Oltre il destino.

di LunariaScrittrice
(/viewuser.php?uid=646315)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** il piano ***
Capitolo 2: *** Un amico non dichierato. ***
Capitolo 3: *** vendetta ingiusta ***
Capitolo 4: *** voci che girano ***
Capitolo 5: *** dal dolore al potere. ***
Capitolo 6: *** contratto stipulato sotto inganno. ***
Capitolo 7: *** dal dolore al potere. (parte ) ***
Capitolo 8: *** paura del passato ***
Capitolo 9: *** Rifiuto indiretto. ***
Capitolo 10: *** Incomprensioni ***
Capitolo 11: *** Due identità in due avatar. ***
Capitolo 12: *** colpevolezza ***
Capitolo 13: *** 21 dicembre ***



Capitolo 1
*** il piano ***



Atto~ 00~
Prima infanzia. - Preparativi per la difesa contro la minaccia per la morte.)
personaggi coinvolti: Miemi, Kaito, Toichi, Yugi, Yami, Terence, Akito, Rossana, Lory,.

Tre persone sono disperate per i loro figli caduti in un incidente. 
I medici sono chiari: le probabilità di salvarsi sono nulle. 
Una voce: un uomo dagli occhi rossi pronuncia.« Avete sfidato me, non morirete, ma vi dimenticherete.»

Kaito si risveglia sul letto di un ospedale, ma sa di certo che prima non c'è stato, e allora perché è là?Sua madre e suo padre lo guardano con preoccupazione dopo che hanno visto lo schianto e sopratutto la scena eroica del bambino nel salvare un...

Kaito si risveglia sul letto di un ospedale, ma sa di certo che prima non c'è stato, e allora perché è là?
Sua madre e suo padre lo guardano con preoccupazione dopo che hanno visto lo schianto e sopratutto la scena eroica del bambino nel salvare una bambina che è stata investita da un auto. 
La madre, abbraccia il figlio mentre suo padre gli sorride in modo fiero, tuttavia,  il bimbo ha subito, a causa dello shock, un vuoto di memoria. « Voi chi siete? » chiede avendo solo quattro anni. 
« Come, non riconosci la tua mamma Kai-Chan? » domanda la madre a sguardo perplesso.
Il piccolo ci riflette su chi sia lei cercando di ricordare qualcosa del suo passato, ma non ci riesce, come se gli ultimi anni trascorsi fossero stati cancellati. « No, tu sei la mia mamma? » 
Suo padre si indica. « E di me? TI ricordi? » Il suo cuore pare preoccupatissimo e lo si comprende dai suoi occhi blu.
« No, tu sei mio papà? » Chiede il bimbo curioso ad occhi inespressivi.
Si sente molto strano, con una strana energia elettrica scorrergli nel corpo.

La madre, intanto, scoppia in lacrime difronte al piccolo.
Lo abbraccia forte, però lui rimane gelido senza provare emozioni; a dire il vero non comprende la situazi
one perchè lui si sente bene.

 
Suo padre, non versa lacrime ma è disperato anche lui, ed abbraccia la moglie sussurrando. « Non preoccuparti, tutto si risolverà. »
vuole crederci ma immagina che ci vorrà molto tempo.

Escono dalla stanza per parlare al dottore.
Intanto, Kaito guarda un attimo un oggetto.
- Mmh, che noia, non ci sono giochi qui? -
Si guarda un attimo le mani per poi vedere che hanno un barlume di colore ai suoi lati.

- Mmh, che noia, non ci sono giochi qui? - si guarda un attimo le mani per poi vedere che hanno un barlume di colore ai suoi lati

Fa un gesto di mano e senza pensarci usa la magia quella vera, non un trucco magico, ed inizia a divertirsi. « Wow! » 
Muovendo le mani riesce a controllare ciò che guarda attraverso i suoi occhi zefiro che sono pieni di fascino su ciò che vede.

Il suo è un sorriso leggerissimo, frizzante, ed intanto, muove con il pensiero ciò che gli va attraverso la fantasia colorando il luogo di meraviglia.
Questo segreto decide di non dirlo a nessuno, nemmeno dopo aver eseguito diversi test celebrali che indicano che ha solo subito uno shock emotivo nell' incidente, e che ha una perdita della memoria che non si sa se è momentanea o permanente; i medici sostengono che sia momentanea.

La madre del piccolo, dopo aver saputo la notizia raggiunge nella sala d'attesa una donna e le dà una spinta  « Sei contenta eh?! Mio figlio per colpa tua non ha più i ricordi della sua infanzia! »

La donna colpita, è una signora di media altezza dai capelli rossi ed occhi blu cielo esattamente come sua figlia. « Non me ne importa niente! È mia figlia che mi ha scordata! E la colpa è di tuo figlio! »

In verità nessuno dei due bambini ha la colpa perchè la figlia di lei era in mezzo alla strada, e Kaito l'ha solo salvata dall' impatto anche se è rimasto coinvolto con lei senza riuscire a salvarla.

La madre di Kaito non l'ascolta, sa il perchè lui abbia agito così, ed è stato per amicizia; se fosse stato fatto ad un' altra persona probabilmente non se la sarebbe così presa, ma dato che la madre della piccola è una sua rivale di furti, non ci ha più visto. « Come ti permetti lurida ladra! Avrei dovuto farti più male, non una semplice slogatura!
Mio figlio ha salvato la tua stupida bambina. »
L'altra madre afferma. « Non offendere la mia Meimi! Tu sei una ladra e anche un' assassina, quindi sta zitta! »
« Per lavoro lo facevo! » Rispetto alla madre della piccola, lei ha lavorato per una organizzazione delinquente sotto nome di " Phantom Lady "
« Io per aiutare! Guarda che persona immonda sei! »
« Ti rendi conto con che famiglia ti metti contro?! »
« E ti rendi conto che io non ho paura di una gatta morta come te. »
« Prova a ripeterlo, ti taglio le mani strega! »
« Ma sta zitta mummia. »

I due mariti delle due sono stretti amici e si dispiacciano che loro litighino in quel modo.

Toichi prende per la spalla sua moglie. « Che ne dici se vi date una tregua? »

 

Il marito della madre di Meimi annuisce. « Esatto, quei due non potranno più rivedersi, Meimi resterà a  S'Tail, mentre Kaito  a Beika. »

Le due donne si guardano in cagnesco: una dagli occhi violacei, mentre l'altra blu. « Che non si vedano mai più! » Affermano le due donne.

I mariti dopo che le hanno calmate, in privato parlano tra loro. « Ascolta, qualcuno mi ha rubato la pietra che ho rubato al museo, sospetto che mio figlio l'abbia usata e che l'abbia data aduna bambina che sembrava tua figlia. »
Il padre della ragazza chiede. « Pensi che possano avere tracce di immortalità? »
Toichi non lo sa. « Per ora Kaito pare umano, non mostra niente di strano, forse quella leggenda è falsa. » e lo spera però in compenso è anche grato che suo figlio è salvo.
Il padre di Meimi sospira. « Non lo so, ma ci terremo in contatto, va bene? »
L'uomo annuisce. « Contaci, vedrò di non far aizzare mia moglie contro di voi.
 Sai è molto potente la nostra famiglia, non vorrei darvi problemi; fortuna che gestisco io tutto il patrimonio. »
L'altro con gli occhiali e i capelli color sabbia sorride lievemente. « Meno male, io ancora vado all' università e non riuscirei a pagare molto, non sono famoso come te. »
Toichi sorride affermando. « Tu non smettere di esercitarti, vedrai che un giorno mi supererai, anche se credo che Kaito sia un talento, ma non so ora se lo sarà: ha perso i ricordi, dovrò insegnargli tutto da capo. » Un po' nel suo tono c'è del rammarico. 
«La colpa non è dei nostri figli, anzi io sono in debito con Kaito, ha salvato mia figlia. »
« Figurati, Kaito ha solo agito come farebbe chiunque, pare che ci fosse affezionato. »
« Un giorno forse si rivedranno, speriamo che le nostre mogli capiscano che l'amicizia non si distruggerà mai per agenti esterni. »
« Chikage è testarda, per ora è meglio che i due bambini non si vedano più. »
Il padre di Meimi è d'accordo.
Domanda stavolta a tono più serio. « Il nostro piano procede bene vero? »
Toichi si guarda attorno constatando che sono completamente soli. «Non hanno idea di chi ci sia dietro, ed è merito delle tue idee.
Ah, lo sai ho un secondo allievo. »
L'altro afferma con orgoglio. « Beh, tu sei stato un maestro per me. »
L'altro fa un gesto di mano per smentire. « Ma quale maestro? Tu sei stato tra i pochi a essermi amico da piccolo, sei come un fratello, e lo sai.
Beh, ora vado da Chikage che sicuro sta pianificando come uccidere tua moglie, sospetto con il cianuro. » Ci scherza un po' il mago.
« Non sia mai, mia moglie ne sa più del diavolo. »
« Beh, vedrò di tenerla d'occhio.
« Lo stesso per me. »

Meimi rimane chiusa nella sua stanza sbuffando sentendosi annoiata di rimanere completamente sola.

Lei ha i capelli a caschetto con la frangia ben in vista, un musetto docile da bambina e due occhioni azzurro chiaro che sembrerebbero acqua se fossero illuminati dal sole.

- Voglio giocare, ma qui non c'è niente

- Voglio giocare, ma qui non c'è niente. - pensa sconfortata.

Si alza dal letto e tocca degli oggetti contundenti ferendosi, ma non sente dolore però vede il sangue.

Mette il dito in bocca assaporando il liquido che ha un sapore molto dolce senza quella amarezza che c'è grazie al ferro nel sangue. - Che buono, sembra un dolce. - Pensa ingenuamente.

Gattona presso la finestra, essa è alta, quindi salterella.
Senza accorgersene  usa la magia raggiungendo così la cima della finestra per poi guardare fuori tenendosi sul cornicione del davanzale. « Wow, è tutto così colorato. » 

Il cielo è dalle nuvole blu con cenni del tramonto che sfumano tutto in un viola.

Scende a terra e fa apparire diversi oggetti per disegnare il cielo e le case finendo con un bel scarabocchio dato che ha solo quattro anni.

[...]

 

Un luogo nero, desolato dalle figure spettrali che bisbigliano fra loro vicino a delle lapidi, per l'eternità rimarranno intrappolati. 

Un luogo nero, desolato dalla figure spettrali che bisbigliano fra loro vicino a delle lapidi per l'eternità rimanno intrappolati.
Guardano un castello con occhi rispettosi, eD una  voce gira. «Ade è Tornato dall' altro universo»

Ade nel suo regno rimane seduto sul suo trono dall' aria imponente minacciosa. Sui poggia mani del trono ci sono due teschi mentre dietro le spalle della sedia si ramificano in spigoli appuntiti, il tutto coperto dal colore nero pece.








Lui attraverso i suoi occhi rosso sangue guarda la sua servitrice che si chiama Esmeralda: il suo primo amore, mentre per tutti gli altri è solo uno spiritello

 

; non a caso le ha dato il privilegio di dormire con lui, e certe volte di nascosto pure si fa sedurre da lei, ma lui sa che non è amore ma solo fedeltà al suo stesso titolo. - Re della morte. -

«Esmeralda, non serve che t'inchini, te l'ho dico ogni giorno. » Esprime lui acidamente; se c'è una cosa che non sopporta è quando qualcuno lo disubbidisce, ma per lei fa enormi eccezioni.

« Mi scusi, lo so, ma io non posso essere messa al suo pari, oh potente Ade.
Si ricorda di quei due bambini che ha voluto uccidere? » Domanda la donna dall' aspetto giovanile, che anche se morta porta ancora con sé la sua magnificenz
a che nonostante i secoli non è immutata.




Lei ha gli capelli ramati che grazie alla penombra del luogo fa pensare che siano castani.
Le sue labbra sono con un velo di rossetto, i suoi occhi sono truccati da un mascara nero che rende ancora più profondi i suoi occhi color smeraldo che risplendono sempre a guardarlo come fari nella notte.

« Dei bambini? Solitamente non ricordo mai chi uccido.
Sai ci sono circa settemila morti al minuto solo sul pianeta Terra, se parliamo di quel pianeta ovvia
mente. » esprime Ade facendo l'indifferente.

La Terra è un luogo che le divinità non amano per molti motivi legati al come abbiano trattato il loro operato, ovvero, la natura che prima o poi sicuramente si ribellerà a loro.
« Parlo di Kaito Kuroba e Meimi Haneoka, se si ricorda dovevano morire all' età di quattro anni. » Afferma a tono molto rispettoso come se non volesse metterlo in fallo.
« Quelli che mi hanno sfidato, sono separati giusto? » Chiede guardando un attimo il suo vestito succinto, nero gotico da strega con quella spaccatura al seno che gli fa solo immaginare di volerla toccare, e sa che lo farà.
« Esattamente, sono in diverse città. 
Secondo il fato non dovrebbero mai incontrarsi. »
 
Le sue labbra sono con un velo di rossetto, i suoi occhi sono truccati da un mascara nero che rende ancora più profondi i suoi occhi color smeraldo che risplendono sempre a guardarlo come fari nella notteIl fato, ovvero Destiny. « Mia sorella minore non potrebbe mai tradirmi! Abbiamo un piano! »
Non va oltre perché nemmeno Esmeralda deve scoprirlo, non che non si fidi, ma sono questioni famigliari.
« Come vuole procedere? » Domanda lei non badando proprio cosa gli ha omesso.
« Non ho tempo per seguire due mortali!
Finché non si scontreranno non potranno mai fare niente. »
La donna chiede. « E riguardo la ragazza che ha ingannato?
Non pensa che potrebbe tradirla? » 
Quella ragazza dai codini rosa un po' preoccupa Ade, ma sa che l'ha in pugno. « Yuno non è un problema. 
Farà ogni cosa per vincere il gioco, inoltre la renderò una Dea assopita, nemmeno Deus potrà scoprirla!
L'unico che mi preoccupa è Key che potrebbe aver scoperto il nostro trasferimento senza diritto, ma finchè non tocco i suoi protteti come la famiglia di Atem, non potrebbe interessarsi a noi.
Per ora non pensiamoci...»
Si alza di scatto, raggiunge Esmeralda mettendole una mano dietro la schiena e la guarda ad occhi rossi ammalianti « Riguardo quei bambini,  se qualcosa andasse storto personalmente li ucciderò! 
Ho fatto un incantesimo mnemonico, non potranno mai ricordarsi nulla del loro legame. »

Esmeralda di suo anche se è un fantasma ha ugualmente le reazioni di quando è stata umana: arrossisce alla vicinanza di colui che in vita le ha fatto da padre per i suoi primi dieci anni. « Oh... Lei è tremendo, ha calcolato proprio tutto? »

Lui le stampa un bacio sull orecchio. « Tutto, non potranno mai soggiogarmi, potranno essere svegli ma sono dei bambini ancora, quattro anni hanno, ed hanno osato oltrepassare la linea del nostro mondo. »

Posiziona la lingua sul lobo di lei lasciandola rabbrividita nonché eccitata.
Con la mano scivola alle natiche di lei toccandola a pelle senza graffiarla con le sue unghie nere, perché quella gonna oltreché corta è un invito per lui.
La guarda intensamente fino a che lei non comprende cosa voglia.
Lei, inizia a baciarlo avvinghiandosi facendolo sentire ancora vivo.
Lui sa che è un gioco per lei, ma finché è sua, nel suo regno, lei è per lui la donna più importante di tutte.

Di fuori alcune domestiche fissano la scena.
Lui sa che sanno come stanno le cose, ma sa che non parlerebbero mai perché ne andrebbe sulla loro stessa esistenza spirituale. « Non accadrà come in passato, quei due non torneranno, non mi fermeranno. » 
La fanciulla dall' aspetto seducente posa le sue mani al suo petto. « Lei è un genio del male, la sostenerò sempre. »
Ade arrossisce lievemente; anche lui ha i suoi lati timidi. « Shh... Ora chiudiamola qui che voglio te. »
Si addentrano nella sua camera dove lui consuma il suo desiderio di lei in uno passionale carnale. 
Lei per lui è corporea quanto lo è lui per lei, quindi per Ade è come se stesse con una donna reale, anche se sa che viola un grande Tabù, ma non gli importa perché tanto sta violando ogni legge del suo capo: quello opposto a lui, quello della luce che è ignaro che lui vuole liberare suo padre, ovvero il Dio del male, che ha cosparso nel cosmo la sua essenza nel cuore di tutti gli umani: vendetta, odio, rivendicazione, sangue, omicidio, peccati, passione, gelosia, invidia, seduzione, soldi, potere, bramosia, avarità, golosità, tentazioni, lussuria, sesso, droga ed altro...

Tutto ha lasciato, e gli umani sono solo un pezzo del piano di Ade per poter liberare suo padre.
___________________________________

 

Ciao a tutti ragazzi.
Questo che avete letto è il prologo della storia^^
Ovviamente si spiegherà tutto più avanti.
Se ci sono errori, chiedo scusa^^

Allora nel prossimo capitolo arriverà Yugi bambino. 
Spero vivamente che la storia interessi ♥ 
fatemelo sapere con un commento. 
Grazie. 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Un amico non dichierato. ***




Un amico non dichierato.

Tra le rovine del Egitto giace una tomba nascosta su un faraone dimenticato da secoli.
Un archeologo ne studia i suoi scritti scoprendo che nell' antichità è esistito il "Gioco delle ombre "che in Giappone viene chiamato "Yami No Game" ovvero "Gioco Oscuro."
Successivamente a questa scoperta, la moglie di suo figlio partorisce un neonato dagli occhi spalancati di suo già ametista assieme a diversi ciuffi da tre colori: viola, giallo, nero.
La madre  e il pardre per lui provano un amore incondizionato. « Come lo chiamiamo? » chiede l'uomo guardando la donna.  « Yugi » Che significa proprio gioco.

Dopo quattro anni il nonno di Yugi Mutou torna a casa dove i genitori di Yugi accudiscono loro figlio.

La porta di casa viene aperta dal signor Salom Mutou che è il nonno di Yugi. « Sono tornato. » Afferma felice delle scoperte fatte e di tutto ciò che ha portato.


 

Yugi intanto beve la sua cioccolata al latte mentre guarda la televisione.

Sentendo che c'è qualcuno si volta guardando suo nonno chiedendosi chi sia l'uomo dagli occhi viola come suoi e dalla sua stessa forma solo che i capelli sono sparpagliati a destra e sinistra, non a stella come il piccolo, ciò che colpisce al nonno del piccolo, sono i colori che sono pressoché innaturali per un bambino, però non vuole farne peso.

Si avvicina a lui che lo guarda con visetto curioso, vestito con una maglia celeste e pantaloncini neri corti dato che è estate. « Ciao piccolo, sono tuo nonno. » saluta lui con un sorriso ad occhi.
Il bimbo si alza in piedi muovendo la testa in modo confuso come se non realizzasse. « Il mio nonno che è in Egitto? » Domanda curioso.
« Sì, sono tornato. » Si aspetterebbe anche la diffidenza, ma l'altro gli regala un sorriso frizzante, genuino per poi spalancare le braccia e correre da lui abbracciandolo esclamando. « Nonnino, che bello ora ti conosco!»
All' anziano basta solo toccarlo per amarlo già come farebbe con un nipote; del resto è sangue del suo sangue.

Il padre di Yugi che si chiama Artes lo chiama un attimo in privato assieme a sua moglie che gli annunciano che vogliono fare un viaggio e che quindi vorrebbero che lui accudisca loro figlio, cosa che accetta volentieri.

Il piccolo intanto cammina per la stanza del salotto vedendo verso l'atrio una borsa semiaperta.
Curioso va a vedere cosa c'è dentro trovando diversi oggetti come: pergamene, quaderni, fogli, appunti e poi una scatola dorata che suscita subito il suo interesse.

Quando vuole metterci le mani viene sollevato in braccio da suo nonno. « Yugi non sono cose per te, vieni andiamo a giocare. »

Il bimbo in braccio a suo nonno guarda dietro la sua spalla la borsa bianca per poi muovere la mano verso essa come per dire all' oggetto che tanto gli piace. " Tornerò!"

Dopo qualche giorno i genitori del piccolo lo avvisano che partiranno in un viaggio di lavoro, la cosa lo rende triste perché non li rivedrà per un bel po' ma non fa storie. « E poi mi porterete tanti giocattoli? » Chiede senza mostrare che sta male poichè è un tipo che si tiene tutto dentro.
« Quanti ne vorrai, non smetteremo di pensarti. » Afferma la mamma dagli occhi castano gentili che gli riscalda il cuore con il suo sorriso rassicurante.
« Allora va bene. »

Dopo la partenza dei suoi genitori suo nonno si prende cura di lui insegnandogli molte cose come a giocare a Dual monster e gli parla del Egitto argomento che lo affascina moltissimo.

Dalle foto scattate nei viaggi di suo nonno, vede: le piramidi, il sole, la sabbia e i cammelli e poi l'uomo giovane assieme ai suoi colleghi che esultano trionfanti di chissà quali scoperte.
« Sai Yugi si narra che ci fosse stata una dinastia di uomini superiori nell' antico Egitto. » Inizia il nonno indicando un luogo chiamato "Valle dei Re"
Yugi distoglie lo sguardo dalle foto per guardare l'uomo. « Che cosa significa? » Chiede incuriosito.
« Ovviamente è una leggenda ma pare che esistessero le divinità, ed il gioco delle ombre. »

Il bambino rimane affascinato, preso, catturato dal nome. « E che cosa fa questo gioco? » La frenesia, l' eccitazione c'è nel tono della sua voce già di per sé acuto.
« Non ne so molto, ma credo che siano poteri oscuri della magia nera che oltrepassano lo spirito e il tempo. » Afferma l'uomo poco convinto.
« Wow, ma allora la magia esiste?» Chiede a tono sognante.
«Possiamo dire che in questo caso la magia sarebbe malefica. »
Yugi non crede, scuote la testa con le gote rosse. « Se la persona è buona quel potere è buono! » Ci crede, ne è convinto e questo fa scoppiare in una risata il nonno.
«Oh Yugi, beata la tua ingenuità!Voglio premiarti, sai tra i miei scavi ho trovato questo cofanetto. » Esprime alzandosi dal tavolo, aprire un armadio e prendere un cofano dorato che è lo stesso che Yugi ha voluto aprire qualche settimana prima.

Il cuore del piccolo batte forte ad ogni passo che l'uomo verso lui fa perché l'attenzione è solo sulla scatola che ha diverse incisioni sopra: scritte in una lingua incomprensibile . « Ecco tesoro qui c'è un oggetto di inestimabile valore. » avvisa il nonno tutto sereno.
Le mani del bimbo si muovono e si morde le labbra resistendo alla tentazione di toccarlo. « E posso vedere cosa c'è al suo interno? »
Il nonno senza problemi solleva il coperchio mostrandogli il fondo: dodici pezzi dorati, piccoli dalle forme geomet

riche d'angolo, ma tra essi quello che più colpisce il piccolo è quello più grande con un simbolo ad un occhio aperto.
Non resiste, lo tocca e suo nonno ordina.« No, aspetta. »

Troppo tardi Yugi l'ha toccato ed esso s'illumina.
Il piccolo avverte un calore in sè che mai ha sentito
.



Chiude gli occhi e vede nella sua mente solo un immagine di un ragazzo sui diciassette anni con i capelli a punta a forma di stella identici ai suoi solo che ha come vestiti una tunica bianca e tantissimi gioielli d'oro.


 

 

Suo nonno rimane impietrito a vedere che è stato scelto. « Yugi, vorresti completarlo? » Domanda il nonno ed il piccolo annuisce. « Sì! Ci riuscirò! » Prende la scatola rimette il pezzo a occhio che ha preso nella scatola e lo chiude. « Nonno ho visto qualcuno prima. »
Suo nonno sbatte le palpebre, vuole pensare che stia usando solo l'immaginazione ma dopo ciò che ha visto non sa cosa credere. « E cosa hai visto? »
« Un ragazzo identico a me con gli occhi diabolici rossi, portava dei gioielli e mi ha detto di liberarlo, credi che qui dentro ci sia uno spirito? » Chiede curioso come non mai e il nonno ammette. « Secondo queste incisioni: il prescelto libererà i segreti del gioco delle ombre attraverso uno spirito. Sai prima io... » Guarda il bambino che ha un' espressione innocente. - No, non posso dirglielo... - « Niente... »

Yugi non sa cosa lui voglia dirgli ma afferma sicuro. « Lo completerò, e lui sarà il mio primo vero amico! Non importa se è malefico, lui sarà buono! » Ci vuole credere e così in camera inizia ad assemblare il puzzle mentre suo nonno non smette di pensare.

Aveva il simbolo della scatola sulla fronte, che significa, devo preoccuparmi? Se è davvero lui il prescelto la sua vita sarà tra le ombre... che gli Dei abbiano pietà di lui.

 

A casa, Il padre di Kaito gli inizia a spiegare i trucchi magici ma il bimbo non riesce a capire il perché usare la logica se 

può usare la magia.
Inclina la testa chiedendoselo spesso; a volte pensa che suo padre gli nasconda qualcosa.

 

Da bravo bambino fa i trucchi magici non riuscendoci molto quindi usa la magia per fare tutto: gli è così semplice, gli basta solo pensarlo e tutto ciò che vuole si avvera, eppure nei mesi che passano lui inizia ad avere dubbi sul perché in famiglia non ci sia questa capacità.

Nella scuola materna, Kaito si isola completamente da tutti, non li bada: per lui sono bambini privi di senso perché si divertono con dei giochi che lui  trova così noiosi.
Preferisce di più parlare solo rimanendo con la sua fantasia.

Tra questi bambini c'è uno timidissimo che si chiama Yugi Mutou, lui è da poco un suo compagno di classe, da quello che Kaito sa, si è trasferito da pochi giorni a causa di un incidente successo ai suoi genitori.

In classe poi c'è anche un altro bambino con gli occhiali: occhi marroncini e un visetto da studioso, nulla a che vedere con la perfezione della famiglia di Kaito.



 

Questo bambino a vista sua non è carino ed è forse è per questo che le bambine lo chiamano " "Quattrocchi" tuttavia lui ha un carattere molto prepotente nei confronti di Kaito dovuto a chi è suo padre e sua madre, e appunto lui spesso gli fa i dispetti e nonostante Kaito possa rispondergli sta sempre zitto facendo il superiore perché l'ha compreso che è un bambino superiore agli altri.

Yugi nei mesi a seguire guarda spesso la scena che c'è tra Kaito e il bulletto che si chiama Terence.

Alcune volte Yugi giunge in difesa di Kaito. « Non vedi che sta giocando da solo, perché gli dai fastidio? »

Kaito lo apprezza ma non glielo fa capire apertamente perché è timido, introverso, ma molto dispettoso. « Non preoccuparti, gli infastidisce solo che io sono popolare e lui no. » Che poi è vero, Kaito potrebbe avere molti amici se non fosse così selettivo.

Terence afferma indicandolo « Sei tu che sei strano, non parli con nessuno e fai l'altezzoso! Nessuno ti sopporta! » Afferma il piccolo con il grembiule verde.
Kaito non risponde alla provocazione, di suo sa che sono litigi infantili, ma ugualmente è un bambino quindi è molto suscettibile alle emozioni, però si dice che finché non parla dei suoi genitori quel bambino può anche infastidirlo anche se ha in mente un piano vendicativo.

Yugi s'intromette: lui ha quattro anni e mezzo e cerca di mostrarsi un vero maschietto peccato che la sua voce smielata lo facciano pensare ad una bambina. « E sarà anche strano ma è indifeso, e tu vieni con i tuoi amici; è scorretto! »
Infatti Terence sempre infastidisce Kaito con un gruppetto di cinque, ma luisa che è Terence il capo e non quei quattro.

Quando Terence se ne va Kaito prende una bambolina. - Oh Terence, preparati a soffrire! -



 

Yugi avverte un brivido, ultimamente Kaito gli trasmette sempre qualcosa di raggelante, e il più delle volte qualcosa accade.
Yugi non sa se questo è dovuto al caso o è proprio dovuto a Kaito, ma sa che lui non è un bambino come gli altri, ed è per questo che decide di testare se i suoi presentimenti siano giusti. « Cosa combini? » chiede a Kaito sedendosi a gambe aperte sul tappetino colorato dove ci sono tanti giocattoli.

Kaito gli risponde con uno sguardo; forse è l'unico tra tutti i bambini che risponde a sguardi e parole. « Gioco! » Non smette di fissare la mano della bambola immaginando quella assunta di Terence.

Yugi di nuovo avverte un brivido e vede un alone nero attorno alla bambola.
Si stropiccia gli occhi. - Mi bruciano gli occhi, ci vedo male? -

Kaito di colpo gira il polso della bambola che è un giocattolo della lego e contemporaneamente si ude un urlo acuto da parte di Terance.

Yugi si volta, corre da Terence per guardare cosa abbia, nota lo stesso alone nero che ha avvolto la bambola. - Ma che ho? Non ci vedo bene? Non capisco, è da quando conosco Kaito che mi sento strano. - pensa confuso sentendo che sta impazzendo.

Tutti i bambini si voltano per vedere che cosa sia accaduto, e Kaito intanto continua a giocare con la bambola prendendo di mira stavolta le dita di essa iniziando a martellarla con un altro giocattolo duro. - uno, due, tre, quattro, cinque, sei... Urla ancora, dai distruggiti! -

Yugi rimane impallidito a vedere che tra le dita della mano di Terence si stiano formando diverse macchie coloraterosse che colpiscono le ossa frantumandole poco a poco a seconda delle martellate che Kaito dà alla bambola.

 

Yugi si volta verso Kaito andando di logica. - Non non può farlo, con che stregoneria? E se avesse quello che nonno chiama il gioco delle ombre? -

Terence non riesce a muovere le dita e non riesce a sentirle, e Kaito continua mentalmente a maledire il ragazzo a distanza.

Yugi si spaventa molto per Terence vedendo quella mano contorcersi dal dolore mentre il bimbo piange e urla acutamente angosciando tutta la classe e l'insegnante che tenta di calmarlo.

Yugi si volta verso Kaito, va da lui e lo ferma prendendolo per il polso. « Smettila!! »
Per la prima volta si è arrabbiato molto.

« Non ho fatto nulla

« Non ho fatto nulla. » S'Inventa Kaito.
« Bugiardo tu... Non so come ci riesci, ma sei tu che lo fai, ed è sbagliato! »
Kaito domanda. « Non so di cosa parli.»
Il bimbo dagli occhi viola ci riflette chiedendosi perché abbia reagito così, ma non è la prima volta: è proprio Kaito che lo aizza contro sopratutto dopo che ha avuto da suo nonno il puzzle. « Tu sei uno che usa la magia! »
Il sorriso sadico di Kaito si raggela per lasciarne uno presuntuoso. « Da cosa lo deduci? »
« Forse perché martellando una bambola Terence soffre!? » Si mette le mani verso il petto chiudendoli in pugnetti stretti per la timidezza. «Sei malvagio! »
Kaito non batte ciglio. « Non è una prova sufficiente, è solo una coincidenza. »
Yugi si rende conto di parlare a un ragazzo molto sveglio, acculturato poi. « Non smettevi di sorridere! »
Kaito guarda Terence che è inginocchiato a terra con la mano dolente. - Beh, capirà ora che non deve più infastidirmi. - « Dovrei dispiacermi per chi mi infastidisce ogni giorno? » Ridacchia tra sé e sé, ma Yugi non vuole sentire ragione. « Vuole solo avere attenzioni. »
« E le sta avendo. » Non risponde oltre.
« Kuroba senti, quello che fai è sbagliato! Il male è male a se stesso! Un giorno ti si ritorcerà contro! »
Kaito ci riflette a quelle parole che l'hanno scosso. - Il male mi andrà contro? Che significa? -
« Ti ripeto che non so di che parli, mi stai accusando di una cosa impossibile. »
Yugi non gli crede. « Impossibile?! Quello che è accaduto è impossibile! »
« Oh ma allora non capisci è una coincidenza, io non l'ho nemmeno toccato! »
« Usi la magia! »
« E che magia userei, eh? »
« Il gioco delle ombre! »
Kaito sbatte le palpebre. « Eh? »
« È qualcosa di egiziano credo. »
« Intendi che esiste la magia in Egitto? » Chiede interessandosi sull' argomento.
« Sì! Ecco, mio nonno mi ha portato un puzzle da là... Credo che abbia i segreti del gioco delle ombre, ma dovrebbe essere sigillato ma tu hai questo potere. »
Kaito allarga un sorriso domandando per avere più informazioni. « Hai qui questo puzzle?»
« Perché vuoi saperlo? »
« Vorrei aiutarti, sono molto bravo nei giochi, ti va? »
Yugi si chiede se Kaito sia sincero. « Non vorrai rubarmelo vero? »
Kaito si alza esprimendo. « Ehi, mi hai preso per un ladro? Non te lo ruberò » - Su avanti fammelo studiare, magari è la risposta a questo mistero... - pensa con il suo sorrisetto furbo.
Yugi di suo crede nell' innocenza di tutti quindi dal suo zaino prende la scatola e l'apre mostrando a Kaito i pezzi. « E va bene, ma non romperlo... Ecco... »
Kaito domanda. « Posso prenderne uno? »
Yugi annuisce. « No, solo guarda! »

Kaito non l'ascolta che inserisce la mano nella scatola e prende il pezzo. «No, ti ho detto di non prenderli! » Esclama Yugi come un ordine!
Kaito prende un pezzo ma il contatto si spezza subito perché poi viene respinto da un' energia che si contrasta alla sua che crea elettricità e una scintilla rossa.
« Cosa?! » Mormora Kaito vedendo sulla mano una ferita ed una cicatrice che in poco tempo va via. « Credo che non abbia questo potere. » Conclude con delusione.
Yugi chiede. « Che intendi? »
Kaito abbassa lo sguardo ammettendo. « Non ho il gioco delle ombre, questo oggetto mi ha voluto fare male. » Gli indica il palmo della mano che è con un segno nero che a poco a poco sta tornando normale grazie alla sua protezione perché se no sarebbe stato sanzionato.
« E allora che cosa è il tuo potere? »
Kaito svolta lo sguardo, si mette le mani in tasca. « Vorrei saperlo, secondo me i miei genitori non sanno niente di ciò, ma penso che mio padre mi nasconda qualcosa che ha a che fare con questa storia, in più credo che i miei poteri per ora siano solo alla pari di un Esper, ma non muoio, non vengo ferito da nulla, questo è strano! Nessuna magia riesce, nemmeno il tuo giocattolo ci è riuscito.»
Yugi accenna un sorriso. « Intendi che sei una divinità? Lo sai nonno mi ha detto che esistono gli Dei! »
Kaito sbatte le palpebre incredulo. « Yugi tu sei un genio! Forse è così! Farò ricerche...
Come mai mi difendi sempre se non ti sto nemmeno simpatico. »
Yugi afferma arrossendo. « Perché siamo compagni di classe e ci si aiuta no? »
Kaito si arrende indicandolo. « Comunque sia quel puzzle è tuo di diritto, io non posso toccarlo come altri, quindi impegnati, vorrei proprio capire cosa è questo gioco delle ombre. »
Yugi sorride di cuore sentendo che ha trovato un amico non dichiarato. « Allora vuoi che giochiamo assieme? »
Kaito ci pensa su per poi sedersi accanto a lui invitando a lui a fare lo stesso.« Ma sì, ti aiuterò a comporlo. »
Yugi chiede. « E come se non puoi toccarlo? »
Il ragazzo fa apparire della carta e una penna. « Schematizzando! Studierò un po' di matematica e geometria e così ti aiuterò! »
Yugi spalanca la bocca incredulo. « Wow! Sì che bello, grazie, tu sei geniale. »
« Comunque sia cosa è questo gioco? »
« Semplice è la prigione di uno spirito che diverrà il mio migliore amico! »
« allora sì, ti aiuterò! »

E intanto Meimi a s' Tail usa la magia di nascosto ferendo i suoi ex-amici.

 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** vendetta ingiusta ***




vendetta ingiusta.

 

Una bambina nasce: lei è figlia di una scienziata che fa parte di una organizzazione oscura chiamata    

Una bambina nasce: lei è figlia di una scienziata che fa parte di una organizzazione oscura chiamata " Man in Black" ovvero " gli uomini vestiti di nero".
Agli occhi della madre, la bambina viene guardata ad occhi di pentimento mentre è in bagno sporca di sangue per come abbia partorito senza il sostegno di un ospedale.
« Amore, non posso farti scoprire... » Ne va della vita della stessa bambina, e sa che se la donna venisse scoperta con una terza figlia finirebbe per avere molte domande.
Con le sue forze, nonostante sia sudata, e abbia molti dolori del post-parto, esce dalla sua dimora per vagare sotto la pioggia tenendo il frugoletto nascosto dentro il suo camice bianco da scienziata.
La donna dai capelli mogano, giunge in corsa sotto un porticato.
Guarda una abitazione molto grande, decide di presentarsi a lei lasciando una lettera sulle coperte che avvolgono la neonata che dorme.
Suona il campanello, si allontana dando un ultimo sguardo alla bimba. « Ti auguro di trascorrere una vita serena in questa famiglia.
Ti amo quanto Akemi e Shiho, mia piccola Rossana. »
La signora Smith che ha aperto la porta, rimane a bocca asciutta a vedere una bambina. « Oh mio Dio, l'hanno abbandonata qui?! » 
La donna si abbassa prendendo la piccola che apre i suoi occhioni celesti sorridendole, e la signorA prende la lettera iniziando a leggerla...

Dopo l'incidente di Kaito Kuroba e Meimi Haneoka, i genitori di quest'ultima decidono di re-insegnargli tutto, sia dell' educazione, sia delle sue passioni. 
Alla piccola poco importa perché vive in un mondo tutto suo: qualcosa che i bambini affrontano verso i sei anni, si chiama "Vivere la fantasia nella realtà".
Il termine scientifico non è chiaro, ma comunque sia, Meimi sta subendo questo e non se ne accorge perché per lei è tutto normale, semplice, ma per i suoi genitori è preoccupante, a tal punto che sono costretti a mandarla da degli psichiatri per studiare se sia normale o no il suo carattere che sta producendo non pochi problemi all' asilo.

Lei nascosta dietro un muretto bianco, sta appostata ad ascoltare la diagnosi di quello che si è spacciato in un suo "Amico", ma non ci è cascata. 
Gli è bastato vederlo per capire che l'unica cosa che gli sono importati sono i soldi. 
Igenitori di lei non hanno questa " Sensibilità" e così hanno creduto a tutto ciò che lui ha detto.
In poco tempo la bambina è soggetta alla somministrazione di farmaci e sedute psicologiche che costano molto.

I farmaci sono delle capsule piccole che dovrebbero calmare la mente della bambina, invece, non producono effetto, come se quelle  fossero acqua da ingurgitare.
La piccola sa i motivi: si è resa conto in poche settimane che è diversa dagli umani, ma non ha compreso ancora il perché lo sia.

A scuola nessuno sa che lei prende questi farmaci.
Sanno solo ciò che vedono: ovvero il suo carattere da prepotente, che attacca briga contro la sua ex-amica Seira: una bambina di quattro anni e mezzo, esattamente come lei.

Seira ha i capelli a caschetto in stile maschiaccio, un visetto molto dolce e degli occhioni dall' iride violacea un po' più scuri rispetto a quelli di Yugi, infatti con la penombra, potrebbero essere scambiati per blu oltremare.

Seira ha i capelli a caschetto in stile maschiaccio, un visetto molto dolce e degli occhioni dall' iride violacea un po' più scuri rispetto a quelli di Yugi, infatti con la penombra, potrebbero essere scambiati per blu oltremare

Meimi e Seira erano amiche, si sostenevano a vicenda, si raccontavano tutto, ma questo è stato prima dell' incidente che le ha fatto scordare tutto di Seira e della sua infanzia.

Ora Meimi non smette di provocarla perché Seira la segue, la rincorre, la tratta da amica nonostante a Meimi dia sui nervi perché la trova troppo: normale, debole, senza poteri, e questo la conduce verso lo stereotipo che lei debba stare con i bambini speciali quanto lei, e razzismo, perché vede deboli quelli che non sono come lei.

Questo atteggiamento non è solo contro Seira ma anche contro Daichi: che è un bambino della classe che la chiama sempre " Svitata", e forse un po' ha ragione ma lei non lo bada perché  ritiene che lui non abbia la stoffa per poter resistere alle sue parole in rima.
Lisa come bambina è molto sveglia, arguta e malefica, anche se pensa di essere buona.

Seira stanca di come viene trattata da Meimi, ricorre a parlare con il padre di lei spiegandogli chiaramente che Meimi è molto strana: che non accetta la sua amicizia, e che la tratta male profanando la religione che tanto ama, perché Seira, grazie ai suoi genitori, è molto credente verso il cielo, gli Dei, ed è di buon cuore; una santa si fa passare.

Il padre di Meimi assicura a Seira che parlerà a sua figlia per capire come stanno le cose, e così fa, proprio dopo cena che, in privato prende per mano Meimi lasciando la moglie a stirare i vestiti per il giorno seguente.

« Tesoro, posso sapere perché non vai d'accordo con Seira? » Domanda a tono tranquillo. I suoi occhi celano diversi misteri che Meimi sente di volerli sapere ma che le fanno paura allo stesso tempo.
« È una bambina normale! Non merita la mia considerazione. » Afferma, schietta lasciando suo padre sul filo tra la rabbia e la pazienza; del resto vederla così selettiva non è un bene.

« Cosa significa che è normale? » i sospetti di lui si accendono, e sempre più ha le mani e la gola secche per come trattenga altre domande.

« Non è come noi. »  È sicura che i suoi poteri siano derivanti dalla sua famiglia.

« Ma siamo tutti umani, non c'è distinzione, e Seira è dolce e molto intelligente, dovresti dagli una possibilità. » spi3ga a tono confortevole non accorgendosi che la figlia ora ha i dubbi.

« Umani... » Ma Meimi non si sente umana. « Papà, tu fai magie, lei no!» 
Lei non ha compreso che ciò che ha visto in lui sono solo trucchi magici.

Il padre della piccola è un prestigiatore che sta cercando di emergere, ma fatica molto in città, per questo non fa molti spettacoli, in più, deve badare anche all' università ed al suo lavoro part-time assieme a sua moglie; anche lei universitaria.

« Ma nemmeno tu fai ciò, quindi... » insiste l'uomo cercando di non mostrare la sua angoscia.

« Sì invece! Siete voi la mia famiglia, voi contate! Lei no! Basto io per proteggere tutti noi. »

Ne è convinta ma questo spiazza il padre che ha occhi verso il pentimento. « Non posso costringerti a fare amicizia con chi non vuoi, ma gli amici sono essenziali per crescere. »

Si alza, per poi uscire dalla stanza della sua camera.

Meimi rimane ignara che lui sbirci dalla stanza e la veda fare qualche magia, come far apparire diversi oggetti che sono in un altro luogo. 
« Non avete capito che io proteggerò sempre te e mamma? » mormora lei a bassa voce iniziando ad usare un cellulare che ha l'internet, cosa che non dovrebbe avere in quanto non l'ha mai posseduto.

Il padre della ragazza, a vedere ciò si arrende all' evidenza che sua figlia non è più la bambina che ha conosciuto

Il padre della ragazza, a vedere ciò si arrende all' evidenza che sua figlia non è più la bambina che ha conosciuto. 
Come negli accordi avvisa il padre di Kaito attraverso un' E-mail che gli risponde.

- Persino Kaito è così... Che si fa? -

Il signor Haneoka, ci sta molto a riflettere per poi concludere il messaggio.

- Attendiamo e vediamo fin dove si spingono. -

Meimi e Kaito, ignari di essere continuamente spiati dai loro padri, acquisiscono la magia sempre più solo esercitandosi

Quuella di Kaito fa portare il mondo suo nella sua stanza: gli basta toccare un libro per rendere la sua stanza identica alla narrazione scritta su esso. 
Quando ha scoperto ciò, ha usato questo potere per poter studiare matematica e geometria per poter aiutare Yugi con quel puzzle che a ditta sua, potrebbe aiutarlo a scoprire il perché abbia poteri.

Meimi invece, usa la magia per entrare con la mente nella storia dei suoi libri per bambini che legge, e così, lei viene vista come una bimbq che vive della sua fantasia, mentre Kaito che porta la sua fantasia nella realtà.

Nella scuola materna, Seira raggiunge Meimi che sta giocando da sola in un angolino con le sue barbie e giocattoli musicali.

« Devo parlarti. » Esprime Seira con tono serio, severo, si nota che è proprio stanca della faccenda.
« Io non voglio parlarti. » La ignora completamente e continua a parlare sola con le sue bambole facendo finta di servirgli il tè.

«No, tu ora mi ascolti! Non trovo giusto che mi tratti così! Noi ci volevamo bene. Ti conosco da due anni ma ora non sei più la mia amica, quindi, voglio provare a conoscere questa Meimi; per favore accetta ancora di essermi amica. » Lei come bambina è molto educata, schietta, e se deve dirlo anche saggia, infatti, per chiederle questo favore ha chinato la testa e la schiena, e ciò a Meimi è proprio piaciuto.
- Finalmente ha capito che sono superiore! - pensa lei con un sorrisino vincente.

« Forse potrei se tu mi tratterai con il rispetto che merito. » Nel suo tono non c'è semplicità ma pura cattiveria, una parte maligna che si acquisisce nell' età adolescenziale.
« Cosa? Certo che ti rispetto, non capisco cosa intendi. » Seira, anche se intelligente di famiglia casta, studiosa, è pur sempre piccola, quindi certe nozioni e atteggiamenti non può ben comprenderli.
« Capirai... » Non le rivolge lo sguardo. « Su ora fai la parte del cavaliere che sposa la mia Anna. » Anna è il nome della bambola per giocare: ci ha inventato una storia romantica.

« Ecco, che storia hai inventato? » domanda a tono incerto, timido.

« Anna di suo ha una doppia identità: è una ladra, allora facciamo che incontra un ragazzo, il più carino di tutti, che è anche lui con una doppia identità? Tu interpreti lui, ed io Anna, ok? »

Seira accenna un sorriso, ammettendo. « Forse i tuoi ricordi esistono ancora, te lo ricord?  Tu hai già rubato in passato. » Esprime guardandola, lasciandola confusa. « Io cosa avrei fatto? »

Seira prende un' altra bambola, stavolta maschile, e la muove tra le sue mani. « Ricordi? Quel anziano signore che ti ha detto di Pandora? Tu l'hai soffiata al più grande ladro di tutti i tempi dopo Lupin, parlo di "Kaitou-Kid"»
Meimi rimane a rifletterci, ma questa storia non le riporta nulla come se la sua mente fosse oscurata da qualcosa di potente. «E cosa è Pandora? » Chiede poco interessata perché alla fine a lei le pietre interessano.

« C'è una legenda: si narra che sia stata creata dagli Dei per gli umani, al fine della loro distruzione.
Pandora risplenderà alla luce della luna piena illuminando di rosso il cielo, destinando così gli eredi loro, al fine di distruggere l'umanità. 
Questa pietra dona l'immortalità.
Ricordi? Tu l'hai rubata per quel anziano uomo che è morto, ricordi? » Chiede come un disco rotto prendendole le mani, guardandola con fiducia negli occhi. »

Un sentimento dolce avvolge la piccola Meimi, ciò le fa voltare lo sguardo verso terra perché gli occhi della sua compagna sono: sinceri, puri candidi, risplendono di fierezza. « Non mi ricordo... 
Mi stai dicendo che questa pietra dona anche i poteri? » Non vuole dire troppo sulle sue capacità psichiche, ma Seira lo smentisce. « No, solo l'immortalità. »

Le speranze per Meimi di aver trovato una risposta a quei poteri svaniscono. « Allora non m'interessa. »

Dietro le sue spalle, giunge Daichi con un sorriso beffardo.Gli mette difronte ai suoi occhi un ragno chiuso in una scatola. « Guarda che bel regalo ho per te, svitata. »
All' inizio lei non realizza, ma quando vede le zampe nere, il corpo tondo, le minuscole antenne, rabbrividisce per poi saltare e urlare. « Togli quel mostro!! »

Non se ne accorge ma i suoi poteri impazziscono: si creano diverse scintille attorno a lei, gli occhi diventano di un altro colore, e il ragno come in una maledizione, perde la vita.

