Call My Name And Save Me From The Dark

di sakura182blast
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Something's Gonna Change Now ***
Capitolo 2: *** 1 - Blood Shot Eyes ***
Capitolo 3: *** 2 - Truths Left Behind ***
Capitolo 4: *** 3 - First Approaches, First Words ***
Capitolo 5: *** 4 - A Good Intention Last Five Hours ***
Capitolo 6: *** 5 - Still Confused As Ever ***
Capitolo 7: *** 6 - My Sweet Nightmare In Wonderland ***
Capitolo 8: *** 7 - Two Steps With Hiiragizawa ***
Capitolo 9: *** 8 - Neutral, Absolutely Neutral To Me! ***
Capitolo 10: *** 9 - This Time It's Over, I'm Sick Of It ***
Capitolo 11: *** 10 - I Think I Need Some Explanations ***
Capitolo 12: *** 11 - Chained By A Song ***
Capitolo 13: *** 12 - Spending Time Together ***
Capitolo 14: *** 13 - Mommy and Daddy ***
Capitolo 15: *** 14 - Disappearances ***
Capitolo 16: *** 15 - Show me How Much you're Brave ***
Capitolo 17: *** 16 - Sakura, you're a Very, Big Mess ***



Capitolo 1
*** Something's Gonna Change Now ***


Ciao a tutti, sono tornata! Lo so che ho finito la scorsa FF proprio due giorni fa però non riuscivo a stare lontana da questo sito… sigh, mi mancava il fatto di aggiornare ma, soprattutto, mi mancavate voi!
Così mi sono detta “Ma se la nuova FF è quasi finita, perché non pubblicarla?” e quindi eccomi qui!
Allora, vi premetto un paio di cose prima di lasciarvi leggere: la FF, come ho già detto, è ispirata a Twilight (il mio libro preferito!), però ci sono un sacco di cose che ho cambiato; ad esempio qui ci sono personaggi ed avvenimenti che nel libro non hanno riscontri.
Vi dico anche che c’è un vago riferimento alle carte di Clow, ma che, in ogni caso, non hanno un ruolo significativo in questa FF.
Aggiungo solo, in extremis, che questo cap è di una cortezza assurda ma si tratta solo di un’introduzione.
Detto questo, non posso che augurarvi buona lettura!





Something’s Gonna Change Now





Un trasferimento… tutto inizia così di solito no?
Tomoeda, una tranquillissima cittadina lontana qualche chilometro dalla costa est; città famosa per la sua calma e la sua immane tranquillità: industrializzata, ma non troppo; una popolazione numericamente nella media; tenore di vita dei suoi abitanti né eccessivamente alto, né eccessivamente basso.
Davanti ad una casa a due piani di colore giallo sole v’era un camion di una ditta di traslochi ed alcuni uomini vestiti con una divisa degli stessi colori del mezzo che trasportavano degli scatoloni dentro e fuori da quell’abitazione.
Nel vialetto era parcheggiata una Station Wagon blu notte, probabilmente appartenente ai nuovi padroni di quella casa.
Seduta sul sedile posteriore di quell’auto c’era una ragazza; diciotto anni circa, i capelli corti e color miele, gli occhi grandi e di un colore che faceva invidia ai più brillanti smeraldi, un’espressione accigliata che proprio stonava coi delicati lineamenti del suo volto.
Nelle orecchie teneva le cuffiette del suo Ipod rosa metallizzato, alzato a palla con della musica altamente rumorosa sperando di poter in quel modo dimenticare per quale motivo in quella fresca mattinata di inizio settembre si trovava seduta nell’auto di famiglia, nel vialetto di quella casa sconosciuta, in quella cittadina dove mai aveva desiderato abitare.
All’improvviso una tasca della sua grande borsa a tracolla beige iniziò ad agitarsi freneticamente.
Per nulla intimorita da quell’insolita agitazione la ragazza sbuffò ed allungò una mano sul bottone a pressione di quella tasca slacciandolo con il secco movimento di tre sole dita.
Da lì uscì un buffo pupazzetto giallo con grandi orecchie e due piccole alucce bianche sulla schiena.
Il peluche si librò a mezz’aria sbattendo veloce le ali e si avvicinò al volto della giovane, togliendole poi con un violento strattone entrambe le cuffiette.
“Ma che cavolo combini?!” abbaiò la ragazza senza rilassare la sua espressione buia.
“Sakura, dannazione! Come hai potuto chiudere la borsa sapendo che c’ero io dentro?! Ho trascorso tutto il viaggio nel tentativo di non soffocare!” esclamò isterico il pupazzo mentre sbraitava come un forsennato nelle orecchie della giovane, già lungamente provate dalla musica altissima.
“E tu perché ti ci sei infilato dentro?! Ormai tutti sanno di te, potevi evitarlo!” ribattè seccata la castana.
“Beh…” l’altro fissò lo sguardo verso il basso, un po’ imbarazzato dalla sua avventura dentro alla borsa. “… Ho visto che avevi lì dentro un sacchetto di caramelle, così sono entrato per mangiarle ma tu poi mi ci hai chiuso dentro! Lo hai fatto apposta! Confessa ragazzina scorbutica!”
“Lasciami in pace, baka-peluche!” sbraitò di nuovo lei, Sakura, cercando di rinfilarsi almeno una delle due cuffie dell’Ipod, ma il peluche la precedette, afferrando il piccolo arnese e spegnendolo, gettandolo poi su uno dei due sedili anteriore dell’automobile.
“Sentimi, so che Tokyo ti manca terribilmente e che questa città, beh… non regge il confronto, ovvio, ma non è colpa mia se ti sei quasi fatta scoprire là! Se siamo venuti via è stato solo per la tua incolumità…” mormorò il pupazzetto sedendole sul sedile accanto.
“Lo so, Kero, lo so…” sbuffò Sakura incrociando le braccia al petto e soffiando via una ciocca di capelli dal viso.
“Però sai…mi trovavo così bene lì…” ammise infine con delle timide lacrime che premevano per uscirle dagli occhi.
“Forza, non piangere! Vedrai che anche qui ti ambienterai presto! Piuttosto… la prossima volta quando usi le Sakura Card cerca di stare più attenta. Non possiamo fuggire in lungo ed in largo per tutto il Giappone scappando da chi ha dei sospetti riguardo ai tuoi poteri!” Kero sorrise e risalì all’altezza del volto della ragazza, asciugandole quelle lacrime che avevano preso a scenderle lungo le guance. “E poi domani inizia un nuovo anno scolastico, ottima occasione per conoscere gente nuova!” asserì infine il pupazzetto sedendosi sulle sue ginocchia.
All’improvviso la portiera posteriore dell’auto si aprì ed apparve il volto di un ragazzo moro, dagli occhi castani, sembrava davvero esausto; evidentemente aveva sfacchinato parecchio con tutti quegli scatoloni.
“Ehy mostriciattolo! Potresti venire a darci una mano in casa o pensi che te ne starai in macchina a frignare ancora un po’?” domandò sarcastico il bel giovane fissandola un po’ trafelato.
“Touya, ma si può sapere perché devi sempre scassare?!” sbuffò la giovane poco prima di uscire controvoglia dall’auto afferrando la sua borsa a tracolla.
Lo sguardo del ragazzo cadde poi su Kero che lo fissava interrogativo.
“Anche tu potresti essere d’aiuto, sai? Forza, muovi le tue chiappette gialle ed entra in casa!” lo esortò infine Touya.
Anche il pupazzetto uscì dall’auto, evitando di farsi notare da occhi indiscreti ma, poco prima di avviarsi verso l’ingresso della casa, alzò gli occhi al cielo con la schiena percorsa da un brivido.
C’era qualcosa di veramente strano nell’aria, forse una sorta di cattivo presagio.
Non sapeva bene perché, ma improvvisamente desiderò con tutte le forze portare subito Sakura via da quella città, colto dalla sensazione più brutta che avesse mai provato.






Spero che vi sia piaciuta, come introduzione, e che vi abbia incuriositi almeno un po’! Dal prossimo la situazione comincerà un poco ad evolversi, promesso! Ci si vede al prossimo cap, ciaoooo!
MoKO-cHAn

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Capitolo 2
*** 1 - Blood Shot Eyes ***


Konnichiwa minna!
Mi sono accorta che, la scorsa volta, vi ho lasciato con un capitolo davvero striminzito, ma che più striminzito proprio non se poteva!
Così ho deciso di aggiornare presto, anche perché sono in casa adesso e non so cos’altro fare di bello! XDXD
Sono lieta di dirvi che qui qualcosa inizia leggermente a smuoversi e, soprattutto, che entra in campo il sommo Shao.
Buona lettura!





Blood Shot Eyes





La mattina dopo si svegliò relativamente presto, cosa totalmente impossibile per la Sakura di Tokyo.
Si alzò di malavoglia, lavandosi il volto ed indossando la nuova divisa scolastica che le era stata spedita qualche giorno prima.
Almeno quella divisa era carina: camicia bianca, foulard azzurro da annodare a mo’ di cravattino e gonna corta a pieghe del medesimo colore.
Si osservò ripetutamente nel riflesso dello specchio  e, per la prima volta da quando aveva messo piede in quella città, le scappò un piccolo sorriso.
Tuttavia scese le scale mantenendo buona parte del suo malumore che però svanì quasi del tutto quando, giunta al piano terra, sentì nitido il buon odore di hot cake e sciroppo d’acero.
Con uno scatto felino raggiunse la cucina dove il padre ed il fratello  erano seduti intenti a consumare la colazione.
“Buongiorno Sakura.” Fujitaka, il padre, le sorrise appoggiandole sul tavolo una buona dose massiccia di hot cake e sciroppo. “So che ti piacciono molto.”
La ragazza si sedette veloce trangugiando avida la colazione.
“Allora mostro, sei pronta per il tuo nuovo anno scolastico?” le domandò Touya, il fratello, che gongolava come al solito anche quella mattina da quando aveva terminato gli studi.
Sakura si alzò, fingendo indifferenza come soleva fare, fece finta di allontanarsi ma con uno scatto finale tornò indietro bell’e pronta ad assestare un bel calcio nello stinco del fratellone, colpo che andò a segno, come sempre del resto.
“Io vado a scuola!” esclamò poi poco prima di correre fuori dalla porta, per abitudine più che per altro.
Pochi minuti dopo, però, tornò indietro un po’ rossa in volto e vistosamente imbarazzata.
“Ehm… Io ancora non so dov’è la scuola nuova…” ammise la ragazza grattandosi la testa.
“Che razza di scema…” mormorò Touya scuotendo la testa e finendo poi il suo succo di arancia.
“Non preoccuparti tesoro, ti accompagno io.” Fujitaka si tolse il grembiule e frugò in un centrotavola per cercare le chiavi dell’auto. “Tu prendi la moto oggi? Volevi andare a cercare un lavoro, giusto?” disse poi rivolgendosi al figlio.
Touya annuì. “Mi cercherò qualcosa qui nelle vicinanze, spero di trovarne uno decente alla svelta.”
Salutatisi, i componenti della famiglia si divisero, intraprendendo strade differenti.







La scuola sembrava abbastanza carina, un grande edificio dalle pareti chiare con un’immensa torre dell’orologio, proprio come la sua vecchia scuola di Tokyo.
Scese dall’auto e si recò in segreteria dove una donna le procurò una dettagliata piantina dell’istituto, le indicò chi erano i suoi nuovi professori e le mostrò l’ubicazione della sua classe: terzo piano, classe quinta, sezione D.
Infine le presentò il primo insegnante che avrebbe avuto quella mattinata: si trattava di Yoshiyuki Terada, professore di letteratura, un uomo molto attraente la cui età oscillava tra i 30 ed i 35 anni.
“Ti troverai bene a Tomoeda, non preoccuparti Kinomoto.” Proferì l’insegnante afferrando tutti i suoi libri e conducendo poi Sakura lungo un corridoio lastricato di piastrelle chiare.
“N-non ne dubito…” rispose la ragazza incerta giocherellando con una ciocca di capelli chiari.
Era il primo giorno di scuola ma, nonostante ciò, nessuno studente faceva bordello fuori dalla sua classe incitando i compagni alla rivolta verso l’istituzione scolastica.
Almeno, questo era quello che capitava tutti gli anni al vecchio liceo che frequentava.
Lì invece nel corridoio regnava la calma assoluta, anche se la campana che segnava l’inizio delle lezioni era suonata da soli pochi minuti.
Il silenzio era tale che le permetteva di udire il sommesso brusio dei professori che tenevano le loro prime lezioni.
“Dopo una breve camminata nel corridoio i due giunsero davanti alla classe quinta, sezione D.
“Aspettami qui solo un istante.” Terada entrò nella classe e Kinomoto notò, stando nel corridoio, che tutti gli studenti si erano rispettosamente alzati mantenendo un silenzio che proprio le sembrava disumano.
Ma dove sono finita?!” si domandò la ragazza nel panico più totale.
Temeva di avere già intuito che le giornate in quella cittadina si sarebbero presentate spesso e volentieri monotone e da suicidio per una festaiola di Tokyo come lei.
“… E poi ho un annuncio importante da farvi…” continuava Terada dall’interno dell’aula.
L’attenzione di Sakura si riaccese all’improvviso, l’annuncio importante era senz’altro il suo arrivo.
“… Da quest’anno avrete una nuova compagna.”
Finalmente la classe si animò, levando un sommesso brusio indistinto. Lo sguardo dell’insegnante infine incrociò quello di Sakura.
“Vieni pure avanti.” Proferì Yoshiyuki intimandole di avvicinarsi con un gesto della mano.
Alquanto in imbarazzo, la ragazza si fece avanti e con passi brevi raggiunse la cattedra.
“Lei è Kinomoto Sakura, arriva da Tokyo e…” voleva continuare la sua presentazione, ma l’improvviso rumore sordo di una seggiola che cadeva lo interruppe bruscamente.
Qualcuno si era alzato di scatto, era stato un ragazzo seduto in ultima fila, accanto alla finestra.
Lo sguardo di Sakura raggiunse quello del giovane che ancora stava in piedi e la fissava insistentemente con aria truce. Era davvero un bel ragazzo, folti capelli castano scuro e due profondi occhi ambrati che la mettevano profondamente in soggezione.
Arrossendo di botto, Kinomoto abbassò il volto cercando di distogliere i suoi occhi da quelli magnetici di lui.
“Ehm… C’è qualche problema Li?” domandò confuso l’insegnante.
Il ragazzo fece per uscire dal posto, intenzionato probabilmente ad avvicinarsi a Sakura, ma un altro giovane, dai tratti somatici occidentali, capelli scuri, occhi azzurri come il cielo ed un paio di occhiali, si levò in piedi di scatto, fissando il castano severo.
Sakura rialzò il viso ed osservò la piccola scenetta che le si presentava dinnanzi, alquanto incuriosita da quella faccenda.
I due ragazzi si osservavano in cagnesco; il castano sembrava fremere dalla voglia di raggiungere la nuova arrivata, il misterioso occidentale invece pareva frenare il primo con il solo sguardo.
Si dicevano parecchie cose, tuttavia nessuno dei due apriva bocca.
“Li… Hiiragizawa? È tutto a posto?” insistette di nuovo Terada, cercando di attirare l’attenzione dei suoi due allievi.
Li si sedette senza degnare nessuno di uno sguardo, Hiiragizawa scosse lievemente la testa.
“Sì. Ci scusi professore.” Dichiarò il moro poco prima di sedersi.
Il castano cercò di nuovo gli occhi di Kinomoto, stessa cosa che la ragazza fece, ma, non appena i due sguardi s’incrociarono, ci mancò poco che Sakura si mettesse ad urlare.
Li era seduto, il volto appoggiato su di una mano, un sorriso sghembo trionfava sul suo volto ed i suoi occhi… Erano rossi. Due pozze di sangue.
La giovane sgranò i suoi grandi occhi verdi, li chiuse e li strofinò un paio di volte con le mani. Quando li riaprì quelli del ragazzo erano tornati color ambra.
“Kinomoto, puoi prendere posto allora…” Terada esaminò la classe attentamente. “Ecco, l’unico posto libero è quello davanti a Li…” disse terminando poi la frase in un sussurro.
“C-come?” si ritrovò a dire Sakura, fermamente non intenzionata a sedersi di fronte a quello strano benchè bellissimo ragazzo.
“Professor Terada…” Hiiragizawa si era lentamente alzato, richiamando parecchia attenzione su di sé. “Kinomoto può avere il mio posto, mi metto io davanti a Shaoran.” Concluse il moro poco prima di prendere i suoi effetti personali e trasferirsi nel banco che era prima destinato a Sakura.
La ragazza, rimasta comunque abbastanza perplessa dallo strano comportamento di quei due, notò piacevolmente che il posto di Hiiragizawa era relativamente distante da quello di Li.
“Allora io… Andrei a sedermi…” biascicò Sakura raggiungendo a grandi falcate il suo nuovo banco: terza fila, al centro.
Non negò che essere seduta lontana da quel tipo le giovava; non provava più quella sensazione di ansia di quando, all’inizio della lezione, aveva incrociato i suoi occhi.
L’insegnante le si riavvicinò, posandole sul banco due libri di testo di letteratura giapponese, poi tornò al suo posto, ovvero la cattedra.
“Ascoltatemi ragazzi, so che il nuovo anno scolastico è appena cominciato ma io già devo iniziare il programma.”
Si levarono delle leggere lamentele all’interno della classe che vennero però subito soppresse da un richiamo di Terada.
“Cominciamo dal creare i gruppi per il progetto a coppie di letteratura del primo trimestre…” Yoshiyuki prese il registro e, coprendone l’elenco dei nomi con un foglio, iniziò a posare la matita a caso sopra al numero che corrispondeva ad ogni singolo alunno, formando le coppie per il progetto.
“Dunque… Mihamara e Nagoya… Daidouji e Yamazaki…” continuò a ripetere una serie di cognomi totalmente sconosciuti a Sakura.
Qualcuno esultava per essere capitato con un compagno interessante, altri invece sbuffavano per essere finiti in coppia con qualcuno che non gli andava proprio a genio.
“… Hiiragizawa e Sasaki ed infine… Ehm…” Terada fissò più volte le leggere linee della mina della matita che aveva lui stesso tracciato. Era abbastanza incredulo della coincidenza.
“K-Kinomoto e Li…”
Sakura si voltò basita verso il castano, lui la fissava a sua volta, totalmente privo di espressioni stavolta.
Un brivido gelato le oltrepassò il corpo. Non sapeva perché, ma aveva paura.



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Eeeeh, le coincidenze! (anche se poi loro non esistono, è solo colpa di quell’hitsuzen del cavolo!) Certo che Sakuronzola è proprio scemotta, insomma, ma mettimi a me in gruppo con Shao… Proprio non capisco, eh no!
Passando ai ringraziamenti:

Sakura93thebest: concordo amò, Twilight è la cosa più bella che sia mai stata scritta… *___* vogliamo mettere Eddyno Cullen?? XDXD Sayonara amò tvtttttttttttttttttttttttb
Ichigo_91: sore, abbiamo appena finito di parlottare ^__^ poi stasera discutiamo meglio di quella cosa, non ti preoccupare! Piuttosto, mi dispiace per il troppo mistero… Ormai non posso fare a meno di metterne un po’! Sayonara tvtttttttttttttttttttttttb
Sakura93: Megghy-chan! A me non è dispiaciuto per Kero XDXD l’ho sempre odiato, quel coso… preferisco di gran lunga Yue, è più fascinoso *___* Visto? Ho aggiornato presto… E ieri sera che minacciavo di non farlo +! XDXD Sayonara Megghy tvttttttttttttttttttttb
Pikki SakuraChan: mi dispiace che tu abbia la febbre, spero che ora ti sia passata almeno un po’! ti ringrazio di cuore per aver messo la FF tra i preferiti già dall’inizio, spero di non deluderti con il proseguire della storia! A quanto pare anche tu ami Twilight, eh? Io fare una statua a quella benedetta donna di Stephenie Meyer! XD Sayonara, bacioni!
FataFaby89: sorellina, che piacere ricevere un tuo commento! Sono molto contenta che tu abbia deciso di mettere la FF tra i preferiti, mi hai resa felice ^__^ suppongo che in questi giorni tu stia studiando per l’esame… aiuto sorellina, spero che ti vada tutto bene!! spero anche di risentirti presto… Implora tua madre per farti restituire il cavo T^T! sayonara sorellina, ti voglio bene!
Sakura Bethovina: la mia Ritina-chan! Hai proprio ragione… Mannaggia a me, non riesco a stare lontana da sito per più di 3 giorni… XDXD cmq sono contenta che hai ordinato Twilight, spero ti arrivi presto! Ah, poi mi devi spiegare com’è stata questa Festa del Giglio, sono curiosa! Sayonara tvttttttttttttttttttttttb
Yumemi: >___< Shele-san non può scomunicarmi! XD tutta colpa dell’hitsuzen, è sempre colpa sua, che ci possiamo fare?? È sempre intorno a noi! è___é ti odio, hitsuzen! Cmq dai, mi sono fatta perdonare, stavolta Shao c’è, vero? (ma niente ombelicossss, gomenne!) Sayonara, bacioni!
Lady Marion: Konnichiwa Marcy! Ho aggiornato presto, visto? Hihi cmq sì, decisamente è mooolto meglio che Sakura si sia trasferita a Tomoeda… Chissà perché??? XDXDXD Sayonara, bacioni!

Grazie per aver commentato od anche solo letto! Ci si vede al prossimo aggiornamento che, temo proprio, non avverrà presto come è successo per questo… Devo scrivere ancora tutta la storia di mezzo!! O.o’’’
Sayonara minna!

MoKO-cHAn

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Capitolo 3
*** 2 - Truths Left Behind ***


Konnichiwa minna! La scuola è ufficialmente finita, finalmente (non per la sottoscritta che ci andrà fino a Luglio…) e come festeggiare se non con un aggiornamento? XDXD vi devo dire che mi vergogno molto della cortezza del capitolo… Però ho dovuto interromperlo così, altrimenti avrei dovuto unirlo al prossimo, ma non avrebbe avuto proprio senso!
Poi non accade nemmeno nulla di speciale… Spero proprio che non vi annoiate a leggere tutto… T^T
Detto questo vi lascio al capito, buona lettura!





Truths Left Behind





La pausa pranzo arrivò relativamente in fretta.
Sakura si sedette tranquilla in giardino all’ombra di un bell’albero e cominciò a sbocconcellare senza appetito il pasto che le era stato tanto caldamente preparato dal padre.
Le si avvicinò all’improvviso una ragazza che le era parso di notare nella sua stessa classe: non molto alta, carnagione molto chiara, due grandi occhi celesti e dei lunghi capelli corvini.
“Ciao, ti spiace se ti faccio compagnia?” le domandò indicando il pranzo con un sommesso cenno del capo.
Kinomoto fu presa un po’ alla sprovvista, ma acconsentì.
“Figurati, siediti pure!” esclamò ricambiando il bel sorriso della ragazza.
“Sono Tomoyo Daidouji, ma tu puoi chiamarmi Tomoyo fin da subito.” Proferì la moretta aprendo il contenitore del pranzo.
“Piacere Tomoyo. Allora anche tu chiamami Sakura, sai, non mi piace che mi si chiami per cognome…” ammise Kinomoto.
Le due sorrisero ed iniziarono a mangiare insieme.
“Ci hai proprio lasciati secchi oggi.” Dichiarò Tomoyo nel tentativo di sbucciare una mela.
“Perché?” Sakura cambiò espressione; cosa poteva aver combinato? Era lì da solo cinque ore.
Tomoyo si mise a ridere.
“Parlo di Li-kun e di Hiiragizawa-kun… Questa è stata la prima volta che Li-kun ha reagito così davanti ad una ragazza…” la mora sembrò esitare un momento. “Anzi, a pensarci bene questa è stata la prima volta che ha reagito a qualcosa…”
“Non devo prenderlo come un complimento vero?” Sakura si sentiva alquanto nervosa.
“Beh, se devo essere sincera non saprei…” ammise Tomoyo portandosi un indice al mento. “È arrivato qui da Hong Kong il primo anno di liceo. Ti giuro, non ho mai visto un ragazzo più bello ed indifferente di lui. Un sacco di ragazze gli hanno spesso chiesto appuntamenti o cose così, ma lui ha semplicemente declinato, poco gentilmente aggiungerei. È sempre stato sulle sue, da quando è arrivato Hiiragizawa-kun ha legato un po’ con lui, ma non oserei definirli amici veri e propri…”
“Hiiragizawa… Anche lui è abbastanza strano. È qui dal primo anno?” Kinomoto aveva smesso di mangiare, alquanto incuriosita dalla storia di quei due ragazzi che l’avevano colpita fin da subito.
“Oh no, Hiiragizawa-kun è arrivato qui due anni fa, dall’Inghilterra mi sembra. Da allora è sempre stato assieme a Li-kun, non si è mai staccato da lui. Più che frequentarsi come amici sembra quasi che Hiiragizawa-kun controlli strettamente Li-kun… Quasi fossero un poliziotto ed un carcerato in libertà condizionata.” Daidouji sorrise, abbastanza divertita da quella buffa situazione.
Le due ragazze si alzarono insieme, intenzionate a ritornare nell’edificio scolastico.
Parlando del più e del meno, passarono di fronte ad un albero sotto alle cui fronde stavano proprio Hiiragizawa e Li.
Il primo stava mangiando il pranzo, il secondo non sembrava nemmeno aver mangiato, dato che non aveva un cestino o qualcosa del genere; stava strappando dei fili d’erba.
Sakura si ricordò improvvisamente del progetto di letteratura che avrebbe dovuto svolgere assieme a Li e del lungo libro sul quale il loro progetto verteva. Corse verso i due ragazzi guadagnandosi una strana occhiata dall’inglese.
“Ehm… Ragazzi scusate se vi disturbo, ma avrei bisogno di parlare con Li…” la ragazza fissava i due un po’ confusa.
Shaoran alzò la testa di poco, quel tanto che bastava per poterla guardare negli occhi, ma nessuna emozione trapelava dal suo volto. Era come spento, morto.
“Ecco Li… Il libro che dobbiamo leggere, non saprei, lo leggiamo per nostro conto e ci ritroviamo insieme poi per fare il progetto oppure vuoi che lo leggiamo insieme?” domandò Kinomoto, un poco imbarazzata dallo sguardo del ragazzo che ora sembrava scrutarla fin nel profondo.
“Come preferisci.” Si limitò a dire Li con voce piatta.
Sakura si rese conto che la voce di lui era davvero bellissima: calda e profonda, nonostante quel tono inespressivo non le rendesse affatto giustizia.
Quella risposta, però, lasciò la ragazza un po’ interdetta.
“Ehm… Beh allora… Possiamo leggerlo per conto nostro e poi lavorarci assieme…” concluse lei un poco seccata da quella conversazione inconcludente.
“Come vuoi.” Proferì di nuovo lui con la solita intonazione.
A quella nuova risposta così insipida la ragazza si alterò; Sakura era tipa da scaldarsi per poco, certe volte.
“Ma non sai articolare una frase decente?!” chiese lei abbastanza seccata.
Il bellissimo viso di Li assunse un’espressione finalmente. Sul suo volto si aprì un sorriso sornione tanto magnifico che a momenti fece svenire la ragazza che gli stava dirimpetto.
“Certo che ne sono capace, vedi?” la stuzzicò lui scoppiando poi a ridere.
A quel punto Kinomoto perse davvero le staffe; ora si prendeva addirittura gioco di lei?
Sbuffò seccata e se ne andò assieme a Tomoyo.





Rimasero da soli, di nuovo, Li ed Hiiragizawa, sotto quell’albero. Il secondo consumava poco affamato il suo pasto, il primo non mangiava affatto.
Stettero entrambi in silenzio per qualche minuto dopo l’inattesa visita della nuova arrivata, Kinomoto, ma infine quella calma venne interrotta dal bel cinese, che scoppiò in una fragorosa risata scuotendo la testa.
“Lo so che l’hai fatto apposta Shaoran, non ci trovo nulla da ridere!” sbottò infine Hiiragizawa, buttando per terra gli ultimi due bocconi del suo tramezzino.
“Apposta? Cosa?” Shaoran si appoggiò al tronco dell’albero, incrociando le braccia al petto senza cancellare quel sorrisetto ironico dalla faccia.
“Sai bene di cosa parlo. Quel lavoro con Kinomoto… Non è stata una coincidenza, è stato merito tuo.” Il moro si era davvero arrabbiato.
“E come avrei potuto fare una cosa simile, Eriol?” Li fissava l’inglese con occhi cattivi, sguardo ricambiato volentieri di Eriol.
Il bel cinese si alzò in piedi intenzionato ad andarsene ma l’altro lo bloccò sbattendolo violentemente contro l’albero ed afferrandolo per il colletto della camicia della divisa.
“Senti Shaoran, lo sai bene che se commetti anche solo uno sgarro contro le regole L’Organizzazione mi da carta bianca con te, vero? Potrei anche ammazzarti, nessuno mi biasimerebbe.” Sibilò Eriol stringendo gli occhi fino a farli divenire due fessure.
Shaoran si liberò senza il minimo sforzo da quella presa ferrea, lanciando il moro lontano da lui con un violento spintone.
“Tu e L’Organizzazione, prima o poi riuscirò a liberarmi di voi!” Detto questo si allontanò a grandi falcate con le mani strette nelle tasche mentre Eriol lo fissava amareggiato.
“Perché Shaoran? Perché non capisci… ? So che l’hai attesa, e per tanti anni, ma non posso permetterti di infrangere le regole… Non posso, lo capisci?”




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Vi ho lasciati un po’ nel mistero, vero? (almeno lo spero… Il mio intento era questo… =.=’’)
Vi ringrazio davvero tantissimo di essere arrivati fino a qui… So che come contenuto questo capitolo lasciava un po’ a desiderare… Comunque, passiamo ai ringraziamenti!
Sakura93thebest: amò dai, non preoccuparti più per ieri, vedrai che stasera riusciremo a writtare qualcosa… XDXD manca solo l’ispirazione! ^__^ Sayonara tvtttttttttttttttttttttttttb
Ichigo_91: sore, ti ho già detto che le sorelle non devono ringraziarsi U.U… XD a parte gli scherzi, non ti preoccupare, io una sorella l’aiuto in tutti i modi in cui posso, senza limitazioni! Per quanto riguarda Eriol e Shao… Diventando sempre più strani, eh? ^__^ Sayonara tvttttttttttttttttttttttttb
Pikki SakuraChan: sono felice che tu ora stia meglio! … ç__ç le tue recensioni mi fanno sempre commuovere tantissimo… Non li merito tutti quei complimenti… Grazie!! Anch’io concordo in pieno sugli occhi rossi di Shao… *ç*… Mica male! XD Sayonara bacioni!
Sakura93: ciau Megghy-chan! Eheh… Davvero ti spaventano gli occhi rossi di Shao? Io li trovo estremamente belli… *ç* (se è bello Shao è bello tutto ciò che è di Shao!) comunque anch’io concordo, Eriol doveva farsi i fatti suoi, che cattivo è_é! ^__^ Sayonara tvttttttttttttttttttb
Lunastorta94: grazie per i complimenti, mi fa molto piacere che la storia ti piaccia ^___^ anche a te la versione di Shao con gli occhi rossi fa paura? XD io lo trovo molto affascinante in questa versione hihi! Sayonara bacioni!
Sakura Bethovina: ciau Rita-chan! Mi dispiace che hai un problema per il saggio! Adesso appena ci sentiamo mi spieghi tutto per bene (anche la parte della Festa del Giglio!); dai, ora che ci sono le vacanze verrai più spesso su msn, vero? ^__^ sono d’accordissimo sul fatto dello sclerare e… Sì, a quanto pare mi sono di nuovo bloccata con la storia (D’oh!) ieri notte, mentre writtavo il cap 21… Mi sono bloccata, non ho più idee!! Spero di sentirti presto, così ci aiutiamo a vicenda! Sayonara tvtttttttttttttttttttb
Selenina93: mi chiedi se mi ricordo ancora di te? Ma certo che sì! Sei anche stata una delle prime a recensirmi con la primissima storia, come potrei dimenticarti? XD Sely, non preoccuparti se non lasci spesso recensioni, l’unica cosa che conta è che la FF ti piaccia, il resto non è un problema! Sono felice che la cosa ti stia intrigando… Spero che anche questo cap sia stato di tuo gradimento! Sayonara Sely, bacioni!
FataFaby89: ciao sorellina! Sono davvero contenta che la storia continui a piacerti! Per la parte di mezzo… Me è un po’ in crisi… Il capitolo 21 è diventato la mia croce, non riesco a smuovermi da dove mi sono bloccata ieri sera… ç__ç! I tuoi aggiornamenti di ieri sono stati… Stupendi! *___* ti ringrazio ancora per la dedica speciale ^__^   … Spero davvero che tua madre si decida a restituirti il cavo, così potremmo finalmente sentirci… ! a presto sorellina, ti voglio bene!


