Call My Name And Save Me From The Dark di sakura182blast (/viewuser.php?uid=29164)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Something's Gonna Change Now ***
Capitolo 2: *** 1 - Blood Shot Eyes ***
Capitolo 3: *** 2 - Truths Left Behind ***
Capitolo 4: *** 3 - First Approaches, First Words ***
Capitolo 5: *** 4 - A Good Intention Last Five Hours ***
Capitolo 6: *** 5 - Still Confused As Ever ***
Capitolo 7: *** 6 - My Sweet Nightmare In Wonderland ***
Capitolo 8: *** 7 - Two Steps With Hiiragizawa ***
Capitolo 9: *** 8 - Neutral, Absolutely Neutral To Me! ***
Capitolo 10: *** 9 - This Time It's Over, I'm Sick Of It ***
Capitolo 11: *** 10 - I Think I Need Some Explanations ***
Capitolo 12: *** 11 - Chained By A Song ***
Capitolo 13: *** 12 - Spending Time Together ***
Capitolo 14: *** 13 - Mommy and Daddy ***
Capitolo 15: *** 14 - Disappearances ***
Capitolo 16: *** 15 - Show me How Much you're Brave ***
Capitolo 17: *** 16 - Sakura, you're a Very, Big Mess ***
Capitolo 1 *** Something's Gonna Change Now ***
Ciao
a tutti, sono tornata! Lo so che ho finito la scorsa FF proprio due
giorni fa però non riuscivo a stare lontana da questo
sito… sigh, mi mancava il fatto di aggiornare ma,
soprattutto, mi mancavate voi!
Così
mi sono detta “Ma se la nuova FF è quasi finita,
perché non pubblicarla?” e quindi eccomi qui!
Allora,
vi premetto un paio di cose prima di lasciarvi leggere: la FF, come ho
già detto, è ispirata a Twilight (il mio libro
preferito!), però ci sono un sacco di cose che ho cambiato;
ad esempio qui ci sono personaggi ed avvenimenti che nel libro non
hanno riscontri.
Vi
dico anche che c’è un vago riferimento alle carte
di Clow, ma che, in ogni caso, non hanno un ruolo significativo in
questa FF.
Aggiungo
solo, in extremis, che questo cap è di una cortezza assurda
ma si tratta solo di un’introduzione.
Detto
questo, non posso che augurarvi buona lettura!
Something’s
Gonna Change Now
Un
trasferimento… tutto inizia così di solito no?
Tomoeda, una
tranquillissima cittadina lontana qualche chilometro dalla costa est;
città famosa per la sua calma e la sua immane
tranquillità: industrializzata, ma non troppo; una
popolazione numericamente nella media; tenore di vita dei suoi abitanti
né eccessivamente alto, né eccessivamente basso.
Davanti ad una casa
a due piani di colore giallo sole v’era un camion di una
ditta di traslochi ed alcuni uomini vestiti con una divisa degli stessi
colori del mezzo che trasportavano degli scatoloni dentro e fuori da
quell’abitazione.
Nel vialetto era
parcheggiata una Station Wagon blu notte, probabilmente appartenente ai
nuovi padroni di quella casa.
Seduta sul sedile
posteriore di quell’auto c’era una ragazza;
diciotto anni circa, i capelli corti e color miele, gli occhi grandi e
di un colore che faceva invidia ai più brillanti smeraldi,
un’espressione accigliata che proprio stonava coi delicati
lineamenti del suo volto.
Nelle orecchie
teneva le cuffiette del suo Ipod rosa metallizzato, alzato a palla con
della musica altamente rumorosa sperando di poter in quel modo
dimenticare per quale motivo in quella fresca mattinata di inizio
settembre si trovava seduta nell’auto di famiglia, nel
vialetto di quella casa sconosciuta, in quella cittadina dove mai aveva
desiderato abitare.
All’improvviso
una tasca della sua grande borsa a tracolla beige iniziò ad
agitarsi freneticamente.
Per nulla
intimorita da quell’insolita agitazione la ragazza
sbuffò ed allungò una mano sul bottone a
pressione di quella tasca slacciandolo con il secco movimento di tre
sole dita.
Da lì
uscì un buffo pupazzetto giallo con grandi orecchie e due
piccole alucce bianche sulla schiena.
Il peluche si
librò a mezz’aria sbattendo veloce le ali e si
avvicinò al volto della giovane, togliendole poi con un
violento strattone entrambe le cuffiette.
“Ma che
cavolo combini?!” abbaiò la ragazza senza
rilassare la sua espressione buia.
“Sakura,
dannazione! Come hai potuto chiudere la borsa sapendo che
c’ero io dentro?! Ho trascorso tutto il viaggio nel tentativo
di non soffocare!” esclamò isterico il pupazzo
mentre sbraitava come un forsennato nelle orecchie della giovane,
già lungamente provate dalla musica altissima.
“E tu
perché ti ci sei infilato dentro?! Ormai tutti sanno di te,
potevi evitarlo!” ribattè seccata la castana.
“Beh…”
l’altro fissò lo sguardo verso il basso, un
po’ imbarazzato dalla sua avventura dentro alla borsa.
“… Ho visto che avevi lì dentro un
sacchetto di caramelle, così sono entrato per mangiarle ma
tu poi mi ci hai chiuso dentro! Lo hai fatto apposta! Confessa
ragazzina scorbutica!”
“Lasciami
in pace, baka-peluche!” sbraitò di nuovo lei,
Sakura, cercando di rinfilarsi almeno una delle due cuffie
dell’Ipod, ma il peluche la precedette, afferrando il piccolo
arnese e spegnendolo, gettandolo poi su uno dei due sedili anteriore
dell’automobile.
“Sentimi,
so che Tokyo ti manca terribilmente e che questa città,
beh… non regge il confronto, ovvio, ma non è
colpa mia se ti sei quasi fatta scoprire là! Se siamo venuti
via è stato solo per la tua
incolumità…” mormorò il
pupazzetto sedendole sul sedile accanto.
“Lo so,
Kero, lo so…” sbuffò Sakura incrociando
le braccia al petto e soffiando via una ciocca di capelli dal viso.
“Però
sai…mi trovavo così bene
lì…” ammise infine con delle timide
lacrime che premevano per uscirle dagli occhi.
“Forza,
non piangere! Vedrai che anche qui ti ambienterai presto!
Piuttosto… la prossima volta quando usi le Sakura Card cerca
di stare più attenta. Non possiamo fuggire in lungo ed in
largo per tutto il Giappone scappando da chi ha dei sospetti riguardo
ai tuoi poteri!” Kero sorrise e risalì
all’altezza del volto della ragazza, asciugandole quelle
lacrime che avevano preso a scenderle lungo le guance. “E poi
domani inizia un nuovo anno scolastico, ottima occasione per conoscere
gente nuova!” asserì infine il pupazzetto
sedendosi sulle sue ginocchia.
All’improvviso
la portiera posteriore dell’auto si aprì ed
apparve il volto di un ragazzo moro, dagli occhi castani, sembrava
davvero esausto; evidentemente aveva sfacchinato parecchio con tutti
quegli scatoloni.
“Ehy
mostriciattolo! Potresti venire a darci una mano in casa o pensi che te
ne starai in macchina a frignare ancora un po’?”
domandò sarcastico il bel giovane fissandola un
po’ trafelato.
“Touya,
ma si può sapere perché devi sempre
scassare?!” sbuffò la giovane poco prima di uscire
controvoglia dall’auto afferrando la sua borsa a tracolla.
Lo sguardo del
ragazzo cadde poi su Kero che lo fissava interrogativo.
“Anche tu
potresti essere d’aiuto, sai? Forza, muovi le tue chiappette
gialle ed entra in casa!” lo esortò infine Touya.
Anche il pupazzetto
uscì dall’auto, evitando di farsi notare da occhi
indiscreti ma, poco prima di avviarsi verso l’ingresso della
casa, alzò gli occhi al cielo con la schiena percorsa da un
brivido.
C’era
qualcosa di veramente strano nell’aria, forse una sorta di
cattivo presagio.
Non sapeva bene
perché, ma improvvisamente desiderò con tutte le
forze portare subito Sakura via da quella città, colto dalla
sensazione più brutta che avesse mai provato.
Spero
che vi sia piaciuta, come introduzione, e che vi abbia incuriositi
almeno un po’! Dal prossimo la situazione
comincerà un poco ad evolversi, promesso! Ci si vede al
prossimo cap, ciaoooo!
MoKO-cHAn
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Capitolo 2 *** 1 - Blood Shot Eyes ***
Konnichiwa
minna!
Mi
sono accorta che, la scorsa volta, vi ho lasciato con un capitolo
davvero striminzito, ma che più striminzito proprio non se
poteva!
Così
ho deciso di aggiornare presto, anche perché sono in casa
adesso e non so cos’altro fare di bello! XDXD
Sono
lieta di dirvi che qui qualcosa inizia leggermente a smuoversi e,
soprattutto, che entra in campo il sommo Shao.
Buona
lettura!
Blood
Shot Eyes
La mattina dopo si
svegliò relativamente presto, cosa totalmente impossibile
per la Sakura di Tokyo.
Si alzò
di malavoglia, lavandosi il volto ed indossando la nuova divisa
scolastica che le era stata spedita qualche giorno prima.
Almeno quella
divisa era carina: camicia bianca, foulard azzurro da annodare a
mo’ di cravattino e gonna corta a pieghe del medesimo colore.
Si
osservò ripetutamente nel riflesso dello specchio
e, per la prima volta da quando aveva messo piede in quella
città, le scappò un piccolo sorriso.
Tuttavia scese le
scale mantenendo buona parte del suo malumore che però
svanì quasi del tutto quando, giunta al piano terra,
sentì nitido il buon odore di hot cake e sciroppo
d’acero.
Con uno scatto
felino raggiunse la cucina dove il padre ed il fratello erano
seduti intenti a consumare la colazione.
“Buongiorno
Sakura.” Fujitaka, il padre, le sorrise appoggiandole sul
tavolo una buona dose massiccia di hot cake e sciroppo. “So
che ti piacciono molto.”
La ragazza si
sedette veloce trangugiando avida la colazione.
“Allora
mostro, sei pronta per il tuo nuovo anno scolastico?” le
domandò Touya, il fratello, che gongolava come al solito
anche quella mattina da quando aveva terminato gli studi.
Sakura si
alzò, fingendo indifferenza come soleva fare, fece finta di
allontanarsi ma con uno scatto finale tornò indietro
bell’e pronta ad assestare un bel calcio nello stinco del
fratellone, colpo che andò a segno, come sempre del resto.
“Io vado
a scuola!” esclamò poi poco prima di correre fuori
dalla porta, per abitudine più che per altro.
Pochi minuti dopo,
però, tornò indietro un po’ rossa in
volto e vistosamente imbarazzata.
“Ehm…
Io ancora non so dov’è la scuola
nuova…” ammise la ragazza grattandosi la testa.
“Che
razza di scema…” mormorò Touya
scuotendo la testa e finendo poi il suo succo di arancia.
“Non
preoccuparti tesoro, ti accompagno io.” Fujitaka si tolse il
grembiule e frugò in un centrotavola per cercare le chiavi
dell’auto. “Tu prendi la moto oggi? Volevi andare a
cercare un lavoro, giusto?” disse poi rivolgendosi al figlio.
Touya
annuì. “Mi cercherò qualcosa qui nelle
vicinanze, spero di trovarne uno decente alla svelta.”
Salutatisi, i
componenti della famiglia si divisero, intraprendendo strade differenti.
La scuola sembrava
abbastanza carina, un grande edificio dalle pareti chiare con
un’immensa torre dell’orologio, proprio come la sua
vecchia scuola di Tokyo.
Scese
dall’auto e si recò in segreteria dove una donna
le procurò una dettagliata piantina dell’istituto,
le indicò chi erano i suoi nuovi professori e le
mostrò l’ubicazione della sua classe: terzo piano,
classe quinta, sezione D.
Infine le
presentò il primo insegnante che avrebbe avuto quella
mattinata: si trattava di Yoshiyuki Terada, professore di letteratura,
un uomo molto attraente la cui età oscillava tra i 30 ed i
35 anni.
“Ti
troverai bene a Tomoeda, non preoccuparti Kinomoto.”
Proferì l’insegnante afferrando tutti i suoi libri
e conducendo poi Sakura lungo un corridoio lastricato di piastrelle
chiare.
“N-non ne
dubito…” rispose la ragazza incerta giocherellando
con una ciocca di capelli chiari.
Era il primo giorno
di scuola ma, nonostante ciò, nessuno studente faceva
bordello fuori dalla sua classe incitando i compagni alla rivolta verso
l’istituzione scolastica.
Almeno, questo era
quello che capitava tutti gli anni al vecchio liceo che frequentava.
Lì
invece nel corridoio regnava la calma assoluta, anche se la campana che
segnava l’inizio delle lezioni era suonata da soli pochi
minuti.
Il silenzio era
tale che le permetteva di udire il sommesso brusio dei professori che
tenevano le loro prime lezioni.
“Dopo una
breve camminata nel corridoio i due giunsero davanti alla classe
quinta, sezione D.
“Aspettami
qui solo un istante.” Terada entrò nella classe e
Kinomoto notò, stando nel corridoio, che tutti gli studenti
si erano rispettosamente alzati mantenendo un silenzio che proprio le
sembrava disumano.
“Ma dove sono finita?!”
si domandò la ragazza nel panico più totale.
Temeva di avere
già intuito che le giornate in quella cittadina si sarebbero
presentate spesso e volentieri monotone e da suicidio per una festaiola
di Tokyo come lei.
“…
E poi ho un annuncio importante da farvi…”
continuava Terada dall’interno dell’aula.
L’attenzione
di Sakura si riaccese all’improvviso, l’annuncio
importante era senz’altro il suo arrivo.
“…
Da quest’anno avrete una nuova compagna.”
Finalmente la
classe si animò, levando un sommesso brusio indistinto. Lo
sguardo dell’insegnante infine incrociò quello di
Sakura.
“Vieni
pure avanti.” Proferì Yoshiyuki intimandole di
avvicinarsi con un gesto della mano.
Alquanto in
imbarazzo, la ragazza si fece avanti e con passi brevi raggiunse la
cattedra.
“Lei
è Kinomoto Sakura, arriva da Tokyo e…”
voleva continuare la sua presentazione, ma l’improvviso
rumore sordo di una seggiola che cadeva lo interruppe bruscamente.
Qualcuno si era
alzato di scatto, era stato un ragazzo seduto in ultima fila, accanto
alla finestra.
Lo sguardo di
Sakura raggiunse quello del giovane che ancora stava in piedi e la
fissava insistentemente con aria truce. Era davvero un bel ragazzo,
folti capelli castano scuro e due profondi occhi ambrati che la
mettevano profondamente in soggezione.
Arrossendo di
botto, Kinomoto abbassò il volto cercando di distogliere i
suoi occhi da quelli magnetici di lui.
“Ehm…
C’è qualche problema Li?”
domandò confuso l’insegnante.
Il ragazzo fece per
uscire dal posto, intenzionato probabilmente ad avvicinarsi a Sakura,
ma un altro giovane, dai tratti somatici occidentali, capelli scuri,
occhi azzurri come il cielo ed un paio di occhiali, si levò
in piedi di scatto, fissando il castano severo.
Sakura
rialzò il viso ed osservò la piccola scenetta che
le si presentava dinnanzi, alquanto incuriosita da quella faccenda.
I due ragazzi si
osservavano in cagnesco; il castano sembrava fremere dalla voglia di
raggiungere la nuova arrivata, il misterioso occidentale invece pareva
frenare il primo con il solo sguardo.
Si dicevano
parecchie cose, tuttavia nessuno dei due apriva bocca.
“Li…
Hiiragizawa? È tutto a posto?” insistette di nuovo
Terada, cercando di attirare l’attenzione dei suoi due
allievi.
Li si sedette senza
degnare nessuno di uno sguardo, Hiiragizawa scosse lievemente la testa.
“Sì.
Ci scusi professore.” Dichiarò il moro poco prima
di sedersi.
Il castano
cercò di nuovo gli occhi di Kinomoto, stessa cosa che la
ragazza fece, ma, non appena i due sguardi s’incrociarono, ci
mancò poco che Sakura si mettesse ad urlare.
Li era seduto, il
volto appoggiato su di una mano, un sorriso sghembo trionfava sul suo
volto ed i suoi occhi… Erano rossi. Due pozze di sangue.
La giovane
sgranò i suoi grandi occhi verdi, li chiuse e li
strofinò un paio di volte con le mani. Quando li
riaprì quelli del ragazzo erano tornati color ambra.
“Kinomoto,
puoi prendere posto allora…” Terada
esaminò la classe attentamente. “Ecco,
l’unico posto libero è quello davanti a
Li…” disse terminando poi la frase in un sussurro.
“C-come?”
si ritrovò a dire Sakura, fermamente non intenzionata a
sedersi di fronte a quello strano benchè bellissimo ragazzo.
“Professor
Terada…” Hiiragizawa si era lentamente alzato,
richiamando parecchia attenzione su di sé.
“Kinomoto può avere il mio posto, mi metto io
davanti a Shaoran.” Concluse il moro poco prima di prendere i
suoi effetti personali e trasferirsi nel banco che era prima destinato
a Sakura.
La ragazza, rimasta
comunque abbastanza perplessa dallo strano comportamento di quei due,
notò piacevolmente che il posto di Hiiragizawa era
relativamente distante da quello di Li.
“Allora
io… Andrei a sedermi…”
biascicò Sakura raggiungendo a grandi falcate il suo nuovo
banco: terza fila, al centro.
Non negò
che essere seduta lontana da quel tipo le giovava; non provava
più quella sensazione di ansia di quando,
all’inizio della lezione, aveva incrociato i suoi occhi.
L’insegnante
le si riavvicinò, posandole sul banco due libri di testo di
letteratura giapponese, poi tornò al suo posto, ovvero la
cattedra.
“Ascoltatemi
ragazzi, so che il nuovo anno scolastico è appena cominciato
ma io già devo iniziare il programma.”
Si levarono delle
leggere lamentele all’interno della classe che vennero
però subito soppresse da un richiamo di Terada.
“Cominciamo
dal creare i gruppi per il progetto a coppie di letteratura del primo
trimestre…” Yoshiyuki prese il registro e,
coprendone l’elenco dei nomi con un foglio, iniziò
a posare la matita a caso sopra al numero che corrispondeva ad ogni
singolo alunno, formando le coppie per il progetto.
“Dunque…
Mihamara e Nagoya… Daidouji e
Yamazaki…” continuò a ripetere una
serie di cognomi totalmente sconosciuti a Sakura.
Qualcuno esultava
per essere capitato con un compagno interessante, altri invece
sbuffavano per essere finiti in coppia con qualcuno che non gli andava
proprio a genio.
“…
Hiiragizawa e Sasaki ed infine… Ehm…”
Terada fissò più volte le leggere linee della
mina della matita che aveva lui stesso tracciato. Era abbastanza
incredulo della coincidenza.
“K-Kinomoto
e Li…”
Sakura si
voltò basita verso il castano, lui la fissava a sua volta,
totalmente privo di espressioni stavolta.
Un brivido gelato
le oltrepassò il corpo. Non sapeva perché, ma
aveva paura.
**********************************************************
Eeeeh,
le coincidenze! (anche se poi loro non esistono, è solo
colpa di quell’hitsuzen del cavolo!) Certo che Sakuronzola
è proprio scemotta, insomma, ma mettimi a me in gruppo con
Shao… Proprio non capisco, eh no!
Passando
ai ringraziamenti:
Sakura93thebest:
concordo amò, Twilight è la cosa più
bella che sia mai stata scritta… *___* vogliamo mettere
Eddyno Cullen?? XDXD Sayonara amò tvtttttttttttttttttttttttb
Ichigo_91: sore,
abbiamo appena finito di parlottare ^__^ poi stasera discutiamo meglio
di quella cosa, non ti preoccupare! Piuttosto, mi dispiace per il
troppo mistero… Ormai non posso fare a meno di metterne un
po’! Sayonara tvtttttttttttttttttttttttb
Sakura93:
Megghy-chan! A me non è dispiaciuto per Kero XDXD
l’ho sempre odiato, quel coso… preferisco di gran
lunga Yue, è più fascinoso *___* Visto? Ho
aggiornato presto… E ieri sera che minacciavo di non farlo
+! XDXD Sayonara Megghy tvttttttttttttttttttttb
Pikki SakuraChan: mi
dispiace che tu abbia la febbre, spero che ora ti sia passata almeno un
po’! ti ringrazio di cuore per aver messo la FF tra i
preferiti già dall’inizio, spero di non deluderti
con il proseguire della storia! A quanto pare anche tu ami Twilight,
eh? Io fare una statua a quella benedetta donna di Stephenie Meyer! XD
Sayonara, bacioni!
FataFaby89:
sorellina, che piacere ricevere un tuo commento! Sono molto contenta
che tu abbia deciso di mettere la FF tra i preferiti, mi hai resa
felice ^__^ suppongo che in questi giorni tu stia studiando per
l’esame… aiuto sorellina, spero che ti vada tutto
bene!! spero anche di risentirti presto… Implora tua madre
per farti restituire il cavo T^T! sayonara sorellina, ti voglio bene!
Sakura Bethovina: la
mia Ritina-chan! Hai proprio ragione… Mannaggia a me, non
riesco a stare lontana da sito per più di 3
giorni… XDXD cmq sono contenta che hai ordinato Twilight,
spero ti arrivi presto! Ah, poi mi devi spiegare
com’è stata questa Festa del Giglio, sono curiosa!
Sayonara tvttttttttttttttttttttttb
Yumemi:
>___< Shele-san non può scomunicarmi! XD tutta
colpa dell’hitsuzen, è sempre colpa sua, che ci
possiamo fare?? È sempre intorno a noi!
è___é ti odio, hitsuzen! Cmq dai, mi sono fatta
perdonare, stavolta Shao c’è, vero? (ma niente
ombelicossss, gomenne!) Sayonara, bacioni!
Lady Marion:
Konnichiwa Marcy! Ho aggiornato presto, visto? Hihi cmq sì,
decisamente è mooolto meglio che Sakura si sia trasferita a
Tomoeda… Chissà perché??? XDXDXD
Sayonara, bacioni!
Grazie
per aver commentato od anche solo letto! Ci si vede al prossimo
aggiornamento che, temo proprio, non avverrà presto come
è successo per questo… Devo scrivere ancora tutta
la storia di mezzo!! O.o’’’
Sayonara
minna!
MoKO-cHAn
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Capitolo 3 *** 2 - Truths Left Behind ***
Konnichiwa
minna! La scuola è ufficialmente finita, finalmente (non per
la sottoscritta che ci andrà fino a Luglio…) e
come festeggiare se non con un aggiornamento? XDXD vi devo dire che mi
vergogno molto della cortezza del capitolo… Però
ho dovuto interromperlo così, altrimenti avrei dovuto unirlo
al prossimo, ma non avrebbe avuto proprio senso!
Poi
non accade nemmeno nulla di speciale… Spero proprio che non
vi annoiate a leggere tutto… T^T
Detto
questo vi lascio al capito, buona lettura!
Truths
Left Behind
La pausa pranzo
arrivò relativamente in fretta.
Sakura si sedette
tranquilla in giardino all’ombra di un bell’albero
e cominciò a sbocconcellare senza appetito il pasto che le
era stato tanto caldamente preparato dal padre.
Le si
avvicinò all’improvviso una ragazza che le era
parso di notare nella sua stessa classe: non molto alta, carnagione
molto chiara, due grandi occhi celesti e dei lunghi capelli corvini.
“Ciao, ti
spiace se ti faccio compagnia?” le domandò
indicando il pranzo con un sommesso cenno del capo.
Kinomoto fu presa
un po’ alla sprovvista, ma acconsentì.
“Figurati,
siediti pure!” esclamò ricambiando il bel sorriso
della ragazza.
“Sono
Tomoyo Daidouji, ma tu puoi chiamarmi Tomoyo fin da subito.”
Proferì la moretta aprendo il contenitore del pranzo.
“Piacere
Tomoyo. Allora anche tu chiamami Sakura, sai, non mi piace che mi si
chiami per cognome…” ammise Kinomoto.
Le due sorrisero ed
iniziarono a mangiare insieme.
“Ci hai
proprio lasciati secchi oggi.” Dichiarò Tomoyo nel
tentativo di sbucciare una mela.
“Perché?”
Sakura cambiò espressione; cosa poteva aver combinato? Era
lì da solo cinque ore.
Tomoyo si mise a
ridere.
“Parlo di
Li-kun e di Hiiragizawa-kun… Questa è stata la
prima volta che Li-kun ha reagito così davanti ad una
ragazza…” la mora sembrò esitare un
momento. “Anzi, a pensarci bene questa è stata la
prima volta che ha reagito a qualcosa…”
“Non devo
prenderlo come un complimento vero?” Sakura si sentiva
alquanto nervosa.
“Beh, se
devo essere sincera non saprei…” ammise Tomoyo
portandosi un indice al mento. “È arrivato qui da
Hong Kong il primo anno di liceo. Ti giuro, non ho mai visto un ragazzo
più bello ed indifferente di lui. Un sacco di ragazze gli
hanno spesso chiesto appuntamenti o cose così, ma lui ha
semplicemente declinato, poco gentilmente aggiungerei. È
sempre stato sulle sue, da quando è arrivato Hiiragizawa-kun
ha legato un po’ con lui, ma non oserei definirli amici veri
e propri…”
“Hiiragizawa…
Anche lui è abbastanza strano. È qui dal primo
anno?” Kinomoto aveva smesso di mangiare, alquanto
incuriosita dalla storia di quei due ragazzi che l’avevano
colpita fin da subito.
“Oh no,
Hiiragizawa-kun è arrivato qui due anni fa,
dall’Inghilterra mi sembra. Da allora è sempre
stato assieme a Li-kun, non si è mai staccato da lui.
Più che frequentarsi come amici sembra quasi che
Hiiragizawa-kun controlli strettamente Li-kun… Quasi fossero
un poliziotto ed un carcerato in libertà
condizionata.” Daidouji sorrise, abbastanza divertita da
quella buffa situazione.
Le due ragazze si
alzarono insieme, intenzionate a ritornare nell’edificio
scolastico.
Parlando del
più e del meno, passarono di fronte ad un albero sotto alle
cui fronde stavano proprio Hiiragizawa e Li.
Il primo stava
mangiando il pranzo, il secondo non sembrava nemmeno aver mangiato,
dato che non aveva un cestino o qualcosa del genere; stava strappando
dei fili d’erba.
Sakura si
ricordò improvvisamente del progetto di letteratura che
avrebbe dovuto svolgere assieme a Li e del lungo libro sul quale il
loro progetto verteva. Corse verso i due ragazzi guadagnandosi una
strana occhiata dall’inglese.
“Ehm…
Ragazzi scusate se vi disturbo, ma avrei bisogno di parlare con
Li…” la ragazza fissava i due un po’
confusa.
Shaoran
alzò la testa di poco, quel tanto che bastava per poterla
guardare negli occhi, ma nessuna emozione trapelava dal suo volto. Era
come spento, morto.
“Ecco
Li… Il libro che dobbiamo leggere, non saprei, lo leggiamo
per nostro conto e ci ritroviamo insieme poi per fare il progetto
oppure vuoi che lo leggiamo insieme?” domandò
Kinomoto, un poco imbarazzata dallo sguardo del ragazzo che ora
sembrava scrutarla fin nel profondo.
“Come
preferisci.” Si limitò a dire Li con voce piatta.
Sakura si rese
conto che la voce di lui era davvero bellissima: calda e profonda,
nonostante quel tono inespressivo non le rendesse affatto giustizia.
Quella risposta,
però, lasciò la ragazza un po’
interdetta.
“Ehm…
Beh allora… Possiamo leggerlo per conto nostro e poi
lavorarci assieme…” concluse lei un poco seccata
da quella conversazione inconcludente.
“Come
vuoi.” Proferì di nuovo lui con la solita
intonazione.
A quella nuova
risposta così insipida la ragazza si alterò;
Sakura era tipa da scaldarsi per poco, certe volte.
“Ma non
sai articolare una frase decente?!” chiese lei abbastanza
seccata.
Il bellissimo viso
di Li assunse un’espressione finalmente. Sul suo volto si
aprì un sorriso sornione tanto magnifico che a momenti fece
svenire la ragazza che gli stava dirimpetto.
“Certo
che ne sono capace, vedi?” la stuzzicò lui
scoppiando poi a ridere.
A quel punto
Kinomoto perse davvero le staffe; ora si prendeva addirittura gioco di
lei?
Sbuffò
seccata e se ne andò assieme a Tomoyo.
Rimasero
da soli, di nuovo, Li ed Hiiragizawa, sotto quell’albero. Il
secondo consumava poco affamato il suo pasto, il primo non mangiava
affatto.
Stettero entrambi
in silenzio per qualche minuto dopo l’inattesa visita della
nuova arrivata, Kinomoto, ma infine quella calma venne interrotta dal
bel cinese, che scoppiò in una fragorosa risata scuotendo la
testa.
“Lo so
che l’hai fatto apposta Shaoran, non ci trovo nulla da
ridere!” sbottò infine Hiiragizawa, buttando per
terra gli ultimi due bocconi del suo tramezzino.
“Apposta?
Cosa?” Shaoran si appoggiò al tronco
dell’albero, incrociando le braccia al petto senza cancellare
quel sorrisetto ironico dalla faccia.
“Sai bene
di cosa parlo. Quel lavoro con Kinomoto… Non è
stata una coincidenza, è stato merito tuo.” Il
moro si era davvero arrabbiato.
“E come
avrei potuto fare una cosa simile, Eriol?” Li fissava
l’inglese con occhi cattivi, sguardo ricambiato volentieri di
Eriol.
Il bel cinese si
alzò in piedi intenzionato ad andarsene ma l’altro
lo bloccò sbattendolo violentemente contro
l’albero ed afferrandolo per il colletto della camicia della
divisa.
“Senti
Shaoran, lo sai bene che se commetti anche solo uno sgarro contro le
regole L’Organizzazione
mi da carta bianca con te, vero? Potrei anche ammazzarti, nessuno mi
biasimerebbe.” Sibilò Eriol stringendo gli occhi
fino a farli divenire due fessure.
Shaoran si
liberò senza il minimo sforzo da quella presa ferrea,
lanciando il moro lontano da lui con un violento spintone.
“Tu e
L’Organizzazione, prima o poi riuscirò a liberarmi
di voi!” Detto questo si allontanò a grandi
falcate con le mani strette nelle tasche mentre Eriol lo fissava
amareggiato.
“Perché
Shaoran? Perché non capisci… ? So che
l’hai attesa, e per tanti anni, ma non posso permetterti di
infrangere le regole… Non posso, lo capisci?”
******************************************************************
Vi
ho lasciati un po’ nel mistero, vero? (almeno lo
spero… Il mio intento era questo…
=.=’’)
Vi
ringrazio davvero tantissimo di essere arrivati fino a qui…
So che come contenuto questo capitolo lasciava un po’ a
desiderare… Comunque, passiamo ai ringraziamenti!
Sakura93thebest:
amò dai, non preoccuparti più per ieri, vedrai
che stasera riusciremo a writtare qualcosa… XDXD manca solo
l’ispirazione! ^__^ Sayonara tvtttttttttttttttttttttttttb
Ichigo_91: sore, ti
ho già detto che le sorelle non devono ringraziarsi
U.U… XD a parte gli scherzi, non ti preoccupare, io una
sorella l’aiuto in tutti i modi in cui posso, senza
limitazioni! Per quanto riguarda Eriol e Shao… Diventando
sempre più strani, eh? ^__^ Sayonara
tvttttttttttttttttttttttttb
Pikki SakuraChan:
sono felice che tu ora stia meglio! …
ç__ç le tue recensioni mi fanno sempre commuovere
tantissimo… Non li merito tutti quei complimenti…
Grazie!! Anch’io concordo in pieno sugli occhi rossi di
Shao… *ç*… Mica male! XD Sayonara
bacioni!
Sakura93: ciau
Megghy-chan! Eheh… Davvero ti spaventano gli occhi rossi di
Shao? Io li trovo estremamente belli… *ç* (se
è bello Shao è bello tutto ciò che
è di Shao!) comunque anch’io concordo, Eriol
doveva farsi i fatti suoi, che cattivo è_é! ^__^
Sayonara tvttttttttttttttttttb
Lunastorta94: grazie
per i complimenti, mi fa molto piacere che la storia ti piaccia ^___^
anche a te la versione di Shao con gli occhi rossi fa paura? XD io lo
trovo molto affascinante in questa versione hihi! Sayonara bacioni!
Sakura Bethovina:
ciau Rita-chan! Mi dispiace che hai un problema per il saggio! Adesso
appena ci sentiamo mi spieghi tutto per bene (anche la parte della
Festa del Giglio!); dai, ora che ci sono le vacanze verrai
più spesso su msn, vero? ^__^ sono d’accordissimo
sul fatto dello sclerare e… Sì, a quanto pare mi
sono di nuovo bloccata con la storia (D’oh!) ieri notte,
mentre writtavo il cap 21… Mi sono bloccata, non ho
più idee!! Spero di sentirti presto, così ci
aiutiamo a vicenda! Sayonara tvtttttttttttttttttttb
Selenina93: mi
chiedi se mi ricordo ancora di te? Ma certo che sì! Sei
anche stata una delle prime a recensirmi con la primissima storia, come
potrei dimenticarti? XD Sely, non preoccuparti se non lasci spesso
recensioni, l’unica cosa che conta è che la FF ti
piaccia, il resto non è un problema! Sono felice che la cosa
ti stia intrigando… Spero che anche questo cap sia stato di
tuo gradimento! Sayonara Sely, bacioni!
