Digimon Tri. - Kikoku [Cry] di kymyit (/viewuser.php?uid=36835)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 + Epilogo ***
Capitolo 1 *** 1. ***
Digimon Tri.
Kikoku
[Cry]
Note:
Kikoku, il nome della spada di Trafalgar Law (One Piece),
sta per "Pianto del demone". Il precedente titolo di questa storia era
"Cry", che è il pianto, ma anche un urlo. Nella wikia di One
Piece, inoltre, tra le varie Trivia sulla spada è riportato
questo: Kikoku è un termine arcaico giapponese che sta per
"Lamenti di un fantasma senza requie".
Mi sembrava adatto, no? Anche se l'ho scoperto dopo che avevo
già scritto tutto.
In realtà questa storia è nata come One Shot, ma
è piuttosto lunga, perciò, con le dovute
correzioni, ecco una breve long, che considero una sorta di Tri 4.5
(alternativo).
1.
Il crepitio del fuoco accompagnava il fruscio leggero del vento fra la
vegetazione. La calma era finalmente tornata. Dopo due notti e tre
giorni di cammino, i digiprescelti ritennero di essersi allontanati
abbastanza dal settore dove Gennai e due dei Padroni delle Tenebre
avevano teso loro quell'agguato. Quella notte era stata forse la
più stancante della loro vita e avevano riportato non poche
ferite. Sora, in particolare, era piuttosto debilitata e Takeru
zoppicava ancora. Entrambi però erano particolarmente
ottimisti, mentre Meiko era taciturna. Aveva rischiato di morire per
mano di Gennai.
Gennai!
Il loro alleato, la loro guida, il loro amico. Com'era potuto accadere?
Erano certi che non avrebbe ceduto una volta giunto tanto vicino al suo
obbiettivo. Meicoomon era nuovamente fra loro, placidamente
addormentata fra le braccia della sua partner, ma quanto avevano penato
quella notte per restituirle il raziocinio. I loro digimon erano
esausti dai precedenti scontri e, tanto per complicare le cose,si erano
aperti altri digivarchi nel cielo a causa della forza distruttiva della
felina, ma non c'era tempo per pensare a quelli. Non avrebbero potuto
comunque farci nulla se non fossero risaliti alla fonte del problema.
E quel problema era quell'Ygqualcosa, che aveva distrutto i preziosi
legami costruiti coi digimon nel corso degli anni e al prezzo di
lacrime salate, sia di gioia che di dolore. Come poteva il caro Gennai
accusarli di schiavizzare i digimon? Nessuno di loro aveva mai pensato
al proprio caro amico come a un animale domestico, ma come a una parte
di sé. Vederli combattere non era mai stato bello e
tuttavia, nessuno dei digimon aveva mai rifiutato quell'ingrato
compito, spinto dall'amore incondizionato per quelle persone speciali,
quelle altre metà della mela.
Yggdrasil aveva mostrato loro cosa significava trovarsi in un mondo
totalmente sconosciuto, stavolta privi d'ogni appiglio, costringendoli
a ricostruire da zero quei preziosi legami.
Era come se si fossero scambiati i ruoli rispetto a sei anni prima.
D'altra parte...
Hikari aveva ragione su un punto: benché loro stessero
soffrendo, probabilmente per alcuni dei loro digimon era meglio non
ricordare. Eppure era così triste...
Ovviamente, quell'argomento rimase chiuso, almeno quella sera, per il
sacrosanto timore di distruggere quella debole calma e quell'intesa che
s'era venuta a creare. Insistere sul passato avrebbe ferito i digimon,
che non si sarebbero sentiti amati per ciò che erano in quel
presente.
Terminata la frugale cena, dopo un lungo silenzio, Jou prese la parola.
-Forse dovremmo spostarci ancora. Domani, intendo. Non è
sicuro restare fermi nello stesso posto.-
-Hai ragione.- disse Taichi. -Non sappiamo se ci stanno ancora dando la
caccia.-
-Però non possiamo certo continuare a muoverci alla cieca.-
disse Yamato.
I due ragazzi si guardarono e tornò il silenzio. Un silenzio
teso. C'era già stata una discussione simile fra i due in
passato e non era finita bene.
-Secondo voi, quello era davvero Gennai?- domandò Mimi, per
spezzare quel silenzio. Sottecchi guardò Sora accanto a lei.
La prescelta dell'Amore distolse lo sguardo, imbarazzata e disgustata.
-Tsk. A questo punto non so più che pensare.- rispose
Yamato, reprimendo l'impulso di maledire Gennai in sette lingue
diverse. Fra l'altro, durante un secondo attacco, il bastardo si era
premurato di raccontare (leggi: gridare ai quattro venti) come si era
divertito ad assaggiare un essere umano, ribadendo che gli sarebbe
piaciuto riprovarci e aveva anche osato leccarsi le labbra guardando
Sora. Praticamente si era scavato la fossa da solo.
No, non poteva essere Gennai, nessuno di loro voleva crederci sul serio.
-Tanto per cominciare, non avremmo dovuto trovare Digiworld esattamente
com'era quando siamo arrivati per la prima volta?-
Alla domanda del prescelto dell'Amicizia, Hikari accarezzò
Tailmon dolcemente. La digimon si accoccolò meglio fra le
sue braccia mugugnando qualcosa nel sonno e facendola sorridere.
-E come se non fosse solo tornato indietro il tempo. Piuttosto,
è come se avessero cancellato noi da questo mondo.- disse
piano.
-Senza di noi, i nostri digimon non sono prescelti, quindi anche quello
che Homeostasis ci mostrò, di Piemon che attaccava Gennai e
gli altri nel castello di Vamdemon, non dovrebbe essere accaduto... -
pensò a voce alta Koushirou. - E Tailmon non è
mai stata schiavizzata da Vamdemon, ecco perché il suo
carattere è diverso. Ma se i nostri digimon non erano i
prescelti, ora Digiworld dovrebbe essere uno sfacelo totale. Invece,
non vedo nessun Monte Spirale, nessun Black Gear. E non abbiamo
incontrato nessuna Rete Oscura. Sembra tutto... tranquillo, oserei
dire.-
-Anche troppo. Forse è per questo che sembra quasi un mondo
estraneo.- replicò Jou, con aria triste.
Agumon mormorò qualcosa nel sonno che fece ridere un po'
tutti e Gomamon, addormentato anche lui, gli tirò un
colpetto. I digimon dormivano vicini, un piccolo branco i cui membri
erano cresciuti insieme contando l'uno sull'altro.
Solo gli uni con gli altri per tanto tempo.
Questo almeno non era cambiato.
-Takoyaaaakiiii... - continuò Agumon, con la bavetta alla
bocca.
-Ma non pensa proprio ad altro!- esclamò esasperato Taichi.
Beh, ecco qualcos'altro che non era cambiato.
-Sentite, mi spiace rovinare oltre l'atmosfera ma, torniamo al
discorso.- riprese Yamato.
-Non vi è sembrato che Mugendramon e Metalseadramon fossero
un po' diversi?-
-Silenziosi, vorrai dire. Più o meno.- convenne Sora.
-Anche ImperialDramon.- rispose Jou. -E poi c'è
l'Imperatore. Ok, era Gennai, ma sembra che Yggdrasil stia divertendosi
a mandarci contro i nostri vecchi nemici e amici.-
-E non sappiamo dove si trovino ora.- fece tristemente Hikari. -Cosa
sarà successo loro col reboot?-
Calò un triste silenzio.
-Pensate che Miyako e gli altri... - Mimi non voleva assolutamente dire
quel "siano morti". Voleva credere che Miyako stesse bene e che presto
avrebbero rivisto tutti i loro amici sani e salvi. -Come abbiamo potuto
ignorare che potevano essere in pericolo?-
-Non è colpa nostra... - cercò di
tranquillizzarla Koushirou, ma si sentiva altrettanto in colpa. -Per
tutto questo tempo Gennai ci riferiva che le cose andavano bene a
Digiworld. Come potevamo sapere che stava mentendo?-
-Avremmo dovuto capirlo!- piagnucolò Mimi.-
-Sono certa che stiano bene.- mentì Sora. Più che
esserne certa, ci sperava.
Takeru vide che Meiko taceva a capo chino (sicuramente si dava
nuovamente la colpa di tutto) perciò si affrettò
ad aggiungere con un sorrisetto sfacciato: -Insomma, stiamo parlando di
Daisuke. Chi volete che lo faccia fuori quello?-
-Staranno cercando di venire a capo della cosa come noi.- convenne
Yamato, cercando di auto convincersi delle parole del fratello. Poi
riprese. -A parte Yggdrasil, non conoscevamo né
Alphamon, né quell'altro tizio. Non sappiamo da che parte
stiano, né quali siano i loro obiettivi. Sia Alphamon che
Gennai volevano Meicoomon- a quelle parole Meiko alzò il
capo -quindi, verrebbe naturale pensare che stiano dalla stessa parte,
ma... i Padroni delle Tenebre? Loro, che combattono per la
libertà dei digimon? Seriamente?-
-E se non erano loro?- ipotizzò Sora -Magari neppure quello
è Gennai.-
Ci sperarono tutti. Yamato fece una smorfia e Mimi ci godette come un
riccio, ma non lo punzecchiò oltre.
Koushirou notò uno scambio di sguardi fra il prescelto
dell'Amicizia e quello del Coraggio.
-Che c'è?-
-E' da prima che cerchiamo di arrivarci: secondo noi abbiamo vinto
troppo facilmente.- replicò il primo.
-Mica tanto facilmente... - fece Mimi. -Aspetta, voi due andate
d'accordo?!-
I due la ignorarono.