Ci si vede al prossimo capitolo dove Sakura e Shao cominceranno il loro splendido progetto di letteratura… XDXD vedrete un po’ come me la sono spassata con il personaggio di Shao… muhaha! Sayonara minna!


MoKO-cHAn!

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Capitolo 4
*** 3 - First Approaches, First Words ***


capitolo 4 Konnichiwa minna! Eccomi di ritorno con un nuovo capitolo!
Ieri sera ho fatto una scoperta davvero interessante… Interessante ed inquietante… Mi sono messa a contare i capitoli scritti fin’ora di questa FF… sapete un po’ quanti sono? Dai, sparatemi un numero entro 3… 2… 1… Stop! Su quale numero è caduta la vostra scelta? Hihi… Ebbene vi dico che sono arrivata a quota 51 senza che la storia sia finita… Non avevo mai scritto nulla di così lungo! XDXD spero di non avervi terrorizzato… O.o’’’
Dite che mi converrà aggiornare più rapidamente, allora? ^___^     detto questo vi lascio al capitolo, buona lettura!




First Approaches, First Words





Ormai era stufa di rileggersi i passaggi chiave di quel libro.
L’aveva finito da due giorni e si era sottolineata tutti i punti salienti che sarebbero potuti essere utili per il progetto di letteratura.
Chissà se anche Li aveva già finito di leggere il libro?
Sperava caldamente di sì, così avrebbero finito al più presto il progetto e non avrebbero più dovuto avere nulla a che fare l’uno con l’altra.
Erano già passate un paio di  settimane da quando Sakura e la sua famiglia si erano trasferiti a Tomoeda, piccola cittadina, da Tokyo, la grande metropoli, ma tutti sembravano più o meno essersi adeguati al cambiamento.
Fujitaka aveva trovato un buon posto da insegnante in un’università poco distante, Touya sopravviveva di lavori part time, mentre Sakura si era abbastanza ambientata nel liceo Seijou. Era diventata molto amica di una ragazza in particolare, la moretta che per prima le aveva rivolto la parola, Tomoyo Daidouji.
Tomoyo, però, l’aveva anche messa bene in guardia nei confronti di Shaoran Li: le aveva caldamente raccomandato di non farsi mai ammaliare da quei due caldi occhi color miele belli come il sole; in realtà il bel cinese era una ragazzo strano, troppo strano per essere preso in considerazione.
Si alzò dal letto sul quale era stata sdraiata tutto il pomeriggio e si stiracchiò stancamente, facendo scricchiolare tutte le ossa del suo corpo. Osservò con una punta d’invidia Kero-chan, che se ne stava stravaccato sul comò e dormiva profondamente, proprio come qualsiasi persona che non ha nessuno pensiero opprimente per la testa.
Tanto per indispettirlo, decise di spostarlo dalla scrivania con uno dei suoi libri di testo e di sedersi lì per mettersi a fare i compiti che le avevano assegnato per l’indomani.
Spostato verso sinistra da un pesante tomo di matematica, il peluche giallo si svegliò bruscamente e, intontito com’era, cadde all’indietro finendo per dare una schienata sul freddo pavimento.
“Sakura! Perché sei così dispettosa?” domandò esterrefatto una volta ripresosi dalla botta.
“Tsk!” per tutta risposta la giovane aprì il pesante libro ed iniziò a svolgere le equazioni assegnate.
“Sakura Kinomoto che fa i compiti? Questa non me la potevo proprio perdere! Qualcuno ha una macchina fotografica? Devo immortalare questo raro evento!” esclamò il peluche entusiasta mentre si scostava appena in tempo per evitare le forbici che la sua padroncina gli aveva tirato.
Il pupazzetto svolazzò sopra la scrivania e si sedette accanto al testo che Sakura stava scrutando con volto perplesso.
Proprio non ci capiva nulla in quelle equazioni. Esattamente nello stesso modo in cui non capiva nulla di Li.
Chiuse il libro e sbuffò, mettendosi a dondolare sulle gambe posteriori della seggiola e ritornando ad essere tremendamente soprappensiero.
Era una ragazza curiosa, molto, troppo; tutto l’interesse per i fatti degli altri che aveva un giorno l’avrebbe sicuramente messa nei guai.
Forse anche quel caso era uno di quelli in cui evitare di mettere il naso avrebbe giovato alla propria salute… ma lei voleva sapere, dannazione!
Voleva conoscere la natura del rapporto tra Hiiragizawa e Li, perché quel giorno lo sguardo del cinese aveva assunto quel colore rossastro, per quale motivo si teneva a debita distanza da tutti, perché…
“C’è qualcosa che ti preoccupa?” le domandò all’improvviso il peluche cogliendola distratta e facendole cacciare un urlo disumano per lo spavento.
Era stata talmente colta di sorpresa che sobbalzò violentemente e cadde trascinando con sé la seggiola.
“Ahia che botta!” esclamò la castana rialzandosi in piedi e tirando un calcio a quella dannata sedia. “Accidenti a te!”
Gli occhi di Kero-chan si illuminarono di gratitudine. “Grazie, grazie Karma!”
“Coglione di un peluche spelacchiato!” lo rimproverò Sakura lanciandogli un cuscino che il piccolo guardiano fece prontamente in tempo a schivare.
“Piantala di arrabbiarti con me, ragazzina nevrotica!” esclamò avvicinandosi a lei. “Ti ho solamente chiesto se c’è per caso qualcosa che ti preoccupa.”
Kinomoto, che aveva già afferrato un altro cuscino pronto ad essere lanciato sul peluche, si calmò e si sedette a gambe incrociate sul letto.
“Più che preoccuparmi questa faccenda mi incuriosisce da matti. Così tanto che quasi mi fa perdere il sonno la notte!” ammise la giovane giocherellando nervosamente con una ciocca di capelli mielati.
Kero le si sedette accanto, poggiandole una zampina su di una gamba. “Pensi ancora a quei tuoi compagni di classe di cui mi hai parlato?”
“Sì.” Asserì la ragazza sbuffando scocciata. “Sono diventati il mio punto fisso, non riesco a togliermeli dalla testa.”
“Questo è un bel problema.” Dichiarò il guardiano portandosi una zampina al mento. “Io stesso non saprei darti una mano, non sento forze magiche particolari in questa città…”
Sakura si levò in piedi di nuovo, sorridendo al peluche. “Non importa Kero, domani Li verrà qui per la prima volta per il progetto di letteratura, vediamo se riuscirò ad estorcergli qualche informazione.”
“Verrà qui domani?” domandò perplesso il custode del libro.
Kinomoto lo fissò a sua volta confusa. “Sì, perché? Problemi?”
“N-no!” si affrettò a rispondere l’altro. “Allora potrò finalmente verificare se è davvero di una bellezza statuaria più maestosa della mia o no!”
“Come dici, scusa?” gli domandò la giovane impensierita. “Come fai a sapere che è bello?”
Kero la fissò innocentemente. “È quello che ripeti spesso la notte quando, evidentemente, lo sogni.”
Sakura divenne bordeaux, tremendamente imbarazzata. “B-beh, che c’è di male scusa? Quando uno è bello è bello… E' normale fare qualche apprezzamento, no?” affermò la ragazza mentre se ne andava di fretta dalla camera.
“E poi potrà essere attraente quanto vuoi, ma col carattere che si ritrova dubito che troverà una ragazza!” esclamò infine scocciata.




La mattinata era trascorsa relativamente in fretta e, senza contare la sua disastrosa interrogazione di matematica, senza particolari avvenimenti degni di nota.
Quando suonò l’ultima campanella, quella che decretava la fine delle lezioni, Sakura si avvicinò titubante al banco di Li, che ancora stava deponendo i suoi libri nella cartella.
“Ehm…” iniziò, richiamando l’attenzione del ragazzo che alzò lo sguardo atono verso di lei. “L-Li-kun… Possiamo andare?” domandò titubante.
Shaoran mise via l’ultimo libro e chiuse la cartella. “Ora sì.”
Detto questo s’incamminò verso la porta, seguito da un’insicura Sakura che, come ultima cosa, lanciò un’occhiata disperata verso Tomoyo, la quale aveva il pollice alzato ed un sorriso a 38 denti aperto sul volto.
Usciti dall’edificio, i due presero a camminare silenziosamente l’uno accanto all’altra, non trovando proprio nulla da dirsi in quel tragitto.
Sakura abbassò imbarazzata lo sguardo, focalizzando la sua completa attenzione sulle sue scarpe mentre Shaoran continuava a fissare dritto davanti a sé.
Kinomoto però non si fece abbattere e trovò presto qualcosa con cui rompere il ghiaccio.
“Allora, Li-kun, come hai trovato il libro che abbiamo dovuto leggere?” gli domandò ad un certo punto sorridendogli incoraggiante.
Ti prego, fa che non risponda con un monosillabo! Pregò silenziosamente attendendo la risposta dell’altro.
“Carino.” Rispose semplicemente lui.
Bingo. Non un monosillabo, bensì tre.
Ma Sakura non era nemmeno una che demordeva facilmente. “Sì, hai ragione. Diciamo che anch’io ho letto di meglio.”
E si ripiombò nel silenzio più totale; lei non sapeva che pesci pigliare, quale argomento introdurre che avrebbe compreso risposte da parte di lui che contassero più di otto lettere, lui non si preoccupava affatto dell’imbarazzante pausa che si veniva a creare ogni volta che lei apriva bocca.
La castana sbuffò, infine decise di provare con domande un po’ meno generiche, magari avrebbe potuto chiedergli qualcosa di sé.
“Quando sei nato Li-kun?” domandò senza pensarci due volte.
Il giovane si voltò verso di lei con espressione atterrita.
“I-intendo dire… Che giorno?” continuò lei indecisa; che cosa poteva aver domandato di così scandaloso da esterrefarlo in quella maniera?
Shaoran sembrò ricomporsi e rilassò il viso nella solita espressione neutra.
“Il 13 Luglio.” Si limitò a dire.
Sakura stava per aprire bocca di nuovo, ma si rese conto che a quanto pare lei non andava molto a genio a Li, così decise di evitare di chiedere qualsiasi altra cosa.
A casa si sarebbero concentrati sul progetto e basta, fine della discussione.
Era una che non abbandonava mai una battaglia, ma stavolta fu proprio lasciata inerme e costretta alla resa.
Shaoran, dal canto suo, notò l’espressione amareggiata della sua compagna di classe; in fondo lei stava solo cercando di socializzare un po’ con lui, non faceva nulla di male.
Certo, la cosa non gli piaceva particolarmente, ma decise che valeva la pena di fare anche un minimo tentativo di aprire un dialogo con lei.
“… E tu Kinomoto?” domandò dopo un interminabile attimo di pausa.
La ragazza alzò il capo perplessa, non capendo cosa esattamente lui le stesse chiedendo.
“Il tuo compleanno… Quand’è?” disse lui senza mai guardarla in faccia.
Lo squadrò incredula per un paio di attimi, infine si decise a dargli una risposta.
“Il primo di Aprile!” esclamò entusiasta. “Piuttosto, trovo che Luglio sia un mese stupendo per festeggiare il proprio compleanno.” Aggiunse poi, ormai sull’onda dell’entusiasmo.
Si stavano addentrando in un dialogo. Stavano parlando, e senza monosillabi.
“Perché lo pensi?” le domandò Li guardandola con la coda dell’occhio.
Kinomoto si limitò a sorridergli. “Perché c’è caldo. È piena estate e c’è il sole, io adoro il sole e l’estate.”
Poi la ragazza lanciò meravigliata un’occhiata davanti a sé, constatando che erano arrivati davanti alla sua casa.
“Beh Li-kun, eccoci.” Dichiarò infine aprendo il piccolo cancelletto di ferro battuto ed invitando il ragazzo a seguirla. “Questa è casa mia.”


***************************************************************

Quando la bellezza è silente allora si parla di Shao */////*    XDXD è che sto chattando con la mia sorellina Fabi ora e siamo in un profondo stato di “Shaoran-mode”… Ci capita spesso, vero? XD   Ah, esattamente, stiamo anche organizzando una petizione per chiedere a Mediaset di ritrasmetterci CCS, stavolta anche con l’ultimissimo episodio (anche sotto esortazione dei rispettivi fratello/sorella, vero? ^___^)   quindi dobbiamo organizzare questa cosa per bene e poi farla girare, voglio assolutamente rivedere il mio dolcino in versione mini-Shao compiere le sue prodezze in televisione!
Quindi, tempo di organizzarci e poi… Muhahaha! Ci lanceremo nella nostra missione!
Passando ai ringraziamenti, sono un po’ stanchina (Fai le ore piccole, Soju, come tuo solito XDXD) quindi mi tocca farli un po’ alla svelta, ma recupero la prossima volta, promesso.
Ringrazio caldamente: Ichigo_91, Sakura93thebest, Lunastorta94, Yumemi, FataFaby89, Sakura Bethovina, Sakura93 per aver recensito lo scorso capitolo.

Ci si vede al prossimo capitolo, Sayonara!


MoKO_cHAn!

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Capitolo 5
*** 4 - A Good Intention Last Five Hours ***


Konbanwa minna!
Ed anche ieri sera a letto tardi… Ieri sera? Non sarebbe meglio dire ieri mattina? Anzi, stamattina… Aaaah! Non connetto più niente di recente, devo smetterla di stare appiccicata ad msn fino alle 5 o, come ieri sera, le 5.45… =.=’’’   povera me, ma sono un’umatella, perciò…  (gnigni! Chi ha la facoltà di capire capisca!)
Vi ringrazio davvero tantissimo per le recensioni allo scorso capitolo, mi fa molto piacere che vi sia piaciuto! (in questa FF sto assolutamente mettendo anima e corpo, quindi sono molto contenta che vi piaccia!)
Ora vi lascio al nuovo capitolo, buona lettura!


A Good Intention Last Five Hours





Sakura aprì la porta dell’ingresso e lo fece accomodare in casa portandolo subito al piano superiore nella sua camera.
“Non pensare male però!” si affrettò a chiarire lei mentre salivano lesti le scale. “È solo che al piano di sotto ci sono mio padre e mio fratello e non mi va che ci disturbino.”
Entrarono nella stanza e la ragazza poggiò subito la cartella sul pavimento accanto al letto invitando Shaoran a fare lo stesso.
“E tua madre?” le domandò Li, ormai abbastanza coinvolto nella conversazione.
Kinomoto sussultò; si voltò verso il ragazzo con un sorriso triste dipinto sul volto e si sedette sul letto.
“Lei non c’è… E’ morta quando ero piccola.” Proferì a mezza voce fissando un punto indefinito davanti a sé.
“Ti capisco.” Dichiarò Li; la fissava con la solita espressione neutra ma il tono della sua voce risuonava di comprensione.
La castana si rialzò in piedi energica. “Su, non pensiamo a queste cose tristi, concentriamoci sul compito!”
Il ragazzo assentì con un cenno del capo ed estrasse il suddetto libro dalla sua cartella, sfogliandolo verso le prime pagine. “Il progetto richiede di inserire all’inizio le note biografiche dell’autore. In questa edizione è scritta dettagliatamente la sua vita, ritengo che fare un riassunto di questo sarà più che sufficiente.”
Sakura annuì un po’ spaesata; certo che aveva preso proprio alla lettera la sua esortazione di poco prima. “O-ok… Allora possiamo metterci sulla scrivania, così iniziamo, d’accordo?”
Senza attendere il consenso di lui, Kinomoto si sedette offrendo al giovane l’altra sedia che aveva trasportato lì la sera precedente.
Shaoran poggiò il libro tra loro due, ben aperto sulla pagina dove iniziavano le note biografiche dell’autore, ed iniziarono a scrivere silenziosamente, ognuno sul proprio foglio protocollo.
Era ricaduta la solita calma innaturale; quel silenzio era rotto solamente dal cadenzato rumore leggero delle penne che scrivevano veloci sui fogli, cosa che persistette per tutto il pomeriggio, fino a quando Li non decretò che era per lui ora di tornare a casa.
Sakura lo accompagnò alla porta e lo salutò calorosamente, ma non appena uscì si abbandonò ad un sospiro di sollievo.
Non era stato un pomeriggio esattamente disastroso, ma non aveva comunque dato frutti su quello che realmente voleva sapere. Si sarebbe dovuta impegnare maggiormente la volta successiva.






La mattina dopo Sakura decise che era ora di dare via al suo piano “Entrare Nelle Grazie Di Shaoran Li.”
Non le piaceva affatto quella sensazione di gelo e solitudine che lo attorniava, anche ieri a casa sua era stato davvero imbarazzante lavorare nel silenzio più completo e non voleva assolutamente che si ripetesse una situazione simile.
Lei avrebbe scoperto perché Shaoran era così fuori dagli schemi, così estraneo dal mondo, ed avrebbe fatto in modo che lui cominciasse anche a sorridere un po’ di più, dato che gli unici sorrisi che gli riuscivano alla perfezione erano solo quelli di scherno.
“Non sai ancora con chi sei capitato nel compito, Li Shaoran! Da Sakura Kinomoto non si sfugge!” pensò Sakura mentre, seduta al suo posto durante la lezione di inglese, osservava di sottecchi Li che scarabocchiava distrattamente un foglio.
“Ce la farò, vedrai!” rimuginava ancora la castana ridendo sotto i baffi. “Riuscirò a farti spiccicare più di mezza parola, mio caro Li.”
Kinomoto ridacchiò sommessamente, ma forse non in modo così silenzioso come credeva perché l’insegnante di inglese la udì perfettamente.
“Il past perfect ti fa così ridere, Kinomoto?” le domandò l’uomo aggiustandosi i piccoli occhiali sul naso.
La castana fissò il professore e dissentì con un sicuro cenno del capo.
“Ne sono felice, allora, dato che lo prendi con così tanta serietà, puoi farmi la prima frase dell’esercizio 7, vero?” le chiese sornione andando a sedersi alla cattedra.
Sakura prese il libro di testo fra le mani e, titubante, si alzò, incespicando un poco sulla pronuncia ma riuscendo a mettere il verbo corretto.
Terminato quell’attimo di panico, la giovane si riaccomodò sulla seggiola lasciandosi andare in un sospiro di sollievo; solo allora notò che Shaoran stava sghignazzando piacevolmente alle sue spalle.
Kinomoto accigliò l’espressione, facendo divenire gli occhi due sottili fessure, e lanciò al cinese uno sguardo di ghiaccio che non lo intimorì per niente.
“Sai ridere solo nelle situazioni meno consone!” pensò alterata la ragazza mentre, sbuffando, prese la matita e si mise a scrivere una pagina di insulti dedicati a lui per scaricare la rabbia.
La lezione dopo era geografia; lei odiava geografia.
Li riempivano sempre di tantissime fotocopie che alla fine mai avrebbero rivisto od utilizzato; era solo uno spreco di risorse naturali.
L’insegnante di geografia, il professor Sengoku, entrò non appena l’insegnante di inglese uscì dalla porta e prese subito posto alla cattedra, iniziando a frugare nella sua borsa.
Da lì estrasse un piccolo mazzetto di fogli.
“Ho bisogno che qualcuno mi vada a fare le fotocopie per l’intera classe di questo protocollo sulla guerra in Iran.” Disse facendo scorrere lo sguardo su ogni alunno. “Li, vuoi farmi il piacere di andare tu?”
Il castano si alzò dal posto e raggiunse la cattedra, prendendo fra le mani il malloppo di fogli.
Sarebbe subito uscito se qualcuno non lo avesse bloccato.
“Un momento, Sengoku-sensei!” esclamò una voce fin troppo conosciuta dal bel cinese.
L’insegnante si voltò frettolosamente verso l’origine di quella voce. “Oh, sei tu Kinomoto. Dimmi.”
La ragazza si levò in piedi sorridendo. “Sa, temo che Li non riuscirà mai a portare tutte le fotocopie da solo, saranno pesanti… Non è che potrei accompagnarlo?”
Shaoran si voltò nella sua direzione e la fissò con aria di sufficienza. “Ce la posso fare anche da solo, non ho bisogno di farmi aiutare da una ragazza.”
La castana rimase basita per qualche secondo. Ma per caso era nel suo periodo del mese o cosa?
Solitamente si limitava a fare l’uomo di ghiaccio, l’essere impenetrabile, mentre oggi era più acido del solito.
“Stai insinuando che io non potrei aiutarti con le fotocopie?” domandò in un sibilo Sakura accesa di viva rabbia.
Sengoku, da bravo uomo pacifico e pacato che era, non voleva una lite tra studenti durante la sua ora, così convinse infine il cinese ad accettare che Kinomoto venisse con lui per portare le fotocopie.
I due uscirono dall’aula e presero a camminare lungo il corridoio piastrellato di mattonelle chiare.
“Per caso mi segui, Kinomoto?” domandò ad un certo punto Li senza guardarla negli occhi.
Sakura di rimando gli sorrise beffarda e lo punzecchiò con un dito. “Ed a te invece il gatto ha restituito la lingua, vedo. Oggi parli.”
“Io parlo sempre, ma non con te.” Si limitò a risponderle lui aumentando il passo.
La ragazza, dal canto suo, ci era rimasta proprio di sasso.
Stette ferma un paio di secondi, infine con un piccolo scatto si rimise di pari passo con l’altro. “Che intendi dire?”
“Sto solo dicendo che io parlo solo con chi mi interessa parlare.” Suonava più come una provocazione piuttosto che una risposta sincera.
“Stai per caso dicendo che io ti sto antipatica?!” gli chiese la giovane esterrefatta.
Lui continuava a camminare fissando dritto davanti a sé. “Non esattamente. Tu per me sei neutra, non mi fai né caldo né freddo.” Dichiarò allora facendo spallucce.
“N-neutra?” ripetè basita la giovane. “Mi hai scambiata per un sapone per caso?! Ma come può una persona esserti neutra?!”
“Semplicemente non tengo in modo particolare a conoscerti meglio o ad essere tuo amico. Siamo conoscenti, punto. Questo ci può bastare.” Affermò Shaoran fermandosi improvvisamente  e fissando la ragazza in quegli occhi giada vivi di rabbia.
Sakura lo fissava davvero sbigottita; si sarebbe aspettata qualsiasi risposta, magari anche qualcosa del tipo “Sono un agente segreto in incognito, non posso legare con nessuno perché decreterebbe la morte di molte persone.”, ma quello…
“Sei un cafone!” si limitò ad esclamare poco prima di fargli la linguaccia e scappare nel bagno delle ragazze.
“Se solo sapessi perchè lo faccio…” esalò il castano riavviandosi verso la segreteria.




“Odioso! Odioso! ODIOSO!” proferiva Sakura prendendo a calci una delle porte dei bagni. “Ed io che ci perdo pure tempo appresso, ma chi me lo fa fare?!” si domandò retoricamente la ragazza mettendosi le mani nei capelli e cominciando a saltellare nervosamente qua e là per il locale. “Me e la mia curiosità del cavolo… Potrò farmi una manciata di cazzi miei prima o poi nella mia vita o no?
BASTA! DICHIARO UFFICIALMENTE CONCLUSO IL PIANO: “ENTRARE NELLE GRAZIE DI SHAORAN LI!”




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Povera Sakura, che scema…! A Shao non gliene frega niente di lei… O magari sì? Mah, chi lo sa? (io sì XDXD)   Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto  ^____^  ! Passando ai ringraziamenti:
Sakura93: le umatelle ritornano… Sempre! Però basta andare a nanna alle sei… Io morirò prima o poi XDXD. E comunque basta flirtare con Shao mentre giochiamo ad uno, intesi?? Sayonara Megghy-chan tvtttttttttttttttttttttttb
Lunastorta94: ci siamo sentite solo 5 minutini oggi! ^__^ spero che l’esame sia andato bene! cmq ti do ragione, anch’io odio Eriol in un modo indicibile… E’ un essere inutilissimo! ^___^ ci sentiamo su msn! Sayonara, bacioni!
Ichigo_91: ciao sore, come stai? Ancora giù, eh? Mi dispiace davvero tanto, quando me l’hai detto non volevo proprio crederci… Uff  ç___ç  poi adesso se riesco ad organizzarmi devo chiederti una cosa, prima, però, organizzazione! Sayonara sore, tvtttttttttttttttttttb
Lady Marion: ciao Marcy! XDXD Shao non ha preso una botta in testa, si è un po’ dispiaciuto perché Sakura praticamente stava facendo un monologo XDXD riguardo alla recensione… Mmm… Non so quale sia la conseguenza… Chissà? ^___^ Sayonara, bacioni!
FataFaby89: ciao sorellina! Ti ringrazio per i complimenti, mi fa sempre piacere sapere cosa ne pensi! Ieri sera poi non ci siamo sentite… Che peccato! Immagino che tu fossi presa dai libri… Povera sorellina! Spero di risentirti prestissimo! Sayonara, ti voglio bene!
Sakura93thebest: una nuova serie di CCS? Davvero? Kyaah! Dove lo hai sentito? Su Clamp Crossovers ancora non ne hanno parlato… Speriamo non sia una bufala >.< anche a me piacerebbe vederla, Shao però deve essere come è in Tsubasa, sennò niente U.U! Sayonara amò, tvttttttttttttttttttb
Sakura Bethovina: ciao Rita-chan! Son davvero contenta che il saggio sia andato benissimo come me ne hai parlato, sei stata davvero molto brava! *clappy!*  XDXD Mi è piaciuta la parte “Shao è… *CENSURA MEDIASET*” XDXD  hai proprio ragione U///U! Sayonara tvttttttttttttttttttttb
Xxsakura94xx: ciao Bea! >////<   grazie per i complimenti, così arrossisco! Non preoccuparti per i 4 cap, non è assolutamente un problema, hai gli esami e ti capisco!  ^__^ l’importante è che la storia ti piaccia! Buona fortuna per gli esami! Sayonara, bacioni!
Pikki SakuraChan: ciao! Anche a me Shao avvolto dal mistero piace in un modo davvero particolare, così cupo e tenebroso… *ç* aaah! Non ci pensiamo, sennò evaporo >__< !! sono contenta che ti faccia piacere che la FF sarà lunghetta ^___^! Sayonara, bacioni!

Ancora grazie mille a tutti per le recensioni!! Ci si vede al prossimo capitolo, dove Sakura farà come al solito la figura della fessa e dove la situazione si incasinerà un filino di più!
Sayonara minna!


MoKO_cHAn!

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Capitolo 6
*** 5 - Still Confused As Ever ***


Oyasumi minna! (sono le 4 del mattino… Altro che oyasumi!! XDXD) Come state? Io benissimo, siamo in vacanza inoltrata e non potrei stare meglio… Apparte che sono diventata una creatura della notte…   =.=’’’   vabbeh dai! Bando alle ciance (anche perché non so esattamente cosa stia scrivendo, non me ne rendo molto conto…)  vi lascio al capitolo! Buona lettura!




Still Confused As Ever




Il piano era stato completamente abbandonato, dato che, a quanto pare, lei per Shaoran era una cosa assolutamente neutra per quale motivo darsi tanti crucci per essergli simpatica?
Eppure…quella sua innata curiosità ancora la infastidiva!
Quella che riecheggiava nella sua mente era un’eco di perché? indistinti; troppe domande e pochissime risposte.
Quel giorno a scuola Sakura si comportò in modo neutro (quella parola aveva cominciato ad infastidirla terribilmente) con tutti, tranne che con Li: gli regalava occhiatacce storte ogni qualvolta che i loro sguardi malcapitatamente si incrociavano, lo colpì con la spalla un paio di volte apposta quando se l’era trovato davanti… senza contare le sue famosissime pagine degli insulti, che quel giorno per il castano avevano raggiunto un numero record.
Tomoyo, da tempo ormai la sua migliore amica, si era accorta di tutto questo astio nei confronti del bel cinese dagli occhi scuri e, verso metà mattinata, si decise finalmente a chiedere a Kinomoto spiegazioni.
“Psst! Sakura-chan!” parlottò nel bel mezzo di una lezione di algebra, allungando di poco il collo verso la castana.
Sakura voltò la testa di scatto. “Ah, sei tu Tomoyo, dimmi.” Disse la giovane mantenendo lo stesso fievole tono di voce.
La moretta ridacchiò silente. “Ma che ti ha combinato Li?”
Al sentire quel nome il volto di Kinomoto si contorse in una smorfia di disgusto. “Roba da panico, Tomoyo-chan!” disse con enfasi, senza però alzare di tanto la voce per non essere sentita dal professore; l’insegnante di matematica la odiava già abbastanza per la sua immane incapacità nella materia. “Ieri quando sono uscita a fare le fotocopie con Li quel tipo mi ha detto che per lui sono neutra!”
“Neutra?” ripetè Daidouji confusa. “Sarebbe a dire?”
“Sarebbe a dire che mi ha esplicitamente detto che non vuole nemmeno essere mio amico, e dovevi sentire che tono ha usato…! Che razza di cafone!”
La moretta si lasciò scappare un altro risolino. “Che ti aveva detto, Sakura? Li è strano, sarà bello da morire finchè vuoi ma come vedi nessuno vuole averci a che fare.”
Sakura sbuffò. “Ma io volevo sapere…sia lui che Hiiragizawa sono gli esseri umani più misteriosi che conosca…voglio capire che caspita hanno di strano!”
“Beh Sakura…puoi sempre chiedere spiegazioni nei loro riguardi a Li il mercoledì, quando fate insieme il progetto di letteratura…” le rammentò Tomoyo per canzonarla un po’, mettendosi poi a ridere.
L’altra sbiancò all’improvviso. “I-il progetto… ed ora con che faccia rinvito quello stronzo in casa mia?!”
La mora continuava a ridere mentre Kinomoto si disperava sempre più.




L’ora di pranzo, per fortuna, non tardò ad arrivare.
Dato che Tomoyo aveva delle prove straordinarie con il coro quel giorno Sakura se ne sarebbe andata a mangiare da sola sotto qualche albero, almeno così avrebbe potuto crogiolarsi ancora un po’ nei suoi dubbi.
Stava sbocconcellando nervosamente il sandwich preparatole dal padre, quando all’improvviso qualcuno le si avvicinò.
“Posso sedermi accanto a te, Kinomoto?”
La ragazza levò il capo ed un boccone gli andò di traverso per lo stupore.
Cominciò a tossire e prese la sua bottiglietta d’acqua bevendone a litri nel tentativo di far scendere quel dannatissimo pezzo di pane.
“S-sì, Hiiragizawa-kun, siediti pure!” esclamò una volta ripresasi.
Il moro le si sedette accano ed aprì il contenitore del suo pranzo, iniziando a mangiare senza appetito il contenuto.
Sakura lo fissò curiosa e si guardò intorno alla ricerca del pezzo mancante.
“Ma…Li dov’è? Di solito non è sempre con te durante la pausa pranzo?” domandò perplessa mentre allungava il collo oltre le spalle di lui.
“Oggi non c’è…è andato a mangiare…” disse in un sussurro fissando attentamente un punto avanti a sé.
“Mangiare? Ma dove…” cercò di dire Sakura, ma il sorriso enigmatico che si dipinse sul volto dell’inglese le fece capire che quello era un argomento che lui aggirava spesso e volentieri.
“A proposito, Kinomoto. Ho sentito che Li ti ha combinato un bel casino ieri…” disse Eriol mettendosi poi a ridere.
La ragazza sbuffò gonfiando le guance mentre voltava la testa da un altro lato. “È stato davvero maleducato! Una persona cerca solo di fare amicizia e lui fa il cafone. È odioso! Non capisco come tu possa stargli accanto…”
“Quando si è obbligati bisogna anche fare cose che non ci vanno proprio a genio…” disse di nuovo lui in un sussurro, sibillino come sempre.
la castana lo fissava perplessa. L’aveva sentito borbottare, ma non capì bene cosa.
C’era un piccolo dubbio che aveva iniziato ad insinuarsi nella mente della giovane…era una cosa  che, a solo pensarci, poteva far sorridere, ma ogni giorno di più lei se ne stava convincendo. Decise di avanzare al compagno una domanda che avrebbe dissipato i suoi dubbi sull’argomento.
“Hi-Hiiragizawa…c’è una cosa che dovrei chiederti…riguarda te e Li…” iniziò lei titubante fissando l’erba ispida sotto di loro.
Lo sguardo di Eriol si fece serio. “Avanti, di cosa si tratta?” la intimò con voce grave.
Lei rialzò la testa, era diventata anche un po’ rossa per l’imbarazzo.
“Beh, io volevo sapere…ma non è che tu e Li…”
“Io e Shaoran?” ripetè lui.
“Beh…state insieme, vero?” domandò infine guardandolo seriamente negli occhi.
Il moro inorridì. Sul suo volto si dipinse un’espressione disgustata che non aveva eguali.
“Ki-Kinomoto…ma quali idee sconce ti passano per la testa?” le domandò poggiandole una mano su di una spalla.
“Beh…” mormorò lei ancora più rossa. “Era solo una supposizione. Suppongo che la risposta sia no…”
“Supponi bene!” esclamò Eriol un po’ alterato. “Io sono etero!” affermò poi alzandosi in piedi e prendendosi il volto in una mano. “Io e Shaoran… amanti… la cosa mi fa venire da vomitare…” disse con espressione schifata dipinta sul viso.
Sakura a quel punto scoppiò a ridere radiosa.
“Sei diverso, sai, Hiiragizawa-kun?” gli disse rimettendosi a mangiare.
L’altro si risedette accanto a lei e la imitò, riprendendo a consumare il suo pranzo. “Diverso? Cosa intendi?”
“Quando sei con Li la tua espressione è diversa, sei più teso ed alterato. Quando lui non c’è invece ti rilassi e ti lasci scappare qualche sorriso di più…” dichiarò lei infine cercando i suoi occhi color ghiaccio.
Eriol la fissò stupito. “Sei un’ottima osservatrice, Kinomoto.”
“Non proprio, diciamo solo un po’.” Lo corresse lei.
“Questo purtroppo non giocherà a tuo favore.” Asserì lui alzandosi di nuovo.
“Che intendi dire?” domandò lei perplessa, ma lui non le rispose.
“Nulla.” Si limitò a dire con un sorriso. “Piuttosto, andiamo Kinomoto. La pausa pranzo sta per finire.”
Senza dire nient’altro, Eriol si allontanò, veloce come era venuto.




