Frammenti in versi

di LaCantastorie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Amare sensazioni ***
Capitolo 2: *** (Non)Senso ***
Capitolo 3: *** Il valore della saggezza ***
Capitolo 4: *** L'Idealità ***
Capitolo 5: *** Una vita leggera ***
Capitolo 6: *** La fede nell'Amore ***
Capitolo 7: *** Terreno di vetro ***
Capitolo 8: *** Il Dono ***
Capitolo 9: *** Massima ***
Capitolo 10: *** La luce della Speranza ***
Capitolo 11: *** Riflessione ***
Capitolo 12: *** Tre linee ***
Capitolo 13: *** Anafora ***
Capitolo 14: *** Gelosia ***
Capitolo 15: *** Il Dolore ***
Capitolo 16: *** Metalinguistica ***
Capitolo 17: *** Smile ***
Capitolo 18: *** Forza e debolezza ***
Capitolo 19: *** Diamond ***
Capitolo 20: *** Restami accanto ***
Capitolo 21: *** L'Inferno ***
Capitolo 22: *** Certezza ***
Capitolo 23: *** Distico ***
Capitolo 24: *** Dedica ***
Capitolo 25: *** Disordinato io ***
Capitolo 26: *** Il gioco della vita ***
Capitolo 27: *** Il pessimismo ***
Capitolo 28: *** The Dream ***
Capitolo 29: *** Ninnananna ***
Capitolo 30: *** Candido Volo ***
Capitolo 31: *** Pensando a Leopardi ***
Capitolo 32: *** Rosa ***
Capitolo 33: *** Vie ***
Capitolo 34: *** Inserto in Prosa ***
Capitolo 35: *** Le cose che non tornano ***
Capitolo 36: *** Inserto in Prosa #2 ***
Capitolo 37: *** Miscellanea ***
Capitolo 38: *** Un classico ***
Capitolo 39: *** Ricorrenze ***
Capitolo 40: *** Valentino ***
Capitolo 41: *** Doppio ***
Capitolo 42: *** L'Amore ***
Capitolo 43: *** Per avere un domani migliore ***



Capitolo 1
*** Amare sensazioni ***


"Amare amare sensazioni
che senza sensazione avvelenano anche il mare
chiamarle non si può con altro nome
nè men che mai si può lasciarle andare..."



Vi siete mai affezionati ad un sentimento negativo? Tanto da portarvelo dentro ogni giorno, sempre e comunque, quasi temendo di vederlo scomparire?
Le amare sensazioni, a volte, sanno stregare. Sanno coinvolgere e irretire, tacite, mentre il loro potere distruttivo rimane nascosto, non percepito.
Si accoccolano sul petto, cullano il cuore, creando una bolla di tristezza, nostalgia, malinconia. Non la chiamerei depressione: è qualcosa di temporaneo che prelude ad una condizione esistenziale, qualcosa di ancora non ben definito, come l'emozione senza nome che si prova in una giornata iniziata con il piede sbagliato.
Ecco, anche la noia è una di queste "amare sensazioni": che in realtà, un gusto non ce l'hanno. E tolgono il colore ad ogni cosa.

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Capitolo 2
*** (Non)Senso ***


Oggi è sbocciato un granello di sabbia,
Il profumo dei fiori ce l'ho già in gabbia!
Nella valigia ho il sapore del mare,
Nella memoria la luce del sale...
Sono passate quaranta stagioni,
Abbiamo mangiato mille emozioni,
Il domani si parlava di cambiare,
Ma l'altro giorno deve ancora arrivare:
Dimmi, ti prego, se i miei pensieri hanno un senso,
Magari l'olfatto, oppure l'udito -
Perdonami, è il gusto che ho di giocare
Che non mi lascia proprio stancare
Di queste parole che speran di avere,
Nel loro nonsenso, un po' di piacere.
~
E di offrirlo a voi, leggere,
quando (docili) si faranno rileggere.
~