-E i nostri digimon sono riusciti a evolvere a livello Mega, nonostante
il reboot. Non è strano?- rincarò la dose Taichi.
-Sono anche molto più forti rispetto a prima. Andiamo, dei
livello Intermedio che la spuntano su dei Mega?-
Mimi s'illuminò.
-E se qualcosa fosse rimasto? Se i loro ricordi ci fossero ancora da
qualche parte dentro di loro?-
-Sarebbe bello... - intervenne Jou -Ma forse è meglio non
affidarsi troppo alle congetture... -
-Hai ragione, ma vorrei dire un'altra cosa.- continuò il
prescelto del Coraggio.
-Siamo d'accordo che Mugendramon e Metalseadramon erano strani, no?
Quando Metalseadamon ci ha trascinato sott'acqua, avrebbe potuto
ucciderci là sotto, invece, ha aperto la bocca e ci ha
lasciato tutto il tempo di fuggire.-
Il gruppo guardò prima il leader, poi Yamato che
annuì.
-Mentre Mugendramon ha reagito all'ologramma di Tentomon, finendo sotto
quelle rocce... - rifletté Koushirou -Pensavo fosse una
strategia un po' stiracchiata, perciò mi ha sorpreso. E in
più è rimasto là sotto per un pezzo...
-
-Vi ricordo che Sora è stata attaccata con ferocia. Avrete
avuto fortuna con Metalseadramon.- ribatté Mimi.
-Ma sono convinta... - iniziò Sora - ... che se avesse
voluto uccidermi, gli sarebbe bastato un colpo.-
-Forse era per la presenza di Gennai, sott'acqua non c'era!-
esclamò Takeru con speranza, per poi incupirsi -Evvai, altri
misteri... e se ci stessero chiedendo aiuto? Se fosse un libro ci
starebbe... -
-Loro? Aiuto? A noi?- replicò il fratello con sarcasmo.
-Guarda che anche tu sei contorto, fratellone.- lo sfotté
con un sorrisetto irritante. -Per questo so che hai avuto la stessa mia
idea.-
-Stai diventando pessimo.- il maggiore fissò il minore con
gli occhi stretti a fessura.
Ci fu una risatina generale, poi Meiko disse: -Scusate se v'interrompo,
ma forse per arrivare alla soluzione, l'unica cosa da fare è
trovare Yggdrasil. Forse Koushirou potrebbe scoprire dove si trova. Ci
deve essere un modo per rintracciarlo. Forse delle fonti energetiche...-
-Se avessi un attimo di tregua per riordinare le idee, potrei lavorarci
sul serio.- disse l'interpellato -Solo che senza il supporto di Gennai
mi mancano anche i mezzi... -
Cadde nuovamente un triste silenzio, perciò Taichi decise
che era il momento di interrompere il dibattito.
-E' meglio decidere i turni di guardia e andare a dormire quanto
possibile. Domani vedremo se la notte ci ha portato consiglio. Anche
perché adesso non capisco neppure il vaffanculo.-
Un sonoro sbadiglio e un caloroso vaffanculo da parte del prescelto
della Speranza, con conseguente battibecco.
-Anch'io ti amo, Take.-
-Scusa, Tai, il mio cuore appartiene a un altro.-
-Smettetela di guardarmi!- arrossì Yamato.
-Non fare il tundra!- lo beccò Mimi.
-Tsundere! Tsundere! Impara il giapponese!-
-Visto? Lo ammette anche lui!- lo prese in giro la prescelta della
Sincerità.
Da lì il battibecco sfociò in una nuova risata
collettiva che rasserenò gli animi quanto bastava.
Iniziarono i preparativi per la notte, col raggruppamento di foglie per
creare giacigli e il raduno di legna per il fuoco. Mimi e Yamato
stavano battibeccandosi amichevolmente quando un fruscio sospetto mise
tutti in allarme.
Si guardarono intorno.
La luna era stata appena oscurata dalle nubi, il che rendeva il tutto
più inquietante e non aiutava a minimizzare. Il buio
naturale della foresta era divenuto improvvisamente minaccioso. I
digimon si svegliarono di soprassalto con peli e piume arruffate, i
denti scoperti e le pupille strette a fessura. Pessimo, pessimo segno.
Un secondo fruscio più vicino, poi iniziò
l'attacco.
-Ehi... Mimi, attenta!-
La prescelta della Sincerità si voltò verso
quello della Conoscenza. Non fu abbastanza rapida a scansarsi. Le dita
del ragazzo si chiusero intorno alla sua gola e strinsero la presa. Jou
corse subito a liberare l'amica, mentre Koushirou, in preda al panico,
urlava.
-Non è colpa mia!-
-Non può essere... - mormorò Hikari, portandosi
le mani al viso.
Sora cercò di dar man forte a Jou, ma, come gli fu vicino il
ragazzo le diede una gomitata allo stomaco che la fece piegare in due
dal dolore.
Yamato e Pyomon corsero da lei, mentre Taichi cercò a sua
volta di allentare la presa delle dita di Koushirou dal collo di Mimi.
La ragazza iniziava a diventare cianotica e a perdere le forze.
-Fatemi smettere!- urlava Koushirou, sempre più nel panico
-Fatemi smettere, vi prego!-
-Sora, mi dispiace!- esclamò Jou, affranto.
-Sto bene, pensate a Mimi!-
-Dannazione, non ci riesco!- Taichi strinse i denti e lottò
con la presa ferrea del rosso.
-Taichi, fa qualcosa! Rompile se vuoi, ma ti prego, fermami!- lo
supplicava il prescelto della Conoscenza.
Taichi ebbe un tuffo al cuore.
Spezzargli le dita?
Non poteva... non...
Una risata infantile sovrastò ogni altra voce e dalla
vegetazione comparve davanti agli ormai cresciuti bambini prescelti un
altro vecchio nemico di cui avrebbero volentieri fatto a meno.
-Pinocchimon... - emise Takeru.
Note:
Questa forse è la parte pallosa della storia,
con le varie teorie dei ragazzi (le mie teorie, ciò che non
torna ecc). Quando la scrissi omisi il finale di Soushitsu/Loss,
perciò oggi l'ho accennato e modificato per adattare la
cosa. Non credo arriverò a scrivere di Yggdrasil,
né a svelare chissà cosa, è una
disavventura intermedia per soddisfare il mio lato di fangirl affamata
di angst, quindi è tutto basato sulle mie teorie.
Probabilmente non potrà ricollegarsi a Kyosei, insomma.
Curiosamente, a soffrire non sarà il povero Yamato (insomma,
giusto un po' xp), ma qualcuno d'inaspettato. Ogni tanto evito di
maltrattarlo, sì. Ma non cullatevi troppo XD
Ai prossimi capitoli!!
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Capitolo 2 *** 2. ***
dd
Note: Ecco qui, il nuovo capitolo!
Spero che vi piaccia ^_- Sono Non sono particolarmente convinta delle
scene di combattimento, spero di averle rese bene.
2.
-Pinocchimon... - emise Takeru.
Beh, era ovvio che ci fosse anche lui. Dopo Mugendramon e
Metalseadramon, non era affatto strano, eppure...
Sentì un forte brivido pervadergli la schiena. Nonostante
all'epoca fosse riuscito a sfuggirgli con uno stratagemma furbetto, era
rimasto molto turbato da quell'esperienza. Pinocchimon lo aveva
rincorso e gli aveva sparato in continuazione, per infinite ore,
infiniti minuti e infiniti secondi. E se mai ci furono momenti in cui
pensava che stesse solo scherzando, che non lo facesse per ucciderlo
davvero, che non capisse... beh, il nemico gli aveva ampiamente
dimostrato che, sì, stava giocando, ma con lui. In tutti i
sensi.
Poi che avesse rotelle fuori posto era un'altra questione.
Possedeva una sua logica e, a causa di essa, a causa di quel digimon,
Takeru aveva ancora gli incubi. Devimon era sempre in cima alle
classifiche, per carità, ma anche Pinocchimon si difendeva
bene, disturbando le sue notti di tanto in tanto, visitando la sua
mente indifesa quando meno se l'aspettava. E adesso, eccolo
lì, davanti a lui, in trucioli e bulloni. Per davvero.
Si ricordò le parole dette da sé stesso poco
prima e per un attimo pensò: "No, ma neppure per il cavolo
che li aiutiamo!"
-Mimi... - la voce spezzata di Koushirou lo riscosse dallo shock.
-Pinocchimon!- esclamò avanzando di un passo con le braccia
aperte. -Per favore, lasciala andare!-
Il burattino non rispose, eppure poco prima aveva riso.
-Senti, finiamo il nostro gioco, che ne dici?- insistette il prescelto
della Speranza, sudando freddo. Ovviamente era proprio l'ultima cosa
che voleva fare, ma non c'era soluzione.
Il burattino lo studiò attentamente per qualche secondo,
poi, mosse le dita della mano libera e agganciò il suo
secondo bersaglio. Meiko urlò, sentendo il suo
corpo avanzare verso il nemico contro la propria
volontà, con in braccio la sua partner.
-Non riesco a lasciarla!- gridò. E neppure Meicoomon
riusciva a reagire, immobilizzata dai poteri del Padrone delle Tenebre,
la cui attenzione tornò a concentrarsi sulla povera Mimi.
-Agh... -
La ragazza aveva ormai gli occhi rivoltati nelle orbite e un rivolo di
saliva che le colava dalle labbra.
-Mimi, ti prego, resisti!- urlava Koushirou. La sua voce sovrastava
quelle di Palmon, Taichi, Jou e tutti gli altri.
-Mimi... - mormorò Palmon. La piccola digimon vegetale
avvolse le sue liane intorno alle braccia di Koushirou e
tentò inutilmente di separarle dal collo della sua amica. Le
insinuò fra le dita del ragazzo, tentando di allentare la
presa, ma non poteva contrastare il potere di quel nemico tanto forte.
