevano parlargli così tranquillamente dopo il modo in cui l’avevano trattato quella mattina?
 -Hai forse dimenticato che hai minacciato di trasformarmi in un secchio della spazzatura??- disse Peter infervorato.
James si scambiò un’occhiata sorpresa con Sirius.
 -Non ricordo, Peter… davvero l’ho fatto?- chiese poi James al suo piccolo amico.
 -Sì! Ho provato a svegliarvi… a tutti e tre… ma mi avete trattato male!- disse Peter seriamente offeso –Poi ve la prendete con me se non fate in tempo a fare colazione!-
 -Ci dispiace molto, Peter- disse Remus serio.
James e Sirius annuirono, ma si vedeva chiaramente che stavano cercando di trattenere le risate.
Peter sbuffò –Non importa- borbottò.

Lily bussò alla stanza dei Malandrini. Voleva restituire la felpa a James, ma nessuno venne ad aprirle. Dovevano essere già scesi a colazione.
 “Be’… gliela restituirò dopo le lezioni” pensò lasciando la felpa nella propria stanza e raggiungendo la Sala Grande con le sue amiche.

 -Ehi, James, guarda chi arriva- disse Sirius con un ghigno, indicando la porta della Sala Grande con un cenno della testa.
James si voltò e come in una scena a rallentatore vide Lily fare la sua comparsa. La fissò imbambolato trovandola, in quel momento, la cosa più bella che avesse mai visto.
La osservò regalare un meraviglioso sorriso ad una loro compagna e ridere e scherzare con Angy.
La luce del sole illuminava i suoi lisci capelli rosso scuro e il suo meraviglioso volto. Accidenti se era bella e… la sera prima lui l’aveva portata sulle spalle.
Sorrise come un ebete ripensandoci.
Sentirla così vicino… il suo calore sulla schiena…
La ragazza gli lanciò un’occhiata e accennò un mezzo sorriso, prima di sedersi al tavolo con le sue amiche.
Sirius agitò una mano davanti a James che si voltò verso di lui, senza però perdere la sua espressione ebete.
Sirius scosse la testa.
 -Sai, James- disse Remus versandosi del succo d’arancia –Penso che dovresti andare da lei e chiederle come sta… non si era forse storta una caviglia?-
James parve ridestarsi. –Sì! Hai ragione!-
Si alzò quasi automaticamente e quasi non finì a terra, inciampando nella panca.
Sirius e Remus cercarono di trattenere le risate.
James si avvicinò a Lily e in un gesto incondizionato si passò una mano tra i capelli, cosa che la ragazza detestava.
 -Ciao, Evans- disse James.
 -Ciao- fece lei seria.
 -Emh… come stai oggi?- chiese James.
Lily lo fissò confusa. Ma che diavolo aveva? In genere era sempre così sicuro di sé e sempre con la battuta pronta, ora era impacciato e nervoso.
Era davvero la persona più strana che Lily avesse mai conosciuto.
 -Bene… grazie… ti avevo riportato la felpa, ma eravate già scesi- rispose Lily.
 -Non fa niente, puoi tenerla… cioè! Voglio dire… puoi restituirmela dopo le lezioni… bene… ok… sì… ora vado, volevo sapere come stai… ciao…-
James tornò dagli altri Malandrini, che se la ridevano, a passo di robot, sotto lo sguardo allibito di Lily e quello divertito delle sue amiche.
 -Ma che ha? È matto?- fece Lily parecchio confusa.
Angy si scambiò un’occhiata con Charlie e Izzie e le tre scoppiarono a ridere.
 -Perchè ridete??- chiese Lily –Voi sapete che cos’ha Potter? E dai! Me lo dite??-


CONTINUA

PUBBLICAZIONE PROSSIMO CAPITOLO: MERCOLEDI’ 27 FEBBRAIO ORE 19:30 CIRCA.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Grazie grazie grazie a tutte per aver commentato! Scusate se non vi ringrazio singolarmente ma vado tanto di fretta!! Baci

CAPITOLO III
Una delle materie che Lily più preferiva era Pozioni. Inutile negare quanto fosse brava in quella materia! Certo, era brava anche in tutto il resto, ma per Pozioni aveva una vera e propria passione.
Quella mattina, mentre erano a colazione, e dopo aver assistito all’esilarante scenetta offerta da James, la McGranitt, direttrice dei Grifondoro, passò a dare l’orario a tutti.
Lily prese quello del settimo anno e i suoi occhi si illuminarono. Prime due ore di quella mattinata: Pozioni. Quando vide la classe con cui avrebbero diviso il corso non fu più così tanto felice… Serpeverde. E avrebbero diviso con loro anche il corso di Trasfigurazione e Storia della magia.
Ma che gioia…
Sospirò rassegnata. In fondo doveva stare nella stessa classe e respirare la stessa aria di James Potter, che poteva fare una classe di Serpeverde?
Finì di mangiare il suo pane tostato con marmellata e lanciò un’occhiata vacua a Angy che le agitò la mano davanti.
 -Lilian Evans, ci sei?- fece Angy.
Lily non fece in tempo a rispondere perché una vocetta la interruppe.
 -Angy!-
Una ragazzina di undici anni si gettò tra le braccia di Angy, con aria imbronciata.
 -Penelope, che succede?- chiese Angy.
La ragazzina, che aveva lunghi capelli biondi e occhi verdi iniziò a piagnucolare. –Pat mi tira il cibo addosso, come al solito!-
Angy vide un’altra bambina venire verso di loro. Era identica alla prima, tranne per il fatto che aveva i capelli più corti.
 -Patricia! Quante volte ti ho detto di non tirare il cibo a tavola?? È da maleducati!- la rimproverò Angy.
Guardò le due gemelline, tranquilla. In fondo doveva avere pazienza con le sue due sorelline, le aveva viste crescere e le conosceva bene!
Penny era graziosa e dolce, anche molto timida. Pat aveva una tale lingua lunga! Non stava mai zitta! Ed era anche un po’ maschiaccio. Aveva già annunciato che al secondo anno avrebbe fatto il provino per entrare come cacciatrice nella squadra di Quidditch. Come Angy d’altronde, che faceva parte della squadra dal terzo anno. Il suo era un vero e proprio talento naturale!
 -Ma Angy…- protestò Pat. E Angy sapeva già cosa stava per dire. Che Penny era una secchiona insopportabile e che era così divertente prenderla in giro! Ma zittì la sorellina con lo sguardo.
 -Avanti, tornate a fare colazione come persone civili! E comunque, Penny, ogni tanto vai a lamentarti anche da Seth, perché vieni sempre da me?-
Penny lanciò un’occhiata al loro fratello sedicenne, che scherzava e rideva con i suoi amici, poi tornò a guardare Angy con sguardo supplichevole.
 -D’accordo… hai ragione… Seth è peggio di Pat…- disse Angy.
Penny sorrise, poi si allontanò con la gemella, continuando a litigare. Angy le osservò rassegnata. Be’… in fondo si volevano bene…
Sentì Lily ridere.
 -No comment!- disse Angy strabuzzando gli occhi.
 -Ma dai! Mi piace la tua famiglia!- esclamò Lily. –Non ci si annoia mai con le tue sorelle e tuo fratello!- e rise nuovamente, poi vide che lo sguardo dell’amica si era fatto cupo.
 -Angy… tutto bene?- chiese Lily d’improvviso seria.
 -Sì!- disse Angy, abbozzando un sorriso –Tutto bene…-
In quel momento suonò la campanella che annunciava l’inizio delle lezioni. Tutti gli studenti lasciarono, chi controvoglia, chi con ancora il boccone in bocca come Sirius, la Sala Grande e si diressero verso le aule per le lezioni.
Tutti i Grifondoro e Serpeverde del settimo anno scesero nei sotterranei. Lily si guardò attorno e vide Severus Piton che se ne stava in disparte con aria torva.
Quel ragazzo era sempre di cattivo umore, santo cielo! In più era continuamente preso di mira dai Malandrini, per via del suo carattere chiuso. Lily cercava di aiutarlo, anche in qualità del suo ruolo di Prefetto, ma lui era di una tale antipatia che a volte le risultava difficile.
Voltandosi, la ragazza vide James ghignare e dare una gomitata a Sirius, indicando poi con la testa Piton. Sirius ghignò a sua volta e annuì.
Bene… ne stavano escogitando un’altra delle loro. Doveva tenerli sott’occhio! E sperava anche che Remus facesse la sua parte, anche se quelli erano i suoi migliori amici.
Lily disse a Angy di tenerle il posto vicino a lei, poi raggiunse i quattro Malandrini e puntò minacciosa un dito contro James.
 -Ti ho visto, Potter!- gli disse –So che hai in mente qualcosa! Ma non ti conviene fare lo stupido!-
James alzò un sopracciglio.
 -Rilassati, Evans. E fatti vedere da qualcuno bravo: essere convinti di poter leggere nel pensiero altrui non è da persone normali!- disse con un ghigno.
Ecco, era tornato il solito James Potter. Per un attimo Lily si era chiesta dove fosse finito. Lo guardò furiosa. Poi girò sui tacchi e corse in classe.
Si sedette accanto ad Angy e sbatté i libri sul banco, facendo sobbalzare l’amica.
Angy, solo guardandola in volto, capì che non era aria e così non fece domande.
Lumacorno era appena entrato in classe. Per prima cosa ritirò i temi che aveva assegnato loro per le vacanze. Lesse quello di Lily e la lodò ad alta voce, facendola arrossire per l’imbarazzo.
Izzie e Charlie per il resto della lezione non fecero altro che prendere in giro l’amica, imitando Lumacorno che la lodava.
Inutili tutti i tentativi di Lily di zittirle.
Lumacorno diede alla classe il bentornato e espose il programma di quell’anno. Poi passò alla spiegazione di una pozione che Lily trovò semplicissima. L’aveva già studiata quell’estate dato che non aveva niente da fare.
Dall’altra parte della classe, nel frattempo, Sirius e James, anziché ascoltare la lezione, stavano mettendo in atto qualche scherzo crudele da fare a Piton.
Era più forte di loro, non potevano resistere senza torturarlo almeno una volta al giorno.
A volte Remus suggeriva loro qualche tattica, ma da quando era diventato Prefetto qualcosa era cambiato. Ora si limitava solo a fissarli e magari a sorridere divertito. Ma niente di più. Almeno non interveniva, a parte quando Lily era in vista, allora si metteva tra James, Sirius e Piton e intimava ai due amici di finirla, o li avrebbe trasformati in un servizio da tè. Allora i due lasciavano in pace Piton e prendevano in giro Remus.
Eh sì… Lily Evans faceva paura persino a lui, quando era arrabbiata.
 -Potremmo…- fece James pensieroso –Fargli spuntare due orecchie da coniglio e anche due dentini da castoro…-
Lui e Sirius scoppiarono a ridere, nascondendosi sotto il banco per non farsi sentire da Lumacorno, poi riferirono il loro piano a Remus e Peter. Quest’ultimo rise tutto contento all’idea, Remus accennò un sorriso, ma disse che sarebbe stato solo a guardare.
Quando le due ore di Pozioni finirono i quattro Malandrini lasciarono la stanza e attesero Piton nell’ingresso. Sirius aveva optato per il cambio dell’ora, proprio quando il corridoio pullulava di studenti. Una vera e propria cattiveria.
 -Eccolo…- sussurrò Peter, vedendo arrivare la loro vittima.
James puntò la bacchetta contro Piton e sussurrò l’incantesimo. Subito un paio d’orecchie da coniglio si fecero largo tra i suoi capelli, al posto delle orecchie vere, e gli incisivi gli si allungarono di almeno un centimetro.
I Malandrini scoppiarono in una risata fragorosa, seguiti da coloro che assistettero alla scena. Fortuna volle che Lily non fosse nei paraggi in quel momento, già piazzata nella classe di Storia della Magia.
Sirius e James si diedero il cinque, continuando a ridere e accogliendo gli applausi degli studenti con un inchino.
 -Emh… ragazzi…- fece improvvisamente Peter preoccupato.
Piton si era liberato delle orecchie e degli incisivi troppo lunghi e ora li guardava infuriato. James e Sirius smisero di ridere. Piton aveva tirato fuori la sua bacchetta.
I quattro Malandrini indietreggiarono, poi iniziarono a correre, inseguiti da un Piton talmente incavolato da lanciare maledizioni a casaccio, senza nemmeno riuscire a colpirli.
Peter squittiva terrorizzato, James e Sirius ridevano a più non posso, e Remus ridacchiava divertito. Corsero così tanto che credettero di essersi persi le gambe nel tragitto per quanto non le sentivano più.
Ma erano tuttavia riusciti a seminare Piton.
Si fermarono a riprendere fiato. James e Sirius avevano ancora la forza di ridere, nonostante il fiatone.
Peter aveva gli occhi fuori dalle orbite. E Remus, piegato con le mani sulle ginocchia, sorrideva.
 -Ragazzi! Accidenti!- disse poi guardando l’orologio –Siamo in ritardo a Storia della Magia!-
I quattro ricominciarono a correre e si lanciarono nella classe di Storia della Magia. La lezione era già iniziata.
Entrarono, chiedendo scusa al professore, che rimase impassibile, e si sedettero ai banchi rimasti vuoti.
Ricevettero occhiatacce sia da Lily che da Piton. La prima perché disapprovava il loro comportamento, il secondo li guardò con odio.
 -Questa volta siamo nei casini- disse Peter.
 -Ma smettila!- fece Sirius dandogli una pacca sulla spalla e mandandolo a faccia avanti sul banco. –Non dirmi che hai paura di Mocciosus!-
 -Dai, Peter! Quello è talmente accecato dalla rabbia che non vede nemmeno dove lancia le maledizioni- disse James tranquillo.
Ad una prima occhiataccia di Ruf stettero finalmente in silenzio.
La lezione fu di una noia mortale, come al solito del resto. Sirius non fece altro che sonnecchiare, James a fare areoplanini di carta. Persino Remus aveva rinunciato ad ascoltare la lezione.
Finalmente un’ora dopo la campanella suonò. Tutti si lasciarono sfuggire un sospiro di sollievo e corsero letteralmente fuori dalla classe.
 -Remus- fece il tono autoritario di Lily. Il ragazzo gelò sul posto. Quando Lily usava quel tono significava guai in vista –Dobbiamo parlare-
Remus si voltò verso di lei e annuì sconfitto.
Lanciò un’occhiata agli altri e seguì la ragazza in un’aula vuota. Sapeva già che gli toccava una ramanzina con i fiocchi.
 -Remus, posso sapere che avete combinato prima di entrare in classe?- fece Lily severa e incrociando le braccia.
 -Era solo uno scherzo innocente, Lily…- spiegò Remus.
 -Come immaginavo. Quand’è che Potter e Black si decideranno a lasciare in pace Piton? E perché tu, che sei Capo Scuola, non li hai fermati? Remus, capisco che sono tuoi amici, ma non puoi continuare a favoreggiarli così!- disse Lily.
 -Lily, senti…- iniziò a dire Remus, ma la ragazza lo interruppe.
 -Non ci sono scuse Remus- disse –Devi iniziare a fare il tuo dovere, o… o… sarò costretta a fare rapporto alla McGranitt-
Remus rimase in silenzio. Un colpo così basso da parte di Lily proprio non se lo aspettava. Ma probabilmente la ragazza ne aveva fin sopra i capelli di quella storia.
 -Mi dispiace, Lily- disse.
 -Remus, ti voglio bene, e sei mio amico, lo sai- disse la ragazza –Anzi, il mio migliore amico, direi-
 -Lo so- fece Remus –Anche tu sei la mia migliore amica-
I due si sorrisero.
 -Bene! E ora andiamo a dare a Black e Potter la punizione che si meritano!- esclamò Lily.
Remus sapeva che non era il caso di opporsi, ma sapeva anche che James e Sirius non gliel’avrebbero fatta passare liscia.

 -Non ci posso credere, Remus!- esclamò James, camminando su e giù per la Sala Comune come una mantide religiosa infuriata. –Ma come hai potuto darci una punizione!-
Sirius se ne stava stravaccato sul divano e non diceva nulla.
 -Hai dato retta a quella stupida di Evans! Remus, davvero non ci credo!- esclamò James. –Credevo fossimo amici!-
 -James, non fare il cretino! L’amicizia non si basa su certe cose!- sbottò Remus scattando in piedi –Sono stanco di sentire queste stupidaggini! Perché piuttosto non provi un po’ a crescere!-
James lo guardò sbalordito. Remus non era mai stato così tanto arrabbiato.
 -A… a crescere??- esclamò James.
 -Sì! Non pensi che sia per questo che Lily non vuole uscire con te! Perché sei ancora un ragazzino! Cerca di crescere, James!- disse Remus.
Lasciò la Sala Comune, infuriato.
James guardò Sirius, incredulo –Hai sentito che ha detto?-
Sirius si limitò ad annuire, tranquillo.
 -Anche tu pensi che abbia ragione, eh?- sbottò James. –Incredibile! Ma senti un po’ da dove arriva la predica! E tu, Peter? Che ne pensi?-
 -Be’…- fece Peter –Magari piaceresti di più a Evans se la smettessimo di fare gli scherzi…-
 -Perfetto! Ma che razza di amici mi ritrovo!- sbraitò James, prima di lasciare a sua volta la Sala Comune.
Peter rimase in silenzio, preoccupato. Era la prima volta che litigavano così seriamente. E lo capiva dal fatto che Remus era letteralmente fuori di se… e Remus John Lupin non era mai fuori di se!
 -Non preoccuparti- disse Sirius tranquillo, capendo cosa stava pensando Peter. –Non è poi così grave, questa sera faranno pace, ne sono sicuro-
In quel momento entrarono nella Sala Comune Angy e Izzie che stavano chiacchierando animatamente e ridendo.
Sirius si mise seduto –Ehi Carpenter!- esclamò –Che fai questo pomeriggio?-
Angy alzò un sopracciglio –Che vuoi?- fece sospettosa.
 -Be’… pensavo che se i ragazzi mi lasciano la stanza libera potremmo…- Sirius non finì la frase perché Angy gli aveva tirato un vaso addosso.
Il ragazzo si piegò giusto in tempo per evitarlo.
 -Sei un maniaco, Black!- esclamò Angy rossa in volto dalla rabbia. Era pronta a tirare fuori la bacchetta, ma ci ripensò ricordando che Lily detestava i “duelli”.
Salì le scale che portavano al dormitorio femminile come una furia. Izzie esitò, prima di seguirla. Tanti pensieri si affollavano nella sua testa. Black ci aveva provato con Angy, ignorando lei. Fantastico! Non aveva alcuna speranza con l’affascinante Malandrino, allora!
Angy notò la sua aria afflitta.
 -Tranquilla- disse –Black è un cretino. Lo diceva tanto per dire. Vedrai che questa sera si sarà già dimenticato di avermi fatto una tale proposta! Ma dico io… come si è permesso…- aggiunse ancora arrabbiata.
 -Comunque, Izzie, non capisco come faccia a piacerti un tale soggetto! È un vero e proprio dongiovanni! Uno di quelli che non sa nemmeno cosa sia la fedeltà! E con le ragazze ci sta giusto il tempo per divertirsi e fare il porco comodo suo!- esclamò poi.
Izzie scosse la testa –Tu non puoi capire, Angy- mormorò e uscì dalla stanza.
A lei piaceva Sirius Black fin dal primo anno! Fin dal momento in cui lo aveva visto. Osservò il braccialetto di cuoio, consunto, che aveva al polso. Fin da quando le aveva regalato quello.
Eppure, nonostante fosse una bella ragazza, in sette anni non si era mai accorto di lei più di tanto…
Izzie sospirò e scese in Sala Comune, trovandola vuota. I Malandrini se n’erano tutti andati.

Quella sera Angy e Sirius scoprirono entrambi di aver sbagliato le loro supposizioni. Remus e James non avevano affatto chiarito. Sedevano ai lati opposti del tavolo senza nemmeno guardarsi, e per di più James non parlava nemmeno con Sirius e Peter.
Sirius concluse che Remus aveva ragione quando diceva che James era un ragazzino.
Angy si sbagliava, perché Black non fece altro che infastidirla per tutta la serata, chiedendole addirittura di infrattarsi da qualche parte se non le piaceva la sua stanza. A quel punto Angy gli aveva mollato uno schiaffo. Ma il Malandrino non demordeva.
Quando Sirius Black puntava una ragazza, non c’era niente che poteva fargli cambiare idea. E avrebbe fatto di tutto per avere quella ragazza.
Ora Angy era la vittima prescelta, una delle poche ragazze che non subiva il suo fascino. Forse era per questo che l’aveva scelta. Sarebbe stato divertente cercare di conquistarla. Poteva essere una bella sfida.
Sirius ghignò. Angy lo ignorava, infastidita.
E Izzie stava sempre più male… e quasi che ce l’aveva con Angy. Anche se non c’entrava niente in fondo. Anzi, c’entrava. Era l’oggetto dei desideri di Sirius Black e quindi c’entrava eccome!
 -Izzie, che hai da guardarmi a quel modo?- chiese Angy in modo poco gentile. Era sempre stata impulsiva e si scaldava subito. Anche per un semplice sguardo torvo.
 -Niente- replicò Izzie guardando da un’altra parte.
 -Izzie, non starai pensando che sia colpa mia se Black mi importuna così??- esclamò Angy stupefatta.
Izzie non rispose, si limitò ad alzare le spalle.
 -Non posso crederci! Ma sei scema?- sbottò Angy, mentre Lily tentava, inutilmente, di calmarla. –E cosa c’entrerei io??-
Gli altri studenti, attirati dal tono di voce alto di Angy, si girarono verso di loro. Compresi i Malandrini.
 -Angy… smettila…- sussurrò Lily –Ti stanno guardando tutti-
 -E che guardassero!- fece Angy alzandosi da tavola e lasciando la Sala Grande.
Lily sospirò. Perfetto! Angy e Izzie ora avevano litigato e sapeva che quella notte non avrebbe dormito nessuna.
Aveva notato, però, che anche tra i Malandrini le cose non andavano tanto bene.
Remus e James mangiavano da soli, distanti almeno tre metri l’uno dall’altro. Lily sapeva il perché. Avevano sicuramente litigato a causa della punizione che Remus aveva dato a Sirius e James.
Per un attimo la ragazza si sentì afflitta dai sensi di colpa. In fondo era stata lei a costringerlo. Poi si disse che aveva fatto la cosa giusta. Non potevano andare avanti così! Era assurdo! A diciassette anni non ci poteva comportare ancora come dei bambini, e Potter era davvero un bambino!
Lily si alzò e si andò a sedere accanto a Remus.
 -Ciao- disse lei con un sorriso.
Remus abbozzò a sua volta un sorriso –Ciao- disse, poi tornò a dedicarsi alle sue patate al forno.
 -Come va?- chiese Lily.
 -Be’… lo puoi vedere da te- rispose Remus. Il suo tono non era arrabbiato. Sembrava più che altro… stanco.
 -Mi dispiace, Remus… io…-
 -Non devi scusarti. James deve darsi una calmata… e decidersi a crescere!- disse Remus.
Lily sorrise –Si sistemerà tutto- disse –James Potter sarà anche un cretino, ma ha molto a cuore i suoi più cari amici e quelli siete voi! Non resisterà a stare lontano da te ancora a lungo!-
Remus rise. Lily aveva ragione. James soffriva la solitudine in una maniera incredibile. Quell’estate lo aveva bombardato di lettere. Gliene mandava almeno due al giorno. Certo, gli faceva piacere, ma dopo un po’ diventava stressante sentire quel gufo argentato che becchettava contro la finestra della sua stanza.
Ora, ripensandoci, gli venne da ridere. Ma non c’era niente da ridere in fondo. Questa volta James sembrava davvero infuriato.
 -Grazie, Lily- disse Remus.

Nel frattempo, James osservava con occhio critico i due, fomentando sempre più. Non poteva sentire i loro discorsi. Vedeva solo che Lily scherzava e rideva con Remus. CON REMUS! E la cosa lo faceva letteralmente impazzire! Un motivo in più per avercela con… il suo ex amico!
Remus si sentì un po’ troppo osservato e si voltò, ma proprio in quel momento James era tornato a fissare il suo piatto.
Remus si guardò ancora attorno, prima di decidere che doveva essersi trattato di una sua impressione.
CONTINUA

PUBBLICAZIONE PROSSIMO CAPITOLO LUNEDI' 3 MARZO, ORE 19:30 CIRCA (minuto più... minuto meno XD)

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Ringrazio per aver commentato lo scorso capitolo:
Potterina_88_
Lily Black 90
Ricachan89
RedRon
Lyrapotter
Lilian Potter
Scusate per il ritardo con cui ho pubblicato questo capitolo... ho avuto diversi contrattempi!!
CAPITOLO IV
Lily proprio non capiva la reazione di Angy. Sì, era sempre stata una testa calda e si infervorava per un niente, ma ultimamente era strana.
Ora salendo le scale che portavano al dormitorio femminile, sperava di trovare l’amica nella loro stanza.
Si fermò davanti alla porta. Sentiva dei singhiozzi provenire dall’interno e se ne sorprese. Angy non era una persona dalla lacrima facile e soprattutto non piangeva mai per un litigio. C’era qualcosa che non andava. Qualcos’altro la turbava.
Lily entrò cauta nella stanza. Angy era seduta sul letto, dando le spalle alla porta. Le sue spalle erano scosse da tremiti. Lily le si sedette accanto.
Le faceva male vedere i grossi lacrimoni che cadevano e rotolavano lungo le guance dell’amica. Angy smise di singhiozzare e si voltò dall’altra parte.
 - Angy… cosa c’è che non va? - chiese Lily cingendole le spalle con il braccio – Senti… lo so che non è per il litigio con Izzie. Sono la tua migliore amica e sai che con me ti puoi confidare… Angy… io voglio condividere con te ogni gioia e dolore… quindi parla, sfogati…
 - La… la compagna di mio padre aspetta un bambino… - disse con voce tremante Angy.
Lily rimase in silenzio. La madre di Angy se n’era andata di casa dieci anni prima. Suo padre si era fidanzato da circa tre anni con una bella e giovane ragazza che Angy non sopportava.
 - Ero talmente fuori di me quando me lo hanno detto… ho litigato con mio padre… e gli ho detto quello che pensavo di lei… lui sai cosa mi ha risposto? Che non devo azzardarmi a rimettere piede in casa fino a che non sarò disposta ad accettare lei e il bambino… mi ha cacciata, Lily… mio padre non mi vuole più vedere…
Angy riscoppiò in un pianto a dirotto. Lily non sapeva come consolarla. Non aveva le parole giuste per placare il suo dolore. Tutto quello che poté fare fu appoggiare la fronte contro la sua, carezzandole la schiena per calmarla.
Angy smise di piangere e si asciugò le lacrime, poi abbozzò un sorriso – Izzie è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso… - disse.
 - Mi dispiace, Angy - Lily abbracciò l’amica.
 - Grazie, Lily… ti voglio bene…

Remus e James arrivarono quasi contemporaneamente alla loro stanza. Si fermarono davanti alla porta e si lanciarono un’occhiata.
 - Spero che ti sia divertito con Evans a cena! - esclamò James furioso.
 - Che cosa?! - esclamò Remus – Che vorresti insinuare?
 - Solo quello che ho visto! Evans che rideva e scherzava con te!
 - I tuoi occhiali hanno qualcosa che non va allora… - replicò Lunastorta.
 - Non credo proprio! Io ci vedo benissimo!
 - Sei davvero ridicolo
Sirius arrivò giusto in tempo per evitare che James saltasse addosso a Remus. Si mise tra i due.
 - La volete finire? - disse.
 - Non immischiarti, Sirius - disse James – Questa è una questione tra me e Remus!
 - Tieni giù le mani, James - disse calmo Sirius.
 - Non importa, Sirius. Tanto James ragazzino è, e ragazzino rimarrà. E per tua informazione, Lily mi stava semplicemente chiedendo scusa per averci fatto litigare! Sei uno stupido, James. La tua assurda gelosia ti fa vedere cose che non esistono!
 - Non dire cretinate! Lo so che anche a te piace Evans! Avete sempre avuto quel rapporto così stretto fin dal primo anno! Dillo, Remus, che vorresti averla per te! - gridò James. Diede uno spintone a Sirius, per farlo spostare, ma così facendo fece perdere l’equilibrio all’amico che cadde giù per le scale.
Rotolò per tutta la rampa a chiocciola, sbattendo ripetutamente la testa contro il muro e gli scalini e vedendo le stelle.
James gelò. Remus sbarrò gli occhi.
Poi entrambi si precipitarono a soccorrere l’amico. Sirius, steso a terra, si teneva la testa tra le mani.
 - Ahio… ahio… - borbottava – Stavolta l’ho presa forte la botta…
 - Ne avrai prese almeno dieci di botte forti! - esclamò James.
 - Sirius… - Remus diede qualche colpetto all’amico per farlo riprendere.
 - Lunastorta, vai a prendere dell’acqua fredda - disse James calmo. Quasi non si accorse di aver usato quell’appellativo affettuoso.
Remus annuì e corse via.
 - Sirius, sei uno scemo! Così impari a metterti in mezzo! - esclamò James. – Sei sempre il solito! Mi senti, Sirius?! Sirius?!

Si sentiva come se una campana, con tutto il campanile, gli stesse rintronando nella testa, ripetutamente. Non era una sensazione piacevole.
Gemette e aprì gli occhi. Sarebbe stato buio pesto se non ci fosse stata una candela, quasi consunta, sul comodino. Si mise seduto e si portò una mano alla nuca, sentendo che c’era un bel ficozzo. Eh, sì… la botta era stata decisamente forte. Per lo meno era in camera sua e non in infermeria.
Si guardò attorno e ciò che vide gli fece trattenere a stento le risate. James e Remus seduti su due sedie accanto al suo letto, che dormivano alla grande.
La testa di James era scivolata sulla spalla di Remus, il quale, a sua volta, si era appoggiato a lui…
Erano uno spettacolo fantastico.
 “Tsk! Alla fine mi sono quasi dovuto ammazzare per fargli fare pace” pensò Sirius “Ma che razza di stupidi… ahi… che male la testa…”
Si massaggiò ancora il bozzo che aveva le proporzioni di una palla da tennis e senza tanti complimenti si rimise giù, addormentandosi di botto.
La mattina dopo James e Remus si svegliarono con un terribile torcicollo che li costrinse a restare a letto tutto il giorno, ma almeno il litigio del giorno prima era dimenticato!
Sirius non sapeva cosa si fossero detti, perché era così rintronato dalla botta presa, ma sapeva che James aveva chiesto scusa a Remus. E James Potter non chiedeva MAI scusa… se non ai suoi amici più cari…

Un altro giorno ad Hogwarts. Il terzo giorno.
Lily sbadigliò e si stiracchiò. Voltandosi su un fianco vide la felpa di James appoggiata sulla spalliera di una sedia. Sbuffò. Non gliel’aveva ancora restituita. Forse era il caso di farlo.
Si alzò e si vestì. Prese la felpa e salì ai dormitori maschili. Bussò alla porta dei Malandrini e venne ad aprirle Sirius.
 - Oh-oh! Il nostro prefetto preferito! - esclamò.
Lily lo guardò rassegnata. – C’è Potter? Devo ridargli e questa - disse.
Sirius guardò la felpa. – Emh… James è in bagno… - disse. Enorme bugia. Ma sapeva che l’amico non avrebbe mai voluto farsi vedere da Lily con il collo piegato in modo innaturale – Lasciala pure a me - aggiunse. Prese la felpa e dopo aver salutato il prefetto le sbatté la porta in faccia.
Lily rimase per un attimo attonita. Poi alzò le spalle e scese in Sala Comune.
Angy era lì ad aspettarla. Seduta su un divano con i piedi appoggiati sul tavolino di fronte, leggeva tranquilla il libro di Trasfigurazione.
 - Buongiorno - disse Lily sedendosi accanto a lei.
 - Ciao! - Angy sorrise. Si sentiva molto meglio rispetto al giorno prima. Sfogarsi con Lily le aveva fatto bene. Ma ancora non si era riappacificata con Izzie. E le dispiaceva. Come poteva l’amica essere così stupida? Di certo non poteva nemmeno immaginare quanti sentimenti contrastanti si agitavano nell’animo di Isabel…

Prima ora. Trasfigurazione. E lui non c’era.
Seconda ora. Storia della Magia. E lui non c’era.
Terza ora. Difesa contro le arti Oscure, nuovo insegnante. E lui non c’era.
Quarta e quinta ora. Pozioni. E lui non c’era.
Pranzo. Non c’era… non c’era… e non c’era.
 - La finisci di guardarti attorno? - la riprese Angy. Lily sobbalzò.
 - C…come? - balbettò.
 - Sono cinque ore che non fai altro che cercarlo con lo sguardo. Lo avrai capito che non scende più, no?
 - Ma chi?
 - E dai, finta tonta! Potter!
Lily strabuzzò gli occhi. – Non sto affatto cercando lui! - disse
 - Si, come no! - esclamò Angy scoppiando a ridere.
In quel momento entrarono in Sala Grande Izzie e Charlie. Angy brontolò. Affondò il volto nel suo calice e quasi si strozzò con il succo di zucca quando Izzie le tirò forte la coda di cavallo. Risputò tutto il succo, tossendo.
 - Ma allora sei anche stronza oltre che stupida! - sbottò poi, pronta a dirgliene altre quattro. Ma si bloccò quando vide il volto serio di Izzie, seduta accanto davanti a lei.
 - Mi dispiace, Angy - disse – Sono stata una cretina. Lo so che tu non c’entri nulla…
 - E meno male! Mi chiedevo come si potesse essere così cieche! - esclamò Angy riversandosi il succo nel calice ormai vuoto.
Izzie sorrise. Sapeva che era il modo di Angy per perdonarla.
 - Allora! Pace fatta?! - chiese Charlie – Posso dormire questa sera?
Tutte scoppiarono a ridere.
 - Sì, sì… pace fatta… - rispose Angy e finalmente sorrise a Izzie.
Ci vuole un bel coraggio a litigare con gli amici… ma ce ne vuole ancora di più a chiedere scusa… e solo chi è capace di domandare scusa è un amico vero…
 - Anche a me dispiace. - disse Angy – Non avrei dovuto reagire a quel modo
E anche Izzie sorrise.

Lily entrò nella Sala Comune e si lasciò cadere sul divano. Era davvero stanca! E non fisicamente! Prima Potter e il suo litigio con Remus… poi il litigio tra Angy e Izzie… e poi la notizia del padre di Angy…
Accidenti… tutto in un giorno solo… be’, è stremante. Chiuse gli occhi e si avvertì di non addormentarsi, perché meno di mezz’ora e ci sarebbe stata la lezione di Incantesimi…
Ma cinque minuti li poteva anche chiudere gli occhi… no?
Be’… i cinque minuti diventarono un’ora!
Si svegliò di soprassalto, mentre qualcuno la scuoteva per la spalla.
 - Ma cosa!? - esclamò tirandosi su di colpo.
 - Evans… - fece una voce che conosceva benissimo. Si voltò e incrociò gli occhi nocciola di James Potter – Che diavolo fai qui?
 - Oh Cielo! Mi sono addormentata! - esclamò Lily –Che ore sono?!
 - Le tre e mezza
 - No! No! No! - gridò Lily saltando in piedi – La lezione di Incantesimi! Non ci posso credere!
James la guardò allibito. Notò come le guance della ragazza fossero innaturalmente rosse e d’istinto le mise una mano sulla fronte.
 - M…ma che fai? - balbettò Lily.
 - Sei un po’ calda - disse James.
 - Sto benissimo! - ribatté Lily, testarda come sempre.
 - Ma dai! Hai la febbre! Dovresti andare da Madama Chips!
 - No! Devo andare a lezione e anche tu! - esclamò Lily prima di uscire di corsa dalla Sala Comune.
James esitò un attimo, poi le corse dietro – Aspetta, Evans! Non sto scherzando! Hai la febbre! - esclamò sperando di raggiungerla prima che arrivasse in classe.
Ma la ragazza vi si era già fiondata dentro e aveva preso posto accanto a Charlie. Suo malgrado, anche James si ritrovò ad entrare in classe e lui quella lezione voleva proprio evitarsela, perché non aveva fatto i compiti assegnati per l’estate!

Lily si portò una mano sulla fronte. Aveva un mal di testa pazzesco. Forse Potter aveva proprio ragione. Anche Angy si accorse che non stava bene e le disse di andare in infermeria.
 - Professore - disse Angy alzando la mano. Il piccolo professor Vitious si voltò verso di lei.
 - Sì, signorina Carpenter?
 - Evans non si sente bene, dovrebbe andare in infermeria
 - Ma certo - rispose Vitious notando che in effetti, Lily era pallida, se non per il rossore sulle guance dovuto alla febbre.
James scattò in piedi – L’accompagno io, professore! - esclamò.
Sia Lily che Angy gli lanciarono un’occhiataccia. Ma non ci fu tempo di ribattere, perché Vitious gli diede il permesso.
Lily scacciò la mano di James, quando lui provò a sorreggerla, e uscì furiosa dalla classe.
 - Ma devi sempre metterti in mezzo, tu? - sbottò non appena furono fuori – Poteva benissimo accompagnarmi Angy! Se il grande James Potter non si mette in mostra non è contento! Oppure volevi una scusa per lasciare la lezione.
James rimase in silenzio,  ad osservare le guance della ragazza che si arrossavano sempre più. Quanto avrebbe voluto dirle che si sbagliava. Che non voleva mettersi in mostra… che non voleva una scusa per lasciare la lezione, ma che era preoccupato per lei… solo per lei.
Lily si sorprese di non sentirlo ribattere e si voltò verso di lui. James era serio.
 - Hai ragione, Evans - disse calmo – Sì, hai proprio ragione. Torno indietro a chiamare la tua amica - fece per andarsene, ma Lily lo afferrò per una manica della divisa.
 - No, no! Non importa! - disse.
James si voltò e vide i suoi occhi verdi pieni di lacrime.
 - Non mi sento molto bene… - disse Lily - … portami in infermeria…
E James si sentì sciogliere a vedere quel visino arrossato così vicino e quei splendidi occhi verdi che luccicavano come rugiada al sole…
Le mise un braccio intorno alla vita e la sorresse, sperando che lei non si offendesse per quel contatto fisico e così tanta confidenza. Ma Lily non disse nulla e, anzi, si appoggiò a lui.
Rimasero in silenzio per tutto il tragitto fino all’infermeria.
 - Che è successo? - chiese Madama Chips vedendoli arrivare.
 - Non mi sento bene… - rispose Lily con l’aria di chi sta per vomitare da un momento all’altro.
 - Ha la febbre - aggiunse James.
 - Vieni, mettiti su quel letto - disse Madama Chips.
Lily si sedette su un letto libero, mentre l’infermiera andava a rovistare in un armadietto. Tornò con un calice pieno di una pozione di un rosa allegro.
 - Questa ti farà passare la febbre in un attimo! - disse.
Lily prese il calice, ringraziandola. Bevve tutta la pozione e lo restituì alla donna.
 - Bene, non c’è bisogno che rimani in infermeria, ma dovrai stare a letto oggi! - disse Madama Chips severa – E se scopro che te ne sei andata in giro… - e lasciò la frase in sospeso.
Lily annuì. James la sorresse nuovamente e lasciarono l’infermeria.
Lily doveva essere sincera. Non è che avesse tutto questo bisogno di farsi sorreggere, eh, però… però… non riusciva a spiegarselo nemmeno lei il perché.
Le piaceva stare così. Punto e basta. Perché Potter sapeva essere davvero gentile quando si impegnava e non era poi così stupido. E la sua vicinanza le piaceva, così come il suo profumo…
Ok, la febbre le stava dando al cervello.
Raggiunsero la Sala Comune e attraversarono il ritratto.
Iniziarono a salire le scale che portavano al dormitorio femminile, ma quelle all’improvviso si trasformarono in uno scivolo e entrambi ruzzolarono giù.
James scattò subito in piedi e soccorse subito Lily.
 - Stai bene, Lily?! - chiese agitato, aiutandola ad alzarsi.
 - Sì, a parte il mio sedere… ahio che botta… - disse Lily, poi si bloccò di colpo e guardò James.
 - Che c’è? - fece lui.
 - Mi hai chiamata Lily… - mormorò la ragazza con una strana luce negli occhi.
 - Ah sì?! - esclamò James cercando si fare il finto tonto – Davvero? Non me ne sono accorto.
E ci riuscì davvero bene, perché Lily gli credette e si tolse il sorrisino dalla faccia. Tornò e seria e osservò lo scivolo che si ritrasformava nelle scale.
 - Tu non puoi salire fino al mio dormitorio! - disse Lily – Ma non preoccuparti, ce la faccio anche da sola - e barcollò fino alle scale.
James la sorresse prima che cadesse a terra e desse una testata contro lo spigolo del tavolino li vicino.
 - Certo, vedo come ce la fai - la prese in giro – Senti… ti porto nel mio dormitorio - aggiunse prendendola in braccio.
 - Che cosa?! No no no no no! Un momento! Guarda che sto benissimo! - esclamò Lily agitandosi.
Ma James la ignorò. Entrò nella stanza e la lasciò scivolare su un letto. Lily non tentò nemmeno di rialzarsi. Carezzò le coperte rosse, imbarazzata – E’ tuo questo letto? - chiese.
 - Emh… sì…
Entrambi arrossirono.
 - Ma se preferisci ci sono gli altri.
 - No! Va benissimo così! - rispose subito Lily, un po’ troppo in fretta forse. Arrossirono ancora di più.
 - Va bene… ti lascio da sola… così riposi…
James lasciò la stanza e si chiuse delicatamente la porta alle spalle.
Lily si sdraiò e affondò il viso nel cuscino, inspirando il buonissimo odore di James.
 “Ma che mi prende?” pensò prima di addormentarsi.

James si sedette su un divano in Sala Comune e si passò una mano tra i capelli. Uau! Lily Evans… nella sua stanza. Sul suo letto! Sperava solo che gli altri Malandrini non andassero in camera proprio in quel momento! Sai l’imbarazzo!
James sorrise e poggiò la testa all’indietro. Lily Evans nel suo letto… suonava bene… molto bene…
Lily Potter… anche questo suonava bene… si diede dello scemo e ridacchiò.
Poco dopo salì in camera sua a controllare come stesse la ragazza e la trovò profondamente addormentata.
Sdraiata sul fianco destro e con un sorrisino compiaciuto sulle sue labbra rosee… le guance ancora, leggermente, arrossate.
I capelli disegnavano dei semicerchi disordinati sul cuscino e qualche ciocca le ricadeva sul bel volto.
James scostò le ciocche e la osservò… accidenti se era bella.
Le carezzò dolcemente una guancia desiderando di poterla baciare…
Ma si limitò solamente a poggiare le labbra sulla sua fronte, prima di uscire nuovamente dalla stanza.
CONTINUA
PUBBLICAZIONE PROSSIMO CAPITOLO MERCOLEDI' 12 MARZO ORE 18:30 CIRCA

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


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CAPITOLO V
James spostò gli occhi dagli scacchi stregati per guardare il grosso pendolo nella stanza. Le cinque. Chissà se Lily aveva fame. Forse le avrebbe fatto piacere mangiare qualcosa.
Il ragazzo uscì dalla Sala Comune e sgattaiolò nelle cucine.

Lily aprì gli occhi. James era appena entrato nella stanza con un vassoio in mano. La ragazza lo guardò incuriosita, poi si mise seduta, spalancando gli occhi per la sorpresa.
Il vassoio era stracolmo di cibo.
 - Ma… e tutta questa roba? - fece Lily.
 - Be’… ho pensato che avessi fame… - disse James – Ma se non ti va… posso riportarla indietro…
 - No! Grazie… è un pensiero davvero carino… e poi ho fame - Lily sorrise e James si sentì svenire. Il sorriso più bello che avesse mai visto!
Porse il vassoio a Lily che lo appoggiò sulle proprie gambe. – Ma dove l’hai preso tutto questo cibo? - chiese poi. Eh! Era il Prefetto, ma a volte era davvero ingenua!
James sorrise – Segreto! Non te lo posso dire! - disse.
Lily non disse niente. Aveva notato un piccolo vaso di vetro con un giglio dentro, proprio nell’angolo del vassoio.
Un giglio… come il suo nome… Lily.
James seguì il suo guardo. Be’… che aveva ora? Si era incantata a fissare il fiore. E allora? Non le piaceva? Be’, voleva mettere una rosa, ma gli sembrava piuttosto esagerato al momento.
 - Non… non ti piace? - domandò titubante.
 - E’ bellissimo… - sussurrò Lily. – Grazie… - poi prese un biscotto al cioccolato e lo osservò attentamente – Non è che vuoi avvelenarmi? - chiese poi. Entrambi scoppiarono a ridere di gusto.
Era la prima volta che Lily si sentiva così bene in compagnia di James. Iniziava a vederlo sotto un altro aspetto. Non era il solito ragazzino viziato che aveva conosciuto, era diverso…
Forse stava imparando a crescere…

Una ragazzina di undici anni bionda si guardava attorno timorosa. Tutti gli studenti attorno a lei spingevano i propri bagagli verso il treno.
La bambina si voltò verso una donna bionda come lei – Mi raccomando, Isabel, comportati bene e scrivimi spesso - disse dandole un bacio sulla guancia.
 - Sì, mamma!
La bambina l’abbracciò, poi corse verso il treno. Salì di fretta e così facendo non si accorse che il suo braccialettino dorato si incastrò nella maniglia del portellone e si ruppe, cadendo poi tra i binari.
Cercò uno scompartimento vuoto e si lasciò cadere sul sedile, con un sospiro.
Le dispiaceva lasciare la mamma sola. In famiglia erano solo loro due. Il papà di Isabel era morto pochi anni prima.
Ed ora la mamma doveva rimanere sola per ben nove mesi.
 “Le scriverò tutti i giorni” pensò.
Si mandò una ciocca di lunghi capelli e si accorse che il braccialetto dorato non era più sul suo polso. Scattò in piedi e si guardò attorno. Poi iniziò a cercarla disperata per tutto lo scompartimento.

Il ragazzino aveva occhi azzurri, capelli neri, leggermente lunghi, una piccolissima spruzzata di lentiggini sul naso e un’aria spavalda.
Non appena attraversò la barriera corse verso il treno, ignorando i richiami della madre. Una bellissima donna in completo nero.
 - Sirius! Sirius, ma dove corri??
 - Lascialo stare, cara- disse suo marito –Non vedi com’è contento?
 - Rischia di cadere e di farsi male!- replicò l’altra –SIRIUS! Torna subito qui!
Il bambino la guardò scocciato, poi la raggiunse. Meglio fare come diceva lei, perché la mamma quando iniziava ad urlare non era tanto simpatica.
La donna lo baciò e gli fece le solite raccomandazioni, poi lo lasciò libero di correre sul treno. Il ragazzino li salutò energicamente con la mano prima di sparire dentro il vagone.
Iniziò a cercare uno scompartimento libero. Raggiunse il primo che trovò ed entrò.
Lì c’era una bambina bionda, stesa per terra, la sua testa era sparita sotto il sedile.
Poteva sentirla mormorare tristemente.
Poi la bambina sollevò la testa. Aveva gli occhi pieni di lacrime. Guardò il Sirius e rimase in silenzio.
 - Che hai fatto? Perché piangi? - chiese lui.
 - Ho… ho perso il mio braccialetto… - fece Isabel scoppiando in lacrime – Me lo aveva regalato il mio papà!
Nascose il viso tra le mani.
 - Dai! Non fare così! Ti aiuto io a cercarlo! - esclamò Sirius.
I due bambini cercarono il braccialetto per tutto il treno, chiesero anche in giro se qualcuno lo avesse trovato, ma niente. Isabel era decisamente abbattuta.
Sirius si tolse un braccialetto di cuoio che teneva al polso e glielo porse – Non credo che sia come il tuo braccialetto, ma puoi tenerlo se ti fa piacere… - disse.
Isabel lo guardò sorpresa – Ma non posso! È tuo! - esclamò.
 - Voglio regalartelo! - insistette Sirius.
Isabel lo prese con un sorriso – Be’, grazie… - disse.
 - Possiamo essere amici, no? - disse Sirius.
 - Certo! - il sorriso di Isabel si fece ancora più radioso – A proposito, mi chiamo Isabel
 - Ed io…
 - Sirius! - fece una voce femminile in quel momento. Il ragazzino si voltò verso una ragazza mora sui diciassette anni – Vieni, ho trovato uno scompartimento libero!
 - Arrivo, Andromeda! - disse Sirius con un sorriso. Si voltò verso Isabel – Be’, ci vediamo in giro… Izzie! - disse prima di correre via.
Isabel rimase a fissarlo incantata. Nessuno mai l’aveva chiamata Izzie.
 - Ehi, ciao! - fece una voce. Si voltò e incrociò il volto sorridente di una bambina con lunghi capelli scuri e occhi chiari.
 - Ti dispiace se mi metto qui con te? - chiese.
 - No, non mi dispiace! - disse Isabel sorridendo a sua volta.
L’altra bambina si sedette su un sedile – Mi chiamo Angeline Carpenter - disse.
 - Io sono… Izzie… Izzie Pratt.

Izzie sorrise ad Angy. Era stata lei la sua prima vera amica. E in quel momento si sentì un idiota per averla trattata male. Lei non c’entrava assolutamente nulla se Black ci aveva provato.
Ok… ok… era stata davvero esagerata. Ma a volte la gelosia ti fa perdere la testa. Era assurdo parlare di gelosia. Lei e Sirius non erano nemmeno fidanzati. Erano giusto amici. Ma di quei amici che si salutano e basta. Izzie non aveva il coraggio di parlargli. Iniziava a balbettare in sua presenza e si sentiva davvero una cretina.
Le tre entrarono in Sala Comune.
Madama Chips aveva detto loro che Lily era nella sua stanza. Ma Lily non era affatto lì.
Si guardarono tra di loro preoccupate. Dove era finita?
Tornarono in Sala Comune e si incrociarono con James che stava riportando il vassoio in cucina.
 - Potter! Dov’è Lily? - chiese Izzie.
 - Ah… be’… Lily - James divenne cremisi – Lily è in camera mia.
Le tre pensarono subito male – Razza di porco! Ti sei approfittato del fatto che stava male per… - iniziò a dire Angy ma fu interrotta da una voce.
 - Eccoci! - esclamò Sirius facendo la sua comparsa seguito da Remus e Peter. Il Malandrino playboy fece l’occhiolino a Angy che ricambiò con un’occhiataccia.
 - Aspettate! Non andate in camera! - esclamò James nel panico più totale. Tutti gli occhi erano puntati su di lui: quelli furiosi delle tre amiche di Lily e quelli curiosi dei Malandrini.
 - Perché? - chiese Remus.
 - Emh…
 - Perché c’è Lily in camera sua! Se l’è portata a letto! - esclamò Izzie.
 - CHE COSAAAA??? - gridarono gli altri tre.
 - No, un momento… lasciatemi spiegare! - fece James imbarazzato.
 - Non c’è niente da spiegare! - esclamò Charlie – Ti sei approfittato di lei!
 - MA NON E’ VERO! - gridò James.
 - Allora che ci fa in camera tua?? - rincarò la dose Angy.
 - Ehi… ma cos’è tutto questo baccano? Stavo cercando di dormire… - fece una voce stanca.
Tutti si voltarono verso le rampe di scale che portavano al dormitorio femminile. James strabuzzò gli occhi e fu lì, lì per svenire. LILY SI ERA MESSA IL SUO PIGIAMA!!!
Sentì lo sguardo accusatore delle amiche di Lily. Se non avevano fatto niente… che ci faceva Lily con il suo pigiama??
 - Ti… ti sei messa il mio pigiama! - fece James con voce roca.
 - Oh - Lily arrossì – Sì… mi dispiace… è che volevo mettermi sotto le coperte… ma non volevo farlo vestita… in biancheria intima non se ne parlava.
Altri sguardi accusatori e quelli sorpresi dei Malandrini. Detta così sembrava proprio che lui e Lily avessero fatto qualcosa. Si sentì sprofondare. Non aveva il coraggio di guardare nessuno.
Lily dal canto suo non capiva niente di quello che stava succedendo. Vide solo Charlie raggiungerla con fare rassicurante.
 - Tesoro, stai bene? - le chiese – Che ti ha fatto quel maniaco?
 - Come?! - esclamò Lily.
 - Ha approfittato di  te, no? - fece Izzie.
 - Ma che state dicendo!? - fece Lily spalancando gli occhi – Ma siete matte!?
 - Ma… ma allora… che ci fai in camera sua? - balbettò Angy.
Lily spiegò tutta la storia, rassegnata – Ragazze, si è comportato benissimo. Mi ha anche portato da mangiare - concluse e guardò James – Vero? - gli disse, ma lui non rispose.
Era caduto in catalessi, ancora con quel vassoio in mano e pensava ad una sola cosa. Lily Evans si è messa il mio pigiama… Lily Evans si è messa il mio pigiama… cazzo! Lily Evans si è messa IL MIO PIGIAMA!!!
Pigiama che tra l’altro lui non indossava mai, visto che dormiva in boxer e canottiera, ma la madre aveva insistito così tanto affinché lo portasse.
 “D’ora in poi lo metterò sempre” pensò “Anche d’estate, quando ci sono cinquanta gradi all’ombra… non mi importa se è invernale…”
 - James - Sirius gli diede una gomitata per farlo riprendere.
 - Oh! - fece James con un sussulto, poi riuscì a balbettare un – Ti sta benissimo il mio pigiama, Evans - prima di voltarsi e lasciare molto lentamente la Sala Comune.
Tutti si guardarono allibiti. Ma che gli era preso? Certo che James era proprio strano in quei giorni… anzi… lo era sempre stato… fin da quando aveva conosciuto Lily!

Il giorno dopo un sole allegro splendeva nel cielo. Ancora poche belle giornate per i studenti di Hogwarts, poi sarebbe arrivato l’autunno e con esso le piogge e a poco a poco il freddo.
Lily si svegliò, e stava benissimo! La pozione aveva fatto effetto alla grande. Si stiracchiò e si alzò perfettamente riposata.
Ripensò al giorno prima. Che strana giornata. Davvero la più stravagante che avesse mai passato… lei e James sarebbero stati amici quel giorno? O si sarebbero dimenticati di tutto e sarebbero tornati ad essere nemici?
Bah! Chi lo sa??
La ragazza si vestì e svegliò quelle dormiglione delle sue amiche. Poi tutte insieme scesero a colazione.

James aveva un sorriso beato mentre dormiva. E lo sapevano bene il perché i tre Malandrini. Era andato a dormire con il pigiama che aveva indossato Lily!
Ma tu guarda! Bastava davvero poco per farlo felice.
 - James, svegliati, o perdi il tuo turno per il bagno! - sghignazzò Sirius.
Quando furono finalmente pronti i quattro scesero in Sala Grande. James adocchiò Lily e poi il posto vuoto davanti a lei. Non ci pensò su due e si sedette proprio lì.
 - Ciao! - disse con un sorriso.
Sorriso che lei ricambiò – Ciao! -
Da quanto? Da quanto aveva sognato che lei gli sorridesse in quel modo e lo salutasse?
 - Come stai? - le chiese poi.
 - Benissimo! La pozione di Madama Chips è una meraviglia!
Lily prese una ciambellina, felice che James le stesse dedicando quelle attenzioni in modo serio. Un momento… felice? Era felice? Doveva essere impazzita.
Tutum… tutum.-tutum-tutum…
E questo ora che era? Sembrava un cavallo impazzito al galoppo… proprio non capiva cosa fosse. Eppure era così vicino… se lo sentiva fin dentro le orecchie…
Poi capì. Non era un cavallo impazzito… era il proprio cuore…
 “Lily… sei completamente fusa…” pensò.
Nel frattempo Sirius si era piazzato proprio davanti ad Angy e le stava chiedendo di uscire con lui. In tutta risposta la ragazza fece a cambio di posto con Izzie che si sentì quasi svenire dalla felicità.
 - Ehi, Izzie! - fece Sirius.
 - Ciao! - disse lei con un sorriso.
 - Senti, perché non convinci tu la tua amica ad uscire con me?? - fece Sirius con aria da cucciolo ferito.
Izzie si sentì crollare il mondo addosso – Be’… io… - fece.
Angy le diede un calcio da sotto il tavolo.
 - Be’… no! - esclamò Izzie – Assolutamente no!
 - No? - ripeté Sirius.
 - No, perché lei non vuole! - aggiunse Izzie. Stava per dire “Io non voglio”.
Angy sorrise soddisfatta. Poi le venne un’idea… chissà se… un sorriso furbetto le si dipinse in volto. Be’… non era proprio male come idea!

Prima ora: Incantesimi.
 - Black, vieni un attimo qui… - fece Angy bloccandosi in mezzo al corridoio. Sirius la raggiunse subito.
 - Hai cambiato idea?? - esclamò.
 - Esattamente e categoricamente… no! - rispose lei – Ma mi è venuta un’idea. Perché non esci con Izzie?
 - Izzie?
 - Sì, è molto carina no?
Sirius si fece pensieroso. Izzie non era carina… era di più! Era eccezionale! Bella, simpatica, intelligente…
Però… era l’unica ragazza che vedeva come amica in quella scuola! Forse perché aveva stretto con lei fin dalla prima volta che si erano visti.
E… essere amica di Sirius Black era una cosa molto importante, perché il ragazzo non si legava mai, MAI, a nessuna. Izzie era l’unica.
 - Ma… non so…
Ma scusa… in fondo anche lei lo vedeva come un amico, no? Non sarebbe mai uscita con lui.
 - Potrebbe rifiutare… - aggiunse.
 - Tu prova a chiederglielo no? Tentare non nuoce! - fece Angy – Tra due settimane ci sarà la prima uscita ad Hogsmeade… - aggiunse con un sorrisino. – Magari come prima uscita potrei accompagnarvi… ma per non fare il terzo incomodo tu potresti… mh… portare… Remus! Che ne dici?
 - Mica male come idea! Almeno non penserebbe che me la voglio solo portare a letto! - esclamò Sirius.
 - Ma tu non vuoi solo portartela a letto, giusto? - fece Angy minacciosa.
 - No, no! Certo che no! - fece Sirius con un sorrisino del tipo “meglio stare zitti che questa mi strangola…”
 -Perfetto! Allora fammi sapere!-
Angy si allontanò soddisfatta. Perfetto! Il suo piano era assolutamente perfetto! Prendeva due piccioni con una fava! Non solo aiutava Izzie ad uscire con Sirius, ma lei stessa poteva uscire con Remus! Assolutamente fantastico!
Ancora due settimane! Oh Cielo! Ma erano lunghissime!!!!
 - Ehi, Carpenter - una voce la bloccò.
James le andò incontro – Domani iniziano gli allenamenti di Quidditch!
 - Evviva! - esultò Angy – A domani allora!
Corse via, mentre un’altra idea le trapassava la mente. A Incantesimi si sedette accanto a Lily.
 - Senti, Lily, cara… - disse con un sorriso furbetto che Lily conosceva fin troppo bene – Mi sarebbe venuta un’ideuzza in mente.
E le spiattellò tutto all’orecchio.
 - Assolutamente no! - esclamò Lily, diventando colo peperone e urlando proprio nel momento di massimo silenzio della classe. Tutti si voltarono sorpresi verso di lei.
Lily diventò ancora più rossa e desiderò di potersi nascondere sotto il banco.
Angy scoppiò a ridere. Lily era davvero unica!
CONTINUA

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


UUUUUh Rieccomi qua!! Quanto tempo… scusate se ci ho messo così tanto ad aggiornare, ma ho avuto diversi contrattempi!! Ringrazio per aver commentato:
Potterina_88_ visto che fortuna? 2 in 1! Invece per questo capitolo vi ho fatto aspettare un po’!
Lily Black 90 sono contenta che ti piaccia Angy! Temevo che con il suo carattere esuberante sarebbe risultata antipatica!
HarryEly ciau! Grazie per (ri)leggere la fic!!
LyraPotter eh già… chissà come andrà a finire il diabolico piano di Angy?
Akira il pigiama di James… mmmmh… io lo immagino blu semplice! Ma anche con i coniglietti non sarebbe male… ahahahah XD
PiccolaBlack ciao tesoro! Il periodo di crisi va un po’ così e così… alti e bassi… però tutto ok!! Grazie! Bacissimi!

E ora vi lascio al sesto capitolo!! Solo una domanda… Ma tutte le altre persone che commentavano che fine hanno fatto?


CAPITOLO VI
 - No! No e poi no! - esclamò Lily irrompendo nella Sala Comune dei Grifondoro. Era la mezz’ora di pausa a cavallo tra la terza e quarta ora e tutti ne stavano approfittando per ripassare. Per cui la Sala Comune era piena, tutti erano in silenzio e la sentirono quando sbraitò quelle parole.
La guardarono e lei arrossì fino alle orecchie. La seconda figuraccia in quella mattinata.
Abbassò la voce – Non mi convincerai mai, Angy.
 - E dai, Lily! È perfetto, non trovi? - disse lei supplichevole.
 - Non è perfetto per niente
 - Cosa? - chiese Izzie arrivando in quel momento.
 - Ah! Niente! - esclamò Angy con fare vago.
Ma Izzie aveva captato qualcosa ed era decisa a far parlare Angy, anche con la tortura del solletico, che Angy odiava a morte.
Arrivò Sirius a salvarla, in quel momento.
 - Ehi Izzie! - esclamò avvicinandosi.
 - Ci-ciao, Sirius… - balbettò Izzie. Sirius stava parlando direttamente con lei! E non prima con Angy e poi con lei come se l’avesse appena vista. Fantastico!
 - Senti, Izzie… emh… tra due settimane c’è la prima uscita ad Hogsmeade e… mi chiedevo se ti andava di venirci con me.
Izzie lo guardò con gli occhi spalancati, ma non disse niente. Semplicemente era caduta in catalessi.
Angy le diede un pizzico ad un fianco, facendola saltare.
 - Ma certo! - esclamò con voce stridula Izzie – Mi piacerebbe molto!
 - D’accordo… perfetto! - disse Sirius con un sorriso – Se ti va oggi possiamo anche pranzare insieme.
Angy sorrise a Lily. Era più di quanto si fosse aspettata, era assolutamente perfetto! Izzie era in estasi.
 - Sì! Certo! Va benissimo! - rispose.
 - A dopo allora! - Sirius raggiunse gli altri tre Malandrini.
 - Un’altra tua povera vittima? - fece Remus sollevando gli occhi dal libro di Trasfigurazione. Peter e James erano impegnati in una partita a scacchi.
Sirius ci pensò su – No… è un’amica… - rispose – Sai… credo che dovresti invitare Angeline a pranzo. Forse le farebbe piacere.
 - Ah sì… - Remus sollevò di nuovo gli occhi dal libro. Questa volta interessato. Poi osservò Angy ridere e scherzare con le altre. Ma dai! Era assurdo che una come lei… volesse pranzare con uno come lui – Sirius ti diverti un po’ troppo a prendermi in giro.
 - Giuro che non scherzo - fece Sirius.
 - Ma ti pare che LEI… voglia pranzare con ME? - disse Remus, trovando la cosa pressoché ridicola.
 - Fai come vuoi! - rispose Sirius.
Remus fissò pensieroso Angy. Be’… che c’era di male in fondo a chiederle di pranzare insieme. Mise via il libro di Trasfigurazione. Si sistemò la divisa e fece per avvicinarsi alla ragazza. Ma esitò. Mmmh… era circondata dalle sue amiche… era piuttosto imbarazzante.
Ma Sirius c’era riuscito perfettamente. In fondo erano solo quattro ragazze chiacchierine, mica quattro troll!
Raggiunse Angy – Emh…
Lei si voltò verso di lui e gli sorrise – Ciao, Remus! - esclamò.
 - Ciao… Angeline… senti, non è che ti andrebbe di pranzare insieme oggi? - chiese Remus. Non credeva che sarebbe riuscito a dirlo.
 - Sì! Con piacere! - rispose Angy, naturale e spontanea.
 - Bene… - fece Remus.
 - A dopo allora.
Angy si allontanò con le tre amiche.
 - Ma come fai? - esclamò Izzie.
 - A fare cosa?
 - A comportarti in modo così naturale con il ragazzo che ti piace?
 - Semplice… cerco di autoconvincermi che sia un ragazzo come gli altri!
 - Mh… non ci riuscirei mai… - fece Izzie.
 - Allora immaginati Sirius Black sul water mentre legge un giornale. Vedi che funziona!
Le quattro scoppiarono a ridere e oltrepassarono il ritratto della Signora Grassa.

Izzie aspettava l’ora di pranzo con così tanta ansia che aveva attaccato il nervosismo anche a Angy, di solito calma, quando si trattava di passare del tempo con un ragazzo. Arrivò persino in ritardo a pranzo.
Trafelata e con i capelli in disordine si sedette davanti a Remus.
 - Scusa il ritardo! - gli disse cercando di darsi una sistemata ai capelli.
Lanciò un’occhiata a Izzie per vedere come se la cavava. L’amica era tesissima… continuava a sgranocchiare dei grissini al ritmo di una macchinetta.
Questa non ci voleva!
 “Perché non sono telepatica!?” pensò disperata Angy. “Se continua così, farà la figura della mummia!!”

 - Ehi! - esclamò Sirius – Ma quello… - indicò il braccialetto di cuoio che la ragazza portava al polso – Te l’ho regalato io quando ci siamo conosciuti!
Izzie guardò il braccialetto – Ah! Sì! Te ne ricordi!!
 - Ancora lo porti??
 - Non me lo toglierò mai!
Sirius sorrise. Anche Izzie sorrise… e non le venne in mente nient’altro da dire. Panico.

Angy fissò angosciata Izzie. Era andata! Era completamente partita! Improvvisamente si accorse che non stava prestando la minima attenzione a Remus.
 - Allora, Remus! - esclamò. Incrociò gli occhi color miele del ragazzo e a quel punto tutte le sue funzioni cerebrali partirono. Ora sapeva come si sentiva Izzie…
Oh no! Doveva sbloccarsi da quella situazione. E così iniziò a raccontargli del suo piano per far rimanere soli Sirius e Izzie a Hogsmeade.
 - E così… se ti va… possiamo andare con loro all’inizio… poi ci leviamo di mezzo, eh? E se vuoi possiamo continuare insieme la passeggiata… - concluse con disinvoltura.
Remus fece un sorriso sforzato. Accidenti… il giorno della gita ad Hogsmeade era il giorno di luna piena. Si sarebbe trovato in infermeria a patire le pene dell’inferno. E ora come lo diceva a Angy??
 - Va bene! - rispose “Ma che stai facendo, cretino?” si disse.
Ok… doveva essere completamente partito.
 - Vuoi scusarmi un momento? - fece alzandosi da tavola.
Raggiunse Sirius e gli disse qualcosa all’orecchio. Il ragazzo annuì e lo seguì fuori dalla Sala Grande.
Izzie raggiunse Angy – Ma che gli hai detto? - chiese.
Angy sbiancò – Gli ho solo chiesto di venire ad Hogsmeade con me… forse non gli va… - fece.

Nel frattempo Remus era nella crisi più totale. Ecco che una ragazza carina si interessava a lui e qualcosa gli andava storto! Che ingiustizia!
 - Maledizione! Che faccio??
 - Tranquillo, Lunastorta, puoi sempre rimandare. Non si offenderà! Quel giorno stesso le dici che non puoi perché stai male, tutto qui! Ti vedrà in infermeria e ti crederà - fece Sirius.
 - Dici?
 - Sì, sì, sta’ tranquillo
 - E se vengo lo stesso?
 - Ma se non ti reggi nemmeno in piedi in quel giorno
 - Ma no! Sto migliorando, sai!? La pozione che mi da Madama Chips è molto efficace!
 - Ammesso che tu riesca ad alzarti… Madama Chips non ti lascerà mai andare via
 - Tranquillo, conosco qualche trucchetto molto efficace! - disse Remus con un sorriso furbetto. Era o non era un Malandrino anche lui?

Il resto del pranzo andò bene. Izzie era finalmente riuscita a sciogliersi e ora chiacchierava senza problemi con Sirius.
E come passò il pranzo Lily Evans? In compagnia di James Potter! Be’, non proprio sola con lui, c’erano anche Charlie e Peter. Però era già il secondo giorno che Lily e James andavano così d’accordo e la ragazza ne era inspiegabilmente contenta.

 - Ragazzi! - annunciò Angy entrando in Sala Comune. Tutti la guardarono – Giovedì prossimo è il mio compleanno! Si festeggia qui! Fino a mezzanotte… offro io - aggiunse e tutti applaudirono.
 - Perfetto! Brava!
 - Grande! Se offri tu, va bene!
 - Ma ci saranno alcolici?
 - Whisky Incendiario! - rispose Angy.
Altre esclamazioni di approvazione.
 -E Sangria! La Sangria non può mai mancare! È l’invenzione migliore dei Babbani!
Furono tutti d’accordo (anch’io! NdN).
 - Non ci pensare nemmeno - disse Lily a denti stretti – Non ci saranno alcolici, non ci sarà una festa!
 - Andiamo, Lily, bisogna divertirsi ogni tanto, no!? E poi è il mio compleanno! Chiudi un occhio per regalo!
 - Non posso, Angy, ho costretto Remus a mettere in punizione i suoi amici. Farò lo stesso se tu farai questa festa!
 - Va bene, mettimi in punizione! - disse Angy con un sorriso allegro – L’importante è che partecipi alla mia festa, Lily, tesoro!
E si allontanò fischiettando, parlando di preparativi. Lily scosse la testa, rassegnata.
La festa di Angy? Il delirio totale. Già se lo immaginava. Gente ubriaca, mezza svenuta sui divani, chi pomiciava, chi vomitava, ma in fondo… tanto, tanto divertimento. Un occhio non lo chiudeva di certo, ma si sarebbe riservata la punizione per il giorno dopo.
Certo che… era un po’ complicato mettere in punizione l’intera sezione dei Grifondoro. Si sarebbe ricavata un centinaio di nemici come minimo.
Già, troppo faticoso.

Il buongiorno si vede dal mattino, si suol dire. Lily cadde giù dal letto. Fu un dolce risveglio, soprattutto quando diede una gomitata contro lo spigolo del comodino. Di certo le imprecazioni che le sfuggirono furono tutt’altro che dolci. E così si svegliarono anche Angy e le altre, già di cattivo umore anche loro.
Nessuna di loro si diede il buongiorno, anche perché da come era iniziato era decisamente un cattivo giorno.
Si vestirono in silenzio, lasciandosi sfuggire uno sbadiglio di tanto in tanto o un “mi presti il tuo fermaglio blu?” ma niente di più.
Scesero in Sala Comune, non ancora del tutto sveglie, cercando di ancorarsi un po’ a quei bei sogni che erano rimasti in custodia a Morfeo, sperando che il protettore del sonno glieli restituisse quella notte stessa.
Fuori pioveva e ogni tanto un tuono squarciava il silenzio. Decisamente una giornata orribile.
Angy si abbacchiò ulteriormente. Gli allenamenti con la pioggia non le piacevano affatto. Sperava solo che la pioggia passasse in fretta.

Nel frattempo anche il risveglio dei Malandrini non era stato particolarmente dolce. Sirius era andato in bagno, aveva tirato la catena e qualcosa si era rotto… ora sia il bagno che la stanza erano allagati. La moquette era zuppa e qualche libro, abbandonato a terra la sera prima, si era gonfiato per via delle pagine bagnate.
E Sirius era in mezzo a quel casino, bagnato fradicio dalla testa ai piedi, non capendo ancora, cosa fosse successo.
 - Felpato, ma che diavolo hai combinato?? - gridò James raccogliendo da terra la propria divisa. Irrimediabilmente bagnata. Fortuna che ne aveva una pulita nel baule.
 - Io non ho fatto niente! Ho solo scaricato! - esclamò Sirius e scrollandosi di dosso l’acqua proprio come un cane e bagnando i suoi compagni con gli schizzi.
 - Gratta e netta! - disse Remus tirando fuori la sua bacchetta. L’acqua spariva, ma tanto dal bagno continuava a uscirne a dirotto.
Remus raggiunse il water – Reparo!
E smise di perdere acqua. – Gratta e netta! - tutto si asciugò… tranne Sirius.
 - E io? - fece con la sua solita faccia da cucciolo sperduto.
 - Arrangiati - disse Remus scocciato.

Era dunque giustificato il nervosismo dei quattro Malandrini e delle quattro amiche quando raggiunsero la Sala Grande.
Quasi non si salutarono tra di loro. Si videro a malapena. Un gesto, un sorriso abbozzato, una caraffa di succo di zucca rovesciato e poi il delirio.
 - Ma che diavolo… la mia divisa pulita! - esclamò Lily.
 - Mi dispiace - fece James afferrando qualche tovagliolo e cercando di pulire la gonna della ragazza.
 - Ma che fai?? - sbottò lei ritraendosi – Ma dove stavi guardando!? Il solito scemo!
 - Ehi! Ti ho detto che mi dispiace! - ribatté James infervorandosi.
 - Sai che me ne faccio delle scuse! - replicò Lily.
 - Magari ti aiuterebbero ad essere un po’ meno permalosa - non c’entrava niente ma a James sfuggì così.
Lily alzò le braccia al cielo, come se stesse invocando la forza di non strangolarlo e si voltò verso Angy.
 - Te la scordi la tua idea del cavolo, Angeline! - le disse prima di lasciare la Sala Grande come una furia.
Angy si era bloccata con la crostatina a mezz’aria e la bocca spalancata. Richiuse la bocca e corrucciò la fronte – Ehi… ma è sempre colpa mia… - borbottò.
James si voltò verso i suoi amici – Non ci posso credere! - sbottò indignato.
I tre non dissero niente. E Sirius si avventò famelicamente su tutto quello che c’era a tavola, facendo concorrenza a Angy che sembrava un aspirapolvere umano.

 - Ascoltami bene… devi convincere James ad invitare Lily ad Hogsmeade… capito?
 - Non so quanto sarà facile… li hai visti questa mattina, no?
Sirius ed Angy erano accucciati dietro un’armatura, nel corridoio che portava alla torre di Astronomia, e confabulavano in gran segreto, una volta tanto complici, anziché litigiosi.
 - E tu provaci, no! Ma dai, ma non hai visto come si piacciono quei due?? - fece Angy.
 - Tenterò, ma non ti assicuro niente
 - Black, ti renderò impotente a vita se non ci riesci!
 - Consideralo già fatto! Fai conto che Lily e James siano già ad Hogsmeade insieme!
 - Così va meglio! - Angy fece un sorriso soddisfatto.
 - Ehi, Angy… ma non è che se qualcuno ci becca qui dietro insieme, pensa male?
 - No, no… non pensa male… perché ci becca proprio mentre ti sto prendendo a calci - la ragazza si alzò – E poi chi ti ha dato il permesso di chiamarmi Angy? - corse via prima di arrivare in ritardo alla lezione di Storia della Magia.
Si bloccò, pensando di aver sbagliato classe, quando entrò nell’aula, perché alla cattedra non c’era Ruf, ma un avvenente signorina bionda. Poi vide Lily che le faceva cenno di sedersi accanto a lei e la raggiunse.
 - Che succede? Chi è questa? - le chiese.
In quel momento arrivò anche Sirius e trattenne a stento un fischio sommesso quando vide la ragazza alla cattedra.
 - Allora… - disse la bionda schiarendosi la voce – Sono Endora Grant e sono la vostra supplente di storia della magia. Il professor Ruf ha problemi… come dire… di apparizione! - concluse con un risolino. Tutti i ragazzi la fissavano a bocca aperta, le ragazze con un cipiglio.
Ma chi si credeva di essere quell’oca?
 - Dunque… - prese l’agenda di Ruf – Qui c’è scritto tutto il programma che avete fatto fino ad ora… ma voglio rivoluzionare un po’ le cose.
 - Meno male! - fece Sirius a James – Non ne potevo più delle barbose lezioni di Ruf!
 - Allora… ho pensato che oltre alla storia della magia, sarebbe interessante studiare la storia di tutta l’Inghilterra, ma soprattutto della letteratura inglese. Sapete, nel medioevo letteratura e magia erano molto legate tra loro. Conoscete tutti Shakespeare, no?
  -Oh Romeo, Romeo! Perché sei tu Romeo? - esclamò una ragazza Grifondoro facendo ridere tutti.
 - Lo prendo come un sì - disse la professoressa Grant con un sorriso. – Be, Shakespeare scrisse molte stesure per il teatro e in quasi tutte erano presenti esseri magici… persino l’amore era visto come qualcosa di magico… so quanto possa risultare noioso lo studio della letteratura classica, per questo ho avuto una bella idea per renderla più piacevole!
Tutti la fissarono in attesa, in silenzio.
 - Dovrete mettere su uno spettacolo teatrale entro Natale, con uno dei racconti di Shakespeare!
L’intera classe sbarrò gli occhi. CHE COSAAAAAAA????????
CONTINUA

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Grazie per aver commentato lo scorso chap a:
Lily: grazie principessina!!
Pikkolina88: scoprirai tutto in questo capitolo!!
Lily Black 90: grazie ^__^
LyraPotter: Cip e Ciop??? Un soprannome perfetto per Sirius e Angy!! Mi piace *__* Per quanto riguarda Shakespeare chiedo perdono per la cantonata, ma quando ho scritto questi chap ancora non l'avevo studiato e ricontrollandoli mi é sfuggito!!
Potterina_88_: Ciauuuuu! Grazie!!
Akira-chan: Ciau!! Grazie!! Eh... vedrai come si svolgono i preparativi per la recita in questo chap... ihihihih...
PiccolaBlack: Ciao tesora!! Grazie! Sono contenta che anche tu la stai rileggendo!! Baciotti!
redRon: Sì.. io pure mi sono immaginata Sirius sul water... ahahahahah accidenti... meglio non immaginarlo più!

CAPITOLO VII
Gli studenti di Grifondoro e Serpeverde lasciarono l’aula di Storia della Magia seriamente scioccati.
Nessuno di loro ci poteva credere. Poco prima di Natale si sarebbe tenuta una disputa: Tassorosso e Corvonero contro Grifondoro e Serpeverde. E così, una volta tanto, le due case avrebbero dovuto mettere da parte il loro odio l’uno verso l’altro e collaborare.
Erano state scelte due sceneggiatrici. Una di Grifondoro, ovvero Charlie, e una di Serpeverde, Susan High. Il giorno dopo avrebbero dovuto comunicare la sceneggiatura scelta e i ruoli assegnati.
 - Sono sconvolto! - disse Sirius – Non ci posso credere! Non reciterò mai! MAI! Piuttosto preferisco vivere per sempre sotto le sembianze di Felpato!
 - Non è che ci sia molta differenza tra te e lui - disse Remus – Mi sembra di essere tornato alle elementari sapete? Nelle scuole babbane fanno fare recite ai bambini.
 - Fantastico - mormorò James.
Cercò di rallegrarsi, pensando che quel pomeriggio si sarebbe tenuto il primo allenamento di Quidditch.
 
La pioggia non era affatto cessata, anzi era aumentata e i tuoni erano sempre più minacciosi. Non per questo James aveva rinunciato all’allenamento e quindi eccoli là, tutti e sette, bagnati fino al midollo.
Qualche compagno temerario, che aveva avuto il coraggio di affrontare quella pioggia, era sugli spalti. Tra di questi vi erano il resto dei Malandrini e Lily, Charlie e Izzie.
Angy si mise a cavallo della sua scopa e si levò in volo. Una folata di vento la fece oscillare leggermente. Faceva un freddo! Nonostante non fossero ancora in autunno. Un altro tuono fece sobbalzare tutti.
 - Capitano, tu sei un pazzo! Moriremo tutti fulminati! - esclamò Krissy Templeton, un’altra cacciatrice.
 - Non mi interessa! Dobbiamo vincere la coppa! - replicò James.
Krissy alzò gli occhi al cielo, rassegnata. Angy sghignazzò e la raggiunse.
 - Non vincerà mai la coppa se tutta la squadra viene carbonizzata da un fulmine - disse Jake Tunder, l’altro cacciatore.
 - E’ così testardo - aggiunse Harriet Templeton, sorella minore di Krissy. Lei era il portiere.
James liberò i Bolidi e il Boccino, poi lanciò la Pluffa in aria. Angy l’afferrò al volo e la passò a Krissy che non la mancò e la tenne salda a sé.
L’allenamento, nonostante la pioggia molto fitta, non procedette poi così male. C’era solo l’insignificante problema che James non riusciva a trovare il Boccino da un bel po’, ormai, e non era mai capitato.
Con quella stupida pioggia. All’improvviso un lampo illuminò il cielo e subito dopo un fulmine si abbatté sul campo di Quidditch, scatenando le urla degli studenti. Colpì la parte posteriore della scopa di James, spezzandola. Il ragazzo precipitò e finì dritto tra le braccia dei Malandrini.
I quattro sparirono sotto i sedili. Lily scattò in piedi e corse da loro, in mezzo al delirio totale.
 - Ragazzi! State bene!? - urlò.
Le giunsero solo i gemiti lamentosi dei poveri Malandrini, letteralmente spiaccicati sugli spalti.
Sirius, che ormai aveva un rapporto conflittuale con la propria testa, l’aveva sbattuta, tanto per cambiare. Remus aveva ricevuto il peso di James, atterrato a tutta velocità, dritto sullo stomaco. Peter si trovava sotto tutti e forse era quello messo peggio. James a parte la caduta, si era leggermente bruciato la parte destra del corpo.
Arrivò il resto della squadra per aiutarli ad alzarsi.
 - Allenamento concluso, capitano! - disse Jake sorreggendo James.