Daichi non se ne accorge.
Lei intanto, atterra sperando che nessuno abbia notato che è stata quasi sospesa in aria, ovvero la gravità non l'ha sfiorata.

« Ma sei scema a urlare con quegli acuti?» La critica Daichi. 
« E tu sai bene che gli insetti mi fanno impressione. 
Come ti sei permesso di mettermene uno così vicino!? » La sua rabbia è accesa, cosa normale dato che ha emozioni non controllabili.
Anche Daichi se la prende. « È un animaletto indifeso, quante storie, è così piccolo. »

Seira guarda la scatola notando che il ragno è fin troppo fermo

Seira guarda la scatola notando che il ragno è fin troppo fermo. « Scusami Daichi, ma credo che il tuo ragnetto sia soffocato per mancanza di ossigeno. »

Daichi si distrae, e controlla il barattolo che non ha i buchi per l'ossigeno. « Oh no, cosa ho fatto. »

Meimi incrocia le braccia facendo una smorfia. - Non credo di essere stata io, è sicuro stato questo qui...- « Sei un assassino, uccidi gli animali. » Ci ride per incolparlo.

Daichi fa le spallucce. « Fa niente ne troverò altri. »

Un po' lei se la prende. « È una vita. »

Daichi esclama. « E cosa vuoi che faccia eh? Mica posso resuscitarlo, è successo, capita. »

Seira sospira esprimendo. « Meimi sei sempre dolce con gli animali, mentre tu, Daichi, non puoi rubare un esserino indifeso e portarlo in classe. »

Il piccolo non se ne importa della critica che si mette le mani in tasca. « Uffa, torno dagli altri, voi siete noiose! »

Seira afferma. « Sfido che quel bambino gli abbia dato una lezione, è così presuntuoso. 
Speriamo che Dio abbia pietà di lui. »

Questa notizia, lascia confusa Meimi. « Di chi parli? »

Seira esprime. « Ah già, non ricordi, parlo di un bambino che abbiamo trovato in gita: lui era un prestigiatore, solare e felice, ti ha difesa. »

Meimi con le mani sui suoi capelli cerca di ricordare, ma niente, ha il vuoto totale. « Non ricordo... »

Intanto a Beika, una bambina di nome Fanny, guarda attraverso i suoi occhi color cioccolato, Yugi e Kaito che, si sono creati proprio un bel duetto.
La cosa la rallegra perché Kaito era così solitario.

Va verso loro a vedere a che cosa stanno giocando con i pezzi dorati.

« Cosa state facendo? Posso partecipare? » Chiede la piccola, con le codine castane.

« Cosa state facendo? Posso partecipare? » Chiede la piccola, con le codine castane

Yugi svolta lo sguardo, e mette via tutto. « Non è nulla... »

Kaito termina di disegnare su un foglio degli schemi, per poi mostrarli a Yugi che non ci capisce nulla; ci vede solo un triangolo. « Cosa è? »

Kaito afferma stando a posizione di un gattino. « Sono certo che la forma conclusiva del gioco è una piramide.
Avrebbe anche senso considerando che proviene dall' Egitto. »

Yugi sbatte le palpebre incredulo. « Ma come hai fatto? Tu sei veramente un genio. »

«Ma figurati, solo qualche calcolo qua e là. »

Funny se la prende; non ama essere ignorata. « Ehi, cosa confabulate, voglio sapere!! » Esclama guardandoli tutti e due a tono di rimprovero.

« Ecco, è un nostro segreto. » Afferma Yugi in difficoltà.

« A me non importa, almeno abbiate la compiacenza di dirmi che gioco è! Mi piace, voglio giocare con voi! » Di suo è impulsiva, pretensiosa e Kaito questo non lo sopporta, che si alza mostrandosi più alto di lei. « Non ti faccio niente perché sei una femmina, ma sono questioni tra me e Yugi tu che t'impicci? »

Lei lo fissa male. « Sono curiosa. »

« Non siamo nemmeno amici, e poi spetta a Yugi decidere. ChI sei tu per fare la prepotente? » Chiede incrociando le braccia, guardandola con occhi gelidi quanto il ghiaccio, fino a farla un po' sentire in torto. « Ma potremmo divertirci tutti. »

« Siamo maschi, va con le bambine, femmina. »

Lei rimane a bocca aperta ed urla. « Antipatico, io volevo fare amicizia con voi. »

Yugi si dispiace molto. « Però se vuoi puoi giocare con noi ad altro. »

Kaito non ci sta. « Puoi scordartelo, non ha nulla di speciale! »

Fanny se la prende. « Solo perché hai un padre famoso, non è giusto che fai l'altezzoso! »

 « Solo perché hai un padre famoso, non è giusto che fai l'altezzoso! »

Kaito esprime. « Senti Fanny, sono certo che tu non sapresti nemmeno come parlarmi, sei così infantile. »

Yugi con due mani cerca di calmare i bollenti spiriti di rivendicazione della bambina. « Non sono stupida!  Capisco le cose! Lo sai che non avrai mai amici se non ti calmerai, presuntuoso!»

 « Non sono stupida!  Capisco le cose! Lo sai che non avrai mai amici se non ti calmerai, presuntuoso!»

Kaito non crede. « Io non cerco di certo degli amici che mi alodano solo perché mio padre è famoso, o per mia madre.
Comunque, con me non ci parli, se tanto vuoi, c'è Yugi, lui è amico di tutti. »
Se ne va tornando solo.
Fanny esclama. « Ecco, vattene. Yugi è troppo gentile ad esserti amico. »

Yugi si tocca i capelli dall' imbarazzo. « Per favore non giudicarlo male, è simpatico se lo si conoscesse. »

Lei lo prende per mano

Lei lo prende per mano. « Vieni, andiamo a giocare. »

In poco tempo Fanny si accorge che Yugi ha degli attegimenti molto affeminati, timidi e dolci, quindi, lo tratta come una femmina. « Adesso giochiamo, ok, Yu-chan? » 
Yugi arrossisce a quel sopranome. « Yu? Perché? »
Fanny afferma. « Perché è così bello come nome, dai giochiamo con le bambole. »

Yugi vorrebbe dire di no, ma per non ferire lei, ci sta. - Ma perché devo fare questi giochi da femmine?
Con Kaito è tutto più divertente, ma mica posso mandarla via, mi è amica. -

Kaito, nei giorni seguenti e settimane, si accorge che Yugi è sempre chiamato da Fanny e dalle sue amiche che giocano con lui, lasciando così solo Kaito - Quella strega, mi ha rubato l'amico! -

Kaito, nei giorni seguenti e settimane, si accorge che Yugi è sempre chiamato da Fanny e dalle sue amiche 
che giocano con lui, lasciando così solo Kaito - Quella strega, mi ha rubato l'amico! -

Kaito, nei giorni seguenti e settimane, si accorge che Yugi è sempre chiamato da Fanny e dalle sue amiche che giocano con lui, lasciando così solo Kaito - Quella strega, mi ha rubato l'amico! -

Terence intanto, dopo essersi ripreso con la mano, torna a irritarlo, ma senza i suoi amici, e Kaito che già è nervoso di suo, avvisa. « Senti, non ti consiglio di provocarmi, sono molto nervoso. »

Terence afferma

Terence afferma. « Perché Yugi ti ha abbandonato vero? »
Kaito socchiude gli occhi mugolendo per poi, fare una smorfia. « Non che m'importi, la vita è sua, e decide lui. »
« Certo, eppure odi Fanny perchè ti ha rubato Yugi. »
« Non la odio, se Yugi preferisce lei a me, non m'importa. »
« Però sei solo no? Non avrai mai amici qui. »
« Non ne ho bisogno, a parte che io ho chi mi parla, al contrario di te, che ti temono. »
« Ehi, ti parlano solo perché tuo padre è famoso, se fossi come me saresti escluso. »
« Oh, allora mi ritengo fortunato, perché io, oltre ad essere ciò, sono anche molto carino ed adorabile, al contrario di te. Siamo abissali, non puoi nemmeno paragonarti me. »

« Eppure Yugi ti ha abbandonato, quindi la bellezza non conta. »

Kaito si sente pugnalato al cuore. « Ti ripeto che non me ne importa niente! »

Yugi a sentire questo litigio rimane fermo a rifletterci. - Non è vero, è che loro mi prendono e mi allontanano, ma io non mi annoio con Kaito, anzi, sono queste bimbe che mi annoiano, ma come lo dico? -
Fanny chiede a Yugi. « Yu-chan, come mai non fai la tua parte? »
Una bionda della classe. « Tocca a te »
Yugi si alza un attimo. « Scusatemi ma devo rissolvere una questione. »

Fanny rimane stupita

Fanny rimane stupita. - Non andrà da quel antipatico, spero... -

Kaito, benchè stia zitto e non mostri le sue emozioni, è davvero triste di non avere più il suo amico.
Terence ci fa leva provocandolo solo che
L'ui non lo ascolta perché ha la testa che pensa ad altro. 
Gli sembra che la voce del bullo sia di troppo, insostenibile da sopportare.
-Deve esistere? A che serve? Un essere così geloso... È utile all' umanità? -
Sotto di lui, si eleva del vento mentre è in trance.
Sta per fare qualcosa che nemmeno lui sa spiegarselo.
-Non credo... - Conclude, dando il via al suo potere.

« Terence la vuoi smettere di dire che io non gli sono amico?! » Esclama Yugi che si è messo alle difese di Kaito, risvegliandolo cosi dal trance . 
« Yugi? » mormora Kaito.
Yugi acenna un sorriso. « Scusami se ti ho trascurato, ma non è vero che preferisco Fanny.
Io e te abbiamo un progetto, e mi diverti moltissimo.
Per me sei un grande amico, ecco. »
Kaito spalanca gli occhi assumendo dopo tanto tempo un sorriso spontaneo, infantile, frizzante. « Anche tu. »

Terence, vedendo che Kaito non ha subito ferite, prova con ben altro, ma questo capita dopo qualche mese, proprio quando il padre di Kaito gli scrive al cellulare.

Il padre del bimbo gli avvisa che arriverà tardi, quindi Kaito, rimane nel cortile a giocare con i giochi, e Terence, vedendo che è solo, senza insegnanti, inizia a provocarlo: prima con frasi di poco conto, poi inizia a nominare di sua madre
Kaito inizia a non sopportarlo più. « Ma tu vuoi proprio che ti faccia male?! Prova a ripeterlo!?»

Terence un po' trema, ma non sopporta che lui abbia tutto ciò che lui non può aver,e perché al contrario di Kaito, lui non ha una famiglia di buon nome, non è nemmeno carino quanto lo è lui che, anche se ha il suo carattere scorbutico, le bambine gli vanno a parlare ma solo per poter conoscere suo padre. « Beh, ho detto solo la verità, magari la tua famiglia è così perché fanno un lavoro sporco! »

Kaito, rimane seduto sopra l'attrazione . « Non mi dirai che mamma e papà sono criminali, spero?»

Terence afferma. « Molti hanno confutato che Kid ha la tecnica di tuo padre, mentre per Phantom Lady ha finito la sua attività proprio dopo la tua nascita, ed è francese.
Sono coincidenze per te?
È scritto sui giornali. »

Kaito rimane senza parole, ma non gli crede. 
Scende a terra. « Mamma non è una ladra! Non lo farebbe mai, è buonissima e così papà! »

Il litigio inizia, specie quando Terence mostra delle foto che mostrano la verità.  Kaito non vuole crederci che si arrabbia, a tal punto da perdere il controllo: attorno a sé giungono diverse scintille colorate. « Questa me la paghi carissima! »

Terence, viene schiantato di colpo contro la finestra della vetrata della scuola rimanendo scioccato per come non sia stato nemmeno toccato. « Ma tu cosa sei?! » Mormora lui che cerca di alzarsi per correre via, ma Kaito esclama. « Dove pensi di scappare! » 
Lo raggiunge con il teletrasporto, lo schianta a terra, gli toglie gli occhiali.
Lo fissa con uno sguardo assatanato, ricco di potere. « Hai problemi alla vista giusto?
Vogliamo vedere se dopo questo tu continuerai a infastidirmi?! 
Ti ho sempre ignorato perché pensavo che avessi capito che non dovessi stuzzicarmi!
Pensavo che la mano e le dita fratturate potessero zittirti, ma evidentemente hai bisogno di qualcosa di permanente, che ti rimanga per tutta la vita! 
Hai tentato di usare l'amicizia di Yugi per farmi stare male.
Ho detto più volte a lui che volevo vendicarmi, ma lui mi ha detto " No, è piccolo, vedrai che crescerà" L'ho ascoltato... Ti ho lasciato fare, anche gli scherzi che pensavi che non vedessi, ma ora basta!
Sappi che io sono orgoglioso della mia famiglia, specialmente di mio padre, ed amo mia madre.
Non permetto a nessuno di spacciarli per criminali!
Papà non è un ladro e così la mia mamma, e non sono quei due ladri ricercati. »

Terence, tenta di scappare mettendo la mano sulla quella del ragazzo, che lo tiene per il collo. - Oh no, questo è un mostro, aiuto! - « C-Cosa vuoi farmi?! Lasciami! »

Kaito, fa apparire diversi aghi e li punta verso l'occhio destro fermandoli a mezz'aria. « Una lezione che non scorderai per tutta la tua vita... »

La pupilla della vittima viene bucata, da cinque aghi che penetrano in profondità facendo uscire il sangue.

Terence, urla di un dolore allucinante. Kaito lascia la presa,per poi alzarsi e guardarlo crogiolarsi nel dolore con una mano sull' occhio colpito, dato che gli aghi sono spariti. « Sei un demonio! Come hai potuto!?»
Il mio occhio!»

Kaito, vede a distanza suo padre. « Ora imparai a non infastidire più me, e guai se tocchi Yugi!
Ciao, ciao! »
Corre vi,a tornando ad occhi felici fermando suo padre per le scale, dicendogli. « Papà andiamo da "vecchietto" voglio il gelato. »

Il padre, rimane stranito a vedere Kaito che lo prende per mano e lo trascina via. - Ho un pessimo presentimento... -ha


 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** voci che girano ***


VOCI CHE GIRANO


In una nottata una donna lotta disperatamente nonostante la sua situazione cagionevole, la nascita del suo secondo figlio.

Il padre alla vista del neonato è contento e la madre pure. « Per favore scegli tu il suo nome... io ho sonno... » 
Il marito la prende per mano. « Essendo nato a ottobre vuoi Akito? »
Koharu con il fiatone e gli occhi assai stanchi vicini alla morte. « Sì...»

Poi chiude gli occhi perdendo la vita.

Kaito al tavolo mangia con una finta spensieratezza mentre osserva suo padre che anche se non mostra dal viso le sue emozioni,comprende che è in ansia. - Cavolo, non è che papà si arrabbierà? -

Posiziona gli occhi al soffitto dove ci sono due travi e sospira. - Se sapessi comandare la gente... uffa, Terence sicuramente dirà il mio nome, però se l'è cercata nessuno infanga i miei genitori. - 
Il gelato intanto si scioglie finendo tra le sue dita. « Oh, no. » e rimedia leccando il disastro.

Suo padre si siede accanto a lui e lui domanda. « Che hai? »
Toichi ha le sue supposizioni; come ladro ha certi sensi. « Come mai hai voluto tanto venire qui? Tra poco è l'ora di pranzo, non è salutare mangiare prima i dolci. »

Un po' Kaito si sente sospettato, e sa che suo padre è un furbastro e ne sa più di un diavolo ed è questo che lo spaventa. « Lo sai che io amo la cioccolata no? » Prova a sbrigarsela così ma l'altro non gli crede, tuttavia non gli dice cosa pensa, e il bimbo intanto si morde le labbra volendo capire che frulli nella sua testa. - Non può aver capito che ho fatto qualcosa... -

Intanto il cellulare del padre squilla e così lui risponde scoprendo che è Chikage che sta all' ospedale. « Amore devi venire subito qui, è successo un vero disastro, ma non portare Kaito. »
Toichi essendo un ladro inventa la conversazione giusto per ingannare il piccolo. « Ah, certo, capisco, dopotutto non è facile nemmeno per me, arrivo.» 
Chiude la chiamata, prende le sue cose come il capello, e va presso il balcone. « Kenosuke potresti badare a Kaito mentre sono via? » domanda al barista.

Kaito rimane insospettito e si alza per capire dove suo padre vada.« Papà dove vai? »
Domanda guardandolo ad occhioni tondi ed innocenti.
« Ah, mi hanno chiamato per lavoro, devo solo sistemare una faccenda, tu aspettami qui. » Sorride esattamente a Poker face.
« Posso venire con te? » Alla fine lui ama vedere il lavoro suo.
« Stavolta no, adesso devo scappare, ciao. »

Kaito viene lasciato con una sensazione amara allo stomaco. - perché è così freddo? Non capisco... - 
Si siede sul sedile del balcone e gioca con il cucchiaino. « Vecchietto, penso che papà sia arrabbiato, ne sai qualcosa? » 
Jii scuote la testa. « A me non è sembrato arrabbiato, ma comunque il maestro è un attore nato, non si sa mai come stia, ha un poker-face maestrale. »
Il bimbo mormora quella parola a tono curioso. « Poker- face? Non ne ho mai sentito parlare... » - Forse mi preoccupo troppo, papà non può mentirmi e così la mamma, non può avermi mentito, e perché mai? - 
Di suo anche se sveglio è molto ingenuo cosa normale alla sua età, inoltre ha un po' l'influenza di Yugi che crede che tutti siano delle persone oneste.

Toichi raggiunge l'ospedale con forte ansia al cuore.
Sua moglie è appostata ai sedili e quando lo vede lo raggiunge. « Kaito si è vendicato contro Terence. »
Lui d'istinto si dà un mano sulla faccia preparandosi al peggio. « Cosa ha fatto? »
La donna abbassa lo sguardo. « L'ha accecato con degli aghi. »
A questo punto lui perde completamente la faccia da Poker. « Aghi? E come sta il bimbo? » Domanda dopo averla presa per le spalle.
« È vivo ma i genitori vogliono creagli un occhio artificiale; a quanto pare i nervi sono ancora collegati al cervello perché è solo la pupilla distrutta, quindi vogliono fare un' operazione oculare, il fatto è che costa moltissimo forse più di quanto pensiamo; facciamo conto che è qualcosa di tecnologico in via ancora sperimentale. 
La madre del bimbo conosce appunto uno scienziato e vuole far sostenere al figlio questa operazione, ma le spese saranno a carico nostro altrimenti passeranno ai servizi sociali in quanto secondo loro non sappiamo crescere un bambino. » 
Questa notizia a Toichi sconvolge completamente ma da uomo che è si fa forza anche se gli scappa. « Non posso crederci Kaito non sembra più mio figlio. »
La donna che lo ascolta esclama. « Non dirlo, è solo piccolo, non può capire, insomma... »
L'uomo scuote la testa. « Se fosse così ora sarebbe in lacrime, invece mi ha allontanato pensando che non scoprissi nulla! »
« Intendi che è stato voluto e non un incidente? » Domanda incredula.
« Diciamo che potrebbe aver emulato i film che gli fai vedere, oppure potrebbe proprio la sua testa essere maligna.
Kaito è già di suo associale se finisse poi che la gente scoprisse che lui aggredisca la gente con gli aghi, il bambino finirà sotto controllo, e non vorrei. »

Chikage china la testa e si porta le braccia a sé chiudendole come se avesse freddo. « Nemmeno io vorrei, ma difronte alla legge cosa vuoi fare? 
Forse riusciamo a farlo passare per incidente ma Terence non smette di urlare che Kaito gli ha intimato di non parlare e fare il suo nome gli ha detto che avrebbe poi fatto la stessa cosa all' altro occhio se avesse parlato. »
Toichi sospira di pazienza. « Prima di prendere provvedimenti devo parlare con quel bambino. »
La donna avvisa. « I loro genitori sono in collera con Kaito e noi, ti diranno di tutto. »
Toichi si mette una mano in tasca. « Non preoccuparti, è come la polizia che urla di catturarmi. »
Chikage lievemente ridacchia. «Mph, ahaha, non hai tutti i torti. »

Toichi quando vede che ci sono genitori di Terence lascia seduto su una sedia un manichino con le sue sembianze poi si traveste da infermiere ed entra nella stanza dove si trova Terence: lui ha i capelli un po' scombinati, sporchi di terra, poi il suo viso ha tracce di sangue, è a torso nudo pieno di bende sia sulla schiena sia sul occhio trafitto. « Buon pomeriggio, tu sei Terence vero? »
Il bimbo non guarda in faccia l'uomo. « Se è qui per sapere cosa ho visto può andarsene, non parlerò. »

Toichi prende una sedia e si siede per poi fare con le mani qualche trucco magico lasciando l'altro un po' stupito ma non vuole ugualmente parlare, quindi Toichi si ferma. « Io voglio molto bene a Kaito, e non posso non dire che l'abbia viziato molto, ma so che è un bambino in gamba, almeno questo prima di quel incidente... So che lui è diverso ora, e sto cercando diversi modi per poter capirlo, ma è indecifrabile.
Per capirlo devo sapere i motivi di tale aggressione: il cosa ha fatto e il perché.
I tuoi genitori faranno di tutto per chiuderlo da uno psichiatra perché non è stato un incidente giusto? »
Terence domanda. « Mi promette che una volta che le ho detto tutto io potrò trasferirmi in un' altra città, Kaito potrebbe uccidermi anche a distanza e non scherzo quello è... paranormale! » 
Toichi rabbrividisce un attimo immaginandosi suo figlio. « Non preoccuparti, se sarà necessario vi faremo cambiare città così Kaito non potrà vendicarsi. »
Terence si calma un po' ed inizia a spiegare tutta la situazione fino ad arrivare « So di aver esagerato, che la colpa è mia, che l'ho provocato, ma non pensavo che fosse così pericoloso...»

Toichi in parte si sente felice che Kaito abbia difeso i suoi genitori benché abbia sbagliato in quanto era la verità, ma lui non poteva saperlo; dall' altra è infelice per come Kaito ricorri alla violenza fisica. « Ho capito il problema. 
Grazie mille, rimettiti presto. » 
Si alza per poi andare da sua moglie che l'aspetta in auto.

« Allora ti ha detto qualcosa? »
« Diciamo che ha parlato, ora devo solo proteggerlo, comunque Chikage meglio se non puniamo Kaito »
La donna afferma. « Sarebbe ipocrisia perché io avrei fatto peggio, forse insanguinato »
Il marito non batte ciglio, sa bene che Phantom lady è famosa per la sua firma di passaggio a segare le mani, ma non per questo Toichi approva che Kaito faccia lo stesso. « Ah, non ricordarmelo, tu sei una svitata certe volte. » Borbotta l'uomo guardando fuori dal finestrino mentre la donna guida. 
« Eh eh, ma è per questo che mi ami, non scorderò mai come ti sei dichiarato: mi hai salvato dai guai, e poi con la moto in caduta libera e poi quel bacio, ma dovevi dirmelo che eri tu. » Afferma la donna tornando come un ragazzina delle medie.
« Ed là che ho iniziato ad avere i problemi... senti per te dovremmo dirglielo? » Domanda l'uomo stavolta guardandola.
« Del nostro incontro d'amore? »
Toichi rimane perplesso. « No, del fatto che tu eri una ladra e io un ladro, forse dovrebbe saperlo. »
La donna esclama. « Nemmeno per sogno e poi cosa vuoi che lui si travesta da Kid e vada a rubare senza scopi? No! Kaito è troppo piccolo, aspettiamo che sia un ragazzo, minimo diciassette o quattordici anni; ecco in quel momento sicuramente potrebbe anche fare Kid, me lo immagino, sarà bello quanto te. »
Toichi non lo sa, ma non obbietta le decisioni della moglie giusto per non litigarci. « Spero solo che Kaito capisca che stia sbagliando... »

Yugi intanto in stanza continua a fare il puzzle fino a vedere che mancano solo tre pezzi. « Evviva! Se non ci fosse stato Kaito probabilmente avrei impiegato anni. »

La madre di Kaito va nel bar di Jii a prelevare il figlio che si è messo a giocare a carte da solo. « Ecco il mio bambino. »e abbraccia forte il piccolo che arrossisce.
« Dai mamma non sono un bambino. » 
La donna non lo ascolta che lo coccola. « Si che lo sei, tu sarai sempre il mio bimbo. »
Toichi a viso da poker va da Kaito che gli domanda. « Papà, hai risolto quella questione? »
L'uomo annuisce. « Sì certo, dai andiamo scommetto che hai fame. »
Il bimbo annuisce. « Sì molto! »

Jii intanto chiude il negozio e Kaito pranza con la famiglia in serenità come se nulla fosse accaduto, tuttavia è solo apparenza perché quando lui è solo in camera suo padre entra. « Posso parlarti? »
Il bimbo mette via i suoi libri di geometria. « Sì, cosa c'è? »
L'uomo chiede. « Beh, volevo chiederti cosa ne pensi del bene e del male. »
Il piccolo si tocca la fronte. « Uhm, cioè? »
« Facciamo un gioco, io ti dico delle situazioni e tu devi dirmi se è un bene o male ok? »
Il bimbo annuisce. « Che strano gioco, ok! »

L'uomo inizia a spiegare a Kaito le differenze tra bene e male come la morte e la vita e la sua importanza però Kaito lo sa o almeno lo concepisce ma non sa metterlo in atto, tuttavia s'insospettisce che lui abbia saputo qualcosa     

L'uomo inizia a spiegare a Kaito le differenze tra bene e male come la morte e la vita e la sua importanza però Kaito lo sa o almeno lo concepisce ma non sa metterlo in atto, tuttavia s'insospettisce che lui abbia saputo qualcosa.

« Quindi mi prometti che la violenza mai la userai? » Domanda suo padre guardandolo con occhi fiduciosi.
Il bimbo annuisce capendo che suo padre sa tutto. « Promesso, non mi vendicherò più, non farò più nulla di sbagliato. » 

Il padre si sente più sollevato a saperlo mentre Kaito è incerto, tuttavia non lo vuole mostrare quindi rimane a letto cercando di dormire. - Deve averlo scoperto, ma ho promesso che non mi sarei mai più vendicato, però io li ho solo difesi... -

Nei giorni seguenti Terence rimane ricoverato in ospedale per molti giorni e i suoi compagni in classe si chiedono cosa sia accaduto, persino Yugi se ne preoccupa mentre Kaito fa il finto dispiaciuto anche se non ne è per niente pentito perché crede che abbia fatto bene a dargli una lezione.

Terence a causa dell' operazione è costretto a trasferirsi in un' altra città e nel contempo giunge un nuovo bambino: lui ha gli occhi color miele molto inespressivi, si nota che non è felice anche perché il suo viso con i tratti dolci è assente di espressioni.

Kaito lo fissa immane sentendosene interessato, tuttavia quando va da lui per parlargli il bimbo lo spinge via dicendo. « Quindi sei tu quello che ha fatto male al mio migliore amico! 
Kaito Kuroba, ti sei trovato un nuovo nemico! »

 « Quindi sei tu quello che ha fatto male al mio migliore amico! Kaito Kuroba, ti sei trovato un nuovo nemico! »     

Kaito rimane stralunato e un po' dispiaciuto che si mette le mani in tasca. « Sei amico di quel debole? Divertente! »

Il bambino biondo si chiama Akito Hayama ed è il miglior amico di Terence.
Lui si è promesso che lo avrebbe vendicato, ma non con la violenza ma con altri mezzi. « Divertiti, perché tu presto lascerai questa scuola, fidati so ciò che dico. »
Kaito si sente sfidato, ma elettrizzato, lo nota che quel bambino è fermo e sicuro di se. « Mph, voglio vedere... »

Yugi a vedere quei due che si guardano con cenno di rivalità lo preoccupa molto. « Non scannatevi, fate pace. »

Akito non risponde, e così Kaito.
Si voltano e se ne vanno dalla parte opposta per riflettere su cosa fare e come difendersi perché Akito l'ha capito che Kaito è un tipo forte di carattere come Kaito ha compreso che Akito è uno furbo.

La vendetta di Akito è sottile e tagliente ed è impensabile che un bambino della sua età possa averla escogitata, ma proprio come ha fatto Fanny inizia ad attaccarlo rubandogli le amicizie, per prima cosa sparge la voce " Anonima" che Kaito ha accecato Terence, poi usa qualche suo amico per mostrare alla classe cosa ha fatto proprio quando lui è in viaggio con suo padre per vedere un suo spettacolo.

Yugi ne rimane pure lui vittima che quando sa da Akito la storia non vuole crederci. « Non è vero Kaito è buono. »
Ma Akito è di suo persuasivo. « No quello è un furbastro, è rimasto solo e l'ha attaccato, è davvero pericoloso per te stare con lui, se poi la tua famiglia sapesse che tipo è Kaito, credo che ti allontanerebbero da lui. »
Yugi scuote la testa mentre ha addosso il suo puzzle del millennio ormai completato. « È una bugia! Kaito non è maligno, lui è incompreso, ha solo bisogno di amici buoni. »

Akito non lo sfiora; a lui non gli importa chi gli crede o no, perché tanto sarà Yugi a scegliere

Akito non lo sfiora; a lui non gli importa chi gli crede o no, perché tanto sarà Yugi a scegliere. « Allora ti lascio il numero di Terence, chiamalo pure sarà felice di sentirti. »
Yugi in lacrime prende il foglio. « Quindi è vero? » Chiede realizzandolo perché se no non avrebbe mai avuto il numero della vittima.
« Eh, sì, ora vado ciao. » E se ne va mentre Yugi si inginocchia a terra parlando al suo puzzle. « Che cosa faccio? Io non voglio stare con uno simile, ma io voglio bene Kaito... » Stringe il puzzle tra le braccia per poi nascondersi con le braccia la testa.

Kaito dopo qualche settimana torna tutto felice per il viaggio svolto, per i luoghi visti. « Ciao! »
Corre da Yugi per abbracciarlo, almeno con lui è affettuoso, lo vede come un fratello, però Yugi non corrisponde l'abbraccio e Kaito nota il puzzle e lo prende. « Non ci credo l'hai completato! Wha, racconta, c'è uno spirito? »

Yugi non lo sa nemmeno: indubbiamente quando l'ha completato ha sentito una presenza entrare nei meandri del suo cuore ma non ha mai incontrato "Lo spirito" « No... scusa vado da Fanny. »
Si allontana lasciando senza parole Kaito che si mette una mano al cuore. - Cosa è questa tensione? - 
Decide di salutare le sue compagne almeno per educazione ma loro si allontanano di colpo quindi lui va da Fanny che gioca a batti mani con Yugi. « Yugi mi eviti per caso? » domanda il bimbo.
Funny si mette alle spalle di Yugi. « Lascia stare Yu-chan, criminale! »
Kaito sbarra gli occhi domandando. « Cri... ma che stai dicendo?! »

Intanto Akito assiste alla scena facendo finta di leggere un giornalino

Intanto Akito assiste alla scena facendo finta di leggere un giornalino. - Vediamo che combina... -

Yugi mormora. « Vedi abbiamo saputo che hai fatto male a Terence e ora abbiamo paura di te. »
Kaito chiude gli occhi, avrebbe voglia di piangere, ma si trattiene. « Tu hai paura di me? » 
Yugi scuote la testa. « No! Ma è meglio che non ti frequenti, mio nonno ha saputo la storia e mi ha detto che potresti influenzarmi negativamente. »
Kaito perde tutta la felicità accumulata nel tempo grazie a Yugi. « Ho capito, va bene, non c'è problema... » E torna a giocare da solo trattenendo le lacrime. - Non piangere, non devi, papà dice che non si deve, eppure sto male...-

Si alza di scatto e corre via presso il bagno dove scoppia a in lacrime.
Accidentalmente esce Akito. « Oh poverino, tutti ti si allontanano da te. Perché non torni a casa tua? »
Kaito alza lo sguardo. « Non importa... »
« Allora hai sentimenti, sai Yugi era deluso da te, molto, anzi sono sicuro che desideri non averti mai voluto come amico, mentre Fanny sicuramente vorrebbe che tu lasciassi la scuola e anche altri, e in fondo perché non cambi scuola? Tu non sei di certo un ragazzino qualunque no? »
Kaito domanda. « Mi odi? »
« Ti sto solo dicendo la soluzione: vattene, cambia scuola, nessuno ti vuole più qui. »
Kaito non vuole lasciare la scuola per via di Yugi. « Io rimango invece, non importa se mi detestate... »
Akito si stufa che se ne va in classe. - Che bambino testardo. -

Kaito per non dare problemi ai suoi genitori si chiude in se stesso come i mesi prima quando era senza Yugi, e Akito nelle mattinate se ne approfitta per umiliarlo, riuscendoci perché lui non si difende in quanto ha paura che suo padre gli sgridi o che Yugi gli dica qualcosa.

Dopo un po' di mesi, ovvero verso novembre, Kaito riprova di nuovo a parlare con Yugi ma lui a rammarico lo evita dandogli gli spalle e Kaito a quel punto mormora. « Dimmi come hai saputo di Terence! »

Yugi non risponde, di certo non vuole mettere in pericolo Akito, ma Kaito usa la magia contro Yugi che appunto rimane ferito sentendo il suo corpo dolere nelle ossa

Yugi non risponde, di certo non vuole mettere in pericolo Akito, ma Kaito usa la magia contro Yugi che appunto rimane ferito sentendo il suo corpo dolere nelle ossa. « Smettila! Fa male. »

Kaito non lo ascolta, è fuori di sé dalla rabbia

Kaito non lo ascolta, è fuori di sé dalla rabbia. « E allora dimmi chi è stato. »
Yugi cerca di resistere finché il puzzle del millennio non prende luce e Yugi ha un leggero cambiamento infatti chi si presenta davanti ha un viso più affino, diabolico dagli occhi rossi. « Vuoi saperlo? E allora giochiamo? »
Kaito si sconcentra che chiede. « E tu chi sei? Sei forte, mi piace! Che gioco vuoi giocare? »

« Il gioco delle ombre, se tu vincerai ti dirò il responsabile, in caso contrario rimarrai chiuso nel gioco delle ombre

« Il gioco delle ombre, se tu vincerai ti dirò il responsabile, in caso contrario rimarrai chiuso nel gioco delle ombre. »
« E allora ti batterò! »

Iniziano a giocare a carte: un gioco molto semplice che Kaito direbbe che sia facile se non fosse che l'avversario si mostri molto strategico, infatti riesce a metterlo in trappola. « Direi che ho vinto. »
Kaito guarda la scacchiera andando a immaginazione studiando ogni combinazione fino a trovarne una. « Aspetta a cantar vittoria.»

Inizia a muovere le pedine riuscendo in due mosse a ribaltare la situazione. « Scacco matto! »
Il ragazzo abbassa lo sguardo capendo che Kaito è immune al gioco delle ombre perché di regola avrebbe dovuto perdere la calma o almeno mostrare la sua vera natura. « Non mi sembri umano... »

Kaito risponde. « Quindi non sai nemmeno tu cosa sono? »
Il ragazzo ci riflette un attimo. « Ti svelo un segreto, nemmeno io so chi realmente sono, non ricordo nulla, so solo che devo proteggere questo corpo. »
Kaito accenna. « Che coincidenza io pure ho perso i ricordi di prima dell' incidente, comunque Yugi è un bambino semplice e dolce, ci conto che lo proteggi ok? »
L'altro accenna un sorrisino soddisfatto. « Non serve che me lo dici, Yugi è me. »
« Quindi posso chiamarti Yugi 2? »
L'altro scuote la testa. « Yami! »
Kaito esprime con un dito sul mento. « Insolito nome chiamarti oscurità, sicuramente è un codice, forse non è il tuo nome reale. »
Yami annuisce. « Beh, allora sarà Yugi? »
« Yami, Yugi... sai in un gioco di parole sembra " Gioco oscuro" in quanto Yugi significa gioco. »
Yami domanda. « Intendi che i nomi combaciano con il mio stesso potere? »
Kaito fa le spallucce. « Probabilmente sì, magari siete d'avvero la stessa persona, Yugi da sempre ha un filo attorno a sé oscuro come mio padre solo che per papà è lucente splendente, non so cosa siano presumo i loro poteri. »
L'altro domanda restando a braccia incrociate. « Quindi Yugi avrebbe in sè una parte di me ancora prima del puzzle? »

 « Quindi Yugi avrebbe in sè una parte di me ancora prima del puzzle? »

Kaito annusce. « Certo se no perché credi che ci parli? Se era comune non mi ci sarei affezionato, io cerco quelli come me, o simili, ad eccezione di mamma e la mia famiglia. »
Yami borbotta. « Come mai mi lasci queste informazioni? Alla fine la sfida l'hai vinta tu non io. »
« Perchè anche se sei una controparte di Yugi, sei sempre lui, quindi ti tratto come farei con lui, anche se sto male per come mi abbia tradito. »
Yami mugolisce un po' e sentendosi in debito ammette. « Yugi è stato influenzato da un bambino, Akito Hayama, so che Yugi è rimasto settimane intere a pensare a cosa fare se dirtelo o no, al come trattarti; aveva deciso di non lasciarti, ma poi Akito è venuto a casa sua, ha usato la scusa dell' amicizia e ha parlato con suo nonno facendogli sapere cosa era accaduto a Terence, da ciò lui ha chiesto a Yugi di stare attento a te, ma non di starti lontano, solo che Yugi ha frainteso le volontà del nonno e così ora ti sta lontano.
Inoltre è stato Akito a mandare voci contro te. »
Kaito rimane senza parole ma ora che sa tutto lo ingrazia chinando la testa. « Grazie! Ora so cosa fare.»

Yami acenna un sorriso, poi di colpo Torna Yugi che finisce contro le spalle di Kaito. « Ehi, come ti senti? »
Yugi chiede. « Cosa è accaduto? »
« Non preoccuparti, diciamo che ho sfidato il re dei giochi, comunque adesso risolvo la questione. »

Yugi si chiede che intenda ma lo comprende dopo un giorno perché Akito viene sfidato da Kaito in lotta libera, e sa che sta infrangendo una promessa a suo padre ma si promette che non userà la magia.

Akito Accetta la sfida, la cosa lo alletta, lui ama il combattimento, per lui è un antistress alla sua vita infernale a casa.

Kaito invece non sa niente di lotta e così va a istinto, astuzia, fa sgambetti e alcune volte usa i trucchi magici insegnati da suo padre per batterlo anche se non ci riesce molto perché poi Akito lo schianta a terra facendo salire la preoccupazione a Yugi che è con e mani agli occhi mentre Fanny urla. « Fallo fuori quel demone! »

Le bambine lanciano carte contro Kaito che tenta di liberarsi dalla presa, ma Akito è forte nonostante la sua età ed ha una grinta che supera quella di Kaito.
 

Yugi vedendo il suo amico in difficoltà corre contro Akito.

 « Lascia stare Kaito, è indifeso non vedi, gli fai male! »Akito non lo ascolta che lo spinge a terra

« Lascia stare Kaito, è indifeso non vedi, gli fai male! »
Akito non lo ascolta che lo spinge a terra.

Kaito lo rivede di nuovo riprovare a difenderlo e stavolta Akito mette anche lui dentro nella rissa e Kaito esclama. « Fermo lui non c'entra. »
Tenta di rialzarsi mentre Yugi rimane vittima di Akito e Kaito strizza gli occhi. - Non devo, l'ho promesso... Yami cavolo difendilo, non puoi lasciare a me questo compito, io ho paura di sbagliare ancora. -

Rimane a fissare la scena perdendosi nei suoi pensieri tornando poco a poco in trance fissando solo Akito.
Non se ne accorge ma sta prendendo la mira.

« Yugi guarda il cielo notando che si annuvola di nero e Yugi urla mentre ha le braccia che proteggono il suo viso dai pugni di Akito « Kaito non fare niente! »

Ma Kaito non sente nemmeno la sua voce che rimane in catalessi mentre sotto di lui si attiva un cerchio magico a metà, di un colore simile all argento ma è quasi grigio

Ma Kaito non sente nemmeno la sua voce che rimane in catalessi mentre sotto di lui si attiva un cerchio magico a metà, di un colore simile all argento ma è quasi grigio.

Funny guarda il cielo sentendo pure che sta facendo freddo. « Che sta accadendo? »

Toichi pure rimane a guardare le nuvole concentrate verso la scuola di Kaito. « No, Dio ti supplico fa che Kaito non stia facendo nulla... » Corre subito in auto e inizia a guidare a velocità fregandosene se infrange il codice della strada.

Intanto Akito guarda in alto e nota che ci sono dei fulmini di colori bizarri tra cui il verde.
Posiziona un attimo lo sguardo su Kaito. - Non sarà lui che fa ciò? Terence mi ha detto che è paranormale.. - per precauzione si alza  proprio nel momento in cui un uno di quei fulmini lo sta per colpire, e lo sfiora per un centimetro di capello ma prende in pieno colpo Yugi che dopo un urlo straziante perde completamente i sensi mentre il puzzle ha tentato di salvarlo attraverso un alone dorato che è stato perforato dal fulmine.

Kaito sbatte le palpebre per poi riprendersi e guardare Yugi a terra

Kaito sbatte le palpebre per poi riprendersi e guardare Yugi a terra. - Cosa è accaduto? - 
Non se lo ricorda e intanto i bambini urlano spaventate indicando Kaito come responsabile « Il demonio!! Aiuto! »
Fanny prende Akito per mano. « Andiamocene da quel mostro!! »

Kaito rimane solo con Yugi a terra privo di sensi.
Lo raggiunge a gattoni per poi toccargli la mano sentendo che è gelida.
Il suo cuore perde battiti e scoppia in lacrime. « Yugi, svegliati, dai per favore mi rispondi? »
poi nota il puzzle che ha una crepa che taglia a metà l'occhio del millenio, lo tocca ma esso lo respinge con delle scintille rosse anche se Yugi non reinvive. « Yami, torna, sveglialo, tu puoi vero? »
Ma è ignaro che Yami non può fare nulla sotto una maledizione che ha preso l'intero spirito del bimbo e così anche del suo co-ospite.

Il padre di Kaito arriva al luogo domandando stavolta a tono assai arrabbiato. « Cosa diavolo hai fatto!? »
Kaito trema, ha davvero paura dei suoi stessi poteri. « Non lo so. »
L'uomo si abbassa per controllare il bambino. « Sta dormendo ma è gelido, come è possibile? »
Kaito domanda. « Non puoi salvarlo? »
L'uomo esclama. « Mi hai preso per te forse!? Senti Kaito forse non hai compreso che io non ho quei poteri demoniaci! Ti ho detto di non fare del male, e non ascolti, cosa devo fare con te!?
Stavolta davvero sono deluso profondamente. »

Il bimbo si sente il cuore spezzato dato che stima da sempre suo padre. « Papà, scusami, io ho tentato di non usarli ma Yugi era picchiato e volevo difenderlo... »
« Difenderlo?! Hai mandato in coma un bambino! I tuoi poteri sono spaventosi! Non sai nemmeno come si usano! »
« M-Mi dispiace. » La sua voce trema, mai ha sentito suo padre con un tono così autorevole e grave ma sopratutto accusatorio.

L'ambulanza arriva, il nonno di Yugi viene informato dell' accaduto però il signor Mutou non incolpa Kaito , anzi non trova giusto che un bambino debba avere colpe, però vuole parlargli.
« Ascoltami piccolo, non so come hai fatto, ma ti prego che se nel caso Yugi si svegliasse di non parlargli più, comprendi è per il suo bene e anche il tuo. »
Kaito annuisce con la testa. « Va bene. »

A casa di Kaito intanto c'è un litigio famigliare tra Chikage che lotta per tenere Kaito in una scuola statale e Toichi che vuole Kaito che vada in una scuola più controllata, alla fine non vince nessuno tra i piatti lanciati e mille scappatoie d'intelligenza da parte di Kuroba per evitarli.

Kaito accompagnato da Jii, torna a casa e sente le frasi di suo padre. « Chikage, io sono disperato, comprendi che lui mi sta dando seri problemi? Io gli voglio bene, ma la linea tra padre e estraneo quel'è? Per me Kaito sembra un estraneo, non è più chi conoscevo. »
Il bimbo a sentirlo indietreggia per poi andare in camera prendere le sue cose e scrivere un biglietto. - scusa ma me ne vado così sarai felice... Kaito. - 
Va presso la finestra e si butta giù per poi rallentare la caduta e correre via nel bel mezzo della serata.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** dal dolore al potere. ***


Atto 1*

- Infanzia-

( Struttura del piano idealizzato dalla "Morte" . )

Personaggi presenti. 

Rossana, Akito, Melody, Sinfony, Doremi, Kaito, Meimi, Daichi, Seira, Toichi, Phantom Lady, Yuno, Akatsuki, Fujio, Leon, Taru, Ade, Destiny, Fanny, Lory, Ryan, Shiho, Akemi

Rossana nei suoi quattro anni vive una felice vita con le sue amiche Margareth, Alissya, e anche Charles che è un bambino meticcio di cui non si sanno bene le origini perché lui è stato adottato, e lei lo vede che lui è nel mondo dello spettacolo mentre ella non può perché sua madre la tiene nascosta,e ancora non sa bene i motivi. 
La madre non fa che dirle che il mondo è pericoloso, che lei deve proteggerla, e Rossana come una bambina obbediente è costretta e reprimere il suo desiderio di recitare.­

Crescendo si è accorta che non assomiglia a sua madre: per cominciare ha gli occhi azzurri e non nocciola come fa credere con le lenti colorate. 
I suoi capelli non sono castano chiaro come fa vedere a tutti attraverso una bella tinta mattutina costretta da sua madre, ma sono castano mogano verso il biondo e sono anche molto belli.
Non può tenere lunghi i capelli quindi spesso li deve tagliare ma lei non capisce mai il motivo; è come se la madre le vietasse di vivere ed è per questo che Rossana inizia ad abbandonare il mondo sociale per entrare in quello virtuale attraverso il cellulare, il computer.

Non può tenere lunghi i capelli quindi spesso li deve tagliare ma lei non capisce mai il motivo; è come se la madre le vietasse di vivere ed è per questo che Rossana inizia ad abbandonare il mondo sociale per entrare in quello virtuale attraverso ...

La bambina vive in una villa con tanto di un grande giardino, e la madre non le fa mancare nulla se non la libertà di essere se stessa, ma in quanto giocattoli lei ne ha in abbondanza.

A cinque anni lei si fa coraggio e chiede. « Mamma, perché non posso andare in televisione? »

La madre è una donna dallo sguardo un po' severo, con i capelli che ogni giorno hanno un' acconciatura diversa.

È spiritosa come persona ma nasconde una grande malinconia, sopratutto ora che si abbassa al suo livello sussurrandole con tono confidenziale, gentile

È spiritosa come persona ma nasconde una grande malinconia, sopratutto ora che si abbassa al suo livello sussurrandole con tono confidenziale, gentile. « Un giorno potrai essere libera di vivere come più ti piacerà, per adesso voglio solo che ti concentri nello studio, che diventi una bravissima bambina e che mi rendi fiera di te, puoi farmi questa promessa Rossana? » 
Non riesce a dirle che non è sua madre. 
« Perché devo cambiare aspetto? 
Perché non posso essere me stessa? » Chiede la piccola tenendo il suo orsacchiotto tra le braccia.

Lei amaramente sorride per poi ammettere. « Vedi tesoro tuo padre è una persona delinquente, un essere cattivo, e quindi per proteggerti è meglio che non ti fai scoprire, che ti nascondi. »

Infatti è vero perché l'organizzazione di cui è coinvolta la sorella di Rossana è una delinquere che sfrutta l'intelligenza e le abilità di tutti fino al loro esaurimento di utilità per poi ucciderli.

« Papà mi odiava? » Chiede la piccola un po' ad occhi vicini alle lacrime.
« Sì, ti ha lasciata, ha lasciato me, non devi mai cercare tuo padre. » Ma è una bugia, lei non è la vera madre di Rossana, ma la piccola non sapendolo le crede anche se versa lacrime. « Ma io sono tanto simpatica, proprio non mi vuole bene? » si mette le mani agli occhi e la donna si dispiace per lei perché l'ama: le vuole bene quanto si potrebbe volere per una figlia. « Non piangere, sii forte, solo promettimi che abbandonerai l'idea di essere come Charles Lones ok? »
La piccola capendo la situazione annuisce con dispiacere. « Va bene, vado in camera. »

Da questo atto, Rossana si rifugia sempre più sui social fino a scoprire che è una valanga d'informazioni e che potrebbe usarle per scoprire qualcosa su suo padre, però non avendo nomi e cognomi, le sue ricerche durano poco su facebook e così si arrende continuando a vivere un' illusione che lei sia figlia della signora Katherine Smith e che suo padre biologico l'abbia abbandonata.

