Lei

di giuggi737
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tu sei lei. ***
Capitolo 2: *** Non avere voglia ***
Capitolo 3: *** Passi avanti ***



Capitolo 1
*** Tu sei lei. ***


E mi ritrovo di nuovi qui, su questa terrazza, di notte, come un ladro. Ormai sono passati due mesi da quando io e Ladybug abbiamo chiarito sulla faccenda della mia serata a sorpresa mancata, ma onestamente, non ci penso più di tanto.

Forse perchè non la vedo più sotto quella luce. Oppure perchè nella mia mente ormai c'è solo Lei. Fatico ad ammetterlo a me stesso ma è così. Quella ragazza mi ha preso come non mai, e pensare che l'ho sempre vista come un'amica e basta. Ma da quella notte, Dio, da quella notte su questa stessa terrazza, ho visto una Lei strepitosa, che mi capisce, che sta ai miei scherzi, che non mi giudica mai, anzi, mi da consigli su come affrontare la vita. Ed ogni singola sera il mio corpo non mi ascolta e si muove da solo per arrivare qui, ad aspettare che dia la buonanotte ai suoi, che mi raggiunga, che stia con me. 

Peccato che lei pensi al suo Lui. Non so chi sia, questo maledetto Lui. Ormai si è capito, è chiaro, in amore ho la fortuna di un gatto nero, ironia della sorte eh?!. Prima Ladybug, poi Lei. Ed io che devo fare finta di essere felice quando mi dice che riesce a salutarlo, triste e consolarla quando Lei piange per Lui, quando poi vorrei solo scoprire chi è e fargli vedere il gusto dei colpi del mio bastone. Non vuole dirmi il suo nome, dice che me lo dirà quando finalmente riuscirà a dichiararsi. Ho cercato di capire da solo chi possa essere questo ragazzo incredibilmente fortunato da avere il suo cuore. Ma a scuola parla con tutti molto animatamente, non c'è differenza nelle sue espressioni quando parla con Nino, o con Nathaniel o con Mark. Quando parla con "Adrien" poi..ah..sembra che voglia correre via, lontano da me.

Forse non frequenta la nostra classe, o la nostra scuola. Ma no, no, certo che frequenta la nostra scuola, per forza. Fa solo casa e scuola, quando dovrebbe incontrarlo?! 

Basta, mi devo calmare. Assolutamente. Non voglio che mi veda così. No.

Sento dei passi. Frettolosi. Forse anche lei non aspetta altro che vedermi...baah a chi vuoi darla bere Adrien. Forza, ora sei Chat Noir..il suo Chat Noir.

"Chat! Sei tu?!" sussurra entrando in terrazza, con quella voce che sembrano campane da quanto è soave alle mie orecchie feline.

"Hey Princess! Sei sorpresa? Aspettavi qualcun altro?!" mi avvicino a Lei per sentire meglio il profumo di cornetti al burro e cioccolata.

"Non essere sciocco Chat! Speravo che venissi, devo raccontarti, raccontarti, aaaaah" si agita. E' felice, ha gli occhi che le si illuminano da quanto sprizza allegria da tutti i pori. Ed è una visione che mi lascia senza fiato. Lo so, sono smieloso, ma sono innamorato, e questo giustifica tutto.

"Oggi l'ho visto, ci ho parlato...oddio parlare è una parola grossa, però ce l'ho fatta. E' troppo bello, troppo gentile, troppo..." e parte in quarta con la lista dei suoi lunghissimi pregi ed io non posso fare altro che stare li, mettermi seduto sulla ringhiera della sua terrazza, ed essere felice per lei, anche se mi spezza dentro. Perchè preferirei vederla così sempre, anche se non sono io la causa.

"Scusa Chat, forse ti sto annoiando, ma sono così elettrizzata!!"

"Tu non mi annoieresti mai Princess, anche se parlassi di, che ne so, di Bonaparte" le sorrido cercando di avvicinarmi "Una bella giornata quindi eh?! Però sei entrata e non mi hai salutato come si deve.." le dico facendo finta di essere triste. 
Lei mi guarda con espressione confusa, è troppo buffa quando fa così.

"Niente bacino per Chat?!"

"Oh kitty quale oltraggio ho mai fatto." sta al mio scherzo, non sapendo che per me non lo è affatto.
La vedo avvicinarsi. O mio Dio. Non vorrà, o mio Dio si avvicina ancora. Siamo a pochi centimetri. Il mio cuore suona ad un ritmo sfrenato. Sento il suo profumo che mi ingloba, se si avvicina ancora di più credo che perderò il controllo. Chiudo gli occhi per provare a resistere. 