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Capitolo 3
*** Il valore della saggezza ***


Mi hanno detto di non guardare il cielo
E fino a che i miei occhi non hanno perso il loro lume
Io non ho fatto che disubbidire.
Mi hanno intimato
Di lasciar perder le stelle,
Mi hanno ordinato
Di seguire le antiche favelle
Ma ad Aristotele io ho preferito
La volta che sin da bambino osservavo,
Curioso,
Perché è così che sono i veri saggi:
Non è il lume della ragione a ruotare loro intorno,
Al vero sole, loro, vanno incontro.


Stavo pensando a Galileo Galilei, mentre scrivevo questo breve contributo poetico. A quanto della sua vita abbia speso con il viso vicino al cannocchiale da lui perfezionato, a quanti pensieri si siano rivolti alla cupola trapuntata di stelle che incanta tutt'oggi astronomi e romantici... A quanto tragica dev'essere stata, per lo scienziato, la perdita della vista, logorata dall'osservazione del Sole con filtri poco adeguati alla potenza della sua luce. Eppure, il lume più importante, antesignano di quello che darà nome al Settecento, ardeva ben protetto nella mente dell'inventore del metodo scientifico. E nonostante i divieti, gli oppositori, la prigionia, l'abiura: a quel lume egli rimase sempre, costantemente, irremovibilmente fedele.

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Capitolo 4
*** L'Idealità ***


Per vedere la perfezione, basta non cercare il difetto; per trovare i difetti, è sufficiente ricercare la perfezione.
L'idealità mostra a dito la pecca, la realtà l'accoglie come parte di sè.


Un'immagine colpisce la nostra attenzione: rimane impressa sulla retina, abbiamo bisogno di starla a guardare. Può bastare uno zoom: un piccolo accenno di sgranatura, una zona meno a fuoco prima non notata. Può bastare il continuo rivederla, magari appesa e incorniciata ad una parete che ormai profuma di monotonia; può bastare un niente, ed ecco che ciò che c'era sembrato stupendo, impareggiabile, bellissimo... Non lo è più. 
L'essere umano ricerca ossessivamente quello zoom. Mette ogni cosa al di sotto di un enorme, assurda lente d'ingrandimento, assassinando la grazia dell'imperfezione. Uccide l'innocenza di un fiore che ha un petalo rovinato, perchè più di un'ape si è soffermata sulla sua corolla.
La Natura non crea armonie impeccabili, non intesse la vita perché sia l'immagine cristallizzata di un mondo platonico: non di meno, ci dona panorami mozzafiato modellati dal tempo, dagli elementi, dall'eternità - aspettandosi in cambio che l'uomo li sappia apprezzare.

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Capitolo 5
*** Una vita leggera ***


E giaci nella nuda terra,
Che spoglia accoglie le tue spoglie
Mortali: fiocca su di te
Il pianto dell'inverno,
Che in neve gela il suo dolore.

Non senti il freddo, bambina,
Non senti più il calore:
Muta attendi, nel chiuso tuo sepolcro,
Che cenere si faccia il nome tuo,
E prima del tuo corpo si disfaccia
Il ricordo che di te possiede il mondo.

Viva visitasti il Campo Santo,
Posando sulle tombe ingenui fiori:
Nulla sapevi della Morte,
Nulla ne chiedevi ai genitori...
Ignara la incontrasti, ed ora sai
Che la sua mano prende
Senza lasciare mai.


Avevo in mente l'epigramma alla piccola Erotion, mentre scrivevo questi versi. Marziale ha guidato l'ispirazione, ma il racconto di un'amica l'ha fatta sbocciare, una sera, mentre insieme attendevamo un treno alla stazione. Udine, non King's Cross: ma l'atmosfera bianca che accompagnava le sue parole era la stessa. Raccontava di una piccola di quattro anni appena, di una piccola vita leggera, come quella della protagonista di queste strofe brevi... Di un nome, del nome che le apparteneva, e del fatto di non volerlo dare ad un'eventuale, futura figlia. Una conversazione nell'attesa; poche parole che si sono fermate in questo, che è un componimento e un'immedesimazione, che è un niente e un tutto, perché quel giorno il mio cuore è diventato più leggero soltanto dopo aver consegnato la memoria poetica di quel racconto a questi versi.