 - Che fine ha fatto la mia scopa? - borbottò James mentre Madama Chips gli applicava un unguento sulle bruciature.
 - Completamente distrutta, James… mi dispiace - disse Sirius.
 - Remus come sta?
 - Ha vomitato tutto il pranzo di oggi e anche quello dell’anno scorso, ma sta bene, considerando che hai ridotto il suo stomaco in poltiglia
 - Peter?
 - Niente di rotto. Non ha respirato per due minuti buoni, stando sotto di noi, ed è diventato cianotico, ma ora sta molto meglio.
 - E tu?
 - Due punti qua - disse Sirius toccandosi il sopracciglio – Non è forte?? Mi verrà una cicatrice e le ragazze l’adoreranno! - aggiunse soddisfatto. – Tutti gli altri stanno, bene, tranquillo e lo sai chi è stato il tuo primo soccorritore? Lily Evans!
 - Davvero!? - esclamò James con uno scatto.
 - Potter, sta un po’ fermo! - disse Madama Chips infastidita. Finì di applicare l’unguento – Puoi andare, finalmente! - sbuffò.
James scese dal letto e seguì Sirius in Sala Comune. La squadra di Quidditch al completo era lì.
 - Tutto bene, James? - fece Krissy preoccupata.
 - Tutto bene, grazie - rispose James. Poi vide Remus, abbandonato su una poltrona, con una borsa del ghiaccio sulla fronte e il volto decisamente pallido. Be’… a quanto aveva detto Sirius si era vomitato anche l’anima.
James si chinò accanto a lui – Mi dispiace, Rem - disse colpevole.
Remus si tolse la borsa del ghiaccio e aprì gli occhi – Ah, non importa - disse – Sono contento che stai bene.
Aveva una faccia! Sembrava appena uscito da una centrifuga.
James si voltò verso Peter – Scusa anche a te, Pete.
 - Sto benissimo! Come puoi vedere sono l’unico che non ha riportato danni fisici - rispose Codaliscia.
 - Il nostro Peter è più duro di una roccia - disse Sirius con un ghigno.
 - Ragazzi, tutto bene? - fece Angy avvicinandosi ai quattro.
 - Tutto bene - rispose Sirius.
 - E tu, Remus? - chiese Angy.
 - Bene, bene… davvero…
 - Che disastro questo allenamento! - esclamò Harriet scoppiando a ridere, seguita a ruota da tutti gli altri.

Si dice che le disgrazie non vengono mai da sole. E in effetti è proprio vero. Il giorno dopo alla prima ora Storia della Magia attendeva gli studenti di Grifondoro e Serpeverde.
Tutti entrarono in aula con l’aria di chi stava andando ad un funerale.
Le bruciature di James erano miracolosamente sparite e Remus stava molto meglio. Ma erano terrorizzati da ciò che li attendeva.
 - Bene, buongiorno ragazzi! - disse la professoressa Grant con un sorriso. – Spero che le vostre sceneggiatrici si siano date da fare!
Susan e Charlie si alzarono dai loro banchi e si misero davanti alla classe. Avevano diversi fogli tra le mani.
 - Allora… - disse Susan – Abbiamo scelto quella che di sicuro è la sceneggiatura più famosa di Shakespeare: Romeo e Giulietta.
 - Abbiamo assegnato le parti, ma non è che ce ne siano molte. Quindi alcuni di voi si dedicheranno agli effetti speciali, alla scenografia e cose così - aggiunse Charlie. Poi guardò Susan. Non aveva il coraggio di dire a chi fossero state assegnate le parti. Temeva il linciaggio.
Susan la guardò come a dire “va bene, fifona, parlo io!” – Allora… partiamo dai personaggi secondari… Mercutio sarà interpretato da Sirius Black! Remus Lupin sarà Benvolio… Isabel Pratt sarà Madonna Capuleti, Fay Charls interpreterà Madonna Montecchi- poi snocciolò alcuni nomi di alcuni Serpeverde che avrebbero dovuto interpretare vari servi della famiglia Montecchi e Capuleti  -dunque… Angeline Carpenter farà la fidanzata di Mercurio.
 - Un momento! - la interruppe Angy con quello che sembrava una sorta di ruggito – Non esiste alcuna fidanzata di Mercutio nella stesura originale!
 - Lo so, ma abbiamo dovuto aggiungere dei personaggi per far partecipare tutti.
 - Be’, mi rifiuto categoricamente di fare la fidanzata di Mercutio! - “Al massimo di Benvolio” avrebbe voluto aggiungere.
 - Puoi fare la Balia di Giulietta allora.
Angy pensò. Fidanzata, giovane e bella con vestiti meravigliosi, o vecchia Balia rompipalle che non fa altro che assillare tutti con la sua inutile parlantina?
 - Ok, faccio la fidanzata di Mercutio! - decise infine. Causa: forze maggiori.
 - Dunque… James Potter sarà Tybalt (il nemico giurato di Romeo, per intenderci. NdN) - proseguì Susan – E siamo arrivati ai personaggi principali: Giulietta Capuleti sarà interpretata da… Lilian Evans.
 - Uau! Lily! Sarai Giulietta! - esclamò Izzie. Non era rimasta poi così male per il fatto di non fare la fidanzata di Mercutio.
Lily non disse nulla. Le sue gote si colorarono leggermente di rosso. Poi iniziò a preoccuparsi. Chi avrebbe fatto Romeo?
 - E dunque… ah si… Romeo… be’, Romeo sarà Severus Piton-  concluse Susan.
 - CHE COSA? - gridò James.
Sirius rise così tanto da cadere dalla sedia. Lily era rimasta pietrificata. Dal canto suo anche Severus Piton era pietrificato. Ma quando mai aveva detto che voleva partecipare a quella stupida recita?
 - Perfetto! - esclamò la professoressa – Ragazze siete state bravissime!
 - Bravissime?? - esclamò James incredulo.
 - Ha qualcosa da ridire signor… emh… - fece la Grant.
 - Potter - disse James. Lanciò un’occhiata in tralice a Lily. La ragazza si era improvvisamente rilassata, come se si fosse ormai rassegnata al suo destino – No, non ho niente da ridire - disse James.
 - Le prove si terranno ogni sabato dalle quattro alle sette - disse Charlie per concludere il discorso.
Finita la lezione i quattro Malandrini lasciarono l’aula in fretta e furia. Sirius rideva ancora come un matto.
Peter era un po’ giù perché era stato scelto per fare la parte del padre di Romeo. James era furibondo come non mai e Remus era tranquillo. Non credeva di ricevere una parte così importante. Allora era vero che le ragazze lo prendevano in considerazione… aveva ragione Sirius una volta tanto!

 - Mi dispiace, Lily - disse Charlie mentre uscivano dall’aula – Non ho potuto fare altrimenti. Dopo che ho scelto te per la parte di Giulietta, Susan ha proposto di scegliere un Serpeverde per Romeo e non mi sono potuta rifiutare…
Angy era sconvolta almeno quanto Izzie. Sì, ci aveva sperato, per un attimo aveva sperato che Romeo fosse James Potter. Oh! Sarebbe stato così perfetto!
Angy iniziò a imprecare sottovoce. Questa proprio non ci voleva. Si vedeva lontano un miglio che quell’idiota di Piton sbavava per Lily, anche se faceva sempre lo scontroso.
Lily non parlava. Shock? Rassegnazione? E chi poteva saperlo. Aveva lo sguardo vacuo.
 - Povera, Lily - mormorò Izzie.
E già sapevano che quella recita sarebbe stata un completo disastro…

A pranzo non è che mangiarono molto. Rimuginavano sulla recita e sulle parti assegnate. Lily non aveva ancora aperto bocca da quando erano uscite dall’aula. Nemmeno a Pozioni per rispondere alle domande che Lumacorno rivolgeva alla classe e che lei, di sicuro, sapeva.
Charlie non credeva che l’assegnazione dei ruoli avrebbe avuto un simile effetto sull’amica. Ma nessuno in effetti, poteva sapere cosa stava succedendo nella testa di Lily Evans!
E pensava…
Aveva SEMPRE desiderato poter fare Giulietta in una rappresentazione teatrale… almeno una volta!
In sesta elementare (gli inglesi hanno sei classi alle elementari) era stata allestita una recita su Romeo e Giulietta e lei ci aveva sperato così tanto! Invece le fu assegnato il ruolo di una dama di corte. Compariva per mezzo minuto e poi… ciao!
Come c’era rimasta male! Ed ora… ora era stata scelta lei per fare Giulietta! Santo Cielo! E non le importava chi fosse Romeo, no, proprio non le importava.
Avrebbe dato il meglio comunque in quella recita. Costi quel che costi!

E così, il sabato tanto temuto, dalla maggior parte dei Grifondoro e Serpeverde, arrivò. Charlie e Susan avevano allestito la Sala Grande a mo’ di teatro. Tavoli e panche erano sparite, per fare posto ad un grosso palco.
Gli scenografi dovevano occuparsi del paesaggio che avrebbe fatto da sfondo. Un colpo di bacchetta ed ecco una sala delle feste… altro colpo di bacchetta ed ecco il famoso balcone… quello era il loro compito.
Poi c’era chi si occupava delle luci. Fasci di luce proiettati dalle bacchette di persone poste in punti strategici.
Sì, sembrava tutto così perfetto.
 - Allora! Quella di oggi sarà una prova generale, per vedere come ve la cavate nelle vostre parti… quindi non ci sarà bisogno dei costumi, che tra l’altro Farah Richmond e Terry Megan dovranno cucire, quindi siete pregati di farvi prendere le misure mentre aspettate di provare - disse Susan.
 - Siriuuuuus!! Vieniiii!! - esclamò tutta contenta Terry con un metro in mano – Fammi vedere la lunghezza del tuo… busto! - e scoppiò a ridere.
Izzie la linciò con lo sguardo.
 - Remus, ci penso io a te! - fece Farah con occhioni dolci.
Angy sembrava un toro impazzito, quasi che le usciva il fumo dal naso.
Ma le due ragazze riuscirono ad agguantare i due ragazzi e a trascinarli via.  Angy e Izzie si scambiarono un’occhiata.
 - Cominciamo! - fece Susan cercando di attirare l’attenzione di tutti –Atto I scena I!-
E provarono, provarono fino allo sfinimento la parte iniziale della sceneggiatura.
 - Allora… - fece Charlie poi – Io direi di continuare con la scena più importante… quella del balcone… voglio vedere come ve la cavate nel ruolo di Romeo e di Giulietta - e guardò Piton e Lily.
La ragazza annuì vigorosamente, mentre Piton incrociò le braccia e si voltò dall’altra parte, lasciandosi sfuggire un – Tsk! -
Lily lo agguantò per un braccio. Piton fu colto così alla sprovvista che non fece nemmeno in tempo ad intimarle di lasciarlo e si lasciò trascinare fino al palco.
 - Sentì, lo so che mi odi perché sono Babbana di nascita eccetera eccetera… - disse Lily – Ma per una volta cerchiamo di andare d’accordo, questa recita è molto importante per m… per tutti noi.
Piton non disse niente, incrociò di nuovo le braccia e la guardò di nuovo serio.
Susan consegnò loro i copioni. – Evans, sali sul balcone - disse poi.
 - Ehi, ma è sicuro quel coso? - fece Lily guardando il balcone decisamente alto.
 - Sì, è sicuro. Sali.
Lily salì sul balcone e diede un’occhiata alla propria parte. La ripeté lentamente a bassa voce.
Piton anche guardò la sua e alzò un sopracciglio. Romeo… ma come era saltato in mente a quelle due pazze??
Poi si guardò attorno. Di Potter, Black e Lupin nemmeno l’ombra. Erano sotto le grinfie delle costumiste.
Lily fece un respiro profondo. Coraggio… sei Giulietta ora… si disse.
 - Piton, devi cominciare tu - disse Charlie.
Piton le lanciò un’occhiataccia e iniziò a leggere la sua battuta. Lily lo fissò sorpresa. Accidenti. Non se la cavava male! Anzi!
Quando finì di dire la propria battuta, Piton la guardò. Lily attaccò la propria mettendoci tutto il sentimento che poteva. Era Giulietta, doveva pensare come Giulietta…
E andarono avanti così per tutta la scena del balcone che si prolungava di molto, con infine battute di Romeo e Giulietta.
 - Bravissimi! - esclamò Susan – Sento già la vittoria in pugno!
 - Guarda che non è una gara tra noi e quelli di Tassorosso e Corvonero - le fece notare Charlie.
 - Non importa… dobbiamo fare meglio di loro. Quella pazza della Grant ci mette il voto su questo! - rispose Susan. Poi si voltò verso Piton e Lily – Scena perfetta! - disse loro – Dite la battuta finale ora.
I due proseguirono.
 - Perfetto! Perfetto! Dunque, la scena si conclude con un bacio tra Romeo e Giulietta.
James, che era appena entrato nella Sala Grande sbarrò gli occhi e lui, Lily e Piton gridarono all’unisono.
 - CHE COSA??

CONTINUA

Questo chap era un po’ più corto degli altri, ma volevo farlo finire qui… naturalmente!

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Grazie per aver commentato a:
RedRon
Germana
Lily
Pikkolina88
PiccolaBlack
LyraPotter
Lily Black 90
Akira-chan
Potterina_88_
Mary3 (scusa se ti ho aggiunta in ritardo, ma quando ho pubblicato questo capitolo ancora non avevi commentato l'altro… oppure mentre io pubblicavo questo tu nello stesso tempo mettevi il commento XD)

Ah faccio un po di pubblicità alla mia nuova storia… se si va andate a darle un'occhiata Stardust
CAPITOLO VIII
I tre guardarono con gli occhi sbarrati Susan che non capiva.
 - Be’ cosa ho detto di male? - chiese la Serpeverde.
 - L-lui non può baciarla !- esclamò James salendo sul palco, davanti a tutti.
 - Potter, non ti immischiare! - fece Lily nervosa. Non le importava! Non le importava chi diavolo doveva baciare! Basta che si faceva quella stupida recita! E James, come al solito doveva mettersi in mezzo! Cielo, quanto lo detestava!
 - E poi, recita da schifo! - aggiunse James incrociando le braccia – Non può proprio essere Romeo, ma stiamo scherzando!
 - Be’, Potter- fece Susan con un ghigno – Visto che sei tanto bravo perché non lo fai tu Romeo?
 - IO? - gridò James.
E Lily contemporaneamente – LUI??
 - No! Un momento… ho detto che Piton recita da schifo, non che io sono bravissimo! - replicò James – E poi fare Romeo e far finta di essere innamorato di quella? - e indicò Lily che lo guardò indignata.
 - Sì, sì! Proprio finta! - esclamò Angy e tutti scoppiarono a ridere.
Lily e James arrossirono.
 - Bene, allora Potter farà Romeo - disse Charlie, prima che qualcuno ci ripensasse – Piton, farai Tybalt al posto suo.
Piton non sembrò affatto dispiaciuto e quindi non vi furono problemi. Diede il copione di Romeo a James, con un ghigno, e scese dal palco.
 - Oh cielo… abbiamo dei Romeo e Giulietta bellissimi… - sussurrò Izzie.
Angy osservò i due che si calavano nella parte, e ci riuscivano così bene da estraniarsi dal resto del mondo, come se fossero stati davvero Romeo e Giulietta – Sì, Izzie. Sono bellissimi…

 - Sono sfinita - fece Lily quando lasciarono la Sala Grande. Avevano provato all’infinito diverse scene, ma non c’era stato nessun bacio. I due si erano categoricamente rifiutati.
Angy era contenta. Il suo personaggio e Mercutio erano in continua lite nella storia e non si baciavano MAI, nemmeno una piccola effusione! Assolutamente perfetto!
 - Non ci posso credere che siamo costretti a fare questa recita - disse Izzie.
 - Dobbiamo farla per forza. Ci valuta in base a come mettiamo su lo spettacolo, ma ti rendi conto? - fece Charlie – Mi chiedo che cosa abbiano allestito i Corvonero e i Tassorosso.
 - Eh eh… potremmo cercare di scoprirlo - fece Angy con un ghigno.
 - Non è leale! - replicò Lily.
 - Smettila con il tuo buonsenso Lily! Angy ha ragione! - disse Izzie.
 - Ragazze, ma è solo una stupida recita! Mica ci stiamo giocando la vita!
 - No, infatti ci sono in gioco i nostri M.A.G.O.! - fece Charlie.
 - Non ci posso credere! - esclamò Lily incredula – Sei d’accordo con loro!
Charlie annuì e Izzie e Angy si diedero il cinque – Grande, Charlie! - esclamò Angy. E le tre si ritirarono in camera a confabulare e a fare piani per scoprire cosa stavano allestendo i loro avversari.
Lily invece si sedette al tavolo in Sala Comune per fare i compiti di Trasfigurazione.
Proprio in quel momento entrò James. I due si squadrarono in silenzio.
 - Che sia chiaro - disse James – Non volevo fare Romeo. Volevo solo aiutarti.
 - Grazie, ma potevo benissimo farcela da sola! - replicò Lily senza staccare gli occhi dal libro di Trasfigurazione.
James sbuffò – Senti, mi dispiace… va bene?
Lily sollevò lo sguardo – Sì… anche a me. Senti, non litighiamo, mi sei così simpatico quando non fai lo stupido!
 - Davvero? - fece James e senza rendersene conto si sedette davanti a lei e si ritrovarono a studiare Trasfigurazione insieme.
James Potter non aveva mai studiato in vita sua!
Ed era così contento di interpretare Romeo che all’improvviso non odiava più il teatro e il recitare!

Ciò che Lily temeva arrivò troppo in fretta. La festa di Angy. La ragazza aveva allestito la Sala Comune con festoni di ogni genere e dappertutto vi erano patatine, cibo e bevande ad alto contenuto alcolico. Tra cui una caraffa enorme di sangria.
 - E’ tutto così perfetto! - disse la ragazza felice.
Le altre sapevano già come sarebbe finita… si sarebbe ubriacata di brutto e loro sarebbe toccato aiutarla a vomitare e a tenerla su in piedi e a farla passeggiare per la stanza per farla riprendere.
Ma non dissero niente. Angy era così felice di compiere finalmente diciassette anni che non ebbero il coraggio di impedirle di fare quella festa.
Gli invitati non tardarono ad arrivare. Dove c’era da magiare e da bere c’era sempre gente che si affollava e tutti, molto educati avevano fatto un regalo alla ragazza, soprattutto quelli del settimo anno che conoscevano Angy da più tempo.
 - Grazie! Che carini! - esclamò lei tutta contenta prendendo i regali. Poi si guardò attorno, alla ricerca di una persona che sperava proprio di vedere.
 - Ciao! - disse Remus raggiungendola.
 - Ciao! - esclamò Angy illuminandosi.
Il ragazzo le porse un pacchetto – Non è un granché! - disse.
 - Grazie!! - disse Angy contenta. Avrebbe voluto saltargli addosso e ringraziarlo in un altro modo, ma si diede un contegno.
 - Ehi, Carpenter! Ti sfido! - esclamò Sirius – A chi riesce a bere più Whisky Incendiario rimanendo sobrio!
Gli occhi di Angy brillarono. Adorava quel tipo di sfide.
 - Angy! Aspetta! - esclamò Charlie bloccandola – Prima che parti per il paese dei balocchi…
 - Volevamo darti il nostro regalo - disse Izzie.
Lily le porse un pacchetto – Devi aprirlo ora che sei lucida! - disse sorridendo.
Angy prese il pacchetto, lo scartò e rimase di stucco. – Oh… - fece con un sorriso. Tirò fuori la splendida catenella a cui era attaccato un meraviglioso ciondolo a forma di angelo.
 - Oh! È bellissimo… - sussurrò Angy.
 - Non ti metterai a piangere? - fece Izzie.
 - Ma no! La temeraria Angy non piange mai! - disse Lily.
Angy le abbracciò tutte tre – Ragazze, vi adoro! - gridò.
 - Allora, Carpenter! Questa sfida!? - gridò Sirius già seduto ad un tavolo dove c’erano una decina di bottiglie di Whisky incendiario e due bicchieri.
 - Sì, sì, aspetta che mo’ arrivo e ti faccio nero! - disse Angy, poi sorrise alle ragazze, si mise la catenina – Auguratemi in bocca al lupo -
 - In bocca al lupo - disse Lily rassegnata.
 - Crepi!
Angy raggiunse Sirius e insieme a lui iniziò a scolarsi le bottiglie di whisky. Era euforica e felice per quella serata, si vedeva lontano un miglio.
 - Ragazze… preparatevi ad una notte in bianco - disse Lily. – Quando Angy è ubriaca non dorme più nessuno.

 - Ho… vinto… io… Black… - biascicò Angy, mentre la testa le oscillava pericolosamente. Tutti fissavano allibiti le sei bottiglie di whisky vuote.
 - Non… credo… proprio… - replicò Sirius – Uh… ci vedo doppio…
I due scoppiarono a ridere, totalmente rincoglioniti da tutto l’alcool che si erano bevuti. E risero e risero, senza nemmeno sapere il perché, poi crollarono con la faccia avanti sul tavolo, ridacchiando di tanto in tanto.
Nel frattempo Charlie, Izzie e Lily, stanche di vedere Angy che si riduceva in quelle condizioni pietose, ma soprattutto stanche fisicamente erano salite in camera, pensando bene di tornare a festa finita a recuperare l’amica, ormai fuori di testa. Nessuna di loro poteva immaginare che sarebbero crollate come pere cotte e non si sarebbero più svegliate fino all’indomani.
E Angy? Angy non aveva idea nemmeno lei stessa di dove si trovasse!
Il resto dei malandrini, ovvero Remus, James e Peter invece avevano deciso di fare una lunga passeggiata, a caccia di Piton!

Sirius tirò fuori la testa da sotto le coperte e sbadigliò. Dio! Aveva un mal di testa terribile! Gemette! Ma che diavolo era successo? A sì! Si era ubriacato alla grande! E poi aveva vomitato alla grande!
Mai più Whisky Incendiario! MAI!
Guardò i letti degli amici vuoti e rifatti. Dovevano essere già scesi a colazione e avevano pensato di lasciarlo dormire. Ormai lo conoscevano bene e sapevano che dopo una sbornia come quella aveva bisogno di una bella dormita.
Si stiracchiò e improvvisamente si bloccò. C’era… qualcosa attorno alla sua vita… due braccia che lo stringevano saldo.
Tirò via la coperta e sbiancò. Il cuore gli mancò di un battito.
Lunghi capelli scuri… ciglia nere lucenti… era abbracciata  a lui, con la testa sul suo petto. Dormiva beata, con le gote leggermente rosse…
Angeline Carpenter… e erano entrambi, completamente nudi!
CHE CAZZO ERA SUCCESSO??
Sirius non aveva il coraggio di muoversi. Era letteralmente paralizzato. “Oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio…” iniziò a pensare. Era la fine. Era fottuto, era praticamente condannato ad un esistenza da invertebrato, perché una volta sveglia, Angeline Carpenter non gliel’avrebbe fatta passare liscia.
 “Un momento, ma io che c’entro?” pensò “Ero ubriaco fradicio… non mi ricordo niente… Meglio uscire da questo letto e vestirmi prima che si svegli…”
Ma non fece in tempo a muoversi che lei mugugnò, e sbadigliò.
 Cazzo… si stava svegliando.

Angy aprì gli occhi e sbatté ripetutamente le palpebre. Capì subito che qualcosa non andava… NON ERA SOLA NEL LETTO!
Si mise seduta di scatto… sgranò gli occhi… e iniziò a gridare. Sirius le tappò la bocca con una mano.
 - Non urlare! - disse cremisi in volto.
Angy si agitò, gli morse la mano e riuscì a liberarsi. Poi si accorse di essere nuda e che anche lui era nudo. Ricominciò a gridare, cercò di scendere dal letto, ma si attorcigliò nelle tende del baldacchino e cadde giù, staccandole.
Si mise a sedere e indietreggiò, usando le tende per coprirsi alla bell’e meglio. Non parlava, ma era rossa e aveva il fiatone. La sua espressione era indecifrabile. Un misto tra l’infuriata… shockata… confusa…
Poi afferrò la prima cosa che le capitò sotto mano e la tirò contro il Malandrino.
 - Maniaco! - gridò.
Sirius evitò appena in tempo la sveglia di Remus che lo sfiorò come un razzo.
 - Aspetta un momento - disse alzandosi e avvicinandosi a lei.
 - AAAAH!! VESTITIIIIIII!!! - gridò Angy chiudendo gli occhi e nascondendo il viso tra le mani.
Sirius non se lo fece ripetere due volte e si vestì. Poi si voltò verso la ragazza, ancora rannicchiata tra le tende, che si abbracciava le gambe e nascondeva il viso tra le braccia.
 - Senti…  - fece Sirius.
 - Sei un maniaco! Mi hai… mi hai violentata!
 - CHE COSA??? NON SCHERZIAMO!
 - Be’, di certo non ti ho dato il mio consenso! - strillò Angy fuori di sé – MA COME HAI POTUTO! TI ODIO BLACK! IO TI ODIOOOO!!!!
Iniziò a raccogliere i propri vestiti per la stanza, furiosa, sconvolta.
 - Acoltami! - fece Sirius bloccandola, ma lei si ritrasse.
 - Io non mi ricordo un accidente di quello che è successo ieri, d’accordo?? - fece il Malandrino – L’ultima cosa che ricordo è che iniziavamo a bere un sacco di Whisky Incendiario…
 - Anch’io… - sussurrò Angy.
 - Ok… quindi… non è colpa mia… non è colpa tua - concluse Sirius.
 - E certo! È colpa del mio gatto! - sbottò Angy e gli occhi le si riempirono di lacrime.
 - Ti prego… non piangere… - fece Sirius entrando nel panico più totale.
 - E che dovrei fare? Ridere? - fece Angy con la voce rotta dal pianto. Mollò uno schiaffo a Sirius – Ti odio! Guarda che mi hai fatto fare! Tu piaci alla mia migliore amica, cazzo!
La ragazza corse alla porta, ma Sirius l’afferrò per il polso e la bloccò – Aspetta! Aspetta! Fermati un momento!
Lei gli diede uno spintone – Non mi toccare! - gridò e lasciò la stanza sbattendo la porta.

Lily aprì gli occhi e si stiracchiò. Che serata…
Che serata? Un momento…
Si mise seduta di scatto. Ma lei si era addormentata! Si guardò attorno e vide Charlie e Izzie che dormivano profondamente, ancora con le divise.
 - ANGY!-  gridò Lily vedendo il letto dell’amica vuoto.
Oh Cielo! La sera prima non avevano recuperato l’amica! E ora dove diavolo era finita??
L’unica cosa che c’era di lei sul suo letto era un ammasso informe di tende rosse che non apparteneva a nessuno dei loro baldacchini.
Lily corse fuori dalla stanza. Doveva ritrovarla.
Si guardò attorno. Cercando disperatamente con lo sguardo nei corridoi deserti. Erano tutti a colazione, o a smaltire la sbornia della sera prima.
Cercò in Sala Grande, ma nessuna traccia dell’amica. Dove cavolo era finita!? Poi ebbe un’illuminazione… sapeva benissimo dov’era.
E uscì dal grande portone del castello.
Angy era in riva al lago e lanciava sassi sulla superficie dell’acqua… uno due tre… sei… dieci salti…
Era sempre stata brava in questo. Lily la raggiunse.
 - Angy… - fece.
L’amica nemmeno l’ascoltò. Era così confusa… così… in colpa. Anche se era successo inconsciamente e lei non lo ricordava… quello era pur sempre il ragazzo che piaceva alla sua migliore amica da una vita…
Come aveva potuto?? COME? Sentì le lacrime pungerle agli angoli degli occhi. Aveva tradito la lealtà della sua amica… aveva fatto una cosa orribile… una cosa di cui non andava affatto fiera.
Si accucciò e nascose il viso tra le braccia, scoppiando in piccoli singhiozzi ripetuti. Lily si chinò accanto a lei. Angy si gettò tra le sue braccia – No-non volevo… Lily… io non volevo! - disse tra le lacrime.
Lily non capiva, ma stette in silenzio e tenne stretta a se l’amica cullandola e cercando di rassicurarla.
 - Izzie… mi odierà… e non voglio… non voglio… - piagnucolò Angy. E se Izzie non l’avesse odiata, bastava quello che aveva fatto e l’odio verso se stessa a farla sentire uno schifo…

Di nuovo sabato, di nuovo prove.
 - Oggi proviamo la scena V del secondo atto - disse Susan.
James salì sul palco, con un leggero rossore che colorava le sue guance. Le costumiste avevano completato i costumi (i miracoli della magia) e lui era decisamente imbarazzato con quella stupida calzamaglia, ma le ragazze lo guardavano in estasi. Lo trovavano bellissimo!
Incrociò le braccia e si guardò attorno, ma Lily, dov’era finita?-
 - Giulietta?! - chiamò Charlie.
 - Arrivo! Arrivo!
Lily corse trafelata sul palco – Non riuscivo ad indossare il vestito! - esclamò rossa in volto. James la guardò imbambolato. Cielo se era bella! Con quel vestito stretto al seno e largo che scendeva giù, fino ai piedi e i capelli un po’ raccolti indietro, con una coroncina di stoffa.
 - Che c’è? Sto male? - chiese Lily imbarazzata.
 - No, stai… molto bene - rispose James – Io piuttosto… sembro un travestito!
Lily sorrise – Invece la calzamaglia ti dona molto!
 - Emh… cominciamo? - fece Susan
I due annuirono.
La scena era quella in cui Romeo vede Giulietta alla festa in maschera dei Capuleti. James si schiarì la voce e si avvicinò a Lily. Le fece un inchino e iniziò a recitare la sua battuta:
 - S’io profano della mia mano indegna codesta santa reliquia, il peccato è soltanto gentile, e le mie labbra, due pellegrini incompresi di pudico rossore, son qui pronte a render più molle, per un tenero bacio, il ruvido loro tocco - disse con la voce più calda che possa esistere.
Lily si sentì sciogliere, fece un mezzo sorriso – Buon pellegrino… - disse – usi torto alla tua mano, la quale ebbe pure a dimostrare la devozione che le si conviene: perché fino i santi hanno mani che anche le mani dei pellegrini posson toccare, e il bacio dei palmieri consiste per l’appunto nel giunger palma a palma.
E erano persi, l’uno negli occhi dell’altra e viceversa. Splendidi occhi smeraldo, brillanti e sognanti… caldi occhi nocciola, rassicuranti e sensuali.
Tutti quelli che seguivano la scena da sotto il palco non potevano fare a meno di sospirare e avere gli occhi che brillavano di gioia.
 - E non han forse labbra anche i santi? - disse Romeo… oops! James! – E non le hanno anche i devoti palmieri?
 - Sì, o pellegrino, ma son labbra che essi debbono usare nella preghiera… - sussurrò Lily, sempre più persa… sempre più inconscia…
 - E allora… o santa diletta, le labbra faccian l’eguale che le mani: ecco, esse ti pregano, e tu l’esaudisci, per tema che la fede non si cangi in disperazione.
 - I santi non si muovono davvero, anche se esaudiscono le preci che loro son rivolte.
 - E quindi non ti muovere per tutt’il tempo in che raccolgo il frutto della mia preghiera. Ecco, dalle mie labbra, col mezzo delle tue, è tolto il mio peccato… CHE COSAAAA?!
 - Potter! Quest’ultima battuta non era presente - disse Susan scocciata – Gradirei che non ti inventassi cose che non esistono…
 - M-ma qui… c’è scritto che la devo baciare!! E sulla bocca!! - gridò James agitando il suo copione.
Lily era diventata talmente rossa che per un attimo Angy pensò che sarebbe svenuta da un momento all’altro.
 - Non posso farci niente… l’ha scritto Shakespeare Romeo e Giulietta, mica io - disse Susan – Qual è il problema, Potter? I ragazzini di dodici anni non vogliono baciare una coetanea per finzione. Voi siete attori ora. Tutto ciò che accade sul palco è finzione, quindi non c’è niente di male, no?
 - No! Non posso! - disse James – Non bacerò una ragazza senza il suo permesso - e detto questo scese dal palco, lasciando Lily a combattere con il proprio cuore impazzito e in lei una profonda sorpresa per le ultime parole del ragazzo.

CONTINUA

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


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Gioconda
CAPITOLO IX
Domenica. Angy era già sveglia. Quel giorno ci sarebbe stata l’uscita ad Hogsmeade. Ma lei non voleva affatto andarci. Non dopo quello che era successo. Ma come deludere Izzie? Ci teneva tanto ad essere accompagnata da lei. Sentì una stretta al cuore. Poi fissò la montagna di pacchetti vicino al proprio letto. I suoi regali. Ancora non li aveva aperti. Iniziò a scartarli. Un maglione… una borsetta… degli occhiali da sole… orecchini…
Tutti regali molto graziosi. Poi arrivò a quello di Remus. Il bigliettino diceva “Ho saputo che lo volevi da tanto”. Angy fece un mezzo sorriso e lo scartò. Un braccialetto d’oro bianco. Lo aveva visto una volta ad Hogsmeade e se ne era innamorata. Ma Remus come aveva saputo…
Guardò Lily che dormiva e sorrise.
Poi si accorse che era rimasto ancora un pacchetto. Lo sollevò. Vi era scritto “Alla persona che più detesto!!” Era si Sirius. Angy scosse la testa e scartò anche quello. Rimase senza fiato. Uno splendido vestito da sera nero. L’abito più bello che avesse mai visto!
Lo fissò con gli occhi spalancati. Sirius Black doveva essere un matto per regalarle una cosa del genere! Un matto!
 - Buongiorno… - biascicò la voce assonnata di Lily in quel momento. Angy si voltò e le sorrise. – Pronta per uscire con Remus? - chiese Lily.
 - Oh… sì… - fece Angy. Non era affatto pronta.
 - Ragazze! Oggi è una giornata meravigliosa! - esclamò Izzie guardando fuori dalla finestra. Il sole splendeva allegro – Non ho idea di cosa mettere! Angy, aiutami!!
Angy sospirò si avvicinò a Izzie e iniziò a frugare nell’armadio con lei. Lily la osservava in silenzio. Era dal venerdì precedente che si comportava così. E ancora non sapeva il perché. Angy non le aveva detto nulla.
 - Lily! Tu indosserai questo! - esclamò Charlie porgendo all’amica un bel vestito verde chiaro.
 - Io? Ma è tuo! - fece Lily.
 - Io non lo metto mai e sono sicura che sta molto meglio a te!
Lily osservò il vestitino. Era adorabile – Grazie, Charlie… - disse sorridendo.
Alla fine tutte furono pronte. Izzie ci aveva messo un’eternità a prepararsi, indecisa su cosa mettere. Angy era stata molto più sbrigativa invece. Jeans e una maglietta rosa.
 - Ma ti vesti così al tuo primo appuntamento? - disse Izzie che indossava una minigonna e una camicetta colorata.
 - Voglio stare comoda - rispose Angy e cercò di sorridere.

D’altro canto anche Sirius era su un altro pianeta. Mangiava di meno… parlava di meno… guardava le ragazze di meno…
E i Malandrini capirono che c’era qualcosa che non andava, perché se Sirius smetteva di parlare era un conto, ma se non guardava più le ragazze e non si faceva fuori tutto il cibo a tavola era tutt’altro discorso!
Ma pensarono che il motivo fosse l’imminente uscita con Izzie.
James, Peter e Sirius, raggiunsero l’infermeria decisamente presto quella mattina. Madama Chips dormiva alla grande e questo giocava a loro favore. Entrarono di soppiatto. Remus si era già vestito.
 - Ehi, Remus - fece James raggiungendolo – Sei pronto? Dai che dobbiamo evaporare prima che quel mastino si svegli - e indicò con un cenno della testa Madama Chips che si era appisolata su una sedia.
 - Sì, solo un momento - Remus prese la propria bacchetta dal comodino e sussurrò un incantesimo. Subito apparve un ragazzo del tutto identico a lui.
 - Uau! E questo dove lo hai imparato? - chiese Sirius colpito.
 - Libro di Incantesimi, ultimo capitolo - rispose Remus, osservando la propria copia che si infilava nel letto
– Possiamo andare! - disse soddisfatto. E silenziosi lasciarono l’infermeria.
 - Remus, ma sei sicuro di stare bene? - chiese Peter preoccupato, fissando l’amico decisamente pallido.
 - Benissimo! - rispose Remus con un sorriso… chiaramente sforzato.
 - Ehi, Rem, cerca di non strafare, eh! - fece Sirius.
Remus arrossì – In che senso!? - esclamò.
 - Hai capito in che senso! - disse James e ghignò. – Dai, siamo già in ritardo! Partono senza di noi!
uscirono fuori. Le carrozze erano già pronte e aspettavano gli studenti.
 - Ehi! - esclamò Izzie agitando una mano per farsi vedere. – Siamo qui! - i quattro le raggiunsero.
Angy salutò Remus e si sforzò di non degnare nemmeno uno sguardo a Sirius. Sirius fece lo stesso.
Le due ragazze e i loro accompagnatori salutarono poi i rispettivi amici e salirono su una carrozza.
Lily e James si guardarono. James indicò una carrozza con un gesto della mano e la ragazza vi salì, seguita da Charlie.
 - Che facciamo? - chiese Peter – Saliamo anche noi su questa?
 - Certo - disse James e spinse l’amico sulla carrozza con fare poco gentile, impaziente di sedersi vicino a Lily.

Arrivarono ad Hogsmeade circa mezz’ora dopo.
Lily scese dalla carrozza e guardò Charlie. Le aspettava una mattinata di shopping sfrenato.
Anche James e Peter avevano i loro acquisti da fare. All’emporio degli scherzi! I quattro si divisero.
 - Senti, Lily… in questi giorni ho visto Angy un po’ giù… - disse Charlie – Mi chiedevo se tu sapessi qualcosa. Sai, Angy è molto legata a te.
 - Mi chiedo anch’io cos’abbia Angy… - rispose Lily – ma con me non si è confidata…
 - Spero nulla di grave, comunque…
 - Già… lo spero anch’io…

Angy non sopportava più quella situazione. Voleva stare lontana da Sirius almeno dieci chilometri. Prese Remus sottobraccio.
 - Noi andiamo a fare un giretto - disse a Izzie.
 - Va bene! - rispose l’amica ammiccando.
Angy si allontanò trascinandosi dietro Remus, alquanto sorpreso dal suo comportamento. – Andiamo a prendere qualcosa da bere - disse la ragazza ed entrarono ai Tre Manici di Scopa.
Si sedettero ad un tavolo libero e ordinarono due Burrobirre. Angy cercò di levarsi dalla testa Sirius Black e la voglia di strangolarlo e decise di dedicare tutte le sue attenzioni a Remus.
E iniziò a chiacchierare e a chiacchierare…

 - Oh!! Guarda, Lily! Guarda queste magliette! - esclamò Charlie – Ci sono le lettere dell’alfabeto… e cambiano colore in continuazione! Dai, prendiamole! Facciamo una sorpresa a Izzie e Angy! - e trascinò l’amica nel negozio. Ma Lily era distratta e pensava ad altro. Si chiedeva cosa stesse facendo James in quel momento.
James era con Peter al Lago SempreFreddo. Un lago con l’acqua eternamente fredda come in inverno e circondato da un po’ di neve anche in estate. Stavano scommettendo su chi avrebbe avuto il coraggio di gettarsi lì dentro e farsi una nuotata.
 - Ma dai, James! Non lo farai mai! - esclamò Peter ridendo.
 - Sì, sì, invece! Addirittura in boxer! - rispose l’altro con un ghigno.
Peter scosse la testa.
 - Facciamo, così, se mi butto, mi offri almeno due Burrobirre!
 - Ci sto! Tanto non ti butti! - fece Peter convinto di ciò che diceva, ma James Potter era sempre pieno di sorprese.
Il Malandrino iniziò a togliersi i vestiti.
 - Ehi! James… m-ma lo fai veramente! - esclamò Peter.
James si slacciò i jeans e li tirò giù. La cosa bella del Lago SempreFreddo era che nessuno lo frequentava. Era visto come una cosa poco interessante.
Ora James indossava solo i boxer. Fece un ghigno, rivolto a Peter e prese un respiro profondo prima di buttarsi. Riemerse boccheggiando.
 - E’ GELIDA!! - gridò. Poi con qualche bracciata si allontanò dalla riva.
 - James! Ehi James! Torna indietro! Dai! Te le offro lo stesso le Burrobirre! - esclamò Peter preoccupato, vedendo James sempre più lontano. – DAI JAMES!! -
James tornò indietro – Uffa, Peter! Ma sei proprio un fifone! - sbuffò uscendo dal lago. Una folata di vento lo fece rabbrividire. Si strinse nelle spalle, battendo i denti. Stava gelando.
Con un incantesimo si asciugò, dopo di che indossò i vestiti. – Andiamo! Le Burrobirre ci aspettano! - disse con un ghigno e cingendo il collo dell’amico con il braccio.

Sirius era assente e si vedeva. Izzie non era mica scema.
La ragazza aveva deciso di andare a vedere la Stamberga Strillante e lui, quasi annoiato, come se la conoscesse benissimo, aveva accettato. Ora osservavano la villa da lontano.
Izzie si sedette sulla staccionata. Non un commento sul suo abbigliamento. Niente di niente. E la cosa strana? Che lei non c’era rimasta poi così male.
 - Sirius, qualcosa non va? - chiese Izzie.
 - Senti, Izzie… - Sirius le prese le mani e stranamente lei non si sentì affatto imbarazzata - … mi dispiace… ma… ma io ti vedo come un’amica… io non voglio che succeda qualcosa tra noi se poi va storto. Rovinerebbe la nostra amicizia, no? - e attese. Attese uno schiaffo che non arrivò mai. Anzi, sentì Izzie ridere e se ne sorprese.
 - La vuoi sapere una cosa, Sirius? Anch’io ho pensato lo stesso mentre venivamo qui! Mi piace un sacco passare del tempo con te, ma penso che si rovinerebbe tutto se… fossimo, insomma… fidanzati…
 - Oh… non te la sei presa? - fece Sirius sorpreso.
 - Assolutamente no… - disse Izzie e gli diede un bacio su una guancia. – Grazie per essere stato sincero con me, Sirius Black - sorrise – Raggiungiamo quei pazzi dei tuoi amici, coraggio! - e saltò giù dalla staccionata.
Prese Sirius a braccetto e insieme si incamminarono verso il pub per prendere da bere e cercare gli altri.

James e Peter raggiunsero i Tre Manici di Scopa, proprio nel momento in cui arrivavano Izzie e Sirius.
 - Peter mi deve offrire due Burrobirre! - disse James contento – Ho vinto una scommessa!
 - Grande, James - lo prese in giro Sirius.
Entrarono e individuarono Angy e Remus nella folla. Li raggiunsero.
 - Ehi, ragazzi! - esclamò James – Siamo venuti a rompervi le uova nel paniere!
 - O a mettervi il bastone fra le ruote! - fece Peter.
Si sedettero al tavolo con loro.
 - Scusate, ma vi abbiamo forse invitato? - fece Angy, ma sorrideva.
 - Ehi! Ecco dove eravate finiti! - esclamò Charlie raggiungendoli – Lily, sono qui!
Anche Lily li raggiunse.
 - Ci uniamo a voi! - disse Charlie e le due si sedettero al tavolo. Ordinarono altre sei Burrobirre e iniziarono a chiacchierare allegramente tra di loro, come se fossero stati tutti amici e non persone che litigavano un giorno si e uno no! Chi li vedeva si stupiva. I terribili Malandrini e le quattro intelligentone di Grifondoro.
Che gruppo particolare!
Angy fissò Izzie. Doveva essere andato qualcosa storto tra lei e Sirius se ora si trovavano lì con tutti gli altri. Angy sentì il cuore mancarle di un battito. E se lui… se lui le aveva raccontato…
No, non lo aveva fatto.
 - Ragazzi, esco un secondo - fece Izzie con un sorriso. Si alzò da tavola e uscì dal pub. Sollevò lo sguardo al cielo e prese un respiro profondo. C’era rimasta male? Non lo sapeva nemmeno lei. Era così confusa. Forse lei ammirava semplicemente Sirius. Non era affatto cotta di lui. Gli voleva tanto bene, però…
E allora perché ora le veniva da piangere?
 - Tutto bene? - fece una voce calda accanto a lei. Si voltò e vide Remus che le sorrideva.
 - Tutto bene - rispose Izzie. – Tu lo sapevi, eh?
 - Be’… vedevo Sirius un po’ strano già da tempo - disse Remus.
 - Non ci sono rimasta così male - fece Izzie. Sì, sì… raccontante un’altra.
Remus sorrise. Ok, Izzie gli piaceva da tempo. Ma aveva cercato di auto convincersi che non fosse così, perché lei era persa del grande Sirius Black, il suo affascinante, migliore amico. Per questo aveva accettato con entusiasmo di uscire con Angy.
Izzie si asciugò le lacrime – Sono una cretina - disse.
 - No… sei umana… - rispose Remus.
Lei lo guardò sorpresa. E capì che non c’era bisogno di trattenere le lacrime con lui.

 - Accidenti, James! Ma che diavolo ti è saltato in mente di tuffarti nel Lago SempreFreddo! - sbraitò Sirius guardando l’amico che non versava in ottime condizioni. Aveva la febbre decisamente alta.
 - Proprio oggi! - proseguì Sirius.
James non lo ascoltava più. Sdraiato nel proprio letto si era addormentato.
 - Non possiamo lasciarlo solo - sospirò Sirius – Questo cretino non vuole nemmeno andare da Madama Chips. È totalmente fuori di testa!
 - Ma come facciamo? Remus… - disse Peter.
 - Tranquillo, andremo da Remus, ma dobbiamo trovare qualcuno che si occupi di questo scemo! - disse Sirius – E so anche chi!

Lily era intenta a studiare Pozioni quando Sirius la raggiunse.
 - Devo chiederti un favore - le disse.
 - A me? - fece Lily sorpresa.
Sirius annuì – Io, Peter e Remus dovremmo fare una cosa… ma… be’ vieni, che ti faccio vedere!
Lily seguì Sirius nella camera dei Malandrini e guardò sorpresa James nel letto – Ma che ha?
 - Abbiamo fatto una scommessa oggi e si è tuffato nel lago SempreFreddo, ora ha la febbre - disse Peter.
 - Deve andare da Madama Chips! Non può stare qui! - esclamò Lily.
 - Non vuole andarci, sai è decisamente testardo! - disse Sirius – Volevamo chiederti se puoi occuparti di lui, mentre siamo via.
 - Sì… ma… ma dove andate voi? - fece Lily.
 - Ah… segreto!
 - Giurami che non è niente di illegale, o vado dritta dalla McGranitt!
 - Nulla di illegale, giuro! - fece Sirius mettendosi la mano destra sul cuore.
Lily lo guardò sospettosa, ma si rilassò subito – D’accordo, andate - sospirò.
 - Grazie! - esclamò Sirius. Lui e Peter uscirono dalla stanza alla velocità della luce prima che il prefetto ci ripensasse. Era già decisamente tardi.
Lily si sedette su una sedia accanto al letto di James, poi osservò il Malandrino addormentato e lo trovò particolarmente buffo con quelle guance e il naso rossi!
La ragazza sospirò, con un sorriso. Era… dolce, quando dormiva. Con quell’aria da bambino sperduto che viveva di sogni e divertimento. La ragazza poggiò i gomiti sulle ginocchia e il viso sulle mani. Forse non se ne rese conto, ma lo fissava con occhi amorevoli, pieni di passione e dolcezza. Chissà… piano piano quello scemo di James Potter iniziava a fare breccia nel suo cuore…
Il ragazzo mugugnò nel sonno, come infastidito da qualcosa. Forse un brutto sogno. Lily istintivamente gli carezzò il viso. Si rilassò subito.
Lily sapeva che avrebbe dovuto finire di studiare, ma non riusciva a staccargli gli occhi di dosso. E cercava di capire cosa provasse. Di esplorare nel proprio animo. Confusa… impertinente, pretenziosa di una risposta. Ma io… cosa provo per James Potter?
Sorrise. Sì, era piacevole stare con lui in quel momento, anche se dormiva. In fondo, lui aveva vegliato su di lei quando aveva avuto la febbre, ora toccava a lei e lo faceva con piacere.
Con un respiro profondo recuperò il libro di Pozioni e iniziò a leggere.

James aprì gli occhi. Si sentiva intontito e aveva un fastidioso mal di testa. Il viso gli andava a fuoco. Si girò di fianco e la vide. O forse era la febbre che gli faceva avere le allucinazioni, ma Lily Evans era lì accanto a lui. Seduta su una sedia e leggeva un libro. Il suo splendido volto era illuminato dalla leggera e calda luce di una candela.
Lei si accorse che era sveglio e mise via il libro. Gli sorrise timidamente – Come stai? - chiese.
James si stropicciò gli occhi lucidi per la febbre – Sei venuta a farmi da baby-sitter? - borbottò infastidito. Odiava farsi vedere in certe condizioni da lei.
 - Sto solo facendo un favore ai tuoi amici - replicò Lily indignandosi. Ma non poteva cercare di essere gentile? Lei stava perdendo del tempo per lui!
James si rivoltò sulla schiena e guardò dall’altra parte – Be’, sto bene, puoi andare! - fece.
 - D’accordo! - replicò Lily scattando in piedi.
Lasciò la stanza, incavolata nera. Richiuse la porta alle sue spalle e si appoggiò contro essa. Chiuse gli occhi e cercò di darsi una calmata. “Calma, Lily… calma… reprimi la voglia di strangolarlo!”
Sapeva checché ne dicesse lui non stava bene. Aveva sentito quanto scottava. E non voleva lasciarlo solo.
Quindi prima si calmava e rientrava meglio era.
“Dai… parla così solo per via del suo stupido orgoglio… è pur sempre James Potter”.
Aprì la porta e rientrò e si guardò attorno, trovando il letto vuoto. Oh! Perfetto! Il grande James Potter stava dando di stomaco nel bagno! Fantastico!! Era quello che ci voleva per migliorare la serata!!!

 - Io devo andare… - fece James cercando di alzarsi dal letto, ma Lily bloccò.
 - Ma dove cavolo vuoi andare?? - sbottò.
 - Dagli altri! Mi sono rotto di stare qui! - replicò lui.
 - Smettila! Hai la febbre alta e ti reggi a malapena in piedi! Se te ne vai in giro ti prende un colpo secco!!
 - Non mi interessa!
Ma Lily riuscì a tenerlo a bada. – Hai vomitato fino a cinque minuti fa! Smettila di fare il gradasso e datti una calmata! - immerse la pezza nell’acqua fredda e glielo passò sul viso.
Lui scansò la sua mano, infastidito.
Lily si risedette, nervosa. Si stava comportando di nuovo come un ragazzino viziato.
Proprio non lo capiva! Prima serio e dolce, poi irascibile e incontrollabile, come la peggior piccola peste di cinque anni.
Lily gli piazzò il termometro sotto il naso – Misurati la febbre! - esclamò autoritaria.
 - No! - fece James.
 - Smettila di fare il moccioso! Misurati questa cavolo di febbre!
 - Nemmeno per sogno!
 - Non farmi incavolare, Potter! - sbottò Lily e afferrò la maglia del pigiama di James, per alzarla e ficcargli il termometro sotto il braccio.
 - Mollami, Evans! - fece James.
Ma Lily non demordeva. Si ritrovò in ginocchio sul letto, cercando i bloccare James con un braccio e di mettergli il termometro con l’altro.
 - Avanti! fatti misurare la febbre! - disse la ragazza a denti stretti.
 - No!! - replicò James.
Proprio in quel momento la porta si spalancò e sulla soglia si fermò Charlie incerta. I due la guardarono. Avevano entrambi il fiatone e i capelli tutti dritti.
 - Oh… volevo vedere come andava… - fece Charlie. Lily l’aveva avvertita poco prima che si trovava nella stanza dei Malandrini – Scusate - disse e richiuse la porta, imbarazzata.
 - Chissà che diavolo ha capito ora quella scema della tua amica! - ringhiò James, liberandosi dalla stretta di Lily.
 - Sei un ragazzino, Potter! - La ragazza scese dal letto e corse da Charlie.
 - Charlie! Un momento! Guarda che io e James non stavamo facendo niente, eh! Stavo solo cercando di misurargli la febbre!! - esclamò Lily.
 - Tu e JAMES! - fece Charlie maliziosa – Lo hai chiamato proprio così!
Lily arrossì – Co-comunque stavo solo cercando di misurargli la febbre… - ripeté e tornò in camera alla velocità della luce.
Quando richiuse la porta, un James molto imbronciato le porse il termometro. Lei lo prese sorpresa.
 - Bravo, bimbo! - disse poi con un sorriso dolce.
 - Tsk! - James guardò dall’altra parte.
Lily osservò il termometro – James! - gridò poi, dimenticandosi totalmente che lei di solito usava il cognome del ragazzo per chiamarlo – Hai trentanove! Ma sei fuori di testa? Devi andare da Madama Chips!
 - No! Non vado dal quel mastino per una cosa così stupida! - replicò lui, con il tono di voce di un bimbetto di quattro anni che fa i capricci.
 - Senti, senti… da che pulpito… - fece Lily – Quello che ha trascinato ME in infermeria!
 - Finiscila! Tanto non mi convinci! - disse James e si girò di fianco, dandole le spalle. In meno di un minuto era già nel mondo dei sogni.
Lily scosse la testa e si sedette sul letto, accanto a lui. Gli scostò i capelli dal volto.
 -Stupido testardo…- mormorò.
CONTINUA…

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Scusate se non vi ringrazio singolarmente ma vado tanto di fretta (il lavoro mi aspetta)! Grazie per i vostri commenti, mi fanno troppo contenta! Questo capitolo verso la fine lo troverà nuovo anche chi aveva già letto la storia! Baci!

CAPITOLO X
Lily fissò il volto addormentato di James Potter e si ritrovò a pensare che se una cosa del genere fosse accaduta l’anno prima lei non sarebbe stata lì, perché proprio non lo sopportava! Avevano litigato già dalla prima volta che si erano conosciuti! Incredibile… non si erano nemmeno presentati e si erano subito presi a parolacce.
Sorrise ripensando a quel giorno. Quando se l’era ritrovato nella stessa casa, cioè Grifondoro, la lite era continuata… per ben sei anni.
Ma ora stava accadendo qualcosa. James Potter stava cambiando. Certo, non era un cambiamento radicale, per certi aspetti era ancora un ragazzino, ma per altri… be’ a volte sapeva davvero toccare il cuore di Lily e la ragazza non capiva proprio come facesse.
Guardò l’orologio. Le undici. Ma dove diavolo erano finiti quei tre? Forse Sirius non le aveva detto proprio tutta la verità…
Preoccupata osservò James agitarsi e lamentarsi di tanto in tanto, nel sonno. Non si dava pace. Si girava e rigirava continuamente sotto le coperte, e le spingeva via, infastidito, poi, però iniziava a tremare, allora Lily lo ricopriva e gli passava la pezza bagnata sul viso per rinfrescarlo un po’.
Certo… era davvero da stupidi gettarsi nel Lago SempreFreddo per una scommessa! E cosa aveva scommesso poi?? Due semplici Burrobirre! Fosse stata una scopa!

James si svegliò di soprassalto, tutto sudato. Si guardò attorno. Accidenti… era solo un sogno… anzi, un brutto sogno! Non lo ricordava ma non doveva essere stato spiacevole se lo aveva fatto svegliare così all’improvviso. Si passò una mano tra i capelli e sul volto accaldato. Odiava avere la febbre.
Si voltò, con gli occhi stanchi, e vide Lily profondamente addormentata. Poggiava la testa sul suo grembo e gli stringeva la mano.
 “Ah ecco… mi sembrava di avere un peso sullo stomaco” pensò il ragazzo. Poi, quasi senza rendersene conto, carezzò i capelli della ragazza, come a ringraziarla di essere lì con lui.
Mentre quei due traditori di Peter e Sirius avevano preferito una sfrenata corsa nella Foresta Proibita! Che razza di amici.
Sospirò. Ah… che mal di testa… che mal di schiena… che mal di tutto! Che palle, la febbre!
Si mosse appena per mettersi un po’ più comodo, ed ecco che Lily scattò su.
 - Oddio… mi sono addormentata! - esclamò – Mi dispiace!
 - Non importa…
 - E potevi svegliarmi!!
 - Perché? Dormivi così bene!
Lily arrossì. Poi si accorse che gli stava ancora tenendo la mano e arrossì ancora di più. Lasciò andare la mano di James e cercò di fare la vaga.
 - Emh… hai fame? Vuoi qualcosa da mangiare? Immagino che non hai cenato
Il ragazzo scosse la testa – No, non ho fame, grazie - disse.
 - Sete? Vuoi dell’acqua?
Altro cenno di diniego. Lily gli mise una mano sulla fronte. – Scotti ancora… sei proprio sicuro di non voler andare  in infermeria?
 - Sicuro - disse James e chiuse gli occhi, stanco.
Lily si alzò in piedi – Torno subito! - esclamò e corse fuori dalla stanza. Scese in Sala Comune e uscì in corridoio, svegliando un’indignata Signora Grassa.
Raggiunse l’infermeria e aprì piano la porta. Sbirciò nella stanza e vide Madama Chips, appisolata su una sedia. La ragazza fece un respiro profondo ed entrò quatta nella stanza. Si avvicinò piano all’armadietto delle pozioni e iniziò a rovistarvi dentro. Trovò una bottiglia con scritto quello che cercava. “Febbre”. Era vuota. Accidenti! Rimise cauta la bottiglia apposto e come era venuta se ne andò. Tornò in camera dei Malandrini sconfitta. La sua spedizione non aveva avuto buon esito. Guardò sconsolata verso il letto e lo trovò vuoto. Sbiancò. Dove diavolo era finito James?
La porta del bagno si spalancò in quel momento e lei tirò un sospiro di sollievo nel vederlo. Il ragazzo si appoggiò allo stipite.
 - Volevo prendere la pozione da Madama Chips - disse Lily – Ma era finita. Ti senti bene? - chiese poi.
 - Non molto… - ammise James, prima di crollarle addosso.
La ragazza non riuscì a sostenere il suo peso e cadde all’indietro.
 - Ehi! Ehi, Potter! - esclamò allarmata dandogli qualche colpetto sul volto per farlo riprendere. Lui mugugnò. – Non farmi questi, scherzi! Dai! - fece Lily – Andiamo bene! - piagnucolò disperata. Tra l’altro il peso del ragazzo la bloccava, non riusciva a muoversi. Che cavolo di situazione!
 - Potter!!! Riprenditi! - esclamò Lily. – Ti prego… James… James? -
Il ragazzo aprì gli occhi – Dormivo così bene… - biascicò.
Lily aveva le lacrime agli occhi – Mi hai fatto preoccupare! - strillò.
 - Che ci facciamo per terra? - chiese lui.
 - Niente! Un picnic! - rispose Lily alzando gli occhi al cielo e asciugandosi le lacrime prima che lui potesse vederle. Lo aiutò ad alzarsi.
 - Senti, ma stavo sognando o mi hai chiamato James?
 - Sognavi - fu la repentina risposta della rossa mentre gli rimboccava le coperte.
 - Va bene… allora continuo a sognare… era un bel sogno… - fece James, più a se stesso che a Lily. Era completamente andato.
La ragazza si afflosciò a terra e poggiò la fronte contro il letto. Che strizza aveva avuto! Guardò l’orologio. Mezzanotte. Sbadigliò. Aveva così sonno! Ma non doveva dormire… non doveva… e chi controllava poi quel pazzo di James Potter?
Dov’erano finiti tutti gli altri?

James Potter era stanco di trovarsi a letto a non fare niente da così tanto tempo. Avrebbe voluto trovarsi nella foresta con gli… e in fondo si sentiva benissimo e magari poteva raggiungerli…
La realtà era che non stava affatto bene… era appena svenuto e Lily era un mastino peggio di Madama Chips…
Però ora la ragazza dormiva beatamente, appoggiata al suo letto…
Era il momento di sgattaiolare via in fretta e furia.

Lily aprì gli occhi sbadigliando. Si accorse che faceva fresco nella stanza. Vide la finestra spalancata… poi si accorse del letto vuoto di James e della scomparsa della scopa di quest’ultimo.
 - No! Accidenti! – esclamò Lily scattando in piedi – Quel deficiente!
Corse alla finestra e lo vide dirigersi verso la Foresta Proibita. Che intenzioni aveva?!
Lily indossò il mantello e decise di raggiungerlo subito.

James tossì nell’aria fredda della notte. Forse aveva sbagliato a non prendersi il mantello… credeva facesse più caldo, lui si sentiva arroventare.
Si strinse nelle spalle. Ok… aveva fatto una cazzata. Era così debole che non riusciva nemmeno a trasformarsi…
Ma ormai era lì e doveva almeno provare…
Un fruscio lo fece voltare e improvvisamente un cane nero sbucò da un cespuglio. Il cane si trasformò in Sirius.
 - James! Cosa diavolo ci fai qui?! – sbottò.
 - Mi annoiavo… - rispose innocentemente James – Volevo venire con voi…
Ancora stretto nelle spalle rivolse gli occhi lucidi per la febbre a Sirius che gli mise una mano sulla fronte.
 - Cazzo quanto scotti… - mormorò – Ma Evans che fine ha fatto?! Doveva tenerti d’occhio, accidenti!
 - Ah… si è addormentata – James fece un sorrisino di vittoria.
 - Non c’è niente da ridere James! Sei in condizioni schifose! Tieni… prendi il mio mantello! – Sirius si tolse il mantello e glielo mise sulle spalle.
E solo allora James si rese conto di quanto sentisse freddo. Non si era nemmeno accorto di tremare.
 - Tu sei un pazzo, James! Non posso credere che sei venuto fino qui in queste condizioni…
In quel momento sentirono una voce…
 - James Potter dove diavolo sei?!
Era Lily.
 - Oh no… - gemette James – Cosa ci fa lei qui? Come mi ha trovato?
Sirius represse la voglia di prenderlo a calci. Ci mancava solo Evans che entrava nella Foresta con Remus che se ne andava bellamente in giro.
Diede una spinta a James – Raggiungila e fermala. È pericoloso per lei stare qui… dovresti saperlo bene – disse.
James annuì con un sospiro. Lily era arrivata a rompergli le uova nel paniere. Si diresse verso il limitare della Foresta, nel punto in cui coincideva con lo sconfinato giardino di Hogwarts.
Lì trovò la ragazza… indecisa se addentrarsi o meno nella Foresta.
Quando lo vide, Lily gli corse incontro.
 - Cosa sei venuto a fare qui, eh?! Ha a che fare con gli altri?! Black mi aveva assicurato che non era nulla di illegale! Che bastardo! Questa me la paga!
 - Evans… smettila di urlare… mi scoppia la testa – gemette James, portandosi le mani alle tempie, sofferente.
 - Torniamo dentro forza!
 - No… tu torni dentro.. io sono libero di fare quello che voglio. Non puoi comandarmi!
Lily strinse i denti – Sono il prefetto, Potter… e posso impedirti di uscire durante la notte e andare nella Foresta Proibita per di più! – fece cercando di non irritarsi ulteriormente.
James la guardò con aria di sfida dicendole chiaramente con gli occhi che lui non aveva alcuna intenzione di tornare indietro e che le sarebbe toccato rientrare da sola.
Ma Lily non aveva intenzione di arrendersi tanto facilmente. In una situazione normale forse lo avrebbe fatto… ma non ora che lui stava così…
Dentro di se la ragazza sentiva uno strano bisogno di… occuparsi di lui… proteggerlo…
Che strano…
Forse fu proprio questo che la portò a fare l’inaspettato.
 - Va bene… vuoi farti una passeggiata nella Foresta? Bene, andiamo, Potter, vengo con te…
La ragazza si addentrò tra gli alberi sotto lo sguardo allarmato di James – Ma dove diavolo vai tu?? – esclamò il ragazzo – Torna immediatamente in Sala Comune!
 - Sono libera di fare quello che voglio, Potter. Non puoi comandarmi! – fece Lily, usando di proposito le stesse parole del ragazzo.
Lui la seguì – Ti prego, Evans, fermati… Non è il caso per te girare nella Foresta questa notte…
 - Ah per te invece sì, eh? Giusto… l’impavido James Potter… cosa devi dimostrare, eh?
 - Non devo dimostrare niente… io…
Continuando a discutere si erano addentrati ancora di più nella Foresta girando alla cieca, senza una meta e… perdendosi…
 - Perfetto! Complimenti, Evans… ottima mossa… - sibilò James a denti stretti. Se si fosse trasformato in Ramoso forse avrebbe saputo ritrovare la strada per uscire dalla Foresta, ma non poteva davanti Lily e soprattutto… non ne aveva la forza… si sentiva sempre più debole e ormai non riusciva a placare il tremore per il freddo.
Vide la paura negli occhi di Lily e gli dispiacque. Ma non sapeva che fare a quel punto. E sapeva che non era colpa della ragazza.
Era stata la stupidità di James stesso a metterli in quella situazione.
Lily non diceva più niente. Il suo respiro si era fatto più veloce. I due rimasero per un attimo in silenzio.
Poi sentirono un ululato agghiacciante e qualcosa di inumano correre velocemente nella loro direzione. Il lupo doveva aver fiutato il loro odore.
Lily aveva gli occhi sbarrati.
James l’afferrò e la trascinò nella tana di una Volpe dal Fuoco Fatuo, abbastanza grande da contenere entrambi.
L’odore della volpe, avrebbe coperto di sicuro il loro. James fece segno a Lily di stare in silenzio e lei annuì, spaventata. Il ragazzo le strinse la mano per rassicurarla e continuò a tenergliela stretta mentre attendevano in silenzio.
Sentirono un rumore di ramoscelli calpestati sopra di loro. Poi il respiro pesante del lupo che fiutava l’aria… alla loro ricerca…
Lily deglutì… e strinse ancora di più la mano di James che si avvicinò a lei e le cinse le spalle con un braccio.
La sentì tremare… e di certo non per il freddo. Lily chiuse gli occhi e nascose il viso contro il suo petto.
Sentirono il lupo fiutare ancora e avvicinarsi alla tana. Entrambi trattennero il fiato.
Poi la bestia si allontanò in tutta fretta, in una corsa frenata. I due ripresero a respirare normalmente e Lily si staccò da James.
 - Andiamocene… troviamo un modo di uscire da qui… - gli disse lei con un filo di voce. Si arrampicò e uscì dalla tana della volpe.
Ma vide che James non la seguì.
Si voltò verso di lui e si chinò a tendergli una mano – Forza… ti aiuto io… - gli disse.
Il ragazzo annuì e prese la mano di Lily, riuscendo ad uscire dalla tana.
Lily gli mise una mano sulla fronte. Sembrava scottare sempre di più… ma forse era solo una sua impressione.
Si misero in cammino… allerta. Il lupo poteva tornare da un momento all’altro e questa volta potevano non esserci tane per nascondersi nei paraggi…
 - Mi dispiace… - fece James sempre più affaticato ad ogni passo – Non avrei voluto trascinarti qui…
 - Non importa… quello che conta ora è tornare in Sala Comune… devi rimetterti a letto e riposare… - fece lei senza guardarlo e facendosi largo tra i cespugli.
Si voltò poi verso il ragazzo che la seguiva. Non aveva una bella cera. Sembrava sul punto di crollare da un momento all’altro.
Forse… era il caso di fermarsi un po’…  o no… rimanere all’aria fredda della notte di certo non avrebbe giovato alla salute di James.
Poi lo sentì crollare a terra e non rialzarsi. Corse da lui. Non era svenuto, ma faticò a mettersi seduto.
Sembrava imbarazzato.
Lily si guardò attorno e poi la vide… una grotta… forse potevano fermarsi lì per un po’…
Aiutò James a raggiungerla e a stendersi a terra. Certo il pavimento duro non era dei migliori per riposarsi ma la ragazza lo invitò a poggiare la testa sulle proprie gambe. Lo avvolse insieme a se stessa nel proprio mantello per fargli più calore.
James per un attimo rimase sveglio a pensare. Che strano trovarsi in quella situazione con Lily. Appoggiato alle sue esili gambe, con il suo consenso… sentendo il suo calore avvolgerlo… era piacevole.
Poco dopo già dormiva… vinto dalla febbre.
Lily lo guardò preoccupata. Come poteva tirare fuori entrambi da quella situazione?
Inoltre il lupo avrebbe potuto trovarli nuovamente e Lily sapeva benissimo che non era un lupo qualsiasi…
Sentiva James tremare contro di lei… sicuramente stava morendo di freddo. Cercò di fargli ancora più calore abbracciandolo e per un attimo lo sentì sospirare di beatitudine. Non tremava più…
Era stata una stupida ad uscire senza bacchetta… accidenti… una cretina totale.
Forse avrebbe potuto aiutarla ad uscire dalla Foresta… e invece ora erano bloccati e per di più se voleva cercare il sentiero di ritorno, avrebbe dovuto aspettare almeno il mattino. La foresta era meno pericolosa di giorno. Poggiò la testa contro la parete della roccia alle sue spalle e chiuse gli occhi, stanca.
Non dormì a lungo, fu svegliata poco dopo dai colpi di tosse di James. Era seduto e nascondeva il volto nel mantello mentre tossiva. Lily gli mise una mano sulla spalla preoccupata.
 - James?
Lui smise di tossire e cercò di riprendere fiato – E’ tutto ok… - disse poi – Sto solo congelando… - aggiunse con un mezzo sorriso. – Dobbiamo andarcene…
 - Ma non possiamo, è pericoloso… - iniziò a dire Lily
 - Credimi, è molto più pericoloso starsene fermi qui, ad attendere che qualche bestia ci trovi…
Il ragazzo si alzò e lei fece lo stesso – Ma ce la fai? – gli chiese.
 - Certo… dormire un po’ mi ha aiutato… - rispose lui con un sorriso.
Lily annuì e insieme uscirono dalla grotta. Si incamminarono tra gli alberi, anche se non avevano molta idea di dove andare.
In quel momento sentirono un fruscio tra i cespugli… Lily si avvicinò a James, impaurita, e lui le si mise davanti con fare protettivo. Sentirono un ringhio.
Se c’era qualche bestia feroce… come avrebbero potuto affrontarla disarmati?
Poi qualcosa di grosso e peloso balzò dai cespugli e li puntò. James spinse via Lily, e la belva lo buttò a terra, bloccandolo con il proprio peso. Lily gridò, mentre James si dimenava nel tentativo di liberarsi.
Il mostro, che somigliava tanto ad un incrocio tra un grosso orso e una tigre dai lunghi canini appuntiti, ruggì e lo spinse via con la zampa artigliata. James sentì la maglietta lacerarsi e poi un bruciore improvviso sulla schiena, ma si rialzò subito, deciso a non farsi sopraffare dalla bestia.
Lily nel frattempo si guardava attorno, alla ricerca di qualcosa con cui avrebbe potuto colpire il mostro. Poi afferrò un lungo e possente ramo caduto e lo sollevò, seppure era pesante, dopo di che lo abbatté sulla schiena dell’essere. Ma non gli fece nemmeno un graffio, anzi il ramo si spezzò.
Lily gettò via la metà che le era rimasta in mano e guardò la bestia che ora aveva rivolto la sua attenzione a lei.
Le ruggì in faccia e lei gridò nascondendo il volto tra le braccia. Di sicuro l’essere l’avrebbe colpita, se James non fosse corso ad afferrare Lily e a buttarla a terra in tempo.
Poi le prese la mano e la tirò su – CORRI! – le gridò ed entrambi si diedero alla fuga, tenendosi per mano con l’essere che l’inseguiva.
Pochi minuti dopo avevano entrambi il fiato corto e a James girava la testa, non avrebbero retto a lungo e lui meno di Lily.
Improvvisamente sentirono un ringhio e qualcosa balzò fuori dai cespugli e si lanciò sul mostro. James si voltò a vedere cosa fosse e finì dritto in una trappola. La terra franò sotto di lui e si aprì una buca gigantesca, messa apposta lì per catturare qualche bestia. Nella caduta trascinò giù con se Lily, che ancora teneva per mano.
I due atterrarono pesantemente sul suolo. Si tirarono su gemendo.
 - Ahia… - borbottò Lily massaggiandosi la schiena
 - Tutto bene? – le chiese James che perdeva sangue da un taglio sulla fronte.
 - Io sì… ma tu come stai??
 - Ah non mi lamento… - James guardò in alto – Di male in peggio, eh…
 - Già… non usciremo mai da qui… - fece Lily.
E guardò in alto le fronde scure degli alberi che si stendevano su di loro come a volerli catturare…
CONTINUA

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Ringrazio per aver commentato lo scorso capitolo:
Germana
Ninny
LyraPotter
Lily Black 90
Pikkolina88
Akira_Chan : per rispondere al commento che mi hai lasciato al capitolo 9... DEVI ASSOLUTAMENTE PUBBLICARE LA TUA FIC! Ma vuoi scherzare?? Come puoi dire che ti vergogni a pubblicarla!! Pubblicala! Io la leggerò di sicuro! E poi io che dovrei dire? Sai quanti autori più bravi di me ci sono qui su EFP??? Io non mi considero così brava…
RedRon
Lily

Ringrazio anche tutti coloro che leggono la mia fic l'hanno  messa tra i preferiti!! Me tanto felice :D
CAPITOLO 11
Lily si strinse nelle spalle e guardò nuovamente verso l’alto.
 - Non usciremo mai… - si lamentò.
James non la sentì in quel momento. Era in ascolto… chiunque li avesse salvati aveva smesso di lottare con il mostro e ora c’era un silenzio inquietante nella foresta.
Possibile che fosse stato… Sirius? E se davvero era lui adesso stava bene? Che era successo?
Stava giusto iniziando a preoccuparsi quando una corda fu calata dall’alto nella grossa buca. I due la guardarono perplessi chiedendosi se potevano fidarsi o no…
 - Vado prima io e controllo se è sicuro… - sussurrò James a Lily – Tu aspetta qua…
E si arrampicò. Con suo enorme sollievo ad aspettarlo c’era Sirius. Il ragazzo aveva legato la corda ad un albero e l’aveva poi calata nella buca.
 - Adesso tu e Evans potete tornarvene in Sala Comune, per favore?? – sibilò avvicinandosi a James.
 - Sì… è che ci siamo persi… - spiegò l’amico.
 - Bé vi guiderò io… poi andatevene!
Sirius riprese le sembianze di Felpato e James si affacciò nella buca – E’ tutto a posto, puoi salire! – disse a Lily.
La ragazza si arrampicò e guardò perplessa il cane. Ma non fece domande e seguì James e il quadrupede.
Quasi inconsciamente James afferrò la mano della ragazza, tenendola stretta nella propria e lei lo lasciò fare. La mano di James era calda e rassicurante…
Sirius li guidò fino al limitare della foresta. Lily lo accarezzò sulla testa – Sei uno strano cane… però sei stato gentile a guidarci fino qui… grazie!
James provò quasi un pizzico di gelosia e lanciò un’occhiataccia a Felpato. Poi si trascinò dietro Lily, dirigendosi verso il castello.
La ragazza lo seguì e lo osservò. James non aprì bocca fino a quando arrivarono in Sala Comune.
 - Ora siediti sul letto e lasciati medicare – disse Lily autoritaria – E non fare più una cosa del genere! O… o mi farai preoccupare di nuovo…
James arrossì e Lily anche. Si guardarono in silenzio, poi la ragazza gli medicò i tagli e lo costrinse a rimettersi a letto.
L’avventura notturna era bastata ad entrambi e nessuno dei due voleva più rivivere un’esperienza simile…

I tre Malandrini tornarono poco dopo l’alba, quella mattina. Si fermarono ad osservare una bella e delicata scenetta che si offriva ai loro occhi.
Lily Evans si era sdraiata accanto a James e lì si era addormentata. I primi raggi del sole accarezzavano piano i due ragazzi, rendendo l’atmosfera quasi surreale.
C’era un silenzio incredibile e si poteva udire solo il respiro dei due. Quello di James era un po’ più veloce di quello di Lily, ma erano così… perfetti…
Accidenti se lo erano!
 - Che fai, Codaliscia? - chiese Sirius mentre aiutava un Remus molto spossato, a raggiungere il proprio letto.
Peter aveva rovistato nel proprio baule e aveva tirato fuori una macchinetta fotografica magica – Gli scatto una foto - rispose – Un giorno mi ringrazieranno!
CLIC!
Quel momento era immortalato per sempre.
Lily mugugnò. Sirius lanciò un’occhiata a Peter – Presto! Prima che si svegli!
I due si fiondarono sotto le coperte e chiusero di colpo gli occhi, fingendo di dormire.
Lily sbadigliò e si stiracchiò. Aprì gli occhi. James era letteralmente appiccicato a lei, con la testa appoggiata alla sua spalla. La ragazza lo fissò con un sorriso, poi si guardò attorno. I letti dei ragazzi erano pieni e tutti dormivano. Allora erano tornati alla fine.
La ragazza si alzò piano, cercando di non svegliare James e gli lanciò un’ultima occhiata, prima di uscire silenziosa dalla stanza.
Non appena la porta fu chiusa, la testa di Sirius emerse da sotto le coperte – Per un pelo! - disse con un ghigno.
 - Già! - fece Peter tirando fuori la macchinetta da sotto il cuscino. La rimise nel baule. Poi i due guardarono James che dormiva alla grande.
 - Come sta? - chiese Remus.
Sirius mise la mano sulla fronte di James – Mh… ancora caldo - rispose – Oggi ci penso io al piccolo Jamie, non vi preoccupate - disse poi facendo l’occhiolino ai due – Tu Remus va’ pure da Madama Chips e tu Peter a lezione. Io farò l’infermiera personale di James!!
 - Credo che preferisse la Evans - disse Peter tornandosene a letto. Era ancora presto per andare a lezione. Poteva concedersi una piccola ora di sonno

Sirius sollevò gli occhi dagli scacchi e osservò James. Si girava da una parte all’altra biascicando di continuo: - No… no… no - con la fronte corrucciata.
Sirius ridacchiò. Chissà che stava sognando. Forse era meglio svegliarlo e alleviare le pene dell’amico!
Gli si avvicinò e lo scosse gentilmente. – Ehi, Jam… Jam… - fece.
James aprì gli occhi.
 - Ciao! - fece Sirius con il suo solito sorriso.
James si strofinò gli occhi – E’ già giorno - disse.
 - Proprio così! Stavi facendo un brutto sogno, eh? - disse Sirius.
 - Terribile… - rispose James – I Serpeverde avevano vinto la coppa di Quidditch e anche quella delle Case.
Sirius scoppiò a ridere – Sei incredibile, James! - esclamò.
 - Dove sono gli altri?
 - Remus è in infermeria da Madama Chips, dove dovresti essere anche tu - fece Sirius – E il piccolo Peter è andato a lezione.
 - Mh… - fece James.
 - E immagino che Evans sia tornata in camera sua - proseguì Sirius.
 - D’accordo.
 - Torna a dormire, Jamie - disse Sirius con la voce in falsetto – e cerca di sognare solo cose belle!
James ridacchiò – Sì, mamma - fece.

Lily si lasciò cadere sul proprio letto completamente vestita.
 - Ti sembra questa l’ora di tornare? - fece Angy dal proprio letto, senza nemmeno aprire gli occhi.
 - Lasciamo stare - disse Lily. – Sono distrutta - sospirò.
 - A chi lo dici - disse Angy – Facciamo così… oggi prendiamoci una bella vacanza tutt’e due.
 - Sì, sono d’accordo - rispose Lily prima di sprofondare nel mondo dei sogni.
Quando si svegliò vide che Charlie e Izzie erano andate a lezione. Angy si stava lavando i denti in bagno. Lily la raggiunse e prese il proprio spazzolino.
 - Lily… - fece Angy rimettendo il proprio a posto – Ti devo parlare… - abbassò lo sguardo.
Lily la guardò dallo specchio.
 - Lily… ho fatto una cosa orribile… - mormorò Angy. – Al mio compleanno mi sono ubriacata, peggio di un alcolizzato, e mi sono risvegliata la mattina dopo nel letto di Sirius Black… completamente nuda…
Lily quasi si strozzò con il dentifricio. Lo sputò e si sciacquò la bocca – Tu cosa?? - esclamò poi.
 - Non mi ricordo cos’è successo! Ma ti giuro che non volevo! Qualunque cosa sia accaduta! Non ricordo niente!
Lily la fissò in silenzio, poi le cinse le spalle con un braccio e la strinse a se – Mi dispiace, Angy. Per te questo è un periodaccio, eh?
 - Sì… - sussurrò Angy – Ma per fortuna ci sei tu…

Izzie era in ritardo alla lezione di Incantesimi. Corse per il corridoio a perdi fiato, voltò l’angolo e si ritrovò per terra dopo essersi scontrata con qualcuno.
Tutti i suoi libri si sparsero per terra.
 - Mi dispiace! - fece una voce che conosceva benissimo. Sollevò lo sguardo e i suoi occhi si incrociarono con quelli color miele di Remus. Il ragazzo si mise subito a raccogliere i libri.
Izzie fece lo stesso – Non importa! È colpa mia! - disse – Ero distratta!
Entrambi afferrarono l’ultimo libro e si guardarono. Arrossirono.
 - Grazie - disse Izzie con un piccolo sorriso. Si guardarono per un istante negli occhi, compiaciuti. Poi Izzie guardò l’orologio – NO! Sono in ritardo! - gridò – Tu non vieni a lezione?
 - Emh… no… sto andando da Madama Chips… - rispose Remus.
 - Non stai bene? In effetti sei un po’ pallido… - disse Izzie – Be’, vai subito da lei! Ci vediamo alla prossima ora, dunque! - e corse via, sentendosi leggera come l’aria e chiedendosi cosa fosse quella sensazione strana che sentiva allo stomaco.

 - No… non posso. - disse Angy scuotendo forte la testa.
 - Sì, invece! Tu ora verrai con me da James e se ci sarà Sirius chiarirai con lui! - disse Lily in un tono che non ammetteva repliche.
 - Non c’è nulla da chiarire!
 - Angy, sei testarda! Troppo!
 - Lo so! - fece Angy incrociando le braccia. Lily sollevò il vassoio dal tavolo dei Grifondoro. – Fai come vuoi! - esclamò incamminandosi verso la loro Sala Comune.
Angy esitò – A-aspetta, Lily! - esclamò raggiungendola.
Lily bussò alla porta dei Malandrini. Venne ad aprirle Sirius.
 - Vi ho portato la colazione - disse la ragazza mostrandogli il vassoio – Come sta Potter?
 - Vieni, entra - disse Sirius.
Lily entrò, Angy invece si fermò sulla porta. I due si squadrarono.
 - Emh… dobbiamo parlare - fece Angy nervosa.
 - Già… credo proprio di sì… - disse lui e uscì dalla stanza richiudendosi la porta alle spalle.
Lily osservò James.
 - Ma  che è successo? - chiese lui.
 - Ah… niente… piccole incomprensioni - minimizzò Lily. – Ti ho portato la colazione! Visto??
 - Mh… non ho molta fame a dir la verità - disse James.
Lily sospirò – Ma devi mangiare qualcosa… non puoi stare digiuno…
 - No… sento che se provo a mettere qualcosa in bocca non faccio in tempo a mandarlo giù che… be’, hai capito, no? - disse James e si girò dandole le spalle.
 - D’accordo… - si rassegnò Lily.