Un battito d'ali, sulla mia guancia. Apro gli occhi. E Lei mi guarda con quegli occhi, Dio quegli occhi. Di un blu profondo e così intenso che ti ipnotizzano. E poi spunta lui. Il sorriso che tanto amo.

Credo di essere arrossito. Ho caldo. Ovunque. Calma Adrien, era solo un misero bacio sulla guancia per la misera. Non puoi sconvolgerti per così poco. E quando ti bacerà davvero che cosa diavolo farai?!

Tsk, sogna Adrien, sogna.

"Eccoti servito, mon petit chaton" sghignazza.

Ed io ancora non parlo. Non ci riesco. Di qualcosa deficiente, forza.

"Mi aspettavo di più, ma sarò clemente per questa sera" ride, adoro vederla ridere.

"Chat, mi dispiace, ma ora devo proprio andare. Domani devo svegliarmi presto per aiutare i miei con la pasticceria. Ti prometto che domani ti porto i tuoi cornetti preferti, ci stai?!"

"20!"

"Cosa? 20!?" ride "Non ti sembrano un pò troppi?!"

"20 Princess!"

"Va bene, va bene. 20. Mi racconmando fai attenzione per tornare a casa. Buona notte Chat!" 

"Buonanotte Mari.." dico con un filo di voce. E come è entrata così se ne va.

Sospiro, agognando il momento in cui la rivedrò di nuovo.

Oh Marinette, che cosa mi hai fatto?

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Capitolo 2
*** Non avere voglia ***


Apro gli occhi. Una nuova giornata sta iniziando. 

Hmpff

Non ho voglia di alzarmi, ne di andare a scuola. Fra nemmeno 5 minuti busserà Nathalie ad elencarmi i programmi della giornata. Già la sento: "Lezione di piano, lezioni di cinese, lezione di scherma e bla bla bla" la imito, schiacciando il cuscino sulla faccia.

Ieri sera sono tornato tardi. 

Dopo che ho salutato Marinette ho fatto un giro per Parigi. Avevo bisogno di schiarirmi le idee. Devo riuscire a farmi notare, e non parlo solo come Chat Noir. Se non inizio a darmi una mossa, questo Lui che tanto ama si accorgerà di lei, e a quel punto non avrò più speranze.

"ADRIEN!" sussulto dallo spavento. Tolgo il cuscino per vedere un piccolo gatto nero che svolazza intorno alla mia testa.

"Plagg, che cosa vuoi?!" gli dico in modo sgarbato. Non credo di sopportare anche i suoi lamenti oggi.

"Che hai?! Devi muoverti o rischi di fare tardi. E devi ancora darmi il mio Camembert!"

"Tu e il tuo stupido formaggio puzzolente." urlo mentre mi alzo e mi dirigo verso lo scomparto dove nascondo i pezzi di formaggio.

Me lo ritrovo subito davanti al viso con il muso arrabbiato.

"Hey, non prendertela con me se non riesci a farti notare dalla tua Lei che poi è palese che ti ricambia"

Plagg e la sua teoria che Marinette mi ama. Magari, lo vorrei tanto. Ma come può amarmi se a malapena riesce a parlarmi. Dei passi interrompono i miei pensieri. Plagg si nasconde sotto il cuscino ed entra Nathalie con tutta la sua autorietà con in mano quella cartellina che fra poco prende fuoco per il modo in cui la sto fissando.

"Buongiorno Adrien. La macchina è già sotto che ti aspetta. I tuoi programmi per oggi sono stati rimandati dato che avrai un importante servizio fotografico sotto l'arco di Trionfo. Mi raccomando sii puntuale."
Non faccio neanche in tempo a risponderle che già si è defilata.

"Uffà, non ne ho proprio voglia."

"Eh si, essere un modello super famoso e avere tutte le tue ragazze ai tuoi piedi deve essere una vera noia."

"SI, quando l'unica che vuoi sembra avere paura di te." mi sto innervosendo e non voglio discutere con il mio amico gatto.

"Scusa Plagg, mi dispiace. Vado a prepararmi."

"Non preoccuparti Kid, immagino che sia difficile ma continuo a pensare che anche Lei sia innamorata di te."

Magari, Plagg, magari.

Prendo un resiro profonfo e dopo essermi preparato esco da casa, entro in auto e aspetto di arrivare a scuola dove finalmente potrò vederLa.

Entro in auto. Ripeto: non ho voglia di andare a scuola. Se non fosse per Lei, rimarrei a casa tutto il giorno. Oggi le parlerò, sperando di non farle timore.

Mi rendo conto che siamo arrivati solo quando il mio bodyguard mi chiama.

Lo saluto e scendo.

Mentre mi dirigo in aula l'unica cosa che spero e che non ci saranno attacchi da Papillon. Sarebbe troppo faticoso combattere con l'umore che ho.

