Troppo tardi.

di Chiaroscura69
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Giulietta. ***
Capitolo 2: *** La festa. ***



Capitolo 1
*** Giulietta. ***


Oggi finalmente c'è una festa al Pollaio. D'estate organizzano sempre delle feste universitarie a cui vengono i miei colleghi e quelli dell'erasmus, mi piace andarci e bere con loro.
Siamo appena entrati in piena sessione estiva e prima di iniziare a calarci del tutto nello studio ci sta una bella serata da ubriacata e belle ragazze intorno.
Alessio e Nicola stanno parlando di calcio come al solito e un po' mi annoiano. Non che non mi piaccia ma sono veramente stufo di parlare solo di questo e poi oggi sono stranamente malinconico. Questo locale mi ricorda una storia passata che credevo di aver dimenticato.
Vedo Clara ogni giorno in facoltà e non mi fa star male, dopotutto sono stato io a lasciarla. Ora non ci salutiamo nemmeno più; non so chi dei due abbia smesso di farlo.
Come dicevo, la vedo tutti i giorni e non mi provocava nessuna malinconia particolare, poi ieri ho saputo che si è fidanzata. Probabilmente è una bugia, so perfettamente che non ha ancora superato ciò che prova per me. Lo so perchè l'ho sentita dirlo alla sua amica strana, quella che non l'ha mai lasciata un attimo da sola e chi mi fulmina con lo sguardo ogni volta che mi incrocia. Probabilmente ha solo sparso la voce perchè voleva che arrivasse a me e che rosicassi.
''Robi, tu cosa ordini?''dice Alessio interrompendo il filo dei miei pensieri.
''Una bionda alla spina''rispondo senza esitare.
''Non deludi mai''ridacchia Nicola.
''Perciò Clara si è fidanzata?''mi chiede Alessio con tono di scherno.
''Così pare''rispondo svogliatamente.
Non ho mai capito perchè ma quasi tutti i miei amici non l'hanno mai sopportata. Ho sempre pensato che fosse dovuto al fatto che prima lei stesse con un altro dei miei amici e dopo che lei lo aveva lasciato aveva messo in giro delle brutte voci su di lei; ma loro non avevano mai ammesso che fosse per questo.
''Si consola in fretta eh''commenta Nicola ridacchiando.
''Mmm probabilmente non è nemmeno vero, sarà un'altra delle sue stronzate''rincaro con un moto di stizza.
''Ma come facevi a stare con lei?''
''Non lo so''rido imbarazzato.
In realtà lo so benissimo, ma non mi va di spiegarlo ai miei amici, non capirebbero. E poi ormai è acqua passata.
''Ehi ragazzi''dice Luca arrivando all'improvviso.
''Guarda chi si è degnato di raggiungerci!''esclama Alessio dandogli un'amichevole pacca sulla spalla.
''Sono appena arrivato in treno, un po' di pietà'' si scusa lui ridendo.
''Di cosa parlavate?''chiede poi sedendosi con noi.
''Nulla di nuovo. Clara''risponde Nicola con lo stesso tono di scherno di prima.
''Come mai parlavate di lei? Ormai non è acqua passata?''dice ammiccando verso di me.
''Infatti. Abbiamo saputo che si è fidanzata''rispondo controvoglia.
Parlare di lei mi sta rendendo sempre più scocciato.
''Beh sono contento per lei''dice Luca sinceramente.
Lui è sempre stato l'unico che l'adorava. L'adorava letteralmente; ogni volta che ci si incontrava tutti insieme passavano ore a parlare da soli e io mi sentivo sempre un po' trascurato.
''Secondo Roberto se l'è inventato''risponde Alessio con un sogghigno.
''Perchè avrebbe dovuto? Secondo me Roberto è un egocentrico''dice per punzecchiarmi un po'.
''Hei, hei, ragazzi zitti un attimo. Sta arrivando la prima bellezza della serata''ci zittisce Alessio.
Ci voltiamo tutti nella sua direzione e vedo in lontananza una ragazza con un vestito rosso fuoco che si dirige verso il Pollaio.
Cammina a passi lenti, seducenti, come se il mondo fosse ai suoi piedi. Ed effettivamente è così.
Appena si avvicina abbastanza da poterla scorgere rimango impietrito. E' Clara.
Non l'ho mai vista così.
Indossa un vestitino corto e aderente che le mette in risalto le curve, due tacchi a spillo nero opaco e ha i capelli rossi sciolti che ormai le arrivano poco oltre il seno. Noto all'improvviso che è anche terribilmente dimagrita. Sta benissimo.
Tutti la stanno guardando, ha catalizzato il locale interamente su di sè.
All'improvviso se ne accorge anche lei e abbassa lo sguardo, arrossendo.
Si avvicina al gruppo dei nostri colleghi e subito la abbracciano tutti.