 - Ti ho già detto che mi dispiace? - esordì Sirius.
Stavano passeggiando lungo la riva del Lago Nero.
 - No… a me dispiace… non avrei dovuto aggredirti in quel modo… - disse Angy.
 - Macché! Era normale una reazione del genere - fece Sirius. E cadde il silenzio e entrambi odiavano i silenzi imbarazzanti.
 - Senti… - dissero all’unisono.
Angy arrossì – Prima tu - disse.
 - Quello che è successo è assurdo. Nessuno dei due era in possesso delle sue facoltà mentali. Però… il fatto che ci siamo svegliati nello stesso letto… emh… nudi… non significa che tra noi è successo per forza qualcosa…
 - Nessuno ci darà mai la certezza di ciò… - fece Angy.
 - Già… Comunque… pace fatta?
 - Se per pace intendi tornare a litigare per me va bene!
E cadde di nuovo il silenzio.
 - Ma per te era la prima volta? - chiese all’improvviso Sirius.
Angy non gradì la domanda, gli pestò un piede, gli diede uno spintone e se ne andò infuriata, lasciando il Malandrino intontito dopo aver dato una testata contro una radice sporgente.

Sirius sedeva sul proprio letto e intanto giocava a scacchi imbronciato. Si era dovuto mettere altri due punti e il piede gli faceva male. Angeline Carpenter era una persona decisamente violenta.
James si svegliò sbadigliando proprio in quel momento. Guardò Sirius – Che hai fatto? - gli chiese.
 - Carpenter - grugnì Sirius.
James sghignazzò.
 - Mi ha dato una spinta e sono caduto - spiegò Sirius – Ho dato una testata su una radice. Ho un mal di testa…
James scosse la testa divertito. Poi si mise seduto e si stiracchiò. Si sentiva decisamente meglio.
 - Eh… le cure di Evans… - fece Sirius con un ghigno.
James gli tirò il cuscino e lo beccò in pieno viso. Sirius non ci pensò due volte e rispose all’attacco. In un attimo scoppiò una battaglia di cuscini… una battaglia… all’ultima piuma!
Remus e Peter fecero ritorno in stanza proprio in quel momento. Mentre le piume volavano per tutta la stanza e James buttava via il proprio cuscino e saltava addosso a Sirius. Bloccò il Malandrino e iniziò a fargli il solletico. Sirius si agitò e scoppiò a ridere.
 - Il solletico no! - gemette tra le risate. Ma James continuava ad infierire con un ghigno divertito. Sapeva che Sirius soffriva tantissimo il solletico ed era uno spasso torturarlo a quel modo.
Poi guardò Remus, sempre ghignando. Anche lui soffriva il solletico.
 - Codaliscia, tienilo fermo! - gridò James lasciando andare Sirius e avventandosi su Remus.
 - No! James, no! - gridò il Capo Scuola.
E andarono avanti così per molto, saltando addirittura il pranzo.

Era di nuovo sabato. James era guarito del tutto ormai.
Era sul palco, per provare con Lily. La ragazza accanto a lui era stranamente tesa. Continuava a tormentarsi le mani.
 - Dai, riproviamo di nuovo la scena V - disse Susan – Dopo il disastro di sabato scorso.
I due sapevano che non potevano rifiutarsi. Dovevano fare quella stupida recita.
E così ricominciarono a dire tutte le battute da capo. Ripetute così tante volte che ormai le avevano imparate a memoria…
E arrivarono a quella fatidica battuta…
- E quindi non ti muovere per tutt’il tempo in che raccolgo il frutto della mia preghiera. Ecco, dalle mie labbra, col mezzo delle tue, è tolto il mio peccato…
James esitò. Fissò Lily negli occhi.
 - Permesso accordato - sussurrò lei arrossendo.
 - Permesso accordato? - ripeté lui.
 - Sì, dai muoviti, prima che ci ripensi!
James avvicinò il proprio volto a quello di Lily, poi posò le labbra sulle sue. Il cuore di Lily schizzò quasi fuori dal petto. Calde… morbide… dolci…
Le labbra di James sulle sue! Un bacio castissimo, semplice, senza pretensioni, ma soprattutto finto! Eppure le scatenò una serie di emozioni così intense che non resse. Le gambe le cedettero e lei iniziò ad afflosciarsi. Se James non l’avesse tenuta, sarebbe di certo finita a terra.
 - Ehi! - esclamò il ragazzo stupito. Guardò gli altri – E’ svenuta!
 - No… no… non sono svenuta… - disse Lily con voce flebile, ma non riusciva comunque a tenersi in piedi.
Angy, Izzie e Charlie risero affettuosamente. Tutti gli altri erano allibiti.
 - Qualcuno porti un bicchiere d’acqua ad Evans! - fece Susan – Ba! Non riusciremo mai a fare questa recita se andiamo avanti così… - aggiunse poi tra se e se.
Angy raggiunse Lily e le diede il bicchiere con l’acqua.
 - Lily… non mi pare il caso di svenire per così poco - le sussurrò all’orecchio con un sorriso divertito – Quello era anche un bacio finto. Ha solo appoggiato le sue labbra sulle tue!
 - Smettila di prendermi in giro… - fece Lily rossa in volto e bevendo l’acqua. Restituì il bicchiere vuoto all’amica.
 - Allora… possiamo riprendere? - fece Susan scocciata.
 - Ce la fai? - chiese James a Lily che annuì.
 - Continuate… e non c’è bisogno di ripetere il bacio! Altrimenti Lily ci sviene di nuovo! - disse Charlie e tutti scoppiarono a ridere.
Provarono ancora e tutto andò bene e alla fine, tutto sommato, Lily si divertì.
CONTINUA

Emh… mi dedicate qualche minuto per lasciarmi un commentino (faccio gli occhioni dolci da cucciolo indifeso)?

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Volevo ringraziare per aver commentato il precedente capitolo:
germana
lyrapotter
ninny
Princess_jadore
pikkolina88
Kristen S Kryssy
redRon
PiccolaBlack
Akira_chan

CAPITOLO XII
Lily Evans aveva l’aria assente. Guardava fuori dal finestrino della carrozza che stava conducendo lei e le altre alla loro seconda uscita ad Hogsmeade. In realtà non guardava proprio niente. Lo sguardo si perdeva nel paesaggio. Sì, era vero, era solo uno stupido bacetto dato a fior di labbra, di certo non un bacio vero, eppure… era riuscito quasi a farla svenire! Che vergogna… davanti anche ai Serpeverde…
 - Lily, siamo arrivate - disse Angy vedendo che l’amica non era nel pieno delle sue facoltà mentali.
Lily scese dalla carrozza e si guardò attorno. Non aveva idea di dove andare. Angy la prese a braccetto.
 - Andiamoci a prendere qualcosa da bere.
 - Ragazze… ma non vi va di andare a vedere la Stamberga Strillante? - chiese Izzie.
 - Izzie, è dal terzo anno che ogni volta che veniamo qui ci porti a vedere quella catapecchia! Ma che ci trovi di bello? - chiese Charlie.
 - Mah… non lo so! Mi intriga! È così misteriosa!
 - Sì, e così brutta! - replicò Lily ridendo con le altre.
 - Ok! Ho capito! Ci vado da sola! Vi raggiungo più tardi al pub - fece Izzie con un sorriso. Si mise le mani in tasca e si allontanò.

Anche se la villa era decisamente sinistra e cadeva a pezzi, a Izzie piaceva molto. Un tempo doveva esser stata davvero una bella villa.
Guardarla da lontano era piacevole, e non credeva affatto a tutte quelle storie che dicevano che fosse abitata da mostri! Che assurdità!
Si appoggiò alla staccionata e la guardò con un sorriso.
 - Ehi, ciao! - fece una voce alle sue spalle.
Izzie si voltò. Remus le si avvicinò con un sorriso.
 - Ciao - disse la ragazza – Che ci fai qui?
 - Cercavo James e gli altri, e tu?
 - Niente, mi godo il paesaggio - rispose Izzie.
 - Questo paesaggio? - fece Remus indicando perplesso la Stamberga Strillante.
 - Emh… sì… - Izzie arrossì – A me piace - e si sedette sulla staccionata.
 - Davvero?- disse Remus incuriosito.
 - Sì… lo so… è da stupidi!
 - Ma no! Molti sottovalutano la Stamberga perché è… ecco… diciamo…
 - Puoi dirlo: brutta! - disse Izzie ridendo – Ma io ci vedo qualcosa di più. Ci vedo una casa che ha una storia alle spalle… magari un tempo vi abitava una famiglia… o una coppia di neo sposini! Chi lo sa! Mi piace pensare che sia accaduto qualcosa di bello tra quelle pareti!
Remus sorrise. Quella ragazza lo colpiva ogni volta di più.
 - Già… anche a me… - disse poi.
Izzie fece un sorriso radioso e improvvisamente si ritrovò il volto del ragazzo così… vicino…

 - Ma Izzie è sparita?! - chiese Angy mentre ordinava una seconda Burrobirra. – Inizio a preoccuparmi…
 - Ma no! Eccola! - esclamò Charlie indicando l’amica che era appena entrata nel locale.
Izzie le raggiunse e si sedette al tavolo con loro. Aveva l’aria stralunata e stranamente compiaciuta. Poi di colpo si fece preoccupata. Le altre si guardarono chiedendosi cosa le fosse successo.
 - Emh… - esordì la ragazza. Guardò colpevole Angy. Si disse che tanto prima o poi lo avrebbe scoperto, quindi tanto valeva dirglielo – Angy… ho baciato Remus.
Calò il silenzio. Angy alzò le sopracciglia – Hai baciato Remus? - ripeté.
 - Sì! Mi dispiace, Angy! Perdonami! Io non so cosa mi sia preso! È che abbiamo iniziato a parlare… e poi… e poi… sai, era già qualche giorno che ci incontravamo sempre in biblioteca… - iniziò a spiegare Izzie, agitata. Poi si sorprese nel vedere il volto rilassato di Angy.
 - Izzie… - fece la ragazza con un respiro profondo - … sono andata a letto con Black… o almeno credo…
Altro lungo silenzio. Charlie si strozzò con la propria Burrobirra e Lily dovette darle qualche colpetto per farla riprendere.
 - Che vuol dire “credo”? - chiese Izzie.
 - Che non ne sono sicura. Avevo bevuto un tantino quella sera e… non mi ricordo un accidente! So solo che mi sono risvegliata nel suo letto… nuda!
 - Oh… - fece Izzie. – Perché non me lo hai detto prima?
 - Mi avresti odiato… e non volevo… - ammise Angy.
Angy… che faceva tanto la dura e non amava esporre i propri sentimenti… aveva una paura tremenda di perdere le sue migliori amiche.
 - Non ti avrei odiata… non eri in te…
 - Parli così perché hai baciato Remus
 - E tu non sei arrabbiata?
 - No.
 - Perché sei andata a letto con Sirius.
 - Ohi ragazze… ma la piantate!? Siete pari così! - disse Charlie cercando di chiudere al più presto il discorso “sesso”.
Tutte scoppiarono a ridere. Charlie aveva ragione!
 - Quindi ti piace Remus! - esclamò Angy.
 - Ma… sì - Izzie divenne cremisi – E a te Sirius?
 - Nemmeno per sogno!
Altre risate – Mi perdoni, Izzie?
 - Non ho niente da perdonarti. E tu? Mi perdoni?
 - Perdonarti? E per cosa?
Le due si sorrisero e Lily sospirò sollevata. Almeno questa cosa era sistemata.
 - Ragazzi! C’è un tavolo libero! Là!
Le quattro si voltarono e videro i Malandrini appena entrati nel locale. Remus e Izzie si scambiarono un lungo sguardo di intesa, poi Izzie sorrise timidamente.
 - Ah! Carpenter! - esclamò Sirius piazzandosi davanti alle quattro – Guarda qua!-  e indicò gli altri punti.
Angy scoppiò a ridere – Ma dai! Non ti ho spinto così forte! - esclamò.
 - Ah no, eh?? Mi hai quasi fracassato il cranio! - replicò Sirius.
Gli altri li guardavano senza capire. E loro fecero una faccia come a dire “è una storia lunga anche se non così tanto, ma ve la raccontiamo un altro giorno!”
Sirius scosse la testa e andò a sedersi ad un tavolo con gli altri. Angy ci pensò su, poi:
 - E per rispondere alla tua domanda, Black… - disse arrossendo – Sì!
Sirius sorrise – La cosa è molto interessante! - esclamò.
 - Scemo! - replicò Angy.
 - Ma quale domanda? - fece Peter.
 - Te lo dirò un altro giorno. Sei ancora troppo piccolo - fece Sirius con un ghigno.

I giorni passarono e settembre lasciò posto ad ottobre e le prove dello spettacolo proseguivano. Charlie e Susan erano sempre più stressate, ma gli attori anche.
 - No, no, Angy… non va bene quello schiaffo! È troppo forte, ma vuoi rompergli qualcosa? - fece Charlie.
Sirius si stava massaggiando la guancia offesa.
 - Devi solo fingere! - precisò Charlie.
 - Fingere?! - gridò Angy – Ma tu non sai che mi dice! Non lo puoi sentire perché parla a bassa voce! Mi fa certe proposte!
 - Passiamo ad un’altra scena! - la interruppe Susan, stanca di quei continui battibecchi.
Come se non bastasse, il balcone aveva ceduto e Lily era precipitata… dritta tra le braccia di James, che se non fosse stato lì, a quell’ora starebbero tutti raccogliendo ciò che rimaneva della povera Lily con un cucchiaino.
Il ragazzo la mise giù, chiedendole se stesse bene e lei annuì, rossa in volto.
Anche le lezioni proseguivano, più o meno tranquille, come al solito.
E Peter aveva i suoi problemi con Pozioni. Non era molto bravo in quella materia. In verità non era bravo in nessuna, ma Pozioni era quella in cui andava peggio.
Lily, spinta da buon animo, si offrì di fargli delle ripetizioni.
 - Peter, giuro che se combini qualcosa con Lily, ti uccido - disse James minaccioso, il primo giorno di ripetizioni del piccoletto.
Peter annuì vigorosamente e raggiunse Lily in biblioteca.
James intanto, chiuso nella sua stanza, faceva fumo da tutte le parti.
 - James! Ma dai! Ti pare che uno come Peter possa rimorchiare Evans? - fece Sirius – A proposito, dov’è Remus?
 - Non ne ho idea - fece James.
E Remus, zitto, zitto, si trovava in riva al lago con Izzie. Ora abbracciati, ora baciandosi, e guardavano l’orizzonte insieme. Ah! Che momenti! Nulla poteva andare meglio di così!

 - Come vanno le tue ripetizioni, Peter? - chiese Remus.
Erano a cena e Sirius aveva già iniziato a mangiare cibo a quantità industriale.  Sentendo la parola “ripetizioni” James drizzò le antenne e guardò Peter.
 - Bene - rispose lui – Lily spiega davvero bene! Con lei è più facile capire le cose.
 - Mh… - fece James pensieroso – Potrei avere bisogno di ripetizioni in Trasfigurazione.
 - Ma tu non hai bisogno di ripetizioni in Trasfigurazione - fece Sirius con la bocca piena di pollo.
 - Tra non molto ne avrò, credimi - fece James con un sorriso furbetto.
Remus scosse la testa rassegnato. Con Sirius e James ogni giorno ce n’era una nuova. Gettò poi un’occhiata dall’altra parte del tavolo e vide Izzie parlare animatamente con le sue amiche. Ed ora rideva… ed ora mangiava… ed era bella comunque… in ogni modo.
 - Guardate la faccia di Remus - fece Sirius.
Remus arrossì.
 - Ah-ah! Ci nascondi qualcosa tu! - fece James.
 - Assolutamente niente! - disse Remus alzando le mani proclamandosi innocente.
Ma gli altri non cedettero e non appena salirono in camera gli furono addosso. Lo gettarono a terra e James gli bloccò le braccia con un ghigno.
 - Avanti, confessa! - esclamò.
 - Non ho niente da confessare! Davvero!
 - Vai, Sirius! Attacca con il solletico!
  -Il solletico no!
Ma Sirius ignorò le proteste di Remus e infierì sui fianchi del poveretto. Poi si fermò.
 - Allora! Ti decidi a parlare?! - fece rivoltò a Remus che aveva le lacrime agli occhi per il troppo ridere.
 - Ma davvero… - fece cercando di riprendere fiato – Non vi sto nascondendo nulla!
 - Allora passeremo alla prossima tortura! - proclamò James.
Peter arrivò barcollando e tenendo tra le braccia un enorme secchio piena di acqua gelata appena presa dal rubinetto del bagno.
 - Vai, Peter! - disse Sirius ghignando.
Peter rovesciò tutta l’acqua addosso a Remus.
James e Sirius scoppiarono a ridere guardando l’amico completamente fradicio.
 - Parli o no? - fece James.
 - NO! - gridò Remus. Non si arrendeva!
 - Terza tortura allora…
Sirius tirò fuori dal baule un barattolo pieno di ragni, formiche, scarafaggi e vermi.
Remus li guardò con gli occhi sbarrati – Ok! Mi arrendo! - gridò. – Mi vedo con Izzie!
James lo lasciò andare – Alla tortura finale era impossibile resistere - disse con un sorriso – Comunque… complimenti Lunastorta - aggiunse aiutando l’amico ad alzarsi.
 - Ma non potevi dircelo prima, invece di farti torturare così? - chiese Sirius.
 - Credevo mi avreste preso in giro… - confessò Remus.
 - Ma chi? Noi? - fece James – Figurati! - ma non appena Remus si voltò si scambiò un ghigno con Sirius.
 - Dai, andiamo a dormire - disse Peter a cui di certo non era sfuggito lo sguardo che si erano scambiati i due.

Si rigirò irrequieto nel letto. C’era qualcosa che non andava quella sera…
Guardò il cielo stellato. Eppure mancavano ancora due settimane alla luna piena…
Allora cosa lo faceva agitare così? Si mise seduto, passandosi una mano tra i capelli. Sbuffò. Non riusciva a chiudere occhio. Qualcosa lo preoccupava… lo agitava…
Ma cosa? Dannazione! Cosa??
Si alzò e si avvicinò alla finestra. Poggiò la fronte contro il vetro freddo e chiuse gli occhi, sospirando. Il vetro si appannò e si spannò quasi subito. Poi la vide… un’ombra scura tra gli alberi della foresta proibita. Aguzzò la vista e cercò di vedere meglio e subito il suo cuore galoppò. Conosceva bene quella figura… e come dimenticarla…
Sentì un brivido corrergli lungo la schiena. Ma perché proprio ora? Perché proprio lì? Soprattutto… perché lui…
Voleva delle risposte e le avrebbe ottenute…
Si vestì in fretta e si mise il mantello.

L’aria fredda della notte lo fece stringere nel mantello. Non era stato difficile uscire dal castello. Conosceva una serie di passaggi segreti segnati sulla Mappa del Malandrino.
Camminò a passo svelto verso la foresta. E più avanzava… e più aveva paura. Ma non gli importava… doveva sapere…
Arrivò al limitare della foresta e si guardò attorno. Era sparito… non c’era più…
Era arrivato troppo tardi…
Poi una voce… che chiamava il suo nome. Quasi un sussurro, un sibilo, trasportato dal vento. Si guardò nuovamente attorno, questa volta ansioso, agitato.
Ma dov’era?
Di nuovo il sussurro che chiamava il suo nome. Entrò, tremante tra gli alberi. Esitò… incespicò su una radice… e fece qualche altro passo avanti.
 - Remus… - questa volta la voce non era un semplice sussurro trasportato dal vento. Era così vicina. Remus gelò e si voltò lentamente. Due occhi rossi, serafici e un ghigno cattivo…
Greyback…

Sirius si alzò per andare in bagno. Odiava alzarsi nel cuore della notte, ma quando scappava, scappava!
Andò in bagno, e tornò in camera e fu allora che vide il letto di Remus vuoto, il suo pigiama abbandonato a terra… e il suo mantello sparito. Sirius corse alla finestra e vide l’amico dirigersi a passo spedito verso la Foresta Proibita.
 - Ma dove cazzo va? - fece Sirius – Che vuole fare?!
Corse a svegliare James e Peter.
 - Che succede? È già mattina? - biascicò James rimbambito dal sonno.
 - Alzati, James! E vestiti! - fece Sirius afferrando un paio di jeans dal baule.
 - Ma è ancora notte! - replicò James.
 - James… Remus si sta dirigendo verso la Foresta Proibita, da solo! - sbottò Sirius.
 - Che cosa?!  Ma è impazzito? - gridò James. Lui e Peter si vestirono in fretta. I tre indossarono i mantelli e uscirono dal castello attraverso uno dei tanti passaggi segreti che conoscevano.
Iniziarono a correre a perdifiato verso la foresta.

Remus indietreggiò fino a toccare un albero con la schiena. Fissò con gli occhi sbarrati l’uomo davanti a lui.
Era lui… era lui…
Il bastardo che lo aveva condannato ad un esistenza come quella… che lo aveva morso quando aveva solo dieci anni (sinceramente non so a che età sia stato morso Rem! NdN).
 - Remus, Remus… - disse Greyback avvicinandosi al ragazzo. – Sei cresciuto molto dall’ultima volta che ci siamo visti…
Remus non disse niente. Non riusciva a spiccicare parola.
 - Be’… non mi saluti? Non è molto educato da parte tua - disse Greyback.
 - Che ci fai qui? - chiese Remus con voce tremante.
 - Ma come? Sono qui per te, no? Per… riprendermi ciò che è MIO di diritto!
 - NO! - il grido di Remus riecheggiò nella foresta. Serrò gli occhi e strinse i pugni.
 - Mi appartieni, Remus… - sibilò Greyback.
Remus scosse la testa – No… non è vero… -
 - Andiamo… non crederai di appartenere a tutto ciò - disse Greyback e indicò Hogwarts – Non sarai mai come loro… e lo sai… sei un mostro ora… un pericolo per tutti… un… assassino!
Remus si portò le mani alle orecchie. No… non era vero… non era vero…
Qualcuno… qualcuno mi aiuti… qualcuno mi dia la forza…
 - Perché?! - disse poi, la sua voce era flebile, ma giunse lo stesso a Greyback – Perché me? Cosa vuoi? Che ti ho fatto io?!
 - Perché te? - ripeté Greyback sollevando le sopracciglia – Sei uno dei tanti, Remus. Oggi te, domani qualcun altro… coraggio, unisciti a noi.
 - No… - tremava.
 - E’ inutile fare il bravo ragazzo. Non puoi negare ciò che sei. Tu NON sei un bravo ragazzo - disse Greyback con un ghigno.
Aiuto… aiuto… aiuto…
Un aiuto aspettato invano…
Poi delle voci… tra gli alberi… forti e chiare.
 - REMUS! DOVE SEI?
 - VIENI FUORI, CRETINO! REMUS?!
Remus spalancò gli occhi. Ma quelle voci…
 - Ah… piccoli guastafeste! - fece Greyback scocciato. – Tornerò… e alla prossima luna piena ti conviene lasciare da qualche parte i tuoi amichetti, potrebbe venirmi voglia di mordere qualcuno… perché io sarò qui tra due settimane… - ghignò e si dileguò silenzioso tra gli alberi.
Remus scivolò a terra.
 - Remus! - la voce sollevata di Sirius. – L’ho trovato! È qui! - gridò poi rivolto agli altri. – Remus, stai bene? cos’è successo?
Si chinò davanti all’amico. Remus non rispose. Cercava di frenare quel tremito incontrollabile.
 - Remus…
 - N-non mi guardare! - sbottò Remus voltandosi. Voleva fermare quelle stupide lacrime che gli pungevano agli angoli degli occhi. Voleva essere forte, ma sembrava così difficile…
Peter e James arrivarono trafelati.
 - Remus! Eravamo così preoccupati! - disse Peter.
Preoccupati? Chi mai si preoccuperebbe di… un mostro? Remus strinse i denti… e un singhiozzo lo scosse…
Eppure loro… sapevano cos’era… ed erano lì, nel cuore della notte, per lui. Lo avevano cercato affannosamente… ed erano preoccupati per lui…
Ormai non poteva più frenare le lacrime. Poi sentì l’abbraccio caldo degli amici. Si erano stretti attorno a lui, senza domande, senza voler sapere… solo perché gli volevano bene…
 - Ho visto Greyback… - riuscì a dire infine.
 - Greyback? - ripeté Peter – ma non è quello che…
 - Sì, lui, Peter - lo interruppe James – Cosa diavolo ci fa qui quel bastardo? - sbottò poi imbestialito.
 - E’ venuto qui per Remus… - disse Sirius ancora più imbestialito di James. – Non è così?
Remus annuì.
 - Vuole che ti unisci a lui, eh? Che stronzo!
 - Non glielo permetteremo, Remus! - disse James.
 - Già! - Peter annuì vigorosamente. – Tu sei dei nostri, Rem!
 - Ma… ma io… sono solo un mostro…
 - Che cosa?! - sbottò James – Remus queste sono cazzate e lo sai! Chi te lo ha detto? Quel bastardo, eh?
 - E tu dai retta, ad un pezzo di stronzo che ti ha fatto questo? - aggiunse Sirius – Scusa, Remus, ma ti facevo più intelligente!
Remus non guardava nessuno di loro negli occhi.
 - Coraggio, torniamo al castello - fece Peter – Stare qui mi da i brividi.
 - Già, non è il posto migliore per fare conversazione - disse Sirius. Si alzò e fece fare lo stesso a Remus. Gli mise le mani sulle spalle e lo scosse gentilmente – Ehi… Greyback non riuscirà mai ad averti, capito? Dovrà prima passare sul cadavere di Sirius Black! Il che non sarà facile!
Finalmente Remus accennò un sorriso. I quattro amici si incamminarono verso Hogwarts.
Greyback ghignò nell’ombra –D’accordo, signor Black… passerò sul suo cadavere allora…-
CONTINUA

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


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PiccolaBlack
germana



CAPITOLO XIII
Peter, Sirius e James fecero irruzione nella stanza portando ognuno un vassoio stracarico di cibo.
 - Remuuuussss!! Guarda che ti abbiamo portato! - esclamò Sirius con un sorriso.
Remus aprì gli occhi… era giorno.
 - Ma che ore sono? - chiese mettendosi seduto.
 - Le undici - rispose Peter.
 - Le undici?! - ripeté Remus.
 - Non abbiamo voluto svegliarti - spiegò James. Ed era più che giustificata la cosa. Quella notte Remus aveva fatto una fatica ad addormentarsi!
Si sentiva uno straccio… che più straccio non si poteva! Aveva gli occhi arrossati… era piuttosto pallidino…
 - Ti abbiamo portato la colazione - disse Peter mettendogli il vassoio sulle gambe.
 - Grazie… - fece Remus.
Sirius prese un cornetto e lo inzuppò nel latte. Gli diede un morso enorme. Tutti lo guardarono perplessi.
 - Controllavo se il latte andava bene… - disse lui con la bocca piena.
James scosse la testa, ma Remus e Peter risero. Sirius, un inguaribile scemo!
Il ragazzo si sedette sul letto di Remus – Ti senti un po’ meglio, oggi? - chiese.
Remus annuì, giocherellando con un biscotto – Mi… mi dispiace per avervi fatto preoccupare - disse.
Gli altri sorrisero affettuosamente.
 - Più che preoccupare a me è preso un colpo secco! - disse James.
 - Davvero, Rem… ho rischiato di diventare impotente! - fece Sirius.
James gli mollò uno scappellotto sulla nuca – Ma sei proprio scemo! Pensi sempre a quello!
E tutti scoppiarono a ridere.
 - Ragazzi… grazie… - disse poi Remus – Se voi non foste arrivati…
 - Lo rifarei altre cento volte, Rem - disse Sirius e gli altri due annuirono.
Remus sorrise, di colpo sollevato. Non sapeva come poter spiegare loro cosa significava per lui averli accanto. Loro gli davano la forza di andare avanti.
Se non ci fossero stati Sirius, James e Peter… forse a quell’ora… starebbe con Greyback…
Invece era lì e non poteva sentirsi più al sicuro di così.

Aprì gli occhi e sbatté ripetutamente le palpebre. Si ritrovò a fissare un soffitto bianchissimo. Quella non era la sua stanza… non era casa sua…
Lenzuola bianche… letto bianco… tutto era stramaledettamente bianco! Si guardò attorno e vide altri cinque o sei letti. In ognuno c’era qualcuno… un giovane… un vecchio… un uomo di mezz’età.
E allora capì. Era in una stanza d’ospedale…
Ma perché? Cos’era successo.
Poi udì una voce risuonare nel corridoio. Una voce di donna.
 - DOV’E’? VOGLIO VEDERE MIO FIGLIO! DOVE E’? PERCHE’ NON ME LO FATE VEDERE?!
E  poi dei passi veloci, concitati…
 - Signora! Non può entrare lì! Signora si fermi!
Ma la porta della stanza si spalancò e una donna con lunghi capelli castani e occhi dorati entrò. Poi vide il ragazzino nel letto.
 - Remus! - strillò correndo da lui. Stava piangendo.
Remus avrebbe voluto chiederle perché piangeva… ma si sentiva così intontito e ben presto quello splendido volto si oscurò…

Un morso… un semplice, fottuto morso ad una spalla e la sua vita era crollata in un attimo. Vedere il terrore negli occhi di sua madre ogni volta che si avvicinava la luna piena… doversene andare di casa in quel periodo…
Non  era una vita normale. Poi era stato chiamato ad Hogwarts. Sua madre era incredula. Non credeva che qualcuno lo avrebbe voluto nella sua scuola. E l’incredulità si trasformò in gioia. Allora c’era un futuro per il suo bambino!
Ma lui non voleva partire. E lei lo convinse. E quel primo settembre di sette anni prima si era ritrovato a quella stazione…
E lì era cominciato tutto. Aveva conosciuto James, Sirius e Peter e aveva visto un po’ di speranza aprirsi in lui. E quella speranza si era aperta un varco ogni anno di più. E in loro compagnia quasi che dimenticava cos’era. Cosa diventava una volta al mese. Loro lo facevano sentire amato, speciale, senza condizioni, senza chiedere nulla in cambio.
Ma sapeva che era un castello di carte pericolante tutto quello che si era costruito in quei sette anni. Un soffio… e tutto sarebbe crollato.
E quel soffio era arrivato. Tutto era crollato. Ora non poteva più mentire a se stesso. Improvvisamente si era sentito sperduto…
Poi… qualcuno aveva ricominciato a raccogliere quelle carte da terra… e a ricostruire quel castello… insieme a lui…
Non lo avrebbero mai abbandonato. Ora ne aveva la certezza!

Sirius, Peter e James entrarono nella classe di Incantesimi e presero posto ai banchi vuoti. Izzie li guardò e li salutò con un gesto della mano. Poi sillabò “Dov’è Remus?”
I tre si guardarono. Una piccola bugia non faceva male a nessuno, no?
“Febbre” fece Sirius “Se vuoi dopo passalo a trovare!”
Izzie annuì con un sorriso, poi si voltò verso Angy – Remus ha la febbre - disse.
 - Ma è scoppiata un’epidemia! - fece Lily al banco dietro, accanto a Charlie.
 - A quanto pare… - fece Angy.
 - Ti va di accompagnarmi? - chiese poi Izzie.
 - Perché lo chiedi a me? - disse Angy.
 - Così vedi Sirius! - rispose Izzie facendole l’occhiolino.
 - Izzie, non capisco proprio perché tu voglia sistemarmi con quel maniaco! - sbuffò Angy. – Io non mi metterò MAI con Sirius Black…
Izzie, Charlie e Lily si scambiarono un’occhiata divertita.
 - Angy, una ciliegia tira l’altra - fece Charlie con un risolino.
 - Che vorresti dire?
 - Che dopo che sei stata a letto con lui… difficilmente ti passerà la voglia di rifarlo! - disse Izzie maliziosa.
Angy arrossì – Ma finitela! Non mi ricordo nemmeno come è stato! - borbottò – E ora lasciatemi in pace! Voglio seguire la lezione!
Le altre ridacchiarono.
 - Oggi - annunciò Lumacorno – Faremo la Pozione SaltaTempo.
Gli occhi di Lily si illuminarono. Conosceva quella pozione. Ma il resto della classe non aveva idea di cosa Lumacorno stesse parlando.
 - Dunque, signorina Evans, lei conosce gli ingredienti di questa pozione? - chiese Lumacorno.
 - Sì! - Lily scattò in piedi – Sono necessari radici di acero, foglie di gelsomino e petali di Ylang Ylang in piccole dosi!
 - Molto bene! - disse Lumacorno compiaciuto – Dieci punti a Grifondoro. Signor Piton, lei sa come funziona questa pozione?
 - Fa regredire chi l’assume ad un età inferiore a quella che possiede. E aggiungere una goccia di succo di tiglio concentrato per ogni anno che si vuol perdere.
 - Benissimo! Dieci punti a Serpeverde! Dunque, sulla lavagna sono scritti gli ingredienti e le dosi. Datevi da fare! Avete tempo un’ora e mettete una sola goccia di succo di tiglio. Ah, un’altra domanda… quanto dura l’effetto di questa pozione?
Silenzio. La mano di Angy scattò in aria.
 - Signorina Carpenter? - fece Lumacorno.
 - Dura in base alle gocce di succo di tiglio che si mettono, per una sola goccia, avrà effetto un’ora e così via!
 - E’ esatto, ma se qualcuno vuole regredire di un solo anno ma ha bisogno di più di un’ora di tempo?
 - Può mettere tutte le gocce che vuole e equilibrare il dosaggio con stecche di vaniglia - fece Angy pronta.
 - Perfetto! - fece Lumacorno – quindici punti a Grifondoro.
Angy sorrise compiaciuta. Poi iniziò a lavorare alla pozione.
Per un’ora nessuno parlò. Ognuno era concentrato sulla propria pozione.
 - Vediamo… - fece Sirius controllando il libro – Qui dice che la pozione dovrebbe bollire per circa mezz’ora e quando diventa verde smeraldo è pronta… - poi fece per versare la goccia di succo di tiglio, ma lui e James si urtarono per sbaglio.
 - Ops… - disse Sirius – Ci ho versato tutta la boccetta…
 - Anch’io… - mormorò James e già vedeva una D sulla sua pagella.
 - Porca miseria! Guarda come bolle! - esclamò Sirius osservando le enormi bolle che si gonfiavano sulla superficie della sua pozione. Guardò la pozione di Lily che bolliva invece tranquilla.
Dunque c’era qualcosa che non andava. E all’improvviso le pozioni di James e Sirius scoppiarono, inondando i due ragazzi che rimasero attoniti.
Lumacorno li guardò rassegnato. Poi vide le boccette di succo di tiglio vuote e scosse la testa.
James guardò Sirius. Erano ricoperti di pozione verdastra.
 - Sembra che ci ha appena vomitato addosso un drago - disse Sirius.
Il paragone ci stava bene. In quel momento suonò la campanella.
 - Andiamo al bagno dei prefetti a darci una ripulita - disse James.

Dopo un bel bagno caldo tornarono in Sala Comune e scoprirono di avere così sonno da non riuscire a muovere un passo di più.
 - Ma che strano - disse James con uno sbadiglio lasciandosi cadere su uno dei divani.
 - Già… - concordò Sirius e anche lui si sedette su uno dei divani.
L’attimo dopo stavano dormendo alla grande.

 - Accidenti! Lo sapevo che quei due avrebbero fatto scoppiare la pozione! - esclamò Izzie ridendo.
 - Sono proprio scemi! - fece Lily.
Attraversarono il ritratto ed entrarono in Sala Comune. Poi si bloccarono, allibite.
 - Ragazze… vedete anche voi quello che vedo io? - fece Charlie.
 - Sì… credo… tu cosa vedi? - fece Angy.
Quello che vedevano tutte. Due bimbetti sdraiati sul divano che dormivano profondamente. Uno aveva scompigliati capelli castani e un paio d’occhiali che gli pendevano dal nasino, non dimostrava più di due anni. L’altro capelli corvini e una spruzzata di lentiggini, doveva avere all’incirca tre anni.
 - Ops… mi sa che hanno bevuto involontariamente la pozione quando è esplosa… - fece Izzie.
 - Ooooh!! Non sono adorabili!!! - esclamò Angy osservando le guanciotte paffute dei due. Lei adorava i bambini.
 - Dobbiamo fare qualcosa. Soprattutto per i loro vestiti… sono troppo grandi - disse Charlie.
 - Ci penso io! - esclamò Angy. Si concentrò, poi mormorò un incantesimo e le divise sparirono facendo posto a un paio di piccoli jeans e un maglioncino su misura per bimbo.
 - Ora sono perfetti! - disse con sguardo adorante.
 - Secondo voi… quando si sveglieranno penseranno anche come bimbi? - chiese Izzie.
 - Sì, la pozione ha effetto anche sulla mente! - disse Lily.
 - Ehi, che succede? - fece una voce. Tutte si girarono. Remus era sceso in Sala Comune.
 - Come ti senti?! - chiese Izzie – Mi avevano detto che avevi la febbre!
 - Sto bene, grazie… - disse Remus.
E si scambiarono un lungo sguardo che sarebbe andato avanti ancora per molto se Remus non avesse visto i due bambini – E questi? Somigliano tanto a James e Sirius…
 - SONO James e Sirius. Hanno bevuto per sbaglio una pozione SaltaTempo - disse Lily.
Remus sorrise divertito – Sono sempre i soliti…
Li osservarono. Poi Sirius mugugnò e sbadigliò. Aprì un occhio, poi l’altro… si mise seduto e se li stropicciò tutti e due. Quando fu ben sveglio guardò tutti.
 - Ciao! - disse poi un sorrisetto vispo – Chi siete!??? Dov’è la mia mamma?
La sua vocetta squillante svegliò anche James che non sorrise affatto quando vide gli altri e quando scoprì di trovarsi in un luogo sconosciuto.
 - Voglio mamma - disse subito.
Gli altri si guardarono. Erano nei guai ora!

- NOOOOOOO!!!! - gridava James mentre Remus tentava, invano, di tenerlo fermo – VIA! VIA! - e cercava di allontanarlo con le piccole manine.
 - Io mi chiamo Sirius - stava dicendo invece l’altro, rivolto ad Angy.
La ragazza, che adorava i bambini, aveva totalmente dimenticato che lei e Sirius erano in lite continua, e ora fissava il bimbo con gli occhi che brillavano.
 - Piacere piccolo Sirius. Io sono Angy - disse con un sorriso.
 - La mia mamma dov’è? - chiese di nuovo Sirius.
 - La tua mamma… ecco… la tua mamma è dovuta uscire, quindi ci pensiamo noi a te! - rispose Angy.
 - Va bene - rispose Sirius.
Reagiva molto meglio di James che continuava a scalciare e a piagnucolare, dicendo di volere la mamma.
Lily frugava nervosamente nelle tasche, poi vittoriosa tirò fuori una caramella – Eccola! - esclamò. La porse a James che smise di piangere e la guardò incuriosito con i grandi occhi nocciola – Caramella! - esclamò poi tutto contento, mentre il suo visetto si illuminava in un sorriso.
Prese la caramella e la mangiò soddisfatto. Poi sorrise a Lily – Altra caramella? - fece portandosi un ditino sulle labbra.
 - Accidenti… non ne ho altre - fece Lily rivolta agli altri.
Il labbro inferiore di James tremò – No caramella? - fece.
 - Presto! Fate qualcosa! - disse Lily nel panico. Remus gli mise James nelle braccia – Torno subito, non ti preoccupare - le disse poi – Peter, andiamo!
I due uscirono dalla Sala Comune, lasciando le ragazze ad affrontare i due bimbi.
 - So cantare io! - disse Sirius tutto soddisfatto.
 - Davvero?! - esclamò Angy desiderando di poter strapazzare quelle morbide e paffute guanciotte rosse – Dai! Allora cantami qualcosa.
Sirius annuì e attaccò un’orribile canzoncina sui Purosangue che insultava chi di discendenza Babbana.
Le quattro ragazze rimasero attonite. Poi il grido di James le fece saltare e sussultare tutte.
 - CARAMELLAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!
Il visino gli divenne tutto rosso e agli angoli degli occhi spuntarono due lacrimucce.
 - Su! Non piangere! - fece Lily con voce dolce e dandogli qualche colpetto sulla schiena. James appoggiò il visino imbronciato sulla sua spalla e sbuffò.
 - Caramella… - pigolò poi.
Lily guardò disperata le amiche che alzarono le spalle. Non avevano nessun tipo di dolce.
Intanto Sirius aveva attaccato un’altra canzone che aveva lo stesso tema della prima.
 - D’accordo, piccolino… - fece Angy con un sorriso sforzato – Sei bravissimo, ora basta…
Sirius smise di cantare – Voglio giocare - disse poi.
 - Va bene. A cosa vuoi giocare?
 - Tu cavalluccio! - disse Sirius con un sorriso, molto simile al ghigno del Sirius ragazzo – E porti me!
 - Ah ah ha… - Angy fece una risatina falsissima – Certo! - disse poi.
Quando Remus e Peter tornarono, Lily stava cantando una serie di filastrocche a James per distrarlo dalle caramelle e Angy si stava spezzando la schiena portando Sirius.
Remus sollevò due buste molto gonfie – Caramelle! - annunciò.
 - Evviva! - gridarono i due bambini correndo da lui. Si aggrapparono alle sue gambe.
 - Caramelle! Caramelle! - esclamarono.
 - Accidenti, sono famelici - disse Remus poggiando i sacchetti sul divano. Sirius saltò su esso agilmente e iniziò a scartare subito una caramella.
James invece non riusciva a salirvi e sbuffava e agitava le gambine
 - NON E’ GIUSTOOOOOOOOOO!!!! - gridò poi.
Lily fece un salto di un metro, lo afferrò e lo fece sedere comodo sul divano. Qualsiasi cosa pur di non sentirlo urlare.
James prese una lecca lecca, tutto contento.
 - E almeno questo è sistemato - fece Remus soddisfatto.
 - Ma dove avete preso tutte quelle caramelle? - chiese Izzie curiosa.
 - Emh…
Remus e Peter si scambiarono un’occhiata.
 - Non chiedete e non vi mentiremo - disse Remus.
 - Di cosa sa la tua lecca lecca? - chiese Sirius a James.
 - Fragola, la tua?
 - Mh… sembra banana!
 - Buona! Me la fai assaggiare?
 - Sì!
I due si scambiarono le lecca lecca. Charlie fece una smorfia – Bleah!
 - Cosa facciamo ora con loro? - chiese Izzie
 - Possiamo solo aspettare che l’effetto della pozione finisca… all’incirca quattordici ore per Sirius e quindici per James - disse Remus. – Nel frattempo dovremo controllarli a turno per evitare che combinino guai… servono due di noi…
Tutti si scambiarono un’occhiata eloquente.
 - Primo turno Lily e Angy! - gridò Izzie e lei e gli altri sparirono.
 - Ma… ma… - fece Lily.
 - Per me va bene!! - esclamò Angy sorridendo a James che le porse una caramella.
 - Vuoi?
 - Ma certo! Grazie! - disse Angy prendendo la caramella. Poi guardò Lily – Sono adorabili!!
 - Sì! - dovette ammettere Lily sedendosi accanto a James che le si sedette sulle gambe.
 - Favoletta? - chiese.
 - Certo - rispose Lily e fece apparire un libro di favole – Quale leggiamo?
 - Quetta… - James indicò l’immagine di una bimba con una mantellina rossa. L’inconfondibile Cappuccetto Rosso.
Sirius intanto continuava a scartare una caramella dopo l’altra e intanto ricacciava indietro i capelli, sbuffando.
 - Vado a prendere un elastico! - disse Angy a Lily che annuì.
Angy salì nella loro stanza e iniziò a cercare un elastico nel suo cassetto. Poi sentì il grido di Lily.
 - ANGYYY!!!
Subito corse dall’amica.
 - Che succede?!
 - Mi sono distratta un attimo… - balbettò Lily – Hanno visto la brocca d’acqua sul tavolo e hanno detto che avevano sete… così mi sono alzata un attimo e… oddio Angy, sono spariti!
CONTINUA

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


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CAPITOLO XIV
 - Calma, Lily… non possono essere andati tanto lontano! - disse Angy cercando di calmare l’amica che stava per avere un attacco isterico. – Coraggio, andiamo a cercarli.
Le due ragazze attraversarono il ritratto e andarono alla ricerca dei due…

Intanto Sirius e James si aggiravano per i corridoi di Hogwarts, il primo curioso, l’altro intimorito.
 - Voglio tornare indietro - piagnucolò James.
 - Fifone! - ribatté Sirius.
 - Non è vero!
 - Sì, invece! Fifone! Fifone!
 - Nooo!! Non è vero!!
 - Torna indietro. Io continuo!
 - Non voglio andare da solo…
Nessuno dei due disse più nulla e continuarono a camminare.
 - Puoi darmi la manina? - chiese dopo un po’ James con occhioni da cucciolo indifeso. Sirius sbuffò.
 - E va bene! - disse rassegnato e gli diede la mano.
 - Si arrabbiano quando scoprono che siamo andati via… - disse James.
 - Ma chi? Quelle due? Non mi importa! - disse Sirius.
Si bloccarono. Un gatto dagli occhi rossi li stava fissando, sornione.
 - Uh! Micetto! - fece James e allungò la manina per accarezzarlo.
 - Non toccarlo - disse Sirius fermandolo.
Il gatto soffiò minaccioso e poi corse via.
 - Vitto? Poteva graffiarti! - disse Sirius con aria da saputello.
 - Che gatto cattivo… - fece James con le lacrime agli occhi. Poi sentirono una voce.
 - Sì, piccina mia… dove sono? - una voce di uomo che sembrava molto cattivo.
James lasciò all’istante la mano di Sirius e si diede alla fuga.
 - Ehi! - esclamò Sirius e fece appena in tempo a nascondersi dietro una statua.
Gazza passò senza vederlo…

James continuava a correre a perdifiato. Girò l’angolo e… PATAPUM! Si scontò con qualcuno. Finì dritto a terra.
 - Ahio… - piagnucolò. Poi sollevò lo sguardo e vide un ragazzo dai capelli neri e occhi del medesimo colore.
Il ragazzo lo osservò sorpreso.
James sbatté le ciglia.
Il ragazzo lo osservò ancora, poi ghignò.
James lo fissò innocentemente.
 - Non ci posso credere! Potter! - disse il ragazzo che altri non era Severus Piton! – Guarda come ti sei ridotto!
 - Come? - chiese James.
 - Hai bevuto la pozione! - continuò l’altro e sembrava sul punto di scoppiare a ridere.
 - Mi porti dalla mia mamma? - chiese James.
 - Sì, sì! - fece Piton con il solito ghigno.

Sirius sbirciò oltre il suo nascondiglio. Bene, via libera. Uscì allo scoperto, fece per correre via, ma qualcuno lo afferrò e lo sollevò.
 - Ecco dove ti eri cacciato! - esclamò Angy vittoriosa. – Chi ti ha detto che potevi andartene a spasso?!
 - Ma io… io… - fece Sirius.
 - Dov’è James?
 - Non lo so!
 - Come non lo sai?!
 - Non lo so! Se n’è andato!
 - Non dovevi lasciarlo solo! È più piccolo di te! Sei uno scemo! - esclamò Angy (e per fortuna che adorava i bambini!).
Il visetto di Sirius divenne rosso – Mi dispiace! - esclamò con le lacrimucce agli occhi.
Angy si sentì immediatamente in colpa – No… dai… non piangere… - disse.
 - Se mi abbracci non piango più - disse Sirius. Playboy fin da piccolo!
 - Angy! - Lily la raggiunse – Li hai trovati, per fortuna!
 - Emh… veramente ho trovato solo Sirius… - confessò Angy.
 - Dov’è James?! - gridò Lily.
 - Ho vitto che andava via con uno - disse Sirius.
 - Mh… è troppo vago… com’era fatto? - chiese Angy.
 - Aveva dei capelli orribili - disse Sirius e le due capirono subito.
 - Piton! - dissero all’unisono.
Angy si mise Sirius sulle spalle, poi lei e Lily cominciarono a correre. Nessuna delle due immaginava cosa avrebbe potuto fare Piton ad un Malandrino indifeso dopo tutti quegli anni di beffe che aveva subito.
Cercarono in lungo e in largo… sempre più preoccupate… sempre più angosciate, mentre Sirius cantava le sue stupide canzoncine.
 - Eccolooooooo!!! - gridò Angy fermandosi davanti ad una finestra. James era in giardino e rincorreva una farfalla, mentre un Piton molto annoiato sedeva all’ombra di un albero con un libro di Pozioni in mano su cui scribacchiava qualcosa.
Lily e Angy si precipitarono in giardino.
 - James! - gridò Lily.
Il piccoletto la guardò, poi si tuffò tra le sue braccia – Ciao! - disse contento. – Quetto signore mi ha detto di giocare e di non dargli fattidio!
Le due guardarono sorprese Piton. Lui si alzò, si diede una rassettata alla divisa – Di certo non sono caduto così in basso da prendermela con un moccioso! - disse, finalmente felice di poter usare quella parola su qualcun altro. Lanciò un lungo sguardo a Lily che lo guardò riconoscente. Lei fece per dire qualcosa ma lui se ne andò, lasciando le due ancora più meravigliate.
 - Stai bene? - chiese Lily a James che annuì.
 - Sono contento che sei qui! - disse lui – Mi piaci tanto!
Evviva la sincerità dei bambini! Lily sapeva che quelle parole erano state dette da un bimbetto di due anni e quindi non avrebbero dovuto avere effetto su di lei… ma quel “mi piaci tanto” la fece divenire di tutti i  colori!
Angy scoppiò a ridere. Poi Sirius le tirò una manica e lei si chinò davanti a lui.
 - Scusa… - disse Sirius con aria colpevole.
 - Non importa - disse Angy.
 - Posso darti un bacetto? - chiese Sirius.
Angy sollevò un sopracciglio – Va bene - disse.
Sirius le diede un bacio sulla guancia, poi sorrise tutto soddisfatto – La mia prima conquista! - disse.
E Lily e Angy scoppiarono in una fragorosa risata.

Lily e Angy si trovarono così bene con i due che proseguirono il loro turno ad oltranza.
Ormai era ora di cena.
 - Fame! Fame! - disse James.
 - Anch’io! - disse Sirius.
 - Bene! Remus, Peter, visto che siete stati così bravi con quelle caramelle, ora andate a prendere la cena - disse Lily.
I due non replicarono e fecero come detto.
Sirius e James mangiarono di gusto la loro cena. Poi sbadigliarono.
 - E’ ora di andare a nanna! - esclamò Angy prendendo Sirius in braccio.
 - Non voglio dormire da solo - disse James imbronciato.
 - Dormirò con te, va bene? - disse Lily.
Allora lui sorrise – Sì!
Le due li portarono nella camera dei Malandrini e li fecero mettere entrambi nel letto di Sirius. Poi le due si misero agli estremi del letto.
 - Ora dormite! - disse Angy.
I due annuirono e chiusero gli occhi. Poi dopo un po’ James disse – Favoletta?
E a turno Lily e Angy raccontarono una favola. Finalmente i due si addormentarono.
 - Come sono teneri!! - disse Angy – Peccato che domani saranno di nuovo quei due cretini…
 - Mi mancheranno un po’… - ammise Lily.
Le due uscirono dal letto.
 - Credi che facciamo bene a lasciarli nello stesso letto? - chiese poi la rossa.
 - Sì, che può succedere, scusa? - disse l’altra e uscirono tranquille dalla stanza.

La mattina dopo…
 - AAAAARGH! CHE DIAVOLO CI FAI NEL MIO LETTO???
 - CHE NE SO!? CAZZO! MA SIAMO NUDI!
 - NOOOOOO!!!!

Lo shock per i due Malandrini era stato piuttosto grande, ma grazie alle spiegazioni degli amici capirono cos’era successo realmente.
 - Ho creduto di morire per infarto fulminante - disse Sirius a colazione accanendosi sulle uova col bacon.
James non aveva molta fame. Si stava sentendo male per tutte le caramelle che aveva mangiato la sera prima.
 - Io odio le caramelle… - gemette.
 - Non si direbbe da come le mangiavi ieri - disse Remus con un sorrisino. Peter ridacchiò.
 - Be’, quando ero un moccioso di due anni mi piacevano pure… ma quando a cinque anni mi sono quasi strozzato con una ho cominciato ad odiarle - fece James – Mi viene da vomitaaaareeeee…
 - Buongiorno ragazzi! - fecero delle voci allegre.
Lily e le altre presero posto davanti a loro – Come va? - chiese la rossa.
 - Tutto bene - rispose Sirius con disinvoltura.
 - A parte il fatto che ci siamo svegliati nello stesso letto - fece James – E che avrò mangiato come minimo un chilo di caramelle.
 - Be’ sì… avrei preferito svegliarmi di nuovo nel letto con Carpenter piuttosto che con James… - disse Sirius.
Angy gli mollò un calcio da sotto il tavolo.
 - Ma scusa, sarebbe stato un bel risveglio quello! - esclamò Sirius.
Angy scattò in piedi afferrando la propria tazza con l’intenzione di spaccargliela in testa – Brutto farabutto!! Ti ammazzo! Maniaco che non sei altro! - gridò.
Le amiche si aggrapparono a lei per fermarla, mentre Sirius rideva divertito –E dai, Angeline, scherzavo!- esclamò – Ti giuro!
Angy si risedette e gli lanciò un’occhiataccia. Naturalmente non voleva ammettere che aveva cominciato a farci un pensierino su quel playboy. Non ci aveva dormito la notte, pensandoci. Sirius Black… bello, furbo, divertente, anche se con il piccolo problema di correre dietro alle donne… anche più grandi di lui, diciamolo. Come quella volta al quinto anno. Si era messo con una del settimo. La sua altezza e il suo fascino avevano giocato a suo favore. Era con lei che aveva fatto per la prima volta… meglio sorvolare!
Sirius fece un sorrisino ripensandoci.
Angy si chiese cosa avesse da sorridere quello scemo e si accorse che… era davvero, ma davvero bello quando sorrideva! La ragazza arrossì di colpo.
 “Oh no… che diavolo mi prende! Angy… ma sei impazzita?? Quell’idiota di Sirius Black? No… non può piacerti lui! Proprio no!” pensò e i cereali le andarono di traverso. Iniziò a tossire e riuscì a mandare giù il boccone.
 - Tutto bene? - chiese Sirius.
Lei sollevò lo sguardo e i suoi occhi si incrociarono con quelli del Malandrino. Non rispose e rimase a fissarlo come un ebete. E così alla fine c’era cascata anche lei, come tutte le altre ragazze che Sirius aveva conquistato… quasi l’intera Hogwarts per intenderci. Lei, che resisteva stoicamente al fascino del Malandrino… ora era cotta proprio di lui! Panico!
Sbatté le palpebre – Sì… s-sto bene! - esclamò e tornò a dedicarsi al suo latte e cereali.

 - Lo sapevo, Angy! - esclamò Charlie mentre si dirigevano a lezione – Sapevo che prima o poi ti sarebbe piaciuto!
Angy non disse niente e arrossì. Porca miseria. Se n’erano accorte. E non erano mica sceme!
Le altre risero.
 - Ma allora perché non gli chiedi di uscire il prossimo fine settimana? - fece Lily.
Angy scosse la testa – Sarò all’antica, ma è lui che deve fare la prima mossa! - disse.
Lily sorrise. No, Angy non era all’antica. Poteva capirla, perché anche lei aspettava che una certa persona si decidesse a fare qualcosa. Certo, lui di tentativi ne aveva fatti tanti fino ad allora, ma lei aveva sempre rifiutato. Ma ora era… cambiato… lo aveva conosciuto meglio, per quello che era realmente. James Potter era uno stupido solo perché voleva farlo… ma in privato… era un’altra persona. Una persona che a lei piaceva… sì! Piaceva!
 - Angeline! - fece una voce.
Le quattro si voltarono. Sirius le raggiunse e fece un sorriso ad Angy – Ti va di andare ad Hogsmeade insieme questo fine settimana? - chiese.
Angy divenne di tutti i colori, poi cercò di rispondere con disinvoltura – Va bene.
 - Va bene? - esclamò Sirius sorpreso – Hai detto proprio così? Cioè, ti va di uscire con me?!
 - Sei sordo o che!? - fece Angy.
 - Fantastico! Sapevo che non avresti potuto resistere ancora a lungo!
 - Sparisci, Sirius, prima che ci ripensi e ti picchi a sangue! - sbottò Angy.
 - D’accordo! A dopo… Angy! - esclamò Sirius correndo a raggiungere i Malandrini.
La ragazza scosse la testa, ma sorrideva.
 - Bene… - fece Lily – Eccone un’altra sistemata. Charlie, saremo di nuovo solo io e te questo fine settimana.
 - Be’… veramente… - Charlie arrossì – Io ci vado con Dean Saddler… - Dean era il battitore dei Grifondoro – Me lo ha fatto conoscere Angy e proprio ieri mi ha chiesto di uscire…
 - Uau!- esclamò Izzie –E perché non ce lo hai detto?!
 - Non lo so… mi vergognavo! - fece Charlie.
 - La solita timidona! - disse Angy ridendo – Così Dean ti piace, eh? Sì, è molto carino!
 - E’ stupendo! - la corresse Charlie. Tutte scoppiarono a ridere.
Ma Lily pensava… le sue amiche si stavano fidanzando tutte meno che lei… e ora andavano ad Hogsmeade a coppie… e lei? A quel punto non le rimaneva che restare a Hogwarts per il fine settimana, e magari ripassare le battute di Romeo e Giulietta!

Fine settimana. Le ragazze erano tutte elettriche. Discutevano su cosa indossare. Angy aveva consigliato a Charlie una minigonna, ma la ragazza si vergognava e dal canto suo stava cercando di convincere Angy a mettere un vestito, ma Angy era la nemica giurata degli abiti.
 - Non importa ora metterai questo! - fece Charlie mostrandole un grazioso vestito azzurro.
 - Allora tu metterai questa! - ribatté Angy sollevando la minigonna – Mi pare equa come cosa, no?
 - Va bene - si arrese Charlie. E si scambiarono i vestiti.
Lily le osservava, seduta sul letto, con un sorriso. Erano così carine!
 - Ci dispiace lasciarti sola, Lily - disse Izzie.
 - Ma figurati! Mi avvantaggio i compiti e ripasso le battute di Romeo e Giulietta! - disse lei – Voi pensate solo a divertirvi! - le guardò, erano pronte – Ragazze! Siete bellissime! Oh cielo! Le mie bambine crescono!
Tutte risero e si abbracciarono. Poi salutarono Lily e se ne andarono.
La ragazza si lasciò cadere sul letto con un sospiro. Fino all’ultimo aveva sperato che lui la invitasse…

James non poteva crederci. Persino Peter aveva trovato una ragazza con cui andare ad Hogsmeade. Ora tutti i suoi amici erano occupati. E lui invece? Lui non aveva avuto il coraggio di invitare Lily.
Il che era strano, dopo tutte le volte che le aveva chiesto di uscire. Ma qualcosa era cambiato nel suo rapporto con la ragazza. Ora erano più complici. C’era una strana affinità tra loro che prima non c’era. E doverle chiedere di uscire… lo imbarazzava! Assurdo!
Osservò gli amici prepararsi.
 - Sirius, ti consiglio di non allungare subito le mani con Angeline, non lo apprezzerebbe - disse Remus.
 - Lo so. Lo so - sospirò Sirius.
 - Noi andiamo allora, James - disse Peter. I tre amici lo salutarono e se ne andarono.
Perfetto! Solo come un ebete, ad Hogwarts dove erano rimasti solo i marmocchi del primo e del secondo anno. Be’, magari poteva farsi una partita a scacchi. Si alzò dal letto e scese in Sala Comune, che era ovviamente deserta… se non fosse stato per Lily, seduta su un divano, a ripetere a bassa voce le battute della recita.
 - Ehi! - fece James sorpreso.
Lei si voltò.
 - Che ci fai qui? - chiesero all’unisono.
Sorrisero – Le altre avevano tutte un accompagnatore - disse Lily – Così sono rimasta qui.
James si sedette accanto a lei – Idem - sospirò – Che fai? - chiese poi.
 - Ripeto le battute di Romeo e Giulietta - disse Lily – Ehi! Visto che sei qui ripassiamo insieme no!? - esclamò.
 - D’accordo… ma devo essere sincero… ancora non le ho imparate tutte…
Lily gli porse il copione – Ecco, leggile qua, io le se so quasi tutte - disse.
E iniziarono a provare. E stettero così per molto, ridendo, scherzando, cambiando le battute e facendosi scherzetti affettuosi. Il più bel pomeriggio che Lily avesse mai passato!
E poi arrivarono a quella scena, a quella battuta. Tanto era solo per finta, no? Ci erano già passati, Lily si stava abituando…
Ma questa volta era diverso… erano soli e si stavano divertendo così tanto che lei non riusciva più a distinguere la finzione dalla realtà.
James disse la sua battuta… la guardò negli occhi e le si avvicinò piano. Lily sentiva il proprio cuore galoppare a tutta velocità. James poggiò le proprie labbra sulle sue. Lily chiuse istintivamente gli occhi. E non fu frettoloso, agitato come quando provavano. James rimase così a lungo e Lily… dischiuse appena la labbra… e il ragazzo anche…
Un bacio… un vero bacio… un bacio alla francese! Dimenticandosi tutto, si lasciarono trasportare da quel bacio. Caldo… dolce. Sapeva di miele, di fragola… sapeva di buono. Sapeva di emozioni forti e di cuori dal battito veloce…
L’odore di Lily e la sua mano intrecciata con la propria…
Il calore di James e le labbra così morbide…
Inebriati… coinvolti… presi… accaldati…
Tutto per un bacio. Ma non un bacio qualsiasi…
Si separarono. Lily arrossì. Oh cielo! Aveva baciato James Potter! Lo aveva baciato! E mica per finta! James sorrise e le prese una mano, posandola sul proprio petto.
Lily poté sentire il battito accelerato del cuore del ragazzo. Accidenti quanto era veloce. Gli sorrise.
Sì, era quello che provava anche lei.
CONTINUA

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Ringrazio per aver commentato:
Kisha Dattebayo
Piccola_Puffola
Germana
Rinslet
Akira_chan
HINATA_LOVE
Ninny
LyraPotter
Kristen S Kryssy
redRon
Potterfanlalla17
Maira_Hermione96
Pikkolina88
E rispondo alle domande di Kisha e Piccola_Puffola:
Kisha: Certo che do un’occhiata alla tua fic!
Piccola_Puffola: orginariamente la fic aveva 34 capitoli, ora sono diventati 35 e non escludo che possano aumentare, inoltre alla fine della storia ci saranno dei capitoli bonus!


CAPITOLO XV
- Remus! Che bello! Mi hai portata qui! - esclamò Izzie guardando la Stamberga in lontananza. Remus l’abbracciò da dietro e affondò il viso nell’incavo del collo della ragazza. Lei chiuse gli occhi, rilassata. Era tutto così perfetto. Sarebbe potuta rimanere così per sempre.
- Dai! - esclamò poi, prendendo Remus per mano – Andiamo!
- Dove?
- Entriamo nella Stamberga! - esclamò Izzie iniziando a correre.
- Ma, Izzie, è lontano! E poi non sappiamo cosa c’è dentro! Potrebbe essere pericoloso!
- Smettila di essere così razionale Remus! - Izzie si fermò e lo guardò negli occhi. Lo baciò e gli sorrise – Oggi dimenticati di essere il Caposcuola! Voglio che tua sia senza inibizioni… andiamo, Remus! - esclamò ridendo e ricominciò a correre. Remus la seguì, con un sorriso sulle labbra.

Angy si guardò attorno meravigliata. Si trovavano ai Tre Manici di Scopa.
- Che c’è? - fece Sirius.
- Strano - disse lei.
- Strano che?
- Che non mi hai portata in un posto appartato! - rispose Angy e bevve un po’ della Burrobirra.
Sirius sorrise. E certo! Aveva seguito il consiglio di Remus! Be’… per fortuna che ogni tanto dava retta all’amico.
- Dai, andiamo - disse Angy alzandosi.
- Dove? - chiese Sirius e per un attimo gli balenò in mente l’idea che fosse Angy a volersi appartare.
Invece la ragazza sorrise e disse – Andiamo da Mielandia.
Sirius si alzò rassegnato e la seguì fuori dal pub. Si diressero verso Mielandia e si fermarono davanti alla vetrina. Gli occhi della ragazza caddero subito su un meraviglioso castello delle fiabe fatto con zucchero e ogni sorta di dolce. Una meraviglia. Il volto di Angy si illuminò.
- Adoro le caramelle! E i dolci! - esclamò – Entriamo! - e lo trascinò nel negozio. Comprò una marea di caramelle e dolci di ogni tipo, e lanciò un’ultima, desiderosa occhiata al castello prima di andare via. Passeggiarono ancora un po’, mentre Angy mangiava una lecca lecca alla fragola.
- Com’è quella lecca lecca? - chiese Sirius.
- Buona, ne vuoi una?
- Voglio assaggiarla da te.
Angy si morse il labbro inferiore e gli porse il lecca lecca con un sorrisino. Sirius scosse la testa, si chinò su di lei e lentamente la baciò. E Angy rimase con il lecca lecca sollevato e la busta nell’altra mano. E chiuse gli occhi… e ricambiò il bacio…
- Mh… molto buona - disse Sirius sorridendole.
Anche Angy sorrise. Accidenti che bacio! – Ti va di assaggiarla di nuovo? - chiese maliziosa.
Sirius sorrise e fece per baciarla di nuovo, ma lei sfuggì e con una risatina disse – Allora prendimi! - e corse via. Sirius iniziò ad inseguirla…

Quando rientrarono quella sera, tutt’e tre avevano un sorrisino che illuminava il loro viso. Ne avevano di cose da raccontare! E anche Lily.
La trovarono in Sala Comune a ridere e scherzare con James.
- Ehi! Tutto il pomeriggio soli soletti! - esclamò Sirius con un ghigno.
James alzò un sopracciglio – Io, a differenza di te sono un gentiluomo. Scommetto che sei subito saltato addosso a Carpenter, non appena arrivati ad Hogsmeade - disse.
- Ma no… - Angy sorrise – Ha soltanto assaggiato un lecca lecca! - e sorrise a Sirius, poi corse su nel dormitorio, seguita dalle altre.
Si chiusero in camera e – Allora, raccontate! - esclamarono all’unisono. Scoppiarono a ridere e si lasciarono cadere sul letto di Lily.
- Lily, prima tu - disse Angy.
- Eeeeh?! Perché io? - esclamò Lily.
- Su, su! Racconta! - disse Izzie impaziente.
- Ok… d’accordo… io e James ci siamo baciati.
- Oh accidenti! Davvero! - esclamò Angy con un sorriso.
- Sì… stavamo provando Romeo e Giulietta insieme e…
- Galeotto fu Romeo e Giulietta! - esclamò Charlie e tutte scoppiarono a ridere.
- E tu Charlie? - fece Lily.
- Credo proprio passerò il prossimo fine settimana di nuovo con Dean… ci siamo messi insieme!
- Ma dai! Di già! Che bello! - esclamò Angy.
- Tu, Angy? - fece Izzie.
- Be’… Sirius voleva assaggiare la lecca lecca che stavo mangiando… e l’ha assaggiata, ma direttamente dalla mia bocca! - fece Angy. – Te?
- Emh… - Izzie arrossì – Io e Remus siamo entrati nella Stamberga e… e poi non si può dire!
Le altre tre si misero sedute di scatto.
- Nella Stamberga!? - strillarono – Come nella Stamberga?!
- Ragazze calma… eravamo vestiti! - esclamò Izzie.
Le altre si rilassarono – Ah… allora…
Si sdraiarono nuovamente e fissarono le rosse tende del baldacchino. Sospirarono, sorrisero… e scoppiarono a ridere.

La mattina dopo Angy fu svegliata dalle voci e dalle risatine delle sue amiche. Aprì gli occhi e si guardò attorno. Le altre, ancora in camicia da notte, saltarono sul suo letto.
- Angy! Angy, vieni a vedere! - esclamò Lily con gli occhi che brillavano.
- Angy, non crederai mai ai tuoi occhi! - aggiunse Izzie e la prese per un braccio. – Alzati!
- Oh! Lasciatemi stare altri cinque minuti! - disse Angy ancora assonnata.
- Alzati, pigrona! Devi assolutamente venire a vedere - disse Charlie e l’afferrò per l’altro braccio. Lei e Izzie riuscirono a farla alzare, poi la trascinarono fuori dalla stanza e a farla arrivare in Sala Comune.
- Guarda! - esclamò Lily indicando il tavolo.
Angy spalancò gli occhi. Sul tavolo c’è il grosso dolce a forma di castello e una rosa. C’era un bigliettino con il suo nome accanto. Angy si avvicinò lentamente al tavolo. Il dolce era avvolto in carta trasparente. Era proprio quello che aveva visto da Mielandia. Prese la rosa e l’annusò. Era ricoperta di brillantini…
- Non è una cosa romantica? - fece Charlie con un sospiro sognante.
Angy sorrise e tornò ad osservare il castello. Ancora non ci credeva. Sirius Black non aveva mai fatto una cosa del genere per nessuna ragazza! Nessuna! Ed ora per lei aveva comprato una rosa e quello splendido castello di pan di spagna…
Si voltò e corse su per le scale che portavano ai dormitori maschili, aprì la porta della stanza dei Malandrini e si tuffò sul letto di Sirius. Il ragazzo si svegliò di soprassalto.
- Angy… - biascicò.
- Grazie! Grazie, Sirius! - esclamò Angy – Lo adoro! Mi piace da matti!
E allora Sirius capì, sorrise e si voltò verso di lei. La ragazza gli diede un dolce bacio. Non credeva che il ragazzo le sarebbe piaciuto così tanto.
- Che bel risveglio - disse Sirius – Tu nel mio letto.
Angy gli passò una mano tra i capelli e lo baciò di nuovo. Sirius le cinse la vita con le braccia e si rigirò in modo da trovarsi su di lei.
- Ragazzi… un minimo di ritegno - disse Remus che si era appena svegliato.
I due si voltarono verso di lui.
- Sì… d’accordo… - fece Sirius alzandosi dal letto. Aiutò Angy ad alzarsi e le diede un bacio.
- Vado a prepararmi - le disse.
- Sì, anch’io - fece lei – Ci vediamo a colazione.

James si sedette accanto a Lily a tavola. Le sorrise e anche lei sorrise. Poi James sotto il tavolo cercò la sua mano e la prese. Le loro dita si intrecciarono.
Lily non poteva credere che fosse tutto così vero. Tenergli stretta la mano… la emozionava più di mille parole. Perché a volte non servivano le parole, ma bastava un semplice gesto. Come quando il giorno prima lui le aveva fatto sentire il battito del proprio cuore. Quello valeva più di mille frasi d’amore. Anche perché lei condivideva quel battito così veloce. Il battito di chi è innamorato… perché era proprio così che si sentiva lei.

- No! - fece Remus serio – Voi non verrete assolutamente con me questa sera! - disse Remus indossando il mantello.
Di nuovo giorno di luna piena. Era quasi il tramonto.
- Che cosa?! - gridò Sirius.
- Avete capito bene… - disse Remus sospirando – Non voglio che veniate…
- Remus, non scherzare - disse James.
- Mi preoccupo solo per voi.
- E noi per te.
- Mi dispiace, ma non posso lasciarvi venire - Remus tirò fuori la bacchetta, anche James la tirò fuori, ma non fu abbastanza veloce.
Remus li pietrificò tutti – Scusatemi! - disse – Ma questa è una cosa che devo affrontare da solo. Non posso mettervi in pericolo… - e lasciò la stanza.

- Che fine avranno fatto gli altri? - fece Lily mentre entravano in Sala Comune – Non c’erano a cena.
- Andiamo a vedere se sono in camera loro - disse Angy.
Le due salirono al dormitorio maschile e bussarono alla porta. Ricevettero in risposta dei mugolii.
Si guardarono e entrarono nella stanza. Li fissarono perplesse, poi li liberarono dall’incantesimo.
- Ma che vi è successo? - chiese Angy.
- Mi dispiace, non abbiamo tempo di spiegarvi! - esclamò James.
Tutti e tre corsero via.
Si ritrovarono fuori dal castello, a correre verso la foresta.
- Dividiamoci, lo troveremo più in fretta! - fece Sirius assumendo le sembianze di Felpato. Si lanciò tra gli alberi.
Anche Peter e James si trasformarono, poi presero direzioni diverse.

- Ma dove andavano così di fretta? - fece Lily perplessa.
- Li ho visti fuori… che correvano verso la Foresta Proibita - disse Angy allontanandosi dalla finestra.
- La Foresta Proibita? - esclamò Lily e la seguì nella loro stanza – Che fai? - chiese quando vide Angy prendere il mantello e indossarlo.
- Vado a raggiungerli. Voglio vedere quello che combinano - disse Angy.
- Ma… Angy… quella… è la Foresta Proibita! - esclamò Lily. Poi anche lei prese il mantello. Di certo non poteva mandare Angy da sola. Charlie e Izzie si aggregarono a loro.
- Devo essere sincera… ho una paura fottuta! - esclamò Izzie mentre si avvicinavano alla foresta, tenendo strette le bacchette.
- Lumos - sussurrò Angy prima di inoltrarsi tra gli alberi. Anche le altre fecero illuminare le loro bacchette e la seguirono…

- Ragazze… avete sentito? - disse Angy bloccandosi.
Anche le altre si fermarono – No - disse Charlie
- Qualcuno si sta avvicinando… - fece Angy – Sento dei passi - e si guardò attorno.
- Io non sento niente - disse Izzie.
- Fidati, qualcosa si sta avvicinando! Ed è veloce! - esclamò Angy – Presto! Salite sugli alberi!
Charlie e Izzie si arrampicarono su un albero senza difficoltà, ma il mantello di Lily si impigliò in un ramo.
Angy l’aiutò a liberarsi, poi fece per salire anche lei sull’albero, ma qualcosa l’afferrò per il mantello e la strattonò violentemente, facendola cadere all’indietro. Iniziò a trascinarla.
Lei gridò, si tolse il mantello e si alzò. Indietreggiò, fissando la creatura davanti a lei con gli occhi sbarrati. Sembrava un comune lupo, ma era grosso, e il suo muso era più allungato… e i suoi occhi umani, anche se rossi!
La guardò, ringhiando minacciosamente e mostrando i lunghi canini. Cazzo… un lupo mannaro!
Il lupo saltò verso di lei, pronto a sbranarla. Angy lo fissò con gli occhi sbarrati e improvvisamente qualcosa si mise tra lei e il lupo e respinse la bestia.
Un cane nero. Il cane ringhiò al lupo.

Sirius fissò il lupo mannaro davanti a lui. Remus? No… Remus non aveva gli occhi rossi. Quello era Greyback! Ma che accidenti ci faceva Angy lì? Sentì dei rumori soffocati. Perfetto! Sugli alberi c’erano anche le altre. Ma che cazzo era saltato in mente a tutte?
Doveva allontanare quel lupo da lì. Ringhiò, tentò d’azzannarlo e attirò la sua attenzione. Poi corse via, il lupo lo inseguì.
Angy rimase in silenzio. Passarono diversi minuti, poi gelò, udendo l’uggiolio di dolore del cane.

Era riuscito a farsi inseguire e a portarlo lontano dalle ragazze. Poi si fermò. Non poteva continuare a scappare, doveva affrontarlo.
Si… gliel’avrebbe fatta pagare per tutto quello che aveva fatto a Remus e per aver tentato di azzannare Angy!
I due si squadrarono. Ringhiarono… e si attaccarono. Il lupo spinse violentemente Sirius contro un albero. Sirius sentì le costole incrinarsi dolorosamente, ma si rialzò subito e tornò all’attacco, cercò di azzannare Greyback, ma quello era molto più veloce di lui, si scansò e a sua volta cercò di morderlo, ma Sirius riuscì ad evitarlo, si beccò però una zampata che lo ferì alla schiena e un’altra spinta violenta… e un’altra… un’altra ancora, fino a che non rotolò giù da un dirupo.
Stordito, non riuscì a mantenere le sembianze di cane. C’era un forte odore di sangue… il suo sangue… anche da umano, con la faccia premuta sul terreno umido, poteva sentirlo. E quello avrebbe fatto impazzire il lupo che non ci avrebbe pensato due volte a sbranarlo. Doveva andarsene. Tentò di alzarsi, ma una fitta al petto e alle gambe gli fecero sfuggire un grido strozzato. Cazzo… probabilmente aveva tutt’e due le gambe rotte… e anche qualche costola. Lo aveva conciato per le feste, eh?
Aprì gli occhi e sforzò la vista appannata. Greyback davanti a lui ringhiava. Non aspettava altro che poterlo assaggiare, quel bastardo!
E Greyback si lanciò verso di lui, pronto a finirlo, ma anche questa volta fu bloccato. Un altro lupo, ringhiando furiosamente si lanciò su di lui.
Si rotolarono a terra cercando di mordersi a vicenda.
“Remus…” pensò Sirius prima di perdere i sensi.
I due lupi continuarono a lottare e si dispersero tra gli alberi, nel fitto della foresta.

Angy era rimasta in silenzio. Poi iniziò a correre.
- Angy! Dove vai?! - gridò Izzie saltando giù dall’albero. Anche Lily e Charlie scesero. Tutte si gettarono all’inseguimento dell’amica.
- Angy!!
- Io devo trovare quel cane! - gridò Angy – Ha rischiato la vita per me!

James si bloccò. Sotto le sembianze di cervo poteva sentire l’odore di sangue che si disperdeva per la foresta. Odore di sangue umano…
Iniziò a correre in quella direzione. Arrivò al dirupo, riprese le proprie sembianze e scivolò giù.
- Sirius! - gridò inginocchiandosi accanto all’amico – Sirius!
Era ridotto male…
- Oh cazzo… Sirius… - fece James. Tolse i capelli dal volto dell’amico. Sirius aprì gli occhi.
- James…
- Tranquillo… è tutto a posto! Ti porto via di qui! - fece James prendendogli una mano. Poi sentì un fruscio, alzò gli occhi. Peter era al di sopra del dirupo. Li guardava con gli occhi sbarrati.
- Peter! Peter, corri al castello! Chiama qualcuno! Chiama Silente! - gridò James.
Peter non accennò a muoversi.
- Peter!
- E’… è stato morso? - fece Peter con un filo di voce.
James controllò rapidamente Sirius – No! - rispose – Ora vai, maledizione!
Peter annuì, si voltò e corse via.
- Resisti, Sirius! - fece James – Mi senti? Sirius?
- Sì… sì… ti sento… James?
- Sì?
- Mi fa male tutto, cazzo…
- Cosa ti fa male? - chiese James.
- Le gambe…
Sirius provò a muoversi, ma una fitta di dolore lo fece sussultare. Strinse la mano di James e involontarie lacrime di dolore gli pizzicarono agli angoli degli occhi.
- Cerca di stare fermo - disse James cercando di apparire calmo, ma era nel panico. Quanto ci avrebbe messo Peter?
James si passò una mano tra i capelli e si guardò attorno disperato. Non c’era niente che potesse fare lui?
- James… Remus… - fece Sirius.
- Remus? Cosa?
- Dov’è Remus?
- Non lo so, perché?
- Sì è messo tra me e Greyback…
- Merda… ci mancava solo questa… - gemette James.
Poi un rumore di ramoscelli che si spezzano lo fecero voltare di scatto. Un cespuglio si mosse e lui afferrò la bacchetta, ma dagli alberi uscirono…
Angy e…
- Lily! - esclamò James.
- James!! - Lily corse da lui e lo abbracciò.
Angy invece era rimasta immobile. Fissava Sirius con gli occhi sbarrati.
- Sirius… - sussurrò la ragazza, poi corse dal ragazzo – Sirius! - gridò - Cos’è successo?! - chiese con le lacrime agli occhi. Ma Sirius non rispose, aveva perso i sensi.
Angy scoppiò in lacrime. Izzie la strinse subito a se.
- Chi è stato?! - fece Angy.
James esitò. – Un licantropo… - rispose infine.
- Lo ha morso? - chiese Lily preoccupata.
- No - disse James, poi la guardò negli occhi – Lily, ma che fai qui?
- Vi abbiamo visto dalla finestra e… volevamo vedere cosa facevate… - rispose Lily.
James chiuse gli occhi – Se penso che ti sarebbe potuto capitare qualcosa… - disse in un soffio.
- Ma voi che diavolo stavate facendo qui? - chiese Charlie.
James non rispose. Il grido di Peter giunse alle loro orecchie.
- James! James!
E con lui c’era Silente.
CONTINUA

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pubblicizzo la mia nuova-vecchia (l'avevo già postata l'anno scorso) fic!:

Starfish

Lily é una giovane sirena e James un biologo marino… lei lo salva in una notte di tempesta e… é subito amore!
Ispirata alla storia della Sirenetta

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Ringrazio per aver commentato il precedente capitolo:
Kisha Dattebayo: ho letto la tua storia ed è molto carina! Faith è un personaggio davvero particolare e mi piace!
Germana
Pikkolina88
PikkolaGrandefan
Akira_chan
Lyrapotter
_Elaine_
Gioconda
redRon

CAPITOLO XVI
James camminava su e giù per l’ufficio di Silente. Le ragazze e Peter invece sedevano su delle poltroncine, in assoluto silenzio. Ogni tanto si sentiva il singhiozzo di Angy, ma niente di più. Nessuno aveva nulla da dire.
Silente entrò nella stanza. Tutti scattarono.
- Professore! - fece James – Professore… Sirius…
- La professoressa McGranitt e il professor Vitious lo stanno portando al San Mungo - rispose calmo Silente.
- Voglio andare da lui! - fece James. – La prego!
- No, James… non questa sera - Silente si sedette alla sua scrivania.
- Cosa? Ma perché? - sbottò James.
Silente guardò tutti – Avete bisogno di riposo… lo potrete vedere domani - poi abbassò la voce e guardò solamente James – Qualcuno dovrebbe poi aspettare il signor Lupin… e quel qualcuno sei tu, James…
James non replicò. Annuì semplicemente.
- Riposare? - fece Angy con voce tremante – Come posso riposare?
- Signorina Evans, porti la signorina Carpenter da Madama Chips, sicuramente le darà qualcosa per tranquillizzarsi.
Lily annuì e aiutò Angy ad alzarsi. Tutti lasciarono l’ufficio di Silente.
Ma non avevano affatto sonno. Si lasciarono cadere sui divani in Sala Comune. Solo Angy si addormentò, dopo aver bevuto la pozione che le aveva dato Madama Chips.
Si appoggiò con la testa sulle gambe di Lily e l’attimo dopo già dormiva.
Lily le carezzò i capelli. Poi si appoggiò a James, seduto accanto a lei. Il ragazzo le prese la mano e la strinse forte.
- James… - sussurrò Lily – Andrà tutto bene…
- Sirius è il mio migliore amico… è… un fratello per me… non sono niente senza di lui… - fece James.
Lily lo baciò dolcemente su una guancia – Andrà tutto bene… - ripeté prima di cadere tra le braccia di Morfeo.

