Dimmelo adesso

LISANDRI'S POV

Sfilai la benda dagli occhi di Simone, stando alle sue spalle, così che potesse vedere il giardino intorno a noi: «Perché cazzo mi hai portato qui?!» inveì, girandosi verso di me.
Ci trovavamo sul retro del ristorante dove mi ero dichiarato sei anni prima ed in cui eravamo andati ogni anno per il nostro anniversario.
«Hai detto che non conto niente per te ormai, dimmelo adesso, qui, su quest'altalena» spiegai, calmo, sedendomi e tirandolo a me.
«Sei uno stronzo, lasciami in pace e vai da Lorenzo» sbottò, iniziando a piangere.
«Lasciamo Lorenzo e Gabriele fuori da questo posto» risposi, «siediti».
Lui fece come gli avevo detto e si accomodò sulle mie ginocchia, senza dire una parola; lo abbracciai, asciugandogli le lacrime: «Ti amo ancora, Pulcino».
«Non dirlo, stai con lui adesso» sussurrò.
«Torniamo insieme allora, smettiamola di litigare» lo implorai, sull'orlo delle lacrime.
«Non possiamo, Lorenzo ha bisogno di te, sopratutto adesso» mi ricordò.
«Basta con Lorenzo, qua ci siamo tu ed io, non lasciamo che nient'altro ci disturbi».
Cominciai a dondolarmi per tranquillizzarlo, mentre gli accarezzavo la schiena, poi continuai: «Sei testardo, lo sai?».
Simone annuì, abbracciandomi ed appoggiandosi nell'incavo del mio collo: «Però mi fai sentire a casa» aggiunse, in un sussurro.
Gli presi il viso con una mano e lo obbligai a guardarmi negli occhi, poi posai le mie labbra sulle sue e lo baciai dolcemente.

NdA
Ciao a tutti! Questa è una raccolta di flashfic sui nostri amati protagonisti di "Ed ero contentissimo", speriamo che possa piacervi! Per scriverle abbiamo riprodotto casualmente una canzone, e quella a cui ci siamo ispirate per questa storia è "Sweet creature" di Harry Styles. Fateci sapere cosa ne pensate, e se vi siete affezionati ai personaggi, se volete, passate anche dalla storia principale, ci farebbe piacere avere dei pareri! Grazie a chiunque abbia letto questa prima flashfic.
Un abbraccio,
Sofia e Luna

Sì, sto bene

DE PISIS'S POV

Tirai fuori il portafoglio per pagare l'aperitivo che avevo preso col mio ragazzo, Gabriele, ma sentii qualcosa scivolare per terra; istintivamente mi chinai per raccogliere quel pezzetto di carta, e, quando fu nella mia mano, capii di che cosa si trattasse: una piccola fotografia che ritraeva me ed il mio ex-ragazzo nel giorno in cui ci eravamo fidanzati. In quel momento, mi estraniai da tutto ciò che mi circondava e cominciai a ricordare.
Io ed Andrea eravamo la coppia più bella del mondo, non sarebbe mai esistito un altro amore del genere ed io non sarei mai più riuscito ad amare qualcun altro come amavo lui, però quell'incidente aereo me lo aveva portato via troppo presto; quel giorno io ero morto insieme a lui, ancora non capivo come potessi riuscire ad andare avanti, e la sola spiegazione che trovavo era che stavo resistendo soltanto perché Andrea non avrebbe mai voluto che mettessi fine alla mia vita; l'unica cosa che mi aveva fatto sentire veramente vivo era stata l'amore di Andrea, e, adesso, non c'era più. Ogni giorno aspettavo ancora che lui tornasse a casa, ma non lo faceva mai, e quel dolore che provavo mi ricordava quanto la nostra relazione fosse stata bella ed importante per me. Avrei portato con me quella fotografia per sempre, per non dimenticarlo mai ed averlo accanto a me in ogni momento, così da non sentirmi solo; quell'immagine mi permetteva di ritornare a quel periodo, quando noi eravamo entrambi vivi e felici, così da aiutarmi a superare il dolore straziante della sua perdita.
Anche in quell'istante, in cui mi era caduta la fotografia, l'avevo guardata ed avevo raggiunto Andrea in quel luogo, fermando il tempo a quella sera.
«Simo? Amore, tutto okay?» chiese Gabriele, preoccupato, poggiando una mano sulla mia spalla e facendo sparire l'immagine di Andrea dalla mia testa.
Non potevo ferire il mio ragazzo dicendogli ciò che provavo realmente, quindi mi rialzai e lo rassicurai: «Sì, sto bene».