La madre di Lory è una donna dai capelli verde scuro, con i capelli nocciola ma lei se li è tinti di verde perché non vuole far capire a lei che non è la sua vera madre, tuttavia la bimba non nutre sospetti e vive serenamente con quella povertà che non tutti i bambini affrontano: lei va in una scuola statale vestita con abiti già usati da altri bambini presi dalla chiesa, tuttavia la piccola è una volenterosa che si fa in quattro per aiutare sua madre adottiva al fine di farla stare bene perché è di salute cagionevole.

Capita spesso che la donna si ammali e non possa presentarsi alle festività scolastiche che Lory assiste e così la piccola per stare vicino a chi crede sua madre, salta la scuola materna.

Ancora non si sa bene che malattia abbia la donna e gli esami dei dottori per ora non dicono nulla se non di un affaticamento; almeno questo è quello che la madre di Lory dice a lei; probabilmente è una bugia giusto per non preoccuparla troppo, ma nonostante ciò prova a vivere e mostrarsi forte, e Lory accorgendosene prende la "forza di spirito" come insegnamento per poter affrontare la vita che le spetta perché l'ha compreso che è difficile, piena di ostacoli, angosciante, ma sa che finché ci sarà la speranza ci sarà possibilità di vivere una vita migliore.

Lory come bambina già a cinque anni si mostra molto adulta, uno tutto-fare, però è imbranata, infatti inciampa spesso e a volte combina disastri, per questo nella sua classe viene chiamata

Lory come bambina già a cinque anni si mostra molto adulta, uno tutto-fare, però è imbranata, infatti inciampa spesso e a volte combina disastri, per questo nella sua classe viene chiamata " Combina guai" ma lei al contrario di Kaito ha degli amici, o meglio conoscenti perché la vera amicizia crede che sia rara e che solo pochi possono essere degni di questo titolo.

Kaito dopo il disastro con il contratto stipulato con Ade, non guarda più in faccia nessuno se non i suoi genitori anche se si vergogna perché ha paura che in quel contratto ci sia stato scritto ben altro: cose che lui non ha saputo capire, e se ci pensa si odia, perché l'ultima cosa che vuole è essere un fardello per la sua famiglia e il suo amico Yugi.

In camera spesso prova e riprova a usare la magia ma non riesce a farcela.

Meimi non ne è da meno, infatti quando ha scoperto di non avere più i suoi poteri si è rimboccata le maniche e ha iniziato a esercitarsi leggendo i suoi appunti scritti su un quaderno ma non riesce nemmeno lei.

Il padre di Kaito si è accorto che suo figlio è diverso: più calmo che ha perso qualcosa in quegli occhi che sapevano risplendere nelle notti, e si chiede cosa; naturalmente non può pensare che il figlio abbia firmato un contratto anche perché se l'avesse saputo avrebbe anche capito il come ogni fatto nei suoi furti gli vada contro e che la sua "Fortuna sfacciata" sia sempre meno probabile.

- Mi uccideranno se continua così... -

Lo sa, sta commettendo troppi errori di calcolo ma non demorde.

Lui vuole Pandora per distruggerla e così salvare sua moglie dalla minaccia di chi li perseguita, però non sa che Ade ha iniziato a manovrare il filo del destino dell' uomo attraverso sua sorella Destiny che è una Dea dai capelli bianchi lunghi con gli occhi rossi e un sorriso furbetto, solo che ha l'aspetto di una bambina di dieci anni, ma in verità lei ne ha molti di più, un milione in su come Ade, solo che lui è il maggiore.

Lui vuole Pandora per distruggerla e così salvare sua moglie dalla minaccia di chi li perseguita, però non sa che Ade ha iniziato a manovrare il filo del destino dell' uomo attraverso sua sorella Destiny che è una Dea dai capelli bianchi lunghi co...

Tra loro c'è un amore fraterno simile a quello terrestre perché Ade litiga spesso con lei, e lei il più delle volte si vendica, lui per lei, ma oltre questi bisticci fanno pace perché si vogliono molto bene, e inoltre non possono andare in discordo quando hanno tutti e due intenzione di collaborare al fine di liberare loro padre dalla prigionia.

Meimi un po' sconsolata guarda il suo braccialetto mentre è a pranzare a casa sua chiedendosi se Kaito la ricordi ancora

Meimi un po' sconsolata guarda il suo braccialetto mentre è a pranzare a casa sua chiedendosi se Kaito la ricordi ancora. - Forse mi ha scordata, del resto potrebbe anche trovarsi altre amiche era così carino...Ma perché non ho più i miei poteri?
Come posso proteggere la mia famiglia senza la magia?-

Suo padre vedendo che la figlia ha l'aria mogia decide di fare un trucco di magia che un po' la risveglia e le fa tornare il buon umore: del resto lui è un tipo solare allegro, molto diverso da Toichi che è un tipo serio che controlla quasi spesso tutto. « Ecco ti piace tesoro? »

La bimba prende il fiore rosso che è apparso dalle mani della piccola. « Wow! Papà lo sai che sembra magia? »
L'uomo afferma con un sorriso. «Il prestigio deve sembrare ciò, vedi deve saper lasciare il pubblico senza parole e chiedersi " Ma come ha fatto?" Se ottieni ciò hai già vinto. »

La bimba giocherella con il fiore domandando. « Mi spieghi il trucco? »

L'uomo annuisce e così inizia a spiegargli passo per passo il trucco e lei senza farsi scoprire apprende il come si fa e così con queste scuse utilizza suo padre come insegnante per poter imparare il prestigio e illudersi che sia tornata magica. « Ora posso proteggere mamma e papà con il prestigio! » Afferma felice prendendo la decisione di diventare una maga prestigiatrice.

Kaito guardando suo padre negli spettacoli non riesce più a vedergli l'alone bianco che sempre l'ha avvolto ma probabilmente è dovuto alla perdita dei suoi poteri

Kaito guardando suo padre negli spettacoli non riesce più a vedergli l'alone bianco che sempre l'ha avvolto ma probabilmente è dovuto alla perdita dei suoi poteri.

Toichi di suo è un vero maestro nel prestigio e fa passare ciò che è impossibile in possibile lasciando il figlio senza fiato che inizia a scoprire cosa vuole fare e glielo dice. « Papà! Voglio essere un mago come te! »

L'uomo ad ascoltarlo sorride felicemente, ci ha davvero sperato che lui glielo dicesse, e così inizia a insegnargli ogni cosa dal prestigio dalla logica fino alla filosofia rendendo il bambino molto profondo cosa che già agli inizi è stato, ma ora che non ha più i poteri, ha le idee ordinate, in più ora ha cinque anni quindi capisce un po' di più cose.

La madre di Kaito rimane in pena leggendo le ultime notizie sui giornali. - Le tecniche... Toichi, ho paura... -

Secondo i giornali pare che ci siano delle corrispondenze sempre più evidenti tra Kid e Toichi Kuroba che ormai è diventato un mago di fama mondiale proprio come Kid che è un mago internazionale con la dicitura che potrebbe competere "LupinIII"

Chikage di questo non è affatto felice e sempre più ha la sensazione che ci sia la malasorte contro suo marito, mentre Kaito ne è completamente ignaro.

Quando Toichi è fuori con sua moglie in una cena i due iniziano a parlare in codice.

« Dimmi un po' hai sentito le voci? » Chiede Chikage mangiando tranquilla guardandolo un po.
« Lo so, ma non posso fermarmi. » Afferma l'umo sicuro.
«Non voglio perderti... » Il suo tono è amaro e trattiene le lacrime nonostante sembri tranquilla.
« Lotterò per vivere, e per proteggere, e se dovrò morirò. » Esprime a bassa voce a tono mortificato perché non vuole perdere la sua famiglia. 
« Ti prego, ripensaci, pensa a Kaito, smettila di cercarla; è follia, ti sta andando tutto male. » Gli tocca la mano e lui ammette ad occhi chiusi. « Se me ne andassi deluderei tutti coloro che credono in me, inoltre confido molto in Kaito. »
« Ma cosa dici? Ha solo cinque anni, non vorrai mettergli questo fardello in testa spero! » Se la prende un po' per tale egoismo.
«Ci ho riflettuto molto, e credo che lui sia adatto alla missione. »
« Ti prego smettila, non seguire quella idea folle, capisco che lo fai per me ma e il tuo amico ma è troppo. » e stavolta si mette la mano sulla fronte mostrando la disperazione.
«Ascoltami quella pietra ha davvero dei poteri spaventosi, inoltre ti stanno cercando; era questione di tempo prima che facessero A+B, capisci? »
La donna stavolta trema in convulsioni non toccando più il cibo. « Sei folle! Kaito soffrirà, e lo sai che dovrò scappare, lasciarlo solo, se davvero tu morissi, lui dovrà rimanere solo con qualcuno che lo badi. »
Toichi lo sa. « Chikage puoi farmi una promessa? »
La donna svia lo sguardo a terra. « Quale? »
« Quando sarà il momento voglio che Kaito sappia ogni cosa di me e te tranne di Pandora, deve da solo scoprirlo e decidere cosa fare. »
L'altra butta fuori aria arrendendosi. « Quel giorno... sarà lui a decidere cosa fare, se non vorrà indossare quella maschera maledetta io non parlerò! »
L'uomo annuisce. « Va bene. »

Kaito intanto sul suo letto guarda la luna pallida, bianca, piena. « Meimi, tu ti ricordi ancora di me? » Si tocca il bracciale intrecciato che ha la predominanza del viola. - Forse non mi penserà più, potrebbe aver trovato un altro amico, e potrebbe aver gettato questo bracciale però... non voglio separarmene. -

Si tocca le labbra chiedendosi ancora perché l'abbia baciata

Si tocca le labbra chiedendosi ancora perché l'abbia baciata. - Chissà che mi era accaduto, ricordo solo che mi sentivo con uno strana sensazione nel corpo che non potevo farne a meno. - si volta per poi tornare a esercitarsi con la magia ma non ha risultati. « Non importa, prima o poi io e lei ci vedremo e allora saremo amici e usciremo assieme! »

Arriva ottobre e sua madre dice al piccolo di aspettarlo alla torre del orologio quindi lui va presso il giardino del posto che è con tante aiuole.

Kaito nota che non è il solo ad aspettare qualcuno quindi va dalla bambina che avrà la sua età ovvero cinque anni e mezzo. « Ehi scusa, per caso anche tu stai aspettando qualcuno? »
La bimba con il viso crucciato e preoccupato ammette. « Si, dovrebbe venirmi a prendere il mio papà ma mi ha detto che era molto preso dal lavoro e che quindi non era sicuro di riuscire ad arrivare. » 
Kaito guarda la piccola. - Uhm, poverina, è triste... - Fa un trucco magico e dalla sua mano le fa apparire una rosa blu. « Eh wualà, questo è per te. Mi Chiamo Kaito Kuroba, piacere di conoscerti. »

La bimba prende il fiore completamente stupita dal animo dolce del bimbo


La bimba prende il fiore completamente stupita dal animo dolce del bimbo. « Come sei gentile, grazie, io sono Aoko Nakamori, piacere mio. »

Il bimbo sorride a denti felice di aver fatto una nuova conoscenza; rispetto a prima ora il suo cuore è più leggero buono anche se gli manca Yugi, ma ha promesso che mai più si sarebbero visti

Il bimbo sorride a denti felice di aver fatto una nuova conoscenza; rispetto a prima ora il suo cuore è più leggero buono anche se gli manca Yugi, ma ha promesso che mai più si sarebbero visti. « Di nulla, per così poco.
Non ti ho mai visto da queste parti sei nuova? »
La bimba con gli occhi azzurri afferma. « Mi sono oggi trasferita, spero di avere qualche amico, io sono così timida, sai? »
Kaito esprime indicandosi. « Beh, se vuoi posso io esserti amico, sarai la mia seconda amica, ti va? »
Aoko chiede. « Seconda? »
Il bimbo annuisce. « Sì, perché prima c'è un' altra bambina, ma se devo dirti la verità, credo che sia stata solo immaginazione, del resto il cielo non può essere nero giusto? »
La bimba non lo sa, ma non vuole vederlo triste. « Ma io sono vera e non ti lascerò! »
Il bimbo sbatte le palpebre per poi ridacchiare. « Sei simpatica, va bene, allora giocheremo assieme. »

La madre di Kaito torna con un regalo per il figlio e così lui se ne va salutando Aoko. « Ciao Aoko ci vediamo. »

Si scopre che Aoko è la sua nuova vicina di casa e così Kaito e lei instaurano una profonda amicizia anche se Kaito non se la sente di dirgli de suo passato, di Yugi e del contratto perché ha paura di essere allontanato, per cui usa sempre il prestigio.

Passa un anno e Kaito e Meimi compiono i sei anni.

Il padre di Kaito il giorno di natale è nervoso per lo spettacolo che si sta per tenere perché ha ricevuto diverse minacce segrete, anche telefoniche e benché stia controllando tutto ha davvero paura che non basti, perciò incarica Jii, il suo assistente, di ricontrollare ogni numero ma ciò non basta perché ad Ade basta davvero poco per trasformare il tutto in un gioco mortale usando proprio degli umani.

Il piccolo Kaito ignaro di tutto vuole assistere allo spettacolo assieme alla sua migliore amica Aoko. « Mio padre è il miglior mago lo sai? »
La bimba sbuffa. « Sì lo so, me l'hai detto centomila volte. »

Kaito la guarda male e per dispetto le alza la gonna mentre lei urla

Kaito la guarda male e per dispetto le alza la gonna mentre lei urla. « Ma che fai stupido! »gli risponde con una scopata in testa stendendolo. « Così impari maleducato! »
Il bimbo borbotta. « Fa male io non ti ho tirato un coso di legno in testa. »
Aoko non l'ascolta. « E così impari, non si alza la gonna degli altri Cretin-Kaito! »
Il bimbo fa una smorfia per poi indicarla. « Sei tu stupida, Cretin-Aoko! »

I due bimbi anche se litigano si vogliono molto bene.

Quando inizia l'esibizione i due si zittiscono per guardare le magie di Toichi che sono davvero uniche nel loro genere come di oggetti che appaiono e scompaiono, di lui che si fa apparire in due posti diversi, ed altro.

Kaito inizia a pensare che suo padre sotto,sotto abbia davvero poteri però non ne è sicuro e spera un giorno di avere quella bravura.

Intanto due bambine di cui una di sette anni e una di dodici, rimangono con le cuffie in attesa di ordini per poter eseguire un crimine e lo devono fare perché ne va della loro vita.

« Avete posizionato tutto? » Domanda una voce femminile che Akemy ascolta all' orecchio con la cuffia.
« È tutto pronto. 
Sherry, si sta occupando della sua attivazione. »

Sherry è una bambina di sei anni, lei è vista come un genio per come sa akerare i sistemi ed è per questo che lei ha il computer per poter attivare a distanza un dispositivo. « Detonatore, attivato sorellona. » Afferma a bassa voce la bimba che non mostra emozioni.

« Molto bene. » si congratula una voce maschile

Ade rimane tra le mura ad aspettare che l'esecuzione giunga. - Oggi è il giorno, nemmeno tu detentore della magia bianca fermerai me. - 
Pensa lui a sguardo rosso mentre ha accanto Esmeralda che osserva i due bambini che a distanza stanno per commettere un crimine, poi vede che c'è anche Rossana assieme a sua madre e infine Lory che ha rubato il biglietto di qualcuno per poter vedere il mago all' opera.

« Signore lei non pensa che questo fatto potrebbe scatenare nel figlio la rinascita dei suoi poteri? »
Ade ci riflette . « Probabilmente sì ma manca la sua metà, e inoltre non hanno nulla di magico, è impossibile che possano tornare come prima, special modo Kaito e lo sai il motivo? »
« No signore. » esprime la donna mentre lui le da un bacio.

« Perché se Kaito e Meimi iniziassero ad amare altri, la loro mortalità andrà al massimo, Pandora Non può proteggere due traditori che si sono dichierati amore

« Perché se Kaito e Meimi iniziassero ad amare altri, la loro mortalità andrà al massimo, Pandora Non può proteggere due traditori che si sono dichierati amore. »

Esmeralda rimane ai morsi sulle sue labbra ansimando in modo sensuale per poi corrispondere il bacio andando a lingua con lui. «Non può comandare l'amore, lo sa? »
« Certo, non posso, e so che Key nemmeno mi aiuterebbe, ma posso manipolare la vita di chi Kaito conosce e quella bimba che ora le sta accanto è un ottima pedina, quando Kaito l'amerà lui non avrà piu la guarigione, e cosi Meimi. » 
« Non si smentisce mai, l'adoro per questo. »

Si sente un esplosione avvenire sul veicolo dove il padre di Kaito è rimasto imprigionato.

Kaito rimane a fissare la scena, in particolare il fuoco e si maledice che non abbia più i poteri.

Si sente praticamente inutile, ma corre presso l'incendio, però viene fermato da Aoko che urla. « Kaito fermati, ti farai coinvolgere!! »
ma Kaito non l'ascolta. « L-lasciami devo salvarlo! »

Il bimbo per come è sconvolto usa senza accorgersene un attimo i suoi poteri nascosti almeno quellI che ha ancora in sé e spinge lontano Aoko che rimane senza parole a ciò che è successo. « Kaito fermati!! »

Sherry guarda la scena e corre contro Kaito prima che venga preso dalle fiamme. « Fermati, è inutile, non puoi salvare tuo padre! »

Il bimbo si volta conoscendo il viso di Sherry che è con gli occhi seri, gelidi come il ghiaccio di chi ha commesso un reato. « Tu chi sei? »

Nonostante non abbia poteri le sue sensazioni gli dicono di non toccarla quindi lascia la presa guardandola male. « Sei maligna, che diavolo c'entri tu con mio padre?! » attorno a lui appaiono scariche elettriche gialle.

La bimba rimane senza parole ma non vede quelle scariche perché sono invisibili - Come ha fatto a capirlo? Che strano bambino. - « Ma cosa stai dicendo? Io sto solo cercando di salvarti. »
« Non prendermi in giro, nemmeno Yami ha tale energia! 
Perchè mi fermi, tu non mi conosci giusto? Come sai poi che sono suo figlio?! » domanda sentendo il sangue ribolirgli dlla rabbia.

Sherry non risponde, solo guarda a terra per poi indietreggiare e correre via sperando che Kaito se la dimentichi, almeno il viso, ma lui di suo ha una memoria visiva fuori dalla norma e così anche tattile. « Ti troverò! Se sei tu la causa te la farò pagare!! » Lo urla ad alta voce lasciando in sé espandersi l'energia che distrugge ogni oggetto attorno a lui.

Il palco crolla, il fuoco ormai ha raggiunto fiamme alte e il bimbo raggiunge il punto dove è accaduta l'esplosione

Il palco crolla, il fuoco ormai ha raggiunto fiamme alte e il bimbo raggiunge il punto dove è accaduta l'esplosione.. « Solo per stavolta fammeli usare! »

Si concentra al massimo sentendo di nuovo la sua testa scoppiare per lo sforzo ma almeno il fuoco inizia a diminuire e Ade rimane a guardare la scena chiedendosi se i suoi calcoli siano giusti o meno. - No, come ha fatto? Il fuoco è un elemento, non può farcela con così poco potere, però è poco no? Forse è stato una fortuna... - 
Esmeralda un po' se la ride domandando. « Qualcosa non va maestà? »
« Ma figurati , ho tutto sotto-controllo. »
«Beh, questo bambino si sta rivelando più potente di quanto dovrebbe esserlo, non sa il perché? »
« Probabilmente l'amore... quel sentimento potrebbe... »
« beh, andiamocene ho già preso l'anima di suo padre, Kaito è solo un esper, non tornerà più come prima. »

Il bimbo intanto riapre gli occhi vedendo che le fiamme si sono estinte, poi cammina verso il veicolo controllando come sia accaduto.

Si ustiona le mani tra i ferri bollenti. 
L'odore di carne bruciata gli dà nausea ma non demorde fino a trovare qualcosa come un dispositivo.

A distanza si sentono delle parole di qualcuno che sta arrivando quindi il piccolo prende l'oggetto per poi mormorare. « Chiunque ti abbia ucciso lo scoprirò e ti vendicherò! »

Questa emozione in lui di vendetta alimenta la sua anima facendola tornare un po' come un tempo, tuttavia con un trucco magico fa sparire l'unica prova che indicherebbe che si è trattato di omicidio, poi il piccolo esce dalle tende con sguardo serio dagli occhi di ghiaccio che hanno in sé una scintilla brillante. - appena mescolerò i miei poteri con il prestigio li troverò! Questione di anni, io ho ancora i miei poteri, quel contratto mi ha lasciato il 10% e contro gli umani può bastare. -

Aoko lo raggiunge e lo abbraccia. « Meno male sei vivo! » Lei si è preoccupata molto per lui, eilo apprezza che torna ad occhi limpidi che nascondono le sue ombre. « Eh, sono stato attento.»

Kaito rimane a guardare il palco dove tutto è accaduto.

Dopo un po' di tempo il padre di Meimi invia numerose email al padre di Kaito, ma nessuna ha delle risposte e quindi lui inizia a insospettirsi che sia stato eliminato.

Vorrebbe poter andare a Beika e viverci ma non può sia perché lavora a S'tail sia perché Meimi è troppo piccola, e lui assieme a Toichi hanno deciso che i loro figli avrebbero portato avanti le loro ricerche.

La madre di Kaito per paura di coinvolgere suo figlio in grossi guai inizia a lasciarlo solo con la scusa del lavoro. « Tesoro ho molto lavoro, non ci vedremo per un po', ma potremmo sentirci al telefono e per chatt ti va bene? »

ll piccolo ha troppa intelligenza e associa la morte di suo padre assieme a questo con sua madre, però non vuole preoccuparla, spaventarla o metterla a disagio. « Va bene, me la caverò vedrai, c'è Aoko starò da lei qualche volta, mi farà compagnia. »

E così il bimbo inizia a trattare la famiglia di Aoko e suo padre in una seconda famiglia vedendo l'ispettore Nakamori come un padre mentre Aoko come una sorella da proteggere.

Kaito prova un enorme dolore che si acentua quando assiste al funerale di suo padre appunto in un bagno della sala funebre scoppia in quelle lacrime che ha voluto non versare. « Papà... »

Trema e intanto l'aria si raffredda, il pavimento inizia a congelarsi, l'acqua e le tubature iniziano a coprirsi di brina mentre lui rimane a piangere sfogando tutto il suo dolore fino a perdere acuti con la voce restando ad occhi chiusi.

Quando riapre gli occhi nota a terra che si è formato il ghiaccio quindi si guarda attorno mormorando.
« Come ha fatto ad apparire il ghiaccio? » lo tocca un attimo sentendo una emperatura che non è né fredda né calda, ci sta bene, non ci soffre, ed è per questo che inizia ad avere il dubbio. « Sono stato io?! »

Apre la porta per poi andare verso la zona non congelata. - Possibile che ho questo potere? Non l'ho mai avuto... -

Per testare ciò apre il rubinetto dell' acqua e lascia scorrere l'acqua, poi immerge la mano sotto il liquido e chiude gli occhi cercando di capire come ha fatto ad attivare quel potere,

Quando gli ritorna in mente suo padre lui ripre gli occhi vedendo che è stato congelato altro, e allora lo comprende. « Il dolore... più sono frustrato, più i poteri escono... devo aprofittrmene... »

Con questa scoperta inizia a dosare i suoi ricordi tragici e felici trasformandoli in energia così riesce a imparare nel giro di qualche mese sia il controllo assoluto del ghiaccio, sia la telecinesi, ma non oltre

Con questa scoperta inizia a dosare i suoi ricordi tragici e felici trasformandoli in energia così riesce a imparare nel giro di qualche mese sia il controllo assoluto del ghiaccio, sia la telecinesi, ma non oltre.
« Questo potere basta e avanza contro le persone, ed è persino omicida. »

e non nega che ha nel suo cuore di nuovo la malignità che aveva perso grazie a Yugi, tuttava non lo mostra con nessuno nemmeno ad Aoko

e non nega che ha nel suo cuore di nuovo la malignità che aveva perso grazie a Yugi, tuttava non lo mostra con nessuno nemmeno ad Aoko.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** contratto stipulato sotto inganno. ***


 

contratto stipulato sotto inganno.

Una cantante famosa delle Akb0048, porta con sé una bambina piccola dagli occhi verde chiaro e un sorriso molto dolce che muove le manine sentendo che la carrozzina è mossa verso una casa.
La donna dai capelli verdi ed occhi verso il verde talmente chiaro che pare confondersi con il giallo, viene accolta dalla sua amica Dafne: una donna dai capelli castani, raccolti in un chinghon, e le spiega che vorrebbe che lei accudisse sua figlia in quanto non può prendersi cura di lei.
Dafne accetta con piacere dato che da sempre ha sognato una bambina «Come si chiama? »
La donna dai capelli verdi esprime « Lory, vorrei che vivesse in un ambiente umile, e che quando sarà grande mi cerchi. Posso contare su di te, io devo andare in guerra per portare il divertimento. » La ragazza è una idol famosissima che ha il potere dei "Kirara" ovvero degli esserini fatati che appaiono quando la musica e la voce di chi canta va in risonanza; lei assieme alle altre sue compagne ha il compito di portare nei mondi la parola " Divertimento" infatti il suo gruppo " Le AKb0048" sono molto famose tra i mondi che visitano, spacial modo sulla Terra dove sempre sono accolte.
« Va bene, vedrai tua figlia sarà una ragazza onesta, umile, generosa, di buon cuore. »
La cantante con un sorriso ad occhi dà una coccola a sua figlia. « Mi mancherà molto, ma so che è in buona mani. » Prende dalla tasca una lettera. « Quando sarà adulta, o comprenderà che non è tua figlia, dalle questa lettera, e questo ciondolo, la disegnerà come mia figlia. » Il ciondolo è a forma di cuore con uno stemma di famiglia dai fronzoli che formano una lettera "K" in stile gotico. « Lo farò. »

Meimi in serata mentre gioca con i suoi poteri dà una sguardo alla luna. « La luna rossa? »

Si sente attratta a tal punto che va verso la finestra e fissarla sentendo il suo cuore accelerare i battiti come se quel colore scatenasse in lei qualcosa di potente

Si sente attratta, a tal punto che va verso la finestra e fissarla sentendo il suo cuore accelerare i battiti, come se quel colore scatenasse in lei qualcosa di potente.

Chiude gli occhi, si porta le mani al cuore ed una grande energia viola la inonda illuminandole i contorni di quel colore così semplice e tenue fino a scaldarle il cuore e vedere nella sua testolina un bambino dall' aria afflitta. - chi è? Vorrei aiutarlo, sembra solo. -

Riapre gli occhi per poi trovarsi in un altro luogo precisamente in un posto oscuro, puzzolente, con le acqua sporche e i topi. « Ma dove sono finita? » 

Guarda in basso notando di essere sopra l'acqua, ma sopratutto di essere illuminata dalla sua aura che è come un velo protettivo che la protegge da ogni cosa, infatti nemmeno l'acqua la sfiora.

Confusa e stupita di tale capacità, cammina per cercare un modo per tornare nella sua camera ma nel mentre lo fa nota a distanza un bimbo con gli occhi amaramente tristi

Confusa e stupita di tale capacità, cammina per cercare un modo per tornare nella sua camera ma nel mentre lo fa nota a distanza un bimbo con gli occhi amaramente tristi.
Lei lo riconosce. - È chi ho visto! - 

 

Lo raggiunge in corsa, l'acqua solo accenna i suoi passi piccoli leggeri lasciando dietro sè degli aloni del suo passaggio.

Arriva difronte a lui che non la vede perchè sta in lacrime e Meimi con una mano al cuore si chiede chi sia e sopratutto perché pianga.

Si avvicina lentamente a passi piccoli, incerti fino a chiedere. « Bambino perché piangi? »

Domanda rimanendo con i piedi sopra l'acqua, e basta questo a far chiedere a Kaito. « Sei come me? »
La bimba raggiunge l'asfalto e si abbassa con le ginocchia toccandosele con le mani. « Non piangere su, cerchi i tuoi genitori? »
Lui scuote la testa ammettendo. « Credo che non mi vogliano, ho deluso mio padre, ho combinato disastri, sono un bambino fatto male, mi vergogno di me stesso, non voglio più tornare a casa. »
Meimi gli tocca la testolina per consolarlo. « Non puoi mica andartene così, li preoccuperai. »

Kaito è da una settimana assente da casa, i suoi genitori lo stanno cercando ovunque ma non hanno voluto chiamare la polizia questo perché il padre di Kaito ha compreso che a lui serve tempo per capire se stesso. « Io credo che loro siano felici senza me. » conclude il piccolo cercando di crederci anche se sente la loro mancanza.
La bimba si rialza e si guarda attorno. « E quindi vuoi vivere in un posto simile? »
Il bimbo ammette rannicchiato su se stesso. « Beh, i topi mi adorano, mi hanno portato del cibo, credo che abbiano allarmato la città.»
Meimi scoppia a ridere. « ah, quindi parli con dei ratti? Beh,  Meglio i topi che insetti non credi? » Domanda mettendosi le mani in tasca per cercare qualcosa e il piccolo la osserva con tale curiosità. - Non è come le altre, e poi come ha raggiunto questo posto? E come ha fatto a camminare sull' acqua? Deve avere poteri, forse lei sa il perché li ho. - « Senti ma tu chi sei? »
La bimba prende dalla tasca un dolce e glielo dà. « Meimi, piacere di conoscerti. »
Il bimbo accenna un sorriso e prende il dolce. « Grazie. Io sono Kaito, il piacere è tutto mio, come hai fatto a trovarmi? »
La bimba non lo sa, e intanto si siede accanto a lui guardando il muro dall' altra parte che è sporco di muschio. « Ma chi lo sa, ho guardato la luna rossa e magicamente sono finita qui. »
Il piccolo chiede sbattendo le palpebre. « Cosa la luna si è tinta di rosso? Voglio vedere! »
Meimi gli dà uno sguardo curioso. « E allora torniamo in superficie, no? »
Il bimbo si alza e la prende per mano. « Sì!Andiamo! »

La bimba non sa bene spiegarsi il motivo ma gli sembra che lui sia un ricordo lontano perso.
Il sentire la sua mano le accende il cuore, la sua stessa anima le sussurra che può fidarsi.

 Per Kaito invece le ricorda quasi una figura lontana, un sogno, o forse è la sua immaginazione, ma il solo tenerla per mano lo attrae, lo incuriosisce, e vorrebbe sapere tutto di lei

 Per Kaito invece le ricorda quasi una figura lontana, un sogno, o forse è la sua immaginazione, ma il solo tenerla per mano lo attrae, lo incuriosisce, e vorrebbe sapere tutto di lei.

Si alza con lui e per errore sono molto vicini e Kaito può solo notare gli occhi di lei che sono di un azzurro notte e la trova proprio bella, più di ogni bambina che ha visto     

Si alza con lui e per errore sono molto vicini e Kaito può solo notare gli occhi di lei che sono di un azzurro notte e la trova proprio bella, più di ogni bambina che ha visto. - Che occhi grandi,luminosi, intriganti, nemmeno Fanny la più carina eguaglierebbe ciò, 
Ma come mai mi vedo specchiarmi? Sono limpidi proprio come l'acqua. -

Intanto attorno a lui appare una luce bianca mentre per Meimi e una viola, e se ne accorgono che quelle due aure si intrecciano e uniscono formando ben altro, ma lo usano per teletrasportarsi in cielo e guardare la luna rossa.

« Wow! Avevi ragione la luna è rossa, ma come è possibile? »

Si chiede Kaito dato che non sa che la luce solare attraversando l'atmosfera terrestre subisce una rifrazione sui colori

Si chiede Kaito dato che non sa che la luce solare attraversando l'atmosfera terrestre subisce una rifrazione sui colori.

Il cielo è oscuro, immerso nell' oscurita, il mare è nero pece, solo la luna colora di rosso lo scenario e Kaito e Meimi non smettono di esserne attrati mentre i loro poteri li fanno brillare dei loro colori naturali acennando ai loro occhi il rosso sangue della stessa luna e atterrano sulla superficie del mare ammirandola mentre si tengono per mano.

Il cielo è oscuro, immerso nell' oscurita, il mare è nero pece, solo la luna colora di rosso lo scenario e Kaito e Meimi non smettono di esserne attrati mentre i loro poteri li fanno brillare dei loro colori naturali acennando ai loro occhi il ros...     

« Non ne ho idea, ma che importa è magia no? » Chiede la bimba guardandolo mentre Kaito le regala un sorriso spontaneo. « Magia? Sai io ho un po' paura di questi poteri tu no? »
La bimba ci riflette su. « Io amo la magia, io sono buona!» ne è convinta anche se non si accorge che è più maligna di Kaito solo in modo più psicologico, ad esempio ferisce il prossimo o lo esclude, un po' come ha fatto con Seira. 
« Io sono buono ma ho scagliato qualcosa contro un mio amico,certo mi ha tradito ma non doveva lui esserne vittima; adesso non so come risvegliarlo, è gelido, e mi sento in colpa, forse io non sono umano, forse io non dovrei nemmeno stare in questo mondo, non so cosa fare, e per tenere felici i miei sono scappato via. »

 

Meimi trova quel racconto per metà interessante, non è da lei preoccuparsi per il prossimo ma per lui vuole fare un' eccezione. « Io credo di essere nella tua situazione, solo che nessuno sa che ho dei poteri, eccetto tu.
Mi chiedo sempre perché li ho? Ma alla fine che importa? Sono parte di me, e se non li accettassi se li trattenessi credo che farei male a me stessa, allora perché non dovrei usarli se mi proteggono? »
Kaito rialza lo sguardo fissandola meglio notando che ha un viso dalla pelle opaca illuminata dalla luna. « Proteggono? Tu dici che i miei poteri mi proteggono? » E se ci pensa è un po' così.
« Non serve a nulla rinnegare a te ciò che puoi, è come se vivessi in una maschera per far felici gli altri, ma tu devi essere felice, non gli altri, ecco. »

Quel modo di spiegare così semplice ma allo stesso tempo profondo illuminano gli occhi di Kaito dal suo blu al zefiro che nonostante l'oscurità risplendono come due diamanti e Meimi se ne accorge che un po' inizia a incuriosirsi. - É forte, e come mai il mio potere risuona con il suo? 
Non capisco, ma che cosa siamo noi? - ma solo gli sorride sperando che basti, ed il piccolo aumenta l'incurvamento di labbra assumendo un tono più intriso.

« Hai ragione, sono stato suggestionato dai miei compagni, ma io non devo, loro non possono capirmi, e così io loro; siamo diversi

« Hai ragione, sono stato suggestionato dai miei compagni, ma io non devo, loro non possono capirmi, e così io loro; siamo diversi.»

Meimi è pienamente d'accordo. « Esatto, noi siamo superiori no? Che importa cosa loro pensano, alla fine solo ci invidiano. »

Kaito non lo mette in dubbio, del resto Terence lo invidiava. « Già, solo perché sono carino e tanti mi cercano. »
Meimi inclina la testa. « A me il contrario, io ho solo Seira come amica. »
Kaito si mette le mani in tasca. « Ed io solo Yugi... sai, vorrei poter salvarlo, ma non so come. »
Meimi si dispiace per lui ma sorride a vedere che Kaito é come lei « Voglio svelarti un segreto, lo sai perché io non mostro a nessuno i miei poteri? » 
Il piccolo nemmeno lo sapeva ma s'interessa, forse lei l'avrebbe potuto aiutare. « Perchè? »
Meimi afferma. « Perchè se io ho poteri è per proteggere me e chi voglio bene! E se è così perché dovrei mostrarlo a qualcuno? Basta solo io no? »
Kaito non ha ma pensato di usare i suoi poteri per proteggere, ha sempre voluto usarli per giocare e divertirsi. « Proteggere chi voglio bene? Mi sento quasi maligno, per te sono malvagio? »

Domanda giocando un po' con l'acqua rendendola azzurra e Meimi fa lo stesso solo che lei rimane nera

Domanda giocando un po' con l'acqua rendendola azzurra e Meimi fa lo stesso solo che lei rimane nera. - perché non ci riesco? -

L'altro mentre gioca non lo ammette ma e rimasto colpito, quella bambina gli sta cambiando le idee a tal punto che con un sorriso innocente ed occhi commossi ammette con sincerità « Sei strepitosa, matura, profonda, nemmeno Yugi mi ha mai detto ciò.»

La bimba un po' sente il freddo anche perché non si tengono più per mano

La bimba un po' sente il freddo anche perché non si tengono più per mano. « Ho detto cose normalissime, comunque fa freddo, forse è meglio che torni a casa. »
Kaito interiormente si morde le labbra, vorrebbe stare ancora con lei quindi l'abbraccia con una scusa. « Ora rimani ancora? Solo un altro po', puoi? »

L'alra sbatte le palpebre incredula che qualcuno abbia superato la linea di confidenza così velocemente. « Ehm, ok, » corrisponde l'abbraccio guardandolo stavolta meglio in viso. - Come è dolce, magari gli altri capissero che voglio quest' affetto e lui l'ha compreso? -

 - Come è dolce, magari gli altri capissero che voglio quest' affetto e lui l'ha compreso? -

Il piccolo non smette di abbracciarla per come lei l'abbia aiutato. - Una persona accanto, che ti aiuta a ragionare nel momento di difficoltà, l'ho cercata da sempre e una sconosciuta è riuscita a farmi capire cosa fare. - stringe l'abbraccio tutto felice e lei alla fine sorride con lui. - Forse sono le nostre aure, ma non voglio proprio separarmene. -

Rimangono così in silenzio per un bel po', lo sanno che forse non si vedranno mai più. 

Meimi si stacca dall' abbraccio e svia lo sguardo verso la luna. « Ma come mai il cielo è nero?» 
Il bimbo afferma.« non lo so, e perche brilliamo come lampadine?» 
Meimi si mette le mani dietro la schiena.« Forse la luna rossa è una chiave del nostro potere?» 
Kaito si siede sull' acqua continuando a giocare.« chissà... non so da dove provengano, come li abbia, ma sono miei e devo proteggerli. » 
La bimba non sa dirlo ma un po è meravigliata che lui sappia colorare le cose di luminosità.  «Quindi ora che farai? » Chiede lei dopo essersi calmata.
« Tornerò da papà e gli chiederò scusa, senti, posso chiederti una cosa? »
La ragazza posiziona lo sguardo su lui incuriosita. « Sì. »
E Kaito chiede a tono un po' amaro. « Mi sa che non ci vedremo più vero? » 
Meimi annuisce sospirando. « Sarebbe meglio di no, non possiamo stare vicini in città separate. »

Kaito torna triste e l'acqua perde il colore tornando nera proprio come il suo umore che perde luce perché lui non vuole perdere lei come amica, ha anche trovato una che ha i suoi poteri. « Da grandi... troviamoci da grandi! A quel punto saremo amici! »

La bimba se ne accorge che lui come lei tiene alla loro amicizia

La bimba se ne accorge che lui come lei tiene alla loro amicizia. « Sì, allora ci vediamo quando saremo più grandi!. »

Kaito arrossisce toccandosi i capelli

Kaito arrossisce toccandosi i capelli. « Ci conto!» -Non ti scorderò mai...- 
« Beh, che gesto si fa per riconoscerci? »
Kaito ci pensa su, in effetti cosa andrebbe bene.« Qualcosa che solo io possa fare a te, e tu a me. »
Meimi ci pensa e immagina tante cose e così l'altro.

Kaito dopo qualche minuto gli tocca le labbra con le dita.« Questo vuoi?»

La bimba si mette un dito sulle labbra ridendosela, mai ha visto un bambino così particolare e romantico ma lei ha in mente altro. « No, io voglio questo. » In un scatto gli lascia un bacio sulla guancia che lascia imbambolato il bimbo. « Oh... » 
Lei intanto si è allontanata e Kaito prendendolo come un gioco gli risponde con un bacio a mano, immitando solo i suoi genitori, tuttavia Meimi rimane impressionata perché agli occhi di lei lui sta diventando come un personaggio delle favole, e così per Kaito lei ma più precisamente la vede come un angelo, mentre Meimi vede lui come un principe.

Kaito afferma « C'è una cosa che voglio darti, mi permetti? »
La bimba annuisce sorridendo quindi Kaito fa apparire dall' acqua degli orecchini dal colore zefiro poi glieli mette addosso facendo cosi due buchi che lei non sente. «Ti stanno bene!»
La bimba si tocca gli orecchini arrossendo.« Grazie»

Kaito le prende due mani, fa due passi guardandola intensamente e lei si emoziona senza un perché mentre l'altro esprime. « Tu darai a me questi quando mi troverai, ok? »
La bimba annuisce e stringe le mani del bimbo concentrando i suoi sentimenti fino a che non si crea un bracciale che finisce al polso del bimbo, esso è fatto di un filo del loro stesso potere nascosto dal filo normale,colorato dal viola con intrecciato il bianco, tuttavia anche lei ha il bracciale ma è bianco
Con predominanza del viola, sempre intrecciato.

Kaito stavolta arrossisce,non riesce a credere che lei abbia creato una cosa simile,si emoziona senza un perché solo trema difronte a lei il suo cuore per paura di perderla

Kaito stavolta arrossisce,non riesce a credere che lei abbia creato una cosa simile,si emoziona senza un perché solo trema difronte a lei il suo cuore per paura di perderla. - Mi rende strano... -

L'avvicina ancora di più

L'avvicina ancora di più.'«Io forse purifico le cose, ma tu sai materializzare ciò che non è possibile.»

La bimba rimane di nuovo emozionata, si sente cullata, voluta bene. - ma che fa? Perché mi sento così strana? Eppure Daichi sempre mi è così vicino ma mica mi fa questo effetto strano - « Quando mi troverai dammi il bracciale e io ti ridarò  il mio più gli orecchini ci stai? »

Kaito sospira un attimo ad occhi chiusi.« si ma io ho in mente altro. »
  Il fatto è che se ne vergogna, ma talmente è forte quell'   azione che ritorna di nuovo in trance stavolta senza usare la magia solo gli lascia un gesto semplice,spontaneo che la bimba accetta con piacere.

« che ne pensi, può andare non credi?» -

-Afferma Kaito sorridendo e l'altra è rimasta ad occhi commossi che ha le mani in faccia « sì,si, Va bene, ora vado ciao

-Afferma Kaito sorridendo e l'altra è rimasta ad occhi commossi che ha le mani in faccia « sì,si, Va bene, ora vado ciao.» e gli sorride allo stesso modo.

Si salutano in un cenno di mano sparendo nel nulla

Si salutano in un cenno di mano sparendo nel nulla.

Kaito raggiunge il luogo dove crede che ci sia suo padre e infatti lo vede giocare d'azzardo, ma la cosa lo lascia stranito perché non è da lui scommettere soldi.

Tra le moltitudini di persone che giocano, gattona sotto le gambe della gente senza farsi vedere fino ad arrivare dove è suo padre che sta giocando a Poker. 

Il piccolo gli tocca un attimo le gambe, quindi Toichi guarda in basso vedendo suo figlio che è assai sporco poiché è vissuto nelle fogne per una settimana. - Kaito?! Ma come ha fatto a trovarmi, fuori città poi... è un genio, dovrei davvero prenderlo in considerazione per il futuro come Kid...Si potrebbe... - 
Ma  non può mostrare che ha un bambino quindi fa finta di nulla e continua a giocare mostrando le sue carte vincenti, e Kaito intanto si alza in piedi. « Papà, scusami tanto, mi odi ora? »
L'uomo prende i soldi per poi guardarlo. « No, non ti odio, però una doccia dopo te la fai. »
Il bimbo annuisce con un sorriso sbarazzino. « Che cosa combini?»
L'uomo spiega. « Gioco, devo pagare troppe cose e sono a corto di soldi. »
Kaito ripensando alle parole di Meimi, ovvero che deve proteggere afferma. « TI faccio vincere, devi solo spiegarmi come si gioca. »

Toichi ci riflette su, di regola rifiuterebbe, non ama imbrogliare ma per tenere suo figlio utile in famiglia esprime. « La notte è trasgressiva, mi sa che possiamo farlo se davvero ne sei capace. »
Il bimbo si chiede perché tanta diffidenza. « Dai fidati, io so fare le cose elementari. »

Toichi prende il piccolo in braccio per poi portarlo presso un altro gioco d'azzardo e gli bisbiglia. « Ok, allora facciamo che ogni cosa che dico l'avveri ok? »
Il bimbo annuisce perchè vuole sentirsi utile, in più è felice a risentirsi preso in braccio da suo padre. « Sì, fidati di me. »

Toichi inizia a giocare scommettendo prima basse somme, poi quando vede che Kaito ci sa fare con i suoi poteri aumenta, fino a renderlo soddisfatto perché quando se ne vanno Toichi gli dice. « Sai mi hai aiutato, ora posso pagare le spese di Terence. »
Kaito abbassa lo sguardo. « TI ho dato così tanti problemi? »
« Sì, quelle spese sono oltre il mio stesso stipendio annuale, ed io non potevo permettermi di andare così sotto, non amo finire in banca rotta, ho un titolo, e non potevo lasciare tua madre sola in pena per te, sai non lo mostra ma è davvero disperata senza te, ti ama alla follia quanto io te, e riguardo ciò che hai sentito, scusami ero solo arrabbiato, non pensarci più. »

Il piccolo annuisce. « Va bene, ho capito, anche io vi voglio bene, vi proteggerò sempre. »
« Riguardo Yugi sai come salvarlo? »
Il piccolo scuote la testa. « Credo di aver fatto una maledizione di sonno eterno che colpisce l'anima, e non so come salvarlo. »
Toichi sospira. « Ho capito, non appena trovi una soluzione usala ok? »
Il bimbo afferma. « Contaci! E riguardo la scuola? Tutti mi vedranno un mostro, e mi tratteranno male. »
« A questo proposito non preoccuparti, ti porto in giro con me e ti farò fare lezioni private ci stai? »
Il bimbo accetta, non vuole proprio rivedere Akito, Fanny e gli altri bimbi. « Va bene. »

Meimi nella giornata seguente ripensa a quel bambino e porta con sé gli orecchini e il braccialetto.«il mio primo bacio, chissà da grande se sarà il mio ragazzo...» si tocca le mani sulle guance.« che bello uno come me mi ha baciata ahah.» mormora fantasticando in classe e Daichi pensa - ma che ha la svitata oggi?-

Kaito invece abbandona definitivamente la scuola d'infanzia per andare a viaggiare con suo padre per il mondo cosa che gli diverte molto perché conosce tantissime persone persino Shinichi Kudo che è un bambino identico a Kaito se non fosse che ha ...

Kaito invece abbandona definitivamente la scuola d'infanzia per andare a viaggiare con suo padre per il mondo cosa che gli diverte molto perché conosce tantissime persone persino Shinichi Kudo che è un bambino identico a Kaito se non fosse che ha gli occhi azzurro chiaro e i capelli ordinati.

Tra Kaito e Shinichi nasce subito la rivalità perché Shinichi è un tipo logico, studioso che non ama vedere la magia come realtà, mentre Kaito è il contrario, in più non sopporta che Shinichi gli spiega ogni suo trucco, ma per promessa fatta a suo...

Tra Kaito e Shinichi nasce subito la rivalità perché Shinichi è un tipo logico, studioso che non ama vedere la magia come realtà, mentre Kaito è il contrario, in più non sopporta che Shinichi gli spiega ogni suo trucco, ma per promessa fatta a suo padre e a se stesso non usa la magia se non in casi estremi.

Kaito spesso va a guardare le condizioni di Yugi, le prova tutte per poter guarirlo ma non ci riesce e se ne accorge che ha bisogno di conoscenze di quel potere, che deve studiare; se potesse frequenterebbe una scuola ma dato che non sa dove andare è costretto a imparare solo esercitandosi.