"Buongiorno fratello" mi volto e vedo Nino corrermi incontro. E' un tipo forte, sempre allegro, il mio migliore amico.

"Come va Nino?"

"Alla grande. Oggi giocherò ad uno nuovo video game. Vuoi venire a casa mia per giocarci insieme?!"

Stavo subito per accettare ma poi mi ricordo del servizio fotografico. Odio quando non posso passare un pomeriggio come tutti gli altri ragazzi della mia età.

"Mi dispiace Nino ma non posso, devo lavorare."

Il suo sorriso si perde un pò ma subito ritorna sù.

"Non preoccuparti Adrien, sarà per un'altra volta, ora entriamo in classe se no chi la senta la prof"

Appena varco la soglia della classe assisto ad una scena chi mi ghiaccia sul posto.

Nathanael che l'abbraccia. E Lei che sorride.

Stringo la mascella, chiudo i pugni fino a che le nocche non mi diventano bianche, penso che sto per esplodere. Calma Adrien, calmati. Non puoi fare nessuna scenata. Non puoi andare li e prenderlo a pugni davanti a tutti. Anche se lo voglio dannatamente.

Questo stupido abbraccio si scioglie e noto che finalmente mi ha visto. Sta per parlare ma la ignoro, dirigendomi verso il mio posto.

Sono geloso. Dannatamente geloso. Sarà Nathanael il suo lui?! Che cosa ha di tanto speciale? Lo ha abbracciato. ABBRACCIATO.

"Pss, Adrien, stai bene?!"

Non ora Plagg, non ora.

"ADRIEN!"

Oddio, di male in peggio. Chloè che si attacca come una cozza. 

"Chloè, scusa ma sono raffreddato e non vorrei attaccarti niente" mi invento su due piedi ma noto con felicità che funziona, infatti subito si stacca e ritorna al suo banco.

Quanto vorrei essere al posto di quel rosso da due soldi. Essere abbracciato da Lei. Baciato. Accarezzato. Stop. Allarme rosso. Non pensare ora a questo no. Troppo tardi. 

Come si fa ad essere un minuto prima arrabbiato e geloso, e un minuto dopo eccitato come non mai?! 

Mi sento osservato. Con la coda dell'occhio vedo che è Lei.

No Mari, non fissarmi proprio ora.

"Buongiorno ragazzi"

La prof, mi salva in corner. 

Spero che passi in fretta questa giornata.

Non ho proprio voglia.

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Capitolo 3
*** Passi avanti ***


E dopo due estenuanti ore finalmente sento il suono della campana: è l'ora dell'intervallo. 

Io e Nino stiamo per andare verso la nostra panchina quando vedo che Alya spinge Marinette nella nostra direzione.
Dopo quello che è successo in classe non credo di riuscire a comportarmi come il gentiluomo che sono sempre. Vorrei fosse solo mia e che nessuno la toccasse.
Il lato di Chat Noir si fa sentire: quanto è difficile a volte nascondere i propri istinti, quegli stessi istinti che quando indosso la maschera non mi vergogno a tirar fuori. Devo ringraziare Plagg per questo; da quando c'è lui nella mia vita ho scoperto che sono più del figlio di Gabriell Agreste: il ragazzo perfetto che fa il modello, l'attore o quel che si voglia fare nel mondo di mio padre

 “B-Buongiorno Adrian, buongiorno Nino” Marinette in piedi a pochi metri di distanza da noi. Alzo lo sguardo; Dio se è bella. Con quegli occhi da cerbiatta che sembrano supplicarti di farla tua in questo esatto momento. Con i denti mordicchia quel labbro che solo alla vista sembra essere morbidissimo da avere tra i denti. Cerco di distrarmi guardando altrove non accorgendomi che questo possa sembrare scortese nei confronti di Marinette. 

“Volevo solo dirvi che alle 18:00 c'è l'inaugurazione del nuovo servizio che intende mettere in atto mio padre alla pasticceria. Ovviamente siete tutti invitati” dice, con voce un po' triste.
“Grazie Marinette mi farà molto piacere venire, e tu Adrien riuscirai a venire?!"
"Non saprei, dipende a che ora finisco il mio lavoro." riprendo a guardarla e noto che dietro di lei c'è testa di pomodoro che la fissa con il sorriso sulle labbra e mi ritorna in mente l'episodio di stamattina. 

"E ora se volete scusarmi" perché me ne sto andando, porca miseria. Che nervoso! Io voglio rimanere a parlare con lei, ma la gelosia è troppo forte e rischierei di trattarla male. 

"Adrien sei un vero idiota, e te lo dice uno che lo è davvero" dice Plagg sbuffando mentre mi incammino verso la classe. 

"Ti rendi conto che ti sei dato dell'idiota da solo?"

" Si, e allora?”