Sakura quel pomeriggio emanava una profonda aura negativa che teneva lontani gli indesiderati.
Quella cavolo di storia si stava infittendo sempre di più; prima Li che faceva tutto il misterioso, ora ecco che spuntava Hiiragizawa a confonderle maggiormente le idee.
Che cavolo di situazione!
Poi Shaoran sembrava essere sparito subito dopo la pausa pranzo, dalla quale non aveva più fatto ritorno.
Eriol si inventò una scusa dicendo agli insegnanti che si era sentito poco bene e che era andato a casa, ma Sakura non la bevve nemmeno un po’.
Ricordava esattamente che l’inglese le aveva detto che Li se n’era andato a mangiare e dopo il suo fantomatico “pasto” non aveva più fatto capolino in classe.
Dov’era sparito quello screanzato?
Kinomoto se ne preoccupò per tutto il pomeriggio, lanciando di tanto in tanto occhiatine nervose verso il banco di Shaoran.
“Ma dove sei andato a finire?!” pensava mangiucchiandosi l’unghia dell’indice sinistro.
Alla fine la campanella suonò e tutti gli studenti si prepararono a tornare a casa, felici che anche quell’estenuante giornata di scuola fosse terminata.
Purtroppo per lei, Sakura quel giorno aveva il turno di pulizia con altre cinque ragazze della sua classe delle quali ricordava il nome di sole tre che le erano particolarmente simpatiche, Chiharu Mihamara, Naoko Yanagisawa e Rika Sasaki.
La prima era fidanzata da una vita con un ragazzo della sua stessa classe, Yamazaki Takashi le pareva si chiamasse, la seconda era una vera patita per libri horror e storie di spettri mentre la terza era quella meno conosciuta, una ragazza che stava molto sulle sue e non si impicciava mai degli affari altrui, (in questo molto diversa da Sakura) era davvero estroversa e simpatica se la si conosceva bene, ma su di lei giravano cattive voci e soprattutto cattivi apprezzamenti.
Tutti dicevano, infatti, che aveva una tresca con l’insegnante di letteratura, Yoshiyuki Terada, che durava fin dal primo anno di liceo.
Con le tre ragazze Kinomoto si trovava bene, anche se ormai aveva capito che l’unica meritevole di vera fiducia era Tomoyo, non per niente era diventata la sua migliore amica.
Le pulizie le fecero anche abbastanza rapidamente, ma finite queste le ragazze si fermarono a chiacchierare del più e del meno, perdendo totalmente di vista l’orario.
Accortasi della tarda ora, Sakura si congedò per prima, ricordandosi anche del fatto che quel giorno Touya le aveva chiesto di essere a casa un po’ presto.





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Chissà dov’è andato Shao? Mah! Io lo so ma non ve lo dico XDXDXD   (poco male, tanto si scopre nel prossimo capitolo…  =.=’’’).
Dato l’orario non ho la forza di ringraziarvi una alla volta, per cui devo farlo un po’ di fretta…
Grazie mille a Sakura93thebest, Sakura Bethovina, FataFaby89, Ichigo_91, Xxsakura94xx, Lunasorta94, Sakura93 e Lady Marion per aver recensito lo scorso capitolo.
Ringrazio anche tutti coloro che leggono soltanto!
Ci si vede al prossimo capitolo! Sayonara!

MoKO_cHAn!

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Capitolo 7
*** 6 - My Sweet Nightmare In Wonderland ***


Oyasumi minna! Come state?? Ed i diplomandi? Ora che sono finiti gli scritti vi restano solo gli orali, coraggio ^^ !! Bene, ora che quello schifosissimo capitolo 21 è morto e sepolto per me (sono riuscita a scriverlo, yattah!) posso dire che siamo arrivati a quota 59 capitoli (inizio e fine, me ne mancano ancora un pochino in mezzo, ma non è nulla di irrisolvibile)… Spero che la cosa non stia spaventando nessuno… Mi dovrete sopportare a lungo stavolta… ^___^ ’’’’ eh eh… Eh…
Cmq, vi dirò che questo chap l’ho scritto parecchio tempo fa ed avrei voluto cancellare una cosa (alla fine vi dico), però poi non sapevo con cosa sostituirla, così l’ho lasciata… Però no viulenz sugli animali… ç___ç   beh, più che viulenz sarebbe… Nu dai, non vi dico niente! Vi lascio al cap, buona lettura! ^___^




 My Sweet Nightmare In Wonderland



Sakura correva come una disperata lungo quelle straduncole deserte, osservando di tanto in tanto l’orologio da polso.
Si era trattenuta un po’ troppo con le ragazze del turno di pulizia e non si era accorta del tempo che trascorreva inesorabile. Fortuna che aveva promesso al fratellone di essere a casa prima e cucinare per tutti quel giorno.
Decise che era meglio passare per il ponte piuttosto che per le strade principali, così imboccò una via che l’avrebbe portata verso quella scorciatoia.
Non che fosse entusiasta di passarvi, in effetti. Quella strada gliel'aveva indicata Tomoyo qualche giorno prima, ma lei non si era ma avvalsa di quel trucchetto per non fare tardi.
La strada col ponte passava esattamente nel centro di un parco relativamente grande e che a lei non piaceva nemmeno un po’, era troppo scuro e fitto per i suoi gusti.
Gli alberi lì, invece di essere regolarmente potati, sembravano essere stati abbandonati a loro stessi ormai da tempo e l’erba cresceva indisturbata, alta e fitta, senza che nessuno se ne curasse più.
In effetti, a pensarci bene, più che un parco quello aveva tutta l’aria di essere un vero e proprio bosco.
Arrivata nei pressi del ponte decise di fare uno dei suoi famosi scatti per arrivare a casa il più presto possibile ed uscire da quella boscaglia con altrettanta rapidità, ma qualcosa di strano attirò la sua attenzione.
Accovacciato accanto ad un alto albero c’era un ragazzo che le dava le spalle, i folti capelli castani erano molto scompigliati e delle foglioline erano incastrate tra di essi.
Era rannicchiato su se stesso e sembrava che fosse tutto alquanto concentrato su qualcosa che probabilmente stava ai suoi piedi.
L’idea più saggia era andarsene e lasciare quella strana persona alle sue occupazioni, ma Sakura, da brava ragazza curiosa che era, decise di capire che cosa ci facesse lì un ragazzo a quell’ora e perché fosse così accovacciato sotto quell’albero.
Si avvicinò lentamente, posando attentamente i piedi sull’erba umidiccia e cercando in qualsiasi modo possibile di evitare di fare il minimo rumore.
Avvicinandosi potè distinguere che quel ragazzo aveva qualcosa tra le mani, quella sagoma era pelosa e giaceva tra i suoi arti molle ed inerme; si approssimò cautamente ancora un poco e scoprì che quella cosa misteriosa era un animale selvatico, a giudicare dalle lunghe orecchie che cadevano a penzoloni e sfioravano l’erba era decisamente una lepre od un coniglio.
Man mano che gli si faceva più vicina poteva anche nitidamente sentire un suono strano, misterioso, come il rumore di un risucchio.
La sua fervida curiosità aumentò spropositatamente, tanto che procedette avanti senza più tutta la sua cautela iniziale e, nella foga, poggiò un piede su un ramoscello che si spezzò producendo uno schiocco secco che echeggiò nelle vicinanze.
Il ragazzo che le dava le spalle fu fatto conscio della sua presenza e si voltò di scatto verso di lei, spaventandola a morte.
Sakura si rese conto che quello strano personaggio era Li, il suo misterioso compagno di scuola. Lo osservò attentamente e sbiancò, rischiando di cacciare un urlo disumano.
Gli occhi del ragazzo erano rossi, dello stesso colore del primo giorno in cui l’aveva visto, le sue labbra erano macchiate di sangue fresco e fra le mani teneva davvero una lepre, solo che questa pareva essere stata dissanguata.
Li la osservò con occhi sgranati e gettò subito in terra quel corpicino inerme alzandosi poi in piedi e pulendosi con un gesto del braccio le labbra ancora gocciolanti del sangue del povero animale.
Kinomoto invece aveva preso ad indietreggiare, terrorizzata ed inorridita dal suo compagno di classe.
“K-Kinomoto… Lascia che ti spieghi… I-io…” balbettò sconnessamente Li, cercando di trovare una spiegazione razionale da dare alla ragazza in giustificazione a ciò che aveva appena visto.
Sakura però non accennava a smettere di indietreggiare.
“T-Tu…” mormorò infine fermandosi. “Tu…” deglutì, sembrava ancora spaventata.
“RAZZA DI SADICO ANIMALE!!!” gli abbaiò poi contro, puntandogli uno dei suoi ditini affusolati in pieno petto. “Giochi a fare i riti satanici con dei poveri animali indifesi??!”
Shaoran non capiva, era rimasto totalmente di sasso. Una ragazza normale si sarebbe messa ad urlare e a scappare a gambe levate, invece la castana che gli stava davanti lo fissava torva con una mano alzata contro di lui e non sembrava avere il minimo timore.
“R-riti… Satanici?” domandò sconvolto il bel cinese fissandola sospetto.
“Sì!” esclamò convinta la ragazza. “Quel povero coniglio, ma ti sembra giusto?!”
“Guarda che io non stavo facendo nulla di tutto questo.” Sospirò Li mettendosi le mani in tasca.
“A-ah no?” Kinomoto abbassò il braccio restando però guardinga. “E allora cosa… ?”
“Stavo semplicemente mangiando. Hai interrotto la mia cena.” Le disse lui per tutta risposta, fissandola atono. Detto questo fece retro-front e si diresse con lunghe falcate lontano da lì, lasciando la ragazza da sola con quella frase senza senso come unica spiegazione.
“L-lui stava cenando.” Mormorò Sakura portandosi una mano al mento ed abbassando lo sguardo pensosa.
 “Ma certo! Lui cenava.” Ripetè di nuovo.
“Conigli crudi…” disse infine, spostando la mano sulla bocca nel tentativo di trattenere un conato di vomito. “Il mio compagno di classe per cena… Dissangua conigli…”
Pensierosa, si rincamminò lungo la strada, senza che quell’indelebile immagine del coniglio che Li teneva fra le mani la abbandonasse.





Rientrò in casa, lasciò le scarpe nella scarpiera adagiata accanto all’ingresso e si infilò le sue comode pantofole.
Il fratellone, sentendola arrivare, le era corso incontro abbastanza adirato con lei.
“Sakura, per l’amor di Dio, ma lo sai che ore sono?! Ti avevo chiesto di essere a casa prima e tu…” cercò di rimproverarla, ma la ragazza scoppiò in una fragorosa risata nervosa che lo lasciò di pietra.
“Fratellone!” esclamò lei appoggiandogli una mano sopra una spalla. “Tu non puoi nemmeno immaginare che cosa ho visto poco fa!” detto questo la ragazza scoppiò di nuovo a ridere talmente forte che faticava addirittura a respirare.
Senza smettere di ridacchiare, la giovane si recò verso le scale intenzionata a raggiungere la sua camera.
“Che fai Sakura? Non mangi?” le chiese suo fratello intanto che tornava in cucina, poco desideroso di scoprire il perchè del comportamento schizoide della sorella.
“Non ho fame!” urlò lei dal piano di sopra, poco prima di chiudersi in camera.
Lì si sedette per terra, appoggiando la schiena contro alla porta chiusa e cercando di riflettere lucidamente su ciò a cui aveva appena assistito.
“Sakura calmati!” si disse per farsi coraggio. “Quello che hai visto oggi è prova di quanto Li sia fuori di testa, null’altro, quindi non te ne devi impensierire troppo. Anzi, domani ci parlerai e gli chiederai scusa per aver interrotto la sua cena.”
Con quei buoni propositi, si infilò a letto svestendosi senza infilarsi il pigiama e cadde vittima di un sonno atroce.




Sognò, quella notte. Dopo tante notti che non lo faceva. Sognò la favola di Alice Nel Paese Delle Meraviglie.
Nel suo sogno Shaoran era abbastanza ridicolo: portava un lungo vestitino blu, ornato di grembiulino bianco e con tanto di cerchietto nero impreziosito da un fiocco fra i capelli.
Un’Alice perfetta.
C’era anche il Bianconiglio, nel suo sogno.
Stavolta però, la piccola Alice non lo stava inseguendo.
Lo stava mangiando.
Si risvegliò madida di sudore, nonostante non indossasse il pigiama e quella notte non facesse particolarmente caldo.
Tutt’altro.




L’indomani raggiunse la scuola in un battibaleno, voleva assolutamente chiarire il malinteso della sera precedente con Shaoran il più presto possibile.
Arrivata in classe lo trovò seduto al solito posto, così decise di avvicinarglisi nonostante lo sguardo glaciale che Hiiragizawa le lanciò.
La ragazza si fermò proprio davanti al banco del diretto interessato e lo osservò un po’ titubante.
Il ragazzo la guardò con la solita espressione vuota, anche se stavolta almeno uno dei suoi muscoli facciali sembrava aver reagito alla sua presenza: difatti un suo sopracciglio si inarcò regalando a quell’espressione fredda una nota di curiosità.
“Ehm… Li… Riguardo a ieri sera… Volevo chiederti scusa per…” Iniziò lei perplessa, ancora l’immagine del castano chinato accanto all’albero non la voleva lasciare.
Shaoran dal canto suo capì che si stavano avviando in una conversazione che era meglio non fare lì in classe, così tagliò corto interrompendo la ragazza.
“Non importa Kinomoto, non è successo nulla.” La zittì lui distogliendo lo sguardo.
La ragazza, però, insistette.
“Volevo solo scusarmi, insomma ti ho disturbato mentre…”
Il castano scattò in piedi ed afferrò Sakura per la divisa, trascinandola fuori dalla classe.
“Ma che fai Li? Tra poco inizia la lezione!” esclamò una voce, ma lui non la stette a sentire e, dopo aver spinto fuori Kinomoto, chiuse la porta con un bel tonfo violento.
La spinse fino alle scale e lì si fermò sul pianerottolo, appoggiandosi al muro ed ascoltando Sakura.
“Riguardo a ieri sera?” la invitò a continuare lui mentre si sistemava a braccia conserte ed occhi chiusi.
Sakura era un po’ stordita, insomma, perché l’aveva trascinata fino a lì?
E poi di lì a poco sarebbe suonata la campana che dava inizio alle lezioni.
“Ehm… Volevo solo dirti che mi dispiace averti, ehm… Interrotto. Poi ci tenevo a chiarire che non ti giudico assolutamente! Insomma, non è da tutti mangiare… Certe cose, ma anche a me piacciono certi cibi strani, sai? Come i pop corn al cioccolato… Quante persone sane di mente si mangiano i pop corn al cioccolato? Fanno schifo, ma a me piacciono! Insomma, non è detto che ciò che non piace a noi non debba piacere agli altri, ti pare?”
Alla fine della lunga frase prese un respiro profondo. Si era resa conto di aver parlato a macchinetta e di non aver ripreso fiato nemmeno una volta.
Osservò Shaoran, che la guardava con un’espressione mista fra il divertito e l’incredulo.
All’improvviso le sue labbra si incurvarono in un sorriso sincero, dopo di che scoppiò a ridere.
Quella fu la prima volta che Sakura Kinomoto vide ridere Shaoran Li;  quell’immagine sarebbe rimasta nitida nella sua mente fino alla fine della sua esistenza.
“Come hai detto, scusa?” rise Li. Aveva trovato i vaneggiamenti della ragazza tremendamente esilaranti.
Sakura arrossì di botto e cominciò a giocherellare con l’orlo della sua gonna.
“Io… Beh, ecco…” balbettò lei distogliendo lo sguardo dal ragazzo che ancora rideva.
Improvvisamente Shaoran ritornò serio, dalla sua espressione non sembrava nemmeno che stesse ridendo a crepapelle fino a cinque secondi prima.
“Mi dispiace se hai avuto così da crucciarti per ieri sera. Ti assicuro che non è nulla, non ti devi preoccupare. Mi risulta solo un po’ strano che tu… Beh, ora non abbia paura di me.” Ammise Shaoran rimettendosi a braccia conserte.
“E chi te lo dice che io non abbia paura di te?” gli domandò Kinomoto, fissandolo dritto in quei profondi occhi color ambra. La tentazione di distogliere lo sguardo era tanta ma il loro magnetismo era ipnotico.
Non aveva mai visto due occhi più belli, profondi e malinconici di quelli.
Improvvisamente l’attenzione della ragazza si ridestò, l’espressione di Li si era fatta misteriosa e con brevi passi le si stava avvicinando.
Lei però non arretrò, nè accennò a farlo, rimase impassibile ferma sui suoi piedi anche quando il ragazzo si fermò a meno di dieci centimetri di distanza dal suo viso.
Non una nota di timore attraversava le sue sicure iridi giada.
“Visto?” le disse infine, portandole una ciocca di capelli dietro all’orecchio. “Tu non hai paura di me.”
I loro sguardi rimasero incatenati solo per alcuni attimi, ma ciò bastò per far sì che Sakura notasse quanta tristezza traspariva da quelle due pozze di oro colato.
Suonò la campana che segnava l’inizio delle lezioni, così Shaoran si dileguò lungo il corridoio, abbandonando una Sakura molto perplessa.
“Chi sei in realtà, Shaoran Li? Perché dal tuo sguardo trapela tutta quella tristezza?”



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Ekkice! Vi dico subito qual è la parte che volevo togliere… Quella del povero coniglio  ç__ç  quando avevo scritto questo capitolo ancora non mi ci ero così affezionata, ma ora…   T^T mi dispiace, Mokona. (E’ così che chiamerò il coniglio che mio padre mi ha promesso di comprarmi! *Doumo arigatou, tou-san!*).
Penso che da questo chap già si intuisca qualcosa… O no? Io spero non tutto, anche perché le spiegazioni arrivano esattamente nel… Un secondo, controllo! XD             Ekkime! Dodicesimo chap!
^__^  sono le 2 e 04 del mattino e c’è un caldo pazzesco, giuro che tra un po’ soffoco…!
Hihi, ora passo ai ringraziamenti:
Ichigo_91: tau sore, bella chiacchierata oggi al telefono! Sono davvero molto contenta per Norby!
Comunque zi, avevi indovinato, blava! Grazie a Twilight questa fanfic non ha segreti per tuà, velo? XDXD Sayonara sore, tvtttttttttttttttttttttb!
Sakura Bethovina: tau Rita-chan! Zi, in effetti farei meglio ad ammazzarlo Paolo, non può permettersi di fare il dito all’emoticon di Shao… Ma come osa?! Cmq ci ho già pensato, non preoccuparti! XD  Sayonara, tvtttttttttttttttttttttb!
Lunastorta94: tau Luna! Eh eh, visto che era andato a fare? Per mangiare ha lasciato la povera Sakura da sola con quel coso ambiguo di nome Eriol… U_U  però non preoccuparti, non potrei mai mettere Sakurotta con l’inglese gay! Uh, e gli esami? Tutto ok? Spero di sì! Sayonara, bacioni!
X_Mokona: tau! Adoro il tuo nick! ^__^  cmq, grazie per la rece. Non preoccuparti, i capitoli, come ho già detto, sono aumentati, hi hi, spero non ti infastidisca! Peccato solo per la parte di mezzo, con la quale sono poco (molto…) indietro… Però, dai, spero di riuscire a scriverla tutta presto! Sayonara, bacioni!
Sakura93: tau Megghy! E’ un po’ che non ci sentiamo fra umatelle, dobbiamo fare una rimpatriata! XD  Cmq zi, Shao era andato a pappare… E poi che razza di pranzo… Poveri noi! solo lui può mangiare certe cose! (certo, perché è…) XDXD non lo dico! Sayonara Megghy-chan, tvttttttttttttttttb!
Lady Marion: tau Marcy-san! Ok, sono una sina… Lo ammetto… Cmq non sono ancora convinta per Keiko… Mi sa proprio che alla fine lo farò. Tanto dai, non penso sia così grave la cosa, no? (COME NO?! SINA!!) eh eh… Forse…! ^__^  sayonara Marcy-san, bacioni!
Sakura93thebest: tau amò! Eh, quanti problemi che abbiamo… Uffa! Speriamo di trovare una soluzione al più presto, sennò trucido la mia famiglia! (con il chap che ti ho mandato stasera puoi essere sicura che lo farò!) XD  sayonara amò, tvtttttttttttttttttttb!

Arigatou minna, anche a quelli che solo leggono! Sayonara, al prossimo chap!

MoKO_cHAn

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Capitolo 8
*** 7 - Two Steps With Hiiragizawa ***


Oyasumi minna! Come vi procedono le vacanze? Bene, vero? a me abbastanza bene! poi oggi sono stata al battesimo di quella spacapal** della mia nipotina più piccola (la figlia di mia sorella >.<) Dalila… Madò, i bambini o piangono o dormono… Non hanno una via di mezzo! C’è di buono che oggi per la prima volta ho visto il fratello di mio cognato ed ho scoperto che è carino e simpaticissimo XDXD  poi mio padre era un po’ (solo un po’, Soju?) brillo, quindi nel tragitto ristorante-casa ho trattenuto il fiato tutto il tempo… Quando ho messo piede in casa mia ho tratto un sospiro di sollievo pazzesco… Ah ah ah! Ma si può? ^^ dai, ora vi lascio al cap dove, per la felicità di molti… Indovinate! (si mettono insieme??) xD nu, lascio di nuovo Sakura da sola con Eriol! Bwahah! Ci avevate sperato? (ma, scusa, allora la felicità che c’entra? =.=’’)  Era una frase abbastanza ironica  U.U   Dai, vi lascio al cap! Buona lettura! ^W^




Two Steps With Hiiragizawa



Niente da fare. Shaoran Li era diventato il suo pensiero fisso.
Chi era? Perché era così misterioso? Per quale motivo Hiiragizawa lo seguiva come un cagnolino da riporto? Perché c’era così tanta tristezza in quegli occhi ambrati?
Quale terribile passato mal celava dietro quella maschera di indifferenza e finzione?
Più Sakura ci pensava, più le sembrava di diventare pazza.
C’erano ancora molti punti oscuri che aleggiavano intorno al bel ragazzo, a partire, per esempio, dalla sua singolare alimentazione… Ancora il solo pensiero di quello spettacolo le faceva venire un conato di vomito.
Anche la sua perenne solitudine era un mistero davvero indissolubile, il suo fascino innato spopolava fra le ragazze delle varie classi, ma, nonostante questo, poche di loro avevano avuto davvero il fegato di avvicinarlo.
Oltretutto era alto ed aveva un fisico molto atletico, ma non faceva parte di nessuno dei club sportivi della scuola.
Forse quella segregazione era voluta da lui stesso? Aveva il desiderio di non legare con nessuno in particolare?
Questo no! Lei sarebbe riuscita almeno a diventare sua amica ed a farsi spiegare tutti i punti oscuri che ancora non riusciva a comprendere.
Avrebbe provato ad aprire un dialogo quello stesso mercoledì, giorno in cui Sakura e Shaoran si vedevano a casa della prima per il progetto di letteratura.
Aveva espresso questa stessa idea a Tomoyo, ormai diventata la sua migliore amica, ma la ragazza le aveva sonoramente riso in faccia, dichiarando che non sarebbe mai e poi mai riuscita a far parlare Li di sé stesso.
Per essere sicura che non se lo dimenticasse, Sakura martedì, al suono della campanella che indicava la fine della giornata, si avvicinò al banco di Shaoran.
“Ti ricordi vero che domani abbiamo il progetto da fare?” gli domandò con aria saccente.
Li recuperò la sua cartella e si alzò in piedi, fissando Kinomoto con sguardo neutro.
“Sì, lo ricordo. Alle quattro a casa tua.” Si limitò a dire Shaoran poco prima di andarsene senza nemmeno averla salutata.
Sakura ci rimase di sasso, non solo era il ragazzo più strano che avesse mai conosciuto, ma era anche il più maleducato che le fosse mai capitato di incontrare.
Strinse un pugno e digrignò i denti, molto alterata da quel comportamento.
“Stai tranquillo, Li, ci riuscirò a farti parlare con me facendoti esprimere con qualcosa di più di qualche monosillabo!” esclamò iniziando a prendere a calci il banco di Shaoran, un po’ per ripicca. “Parola mia, cambierai quel tuo atteggiamento spaccone!”
Sentì uno schiarimento di gola provenire dalle sue spalle, così si voltò trovandosi faccia a faccia con Hiiragizawa.
“Qualcosa che non va, Kinomoto?” le domandò lui sorridendole.
Sakura si scompose un po’, l’aveva proprio beccata in un momento delicato.
“N-no, Hiiragizawa… Solo che Li, beh… Mi fa imbestialire!” esclamò lei arrossendo un po’ per la figura fatta. Una ragazza dolce e solare che prende a calci la proprietà della scuola…
Una strana luce passò negli occhi di Eriol, ma la castana aveva lo sguardo fisso a terra e non potè accorgersene.
“Io penso sia meglio così.” Borbottò il moro a denti stretti.
“Hai detto qualcosa?” domandò Sakura levando il capo. Non aveva ben capito le parole appena pronunciate dell’inglese.
Eriol scosse la testa. “No.” Infine le sorrise e la fissò con sguardo mite. “Ti dispiace se ti accompagno a casa, Kinomoto?”
Sakura sussultò, era una richiesta davvero strana da parte sua.
Però… Hiiragizawa era di sicuro il ragazzo più vicino a Li, magari poteva estorcergli qualche informazione sul misterioso cinese, in modo da dissipare un poco la fitta nebbia che avvolgeva la figura di Shaoran nella sua mente.
“Certo, Hiiragisawa!” esclamò allora, sorridendo.
Uscirono da scuola in perfetto silenzio ed imboccarono una strada abbastanza affollata.
Sakura teneva la testa bassa e rimuginava su cosa potesse chiedere al moro e, soprattutto, in che modo introdurre l’argomento Shaoran in una conversazione con lui.
Stava per aprire la bocca quando Eriol lo fece per primo.
“Allora, dove abiti esattamente, Kinomoto?” le chiese guardandola con quel suo volto sereno. Si era accorta che se Hiiragisawa era lontano da Shaoran, la sua espressione cupa si rilassava e lasciava spazio ai sorrisi.
“Ehm… Un po’ distante dal centro, vicino al vecchio ponte.” Disse Sakura attorcigliandosi attorno ad un dito una ciocca di capelli color miele. “Tu invece, Hiiragizawa? Non è che accompagnando me allunghi la strada?”
Il moro scosse deciso la testa. “Abito in una vecchia casa che è proprio poco più di un chilometro dopo il vecchio ponte.” Dichiarò con sguardo sereno.
“Che coincidenza, viviamo vicini allora!”
“Già.” Asserì Eriol.
Il silenzio ricalò. Sakura si mordicchiava il labbro inferiore, nel tentativo di trovare almeno il modo di aprire una conversazione che riguardasse Shaoran, ma non poteva certamente fargli delle domande dirette. Era una discreta osservatrice e si era resa conto che Eriol non amava particolarmente parlare del bel cinese.
“Ehm… Hiiragizawa, come mai ti sei trasferito qui a Tomoeda?” domandò ad un certo punto la ragazza. Tanto valeva cominciare dall’inizio della storia di Eriol lì in quella città.
Il moro si incupì, non doveva essere un argomento piacevole per lui.
“Mi sono trasferito perché sono stato costretto.” Dichiarò. “Questioni più grandi di me, si trattava di lavoro.”
“Lavori?”
L’inglese si limitò ad annuire con la testa, ma non disse nient’altro.
“E… Potrei chiederti che tipo di lavoro svolgi?” insistette la ragazza, davvero impaziente.
“Non mi va di parlarne, ma temo che lo scoprirai presto per tuo conto.” Affermò Eriol bloccandosi all’improvviso sul marciapiede e fissando Sakura con occhi strani.
Quella frase così sibillina… Cosa voleva significare?
Kinomoto era rimasta imbambolata a fissarlo, completamente perplessa, ma un sorriso del ragazzo la invitò a proseguire la passeggiata.
Sakura decise di provare con un altro approccio.
“Qui a scuola siete molto simpatici, sai? A Tokyo erano tutti un po’ più freddini…” affermò la ragazza, fissando di sottecchi Eriol per vedere se aveva in qualche modo richiamato la sua attenzione.
Forse sì, dato che aveva ripreso a sorriderle.
“Beh sai, forse è semplicemente per il fatto che, nonostante Tomoeda sia abbastanza grande, non è caotica come Tokyo e quindi le persone sono più rilassate.” Asserì il ragazzo.
Sakura si finse pensierosa, ce la stava facendo. Si portò un dito al mento ed alzò gli occhi al cielo.
“Mmmh… Sì, probabilmente hai ragione, ma non proprio tutti sono solari e simpatici qui.” Disse senza fissare il moro, non voleva che capisse dai suoi occhi che cosa lei stesse cercando di fare.
“Ti riferisci a qualcuno in particolare?” le domandò lui con tono di voce allegro. Probabilmente non aveva capito.
Vai col piatto forte!
“Sì, a Li, per esempio.” La ragazza potè ben notare che Eriol aveva irrigidito ogni singolo muscolo del suo corpo ed aveva contratto il viso in una strana smorfia. Lei però non era intimorita, voleva sapere che cosa cavolo passasse per la testa di quello psicopatico mangia-conigli, e ce l’avrebbe fatta. Eccome se ce l’avrebbe fatta!
“Sai Hiiragizawa…” continuò imperterrita lei. “Io non riesco a capire perché lui abbia quell’atteggiamento. È così freddo e distaccato… Senza contare il fatto che l’ho visto ridere una volta sola. Tu che sembri essergli più legato di chiunque altro, sapresti dirmi perché?”
Eriol si fermò di nuovo e si voltò verso di lei, lo sguardo era serio, il tono di voce che usò severo, che non ammetteva repliche.
“Shaoran è pericoloso, soprattutto per te. Stagli alla larga, è molto meglio.” Le disse con voce calma, non sembrava adirato, semplicemente neutrale riguardo a quella situazione.
Detto questo, il moro riprese lento a camminare, invitando Sakura a fare lo stesso con un cenno del capo.
E lei gli obbedì, allungando un attimo il passo per rimettersi alla pari con lui.
“Hi-Hiiragizawa… Io non capisco…” ammise lei, molto più perplessa di prima.
“Forse è meglio così.” Proferì sicuro il ragazzo mettendosi una mano in una tasca.
“Perché?” insistette Sakura. “Perché affermi che Li potrebbe essere pericoloso specialmente per me?”
“Non ti posso rispondere, Kinomoto.” Ammise Eriol. “Però so già che non ascolterai il mio avvertimento.” Asserì infine, sospirando.
“E fai bene a pensarlo!” lo informò Sakura, leggermente alterata dal comportamento del compagno.
“Io non lo penso, ne ho la certezza.” Dichiarò l’inglese fissandola sicuro di sé.
“Ma… Tu…” balbettò la ragazza, quelle parole l’avevano colta alla sprovvista.
Eriol si limitò a sorriderle, un sorriso enigmatico.
Sakura si mise sulla difensiva e lo fissò torva.
“Anche tu… Chi diavolo sei Eriol Hiiragizawa?” gli domandò arretrando di un paio di passi.
“Uno che per il bene di molte persone non dovrebbe esistere.” Asserì il ragazzo guardando un punto lontano ed indefinito. “Suppongo che per oggi ci salutiamo qui.” Disse poi, ritornando a fissare la castana. “Ciao Kinomoto. Ci si vede domani a scuola.”
E se ne andò così, quel misterioso ragazzo, lasciandola lì, sul marciapiede, immersa nei suoi dubbi.
Sakura sperava che quella passeggiata con le avrebbe schiarito un poco le idee riguardo a Li, ma a quanto pare i discorsi di Eriol non solo avevano infittito i suoi dubbi, erano anche stati in grado di creare un alone di mistero intorno allo straniero.
“Li ed Hiiragizawa… Riuscirò mai a svolgere l’intricato segreto che vi avvolge?”