FataFaby89: ciao
sorellina! Sono davvero contenta che la storia continui a piacerti! Per
la parte di mezzo… Me è un po’ in
crisi… Il capitolo 21 è diventato la mia croce,
non riesco a smuovermi da dove mi sono bloccata ieri sera…
ç__ç! I tuoi aggiornamenti di ieri sono
stati… Stupendi! *___* ti ringrazio ancora per la dedica
speciale ^__^ … Spero davvero che tua
madre si decida a restituirti il cavo, così potremmo
finalmente sentirci… ! a presto sorellina, ti voglio bene!
Ci
si vede al prossimo capitolo dove Sakura e Shao cominceranno il loro
splendido progetto di letteratura… XDXD vedrete un
po’ come me la sono spassata con il personaggio di
Shao… muhaha! Sayonara minna!
MoKO-cHAn!
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Capitolo 4 *** 3 - First Approaches, First Words ***
capitolo 4
Konnichiwa
minna! Eccomi di ritorno con un nuovo capitolo!
Ieri
sera ho fatto una scoperta davvero interessante…
Interessante ed
inquietante… Mi sono messa a contare i capitoli scritti
fin’ora di questa FF… sapete un po’
quanti sono?
Dai, sparatemi un numero entro 3… 2…
1… Stop! Su
quale numero è caduta la vostra scelta? Hihi…
Ebbene vi
dico che sono arrivata a quota 51 senza che la storia sia
finita… Non avevo mai scritto nulla di così
lungo! XDXD
spero di non avervi terrorizzato…
O.o’’’
Dite
che mi converrà aggiornare più rapidamente,
allora?
^___^ detto questo vi lascio al
capitolo, buona
lettura!
First Approaches,
First Words
Ormai era stufa di
rileggersi i passaggi chiave di quel libro.
L’aveva
finito da due
giorni e si era sottolineata tutti i punti salienti che sarebbero
potuti essere utili per il progetto di letteratura.
Chissà
se anche Li aveva già finito di leggere il libro?
Sperava caldamente
di sì,
così avrebbero finito al più presto il progetto e
non
avrebbero più dovuto avere nulla a che fare l’uno
con
l’altra.
Erano
già passate un paio
di settimane da quando Sakura e la sua famiglia si erano
trasferiti a Tomoeda, piccola cittadina, da Tokyo, la grande metropoli,
ma tutti sembravano più o meno essersi adeguati al
cambiamento.
Fujitaka aveva
trovato un buon
posto da insegnante in un’università poco
distante, Touya
sopravviveva di lavori part time, mentre Sakura si era abbastanza
ambientata nel liceo Seijou. Era diventata molto amica di una ragazza
in particolare, la moretta che per prima le aveva rivolto la parola,
Tomoyo Daidouji.
Tomoyo,
però,
l’aveva anche messa bene in guardia nei confronti di Shaoran
Li:
le aveva caldamente raccomandato di non farsi mai ammaliare da quei due
caldi occhi color miele belli come il sole; in realtà il bel
cinese era una ragazzo strano, troppo strano per essere preso in
considerazione.
Si alzò
dal letto sul
quale era stata sdraiata tutto il pomeriggio e si stiracchiò
stancamente, facendo scricchiolare tutte le ossa del suo corpo.
Osservò con una punta d’invidia Kero-chan, che se
ne stava
stravaccato sul comò e dormiva profondamente, proprio come
qualsiasi persona che non ha nessuno pensiero opprimente per la testa.
Tanto per
indispettirlo, decise
di spostarlo dalla scrivania con uno dei suoi libri di testo e di
sedersi lì per mettersi a fare i compiti che le avevano
assegnato per l’indomani.
Spostato verso
sinistra da un
pesante tomo di matematica, il peluche giallo si svegliò
bruscamente e, intontito com’era, cadde
all’indietro
finendo per dare una schienata sul freddo pavimento.
“Sakura!
Perché sei così dispettosa?”
domandò esterrefatto una volta ripresosi dalla botta.
“Tsk!”
per tutta
risposta la giovane aprì il pesante libro ed
iniziò a
svolgere le equazioni assegnate.
“Sakura
Kinomoto che fa i
compiti? Questa non me la potevo proprio perdere! Qualcuno ha una
macchina fotografica? Devo immortalare questo raro evento!”
esclamò il peluche entusiasta mentre si scostava appena in
tempo
per evitare le forbici che la sua padroncina gli aveva tirato.
Il pupazzetto
svolazzò sopra la scrivania e si sedette accanto al testo
che Sakura stava scrutando con volto perplesso.
Proprio non ci
capiva nulla in quelle equazioni. Esattamente nello stesso modo in cui
non capiva nulla di Li.
Chiuse il libro e
sbuffò,
mettendosi a dondolare sulle gambe posteriori della seggiola e
ritornando ad essere tremendamente soprappensiero.
Era una ragazza
curiosa, molto, troppo;
tutto l’interesse per i fatti degli altri che aveva un giorno
l’avrebbe sicuramente messa nei guai.
Forse anche quel
caso era uno di
quelli in cui evitare di mettere il naso avrebbe giovato alla propria
salute… ma lei voleva sapere, dannazione!
Voleva conoscere la
natura del
rapporto tra Hiiragizawa e Li, perché quel giorno lo sguardo
del
cinese aveva assunto quel colore rossastro, per quale motivo si teneva
a debita distanza da tutti, perché…
“C’è
qualcosa
che ti preoccupa?” le domandò
all’improvviso il
peluche cogliendola distratta e facendole cacciare un urlo disumano per
lo spavento.
Era stata talmente
colta di sorpresa che sobbalzò violentemente e cadde
trascinando con sé la seggiola.
“Ahia che
botta!”
esclamò la castana rialzandosi in piedi e tirando un calcio
a
quella dannata sedia. “Accidenti a te!”
Gli occhi di
Kero-chan si illuminarono di gratitudine. “Grazie, grazie
Karma!”
“Coglione
di un peluche
spelacchiato!” lo rimproverò Sakura lanciandogli
un
cuscino che il piccolo guardiano fece prontamente in tempo a schivare.
“Piantala
di arrabbiarti
con me, ragazzina nevrotica!” esclamò
avvicinandosi a lei.
“Ti ho solamente chiesto se c’è per caso
qualcosa
che ti preoccupa.”
Kinomoto, che aveva
già
afferrato un altro cuscino pronto ad essere lanciato sul peluche, si
calmò e si sedette a gambe incrociate sul letto.
“Più
che
preoccuparmi questa faccenda mi incuriosisce da matti. Così
tanto che quasi mi fa perdere il sonno la notte!” ammise la
giovane giocherellando nervosamente con una ciocca di capelli mielati.
Kero le si sedette
accanto,
poggiandole una zampina su di una gamba. “Pensi ancora a quei
tuoi compagni di classe di cui mi hai parlato?”
“Sì.”
Asserì la ragazza sbuffando scocciata. “Sono
diventati il
mio punto fisso, non riesco a togliermeli dalla testa.”
“Questo
è un bel
problema.” Dichiarò il guardiano portandosi una
zampina al
mento. “Io stesso non saprei darti una mano, non sento forze
magiche particolari in questa città…”
Sakura si
levò in piedi
di nuovo, sorridendo al peluche. “Non importa Kero, domani Li
verrà qui per la prima volta per il progetto di letteratura,
vediamo se riuscirò ad estorcergli qualche
informazione.”
“Verrà
qui domani?” domandò perplesso il custode del
libro.
Kinomoto lo
fissò a sua volta confusa. “Sì,
perché? Problemi?”
“N-no!”
si
affrettò a rispondere l’altro. “Allora
potrò
finalmente verificare se è davvero di una bellezza statuaria
più maestosa della mia o no!”
“Come
dici, scusa?” gli domandò la giovane impensierita.
“Come fai a sapere che è bello?”
Kero la
fissò innocentemente. “È quello che
ripeti spesso la notte quando, evidentemente, lo sogni.”
Sakura divenne
bordeaux,
tremendamente imbarazzata. “B-beh, che
c’è di male
scusa? Quando uno è bello è bello… E'
normale fare
qualche apprezzamento, no?” affermò la ragazza
mentre se
ne andava di fretta dalla camera.
“E poi
potrà essere
attraente quanto vuoi, ma col carattere che si ritrova dubito che
troverà una ragazza!” esclamò infine
scocciata.
La mattinata era
trascorsa
relativamente in fretta e, senza contare la sua disastrosa
interrogazione di matematica, senza particolari avvenimenti degni di
nota.
Quando
suonò
l’ultima campanella, quella che decretava la fine delle
lezioni,
Sakura si avvicinò titubante al banco di Li, che ancora
stava
deponendo i suoi libri nella cartella.
“Ehm…”
iniziò, richiamando l’attenzione del ragazzo che
alzò lo sguardo atono verso di lei.
“L-Li-kun…
Possiamo andare?” domandò titubante.
Shaoran mise via
l’ultimo libro e chiuse la cartella. “Ora
sì.”
Detto questo
s’incamminò verso la porta, seguito da
un’insicura
Sakura che, come ultima cosa, lanciò un’occhiata
disperata
verso Tomoyo, la quale aveva il pollice alzato ed un sorriso a 38 denti
aperto sul volto.
Usciti
dall’edificio, i
due presero a camminare silenziosamente l’uno accanto
all’altra, non trovando proprio nulla da dirsi in quel
tragitto.
Sakura
abbassò
imbarazzata lo sguardo, focalizzando la sua completa attenzione sulle
sue scarpe mentre Shaoran continuava a fissare dritto davanti a
sé.
Kinomoto
però non si fece abbattere e trovò presto
qualcosa con cui rompere il ghiaccio.
“Allora,
Li-kun, come hai
trovato il libro che abbiamo dovuto leggere?” gli
domandò
ad un certo punto sorridendogli incoraggiante.
Ti prego, fa che non risponda
con un monosillabo! Pregò silenziosamente
attendendo la risposta dell’altro.
“Carino.”
Rispose semplicemente lui.
Bingo. Non un
monosillabo, bensì tre.
Ma Sakura non era
nemmeno una
che demordeva facilmente. “Sì, hai ragione.
Diciamo che
anch’io ho letto di meglio.”
E si
ripiombò nel
silenzio più totale; lei non sapeva che pesci pigliare,
quale
argomento introdurre che avrebbe compreso risposte da parte di lui che
contassero più di otto lettere, lui non si preoccupava
affatto
dell’imbarazzante pausa che si veniva a creare ogni volta che
lei
apriva bocca.
La castana
sbuffò, infine
decise di provare con domande un po’ meno generiche, magari
avrebbe potuto chiedergli qualcosa di sé.
“Quando
sei nato Li-kun?” domandò senza pensarci due volte.
Il giovane si
voltò verso di lei con espressione atterrita.
“I-intendo
dire…
Che giorno?” continuò lei indecisa; che cosa
poteva aver
domandato di così scandaloso da esterrefarlo in quella
maniera?
Shaoran
sembrò ricomporsi e rilassò il viso nella solita
espressione neutra.
“Il 13
Luglio.” Si limitò a dire.
Sakura stava per
aprire bocca di
nuovo, ma si rese conto che a quanto pare lei non andava molto a genio
a Li, così decise di evitare di chiedere qualsiasi altra
cosa.
A casa si sarebbero
concentrati sul progetto e basta, fine della discussione.
Era una che non
abbandonava mai una battaglia, ma stavolta fu proprio lasciata inerme e
costretta alla resa.
Shaoran, dal canto
suo,
notò l’espressione amareggiata della sua compagna
di
classe; in fondo lei stava solo cercando di socializzare un
po’
con lui, non faceva nulla di male.
Certo, la cosa non
gli piaceva
particolarmente, ma decise che valeva la pena di fare anche un minimo
tentativo di aprire un dialogo con lei.
“…
E tu Kinomoto?” domandò dopo un interminabile
attimo di pausa.
La ragazza
alzò il capo perplessa, non capendo cosa esattamente lui le
stesse chiedendo.
“Il tuo
compleanno… Quand’è?” disse
lui senza mai guardarla in faccia.
Lo
squadrò incredula per un paio di attimi, infine si decise a
dargli una risposta.
“Il primo
di
Aprile!” esclamò entusiasta. “Piuttosto,
trovo che
Luglio sia un mese stupendo per festeggiare il proprio
compleanno.” Aggiunse poi, ormai sull’onda
dell’entusiasmo.
Si stavano
addentrando in un dialogo. Stavano parlando, e senza monosillabi.
“Perché
lo pensi?” le domandò Li guardandola con la coda
dell’occhio.
Kinomoto si
limitò a
sorridergli. “Perché c’è
caldo. È
piena estate e c’è il sole, io adoro il sole e
l’estate.”
Poi la ragazza
lanciò
meravigliata un’occhiata davanti a sé, constatando
che
erano arrivati davanti alla sua casa.
“Beh
Li-kun,
eccoci.” Dichiarò infine aprendo il piccolo
cancelletto di
ferro battuto ed invitando il ragazzo a seguirla. “Questa
è casa mia.”
***************************************************************
Quando
la bellezza è silente allora si parla di Shao
*/////* XDXD è che sto
chattando con la mia
sorellina Fabi ora e siamo in un profondo stato di
“Shaoran-mode”… Ci capita spesso, vero?
XD Ah, esattamente, stiamo anche organizzando una
petizione
per chiedere a Mediaset di ritrasmetterci CCS, stavolta anche con
l’ultimissimo episodio (anche sotto esortazione dei
rispettivi
fratello/sorella, vero? ^___^) quindi dobbiamo
organizzare
questa cosa per bene e poi farla girare, voglio assolutamente rivedere
il mio dolcino in versione mini-Shao compiere le sue prodezze in
televisione!
Quindi,
tempo di organizzarci e poi… Muhahaha! Ci lanceremo nella
nostra missione!
Passando
ai ringraziamenti, sono un po’ stanchina (Fai le ore piccole,
Soju, come tuo solito XDXD) quindi mi tocca farli un po’ alla
svelta, ma recupero la prossima volta, promesso.
Ringrazio
caldamente: Ichigo_91,
Sakura93thebest,
Lunastorta94,
Yumemi, FataFaby89, Sakura Bethovina, Sakura93 per aver
recensito lo scorso capitolo.
Ci
si vede al prossimo capitolo, Sayonara!
MoKO_cHAn!
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Capitolo 5 *** 4 - A Good Intention Last Five Hours ***
Konbanwa
minna!
Ed
anche ieri sera a letto tardi… Ieri sera? Non sarebbe meglio
dire ieri mattina? Anzi, stamattina… Aaaah! Non connetto
più niente di recente, devo smetterla di stare appiccicata
ad msn fino alle 5 o, come ieri sera, le 5.45…
=.=’’’ povera me, ma
sono un’umatella, perciò…
(gnigni! Chi ha la facoltà di capire capisca!)
Vi
ringrazio davvero tantissimo per le recensioni allo scorso capitolo, mi
fa molto piacere che vi sia piaciuto! (in questa FF sto assolutamente
mettendo anima e corpo, quindi sono molto contenta che vi piaccia!)
Ora
vi lascio al nuovo capitolo, buona lettura!
A Good Intention Last
Five Hours
Sakura
aprì la porta dell’ingresso e lo fece accomodare
in casa portandolo subito al piano superiore nella sua camera.
“Non
pensare male però!” si affrettò a
chiarire lei mentre salivano lesti le scale. “È
solo che al piano di sotto ci sono mio padre e mio fratello e non mi va
che ci disturbino.”
Entrarono nella
stanza e la ragazza poggiò subito la cartella sul pavimento
accanto al letto invitando Shaoran a fare lo stesso.
“E tua
madre?” le domandò Li, ormai abbastanza coinvolto
nella conversazione.
Kinomoto
sussultò; si voltò verso il ragazzo con un
sorriso triste dipinto sul volto e si sedette sul letto.
“Lei non
c’è… E’ morta quando ero
piccola.” Proferì a mezza voce fissando un punto
indefinito davanti a sé.
“Ti
capisco.” Dichiarò Li; la fissava con la solita
espressione neutra ma il tono della sua voce risuonava di comprensione.
La castana si
rialzò in piedi energica. “Su, non pensiamo a
queste cose tristi, concentriamoci sul compito!”
Il ragazzo
assentì con un cenno del capo ed estrasse il suddetto libro
dalla sua cartella, sfogliandolo verso le prime pagine. “Il
progetto richiede di inserire all’inizio le note biografiche
dell’autore. In questa edizione è scritta
dettagliatamente la sua vita, ritengo che fare un riassunto di questo
sarà più che sufficiente.”
Sakura
annuì un po’ spaesata; certo che aveva preso
proprio alla lettera la sua esortazione di poco prima.
“O-ok… Allora possiamo metterci sulla scrivania,
così iniziamo, d’accordo?”
Senza attendere il
consenso di lui, Kinomoto si sedette offrendo al giovane
l’altra sedia che aveva trasportato lì la sera
precedente.
Shaoran
poggiò il libro tra loro due, ben aperto sulla pagina dove
iniziavano le note biografiche dell’autore, ed iniziarono a
scrivere silenziosamente, ognuno sul proprio foglio protocollo.
Era ricaduta la
solita calma innaturale; quel silenzio era rotto solamente dal
cadenzato rumore leggero delle penne che scrivevano veloci sui fogli,
cosa che persistette per tutto il pomeriggio, fino a quando Li non
decretò che era per lui ora di tornare a casa.
Sakura lo
accompagnò alla porta e lo salutò calorosamente,
ma non appena uscì si abbandonò ad un sospiro di
sollievo.
Non era stato un
pomeriggio esattamente disastroso, ma non aveva comunque dato frutti su
quello che realmente voleva sapere. Si sarebbe dovuta impegnare
maggiormente la volta successiva.
La mattina dopo
Sakura decise che era ora di dare via al suo piano “Entrare
Nelle Grazie Di Shaoran Li.”
Non le piaceva
affatto quella sensazione di gelo e solitudine che lo attorniava, anche
ieri a casa sua era stato davvero imbarazzante lavorare nel silenzio
più completo e non voleva assolutamente che si ripetesse una
situazione simile.
Lei avrebbe
scoperto perché Shaoran era così fuori dagli
schemi, così estraneo dal mondo, ed avrebbe fatto in modo
che lui cominciasse anche a sorridere un po’ di
più, dato che gli unici sorrisi che gli riuscivano alla
perfezione erano solo quelli di scherno.
“Non sai ancora con
chi sei capitato nel compito, Li Shaoran! Da Sakura Kinomoto non si
sfugge!” pensò Sakura mentre, seduta
al suo posto durante la lezione di inglese, osservava di sottecchi Li
che scarabocchiava distrattamente un foglio.
“Ce la
farò, vedrai!” rimuginava ancora la
castana ridendo sotto i baffi. “Riuscirò
a farti spiccicare più di mezza parola, mio caro
Li.”
Kinomoto
ridacchiò sommessamente, ma forse non in modo
così silenzioso come credeva perché
l’insegnante di inglese la udì perfettamente.
“Il past
perfect ti fa così ridere, Kinomoto?” le
domandò l’uomo aggiustandosi i piccoli occhiali
sul naso.
La castana
fissò il professore e dissentì con un sicuro
cenno del capo.
“Ne sono
felice, allora, dato che lo prendi con così tanta
serietà, puoi farmi la prima frase dell’esercizio
7, vero?” le chiese sornione andando a sedersi alla cattedra.
Sakura prese il
libro di testo fra le mani e, titubante, si alzò,
incespicando un poco sulla pronuncia ma riuscendo a mettere il verbo
corretto.
Terminato
quell’attimo di panico, la giovane si riaccomodò
sulla seggiola lasciandosi andare in un sospiro di sollievo; solo
allora notò che Shaoran stava sghignazzando piacevolmente
alle sue spalle.
Kinomoto
accigliò l’espressione, facendo divenire gli occhi
due sottili fessure, e lanciò al cinese uno sguardo di
ghiaccio che non lo intimorì per niente.
“Sai ridere solo nelle
situazioni meno consone!” pensò
alterata la ragazza mentre, sbuffando, prese la matita e si mise a
scrivere una pagina di insulti dedicati a lui per scaricare la rabbia.
La lezione dopo era
geografia; lei odiava geografia.
Li riempivano
sempre di tantissime fotocopie che alla fine mai avrebbero rivisto od
utilizzato; era solo uno spreco di risorse naturali.
L’insegnante
di geografia, il professor Sengoku, entrò non appena
l’insegnante di inglese uscì dalla porta e prese
subito posto alla cattedra, iniziando a frugare nella sua borsa.
Da lì
estrasse un piccolo mazzetto di fogli.
“Ho
bisogno che qualcuno mi vada a fare le fotocopie per l’intera
classe di questo protocollo sulla guerra in Iran.” Disse
facendo scorrere lo sguardo su ogni alunno. “Li, vuoi farmi
il piacere di andare tu?”
Il castano si
alzò dal posto e raggiunse la cattedra, prendendo fra le
mani il malloppo di fogli.
Sarebbe subito
uscito se qualcuno non lo avesse bloccato.
“Un
momento, Sengoku-sensei!” esclamò una voce fin
troppo conosciuta dal bel cinese.
L’insegnante
si voltò frettolosamente verso l’origine di quella
voce. “Oh, sei tu Kinomoto. Dimmi.”
La ragazza si
levò in piedi sorridendo. “Sa, temo che Li non
riuscirà mai a portare tutte le fotocopie da solo, saranno
pesanti… Non è che potrei
accompagnarlo?”
Shaoran si
voltò nella sua direzione e la fissò con aria di
sufficienza. “Ce la posso fare anche da solo, non ho bisogno
di farmi aiutare da una ragazza.”
La castana rimase
basita per qualche secondo. Ma per caso era nel suo periodo del mese o
cosa?
Solitamente si
limitava a fare l’uomo di ghiaccio, l’essere
impenetrabile, mentre oggi era più acido del solito.
“Stai
insinuando che io non potrei aiutarti con le fotocopie?”
domandò in un sibilo Sakura accesa di viva rabbia.
Sengoku, da bravo
uomo pacifico e pacato che era, non voleva una lite tra studenti
durante la sua ora, così convinse infine il cinese ad
accettare che Kinomoto venisse con lui per portare le fotocopie.
I due uscirono
dall’aula e presero a camminare lungo il corridoio
piastrellato di mattonelle chiare.
“Per caso
mi segui, Kinomoto?” domandò ad un certo punto Li
senza guardarla negli occhi.
Sakura di rimando
gli sorrise beffarda e lo punzecchiò con un dito.
“Ed a te invece il gatto ha restituito la lingua, vedo. Oggi
parli.”
“Io parlo
sempre, ma non con te.” Si limitò a risponderle
lui aumentando il passo.
La ragazza, dal
canto suo, ci era rimasta proprio di sasso.
Stette ferma un
paio di secondi, infine con un piccolo scatto si rimise di pari passo
con l’altro. “Che intendi dire?”
“Sto solo
dicendo che io parlo solo con chi mi interessa parlare.”
Suonava più come una provocazione piuttosto che una risposta
sincera.
“Stai per
caso dicendo che io ti sto antipatica?!” gli chiese la
giovane esterrefatta.
Lui continuava a
camminare fissando dritto davanti a sé. “Non
esattamente. Tu per me sei neutra, non mi fai né caldo
né freddo.” Dichiarò allora facendo
spallucce.
“N-neutra?”
ripetè basita la giovane. “Mi hai scambiata per un
sapone per caso?! Ma come può una persona esserti neutra?!”
“Semplicemente
non tengo in modo particolare a conoscerti meglio o ad essere tuo
amico. Siamo conoscenti, punto. Questo ci può
bastare.” Affermò Shaoran fermandosi
improvvisamente e fissando la ragazza in quegli occhi giada
vivi di rabbia.
Sakura lo fissava
davvero sbigottita; si sarebbe aspettata qualsiasi risposta, magari
anche qualcosa del tipo “Sono
un agente segreto in incognito, non posso legare con nessuno
perché decreterebbe la morte di molte persone.”,
ma quello…
“Sei un
cafone!” si limitò ad esclamare poco prima di
fargli la linguaccia e scappare nel bagno delle ragazze.
“Se solo
sapessi perchè lo faccio…”
esalò il castano riavviandosi verso la segreteria.
“Odioso!
Odioso! ODIOSO!” proferiva Sakura prendendo a calci una delle
porte dei bagni. “Ed io che ci perdo pure tempo appresso, ma
chi me lo fa fare?!” si domandò retoricamente la
ragazza mettendosi le mani nei capelli e cominciando a saltellare
nervosamente qua e là per il locale. “Me e la mia
curiosità del cavolo… Potrò farmi una
manciata di cazzi miei prima o poi nella mia vita o no?
BASTA! DICHIARO
UFFICIALMENTE CONCLUSO IL PIANO: “ENTRARE NELLE GRAZIE DI
SHAORAN LI!”
******************************************************************************
Povera
Sakura, che scema…! A Shao non gliene frega niente di
lei… O magari sì? Mah, chi lo sa? (io
sì XDXD) Spero che anche questo capitolo
vi sia piaciuto ^____^ ! Passando ai ringraziamenti:
Sakura93: le
umatelle ritornano… Sempre! Però basta andare a
nanna alle sei… Io morirò prima o poi XDXD. E
comunque basta flirtare con Shao mentre giochiamo ad uno, intesi??
Sayonara Megghy-chan tvtttttttttttttttttttttttb
Lunastorta94: ci
siamo sentite solo 5 minutini oggi! ^__^ spero che l’esame
sia andato bene! cmq ti do ragione, anch’io odio Eriol in un
modo indicibile… E’ un essere inutilissimo! ^___^
ci sentiamo su msn! Sayonara, bacioni!
Ichigo_91: ciao
sore, come stai? Ancora giù, eh? Mi dispiace davvero tanto,
quando me l’hai detto non volevo proprio crederci…
Uff ç___ç poi adesso se
riesco ad organizzarmi devo chiederti una cosa, prima, però,
organizzazione! Sayonara sore, tvtttttttttttttttttttb
Lady Marion: ciao
Marcy! XDXD Shao non ha preso una botta in testa, si è un
po’ dispiaciuto perché Sakura praticamente stava
facendo un monologo XDXD riguardo alla recensione…
Mmm… Non so quale sia la conseguenza…
Chissà? ^___^ Sayonara, bacioni!
FataFaby89: ciao
sorellina! Ti ringrazio per i complimenti, mi fa sempre piacere sapere
cosa ne pensi! Ieri sera poi non ci siamo sentite… Che
peccato! Immagino che tu fossi presa dai libri… Povera
sorellina! Spero di risentirti prestissimo! Sayonara, ti voglio bene!
Sakura93thebest: una
nuova serie di CCS? Davvero? Kyaah! Dove lo hai sentito? Su Clamp
Crossovers ancora non ne hanno parlato… Speriamo non sia una
bufala >.< anche a me piacerebbe vederla, Shao
però deve essere come è in Tsubasa,
sennò niente U.U! Sayonara amò,
tvttttttttttttttttttb
Sakura Bethovina:
ciao Rita-chan! Son davvero contenta che il saggio sia andato benissimo
come me ne hai parlato, sei stata davvero molto brava!
*clappy!* XDXD Mi è piaciuta la parte
“Shao è… *CENSURA MEDIASET*”
XDXD hai proprio ragione U///U! Sayonara
tvttttttttttttttttttttb
Xxsakura94xx: ciao
Bea! >////< grazie per i complimenti,
così arrossisco! Non preoccuparti per i 4 cap, non
è assolutamente un problema, hai gli esami e ti
capisco! ^__^ l’importante è che la
storia ti piaccia! Buona fortuna per gli esami! Sayonara, bacioni!
Pikki SakuraChan:
ciao! Anche a me Shao avvolto dal mistero piace in un modo davvero
particolare, così cupo e tenebroso…
*ç* aaah! Non ci pensiamo, sennò evaporo
>__< !! sono contenta che ti faccia piacere che la FF
sarà lunghetta ^___^! Sayonara, bacioni!
Ancora
grazie mille a tutti per le recensioni!! Ci si vede al prossimo
capitolo, dove Sakura farà come al solito la figura della
fessa e dove la situazione si incasinerà un filino di
più!
Sayonara
minna!
MoKO_cHAn!
|
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Capitolo 6 *** 5 - Still Confused As Ever ***
Oyasumi
minna! (sono le 4 del mattino… Altro che oyasumi!! XDXD)
Come state? Io benissimo, siamo in vacanza inoltrata e non potrei stare
meglio… Apparte che sono diventata una creatura della
notte…
=.=’’’ vabbeh dai!
Bando alle ciance (anche perché non so esattamente cosa stia
scrivendo, non me ne rendo molto conto…) vi lascio
al capitolo! Buona lettura!
Still
Confused As Ever
Il piano era stato
completamente abbandonato, dato che, a quanto pare, lei per Shaoran era
una cosa assolutamente neutra per quale motivo darsi tanti crucci per
essergli simpatica?
Eppure…quella
sua innata curiosità ancora la infastidiva!
Quella che
riecheggiava nella sua mente era un’eco di perché?
indistinti; troppe domande e pochissime risposte.
Quel giorno a
scuola Sakura si comportò in modo neutro (quella
parola aveva cominciato ad infastidirla terribilmente) con tutti,
tranne che con Li: gli regalava occhiatacce storte ogni qualvolta che i
loro sguardi malcapitatamente si incrociavano, lo colpì con
la spalla un paio di volte apposta quando se l’era trovato
davanti… senza contare le sue famosissime pagine degli insulti,
che quel giorno per il castano avevano raggiunto un numero record.
Tomoyo, da tempo
ormai la sua migliore amica, si era accorta di tutto questo astio nei
confronti del bel cinese dagli occhi scuri e, verso metà
mattinata, si decise finalmente a chiedere a Kinomoto spiegazioni.
“Psst!
Sakura-chan!” parlottò nel bel mezzo di una
lezione di algebra, allungando di poco il collo verso la castana.
Sakura
voltò la testa di scatto. “Ah, sei tu Tomoyo,
dimmi.” Disse la giovane mantenendo lo stesso fievole tono di
voce.
La moretta
ridacchiò silente. “Ma che ti ha combinato
Li?”
Al sentire quel
nome il volto di Kinomoto si contorse in una smorfia di disgusto.
“Roba da panico, Tomoyo-chan!” disse con enfasi,
senza però alzare di tanto la voce per non essere sentita
dal professore; l’insegnante di matematica la odiava
già abbastanza per la sua immane incapacità nella
materia. “Ieri quando sono uscita a fare le fotocopie con Li
quel tipo mi ha detto che per lui sono neutra!”
“Neutra?”
ripetè Daidouji confusa. “Sarebbe a
dire?”
“Sarebbe
a dire che mi ha esplicitamente detto che non vuole nemmeno essere mio
amico, e dovevi sentire che tono ha usato…! Che razza di
cafone!”
La moretta si
lasciò scappare un altro risolino. “Che ti aveva
detto, Sakura? Li è strano, sarà bello da morire
finchè vuoi ma come vedi nessuno vuole averci a che
fare.”
Sakura
sbuffò. “Ma io volevo sapere…sia lui
che Hiiragizawa sono gli esseri umani più misteriosi che
conosca…voglio capire che caspita hanno di strano!”
“Beh
Sakura…puoi sempre chiedere spiegazioni nei loro riguardi a
Li il mercoledì, quando fate insieme il progetto di
letteratura…” le rammentò Tomoyo per
canzonarla un po’, mettendosi poi a ridere.
L’altra
sbiancò all’improvviso. “I-il
progetto… ed ora con che faccia rinvito quello stronzo in
casa mia?!”
La mora continuava
a ridere mentre Kinomoto si disperava sempre più.
L’ora di
pranzo, per fortuna, non tardò ad arrivare.
Dato che Tomoyo
aveva delle prove straordinarie con il coro quel giorno Sakura se ne
sarebbe andata a mangiare da sola sotto qualche albero, almeno
così avrebbe potuto crogiolarsi ancora un po’ nei
suoi dubbi.
Stava
sbocconcellando nervosamente il sandwich preparatole dal padre, quando
all’improvviso qualcuno le si avvicinò.
“Posso
sedermi accanto a te, Kinomoto?”
La ragazza
levò il capo ed un boccone gli andò di traverso
per lo stupore.
Cominciò
a tossire e prese la sua bottiglietta d’acqua bevendone a
litri nel tentativo di far scendere quel dannatissimo pezzo di pane.
“S-sì,
Hiiragizawa-kun, siediti pure!” esclamò una volta
ripresasi.
Il moro le si
sedette accano ed aprì il contenitore del suo pranzo,
iniziando a mangiare senza appetito il contenuto.
Sakura lo
fissò curiosa e si guardò intorno alla ricerca
del pezzo mancante.
“Ma…Li
dov’è? Di solito non è sempre con te
durante la pausa pranzo?” domandò perplessa mentre
allungava il collo oltre le spalle di lui.
“Oggi non
c’è…è andato a
mangiare…” disse in un sussurro fissando
attentamente un punto avanti a sé.
“Mangiare?
Ma dove…” cercò di dire Sakura, ma il
sorriso enigmatico che si dipinse sul volto dell’inglese le
fece capire che quello era un argomento che lui aggirava spesso e
volentieri.
“A
proposito, Kinomoto. Ho sentito che Li ti ha combinato un bel casino
ieri…” disse Eriol mettendosi poi a ridere.
La ragazza
sbuffò gonfiando le guance mentre voltava la testa da un
altro lato. “È stato davvero maleducato! Una
persona cerca solo di fare amicizia e lui fa il cafone. È
odioso! Non capisco come tu possa stargli accanto…”
“Quando
si è obbligati bisogna anche fare cose che non ci vanno
proprio a genio…” disse di nuovo lui in un
sussurro, sibillino come sempre.
la castana lo
fissava perplessa. L’aveva sentito borbottare, ma non
capì bene cosa.
C’era un
piccolo dubbio che aveva iniziato ad insinuarsi nella mente della
giovane…era una cosa che, a solo pensarci, poteva
far sorridere, ma ogni giorno di più lei se ne stava
convincendo. Decise di avanzare al compagno una domanda che avrebbe
dissipato i suoi dubbi sull’argomento.