James si mise seduto di scatto. Era l’alba… l’alba! Si guardò attorno. Tutti si erano addormentati, abbandonati sui divani. Lily era appoggiata a lui. La scansò dolcemente e si alzò dal divano. Doveva raggiungere Remus.
Remus nel frattempo era appena uscito dalla Foresta, barcollando. Aveva trovato il suo mantello al solito posto e lo aveva indossato. Era ricoperto di graffi e morsi e non ricordava un accidenti di quello che era successo quella notte…
Si accorse che tutto attorno a lui ruotava troppo velocemente e improvvisamente si ritrovò a terra. Cercò di riprendere fiato. Poi vide James correre verso di lui.
- Remus! Remus stai bene? - chiese preoccupato, aiutandolo ad alzarsi.
- Sì… tranquillo, James. È tutto a posto… - rispose.
Guardò James. Se veniva dal castello significava che lui e gli altri non erano usciti quella notte. Il suo piano aveva funzionato allora… poi vide la faccia scura di James.
- Cos’è successo? - chiese.
- Si tratta di Sirius…

Remus si passò le mani tra i capelli – Cazzo… - mormorò e Remus non diceva mai le parolacce!
Si lasciò cadere su una sedia in Sala Comune. Izzie si svegliò in quel momento. Lo guardò e corse da lui.
- Remus! - esclamò abbracciandolo. Poi notò il suo volto ricoperto di graffi. – Cos’è successo Remus? - chiese.
- Niente, Izzie… sto bene… davvero… - rispose Remus.
Izzie lo abbracciò nuovamente. Piano piano si svegliarono tutti. Si guardarono. Non c’era bisogno di dire niente. Sapevano già dove dovevano andare…
Andarono a darsi una rinfrescata e a cambiarsi d’abito, poi si ritrovarono tutti nella Sala Comune.
Lily prese la mano di Angy.
- Coraggio - le disse. L’amica annuì.
I corridoi di Hogwarts erano deserti. Era ancora troppo presto perché gli studenti si svegliassero. Loro sette si aggirarono come fantasmi e avevano anche l’aspetto di fantasmi. Provati… stanchi…
Raggiunsero l’ufficio di Silente.
- Due carrozze vi aspettano fuori - disse il professore – La vostra assenza dalle lezioni è già giustificata.
- Grazie, professore - mormorò James.

Salirono sulle carrozze senza dire nulla. Tutto il viaggio fu nel silenzio più totale…
Entrarono nell’ospedale dei maghi con aria da funerale. James si avvicinò al bancone.
- Dovremmo vedere Sirius Black - disse cupo.
La strega al banco informazioni guardò su un registro – Stanza dodici al primo piano - disse gentilmente.
Con un sospiro la piccola congrega si trascinò verso le scale ignorando i quadri curiosi che si sporgevano per osservarli. Raggiunsero la stanza dodici da cui uscì un Medimago. Li osservò, notò le loro divise e disse:
- Ah! Voi dovreste essere i compagni del signor Black.
A sentire il nome dell’amico qualcosa scattò in tutti e uscirono da quel torpore in cui erano caduti.
- Come sta? - chiese subito James.
- Non posso dire bene, ma se la caverà di sicuro! Già ci minaccia di trasformarci tutti in teiere se non lo lasciamo tornare a scuola - il Medimago sorrise.
Di colpo gli altri si sentirono sollevati. Il sarcasmo di Sirius c’era ancora…
- Possiamo vederlo? - chiese Angy.
- Sì, certo! Andate pure, credo che non aspetti altro! - rispose l’uomo.
I ragazzi lo ringraziarono e si tuffarono nella stanza.
- Traditori! - esclamò subito Sirius non appena li vide – Avete lasciato che mi portassero qui! Dovevate impedirlo!
- Sì, e lasciarti morire, no?! - fece Angy con rabbia, ma poi il suo sguardo si addolcì.
- Non ti metterai a piangere, vero? - disse Sirius.
- Ero così preoccupata… - mormorò Angy prendendogli una mano.
Sirius guardò gli amici che si erano affollati attorno a lui – Certo che potevate portarmi qualche dolce! - esclamò – Non è così che si fa quando si va a trovare qualcuno?! -
Tutti scoppiarono a ridere. Solo James se n’era rimasto in disparte. Fissava Sirius in silenzio come se dovesse ancora rendersi conto che l’amico era vivo… era salvo…
Quando l’aveva trovato quella notte… si era sentito morire. Sulle prime aveva creduto che fosse morto. E solo ora si era reso conto di quanto avesse avuto paura.
Restarono lì ancora un’ora fino a che non arrivò un’infermiera a cacciarli via, dicendo che il paziente aveva bisogno di riposo.
- Quella vecchia ciabatta… - brontolò Sirius – Vi prego non andate via! Mi annoio!!
Gli altri sorrisero – Passiamo stasera, Sir, promesso - disse Peter mentre tutti uscivano dalla stanza. Solo Remus e James si fermarono qualche minuto di più.
- Mi dispiace, Sirius… è tutta colpa mia… - disse Remus.
- Remus, vuoi scherzare?! Anzi… se non ci fossi stato tu, a quest’ora mi sarei ritrovato a galleggiare nello stomaco di Greyback!
- Io? - ripeté Remus sorpreso.
- Ti sei messo in mezzo. Tra me e lui e lo hai affrontato. Se non lo avessi fatto… - Sirius lasciò la frase in sospeso - e vedo che anche a te ti ha lasciato qualche ricordino - fece, indicando i vari graffi e cerotti che aveva il ragazzo. – Grazie, Rem…
Remus abbozzò un sorriso. James ancora non aveva aperto bocca da quando erano arrivati. Lui e Sirius si fissarono, poi senza preavviso James abbracciò l’amico. Sirius gli diede qualche pacchetta sulla schiena.
- Ehi, James… - fece con un sorriso.
- Dannato scemo! - esclamò James – Che avrei fatto io se morivi, eh?!
Sirius ridacchiò – Il grande Sirius Black non può morire per così poco.
- Tu non sai come mi sono sentito io… quando… quando…
- Su, su, James, è tutto finito, no? Sto bene! Guarda! Sono vivo e faccio lo scemo come al solito!
- Sì, ma non farmi più preoccupare così! - sbottò James staccandosi da lui.
- Promesso - disse Sirius – Ora andate, prima che quella befana rompa ancora - alzò gli occhi al cielo scocciato – Ma non potevano darmi un’infermiera giovane e carina?!
James e Remus sorrisero. Salutarono Sirius e lasciarono la stanza. La porta dopo un po’ si riaprì e arrivò Angy trafelata.
- Stavo per dimenticarmi di ringraziarti! - esclamò.
- Per cosa?
- Per avermi salvata!
- Salvata, ma quando? - Sirius cercò di fare il vago.
- Ma mi prendi per scema? Lo so che quel cane eri tu! - Angy lo baciò e corse via.

Seduti sul divano in Sala Comune, James, Peter e Remus si sentivano sotto interrogatorio. Le quattro ragazze li guardavano serie. Si sentirono messi alle strette. Ora le quattro amiche volevano sapere. Volevano sapere cosa ci facevano nella foresta di notte, perché Sirius era stato ridotto così… dov’era stato Remus fino all’alba…
La verità! Tutta la stramaledetta verità! E loro non sapevano che rispondere. Soprattutto Remus… come poteva dire… cos’era? Temeva di perdere Izzie…
- Una bravata - rispose James – Una delle solite nostre stronzate.
- Sirius… è un animagus… - disse Angy.
- Che? - le altre si voltarono verso di lei.
- Era lui quel cane nero.
E tutte e quattro guardarono interrogativamente i ragazzi che si scambiarono un’occhiata tra di loro.
La verità… la verità… la verità…
Quella parola rimbombava nella loro testa.
Le ragazze tanto sapevano che non avrebbero detto niente di più. Scossero la testa e se ne andarono. Solo Lily rimase.
- Remus… ti devo parlare… - disse seria.
Remus esitò, poi annuì e la seguì. Iniziarono a passeggiare per i corridoi deserti. Tutti gli studenti erano ancora a lezione.
-Remus… io… so che tu sei un lupo mannaro… - disse Lily a bassa voce.
Remus si irrigidì. Ecco… era la fine… presto lo sarebbe venuto a sapere anche Izzie…
- Sai… ho fatto caso a tutte le volte che stavi male e andavi in infermeria… e poi questa notte… eravate tutti nella foresta e c’era la luna piena.
- Lily… io…
- Non ti devi giustificare, Remus. Tu sei una persona buona e a noi non importa ciò che sei… cosa diventi in quelle notti…
Si guardarono in silenzio. Remus chiuse gli occhi. No… non era una persona buona. Perché nei suoi sogni continuava ad uccidere Greyback più e più volte. E una persona buona avrebbe saputo perdonare invece. Ma come si può perdonare una persona del genere?
E poi se era così buono non avrebbe coinvolto i suoi amici così… non avrebbe permesso loro di rischiare ogni luna piena, standogli accanto… Sirius non starebbe in quel letto d’ospedale…
Poi sentì Lily abbracciarlo e riaprì gli occhi.
- Remus… non devi temere ciò che sei… - sussurrò la ragazza.
Remus si strinse a lei. – Sirius poteva morire… per colpa mia…
Finalmente poteva sfogarsi. Poteva tirare fuori tutto quello che sentiva. Rabbia, dolore, paura…
Affondò il volto tra i capelli di Lily. Si sentiva un debole, perché stava facendo di nuovo la parte della vittima. Stava lasciando che lo compatissero.
- Non è affatto colpa tua - disse Lily.
- Sì, invece - Remus si staccò da lei – Greyback è qui per me. Non ci sarebbe stato se io non fossi stato ad Hogwarts e non avrebbe quasi ucciso Sirius!
Sì… era solo un pericolo per tutti! Ed ora anche Peter e James rischiavano… e Izzie! Se Greyback lo spiava sapeva anche di Izzie!
Stare accanto a lui era pericoloso.
- Remus… - fece Lily.
Remus scosse la testa – No, Lily! Io sono pericoloso! - disse. Dovevano stargli lontani, tutti…
Si voltò e si allontanò a grandi passi. Quasi si scontrò con Izzie che usciva dalla Sala Comune per cercarlo. Lui la ignorò e tirò dritto.
- Remus! Remus, ma dove vai? - esclamò Izzie seguendolo.
Il ragazzo non rispose e uscì in giardino.
- Remus, fermati, accidenti! - strillò Izzie afferrandolo per un braccio. Remus si bloccò e si voltò di scatto.
- Vuoi la verità?! - sbottò – Sono solo un mostro che si aggira per la foresta nelle notti di luna piena! Sirius è in ospedale per colpa mia, perché il lupo mannaro che mi ha morso sette anni fa è qui per me e lo ha attaccato!
Izzie lo fissò con gli occhi sbarrati.
- Ed ora… odiami pure… - la voce di Remus si incrinò appena.
- Io… io non ti odio, Remus… - disse Izzie – E non sei un mostro… e tutto quello che è accaduto non è affatto colpa tua…
Remus chiuse gli occhi e si abbandonò sulla spalla della ragazza.
- Mi dispiace, Izzie…
Lei lo abbracciò – Non allontanarmi da te, Remus. Non allontanare nessuno di noi, perché ti vogliamo bene… e non possiamo fare a meno di te - disse.

Lily rientrò nella Sala Comune. Si sentiva distrutta. James l’aspettava e lei gli sorrise dolcemente.
- Tu sapevi tutto, eh? - fece il ragazzo.
Lily annuì e si sedette accanto a lui. Il ragazzo le strinse la mano – Mi dispiace, Lily.
- Di cosa?
- Di non averti detto la verità.
- Lo hai fatto per essere leale a Remus e io ammiro molto questo gesto - disse Lily.
Poggiò la testa sulla spalla di James e lui le cinse le spalle con un braccio.
- James… - fece Lily dopo un po’.
- Sì?
- Anche tu sei un animagus?
- Sì…
Lily sorrise – Voglio vedere in cosa ti trasformi… - sussurrò.
James sorrise. Anche subito se lei voleva.
La prese per mano e la fece alzare – Andiamo! - le disse – Ti mostrerò Ramoso!

Entrarono nella foresta, senza inoltrarsi più di tanto. James sorrise a Lily e sotto i suoi occhi si trasformò in Ramoso. La ragazza lo osservò meravigliata.
Uno splendido cervo dalle corna d’oro. Lily allungò una mano per accarezzarlo. Lui si avvicinò e strofinò il muso contro il suo palmo.
Lily sorrise. Meraviglioso…
James si ritrasformò, la strinse a se e la sollevò, facendo una giravolta. La rimise giù e la baciò.

Angy entrò timidamente nella stanza. Osservò Sirius. Dormiva. Accidenti che peccato! Si era lamentato di annoiarsi e ora che c’era l’orario di visite dormiva! Uffa! La ragazza gli si avvicinò piano, per non svegliarlo. Posò sul comodino una busta con dei dolci che aveva fatto lei stessa e si sedette su una sedia. Lo osservò a lungo. Doveva essere stanco se non aveva resistito sveglio fino a l’ora delle visite. Sembrava quasi un angioletto innocente mentre dormiva. Nessuno avrebbe mai pensato che fosse un playboy incallito.
E lei stava per perderlo quel playboy!
La vista le si appannò quando gli occhi le si riempirono di lacrime. Sapeva che era da scemi piangere ora che era salvo. Eppure tutta la paura che aveva avuto si stava scaricando in quel momento.
“Sirius Black! Sei riuscito a fregarmi! Ora sono cotta a puntino di te!” pensò e le venne da ridere.
Piangeva… rideva…
In quel momento la porta si spalancò facendola sobbalzare. Si asciugò in fretta le lacrime e si voltò per zittire i Malandrini che entravano parlando un po’ troppo ad alta voce.
- Zitti! Lo svegliate! - bisbigliò.
- Ooooh!! Sembra quasi innocente mentre dorme! - fece James osservando l’amico.
- E certo… tipico di Sirius. Orario di visite e lui dorme - disse Remus. Sorrise a Izzie che gli stringeva la mano.
- Che faccia da scemo… - disse Peter – Quanto vorrei avere qui la mia macchinetta per fotografarlo!
Tutti ridacchiarono.
- Oh! Ma lasciatelo in pace! Smettetela di prenderlo in giro! - disse Angy.
- Guardate Angy come lo difende! - fece Charlie e trattennero a stento le risate, mentre Angy arrossiva.
- Siete degli scemi - biascicò Sirius svegliandosi.
- Buongiorno - disse James.
- Me li avete portati i dolci? - fu la prima cosa che chiese Sirius.
Tutti guardarono Angy che divenne porpora – Sì… - rispose – Li ho fatti io… -
Sirius guardò gli altri – State tentando di uccidermi? - chiese.
Tutti scoppiarono a ridere. Angy gli diede una pacca leggera sul braccio – Scemo!
- Scherzo, sono sicuro che sono buonissimi! - disse Sirius sorridendole.
E quel sorriso la fece sciogliere. Sì… Sirius Black era riuscito a fare breccia nel suo cuore. Sperava solo di essere ricambiata sinceramente…

Izzie si stiracchiò e sbadigliò, poi si rannicchiò tra le braccia di Remus. Era bello potersene stare insieme su quella poltrona, davanti al camino acceso, nella propria Sala Comune. Era così rilassante.
La ragazza sollevò lo sguardo verso Remus e lo baciò.
- Mh… Remus… sai di vaniglia… - bisbigliò Izzie nel suo orecchio.
Il solletico, provocato dal soffio della ragazza, lo fece rabbrividire… di piacere! Izzie lo baciò piano sul collo – Buono il tuo sapore… - mormorò baciandolo ancora.
Remus arrossì. Izzie gli sorrise e si morse il labbro inferiore. Poi gli sussurrò in un orecchio – Voglio dormire con te.
- C-con me? - ripeté Remus imbarazzato.
Izzie annuì e rise – Sì! Andiamo! - lo prese per le mani e lo fece alzare dalla poltrona.
- Ma è ancora presto! È ora di cena…
- Troveremo sicuramente il modo di occupare il tempo! - fece Izzie maliziosa.

Lily osservò il cielo stellato. Ma stava sognando? O era tutto reale? Si voltò verso James. No, era proprio vero.
Erano davvero seduti in riva al lago ad osservare il cielo… tenendosi per mano. La ragazza credeva che il Malandrino odiasse certe smancerie, invece era stato proprio lui a portarla lì. Aveva detto che voleva mostrarle qualcosa di speciale.
Le sussurrò qualcosa all’orecchio, facendola sorridere, e la baciò dolcemente, carezzandole una guancia. Poi si voltò verso il lago.
- Ci siamo. Guarda - sussurrò, cingendole le spalle con un braccio e stringendola a se. Lily si appoggiò al suo petto. Osservò il lago.
All’improvviso dalla superficie liscia iniziarono ad alzarsi tante lucine luminosissime e molto piccole. Ce n’erano a migliaia e illuminavano il lago in modo quasi surreale.
Lily le fissò meravigliata. Sulle prime pensò che fossero lucciole. Poi si rese conto che erano fate! Splendide fate luminose, che volavano lentamente verso l’alto.
Uno spettacolo meraviglioso. Lily sorrise… era molto difficile vedere delle fate, perché non si avvicinavano mai agli umani. Li ce n’erano davvero tante invece. Svolazzavano a destra e manca, giocando a schizzarsi l’acqua, ridendo e scherzando. Erano bellissime. Qualcuna volò verso di loro.
- Ciao, James! - pigolò una biondina vestita di rosa.
- Ciao! - fecero le altre arrivando. Osservarono Lily – E’ lei la ragazza che ti piace tanto?
- Quella di cui ci parli sempre?
- Oooooh! Com’è bella!
Le fatine circondarono Lily. Qualcuna le accarezzò curiosa i capelli, qualcun’altra si accostò ad osservare i suoi occhi, le sue orecchie. Un’altra salì sul suo naso. Lily rise per il solletico.
-Che bella signorina!- fecero le fatine sorridendo alla ragazza.
- Una signorina bellissima!- fece un’altra – Qual è il nome della signorina?
- Mi chiamo Lily.
- Il nome di un fiore! - esclamò una fatina –Noi fate abbiamo tutte i nomi di un fiore! Allora la signorina è una fata!
- Non credo - fece Lily divertita.
- Per me lo sei… - le sussurrò James in un orecchio. Lily arrossì.
Poi il Malandrino guardò le fatine – Ragazze, ci lasciate un po’ soli? Magari se ci suonaste qualcosa…
- Certo, James!
- Ciao, James! Ciao bella Lily!
Le fatine svolazzarono via. Sparirono dalla loro vista, ma una musichina leggera si diffuse nell’aria. Una musica dolce e delicata.
- Non ci posso credere! - fece Lily – Vieni tutte le sere a parlare con loro… di me?
- Certo - rispose James.
- James Potter, sei un matto!
- Sì, sono pazzo di te
James la baciò. E non sapendo come, Lily si ritrovò sdraiata sull’erba sotto quel cielo luminoso, avvolta dall’abbraccio caldo di James e cullata dai suoi baci…
CONTINUA

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Leggete la mia nuova fic:
In fuga per tre
James/Lily post Hogwarts…





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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Eccomi di nuovo qui con un nuovo capitoletto della mia storia!
Volevo ringraziare per aver commentato:
Maira_Hermione
Kisha Dattebayo (scusa se non ti lascio mai commenti alla storia! Cmq la sto seguendo e non perdo un aggiornamento! È molto molto carina! Appena posso ti lascio un vero commento!)
redRon
Lilian Potter
PikkolaGrandeFan
Inu_p

Inoltre ringrazio per aver risposto all’avviso:
kisha dattebayo
germana
PikkolaGrandeFan
Piccola_Puffola
vampirellafra


CAPITOLO XVII
Izzie aprì gli occhi e sbucò da sotto le coperte. Sbadigliò e guardò Remus al suo fianco. Dormiva tranquillo. Il suo volto era rilassato… era bello… davvero bello. I suoi capelli castani avevano riflessi dorati all luce del sole che entrava dalla finestra. Izzie sorrise e poggiò la fronte contro la sua.
 
Erano stati tutta la notte lì in riva al lago, svegli, a parlare. Avevano parlato tantissimo. E Lily non si sentiva per niente stanca. Non credeva che si potesse passare così tanto tempo con qualcuno senza annoiarsi mai.
Ed ora era l’alba e lei poteva veder sorgere il sole insieme a lui. Uno spettacolo meraviglioso. La palla rosso fuoco che saliva verso il cielo, rischiarava tutto attorno a loro. Ogni cosa riprendeva vita. I fiori sbocciavano di nuovo e gli animali uscivano dalle loro tane. Lily sorrise a James e gli diede un bacio.
 - Grazie, James… - disse abbracciandolo.
James credeva di essere in paradiso. Finalmente poteva abbracciare e baciare la ragazza che tanto amava. Lei lo ricambiava!
E avrebbe voluto gridarglielo cento e più volte… quelle semplici parole…
 - Lily Evans… io ti amo…
… ma gliele sussurrò semplicemente all’orecchio…

Angy si sedette su una sedia – Ciao! - esclamò.
 - Solo tu oggi? - fece Sirius.
 - Scusa tanto, me ne vado! - Angy si alzò e fece per andarsene, ma Sirius scoppiò a ridere.
 - Dai, torna qua! Come te la prendi subito! Mi chiedevo solo che fine avessero fatto gli altri!
 - Be’… non possiamo continuare a fare assenze di massa, quindi possiamo venire solo uno alla volta - spiegò Angy – E hanno pensato di far venire me per prima!
 - E’ stata un’ottima idea - fece Sirius – Ora dammi un bacio prima che impazzisca.
Angy lo guardò seria e incrociò le braccia, poi non poté resistere. Sorrise e si avvicinò al Malandrino. Lo baciò dolcemente. E quel bacio dolce assunse un po’ più foga, più passione. Angy annullò ogni pensiero e si ritrovò quasi su di lui. Il gemito del ragazzo la riportò alla realtà.
 - Oh! Scusami, Sirius! - esclamò ritraendosi. Si era appoggiata a lui.
 - Non importa - fece Sirius portandosi una mano sulle costole.
 - Mi dispiace… - disse Angy mortificata.
 - Angy, ho detto che non importa! - la zittì Sirius, carezzandole il viso.
Angy sorrise, rilassata.

Di nuovo prove della recita.
Lily e James non avevano più bisogno di fingere ormai. Baciarsi per loro non era mai stato così semplice e bello.
Susan rimase molto sorpresa, notando la passione che mettevano nelle scene. Sembrava quasi che loro fossero davvero Romeo e Giulietta. Gli sguardi che si scambiavano, erano intensi e profondi. Il modo in cui pronunciavano le battute… sembrava che fossero parole loro e non parole scritte sul copione.
 - Uau! Siete migliorati tantissimo! - disse Susan sorpresa – Vi siete esercitati parecchio, eh?
I due arrossirono, ma risero – Tutta la notte! - rispose James e fece l’occhiolino a Lily.
 - Bene, ora proviamo la scena tra Mercutio e Ginevra.
Ginevra era l’ipotetica fidanzata di Mercutio. Angy salì sul palco – Mercutio è in ospedale, non ve l’hanno detto? - fece.
 - Sì, lo sappiamo - disse Susan e guardò con un cipiglio il fan club di Sirius che si disperava, in fondo alla Sala Grande – Quindi lo abbiamo sostituito con Harvey Young.
 - Harvey? - fece Angy sorpresa. Harvey era l’altro battitore della squadra di Grifondoro. Era alto, muscoloso e piaceva da matti alle ragazze. Aveva splendidi occhi azzurri e corti capelli biondi e un sorriso meraviglioso. A Angy stava molto simpatico e al terzo anno aveva una cotta per lui. Ma le era passata presto!
Il ragazzo salì sul palco e le sorrise – Ciao, Angy! - disse – Contenta? Sono il tuo Mercutio!
Angy sorrise – Ciao, Harvey.
Quante volte il battitore le aveva salvato la faccia da un bolide!
Finite le prove tutti lasciarono la Sala Grande.
 - Sei bravo. Te la cavi nella recitazione! - esclamò Angy rivolta a Harvey. – Sei bravo nello sport, e in tutte materie! C’è qualcosa che non sai fare?
In effetti Harvey sembrava un po’ lo stereotipo del ragazzo perfetto. Ma nessuno è perfetto, qualche difetto doveva pur avercelo!
 - Oh sì! Non so cantare, faccio pena, e non so interagire molto bene con le ragazze!
 - Ma come? Con tutta quella schiera di fan al seguito?
 - In effetti mi imbarazzano molto!
 - Harvey, sei un timidone! Non lo avrei mai immaginato! - esclamò Angy ridendo. Poi sentì le altre chiamarla. – Devo andare! Ciao, Harvey! - disse correndo via.
 - Ciao, Angy! - esclamò Hervey.

 - Ehi, Sir, come stai oggi? - chiese James sedendosi su una sedia accanto all’amico.
 - Bene, ma mi annoio!! E ho ancora quella befana per infermiera! - rispose Sirius contrariato.
James rise.
 - James, rischio di impazzire qua dentro, davvero! Non ce la faccio più! E’ di una noia mortale questo posto! - gemette Sirius.
 - Cerca di resistere! Ancora qualche giorno e ti rimandano a scuola! - disse James e si guardò attorno – A proposito… ma tutta questa roba?
Sirius era circondato da una marea di dolci e fiori.
 - Le mie fan - rispose semplicemente Sirius.
James lesse un bigliettino – “Mio caro, Sirius, ricordo ancora quella notte passata insieme l’anno scorso… riprenditi in fretta, magari potremmo replicarla!”. Oh, sono sicuro che Angy ne sarà felice!
 - Ma dai! È successo l’anno scorso e non intendo replicarla! - disse Sirius.
 - Certo, tanto Angy può sempre consolarsi con Harvey Young - disse James.
Sirius si mise seduto di scatto, ignorando il dolore alle costole – Che c’entra Harvey Young?! - fece.
 - Ti sostituisce nella parte di Mercurio - rispose James.
 - Che cosa?! Lui, Mercutio? Con Angy? - sbottò Sirius.
James lo osservò divertito e vide qualcosa che non aveva mai visto in Sirius. La gelosia. Era geloso marcio!
 - James, ti prego, tienila d’occhio tu! - fece Sirius – Almeno fino a che non torno!
 - Tranquillo, Sirius. Angy è troppo cotta di te, per accorgersi degli altri ragazzi…
 - Sì, ma tu mi prometti che la controlli lo stesso?
 - Te lo prometto… la controllo… se non sono troppo occupato con Lily!!
Sirius sbiancò.
 - No, d’accordo, la controllerò continuamente! - disse James – Senti… ma i tuoi? Non sono venuti per niente? Silente non li ha avvertiti?
 - Certo che li ha avvertiti - disse Sirius – Ma lo sai… non esisto più per loro da quando me ne sono andato di casa…
Era calmo, ma James sapeva che ci stava male. Sirius poteva anche non sopportare la sua famiglia, ma è dell’appoggio dei tuoi parenti che hai bisogno in certi momenti.
James non poteva credere che la famiglia Black potesse continuare a fare finta che Sirius non esistesse.
Sospirò. In quel momento bussarono alla porta che si aprì un po’.
 - Si può? - fece una voce di donna.
James si voltò – Mamma! - esclamò poi, sorpreso.
La donna, bellissima, con lunghi capelli castani e dolci occhi grigi entrò nella stanza, seguita dal marito.
 - Papà, ma ci sei anche tu! - fece James sempre più sorpreso.
La madre gli si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia – Siamo venuti a trovare il nostro Sirius - disse poi e baciò anche l’altro ragazzo sulla guancia – Ti ho portato quei biscotti che ti piacciono tanto, caro.
 - Grazie, signora Potter - disse Sirius sorridendo.
James sorrise ai suoi genitori. Erano fantastici! Non li avrebbe mai cambiati con nessuno.
Suo padre gli sorrise a sua volta.
Volevano bene a Sirius come fosse stato un altro figlio. Lo avevano accolto volentieri quando se n’era andato di casa.
Si… erano stupendi. James osservò tutti. La sua famiglia…

Tornò a scuola contento, quella sera. E fu ancora più contento quando trovò Lily ad aspettarlo. La ragazza gli corse incontro e lo abbracciò. James la prese in braccio e fece una giravolta.
 - Mi sei mancato tanto! - disse lei baciandolo.
 - Sono stato via solo un paio d’ore - disse James.
 - Le due ore più lunghe della mia vita! - fece Lily fingendosi imbronciata – Non posso più fare a meno di te, James Potter, fattene una ragione!
James rise e la strinse a se, inebriandosi con il buon odore della ragazza. Sarebbe potuto rimanere così per sempre, per quanto stava bene.
Si lasciarono cadere sul divano, ridendo e iniziarono a stuzzicarsi con scherzetti o facendosi il solletico.
 - Senti, Lily… - fece James – Domani ti vai di venire ad Hogsmeade con me?
Gli occhi di Lily brillarono, i suoi occhi si illuminarono – Certo che mi va! - esclamò e lo abbracciò – Speravo che me lo chiedessi!
E nella foga caddero giù dal divano.

 - Povera, Angy, domani sarai tu a rimanere sola - disse Charlie.
 - Ma no! Vengo anch’io ad Hogsmeade. Harvey mi ha chiesto se lo aiuto a scegliere un regalo per il compleanno della sorella. Visto che è un ragazzo non è che ci capisca molto!
 - Ah… e come mai lo ha chiesto a te? - fece Izzie.
 - E’ un sacco timido, sapete. Credo che si vergogni a chiederlo alle altre!
 - E perché con te non si vergogna? - chiese Lily.
Angy fece le spallucce – Forse perché stiamo nella stessa squadra…
 - Secondo me quello ci vuole provare - disse Lily.
 - Ma dai!! - esclamò Angy – E comunque anche se fosse, mi dispiace per lui, ma sono già occupata!
Le ragazze si misero a letto e si augurarono buonanotte.

Lily passeggiava mano nella mano con James per le strade di Hogsmeade. Erano già stati da Mielandia e lui le aveva comprato dello zucchero filato gigantesco. Ora lo mangiavano insieme, ridendo e scherzando.
 - James! Ti è rimasto dello zucchero attaccato qua! - esclamò Lily ridendo, e indicò l’angolo della sua bocca. Poi si avvicinò e lo tolse con le proprie labbra. E James ne approfittò per baciarla.
Nel frattempo il fan club di James li osservava. Le ragazze erano tutte depresse. Non solo si erano giocate Sirius che a quanto pareva si era messo con Angeline Carpenter, ma ora anche James che stava con il Prefetto Lily Evans. Che delusione!
Certo che quei due erano davvero una bella coppia! Sembrava che stessero insieme da una vita. Incredibile come avessero passato anni a litigare! Erano perfetti insieme!

 - Quanti anni fa tua sorella? - chiese Angy.
 - Sette - rispose Harvey.
 - Uh! Che tenera! - esclamò Angy – Allora ci vuole un bel regalo!
Si avvicinò ad un negozio e guardo nella vetrina. – Allora… quel braccialetto sarebbe perfetto! Le bambine a quell’età cominciano a sentirsi grandi e un braccialetto è proprio quello che ci vuole!
 - Dici? - fece Harvey.
 - Sì! Ma prima che lo prendi sarà meglio dare un’altra occhiata in giro! - rispose Angy.
Passeggiarono ancora tra i negozi e videro altre cose molto carine.
 - Be’, ora che li abbiamo visti tutti devi decidere! - fece Angy.
Harvey la guardò negli occhi, poi esitò, alla fine la baciò senza preavviso.
Angy rimase di stucco. Fece quasi un salto indietro per staccarsi da lui. Il ragazzo era arrossito.
 - Scusami! Lo so che stai con Black! Ma tu mi piaci tantissimo! - esclamò.
Angy arrossì. Non sapeva che dire.
 - Perdonami! Non volevo baciarti senza il tuo consenso, ma desideravo così tanto farlo! - continuò Harvey – Ti prego Angy! Mettiti con me! Io potrei renderti più felice di Black! Io non correrei dietro alle altre ragazze! Sapendo come è fatto tra una settimana starà già con un’altra! Ti farebbe solo soffrire!
Angy aggrottò la fronte – Ma tu che ne sai?! - sbottò. – Tu non lo conosci realmente! - indietreggiò. Gli occhi le si riempirono di lacrime e corse via.

James e Lily stavano ancora passeggiando tranquillamente quando Angy li raggiunse in lacrime.
 - Angy! Che succede? - chiese Lily allarmata.
 - James! Ti prego! Dimmi che io per Sirius non sono solo una delle sue tante avventure! Perché io ci tengo a lui! E non potrei sopportare di essere buttata via come tutte le altre! - esclamò Angy.
James la fissò sorpreso. Poi le disse calmo – Angy… non sei solo un’avventura. Sirius ci tiene a te! E se proprio vuoi saperlo è geloso da morire! Quando ha saputo che Harvey lo sostituiva nelle prove è quasi impazzito, mi ha chiesto di tenerti d’occhio!
Angy smise di piangere – Davvero? - disse.
 - Davvero- rispose James serio.
Angy si asciugò le lacrime.
 - Sei più tranquilla ora?- le chiese Lily.
L’amica annuì.
 - Vieni, ti accompagno in bagno per darti una sciacquata al viso. James, torno subito.
Lily e Angy entrarono ai Tre Manici di Scopa. James vide in lontananza Harvey. Il ragazzo lo raggiunse.
 - James, hai visto Angy?
 - Sì, e sarebbe meglio che tu la lasciassi stare - disse James tranquillo – Cosa diavolo le hai detto?
Harvey non rispose.
 - Smettila di raccontarle cavolate, o ti sbatto fuori dalla squadra! - fece James allontanandosi.

Angy si sciacquò il viso con l’acqua fresca.
 - Mi spieghi come ti vengono in mente certe cose? - chiese Lily.
 - Harvey mi ha baciata… e poi mi ha chiesto di mettermi con lui. Si è messo a dire che Sirius mi avrebbe solo fatto soffrire!
 - E tu dai retta a Harvey? - fece Lily passandole qualche salviettina per asciugarsi.
Angy non rispose. Si asciugò il viso e le mani e gettò le salviette nel secchio – Andiamo, James ti aspetta - disse.
Lily aprì la porta e fece per uscire, ma qualcuno la respinse dentro.
 - Ehi! Che modi! - esclamò Angy afferrando l’amica prima che cadesse a terra. Una decina di ragazze entrò nel bagno. Alcune erano di Corvonero, altre di Grifondoro. La maggior parte del sesto anno, ma altre del settimo. Le guardarono serie.
 “E mo’ queste che vogliono?” pensò Angy.
 - Evans, è vero che stai con James?- chiese una ragazza del sesto anno di Grifondoro. Lily la riconobbe. Era stata fidanzata con James l’anno prima.
 - Sì! E allora? - fece Lily.
La ragazza di fece avanti – Be’ James è mio - le disse.
 -Te lo sei comprato?- replicò Lily tagliente.
 -Non scherzare con me, Evans. Vedi di girare alla larga da James se non vuoi farti male!- disse la ragazza.
 -Non ci penso nemmeno! Non sarai tu a impedirmi di stare con James!- esclamò Lily.
Fu un attimo. La ragazza mollò uno schiaffo a Lily.
Angy reagì, arrabbiata, e si lanciò sulla Grifondoro del sesto anno. La bloccò.
 - Chiedi scusa a Lily, stronza!- esclamò Angy.
Avrebbe di certo avuto la meglio su quella ragazza se non ci fossero state le altre, che l’afferrarono e la sbatterono al muro, bloccandola.
 - Non ti immischiare- fece una Corvonero –Con te facciamo i conti dopo! Sirius mi ha lasciata per te!-

Ormai erano già dieci minuti che James aspettava fuori dal bagno. Ma quanto ci mettevano? Iniziò a spazientirsi. Forse era il caso di controllare. Si avvicinò cauto alla porta del bagno delle donne e si guardò attorno, poi entrò.
 - Ehi! Ma che succede qui?! - esclamò guardando tutte le ragazze, tra le quali alcune tenevano ferme Angy e un’altra bloccava Lily e l’aveva schiaffeggiata.
 - Fay! - esclamò James.
Afferrò la Grifondoro del sesto anno e l’allontanò da Lily – Che cazzo fai! Lasciala stare!
James si chinò accanto a Lily – Tesoro, stai bene? - le chiese.
Lily annuì anche se una guancia le pulsava dolorosamente. James guardò Fay con rabbia.
 - Sei una cretina! - le disse aiutando Lily ad alzarsi.
 - Ma James… - fece Fay – Non lo capisci che io sono innamorata di te?! Non puoi capire come mi sono sentita quando mi hai lasciata dicendo che eri troppo innamorato di un’altra per stare con me! E poi ti sei messo con questa!
 - “Questa” è la ragazza di cui ero e sono troppo innamorato per stare con te! - replicò James – E tu non azzardarti più a toccarla! - si voltò verso le altre – E voi lasciate andare Angy, dementi!
Le ragazze lasciarono subito Angy. James osservò la Corvonero – Sirius sarà contento di sapere che hai tentato di picchiare la sua ragazza, Jordan! - le disse.
 - Non glielo dirai, vero, James? - fece Jordan preoccupata.
James non rispose. Lui, Lily e Angy uscirono dal bagno.
 - State bene? - chiese loro James.
Le due annuirono.
 - Mi dispiace… - disse James a Lily.
 - Tu non c’entri niente - fece lei.
James le carezzò piano la guancia arrossata – Ti fa male?
 - No. Tranquillo - Lily sorrise dolcemente.
Angy si dileguò piano per lasciarli soli. Corse alla posta e scrisse un biglietto. Pagò e un gufo partì portando con se quel biglietto.

Sirius vide il gufo planare nella sua stanza e porgergli una lettera.
 “Mi manchi da morire! Che fai? Io giro annoiata per Hogsmeade! A proposito, simpatica Jordan!”
Il ragazzo capì subito che era da parte di Angy. Le rispose:
 “Jordan?? Che c’entra Jordan? Comunque, cosa vuoi che stia facendo?? Sto fermo in questo cavolo di letto e anche tu mi manchi…”
CONTINUA

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Eccomi di nuovo qui! Sono stata veloce visto che per il capitolo 17 ho fatto passare troppo tempo! Visto che buona? XD
Dunque dunque… ringrazio per aver commentato:
Germana
Kisha Dattebayo
Piccola_puffola
Ninny
Pikkolina88
Vampirellafra
Fra_chan
Lyrapotter
redRon
Akira_chan (non preoccuparti! Sono contenta che hai commentato il chap 17!)
Grazie ragazze! I vostri commenti mi fanno sempre un sacco piacere!
Messaggio per chi aspettava (e sperava in) una rissa tra Sirius e Harvey. Mi dispiace ma… non ci sarà!! Nessuno si è premurato di dire a Sir cosa ha combinato il Battitore della squadra di Quidditch! Però non ci sarà… per adesso! Chissà se in futuro… ihihihih…

CAPITOLO XVIII
Angy si sedette su una panchina e attese la risposta di Sirius. Sospirò. Ci mancava solo quella Jordan, ora. Ma come potevano essere così stupide quelle ragazze?
Be’, che nessuna si avvicinasse al SUO Sirius!!

Una settimana dopo erano tutti in Sala Comune a studiare. Erano diventati inseparabili ormai e a loro molto spesso si univa Dean, con gran gioia di Charlie. Il ragazzo era molto simpatico e piaceva a tutti.
 - Allora… chi mi sa dire le proprietà della Pozione Sdoppiante? - chiese Lily.
Ci fu un attimo di silenzio, poi gli altri risposero tutti insieme, iniziando a litigare su chi avesse dato per primo la risposta.
 - Ma quanto siete chiassosi! - fece una voce che conoscevano benissimo.
Si voltarono.
 - Sirius! - gridò Angy raggiante, correndo da lui.
Sarebbe voluta saltargli addosso, ma si bloccò, invece e lo abbracciò cauta.
 - I miracoli della magia! - fece Sirius – Sono tornato come nuovo. Anche se per un po’ devo camminare con le stampelle! Come i vecchi!
 - Sirius un po’ di rispetto per le persone più anziane! Non si chiamano “vecchi” - lo ammonì Lily. Ma sorrise, felice di vedere che stava bene.
 - Bentornato, Sir! - fece James abbracciando l’amico.    
 - Un altro giorno di più e sarei scoppiato - confessò Sirius sedendosi sul divano.
In quel momento una schiera di ragazzine impazzite entrò nella Sala Comune e lo accerchiò.
 - Sirius!! - gridarono – Come stai?!
 - Che bello! Sei tornato!
 - Sirius ti amo!
Tutti li fissarono allibite. Angy incrociò le braccia e alzò un sopracciglio. Quelle… quelle oche…
Sirius nel frattempo cercava di rispondere a tutte le domande contemporaneamente e Angy cercò di essere paziente. Ma passavano i minuti e quelle non se ne andavano.
 - Ora basta! - sbottò Angy – Sparite! Andatevene! - si mise tra Sirius e le ragazze che la guardarono offese. – Sirius Black è occupato, mi dispiace!
 - Sirius, ma è vero? - chiesero le ragazze.
 - Sì - rispose Sirius – Angy è la mia ragazza.
Il suo fan club se ne andò. Erano tutte afflitte. Angy si voltò a guardare il ragazzo – La tua ragazza? - fece – Cioè… siamo fidanzati?!
 - Evidentemente sì, se ho detto così - disse Sirius.
Angy sorrise soddisfatta. Si lasciò cadere accanto a Sirius e si strinse a lui.
Anche gli altri abbandonarono i compiti e si misero tutti a chiacchierare allegramente.

 - Non mi sembra vero! - fece Sirius osservando la tavola con gli occhi che brillavano – Cibo vero! Non potete capire quali schifezze sono stato costretto a mangiare al San Mungo! - si mise nel piatto una generosa quantità di pollo e di patate al forno. Il suo cibo preferito.
Gli altri risero.
 - Per fortuna c’erano i dolci che ti abbiamo mandato a salvarti, eh? - fece Remus.
 - Si, ma sarò ingrassato di una tonnellata! - disse Sirius scatenando altre risate.
Finalmente erano di nuovo tutti insieme…
Ma quella felicità durò poco.
Il giorno dopo si venne a sapere che alcune persone della comunità magica, imparentate con dei Babbani erano morte. Una schiera di uomini incappucciati li avevano attaccati.
Stava cominciando il periodo di terrore che sarebbe entrato nella storia. Lord Voldemort aveva deciso di eliminare i mezzosangue…
James apprese qualcosa di più dai suoi genitori, entrambi Auror e così quella sera raccontò ogni cosa agli altri. Non ci sarebbero più state uscite ad Hogsmeade. Troppo pericolose e i figli di Babbani erano continuamente sorvegliati.
James era molto preoccupato per Lily. La teneva continuamente d’occhio. Poi un giorno arrivò quella lettera al ragazzo.
Mentre erano a colazione, un gufo planò davanti a lui. La lettera era da parte di sua madre. Forse c’erano novità. Il ragazzo la prese e lesse curioso. Ma più andava avanti e più si sentiva mancare il respiro. Suo padre era morto. C’era stato uno scontro durante la notte. I seguaci di Voldemort, i Mangiamorte, lo avevano ucciso.
James si sentì mancare e per un attimo credette che sarebbe svenuto proprio lì, davanti a tutti. Ma si fece forza. Cercò di respirare, anche se al momento gli sembrava così difficile.
Si alzò da tavola con una scusa e corse via.
Entrò nel bagno di Mirtilla Malcontenta. Si appoggiò ad un muro e scivolò a terra. Lesse e rilesse la lettera più volte. Morto… era morto cazzo…
Poggiò la fronte sulle proprie ginocchia e lasciò scivolare la lettera a terra. Stava tremando.
 - James - fece la voce di Lily.
James posò gli occhi pieni di lacrime su di lei.
 - Mio padre è morto, Lily… - riuscì a mormorare prima che la voce gli morisse in gola.
Lily si inginocchiò davanti a lui e aprì le braccia. Lui lasciò che lo abbracciasse. Non voleva farsi vedere piangere da lei, ma era impossibile fermare le lacrime.
 - Mi dispiace, James - disse Lily, anche lei piangendo.
James nascose il viso nell’incavo del suo collo. Non poteva credere che suo padre fosse morto. Era sempre stato una specie di eroe per lui. Lo ammirava così tanto era il suo punto di riferimento, il suo appoggio stabile quando non sapeva che fare. Una delle persone che amava di più… ed ora non lo avrebbe più rivisto. Non avrebbe più giocato nel giardino con lui, a Quidditch, improvvisando partite improbabili dove James vinceva sempre.
Perché? Perché proprio suo padre?
A poco a poco si calmò. Si asciugò le lacrime, un po’ vergognandosi di aver pianto così davanti a Lily. Ma d’altronde anche lei aveva pianto a dirotto. Le asciugò le lacrime, le prese il volto tra le mani e le baciò delicatamente la fronte.
 - Grazie, Lily - mormorò.
Lily gli carezzò il viso – Ti amo, James… - disse.
E stettero ancora abbracciati, a lungo, fino a che non si decisero a tornare in Sala Comune. Il resto della combriccola li stava aspettando.
James fissò tutti, con gli occhi arrossati, mentre Lily gli stringeva la mano. James si fece forza e:
 - Mio padre è morto… - riuscì a dire in poco più di un sussurro.
Silenzio totale. Tutti lo guardarono con gli occhi sbarrati. Poi Sirius riuscì a parlare.
 - James… mi dispiace…
Abbracciò l’amico, che fece uno sforzo immane per non piangere lì, davanti a tutti.
 - Parto, dopo pranzo - disse James – Torno a casa per qualche giorno. Sirius, prepara anche tu la valigia…
 - Io? - fece Sirius sorpreso.
 - Certo… - disse James – Fai parte della famiglia… - e salì nel suo dormitorio a preparare le cose da portare per quei giorni.
Lily lo guardò addolorata.

Una carrozza aspettava i due ragazzi per portarli alla stazione.
Angy abbracciò Sirius – Scrivimi - gli disse.
 - Certo - disse lui.
 - Promesso?
 - Promesso.
I due si baciarono. Nel frattempo anche Lily stava salutando James.
 - Non posso tollerare di starti lontana mentre… soffri - disse la ragazza.
James le carezzò il viso – Tu non sarai mai lontana. Ti porto sempre con me. Sei qui… - disse toccandosi il petto, all’altezza del cuore.
Lily sorrise con le lacrime agli occhi e lo abbracciò.
I due salirono poi sulla carrozza, dando un ultimo saluto agli amici, e quella partì.
Angy prese la mano di Lily. – Dai, torniamo dentro - disse.
Le due si avviarono verso il castello, seguite dagli amici. Nessuno parlava. Non c’era niente da dire in quel momento.

James era silenzioso mentre guardava fuori dal finestrino del treno e vedeva scorrere veloce il paesaggio. Sirius lo fissava in silenzio. Stava male, ma il suo dolore forse non era neanche lontanamente uguale a quello di James. E si sentì impotente per non poter far nulla per aiutare l’amico. Non bastava un semplice “mi dispiace” a sistemare le cose.
James poggiò la fronte contro il finestrino e chiuse gli occhi. Poi sentì Sirius sedersi accanto a lui e cingergli le spalle con un braccio. Lo guardò e Sirius cercò di sorridere.
Stettero così in silenzio, poi James disse:
 - Sembriamo due checche…
E riuscirono a ridere appena.
 - Hai ragione - disse Sirius togliendo il braccio – Volevo solo farti sapere che ti sono vicino.
 - Sì, lo so… grazie… fratello…

Lily si aggirava silenziosa per i corridoi di Hogwarts. Quante volte si era scontrata con James in quei corridoi. In sette anni ne avevano combinate di tutti i colori lui e i Malandrini. E lei li inseguiva continuamente, cercando di appioppargli punizioni, ma desiderando sotto sotto di poter essere come loro. Liberi di fare tutto quello che volevano senza inibizioni. Invece era il Prefetto. Quanto li aveva invidiati! In un certo senso loro erano liberi, a differenza di lei. E poi… alla fine, si era innamorata di James. Non sapeva come ci fosse riuscito, ma aveva fatto breccia nel suo cuore.
Ora, vederlo stare così male, la faceva soffrire troppo. E stare lontana da lui… la faceva stare peggio!
Improvvisamente delle voci concitate attirarono la sua attenzione.
 - Lasciami, stupida mezzosangue! - fece una voce adirata.
Lily vide Piton strattonare la propria divisa, per strapparla dalle mani di una ragazza del quinto anno che a quanto pareva si era appena dichiarata a lui ed era stata respinta.
 - Finiscila di seccarmi! Non fai altro che seguirmi ovunque! - sbottò Piton. Poi guardò la piccola folla attorno a loro – Tanto il Signore Oscuro ucciderà anche voi, stupidi mezzosangue! - sibilò maligno.
Lily si sentì punta come da una miriade di spilli a quelle parole.
Non poteva credere a come fosse… cambiato…
 - Smettila, ora stai esagerando…
Angy si fece largo tra la folla e lo guardò con rabbia – Il padre di un mio amico è morto… per colpa di quel bastardo che tu chiami Signore Oscuro! Lui e i suoi seguaci sono soltanto feccia! Si credono potenti, ma non riescono ad ottenere niente se non con la forza!
 - Sta’ attenta a come parli! La prossima sarai tu… schifosa ibrido… - disse Piton assottigliando lo sguardo. E con quella semplice frase intaccò la sicurezza e la rabbia di Angy.
La ragazza sbiancò, e già sentiva gli altri bisbigliare.  “Ma come? Carpenter non era una Purosangue?” “Perché ibrido e non mezzosangue?”.
Lily intervenne e si mise tra i due – Sparisci, Piton, o toglierò punti ai Serpeverde.
 -Stai zitta, Evans!- disse il ragazzo, prima di allontanarsi sotto lo sguardo allibito della folla. Lily rimase in silenzio, sconvolta. Angy non si muoveva. Lily le mise una mano sulla spalla.
 - Angy?
Angy si voltò e corse via, seguita dagli sguardi curiosi dei compagni. Lily la seguì.
L’amica si era rifugiata in camera. Seduta sul proprio letto, abbracciava il cuscino e piangeva silenziosamente.
Lily si sedette accanto a lei.
 Angy sbottò: - Ma lui come accidenti fa a saperlo? Come lo ha scoperto? L’unica che lo sapeva eri tu, Lily e so che non hai detto niente…
Era vero. Non era una purosangue… era una mezzosangue, anzi, una ibrido. Suo padre era un mago, ma sua madre non lo era, e non era nemmeno umana… era una… sirena…
Sì, proprio un essere magico.
Aveva conosciuto suo padre un giorno, mentre lei si trovava sulla terra ferma e se ne era innamorata. Si erano sposati e avevano avuto dei figli: Angy e i suoi fratelli. Ma il richiamo dell’acqua era troppo forte per una sirena e la madre di Angy se ne era andata, tornando alla sua vera natura.
Angy la odiava per questo. E odiava essere in parte quella creatura anche lei. Per questo non aveva voluto che si sapesse in giro. Lo aveva confessato solo a Lily.
Ora, invece, presto lo avrebbero saputo tutti…
Lily l’abbracciò – Mi dispiace, Angy… - le disse.

James scese dal treno e si guardò attorno. Sua madre gli corse incontro. Lui lasciò cadere la valigia e l’abbracciò. E improvvisamente si rese conto di quanto fosse fragile sua madre, così esile e più bassa di lui di almeno una spanna, mentre lo teneva stretto, piangendo.
 - James… oh James…
James le carezzò i capelli e vi affondò il volto. Stettero così a lungo, poi la signora Potter abbracciò anche Sirius.
E tutti e tre si diressero a casa Potter.
James si guardò attorno. Per un attimo si illuse che avrebbe visto uscire il padre dal salotto, con il suo solito sorriso divertito, dicendo qualche battuta alla moglie, facendola arrabbiare, e poi cercando di far pace.
Invece quella casa era così terribilmente vuota senza di lui.
Il suo cappotto era ancora appeso all’appendiabiti. Il giornale sulla sua poltrona.
 - Andate a sistemare le vostre cose, ragazzi - disse la signora Potter. – Intanto io preparo la cena.
Sirius salì, senza una parola, in camera. James invece rimase in salotto, ad osservare la sua poltrona vuota.
Si chinò davanti ad essa, sfiorando il bracciolo. Poi vi affondò il viso. C’era ancora il suo odore. Un po’ di dopobarba. Quanto risollevò il volto, vide che aveva bagnato il bracciolo con le lacrime. Si asciugò in fretta e si alzò per raggiungere Sirius.
Nessuno a cena parlò. E non mangiarono molto. La signora Potter ebbe un attacco di pianto a metà cena e Sirius dovette consolarla al posto di James, perché anche il ragazzo stava per cedere, alla vista della madre in quello stato.
Poi la signora Potter lavò i piatti e annunciò che andava a dormire, se ci riusciva. Abbracciò i due ragazzi, augurando loro la buonanotte e li lasciò soli.
James andò in salotto e prese da una credenza alcune bottiglie. Quando tornò, Sirius vide che erano bottiglie di Whisky e altri alcolici.
 - James… non credo sia una buona idea… - mormorò Sirius.
James non rispose. E perché no? La gente affondava i propri problemi nell’alcol. Ti rincoglioniva al punto che non ci capivi più niente e lui voleva arrivare a quel punto.
Al punto da non capire che suo padre era morto davvero… da dimenticarsi di tutto per un po’.
E poi non accettava suggerimenti da chi si era ubriacato tante di quelle volte da non tenere più il conto!
Ignorò Sirius e si attaccò alla prima bottiglia. E nemmeno era arrivato al fondo che già era brillo. E così ne attaccò una seconda e ne avrebbe bevuta una terza se Sirius non gliel’avesse strappata dalle mani.
Ora sedevano in silenzio ai lati opposti della tavola. Sirius scrutava James.
Il ragazzo non parlava, chiaramente cotto per via dell’alcol.
Poi con sorpresa di Sirius iniziò a dire con veemenza –Lo odio! Lo odio perché è morto! Non doveva morire, cazzo! Non doveva! Come ha potuto lasciare sola la mamma? Sapeva che era pericoloso! Ma ha combattuto ugualmente- le lacrime gli rigavano il volto. Era in condizioni pietose…
Sirius lo fissò attonito. Non sapeva che fare, James era un fiume in piena. Continuava a dire cose di quel tipo.
Forse era il caso di accompagnarlo a letto. Lo afferrò e quasi dovette trascinarlo.
Cercò di togliergli almeno i jeans e la maglietta, ma James si agitava e si liberò dalla sua stretta. Spalancò la finestra e si sporse.
 - TI ODIO!!!! - gridò – CAPITO!? TI ODIO!
 - James, falla finita! - esclamò Sirius allarmato.
James si era arrampicato sul davanzale, continuando a gridare.
 - James! Scendi giù, cazzo! Rischi di cadere! - Sirius lo afferrò per la vita, ma James si aggrappò alla finestra.
 - E chi se ne frega! Lasciami cadere! - sbottò infuriato – Così magari se crepo lo rivedo e posso prenderlo a calci! Perché lo odio!
Con un violento strattone Sirius riuscì a tirarlo dentro. Caddero a terra. Sirius si mise seduto.
 - James, ti sei fatto male? - chiese all’amico caduto a faccia avanti.
 - No… - disse James mettendosi seduto. Poi guardò Sirius – Non è vero che lo odio… - gli disse.
 - Lo so… - disse Sirius – Lo so…
CONTINUA

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***



Ringrazio per aver commentato lo scorso capitolo:
Kisha Dattebayo (finalmente ho recensito la tua storia!)
redRon (mi dispiace… ma sei stata battuta per un minuto da Kisha ^^’… povera Red…)
Ninny
Vampirellafra
Germana (dunque… il papà di Angy l’ha cacciata fino a che non accetta la sua nuova compagna, Joan, e il bambino che avranno. È successo questo: hanno litigato perché Joan è incinta e Angy non lo accetta, poi Angy è partita per Hogwarts e non si sono più parlati! Comunque se ne riparla in questo chap!)
Piccola_puffola
Akira_chan (non preoccuparti per aver detto ciò che pensi, hai fatto benissimo, bisogna sempre dare opinioni e pareri, altrimenti come si migliora? Comunque la storia di Angy non è solo di passaggio nello scorso capitolo, c’è a fine di copione perché la sua natura “diversa” le darà un po’ di problemi… vedrai in futuro!!)
Lovegio92 (uau! Che commentatrice entusiasta! Bé… grazie!!)
Mary3

CAPITOLO XIX

Quella fu la notte peggiore che Sirius avesse mai vissuto. Passata a far vomitare James, senza che la signora Potter se ne accorgesse.
E di certo doveva avere lo stomaco sottosopra dopo essersi scolato due bottiglie di Whisky Incendiario di seguito. Nemmeno Sirius stesso era mai arrivato a tanto.
 - Coraggio, James… - sbuffò Sirius, mentre sorreggeva l’amico che, ancora sotto l’effetto dell’alcool, non si reggeva in piedi.
Finalmente riuscì a raggiungere la camera di quest’ultimo e a farlo mettere a letto. Sirius sospirò e tirò su le coperte.
 - Sirius… mi dispiace… - biascicò James.
 - Zitto e dormi - replicò Sirius. Quante volte aveva ripetuto a James di non chiedergli scusa per sciocchezze?
 - Dove vai? - fece James, vedendo l’amico che si dirigeva verso la porta.
 - In camera mia - rispose Sirius. La stanza degli ospiti era diventata la SUA stanza.
 - No, Sirius! Rimani qui! - borbottò James rigirandosi sotto le coperte.
Sirius, paziente, tornò sui suoi passi. Si sedette ai piedi del letto.
 - Ti racconto una favola? - chiese.
 - Divertente… - disse James ad occhi chiusi.
Sirius non disse niente e rimase lì fino a che l’amico non si addormentò. Poi si trascinò, stanco, nella propria stanza e si lasciò cadere sul letto completamente vestito.

Angy aprì gli occhi. Ricordava ancora il sogno che aveva fatto e la cosa la turbò.
Aveva sognato il lago. L’acqua era leggermente mossa dal vento. Si increspava dolcemente. Lei in riva la osservava. E un sussurro la chiamava… ed era così seducente quel sussurro…
Una voce che non conosceva, ma le piaceva… la inebriava, confondeva, stupiva…
Poi aveva capito che era l’acqua a chiamarla. E così si era spogliata ed era entrata nel lago.
A quel punto si era svegliata.
Il cuore le batteva impazzito, mentre continuava a ripetersi che non era possibile. Che lei aveva sempre odiato l’acqua e che ora non poteva subire il fascino del suo richiamo.
Lei non era come sua madre. Lei non avrebbe abbandonato le persone che amava…
Aveva sempre represso quel richiamo. Ma ora era diventato forte, impazzito. L’acqua la voleva… la voleva ad ogni costo!
Si vestì e non fece in tempo ad uscire che sentì un ticchettio alla finestra. Si voltò e vide un barbagianni che attendeva paziente fuori.
Lo fece entrare e quello le porse una lettera. La prese, si sedette sul letto, e iniziò a leggerla.
Come promesso ti sto scrivendo!
Era Sirius.
Non puoi capire che notte che ho passato! James ha bevuto decisamente tanto ed è stato male tutta la notte! E se lui è sveglio anch’io sono sveglio, naturalmente, soprattutto per fare in modo che la signora Potter non si accorgesse di nulla! Quando finalmente si è addormentato, sono andato a dormire anch’io, ma non avevo pensato che quello è James Potter. Si è svegliato qualche ora dopo, sentendosi di nuovo male! Non ha mai retto l’alcol e lo sapevo e ho lasciato comunque che bevesse tanto. Ma che cazzo di amico sono? Avrei dovuto fermarlo subito e invece l’ho fatto solo quando è arrivato alla terza bottiglia…
Solo che… ho pensato che forse dopo sarebbe stato meglio, rincoglionendosi per un po’. Sono un cretino!
Ora è l’alba, sono in camera sua. Lui dorme, ma io non ho più preso sonno!
Mi raccomando, non dire niente a Lily, o sarebbe capace di volare qui con una scopa, anche se odia volare!
Rispondimi presto, piccola, prima che James mi faccia fuori con qualche altra stronzata!
Sirius.
Angy scosse la testa, prese carta e penna e iniziò a scrivere.
Bravo! Hai mantenuto la promessa!
Mi dispiace tanto per James… mi fa male saperlo così… capisco cosa significa perdere qualcuno che si ama…
E non sentirti in colpa. Forse è meglio così se questa notte è passata in questo modo. Per lo meno l’alcol lo ha steso ed è riuscito a dormire, anche se tu non hai chiuso occhio! Povero tesoro!
Comunque qui le solite cose… Piton ha detto che quello stronzo e i suoi seguaci uccideranno presto tutti i mezzosangue. L’ha detto ad alta voce, in mezzo al corridoio e davanti a tutti. È proprio uno stupido! Lo odio! Ha anche detto a Lily di farsi gli affari suoi! Io lo strangolo! (Non dire niente a James)
Angy si fermò, chiedendosi se fosse il caso di raccontare tutta la verità a Sirius. Ma quello non era il momento più opportuno e attraverso una lettera non era il modo migliore!
Cerca di dormire un po’, non ti sciupare, e mangia! Mi raccomando! Baci.
Angy.
Legò la risposta alla zampa del barbagianni e lo lasciò volare via.

Sirius sbadigliò e si stiracchiò. Porca miseria, che stanchezza! Guardò James. Si era svegliato finalmente!
Il ragazzo si mise una mano sulla fronte con un gemito.
 - Merda… mi scoppia la testa… - borbottò, poi si voltò – Sirius! Cosa ci fai qui?
 - Sono stato qui tutta la notte - rispose Sirius.
 - Perché, cos’è successo? - chiese James. Poi si ricordò di aver preso quelle bottiglie di Whisky – Oh no! - gemette – Non mi sarò ubriacato?! Oh maledizione! E che ho fatto?
 - Niente, ti sei solo messo a gridare come un pazzo alla finestra e hai optato anche per buttarti giù. Il resto della serata lo hai passato a vomitare.
James si mise seduto. Aveva un mal di testa tremendo!
 - Cosa ho gridato?
 - Niente. Frasi sconnesse… senza senso… - mentì Sirius.
 - I miei vicini penseranno che sono pazzo…
 - Non ti preoccupare… sono sicuro che non abbia sentito nessuno i tuoi toni soavi!
Sirius si alzò.
 - Dove vai? - chiese James.
 - A dormire - fu la risposta.
 - Ah… non ti vai di rimanere a fare due chiacchiere?
Sirius si sedette paziente sul letto. Era cotto di sonno, ma non importava… James aveva bisogno di lui.
 - Senti… ci ho pensato ieri, mentre eravamo sul treno… non credo che tornerò a scuola… - disse James.
 - Che cosa? - sbottò Sirius.
 - Mia madre ha bisogno di me, come posso lasciarla sola?
 - Ma, James… - boccheggiò Sirius.
Come poteva andarsene? Ma era impazzito? E i Malandrini? E tutto quello che avevano costruito in quegli anni? La loro amicizia, le loro bravate…
Hogwarts non sarebbe più stata la stessa senza di lui…
Era inammissibile!
In quel momento arrivò il gufo con la lettera di Angy. Sirius la lesse.
 - Chi è? - chiese James.
 - E’ Angy… - disse Sirius.
 - Dice qualcosa di Lily? Fammela leggere dai!
James gliela strappò dalle mani.
 - No, James! - esclamò Sirius. Troppo tardi. James stava già leggendo.
 - Che cosa?! - sbottò quando ebbe finito di leggerla. Come si era permesso quel maledetto Mocciosus?? Quell’idiota…
Come aveva potuto dire una cosa del genere alla sua Lily!
 - Sirius, torno ad Hogwarts! - sbraitò James.

Angy fissò l’acqua del Lago Nero.
 - Ma che diavolo vuoi da me? - mormorò socchiudendo gli occhi. E si incantò a fissare quella distesa liscia.. ci si stava perdendo…
Continuava a chiamarla con voce soave e seducente, invitandola a toccarla. Angy si chinò e allungò una mano. Stava per immergerla nell’acqua quando una voce la fece voltare.
 - Angy! - suo fratello le si avvicinò – Volevi vedermi?
Angy si alzò.
 - Seth… - fece allontanandosi dalla riva. – Ti devo parlare…
E gli raccontò del sogno.
 - A te… non è mai capitato? Dico, di essere chiamato dall’acqua?
Seth scosse la testa – No… mai… - e guardò il volto preoccupato della sorella.
 - Angy… non te ne andrai via come la mamma, vero? Non ci lascerai soli? - chiese poi.
 - Non essere sciocco, Seth! Io non me ne andrò! - disse Angy con uno sbuffò – Sai che odio l’acqua!
Seth sembrò più rilassato – Hai sentito papà?  - chiese.
 - No… non lo sento da quando siamo arrivati qui… - rispose la sorella intristendosi – Nemmeno lui si è fatto sentire… non gli importa più niente di me, ormai…
 - Angy… fatti sentire tu… che ti importa se Joan è incinta! Non permettere che questo ti faccia allontanare da papà - disse Seth alzandosi dalla radice sulla quale si era seduto. – Torno dentro, inizia a fare freddo… - disse – Ciao, sorellina! - e corse via.
Angy tirò un sasso, facendolo rimbalzare sette volte sull’acqua. Poi pensò a suo padre… e al padre di James, che era morto. E si rese conto che la vita era una sola… ed era precaria e che lei amava troppo suo padre…
Si alzò. Doveva scrivergli una lettera, subito!
Si allontanò dal lago e si diresse verso Hogwarts, stringendosi nel mantello, ma a metà strada fu bloccata da Jordan e da delle sue compagne. Le fissò perplessa.
 - Io e te abbiamo un conto in sospeso - disse Jordan incrociando le braccia.
Angy sospirò – Ehi, cuor di leone, come mai esci allo scoperto solo ora che Sirius non c’è e attorniata dalle tue amiche? - borbottò – Lasciatemi passare.
 - No - Jordan la bloccò e poi lanciò un segno di avvertimento alle altre.

 - Ahi… fa piano… - borbottò Angy, mentre Lily le medicava il taglio sul labbro.
 - Ah, Angy… devi andare da Silente a raccontargli tutto… - sospirò Lily.
 - Non ci penso nemmeno. Così poi dovrei dirgli che anch’io le ho date a Jordan! Le ho fatto un occhio nero!
 - Certo… ti sei difesa, è normale. Glielo devi dire! - Lily le mise un cerotto sullo zigomo, dove c’era un altro taglio.
 - No! Silente non deve sapere niente, e nemmeno Sirius! - replicò Angy intestardendosi. Poi si sdraiò sul letto – Dormo un po’, sono stanca - borbottò.
Lily capì che doveva lasciarla sola. Uscì dalla stanza e si chiuse la porta alle spalle. Si appoggiò contro essa e chiuse gli occhi. Angy stava cambiando… non era più la solita vecchia Angy. Quella che prendeva le cose con filosofia. Era un’altra Angy. Più cupa… e strana, come se stesse nascondendo qualcosa. Ma cosa? Lily aveva paura di perderla…
Angy si era confidata sempre con lei, ma ora…
Lily scese in Sala Comune e si sedette su uno dei divani rossi, davanti al camino…

Passarono i giorni… passò una settimana e James e Sirius tornarono. C’era stato il funerale del padre di James qualche giorno prima.
Lily lo attese fuori il giorno in cui tornò, senza preoccuparsi del vento che tirava e del freddo che faceva.
Quando lui scese dalla carrozza, la ragazza gli corse incontro e lo abbracciò. James ricambiò l’abbraccio. Cielo, com’era felice di rivederla! Come gli era mancata! Come era bella! E il suo profumo… così inebriante!
Guardò i dolci occhi verdi della ragazza e la baciò piano sulle labbra. Lei gli passò una mano tra i capelli.
Si era un po’ sciupato. Chissà se aveva mangiato in quei giorni?
James l’abbracciò di nuovo, bisognoso di sentire il suo calore e le sue braccia esili intorno al collo e quel profumo di fragola…
Sirius si guardò attorno, sorpreso di non vedere Angy.
 - E’ in camera nostra - gli rispose Lily – Ormai non fa altro che passare il tempo libero lì.
Perfetto! E ora come ci arrivava alla camera delle ragazze?
Poi corse al deposito delle scope di Hogwarts e ne prese una. Era un ottimo scassinatore e non fu difficile aprire la porta della rimessa.
Ne prese una e volò fino alla torre dei Grifondoro, all’altezza della camera di Angy. Bussò alla finestra.
La ragazza sollevò il viso dal suo cuscino e lo guardò. Poi andò ad aprire la finestra. Sirius entrò e posò la scopa. Guardò Angy.
La ragazza rimase in silenzio. Non lo aveva nemmeno salutato.
 - Angy, qual è il problema? - disse Sirius – Ti ho scritto tutti i giorni, come volevi, ma tu non mi hai mai risposto… mi sei mancata da morire. Ma io… ti sono mancato? Non mi vuoi più?
 - Ma certo che ti voglio, Sirius! E anche tu mi sei mancato tantissimo!
Angy poggiò la testa contro il suo petto e lo abbracciò – Perdonami… sono stata così stupida… avevo paura…
 - E di che?
 - Che saresti tornato con Jordan…
 - Ma figurati! Angy, non mi interessano le altre… io voglio te! E solo te! - disse Sirius.
Angy sorrise e lo baciò. Dapprima con un bacio leggero, quasi a fior di labbra. Poi via via con sempre più passione, fino a che, troppo presi, caddero sul letto.
Così coinvolti…
Sirius la baciò sul collo, affondando il volto nei suoi capelli…

Lily e James si sedettero sul divano della Sala Comune.
 - Lily, quanto mi sei mancata… - fece James abbracciandola ancora e baciandola e poi abbracciandola di nuovo.
Come faceva ad essere così bella e così dolce? Come faceva ad incantarlo ogni volta?
Era innamorato follemente di lei! ormai non poteva più farne a meno. Ed era così bello starsene sul divano a coccolarsi…
 - Anche tu, James… tantissimo…
Le dita delle loro mani si intrecciarono – Ti amo, Lily…

Angy poggiò la testa sul petto di Sirius. Avevano… avevano appena fatto l’amore… accidenti! Non riusciva a crederci! Ed era stato… così… fantastico! Improvvisamente tutti i dubbi che aveva sparirono.
Lui l’abbracciò e le diede un bacio sulla fronte.
Angy si addormentò con un sorriso felice.

Lily tornò dalla cena con James. Angy non si era vista per niente, e ormai Lily non se ne meravigliava più. era così raro vederla in giro, ultimamente. Però anche Sirius non c’era…
Lily augurò la buonanotte a James e salì in camera, aprì la porta e sussultò.
Sirius e Angy erano nel letto di quest’ultima. Dormivano alla grande e Lily notò il piccolo particolare che erano nudi. Riuscì dalla stanza e si chiuse la porta alle spalle, imbarazzatissima.
Poi sentì le voci di Charlie e Izzie che salivano le scale.
 - Ferme, ferme! - bisbigliò Lily fermandole – Non si può entrare!
 - Perché? - chiese Izzie perplessa.
 - Sirius e Angy… - fu l’unica cosa che Lily riuscì a dire.
Charlie e Izzie spalancarono gli occhi – Lo hanno fatto! E sono lì! In camera nostra! Finalmente! Era ora! - esclamò Izzie.
 - Ma come? - fece Lily confusa.
 - Ma dai, Lily! Ti sconvolgi per così poco? - fece Charlie.
 - Ma… ma anche voi… - balbettò Lily.
 - Eh! Da un sacco! - rispose Izzie.
 - Co-con Remus…
 - Eh no! Con lo Spirito Santo! E certo che con Remus! - replicò Izzie alzando gli occhi al cielo – Come sei all’antica, Lily!
 - E tu con Dean?
Charlie annuì con un dolce sorriso compiaciuto.
Quello era troppo per Lily. Tutte le sue amiche ora lo avevano fatto! E lei!? Lei era imbarazzata da morire.
Ma come? Perfino Charlie che solo a nominare il sesso diventava tutta rossa?
Accidenti!
 - Dai ragazze, oggi si dorme giù, sui divani. Lasciamoli soli! - disse Izzie.
Le tre scesero al piano di sotto, lasciando Sirius e Angy a crogiolarsi nei loro sogni. Belli e divertenti per Sirius, tormentati per Angy.
C’era sempre quella maledetta acqua di mezzo!
CONTINUA…

Date un'occhiata alla mia storia su James/Lily
In fuga per tre

Prologo e capitolo 1 pubblicati!!

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Ringrazio per aver commentato lo scorso capitolo:
NAFASA: non ho mai letto il libro che dici! Però ora mi hai incuriosita e penso proprio che lo farò!
VAMPIRELLAFRA: lato pervertito, eh?! XD
GERMANA: eh sì… visto Angy e Sirius?!
LOVEGIO92: già, ringraziamo Mocciosus che ha fatto tornare subito James a scuola!
LYRAPOTTER: sai una cosa? Detesto anche io Jordan XD
PIKKOLINA88: ma certo che ti perdono XD!!! Complessi per Lily e James? Mmmmh… vedremo!
AKIRA_CHAN: e speriamo che non ci provano nemmeno a toglierti dal computer con la dinamite… altrimenti addio PC e soprattutto… casa!
REDRON: ^^ si sono teneroni… dopo James e Lily, Angy e Sirius sono i miei preferiti… ovviamente!
PICCOLA_PUFFOLA: già, non dovrebbe vergognarsi di essere per metà un essere così bello, però in una comunità dove i Purosangue vedono con occhio critico i Mezzosangue, lei non accetta questa natura, a maggior ragione che proprio per questa natura sua madre se n’è andata abbandonandoli.
MARY3: grazie per esserti collegata per commentare la mia storia! Mi fa davvero piacere! Sei stata molto carina!! Grazie ^___^

CAPITOLO XX
Passarono i giorni, passarono un paio di mesi, le prove continuavano e il giorno della recita arrivò. Fino all’ultimo ogni singolo studente di Hogwarts aveva sperato che il professore Ruf tornasse prima di dicembre, ma non fu così.
La recita era prevista per il 20 dicembre, visto che il 21 sarebbero cominciate le vacanze di Natale.
Alle tre del pomeriggio si dovevano esibire i Tassorosso e Corvonero, alle cinque invece i Grifondoro e i Serpeverde.
Mentre si preparavano e ripetevano le battute Lily era stranamente calma. Ma James era di un nervoso. Baciare Lily… davanti a TUTTA la scuola! E se poi dimenticava le battute? E se sbagliava qualcosa? Cielo, si sentiva tremendamente ridicolo con quella calzamaglia!
Lily gli si avvicinò con un sorriso e gli prese una mano. Sentì che era ghiacciata.
 - James, sei un po’ nervoso, eh? - fece Lily con un sorrisino divertito.
 - Per niente! - replicò James, ma si sentiva perfino dalla voce quanto era nervoso.
 - Stai tranquillo, andrà tutto bene - disse Lily dandogli un bacio. – Stai benissimo così!
 - Anche tu! Sei bellissima! - disse James ammirandola.
I Tassorosso e i Corvonero avevano allestito Amleto. Un bellissimo classico di Shakespeare, ma che non era neanche lontanamente paragonabile a Romeo e Giulietta che rimaneva il migliore.
Comunque sia furono bravissimi. Davvero bravi. Il modo in cui recitavano, le scene che avevano allestito. Tutto curato nei dettagli.
I Grifondoro e i Serpeverde iniziarono a preoccuparsi. Eppure Lily conservava il suo ottimismo. Forse perché era innamorata e perché sapeva che le storie d’amore erano le migliori.
Quando arrivò il loro turno si augurarono tutti in bocca al lupo e salirono sul palco. Sistemarono la scena.
Il sipario si aprì e iniziarono a recitare. E tra scene romantiche, scontri e duelli, la recita andò alla grande. Le ragazzine del primo e del secondo anno strillarono terrorizzate quando Mercutio fu ucciso da Tybalt e tutte le ragazze rimasero estasiate dalla scena del balcone. Piansero quando Romeo morì e quando Giulietta lo seguì nella morte.
Il sipario calò. Romeo e Giulietta era terminato e un applauso riempì la Sala Grande.
Lily abbracciò James – Sei stato bravissimo! - gridò saltandogli in braccio.
 - Anche tu! - fece James baciandola.
 - E se la Grant non ci da un Eccellente, deve essere una pazza squinternata! - aggiunse Angy.
I risultati li avrebbero saputi solo dopo le vacanze. Gli studenti che sarebbero partiti andarono a preparare le valigie.
Lily sospirò. Avrebbe voluto passare il Natale con James, ma doveva stare con la propria famiglia, e anche lui tornava a casa dalla madre, insieme a Sirius.
 - Indovina? - fece Angy entrando nella loro stanza – Torno a casa per Natale… io e papà ci siamo chiariti… e Joan è stata carinissima. Ha detto di non avercela mai avuta con me… boh… sono ancora un po’ diffidente… ma… posso cercare di accettare questa nuova famiglia, no?
 - Angy, è bellissimo! - esclamò Lily abbracciandola – Come sono contenta!
 - Sì, anch’io! - disse Angy.
A quel punto anche Izzie e Charlie salirono a fare le valigie.
 - Ragazze… e così dobbiamo separarci di nuovo, anche se solo per due settimane - sospirò Izzie intristita.
 - Dai, ci sentiamo tutti i giorni, no? - fece Charlie.
 - Sì, ma quest’estate non ce la farò a stare lontana da voi per tre mesi! Quindi faremo un viaggio tutte insieme! Promesso? - disse Izzie.
 - Promesso - dissero le altre. E sigillarono la promessa con un abbraccio. Poi tornarono a fare le valigie.
Il giorno dopo era tempo di saluti.
Gran parte degli studenti di Hogwarts era partito per le vacanze. Quando arrivarono alla stazione di King’s Cross, Lily e James si salutarono a lungo, poi ognuno andò con la propria famiglia.
Come avrebbero fatto due settimane l’uno senza l’altra?
James sospirò.
 - Dai, James! È Natale! - disse Sirius – Cioè è tra quattro giorni…
 - Ma come puoi stare così, sapendo che passerai due settimane lontano da Angy?
 - Emh… io e Angy partiamo insieme, dopo Natale - rispose Sirius.
 - Cosa? - gridò James – Partite insieme? E… d-dove andate?
 - A sciare! - rispose Sirius con un sorriso – E indovina? Forse Angy convince Lily a venire… che fai? Vieni anche tu?
 - Certo che sì! - fece James.
Sirius era sicuro di una risposta positiva. Arrivati a casa sistemarono le loro cose nelle camere…

La Vigilia di Natale c’era una certa calma a casa Potter. James temeva quelle feste per la prima volta senza suo padre. Ma filò tutto liscio. Persino la signora Potter era incredibilmente tranquilla. Seguiva la filosofia del tipo “lui non avrebbe voluto che fossi triste”.
Così passarono il pomeriggio della Vigilia, tutti insieme, nella grande cucina, a preparare la cena e risero di gusto quando un pacco di farina scivolò giù dalla credenza e prese in pieno Sirius, imbiancandolo dalla testa ai piedi.
 - Hai bisogno di un bel bagno ora, Sirius! - esclamò la signora Potter – Vado a prepararti la vasca, caro!
 - Grazie - disse Sirius.
Poi guardò la faccia divertita di James.
 - Sembri un pupazzo di neve! - esclamò il ragazzo.
Sirius scoppiò in una sonora risata, seguito a ruota da James.
La cena era perfetta. Mangiarono e chiacchierarono e attesero la mezzanotte per lo scambio dei regali.
James e Sirius si misero a giocare a carte, mentre la signora Potter lavava i piatti, poi la donna guardò l’orologio.
 - E’ mezzanotte, ragazzi! - annunciò con un sorriso, entrando in salotto.
Era ora! Si tuffarono sui regali. James porse il proprio alla madre, e uno a Sirius.
Anche la signora Potter aveva un regalo per i due ragazzi.
Inoltre c’erano i regali di Lily, di Angy, Remus, Peter, Izzie e Charlie.
Iniziarono a scartarli tutti. James aveva ricevuto un maglione dalla madre… lasciò il regalo di Lily per ultimo e prese quello che era un lungo pacchetto sottile. Lo guardò. Era da parte di Remus, Sirius, Peter, Angy, Izzie e Charlie.
Lo scartò e rimase a bocca aperta. Una scopa nuova. Ultimissimo modello!
 - Visto che la tua si è rotta e che fino ad ora sei stato costretto ad usare quelle della scuola… - disse Sirius.
 - E’ stupenda! - esclamò James e ringraziò l’amico. Scrisse dei biglietti di ringraziamento anche per Remus, Peter, Angy, Charlie e Izzie e glieli spedì.
Poi prese il regalo di Lily. Era di medie proporzioni, ma decisamente pesante. Lo aprì.
 - Uau! - esclamò. Era la scultura di un boccino d’oro. Con tanto di ali spalancate. Era bellissimo!
Sirius andò dritto ad aprire il regalo che gli aveva fatto Angy e lo nascose subito, imbarazzato. Un paio di boxer. D’altronde, anche il regalo che aveva fatto lui alla ragazza non era tanto casto… dall’altra parte di Londra, Angy fu costretta a nascondere un completino intimo molto sexy!

Intanto anche Lily stava passando il Natale con la famiglia. Aveva scartato i regali dei suoi famigliari e dei suoi amici –Angy le aveva regalato un paio di graziose ballerine verde smeraldo, dicendo che si intonavano ai suoi occhi- e ora si apprestava ad aprire quello di James. Il pacchetto era piccolo e leggero. Curiosa lo aprì e rimase a bocca aperta. La metà di un cuore, attaccato ad una catenella, su cui vi era incisa la lettera J e una data. Il giorno in cui si erano baciati per la prima volta.
 “Io ho l’altra metà, con la tua iniziale! Buon Natale, tesoro! Ti amo… James” diceva il biglietto.
Lily sorrise e si mise subito il ciondolo al collo. E sorrise ancora di più pensando alla vacanza che l’attendeva. Aveva accettato l’invito di Angy, dicendo ai suoi che ci sarebbero state solo Izzie e Charlie oltre a loro due. Una piccola bugia. Ma voleva tanto rivedere James e di certo i suoi non l’avrebbero lasciata andare se avesse detto loro la verità: ovvero, che Izzie e Charlie non c’erano per niente e che al posto loro ci sarebbero stati Sirius e James!
La ragazza sorrise tra sé e sé, felice. Che Natale fantastico!