''Ci avviciniamo anche noi?''chiede Luca.
Ancora imbambolato mi alzo dal tavolino e così fanno gli altri, avvicinandoci agli altri.
Alessandra, una nostra collega che spesso ci prova spudoratamente con Clara, le sta chiedendo:''dove lo hai lasciato il tuo ragazzo, Clara?''
''Sta parcheggiando, ora arriva''risponde lei con un sorriso smagliante.
''Io non ti avrei mai lasciato tutta sola così vestita''dice Alessandra sorridendo maliziosa.
Clara arrossice ma ride alla battuta e le fa la linguaccia.
''Oh ragazzi, vi siete degnati di avvicinarvi anche voi''dice Alessandra dandomi una pacca nel sedere.
Ridacchio ma non dico nulla.
Clara si volta all'improvviso verso di noi ed incrocia il mio sguardo. Non capisco più nulla. Nei suoi leggo un leggero panico e si volta subito alle spalle cercando qualcuno.
''Oh Amore, sei arrivato''dice dolcemente ad un ragazzo poco più alto di lei che le spunta accanto.
Lui la prende per i fianchi e le da un bacio a stampo. Mi sveglio come se mi avessero dato uno schiaffo.
''Ehii piccioncini, fatele in camera certe cose''li rimprovera bonariamente Alessandra.
Clara e il ragazzo si staccano e lei è arrossita di nuovo.
''Beh non ce lo presenti?!''
''Sono Francesco, piacere'' dice lui stringendo la mano di tutti.
Questo ragazzo è carino. E l'unico motivo per il quale lo sto ammettendo è che mi assomiglia davvero tanto. Ha gli occhi azzurri, ma di un azzurro elettrico, quasi ipnotizzante. Ha i capelli neri e la carnagione chiara.
''Come vi siete conosciuti? Clara non ci ha detto nulla''tuba maliziosamente Francesca, un'altra collega.
Clara e Francesco si scambiano un'occhiata complice poi lei inizia a raccontare: ''Abbiamo ballato insieme per ben tre volte in tre giorni diversi e in locali diversi senza metterci d'accordo poi abbiamo iniziato a parlare e...''
''In pratica abbiamo limonato tutte e tre le volte''la corregge lui scatenando le risate generali.
Lei gli da una gomitata leggera e scoppia a ridere.
Non la vedevo ridere così da una vita, è una sensazione strana. Viene da ridere anche a me.
Clara si gira verso di noi e finalmente vede anche Luca.
''Oh Luca ci sei anche tu''esclama radiosa abbracciandolo.
Sento un nodo di gelosia stringermi lo stomaco.
''Clara! Quanto tempo! Come stai?''risponde lui.
Li vedo parlare e mi sposto un po' in disparte. Eppure non riesco a distogliere lo sguardo da lei.
Non so cosa sia cambiato, l'ho vista anche stamattina.
Penso solo che vorrei prenderla per mano e scappare via per strapparla a tutta quella gente che le sta intorno. Il suo ragazzo, Luca, Alessandra, gli altri colleghi.
''E Davide non viene oggi?''chiede Alessandra.
''In realtà dovrebbe essere qui a momenti''risponde Clara guardandosi l'orologio nel polso.
''Devi scusarmi Fra, devo andare un attimo in bagno, tu resta pure con loro''dice ad un certo punto Clara.
La vedo allontanarsi e andare verso il bagno e quasi istintivamente la seguo. La perdo di vista tra tutta quella gente e attendo svariati minuti che un gruppo di ragazze mi faccia passare.
Quando arrivo alla fila per i bagni la vedo aspettare impazientemente sbattendo il piede per terra con fare nervoso.
''Siamo nervosi oggi?''le dico sorridendo e mettendomi accanto a lei.
''Solo stanca''risponde lei un po' sorpresa di vedermi.
''E così ti sei fidanzata ora?''
''Già''
''Ti sei consolata in fretta''borbotto senza riuscire a fermarmi.
''Oh no ci provare neanche. Non hai il diritto di dirmi una cosa del genere''risponde stizzita.
I suoi occhi verdi sono un'esplosione di indignazione e di qualcosa che non so decifrare.
''Il fatto è-dico bloccandola con le braccia contro il muro- che mi manchi. Mi manchi tanto''. La fisso negli occhi e decifro ciò che avevo visto anche prima. E' malinconia, la stessa che, probabilmente, si legge nei miei occhi.
''Roberto, è troppo tardi''sussurra e una lacrima le fugge dall'occhio destro.
Sento il cuore battermi velocissimo. Ho bisogno di lei. Non posso crederci.
Mi sento come Romeo, prima convinto d'amare una donna, poi vede Giulietta e capisce che cosa davvero sia l'amore.
Raccolgo la sua lacrima con un dito e istintivamente me la porto alle labbra.
Ho bisogno di un'altra occasione.