“Hi-Hiiragizawa…c’è
una cosa che dovrei chiederti…riguarda te e
Li…” iniziò lei titubante fissando
l’erba ispida sotto di loro.
Lo sguardo di Eriol
si fece serio. “Avanti, di cosa si tratta?” la
intimò con voce grave.
Lei
rialzò la testa, era diventata anche un po’ rossa
per l’imbarazzo.
“Beh, io
volevo sapere…ma non è che tu e
Li…”
“Io e
Shaoran?” ripetè lui.
“Beh…state
insieme, vero?” domandò infine guardandolo
seriamente negli occhi.
Il moro
inorridì. Sul suo volto si dipinse un’espressione
disgustata che non aveva eguali.
“Ki-Kinomoto…ma
quali idee sconce ti passano per la testa?” le
domandò poggiandole una mano su di una spalla.
“Beh…”
mormorò lei ancora più rossa. “Era solo
una supposizione. Suppongo che la risposta sia no…”
“Supponi
bene!” esclamò Eriol un po’ alterato.
“Io sono etero!” affermò poi alzandosi
in piedi e prendendosi il volto in una mano. “Io e
Shaoran… amanti… la cosa mi fa venire da
vomitare…” disse con espressione schifata dipinta
sul viso.
Sakura a quel punto
scoppiò a ridere radiosa.
“Sei
diverso, sai, Hiiragizawa-kun?” gli disse rimettendosi a
mangiare.
L’altro
si risedette accanto a lei e la imitò, riprendendo a
consumare il suo pranzo. “Diverso? Cosa intendi?”
“Quando
sei con Li la tua espressione è diversa, sei più
teso ed alterato. Quando lui non c’è invece ti
rilassi e ti lasci scappare qualche sorriso di
più…” dichiarò lei infine
cercando i suoi occhi color ghiaccio.
Eriol la
fissò stupito. “Sei un’ottima
osservatrice, Kinomoto.”
“Non
proprio, diciamo solo un po’.” Lo corresse lei.
“Questo
purtroppo non giocherà a tuo favore.”
Asserì lui alzandosi di nuovo.
“Che
intendi dire?” domandò lei perplessa, ma lui non
le rispose.
“Nulla.”
Si limitò a dire con un sorriso. “Piuttosto,
andiamo Kinomoto. La pausa pranzo sta per finire.”
Senza dire
nient’altro, Eriol si allontanò, veloce come era
venuto.
Sakura quel
pomeriggio emanava una profonda aura negativa che teneva lontani gli
indesiderati.
Quella cavolo di
storia si stava infittendo sempre di più; prima Li che
faceva tutto il misterioso, ora ecco che spuntava Hiiragizawa a
confonderle maggiormente le idee.
Che cavolo di
situazione!
Poi Shaoran
sembrava essere sparito subito dopo la pausa pranzo, dalla quale non
aveva più fatto ritorno.
Eriol si
inventò una scusa dicendo agli insegnanti che si era sentito
poco bene e che era andato a casa, ma Sakura non la bevve nemmeno un
po’.
Ricordava
esattamente che l’inglese le aveva detto che Li se
n’era andato a mangiare e dopo il suo fantomatico
“pasto” non aveva più fatto capolino in
classe.
Dov’era
sparito quello screanzato?
Kinomoto se ne
preoccupò per tutto il pomeriggio, lanciando di tanto in
tanto occhiatine nervose verso il banco di Shaoran.
“Ma dove sei andato a
finire?!” pensava mangiucchiandosi
l’unghia dell’indice sinistro.
Alla fine la
campanella suonò e tutti gli studenti si prepararono a
tornare a casa, felici che anche quell’estenuante giornata di
scuola fosse terminata.
Purtroppo per lei,
Sakura quel giorno aveva il turno di pulizia con altre cinque ragazze
della sua classe delle quali ricordava il nome di sole tre che le erano
particolarmente simpatiche, Chiharu Mihamara, Naoko Yanagisawa e Rika
Sasaki.
La prima era
fidanzata da una vita con un ragazzo della sua stessa classe, Yamazaki
Takashi le pareva si chiamasse, la seconda era una vera patita per
libri horror e storie di spettri mentre la terza era quella meno
conosciuta, una ragazza che stava molto sulle sue e non si impicciava
mai degli affari altrui, (in questo molto diversa da Sakura) era
davvero estroversa e simpatica se la si conosceva bene, ma su di lei
giravano cattive voci e soprattutto cattivi apprezzamenti.
Tutti dicevano,
infatti, che aveva una tresca con l’insegnante di
letteratura, Yoshiyuki Terada, che durava fin dal primo anno di liceo.
Con le tre ragazze
Kinomoto si trovava bene, anche se ormai aveva capito che
l’unica meritevole di vera fiducia era Tomoyo, non per niente
era diventata la sua migliore amica.
Le pulizie le
fecero anche abbastanza rapidamente, ma finite queste le ragazze si
fermarono a chiacchierare del più e del meno, perdendo
totalmente di vista l’orario.
Accortasi della
tarda ora, Sakura si congedò per prima, ricordandosi anche
del fatto che quel giorno Touya le aveva chiesto di essere a casa un
po’ presto.
**************************************************
Chissà
dov’è andato Shao? Mah! Io lo so ma non ve lo dico
XDXDXD (poco male, tanto si scopre nel prossimo
capitolo… =.=’’’).
Dato
l’orario non ho la forza di ringraziarvi una alla volta, per
cui devo farlo un po’ di fretta…
Grazie
mille a Sakura93thebest,
Sakura Bethovina, FataFaby89, Ichigo_91, Xxsakura94xx, Lunasorta94, Sakura93 e Lady Marion per aver
recensito lo scorso capitolo.
Ringrazio
anche tutti coloro che leggono soltanto!
Ci
si vede al prossimo capitolo! Sayonara!
MoKO_cHAn!
|
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Capitolo 7 *** 6 - My Sweet Nightmare In Wonderland ***
Oyasumi
minna! Come state?? Ed i diplomandi? Ora che sono finiti gli scritti vi
restano solo gli orali, coraggio ^^ !! Bene, ora che quello
schifosissimo capitolo 21 è morto e sepolto per me (sono
riuscita a scriverlo, yattah!) posso dire che siamo arrivati a quota 59
capitoli (inizio e fine, me ne mancano ancora un pochino in mezzo, ma
non è nulla di irrisolvibile)… Spero che la cosa
non stia spaventando nessuno… Mi dovrete sopportare a lungo
stavolta… ^___^ ’’’’
eh eh… Eh…
Cmq,
vi dirò che questo chap l’ho scritto parecchio
tempo fa ed avrei voluto cancellare una cosa (alla fine vi dico),
però poi non sapevo con cosa sostituirla, così
l’ho lasciata… Però no viulenz sugli
animali… ç___ç
beh, più che viulenz sarebbe… Nu dai, non vi dico
niente! Vi lascio al cap, buona lettura! ^___^
My Sweet Nightmare In
Wonderland
Sakura correva come
una disperata lungo quelle straduncole deserte, osservando di tanto in
tanto l’orologio da polso.
Si era trattenuta
un po’ troppo con le ragazze del turno di pulizia e non si
era accorta del tempo che trascorreva inesorabile. Fortuna che aveva
promesso al fratellone di essere a casa prima e cucinare per tutti quel
giorno.
Decise che era
meglio passare per il ponte piuttosto che per le strade principali,
così imboccò una via che l’avrebbe
portata verso quella scorciatoia.
Non che fosse
entusiasta di passarvi, in effetti. Quella strada gliel'aveva indicata
Tomoyo qualche giorno prima, ma lei non si era ma avvalsa di quel
trucchetto per non fare tardi.
La strada col ponte
passava esattamente nel centro di un parco relativamente grande e che a
lei non piaceva nemmeno un po’, era troppo scuro e fitto per
i suoi gusti.
Gli alberi
lì, invece di essere regolarmente potati, sembravano essere
stati abbandonati a loro stessi ormai da tempo e l’erba
cresceva indisturbata, alta e fitta, senza che nessuno se ne curasse
più.
In effetti, a
pensarci bene, più che un parco quello aveva tutta
l’aria di essere un vero e proprio bosco.
Arrivata nei pressi
del ponte decise di fare uno dei suoi famosi scatti per arrivare a casa
il più presto possibile ed uscire da quella boscaglia con
altrettanta rapidità, ma qualcosa di strano
attirò la sua attenzione.
Accovacciato
accanto ad un alto albero c’era un ragazzo che le dava le
spalle, i folti capelli castani erano molto scompigliati e delle
foglioline erano incastrate tra di essi.
Era rannicchiato su
se stesso e sembrava che fosse tutto alquanto concentrato su qualcosa
che probabilmente stava ai suoi piedi.
L’idea
più saggia era andarsene e lasciare quella strana persona
alle sue occupazioni, ma Sakura, da brava ragazza curiosa che era,
decise di capire che cosa ci facesse lì un ragazzo a
quell’ora e perché fosse così
accovacciato sotto quell’albero.
Si
avvicinò lentamente, posando attentamente i piedi
sull’erba umidiccia e cercando in qualsiasi modo possibile di
evitare di fare il minimo rumore.
Avvicinandosi
potè distinguere che quel ragazzo aveva qualcosa tra le
mani, quella sagoma era pelosa e giaceva tra i suoi arti molle ed
inerme; si approssimò cautamente ancora un poco e
scoprì che quella cosa misteriosa era un animale selvatico,
a giudicare dalle lunghe orecchie che cadevano a penzoloni e sfioravano
l’erba era decisamente una lepre od un coniglio.
Man mano che gli si
faceva più vicina poteva anche nitidamente sentire un suono
strano, misterioso, come il rumore di un risucchio.
La sua fervida
curiosità aumentò spropositatamente, tanto che
procedette avanti senza più tutta la sua cautela iniziale e,
nella foga, poggiò un piede su un ramoscello che si
spezzò producendo uno schiocco secco che echeggiò
nelle vicinanze.
Il ragazzo che le
dava le spalle fu fatto conscio della sua presenza e si
voltò di scatto verso di lei, spaventandola a morte.
Sakura si rese
conto che quello strano personaggio era Li, il suo misterioso compagno
di scuola. Lo osservò attentamente e sbiancò,
rischiando di cacciare un urlo disumano.
Gli occhi del
ragazzo erano rossi, dello stesso colore del primo giorno in cui
l’aveva visto, le sue labbra erano macchiate di sangue fresco
e fra le mani teneva davvero una lepre, solo che questa pareva essere
stata dissanguata.
Li la
osservò con occhi sgranati e gettò subito in
terra quel corpicino inerme alzandosi poi in piedi e pulendosi con un
gesto del braccio le labbra ancora gocciolanti del sangue del povero
animale.
Kinomoto invece
aveva preso ad indietreggiare, terrorizzata ed inorridita dal suo
compagno di classe.
“K-Kinomoto…
Lascia che ti spieghi… I-io…”
balbettò sconnessamente Li, cercando di trovare una
spiegazione razionale da dare alla ragazza in giustificazione a
ciò che aveva appena visto.
Sakura
però non accennava a smettere di indietreggiare.
“T-Tu…”
mormorò infine fermandosi.
“Tu…” deglutì, sembrava
ancora spaventata.
“RAZZA DI
SADICO ANIMALE!!!” gli abbaiò poi contro,
puntandogli uno dei suoi ditini affusolati in pieno petto.
“Giochi a fare i riti satanici con dei poveri animali
indifesi??!”
Shaoran non capiva,
era rimasto totalmente di sasso. Una ragazza normale si sarebbe messa
ad urlare e a scappare a gambe levate, invece la castana che gli stava
davanti lo fissava torva con una mano alzata contro di lui e non
sembrava avere il minimo timore.
“R-riti…
Satanici?” domandò sconvolto il bel cinese
fissandola sospetto.
“Sì!”
esclamò convinta la ragazza. “Quel povero
coniglio, ma ti sembra giusto?!”
“Guarda
che io non stavo facendo nulla di tutto questo.”
Sospirò Li mettendosi le mani in tasca.
“A-ah
no?” Kinomoto abbassò il braccio restando
però guardinga. “E allora cosa…
?”
“Stavo
semplicemente mangiando. Hai interrotto la mia cena.” Le
disse lui per tutta risposta, fissandola atono. Detto questo fece
retro-front e si diresse con lunghe falcate lontano da lì,
lasciando la ragazza da sola con quella frase senza senso come unica
spiegazione.
“L-lui
stava cenando.” Mormorò Sakura portandosi una mano
al mento ed abbassando lo sguardo pensosa.
“Ma
certo! Lui cenava.” Ripetè di nuovo.
“Conigli
crudi…” disse infine, spostando la mano sulla
bocca nel tentativo di trattenere un conato di vomito. “Il
mio compagno di classe per cena… Dissangua
conigli…”
Pensierosa, si
rincamminò lungo la strada, senza che
quell’indelebile immagine del coniglio che Li teneva fra le
mani la abbandonasse.
Rientrò
in casa, lasciò le scarpe nella scarpiera adagiata accanto
all’ingresso e si infilò le sue comode pantofole.
Il fratellone,
sentendola arrivare, le era corso incontro abbastanza adirato con lei.
“Sakura,
per l’amor di Dio, ma lo sai che ore sono?! Ti avevo chiesto
di essere a casa prima e tu…” cercò di
rimproverarla, ma la ragazza scoppiò in una fragorosa risata
nervosa che lo lasciò di pietra.
“Fratellone!”
esclamò lei appoggiandogli una mano sopra una spalla.
“Tu non puoi nemmeno immaginare che cosa ho visto poco
fa!” detto questo la ragazza scoppiò di nuovo a
ridere talmente forte che faticava addirittura a respirare.
Senza smettere di
ridacchiare, la giovane si recò verso le scale intenzionata
a raggiungere la sua camera.
“Che fai
Sakura? Non mangi?” le chiese suo fratello intanto che
tornava in cucina, poco desideroso di scoprire il perchè del
comportamento schizoide della sorella.
“Non ho
fame!” urlò lei dal piano di sopra, poco prima di
chiudersi in camera.
Lì si
sedette per terra, appoggiando la schiena contro alla porta chiusa e
cercando di riflettere lucidamente su ciò a cui aveva appena
assistito.
“Sakura
calmati!” si disse per farsi coraggio. “Quello che
hai visto oggi è prova di quanto Li sia fuori di testa,
null’altro, quindi non te ne devi impensierire troppo. Anzi,
domani ci parlerai e gli chiederai scusa per aver interrotto la sua
cena.”
Con quei buoni
propositi, si infilò a letto svestendosi senza infilarsi il
pigiama e cadde vittima di un sonno atroce.
Sognò,
quella notte. Dopo tante notti che non lo faceva. Sognò la
favola di Alice Nel Paese Delle Meraviglie.
Nel suo sogno
Shaoran era abbastanza ridicolo: portava un lungo vestitino blu, ornato
di grembiulino bianco e con tanto di cerchietto nero impreziosito da un
fiocco fra i capelli.
Un’Alice
perfetta.
C’era
anche il Bianconiglio, nel suo sogno.
Stavolta
però, la piccola Alice non lo stava inseguendo.
Lo stava mangiando.
Si
risvegliò madida di sudore, nonostante non indossasse il
pigiama e quella notte non facesse particolarmente caldo.
Tutt’altro.
L’indomani
raggiunse la scuola in un battibaleno, voleva assolutamente chiarire il
malinteso della sera precedente con Shaoran il più presto
possibile.
Arrivata in classe
lo trovò seduto al solito posto, così decise di
avvicinarglisi nonostante lo sguardo glaciale che Hiiragizawa le
lanciò.
La ragazza si
fermò proprio davanti al banco del diretto interessato e lo
osservò un po’ titubante.
Il ragazzo la
guardò con la solita espressione vuota, anche se stavolta
almeno uno dei suoi muscoli facciali sembrava aver reagito alla sua
presenza: difatti un suo sopracciglio si inarcò regalando a
quell’espressione fredda una nota di curiosità.
“Ehm…
Li… Riguardo a ieri sera… Volevo chiederti scusa
per…” Iniziò lei perplessa, ancora
l’immagine del castano chinato accanto all’albero
non la voleva lasciare.
Shaoran dal canto
suo capì che si stavano avviando in una conversazione che
era meglio non fare lì in classe, così
tagliò corto interrompendo la ragazza.
“Non
importa Kinomoto, non è successo nulla.” La
zittì lui distogliendo lo sguardo.
La ragazza,
però, insistette.
“Volevo
solo scusarmi, insomma ti ho disturbato mentre…”
Il castano
scattò in piedi ed afferrò Sakura per la divisa,
trascinandola fuori dalla classe.
“Ma che
fai Li? Tra poco inizia la lezione!” esclamò una
voce, ma lui non la stette a sentire e, dopo aver spinto fuori
Kinomoto, chiuse la porta con un bel tonfo violento.
La spinse fino alle
scale e lì si fermò sul pianerottolo,
appoggiandosi al muro ed ascoltando Sakura.
“Riguardo
a ieri sera?” la invitò a continuare lui mentre si
sistemava a braccia conserte ed occhi chiusi.
Sakura era un
po’ stordita, insomma, perché l’aveva
trascinata fino a lì?
E poi di
lì a poco sarebbe suonata la campana che dava inizio alle
lezioni.
“Ehm…
Volevo solo dirti che mi dispiace averti, ehm… Interrotto.
Poi ci tenevo a chiarire che non ti giudico assolutamente! Insomma, non
è da tutti mangiare… Certe cose, ma anche a me
piacciono certi cibi strani, sai? Come i pop corn al
cioccolato… Quante persone sane di mente si mangiano i pop
corn al cioccolato? Fanno schifo, ma a me piacciono! Insomma, non
è detto che ciò che non piace a noi non debba
piacere agli altri, ti pare?”
Alla fine della
lunga frase prese un respiro profondo. Si era resa conto di aver
parlato a macchinetta e di non aver ripreso fiato nemmeno una volta.
Osservò
Shaoran, che la guardava con un’espressione mista fra il
divertito e l’incredulo.
All’improvviso
le sue labbra si incurvarono in un sorriso sincero, dopo di che
scoppiò a ridere.
Quella fu la prima
volta che Sakura Kinomoto vide ridere Shaoran Li;
quell’immagine sarebbe rimasta nitida nella sua mente fino
alla fine della sua esistenza.
“Come hai
detto, scusa?” rise Li. Aveva trovato i vaneggiamenti della
ragazza tremendamente esilaranti.
Sakura
arrossì di botto e cominciò a giocherellare con
l’orlo della sua gonna.
“Io…
Beh, ecco…” balbettò lei distogliendo
lo sguardo dal ragazzo che ancora rideva.
Improvvisamente
Shaoran ritornò serio, dalla sua espressione non sembrava
nemmeno che stesse ridendo a crepapelle fino a cinque secondi prima.
“Mi
dispiace se hai avuto così da crucciarti per ieri sera. Ti
assicuro che non è nulla, non ti devi preoccupare. Mi
risulta solo un po’ strano che tu… Beh, ora non
abbia paura di me.” Ammise Shaoran rimettendosi a braccia
conserte.
“E chi te
lo dice che io non abbia paura di te?” gli domandò
Kinomoto, fissandolo dritto in quei profondi occhi color ambra. La
tentazione di distogliere lo sguardo era tanta ma il loro magnetismo
era ipnotico.
Non aveva mai visto
due occhi più belli, profondi e malinconici di quelli.
Improvvisamente
l’attenzione della ragazza si ridestò,
l’espressione di Li si era fatta misteriosa e con brevi passi
le si stava avvicinando.
Lei però
non arretrò, nè accennò a farlo,
rimase impassibile ferma sui suoi piedi anche quando il ragazzo si
fermò a meno di dieci centimetri di distanza dal suo viso.
Non una nota di
timore attraversava le sue sicure iridi giada.
“Visto?”
le disse infine, portandole una ciocca di capelli dietro
all’orecchio. “Tu non hai paura di me.”
I loro sguardi
rimasero incatenati solo per alcuni attimi, ma ciò
bastò per far sì che Sakura notasse quanta
tristezza traspariva da quelle due pozze di oro colato.
Suonò la
campana che segnava l’inizio delle lezioni, così
Shaoran si dileguò lungo il corridoio, abbandonando una
Sakura molto perplessa.
“Chi
sei in realtà, Shaoran Li? Perché dal tuo sguardo
trapela tutta quella tristezza?”
************************************************************
Ekkice!
Vi dico subito qual è la parte che volevo
togliere… Quella del povero coniglio
ç__ç quando avevo scritto questo
capitolo ancora non mi ci ero così affezionata, ma
ora… T^T mi dispiace, Mokona.
(E’ così che chiamerò il coniglio che
mio padre mi ha promesso di comprarmi! *Doumo arigatou, tou-san!*).
Penso
che da questo chap già si intuisca qualcosa… O
no? Io spero non tutto, anche perché le spiegazioni arrivano
esattamente nel… Un secondo, controllo!
XD
Ekkime! Dodicesimo chap!
^__^
sono le 2 e 04 del mattino e c’è un caldo
pazzesco, giuro che tra un po’ soffoco…!
Hihi,
ora passo ai ringraziamenti:
Ichigo_91: tau sore,
bella chiacchierata oggi al telefono! Sono davvero molto contenta per
Norby!
Comunque
zi, avevi indovinato, blava! Grazie a Twilight questa fanfic non ha
segreti per tuà, velo? XDXD Sayonara sore,
tvtttttttttttttttttttttb!
Sakura Bethovina:
tau Rita-chan! Zi, in effetti farei meglio ad ammazzarlo Paolo, non
può permettersi di fare il dito all’emoticon di
Shao… Ma come osa?! Cmq ci ho già pensato, non
preoccuparti! XD Sayonara, tvtttttttttttttttttttttb!
Lunastorta94: tau
Luna! Eh eh, visto che era andato a fare? Per mangiare ha lasciato la
povera Sakura da sola con quel coso ambiguo di nome Eriol…
U_U però non preoccuparti, non potrei mai mettere
Sakurotta con l’inglese gay! Uh, e gli esami? Tutto ok? Spero
di sì! Sayonara, bacioni!
X_Mokona: tau! Adoro
il tuo nick! ^__^ cmq, grazie per la rece. Non preoccuparti,
i capitoli, come ho già detto, sono aumentati, hi hi, spero
non ti infastidisca! Peccato solo per la parte di mezzo, con la quale
sono poco (molto…) indietro… Però,
dai, spero di riuscire a scriverla tutta presto! Sayonara, bacioni!
Sakura93: tau
Megghy! E’ un po’ che non ci sentiamo fra umatelle,
dobbiamo fare una rimpatriata! XD Cmq zi, Shao era andato a
pappare… E poi che razza di pranzo… Poveri noi!
solo lui può mangiare certe cose! (certo, perché
è…) XDXD non lo dico! Sayonara Megghy-chan,
tvttttttttttttttttb!
Lady Marion: tau
Marcy-san! Ok, sono una sina… Lo ammetto… Cmq non
sono ancora convinta per Keiko… Mi sa proprio che alla fine
lo farò. Tanto dai, non penso sia così grave la
cosa, no? (COME NO?! SINA!!) eh eh… Forse…!
^__^ sayonara Marcy-san, bacioni!
Sakura93thebest: tau
amò! Eh, quanti problemi che abbiamo… Uffa!
Speriamo di trovare una soluzione al più presto,
sennò trucido la mia famiglia! (con il chap che ti ho
mandato stasera puoi essere sicura che lo farò!)
XD sayonara amò, tvtttttttttttttttttttb!
Arigatou
minna, anche a quelli che solo leggono! Sayonara, al prossimo chap!
MoKO_cHAn
|
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Capitolo 8 *** 7 - Two Steps With Hiiragizawa ***
Oyasumi
minna! Come vi procedono le vacanze? Bene, vero? a me abbastanza bene!
poi oggi sono stata al battesimo di quella spacapal** della mia
nipotina più piccola (la figlia di mia sorella
>.<) Dalila… Madò, i bambini o
piangono o dormono… Non hanno una via di mezzo!
C’è di buono che oggi per la prima volta ho visto
il fratello di mio cognato ed ho scoperto che è carino e
simpaticissimo XDXD poi mio padre era un po’ (solo
un po’, Soju?) brillo, quindi nel tragitto ristorante-casa ho
trattenuto il fiato tutto il tempo… Quando ho messo piede in
casa mia ho tratto un sospiro di sollievo pazzesco… Ah ah
ah! Ma si può? ^^ dai, ora vi lascio al cap dove, per la
felicità di molti… Indovinate! (si mettono
insieme??) xD nu, lascio di nuovo Sakura da sola con Eriol! Bwahah! Ci
avevate sperato? (ma, scusa, allora la felicità che
c’entra? =.=’’) Era una frase
abbastanza ironica U.U Dai, vi lascio al
cap! Buona lettura! ^W^
Two
Steps With Hiiragizawa
Niente da fare.
Shaoran Li era diventato il suo pensiero fisso.
Chi era?
Perché era così misterioso? Per quale motivo
Hiiragizawa lo seguiva come un cagnolino da riporto? Perché
c’era così tanta tristezza in quegli occhi ambrati?
Quale terribile
passato mal celava dietro quella maschera di indifferenza e finzione?
Più
Sakura ci pensava, più le sembrava di diventare pazza.
C’erano
ancora molti punti oscuri che aleggiavano intorno al bel ragazzo, a
partire, per esempio, dalla sua singolare alimentazione…
Ancora il solo pensiero di quello spettacolo le faceva venire un conato
di vomito.
Anche la sua
perenne solitudine era un mistero davvero indissolubile, il suo fascino
innato spopolava fra le ragazze delle varie classi, ma, nonostante
questo, poche di loro avevano avuto davvero il fegato di avvicinarlo.
Oltretutto era alto
ed aveva un fisico molto atletico, ma non faceva parte di nessuno dei
club sportivi della scuola.
Forse quella
segregazione era voluta da lui stesso? Aveva il desiderio di non legare
con nessuno in particolare?
Questo no! Lei
sarebbe riuscita almeno a diventare sua amica ed a farsi spiegare tutti
i punti oscuri che ancora non riusciva a comprendere.
Avrebbe provato ad
aprire un dialogo quello stesso mercoledì, giorno in cui
Sakura e Shaoran si vedevano a casa della prima per il progetto di
letteratura.
Aveva espresso
questa stessa idea a Tomoyo, ormai diventata la sua migliore amica, ma
la ragazza le aveva sonoramente riso in faccia, dichiarando che non
sarebbe mai e poi mai riuscita a far parlare Li di sé stesso.
Per essere sicura
che non se lo dimenticasse, Sakura martedì, al suono della
campanella che indicava la fine della giornata, si avvicinò
al banco di Shaoran.
“Ti
ricordi vero che domani abbiamo il progetto da fare?” gli
domandò con aria saccente.
Li
recuperò la sua cartella e si alzò in piedi,
fissando Kinomoto con sguardo neutro.
“Sì,
lo ricordo. Alle quattro a casa tua.” Si limitò a
dire Shaoran poco prima di andarsene senza nemmeno averla salutata.
Sakura ci rimase di
sasso, non solo era il ragazzo più strano che avesse mai
conosciuto, ma era anche il più maleducato che le fosse mai
capitato di incontrare.
Strinse un pugno e
digrignò i denti, molto alterata da quel comportamento.
“Stai
tranquillo, Li, ci riuscirò a farti parlare con me facendoti
esprimere con qualcosa di più di qualche
monosillabo!” esclamò iniziando a prendere a calci
il banco di Shaoran, un po’ per ripicca. “Parola
mia, cambierai quel tuo atteggiamento spaccone!”
Sentì
uno schiarimento di gola provenire dalle sue spalle, così si
voltò trovandosi faccia a faccia con Hiiragizawa.
“Qualcosa
che non va, Kinomoto?” le domandò lui sorridendole.
Sakura si scompose
un po’, l’aveva proprio beccata in un momento
delicato.
“N-no,
Hiiragizawa… Solo che Li, beh… Mi fa
imbestialire!” esclamò lei arrossendo un
po’ per la figura fatta. Una ragazza dolce e solare che
prende a calci la proprietà della scuola…
Una strana luce
passò negli occhi di Eriol, ma la castana aveva lo sguardo
fisso a terra e non potè accorgersene.
“Io penso
sia meglio così.” Borbottò il moro a
denti stretti.
“Hai
detto qualcosa?” domandò Sakura levando il capo.
Non aveva ben capito le parole appena pronunciate
dell’inglese.
Eriol scosse la
testa. “No.” Infine le sorrise e la
fissò con sguardo mite. “Ti dispiace se ti
accompagno a casa, Kinomoto?”
Sakura
sussultò, era una richiesta davvero strana da parte sua.
Però…
Hiiragizawa era di sicuro il ragazzo più vicino a Li, magari
poteva estorcergli qualche informazione sul misterioso cinese, in modo
da dissipare un poco la fitta nebbia che avvolgeva la figura di Shaoran
nella sua mente.
“Certo,
Hiiragisawa!” esclamò allora, sorridendo.
Uscirono da scuola
in perfetto silenzio ed imboccarono una strada abbastanza affollata.
Sakura teneva la
testa bassa e rimuginava su cosa potesse chiedere al moro e,
soprattutto, in che modo introdurre l’argomento Shaoran in
una conversazione con lui.
Stava per aprire la
bocca quando Eriol lo fece per primo.
“Allora,
dove abiti esattamente, Kinomoto?” le chiese guardandola con
quel suo volto sereno. Si era accorta che se Hiiragisawa era lontano da
Shaoran, la sua espressione cupa si rilassava e lasciava spazio ai
sorrisi.
“Ehm…
Un po’ distante dal centro, vicino al vecchio
ponte.” Disse Sakura attorcigliandosi attorno ad un dito una
ciocca di capelli color miele. “Tu invece, Hiiragizawa? Non
è che accompagnando me allunghi la strada?”
Il moro scosse
deciso la testa. “Abito in una vecchia casa che è
proprio poco più di un chilometro dopo il vecchio
ponte.” Dichiarò con sguardo sereno.
“Che
coincidenza, viviamo vicini allora!”
“Già.”
Asserì Eriol.
Il silenzio
ricalò. Sakura si mordicchiava il labbro inferiore, nel
tentativo di trovare almeno il modo di aprire una conversazione che
riguardasse Shaoran, ma non poteva certamente fargli delle domande
dirette. Era una discreta osservatrice e si era resa conto che Eriol
non amava particolarmente parlare del bel cinese.
“Ehm…
Hiiragizawa, come mai ti sei trasferito qui a Tomoeda?”
domandò ad un certo punto la ragazza. Tanto valeva
cominciare dall’inizio della storia di Eriol lì in
quella città.
Il moro si
incupì, non doveva essere un argomento piacevole per lui.
“Mi sono
trasferito perché sono stato costretto.”
Dichiarò. “Questioni più grandi di me,
si trattava di lavoro.”
“Lavori?”
L’inglese
si limitò ad annuire con la testa, ma non disse
nient’altro.
“E…
Potrei chiederti che tipo di lavoro svolgi?” insistette la
ragazza, davvero impaziente.
“Non mi
va di parlarne, ma temo che lo scoprirai presto per tuo
conto.” Affermò Eriol bloccandosi
all’improvviso sul marciapiede e fissando Sakura con occhi
strani.
Quella frase
così sibillina… Cosa voleva significare?
Kinomoto era
rimasta imbambolata a fissarlo, completamente perplessa, ma un sorriso
del ragazzo la invitò a proseguire la passeggiata.
Sakura decise di
provare con un altro approccio.
“Qui a
scuola siete molto simpatici, sai? A Tokyo erano tutti un po’
più freddini…” affermò la
ragazza, fissando di sottecchi Eriol per vedere se aveva in qualche
modo richiamato la sua attenzione.
Forse
sì, dato che aveva ripreso a sorriderle.
“Beh sai,
forse è semplicemente per il fatto che, nonostante Tomoeda
sia abbastanza grande, non è caotica come Tokyo e quindi le
persone sono più rilassate.” Asserì il
ragazzo.
Sakura si finse
pensierosa, ce la stava facendo. Si portò un dito al mento
ed alzò gli occhi al cielo.
“Mmmh…
Sì, probabilmente hai ragione, ma non proprio tutti sono
solari e simpatici qui.” Disse senza fissare il moro, non
voleva che capisse dai suoi occhi che cosa lei stesse cercando di fare.
“Ti
riferisci a qualcuno in particolare?” le domandò
lui con tono di voce allegro. Probabilmente non aveva capito.
Vai col piatto
forte!
“Sì,
a Li, per esempio.” La ragazza potè ben notare che
Eriol aveva irrigidito ogni singolo muscolo del suo corpo ed aveva
contratto il viso in una strana smorfia. Lei però non era
intimorita, voleva sapere che cosa cavolo passasse per la testa di
quello psicopatico mangia-conigli, e ce l’avrebbe fatta.
Eccome se ce l’avrebbe fatta!
“Sai
Hiiragizawa…” continuò imperterrita
lei. “Io non riesco a capire perché lui abbia
quell’atteggiamento. È così freddo e
distaccato… Senza contare il fatto che l’ho visto
ridere una volta sola. Tu che sembri essergli più legato di
chiunque altro, sapresti dirmi perché?”
Eriol si
fermò di nuovo e si voltò verso di lei, lo
sguardo era serio, il tono di voce che usò severo, che non
ammetteva repliche.
“Shaoran
è pericoloso, soprattutto per te. Stagli alla larga,
è molto meglio.” Le disse con voce calma, non
sembrava adirato, semplicemente neutrale riguardo a quella situazione.
Detto questo, il
moro riprese lento a camminare, invitando Sakura a fare lo stesso con
un cenno del capo.
E lei gli
obbedì, allungando un attimo il passo per rimettersi alla
pari con lui.