Ventisette dicembre. Giorno di partenza. Angy passò a prendere Lily a casa sua di mattina presto. Rassicurò i genitori dell’amica. Poi le due salutarono e corsero a prendere l’autobus che le avrebbe portate alla stazione di King’s Cross per prendere il treno babbano. Sirius e James le aspettavano lì.
Le due corsero dentro la stazione e si guardarono attorno.
 - Eccoli! - esclamò Angy indicando Sirius e James che si sbracciavano per farsi vedere. Li raggiunsero di corsa e i due le presero per mano.
 - Presto! Il nostro treno sta per partire! - esclamò Sirius.
 - Ma deve partire tra mezz’ora! - fece Angy.
 - Bé… ce n’è uno che parte ora! - disse James.
Iniziarono a correre verso il binario sette e si lanciarono nel treno. Appena in tempo, perché le porte si chiusero non appena salirono. Cercarono di riprendere fiato e si sorrisero. Poi si abbracciarono e salutarono.
Lily mostrò a James il proprio ciondolo e vide che anche lui lo portava.
 - E’ meraviglioso… grazie, James… - disse Lily abbracciandolo.
Poi tutti presero le valigie e andarono a cercare uno scompartimento vuoto.
 - Vi avverto, io non ho mai sciato in vita mia! - disse James, mentre si sedeva sul sedile – Voi?
Tutti annuirono. Loro avevano già sciato. Lily aveva anche preso delle lezioni.
 - Ecco, allora sarò l’unico a fare la figura del cretino! - disse James.
Parlarono della vacanza che li aspettava, durante il viaggio, e delle cose che avrebbero dovuto fare. Sciare, andare a cena fuori, andare a ballare.
Arrivarono alla stazione sciistica per l’ora di pranzo. Raggiunsero l’albergo con un pulmino.
 - Abbiamo affittato due stanze matrimoniali - confessò Angy, parlando per se e per Sirius – Una è per noi… l’altra per voi…
 - COME?! - gridarono James e Lily all’unisono arrossendo vistosamente – Dobbiamo dormire insieme?
 - Sì… e non cambiamo idea, niente cose del tipo che Sirius dorme con James e tu con me, Lily. Perché io voglio dormire con Sirius!
 - James, Lily, si tratta solo di dormire nello stesso letto. Non è niente di che. Cos’è che vi imbarazza così tanto? - disse Sirius con un ghigno.
 - Niente! - risposero i due, sempre all’unisono.
Chiesero le chiavi delle loro stanze.
 - Allora, sistemiamo le nostre valigie, e poi ci rivediamo nel ristorante dell’albergo per pranzare tutti insieme - disse Angy. Lei e Sirius entrarono nella loro stanza, la cento ventisei.
Lily e James in quella accanto, la cento ventisette. I due sistemarono i loro vestiti in silenzio. Troppo imbarazzati per parlare. Dormire insieme! Non che non volessero, ma era così… imbarazzante!
Poi finalmente si guardarono e si sorrisero. Si diedero un bacio e uscirono fuori. Aspettarono Angy e Sirius, poi andarono tutti a pranzo.

 - Che si fa? - disse Angy non appena finirono di mangiare. – Andiamo a sciare?
 - Ma no, cominciamo da domani, ora facciamoci una passeggiata - propose Lily.
 - Ci sto! - acconsentì Angy – E voi?
Sirius e James si scambiarono un’occhiata – Veramente noi… - fece James.
 - Abbiamo visto che c’è una sala giochi… - aggiunse Sirius.
Temevano una sfuriata da parte delle rispettive fidanzate, che invece sorrisero.
 - Va bene, bambinoni! - esclamò Angy – Andate pure, ma domani si scia!
I due annuirono e corsero via, prima che le ragazze ci ripensassero.
Lily e Angy rimasero sole e non sapendo che fare andarono a passeggiare fuori, coprendosi bene con le loro giacche e sciarpe. Lily indossò un paio di guantini  bianchi e rosa.
Le due uscirono fuori e iniziarono a chiacchierare.
 - Allora, come hai convinto i tuoi a lasciarti venire? - chiese Angy.
 - Ho detto che partivamo io, te, Charlie e Izzie - fece Lily e Angy scoppiò a ridere.
 - Non ci posso credere! La tua prima bugia ai tuoi, eh, Lily! - esclamò.
 - Già… e devo ammettere che mi sento un po’ in colpa… - ammise Lily – Ma sono felicissima di essere qui, con voi!
Le due girarono l’angolo e lo scontro fu inevitabile.
Lily sbatté il naso contro il petto di qualcuno e poi finì a gambe all’aria nella neve.
 - Oh! Mi dispiace… accidenti! - fece una voce con un curioso accento.
Lily sollevò lo sguardo che si incrociò con quello azzurrissimo di un bel ragazzo dai corti capelli biondi. Lui l’aiutò ad alzarsi, mentre Angy cercava di soffocare le risate.
 - Scusami tanto! - disse ancora il ragazzo, rivolto a Lily.
 - Non importa! Non mi sono fatta niente! - rispose lei con un sorriso.
 - Sì, ma mi sento in colpa lo stesso! Posso offrire una cioccolata calda a te e alla tua amica?
Lily si scambiò un’occhiata con Angy che annuì.
 - D’accordo - disse allora.
Si diressero verso il bar.
 - Mi chiamo Jean-Baptiste Fontaine, ma chiamatemi solo Jean!
Ah! Ecco perché quell’accento! Era francese!
 - Piacere, io sono Lily Evans!
 - E io Angy Carpenter…
Entrarono nel bar e Jean indicò un gruppo di ragazzi seduti ad un tavolo.
 - Quelli sono i miei amici, vi va di unirci a loro?
 - Per me nessun problema! - disse Angy che si stava annoiando a morte. Un po’ di compagnia non le dispiaceva, visto che il suo ragazzo era troppo impegnato a giocare ai videogiochi!
 - Ragazzi, queste sono Lily e Angy! Loro sono François, Philippe e Andrè - disse Jean.
Le due salutarono i ragazzi e si sedettero al tavolo con loro.

James e Sirius uscirono dalla sala giochi e si guardarono attorno. Lily e Angy erano sparite.
 -Probabilmente sono andate a fare una passeggiata- disse Sirius – Vieni, andiamo a cercarle…
Uscirono dall’albergo e si guardarono attorno. Poi iniziarono a cercare le due ragazze.
Cercarono a lungo e come ultima risorsa entrarono nel bar. Non furono contenti di vederle sedute ad un tavolo con quattro ragazzi, a ridere e scherzare. Le raggiunsero.
Lily e Angy li guardarono.
 - Finita la partita? Chi ha vinto? - chiese Angy.
Sirius la fece alzare e l’attirò a se con fare possessivo e lanciò un’occhiataccia a Andrè che sembrava aver puntato la ragazza.
 - Non ci presenti, tesoro? - fece Sirius e marcò bene l’ultima parola.
Angy sospirò. Avrebbe dovuto aspettarselo. – Allora… lui è Sirius, il mio ragazzo. Sir, loro sono Andrè, François, Philippe e Jean - disse paziente.
Nel frattempo James aveva preso da parte Lily.
 - Perché siete qui con questi? - bisbigliò preoccupato.
 - James, tranquillo, era solo per fare nuove conoscenze. Ci stavamo annoiando. Tutto qui! - disse Lily rassicurandolo.
 - Non mi piace come ti guarda quel tipo - fece James, indicando Jean.
 - Non mi guarda in nessun modo - replicò Lily – Finiscila! Senti… non mi va di litigare… andiamo via se ti fa stare più tranquillo, va bene?
James annuì. Lily salutò i ragazzi e uscì dal bar insieme a James. Angy e Sirius le seguirono.
 - Ma dico! - sbottò Sirius – Perché stavate lì con quelli?!
 - Smettila, Sirius, sei insopportabile quando fai così! - esclamò Angy.
 - Credi che non abbia notato come ti guardava quell’Andrè? Ti si mangiava con gli occhi! E ci credo! Mettiti un paio di pantaloni un po’ più stretti la prossima volta, no?!
 - Sono i pantaloni della tuta da sci! Non hanno niente che non va! Anche i tuoi sono così, cretino!
James e Lily li fissavano in silenzio, poi James cercò di intervenire.
 - Dai, ragazzi… non litigate…
 - Zitto! - dissero all’unisono Sirius e Angy e continuarono a litigare per tutto il tragitto fino all’albergo.
Poi naturalmente fecero pace, perché Sirius le chiese scusa.
Cenarono tutti insieme, poi si divisero.
Angy e Sirius decisero di andare a un pub lì vicino per prendere qualcosa da bere. Lily convinse James ad andare a ballare.
Rientrarono tardi quella sera. Sirius e Angy si lasciarono cadere sul letto, baciandosi e spogliandosi a vicenda.
Lily invece si vergognava anche solo farsi vedere in pigiama, da James.
Poi quando vide la tenuta da notte del ragazzo credette di svenire: boxer e maglietta a maniche corte che metteva in risalto le sue spalle larghe.
Lily arrossì, nel suo pigiamino verde, poi gli sorrise, timidamente.
James  la trovò adorabile. Poi i due fissarono il letto, senza però entrarvi.
 - Se vuoi posso dormire per terra - disse James.
 - Oh no! Voglio… - Lily avvampò – Voglio dormire con te…
 - Oh… - anche James arrossì.
Poi i due si misero a letto, in silenzio. Spensero la luce. Ma l’imbarazzo c’era ancora. Passò una buona mezz’ora.
 - James… - sussurrò Lily – Sei ancora sveglio?
 - Sì…
Lily si rannicchiò vicino a lui – Sento freddo - gli disse.
James la strinse a se per farle calore. Lily lo abbracciò a sua volta. L’imbarazzo iniziale era passato.
James la baciò dolcemente ed iniziò a carezzarle piano la schiena.
Lily sentì i brividi percorrerla. Ansimò contro le labbra di James, poi gliele catturò in un altro bacio, questa volta più coinvolgente. E senza rendersene conto, lui si ritrovò su di lei. Affondò il volto nei suoi capelli e la baciò sul collo, lì dove la pelle è morbidissima. E le diede una miriade di piccoli baci, dal collo alla bocca e dalla bocca al collo. Piccoli, delicati… dolci… facendola andare letteralmente in estasi.
Poi le tolse la maglia del pigiama. Lily arrossì, ma lo lasciò fare. James si chinò a baciarle la spalla nuda e lei lo abbracciò, stringendolo a se. Le loro labbra si cercarono in un altro bacio.
Poi James si tirò su e si sfilò la maglietta. Lily seguì il profilo dei suoi pettorali con un dito, facendolo rabbrividire.
Il cuore di entrambi batteva all’impazzata. Stava davvero per accadere? E lo volevano? Si lo volevano da impazzire!
James le sfilò i pantaloni. Lily pensò che stranamente non sentiva più freddo, anche se ora l’unica cosa che indossava erano i suoi slip. E all’improvviso non era più imbarazzata.
James si chinò e le sue labbra si schiusero a metà tra un morso e un bacio, sull’addome di Lily, facendole il solletico.
La ragazza rise, James la fissò sorpreso.
 - Mi hai fatto il solletico… - fece lei.
Allora il ragazzo sorrise e le diede un morsetto su un fianco facendola sussultare.
 - E dai! - esclamò Lily ridendo, mentre lui la ricopriva di morsetti ovunque. Allora lo afferrò e lo fermò, dandogli un bacio.
James le carezzò i fianchi, scendendo sulle sue cosce e attirandola a se. Lily non capiva più niente, rapita com’era dai gesti del ragazzo.
Poi, con le mani tremanti dall’emozione, afferrò i suoi boxer… esitò… e li tirò giù. James la baciò ancora sul collo e piano le sfilò gli slip, tirandoli lontano, senza nemmeno vedere dove finivano.
Ora potevano sentire il calore dei loro corpi che si sfioravano… la pelle vellutata… calda… sudata… profumata d’amore…
James scivolò tra le gambe di Lily. Si guardarono per un attimo negli occhi. Verdi e dolci quelli di lei, castani e caldi quelli di lui. Entrambi innamorati.
I loro petti premevano l’uno contro l’altro e i loro  cuori battevano in simbiosi.
James la baciò e si unì a lei… piano… delicatamente. Lily d’improvviso trattenne il respiro e si aggrappò alle sue spalle, serrando gli occhi. James si bloccò, preoccupato… doveva averle fatto male…
Lily espirò piano, poi lo baciò dolcemente, per fargli capire che tutto andava bene.
Ora i loro corpi erano tutt’uno… uniti…
Stretti l’uno all’altra… e si muovevano dolcemente, all’unisono…
James affondò il volto tra i capelli di Lily e si lasciò sfuggire un gemito sottovoce…
Lily, lo abbracciò, ansimante…
Non sapeva come descrivere quello che stava provando. Era un miscuglio di emozioni… felicità… piacere… amore… era bellissimo…
E quello che provava si intensificava sempre di più a mano a mano che si avvicinavano al culmine.
Poi James si lasciò andare su di lei… con respiro ansimante…
Rimasero per un attimo in silenzio… ad ascoltare i propri respiri…
Poi Lily lo baciò…
 - Ti amo, James… - bisbigliò. Era commossa.
 - Anch’io ti amo, Lily…
E si addormentarono l’uno abbracciato all’altra.
CONTINUA

Dedicato a tutti coloro che si aspettavano qualcosa tra James e Lily e… bé, é successa (anche se non é proprio il massimo di come l'ho descritta ma a quei tempi ero ancora innocente… ihihihihih!)

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Ringrazio per aver commentato lo scorso capitolo:
Germana
Piccola_Puffola
LyraPotter
Pikkolina88
Akira_chan
Lizzie166
Mary3
Vampirellafra
redRon
Lady Padfoot
Inu_p
Kisha Dattebayo
Lovegio92

CAPITOLO XXI
Lily aprì gli occhi, sbadigliando. James dormiva avvinghiato a lei, con un braccio intorno alla stretta vita della ragazza. Lily sorrise e si ricordò improvvisamente della sera prima. Aveva provato l’emozione più grande della sua vita… e gliela aveva regalata James…
Carezzò il viso del ragazzo e lo baciò dolcemente su una guancia. Il ragazzo aprì un occhio.
 - Buongiorno - riuscì a biascicare assonnato.
 - Buongiorno - rispose Lily e lo baciò sulle labbra.
James l’attirò a se, abbracciandola. Lily si ritrovò su di lui.
 - Ah-ah… catturato… - sussurrò bloccandogli le braccia.
 - Sono tutto tuo - rispose James. – Cosa ordini?
Lily ci pensò su – Di fare la doccia con me… - disse mordendosi il labbro inferiore, con un sorrisino. Fino al giorno prima non si sarebbe mai sognata di fare una proposta del genere. Si alzò dal letto, lasciando James con la bocca spalancata, e si avvicinò alla porta del bagno.
 - Ma se non vuoi… - aggiunse - non fa niente… - ed entrò.
 - Li-Lily… a-aspetta! - fece James.
Si alzò, rimase incastrato nelle lenzuola e cadde a faccia avanti. Sentì Lily ridere dal bagno e l’acqua della doccia scrosciare giù. Si rialzò ed entrò in bagno.
 - Ah, ridi di me, eh? Allora verrai punita! - esclamò irrompendo nella doccia.
 - Punita?! - ripeté Lily perplessa.
 - Sì! Dovrai fare l’amore con me tutte le volte che voglio!
Lily restò un attimo in silenzio, poi scoppiò a ridere, mentre James la catturava in un dolce abbraccio.

James e Lily scesero nel ristorante dell’albergo per fare colazione. Avevano indossato le loro tute da sci, pronti per andare a sciare. Si guardarono attorno. Di Angy e Sirius non vi era traccia.
Decisero di aspettarli seduti ad un tavolo. Gli amici scesero una decina di minuti dopo.
 - Scusate il ritardo - disse Angy con le guance rosse, ma non per l’imbarazzo. Sembrava più… accaldata!
 - Sì… eravamo impegnati! - aggiunse Sirius.
Angy gli diede una gomitata nelle costole, mentre lui sghignazzava. Poi si sorprese di vedere Lily e James rossi come papaveri.
A dirla tutta… prima di scendere… anche loro erano impegnati!
 - Ragazzi? Ma state bene? - fece Angy preoccupata.
 - Benissimo! - rispose James un po’ troppo in fretta. E si versò del succo d’arancia, rovesciandolo.
 - Oh! Lascia, asciugo io! - esclamò Lily e sia lei che James si tuffarono sui tovaglioli. Si bloccarono e si guardarono, arrossendo ancora di più.
Angy e Sirius si scambiarono un’occhiata molto eloquente. Finita la colazione Angy afferrò Lily a braccetto e Sirius mise un braccio sulle spalle di James.
 - Andiamo a prendere gli sci insieme, amico… - gli disse con un sorrisetto… che a James non piaceva affatto!
D’altra parte anche Angy stava sorridendo a Lily in modo affabile.
 - Allora, mia cara, tu non me la racconti giusta… che avete te e James? - chiese Angy, mentre uscivano fuori.
 - Ecco… - Lily abbassò lo sguardo, imbarazzata – Ieri sera… be’… ieri… io… lui…
Angy sbuffò. Se Lily iniziava a parlare per monosillabi voleva dire che era completamente partita.
 - Ho capito Lily - disse Angy – Tu e James avete fatto l’amore, no? - chiese poi abbassando la voce.
Lily annuì, avvampando. Angy gridò e abbracciò l’amica.
 - Ma è fantastico! - gridò stordendola. – Oh Liluccia mia! Come sono contenta! Ecco perché eri così carina e imbarazzata a colazione!
Lily ricambiò l’abbraccio ridendo. Poi le due si incamminarono per andare a prendere gli sci.

 - Allora? - fece Sirius prendendo in affitto un paio di sci blu. Si intonavano con la sua tuta.
 - Ieri sera io e Lily abbiamo fatto l’amore - disse tutto d’un fiato James e fu inevitabile per lui arrossire.
Sirius gli diede una pacca sulla spalla – Era ora! - gli disse – Non potevo sopportare che finisse scuola senza che tu l’avessi mai fatto!
 - Sirius! - sbottò James colpendolo ad uno stinco con lo sci.
Sirius iniziò a saltellare, cercando di massaggiarsi la parte offesa. Poi ghignò. Sapeva che James non amava quell’argomento e lui si divertiva come un matto a prenderlo in giro. James aveva solennemente giurato, al secondo anno, che la sua prima volta sarebbe stata con Lily, solo con Lily! Certo, le occasioni con altre ragazze non gli erano mai mancate e c’era andato vicino più di una volta. Ma si era sempre tirato indietro, all’ultimo.
In quel momento arrivarono Angy e Lily. Affittarono anche loro un paio di sci e si diressero tutti alla pista.
 - Sentite… io non mi sento a mio agio con questi cosi… - disse James, guardando preoccupato la discesa, decisamente lunga.
 - Dai, James, non è poi così difficile! - esclamò Sirius – Guarda come facciamo noi!
Lui e Angy iniziarono a scivolare dolcemente e prendendo a mano a mano sempre più velocità.
 - E se vado fuori pista e mi schianto contro un albero? - fece James.
 - Ma dai! Per uscire fuori pista devi essere proprio un demente! - esclamò Lily ridendo e smise solo quando James le lanciò un’occhiataccia.
 - Ciao! - disse all’improvviso una voce alle loro spalle.
I due si voltarono. Jean si avvicinò a Lily, sorridente.
 - Ciao! - esclamò Lily e arrossì quando Jean le fece il baciamano.
James strabuzzò gli occhi, rimanendo come un fesso con quegli stupidi sci e le quelle stupide stecchette in mano! Ma che diavolo…
 - Bounjour, madamoiselle… - sussurrò Jean. Cavolo se era sexy!
James gli avrebbe spaccato volentieri qualcosa in testa, poi si tranquillizzò, pensando che Lily non avrebbe mai dato spago a quel cretino. Ora che erano molto più complici e avevano condiviso una cosa così bella, Lily non si sarebbe separata da lui!
 - Ti va di fare la discesa insieme? - chiese Jean a Lily.
 Tanto è tutto inutile chiederglielo! Non ci vieeeeneee!!!
 - D’accordo! - esclamò Lily.
James spalancò la bocca. Che coooosaaaa????
Lily si voltò verso di lui – Ti dispiace James? Solo una discesa per scaldarmi, poi torno da te!
E senza aspettare una risposta si lanciò giù dalla discesa, insieme a Jean. James era allibito. Poi pensò a Lily e Jean… soli…
E impazzì. No! Non poteva lasciarla sola con quel damerino! Era pura follia! Doveva seguirla! Subito! Guardò giù, preoccupato. Era un suicidio! E ripensò a Lily e a Jean… soli…
E allora iniziò a scivolare, incerto, finendo più di una volta con il sedere nella neve, superato addirittura da bimbetti di cinque anni che gli sfrecciavano accanto, tranquilli.
Allora si diede del cretino e si disse che non poteva farsi superare da dei bambini, anche perché Lily e Jean erano soli in quel momento. Si fece forza e decise di prendere più velocità.
Troppa velocità per i suoi gusti. Non aveva pensato ad una cosa inoltre… come diavolo si faceva a frenare? E a girare? Guardò avanti e strabuzzò gli occhi. Oh cielo! Un albero si stava avvicinando a lui a tutta velocità! No un momento… era lui che si stava avvicinando all’albero!

 - Grazie per la bella discesa - disse Lily a Jean – Mi ci voleva, ero un po’ arrugginita!
Scesero dalla seggiovia. Lily si guardò attorno. Ma dov’era finito James? Gli aveva detto di aspettarla lì…
Si avvicinò ad una ragazza che era lì già da prima.
 - Scusami, sai per caso dov’è andato il ragazzo che era con me? Quello moro con gli occhiali?
 - Sì - rispose la ragazza – L’ho visto fare la discesa. Ma era la prima volta che sciava? Sembrava un pezzo di legno!
 - Emh… sì… - rispose Lily, poi guardò la discesa preoccupata. James doveva essere fuori di testa. Ma che gli era saltato in mente. Accidenti a lui e alla sua immotivata gelosia!
Lily sospirò e fece di nuovo la discesa, per cercarlo.

James riemerse dal cumulo di neve sputacchiando.
 - Cazzo che freddo! - sbottò – Ahio… il mio sedere… ahio… la mia fronte… - si lamentò.
Provò ad alzarsi, ma sentì una fitta lancinante alla gamba destra.
 - Merda… fa che non me la sia rotta!-
Provò a piegarla… faceva un male cane, ma non sembrava rotta.
 - James!
James si voltò. Lily si fermò accanto a lui e lo guardò, incerta se ridere o meno. James la guardò corrucciato. Ok… non era il caso di ridere. Il ragazzo si voltò dall’altra parte. Era furibondo.
 - Ti sei fatto male? - chiese Lily.
 - Sto benissimo! - fu la brusca risposta.
 - Sei proprio uno scemo! Ma chi ti ha detto di scendere da solo?
 - Non sarei sceso da solo se tu non te ne fossi andata con quello!
 - Ma ti avevo detto di aspettare!
 - Certo… e secondo te ti lasciavo sola con quello! - sbraitò James.
 - Be’… non è che hai risolto molto, eh? - fece Lily, divertita – Perché non ti alzi? Ti sei fatto male?
 - No! Sto benissimo ti ho detto!
 - Bene, allora puoi tornare su da solo! - disse Lily, improvvisamente fredda. Si voltò, pronta a tornare alle seggiovie, ma non fece un passo che sentì un gemito e un tonfo.
Si voltò, paziente e fece un sospiro – Dai, dove ti sei fatto male - disse.
 - Da nessuna parte! Lasciami stare! - replicò James.
 - Quanto sei testardo! - disse Lily alzando gli occhi al cielo. Si tolse gli sci e si chinò accanto a lui. – Guarda, ti sei anche tagliato- aggiunse indicando la fronte del ragazzo – Ma non è quello a farti così male, vero? - gli diede una pacca sulla gamba destra.
 - MA SEI CRETINA?! - gridò James.
Lily scoppiò a ridere e gli tolse gli sci – Andiamo, ti sorreggo io! - disse poi.
 - Non ci penso nemmeno! - James incrociò le braccia.
 - Senti, ho capito che sei arrabbiato con me, ma non puoi rimanere qui tutto il giorno.
Lily lo sollevò di peso. E gli mise un braccio intorno alla vita. Lui, rassegnato si appoggiò a lei, cingendole le spalle con un braccio.
La gamba dopotutto, non gli faceva malissimo…
 - Guarda dove cavolo sei finito, un altro po’ e cadevi di sotto - disse Lily.
E solo allora James si accorse di essere finito vicino ad un dirupo alto un paio di metri. Ci mancava solo che cadesse lì e…
Improvvisamente il terreno sotto di loro franò. I due precipitarono gridando. James cadde dritto sulla gamba lesa e Lily finì addosso a lui. I due rimasero stesi per pochi secondi, cercando di riprendere fiato, poi Lily si alzò di scatto, mentre James si afferrava la gamba, gemendo.
 - Oh maledizione! - gridò Lily – James! James mi dispiace! - afferrò il ragazzo per le spalle.
 - Questa volta mi sa che me la sono rotta! - sbottò James rosso per il dolore.
 - Calmo! Sono sicura che non è niente di grave! - fece Lily. – fammi vedere…
Prese la gamba di James tra le mani, ma lui la respinse.
 - Mi fai male! - le sbraitò contro – Fa-Male! Capito?
 - Ah! Sei proprio un bambino! - replicò Lily.
James si mise una mano sul volto, chiudendo gli occhi e cercando di darsi una calmata, ma il dolore gli arrivava dritto al cervello e le tempie gli pulsavano.
Intanto Lily si guardò attorno, cercando un modo per risalire, ma non c’era e James non poteva arrampicarsi con la gamba in quelle condizioni. Poi vide un piccolo sentiero, che si disperdeva tra gli alberi e andava proprio verso l’albergo. Forse seguendolo…
 - Ok… James… dobbiamo andare, non possiamo rimanere qui. Seguiremo quel sentiero - disse la ragazza. Prese le mani di James – Pronto? - gli disse.
Lui annuì e Lily lo sollevò di peso, ma si bloccò sentendo il grido di James. Il ragazzo si ributtò a terra. – Fa troppo male! - sbraitò.
 - James! Non è da te lamentarsi per una cosa così stupida! - lo riprese Lily, mettendosi le mani sui fianchi.
 - Sì… ma fa male… - borbottò James. Sembrava un bambino in quel momento.
 - Coraggio, dobbiamo andare! - disse Lily afferrandolo di nuovo per le braccia – E cerca di rimanere in piedi, per favore! Ti sorreggo io! - e lo tirò su.
James si aggrappò a lei, stringendo i denti. Lily attese qualche secondo.
 - Tutto a posto? - chiese poi.
James annuì. Lei allora provò a fare un passo e lui la seguì, non senza lasciarsi sfuggire un gemito di dolore.
E si incamminarono per il sentiero.

Sirius si voltò. Angy era sparita. Fino ad un attimo prima era dietro di lui… poi la vide. Si era tolta gli sci, si era chinata accanto ad un albero e… stava rimettendo!
Sirius si tolse gli sci e corse da lei.
 - Angy! Stai male? - le chiese preoccupato.
Angy annuì e si rialzò. Sirius le mise una mano sulla fronte.
 - Sei un po’ calda - disse – Dai, vieni. Torniamo in camera - la prese in braccio.
 - Sirius! Posso camminare benissimo da sola! - esclamò Angy.

 - Fermiamoci un momento… ti prego, Lily - fece James.
Si fermarono e lui si sedette su una radice, per riprendere fiato. Anche Lily si sedette sulla radice. James era piuttosto pesante.
 - Abbiamo camminato un bel po’… dovremmo esserci quasi - disse lei.
James annuì. Lily fece per dire qualcos’altro, ma un ruggito li fece gelare. Entrambi si voltarono, terrorizzati. Un orso si stava dirigendo verso di loro.
 - Oh mamma… - pigolò Lily.
 - Buttati a terra… - sussurrò James – E copriti il viso con le braccia… non ti muovere per nessun motivo al mondo… nemmeno se ti tocca… capito?
 Lily annuì, deglutendo. Poi entrambi si buttarono a terra, immobili… Lily aveva una voglia matta di gridare e scappare, ma preferì seguire il consiglio di James e stette ferma, ma tremava e James se ne accorse. Allora le prese la mano e gliela strinse. L’orso sbuffò e li annusò a lungo. Poi iniziò a spingere Lily col muso, per rigirarla. Lei si lasciò sfuggire un gemito, terrorizzata e rimase rigida. L’orso si arrese ben presto. Con un altro sbuffo si allontanò tra gli alberi.
James e Lily non si mossero. Poi James sollevò piano la testa e si guardò attorno.
 - Lily… se n’è andato - sussurrò scuotendo piano la ragazza.
Ma Lily non si mosse. James la sentì piangere. Allora si mise seduto e la prese per le spalle. Poi la strinse a se.
 - Dai… non c’è bisogno di piangere - disse carezzandole i capelli.
 - Ma… ma era un orso! - sbottò Lily – Sigh…
James sorrise dolcemente – Se n’è andato - ripeté – Dai, proseguiamo.
Lily annuì e si alzò, asciugandosi le guance, poi aiutò James ad alzarsi. Si rimisero in cammino.
Arrivarono all’albergo che l’ora di pranzo era passata da un pezzo. Andarono dritti all’infermeria locale. Il medico visitò James e disse che era una semplice contusione. Un po’ di riposo e tornava come nuovo!
 - E ti lamentavi tanto per questa stupidaggine? - fece Lily.
 - Ehi! Fa malissimo!
 - Bambino!
I due cercarono poi Angy e Sirius per tutto l’albergo ma non li trovarono. Alla fine tornarono in camera.
 - Vado a vedere se sono in camera loro - disse Lily, mentre James si sedeva sul letto.
La ragazza andò a bussare alla loro porta. Sirius le aprì.
 - Ma dove eravate?! - esclamò Lily.
 - Dove eravate voi! - replicò Sirius.
 - Noi? Nel bosco a valle, quasi divorati da un orso! - rispose Lily e gli raccontò tutto.
Sirius scosse la testa. Poi spiegò che loro erano tornati in camera perché Angy non si sentiva bene.
Lily entrò per andare dall’amica, allora Sirius decise di andare da James, per deriderlo un po’ della figuraccia che aveva fatto.
Lily si sedette sul letto di Angy.
 - Ehi! Ma come puoi ammalarti mentre stiamo in vacanza! Basta già James che si schianta contro gli alberi! - esclamò Lily.
 - Già… - Angy fece uno strano sorriso – Vedrai che stasera starò meglio!
 - Lo spero, Sirius e James volevano andare al pub! Anzi che ne dici di scegliere qualcosa da mettere?!
 - Certo! E poi dobbiamo pensare anche al trucco.
Lily arricciò il naso. Non si truccava molto spesso e non era poi così brava, ma avrebbe lasciato che fosse Angy a mettere le mani sul suo viso.
L’amica ne sarebbe stata felicissima!
Alla fine quella sera, chiuse insieme in camera dopo cena, indossarono entrambe un paio di jeans a cui Angy aggiunse un maglioncino turchese a collo alto e stivali neri e Lily una camicia bianca con un coprispalle verde di lana e stivali beige.
Permise ad Angy di truccarla in modo lieve, mentre l’amica effettuò una vera e propria opera d’arte sul proprio viso.
A Lily il trucco pesante non piaceva e quindi si accontentò di un po’ di ombretto e mascara per risaltare le ciglia.
Erano vestite in modo semplice alla fine, ma James e Sirius le trovarono fantastiche.
Il pub era gremito e in un tavolo non molto lontano dal loro individuarono Jean e i suoi amici.
Sirius e James brontolarono e Lily e Angy si scambiarono uno sguardo rassegnato.
Decise di non dare peso alla cosa e di godersi la serata con i propri ragazzi. Quando la cameriera portò i menù, le due si misero a commentare vivacemente i cocktail e le altre bevande.
 - Io credo che prenderò solo un succo di frutta… - fece poi Angy.
Sirius la guardò sorpreso – Guarda che qui non siamo a scuola, puoi prendere anche cose alcoliche.
 - Già, Angy, non sono qui in qualità di Prefetto – scherzò Lily che scelse un cocktail analcolico.
Angy sorrise – Lo so, ma mi sento ancora lo stomaco un po’ scombussolato… - spiegò e optò per il succo di frutta alla fragola.
I quattro iniziarono a chiacchierare allegramente e James e Sirius parevano essersi dimenticati della presenza dei francesi al tavolo vicino, fino a che Sirius non notò che André fissava un po’ troppo Angy e allora iniziò a guardarlo in cagnesco.
Poco dopo André si alzò e si avvicinò al tavolo – Ciao, Angy – disse volutamente diretto alla ragazza, lei ricambiò sorpresa.
Poi André guardò Sirius – Qualcosa non va? – gli chiese con fare beffardo.
 - Sì… - ringhiò Sirius – Tu fissi un po’ troppo la mia ragazza.
Angy iniziò ad agitarsi – Non cominciare, Sirius! – lo ammonì.
Sirius non l’ascoltò e continuò a carbonizzare André con lo sguardo.
Il francese dal canto suo rimaneva tranquillo, sempre con quel sorrisetto che Sirius avrebbe tanto voluto cancellare dalla sua faccia con un bel pugno.
 - Bé, è una bella ragazza, ho tutte le ragioni di guardarla.
Sirius strinse convulsamente il bicchiere, iniziando ad incrinare il vetro.
 - Angy, ma chere, ora torno al mio tavolo prima che il tuo ragazzo possa rompere qualcosa. Non mi sembra molto allegro.
 - Qua l’unica cosa che posso rompere è la tua faccia! – disse Sirius alzandosi in piedi.
 - Sirius, ti prego! – gemette Angy afferrandolo per un braccio.
Sirius si liberò bruscamente dalla stretta e fece per dare un pugno ad André, ma fu prontamente bloccato da James, che si mise in mezzo.
 - Finiscila, Sirius! – esclamò, anche se poteva ben capire l’amico. Ma non avrebbe permesso a una cosa del genere e a un gruppo di francesi di rovinare la loro vacanza.
In quel mentre si avvicinò una cameriera – Ragazzi, datevi una calmata o sarò costretta a farsi uscire dal locale.
 - Certo, ci scusi – disse André tornando al suo tavolo.
Sirius si sedette nuovamente. Angy accanto a lui non disse una parola. Sentiva il cuore rimbombarle nel petto, e improvvisamente sentì caldo e freddo insieme. Le orecchie erano come ovattate, le voci erano lontanissime. Le venne un forte attacco di nausea.
 - Angy? – fece Lily scrollandola piano.
Angy non rispose, poi svenne, scivolando dalla sedia.
Sirius l’afferrò al volo, prima che potesse toccare terra – Angy!! – esclamò agitato.
CONTINUA.

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Ringrazio per aver commentato lo scorso capitolo:
Germana
Vampirellafra
Lovegio92 (grazie per la correzione! Avevo il dubbio che fosse "ma" invece di "mon"!)
Kisha Dattebayo
Akira_chan
redRon
piccola_puffola

CAPITOLO XXII
Angy aprì gli occhi. Si sentiva stordita e le faceva male la testa.
Si guardò attorno e vide Sirius seduto accanto a lei.
 - Ehi! – fece lui prendendole la mano – Come ti senti?!
 - Mmmh… rimbambita – ammise lei – Dove sono?
 - Nell’infermeria dell’albergo. Hai avuto un calo di pressione, nulla di preoccupante, ma… mi hai fatto venire un colpo – fece Sirius abbassando la voce e lo sguardo.
Angy sorrise teneramente – Mi dispiace…
 - Vado a chiamare Lily! Credo che vorrà assalirti! Era preoccupata! – Sirius si alzò dopo averle dato un bacio.
Lasciò l’infermeria e poco dopo ne entrò Lily che corse dall’amica.
 - Oh Angy! Stai bene?! – chiese.
 - Si… va un po’ meglio… - disse Angy – Mi sento solo un po’ stanca.
 - Forse è il viaggio e il freddo… magari hai l’influenza… - disse Lily.
Angy si morse il labbro inferiore – Lily… Lily ho paura che non sia un’influenza…
 - Che vorresti dire? – fece Lily corrucciando la fronte.
 - Ho un ritardo… - disse Angy con labbra tremanti – Di una settimana…
Lily rimase in silenzio… attonita. Non sapeva che dire. I suoi neuroni erano momentaneamente andati a farsi benedire. In poche parole la sua migliore amica le stava dicendo che probabilmente era incinta.
 - Non so che fare, Lily…
Fu quella frase, appena sussurrata da Angy a ridestare Lily. La ragazza la guardò decisa e le prese una mano.
 - Angy, hai me, chiaro? E hai Sirius e Charlie e Izzie. Non devi avere paura!
 - E se Sirius mi lascia? Se non ne vuole sapere?! – gli occhi di Angy si riempirono di lacrime alla sola idea.
 - Non voglio sentirti dire certe cavolate! Tu sottovaluti troppo Sirius! Lui ci tiene davvero a te! – disse Lily severa.
Angy abbassò lo sguardo.
 - Comunque… non puoi essere certa che si tratti di una gravidanza. – aggiunse Lily. – Dovremmo andare in quella farmacia giù al paese, vendono dei test di gravidanza… sai cosa sono?
Non poteva essere sicura che Angy lo sapesse dato che veniva da una famiglia completamente magica, ma l’amica annuì lentamente.
Forse era l’unica cosa da fare.
 - Ci andremo domani. Diremo ai ragazzi che vogliamo fare un giretto al paese per vedere com’é.
 - D’accordo… Grazie, Lily…

La mattina dopo i quattro si organizzarono per scendere giù al paesino, dove si sarebbero anche fermati a pranzo.
Con una scusa le ragazze riuscirono a convincere Sirius e James ad aspettarle al ristorante mentre loro correvano alla farmacia prima della chiusura. Lily disse che doveva comprare delle pasticche per il mal di gola che le era venuto quella mattina.
Cosa assolutamente non vera. Stava benissimo.
Mentre camminavano lungo una piccola stradina verso la farmacia Angy sospirò.
 - Mi vergogno – ammise, arrossendo.
Lily ne fu leggermente stupita. Angy non si vergognava mai di nulla, non le importava nulla di ciò che pensava la gente, ma forse era una situazione difficile per lei.
 - Lo chiederò io, Angy, non preoccuparti – disse.
Angy la guardò riconoscente, ma comunque vergognosa.
Le due entrarono nella farmacia.
Nel frattempo, stanchi di aspettarle, Sirius e James decisero di raggiungerle per poi tornare tutti insieme al ristorante.
Erano quasi arrivati alla farmacia quando videro uscire le due ragazze da essa, fecero per chiamarle, ma Lily tirò fuori dalla busta che teneva in mano una strana scatola.
 - Non sembrano pasticche per la gola… - fece Sirius corrucciato.
James sussultò e lo afferrò trascinandolo dietro un muro.
 - Oh cazzo! – gemette.
 - Ma che ti prende?! – fece Sirius.
 - Lily ha comprato un test di gravidanza! Uno di quei cosi Babbani che usano le donne per sapere se sono incinte o no! Cazzo… l’ho messa incinta, Sirius!


 - James… rilassati - disse Sirius mentre entravano nella hall dell’albergo, tornando dal pranzo – E’ successo solo due giorni fa, non può già sapere di essere incinta!
 - Ma… ma allora… perché ha comprato quel test?! - fece James con voce strozzata. Era nel panico più totale. Com’era potuto accadere? Era stato attento, per la miseria!
 - Forse è solo molto apprensiva - rispose Sirius. Poi ci pensò, gli diede una pacca sulla spalla e disse sghignazzando – Comunque, se così fosse, mi dispiace per te!
 - Finiscila, non mi prendere per il culo! - sbraitò James.
 - Senti, io dico che hai bisogno di una partita ai videogiochi per calmarti - e così dicendo Sirius afferrò l’amico e lo trascinò via.

Angy e Lily entrarono nella stanza di quest’ultima. Si chiusero in bagno e tirarono fuori la stecchetta dalla scatola.
 - Come funziona? - chiese Angy.
Lily lesse il foglio illustrativo – Devi metterlo nella pipì - rispose infine.
 - Che? - strillò Angy.
Lily ebbe un accesso di risate. Finì lunga distesa sul pavimento del bagno.
 - Smettila, Lily! Non c’è niente da ridere! - esclamò Angy. Ma l’idea della pipì la fece sorridere.
 - D’accordo, scusami… - disse Lily. Continuò a leggere il foglio illustrativo – Dopo bisogna aspettare un paio di minuti. Se questo riquadro… lo vedi?… diventa rosso, è negativo, quindi non sei incinta, se diventa blu… be’, è positivo!
 - Ok… posso farcela, non è così difficile… - disse Angy.
 - Esco, quando hai fatto dimmelo… - fece Lily.
 - Un momento… ma a me non scappa la pipì!

Angy e Lily fissarono la stecca con apprensione. Ancora, inesorabilmente bianca…Angy aveva cominciato a mangiarsi le unghie, cosa che non faceva mai, perché ci teneva a tenerle lunghe e curate. Ma ora era nervosa.
 - Ma quanto ci mette! - sbottò.
 - Calma… è passato solo un minuto - disse Lily.
Angy posò la stecca sul lavandino e si sedette sul bordo del bidè. Improvvisamente la stecca scivolò nel lavandino e finì dritta nel tubo. Lily e Angy sbiancarono. Poi si lanciarono tutt’e due sul lavandino.
 - Oh merda! È finita in fondo! - gridò Angy – No! Maledizione! - provò a mettere la mano nel tubo ma riuscì solo a spingere la stecca ancora più giù.
 - No! No! Ti prego! Torna su! - gemette Angy. – Lily, provaci tu, hai la mano più piccola della mia!
Lily mise la mano nel tubo, poi il suo viso si illuminò – Presa! - esclamò.
 - Perfetto! Tirala fuori!
 - Emh… sono rimasta incastrata…
 - Che cosa? Come sei rimasta incastrata! No, Lily, non me li fare questi scherzi!
 - Non sto scherzando! Aiutami, forza! - esclamò Lily.
Angy afferrò il suo polso con entrambe le mani e iniziò a tirare. Tira, tira, tira… e la mano non usciva.
 - E ora come facciamo?! – urlò Angy.
 - Prova col sapone! Forza! – fece Lily.
Angy afferrò il sapone liquido e iniziò a versarlo sulla mano di Lily. Poi ricominciò a tirare.
Improvvisamente la mano di Lily venne fuori. Le due caddero all’indietro. Poi scoppiarono a ridere.
 - Oh, Lily! Ti sei fatta male? - chiese Angy.
 - No, ma questa me la paghi! - fece Lily e ricominciarono a ridere.
Poi di colpo divennero serie. Lily le porse il test – Coraggio - le disse.
Angy lo prese e guardò – Blu… - riuscì a dire con un filo di voce. Guardò Lily mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.
 - Mio padre mi ucciderà… e mi cacceranno da scuola…
 -Silente non ti caccerà mai da scuola e tuo padre capirà…
 - Cosa deve capire, Lily?! Che sua figlia si “dà da fare” e non sta nemmeno attenta?!
Lily l’abbracciò –Su, Angy non fare così…
 - Sirius mi lascerà! - disse Angy tra le lacrime – E io non voglio che mi lasci…
 - Sirius non ti lascerà… - disse Lily seria – Coraggio, vieni, hai bisogno di prendere un po’ d’aria e di una cioccolata calda! - gettò il test nel cestino e lei e Angy uscirono.

James uscì dalla sala giochi sentendosi leggermente meglio di quando vi era entrato. Lui e Sirius salirono alle loro camere e James entrò nella propria, cercando Lily.
 - Lily? - la chiamò, ma la stanza era vuota.
Allora aprì la porta del bagno per vedere se era lì, ma anche in bagno non c’era. All’improvviso l’occhio di James cadde sul cestino. Vi era la scatola del test vuota e accanto la stecca… usata.
 “Cavolo… già l’ha fatto…” pensò. Prese la stecca. Blu. Già, ma che cavolo significava? Poi trovò anche il foglio illustrativo e per poco non ebbe un infarto.
Corse da Sirius che stava uscendo dalla sua stanza, senza aver trovato Angy, e lo afferrò rispingendolo dentro.
 - E’ incinta! - esclamò James – Ho trovato il test! Era positivo!
 - Oh… cazzo… - disse Sirius.
 - Già! Ma perché non me lo ha detto? - James si mise le mani nei capelli e si lasciò cadere sul letto. Ma Sirius stava pensando che non era possibile che Lily sapesse già di essere incinta. Cioè… lo avevano fatto solo la sera prima! Che cosa strana… be’, comunque quei test non erano affidabili.
 - E io ora che cosa faccio? Non posso mica dirle che ho trovato il test nel secchio del bagno! Penserà che la stavo spiando! E… e… ehi! Tu potresti parlare con Angy!
 - Con Angy?
 - Ma sì! Sono migliori amiche e Angy è la tua ragazza. Se sa qualcosa te lo dirà sicuramente!
 - Va bene… si può fare… - acconsentì Sirius.

Angy si rigirò la tazza tra le mani. Era ancora piena di cioccolata. Non l’aveva bevuta per niente.
 - Angy. - fece Lily – Angy, non fare così…
 - Ma, Lily… sono incinta! Che dovrei fare? Saltare dalla gioia? Scusa, ma in questo momento non sono così felice, sto ancora pensando al modo per dirlo a Sirius senza ucciderlo!
 - Ragazze! Ciao!
Le due si girarono. Jean e Andrè– Come state? - chiese.
 - Bene - mentì Lily con un sorriso.
 - Possiamo sederci con voi? - chiese Andrè.
Lily guardò Angy che annuì distrattamente. I due si sedettero al loro tavolo. Iniziarono a chiacchierare e Andrè con le sue battute riuscì a far sorridere Angy. Quel ragazzo era molto divertente.
Poi si fece ora di cena e le due decisero di tornare all’albergo per cenare, ma prima salirono in camera a togliersi le tute che ancora indossavano.
 - Ci rivediamo qui fuori appena abbiamo finito - disse Lily prima di entrare.
Angy annuì e entrò nella propria camera.
 - Angy, sei tu?
Sirius uscì dal bagno, strofinando i capelli con un asciugamano. Era completamente nudo, a parte per un altro asciugamano attorno alla sua vita. Si avvicinò a Angy e l’abbracciò. Lei ricambiò l’abbraccio e lasciò che lui la baciasse.
Poi si tolse la tuta e indossò un paio di jeans e un maglioncino rosa.
 - Sai, Angy… - iniziò Sirius dal bagno, mentre si cercava di togliere quel poco di barba che aveva, davanti allo specchio del bagno – James ha trovato un test di gravidanza…
Angy inciampò nella gamba del letto e per poco non cadde a terra. Sbiancò. Era la fine!
 - Era positivo. È di Lily vero? Non credevo che si potesse scoprire così presto se si è incinte o no! - continuò Sirius.
 “Oddio… pensano che sia di Lily…”
 - Sirius…
 - A James è venuto un infarto - Sirius rise – Ma è normale, no?
 - Normale? - ripeté Angy.
 - Be’… diventare padre a diciassette anni… non è il massimo, sai? Personalmente non so che farei… tu? Ehi… mi stai ascoltando? - Sirius si voltò verso di lei – Perché piangi?
 - Sei uno stupido, Sirius! Tu e James siete due cretini! Non avete capito niente! Quel test non era di Lily! Era mio! - strillò Angy.
 - TUO?! - gridò Sirius tagliandosi con il rasoio – SEI INCINTA?
 - Sì, ed ora sono sicura che non te ne importa un cazzo e che mi lascerai!
Angy lasciò la stanza. Sirius fece per seguirla, ma si ricordò all’improvviso che era mezzo nudo. Imprecò e tornò in stanza. Si vestì velocemente e corse a cercare Angy, ma la ragazza era sparita. Sperò di trovarla da Lily così bussò alla stanza della ragazza. Lei aprì.
 - Lily! Angy è qui? - chiese Sirius.
 - No… - Lily lo scrutò, poi capì – Te lo ha detto?
 - Sì, ma… è successo un casino…  - gemette Sirius.
 - Che cosa le hai detto? - chiese Lily preoccupata.
 - Noi credevamo che il test fosse tuo…
 - Aspetta un momento… noi chi?
 - Io e James. Abbiamo visto che compravi il test e poi James lo ha trovato nel vostro bagno…
 - Siete due stupidi! - esclamò Lily, poi gridò – JAMES! VIENI IMMEDIATAMENTE QUI!!
 - Che succede? - chiese James raggiungendoli.
 - Sei un idiota! Quel test era di Angy! - sbottò Lily.
 - Angy? Come di Angy?
Lily tornò a fissare Sirius – Cosa le hai detto? - chiese di nuovo, seria.
 - Ecco… James mi aveva detto di scoprire qualcosa da Angy, così le ho detto che avevamo trovato il test nel cestino e che James era sconvolto e che anch’io lo sarei stato al posto suo… perché… perché diventare padri a diciassette anni non è proprio il massimo… ha iniziato a piangere ed è corsa via. L’ho cercata per tutto l’albergo, ma non l’ho trovata…
 - Sirius Black, sei un perfetto idiota! - sbottò Lily. Era fuori di se – Andiamo a cercarla, forza!
Sirius e James annuirono. Se non era nell’albergo, doveva essere per forza uscita. Con quel buio e quel freddo, e indossando solo quel maglioncino.

Angy si strinse nelle spalle e sbuffò. Il suo respiro si trasformò in nuvolette. Non riusciva a smettere di piangere. Ecco… tra lei e Sirius era finita ormai…
Raggiunse il retro dell’albergo e si appoggiò contro il muro. Sentiva freddo, ma non le importava. Non voleva tornare dentro. Non voleva vedere Sirius.
Cazzo… lui non lo voleva quel bambino…
Pianse ancora di più.
 - Angy?
Angy sussultò e smise di piangere. Sollevò lo sguardo. Per un attimo aveva creduto che fosse Sirius, ma era solo Andrè.
 - Cos’è successo? - chiese il ragazzo.
 - N-niente… - mormorò Angy asciugandosi le lacrime.
 - Hai litigato con il tuo ragazzo? - chiese Andrè appoggiandosi anche lui al muro, accanto a lei.
Angy annuì.
 - Dai, sarà solo uno stupido litigio
 - No… non è uno stupido litigio…
 - Ehi, ma tu stai gelando! - esclamò Andrè e le cinse le spalle con un braccio, stringendola a se.
Angy corrucciò la fronte. Ma che diavolo stava facendo?
Cercò di stare calma. Era un perfetto sconosciuto, di certo non ci avrebbe provato con lei…
Eppure si sentiva inquieta…
Stettero così, in silenzio. Poi d’improvviso Andrè provò a baciarla. Angy si scansò e lo guardò seria. Che gli era saltato in mente?
 - Dai, Angy… - fece lui afferrandola per un braccio.
 - Lasciami - disse Angy cercando di essere il più fredda possibile. Iniziava ad avere paura.
 - Non dirmi che anche tu non vuoi divertirti con me? - fece Andrè.
 - No… non voglio!
 - Non essere timida…
Andrè la spinse contro il muro e la bloccò – Lasciami! - ripeté Angy, ma non riuscì a liberarsi dalla sua stretta. Serrò gli occhi quando lui iniziò a baciarla sul collo e le mise una mano nel maglione.
Provò a respingerlo, ma non ci riuscì.
Poi all’improvviso sentì che la lasciava andare. Riaprì gli occhi.
Sirius aveva afferrato Andrè e lo aveva scostato violentemente, poi gli aveva dato un pugno, facendolo finire lungo disteso.
 - Quella è la mia ragazza, stronzo! - sbottò Sirius – E non osare più metterle le mani addosso!
Andrè si alzò e corse via. Sirius si voltò verso Angy che era rimasta immobile, con le lacrime che le rigavano le guance. Abbassò lo sguardo.
Sirius le si avvicinò e l’abbracciò. – Mi dispiace, Angy, mi dispiace tanto! - esclamò – Sei una pazza a pensare che io ti lasci!
Angy spalancò gli occhi sorpresa.
 - Io non ti lascio, capito?! - esclamò Sirius.
A quel punto Angy lo abbracciò a sua volta e scoppiò in lacrime. Rimasero abbracciati ancora qualche minuto.
 - Torniamo dentro, qui fuori si gela! - disse Sirius e le diede la propria giacca. Angy la indossò, e abbracciati tornarono in albergo.

 - Angy! - gridò Lily quando li vide entrare. Corse dall’amica e l’abbracciò. Angy ricambiò l’abbracciò.
 - Mi hai fatto preoccupare! - esclamò Lily e guardò l’amica per controllare che fosse ancora intera.
 - Scusami, Lily… - fece Angy.
Lily guardò Sirius e James. I due si scambiarono un’occhiata, mortificati.
 - Ci dispiace - disse James – Non volevamo creare tutto questo scompiglio. Il fatto è che… credevamo davvero che il test fosse tuo, Lily…
 - Non importa - disse Lily – L’importante è che si sia sistemato tutto…
Angy abbracciò Sirius e lui le carezzò dolcemente i capelli.
 - Andiamo a cena? Avrei fame… - disse Angy sorridendo. Tutti annuirono e si diressero al ristorante dell’albergo.
 - Senti, James… - disse Lily a bassa voce – Se quel test fosse stato davvero mio…
 - Prima mi sarei autopunito, poi mi sarei preso le mie responsabilità… stavo già pensando al modo migliore per… per chiederti di sposarmi…
Lily arrossì e anche James arrossì.
 - Ma penso che sia meglio aspettare ancora qualche anno, no? - disse Lily.
 - Già, forse è meglio
I due si sorrisero.

La mattina dopo Angy si svegliò con un buon profumo di cornetti caldi. Aprì gli occhi e vide Sirius avvicinarsi a lei con un vassoio.
 - Colazione a letto - disse il ragazzo con un sorriso.
Angy si mise seduta e lo baciò. Lui le mise il vassoio sulle gambe – Uau… che bello! - esclamò Angy. Aveva una fame!
 - Sirius… non è che potresti andarmi a prendere anche della marmellata di fragole? Mi piacerebbe metterla sulle fette biscottate - disse poi.
 - Certo! - disse Sirius.
 - Ah! Anche del burro! - gli gridò dietro Angy.
Sirius tornò con burro e marmellata e tutta contenta la ragazza li spalmò sulla fetta biscottata.
 - Vuoi qualcos’altro? - chiese Sirius.
 - Emh… sì… magari del succo d’arancia… - disse Angy facendo gli occhi dolci.
 - Perfetto! Torno subito
Angy ridacchiò e addentò la fetta. Quel nuovo Sirius un po’ servizievole era troppo divertente.
CONTINUA

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Grazie per i commenti a:
Akira-chan : Eh sì! Considerando che adoro i bambini prima o poi una cosa del genere doveva accadere!!

Germana : Già… quei francesini sono proprio una rottura!

Streghetta86 : hai posto la domanda giusta e… bé poi si vedrà!! Grazie per la tua recensione, fammi sapere se il seguito ti piace!

PrincessMarauders : furbetta Angy, eh? Io pure mi sarei fatta portare la colazione a letto!!
 
Vampirellafra : sììììì!! Abbasso Andrééééé!! KYAAAA (l'autrice si fomenta)

Lyrapotter : no no… la parte del test nel lavandino già c'era la prima volta che la pubblicai… invece é nuovo il pezzo finale del capitolo 21 e quello iniziale del capitolo 22!!

Lovegio92 : Figurati… i suggerimenti e le correzioni sono sempre ben accetti, altrimenti come ci si migliora?

Piccola_puffola : volevo troppo creare un equivoco del genere!!

redRon : Sirius con il grembiule bianco a pallini rossi?! AHAHAHAHAH! MAgari uno di quelli "interi" che hanno i merletti sulle spalline!!


CAPITOLO XXIII

 - Questa sera ci sarà una festa di capodanno al ristorante - disse Lily – Si terrà prima la cena al ristorante e poi si aspetterà la mezzanotte tutti insieme, bello, vero?
 - Vuoi andarci? - chiese James.
 - Sì! - esclamò Lily con un sorriso e abbracciandolo.
Anche Angy e Sirius accettarono di partecipare alla cena dell’albergo.

Quella sera Angy e Lily si prepararono insieme. Angy indossò il vestito che le aveva regalato Sirius per il suo compleanno. Si guardò allo specchio, mentre si truccavano, e sospirò.
 - Tra tre mesi me lo sogno questo vestito… sarò un dirigibile! - disse.
Le due scoppiarono a ridere e per poco non si accecarono con la matita per gli occhi. Quando finalmente furono pronte uscirono dalla stanza. James e Sirius le aspettavano fuori e rimasero a bocca aperta quando le videro.
Lily indossava un bellissimo vestito verde scuro che le arrivava alle ginocchia e le ballerine che le aveva regalato Angy. I suoi capelli rossi erano tirati in su e scendevano in dolci riccioli.
Angy indossava il vestito nero, aderente e i suoi capelli erano sciolti, con un semplice cerchietto con dei brillantini.
 - Sei uno schianto, piccola! - disse Sirius abbracciandola.
Angy sorrise – Anche tu - disse. Anche i due ragazzi erano vestiti molto eleganti.
James sorrise a Lily – Sei bellissima… - le disse, poi le porse il braccio.
Lily lo prese a braccetto. Scesero al ristorante e si sedettero ad un tavolo. Iniziarono a mangiare, chiacchierando e scherzando. Finita la cena si spostarono nella sala da ballo.
 - Balliamo? - chiese James a Lily che annuì, felice.
Anche Sirius avrebbe voluto chiedere a Angy di ballare, ma la ragazza si era accanita sul piccolo rinfresco.
L’abbracciò da dietro.
 - Tesoro… ma così diventi una mongolfiera! - le sussurrò in un orecchio.
 -Grazie per il complimento, Sirius… - disse lei, sbuffando.
 - E dai! Lo sai che scherzavo! - fece Sirius ridendo – Dai, molla questi salatini e vieni a ballare.
 - Aspetta! Guarda! Sangria!!! - esclamò Angy.
 - Ma sei matta?? - sbottò Sirius – Levati dalla testa di toccare anche un solo goccio di sangria o qualche altra bevanda che contenga alcool! - la prese per mano e la portò al centro della pista.
Angy lo abbracciò, ridendo – Sirius! Sei troppo apprensivo! - esclamò.
 - Mi preoccupo solo per il  mio erede!
Tra balli e abbuffate aspettarono tutti la mezzanotte. Poi qualcuno iniziò a gridare “dieci… nove… otto…” e tutti si unirono, in un grande coro. E mentre scoccava la mezzanotte e una miriade di coriandoli cadeva su di loro, Lily e James si baciarono.
 - Ti amo, Lily! - James dovette gridare per sovrastare le voci degli altri.
 - Anch’io ti amo! - e si baciarono nuovamente.
Angy abbracciò Sirius – Buon anno, Sirius!
 - Buon anno, anche a te, piccola! - disse lui e le porse una scatoletta blu. Angy la prese, sorpresa, poi l’aprì e spalancò la bocca. Un anello…
 - Mi vuoi sposare? - chiese Sirius.
Angy incrociò il suo guardo serio.
 - Non subito, naturalmente… magari una volta finita scuola… - aggiunse Sirius. – Allora?
 - Sì! - gridò Angy abbracciandolo – Sì! - ripeté e lo baciò piangendo per la milionesima volta in quei giorni, ma questa volta… di felicità!

La vacanza finì troppo in fretta per i quattro ragazzi che si stavano divertendo, ma arrivò il giorno di tornare a scuola.
Il giorno prima di prendere il treno ognuno tornò a casa propria a salutare i parenti. E ad Angy aspettava la dura prova di annunciare alla famiglia della sua gravidanza.
Ma andò meglio di quanto aveva previsto. Sulle prime suo padre e Joan rimasero allibiti, ma quando Angy disse che Sirius le aveva chiesto di sposarlo e mostrò loro l’anello, si tranquillizzarono un po’, ma rimasero lo stesso basiti. Eppure suo padre non si arrabbiò e disse che sarebbe andato a parlare con Silente il giorno dopo e che, soprattutto, voleva conoscere Sirius!
La mattina dopo erano tutti alla stazione. Lily cercò James con lo sguardo. Quando lo individuò corse da lui e lo abbracciò. Di nuovo insieme! Era passato solo un giorno, eppure erano sembrati molti di più!
 - Ciao, Lily - disse Sirius raggiungendoli – Hai visto Angy?
 - No… ma dovrebbe arrivare da un momento all’altro - disse Lily.
Sirius andò ad aspettare la ragazza vicino alla barriera. Finalmente arrivò. Angy gli sorrise e lo abbracciò.
 - Ora… non spaventarti, ma mio padre ti vuole conoscere… - disse la ragazza.
 - Non è venuto armato, vero? - chiese Sirius.
Angy rise – No, tranquillo.
Il signor Carpenter oltrepassò la barriera insieme alle gemelline e Seth. Era un uomo alto e di bell’aspetto, del tutto identico ad Angy. Stessi capelli scuri e occhi chiari.
Sirius gli porse la mano e dopo un attimo di esitazione il signor Carpenter la strinse.
 - E’ un piacere conoscerla signor Carpenter - disse Sirius.
 - E’ un piacere anche per me, Sirius - disse il signor Carpenter.
I due parlarono fino a che non fu ora di partire.
 - Verrò in mattinata a parlare con Silente, Angy - disse il signor Carpenter alla figlia.
 - D’accordo papà… - Angy lo abbracciò – Ti voglio bene.
 - Anch’io tesoro.

Il colloquio del signor Carpenter con Silente andò bene. Come aveva previsto Lily, Silente permise a Angy di rimanere a scuola e la vita scolastica riprese come sempre.
 - Di nuovo qui - disse Lily sistemando le sue valigie sotto il letto.
In quel momento la porta si spalancò ed entrarono Izzie e Charlie.
 - Ragazze!!! - gridarono abbracciandosi tutte.
 - Che bello rivedervi! - gridò Charlie.
 - Come mi siete mancate! - esclamò Izzie.
Si guardarono e cominciarono a parlare tutte insieme.
 - Dove siete state? - - Cosa avete ricevuto? - - Vi sono piaciuti i miei regali? -
A turno raccontarono tutte le loro vacanze e finirono di sistemare le loro cose.
 - Dai, scendiamo a cena, muoio di fame - disse Izzie.
 - Aspettate… c’è una cosa che devo dirvi… - fece Angy.
Izzie e Charlie la guardarono curiose.
 - Ecco… sono incinta e io e Sirius ci sposiamo finita la scuola…
 - Incinta? - esclamò Izzie.
 -Vi sposate? - fece Charlie.
Angy annuì e cercò di abbozzare un sorriso.
Izzie e Charlie erano palesemente sorprese, ma fecero presto a riprendersi.
 - Bé, Angy, sai che se avrai bisogno di qualsiasi cosa noi ci saremo – disse Izzie e Charlie annuì.
Angy sorrise – Grazie ragazze… - sussurrò.
Le due l’abbracciarono – Sarai bellissima col vestito da sposa – disse Charlie e tutte e quattro iniziarono a ridere.

Nel frattempo, nella stanza dei Malandrini, Sirius stava dando la stessa notizia a Remus e Peter.
 - Diventerò papà tra otto mesi… - annunciò, proprio mentre Remus stava richiudendo il cassettone. Il ragazzo si chiuse anche le dita con un sussulto. Poi si voltò verso Sirius.
 - Cosa?
 - Già… Angy è incinta! E ci sposiamo finita la scuola!
 - Non siete un po’ troppo giovani per sposarvi? - fece Peter ingenuamente.
 - Già, ma Angy è incinta - ripeté Sirius sperando che il concetto gli entrasse in testa.
 - Non ci posso credere! Tu padre! Non ti ci vedo proprio! - esclamò Remus. Sirius si aspettava la solita ramanzina di quando combinava qualche guaio, ma non arrivò.
 - Pensi di cavartela? - chiese poi Remus.
 - Sì… sto già pensando a dove prendere casa! - disse Sirius e dal suo tono si capì che non era vero che aveva pensato alla casa. Il solito scemo!

I quattro Malandrini scesero a cena. Individuarono le ragazze e si sedettero con loro.
 - Ah! Ho una fame! - esclamò Sirius guardando le pietanze con gli occhi che gli brillavano di gioia. James non aveva perso tempo a parlare e si era già riempito il piatto di pasticcio di patate.
Mangiarono come se fosse la prima volta dopo secoli. Le ragazze scossero la testa. Maschi! Finita la cena, ognuno tornò nella propria Sala Comune.
I Malandrini si ritirarono in disparte, pianificandone un’altra delle loro. Certe cose non sarebbero mai cambiate!
 - Io dico che Gazza impazzirà! - esclamò James scoppiando a ridere.
Anche gli altri risero. Sì, l’idea di riempire l’ufficio di Gazza di gufi era uno spasso. Quell’uomo li odiava! Avrebbero potuto prendere quelli della scuola.
Già si immaginavano gli escrementi delle bestie su tutti i mobili di Gazza. E lasciarono la Sala Comune di soppiatto, o meglio, ci provarono!
 - Dove andate? - chiese Lily sospettosa.
I quattro si bloccarono e si voltarono verso di lei con espressione innocente.
 - Da nessuna parte! - esclamò Sirius.
 - Solo a fare una passeggiata, torniamo presto - aggiunse James – Andiamo nelle cucine a prendere da mangiare… volete qualcosa?
 - Oh sì! Io vorrei quei pasticcini fantastici che abbiamo mangiato a cena, se sono rimasti! - esclamò Angy sollevando gli occhi dal libro di Trasfigurazione.
Sirius le sorrise – Ma certo tesoro! - le disse. – Andiamo - aggiunse rivolto agli altri. E uscirono tutti di corsa.
 - Quelli non me la raccontano giusta - disse Lily.
 - Per me l’importante è che mi portano i pasticcini! - disse Angy.

 - I pasticcini! - esclamò Sirius – Se già al primo mese mangia così tanto, tra tre mesi che farà? Diventerà una mongolfiera!
E gli altri risero nel vedere la faccia di Sirius. Raggiunsero la guferia e si guardarono attorno. I gufi, sulle varie travi, erano tutti assopiti.
James fece un fischio e tutti si svegliarono. Poi qualcuno planò dolcemente su di loro.
 - Quanti ne prendiamo? - chiese Peter.
 - Tre per uno bastano - disse James.
 - Ragazzi… Gazza saprà che siamo stati noi - disse Remus, sperando di far cambiare idea agli amici.
 - E dai, Remus! Non facciamo niente di male! - disse Sirius che aveva già preso tre gufi – Sarà uno spasso!
Lui e James sghignazzarono, poi tutti e quattro tornarono al castello, raggiunsero l’ufficio di Gazza e vi entrarono. Lasciarono i gufi liberi per la stanza, poi richiusero la porta.
Si appostarono dietro una colonna, in attesa, pronti a godersi lo spettacolo.
Passò un buon quarto d’ora prima che Gazza arrivasse. Quando lo videro si misero tutti all’erta. Gazza entrò tranquillo nel suo ufficio. Lunghi secondi di silenzio. Poi le grida di Gazza che inveiva contro i gufi e le bestie che stridevano indignate.
I quattro Malandrini scoppiarono a ridere e corsero via. Rientrarono in Sala Comune sempre ridendo e si beccarono un’occhiataccia da parte di Lily. La ragazza sapeva che avevano combinato qualcosa che non dovevano fare. Ma ovviamente non aveva prove. A parte…
 - E i pasticcini per Angy? - chiese sorridendo affabile.
I quattro si guardarono, poi James rispose prontamente – Sono finiti, cara! - e l’abbracciò, cercando di distrarla con un bacio.
 - Ma come finiti? - fece Angy imbronciata.
 - Scusa, tesoro - disse Sirius – Ehi, è tardi! Non è ora di andare a dormire?
 - Sì, sì, cambiate discorso - disse Izzie alzandosi dal divano. Ma Sirius in effetti aveva ragione… era tardi.
Le quattro amiche, stanche, salirono al loro dormitorio.
I Malandrini si scambiarono un’occhiata. Per un pelo! Si trascinarono anche loro in camera e si misero a letto. Spensero tutte le candele.
E solo una volta rimasti al buio Sirius ebbe modo di pensare. Si mise un braccio sotto la testa e guardò fuori dalla finestra. Accidenti… stavolta l’aveva combinata grossa.
No… non i gufi nell’ufficio di Gazza.
Angy!
Ma come diavolo aveva fatto? Era sempre stato attento… con tutte! Con lei invece… non ci capiva più niente! Lei era diversa.
Ed ora? Era pronto per una cosa del genere? Si sentiva ancora un po’ bambino a dir la verità. Era lui quello ad aver bisogno di un padre… e non sapeva se era in grado di esserlo a sua volta… ma non era uno stronzo come tutte dicevano e non avrebbe lasciato Angy alla prima difficoltà. Quanto avrebbe voluto gridare alla scuola intera che lui si stava prendendo una responsabilità così grande! Ma Angy lo avrebbe ucciso di sicuro… anche se, almeno tre mesi e poi non avrebbe potuto più nasconderlo a nessuno.

Lily sospirò e si rigirò su un fianco. Non riusciva a dormire. Ormai era così abituata ad avere James con se nel letto! Senza di lui… non dormiva! Si mise seduta e si alzò. Uscì silenziosamente dalla stanza e raggiunse quella dei ragazzi.
Piano vi entrò e quatta si infilò nel letto di James. Lo abbracciò, inspirò il suo profumo, e si sentì finalmente bene.
 - Ma cosa… - biascicò lui. Poi la vide – Lily? - fece sorpreso.
 - Non riuscivo a dormire… - sussurrò lei. I suoi grandi occhi verdi brillavano alla luce della quasi completa luna. Il suo viso era dolce e innocente. Sorrise. James non poté resistere e l’attirò a se in un abbraccio. La baciò… piano… a fior di labbra… poi cercò un bacio un po’ più serio, ma si accorse all’improvviso che la ragazza si era addormentata. Il suo volto era così beato. Oddio com’era bella… bella e sua! Soltanto sua! E l’amava così tanto! E finalmente poteva baciarla… abbracciarla e… fare l’amore con lei!
Le carezzò una guancia e la baciò sulla fronte.
 - Buonanotte, amore mio… - le sussurrò in un orecchio prima di addormentarsi a sua volta…

La mattina dopo gli studenti di Hogwarts si svegliarono nel bianco. Infatti aveva nevicato tutta la notte.
 - Che bello!- gridò Charlie correndo alla finestra – Neve! Neve! Adoro la neve!
Izzie la raggiunse – Già… che bello… ma stasera c’è la luna piena - aggiunse con disapprovazione – Vorrei tanto essere anch’io un Animagus… per stare vicino a Remus…
Charlie le sorrise, comprensiva – Lui lo sa che gli sei vicina comunque - disse. Poi si guardò attorno. Angy dormiva della grossa, ma il letto di Lily era vuoto.
 - Dov’è finita la nostra Lily??- fece Charlie.
 - Mah! Sarà già scesa! - disse Izzie andando a svegliare Angy. La scosse gentilmente.
 - No… no… un altro po’ - borbottò lei.
 - Dai, Angy, che facciamo tardi… - disse Izzie.
 - Lasciami… dai…
 - Non pensi alla colazione? Cornetti caldi? Marmellata… frittelle…
 - Colazione!? - Angy spalancò gli occhi e si mise seduta. – D’accordo… andiamo!

Lily mugugnò nel sonno e corrucciò un po’ la fronte. Era ormai un quarto d’ora che James si era svegliato e non faceva altro che guardarla. Osservava il suo bel volto e vi si perdeva e l’amava. L’amava da impazzire e non poteva più stare senza di lei! ah, Lily… Lily… che ha fatto breccia nel cuore del cercatore fin dal primo anno. Bella, intelligente, dolce… spigliata e allegra.
Le carezzò i capelli e la baciò piano sulle labbra per svegliarla. C’è niente di meglio di un bacio come buongiorno?
Poi però senti un gemito e sollevò la testa. Era Remus.
Si alzò e lo raggiunse – Remus? - fece preoccupato.
Remus non rispose, raggomitolato su se stesso. Sembrava non stesse affatto bene. Era bianco da far paura.
James svegliò Sirius.
 - Sir! Remus sta male!- esclamò James.
 - Cosa? - fece Sirius ancora rimbambito dal sonno – Sta male? Che diavolo ha? - si alzò e corse dall’amico – Rem, ehi, Rem - fece scuotendolo – Coraggio, alzati, andiamo da Madama Chips
 - No… ora passa… dai… - si oppose Remus.
 - Rem, niente obiezioni… andiamo - disse James sollevandolo di peso.
Lui e Sirius trascinarono l’amico in infermeria.
 
Erano piuttosto preoccupati, anche se c’era la luna piena e Remus non stava bene sempre in quel periodo, non era mai stato così male da finire in infermeria di mattina presto.
Ma Madama Chips disse loro di stare tranquilli. Che era normale, perché quel giorno c’erano strane ingiunzioni astrali, ma che il mese dopo sarebbe stato benissimo. Poi li cacciò via poco garbatamente dicendo che Remus aveva bisogno di riposo.
Sirius e James raggiunsero la Sala Grande.
Lily andò incontro a James – Ma dov’eri finito? Mi sono svegliata e non c’eri più!
 - Scusami, ma io e Sirius abbiamo dovuto portare Remus in infermeria.
 - Di già? Sta male? - fece Lily preoccupata.
 - Se la caverà - disse Sirius.
Poi si scambiò un’occhiata con James. Il problema sarebbe stato quella sera. Greyback era ancora nei dintorni?
CONTINUA

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Ringrazio per aver commentato il precedente capitolo:

Princess Marauders: già, chissà quali devastazioni porterebbe un piccolo Sirius XD!!

Germana: se ero incinta io manco mi azzardavo a dirlo ai miei! Fuggivo in un altro paese come minimo XD

Lyrapotter: anche quella parte c’era già!! Meglio che non le ricordi così ogni cosa è una sorpresa XD

Vampirellafra: dichiaro ufficialmente aperta la campagna “prendi ad accettate André” saremo felici di accogliere chiunque voglia iscriversi! Non preoccuparti per il commento logorroico, a me piacciono tanto!

Gattina_: Benvenuta!! Grazie per il tuo commento! Mi ha fatto davvero piacere!

Piccola_puffola: allora apro una campagna anche contro Greyback XD. Comunque mi avvalgo della facoltà di non rispondere alla tua domanda! Ihihih…

Grazie ancora a tutte voi… ma gli altri che fine hanno fatto O.o?! Inizio a perdere colpi? Devo preoccuparmi?!

CAPITOLO XXIV
Remus si girò e rigirò nel letto. Riposo? Non riusciva a chiudere occhio! Nemmeno con la pozione che gli aveva dato Madama Chips. I pensieri continuavano a tormentarlo.
Sapeva che anche quella sera i suoi amici avrebbero insistito per andare con lui nella Foresta Proibita e sapeva anche che Greyback sarebbe stato lì, pronto ad ucciderli, così come aveva tentato di uccidere Sirius.
E lui non poteva permetterlo… non poteva sopportare che accadesse una cosa del genere per colpa sua. Doveva impedirlo, in ogni modo. Anche nel più estremo… dire addio ad Hogwarts e unirsi a Greyback e gli altri lupi mannari. Una cosa che gli faceva ribrezzo, ma l’unico modo per salvare le persone a cui voleva bene.
Si alzò dal letto, ignorando il dolore bruciante che gli invadeva il corpo. Madama Chips non era nei paraggi…
Perfetto. Lasciò l’infermeria di soppiatto.
Erano tutti a colazione… prima di andarsene avrebbe voluto salutare un’ultima volta Izzie… solo una volta…
 - Remus!
Sobbalzò e si voltò di scatto, con l’ansia di chi è stato scoperto. Ed ecco la ragazza dei suoi desideri che gli andava incontro, bella come non mai.
 - Izzie! - disse cercando di fare il vago.
 - Che ci fai fuori dall’infermeria? - chiese Izzie.
 - Stavo andando a prendere un po’ d’aria… in giardino… - mentì spudoratamente Remus.
Izzie guardò fuori dalla finestra – Rischi di prenderti un bel raffreddore, sai? - disse – Vuoi che ti accompagno?
 - No… vorrei stare un po’ da solo…
Izzie annuì, cercando di apparire comprensiva, ma le rodeva essere esclusa così da Remus. Soprattutto in quel periodo. Voleva stargli il più vicino possibile. Prima di raggiungere la Sala Grande gli diede un bacio.
Un bacio leggero, di sfuggita. Uno di quelli che si danno ad una persona che tanto sai che rivedrai presto, anzi prestissimo.
Fece per andarsene, ma Remus la bloccò. Le prese il volto tra le mani e la baciò… diretto, con passione… a lungo.
 - Uau… - fece Izzie quando si staccarono – Che bacio… - sorrise. Ora si sentiva decisamente meglio. Non ce l’aveva più con Remus. Le era bastato un tale bacio.
Le mancava il fiato! Sempre sorridendo raggiunse la Sala Grande, sentendosi così leggera che avrebbe potuto volare.
Remus la guardò allontanarsi, addolorato. Non l’avrebbe più rivista.
Poi uscì da Hogwarts e si diresse verso la Foresta Proibita.

Madama Chips entrò nella Sala Grande come una furia e puntò un dito contro i tre Malandrini.
 - Dove lo avete nascosto? - fece adirata.
 - Ma chi? - chiese Sirius confuso.
 - Ah, signor Black! Fai il finto tonto! Sto parlando del signor Lupin!
 - E’ in infermeria - rispose James.
 - No che non c’è! è sparito! E voi c’entrate sicuramente qualcosa!
 - Un momento… - si intromise Izzie – Ho visto Remus poco fa… ha detto che usciva fuori a prendere un po’ d’aria…
Bastarono pochi secondi perché James e Sirius decodificassero quelle parole. E capirono…
Si alzarono di scatto – Andiamo, Peter! - esclamò James.
Peter li seguì perplesso.
 - Aspettate! Un momento! - esclamò Izzie – Che diavolo succede?
 - Niente, Izzie, andiamo a recuperare Remus, abbiamo paura che si ammali! Aspetta qui, d’accordo? - disse James. E si accorse che Lily lo guardava seria. Lei non l’aveva bevuta. Afferrò una mano di James.
 - Devi tornare da me… vivo, chiaro? - disse cercando di frenare le lacrime.
 - Ma certo che torno, amore… - disse lui carezzandole il volto e baciandola.
Angy invece si avvinghiò a Sirius – Io non ti lascio andare! - disse a denti stretti – Stavi per morire l’ultima volta…
 - Angy… lasciami andare… - disse Sirius piano – Così attiri solo l’attenzione di Izzie… non deve capire…
 - Sirius… ti prego… - insisté Angy.
 - Angy, tornerò sano e salvo, te lo giuro… dobbiamo sposarci, no?
Angy annuì e titubante lo lasciò. Sirius la baciò, poi lui James e Peter corsero via.

Si lanciarono nella foresta e cercarono Remus ovunque, stregarono le loro bacchette affinché li guidassero. E cercarono… cercarono… con la paura che fosse troppo tardi.
E lo scorsero. Con lui c’era Greyback. Quel fottuto bastardo stava ghignando.
 - Remus! - gridarono i tre raggiungendoli.
 - Remus non lo fare! - fece James.
 - Sei un coglione! - aggiunse Sirius.
Greyback rise – Troppo tardi - disse trionfante mostrando loro il braccio di Remus. Una specie di tatuaggio raffigurante un lupo. – Ormai ha stretto un patto…
Remus li guardò colpevole. I tre avevano gli occhi sbarrati.
 - Ma che cazzo hai fatto?! - gridò Sirius – Dannato deficiente! Che cazzo hai fatto?!
 - Sirius… - provò a dire Remus, ma Sirius era fuori di se.
 - Non me ne frega se hai stretto un patto con questo bastardo! Ora torni ad Hogwarts con noi!
Greyback scosse la testa e schioccò le dita. Dal nulla apparvero delle catene che legarono i polsi di Remus.
 - E’ mio ora - disse Greyback – Non può andare da nessuna parte senza il mio permesso…
 - Remus, sono disposto a strapparti il braccio se è necessario! - fece Sirius – James… di’ qualcosa anche tu!
James non riusciva a spiccicare parola. Disse semplicemente – Perché lo hai fatto?
 - Per voi… in cambio non vi farà del male… - rispose Remus.
 - Se Remus dovesse rompere il patto, sarete i primi che morderò questa notte… - disse Greyback.
 - Be’… a-allora fa-fallo pure! - balbettò Peter cercando di apparire calmo, ma aveva una paura fottuta – Perché Remus è no-nostro… a-amico… e torna con noi al castello!
Basta! Stavano esagerando! Davvero esagerando! Se continuavano così Greyback non avrebbe esitato ad ucciderli tutti! Patto o non patto!
Remus si voltò per non guardare gli amici – Andiamocene - disse a Greyback, che ghignò, vittorioso.
All’improvviso un grido risuonò tra gli alberi – NO!
Una figura snella e alta si lanciò su Greyback gettandolo a terra, nella neve fredda.
Izzie puntò furiosa la bacchetta alla gola di Greyback.
 - Fottiti, bastardo! Non avrai mai Remus! È mio! Chiaro?
Greyback scoppiò in una risata roca – Cielo che paura! - fece poi sarcastico.
 - Izzie… che diavolo fai? Vattene! - esclamò Remus.
 - No! - Izzie si voltò e lo guardò indignata – E così volevi andartene! Eh? Senza dirmi niente!- sbottò –Per cosa poi? Per salvare noi!? Sei uno stupido!
 - Già, ci sappiamo difendere benissimo da soli, Rem! - fece Sirius.
 - Non puoi andare con lui! - disse James.
 - E se non vuoi che veniamo con te nella Foresta durante la luna piena, non lo faremo - disse Peter.
Greyback rise di nuovo – Ma è tutto inutile… non lo avete ancora capito? Ha stretto un patto con me! E se lo rompe sa bene cosa accadrà.
 - Remus, ce la caveremo - disse James.
 - Affronteremo questa cosa… insieme… - aggiunse Sirius e tese una mano verso Remus affinché la prendesse. Remus esitò.
 - Non lo fare o te ne pentirai! - disse Greyback minaccioso.
 - Remus… andiamo… prendi la mia mano - disse Sirius.
 - Remus! - esclamò Izzie implorante.
 - Ma io… non posso… - gemette Remus.
 - Si che puoi! - disse James. – Devi farcela!
E Greyback dall’altra parte continuava a minacciarlo. E lui era così confuso. Non sapeva che fare… quella sua mania di mettere gli altri avanti alla propria esistenza, di sacrificarsi per il loro bene…
Come poteva metterli in pericolo? Come poteva essere così egoista? Incrociò lo sguardo fermo di Sirius… quello serio di James… quello spaventato di Peter e infine quello implorante di Izzie, che ancora teneva la bacchetta puntata contro Greyback.
Sentiva il proprio cuore martellargli nel petto. L’indecisione. Aveva una paura fottuta…
No… non poteva rimanere… era una follia. Presto lo avrebbero capito anche gli altri e lo avrebbero lasciato stare. Eppure la mano di Sirius era ancora tesa verso di lui.
 - Non ti lasciamo, Remus - disse calmo quest’ultimo.
Remus esitò. Sollevò appena la mano…
 - No, Remus! - ringhiò Greyback.
La mano di Remus si fermò a mezz’aria. Cosa doveva fare?
 - Non sei solo, Remus. Ci siamo anche noi in questa storia. Dobbiamo affrontarla tutti insieme. Non puoi farlo da solo - disse James.
E Remus si decise a stringere la mano di Sirius. Le catene sparirono e anche il tatuaggio.
Con un grido di rabbia Greyback spinse via Izzie e si lanciò su Remus. Lo gettò a terra e lo morse ad una spalla con i lunghi canini affilati.
Remus strinse i denti e gridò.
 - Stupeficium! - gridò Izzie. L’incantesimo colpì Greyback alla schiena, scagliandolo contro un albero. L’uomo si rialzò quasi subito, pronto ad attaccarla, ma anche Sirius, James e Peter tirarono fuori le loro bacchette.
Uno schiantesimo non gli aveva fatto niente, ma quattro di certo gli avrebbero fatto molto male.
 - Non ti conviene metterti contro di noi - disse James – Vattene… lascia stare Remus… chiaro?
 - Dannati mocciosi! - ringhiò Greyback – Me la pagherete! - e corse via, tra gli alberi, davvero troppo veloce perché loro riuscissero a scorgerlo.
Izzie corse da Remus e lo aiutò ad alzarsi – Sto bene… sto bene… - disse lui – In fondo sono già un lupo mannaro… - cercò di scherzare, ma sembrava scosso.
Izzie scoppiò in lacrime e lo abbracciò – Sei un cretino! Ma come ti è saltato in mente di fare una cosa del genere?! - esclamò.
Remus esitò, poi ricambiò l’abbraccio – Mi dispiace… - disse piano.
 - E fai bene a dispiacerti! - fece Sirius – Dovrei prenderti a calci per una cosa del genere!
Remus sorrise appena.
 - Torniamo dentro, forza! - disse James.
Si diressero verso il castello da cui uscirono un’agitatissima Madama Chips, la professoressa McGranitt e Silente.
 - Fantastico… - fece Remus.
 - Signor Lupin, ma che cosa le è saltato in mente? - esclamò Madama Chips fuori di se.
 - Mi dispiace… io… - provò a giustificarsi Remus.
 - Torni immediatamente in infermeria! - lo interruppe la donna.
 -Prima vorrei che il signor Lupin venisse nel mio ufficio - disse Silente.
Remus lanciò un’occhiata ai suoi amici come a dire “ci vediamo dopo” e seguì Silente.
Salirono nell’ufficio del professore.
 - Siediti - disse Silente indicando la poltrona. Remus si sedette.
 -  Non ti ho fatto domande dopo la sera in cui il signor Black è stato portato al San Mungo. Ho voluto aspettare che fossi tu a venire da me. Ma non lo hai fatto. Dunque te lo chiedo. C’è qualcosa di cui mi devi parlare?
 - No, professore - disse Remus serio e con voce ferma.
Silente annuì – D’accordo puoi andare - disse.
Remus si alzò. Capiva dallo sguardo di Silente che il professore non l’aveva bevuta. Lo salutò e lasciò l’ufficio per andare dritto in infermeria.
Quella sera decise di andare alla Stamberga Strillante e di tenersi lontano dalla Foresta.

