Frasi di una vita

di It_is_just_me
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** My mental disorder now ***
Capitolo 2: *** Questo pianto si condisce di nostaglia ***
Capitolo 3: *** Un passo ***



Capitolo 1
*** My mental disorder now ***


My mental disorder now

Una persona è libera di iniziare una relazione, ma non di finirla.


Sapere che l'amore è qualcosa di incontrollabile rende nude le debolezze di ogni uomo.


Rende impacciati, rende cauti, rende stupidi, rende incauti, rende tutto e niente. 


E ora qui, davanti a queste inutili e probabilmente banali parole, parlo di amore come se avessi amato sin da sempre.


Avete mai pensato a quanto faccia schifo l'adolescenza? Certo che si, chi non avrà mai detto almeno una volta "che schifo la pubertà".


Uno dei tanti motivi ? L'amore. Insomma, i nostri neuroni vanno a farsi fottere e lasciano spazio alla irrazionalità.


Irrazionalità, una parola, tanti guai.


Almeno per me sono guai che si nascondoono in lacrime inutili e senza senso, o meglio con così tanto senso da non averlo più.


E' in quelle lacrime che mi chiedo se sto amando davvero o se l'amore dovrebbe essere molto altro, molto più leggero e soffice come le nuvole nel cielo. 


Leggero e pazzo come quell'ultimo bacio, come quella carezza che ti scompiglia i capelli come il vento, afferrabile senza neanche una parola.


Oppure è il risultato di tanto impegno, sforzo e forse anche dolore.


Oppure è semplicemente improvviso e ti coglie come succede ai fiori.


Mi chiedo se dovrei lottare o andare avanti senza guardarmi indietro.


Seguire sentimenti irrazionali o semplicemente passare oltre.


Provarci ancora e fallire di nuovo.


Lo voglio davvero?


So che fallirò, forse è qui che sbaglio. Provo con il presupposto di fallire.


Allora è lì. Lì è il punto a capo. Lì è dove si nasconde il mio sentimento, dove la mia luce non riesce ad arrivare. Come fare ad uscire dalla banalità? Come leggere tra le righe, tra gli sguardi, tra le parole, tra le non parole...


Come fare ciò che non sei capace di fare. Imparare non è facile. Crescere è difficile, soprattutto per una persona bassa come me.


L'intelligenza non basta qui, è qualcosa di molto più grande che io non riesco a vedere. Qui la cieca sono io. Qui in errore ci sto io. 


Qui, in questo piccolo sputo di universo, mi chiedo se sarò ancora capace di dire "Amo le cose complicate. Infatti amo me stessa".

 

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Capitolo 2
*** Questo pianto si condisce di nostaglia ***


Questo pianto si condisce di nostalgia


Il pianto si condisce di mille sfumature.


Oggi il mio pianto mi dice che mi manca.


Mi manca quel bacio che sfiora le mie labbra e mi ruba il respiro.


Mi mancano quelle braccia che si avvolgono intorno al mio busto proteggendomi da sguardi altrui anche se non ce ne sono.


Mi manca quel lungo sguardo che si perde su di me ed io che non riesco a tenerlo.


Mi manca in questo momento un attimo di silenzio.


Ora, tra Chopin e i tasti di questo computer, sento alcune dita che stringono il mio cuore e che non lo lasciano andare, non lo lasciano respirare, lo costringono a fermarsi, ad avere rimorsi e a pentirsi di quei stessi rimorsi.


La memoria gioca brutti scherzi. Ci deconcentra. Ci appare per un solo secondo e ci trafigge per lunghi istanti che non ti abbandonano più.


E' improvvisa e non ti lascia spazio per riprendere coscienza.


"Oggi proprio non ci siamo", continuo a ripetermi. E se non ci siamo che male c'è?


Vorrei solo non essere più vittima del tempo. Vorrei solo ritornare a prima o essere già avanti. Vorrei solo riprendere me stessa tra questi mille ricordi e non perdermi tra fiumi di memorie.


E' che la nostalgia mi ha sempre accompagnata nei miei pianti. Dalla nostalgia di casa alla nostalgia di mia mamma fino a qui, alla nostalgia di lui.


Amo ciò che non ho, tu così distante.


E' in questa piccola macchia che ti dico, voglio davvero provarci a prenderti, ma mi sembra così difficile, quasi impossibile. Vorrei che tu mi aiutassi, ma so che non è possibile e non avrebbe senso. Penso che a volte dovrei semplicemente chiederti "Eih, come stai?" Ma poi? Poi cosa ci sarebbe? Poi come affronterei tutto il resto? Ma se smettessi di pensare al resto?


Già è sempre stato un mio vizio pensare al resto.


Ecco perchè gli attimi di questo presente mi sfuggono di mano. Ecco perché la schiena si intorpidisce. Ho solo bisogno di un po' di pazienza e costanza.


Mi chiedo solo se le troverò ad un angolo di strada per prendere un caffè insieme.

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Capitolo 3
*** Un passo ***


UN PASSO


Tu lo senti lo scrociare dell'acqua?


Tu lo senti il silenzio che riempie questa stanza?


Come si fa a sentire qualcosa invisibile all'udito?


Sembra quasi una barzeletta mentre lo dici. "Senti il silenzio".


Ed è questo silenzio che mi porta a guardare il muro, come cercando lì le forze per mettermi di fronte al libro di arte.


Tu sai cos'è la voglia?


Voglia di fare qualcosa.


Voglia, è sempre questione di volere.


Com'è che la volontà è qualcosa di così instabile, di così astratto che ti sfugge via dalle dita.


Impalpabile, ma potente. Si perchè quando arriva diventi inarrestbile, senza ostacoli, senza ansie, senza stress. Sembra qualcosa di divino e forse lo è.


Così, come ogni essenza divina, non siamo capaci di capire come coglierla, come farla fiorire, finendo spesso per farla appassire.


Così sto facendo io in questo momento, così lascio andare il mio corpo alla deriva senza un senso, così mi lascio condizionare facilmente dalla debolezza di dire "più tardi".


Ammetto, è difficile trovare la voglia, d'altronde è sempre più facile perdere qualcosa che tenerla, ma sai a volte basta davvero solo il primo passo.


La volontà non ti viene a cercare perché è sempre stata lì, dentro di te. Il punto non è farla arrivare, il punto è metterla in moto e non c'è sempre qualcuno a porgere la mano per aiutarti.


Ecco che lì diventi tu l'unico capace di dire "basta", darti una mano,alzarti da quel letto e dare una ripulita ai capelli che ormai sembrano un nido per uccelli.


Sai, basta solo il primo passo per rimettere gli ingranaggi in moto.

 

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