“Hi-Hiiragizawa…
Io non capisco…” ammise lei, molto più
perplessa di prima.
“Forse
è meglio così.” Proferì
sicuro il ragazzo mettendosi una mano in una tasca.
“Perché?”
insistette Sakura. “Perché affermi che Li potrebbe
essere pericoloso specialmente per me?”
“Non ti
posso rispondere, Kinomoto.” Ammise Eriol.
“Però so già che non ascolterai il mio
avvertimento.” Asserì infine, sospirando.
“E fai
bene a pensarlo!” lo informò Sakura, leggermente
alterata dal comportamento del compagno.
“Io non
lo penso, ne ho la certezza.” Dichiarò
l’inglese fissandola sicuro di sé.
“Ma…
Tu…” balbettò la ragazza, quelle parole
l’avevano colta alla sprovvista.
Eriol si
limitò a sorriderle, un sorriso enigmatico.
Sakura si mise
sulla difensiva e lo fissò torva.
“Anche
tu… Chi diavolo sei Eriol Hiiragizawa?” gli
domandò arretrando di un paio di passi.
“Uno che
per il bene di molte persone non dovrebbe esistere.”
Asserì il ragazzo guardando un punto lontano ed indefinito.
“Suppongo che per oggi ci salutiamo qui.” Disse
poi, ritornando a fissare la castana. “Ciao Kinomoto. Ci si
vede domani a scuola.”
E se ne
andò così, quel misterioso ragazzo, lasciandola
lì, sul marciapiede, immersa nei suoi dubbi.
Sakura sperava che
quella passeggiata con le avrebbe schiarito un poco le idee riguardo a
Li, ma a quanto pare i discorsi di Eriol non solo avevano infittito i
suoi dubbi, erano anche stati in grado di creare un alone di mistero
intorno allo straniero.
“Li
ed Hiiragizawa… Riuscirò mai a svolgere
l’intricato segreto che vi avvolge?”
**********************************************
Sakura,
se vuoi te lo dico io! Il segreto misterioso è che
Sha… Ma che faccio? Dico tutto?! Povera me… Ho
bevuto un po’ troppo anch’io stasera (maledetti
alcolici >.<) so che questo cap come
contenuto è un po’ scarso perché non si
evolve proprio nulla, però l’ho messo per
immisteriosire (oddio… Ma che verbo è??)
ehm… Diciamo rendere più misteriosa la
faccenda! ^^ ci sono riuscita? (no. <--
risposta collettiva.) =.=’’
gaoo… Dai, vi lascio ai ringraziamenti
adesso! XD quando ho visto che c’erano 10 recensioni mi sono
commossa un sacco… Grazie mille
ç__ç come farei senza di voi non lo
so… Buaaah! T^T piango! Grazie mille!!
Dany92: ciau cara!
Non ti preoccupare se non recensisci, l’importante
è che la storia ti piaccia ^W^ (ti dirò, io come
ragazza super-pigra ti capisco perfettamente U.U). Zi, Twilight
è un gran bel libro, ti consiglio di leggerlo! ^^ per quanto
riguarda Shao… Nemmeno io so se avrei resistito con il suo
faccino vicino al mio >.< ahahah! E’
un delitto che quel ragazzo non esista, non è giusto! XD uh,
spero di riuscire a beccarti presto su msn! ^^ sayonara
Dany-chan, bacioni!
Ichigo_91: tau sore!
XD mi sa che Touya da quel punto di vista è indigesto, non
trovi? XDXD uh, e Norby?? Si sa già qualcosa? Ahah, appena
sai qualcosa fammelo sapere ^W^ sayonara sore,
tvttttttttttttttttttttttttttttb!
Sakura93: tau
umatella spiritata! ^^ sono contenta che il chap ti abbia
fatto ridere! Ah, cmq io ancora ripenso a ieri sera/notte/mattina! Che
discorsi da fare al buio… XD d’altronde siamo
umatelle senza paura! ^^ sayonara Megghy-chan, tvtttttttttttttttttttttb!
Pikki SakuraChan:
non ti preoccupare, non importa se ti sei persa un paio di chap!! Sei
stra-perdonata ^^ cmq ti do ragione, Sakura è
tonta… Non ha proprio capito chi (cosa^^) è
lui…. Mah! XD noi zi, siamo saputelle perché
abbiamo letto Twilight U.U XDXD sayonara
Lory, bacioni!
Lady Marion: sao
Marcy, ecco la tua Sina! XD zi, assolutamente, tieni lontani Sakura e
Shao dal drago Erilo, non se possono mettere vicini, quelli
chissà cosa gli fanno! O.O povero Erilo… Erilo
corporation alla riscossa! XDXD sayonara Marcy, bacioni!!
Sakura93thebest: tau
amò! E’ vero, non manca molto al fatidico
cap… Anche se qui di fatidici cap ce ne sono 5 o
6… XDXDXD cmq zi, hai ragione, Shao è figo in
qualsiasi modo lo si guardi *W* ahahah! Sayonara
amò, tvtttttttttttttttttttttttttttb!
Lunastorta94: tau
Luna-chan! Ehm… Quando dicevi “Eriol fallo
sparire”, intendevi proprio sparire tipo
“PUF!” e non ci sei più? Ops…
Ed io che avevo già fatto un cap con lui
co-protagonista… Mi dispiace che qui si faccia una
full-immersion sulle stranezze di Eriol…
ç__ç goume! Però… Hihi, ho
già in mente una sorpresina finale per lui, non
preoccuparti! XD sayonara Luna-chan, bacioni!
Sakura Bethovina:
Rita-chan! Hai ragione, non si ride sullo spreco di crema U.U in Sweet
Girl sono due spreconi! XD cmq hai assolutamente ragione, Shao
è un amole anche con la boccuccia sporca di
sangue… (=.=’’ x questa frase qualcuno
mi darà della scema…) dovremmo farci
un’altra conversazione alla Barbie, stavolta su msn! (ma che
riposte sceme c’erano? XDXD) ahahah! Sayonara Rita-chan,
tvtttttttttttttttttttttttttb!
x_Mokona: tau! Zi,
la fanfic è ispirata a Twilight-uccio. Cmq, volevo dirti che
il tuo consiglio l’ho preso molto seriamente, zizi! Ho
cercato anche di metterlo un po’ in pratica ^^ con questo
chap pensi che la suspense si alzi un pochino? Almeno poco
poco… Per la velocità della storia mi dispiace,
ma i personaggi mi scappano dalle mani, vanno proprio da soli e non
riesco a soffermarmi troppo sulle varie cose a cui dovrei prestare
attenzione! Spero che la FF continui a piacerti comunque. ^^ sayonara,
bacioni!
xxsakura94xx:
innanzitutto volevo dirti di non preoccuparti se hai perso un cap ^^ in
secondo luogo… GRAZIE! Mi sono commossa! Nessuno mi aveva
mai definito un genio… ç___ç vado in
brodo di giuggiole così! XD eheh, riguardo ai segreti di
Shao… muhaha! Nel cap 11 succede una cosa che
porterà a delle spiegazioni serie nel cap 12
XD grazie ancola! Sayonara Bea, bacioni!
Al
prossimo cap! Arigatou to sayonara minna!
MoKO_cHAn!
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Capitolo 9 *** 8 - Neutral, Absolutely Neutral To Me! ***
Oyasumi minna! XD come
state? Io benissimo! Sono molto felice che l’esame di
sorellina Fabi sia andato benissimo, i miei complimenti! Per fortuna
che ora è tutto finito ^^
Sono ben contenta,
di recente! Poi ora che so di andare al Lucca Comics lo sono ancora di
più, muhahaha! Il problema è il
vestito… Prima ero convintissima di andarci vestita da
Mokonuccia bianca, però la Sele-san mi ha dato il link di un
negozio dove vendono un sacco di abituzzi da cosplayer e lì
c’era pure il vestito di little-Sakura (little-Sakura
è quella di CCS, big-Sakura quella di Tsubasa
XD)… Era così carino *__*
tutto rosa col cappellino ed i guanti… */////* adesso non so
più se fare Mokonuccia o Sakura-chan… Che
casotto! Mi date un consiglio voi? Little-Sakura o la puccissima
Moko-chan? Che decisone ardua! Dai, bando alle ciance, vi lascio al
capitolo! Finalmente Eriol scompare e ricompare Shao! Buona lettura! XD
Neutral, Absolutely
Neutral To Me !
Il giorno dopo a scuola Hiiragizawa ignorò semplicemente
Sakura e le furtive occhiate interrogative che lei stessa ogni tanto
gli lanciava.
Di questo se ne accorse anche Tomoyo, così, dopo aver
osservato Kinomoto squadrare Eriol di nascosto per tutta la mattinata,
fece una sua battutina sarcastica.
“Ti sei presa una cotta per Hiiragizawa-kun?” Le
domandò Daidouji senza nemmeno levare la testa dal libro
d’inglese. Sakura era seduta accanto a lei e sapeva che
l’aveva udita perfettamente.
Difatti la osservò con la coda dell’occhio
cambiare repentinamente colore, accendendosi di un bel rosso vermiglio.
“Che c’è?” Disse infine la
moretta appoggiando il testo sul banco. “Ho per caso colto
nel segno?” rise la ragazza.
“No!” Si affrettò ad esclamare Sakura.
“Solo che Hiiragizawa ieri sera mi ha accompagnata a casa
e…” S’interruppe lei, notando che
l’insegnante le stava semplicemente fulminando con il solo
sguardo.
Attesero entrambe qualche minuto, affinchè
l’attenzione del professore passasse su altro, infine
Daidouji insistette nel farsi raccontare tutto.
“E cosa? Ti ha baciata?” Domandò a
Sakura con tutta la naturalezza di questo mondo.
“Ma no!” Esclamò Kinomoto, ritornando di
color vermiglio. “Mi ha semplicemente fatto uno strano
discorso su Li.” Disse infine lei, tornando con gli occhi
sulla sagoma di Eriol e passandoli poi su quella di Shaoran.
“Che genere di discorso?” Le domandò
Tomoyo corrugando la fronte.
La castana si strinse nelle spalle. “Mi ha semplicemente
consigliato di stare alla larga da lui, avvertendomi che è
pericoloso.”
“E tu non hai intenzione di ascoltarlo, vero?” Le
chiese la moretta divertita.
“Esattamente! Quell’inglesino… Ma chi si
crede di essere? Non può certo darmi degli ordini su chi
devo o non devo frequentare.” Borbottò Sakura
stringendo forte fra le mani il libro d’inglese.
Daidouji sorrise, facendo leggermente sobbalzare le spalle.
“Lo sapevo…” Mormorò infine,
cercando di essere udita dalla compagna.
“Sapevi che cosa?” Le chiese Kinomoto perplessa.
“Che tu sei cotta di Li-kun.” Affermò la
mora trattenendo a stento una risata.
“Cosa?? Ma non è assolutamente vero!”
Esclamò Sakura diventando più rossa di prima.
“Io non sono, né sarò mai innamorata di
Li!”
“E allora perché ti interessi tanto a
lui?” Le domandò allora Tomoyo con sguardo
malizioso.
Il volto della castana si fece triste, intanto che guardava Shaoran
prendere distrattamente appunti.
“I suoi occhi…” Mormorò.
“Sono così… Tristi. Vorrei
semplicemente aiutarlo, tutto qui. Aiutarlo ad essere un po’
più felice, mi sembra molto solo.”
Daidouji le sorrise. “Allora cerca di darti da fare oggi
pomeriggio. Risolleva un po’ il morale al nostro Li
Shaoran.”
“Certo!”
Suonò finalmente la campana che segnava la fine delle
lezioni.
Con un brusio generale, la classe iniziò a svuotarsi
velocemente, fino a quando non rimasero solo Daidouji, Kinomoto,
Hiiragisawa e Li.
Tomoyo stava salutando Sakura, Sakura stava aspettando Shaoran, Shaoran
stava parlando sottovoce con Eriol.
Un piccolo circolo vizioso di discorsi ed attese.
“Mi raccomando, Sakura, fai la brava ed abbi un po’
di pazienza con lui, scommetto che prima o poi lo aprirà il
suo cuore con qualcuno, e sarebbe davvero fantastico se questo qualcuno
fossi tu!” Esclamò la mora cercando di non farsi
sentire dai due soli uomini rimasti in classe con loro.
“La speranza è l’ultima a
morire… Anche se stavolta ho i miei vari dubbi.”
Ammise la castana sconsolata.
“Shaoran, ti raccomando, non fare niente che mi costringa ad
intervenire, altrimenti poi…” Borbottava Eriol, ma
Shaoran, con le mani poggiate sulle orecchie nell’atto di
tapparle, non lo stava a sentire.
“Eriol, sei seccante. Peggio di mia madre!”
Esclamò il castano esasperato.
“Lo so Shaoran, ma è meglio essere seccati od
essere ammazzati?” Gli domandò allora
l’altro.
E Shaoran capì alla perfezione quelle parole, che per
qualsiasi altra persona non avrebbero proprio avuto senso logico.
“Seccami pure.” Sbuffò Li abbassando
rassegnato le braccia.
“Perfetto. Ti dicevo, ho già avvertito Kinomoto
del fatto che ti dovrebbe stare lontana, ma a quanto pare lei non ne
vuole sapere.”
Shaoran sobbalzò, incredulo.
“Per quale motivo?” gli domandò confuso.
“Non ne ho la più pallida idea.” Ammise
Eriol portandosi una mano al mento. “Sta di fatto che
probabilmente indagherà ancora, anche oggi con te, quindi
vedi di non darle delle risposte dalle quali lei possa risalire alla
verità. Siamo intesi?”
Li annuì un paio di volte con un cenno del capo, facendo poi
correre lo sguardo su Sakura, che ancora confabulava in segreto con
Tomoyo.
“Buon pomeriggio, allora.” Disse infine
l’inglese afferrando la sua cartella ed andandosene, non
senza aver prima salutato Sakura e Tomoyo.
“Vado anch’io Sakura-chan e… Mi
raccomando!” Disse la moretta facendole
l’occhiolino.
A quel punto anche Daidouji uscì, lasciando completamente
soli Kinomoto e Li.
I due, come per un tacito accordo, presero all’unisono i loro
zaini ed uscirono dalla classe nel più completo silenzio,
incamminandosi verso la casa di lei.
“Temo che questo progetto ci ruberà parecchie ore
Li…” Sbuffò la castana mentre camminava
al fianco di lui. “Ah, scusa, non ti devo rivolgere la
parola! Io sono neutra, vero? Siamo ‘conoscenti’ ed
i conoscenti non si scambiano opinioni!” Disse infine con una
certa ironia.
Shaoran sospirò rassegnato; nemmeno quel giorno Sakura lo
avrebbe lasciato in pace.
“Kinomoto, stai diventando assillante. Ti dispiace se stiamo
in silenzio fino a quando arriviamo a casa tua? Ho bisogno di
riflettere!” Dichiarò il castano, alterando ancora
di più la compagna.
“Oh!” esclamò la ragazza tagliente.
“Dai, che bello, sono passata di grado. Dalla
neutralità sono passata ad essere ‘assillante’!
Beh, è già qualcosa, non ti pare? E comunque se
vuoi stare in silenzio a me va benissimo, non ci tengo a parlare con
uno stronzo.” Dichiarò infine incrociando le
braccia al petto.
Ed infatti fu così, nella calma più assoluta, che
i due arrivarono a casa Kinomoto.
Si recarono subito nella camera di lei e ripresero a scrivere, ognuno
sui propri compiti, in un silenzio tale che si sarebbe potuto udire
perfino cadere uno spillo.
Rimasero così fino a tardo pomeriggio, fino a quando, strano
ma vero, Shaoran si decise a dire qualcosa.
Alzò il volto dal suo foglio e si inumidì le
labbra. “Perché lo fai, Kinomoto?”
“Mh?” Mormorò la ragazza levando il capo
di scatto. “Stai parlando con questa ragazza
assillante?”
Li si prese il volto in una mano e scosse la testa. “Solo per
un attimo, possiamo parlare civilmente?”
Sakura posò la sua penna sul tavolo, abbastanza stizzita da
questi repentini cambi di opinione. “Sentiamo, che
cos’hai da dirmi di così serio?”
“Voglio solo sapere… Perché vuoi tanto
essere mia amica?” le domandò; la sua intera
attenzione raccolta da quei vivaci occhi giada che lo scrutavano
indecisi.
“Il fatto è che… Li, tu hai
così tanta tristezza nella tua espressione…
Vorrei solo essere in grado di aiutarti a cancellarla, non amo
particolarmente vedere la gente intorno a me soffrire… E
poi…”
“E poi?” ripeté Shaoran, colto nel vivo.
“Poi c’è
qualcos’altro… La tua aura…
E’ come se richiamasse la mia in un modo alquanto
particolare, non so come spiegartelo… E’ come
se… Hai presente il filo rosso del destino? Beh,
è appunto perché sento questo legame tra me e te
che vorrei esserti amica, penso proprio che nel nostro destino sia
scritto così…” Dichiarò
Kinomoto, sorprendendo non poco il castano di fronte a sé.
Shaoran si levò in piedi di scatto; Eriol aveva ragione, la
situazione stava leggermente degenerando, ora più che mai se
lei si metteva a parlare di fili del destino.
Così proprio non andava, lui avrebbe dovuto restarle
lontano, lei lo stava attirando in una trappola viziosa senza nemmeno
esserne consapevole.
“I-io… Devo andare!” esclamò
spaesato. Una rivelazione del genere non se la sarebbe proprio
aspettata.
Detto questo uscì frettolosamente dalla porta e scese le
scale di corsa, inseguito dalla ragazza.
“Li… Ma che ti succede?”
domandò esterrefatta Sakura; sembrava che la situazione tra
loro si stesse risolvendo, ed invece ecco che tutto degenerava di nuovo.
Solo fuori dalla porta, quando fu finalmente in strada ed abbastanza
lontano da lei Shaoran poté formulare una frase di senso
compiuto.
“Eriol ha ragione… Sarai la mia
distruzione.” Dichiarò freddamente lui, fissando
Kinomoto che sostava sulla sponda opposta della strada.
Quel colore ambra che caratterizzava i suoi occhi si stava tingendo di
un castano rossastro.
“Ma che cosa stai dicendo?” Domandò la
giovane spaesata; non aveva proprio capito quella strana reazione di Li.
“Sai, credevo di poterti rivalutare, ma ci ho
ripensato.” Affermò infine lui, allontanandosi di
qualche passo ancora. “Tu per me sei ancora neutra.
Assolutamente neutra!”
Detto questo digrignò i denti minaccioso, infine
scappò via di corsa, lasciando la ragazza completamente
basita ferma sul ciglio della strada.
*********************************************************
=.=’’’
Shao è strano! XD ma perché si comporta
così non lo so! (ah, se non lo sai tu siam messi
bene…) dai, stavo scherzando, lo so, lo so, wakatta! Ma non
lo dico, almeno, non ancora =P pazientate ancora un
po’! XD passando ai ringraziamenti:
Lunastorta94:
ciau Luna-chan! Poveretta la tua amica… Immagino il mal di
testa dopo…! XD sì, guarda, concordo! Eriol
è odioso quando fa tutto il misteriosone, io dico, ma se non
dici le cose come stanno allora taci! XD mah! Sayonara Luna-chan, spero
di beccarti prima o poi su msn T^T , bacioni!
Sakura93thebest:
caspita amò, sono già due giorni che non ci
sentiamo più! Purtroppo io mi addormento sul letto e fino
all’una, una e mezza non mi sveglio più! Infatti
sono due sere che anche non ceno XD, ma quello è il problema
minore U.U spero domani di riuscire a stare sveglia! Sayonara
amò tvtttttttttttttttttttttttttttttttb!
Dany92: ciau
Dany-chan! Peccato, eravamo riuscite a beccarci ma il tuo pc ha fatto
un bel “PUF!”, mi dispiace, eravamo ancora alle
presentazioni XD *///* oh… Se parliamo
di Shao io mi sciolgo come neve al sole, è davvero la cosa
più perfetta che esista (un giorno sarà mio
marito! U.U XD) sayonara Dany-chan, bacioni!
Sakura93:
umatella mia! Dove sei sparita? Non mi hai più minacciata di
mandarmi i fantasmi, cara la mia umatella spiritata XDXD
dobbiamo intavolare un’altra conversazione a tre con
Rita-chan e parlare di chi sai tu! Ohoh! (non si fanno nomi, prego!)
sayonara Megghy chan, tvttttttttttttttttttttttttttttttttb!
Sakura Bethovina:
Rita chan ciau! Ormai sto cominciando ad apprezzare le fantome de
l’opera, nonostante ancora un po’ mi spaventi! Dai
che un giorno al telefono canteremo anche la sua canzone XD io mi sto
allenando, eh! Per la prossima volta che si farà
*karaoke-time* al telefono! XD sayonara Rita chan,
tvtttttttttttttttttttttttttttttb!
xxsakura94xx:
ciau Bea! >/////< le tue recensioni mi fanno sempre
commuovere, grazie!!! Certo che puoi aggiungermi su msn, mi farebbe
davvero molto piacere! Ti lascio il mio contatto:
soju@hotmail.it spero di poterci sentire
presto ^^ per degli sviluppi positivi bisogna aspettare
ancora… Un secondo che conto XD uh… Mi
sono stupita da sola! °-° solo due capitoli! Ahahah,
non manca ancora molto! XD grazie ancora Bea! Sayonara, bacioni! ^^
x_Mokona:
ciau! Meno male, un po’ di suspence si è aggiunta,
ne sono felice ^^ riguardo al tempo, anch’io mi
stavo riferendo alla storia in sé, zizi! Anche a me
piacerebbe che la storia scorresse un pochino più lenta, ma
come ti ho detto purtroppo questi personaggi mi scappano di mano e
fanno un po’ come pare loro, e di questo mi dispiace! Spero
comunque che continui a piacerti! Ah, per quanto riguarda Eriol e
Shao… Ohoh…Non è esattamente
così, c’è qualcos’altro
sotto, sisi! ^^ sayonara, bacioni!
Lady Marion:
la Marcy odia Erilo, ormai si è capito XDXD dobbiamo proprio
farlo secco alla svelta, altrimenti invaderà il mondo, Erilo
Corporation alla riscossa, uccidiamolooooo! XDXD ahahah!
Sayonara Marcy, bacioni!
Ichigo_91:
sei perdonata sore, non preoccuparti XDXD mio padre
è pazzo, lo dirò sempre! Mi dispiace che al
telefono te lo sei dovuta sorbire quei 5 minuti! “Sono un
medico!” ma medico cosa? Poveretto… Compatiamolo
sore, che altro si può fare? Gli piace scherzare,
è fatto così, per questo lo preferisco di netto a
mia madre! Papy the best! XD sayonara sore,
tvttttttttttttttttttttttttttttb!
FataFaby89:
ciau sorellina Fabi! Peccato che oggi il computer abbia fatto il
guastafeste è__é però dai, abbiamo
ancora un sacco di tempo per poterci sentire (nonna e madre
permettendo… Sigh!) però dai, è stato
bello potersi risentire dopo tutto questo tempo ^^ ah, per il
capitolo 21, grazie, finalmente ho risolto! Yatta
^^ sayonara sorellina, ti voglio un mondo di bene!!
Grazie a tutti per le recensioni ed anche a chi solo legge! Ci si vede
al prossimo capitolo, sayonara minna!
MoKO_cHAn!
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Capitolo 10 *** 9 - This Time It's Over, I'm Sick Of It ***
Konbanwa
minna! Io oggi mi sento troppo bene! stamattina era arrivata una
notizia o-r-r-e-n-d-a… Avevamo trovato un acquirente per la
casa (O.O’’’ nu!)
però per fortuna mia madre (sì, la strega) ha
detto che non se ne fa niente perché il tipo sganciava
troppi pochi soldi *muah!* la mia
famiglia resta integra ancora un po’, ma so che non devo
esultare poi così tanto, è solo una questione di
tempo… Uffa!
Va
beh, dai, si farà quel che si deve fare!
Colgo
l’occasione per ringraziare quelle persone che quella notte
hanno sopportato le mie lacrimucce e tutto il mio sfogo: Sakura
Bethovina, Yumemi, Lady Marion e Sakura93 (non ho dimenticato
nessuno, nee?? O.O) grazie Rita, Sere, Marcy e Megghy! Vi
lovvo tanto tanto tanto!!!
Ultimo
appunto! Per la fiera di Lucca (ohohoh!!) ho deciso di fare pendant con
la Sere (che viene vestita goth lolita) e di andarci vestita da Lucy di
Elfen Lied! I’m looking forward to
it *w*
Tradirò
Mokonuccia… *piangio* nu dai, Moko-chan
^w^ comprerò il tuo mega-pupazzetto quando vado a
trovare la Sere a Padova (yatta, che bello! pupazzetto di Mokona e Kono
Pizza, nee? ^o^). Don’t wotty!!
Duuu,
quanto ciarlo! Vi lascio al capitolo ora (sarebbe anche
tempo…
=_=’’’) buona lettura!!
This Time
It’s Over, I’m Sick Of It
Corse a casa come
un pazzo, aveva davvero mirato all’impensabile? Poteva
davvero credere di essere così forte da saper gestire una
situazione accanto a lei?
Lei, che era
diversa da tutti gli altri senza nemmeno rendersene conto,
un’inconsapevole tentatrice in ogni senso?
Non ce la faceva
più…
Finalmente era
arrivato davanti al cancello di casa sua, quale sollievo per la sua
ottenebrata mente poter intravedere una cosa così famigliare.
Si gettò
all’interno della porta di casa veloce come un lampo e se la
richiuse alle spalle, lasciando fuori il mondo, lasciando fuori lei.
L’aveva
aspettata per tanto tempo, se pensava a quanto quasi si metteva a
ridere, era stato davvero in grado di portare tanta pazienza?
Ed ora che lei era
lì, che cosa aveva risolto?
Non poteva farsi i
suoi comodi e poi scappare, Eriol non glielo avrebbe mai permesso;
eppure era questo che voleva fare fin dall’inizio.
Soprattutto adesso,
poi, dopo tutte quelle cose che lei
gli aveva detto… La sua amicizia servita su un piatto
d’argento, proposta alla quale lui si era visto costretto a
rifiutare… Come avrebbe potuto starle accanto? Non ne
sarebbe mai stato in grado, non senza farle del male.
Si rese conto che
aveva il respiro mozzato.
Con un gesto
stizzito gettò la cartella sul pavimento di marmo che
rivestiva l’intero ingresso e corse verso le scale, salendone
i grandi gradini intraprendendoli a due per due.
Arrivato nella sua
camera si stese sul letto (parte dell’arredamento,
più che altro…) ed iniziò a fissare
insistentemente quel soffitto dipinto di bianco, cercando di scacciare
quei pensieri autolesionisti dalla sua testa.
“Sei
tornato prima oggi.” Disse all’improvviso una voce
di donna.
Il ragazzo,
profondamente soprappensiero, balzò a sedere colto di
sorpresa ed emise un urlo, atterrito.
Si voltò
in direzione della porta e vide lì sostare una donna, dai
lunghi capelli scuri raccolti in una folta coda e due profondi occhi
cinerei.
“Hai
proprio i nervi a fior di pelle, a quanto vedo.”
Constatò lei compiendo un paio di passi per entrare nella
stanza e sedersi sul letto del ragazzo.
“Mamma…
Mi hai spaventato.” Disse Shaoran scivolando sulle lenzuola
per sedersi accanto a lei ed abbassare il capo irresoluto.
“Che
cos’è successo?” Gli domandò
la madre osservandolo apprensiva.
“Nulla.”
Mentì lui.
Non voleva far
vedere quanto in quel momento si sentiva debole per non essere in grado
di resisterle a dovere.
“Hai per
caso problemi con quella ragazza, Shaoran?” Gli chiese
nuovamente la mora.
Per tutta risposta
il figlio voltò di scatto il capo in un’altra
direzione, colto nel vivo.
“Te
l’avevo detto che non sarebbe stato facile resisterle, figlio
mio.” Rise l’altra. “Sei ancora troppo
inesperto per opporti ad una tentazione simile.”
Li si
alzò di scatto e fissò la madre grave.
“Io non sono debole Yelan, sarò in grado di
resisterle!”
Il sorriso della
donna si irrigidì all’istante; erano anni che lui
non la chiamava per nome, questo stava solamente ad indicare che la
situazione era più grave di quanto lei stessa non credesse.
Con un sospiro si
levò in piedi e si avvicinò al figlio, posandogli
una mano sul volto.
“Ti
capisco benissimo, non è facile resistere a loro Shaoran, per
cui, se senti che è il caso, ci trasferiremo, andremo
lontani da Tomoeda, da lei,
da questa tentazione.”
Per tutta risposta
Li, con fare seccato, afferrò la fredda mano della madre e
se la scostò dal viso. “Non ce
n’è bisogno. Non sono un novellino,
saprò resistere.”
Yelan chiuse gli
occhi e si lasciò scappare un sospiro rassegnato.
“Se ne
sei convinto. So quanto tu sia testardo, non tenterò di
farti cambiare idea, so già che sarebbe uno spreco di fiato.
Se però senti di non resistere dimmelo immediatamente; non
pensare esclusivamente a te, bensì al bene della tua intera
famiglia.”
Con queste ultime
parole la mora se ne andò, lasciando solo il ragazzo e le
sue riflessioni.
Quella mattina
Sakura si recò a scuola con una strana sensazione che le
opprimeva il petto; non esultava pensando al fatto che avrebbe
incontrato Li.
Se fino a quel
giorno gli atteggiamenti del ragazzo le erano parsi disinteressati nei
suoi confronti, ieri pomeriggio era stato molto diverso, aveva
percepito ostilità nelle parole di lui,
un’ostilità della quale lei non capiva
né ragione, né scopo.
Non si erano mai
parlati davvero, si limitavano a qualche parola e solo se vi erano
costretti, praticamente non si conoscevano, eppure Shaoran la trattava
con tanto astio e tanta freddezza… L’unica idea
plausibile era che lui avesse congetturato nella sua mente degli strani
pregiudizi, nati poi in chissà quale circostanza, e che ora
la tenesse in antipatia esclusivamente per quel motivo.
Ma cosa mai poteva
aver fatto per recargli offesa? Che cosa di lei poteva indurre Li a
pensare che fosse da evitare come la peste?
Come
l’aveva trattata ieri, poi… Il modo avverso in cui
si era congedato, quella sì che sarebbe stata una scena
perennemente indelebile nella sua testa.
Era stata
maltrattata da lui senza motivo, ora voleva dei chiarimenti.
Non appena
entrò in classe corse subito verso Tomoyo per raccontarle
tutto, dall’inizio alla fine.
Ad ogni virgola del
racconto Tomoyo sobbalzava, colta da perplessità, dubbio,
ilarità ed, infine, incredulità.
“Stai
seriamente cercando di dirmi che se n’è andato
dicendoti quelle parole e poi basta?” Chiese la moretta alla
sua interlocutrice, che sembrava stremata dal lungo racconto appena
esposto.
“Sì,
ti dico! Adesso vorresti aiutarmi a capire perché lui mi
odia così tanto?” le domandò di rimando
la giovane Sakura poggiando entrambe le mani sul banco di Daidouji.
L’amica,
che aveva cercato di mantenere un minimo di serietà vedendo
Kinomoto così preoccupata, proprio non potè
resistere oltre: si abbandonò ad una fragorosa risata che
riecheggiò nell’intera aula, così tanto
che alcuni sguardi perplessi vennero attirati sulle teste di entrambe.
“To-Tomoyo!”
Balbettò la castana scioccata. “Ma ti sembra il
momento di ridere?! Io non ci trovo nulla di così
divertente, sai?!”
Incrociò
le braccia al petto seccata ed osservò l’altra con
sguardo di sufficienza, attendendo spazientita che frenasse la risata.
Una volta tornata
seria, Daidouji giunse le mani sul piano del banco.
“Ragioniamo
con calma, lui non può avere dei motivi validi per odiarti,
giusto?” Domandò fissando Sakura con una
serietà che ancora lasciava trasparire sprazzi di riso.
“Insomma, non è che magari lui te l’ha
chiesto e tu l’hai rifiutato in malo modo?”
La castana
spalancò la bocca sconvolta da quanto fosse ambigua
l’amica e lasciò cadere inerme le braccia lungo i
fianchi; quando Tomoyo si incastrava in un discorso serio finiva sempre
per dire delle cose assurde.
“Ma cosa
stai dicendo?! Certo che no!” Esclamò Kinomoto
sbuffando via dagli occhi una ribelle ciocca di capelli. “Lui
non ha nessun motivo plausibile per odiarmi, non gli ho mai fatto nulla
di male, a malapena ci siamo parlati.”
La mora
incrociò le braccia al petto, pensosa come mai lo era stata.
“L’ho sempre detto che Li è stralunato e
che tu…”
“Faresti meglio a non avere
niente a che fare con lui.” Completò
per lei Sakura. “Quante volte al giorno mi ripeti questa
frase, Tomoyo?”
“A quanto
pare non abbastanza, dato che tu continui imperterrita ad impuntarti su
quel ragazzo.” Ribattè ammiccante
l’altra.
Kinomoto le si
sedette accanto. “Senti, ormai lasciamo perdere tutto, ti va?
Mi sembra palese che quello meno ha a che fare con me meglio sta,
quindi direi di smetterla qui, non parleremo mai più di lui
e della sua tristezza che mi avvilisce, d’accordo?”
Tomoyo fu
più che felice di stipulare quel patto con la sua migliore
amica, sapeva che se Sakura si fosse ulteriormente crucciata per
quell’argomento avrebbe perso la testa.
Felice, la castana
si levò in piedi.
“Prima,
però, pretendo delle scuse per il suo comportamento di
ieri!” Esclamò allora risoluta stringendo i pugni.
Daidouji si
alzò, imitando l’amica, e la fissò con
occhi sgranati.