 - James… smettila… e dai… se ci vedono? - sussurrò Lily.
Ma James non mollava. Continuava a tenerla abbracciata e a baciarla sul collo. L’arazzo dietro il quale si erano nascosti ondeggiò al loro movimento.
 - James - disse ancora Lily.
 - Non mi importa… voglio un bacio qui! Ora! - disse James e le catturò le labbra in un bacio tutt’altro che casto.
In quel momento qualcuno spostò l’arazzo.
 - Ma cosa…
I due si separarono e per poco non ebbero un infarto. La professoressa McGranitt li fissava con le mani sui fianchi e le labbra strette in un espressione di disappunto.
Lily divenne porpora.
 - Signorina Evans, mi meraviglio di te! Sei il Prefetto! A quest’ora dovresti essere in giro a fare la ronda! E tu Potter dovresti essere nella tua stanza! - esclamò la McGranitt.
 - Ci dispiace molto professoressa! - disse Lily imbarazzatissima. Mollò una gomitata a James – Torna immediatamente in Sala Comune - gli disse.
James ghignò – Ci vediamo là! Ti aspetto! - sussurrò e se ne andò, prima che la McGranitt pensasse di dargli una punizione.
Si lasciò cadere su una poltrona, davanti al camino acceso. Era piacevole quel calore… sbadigliò. Voleva aspettare Lily sveglio… ma… -sbadigliò di nuovo-… aveva un sonno!
Si risvegliò, scosso gentilmente da qualcuno. Aprì gli occhi e il suo sguardo si incrociò con uno verde smeraldo.
 - Mi aspettavi, eh? - fece Lily sarcastica in piedi davanti a lui.
James sorrise e le abbracciò la vita, poggiando la testa contro il suo addome – Scusami - disse guardandola poi negli occhi. Le carezzò la schiena e l’attirò a se, rubandole un bacio.
 - James… - provò a richiamarlo Lily, ma lui la tirò così forte che si ritrovò a cavalcioni su di lui.
 - James Potter! Che intenzioni hai? - esclamò Lily.
 - Fare l’amore con te - fu la semplice risposta sussurrata nel suo orecchio.
Lily sentì i brividi correrle lungo la schiena. Cercò di controllarsi.
 - James, sei un maniaco! - scherzò. Cercò di rialzarsi, ma James la teneva stretta.
 - Va bene, allora coccoliamoci un po’ - disse con aria da cucciolo indifeso.
A quello sguardo non poteva resistere. Lily sorrise e lo baciò dolcemente. James iniziò a baciarla sul collo.
E un rumore li riscosse. Sirius era appena entrato nella Sala Comune.
 - Oh! Continuate pure! - esclamò dirigendosi verso le scale.
James sospirò. Lily gli diede un bacio e una pacca sulla spalla – Buonanotte, James - disse salendo in camera sua.
James raggiunse la propria.
 - Sentite - disse richiudendo la porta alle proprie spalle – Una sera di queste non è che potreste lasciarmi la stanza libera per un paio d’ore?
Sirius ghignò – Certo che ti lasciamo la stanza libera! - disse.
 - D’accordo, ma voglio andare a letto presto! - rispose Remus.
Peter annuì semplicemente. Si misero tutti a letto e si augurarono la buonanotte, poi soffiarono sulle loro candele e si ritrovarono completamente al buio.

Ogni mattina era sempre la stessa storia.
Una corsa verso il bagno per rimettere la colazione. Ormai era così da giorni e doveva accettarlo. Sarebbe stato così per almeno i primi tre mesi e si consolava pensando che era entrata nel secondo.
Ogni mattina trovava Sirius ad aspettarla paziente con la sua borsa, oltre che la propria. Lui le cingeva le spalle e insieme si dirigevano a lezione.
Era molto comprensivo da questo punto di vista, ma lui non capiva quando lei aveva gli sbalzi d’umore, quando piangeva senza motivo, quando non voleva fare l’amore.
Insomma era un’incomprensione continua.
 - Non puoi capire come si sente una donna incinta! – fece Angy un giorno dopo aver discusso e sciogliendosi in lacrime sotto lo sguardo frustrato di Sirius.
 - Devi sempre piangere per ogni cosa! – la rimproverò.
 - Tu non capisci! – disse Angy tirando su col naso. Si voltò e si diresse a grandi passi su per le scale per chiudersi in camera propria.
Lily lanciò un’occhiata prima a Sirius, poi alle scale e sospirò –Sirius, potresti essere un po’ più comprensivo – gli disse prima di correre su a raggiungere Angy.
Sirius guardò gli altri stizzito – E certo… è sempre colpa mia, no?! – sbottò.
Poi si sentì in colpa e passò tutto il pomeriggio su una poltrona in Sala comune con i rimorsi.
Angy scese solo verso sera, con Lily.
Non lo degnò nemmeno di uno sguardo e fece per andare a cena.
 - Angy, aspetta! – fece Sirius raggiungendola.
Lily li superò e andò da James, per lasciarli soli.
Angy incrociò le braccia.
 - Mi dispiace tanto, scusami, piccola – disse Sirius.
Angy abbassò le braccia – Non fa niente… scusami tu se ho questi continui sbalzi d’umore, ma non riesco a controllarli…
 - Non preoccuparti, sono stato poco comprensivo.
Sirius l’abbracciò e lei ricambiò l’abbraccio. Poi andarono a cena insieme dove gli altri già li aspettavano.
Angy mangiò tutto di gusto, per quanto le sue nausee glielo permettevano, ma quella sera stava molto meglio.
Dopo aver cenato, passato la serata tutti insieme in modo piacevole, si diedero la buonanotte e ognuno andò nelle proprie stanze.
Erano circa le tre quando Angy si svegliò e scoprì di avere una voglia terribile di… cocomero!
Si mise seduta – Oh no… - gemette.
E ora dove lo trovava il cocomero in pieno inverno?!
Forse poteva scendere nelle cucine a vedere se era fortunata… il problema era che né lei, né le altre si erano mai fatte dire la parola segreta per accedervi.
Scese dal letto e decise di fare l’unica cosa possibile. Andare da Sirius.
Entrò in punta di piedi nella stanza dei Malandrini e si avvicinò al letto del ragazzo.
 - Sirius? – fece sottovoce scuotendolo appena.
Lui mugugnò nel sonno.
 - Sirius?! – ripeté lei un po’ più forte.
 - Che c’è, Angy? – fece Sirius svegliandosi e guardandola un po’ preoccupato – Stai male?
 - No… io… ecco… oddio Sirius ho una voglia di cocomero tremenda!
 - Cosa?! – fece Sirius mettendosi seduto.
Angy si morse il labbro inferiore e annuì – Come faccio?! Pensi che nelle cucine lo trovo?!
 - Angy, tesoro, ma stai scherzando?
Lei scosse la testa – No, mi dispiace. Ne ho davvero tanta voglia…
 - Ok, Angy, ora andiamo a dare un’occhiata nelle cucine – sospirò lui paziente.
Si alzò dal letto e la prese per mano.
In cucina qualche elfo era sveglio e furono ben lieti di accoglierli.
 - Desiderate qualcosa?! – squittì una piccola elfa.
 - Emh… so che non è stagione… ma non avreste del cocomero? Ne ho una voglia tremenda… - fece Angy.
 - Cocomero?! Abbiamo cocomero, signorina. E anche gelato al cocomero, tisana al cocomero, caramelle al cocomero – fece l’elfa con un sorriso.
 - Tisana al cocomero?! – fece Sirius storcendo il naso.
 - Oh… il cocomero vero e proprio va benissimo! – disse Angy con un gran sorriso.
 - Perfetto, signorina!
Gli elfi si misero subito all’opera per tagliare grandi fette di cocomero alla ragazza che ne mangiò di gusto ben due, decisamente grosse.
Dopo di che ringraziò gli elfi per la loro gentilezza e lei e Sirius fecero per andarsene, quando l’elfa li raggiunse con un vassoio su cui vi erano dei pasticcini e due tazze di tè.
 - Le tazze sono magiche, fanno rimanere tè caldo – spiegò l’elfa – così se signorina e signorino vogliono mangiare più tardi è ancora buono.
 - Ooooh! Che pasticcini meravigliosi! Grazie! Come sei carina! – fece Angy prendendo il vassoio.
 - Prego. Tabulah è stata felice di servire i signorini!
 - Grazie – disse Sirius con un sorriso. Poi lui e Angy tornarono al dormitorio di Grifondoro.
I due decisero di sedersi sui divani in Sala Comune e di gustarsi insieme tè e pasticcini.
 - Sai, Angy… - fece Sirius pensoso – Forse è troppo presto, ma stavo già pensando a dei nomi che mi piacciono…
Angy lo guardò sorpresa.
 - Mi piacerebbe Lawrence se fosse maschio e Emma per una femmina! Che hai? Perché piangi? Non ti piacciono?
 - No… sono molto belli… - rispose Angy con un sorriso. Si era semplicemente commossa.
Si accoccolò accanto a Sirius che le cinse le spalle con un braccio.
 - Ho paura, Sirius… - sussurrò.
 - Ehi… pensa che ti starò sempre vicino! Hai me e tutte le tue amiche! E poi saremo due genitori fantastici, io modestamente sarò meraviglioso e poi sarà un bambino bellissimo, con un padre una madre belli come noi!
 - Speriamo che non prenda anche il tuo narcisismo – sospirò Angy, ma sorrideva divertita.
 - Ce la faremo, Angy, ce la caveremo… - disse lui serio, guardandola negli occhi.
Angy annuì e si appoggiò nuovamente a lui. Poco dopo dormiva. Sirius la prese in braccio, e non potendola portare nel dormitorio femminile, la portò con sé, facendola stendere nel proprio letto e sdraiandosi accanto a lei.
Dormirono abbracciati tutta la notte.
CONTINUA

PUBBLICITA': se vi va andate a leggere la mia nuova One-shot su Harry/Ginny e magari lasciatemi un commentino! Si intitola: "Il regalo più bello (A Christams' story)"

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Questo capitolo è dedicato un po’ (troppo secondo i miei gusti) a Sirius ed Angy… scusate se troverete poco di Lily e James ma vi assicuro che dalla fine del capitolo torneranno alla carica!
Grazie per i commenti a:
Streghetta86
Lyrapotter
Gattina_
Vampirellafra
Kisha Dattebayo
Lovegio92

CAPITOLO XXV
La mattina dopo un’altra corsa al bagno. James, Peter e Remus furono perplessi nel trovarlo occupato da Angy.
 - Ha dormito qua stanotte – disse Sirius e spiegò della voglia di cocomero di Angy.
I tre risero divertiti.
 - Per fortuna che gli elfi ne avevano – disse Remus.
 - Già… altrimenti sarebbe stata in grado di uccidere… o peggio, farmi sgaiattolare fuori dal castello alla ricerca di cocomero in pieno inverno! – fece Sirius scuotendo la testa.
Angy uscì dal bagno bianca cadaverica.
 - Ciao, ragazzi… - fece salutando James, Remus e Peter.
Loro ricambiarono il saluto.
 - Credo che me ne starò a letto ancora un po’… - disse Angy a Sirius – Salto la prima ora…
Lo baciò e poi si diresse verso il proprio dormitorio.
Sirius la seguì.
 - Se vuoi rimango con te – le disse.
Ovviamente Angy capì tutt’altro – No, Sirius… non mi va! – sbuffò – Possibile che pensi sempre a quello!
 - Ma… Angy, io… veramente… - balbettò lui, ma la ragazza era già sparita su per le scale.
Sirius sospirò.

Angy arrivò alla seconda ora nell’aula di pozioni. Stava molto meglio e le era tornato il buon umore.
 - Angy… - fece Sirius avvicinandosi a lei. Voleva spiegarle che quella mattina non aveva intenzione di fare sesso, ma solo di restare a farle compagnia.
 - Non preoccuparti, Sirius, è tutto ok… in fondo è normale, in un mese lo abbiamo fatto solo una volta – disse lei comprensiva.
 - No, Angy… a dire la verità… - fece Sirius, ma in quel momento entrò Lumacorno e i due si sedettero in silenzio ad un banco.
 - Angy – disse Sirius, tentando ancora di spiegarle.
 - Che c’è?! – fece lei seccata.
Che cambio d’umore repentino!
 - Ecco per stamattina…
 - Ah… allora insisti! Lo dicevo io che non mi capisci!
 - Ah non ti capisco?! – borbottò lui dimenticandosi di quello che voleva dirle.
 - Già… tu non puoi capire come ci si sente nella mia situazione! Ora vorrei seguire la lezione!
I due rimasero in silenzio e seccati cominciarono a seguire la lezione.
Lumacorno spiegò una pozione molto semplice, ma Sirius era così distratto che iniziò a fare tutt’altro e ben presto la sua pozione fu un intruglio molto strano e cominciò a bollire… e a bollire… bollire pericolosamente. Sicuramente stava per esplodere.
 - Angy! – fece il ragazzo per avvertirla.
 - Aspetta Sirius! Sto cercando di alleviare l’odore di questa pozione! Mi fa tornare la nausea… - disse lei concentrata.
 - No, Angy… la mia pozione… sta per espl…
Troppo tardi. La pozione, di un rosa acceso, esplose, inondando i due e la parete dietro di loro.
Angy rimase impietrita. Poi si voltò lentamente verso Sirius.
 - Io ho cercato di avvertirti – disse lui.
 - Sei un cretino! Guarda cosa hai combinato!! – esclamò lei – Bleah! Che schifo… sembra gomma da masticare! Oooh… ha un odore orrendo.
E la ragazza assunse un colorito verdognolo – Devo vomitare! – gemette correndo fuori dalla classe.
Sirius si guardò attorno. Tutta la classe aveva gli occhi fissi su di lui.
Lumacorno lo guardava senza dire niente, ma aveva lo sguardo paziente.
Con un veloce “gratta e netta” Sirius pulì tutto, e scusandosi con il professore andò a cercare Angy.
 - Angy?
Entrò nel bagno delle ragazze. Poi la vide a terra, svenuta.
Corse da lei – Angy?! – esclamò scuotendola.
Poi iniziò a vedere doppio – Ma cosa…
E improvvisamente tutto si fece sfocato e perdendo i sensi a sua volta si accasciò inerme sulla ragazza…

Riaprì gli occhi leggermente stordito.
Ma che diavolo gli era successo?? Perché era svenuto anche lui?
Cercò di alzarsi, ma sentì un corpo che premeva inerme sul suo. Un momento… ma non era lui ad essersi accasciato su Angy?!
Andando in iperventilazione si rese improvvisamente conto che il corpo addosso a lui era proprio il suo e che lui… era nel corpo di Angy?!
 - Oh merda! – esclamò.
In quel momento, Angy, nel suo corpo, mugugnò e si tirò a sedere. Poi lo fissò, o meglio fissò se stessa che la guardava a sua volta sconcertata.
Poi lanciò un urlo disumano.
 - Cosa diavolo è successo?! – gridò camminando su e giù per il bagno – Perché sono nel tuo corpo e tu nel mio?!
 - Angy, calmati per favore – fece Sirius (sempre nel corpo della ragazza) seguendola.
 - Calmarmi?! Ci siamo scambiati i corpi, Sirius!! Ed è stata sicuramente colpa del tuo stupido intruglio puzzolente!
 - Lo so… mi dispiace…
 - Mi dispiace un accidente! Rivoglio il mio corpo e… e il mio bambino…
Sirius gelò a quell’affermazione. Era vero… ora era nel corpo di Angy e lei era incinta… quindi era lui ora ad aspettare un bambino.
Si mise le mani nei capelli – NO! – urlò – Devo tornare nel mio corpo assolutamente! Io non voglio essere incinto!
 - E io non voglio avere una protuberanza fastidiosa tra le gambe! – replicò Angy.
 - Andiamo a cercare Lily e Remus. Loro sapranno aiutarci di sicuro.
I due corsero in Sala Comune.
 - Ehi, ma dove eravate finiti? – chiese James vedendoli arrivare. Lui e gli altri erano appena tornati dalla lezione di Pozioni.
 - E’ successa una cosa terribile! – dissero i due all’unisono.
 - Ci siamo scambiati i corpi… - gemette Sirius nel corpo di Angy.
Gli altri li guardarono con gli occhi sbarrati.
 - Molto divertenti ragazzi… - fece James.
 - Te lo giuro, James! Sono nel corpo di Angy! – fece Sirius – E sono anche incinto al posto suo ora…
Fu un attimo. James e Peter cominciarono a rotolarsi dalle risate.
Mentre gli altri guardarono preoccupati i due fidanzati.
 - Remus, Lily, potete aiutarci? – fece Angy.
 - Bé… non sapendo cos’è successo di preciso sarà un po’ difficile… ma ci proveremo – disse Lily.
Remus annuì – E sicuramente sarà stata colpa della pozione di Sirius, quindi dovrai ricordarti tutti gli ingredienti che ci hai messo e la rifaremo, da lì cercheremo di ricavarne un antidoto.
 - Ci proverò – sospirò Sirius.

Andarono a pranzo tutti insieme e Angy e Sirius erano decisamente di umore nero. Non si guardavano, non si parlavano e non si sfioravano.
 - Sto morendo di fame – disse Sirius sedendosi a tavola.
Angy guardò le pietanze e, ormai per abitudine, individuò quelle che le facevano venire la nausea.
Poi si rese conto che non la disgustavano più.
Ma certo! Ora nel corpo di Sirius non aveva più nausee.
Poteva mangiare quello che voleva senza problemi! Dopo un mese che prestava la massima attenzione a ciò che mangiava e aveva rinunciato a tutto quello che le piaceva…
Poi guardò preoccupata Sirius che si riempiva il piatto.
 - Sirius, non è una buona idea… soffro continuamente di nausee – lo avvertì.
 - Angy, ho fame! Vedrai che non succede niente! – fece lui tranquillo.
Dieci minuti dopo lasciava la Sala Grande di corsa per raggiungere il bagno più vicino.
Angy sospirò e decise di raggiungerlo, in fondo quelle sarebbero dovute essere le sue nausee.
E poi… si era resa conto che anche se non aveva nausee non era poi così contenta. Innanzitutto non voleva stare nel corpo di Sirius, e poi… non avvertire più quella strana sensazione dentro di sé… di qualcosa che le cresceva dentro… anzi… qualcuno… bé non le piaceva non avvertirla più.
 - Sirius? – fece entrando nel bagno femminile, ma lì non lo trovò.
Certo, era andato dritto al bagno dei maschi. Entrò lì allora.
 - Sirius? – ripeté.
 - Sono qui… - fece una voce tremolante.
Angy entrò nell’ultimo bagno e lo trovò accasciato lì. Osservò il proprio corpo. Faceva davvero pena quando stava male. Diventava bianca cadaverica e sudava a freddo. Poi aveva una faccia da cane bastonato…
Sirius sbuffò e si alzò – Tutto ok, tutto ok… - le disse borbottando.
 - Mi dispiace… spero che troveremo in fretta una soluzione – disse Angy sincera.
 - Anche io… - replicò Sirius imbronciandosi.
 Lily e Remus dissero loro che già stavano preparando una pozione per far tornare tutto come prima.
 - Deve solo bollire fino a questa sera! – spiegò Lily cercando di sorridere ai due che erano sbiancati.
Un’intera giornata l’uno nel corpo dell’altra e viceversa!
 - Morirò! – gemette Sirius lasciandosi cadere sul divano in Sala Comune.
Angy lo guardò con un cipiglio – E’ solo qualche ora… a cosa non puoi resistere, scusa? Alle mie nausee? Ai continui sbalzi d’umore? E per fortuna che per te era una sciocchezza quando capitava a me!
Sirius la guardò arrabbiato.
 - Vai a quel paese, Angy! – esclamò marciando su per le scale, dritto al proprio dormitorio.
Angy lo seguì – Non credo proprio! Adesso ti romperò le scatole fino allo sfinimento, mio caro! Sarò la tua ombra per tutto il giorno!
Erano quasi arrivati in cima, quando Sirius avvertì una sensazione strana. Lo stomaco del corpo di Angy si contrasse e lui avvertì una nausea intensa, ma diversa da quella che aveva provato a pranzo. Iniziò a sudare freddo e la testa gli girò.
L’attimo dopo svenne e quasi cadde giù, se Angy non avesse avuto i riflessi pronti e non l’avesse afferrato.
Quando riprese i sensi era in infermeria e sentì madama Chips che parlava con gli altri.
 - E’ normale che sia svenuta – stava dicendo la donna – In gravidanza il corpo della madre deve lavorare il doppio, perciò non deve affaticarsi troppo o ha questi sbalzi di pressione. Può essere pericoloso, se non ci fosse stato il signor Black ad afferrarla quando è svenuta, sarebbe caduta dalle scale. Ora andate da lei, ma giusto dieci minuti!
Sirius vide arrivare tutti. C’erano pure Izzie e Charlie.
 - Come stai? – chiese Angy.
Sirius le lanciò un’occhiataccia e non rispose.
Angy sbuffò – Sirius ti stai comportando come se fosse colpa mia! Ma sei stato tu a far esplodere la pozione!
 - Sì ma il tuo corpo sta continuamente male! – fece lui.
 - Questo non dipende da me! Credi che a me faccia piacere? Bé, ora sai come mi sento!
 - Bé comunque questa mattina ho sbagliato la pozione perché ero arrabbiato! Volevo parlarti ma mi interrompevi in continuazione!
 - E che volevi dirmi?
 - Che questa mattina, quando ti ho detto che sarei rimasto con te, non intendevo per fare sesso… ma solo per farti compagnia!!
 - Oh
Angy arrossì – Oh mi dispiace… - fece poi sincera.
Gli altri stettero zitti, poi Remus si schiarì la voce. – Emh… io e Lily pensiamo che la pozione sarà pronta prima di cena!
Angy e Sirius annuirono.
 - Grazie – fece Angy riconoscente.
In quel momento arrivò Madama Chips a cacciarli via.
 - Che palle – borbottò Sirius – Mi tocca rimanere qui…
Angy lo guardò dispiaciuta, prima di raggiungere gli altri e seguirli in Sala Comune.
Un’ora dopo Sirius riuscì a fuggire dall’infermeria.
Gironzolando per il corridoio, verso la Sala Comune, si imbatté in Harvey Young.
 - Emh… ciao, Angy – fece il ragazzo incerto.
 - Ciao – fece Sirius ostile. Harvey Young non gli era mai piaciuto.
Lo superò per andare oltre ma lui lo richiamò.
 - Angy, senti… volevo dirti che mi dispiace per quel bacio che ti ho dato mentre Black era al San Mungo. Avevi ragione tu, lui è diverso da come sembra… a me dispiace che la situazione tra noi è così… astiosa e mi chiedevo se magari potevamo tornare amici come prima. Allora?
Sirius non rispose. Il suo cervello era andato in black out.
Bacio?! Quale bacio?!
Guardò Harvey con rabbia.
Poco dopo entrò in Sala Comune. Era fuori di sé.
Lì trovò gli altri. Si scagliò contro Angy, o meglio se stesso.
 - Cos’è questa storia di un certo bacio tra te e Harvey?! – ringhiò.
Angy sbiancò – Sirius…
 - Perché non mi hai detto niente?!
 - Perché tu avresti reagito in questo modo! L’ho fatto per impedirti di ridurre Harvey in un colabrodo!
 - Bé mi sono già vendicato! Gli ho dato un pugno sul naso che ricorderà per tutta la vita!
 - Cosa hai fatto tu?! – esclamò Angy – Gli hai dato un pugno!?
 - Esatto e mi sono tolto una bella soddisfazione!
 - Sei un cretino, Sirius!
 - No! Tu sei la cretina, Angy! Perché non mi hai detto nulla… e scommetto che ti è anche piaciuto, eh?
Sirius marciò su per le scale, pieno di rabbia. Sentiva le lacrime pungergli agli angoli degli occhi e sapeva che si stava lasciando andare agli ormoni esagerati di Angy perché lui non avrebbe pianto in una situazione del genere. Piuttosto avrebbe spaccato tutto.
In camera si lasciò cadere sul letto, nascondendosi sotto le coperte.
In quel momento sentì la porta aprirsi.
 - Sirius… - era Remus.
 - Che vuoi – borbottò Sirius tirando su col naso.
 - Ma stai piangendo?! – fece James sorpreso.
 - Non sono io che sto piangendo! È il corpo di Angy, a quanto pare provava una gran voglia di liberare le lacrime – borbottò Sirius.
James ridacchiò – Dai non te la prendere. Quando tornerai nel tuo corpo potrai prendere a calci le cose come al tuo solito.
 - Sirius, non pensi di avere esagerato un po’ con Angy?
Sirius scattò a sedere e guardò Remus incredulo – Io?! Io?! – esclamò – E’ lei che ha baciato un altro!
 - Sarebbe più corretto dire che è stato lui a baciarla – disse James – E che lei sia scappata piangendo dopo che lui le aveva detto che tu non fai per lei. Te lo posso dire con certezza perché è corsa da me chiedendomi se davvero era solo un’avventura per te. Era disperata perché tu eri già molto importante per lei.
Sirius lo guardò basito.
 - E non te l’ha detto proprio perché si aspettava questa reazione. – aggiunse Remus.
Sirius abbassò lo sguardo – Sono un idiota - sospirò. - Ora dovrei cercarla e chiederle scusa, vero?
 - Direi proprio di sì – fece Remus e James annuì.
Sirius scese dal letto con un sospiro.
Tornò in Sala Comune, dove Angy, fuori di sé, aveva già spaccato una sedia a calci.
La ragazza lo guardò arrabbiata, incrociando le braccia.
 - Angy… mi dispiace… è che quando mi ha fermato e parlato in quel modo… non ci ho visto più dalla rabbia.
Angy sospirò – Dispiace anche a me per non avertelo detto, ma sapevo che avresti reagito male.
 - Sì… lo so… hai fatto bene…
I due si fecero un sorriso e il resto della giornata proseguì meglio.
Quando finalmente ognuno tornò in possesso del proprio corpo tirarono un sospiro di sollievo e Angy sapeva che Sirius non si sarebbe più lamentato dei suoi continui sbalzi d’umore o dei suoi malori.

La mattina dopo scoprirono che aveva nevicato ancora. Il lago era completamente ghiacciato e gli studenti non persero l’occasione di andare a pattinare dopo le lezioni.
 - Oh che bello! Ti prego, James, andiamo a pattinare anche noi! - esclamò Lily prendendolo per un braccio.
 - Emh… ma io… non so pattinare - disse James.
 - Uff! Non sai sciare, non sai pattinare! - sbuffò Lily – Non mi interessa! Andiamo! Ti insegno io! - e lo trascinò letteralmente fuori dal castello. A loro si unirono anche gli altri. E James scoprì che tutti sapevano pattinare, tranne lui. Persino Peter era capace anche se era decisamente goffo!
James si mise i pattini, pensando che stava facendo una cosa assurda. Si sarebbe di certo spiaccicato per terra e rotto qualcosa. Ancora ricordava quell’albero…
Lily lo prese per mano e lo tirò sul ghiaccio. James si aggrappò a lei, incerto. Lily rise divertita e iniziò a pattinare piano sul ghiaccio, tirandosi dietro James.
D’improvviso una ragazza andò addosso ai due, facendo cadere Lily.
 - Oh, scusa! - disse la ragazza per niente dispiaciuta.
Nel frattempo James era stato preso al volo da un’altra ragazza. Una Grifondoro del quinto anno molto carina. Bionda con gli occhi azzurri. Sorrise a James e iniziò a trascinarselo dietro.
 - E-ehi… ma che fai? - esclamò James e si voltò a guardare Lily che si stava alzando in piedi e aveva iniziato a discutere con l’altra ragazza, senza accorgersi che la biondina le aveva rubato James.
 - Mentre lei chiacchiera con la mia amica Iole, noi due facciamo conoscenza! - disse la biondina – Piacere, mi chiamo Samartia Rich!
 - Sì, sì… - disse James continuando a fissare Lily, sperando che si accorgesse della sua scomparsa – io sono James Potter.
 - Lo so - disse Samartia – James… ecco… volevo chiederti se ti andava di uscire con me…
 - Mi dispiace, sono fidanzato - rispose James.
Avrebbe voluto staccarsi da lei, ma era il suo unico appiglio per rimanere in piedi.
 - Sì, lo so… - Samartia alzò gli occhi al cielo – Ma sono sicura che potrei piacerti più della Evans! Se solo mi dessi una piccola possibilità! - poi abbassò la voce – Conosco un sacco di giochetti divertenti - e assottigliò lo sguardo. Lo tirò a se e lo abbracciò. James fece per staccarsela di dosso, ma barcollò e temendo di cadere si aggrappò a lei.
 - Visto, già ti piaccio! - esclamò Samartia.
 - Un momento… stavo ca…
 - JAMES POTTER! COSA DIAVOLO STAI FACENDO?!
Lily li raggiunse infuriata e James gelò.
 - Un momento, Lily… posso spiegarti tutto! - esclamò.
 - E me lo dici rimanendo appiccicato a quella?! - gridò Lily. Poi fulminò Samartia con lo sguardo – Giù le mani dal mio ragazzo!
Samartia lasciò andare James con un sorrisetto – Pensa alla mia proposta, Jamie! - disse mandandogli un bacio, poi andò via.
 - Quale proposta? - ringhiò Lily.
James si aggrappò a lei – Mi ha chiesto di uscire, ma le ho detto di no! - disse.
 - E ti aspetti che ci credo, dopo che ti ho visto abbracciato a lei - Lily se lo staccò di dosso – Non cambierai mai! Sarai sempre un dongiovanni! - lo mollò e se ne andò.
 - Lily… aspetta… - James barcollò, mulinò le braccia per tenersi in piedi… e cadde a gambe all’aria, osservando un’infuriata Lily lasciare il lago.
CONTINUA

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Ed eccomi con il primo aggiornamento del 2009!! Faccio a tutti voi tantissimi auguri di felice anno nuovo sperando che questo 2009 vi porti tanta felicità e fortuna!!

Grazie per i commenti a:

Gattina_

lovegio92

germana

vampirellafra

Ludo

bellezza88: Sirius in questo capitolo é volutamente un po' troppo frustato. Innanzitutto sta per diventare padre a 17 anni… poi si ritrova nel corpo della sua ragazza, incinta e con gli ormoni a mille… ^^"! Grazie per l'osservazione comunque, mi fa piacere che se qualcosa vi lascia perplessi me ne parlate!

lyrapotter

Princess Marauders


CAPITOLO XXVI
 - Angy, mi spieghi che ci andiamo a fare in cucina? - sbuffò Lily. Quel giorno era particolarmente di cattivo umore. Dopo la scenetta tra James e quella stupida bionda!
 - Ho voglia di fragole! Non vorrai mica che il bambino nasca con una voglia di fragola enorme, no? - fu la risposta di Angy.
 - Ma tra poco è ora di cena!
 - Io ho voglia di fragole ADESSO!
Angy si avvicinò al quadro con la frutta e solleticò la pera. Il quadro si spostò e rivelò l’ingresso alle cucine.
 - Me lo ha detto Sirius come si fa! - esclamò contenta – Dai, entra! - e spinse Lily dentro.
Lily entrò rassegnata, poi si guardò attorno, aggrottando la fronte. Al centro della cucina c’era un tavolo, elegantemente apparecchiato per due con delle stupende rose rosse. Almeno una dozzina. Si voltò verso Angy, per chiedere spiegazioni, ma la ragazza si ne era andata, con una grossa ciotola di fragole tra le braccia.
Lily sospirò. Un elfo le andò incontro.
 - Prego, signorina - disse indicando la tavola.
Lily sapeva di chi era l’opera – Grazie, ma non ho fame - rispose.
 - Signorina, ma noi preparato tutto giorno cena per lei - insisté l’elfo.
Lily si arrese e si sedette al tavolo. E così James era riuscito ad incastrarla. Due violini stregati iniziarono a suonare.
Il ragazzo arrivò, abbracciandola da dietro e dandole un bacio su una guancia. Lily non si mosse. Era ancora arrabbiata con lui.
James si sedette davanti a lei con un sorriso. Lily lo guardò seria.
 - Che vuoi, James? - chiese annoiata.
 - Mettiamo in chiaro le cose. Non uscirò con quella ragazza e non stavo abbracciato a lei! Mi stavo solo tenendo per non cadere! È lei che mi si è avvinghiata! Lily, pensi davvero che ti lascerei per la prima che ci prova? E se volessi lasciarti, sarei qui ora? - disse James.
Lily si  morse il labbro inferiore – Hai ragione, James… scusami - disse.
In quel momento gli elfi portarono la cena. E Lily notò con sorpresa che avevano preparato tutti i suoi piatti preferiti. Sicuramente su richiesta di James. Ma come faceva il ragazzo a conoscerli? Ci pensò su e trovò un’unica risposta: Angy! Aveva anche portato Lily fino in cucina con l’inganno!
Lily sorrise tra sé e sé e iniziò a mangiare. Non era più arrabbiata…

Arrancando alla cieca, raggiunse la porta guidata da James che le teneva le mani sugli occhi. Aprì la porta e la condusse nella camera dei Malandrini, vuota per l’occasione. James tolse le mani e Lily si guardò attorno meravigliata. Candele e fiori ovunque…
Si voltò verso James e gli sorrise. Lo baciò. Poi si trascinarono verso il letto, continuando a baciarsi, e si lasciarono cadere su di esso.
In quel momento la porta si aprì, facendo sobbalzare i due. Si voltarono. Peter sostava sulla porta, imbarazzato.
 - Scusa, James, ma ho dimenticato…
Non fece in tempo a finire la frase perché James gli tirò un cuscino e gridò – Fuori di qui!
Con uno squittio Peter lasciò la stanza.
 - Sei stato troppo cattivo, James. È anche la sua stanza questa! - fece Lily.
 - Stasera è solo mia… e anche tu… - disse James riprendendo a baciarla, ma Lily lo respinse.
 - Scusa, ma mi è passata la voglia. Buonanotte, James - disse lasciando la stanza.
James sbuffò, si lasciò ricadere sul letto. Accidenti a Peter! Accidenti! Accidenti!

Lily entrò in camera. Angy era l’unica sveglia. Al lume di candela leggeva un libro e intanto mangiava fragole ricoperte di cioccolato. Lily si sedette accanto a lei e prese una fragola.
 - Già finito tutto? - chiese Angy.
 - Non è cominciato proprio niente - rispose Lily con un sospiro – Oggi prenderei James a schiaffi. Lo farei davvero volentieri!
 - Ok, non è giornata - disse Angy.
 - Posso dormire con te? - chiese Lily.
 - Certo che puoi!
Lily indossò la camicia da notte e si mise sotto le coperte con Angy. In men che non si dica si  addormentarono entrambe.

La mattina dopo ancora neve. Fintanto che il lago rimaneva ghiacciato gli studenti passavano il tempo libero a pattinare. E così l’infermeria si riempì di ragazzi influenzati e Madama Chips correva prima da uno e poi dall’altro, dando pozioni a destra e manca. Un periodaccio per l’infermiera della scuola.
Intanto Lily continuava ad essere un po’ fredda con James e il ragazzo non ne capiva il motivo.
 - Dai, Lily, non te la prendere - disse Angy.
 - No! Ieri si è comportato troppo male con Peter! Non si tratta così un amico! - disse Lily – E poi anche se mi ha spiegato la situazione… mi brucia ancora per averlo visto avvinghiato a quella!
Angy scosse la testa e si voltò verso Sirius – Studiamo insieme oggi? - gli chiese.
 - Emh… avrei un torneo di scacchi con alcuni ragazzi del nostro corso e altri di Tassorosso - rispose lui – ma se vuoi… posso rinunciare…
 - No, non importa! - Angy gli sorrise – Divertiti! Se faccio in tempo vengo a vederti!
 - D’accordo - Sirius le diede un bacio.

Angy si guardo nello specchio mettendosi di profilo e tirando su la camicia. Era passato un mese da quando aveva scoperto di “essere in stato interessante” per dirla con le parole di Madama Chips la quale aveva insistito per visitarla quando era stata messa al corrente della situazione. Angy avrebbe dovuto recarsi da lei almeno una volta al mese, così aveva detto l’infermiera.
La ragazza fissò attentamente il proprio riflesso. Era al secondo mese ma ancora non si notava nulla. Ma Madama Chips le aveva detto di attendere almeno un paio di settimane e presto non sarebbe più entrata nei soliti vestiti. Non le dispiaceva, la imbarazzava solo che non avrebbe potuto nasconderlo a scuola e tutti lo avrebbero saputo.
In quel momento si aprì la porta ed entrarono Lily, Charlie e Izzie.
Angy arrossì nel farsi trovare a guardare la propria immagine nello specchio e tirò subito giù la camicia.
Le tre invece la guardarono con un sorriso.
 - Mi sa che è troppo presto prima che si faccia notare – osservò Izzie.
 - Ma non preoccuparti, presto ci delizierà della sua presenza e speriamo che non sia troppo vivace come il papà – aggiunse Lily.
Le quattro scoppiarono a ridere.
 - Aspetta solo che comincia a scalciare – fece Charlie – Ricordo quando mia madre era incinta di Shannon, mia sorella, tirava certi calcioni!
A volte Lily sentiva Angy piangere, la sera prima di addormentarsi. Sapeva che aveva paura per quella situazione, che non sapeva se ne era all’altezza o meno; ma poi la vedeva in classe o in biblioteca con l’aria pensosa, mentre si carezzava inconsciamente il ventre.
“Sarò madre” sembrava dire in quei momenti, e Lily sapeva che ce l’avrebbe fatta.

James si lasciò cadere stancamente su una poltrona. Quella notte non aveva dormito quasi per niente ed ora era stanco morto. Decise di saltare la prima ora di lezione per concedersi una dormita. Si addormentò proprio lì sul divano e sfortuna volle che Samartia lo vedesse proprio in quel momento.
La ragazza si lasciò sfuggire un sorrisino e lo raggiunse. Avrebbe potuto baciare James Potter…
Gli si avvicinò e si chinò su di lui. Le sue labbra si posarono su quelle del ragazzo.
Lily, appena entrata nella Sala Comune, la vide e sbarrò gli occhi. Non poté vedere il volto di James e non si accorse che il ragazzo in realtà stava dormendo.
James si svegliò di soprassalto al bacio di Samartia e la spinse via. Poi si mise seduto di scatto. Stava per imprecare contro la ragazza quando un tonfo lo fermò. I libri di Lily erano caduti a terra. James la guardò negli occhi.
Quelli della ragazza erano pieni di lacrime.
 - Lily… aspetta…
Lily si voltò e corse via.
James fece per seguirla, ma Samartia lo bloccò. James si voltò verso di lei, furioso.
 - Ma che diavolo hai fatto? Non ti avevo detto che non mi interessi?
 - Ma… James… io mi sono innamorata di te!

Lily corse verso il bagno di Mirtilla Malcontenta. Incrociò Angy per il corridoio che la seguì.
 - Lily, cos’è successo? - le chiese preoccupata.
 - Ho visto… ho visto James baciare quella Samartia… - disse Lily tra le lacrime.
 - Cosa? Ma ne sei sicura?? Lily, devi aver visto male.
 - No! Ho visto  benissimo! Si stavano baciando! - esclamò Lily e abbracciò Angy.
Angy ricambiò l’abbraccio. Ma era perplessa… non credeva che James, innamorato com’era di Lily, andasse a baciare qualcun’altra…

 - Accidenti! Accidenti! - continuava a gridare James, con le mani nei capelli, facendo su e giù per la stanza.
 - Calmati, James… si sistemerà tutto. Certo che quella Samartia è proprio una stupida… - disse Sirius.
 - Non è per lei che sono infuriato! Ma per Lily! Come può non fidarsi di me!? E’ scesa subito a conclusioni senza nemmeno chiedere spiegazioni! Non si fida affatto di me! - esclamò James bloccandosi e guardandolo.
Uscì dalla stanza e scese in Sala Comune. Si incrociò con Lily. Si guardarono. La ragazza aveva gli occhi gonfi di pianto.
I due si squadrarono. Lily si tolse il ciondolo e glielo porse – Non posso stare con te! - disse con voce tremante. James le strappò il ciondolo di mano.
 - Be’, neanch’io! - esclamò – Non posso stare con chi non si fida di me! - si voltò e se andò a grandi passi infuriati.
Lily corse in camera, si lasciò cadere sul letto e scoppiò in lacrime.

Entrambi non fecero altro che ignorarsi per i due giorni seguenti. Lily era distrutta, ma James non era da meno. Durante l’allenamento di Quidditch andò a sbattere contro una delle torri degli spettatori e finì in infermeria.
Lily invece sbagliò una pozione sorprendendo Lumacorno.
Le cose si mettevano male per i due.
Lily non poteva credere che si erano lasciati. Non era possibile…
Con quei pensieri non si accorse che sia lei che James avevano cercato di entrare contemporaneamente nell’aula di incantesimi. Rimasero praticamente incastrati. Lily si indispettì subito.
 - Ma perché non stai un po’ più attento, Potter? - gridò
 - Eri tu quella distratta, Evans - ringhiò James marcando bene il cognome della ragazza.
 - Non credo proprio!
Gli studenti li guardavano perplessi. Sembrava di essere tornati ai vecchi tempi, quando Lily e James litigavano furiosamente e non si potevano sopportare.
 - Sei una stupida!
 - Be’ anche tu! - la voce di Lily tremò appena, poi mollò uno schiaffo a James – Ti odio! - gli gridò prima di correre via in lacrime.
James si portò una mano sulla guancia. Ma non era lo schiaffo a bruciare. Bensì le parole di Lily… ti odio…

Angy era accasciata sul banco. Quel giorno non si sentiva per niente bene. Era pallida e si sentiva nauseata e sapeva che avrebbe rimesso tutta la colazione da un momento all’altro.
 - Chiedi al professore di uscire, coraggio – le disse Izzie, seduta accanto a lei – Perlomeno prima che sia troppo tardi.
Angy annuì e alzò la mano per richiamare l’attenzione del professor Ruf. Lui la guardò accigliato – Sì, signorina Carpenter?
 - Non mi sento bene. Posso uscire? – fece Angy.
 - Bé… si, certo… - fece Ruf sorpreso. Nessuno aveva mai chiesto di uscire durante le sue ore.
La ragazza si alzò e si avvicinò alla porta con passo spedito. Quando finalmente fu fuori si lanciò in una corsa verso il bagno e il più vicino era, purtroppo, quello di Mirtilla Malcontenta.
Ad Angy non importò. Si lanciò nella stanza e rimise in uno dei wc.
 - Era il mio preferito… - sospirò Mirtilla.
Angy si tirò su, cercando di riprendere fiato, ma un altro conato la scosse.
Era l’ennesima mattina che passava così. Per fortuna i professori, a conoscenza della sua situazione, le permettevano di uscire tutte le volte che stava male.
In quel mentre, nell’aula di Storia della Magia, anche Sirius alzò la mano – Professore? Posso uscire e vedere come sta Carpenter?
Ruf lo guardò paziente – Vada, signor Black – sospirò.
Sirius lo ringraziò e corse fuori. Vide proprio allora Angy che usciva dal bagno di Mirtilla.
Le andò incontro – Ehi… non hai una bella cera… - le disse carezzandole una guancia.
 - Non l’avresti nemmeno tu se aspettassi un bambino che ti fa rimettere la colazione una mattina no e due si! – fece lei in tono lamentoso.
 - Mi dispiace… - fece Sirius – Vieni andiamo nel dormitorio, ti riposi un po’, tanto la lezione finisce tra un quarto d’ora.
Lei annuì e sorridendogli, lo seguì in Sala Comune, dove si lasciò cadere sul divano tra le sue braccia.

Izzie affiancò Remus con un sorriso. Lui sorrise e le prese la mano – Lezione noiosa, eh? – le disse.
 - Sì! – sbuffò lei – Ma ora abbiamo un’ora di buco! Vieni a pattinare con me?
 - Certo! Posiamo i libri e andiamo! – disse lui.
 - Evviva! – esultò Izzie baciandolo.
Lasciati i libri in Sala Comune uscirono dal castello e andarono al lago che molti studenti avevano già raggiunto.
Invece ne Lily, né James si avvicinarono al suddetto, proprio perché era quello il motivo della loro lite.
Entrambi si erano ritirati in camera e nessuno sembrava avere intenzione di andare dall’altro per chiarire.
Ma stavano facendo uno sforzo immane per trattenersi, vinti dall’orgoglio.
Lily voleva che James le chiedesse scusa.
James non poteva credere che Lily pensasse che lui ci stava con Samartia.
Il ragazzo sbuffò, mentre torturava il proprio cuscino. Accidenti!
Scattò in piedi. Al diavolo l’orgoglio! Voleva solo far pace con la sua Lily!
Uscì dalla stanza e mentre scendeva le scale sentì la voce della ragazza, che in Sala Comune discuteva con Charlie.
 - Non ho alcuna intenzione di andare a fare pace con lui! E non mi interessano nemmeno le sue spiegazioni! I maschi sono tutti uguali!
James si fermò a metà scala. Improvvisamente la voglia di far pace con Lily gli era passata. Fece dietro front e risalì i gradini per tornare a chiudersi in camera sua.

Le cose si stavano mettendo male anche per Angy e Sirius. I due non facevano altro che discutere ormai. Anche per le cose più stupide del tipo: - avevi detto che avresti studiato oggi, invece sei stato tutto il giorno a bighellonare con James! - - Non devo tener conto a te di quello che faccio! - - vai al diavolo, Sirius! - - Perfetto, anche te! -
E poi inoltre, Angy si rendeva sempre più conto, che Sirius era ancora troppo legato al suo mondo adolescenziale fatto di marachelle e giochi con gli amici e che sposarla significava abbandonare tutto ciò troppo presto. E lei sapeva che lui non voleva rinunciare a quello che amava fare, ma che si costringeva a farlo per lei. E questo proprio non lo voleva.
Si fermò a pensarci, proprio in cima alle scale della torre di Astronomia, dopo aver appena finito una lezione. Osservò l’anello al suo anulare sinistro. Brillava, quasi a volerle ricordare l’amore che provava per Sirius. Sospirò, poi all’improvviso si ritrovò spinta contro il muro. Si voltò e il suo sguardo si incrociò con quello di Jordan.
 - Come vedi ora sono sola - disse la ragazza mettendosi le mani sui fianchi.
Angy non disse niente e fece per andarsene, ma Jordan la bloccò e la respinse di nuovo contro il muro.
 - Che fai, mi ignori? - sbottò Jordan.
 - Per favore, lasciami stare - disse Angy sbuffando – Oggi non è giornata…
 - E quello cos’è? - disse Jordan afferrandole il braccio sinistro. – e così ti ha regalato un anello, eh? Già avete intenzione di sposarvi? Incredibile, con me non si è nemmeno voluto fidanzare e a te ha addirittura chiesto di sposarlo…
Angy la fissò impassibile, poi sussultò, quando sentì lo schioccò di uno schiaffo su una guancia. Indietreggiò.
 - Accidenti, quanto ti detesto! - esclamò Jordan furiosa.
 - Tu hai qualche problema! Fatti vedere da un bravo psicologo! - replicò Angy. E per la prima volta iniziò ad avere paura. Ma non per se stessa. Che le importava di ricevere qualche schiaffo? Ma ora… nelle sue condizioni.
E pensò fortemente a Sirius. Se solo fosse stato lì!
Non voleva attaccare briga con Jordan. Voleva solo andarsene. Ma Jordan le aveva afferrato la mano e stava cercando di strapparle via l’anello.
 - Ma che diavolo fai? - gridò Angy cercando di opporsi.
 - Voglio buttare via questo stupido anello! Non meriti di sposarlo!
 - Lasciami subito!
E tira di qua, tira di là, l’anello volò giù dalle scale e Angy, perdendo l’equilibrio, lo seguì nella vorticosa caduta.
L’anellino cadde alla fine delle scale con un tintinnio leggero. Angy finì accanto a lui, svenuta.
Jordan la fissò con gli occhi sbarrati. Poi scese le scale e fuggì via.

CONTINUA

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


Rieccomi di nuovo qui!! Allora… siccome mi è parso di capire che tutte voi “apprezzate” Jordan e Samartia, allora dichiaro aperto il Club "uccidiamo le oche giulive che sbavano dietro ai malandrini" proposto da Inu_p… sono aperte le iscrizioni a chiunque… XD

Ringrazio tanto tanto per aver commentato:

Streghetta86

Gattina_

PrincessMarauders

lovegio92

Inu_p

bellezza88

vampirellafra

PiccolaBlack

lyrapotter


CAPITOLO XXVII
Sirius entrò in infermeria e si guardò attorno. Poi vide Angy nel letto e la raggiunse di corsa.
 - Angy! - esclamò prendendole la mano.
Lily, seduta su una sedia accanto al letto si alzò. Era decisamente il caso di lasciarli soli. Lasciò silenziosamente l’infermeria.
Angy guardò Sirius seria.
 - Sto bene - disse precedendo la domanda del ragazzo.
 - Ma che diavolo è successo? - chiese Sirius.
 - Sono caduta dalle scale della torre di Astronomia… ho… perso l’equilibrio - mentì Angy.
 - Sei tutta intera? Ti sei rotta qualcosa? - fece Sirius preoccupato.
 - Niente… tutto bene Sirius… - ma il tono di Angy era troppo freddo. Non era normale.
 - Angy… il… il bambino?
Angy rimase un attimo in silenzio – Non c’è più nessun bambino, Sirius - disse calma.
Sirius strinse ancora di più la sua mano – Mi dispiace…
 - Non importa… non eravamo pronti per un bambino in fondo… siamo troppo giovani… - mormorò Angy. Poi prese qualcosa dal comodino e glielo porse. L’anello cadde tra le mani di Sirius.
 - Non c’è più bisogno che mi sposi…
 - Ma… Angy…
 - Per favore Sirius, lasciami sola
Sirius non replicò. Si alzò e se ne andò, stringendo nel pugno l’anello…
Angy si voltò su un fianco trattenendo le lacrime. Non avrebbe pianto. Non aveva intenzione di farlo…

Peter era agitato. Sapeva qualcosa… qualcosa di molto importante… e non sapeva se dirlo…
Osservò Sirius. Era da quando era tornato in Sala Comune che stava seduto su quella poltrona, a fissare con aria assente il fuoco nel camino, continuando a giocherellare con l’anello…
Quasi non aveva sentito le parole di Remus e James quando gli dissero che erano dispiaciuti.
Così Remus si era messo a studiare, e James a giocare a scacchi. Peter seduto sul divano osservava Sirius, e intanto decideva se parlare o no…
Sirius aveva detto che Angy aveva perso l’equilibrio ed era caduta giù dalle scale. Ma Peter sapeva che non era affatto così. Aveva visto tutto… era stato lui a correre a chiamare la McGranitt, aveva raccontato di essere passato lì per caso, ma in realtà aveva seguito l’ultima parte del litigio tra Angy e Jordan.
Fece un respiro profondo. Sì… Sirius aveva il diritto di sapere.
Sapeva che Angy non gliel’avrebbe perdonata, ma non era giusto che nascondesse la verità a Sirius.
Peter si sedette sulla poltrona accanto. Guardò Sirius.
 - Sirius? - lo chiamò.
Sirius non rispose. Continuava a fissare le fiamme.
 - Sir… io so la verità…
A quel punto il ragazzo si voltò verso di lui – Quale verità?
 - Su di Angy… non è caduta dalle scale da sola… è stata colpa di Jordan
 - Jordan? - Sirius scattò su.
 - Stavano litigando e Jordan ha cercato di toglierle l’anello. Così Angy ha perso l’equilibrio e… - Peter lasciò la frase in sospeso. Tutti lo guardavano in silenzio. Remus aveva sollevato gli occhi dal libro e James abbandonato gli scacchi.
Sirius si alzò – Stai dicendo che è tutta colpa di Jordan? - esclamò.
Peter annuì.
Sirius si cacciò l’anello in tasca e lasciò la Sala Comune furioso.
I tre Malandrini lo seguirono.
 - Sirius? - lo chiamò Remus.
Ma Sirius lo ignorò.
 - Che intenzioni hai? - chiese James preoccupato.
Ancora nessuna risposta.
Jordan era ferma nel corridoio a chiacchierare con le sue amiche. Fissò perplessa Sirius, quando lui la raggiunse, poi gridò quando il ragazzo le mollò uno schiaffo e la spinse contro il muro bloccandola.
 - Che diavolo ti è saltato in mente, eh? - gridò il ragazzo. Era fuori di sé. Non era mia arrivato ad alzare le mani su una ragazza.
 - N-non capisco di cosa parli… - balbettò Jordan.
 - Ah non capisci, eh?? Ti rinfresco la memoria, allora! - Sirius le mostrò l’anello – Per colpa tua Angy è caduta dalle scale! - il Malandrino la strattonò non poco.
 - Mi stai facendo male! - gridò Jordan.
 - Perfetto! È quello che voglio! - gridò di rimando Sirius.
L’avrebbe schiaffeggiata ancora se non fossero arrivati Remus e James a fermarlo. I due lo afferrarono per le braccia e lo tirarono via, mentre le ragazze circondavano Jordan preoccupate. La ragazza era in lacrime.
 - E’ inutile che piangi! - gridò Sirius e si agitò nel tentativo di liberarsi – Avvicinati di nuovo ad Angy e farai una brutta fine! Capito!?-
 - Che succede qui? - fece una voce indignata. La McGranitt si fece largo tra la folla di studenti curiosi.
 - Black ha schiaffeggiato Jordan e ha minacciato di farle del male! - esclamò subito una ragazza puntando un dito contro Sirius.
La McGranitt fissò sconcertata il ragazzo – E’ vero? - chiese.
Sirius si liberò dalla stretta di Remus e James. Guardò negli occhi la professoressa ma non rispose.
 - Ti ho chiesto se è vero, Black!
 - Sì, è vero! - ringhiò lui – e sono pronto a farlo altre cento volte… - aggiunse.
Nel corridoio non volava una mosca.
 - Seguimi, Black - disse la McGranitt fredda.
Lo condusse nell’ufficio di Silente.
 - Minerva, cos’è successo? - chiese il professore quando li vide entrare.
La McGranitt spinse Sirius su una poltrona e iniziò a parlare, indignata:
 - Ha schiaffeggiato una studentessa e ha minacciato di picchiarla! Questo comportamento non può essere tollerato nella nostra scuola! Merita come minimo l’espulsione!
Sirius ascoltava in silenzio la professoressa, fissando il pavimento. Era ancora furioso e la tentazione di tornare a picchiare Jordan era forte.
 - Minerva, sono sicuro che ci sia un motivo valido per cui il signor Black si sia comportato così - disse calmo Silente – Non è così? - chiese poi a Sirius.
 - Mi andava di farlo… - rispose lui, indisponente.
 - Visto, Albus! - fece la McGranitt.
 - Signor Black… - fece Silente – Ci dica come stanno davvero le cose.
Sirius guardò l’anello, ancora nella sua mano – E’ stata colpa di Jordan se Angy è caduta dalle scale… - disse infine – Voleva… voleva strapparle l’anello…
 - Prenderemo provvedimenti, dunque - disse Silente – Ma il modo in cui si è comportato oggi non è corretto e non vogliamo che queste cose accadano all’interno della scuola. Pertanto le darò una punizione, signor Black.
Sirius annuì. Tanto, dopo tutte le punizioni che aveva preso, una in più non cambiava nulla.
 - Questa sera, dopo cena, dovrà pulire tutto il corridoio del terzo piano e ogni singola stanza su quel corridoio.
Il corridoio del terzo piano era quello con più stanze.
 - Si, signore - disse Sirius.
 - Può andare - lo congedò Silente.
Sirius uscì dall’ufficio. Lily gli corse incontro – E’ vero? - chiese – E’ colpa di Jordan?
 - Sì… - rispose lui incamminandosi. Ma Lily lo bloccò.
 - Sirius, mi dispiace - disse.
Il ragazzo annuì – Anche a me…
E senza aggiungere altro si diresse verso la Sala Comune….

L’ultima stanza e poi poteva andarsene a letto. Era mezzanotte ormai. Certo che girare per tutto il terzo corridoio con stracci e spazzoloni non  era il massimo. Si sentiva una checca.
Cercò di aprire la porta dell’ultima stanza e scoprì che era chiusa a chiave. Incuriosito cercò di aprirla di nuovo. Niente.
Be’, almeno aveva finito. Fece per andarsene quando sentì un clic, e la porta si aprì di qualche centimetro… da sola…
Sirius la fissò un attimo, poi la spalancò del tutto e sbirciò nella stanza. Si sorprese di trovarla completamente vuota, se non per un qualcosa di alto al centro, coperto da un lenzuolo. Gli si avvicinò, afferrò il lenzuolo e lo tirò via.
Fissò sorpreso il grosso specchio davanti a lui. Sembrava molto antico. C’erano delle scritte incise sopra. Delle parole strane…
“Erouc li am, otlov li ottelfir non”
(non ricordo se c’era scritto proprio questo sullo specchio! NdN)
Sirius tornò a fissare la propria immagine riflessa e indietreggiò, sorpreso. Quello che vide non fu il proprio riflesso di quel momento…
Vide se stesso, ma sembrava molto più grande… forse aveva una ventina d’anni se non di più. Con lui c’era una ragazza… Angy… e entrambi giocavano con un bel bambino paffuto…
Sembravano così felici…
Sirius si avvicinò allo specchio, incerto. Che mostrasse il futuro? Sfiorò la superficie riflettente con le dita. L’immagine non sparì. Sirius poggiò la fronte contro esso e chiuse gli occhi. In fondo lui si era abituato a quell’idea. Era pronto a sposare Angy e ad avere un bambino… e all’improvviso tutto era crollato.
E si sentì un deficiente a stare lì in quella stanza a fissare quello specchio. Mollò tutto e corse via.
Raggiunse l’infermeria e vi entrò. Madama Chips si svegliò di soprassalto.
 - Signor Black! Che diavolo sta facendo? Non è orario di visita! - esclamò.
Sirius la ignorò e raggiunse Angy. La svegliò. La ragazza lo fissò sorpresa.
Sirius le mise l’anello in mano – Io ti voglio sposare! Capito? Non appena finisce la scuola ti sposerò, e poi quando saremo più grandi sono sicuro che avremo un bambino! E sarà tutto nostro…
Angy era sbalordita.
 - Credevo volessi sposarmi solo perché ero incinta… - disse.
 - No… ti sposo… perché ti amo - disse lui.
Non glielo aveva mai detto così direttamente. A dir la verità Sirius Black non lo aveva mai detto a nessuna.
 - Mi vuoi sposare? - le chiese.
 - Sì! Sì, che lo voglio! - esclamò Angy abbracciandolo.

Il giorno dopo Angy fu dimessa dall’infermeria. Le cose tra lei e Sirius si erano sistemate, ma tra James e Lily non lo erano affatto. I due ora nemmeno perdevano tempo a litigare. Non si parlavano proprio.
James continuava a dire che Lily era una stupida perché non si fidava affatto di lui. Ma la sera Sirius, lo vedeva fissare i due ciondoli, quando credeva di non essere visto.
Anche Lily continuava a ripetere che James era uno stupido, ma la notte non dormiva quasi per niente e piangeva tutti i giorni.
Angy e Sirius decisero che dovevano fare qualcosa. Parlarono di quella situazione in gran segreto.
Sirius spiegò che James non aveva affatto baciato Samartia e che non poteva credere che Lily non si fidasse di lui.
Lily intanto era diventata uno straccio. Non usciva mai dalla sua stanza, se non per fare i compiti, andare in bagno, a lezione e a mangiare. Stava sempre abbracciata al cuscino e piangeva… piangeva… ogni tanto diceva qualche assurdità su James.
 - Ci ho anche fatto l’amore! - piagnucolava alzando la testa, per poi risprofondare nel cuscino.
 - Era la mia prima volta… - aggiungeva poi.
 - Mi ha tradita con un’oca!
 Poi scalciava come la peggior bambina capricciosa e gridava – NON E’ GIUSTO! LO ODIO! MA LO VOGLIO TROPPO!
E Charlie, Izzie e Angy si sorbivano i suoi piagnistei in silenzio, con pazienza.
 - Basta! - disse Angy un giorno afferrandola per il polso – Vieni!
 - Dove?
 - Usciamo! Andiamo a fare un giro! Ad Hogsmeade!
 - Ma… non possiamo andare ad Hogsmeade… - fece Lily.
 - Si che si può - insistette Angy e la trascinò fino alla statua della strega orba. – Dissendium - disse puntando la bacchetta contro la strega e il passaggio segreto si aprì.
Lily spalancò la bocca.
 - Fammi indovinare - disse poi – Te lo ha detto Sirius.
 - Sì! - Angy sorrise e la spinse nel passaggio – Andiamo.

James mise le mani in tasca e si guardò attorno imbronciato. Non aveva affatto voglia di andarsene in giro per Hogsmeade, ma Sirius lo aveva praticamente costretto! Gli aveva detto che gli avrebbe fatto bene andarsene un po’ in giro.
Sirius aveva comprato una marea di caramelle dicendo che le avrebbe portate ad Angy.
I due ragazzi si fermarono davanti la Stamberga Strillante. La fissarono da lontano. James sospirò. Voleva Lily! Gli mancava da morire! Era passata una settimana da quando lei gli aveva restituito il ciondolo. La settimana più brutta della sua vita.
 - Che coincidenza! - esclamò una voce femminile – Anche voi qui?
Si voltarono. Angy raggiunse Sirius con un sorriso smagliante, Lily arrancava dietro di lei, irrigidita alla vista di James.
Sirius e Angy si baciarono.
 - Che bella sorpresa, tesoro! - esclamò lui.
Poi ridacchiarono sotto voce. Angy lo prese a braccetto – Be’, noi andiamo a fare un giro! - annunciò a Lily e James.
I due provarono a protestare debolmente, ma Angy e Sirius si erano già allontanati lasciandoli soli.
E così Angy gliel’aveva fatta di nuovo! Si ritrovò a pensare Lily.
Lei e Sirius si erano messi d’accordo e li avevano trascinati qui. Fissò James in silenzio e incrociò le braccia.
Improvvisamente una goccia d’acqua cadde sul naso della ragazza, poi un’altra e un’altra ancora.
In un attimo si era scatenato un temporale coi fiocchi e i due non fecero in tempo a dire A che si ritrovarono completamente fradici.
 - Corri! Entriamo nella Stamberga! È più vicina! - esclamò James iniziando a correre.
Lily esitò. Non le era mai piaciuta la Stamberga, poi però iniziò a seguire James.
Entrambi si lanciarono nella casa e si richiusero la porta alle spalle, finalmente all’asciutto. Intanto fuori il temporale impazzava. Un tuono squarciò il silenzio, facendo sobbalzare Lily.
La ragazza poi si guardò attorno. Si trovavano in quello che un tempo doveva essere stato il salotto. La carta da parati era completamente strappata e penzolava dai muri sporchi.
Lily si strinse nelle spalle. C’erano dei buchi nelle finestre e entrava il vento gelido e lei era completamente fradicia… come James del resto.
Senza dire niente il ragazzo si sedette sulle scale e rabbrividì. Anche Lily avrebbe voluto sedersi, ma non aveva intenzione di mettersi vicino a James.
Stava morendo congelata, però!
James iniziò a togliersi i vestiti.
 - Che fai?! - esclamò Lily.
 - Evito di prendermi la febbre. Levati anche tu i vestiti, sono fradici!
 - Ma sento freddo!
 - Levali! - disse secco James.
E senza saperne il perché Lily si tolse i vestiti, rimanendo solo in biancheria intima. Ora aveva più freddo di prima.
James puntò la bacchetta contro i vestiti e sparò un getto d'aria calda per asciugarli e improvvisamente abbracciò Lily.
 - M-ma… - balbettò la ragazza.
 - Ci facciamo calore così - spiegò lui.
Allora anche Lily lo abbracciò. Aveva ragione… sentiva meno freddo ora.
Passarono attimi interminabili… abbracciati… con i loro vestiti appesi per asciugarsi. James pregò che si asciugassero in fretta o presto non sarebbe più stato padrone delle sue azioni.
Poi pensò che ancora non aveva chiarito con Lily. Era l’occasione giusta per farlo.
 - Senti… Lily… - disse ed esitò. E sei non gli credeva? E se iniziava ad urlargli contro? Non importava! Doveva parlarle
All’improvviso una folata di vento più forte delle altre fece spalancare di botto la porta. Lily gridò spaventata. James sciolse l’abbraccio e corse a chiudere la porta. Quando tornò i vestiti erano ormai asciutti, e fuori aveva cessato di piovere. Lily si vestì in fretta e corse via, lasciando James nella Stamberga.

 - Ma dove vi eravate cacciati? - esclamò Angy vedendo arrivare Lily di corsa.
James era qualche passo più indietro di lei. Sirius lo raggiunse.
 - Allora, vi siete chiariti? - chiese sotto voce.
 - Sirius, tu e Angy avete avuto un’ottima pensata, ma non ci siamo chiariti - rispose James.
 - Accidenti! - fece Sirius.
Quella sera lui e Angy confabularono ancora, ma neanche scervellandosi riuscirono a trovare un buon piano come quello di quel giorno.
Continuarono a pianificare finché Remus non entrò in Sala Comune sorreggendo un James ubriaco fradicio.
 - Fantastico! - borbottò Sirius alzando gli occhi al cielo – James… sei un cretino.
James lo guardò, con le guance arrossate – Si, anche tu! - biascicò e si lasciò cadere su un divano.
 - Ormai Lily non mi vuole più…
Sirius alzò di nuovo gli occhi al cielo. Quando James si ubriacava diventava un tale lagnone! Era davvero insopportabile.
 - Be’… allora sai che ti dico? Mi vado a fare un giro con la scopa…
 - James non credo sia una buona i… - iniziò a dire Remus, ma James era già corso a prendere la scopa. Ridiscese trionfante, non senza barcollare, inciampare e cadere giù per tutti gli scalini.
 - Non si guida in stato di ebbrezza! - lo ammonì Sirius.
James gli fece un gestaccio e uscì dalla Sala Comune.
 - Non seguitemi! - gridò prima di allontanarsi.
 - Che facciamo? - chiese Sirius a Remus.
 - Possiamo lasciarlo solo per un po’. Non credo che lo ritroveremo impiccato ad una delle porte di Quidditch. È disperato, ma non fino a questo punto… almeno spero - rispose Remus.
Impiccato no, ma James completamente ubriaco era capace di tutto, anche di piazzarsi sotto la stanza di Lily e iniziare a gridare.
 - LILY! TI PREGO CREDIMI! NON HO BACIATO SAMARTIA! LILY!!
Lily si affacciò furibonda – Sei ubriaco, James! Vattene! - esclamò.
James volò da lei.
 - Lily…
 - Ah! Puah! Puzzi di Whisky Incendiario! - esclamò lei dandogli una spinta per allontanarlo. Lui provò ad abbracciarla.
 - James, sparisci!
 - No! - esclamò James e si fiondò nella stanza con tutta la scopa. Lui e Lily caddero a terra.
 - James, così non fai altro che peggiorare la situazione… - ringhiò Lily furiosa.
 - Non mi interessa! Ora mi ascolti! - gridò James. – Io non ho baciato Samartia, è stata lei a baciare me, cazzo! Io stavo dormendo in quel momento! Dormivo, chiaro?? Io amo solo te Lily! Ti amo, lo vuoi capire o no!
Lily non riusciva a muoversi sotto il peso del ragazzo, su di lei.
 - Devi fidarti di me, Lily… - aggiunse lui.
Lily non disse niente. James la baciò. Sulle prime, lei cercò di respingerlo, ma poi si lasciò andare da quel bacio, che, anche se sapeva un po’ di alcool, era pieno di passione…
James sollevò di peso Lily e la lasciò cadere sul letto, mentre un lampo illuminava improvvisamente la stanza. Continuarono a baciarsi.
Poi James affondò il volto nei suoi capelli e iniziò a baciarle il collo, sollevandole intanto la camicia da notte e carezzandole i fianchi.
 - No… James… no - borbottò Lily cercando di toglierselo di dosso – Non voglio…
Ma quei baci… quelle carezze, la confondevano… poi lo spinse via con forza – Ho detto di no, James! - esclamò seria e lo schiaffeggiò appena per farlo tornare in se.
James abbassò la testa – Scusami, Lily… - disse – Io voglio solo che ti fidi di me! Non voglio altro! Ti giuro che io non stavo affatto baciando Samartia! Dormivo! Capisci? Lily, ti amo! Sei la mia vita… ti inseguo e ti sogno dal primo anno, come potrei buttare tutto questo così? Perché non mi credi?
Lily non rispose e all’improvviso James l’abbracciò.
 - Lily… devi credermi! - piagnucolò.
Certo che era davvero un frignone quando beveva troppo! Lily sorrise divertita… in fondo non avrebbe potuto inventare bugie ubriaco com’era, non riusciva più a connettere! Era già tanto che riuscisse a parlare…
Allora era vero… lui NON AVEVA BACIATO  Samartia! E lei come una scema aveva voluto credere a quello che aveva visto, senza pensare.
Non si era fidata di James… e si sentì in colpa per questo.
Lo abbracciò a sua volta – Ti credo, James… - disse poi.
 - Davvero? - biascicò James.
 - Sì…
James la baciò – Lily! Lily, ti amo! - esclamò, poi si alzò – Posso andare ora! - e afferrò la scopa, ma barcollò e andò a sbattere contro il muro. Si massaggiò la fronte.
Lily rise. – Stupido! - afferrandolo per un braccio. E si sorprese di vederlo con le lacrime agli occhi. Forse aveva preso una bella botta. Il ragazzo l’abbracciò.
 - Che avrei fatto io senza di te, eh? - esclamò – Come avrei potuto andare avanti?
Lily ricambiò l’abbraccio sorpresa. – James, è tutto a posto… ci siamo chiariti ora - disse dandogli qualche colpetto sulla schiena.
Poi capì che non poteva lasciarlo risalire sulla scopa, ebbro com’era, inoltre fuori aveva anche ricominciato a piovere.
 - Dai, James, mettiti a letto - disse la ragazza sollevando le coperte.
 - Nel tuo letto? Non ho mai dormito nel tuo letto - disse lui sdraiandosi.
Lily rise – Lo farai ora! - esclamò. Gli rimboccò le coperte – Dormi! - esclamò.
 - Lily… ti amo…
 - Anch’io ti amo… - disse lei e divertita lo osservò addormentarsi.
Sorrise e gli carezzò i capelli. Come aveva potuto resistere una settimana senza di lui? Si mise il pigiama e si mise sotto le coperte con il ragazzo. Lo abbracciò e si addormentò, finalmente tranquilla…

CONTINUA
Se vi va date un'occhiata alla mia nuova fic su James/Lily! Si intitola Sunset!

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


Riiiiiiiiingraziamenti!

Lovegio92: grazie cara! Il tuo entusiasmo mi rende sempre felice!

Germana: è dispiaciuto terribilmente anche a me per Angy, ma non potevo fare altrimenti! Grazie per il commento!

Bellezza88: so che può sembrare che Angy non sia minimamente colpita dal fatto di aver perso il piccolo, ma aspetta di leggere questo capitolo! Grazie per la recensione!!

PiccolaBlack: non ti ci vedo a bere troppo! Ahahahah! Grazie per aver commentato, tesoro! Ah vai a leggerti Sunset se puoi, è quella fic che ti avevo fatto leggere tempo fa, dove noi avevamo creato i personaggi originali, ricordi?

PrincessMarauders: io pure avrei voluto vedere un mini Sirius… ma come la mettiamo con la vera storia di HP?? XD

Vampirellafra: a me le recensioni stile poema piacciono quindi non preoccuparti! Scrivile lunghe quanto vuoi!

Gattina_: grazie per la recensione! Il tuo odio nei confronti di Jordan mi fa molto piacere! XD

Lyrapotter: ihihih! Mi piace Cip e Ciop per definire Angy e Sirius! Direi che è il soprannome migliore per i due!

Ludo: Non preoccuparti per lo scorso chap! Mi ha fatto piacere che hai commentato questo! Grazie!!!!

Streghetta86: già… purtroppo basandomi sulla storia scritta dalla zia Row non potevo far nascere questo pupetto anche se mi sarebbe piaciuto tanto! Povero piccolino ?

Arancina22: ciao! Benvenuta!!! Anche io adoro le sireneeee! Comunque anche se la storia è conclusa, rivedendola, ogni tanto ci ficco dentro qualcosa di nuovo, quindi non è detto che io non aggiunga altro su Remus e Izzie!




CAPITOLO XXVIII
La mattina dopo James si svegliò con un mal di testa pazzesco. Si accorse improvvisamente che quella non era la sua stanza. Poi vide Lily abbracciata a lui, che dormiva beata e si chiese cosa fosse accaduto. Si ricordò improvvisamente della sera prima e sorrise. Lui e Lily avevano fatto pace! Allora non era un sogno! Era vero! La ragazza mugugnò e aprì gli occhi assonnati. Gli sorrise.
 - Buongiorno… - disse con uno sbadiglio.
 - Buongiorno - disse lui sorridendo. Poi si mise una mano in tasca e ne tirò fuori il ciondolo. Glielo porse.
Lily lo prese e lo indossò. I due si baciarono a lungo.
Finalmente di  nuovo insieme…
A colazione sedettero vicini sotto gli sguardi sempre più perplessi dei loro compagni che ormai non capivano più nulla!
 - Era ora! - esclamò Angy vedendoli – Scusa, Lily, devo dirtelo… ma stavi diventando noiosa! - aggiunse in tono scherzoso.
Lily finse di offendersi, poi le sorrise. Era raggiante. Si vedeva lontano un miglio ed era pronta ad affrontare quella Samartia e a dirgliene quattro. Perché se lo meritava proprio quell’oca!
La vide entrare nella Sala Grande con le sue amiche e strabuzzare gli occhi nel vedere Lily abbracciata a James.
Lily fece un sorrisetto e mise ancora più in mostra il ciondolo. Il suo sguardo parlava chiaro. Samartia doveva girare alla larga o gliel’avrebbe fatta pagare!
Alla prima ora avevano Pozioni e ciò fece venire in mente a Lily un’idea davvero… diabolica! Non aveva mai fatto una cosa del genere prima d’ora… ma doveva farlo! Doveva!
La giornata passò tranquilla e divertente. Ma Lily attendeva con impazienza l’ora di pranzo. L’ora della sua vendetta!
Quel giorno c’era il piatto preferito di Sirius.
 - Pollo! - esclamò il ragazzo quando vide i vassoi pieni.
 - Ma guardatelo! Sembra un bambino che ha appena ricevuto i regali di Natale! - esclamò Angy ridendo.
Sirius si sedette e si servì una generosa porzione di pollo. Mangiò di gusto e con un sorriso stampato in faccia. Bastava davvero poco a farlo felice!
Lily invece si servì da mangiare, ma non toccò cibo. Continuava a lanciare occhiate a Samartia. All’improvviso la vide grattarsi un braccio… poi il collo… e il volto…
E vide la sua faccia inorridita. Si era ricoperta di bolle!
 - Ma che succede?! - gridò Samartia.
La sua amica la fissava con gli occhi sbarrati.
Lily ridacchiò e iniziò a mangiare tranquilla, mentre tutto il tavolo dei Grifondoro teneva gli occhi fissi su Samartia che si stava interamente ricoprendo di bolle.
Angy lanciò un’occhiata a Lily e ghignò – Ottima Pozione Prudente, Lily - le sussurrò.
Lily le fece l’occhiolino. Vendetta compiuta!