NdA
Ciao a tutti! Ecco la seconda flashfic, speriamo che vi piaccia! Questa è ispirata a "Photograph" di Ed Sheeran. Fateci sapere cosa ne pensate, accettiamo anche le critiche! Grazie a tutti per aver letto!
Un bacio,
Sofia e Luna

Ultima possibilità

LISANDRI'S POV

Era ormai un mese che io e Simone ci eravamo lasciati, avevo già provato di tutto per farmi perdonare, ma niente aveva funzionato; non c'era errore più grande che avessi mai fatto oltre ad averlo tradito e ad averlo lasciato andare per due volte. Non riuscivo più a stare senza Simone e mi mancava tutto di lui: il sapore della sua bocca, il suo profumo, la sua voce, la sua risata, il suo corpo, il modo in cui mi faceva sentire completo. Sapevo di averlo ferito come mai nessun altro, ma avevo intenzione di riprendermelo, non avrei permesso a niente e nessuno di mettersi in mezzo al nostro amore, neanche ai nostri amici. Mi domandavo se in quel momento Simone fosse da solo o se fosse di nuovo con Gabriele, o magari con qualcun altro, e soltanto l'idea mi distruggeva e mi faceva incazzare.
All'improvviso capii quale potesse essere la mia ultima possibilità per riconquistare la sua fiducia; presi al volo un foglio ed una penna ed iniziai a scrivere. Avrei parlato del mio senso di colpa, di quanto avevo sofferto, durante il nostro viaggio ad Amsterdam, per ciò che avevo fatto, di quanto avrei voluto soltanto vederlo felice -anche se quello significava allontanarmi da lui-, e di quanto lo amassi ancora. Quindi decisi di scrivergli una canzone con tutto ciò che mi aveva detto e che mi aveva fatto provare in quell'ultimo mese.

NdA
Ciao a tutti! Finalmente un'altra flashfic. Abbiamo aspettato a pubblicare questa perché è collegata al capitolo 25 di “Ed ero contentissimo” e non volevamo spoilerare niente. Anche questa è basata su una canzone (Where do broken hearts go – One Direction). Speriamo possa piacervi, fateci sapere cosa ne pensate! Grazie a tutti!
Alla prossima,
Sofia e Luna

E la schiuma?

DE PISIS'S POV

«Dovremmo continuare a casa mia» dissi all'orecchio del mio ragazzo, cercando di sovrastare la musica e muovendomi sul suo corpo, «perché ti voglio da impazzire».
«Mi sto divertendo qua, facciamo chiusura» replicò, per provocarmi ancora di più.
«Ci sto pensando da tutta la sera, speravo lo volessi anche tu» continuai, portando la mia mano sul suo fondo schiena e stringendolo.
«Sì, lo voglio, ma voglio anche prendermi il mio tempo, ti farò aspettare» rispose.
A quel punto Andrea imitò i miei gesti e mi tirò a sé, facendo scontrare i nostri bacini, poi infilò l'altra mano sotto alla mia maglietta e, con lentezza, percorse tutto il mio torace.
«E allora leva le mani, cerco qualcun altro» sbuffai, allontanandomi verso il bar.
Sapevo che il mio ragazzo mi stava seguendo, così, quando arrivai al bancone, chiesi un White Russian ad un barista davvero figo, che mi rispose in modo malizioso: «Non abbiamo il latte, e io come te la faccio la schiuma?».
Non feci in tempo a rispondere, ché Andrea si intromise: «Anzi un Long Island, grazie».
«Ma io non lo volevo» replicai, accigliato.
«E cosa volevi?» ammiccò.
«Il barista» sussurrai all'orecchio di Andrea.
«Ora andiamo a casa e ti faccio vedere cosa vuoi davvero».
In quel momento, il mio ragazzo mi afferrò il viso e mi avvicinò a sé per potermi baciare ardentemente; non mi preoccupai neanche di continuare a vendicarmi e mi lasciai andare alla passione, mentre Andrea mi spingeva verso l'uscita, travolgendo qualche persona qua e là ed abbandonando il nostro drink.

NdA
Bentornati a tutti! Ecco a voi Simo ed il Lisu in un'altra avventura. Fateci sapere cosa ne pensate! Grazie a chiunque stia leggendo questa raccolta di flashfic.
Un abbraccio,
Sofia e Luna