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Capitolo 6
*** La fede nell'Amore ***


Amo per ragioni che non so mai spiegare
Amo perchè sento di non poter odiare
Quell'amore in cui è dolce l'affogare
Amo per vendetta, perché d'odio è pieno il mondo:
Amo per coraggio, perchè è vile chi nasconde
Il cuore in un baule
E se prova un'emozione
Le impone le catene.
Amo per dispetto, ridendo di chi crede
Che a vivere di sdegno non si cede:
Tutte le maschere s'infrangono, si sa,
E ridipinte spesso non hanno più colore
Così i visi umani, nel tempo, si disfanno,
O mostrano soltanto un grigio umore.

Amo perchè credo
In questo batticuore,
In questo cieco ardore
E in questa fiamma... che mai muore.



C'è chi prova un vero e proprio terrore di fronte all'amore. O anche solo all'idea di ricevere (e dover dare) affetto.
C'è chi pensa che l'odio o l'indifferenza siano più semplici: che detestare il prossimo sia incommensurabilmente più facile che tentare di capirlo, di essere empatici, comprensivi, attenti alla sua emotività. A volte, è chi è fatto di cristallo che finge di avere un cuore di piombo, l'anima di ferro, il volto d'acciaio. E basta una semplice carezza per scoprire un vetro incrinato al di là di un'armatura.

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Capitolo 7
*** Terreno di vetro ***


Cammino sopra una lastra di vetro
Mentre mi dicono di non guardare in basso
"È solida", mi urlano, "Credi e non cadrai!"
Ma mentre m'incammino, vedi,
Non posso fare a meno
Di specchiarmi nell'abisso
E sentir tremare i piedi
Perciò titubo e tentenno,

E avanzo stentando il passo...


La nostra mente decide di percepire una precarietà che non ci appartiene.
Pensiamo costantemente a quanti sbagli possiamo commettere, a quanto difficile sia stare in equilibrio sul filo della vita: credere in se stessi è arduo, impossibile, avere fiducia nelle proprie capacità? Anche.
Ma soltanto perchè siamo noi stessi a convincercene. Perché siamo noi stessi a permettere che questa mancanza di autostima e autoconsapevolezza c'intralci durante il nostro percorso. 
E per dimostrarmi che l'atteggiamento mentale che assume ciascuno di noi non ha poi la grande influenza che predico... Provate ad assumerlo lo stesso, come si assume un farmaco dell'anima: con costanza, ogni giorno, cercando di mettere a tacere la voce interiore che sussurra, spaurita, un "non ce la faccio".



 

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Capitolo 8
*** Il Dono ***


Poggiano doni ai miei piedi
Come se io li potessi accettare
Li vedo, quei nuovi balocchi,
Pian piano (già ora) invecchiare.

Portano doni per gli occhi,
Qualcosa che faccia scalpore,
Scarpe all'ultimo grido, ma
La moda è solo grigiore.

È con i doni che domano
Il senso di colpa, l'assenza
È con i doni che amano, loro!
Per me, l'oro è la tua presenza.