Angy stava correndo lungo il corridoio. Era in ritardo alla lezione di Trasfigurazione. Ecco cosa accadeva quando ci mettevi tanto a fare la doccia!
Voltò l’angolo e si scontrò con qualcuno. Per poco non finì lunga distesa. Riuscì a mantenere l’equilibrio e sollevò lo sguardo. Rimase immobile nel vedere Jordan. Le due si squadrarono. In silenzio.
Angy fremette. Ecco… in quel momento avrebbe voluto picchiarla… ma picchiarla di brutto… avrebbe voluto gridarle contro le peggio cose… e dirle che quello che era successo era solo colpa sua… colpa della sua stupidità.
Ma le parole non le uscivano di bocca. Continuava a rivedere la loro litigata e poi la caduta dalle scale…
 - Mi dispiace…
Angy sgranò gli occhi alle parole di Jordan. Mi dispiace?! Aveva detto proprio così?
 - E di che, scusa? Di non essere riuscita ad ammazzarmi?
 - Del tuo bambino…
E lei come accidenti lo sapeva? Come faceva a saperlo?
Come se le avesse letto nel pensiero, Jordan rispose – L’ho intuito… nessun ragazzo di diciassette anni chiederebbe alla sua ragazza di sposarlo… a meno che lei non sia incinta. E Sirius era così furioso quando mi ha schiaffeggiato davanti a tutta la scuola… uno non può essere così furioso per una semplice caduta… senti… mi dispiace davvero…
Angy non rispose. I suoi occhi si riempirono di lacrime. Si voltò e corse via.
Chissà perché, ma il bagno di Mirtilla Malcontenta era sempre perfetto quando qualcuno doveva sfogarsi. Si rifugiò lì e per il nervoso… per la rabbia… diede di stomaco… poi iniziò a piangere come una fontana. Era la prima volta che piangeva da quando era accaduto… aveva proprio bisogno di sfogarsi. In fondo lei si stava abituando all’idea di avere un bambino. Ne era quasi felice. Si sentiva riempire d’emozione ogni volta che pensava a lei e Sirius che lo avrebbero cresciuto e sarebbe stato bello. Ormai lo sentiva parte di lei. Quando lo aveva perso si era sentita morire…
Pianse a lungo. Sotto lo sguardo serio e vigile di Mirtilla. Il fantasma non disse nulla. In genere prendeva in giro chi si chiudeva lì a piangere, ma non quella volta. Con un mugolio sparì in una delle tubature.
Angy si asciugò le lacrime e si sciacquò il viso. Si guardò nello specchio. Aveva un aspetto orribile. Sospirò e uscì dal bagno.
Sirius, che la stava cercando, la vide proprio in quel momento. Le corse incontro.
 - Ma dov’eri?! Ti ho cercata dappertutto! - poi la osservò meglio – E’ successo qualcosa?
Angy scosse la testa. – No… tutto bene… ho solo un po’ di mal di testa… - mentì.
 - Povera, tesoro mio! - Sirius l’abbracciò e la tenne stretta a se. Angy ricambiò l’abbraccio e nascose il viso nel suo petto. Aveva bisogno di un abbraccio come quello… sì, ne aveva proprio bisogno per sentirsi meglio!
 - Angy! - esclamò Sirius sorpreso – Ma stai piangendo! Deve essere proprio un mal di testa forte, eh? Vieni, ti accompagno in dormitorio!
 - Ma la lezione… - provò a dire Angy.
 - Oggi niente lezioni! - disse Sirius trascinandola letteralmente verso il dormitorio dei Grifondoro.
La Sala Comune era completamente vuota. Sirius si diresse verso le stanze dei ragazzi.
 - Sir, la mia stanza è di là! - disse Angy.
Sirius sorrise furbescamente – Voglio vederti dormire nel mio letto - disse.
Angy sorrise e lo seguì. Il Malandrino la fece sdraiare nel proprio letto e le rimboccò le coperte.
 - Ecco qua! Dormi! Se vuoi che ti porti qualcosa dimmelo! - disse Sirius.
 - Tutto a posto… grazie… - sussurrò Angy, e lo attirò a se, baciandolo – Mi basti tu.… - aggiunse

 -J ames… non è una cosa corretta… - sussurrò Lily – Stiamo saltando la lezione, ti rendi conto? E se ci scoprono? Finiremo nei guai!
 - Non ci scopre nessuno - disse James ghignando e tenendole salda la mano, affinché non scappasse.
Lily si guardava intanto attorno, furtiva, sperando di non incappare in qualche professore. Sarebbe stato terribile. Che gli avrebbe raccontato poi?
James era così testardo! Accidenti! Quando si metteva in testa una cosa…
 - Ecco, ci siamo! - disse il ragazzo fermandosi davanti alla porta. Sorrise a Lily. La ragazza alzò un sopracciglio.
James provò ad aprire la porta, ma era chiusa saldamente.
 - Che palle! - sbuffò il ragazzo.
 - Visto? È un segno! - esclamò Lily – Andiamocene su!
 - Va bene… ehi! Ho un’idea… il dormitorio ora è completamente vuoto… - disse James.
 - Pensi sempre e solo a quello, eh? - disse Lily.
James sorrise innocentemente e anche Lily non poté fare a meno di sorridere. Lo prese per mano. I due fecero per andarsene, poi un clic… la porta si era aperta di qualche centimetro, da sola…
Lily e James si scambiarono un’occhiata. Poi James aprì la porta e guardò nella stanza.
Come aveva detto Sirius, lo specchio era al centro della stanza, coperto da un lenzuolo. James e Lily lo fissarono, poi James tirò via il lenzuolo.
Lily spalancò gli occhi leggendo le strane incisioni sullo specchio – Ma questo… è lo Specchio delle Brame! - esclamò – Non mostra il futuro come crede Sirius… mostra ciò che desideriamo dal più profondo del cuore!
James sapeva di trovare una risposta con Lily. Lei era sempre così preparata su tutto. Poi guardò nello specchio. Dapprima vide riflesso solo se stesso e Lily. Così come erano in quel momento… poi l’immagine sfumò e vide un uomo… suo padre… spalancò gli occhi e per poco non si lanciò contro lo specchio. Suo padre. L’immagine di suo padre riflessa nello specchio, che gli sorrideva. Si voltò… quasi a controllare che fosse lì. Ma dietro di lui non c’era nessuno.
E così… quello che desiderava dal più profondo del cuore era… rivedere suo padre. Allungò una mano e sfiorò la superficie dello specchio. Trattenne il fiato quando suo padre fece lo stesso. Se fosse stato vero… le loro dita si sarebbero toccate.
 - James… - Lily lo scosse – James?!
Il ragazzo quasi non la sentiva. Lily lo afferrò per le spalle e lo girò bruscamente verso di lei.
 - James, ascoltami… - disse lei seria – lo specchio cerca di incantarti, capito? Vuole che tu rimanga a fissarlo… ma non devi fissarlo! Molti uomini sono rimasti a lungo davanti allo specchio e alla fine hanno perso l’anima…
James la guardò negli occhi – C’è mio padre nello specchio… - disse.
 - Non è tuo padre, quello. È solo un immagine! Chiaro?
James non rispose.
 - Chiaro, James? - chiese Lily ancora. Per un attimo anche lei aveva guardato nello specchio e aveva visto se stessa in abito da sposa e James al suo fianco. Ma aveva distolto subito lo sguardo. Non aveva bisogno di uno specchio per capire che desiderava da morire sposarsi con James.
 - Chiaro… - mormorò il ragazzo.
 - Ora andiamo… non saremmo dovuti venire qui - disse Lily prendendolo per mano. Lo portò fuori dalla stanza e fece per chiudere la porta, ma quella si richiuse da sola. Un clic… era serrata ora.
I due se ne andarono.
Non parlarono per tutto il tragitto fino alla Sala Comune. James rimuginava su quanto aveva visto. Se quella era solo un immagine, allora perché suo padre aveva posato le dita sulle sue? E perché non poteva continuare a vederlo almeno così? Non faceva niente di male a nessuno…
Era ora di tirare il Mantello dell’Invisibilità fuori dal baule.

Era notte fonda. I corridoi erano deserti. Anche i Capi Scuola e i Prefetti erano tornati ai loro dormitori dopo la ronda. James fissò i suoi amici addormentati. Agguantò il Mantello e lo indossò. Silenziosamente lasciò la stanza e altrettanto silenziosamente percorse i corridoi bui e deserti  per arrivare a quella stanza.
Questa volta non fece in tempo a mettere la mano sulla maniglia che la porta si spalancò subito.
Lo specchio era ancora là. Sapeva che suo padre lo aspettava sotto il telo. Lo tolse. Eccolo lì… sorridente…
James sorrise a sua volta. Cavolo… era proprio lui…
Passò forse tutta la notte, seduto lì davanti a fissarlo. Senza parlare. Solo scambiandosi silenziosamente gli sguardi…
Solo quando le prime luci del mattino entrarono nella stanza si rese conto di quanto tempo fosse passato. Indossò il Mantello e tornò in camera.

Sirius osservò basito James.
Erano a tavola per la colazione e il ragazzo non aveva toccato cibo. Sembrava assorto in chissà quali pensieri.
 - Terra chiama James! - esclamò Sirius agitandogli un cornetto sotto il naso – Non mangi?
James scosse la testa – Non ho fame - disse.
 - Cos’hai? Stai male? - chiese Remus – Sembri un po’ fuori forma…
Chiunque sarebbe fuori forma dopo non aver dormito per tutta la notte.
 - No… sto bene… - rispose James e svogliatamente si costrinse a bere un po’ di succo di zucca..
Tornò nella stanza nelle cinque notti seguenti. Ogni giorno era sempre più stanco dopo non aver dormito per tutta la notte, ma non gli importava. Il desiderio di vedere suo padre in quello specchio era più forte. Ma i suoi voti iniziavano a risentirne e persino gli allenamenti andavano male.
 - Capitano, ma non mi ascolti?! - esclamò Krissy.
James la guardò – Come scusa?
 - Non hai liberato i bolidi - Krissy indicò i bolidi che si agitavano nel baule.
 - Oh… sì… - disse James. Tolse le catene che bloccavano i Bolidi e liberò il Boccino. Poi raggiunse il resto della squadra in volo.
Iniziò a cercare il boccino, ma si accorse ben presto di essere talmente stanco e debole da non riuscire quasi a stringere il manico della scopa. Ma non voleva annullare l’allenamento… doveva prima trovare il Boccino.
Il Boccino… il Boccino…
Eccolo! Un momento… ma c’erano… due Boccini? James li guardò stranito. Da quando c’erano due Boccini?
Poi quei Boccini sfocarono… si sovrapposero… divennero uno, poi di nuovo doppi… poi l’immagine scurì… e lui si accorse troppo tardi che stava perdendo i sensi.

Lily, fuori dall’infermeria, era in preda ad un attacco di panico. Andava su e giù, nervosa… e saltava ad ogni rumore. Aveva le lacrime agli occhi, pronte a sfociare.
Poi la porta si aprì. Lily corse verso l’infermiera.
 - Madama Chips! Come sta? - chiese Lily preoccupata.
Gli altri Malandrini e il resto della squadra li raggiunsero.
 - Niente di grave, solo un braccio rotto e qualche livido. Un po’ di Pozione Saldaossa e domani sarà come nuovo!
 - Possiamo vederlo? - chiese Sirius.
 - Siete in troppi - disse Chips. Il solito mastino – Posso far entrare solo uno di voi.
Tutti guardarono Lily.
 - Vai tu, coraggio - disse Sirius facendole un sorriso incoraggiante.
Lily lo ringraziò con lo sguardo e si fiondò nella stanza. Raggiunse il letto di James.
 - James! - esclamò la ragazza.
 - Ehi… - fece lui.
Lily lo osservò preoccupata. Sembrava troppo spossato per una semplice caduta… e comunque lo era già prima di iniziare l’allenamento. Lily lo aveva notato. Era cambiato negli ultimi cinque giorni.
E non capiva cosa gli stesse accadendo.
 - James… come stai? - chiese Lily.
 - Sto bene, tranquilla. Madama Chips ha detto che domani posso già uscire! - disse lui.
 - James, ma che ti sta succedendo? Sei cambiato nell’ultima settimana! Sei tornato lì, vero? A vedere lo specchio? - esclamò Lily.
 - No - rispose secco James, ma si voltò dall’altra parte per non guardarla negli occhi. Chiaro segno che mentiva.
 - Non devi più andarci, James! Lo specchio finirà con l’ucciderti! - fece Lily.
Possibile che non capisse?  Che fosse così testardo?
James non rispose.
 - Continua così, James… e vado a dire tutto a Silente - mormorò Lily. Era un colpo basso, lo sapeva, ma non poteva permettere che James continuasse ad andare a vedere lo specchio ogni notte.
Il ragazzo si voltò di scatto verso di lei – Non puoi farlo! - esclamò.
 - Sì, invece! - si impuntò Lily – Posso, e lo farò se sarà necessario.
 - Tu non capisci, Lily. Io… devo vederlo!
 - Quello non è tuo padre, James! È morto! Morto e non tornerà mai più e tu sei uno stupido perché ti sei legato alla sua immagine in uno specchio!
Lily non avrebbe voluto essere così diretta… ma era l’unico modo per far svegliare James…
Il ragazzo la guardò incredulo. Non credeva che la ragazza avesse potuto dire quelle cose. Si squadrarono in silenzio.
 - Mi preoccupo solo per te, James… - mormorò Lily – Perché ti amo…
 - Allora lasciami fare quello che voglio…- rispose lui. In fondo amare… era lasciar liberi di fare, no?
Lily non disse nulla. James non avrebbe mai capito. Si voltò e lasciò l’infermeria. Doveva impedirglielo! Impedirgli di andare di nuovo dallo specchio. Ma non voleva ricorrere a Silente per farlo. Doveva cavarsela da sola… magari con l’aiuto degli altri.

Sirius sbadigliò e si appoggiò al muro dietro il quale si era nascosto. Aveva un sonno pazzesco ma non si sarebbe mosso di lì per nessun motivo al mondo. Dopo quanto Lily aveva raccontato loro…
Aveva accettato subito di appostarsi lì vicino alla stanza per fermare James. Era il suo migliore amico, non avrebbe permesso che gli accadesse qualcosa.
Osservò Remus e Peter dall’altra parte del corridoio e Lily vicino alla porta.
 - James ci odierà - aveva detto prima che si appostassero tutti. Ma Sirius l’aveva rassicurata.
Sentirono dei passi nel corridoio e rimasero in silenzio. Stava arrivando qualcuno. E sapevano che a quell’ora, in quel corridoio, non poteva che passare James.
Altri passi e la figura di James si stagliò all’inizio del corridoio. Non aveva potuto prendere il Mantello dell’Invisibilità, venendo dall’infermeria.
Sirius guardò Lily e annuì. La ragazza uscì dall’ombra e corse verso James.
 - James!
 - Lily?! Che ci fai qui? - esclamò James.
 - James non puoi entrare! Io non te lo permetto! - esclamò Lily.
 - Lasciami passare, Lily! - ribatté James.
 - No! Io non voglio!
 - Non mi interessa! Entrerò in quella stanza! Non ho bisogno del tuo consenso per farlo!
James la superò, ma uscirono allo scoperto anche Peter, Sirius e Remus, che si piazzarono davanti alla porta. James li guardò basito.
 - Anche voi? - esclamò – Ma cos’è? una congiura?
 - James, siamo preoccupati per te! - disse Peter.
 -Perché? Io sto benissimo! - disse James.
 - No! Nemmeno il peggior drogato si comporta come te! - esclamò Sirius facendosi avanti – Ormai non fai altro che passare le notti là dentro! Con quello stupido specchio!
 - E a voi che importa?! - chiese James alterandosi.
Ma come si permettevano di dirgli cosa doveva fare?
 - Non importa, ragazzi - disse piano Lily – Lasciatelo entrare…
 - Come? - fece Sirius sbigottito.
Remus aveva invece capito che Lily aveva in mente qualcosa. Afferrò Peter per un braccio e con lui si fece da parte. Sirius invece era rimasto lì.
 - Ma siete matti? - esclamò.
 - Sirius, ha ragione. Non possiamo dirgli cosa fare… - disse Remus – Spostati! - e il suo sguardo fu così eloquente che Sirius capì subito e si spostò.
James li guardò sottecchi, poi tornò a guardare la porta. Clic. Si aprì. I nervi di Lily erano tesi. Lo vide entrare, poi si lanciò sulla porta prima che si chiudesse.
Estrasse la bacchetta, la puntò contro lo specchio.
 - REDUCTO! - gridò.
Lo specchio esplose letteralmente. Sotto lo sguardo inorridito di James, l’immagine di suo padre andò in frantumi.
I vetri caddero a terra. Ci fu un attimo di silenzio.
 - PERCHE’ LO HAI FATTO? - gridò poi James avvicinandosi a Lily furioso. Lei non si mosse. – Sei una stupida! Devi sempre metterti in mezzo! Quello… era mio padre!
 - No… era solo un riflesso… - Lily indicò i vetri rotti a terra. James li fissò  e ne afferrò uno. Non vide altro che il proprio volto riflesso. Lo scagliò contro il muro con rabbia. Aveva ragione, Lily. Era tutta opera dello specchio. Suo padre non era davvero lì. E lui era stato così stupido da crederci.
Si voltò verso Lily e l’abbracciò.
 - Mi dispiace… - le mormorò in un orecchio, prima di perdere i sensi.
Lily lo strinse a se, sorreggendolo. Lo specchio si ricompose sotto lo sguardo dei presenti. Ogni singolo frammento tornò al suo posto come se se non fosse mai esploso…

Lily si diresse verso l’infermeria a grandi passi. Sirius le aveva detto che James si era svegliato. Era ora! Erano due giorni che dormiva ininterrottamente.
La ragazza era molto più tranquilla ora. James era convinto che lo specchio fosse distrutto e Silente aveva detto che avrebbe spostato il grosso oggetto in un'altra parte del castello, al sicuro.
Lily entrò nell’infermeria e raggiunse il letto di James. Lo baciò.
 - Buongiorno, bello addormentato - gli disse – Era ora che ti svegliassi!
James sorrise, poi disse – Lily… mi dispiace…
 - Non fa niente. L’importante è che tu stia bene, James… - disse Lily stringendogli una mano…
CONTINUA

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


Ringraziamentiiii:
Pan_Tere94 : ciao!!! Benvenuta!! Appena posso faccio un salto a dare un’occhiata alla tua storia!!!

Ludo: domanda interessante… certo avrebbe potuto vedervi Lily, ma Lily in fondo è lì con lui, cioè è la sua ragazza ormai, mentre il padre è morto ed è una delle persone che vorrebbe di più al suo fianco. Gli manca tanto ovviamente! Ecco perché vede lui e ne è tanto ossessionato!

Lovegio92

Bellezza88

Streghetta86

Arancina22

Vampirellafra

Germana

PrincessMarauders

Alya93

Nikko90

Lolla20: farò un salto a vedere la tua storia appena posso!

Scusate se non ho risposto a tutte singolarmente, ho poco tempo e quindi ho risposto solo alle domande!

CAPITOLO XXIX

 - Oggi faremo una pozione molto divertente - annunciò il professor Lumacorno – La pozione che cambia di sesso. Signorina Lincoln, gradirei che non ridesse così forte.
La ragazza in questione si coprì la bocca con la mano.
Gli altri studenti erano sconcertati dall’annuncio. James e Sirius si lanciarono un’occhiata e cercarono di non scoppiare a ridere.
 - Uau… - sussurrò Sirius – Pensa diventare una donna… vedere le cose da un altro punto di vista, e che vista!!
Lui e James sghignazzarono.
Lumacorno spiegò le proprietà della pozione e scrisse gli ingredienti alla lavagna.
 - Forza, mettetevi a lavoro! - esclamò poi.
Tutti iniziarono a lavorare in silenzio. Sirius osservò soddisfatto la propria pozione. C’era scritto che doveva diventare arancione e la sua stava diventando esattamente arancione, cosa che non si poteva dire della pozione di Peter che era nero pece. Remus accanto a lui cercava di aiutarlo in ogni modo, ma anche con aiuto Peter combinava solo pasticci.
La pozione di Remus era assolutamente perfetta, c’era anche una leggera sfumatura dorata, come doveva essere, a quanto diceva il libro. Quella di James invece era di un arancione acceso, ma pur sempre arancione!
Il ragazzo lanciò un’occhiata al calderone di Lily. Perfetta, ovviamente! Era dura competere con una fidanzata secchiona!
Quando la campanella suonò tutti misero un po’ di pozione in una fialetta e fecero Evanescere il resto. Ma Sirius ci pensò bene due volte prima di farla Evanescere. Riempì un’altra fialetta e se la mise in tasca. Sarebbe stato divertente fare uno scherzo a qualcuno. Doveva solo scegliere una vittima.
Si diressero tutti a pranzo.
Sirius osservava i bicchieri di tutti, pieni di succo di zucca. A chi poteva mettere la pozione?? Osservò James e ghignò. Suo compagno di avventure da sempre, non si era ancora beccato uno scherzo in sette anni di scuola! Toccava proprio a lui, insomma!
Sirius attese che l’amico si distraesse, poi svuotò la fialetta nel bicchiere. Il pranzo proseguì tranquillo.
Quando James prese il calice con il succo, Sirius smise di mangiare e lo guardò in attesa. James mandò giù il succo.
 - Ma che schifo! - esclamò poi – Che diavolo ha questo succo?
Lily bevve il suo, perplessa – A me sembra normalissimo.
Poi tutti guardarono Sirius che cercava di soffocare le risate.
 - Che cosa hai combinato? - chiese Angy sospettosa.
Sirius guardò tutti colpevole – Scusami James… ho messo la pozione Cambiasesso nel tuo succo! - confessò.
James sbarrò gli occhi.

 - Tu devi essere matto, Sirius! - esclamò Remus.
James si era sentito male poco dopo aver bevuto il succo e lo avevano portato in camera loro. Sosteneva che il suo corpo andava a fuoco!
In effetti era così che si sentiva. Ogni sua singola fibra bruciava come incendiata. E mentre i suoi amici erano in Sala Comune a discutere, lui su quel letto sperava che il bruciore passasse in fretta. Era davvero insopportabile.
Accidenti a quell’idiota di Sirius! E se la pozione era sbagliata? Avrebbe anche potuto ucciderlo!
All’improvviso, come arrivato, il dolore passò. James rilassò i muscoli e cercò di riprendere fiato. Sbuffò. Ok… non era morto, e questa era una cosa positiva. Si alzò per andare in bagno a sciacquarsi il viso. Be’, la pozione di Sirius gli aveva provocato solo un’indigestione. Si mise davanti allo specchio. Si osservò per qualche secondo in silenzio. Poi cacciò un urlo acuto.
A sentire quell’urlo tutti si precipitarono a vedere cosa fosse accaduto.
Fissarono sbigottiti quella ragazza che si trovava nel bagno dei Malandrini e si teneva al lavandino per non cadere a terra svenuta.
Aveva lunghi capelli castani, lineamenti femminili molto dolci e un corpicino minuto.
 - Ja-James? - fece Lily incerta.
La ragazza li guardò – Ha… ha funzionato - balbettò con la sua nuova voce.
Poi afferrò Sirius per il colletto della camicia.
 - Tu brutto depravato! Deficiente che non sei altro! Guarda che cazzo hai combinato!! - gridò fuori di se. – Sono una femmina! Una femmina, porca miseria!!
Sirius, per nulla turbato, gli scoppiò a ridere in faccia – Dai, James! Ci sarà sicuramente una pozione per farti tornare come prima! - esclamò.
 - Già, peccato che ci voglia una settimana prima che sia pronta! - esclamò Lily.
Quello fu troppo per James. Si dovette sedere sul letto per non finire lungo disteso.
 - Questo non lo sapevo… - fece Sirius.
 - Se solo avessi ascoltato Lumacorno mentre spiegava! - lo rimproverò Angy.
 - Jam… mi dispiace! - esclamò Sirius.
James lo fulminò con lo sguardo. Era intrappolato nel corpo di una ragazza! Aveva anche il seno, che era davvero, davvero ingombrante, e i suoi amici ora erano più alti di lui di due spanne! Persino Lily era più alta di lui! Tutto per colpa della demenzialità di Sirius.
Non solo, sarebbe dovuto rimanere così… per una settimana! Una settimana! Cioè sette giorni! Cioè 168 ore, ovvero 10.080 minuti, cioè… 604.800 secondi! Era pura follia!
 - Sirius, questa me la paghi! - disse alzandosi in piedi e puntando minaccioso un dito contro l’amico. Ma non sortì l’effetto che voleva, perché i pantaloni, troppo larghi per il suo nuovo corpo, calarono lasciandolo in boxer davanti a tutti.
Sirius fece un fischio sommesso – Che gambe! - esclamò.
James lo incenerì con lo sguardo, poi si imbronciò.
 - Dai, James… ti presto una delle mie divise - disse Lily.
 - No! Non metterò mai una gonna! - replicò James.
 - Non fare il ragazzino! - esclamò Lily afferrandolo per un braccio. Lo trascinò fino al dormitorio delle ragazze e iniziarono a salire le scale.
 - Ehi! Non si trasformano! Anche loro ti riconoscono come femmina! - esclamò Lily.
 - Evviva… - borbottò James seguendola nella stanza.
Lily rovistò nel suo cassetto e gli porse una divisa. Poi gli diede anche un reggiseno e un paio di slip.
 - La divisa, va bene! Ma mi rifiuto di mettere questo! - esclamò James mostrandole il reggiseno.
 - Lo metterai invece! Coraggio, spogliati!
James si spogliò controvoglia e indossò gli slip di Lily, ma si rigirò il reggiseno tra le mani, non sapendo da che parte infilarlo.
 - Sei molto bravo a toglierli, ma a metterli, no, eh? - lo prese in giro Lily. Gli tolse il reggiseno dalle mani e gli fece vedere come si metteva. Poi glielo allacciò dietro.
 - Come ti sta? - gli chiese.
 - E’ un po’ stretto… - disse lui.
Lily notò con disappunto che aveva il seno più grande del suo. Gli diede la divisa e l’aiutò ad indossarla.
 - La gonna mi sta un po’ larga - disse James.
 - Che vorresti insinuare? - ringhiò Lily – Che ho i fianchi larghi?
 - No, no! - esclamò subito James alzando le mani, in segno di difesa – Assolutamente no! Sei bellissima, tesoro! - e fece per baciarla, ma Lily indietreggiò.
 - Scusa, James… ma fa un po’ senso essere baciate da una ragazza! - esclamò.
E all’improvviso James si rese conto di una cosa: niente baci… niente abbracci… niente… sesso! Per una settimana!
 “Ucciderò Sirius” pensò “Sì, lo ucciderò!”
E così iniziò la sua tortura che sarebbe durata per ben sette giorni…
1° giorno
 - Però io lo trovo adorabile… - disse Charlie.
 - Sì, è molto carino anche da ragazza - convenne Lily.
 - E’ sexy! - questo era Sirius che si prese uno schiaffo da Angy e un calcio da James.
Era terribile sentirsi dire dal proprio migliore amico di essere sexy! E un’idea si instaurò in James. Provò a immaginare se stesso, giovane e indifesa fanciulla che dormiva tranquilla nel letto, e Sirius, malandrino, playboy incallito con gli ormoni a mille.
 - Lily, stanotte dormo con te! - esclamò James lanciando un’occhiata sospettosa a Sirius che ridacchiò.
 - James, non avrai paura del tuo migliore amico!
 - Sì, invece! Chissà che diavolo potresti farmi mentre dormo!
In quella situazione… James non si fidava affatto di Sirius
 - Sono etero, fino a prova contraria… - disse l’amico.
 - Ma ora io sono una femmina! - esclamò James.
Con quella faccia da ragazzina spaurita scatenò le risate dei presenti. Scocciato alzò le braccia al cielo e sentendosi un po’ troppo preso in giro decise di andarsene a fare una passeggiata lontano da loro. Aveva bisogno di starsene un po’ da solo e di cercare di abituarsi a quel corpo da ragazza. Quella era davvero una grandissima scocciatura! Stare così per tutto quel tempo…
Però… forse aveva ragione Sirius… vedere le cose da un altro punto di vista. Nessuno ora sapeva che lui era James Potter! Nessuno! E questo forse era a suo vantaggio. Avrebbe potuto farsi un po’ gli affari degli altri tranquillamente.
Sorridendo a questa nuova prospettiva, iniziò a girare per i corridoi a testa alta, ma iniziò a preoccuparsi quando notò che i ragazzi si voltavano a guardarlo con interesse.
 “Tutta colpa di questo coso” pensò guardando il seno “E di questo…” gettò un’occhiata al proprio fondoschiena.
Che scocciatura! Voltò l’angolo e si scontrò con qualcuno. Finì letteralmente a gambe all’aria. Ora era molto più leggero e non ci voleva niente perché un maschio alto un metro e ottanta e pesante settanta chili lo mandasse a terra.
 - Ahio… ahio… - borbottò mettendosi seduto.
 - Ti sei fatta male? - chiese il ragazzo con cui si era scontrato.
 - No… non fa niente - fece James sollevando lo sguardo e rimanendo pietrificato. Nathan Black Carlister gli porgeva la mano per aiutarlo ad alzarsi. Nathan era, per qualche scherzo del destino, un cugino alla lontana di Sirius, più piccolo di lui di un anno, ed era un serpeverde. I due cugini si odiavano e stavano praticamente sempre a litigare.
Nathan era un bastardo di prima categoria. Una cosa sola aveva in comune con Sirius: era un grande dongiovanni!
James esitò, poi lasciò che Nathan lo aiutasse ad alzarsi.
 - Sicura di stare bene? - chiese ancora il ragazzo.
 - Ma certo! - rispose James. Perché diavolo Nathan era così gentile?? Ah certo! Non sapeva che stava parlando con James Potter. Lui vedeva solo una bella ragazza e basta!
 - Piacere, sono Nathan Black Carlister - disse lui tendendo la mano verso di lui… oops, lei!
James si vide costretto a stringerla e a fare finta di niente – J… - iniziò a dire, ma si corresse subito, prima che potesse dire il proprio nome – Jackie Sloan! - disse tutto d’un fiato, chiedendosi come avesse fatto a tirare fuori un nome tanto ridicolo.
 - Sei dei Grifondoro, vedo. Allora conoscerai sicuramente mio cugino Sirius - constatò Nathan – E’ un cretino!
James strinse i denti, reprimendo la voglia di prenderlo a calci.
 - Sai, è un traditore del suo sangue. È scappato di casa e se i miei zii dovessero incontrarlo lo farebbero a pezzi! continuò Nathan quasi annoiato – Ma meglio non parlare di lui! È così patetico! Piuttosto… ti va di andare a fare un giro insieme?
 - Emh… veramente io sarei impegnato… impegnata… - balbettò James indietreggiando – Magari un’altra volta, eh? - e senza aspettare una risposta se la diede a gambe.
Quella era davvero la fine della sua esistenza perché quando Nathan Black Carlister puntava una ragazza… non la mollava tanto facilmente ed essendo un bastardo era anche capace di prenderla con la forza!
James tornò in Sala Comune con aria sconvolta.
Nella Sala c’era solo Sirius che lo osservò –Che ti è successo?- gli chiese poi.
 - Sirius… tuo cugino mi ha puntato… - balbettò James.
Sirius rimase un attimo in silenzio, poi scoppiò a ridere – Mio cugino? Ti ha puntato? - ripeté – Muahahahahahahahahah! Se solo sapesse chi sei veramente! Oddio! Muahahahahahahahah!
 - Non c’è un cazzo da ridere, Sir! - gridò James infervorato – Sono fottuto! Non posso più uscire di qui o sarà la mia fine! E questo è solo il primo giorno! porca miseria! - si lasciò cadere sul divano, sconsolato – Sono così sfigato… - mormorò poi – Non me ne va bene una… a proposito… dov’è Lily?
 - E’ andata a preparare la pozione per farti tornare ragazzo - disse Sirius – Dovrà bollire fino al settimo giorno.
James sospirò. Si voltò verso Sirius – Come faccio a liberarmi di Nathan?
 - Non puoi… insisterà fino a che non avrà ottenuto quello che vuole.
 - In questo siete davvero simili.
 - Sì, ma io non cerco di ottenere quello che voglio con la forza o con mezzi illegali!
 - Oh… sono fottuto… - piagnucolò James. Si, piagnucolò. In fondo, pensò, era nel corpo di una ragazza, poteva permetterselo, no? Sì, sì! E così iniziò a gridare a pieni polmoni, con voce stridula e isterica – E’ SOLO COLPA TUA! BRUTTO STRONZO! GUARDA COME MI HAI RIDOTTO!
Afferrò il grosso libro di Trasfigurazione sul tavolino lì vicino e iniziò a picchiarci Sirius.
 - Ahio! James mi fai male! - esclamò il ragazzo cercando di pararsi dalle botte.
 - E’ quello che voglio! - gridò James infliggendo ancora più botte addosso al povero Sirius, che si vide costretto a bloccargli la mano e strappargli via il libro. Poi gli afferrò l’altro polso e lo gettò a terra, bloccandolo con il proprio corpo.
Una posizione a dir poco equivoca, considerando che ora James era anche una ragazza.
E subito tutte le cose che aveva pensato James, sugli ormoni a mille di Sirius, riaffiorarono, e iniziò a gridare.
 - LEVATI IMMEDIATAMENTE MANIACO!
 - MA CHE CAZZO STAI DICENDO?
 - MI STAI ADDOSSO!
 - CERTO, PER BLOCCARTI, PERCHE’ MI STAVI MASSACRANDO, DEFICIENTE!
In quel momento fecero la loro comparsa nella Sala Comune, Lily e le altre che li fissarono sbigottite.
I due le fissarono a loro volta. Poi Sirius lasciò andare immediatamente James e si alzò.
 - Non è quello che sembra - disse Sirius. Anche James si alzò e annuì.
 - Ah, no!? Non stavi cercando di violentare il tuo migliore amico, vero? - lo prese in giro Angy.
Sirius scosse la testa – James mi stava picchiando con il libro di Trasfigurazione!
 - L’ha voluto lui! - gridò James – Sapete che cos’è successo? Nathan Black Carlister mi ha puntato!
Tutte conoscevano la brutta fama di Nathan e lo guardarono comprensive.
 - Povero, James. Ora non ti libererai più di lui! Guarda me, ho finito col fidanzarmi con Sirius - disse Angy.
 - Ma io non voglio fidanzarmi con Nathan! - esclamò James.
La situazione stava seriamente degenerando!
ED ERA… SOLO IL PRIMO GIORNO!

 - Ecco, questa dovrebbe starti! - esclamò Lily tirando fuori dal cassetto una camicia da notte. Si voltò per mostrarla a James, ma lui si era già messo i propri boxer e una canottiera della ragazza.
 - Ma… James… - balbettò Lily.
 - Lasciami almeno dormire come voglio! - protestò lui legandosi i capelli in una coda. Si tolse gli occhiali e li poggiò sul comodino. Si mise sotto le coperte e Lily lo raggiunse.
I due rimasero in silenzio senza nemmeno sfiorarsi. Era terribilmente frustrante non poterla baciare! Si voltò verso Lily e si accorse che si era addormentata. Be’, magari poteva abbracciarla. Fece per cingerle le spalle con il braccio, ma si bloccò, accorgendosi che il suo corpo non aveva molta voglia di farlo. E osservando bene Lily si accorse che… fisicamente la ragazza non lo attraeva minimamente! Si mise seduto di scatto, sconvolto. Accidenti! Ora aveva anche i gusti di una ragazza!
 - Che giornata di merda! - si disse lasciandosi ricadere sui cuscini.
Nel sonno Lily gli abbracciò un braccio e vi poggiò il volto.
 - James… - mugugnò la ragazza.
Lo stava sognando. James sospirò e le carezzò i capelli. Ma anche quel gesto non sortì alcun effetto in lui, a parte il grande amore che provava per la ragazza.
Ora non era affatto attratto dalle ragazze! E con orrore si ritrovò a pensare: ma se Lily, che era una ragazza, non lo attraeva… allora…
Sbarrò gli occhi.
Oh no! Il suo nuovo corpo da ragazza era attratto… dai maschi!!!
James si diede una manata sulla fronte. Anche se mentalmente l’idea gli faceva davvero schifo, non poteva affatto controllare i suoi ormoni femminili!
 “Cazzo!” pensò “Che cazzo!”
E ora??
CONTINUA!

Piccola nota: in realtà il ruolo di Nathan era originariamente appartenuto a Regulus Black, ma dopo aver letto il settimo di libro di Harry Potter non ce l’ho proprio fatta a fare un Regulus cattivo! Perciò ho inventato questo fantomatico cugino Black Carlister! XD

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


Ringrazio per aver commentato lo scorso capitolo:

PrincessMarauders

Vampirellafra

Pan_Tere94

Ludo

Lovegio92

Gattina_

Arancina22

Nikko90

Ho controllato il capitolo più di una volta ma se doveste per caso trovare il nome di Regulus, sostituitelo con quello di Nathan XD


CAPITOLO XXX
2° giorno
Ormai James riusciva ad indossare gli abiti femminili con naturalezza. Con un sospiro si trascinò fino alla Sala Comune. Era ancora presto perché vi fosse qualcuno. Ed era presto perché qualcuno si aggirasse per scuola. Quindi, poteva tranquillamente uscire. Decise di raggiungere il lago dove avrebbe potuto starsene tranquillo, ma arrivato lì, capì che non sarebbe stato affatto così!
Nathan e la sua banda stavano torturando un povero scoiattolo, legando alla sua coda dei petardi. Fecero per accenderli.
 - Ma che diavolo state facendo! - esclamò James correndo verso di loro, prima che facessero saltare per aria il povero scoiattolino.
Tutti si voltarono verso di lui.
 - Ehi, ciao! - esclamò Nathan con un ghigno. James gli strappò dalle mani lo scoiattolo e lo liberò dai petardi, poi lo lasciò fuggire.
Fece per andarsene, ma il ragazzo lo bloccò.
 - Ehi! Sei appena arrivata e già vai via!
James sospirò e si voltò verso di lui. Basta, doveva levarselo dai piedi! Fece per dirgliene quattro, ma il suo corpo non rispondeva. Deglutì. Oh no! No! Non era proprio possibile! Il proprio corpo era attratto da Nathan! Proprio da lui! Cazzo! cazzo!
Decise di farsi forza.
 - Che vuoi da me? - esclamò indietreggiando.
Il profumo del ragazzo lo intontiva.
 - Solo divertirmi un po’! - fu la risposta.
E certo, doveva aspettarselo da Nathan.
 - Va al diavolo! - esclamò James. Cercò di liberarsi dalla stretta del serpeverde ma senza riuscirvi e si accorse troppo tardi che ormai il ragazzo aveva avvicinato il viso al suo e lo aveva baciato.
James si irrigidì, scioccato. Respinse Nathan e corse via.
 - Faccio a tutte quest’effetto - disse il ragazzo agli amici, che scoppiarono a ridere.

James corse a perdifiato fino alla Sala Comune, poi iniziò ad urlare come un matto.
 - CAZZOOOOOOOOOOO!
Nathan lo aveva baciato. Era appena stato baciato da un RAGAZZO! Porca miseria! Che schifo! Che schifo!
Gli veniva da vomitare. Il suo orgoglio ormai era distrutto. Lily nel frattempo si era precipitata giù per le scale, ancora in camicia da notte.
 - James! Cos’è successo?! - chiese allarmata.
James aprì la bocca ma non riuscì a parlare. Le uniche cose che riuscì a dire furono – Nathan… bacio…
Lily aggrottò la fronte, poi capì –Oh santo cielo! Nathan Black ti ha baciato!- esclamò inorridita. Come si era permesso di baciare il SUO ragazzo?!
James annuì disperato.
 - Oh, James! Mi dispiace tanto! - fece Lily mortificata.
- Che schifooooooooo!!
James si abbandonò sulla spalla di Lily e si sfogò lanciando i peggiori epiteti a Nathan che lo aveva baciato e a Sirius che lo aveva ridotto in quelle condizioni!
Lily lo ascoltò, comprensiva, poi lo accompagnò in camera, dove, distrutto, si lasciò cadere sul letto.
Le altre ragazze notarono la sua aria afflitta.
 - Cos’è successo? - chiese Angy.
Lily abbassò la voce – Nathan Black lo ha baciato - disse.
 - Oh, poveretto… - fece Charlie
 - Poveretto? Quale dei due? - fece Izzie.
 - James… non fare così… era solo un bacio - disse Angy.
 - Come ti sentiresti se Jordan ti baciasse? - fece acido James.
Angy rabbrividì al solo pensiero e decise che era meglio andare a vestirsi piuttosto che pensarci!
Lily si avvicinò a James – Dai, andiamo a fare colazione - gli disse.
 - Non ho fame - borbottò James e imbronciato si sdraiò sul letto.
Lily sospirò. Sapeva che non era meglio insistere.
3° giorno
Quella mattina si era svegliato con degli strani dolori al basso ventre e alla schiena e non aveva idea di cosa significassero. Sapeva solo che stava piegato in due dalle fitte.
Ma che cavolo era?
Si alzò solo per trascinarsi faticosamente verso il bagno. Vi si chiuse e poco dopo si udì il suo urlo pazzesco.
Lily si svegliò di soprassalto e cadde giù dal letto. Poi si rese conto che le urla venivano dal bagno.
Corse a vedere e si accanì sulla porta.
 - James! Che succede? - chiese preoccupata.
 - Sanguino! - fu la risposta.
 - Che vuol dire? Come sanguini? - Lily si preoccupò ancora di più – Fammi entrare James!
La serratura scattò, Lily entrò. Osservò un attimo James. Poi scoppiò a ridere. James aggrottò la fronte.
 - Che diavolo c’è da ridere! - sbottò.
 - James… non è nulla di grave - disse Lily – Hai soltanto… be’… insomma, hai capito, no?
 - Sì, ora ho capito. E la cosa non mi piace per niente!- replicò James. Merlino come era imbarazzante farsi trovare in tutte quelle condizioni proprio da lei. Non poté fare a meno di arrossire sentendosi un perfetto idiota.
Lily alzò le spalle e si lasciò sfuggire un risolino – Almeno ora sai come si sentono le donne in quel periodo del mese!
 - Fa malissimo… - ammise James trascinandosi verso il letto – Credo che non riuscirò ad alzarmi per tutto il giorno - aggiunse lasciandovisi cadere sopra. – Che dolore… - si lamentò.
Lily gli diede qualche pacchetta comprensiva. Lo sapeva benissimo che faceva male! Così si imparava a dirle ogni volta che esagerava!

 - Come sta James? - si informò Sirius a colazione.
 - Distrutto. Grazie a te - rispose Lily. Si risparmiò di raccontargli dei due problemini di James. Non voleva mettere in ridicolo il proprio fidanzato.
Sirius dal canto suo si sentiva davvero in colpa. Non aveva alcuna intenzione di ridurre così il suo migliore amico. Voleva solo fare un innocente scherzo!
Decise di andarlo a trovare finite le lezioni.
Ma forse James non avrebbe gradito affatto la sua compagnia. Se ne stava rintanato nella stanza di Lily. Terrorizzato alla sola idea di sentirsi attratto da qualche altro ragazzo. E ripensò al bacio e si sentì male. Aveva bisogno di aria fresca. Spalancò la finestra e si affacciò, inspirando a pieni polmoni. Il suo respirò si bloccò quando udì una voce.
 - Ehi!
Abbassò lo sguardo e vide Nathan. Lo guardò con aria schifata e ritornò in camera lasciandosi cadere di nuovo sul letto.
Baciato… da un ragazzo. Puah!
All’improvviso fece la sua comparsa il serpeverde, a cavallo di una delle scope della scuola. James si maledisse per non aver chiuso la finestra.
 - Ohoh! Tutta sola in camera! - fece Nathan malizioso.
 “Basta, ora glielo dico… gli dico chi sono veramente…” pensò James. No… non poteva umiliarsi così… non poteva proprio…
Ok, allora cacciarlo era l’unica soluzione.
 - Non è proprio il caso… - borbottò James rimettendogli in mano la scopa.
 - Mi stai cacciando, forse? - fece Nathan e all’improvviso non sembrava affatto contento.
 - Emh… direi di sì… sai, non sto molto bene…
 - Non ti preoccupare! Ci penso io a farti sentire meglio!
Il ragazzo lo spinse sul letto. James sbiancò. E ora che intenzioni aveva quel matto? Non c’era nessuno a salvarlo?
 “Oddio…”
Certo che era proprio difficile essere una ragazza!
 - Dai… - borbottò spingendolo via, ma con quel corpicino da ragazza era così debole! Cazzo!
 - Non fare la difficile!
Difficile un corno! Avrebbe voluto dirgli. L’unico problema era che anche se la sua testa non voleva affatto, il suo corpo da ragazza non vedeva l’ora… di combinare qualcosa con Nathan! Accidenti agli ormoni delle ragazze! Erano più assatanate dei maschi!
Invocò mentalmente aiuto quando Nathan lo spinse sui cuscini e gli bloccò le braccia. Era spacciato! Fottuto, finito, fritto o come si vuol dire! In ogni caso significava che presto Nathan sarebbe uscito da quella stanza vittorioso.
Gridare non serviva nemmeno a niente perché la Sala Comune era completamente vuota!
Era la fine! Anche quel briciolo di orgoglio che gli era rimasto poteva andarsi a fare benedire. Ma un ultimo tentativo poteva anche farlo.
 - Ti ho detto che non voglio! - disse a denti stretti – Non voglio! Chiaro! Sparisci immediatamente o ti affatturo! - cosa molto stupida da dire visto che aveva le braccia bloccate – Lo dirò a Silente e ti caccerà a calci in culo da scuola! Poi vedremo chi i tuoi genitori vorranno fare a pezzi!
Nathan ghignò per nulla intimorito – Piccola, ti piacerà così tanto che ci ripenserai!
 - Non credo proprio! - James decise di tentare un’altra tattica. Tanto valeva provarci – Non posso! Vedi, sono indisposta!
 - Non preoccuparti, a me non dispiace!
James aggrottò la fronte. Quando è troppo e troppo! Gli mollò una ginocchiata, dritto tra le gambe. Nathan si lasciò sfuggire un grido strozzato. James ne approfittò per spingerlo via e correre alla porta. Era quasi arrivato quando il ragazzo lo afferrò per la vita e lo tirò indietro con forza, facendogli vedere le stelle per il dolore.
Si ritrovò a faccia a terra, bloccato dal peso del corpo di Nathan che non sembrava affatto contento del trattamento riservatogli.
 - Lasciami! - sbraitò James.
Nathan lo ignorò e lo fece rigirare sulla schiena – Ora io e te ci divertiamo!
In quel momento udirono la voce di Lily – Ehi, dormi? Ho dimenticato il libro di Trasfigurazione.
La porta si aprì e Lily si bloccò osservando i due. Lo sguardo di James invocava chiaramente aiuto.
Lily fulminò Nathan con lo sguardo – Che cosa stai facendo?! - sbraitò facendosi avanti minacciosa.
 - Non lo vedi? Mi sto divertendo, stupida Sanguesporco!
Risposta sbagliata. James gli mollò un pugno in faccia – Non osare chiamarla così! Stronzo! - esclamò.
Nathan lasciò la presa su di lui e indietreggiò. Guardò le due.
Lily aiutò James ad alzarsi – Stai bene? Ti ha fatto qualcosa? - gli chiese.
James scosse la testa e fissò furibondo Nathan. Il ragazzo in tutta risposta, afferrò indignato la scopa e se ne andò.
 - Che schifo… - borbottò James – per fortuna che sei arrivata in tempo. Se penso che… - e l’idea lo fece rabbrividire dallo schifo.
 - Santo cielo! Quello deve essere completamente matto - disse Lily chiudendo la finestra e gettandoci anche un incantesimo per sicurezza.
 - Sei sicuro di star bene? - chiese nuovamente a James.
 - A parte il fatto che vorrei vomitare? Sì - rispose lui.
Lily prese il libro di Trasfigurazione, ma esitò – Non voglio lasciarti solo.
 - Me la caverò, davvero. Non uscirò da solo da qui, promesso - disse James.
Leggermente più tranquilla Lily lasciò la stanza. Per prima cosa andò dritta da Sirius e gli raccontò ogni cosa.
 - Cosa? Davvero mio cugino ha fatto questo? - fece lui inorridito – Che schifoso! Mi vergogno di essere suo parente! Quel bastardo! James sta bene?
 - Sì, tutto bene, ma è distrutto!
 - E sono solo tre giorni che è femmina. Pensa noi che lo siamo da diciassette anni! - esclamò Izzie.
E si diressero a lezione rimuginando sull’essere femmina e tutti i problemi che comportava.
 - Tanto per cominciare, voi ci credete inferiori - disse Charlie.
 - E siamo solo oggetto di sesso - aggiunse Angy.
 - Non è vero! - protestò Sirius.
Angy alzò un sopracciglio
 - Poi non possiamo difenderci molto bene con voi. Che volete? Siete più grandi e più forti - disse Izzie.
 - E terribilmente sexy - sussurrò Angy all’orecchio di Sirius che sorrise compiaciuto.
 - Ma non siamo tutti così! - disse Remus.
 - No, Rem, non siete tutti così! - Izzie gli sorrise – Tu sei il ragazzo perfetto!
E scoppiarono tutti a ridere nel vedere Remus arrossire.
4° giorno
 - Moriròòòòòò!!! - mugolò James da sotto la montagna di coperte nel quale si era nascosto.
 - Ti ho portato un tè caldo, magari ti fa stare meglio - disse Lily poggiando la tazza sul comodino.
James emerse solo con la testa – Sono stanco di essere femmina! Voglio tornare maschio! Voglio liberarmi di questo seno ingombrante!
Afferrò la tazza e si sbrodolò nel bere il tè. Era naturalmente scocciato dalla situazione.
 - Senti… perché non esci un po’ con noi. Prendere aria ti farà sicuramente bene! - propose Lily.
 - D’accordo… - acconsentì James. Ma sembrava che accettare gli costasse molto. Scese in Sala Comune, trascinandosi pietosamente e uscì con gli altri in giardino.
Ma si guardava attorno furtivo e di questo se ne accorsero tutti.
 - James, stai tranquillo. Se Nathan prova ad avvicinarsi gli faccio saltare tutti i denti! - disse Sirius.
 - Grazie… - borbottò James.
Ma c’era ben altro a preoccuparlo in quel momento. Il fatto che sarebbe saltato addosso ad ogni singolo studente maschio che considerasse attraente… o meglio, che il suo corpo considerasse attraente… e sempre più preoccupato si rese conto che anche gli altri sembravano pensare lo stesso di lui.
C’era qualcosa che non andava… lo capì… da come erano a disagio gli altri Malandrini in sua presenza. Sembrava… che anche loro stessero facendo uno sforzo immane per non saltargli addosso. Ora si che era seriamente preoccupato.
 - Sirius… - chiese sospettoso – Quanta erba di Sungo hai messo nella pozione?
 - Due grammi, perché?-
 - Ce ne andava uno, Sirius - disse James che una volta tanto aveva ascoltato Lumacorno.
 - Oh santo cielo! - inorridì Lily.
 - Perché? Che vuol dire? Che ho fatto? - si allarmò Sirius.
 - Il Sungo è un potente afrodisiaco! - sbraitò James – Sai che vuol dire? Che quando passo io gli ormoni salgono a mille! Gli ormoni di qualsiasi maschio… ed ecco perché anche i miei… - aggiunse poi a bassa voce.
 - Vuol dire che non sei al sicuro nemmeno da noi? - fece Peter.
 - No - James esitò – E voi da me…
 - Come scusa? - fece Sirius – Puoi ripetere?
 - Vuol dire che questo mio stupido corpo ha gli ormoni sparati e che trovo… trovo… decisamente attraente qualsiasi ragazzo mi si pari davanti.
Tutti lo guardarono stupiti. Compresa la povera Lily che non si sarebbe aspettata una cosa del genere. La ragazza lo fissò tramortita e lui evitò accuratamente il suo sguardo.
 - Sei diventato dell’altra sponda? - chiese Sirius.
 - Certo che no! È solo il mio corpo ad essere attratto! Non la mia mente! Figuriamoci se mi possono piacere i maschi! - replicò James, arrossendo.
All’improvviso, voltandosi, si ritrovò uno stuolo di ragazzi che lo seguivano. Inorridito accelerò il passo.
Cielo! Lo stavano seguendo tutti con aria assatanata! Si aggrappò a Lily.
 - Aiuto… - le disse.
Anche lei si voltò a strabuzzò gli occhi – Ragazzi… siamo nei casini! - esclamò.
 - Misteriosa ragazza, esci con me! - disse uno dei ragazzi rivoltò a James.
 - No! Con me! - fece un altro.
 - Non dite idiozie! Uscirà sicuramente con me!
James si aggrappò ancora di più a Lily e quasi si mise a frignare. La ragazza si voltò – Sparite! O levo i punti alle vostre case!
Ma la cosa non sembrò affatto interessare ai ragazzi che invece erano aumentati.
Qualcuno addirittura afferrò James per il braccio per arrestare la sua marcia. James sbiancò. Erano davvero troppi per lui… ed erano tutti così alti… e lui era così… piccolina!
 - Coraggio, perché non esci con me?
 - La mia camera da letto è completamente vuota in questo momento!
 - Fatela finita! - sbraitò James – Non uscirò con nessuno di voi! Chiaro? MI PIACCIONO LE RAGAZZE! METTEVELO IN TESTA!
I ragazzi si zittirono. James si fece largo tra la folla e se ne andò impettito. Quella situazione era davvero assurda.
Si voltò verso gli amici – Non seguitemi! - sbraitò fuori di se – Soprattutto tu Sirius! È solo colpa tua! Sparisci dalla mia vista per i prossimi tre giorni!
 - Mi odiaaaaaaa! - mugolò Sirius.
 - Ma no! - lo consolò Angy dandogli qualche pacchetta sulla spalla.
 - Invece mi odiaaaaa!!

James si rifugiò in camera di Lily e si lasciò cadere sul letto, imbronciato. Insomma… non poteva più farsi vedere in giro per i prossimi tre giorni. Segregato in poche parole! Era così furioso!
Si rese conto improvvisamente di quando fosse complicata la vita delle ragazze…
CONTINUA

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***


Grazie per i commenti a:

PikkolaGrandefan: emmmh… James ha avuto il ciclo nel capitolo precedente XD!!

Lyrapotter: no no, non sei matta… prima era davvero Regulus!

Beba94: grazie per il commento!! Spero non ti sia fatta male svenendo XD

Pan_Tere94: eeeeh i guai per il povero James non sono finiti!

Vampirellafra: ahahah si è stato molto carino a gridare che gli piacciono le ragazze mentre era in un corpo femminile!

Arancina22: vedrai… questi ultimi giorni saranno pure peggio XD

PrincessMarauders: io pure farei bere la pozione ad un po’ di maschietti!

Germana: come minimo dovrebbe affatturare Sirius XD

Gattina_: credo che sarà così felice quando tornerà ragazzo che si dimenticherà anche di vendicarsi di Sirius!

Nikko90: l’afrodisiaco era per complicare un pochino le cose… ihihih

bellezza88: per ora Sir e Angy non compaiono molto in questo capitolo… cmq se vuoi ti faccio un sunto di tutto quello che è successo tra loro XD

CAPITOLO XXXI
5° giorno
James si svegliò urlando, prima di rendersi conto che era solo un brutto sogno. Si ritrovò a fissare il baldacchino rosso, con il respiro affannato e gli occhi sbarrati. Solo un brutto sogno… un incubo. Si era sognato che metà della scuola si introduceva nella stanza e…
Scosse la testa, meglio non ricordare. Quella situazione lo stava facendo uscire di senno…
Le sue urla avevano svegliato le altre ragazze. Angy afferrò la sveglia.
 - Le sei… - borbottò allucinata. La rimise sul comodino e crollò nuovamente sul cuscino.
Lily guardò James assonnata – Tutto bene? - chiese.
 - Sì… solo un incubo…
 - Dai… solo due giorni…-  mormorò Lily, sprofondando sotto le coperte e riaddormentandosi.

E così il suo quinto giorno era cominciato male. Non si presentò alle lezioni. Ormai gli altri giustificavano la sua assenza, dicendo che era influenzato.
James era ancora a letto quando Sirius fece la sua comparsa dalla finestra.
 - Vengo in pace - disse porgendogli una pila di toast.
James si mise seduto e li prese – Grazie - disse.
 - Senti, James… mi dispiace, davvero. Se avessi saputo che ci voleva così tanto per farti tornare come prima… non lo avrei mai fatto - disse Sirius sedendosi ai piedi del letto.
 - Lo so, Sir. Scusami tu se ieri mi sono incazzato così - disse James.
 - Uffa… non vedo l’ora che torni! Mi annoio senza di te! - fece Sirius.
James alzò le spalle – Mancano solo due giorni ormai - disse. Sembrava quasi essersi rassegnato alla sua situazione.
Se era sopravvissuto quattro giorni, in cui gli era capitato davvero di tutto, a partire dal bacio di Nathan, cosa potevano essere due a confronto? Bastava solo che non uscisse dalla stanza, no? Non poteva succedere nulla di male in fondo.
Si sbagliava di grosso e ancora non lo sapeva…
Durante la mattinata arrivarono miriade di gufi che portavano fiori di ogni genere, da parte di persone che nemmeno aveva mai sentito nominare… tutti ovviamente maschi! Quello era un incubo! Si doveva essere così! Non era possibile che lo perseguitassero così! Porca miseria! Tutte a lui, eh!
Ormai ne arrivavano a decine e lui, annoiato, le faceva evanescere tutti. Ma stava accadendo qualcosa di strano.
L’istinto femminile che si trovava nel suo corpo lo stava lentamente dominando. Non si sarebbe controllato a lungo. Già aveva vuoti di memoria. Ore in cui non ricordava cosa aveva fatto. Quello era un grosso, anzi grossissimo guaio.
6° giorno
Aprì gli occhi e sbatté ripetutamente le palpebre. Sbadigliò, si stiracchiò e si rese conto che c’era qualcosa che non andava. Non era nel letto di Lily come al solito.
Il letto in cui si trovava al momento aveva il baldacchino verde. Nessun Grifondoro aveva il baldacchino verde.
Sentì un respiro regolare accanto a lui e non osò voltarsi a vedere chi fosse. Deglutì. Si guardò attorno. Quella stanza non la conosceva affatto. Era proprio il caso di vedere chi c’era al suo fianco. Si voltò lentamente e trattenne il fiato, poi trasalì. Accanto a lui c’era Nathan Black Carlister che dormiva alla grande!
Con uno scatto James indietreggiò e cadde dal letto. Inorridì quando si rese conto di essere nudo. Si sarebbe messo a gridare volentieri, ma si trattenne, per non svegliare Nathan.
Vide i propri vestiti su una poltrona, strisciò fino ad essa e prese i vestiti con le mani tremanti. Si vestì in fretta e lasciò la stanza.
Uscito dal dormitorio dei Serpeverde, schizzò via a razzo. Correndo nei corridoi si chiese che diavolo fosse successo. Lui non ricordava niente dal momento in cui aveva cenato in poi. E la cosa lo preoccupava. Cosa aveva fatto in quel lasso di tempo? Cioè, la risposta era ovvia se si era svegliato in quel letto, ma non voleva crederci… non poteva crederci! Si fermò e si appoggiò ad un muro. Come avrebbe potuto vivere con un peso del genere? Se era accaduto veramente come avrebbe potuto guardare in faccia Lily o i Malandrini? Si vergognava da morire…
Avvampò e scivolò a terra, abbracciandosi le gambe. Santo cielo. Gli veniva da vomitare. Cercò di riprendersi, con respiri profondi, ma stava finendo in iperventilazione. Deglutì.
E pensò “Cazzo”
Sì, quella era la parola perfetta al momento. Era un casino. Un cazzo di casino. Perché proprio a lui!? Perché?!
Si guardò attorno. I corridoi erano ancora deserti. Tutti dormivano.
Non se la sentiva proprio di tornare al suo dormitorio. Non voleva vedere nessuno. Si sentiva uno schifo.
 - James! - una voce che conosceva benissimo lo fece sobbalzare.
Lily gli corse incontro, seguita da Angy. Sembrava arrabbiata e aveva gli occhi rossi come se avesse pianto.
 - Dove sei stato? - lo aggredì.
James si alzò.
 - Ieri sera sei sparito e quando mi sono svegliata non c’eri! Dove sei stato?! - ripeté Lily furiosa – Ero preoccupata, idiota!
 - Mi dispiace, Lily… sono solo… andato a fare una passeggiata - mentì James.
 - Sei un maledetto cretino! Sono quasi morta d’infarto! Come ti saltano in mente certe cazzate? Eh? Come? - gridò Lily.
 - Mi dispiace, va bene? - gridò James – Scusami se ti ho fatto preoccupare! Ma a te poi che cazzo te ne importa di quello che faccio, eh? Che c’è? Sei mia madre che mi controlli? Perché non ti fai mai gli affari tuoi, Lily Evans, eh?
Lily era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
La ragazza lo fissava allibita.
 - Sono andato a fare un giro! Posso? O ho bisogno del tuo permesso? Sono il tuo cagnolino?
James tremava di rabbia mentre sbraitava tutte quelle parole alla povera Lily.
Poi si sentì lo schioccò di uno schiaffo. Angy aveva colpito James.
Lui si portò una mano sulla guancia offesa, sorpreso.
 - Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo? - fece Angy – Sei un idiota! Lily era preoccupata per te! E tu le rispondi in questo modo!
James indietreggiò – Scusami, Lily - disse mortificato.
La ragazza scosse la testa, aveva cominciato a piangere.
 - Non volevo prendermela con te… è che… è un brutto periodo - continuò James. “Sai com’è… forse sono andato a letto con Nathan Black…” pensò, ma sapeva che non avrebbe mai avuto il coraggio di dirglielo.

 - Perché non vuoi scendere a colazione? - chiese cauta Lily.
 - Non mi va, non ho fame - disse James. Ma il suo stomaco diceva il contrario perché brontolò.
Si vide costretto a seguire Lily e gli altri in Sala Grande.
 - Non preoccuparti, James. Ti proteggiamo noi dall’assalto degli ammiratori - disse Izzie, mentre James si stringeva preoccupato a Lily, quando fecero il loro ingresso nella Sala.
Ma stranamente nessuno fece caso a loro. Tranquillizzato si sedette a tavola.
 - Ehi, tesoro - fece una voce alle sue spalle. Gelò. Non voleva voltarsi. Però si girò. Nathan lo guardava con il suo solito ghigno.
James sentì le budella attorcigliarsi. Gli era passata la fame.
Si alzò e si avventò su Nathan. Doveva parlargli. Lo trascinò fuori della Sala Grande, sotto lo sguardo allibito dei malandrini e delle ragazze.
 - Ehi, ehi… cos’é tutta questa fretta? - fece Nathan sempre ghignando.
 - Dimmi la verità… - fece James – Cos’è successo questa notte tra noi?
 - Be’… abbiamo fatto scintille, bambina! E tu sei stata una vera bomba! - fu la risposta.
James spalancò la bocca e per poco la mascella non gli toccò terra. Oh cazzo! no! No! NO! NOOOO!
Allora era vero! Era successo veramente! Era stato a letto con Nathan Black!
Improvvisamente tutto iniziò a ruotare attorno a lui.
Quando si risvegliò era sul letto dell’infermeria. Lily era seduta accanto a lui, preoccupata.
Accidenti… era svenuto dallo shock.
 - Che diavolo è successo, James? - chiese in un tono che non ammetteva repliche.
James deglutì. Ora non poteva proprio mentirle.
Fu costretto a raccontarle tutto, facendosi sempre più piccolo nel letto, a mano a mano che andava avanti. Lily era inorridita.
 - James… mi dispiace… - mormorò.
 - E di che? Tanto non mi ricordo niente - disse James, ma aveva una faccia da funerale.
 - Signorina Evans, lasci riposare la sua amica, su! - abbaiò Madama Chips.
In poche parole la stava cacciando. Lily lanciò un triste sguardo a James, prima di andarsene.
Andò alla ricerca degli altri. Sapeva che non avrebbe dovuto raccontare niente loro, per non umiliare James. Aveva fatto una fatica a raccontare tutto a lei. probabilmente voleva che rimanesse l’unica a saperlo.
Però anche loro dovevano sapere. Dovevano risolvere quella cosa in qualche modo.

Sirius individuò Nathan, lo bloccò nel corridoio e lo appiccicò letteralmente al muro.
 - Che cazzo hai combinato, eh? - ringhiò Sirius.
Nathan ghignò – Ciao, Sirius - fece.
 - Cosa hai fatto alla mia amica, eh?
 - Ah, lei. Me la sono fatta, no? E mi è piaciuto! E a quanto pare anche a lei è piaciuto - sghignazzò.
Sirius non ci vide più e fece per dargli un pugno, ma una mano lo bloccò.
 - No, Sirius - era Angy – Non puoi metterti nei casini per questo deficiente!
Sirius lasciò andare Nathan, ma lo incenerì con lo sguardo.
 - In un modo o nell’altro pagherai, Nathan! - gli disse furioso.
 - Cielo, che paura! - esclamò Nathan e ridendo si allontanò.

 - Allora è proprio vero… - gemette Lily lasciandosi cadere sul divano della Sala Comune.
 - Così dice lui, ma io non mi fiderei troppo - disse Sirius – E’ uno che ama vantarsi di cose che non ha fatto. Dov’è James?
 - In camera mia - rispose Lily – E’ a pezzi.
 - Quel bastardo di Nathan! - sbottò Sirius.
 - Dobbiamo scoprire la verità, Sirius - disse Lily – Dobbiamo sapere se è vero o no!
 - Già, ma come… accidenti!
 - Veritaserum - fu la semplice risposta di Lily.
Aspettare l’ora di pranzo fu un agonia.
Lily passò il tempo a caccia di James che era sparito dalla stanza. La ragazza era decisamente preoccupata.
Ancora non sapeva che James era seduto in riva al lago e lanciava sassi nell’acqua osservando l’incresparsi della sua superficie.
Osservava con aria assente. Tirò su col naso infreddolito e arrossato. Sospirò. Che casino.
Non voleva crederci. Non poteva essere vero.
Sentì le lacrime pungergli ai lati degli occhi. No accidenti! Mica poteva mettersi a piangere così! Una voce gli suggerì che nulla glielo impediva. Era nel corpo di una ragazza in fondo.
Scosse la testa. No! Non voleva cedere così!
Fece un respiro profondo per calmarsi.
Poi sentì dei passi dietro di sé e qualcuno gli si sedette accanto. Non gli servì voltarsi a guardare per capire che era Lily. Non ebbe il coraggio di guardarla in faccia.
 - James… - fece dolcemente lei.
Lui tirò un altro sasso in acqua, con forza.
Stettero a lungo in silenzio.
 - Non riesco a crederci, Lily – fece improvvisamente lui con voce rotta – Cosa ho combinato?!
Lily gli cinse le spalle con un braccio: – Tu non c’entri niente, James – disse.
 - Sì invece! Non ricordo un accidente. Probabilmente avrò fatto tutto consenziente! - la voce gli tremò pericolosamente – E’ così umiliante! Maledizione! – sbottò poi dando un pugno sull’erba.
Lily lo strinse di più a sé – Scopriremo se Nathan ha detto la verità, James, non preoccuparti! Secondo Sirius si è inventato tutto!
 - E se invece fosse vero, Lily?! Con che coraggio potrei guardarvi tutti in faccia poi?! Con che coraggio guarderei te?
 - Smettila di dire idiozie! – esclamò Lily guardandolo seria – Come puoi credere che ti giudicheremo per questo?! Nel caso fosse vero, non sarà stato il mio James a fare una cosa del genere, ma una ragazza qualsiasi!
Lily mandò giù a forza il groppo in gola. Era difficile anche per lei. Soffriva nel vedere James in quelle condizioni.
James la fissò per un attimo sorpreso. Poi si abbandonò contro la sua spalla. Odiava mostrarsi così debole con lei, ma in quel momento non poteva farci niente, non poté fermare il tremolio delle spalle scosse dai singhiozzi, o le lacrime lungo il suo volto femminile.

L’ora di pranzo tanto agognata finalmente arrivò.
Lily aveva preparato una pozione perfetta. A Sirius non restava che metterla nel calice di Nathan. Si sarebbe avvicinato a lui con una scusa e ce lo avrebbe messo.
Lily seguì la scena con apprensione. Nathan non si era accorto di niente. Bevve il suo succo con il veritaserum dentro.
Quando il pranzo finì, Sirius bloccò Nathan fuori dalla Sala Grande.
 - Che vuoi ancora? - sbuffò il cugino.
 - Dimmi, Nathan, sei andato davvero a letto con lei? - chiese Sirius.
 - No - rispose Nathan – Non ci sono andato a letto per niente! Ha solo dormito con me! E si è spogliata da sola dicendo di sentire caldo. Sembrava ubriaca. Ma non l’ho toccata con un dito. - solo a quel punto si rese conto di aver detto tutta la verità – ma cosa…
Sirius ghignò – Grazie, Nat! - disse in tono affabile – Sei davvero un coglione! - e si allontanò, sentendosi più leggero.

Lily entrò in camera – James! James! - esclamò – Non è vero che sei andato a letto con Nathan! Non è successo niente tra voi!
James emerse da sotto le coperte – Cosa? - gridò.
 - Gli ho fatto bere del Veritaserum e ha confessato tutto! Non è successo niente!
Lily lo abbracciò ridendo. Colpito da euforia James inscenò un balletto con lei. Risero fino a sentirsi male.
Era fantastico! Non era andato a letto con Nathan e il giorno dopo sarebbe tornato ragazzo!
7° giorno
 - Tieni, James - Lily porse a James una fialetta con della pozione blu.
James la prese. La sua salvezza.
 - Aspetta! Non la bere subito!
Lily lo bloccò e gli porse degli abiti maschili – Indossa prima questi - disse.
Astuto. Lui non ci aveva pensato. Indossò la sua divisa, poi si scolò la fialetta.
Provò la stessa sensazione che aveva provato quando era diventato ragazza. Ma sapeva che questa volta il processo sarebbe stato inverso.
Quando il bruciore passo si mise seduto di scatto e si tastò il petto. Niente… niente seno!
Corse a guardarsi allo specchio  e lanciò un grido di gioia. Era tornato ragazzo! Oddio era di nuovo maschio!
Quanto gli era mancata la sua vera faccia! Corse in Sala Comune dove gli amici lo attendevano.
 - Sono di nuovo io! - gridò raggiungendoli.
Tutti lanciarono esclamazioni di gioia. Lily gli corse incontro e gli lanciò le braccia al collo. James la prese in braccio e fece una giravolta.
Poi la baciò. Finalmente! Poterla baciare! Sentirsi di nuovo attratto da lei! E solo da lei!
Che sensazione meravigliosa! Era di nuovo lui.
Lily rise e lo abbracciò forte. Era bello riavere il vero James con se. Era meraviglioso e lui era più bello che mai!
 - Bisogna festeggiare! - esclamò Sirius sfoderando delle bottiglie di  Burrobirra.
Le fecero tintinnare tra loro e bevvero.

Lily emerse da sotto le coperte e sorrise a James.
 - James Potter… non hai perso tempo… da vero uomo… - sussurrò divertita.
 - Sai com’è… ho aspettato SOLO una settimana per poterti riabbracciare e baciare! - disse lui.
Lily lo abbracciò – Mi sei mancato tanto…
 - Sì, anche io mi sono mancato…
 - Ora non parlerai mai più male di noi ragazze, vero?
 - Ma più! Avete davvero una vita orribile! Ma davvero siamo così insopportabili con voi? Siamo così insistenti?
 - Tu lo eri… - Lily rise nel vedere la sua espressione offesa – Dai, James… mi seguivi ovunque e facevi cretinate solo per attirare la mia attenzione, ma riuscivi a farmi incavolare di più! Eri insopportabile!
 - Va bene. Me ne vado! - James fece per alzarsi dal letto, ma Lily lo afferrò per un braccio, ridendo.
 - No, dai, James! - esclamò – Ho detto che ERI insopportabile! Ora invece… non posso fare a meno di te…
James sorrise e si voltò verso di lei, catturandola in un abbraccio, un po’ troppo euforico, perché entrambi caddero dal letto, ridendo come matti.
Lily era nella stretta di James e quasi soffocava dalle risate.
 - Dai, James…
 - No, sei mia. Ti ho catturata e non ti lascio più… - le sussurrò il ragazzo in un orecchio e la baciò piano sul collo, facendole correre i brividi lungo la schiena.
 - Oh, insomma! - esclamò la ragazza ridendo – Ma non ne hai mai abbastanza?
 - Di te? Mai!

Il giorno dopo era uno SPLENDIDO giorno. Per il semplice fatto che era tornato ragazzo e perché si era svegliato con Lily tra le sue braccia e perché la sera prima…
Sorrise. La sera prima…
Forse la fortuna stava tornando dalla sua. Dopo una settimana disastrosa come quella ci volevano i baci di Lily.
La osservò dormire e si accorse di quanto l’amava.
L’amava follemente. Di quell’amore che ti travolge e ti fa pensare sempre a quella persona dal momento in cui ti svegli, fino a quando vai a dormire e continui comunque a vederla nei tuoi sogni. Quell’amore che ti fa parlare sempre della persona amata a chiunque, anche a chi non ti sta a sentire! Ne parleresti persino con un muro.
Quell’amore che ti fa passare notti insonni, chiedendoti se sei ricambiato se hai una vana possibilità di farcela.
Be’… era innamorato a quel modo. E ora che aveva Lily Evans non l’avrebbe più lasciata andare… mai più…
L’avrebbe seguita ovunque… anche nella morte se necessario. Perché questo significava essere veramente innamorati.
Lily mugugnò. Si stava svegliando.
Era piacevolmente bella quando imbronciava il viso a quel modo, per poi spalancare i suoi splendidi occhioni verdi.
La ragazza gli sorrise, ancora assonnata. James la baciò per augurarle il buongiorno e la strinse a se. Non c’era bisogno di parole per farle sapere quanto l’amava…
E per sapere quanto lei lo amasse. Bastava sentire il battito accelerato della ragazza, contro il proprio.
Erano in sincronia, perfetti. Battevano all’unisono…
CONTINUA

Ok… James è un po’ piagnone in questo capitolo, ma provate ad immaginarvi nei suoi panni! E poi essere maschio e il figo della scuola non vuol dire essere incapace di versare qualche lacrima, no?

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Capitolo 32
*** Capitolo 32 ***


SCUSATEMI PER L'ENORME RITARDO! 
Ringrazio per aver commentato:

Lyrapotter

Pan_Tere94

PikkolaGrandefan

Nikko90

Gattina_

PrincessMarauders

Bellezza88

Vampirellafra

Gengi

Arancina22

Bella Swan (e Rosalie Hale, ma credo che solo Bella mi abbia lasciato il commento O.o)

pRiNcEss LiLlUzzA



CAPITOLO XXXII
Febbraio lasciava posto a marzo. Le belle giornate erano in aumento e ormai il buio arrivava più tardi. Lily amava le belle giornate ed era riuscita a convincere James a studiare fuori, il pomeriggio.
Adorava sedersi sull’erba, all’ombra di un albero con lui. L’unico problema era che le volte che si trovavano da soli… facevano tutt’altro anziché studiare!
Ma era così difficile concentrarsi per Lily, quando James iniziava a giocherellare con i suoi capelli rossi e affondava il volto nella lunga chioma, inspirandone il profumo. E poi catturava le sue labbra con un bacio e addio studio!
Eppure non poteva non essere felice. Era tutto così meraviglioso. James era meraviglioso. Le giornate erano meravigliose. Persino le lezioni erano meravigliose in sua compagnia.
Non poteva chiedere niente di meglio. Era tutto perfetto.
E poi, svegliarsi ogni giorno tra le braccia del bel Cercatore ormai era un’abitudine. Ogni sera, stanchi morti per la dura giornata di studio, crollavano come sassi sul letto e dormivano alla grande.
James non era abituato a tutto quello studio, ma i M.A.G.O. si avvicinavano sempre più e Lily lo aveva messo sotto e aveva notato con piacere che il ragazzo era decisamente bravo in tutte le materie, ma semplicemente… SVOGLIATO!
Avrebbe preferito bighellonare con gli altri Malandrini piuttosto che studiare, ma d’altronde anche Sirius era costretto a studiare da Angy e Remus dava ripetizioni a Peter. Quindi non c’era proprio nessuno con cui gironzolare per Hogwarts alla ricerca di qualche vittima di un loro scherzo –soprattutto del loro preferito… Mocciosus!-.

 - Ragazziiiiii!
Izzie corse verso James e Lily, seduti all’ombra di un albero, sventolando agitata un foglio.
 - Guardate quaaaaa! Si farà un ballo di fine anno!! Santo cielo! Vi rendete conto?!
Diede loro il foglio e i due lo lessero attentamente. Il ballo si sarebbe tenuto il quattro giugno, esattamente l’ultimo giorno di scuola. Era naturalmente a tema estivo.
Lily si sorprese che Silente lo avesse già indetto. Erano solo a Marzo in fondo. Ma sapeva benissimo che il vecchio Preside amava quel genere di cose –amava soprattutto il Natale, ma le feste in generale non gli dispiacevano- e quindi non c’era da meravigliarsi poi così tanto! Probabilmente si stava già organizzando per il prossimo Natale o addirittura per la Befana dell’anno dopo.
Izzie lasciò loro il foglio, poi corse alla ricerca di Remus, euforica.
Lily e James si scambiarono uno sguardo. James si schiarì la voce.
 - Emh… Lily… vuoi venire al ballo con me? - chiese poi.
 - Certo che ci vengo, non dovresti nemmeno chiedermelo!
 - Era solo per rendere la cosa ufficiale - si indispettì James.
Lily rise affettuosamente – Allora, accetto con piacere il tuo invito, James - sussurrò avvicinando il proprio volto a quello del ragazzo. Stavano per baciarsi quando una voce li fermò.
 - Ragazzi, posso studiare con voi?
Peter si sedette, sbuffando, sull’erba. James gli lanciò un’occhiataccia ma decise di sorvolare.
 - E Remus? - chiese nel modo più gentile che poteva.
 - Sta pensando al modo più carino per invitare Izzie al ballo. Da non crederci. Quando lei gli ha comunicato della festa di fine anno, ha cambiato totalmente atteggiamento e si è praticamente dimenticato dei compiti. Si è chiuso in camera per escogitare qualcosa!
 - E’ solo un invito ad un ballo! Che diavolo deve fare per invitarla! È la sua ragazza, è automatico che vada al ballo con lui! - fece James, dimenticandosi che fino a pochi secondi prima lui aveva invitato Lily “in maniera ufficiale”.
Peter alzò le spalle – Che stavate studiando? - chiese poi.
 - Baciologia - rispose James.
Peter lo guardò stranito, non capendo. Poi il suo volto si illuminò – Oh! Certo! - esclamò – Vado a vedere se possono darmi una mano Angy e Sirius, allora! - si alzò e si allontanò. Ma non fu fortunato… Angy e Sirius stavano studiando nella camera di quest’ultima… sessuologia!

Poiché anche marzo stava finendo ormai, decisero di fare un bello studio di gruppo per interrogarsi a vicenda. E così, tutti in giardino in riva al lago, armati di libri, piume e pergamene, iniziarono uno scontro di domande a raffica e gara di risposte.
L’avevano messa sul gioco. Divisi a coppie dovevano fare a turno una domanda e gli altri dovevano rispondere. Il primo che rispondeva si aggiudicava un punto per se e per il proprio partner.
Si divertirono e vinsero Remus e Izzie per pochi punti di distanza da James e Lily.
 - Non credevo che studiare fosse così divertente - esclamò Sirius mentre, verso l’imbrunire, rientravano al castello.
 - Visto? - fece Angy facendogli l’occhiolino.
Furono improvvisamente fermati da una ragazza del quarto anno, che, timidamente e accompagnata da una sua amica, si avvicinò a Sirius.
La ragazza aveva un visetto grazioso, a forma di cuore, grandi occhi castani e capelli biondi raccolti in una coda di cavallo. Due guance rossissime completavano l’opera.
Silenziosa porse a Sirius una busta da lettera, poi, per il troppo imbarazzo, corse via.
 - Scusatela - disse l’amica, prima di correrle dietro.
Tutti fissarono incuriositi la lettera che la ragazza aveva dato a Sirius.
Era una busta rosa, con un motivo di fiori. C’era il suo nome sopra. Il ragazzo l’aprì e lesse. Una vera e propria dichiarazione d’amore.
La ragazza si chiamava Haley Tompson ed era dei Grifondoro anche lei. Era cotta di Sirius dal primo anno.
Nella lettera aveva scritto che non faceva altro che pensare a lui, che lo sognava ogni notte, ma che sapeva che era fidanzato e che si sarebbe sposato. La sua richiesta non era quella di un appuntamento. Sperava solo che lei e Sirius potessero almeno divenire amici.
 - Che carina - fece Angy, sorprendendo tutti.
Generalmente era gelosissima di Sirius e non risparmiava nessuno dalle occhiatacce, nemmeno le ridoline ragazzine del secondo anno che ogni tanto seguivano il ragazzo per vedere da vicino quanto fosse figo!
 - Be’? Che c’è? - chiese Angy – E’ stata molto tenera… e delicata! Ha ammesso di sapere che Sirius è fidanzato e ha chiesto di diventare solo amici! Che male c’è?
Tutti scrollarono le spalle. Angy rimaneva un bel mistero per tutti!
 - Be’, vado a cercare questa Haley! - annunciò Sirius, fece per allontanarsi, ma si voltò verso Angy – Vuoi venire con me? - le chiese.
 - Non mi piace il ruolo di cane da guardia… e poi mi fido di te - disse lei.
 - D’accordo - Sirius le diede un bacio e corse via.
Angy sospirò. Certo che a volte era davvero pesante avere un ragazzo popolare e Lily poteva capirla benissimo…

Haley era nella Sala Comune con la sua amica. Era rossa in volto e continuava a chiedersi cosa avesse fatto. Si vergognava da morire e le prese una sincope quando vide Sirius entrare nella Sala.
La ragazza fece per scappare, ma la sua amica la trattenne e fece un bel sorriso a Sirius, quando si avvicinò a loro.
 - Ciao! Io sono Terry, e lei è Haley! - esclamò. Sorrise a Haley – Vado! - le disse e prima che Haley potesse protestare, Terry era già corsa via.
Haley osservò Sirius, ansiosa.
Il ragazzo le sorrise – Grazie, Haley - disse. E che altro doveva dire? Ringraziarla per la dichiarazione, no? – Non mi dispiacerebbe diventare tuo amico! - aggiunse, sempre con quel suo splendido sorriso, che, forse non se ne rendeva conto, ammaliava tutti.
Haley arrossì – E… e la tua ragazza? - sussurrò.
 - Lei è d’accordo! In fondo è solo un’amicizia! Qualche volta se vi va, tu e la tua amica vi potete unire al mio gruppo! Non ci dispiace affatto!
Quello per Haley era un sogno che si avverava. Poter stare con il gruppo più popolare di tutta la scuola: il Prefetto Lily e le sue amiche e i Malandrini!
Annuì vigorosamente, poi sussurrò un – Grazie, Sirius…
Il ragazzo le fece un inchino e il baciamano, facendola quasi svenire per  l’emozione, poi, prima di andarsene, le fece l’occhiolino, lasciandola con se stessa, emozionata e sognante.