All'improvviso il tempo si ferma e i corpi intorno a me si immobilizzano. Nell'aria si diffonde un odore misto di zolfo e bosco incontaminato. Improvvisamente il fumo riempie la stanza. Tossendo mi metto una mano davanti al viso e mi sposto di qualche passo.
Un inquietante donna con una nuvoletta di capelli biondi e due penetranti occhi verdi mi fissa.
''S-scusi ma lei quando è arrivata?E cosa è successo a tutti?''chiedo titubante.
''Oh quessssto non ha la minima importanza, caro'' sibila.
''Cosa vuole da me?''
''Ssssto per darti un'occasssione. SSono la sssaldatrice dei debiti. Voglio darti la posssibilità di cambiare il tuo passsato e evitarti tutta la sssofferenza di un amore non ricambiato''
''Di cosa diavolo sta parlando?''
''Abbassssa i toni ragazzino. Non capita a tutti un'occasssione del genere. Ti riporterò indietro nel tempo fino al giorno in cui hai causssato la vosstra rottura e tu deciderai cosssa fare.''
''M-a questo non è possibile...''ho detto indietreggiando dalla pazza.
''Invece è possssibilisssimo''
Ho iniziato a sentire gli occhi pesanti e la testa ha preso a girarmi vorticosamente.
''Ricorda, una sssola occassssione. Non fallire. E non parlarne con nesssuno, oppure l'incanto finirà e non potrò più aiutarti''urla qualcuno nella mia testa, e poi non sento più niente.

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Capitolo 2
*** La festa. ***