**********************************************
Sakura, se vuoi te lo dico io! Il segreto misterioso è che Sha… Ma che faccio? Dico tutto?! Povera me… Ho bevuto un po’ troppo anch’io stasera (maledetti alcolici >.<)   so che questo cap come contenuto è un po’ scarso perché non si evolve proprio nulla, però l’ho messo per immisteriosire (oddio… Ma che verbo è??) ehm… Diciamo rendere più misteriosa la faccenda!  ^^  ci sono riuscita? (no. <-- risposta collettiva.)  =.=’’  gaoo…   Dai, vi lascio ai ringraziamenti adesso! XD quando ho visto che c’erano 10 recensioni mi sono commossa un sacco… Grazie mille  ç__ç  come farei senza di voi non lo so… Buaaah!  T^T piango! Grazie mille!!
Dany92: ciau cara! Non ti preoccupare se non recensisci, l’importante è che la storia ti piaccia ^W^ (ti dirò, io come ragazza super-pigra ti capisco perfettamente U.U). Zi, Twilight è un gran bel libro, ti consiglio di leggerlo! ^^ per quanto riguarda Shao… Nemmeno io so se avrei resistito con il suo faccino vicino al mio >.<  ahahah! E’ un delitto che quel ragazzo non esista, non è giusto! XD uh, spero di riuscire a beccarti presto su msn! ^^  sayonara Dany-chan, bacioni!
Ichigo_91: tau sore! XD mi sa che Touya da quel punto di vista è indigesto, non trovi? XDXD uh, e Norby?? Si sa già qualcosa? Ahah, appena sai qualcosa fammelo sapere ^W^  sayonara sore, tvttttttttttttttttttttttttttttb!
Sakura93: tau umatella spiritata! ^^  sono contenta che il chap ti abbia fatto ridere! Ah, cmq io ancora ripenso a ieri sera/notte/mattina! Che discorsi da fare al buio… XD d’altronde siamo umatelle senza paura! ^^ sayonara Megghy-chan, tvtttttttttttttttttttttb!
Pikki SakuraChan: non ti preoccupare, non importa se ti sei persa un paio di chap!! Sei stra-perdonata ^^ cmq ti do ragione, Sakura è tonta… Non ha proprio capito chi (cosa^^) è lui…. Mah! XD noi zi, siamo saputelle perché abbiamo letto Twilight U.U   XDXD  sayonara Lory, bacioni!
Lady Marion: sao Marcy, ecco la tua Sina! XD zi, assolutamente, tieni lontani Sakura e Shao dal drago Erilo, non se possono mettere vicini, quelli chissà cosa gli fanno! O.O povero Erilo… Erilo corporation alla riscossa! XDXD  sayonara Marcy, bacioni!!
Sakura93thebest: tau amò! E’ vero, non manca molto al fatidico cap… Anche se qui di fatidici cap ce ne sono 5 o 6… XDXDXD cmq zi, hai ragione, Shao è figo in qualsiasi modo lo si guardi *W*  ahahah! Sayonara amò, tvtttttttttttttttttttttttttttb!
Lunastorta94: tau Luna-chan! Ehm… Quando dicevi “Eriol fallo sparire”, intendevi proprio sparire tipo “PUF!” e non ci sei più? Ops… Ed io che avevo già fatto un cap con lui co-protagonista… Mi dispiace che qui si faccia una full-immersion sulle stranezze di Eriol… ç__ç goume! Però… Hihi, ho già in mente una sorpresina finale per lui, non preoccuparti! XD sayonara Luna-chan, bacioni!
Sakura Bethovina: Rita-chan! Hai ragione, non si ride sullo spreco di crema U.U in Sweet Girl sono due spreconi! XD cmq hai assolutamente ragione, Shao è un amole anche con la boccuccia sporca di sangue… (=.=’’ x questa frase qualcuno mi darà della scema…)  dovremmo farci un’altra conversazione alla Barbie, stavolta su msn! (ma che riposte sceme c’erano? XDXD) ahahah! Sayonara Rita-chan, tvtttttttttttttttttttttttttb!
x_Mokona: tau! Zi, la fanfic è ispirata a Twilight-uccio. Cmq, volevo dirti che il tuo consiglio l’ho preso molto seriamente, zizi! Ho cercato anche di metterlo un po’ in pratica ^^ con questo chap pensi che la suspense si alzi un pochino? Almeno poco poco… Per la velocità della storia mi dispiace, ma i personaggi mi scappano dalle mani, vanno proprio da soli e non riesco a soffermarmi troppo sulle varie cose a cui dovrei prestare attenzione! Spero che la FF continui a piacerti comunque. ^^ sayonara, bacioni!
xxsakura94xx: innanzitutto volevo dirti di non preoccuparti se hai perso un cap ^^ in secondo luogo… GRAZIE! Mi sono commossa! Nessuno mi aveva mai definito un genio… ç___ç vado in brodo di giuggiole così! XD eheh, riguardo ai segreti di Shao… muhaha! Nel cap 11 succede una cosa che porterà a delle spiegazioni serie nel cap 12 XD   grazie ancola! Sayonara Bea, bacioni!

Al prossimo cap! Arigatou to sayonara minna!
MoKO_cHAn!

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Capitolo 9
*** 8 - Neutral, Absolutely Neutral To Me! ***


Oyasumi minna! XD come state? Io benissimo! Sono molto felice che l’esame di sorellina Fabi sia andato benissimo, i miei complimenti! Per fortuna che ora è tutto finito ^^  
Sono ben contenta, di recente! Poi ora che so di andare al Lucca Comics lo sono ancora di più, muhahaha! Il problema è il vestito… Prima ero convintissima di andarci vestita da Mokonuccia bianca, però la Sele-san mi ha dato il link di un negozio dove vendono un sacco di abituzzi da cosplayer e lì c’era pure il vestito di little-Sakura (little-Sakura è quella di CCS, big-Sakura quella di Tsubasa XD)… Era così carino  *__*  tutto rosa col cappellino ed i guanti… */////* adesso non so più se fare Mokonuccia o Sakura-chan… Che casotto! Mi date un consiglio voi? Little-Sakura o la puccissima Moko-chan? Che decisone ardua! Dai, bando alle ciance, vi lascio al capitolo! Finalmente Eriol scompare e ricompare Shao! Buona lettura! XD








Neutral, Absolutely Neutral To Me !



Il giorno dopo a scuola Hiiragizawa ignorò semplicemente Sakura e le furtive occhiate interrogative che lei stessa ogni tanto gli lanciava.
Di questo se ne accorse anche Tomoyo, così, dopo aver osservato Kinomoto squadrare Eriol di nascosto per tutta la mattinata, fece una sua battutina sarcastica.
“Ti sei presa una cotta per Hiiragizawa-kun?” Le domandò Daidouji senza nemmeno levare la testa dal libro d’inglese. Sakura era seduta accanto a lei e sapeva che l’aveva udita perfettamente.
Difatti la osservò con la coda dell’occhio cambiare repentinamente colore, accendendosi di un bel rosso vermiglio.
“Che c’è?” Disse infine la moretta appoggiando il testo sul banco. “Ho per caso colto nel segno?” rise la ragazza.
“No!” Si affrettò ad esclamare Sakura. “Solo che Hiiragizawa ieri sera mi ha accompagnata a casa e…” S’interruppe lei, notando che l’insegnante le stava semplicemente fulminando con il solo sguardo.
Attesero entrambe qualche minuto, affinchè l’attenzione del professore passasse su altro, infine Daidouji insistette nel farsi raccontare tutto.
“E cosa? Ti ha baciata?” Domandò a Sakura con tutta la naturalezza di questo mondo.
“Ma no!” Esclamò Kinomoto, ritornando di color vermiglio. “Mi ha semplicemente fatto uno strano discorso su Li.” Disse infine lei, tornando con gli occhi sulla sagoma di Eriol e passandoli poi su quella di Shaoran.
“Che genere di discorso?” Le domandò Tomoyo corrugando la fronte.
La castana si strinse nelle spalle. “Mi ha semplicemente consigliato di stare alla larga da lui, avvertendomi che è pericoloso.”
“E tu non hai intenzione di ascoltarlo, vero?” Le chiese la moretta divertita.
“Esattamente! Quell’inglesino… Ma chi si crede di essere? Non può certo darmi degli ordini su chi devo o non devo frequentare.” Borbottò Sakura stringendo forte fra le mani il libro d’inglese.
Daidouji sorrise, facendo leggermente sobbalzare le spalle.
“Lo sapevo…” Mormorò infine, cercando di essere udita dalla compagna.
“Sapevi che cosa?” Le chiese Kinomoto perplessa.
“Che tu sei cotta di Li-kun.” Affermò la mora trattenendo a stento una risata.
“Cosa?? Ma non è assolutamente vero!” Esclamò Sakura diventando più rossa di prima. “Io non sono, né sarò mai innamorata di Li!”
“E allora perché ti interessi tanto a lui?” Le domandò allora Tomoyo con sguardo malizioso.
Il volto della castana si fece triste, intanto che guardava Shaoran prendere distrattamente appunti.
“I suoi occhi…” Mormorò. “Sono così… Tristi. Vorrei semplicemente aiutarlo, tutto qui. Aiutarlo ad essere un po’ più felice, mi sembra molto solo.”
Daidouji le sorrise. “Allora cerca di darti da fare oggi pomeriggio. Risolleva un po’ il morale al nostro Li Shaoran.”
“Certo!”





Suonò finalmente la campana che segnava la fine delle lezioni.
Con un brusio generale, la classe iniziò a svuotarsi velocemente, fino a quando non rimasero solo Daidouji, Kinomoto, Hiiragisawa e Li.
Tomoyo stava salutando Sakura, Sakura stava aspettando Shaoran, Shaoran stava parlando sottovoce con Eriol.
Un piccolo circolo vizioso di discorsi ed attese.
“Mi raccomando, Sakura, fai la brava ed abbi un po’ di pazienza con lui, scommetto che prima o poi lo aprirà il suo cuore con qualcuno, e sarebbe davvero fantastico se questo qualcuno fossi tu!” Esclamò la mora cercando di non farsi sentire dai due soli uomini rimasti in classe con loro.
“La speranza è l’ultima a morire… Anche se stavolta ho i miei vari dubbi.” Ammise la castana sconsolata.


“Shaoran, ti raccomando, non fare niente che mi costringa ad intervenire, altrimenti poi…” Borbottava Eriol, ma Shaoran, con le mani poggiate sulle orecchie nell’atto di tapparle, non lo stava a sentire.
“Eriol, sei seccante. Peggio di mia madre!” Esclamò il castano esasperato.
“Lo so Shaoran, ma è meglio essere seccati od essere ammazzati?” Gli domandò allora l’altro.
E Shaoran capì alla perfezione quelle parole, che per qualsiasi altra persona non avrebbero proprio avuto senso logico.
“Seccami pure.” Sbuffò Li abbassando rassegnato le braccia.
“Perfetto. Ti dicevo, ho già avvertito Kinomoto del fatto che ti dovrebbe stare lontana, ma a quanto pare lei non ne vuole sapere.”
Shaoran sobbalzò, incredulo.
“Per quale motivo?” gli domandò confuso.
“Non ne ho la più pallida idea.” Ammise Eriol portandosi una mano al mento. “Sta di fatto che probabilmente indagherà ancora, anche oggi con te, quindi vedi di non darle delle risposte dalle quali lei possa risalire alla verità. Siamo intesi?”
Li annuì un paio di volte con un cenno del capo, facendo poi correre lo sguardo su Sakura, che ancora confabulava in segreto con Tomoyo.
“Buon pomeriggio, allora.” Disse infine l’inglese afferrando la sua cartella ed andandosene, non senza aver prima salutato Sakura e Tomoyo.
“Vado anch’io Sakura-chan e… Mi raccomando!” Disse la moretta facendole l’occhiolino.
A quel punto anche Daidouji uscì, lasciando completamente soli Kinomoto e Li.
I due, come per un tacito accordo, presero all’unisono i loro zaini ed uscirono dalla classe nel più completo silenzio, incamminandosi verso la casa di lei.
“Temo che questo progetto ci ruberà parecchie ore Li…” Sbuffò la castana mentre camminava al fianco di lui. “Ah, scusa, non ti devo rivolgere la parola! Io sono neutra, vero? Siamo ‘conoscenti’ ed i conoscenti non si scambiano opinioni!” Disse infine con una certa ironia.
Shaoran sospirò rassegnato; nemmeno quel giorno Sakura lo avrebbe lasciato in pace.
“Kinomoto, stai diventando assillante. Ti dispiace se stiamo in silenzio fino a quando arriviamo a casa tua? Ho bisogno di riflettere!” Dichiarò il castano, alterando ancora di più la compagna.
“Oh!” esclamò la ragazza tagliente. “Dai, che bello, sono passata di grado. Dalla neutralità sono passata ad essere ‘assillante’! Beh, è già qualcosa, non ti pare? E comunque se vuoi stare in silenzio a me va benissimo, non ci tengo a parlare con uno stronzo.” Dichiarò infine incrociando le braccia al petto.
Ed infatti fu così, nella calma più assoluta, che i due arrivarono a casa Kinomoto.
Si recarono subito nella camera di lei e ripresero a scrivere, ognuno sui propri compiti, in un silenzio tale che si sarebbe potuto udire perfino cadere uno spillo.
Rimasero così fino a tardo pomeriggio, fino a quando, strano ma vero, Shaoran si decise a dire qualcosa.
Alzò il volto dal suo foglio e si inumidì le labbra. “Perché lo fai, Kinomoto?”
“Mh?” Mormorò la ragazza levando il capo di scatto. “Stai parlando con questa ragazza assillante?”
Li si prese il volto in una mano e scosse la testa. “Solo per un attimo, possiamo parlare civilmente?”
Sakura posò la sua penna sul tavolo, abbastanza stizzita da questi repentini cambi di opinione. “Sentiamo, che cos’hai da dirmi di così serio?”
“Voglio solo sapere… Perché vuoi tanto essere mia amica?” le domandò; la sua intera attenzione raccolta da quei vivaci occhi giada che lo scrutavano indecisi.
“Il fatto è che… Li, tu hai così tanta tristezza nella tua espressione… Vorrei solo essere in grado di aiutarti a cancellarla, non amo particolarmente vedere la gente intorno a me soffrire… E poi…”
“E poi?” ripeté Shaoran, colto nel vivo.
“Poi c’è qualcos’altro… La tua aura… E’ come se richiamasse la mia in un modo alquanto particolare, non so come spiegartelo… E’ come se… Hai presente il filo rosso del destino? Beh, è appunto perché sento questo legame tra me e te che vorrei esserti amica, penso proprio che nel nostro destino sia scritto così…” Dichiarò Kinomoto, sorprendendo non poco il castano di fronte a sé.
Shaoran si levò in piedi di scatto; Eriol aveva ragione, la situazione stava leggermente degenerando, ora più che mai se lei si metteva a parlare di fili del destino.
Così proprio non andava, lui avrebbe dovuto restarle lontano, lei lo stava attirando in una trappola viziosa senza nemmeno esserne consapevole.
“I-io… Devo andare!” esclamò spaesato. Una rivelazione del genere non se la sarebbe proprio aspettata.
Detto questo uscì frettolosamente dalla porta e scese le scale di corsa, inseguito dalla ragazza.
“Li… Ma che ti succede?” domandò esterrefatta Sakura; sembrava che la situazione tra loro si stesse risolvendo, ed invece ecco che tutto degenerava di nuovo.
Solo fuori dalla porta, quando fu finalmente in strada ed abbastanza lontano da lei Shaoran poté formulare una frase di senso compiuto.
“Eriol ha ragione… Sarai la mia distruzione.” Dichiarò freddamente lui, fissando Kinomoto che sostava sulla sponda opposta della strada.
Quel colore ambra che caratterizzava i suoi occhi si stava tingendo di un castano rossastro.
“Ma che cosa stai dicendo?” Domandò la giovane spaesata; non aveva proprio capito quella strana reazione di Li.
“Sai, credevo di poterti rivalutare, ma ci ho ripensato.” Affermò infine lui, allontanandosi di qualche passo ancora. “Tu per me sei ancora neutra. Assolutamente neutra!”
Detto questo digrignò i denti minaccioso, infine scappò via di corsa, lasciando la ragazza completamente basita ferma sul ciglio della strada.




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=.=’’’ Shao è strano! XD ma perché si comporta così non lo so! (ah, se non lo sai tu siam messi bene…) dai, stavo scherzando, lo so, lo so, wakatta! Ma non lo dico, almeno, non ancora =P   pazientate ancora un po’! XD  passando ai ringraziamenti:
Lunastorta94: ciau Luna-chan! Poveretta la tua amica… Immagino il mal di testa dopo…! XD sì, guarda, concordo! Eriol è odioso quando fa tutto il misteriosone, io dico, ma se non dici le cose come stanno allora taci! XD mah! Sayonara Luna-chan, spero di beccarti prima o poi su msn T^T  , bacioni!
Sakura93thebest: caspita amò, sono già due giorni che non ci sentiamo più! Purtroppo io mi addormento sul letto e fino all’una, una e mezza non mi sveglio più! Infatti sono due sere che anche non ceno XD, ma quello è il problema minore U.U  spero domani di riuscire a stare sveglia! Sayonara amò tvtttttttttttttttttttttttttttttttb!
Dany92: ciau Dany-chan! Peccato, eravamo riuscite a beccarci ma il tuo pc ha fatto un bel “PUF!”, mi dispiace, eravamo ancora alle presentazioni XD   *///* oh… Se parliamo di Shao io mi sciolgo come neve al sole, è davvero la cosa più perfetta che esista (un giorno sarà mio marito! U.U XD) sayonara Dany-chan, bacioni!
Sakura93: umatella mia! Dove sei sparita? Non mi hai più minacciata di mandarmi i fantasmi, cara la mia umatella spiritata XDXD  dobbiamo intavolare un’altra conversazione a tre con Rita-chan e parlare di chi sai tu! Ohoh! (non si fanno nomi, prego!) sayonara Megghy chan, tvttttttttttttttttttttttttttttttttb!
Sakura Bethovina: Rita chan ciau! Ormai sto cominciando ad apprezzare le fantome de l’opera, nonostante ancora un po’ mi spaventi! Dai che un giorno al telefono canteremo anche la sua canzone XD io mi sto allenando, eh! Per la prossima volta che si farà *karaoke-time* al telefono! XD  sayonara Rita chan, tvtttttttttttttttttttttttttttttb!
xxsakura94xx: ciau Bea! >/////< le tue recensioni mi fanno sempre commuovere, grazie!!! Certo che puoi aggiungermi su msn, mi farebbe davvero molto piacere! Ti lascio il mio contatto:  soju@hotmail.it    spero di poterci sentire presto ^^  per degli sviluppi positivi bisogna aspettare ancora… Un secondo che conto XD  uh… Mi sono stupita da sola! °-° solo due capitoli! Ahahah, non manca ancora molto! XD grazie ancora Bea! Sayonara, bacioni! ^^
x_Mokona: ciau! Meno male, un po’ di suspence si è aggiunta, ne sono felice ^^  riguardo al tempo, anch’io mi stavo riferendo alla storia in sé, zizi! Anche a me piacerebbe che la storia scorresse un pochino più lenta, ma come ti ho detto purtroppo questi personaggi mi scappano di mano e fanno un po’ come pare loro, e di questo mi dispiace! Spero comunque che continui a piacerti! Ah, per quanto riguarda Eriol e Shao… Ohoh…Non è esattamente così, c’è qualcos’altro sotto, sisi! ^^ sayonara, bacioni!
Lady Marion: la Marcy odia Erilo, ormai si è capito XDXD dobbiamo proprio farlo secco alla svelta, altrimenti invaderà il mondo, Erilo Corporation alla riscossa, uccidiamolooooo! XDXD  ahahah! Sayonara Marcy, bacioni!
Ichigo_91: sei perdonata sore, non preoccuparti XDXD  mio padre è pazzo, lo dirò sempre! Mi dispiace che al telefono te lo sei dovuta sorbire quei 5 minuti! “Sono un medico!” ma medico cosa? Poveretto… Compatiamolo sore, che altro si può fare? Gli piace scherzare, è fatto così, per questo lo preferisco di netto a mia madre! Papy the best! XD  sayonara sore, tvttttttttttttttttttttttttttttb!
FataFaby89: ciau sorellina Fabi! Peccato che oggi il computer abbia fatto il guastafeste è__é però dai, abbiamo ancora un sacco di tempo per poterci sentire (nonna e madre permettendo… Sigh!) però dai, è stato bello potersi risentire dopo tutto questo tempo ^^  ah, per il capitolo 21, grazie, finalmente ho risolto! Yatta ^^   sayonara sorellina, ti voglio un mondo di bene!!

Grazie a tutti per le recensioni ed anche a chi solo legge! Ci si vede al prossimo capitolo, sayonara minna!
MoKO_cHAn!

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Capitolo 10
*** 9 - This Time It's Over, I'm Sick Of It ***


Konbanwa minna! Io oggi mi sento troppo bene! stamattina era arrivata una notizia o-r-r-e-n-d-a… Avevamo trovato un acquirente per la casa (O.O’’’  nu!) però per fortuna mia madre (sì, la strega) ha detto che non se ne fa niente perché il tipo sganciava troppi pochi soldi  *muah!*   la mia famiglia resta integra ancora un po’, ma so che non devo esultare poi così tanto, è solo una questione di tempo… Uffa!
Va beh, dai, si farà quel che si deve fare!
Colgo l’occasione per ringraziare quelle persone che quella notte hanno sopportato le mie lacrimucce e tutto il mio sfogo: Sakura Bethovina, Yumemi, Lady Marion e Sakura93  (non ho dimenticato nessuno, nee?? O.O)  grazie Rita, Sere, Marcy e Megghy! Vi lovvo tanto tanto tanto!!!
Ultimo appunto! Per la fiera di Lucca (ohohoh!!) ho deciso di fare pendant con la Sere (che viene vestita goth lolita) e di andarci vestita da Lucy di Elfen Lied! I’m looking forward to it    *w*
Tradirò Mokonuccia… *piangio*  nu dai, Moko-chan  ^w^  comprerò il tuo mega-pupazzetto quando vado a trovare la Sere a Padova (yatta, che bello! pupazzetto di Mokona e Kono Pizza, nee? ^o^). Don’t wotty!!
Duuu, quanto ciarlo! Vi lascio al capitolo ora (sarebbe anche tempo…  =_=’’’)  buona lettura!!








This Time It’s Over, I’m Sick Of It



Corse a casa come un pazzo, aveva davvero mirato all’impensabile? Poteva davvero credere di essere così forte da saper gestire una situazione accanto a lei?
Lei, che era diversa da tutti gli altri senza nemmeno rendersene conto, un’inconsapevole tentatrice in ogni senso?
Non ce la faceva più…
Finalmente era arrivato davanti al cancello di casa sua, quale sollievo per la sua ottenebrata mente poter intravedere una cosa così famigliare.
Si gettò all’interno della porta di casa veloce come un lampo e se la richiuse alle spalle, lasciando fuori il mondo, lasciando fuori lei.
L’aveva aspettata per tanto tempo, se pensava a quanto quasi si metteva a ridere, era stato davvero in grado di portare tanta pazienza?
Ed ora che lei era lì, che cosa aveva risolto?
Non poteva farsi i suoi comodi e poi scappare, Eriol non glielo avrebbe mai permesso; eppure era questo che voleva fare fin dall’inizio.
Soprattutto adesso, poi, dopo tutte quelle cose che lei gli aveva detto… La sua amicizia servita su un piatto d’argento, proposta alla quale lui si era visto costretto a rifiutare… Come avrebbe potuto starle accanto? Non ne sarebbe mai stato in grado, non senza farle del male.
Si rese conto che aveva il respiro mozzato.
Con un gesto stizzito gettò la cartella sul pavimento di marmo che rivestiva l’intero ingresso e corse verso le scale, salendone i grandi gradini intraprendendoli a due per due.
Arrivato nella sua camera si stese sul letto (parte dell’arredamento, più che altro…) ed iniziò a fissare insistentemente quel soffitto dipinto di bianco, cercando di scacciare quei pensieri autolesionisti dalla sua testa.
“Sei tornato prima oggi.” Disse all’improvviso una voce di donna.
Il ragazzo, profondamente soprappensiero, balzò a sedere colto di sorpresa ed emise un urlo, atterrito.
Si voltò in direzione della porta e vide lì sostare una donna, dai lunghi capelli scuri raccolti in una folta coda e due profondi occhi cinerei.
“Hai proprio i nervi a fior di pelle, a quanto vedo.” Constatò lei compiendo un paio di passi per entrare nella stanza e sedersi sul letto del ragazzo.
“Mamma… Mi hai spaventato.” Disse Shaoran scivolando sulle lenzuola per sedersi accanto a lei ed abbassare il capo irresoluto.
“Che cos’è successo?” Gli domandò la madre osservandolo apprensiva.
“Nulla.” Mentì lui.
Non voleva far vedere quanto in quel momento si sentiva debole per non essere in grado di resisterle a dovere.
“Hai per caso problemi con quella ragazza, Shaoran?” Gli chiese nuovamente la mora.
Per tutta risposta il figlio voltò di scatto il capo in un’altra direzione, colto nel vivo.
“Te l’avevo detto che non sarebbe stato facile resisterle, figlio mio.” Rise l’altra. “Sei ancora troppo inesperto per opporti ad una tentazione simile.”
Li si alzò di scatto e fissò la madre grave. “Io non sono debole Yelan, sarò in grado di resisterle!”
Il sorriso della donna si irrigidì all’istante; erano anni che lui non la chiamava per nome, questo stava solamente ad indicare che la situazione era più grave di quanto lei stessa non credesse.
Con un sospiro si levò in piedi e si avvicinò al figlio, posandogli una mano sul volto.
“Ti capisco benissimo, non è facile resistere a loro Shaoran, per cui, se senti che è il caso, ci trasferiremo, andremo lontani da Tomoeda, da lei, da questa tentazione.”
Per tutta risposta Li, con fare seccato, afferrò la fredda mano della madre e se la scostò dal viso. “Non ce n’è bisogno. Non sono un novellino, saprò resistere.”
Yelan chiuse gli occhi e si lasciò scappare un sospiro rassegnato.
“Se ne sei convinto. So quanto tu sia testardo, non tenterò di farti cambiare idea, so già che sarebbe uno spreco di fiato. Se però senti di non resistere dimmelo immediatamente; non pensare esclusivamente a te, bensì al bene della tua intera famiglia.”
Con queste ultime parole la mora se ne andò, lasciando solo il ragazzo e le sue riflessioni.




Quella mattina Sakura si recò a scuola con una strana sensazione che le opprimeva il petto; non esultava pensando al fatto che avrebbe incontrato Li.
Se fino a quel giorno gli atteggiamenti del ragazzo le erano parsi disinteressati nei suoi confronti, ieri pomeriggio era stato molto diverso, aveva percepito ostilità nelle parole di lui, un’ostilità della quale lei non capiva né ragione, né scopo.
Non si erano mai parlati davvero, si limitavano a qualche parola e solo se vi erano costretti, praticamente non si conoscevano, eppure Shaoran la trattava con tanto astio e tanta freddezza… L’unica idea plausibile era che lui avesse congetturato nella sua mente degli strani pregiudizi, nati poi in chissà quale circostanza, e che ora la tenesse in antipatia esclusivamente per quel motivo.
Ma cosa mai poteva aver fatto per recargli offesa? Che cosa di lei poteva indurre Li a pensare che fosse da evitare come la peste?
Come l’aveva trattata ieri, poi… Il modo avverso in cui si era congedato, quella sì che sarebbe stata una scena perennemente indelebile nella sua testa.
Era stata maltrattata da lui senza motivo, ora voleva dei chiarimenti.
Non appena entrò in classe corse subito verso Tomoyo per raccontarle tutto, dall’inizio alla fine.
Ad ogni virgola del racconto Tomoyo sobbalzava, colta da perplessità, dubbio, ilarità ed, infine, incredulità.
“Stai seriamente cercando di dirmi che se n’è andato dicendoti quelle parole e poi basta?” Chiese la moretta alla sua interlocutrice, che sembrava stremata dal lungo racconto appena esposto.
“Sì, ti dico! Adesso vorresti aiutarmi a capire perché lui mi odia così tanto?” le domandò di rimando la giovane Sakura poggiando entrambe le mani sul banco di Daidouji.
L’amica, che aveva cercato di mantenere un minimo di serietà vedendo Kinomoto così preoccupata, proprio non potè resistere oltre: si abbandonò ad una fragorosa risata che riecheggiò nell’intera aula, così tanto che alcuni sguardi perplessi vennero attirati sulle teste di entrambe.
“To-Tomoyo!” Balbettò la castana scioccata. “Ma ti sembra il momento di ridere?! Io non ci trovo nulla di così divertente, sai?!”
Incrociò le braccia al petto seccata ed osservò l’altra con sguardo di sufficienza, attendendo spazientita che frenasse la risata.
Una volta tornata seria, Daidouji giunse le mani sul piano del banco.
“Ragioniamo con calma, lui non può avere dei motivi validi per odiarti, giusto?” Domandò fissando Sakura con una serietà che ancora lasciava trasparire sprazzi di riso. “Insomma, non è che magari lui te l’ha chiesto e tu l’hai rifiutato in malo modo?”
La castana spalancò la bocca sconvolta da quanto fosse ambigua l’amica e lasciò cadere inerme le braccia lungo i fianchi; quando Tomoyo si incastrava in un discorso serio finiva sempre per dire delle cose assurde.
“Ma cosa stai dicendo?! Certo che no!” Esclamò Kinomoto sbuffando via dagli occhi una ribelle ciocca di capelli. “Lui non ha nessun motivo plausibile per odiarmi, non gli ho mai fatto nulla di male, a malapena ci siamo parlati.”
La mora incrociò le braccia al petto, pensosa come mai lo era stata. “L’ho sempre detto che Li è stralunato e che tu…”
Faresti meglio a non avere niente a che fare con lui.” Completò per lei Sakura. “Quante volte al giorno mi ripeti questa frase, Tomoyo?”
“A quanto pare non abbastanza, dato che tu continui imperterrita ad impuntarti su quel ragazzo.” Ribattè ammiccante l’altra.
Kinomoto le si sedette accanto. “Senti, ormai lasciamo perdere tutto, ti va? Mi sembra palese che quello meno ha a che fare con me meglio sta, quindi direi di smetterla qui, non parleremo mai più di lui e della sua tristezza che mi avvilisce, d’accordo?”
Tomoyo fu più che felice di stipulare quel patto con la sua migliore amica, sapeva che se Sakura si fosse ulteriormente crucciata per quell’argomento avrebbe perso la testa.
Felice, la castana si levò in piedi.
“Prima, però, pretendo delle scuse per il suo comportamento di ieri!” Esclamò allora risoluta stringendo i pugni.
Daidouji si alzò, imitando l’amica, e la fissò con occhi sgranati.
“Eh no! Se dici di voler smettere non ricominciare poi, la tua assuefazione a Li deve finire, dacci un taglio netto e basta!” Ribattè cercando di far desistere la ragazza da quell’idea; sapeva che sarebbe solo successo un disastro, Li non le avrebbe mai chiesto perdono e lei si sarebbe alterata ancora di più.
“Dici che è meglio un taglio netto?” Domandò indecisa la castana fissando l’altra con tutto il precedente entusiasmo smorzato.
“A-assolutamente!” Dichiarò sicura Tomoyo. “Non vorrei vederti pelata per lo stress, Sakura…” Aggiunse poi, ma solo nei suoi pensieri.
L’altra stava per rispondere ma fu bloccata dall’improvviso rumore della porta che sbattè violentemente, facendola sussultare.
Da lì fece capolino Shaoran, quel solito sguardo perso nei suoi occhi, che non degnò nessuno nemmeno di un cenno di saluto.
Sakura lo fissò decisa, seguendolo fino a quando non si sedette al suo posto, infine riposò gli occhi su Daidouji che la guardava apprensiva.
“Hai ragione tu, Tomoyo. Taglio netto.”