Cosa significa, fare un regalo a qualcuno?
Forse comprare la cosa più costosa disponibile sul mercato?
Imbustare un paio di banconote per togliersi il pensiero?
Acquistare un oggetto casuale, impacchettandolo nella maniera più sgargiante e spedendolo insieme ad un biglietto che ne magnifichi le qualità?
Oppure significa trovare il tempo di immedesimarsi in chi deve ricevere il presente, pensare a che cosa desidererebbe ricevere davvero?
Perché ad alcune persone importa poco di un gingillo appena uscito dalla boutique di turno, di un capo d'abbigliamento non scelto nè cercato, di un qualsiasi ente materiale che dimostra soltanto, in alcuni casi, la portata di un portafoglio.
Ad alcune persone interessa ancora ricevere un abbraccio, una visita, interessa ancora poter contare sull'affetto e la vicinanza di parenti, amici, compagni di vita. 
E no, non è un dono che si possa confezionare e spingere sotto i rami di un pino di plastica.
Si tratta di un'attenzione che si può manifestare certamente in modo più vivo sotto le feste, quando gli impegni lavorativi vengono meno e il tempo in sovrappiù lo permette; ma l'impegno ad amare deve persistere giorno per giorno, anche quando le luci delle luminarie non illuminano più, come tanti piccoli riflettori, le azioni che compiamo.

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Capitolo 9
*** Massima ***


Tratta ogni cosa come se fossi destinato a perderla, o anzi: come se già stesse scivolando via, allontanandosi da te.
Perchè solo in questo modo le darai il giusto valore...

>> Seneca, traduzione libera.


Dai per scontato il sereno, e arriverà il temporale
Dai per scontato l'affetto, e arriverà il momento in cui non potrai più ricambiarlo
Dai per scontati la madre, il padre, ma verrà il giorno in cui li saluterai
Per andare a vivere altrove
Per lasciarli al loro riposo
Dai per scontata la luce
ma la vista, c'è chi l'ha persa
Dai per scontata la musica
E ti lamenti di una nota stonata
Quando c'è chi per udire
Darebbe una parte dell'anima
Dai per scontata quell'erba
Che ogni giorno pieghi e calpesti 
Ma il cemento della grande città
Ti dà noia alla stessa maniera
Dai per scontata l'acqua che corre
E maledici la pioggia che cade
Quando ogni volta che hai sete
Non c'è fango a mischiarsi nel bicchiere
Dai per scontata la vita
Ma la rimpiangi se accenna a finire
Dai per scontata ogni alba
Come se un tramonto non potesse inghiottire
Per sempre
Quella che per te mai sorgerà.

Ma se dai per scontata ogni cosa che tocchi
Come pensi di poterla apprezzare?

E' prezioso ogni singolo attimo
Nell'esistenza che trascorre veloce
E' preziosa ogni singola perla
Di tempo
D'amore
E magia

 

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Capitolo 10
*** La luce della Speranza ***


Sprechiamo il tempo che non abbiamo
In pensieri senza valore
Fermi mentre il mondo pigia sull'acceleratore
Ci guardiamo intorno per capire dove andiamo
E mai dentro, per capire chi siamo;
Ore ed ore passano come briciole di niente,
Mente chi ti dice che di questo non si pente
Camminiamo a testa alta perchè l'acqua ci è alla gola
Anche in una folla ogni persona è sola
Non c'è uomo che si muova sicuro tra la gente
Per gli animali un branco, la solidarietà
Soltanto cattiveria per quest'umanità.
La mano che consola è la stessa che tradisce,
La mano che difende è la stessa che punisce,
Ambisce l'impossibile chi vuol perseverare
E non rendersi conto che vivere fa male.

Ma anche in fondo al pozzo
Della disperazione
Nel vaso di Pandora
Anche s'è un'illusione
Balugina dispersa,
Nella sua quieta stanza,
Una luce verdeggiante
Che chiamano Speranza

.


E' il turno di un brano cui sono particolarmente affezionata; ha un messaggio positivo, pur nel tono di generale scoramento che ne caratterizza l'inizio, e un andamento ritmato e cantabile... Per lo meno al mio orecchio :) 
Questa volta non mi dilungherò nel commento ai versi: aspetto nei commenti le vostre opinioni!