Non riusciva a capire bene quella faccenda della memoria, era troppo
assurdo dimenticare così qualcuno che si aveva tanto amato.
Eppure, per quanto complesso, Palmon percepiva la sincerità
della ragazza nelle sue parole e nell'affetto che le mostrava.
Non aveva dubbi.
Non poteva non ricambiarlo.
-Mimi... -
-Palmon, almeno, tu, ti prego... - mormorò Koushirou.
Le liane si strinsero più saldamente.
-Aspetta... - cercò di fermarla Taichi, ma Palmon aveva
deciso.
-Perdonami!- esclamò e strinse la presa con più
forza, tanto che poté sentire le ossa del rosso
scricchiolare. Koushirou si morse le labbra, ma non poté
trattenere un forte gemito strozzato.
"Perdonami, ma voglio salvare Mimi. Voglio salvarla ad ogni costo e
tornare a ricordare ogni cosa. Vivere quei bei momenti insieme di
nuovo!"
Palmon urlò il nome dell'amica e mentre urlava l'energia
crebbe in lei.
Un'energia potente, eppure familiare.
-Palmon,
warp shinkaaaaaa... Rosemon!-
La luce dell'evoluzione ancora brillava quando un fascio di rovi
saettò verso Pinocchimon. Il minuto digimon
riuscì a schivarlo, ma per farlo fu costretto a lasciare uno
dei due bersagli.
Mimi cadde sulle ginocchia, il collo finalmente libero e gli occhi
chiusi. Prima che anche la testa toccasse il suolo, le braccia malconce
di Koushirou la afferrarono.
-Mimi!- la scosse -Mimi, ti prego, riprenditi!-
Il ragazzo continuò a scuoterla, ignorando il forte dolore
alle braccia e alle mani. Ma non importava. Se Mimi fosse morta, lui...
-Va tutto bene... -
La voce della ragazza arrivò come un sussurro, ma per un
attimo gli fermò il cuore. Aveva aperto gli occhi. Era viva.
Intorno a loro c'era ancora il pandemonio, ma per il prescelto della
Conoscenza il tempo si era fermato. I digimon, con Rosemon in prima
linea,
lottavano per salvare Meicoomon e Meiko, non c'era più tempo.
Gennai era rimasto fuori dalla faccenda, ma se la rideva eccome.
-Falla venire qui da me.- disse con un tono così divertito e
maniacale che lasciò trasparire tutte le peggiori intenzioni.
-Scordatelo!- esclamò Yamato -Gabumon, mega digievolvi!-
Anche se intimorito, il digimon dell'Amicizia obbedì, gli
venne spontaneo. Riuscì a evolvere, anzi, sentì
l'energia scorrere in lui ancora prima che il suo nuovo (o vecchio)
amico gli chiedesse di farlo.
-Gabumon,
warp shinkaaaa.... Metalgarurumon!-
Davanti al burattino comparve un lupo cibernetico che fece come
scattare qualcosa.
Concentrò su di lui l'attacco con le stringhe, ma non ci
riuscì. Metalgarurumon non si mosse neppure di un millimetro.
-Non ti obbedirà.- disse Yamato portandosi a fianco del
proprio digimon. -Dovresti saperlo.-
Pinocchimon reclinò il capo da un lato, poi
scagliò contro il ragazzo una sfera di nastri rossi.
L'attacco stavolta non arrivò al bersaglio. Metalgarurumon
scaricò i suoi siluri congelanti contro l'avversario,
attaccandolo da più lati e costringendolo a lasciare
nuovamente la presa per difendersi con la croce di legno.
Libera dai fili, Meiko si allontanò dal nemico e Taichi si
frappose fra lei, Pinocchimon e Gennai, che, seccato, aveva iniziato a
camminare verso di loro. Il saggio digitale schioccò le dita
e qualcosa sfrecciò davanti al prescelto del Coraggio,
piantandosi nel terreno a pochi millimetri dal suo piede.
-Vediamo come ve la cavate adesso.- disse gelido.
Alzarono il capo.
Sopra le loro teste c'era Piemon.
-Oh, fantastico, ci mancava!- esclamò Taichi.
Anche i due Padroni delle tenebre Mancanti all'appello erano comparsi e
li avevano attaccati. Le loro intuizioni erano forse sbagliate?
C'era solo un modo per scoprirlo e quel modo comportava comunque il
rispondere agli attacchi.
-Agumon, te la senti di evolvere anche tu?-
-Sì!- fu la pronta risposta del dinosauro del Coraggio.
-Agumon
warp shinkaaaaaa.... WarGreymon!-
Il guerriero corazzato volò immediatamente verso il nemico
per impegnarlo nella lotta. A terra, gli altri affrontavano Pinocchimon.
Nonostante l'imprevedibilità e la forza di Rosemon, il
burattino riservava i suoi colpi e tutta la sua attenzione SOLO al lupo
cibernetico. Si limitava a schivare gli altri, ma attaccava in modo
quasi ossessivo solo quell'unico avversario. Taichi e Yamato si
accorsero di quel dettaglio e si scambiarono un'occhiata complice.
-Metalgarurumon, dobbiamo allontanarlo dagli altri.- esclamò
il prescelto dell'Amicizia.
-Sì!-
Il lupo cibernetico si avventò nuovamente sull'avversario,
spingendolo nella boscaglia. Il burattino riuscì a
disimpegnarsi in volo e attaccò a sua volta Metalgarurumon
con la sua croce lignea. Il digimon dell'Amicizia schivò e
l'arma finì per abbattere diversi alberi prima di tornare
nelle mani del suo proprietario.
-Ancora un po'.- suggerì Yamato, in groppa all'amico
-Portiamolo più lontano.-
Metalgarurumon annuì. Anche se in genere era insicuro,
sentiva di poter affrontare quella sfida, anzi, di essere l'unico a
poterla sostenere.
Il ragazzo, invece, sperava che gli altri riuscissero a tenere occupati
Piemon e Gennai.
Sopratutto Gennai!
Chinandosi, sussurrò qualcosa al suo digimon, il quale
assentì scagliò l'ennesimo attacco. Un
attacco che, Yamato ne era sicuro, avrebbe fatto irritare molto
Pinocchimon, costringendolo a seguirli ovunque.
-Cocytus Breath!-
Il fiume di gelo quasi investì il Padrone delle Tenebre, ma
ottenne l'effetto sperato: qualunque ordine avesse ricevuto, ora
l'attenzione di Pinocchimon era tutta per loro.
Nonostante non avesse emesso un suono, Piemon pareva divertirsi molto
nell'affrontare e umiliare i suoi nemici, nel disperderli e osservarli
mentre, affannati, tornavano a schierarsi compatti in difesa di Meiko e
Meicoomon. I digimon Intermedi e Tailmon erano poca cosa per lui.
Meicoomon tentò di liberarsi.
-Lasciami, Mei, voglio aiutare anche io!-
-Ma... -
La ragazza fece per obbedire, ma Taichi la redarguì.
-No. Voi due statene fuori. È troppo rischioso che tu
combatta, Meicoomon.-
-Ma io... -
La piccola digimon si sentì ferita, ma Meiko la
consolò stringendola a sé.
-Va tutto bene, Meichan. Va tutto bene.- le disse, come un mantra,
incoraggiando così anche se stessa. O provandoci, almeno.
Rosemon compì un rapido volo scartando a lato di Piemon.
-Thorn Whip!-
La frusta di rovi si avvolse intorno al polso del clown e una scarica
elettrica gli attraversò il corpo. WarGreymon
attaccò a sua volta con una potente e concentrata sfera
infuocata. Poco prima dell'impatto, Piemon creò un cerchio
di fiamme intorno ai rovi e se ne liberò bruciandoli. Fu
veloce, tanto che riuscì a schivare anche la Gaia Force.
Volò in alto e volteggiò sopra i prescelti.
Sembrava passeggiare sulle punte, come a sbeffeggiarli. Fece un inchino
al suo pubblico, poi scagliò loro contro un concentrato
d'aria elettrica che devastò la radura, illuminandola a
giorno.
-Cos'è stato?- esclamò Metalgarurumon in
apprensione.
-Dannazione.-
E Yamato non lo era di meno. Entrambi guardarono in direzione della
luce appena spentasi. Non si sentivano rumori, si erano allontanati
abbastanza. In più, non poterono distrarsi per molto,
perché Pinocchimon tornò ad attaccarli nuovamente
coi suoi proiettili energetici. Il lupo cibernetico si
allontanò rapidamente da lui, portandosi a distanza di
sicurezza. Era terribile. Oltre al pesante senso di deja vù
e alla preoccupazione per gli amici, c'era anche la sua naturale
insicurezza. Poteva sostenere lo scontro, ma essere fissato
intensamente da qualcuno lo aveva sempre messo a disagio. Essere
trafitto dallo sguardo penetrante e dardeggiante del burattino, poi,
era al limite dell'angoscia!
-Yamato... kun... chi è questo?-
-Puoi anche togliere il kun. Ricordi quando ti ho detto che i Padroni
delle Tenebre erano quattro, no? È uno di loro.-
-Sì, ma perché ce l'ha proprio con noi? Se
possiamo aiutare gli altri va bene, ma... -
Yamato esitò.
-Scusami, il fatto è che sei stato tu a sconfiggerlo.-
A quel punto il ragazzo si sarebbe aspettato che l'altro lo sgroppasse
e s'infuriasse con lui per non averlo informato a dovere della cosa
prima di usarlo come esca. La verità era che per un attimo
il prescelto si era dimenticato che l'amico aveva perduto la memoria.