Senza quei desideri di aiutare il suo prossimo (in questo caso rappresentato esclusivamente da Li Shaoran) la mattinata passò molto più velocemente per Sakura, tant’è che arrivò ora di tornare a casa e lei non se n’era nemmeno resa conto.
Percorse con Tomoyo la strada che era loro possibile fare insieme, infine tornò a casa senza più nessun dubbio o nessun cruccio che le tartassava la mente.
“Sono a casa!” Esclamò una volta giunta nell’ingresso.
Non fece nemmeno in tempo a togliersi le scarpe che il fratello la bloccò.
“Aspetta, non toglierle, tanto devi uscire!” Dichiarò il ragazzo correndole incontro.
“Come?” Domandò lei stravolta. “Dai Touya, sono appena tornata da scuola e sono stanca! Che dovrei fare, poi?”
Il moro le allungò un foglio di carta sul quale erano annotate delle cose.
La ragazza con un gesto secco lo afferrò ed iniziò a leggerlo.
“Pasta, farina, lievito, rafano bianco … Ma… Touya, è la lista della spesa! Non ho voglia di andare al mini market a fare la spesa!” ribattè seccata la ragazza gonfiando le guance.
Il fratello la fissò con sguardo di sufficienza.
“Rassetti tu casa allora?” Le disse incrociando le braccia al petto. “Papà torna stasera tardi dal lavoro ed anch’io sono appena rientrato, ci sono tutte le faccende domestiche da fare se ti va, lavare il pavimento, fare la lavatrice, stendere i panni…”
“Svelto dammi i soldi, vado a fare la spesa più che volentieri!” Esclamò a quel punto la giovane, terrorizzata dal piano alternativo a quello delle compere.
Il ragazzo le allungò il suo portafoglio, raccomandandole di non sperperare i soldi.
“Tranquillo!” gli disse mentre si rimetteva l’unica scarpa che era riuscita a togliersi. “Vado!” disse poi, poco prima di fiondarsi fuori dalla porta.



*********************************************************

Povero Shao… Che cosa ti fa quella megera di Sakura?  è__é  Cosa, cosa? Dillo a me, dillo alla tua Soju, vedrai come la sistemo! La torturerò fino alla morte! Povero il mio paciughino…Sé! Sono in profondo stato di *Shaoran-mode* recentemente, soprattutto perché Domenica è il suo compleanno! Quanti anni compie? Uhuh! Nel manga di CCS aveva 10 anni, quindi ora ne farebbe 22 (’96-’08), se parliamo di anime ne compie 20 (’98-’08), se parliamo di Tsubasa-manga ne compie 19 (’03-’08) mentre se parliamo dell’anime ne compie 17 (’05-’08).
Sorge spontanea una domanda…  =.=’’’   ma quanti anni compie???? E poi aspettate… Il compleanno di Tsubasa-Shao era il 1° Aprile (deciso da Sakura… =.=’’’) anche se il giorno vero non lo si conosce… Uffa, basta! Domenica facciamo una festa?  ^w^  vi aspetto su msn! xD  passiamo ai ringraziamenti, mi sa che è meglio! xD
Dany92: ciau Dany-chan! Certamente, Shao è mio marito, l’ho sposato in segreto xDxD su msn poi non ci siamo più sentite… Soob! Spero di poterlo fare presto  ^w^  concordo che Shaory è davvero affascinante *w*  bello lui! xD  sayonara Dany-chan, bacioni!
Ichigo_91: sore! Quanto tempo! xD Non sai quanto sono contenta che si è sistemato tutto! ^__^  x la verità non devi aspettare molto, ancora un capitolo poi… Si svela tutto! xDxD però non potrai leggere visto che sei senza PC… Bwuhuhuh!! Sayonara sore, tvtttttttttttttttttttttttttb!
Lunastorta94: ciau Luna-chan! Ci siamo risentite, finalmente   ^w^   sono stata felice! Ora sei partita per le vacanze… Chissà come ti stai divertendo (w l’animatore!)! Però hai ragione! Eriol e Shaory sono proprio ambigui  =_=’’ fatto sta che Eriol diventa + brutto, mentre Shao… xD  sayonara Luna-chan, buone vacanze! Bacioni tvtttttttttttttttttttttb!
xxsakura94xx: ciau Bea-chan! Non siamo ancora riuscite a sentirci su msn… Nuuu T^T! Aspetta… Sakura mendokuse? xDxD che cosa vuol dire? Fortissimo!! Allola, il Lucca comics mi pare ci sia il 30 Ottobre e l’1-2-3 Novembre… Oddei, magari mi sbaglio… ma l’1 sono sicurissima perché ci vado io  ^w^  e ti vesti anche? ^o^  se sì da cosa? Che bello andare in giro vestite da cosplay!! Ma… Davvero hai iniziato New Moon prima di Twilight? Hihihi guarda, succede anche a me coi manga spesso e volentieri, parto dai numeri avanti e poi mi leggo i primi U__U  xDxD mah! Siamo strane hihihi! Ti saluto Bea, sayonara, bacioni!! ^w^
Pinkgirl: ciau! Non preoccuparti se non lasci commenti, l’importante è che la storia ti piaccia, solo questo  ^w^   e sono contenta che sia così! Ti ringrazio anche per aver messo la storia fra i preferiti! *arigatou*  cosa ne pensi di questo capitolo? Sakura lascia perdere Shao xDxD ora me lo posso prendere io U_U  ahah! Sayonara, bacioni!
x_Mokona: ciau! Hontou ni (davvero)? Sono riuscita a mettere un pizzico di mistero? Yogatta! (ne sono felice) finalmente! ^w^  però i misteri spariscono non nel prossimo, ma nel capitolo successivo. Finalmente Shaory spiega qualcosa a Sakura (anche se lei non se lo merita xD) sayonara, bacioni!
Sakura Bethovina: ti ho già ringraziato più sopra, ma non mi disp farlo anche qui ^^  vero, vero, Shaory è un bastardo… Ma un bastardo da amare! Poi coi sogni che mi vieni a fare di recente… *///* bello!!!! Sayonara Ritachan, tvttttttttttttttttttttttttttb!
Sakura93: ciau Megghy-chan! Nu, onegai (ti plego)… Non mandarmi più spiritelli o cose simili, me si spaventa! O.O  e poi dai, Shao non è molto + bello in questa versione “io sono incazzato col mondo”? buhaha! Sayonara Megghy, tvttttttttttttttttttttttb!
Sakura93thebest: ciau amò! Ahahah! Sicuramente, Eriol è un salmone  U__U però non è buono nemmeno da mangiare, eh no! Però Shao lo sai, non è stronzo xD  sai già che cosa succederà dopo, eccome ^^ ahahah! Sayonara amò tvtttttttttttttttttttttttb!
FataFaby89: dulcis in fundo, la mia sorellina! Mi dispiace poi per ieri notte, ma proprio stavo crollando… ç__ç  però sono contenta, alla fine ci commuoviamo sempre mentre parliamo, ma credo sia un’ottima cosa ^^  uh, spero tanto di sentirti domenica, così celebriamo a modo nostro il compleanno di Shao!! xDxD ahahah! Sayonara sorellina, ti voglio un mondo di bene!
Grazie a tutti, sia per commentare che per il solo leggere! ^^
Al prossimo cap, sayonara minna!
MoKO_cHAn

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Capitolo 11
*** 10 - I Think I Need Some Explanations ***


Konbanwa minna! Sono un po’ in ritardo, goumen nasai >.<   purtroppo sto andando un po’ in riserva con i capitoli di questa storia (ce ne sono 50 e passa, ma sono tutti a metà o alla fine >__<), così volevo almeno scriverne un altro po’ prima di aggiornare di nuovo, ma ovviamente non ce l’ho fatta… =.=’’  dannation… Grr!
Mi lasciate spazio per dire tre cosucce?  ^w^
  • -    Tante congratulazioni alla mia Manu! ^w^
  • -    Benvenuto al mio caro amico Paolo nella sezione di CCS!
  • -    81,5% (non pretendo che tutti capiscano xD nee?? – ed ho vinto di nuovo xD -)
Bene, vi lascio al capitolo ora! Le cose, finalmente, prendono una piega (giusta o sbagliata non saprei  =.=’’ dipende dai punti di vista!).
Buona lettura! ^w^



I Think I Need Some Explanations …



“Odio fare la spesa!” Esclamò Sakura adirata.
Trattenendosi nel negozio perduta qua e là fra le offerte non si era accorta che si era fatta già sera, il sole era già calato ed un leggero alone di buio sovrastava l’intero paesaggio. Come se non bastasse, dal negozio era uscita con due buste davvero molto pesanti che le toccava portare da sola.
Le braccia le dolevano parecchio, così poggiò in terra le borse e si guardò intorno, constatando amaramente che era ancora abbastanza lontana da casa.
Decise così di tagliare passando per il parco del Re Pinguino, anche se questa cosa non la faceva impazzire di felicità; quel parco proprio non le piaceva.
L’aveva quasi attraversato tutto e stava per sbucare su un’altra strada, ma la voce di un uomo richiamò la sua attenzione.
“Bella signorina?”
Si voltò ed alle sue spalle vide un signore sulla quarantina. Il suo viso era scarno e tremendamente pallido, proprio come il resto del suo fisico; i capelli erano scuri e corti, leggermente arruffati, mentre gli occhi azzurri, colore del ghiaccio, la scrutavano languidamente.
“Dove te ne vai tutta sola di sera?” Le domandò avvicinandosi a lei barcollando.
Sakura pensò che quell’uomo doveva essere totalmente ubriaco.
“Non lo sai che per le belle bambine come te è pericoloso girare col buio? E se incontrassi un mostro?” Le domandò di nuovo, approssimandosi sempre di più.
La ragazza arretrava, voleva scappare ma le gambe le tremavano troppo, sarebbe inciampata al primo passo.
“N-non ti avvicinare!” Esclamò allora spaventata chiudendo gli occhi. Che cosa avrebbe potuto fare?
“Hai un buon profumo, lo sai? È dolce e delicato, sai di fiori, mia bella cantante.” Affermò l’uomo.
Sakura riaprì gli occhi di scatto. Come l’aveva chiamata? Cantante? Che significava?
Guardò l’uomo dritto in faccia e le scappò un urlo: i suoi occhi non erano più azzurri, erano rossi, rossi come il sangue, rossi come…
“C-come quelli di Li…” Proferì lei terrorizzata portandosi una mano davanti alla bocca e sgranando gli occhi.
L’altro la osservava in modo differente, il suo sguardo tradiva che era affamato e scrutava la castana come se fosse stata una succulenta bistecca.
“Non ho mai assaggiato una cantante…” Continuò a dire, pronunciando vaniloqui apparentemente senza senso. “Devi avere un buon sapore, ottimo. Non sei la mia cantante ma fa lo stesso, mi accontenterò per stasera, sono appena arrivato in città ed ho una fame da lupi.” Dichiarò infine leccandosi le labbra.
Sakura cadde a terra sconvolta; voleva urlare, chiamare aiuto, ma non ci riusciva.
“Allora… Buon appetito!” Proferì poco prima di gattonarsi al suolo e fare un grande balzo, intenzionato ad atterrare sulla ragazza.
La castana chiuse gli occhi e si riparò il volto con le braccia, attendendo qualsiasi strana cosa quell’essere le volesse fare.
Sentì un mugolio, un ringhio, poi più nulla.
Aprì gli occhi e vide che l’uomo le dava le spalle, stava fissando un'altra persona che era appena comparsa chissà da dove.
“Tutto bene?” Le chiese il nuovo arrivato.
Quella voce la riconobbe immediatamente, era quella di…
“Li!” Esclamò la ragazza alzandosi in piedi nel tentativo di raggiungerlo, ma un’occhiataccia del ragazzo la fece rimanere immobile al suo posto.
“Stai ferma lì, Kinomoto!” le ordinò con un gesto della mano.
Sakura lo osservò attentamente, anche gli occhi di Shaoran erano tornati di quel colore scarlatto che gli aveva già visto altre volte, dello stesso colore di cui erano diventati quelli dell’uomo che poco prima la stava per… Mangiare?
Lei avrebbe fatto la stessa fine del coniglio che aveva visto fra le mani di Li?
Sconvolta, rabbrividì, cercando di calmarsi.
Più che spaventata ora si sentiva inorridita, inorridita ed arrabbiata oltre ogni dire, soprattutto perché quel mistero si infittiva sempre più.
“Ma si può sapere che sta succedendo?!” Domandò stizzita, non precisando a chi fosse rivolta la domanda.
“Solo un momento, bocconcino delicato.” Le disse il misterioso uomo, una volta voltatosi verso di lei. “Sistemo il pivello e poi torno a cenare con te.”
Sakura sgranò gli occhi, incredula a ciò che aveva appena udito.
Una ragazza normale si sarebbe messa a gridare terrorizzata, un uomo aveva appena dichiarato di volerla mangiare, ma lei non era una ragazza normale, non si era mai reputata tale.
“Ma quanti esseri fuori di testa come Li ci sono in giro?” Chiese impietrita. “E poi io non voglio essere mangiata! Non sono un fottutissimo coniglio!”
Shaoran sospirò seccato.
“Ma santo Dio, Kinomoto, vuoi startene zitta?! Nemmeno in un simile frangente ti agiti come una normale ragazza? Sapevo che eri fuori dal comune, ma così deficiente non ti facevo proprio!” Esclamò il ragazzo cercando di farla tacere.
Ma ottenne proprio l’effetto contrario.
“COME MI HAI CHIAMATA?!” urlò la ragazza raggiungendo il castano, aggirando l’energumeno che le stava davanti senza tanti complimenti.
“Non è il momento! Ne riparliamo più tardi!” Le disse Li osservando torvo l’altro, che aveva assunto un’espressione adirata.
“Ne parliamo adesso! Insomma, una persona vuole solo sapere perché sei così triste e tutto quello che tu sai fare è rispondere a monosillabi. Caspita, mi fai davvero incazzare!” Proferì la giovane stizzita stringendo i pugni in un gesto nervoso.
“Ma potranno essere affari miei o no?!” Chiese scocciato Shaoran. “Potrò essere pensieroso per motivi miei che non ti voglio dire? O sbaglio?”
Sakura lo fissò interdetta, infine sbuffò scocciata.
“Aaah! Sei insopportabile, non so nemmeno perché perdo tempo con te! Ora recupero la mia spesa e me ne torno a casa mia!” la ragazza si voltò verso le sue buste ma notò che erano ben posizionate dietro a quell’altro da lei definito “essere fuori di testa”.
Pestò insistentemente un piede sul terreno ed incrociò le braccia al petto.
“E tu sei ancora qui?!” Gli domandò, davvero esasperata; non sapeva se ridere o piangere, sconvolta com’era da cosa stava capitando. Ciò che sapeva era che voleva solo andarsene a casa, farsi una doccia e mettere le radici sul divano davanti ad un bel film con un cucchiaio di gelato.
L’uomo guardò i due ragazzi completamente scioccato, infine si ricompose e strinse i pugni, seminando tempesta.
“Io non me ne vado senza la mia cena. Ho trovato una cantante, vuoi che me la faccia sfuggire?” Dichiarò digrignando i denti.
Sakura potè notare che c’era qualcosa che non andava nell’arcata dentale superiore di quel tizio. I suoi canini… Erano maledettamente affilati.
Non fece in tempo a formulare alcun pensiero che Li la spostò dietro di sé, mettendola al riparo da quell’essere.
“Stai qui, Kinomoto. Non ti avvicinare a lui, per nessuna ragione al mondo.” Le disse.
Standogli così vicina, la ragazza vide che anche i denti di Shaoran avevano qualcosa di strano, proprio come quelli dell’uomo.
“Li… Ma cosa…?” Mormorò sconvolta portandosi una mano sulla bocca.
Il castano sorrise, mettendo ancora più in evidenza i suoi affilatissimi canini.
“Le spiegazioni a dopo.” Si limitò a dirle.
Si avvicinò poi a quell’uomo che ancora teneva i pugni stretti e la mandibola serrata. Perseverava imperterrito in quell’atteggiamento ostile.
“Non puoi cacciare esseri umani in questa città.” Dichiarò infine il ragazzo serenamente, allargando le braccia in segno di rassegnazione.
“C-cosa?” Domandò l’altro sconvolto. “Che cavolo intendi dire, ragazzino?” Ora sembrava davvero arrabbiato.
“Tomoeda, questa città, è sotto direttive dell’Organizzazione da anni. Non è possibile cacciare umani qui. Se lo vuoi fare, devi recarti in una delle poche città che sono rimaste neutrali. Vieni da una di loro, vero?” Gli domandò Li.
“Sì.” Bofonchiò l’uomo. Sembrava essersi calmato un po’, perlomeno i suoi occhi erano tornati azzurri ed i suoi denti erano di nuovo bianchi e prefetti. “Sai indicarmi una città neutrale qui vicino? Ho sete dannazione!”
Il castano scosse la testa. “Spiacente, qui vicino non ce ne sono. Siamo vicini a Tokyo, dove è situata la sede dell’Organizzazione, tutte le città qui hanno firmato l’accordo. Quello non lo puoi assolutamente violare, sai che cosa succede se no.”
L’uomo fece un gesto stizzito con il capo per annuire, soffermando, poi, lo sguardo su Sakura.
“Ma quella è una cantante… Ti prego, un solo assaggio. Non la ammazzo, parola mia!” Asserì con sguardo supplichevole.
“No!” Dichiarò secco Shaoran. “Qui vicino c’è un grande parco, puoi trovare un sacco di animali!”
“Non sono una mezza calzetta come voi vegetariani! Io voglio sangue umano!” Sbottò il moro scocciato.
“Non qui!” Affermò Li alzando le braccia davanti al viso ed assumendo una posizione minacciosa.
“Ho capito, ho capito, novellino! Non ti scaldare!” Disse allora l’uomo sbuffando, voltandosi per allontanarsi. “Cercherò da solo una città neutrale.” Detto questo, scomparve dalla loro vista con uno scatto che superava la velocità della luce o del suono.
Shaoran si potè rilassare. Sospirò rasserenato dalla partenza dell’uomo ed i suoi occhi tornarono color ambra nello stesso momento in cui i suoi canini si ritrassero.
Osservò ancora per qualche secondo il punto in cui l’altro era scomparso, infine si ricordò improvvisamente di Sakura.
Si voltò di scatto verso di lei. Era seduta per terra e lo osservava con gli occhi sgranati e le pupille dilatate.
“C-che cosa …?” Balbettò una volta che ebbe incrociato lo sguardo di Li.
Il ragazzo le corse incontro allarmato e le si chinò accanto.
“Kinomoto, tutto ok?” Le domandò cercando di risollevarla in piedi.
“Ma di cosa stavate parlando? Sangue… Città neutrali… E poi quei denti…” Balbettò lei afferrando il castano per la felpa.
“Calmati!” Le intimò l’altro brandendola per le braccia.
Sakura scosse la testa, come per risvegliarsi meglio da un brutto sogno, infine chiuse gli occhi e sospirò un paio di volte.
Quando li riaprì era più lucida.
“Vuoi dirmi che caspita è successo?” Domandò ancora un po’ sconvolta da ciò che aveva appena visto. “Quell’uomo… E tu, Li… Mi vuoi dire che cosa sei?”
Il castano fece cadere inerme le braccia lungo i fianchi e sospirò, rassegnato del fatto che Sakura ormai avesse capito più di quanto avrebbe dovuto intendere.
Si allontanò di qualche passo di lei e le intimò di seguirlo.
“Ti accompagno a casa.” Le disse sorridendole.
Quello era il secondo sorrise che lui le rivolgeva. Quando sorrideva Shaoran era così bello che mozzava il fiato.
Sakura gli corse accanto, completamente stregata dalle sue labbra sottili incurvate all’insù.
“E la spiegazione che mi merito?” Domandò a mezza voce.
“Seguimi, per favore.” Si limitò a dire Li, porgendole una mano.
Kinomoto, però, si fermò un secondo confusa, fissando il ragazzo titubante.
Lui capì il motivo di tanta diffidenza, così le sorrise di nuovo per rassicurarla.
“Lo so che non sei un fottutissimo coniglio.” Rise. “Tranquilla, non ti mangerò.” Detto questo le riporse la mano di prima, invitandola a stringerla nella sua.
Non del tutto convinta, ma almeno un po’ rincuorata da quei due occhi che ora risplendevano radiosi, Sakura allungò una mano verso quella del cinese, stringendola forte.
Era davvero freddissima, ed il contatto la fece sobbalzare.
“Sei freddo…” Mormorò lei senza rendersene conto.
“Come sempre.” Rispose lui, evidentemente rassegnato.
All’improvviso Shaoran si ricordò di un dettaglio non proprio importante, ma comunque di un certo valore.
“La tua spesa, Kinomoto!” Corse verso le buste e ritornò con queste in mano in meno di cinque secondi.
Sakura lo fissava scandalizzata.
“Ma… Come hai fatto?” Domandò spaventata.
Lui non rispose e si limitò ad intraprendere la strada verso casa della ragazza.
Teneva le sue buste della spesa fra le mani e questo, strano ma vero, gli dispiacque enormemente, perché per portarle quelle non le poteva più stringere la mano.
Non avvertiva il calore da tempo, ormai, tuttavia poteva giurare sul suo onore che quella mano gli era comunque sembrata così calda, emanava un calore davvero unico, bellissimo… Tepore che lui, fatto più unico che raro, era in grado di avvertire…
Questo forse perché…
In silenzio, camminavano nell’oscurità l’uno accanto all’altra.
Sakura avrebbe dovuto essere terrorizzata dalla sua presenza dopo ciò che era capitato, ma non le riusciva di essere preoccupata, Shaoran aveva un’aria così mite in quel momento, e camminare al suo fianco era molto piacevole.
In men che non si dica furono davanti al cancello di casa Kinomoto.
Li le lasciò le sue buste della spesa e si congedò così, con un semplice saluto.
“Fermati!” Esclamò la ragazza poco prima che lui se ne andasse. “Non mi hai spiegato nulla! Pretendo di sapere che cosa è successo!”
Il castano la fissò sofferente, evidentemente questa cosa gli pesava parecchio.
“Forse è meglio che tu rimuovi questa serata dalla tua memoria… E che rimuova anche il desiderio di salvarmi dalla mia tristezza. Kinomoto, tu non capisci, ma io ormai sono dannato, un essere che non possiede un’anima, non posso essere salvato.” Le disse con tono grave.
“Ma io ho bisogno di sapere, Li… A quanto ho capito c’entro un po’ anch’io in questa storia. Quell’uomo mi chiamava cantante, che cosa significa?”
Lui non rispose, si limitò a fissarla con lo stesso sguardo mesto di prima.
“Io ho diritto ad una spiegazione, specialmente dopo quello che ho visto stasera!” Insistette allora Kinomoto, stringendo pugni e denti.
Shaoran sembrò rifletterci su un po’, infine sospirò rassegnato.
“Domani, a pranzo, ti spiegherò tutto ciò che vuoi sapere.” Dichiarò lui non proprio entusiasta.
Sakura gli fece un sorriso a trentadue denti e gli corse incontro.
Il ragazzo era rimasto spiazzato da quel sorriso, erano anni che qualcuno non gli mostrava un volto così radioso, e poi il sorriso di Kinomoto era così bello e caldo…
Un piccolo raggio di sole che si faceva spazio fra una cappa di nuvole grigie e lo ristorava con il suo flebile tepore.
La castana gli si fermò dinnanzi, gli prese una mano ed agganciò il proprio mignolo destro con quello di Shaoran.
“Ci conto. Guarda che è una promessa, e le promesse non si infrangono.” Affermò lei; ancora sorrideva contenta del fatto che presto avrebbe ricevuto una spiegazione.
Li la fissò incredulo per qualche altro attimo, infine ricambiò il bel sorriso di Sakura, stringendo di più il dito attorno a quello della ragazza.
“Sì.”


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Forse avrei fatto meglio a far mangiare Sakuraccia dal tipo? Mmmh… Breve ragionamento… Sì, avrei fatto meglio!
Ed avrei fatto meglio a far pappare anche me! Dovete sapere che la Soju qui è costretta in casa sua, da sola con sua madre, perché suo padre è andato a farsi una scampagnata con i suoi amichetti di moto… Padre fetente! Mi lasci a casa da sola con la strega! >.< buuuh! Tutto il week end… O__O  io divento pazza!
Vorrei ringraziarvi singolarmente, ma vado abbastanza di fretta così mi tocca farlo un po’ alla svelta: grazie mille a Dany92 (osshao Dany-chan, mi fai sbellicare dal ridere xDxD! Hai proprio ragione, Shao 22enne figheggierebbe proprio alla grande!)  Sakura93thebest (amò, sei avvisata: NIENTE SQUALI… Onegaishimasu!!), Sakura Bethovina (Rita-chan, mi manca la mia dose quotidiana delle perversioni maniache di Shao nei tuoi sogni xD stasera devo fare il pieno!! Me ne devi raccontare almeno 3!), Yumemi (-81,5%- *Yo* Ben tornata, senpai/gaki!  Bellissima la poema recensione *__* CHINA DREAM MAN xDxD), Sakura93 (Megghy-chan xD super umatella spiritata! xDxD roba da pazze! xD no, da umatelle  U__U), Lady Marion (la Marcy è in vacanza ora… Buone vacanze Marcy!! ^__^), FaNtAsTiC PaUl (Pol, io ti uccido… Sai quanto ci ho messo a scrivere il tuo nick?? xDxDxD  cmq grazie per la rece e ben venuto!)

Al prossimo capitolo dove, vi prometto, ci saranno risvolti positivi per questi due! ^__^
Grazie di nuovo a tutti, sia a chi recensisce, sia a chi solo legge  ^w^
Sayonara minna!
MoKO_cHAn!

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Capitolo 12
*** 11 - Chained By A Song ***


Konbanwa minna!
Questa volta aggiorno un po’ prima perché ho promesso a Manu che lo avrei fatto prima della sua partenza, perciò… Eccomi qua! (non preoccuparti Manu, so che poi ho un massimo di 16… Uhuh, credi che riuscirò a fermarmi? Speriamo!). Come vi vanno le vacanze? Tutto bene? Ed i compiti? (a me per questo serve la domanda di riserva… Mi sa che mi ridurrò a farli tutti a settembre… T^T iie…).

Allora, come vi ho promesso è tempo per dei risvolti positivi, quindi oggi Shao spiegherà a Sakuraccia tutto quello che c’è da sapere!
Perciò ora vi lascio al capitolo! Ikkou yo! XD  Buona lettura!