Ps. - La presente raccolta poetica è stata pubblicata anche sul portale di Wattpad, che forse già conoscerete: La_Cantastorie rimane il mio username, adattato ma non troppo ;) Vi aspetto anche lì! 
 

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Capitolo 11
*** Riflessione ***


Se ridi del tuo dolore, il mondo ti considera un folle; se ne piangi, ecco che dimostri la tua debolezza.
Resta una sola scelta, dunque: mostrarsi savi o forti, o cadere nell'impassibilità.

.

E voi, quale alternativa scegliereste? Come affrontate giorno per giorno le sfide che la vita vi lancia? Quali sono state le esperienze che hanno segnato di più il vostro carattere, il vostro modo di vedere le cose?
Se vi fa piacere, condividete le vostre esperienze e i vostri ricordi nei commenti, perché di una cosa sono più che certa: parlare di ciò che ci accade, in versi o in prosa, in un libro o in una privatissima chat, aiuta. Aiuta a imparare a ridere del dolore, oppure a piangere senza vergognarsene, e ad uscire dall'impassibile freddezza che non è mai una terza via ma un incessante tormento interiore.

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Capitolo 12
*** Tre linee ***


Vorrei spalancare le porte del mio cuore
Per lasciar entrare, da visitatore,
Chi di quello spazio è l'unico padrone.

.

... Sarebbe forse l'unico modo per mostrare a chi amiamo quant'è forte il nostro affetto, quanto valgono le parole che pronunciamo su come ci sentiamo. Chi non vorrebbe essere capace di comunicare immediatamente la propria felicità? Se solo bastasse un gesto per trasmetterla appieno e condividerla con chi l'ha fatta nascere in noi, tutto sarebbe più facile.
Forse troppo.
 

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Capitolo 13
*** Anafora ***


Non trasformare il mio organo più rosso
In una pompa scura che cola nero inchiostro
Non giocare all'alchimista soltanto per mutare
In verde fiele il miele che l'ape sa creare
Non farmi questo torto, non fare quest'errore
Sfidare la tua sorte vale perdere un amore.

 



Dal rosso della passione al nero dell'aridità, dal dolce all'amaro, dall'amore all'odio: dal cuore alla cistifellea, se vogliamo, il passaggio può essere brevissimo. E compiere il percorso a ritroso, ovvero rasserenarsi e abbandonare la rabbia, può non coincidere con un ritorno alla pace.
Istigare chi ci sta accanto per puro divertimento non è certamente un passatempo saggio: prima o poi, la pazienza finisce, la calma s'infrange, e anche se lo sfogo momentaneo di un protratto fastidio sembra svaporare in poco tempo... A fine giornata resta quel ricordo persistente, irritante e rumoroso di un qualcosa di sbagliato.
Una sensazione velenosa e incancellabile, che resta viva in fondo al petto e fa male.
 

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Capitolo 14
*** Gelosia ***


E se ti piace il fuoco della gelosia, perchè la sua fiamma dev'esser solo mia?
 

Far ingelosire il proprio partner è un sottile gioco di sguardi, di frasi casuali, di risate forzate. E' un misto di attenzione e disattenzione, equivoci, ambiguità; e certamente a qualche individuo non dispiace cimentarsi in quest'arte sottile e frizzante, che ha il fascino di tutte le cose pericolose.
Perché una corda tirata troppo ha l'abitudine di spezzarsi, e non sempre si valuta attentamente il punto di rottura o la forza del rinculo.
Prima che il tiro alla fune abbia quest'esito, tuttavia, perché non fare qualcosa per evitare il peggio?
Rispondere al fuoco con il fuoco, proprio come in guerra: Ares e Afrodite sono legati dagli albori del mito e lo sono rimasti anche oggi, nel mondo moderno, forse più ancora che nelle epoche passate...
E allora eccoci, pronti ad esasperare la situazione quel tanto che basta a farla sgonfiare: "Sì, stavo parlando con Caio, scusa. Dicevi? Tizia ti ha invitato a prendere il caffè?"
Se nasce tutto come un gioco, è un buon modo per far capire che non è divertente, facendo provare all'altro la stessa sensazione. 