Con quell'intesa ritrovata, si era illuso che tutto fosse tornato come
prima definitivamente, che i ricordi sopiti si fossero sbloccati.
Ammesso esistessero ancora.
Perciò quasi cascò da sé quando
Metalgarurumon esclamò: -Eh? Io?-
-Sì... - disse sollevato, ma con una goccia di sudore alla
tempia.
-Te l'ho detto. Sei molto più forte di quello che pensi. Non
sottovalutarti.-
-Yamato... -
Una risatina irritata e irritante fece venire a entrambi la pelle
d'oca. Pinocchimon stringeva il suo martello a tamburo con forza e il
suo sguardo era traboccante d'odio. Caricò l'attacco e
colpì, investendo i due coi suoi proiettili luminosi.
Stavolta Metalgarurumon non riuscì a evitarli tutti e fu
scaraventato diversi metri più in là,
disarcionando il proprio partner.
"Ha reagito... " pensò Yamato, dolorante "Avevamo ragione...
la nostra ipotesi non era così insensata... "
Tentò di rialzarsi, ma non ci riuscì e ricadde
prono.
Un fruscio d'erba calpestata lo fece voltare alle sue spalle.
Pinocchimon era dietro di lui.
"Merda!"
Note:
Ho dovuto sistemare questa parte, in quanto c'erano diverse cose che
non mi tornavano. Intanto Palmon non doveva digievolvere Rosemon di
nuovo, doveva farlo Pyomon. Solo che pensavo che, essendo
già evoluta, forse non ce l'avrebbe fatta.
Perché, Gabumon e Agumon no? Già. Mancava anche
lo stimolo giusto per Pyomon, secondo me, quindi ne ho approfittato per
rinsaldare il legame di Palmon e Mimi nuovamente.
Riguardo a Pinocchimon, ho avuto qualche dubbio riguardo a quanti
avversari possa controllare contemporaneamente. Sinceramente ricordo
che alla prima apparizione contro i ragazzi li ha controllati due per
volta, quindi anche qui gli ho fatto controllare due persone/digimon
alla volta. Il fatto che controlli anche Meicoomon è
semplicemente perché l'ha legata a Meiko.
Se poi ricordo male e in effetti può manovrare
più persone contemporaneamente, beh, ignorate quest'ultimo
discorso. Non aveva comunque motivo di controllarli tutti, ma il
perché, lo scoprirete nei prossimi episodi ^_-
Entro i prossimi giorni finirò di ricopiare il capitolo di
Twins' War e potrò aggiornare anche quella (gli toccava
domani, ma gira e rigira, gli impegni, poi questo progetto...)
Però sarà un ritardo piccino, prometto ^_-
Al prossimo capitolo!!
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Capitolo 3 *** 3 ***
3.
-Accidenti... c'è mancato veramente poco... -
borbottò Jou, rialzandosi a fatica. I ragazzi e i loro
digimon erano sparsi a terra, tutti raggomitolati su loro stessi, tanta
era stata la potenza del Clown Trick di Piemon. Taichi
ricordò chiaramente il giorno dello scontro col Padrone
delle Tenebre, quando gli aveva opposto una strenua e disperata
resistenza nella speranza che Sora e Takeru riportassero nel gruppo
Yamato, Jou e Mimi. WarGreymon aveva, allora, ricevuto la maggior parte
dei colpi facendogli da scudo. Quella minima parte che era riuscita a
colpire Taichi però era, appunto, minima.
Piemon aveva giocato con lui, quando poteva fin dall'inizio
distruggerli tutti.
Se non fosse stato convinto di vincere fin dall'inizio, probabilmente
non lo avrebbero mai battuto.
Stavolta non solo WarGreymon, ma anche Rosemon aveva parato il colpo.
Forse solo per miracolo i due non si erano involuti.
Forse, ma non ne era sicuro, solo un miracolo aveva salvato tutti loro.
Gennai parve seccato di vedere i digimocciosi ancora interi e
scoccò un'occhiataccia a Piemon, che non lo degnò
di uno sguardo, anzi, si scagliò contro i due Mega ancora
affaticati per impegnarli nuovamente in combattimento. L'Agente
avanzò verso i giovani umani e disse loro, quasi derisorio:
-Sentite ragazzini, possiamo venirci incontro.-
-Ovvero?- rispose a tono Taichi.
L'Agente era l'incognita dello scontro. Di cosa era capace? Fino a che
punto poteva arrivare?
Meiko aveva raccontato loro dell'energia che aveva compattato per
strangolarla e far impazzire Meicoomon, ma oltre a quello?
Sembrava poi che quel loro caro (oh,
quanto suonava lontana e malinconica quella parola) amico,
mirasse a ripetere il macabro show inscenato sulla nave. E
così, loro malgrado, Meiko e Meicoomon furono costrette a
far da spettatrici, coi loro nuovi amici a far loro da scudo.
Nonostante si conoscessero da poco tempo, l'avevano subito accettata
nel gruppo. In un certo senso si era instaurato un certo legame che
neppure la ragazza avrebbe saputo spiegare. Era quasi un'estranea, ma
tutti loro, nessuno escluso, la sentivano vicina.
Siamo in nove adesso.
Era questo il pensiero comune.
Un pensiero rassicurante di completezza.
Come se le cose avessero dovuto essere così fin dall'inizio.
Ora erano
finalmente nove.
Non era come quando avevano fronteggiato BelialVamdemon o gli altri
nemici insieme a Daisuke e a tutti gli altri prescelti del mondo. Era
un legame più stretto e intimo, una cosa che riguardava
loro, la speranza definitiva dei due mondi.
-Voi mi consegnate Meicoomon e Yggdrasil sarà clemente coi
vostri cari amici.-
-Qual'è il suo scopo? Chi è Yggdrasil?- chiese
Koushirou, perentorio.
-Voi ragazzini non potreste capirlo neppure volendolo. Non desiderate
capire. Sarò conciso: avete fallito.-
Il suo volto si deformò mentre l'agente apriva le braccia
per declamare.
-Non siete mai stati in grado di salvare questo mondo,
perciò ora come ora siete totalmente inutili. Anche
l'Homeostasis presto o tardi accetterà la volontà
di Yggdrasil come il solo modo di riportare l'equilibrio!-
-L'equilibrio?- sbottò Mimi -Volete ristabilire l'equilibrio
con quelli?!- indicò Piemon.
Con due delle sue spade in pugno, il Padrone delle Tenebre
tentò di sfondare le difese corazzate di WarGreymon. Il
cozzare dei metalli generò scintille, ma nessuno dei due
digimon ebbe la meglio sull'altro. Con una tecnica elusiva, il clown
riuscì a liberarsi della marcatura del guerriero del
Coraggio, salvo trovarsi di fronte Rosemon pronta a contenerlo.
Il problema era: per quanto?
Il Padrone delle Tenebre era incredibilmente rapido, agile e preciso,
oltre che forte.
E silenzioso.
Nell'aria echeggiavano solo le voci dei digimon prescelti e dei
ragazzi. Tutt'al più le risate di Gennai.
-Dovreste saperlo, no? La luce e le tenebre sono le due facce eguali
della stessa medaglia. Che si usi uno o l'altro per portare equilibrio
è solo a discrezione del Bene Superiore.-
-Del Bene Superiore?- sbottò Taichi -Questo lo chiami Bene
Superiore?-
Il leader compì un passo avanti.
-Non dire queste puttanate proprio a noi, Gennai! Vorrai dire per il
bene di Yggdrasil o di chi diavolo c'è dietro a tutto
questo! Vuoi proteggere i digimon, ma tutto ciò che stai
facendo li sta distruggendo!-
-Sulla Terra la gente ha paura.- disse Hikari -Vede i digimon solo come
mostri. Questo come può portar loro dei vantaggi?-
-Qualche sacrificio bisogna pur farlo.- fu la risposta fredda
dell'agente.
-Piemon, chiudi i giochi.-
Il clown schivò la frusta di rovi di Rosemon e
assentì con un terribile sorriso stampato in faccia.
"Così
distorto." pensò Taichi, ma non si riferiva
solo al sorriso.
Quattro spade si sparpagliarono per l'area, mirando a nessuno in
particolare, attaccando chiunque, pur di rompere il cerchio di
digiprescelti.
-Spostatevi!- esclamò Meiko, spingendo Taichi, ma il
Coraggio era irremovibile, così come lo fu la
Sincerità, l'Amore, la Speranza... nessuno lasciò
la mano dell'altro. Neppure quando le spade li sfiorarono. Seppur
intimiditi, non si separarono. Fulminee, le armi tornarono indietro,
stavolta per colpire sul serio, più a fondo.
-Petit
Thunder!-
La spada di Fiori fu intercettata dalla saetta di Tentomon e
sparì, dissolta in dati.
I Cuori non arrivarono neppure a sfiorare Sora, perché il
Magical Fire di Pyomon li distrusse. Quell'attacco fu un balsamo per il
cuore di Sora.
-Meiko.- disse la prescelta dell'Amore -Per tanto tempo avete
combattuto da sole contro qualcosa che non capivate.-
Rosemon si lanciò su Piemon.
-Thorn
Whip!-
La frusta di rovi sferzò il corpo del clown, strappandogli
via brandelli di abiti e carne. La scarica elettrica che lo
attraversò gli paralizzò momentaneamente gli
arti, costringendolo a indietreggiare levitando.
-Ora però ci siamo noi.- aggiunse Mimi. Aveva ancora al
collo i segni lividi delle dita di Koushirou. -Puoi affidarti a noi.-
-Io non voglio che vi feriscano!- urlò la mora.
-Allora lasciala andare.-
La voce di Gennai arrivò tagliente ed infida alle sue
orecchie.