“Eh no!
Se dici di voler smettere non ricominciare poi, la tua assuefazione a
Li deve finire, dacci un taglio netto e basta!”
Ribattè cercando di far desistere la ragazza da
quell’idea; sapeva che sarebbe solo successo un disastro, Li
non le avrebbe mai chiesto perdono e lei si sarebbe alterata ancora di
più.
“Dici che
è meglio un taglio netto?” Domandò
indecisa la castana fissando l’altra con tutto il precedente
entusiasmo smorzato.
“A-assolutamente!”
Dichiarò sicura Tomoyo. “Non
vorrei vederti pelata per lo stress, Sakura…”
Aggiunse poi, ma solo nei suoi pensieri.
L’altra
stava per rispondere ma fu bloccata dall’improvviso rumore
della porta che sbattè violentemente, facendola sussultare.
Da lì
fece capolino Shaoran, quel solito sguardo perso nei suoi occhi, che
non degnò nessuno nemmeno di un cenno di saluto.
Sakura lo
fissò decisa, seguendolo fino a quando non si sedette al suo
posto, infine riposò gli occhi su Daidouji che la guardava
apprensiva.
“Hai
ragione tu, Tomoyo. Taglio netto.”
Senza quei desideri
di aiutare il suo prossimo (in questo caso rappresentato esclusivamente
da Li Shaoran) la mattinata passò molto più
velocemente per Sakura, tant’è che
arrivò ora di tornare a casa e lei non se n’era
nemmeno resa conto.
Percorse con Tomoyo
la strada che era loro possibile fare insieme, infine tornò
a casa senza più nessun dubbio o nessun cruccio che le
tartassava la mente.
“Sono a
casa!” Esclamò una volta giunta
nell’ingresso.
Non fece nemmeno in
tempo a togliersi le scarpe che il fratello la bloccò.
“Aspetta,
non toglierle, tanto devi uscire!” Dichiarò il
ragazzo correndole incontro.
“Come?”
Domandò lei stravolta. “Dai Touya, sono appena
tornata da scuola e sono stanca! Che dovrei fare, poi?”
Il moro le
allungò un foglio di carta sul quale erano annotate delle
cose.
La ragazza con un
gesto secco lo afferrò ed iniziò a leggerlo.
“Pasta,
farina, lievito, rafano bianco … Ma… Touya,
è la lista della spesa! Non ho voglia di andare al mini
market a fare la spesa!” ribattè seccata la
ragazza gonfiando le guance.
Il fratello la
fissò con sguardo di sufficienza.
“Rassetti
tu casa allora?” Le disse incrociando le braccia al petto.
“Papà torna stasera tardi dal lavoro ed
anch’io sono appena rientrato, ci sono tutte le faccende
domestiche da fare se ti va, lavare il pavimento, fare la lavatrice,
stendere i panni…”
“Svelto
dammi i soldi, vado a fare la spesa più che
volentieri!” Esclamò a quel punto la giovane,
terrorizzata dal piano alternativo a quello delle compere.
Il ragazzo le
allungò il suo portafoglio, raccomandandole di non
sperperare i soldi.
“Tranquillo!”
gli disse mentre si rimetteva l’unica scarpa che era riuscita
a togliersi. “Vado!” disse poi, poco prima di
fiondarsi fuori dalla porta.
*********************************************************
Povero
Shao… Che cosa ti fa quella megera di Sakura?
è__é Cosa, cosa? Dillo a me, dillo alla
tua Soju, vedrai come la sistemo! La torturerò fino alla
morte! Povero il mio paciughino…Sé! Sono in
profondo stato di *Shaoran-mode* recentemente, soprattutto
perché Domenica è il suo compleanno! Quanti anni
compie? Uhuh! Nel manga di CCS aveva 10 anni, quindi ora ne farebbe 22
(’96-’08), se parliamo di anime ne compie 20
(’98-’08), se parliamo di Tsubasa-manga ne compie
19 (’03-’08) mentre se parliamo
dell’anime ne compie 17 (’05-’08).
Sorge
spontanea una domanda…
=.=’’’ ma quanti anni compie????
E poi aspettate… Il compleanno di Tsubasa-Shao era il
1° Aprile (deciso da Sakura…
=.=’’’) anche se il giorno vero non lo si
conosce… Uffa, basta! Domenica facciamo una festa?
^w^ vi aspetto su msn! xD passiamo ai
ringraziamenti, mi sa che è meglio! xD
Dany92: ciau
Dany-chan! Certamente, Shao è mio marito, l’ho
sposato in segreto xDxD su msn poi non ci siamo più
sentite… Soob! Spero di poterlo fare presto
^w^ concordo che Shaory è davvero affascinante
*w* bello lui! xD sayonara Dany-chan, bacioni!
Ichigo_91: sore!
Quanto tempo! xD Non sai quanto sono contenta che si è
sistemato tutto! ^__^ x la verità non devi
aspettare molto, ancora un capitolo poi… Si svela tutto!
xDxD però non potrai leggere visto che sei senza
PC… Bwuhuhuh!! Sayonara sore, tvtttttttttttttttttttttttttb!
Lunastorta94: ciau
Luna-chan! Ci siamo risentite, finalmente
^w^ sono stata felice! Ora sei partita per le
vacanze… Chissà come ti stai divertendo (w
l’animatore!)! Però hai ragione! Eriol e Shaory
sono proprio ambigui =_=’’ fatto sta che
Eriol diventa + brutto, mentre Shao… xD sayonara
Luna-chan, buone vacanze! Bacioni tvtttttttttttttttttttttb!
xxsakura94xx: ciau
Bea-chan! Non siamo ancora riuscite a sentirci su msn… Nuuu
T^T! Aspetta… Sakura mendokuse? xDxD che cosa vuol dire?
Fortissimo!! Allola, il Lucca comics mi pare ci sia il 30 Ottobre e
l’1-2-3 Novembre… Oddei, magari mi
sbaglio… ma l’1 sono sicurissima perché
ci vado io ^w^ e ti vesti anche? ^o^ se
sì da cosa? Che bello andare in giro vestite da cosplay!!
Ma… Davvero hai iniziato New Moon prima di Twilight? Hihihi
guarda, succede anche a me coi manga spesso e volentieri, parto dai
numeri avanti e poi mi leggo i primi U__U xDxD mah! Siamo
strane hihihi! Ti saluto Bea, sayonara, bacioni!! ^w^
Pinkgirl: ciau! Non
preoccuparti se non lasci commenti, l’importante è
che la storia ti piaccia, solo questo ^w^
e sono contenta che sia così! Ti ringrazio anche per aver
messo la storia fra i preferiti! *arigatou* cosa ne pensi di
questo capitolo? Sakura lascia perdere Shao xDxD ora me lo posso
prendere io U_U ahah! Sayonara, bacioni!
x_Mokona: ciau!
Hontou ni (davvero)? Sono riuscita a mettere un pizzico di mistero?
Yogatta! (ne sono felice) finalmente! ^w^ però i
misteri spariscono non nel prossimo, ma nel capitolo successivo.
Finalmente Shaory spiega qualcosa a Sakura (anche se lei non se lo
merita xD) sayonara, bacioni!
Sakura Bethovina: ti
ho già ringraziato più sopra, ma non mi disp
farlo anche qui ^^ vero, vero, Shaory è un
bastardo… Ma un bastardo da amare! Poi coi sogni che mi
vieni a fare di recente… *///* bello!!!! Sayonara Ritachan,
tvttttttttttttttttttttttttttb!
Sakura93: ciau
Megghy-chan! Nu, onegai (ti plego)… Non mandarmi
più spiritelli o cose simili, me si spaventa! O.O
e poi dai, Shao non è molto + bello in questa versione
“io sono incazzato col mondo”? buhaha! Sayonara
Megghy, tvttttttttttttttttttttttb!
Sakura93thebest:
ciau amò! Ahahah! Sicuramente, Eriol è un
salmone U__U però non è buono nemmeno
da mangiare, eh no! Però Shao lo sai, non è
stronzo xD sai già che cosa succederà
dopo, eccome ^^ ahahah! Sayonara amò
tvtttttttttttttttttttttttb!
FataFaby89: dulcis
in fundo, la mia sorellina! Mi dispiace poi per ieri notte, ma proprio
stavo crollando… ç__ç
però sono contenta, alla fine ci commuoviamo sempre mentre
parliamo, ma credo sia un’ottima cosa ^^ uh, spero
tanto di sentirti domenica, così celebriamo a modo nostro il
compleanno di Shao!! xDxD ahahah! Sayonara sorellina, ti voglio un
mondo di bene!
Grazie
a tutti, sia per commentare che per il solo leggere! ^^
Al
prossimo cap, sayonara minna!
MoKO_cHAn
|
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Capitolo 11 *** 10 - I Think I Need Some Explanations ***
Konbanwa
minna! Sono un po’ in ritardo, goumen nasai
>.< purtroppo sto andando un
po’ in riserva con i capitoli di questa storia (ce ne sono 50
e passa, ma sono tutti a metà o alla fine
>__<), così volevo almeno scriverne un altro
po’ prima di aggiornare di nuovo, ma ovviamente non ce
l’ho fatta… =.=’’
dannation… Grr!
Mi
lasciate spazio per dire tre cosucce? ^w^
- -
Tante congratulazioni alla mia Manu! ^w^
- -
Benvenuto al mio caro amico Paolo nella sezione di CCS!
- -
81,5%
(non pretendo che tutti capiscano xD nee?? – ed ho vinto di
nuovo xD -)
Bene,
vi lascio al capitolo ora! Le cose, finalmente, prendono una piega
(giusta o sbagliata non saprei =.=’’
dipende dai punti di vista!).
Buona
lettura! ^w^
I
Think I Need Some Explanations …
“Odio
fare la spesa!” Esclamò Sakura adirata.
Trattenendosi nel
negozio perduta qua e là fra le offerte non si era accorta
che si era fatta già sera, il sole era già calato
ed un leggero alone di buio sovrastava l’intero paesaggio.
Come se non bastasse, dal negozio era uscita con due buste davvero
molto pesanti che le toccava portare da sola.
Le braccia le
dolevano parecchio, così poggiò in terra le borse
e si guardò intorno, constatando amaramente che era ancora
abbastanza lontana da casa.
Decise
così di tagliare passando per il parco del Re Pinguino,
anche se questa cosa non la faceva impazzire di felicità;
quel parco proprio non le piaceva.
L’aveva
quasi attraversato tutto e stava per sbucare su un’altra
strada, ma la voce di un uomo richiamò la sua attenzione.
“Bella
signorina?”
Si voltò
ed alle sue spalle vide un signore sulla quarantina. Il suo viso era
scarno e tremendamente pallido, proprio come il resto del suo fisico; i
capelli erano scuri e corti, leggermente arruffati, mentre gli occhi
azzurri, colore del ghiaccio, la scrutavano languidamente.
“Dove te
ne vai tutta sola di sera?” Le domandò
avvicinandosi a lei barcollando.
Sakura
pensò che quell’uomo doveva essere totalmente
ubriaco.
“Non lo
sai che per le belle bambine come te è pericoloso girare col
buio? E se incontrassi un mostro?” Le domandò di
nuovo, approssimandosi sempre di più.
La ragazza
arretrava, voleva scappare ma le gambe le tremavano troppo, sarebbe
inciampata al primo passo.
“N-non ti
avvicinare!” Esclamò allora spaventata chiudendo
gli occhi. Che cosa avrebbe potuto fare?
“Hai un
buon profumo, lo sai? È dolce e delicato, sai di fiori, mia
bella cantante.”
Affermò l’uomo.
Sakura
riaprì gli occhi di scatto. Come l’aveva chiamata?
Cantante? Che significava?
Guardò
l’uomo dritto in faccia e le scappò un urlo: i
suoi occhi non erano più azzurri, erano rossi, rossi come il
sangue, rossi come…
“C-come
quelli di Li…” Proferì lei terrorizzata
portandosi una mano davanti alla bocca e sgranando gli occhi.
L’altro
la osservava in modo differente, il suo sguardo tradiva che era
affamato e scrutava la castana come se fosse stata una succulenta
bistecca.
“Non ho
mai assaggiato una cantante…” Continuò
a dire, pronunciando vaniloqui apparentemente senza senso.
“Devi avere un buon sapore, ottimo. Non sei la mia cantante
ma fa lo stesso, mi accontenterò per stasera, sono appena
arrivato in città ed ho una fame da lupi.”
Dichiarò infine leccandosi le labbra.
Sakura cadde a
terra sconvolta; voleva urlare, chiamare aiuto, ma non ci riusciva.
“Allora…
Buon appetito!” Proferì poco prima di gattonarsi
al suolo e fare un grande balzo, intenzionato ad atterrare sulla
ragazza.
La castana chiuse
gli occhi e si riparò il volto con le braccia, attendendo
qualsiasi strana cosa quell’essere le volesse fare.
Sentì un
mugolio, un ringhio, poi più nulla.
Aprì gli
occhi e vide che l’uomo le dava le spalle, stava fissando
un'altra persona che era appena comparsa chissà da dove.
“Tutto
bene?” Le chiese il nuovo arrivato.
Quella voce la
riconobbe immediatamente, era quella di…
“Li!”
Esclamò la ragazza alzandosi in piedi nel tentativo di
raggiungerlo, ma un’occhiataccia del ragazzo la fece rimanere
immobile al suo posto.
“Stai
ferma lì, Kinomoto!” le ordinò con un
gesto della mano.
Sakura lo
osservò attentamente, anche gli occhi di Shaoran erano
tornati di quel colore scarlatto che gli aveva già visto
altre volte, dello stesso colore di cui erano diventati quelli
dell’uomo che poco prima la stava per… Mangiare?
Lei avrebbe fatto
la stessa fine del coniglio che aveva visto fra le mani di Li?
Sconvolta,
rabbrividì, cercando di calmarsi.
Più che
spaventata ora si sentiva inorridita, inorridita ed arrabbiata oltre
ogni dire, soprattutto perché quel mistero si infittiva
sempre più.
“Ma si
può sapere che sta succedendo?!”
Domandò stizzita, non precisando a chi fosse rivolta la
domanda.
“Solo un
momento, bocconcino delicato.” Le disse il misterioso uomo,
una volta voltatosi verso di lei. “Sistemo il pivello e poi
torno a cenare con te.”
Sakura
sgranò gli occhi, incredula a ciò che aveva
appena udito.
Una ragazza normale
si sarebbe messa a gridare terrorizzata, un uomo aveva appena
dichiarato di volerla mangiare, ma lei non era una ragazza normale, non
si era mai reputata tale.
“Ma
quanti esseri fuori di testa come Li ci sono in giro?” Chiese
impietrita. “E poi io non voglio essere mangiata! Non sono un
fottutissimo coniglio!”
Shaoran
sospirò seccato.
“Ma santo
Dio, Kinomoto, vuoi startene zitta?! Nemmeno in un simile frangente ti
agiti come una normale ragazza? Sapevo che eri fuori dal comune, ma
così deficiente non ti facevo proprio!”
Esclamò il ragazzo cercando di farla tacere.
Ma ottenne proprio
l’effetto contrario.
“COME MI
HAI CHIAMATA?!” urlò la ragazza raggiungendo il
castano, aggirando l’energumeno che le stava davanti senza
tanti complimenti.
“Non
è il momento! Ne riparliamo più tardi!”
Le disse Li osservando torvo l’altro, che aveva assunto
un’espressione adirata.
“Ne
parliamo adesso! Insomma, una persona vuole solo sapere
perché sei così triste e tutto quello che tu sai
fare è rispondere a monosillabi. Caspita, mi fai davvero
incazzare!” Proferì la giovane stizzita stringendo
i pugni in un gesto nervoso.
“Ma
potranno essere affari miei o no?!” Chiese scocciato Shaoran.
“Potrò essere pensieroso per motivi miei che non
ti voglio dire? O sbaglio?”
Sakura lo
fissò interdetta, infine sbuffò scocciata.
“Aaah!
Sei insopportabile, non so nemmeno perché perdo tempo con
te! Ora recupero la mia spesa e me ne torno a casa mia!” la
ragazza si voltò verso le sue buste ma notò che
erano ben posizionate dietro a quell’altro da lei definito
“essere fuori
di testa”.
Pestò
insistentemente un piede sul terreno ed incrociò le braccia
al petto.
“E tu sei
ancora qui?!” Gli domandò, davvero esasperata; non
sapeva se ridere o piangere, sconvolta com’era da cosa stava
capitando. Ciò che sapeva era che voleva solo andarsene a
casa, farsi una doccia e mettere le radici sul divano davanti ad un bel
film con un cucchiaio di gelato.
L’uomo
guardò i due ragazzi completamente scioccato, infine si
ricompose e strinse i pugni, seminando tempesta.
“Io non
me ne vado senza la mia cena. Ho trovato una cantante, vuoi che me la
faccia sfuggire?” Dichiarò digrignando i denti.
Sakura
potè notare che c’era qualcosa che non andava
nell’arcata dentale superiore di quel tizio. I suoi
canini… Erano maledettamente affilati.
Non fece in tempo a
formulare alcun pensiero che Li la spostò dietro di
sé, mettendola al riparo da quell’essere.
“Stai
qui, Kinomoto. Non ti avvicinare a lui, per nessuna ragione al
mondo.” Le disse.
Standogli
così vicina, la ragazza vide che anche i denti di Shaoran
avevano qualcosa di strano, proprio come quelli dell’uomo.
“Li…
Ma cosa…?” Mormorò sconvolta portandosi
una mano sulla bocca.
Il castano sorrise,
mettendo ancora più in evidenza i suoi affilatissimi canini.
“Le
spiegazioni a dopo.” Si limitò a dirle.
Si
avvicinò poi a quell’uomo che ancora teneva i
pugni stretti e la mandibola serrata. Perseverava imperterrito in
quell’atteggiamento ostile.
“Non puoi
cacciare esseri umani in questa città.”
Dichiarò infine il ragazzo serenamente, allargando le
braccia in segno di rassegnazione.
“C-cosa?”
Domandò l’altro sconvolto. “Che cavolo
intendi dire, ragazzino?” Ora sembrava davvero arrabbiato.
“Tomoeda,
questa città, è sotto direttive
dell’Organizzazione da anni. Non è possibile
cacciare umani qui. Se lo vuoi fare, devi recarti in una delle poche
città che sono rimaste neutrali. Vieni da una di loro,
vero?” Gli domandò Li.
“Sì.”
Bofonchiò l’uomo. Sembrava essersi calmato un
po’, perlomeno i suoi occhi erano tornati azzurri ed i suoi
denti erano di nuovo bianchi e prefetti. “Sai indicarmi una
città neutrale qui vicino? Ho sete dannazione!”
Il castano scosse
la testa. “Spiacente, qui vicino non ce ne sono. Siamo vicini
a Tokyo, dove è situata la sede
dell’Organizzazione, tutte le città qui hanno
firmato l’accordo. Quello non lo puoi assolutamente violare,
sai che cosa succede se no.”
L’uomo
fece un gesto stizzito con il capo per annuire, soffermando, poi, lo
sguardo su Sakura.
“Ma
quella è una cantante… Ti prego, un solo
assaggio. Non la ammazzo, parola mia!” Asserì con
sguardo supplichevole.
“No!”
Dichiarò secco Shaoran. “Qui vicino
c’è un grande parco, puoi trovare un sacco di
animali!”
“Non sono
una mezza calzetta come voi vegetariani! Io voglio sangue umano!”
Sbottò il moro scocciato.
“Non
qui!” Affermò Li alzando le braccia davanti al
viso ed assumendo una posizione minacciosa.
“Ho
capito, ho capito, novellino! Non ti scaldare!” Disse allora
l’uomo sbuffando, voltandosi per allontanarsi.
“Cercherò da solo una città
neutrale.” Detto questo, scomparve dalla loro vista con uno
scatto che superava la velocità della luce o del suono.
Shaoran si
potè rilassare. Sospirò rasserenato dalla
partenza dell’uomo ed i suoi occhi tornarono color ambra
nello stesso momento in cui i suoi canini si ritrassero.
Osservò
ancora per qualche secondo il punto in cui l’altro era
scomparso, infine si ricordò improvvisamente di Sakura.
Si voltò
di scatto verso di lei. Era seduta per terra e lo osservava con gli
occhi sgranati e le pupille dilatate.
“C-che
cosa …?” Balbettò una volta che ebbe
incrociato lo sguardo di Li.
Il ragazzo le corse
incontro allarmato e le si chinò accanto.
“Kinomoto,
tutto ok?” Le domandò cercando di risollevarla in
piedi.
“Ma di
cosa stavate parlando? Sangue… Città
neutrali… E poi quei denti…”
Balbettò lei afferrando il castano per la felpa.
“Calmati!”
Le intimò l’altro brandendola per le braccia.
Sakura scosse la
testa, come per risvegliarsi meglio da un brutto sogno, infine chiuse
gli occhi e sospirò un paio di volte.
Quando li
riaprì era più lucida.
“Vuoi
dirmi che caspita è successo?” Domandò
ancora un po’ sconvolta da ciò che aveva appena
visto. “Quell’uomo… E tu, Li…
Mi vuoi dire che cosa sei?”
Il castano fece
cadere inerme le braccia lungo i fianchi e sospirò,
rassegnato del fatto che Sakura ormai avesse capito più di
quanto avrebbe dovuto intendere.
Si
allontanò di qualche passo di lei e le intimò di
seguirlo.
“Ti
accompagno a casa.” Le disse sorridendole.
Quello era il
secondo sorrise che lui le rivolgeva. Quando sorrideva Shaoran era
così bello che mozzava il fiato.
Sakura gli corse
accanto, completamente stregata dalle sue labbra sottili incurvate
all’insù.
“E la
spiegazione che mi merito?” Domandò a mezza voce.
“Seguimi,
per favore.” Si limitò a dire Li, porgendole una
mano.
Kinomoto,
però, si fermò un secondo confusa, fissando il
ragazzo titubante.
Lui capì
il motivo di tanta diffidenza, così le sorrise di nuovo per
rassicurarla.
“Lo so
che non sei un fottutissimo coniglio.” Rise.
“Tranquilla, non ti mangerò.” Detto
questo le riporse la mano di prima, invitandola a stringerla nella sua.
Non del tutto
convinta, ma almeno un po’ rincuorata da quei due occhi che
ora risplendevano radiosi, Sakura allungò una mano verso
quella del cinese, stringendola forte.
Era davvero
freddissima, ed il contatto la fece sobbalzare.
“Sei
freddo…” Mormorò lei senza rendersene
conto.
“Come
sempre.” Rispose lui, evidentemente rassegnato.
All’improvviso
Shaoran si ricordò di un dettaglio non proprio importante,
ma comunque di un certo valore.
“La tua
spesa, Kinomoto!” Corse verso le buste e ritornò
con queste in mano in meno di cinque secondi.
Sakura lo fissava
scandalizzata.
“Ma…
Come hai fatto?” Domandò spaventata.
Lui non rispose e
si limitò ad intraprendere la strada verso casa della
ragazza.
Teneva le sue buste
della spesa fra le mani e questo, strano ma vero, gli dispiacque
enormemente, perché per portarle quelle non le poteva
più stringere la mano.
Non avvertiva il
calore da tempo, ormai, tuttavia poteva giurare sul suo onore che
quella mano gli era comunque sembrata così calda, emanava un
calore davvero unico, bellissimo… Tepore che lui, fatto
più unico che raro, era in grado di avvertire…
Questo forse
perché…
In silenzio,
camminavano nell’oscurità l’uno accanto
all’altra.
Sakura avrebbe
dovuto essere terrorizzata dalla sua presenza dopo ciò che
era capitato, ma non le riusciva di essere preoccupata, Shaoran aveva
un’aria così mite in quel momento, e camminare al
suo fianco era molto piacevole.
In men che non si
dica furono davanti al cancello di casa Kinomoto.
Li le
lasciò le sue buste della spesa e si congedò
così, con un semplice saluto.
“Fermati!”
Esclamò la ragazza poco prima che lui se ne andasse.
“Non mi hai spiegato nulla! Pretendo di sapere che cosa
è successo!”
Il castano la
fissò sofferente, evidentemente questa cosa gli pesava
parecchio.
“Forse
è meglio che tu rimuovi questa serata dalla tua
memoria… E che rimuova anche il desiderio di salvarmi dalla
mia tristezza. Kinomoto, tu non capisci, ma io ormai sono dannato, un
essere che non possiede un’anima, non posso essere
salvato.” Le disse con tono grave.
“Ma io ho
bisogno di sapere, Li… A quanto ho capito c’entro
un po’ anch’io in questa storia.
Quell’uomo mi chiamava cantante, che cosa
significa?”
Lui non rispose, si
limitò a fissarla con lo stesso sguardo mesto di prima.
“Io ho
diritto ad una spiegazione, specialmente dopo quello che ho visto
stasera!” Insistette allora Kinomoto, stringendo pugni e
denti.
Shaoran
sembrò rifletterci su un po’, infine
sospirò rassegnato.
“Domani,
a pranzo, ti spiegherò tutto ciò che vuoi
sapere.” Dichiarò lui non proprio entusiasta.
Sakura gli fece un
sorriso a trentadue denti e gli corse incontro.
Il ragazzo era
rimasto spiazzato da quel sorriso, erano anni che qualcuno non gli
mostrava un volto così radioso, e poi il sorriso di Kinomoto
era così bello e caldo…
Un piccolo raggio
di sole che si faceva spazio fra una cappa di nuvole grigie e lo
ristorava con il suo flebile tepore.
La castana gli si
fermò dinnanzi, gli prese una mano ed agganciò il
proprio mignolo destro con quello di Shaoran.
“Ci
conto. Guarda che è una promessa, e le promesse non si
infrangono.” Affermò lei; ancora sorrideva
contenta del fatto che presto avrebbe ricevuto una spiegazione.
Li la
fissò incredulo per qualche altro attimo, infine
ricambiò il bel sorriso di Sakura, stringendo di
più il dito attorno a quello della ragazza.
“Sì.”
*******************************************************************************
Forse
avrei fatto meglio a far mangiare Sakuraccia dal tipo? Mmmh…
Breve ragionamento… Sì, avrei fatto meglio!
Ed
avrei fatto meglio a far pappare anche me! Dovete sapere che la Soju
qui è costretta in casa sua, da sola con sua madre,
perché suo padre è andato a farsi una scampagnata
con i suoi amichetti di moto… Padre fetente! Mi lasci a casa
da sola con la strega! >.< buuuh! Tutto il week
end… O__O io divento pazza!
Vorrei
ringraziarvi singolarmente, ma vado abbastanza di fretta
così mi tocca farlo un po’ alla svelta: grazie
mille a Dany92
(osshao Dany-chan, mi fai sbellicare dal ridere xDxD! Hai proprio
ragione, Shao 22enne figheggierebbe proprio alla grande!) Sakura93thebest
(amò, sei avvisata: NIENTE SQUALI…
Onegaishimasu!!), Sakura
Bethovina (Rita-chan, mi manca la mia dose quotidiana
delle perversioni maniache di Shao nei tuoi sogni xD stasera devo fare
il pieno!! Me ne devi raccontare almeno 3!), Yumemi
(-81,5%- *Yo* Ben tornata, senpai/gaki! Bellissima la poema
recensione *__* CHINA DREAM MAN xDxD), Sakura93
(Megghy-chan xD super umatella spiritata! xDxD roba da pazze! xD no, da
umatelle U__U), Lady
Marion (la Marcy è in vacanza ora…
Buone vacanze Marcy!! ^__^), FaNtAsTiC
PaUl (Pol, io ti uccido… Sai quanto ci ho messo
a scrivere il tuo nick?? xDxDxD cmq grazie per la rece e ben
venuto!)
Al
prossimo capitolo dove, vi prometto, ci saranno risvolti positivi per
questi due! ^__^
Grazie
di nuovo a tutti, sia a chi recensisce, sia a chi solo legge
^w^
Sayonara
minna!
MoKO_cHAn!
|
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Capitolo 12 *** 11 - Chained By A Song ***
Konbanwa
minna!
Questa volta aggiorno un po’ prima perché ho
promesso a Manu che lo avrei fatto prima della sua partenza,
perciò… Eccomi qua! (non preoccuparti Manu, so
che poi ho un massimo di 16… Uhuh, credi che
riuscirò a fermarmi? Speriamo!). Come vi vanno le vacanze?
Tutto bene? Ed i compiti? (a me per questo serve la domanda di
riserva… Mi sa che mi ridurrò a farli tutti a
settembre… T^T iie…).
Allora,
come vi ho promesso è tempo per dei risvolti positivi,
quindi oggi Shao spiegherà a Sakuraccia tutto quello che
c’è da sapere!
Perciò
ora vi lascio al capitolo! Ikkou yo! XD Buona lettura!
Chained By A Song
L’unica cosa che Sakura quel giorno attese fu che suonasse la
tanto agoniata campanella che segnava l’inizio della pausa
pranzo.
Avrebbe avuto un ora’intera per parlare con Li degli
avvenimenti della sera precedente e non si sarebbe certamente lasciata
scappare quest’occasione.
Quando finalmente arrivò mezzogiorno, Kinomoto
scattò verso il banco di Shaoran e, letteralmente, lo
rapì, portandolo fuori dal campo visivo di Hiiragizawa:
certamente non aveva scordato le parole che le aveva riferito quel
lontano pomeriggio.
Lo spinse sempre più lontano dall’edificio,
finchè non arrivarono ad un albero di ciliegio.
“Sediamoci qui sotto.” Gli disse Sakura appoggiando
il contenitore del pranzo a terra e accomodandosi sul prato.
Il ragazzo la imitò, sedendosi a gambe incrociate
sull’erba ancora umida.
La castana aprì il suo cestino ed iniziò a
mangiare in fretta, tutto per avere più tempo per dialogare
con Shaoran.
“Tu non mangi, Li-kun?” Domandò
d’improvviso al giovane che la stava insistentemente
osservando mangiare.
Lui scosse la testa. “No, non posso.”
Sakura si bloccò con un onigiri a mezz’aria e con
la bocca spalancata.
“Che significa che non puoi mangiare? Sei a dieta per
caso?”
Li sembrò ridere di una battuta che la ragazza non poteva
capire.
“In parte.” Ammise lui. “Ma se non ti
spiego non potrai mai capire.”
Kinomoto capì. Posò il pranzo ai suoi piedi e
smise di mangiare, era troppo curiosa e tutto quel mistero le aveva
improvvisamente chiuso lo stomaco.
“Ok, sono pronta ad ascoltare tutta la
storia.”Disse allora convinta avvicinandosi a lui.
“Bene.” Proferì Li sorridendole.
“Da cosa vuoi che inizi?”
Sakura sembrò pensarci su un po’.
“Perché non parti dall’inizio,
spiegandomi un po’ cosa sei?” Propose la castana
infine, prendendo a giocherellare nervosa con una ciocca di capelli.
“Su questo anche tu dovresti darmi qualche
spiegazione.” Esordì Shaoran inarcando un
sopracciglio.
“I-io?” Domandò Kinomoto esterrefatta
indicandosi con un dito.
Il ragazzo la fissò allusivo. “Sei un essere
umano, ma non sei comune.”
Kinomoto abbassò lo sguardo imbarazzata. Come diamine se
n’era accorto?
“Io beh, in effetti… Ho dei poteri ESP di qualche
tipo, oltre a sapere usare la magia. Sono stata scelta per la raccolta
di alcune carte, chiamate Clow Card, dai grandi poteri magici, e ne
sono diventata la nuova padrona.”
Shaoran annuì lievemente con il capo, asserendo di essere
stato attento alla storia.
“L’avevo sentito fin dall’inizio che non
eri una ragazza comune, sono sensibile per quanto riguarda queste
cose.”
“Adesso è il tuo turno però.”
Ribattè Sakura iniziando a torturare dei fili
d’erba.
“Vuoi davvero sapere che cosa sono? La realtà
potrebbe sembrarti assurda, Kinomoto.” Sospirò lui
rilassando le spalle.
“Potrà sembrare qualsiasi cosa, ma almeno
sarà la verità.” Ribattè la
ragazza un po’ scocciata da tutti gli schermi che Li stava
parando davanti a sé.
“Come hai già capito io non sono umano. Ecco,
io… Effettivamente sarei…
Un…”
Sakura stava avvicinando il suo volto a quello del castano senza
nemmeno rendersene conto, tutto per dedicargli maggiore attenzione.
“Un?” Insistette lei, incentivandolo a proseguire.
Il suo naso era a pochi centimetri da quello dello straniero.
Lui distolse lo sguardo imbarazzato dalla vicinanza di Sakura e
terminò la frase in un sussurro. “U-un…
Vampiro.”
“Un vampiro.” Ripetè tranquilla Sakura,
riallontanandosi da viso perfetto di Shaoran. “Ho
capito.”
Li la osservò attentamente, per vedere se per caso stesse
scherzando in qualche modo: quella reazione era troppo pacata per una
rivelazione del genere.
“Ma… Hai capito bene?” Le
domandò infine, un po’ perplesso.
“Certo.” Asserì Sakura pensosa.
Li prese a fissare il vuoto, abbastanza confuso
dall’innaturale situazione e dall’insolita reazione
di lei.
La ragazza si accorse che il suo compagno sembrava pensieroso e,
riflettendo attentamente, si rese anche conto del possibile motivo di
tale dubbio, così cercò di giustificarsi.
“Ah… So che dovrei essere più sorpresa
o spaventata, ma dopo ieri sera credo che questo non riesca a
spaventarmi… E poi come cattura carte ti assicuro che ne ho
viste di ogni!” Affermò quindi energica lei
intanto che riapriva il cestino del suo pranzo. “E quindi sei
un vampiro, interessante.” Proferì di nuovo mentre
mangiava un onigiri. “Così si spiegano tante cose.
Come, per esempio, la storia del coniglio nel parco!”
Il castano si lasciò sfuggire una lieve risata.
