Fandom: MCU > Film > Captain America
Personaggi: Steve Rogers, Natasha Romanoff
Pairing: Romanogers
Generi: Introspettivo, Sentimentale
Prompt: #9. We Found Love (Versione Lindsey Stirling ft VenTribe)
Rating: Giallo
Tipi di coppie: Het
Avvertimenti: Missing Moment, What if?
Contesto: da qualche parte dopo The Winter Soldier

I

{ 149 parole }

È un mondo nuovo e Natasha sorride.
A volte a Steve sembra quasi di affogare, sommerso da anni trascorsi senza che lui fosse cosciente, un (futuro) presente che corre troppo veloce persino per un super-soldato - soprattutto se va controcorrente, cercando di risalire un fiume che può scorrere solo in avanti e, per quanto si sforzi, lo ributta sempre indietro.
Annaspa, Steve, mentre cerca tra la folla volti di persone che non ci sono più, fantasmi irrequieti che vivono solo nei ricordi e non lo lasciano mai, promemoria eterno di tutto ciò che ha perso e non riavrà mai più.
Poi quella voce arriva, suadente e carezzevole come seta sulla pelle, lo richiama e le ombre passate sfumano e si dissolvono nella realtà che ha al suo fianco - una cascata rosso fiammante pronta a travolgere qualunque cosa (lui per primo).
«Sei pronto, Rogers?»

 
È un mondo nuovo e Natasha sorride.
E lui finalmente torna a respirare.

Now we're standing side by side
What it takes to come alive[...]
We found love in a whole new place
We found love in a whole new place
{ We Found Love,  Lindsey Stirling ft VenTribe}

Fandom: Marvel > Film > The Amazing Spider-Man
Personaggi: Peter Parker, Gwen Stacy
Pairing: Peter/Gwen
Generi: Introspettivo, Sentimentale, Angst, Romantico
Prompt: #1. Rewrite the stars (The Greatest Showman)
Rating: Giallo
Tipi di coppie: Het
Avvertimenti: Missing Moment
Contesto: dopo la rottura con Gwen in TAS 2

II

{ 175 parole }

In quel momento Peter vorrebbe avere un solo potere: poter riavvolgere il tempo. 
Tornare indietro fino al giorno in cui ha trovato la borsa di suo padre e questa volta metterla via senza domande, indagini, senza ricerche mai terminate e formule incomplete. Non sarebbe mai diventato Spider-Man, non avrebbe litigato con zio Ben, nessun professore geneticamente mutato avrebbe ucciso il detective Stacy, non ci sarebbe nessuna promessa a tenerlo lontano da Gwen.
Ma lui non può cambiare il passato e non può nemmeno resuscitare i morti - e quella promessa rimane, indelebile, siglata dal sangue sulle sue mani che vede ogni volta che chiude gli occhi (ogni volta che guarda Gwen).
I sensi di colpa lo braccano, echi che divorano ogni cellula del suo corpo, e non c’è modo di spegnerli, non ascoltarli, di far finta che non esistano - sono reali, così come lo erano le persone che hanno perso la vita a causa sua.
E no, Peter ha appena deciso che Gwen non diventerà un altro eco vorace sulla sua coscienza.
«Io... non posso. Mi dispiace. Non posso.»

No one can rewrite the stars
How can you say you'll be mine?
Everything keeps us apart
And I'm not the one you were meant to find
It's not up to you, it's not up to me
When everyone tells us what we can be
How can we rewrite the stars?
{ Rewrite the stars, Zac Efron & Zendaya }

Fandom: MCU > Film > Thor
Personaggi: Loki Laufeyson, Jane Foster
Pairing: FrostFoster
Generi: Introspettivo, accenni Dark
Prompt: #48 Questione di sguardi (Paola Turci)
Rating: Giallo
Tipi di coppie: Het, CrackPairing
Avvertimenti: What if?
Contesto: generale/vago