- E voi? Siete a conoscenza di altri meccanismi psicologici di questo tipo? Oppure non siete d'accordo con questo modo di vedere le cose? :)
Via ai commenti! :)

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Capitolo 15
*** Il Dolore ***


Lo so, che non vuoi uccidermi,
Credimi, lo so: eppure estrai la spada
E punti sempre al cuore.
Per combattere ho soltanto questo scudo
Sin troppo pesante da sollevare
Sul volto che, infine,
Non posso non mostrare.
Il mio viso è il tuo bersaglio,
un sorriso
la difesa in cui m'incaglio:
Non colpirai a morte, mai,
ma le ferite sanguinano, sai?
E goccia a goccia il rosso mi circonda,
Mentre il dolore forma la sua onda...
~
La spada, dolcemente, mi trafigge;
È fatta di parole,
ma persino un fiato affligge.
 



Vi è mai capitato di ascoltare una storia molto triste da un amico? Da chi magari ha scelto di raccontarvi un doloroso frammento di passato, ormai concluso e irrimediabilmente definito dal tempo...

Fa male. 

Fa male ascoltare impotenti, fa male rendersi conto di non esserci stati, fa sentire impotenti e disarmati di fronte ad un qualcosa che non cambierà, per quanti sforzi si possano fare.
Fa riflettere.
Forse perché, combattendo con il dolore altrui, lo facciamo diventare un po' il nostro dolore; ci scava dentro una nicchia e rimane accovacciato, a chiederci di piangere.

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Capitolo 16
*** Metalinguistica ***


Versi o sospiri chiedono ascolto ad una pagina bianca,
Senza orecchie la carta sta muta e ti guarda
Aspettando che tu la riempia del tuo sentire:
Dalle un'anima, uno sguardo, una voce!
Non chiede che inchiostro, per poter parlare.
Il suo silenzio è un inganno, lo sai:
Si sente da qui, il chiasso dei pensieri che fai.

 

Una poesia sulla poesia stessa: sul modo in cui nasce, su come esige di esprimersi... Su come la sento dentro, per poi vederla davanti a me.

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Capitolo 17
*** Smile ***


~
Sorridi alla vita, e...
Beh, spera che i neuroni specchio le funzionino.
🤔💭
~
 


Aggiungerò soltanto una semplice nota perché la "battuta" sia comprensibile ;)
> I neuroni specchio sono responsabili dell'apprendimento tramite emulazione. Si attivano per esempio nel neonato, che apprende osservando la madre e il padre (parla perché i genitori gli parlano, apre la bocca di riflesso se gli si dice "ahhh" imitando il movimento che dovrebbe compiere). Perciò, spesso, accade che la risata sia contagiosa, o che la nostra mimica si adatti a quella di un interlocutore a cui vogliamo risultare simpatici :) 
Sorridere alla vita e farsi rispondere è forse un po' più difficile: io vi assicuro che vale la pena tentare.

Al prossimo frammento! 

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Capitolo 18
*** Forza e debolezza ***


È bello essere forti per qualcuno, ma lo è altrettanto essere deboli insieme a qualcuno: mostrare un sorriso spavaldo per rassicurare, lasciar scivolare una lacrima perchè trovi una mano che la sappia asciugare.

 

E' un tema che certamente vi suonerà familiare, se avrete dato una scorsa ai precedenti frammenti; si tratta di una semplice considerazione, personale e a vario titolo condivisibile, ma per me è molto di più. E' una consapevolezza che devo trasmettere, quasi fosse una piccola missione: far capire a chi mi sta vicino che si può fidare di me tanto da lasciarmi vedere la sua fragilità, sulla quale non di meno farò affidamento quando toccherà a me dover essere sincera sulle mie debolezze. 
Una parola sola, in chiusa: reciprocità.