 - Allora? - fece Angy quando lo vide arrivare, tutto tronfio.
 - Siamo subito andati a letto insieme - disse il ragazzo.
 - Ah, spero vi siate divertiti - fece Angy, reggendo il gioco.
 - E’ molto meglio di te, devo dire!
Angy lo afferrò per la cravatta e lo attirò verso di se – Nessuno è meglio di me… - sussurrò mordendosi il labbro inferiore, divertita.
 - Allora… voglio una dimostrazione, ora… - fece Sirius con un sorriso da vero playboy.
Angy, ricambiò il sorriso, complice…

Il giorno dopo… di nuovo studio. Ormai avevano del tutto abbandonato le divise pesanti per passare a quelle estive. C’era un caldo insopportabile. Persino portare le cravatte era impossibile e spesso non le indossavano, o le lasciavano penzoloni sulle spalle.
Quasi l’intera Hogwarts si era trasferita in giardino ormai, mentre alcuni preferivano passare il tempo al fresco della biblioteca.
I Malandrini e le altre ormai si erano abbonati al giardino, soprattutto in riva al lago.
Lily notava ogni volta il nervosismo di Angy nell’avvicinarsi all’acqua, ma cercava di non farci troppo caso.
 - Basta studiare! - esclamò James,  chiudendo di botto il libro di Pozioni – Fa troppo caldo, non riesco a concentrarmi!
 - Già - aggiunse Peter.
 - Propongo… un bel tuffo nel lago! - fece Sirius alzandosi e iniziando a spogliarsi.
 - Ma… ma non abbiamo i costumi… - fece Charlie arrossendo.
 - E allora? Tanto non ci vede nessuno - disse James togliendosi la camicia e i pantaloni.
Furono subito imitati da Peter e da un incerto Remus.
 - Ragazzi, voi siete matti - disse Lily, quando a loro si aggiunse anche Dean.
I cinque corsero verso il lago e vi si tuffarono.
Le ragazze si scambiarono un’occhiata tra di loro. In effetti faceva davvero caldo…
Lily fu la prima a vincere l’imbarazzo e dopo essersi liberata della gonna e della camicia, corse a raggiungere i ragazzi. Izzie e Charlie la raggiunsero subito dopo.
Solo Angy era rimasta a riva, completamente vestita e a distanza di sicurezza dall’acqua… non voleva che un solo spruzzo la raggiungesse.
 - Angy, dai vieni! Non fare la timida! - esclamò Izzie.
 - No ragazzi… non ho molta voglia di fare il bagno… - disse Angy.
 - Dai, non farti pregare! - fece Sirius.
 - Ragazzi, smettetela. Se non le va, non le va, no? - fece Lily.
Sirius guardò Angy e ghignò – Per caso non sai nuotare?
 - So nuotare perfettamente. Ma non ho voglia di farmi il bagno! - replicò Angy, stizzita.
 - Non sai quello che ti perdi, Angy. L’acqua è perfetta - disse Charlie.
 - Ho capito! Hai paura della piovra gigante! - disse James.
 - Guarda che qui siamo troppo a riva, non può raggiungerci - aggiunse Sirius.
Angy scosse la testa – Non mi va! - ripeté – Capito? Non voglio farmi il bagno! - e imbronciata e stizzita, iniziò a leggere uno dei libri che aveva preso in biblioteca.
Intanto sentiva in sottofondo le risate degli altri che giocavano a schizzarsi e a fare le lotte nell’acqua. Ma ben presto fu del tutto presa dalla lettura del libro. Ed era così assorta che non si accorse di Sirius che le si era avvicinato di soppiatto. Il ragazzo la sollevò di peso e lei lasciò cadere il libro, sorpresa.
 - Ora vieni a farti il bagno, anche vestita! - disse il ragazzo.
 - No! SIRIUS! METTIMI GIU’! - gridò Angy agitandosi  e scalciando.
 - Non ci penso nemmeno! - esclamò lui con un ghigno.
 - Sirius, non è divertente! Smettila!
Ma il ragazzo ormai stava entrando in acqua, senza ascoltarla.
Angy si aggrappò a lui, cercando di allontanarsi il più possibile dall’acqua – HO DETTO DI NO! SIRIUS! - strillò nuovamente – NON VOGLIO ENTRARE IN ACQUA! NON VOGLIO! LASCIAMI! LASCIAMI!
Sirius si bloccò nell’atto di buttarla e la guardò stupito. Sembrava davvero terrorizzata e sul punto di piangere. Continuava ad agitarsi, nel tentativo di liberarsi.
 - D’accordo! Calmati! Torniamo indietro! - esclamò Sirius.
Ma lei gridava talmente tanto da non sentirlo.
 - Angy, calmati! - esclamò Lily avvicinandosi.
Un altro strattone di Angy e Sirius perse l’equilibrio. Lui e la ragazza sparirono sotto la superficie dell’acqua.
Angy riemerse boccheggiando. Annaspò e si alzò, poi fissò terrorizzata l’acqua…
Non doveva entrare… non doveva entrare maledizione… ora non l’avrebbe più lasciata andare…
Già la sentiva gorgogliare… mormorare parole soavi… per convincerla a tuffarsi del tutto…
Lily le si avvicinò e l’afferrò per il braccio – Angy? - fece preoccupata.
 - Lily… aiutami… - sussurrò Angy sbiancando.
Una folata di vento increspò la superficie dell’acqua. Il tempo improvvisamente cambiò. Un tuono annunciò loro che il cielo si stava annuvolando.
Angy ansimava osservando tutta quell’acqua attorno a lei. La sentiva che si avvinghiava alle sue gambe, cercando di costringerla ad andare giù. Stava per cedere…
Poi si sentì sollevare. Sirius l’aveva presa in braccio, facendola uscire dall’acqua, e la stava portando verso riva.
Il mormorio confuso dell’acqua cessò…
Non appena mise piede a terra Angy mollò uno schiaffo a Sirius e corse via, lasciando il ragazzo basito.
Gli altri capirono che il divertimento era finito e si apprestarono a tornare al castello.

 - Mi dispiace, Lily… non sapevo che Angy avesse così tanta paura dell’acqua… - fece Sirius mentre tornavano al castello.
Lily scosse la testa – Non è l’acqua a farle paura - disse.
 - Ma allora… cosa…
 - Sarà lei a parlartene… se vorrà… - disse Lily.
Sirius annuì. – Puoi dirle che mi dispiace?
 - Potresti farlo tu, non credi?
 - Probabilmente si è già chiusa in camera e non vorrà vedermi…
 - E dai, Sirius! Lo sai meglio di me che puoi raggiungere la nostra stanza! - esclamò Lily.
Era vero. Miliardi di volte Sirius aveva raggiunto quella stanza usando una delle scope della scuola. Annuì e corse a prenderne una nel magazzino.

Angy si era cambiata gli abiti e ora sedeva con aria assente sul letto. Era quasi successo… stava per cedere…
Si asciugò le lacrime. Non si sorprese affatto quando vide Sirius entrare dalla finestra.
 - Angy… mi dispiace… - disse mesto il ragazzo, sedendosi accanto a lei.
Angy scosse la testa – A me dispiace. Non volevo darti sul serio quello schiaffo.
 - Me lo sono meritato. Non dovevo insistere così. Se solo avessi saputo che l’acqua ti spaventa…
 - Sir… non è l’acqua a farmi paura… - Angy usò le stesse parole di Lily – O meglio… sì… l’acqua mi spaventa ma per un motivo che non c’entra niente con il saper nuotare o meno…
Era arrivato davvero il momento di confessargli tutto.  E se poi lui non avesse più voluto stare con lei? Non voleva perderlo…
 - Ma non puoi dirmelo… - aggiunse Sirius.
 - No… - sussurrò Angy.
 - Be’, fa come vuoi. Credevo che noi ci raccontassimo tutto. Avevo pensato che tu ti fidassi di me, ma, a quanto pare, non è così… - disse il ragazzo.
 - Ma… Sirius… - fece Angy sorpresa.
Il ragazzo la zittì con il solo sguardo e se ne andò. Questa volta passando per la porta. Angy lo sentì capitombolare giù per le scale, imprecare e allontanarsi a grandi passi…

Sirius questa volta era davvero arrabbiato. Erano vicini al matrimonio e lei ancora non si fidava di lui e gli teneva nascoste delle cose. Perché aveva paura a dirglielo? Qualunque cosa fosse, perché non voleva confidarsi con lui? Cosa nascondeva di così terribile?
Non stette a pensarci troppo, perché proprio in quel momento una spaventatissima Terry fece la sua comparsa nella Sala Comune.
 - Cos’è successo? - chiese Sirius.
 - Haley… ha inseguito il suo gatto nella Foresta Proibita… e non è più tornata… - fece Terry.
 - Cosa!? - gridò Sirius. – Da quanto? Da quanto è lì?
 - Quindici minuti… credo… io… io le avevo detto di non andare…
 - Tranquilla, Terry! Vado a cercarla!
 - Dobbiamo avvertire i professori.
 - Niente professori, la metteremmo nei guai. Ti assicurò che io la ritroverò! - esclamò Sirius prima di correre via.
Raggiunto il limite della foresta si trasformò in Felpato e si gettò tra gli alberi.
CONTINUA

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Capitolo 33
*** Capitolo 33 ***


Mancano solo 3 capitoli alla fine della storia… ma non disperate… ho già un seguito pronto! Mi dispiace per voi!! Ahahahah! Ringrazio per aver commentato:

Beba94

ValyBrick

Cullen Isabella

Bellezza88

Arancina22

Vampirellafra

Bella Swan

Germana

Alohomora (grazie per aver commentato anche i capitoli indietro!)

Pan_Tere94

CombatGirl93

CAPITOLO XXXIII
Annusava e annusava, alla ricerca dell’odore famigliare di quella ragazza. Niente, sembrava come sparita. E se era arrivato troppo tardi? Se le era già successo qualcosa?
Stava già formulando questi pensieri quando sentì un grido. Una richiesta d’aiuto. Era senza dubbio lei.
Iniziò a correre, riprendendo lentamente le sue vere sembianze, poi iniziò a chiamarla.
 - Haley?!
La voce di lei fu sulle prime sorpresa – Sirius? Sono qui!
Sirius si guardò attorno. Ma qui dove?
 - Qui sotto!
Sotto?
Guardandosi meglio attorno si accorse che c’era una buca profonda, la raggiunse e vi sbirciò dentro. Saranno stati almeno due metri di altezza.
Haley era seduta sul fondo con un gattino nero in braccio.
 - Una trappola - spiegò – Ci sono cascata in pieno - sospirò, ma sembrava davvero spaventata.
Sirius allungò una mano verso di lei – Ce la fai a prenderla?
Haley si alzò in piedi e gemette – Mi sono slogata una caviglia… - si lamentò. Poi allungò il gattino verso di lui – Prendi prima Kit - disse.
Sirius prese paziente il gatto, dopodiché allungò nuovamente la mano verso di lei. Haley la prese e lui la tirò su.
Finalmente in salvo! La ragazza si morse il labbro inferiore e lo guardò con aria colpevole.
 - Sono stata una stupida, eh?
 - Abbastanza - ammise Sirius – Ma sono felice di vedere che stai bene! A parte la tua caviglia…
L’aiutò ad alzarsi e senza il minimo sforzo la caricò sulla schiena. Lei arrossì imbarazzata, ma non protestò.
Lasciò che lui la portasse fuori dalla Foresta e poi verso il castello.
Con un braccio la sorreggeva, con l’altro teneva il gatto, più terrorizzato della padrona.
 - La tua amica sarà felice di vedere che sei tutta intera. Era spaventata.
 - Oh! Povera Terry! - gemette Haley sentendosi in colpa.
Era stata così impulsiva a correre dietro al gatto!

Angy richiuse le tendine della finestra. Fantastico. Sirius prima litigava con lei e poi se ne andava a spasso con le altre!
Furiosa si lasciò cadere sul letto, incrociando le braccia.
 “Be’, che facesse quello che vuole quel cretino!” pensò fuori di se.
Lily si affacciò nella stanza – Vieni a cena? - chiese.
 - Sì - borbottò Angy.

A cena l’aria era tesa. Angy e Sirius sedevano ai lati opposti della tavola e non si rivolgevano la parola. Iniziarono a litigare quando Angy gli diede “involontariamente” un calcio da sotto il tavolo.
 - Ma vuoi stare attenta? - fece arrabbiato.
 - Come scusa? - replicò Angy a denti stretti – Io dovrei stare attenta? Tu piuttosto! Non hai perso tempo eh?
 - Ma di cosa stai parlando?!
 - Fai anche il finto tonto! Ti ho visto oggi con quella!
 - Quella ha un nome tanto per cominciare! E comunque la stavo portando in infermeria perché si è slogata una caviglia.
 - Per me poteva anche esserci la terza guerra mondiale, fatto sta che te ne stavi a zonzo con lei!
 - Angy, la tua gelosia è davvero ridicola!
 - Gelosa? Io non sono affatto gelosa, chiaro? Mi hai stancato Sirius! Sei così pieno di te! Pretendi di sapere tutto, ma alla fine non sai proprio un bel niente!
 - E tu sei testarda, viziata e permalosa! Hai un carattere del cavolo e la devi avere sempre vinta!
 - Mi chiedo come ho fatto a stare con un cretino simile! - sbottò Angy.– Col cavolo che ti sposo!
Si alzò da tavola e se ne andò a grandi passi infuriati.
 - Bene! tanto chi la vuole sposare una insopportabile come te! - urlò Sirius, prima di rendersi conto che nella Sala Grande era calato il silenzio e che tutti li guardavano.
Infilzò con rabbia la propria salsiccia e fece finta di niente…
Lily e il resto dei Malandrini si fissarono allibiti. Poi la rossa si alzò da tavola e raggiunse l’amica.
Angy era seduta davanti al camino. Lo aveva acceso, nonostante il caldo, e vi stava gettando dentro tutti i regali che le aveva fatto Sirius.
Poi si tolse l’anello e lo fissò tristemente. Forse era meglio… meglio perderlo così piuttosto che essere lasciata dopo avergli detto la verità.
Se lui non avesse più voluto stare con lei perché gli faceva ribrezzo, non lo avrebbe mai sopportato. E se avessero continuato a stare insieme la verità prima o poi sarebbe venuta a galla…
Fece per gettare l’anello, ma una voce la bloccò.
 - No!
Lily glielo strappò di mano – Sei impazzita? - urlò.
 - Ho chiuso con Sirius, Lily - borbottò Angy.
 - Dici così perché sei arrabbiata. Ma se buttassi questo anello domani te ne pentiresti.
 - Lily, dico sul serio. Non parlo così perché sono arrabbiata - disse Angy. – Io ci ho pensato oggi pomeriggio… preferisco che finisca così piuttosto che dirgli tutta la verità…
 - Angy… non ci posso credere! - Lily si sedette accanto a lei e con un colpo di bacchetta spense il camino poi si voltò a guardare l’amica. – Angy… non puoi…
 - Sì che posso, Lily! - esclamò Angy – Credimi, è meglio così. E poi… anche se accettasse la mia natura… lo farei solo soffrire…
 - Che vuol dire… che intendi dire? - chiese Lily aggrottando la fronte.
 - Ho deciso. Appena finisce scuola me ne vado… - disse Angy decisa senza però guardarla in volto.
 - Te ne vai? Dove? - la voce di Lily tremò.
 - Voglio trovare mia madre… - disse l’amica in un sussurro.
 - Non puoi andartene. Non puoi farmi questo…
Lily strinse i pugni e per un attimo si sentì così orribilmente egoista. Ma non le importava. Non voleva lasciare andare Angy. Lo avrebbe impedito con ogni mezzo. Anche piangendo disperata e pregandola di non farlo e se non avesse funzionato nemmeno così… era pronta a ricorrere alla forza…
Era cresciuta con Angy… non era niente senza di lei. Era sua amica, sua sorella…
 - Oh, Lily… - gemette Angy.
Ma come poteva implorarla in quel modo? Lasciarla sarebbe stato ancora più difficile.
 - Ti prego, Angy - Lily le prese le mani e le strinse forte – Ho bisogno di te! Ti prego! Non farlo!
 - Hai James…
 - Lui non è te! Angy, tu non capisci quanto sei importante per me!
 - Anche tu sei importante!
 - Allora rimani! Non andartene!
Angy si morse il labbro inferiore – Concedimi almeno un mese… solo un mese per trovarla e poi torno… e passerò prima giugno e luglio in vacanza con te, che ne dici? Ma non chiedermi di non andare… io ho bisogno di trovare mia madre.
 - Tornerai… davvero? - fece Lily.
 - Te lo prometto.
Ed era una promessa vera… allora Lily finalmente sorrise e abbracciò Angy.

Ora arrivava la parte più difficile.
Lily non le aveva fatto gettare l’anello, ma non voleva nemmeno tenerlo.
E così Angy si preparò mentalmente per restituirlo a Sirius.
Andava su e giù per la Sala Comune, attendendo che tornasse e guardava nervosamente l’orologio. Era tardi, accidenti! Ma dove era finito?
Poi il passaggio si aprì e lo vide entrare, ma non era solo. Con lui c’era Haley e entrambi ridevano e scherzavano amichevolmente.
Angy li fissò in silenzio e Sirius si fermò a guardare lei. Haley si morse il labbro inferiore, sentendosi di troppo e si ne andò silenziosamente.
 - Emh… - fece Angy – Volevo ridarti questo… - gli porse l’anello, cercando di non far tremare la mano che lo teneva stretto.
Sirius per un attimo non si mosse, poi, lentamente, lo prese. Lo guardò per un momento, rigirandoselo tra le mani.
 - Be’… allora è davvero finita? - fece.
 - Sì… - Angy non riusciva a guardarlo negli occhi.
 - D’accordo…
Sirius salì in camera sua.
D’accordo? D’ACCORDO? Era tutto quello che era riuscito a dire? Solo un misero “d’accordo” dopo tutto quello che avevano passato?
Angy fissò la chioma corvina del ragazzo che oscillava appena mentre saliva le scale. E lo guardò fino a che non fu sparito.
E lentamente si trascinò fino alla propria camera. Si sentiva distrutta. Aveva appena lasciato il ragazzo che amava e lui non aveva fatto niente per impedirlo…
Aveva semplicemente detto di essere d’accordo, con quel tono così freddo e distaccato che le aveva fatto male più di cento schiaffi.
Si lasciò cadere sul letto, completamente vestita e piangendo si addormentò. E i suoi sogni furono popolati dall’acqua che cercava di catturarla… da Sirius che scopriva la sua vera natura e provava disgusto per lei.…

Lily aprì gli occhi. Un altro giorno cominciava. Sbadigliando si mise seduta e vide Angy, abbandonata sul letto, completamente vestita. Aveva ancora gli occhi arrossati. Doveva aver pianto molto.
Lily si vestì, lanciò un ultimo sguardo all’amica e decise di lasciarla dormire, dopo di che scese in Sala Comune dove ad aspettarla c’era James.
 - Ehi… - fece lui salutandola con un bacio.
Le loro mani si incrociarono subito.
Uscirono dalla Sala Comune.
 - Cos’è successo ieri sera? - chiese James mentre si dirigevano verso la Sala Grande. – Ho visto Sirius che gettava l’anello che aveva regalato ad Angy nel baule. Sembrava davvero fuori di se!
 - Angy lo ha lasciato - rispose Lily cupa.
 - Ah… - fece James, ma non riuscì a dire altro.
Entrarono in Sala Grande e raggiunsero Charlie, Izzie, Remus, Peter e Dean.
 - Ragazzi, è fatta! - disse Izzie sorridente – I miei mi hanno dato il permesso di usare la nostra villa al mare quest’estate! Possiamo passare giugno là! E possiamo andarci tutti! Quando dico TUTTI intendo proprio tutti!
Lily guardò James. Passare giugno con lui! Un sogno che si avverava! I due si sorrisero.
 - E’ fantastico, Iz - dissero poi all’unisono e scoppiando a ridere subito dopo.
 - Dov’è Angy? Voglio dirlo anche a lei e Sirius - disse Izzie.
I due smisero di ridere.
 - Emh… Angy dorme ancora… e Sirius… - fece Lily.
La interruppe un incredulo Peter – Sirius sta arrivando con… Haley… - fece.
Tutti si voltarono. Era vero. Sirius era appena arrivato con Haley. James lo guardò sbalordito. Non sembrava la stessa persona del giorno prima.
La sera precedente era salito in camera sbattendo la porta e tirando con rabbia l’anello nel baule che poi aveva cominciato a prendere a calci, fino a che non aveva sfondato i ganci e non contento aveva iniziato a strappare via le tende del baldacchino, tirandole con forza, fino a che non era intervenuto James dicendogli di darsi una calmata.
Sirius aveva borbottato qualcosa e si era messo a letto.
Ora invece era completamente diverso. Rideva e faceva battute con Haley come se fossero amici da una vita.
Sirius si accorse che lo fissavano sbalorditi, e senza nemmeno salutarli, tirò dritto con Haley, andando a sedersi in fondo al tavolo, lontano da loro.
Izzie guardò Lily. Aveva capito ormai.
 - Oh no… Lily… - sussurrò James – Sta arrivando Angy.
Lily si voltò giusto in tempo per vedere Angy che entrava in Sala Grande. James scattò in piedi e le corse incontro.
 - Angy! Eccoti! Volevo dirti… domani abbiamo gli allenamenti… ma per te va bene se li anticipiamo ad oggi?
 - Non lo so, James - sospirò Angy – E’ che ho tanto da studiare…
James continuava a bloccarle l’ingresso in Sala Grande.
 - Già… hai ragione… i M.A.G.O.… - disse – Però… sai… la partita con i Corvonero…
 - Il loro Cercatore fa schifo, James… di cosa ti preoccupi?
Nel frattempo Lily era corsa da Sirius e lo aveva preso in disparte – Cosa diavolo stai facendo? - sibilò – pensi di farle un dispetto così?
 - Scusa, Lily, ma non capisco, è lei che mi ha lasciato… perché dovrebbe rimanerci male se mi vedo con un’altra? E poi ora sono libero di fare quello che voglio…
Detto questo Sirius tornò a sedersi davanti ad Haley.
Lily sospirò e vide che i tentativi di James di trattenere Angy erano falliti. La ragazza era entrata e si era seduta con gli altri, ma sembrava non aver visto Sirius.
Per tutta la colazione Lily non fece altro che cercare di capire se fingeva di non averlo visto e se non lo aveva proprio visto.
Ne ebbe la conferma quando, finita la colazione, lo vide alzarsi insieme ad Haley e sbarrò gli occhi, irrigidendosi.
Poi si voltò di scatto e si diresse a grandi passi verso l’aula di Trasfigurazione.
Angy si lasciò cadere su una sedia e fece un respiro profondo. In fondo era stata lei a lasciarlo… lui aveva tutto il diritto di rifarsi una storia…
Solo che non si aspettava così presto… significava che tutto quello che c’era stato tra loro per lui non era contato niente…
Angy deglutì. Doveva dimenticarlo… sì… doveva toglierselo dalla testa…

In pochi giorni la notizia che Angy e Sirius si erano lasciati si diffuse in tutta la scuola. E si diffuse anche la notizia che Sirius aveva una nuova storia con Haley.
Ma per ora i due erano solo amici. Certo, per Angy era una pugnalata vederli insieme ad ogni ora della giornata. Sirius trascurava addirittura i Malandrini per Haley.
Le faceva troppo male e non riusciva a dimenticarlo. Forse fu per questo che accettò di uscire con Harvey quando lui glielo chiese.
Magari con lui avrebbe potuto dimenticare Sirius…

Lily richiuse il libro di Pozioni e si appoggiò al petto di James. Il ragazzo si era già addormentato da un pezzo. L’ombra di quell’albero era così rilassante che non ce l’aveva proprio fatta a tenere gli occhi aperti.
Lily inspirò il suo buon profumo. Poi sentì che il ragazzo le carezzava i capelli.
 - Allora non stavi dormendo…
 - Fingevo. Speravo che prima o poi ti saresti stancata di ripetere da sola.
 - Che furbo!
James rise e la catturò in un abbraccio. Caddero sdraiati sull’erba, mentre le loro labbra si univano in un dolce bacio.
Piano James iniziò a sbottonarle la camicetta, ma lei lo fermò.
 - James! Qui?! - esclamò.
 - Tesoro, siamo nella parte più sperduta dei giardini di Hogwarts… e non c’è un anima viva in giro… sono tutti in biblioteca ad ascoltare l’esposizione dei rappresentanti del Ministero della Magia…
 - Era oggi?! - gridò Lily – Accidenti… me l’ero dimenticato!
Provò ad alzarsi, ma l’abbraccio di James era di ferro – Troppo tardi… ora sei impegnata con me… - sussurrò lui con un sorriso accattivante.
 - Ma mi vergogno… - Lily arrossì.
 - Non verrà nessuno… te lo assicuro… e comunque guarda cosa ho portato!
Con un colpo di bacchetta James fece apparire due coperte. La guardò furbescamente mentre ne stendeva una a terra.
Poi tornò ad abbracciarla e ridendo catturò le sue labbra con le proprie.
E Lily non poté fare a meno di cedere a quei baci e a quelle carezze, e anche se l’imbarazzo era tanto, così all’aperto, se ne dimenticò quasi subito…
CONTINUA

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Capitolo 34
*** Capitolo 34 ***


Ringrazio per i commenti:

Alohomora: non preoccuparti, ci sarà qualche capitolo bonus in questa storia e poi ho già 16 capitoli del seguito pronti!

ValyBrick: già… sono stata sadica nei confronti di Angy e Sirius in questi capitoli! XD

Cullen Isabella: sì, Sirius é davvero un idiota ultimamente!!! è_é

Germana: Sirius e Angy sono stati entrambi stupidi, tra l'altro tutti e due hanno un carattere molto orgoglioso e sono troppo testardi XD e aspetta di vedere cosa combinano nel prossimo capitolo… altro che beatiful!

Arancina22: si solo tre capitoli… anzi adesso due! Ma ci dovrebbe essere qualche capitoletto bonus… se riesco a finire di scriverli!

Pan_Tere94: già Haley non prometteva nulla di buono, il punto é che  ha fatto tutto Sirius, lei diciamo che si é ritrovata coinvolta, ma non é che le sia dispiaciuto…

Vampirellafra: Ahahah! Sì, infatti Sirius poteva avere noi, ma guarda un po' U_U!!

MollY_gIaDa: davvero adori Angy?! Sììììì!! Io pureeee XD

Bella Swan: E non solo lo scorso cap era triste… pure questo… sono stata un po' cattivella


CAPITOLO XXXIV

Sirius fissò il baldacchino sopra di lui. Haley, accoccolata tra le sue braccia, sembrava essersi addormentata. Sirius la guardò. E così… non era riuscito andato a letto con lei… Ma ci aveva provato. Perché?
Per ripicca? O per riempire il vuoto lasciato da Angy?
Non aveva risposta a nessuna delle due domande. Si sentiva solo uno sfruttatore. Non voleva tornare ad essere quello che era prima di mettersi con Angy. Un dongiovanni accanito che pensava solo al sesso. Lui non era così. Non lo era più.
Continuò a fissare Haley. Eppure non aveva fatto nulla con lei. Il pensiero di Angy era troppo vivido in lui. L’amava troppo.
Ma non se la sentiva di allontanarsi da Haley. Aveva bisogno di lei per non crollare.
Le carezzò il volto e lei aprì gli occhi, sorridendogli. Sembrava davvero felice. Sirius abbozzò un sorriso. No, non poteva proprio ferirla. Le prese una mano e intrecciò le dita con le sue, poi la baciò dolcemente sulla fronte…

Ormai era fine aprile… gli esami erano sempre più vicini e gli studenti ansiosi passavano intere giornate a studiare.
 - Oggi prendiamoci una pausa - disse James pregando Lily con lo sguardo.
Lei finse di essere scocciata e alzò gli occhi al cielo. Era bellissima quando faceva così.
 - Va bene - disse poi sorridendo.
 - Perfetto! Allora ho una sorpresa per te! Vieni!
James le prese una mano e iniziò a correre.
 - Ma dove andiamo?! - chiese Lily.
 - Lo vedrai! - fece lui ammiccando.
Si fermarono davanti ad una porta. James l’aprì ed entrarono. Si ritrovarono in una stanza altissima, con scaffali altrettanto alti, pieni oggetti strani.
Le pareti della stanza erano d’oro. Lily si guardò attorno. James la spinse verso il centro della stanza.
 - Aspetta qui! - le disse. Raggiunse un giradischi e lo accese. La musica partì. Dolce e lenta.
Con un sorriso James si avvicinò a Lily e le porse una mano, con un inchino.
Lily rise.
 - Mi concedi l’onore di questo ballo? - fece James.
Sempre ridendo Lily prese la sua mano e lui l’attirò a se, cingendole la vita, e iniziò a farla volteggiare per la stanza. Lily rideva, divertita.
I loro volti erano vicinissimi e quasi le loro labbra si sfioravano per poi separarsi velocemente. James prese Lily in braccio e la fece volteggiare vorticosamente. Lily spalancò le braccia e tirò la testa indietro, ridendo. Si sentiva improvvisamente libera e senza inibizioni. Quando James la rimise giù, le indicò il soffitto. Lily sollevò lo sguardo e spalancò gli occhi, sorpresa.
Uno splendido vestito stava lentamente scendendo dal soffitto, trasportato da delle fatine. Lily lo guardò estasiata.
Era lungo, con la gonna a campana (come quello delle principesse per intenderci XD). Era bianco e verde smeraldo, che si intonava agli occhi di Lily. Ed era così stupendo che non poteva essere stato fatto da mani umane. Era troppo perfetto.
Le fatine portarono il vestito verso di lei.
 - Ti piace? - le chiese James – L’ho fatto fare apposta per te… se vuoi puoi metterlo al ballo…
 - E’… è meraviglioso… - sussurrò Lily prendendo il vestito. Si voltò verso James – Grazie… - lo abbracciò, commossa – E’ un regalo bellissimo…

Avete presente il modo di dire “toccare il cielo con un dito”? Si usa quando si vuole indicare un’emozione di felicità molto forte. Be’, Lily non toccava semplicemente il cielo con un dito… ci si era proprio trasferita!
Si sentiva sempre leggera e ogni volta che vedeva James e che lui la baciava, si sentiva le farfalle nello stomaco, come se fosse la prima volta.
Era qualcosa di indescrivibile quello che provava per lui. Amore… un amore fortissimo…
Poter stare con lui… baciarlo… essere stretta tra le sue braccia… fare l’amore con lui…
Era tutto così reale e bello, ma al contempo piacevolmente surreale, come si trovasse continuamente in uno stato di dormiveglia così piacevole che avrebbe voluto rimanere in quello stato per sempre.
Lo stesso non si poteva dire di Angy. Lily lo notava ogni giorno di più. Angy era terribilmente abbattuta, ma non lo dava a vedere in giro. Passava il tempo con Harvey, fingendo di essere felice con lui, ma le si stringeva il cuore ogni volta che vedeva Sirius girare per i corridoi mano nella mano con Haley…
E quando li vedeva baciarsi tanto appassionatamente…
Una volta quei baci erano suoi…
Ma non lo erano più da almeno un mese ormai. Sirius si era rifatto una storia con Haley e sembrava davvero felice. Forse era meglio così per lui. Cercava di convincersi di ciò… ma non poteva fare a meno di star male ogni volta che li vedeva abbracciati o baciarsi…
Lily cercava di starle il più vicino possibile, ma era difficile. Angy era così brava a chiudersi in se stessa.
Addirittura si chiudeva in bagno e piangeva sotto la doccia, per coprire i singhiozzi con lo scrosciare dell’acqua.
E Lily non poteva fare a meno di sentirsi in colpa a passare giornate felici con James, mentre la propria amica soffriva così.
 - Lily… cos’hai? - fece James.
Lily sollevò lo sguardo malinconico dal libro.
Lei e James erano sotto il solito albero. – Niente… - disse – Sono… solo un po’ stanca.
 - Tu studi troppo! - le disse James.
 - E tu non studi per niente! - ribatté Lily, ma sorrideva. James la strinse a se e lei si appoggiò al suo petto.
Chiuse il libro e lo mise via, con un sospiro. In lontananza vide Sirius e Haley passeggiare mano nella mano lungo la riva del lago.
I due si fermarono lì e Sirius schizzò all’improvviso Haley con l’acqua. La ragazza gridò, ma rideva.
Sirius fece un ghigno furbetto e l’afferrò, trascinandola verso l’acqua. Haley rideva a crepapelle, ma cercava di ribellarsi.
Entrambi caddero in acqua. Riemersero e iniziarono subito a schizzarsi. Poi si avvicinarono, piano e si baciarono.
Lily distolse lo sguardo.
 - James… senti… Sirius cosa prova per Haley?
James ci pensò su. Ad essere sincero non se lo era mai chiesto. Era da un po’ che lui e Sirius non erano più complici come una volta. E Sirius non parlava moltissimo di Haley.
 - Non so…
Anche James si voltò a guardare l’amico – Be’… sembrano felici… a Sirius piace molto Haley.
 - Già… - mormorò Lily.
 - Ma perché me lo chiedi?
 - Così… non riesco a credere che abbia già dimenticato Angy.
 -  Lui non l’ha dimenticata. L’ama così tanto che però ci sta provando.

Sirius si stava dirigendo verso il castello. Haley aveva appena raggiunto Terry per stare con lei.
 - Ciao, Sirius - disse Lily raggiungendolo e porgendogli una bottiglia di Burrobirra.
Lui la prese sorpreso – Lily.
 - Ti va di fare due chiacchiere? - chiese Lily.
 - Certo.
I due si sedettero su un albero abbattuto, vicino al lago.
 - Ti trovo in forma - disse Lily. Avrebbe voluto dirgli “Ma come stai veramente?” – Come ti trovi con Haley?
 - Bene… è una ragazza molto dolce - Sirius bevve un sorso di Burrobirra – Emh… come sta Angy? Voglio dire con Harvey…
 - Molto bene - mentì Lily – Tu stai bene, vero, Sirius?
 - Certo, benissimo.
 - E’ questo quello che conta… - Lily sorrise, ma dentro di se si sentiva triste.
E così Angy alla fine… era riuscita a farsi dimenticare da Sirius. Lui si era rifatto una storia con Haley da un mese ormai e stava bene così.
Lily ne voleva avere la conferma… perché se ci fosse stata una sola possibilità che lui e Angy si rimettessero insieme, avrebbe convinto a tutti i costi l’amica a tornare da lui…

Angy sollevò lo sguardo. Harvey le sorrideva, mentre tendeva la mano. Erano usciti in giardino a fare una passeggiata. Lei la prese, cercando di abbozzare un sorriso a sua volta e allora Harvey le diede un bacio.
Angy lo ricambiò, ma ogni volta che lo faceva vedeva il volto di Sirius nella sua testa, sentiva il suo sapore, il suo odore, ma sapeva che era tutta un’illusione.
Lei e Harvey si incamminarono verso il lago e proprio in quel momento incrociarono Sirius, da solo, che tornava al castello. Lui e Angy si guardarono per un momento e il tempo sembrò fermarsi. Una folata di vento scompigliò loro i capelli.
Angy si morse il labbro inferiore e abbassò lo sguardo per prima, poi seguì Harvey.

Sirius tornò in camera e per la prima volta in vita sua si sentì davvero uno schifo, nel vero senso della parola. Si sedette  sul letto e guardò la stanza, vuota, con malinconia.
Fino a quel giorno era stato solo furioso con Angy, era arrabbiatissimo con lei. Ora che l’aveva vista con Harvey, la sua rabbia era crollata. Sentiva il cuore dargli delle martellate dolorosissime. Non si era mai sentito così. Non riusciva a capire cosa fosse, non riuscì a capirlo fino a che non sentì gli occhi bruciargli e tutto si appannò improvvisamente. Dolore. Ecco cos’era.
Sentì su per le scale e i passi degli altri e allora scattò in piedi, asciugandosi gli occhi.
La porta si aprì e per un momento James lo guardò senza dire niente.
 - Stavo andando da Haley – disse Sirius.
James annuì in silenzio. Sirius lasciò la stanza.
L’amico lo seguì con lo sguardo. Non era un cretino. Aveva notato lo sguardo di Sirius.

Lily salì in camera, dopo cena. Angy era già a letto. Lily sospirò tristemente. Avrebbero dovuto sposarsi… e invece… era finita così male.
La rossa si sedette sul letto e pensò a James. Se tra loro fosse finita così, lei ne sarebbe morta. Si alzò e scese in Sala Comune. James stava salendo giusto in quel momento in camera.
 - James… aspetta, voglio dormire con te… - disse Lily raggiungendolo e prendendolo per mano.
 - Voglia di coccole? - chiese James con un sorriso.
 - Da morire! - rispose Lily.
 - Le avrai, mia bella principessa! - esclamò il ragazzo facendole l’occhiolino.
Lily sorrise – Ti amo… James… - disse.
 - Ti amo, principessa…
Si infilarono sotto le lenzuola e James strinse a se Lily, iniziando a carezzarle piano i capelli. Gli piaceva giocare con quelle morbide ciocche. Erano sempre così profumati…
Affondò il volto nell’incavo del suo collo e inspirò il profumo, facendo correre i brividi lungo la schiena della rossa. Adorava quando James faceva così…
Lo abbracciò, pensando a quanto fosse fortunata ad averlo e a quanto invece sarebbe stata stupida se avesse continuato a rifiutarlo.
Ora lo amava incondizionatamente e nulla avrebbe potuto farle cambiare idea…
James Potter era suo e lei sperava tanto di diventare la signora Potter un giorno… sorrise, raggiante, pensando al proprio nome accostato a quel cognome.
 - Che c’è da ridere? - le sussurrò James in un orecchio.
 - Lily Potter… suona bene, vero?-
James la guardò negli occhi e sorrise – Benissimo - rispose baciandola e stringendola ancora di più a se.
Si addormentarono abbracciati, facendo solo sogni felici…

 - Vorrei tanto che i M.A.G.O. non arrivassero mai…- sbuffò James chino su un libro. La testa gli stava per scoppiare. Era più di un’ora che studiava ininterrottamente ormai.
 - Forza pigrone! Vai forte, lo sai? - fece Lily – Sono sicura che te la caverai benissimo negli esami.
 - Dici? - chiese James alzando lo sguardo e illuminandosi.
 - James, sei molto bravo in tutte le materie… sei solo un po’ svogliato, tutto qui! - disse Lily
James sospirò e appoggiò la testa sulla mano – Mi annoio… - borbottò – E’ così palloso studiare!
 - Smettila di lamentarti! Ci manca poco per finire!
 - E poi avremo tutto il tempo per noi? Ho voglia di coccole! - James assunse un’aria da cucciolo indifeso a cui Lily resisteva difficilmente.
 - Sì, dopo avremo tutto il tempo per noi - rispose la rossa, strappando un sorriso al Malandrino.
 - A proposito… la prossima settimana abbiamo la penultima partita dell’anno, contro i Corvonero. Verrai a vedermi, vero?
 - Domanda retorica! - fece Lily tornando a dedicarsi al libro di Incantesimi – Certo che verrò - aggiunse poi.
Intanto la giornata proseguiva piacevolmente per Izzie e Remus, seduti in riva al Lago.
 - Allora… mio signor cervellone… - fece Izzie strappandogli il libro di mano – Quali sono le proprietà della Pozione Fosforescente… anzi, qual è il suo ingrediente principale?
 - Facile. Uova di larva!
 - Esatto… - Izzie sorrise e gli diede un bacio – Per ogni risposta esatta un bacio… sempre in un punto diverso - e sorrise maliziosa.
Remus non poté fare a meno di arrossire, scatenando le risate della ragazza.
 - Dunque… vediamo… - Izzie finse di pensare – Qual è il mio piatto preferito?
 - Che c’entra questo con i M.A.G.O.? - chiese Remus confuso.
 - Voglio vedere quanto mi conosci! - disse Izzie divertita.
 - D’accordo. La pizza è il tuo piatto preferito - rispose Remus.
 - Esatto!
Izzie lo baciò su una guancia – Ora… la mia materia preferita?
 - Incantesimi, senza ombra di dubbio! - rispose Remus, ricordando bene la fattura che si era beccato il giorno prima solo per aver fatto un commento di apprezzamento su una ragazza del quinto anno.
 - Precisamente - Izzie sorrise e lo baciò sul naso – la mia biancheria intima maschile preferita?
 - Izzie! - esclamò Remus arrossendo e guardandosi attorno per assicurarsi che fossero soli.
 - Dai, rispondi! - esclamò Izzie ridendo.
 - I… boxer… - sussurrò Remus.
Izzie lo baciò sull’altra guancia.
 - E quella femminile che invece preferisco indossare?
 - Un semplice completo bianco.
 - E… quella che piace a te?
 - Il tuo semplice completo bianco.
Izzie sorrise e lo baciò piano sul collo, facendogli correre i brividi lungo la schiena. Poi lo abbracciò con foga e finirono sdraiati sull’erba morbida.
 - Lei ha appena vinto una serata super romantica e super sexy con la sottoscritta, signor Lupin - sussurrò Izzie mordendosi il labbro inferiore.
 - Non chiedo di meglio - fece Remus sorridendo e baciandola.

L’argomento ballo ormai era il più quotato dalle ragazze. Si avvicinava sempre più la data fatidica. I ragazzi ancora invitavano le ragazze…
Si parlava di vestiti, di inviti, di balli.
 - Cosa indosserete? - chiese Charlie.
 - James mi ha regalato un vestito bellissimo - fece Lily indossando la camicia da notte e infilandosi sotto le lenzuola – Lo ha fatto fare apposta per me!
 - Accidenti… che cosa romantica… - disse Charlie spalancando gli occhi.
 - Romantico? Senti un po’ come mi ha invitata Remus! - esclamò Izzie con un sorriso raggiante – Per prima cosa con un biglietto mi ha chiesto di andare in Sala Comune. Aveva cosparso di petali di rose tutto il pavimento. Ci sono rimasta. Non credevo che Remus fosse tipo da queste cose e poi… è arrivato lui e mi ha invitata al ballo… - Izzie si lasciò sfuggire un sospiro sognante.
 - Ragazze, mi stanno venendo le carie - borbottò Angy dal suo letto – E poi voglio dormire.. spegnete le luci per favore?
Le tre si lanciarono occhiate affrante e soffiarono sulle loro candele.
In realtà non voleva affatto dormire. I suoi occhi erano spalancati e rivolti verso la finestra e quella piccola falce di luna che illuminava debolmente la notte.
Non voleva parlare del ballo, perché ogni volta che lo sentiva nominare provava una fitta dolorosa al petto. Le faceva venire in mente Sirius che si inginocchiava davanti a tutta la Sala Grande e chiedeva ad Haley di andare al ballo con lui.
E poi ripensava a quando poco più di un mese prima lui l’aveva chiesto a lei… dopo che avevano appena fatto l’amore.
Strinse forte il lenzuolo nei pugni e nascose il viso nel cuscino per soffocare i singhiozzi. In fondo era solo colpa sua se stava accadendo tutto ciò e se soffriva così. Lei aveva deciso di lasciarlo.
Sentì delle braccia cingerle la vita. Lily si era sdraiata sul suo letto e l’aveva abbracciata. Angy si voltò verso di lei. Nascose il viso tra le sue braccia e pianse a lungo.

La sua nausea nei confronti del ballo era diventata così insopportabile che ora se la prendeva con chiunque lo nominasse.
Soprattutto con Charlie e Izzie che prima di mettersi a letto, ne parlavano ogni sera. fino a che una sera Izzie non perse la pazienza.
 - Mi hai stancata, Angy! - sbottò lasciando tutti di stucco, Angy compresa – Non puoi impedirci di fare quello che vogliamo! Solo perché tu non vai al ballo con Sirius e lui ha invitato un’altra, non significa che noi non possiamo essere felici! E smettila di piangerti addosso! È colpa tua! Tu lo hai lasciato! E mi chiedo ancora perché! Cazzo, lo ami! Lo ami, stupida che non sei altro!
Cadde il silenzio. Il respiro di Angy tremava, i suoi occhi si riempirono di lacrime. Chinò la testa, strinse i pugni e corse fuori dalla stanza.
Izzie guardò prima Charlie, poi Lily. Nessuna delle due non proferiva parola. Izzie si portò una mano sulla fronte.
 - Sono stata troppo dura- mormorò.
 - No - fece Lily – Le ci voleva… perché ancora non si era resa conto di quello che ha fatto. Spero che ora si sia svegliata…
 - Anche se così fosse è troppo tardi… - fece Charlie.
 - Vado a cercarla… - mormorò Lily uscendo dalla stanza.
Sapeva dove Angy amava rifugiarsi quando era triste. La torre di Astronomia. Così che avrebbe potuto vedere le stelle e soprattutto quella che adorava di più: Sirio.
La trovò rannicchiata in un angoletto, con il viso nascosto tra le braccia. Lily si chinò davanti a lei e le carezzò la testa.
 - Lily… - fece Angy con voce tremante – Cosa ho fatto?
Aveva ragione Izzie. Era una stupida perché aveva lasciato Sirius anche se lo amava. Aveva creduto di poterlo dimenticare, ma non era affatto così. Ogni notte tormentava i suoi sogni… ogni giorno che lo vedeva con Haley, stava malissimo…
 - Lo amo… - sussurrò  –Non posso stare senza lui… perché ho fatto una così stupida? Non lo avrò mai più! - tremava. Sollevò il volto rigato dalle lacrime. Lily l’abbracciò.
CONTINUA

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Capitolo 35
*** Capitolo 35 ***


Ringrazio per i commenti:

CombatGirl93

Cullen Isabella

Pan_Tere94

MollY_gIaDa

Alohomora

Vampirellafra

ValyBrick

Arancina22

Tosca91: Ciao! Nessun problema per le due piccole “critiche”, sono sempre ben accette, non preoccuparti! Dunque, questa storia l’ho scritta ben tre anni fa ormai e per quanto l’ho rivista (con poca attenzione devo dire la verità) ci sono comunque cose che mi sono sfuggite! Tre anni fa ero molto più disattenta di ora,  non mi preoccupavo molto di quanto spazio davo a delle cose piuttosto che ad altre, a volte capitava che tra un capitolo e l’altro passassero anche settimane e quindi dimenticavo che succedeva nell’altro non collegandoli bene tra loro XD! Comunque grazie per il tuo commento! Mi ha fatto piacere!

Bella Swan

CAPITOLO XXXV
- Signorina Evans! Dieci punti in meno a Grifondoro! E direi altri dieci punti in meno, signor Potter - fece la McGranitt indignata.
 - Cos…- fece Lily sollevando la testa dal banco, confusa. Si guardò attorno e incontrò gli sguardi divertiti dei suoi compagni. Accidenti… si era addormentata durante l’ora di Trasfigurazione… e James anche!
Tutta colpa del Cercatore. Era stato lui a farle passare la notte in bianco!
E continuava anche a dormire sfacciatamente. Lily gli diede una gomitata in un fianco e lui scattò su.
 - Ci hanno appena tolto venti punti, James - sibilò Lily.
 - Esatto - disse la McGranitt.
James la guardò assonnato – Scusi, prof… - fece.
Quando uscirono dall’aula Lily iniziò la sua ramanzina – Lo sapevo! Lo sapevo! È colpa tua! Io non volevo e tu hai insistito!
 - Ma, Lily…
 - Niente ma, James! È colpa tua e basta!
 - Ma che avete combinato stanotte? - chiese Izzie maliziosa.
 - Siamo stati svegli a fare tattiche di gioco per la partita di domani - sbuffò Lily – Ti rendi conto che è riuscito a coinvolgere anche me!? Le mie conoscenze di Quidditch stanno sulla capocchia di uno spillo!
Izzie e Charlie scoppiarono a ridere.
 - Dai, Lily, mi dispiace… - fece James, e cercò di addolcirla con la sua solita faccia da cucciolo indifeso.
Lily lo guardò severa, ma alla fine si arrese – D’accordo…
James le sorrise e la baciò. Si diressero insieme verso la prossima lezione.
 - A proposito, dov’è Angy? - chiese Charlie.
 - Ha detto che aveva bisogno di una pausa - fece Lily.
Charlie annuì comprensiva.
 - Ragazze… dobbiamo fare qualcosa - sussurrò Izzie. – Quei due non possono lasciarsi così. Angy è ancora innamorata di lui e sono sicura che anche Sirius è ancora innamorato.
Charlie scosse la testa – E’ troppo tardi, Izzie.
 - No! Non è troppo tardi! - replicò Izzie determinata.

 - Sirius non tornerà mai con me… come ti è venuto in mente? - fece Angy lasciandosi cadere sul letto.
 - Perché no?! - fece Izzie – Angy, devi provarci! E se anche dovesse rifiutarti, tu imploralo. Urlagli quanto lo ami, pregalo se necessario.
 - Non farò mai una cosa del genere! - sbottò Angy.
 - Accidenti a te e al tuo dannatissimo orgoglio! - sbraitò Izzie – Non puoi arrenderti così!
 - Non ti sopporto più! Ho bisogno di starmene in pace!
Angy si alzò e lasciò la stanza. Izzie la guardò andarsene. Sapeva dove si stava dirigendo e aveva già un’idea in mente.

Angy guardò il cielo stellato con un sospiro. Eccola… Sirio… brillava come non mai.
 - Angy? - fece una voce sorpresa alle sue spalle.
Angy trattenne il fiato. Quella voce…
Si voltò lentamente e i suoi occhi si incrociarono con quelli di Sirius.
 - C-che ci fai qui? - balbettò Angy.
 - Izzie mi ha detto di aspettarla qui… doveva parlarmi…
Accidenti ad Izzie…
 - Ma credo che fosse una scusa, vero? - aggiunse Sirius.
 - Ti giuro… non ne sapevo nulla… - mormorò Angy.
Sirius la raggiunse e guardò anche lui il cielo – Che vieni a fare qui? - chiese.
Angy deglutì – E’ l’unico posto… dove… dove posso starti vicino senza soffrire… - sussurrò.
Sirius la guardò sorpreso e lei con mano tremante indicò una stella – Si chiama Sirio - disse.
Sirius guardò l’astro splendente – Sono io… - mormorò.
 - Sei tu - confermò Angy. – Sirius… io… ho fatto l’errore più grosso della mia vita. Io… ti amo… ti amo da impazzire e non posso stare senza di te… vederti ogni giorno e non potermi avvicinare a te mi fa soffrire immensamente… ho sperato di dimenticarti ma è impossibile. Non si può dimenticare ormai chi ti ha fatto vivere le emozioni più intense della tua vita… chi ti ha regalato una cosa tanto meravigliosa come l’amore… ti ho amato, ti amo e ti amerò sempre, Sirius…
Sirius la guardò in silenzio. Poi spostò il suo sguardo a terra – Sto con Haley ora, Angy. Tra me e te è finita da un pezzo, lo sai - disse calmo – Non farò soffrire Haley… come tu hai fatto con me…
Gli occhi di Angy si riempirono di lacrime.
 - Buonanotte - disse Sirius freddamente, dirigendosi verso le scale.
 Pregalo… imploralo… urlagli quanto lo ami se necessario…
Le parole di Izzie la rintronarono.
Poi fu un attimo, senza nemmeno pensarci quelle parole le uscirono dalla bocca, spontanee.
 - Sirius… SIRIUS! TI PREGO! IO TI AMO! HO BISOGNO DI TE! SIRIUS! - Angy cadde in ginocchio. Poggiò la fronte contro il pavimento freddo e scoppiò in lacrime. Sirius non si era nemmeno voltato.
Aveva continuato a scendere le scale tranquillo.
Ma il cuore minacciava di lacerargli il petto per quanto batteva forte. In fondo lui lo aveva sempre saputo che Angy lo amava ancora… eppure si era arreso così presto quando lei lo aveva lasciato. Non aveva fatto nulla per evitarlo… niente di niente. Nonostante l’amasse da impazzire. Anzi… si era subito messo con un’altra ragazza e tutto per colpa del suo stupido orgoglio. Perché non voleva abbassarsi a implorare Angy di non lasciarlo.
Era stata anche colpa sua… sentiva ancora le urla di Angy alle sue spalle… e gli faceva così male. Voltò l’angolo e si appoggiò al muro. Si coprì il volto con una mano.
Lui, l’impavido Sirius Black, il dongiovanni di Hogwarts, stava soffrendo così tanto da sentirsi morire… e tutto per una ragazza…
Le sue urla si erano fermate ma ora la sentiva singhiozzare disperatamente…
Si affacciò e lanciò un’occhiata in cima alle scale. Si era accasciata a terra e piangeva così tanto da non avere più fiato.
Sarebbe voluto correre da lei. Ma il pensiero di Haley che soffriva lo fermò. Ma perché? Ne aveva lasciate tante in fondo! Anche dopo mesi che ci stava insieme e non si era mai pentito! Perché ora era così restio ad allontanarsi da Haley?
Era davvero cambiato allora… ed era stato grazie ad Angy…
Non voleva più sentirla piangere così. Si voltò, allora, e corse via… perché lui era un vigliacco e un orgoglioso in fondo.
Angy continuò a piangere, fino a che, stremata, non si addormentò lì, sulla torre.

Lily giocherellava svogliata con la sua colazione…
Non aveva granché fame quel giorno…
James accanto a lei le cinse le spalle con un braccio. Lei cercò di sorridergli…
 - Ehi, che succede? - chiese James.
Lily scosse la testa – Sono solo stanca… quest’ansia per gli esami e varie cose… mi stanno facendo impazzire… - rispose.
James la guardò comprensivo. Lily aveva bisogno di una bella pausa! Avrebbe voluto fare qualcosa di speciale per lei, ma non gli veniva in mente nulla…
Come poteva farla felice? Qualcosa doveva pur esserci…
E così non fece altro che pensare tutto il giorno a qualcosa di bello per Lily. Intanto la partita contro i Corvonero era arrivata. Tutti l’aspettavano con ansia.
Mentre gli studenti e professori si accalcavano sulle tribune, i giocatori erano negli spogliatoi a cambiarsi.
 - Mi raccomando - disse James guardando la sua squadra – Non ne abbiamo persa nemmeno una fino ad ora… cerchiamo di vincere questa coppa!
 - Contaci capitano! - esclamò Harriet – Fai conto che ce l’hai già in mano! - prese la sua scopa e gli sorrise.
 - Voglio il meglio da voi! Capito?
Tutti risposero con un sì entusiasta. James guardò Angy, in un angoletto.
 - Capito? - le disse.
Lei annuì.
 - Allora andiamo.
La squadra Grifondoro uscì dagli spogliatoi e a mano a mano che Reed Rustel, il presentatore di turno, annunciava i loro nomi, si levavano in volo ed entravano nel campo, accolti dall’applauso entusiasta dei Grifondoro.
Poi fu il turno dei Corvonero. Madama Bumb aprì il baule che conteneva le palle e libero i Bolidi e il Boccino. Poi fischio e lanciò la Pluffa in aria. Uno dei cacciatori dei Corvonero l’afferrò e la partita iniziò.
James lanciò un’occhiata agli spalti. Lily era lì e lo seguiva con lo sguardo… James le fece l’occhiolino e lei gli sorrise.
Poi il Cercatore partì alla ricerca del Boccino, mentre il resto della squadra era impegnata nel gioco.
Jake era riuscito a guadagnarsi la Pluffa e si stava dirigendo verso le porte avversarie. Fu bloccato da un cacciatore Corvonero e costretto a lanciare la palla ad Angy, la più vicina alle porte. La ragazza si tuffò a prenderla e fu allora che vide Sirius sugli spalti… Haley era stretta a lui…
Angy si bloccò… li fissò… poi un urlo.
 - ANGY CHE CAZZO FAI? MUOVITI! - era la voce rabbiosa di Jake.
Angy si voltò e tirò la Pluffa verso le porte. Beccò in pieno il palo. La Pluffa rimbalzò e fu agguantata al volo da un cacciatore Corvonero che si lanciò verso la porta Grifondoro.
Jake fulminò con lo sguardo Angy. Lei evitò il suo sguardo.
Harvey le volò accanto – Concentrati, Angy - le disse.
Ma continuò a sbagliare. Per altre volte prese il palo. Alla fine Krissy e Jake smisero di passarle la Pluffa.
A metà partita il punteggio era di settanta a zero per i Corvonero.
 - Angy, stai facendo davvero schifo oggi… - sibilò Jake avvicinandosele.
Harvey intervenne – Non mi pare il caso di trattarla così - disse gelido.
 - Fatti gli affari tuoi, Harvey, la tua fidanzata è fuori di testa…
 - Che cosa?!
 - Smettetela! - disse Angy.
Nel frattempo James cercava il boccino… poi lo vide… volava tranquillo vicino la testa di Lily e la ragazza non si era accorta di nulla…
James si buttò in picchiata verso di lei. Il Cercatore dei Corvonero se ne accorse e lo seguì. Lily li fissò con gli occhi sbarrati e per un attimo fu tentata di scappare, ma poi notò l’espressione determinata di James e capì che il Boccino doveva essere lì vicino a lei.
Rimase immobile…
I due Cercatori erano sempre più vicini ed erano velocissimi. Probabilmente non sarebbero riusciti a fermarsi e l’avrebbero travolta. Difatti il Cercatore dei Corvonero, cambiò direzione e tornò indietro.
Ma James proseguì. Lily teneva gli occhi sbarrati su di lui. Ma era determinata a non muoversi.. si fidava di James.
All’ultimo, quando lui era del tutto vicino, serrò gli occhi, in attesa dell’impatto. Ma sentì solo un leggero spostamento d’aria.
Quando riaprì gli occhi vide James volare vittorioso verso il centro del campo, mostrando il Boccino.
 - LO HA PRESO! - gridò Lily felice e saltellando – ABBIAMO VINTO!
Tra i Grifondoro si levarono esclamazioni di gioia.
 - Sei grande, capitano! - gridò Krissy applaudendo.
 - Mitico!! - esclamò Harriet – Yuuuu!!!
James atterrò e corse sugli spalti. Si fece largo tra la folla esultante dei Grifondoro e si lanciò su Lily. L’abbracciò forte.
 -Grazie! Grazie per non esserti mossa! Ti amo! Ti amo!- le gridò in un orecchio.
Lily sorrise, raggiante, e ricambiò il sorriso –Ti amo anch’io!- urlò di rimando.
E la penultima partita era finita alla grande. Ora mancava solo quella contro i Serpeverde…

I Grifondoro erano in Sala Comune a festeggiare. “Qualcuno” si era introdotto nelle cucine e aveva portato ogni sorta di cibo e bevanda.
Erano tutti felici per la vittoria. La coppa si avvicinava sempre di più…
James sorrise a Lily. Era grazie a lei se avevano vinto. Se si fosse mossa di un solo millimetro il Boccino sarebbe fuggito via.
Il ragazzo salì su un tavolo e tutti lo guardarono.
 - Emh… dedico questa vittoria alla mia Lily! - esclamò.
Tutti applaudirono. Lily arrossì vistosamente, ma sorrise a James, che saltò giù dal tavolo e l’attirò a se in un abbraccio.
 - Se non fossi piaciuta così tanto al Boccino… - le sussurrò in un orecchio.
Lily scoppiò a ridere – E se tu non fossi stato così bravo a non sfracellarti contro di me…
Risero e furono travolti dagli studenti esultanti, che li trascinarono nei festeggiamenti…

James non aveva trovato ancora nulla di speciale per Lily. Nessuna idea originale veniva in mente al ragazzo. E continuava a scervellarsi disperatamente.
Vedeva Remus che aveva sempre idee così geniali, ma no perdeva nemmeno tempo a chiedersi come gli venissero in mente. Remus era Remus!
E James continuava a cercare idee. Ci pensava durante le lezioni… mentre studiava… prima di addormentarsi…. Ma niente di niente…
Possibile che fosse così difficile?
Cosa avrebbe potuto fare Lily davvero felice? E poi ebbe l’illuminazione, all’improvviso. Fu come un fulmine a ciel sereno.
Si mise seduto di scatto sul suo letto. Era perfetto, cavoli! Assolutamente perfetto! Sorrise. Ora non gli restava che migliorare la sua idea e poi l’avrebbe potuta mettere in atto… al ballo…
Si rimise sdraiato, sentendosi molto più leggero di prima. Finalmente aveva trovato qualcosa di speciale per la sua Lily…
La mattina dopo il tempo era splendido. Ma ormai era un classico. Era primavera inoltrata e l’estate era sempre più vicina. Come erano sempre più vicini i M.A.G.O., il terrore di ogni studente.
James raggiunse gli altri in Sala Grande e prese posto accanto a Lily. Subito notò la sua faccia abbattuta.
 - Tutto bene? - le chiese preoccupato.
 - Ho fatto un incubo stanotte… - fece Lily – Ho sognato che prendevo D a tutti gli esami… è stato orribile…
James rise affettuosamente – Lily, è impossibile che tu prenda D agli esami. Sei troppo preparata!
 - E’ stato bruttissimo comunque… - sospirò Lily.
James le cinse le spalle con un braccio e la strinse a se, sorridendole. Le diede un piccolo bacio e finalmente anche lei sorrise.
Se non ci fosse stato James…
Poggiò la testa sulla spalla del ragazzo e si lasciò andare ad un sospiro felice.

Qualcosa era scattato in Angy. Era diventata più determinata. Ormai non perdeva l’occasione di chiedere a Sirius se potevano parlare, ma lui denegava sempre.
Anche quel giorno non fece un eccezione…
Angy stava tornando in Sala Comune, percorrendo il lungo corridoio, quando una voce la fermò.
Si voltò, sorpresa di ritrovarsi davanti Haley.
 - Emh… ciao… - fece la ragazza. Sembrava alquanto imbarazzata.
Angy non disse niente. La fissava calma.
 - Senti… volevo dirti che Sirius ormai sta con me… tu lo hai lasciato e… e non puoi pretendere che ora torni con te… quindi… per favore, non insistere- la voce di Haley era poco più di un sussurro – Devi lasciargli vivere la vita come vuole lui…
Angy rimase un attimo in silenzio – Questo non è quello che vuole lui - disse fredda, prima di allontanarsi.
E mentre entrava in Sala Comune si chiese se non fosse impazzita. Come aveva potuto dire una cosa del genere? Chi le dava quel diritto?
Si lasciò cadere su una poltrona. Cielo com’era caduta in basso! Com’era meschina!
In quel momento il ritratto si spostò, Sirius fece la sua comparsa in Sala Comune e la guardò con rabbia.
 - Non ti azzardare mai più a dire una cosa del genere ad Haley! - sbottò – Come hai potuto?!
Angy lo fissò con gli occhi sbarrati.
 - Sei davvero una stupida! - continuò Sirius.
Angy non riusciva nemmeno a parlare davanti a quello sguardo arrabbiato e frustrato. Sirius non l’aveva MAI guardata così… mai…
Abbassò lo sguardo e attese che lui se ne andasse…

Sirius raggiunse Haley. Seduta su quella panchina in giardino, ancora piangeva.
 - Non dovevi andare da lei… - gli disse quando lo vide arrivare – Ti conosco, so che l’hai aggredita con parole offensive… non dovevi…
 - Ma Haley…
Sirius si sedette accanto a lei e le prese una mano. Haley la ritrasse e lo guardò con gli occhi pieni di lacrime. Poi poggiò la testa contro il suo petto e continuò a piangere…
Era perplesso dal suo comportamento, ma la strinse comunque a se, cercando di darle un minimo di conforto…
CONTINUA

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Capitolo 36
*** Capitolo 36: Epilogo ***


Oddio sono stressatissimaaaaaaaaa! Ahimé, sono sotto esame di maturità… sto impazzendo con lo studio, con le prove scritte, con l'ansia… Però eccomi qui a pubblicare questo capitolo! L'ultimo per la precisione!
Innanzitutto voglio ringraziare per aver commentato il capitolo 35:

MollY_gIaDa
ValyBrick
Gattina_
Arancina22
Alohomora
Vampirellafra
Germana
CombatGirl93
Oceanodiviolini
Pan_Tere94
Kiky_dolly

poi tutte le persone che hanno commentato, anche se solo un capitolo o pochi capitoli (in ordine di "apparizione"):

Kryssy Jane Malfoy (Kristen S Kryssy)
Cherie Lily
Rikachan89
Lilian Potter
SlytherinPrincess
Potterina_88_
LilyBlack90
Saraligorio1993
Lyrapotter
HarryEly
Akira_chan
redRon
FrAnCy160
PikkolaBlack
Pikkolina88
Germana
Mary3
Ninny
Mione91
Gioconda
Thaleron
Madamoiselle Chanel
Princess_jadore
Potterfanlalla17
Yum
Emma95
Kisha_Dattebayo
Piccola_puffola
Rinslet
Hinata_Love
Maira_Hermione96
PikkolaGrandefan
_Elaine_
Inu_p
Vampirellafra
Fra-chan
Lovegio92
Nafasa
Lizzie166
Lady Padfoot
Streghetta86
PrincessMarauders
Gattina_
Ludo
Bellezza88
Arancina22
Pan_Tere94
Lolla20
Alya93
Nikko90
Beba94
pRiNcEss LiLlUzzA
Gengi
Bella Swan (Rosalie Hale e Bella Swan)
Alohomora
Valy Brick
cullen Isabella
CombatGirl93
MollY_gIaDa
Tosca91
Oceanodiviolini
Kiky_dolly

siete tantissime quindi spero di non aver domenticato nessuna!! Se dovesse essere accaduto fatemelo notare e linciatemi!
Vi ringrazio tantissimo per i vostri commenti mi hanno sempre fatto tanto piacere!! VI adoro!

Inoltre ringrazio tutti coloro che l'hanno messa tra i preferiti, tra le seguite e tutti quelli che l'hanno solo letta!

Ultima cosa, poi vi lascio al capitolo.
Originariamente l'epilogo era dedicato a Lilian Potter, PikkolaBlack, London e Stellina250, le mie malandrine! Anche se London e Stelly non sono più qui su EFP, voglio comunque dedicare questo capitolo a tutte e quattro!
Vi voglio bene ragazze! Stelly e London non le sento da un sacco e mi mancano tantissimoooo!!!

CAPITOLO XXXVI: EPILOGO
 - Ragazze… - disse Izzie guardando il calendario – Venti maggio… il ballo si avvicina! - sembrava elettrizzata e non si curò minimamente di Angy seduta sul letto e immersa nella lettura di un libro.
Le due non si parlavano quasi più, ormai. Anzi… Angy non parlava quasi più nemmeno con Lily e Charlie, come se loro c’entrassero qualcosa in tutto il casino che stava accadendo.
Non aveva raccontato a nessuna di quello che le aveva detto Sirius. Aveva preferito tenerselo per sé. Condividere quella cosa con qualcuno… significava che era accaduta veramente e lei non voleva rendersene ancora conto.
 - Angy… - fece Lily cauta – Noi andiamo giù in giardino… vieni?
 - No - fu la secca risposta.
 - Lascia stare, Lily, vieni - disse Izzie che stava già uscendo seguita da Charlie.
Lily esitò, guardando Angy, ma lei non toglieva gli occhi dal libro. Poi li sollevò, scocciata.
 - Lily, la smetti di fissarmi così? - disse.
 - Angy… - mormorò Lily, ma sembrò ripensarci. Intervenne Izzie al posto suo.
 - Smettila di fare così l’acida, Angy, perché hai stancato! Nel caso tu non te ne sia accorta ti stai giocando anche le amiche! Complimenti! Continua così! - afferrò Lily per un braccio e la trascinò fuori dalla stanza.
Quando la porta fu richiusa, Angy vi tirò il libro contro, con rabbia.
Poi guardò fuori dalla finestra, cercando in ogni modo di fermare le lacrime che minacciavano di uscire copiose.
La sua vita sociale faceva schifo… la sua vita amorosa pure, nonostante Mark fosse un ragazzo adorabile che teneva veramente a lei, e persino la vita scolastica stava cadendo inesorabilmente a rotoli… i suoi voti erano calati molto e non stava più studiando nulla per i M.A.G.O.
Se continuava così… rischiava addirittura la bocciatura. La vita era uno schifo… e allora… valeva davvero la pena di vivere?

Lily non era per niente concentrata. Guardava verso il lago… lo sguardo perso nel vuoto e malinconico.
Sospirò.
 - Lily, non pensarci troppo - disse Izzie sollevando lo sguardo dal libro – Credo… credo che se lo sia meritato… non si sta comportando bene con noi… e non so nemmeno cosa le abbiamo fatto…
 - Ma Angy è nostra amica…
 - Non nego che lo sia e le voglio davvero bene… ma deve cambiare atteggiamento e questo è l’unico modo per farglielo capire…
Lily annuì. Izzie aveva ragione in fondo. Vide in lontananza James e Sirius giocare a tirarsi la Pluffa, mentre Remus e Peter studiavano all’ombra di un albero.
Chissà… forse le cose stavano migliorando tra i Malandrini… e magari sarebbero migliorate anche tra loro ragazze…
 - Questa non la prendi, James! - disse Sirius – Sarà una cannonata!
Tirò la Pluffa con quanta forza aveva. James si tuffò a prenderla. La ricevette in pieno stomaco e forse.. un po’ più giù. Gli smorzò il fiato. Cadde a terra mentre i Malandrini scoppiavano a ridere.
 - Ah.. non c’è niente da ridere… rimarrò impotente a vita… - disse James con le lacrime agli occhi, rotolandosi a terra.
 - Ah ah ah… povera Lily… - fece Sirius continuando a ridere.
 - No! Povero me! - replicò James mettendosi seduto.
Sirius gli porse la mano, con un ghigno, per aiutarlo ad alzarsi. James la prese e si tirò su. Sorrise a Sirius.
Era da tanto che non passavano un pomeriggio come quello. Gli era mancato il suo amico Felpato…
Ridacchiando andarono a sedersi in riva al lago.
Sirius guardò in direzione delle tre ragazze. Angy non c’era… improvvisamente si sentì in colpa… forse era stato troppo duro con lei…
Sospirò e tornò a guardare l’acqua luccicante del lago. Era iniziato tutto da quel giorno… da quando aveva trascinato Angy in acqua…
Lei lo aveva lasciato dopo…
Quindi era colpa sua… era colpa sua se Angy lo aveva lasciato… e lui stava dando tutta la colpa solo a lei…
Cazzo.. però Angy lo aveva ferito e troppo… come poteva accettare di tornare con lei? E se lo avesse rifatto? Se tornavano insieme e lei lo lasciava di nuovo?
Non lo avrebbe potuto sopportare. E poi non poteva essere così egoista… doveva pensare anche a Haley…
 - Oh cazzo… - disse all’improvviso James.
Sirius si voltò. James stava guardando qualcosa verso il castello. Seguì il suo sguardo e sbiancò.
Angy era in piedi sul bordo della torre di Astronomia e guardava giù. Sembrava proprio intenzionata a buttarsi.
 - Merda! - esclamò Sirius alzandosi.
Iniziò a correre verso il castello sotto lo sguardo perplesso di Lily e le altre. Non si erano accorte di nulla.
Sirius entrò nel castello. Fece le scale a chiocciola due gradini alla volta. Si lanciò contro la pesante porta e la spalancò, ritrovandosi sulla torre, da una parte sollevato di trovare Angy ancora lì.
Ma notò i suoi polsi sanguinanti e il panico lo colse. Cazzo, faceva sul serio.
 - A-angy… - fece Sirius in un soffio.
Angy si voltò verso di lui. Le lacrime le rigavano il volto – Vattene, Sirius - singhiozzò.
 - Che cazzo stai facendo? - sbraitò Sirius – Ti sei impazzita?
 - Sono stanca… la mia vita fa schifo… - disse lei, tornando a guardare giù. Una piccola folla di studenti si stava accalcando li sotto… quelli che l’avevano vista. Tra loro c’era anche Haley, con gli occhi sbarrati.
 - Angy… non fare stronzate - disse Sirius calmo – Dammi la mano, forza - allungò il braccio verso di lei.
Angy scosse la testa – Sta fermo lì! Non ti avvicinare! - esclamò poi.
 - Angy… ti prego… - supplicò Sirius.
 - Scusami, Sirius… scusami se sono stata così stupida… io non volevo farti soffrire… - sussurrò Angy.
 - Non importa… è… è tutto passato ora… - Sirius fece un passo avanti.
Lily corse sotto la torre in quel momento – ANGY! - gridò – ANGY NO! - fissava l’amica terrorizzata.
Izzie e Charlie la raggiunsero
 - Non è vero - disse Angy – Non è passato… e non passerà mai…
 - Smettila, Angy! Dammi subito la mano! - fece Sirius… la voce gli tremava.
 - Scusami - disse Angy. Si sporse in avanti, pronta a saltare, ma Sirius corse da lei e l’afferrò per la vita, tenendola stretta. Con uno strattone violento la tirò indietro. Caddero a terra.
 - No! - gridò Angy – Perché l’hai fatto? Perché? Dovevi lasciarmi cadere! Perché mi hai fermato?!
 - Smettila! - le gridò in faccia Sirius, mentre con le mani cercava di fermare il sangue che usciva dai polsi della ragazza.
Angy scoppiò in lacrime e poggiò la testa contro il suo petto.

Lily entrò in infermeria e raggiunse il letto di Angy.
 - Sei una stupida! - le gridò – Cosa ti è saltato in mente?
Angy non rispose. Lily la schiaffeggiò.
Lo schiaffo risuonò nella stanza semivuota. Angy guardò sorpresa la faccia stravolta di Lily. Era la prima volta che Lily le dava uno schiaffo.
Gli occhi della rossa si riempirono di lacrime – Sei una pazza! - le disse – Cosa credevi di risolvere così, eh? E cosa pensi che avrei fatto io dopo?
 - Stareste molto meglio senza di me… - mormorò Angy.
 - NO! NON E’ AFFATTO VERO! IO NON POSSO STARE SENZA DI TE! - gridò Lily.
Abbracciò Angy e abbandonò la testa sulla sua spalla, scoppiando in ripetuti singhiozzi. Angy la strinse a se.
 - Mi dispiace, Lily… - disse con voce tremante – Perdonami…
 - Non farlo mai più… d’accordo? - fece Lily.
 - Sì… - fece Angy.
Izzie e Charlie erano ferme sulla porta. Si scambiarono uno sguardo e Izzie cinse le spalle di Charlie con un braccio.

Le mani di Sirius tremavano.
Era seduto su una poltrona in Sala Comune e non si era più mosso di lì da quando aveva lasciato Angy in infermeria.
Era ancora pallido…
Se non fosse stato così veloce…
Non voleva nemmeno pensare a quello che sarebbe successo. Izzie e Charlie entrarono in Sala Comune in quel momento.
Izzie si avvicinò a Sirius e gli mise una mano sulla spalla – Tutto bene, Sirius? - gli chiese gentilmente.
Lui scosse la testa. Niente andava bene…
 - Angy comunque sta bene… - disse Charlie – Si rimetterà presto…
Izzie abbracciò Sirius – Grazie per averla salvata.
Sirius poggiò la testa sulla sua spalla. Doveva ancora riprendersi, ma sapere che Angy si sarebbe rimessa lo faceva stare meglio…

Qualche giorno dopo Madama Chips si decise a dimettere Angy dall’infermeria e si raccomandò con Lily e le altre di non lasciarla mai da sola.
Non c’era bisogno di dirlo. Non l’avrebbero lasciata sola comunque.
 - Dunque… dobbiamo metterci a lavoro, Angy - disse Izzie – Studiare! Studiare! Devi recuperare!
 - Hai fatto la rima - disse Charlie.
Le quattro scoppiarono a ridere, presero i loro libri e scesero in Sala Comune.
Si imbatterono in Sirius che era appena rientrato. Lui e Angy si guardarono. La ragazza abbozzò un sorriso e gli si avvicinò piano.
 - Grazie… - sussurrò.
Sirius l’abbracciò.
Quell’abbraccio sembrò ad Angy non finisse più… e fosse stato per lei sarebbe rimasta così per sempre. Ma Sirius la lasciò andare. Le diede un buffetto su una guancia e salì in camera.
Angy sospirò…

 - Hanno esposto il programma degli esami! - disse Izzie correndo a svegliare le amiche il giorno dopo.
Tutte la raggiunsero in Sala Comune. Sulla bacheca vi era il programma degli esami.
1 giugno
dalle nove alle undici a.m. esame pratico e di teoria di Difesa Contro le Arti oscure
dalle undici e mezza alle dodici e mezza esame di teoria di Incantesimi
2 giugno
dalle nove alle dieci esame pratico di Incantesimi
dalle dieci alle undici e mezza esame di Trasfigurazione.
3 giugno
dalle nove alle undici esame di Pozioni
dalle undici e mezza alle tredici esame di Storia della Magia.
Inoltre si ricordava che il quattro giugno dalle quindici alle diciotto si sarebbe tenuto il ballo di fine anno e che la partenza per gli studenti era prevista per le diciannove.
 - Ragazze… ci siamo ormai… - disse Charlie.
 - Non ci posso credere… sta davvero per finire tutto - disse Lily.
 - Accidenti.. mi mancherà questo posto - disse Izzie – Mi mancherà ogni cosa di qui… ho passato gli anni migliori della mia vita qui dentro.
 - Io… ho trovato le migliori amiche che potessero esistere… - disse Angy guardandole una ad una.
Le altre le sorrisero. Poi tornarono a guardare la bacheca. Il primo giugno era troppo vicino. Ma cercarono di non pensarci…

 - Ho una paura fottuta… - disse Angy, mentre aspettava che chiamassero il suo nome. Tra tutte e quattro veniva per prima in ordine alfabetico.
 - Andrà benissimo… hai studiato sodo - disse Lily tenendole la mano.
Era il primo giugno… il loro primo esame…
Erano tutti tesi e impazienti…
 - Angeline Carpenter? - fece la professoressa uscendo dalla stanza in quel momento.
 - Oddio… tocca a me… - fece Angy sbiancando.
 - Coraggio… sarai fantastica… - disse Izzie. Le amiche l’abbracciarono e lei entrò.
Uscì vittoriosa. Entrarono altre ragazze dopo di lei e fu poi il turno di Lily. Le amiche le augurarono buona fortuna e James le diede un bacio da lasciarla senza fiato.
Naturalmente anche il suo esame andò benissimo. E anche quello di Izzie e Charlie fu perfetto.
Per non parlare dei Malandrini. Persino Peter era riuscito a dare il meglio di sé.
Avevano esattamente mezz’ora per ripassare Incantesimi. Tutti gli studenti corsero nelle loro Sale Comuni.
E anche l’esame di Incantesimi andò bene…
Come primo giorno di esami non era davvero niente male…

I due giorni che seguirono furono indimenticabili per tutti e nel vero senso della parola.
Angy lasciò Harvey perché non provava niente per lui e non voleva continuare a prenderlo in giro così.
E Sirius fu lasciato da Haley…
Successe nel caldo pomeriggio del tre giugno. Haley lo aveva pregato di raggiungerlo in giardino.
Quando era arrivato gli aveva rivolto un sorriso triste.
Sirius si sedette accanto a lei.
 - Sirius… ecco… - fece Haley – Io credo che non potrà mai funzionare davvero tra noi… Angy ti ama ancora tanto… e tu ami lei. L’ho sempre saputo, fin dall’inizio… ma sono stata egoista e mi sono intestardita, pensando che prima o poi l’avresti dimenticata… ma io so che non è così… Lei ti merita più di me. Quello che prova per te è sincero…
 - Haley… io… mi dispiace… - fece Sirius.
 - Non devi dispiacerti di nulla - disse Haley – Ti voglio bene… ma è Angy quella che deve stare davvero con te…
Sirius l’abbracciò. Era il suo modo di ringraziarla per aver capito.

Gli esami erano terminati finalmente. Erano stati il terrore per tanti mesi per tutti gli studenti, ma alla fine erano stati facilissimi.
Era la mattina del quattro giugno e finalmente si stavano godendo il meritato riposo, seduti all’ombra degli alberi o facendo il bagno nel Lago.
 - Non ci posso credere... è passata! - esclamò Izzie con un sorriso.
 - Spero di non aver preso tutte D - disse Lily ricordando il sogno. Tutte scoppiarono a ridere.
 - Impossibile, principessa mia - disse James abbracciandola. – Sei troppo brava. Il mio piccolo genio!
Lily gli sorrise – Anche tu sei stato bravissimo, scommetto - disse.
Si baciarono.
Intanto in lontananza Sirius squadrava Angy. La osservava ridere e parlare con gli altri come se niente fosse. Ora era libero di andare da lei e dirle quanto l’amava… che voleva stare con lei per sempre se necessario…
Ma non trovava il coraggio. Temeva che fosse troppo tardi ormai…
Imbronciato fissò il lago… voleva Angy… la voleva troppo…

Subito dopo pranzo tutti gli studenti si dileguarono per prepararsi per il ballo. Lo avevano aspettato tanto e finalmente era arrivato.
 - Ma sei proprio sicura di non voler venire? - chiese Lily ad Angy.
 - Sì, non preoccupatevi! Voi andate e divertitevi - disse lei.
 - Il ballo di fine anno… l’ultimo che stiamo qui, non puoi perderlo così! - fece Izzie.
 - Dai, ragazze… magari dopo faccio un salto, eh? - disse Angy con un sorriso. Fu abbastanza convincente perché alla fine le tre si decisero ad andarsene. I loro cavalieri le aspettavano.
 - Non ci posso credere… quel meraviglioso vestito a marcire nell’armadio… - borbottò Izzie richiudendo la porta alle sue spalle.
I ragazzi erano già in Sala Comune e le aspettavano. Erano tutti molto eleganti e belli nei loro completi scuri.
James sorrise a Lily. Era splendida con quel vestito e i capelli raccolti in su. La ragazza lo raggiunse e lui le porse il braccio. Poi si diressero insieme al ballo.
Nella Sala Grande i tavoli delle quattro case erano spariti. La stanza si era trasformata in una vera e propria sala da ballo.
Era già gremita di studenti. E un gruppo molto conosciuto nel mondo della magia, stava suonando su un palchetto.
Sirius raggiunse Lily e James – Emh… Lily… ma Angy non viene? - chiese Sirius.
 - Non credo… perché? - fece lily.
Sirius alzò le spalle e si allontanò. Accidenti… accidenti… ma come non andava al ballo? Non era possibile…
Si lasciò cadere su una sedia e fu allora che vide Angy entrare nella Sala Grande. La ragazza si fermò sulla porta esitante e si guardò attorno.
Era stupenda. Indossava un meraviglioso vestito rosso che si sposava perfettamente con la sua carnagione e i suoi capelli scuri.
Sirius la fissò incantato. Poi si alzò dalla sedia e le si avvicinò. I due si guardarono negli occhi. Lo sguardo di Angy era confuso. Forse si aspettava di trovarlo lì con Haley.
Sirius si buttò all’improvviso in ginocchio e la guardò intensamente.
 - Perdonami - le disse. Le prese una mano – Ti amo da morire…
Angy deglutì. I suoi occhi si riempirono di lacrime. Prese le mani di Sirius e lo fece alzare – Anch’io ti amo… - disse in un sussurro.
Si strinsero in un abbraccio e Sirius la baciò.
Lily in lontananza li guardava, sorridendo. Guardò James – Sapevo che prima o poi si sarebbe sistemato tutto - gli disse.
Anche James sorrise – Già.
In quel momento attaccò un lento. Le varie coppiette della scuola andarono subito a ballare.
James porse la mano a Lily – Vuoi ballare con me, mia principessa? - le chiese.
Lily prese la mano – Naturalmente mio aitante cavaliere - disse.
Andarono al centro della pista e iniziarono a ballare.
 - Lily… - le sussurrò James in un orecchio – Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata… ti ho sempre amata… la mia vita non avrebbe senso senza di te. Sei la mia luce nell’oscurità, il mio sogno perfetto… la mia felicità…
Lily sorrise, arrossendo.
 - Ti amo, Lily Evans e voglio fare l’amore con te per sempre…
James si staccò da lei. La guardò negli occhi, poi si inginocchiò. Tirò fuori dalla tasca una scatoletta e l’aprì. Vi era dentro uno splendido anello d’oro bianco. Glielo porse e disse a voce forte e chiara.
 - Lily Evans, vuoi sposarmi?
Lily arrossì ancora di più, ma il suo volto si illuminò in un sorriso. La musica era cessata e gli studenti, incuriositi, li guardarono.
Lily sentiva il proprio cuore galoppare. Gli occhi le si stavano riempiendo di lacrime.
 - Sì… - disse – SI! Voglio sposarti!
James le mise l’anello, poi si alzò e la travolse in un abbraccio. La prese in braccio e volteggiò con lei.
Poi le loro labbra si unirono in un bacio.
Izzie, commossa, aveva iniziato a piangere come una fontana e anche Angy, stretta a Sirius, era praticamente in lacrime.
Oddio… Lily si sposava! James le aveva fatto la proposta e lei aveva accettato!
E, mentre la musica ripartiva, Lily e James continuavano a guardarsi negli occhi senza smettere di sorridere, innamorati persi l’uno dell’altra e pronti a condividere la loro vita come fossero una sola anima…
 - Ti amo… futura signora Potter… - fece James.
 - Ti amo mio futuro marito… - disse Lily sorridendo.
E con un dolce, ma carico di passione, bacio sigillarono la loro promessa. La promessa di rimanere per sempre insieme, qualunque cosa fosse accaduta, perché l’amore che li univa era più forte di qualsiasi altro legame. Era un filo che non si sarebbe spezzato mai…
FINE

Pubblicherò al più presto Nine Months, il "seguito" di questa fic!

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