Le dicerie su di lui: riguardo che ha poteri, vengono tutte insabbiate grazie al potere economico di suo padre, e al piccolo va più che bene perché piano, piano i bimbi che lo avevano accusato, iniziano a credere che era stato solo un trucco magico idealizzato da lui stesso; l'unico che non ci ha creduto è Akito che ha iniziato a starsene tra le sue; un po' come ha fatto Kaito, e Fanny preoccupata per lui cerca di aiutarlo ma la respinge e così lei si arrende sentendo che Akito sta subendo chissà che atrocità in famiglia, infatti è così: Akito è perseguitato da sua sorella maggiore che lo chiama spesso " Diavoletto" o " Figlio del diavolo" certe volte anche "Satana" e per questo suo nomignolo dispregiativo e l'assenza di suo padre, lui è diventato un bambino chiuso in se stesso con una voglia sempre più forte di spaccare tutto e comandare il prossimo.

Nel compleanno di Kaito ovvero il 21 giugno, lui festeggia i suoi cinque anni con la sua famiglia e gli amici di suo padre, ricevendo tantissimi giocattoli, poi sua madre gli regala un braccialetto e lui guarda il suo polso vedendo il regalo di Meimi

Nel compleanno di Kaito ovvero il 21 giugno, lui festeggia i suoi cinque anni con la sua famiglia e gli amici di suo padre, ricevendo tantissimi giocattoli, poi sua madre gli regala un braccialetto e lui guarda il suo polso vedendo il regalo di Meimi. « Mamma, non posso metterlo, è importante questo oggetto. » - troppo, l'ha creato unendo i nostri poteri... Meimi vederti oggi... -
La madre domanda. « Come? Ma non l'hai fatto tu a scuola? »
Lui fissa il bracciale sentendo che non deve separarsene. « Non posso è il regalo di.una persona speciale, scusami. » Non va oltre anche perché sua madre gli mette il braccialetto sul polso libero e il piccolo sorride di solievo sentendo un che gli manca quella buffa bambina che gli ha cambiato il suo modo di essere, proprio come se lei fosse la sua medicina ppsicologica - chissà se si ricorda di me... -

Esce un po' fuori dal ristorante per prendere aria senza farsi scoprire dai suoi e cammina tra le sue volendo rivedere Meimi, perché la pensa spesso e le manca.

Senza rendersene conto cammina così tanto che ha raggiunto un luogo della città desolato sporco di tracce di sangue che sono impressi nei muri e il piccolo mica se ne va, no, lui s'incuriosisce che va a cercare la provenienza di quelle urla stridule di donne, e poi sente il rumore di una macchina che taglia, probabilmente una motosega.

Il bimbo sale le scale in corsa preso da quelle urla che conducono alla morte e gli piace l'odore di sangue.

Apre la porta e vede un uomo con in mano una motosega mentre a terra ci sono i corpi di due giovani con la testa,e le braccia tagliate.
 

La risata gelida, schizzofrenica ell' uomo con i capelli lunghi, sporchi e unti si avvicina al piccolo che è rimasto pietrificato a vedere quelle scene che anche per lui sono troppo forti.  «uhauhauham carne fresca!! »

Kaito Viene preso e subito ferito al braccio con l'arma.

Questo dolore lo risveglia e si allontana subito correndo via, ma l'uomo avendo le gambe più lunghe riesce a superarlo, prenderlo e schiantarlo al muro.
Sente il rumore di quella macchina assassina mossa verso il suo petto.

I piccolo per la prima volta in vita sua realizza cosa intendeva Meimi con il fatto che i suoi poteri lo proteggano, infatti inconsciamente viene creata una barriera magica che separa il bimbo dal uomo.

Kaito non parla, indubbiamente è scioccato, spaventato, ha il sudore freddo dalle sue emozioni.

L'uomo riprova ad attaccarlo e lui si abbassa di scatto proprio nel secondo giusto, così l'altro finisce contro il muro e Kaito di spalle fa un gesto di mano attraendo l'altro contro il muro bloccandogli i suoi movimenti.

Dietro di Kaito appare una figura che mormora. « TI muovi a ucciderlo? »

Kaito si volta vedendo un essere dalla pelle pallida cadaverica, di bell' aspetto sì, ma con occhi infuocati che mancano di luce passionevole

Kaito si volta vedendo un essere dalla pelle pallida cadaverica, di bell' aspetto sì, ma con occhi infuocati che mancano di luce passionevole. « Ucciderlo? Io? »
L'altro rimane stupito che lui possa vederlo ma non glielo fa notare. « Sì, questo uomo è un criminale, se tu lo uccidessi saresti un eroino non pensi? »
Il piccolo di suo è molto ingenuo. « Davvero? »
L'altro con le mani in tasca cammina verso l'uomo bloccato per poi voltarlo e guardarlo mentre l'altro non può vederlo. « Esattamente qui colpisci. » ed indica il cuore dell' uomo.

Kaito vede apparire un coltello che rimane sospeso a mezz'aria tra le sue mani: comprende subito cosa fare ma ci sta molto per riflettere se farlo o no, finché non prende la sua decisione quindi con la magia, come se giocasse a freccette, lancia il pugnale contro l'uomo centrando in pieno il cuore dell' altro.

Il Dio soddisfatto prende una luce bianca e sorride compiaciuto. «Sei stato d'avvero bravo, un bambino come te che cosa ci fa fra i mortali? » Chiede lui guardandolo a tono curioso.
« Mortali? Intendi che tu non lo sei? »
« No, io sono Ade, gestisco la morte, e produco la morte, sono figlio del bene e del male, piacere, tu? »
« Ecco, quindi tu sei mio parente? » Chiede perché in fondo i suoi poteri sono paragonabili alla morte?
« No, non mi risulta, ma se mi dici il tuo nome posso cercare e scoprire di chi sei figlio, ti sei perso? A scuola forse? »
« Esiste una scuola?! »
« Naturale, se no come pensi che si impari a usare la magia, mica puoi impararla solo. »
« Ma io lo faccio. »
« Comunque sia a notarti sei un mezzo, e già mi irrita, chi sei? Meglio se parli. »
« Ok, mi chiamo Kaito Kuroba. »

 L'altro fa apparire un libro assai pesante e cerca il nome. « Kuroba... strano mi ricorda qualcosa... » Trova sul libro un cerchio rosso con delle annotazioni e lui rimane con un tic all' occhio. - Maledetta Pandora, come hai potuto scegliere questo umano.. - « Ah, ho trovato qualcosa, risulta che sei figlio di due umani, scommetto che vuoi tornare umano no? » Ade non mostra le sue emozioni, come la sua voglia di vendetta.

«Ecco, no, perché così proteggerò chi voglio bene. »
« Perfetto, allora direi che posso andarmene. » Esprime voltandosi ma Kaito lo ferma. « Per favore salva Yugi! Lui è in coma, non so come fare, puoi aiutarlo? »

Ade di nascosto allarga un sorriso diabolico per poi voltarsi e tornare apatico. « Certo tutto posso mio caro, ma esigo qualcosa in cambio. »
Kaito chiede. « Cosa vuoi in cambio? »
L'altro fa apparire un contratto e una penna. « salverò il tuo amato amico, in cambio mi concederai il privilegio di accorciare, gestire, manipolare la vita di persone a mia scelta di questa Terra, portai conoscerle o no, questo lo deciderò io. »

Il bimbo ci riflette su, e sa che un contratto è qualcosa che il più delle volte ha una trappola, ma Kaito è troppo piccolo per poter capire quelle mille parole contrattuali, sofisticate che servirebbe minimo la media scolastica per capirci. « E prometti che Yugi tornerà sveglio? »
Ade afferma. « Tu firma ed esaudirò questo desiderio. » 

Kaito inizia a firmare il contratto e come da esso Ade porta Kaito nell' ospedale dove c'è Yugi. « Eccoci qui, perciò è lui il tuo amico eh?. » Nota che ha il puzzle del millenio e che è rotto almeno in parte. « Come mai è scheggiato? »
Kaito spiega la vicenda. « Credo che il fulmine sia stato. »

Ade mormora. « Assurdo, quindi il gioco delle ombre è tornato in circolo... » - Meglio che dopo tenga lontano questo spirito da Kaito, potrebbe entrare in comunicazione con quelli... - 
Kaito non se ne importa. « Lo puoi salvare? »

Ade annuisce quindi pronuncia un solo incantesimo.

Una luce argentea appare sotto lui e Kaito la vede che è luminosa e che colora tutto il circostante come una lampadina, poi il puzzle reagisce con una luce dorata e la stessa scheggiatura scompare rimettendo al nuovo il puzzle, dopodichè Yugi riapre gli occhi ma non vede nessuno perché Ade ha fatto tornare Kaito al luogo di partenza. « Ecco fatto, ora devi cedermi i tuoi 40% su 50% di poteri che hai, dato che sei un mezzo mortale. »
Kaito sbianca. « Stai scherzando?! Non l'avevi detto. »
Ade afferma. « La prossima volta impara a leggere cosa firmi, mi spiace molto Kaito, ma i tuoi poteri sono il pagamento, rimarrai con il 10 su 50% non sei felice? Sarai al massimo un sensitivo, o un esper, sìì fortunato eh. »

Senza preavviso divide l'anima di Kaito con un altra e il piccolo sente una grande debolezza appunto il suo corpo perde luminosità e quel colore rosato che da sempre l'ha reso in salute, ora è più pallido con qualche linea di febbre. « Non è corretto! » Afferma il piccolo sentito preso in giro mentre Ade dice facendo sparire i poteri del bimbo che gli ha sottratto. « Oh, ti abituerai, adesso sarai come gli altri umani, e cosa più bella un mortale, ci vediamo mio bel bambino. » Scoppia a ridere per poi sparire mentre Kaito tenta di usare la magia ma non riesce a fare nulla. - Come ha potuto ingannarmi così? -

Ade poi raggiunge Meimi e mentre lei dorme lui afferma. « Meimi Haneoka, grazie al contratto con Kaito ti sottraggo i tuoi 40% su 50% di poteri. » La bimba al cambiamento che avverte apre gli occhi di scatto ma non vede nessuno solo si sente molto debole con qualche linea di febbre. - Cosa è accaduto? -

Ade raggiunge il suo regno dove le anime lo accolgono felici mentre lui è felice e mormora. « Festeggiate pure, perché ho finalmente tolto di mezzo la minaccia di due mortali! »
Esmeralda che ha udito chiede. « Lei è sicuro? »
Ade afferma. « Ho tolto loro il loro 40%, sono rimasti al massimo dei sensitivi o esper, in più Kaito mi ha regalato le vite della sua famiglia, e lo sai chi sarà il primo a morire? »
Esmeralda se lo immagina. « Presumo un amico di Kaito vero? »
L'altro scuote la testa stando seduto sul suo trono di spine. « Volevo, ma è protteto da uno spirito, e se Key lo scoprisse potrebbe mettermi problemi. »
« Ma lui fa parte del mondo egizio non greco, il Giappone non è suo affare. »
« Ma dato che Atem è egiziano e quelli lo amano per come sua madre gli abbia difesi, ci potremmo trovare in guerra se io toccassi quel spiritello, e non deve accadere. »
« Per cui cosa vuole fare? »
« Atem non è un problema, basta non stuzzicare il suo padroncino, mentre per Kaito e Meimi, è l'ora della vendetta, il mio primo bersaglio, sarà Toichi Kuroba, poi avverrà con il padre di Meimi.
Saranno miei e così riprenderò la morte che mi è stata proibita dai due bambini. » Perché Meimi e Kaito dovevano morire insieme nel loro incidente ma qualcosa è andato storto.
« Pandora poi è introvabile, servono delle pietre e sono sparse per il mondo umano, non potranno mai trovarla e poi serve il ciondolo e l'anello che li ha mia cugina, e figurati se loro possono incontrarla; ahaha, sono spacciati, e così vincerò!» afferma Ade divertito che il suo piano sia perfetto. 
Esmeralda afferma. « Come sempre il suo piano è geniale, e per quanto riguarda Yuno? »
L'altro esprime. « Yuno per ora è nel suo universo a giocare a uccidere tutti, appena scoprirà che Yuki non potrà vivere, interverrò e allora inizierà qui il massacro, in particolare su Kaito e Meimi. La cosa positiva è che i loro alterghi non appariranno stavolta!»
Esmeralda rimane in silenzio ascoltando la risata pazzoide di pura follia di Ade che eccheggiano tra le mura del suo terrificante castello.

_____________________________________

Ciao a tutti se siete arrivati qui, complimenti perché è lunghissimo il capitolo (credo) comunque sia per chi ha letto la versione precedente quella di EFP" ho cambiato alcuni fattori come ad esempio che Kaito e Meimi (Lisa) si scambiano gli oggetti al secondo incontro, e così anche del fatto dei poteri, ho voluto fare questo cambiamento perché nell' altra storia non ci aveva sensoXD anche perché poi arriverà un bel ciondolo a complicare tutto ^^ 
A presto 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** dal dolore al potere. (parte ) ***


Atto 1*


Atto 1*

- Infanzia-

( Struttura del piano idealizzato dalla "Morte" . )

Personaggi presenti. 

Rossana, Akito, Melody, Sinfony, Doremi, Kaito, Meimi, Daichi, Seira, Toichi, Phantom Lady, Yuno, Akatsuki, Fujio, Leon, Taru, Ade, Destiny, Fanny, Lory, Ryan, Shiho, Akemi

Rossana nei suoi quattro anni vive una felice vita con le sue amiche Margareth, Alissya, e anche Charles che è un bambino meticcio di cui non si sanno bene le origini perché lui è stato adottato, e lei lo vede che lui è nel mondo dello spettacolo mentre ella non può perché sua madre la tiene nascosta,e ancora non sa bene i motivi. 
La madre non fa che dirle che il mondo è pericoloso, che lei deve proteggerla, e Rossana come una bambina obbediente è costretta e reprimere il suo desiderio di recitare.­

Crescendo si è accorta che non assomiglia a sua madre: per cominciare ha gli occhi azzurri e non nocciola come fa credere con le lenti colorate. 
I suoi capelli non sono castano chiaro come fa vedere a tutti attraverso una bella tinta mattutina costretta da sua madre, ma sono castano mogano verso il biondo e sono anche molto belli.
Non può tenere lunghi i capelli quindi spesso li deve tagliare ma lei non capisce mai il motivo; è come se la madre le vietasse di vivere ed è per questo che Rossana inizia ad abbandonare il mondo sociale per entrare in quello virtuale attraverso il cellulare, il computer.

Non può tenere lunghi i capelli quindi spesso li deve tagliare ma lei non capisce mai il motivo; è come se la madre le vietasse di vivere ed è per questo che Rossana inizia ad abbandonare il mondo sociale per entrare in quello virtuale attraverso ...

La bambina vive in una villa con tanto di un grande giardino, e la madre non le fa mancare nulla se non la libertà di essere se stessa, ma in quanto giocattoli lei ne ha in abbondanza.

A cinque anni lei si fa coraggio e chiede. « Mamma, perché non posso andare in televisione? »

La madre è una donna dallo sguardo un po' severo, con i capelli che ogni giorno hanno un' acconciatura diversa.

È spiritosa come persona ma nasconde una grande malinconia, sopratutto ora che si abbassa al suo livello sussurrandole con tono confidenziale, gentile

È spiritosa come persona ma nasconde una grande malinconia, sopratutto ora che si abbassa al suo livello sussurrandole con tono confidenziale, gentile. « Un giorno potrai essere libera di vivere come più ti piacerà, per adesso voglio solo che ti concentri nello studio, che diventi una bravissima bambina e che mi rendi fiera di te, puoi farmi questa promessa Rossana? » 
Non riesce a dirle che non è sua madre. 
« Perché devo cambiare aspetto? 
Perché non posso essere me stessa? » Chiede la piccola tenendo il suo orsacchiotto tra le braccia.

Lei amaramente sorride per poi ammettere. « Vedi tesoro tuo padre è una persona delinquente, un essere cattivo, e quindi per proteggerti è meglio che non ti fai scoprire, che ti nascondi. »

Infatti è vero perché l'organizzazione di cui è coinvolta la sorella di Rossana è una delinquere che sfrutta l'intelligenza e le abilità di tutti fino al loro esaurimento di utilità per poi ucciderli.

« Papà mi odiava? » Chiede la piccola un po' ad occhi vicini alle lacrime.
« Sì, ti ha lasciata, ha lasciato me, non devi mai cercare tuo padre. » Ma è una bugia, lei non è la vera madre di Rossana, ma la piccola non sapendolo le crede anche se versa lacrime. « Ma io sono tanto simpatica, proprio non mi vuole bene? » si mette le mani agli occhi e la donna si dispiace per lei perché l'ama: le vuole bene quanto si potrebbe volere per una figlia. « Non piangere, sii forte, solo promettimi che abbandonerai l'idea di essere come Charles Lones ok? »
La piccola capendo la situazione annuisce con dispiacere. « Va bene, vado in camera. »

Da questo atto, Rossana si rifugia sempre più sui social fino a scoprire che è una valanga d'informazioni e che potrebbe usarle per scoprire qualcosa su suo padre, però non avendo nomi e cognomi, le sue ricerche durano poco su facebook e così si arrende continuando a vivere un' illusione che lei sia figlia della signora Katherine Smith e che suo padre biologico l'abbia abbandonata.

La madre di Lory è una donna dai capelli verde scuro, con i capelli nocciola ma lei se li è tinti di verde perché non vuole far capire a lei che non è la sua vera madre, tuttavia la bimba non nutre sospetti e vive serenamente con quella povertà che non tutti i bambini affrontano: lei va in una scuola statale vestita con abiti già usati da altri bambini presi dalla chiesa, tuttavia la piccola è una volenterosa che si fa in quattro per aiutare sua madre adottiva al fine di farla stare bene perché è di salute cagionevole.

Capita spesso che la donna si ammali e non possa presentarsi alle festività scolastiche che Lory assiste e così la piccola per stare vicino a chi crede sua madre, salta la scuola materna.

Ancora non si sa bene che malattia abbia la donna e gli esami dei dottori per ora non dicono nulla se non di un affaticamento; almeno questo è quello che la madre di Lory dice a lei; probabilmente è una bugia giusto per non preoccuparla troppo, ma nonostante ciò prova a vivere e mostrarsi forte, e Lory accorgendosene prende la "forza di spirito" come insegnamento per poter affrontare la vita che le spetta perché l'ha compreso che è difficile, piena di ostacoli, angosciante, ma sa che finché ci sarà la speranza ci sarà possibilità di vivere una vita migliore.

Lory come bambina già a cinque anni si mostra molto adulta, uno tutto-fare, però è imbranata, infatti inciampa spesso e a volte combina disastri, per questo nella sua classe viene chiamata

Lory come bambina già a cinque anni si mostra molto adulta, uno tutto-fare, però è imbranata, infatti inciampa spesso e a volte combina disastri, per questo nella sua classe viene chiamata " Combina guai" ma lei al contrario di Kaito ha degli amici, o meglio conoscenti perché la vera amicizia crede che sia rara e che solo pochi possono essere degni di questo titolo.

Kaito dopo il disastro con il contratto stipulato con Ade, non guarda più in faccia nessuno se non i suoi genitori anche se si vergogna perché ha paura che in quel contratto ci sia stato scritto ben altro: cose che lui non ha saputo capire, e se ci pensa si odia, perché l'ultima cosa che vuole è essere un fardello per la sua famiglia e il suo amico Yugi.

In camera spesso prova e riprova a usare la magia ma non riesce a farcela.

Meimi non ne è da meno, infatti quando ha scoperto di non avere più i suoi poteri si è rimboccata le maniche e ha iniziato a esercitarsi leggendo i suoi appunti scritti su un quaderno ma non riesce nemmeno lei.

Il padre di Kaito si è accorto che suo figlio è diverso: più calmo che ha perso qualcosa in quegli occhi che sapevano risplendere nelle notti, e si chiede cosa; naturalmente non può pensare che il figlio abbia firmato un contratto anche perché se l'avesse saputo avrebbe anche capito il come ogni fatto nei suoi furti gli vada contro e che la sua "Fortuna sfacciata" sia sempre meno probabile.

- Mi uccideranno se continua così... -

Lo sa, sta commettendo troppi errori di calcolo ma non demorde.

Lui vuole Pandora per distruggerla e così salvare sua moglie dalla minaccia di chi li perseguita, però non sa che Ade ha iniziato a manovrare il filo del destino dell' uomo attraverso sua sorella Destiny che è una Dea dai capelli bianchi lunghi con gli occhi rossi e un sorriso furbetto, solo che ha l'aspetto di una bambina di dieci anni, ma in verità lei ne ha molti di più, un milione in su come Ade, solo che lui è il maggiore.

Lui vuole Pandora per distruggerla e così salvare sua moglie dalla minaccia di chi li perseguita, però non sa che Ade ha iniziato a manovrare il filo del destino dell' uomo attraverso sua sorella Destiny che è una Dea dai capelli bianchi lunghi co...

Tra loro c'è un amore fraterno simile a quello terrestre perché Ade litiga spesso con lei, e lei il più delle volte si vendica, lui per lei, ma oltre questi bisticci fanno pace perché si vogliono molto bene, e inoltre non possono andare in discordo quando hanno tutti e due intenzione di collaborare al fine di liberare loro padre dalla prigionia.

Meimi un po' sconsolata guarda il suo braccialetto mentre è a pranzare a casa sua chiedendosi se Kaito la ricordi ancora

Meimi un po' sconsolata guarda il suo braccialetto mentre è a pranzare a casa sua chiedendosi se Kaito la ricordi ancora. - Forse mi ha scordata, del resto potrebbe anche trovarsi altre amiche era così carino...Ma perché non ho più i miei poteri?
Come posso proteggere la mia famiglia senza la magia?-

Suo padre vedendo che la figlia ha l'aria mogia decide di fare un trucco di magia che un po' la risveglia e le fa tornare il buon umore: del resto lui è un tipo solare allegro, molto diverso da Toichi che è un tipo serio che controlla quasi spesso tutto. « Ecco ti piace tesoro? »

La bimba prende il fiore rosso che è apparso dalle mani della piccola. « Wow! Papà lo sai che sembra magia? »
L'uomo afferma con un sorriso. «Il prestigio deve sembrare ciò, vedi deve saper lasciare il pubblico senza parole e chiedersi " Ma come ha fatto?" Se ottieni ciò hai già vinto. »

La bimba giocherella con il fiore domandando. « Mi spieghi il trucco? »

L'uomo annuisce e così inizia a spiegargli passo per passo il trucco e lei senza farsi scoprire apprende il come si fa e così con queste scuse utilizza suo padre come insegnante per poter imparare il prestigio e illudersi che sia tornata magica. « Ora posso proteggere mamma e papà con il prestigio! » Afferma felice prendendo la decisione di diventare una maga prestigiatrice.

Kaito guardando suo padre negli spettacoli non riesce più a vedergli l'alone bianco che sempre l'ha avvolto ma probabilmente è dovuto alla perdita dei suoi poteri

Kaito guardando suo padre negli spettacoli non riesce più a vedergli l'alone bianco che sempre l'ha avvolto ma probabilmente è dovuto alla perdita dei suoi poteri.

Toichi di suo è un vero maestro nel prestigio e fa passare ciò che è impossibile in possibile lasciando il figlio senza fiato che inizia a scoprire cosa vuole fare e glielo dice. « Papà! Voglio essere un mago come te! »

L'uomo ad ascoltarlo sorride felicemente, ci ha davvero sperato che lui glielo dicesse, e così inizia a insegnargli ogni cosa dal prestigio dalla logica fino alla filosofia rendendo il bambino molto profondo cosa che già agli inizi è stato, ma ora che non ha più i poteri, ha le idee ordinate, in più ora ha cinque anni quindi capisce un po' di più cose.

La madre di Kaito rimane in pena leggendo le ultime notizie sui giornali. - Le tecniche... Toichi, ho paura... -

Secondo i giornali pare che ci siano delle corrispondenze sempre più evidenti tra Kid e Toichi Kuroba che ormai è diventato un mago di fama mondiale proprio come Kid che è un mago internazionale con la dicitura che potrebbe competere "LupinIII"

Chikage di questo non è affatto felice e sempre più ha la sensazione che ci sia la malasorte contro suo marito, mentre Kaito ne è completamente ignaro.

Quando Toichi è fuori con sua moglie in una cena i due iniziano a parlare in codice.

« Dimmi un po' hai sentito le voci? » Chiede Chikage mangiando tranquilla guardandolo un po.
« Lo so, ma non posso fermarmi. » Afferma l'umo sicuro.
«Non voglio perderti... » Il suo tono è amaro e trattiene le lacrime nonostante sembri tranquilla.
« Lotterò per vivere, e per proteggere, e se dovrò morirò. » Esprime a bassa voce a tono mortificato perché non vuole perdere la sua famiglia. 
« Ti prego, ripensaci, pensa a Kaito, smettila di cercarla; è follia, ti sta andando tutto male. » Gli tocca la mano e lui ammette ad occhi chiusi. « Se me ne andassi deluderei tutti coloro che credono in me, inoltre confido molto in Kaito. »
« Ma cosa dici? Ha solo cinque anni, non vorrai mettergli questo fardello in testa spero! » Se la prende un po' per tale egoismo.
«Ci ho riflettuto molto, e credo che lui sia adatto alla missione. »
« Ti prego smettila, non seguire quella idea folle, capisco che lo fai per me ma e il tuo amico ma è troppo. » e stavolta si mette la mano sulla fronte mostrando la disperazione.
«Ascoltami quella pietra ha davvero dei poteri spaventosi, inoltre ti stanno cercando; era questione di tempo prima che facessero A+B, capisci? »
La donna stavolta trema in convulsioni non toccando più il cibo. « Sei folle! Kaito soffrirà, e lo sai che dovrò scappare, lasciarlo solo, se davvero tu morissi, lui dovrà rimanere solo con qualcuno che lo badi. »
Toichi lo sa. « Chikage puoi farmi una promessa? »
La donna svia lo sguardo a terra. « Quale? »
« Quando sarà il momento voglio che Kaito sappia ogni cosa di me e te tranne di Pandora, deve da solo scoprirlo e decidere cosa fare. »
L'altra butta fuori aria arrendendosi. « Quel giorno... sarà lui a decidere cosa fare, se non vorrà indossare quella maschera maledetta io non parlerò! »
L'uomo annuisce. « Va bene. »

Kaito intanto sul suo letto guarda la luna pallida, bianca, piena. « Meimi, tu ti ricordi ancora di me? » Si tocca il bracciale intrecciato che ha la predominanza del viola. - Forse non mi penserà più, potrebbe aver trovato un altro amico, e potrebbe aver gettato questo bracciale però... non voglio separarmene. -

Si tocca le labbra chiedendosi ancora perché l'abbia baciata

Si tocca le labbra chiedendosi ancora perché l'abbia baciata. - Chissà che mi era accaduto, ricordo solo che mi sentivo con uno strana sensazione nel corpo che non potevo farne a meno. - si volta per poi tornare a esercitarsi con la magia ma non ha risultati. « Non importa, prima o poi io e lei ci vedremo e allora saremo amici e usciremo assieme! »

Arriva ottobre e sua madre dice al piccolo di aspettarlo alla torre del orologio quindi lui va presso il giardino del posto che è con tante aiuole.

Kaito nota che non è il solo ad aspettare qualcuno quindi va dalla bambina che avrà la sua età ovvero cinque anni e mezzo. « Ehi scusa, per caso anche tu stai aspettando qualcuno? »
La bimba con il viso crucciato e preoccupato ammette. « Si, dovrebbe venirmi a prendere il mio papà ma mi ha detto che era molto preso dal lavoro e che quindi non era sicuro di riuscire ad arrivare. » 
Kaito guarda la piccola. - Uhm, poverina, è triste... - Fa un trucco magico e dalla sua mano le fa apparire una rosa blu. « Eh wualà, questo è per te. Mi Chiamo Kaito Kuroba, piacere di conoscerti. »

La bimba prende il fiore completamente stupita dal animo dolce del bimbo


La bimba prende il fiore completamente stupita dal animo dolce del bimbo. « Come sei gentile, grazie, io sono Aoko Nakamori, piacere mio. »

Il bimbo sorride a denti felice di aver fatto una nuova conoscenza; rispetto a prima ora il suo cuore è più leggero buono anche se gli manca Yugi, ma ha promesso che mai più si sarebbero visti

Il bimbo sorride a denti felice di aver fatto una nuova conoscenza; rispetto a prima ora il suo cuore è più leggero buono anche se gli manca Yugi, ma ha promesso che mai più si sarebbero visti. « Di nulla, per così poco.
Non ti ho mai visto da queste parti sei nuova? »
La bimba con gli occhi azzurri afferma. « Mi sono oggi trasferita, spero di avere qualche amico, io sono così timida, sai? »
Kaito esprime indicandosi. « Beh, se vuoi posso io esserti amico, sarai la mia seconda amica, ti va? »
Aoko chiede. « Seconda? »
Il bimbo annuisce. « Sì, perché prima c'è un' altra bambina, ma se devo dirti la verità, credo che sia stata solo immaginazione, del resto il cielo non può essere nero giusto? »
La bimba non lo sa, ma non vuole vederlo triste. « Ma io sono vera e non ti lascerò! »
Il bimbo sbatte le palpebre per poi ridacchiare. « Sei simpatica, va bene, allora giocheremo assieme. »

La madre di Kaito torna con un regalo per il figlio e così lui se ne va salutando Aoko. « Ciao Aoko ci vediamo. »

Si scopre che Aoko è la sua nuova vicina di casa e così Kaito e lei instaurano una profonda amicizia anche se Kaito non se la sente di dirgli de suo passato, di Yugi e del contratto perché ha paura di essere allontanato, per cui usa sempre il prestigio.

Passa un anno e Kaito e Meimi compiono i sei anni.

Il padre di Kaito il giorno di natale è nervoso per lo spettacolo che si sta per tenere perché ha ricevuto diverse minacce segrete, anche telefoniche e benché stia controllando tutto ha davvero paura che non basti, perciò incarica Jii, il suo assistente, di ricontrollare ogni numero ma ciò non basta perché ad Ade basta davvero poco per trasformare il tutto in un gioco mortale usando proprio degli umani.

Il piccolo Kaito ignaro di tutto vuole assistere allo spettacolo assieme alla sua migliore amica Aoko. « Mio padre è il miglior mago lo sai? »
La bimba sbuffa. « Sì lo so, me l'hai detto centomila volte. »

Kaito la guarda male e per dispetto le alza la gonna mentre lei urla

Kaito la guarda male e per dispetto le alza la gonna mentre lei urla. « Ma che fai stupido! »gli risponde con una scopata in testa stendendolo. « Così impari maleducato! »
Il bimbo borbotta. « Fa male io non ti ho tirato un coso di legno in testa. »
Aoko non l'ascolta. « E così impari, non si alza la gonna degli altri Cretin-Kaito! »
Il bimbo fa una smorfia per poi indicarla. « Sei tu stupida, Cretin-Aoko! »

I due bimbi anche se litigano si vogliono molto bene.

Quando inizia l'esibizione i due si zittiscono per guardare le magie di Toichi che sono davvero uniche nel loro genere come di oggetti che appaiono e scompaiono, di lui che si fa apparire in due posti diversi, ed altro.

Kaito inizia a pensare che suo padre sotto,sotto abbia davvero poteri però non ne è sicuro e spera un giorno di avere quella bravura.

Intanto due bambine di cui una di sette anni e una di dodici, rimangono con le cuffie in attesa di ordini per poter eseguire un crimine e lo devono fare perché ne va della loro vita.

« Avete posizionato tutto? » Domanda una voce femminile che Akemy ascolta all' orecchio con la cuffia.
« È tutto pronto. 
Sherry, si sta occupando della sua attivazione. »

Sherry è una bambina di sei anni, lei è vista come un genio per come sa akerare i sistemi ed è per questo che lei ha il computer per poter attivare a distanza un dispositivo. « Detonatore, attivato sorellona. » Afferma a bassa voce la bimba che non mostra emozioni.

« Molto bene. » si congratula una voce maschile

Ade rimane tra le mura ad aspettare che l'esecuzione giunga. - Oggi è il giorno, nemmeno tu detentore della magia bianca fermerai me. - 
Pensa lui a sguardo rosso mentre ha accanto Esmeralda che osserva i due bambini che a distanza stanno per commettere un crimine, poi vede che c'è anche Rossana assieme a sua madre e infine Lory che ha rubato il biglietto di qualcuno per poter vedere il mago all' opera.

« Signore lei non pensa che questo fatto potrebbe scatenare nel figlio la rinascita dei suoi poteri? »
Ade ci riflette . « Probabilmente sì ma manca la sua metà, e inoltre non hanno nulla di magico, è impossibile che possano tornare come prima, special modo Kaito e lo sai il motivo? »
« No signore. » esprime la donna mentre lui le da un bacio.

« Perché se Kaito e Meimi iniziassero ad amare altri, la loro mortalità andrà al massimo, Pandora Non può proteggere due traditori che si sono dichierati amore

« Perché se Kaito e Meimi iniziassero ad amare altri, la loro mortalità andrà al massimo, Pandora Non può proteggere due traditori che si sono dichierati amore. »

Esmeralda rimane ai morsi sulle sue labbra ansimando in modo sensuale per poi corrispondere il bacio andando a lingua con lui. «Non può comandare l'amore, lo sa? »
« Certo, non posso, e so che Key nemmeno mi aiuterebbe, ma posso manipolare la vita di chi Kaito conosce e quella bimba che ora le sta accanto è un ottima pedina, quando Kaito l'amerà lui non avrà piu la guarigione, e cosi Meimi. » 
« Non si smentisce mai, l'adoro per questo. »

Si sente un esplosione avvenire sul veicolo dove il padre di Kaito è rimasto imprigionato.

Kaito rimane a fissare la scena, in particolare il fuoco e si maledice che non abbia più i poteri.

Si sente praticamente inutile, ma corre presso l'incendio, però viene fermato da Aoko che urla. « Kaito fermati, ti farai coinvolgere!! »
ma Kaito non l'ascolta. « L-lasciami devo salvarlo! »

Il bimbo per come è sconvolto usa senza accorgersene un attimo i suoi poteri nascosti almeno quellI che ha ancora in sé e spinge lontano Aoko che rimane senza parole a ciò che è successo. « Kaito fermati!! »

Sherry guarda la scena e corre contro Kaito prima che venga preso dalle fiamme. « Fermati, è inutile, non puoi salvare tuo padre! »

Il bimbo si volta conoscendo il viso di Sherry che è con gli occhi seri, gelidi come il ghiaccio di chi ha commesso un reato. « Tu chi sei? »

Nonostante non abbia poteri le sue sensazioni gli dicono di non toccarla quindi lascia la presa guardandola male. « Sei maligna, che diavolo c'entri tu con mio padre?! » attorno a lui appaiono scariche elettriche gialle.

La bimba rimane senza parole ma non vede quelle scariche perché sono invisibili - Come ha fatto a capirlo? Che strano bambino. - « Ma cosa stai dicendo? Io sto solo cercando di salvarti. »
« Non prendermi in giro, nemmeno Yami ha tale energia! 
Perchè mi fermi, tu non mi conosci giusto? Come sai poi che sono suo figlio?! » domanda sentendo il sangue ribolirgli dlla rabbia.

Sherry non risponde, solo guarda a terra per poi indietreggiare e correre via sperando che Kaito se la dimentichi, almeno il viso, ma lui di suo ha una memoria visiva fuori dalla norma e così anche tattile. « Ti troverò! Se sei tu la causa te la farò pagare!! » Lo urla ad alta voce lasciando in sé espandersi l'energia che distrugge ogni oggetto attorno a lui.

Il palco crolla, il fuoco ormai ha raggiunto fiamme alte e il bimbo raggiunge il punto dove è accaduta l'esplosione

Il palco crolla, il fuoco ormai ha raggiunto fiamme alte e il bimbo raggiunge il punto dove è accaduta l'esplosione.. « Solo per stavolta fammeli usare! »

Si concentra al massimo sentendo di nuovo la sua testa scoppiare per lo sforzo ma almeno il fuoco inizia a diminuire e Ade rimane a guardare la scena chiedendosi se i suoi calcoli siano giusti o meno. - No, come ha fatto? Il fuoco è un elemento, non può farcela con così poco potere, però è poco no? Forse è stato una fortuna... - 
Esmeralda un po' se la ride domandando. « Qualcosa non va maestà? »
« Ma figurati , ho tutto sotto-controllo. »
«Beh, questo bambino si sta rivelando più potente di quanto dovrebbe esserlo, non sa il perché? »
« Probabilmente l'amore... quel sentimento potrebbe... »
« beh, andiamocene ho già preso l'anima di suo padre, Kaito è solo un esper, non tornerà più come prima. »

Il bimbo intanto riapre gli occhi vedendo che le fiamme si sono estinte, poi cammina verso il veicolo controllando come sia accaduto.

Si ustiona le mani tra i ferri bollenti. 
L'odore di carne bruciata gli dà nausea ma non demorde fino a trovare qualcosa come un dispositivo.

A distanza si sentono delle parole di qualcuno che sta arrivando quindi il piccolo prende l'oggetto per poi mormorare. « Chiunque ti abbia ucciso lo scoprirò e ti vendicherò! »

Questa emozione in lui di vendetta alimenta la sua anima facendola tornare un po' come un tempo, tuttavia con un trucco magico fa sparire l'unica prova che indicherebbe che si è trattato di omicidio, poi il piccolo esce dalle tende con sguardo serio dagli occhi di ghiaccio che hanno in sé una scintilla brillante. - appena mescolerò i miei poteri con il prestigio li troverò! Questione di anni, io ho ancora i miei poteri, quel contratto mi ha lasciato il 10% e contro gli umani può bastare. -

Aoko lo raggiunge e lo abbraccia. « Meno male sei vivo! » Lei si è preoccupata molto per lui, eilo apprezza che torna ad occhi limpidi che nascondono le sue ombre. « Eh, sono stato attento.»

Kaito rimane a guardare il palco dove tutto è accaduto.

Dopo un po' di tempo il padre di Meimi invia numerose email al padre di Kaito, ma nessuna ha delle risposte e quindi lui inizia a insospettirsi che sia stato eliminato.

Vorrebbe poter andare a Beika e viverci ma non può sia perché lavora a S'tail sia perché Meimi è troppo piccola, e lui assieme a Toichi hanno deciso che i loro figli avrebbero portato avanti le loro ricerche.

La madre di Kaito per paura di coinvolgere suo figlio in grossi guai inizia a lasciarlo solo con la scusa del lavoro. « Tesoro ho molto lavoro, non ci vedremo per un po', ma potremmo sentirci al telefono e per chatt ti va bene? »

ll piccolo ha troppa intelligenza e associa la morte di suo padre assieme a questo con sua madre, però non vuole preoccuparla, spaventarla o metterla a disagio. « Va bene, me la caverò vedrai, c'è Aoko starò da lei qualche volta, mi farà compagnia. »

E così il bimbo inizia a trattare la famiglia di Aoko e suo padre in una seconda famiglia vedendo l'ispettore Nakamori come un padre mentre Aoko come una sorella da proteggere.

Kaito prova un enorme dolore che si acentua quando assiste al funerale di suo padre appunto in un bagno della sala funebre scoppia in quelle lacrime che ha voluto non versare. « Papà... »

Trema e intanto l'aria si raffredda, il pavimento inizia a congelarsi, l'acqua e le tubature iniziano a coprirsi di brina mentre lui rimane a piangere sfogando tutto il suo dolore fino a perdere acuti con la voce restando ad occhi chiusi.

Quando riapre gli occhi nota a terra che si è formato il ghiaccio quindi si guarda attorno mormorando.
« Come ha fatto ad apparire il ghiaccio? » lo tocca un attimo sentendo una emperatura che non è né fredda né calda, ci sta bene, non ci soffre, ed è per questo che inizia ad avere il dubbio. « Sono stato io?! »

Apre la porta per poi andare verso la zona non congelata. - Possibile che ho questo potere? Non l'ho mai avuto... -

Per testare ciò apre il rubinetto dell' acqua e lascia scorrere l'acqua, poi immerge la mano sotto il liquido e chiude gli occhi cercando di capire come ha fatto ad attivare quel potere,

Quando gli ritorna in mente suo padre lui ripre gli occhi vedendo che è stato congelato altro, e allora lo comprende. « Il dolore... più sono frustrato, più i poteri escono... devo aprofittrmene... »

Con questa scoperta inizia a dosare i suoi ricordi tragici e felici trasformandoli in energia così riesce a imparare nel giro di qualche mese sia il controllo assoluto del ghiaccio, sia la telecinesi, ma non oltre

Con questa scoperta inizia a dosare i suoi ricordi tragici e felici trasformandoli in energia così riesce a imparare nel giro di qualche mese sia il controllo assoluto del ghiaccio, sia la telecinesi, ma non oltre.
« Questo potere basta e avanza contro le persone, ed è persino omicida. »

e non nega che ha nel suo cuore di nuovo la malignità che aveva perso grazie a Yugi, tuttava non lo mostra con nessuno nemmeno ad Aoko

e non nega che ha nel suo cuore di nuovo la malignità che aveva perso grazie a Yugi, tuttava non lo mostra con nessuno nemmeno ad Aoko.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** paura del passato ***


 


Paura del passato. (seconda parte)

Meimi inizia le elementari in un monastero di suore andando in classe con Seira, e Daichi.

Là Seira fa la praticante suora ed ascolta i problemi degli altri così Meimi per aiutarli decide di trasformarsi in Seya, una ladra solo per portare la felicità negli altri per restituire ciò che è stato rubato ai proprietari, tuttavia questa ladra viene vista come minaccia per la polizia che tenta di catturarla e a questo proposito è Daichi che se ne occupa che è figlio dell' ispettore di polizia.

Là Seira fa la praticante suora ed ascolta i problemi degli altri così Meimi per aiutarli decide di trasformarsi in Seya, una ladra solo per portare la felicità negli altri per restituire ciò che è stato rubato ai proprietari, tuttavia questa ladr...

Meimi quando lo viene a sapere si allarma, ma si accorge subito che Daichi è molto ingenuo e tonto e poco astuto quindi riesce a ingannarlo spesso, e a vincere, la cosa che più la diverte e di poter fare i suoi trucchi magici proprio sotto il suo naso senza fargli capire che è lei la responsabile.

I trucchi magici di Meimi sono molto semplici, sfidano a volta la realtà, non si sa bene se sia magia, o prestigio sa solo che per sostituire i suoi poteri persi è costretta a usare il prestigio, e non è colpa sua se Daichi finisce spesso contro i...

I trucchi magici di Meimi sono molto semplici, sfidano a volta la realtà, non si sa bene se sia magia, o prestigio sa solo che per sostituire i suoi poteri persi è costretta a usare il prestigio, e non è colpa sua se Daichi finisce spesso contro i muri, o inciampa o si spaventa per come i biglietti di Seya gli appaiano difronte; se si guardasse attorno capirebbe che Meimi è quasi sempre vicinissima a lui..

Daichi non sospetta la sua amica di classe perché non si dimostra difronte agli altri una prestigiatore, inoltre lui è convintissimo che Seya sia un' altra persona, non si è accorto che Seya e Meimi hanno la stessa faccia solo con un' acconciatura diversa, e questo alla ladra fa intendere molto chi si trova davanti, ovvero un ragazzo molto addormentato.

Grazie alla determinazione di Daichi e la sua voglia di scoprire l'identità di Seya, Meimi inizia a nutrire particolare attaccamento verso lui sopratutto quando ha iniziato a urlargli     

Grazie alla determinazione di Daichi e la sua voglia di scoprire l'identità di Seya, Meimi inizia a nutrire particolare attaccamento verso lui sopratutto quando ha iniziato a urlargli. " Un giorno tu sarai mia!" frasi che alla bambina colpiscono al cuore fin da subito riuscendole a far scordare molto spesso Kaito proprio come Kaito si sta scordando di Meimi poiché ha Aoko che sta diventando sempre più importante per lui sopratutto ora che lo aiuta ad affrontare la morte di suo padre.

Meimi nonostante utilizzi il prestigio non ha scordato il suo passato e i poteri che ha posseduto, quindi ogni sera prova per circa un ora al giorno di usarli ma è inutile, e l'unica cosa che rimedia è un emicrania così forte che le fa salire la febbre, però la piccola è testarda e si dice che lei ha ancora i poteri, perché sono ciò che più la proteggono.

Intanto Akito Hayama inizia la scuola elementare trovandola una seccatura e quindi per sfogare la sua frustrazione prende la mania di dare ordini ai suoi compagni, tuttavia Yugi Mutou che è in classe con lui, cerca più volte di fermarlo ma non ci riesce che viene subito preso come vittima dai suoi compagni, e Yami molte volte si vendica sanzionandoli anche se Akito mai viene toccato: e non perché lo tema o altro, ma perché il furbetto mai si è fatto scoprire che è lui a dare ordini in quanto l'ha compreso che Yugi è paranormale come Kaito.

Akito grazie a queste prove scopre che la magia esiste ma non ne vuole avere nulla a che farci, quindi per il bene suo decide di lasciar stare Yugi anche se ben tre dei suoi compagni sono finiti in uno strano coma allucinogeno.

Yugi non sa dello spirito del puzzle, ma avverte che qualcuno lo manovra ma non riesce a parlargli o instaurargli un discorso quindi solo si limita a parlare mentalmente sperando che Yami ascolti. - Non so chi sei, ma smettila, fai paura, mi spaventi! -

Yami da dentro il puzzle lo ascolta: avverte la sua angoscia ma non vuole rispondergli perché lo vede come un padroncino da rispettare anche se non sa bene chi sia, e vorrebbe trovare un modo per parlargli, per accendere il legame tra loro, ed ins...

Yami da dentro il puzzle lo ascolta: avverte la sua angoscia ma non vuole rispondergli perché lo vede come un padroncino da rispettare anche se non sa bene chi sia, e vorrebbe trovare un modo per parlargli, per accendere il legame tra loro, ed insegnarli a usare il potere del puzzle. - Ma io solo ti proteggo. - Lo crede perché lui non sa la differenza tra bene e male e senza Yugi è completamente fuori controllo.

Akito certe volte il pomeriggio rimane solo al parco a giocare con il pallone che ruba a diversi bambini del asilo facendo il prepotente.

Fanny che lo vede lo rimprovera. « Vergognati hanno solo quattro anni e tu sette! »

Akito fa una smorfia disgustata. « Ma sta zitta femmina! »

Fanny non riconosce Akito perché si sono separati dopo che Yugi è finito in coma. « Sta zitto tu maschio stupido e prepotente! » lo indica. « Sappi che i bambini cattivi sono i più disperati! »

Akito fa le spallucce e se ne va, non ha proprio voglia di prendersela con una bambina

Akito fa le spallucce e se ne va, non ha proprio voglia di prendersela con una bambina. - Che tipa, ma che vuole? -

Fanny per capire un po' perché Akito nei giorni seguenti tratti male i più piccoli, decide di pedinarlo fino a sera tardi finché non sente le urla di casa, ovvero di sua sorella minore che spinge il fratello a terra. « Vattene via di casa demonio! 
Io non voglio vederti! 
Papà oggi non c'è quindi te ne stai fuori! »

Akito rimane in silenzio soffrendo molto di quelle parole, e Fanny rimane senza parole che per come è sensibile si mette anche a piangere

Akito rimane in silenzio soffrendo molto di quelle parole, e Fanny rimane senza parole che per come è sensibile si mette anche a piangere. - Povero bambino, ma perché lo tratta così. -

Akito già a sei anni rimane solo in serata al parco molto spesso per far passare le tre ore così da tornare a casa e Fanny certe volte va da lui a fargli compagnia. « Dimmi una cosa tu ami la luna? »

Akito prende il panino che lei le ha offerto. « La luna è bella, e con questo? »

Fanny vorrebbe essergli amica. « Senti ti osservo da giorni, perché ti rintani qui solo? è pericoloso e se ti rapissero? » In fondo lei ne vede di cartoni animati.

« Non sono di certo ricco per poter interessare, e comunque a me piace stare fuori, nessuno fa rumore, eccetto tu ovviamente. »

Fanny se a prende ma ricordando ciò che ha visto ammette. « Allora starò in silenzio per farti stare bene. Vorrei aiutarti. Quando sei calmo se dolce.»

Akito si volta a guardarla chiedendosi che cosa diavolo abbia lei. - E come potrebbe aiutarmi?Nessuno potrebbe nemmeno chi ha dei poteri... - « Come ti pare. » e continua a mangiare il panino offerto da lei.