-In realtà a te piace essere protetta. Ti piace non dover
più portare il fardello di Meicoomon solo sulle tue spalle.-
Meiko sgranò gli occhi.
Meicoomon alzò lo sguardo su di lei, per leggere nel suo
volto la verità che aveva purtroppo sospettato, ma non
riuscì a comprendere bene cosa la sua amica pensasse. Meiko
la strinse maggiormente a sé.
-Può essere stata dura... - mormorò dopo un poco
la digiprescelta.
La spada di Quadri venne intercettata da Tailmon. Hikari si volse verso
la nuova amica, la osservò mentre cercava le parole per
mettere a tacere quella stupida voce.
-Anche se è stata dura... anche se è stata dura
tu non puoi capire!- sbottò infine Meiko. I ricordi
dell'infanzia segnata dall'incontro con quella creatura instabile che
era Meicoomon le affollarono la mente. Dapprima i momenti cupi, poi,
come passi, come orme nella sabbia, si affacciarono i progressi, le
comprensioni, i bei ricordi insieme.
-Meiko... - piagnucolò Meicoomon -Lasciami andare... voglio
combattere.-
-No.- insistette la mora -Non è tempo.-
-Non ti fidi di me?-
-Ho paura. Se dovessi crollare... non voglio che tu soffra di nuovo.
Troverò il modo di aiutarti, Meichan, ma tu, ti prego,
fidati di me!-
Nel pronunciare quelle parole, Meiko si strinse alla sua partner con
maggior forza, ma già le sue parole e i suoi sentimenti
avevano totalmente tolto ogni volontà di scendere in campo
alla felina. Meicoomon rimase sbalordita, coccolata da un tepore che da
un po' di tempo non riusciva più a percepire in Meiko.
-Oh, santo cielo.- Gennai alzò gli occhi al cielo -Tutti bei
sentimenti, bambini prescelti. Ma non vi porteranno a nulla se non alla
vostra destinazione finale.-
-Questa è una frase che dovrei dire io!- sbottò
Taichi, autoproclamatosi Re dell'Horror da tempi immemori. -Gennai, tu
sei un prezioso amico per tutti noi. Se le nostre parole e i nostri
sentimenti non possono raggiungerti, allora dobbiamo arrivare a chi ti
ha ridotto così, perciò, perdonaci! WarGreymon!-
-Sì!-
Infervorato dalle parole di Taichi, il guerriero corazzato si
scagliò contro Gennai per metterlo fuori gioco. Uno schiocco
delle dita dell'agente e fra lui e il colpo si frappose Piemon.
WarGreymon sentì le costole del nemico incrinarsi, forse
rompersi. Cadde a terra diversi metri più in là,
afflosciandosi come una bambola rotta.
Gennai aveva sul viso un'espressione soddisfatta.
-E quello tu lo chiami stare dalla parte dei digimon?- urlò
Mimi.
-Non fraintendetemi. Sono loro che hanno portato il caos dall'inizio.
Ora, diciamo che stanno rimediando ai loro errori. Oh, ma voi
digiprescelti siete così sentimentali... loro, invece, di
sentimenti non ne hanno più, quindi potete pure strapazzarli
come vi pare.-
Come a confermare le parole di Gennai, lentamente, Piemon si
alzò in piedi e barcollando, alzò il braccio per
manovrare la sua ultima spada.
La spada di Picche volò dritta verso Takeru.
-Spostati, ti prego!- gli urlò Meiko, ma lui non si mosse di
un millimetro.
-Sai che non posso farlo, se uno di noi è in pericolo. Non
stai più combattendo da sola!- esclamò il
prescelto della Speranza. Inconsciamente strinse le mani di Hikari e
Sora. D'istinto chiuse gli occhi.
E poi una luce santa avvolse ogni cosa.
-Patamon warp
shinkaaaa...... Seraphimon!-
Note:
non sono ben sicura, ma credo che questo capitolo sia
più corto dei precedenti. Il motivo per cui ho tardato a
pubblicare, è che la mia ispirazione sta di nuovo facendo
cilecca. Ho ricopiato ormai quasi tutta la storia, ma certi passaggi
erano troppo rapidi, troppo... ci mancava qualcosa. In effetti, tutto
questo pezzo mancava, ecco.
L'evoluzione di Patamon era prevista, ma avveniva in modo leggermente
diverso, con Piemon che prendeva di mira Takeru come Pinocchimon fa con
Yamato, per ovvi motivi.
Ok, credo che Stephen King mi abbia aiutato parecchio a scrivere questa
parte.
Non voglio sminuire Daisuke e gli altri, affatto, però mi
piace pensare che i ragazzi accettino Meiko come la nona fra loro
proprio perché esiste un legame speciale. Qualcosa
più intuibile che spiegabile.
Forse proprio grazie a qualcosa del genere Taichi e gli altri sanno o
sentono che gli altri non sono in pericolo e in Tri non sono
preoccupati.
Mi piacerebbe fosse così, ma ovviamente è solo
un'idea.
Tranquilli, Yamato sta benone. Forse.... un po' strapazzato, ma vivo.
Non è un grande spoiler, lo sapete che lo amo, no?
Ho deciso di staccare nel momento in cui Patamon evolve
perché staccare e tornare dal mio bel biondo avrebbe... non
so, rovinato l'intensità della scena?
Al prossimo capitolo!!
Ps: per
Twins' War ho lo stesso problema u.u Le parole non escono, il capitolo
è troppo scarno. Ma arriverà, prometto.
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Capitolo 4 *** 4 + Epilogo ***
4.
-Patamon warp
shinkaaaa...... Seraphimon!-
Takeru aprì piano gli occhi.
Davanti a lui c'era Seraphimon in tutta la sua gloria e luce angelica.
Non importava quante volte lo vedesse, l'avrebbe sempre trovato
maestoso e rassicurante. Dopotutto, era l'angelo portatore della
Speranza, vederlo non poteva che ridare tranquillità ai
cuori.
Nella sua mano, la spada del clown demoniaco si disgregò in
dati. Piemon parve stupito, ma non intimorito. E da quel momento,
Meicoomon finì in secondo piano per lui. Tutta la sua
attenzione, come accaduto per Pinocchimon con Yamato e Metalgarurumon,
si rivolse completamente a Takeru e Seraphimon.
Con rapidi movimenti delle mani, il Padrone delle Tenebre
scatenò nuovamente il suo temibile Clown Trick contro
l'angelico avversario.
-Seven
Heavens!-
Seraphimon creò sette piccole sfere d'energia sacra che
intercettarono e dissolsero l'attacco nemico. Ciò non fece
demordere Piemon, però, che tornò ad accanirsi
contro di lui e lui soltanto.
-Ehi, ricordati perché siamo qui!- gli urlò
contro Gennai, infastidito.
Il clown demoniaco lo ignorò e scatenò una serie
di attacchi rapidi e mortali. Fendenti di spada, attacchi magici...
Seraphimon riuscì però a tenergli testa,
costringendolo ben presto a difendersi e a perdere terreno.
Nel frattempo...
Un fruscio d'erba calpestata lo fece voltare alle sue spalle.
Pinocchimon era dietro di lui.
"Merda!"
Yamato si vide praticamente morto. Spacciato. Finito. Caput.
Il Padrone delle Tenebre alzò il martello a tamburo e fece
per colpire il digiprescelto. Metalgarurumon gli si lanciò
contro, finendo per rotolare con lui per diversi metri. Ne
seguì una lotta ravvicinata fra i due, uno per costringere
il nemico all'immobilità, l'altro per divincolarsi.
Tuttavia, fu il secondo ad avere la meglio, sfuggendo alle zampe del
lupo cibernetico.
Mentre Pinocchimon sembrava ancora in forze per continuare,
Metalgarurumon faticò non poco.
Quello era un mostro! Un vero mostro!
Era forte ed agile, in più sembrava davvero covare un grande
rancore nei suoi confronti.
E il peggio era che lui non lo ricordava proprio!
D'altro canto, anche Yamatokun risentiva dello scontro, forse
più di lui, ma, ciò nonostante, continuava ad
incitarlo. Sentirlo gli donava nuova forza. Di contro, infastidiva il
nemico, che più di una volta tentò di attaccarlo.
Distraendosi così, però, Pinocchimon
mostrò il fianco più di una volta, permettendo al
lupo dell'Amicizia di colpirlo.
Metalgarurumon sentì di provare sempre più stima
per quel ragazzo e desiderò ricordare tutte le cose che gli
aveva raccontato e quelle che aveva taciute.
La croce di legno sfrecciò contro di lui, ma
riuscì a schivarla.
Forse era meglio rimandare i desideri.
°
-Allontaniamoci di qui.- propose Taichi d'un tratto.
Takeru era reticente.
Come se avvertisse la sua esitazione, l'Angelo della Speranza disse
loro:
-Andate, io me la caverò. Portate via Meicoomon.-
Controvoglia, il ragazzo decise di obbedire.
-Sta attento, ti prego!-
Pregò mentalmente perché il suo partner vincesse.
Con Meiko circondata e protetta tra loro, i digiprescelti corsero verso
gli alberi, ma Gennai tagliò loro la strada.
-Eh, no, cari ragazzi! Non vorrete andarvene proprio sul più
bello?-
L'Agente allargò le braccia e continuò ad alta
voce:
-Visto che ci stiamo divertendo così tanto, sarà
il caso di invitare qualche altro amico alla festa! VENITE FUORI!-
A quel segnale, la foresta tutta, dalla terra alle foglie
più elevate degli alberi, tremò. L'aria esplose.