Chained By A Song




L’unica cosa che Sakura quel giorno attese fu che suonasse la tanto agoniata campanella che segnava l’inizio della pausa pranzo.
Avrebbe avuto un ora’intera per parlare con Li degli avvenimenti della sera precedente e non si sarebbe certamente lasciata scappare quest’occasione.
Quando finalmente arrivò mezzogiorno, Kinomoto scattò verso il banco di Shaoran e, letteralmente, lo rapì, portandolo fuori dal campo visivo di Hiiragizawa: certamente non aveva scordato le parole che le aveva riferito quel lontano pomeriggio.
Lo spinse sempre più lontano dall’edificio, finchè non arrivarono ad un albero di ciliegio.
“Sediamoci qui sotto.” Gli disse Sakura appoggiando il contenitore del pranzo a terra e accomodandosi sul prato.
Il ragazzo la imitò, sedendosi a gambe incrociate sull’erba ancora umida.
La castana aprì il suo cestino ed iniziò a mangiare in fretta, tutto per avere più tempo per dialogare con Shaoran.
“Tu non mangi, Li-kun?” Domandò d’improvviso al giovane che la stava insistentemente osservando mangiare.
Lui scosse la testa. “No, non posso.”
Sakura si bloccò con un onigiri a mezz’aria e con la bocca spalancata.
“Che significa che non puoi mangiare? Sei a dieta per caso?”
Li sembrò ridere di una battuta che la ragazza non poteva capire.
“In parte.” Ammise lui. “Ma se non ti spiego non potrai mai capire.”
Kinomoto capì. Posò il pranzo ai suoi piedi e smise di mangiare, era troppo curiosa e tutto quel mistero le aveva improvvisamente chiuso lo stomaco.
“Ok, sono pronta ad ascoltare tutta la storia.”Disse allora convinta avvicinandosi a lui.
“Bene.” Proferì Li sorridendole. “Da cosa vuoi che inizi?”
Sakura sembrò pensarci su un po’.
“Perché non parti dall’inizio, spiegandomi un po’ cosa sei?” Propose la castana infine, prendendo a giocherellare nervosa con una ciocca di capelli.
“Su questo anche tu dovresti darmi qualche spiegazione.” Esordì Shaoran inarcando un sopracciglio.
“I-io?” Domandò Kinomoto esterrefatta indicandosi con un dito.
Il ragazzo la fissò allusivo. “Sei un essere umano, ma non sei comune.”
Kinomoto abbassò lo sguardo imbarazzata. Come diamine se n’era accorto?
“Io beh, in effetti… Ho dei poteri ESP di qualche tipo, oltre a sapere usare la magia. Sono stata scelta per la raccolta di alcune carte, chiamate Clow Card, dai grandi poteri magici, e ne sono diventata la nuova padrona.”
Shaoran annuì lievemente con il capo, asserendo di essere stato attento alla storia.
“L’avevo sentito fin dall’inizio che non eri una ragazza comune, sono sensibile per quanto riguarda queste cose.”
“Adesso è il tuo turno però.” Ribattè Sakura iniziando a torturare dei fili d’erba.
“Vuoi davvero sapere che cosa sono? La realtà potrebbe sembrarti assurda, Kinomoto.” Sospirò lui rilassando le spalle.
“Potrà sembrare qualsiasi cosa, ma almeno sarà la verità.” Ribattè la ragazza un po’ scocciata da tutti gli schermi che Li stava parando davanti a sé.
“Come hai già capito io non sono umano. Ecco, io… Effettivamente sarei… Un…”
Sakura stava avvicinando il suo volto a quello del castano senza nemmeno rendersene conto, tutto per dedicargli maggiore attenzione.
“Un?” Insistette lei, incentivandolo a proseguire. Il suo naso era a pochi centimetri da quello dello straniero.
Lui distolse lo sguardo imbarazzato dalla vicinanza di Sakura e terminò la frase in un sussurro. “U-un… Vampiro.”
“Un vampiro.” Ripetè tranquilla Sakura, riallontanandosi da viso perfetto di Shaoran. “Ho capito.”
Li la osservò attentamente, per vedere se per caso stesse scherzando in qualche modo: quella reazione era troppo pacata per una rivelazione del genere.
“Ma… Hai capito bene?” Le domandò infine, un po’ perplesso.
“Certo.” Asserì Sakura pensosa.
Li prese a fissare il vuoto, abbastanza confuso dall’innaturale situazione e dall’insolita reazione di lei.
La ragazza si accorse che il suo compagno sembrava pensieroso e, riflettendo attentamente, si rese anche conto del possibile motivo di tale dubbio, così cercò di giustificarsi.
“Ah… So che dovrei essere più sorpresa o spaventata, ma dopo ieri sera credo che questo non riesca a spaventarmi… E poi come cattura carte ti assicuro che ne ho viste di ogni!” Affermò quindi energica lei intanto che riapriva il cestino del suo pranzo. “E quindi sei un vampiro, interessante.” Proferì di nuovo mentre mangiava un onigiri. “Così si spiegano tante cose. Come, per esempio, la storia del coniglio nel parco!”
Il castano si lasciò sfuggire una lieve risata. “Certamente non avrei potuto spiegarti che stavo bevendo il suo sangue, quella volta.”
Stettero per qualche attimo in un silenzio sacro per entrambi, che avevano bisogno di un istante di riflessione, infine la ragazza riprese la parola.
“E me lo dici perché quel vampiro mi chiamava cantante?” Domandò Sakura, assumendo un tono abbastanza grave.
Il volto di Shaoran si incupì di botto facendo sparire ogni traccia di sorriso.
“Questo è un argomento abbastanza spinoso che vorrei affrontare per ultimo, se non ti dispiace.” Mormorò lui mesto.
“… Come vuoi… Allora vorrei che tu mi spiegassi che rapporto c’è fra te ed Hiiragizawa.” Esordì Sakura.
Il ragazzo levò la testa e la fissò dritta negli occhi.
“È una storia un po’ lunga, sicura di volerla sapere?” Le chiese. Dallo sguardo che lui mostrava si vedeva che non era entusiasta di parlare di questo, ma dato che Kinomoto annuì sicura non potè farne a meno.
“Devi sapere che noi vampiri non vaghiamo liberi nella comunità, senza nessuno a tenerci sotto controllo, altrimenti tutti i vampiri si sazierebbero di sangue umano a volontà, senza il minimo ritegno. Allo scopo di salvaguardare voi umani e fermare noi vampiri è sorta una specie di setta, L’Organizzazione, che tiene sotto controllo alcune città, stipulando coi vampiri che vi abitano degli accordi: 'voi non toccate gli esseri umani, noi non vi sterminiamo'.”
“È di questo che parlavate ieri sera tu e quell’altro uomo? Di città neutrali, se non erro.” Sakura aveva nuovamente abbandonato l’idea di pranzare; la storia, finalmente, sembrava aver preso una piega che giocava a favore suo e della sua fervida curiosità.
Il castano annuì con un lieve cenno del capo. “Le città neutrali, città da dove veniva quel vampiro, sono dei luoghi dove i trattati con L’Organizzazione non sono stati firmati, dove perciò i vampiri sono liberi di cacciare umani proprio come i membri di quella setta lo sono di uccidere i vampiri. Tomoeda è neutrale da pochi anni, solo da quando io e la mia famiglia siamo arrivati qui.”
“Non capisco però come questo ti possa legare ad Hiiragizawa.” Ammise la ragazza pensierosa.
“Eriol… Lui è un Hunter, un cacciatore, ossia un membro dell’Organizzazione addetto alla sicurezza di Tomoeda. Mi tiene sott’occhio, proprio come fa con il resto della mia famiglia, solo perché, nel caso sgarrassi qualche regola del trattato, avrebbe il dovere di uccidermi.” Affermò Shaoran freddamente; una nota di risentimento sembrava ora colorire la sua espressione già tesa.
“U-ucciderti?” Chiese Kinomoto incredula, sbarrando i suoi grandi occhi giada.
“Così vogliono i patti.” Si limitò a dire il ragazzo scrollando le spalle.
“Quindi lui Hunter, tu vampiro… Ciò che vi lega non è amicizia, bensì un insano contratto di morte…” rimuginò la ragazza guardando lontano.
“Lui ora deve anche tenere specialmente d’occhio te, Kinomoto.” Sussurrò Shaoran chinando mesto il capo.
“Me? Perché?” Domandò confusa la ragazza.
Li chiuse gli occhi ed espirò profondamente; sembrava triste, in qualche modo. “Tu mi sei simpatica, Kinomoto. Cerchi di capirmi, anche se nemmeno io sono in grado di comprendere me stesso, ed hai voluto tentare di aiutarmi ad aprirmi con gli altri ad ogni costo, nonostante io non mi dimostrassi mai disponibile a farlo.”
“Lo so,” Ammise la ragazza mentre sorrideva, un po’ in imbarazzo. “Sono un’ impicciona!”
Shaoran si voltò verso di lei e le sorrise, un sorriso dolcissimo.
“Un’impicciona che a me piace, però.” Le disse cristallino.
Sakura, che quest’affermazione non se l’aspettava proprio, arrossì di botto, fissandolo con gli occhi sgranati per la sorpresa.
“Come persona, intendo.” Proferì il castano guardando lontano. “Sei una brava persona, Kinomoto.”
La ragazza tornò del suo colorito normale e con un profondo respiro riprese la parola.
“Questo però non risponde alla mia domanda.” Asserì lei fissandolo di sottecchi.
“Cantante… E’ un ruolo maledetto, Kinomoto. Che nessuno mai dovrebbe interpretare.” Affermò serio lui, senza però risponderle davvero.
“Li.” Esordì lei afferrandolo per un braccio. Non aveva mai avuto un contatto fisico così stretto con lui. “Che cosa significa?”
Shaoran la fissò tristemente, con quei due bellissimi occhi ambrati che tradivano sofferenza.
“Esistono persone più particolari di altre, il cui profumo a noi risulta mille volte più inebriante rispetto ad un umano comune ed il loro sangue ci attira in maniera più particolare, è quasi come se cantasse per noi. Questa è una cantante, una persona che nasce con questa particolare peculiarità di attirare i vampiri più di un'altra.” Le spiegò prendendole inconsapevolmente una ciocca di capelli castani fra le dita.
“Ed anche io attirerei i vampiri in questo modo particolare?” domandò la ragazza per nulla spaventata. La vicinanza di Shaoran la stordiva un poco, forse a causa del suo buon profumo.
“Sì.” Disse secco Li staccandosi freddamente da lei. “E c’è anche un'altra peculiarità che vi caratterizza.”
“C-che cosa?” Balbettò la castana, smarrita. Era rimasta ancora un poco stordita dal buon odore della pelle di lui.
“Voi cantanti siete sì, ottimi ammaliatori, ma non per tutti i vampiri.”
“Che cosa intendi dire?”
“Intendo dire che non richiamate tutti i vampiri alla stessa maniera. Si pensava, fino a qualche tempo fa, che questo fosse solo una leggenda, ma a quanto pare è la verità. Si dice che per ogni vampiro esista un o una sola cantante, che il destino legherà sempre e solo a lui -o a lei, dipende dalle circostanze-, in ogni caso.” Dichiarò Li fissandola con occhi profondi.
“Una sorta di filo rosso del destino?” Chiese lei, con lo sguardo completamente incatenato a quello di Shaoran.
“Se così lo vuoi definire.” si limitò ad affermare lui, stringendosi nelle spalle.
“Quell’uomo…” Insistette Kinomoto. “Ha detto chiaramente ‘anche se tu non sei la mia cantante’, questo vuol dire che il mio destino mi riserva a qualcun altro?”
Li annuì lievemente, di nuovo immesso in una conversazione in cui non si voleva cacciare.
“Tu lo puoi sapere chi?” Gli chiese con sguardo curioso.
Lui si voltò e la fissò con sguardo mesto.
“Di norma non potrei saperlo, Kinomoto.” Ammise lui guardingo.
“Ah…” Mormorò Sakura abbassando il capo.
“Però…” Proferì il castano, sempre più cupo. “In questo caso lo so, eccome.”
La ragazza posò nuovamente gli occhi su di lui, totalmente incuriosita da quelle affermazioni sconnesse. “Se lo sai dimmelo, ti prego. Sai di chi io sia la cantante?”
Di nuovo sul volto di Li comparve quello sguardo contratto dal dispiacere che le fece attanagliare lo stomaco.
“Tu…” Disse lui con un filo di voce. “Tu… Sei mia, Kinomoto. La mia cantante, la mia ammaliatrice.”
La ragazza lo fissò incredula, allontanandosi inconsciamente di qualche centimetro.
“T-tua?” Balbettò Sakura sorpresa.
“Capisci ora perché preferirei non avere nulla a che fare con te?” Disse mortificato l’altro. “Ragionavo come quel vampiro di ieri sera, all’inizio di tutta questa faccenda. Ho utilizzato i miei poteri al fine di capitare in coppia con te al progetto; nei miei piani avevo già previsto che mi sarei nutrito del tuo sangue alla prima occasione e poi me ne sarei andato scappando da Eriol, però…”
S’interruppe. La castana dinnanzi a sé aveva uno sguardo troppo preoccupato, ma quegli occhi, nonostante tutta la paura che tradivano, gli stavano anche silenziosamente intimando di continuare.
“Però qualcosa mi disse che non dovevo farlo, che avrei dovuto risparmiarti, che questo avrebbe giovato alla mia felicità. Ed infatti è stato proprio così. La tua gioia di vivere, i tuoi continui tentativi di avvicinarti a me, la tua determinazione… Sono tutte cose che ammiro di te, Kinomoto.”
La ragazza sembrò ritrovare la calma che pochi istanti prima l’aveva completamente abbandonata. Arrossì un poco ed abbassò lo sguardo, focalizzando l’attenzione sulle sue mani che giocherellavano nervose tra di loro; nessuno mai le aveva fatto tanti apprezzamenti in un solo giorno.
“Io… Ti ringrazio Li… Sono felice del fatto che tu abbia una così buona considerazione di me… Non merito, però, tutte queste belle parole.” Disse lei con un fil di voce.
“Io invece penso proprio di sì…” Rispose Shaoran sorridendole.
Kinomoto alzò risoluta il capo e fissò il ragazzo negli occhi con uno sguardo tremendamente serio, così tanto che innervosì leggermente il vampiro.
“Devo chiederti una sola cosa, Li.” Proferì allora con tono grave.
Il bel giovane deglutì. “Che cosa…?”
Aveva paura. E se gli avesse chiesto di stare lontano da lei? Lui non voleva perdere la sua onnipresenza accanto a sé; quella singolare ragazza aveva il magico dono di farlo sentire bene, non voleva rinunciarvi proprio ora che sapeva che cosa significasse sorridere qualche volta di più.
Sakura avvicinò di più il volto al castano e prese fiato un paio di volte prima di avanzare la sua richiesta.
“Tu…” Iniziò allora, scandendo per bene il primo monosillabo.
“I-io?” Disse invece Li, titubante.
“Perché…” Continuò lei, prendendo a fissare confusa il ragazzo. “… Non ti squagli al sole?”
“?” Shaoran la scrutò, atterrito da quell’assurda domanda, ma negli occhi di Kinomoto c’era la serietà più assoluta.
Chinò il capo turbato ed appoggiò una mano su di una spalla della ragazza, davvero sconcertato dalla sua pazzia.
“Ma tu… Sarai mai in grado di formulare una domanda seria prima o poi?”
“Come?” Ribattè lei, sgranando i suoi occhi verdi. “E dici che questa non è una domanda seria? Io vorrei sapere perché tu non ti squagli al sole come i vampiri della televisione!”
“Dici bene, Kinomoto. Della televisione! Ci sono grandi differenze tra i vampiri veri e quelli dei film!” disse risoluto il castano. “Per esempio, noi vampiri veri il sole lo sopportiamo perfettamente, senza scioglierci o diventare cenere.”
Un lampo di comprensione attraversò gli occhi smeraldini di lei. “Anche il fatto che voi dormite nelle bare è…”
“Una semplice invenzione cinematografica.” La interruppe lui con aria saccente.
“Ed i crocifissi e l’acqua santa?” Domandò ancora la ragazza, curiosa.
“Roba da televisione!” esclamò Shaoran ridendo. “Per chi mi hai preso, per il diavolo?”
“Scusami, sai!” sbottò la giovane gonfiando le guance.
Il ragazzo le sorrise di rimando, davvero divertito dalla sua espressione.
“Hai capito ora? Sei contenta?” Le domandò infine.
Sakura annuì convinta. “Ora che ho avuto la mia spiegazione sì. E tu Li? Non ti senti più sollevato, ora che qualcuno sa del tuo segreto?”
Shaoran la fissò perplesso, ma infine dovette ammettere che aveva ragione. “Sì, è una bella sensazione di pace.” Ammise sereno.
“Bene! Ora sì che possiamo essere amici!” dichiarò infine risoluta la castana.
“A-amici?” Ripetè confuso Li.
Al cenno di assenso della ragazza la sua confusione aumentò. “M-ma… Non hai sentito che ti ho detto? Per te è pericoloso starmi accanto più del dovuto, potrei perdere la calma e potrei…”
“Potrei, potrei, potrei!” Sbottò Sakura sbuffando. “Tutti condizionali, significa che non ne sei sicuro. E poi comunque non me ne importa un accidente, io voglio essere tua amica! Oppure… Per caso sei tu che non vuoi davvero essere mio amico Li?” Domandò infine, guardandolo titubante.
“NO, no!” Si affrettò a rispondere l’altro, agitando una mano. “Io voglio essere tuo amico, davvero, ci terrei molto a poterlo essere Kinomoto!”
“Perfetto!” Esclamò radiosa Sakura aprendosi in un sorriso. “Da oggi io e te siamo ufficialmente amici, quindi basta con questi Li e Kinomoto, io per te sono solo Sakura.”
“Sa… Saku… ra…” Balbettò il ragazzo nervoso.
“Sì, solo Sakura.” Asserì felice l’altra. “Anch’io posso chiamarti Shaoran, vero?”
“S-sì, certamente che puoi!” esclamò allora Li convinto. Era sicuro che, se ne fosse stato in grado, sarebbe arrossito in modo pazzesco.
Shaoran… Mi piace tantissimo il tuo nome!” Esclamò Kinomoto sorridendo.
Il castano si rilassò, ricambiò ben volentieri quel bellissimo sorriso. “Anche a me piace il tuo… Sakura…”


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Eccoci alla fine, spero che ora sia tutto chiaro! ^w^  Casomai ci fosse ancora qualche punto oscuro potete chiedermi spiegazioni  ^__^
Almeno ora sono diventati amici… E’ già un inizio, non credete? XDXD
Però purtroppo non ho molto tempo, nemmeno per ringraziarvi (T^T) devo postare il capitolo prima di sera, sennò Manu lo perde perché domani parte! (E si sa che lei va a nanna presto, vero? XDXD ahah!)
Allora, ringrazio velocemente (ancora le mie più sentite scuse >__<):
Ichigo_91(sore, visto che ho fatto in tempo? Proprio il giorno prima che tu parta! XD), Dany92 (mi dispiace che tu abbia avuto dei guai con la recensione! ^__^ grazie anche per aver continuato a provare! ^__^), Fantastic Paul (stavolta non faccio in tempo a scriverlo giusto, Pol hihi! Mi perdonerai? XD cmq ho bisogno di assistenza per i compiti! Sigh!), Yumemi (81,5%! Hai ragione, siamo proprio bakate XD sono giorni ormai che ce l’abbiamo con queste percentuali! AHAH!! Non per niente siamo Ryu’s/Shao’s/sine’s.), Sakura93 (perché mi vuoi uccidere con il potere delle patate? >_< pensavo che quello delle umatelle bastasse! XD), Francy91 (grazie mille per i complimenti, Francy! Mi ha fatto molto piacere sapere cosa ne pensi!), xxSakura94xx (Finalmente Sakuraccia è riuscita ad avere tutte le informazioni che voleva XDXD cmq ti do ragione per Shao: un tipo da urlo! *ç*), Sakura Bethovina (Shao ha fatto meno il maniaco stavolta…. Secondo me aveva la febbre! Hai controllato se scottava? XD), Sakura93thebest (amò, mi raccomando, non fare una full immersion di Caz Efron… Temo per la tua salute!! T^T).

Bene, ora scappo a disegnare qualcosa (cosa ancora non lo so XD).
Ci si vede al prossimo capitolo!
Sayonara to arigatou minna!
Moko-chan!

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Capitolo 13
*** 12 - Spending Time Together ***


Konbanwa minna! Come state? Qui c’è un caldo bestiale che mi sotterra, ma suppongo sia un po’ così ovunque…  O__O  aaah!
Siamo già in Agosto purtroppo… L’estate sta finendo. Che peccato… Mi mancherà questa pacchia quando arriveremo a Settembre… Uff!
Uh, ma adesso che ci penso il 15 Agosto sarà passato un anno da quando ho pubblicato la mia prima storia…  *w*  una specie di compleanno, nee?  XDXD
Dai, senza altri fronzoli vi lascio subito al cap!
Buona lettura a tutti!



Spending Time Together





Ora che si era tutto risolto, ora che tutti i dubbi erano stati dissipati e che più nessuna tensione regnava incontrastata tra lei e Shaoran si poteva dire che Sakura Kinomoto, per la prima volta da quando era arrivata a Tomoeda, si sentiva finalmente davvero felice.
La spiegazione datale qualche giorno prima da Li era stata più che sufficiente per colmare tutte le sue lacune per cui ora, non avendo più nessun cruccio che la opprimeva, si sentiva in dovere di sorridere più spesso.
Quella mattina si svegliò pimpante come soleva essere recentemente e si preparò in fretta per la scuola, riuscendo a fare tutto in tempo e quindi potendo anche consumare con calma la colazione, senza strozzarsi come era usuale per lei fare prima.
Finito di mangiare, corse fuori di casa e raggiunse la scuola dove, chissà perché, ultimamente la mattina non vedeva l’ora di arrivare.
Entrò in classe e posò con calma cartella e cappotto, recandosi poi al banco di Tomoyo.
“Buongiorno, Tomoyo!” Esclamò Sakura sedendosi accanto a lei.
“Buongiorno a te, Sakura.” Ricambiò il saluto Daidouji. “Oggi mi sembri felice.”
“Davvero?” Domandò perplessa Kinomoto portandosi vagamente una mano sul volto. “Non mi pare di essere più contenta del solito.”
“Ma… Non saprei…” Proferì l’altra aprendo la cartella e tirando fuori i libri della lezione che di lì a poco sarebbe cominciata. “Non sarà che forse sei più solare del solito dato che sei riuscita a fare amicizia con Li?”
Sakura sobbalzò, l’affermazione dell’amica voleva significare qualcosa che in realtà lei non assecondava.
“In un certo senso è così, ma non sicuramente nel modo in cui lo stai intendendo tu.” Dichiarò la castana con aria saccente. “Mi fa piacere essere accanto a Shaoran, ma solo come amica. Non saprei mai gestire una relazione con un ragazzo così… Complicato, ecco.”
Parli del diavolo e spuntano le corna.
Shaoran fece la sua comparsa nella classe, naturalmente con Eriol al seguito.
Da quando Kinomoto era stata fatta partecipe della verità Hiiragizawa aveva preso a guardarla con occhi diversi, come se, a quel punto della storia, cominciasse a considerarla una vera e propria minaccia per la sua copertura.
Anche quella mattina, infatti, non mancò di raggelarla con uno sguardo di ghiaccio non appena i suoi occhi incontrarono quelli giada di lei.
Sakura però, come ogni giorno del resto, decise di ignorare le sue occhiatacce gelide e si congedò da Tomoyo andando a salutare il nuovo arrivato.
“Ciao Shaoran!” Esclamò radiosa la castana una volta giunta davanti al banco di Li.
Il ragazzo posò a terra la pesante cartella e si tolse il caldo cappotto, facendolo scompostamente cadere sul banco. “Buongiorno Sakura.”
“Senti, ma vorresti spiegarmi che caspita ha Hiiragizawa?” Domandò sottovoce la giovane, mettendosi una mano davanti alla bocca per parare quelle parole da orecchi indiscreti.
“Mh? Che intendi dire?” Le chiese perplesso Shaoran, afferrando la cartella per estrarre i libri della prima lezione della mattinata.
Kinomoto storse il naso e volse uno sguardo infiammato verso Eriol, che ora se ne stava comodamente seduto al suo posto con le gambe poggiate sul banco. “Mi guarda come se gli avessi ammazzato il gatto!”
Li scoppiò in una melodiosa risata. “Non ti preoccupare. È solo arrabbiato con me perché ti ho raccontato tutto e ripiega il rancore anche su di te, mi dispiace!”
La castana soffiò via con uno sbuffo parte della sua frangia sbarazzina dagli occhi. “Siete strani forte, tutti e due!”
Shaoran abbozzò un altro sorriso, infine si sedette sulla propria seggiola appoggiando le gambe sul banco, imitando così la stessa posizione di Hiiragizawa.
“Sakura, che fai oggi dopo la scuola? Hai da fare?” Le domandò all’improvviso, cogliendo la ragazza di sorpresa.
“I-io?” balbettò lei indicandosi. “N-no, perché?”
“Niente di che, solo… Ti va di andare a fare un giro insieme dopo la scuola?” Chiese cristallino l’altro, senza porre in mezzo tanti mezzi termini.
Notando però che Kinomoto sperimentò i vari stadi del colore rosso chiarì all’istante la situazione.
“Non ti sto chiedendo un appuntamento, forza! Dico solo di uscire, siamo amici o no?”
“D-direi di sì!” Esclamò Sakura ritornando del suo colorito naturale.
“Dove ti piacerebbe andare?” Domandò allora il castano, sorridendo.
“Mmmm…” Riflettè pensosa Kinomoto portandosi un indice al mento ed alzando gli occhi giada al cielo. “Caspita, è vero! Io ho ancora la spesa da fare stasera!”
“Ma la fai sempre tu in casa tua?” Gli chiese Li perplesso mettendosi le mani nelle tasche.
Sakura sorrise beffarda. “Beh, fra fare le faccende e fare la spesa preferisco nettamente quest’ultima opzione!”
Ci fu un attimo di silenzio, che solo la castana interruppe. “Allora?”
“Allora che?” Ripetè Shaoran perplesso.
Kinomoto si sporse sul suo banco parandosi a pochi centimetri dal suo viso. “Mi accompagni, vero?”
“Dove?” Domandò Li facendo la figura dell’idiota.
“Ma come dove?!” Sbottò seccata la ragazza. “A fare la spesa, no? Non hai appena detto che dobbiamo fare cose da amici? Ebbene, accompagnarmi al supermercato è una cosa da amici!”
Il castano sembrò rifletterci sopra un paio di istanti, infine decise di acconsentire.
“Solo perché sono curioso di vederti mentre fai la spesa!” Aggiunse infine ridacchiando, poco prima che il professore di storia facesse il suo ingresso nell’aula.



Finite le lezioni Shaoran si avvicinò al banco di Sakura, già pronto per accompagnarla al mini-market.
“Allora, Sakura? Sei pronta?” Le domandò ticchettando due dita sulla superficie liscia del suo banco.
“Un solo istante.” Disse lei impegnata a porre i libri nella cartella. “Sai che c’è di positivo in questo?”  Aggiunse poi, senza sollevare lo sguardo.
Li si piegò sulle ginocchia ed appoggiò i gomiti sul banco della castana. “Dimmi.”
“Oggi avrò man forte nel portare a casa le borse della spesa!” Esclamò Kinomoto sorridendo mentre alzava il volto verso quello di lui.
“Solo per questo?” Le domandò il castano, scettico.
“Oh, beh…” Continuò la ragazza mentre si infilava il pesante cappotto. “Certo, c’è anche di positivo che così passeremo del tempo insieme da bravi amici!”
Sfoderò allora un sorriso che tolse il fiato a Shaoran.
“Su, andiamo?” Domandò infine con espressione radiosa mentre afferrava il castano per la mano non impegnata dalla cartella scolastica.
Usciti da scuola presero a camminare l’uno affianco all’altra pensando ai fatti propri, ormai non più messi a disagio dai silenzi che ogni tanto si creavano tra di loro, sapendo bene che si trattava solo di silenzi complici, non più di calma forzata.
All’improvviso Kinomoto si abbandonò ad un sonoro sbadiglio facendo sorridere il suo compagno.
“Stanca?” Le chiese ironicamente il ragazzo mettendosi una mano in tasca.
Sakura assentì stropicciandosi un occhio. “Non sai quanto… Sono già tre sere che vado a dormire tardi… Tu invece mi sembri sempre così pieno di energie fin dalla prima mattina, vai a dormire presto, Shaoran?”
Lui le sorrise di rimando, un sorriso beffardo. “Non proprio. Io non vado a dormire affatto.”
“Come?” Domandò Kinomoto esterrefatta. “Ma come puoi non dormire?”
Il ragazzo si strinse nelle spalle. “Quando il tuo corpo smette di vivere non hai più bisogno di dormire, credo...”
“Wow… Che cosa bizzarra…” Si limitò ad affermare Sakura pensosa. “Ci sono così tante cose che non so di te, Shaoran, riuscirò prima o poi a scoprirle tutte?”
Il castano le fece un sorriso enigmatico. “Dipende se avrai la pazienza di capirle.”
“Saresti disposto a parlarmi un po’ di te?” Domandò allora lei, desiderosa di sapere di più sul bel vampiro.
Li la fissò perplesso. “Per esempio?”
“Per esempio…” Ripetè Sakura facendosi di nuovo pensierosa. “Sì! Perché non mi parli della tua famiglia?”
Lo sguardo del ragazzo si fece improvvisamente cupo, tanto che Kinomoto si pentì di aver fatto una domanda tanto personale.
“Scusa…” Mormorò mortificata abbassando il capo. “Non so nemmeno se ne hai una… Sono stata scortese…”
Shaoran si fermò, bloccando anche l’avanzata della giovane trattenendola per un braccio.
“Non te ne devi preoccupare, Sakura.” Le disse alzandole il volto con un dito. “Solo… Non vorrei rattristarti con questa storia…”
A piccoli passi ripresero a camminare l’uno accanto all’altra, senza però rompere il contatto visivo che avevano creato.
“Me ne puoi parlare… Voglio conoscere ciò che ti rattrista e cercare di lenire il dolore che ti provoca…” Dichiarò la castana apprensiva. Non voleva che qualcos’altro potesse rendere di nuovo triste il suo amico.
Li abbassò di nuovo il capo e prese a guardare un punto indefinito davanti a sé. “Devi sapere che io della mia vera famiglia non ricordo nulla. Il mio vero padre, la mia vera madre… Se io abbia avuto veri fratelli o vere sorelle… E’ una cosa che non so, non sono più in grado di ricordarlo fin da quando sono rinato a questa nuova vita da vampiro… Ho solo qualche barlume, qualche frammento di ricordo che infine non conta poi molto…”
La ragazza ebbe una stretta al cuore… Non ricordarsi della propria famiglia doveva proprio essere una cosa spaventosa. Allungò timidamente un braccio e strinse forte una mano di Shaoran, cercando di trasmettergli quel tanto di calore che era in grado di offrire.
Li si voltò perplesso verso di lei.
“Continua… Non ti fermare…” Lo esortò allora Sakura con sguardo serio.
Il ragazzo le sorrise e ricambiò la tenera stretta della piccola mano di lei.
“So solo ciò che mi raccontò il mio padre adottivo, cioè l’uomo che mi trasformò in ciò che sono ora, Xiang. Mi disse che una notte dei vampiri attaccarono la piccola cittadina dove abitavo e lo sterminarono; lui ed il suo gruppo di vampiri 'vegetariani', cioè coloro che non si nutrono di sangue umano, non ce la fecero ad arrivare in tempo per evitare quello scempio. Xiang mi disse che quando mi trovò ero in casa solo con una donna che gli parve essere mia madre; lei gli disse il mio nome e mi indicò, chiedendogli di salvarmi la vita. Detto questo morì, quasi avesse aspettato l’arrivo di Xiang per spirare. Ed io stavo per seguirla nella sua stessa sorte, essendo stato mezzo dissanguato come lei.”
“È… E’ terribile…” Mormorò Sakura portando la mano libera davanti alla bocca per nascondere in parte la propria espressione sconvolta.
“Mio padre mi riferì che lui si sentiva talmente in colpa per non essere riuscito ad arrivare in tempo che decise di salvare gli ultimi sopravvissuti con tutte le sue forze. Le mie condizioni, però, erano troppo disperate, troppo del mio sangue era stato bevuto e sarei morto nel giro di pochi attimi, così Li decise di ricorrere ad una mossa estrema: bevve un poco del mio sangue, quel poco che era rimasto, e poi mi nutrì con il suo. Fu così che mi trasformai. Ci vollero tre giorni e due notti affinchè il processo di mutazione fosse completo, è stata l’esperienza più dolorosa di tutta la mia vita.”
Kinomoto rinsaldò la presa della mano di Li, che all’improvviso si voltò verso di lei sorridendole. “Va tutto bene.”
“Ed è così che sei diventato Shaoran Li?” Domandò Sakura con gli occhi leggermente lucidi.
Il castano assentì. “Xiang mi adottò, permettendomi di fare parte della sua famiglia allargata. Nel corso del tempo aveva accolto accanto a sé altri giovani vampiri inesperti, ma alcuni di loro erano passati dalla parte dei 'cattivi', se così li vuoi chiamare, così si era ritrovato infine solo con la sua compagna, Yelan, mia madre, e cinque ragazze, accolte da lui come figlie e che io considero mie sorelle, Fei Mei, Fuutie, Fan Len, Shei Fa e Mei Lin. Ora vivo con mia madre e le mie sorelle in una casa poco distante da qui, solo Mei Lin ha deciso di non trasferirsi essendo troppo affezionata ad Hong Kong.”
Li prese fiato, stremato dal lungo racconto e dai dolorosi ricordi che esso aveva rievocato, e si voltò poi verso Sakura, notando che la ragazza aveva improvvisamente smesso di camminare.
“Sakura, che cosa…?” Tentò allora di dire, ma non potè terminare la frase, rimasto esterrefatto dalle calde lacrime che ora rigavano il viso arrossato di Kinomoto.
“Perché piangi, ora?” Le chiese asciugandole il volto mentre le mostrava un sorriso rassegnato. “Non è niente di così catastrofico, sai?”
“La tua famiglia… Completamente sterminata dai vampiri… E non ricordi nulla di loro… M-mi dispiace…” Balbettò la ragazza prendendosi il volto fra le mani ed iniziando a singhiozzare, così tanto che le spalle le tremavano.
Il castano allungò entrambe le mani sulle spalle di lei, cercando di fermare quei sobbalzi. “Sakura…”
“Mi dispiace Shaoran… Sono stata indelicata, non avrei mai dovuto chiederti una cosa così personale… Scusami…Scusa…” Continuò a mormorare lei fra le lacrime.
Shaoran le scostò le mani dal viso, prendendo a carezzare le sue calde guance.
“Non hai nulla di cui scusarti.” Le mormorò poi, abbracciandola forte e prendendo a carezzarle i corti capelli color miele. “Stai piangendo per me… Nonostante tutto, questo mi rende in qualche modo felice.”




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Spero di non aver reso il passato del povero Shao troppo apocalittico… Mi dispiace, potattino! *sigh*   Non scomunicarmi, però, Shao kami-sama! Vedrai che si saranno momenti più felici   ^O^   (Si spera… Nd Shao)  orsù, non fare il melodrammatico!
Passiamo ai ringraziamenti, ikkou yo!   ^w^
Sakura93thebest: davvero si dice Zac e non Caz?? Ero convinta che fosse il contrario…! =P  Demo… Stasera sono entrata prima ma tu non ci sei, nu… Peccato! Vabbeh, non impotta. Sayonara amò, tvtttttttttttttttttttttttttttttb!
Dany92: sono contenta che il cap ti sia piaciuto, io avevo paura che saltasse fuori una confusione assurda, per fortuna non è successo! Libero accesso alle mosche?  XDXDXD  Osshao, questo ragazzo ci sconvolge a tal punto  *ç* sempre!! XD Sayonara Dany-chan, bacioni!
Sakura Bethovina: ecco la ragazza che interrompe tutti i tentativi di approccio del nostro amatissimo signor maniaco  XDXD  Ritachan, almeno stavolta avete risolto qualcosa! Sono curiosa di sapere com’è andata nel sogno di stanotte *Ye* XD Sayonara Rita-chan, tvtttttttttttttttttttttttttttttttb!
Sakura93: me lo ricordo eccome, Angel il vampiro *bonbon* era piaciuto sempre un sacco anche a me, poi è arrivato Shao, l’altro lato della perfezione  XDXD  prooooprio bello!  *ç*  Kyaaa! Basta sennò non la smetto più XD  Sayonara Megghy, bacioni!
Ichigo_91: la mia sore adesso è in vacanza! Spero si stia divertendo ad Ischia con mio cognato… Mi raccomando, fate i bravi!!! XDXD  Poi voglio vedere le foto della Kiattola, nee? buone vacanze sore, tvtttttttttttttttttttttttttttttb!!
Fantastic Paul: che nick difficile Paolo  >__<  cmq ti rendi conto che fra un mese dovremo ritornare al Paciunzio? O__O  sto già male adesso… Che mese di merda sarà Agosto… Zeppo di compiti da fare  >__<  non voglio pensarci!  T^T  Sayonara Pol, tvttttttttttttttttttttttttttttb!
Francy_91: grazie mille per i complimenti Francy, sono contenta che la storia continui a piacerti!  Mi dispiace, però, che riusciamo ad incontrarci su msn così di rado, mi fa sempre molto piacere parlare con te  ^w^  spero di rincontrarti presto! Sayonara Francy, bacioni!
Pinkgirl: grazie per i complimenti, sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto! Ho cercato di rendere Shao il più dolce possibile nei suoi confronti… Spero davvero di esserci riuscita! Grazie mille anche per la recensione! ^w^  sayonara, bacioni!
Sabrina91: grazie mille, Sabry-san, sono molto contenta che la storia ti piaccia! Anch’io li adoro Sakura e Shao quando sono così in love-love mode, li trovo dannatamente teneri!! Grazie per la recensione, sayonara! Bacioni!
Yumemi: senpai/gaki! Dovremmo rifare un revival sui porno mestieri di Shao!! Io direi che uscire dalla torta di compleanno è un lavoro che gli si addice alla grande… *bonbon*  al mio compleanno esigo una tortuzza così!! Vieni, vieni dalla mamma Shao *come!* (Tasukete, kudasai! Nd Shao) Quante storie!! Occhio che sappiamo come punirti qui al Ryu fan club!! (d’oh… Nd Shao) XD Sayonara Sele-puu, ti voglio bene!
Xxsakura94xx: la Beachan è partita adesso… Uffy! Spero ti divertirai in vacanza e mi raccomando: il ragazzo deve essere uguale a Shao!! XDXD ci si sente fra due settimane, Sayonara Beachan, tvttttttttttttttttttttttttttttb!
FataFaby89: sorellina, come siamo state sfortunate! ç__ç  una sera che sei riuscita a venire io mancavo… Come mi dispiace! Non preoccuparti se non sei regolare con le recensioni, ti capisco  ^__^  l’importante è che la storia continui a piacerti! Gyaaah  >__< spero di risentirti presto sorellina! Sayonara, ti voglio un mondo di bene!
Lady Marion: un’idea Marcy?? Voglio sapere +w+  quando me lo dici?? Presto prestissimo! Hai preso un altro libro? … Twilight?  +w+  Bisogna discutere di Tomoyo appena riusciamo a sentirci!! Sayonara Marcy, bacioni!