Fanny riflette molto su come aiutare Akito, benché non sappia il suo nome e il motivo, ci si è affezionata ma non riesce a trovare nulla finché nella sua scuola non si parla di una recita e allora a lei sorge un' idea spontanea. - Un film! Ma certo! -

Con sua madre va in una videoteca dove là c'è pure Kaito che borbotta ad Aoko. « Allora ci guardiamo un horror? » Chiede Kaito ad Aoko che esclama tenendosi le codine basse. « No poi piangerò »

 « No poi piangerò »     

Kaito si indica. «quante storie, facciamo così hai il permesso di abbracciarmi e piangere. ki ki ki» se la ride con la sua risata unica il " Kikiki "

Aoko non lo capisce. - Perché dovrei abbracciarlo? Non capisco... - « ma ho gli incubi,quindi no!. »

Kaito un po' ci è cotto di lei, può capire che Aoko sia una bambina ma Kaito mentalmente ha una crescita maggiore. « e non fare la testarda...» abbassa lo sguardo arrossendo - Mmh, ma quando inizia a capire queste cose, insomma non è normale a otto anni? Ok che io sono più precoce degli altri,ma è normale io sono diverso, in parte... la vorrei tanto Coccolare.-

Aoko chiede. «Ti conosco poi mi farai scherzi »

Kaito si arrende in uno sbuffo contrariato « mph...hai ragione... » esclama scherzando tornando il solito bimbo sopratutto facendo apparire come per magia un ragno finto e la bimba urla di colpo assordando tutti. « TOGLI QUEL COSO! »

Kaito si mette le mani nelle orecchie. « Ma vuoi calmarti, scherzavo! » - tanto non mi arrendo tu mi amerai! -

« Aoko ha paura, tu sei maligno!!»

Kaito le fa apparire un fiore. « Una persona maligna potrebbe mai creare qualcosa di così bello? Un fiore azzurro quanto i tuoi stessi occhi. »

La bimba di suo sorride arrossendo. « Kaito... » prende il fiore e lo abbraccia di colpo. « Ti voglio così bene. »

Kaito stupito arrossisce ma non riesce a corrispondere il, toccarla, stringerla - Vorrei tornare in trance come un tempo

Kaito stupito arrossisce ma non riesce a corrispondere il, toccarla, stringerla - Vorrei tornare in trance come un tempo... però, va bene così...-

Fanny va dai bimbi non riconoscendo Kaito anche perché lo vede con occhi così umani e non più due fari accesi. « Scusatemi cerco un film con una storia che parla di litigi famigliari, voi ne sapete qualcosa? »

Kaito la guarda un attimo. - F-Fanny?! Oh, no, se mi riconoscesse questa mi richiamerebbe mostro, e Aoko non deve scoprirlo... - 
Decide di modulare la voce in quella di Yugi, perché lui ha anche questa capacità solo che Aoko rimane perplessa. - Ma che razza di voce ha ora? Perché la fa di una bambina? -

Fanny chiede. « Yugi Mutou? »

Il sottoscritto a sentire il nome si volta. « Oh? Ehi, ma tu sei Fanny! »

Kaito prende il capellino e abbassa la visiera per nascondere il volto. - Come si ferma il tempo? Vorrei essere tornare un divinità ora o quello che ero... -

Aoko intanto dice. « Comunque se cerchi i film drammatici che ne dici di questo? Parla di una madre che muore dando alla luce un bimbo e la sua famiglia odia questo bimbo chiamandola mostro o demonio. »

Fanny prende il dvd. « È perfetto, la sorella sua glielo urla, sicuramente la farà ragionare. 
grazie mille, ah, come ti chiami? »

Aoko si indica. « Aoko Nakamori. » poi indica Kaito. « lui è Kaito Ku... » Non riesce a parlare che lui le ha messo una mano sulla bocca. « Takao Kurobane, piacere... » inventa di colpo.

Yugi si avvicina incuriosito da Kaito, non ne è sicuro ma ha un sospetto. « Kaito? Tu sei Kaito Kuroba? »

Il bimbo non risponde e Yugi ordina

Il bimbo non risponde e Yugi ordina. « Sei tu o no?!»

Fanny mormora. « K-Kaito?! Quello che ha poteri psichici?! Quello che ha accecato Terence, quel Kaito? »

Kaito vedendo che è riconosciuto. « Non andare oltre Fanny! Sì sono io!»

Aoko chiede. « Poteri psichici, ma di che parla? »

Fanny indica Kaito. « Aoko, stai attenta quello è un mostro! Ha accecato un bambino, ha mandato in coma Yugi!! Non stargli vicina! »

Kaito si arrabbia assai che stringe a sé Aoko in un abbraccio protettivo standole di spalle dando il significato che è " sua" « Aoko è mia, e non le farei mai del male al contrario di te... e se sai ti consiglio di stare zitta.»

A Yugi non importa: lui ha mille domande ma non sa come dirgliele. « Come sarebbe a dire che lei è la tua migliore amica e io? »

Kaito abbassa lo sguardo. « é meglio che non ci vediamo più. »

Yugi non lo accetta che inizia un po' a piangere. « Non è giusto, io sono venuto prima di lei, non puoi dimenticare così la nostra amicizia! »

Kaito spera in cuor suo che Yami non appaia. « Yugi sei tu che mi avevi tradito. » e non può dirgli che lui per salvarlo ha venduto molto.

« Io ho solo ascoltato mio nonno, a se tu ora sei cambiato possiamo tornare come un tempo.

Ho saputo di tuo padre, mi dispiace molto. »
Kaito avrebbe voluto che non toccasse la faccenda di suo padre. « Yugi non voglio più giocare con te, è per il tuo bene. »
« Ma tu mi manchi, senza te io sono senza amici! »
« Hai Yami! »
« E chi sarebbe? »

Aoko non riesce a capire la situazione ma gli sembra che abbia perso qualcosa del passato di Kaito. « Ma che cosa è accaduto? Perché lo chiamate mostro? »
Fanby mirmora.«Lo è, lui può uccidere, e fare male!»

Kaito guarda Fanny con occhi di ghiaccio restando alle spalle di Aoko iniziando a farle provare un po' la paura, almeno gradualmente le priva del suo calore umano e la bimba accorgendosene rimane impietrita sentendosi congelare le vene. - Fa freddo, sembra quasi che sia sotto il ghiaccio. -

Yugi guarda Fanny che trema molto dal freddo infatti la tocca scoprendo che è quasi gelida. - Ma qui c'è il riscaldamento, come è possibile? Non sarà Kaito spero!? E Ora basta! -

Il suo puzzle s'illumina e appare Yami che corre contro Kaito spingendolo contro lo scaffale sconcentrandolo. « Smettila, vuoi forse ucciderla? »

 « Smettila, vuoi forse ucciderla? »

Il ragazzo fa una smorfia. « M'infastidisce, e poi sto attento. »

Fanny riprende poco a poco il suo calore corporeo rimanendo scioccata a tal punto che non parla più e scappa via dal luogo spaventata. - Non voglio più vederlo, quello è pericoloso.-

Yami mormora. « Io solo a vederti noto che hai un desiderio omicida, mi hai già mandato nel regno delle ombre, e Yugi ci ha sofferto molto »
« Io non ho il tuo potere. »
« Intendo dire che in qualche modo hai me e Yugi sanzionato mandando contro il mio potere. »
«Mi odi? »
« Se continui a far soffrire Yugi ti odieró! Io devo proteggerlo, e lui sta male senza te, è boicotatto e molto spesso io ho dovuto aiutarlo. »

Kaito chiede     

Kaito chiede. « E allora perché non mi sanzioni? »

Yami si stacca da lui ed incrocia le braccia     

Yami si stacca da lui ed incrocia le braccia. «Perché non vado contro gli Dei, tu non sei umano, anche se ora mi sembri diverso, e poi Yugi ti vuole troppo bene, e me lo vieta il suo cuore di farti qualcosa. » 
« Non parlarmi degli Dei, quelli mi odiano! »
« Sei sicuramente dei loro, se no ti avrei sanzionato da un pezzo.
Io ti chiedo solo questo di non far soffrire Yugi! » Detto ciò se ne va via per poi tornare in sé anche se Yugi si chiede che ci faccia a casa sua. - Ma come ci sono arrivato qui? -

Aoko intanto rimane insospettita che Kaito le nasconda qualcosa. « Kaito, c'è qualcosa che devo sapere?»

Kaito la guarda un attimo e riflette se dirgli o no del suo passato, i poteri, ma ha paura di perderla, di venire chiamato mostro quindi mente     

Kaito la guarda un attimo e riflette se dirgli o no del suo passato, i poteri, ma ha paura di perderla, di venire chiamato mostro quindi mente. « Nulla, andiamo a vedere il film su. »
Aoko non le crede. « Dimmi la verità! Perché quella bimba tremava e l'altro perché piangeva, perché ti ha guardato con occhi satannici, cosa mi nascondi? »
Kaito darebbe moto per poter ipnotizzare e farle scordare ciò che ha visto, ma dato che non può ammette. « Ci credi alla magia reale? »
La bimba annuisce. « Sì, perché? »
« ok, allora dopo un incidente ho acquisito dei poteri psichici solo che vanno oltre a quel genere di abilità.
Tre anni fa ero molto più potente di ora e anche cinico, sadico, ero tremendo.
Ero amico di Yugi, era come un fratello ma ha deciso di tradire la mia amicizia dopo che ho fatto del male ad un bambino accecandolo ad un occhio.
Fanny invece mi ha rubato l'amicizia di Yugi e ha iniziato ad allontanarlo da me.
Ero geloso, non lo trovavo giusto, ma io non sfioro le femmine per principio.
Un altro bambino che guarda caso era amico di quello che ho accecato, mi ha aizzato la classe contro alle spalle; è stato un genio, un calcolatore, nemmeno io me ne ero accorto del suo piano.
Yami Yugi, alla fine dopo una battaglia mi ha detto che lui è il responsabile e così per non usare i miei poteri per promessa a mio padre, ho usato le mani, ma era debole, e Yugi si è intromesso...
Qualosa è accaduto, io ho fatto qualcosa: il vento e il cielo erano in una tempesta, sembrava quasi che stesse per avvenire il diluvio universale.
Un fulmine doveva colpire chi mi aveva messo contro tutti, ma quel bimbo è stato svelto e si è tolto dalla traiettoria coinvolgendo Yugi che è finito in coma.
Poi ho incontrato qualcuno, credevo che fosse onesto invece mi ha ingannato, e mi ha tolto moltissimi poteri, adesso so solo congelare, abbassare le temperature e un po' di telecinesi, ma non oltre. 
Se mi ferisco guarisco, non più subito ma dopo un ora di tempo.»

Aoko rimane impressionata, a dire il vero non vuole crederlo ma essendo una bambina lei non ha la cattiveria nel cuore e la paura. « Kaito sono doni stupendi, dovresti usarli per fare del bene non del male. »
Kaito non sa come dirglielo. « Lo so che per te sono pericoloso ora. »
Aoko scuote la testa. « No, perché tu mi sei amico e so che mai mi faresti del male. Io ti voglio bene, sei il mio migliore amico. »
L'altro la fissa arrossendo leggermente. « Ti ricordi anni fa, al nostro incontro: mi hai detto che tu sei reale, e che l'altra bimba che conoscevo non lo è, esiste ma non la vedo, mentre tu per me sei così importante, mi sostieni sempre, anche se sai la verità. »
Aoko ad occhi chiusi gli sorride. « In cambio mi mostri questi poteri, sarà il nostro segreto, ok? »

Kaito sempre piu si sente innamorato,ma non prova quell' attazione che Meimi sa dargli. Annuisce e la porta lontano da tutti per poi iniziare a dimostrargli che è stato sincero anche se poi lui ammette. «Lo sai voglio fondere il prestigio con i miei poteri. »
Aoko tocca un po' la neve che per lei è davvero fredda. « Davvero? E come farai? » chiede guardandolo ad occhi vividi blu.
« Userò la logica con i miei poteri, lo so va contro le regole di mio padre, ma è una questione personale. » Nonostante si fidi di lei ha ancora un segreto. - Ma non posso dirti che voglio scoprire chi ha ucciso mio padre... - Non ha bene i piani in testa ma qualcosa sa che accadrà.

Fanny intanto dopo aver comprato il dvd va a casa di Akito mentre lui non è a casa e parla con la sorella minore. « Vorrei che lei guardasse questo film! » e glielo porge.

Nelly è una ragazza di quindici anni con i capelli color cenere ed occhi miele, si vede che è sorella di Akito, si assomigliano. « Ma perché? »

« La prego di guardarlo, lo capirà da sola!! »

Nelly annuisce confusa di tale regalo.« Va bene, lo guarderò stasera. »

La bimba sorride e corre via ma Nelly chiede. « Aspetta dimmi il tuo nome! »

Akito vede Funny correre via da casa sua e lo lascia stranito. - Che ci fa da queste parti lei? -

Il bimbo torna a casa e sua sorella mette in play il film. - Chissà perché dovrei guardarlo. -

Akito vedendo che sua sorella non l'ha sgridato va dritto in camera e se ne va a dormire.

Nelly quando guarda il film scoppia in tremende lacrime di colpa perché si accorge che ha trattato male suo fratello e che sua madre sicuramente non avrebbe mai voluto ciò perché l'avrebbe amato. - Mi vergogno, come ho potuto trattare così il mio fratellino, devo rimediare. -

Kaito intanto a casa sua completamente solo, rimane sdraiato sul suo letto a giocare con la magia muovendo gli oggetti rimanendo con un gran sorrisone - Aoko è una bambina così buona, e mi capisce, mi piace tanto, quando potrò dirglielo...- 
Guarda il suo braccialetto. « Nonostante mi piaccia, tu sei ancora importante,ma la smetto, è Aoko per me non tu bimba dai miei stessi poteri. »

Ripensa un attimo a Yugi e Fanny e decide che per far scordare a loro lui deve allontanarli dalla città quindi

scrive a sua madre e s'inventa una storiella convincente così da farla agire - Ho capito, vedrò cosa posso fare. -

Il bimbo non sa chi sia sua madre ma sa che ha molto potere economico e che può fare molto.

Per Meimi La doppia identità è molto difficile sostenere perché dal gioco è diventata la sua seconda vita in quanto si sta sempre più rendendo conto che a lei Daichi piace: apprezza la sua voglia di catturarla, e anche se il più delle volte bisticciano lei non ne fa a meno che inizia a sentirsi infatuata di lui, però ha paura che tutta la loro amicizia possa spegnersi dopo che la sua vera identità verrà scoperta.

In quinta elementare, arriva anche Rina che è una bambina dai capelli biondi con gli occhi nocciola, ha il taglio mascolino ma è molto alta e femminile d'occhi, anche lei una detective che vuole catturare Seya.

Tra Rina ed Alan pare nascere una squadra contro Seya, e Meimi s'ingelosisce molto per come i due stiano assieme perciò certe volte in classe, Meimi senza farsi vedere fa dei dispetti alla ragazza con il prestigio anche se così viene sospettata mo...

Tra Rina ed Alan pare nascere una squadra contro Seya, e Meimi s'ingelosisce molto per come i due stiano assieme perciò certe volte in classe, Meimi senza farsi vedere fa dei dispetti alla ragazza con il prestigio anche se così viene sospettata molto di più.

Nei mesi seguenti il nonno di Yugi riceve una lettera che lo trasferisce a Domino per gestire un negozio di carte di Dual monster, così Yugi viene trasferito in una nuova città lontana da Beika,

La famiglia di Fanny si trasferisce ad Osaka per un nuovo lavoro, tutto questo è stato donato dalla madre di Kaito che ha voluto come desiderio del figlio allontanare i due bimbi.

Quando Kaito riceve la conferma che si sono trasferiti lui sospira di sollievo. - Perdonami Yugi, ma ho promesso a tuo nonno che non saremo rimasti amici.... -

Continua a frequantare la scuola elementare statale solo per stare accanto ad Aoko che si rivela essere una bambina dal cuore d'oro di cui Kaito è sempre più cotto, e guarda solo lei tra tutti i bambini, protegge solo lei, e non sopporta mai che qualcuno gliela soffi; ma fortunatamente sono in quinta elementare quindi per loro non giunge il problema dell' amore al massimo delle cottarelle che Kaito non reputa una minaccia, ma sa che alle medie avrebbe dovuto stare attento ai maschi perché Aoko proprio per come è, è molto carina.

Yugi non si è scordato di Kaito e ci soffre molto a sapere che lui l'ha sostituito con una bambina e Yami accumula quel dolore giurando a se stesso che un giorno si sarebbe vendicato per come lo ha ferito     

Yugi non si è scordato di Kaito e ci soffre molto a sapere che lui l'ha sostituito con una bambina e Yami accumula quel dolore giurando a se stesso che un giorno si sarebbe vendicato per come lo ha ferito.


Yugi cambiando città inizia la sua nuova scuola nella quinta elementare.

Là incontra molti bambini della sua età ma lui sempre fatica ad avere un solo amico per via della sua enorme timidezza che non lo aiutano affatto.

Akito invece dopo che Nelly ha visto quel film ha iniziato ad avere un trattamento migliore da sua sorella, e si chiede il perchè, ma lo viene a sapere dopo qualche anno da sua sorella mentre gli ha preparato la cena. « Senti ma quella tua amica con i capelli castani non la inviti mai? »

Akito chiede. « Di chi parli? » e mangia tranquillo.

« Di quella bambina che è venuta a darmi il film, aveva i capelli medi, occhi nocciola ed una voce acutissima sono anni che non la vedo. »

Akito se la ricorda. « Ah quella che veniva a rompermi le scatole? Non siamo amici. »

« Beh, ringraziala, è merito suo se io ora ti parlo e ti tratto bene, mi ha fatto capire che ho sbagliato, e che mamma ti ha fatto nascere con amore. »

Akito quando lo scopre lievemente ha un po' il batticuore ed arrossisce. - Lei per me ha fatto ciò? Spero di rivederla un giorno, non so nemmeno il suo nome. » Pensa ormai all' età di dieci anni.

Una bambina dai capelli rosso fuoco magenta all' età di dieci anni scopre l'esistenza delle streghe scoprendone una a caso per poi divenire una apprendista strega.

Una bambina dai capelli rosso fuoco magenta all' età di dieci anni scopre l'esistenza delle streghe scoprendone una a caso per poi divenire una apprendista strega

Lei si chiama Doremi Harukaze ed è una bambina allegra, giocosa, onesta, leale, spiritosa, e melodrammatica.

Nella sua classe ci sono pure Melody, Sinfony e Lullaby che nel tempo scoprono che Doremi è un ' apprendista e quindi Eufonia, ovvero la strega trasformata in rana da Doremi per come l'abbia scoperta, le fa diventare apprendiste streghe.

Queste umane nell' arco degli anni affrontano gli esami per essere streghe, tuttavia quando sono sul punto di esserlo accade sempre qualcosa, per esempio: Lullaby per proteggere il segreto che è una strega, deve infrangere una regola, ovvero di ca...     

Queste umane nell' arco degli anni affrontano gli esami per essere streghe, tuttavia quando sono sul punto di esserlo accade sempre qualcosa, per esempio: Lullaby per proteggere il segreto che è una strega, deve infrangere una regola, ovvero di cambiare i ricordi della gente, cosa che è attribuita solo per le divinità.

La seconda volta invece accade quando la principessa delle streghe finisce sotto un sortilegio dalla ex regina del regno e così le bimbe per salvarla usano il loro potere distruggendo il loro cristallo fatato che le disegnerebbe come streghe; dopo questo ci sono state molte altre volte, ma poi, quando seriamente possono essere streghe loro rifiutano perché vogliono vivere con la loro famiglia, tuttavia in questa avventura hanno incontrato: Akatsuki, Leon, Taru, Fujio che sono dei maghi affezionati a loro.

Lory intanto frequenta le elementari in pena per sua madre che sta sempre peggio

Lory intanto frequenta le elementari in pena per sua madre che sta sempre peggio.

Molto spesso prega agli Dei che lei possa guarire ma non viene ascoltata e intanto lei viene trattata male dalle sue compagne perché è vista come povera e a Kaito la storia non piace dato che lei è finita nella sua classe in quinta elementare proprio perché sua madre ha dovuto trasferirla molte volte per come è sempre presa di mira.

« Ehi voi, non vedete che piange, perché non ve la prendete con me? Solo perché non ha soldi non potete trattarla così, è immaturità e cattiveria. » Kaito difronte agli occhi di Lory è un tipo acculturato come lei perché ama la lettura - che bambino giudizioso, prottetivo, e intelligente, è carino a difendermi -

Lory essendo nuova non conosce Kaito ma lo ringrazia. «Grazie, per avermi aiutata. »

Il bimbo si volta verso lei sorridendo. « Tranquilla sei appena nuova, piacere mi chiamo Kaito Kuroba. » e gli fa apparire un fiore dal colore verde lasciando stupita la bimba. « oh... che bel colore. » - ed è un gentil'uomo -

Kaito afferma. « Sei di verde e quindi il tuo colore è questo, lo accetti? »
-che aura cristallina e pura-
La bimba prende la rosa verde sorridendogli. « Sei simpatico Kaito. »
-ed è educato -

Aoko s'intromette e fa amicizia con Lory. « Io sono Aoko Nakamori, non badare agli altri quelli sono degli scemi. »

Kaito afferma. « Infatti stai pure con noi, tu sei una buona. »

Lory si chiede che intenda con buona. « Mi state commuovendo, grazie. » e abbassa un po' la schiena lasciando Kaito colpito. - Ci ho visto bene, questa ragazza è dal animo puro, mi ricorda qualcosa di così lontano... - d'istinto si tocca il bracciale per poi guardarlo. - Ah già, quella, mi sa che non la rivedrò mai... potrei anche sbarazzarmene del braccialetto, tanto solo Aoko è importante. -

Intanto in una casa enorme verso la periferia della città una bambina di capelli rosa a codine basse, lunghe,chiede difronte ad un gabbia con dentro due cadaveri. « Mamma, papà? Perché non rispondete? » Li tocca senza capaire che sono morti di stenti.

Dietro di lei appare una figura più grande di lei con in mano un pugnale che lo usa per freddare la bambina trafiggendole la gola sporcandosi così di sangue. « Bene, ora cosa devo fare? »
Ade appare esprimendo. « Ora tu frequenterai la scuola, e aspetterai il segnale. »
La ragazza di nome Yuno Gasai chiede guardandolo con sospetto. « E davvero Yuki sarà salvo? »
Ade annuisce. « Sì, ma per non rischiare che scoprano la tua natura, sigillerò i tuoi poteri. »
Ade le tocca la fronte: dalla mano appare una luce gialla che rilassa un po' la ragazza che torna ad occhi meno inumani. « Adesso, puoi frequentare le medie. » Afferma dopo averla ringiovanita in una ragazza di dieci anni. « Il mio Yuki, è vivo ed aspetta solo me. »
Ade annuisce per poi prendere MuruMuru. « Su andiamo non servi, Deus ti scoprirebbe, e non voglio che riaccada come nell' altro universo. »
Yuno chiede. « Parli di Kid e Seya vero? » 
Ade annuisce. «Esatto, i loro altereghi hanno distrutto il mio piano nel tuo universo, ma in questo non accadrà! Ho studiato tutto. »
« A me piaceva Kaito, era così gentile. »
« Ti ha tradito, e poi lo hai aizzato contro toccando Shinichi. »
« Aveva visto cosa avevo fatto. »
« comunque sia stavolta non riaccadrà! I loro altereghi non mi andranno contro stavolta.»
« Lo spero minimamente, a me importa solo di Yuki! »
« Comuqnue sia Yuno, i ricordi devo offuscarglieli altrimenti non verrai scelta come giocatrice, e mi serve! » 
Yuno annuisce. « Va bene, basta che Yuki sia salvo. »
« Lo sarà. » Detto ciò addormenta la ragazza per poi offuscargli tutti i ricordi del suo passato.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Rifiuto indiretto. ***



avviso chele vicende tra Yugi  Yami si riprendono tra un po' d capitoli.
La storia è molto centrata su Kaito e Lisa, non lo nego, ma anche Yugi e Yami hanno più inlà una prte importante.

 

 
 

Rifiuto indiretto

          

Per Meimi le medie sono un vero tormento perché ormai i ragazzi iniziano a trattare il tema amore, e lei che è fin troppo precoce in questo argomento non smette di pensare a come farsi notare da Daichi ma sopratutto a come poter battere Rina che riesce a tenerselo vicino più del dovuto con la scusa della catturare di Seya.

Meimi A volte quando le capita di vedere il braccialetto che porta con sè gelosamente sul suo polso destro, inizia a pensare a quel bambino dall' aria afflitta ma che nasconde un animo nobile, o forse è lei che ha visto ciò, ma comunque sia: si chiede che cosa ne sia stato di lui, se stia bene, e se mai lo rivedrà.

Chiude gli occhi scuotendo leggermente la testa terminando i compiti di scuola.
Scende le scale sentendo un profumino così dolce di marmellata e cioccolata.

Va presso la cucina vedendo sua madre che canticchia serenamente preparando le Omelette. « Mamma, dammene uno. » Esprime correndo da lei che si volta.
« È per la tua gita in montagna, ho pensato che gli zuccheri ti servano, sei così magrolina. »

In effetti è così: nonostante lei mangi moltissimo non ingrassa, anzi gli è impossibile, ma lei crede che questo sia dovuto al suo sangue che le dona un metabolismo velocissimo. « E una potresti lasciarmela no? » Chiede con gli occhi da cerbiatta color azzurro fissando quelli azzurri di sua madre. « No, perché non aiuti tuo padre con i suoi trucchi? Cercava una cavia, ehm aiutante. » Ci scherza su, e la figlia rassegnata che quei dolci non possa toccarli, va da suo padre che sta annodando dei fili su un oggetto di legno, probabilmente per un suo trucco magico. « Papà, ti serve una mano? »
L'uomo ha i capelli color sabbia, occhi neri tondeggianti e un sorriso contagioso. « Oh, giusto te cercavo. »

Quel filo glielo fa tirare e di colpo dal legno appare dell' erba e lei chiede stupita. « Wow, ma come ci sei riuscito? »

Suo padre è un uomo ingegnoso, ha una fantasia fuori dal comune, ed è sempre allegro, pare quasi che non abbia mai preoccupazioni, ma non è così: lui nel suo cuore nasconde molte emozioni fredde, scostanti, paurose, angoscianti e tra queste un piano per la figlia che ancora adesso nonostante lei abbia quattordici anni non vuole farle sapere. 
« Ma è molto semplice invece. » Le spiega il trucco che è davvero semplice, eppure a prima vista mica se ne sarebbe accorta.

Lei rimane con lui a guardarlo creare tanti trucchi magici unici nel loro genere, e gli sorride per incoraggiarlo mentre a mente impara tutto solo guardando.

Gli basta così poco per imparare; si nota che non è una bambina normale, ma non vuole mostrarlo più né a sua madre, né a suo padre perché non vuole preoccuparli.

Quella storia di Kaito ovvero che ha deluso suo padre, le è rimasta nel cuore e si è promessa che non avrebbe mai deluso i suoi genitori.

Applaude tutto il tempo mentre in casa si respira un aria serena, vivace, gentile, cordiale, calorosa; la tipica famiglia utopica che all' apparenza non ha problemi ma che in realtà ha mille scheletri nel armadio: la madre da giovane era una ladra chiamata " Lucinda ladra dei tetti" meglio nota come "Lucifer"; il padre invece oltre ad essere un mago, da giovane era un fanatico di pietre preziose assieme a Toichi Kuroba, ed entrambi volevano impossessarsi della immortalità attraverso Pandora, ma qualcosa è andato storto perché un' organizzazione segreta li ha visti come minaccia e li ha intimati di smettere, ma i due non hanno smesso nonostante i sappiano che Meimi e Kaito sono la chiave di ciò che loro hanno cercato, ma i due non ne sono a conoscenza e nemmeno ricordano i nomi dell' altro come se il tempo cancellasse il loro passato.

A volte Doremi guarda il cielo e le ritorna alla mente quando aveva la scopa volante e sorvolava il cielo assieme alle sue amiche, ma ora le manca tutto ciò.

Scegliere di essere un' umana priva di poteri non è stato facile per le Ojomajo che sono composta da: Doremi, Melody, Sinfony, Lullaby, Mindy; ma sanno che hanno fatto la scelta giusta e che non serve rimpiangerlo.

Melody dopo aver compreso che deve vestirsi come le piace e non seguire sua madre, ha iniziato ad esibirsi nei teatri suonando il violino coinvolgendo il cuore di tutti e anche quello delle sue amiche.

Non passa giorno che Doremi la senta provare e si immerga in quelle note così sofisticate, ricercate melodiose per poter pensare al mondo delle streghe, e lui: Akatsuki uno dei suoi primi amori, ma sa che è impossibile perché lui è un principe di un regno magico, e lei si è giocata tutto restando un' umana perché ne è convinta tra loro c'e stato qualcosa di così speciale: aiuto fraterno, sorrisi, e poi hanno entrambi il colore rosso di capelli ed occhi, solo lui più scuri; insomma gli manca il suo mago rosso.

Lullaby che è da sempre un' attrice, modella, cantante, sta diventando sempre più famosa. 
Spesso lavora pure con un attore di nome Charles Lones che a vista sua lo trova un tipo simpatico, pieno di talento ma non quanto Taru che nonostante lui non avesse talento aveva la passione, la voglia di mettersi i gioco; caratteristiche che alla ragazza hanno sempre colpito, ma nemmeno lei potrebbe averci a che fare perché Taru è un mago, amico di Akatsuki, mentre Lullaby è un' umana.
Spesso quando canta ne sente la mancanza: il suo cuore le dice proprio che in fondo quel mago dagli occhi verde acqua non gli è mai dispiaciuto.

Sinfony invece, ha deciso di continuare con lo sport perché da grande vuole fare l'insegnante di ginnastica ed è per questo che lei è vista un po' un maschiaccio, sia per il taglio mascolino, sia per il suo carattere che è diretto, schietto, senza peli sulla lingua, sopratutto è provocante, ma ha una caratteristica che a Leon ha sempre colpito: la sua grinta.

Certe volte giocando lei osserva il cielo mattutino e gli torna alla mente Leon che sempre la sfidava in tutto guardandola con quegli occhi opale brillanti, pieni di magia solo per lei.
Se ci ripensa: un sorriso nostalgico ed un battito perso le colora l'anima; alla fine lo deve ammettere senza Leon non ha proprio sfizio ad allenarsi.

Mindy al contrario delle sue amiche, non si è mai interessata ai maghi, forse perché non le parlavano mai; in fondo è normale: Mindy è giunta dopo e non ha potuto conoscere loro per bene quanto le altre, ma poi a lei importa solo della sua migliore amica Blissey che è in America assieme a lei, perché Mindy si è trasferita dopo le elementari per poter realizzare il suo sogno di essere una brava pasticcera.
Lei sente poco le sue amiche, al massimo per chatt, ma le pensa spesso, ed anche lei certe volte vorrebbe riassaporare i suoi poteri da strega che ormai non ha più diritto di possedere.

Le Ojomajo hanno fatto una promessa solenne: non sarebbero mai più tornate al servizio della magia, delle streghe, sarebbero restate umane per restare accanto alla loro famiglia.

In seconda media Aoko inizia ad avere i primi maschi che le mettono gli occhi addosso e Kaito il più delle volte cerca di far finta di niente nonostante sia geloso.

Rispetto ai suoi otto anni, ora il suo carattere non è più romantico, aperto, ma è più freddo, almeno sui sentimenti, è orgoglioso, anche se i trucchi magici non li nega mai alla classe.

Crea sempre caos,e nessuno gli va contro, al massimo le insegnanti ma le tratta come farebbe un aristocratico che sa come zittirle, tuttavia Aoko è l'unica che con la scopa in mano, lo segue qua e là tra i banchi e lui non smette di stuzzicarla usando la sua pistola spara carte che ha inventato per difendersi da lei.

« Prendimi cretin-Aoko! » sfida lui tenendosi a una mano sul banco stando con le gambe in aria mentre le punta la pistola spara carte contro.
Lei si volta di scatto per poi rincorerlo. « Non mi sfuggirai cretin-Kaito! » Fa un gesto con la scopa, lui si dà una spinta con le braccia e posiziona le gambe dietro evitando che la testa venga presa dall' "Arma" « Rassegnati sei troppo lenta. »

Più che altro è lui che sa prevederla perché lei ha movimenti molto prevedibili

Più che altro è lui che sa prevederla perché lei ha movimenti molto prevedibili.
« Sei fortunato e basta. » si lamenta lei un po' esausta.
Kaito accenna incrociando le braccia con i piedi sopra il banco di Lory che lo guarda incuriosita.« Ma io sono un mago, è la fortuna deve stare sempre dalla mia parte. » si vanta con tono arrogante tipico di chi non teme nulla.
Aoko sospira. « Ma quale mago? Tu usi i tuoi trucchi magici, e poi smettila di fare lo spaccone, ti si vedono gli addominali, non ti vergogni?! »

Kaito per avere le reazioni di Aoko cerca di mostrarsi un tipo un po' scombinato nel vestirsi, almeno mostrare parti del suo corpo che possano attrarla verso lui.
Kaito scoppia a ridere. « Almeno hanno qualcosa da vedere no? » 
Aoko arrossisce per poi salire sul banco e lui subito scende come di risposta. - Forse ho esagerato, è così matta lei. - 
Aoko non ci vede più, è gelosa: non sa bene i sentimenti che nutre per lui, ma non gli dispiace. « Tu devi vestirti come si deve e non cercare di fare il sexy, che nemmeno sei! »
Kaito fa le spallucce mettendosi apposto la divisa scolastica anche se qualche ragazza l'ha fissato arrossita del resto lui di suo è un belloccio e cerca di usarlo a suo vantaggio. - Piano riuscito, Aoko è gelosa, se solo si avvicinasse... Mmh, ah ma certo. -

Senza pensarci fa un leggero movimento con gli occhi e congela un attimo il banco di Lory.
Aoko muovendosi scivola finendo tra le braccia del ragazzo proprio come lui ha programmato. « Ehi, se vuoi starmi vicino, puoi anche dirmelo, eh. » - Ora sei completamente mia. -
Si avvicina molto al suo viso ed Aoko oltre a vampare di rossore, gli molla uno schiaffo. « Lasciami, maniaco, dove tocchi?! Giù le mani!! »
Kaito rimane quasi scioccato al suo primo schiaffo e l'appoggia a terra mentre Lory tocca il suo banco restando accigliata. « Ma questo è ghiaccio?! » - Come ha fatto a giungere? Non capisco... - 
Kaito intanto si tocca la guancia offeso. « Ma perché mi dai uno schiaffo? Io ti ho salvato da una scivolata! » - non gli piace sentirmi vicino? -
Aoko esclama. « Perché tu mi hai fatto scivolare solo per toccarmi! »
Kaito si mette una mano in faccia. « Perchè mai tra tutte le ragazze dovrei scegliere te che sei nana e anche bruttina. » e incrocia le braccia seccandosi ad aver mentito, ma non riesce a dirgli come stanno le cose.
Aoko fa una smorfia di superiorità « Mettiti gli occhiali che io sono molto carina, lo dice papà, e i ragazzi pure! Ed io non sono nana, spilungone! »
Kaito senza guardarla. « Oh per favore, quattordici anni e nemmeno un po' di seno, ammettilo sei un maschio. » e stavolta Aoko lo centra con la scopa in testa arrabbiandosi. « Sono una ragazza, mi offendi, sempre, antipatico. » e se ne va al suo banco mentre Kaito conserte le braccia e intanto Lory pensa. - Aoko è fortunata, a me Kaito mai terrebbe tra le sue braccia. - « Kaito per me esageri, l'hai ferita. »
« Eh beh, lei mi ha dato un ceffone, comunque sono abituato. » - E fa anche male, stupida umana... che ci perdo tempo è solo una bambina! 
Ha quattordici anni non più otto, quanto devo aspettare per fargli capire che mi piace?! -
Si mette al suo banco che è accanto a quello di Aoko che gli chiede guardandolo con sospetto. « Comunque perché mi hai fatta scivolare? »

Kaito rimane con una mano sulla guancia assai seccato senza guardarla corrucciando lo sguardo.« Non ho voglia di rispondere alle domande stupide. 
Sono arrabbiato, non capisci mai nulla. Come ti sei permessa a darmi uno schiaffo?» -sei fortunata che non tocchi le ragazze con un dito. - 

Aoko esprime

Aoko esprime. « Sono io arrabbiata. E tu come ti permetti a farmi cadere per toccarmi? » - ma che ha questo? A volte mi sembra di parlare con un alieno, ok che ha poteri ma usarli contro di me per tenermi in braccio perché? Volevo toccarmi? O cosa? Io non capisco Kaito, è così strano... -
Kaito sospira mormorando. « non ho voglia di litigare... 
Comunque alla gita non hai un partner vero? » Chiede dato che il giorno dopola loro classe andrà in gita in montagna.
« No, perché? »
Kaito torna con un sorrisino e s' immette indicandosi. « Oh, allora mi sa che dovrò starti vicino, sai per non perderti, e poi saremo sulla neve posto ideale per me, io amo sciare. »
Aoko lo punzecchia. « Ma se non sai nemmeno pattinare sul ghiaccio. »
« Colpa mia se si scivola? »
« È un contro senso al tuo potere. »
« Non lo uso di certo su una pista pattinabile, sarebbe imbrogliare. 
Comunque sia tu domani starai con me, ok? »
Aoko svia lo sguardo. « Che insistente, se ci tieni ok... » - Ma io non so sciare, che figura farò? -
Kaito un po' si rattrista. - Forse sono troppo appiccicoso? - Per dispetto gli fa cadere qualcosa dal banco usando la magia, e lei lo guarda male. « Ma la smetti?!»
Kaito sbuffa. « Non sei per niente carina... » - Sii fortunata che non ti faccia male, stupida, mi sai solo ferire. -
« Io non sono come te che si vanta di essere bello o altro. » esprime Aoko facendo capire a Kaito che non ha capito il discorso.
« N-Non intendevo quel senso... lascia perdere, sei ancora immatura. » - Uffa, mi stufo a fare il bimbo per lei, io sono così diverso... a volte penso di non essere me stesso. -

Molto spesso si è accorto che con Aoko tende a sforzarsi di essere sulla sua linea mentale, ma non sul fatto di scherzare, ma sugli argomenti; facciamo conto che Aoko guarda i cartoni animati mentre lui i film d'azione, horror, polizieschi, fantasy, si è pure allontanato dalla Disney, ha più una mente adulta, mentre Aoko preferisce le cose semplici, lui preferisce la complicanza anche se a certi atteggiamenti infantili.

Durante la ricreazione va a parlare con le sue compagne di banco che hanno un attaccamento verso lui, ma egli non ci bada che continua a parlare a loro.

Tra queste c'è pure Lory che non crede molto che lui sia così infantile, quindi in privato dopo la lezione di scienze lo ferma. « Kaito posso farti una domanda che mi preme da anni? » Lei ha gli occhi seri, è una tipa studiosa, diligente, composta, dal cuore puro.
« Oh, si certo, cosa c'è? » Chiede curioso mettendo una mano in tasca.
« Vedi, è dalla quinta elementare che mi sono accorta che sei molto immaturo e infantile, però anche Aoko lo è, ma quando parli con me non lo sei, allora mi chiedevo, perché? »

Kaito rimane ad un palese poker-face.
E cosa dovrebbe rispondere che vuole piacere ad Aoko? Che è già strano di suo? « Ti sbagli, io sono me stesso. »
Lory non ci crede molto, non avrà poteri ma capisce la gente. « Io credo che Aoko limiti le tue potenzialità! Sei un ragazzo sveglio, intelligente, e anche romantico. 
Ho compreso che ti piace, guardi solo lei, ma non ha la testa per queste cose, è piccola mentalmente, non è come te. » avrebbe voluto dire "Noi" perché lei sente che potrebbe essere per Kaito.

Kaito ci riflette su. -Devo dire che trovarmi così di colpo la realtà mi infastidisce parecchio.
Non lo nego mi limito, io sono ben altro, possessivo, geloso, pericoloso, ma non posso appunto...
Lory nemmeno è per me, è troppo tranquilla... - « Se è per questo nessuno sarebbe per me, nemmeno tu. »

Lory scuota la testa, si chiede poi come lui abbia compreso cosa c'è sotto quell' accorgimento. « Io credo che ti sbagli! Non sono una bimba, io benché sia povera, sono umile e onesta come te. »
Kaito non sa come ribattere, si sente troppo oscuro per lei. « Non sono ciò che credi, io sono più un tipo che non ha umiltà, o meglio non so più cosa sia da quando Yugi ho lasciato.
Nel mio animo celo l'oscurità, e se non mi vedi impazzire come un tempo lo devi proprio ad Aoko che sa come farmi calmare.
Mettiamo che io stia con te, e ti stuzzicassi, quanto pensi di reggere?
Mi vedi no? Non sto mai fermo, non aspetto, io prendo e basta come un ladro.
Tu sei troppo onesta, dolce, gentile, umile, onesta, così tale che non puoi minimamente reggere la mia cattiveria.
Non nego sono anche maturo come te, forse anche in intelligenza ci compariamo, ma sei molto rigida, non ti sopporterei molto.
Comunque forse hai ragione sul fatto che le menta, ma come hai detto tu mi piace, quindi sacrifico una parte di me per stare con lei.
Prima o poi crescerà e allora potrò essere me stesso. » Lo vuole credere, e spera che in futuro sia così.
« Non sei per niente cattivo! Sei solo incompreso! Potresti iniziare a frequentare me, lo so che siamo amici ma è da quando Aoko ha dei ragazzi dietro che tu non badi più a parlarmi, tratti Aoko come se fosse la tua ragazza., te la tieni stretta... insomma infastidisce. »
Kaito la osserva con più attenzione restando completamente impassibile alla dichiarazione, anzi non ha mai pensato Lory come ragazza. « Capisco sei gelosa, ma perdonami ma non credo che tu sia per me. 
Aoko mi piace certo, ma manca di una cosa che non so spiegare... » - l'attrazione che quella bambina sapeva scaturirmi... -
Lory arrossisce assai per come è stata scoperta. «Non sono cotta di te, ti sto solo dicendo un mio parere, ma se tu vuoi soffrire, fingere quello che non sei, sei libero di farlo. » - Si nota tanto che lui mi piace? Non è colpa mia se quel giorno mi ha colpita quando mi ha difesa. - 
Kaito sorride enigmaticamente. « C'è altro, Aoko sa accettarmi per ciò che sono, per questo mi piace, comunque rimane tra noi. » 
Lory annuisce in silenzio, è troppo timida per dichiarare cosa sente.- accettarlo? Ma perché? Che segreto ha con lei che io non potrei accettare? - « Kaito soffrirai e tu lo sai, ti ha dato pure uno schiaffo mentre solo volevi baciarla. »
A questo punto il ragazzo perde la sua faccia da Poker divenendo estremamente delicato con i toni facciali rossi. « B-baciarla? M-a figurati... » - N-Non possono tutti averlo capito! 
Lory afferma. « Tutti se ne sono accorti, solo Aoko non se ne accorge, ma tu credi davvero che se lei provasse qualcosa per te lei non se ne accorgerebbe? Non pensi che ti veda come amico? »
Kaito abbassa lo sguardo tremando un po' con gli occhi. « Quando sarà grande mi capirà, ora è piccola. »
« Ha la nostra età! Persino tu sei immaturo rispetto a un diciottenne! Scappi dalla realtà! Non riesci ad accettarla! Vivi in ciò che non ti rappresenta, è sbagliato. »
Kaito chiede stavolta ad occhi gelidi.

« Ah sì dovrei essere ciò che sono!? Per cosa?! Per avere tutti che mi temono, per sentirmi dire ancora una volta che sono un mostro!? Per deludere mia madre, per spaventare!? No, basta! Esiste l'autocontrollo, ed io ora voglio usarlo! 
Non voglio più vivere di emozioni, è grazie alla rabbia che ho perso tutto: un amico, ho perso anche la stima di mio padre, se perdessi anche Aoko non sarei più con questa luce!
E tu pensi di poter capire?!
Non sai minimamente nulla del mio passato, né di come ho sofferto e sto male! 
Aoko mi ha compreso, non se ne è andata, non mi ha mai tradito!
Mi piace ok, ma non è amore... » Si zittisce un attimo riflettendo su ciò che gli è uscito dalle labbra. - Come mai ho detto questo? Io non volevo, è stato come aver sputato ciò che sento da anni. - 
Lory abbassa lo sguardo sentendosi rifiutata. « L'hai detto non è amore, l'amore non ti costringe a fingere, un giorno lo comprenderai. » e se ne va mentre Kaito tocca un attimo una provetta,e ci gioca per ordinarsi le idee. « Lo so da solo, ma sono sulla Terra, e gli umani sono così... darei tutto per incontrare chi è come me e capire perché ho questi poteri... » mormora a bassa voce cercando di calmare i suoi battiti cardici.

Aoko rimane a parlare con le sue amiche del più e del meno, alcune volte le sente parlare dei ragazzi più carini ma a lei non importa: per lei il più carino è Kaito perché, anche se è scalmanato è dolce sotto, sotto. « Ehi Aoko, ti sei mai innamorata?» Lo domanda una sua compagna di classe mentre lei mangia tranquilla il suo panino.
« No, e credo che non succederà mai. » O almeno crede perché suo padre ha detto che ci si innamora dopo i diciassette anni. 
« Cosa? Andiamo non dirmi che Kaito non ti piace, è così bello, e l'hai visto che fisico? » Esprime un' altra ed Aoko scosta la testa. « Sarà anche bello, ma è un bambino dispettoso, ed io cerco ben altro. » Uno che sappia rapire il cuore con le parole.- Kaito è così idiota, bambino, come voi ci state dietro è un mistero.» esattamente ciò che Kaito le nasconde.
« Perchè oltre ad essere bello è anche vivace, sorridente, spontaneo.
T'invidio Vorrei io finire tra le sue braccia, insomma perché lo rifiuti, per poco ti baciava sai?» afferma una terza sospirando rassegnata.
L'altra sbatte le palpebre incredula. « B-bac... Ma che stai dicendo!? » Non vuole crederci, nemmeno se ne è accorta. 
« Sì! Eravate così vicini e lui stava per baciarti, ma tu gli hai dato uno schiaffo, l'hai rifutato. » e in effetti ora lei comprende perché lui si è infuriato.- Possibile? Ma Kaito non è così adulto, non mi potrebbe mai pensare come una sua ragazza... - 
« E poteva dirmelo! » 
« Ma i maschi non parlano, lui ci prova con te, come fai a non capirlo? » continua un' altra sua amica con i codini all' insu. 
« M-a che state dicendo? Io piacere a Kaito? Ma siete fuori? Lui per me è solo un fratello, un amico nulla di più. » mentre lo dice le sue amiche gli fanno cenno di zittirsi « È perché dovrei stare zitta? Dico la verità! » Non le capisce ma quando sente del gelo alle spalle nota Kaito che la fissa a sguardo assai ferito e lei rimane impallidita non sa proprio cosa dirgli. « K-kaito ma tu seriamente? »
Lui abbassa lo sguardo, guarda verso destra, non si sa cosa pensi, ma si sente solo l'aria raggelarsi e questo a lei spaventa perché tutti lo avvertono d intanto i vetri delle finestre iniziano ad appanarsi di brina.

Kaito rialza lo sguardo non dicendo nulla solo gli sorride con degli occhi completante persi. « Mph... seriamente pensavi di potermi piacere? Per niente, non mi sei mai piaciuta e mai mi piacerai! » sospira riprendendo aria non smettendo di mentire. « Ma che ingenua... credi proprio a tutto.» Lo sa che sta mentendo, che sta tentando di mostrarsi potente, uno che non ha sentimenti per lei ma i suoi poteri sono la voce della sua anima e Aoko se ne accorge vedendo che un po' le persone eccetto lei iniziano a stare male, più che altro a svenire.
« I-Infatti, io non ci crederei mai, e poi nemmeno m piaceresti, sei così bambino. » - Che cosa gli sta accadendo? Mi sta facendo rabbrividire, non l'ho mai visto con questa espressione così maligna. -

Sente solo un rumore sordo tramite una finestra che si frantuma mentre lui deglutisce ad occhi tremanti ignorando le urla di altri. « Che bel suono, mi mancava da tempo sentirlo... sono ancora un bambino per te, bambina azzurra?» Chiede inclinando leggermente la testa fissandola ad occhi fissi nel vuoto.