Prima di aprire gli occhi ho l'orribile sensazione di essere risucchiato in un vortice.
Mi sveglio di soprassalto.
La prima cosa che sento è un freddo terribile. Il che è abbastanza strano dato che siamo in pieno Giugno. Mi rendo conto che ho dormito col piumone grosso e il pigiamone in pile.
Com'è possibile? Guardo il mio telefono. Segna 3 gradi.
Strano.
Ho fatto un sogno assurdo e sono ancora molto sconbussolato, ho sognato Clara. Questo non è strano; mi capita spesso quando chiudo con qualcuno di continuare a sognarlo per molto tempo. Credo che sia un meccanismo del mio subconscio. Comunque la parte strana era quella di quell'assurda donna che mi proponeva di tornare indietro nel tempo.
Devo essere davvero molto stanco ultimamente. Ripensare al sogno mi fa sentire malinconico, una parte di me vorrebbe con tutta se stessa che fosse reale.
Non so perchè...
Eppure ho lasciato io Clara. E ora, contro ogni previsione, mi manca da morire.
La mia pancia brotola, è ora di colazione. In cucina Luca sta bevendo il suo latte e mi saluta sorridente appena mi vede. Come faccia ad essere sempre allegro questo ragazzo davvero mi sfugge.
''Robi ma questo Natale torni dai tuoi o rimani qui per preparare gli esami?''mi chiede.
Lo guardo confuso. ''E perchè me lo chiedi ora? Un po' in anticipo, non ti sembra?'' rispondo sfregandomi gli occhi ancora assonnati. ''Beh non proprio, oggi è già il 23''
''Tu non ti sei ancora svegliato bene, dai retta a me''rido.
''Robi sei sicuro di stare bene?''risponde tra il serio e il divertito.
Vedendo il mio sguardo sempre più confuso mi allunga il telefono e mi indica la data.
Non posso credere ai miei occhi: è il 23 Dicembre.
''C-come è possibile? Non siamo già a metà Giugno?''balbetto sconcertato.
''Mi stai spaventando, sai?''
Alessio irrompe nella cucina con un sonoro sbadiglio.
''Ragazzi cos'è tutto questo chiasso?''chiede svogliatamente.
''Roberto è convinto che siamo in Giugno''ridacchia Luca.
''Io l'ho detto che si è rincoglionito da quando esce con Clara''mi prende in giro Alessio.
All'improvviso ricordo il mio sogno.
Che sia vero?
Ma cos'ho fatto il 23 Dicembre dello scorso anno? Ci sono! Ho rotto con Clara.
Non ho mai raccontato a nessuno di quella sera; in effetti, non so nemmeno se lei abbia capito cosa sia realmente accaduto.
La missione è semplice: basterà non invitarla da me oggi. Non deve essere troppo difficile in fondo.

''Ragazzi, io vado a comprare le ultime cose per stasera''dice Nicola prima di uscire di casa.
''Sempre convinti a fare quella stupida festa?''chiedo a Luca e Alessio.
''Ora perchè la chiami ''stupida''? Fino a ieri dicevi che sarebbe stato un bel modo di fare conoscenza di certe colleghe'' mi ricorda Alessio.
Ma che mi importa di altre colleghe? Io ho Clara.
''Non mi interessa più così tanto''
Luca mi viene vicino e mi guarda con attenzione.
''Non ci staremo innamorando della rossa?''mi prende in giro.
''Sì, no, no. E se anche fosse?''rispondo in imbarazzo.
''Firmeresti la tua condanna a morte''mi fredda Alessio.
Scuoto la testa e mi ritiro in camera a pensare. La giornata di oggi è stata una delle peggiori della mia vita e avere la possibilità di cambiarla mi mette su di giri, per non parlare del fatto che non vedo l'ora di rivedere Clara, ora che è ancora mia.
''Hei Robi, ti va se pranziamo insieme?''mi scrive proprio lei.
Sorrido al telefono. Certo che mi va.
''Ovvio. Old Wild West?''rispondo.
''Perfetto. Lì alle 12?''.
''Ottimo''.