“Certamente non avrei potuto spiegarti che stavo bevendo il
suo sangue, quella volta.”
Stettero per qualche attimo in un silenzio sacro per entrambi, che
avevano bisogno di un istante di riflessione, infine la ragazza riprese
la parola.
“E me lo dici perché quel vampiro mi chiamava
cantante?” Domandò Sakura, assumendo un tono
abbastanza grave.
Il volto di Shaoran si incupì di botto facendo sparire ogni
traccia di sorriso.
“Questo è un argomento abbastanza spinoso che
vorrei affrontare per ultimo, se non ti dispiace.”
Mormorò lui mesto.
“… Come vuoi… Allora vorrei che tu mi
spiegassi che rapporto c’è fra te ed
Hiiragizawa.” Esordì Sakura.
Il ragazzo levò la testa e la fissò dritta negli
occhi.
“È una storia un po’ lunga, sicura di
volerla sapere?” Le chiese. Dallo sguardo che lui mostrava si
vedeva che non era entusiasta di parlare di questo, ma dato che
Kinomoto annuì sicura non potè farne a meno.
“Devi sapere che noi vampiri non vaghiamo liberi nella
comunità, senza nessuno a tenerci sotto controllo,
altrimenti tutti i vampiri si sazierebbero di sangue umano a
volontà, senza il minimo ritegno. Allo scopo di
salvaguardare voi umani e fermare noi vampiri è sorta una
specie di setta, L’Organizzazione, che tiene sotto controllo
alcune città, stipulando coi vampiri che vi abitano degli
accordi: 'voi non
toccate gli esseri umani, noi non vi sterminiamo'.”
“È di questo che parlavate ieri sera tu e
quell’altro uomo? Di città neutrali, se non
erro.” Sakura aveva nuovamente abbandonato l’idea
di pranzare; la storia, finalmente, sembrava aver preso una piega che
giocava a favore suo e della sua fervida curiosità.
Il castano annuì con un lieve cenno del capo. “Le
città neutrali, città da dove veniva quel
vampiro, sono dei luoghi dove i trattati con L’Organizzazione
non sono stati firmati, dove perciò i vampiri sono liberi di
cacciare umani proprio come i membri di quella setta lo sono di
uccidere i vampiri. Tomoeda è neutrale da pochi anni, solo
da quando io e la mia famiglia siamo arrivati qui.”
“Non capisco però come questo ti possa legare ad
Hiiragizawa.” Ammise la ragazza pensierosa.
“Eriol… Lui è un Hunter, un
cacciatore, ossia un membro dell’Organizzazione addetto alla
sicurezza di Tomoeda. Mi tiene sott’occhio, proprio come fa
con il resto della mia famiglia, solo perché, nel caso
sgarrassi qualche regola del trattato, avrebbe il dovere di
uccidermi.” Affermò Shaoran freddamente; una nota
di risentimento sembrava ora colorire la sua espressione già
tesa.
“U-ucciderti?” Chiese Kinomoto incredula, sbarrando
i suoi grandi occhi giada.
“Così vogliono i patti.” Si
limitò a dire il ragazzo scrollando le spalle.
“Quindi lui Hunter, tu vampiro… Ciò che
vi lega non è amicizia, bensì un insano contratto
di morte…” rimuginò la ragazza
guardando lontano.
“Lui ora deve anche tenere specialmente d’occhio
te, Kinomoto.” Sussurrò Shaoran chinando mesto il
capo.
“Me? Perché?” Domandò confusa
la ragazza.
Li chiuse gli occhi ed espirò profondamente; sembrava
triste, in qualche modo. “Tu mi sei simpatica, Kinomoto.
Cerchi di capirmi, anche se nemmeno io sono in grado di comprendere me
stesso, ed hai voluto tentare di aiutarmi ad aprirmi con gli altri ad
ogni costo, nonostante io non mi dimostrassi mai disponibile a
farlo.”
“Lo so,” Ammise la ragazza mentre sorrideva, un
po’ in imbarazzo. “Sono un’
impicciona!”
Shaoran si voltò verso di lei e le sorrise, un sorriso
dolcissimo.
“Un’impicciona che a me piace,
però.” Le disse cristallino.
Sakura, che quest’affermazione non se l’aspettava
proprio, arrossì di botto, fissandolo con gli occhi sgranati
per la sorpresa.
“Come persona, intendo.” Proferì il
castano guardando lontano. “Sei una brava persona,
Kinomoto.”
La ragazza tornò del suo colorito normale e con un profondo
respiro riprese la parola.
“Questo però non risponde alla mia
domanda.” Asserì lei fissandolo di sottecchi.
“Cantante… E’ un ruolo maledetto,
Kinomoto. Che nessuno mai dovrebbe interpretare.”
Affermò serio lui, senza però risponderle davvero.
“Li.” Esordì lei afferrandolo per un
braccio. Non aveva mai avuto un contatto fisico così stretto
con lui. “Che cosa significa?”
Shaoran la fissò tristemente, con quei due bellissimi occhi
ambrati che tradivano sofferenza.
“Esistono persone più particolari di altre, il cui
profumo a noi risulta mille volte più inebriante rispetto ad
un umano comune ed il loro sangue ci attira in maniera più
particolare, è quasi come se cantasse per noi.
Questa è una cantante, una persona che nasce con questa
particolare peculiarità di attirare i vampiri più
di un'altra.” Le spiegò prendendole
inconsapevolmente una ciocca di capelli castani fra le dita.
“Ed anche io attirerei i vampiri in questo modo
particolare?” domandò la ragazza per nulla
spaventata. La vicinanza di Shaoran la stordiva un poco, forse a causa
del suo buon profumo.
“Sì.” Disse secco Li staccandosi
freddamente da lei. “E c’è anche
un'altra peculiarità che vi caratterizza.”
“C-che cosa?” Balbettò la castana,
smarrita. Era rimasta ancora un poco stordita dal buon odore della
pelle di lui.
“Voi cantanti siete sì, ottimi ammaliatori, ma non
per tutti i vampiri.”
“Che cosa intendi dire?”
“Intendo dire che non richiamate tutti i vampiri alla stessa
maniera. Si pensava, fino a qualche tempo fa, che questo fosse solo una
leggenda, ma a quanto pare è la verità. Si dice
che per ogni vampiro esista un o una sola cantante, che il destino
legherà sempre e solo a lui -o a lei, dipende dalle
circostanze-, in ogni caso.” Dichiarò Li
fissandola con occhi profondi.
“Una sorta di filo rosso del destino?” Chiese lei,
con lo sguardo completamente incatenato a quello di Shaoran.
“Se così lo vuoi definire.” si
limitò ad affermare lui, stringendosi nelle spalle.
“Quell’uomo…” Insistette
Kinomoto. “Ha detto chiaramente ‘anche se tu non sei
la mia cantante’, questo vuol dire che il mio
destino mi riserva a qualcun altro?”
Li annuì lievemente, di nuovo immesso in una conversazione
in cui non si voleva cacciare.
“Tu lo puoi sapere chi?” Gli chiese con sguardo
curioso.
Lui si voltò e la fissò con sguardo mesto.
“Di norma non potrei saperlo, Kinomoto.” Ammise lui
guardingo.
“Ah…” Mormorò Sakura
abbassando il capo.
“Però…” Proferì il
castano, sempre più cupo. “In questo caso lo so,
eccome.”
La ragazza posò nuovamente gli occhi su di lui, totalmente
incuriosita da quelle affermazioni sconnesse. “Se lo sai
dimmelo, ti prego. Sai di chi io sia la cantante?”
Di nuovo sul volto di Li comparve quello sguardo contratto dal
dispiacere che le fece attanagliare lo stomaco.
“Tu…” Disse lui con un filo di voce.
“Tu… Sei mia, Kinomoto. La mia cantante, la mia
ammaliatrice.”
La ragazza lo fissò incredula, allontanandosi inconsciamente
di qualche centimetro.
“T-tua?” Balbettò Sakura sorpresa.
“Capisci ora perché preferirei non avere nulla a
che fare con te?” Disse mortificato l’altro.
“Ragionavo come quel vampiro di ieri sera,
all’inizio di tutta questa faccenda. Ho utilizzato i miei
poteri al fine di capitare in coppia con te al progetto; nei miei piani
avevo già previsto che mi sarei nutrito del tuo sangue alla
prima occasione e poi me ne sarei andato scappando da Eriol,
però…”
S’interruppe. La castana dinnanzi a sé aveva uno
sguardo troppo preoccupato, ma quegli occhi, nonostante tutta la paura
che tradivano, gli stavano anche silenziosamente intimando di
continuare.
“Però qualcosa mi disse che non dovevo farlo, che
avrei dovuto risparmiarti, che questo avrebbe giovato alla mia
felicità. Ed infatti è stato proprio
così. La tua gioia di vivere, i tuoi continui tentativi di
avvicinarti a me, la tua determinazione… Sono tutte cose che
ammiro di te, Kinomoto.”
La ragazza sembrò ritrovare la calma che pochi istanti prima
l’aveva completamente abbandonata. Arrossì un poco
ed abbassò lo sguardo, focalizzando l’attenzione
sulle sue mani che giocherellavano nervose tra di loro; nessuno mai le
aveva fatto tanti apprezzamenti in un solo giorno.
“Io… Ti ringrazio Li… Sono felice del
fatto che tu abbia una così buona considerazione di
me… Non merito, però, tutte queste belle
parole.” Disse lei con un fil di voce.
“Io invece penso proprio di
sì…” Rispose Shaoran sorridendole.
Kinomoto alzò risoluta il capo e fissò il ragazzo
negli occhi con uno sguardo tremendamente serio, così tanto
che innervosì leggermente il vampiro.
“Devo chiederti una sola cosa, Li.”
Proferì allora con tono grave.
Il bel giovane deglutì. “Che
cosa…?”
Aveva paura. E se gli avesse chiesto di stare lontano da lei? Lui non
voleva perdere la sua onnipresenza accanto a sé; quella
singolare ragazza aveva il magico dono di farlo sentire bene, non
voleva rinunciarvi proprio ora che sapeva che cosa significasse
sorridere qualche volta di più.
Sakura avvicinò di più il volto al castano e
prese fiato un paio di volte prima di avanzare la sua richiesta.
“Tu…” Iniziò allora,
scandendo per bene il primo monosillabo.
“I-io?” Disse invece Li, titubante.
“Perché…” Continuò
lei, prendendo a fissare confusa il ragazzo. “…
Non ti squagli al sole?”
“?” Shaoran la scrutò, atterrito da
quell’assurda domanda, ma negli occhi di Kinomoto
c’era la serietà più assoluta.
Chinò il capo turbato ed appoggiò una mano su di
una spalla della ragazza, davvero sconcertato dalla sua pazzia.
“Ma tu… Sarai mai in grado di formulare una
domanda seria prima o poi?”
“Come?” Ribattè lei, sgranando i suoi
occhi verdi. “E dici che questa non è una domanda
seria? Io vorrei sapere perché tu non ti squagli al sole
come i vampiri della televisione!”
“Dici bene, Kinomoto. Della televisione! Ci sono grandi
differenze tra i vampiri veri e quelli dei film!” disse
risoluto il castano. “Per esempio, noi vampiri veri il sole
lo sopportiamo perfettamente, senza scioglierci o diventare
cenere.”
Un lampo di comprensione attraversò gli occhi smeraldini di
lei. “Anche il fatto che voi dormite nelle bare
è…”
“Una semplice invenzione cinematografica.” La
interruppe lui con aria saccente.
“Ed i crocifissi e l’acqua santa?”
Domandò ancora la ragazza, curiosa.
“Roba da televisione!” esclamò Shaoran
ridendo. “Per chi mi hai preso, per il diavolo?”
“Scusami, sai!” sbottò la giovane
gonfiando le guance.
Il ragazzo le sorrise di rimando, davvero divertito dalla sua
espressione.
“Hai capito ora? Sei contenta?” Le
domandò infine.
Sakura annuì convinta. “Ora che ho avuto la mia
spiegazione sì. E tu Li? Non ti senti più
sollevato, ora che qualcuno sa del tuo segreto?”
Shaoran la fissò perplesso, ma infine dovette ammettere che
aveva ragione. “Sì, è una bella
sensazione di pace.” Ammise sereno.
“Bene! Ora sì che possiamo essere
amici!” dichiarò infine risoluta la castana.
“A-amici?” Ripetè confuso Li.
Al cenno di assenso della ragazza la sua confusione aumentò.
“M-ma… Non hai sentito che ti ho detto? Per te
è pericoloso starmi accanto più del dovuto,
potrei perdere la calma e potrei…”
“Potrei, potrei, potrei!” Sbottò Sakura
sbuffando. “Tutti condizionali, significa che non ne sei
sicuro. E poi comunque non me ne importa un accidente, io voglio essere
tua amica! Oppure… Per caso sei tu che non vuoi davvero
essere mio amico Li?” Domandò infine, guardandolo
titubante.
“NO, no!” Si affrettò a rispondere
l’altro, agitando una mano. “Io voglio essere tuo
amico, davvero, ci terrei molto a poterlo essere Kinomoto!”
“Perfetto!” Esclamò radiosa Sakura
aprendosi in un sorriso. “Da oggi io e te siamo ufficialmente
amici, quindi basta con questi Li
e Kinomoto,
io per te sono solo Sakura.”
“Sa… Saku… ra…”
Balbettò il ragazzo nervoso.
“Sì, solo Sakura.” Asserì
felice l’altra. “Anch’io posso chiamarti
Shaoran, vero?”
“S-sì, certamente che puoi!”
esclamò allora Li convinto. Era sicuro che, se ne fosse
stato in grado, sarebbe arrossito in modo pazzesco.
“Shaoran…
Mi piace tantissimo il tuo nome!” Esclamò Kinomoto
sorridendo.
Il castano si rilassò, ricambiò ben volentieri
quel bellissimo sorriso. “Anche a me piace il tuo…
Sakura…”
****************************************************************
Eccoci
alla fine, spero che ora sia tutto chiaro! ^w^ Casomai ci
fosse ancora qualche punto oscuro potete chiedermi
spiegazioni ^__^
Almeno
ora sono diventati amici… E’ già un
inizio, non credete? XDXD
Però
purtroppo non ho molto tempo, nemmeno per ringraziarvi (T^T) devo
postare il capitolo prima di sera, sennò Manu lo perde
perché domani parte! (E si sa che lei va a nanna presto,
vero? XDXD ahah!)
Allora,
ringrazio velocemente (ancora le mie più sentite scuse
>__<):
Ichigo_91(sore,
visto che ho fatto in tempo? Proprio il giorno prima che tu parta! XD),
Dany92 (mi
dispiace che tu abbia avuto dei guai con la recensione! ^__^ grazie
anche per aver continuato a provare! ^__^), Fantastic Paul
(stavolta non faccio in tempo a scriverlo giusto, Pol hihi! Mi
perdonerai? XD cmq ho bisogno di assistenza per i compiti! Sigh!), Yumemi (81,5%! Hai
ragione, siamo proprio bakate XD sono giorni ormai che ce
l’abbiamo con queste percentuali! AHAH!! Non per niente siamo
Ryu’s/Shao’s/sine’s.), Sakura93
(perché mi vuoi uccidere con il potere delle patate?
>_< pensavo che quello delle umatelle bastasse! XD), Francy91 (grazie
mille per i complimenti, Francy! Mi ha fatto molto piacere sapere cosa
ne pensi!), xxSakura94xx
(Finalmente Sakuraccia è riuscita ad avere tutte le
informazioni che voleva XDXD cmq ti do ragione per Shao: un tipo da
urlo! *ç*), Sakura
Bethovina (Shao ha fatto meno il maniaco
stavolta…. Secondo me aveva la febbre! Hai controllato se
scottava? XD), Sakura93thebest
(amò, mi raccomando, non fare una full immersion di Caz
Efron… Temo per la tua salute!! T^T).
Bene,
ora scappo a disegnare qualcosa (cosa ancora non lo so XD).
Ci
si vede al prossimo capitolo!
Sayonara
to arigatou minna!
Moko-chan!
|
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Capitolo 13 *** 12 - Spending Time Together ***
Konbanwa
minna! Come state? Qui c’è un caldo bestiale che
mi sotterra, ma suppongo sia un po’ così
ovunque… O__O aaah!
Siamo
già in Agosto purtroppo… L’estate sta
finendo. Che peccato… Mi mancherà questa pacchia
quando arriveremo a Settembre… Uff!
Uh,
ma adesso che ci penso il 15 Agosto sarà passato un anno da
quando ho pubblicato la mia prima storia…
*w* una specie di compleanno, nee? XDXD
Dai,
senza altri fronzoli vi lascio subito al cap!
Buona
lettura a tutti!
Spending Time Together
Ora che si era
tutto risolto, ora che tutti i dubbi erano stati dissipati e che
più nessuna tensione regnava incontrastata tra lei e Shaoran
si poteva dire che Sakura Kinomoto, per la prima volta da quando era
arrivata a Tomoeda, si sentiva finalmente davvero felice.
La spiegazione
datale qualche giorno prima da Li era stata più che
sufficiente per colmare tutte le sue lacune per cui ora, non avendo
più nessun cruccio che la opprimeva, si sentiva in dovere di
sorridere più spesso.
Quella mattina si
svegliò pimpante come soleva essere recentemente e si
preparò in fretta per la scuola, riuscendo a fare tutto in
tempo e quindi potendo anche consumare con calma la colazione, senza
strozzarsi come era usuale per lei fare prima.
Finito di mangiare,
corse fuori di casa e raggiunse la scuola dove, chissà
perché, ultimamente la mattina non vedeva l’ora di
arrivare.
Entrò in
classe e posò con calma cartella e cappotto, recandosi poi
al banco di Tomoyo.
“Buongiorno,
Tomoyo!” Esclamò Sakura sedendosi accanto a lei.
“Buongiorno
a te, Sakura.” Ricambiò il saluto Daidouji.
“Oggi mi sembri felice.”
“Davvero?”
Domandò perplessa Kinomoto portandosi vagamente una mano sul
volto. “Non mi pare di essere più contenta del
solito.”
“Ma…
Non saprei…” Proferì l’altra
aprendo la cartella e tirando fuori i libri della lezione che di
lì a poco sarebbe cominciata. “Non sarà
che forse sei più solare del solito dato che sei riuscita a
fare amicizia con Li?”
Sakura
sobbalzò, l’affermazione dell’amica
voleva significare qualcosa che in realtà lei non
assecondava.
“In un
certo senso è così, ma non sicuramente nel modo
in cui lo stai intendendo tu.” Dichiarò la castana
con aria saccente. “Mi fa piacere essere accanto a Shaoran,
ma solo come amica. Non saprei mai gestire una relazione con un ragazzo
così… Complicato, ecco.”
Parli del diavolo e
spuntano le corna.
Shaoran fece la sua
comparsa nella classe, naturalmente con Eriol al seguito.
Da quando Kinomoto
era stata fatta partecipe della verità Hiiragizawa aveva
preso a guardarla con occhi diversi, come se, a quel punto della
storia, cominciasse a considerarla una vera e propria minaccia per la
sua copertura.
Anche quella
mattina, infatti, non mancò di raggelarla con uno sguardo di
ghiaccio non appena i suoi occhi incontrarono quelli giada di lei.
Sakura
però, come ogni giorno del resto, decise di ignorare le sue
occhiatacce gelide e si congedò da Tomoyo andando a salutare
il nuovo arrivato.
“Ciao
Shaoran!” Esclamò radiosa la castana una volta
giunta davanti al banco di Li.
Il ragazzo
posò a terra la pesante cartella e si tolse il caldo
cappotto, facendolo scompostamente cadere sul banco.
“Buongiorno Sakura.”
“Senti,
ma vorresti spiegarmi che caspita ha Hiiragizawa?”
Domandò sottovoce la giovane, mettendosi una mano davanti
alla bocca per parare quelle parole da orecchi indiscreti.
“Mh? Che
intendi dire?” Le chiese perplesso Shaoran, afferrando la
cartella per estrarre i libri della prima lezione della mattinata.
Kinomoto storse il
naso e volse uno sguardo infiammato verso Eriol, che ora se ne stava
comodamente seduto al suo posto con le gambe poggiate sul banco.
“Mi guarda come se gli avessi ammazzato il gatto!”
Li
scoppiò in una melodiosa risata. “Non ti
preoccupare. È solo arrabbiato con me perché ti
ho raccontato tutto e ripiega il rancore anche su di te, mi
dispiace!”
La castana
soffiò via con uno sbuffo parte della sua frangia sbarazzina
dagli occhi. “Siete strani forte, tutti e due!”
Shaoran
abbozzò un altro sorriso, infine si sedette sulla propria
seggiola appoggiando le gambe sul banco, imitando così la
stessa posizione di Hiiragizawa.
“Sakura,
che fai oggi dopo la scuola? Hai da fare?” Le
domandò all’improvviso, cogliendo la ragazza di
sorpresa.
“I-io?”
balbettò lei indicandosi. “N-no,
perché?”
“Niente
di che, solo… Ti va di andare a fare un giro insieme dopo la
scuola?” Chiese cristallino l’altro, senza porre in
mezzo tanti mezzi termini.
Notando
però che Kinomoto sperimentò i vari stadi del
colore rosso chiarì all’istante la situazione.
“Non ti
sto chiedendo un appuntamento, forza! Dico solo di uscire, siamo amici
o no?”
“D-direi
di sì!” Esclamò Sakura ritornando del
suo colorito naturale.
“Dove ti
piacerebbe andare?” Domandò allora il castano,
sorridendo.
“Mmmm…”
Riflettè pensosa Kinomoto portandosi un indice al mento ed
alzando gli occhi giada al cielo. “Caspita, è
vero! Io ho ancora la spesa da fare stasera!”
“Ma la
fai sempre tu in casa tua?” Gli chiese Li perplesso
mettendosi le mani nelle tasche.
Sakura sorrise
beffarda. “Beh, fra fare le faccende e fare la spesa
preferisco nettamente quest’ultima opzione!”
Ci fu un attimo di
silenzio, che solo la castana interruppe. “Allora?”
“Allora
che?” Ripetè Shaoran perplesso.
Kinomoto si sporse
sul suo banco parandosi a pochi centimetri dal suo viso. “Mi
accompagni, vero?”
“Dove?”
Domandò Li facendo la figura dell’idiota.
“Ma come
dove?!” Sbottò seccata la ragazza. “A
fare la spesa, no? Non hai appena detto che dobbiamo fare cose da
amici? Ebbene, accompagnarmi al supermercato è una cosa da
amici!”
Il castano
sembrò rifletterci sopra un paio di istanti, infine decise
di acconsentire.
“Solo
perché sono curioso di vederti mentre fai la
spesa!” Aggiunse infine ridacchiando, poco prima che il
professore di storia facesse il suo ingresso nell’aula.
Finite le lezioni
Shaoran si avvicinò al banco di Sakura, già
pronto per accompagnarla al mini-market.
“Allora,
Sakura? Sei pronta?” Le domandò ticchettando due
dita sulla superficie liscia del suo banco.
“Un solo
istante.” Disse lei impegnata a porre i libri nella cartella.
“Sai che c’è di positivo in
questo?” Aggiunse poi, senza sollevare lo sguardo.
Li si
piegò sulle ginocchia ed appoggiò i gomiti sul
banco della castana. “Dimmi.”
“Oggi
avrò man forte nel portare a casa le borse della
spesa!” Esclamò Kinomoto sorridendo mentre alzava
il volto verso quello di lui.
“Solo per
questo?” Le domandò il castano, scettico.
“Oh,
beh…” Continuò la ragazza mentre si
infilava il pesante cappotto. “Certo,
c’è anche di positivo che così
passeremo del tempo insieme da bravi amici!”
Sfoderò
allora un sorriso che tolse il fiato a Shaoran.
“Su,
andiamo?” Domandò infine con espressione radiosa
mentre afferrava il castano per la mano non impegnata dalla cartella
scolastica.
Usciti da scuola
presero a camminare l’uno affianco all’altra
pensando ai fatti propri, ormai non più messi a disagio dai
silenzi che ogni tanto si creavano tra di loro, sapendo bene che si
trattava solo di silenzi complici, non più di calma forzata.
All’improvviso
Kinomoto si abbandonò ad un sonoro sbadiglio facendo
sorridere il suo compagno.
“Stanca?”
Le chiese ironicamente il ragazzo mettendosi una mano in tasca.
Sakura
assentì stropicciandosi un occhio. “Non sai
quanto… Sono già tre sere che vado a dormire
tardi… Tu invece mi sembri sempre così pieno di
energie fin dalla prima mattina, vai a dormire presto,
Shaoran?”
Lui le sorrise di
rimando, un sorriso beffardo. “Non proprio. Io non vado a
dormire affatto.”
“Come?”
Domandò Kinomoto esterrefatta. “Ma come puoi non
dormire?”
Il ragazzo si
strinse nelle spalle. “Quando il tuo corpo smette di vivere
non hai più bisogno di dormire, credo...”
“Wow…
Che cosa bizzarra…” Si limitò ad
affermare Sakura pensosa. “Ci sono così tante cose
che non so di te, Shaoran, riuscirò prima o poi a scoprirle
tutte?”
Il castano le fece
un sorriso enigmatico. “Dipende se avrai la pazienza di
capirle.”
“Saresti
disposto a parlarmi un po’ di te?”
Domandò allora lei, desiderosa di sapere di più
sul bel vampiro.
Li la
fissò perplesso. “Per esempio?”
“Per
esempio…” Ripetè Sakura facendosi di
nuovo pensierosa. “Sì! Perché non mi
parli della tua famiglia?”
Lo sguardo del
ragazzo si fece improvvisamente cupo, tanto che Kinomoto si
pentì di aver fatto una domanda tanto personale.
“Scusa…”
Mormorò mortificata abbassando il capo. “Non so
nemmeno se ne hai una… Sono stata
scortese…”
Shaoran si
fermò, bloccando anche l’avanzata della giovane
trattenendola per un braccio.
“Non te
ne devi preoccupare, Sakura.” Le disse alzandole il volto con
un dito. “Solo… Non vorrei rattristarti con questa
storia…”
A piccoli passi
ripresero a camminare l’uno accanto all’altra,
senza però rompere il contatto visivo che avevano creato.
“Me ne
puoi parlare… Voglio conoscere ciò che ti
rattrista e cercare di lenire il dolore che ti
provoca…” Dichiarò la castana
apprensiva. Non voleva che qualcos’altro potesse rendere di
nuovo triste il suo amico.
Li
abbassò di nuovo il capo e prese a guardare un punto
indefinito davanti a sé. “Devi sapere che io della
mia vera famiglia non ricordo nulla. Il mio vero padre, la mia vera
madre… Se io abbia avuto veri fratelli o vere
sorelle… E’ una cosa che non so, non sono
più in grado di ricordarlo fin da quando sono rinato a
questa nuova vita da vampiro… Ho solo qualche barlume,
qualche frammento di ricordo che infine non conta poi
molto…”
La ragazza ebbe una
stretta al cuore… Non ricordarsi della propria famiglia
doveva proprio essere una cosa spaventosa. Allungò
timidamente un braccio e strinse forte una mano di Shaoran, cercando di
trasmettergli quel tanto di calore che era in grado di offrire.
Li si
voltò perplesso verso di lei.
“Continua…
Non ti fermare…” Lo esortò allora
Sakura con sguardo serio.
Il ragazzo le
sorrise e ricambiò la tenera stretta della piccola mano di
lei.
“So solo
ciò che mi raccontò il mio padre adottivo,
cioè l’uomo che mi trasformò in
ciò che sono ora, Xiang. Mi disse che una notte dei vampiri
attaccarono la piccola cittadina dove abitavo e lo sterminarono; lui ed
il suo gruppo di vampiri 'vegetariani',
cioè coloro che non si nutrono di sangue umano, non ce la
fecero ad arrivare in tempo per evitare quello scempio. Xiang mi disse
che quando mi trovò ero in casa solo con una donna che gli
parve essere mia madre; lei gli disse il mio nome e mi
indicò, chiedendogli di salvarmi la vita. Detto questo
morì, quasi avesse aspettato l’arrivo di Xiang per
spirare. Ed io stavo per seguirla nella sua stessa sorte, essendo stato
mezzo dissanguato come lei.”
“È…
E’ terribile…” Mormorò Sakura
portando la mano libera davanti alla bocca per nascondere in parte la
propria espressione sconvolta.
“Mio
padre mi riferì che lui si sentiva talmente in colpa per non
essere riuscito ad arrivare in tempo che decise di salvare gli ultimi
sopravvissuti con tutte le sue forze. Le mie condizioni,
però, erano troppo disperate, troppo del mio sangue era
stato bevuto e sarei morto nel giro di pochi attimi, così Li
decise di ricorrere ad una mossa estrema: bevve un poco del mio sangue,
quel poco che era rimasto, e poi mi nutrì con il suo. Fu
così che mi trasformai. Ci vollero tre giorni e due notti
affinchè il processo di mutazione fosse completo,
è stata l’esperienza più dolorosa di
tutta la mia vita.”
Kinomoto
rinsaldò la presa della mano di Li, che
all’improvviso si voltò verso di lei sorridendole.
“Va tutto bene.”
“Ed
è così che sei diventato Shaoran Li?”
Domandò Sakura con gli occhi leggermente lucidi.
Il castano
assentì. “Xiang mi adottò,
permettendomi di fare parte della sua famiglia allargata. Nel corso del
tempo aveva accolto accanto a sé altri giovani vampiri
inesperti, ma alcuni di loro erano passati dalla parte dei 'cattivi', se
così li vuoi chiamare, così si era ritrovato
infine solo con la sua compagna, Yelan, mia madre, e cinque ragazze,
accolte da lui come figlie e che io considero mie sorelle, Fei Mei,
Fuutie, Fan Len, Shei Fa e Mei Lin. Ora vivo con mia madre e le mie
sorelle in una casa poco distante da qui, solo Mei Lin ha deciso di non
trasferirsi essendo troppo affezionata ad Hong Kong.”
Li prese fiato,
stremato dal lungo racconto e dai dolorosi ricordi che esso aveva
rievocato, e si voltò poi verso Sakura, notando che la
ragazza aveva improvvisamente smesso di camminare.
“Sakura,
che cosa…?” Tentò allora di dire, ma
non potè terminare la frase, rimasto esterrefatto dalle
calde lacrime che ora rigavano il viso arrossato di Kinomoto.
“Perché
piangi, ora?” Le chiese asciugandole il volto mentre le
mostrava un sorriso rassegnato. “Non è niente di
così catastrofico, sai?”
“La tua
famiglia… Completamente sterminata dai vampiri… E
non ricordi nulla di loro… M-mi
dispiace…” Balbettò la ragazza
prendendosi il volto fra le mani ed iniziando a singhiozzare,
così tanto che le spalle le tremavano.
Il castano
allungò entrambe le mani sulle spalle di lei, cercando di
fermare quei sobbalzi. “Sakura…”
“Mi
dispiace Shaoran… Sono stata indelicata, non avrei mai
dovuto chiederti una cosa così personale…
Scusami…Scusa…” Continuò a
mormorare lei fra le lacrime.
Shaoran le
scostò le mani dal viso, prendendo a carezzare le sue calde
guance.
“Non hai
nulla di cui scusarti.” Le mormorò poi,
abbracciandola forte e prendendo a carezzarle i corti capelli color
miele. “Stai piangendo per me… Nonostante tutto,
questo mi rende in qualche modo felice.”
*****************************************************************************
Spero di non aver
reso il passato del povero Shao troppo apocalittico… Mi
dispiace, potattino! *sigh* Non scomunicarmi,
però, Shao kami-sama! Vedrai che si saranno momenti
più felici ^O^ (Si
spera… Nd Shao) orsù, non fare il
melodrammatico!
Passiamo ai
ringraziamenti, ikkou yo! ^w^
Sakura93thebest: davvero si dice
Zac e non Caz?? Ero convinta che fosse il contrario…!
=P Demo… Stasera sono entrata prima ma tu non ci
sei, nu… Peccato! Vabbeh, non impotta. Sayonara
amò, tvtttttttttttttttttttttttttttttb!
Dany92: sono
contenta che il cap ti sia piaciuto, io avevo paura che saltasse fuori
una confusione assurda, per fortuna non è successo! Libero
accesso alle mosche? XDXDXD Osshao, questo ragazzo
ci sconvolge a tal punto *ç* sempre!! XD Sayonara
Dany-chan, bacioni!
Sakura Bethovina:
ecco la ragazza che interrompe tutti i tentativi di approccio del
nostro amatissimo signor maniaco XDXD Ritachan,
almeno stavolta avete risolto qualcosa! Sono curiosa di sapere
com’è andata nel sogno di stanotte *Ye* XD
Sayonara Rita-chan, tvtttttttttttttttttttttttttttttttb!
Sakura93: me lo
ricordo eccome, Angel il vampiro *bonbon* era piaciuto sempre un sacco
anche a me, poi è arrivato Shao, l’altro lato
della perfezione XDXD prooooprio bello!
*ç* Kyaaa! Basta sennò non la smetto
più XD Sayonara Megghy, bacioni!
Ichigo_91: la mia
sore adesso è in vacanza! Spero si stia divertendo ad Ischia
con mio cognato… Mi raccomando, fate i bravi!!!
XDXD Poi voglio vedere le foto della Kiattola, nee? buone
vacanze sore, tvtttttttttttttttttttttttttttttb!!
Fantastic Paul: che
nick difficile Paolo >__< cmq ti
rendi conto che fra un mese dovremo ritornare al Paciunzio?
O__O sto già male adesso… Che mese di
merda sarà Agosto… Zeppo di compiti da
fare >__< non voglio
pensarci! T^T Sayonara Pol,
tvttttttttttttttttttttttttttttb!
Francy_91: grazie
mille per i complimenti Francy, sono contenta che la storia continui a
piacerti! Mi dispiace, però, che riusciamo ad
incontrarci su msn così di rado, mi fa sempre molto piacere
parlare con te ^w^ spero di rincontrarti presto!