Il termine "Bambina azzurra" è la traduzione letterale del nome "Aoko" Ao= Azzurro. 
Ko= diminuitivo di bambina.

Aoko rimane impallidita a fissarlo. « M-Ma che stai dicendo? S-Sai mi stai spaventando... »

Kaito a sentirla leggermente torna in se per poi far cessare tutto. - Oh no, sono tornato come un tempo? Dove è la mia calma? - si volta di scatto e corre via mentre lei riflette. - Cosa stava accadendo? -

Kaito si chiude in terrazza per poi sedersi a terra e iniziare a sentire quel tipico dolore di quando qualcuno non ci riesce. - Devo calmarmi, per poco riaccadeva quel fatto. - Si mette le mani in testa. - Perchè? Io non voglio fare più male a nessuno, allora perché sento di volerlo? 
Sto male-

Gli ritorna alla mente le parole di Aoko che producono al suo cuore piccole spine che penetrano in profondità. - Fratello?
Amico?! 
Bambino?! 
Io volevo solo non estraniarla, ma perché deve respingermi così? - alza un attimo lo sguardo verso le nuvole candide bianche e mormora alzando la mano come in simbolo di salvezza « Vorrei un' amica che non mi tema... una come me... lei.» Non sa il perché l'abbia pensata, forse perché la vede come una fonte di salvezza.

Intanto Meimi a ricreazione scherza con Dachi facendogli dispetti e lui a lei, sono come gatto e topo, e gli argomenti sono così infantili, o meglio Daichi è infantile. « Ecco tieni, questi dieci libri devi portarli in segreteria, ordini della maestra. » Esclama Daichi con tono esuberante perché ama schiavizzarla ed lei tenta di reggere i libri.. - Avessi i poteri... - « Eh, aiutami, io non sono forte. »
Daichi fa le spallucce. « Che rompi, e va bene se ci tieni. » 
Lui prende i libri e li solleva nonostante faccia finta di non mostrarsi in difficoltà.
Lei lo nota e un po' sogghigna divertita. - ah Daichi sei proprio deboluccio... - 
Camminano per il corridoio iniziamo a parlare. « Allora ci vieni a vedermi catturare Seya? »
domanda lui con tono di chi davvero pensa che lei si mostri quando deve rubare.
« Lo sai che non m'importa di quella ladra, e comunque cosa è che ruberà? » Chiede con finta curiosità, ultimamente sa recitare bene la parte della studente.
« Uno scrigno, non so bene il perché ma non glielo permetterò! Lei sarà mia vedrai, l'arresterò! »
La ragazza poco ci crede che ce la farà. - Quello scrigno appartiene a una coppia, non puoi vincerla contro di me tontolone. - « Davvero? Non vedo l'ora, e poi me la presenti eh. » 
Daichi annuisce. « Certo e magari l'autografo. » Ci scherza su e lei sbuffa per poi sospirare di sollievo che sempre lui non la sospetta. « Ah, senti domani si va in gita, per caso hai con chi stare? No vero? Perché io sarei lib... »
Daichi afferma. « Sto con Sergio che domande, mica mi metto in coppia con le femmine, voi siete così frivole. » 
Lei ci rimane male che caruccia lo sguardo - ci tenevo che si sedesse vicino a me... non capirà mai che mi piace. - « Ah, io rimarrò con Seira. »

Daichi sorride. « Comunque io mi chiedo che cosa farà Seya stasera, vorrei proprio vedere se ce la farà a ingannarmi. »

Questa storia che Daichi parli sempre di Seya annoia molto a Meimi che a volte sospetta che a lui piaccia la sua se stessa da ladra. - Razza di idiota, sono io, ma che ha Seya più di me, non capisco... -

« Non lo so e non m'interessa. » Acidamente lo dice per come si è stancata, e Daichi chiede. « Ma che hai? Ah ho capito la invidi perché lei è brava in magia e tu no vero? »
Lei rimane di sasso con gli occhi a puntini neri a fissarlo. « Scusa?! » 
« Ma certo, non sopporti Seya perché lei è brava nel prestigio cosa che tu non puoi anche se tuo padre è un prestigiatore vero? »
L'altra rimane sempre più basita. - Sapevo che Daichi è uno stupido, ma ora è il colmo! Però basta, questo ama Seya, me, sì ok, ma non lo sa... - Alza leggermente la voce. « Io non invidio nessuno, ne tanto meno una ladra! Sei solo un tontolone!»
Daichi se la prende assai. « Chi sarebbe tontolone, svitata!? » e si mette a guardarla in modo cagnesco
« Tu! Tu! Ma dico, sei cotto di una ladra che mai ti guarderebbe?! »
« Non l'amo, io voglio solo scoprire la sua identità! »
« Nemmeno con il cannocchiale ci riusciresti! Non è difficile, cambia solo di capelli e occhi! » Si morde la lingua per l'indizio dato.
« Cosa intendi dire che cambia solo i capelli e occhi? » 
lei abbassa lo sguardo per poi dargli i libri e indietreggiare. « Lascia stare, dimentica ciò che ho detto, io torno in classe. »

Piuttosto che andare in classe corre per le scale verso il terrazzo superando Rina che rimane con un sorrisetto divertito mentre l'altra è in lacrime. « Deficiente, che ha Seya più di me? Stupido! » urla dopo aver chiuso la porta del terrazzo alle sue spalle.
Ci soffre molto, da sempre, e trema con le mani agli occhi ignara che l'aria si stia riscaldando e che il fuoco inizi ad avvolgere il cemento. 
Le lacrime cadono a terra piene della sua lotta tra la sè ladra e la sè studentessa.
- Mi odio, Seya ti odio, mi porti via Daichi! -

Riapre gli occhi vedendo il fuoco e per poco non urla, ma rimane basita, incredula e si sente anche in trappola dato che è in un cerchio infuocato. « Oh Dio, e ora che faccio?!
Ne ha paura che indietreggia di qualche passo con le mani verso il petto. - Come lo fermo? - 
Si guarda attorno per capire come sia accaduto, se qualcuno le abbia fatto uno scherzo, ma nessuno c'è, e allora lo realizza guardando le mani. « Che sia stata io? » 
Con coraggio cammina verso la fiamma, si abbassa e allunga la mano verso essa fissandola. - Se è mio non può farmi male, devo stare calma, forse mi sono tornati i poteri che avevo perso? - immette la mano nella fiamma e la tiene al suo interno scoprendo che non è né calda, né fredda, anzi ci sta veramente bene.

Toglie la mano e la controlla notando che è immacolata. « Ma come ho fatto? Non capisco, io mi esercito ogni giorno e mai è accaduto ciò. »

Si rialza, cerca di spegnere il fuoco almeno ci prova con dell' acqua. « Per favore spegniti prima che la scuola si allarmi! » più che altro ha paura che arrivi un incendio.

Quando suona la campanella prega che il fuoco non si espandi.

Lo sorpassa per poi tornare in classe, in quel momento lo stesso fuoco svanisce e intanto lei rimane per due ore in ansia, ma solo alla fine tornando vede che è sparito.

Rimane a rimuginarci molto su come ci sia riuscita ma non trova molta spiegazione anche se si accorge che quando sente il dolore qualcosa accade, ed è come se lo stesso dolore possa in qualche modo far tornare i suoi poteri, allora, un po' come ha fatto Kaito, si isola in un luogo asciutto dove c'è il cemento ed inizia a esercitare questo potere dosando ogni ricordo bello e tragico con Daichi.

Dopo aver subito altro dolore al cuore a causa dei suoi sentimenti si ritrova di nuovo avvolta dal fuoco e così inizia a esercitarsi: ci sta giusto tre ore ma inizia a padroneggiarlo e di ciò è davvero felice. - Allora sono ancora una streghetta. - non ha mai pensato di essere altro se non una strega.

Kaito nel pomeriggio non esce ma si chiude in stanza giocando con la magia completamente solo, ferito, iniziando a usare altri poteri come ad esempio il far apparire oggetti dal nulla e la levitazione un po' quei poteri che teoricamente usava spesso da bimbo.
La stanza del ragazzo si colora di diverse luci, della neve giunge,e tutto si confonde in stanza creando il caos.
Lui di ciò nemmeno se ne accorge è completamente assorto tra i suoi pensieri e sentimenti.

Gli basta sentire il rumore della porta di casa sua aprirsi che lui si risveglia cadendo  a terra di colpo assieme a tutto cio che era in movimento. «Ahi! »
Si guarda attorno. «Che cosa è accaduto? Perch sono caduto? » 
Sentendo a distanza dei passi che li riconosce, indica la porta che si chiude a chiave poi rimette tutto in armadio. - I mie poteri stanno impazzendo? O sono io che sono più forte? - chiude l'armadio sforzandolo che tutto ci stia e si mette a letto togliendo la serratura a chiave.

La porta della sua camera viene aperta e si mostra sua madre. « kai-Chan, la mamma è tornata. »
Kaito borbotta. « Mamma?Ma non eri in Francia per dei film? » 
La donna esprime. « Le riprese le si fanno anche qui e così me ne sono a profitta per vedere il mio bimbo. » e lo abbraccia forte. « Ah ma quanto sei ometto diventato, lo sai sarai bello quanto tuo padre. »
Kaito arrossisce lievemente e tenta di staccarsi . « D-Dai sono grande, non ho più cinque anni. »
« Ma zitto, tu avrai sempre cinque anni, amore mio. » e gli da un bacio sulla testa e Kaito si arrende.

 Quando la madre termina di coccolare suo figlio, si alza e scende giù in cucina per preparare da mangiare e Kaito sospira. « Non mi piace, quando giunge mia mdre a casa succede sempre qualcosa...»

Guarda un attimo il cielo e si siede sullo spigolo per poi chiudere a chiave la porta con il pensiero e tornare a usare la magia accorgendosene che sono diversi e quindi inizia ad esercitarsi mettendo in ordine tutto. 
« Wow, posso tornare a volare e creare ciò che voglio, ma possibile che più dolore senta più i miei poteri escano? 
Questo è il 10%? » E se è così si chiede con il restante quanto sarebbe forte. - Se già così sono pericoloso allora con il 50% di un tempo ero proprio potentissimo, ma quel Dio cadaverico me li ha rubati, per quel contratto... il contratto... che cosa scriveva? -

Chiude gli occhi e ci riflette su andando a memoria visiva fino a vedere certi caratteri e cercare di leggerli anche se fatica assai a rendere nitido quel ricordo, ma talmente vuole saperlo che insiste fino a leggere il contenuto.

Riapre gli occhi per poi di nuovo cadere dall' alto, ma non ci bada al dolore .
Srive su un quaderno il contenuto per poi rileggerlo mille volte; ed ora che ha quattordici anni e un po' di cultura comprende cosa ha firmato. - Quel bastardo... Non voglio crederci... ho condannato io mio padre! -

Si mette una mano in faccia vergognandosi di se stesso per poi piangere     

Si mette una mano in faccia vergognandosi di se stesso per poi piangere. « Quello ha ora il pieno controllo sulla vita della mia famiglia e di un' altra che lui sceglierà... Come salvo tutti ora? »

Si preoccupa per sua madre, Jii, Aoko e ripensa a Yugi. 
- Non è accaduto nulla, per mio padre è stato qualcuno a ucciderlo, non sono stato io! - E non saprebbe poi come dato che non ha fatto nulla lui.

Yugi intanto a casa svolge i suoi compiti assieme alla sua vicina di casa che si chiama Tea di cui Yugi si è preso una bella cotta perché lei è castana ha gli occhi azzurro oceano ed è molto alta con un bel fisico, cosa che basterebbe per far girare qualunque ragazzino.

Yami a causa di come Yugi stia bene senza problemi non riesce mai a usare il corpo del ragazzo e quindi rimane nel suo puzzle ad aspettare ivano, a volte parla pure tra le mura del posto pieno di scale che è l'interno del puzzle, ma Yugi non lo sente e vive serenamente con suo nonno, Tea, e il gioco più bello che potesse vedere il Dual monster.

Yugi comunque non si è scordato di Kaito e ancora adesso c'è l'ha con lui per come l'ha allontanato e trattato, ma è ignaro del perché si sia risvegliato dal coma, come del prezzo che Kaito ha pagato. - Un giorno lo rivedrò e allora mi spiegherai che diavolo ti è preso... -

In questi anni Yugi ha accumulato molte ombre e Yami non nega che ha trovato in Yugi proprio la sua seconda metà, ed è per questo che vuole proteggerlo e pazienta aspettando il momento in cui lui possa parlare a lui.

Il giorno seguente Kaito di malavoglia raggiunge il pullman della scuola con la valigia dato che rimarrà qualche giorno in Hotel, e così pure Meimi con la sua classe si prepara alla gita.

Aoko  guarda Kaito, lo nota che è triste quindi va da lui a salutarlo. « Ehi ciao, come stai? » 
Kaito alza lo sguardo mostrandone uno completamente perso. « Mmh, ciao. » Il solo vederla gli fa male, lo mette a disagio, ma Aoko non se ne accorge. « D-Dai sorridi, non stare così, ti è successo qualcosa? »

Kaito sempre più trema dentro, avrebbe voglia di confidarsi con qualcuno, ma come potrebbe dirle che ha firmato un patto mortale? In più non riesce a sorridere per come lei lo abbia rifiutato indirettamente

Kaito sempre più trema dentro, avrebbe voglia di confidarsi con qualcuno, ma come potrebbe dirle che ha firmato un patto mortale? In più non riesce a sorridere per come lei lo abbia rifiutato indirettamente. 
« Non è accaduto niente. » 
Entra nel pullman e si siede accendendo il suo mp4, alzare il volume al massimo ed esternarsi dal mondo rimanendo tra i suoi pensieri senza accorgersi che Lory gli si è seduta accanto. « Kaito? Ci sei? »Domanda lei che lui non  vede con la testa, al contrario si guarda il braccialetto. - Voglio vederti, tu mi aiuteresti, lo so, tu sei come me, e allora perché non appari?! Ho bisogno di vederti angelo viola-

 - Voglio vederti, tu mi aiuteresti, lo so, tu sei come me, e allora perché non appari?! Ho bisogno di vederti angelo viola-

Meimi raggiunge il suo di pullman e Seira nota Lisa completamente arrabbiata e afflitta. « Ehi, che ti prende?Tu ami la storia no? »
La ragazza si siede accanto a lei bisbigliando. « Credo che Daichi sia solo una perdita di tempo, insomma, ha gli occhi, ma ci vede bene? È così addormentato, ed io sono un' idiota a starci dietro. »
Seira sa bene la cotta smisurata dell' amica. « Su non pensarci, Daichi è Daichi e se ci pensi è un bene così non sa chi sei realmente. »
Meimi guarda un attimo il suo braccialetto che tanto custodisce gelosamente. - Ma cosa pretendo, sto dietro a un umano che non mi considera se non la mia altra me, quella che non sono... vorrei rivedere quel bambino, lui mi capirebbe, lui saprebbe come consolarmi perchè alla fine abbiamo lo stesso potere... -

Kaito non risponde a Lory, ascolta solo la musica e riflette su tutto ciò che ha ricordato cercando una scappatoia ma non la trova, inoltre non è nemmeno pienamente sicuro che ciò che ha ricordato sia realmente ciò che ha firmato

Kaito non risponde a Lory, ascolta solo la musica e riflette su tutto ciò che ha ricordato cercando una scappatoia ma non la trova, inoltre non è nemmeno pienamente sicuro che ciò che ha ricordato sia realmente ciò che ha firmato.

Meimi per distrarsi dai suoi problemi d'amore parla molto con le sue amiche di classe e Seira che l'ascoltano volentieri fino ad intonare con loro delle canzoni da viaggio.

Dopo qualche ora quando i due pullman dove stanno seduti Meimi e Kaito sono nella stessa corsia: uno di destra e l'altro di sinistra.
i due ragazzisi voltano contemporaneamente verso il finestrino.
In un attimo come per magia i loro sguardi s'incrociano e s'incatenano superando la bariera vitrea con gli occhi, come se i loro spiriti risuonassero.

Meimi senza un vero motivo osserva il viso di Kaito in particolare i suoi occhi zefiro scioccati nel vederla, come lui osserva quelli azzurri di lei.

Il loro cuore accelera, non possono non arrossire, il sangue ad entrambi pulsa più forte facendoli entrare con la mente in una bolla rendendo il restante quasi inesistente alle loro orecchie.

Kaito ne è affascinato: gli occhi di lei calmano i suoi, i capelli di lei sotto la luce solare li trova estremamente delicati, naturali, unici; scorda tutti i suoi problemi in un attimo.  - ma chi è? Io ho già visto quegli occhi? Ma non ricordo dove...
Perchè mi sento così attratto? Dovrebbe Aoko farmi ciò, invece è un' estranea...
Che sia questo l'amore? 
-

Meimi pure non smette di fissare Kaito sentendo quanto voglia toccare il viso di lui, il suo corpo, solo l'idea le fa provare scariche elettriche al ventre. - Io non bado alla bellezza, allora perchè mi affascina? Non capisco, per me Daichi dovrebbe essere il più bello, e lui lo supera? 

Mi attrae, sento che voglio di più, ma possibile che questo sia l' amore?

Kaito vedendo che il vetro non è appannato lo congela un attimo e scrive. Ti conosco? - 
Meimi si accorge che la parte del suo vetro ha un appannamento e così lei scrive. - In passato? Ho già visto quella luce in un altro.-

Kaito cancella il messaggio e riappanna il vetro. - Non sei da meno, mi ricordi qualcosa... per favore posso sapere il tuo nome? -
La ragazza su un altro punto alita sul vetro scrivendo. - Meimi Haneoka, e tu? - 

Kaito rimane con un frenetico battito d'eccitazione perchè il nome lo ricorda. - Kaito Kuroba. -

Lei arrossisce sulle guance fissandolo incredula poiché il nome l'ha già sentito. - Puoi dirmi dove sei diretto? -

Kaito risponde. « A Gunma... e tu? -
Lei sospira rassegnata che il destino li separi. - A Beika verso il museo... -
Kaito ci riflette su scrivendo. - io sono di Beika, e tu? -
Lei sorride. - Saint' Tail. -

Kaito decide di testarla.- Assomigli tanto a una bimba del passato, ma non puoi essere tu.  -

La ragazza risponde. - Anche tu assomigli a un bimbo del mio passato, ma non puoi essere tu.- 
Kaito sospira rassegnato. - E perchè non potrei? -
Meimi sorride ad occhi. - E perchè io non potrei essere chi ricordi? -
Kaito se la ride, si accorge che è un peperino. - perchè è magica, tu? -
Meimi in codice scrive. - Lui pure, ma io sono una strega tu? -

Kaito se la ride. - Non lo so, ma credo un Esper/mago. - 
Meimi si emoziona; che abbia trovato chi pensava?. - Ora ti mostro questo, l'ho creato io. -

Si alza la manica mostrando come ricade il suo braccialetto intrecciato dai due colori che indicano le loro aure. - Spero che tu sia lui... - 

Kaito a notare il braccialetto si lascia sfuggire. « ma quello è... L'ho trovata! » 

i suoi occhi ritornano a brillare di luce propria. - Impensabile, incredibile, ieri ho chiesto di vederla, ed ora eccola là, a due passi da me, se solo potessi raggiungerla...- 

 

Alza la manica del suo braccio sinistro e gli mostra il suo braccialetto che nonostante gli anni non ha voluto separarsene

Alza la manica del suo braccio sinistro e gli mostra il suo braccialetto che nonostante gli anni non ha voluto separarsene.

  
Meimi inizia ad agitarsi quanto lui e maledice che siano così distanti. « L'ho trovato, è lui!»

I due rimangono completamente stupiti a fissarsi toccando il vetro come se fosse una barriera, e se anche potrebbero distruggerla non ci riescono: i loro poteri sono come paralizzati dallo shock

I due rimangono completamente stupiti a fissarsi toccando il vetro come se fosse una barriera, e se anche potrebbero distruggerla non ci riescono: i loro poteri sono come paralizzati dallo shock.

Entrambi hanno occhi di luce propria e li chiudono all' unisono con un sorriso dolcissimo iniziando a usare un collegamento inaspettato. 
- ricordalo...-
Meimi rimasta anche lei in trance risponde mentalmente. - Tu lo sai?-

Kaito annuisce riaprendo gli occhi. -Che io  te... -

Il buss riparte e Meimi continua all' unissono con Kaito guardandolo allontanarsi ognuno per la sua strada.
Nonostante la vita diversa, siamo la stessa essenza... ed ora che ti ho trovato, uniamo il nostro potere per sconfiggere tutti coloro che ci ostacolano. -

 -      

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Incomprensioni ***


Lisa e Kaito, per un breve attimo, hanno scontrato lo sguardo avvertendo la loro anima vibrare, come se in parte, loro fossero qualcosa che non si sa ancora spiegare.

Ormai, la loro visuale è cambiata: per Kaito, è una galleria, per Meimi, è un ponte dell' autostrada.
Entrambi in direzioni opposte: una verso Beika, l'altra verso Gunma.

Nel cuore di Kaito, si cela il dubbio.
Non comprende come una ragazza con un solo sguardo, sia riuscito a donargli tantissimi colori nel cuore che, la stessa Aoko, mai è riuscita a fare.

Meimi invece, è molto meno attenta a queste cose.
Immagina che quel sentimento, sbocciato come un fiore primaverile, sia solo la felicità ad aver ritrovato un vecchio amico perso.

La pioggia, inizia a scendere tra le strade percorse dal pullman di Kaito.
Sembra quasi che sia pomeriggio inoltrato, invece, non è nemmeno l'ora di pranzo. 
Le gocce, picchiettano gentili sull' asfalto rendendolo particolarmente scivoloso.

Il giovane mago, con il dito, disegna sul vetro, seguendo passo per passo le gocce cadenti per poi sfidare la legge della fisica mandandole contro vento con il pensiero

Il giovane mago, con il dito, disegna sul vetro, seguendo passo per passo le gocce cadenti per poi sfidare la legge della fisica mandandole contro vento con il pensiero.

Lory, che non sa come aprire discorso con Kaito, se ne accorge che lui non è perfettamente normale, ma non gli interessa, perché ciò che per lei contano sono solo gli atteggiamenti: il suo modo di fare e parlare; che poi abbia poteri o meno, lei l...     

Lory, che non sa come aprire discorso con Kaito, se ne accorge che lui non è perfettamente normale, ma non gli interessa, perché ciò che per lei contano sono solo gli atteggiamenti: il suo modo di fare e parlare; che poi abbia poteri o meno, lei l'avrebbe accettato.

Kaito non guarda in faccia nulla se non parti del suo riflesso.
Non smette di pensare a Meimi, e chiedersi cosa sia stato quel potere che ha avvertito, e poi l'attrazione... Eccome se c'è stata: probabilmente se non avesse avuto il vetro e la distanza, l'avrebbe abbracciata per poterla scaldare, sentire i suoi capelli che sono riusciti ad affascinarlo, ma il più di tutti: ha impresso i suoi occhi innocenti che vorticano nella sua mente, come un tormento musicale, ed il suo cuore si infiamma come non mai.

Meimi invece, è completamente arrossita a ripensare ai dettagli visti: come i cappelli sbarazzini del ragazzo, le sue labbra... Quelle labbra che, in un certo senso, sono riusciti a farla fremere per un secondo bacio. 
Se le tocca chiedendosi se sia normale desiderare un bacio dato al passato come gioco, per ora volerlo trasformare in uno serio, passionale, carnale, intenso, seducente... Un bacio di vero amore.
Stringe un po' le gambe sentendosi proprio bollente.

« Seira scusa, mi dai un po' d'acqua? » Domanda senza guardarla per come si vergogni, perché lo sa che sicuramente è rossissima in volto. 
« Certo. » Prende la bottiglia d'acqua, gliela passa.
L'altra, inizia a bere a perdifiato cercando di liberare la mente da quegli occhi zefiro che, le hanno intensificato le sue emozioni senza un perché.

Seira rimane accigliata, non ha mai visto lei terminare in un sorso un' intera bottiglietta d'acqua da un litro. «Ehm, ti senti bene? »
L'Interrogata, termina con un po' di liquido che cola dalle labbra. « Oh certo, benissimo! »Come potrebbe dirgli ciò che è accaduto assieme a quel misterioso fatto su quel potere misterioso che mai ha posseduto nemmeno da bambina?

Kaito, gioca ancora con le gocce.
Sbuffa un po' e Lory s'interessa. « È da un' ora che sei triste, cosa ti è accaduto? » Vorrebbe che lui si confidasse con lei, ci spera di farcela.
« Vorrei saperlo... Ho sempre creduto di amare una ragazza ed ora mi sento in un pallone... Mi chiedo cosa sia stato... credo che non troverò mai una risposta. » Guarda un attimo gli occhi verdi di Lory che sono stupiti, e lui continua «Credi che dovrei lasciar stare questo evento? » Chiede confidandosi, giusto perché non ha altri, e Aoko non saprebbe reggere tale discorso, in più non sa come prenderla per il rifiuto del giorno precedente.
« Io credo che ogni evento che ci capiti non sia da sottovalutare.
Non so cosa ti sia accaduto ma racchiudi questa esperienza per il futuro. »
Kaito acenna un sorriso fraterno: vuole molto bene a Lory: l'ha sempre vista come una guida indiretta poiché è molto saggia quanto Seira. « Vorrei che sia così semplice... »

Aoko intanto dà qualche sguardo al gruppetto chiedendosi di cosa si parlino. - Kaito e Lory sono proprio carini assieme... - 
Non si accorge di essere un po' gelosa. - Però non è che ora Kaito preferirà lei a me, giusto? -
Solo l'idea che possa accadere la tormenta. - No, è impossibile! Lory è troppo secchiona per un idiota simile. -

Kaito inizia a sciogliersi un po' parlando con Lory. « Intendi che dovrei aspettare e vedere cosa accadrà? » Domanda sentendo che i suoi battiti cardiaci stanno tornando normali.
« Non puoi cercare qualcosa che è contro il destino, quindi non cercare non domandarti, ricordarlo sì, ma non serve che cerchi una spiegazione. »

Kaito un po' si risolleva il morale.
Parlare con Lory molte volte l'ha reso  placato, eppure non si è mai innamorato di lei. «Farò come hai detto tu. »

Meimi al contrario, decide di non parlarne con Seira, non perché non la reputi capace di consigliarle ma perché vuole tenere la storia di Kaito un suo segreto personale che nessun altro deve sapere, come se fosse il suo tesoro e non volesse condividerlo con nessuno. 
Il cuore di lei inizia finalmente dopo un ora a smettere di avere i battiti irregolari, e poco a poco, si addormenta sul sedile sognando proprio Kaito.

Il pullman dove stanno Lory e gli altri si arresta presso un auto stop.

Tutti in una corsa contro la pioggia raggiungono il negozio di dolciumi.

Kaito si aprofitta della pausa per comprare giusto qualche stuzzichino dato che ha mangiato pochissimo. - Mmh, cioccolata doppio strato, dove sei amore mio? - Quando lo trova lo prende. « Ah, eccoti, e ora sei mio. »
Aoko si mette accanto a lui commendo. « Credi seriamente che il gelato in montagna sia sano? Insomma, siamo in inverno, non ti fa congelare? »
Kaito cerca la sezione dei cucchiaini. « Ah sì? Beh, io amo tutto ciò che é freddo, quindi non ci vedo nulla di strano. » Quando trova ciò che ha cercato, lo prende e lo mette nel cestello rosso.
« Dico solo che già di tuo sei visto strano, sopratutto dopo ieri, lo sai che mezza classe è svenuta? »avvisa Aoko.
Kaito fa le spallucce. « Meglio svenire che morire assiderati, ti pare? » Ci prova a sdrammatizzare. « Dico solo che tu certe volte sembri pericoloso. » Lei non vuole ferirlo ma avvisarlo solo che lui sa già tutto. « Ah sì? E con questo cosa vuoi dirmi? » La fissa stavolta con attenzione sentendo nascere in sè una voglia pazzesca di aggredire. 
« Sto solo dicendo che dovresti controllarti, insomma, ti ho solo detto che non mi piaci, mica ti ho offeso la famiglia eh. »
Kaito si dà una manata in faccia, ed è da questa ingenuità di lei che lui non sa come ferirla. « Si vede che non ti sei mai innamorata... Io mi sto controllando moltissimo, per esempio sei viva. » conclude calmandosi e andare verso la cassa per pagare. « Questi grazie. » 
La cassiera che è una biondina con le codine laterale, dà uno sguardo a Kaito pensando. - Che faccino dolce... - « Sono dieci Yen. »

Kaito sorride per poi dargli i soldi     

Kaito sorride per poi dargli i soldi. « Pensavo fossero quindici, beh, grazie dello sconto signorina. » E gli dà i soldi.
« Lei è molto bello per la sua età. »
« Certo, io sono perfetto. » le prende la mano e gliela bacia lasciando stralunata la donna che ha diciotto anni. « Un peccato che sia piccolino, beh, si accontenti di ciò signorina. » La ragazza rimane senza parole. « Ma come sei galante, fortunata la tua ragazza. »
Kaito esprime. « Eh, mi ha rifiutato. »
« Che idiota, avessi io la fortuna di trovarne uno così ... non preoccuparti, che prima o poi una ragazza per te ci sarà. »
« Non lo metto in dubbio, arrivederci, è stata gentilissima.» Prende il cibo e torna in pullman per poi sedersi e aprire il gelato e mangiarlo lasciando la classe sbigottita dalla scelta.

Aoko intanto va da Lory e chiede. « Lory senti, posso sedermi ora io vicino a Kaito? »
Lory abbassa lo sguardo. « Sei gelosa che ci parli? »
Aoko scuote la testa mentendo. « No, solo non mi parla e vorrei che parlasse. »
Lory non la capisce. - Ma non comprende che Kaito vuole starle lontano?. - « Sarebbe meglio che non gli parlassi per qualche giorno, aspetta che sia lui a cercarti. »

Aoko non ci sta, non comprende cosa abbia sbagliato

Aoko non ci sta, non comprende cosa abbia sbagliato. « Ecco lo sapevo, sei gelosa, a te lui piace vero? »

L'altra si sente attaccata e di suo essendo timida non riesce ad esternare i suoi sentimenti

L'altra si sente attaccata e di suo essendo timida non riesce ad esternare i suoi sentimenti. « Ma cosa dici, non è afatto vero. »
Aoko è una tipa espansiva che dice la sua sempre. « Per favore, lo sanno tutti che ti piace, non fai che guardarlo sempre come se fosse una statuina, ma Kaito è il mio migliore amico non tuo, tu sei venuta dopo di me. »
Lory si altera, ma per come è fatta si mette solo una mano al petto strizzando gli occhi. « E con questo tu non sei più speciale di me... »
Aoko non crede. « Sicuramente io sono più importante, perché a me ha detto i suoi segreti mentre a te no! Sono io stata vicino a lui quando suo padre era morto. »
L'altra non riesce a difendersi che rimane in silenzio subendo le parole per poi iniziare a piangere. « Ma perché mi attacchi? Lui stava sempre con te, non parlava mai con me solo con te, e ora che mi parla mi dici ciò? Non siamo amiche noi? » Lory in qualche cosa è molto simile a Yugi solo che Yugi ha orgoglio specie grazie al suo puzzle, mentre Lory no, ne è sprovvista e Aoko ci fa leva su questo. « Adesso non usare la storia dell' amicizia per farmi sentire in colpa. »
« Lo stai facendo e non te ne accorgi nemmeno! » 
Aoko non crede. « Ma se ti sto solo parlando! »
« Parlando?! Tu mi hai detto che non potrei mai interessare a Kaito, che non essendo stata la sua amica d'infanzia non ho speranze! Ma ti accorgi di come ferisci?!
È per questo che Kaito ti sta ora lontano! Ieri l'hai ferito! 
Per te è un gioco per lui no, lui ha una mente diversa! Per cominciare riflette su ciò che dice, è molto profondo, intelligente e se mi permetti anche uno di classe! Lui con te è limitato! Non ti accorgi che è un genio?
Sa fare calcoli a memoria, non studia mai e impara subito, a volte non sembra umano, ha una memoria che mi chiedo come ricordi un intero capitolo di storia.
Hai solo paura che Kaito preferisca me a te! »
Aoko non vuole sentirla, non vuole vedere come stanno le cose. « Ma cosa dici,solo mi stai rubando l'amico. »
Lory afferma. « Non esiste rubare l'amico, vuoi crescere!? Kaito è sotto una delusione amorosa! »
Aoko insiste. « Gli ho solo detto che non mi piace, è poi è piccolo come me, non può seriamente amarmi, non fa altro che giocare! »

Lory si arrende, non sente che è il suo compito far capire ad Aoko le cose. « Un giorno capirai, ora fai pure, sta con Kaito, sarà lui a farti capire cosa è perdere qualcuno. » Si volta quindi Aoko chiede. « Quindi posso sedermi vicino a lui? » 
Lory annuisce. - Pensa solo a quello, non ha capito niente. -

Kaito intanto mangia tranquillo il dolce lasciandone un pezzo per Lory. - In fondo se lo merita mi ha aiutato. - 
ma vede che Lory non si siede accanto a lui e ciò lo lascia stranito. - Forse vuole parlare con le sue compagne di classe? -

 - Forse vuole parlare con le sue compagne di classe? -

Aoko si fa coraggio e si siede dove era Lory. « Ciao Kaito. »
Kaito fa una smorfia infastidita. «  che ci fai qui? Non è il tuo posto. »
« Io e Lory ci siamo scambiati i posti. »

Kaito la guarda a tono infastidito, non gli è passato il rifiuto, anzi non vuole pensare ad Aoko e quello schiaffo. « Ti consiglio di andartene prima che ti costringa a mio modo. » - Non capisce che non voglio vederla? E poi perché Lory l'ha lasciata? Quella non è stupida, avrà capito come sto. - 
Aoko esprime. « Mi mancavi! Senti, lo so che ho detto qualcosa che forse non dovevo, ma tu ed io siamo amici del cuore, non puoi sostituirmi. »
Kaito non la capisce ma si sente di nuovo ferito per quella parola " Amici del cuore" che se lo aspetterebbe da Yugi non da Aoko. « Ma che stai dicendo? 
Amici del cuore? Mi prendi in giro? Abbiamo dieci anni ancora? No, anzi tu hai dieci anni, io ho giadi testa sui 17...
Vuoi capirlo che io sono maturo che tratto certi argomenti in modo più delicato,specialmente sui sentimenti?! 
Ieri mi hai dato uno schiaffo mentre, sì beh, ti stavo per baciare, e ora tu vieni a dirmi ciò?! »

La ragazza rabbrividisce da come le irridi del ragazzo sono fisse contro di lei, con delle sfumature di un azzurro ancora più chiaro, mentre le pupille sono più strette, in più sente le sue vene gelarsi di colpo     

La ragazza rabbrividisce da come le irridi del ragazzo sono fisse contro di lei, con delle sfumature di un azzurro ancora più chiaro, mentre le pupille sono più strette, in più sente le sue vene gelarsi di colpo. « Ma tu hai detto che non mi ami, senti io voglio solo che torni a parlare con me, che importa se non mi piaci, puoi sempre conquistarmi in questi anni no? »
Kaito si alza di scatto mentre i finestrini del pullman si distruggono, lasciando entrare una folata di vento gelido che colpisce tutti, e intanto i più deboli iniziano a perdere i sensi, proprio come è accaduto il giorno precedente.

« Ho sentito abbastanza! 
Ma chi pensi di essere per farmi me morire per te eh!? Chiariamo una cosa! Io non sono così folle da fare il succube di nessuno, né tanto meno te! Vuoi l'amicizia? Allora aspetta che mi passi perché ora non voglio né vederti nè sentirti.
Tu ci scherzi, ma sai il mio segreto, e certe volte quando qualcuno seriamente mi fa arrabbiare non sono avvicinabile.
Cerco di stare bene, e tu arrivi e addirittura pretendi che io ti conquisti? 
Ma che sei una principessa che io devo stare ai tuoi comodi?! Tanto per cominciare tu non sei l'unica ragazza sulla Terra, e se ti guardassi attorno noteresti che ho molte che vorrebbero stare con me, persone che non mi farebbero stare così! 
Secondo, tu sei una comune ragazzina, basta vedere come ora stai tremando di paura, e non è nulla ciò che vedi!
Terzo, non sei nemmeno di ricca famiglia, e non dico che sia importante ma è per dirti di smetterla. 
Ho allontanato due dalla mia stessa città, non farmi fare lo stesso con te! 
Quarto, sei molto ignorante, irrispettosa, egoista,pensi solo alle tue reazioni e metti ciò su tutti, ma non é  così: ognuno ha il suo pensiero,il peggio è che le imponi agli altri.
Ti ho sempre rispettato, ti ho detto ogni cosa di me, ti ho sempre dato ogni cosa, tutto eh, anche oggetti costosi che non capivi che erano tutti da parte mia.
Non mi ami? va benissimo, non posso comandare l'amore, però che tu faccia la bambina non rispettando le mie scelte, mettendo il coltello nella piaga con quella spensieratezza, non posso accettarlo!!
Qui si parla di principio e rispetto per i miei di sentimenti! 
Chi non mi rispetta può solo sperare che non venga ferito da me!
Lo sai cosa ho fatto a Terence?! Bene, mi ha infastidito moltissimo finché non ha perso un occhio.
Io non voglio farti male, sei una ragazza, e ho promesso a me stesso che mai avrei fatto male ad altri, ma tu mi fai assalire proprio la voglia di ucciderti, e ce ne vuole! Ti sto odiando, e spera per te che non accada che potrei fare ciò che dovevo fare ad Akito! 
Hai l fortuna che ho solo il 10% del mio potere, se era al 50% non so cosa avrei fatto ora.»
Quindi hai due soluzioni, o stai seduta qui in silenzio, o te ne vai e fai tornare qui Lory. »
Aoko chiede. « Allora è vero che ti piace Lory. »

Kaito prende le sue cose. « ma mi hai ascoltato? Non ti sopporto, e sai Lory meriterebbe tutto da me.
Mi sono stancato rimani qui sola, poi appena sono a casa provvederò. » E va vicino a delle sue compagne di classe lasciando Aoko sola. - Io lo rispetto, mica lo offendo, no, non lo capisco proprio cosa è che sbaglio? Però cavolo si è infuriato stavolta aveva degli occhi spettrali.
Che cosa era la sua ultima frase? -

Meimi intanto raggiunge il museo di Beika stando affiancata a Daichi che gli parla di molte cose leggendo il libro. « Ehi Lisa, lo sai che questo è un posto ideale per Seya? »
Lisa, ovvero Meimi che è costretta a usare i nomi falsi esprime. « Alan, smettila, non penserai mica che Seya importi questo museo. » Alan è il nome di Daichi.
Rina si mette ad ascoltarli ed interviene. « Ho sentito che presto Kid apparirà qui, dicono che sia il suo fantasma. »

Alan non ci crede

Alan non ci crede. « E allora? Sarà una trovata pubblicitaria.»
Lisa anche interverebbe se non fosse che ha alle costole due detective che anche se ingenui farebbero uno più uno su come mai ci sia Seya a Beika. - Avessi il modo di sdoppiarmi... - 
« Ne ho sentito parlare, dicono che è come Lupin. »
Rina afferma. « Esatto, e da quello che so pare essere un prestigiatore, non ti ricorda qualcosa? »
Lisa arrossisce per poi fare una smorfia. « Non so di che parli. »
Alan esclama. « Seya! Kid sembra Seya! »
Lisa arrossisce innervosendosi. - Ma che sciocchezze! Io sono buona, non rubo per fare male. - « E chi se ne frega! »
Rina la stuzzica poiché la sospetta molto. « Nuovo rivale eh? »
Lisa di risposta la fulmina ad occhi. « Semmai è per Seya e poi lei è a S'Tail non a Beika! Piuttosto che congetturare che lei sia qui, perché non ti metti ad arrestare i veri ladri? »
Rina scoppia a ridere. « Kid è ricercato dal FBI! Non mi metterei mai a cercare un pezzo simile. »
La ragazza rimane senza parole. « FBI? Ma come? »

 « FBI? Ma come? »

Rina spiega. « Il suo nome in codice è 1412, ma tutti lo chiamano "KID" perché uno scrittore ha confuso i numeri in lettere. »
Lisa ci riflette su. « Eh beh, tanto è un fantasma no? »
Alan se la ride. « Io non credo nei fantasmi, secondo me è qualcuno che vuole usare il nome di Kid per essere qualcuno. »

Lisa non lo mette in dubbio del resto è strano che dopo otto anni appaia     

Lisa non lo mette in dubbio del resto è strano che dopo otto anni appaia. « In effetti, beh, non è un vostro problema. »
Rina spiega sempre per stuzzicare Lisa. « Sai il ladro stasera ruberà in questo museo, magari apparirà Seya come la eroina, eh. »
Lisa esclama arrabbiandosi, ma cerca di controllarsi. - Ma lo sai quanto voglio incendiarti i capelli, strega? - « Seya è a Saint tail mi sono spiegata! »
Alan non capisce Lisa sul perché sia così rossa. « è una fortuna che Seya non ruberà quando io sono qua. »
Lisa pensa. - e ci credo, senza il teletrasporto come posso andare a casa? »
Rina incrocia le braccia. « Oh sì un peccato che proprio non appare quando Lisa è qui, dai Lisa ammettilo tu sei Seya! »
Lisa guarda da un' altra parte per poi mettere le mani dietro la schiena, poi guarda un auto controlla che non ci siano persone e la fa esplodere così da distrarre tutti.

Il proprietario dell' auto ovvero Goro mouori rimane con sua figlia Ran accigliato uscendo di colpo dal negozio « SANTO DIO LA MIA AUTO! QUALCUNO MI VUOLE MORTO!!»

Il proprietario dell' auto ovvero Goro mouori rimane con sua figlia Ran accigliato uscendo di colpo dal negozio « SANTO DIO LA MIA AUTO! QUALCUNO MI VUOLE MORTO!!»

Ran, ovvero la figla prende il cellulare. « Chiamo un taxi. »

Goro che è un uomo dai capelli corti, neri esclama

Goro che è un uomo dai capelli corti, neri esclama. « Chiama i vigili del fuoco e la polizia questo è un tentato omicidio!! »

Lisa guarda la scena per poi voltarsi e fare la linguaccia divertita. - Omicidio? Ma che, tanto eri fuori dall' auto, però strano l'avevo solo pensato, stranamente sento i miei poteri più forti, ed è successo solo perché ho visto Kaito? -

Kaito raggiunge finalmente Gunma e nota che c'è una pista di ghiaccio e lui spera vivamente che nessuno se ne accorga, ma non accade perché subito i compagni pregano agli insegnanti di andare a farci un giro, e si lasciano convincere, così Kaito deve prendere i pattini. - usare la magia eh... no, è uno spreco... - finisce di chiuderli ai piedi poi arrivano due ragazze che chiedono a Kaito. « P-Puoi pattinare con noi? »

Kaito non vuole che si capisca che è inetto. « Scusatemi , no. »

Raggiunge la pista, mette il primo piede e sente subito esso che scivola. - No, poi cadró. -

Aoko senza pensarci con i guanti lo afferra per mano e lo spinge verso dentro solo che lui è talmente rigido che cade a musata e si arrabbia. « Ma che fai!? »
Aoko gli porge la mano. « Pattiniamo assieme? »

Kaito con mani nude tocca il ghiaccio cercando di alzarsi, però quando pare esserci riuscito cade all' indietro sbattendo contro Lory stendendola .
Lui si volta di scatto guardandola stando a gattoni sopra lei« Scusami, non volevo. »

Lory rimane arrossita a vedere il viso di Kaito così vicino. - Come è vicino, e quanto è bello, ha allineamenti così dolci e perfetti, lo amo, dai baciami... - e un po' inarca le labbra solo che Kaito non se ne accorge perché è preso dal tirarsi su. - Non devo,usarli, è stupido, non devo... - Riprova ancora a ridrizzarsi ma ricade stavolta finendo con le labbra su quelle di lory e la ragazza apre gli occhi rimanendo scioccata. - Il mio primo bacio, o Dio... mi ha baciata! - 
Kaito si allontana subito. « No, scusa, è un incidente. » - Non capisco con Meimi io ero diverso mentre con Lory non provo proprio niente... 
Ora che ci penso io ho baciato anni fa Meimi... - si rialza e riperde l'equilibrio stavolta finendo con la testa sul seno della ragazza e lui palpeggia senza pensarci mentre Lory per come è toccata fa uno stridulo acutissimo spaventando Kaito che si alza di scatto per poi cadere a sederata. «  BASTA, ODIO PATTINARE SUL GHIACCIO!! VOGLIO ANDARMENE!!»

Aoko vede che il ghiaccio si sta crepando in profondità, questo fa alcuni inciampare e cadere a musata sul ghiaccio, e tra queste vi è anche lei. « Kaito che stai facendo?! »
Il ragazzo talmente si è stancato che si toglie i pattini rimanendo scalzo e spica un salto in alto raggiungendo l'asfalto, poi va a prendere le sue scarpe e si allontana dalla pista per poi guardare il cielo. - Sono arrabbiato! -

Risente un' energia crescere in sé, non sa spiegrsela ma non sa come limitarla quindi si allontana un attimo per poi andare su un tetto e a dare ripetuti calci al muro. « Aoko... quanto ti sto odiando! Sai bene che odio pattinare e tu che fai mi ci spingi dentro!?
Perché sei così stupida? ma come posso io perdere tempo con te, merito di meglio lory ecco, lei mi merita!
E poi quella pretesa! Vorrei che tu mi amassi solo per poterti farti provare cosa mi hai appena detto! Che tu sia maledetta! »

Key, un ragazzo dall' apparenza sui venti anni ascolta interessato la conversazione. « Davvero vuoi una cosa simile? »

Kaito si volta di scatto vedendo Key che è a sguardo color blu solo che sono molto innaturali, splendenti come diamanti, da ciò Kaito capisce che non parla ad un umano. « Cosa intendi dire? »
« Semplice, io posso far innamorare Aoko di te ma tu in cambio mi cederai la magia bianca. »
Kaito degluitisce e indietreggia. « Magia bianca?! »
Key annuisce. « Oh sì, cedimela e Aoko ti amerà e potrai averla, sono il Dio dell' amore, posso unire e separare chi voglio, che ne pensi? »
Kaito domanda. « Cosa è la magia bianca? »
Key se la ride. « Il tuo amato prestigio. »
Kaito abbassa lo guardo per poi scuotere la testa. « per quella dovrei sacrificare un talento? No, se vuoi ciò voglio ben altro... »
« Ah sì e cosa vuoi? »
« Che tu mi difenda da Ade! »
Key domanda. « Ade? Non è nei miei problemi, tu sei un decimo di sangue mortale perché mai dovrei prendermi la briga di aiutarti? No, non sei Atem, quindi chiuso. »
Kaito domanda. « Atem? E chi è? »
« Un faraone, aspetto che varchi la soglia, ma non si è mostrato ancora. »
« Faraone? Ma sono estinti. »
« È un fantasma! »
« Aspetta ma parli di Yami? »
« Yami? E tu come sai... »
«Oh, allora te lo dirò se tu farai come ti ho detto. »
Key si irita della pretesa e assume tratti più inatturali mentre scoppia in un ghigno malevolo. « mph... che coraggio a sfidarmi. » si mette le mani sui fianchi. «Lo sai che essendo una divinità io ho tutto ciò che voglio? 
E che nessuno mi ha mai parlato cosi? Al massimo mio Zio, ma lui è il più potente, nemmeno mio padre ha mai usato tale arroganza, e tu microbo lo fai? Meglio che ti insegni che io non sono di quel circolo di Dei sfigati che ti hanno incantato. » Fa uno schiocco di dita e Kaito inizia a sentire delle fitte al cuore e stomaco che gli fanno sputare dalla bocca il sangue.
Il ragazzo avverte un dolore lacerante che nemmeno i suoi poteri riescono a proteggerlo, e intanto perde molto sangue sporcando il cemento notando finalmente che sotto di lui c'e un simbolo magico dal colore argentato che risplende.
Key resta  completamente divertito: ama il sangue e farsi rispettare. « Credo che Ade questo possa sognarselo di farlo a te. 
Lo vedi so giocare con la tua stessa linea vitale, potrei renderti un mortale completo o no, ad esempio ti ho gia reso 1% immortale.
Ora ti tengo in vita, ma sappi che posso ucciderti quando voglio. 
Puoi avere tutte le protezioni, ma non essendo legate al mio mondo, per me tu sei come un insetto. 
Se sai di Atem/Yami, meglio che parli, o morirai proprio qui. »

Kaito per la prima volta avverte la paura della morte e l'impotenza. « Yugi Mutou, lui ha un puzzle... coff... » Versa altro sangue sentendosi sempre più debole. 
« Oh, bravo, finalmente parli, e dove lo trovo? »

Kaito non vuole rispondere ma sente i suoi stessi poteri che gli congelano le mani

Kaito non vuole rispondere ma sente i suoi stessi poteri che gli congelano le mani. « Non puoi anche fare ciò?! Ma cosa diavolo sei?! »

« Posso mandarti contro tutti i tuoi poteri e farti rigettare sangue, te l'ho detto sono diverso da Ade e gli altri... 
Il tuo potere non è niente in confronto a quello mio, insomma, abbassa la cresta, puoi prendere in giro Ade, e Destin e i mortali, ma non quelli come me che siamo oltre a loro, beh, mi sa che non risponderai... » fa un gesto di mano per ucciderlo ma Kaito urla. « LO TROVI A DOMINO!Non uccidermi! »
Key si ferma e cammina verso lui prendendolo per il mento sporcandosi le dita di sangue.  « La paura nei tuoi occhi, vedi la prossima volta di non scordartelo!
I tuoi poteri sono debolissimi,comunque hai detto la verità.
Volevi andare da Meimi eh, interessante il vostro legame, e sia ti permetteró di vederla, ma sappi che stai andando contro le scelte del tuo destino! » 
« Il destino lo creo solo.» 
« Noto che sei di origine per metà francese, quindi in Europa, ma non sei nella lista mia, quindi non posso cambiare nulla del destino a te scelto, Però ti posso portare dalla tua vera metà anche se poi te la vedi tu con i tuoi Dei. 
Ciao. »
Key lo Indica. 
Kaito che vorrebbe spiegazioni ma sparisce difronte ai suoi occhi mentre Key cerca Yugi trovandolo che sta in classe preso in una interrogazione - é lui, la sua reicarnazione! Atem può tornare nel suo regno. -

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Due identità in due avatar. ***


Ciao a tutti ragazzi.