Oh Plagg, non ti capirò mai.

Entro in classe nel momento esatto in cui la campanella avvisa tutti che è il momento di riprendere le lezioni. 

“cosa è successo? Stai bene?!” Nino mi passa un foglio con su scritto queste parole. Sicuramente si riferisce al mio strano comportamento. 

“Tutto ok, amico. Sono solo un po’ scocciato del fatto che devo lavorare” scrivo mentendo, anche se poi non è del tutto falso. 

Mentre sto passando il foglio a Nino si sente un urlo fortissimo. Qualcuno è stato Akumatizzato. Grazie Papillon, davvero.
Mentre tutti corrono per mettersi al riparo, vado a nascondermi in bagno dopo aver visto che anche Lei si nasconde nel bagno delle ragazze accanto a quello dei ragazzi. Sì, meglio che stia lì, sarà più al sicuro. 

“Plagg, trasf… “

“Nooo, no, no, no”

“Ma che diav..?! “

“Zitto un po’! “

Non capisco fino a che:

“..ki trasformami” riesco a sentire una voce ovattata che dice ciò, sicuramente per via dei muri. 

“Ladybug” realizzo. Ladybug è qui. Frequenta la mia scuola. Strabiliante. 

“Ora posso trasformarmi? ” chiedo spazientito a questo spiritello che si vede da qui a un miglio che non ne vuole proprio sapere. 

“Ma come?! Scopri che Ladybug, la ragazza la quale hai rotto con le tue frasi sdolcinate per più di un anno, è una tua compagna di scuola e non ti esalti, urli di felicità o che ne so?”

“Si Plagg, mi fa piacere che Ladybug molto probabilmente sia una persona che conosco, ma ora è solo una cara amica per me, tutto qua”

“Giusto, ora c'è Marinette. Sai che differenza “ dice in maniera sarcastica ed io non comprendo ciò che vuole insinuare. Perché qualcosa vuole insinuare. 

Sto per chiedergli spiegazioni quando sento un tonfo pesantissimo alla porta. 

“Aglia, che male! Ma dove sarà finito quel micione da quattro soldi. Aspetta che lo trovo.. “

Ops. 

Mi ero dimenticato della battaglia. 

“Plagg, trasformarmi! “. 

Dopo che la trasformazione è finita corro subito verso l'uscita dei bagni con un’entrata nel corridoio da super star. 

“Qualcuno ha chiamato Chat-il-super-figo-Noir?” domando mentre cerco di individuare Ladybug che trovo appesa come un salame su una trave del soffitto. 

“Non tu, ma il suo gemello, conosci?! Chat-quando-mi-libero-ti-uccido-Noir! “

“Oh my Lady, sai che sono l'unico e il raro. Non ci sono cloni. “ mi pavoneggio mentre schivo l'attacco dell’akumatizzato e subito dopo la libero. 

Dopo 30 minuti e un bel po di cazzotti e schivate riusciamo a stabilire l'ordine. 

“Ben fatto! “ pugno contro pugno. 

“Sai my Lady, oggi ho fatto un piccolo passo avanti per scoprire chi veramente sei! “ mi guarda spaventata. Non so perché, e lei cerca di nasconderlo si vede, ma ogni volta che parlo delle nostre reali identità si chiude a riccio, spaventata. 

“Non credo proprio Chat”

Le prendo il polso della mano che ancora batte il pugno con la mia e la strattono facendola sbattere contro il mio corpo. La tengo ferma per i polsi. Mi avvicino. Siamo faccia a faccia

“Oh io credo proprio di si”

Struscio il mio naso con il suo. Giocando come un gatto fa con la sua padrona. Dopotutto sono ancora Chat Noir. 

Vedo che arrossisce. Non è mai arrossita a tutti i miei flirt. Non è la prima volta che ci troviamo in questo modo ed ormai credo che abbia capito che ho messo da parte i miei sentimenti dato che ora sono tutti per Lei. 

“My Lady, tutto ok? Hai la febbre o sei rimasta abbagliata dal mio fascino? “ Scherzo ghignando ma non ricevo risposta dato che entrambi i nostri Miraculous suonano avvertendoci della detrasformazione.  

“Riprenderemo il discorso in un altro momento, fino ad allora..” Le faccio il baciamano e corro via verso l'uscita della scuola che ormai è finita senza riuscire a vedere che Ladybug si porta la mano al cuore. 

Ma la giornata non è finita. Devo andare a lavorare e andare alla festa di Marinette. Spero stia bene e che sia tornata a casa sana e salva.

Mi dirigo verso un vicolo e mi detrasformo per poi andare in auto che mi sta aspettando di fronte scuola. Sono già stanco. 

Ma stasera ricarichero’ le mie energia anche solo vedendola. 

 

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