Il suolo si spaccò, vomitando tre luminose colonne d'energia
pura. Quando esse si spensero, restò solo un profondo
cratere. Da esso fuoriuscì con fragore una possente zampa
artigliata metallica. Una figura serpentina sfrecciò nel
cielo, gettando un'ombra scura sui prescelti. I ragazzi spalancarono
gli occhi, terrificati da due sagome draconiche spaventosamente
familiari.
-Mugendramon!-
Sora emise un mesto lamento.
-E Metalseadramon... - mormorò Taichi.
-Non ce n'eravamo liberati?!- strillò Mimi portandosi le
mani ai capelli.
Gennai rise al loro terrore, ripetendo quel "liberati" in tono
beffardo. Con agili salti, schivò gli attacchi di Gomamon,
Tentomon, Pyomon e Tailmon.
-Vi sarebbe piaciuto, vero? Invece no.- li derise ancora -Yggdrasil non
ama gli sprechi. Perché buttar via qualcosa che
può essere ancora utile?-
-Maledetto.- fu il commento fra i denti di Mimi.
-Bastardo perverso.- le fece eco il prescelto del Coraggio.
Certo, i Padroni delle Tenebre erano nemici ma...
Quel sorriso distorto...
La pena che provò fu tanta. Non poté, Taichi, non
maledire l'autoproclamato dio digitale. La sua scalata al potere in
veste di paladino dei digimon era partita proprio male, fondata su basi
di disprezzo e violenza.
Non avrebbe mai portato la pace e forse neppure gli interessava.
-Grazie, Taichi Yagami, lo prenderò come un complimento!-
continuò l'Agente, senza smettere di sfuggire agli attacchi.
-Mettiamola così, ragazzi, consegnatemi Meicoomon, o questi
due ridurranno tutto in cenere. Non avete molte speranze di salvarvi,
non azzeratele.-
Sorrise loro ad occhi socchiusi, con un'espressione viscida e
rivoltante che più che smorzare i loro spiriti combattivi li
infiammò.
-Va' a farti fottere!- esclamò, infatti, Taichi.
-Come volete.-
Gennai schioccò nuovamente le dita e, a quel segnale, i due
draghi caricarono i loro potenti colpi energetici.
-Come se ve lo lasciassimo fare!-
Wargreymon, seguito a ruota da Rosemon, volò verso i due
draghi.
Purtroppo, Piemon si disimpegnò da Seraphimon e li
intercettò scagliando contro i due i suoi pericolosi teli
bianchi.
-Non fatevi prendere, WarGreymon!- urlò Taichi -L'ultima
volta vi ha trasformati in pupazzetti!-
Intuendo, anche prima che l'amico parlasse, la pericolosità
di quei drappi, i due digimon se ne liberarono riducendoli ad innocui
brandelli e proseguirono il loro volo. Il clown demoniaco,
però, si frappose nuovamente fra loro e i draghi.
Da una parte loro e Seraphimon, dall'altra i due draghi e Piemon. Uno
scontro tre contro tre, in apparenza equilibrato. In realtà
il nemico continuava ad avere il coltello dalla parte del manico.
In più, Gennai inseguiva i ragazzi, impedendo loro di
mettersi al sicuro.
"Se solo Metalgarurumon fosse qui... " pensò il digimon del
Coraggio.
Dall'altra parte della foresta, quando la terra tremò...
Una nuova grande esplosione travolse d'un tratto ogni cosa. Il boato fu
assordante. Lo spostamento d'aria sbalzò via sia
Pinocchimon, che i suoi avversari. Metalgarurumon, sopraffatto, perse
le poche forze che gli restavano e regredì in Gabumon.
Tre colonne d'energia si levavano al cielo, distruggendo la terra.
Il digiprescelto dell'Amicizia non riusciva più a sentire se
non un terribile e acuto fischio e temette che il danno fosse
permanente.
"Non è il momento di pensare a questo!" si
rimproverò. Cercò con lo sguardo l'amico e dopo
che lo vide, prese a trascinarsi verso di lui.
-Gabumon, mi senti?-
Nessuna risposta, era svenuto.
-Resisti, ti prego!-
Non voleva perderlo.
Non potevano aver sofferto tanto per...
Pinocchimon non sembrava aver accusato troppo i danni. Era accanto al
digimon dell'amicizia, pronto per il colpo di grazia. Prima che il
martello sparasse,Yamato si lanciò per afferrare Gabumon
strappandolo alla morte. Il martello impattò al suolo,
esplodendo i suoi colpi e scagliando i due compagni diversi metri
più in là, in mezzo a dei grossi cespugli. Da
là, poterono vedere Mugendramon e Metalseadramon ergersi
sulla foresta in tutta la loro terrificante e maestosa stazza.
Per un po', WarGreymon, Seraphimon e Rosemon riuscirono ad impedire ai
due draghi di sparare e gli attacchi di Gomamon e Tentomon riuscirono,
infine, a raggiungere Gennai. Quegli, però, all'ultimo
riuscì a schivare il pugno felino di Tailmon e con un calcio
la scagliò via. Hikari corse verso di lei, rompendo il
cerchio intorno a Meiko e Meicoomon e l'Agente tentò di
cogliere quell'occasione, ma il digiprescelto
dell'Affidabilità lo intercettò. Coraggiosamente,
Jou lo fronteggiò tentando di rovesciarlo a terra.
-Che c'è? Vuoi di nuovo fare l'eroe?-
Gennai aveva smesso di divertirsi e decise di fare davvero sul serio.
Generò un anello d'energia e lo lanciò contro il
ragazzo, bloccandogli le braccia contro il corpo. Jou perse
l'equilibrio e cadde con un gemito sommesso.
-Jou!- gridò Gomamon accorrendo -Maledetto tizio col codino!
Liberalo subito!-
-No.- rispose Gennai con una smorfia -Mi sono stancato di
giocare con voi bambini. Vi avevo avvertito, no?-
Strinse il pugno e l'anello iniziò a stringersi a sua volta.
Jou si lasciò sfuggire un sonoro lamento. Tentò
di liberarsi, ma più si sforzava, più l'anello si
stringeva, mozzandogli il fiato e comprimendogli il corpo. Pelle,
muscoli, organi, ossa; probabilmente avrebbe continuato a stringere
fino a farlo a pezzi. Gomamon non resse all'idea e, senza pensare,
provò a liberarlo con le sue zampe. L'energia lo
fulminò. Strinse i denti fino a sentirli scricchiolare.
-Ora mi date Meicoomon? Devo arrivare ad ucciderli?-
Gennai si rivolse ai ragazzi, atterriti testimoni di quello spettacolo.
-Maledetto!- ruggì Taichi.
-Lascia andare Jou!- esclamò Koushirou. La sua era
più una supplica, che il nemico non accolse. Anzi, fece
stringere ancora più forte l'anello.
Jou urlò.
Gomamon tentò nuovamente di liberarlo, ma l'amico lo
fermò.
-Non pensare a me! Salva Meicoomon, presto!- lo pregò con
voce strozzata.
-Jou... -
L'energia dei sentimenti del ragazzo e del suo coraggio, che ancora una
volta lo aveva spinto a rischiare la vita, pervase il corpo del
mammifero marino, fino a strabordare.
-Gomamon warp
shinkaaaaaaa... Vikemon!-
Ancora una volta, il guerriero glaciale si ergeva di fronte agli occhi
del partner umano in tutta la sua potenza.
-Vai, Vikemon! Fermalo!-
-Agli ordini, Jou!- rispose quello, poi si rivolse a Gennai. -Adesso ti
sistemo io.-
Il digimon corse contro il nemico brandendo due mazze ferrate.
-Arctic
Blizzard!-
Il ghiaccio generato dall'attacco quasi investì l'Agente,
che riuscì a mettersi al sicuro su un albero per un pelo.
Nella fuga perse il controllo sull'anello energetico, che si dissolse,
liberando Jou.
Gennai schioccò la lingua. Aveva la gamba congelata quasi
sino al ginocchio. Piemon non se la cavava meglio con Seraphimon.
-Ehi!- lo richiamò -Ritiriamoci.-
Il clown lo raggiunse con un balzo all'indietro.
-Scherzo.- rise l'Agente -Prima ne uccidiamo uno o due.-
Posò la mano sulla spalla del Padrone delle Tenebre e, tempo
un battito di ciglia, i due furono davanti a Mimi e Koushirou. Il
prescelto della Conoscenza spinse via la ragazza, mentre Takeru gridava
-Attenti!-
-Hallowed
Knukcle!-
Il pugno divino di Seraphimon colpì il Padrone delle Tenebre
e Gennai, scagliandoli via. Il corpo di Piemon non si rialzò
più. Tremò al suolo, devastato dal
potere sacro, i suoi dati luminosi iniziarono a salire al cielo
notturno.
-Maledizione!-
Gennai schioccò le dita.
-Fuoco!-
Mugendramon e Metalseadramon obbedirono.
A nulla servirono gli sforzi di WarGreymon e Rosemon.
In un attimo, la foresta fu inghiottita dalle fiamme.
Il buio cedette il posto alla luce. Non benefica, tutt'altro.
Bruciante, soffocante... l'aria divenne acre e irrespirabile.
-Devo... devo tornare dagli altri... devo... - mormorò
Yamato, ancora supino fra le foglie. Il corpo rifiutava di muoversi
mentre ai suoi occhi il fuoco danzava come uno spettro terribile e
selvaggio.
Raccolse tutte le once di forza che gli erano rimaste e con estrema
fatica si rimise in piedi, prese Gabumon in braccio e cercò
di lasciare il campo di battaglia. Zoppicò ed
incespicò per qualche metro, quando sentì la voce
del nemico chiamarlo per nome. Sobbalzò e tremò,
colto di sorpresa, impallidendo.