III

{ 187 parole }

Loki si muove con grazia e maestria, passi lenti e felpati impunemente studiati, occhi felini e famelici che brillano sinistri nell’ombra.
Jane sa che non dovrebbe restare lì, immobile, dovrebbe scappare, chiedere aiuto, lanciargli contro qualsiasi cosa possa rallentarlo, darle il tempo di mettere più distanza possibile tra loro.
Lo sa.
Eppure tutto ciò che riesce a fare è guardarlo girarle attorno, tastare il terreno come una bestia selvatica che avvolge la preda prima di divorarla.
«La senti, vero Dottoressa Foster?»
La voce di Loki le risuona alle orecchie bassa e suadente, un eco ipnotico che la rende prigioniera e, allo stesso tempo, le fa scorrere brividi di pura eccitazione lungo la spina dorsale.
Quando è ormai così vicino da riuscire a sentire il suo fiato dolce sulle labbra, Jane realizza di non aver mai distolto lo sguardo dal suo.
«Cosa?»
È un sussurro appena accennato, un replica così debole e roca da morire sul nascere senza fare alcun rumore.
Il respiro accelera a ogni battito, mentre Jane si perde in quei due abissi di follia che non hanno mai smesso di osservarla.
Quando Loki sorride, sa che non c’è più via di scampo.
«La libertà dell’oblio.»

È questione di sguardi
È, ah... un attimo[...]
Così, così magnetico
Nessuna resistenza
Nessuna pietà
Ci arrendiamo all'evidenza
E alla voglia di libertà
{ Questione di Sguardi, Paola Turci }

Fandom: MCU > Serie tv > Jessica Jones
Personaggi: Jessica Jones, Luke cage
Pairing: PowerCage, accenni Luke/Riva e Kilgrave/Jessica
Generi: Introspettivo, Angst, Sentimentale
Prompt: #2. You give love a bad name (Bon Jovi)
Rating: Giallo
Tipi di coppie: Het
Contesto: 1x13

IV

{ 408 parole }

Il petto di Luke è morbido e caldo, il che sembra un controsenso perché il suo petto è anche impenetrabile e infrangibile, dovrebbe essere più duro di milioni di strati di acciaio e freddo come lastre di ferro; ma Jessica è accovacciata al suo fianco nel letto, ha la testa poggiata tra la spalla e il torace e sente che Luke è morbido e caldo. È una contraddizione, così come lo è tutta la sua vita - perché Jessica detesta le abitudini da coppiette normali, ma ha immaginato come sarebbe stato averle con Luke, perché lei dovrebbe avere una forza sovrumana e Cage dovrebbe essere invincibile, eppure lui giace incosciente sul suo letto e Jessica si sente così debole e impotente da voler piangere, urlare e arrendersi (tutto, purché quell'incubo finisca e lei possa finalmente trovare un po’ di pace, fosse anche nell’oblio).
Jessica non è come Trish, non sogna un costume in calzamaglia, battaglie per salvare il mondo ed eroi senza macchia e senza paura; Jessica vive nel mondo reale, e nel mondo reale non importa se puoi sollevare a mani nude un auto in piena corsa o se puoi sopravvivere a una bomba, è il male a dettare le regole e non c’è super-essere che possa esimersi dal seguirle, e la giustizia, se mai sia possibile averla, devi fartela da sola, con le tue stesse mani.
Il volto di Luke è sereno mentre Jessica lo guarda - forse sta sognando Riva, i suoi riccioli nocciola che resistevano anche al vento impetuoso e le labbra increspate in un sorriso dolce - e sa che sono stati tutti degli illusi, lei, Luke, Kilgrave, ognuno di loro pensando che l’amore - o qualcosa a cui viene dato questo nome - potesse essere la risposta, potesse salvare qualcuno, ma non ha mai funzionato per nessuno, nemmeno per le persone normali, che di solito non distruggono quello che toccano o le vite che incrociano lunga la strada.
Lo hanno capito troppo tardi e adesso possono solo raccogliere i pezzi implosi dentro e intorno a loro, tra cocci di vetro e detriti di quel poco che erano riusciti a costruire - ma qualcosa che si basa su una bugia è destinata a crollare e disfarsi, ferendo con schegge chiunque sia stato così sfortunato da trovarsi lì in quel momento.
L’illusione ormai è spezzata e Jessica sa fin troppo chiaramente quale sarà la fine di quella storia - quale può essere l’unica fine.
Non sa se sperare o meno di poter essere viva per vederla.

You’re a loaded gun
Yeah, whoa, there’s nowhere to run
No one can save me, the damage is done
{ You give love a bad name, Bon Jovi }