Questo capitolo è incentrato su Rossana e Akito della serie " Kodomo no Omocha" conosciuta come Rossana.I personaggi sono presta volti, ovvero i caratteri, i loro modi di fare sono tutti originali, nulla è ripreso dall' anime se non la famiglia di cui fanno parte, ed i nomi.Questo capitolo è importante per dare il giusto avvio alla trama. Grazie a chi sta leggendo questa storia, spero che appassioni. Buona lettura.
TItolo: Due identità in un avatar. 

Atto 1 - 2/2: - Leggenda.

Personaggi: Rossana, Akito, Melody, Sinfony, Doremi, Kaito, Meimi, Daichi(Alan), Seira (sara) Yuno, Akatsuki, Fujio, Leon, Taru, Ade, Lory, Lullaby, Akako,  Key, Yugi, Yami, Tea, Pegasus.

Personaggi: Rossana, Akito, Melody, Sinfony, Doremi, Kaito, Meimi, Daichi(Alan), Seira (sara) Yuno, Akatsuki, Fujio, Leon, Taru, Ade, Lory, Lullaby, Akako,  Key, Yugi, Yami, Tea, Pegasus       

Titolo: Due identità in un avatar. 

Rossana a quattordici anni, nota sulla rete dei forum infiltrarsi un utente chiamato "The Virus".

Le sue labbra si incurvano assieme agli occhi che sono particolarmente interessati sulla questione. 
- Mph, un novellino in questo forum di Hacking segreto? 
Sarà uno spasso sottometterlo a me. -

In rete gli utenti la chiamano " DeathHack" 
Un nome che di principio Rossana l'ha creato nei suoi sette anni. 
Non ha chissà che significato: basta che faccia capire che lei è la migliore nel settore dato che a scuola è classificata come una "Nerd", sfigata senza vita sociale.
Sui computer è temuta, e molti ragazzi ed adulti vorrebbero una sua considerazione solo per dimostrare di averla conosciuta.

Molte volte è stata chiamata da una organizzazione chiamata " Colomba nera" Un titolo che le ha fatto capire subito che una volta dentro sarebbe rimasta per sempre imprigionata fino alla sua morte.

Ha svolto molte ricerche su di loro, ma nessuno sa nulla. 
Entrare nel loro database è praticamente impossibile perché l'hanno scoperta.
Non scorderà mai quella frase. 
" Noi siamo angeli e diavoli, non immischiarti nelle nostre faccende altrimenti soccomberai. - Vermouth. -"

Rossana comprende subito che questa organizzazione è da evitare perciò decide di non rispondere, anzi si tiene proprio alla larga continuando a giocare vendicandosi di tutti coloro che in classe la infastidiscono.

Sua madre non sa del suo titolo in rete, e non deve scoprirlo perché le vieterebbe l'uso del computer che è ormai per lei l'unico mezzo di comunicazione con il mondo esterno ed è l'unico campo lavorativo rimasto dato che ha promesso che il canto, la recitazione e il ballo, li avrebbe lasciati perdere.

"TheVirus" in pochissimo tempo riesce a scalare le classifiche dei migliori giungendo al secondo posto.

Questa storia a Rossana irrita, ma è sicura che lui non sia così folle da sfidarla.
Dopo qualche mese lui le scrive. - Ehi ragazzina, sei pronta a perdere il tuo posto? -

La rabbia le assale mentre mangia il sandwich. - Come ti permetti!? Sappi che io non sono come gli altri, io sono un genio! -
L'altro da casa sua sorride malevolmente per poi scrivere. - Allora iniziamo! -

In poco tempo, lui s'infiltra nei sistemi del PC di lei prendendone possesso.
Lei se ne accorge che è riuscito a infettare il suo computer attraverso un file apparentemente innocuo.
« Come diavolo ha fatto a eludere tutti i miei programmi? » 
Lo vede un genio, forse più portato di lei?
« Ti detesto, di chi sei figlio per potermi sabotare maledetto! »
borbotta, infuriata, davanti al monitor, socchiudendo gli occhi, assieme ad irridi castane, piene di rancore e voglia di rivincita.

« Come diavolo ha fatto a eludere tutti i miei programmi? » Lo vede un genio, forse più portato di lei?« Ti detesto, di chi sei figlio per potermi sabotare maledetto! »borbotta, infuriata, davanti al monitor, socchiudendo gli occhi, assieme ad irr...

Lei fatica moltissimo a idealizzare un programma in grado di contrastarlo.

Non ci riesce perché l'altro lo anticipa e gli manda di colpo il computer in formattazione.

« Mph, che spasso questa scema. » Mormora la voce maschile che ha idealizzato l'avvio alla distruzione del computer di Rossana.

La ragazza in camera urla dalla rabbia alzandosi dalla sedia. « Chiunque tu sia bastardo, io ti troverò e ti distruggerò il PC!! Sii fortunato che sei con un computer moderno! »

Corre da sua madre con l'idea di poter vincerla con un sistema nuovo e tanti programmi costosi. « Mamma voglio un nuovo computer e i programmi più al'' avanguardia per evitare che un hacker mi legga i dati! »

La madre termina di scrivere il manoscritto, si volta di colpo incredula a sentirla con una voce così altisonante. « Non ti sembra di esagerare, non puoi riparare il computer? »

La ragazza che è vestita con la felpa rossa, afferma con in mano il portatile. « È vecchio di otto anni. Voglio un nuovo PC e nuovi programmi! Sono stata attaccata da un virus creato da un genio del male!
Devo difendermi! Capisci?
Lo voglio, lo voglio!! » 
Sbatte i piedi a terra lasciando la donna esasperata. « Va bene, allora vai in negozio e compra ciò che ti serve.»
Prende dal portafoglio una carta di credito e gliela passa assieme al codice segreto.

Rossana raggiunge il negozio felicissima che avrà un computer nuovo.
Raggiunge la sezione senza badare che là è presente Akito che sta tranquillamente ascoltando della musica con il suo MP4.

Lei intanto legge ogni informazione riguardo i computer fino a trovare quello che le serve

Lei intanto legge ogni informazione riguardo i computer fino a trovare quello che le serve. « Eccoti qui, preparati The virus ti farò saltare il PC ora, Eh, eh. »

Akito, intanto, cammina tra le sue, guardando i computer.
Fortunatamente non ha sentito Rossana anche perché è preso a sentire della musica metal. «Oh, questo computer lo voglio. »

Le mani dei due si scontrano.
Gli occhi di lei: scontrano quelli di lui che subito innescono scintille di rivalità dato che vogliono entrambi quel portatile.
« Questo computer è mio, l'ho visto prima io! »afferma Rossana in difesa.
Akito non l'ascolta. « È l'ultimo modello, scontato poi! Giù le mani! Io sono un maschio, e lo prendo io! »
Rossana si indica. « Ma per favore, un poveretto come te non credo che si possa permettersi un computer così sofisticato.
Io ho i soldi pronti per essere usati, e tu? Del resto è normale sono molto ricca ahahah. »

Akito socchiude gli occhi: non ha mai sopportato i ricchi, né tanto meno chi si vanta. - Un giorno voi sarete tutti uguali a noi... aspettate che finisca il mio progetto. - « Non me ne frega niente, lo prenoterò per comprarlo in futuro. »  

Rossana con una mano sulle labbra se la ride sotto i baffi. - Povero sciocco, non hai idea chi hai davanti. - « Allora potresti lasciarmelo, io lo compro ora, in questo momento! Ho vinto io! »
Akito fa una smorfia. - mmh, chi è questa arrogante, è da mesi che aspetto che esca questo modello. - « Facile senza i tuoi soldi,  vero bimba? »
Sana rotea gli occhi infastidita. « E tu che ne sai eh, avrai anche diciassette anni ma non ti permetto di prendertela con me per la tua sfortuna. »
Akito leggermente sogghigna nascondendo la sua età. « Dico solo che voi ricchi non sapete della vita delle persone comuni. Siete odiosi, vi credete chissà chi, e tu non sei da meno bambina! »

Rossana non lo capisce proprio. « Ma cosa pretendi?! Io sono minorenne, figuriamoci se io lavorassi, sarebbe illegale! Usa il cervello stupido!
Io voglio quel PC, e se non me lo lascerai ti ritroverai nei guai con me! 
Quando io voglio una cosa la ottengo sempre!! »

Akito fa dei passi verso lei alzandole il viso con il pollice riuscendo a guardarla bene in viso. 
Di colpo gli ritorna in mente la bambina che l'ha aiutato anni fa. - Che sia quella bimba che mi ha aiutato con mia sorella? Le assomiglia, e molto, accidenti se è lei come mi comporto? Ma potrebbe non esserlo, certo che è proprio carina diventata. - 
« Vuoi quel PC? Fa pure, a me non me ne importa niente! E con questo ciao. » Se ne va un po' in imbarazzo. - Non ci credo che quella bimba generosa sia lei, no, è impossibile, eppure sono due gocce d'acqua, e la testardaggine le accomuna.
Deve essere lei. -

Rossana sentendo che ha vinto la sfida salterella felice borbottando. « Ed ora sei mio bel computerino! 
Vedrai come batteremo quel cattivone di Virus, o come si chiamava.. »

Va alla cassa con lo scatolone che contiene l'oggetto. Lo paga usando la carta di credito e se ne torna contentissima a casa ignorando che Akito si è infiltrato di nascosto nei sistemi del negozio per poi prendere i dati bancari usati da Rossana.
- Mph, un giochetto, allora questo è il suo codice segreto. 
Potrei benissimo rubargli i soldi, ma prima devo sapere se è chi penso io; deve esserlo solo lei è così brava da rompermi le scatole. -

Con pochi passaggi e script riesce a scoprire la via della casa di Rossana.
Si mette in moto per cercare a via.
La trova rimanendo di stucco a vedere una grande villa con tanto di giardino curato nei mini dettagli che delineano la strada d'ingresso verso il grande portone. 
- Ma questa non sa risparmiarsi proprio... Che seccatura. - pensa lui infastidito.

Il suo cellulare inizia a vibrare. 
Legge un messaggio da parte di " DeathHack" che non è altro che una sua rivale. 
- Ci mancava pure questa a rompermi! 
Non gli è bastato il mio scherzo? 
Ora non ho tempo per questa, voglio sapere di quella ragazza, se è davvero lei... - 
Lo sa che si è innamorato, l'ha compreso dopo che Nelly gli ha parlato di colei che l'ha aiutato, solo che non sa il suo nome.

Rossana ignara di tutto scrive mille messaggi al suo rivale " TheVirus." dato che non gli ha risposto.

- Ehi, ci sei?
Scommetto che ora tremi che ho un nuovo computer! 
Dai su, buttami giù anche questo, è sistemato a dovere con tantissimi programmi difensivi che tu ti sogneresti. –

Lo provoca e Akito s'irrita che risponde

Lo provoca e Akito s'irrita che risponde. - Adesso non ho tempo di giocare con te bambolina egocentrica. -

Molto spesso l'ha chiamata così: la vede proprio come un personaggio in stile anime, simile ad una bambola.
Rossana gli risponde. - Come ti permetti eh, pixel fatto male!?
Ammettilo, tu stai tremando difronte a me! 
Sono io la migliore, non ti permetterò di rubarmi il posto. -

Akito per zittirla fa uno screening con il cellulare sugli utenti migliori al mondo in fatto di Hacking. - Allora i sistemi sbagliano? Sono il primo in classifica. -

Rossana si alza dalla sedia urlando in camera. « Che tu sia maledetto.
Sappi che ti odio, e mai cambierà!
Se scoprissi dove abiti ti riempirei di pugni! 
Sono io la migliore, chiuso! 
Questo è guerra! »

Dopo essersi calmata scrive.- Ancora per poco! Un giorno quel posto tornerà mio. -

Akito non le crede: ha compreso che lei è una che parla ma che non sa fare niente se è sola. -Ti consiglio di evitare di sopraffarmi che posso in un attimo sapere dove abiti, ci sentiamo bambolina arrogante. -
Chiude la conversazione bloccandola definitivamente e rimane a guardare la casa di Rossana. - Vorrei proprio conoscerla, capire perché è cambiata così tanto. 
Forse anche lei ha un problema famigliare? -

Lui è ignaro che la conosce già, che è la sua rivale, ed anche un bel fraintendimento amoroso perché chi l'ha aiutato con la storia della sua famiglia è Fanny, non Rossana.

Lui è ignaro che la conosce già, che è la sua rivale, ed anche un bel fraintendimento amoroso perché chi l'ha aiutato con la storia della sua famiglia è Fanny, non Rossana

-

Lisa assieme ai suoi compagni di classe ride e scherza.
Certe volte sospira amareggiata pensando al ragazzo che ha visto poche ore fa.
Non sa come sia possibile ma gli manca terribilmente come se una parte di sé stessa fosse assente.

Seira la guarda incuriosita. Se ne è accorta che lei ha qualcosa di strano: gli occhi di lei sono persi nel vuoto, a volte imbambolati, ed Alan non lo fissa più come se lui non esistesse.
Per Seira è tutto fin troppo innaturale, strano, ma non fa domande, solo osserva.

Alan ascolta la guida turistica: una donna dai capelli banchi platino, splendenti, luminosi grazie alle luci poste in alto sul museo

Alan ascolta la guida turistica: una donna dai capelli banchi platino, splendenti, luminosi grazie alle luci poste in alto sul museo.
Sulle pareti del luogo ci sono diversi quadri: dai più conosciuti pittori giapponesi a quelli stranieri.

Ogni quadro ha una sua storia, un suo perché e ciò ad alcuni studenti interessa, sopratutto riguardo quelli che illustrano il monte Fuji, o anche le foreste dove ci sono stati parecchi suicidi nei periodi storici ad Aokigahara.

Alan di tutto ciò ne rimane interessato fino da un certo punto.
Personalmente lui preferirebbe di più sentire di oggetti d'antiquariato piuttosto che di quadri; a questo proposito anche Lisa ne sarebbe d'accordo.

Seira da brava studentessa prende appunti trascrivendo con particolare attenzione ogni dato usando la sua fidata penna stilografica dal pennino sottile di difficile maneggiata. « Lisa non prendi appunti? »
Le dà un cenno di sguardo, ma l'amica non smette di sospirare con la testa completamente nelle nuvole.
« Lisa? Ma mi ascolti? » Chiede Seira alzando la voce continuando a scrivere senza perdere il filo di ciò che la guida spiega. 
Lisa di soprassalto ritorna in sé per poi guardarsi a attorno. - Ma sognavo ad occhi aperti? - pensa un po' intontita. 
« Cosa c'è? » Domanda guardando l'amica.
« E me lo chiedi? Mi stai preoccupando, non fai che sospirare e fissare il vuoto con occhi ipnotizzati. » Non c'è l'ha fatta a trattenersi, stavolta è seriamente preoccupata per la sua amica.

Lisa non sa spiegarselo: le sembra assurdo che abbia iniziato a riavere i sintomi avuti a quattro anni quando pensava ogni momento il bacio di Kaito. « Non lo so, mi sento la testa nel pallone.
Penso ad Alan e mi sento come se perdessi tempo, penso a un altro e mi sento catapultata contro qualcosa d'impossibile. »  - Voglio stare con Kaito, almeno parlargli, ma perchè non posso raggiungerlo, ci sto male, è come me. -

L'amica anche se è molto brava a capire la gente, ad ascoltarla, stavolta non ci riesce. « Almeno cerca di distrarti. 
Prendi gli appunti così non ci penserai. »

Lisa con uno scatto prende lo zaino, slaccia la cerniera in alto e prende il suo quaderno assieme ad una penna biro dal colore nero.

Guarda la guida turistica rimanendone impressionata: il volto di lei presenta dei tratti femminili ma selvaggi. La sua pelle è color cioccolato al latte simile ad una egiziana. I suoi occhi sono dalle forme allungate con qualche cenno di mascara e Lyaner che approfondiscono lo sguardo già di per sé penetrante della donna, e le labbra sono carnose, al bacio.
Ciò che colpisce non è tanto la forma dell' occhio ma il colore unico degli occhi che sono di molte sfumature scure e chiare nel giallo mescolato con un cenno di nero che partono dalla pupilla.

Ciò che colpisce non è tanto la forma dell' occhio ma il colore unico degli occhi che sono di molte sfumature scure e chiare nel giallo mescolato con un cenno di nero che partono dalla pupilla

Lisa non smette di guardarla trovandola di una bellezza così rara che fatica a credere che possa essere umana.
Oltre al viso e i capelli acconciati con scioltezza, lunghi fino le spalle, la donna ha anche un corpo particolarmente seducente.

La ragazza guarda un attimo Alan che non pare essere cotto come altri ragazzi che si mangiano con gli occhi la donna dalla divisa nera di lavoro.

Lisa a malapena riesce a udire cosa ella dica ma sente una parola che riesce a risvegliarla " Pandora".
Quel nome le ricorda qualcosa di passato, sentito, perduto. 
- Dove ho sentito questo nome? -

La donna focalizza lo sguardo su Lisa.
Fa dei passi sicuri facendo sentire i tacchi delle sue scarpe nere contro il pavimento in marmo bianco. « Sai la leggenda? »
Lisa non vuole proprio rispondere. «Non ne so nulla, perché? »
La donna lascia trasparire in quelle labbra incurvate verso un lato un velo di mistero. « Nelle notti di luna piena Pandora risplenderà illuminando di rosso il cielo.
Chi ne berrà le sue gocce immortale sarà.
Gli Dei gioiranno alla distruzione dell' umanità. »

La giovane che ha sentito tutto rimane per un po' incuriosita dalla storia

La giovane che ha sentito tutto rimane per un po' incuriosita dalla storia. « È molto inquietante... non pensa che... Ecco, sia sbagliata? 
Non credo che gli Dei vogliano gli umani istinti, se fosse saremmo già morti no? » Chiede ingenuamente con una mano al petto. 
- Mi fa sentire come se mi testasse. 
Chi è questa? -

La donna fa le spallucce mostrandosi poco interessata sulla questione. « Puoi credere ciò che vuoi piccola. 
Ho solo narrato la leggenda.
Pandora avrà effetto dopo la seconda morte per mano dell' amore.»

Lisa un po' come tutti che l'ascoltano pensano che la donna stia inventando tutto.

La giovane indietreggia un po' tremando. « La morte per mano dell' amore? 
Questo racconto è inquietante.  È un Horror?» 
Non ne vuole sapere più della leggenda, la spaventa, quella stessa donna la spaventa.
Comprende subito che non deve avere a che farci con la storia.

Seira senza farsi vedere ha trascritto ogni parola. - Lisa in effetti tu... - 
Chiude gli occhi rinvangando il ricordo passato che ha visto all' età di tre anni.
Li riapre scrivendo in corsivo. " Due anime innocenti macchiate dal sangue. "

Lei ha visto la vicenda ma se lo tiene racchiuso nel cuore, come suo unico segreto che crede che Lisa non debba saperlo

Lei ha visto la vicenda ma se lo tiene racchiuso nel cuore, come suo unico segreto che crede che Lisa non debba saperlo.

- L'ha usata sicuramente, dovrei dirglielo?
No, è troppo piccola, non voglio che scopra ciò, specie ora che quella donna le ha detto una cosa simile. 
Perdonami Lisa se con te dovrò celare il segreto della tua rinascita assieme a quel bambino. -

___________________________________________________________________________

Ciao a tutti^^ 

Nel prossimo capitolo avremmo Doremi, F-L-A-T 4, impresi in una sfida mortale e Kaito troverà Lisa? Chissà ^^
Spero vi sia piaciuto, a presto. 

Lasciate un voto per aiutare la storia ad essere conosciuta^^
 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** colpevolezza ***


 

Per aiutare la storia, lasciate una stella :)	 	 	 	Titolo: ColpevolezzaProtagonisti: Melody,Lullaby,Lisa,Kaito       

 Titolo: Colpevolezza
Protagonisti: Melody,Lullaby,Lisa,Kaito.

Le mani di Melody raccolgono i suoi capelli lunghi, lisci, dal colore castano chiaro che, grazie alle luci, sembrano arancioni.

Il giorno è giunto, ancora non ci crede, e questo lo deve alla sua perseveranza.

Ha studiato mesi, ed anni il violino, ed ora, finalmente è verso il lancio del suo primo concerto da solista.

La tensione è saliente, ma sa che tra quei palchi ci sono le sue più grandi amiche che hanno condiviso con lei momenti, unici, magici, colorate dalla magia del regno della streghe, perché era un' apprendista strega.

Ha lasciato il mondo della magia perché, grazie a Doremi, ha compreso che la magia non risolve i problemi, inoltre, l'idea di vivere una vita immortale senza stare accanto alla sua famiglia, non la soddisfaceva.

Doremi e le altre, si sono promesse che non avrebbero mai più fatto parte del mondo magico.
Questa scelta, però, ha implicato anche l'accantonamento dei sentimenti che provano per i maghi, in particolare quelli di Melody per Fujo.

Fujio è un ragazzo molto simile a lei: studioso, educato. 
Ha gli occhi arancioni un po' più scuri rispetto a lei, verso un misterioso rossiccio, ed i suoi capelli sono castano arancio, esattamente come quelli di lei; insomma, sono simili anche per i caratteri, per questo a volte, Melody pensa che loro due, sotto, sotto, siano anime gemelle, però c'è anche un altro ragazzo nel suo cuore ed è Masaru: un ragazzo dai capelli verdognoli ed occhi marroncino.
La cosa che l' accomuna con Masaru, oltre al fatto che si conoscono fin da piccoli, è la passione per la musica, mentre in Fujo è assente, anche se è un mago della musica; Melody pensa che sia un controsenso. 
Lei sa sentimenti i suoi sentimenti, ed è per questo che ha deciso di non cercare un sostituto, di aspettare che il suo cuore scelga un altro.

Il suono del violino, rilassa i suoi muscoli non appena l'archetto tocca le corde.
S'immerge nei meandri dei suoi ricordi: ripensa alla vita passata, e guarda il futuro con gioia e speranza. 
Riapre gli occhi. 
Tra quei palchi ci sono: Doremi, Sinfony, Lullaby, che credono in lei.. 
Il suo cuore si riempie di colma emozione.

La musica non smette, le mani arpeggiano con cura ogni singola nota

La musica non smette, le mani arpeggiano con cura ogni singola nota. 
L'archetto di legno pare leggero, e ciò l' aiuta nell' esecuzione.

Doremi, ama questo della musica, e Melody, ama il come lei riesca, ad ogni nota, trasportare il cuore di tutti in un mondo immaginario, ricco di filosofia, tenerezza, con dietro una grande tristezza e nostalgia.

Certe volte Sinfony a sentirla, ricorda il regno delle streghe, le avventure vissute, ma sopratutto, le ritorna in mente la voce provocatoria di Leon.

Per Lullaby la questione è diversa: avverte la fretta, la rabbia, sopratutto il suo rimpianto nel aver lasciato Taru, che, lo deve ammettere, ama. 
Se ne è accorta e ci soffre.

Doremi è l'unica tra loro a sentire la vera anima della musica di Melody, ma non ne vuole farne parola: sa che lei è tesa, stressata, per questa esecuzione che deciderà il suo futuro.

Quando Melody termina l'esecuzione, 
Gli applausi giungono, alcuni si sono anche commossi, altri sono rimasti estasiati.

Dalle labbra a forma di "o", lei, passa ad un sorriso dolce, genuino, egli occhi si tingono d'immensa felicità.

La prova la passa, e così, iniziano i suoi viaggi per tutto il mondo per far conoscere la sua arte.

Riesce a toccare: la Francia, La Spagna, L'italia, la Cina, la Germania, L 'america; insomma moltissimi Stati che la stanno rendendo una persona piena di cultura, in particolare verso la letteratura di Sherlok Holmes, che la sta appassionando su cosa Conan Doyle sia riuscito a scrivere.

Quando torna in Giappone, lei partecipa ad un altro concerto, e Lullaby si fa trovare dietro le quinte. « Avrei una proposta per te, vorresti comporre una sinfonia per me in modo che la cantassi? »
Melody, alla notizia, non riesce a crederci.
Le sue mani finiscono sulla bocca, ed intanto, le lacrime cadono. « Non posso crederci, sei seria? »

Lullaby, nel mondo dello spettacolo è una star che si occupa di: canto, cinema, e ballo.

È molto famosa, così tale, che ha vinto diversi premi concorrendo con Fujimine Yukiko che è riuscita a batterla per pochi punti

È molto famosa, così tale, che ha vinto diversi premi concorrendo con Fujimine Yukiko che è riuscita a batterla per pochi punti. 
« Sì! Voglio darti uno slancio, e credo che possiamo fare un lavoro con i fiocchi. »
Per Melody pare un sogno, per Lullaby è solo l' aiutare un' amica.

« Accetto! » risponde come ultima la violinista.

Lullaby e Melody in pochi mesi, riescono a scrivere una canzone che parla del loro amore verso i maghi, e dello stesso mondo della magia. 
Il ritmo è veloce, frenetico, mentre le parole sono scritte a rima, in codice; solo un detective potrebbe decifrarlo, ma se anche accadesse, non potrebbe mai credere al mondo magico.

Melody, grazie a Lullaby, diventa ancora più famosa, ricercata, e lo sa che non è dovuto dai suoi genitori, ma alle sue forze.

Così la ragazza, a soli undici anni è riuscita ad ottenere il suo più grande sogno.

La vita però è in grado di separare l'amicizia attraverso gli incidenti.
l'esempio lampante capita pochi mesi dopo.

Melody in una giornata estiva, inciampa contro' ultimo scalino del palco, perdendo gli occhiali. 
Lei, senza essi, non ci vede nulla, perciò, ha iniziato a camminare a tentoni, con le mani sul pavimento.

Lullaby intanto, prova un po' a ballare per il suo spettacolo che si terrà tra pochi giorni.
Melody si volta. « Lullaby, hai visto i miei occhiali? Non ci vedo bene senza. »
Lullaby si volta per cercarli, ma non li trova. « Come hai fatto a perderli? »
Melody non lo sa. « Sono inciampata e gli occhiali sono caduti. 
Devono essere qui attorno. »

Lullaby si impegna a cercarli, ma non fa attenzione a dove va Melody che finisce per toccare dei tasti che aprono il sipario.
In alto però, c'è un oggetto pendente che, con il movimento delle tende che chiudono il sipario, cade verso la testa di Lullaby.

La fanciulla, guarda un attimo in alto: vede l'oggetto, enorme, pesante cadere, quindi, si scansa, però, nel salto atterra male.
Si sente un "Crack"
« Ah! » Cade a terra sentendo un dolore acuto alla caviglia.

Melody, intanto andando a tentoni, trova gli occhiali in un angolo del teatro, e se li infila.

Vedendoci bene, va verso Lullaby.
Si avvicina, ma l'altra la spinge via con le mani, per poi toccarsi il piede destro. « È colpa tua! Spero che non sia grave. »

Di questa storia, tutte le sue amiche ne vengono a conoscenza, ma lo comprendono che è stato un incidente, eppure Lullaby, si ostina a dire che non lo è stato.

Doremi cerca di spiegare a lei, che Melody non ci vedeva, ma Lullaby non cambia idea.

Sinfony per calmare le acque, consiglia a Melody di non parlare più a Lullaby finché non si sapranno i risultati delle analisi.

Melody, si preoccupa moltissimo per l'amica, ma ascolta il consiglio della blu.

Quando Lullaby scopre dai dottori che la slogatura è permanente, che non le permetterà più di ballare, la rabbia l'assale che la porta ad odiare Melody per come lei, in questo periodo buio, stia splendendo

Quando Lullaby scopre dai dottori che la slogatura è permanente, che non le permetterà più di ballare, la rabbia l'assale che la porta ad odiare Melody per come lei, in questo periodo buio, stia splendendo.
- Che stronza, prima mi mette fuori gioco, e ora mi fa questo, me la pagherà! - 
Non riesce a ragionare lucidamente, per lei ballare è importante quanto il canto e la recitazione, senza non saprebbe come vivere.

Akako Koizumi per esercitare i suoi poteri della magia rossa, decide di provare ad aprire un servizio a pagamento per lanciare maledizioni, incantesimi d'amore, e così via contro i nemici dei suoi clienti

Akako Koizumi per esercitare i suoi poteri della magia rossa, decide di provare ad aprire un servizio a pagamento per lanciare maledizioni, incantesimi d'amore, e così via contro i nemici dei suoi clienti.

Lullaby sul suo computer trova la notizia, e contatta la strega per avere un appuntamento

Lullaby sul suo computer trova la notizia, e contatta la strega per avere un appuntamento. 
Akako accetta, per lei ogni vittima per la "Morte" è ben accetta.

La casa di Akako non è una qualunque: si vede lontano un miglio che è inquietante, sia per i tetti spigolosi, sia per come solo per tutto il circostante della villa, ci sia sempre il mal tempo.

Lullaby, dopo un servizio fotografico, raggiunge l'abitazione completamente sola.

Suona il campanello dal rumore stridente.
La giovane ha seriamente paura di quel luogo spettrale, sopratutto quando vede l'erba appassita.

- Oh Dio, è proprio malefica, spero mi sappia aiutare. -

La porta enorme di legno, viene aperta da un maggiordomo gobbo. « Prego, si accomodi. La signorina Koizumi la sta aspettando. »

Lullaby, sa che le streghe esistono, e sa, che sono molto eccentriche, ma non sa che ci sono vari circoli di magie. « La ringrazio. » 
Segue l'uomo gobbo, a passo incerto, e si siede su una grande poltrona. 
« Gradisce del tè, signorina Aizawa? »
Lullaby scuote la testa, non vuole bere nulla che provenga da quella casa. « No, la ringrazio. »

Il maggiordomo sale le scale tappezzate di rosso, proprio come tutto l'arredamento della villa.
Raggiunge la camera di Akako e bussa alla porta tre volte. 
« Avanti. » Borbotta una ragazza dai capelli rosso scuro ed occhi castano rosso. 
« Chiedo scusa, ma la signorina Aizawa è arrivata. » Avvisa il maggiordomo con un inchino.
« Perciò è venuta, bene. 
Lucifero sarà contento della sua nuova vittima! » Mormora a bassa voce.

Si alza, ed a passo sicuro, veloce arriva presso la scalinata, e dà uno sguardo alla ragazza.
Un piccolo sorriso altezzoso appare tra le sue labbra sottili dal colore seducente.

La raggiunge sedendosi di fronte a lei. « E così ho il piacere di incontrare la star, per modo di dire, dato che ormai sei fuori gioco, dico bene? » domanda dopo essersi accomodata accavallandosi le gambe.
Lullaby osserva la giovane, non le sembra per niente simile a quelle che ha conosciuto nel regno delle streghe, inoltre è della sua età. - Che occhi maligni, non sembra del mondo di Hanna. - « Voglio che la mia caviglia guarisca, so che tu puoi farlo! » Si è informata molto prima di prendere questa decisione.
« Lucifero, dona tutto a chi gli dona una vita umana. »
Lullaby lo sa, e non se ne importa delle conseguenze. « Puoi prendere Melody...»
Akako chiude delicatamente gli occhi. « No, mia cara. Lucifero non si fa comandare. » Riapre gli occhi. « Saranno gli Dei a sorteggiare tra le tue conoscenze chi è più idonea a pagare il tuo egoismo, e forse, ascolteranno il tuo desiderio distruttivo contro Melody.
La morte sentenzierà il nome del pagamento al rintocco della mezzanotte, e tu guarirai dall' infortunio. »
Lullaby, rabbrividisce molto a quelle frasi dette con tono delicato, sottile, quasi sussurrato. « E va bene! »

Akako, prende un libro dalle pagine gialle, scritte a caratteri che, per Lullaby sono incomprensibili. « Ah, a proposito: questo incantesimo deve rimanere segreto tra me e te.
Se gli umani, maghi, o altri Dei, lo scopriranno, la tua vita cesserà nel momento che la frase che avrai rivelato si concluderà. » avvisa la rossa.
Lullaby, ci riflette a fondo, ma alla fine si dice che è più importante il suo lavoro. « Nessuno saprà di questo. »

Il giorno seguente, Sinfony chiama le sue amiche per andare a fare shopping, dato che è Domenica pomeriggio.
Doremi, decide di non andarci per il troppo sonno. 
Lullaby, non vuole avere a che fare con la giornata per paura di venire scoperta dato che il suo piede è guarito
Melody invece, essendo libera dagli impegni, accetta.

Le due passano il pomeriggio divertendosi molto.
Melody, non sospetta che Ade è nei d'intorni a fissare la ragazzina dai capelli blu. - Eccola. -

Sinfony riceve una chiamata da suo padre che le chiede un favore per andare in banca per prendere un documento urgente per il suo lavoro.
La ragazza, accetta, poiché, è una tutto-fare. « Papà è il solito sbadato, mi accompagni? »
Melody, vedendo che sono appena le 18.00, annuisce. « Volentieri. »

Le due, raggiungono la banca che ha molta fila.
« Ci starò ore qui dentro...» Borbotta Sinfony mettendosi in fila indiana per raggiungere la segretaria. 
« Non preoccuparti, aspetterò con te. » Afferma Melody tranquilla come non mai.
Sinfony le risponde con un sorriso sulla labbra.

La fila indiana viene subito sparpagliata, perché giungono due rapinatori, che, puntano la pistola, e prendono come ostaggi le due ragazze.

Sinfony, anche se sa difendersi, non riesce ad avere la meglio che le viene sparata alla spalla. 
Il sangue sporca i suoi vestiti, ma non si arrende che con un calcio in lungo disarma uno degli uomini.

Melody osserva l'amica combattere contro le armi, restandone meravigliata. 
- Wow, sapevo che era forte, ma non credevo così tanto. - 
Lei, guardando il cellulare, di nascosto manda un "S-O-S" alle sue amiche, che scoprendo della rapina, e che Melody e Sinfony sono degli ostaggi, chiamano i FLAT 4, correndo presso il negozio di Eufonia, la strega che le aveva reso apprendiste.

Doremi, costringe Làlà, la fata della strega, a chiamare i Flat4 che sono legate alle Ojomajo attraverso diversi sentimenti come: lealtà, amicizia, fede, amore.

Eufonia, fa come gli viene detto.

Akatsuki, viene a sapere della faccenda. 
Sospira di sollievo a sapere che Doremi non è in pericolo, però Leon si preoccupa moltissimo. « Aka, io devo salvarla. »
Il principe rosso, acconsente, e riunisce il suo gruppo tornando sulla Terra momentaneamente.

 »Il principe rosso, acconsente, e riunisce il suo gruppo tornando sulla Terra momentaneamente

Melody, intanto, viene presa da uno degli rapinatori.
Sinfony, per salvarla, corre contro lei, dando un pugno in faccia al ladro.
Melody, rimane in lacrime di terrore per come le è sembrato che fosse spacciata.

Si sente un rumore da dietro.
Sinfony non se ne accorge, ma Melody sì.

Si volta di scatto vedendo l'ultimo della banda con la pistola carica, puntata alle spalle di lei, così, presa dalla voglia di sopravvivenza, prende Sinfony, e la usa come scudo per non venire colpita.
Le pallottole colpiscono in pieno petto la bambina dagli occhi blu.
« Ah... » e cade a terra priva di vita.

Melody rimane scioccata con le mani imbrattate del sangue di lei. « Oh, mio Dio, cosa ho fatto!? »

La scena è stata vista da tutti, specie dai maghi che sono giunti là con la magia, ma non sono riusciti a fermare il gesto disperato di Melody.

Leon, corre da Sinfony spingendo via l'altra, dandogli una fulminata ad occhi pieni di odio. « Sinfony, ti prego, dimmi che non sei morta, per favore, piccola. » 
Leon, lo sa che ama Sinfony da sempre, ma non l'ha mai ammesso.

Akatsuki guarda Melody e la indica

Akatsuki guarda Melody e la indica. « Come hai potuto fare una cosa simile? Ma non ti vergogni?! »
Melody, è scioccata, in lacrime, non sa proprio cosa dire. « S-sarei morta io se... »
Leon urla. « E hai usato lei come scudo!? »

Akatsuki, decide di usare la magia per imprigionare in una bolla i delinquenti, giusto perché Leon è in vena omicida contro tutti. 
« Leon, è vietato fare male agli umani, non credo che devo aggiungere altro. » 
Afferma il rosso.

Leon è troppo orgoglioso per versare lacrime       

Leon è troppo orgoglioso per versare lacrime. « Ma Sinfony è morta! »
Lo afferma con il magone, per poi perdere alcune lacrime. « È colpa di Melody! » aggiunge come finale.

Akatsuki, abbraccia il suo amico che lo stringe forte per la perdita.
Guarda Melody con un cenno rosso magenta, scuro, senza un minimo di pietà. « Che non ricapiti più. Se farai ancora del male alle tue amiche tu sarai nei guai con me! » Detto ciò prende il suo gruppo e se ne va, lasciando Melody in lacrime per ciò che ha fatto.

Lullaby come nei patti,non dice nulla a nessuno.

Verso sera sa dell' accaduto, si sente responsabile, ma quando ascolta da Doremi al telefono, che è stata Melody, un sorriso soddisfatto le giunge sulle labbra.
- Ora spero che perda la sua popolarità! - 

Melody per la depressione, non mangia più molto.
Dimagrisce di molti chili. 
Il suo viso è sciupato, con le fossette scavate, sta proprio a terra.

Questo Shok le determina la carriera, perché non ha più la vena d'ispirazione, come se fosse sotto un incantesimo, infatti, come ha detto Akako, Ade ci ha messo un po' il suo zampino per aiutare Lullaby, che per lui è solo una cliente di Akako, pa...

Questo Shok le determina la carriera, perché non ha più la vena d'ispirazione, come se fosse sotto un incantesimo, infatti, come ha detto Akako, Ade ci ha messo un po' il suo zampino per aiutare Lullaby, che per lui è solo una cliente di Akako, parente alla lontana di Esmeralda.

Doremi, si accorge che Lullaby non si preoccupa di Melody, anzi, pare proprio felice di ciò, e la rossa non comprende il motivo.
- Perchè tanto odio se prima c'è stata amicizia? -
Se lo chiede spesso, ma non trova una risposta, se non quella del destino che determina la rottura di un legame forte.

Melody purtroppo, influenzata dall' incantesimo di Akako, ne combina un' altra, stavolta però sa che cosa fa, ma è talmente disperata, alla ricerca della sua fama, che è disposta a vendere anche i maghi

Melody purtroppo, influenzata dall' incantesimo di Akako, ne combina un' altra, stavolta però sa che cosa fa, ma è talmente disperata, alla ricerca della sua fama, che è disposta a vendere anche i maghi.

Fujio per tutto il periodo nero di Melody, gli è rimasto a suo modo accanto. 
Lei l'ha apprezzato, ma poi ha avuto un' idea. 
- Se io e lui non possiamo stare assieme per la "Razza" perché non posso usarlo per avere la mia vecchia vita? -
Idealizza un piano, ingannevole contro Fujio: gli fa credere di essere in pericolo così da spingere il giovane ad usare la magia, che la usa, però tutto viene ripreso dalle telecamere nascoste, piazzate da lei.

Yugi, vedendo il filmato nel salotto della sua casa, rimane perplesso, chiedendosi se quella sia magia o meno.
Doremi, in città, guarda il tabellone vedendo come Fujio usi la magia. « M-Ma che sta facendo?! »

Lullaby sempre più allarga il suo sorriso.
Dà una soffiata a Taru, usando la chatt.

Taru, non vuole crederci, insomma, sono passati mesi da quando Melody ha tradito Sinfony, ma si ricrede, e si arrabbia come non mai per poi avvisare Akatsuki che è in un viaggio importante per parlare con un circolo di Dei, tra cui c'è anche Key.

Taru, un po' con difficoltà spiega la situazione ad Akatsuki, una volta che si è liberato.
Akatsuki si arrabbia moltissimo, tant'è che il suo stesso regno ne risente « Ora basta, quella ha oltrepassato il limite! Adesso pure i miei amici prende di mira.»

Il mago piomba sul luogo della scena di Melody e Fujio.
Fa saltare la luce, ed esclama contro Melody un potente incantesimo, per farle perdere ogni sua fortuna.

Fujio è l'unico che non capisce cosa sia accaduto. 
Quando chiede spiegazioni, i suoi amici non glielo dicono, giusto perché non vogliono che lui si senta male, in quanto, è un tipo molto sensibile.

Melody così, ha una maledizione addosso permanente che l'allontana da ogni persona compresa anche Doremi, che essendo umana è contagiata dall' incantesimo.

In poco tempo lei si ritrova ad essere sola, senza più nessuno, presa in giro a scuola, e presa sotto mira da tutti, e sopratutto abbandonata dalla sua famiglia.

Gli anni alle medie per lei sono, dal secondo anno in poi, difficili da vivere.

- La mia vita è distrutta!! -


Lisa non smette di riflettere alle parole che ha sentito da quella donna. 
- Mi preoccupo troppo, non parlava di me, vero? - 
Ma il dubbio persiste, perché la donna solo lei ha toccato, e Lisa non scorda l'energia potente, infinita, che ha sentitolo.
- Non era umana, di questo ne sono certa. - 
Anche perché quando la donna di colore ha parlato degli umani, il suo tono è stato pieno di disprezzo.

Lisa non sa dove sbatterci, non trova un senso logico a quella leggenda.

Sara,ovvero Seira, non smette di guardarla con tono preoccupato. 
Sempre più sente che deve dirle la verità, ma non ne ha il coraggio. 
- È già in paranoia solo per quel fatto, se sapesse il resto potrebbe piangere. No, non voglio. -

Alan è l'unico che prende in mano la situazione, in particolare la mano di Lisa. « Vieni con me. »
Lisa di colpo si risveglia dai suoi pensieri. - Alan? - « Dove si va? »
Domanda stranita del suo gesto.

Lo segue, fino a raggiungere un parco un po' disabitato. 
L'aria è gelida, cosa plausibile sono a zero gradi.
Lui si siede su una panchina ed inizia a parlare. « Sei preoccupata? »
Non dovresti essere così in ansia per quella storiella per bambini. »
Lisa volta gli occhi verso lui che hanno un aria confidenziale, amichevole, e decide di sedercisi accanto. « Lo so... secondo te quella donna perché mi ha guardato in quel modo? » 
« È solo suggestione. Andiamo, adesso dimmi quali prove ci sono che quella leggenda sia vera? 
Pandora non è nemmeno stata rinvenuta. Solo Kid l'ha posseduta, eppure è sparito. 
Secondo me è morto, ed un suo fan ora, ha deciso di prendere le sue orme scompigliando caos in città. » Afferma tutto convinto dopo aver fatto qualche ricerca sfruttando l'internet del suo cellulare, in modo da colpirla.
Lisa poco a poco, butta fuori un po' d'aria. « Già Kid... ma perché sarebbe tornato? » Per lei non ha senso, sa cosa è rubare, sa le difficoltà, e il rischio di venire scoperti.
« Te l'ho detto, un suo fan stanco di aspettare l'originale, ha deciso di usare il suo costume, magari il figlio. » Ci scherza su con noncuranza sulla questione.
« Il figlio? » Potrebbe anche essere: lei, del resto, è una ladra, proprio erede di sua madre, che al suo tempo era stata ciò.
« Esatto! Per cui non crogiolarti per quella favola.» Le dà un cenno di sguardo. « È seccante guardarti così inquieta. » Biascica a note molto basse che la ragazza ascolta grazie al suo udito un po' più sviluppato degli altri. 
- Come è stato dolce.
Daichi, certe volte è proprio affettuoso. -

Questo accorgimento di Alan/Daichi, le ha trasmesso il buon umore.
Un sorriso infantile, spontaneo, si fa largo tra le labbra di lei, assieme ad occhi azzurro cielo, luminosi come non mai. « Sei un vero amico. » 
Senza pensarci, gli dà un bacio a guancia, lasciando l'altro imbambolato per qualche secondo. « Uhm, si, beh, nulla di che... »
Le sue gote si arrossano, non regge nemmeno più vederla, perché si accorge che lei diventa sempre più carina, di anno in anno. 
- Lisa è proprio spontanea. 
Ora che la guardo bene, sotto il sole è proprio luminosa ed è bellissima. 
Strano, non me ne sono mai accorto, eppure la vedo sempre.
Lisa non può essere Seya, hanno caratteri opposti. 
Ma che cosa celo per loro due?
Vorrei proprio scoprirlo. -

Il cielo di Beika, diversamente da quello di Gunma, ha l'aria più calda ma sempre dal tono invernale

Il cielo di Beika, diversamente da quello di Gunma, ha l'aria più calda ma sempre dal tono invernale.
La nuvole, sono bianche come lo zucchero filato mescolate dai diversi colori dei raggi solari del mezzogiorno.
Da quelle nuvole, s'intercede un mulinello che, vortica dando alla creazione di un portale da cui fuoriesce Kaito che, slanciato in avanti, riesce a vedere il sole alto e luminoso.

Di colpo, lui mette le mani sugli occhi per come dall' oscurità sia passato alla luce.
Per poco ha creduto che fosse finito in un buco nero: quel girovagare dentro quello spazio nero infinito, l'ha nauseato.

La gravità si fa sentire, e cade giù come un pezzo di piombo.
Con le braccia spalancate, guarda sotto di sé i tetti, le strade, le auto, che paiono minuscole, quanto dei giocattoli della lego. 
Non ci pensa molto ad arrestare la caduta per poi guardarsi attorno, constatando che si trova nella città dove Meimi/Lisa, è sicuramente a far visita.

Restando sospeso in aria, riflette sul da farsi, ovvero: se tornarsene a Gunma o restare a Beika.
Il problema principale della situazione: è la sua presenza a Beika che non dovrebbe esserci.

Ricorda come suo padre in passato gli abbia spiegato l'arte del travestimento, quindi, gli viene un colpo di genio che lo fa esultare per la trovata brillante.

Con uno schiocco di dita, fa apparire ciò che gli occorre: delle lenti a contatto, una maschera facciale, e degli indumenti diversi dalla divisa scolastica blu.