-Ehi!-
Lo richiamò cupa la vocetta infantile di Pinocchimon. Gli
occhi del burattino dardeggiavano rossi e cupi. Non era solo un
inquietante gioco di luci.
-Rispondi.-
-Co... cosa?-
-Cosa è l'amicizia?-
-Eh?-
Quasi gli cadde la mascella per lo shock.
Non aveva tempo da perdere con lui!
-Come pensavamo! Era stato troppo facile... - disse fra sé.
-Non mi hai risposto! Non ho tempo!- s'infuriò Pinocchimon
saltandogli sulle spalle e tirandogli i capelli.
-Ahi! Ahi!- protestò Yamato -Non lo so!-
-Come sarebbe che non lo sai? È la tua Digipietra!-
-Lasciami! Non è una cosa che si può spiegare
così!-
Ovviamente ottenne l'effetto opposto.
-E allora spiegamelo!- ordinò con urgenza il digimon.
-Petit Fire!-
Il fuoco azzurro di Gabumon fu schivato dal burattino.
Nonostante si sentisse a pezzi, il rettile tentò di salvare
l'amico, ma il Padrone delle Tenebre lo scalciò via. Il
movimento brusco fece cadere a terra il digiprescelto. Pinocchimon,
seduto su di lui, lo scosse nuovamente.
-Allora? Non ho molto tempo!- sbottò, quasi sul punto di
piangere, come un bambino viziato. L'urgenza però non era
quella di ricevere un nuovo giocattolo o un dolcetto o simili. Gli
occhi folli divennero improvvisamente, per Yamato, specchi sinceri
sull'animo avversario.
-Ok... - disse conciliante -Provo a spiegartelo, ma tu lasciami.-
La presa sui suoi capelli si allentò, ma il burattino rimase
ben accomodato su di lui.
-L'amicizia è... - cercò le parole
-È quando ti preoccupi per gli altri, vuoi loro bene e
c'è fiducia reciproca.-
Pinocchimon reclinò il capo.
-Funziona solo se si è già amici?-
-No. Tutti possono stringere un legame di amicizia.-
-Quindi tu puoi diventare mio amico?- domandò a bruciapelo
il burattino.
-Cosa?-
-Hai detto che tutti possono diventare amici! Quindi hai mentito!-
Pinocchimon, irritato, lo colpì al viso premendoglielo
contro il terreno. Un rivolo di sangue gli colò dal naso.
-Sì! Sì!- si affettò a dire il
prescelto -Potremmo diventare amici!-
Con un movimento fulmineo, Yamato riuscì a liberarsi della
presa e a spingere via il nemico.
-Solo che tu vuoi uccidermi!- esclamò puntandogli contro il
dito -Gli amici non si uccidono a vicenda, anzi! Danno la vita l'uno
per l'altro!-
Il burattino, per tutta risposta, si frugò nella tasca dei
pantaloni ed estrasse una pistola, che puntò verso Gabumon.
Il digimon giaceva a terra.
-No... fermo! Non farlo!-
I ragazzi tossirono e si strinsero gli uni con gli altri.
"Fratellone, come stai?" pensò Takeru, colto da un terribile
presentimento.
Taichi si accorse che Sora guardava insistentemente la foresta in
fiamme, indecisa se rompere il cerchio per cercare Yamato oppure
restare e aiutare gli altri.
Quando udirono uno sparo sordo, la ragazza non resistette.
-Credi che ti lasci passare?- rise Gennai.
Si gettò all'inseguimento, ma fu raggiunto da Vikemon, che
lo colpì con un potente gancio al volto, scagliandolo
lontano.
-Sora!- urlò Taichi -Continua a correre!-
-Artic
Blizzard!-
Il digimon dell'Affidabilità creò tutt'intorno
una barriera di ghiaccio.
-Taichi!- esclamò Jou -Voi pensate a Mugendramon e
Metalseadramon. Io e Vikemon ci occupiamo di trattenere Gennai!-
-Maledetti ragazzini!- urlò Gennai -State condannando i
digimon, ve ne rendete conto?-
-Sappiamo per certo che quello che fai tu è sbagliato.-
disse Taichi, portandosi al fianco di Meiko. La ragazza sarebbe tanto
voluta intervenire a sua volta, ma, il prescelto del Coraggio le mise
la mano sulla spalla.
-Nessuno di noi vuole il male per i digimon.- continuò.
Wargreymon si scagliò contro Mugendramon, schivando i suoi
potenti cannoni e affondando gli artigli nel suo robusto corpo nero.
Contemporaneamente, Seraphimon sferrò il suo pugno
celestiale contro Metalseadramon. Il suo elmo si spaccò e il
dragò urlò di dolore.
I due colossi tremarono, i loro dati iniziarono a scomporsi luminosi,
come scintille dell'incendio che avevano causato.
Gennai, attonito, osservò impotente quella scena.
Piemon non era più in grado di combattere e i suoi dati
stavano disgregandosi definitivamente.
-Com'è possibile? Com'è possibile che siate
così forti? Il reboot avrebbe dovuto limitarvi!-
-Ti sbagliavi di grosso.- ribatté Hikari, tenendo Tailmon
fra le braccia.
-Questo non ha fatto che creare nuovi legami, ci ha aiutato a capirci
ancora di più.- guardò Meiko -Ad unirci ancora di
più. Così come Meiko, anche noi ci siamo trovati
in una situazione in cui non sapevamo cosa fare coi nostri amici. Ma
abbiamo superato insieme quelle difficoltà e adesso i nostri
cuori sono più uniti.-
-Non avrei saputo dirlo meglio, sorellina.- replicò Taichi.
-Bla bla bla! Sentimenti, sentimenti, sentimenti! Voi umani ne fate
troppo conto. Ma sappiate che questi vostri forti sentimenti vi
porteranno alla rovina.-
Con un ghigno malefico che ad Hikari non piacque per nulla, l'Agente
sparì, tornando da dove era venuto.
Tutt'intorno, solo il crepitare delle fiamme e il corpo del clown
demoniaco che spariva.
Il proiettile si conficcò in un albero, strisciando sulla
guancia del prescelto dell'Amicizia, il quale aveva fatto da scudo al
suo amico.
Yamato rimase come impietrito e trattenne il respiro per quel breve
istante, poi inspirò a fondo, una volta constatato di essere
ancora vivo.
-Questa è l'amicizia?- domandò Pinocchimon.
Inspirò ed espirò.
-S... sì. Questo e molto altro.-
Il burattino fu per dire qualcos'altro, ma i suoi occhi si fecero vacui
per un istante. Scosse il capo con violenza.
-Non... voglio... - faticò a parlare -Non voglio...
arrangiati... -
Si teneva la testa fra le mani e il digiprescelto non poté
non chiedersi che diavolo stesse accadendo, anche se poi, facendo due
più due, capì e provò pena per
l'avversario.
-È Yggdrasil che ti controlla?-
Pinocchimon non rispose.
Voleva gridare che non era così! Che avevano un fottuto
accordo, ma che Yggdrasil si era allargato troppo. Non doveva andare
così! Nessuno di loro doveva essere una sua fottuta
marionetta! Erano stati ingannati e tutto ciò che restava di
loro era...
-Vuoi essere mio amico?-
Il tono supplichevole con cui lo chiese quasi spezzò il
cuore del ragazzo.
Quella domanda non era solo una domanda.
Era un grido d'aiuto.
-Yamatokun, fammi combattere, ce la faccio!- chiese debolmente Gabumon.
-No, va tutto bene.- rispose prendendolo in braccio. Cercò
di fuggire, zoppicando. Pinocchimon aveva ripreso ad urlare contro
Yggdrasil.
Doveva fare in fretta, fuggire... doveva... però, quella
domanda...
"Vuoi essere mio amico?"
La sentiva sincera.
D'un tratto: il silenzio e la pesante sensazione di pericolo. Si
guardò alle spalle. Il Padrone delle Tenebre si era fermato
e lo fissava. Gli occhi rossi erano nuovamente vivi.
Non lo attaccò nuovamente.
Aspettava.
Aspettava...
-Lo vorrei... - disse Yamato.
Nel sentire quella risposta, il burattino si volatilizzò,
sparendo chissà dove.
-Yamato! Gabumon!-
Sora apparve dalla foresta e raggiunse i due amici, seguita da Pyomon.
-Sora!-
-Come sta andando qui?-
-Va tutto bene.- replicò il prescelto dell'Amicizia.
-Pinocchimon se n'è andato.-
La ragazza lo guardò incuriosita, ma non replicò.
Da dov'erano, poterono assistere alla disfatta dei draghi.
I rumori della battaglia finalmente cessarono.
-Chissà se potremo avere un momento di pace... - si
preoccupò la prescelta dell'Amore. Quello dell'Amicizia
alzò le spalle.
-Sicuramente anche il nemico avrà bisogno di riorganizzarsi.
Approfittiamone per spostarci e rimetterci in forze.-
-Sì.-
I quattro tornarono dagli altri, sperando che avessero concluso quella
battaglia. Anche perché Yamato desiderava ancora prendere a
calci sulle gengive Gennai e Sora sperava di non doverlo contenere.
Epilogo
-Quindi avevamo ragione... - commentò Taichi riattizzando il
fuoco.
-Già... - sospirò Yamato per poi sbadigliare.
L'adrenalina se n'era andata a farsi benedire, lasciandoli
completamente esausti, sfatti e feriti, chi in modo lieve e chi in modo
più profondo. Jou e Sora si erano occupati di tutti,
lasciando se stessi per ultimi. Mentre i digiprescelti parlavano
davanti al fuoco, i digimon dormivano. Da principio non volevano
proprio, ma Jou aveva detto loro che se fossero tornati i nemici,
avrebbero dovuto essere in forze, perciò DOVEVANO riposare.