La vedo da lontano seduta vicino alla fontanella della piazza, un punto rosso in mezzo a tanti grigi. Vedo il suo piede tamburellare nervosamente sul terreno e noto che si sta arricciando una ciocca con le dita. E' palesemente in ansia.
Ricordo che prima mi scocciava che fossi io il motivo di tanta aspettativa, ora, onestamente, mi lusinga.
Appena mi vede arrivare si illumina, ed è davvero una reazione notevole. I suoi occhi si spalancano e sorride raggiante. E' decisamente più in carne rispetto all'ultima volta che l'ho vista nel tempo reale ma sinceramente l'ho sempre preferita paffuta.
''Ciao''le dico dandole un bacio a stampo. Rimane un po' sorpresa, non se l'aspettava.
''Ciao a te'' risponde poi.
Durante il pranzo non parliamo molto, siamo entrambi facenti parte di quella categoria di persone che ritiene il pasto quasi un rituale sacro, da non interrompere con futili chiacchere.
Alla fine vedo che si sta agitando sulla sedia e intuisco che deve dirmi qualcosa ma la mette a disagio.
''Cosa vuoi dirmi, Clara?''le chiedo divertito.
Lei mi guarda e nei suoi occhi vedo il disagio di essere stata scoperta.
''Mi chiedevo se...ecco, stasera ti andrebbe se venissi anche io alla festa a casa tua''
Diavolo! Ma come ha fatto a saperlo? Ricordo distintamente di averla invitata io a venirci l'anno scorso.
Probabilmente il fastidio mi si legge nel viso perchè lei fraintende.
''Non come la tua ragazza, s'intende. Come una tua amica''suggerisce con un sorriso timido.
Scuoto la testa. ''Come hai fatto a sapere che c'è una festa a casa mia?''chiedo in tono più aggressivo di quanto volessi.
''Me lo ha detto Alessandra. Comunque non c'è bisogno di alzare i toni''risponde stizzita.
Il terrore di perderla si insinua in me come un veleno paralizzante. Le prendo la mano e gliela stringo un po'.
''Scusami, è solo che non me lo aspettavo. Comunque non mi va di andare a quella stupida festa stasera''
''Eh dai, almeno facciamo qualcosa di diverso''insiste lei con un sorriso dolce.
''Il fatto è che ti volevo tutta per me stasera''sussurro rispondendo al sorriso.
La vedo arrossire e fremere di piacere e a mia volta fremo.
''Sei strano oggi''sussurra guardandomi negli occhi.
''Cioè?''
''Oggi sembra quasi che stiamo insieme''dice abbassando gli occhi con un po' di tristezza.
''Perchè non è così?''chiedo ingenuamente cercando il suo sguardo e perdendomici.
La vedo strabuzzare gli occhi e all'improvviso ritira la mano dalla mia.
''A che gioco stai giocando, Roberto?''mi chiede con indignazione. Vedo i suoi occhi verdi velarsi leggermente.
''Non capisco''dico onestamente.
''Una settimana fa hai chiarito che non stiamo insieme perchè non vuoi avere nessuna relazione seria e ora te ne esci così? Ma non lo capisci che così mi fai del male?''mi accusa con la voce incrinata.
Allora ricordo. Non me ne importava nulla di lei quando ci stavamo frequentando, poi lei se n'era uscita con il fatto che si stesse innamorando di me e io avevo fatto un passo indietro. La verità è che ci facevo davvero del buon sesso e se le avessi detto chiaramente che non mene importava nulla di lei, mi avrebbe di sicuro lasciato andare. L'avevo trattata esattamente come una pezza. Ora non mi riconosco più in quella persona.
''I-io sono solo molto stanco oggi, scusami Clara. E comunque riguardo a quella storia, quel giorno ho detto solo un mucchio di stronzate. Mi piacerebbe davvero avere una relazione seria con te''affermo guardandola negli occhi con serietà.
''Perchè?''chiede con voce rotta.
''Perchè cosa?''
''Perchè dovrei crederci?''
''Perchè è l'unica cosa di cui sono sicuro della mia vita''rispondo sinceramente.
Lei mi esamina con cura e decide di credermi. Un sorriso si affaccia sul suo viso e la illumina.
''Perciò stasera facciamo qualcosa di carino, solo noi due?''mi chiede sorridendo timidamente.
Annuisco e le riprendo la mano portandomela alle labbra senza smettere di guardarla.
In quell'istante capisco quanto sono stato fortunato ad averla e quanto sia fondamentale battersi per non perderla.

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