In poco tempo, l'aspetto del giovane muta: i suoi occhi sono marroncini, i capelli sono neri dalla solita pettinatura arruffata, il tutto, abbinato da abiti quotidiani come una camicia marroncina, a maniche lunghe, con il collo alto, assieme a dei semplici jeans blu elettrico.
Come finale, si guarda allo specchio constatando che non sembra più lui.
« Wow, nessuno mi riconoscerà. » Esulta felice come non mai.
Aggiungendo la modulazione del suo timbro vocale in uno più adulto, l'effetto è assicurato.

Lisa, dopo aver parlato con Alan, si sente molto più sollevata.
Ha rivalutato le capacità sulla sensibilità emotiva del giovane, ora lo vede un po' più maturo, tuttavia, in questo pensiero si chiede.
- Chissà Kaito cosa mi direbbe. 
Lui non sa che sono una ladra, forse lo deluderebbe. 
Però perché non smetto di pensarlo? 
I miei sentimenti per Alan sono sinceri, li provo fin da piccola.
Invece, ora, dopo aver visto gli occhi di Kaito, sento che non è più così. 
Qualcosa è cambiato, e non posso nemmeno vederlo.
Che destino bastardo, infimo...

Kaito sotto travestimento girovaga per il parco.
Vede a distanza il chiosco, lo raggiunge ed ordina. « Un gelato al cioccolato al doppio strato! » 
Il commesso, lo fissa con occhi un po' straniti dalla scelta. « Con questo gelo?»
Kaito, inclina la testa. « Perché? Io amo la cioccolata! E poi fa caldo! Dai, per favore, signore gentile. » insiste utilizzando un tono da bambino che intenerisce l'altro.
« Certo, un secondo. » 
Per quel uomo dalle mani enormi è difficile toccare l'interno del freezer perché le sue mani si gelano. - Questo è fuori di testa. - Quando riesce a prenderlo lo dà al ragazzo che gli lascia i soldi usando una sola banconota.
Kaito mentre aspetta che il commesso gli prepari il resto, si guarda attorno notando a distanza Lisa completamente sola, rannicchiata su se stessa. « Uhm, signore, me ne dia anche un altro, ho scordato un' amica. »
L'uomo continua a sfregarsi le mani, a sua sfortuna non ha i guanti. « Stavolta te lo prendi solo, ok? »
Kaito fa le spallucce. « Ah, che pigro, si certo, però la pago di meno, giusto perché il servizio me lo faccio solo. »
L'uomo sentendosi minacciato si volta e ritorna verso il freezer. - Mi ha fregato! Non lo sopporto! - Gli dà il gelato a cono, e Kaito paga aggiungendo. « Tenga pure il resto, è stato così paziente, grazie.»
L'uomo guarda la banconota. « Aspetti, ma è troppo! »
Kaito non lo ascolta che corre verso Lisa, poi si toglie il travestimento. « Piacere Kaito Kuroba. » gli fa apparire il dolce indicando la ragazza. 
Lisa alza lo sguardo rimanendone stupita, sopratutto dalla sorpresa. « Oh? Lisa Elison. »

Kaito chiede « Lisa? Ma non era Meimi? »
Lisa spiega. « In questa città sono Lisa. » Guarda il dolce. « Un gelato al cioccolato? » 
Kaito non toglie il sorriso. « Che strane leggi, beh, ti piace? »
Lisa annuisce sorridendo. « Ho proprio bisogno di ciò per tirarmi su. » Gli dà uno sguardo timido arrossendo, sentendosi bollente in faccia. 
Kaito apparentemente sembra tranquillo ma in verità è molto emozionato. 
Si siede accanto a lei senza sfiorarla guardando il vialetto lungo, e gli alberi aridi di foglie. « Il dolce ha questo potere non pensi? »
Lisa assaggia il dolce sporcandosi un po' le labbra, cosa che a lui diverte. « Sono un anti-stress. » 
L'altro si avvicina un po' restando seduto con lei a terra con alle spalle un albero. « Sì, ma tu pensa, la gente mi dice che sono folle delle mie scelte, anche tu lo credi? » e riflette fissando il dolce. - mi sento strano, mi sento così caldo, come fa a farmi questo effetto? -
Lisa annuisce. « Oh, certo, ma sei originale. ». - prima congelavo, e ora mi sento calda in viso, che sia lui? -
Kaito ad occhi rimane colpito. « Originale? Significa strano? »
« No, direi che a tuo modo sei un tipo che si distingue dagli altri, lo trovo un pregio. 
Insomma, hai un tuo spirito, sei fuori dalle regole. »
Kaito non si sente così. « Le regole, in effetti non le amo, le trasgredirei se non fosse che esista una legge terrestre. »
Lisa rimane incuriosita, del resto lei trasgredisce la legge sotto la parola " giustizia " « Ah si? E cosa faresti se non ci fosse la legge? » 
Lui non sa se rispondere, nemmeno Aoko sa questo suo pensiero. « Se davvero non ci fossero regole, promesse, io... vorrei fare del male, specialmente contro chi ha ucciso il mio maestro. » Ovvero suo padre, ma non vuole che lei lo compatisca.
« Ognuno sceglie la sua vita, ma non credi di sbagliare? »
Lui lo sa. « Non è la prima volta che mi macchio di un crimine, anzi, sono i crimini a macchiare me. » e qui si riferisce al contratto che spera che Lisa non ci sia dentro.
« Il tempo è proprio magico: dieci anni fa mi hai detto che ti vergognavi ad aver fatto male a qualcuno, mentre ora tu vuoi fare male. Cosa ti è accaduto? » Chiede stavolta a sguardo serio lasciando nel ragazzo un po' titubanza nel dire le cose. « Delle scoperte che mi hanno fatto capire che sarò sempre nel torto. » 
Lisa cerca di tirargli su di morale. « Forse tu pensi di aver capito, ma in verità non hai fatto altro che fraintendere; voglio dire che è normale che tu sia confuso.
Da piccola io ero antipatica, cinica, arrogante, m'isolavo, poi è bastata una sola amicizia per cambiare i miei pensieri. 
Io credo che tu abbia solo bisogno di amici che ti capiscano. »
Kaito borbotta. « Forse la penso così perché sono in piena delusione amorosa. » Ammette alla fine tirando le gambe verso se.
Lisa afferma. « Se non è lei, è un' altra, magari chi più non pensi che sia. »
Kaito non lo sa. « E chi? Lory? Certo è uno schianto, ma è talmente rigida che non ce la farei a sopportarla. 
Avrei bisogno di una ragazza elastica di mente, che giochi, e sia seria, matura, ma che la cresca mentalmente, quindi un po immatura, poi la vorrei dolce, ma provocante, che mi tenga sulle spine, che mi sfidi! Non la trovo, è impossibile, e poi ho di mezzo il fatto che ho dei poteri, questo mi fa vedere a tutti come uno da temere. 
Lo nascondo, ma non riesco a proteggere nessuno, faccio solo disastri!
Sarò sveglio, iper-attivo, ma non mi sento parte di nulla. »
Lisa continua a mangiare il gelato, ed intanto riflette. - Che discorsi profondi e depressi. 
Lo è semprè stato, ma come mai mostra solo a me mostra questo lato così misterioso. - « Non sono disastri, sai quante volte sbaglio, e poi devo rimediare? 
Secondo me, ti affidi troppo al tuo passato, prova a trasformarti in qualcosa che gli altri accetterebbero, però rimanendo te stesso. 
Cosa ami fare? »
«Amo molto il prestigio, ma non sono così bravo. 
Secondo mio padre, l'incidente mi ha fatto perdere la capacità di usarlo. » Si tocca un attimo la testa, sintomo che è un po' in difficoltà. 
« Altre passioni? »
Kaito ci riflette su. « La musica! Mi piace suonare, perché? »
Lisa lo indica con il gelato che si sta sciogliendo « Usa la musica come sfogo, semplice!
Piuttosto che usare la magia, usa la musica! 
Fai sentire agli altri la tua anima con la musica e non con la magia. Ecco. »
Kaito sbarra gli occhi, non si accorge nemmeno che è rimasto frastornato da lei, da come sempre sa cambiargli le idee. 
- ogni cosa che dice sa trasformare il mio punto di vista.
Le voglio così bene. É inutile che menta, Lisa é dasempre per me speciale.
Sa sempre cosa dire, vede oltre la linea. È proprio un angelo, anche stavolta mi ha aiutato, più di Aoko, e di Lory. - « Grazie, lo farò. Mentre tu? Che cosa hai? »
Lisa perde il sorriso di colpo, sospira rassegnata. « Una leggenda sentita al museo, non smette di martellarmi in testa.
Parla di una pietra magica che dona l'immortalità, secondo il quale chi ne beve diventa immortale. »
Kaito ne rimane interessato, lui ama i gioielli, li studia segretamente da quando ha visto il puzzle del millennio. « Wow, che figo! E cosa ti preoccupa? »
Lisa passa al punto cruciale. « Oltre che determina chi deve distruggere l'umanità?
Solo che questa pietra dà il 100% del suo potere nella seconda morte, non ti pare inquietante?»
Kaito sorride. « Io la trovo entusiasmante, però è un contro senso. Hai detto che dona l'immortalità, ma che dà il suo potere al 100% solo nella seconda morte, quindi significa che prima dà il 50%? Ma se è solo immortalità, cosa intende per0" Percentuale" ? La probabilità? »
Lisa chiede. « Pensi che intenda anche dei poteri? » -Wow, che ferrea logica. Non ci avevo pensato. É un genio. -
Kaito non lo sa, ed intanto termina di mangiare il suo dolce. « Potrebbe essere, e se ci fai caso io e te siamo simili no? 
Ho avuto un incidente, secondo mia madre dovevo morire quel giorno, così dissero i medici, invece non è accaduto. »

Lisa esprime colpita dalla coincidenza. « Ma lo sai che anche io ho avuto un incidente simile? Mia madre mi ha detto " Oh, grazie al cielo sei stata risparmiata" significa che dovevo morire? »
Kaito con una mano a cinque dita fa un conto. « Beh, mettiamo insieme gli elementi: io e te abbiamo subito un incidente mortale, siamo sopravvissuti, ci siamo svegliati con dei poteri.
Secondo una divinità che mi vuole spacciato, mi ha detto che io dovevo donargli il 40% del 50% per salvare Yugi. 
Se è così non pensi che corrisponda alla descrizione di Pandora e la sua leggenda? »
Lisa si agita assai per la scoperta. « Aspetta, mi stai dicendo che io e te abbiamo usato questa pietra? »
Kaito annuisce. « È possibile, dovremmo informarci se i nostri sanno se c'è stato qualcuno nel nostro incidente. »
Lisa si alza di scatto. « C'è altro Kaito... Pandora darà il 100% solo se ci sarà la morte assieme all' amore! »
Kaito si alza, mostrandosi leggermente più alto di lei. « Forse non c'entra con noi, alla fine non ci amiamo, a me piace Aoko. » - Anche se lei mi sta ora prendendo, ok, che da piccolo giocavo, ma ora è così diversa l'emozione.

Lisa annuisce un po' delusa. - Mi sento infastidita. Lo so che lui per me é speciale,ma perché mi infastidisce che non lo attrago? É normale,é così bello ora, scommetto che ha molte amiche.. - « Infatti, io amo un altro, è un detective, cioè per modo di dire, quello è così tonto. »
Kaito sospira. - E ci speravo che non amasse altri, ma che pretendevo, é troppo bella, però poteva non dirmelo? Ora mi sento nervoso. - 
« In effetti, allora non può corrispondere a noi. »
Lisa annuisce. « Anche perché io ho perso moltissimi poteri. »
L'altro a saperlo perde la luce negli occhi sempre più « Quanti? » - ma perché anche lei?-
« Credo tutti, solo ieri ho usato qualcosa. » - Ma che cosa ha? -
Kaito si sente in colpa per ciò che ha firmato. - Perchè Ade avrebbe preso di mira lei? Non c'entra nulla con me... 
Ade è l'essenza della morte, è come se lui odiasse me, ma perché anche Lisa? Forse davvero io e lei eravamo morti nell incidente, e se eravamo assieme? 
Se Ade non avesse potuto ucciderci proprio perché avevamo una proteione? 
E se Pandora io e lei l'avessimo usata?
Ma se fosse allora io conoscevo lei ancora prima? -

 Ade è l'essenza della morte, è come se lui odiasse me, ma perché anche Lisa? Forse davvero io e lei eravamo morti nell incidente, e se eravamo assieme? Se Ade non avesse potuto ucciderci proprio perché avevamo una proteione? E se Pandora io e lei...

Riflette guardandola ad occhi sempre più persi nel vuoto che, fissano la ragazza, che per imbarazzo si tocca i capelli. - Sembra ora in un altro mondo, chissà che cosa ha capito?
Ora che ci penso in pullman, io e lui per un attimo abbiamo telepaticato, ma come é accaduto? -

 A volte crede che loro siano due anime che insieme devono completare una missione.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** 21 dicembre ***


Yugi qualche volta solo in casa guarda il puzzle del millennio ripensando alle parole che ha sentito da piccolo da parte di Kaito secondo il quale esista        

Yugi qualche volta solo in casa guarda il puzzle del millennio ripensando alle parole che ha sentito da piccolo da parte di Kaito secondo il quale esista "Yami".

Il tricolore, non nega di non sentire in sè un' energia sconosciuta che di anno in anno cresce e trattiene in sè per paura di fare male al prossimo.

Appoggia sul letto il puzzle, ci si sdraia di fianco e con il dito tocca l'occhio disegnato, come se lo accarezzasse.

Gli occhi viola sono persi nel vuoto. « Yami, se esisti perché non mi parli? » 
Non conosce lo spirito del puzzle, ma sa che lui è una parte di lui, in lui precisamente.

Yami, avverte il suo dubbio, e cerca di venirgli incontro ma se Yugi non porta al collo il puzzle lui non può interagire, e così per Yugi, Yami rimane in silenzio.

Il ragazzino si dà una manata in faccia dicendosi che sta impazzendo, che non è possibile che esista davvero un fantasma. « Da piccolo però ci credevo. »
Stringe a sè il puzzle portando le gambe sul petto formando come una conca. « Spirito del puzzle tu esisti?
Perché a Kaito ti sei mostrato e a me no?
Vorrei conoscerti... »
Dà come ultima speranza al puzzle l, fino a che non si addormenta.

Yami in quel momento, quando Yugi dorme, spiritualmente raggiunge il suo corpo e lo abbraccia mormorando. « Perché non c'è ancora bisogno di me. »

Lui vuole molto bene al suo " Padroncino" non lo lascerebbe mai solo, perché, benchè non si siano visti, Yugi ha dimostrato di avere un cuore puro, anche se Yami si è accorto che ha un ombra oscura che se sviluppata lo porterebbe ad essere uno Yami no game, ma non vuole ciò, e così cerca di non farglielo sapere usando proprio quella parte di lui che assopisce per poter sanzionare.

La vita di Yugi non è complessa, anzi , è semplice: scuola, casa, compiti, e la sua amica Tea, poi sì, ci sono anche i suoi tornei di Dual monster che lo stanno segnando come duellante in gamba, infatti qualcuno ha iniziato a notarlo, tra cui anche Pegasus, ma non solo per le sue capacità di duellante ma anche per come abbia il puzzle del millennio.

Per poter attirare Yugi,Pegasus indice un torneo di Dual monster, e prepara per lui una cassetta speciale, assieme a un guanto e tre stelle per poi aggiungerci due carte non giocabili.

Il giorno stesso che Lisa rivede Kaito, ovvero il 21 dicembre, Seto Kaiba irrompe nel negozio di carte del nonno di Yugi, e con prepotenza esige le carte migliori per il suo deck.

Il giorno stesso che Lisa rivede Kaito, ovvero il 21 dicembre, Seto Kaiba irrompe nel negozio di carte del nonno di Yugi, e con prepotenza esige le carte migliori per il suo deck

Il nonno di Yugi non apprezza questo comportamento, ma se ne sta zitto, mentre Yugi guarda la scena a distanza chiedendosi che cosa voglia un tipo simile da suo nonno.

« In questo negozio avete carte che meritino il nome di essere chiamate tali? » Domanda Seto con tono grave, gelido, imponendosi come uno che incute timore.
Il nonno di Yugi non batte ciglio. « Certamente, le migliori. »
Prende una valigetta e gli mostra le carte più rare, e preziose che possiede, ma Seto non ne è contento. « Che delusione, sfido che in questa città non ci siano duellanti degni del titolo!
Farò in modo che questa baracca chiuda il più presto possibile. Arrivederci, vecchio. »

Yugi rimane senza parole da come è stato minaccioso. - Ma chi è questo? -
Raggiunge suo nonno che cerca di non mostrarsi teso per la questione. « Nonnino, non pensarci, quello non può farti chiudere, è impossibile abbiamo sempre Kai...ehm, ecco... »
Si zittisce per poi stringere le mani in pugni. - Ma che stavo dicendo, Kaito ed io non siamo più amici...
Non gli è mai importato di me. - 
Il nonno di Yugi esprime a tono confortevole. « Non preoccuparti, ce la caveremo. Ora è meglio se studiassi. »
Yugi tocca un attimo la catena che circonda il suo pendente magico. « Senti io forse posso parlare con quel tipo e fargli cambiare idea. »
L'anziano apprezza molto il gesto, ma non vuole vedere suo nipote in lacrime. « lascia stare, è una partita persa, contro la gente di potere non si può vincere a parole, ma a soldi. »
Yugi non crede. « È un duellante! Sono certo che lui non rinuncerebbe mai a una sfida a carte. »
Il nonno domanda. « Lui è il secondo in classifica dopo Pegasus, mentre tu sei il decimo, sei sicuro di poterlo fronteggiare? »
Il ragazzo non avrebbe mai creduto che Seto fosse così forte, ma lui crede molto negli insegnamenti di suo nonno. « Io credo nel cuore delle mie carte, questo mi aiuterà! » 
Il cuore delle carte è una storia che suo nonno mai ha smesso di ripetere: esso narra che ogni carta mostro possiede un anima che si fidelizza al suo proprietario, e che aiuti a vincere le gare. « Va bene, se credi di farcela, crederò in te. »

Yugi prende il suo deck composto principalmente da mostri incantatori e carte magia. « Non ti deluderò! Io ho fiducia nel mio deck! » 
Apre la porta, sale le scale, raggiunge la sua camera, si siede alla scrivania e controlla tutte le sue carte iniziando a parlarci spiegando a loro la situazione.

Il vialetto è rettilineo e gli alberi ne fanno da contorno solo che sono arridi, spogli.

È il 21 dicembre, una data che per Kaito è un giorno sempre più vicino alla morte avvenuta del padre

È il 21 dicembre, una data che per Kaito è un giorno sempre più vicino alla morte avvenuta del padre.
Non scorderà mai quel giorno quando suo padre è stato ucciso da un dispositivo a distanza idealizzato da qualcuno.
Si è promesso che avrebbe avuto vendetta. 
Che ci impieghi, due, tre, anche dieci anni, lui avrebbe vendicato suo padre scovando i responsabili, tuttavia la sua sete di vendetta è omicida, ma ha anche una parte più calma, buona, che gli consiglia di arrestarli, di far passare a loro gli anni in prigione, ma ha un' altra parte quella più diabolica, nascosta nel suo cuore, assopita da tempo, anni, grazie a Lisa, ovvero la tortura.
Lui ama torturare, non lo ammette, ma lo diverte. 
Quando aveva torturato Terence alle mani, era felice, se stesso, potente, un bambino colpevole. 
Si divertiva a sfogare il suo potere contro gli umani, proprio come Key ha fatto con lui.

Ora lui non parla più, riflette sul suo passato, se Lisa la conosceva prima o no. « Questa storia è un vero mistero. »
Lisa annuisce tirando a sè le gambe.
Si sente tranquilla ora, serena, come se parlasse ad un suo vecchio amico. 
Anche lei nasconde molti segreti oscuri: per cominciare lei ruba sotto il nome della giustizia, ma perché mai ha scelto questa strada?
Non lo ricorda, e sa che Sara non c'entra, anzi, Lisa si chiede come possa Sara dire di sì al rubare che è contro la sua stessa religione.
Questo pensiero la fa ridacchiare un po', e Kaito non può non fare a meno di fissarla a sguardo assorto. - È talmente bella che non riesco a farmi avanti. 
Chissà quanti amici avrà. -

Lisa dalla mano fa apparire un fuocherello mormorando       

Lisa dalla mano fa apparire un fuocherello mormorando. « Prima ti sei accorto che avevamo usato la telepatia? » Chiede la ragazza per poi guardarlo.
Il giovane è preso di più dal fuoco che arde vivo e si muove a seconda del vento, piuttosto che lei. « Sì, certo, ma non so farlo più. » Ammette un po' con tristezza, alla fine avere un mezzo di comunicazione che sfida la stessa distanza non gli dispiacerebbe.
« Non ci siamo toccati, ed è scattato, mentre ora che ci sfioriamo non possiamo usarlo? »
Il ragazzo non sa proprio cosa dire: ogni parola che lei dice per lui è un colore nella sua anima. 
Si sente come se con lei possa sfiorare l'impossibile, come se lei fosse la chiave alla sua limitazione.
Se ci pensa, tra le sue labbra un sorrisetto furbetto appare ed i suoi occhi si fanno più interessati sulla questione.« Pensavo, ovviamente se vuoi... E se cercassimo di riusarlo?» Alza un attimo lo sguardo verso il cielo che non mostra segni di mal tempo.
Lisa al contrario s'interessa sull' idea. -Ora ho un pretesto. - « Forse dovremmo avvicinarci? » Chiede sperando che lui non comprenda che vuole solo toccare il corpo del giovane.. 
Kaito, stavolta svolta lo sguardo verso lei. 
Anche lui come lei ora ha il pretesto per guardarla interrottamente, perché non riesce a farne a meno
E lo ammette, Lisa ci è cascata, proprio come lui ha programmato, ma anche Lisa sta programmando la stessa cosa. « A me va bene, a te? » 
Lisa se lo immagina, ma alla fine è una prova. - Ma si dai cosa vuoi che succeda, al massimo ci abbracciamo. - « Allora ok.. »

Kaito, con l'aria di chi non gli importa molto, si gira con le gambe verso lei, e si mette a posizione supina

Kaito, con l'aria di chi non gli importa molto, si gira con le gambe verso lei, e si mette a posizione supina.
Lei fa lo stesso, poi sbatte due volte le palpebre  vedere come il viso dell' altro si avvicini molto a lei. 
« Forse per farlo funzionare dobbiamo tenerci per mano? » Domanda il ragazzo, stavolta spezzando un secondo la frase per come ha sentito una morsa allo stomaco al solo pensiero di avvicinarsi. - Cavolo, cosa ha il mio corpo, è una ragazza qualunque... allora perché mi sento così nervoso? Mi sento teso, non mi era mai accaduto con nessuna. -
La ragazza, un po' sospetta l'avanzare che fa il ragazzo. « Meglio di no, prima è scattato senza toccarci. » Avrebbe voluto tenerlo per mano, ma non ama chi la manovra.
Kaito sente le orecchie fischiare. - É sveglia. Se ne è  accorta? -
« Giusto, non ci avevo pensato. » E ridacchia, sperando che Lisa se la beva.

Quando tolgono il chiacchiericcio per esercitarsi a guardarsi negli occhi, i due all' inizio faticano molto, o perché Lisa ride per come Kaito sia di suo emotivo, o perché Kaito ride per come Lisa abbia il viso a suo parere buffo. 
Se ne accorgono che è completamente impossibile per loro restare seri, non hanno quella lucentezza mentale per poter non ridere. « Mi sa che non è possibile. » esprime alla fine Kaito mentre Lisa  ride ancora.. « Già.》 e allora proviamo a tenerci per mano, da piccolo aveva funzionato. »
Lisa esprime. « Ma se mi avevi solo baciata. »
Kaito la guarda accigliato sentendo che ha il viso bollente. « N-Non credo che ricapiterà, insomma, giocavamo, no? » Anche se ricorda che non era un gioco, a dire il vero, nemmeno lui sa cosa gli era accaduto. - Ho caldo, è la seconda volta che mi fa questo effetto. - 
« Va bene, dai tentiamo. » Lisa non si è scordata il suo primo bacio, come le emozioni, e il come lei l'ha preso per una promessa d'amore. - Se lo sapesse mi direbbe che sono una illusa, e poi ho Alan ora nel mio cuore. - 
Lisa non sa bene che gesto fare ma gli porge la sua mano tenendola all' altezza del petto. « È imbarazzante, non trovi? » 
Kaito non lo mette in dubbio, lui stesso si chiede come siano finiti in una situazione così ridicola. « Allora proviamo a trasformarlo in qualcosa di normale. » 
L'altra non lo capisce, finché, non sente la sua mano destra, sfiorata con delicatezza e presa sicura, per poi sentire su essa le labbra del ragazzo.
La ragazza si paralizza, non tanto per come i brividi e il caldo le stiano sciogliendo il suo cuoricino facendogli sentire il corpo come la marmellata, ma più che altro per il come lui l'abbia trapassata con lo sguardo nei suoi occhi. - Non posso crederci mi sento come se lo amassi, devo calmarmi, datemi dell' acqua, mi sento bollente. Sto tesa, non mi era mai successo.-
Kaito, intanto si accorge proprio con le labbra che è attratto da lei, dalla sua stessa aura, il suo profumo di pulito che per un attimo è riuscito ad avvertire.
Lisa si riprende la mano chiedendoo. « Anche da piccolo l'avevi fatto, ma perché? »
« Perchè sono pur sempre un gentil uomo, insomma, eri così imbarazzata, e così ho pensato che potevo trasformare il gesto in qualcosa di più adulto. » - Perchè i suoi amici non conoscono queste maniere? Beh, in fondo io ho avuto educazione, colpa di papà, non smetteva di portarmi nelle sue cene di lavoro... 
Ora che ci penso, credo di avere avuto  una educazione da signorino per bene. Bhe, meglio non farglielo capire.  -
Lisa se la ride ignara di tutto, e con le mani prende quelle di lui e le chiude assieme agli occhi.
Kaito non si sarebbe mai aspettato questo gesto, ma fa altrettanto sentendo le mani tremare.
Lisa trova quella reazione molto tenera,e non smette di sorridere, finché, non posa lo sguardo verso gli occhi dell altro.

I due lasciano passare i loro ricordi, problemi: per Kaito su Aoko, la sua delusione d'amore; mentre per Lisa su Alan che è fissato con Seya.

Stavolta non hanno maschere: Lisa non deve evitare di farsi vedere Seya, perché non conosce Kid, e non è sera; mentre Kaito non serve che abbia paura in quanto lei è forse l'unica, eccetto gli Dei, a reggere il suo potere, resistere, e completarlo.

I due non si accorgono che il loro due braccialetti iniziano a splendere, come se fossero degli amplificatori. 
Quello di Kaito risplende di viola, mentre quello di Lisa di bianco, e lampeggiano come se stessero comunicando.

Kaito e Lisa avvertono all' unissono che il loro sangue fa accelerare i battiti del loro cuore, e li manda in trance.

Riaprono gli occhi, e stavolta si fissano, perdendosi nei meandri dei loro colori naturali, cercando di scavare a fondo, in quelle iridi che celano misteriosi sentimenti e segreti che i due non vogliono rivelare all' altro.

Kaito ha completamente la testa libera, non pensa, solo agisce d'istinto. 
È da anni che non gli capita di essere così rillassato, che gli fa sembrare il circostante come se il tempo si sia fermato.

Lisa pure per la prima volta perde la concezione di se stessa.

Avverte le sue labbra sempre più asciutte, pendenti verso quelle di lui, e Kaito pure non e è da meno, ma si controlla resistendo alla tentazione di baciarla.

Poco a poco, sorridono imbarazzati, per poi ammettere a loro stessi: che questo sentimento non è altro che l'amore.

Kaito ne deve prendere atto, e così Lisa, ma non vogliono distruggere il loro amore: Lisa non vuole che per colpa sua si stacchi da Aoko, mentre Kaito non vuole che lei si stacchi da Alan, anche perché loro sono di due città molto distanti.

Kaito proprio per come sembra ipnotizzato con uno sguardo sempre più profondo che catturano gli occhi di lei quanto lei fa con lui, inizia a usare quel potere ricercato, quindi chiede. - Credo che ti conoscessi ancora prima della luna rossa. - 
A parole non sarebbe riuscito a sfiorare l'argomento, perché l'idea che lei possa preoccuparsi è molta, ma Lisa non è come le altre, è più sciolta, specialmente ora che pare avere capito il messaggio e risponde allo stesso modo. 
- Mi hai salvato la vita? - 
Kaito non lo sa. - O forse tu me? -
Chiede con un velo d'ironia.
Nel suo pensiero può atteggiarsi come vuole, e così Lisa. 
- Lo sai, se fosse vero, allora io e te abbiamo già subito una morte. -
Kaito le sfiora un attimo il viso con la mano destra. - E se fosse si spiegherebbe perché avevamo il 50%, forse se non morivamo non avremmo mai avuto questi poteri.
Ma ormai è rovinato, è la colpa è solo mia e di quel contratto. - 
Non sarebbe mai riuscito a dirlo a parole, forse perché è difficile muovere le labbra?
- Un contratto? Me ne parli? - 
Sentendo che lui la sfiora con dolcezza, anche lei fa lo stesso con lui, dandogli così un imput maggiore ad ammettere sotto ad occhi tremanti che lei possa odiarlo. - Non è che scapperai anche tu?. - 
La ragazza si accorge che lui ha subito certi abbandoni, forse ha paura del prossimo? - Tranquillo, solo fidati di me. - 
Kaito si tocca un attimo i capelli e distoglie lo sguardo.
- Per salvare il mio migliore amico, ho venduto alla morte delle vite umane.
Può manovrare, giocare con la linea vitale di ogni persona che conosco.
Io credo che una divinità chiamata Ade, abbia fatto in modo che mio padre venisse ucciso.
Questo però, ha implicato che perdessi il 40% dei miei poteri, ma anche tu li hai persi, quindi sospetto che noi siamo la stessa essenza di magia.
Avevo quattro anni, e potrei anche sbagliarmi, ricordo poco di ciò  che  ho letto. 
Credo che in qualche modo c'è un legame che ci accomuna, e non comprendo quale; forse abbiamo anche lo stesso sangue. -

Lisa ora ha tutto più chiaro sul perché abbia subito un indebolimento.

Un po' prende Kaito come colpevole, ma vede nel ragazzo il come sia pentito e sopratutto in colpa, in più anche lei per Sara o Alan, avrebbe fatto lo stesso, quindi non se la sente di dire qualcosa contro lui, ma solo di aiutarlo e cullarlo. - Eri piccolo, non hai colpe! Certo ci sono finita di mezzo, ma credo che puoi risolvere la questione rimediando. -
Kaito rialza lo sguardo. - Sono malvagio, non si vede? »
Lisa scuote la testa. - Sei solo incompreso, tu mica sapevi cosa avevi fatto, e poi che colpa ne hai se la magia scatta da sola? Non c'è mica una scuola, eh, quindi non preoccuparti. -
Il ragazzo in questo momento si sente un bambino che sta ascoltando la sua mamma. - Sbaglio tutto, ogni cosa! Ferisco, non immagini che potere spaventoso ho in me, posso indebolire, far sfiorare la morte, ho timore di perderne il controllo per come sono scalmanato. -
Lisa lo comprende, lei è stata così da piccola anche se non ha mai mostrato la sua pericolosità. - Ma tu pensa, io quando ero piccola attaccavo psicologicamente tutti, li vedevo delle nullità, non sopportavo minimamente nessuno. -
Kaito sotto, sotto, si chiede se lei possa capire anche la sua stessa arroganza contro gli altri che reprime da anni. - In effetti un po' lo sono, però , hanno dei lati positivi. -
Lisa sospira gurdando poi un altro punto. - Sì, eccetto Rina, quella volentieri la brucerei. -
Kaito se la ride. - sembra quasi che reprimi ogni tuo desiderio. -
Lisa annuisce. - Devo farlo. -
Kaito domnda. - Come fai? Io non ci riesco. 
Più cresco più sento che non so controllarmi, eri ho distrutto dei vetri, e qualcuno ha perso i sensi, credo di avere anche altri poteri. -
Lisa non lo sa, lei si consola di avere una capacità. - Bho, ma come hai fatto? Io ho solo il fuoco, che da piccola mai ho avuto. -
Kaito chiede. - Credo che tu non abbia ancora sentito la perdita di qualcuno che ti è caro.
Dopo quel giorno ho scoperto un potere, poi ho subito altro, anche una delusione d'amore.
Solo ieri ho riottenuto poteri che prima, anche se mi concentravo, non avevo. -
Lisa chiede. - Intendi che più sei ferito più potere hai? -
Kaito specifica. - Ovviamente rientra nel 10%, ti assicuro che quando era il 50% era molto peggio, per esempio potevo comandare lo stato salutare di chi volevo, ma ovviamente, l'ho usato in modo sbagliato, ma avevo tre anni. - 
Lisa ricorda poco dei suoi tre anni. - Figo, io non credo di aver mai avuto un potere così delicato. -
Kaito si tocca un attimo i capelli. - E sono il male per questo. - 
Lisa butta fuori aria riflettendo. - Si fa passare per uno gelido senza cuore,  invece,  è un tipo così sensibile, e impaurito, e non è il solo. - poi gli risponde a mente senza pensarci. - 
Vedrai che crescendo saprai essere più controllato, adesso siamo ancora dei bambini, e sei molto diverso dal passato.
Prima eri un bambino spontaneo, triste, certo, ma ti fidavi di tutti. 
Adesso hai paura di te stesso, e questa paura di te, non deve esistere! - 
Poi se ci riflette bene. - Queste cose dovrei dirle a me stessa, non di certo a lui. -

Kaito si sente assai coccolato dalle parole della ragazza, che inizia ad avere uno sguardo curioso. - Come fai a comprendere così tanto di me? Lo passi anche tu? -
Stavolta Lisa abbassa lo sguardo. - Già, lo passo... Per favore, non chiedermi oltre. -
Kaito riflette un po'. - Chissà che mi nasconde, però va bene così, un giorno l'aiuterò anche io. - 
Si mette a scontrare la sua fronte con quella di lei esprimendo a parole. « Grazie, mi hai fatto capire il mio problema. »
Lisa lascia sfuggire un attimo un "Ah" di stupore per quanto lui sia ad un passo dalle sue labbra. « N-Non ho fatto nulla di che.» Non smette di sentire il suo faccino bollente. - O cavolo, spero nessuno ci veda, se no come glielo dico. -
Kaito annuisce alzandogli un attimo il viso. « Lo dici sempre, eppure, mi aiuti più tu che chi conosco io, spiegami come. »
La ragazza non sa cosa dire, sa solo che se lui non si allontanerà, potrebbe svenire.« Perché io sono diversa dalle altre! Non sono né superficiale, nè ingenua. »
Kaito si allontana un po' ammettendo con tono provocatorio. « Ed è per questo che piaci. »
L'altra non comprende il senso di quella frase, se è per dire che ha un bel temperamento o che a lui le interessa come ragazza. « Eh? »
Il ragazzo scuote un attimo la testa. « Nulla, non pensarci, solo che sai come farti volere bene, ecco. »

Lisa non capisce cosa lui stia cercando di dirgli. « Beh, anche tu a tuo modo sai rimanere nel cuore di chi vuoi. »
Il ragazzo cerca di non mostrarsi preso da quella considerazione. « Eh, solo perché sono con un bel faccino, se no... »
Lisa non crede, ma non va oltre. « Credi ciò che vuoi. Ora è meglio che vada, Ah senti ma come sei arrivato a Beika se dovresti essere a Gunma? »

Kaito, si mette una mano in tasca e si guarda attorno per poi telepaticarle giusto perché non vuole che arrivi Key ad ucciderlo. - Un Dio, pazzo, sadico, di non so cosa, mi ha fatto patire le pene dell' inferno!! Quello mi stava per amazzare! Diceva cosa strane come che io non sono del suo partito! Poi mi ha portato qui, perché volevo vederti. - 
Lisa così, scopre che Kaito la voleva rivedere e ciò la rende particolarmente felice. - Allora non parlarci più. -
Kaito afferma. - IO mai più ci parlo!! Non voglio vederlo è spaventoso, quello mi ammazza!! -
Lisa cerca di calmarlo. - Ok, allora vado. Ciao. -

Sara che si è messa a cercare Lisa, la vede assieme a Kaito, e la raggiunge. « Lisa, ma dove eri, ti abbiamo cercata dappertutto, dobbiamo andare a pranzare. »
Lisa annuisce un po' seccata. « Ok, arrivo. » Guarda Kaito. « Ciao, spero che il destino ci rifaccia rivedere»
Kaito lo spera vivamente. « Eh,ma almeno possiamo parlarci. » e le soride muovendo la mano in segno di "Ciao"
Sarà guarda un attimo Kaito pensando un po' colpita. - Che viso dolce e angelico, chissà chi è? -

Lory intanto cerca Kaito tra le vie di Gunma, perché crede che lui abbia bisogno del suo sostegno morale.

Aoko invece decide di restarsene sola presso le montagne per poi camminare per il bosco che la porta a smarrirsi per le strade

Aoko invece decide di restarsene sola presso le montagne per poi camminare per il bosco che la porta a smarrirsi per le strade.

Lory diversamente da Aoko, anche se imbranata è molto sveglia e intelligente, infatti, si è scritta le via che ha percorso ed usa una mappa per orientarsi, al contrario di Aoko che vaga nella foresta sentendosi molto in colpa per essersi fatta odiare da Kaito.

Kaito ignaro delle due torna a casa sua controllando se sua madre sia in casa.

Accurato che manca, apre la porta di casa e si guarda attorno. - Vuoi vedere che è al suo fantomatico lavoro? Mi chiedo poi perché mi menta, ma cosa mi nasconde? -

Cammina per l'andito che ha due entrate, una per la cucina, poi per il salotto ed infine i bagni. 
Sale le scale, e raggiunge la sua camera per poi sdraiarsi sul letto toccandosi le labbra. « Chissà cosa avrei provato se avessi seguito l'istinto di baciarla... »
Si rigira su se stesso riflettendo sui sentimenti che Lisa è riuscita a donargli. - mi fa sentire cosi strano . -
A ripensarla si rissente coinvolto emotivamente, e in più ha lievi contorsioni alla bocca dello stomaco, e lui se ne accorge di essersi perso per lei. « Sono tornato come un tempo...mi sono innamorato di nuovo di lei. »

Quando era piccolo, dopo aver conosciuto Lisa, non era più un bambino spensierato ma uno che non smetteva di pensare a quel bacio e sospirava.
Suo padre a quel tempo non poteva pensare che lui fosse innamorato, ma Kaito l'aveva capito.

Si guarda un attimo il polso per poi dire. « Cavolo il bracciale, non gliel'ho ridato! »
Si rialza per poi prendere un libro di geografia e guardare le distanze dei posti. - Ha detto che è a S'Tail... - Cerca il posto fino a trovarlo: è assai lontano, ma anche molto piccolo come paese. « Cavolo non hanno nemmeno l'aeroporto, solo il treno!? »
Prende una matita e traccia il percorso rettilineo. - Posso sempre usare un volo privato o andarci io, però è distante, con un aereo impiegherei un giorno, in volo da solo, anche tre giorni!
È lontana, l'unica sarebbe teletrasportarsi, ma non so più farlo da tempo... - Lancia sul banco la matita e guarda il quadro di suo padre. « Papà, tu che cosa faresti?»

Intanto Lisa pare aver perso tutte le preoccupazioni, ed Alan va da lei pensando di essere lui la causa. « Ehi, svitata, cosa hai da sorridere così tanto? » 
Lisa si mette due mani dietro la schiena. « Ma nulla, solo una cosa. » - Perchè l'ho rivisto, ma non posso dirglielo. - 
Sara mentre mangia il panino chiede. « Ah, senti, ma chi era quel tipo che ti parlava? »
Lisa arrossisce a bordo pensando. - Cosa dico, ecco, un amico, presumo.-
Alan chiede. « E chi parlerebbe con una bambinetta simile? »
Lisa come risposta gli dà un pugno in testa e Alan se la prende. « Ma la smetti di tirarmi i pugni, svitata?! »
« E tu smettila di dirmi che sono una bambina!»
« E se lo sei che colpa ne ho io! Te la prendi per il nulla. »
Sara rimane perplessa a vedere i due sempre litigare. « Eh, eh, ma comunque chi era, era un bel tipo.. »
Lisa guarda un attimo Sara. « Che intendi con bel tipo, è carino, come tutti. » Mente guardando da un' altra parte.« Ecco, rispetto ai ragazzi della scuola, lui li supera, non te ne sei accorta? »
Lisa non parla molto sulla questione. « E con questo che c'è ti piace?. » - Ma scherza? Kaito nemmeno ci ha parlato, ma che fa incantesimi? Io non ho chi voglio e lui ha tutte? Mi fa incavolare! Lui é  solo mio, cioe come amico... -
Sara scuote la testa. « Eh? Ma no, dico solo che è carino, tutto qui. Non mi sono mai innamorata, e lo sai. »
Lisa poco le crede. «Comunque sia, lui non è un santerellino, insomma levatelo dalla testa. »
Sara domanda. « Non capisco, che stai dicendo? Ho solo detto che è un bel ragazzo, mica altro. »
Lisa esprime. « Tu non lo dici nemmeno ad uno biondo, occhi azzurri, mentre a Kaito sì!»
Alan chiede. « E se fosse sono affari suoi, te che t'impicci?»
Lisa s'imbarazza, lo ammette ha paura. - ha ragione. Perché  parlo così? Ma lo so, a me lui piace... - « P-per proteggere Sara, insomma è puritana, dolce, uno come Kaito non ci starebbe.. »
Sara inclina la testa. « Ma se ha un visetto così angelico.»
Lisa si dà una manata in faccia. « Beh, ha già la ragazza »
Sara fa le spallucce. « E allora? Mica mi piace, ma che hai, sei gelosa? Nemmeno è il tuo ragazzo. »
Alan fa le spallucce. «Andiamo lo sai che Lisa è solo prottetiva, ti vuole bene. »
Sara non ci crede molto. - A me sembra palesemente gelosa, di che ha paura? Tanto ama Alan, e ok, quel tipo è bello, ma non so il suo carattere... - 
Lisa annuisce. « Esatto, quindi toglietelo dalla testa, non pensarlo, è fuori dalla tua portata, ecco, ok? »
Rina chiede alla sue spalle. « Parli di te?»

La ragazza si volta guardando la sua seconda rivale. « Perchè devi apparire dietro come le streghe? »
Rina abbraccia Alan esclamando. « Ah, tesoruccio mio. »
Lisa per un attimo non realizza, poi esclama. « Ehi, togligli le mani di dosso! » e prende Alan per il braccio lasciando l'altro confuso. « MA che avete voi due? »
Rina, esclama. « Togli le mani dal mio tesoruccio! »
Lisa, strattona Alan. « Togli tu le tue luride mani da Alan, non è la tua bambola, e nemmeno il tuo tesoro!»
Sara ascolta le due battibeccare come due innamorate, mentre Alan è in mezzo strattonato sia a destra e a sinistra. 
- Prima fa un attacco di gelosia a me, e poi a Rina? Questa ragazza è bipolare, che Dio abbia pietà di lei.- pensa Saram

Kaito ignaro di tutto, ascolta la televisione vedendo come vengano annunciati i giocatori di Dual monster, un tema che al ragazzo mai ha sfiorato, a lo ascolta giusto per informarsi.
Mentre mangia con le bacchette il suo piatto di riso al cantonese, vede tra gli schermi Yugi Mutou che è riuscito a farsi un titolo come giocatore.
A vederlo, prova una grande nostalgia, gli manca il suo amico, e ricorda quante volte ci ha lottato per non scrivergli. 
- Sicuramente mi odierà. - Lo crede, ed è sicuro che Yami sia furioso con lui per come lo ha sanzionato.

Kaito riceve poi una chiamata a casa, si alza e risponde al telefono.
Pensando che in fondo non deve mostrarsi a Beika decide di fare la voce di sua madre, cosa non difficile per lui. « Pronto? »
Dall' altra parte si sente una frase a voce modificata.« Finalmente ti risento Phantom Lady. » 
Kaito rimane sull' attenti cambiando modo di parlare in quello di uno che fa finta di parlare a qualcuno che sa chi sia . « Oh, a cosa devo questa telefonata? »
- Ma chi è questo? Ha usato il numero sconosciuto, e perché chiama la mamma con quel nome della ladra francese? - 
« Ho sentito che Kid oggi opererà, ne sai qualcosa? »
Kaito appoggia una mano sul comodino restando a tono della donna. « E cosa glielo fa credere? » - Se sanno il numero di casa mia, significa che non hanno sbagliato, sopratutto a sentire la voce di mamma...- 
« Ricorderai la morte del primo Kid, vero? Non vorrai che anche il tuo complice venga ucciso. » domanda la voce estranea.
Kaito riflette un attimo cosa dire, se deve essere sincero, mai si è trovato in una tale situazione. 
- Ucciso? Non capisco kid è stato ucciso? E poi che c'entra con la mamma? - « Sono una smemorata, puoi ricordarmelo? » Inventa di colpo. - E poi da quando lei ha complici? -
« Fai Meno la spiritosa, per ora ti abbiamo trovata, e come abbiamo ucciso tuo marito possiamo farlo con te e tuo figlio, avvisata, non intrometterti con noi. »
Kaito a saperlo assottiglia lo sguardo. - Marito? Parla di papà! Non saranno quelli che hanno ucciso mio padre spero? Come li rintraccio! 
Hanno usato anche un modificatore vocale e sanno dove abito, ma non sanno che io sto parlando, significa che non ci sono videocamere, ma comunque devono essere in città!- « E chi vi dice che io mi stia intromettendo? » Domanda un po' da finto innocente.
« Sta di fatto che ora non avete mirato ciò che puntiamo noi, ma se capitasse ci difenderemo come in passato. Arrivederci. » Chiude la chiamata lasciando Kaito con un sorrisino diabolico mentre con una mano gioca facendo comparire la sua pistola spara carte. « Gioielli eh, grazie tante! »

Va un attimo nella sua camera per poi guardare il quadro di suo padre. - Papà era Kid. Ho la certezza ormai, mentre mamma Phantom Lady, quindi sono in una famiglia di ladri.
Devo capire perché papà è stato ucciso, cosa cercava per attirare quelli? -
Vuole venirci a chiaro sulla faccenda.
Senza pensarci fa un attimo pressione contro il quadro che si muove e fa cadere Kaito in un altra sala che è praticamente un luogo pieno di specchi.

Kaito vede un lettore CD, quindi si mette ad ascoltare alcuni insegnamenti di suo padre che gli ha lasciato.

Una volta conclusi ed ascoltati, l'armadio a specchio si apre di colpo mostrando i pezzi del vestiario di Kid.
Kaito rimane un po' frastornato a vedere ciò, ma senza indugi prende l'abito e inizia a indossarlo.
Si mette la cravatta rossa, la camicia blu, pantaloni bianchi, la giacca bianca, il monocolo sull occhio destro, il capello a cilindro bianco e infine i guanti e si guarda allo specchio. « Wow, lo so di essere bello, ma questo mi sta a penello! Eh eh, però chi è Kid? Cosa è che fa? »

Apre il computer per fare diverse ricerche leggendo anche sui forum dove parlano di Kid e la sua sparizione.
Certe vole legge un messaggio di The Hakingirl che scrive. " Io ero presente all' incidente e ho visto due bambine con un computer tra le mani. "
Kaito da questa informazione può immaginare il cosa stessero facendo le due bimbe, ma che siano stati proprio dei bambini, non vuole crederci. « No, non è possibile, dei bambini non possono seriamente congegnare degli esplosivi comandati a distanza... » però poi si ricorda di Shiho. « Anche se quella bimba... » 
Non riesce a scordare gli occhi freddi, che la bimba aveva come se la felicità gli fosse stata risucchiata. - Quel giorno lei aveva un aura malefica, che lei abbia davvero a che fare con questa faccenda? - Quando era piccolo si era detto che forse si era sbagliato, ma ora non ne è più sicuro. 
- È inutile che ci rifletto, senza prove non posso capire nulla. Avessi il potere di viaggiare nel tempo scoprirei ogni cosa. -

Continua le sue ricerche leggendo il messaggio di Kid, che Kaito decifra in un attimo facendo delle associazioni mentali, così riesce a sapere il luogo e l'orario per poterlo incontrare e avere spiegazioni. 
-non so chi sia questo Kid, ma ora entro in scena io. -

 -       

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3744873