Sayonara Francy, bacioni!
Pinkgirl: grazie per
i complimenti, sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto! Ho
cercato di rendere Shao il più dolce possibile nei suoi
confronti… Spero davvero di esserci riuscita! Grazie mille
anche per la recensione! ^w^ sayonara, bacioni!
Sabrina91: grazie
mille, Sabry-san, sono molto contenta che la storia ti piaccia!
Anch’io li adoro Sakura e Shao quando sono così in
love-love mode, li trovo dannatamente teneri!! Grazie per la
recensione, sayonara! Bacioni!
Yumemi: senpai/gaki!
Dovremmo rifare un revival sui porno mestieri di Shao!! Io direi che
uscire dalla torta di compleanno è un lavoro che gli si
addice alla grande… *bonbon* al mio compleanno
esigo una tortuzza così!! Vieni, vieni dalla mamma Shao
*come!* (Tasukete, kudasai! Nd Shao) Quante storie!! Occhio che
sappiamo come punirti qui al Ryu fan club!! (d’oh…
Nd Shao) XD Sayonara Sele-puu, ti voglio bene!
Xxsakura94xx: la
Beachan è partita adesso… Uffy! Spero ti
divertirai in vacanza e mi raccomando: il ragazzo deve essere uguale a
Shao!! XDXD ci si sente fra due settimane, Sayonara Beachan,
tvttttttttttttttttttttttttttttb!
FataFaby89:
sorellina, come siamo state sfortunate!
ç__ç una sera che sei riuscita a venire
io mancavo… Come mi dispiace! Non preoccuparti se non sei
regolare con le recensioni, ti capisco ^__^
l’importante è che la storia continui a piacerti!
Gyaaah >__< spero di risentirti presto
sorellina! Sayonara, ti voglio un mondo di bene!
Lady Marion:
un’idea Marcy?? Voglio sapere +w+ quando me lo
dici?? Presto prestissimo! Hai preso un altro libro? …
Twilight? +w+ Bisogna discutere di Tomoyo appena
riusciamo a sentirci!! Sayonara Marcy, bacioni!
Grazie a tutti per
le recensioni ed anche a chi solo legge!
Ci si vede al
prossimo capitolo, sayonara minna!
Moko-chan!
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Capitolo 14 *** 13 - Mommy and Daddy ***
Konnichiwa
minna! Oggi che è il mio EFP – compleanno ho
deciso di festeggiare aggiornando ^o^
Ebbene
è già passato un anno da quando pubblicai per la
prima volta una storia su questo sito… O__O
Caspita, certo che il tempo vola, non trovate?
E
so per certo che non smetterò mai di ringraziare questo sito
per avermi permesso di conoscere tanta, tantissima gente
straordinaria… Parlo di voi ^^
Tutte
le persone che ho conosciuto tramite queste sito sono, pian piano,
diventate la mia famiglia, quindi ringrazio un sacco soprattutto tutte
le colleguzze di questa sezione del sito, alle quali voglio un sacco di
bene!
Kyaaa,
qui ci abbandoniamo ai sentimentalismi U///U
Ah,
colgo l’occasione per fare un saluto speciale a Katy92, che
ho rincontrato esattamente ieri su msn dopo quasi un anno!
^o^ Non potrò mai dimenticarla
perché è stata proprio lei la prima persona della
sezione CCS che ho conosciuto! ^^
Ok,
dopo questo discorso strappalacrime (Eh??) vi lascio al
capitolo!
Buona
lettura!
Mommy And Daddy
La triste storia di
Shaoran l’aveva un po’ intontita; pensava che
essersi dimenticato dei propri genitori naturali doveva essere
terribile, poi la consapevolezza che loro erano già defunti
da anni e che quindi, anche volendo, non avrebbe più avuto
l’occasione di parlarci, era davvero terrificante.
Ma Li le aveva
più volte ripetuto di non preoccuparsi, era vero, non aveva
più un padre o una madre biologici, ma aveva lo stesso una
famiglia che gli voleva bene, sua madre e le sue sorelle…
Ora che ci pensava
non le aveva parlato di Xiang Li al presente, se si riferiva a lui era
solo per ciò che riguardava il suo passato.
Avrebbe dovuto
chiedergli spiegazioni circa suo padre quel giorno, una volta arrivata
a scuola.
Uscì di
casa in tutta fretta e prese a correre verso l’edificio
scolastico, sapendo che prima arrivava a destinazione prima avrebbe
avuto le risposte che andava cercando.
Svoltò
un angolo ed andò a sbattere contro qualcuno che proprio non
aveva visto; sia lei che lo sconosciuto rovinarono a terra e cozzarono
sul freddo asfalto mattutino.
“Mi
dispiace!”Esclamò Kinomoto rialzandosi,
imbarazzata. “Stavo guardando da tutt’alta parte e
non l’ho vista!”
Offrì
una mano in aiuto allo sconosciuto che aveva fatto cadere e solo allora
realizzò che si trattava di Shaoran.
Il ragazzo si
levò senza il suo ausilio e si scrollò i
pantaloni della divisa scolastica, pulendoli dalla polvere.
“Buongiorno Sakura. Eri di fretta?”
La castana lo
imitò sbatacchiando le pieghe della corta gonna azzurra.
“Un po’… Ma tu piuttosto, non ti ho mai
incontrato su questa strada.”
“In
effetti non la percorro spesso, solo qualche volta, quando mi va di
cambiare un po’ giro…” Le disse lui
stringendosi nelle spalle. “Andiamo, ora?”
Kinomoto raccolse
da terra la sua cartella e si mise a camminare al fianco di Shaoran,
pensando se fosse opportuno o meno chiedergli di suo padre
così, da un momento all’altro, nonostante la sua
curiosità fosse tanta.
“Passiamo
da questa parte.” Le propose all’improvviso il
ragazzo interrompendo tutti i suoi pensieri.
La castana
lanciò un’occhiata nella direzione indicata dalla
mano alzata di Li, infine riposò perplessa il suo sguardo su
di lui.
“Dal
parco?”
“Sì.”
Asserì semplicemente il castano con un sorriso.
Con un gesto di
assenso da parte di lei, i due ripresero a camminare, stavolta sotto le
fronde degli alberi di quel verdeggiante parco. Passarono alcuni
istanti in silenzio, fino a quando Sakura, ormai troppo colma di
curiosità per tenersi i suoi interrogativi solo per
sé, avanzò la domanda che la faceva crucciare da
un po’.
“S-senti
Shaoran… Te la potrei fare una domanda riguardo
all’argomento di cui abbiamo parlato ieri
pomeriggio?” Iniziò lei titubante, cercando il suo
sguardo dorato.
“Mh?
Quale sarebbe?” Chiese il ragazzo guardandola perplesso.
Kinomoto
abbassò lo sguardo. “Ecco, ieri mi hai detto che
ora vivi con tua madre e con le tue sorelle, giusto?”
“Esatto.”
Confermò il ragazzo, profondamente concentrato sulla
questione.
“Beh…
E tuo padre?”
Il volto si Li si
fece nuovamente cupo, evidentemente Sakura aveva toccato un argomento
sul quale avrebbe dovuto sorvolare.
“Mio
padre… Beh, lui è stato ucciso due anni fa da
altri vampiri…. Aveva cercato di impedire la strage di
Tomoeda e si è sacrificato per questo…”
La informò il castano in un sussurro.
“M-mi
dispiace Shaoran…” Disse la ragazza portandosi una
mano alla bocca. “Questo è terribile… E
credimi quando ti dico che comprendo cosa hai passato e cosa passi
tutt’ora. Come già sai, anche mia madre
è morta…”
Li le sorrise
mestamente. “Siamo proprio legati dallo stesso destino, a
quanto pare…”
Quel momento di
malinconia venne improvvisamente interrotto da qualcosa che
catturò l’attenzione della castana: un cespuglio
che stava a ridosso della stradina di ghiaia aveva preso ad agitarsi.
Sakura gli si
avvicinò cautamente, scostò alcuni rami per
scoprire che cosa provocasse tanto movimento e vi si
inginocchiò davanti.
Tra le foglie
c’era un coniglietto interamente grigio, se non per un paio
di macchioline bianche sul musetto e sul dorso; la ragazza lo
osservò meglio e si rese conto che aveva una zampetta ferita.
Lo
sollevò e lo portò verso Li sorridendogli.
“Shaoran, guarda che cosa c’era là
dentro! Hai visto che bel…”
Stava per andargli
incontro, ma all’improvviso si bloccò; gli diede
le spalle e girò il capo di quel poco che bastava per
guardare il suo compagno mentre stava ben attenta a non mostrare
nemmeno mezzo baffo dell’animaletto a Shaoran.
“Che cosa
stai facendo?” Le domandò Li, seriamente
preoccupato per la sua salute mentale.
La ragazza si
limitò a fissarlo diffidente. “Sta’ alla
larga da questo povero coniglio!”
Ora sì
che il ragazzo capiva. Si battè una mano in fronte ed
iniziò a ridere fragorosamente.
“Stai
tranquilla Sakura!” Esclamò fra le risa.
“Questo non lo mangerò!”
“Sarà
meglio per te!” Disse Kinomoto avvicinandoglisi di nuovo
cautamente, conscia ormai del fatto che il suo amico non avrebbe
trangugiato il povero animale.
Li carezzo la
testolina del coniglio, infine gli toccò la zampa ferita.
“Temo che abbia una zampa fratturata.”
“Ed ora
che cosa ne facciamo di lui?” Domandò Sakura
guardando la bestiolina che pareva anche molto spaventata.
“Non possiamo abbandonarlo qui, morirebbe.”
Il castano si
portò una mano al mento pensoso. “Se non sbaglio a
scuola dovrebbero esserci delle vecchie gabbie per conigli, li tenevamo
fino all’anno scorso.”
“E
perché ora non più?” Chiese la ragazza
curiosa.
“Beh…
E’ successo che i conigli continuavano a sparire misteriosamente…”
La castana lo
fissò scandalizzata. “Misteriosamente un
accidente! Scommetto che eri tu a farli sparire!”
“Che
vuoi? Senti, anch’io avrò il diritto di mangiare,
ti pare?” Domandò il ragazzo mettendosi una mano
in tasca sbuffando.
“Shaoran!”
Dopo aver riposto
il coniglio nella vecchia gabbietta ed avergli procurato qualcosa da
mangiare, i due si recarono in classe arrivando anche con un
po’ di ritardo.
Accompagnati dai
commenti maliziosi dei loro compagni, i due si sedettero cercando di
concentrare l’attenzione sulla lezione cominciata
già da un po’. Ma il tentativo di impegno di
Kinomoto scemò velocemente, interrotto dalla curiosa Tomoyo.
“Pssst!
Sakura? Come mai sei arrivata in ritardo?” Le
domandò la moretta mettendosi una mano davanti alla bocca
per non farsi sentire.
“Niente
di che, Tomoyo.” Rispose frettolosa la ragazza. “E
non è nulla di quello che tu stai pensando in questo
momento… !” aggiunse poi sospettosa, avendo
intuito dall’espressione dell’amica che le stavano
passando certi pensieri strani per la testa.
Richiamate
dall’insegnante, le due ripresero a seguire attentamente la
lezione fino a quando, all’improvviso, l’attenzione
di Sakura fu richiamata dal banco di Li.
Si voltò
verso il ragazzo e lo osservò sorridente: il castano aveva
gli occhi chiusi e faceva finta di dormire, forse nel tentativo di far
capire all’insegnante che quella lezione era tremendamente
noiosa.
Chissà
per quale strana casualità, proprio in
quell’istante Shaoran aprì gli occhi, incrociando
quelli di Sakura che ancora lo fissavano insistentemente; il giovane le
sorrise e le fece un cenno di saluto con la mano.
Il cuore di
Kinomoto perse un colpo, forse per la sorpresa di essere stata colta
sul fatto; arrossì leggermente e ricambiò il
saluto rivoltandosi poi verso la lavagna.
Si rese conto solo
allora che aveva anche smesso di respirare.
Dopo alcuni istanti
qualcuno le punzecchiò il gomito sinistro; si
voltò in quella direzione e vide Tomoyo che le sorrideva
stranamente mentre con la mano le allungava qualcosa.
Sakura
afferrò l’oggetto che la mora le stava porgendo e
si rese conto che era un biglietto accartocciato; lo
dispiegò sul banco e lesse ciò che era stato
scritto in bella grafia.
“Ehy,
mi fissi pure durante le lezioni? Lo so che sono bello e che mi ami
alla follia, però…”
Dopo aver letto il
messaggio la ragazza evaporò; diventando più
rossa di un pomodoro afferrò lesta una penna a casaccio dal
suo astuccio ed iniziò a scrivere sul biglietto con la sua
grafia da arrabbiata, ovvero pressochè illeggibile.
Ripassò
poi il foglio a Daidouji, facendo cenno con la testa di trasferirlo
verso Li.
Shaoran, che si era
prontamente ricoricato sul banco, vide improvvisamente cadere qualcosa
di estremamente piccolo verso di sé, ma poco prima che
questa gli cadesse in testa lo afferrò immediatamente con la
mano.
Aprì
quello che scoprì essere un biglietto e lesse
l’unica parola che v’era scritta, appoggiando il
volto su una mano mentre sorrideva.
“S-C-E-M-O
!”
Scuotendo la testa,
Li riprese la sua penna e scrisse la risposta nella sua solita elegante
calligrafia
Il foglio
ritornò poi a Kinomoto, così tanto velocemente
che lei non aveva fatto in tempo a focalizzare l’attenzione
su qualcos’altro.
Veloce,
afferrò il pezzo di carta dalle mani di Daidouji e lesse
lesta cosa c’era scritto.
“Hai
una calligrafia da bambina dell’asilo!”
Ovviamente questo
non fece altro che farla imbestialire ancora di più; prese
di nuovo la sua biro e scrisse, stavolta con lettere più
tarchiate e calcate.
Il foglietto rifece
presto il giro dei banchi per rifinire veloce fra le mani di Shaoran.
“E
tu invece ce l’hai da femminuccia! Ma dico, ti piace
così tanto insultarmi?”
Il castano
alzò la testa e notò che Kinomoto lo osservava
furente; era un’immagine troppo divertente.
Chinò la
testa sul banco e scrisse la risposta, poi levò il capo e,
approfittando del fatto che il professore era girato di spalle, tutto
intento a scrivere qualcosa alla lavagna, lanciò
direttamente il tutto a Sakura, senza porre terzi in mezzo.
La ragazza
riuscì ad afferrare il biglietto al volo e si mise subito
sul suo banco a leggerlo.
“Sì,
non sai quanto! E poi sei così carina quando ti arrabbi che
non resisto!”
Alla lettura di
questa frase la castana si bloccò, troppo imbarazzata per
continuare; si voltò verso Shaoran che ora la fissava
sorridente.
Deglutendo, riprese
la lettura del biglietto.
“Piuttosto,
penso a quel povero coniglio. Fuori c’è una
temperatura glaciale, non è che si congela e diventa un
blocco di ghiaccio?”
Sakura
scribacchiò velocemente la risposta e rilanciò il
foglio al ragazzo, sempre sfruttando il fatto che il suo insegnante
desse loro le spalle.
“Lo
pensi davvero?! Ed adesso?!”
Li la
imitò, scrivendo e rispedendo.
“Non
preoccuparti, Sakura-mommy! Il coniglio starà bene,
all’intervallo Shaoran-daddy ti accompagna a vedere come sta,
sennò che razza di genitori saremmo per quel povero
animaletto?”
Quella era la
duecentesima volta che Sakura arrossiva quel giorno, proprio a lei che
non capitava mai.
“…
Sakura-mommy… ?”
**********************************************************************
Soju,
i capitoli insulsi che scrivi te battono ogni record
>.< mi scuso per
l’inutilità di questo capitolo… *sob!*
Diciamo
che è solo una fase di passaggio verso… Verso
lande sconosciute. U///U
Kyaa!
La solitudine mi fa straparlare! >.<
Infatti recentemente sembro una specie di eremita… Tutti
sono partiti per le vacanze mentre la mia Andre, l’unica che
sarebbe rimasta qui in the city per ferragosto, è stata
bloccata all’aereoporto in Romania quando cercava di tornare
a casa per via dei documenti, perciò è ancora
ferma là… O__O
Speriamo
me la mandino presto a casa… Andreeeee!!!
TT^TT We miss you!!
Senza
contare che la mia Giuli-Guligia è andata in
Svizzera… Senza la “Io, Tu ed Egli”
S.P.A. al completo non c’è gusto a
festeggiare…
E
se penso anche che mio padre ha ancora una settimana di ferie e
starà a casa con me fino a Lunedì prossimo
schiatto qui, sedutastante… Sicuramente mi
sveglierà la mattina alle 8 (quando io sarò
andata a letto da due orette circa) e mi dirà:
“Forza figlia, andiamo a fare una passeggiata sui
colli!!” *me abita in collina* .
Quanta
sofferens… Kyaa! Ora passiamo ai ringraziamenti,
è meglio! (Scusate, ma è tardi per cui mi tocca
farli velocemente >.< )
Ringrazio
Dany92 (la
tue rece mi fanno sbellicare dal ridere! XD mi fa piacere che leggendo
la mia FF ti sei appassionata a Twilight ^///^ Buone vacanze
Dany-chan!), Sabrina91
(ciau cara! Grazie mille per i complimenti ^///^ sei davvero
molto gentile! Un bacio Sabry-san!), Francy91 (Eriol
stile Rosalie? Osshao Francy, ho riso per mezz’ora!! Sono
davvero molto felice che tu abbia apprezzato la nuova ambientazione! ^^
In effetti mi dispiace che i licantropi assumano quel ruolo negativo
nel libro della Meyer!), Sakura
Bethovina (Rita-chan! Sono secoli che non ci sentiamo
più T^T Cmq allora sei contenta che la
spaccapalle cinese sia in Cina? XDXD Lo sospettavo! XD), Pikki SakuraChan
(Pikki-chan, non preoccuparti! Non è un problema se non hai
potuto recensire ^^ però mi dispiace che
l’era dello Shao scontroso sia finita… Era sexy
così! U__U non preoccuparti Pikki, in caso Sakura
sia impegnata ed io morissi, lascerei a te Shao in
eredità!), Yumemi
(ç__ç Sele-chu, I miss you! Non vedo
l’ora che torni a casa!! Dobbiamo strafancazzeggiare con le
canzoni di Porno Shao! XD Intanto io mi sto ascoltando “Shao
Carwashoso” ogni giorno… U__U tu sai a che canzone
mi sto riferendo!! XD), Fantastic
Paul (e Pol probabilmente se ne va in vacanza agli inizi
si settembre… Così ti prendi l’ultima
pausa prima della prigione, nee? E bravo il nostro Pol! XD), FataFaby89 (sorellina-cuginetta-migliore
amica mia! Ieri abbiamo tramutato Shao in un
biscottino… Ancora ci penso
*ç* … A proposito sorellina, ma sai che
ti ho sognata?? XD però avevi i capelli biondi e gli occhi
verdi, per cui non potevi essere tu! Hihi!!), xxsakura94xx (la
mia tesora! Adesso sarà ancora in vacanza, la mia Bea-chan!
Divertiti tanto e trova un bel ragazzo! XD), Sakura93 (l’umatella
umatellosa spiritata XD Anche tu vuoi diventare un
acchiappa-vampiri? XD Certo, se ci fossero vampiri come Angel
pure io diventerei volentieri Buffy! *ç*), x_Mokona (sei stata
in vacanza anche tu? Che bello!! Dici che l’abbraccio
è stato un po’ esagerato dato che si conoscono da
poco? Mi spiace… Non pensavo potesse risulare
così precoce!) e Katy92
(tesora, ciao! Sono così contenta di averti ribeccata! XD
Grazie per i complimenti ed anche per avermi avvertita che hai
riniziato ad aggiornare! Bentornata Katy-chan!!) per aver recensito lo
scorso capitolo! <- sono riuscita a svriverlo, infine XD
Auguro
un buon ferragosto a tutti voi!! ^o^
Ci
si vede al prossimo capitolo, sayonara minna!!
By
Moko!
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Capitolo 15 *** 14 - Disappearances ***
Ohayou
gozaimasu minna! Sono le 8 e mezza di mattina, la Soju è da
ieri notte che è sveglia e cosa decide di fare? Aggiornare!
Ho
notato che sono diventata lentissima con gli aggiornamenti…
colpa dei maledettissimi cap centrali che non riesco a
scrivere! >__< cattivi capitoli!
E
poi sono in una crisi bestiale con una parte specifica… Bah,
meglio non parlarne!
Comunque
sono troppo contenta! *YE!* perché mi è arrivato
il vestito da cosplay di quella svitata di Sakura! *un passettino in
più verso il Lucca Comics* *__*
Quando
il postino che me l’ha portato se n’è
andato ho cominciato a saltare come un’allampanata mentale
per tutta la casa e poi, ovviamente, me lo sono provata! Con quel
vestito addosso e il peluche di Kero-chan in mano mi sentivo molto
scema… Ma anche fortemente pazza! *DOPPIO YE!*
Ok,
ora sarà meglio che vi lasci al cap… Zi, davvero!
XD
Buona
lettura!
Disappearances
Appena suonata la
campanella dell’intervallo sia Sakura che Shaoran si
precipitarono nel cortile dietro la scuola per verificare che il povero
animaletto fosse ancora vivo.
Con grande sollievo
da parte loro, il coniglio era vivo e vegeto e stava mangiando con
vivace appetito l’erbetta fresca di cui prima
l’avevano munito.
“Beato
lui che mangia.” Si ritrovò a dire
all’improvviso il ragazzo, guadagnandosi una ben assestata
gomitata nelle costole da parte della compagna che lo fissava
esterrefatta.
“Insomma,
Shaoran!” Esclamò Kinomoto fissando il castano con
aria truce. “Questo povero animale soffre per una ferita e tu
pensi solo al cibo?”
Li le
ticchettò due dita sulla fronte con aria saccente.
“Non penso al cibo in quanto cibo, bensì al fatto
che anche io sono due giorni che non bevo!”
La ragazza lo
fissava basita; si parò davanti alla gabbietta del coniglio
e la riparò divaricando le braccia.
“Ti vieto
espressamente di avvicinarti al coniglio, Shaoran-daddy! Prima fai
richiesta di custodia congiunta, poi forse lo potrai tenere nei week
end.” Disse seriamente Sakura, vietandogli senza sottintesi
di anche solo porsi in prossimità dell’animale.
“Dai
Sakura-mommy, non fare così! Fammi vedere che
cos’ha alla zampa, almeno.” Le disse Shaoran
cercando di farla spostare da lì davanti.
Dopo una breve
lotta durata al massimo una quindicina di secondi, il ragazzo
riuscì a far spostare Kinomoto senza tanta fatica da davanti
alla gabbietta metallica, dopo di che la aprì e prese
l’animaletto ancora tremante fra le braccia.
“Beh…”
Disse lui mentre esaminava accuratamente la sua zampa ferita.
“Non mi sembra che sia veramente rotta… Secondo me
una semplice fasciatura andrà più che
bene.”
Sakura
frugò nelle tasche della divisa alla ricerca del suo
fazzoletto di stoffa ma non riusciva a trovarlo; probabilmente suo
fratello lo aveva messo in lavatrice.
“Ci penso
io, non preoccuparti.” Proferì
all’improvviso Shaoran strappando un suo fazzoletto e
legandolo stretto attorno alla ferita del coniglio.
“Ecco,
così dovrebbe andare!” Esclamò infine
soddisfatto mentre riponeva la tremante bestiola nella gabbietta.
“Sei
stato gentile, Shaoran.” Disse Sakura sorridente mentre
appoggiava entrambe le mani alla rete di metallo ed osservava il
coniglio recarsi titubante verso il mucchietto di erbetta fresca.
“Per
così poco.” Rispose il castano stringendosi nelle
spalle. “Quando sarà guarito lo riporteremo
insieme nel bosco. Ora però andiamo, le lezioni
iniziano.”
Detto questo, Li
allungò una delle sue mani verso Sakura.
La ragazza
fissò titubante quelle perfette dita tese verso di lei ma
infine, con un sorriso, protese una sua mano e strinse quella di lui
mentre facevano ritorno in classe.
Altri giorni
passarono ancora, giorni nei quali i due ragazzi controllavano
costantemente l’andazzo della piccola zampetta menomata
dell’animaletto.
Passavano con quel
coniglio così tanto del loro tempo libero fra una lezione e
l’altra che, alla fine, per loro sentirsi una specie di
piccola famigliola divenne inevitabile e così iniziarono a
chiamarsi coi suffissi “-mommy”
e “-daddy”
anche davanti ai loro compagni che, maliziosi per natura, iniziarono a
fare dei commenti sarcastici su di una possibile relazione instauratasi
tra i due.
Nonostante tutti i
castelli in aria che i loro amici stavano congetturando, Sakura e
Shaoran continuarono a vivere la loro bella favoletta di genitori
adottivi fino a che, un giorno, qualcosa non sconvolse la loro vita di
famiglia adottiva.
Quando quella
mattina si recarono alla gabbietta del coniglio, al quale ormai erano
incondizionatamente affezionati, fecero una triste scoperta:
l’animaletto se l’era data a gambe attraverso un
buco nella recinzione che entrambi all’inizio non avevano
notato e che aveva anche, nella fuga, perso nella gabbietta il
fazzoletto di Shaoran.
“Oh
no!” Esclamò mortificata Kinomoto appoggiando
entrambe le mani sulla rete metallica. “Mokona è
scappato!”
“Coniglietto aveva
un nome?” Domandò Li confuso mentre ispezionava
attentamente la gabbietta.
“Certo,
gliel’avevo dato io proprio due giorni
fa…” Asserì convinta Sakura voltando la
testa verso il ragazzo che aveva affianco.
“Mi
dispiace, Sakura, ma sembra proprio che se ne sia andato
davvero.” Confermò Li allungando una mano dentro
alla gabbia per recuperare il proprio fazzoletto.
“No…
Uffa, non è possibile.” Sbuffò la
ragazza amareggiata. “Non l’ho nemmeno
salutato.”
“Mancherà
anche a me, coniglietto.”
Ammise il castano appoggiando la schiena alla recinzione di metallo
mentre dava una pacca affettuosa sulle spalle di Sakura.
“Era
Mokona.” Lo corresse lei mesta.
Sakura tenne il
muso tutta la mattinata per la storia del coniglio misteriosamente
scomparso.
Nemmeno lei stessa
capiva perché se l’era presa tanto a male per la
sparizione dell’animaletto; fatto sta che le prime ore della
giornata le trascorse davvero di malumore, decidendo di lasciar perdere
tutti ed annegare nel suo brodo di tristezza.
Possibile che era
davvero così depressa solo per Mokona? Oppure
c’era un retroscena a lei ignoto, qualcosa al di sopra della
scomparsa del coniglio in sé che la faceva sentire tanto
giù di corda?
Tomoyo, un
po’ infelice nel vedere l’amica col morale sotto le
scarpe, decise di provare a tirarla su.
“Pssst!
Sakura-chan?” La chiamò di sottecchi durante
l’ora che precedeva l’intervallo.
La castana, che
teneva la testa poggiata su di una mano, voltò il capo in
direzione della compagna senza, però, darle risposta.
“Che hai?
Sembri in coma oggi.” Mormorò Daidouji
nascondendosi da Terada dietro al pesante libro di letteratura
giapponese.
“Un
po’.” Ammise Kinomoto mantenendo lo stesso, tenue
tono di voce. “È sparito il coniglio di cui
Shaoran ed io ci prendevamo cura…”
“E sei
triste solo per quello?” Ridacchiò sommessamente
Tomoyo, divertita.
“Sì!
Era così carino prendersi cura di lui… E poi
Shaoran ed io passavamo insieme un sacco di tempo con Mokona.
All’intervallo, nella pausa pranzo, persino dopo le lezioni
ci fermavamo da lui…” Proferì Sakura
rifacendosi triste come quella stessa mattina, quando aveva fatto la
tragica scoperta.
Qualcosa fu chiaro
a Daidouji, qualcosa che, evidentemente, la sua amica ancora non era
riuscita a comprendere.
“Non
può darsi, invece, che tu sia triste non per la scomparsa di
Mokona, bensì per il fatto che tu e Li non passerete
più così tanto tempo insieme?” disse
all’improvviso la mora facendosi seria.
Per Sakura
quell’affermazione fu come una secchiata di acqua gelata in
pieno viso.
Poteva davvero
essere come diceva Tomoyo?
“N-no…
Non è come dici tu. Noi due lo passeremo ancora del tempo
insieme, che pensi?” mormorò Kinomoto lasciandosi
sfuggire un’occhiata indecisa verso Li, che stava seguendo
annoiato la lezione.
“Ma non
ne trascorrerete più insieme tanto come quando vi prendevate
cura del coniglio, forse è questo che ti secca.”
Ribattè sicura la moretta lasciando la compagna
lì, stordita, senza una risposta plausibile da dare.
Per fortuna che
Terada, accortosi del brusio che si era venuto a creare in quella parte
di classe, richiamò le due ragazze all’ordine,
salvando Sakura da una risposta che non avrebbe saputo dare.
Fortunatamente per
lei in tutta quella giornata Tomoyo non ricadde più
sull’argomento ed alla fine potè tornare a casa
tranquilla, con la mente sgombra da ogni pensiero.
Quando il giorno
dopo tornò a scuola decise di fare comunque una capatina
alla gabbietta, in onore ai vecchi tempi, e si fermò davanti
a questa sospirando. Di solito aveva sempre Shaoran accanto a
sé quando sostava lì, quella mattina no.
Entrò in
classe un po’ giù di corda e si sedette al suo
banco senza degnare nessuno nemmeno di uno sguardo, appoggiando la
testa sulla superficie legnosa fredda e liscia mentre teneva gli occhi
chiusi.
All’improvviso
sentì qualcuno ticchettarle un dito sulla testa,
così spalancò gli occhi decisa a scacciare quel
seccatore.
Con suo grande
stupore, però, quel seccatore era proprio Shaoran.
“Buongiorno,
Sakura!” Esclamò il ragazzo con un sorriso.
“Buongiorno,
Shaoran.” Rispose Kinomoto non esattamente allegra come al
solito.
“Ancora
triste per la scomparsa di coniglietto?”
Le domandò Li inginocchiandosi davanti al banco di lei.
“Mokona.”
Lo corresse nuovamente la ragazza.
“Su,
Sakura, un po’ di allegria!” Esclamò il
giovane. “Ho una cosa per te, ti tirerà su il
morale.” Dichiarò infine frugando con una mano
nella tasca anteriore dei suoi pantaloni.
“Ta-dah!”
Esclamò posando sul banco di Sakura un piccolo portachiavi
bianco a forma di coniglio. “Anche questo puoi chiamarlo
Mokona, sai?”
Il cuore della
ragazza perse un battito e più nell’attimo stesso
in cui il suo cervello riuscì a rielaborare che quello che
stava sul suo banco era un regalo per lei da parte di Li.
“Ti
piace?” Le domandò lui infine incerto, vedendo che
Kinomoto non reagiva alla presenza del regalo.
“I-io…
Sì!” Esclamò radiosa la ragazza
lasciando che un sorriso tornasse a trionfare sul suo volto.
“È bellissimo, grazie Shaoran!”
Di nuovo Li rimase
abbagliato dal bellissimo sorriso di lei; era così
incantevole quando sorrideva…
“Di
nulla…” Biascicò lui imbarazzato
alzandosi in piedi.
Improvvisamente un
ragazzo richiamò l’attenzione di tutta la classe.
Era Yamazaki Takashi.
“Quinta
D, statemi a sentire per favore! Ho organizzato la prova di coraggio di
quest’anno, mi raccomando, dovete partecipare in
tanti!” Esclamò il moretto stando in piedi sulla
sedia del professore.
Sakura prese in una
mano il portachiavi bianco e si rivolse confusa a Shaoran.
“Prova…
Di coraggio?”
*****************************************************
Sakura ed una prova di
coraggio? Hahaha! Mi vendicherò per tutte le volte che ti
sei presa Shao in tutte le FF!!! *revenge-mode attivato* Muhaha!
Passiamo ai
ringraziamenti ora! ^O^
Katy 92
(ciau amò! Ancora rido per la storia del panino di Yoyo
nella FF! Hihihi! Sono contenta che il cap ti sia piaciuto lo stesso,
anche se era un cap inutile (-__-‘’).
Sayonara amò! Tv1mdbxs!); non so come
chiamarmi (ciau!! Eri impossibilitata? (Da Zelig, vero?