Questo li aveva convinti. In realtà, anche i ragazzi
volevano e dovevano dormire, ma, dopo pochi minuti di guardia
solitaria, Meiko era stata raggiunta dagli amici insonni. Ed eccoli
lì, tutti e nove a discutere sul da farsi.
Dopo qualche secondo di silenzio, Yamato guardò gli altri e
domandò:
-Allora, che facciamo?-
-Vuoi davvero aiutarli?- sobbalzò Mimi, esasperata. L'altro
scosse le spalle.
-Abbiamo ricevuto delle così accorate richieste... -
Un nuovo sospiro.
-Sapeste con che occhi mi ha guardato... -
-Io ti guardo con gli stessi occhi ogni giorno e non mi offri mai il
tuo pranzo!- protestò Taichi, riuscendo a strappare delle
risate a tutti, persino al biondo e a Koushirou, che era rimasto zitto
e pensieroso per tutto il tempo. Non aveva il coraggio di guardare Mimi
in faccia, ma lei non ci stava e si era seduta appositamente accanto a
lui, per invogliarlo a parlare e convincerlo che quello che era
successo non era affatto colpa sua. I prescelti d'Amicizia e Coraggio,
intanto, continuavano a battibeccarsi con amore.
-Scusa, ma non è uno scambio equo. Senza offese, ma non
credo che la dieta di tua madre sia approvata dai nutrizionisti.-
-Sempre meglio della tua dieta al peperoncino! Secondo me hai il culo
stretto ed ecco perché sei così scontroso.-
-Cough Tundra
cough... -
-Tu non riniziare!-
-Su, su!- Sora fermò il battibecco sul nascere.
-È stata una giornata dura, bambini!-
-Sì, mamma!- esclamò con entusiasmo infantile la
castana, per poi scoccare un'occhiata divertita al biondo.
-Tsk... -
-Stavo pensando... - iniziò Taichi, creando il
silenzio nel gruppo. Intuirono tutti che il leader avrebbe detto
qualcosa di importante. Non solo per la gravità della
situazione, ma perché c'era una decisione da prendere. Una
decisione che avrebbe influito sulle vite di tutti, sulla salvezza del
mondo intero, senza esagerazioni.
-Se il nostro nemico comune è Yggdrasil, non sarebbe male
avere degli alleati potenti.-
-Potrebbero rivoltarsi contro di noi al momento opportuno.-
replicò Sora.
-Non possiamo escluderlo, ma non abbiamo molta scelta.-
-Ragazzi...- intervenne Meiko -Vi ringrazio per quello che avete fatto
per me e Meichan... io... -
-Non preoccuparti, Meimei! Gli amici fanno questo e altro.-
-Per questo non posso permettere che succeda di nuovo.- rispose la mora
con un lampo di decisione negli occhi. -Voglio aiutare Meichan ad
essere forte in questo momento, a controllarsi. Stavolta siamo andati
molto vicino al punto di non ritorno.-
-Forse ora non c'è più molto da fare se non
reagire... - disse piano Yamato.
-Non essere pessimista, fratellone.-
-Sono realista. Ma non sto dicendo che sia colpa tua. A volte non
possiamo fare nulla per impedire che chi amiamo perda la strada.- disse
con una punta di rammarico nella voce. Takeru immaginò
stesse pensando a quando aveva perso lui stesso la retta via, dando una
bella chance ai Padroni delle Tenebre. Probabilmente non se lo sarebbe
mai perdonato.
-Però non possiamo lasciarci schiacciare dallo sconforto.-
continuò.
-Se dovesse succedere nuovamente qualcosa a Meicoomon, ci penseremo.-
aggiunse Taichi. -Nel frattempo, però, dobbiamo trovare un
punto di partenza, avere delle informazioni ed elaborare quelle che
abbiamo.-
-Per ora forse abbiamo qualcosa.- s'intromise Koushirou. -Ho provato a
scansionare i dati di Gennai.-
-Bravo, tieni il piatto forte per ultimo!- esclamò Taichi,
con gli occhi stretti a fessura -Hai altri colpi da farci prendere?-
-Non prima di una scansione comparata.- replicò il prescelto
della Conoscenza.
-Quando Gennai perfezionò il mio portatile, per testare
l'analizzatore digimon e togliermi una curiosità lo usai su
di lui. Ovviamente non trovai informazioni che potessi comprendere, ma
ora... potrei recuperare quei dati e fare un confronto fra quel Gennai
e questo, che ho analizzato di nascosto prima.-
-Così scopriremo se è davvero lui o un
impostore.- commentò Takeru con approvazione.
-E nel secondo caso non avremo remore a prenderlo a calci nel sedere!-
esclamò Mimi -Nice job, Koushiroukun!-
-Ehm... uhm...- il rosso arrossì -Grazie... -
-Perfetto, abbiamo una traccia!- esclamò Taichi.
Jou prese carta e penna e iniziò a scrivere.
-Voglio buttare giù le idee.- spiegò -Proviamo ad
elaborare ciò che sappiamo, potrebbero venire fuori dettagli
che ci erano sfuggiti.
-A questo punto... - iniziò Meiko -Forse mio padre
può aiutarci. Ha studiato Meicoomon da quando la trovammo...
forse... scusate... avrei dovuto dirlo prima, lo so, ma... -
-Quindi dobbiamo tornare sulla Terra.- la interruppe Takeru.
Poiché Meiko si era confidata con lui e poiché
lui stesso aveva provato, anche se per poco, sentimenti simili ai suoi
quando Patamon era stato infettato, il prescelto della Speranza sentiva
di non poterla biasimare.
-Bene, abbiamo due punti.- convenne Taichi -Allora torniamo.
Chissà che stavolta non si riesca a capire come stanno
davvero le cose.-
La decisione era stata presa, i fili del destino iniziavano a
diradarsi. In mezzo a quella matassa ingarbugliata di fati, potevano
intravvedersi, illuminati dalla luce della Speranza, robusti sentieri
verso il capo di quel groviglio.
E se da un lato i nemici di ieri restavano un'incognita, la decisione
di prendere il sentiero della fiducia si rivelò corretta.
D'altro canto però, prima di giungere alla fine, come Gennai
aveva predetto (o annunciato) ci sarebbero state cadute. I prescelti
non lo sapevano, ma una grande prova li attendeva. Una prova che
avrebbe tolto loro la Luce e il Coraggio.
Una prova che avrebbero superato, anche se con estrema
difficoltà.
Fine
Note:
Ciao ragazzi! Vi chiedo perdono. Alla fine vi ho fatto attendere
parecchio, quindi ho lasciato l'epilogo unito al capitolo. E' lungo, lo
so. Era difficile decidere dove tagliare, stavolta. In più
le scene erano divise in modo diverso, quindi, in fase di revisione, ho
tentato di saltare da uno scontro all'altro, sperando di non avervi
incasinato troppo. Ditemi se ci sono parti che stonano.
Vikemon non era previsto. Ma super Jou sì u.u
Ok, ci sono andata giù pesante con tutti. Con Yama, Jou,
Gomamon. Mimi e Kou di nuovo... sì, Pie
continuerà a non avere Mimi in simpatia. Ma se la
incontrasse ora che non è piagnucolona, forse
l'apprezzerebbe. O lei gli tirerebbe un gancio destro.
Il capitolo ha subito delle variazioni, di cui si può notare
traccia.
Ad un certo punto, Kou e Hika avrebbero dovuto aiutare Vikemon contro
Gennai e Piemon, ma dato che Piemon era già ko e che non
volevo altre evoluzioni mega per ora e che mi sarei incasinata molto di
più, alla fine nada. Avrebbero dovuto evolvere
AtlurKabuterimon e Angewomon e la seconda avrebbe avuto un ruolo
importante bloccando i movimenti dei nemici e permettendo agli altri di
fermarli. Ma... Tentomon aveva fatto la mega da poco, così
come Pyomon. Non so se sarebbe riuscito. Certo Seraphimon ce l'ha
fatta, ma lui aveva una forte motivazione, mentre Tentomon no. Se
Palmon non fosse diventata Rosemon, forse si sarebbe evoluto lui in
HerculesKabuterimon.
Ecco perché Gennai guarda molto male Hikari,
perché Angewomon gli avrebbe messo i bastoni fra le ruote.
D'altro canto ci sta che la guardi male comunque, visto che secondo me,
quello aveva in mente lo scherzetto fatto nel 5o film fin dall'inizio.
Piemon... l'ho fatto abbandonare, tanto poi Yggdrasil lo ricicla e
ritorna. Gennai sapeva che stava morendo. L'idea era che chiedesse a
Tai una sua risposta prima di morire, ma non era sicuro. Gennai avrebbe
sentito, in qualche modo.
Forse, fuori scena, dato che può trovarsi in più
luoghi contemporaneamente, potrebbe ripresentarsi ai ragazzi alla
chetichella. Chi vivrà vedrà.
Riguardo a Meiko e Meicoomon, mi sarebbe piaciuto dare loro un ruolo
più attivo, ecco perché nell'epilogo propongono
di far parlare i ragazzi col padre (che non sarebbe una cattiva idea,
Toei!)
Dato che volevo che la storia sfociasse poi nei fatti del 5o film,
forse non c'era altra scelta.
Altrimenti Meicoomon avrebbe tentato di usare le distorsioni per
allontanare i nemici o far fuggire i ragazzi. Peccato però
che era ancora provata ed era rischioso...
Sono assolutamente distrutta XD
Spero che la storia vi sia comunque piaciuta, fatemi sapere. E fatemi
sapere anche le vostre idee al riguardo! ^_-
Alla prossima!
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