Grazie a tutti per le recensioni ed anche a chi solo legge!
Ci si vede al prossimo capitolo, sayonara minna!
Moko-chan!

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Capitolo 14
*** 13 - Mommy and Daddy ***


Konnichiwa minna! Oggi che è il mio EFP – compleanno ho deciso di festeggiare aggiornando ^o^
Ebbene è già passato un anno da quando pubblicai per la prima volta una storia su questo sito… O__O  Caspita, certo che il tempo vola, non trovate?
E so per certo che non smetterò mai di ringraziare questo sito per avermi permesso di conoscere tanta, tantissima gente straordinaria… Parlo di voi  ^^
Tutte le persone che ho conosciuto tramite queste sito sono, pian piano, diventate la mia famiglia, quindi ringrazio un sacco soprattutto tutte le colleguzze di questa sezione del sito, alle quali voglio un sacco di bene!
Kyaaa, qui ci abbandoniamo ai sentimentalismi  U///U
Ah, colgo l’occasione per fare un saluto speciale a Katy92, che ho rincontrato esattamente ieri su msn dopo quasi un anno!  ^o^   Non potrò mai dimenticarla perché è stata proprio lei la prima persona della sezione CCS che ho conosciuto!  ^^
Ok, dopo questo discorso strappalacrime  (Eh??) vi lascio al capitolo!
Buona lettura!


Mommy And Daddy



La triste storia di Shaoran l’aveva un po’ intontita; pensava che essersi dimenticato dei propri genitori naturali doveva essere terribile, poi la consapevolezza che loro erano già defunti da anni e che quindi, anche volendo, non avrebbe più avuto l’occasione di parlarci, era davvero terrificante.
Ma Li le aveva più volte ripetuto di non preoccuparsi, era vero, non aveva più un padre o una madre biologici, ma aveva lo stesso una famiglia che gli voleva bene, sua madre e le sue sorelle…
Ora che ci pensava non le aveva parlato di Xiang Li al presente, se si riferiva a lui era solo per ciò che riguardava il suo passato.
Avrebbe dovuto chiedergli spiegazioni circa suo padre quel giorno, una volta arrivata a scuola.
Uscì di casa in tutta fretta e prese a correre verso l’edificio scolastico, sapendo che prima arrivava a destinazione prima avrebbe avuto le risposte che andava cercando.
Svoltò un angolo ed andò a sbattere contro qualcuno che proprio non aveva visto; sia lei che lo sconosciuto rovinarono a terra e cozzarono sul freddo asfalto mattutino.
“Mi dispiace!”Esclamò Kinomoto rialzandosi, imbarazzata. “Stavo guardando da tutt’alta parte e non l’ho vista!”
Offrì una mano in aiuto allo sconosciuto che aveva fatto cadere e solo allora realizzò che si trattava di Shaoran.
Il ragazzo si levò senza il suo ausilio e si scrollò i pantaloni della divisa scolastica, pulendoli dalla polvere. “Buongiorno Sakura. Eri di fretta?”
La castana lo imitò sbatacchiando le pieghe della corta gonna azzurra. “Un po’… Ma tu piuttosto, non ti ho mai incontrato su questa strada.”
“In effetti non la percorro spesso, solo qualche volta, quando mi va di cambiare un po’ giro…” Le disse lui stringendosi nelle spalle. “Andiamo, ora?”
Kinomoto raccolse da terra la sua cartella e si mise a camminare al fianco di Shaoran, pensando se fosse opportuno o meno chiedergli di suo padre così, da un momento all’altro, nonostante la sua curiosità fosse tanta.
“Passiamo da questa parte.” Le propose all’improvviso il ragazzo interrompendo tutti i suoi pensieri.
La castana lanciò un’occhiata nella direzione indicata dalla mano alzata di Li, infine riposò perplessa il suo sguardo su di lui.
“Dal parco?”
“Sì.” Asserì semplicemente il castano con un sorriso.
Con un gesto di assenso da parte di lei, i due ripresero a camminare, stavolta sotto le fronde degli alberi di quel verdeggiante parco. Passarono alcuni istanti in silenzio, fino a quando Sakura, ormai troppo colma di curiosità per tenersi i suoi interrogativi solo per sé, avanzò la domanda che la faceva crucciare da un po’.
“S-senti Shaoran… Te la potrei fare una domanda riguardo all’argomento di cui abbiamo parlato ieri pomeriggio?” Iniziò lei titubante, cercando il suo sguardo dorato.
“Mh? Quale sarebbe?” Chiese il ragazzo guardandola perplesso.
Kinomoto abbassò lo sguardo. “Ecco, ieri mi hai detto che ora vivi con tua madre e con le tue sorelle, giusto?”
“Esatto.” Confermò il ragazzo, profondamente concentrato sulla questione.
“Beh… E tuo padre?”
Il volto si Li si fece nuovamente cupo, evidentemente Sakura aveva toccato un argomento sul quale avrebbe dovuto sorvolare.
“Mio padre… Beh, lui è stato ucciso due anni fa da altri vampiri…. Aveva cercato di impedire la strage di Tomoeda e si è sacrificato per questo…” La informò il castano in un sussurro.
“M-mi dispiace Shaoran…” Disse la ragazza portandosi una mano alla bocca. “Questo è terribile… E credimi quando ti dico che comprendo cosa hai passato e cosa passi tutt’ora. Come già sai, anche mia madre è morta…”
Li le sorrise mestamente. “Siamo proprio legati dallo stesso destino, a quanto pare…”
Quel momento di malinconia venne improvvisamente interrotto da qualcosa che catturò l’attenzione della castana: un cespuglio che stava a ridosso della stradina di ghiaia aveva preso ad agitarsi.
Sakura gli si avvicinò cautamente, scostò alcuni rami per scoprire che cosa provocasse tanto movimento e vi si inginocchiò davanti.
Tra le foglie c’era un coniglietto interamente grigio, se non per un paio di macchioline bianche sul musetto e sul dorso; la ragazza lo osservò meglio e si rese conto che aveva una zampetta ferita.
Lo sollevò e lo portò verso Li sorridendogli. “Shaoran, guarda che cosa c’era là dentro! Hai visto che bel…”
Stava per andargli incontro, ma all’improvviso si bloccò; gli diede le spalle e girò il capo di quel poco che bastava per guardare il suo compagno mentre stava ben attenta a non mostrare nemmeno mezzo baffo dell’animaletto a Shaoran.
“Che cosa stai facendo?” Le domandò Li, seriamente preoccupato per la sua salute mentale.
La ragazza si limitò a fissarlo diffidente. “Sta’ alla larga da questo povero coniglio!”
Ora sì che il ragazzo capiva. Si battè una mano in fronte ed iniziò a ridere fragorosamente.
“Stai tranquilla Sakura!” Esclamò fra le risa. “Questo non lo mangerò!”
“Sarà meglio per te!” Disse Kinomoto avvicinandoglisi di nuovo cautamente, conscia ormai del fatto che il suo amico non avrebbe trangugiato il povero animale.
Li carezzo la testolina del coniglio, infine gli toccò la zampa ferita. “Temo che abbia una zampa fratturata.”
“Ed ora che cosa ne facciamo di lui?” Domandò Sakura guardando la bestiolina che pareva anche molto spaventata. “Non possiamo abbandonarlo qui, morirebbe.”
Il castano si portò una mano al mento pensoso. “Se non sbaglio a scuola dovrebbero esserci delle vecchie gabbie per conigli, li tenevamo fino all’anno scorso.”
“E perché ora non più?” Chiese la ragazza curiosa.
“Beh… E’ successo che i conigli continuavano a sparire misteriosamente…”
La castana lo fissò scandalizzata. “Misteriosamente un accidente! Scommetto che eri tu a farli sparire!”
“Che vuoi? Senti, anch’io avrò il diritto di mangiare, ti pare?” Domandò il ragazzo mettendosi una mano in tasca sbuffando.
“Shaoran!”


Dopo aver riposto il coniglio nella vecchia gabbietta ed avergli procurato qualcosa da mangiare, i due si recarono in classe arrivando anche con un po’ di ritardo.
Accompagnati dai commenti maliziosi dei loro compagni, i due si sedettero cercando di concentrare l’attenzione sulla lezione cominciata già da un po’. Ma il tentativo di impegno di Kinomoto scemò velocemente, interrotto dalla curiosa Tomoyo.
“Pssst! Sakura? Come mai sei arrivata in ritardo?” Le domandò la moretta mettendosi una mano davanti alla bocca per non farsi sentire.
“Niente di che, Tomoyo.” Rispose frettolosa la ragazza. “E non è nulla di quello che tu stai pensando in questo momento… !” aggiunse poi sospettosa, avendo intuito dall’espressione dell’amica che le stavano passando certi pensieri strani per la testa.
Richiamate dall’insegnante, le due ripresero a seguire attentamente la lezione fino a quando, all’improvviso, l’attenzione di Sakura fu richiamata dal banco di Li.
Si voltò verso il ragazzo e lo osservò sorridente: il castano aveva gli occhi chiusi e faceva finta di dormire, forse nel tentativo di far capire all’insegnante che quella lezione era tremendamente noiosa.
Chissà per quale strana casualità, proprio in quell’istante Shaoran aprì gli occhi, incrociando quelli di Sakura che ancora lo fissavano insistentemente; il giovane le sorrise e le fece un cenno di saluto con la mano.
Il cuore di Kinomoto perse un colpo, forse per la sorpresa di essere stata colta sul fatto; arrossì leggermente e ricambiò il saluto rivoltandosi poi verso la lavagna.
Si rese conto solo allora che aveva anche smesso di respirare.
Dopo alcuni istanti qualcuno le punzecchiò il gomito sinistro; si voltò in quella direzione e vide Tomoyo che le sorrideva stranamente mentre con la mano le allungava qualcosa.
Sakura afferrò l’oggetto che la mora le stava porgendo e si rese conto che era un biglietto accartocciato; lo dispiegò sul banco e lesse ciò che era stato scritto in bella grafia.
“Ehy, mi fissi pure durante le lezioni? Lo so che sono bello e che mi ami alla follia, però…”
Dopo aver letto il messaggio la ragazza evaporò; diventando più rossa di un pomodoro afferrò lesta una penna a casaccio dal suo astuccio ed iniziò a scrivere sul biglietto con la sua grafia da arrabbiata, ovvero pressochè illeggibile.
Ripassò poi il foglio a Daidouji, facendo cenno con la testa di trasferirlo verso Li.
Shaoran, che si era prontamente ricoricato sul banco, vide improvvisamente cadere qualcosa di estremamente piccolo verso di sé, ma poco prima che questa gli cadesse in testa lo afferrò immediatamente con la mano.
Aprì quello che scoprì essere un biglietto e lesse l’unica parola che v’era scritta, appoggiando il volto su una mano mentre sorrideva.
“S-C-E-M-O !”
Scuotendo la testa, Li riprese la sua penna e scrisse la risposta nella sua solita elegante calligrafia
Il foglio ritornò poi a Kinomoto, così tanto velocemente che lei non aveva fatto in tempo a focalizzare l’attenzione su qualcos’altro.
Veloce, afferrò il pezzo di carta dalle mani di Daidouji e lesse lesta cosa c’era scritto.
“Hai una calligrafia da bambina dell’asilo!”
Ovviamente questo non fece altro che farla imbestialire ancora di più; prese di nuovo la sua biro e scrisse, stavolta con lettere più tarchiate e calcate.
Il foglietto rifece presto il giro dei banchi per rifinire veloce fra le mani di Shaoran.
“E tu invece ce l’hai da femminuccia! Ma dico, ti piace così tanto insultarmi?”
Il castano alzò la testa e notò che Kinomoto lo osservava furente; era un’immagine troppo divertente.
Chinò la testa sul banco e scrisse la risposta, poi levò il capo e, approfittando del fatto che il professore era girato di spalle, tutto intento a scrivere qualcosa alla lavagna, lanciò direttamente il tutto a Sakura, senza porre terzi in mezzo.
La ragazza riuscì ad afferrare il biglietto al volo e si mise subito sul suo banco a leggerlo.
“Sì, non sai quanto! E poi sei così carina quando ti arrabbi che non resisto!”
Alla lettura di questa frase la castana si bloccò, troppo imbarazzata per continuare; si voltò verso Shaoran che ora la fissava sorridente.
Deglutendo, riprese la lettura del biglietto.
“Piuttosto, penso a quel povero coniglio. Fuori c’è una temperatura glaciale, non è che si congela e diventa un blocco di ghiaccio?”
Sakura scribacchiò velocemente la risposta e rilanciò il foglio al ragazzo, sempre sfruttando il fatto che il suo insegnante desse loro le spalle.
“Lo pensi davvero?! Ed adesso?!”
Li la imitò, scrivendo e rispedendo.
“Non preoccuparti, Sakura-mommy! Il coniglio starà bene, all’intervallo Shaoran-daddy ti accompagna a vedere come sta, sennò che razza di genitori saremmo per quel povero animaletto?”
Quella era la duecentesima volta che Sakura arrossiva quel giorno, proprio a lei che non capitava mai.
“… Sakura-mommy… ?”



**********************************************************************

Soju, i capitoli insulsi che scrivi te battono ogni record  >.<   mi scuso per l’inutilità di questo capitolo… *sob!*
Diciamo che è solo una fase di passaggio verso… Verso lande sconosciute.  U///U
Kyaa! La solitudine mi fa straparlare!  >.<  Infatti recentemente sembro una specie di eremita… Tutti sono partiti per le vacanze mentre la mia Andre, l’unica che sarebbe rimasta qui in the city per ferragosto, è stata bloccata all’aereoporto in Romania quando cercava di tornare a casa per via dei documenti, perciò è ancora ferma là…  O__O
Speriamo me la mandino presto a casa… Andreeeee!!!  TT^TT  We miss you!!
Senza contare che la mia Giuli-Guligia è andata in Svizzera… Senza la “Io, Tu ed Egli” S.P.A. al completo non c’è gusto a festeggiare…
E se penso anche che mio padre ha ancora una settimana di ferie e starà a casa con me fino a Lunedì prossimo schiatto qui, sedutastante… Sicuramente mi sveglierà la mattina alle 8 (quando io sarò andata a letto da due orette circa) e mi dirà: “Forza figlia, andiamo a fare una passeggiata sui colli!!”  *me abita in collina* .
Quanta sofferens… Kyaa! Ora passiamo ai ringraziamenti, è meglio! (Scusate, ma è tardi per cui mi tocca farli velocemente  >.<  )
Ringrazio Dany92 (la tue rece mi fanno sbellicare dal ridere! XD mi fa piacere che leggendo la mia FF ti sei appassionata a Twilight ^///^  Buone vacanze Dany-chan!), Sabrina91 (ciau cara! Grazie mille per i complimenti  ^///^ sei davvero molto gentile! Un bacio Sabry-san!), Francy91 (Eriol stile Rosalie? Osshao Francy, ho riso per mezz’ora!! Sono davvero molto felice che tu abbia apprezzato la nuova ambientazione! ^^ In effetti mi dispiace che i licantropi assumano quel ruolo negativo nel libro della Meyer!), Sakura Bethovina (Rita-chan! Sono secoli che non ci sentiamo più T^T   Cmq allora sei contenta che la spaccapalle cinese sia in Cina? XDXD Lo sospettavo! XD), Pikki SakuraChan (Pikki-chan, non preoccuparti! Non è un problema se non hai potuto recensire ^^  però mi dispiace che l’era dello Shao scontroso sia finita… Era sexy così! U__U  non preoccuparti Pikki, in caso Sakura sia impegnata ed io morissi, lascerei a te Shao in eredità!), Yumemi (ç__ç  Sele-chu, I miss you! Non vedo l’ora che torni a casa!! Dobbiamo strafancazzeggiare con le canzoni di Porno Shao! XD Intanto io mi sto ascoltando “Shao Carwashoso” ogni giorno… U__U tu sai a che canzone mi sto riferendo!! XD), Fantastic Paul (e Pol probabilmente se ne va in vacanza agli inizi si settembre… Così ti prendi l’ultima pausa prima della prigione, nee? E bravo il nostro Pol! XD), FataFaby89 (sorellina-cuginetta-migliore amica mia!  Ieri abbiamo tramutato Shao in un biscottino… Ancora ci penso  *ç*  … A proposito sorellina, ma sai che ti ho sognata?? XD però avevi i capelli biondi e gli occhi verdi, per cui non potevi essere tu! Hihi!!), xxsakura94xx (la mia tesora! Adesso sarà ancora in vacanza, la mia Bea-chan! Divertiti tanto e trova un bel ragazzo! XD), Sakura93 (l’umatella umatellosa spiritata XD  Anche tu vuoi diventare un acchiappa-vampiri? XD  Certo, se ci fossero vampiri come Angel pure io diventerei volentieri Buffy! *ç*), x_Mokona (sei stata in vacanza anche tu? Che bello!! Dici che l’abbraccio è stato un po’ esagerato dato che si conoscono da poco? Mi spiace… Non pensavo potesse risulare così precoce!) e Katy92 (tesora, ciao! Sono così contenta di averti ribeccata! XD Grazie per i complimenti ed anche per avermi avvertita che hai riniziato ad aggiornare! Bentornata Katy-chan!!) per aver recensito lo scorso capitolo! <- sono riuscita a svriverlo, infine XD

Auguro un buon ferragosto a tutti voi!!  ^o^
Ci si vede al prossimo capitolo, sayonara minna!!
By Moko!

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Capitolo 15
*** 14 - Disappearances ***


Ohayou gozaimasu minna! Sono le 8 e mezza di mattina, la Soju è da ieri notte che è sveglia e cosa decide di fare? Aggiornare!
Ho notato che sono diventata lentissima con gli aggiornamenti… colpa dei maledettissimi cap centrali che non riesco a scrivere!  >__<  cattivi capitoli!
E poi sono in una crisi bestiale con una parte specifica… Bah, meglio non parlarne!
Comunque sono troppo contenta! *YE!* perché mi è arrivato il vestito da cosplay di quella svitata di Sakura! *un passettino in più verso il Lucca Comics*   *__*
Quando il postino che me l’ha portato se n’è andato ho cominciato a saltare come un’allampanata mentale per tutta la casa e poi, ovviamente, me lo sono provata! Con quel vestito addosso e il peluche di Kero-chan in mano mi sentivo molto scema… Ma anche fortemente pazza! *DOPPIO YE!*
Ok, ora sarà meglio che vi lasci al cap… Zi, davvero! XD
Buona lettura!



Disappearances



Appena suonata la campanella dell’intervallo sia Sakura che Shaoran si precipitarono nel cortile dietro la scuola per verificare che il povero animaletto fosse ancora vivo.
Con grande sollievo da parte loro, il coniglio era vivo e vegeto e stava mangiando con vivace appetito l’erbetta fresca di cui prima l’avevano munito.
“Beato lui che mangia.” Si ritrovò a dire all’improvviso il ragazzo, guadagnandosi una ben assestata gomitata nelle costole da parte della compagna che lo fissava esterrefatta.
“Insomma, Shaoran!” Esclamò Kinomoto fissando il castano con aria truce. “Questo povero animale soffre per una ferita e tu pensi solo al cibo?”
Li le ticchettò due dita sulla fronte con aria saccente. “Non penso al cibo in quanto cibo, bensì al fatto che anche io sono due giorni che non bevo!”
La ragazza lo fissava basita; si parò davanti alla gabbietta del coniglio e la riparò divaricando le braccia.
“Ti vieto espressamente di avvicinarti al coniglio, Shaoran-daddy! Prima fai richiesta di custodia congiunta, poi forse lo potrai tenere nei week end.” Disse seriamente Sakura, vietandogli senza sottintesi di anche solo porsi in prossimità dell’animale.
“Dai Sakura-mommy, non fare così! Fammi vedere che cos’ha alla zampa, almeno.” Le disse Shaoran cercando di farla spostare da lì davanti.
Dopo una breve lotta durata al massimo una quindicina di secondi, il ragazzo riuscì a far spostare Kinomoto senza tanta fatica da davanti alla gabbietta metallica, dopo di che la aprì e prese l’animaletto ancora tremante fra le braccia.
“Beh…” Disse lui mentre esaminava accuratamente la sua zampa ferita. “Non mi sembra che sia veramente rotta… Secondo me una semplice fasciatura andrà più che bene.”
Sakura frugò nelle tasche della divisa alla ricerca del suo fazzoletto di stoffa ma non riusciva a trovarlo; probabilmente suo fratello lo aveva messo in lavatrice.
“Ci penso io, non preoccuparti.” Proferì all’improvviso Shaoran strappando un suo fazzoletto e legandolo stretto attorno alla ferita del coniglio.
“Ecco, così dovrebbe andare!” Esclamò infine soddisfatto mentre riponeva la tremante bestiola nella gabbietta.
“Sei stato gentile, Shaoran.” Disse Sakura sorridente mentre appoggiava entrambe le mani alla rete di metallo ed osservava il coniglio recarsi titubante verso il mucchietto di erbetta fresca.
“Per così poco.” Rispose il castano stringendosi nelle spalle. “Quando sarà guarito lo riporteremo insieme nel bosco. Ora però andiamo, le lezioni iniziano.”
Detto questo, Li allungò una delle sue mani verso Sakura.
La ragazza fissò titubante quelle perfette dita tese verso di lei ma infine, con un sorriso, protese una sua mano e strinse quella di lui mentre facevano ritorno in classe.



Altri giorni passarono ancora, giorni nei quali i due ragazzi controllavano costantemente l’andazzo della piccola zampetta menomata dell’animaletto.
Passavano con quel coniglio così tanto del loro tempo libero fra una lezione e l’altra che, alla fine, per loro sentirsi una specie di piccola famigliola divenne inevitabile e così iniziarono a chiamarsi coi suffissi “-mommy” e “-daddy” anche davanti ai loro compagni che, maliziosi per natura, iniziarono a fare dei commenti sarcastici su di una possibile relazione instauratasi tra i due.
Nonostante tutti i castelli in aria che i loro amici stavano congetturando, Sakura e Shaoran continuarono a vivere la loro bella favoletta di genitori adottivi fino a che, un giorno, qualcosa non sconvolse la loro vita di famiglia adottiva.
Quando quella mattina si recarono alla gabbietta del coniglio, al quale ormai erano incondizionatamente affezionati, fecero una triste scoperta: l’animaletto se l’era data a gambe attraverso un buco nella recinzione che entrambi all’inizio non avevano notato e che aveva anche, nella fuga, perso nella gabbietta il fazzoletto di Shaoran.
“Oh no!” Esclamò mortificata Kinomoto appoggiando entrambe le mani sulla rete metallica. “Mokona è scappato!”
Coniglietto aveva un nome?” Domandò Li confuso mentre ispezionava attentamente la gabbietta.
“Certo, gliel’avevo dato io proprio due giorni fa…” Asserì convinta Sakura voltando la testa verso il ragazzo che aveva affianco.
“Mi dispiace, Sakura, ma sembra proprio che se ne sia andato davvero.” Confermò Li allungando una mano dentro alla gabbia per recuperare il proprio fazzoletto.
“No… Uffa, non è possibile.” Sbuffò la ragazza amareggiata. “Non l’ho nemmeno salutato.”
“Mancherà anche a me, coniglietto.” Ammise il castano appoggiando la schiena alla recinzione di metallo mentre dava una pacca affettuosa sulle spalle di Sakura.
“Era Mokona.” Lo corresse lei mesta.

Sakura tenne il muso tutta la mattinata per la storia del coniglio misteriosamente scomparso.
Nemmeno lei stessa capiva perché se l’era presa tanto a male per la sparizione dell’animaletto; fatto sta che le prime ore della giornata le trascorse davvero di malumore, decidendo di lasciar perdere tutti ed annegare nel suo brodo di tristezza.
Possibile che era davvero così depressa solo per Mokona? Oppure c’era un retroscena a lei ignoto, qualcosa al di sopra della scomparsa del coniglio in sé che la faceva sentire tanto giù di corda?
Tomoyo, un po’ infelice nel vedere l’amica col morale sotto le scarpe, decise di provare a tirarla su.
“Pssst! Sakura-chan?” La chiamò di sottecchi durante l’ora che precedeva l’intervallo.
La castana, che teneva la testa poggiata su di una mano, voltò il capo in direzione della compagna senza, però, darle risposta.
“Che hai? Sembri in coma oggi.” Mormorò Daidouji nascondendosi da Terada dietro al pesante libro di letteratura giapponese.
“Un po’.” Ammise Kinomoto mantenendo lo stesso, tenue tono di voce. “È sparito il coniglio di cui Shaoran ed io ci prendevamo cura…”
“E sei triste solo per quello?” Ridacchiò sommessamente Tomoyo, divertita.
“Sì! Era così carino prendersi cura di lui… E poi Shaoran ed io passavamo insieme un sacco di tempo con Mokona. All’intervallo, nella pausa pranzo, persino dopo le lezioni ci fermavamo da lui…” Proferì Sakura rifacendosi triste come quella stessa mattina, quando aveva fatto la tragica scoperta.
Qualcosa fu chiaro a Daidouji, qualcosa che, evidentemente, la sua amica ancora non era riuscita a comprendere.
“Non può darsi, invece, che tu sia triste non per la scomparsa di Mokona, bensì per il fatto che tu e Li non passerete più così tanto tempo insieme?” disse all’improvviso la mora facendosi seria.
Per Sakura quell’affermazione fu come una secchiata di acqua gelata in pieno viso.
Poteva davvero essere come diceva Tomoyo?
“N-no… Non è come dici tu. Noi due lo passeremo ancora del tempo insieme, che pensi?” mormorò Kinomoto lasciandosi sfuggire un’occhiata indecisa verso Li, che stava seguendo annoiato la lezione.
“Ma non ne trascorrerete più insieme tanto come quando vi prendevate cura del coniglio, forse è questo che ti secca.” Ribattè sicura la moretta lasciando la compagna lì, stordita, senza una risposta plausibile da dare.
Per fortuna che Terada, accortosi del brusio che si era venuto a creare in quella parte di classe, richiamò le due ragazze all’ordine, salvando Sakura da una risposta che non avrebbe saputo dare.
Fortunatamente per lei in tutta quella giornata Tomoyo non ricadde più sull’argomento ed alla fine potè tornare a casa tranquilla, con la mente sgombra da ogni pensiero.


Quando il giorno dopo tornò a scuola decise di fare comunque una capatina alla gabbietta, in onore ai vecchi tempi, e si fermò davanti a questa sospirando. Di solito aveva sempre Shaoran accanto a sé quando sostava lì, quella mattina no.
Entrò in classe un po’ giù di corda e si sedette al suo banco senza degnare nessuno nemmeno di uno sguardo, appoggiando la testa sulla superficie legnosa fredda e liscia mentre teneva gli occhi chiusi.
All’improvviso sentì qualcuno ticchettarle un dito sulla testa, così spalancò gli occhi decisa a scacciare quel seccatore.
Con suo grande stupore, però, quel seccatore era proprio Shaoran.
“Buongiorno, Sakura!” Esclamò il ragazzo con un sorriso.
“Buongiorno, Shaoran.” Rispose Kinomoto non esattamente allegra come al solito.
“Ancora triste per la scomparsa di coniglietto?” Le domandò Li inginocchiandosi davanti al banco di lei.
“Mokona.” Lo corresse nuovamente la ragazza.
“Su, Sakura, un po’ di allegria!” Esclamò il giovane. “Ho una cosa per te, ti tirerà su il morale.” Dichiarò infine frugando con una mano nella tasca anteriore dei suoi pantaloni.
“Ta-dah!” Esclamò posando sul banco di Sakura un piccolo portachiavi bianco a forma di coniglio. “Anche questo puoi chiamarlo Mokona, sai?”
Il cuore della ragazza perse un battito e più nell’attimo stesso in cui il suo cervello riuscì a rielaborare che quello che stava sul suo banco era un regalo per lei da parte di Li.
“Ti piace?” Le domandò lui infine incerto, vedendo che Kinomoto non reagiva alla presenza del regalo.
“I-io… Sì!” Esclamò radiosa la ragazza lasciando che un sorriso tornasse a trionfare sul suo volto. “È bellissimo, grazie Shaoran!”
Di nuovo Li rimase abbagliato dal bellissimo sorriso di lei; era così incantevole quando sorrideva…
“Di nulla…” Biascicò lui imbarazzato alzandosi in piedi.
Improvvisamente un ragazzo richiamò l’attenzione di tutta la classe. Era Yamazaki Takashi.
“Quinta D, statemi a sentire per favore! Ho organizzato la prova di coraggio di quest’anno, mi raccomando, dovete partecipare in tanti!” Esclamò il moretto stando in piedi sulla sedia del professore.
Sakura prese in una mano il portachiavi bianco e si rivolse confusa a Shaoran.
“Prova… Di coraggio?”