XDXD) Ce lo dice il certificato! Ehm… Non ho aggiornato
tanto presto, vero? Non passarmi l’orticaria, sob! XD Cmq
sono molto contenta che la storia ti piaccia, grazie! Sayonara,
bacioni!); Fantastic
Paul (oggi mi è arrivata la tua cartolina! XD
Beato te che sei a Rimini! E fortuna che la Gio ha abbandonato il
piano… Ricordi? Voleva venire a trovarti per poi andare a
Mirabilandia! XDXD Poveri noi! sayonara, tvttttttttttttttttttttttttb!); francy91 (ciau! *__*
grazie Francy, mi piacciono sempre un sacco i tuoi confronti fra la
fanfic ed i libri della Meyer!! Come dici?? Shao Maniaco vuole il
coniglio?? Oddei, ma cosa vuole fare?? Non glielo presto neanche se mi
paga (mmmh… Dipende quanto! XD) Per i
Pokemon… °-° oddei,
davvero… Ma ci saranno Pokemon maschi e femmine? Spero di
sì, altrimenti non oso immaginare come si
riproducano… Haha! Sayonara, bacioni!); Sakura93thebest
(ciau amò! È un sacco che non ci si
sente… Ed io che nemmeno stasera ci sono perché
devo ammazzare gli Orociok ed i panini di Sasukkia
ç__ç stasera infatti vengono due mie
amiche a dormire e non mi connetto… Volevo sapere
com’era poi andata Giovedi! Sayonara amò,
tadbttttttttttttttttttttt!); FataFaby89
(ciau sorellina! Haha, Shao biscottino!! Certo che ne abbiamo di
fantasia, vero? Un giorno ci proviamo a cucinare un biscottino a forma
di Shao… Dici che ci viene? [Bello come lui non
credo… Nd sorellina]… Hai ragione…
Però confidiamo nella Ferrero e nei Tronky! X3
Sono felice che la FF continui a piacerti! Sayonara sorellina, ti
voglio un mondo infinito di bene!); Dany 92
(ciau Dany-chan! Sono davvero felice che finalmente siamo riuscite a
conoscerci un po’ di più! Ti ringrazio tantissimo
per i complimenti X3 mi fa piacere che lo scorso
cap ti sia piaciuto! Haha, li hai dovuti razionare i libri?? Come ti
capisco, pure io me li sono divorata!! Sayonara Dany-chan, bacioni!); Sabrina 91
(ciau Sabry-san! Grazie per gli auguri =3 haha,
sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto!! Ti
confesserò, mi sono divertita a prendere in giro Sakura!
XDXD Sayonara, bacioni!); Lunastorta94
(ciau Luna-chan, ben tornata dalle vacanze! Mi dispiace che ti si sia
cancellata la rece… Chissà che nervoso ti ha
fatto venire! >.< cmq ti ringrazio un
sacco per i complimenti =3!! Ma sai che mi sono appassionata
da mo-ri-re agli Alice Nine?? *__* oddei, adoro la voce di
Shou!! Sayonara, bacioni!); xxsakura94xx
(tesola mia, ciau! Edoardo?? Non sai quanto ho riso dopo averlo letto!!
*me ridacchia ancora come una scema mentre lo scrive nella
rece* cmq hai proprio ragione, dovremmo andare a vedere
Twilight the movie assieme U__U Che peccato tesola,
non ci sentiamo da un secolo!! ç__ç
spero di sentirti prestissimo! Sayonara,
tvtttttttttttttttttttttttttttttt[…]b! Ti adolo! =3); pinkgirl
(ciau!! Grazie per i complimenti, sono davvero contenta che il capitolo
ti sia piaciuto! Ma… vacanze orribili? Come mai? Mi dispiace
TT_TT … Di solito le vacanze dovrebbero essere belle!
Sayonara, bacioni!); x_Mokona
(ciau! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto! Eriol per ora
l’ho accantonato XD ma non preoccuparti, rifarà la
sua comparsa presto! È quasi come una malattia,
quell’inglese!
>.< Sayonara, bacioni!); Sakura93 (ciau
umatella! Davvero, sono secoli che non ci si sente! Sei sparita da msn,
che fine hai fatto? XD cmq hai ragione, se il dolcino ha fame
è meglio che si pappi il coniglio! Sayonara Megghy,
bacioni!); Ichigo_91
(soreee! Sei tornata finalmente!!! Però non fare del male a
Jake, non è colpa sua TT__TT
è colpa della Meyer che ha dato una trama da psicopatici a
Breaking Dawn XD cmq ben tornata sore, salutami il cognatino!
=3 sayonara, tvtttttttttttttttttttttttttttttttttb!)
Grazie mille per
le recensioni! Quando ho visto il numero mi sono commossa!!
Ci vediamo al
prossimo capitolo: “Show me How Much you’re
Brave”.
Sakura alle prese
con una prova di coraggio?
(Povero
me… Nd Shao)
Sayonara minna!
|
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Capitolo 16 *** 15 - Show me How Much you're Brave ***
Konnichiwa
minna! E così siamo già a settembre, nee?
Oddei
santissimi… Dire che non ho voglia di tornare a scuola
è un eufemismo… Dire che preferirei beccarmi una
pallottola in piena fronte piuttosto di rimettere piede là
dentro riesce a rendere minimamente l’idea? Credo di
sì…
Garantisco,
quella non è una scuola! E’ un laboratorio per
l’uccisione di poveri sogni
ç___ç
Istituto
d’arte, perché mai non ho potuto frequentarti??
(Colpa
mia! Nd Madre) è___é
arigatou! Brutta str…
Sono
in *emo-mode* ç___ç non
voglio tornarci! Non voglio, non voglio, non voglio!
Voglio
solo scrivere, disegnare e chattare fino all’alba!
>______< buaaaaaah!
Della
serie "lasciate ogni speranza, voi che a scuola
tornate"… -____-‘’
I
gironi dell’inferno dantesco sono qualcosa di molto simile al
cazzosissimo liceo Paciunzio… Ebbasta!
Divertiamoci,
nee? *me fa gli occhioni sbarluccicosi*
Vi
lascio al capitolo adesso, non mi lagno più, giuro! XD
Buona
lettura a tutti!
Show me
How Much you’re Brave
“Prova di
coraggio?” Domandò Sakura confusa osservando
Shaoran.
Il ragazzo
assentì con un cenno del capo mentre sorrideva rassegnato.
“La organizza ogni anno, non c’è proprio
niente da fare.”
“Di che
cosa si tratta?” Chiese di nuovo la castana, che capiva
sempre meno.
“È
una prova che Takashi organizza tutti gli anni.” Le
spiegò Li dandole finalmente una risposta. “Si
tratta di dimostrare quanto riusciamo ad essere coraggiosi.
L’anno scorso, per esempio, l’avevamo fatta
d’estate: ci aveva trascinato al tempio Tsukimine per
raccontarci le Cento Storie.”
“L-le
Cento Storie…?” Rabbrividì Sakura
stringendosi nelle spalle. “Intendi dire tutte quelle storie
di spettri che ci si racconta a turno…?”
“Sì.”
Asserì Shaoran con un cenno del capo.
“È stata davvero una cretinata, ho partecipato
solo perché non sapevo cosa fare quella sera.”
Kinomoto stava per
aggiungere qualcosa, ma Yamazaki richiamò di nuovo su di
sé l’attenzione dei propri compagni.
“Quest’anno
sarà davvero divertente, quindi vi invito tutti a
partecipare!” Esclamò eccitato il moro cercando di
sollecitare la classe a prendere parte, ma si sollevarono dei lamenti e
delle proteste.
“Dai
Takashi, che palle queste prove di coraggio!” Si
sentì da un angolo dell’aula.
“Giusto!
E poi l’anno scorso sono morta di paura, quest’anno
te lo sogni che io partecipi di nuovo!” Dichiarò
una voce femminile dalla parte opposta della classe.
Queste due voci
furono affiancate da altre che esprimevano, più o meno,
tutte lo stesso parere: Quest’anno
la tua prova di coraggio non la faccio nemmeno morto!
Tutta
l’esaltazione del moro venne smorzata da quei commenti poco
entusiasti. “M-ma ragazzi! Avete sempre partecipato,
perché quest’anno, che è anche
l’ultimo, dovete fare un’eccezione?”
Nessuno,
però, sembrava essere intenzionato a cambiare idea,
così il ragazzo si rassegnò fino a quando,
improvvisamente, non incrociò il curioso sguardo giada della
nuova arrivata. Con un barlume di speranza che gli brillava negli
occhi, Takashi corse verso l’ignara Sakura con un sorriso a
trentotto denti stampato sul volto.
“Kinomoto,
carissima!” Esclamò il moro prendendole le mani.
“C-che
c’è?” Balbettò confusa la
ragazza; non si fidava dello strano sguardo del compagno.
“Tu
parteciperesti non è vero?” Le domandò
infine, facendole gli occhi dolci.
“C-come…?
Ma io…”
“Ti
preeeego!” Si lagnò allora Yamazaki, tentando di
soffocare ogni tentativo di ribattere della compagna. “Se
vieni tu verrà anche Li, sicuramente, e se viene Li il
numero delle ragazze che aderiscono aumenterà senza dubbio e
se aumentano le ragazze è logico che i ragazzi non si
faranno pregare… Ti scongiuro!”
Kinomoto non sapeva
più che cosa dire per controbattere, così si
ritrovò costretta ad accettare.
“D’accordo…
Se ci tieni così tanto…” Disse, senza
il minimo entusiasmo.
Il moretto, invece,
sfoggiò un enorme sorriso compiaciuto. “Mi
raccomando, tu e Li spargete la voce. Ci ritroviamo tutti qui domani
davanti al cancello della scuola a mezzanotte in punto.
Quest’anno la prova sarà una caccia al fantasma
che da qualche tempo infesta la scuola!” Detto questo se ne
andò, lesto com’era venuto.
Sakura, dal canto
suo, sperimentò alcuni stadi di colori cadaverici che
sfumavano dal pallido bianco al blu cianotico.
“C-c-caccia… Al fantasma?”
La notte dopo, come
stabilito, si ritrovarono tutti davanti al cancello della scuola a
mezzanotte in punto.
Alla fine le
speranze di Yamazaki si erano rivelate nulle, in quanto, nonostante
tutta la teoria che aveva ipotizzato in classe, si erano presentati
solo i suoi migliori amici, nessun altro.
Anche Sakura e
Shaoran avevano partecipato, ma sicuramente non per propria
volontà; la ragazza, nonostante avesse una paura tremenda di
questa fantomatica caccia al fantasma, non era riuscita a declinare
l’invito di Takashi per colpa del suo buon cuore, mentre
Shaoran era andato solo per farle compagnia, in modo da evitarle una
crisi isterica nel bel mezzo della prova.
“Mi fa
piacere che almeno voi siate venuti!” Esclamò
Yamazaki sfoggiando un sorriso ai partecipanti della gara.
Il ragazzo estrasse
poi dalla tasca dei suoi jeans un tintinnante mazzo di chiavi,
probabilmente appartenevano al cancello della scuola.
“Queste
le ho fregate alla bidella un paio di giorni fa.”
Dichiarò orgoglioso mentre infilava una chiave specifica
nella toppa arrugginita della cancellata.
Dopo aver fatto
scattare la serratura, Yamazaki aprì lentamente il cancello
che, girando sui suoi cardini, produsse un sinistro, inquietante
cigolio che fece rizzare i capelli sulla testa dei ragazzi. Il
gruppetto si recò fino all’ingresso
dell’edificio scolastico vero e proprio, dove Takashi
estrasse un'altra chiave da quel mazzo ed aprì la porta
principale, permettendo ai suoi compagni di entrare nella scuola.
“Bene
ragazzi, ora vi spiego in cosa consiste.” Proferì
il fautore della prova rivolgendosi ai suoi amici che, terrorizzati,
lanciavano spesso occhiate atterrite nel pesto buio
dell’ingresso. “Ognuno ha portato la propria torcia
e la propria fotocamera, vero?”
Alla risposta
affermativa da parte del gruppo, Takashi proseguì.
“Bene! Allora, come avrete sicuramente sentito, da qualche
notte a questa parte accadono delle cose strane nella nostra scuola:
sparizione di oggetti dalle classi, rumori sospettosi,
c’è persino gente che giura di aver visto qualcuno
aggirarsi per i corridoi…”
Ad ogni parola in
più del racconto del ragazzo Sakura rabbrividiva,
stramaledicendosi in Turco per aver accettato di fare una cosa simile;
quando Takashi si mise a parlare addirittura delle apparizioni
misteriose la ragazza fece un salto e si aggrappò al braccio
di Shaoran, stringendolo in una morsa d’acciaio.
Il castano sorrise
scuotendo la testa mentre ricambiava la stretta di Sakura.
“Se sei ridotta così ora figuriamoci quando sarai
alla caccia del fantomatico fantasma.”
“Mh?”
Mormorò Kinomoto alzando il capo verso di lui.
“Non vorrai dirmi che davvero Takashi ha intenzione
di…” Deglutì. “Di mandarci a
cacciare il fantasma…?”
Li
annuì. “Certo, a cosa pensi che servano le torce e
le fotocamere sennò?”
“M-ma io
pensavo che scherzasse… Diceva sul serio?”
Domandò allora la castana, sgranando gli occhi quel tanto
che poteva.
“A quanto
pare sì.” Asserì il ragazzo
stringendosi nelle spalle.
Kinomoto
lanciò un’occhiata apprensiva al compagno di
classe, ricominciando a donargli attenzione e rendendosi conto che
aveva già dato tutte le istruzioni per quella stupidissima
prova.
“Quindi,
ricapitolando tutto il discorso, mi dovete portare una foto del
fantomatico spirito che si aggira per la scuola, ok?”
Il piccolo gruppo
si divise, andando a formare delle coppie, e si disperse per
l’intero edificio svanendo assieme alla tenue luce delle
torce elettriche.
Sakura e Shaoran,
andati in esplorazione insieme, decisero di incominciare dal
corridoio della loro classe, non sapendo in quale antro andare a
cercare lo spiritello.
“Non
capisco una cosa…” Ammise la ragazza mentre,
avvinghiata al braccio sinistro di Li, si guardava intorno con
circospezione.
“Che
cosa?” Le domandò Shaoran mentre lottava con la
torcia che teneva salda nella mano destra e che, evidentemente, aveva
quasi finito la carica delle batterie.
“Perché
quel coglione di Yamazaki non ha acceso anche le luci?!”
Sbottò stizzita lei, stringendo con maggior forza il braccio
di Li nello stesso istante in cui la torcia elettrica sembrò
cedere qualche attimo.
“Beh,
questo penso sia per rendere l’effetto della prova di
coraggio…” Dichiarò il castano ridendo
per i continui sobbalzi di Sakura ad ogni singolo scricchiolio.
All’improvviso
Kinomoto si bloccò nel bel mezzo del corridoio, allentando
leggermente la presa attorno al braccio di Li.
“Shaoran
se ti dico una cosa non ti arrabbi, vero?” Domandò
titubante la ragazza mordicchiandosi il labbro inferiore.
“Non
saprei…” Rispose l’altro guardingo,
inarcando un sopracciglio. “Dipende da cosa, credo.”
Sakura gli si
parò davanti fissandolo con occhi lucidi: “Ti
prego, accompagnami in bagno!”
“Come,
scusa?!” Esclamò il ragazzo, non capendo bene se
essere divertito o stupefatto. “Ma ti sembrano uscite da
fare?!”
“Non ci
voglio andare da sola!” Ribattè la ragazza
incrociando le braccia al petto. “La sola idea mi
terrorizza.”
Li
sbuffò seccato, ma sicuramente non poteva lasciare andare
Sakura da sola al buio lungo quei corridoi che, alla fine, non
conosceva molto bene.
L’accompagnò
davanti alla porta del bagno più vicino che gli
riuscì di trovare e le intimò di sbrigarsela
velocemente.
“Dai,
adesso ce ne andiamo in un’aula qualsiasi, con la luce accesa
soprattutto, ed aspettiamo che si facciano le due, va bene?”
Le propose il castano.
Mentre entrava nel
bagno la ragazza rispose con un euforico “Evvai!”
Shaoran si
appoggiò alla parete e si sedette sul pavimento, ma non
aveva nemmeno fatto in tempo a rilassare i muscoli che Sakura era
già lì, davanti a lui.
“Co-come?
Già fatto in bagno?” Le domandò
attonito mentre si rialzava.
“Sì.”
Si limitò a rispondere la ragazza con un sorriso.
“Forza, andiamo alla ricerca del fantasma?” Lo
incitò infine, prendendogli una mano.
Li assunse
un’espressione ancora più allucinata:
“Ma non avevi detto che…” Si
bloccò improvvisamente; c’era qualcosa di strano
in lei, di profondamente strano.
Anche le sue
mani… Il suo tocco era gelido.
“Cosa?”
Domandò la castana inclinando leggermente la testa di lato,
ma Shaoran si affrettò a dissentire con un cenno del capo.
“Nulla,
andiamo.” Le disse poi ricambiando la stretta della sua mano.
Pochi istanti dopo
dalla porta del bagno fece improvvisamente capolino
qualcuno… Sakura.
la ragazza
uscì dal locale sistemandosi i jeans, che si erano
leggermente stropicciati, ma quando si accorse dell’assenza
di Shaoran le pieghe dei suoi pantaloni divennero il minore dei suoi
problemi.
“Sha-Shaoran?”
Chiamò a mezza voce guardandosi intorno. “Se
è uno scherzo non fa ridere, te lo assicuro.”
Ancora il silenzio
ed il buio più assoluto in quel corridoio; nessuno la
degnava di una risposta.
“Shaoran?!”
*************************************************************
*gnigni!*
Ho
abbandonato quella deficiente di Sakura da sola in mezzo al corridoio!
Sono stata cattiva? … *pausa di riflessione*…
Naaaaaa! XD Così ti impari, maledetta, a pigliarti
Shaoran in qualsiasi FF tu metta piede!!
è___é *Muhaha!*
Ora
purtroppo sono di fretta, quindi devo scappare senza lasciare dei
ringraziamenti un po’ estesi, ma nel prossimo capitolo
recupero! Giuro! ^^
Mille
grazie a: Dany92,
Lady
Marion, Ichigo_91,
Katy
92, Sabrina 91,
Sakura93thebest,
x_Mokona,
Lunastorta94,
Sakura
bethovina, Pikki
SakuraChan, Fantastic
Paul,
Non
so come chiamarmi e xxsakura94xx per
le recensioni allo scorso capitolo! Grazie davvero tantissimo!!!
Ed
un grazie anche a chi solo legge! ^^
Ci
vediamo al prossimo capitolo: “Sakura, You’re a
Very Big Mess!”
Mmmh…
Offendo Sakura pure nei titoli, ora? XDXD gnigni!
Sayonara
minna!
|
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Capitolo 17 *** 16 - Sakura, you're a Very, Big Mess ***
“Forza,
per di qua!”
Sakura
era davvero strana; se fino a qualche istante prima tremava di terrore
ad ogni
singolo scricchiolio ora sembrava eccitatissima dall’idea di
andare alla
ricerca di un fantasma.
Correva
almeno un paio di metri davanti a lui, ispezionando ogni angolo buio od
ogni
aula dentro alla quale il misterioso spiritello avrebbe potuto
nascondersi.
“Shaoran,
controlliamo nell’aula di musica?” propose la
ragazza a Li all’improvviso, così
all’improvviso che risvegliò il giovane dai suoi
pensieri cogliendolo
totalmente alla sprovvista.
“C-come?”
balbettò confuso lui, lasciandosi cadere la torcia di mano.
Kinomoto
si chinò e la raccolse per lui, prendendogli poi una mano
per riposarvi dentro
quell’oggetto. “In aula di musica. Ti va?”
Li
realizzò che non si era trattato di un’illusione
poco prima, il tocco di Sakura
era davvero ghiacciato, molto più del suo.
“Sì, andiamo…”
Percorsero
quel corridoio in un completo silenzio di cui Shaoran
approfittò per ragionare
meglio sulla situazione.
Senza
che nemmeno lui se ne rendesse conto arrivarono in un baleno davanti
alla porta
dell’aula di musica.
“Qui
dentro, andiamo.” Disse atona la ragazza, aprendo la porta a
scorrimento della
classe.
Li
vi fece capolino all’interno subito dopo di lei; con una
rapida occhiata nei
dintorni capì che nascosto lì non c’era
nessuno spirito.
“Neanche
qui c’è niente, Sakura. Non potremmo andare a
sederci? Sono stanco di girare
come un idiota per tutta la scuola!” sbuffò il
ragazzo dirigendosi verso la
porta, ma Sakura, lesta come una lepre, si parò tra lui e la
soglia e richiuse
con uno scatto l’uscio scorrevole.
“Ma
che cosa stai facendo?” le chiese confuso il castano.
“Sei strana da un po’…
che cavolo ti è capitato in bagno?”
Kinomoto
non rispose; un sorrisetto sornione si dipinse sul suo volto e
cominciò ad
avanzare lentamente verso Li.
Il
ragazzo deglutì, nervoso. “Ma che stai combinando?
Hai per caso bevuto?!”
Niente
da fare. La castana continuò la sua avanzata
finchè non ridusse il compagno
spalle al muro, impossibilitato a scappare.
“C’è
una cosa che vorrei fare…” disse finalmente lei,
afferrando la felpa scura di Shaoran.
“E…
sarebbe?” il giovane non ci capiva più
nulla… che Sakura stesse per… ?
“Questo.”
Alitò la ragazza poco prima di avvicinarsi al volto
dell’amico e stampargli un
passionale bacio sulle labbra.
Ma
dove si era cacciato Shaoran?
Quando
lo avrebbe ripescato, ovunque lui fosse finito, lo avrebbe riempito di
botte
per averla abbandonata sola ed al buio in quel freddo e desolato
corridoio.
Stava
scrutando in ogni singola aula di tutto il piano ma del vampiro ancora
nemmeno
l’ombra.
Procedendo
a velocità spedita, più per la paura che per
altro, si immise in uno dei
corridoi laterali e cominciò a controllare anche le aule di
quella sezione.
E
se, malcapitatamente, avesse incontrato il famigerato fantasma? Che
cosa
avrebbe potuto fare?
“Gli
dici ciao e gli
scatti una foto, almeno così possiamo tornarcene a
casa.”
Sarebbe sicuramente
stata la risposta di Shaoran.
Appunto,
Li! Non doveva perdere d’occhio il vero motivo per il quale
stava scrutando in
ogni singola stanza.
Guardò
sopra la porta della prossima classe che si accingeva ad esplorare. Aula di musica, c’era scritto.
Con
una violenta spinta aprì la porta scorrevole realizzando
che, finalmente, aveva
trovato Shaoran.
…
Eccome se lo aveva trovato!
“SHAORAN!”
esclamò lei scandalizzata.
Li
sbarrò gli occhi ed alzò il capo, scioccato.
“Sa-Sakura?!”
balbettò confuso facendo correre lo sguardo dalla ragazza
che aveva fra le
braccia a quella che stava sulla soglia dell’aula.
“Sì,
esattamente!” abbaiò la castana avanzando verso di
lui. “Sono la cretina che
hai abbandonato nel corridoio al buio! Tutto per venire qui a pomiciare
con…”
La
giovane avvinghiata a Li voltò all’improvviso la
testa, sorridendo canzonatrice
a Kinomoto.
“…
con ME?!” terminò la giovane scioccata, puntando
un dito verso la sua sosia.
Li
allontanò l’alter ego della sua migliore amica da
sé e fisso interdetto
entrambe.
“Volete
dirmi che cosa sta succedendo?!” domandò confuso
il ragazzo rivolgendosi alla
Sakura appena arrivata, quella che gli sembrava più sana di
mente.
L’altra
ragazza scoppiò a ridere di gusto, trattenendosi la pancia
per le risate.
“Siete davvero spassosissimi, entrambi!”
esclamò divertita.
Kinomoto,
scocciata, le si avvicinò afferrandola per un braccio, mossa
da un’inaspettata
scarica di adrenalina. “Si può sapere chi diavolo
sei? Sei il fantasma che gira
per la scuola?!”
La
ragazza smise di ridere sonoramente, ma il sorriso furbetto non si
decideva a
sparire dal suo volto. “In un certo senso sì,
anche se non sono un fantasma.”
“Rispondi
alla domanda!” sbottò Li, seccato per essere stato
preso in giro a quel modo.
“Chi sei?”
La
giovane fece un altro sorriso, rivolgendosi, stavolta, semplicemente
alla vera
Sakura.
“È
tanto che non ci si vede, Sakura-sama… ! Ti sei un
po’ scordata di noi, di
recente, e la cosa non ci ha fatto molto piacere, così sono
uscita dal mazzo a
nome di tutte le mie sorelle per farti uno scherzo e ricordarti che
esistiamo
ancora!” dichiarò la ragazza misteriosamente.
“Uscita
dal mazzo?” domandò Kinomoto interdetta.
Al
segno di assenso dell’altra si fece pensosa fino a quando
tutto, finalmente,
non le fu chiaro come il sole. “Sei una Sakura
Card!”
La
giovane, smascherata, simulò un ironico applauso.
“Brava, l’hai capito.”
“Perché
sei uscita ed hai fatto questa…” la card captor
arrossì, ripensando al modo in
cui aveva scoperto Shaoran e la carta con le sue fattezze.
“… cosa?”
“Ci
hai trascurate ultimamente. E, come ti ho già detto, la cosa
non ci ha fatto
molto piacere.” Asserì convinta l’altra.
Li
faceva scorrere lo sguardo da una all’altra ragazza, non
riuscendo però a
trovare il cappio della situazione… e come avrebbe potuto,
senza una
spiegazione adeguata?
“Si
può sapere che caspita succede?”
domandò seccato alla Sakura vera, dato che
ormai non capiva più assolutamente nulla di quello che stava
accadendo.
“Ti
avevo parlato, no, delle Clow Card?” gli domandò
di rimando lei, cercando di
dargli una siegazione breve e sensata. “Ebbene, dopo che io
le catturai loro
rinacquero sotto il mio nome, Sakura Card, per l’appunto.
Questa è una di
quelle carte… dovresti essere o Illusion o Mirror.”
La
carta, sentitasi nuovamente chiamata in causa, precisò
l’affermazione della
padrona. “Sono Mirror, Sakura-sama.”
“Ecco,
Mirror…” tentò di iniziare Kinomoto, ma
di nuovo la carta la interruppe.
“Perché
non ci hai più nemmeno sfogliate Sakura-sama? Il fatto che
adesso non
provochiamo più incidenti non significa che non
esistiamo… ci sentiamo sole nel
libro di Clow, desideriamo solo che la nostra padrona ci dedichi un
po’ di
attenzioni.”
Sakura
abbassò il capo colpevole; si era resa conto, infatti, che
da quando aveva
catturato e trasformato tutte le carte non le aveva più
prese in
considerazione.
Mestamente,
sorrise a Mirror e le posò una mano su di una spalla.
“Avete completamente
ragione, mie adorate carte. Vi prometto che d’ora in avanti
vi dedicherò maggiore
attenzione. Non vi trascurerò mai più.”
“Dici
sul serio?” domandò diffidente la carta inarcando
un sopracciglio.
“Certo!”
esclamò Kinomoto con volto radioso. “Non dovete
temere, vi do la mia parola!”
Mirror
si abbandonò ad un sospiro di sollievo.
“Quand’è così sono contenta.
Anzi,
siamo tutte molto contente. Ora, Sakura-sama, in onore dei vecchi
tempi, che ne
dici di riportarmi alla mia vera forma?”
La
ragazza fu davvero molto contenta di sentirselo chiedere; con un
sorriso si
tolse la collana che portava al collo, quella che nascondeva la chiave
della
stella, e recitò la vecchia formula magica per tramutare la
chiave nel solito
scettro.
“Chiave
che possiedi il potere della stella, mostrami il tuo vero aspetto!
È Sakura che
te lo ordina, rescissione del sigillo! RELEASE!”
Il
piccolo ciondolo si tramutò in un maestoso scettro rosa, con
una brillante
stella gialla sulla sua sommità; la ragazza puntò
questo verso Mirror, che la
fissava sorridente.
“Sei
riuscita a richiamarlo al primo tentativo dopo tutti questi anni, sei
stata
brava Sakura-sama!” esclamò la carta soddisfatta.
“E mi raccomando, ricordati
di non venir meno alla promessa che ci hai fatto.”
“Non
preoccupatevi!” esclamato questo, Sakura ritramutò
Mirror in una carta,
afferrandola al volo una volta riportato lo scettro della stella al suo
aspetto
originale.
La
ragazza osservò molto attentamente la sua povera carta, che
era uscita dal
mazzo solo per ricordarle che tutte le sue carte le erano ancora molto
affezionate e che, per questo, non avrebbe mai più dovuto
dimenticarsi di loro.
“E
così è questo ciò che facevi a
Tokyo?” le domandò all’improvviso
Shaoran,
ridestandola dai suoi pensieri.
“S-sì.”
Balbettò Kinomoto confusa. Il suo passato di Tokyo ed il suo
presente a Tomoeda
quella notte si erano drasticamente fusi assieme. “Quella che
hai appena visto
era una delle carte che mi sono preoccupata di sigillare sotto il mio
nome.”
“Dev’essere
stato un compitino molto interessante!” disse Li stringendosi
nelle spalle e
dirigendosi verso la porta dell’aula.
“Sha-Shaoran…
aspetta!” esclamò
Kinomoto che, ora più
che altro, voleva una spiegazione su ciò che aveva visto.
“Che stavi facendo
prima con Mirror? Aveva le mie sembianze, sì ma…
vi stavate baciando o sbaglio…
?” dire questo per lei non poteva essere senza conseguenze:
arrossì terribilmente,
impossibilitata ad evitarlo.
Ogni
singolo muscolo del corpo del castano si congelò
all’istante, immobilizzandolo
davanti alla stessa porta che stava per aprire.
“I-io..
ecco…” iniziò lui balbettando confuso
mentre si voltava, colpevole, verso
Kinomoto. “B-beh… tu, cioè
Mirror… ha preso l’iniziativa ed
io…”
“…
E tu l’hai corrisposta?” domandò
interdetta la giovane.
“Ma
io pensavo che fossi tu!” esclamò Li cercando di
giustificarsi, ma non si rese
conto che, invece, ottenne esattamente l’effetto contrario.
I
due si guardarono negli occhi per un interminabile lasso di tempo.
“Pensavi
che fossi io…” mormorò Sakura,
soggiogata dal caldo sguardo di Shaoran. “… e mi
hai ricambiata…”
La
giovane notò un inizio di cedimento nella maschera del
castano, i suoi occhi
imbarazzati non mentivano.
La
scena era illuminata solamente dal fioco chiarore della luna,
rafforzata dal
tenue baluginare della luce della torcia elettrica, che ora
c’era, ora no.
Forse
era grazie a quel criptico gioco di luce che, per la prima volta in
vita sua,
la ragazza dovette ammettere che lo sguado di Li aveva un qualcosa di
molto
attraente, quasi sensuale.
Peggio
del richiamo di una sirena, quegli occhi la stavano invitando ad
avvicinarsi,
anche solo di poco, allo statuario viso di lui, anche con
l’intento del solo
sfiorarlo.
Quell’armonia
idillica venuta a crearsi tra i due venne improvvisamente interrotta
dal
cedimento effettivo delle batterie della torcia, che in
quell’esatto istante di
debolezza si era sentita in dovere di spegnersi.
Era
il buio ora a tingere tutto, tenebre debolmente rischiarate da qualche
accennato raggio di luna, ed in quel momento l’uno
dell’altra riusciva solo a
percepire la sagoma che si stagliava tra
l’oscurità.
“Penso
sia ora di tornare all’ingresso…”
mormorò Shaoran impercettibilmente; la sua
voce era bassa e roca.
“S-sì…”
rispose Sakura che, solo allora, si rese conto di ansimare,
boccheggiando alla
ricerca di aria.
E
la prova si concluse così; nessun vincitore in quanto
nessuna coppia poteva
affermare né di avere una prova tangibile
dell’esistenza del fantasma, né di
aver anche solo visto lo spirito in questione.
Tornata
a casa, Sakura salì subito nella sua stanza e si
sdraiò sul letto, esausta.
Kero-chan,
avendola sentita rientrare, uscì improvvisamente dal suo
cassetto e le svolazzò
accanto, chiedendole come fosse andata la prova di coraggio.
“Bene.”
disse solo lei, omettendo tutto ciò che era successo con
Shaoran. “Alla fine il
fantasma era una Sakura Card.”
“Come?”
domandò sbigottito il guardiano. “Una Sakura Card?
Ma cosa… ?”
“Mirror
è uscita dal mazzo, anche a nome di tutte le altre carte,
solo per dirmi che si
sentivano un poco trascurate da me.” Rispose in fretta lei,
interrompendo la
domanda della bestia del sigillo.
“Sakura,
tu sei un vero casino!” la accusò il peluche
indicandola con una zampetta. “Non
ti eri nemmeno accorta che Mirror fosse scomparsa dal mazzo! Sei una
card
captor assurda…”
Ma
Sakura fermò lì l’ascolto della
ramanzina del guardiano, in quel momento aveva
altro a cui pensare.
Si
portò un braccio sugli occhi e riflesse a lungo su
ciò che era accaduto quella
notte.
Quando
aveva intravisto Shaoran baciarsi con un’altra ragazza si era
sentita… gelosa?
Ahem… ù___ù
GOOD NIGHT! ^___^
Guardate,
seriamente non so quale strana cosa stia accadendo qui ma, udite udite,
ho
deciso di tornare ad aggiornare questa FanFiction… *___*
stavolta con la speranza di finirla, logico!
Certo
che sono cambiate molte cose da quando ho scritto l’ultima
volta questa… cosa =ç=
Se
prima semplicemente veneravo
Twilight,
da qualche mese mi sono accorta che i libri di Anne Rice sono ottanta
volte
meglio; all’epoca attraversavo un periodo profondamente
romantico della mia
vita, mentre adesso aborro tutto ciò che sprizza cuoricini e
frasi dolci… oh
kami, sono diventata un ghiacciolo! XD [tipo Sasuke, attenzione O__O]
Ho
anche perso quel mio grande amore che nutrivo per CCS, purtroppo, e che
è
andato a riversarsi tutto su Naruto & company!
[ù////ù adesso
mi struggo per i biondi, non per i
castani]
In
ogni caso, come si suol dire, sono tornata all’ovile XD [anche se mi tengo attiva
scrivendo nel
fandom del mio nuovo grande amore *^*]
Ora
vi chiedo per l’ennesima volta di avere pazienza con
me… non aprivo questa
FanFiction da tantissimo tempo ed ho bisogno di tempo per riabituarmi a
questi
personaggi, perciò gli aggiornamenti saranno molto lenti e
saltuari. Mi dispiace
molto.
By
the way, sono davvero contenta di essere tornata qui
^__^
Alla
prossima!
Ja
ne’ttebayò!
PS:
so che ci sono errori e cose assurde, ma dovete perdonare quel periodo
di bimbaminkismo
che stavo attraversando allora!
T_____T
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