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Sakura ed una prova di coraggio? Hahaha! Mi vendicherò per tutte le volte che ti sei presa Shao in tutte le FF!!! *revenge-mode attivato* Muhaha!
Passiamo ai ringraziamenti ora!  ^O^
Katy 92 (ciau amò! Ancora rido per la storia del panino di Yoyo nella FF! Hihihi! Sono contenta che il cap ti sia piaciuto lo stesso, anche se era un cap inutile  (-__-‘’). Sayonara amò! Tv1mdbxs!); non so come chiamarmi (ciau!! Eri impossibilitata? (Da Zelig, vero? XDXD) Ce lo dice il certificato! Ehm… Non ho aggiornato tanto presto, vero? Non passarmi l’orticaria, sob! XD Cmq sono molto contenta che la storia ti piaccia, grazie! Sayonara, bacioni!); Fantastic Paul (oggi mi è arrivata la tua cartolina! XD Beato te che sei a Rimini! E fortuna che la Gio ha abbandonato il piano… Ricordi? Voleva venire a trovarti per poi andare a Mirabilandia! XDXD Poveri noi! sayonara, tvttttttttttttttttttttttttb!);
francy91 (ciau! *__*  grazie Francy, mi piacciono sempre un sacco i tuoi confronti fra la fanfic ed i libri della Meyer!! Come dici?? Shao Maniaco vuole il coniglio?? Oddei, ma cosa vuole fare?? Non glielo presto neanche se mi paga (mmmh… Dipende quanto! XD)  Per i Pokemon… °-°  oddei, davvero… Ma ci saranno Pokemon maschi e femmine? Spero di sì, altrimenti non oso immaginare come si riproducano… Haha! Sayonara, bacioni!); Sakura93thebest (ciau amò! È un sacco che non ci si sente… Ed io che nemmeno stasera ci sono perché devo ammazzare gli Orociok ed i panini di Sasukkia  ç__ç  stasera infatti vengono due mie amiche a dormire e non mi connetto… Volevo sapere com’era poi andata Giovedi! Sayonara amò, tadbttttttttttttttttttttt!); FataFaby89 (ciau sorellina! Haha, Shao biscottino!! Certo che ne abbiamo di fantasia, vero? Un giorno ci proviamo a cucinare un biscottino a forma di Shao… Dici che ci viene? [Bello come lui non credo… Nd sorellina]… Hai ragione… Però confidiamo nella Ferrero e nei Tronky! X3  Sono felice che la FF continui a piacerti! Sayonara sorellina, ti voglio un mondo infinito di bene!); Dany 92 (ciau Dany-chan! Sono davvero felice che finalmente siamo riuscite a conoscerci un po’ di più! Ti ringrazio tantissimo per i complimenti  X3  mi fa piacere che lo scorso cap ti sia piaciuto! Haha, li hai dovuti razionare i libri?? Come ti capisco, pure io me li sono divorata!! Sayonara Dany-chan, bacioni!); Sabrina 91 (ciau Sabry-san! Grazie per gli auguri  =3  haha, sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto!! Ti confesserò, mi sono divertita a prendere in giro Sakura! XDXD Sayonara, bacioni!); Lunastorta94 (ciau Luna-chan, ben tornata dalle vacanze! Mi dispiace che ti si sia cancellata la rece… Chissà che nervoso ti ha fatto venire!  >.<  cmq ti ringrazio un sacco per i complimenti  =3!! Ma sai che mi sono appassionata da mo-ri-re agli Alice Nine?? *__*  oddei, adoro la voce di Shou!! Sayonara, bacioni!); xxsakura94xx (tesola mia, ciau! Edoardo?? Non sai quanto ho riso dopo averlo letto!! *me ridacchia ancora come una scema mentre lo scrive nella rece*  cmq hai proprio ragione, dovremmo andare a vedere Twilight the movie assieme  U__U  Che peccato tesola, non ci sentiamo da un secolo!! ç__ç  spero di sentirti prestissimo! Sayonara, tvtttttttttttttttttttttttttttttt[…]b! Ti adolo! =3); pinkgirl (ciau!! Grazie per i complimenti, sono davvero contenta che il capitolo ti sia piaciuto! Ma… vacanze orribili? Come mai? Mi dispiace TT_TT … Di solito le vacanze dovrebbero essere belle! Sayonara, bacioni!); x_Mokona (ciau! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto! Eriol per ora l’ho accantonato XD ma non preoccuparti, rifarà la sua comparsa presto! È quasi come una malattia, quell’inglese!  >.<   Sayonara, bacioni!); Sakura93 (ciau umatella! Davvero, sono secoli che non ci si sente! Sei sparita da msn, che fine hai fatto? XD  cmq hai ragione, se il dolcino ha fame è meglio che si pappi il coniglio! Sayonara Megghy, bacioni!); Ichigo_91 (soreee! Sei tornata finalmente!!! Però non fare del male a Jake, non è colpa sua  TT__TT  è colpa della Meyer che ha dato una trama da psicopatici a Breaking Dawn XD  cmq ben tornata sore, salutami il cognatino! =3  sayonara, tvtttttttttttttttttttttttttttttttttb!)

Grazie mille per le recensioni! Quando ho visto il numero mi sono commossa!!
Ci vediamo al prossimo capitolo: “Show me How Much you’re Brave”.
Sakura alle prese con una prova di coraggio?
(Povero me… Nd Shao)
Sayonara minna!

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Capitolo 16
*** 15 - Show me How Much you're Brave ***


Konnichiwa minna! E così siamo già a settembre, nee?
Oddei santissimi… Dire che non ho voglia di tornare a scuola è un eufemismo… Dire che preferirei beccarmi una pallottola in piena fronte piuttosto di rimettere piede là dentro riesce a rendere minimamente l’idea? Credo di sì…
Garantisco, quella non è una scuola! E’ un laboratorio per l’uccisione di poveri sogni  ç___ç
Istituto d’arte, perché mai non ho potuto frequentarti??
(Colpa mia! Nd Madre)  è___é  arigatou! Brutta str…
Sono in *emo-mode*  ç___ç  non voglio tornarci! Non voglio, non voglio, non voglio!
Voglio solo scrivere, disegnare e chattare fino all’alba!  >______<   buaaaaaah!
Della serie "lasciate ogni speranza, voi che a scuola tornate"…  -____-‘’
I gironi dell’inferno dantesco sono qualcosa di molto simile al cazzosissimo liceo Paciunzio… Ebbasta!
Divertiamoci, nee?  *me fa gli occhioni sbarluccicosi*
Vi lascio al capitolo adesso, non mi lagno più, giuro! XD
Buona lettura a tutti!



Show me How Much you’re Brave


“Prova di coraggio?” Domandò Sakura confusa osservando Shaoran.
Il ragazzo assentì con un cenno del capo mentre sorrideva rassegnato. “La organizza ogni anno, non c’è proprio niente da fare.”
“Di che cosa si tratta?” Chiese di nuovo la castana, che capiva sempre meno.
“È una prova che Takashi organizza tutti gli anni.” Le spiegò Li dandole finalmente una risposta. “Si tratta di dimostrare quanto riusciamo ad essere coraggiosi. L’anno scorso, per esempio, l’avevamo fatta d’estate: ci aveva trascinato al tempio Tsukimine per raccontarci le Cento Storie.”
“L-le Cento Storie…?” Rabbrividì Sakura stringendosi nelle spalle. “Intendi dire tutte quelle storie di spettri che ci si racconta a turno…?”
“Sì.” Asserì Shaoran con un cenno del capo. “È stata davvero una cretinata, ho partecipato solo perché non sapevo cosa fare quella sera.”
Kinomoto stava per aggiungere qualcosa, ma Yamazaki richiamò di nuovo su di sé l’attenzione dei propri compagni.
“Quest’anno sarà davvero divertente, quindi vi invito tutti a partecipare!” Esclamò eccitato il moro cercando di sollecitare la classe a prendere parte, ma si sollevarono dei lamenti e delle proteste.
“Dai Takashi, che palle queste prove di coraggio!” Si sentì da un angolo dell’aula.
“Giusto! E poi l’anno scorso sono morta di paura, quest’anno te lo sogni che io partecipi di nuovo!” Dichiarò una voce femminile dalla parte opposta della classe.
Queste due voci furono affiancate da altre che esprimevano, più o meno, tutte lo stesso parere: Quest’anno la tua prova di coraggio non la faccio nemmeno morto!
Tutta l’esaltazione del moro venne smorzata da quei commenti poco entusiasti. “M-ma ragazzi! Avete sempre partecipato, perché quest’anno, che è anche l’ultimo, dovete fare un’eccezione?”
Nessuno, però, sembrava essere intenzionato a cambiare idea, così il ragazzo si rassegnò fino a quando, improvvisamente, non incrociò il curioso sguardo giada della nuova arrivata. Con un barlume di speranza che gli brillava negli occhi, Takashi corse verso l’ignara Sakura con un sorriso a trentotto denti stampato sul volto.
“Kinomoto, carissima!” Esclamò il moro prendendole le mani.
“C-che c’è?” Balbettò confusa la ragazza; non si fidava dello strano sguardo del compagno.
“Tu parteciperesti non è vero?” Le domandò infine, facendole gli occhi dolci.
“C-come…? Ma io…”
“Ti preeeego!” Si lagnò allora Yamazaki, tentando di soffocare ogni tentativo di ribattere della compagna. “Se vieni tu verrà anche Li, sicuramente, e se viene Li il numero delle ragazze che aderiscono aumenterà senza dubbio e se aumentano le ragazze è logico che i ragazzi non si faranno pregare… Ti scongiuro!”
Kinomoto non sapeva più che cosa dire per controbattere, così si ritrovò costretta ad accettare.
“D’accordo… Se ci tieni così tanto…” Disse, senza il minimo entusiasmo.
Il moretto, invece, sfoggiò un enorme sorriso compiaciuto. “Mi raccomando, tu e Li spargete la voce. Ci ritroviamo tutti qui domani davanti al cancello della scuola a mezzanotte in punto. Quest’anno la prova sarà una caccia al fantasma che da qualche tempo infesta la scuola!” Detto questo se ne andò, lesto com’era venuto.
Sakura, dal canto suo, sperimentò alcuni stadi di colori cadaverici che sfumavano dal pallido bianco al blu cianotico. “C-c-caccia… Al fantasma?”


La notte dopo, come stabilito, si ritrovarono tutti davanti al cancello della scuola a mezzanotte in punto.
Alla fine le speranze di Yamazaki si erano rivelate nulle, in quanto, nonostante tutta la teoria che aveva ipotizzato in classe, si erano presentati solo i suoi migliori amici, nessun altro.
Anche Sakura e Shaoran avevano partecipato, ma sicuramente non per propria volontà; la ragazza, nonostante avesse una paura tremenda di questa fantomatica caccia al fantasma, non era riuscita a declinare l’invito di Takashi per colpa del suo buon cuore, mentre Shaoran era andato solo per farle compagnia, in modo da evitarle una crisi isterica nel bel mezzo della prova.
“Mi fa piacere che almeno voi siate venuti!” Esclamò Yamazaki sfoggiando un sorriso ai partecipanti della gara.
Il ragazzo estrasse poi dalla tasca dei suoi jeans un tintinnante mazzo di chiavi, probabilmente appartenevano al cancello della scuola.
“Queste le ho fregate alla bidella un paio di giorni fa.” Dichiarò orgoglioso mentre infilava una chiave specifica nella toppa arrugginita della cancellata.
Dopo aver fatto scattare la serratura, Yamazaki aprì lentamente il cancello che, girando sui suoi cardini, produsse un sinistro, inquietante cigolio che fece rizzare i capelli sulla testa dei ragazzi. Il gruppetto si recò fino all’ingresso dell’edificio scolastico vero e proprio, dove Takashi estrasse un'altra chiave da quel mazzo ed aprì la porta principale, permettendo ai suoi compagni di entrare nella scuola.
“Bene ragazzi, ora vi spiego in cosa consiste.” Proferì il fautore della prova rivolgendosi ai suoi amici che, terrorizzati, lanciavano spesso occhiate atterrite nel pesto buio dell’ingresso. “Ognuno ha portato la propria torcia e la propria fotocamera, vero?”
Alla risposta affermativa da parte del gruppo, Takashi proseguì. “Bene! Allora, come avrete sicuramente sentito, da qualche notte a questa parte accadono delle cose strane nella nostra scuola: sparizione di oggetti dalle classi, rumori sospettosi, c’è persino gente che giura di aver visto qualcuno aggirarsi per i corridoi…”
Ad ogni parola in più del racconto del ragazzo Sakura rabbrividiva, stramaledicendosi in Turco per aver accettato di fare una cosa simile; quando Takashi si mise a parlare addirittura delle apparizioni misteriose la ragazza fece un salto e si aggrappò al braccio di Shaoran, stringendolo in una morsa d’acciaio.
Il castano sorrise scuotendo la testa mentre ricambiava la stretta di Sakura. “Se sei ridotta così ora figuriamoci quando sarai alla caccia del fantomatico fantasma.”
“Mh?” Mormorò Kinomoto alzando il capo verso di lui. “Non vorrai dirmi che davvero Takashi ha intenzione di…” Deglutì. “Di mandarci a cacciare il fantasma…?”
Li annuì. “Certo, a cosa pensi che servano le torce e le fotocamere sennò?”
“M-ma io pensavo che scherzasse… Diceva sul serio?” Domandò allora la castana, sgranando gli occhi quel tanto che poteva.
“A quanto pare sì.” Asserì il ragazzo stringendosi nelle spalle.
Kinomoto lanciò un’occhiata apprensiva al compagno di classe, ricominciando a donargli attenzione e rendendosi conto che aveva già dato tutte le istruzioni per quella stupidissima prova.
“Quindi, ricapitolando tutto il discorso, mi dovete portare una foto del fantomatico spirito che si aggira per la scuola, ok?”
Il piccolo gruppo si divise, andando a formare delle coppie, e si disperse per l’intero edificio svanendo assieme alla tenue luce delle torce elettriche.
Sakura e Shaoran, andati in esplorazione insieme,  decisero di incominciare dal corridoio della loro classe, non sapendo in quale antro andare a cercare lo spiritello.
“Non capisco una cosa…” Ammise la ragazza mentre, avvinghiata al braccio sinistro di Li, si guardava intorno con circospezione.
“Che cosa?” Le domandò Shaoran mentre lottava con la torcia che teneva salda nella mano destra e che, evidentemente, aveva quasi finito la carica delle batterie.
“Perché quel coglione di Yamazaki non ha acceso anche le luci?!” Sbottò stizzita lei, stringendo con maggior forza il braccio di Li nello stesso istante in cui la torcia elettrica sembrò cedere qualche attimo.
“Beh, questo penso sia per rendere l’effetto della prova di coraggio…” Dichiarò il castano ridendo per i continui sobbalzi di Sakura ad ogni singolo scricchiolio.
All’improvviso Kinomoto si bloccò nel bel mezzo del corridoio, allentando leggermente la presa attorno al braccio di Li.
“Shaoran se ti dico una cosa non ti arrabbi, vero?” Domandò titubante la ragazza mordicchiandosi il labbro inferiore.
“Non saprei…” Rispose l’altro guardingo, inarcando un sopracciglio. “Dipende da cosa, credo.”
Sakura gli si parò davanti fissandolo con occhi lucidi: “Ti prego, accompagnami in bagno!”
“Come, scusa?!” Esclamò il ragazzo, non capendo bene se essere divertito o stupefatto. “Ma ti sembrano uscite da fare?!”
“Non ci voglio andare da sola!” Ribattè la ragazza incrociando le braccia al petto. “La sola idea mi terrorizza.”
Li sbuffò seccato, ma sicuramente non poteva lasciare andare Sakura da sola al buio lungo quei corridoi che, alla fine, non conosceva molto bene.
L’accompagnò davanti alla porta del bagno più vicino che gli riuscì di trovare e le intimò di sbrigarsela velocemente.
“Dai, adesso ce ne andiamo in un’aula qualsiasi, con la luce accesa soprattutto, ed aspettiamo che si facciano le due, va bene?” Le propose il castano.
Mentre entrava nel bagno la ragazza rispose con un euforico “Evvai!”
Shaoran si appoggiò alla parete e si sedette sul pavimento, ma non aveva nemmeno fatto in tempo a rilassare i muscoli che Sakura era già lì, davanti a lui.
“Co-come? Già fatto in bagno?” Le domandò attonito mentre si rialzava.
“Sì.” Si limitò a rispondere la ragazza con un sorriso. “Forza, andiamo alla ricerca del fantasma?” Lo incitò infine, prendendogli una mano.
Li assunse un’espressione ancora più allucinata: “Ma non avevi detto che…” Si bloccò improvvisamente; c’era qualcosa di strano in lei, di profondamente strano.
Anche le sue mani… Il suo tocco era gelido.
“Cosa?” Domandò la castana inclinando leggermente la testa di lato, ma Shaoran si affrettò a dissentire con un cenno del capo.
“Nulla, andiamo.” Le disse poi ricambiando la stretta della sua mano.


Pochi istanti dopo dalla porta del bagno fece improvvisamente capolino qualcuno… Sakura.
la ragazza uscì dal locale sistemandosi i jeans, che si erano leggermente stropicciati, ma quando si accorse dell’assenza di Shaoran le pieghe dei suoi pantaloni divennero il minore dei suoi problemi.
“Sha-Shaoran?” Chiamò a mezza voce guardandosi intorno. “Se è uno scherzo non fa ridere, te lo assicuro.”
Ancora il silenzio ed il buio più assoluto in quel corridoio; nessuno la degnava di una risposta.
“Shaoran?!”




*************************************************************
*gnigni!*
Ho abbandonato quella deficiente di Sakura da sola in mezzo al corridoio! Sono stata cattiva? … *pausa di riflessione*… Naaaaaa! XD  Così ti impari, maledetta, a pigliarti Shaoran in qualsiasi FF tu metta piede!!  è___é  *Muhaha!*
Ora purtroppo sono di fretta, quindi devo scappare senza lasciare dei ringraziamenti un po’ estesi, ma nel prossimo capitolo recupero! Giuro!  ^^
Mille grazie a: Dany92, Lady Marion, Ichigo_91, Katy 92, Sabrina 91, Sakura93thebest, x_Mokona, Lunastorta94, Sakura bethovina, Pikki SakuraChan, Fantastic Paul, Non so come chiamarmi e xxsakura94xx per le recensioni allo scorso capitolo! Grazie davvero tantissimo!!!
Ed un grazie anche a chi solo legge! ^^

Ci vediamo al prossimo capitolo: “Sakura, You’re a Very Big Mess!”
Mmmh… Offendo Sakura pure nei titoli, ora? XDXD gnigni!
Sayonara minna!

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Capitolo 17
*** 16 - Sakura, you're a Very, Big Mess ***


“Forza, per di qua!”
Sakura era davvero strana; se fino a qualche istante prima tremava di terrore ad ogni singolo scricchiolio ora sembrava eccitatissima dall’idea di andare alla ricerca di un fantasma.
Correva almeno un paio di metri davanti a lui, ispezionando ogni angolo buio od ogni aula dentro alla quale il misterioso spiritello avrebbe potuto nascondersi.
“Shaoran, controlliamo nell’aula di musica?” propose la ragazza a Li all’improvviso, così all’improvviso che risvegliò il giovane dai suoi pensieri cogliendolo totalmente alla sprovvista.
“C-come?” balbettò confuso lui, lasciandosi cadere la torcia di mano.
Kinomoto si chinò e la raccolse per lui, prendendogli poi una mano per riposarvi dentro quell’oggetto. “In aula di musica. Ti va?”
Li realizzò che non si era trattato di un’illusione poco prima, il tocco di Sakura era davvero ghiacciato, molto più del suo. “Sì, andiamo…”
Percorsero quel corridoio in un completo silenzio di cui Shaoran approfittò per ragionare meglio sulla situazione.
Senza che nemmeno lui se ne rendesse conto arrivarono in un baleno davanti alla porta dell’aula di musica.
“Qui dentro, andiamo.” Disse atona la ragazza, aprendo la porta a scorrimento della classe.
Li vi fece capolino all’interno subito dopo di lei; con una rapida occhiata nei dintorni capì che nascosto lì non c’era nessuno spirito.
“Neanche qui c’è niente, Sakura. Non potremmo andare a sederci? Sono stanco di girare come un idiota per tutta la scuola!” sbuffò il ragazzo dirigendosi verso la porta, ma Sakura, lesta come una lepre, si parò tra lui e la soglia e richiuse con uno scatto l’uscio scorrevole.
“Ma che cosa stai facendo?” le chiese confuso il castano. “Sei strana da un po’… che cavolo ti è capitato in bagno?”
Kinomoto non rispose; un sorrisetto sornione si dipinse sul suo volto e cominciò ad avanzare lentamente verso Li.
Il ragazzo deglutì, nervoso. “Ma che stai combinando? Hai per caso bevuto?!”
Niente da fare. La castana continuò la sua avanzata finchè non ridusse il compagno spalle al muro, impossibilitato a scappare.
“C’è una cosa che vorrei fare…” disse finalmente lei, afferrando la felpa scura di Shaoran.
“E… sarebbe?” il giovane non ci capiva più nulla… che Sakura stesse per… ?
“Questo.” Alitò la ragazza poco prima di avvicinarsi al volto dell’amico e stampargli un passionale bacio sulle labbra.
 
 
 
Ma dove si era cacciato Shaoran?
Quando lo avrebbe ripescato, ovunque lui fosse finito, lo avrebbe riempito di botte per averla abbandonata sola ed al buio in quel freddo e desolato corridoio.
Stava scrutando in ogni singola aula di tutto il piano ma del vampiro ancora nemmeno l’ombra.
Procedendo a velocità spedita, più per la paura che per altro, si immise in uno dei corridoi laterali e cominciò a controllare anche le aule di quella sezione.
E se, malcapitatamente, avesse incontrato il famigerato fantasma? Che cosa avrebbe potuto fare?
“Gli dici ciao e gli scatti una foto, almeno così possiamo tornarcene a casa.” Sarebbe sicuramente stata la risposta di Shaoran.
Appunto, Li! Non doveva perdere d’occhio il vero motivo per il quale stava scrutando in ogni singola stanza.
Guardò sopra la porta della prossima classe che si accingeva ad esplorare. Aula di musica, c’era scritto.
Con una violenta spinta aprì la porta scorrevole realizzando che, finalmente, aveva trovato Shaoran.
… Eccome se lo aveva trovato!
“SHAORAN!” esclamò lei scandalizzata.
Li sbarrò gli occhi ed alzò il capo, scioccato.
“Sa-Sakura?!” balbettò confuso facendo correre lo sguardo dalla ragazza che aveva fra le braccia a quella che stava sulla soglia dell’aula.
“Sì, esattamente!” abbaiò la castana avanzando verso di lui. “Sono la cretina che hai abbandonato nel corridoio al buio! Tutto per venire qui a pomiciare con…”
La giovane avvinghiata a Li voltò all’improvviso la testa, sorridendo canzonatrice a Kinomoto.
“… con ME?!” terminò la giovane scioccata, puntando un dito verso la sua sosia.
Li allontanò l’alter ego della sua migliore amica da sé e fisso interdetto entrambe.
“Volete dirmi che cosa sta succedendo?!” domandò confuso il ragazzo rivolgendosi alla Sakura appena arrivata, quella che gli sembrava più sana di mente.
L’altra ragazza scoppiò a ridere di gusto, trattenendosi la pancia per le risate. “Siete davvero spassosissimi, entrambi!” esclamò divertita.
Kinomoto, scocciata, le si avvicinò afferrandola per un braccio, mossa da un’inaspettata scarica di adrenalina. “Si può sapere chi diavolo sei? Sei il fantasma che gira per la scuola?!”
La ragazza smise di ridere sonoramente, ma il sorriso furbetto non si decideva a sparire dal suo volto. “In un certo senso sì, anche se non sono un fantasma.”
“Rispondi alla domanda!” sbottò Li, seccato per essere stato preso in giro a quel modo. “Chi sei?”
La giovane fece un altro sorriso, rivolgendosi, stavolta, semplicemente alla vera Sakura.
“È tanto che non ci si vede, Sakura-sama… ! Ti sei un po’ scordata di noi, di recente, e la cosa non ci ha fatto molto piacere, così sono uscita dal mazzo a nome di tutte le mie sorelle per farti uno scherzo e ricordarti che esistiamo ancora!” dichiarò la ragazza misteriosamente.
“Uscita dal mazzo?” domandò Kinomoto interdetta.
Al segno di assenso dell’altra si fece pensosa fino a quando tutto, finalmente, non le fu chiaro come il sole. “Sei una Sakura Card!”
La giovane, smascherata, simulò un ironico applauso. “Brava, l’hai capito.”
“Perché sei uscita ed hai fatto questa…” la card captor arrossì, ripensando al modo in cui aveva scoperto Shaoran e la carta con le sue fattezze. “… cosa?”
“Ci hai trascurate ultimamente. E, come ti ho già detto, la cosa non ci ha fatto molto piacere.” Asserì convinta l’altra.
Li faceva scorrere lo sguardo da una all’altra ragazza, non riuscendo però a trovare il cappio della situazione… e come avrebbe potuto, senza una spiegazione adeguata?
“Si può sapere che caspita succede?” domandò seccato alla Sakura vera, dato che ormai non capiva più assolutamente nulla di quello che stava accadendo.
“Ti avevo parlato, no, delle Clow Card?” gli domandò di rimando lei, cercando di dargli una siegazione breve e sensata. “Ebbene, dopo che io le catturai loro rinacquero sotto il mio nome, Sakura Card, per l’appunto. Questa è una di quelle carte… dovresti essere o Illusion o Mirror.”
La carta, sentitasi nuovamente chiamata in causa, precisò l’affermazione della padrona. “Sono Mirror, Sakura-sama.”
“Ecco, Mirror…” tentò di iniziare Kinomoto, ma di nuovo la carta la interruppe.
“Perché non ci hai più nemmeno sfogliate Sakura-sama? Il fatto che adesso non provochiamo più incidenti non significa che non esistiamo… ci sentiamo sole nel libro di Clow, desideriamo solo che la nostra padrona ci dedichi un po’ di attenzioni.”
Sakura abbassò il capo colpevole; si era resa conto, infatti, che da quando aveva catturato e trasformato tutte le carte non le aveva più prese in considerazione.
Mestamente, sorrise a Mirror e le posò una mano su di una spalla. “Avete completamente ragione, mie adorate carte. Vi prometto che d’ora in avanti vi dedicherò maggiore attenzione. Non vi trascurerò mai più.”
“Dici sul serio?” domandò diffidente la carta inarcando un sopracciglio.
“Certo!” esclamò Kinomoto con volto radioso. “Non dovete temere, vi do la mia parola!”
Mirror si abbandonò ad un sospiro di sollievo. “Quand’è così sono contenta. Anzi, siamo tutte molto contente. Ora, Sakura-sama, in onore dei vecchi tempi, che ne dici di riportarmi alla mia vera forma?”
La ragazza fu davvero molto contenta di sentirselo chiedere; con un sorriso si tolse la collana che portava al collo, quella che nascondeva la chiave della stella, e recitò la vecchia formula magica per tramutare la chiave nel solito scettro.
“Chiave che possiedi il potere della stella, mostrami il tuo vero aspetto! È Sakura che te lo ordina, rescissione del sigillo! RELEASE!”
Il piccolo ciondolo si tramutò in un maestoso scettro rosa, con una brillante stella gialla sulla sua sommità; la ragazza puntò questo verso Mirror, che la fissava sorridente.
“Sei riuscita a richiamarlo al primo tentativo dopo tutti questi anni, sei stata brava Sakura-sama!” esclamò la carta soddisfatta. “E mi raccomando, ricordati di non venir meno alla promessa che ci hai fatto.”
“Non preoccupatevi!” esclamato questo, Sakura ritramutò Mirror in una carta, afferrandola al volo una volta riportato lo scettro della stella al suo aspetto originale.
La ragazza osservò molto attentamente la sua povera carta, che era uscita dal mazzo solo per ricordarle che tutte le sue carte le erano ancora molto affezionate e che, per questo, non avrebbe mai più dovuto dimenticarsi di loro.
“E così è questo ciò che facevi a Tokyo?” le domandò all’improvviso Shaoran, ridestandola dai suoi pensieri.
“S-sì.” Balbettò Kinomoto confusa. Il suo passato di Tokyo ed il suo presente a Tomoeda quella notte si erano drasticamente fusi assieme. “Quella che hai appena visto era una delle carte che mi sono preoccupata di sigillare sotto il mio nome.”
“Dev’essere stato un compitino molto interessante!” disse Li stringendosi nelle spalle e dirigendosi verso la porta dell’aula.
“Sha-Shaoran… aspetta!”  esclamò Kinomoto che, ora più che altro, voleva una spiegazione su ciò che aveva visto. “Che stavi facendo prima con Mirror? Aveva le mie sembianze, sì ma… vi stavate baciando o sbaglio… ?” dire questo per lei non poteva essere senza conseguenze: arrossì terribilmente, impossibilitata ad evitarlo.
Ogni singolo muscolo del corpo del castano si congelò all’istante, immobilizzandolo davanti alla stessa porta che stava per aprire.
“I-io.. ecco…” iniziò lui balbettando confuso mentre si voltava, colpevole, verso Kinomoto. “B-beh… tu, cioè Mirror… ha preso l’iniziativa ed io…”
“… E tu l’hai corrisposta?” domandò interdetta la giovane.
“Ma io pensavo che fossi tu!” esclamò Li cercando di giustificarsi, ma non si rese conto che, invece, ottenne esattamente l’effetto contrario.
I due si guardarono negli occhi per un interminabile lasso di tempo.
“Pensavi che fossi io…” mormorò Sakura, soggiogata dal caldo sguardo di Shaoran. “… e mi hai ricambiata…”
La giovane notò un inizio di cedimento nella maschera del castano, i suoi occhi imbarazzati non mentivano.
La scena era illuminata solamente dal fioco chiarore della luna, rafforzata dal tenue baluginare della luce della torcia elettrica, che ora c’era, ora no.
Forse era grazie a quel criptico gioco di luce che, per la prima volta in vita sua, la ragazza dovette ammettere che lo sguado di Li aveva un qualcosa di molto attraente, quasi sensuale.
Peggio del richiamo di una sirena, quegli occhi la stavano invitando ad avvicinarsi, anche solo di poco, allo statuario viso di lui, anche con l’intento del solo sfiorarlo.
Quell’armonia idillica venuta a crearsi tra i due venne improvvisamente interrotta dal cedimento effettivo delle batterie della torcia, che in quell’esatto istante di debolezza si era sentita in dovere di spegnersi.
Era il buio ora a tingere tutto, tenebre debolmente rischiarate da qualche accennato raggio di luna, ed in quel momento l’uno dell’altra riusciva solo a percepire la sagoma che si stagliava tra l’oscurità.
“Penso sia ora di tornare all’ingresso…” mormorò Shaoran impercettibilmente; la sua voce era bassa e roca.
“S-sì…” rispose Sakura che, solo allora, si rese conto di ansimare, boccheggiando alla ricerca di aria.
 
 
E la prova si concluse così; nessun vincitore in quanto nessuna coppia poteva affermare né di avere una prova tangibile dell’esistenza del fantasma, né di aver anche solo visto lo spirito in questione.
Tornata a casa, Sakura salì subito nella sua stanza e si sdraiò sul letto, esausta.
Kero-chan, avendola sentita rientrare, uscì improvvisamente dal suo cassetto e le svolazzò accanto, chiedendole come fosse andata la prova di coraggio.
“Bene.” disse solo lei, omettendo tutto ciò che era successo con Shaoran. “Alla fine il fantasma era una Sakura Card.”
“Come?” domandò sbigottito il guardiano. “Una Sakura Card? Ma cosa… ?”
“Mirror è uscita dal mazzo, anche a nome di tutte le altre carte, solo per dirmi che si sentivano un poco trascurate da me.” Rispose in fretta lei, interrompendo la domanda della bestia del sigillo.
“Sakura, tu sei un vero casino!” la accusò il peluche indicandola con una zampetta. “Non ti eri nemmeno accorta che Mirror fosse scomparsa dal mazzo! Sei una card captor assurda…”
Ma Sakura fermò lì l’ascolto della ramanzina del guardiano, in quel momento aveva altro a cui pensare.
Si portò un braccio sugli occhi e riflesse a lungo su ciò che era accaduto quella notte.
Quando aveva intravisto Shaoran baciarsi con un’altra ragazza si era sentita… gelosa?
 
 
  
 
 
 
 
 
Ahem…  ù___ù  GOOD NIGHT!  ^___^
Guardate, seriamente non so quale strana cosa stia accadendo qui ma, udite udite, ho deciso di tornare ad aggiornare questa FanFiction…  *___*  stavolta con la speranza di finirla, logico!
Certo che sono cambiate molte cose da quando ho scritto l’ultima volta questa… cosa  =ç=
Se prima semplicemente veneravo Twilight, da qualche mese mi sono accorta che i libri di Anne Rice sono ottanta volte meglio; all’epoca attraversavo un periodo profondamente romantico della mia vita, mentre adesso aborro tutto ciò che sprizza cuoricini e frasi dolci… oh kami, sono diventata un ghiacciolo! XD [tipo Sasuke, attenzione  O__O]
Ho anche perso quel mio grande amore che nutrivo per CCS, purtroppo, e che è andato a riversarsi tutto su Naruto & company! [ù////ù  adesso mi struggo per i biondi, non per i castani]
In ogni caso, come si suol dire, sono tornata all’ovile XD  [anche se mi tengo attiva scrivendo nel fandom del mio nuovo grande amore *^*]
Ora vi chiedo per l’ennesima volta di avere pazienza con me… non aprivo questa FanFiction da tantissimo tempo ed ho bisogno di tempo per riabituarmi a questi personaggi, perciò gli aggiornamenti saranno molto lenti e saltuari. Mi dispiace molto.
By the way, sono davvero contenta di essere tornata qui  ^__^
Alla prossima!
Ja ne’ttebayò!
 
PS: so che ci sono errori e cose assurde, ma dovete perdonare quel periodo di bimbaminkismo che stavo attraversando allora!   T_____T

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