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Capitolo 19
*** Diamond ***


Un diamante non avrà mai
la luce di un sorriso
nè tantomeno lo stesso valore.
Rimarrá una pietra,
per quanto perfetta,
priva di qualsiasi calore.
 

Il sorriso di un bambino sulle labbra di un adulto: il segno di una felicità che sboccia su un viso familiare, che fiorisce tra gli occhi e le guancie, che incanta e innamora perché niente è più efficace di un sorriso sincero e nato dal cuore per farci sentire partecipi di una placida gioia, di un momento di sana allegria :)

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Capitolo 20
*** Restami accanto ***


Ha senso abbandonare qualcuno, per paura che ci abbandoni?
Partire, per non vedere qualcuno andarsene?
Lasciarsi alle spalle persone che forse - e non sia mai! - potrebbero precederci, incamminarsi prima di noi e voltarci la schiena, senza aspettare i nostri passi rosi dal dubbio...?

Eccole, le solite domande inconcludenti.

Se io volessi restare, dimmi: mi cacceresti lontano da te?
Se volessi esserti compagna fedele, davvero finiresti di preparare quella valigia?
Se non chiedessi altro che vivere di quest'abbraccio, mi priveresti, ora, di questo tuo calore?

.
.
.

Siamo foglie al vento soltanto se decidiamo che per l'albero della nostra volontà esiste l'autunno.
 


 

Questo brano, forse, non necessita di un commento: già da sè esprime ciò che vorrebbe trasmettere, o almeno lo spero :)

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Capitolo 21
*** L'Inferno ***


E a maggior ragione: se hai patito l'inferno, non essere il demone del tuo prossimo.

 
 
Se hai sofferto, non procurare dolore
Se hai avuto paura, non incutere timore
Se sei stato tradito, non assassinare la fiducia altrui
Se hai subito una violenza, non fare del male al tuo prossimo
Se hai ricevuto un torto, non perpetrarlo
Se sai come ci si sente
Se hai compreso quanto affondi le unghie il ricordo della cattiveria
Scegli sempre, sempre
Una stilla di bontà
Contro l'oceano dell'odio

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Capitolo 22
*** Certezza ***


Indosserai la maschera del Coraggio
Per occultare la tua debolezza
Farai della spavalderia uno scudo
Con cui proteggerti dalla dolcezza
Rifiuterai, come fosse un oltraggio,
Ogni gesto d'affetto, ogni carezza
E nasconderai il tuo animo nudo
Nella trincea di un'assurda prodezza
Per mostrare un cuore selvaggio
Nel negarti una gentilezza.
Oh, i tuoi muri di carta li eludo!
Basta un briciolo di tenerezza
Eccolo, il mio solo messaggio
La tua ancora di salvezza
Con queste parole concludo:
Fa' del mio amore la tua certezza.
 



In una sola frase: più mi respingerai, più in me crescerà la voglia di starti vicino. Più lontano tenterai di scappare, più saprò che avrai bisogno di una presenza amica... Che all'occorrenza fugga con te, ma non ti lasci mai davvero solo contro paure e avversità.

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Capitolo 23
*** Distico ***



Ragiona di un raggio di sole
Chi vuole spiegare l'amore

 

Un semplice distico che racchiude l'essenza di ogni sentimento: un'impalpabile e inafferrabile sensazione, slegata da ogni tentativo di metterla in parole. 

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Capitolo 24
*** Dedica ***



Sogno fra i miei sogni
La mia realtà al risveglio

Respiro tra i sospiri
Un caldo fiato al bacio

Amore tra gli affetti
Un dono, una conquista

Colore le mie ore
Per te soltanto acquistan

 


 

Quattro distici, questa volta :) Quattro situazioni diverse che vanno dal sonno alla veglia, dalla realtà al panorama interiore: dedicata ad Alberto, che se un giorno leggerà queste righe saprà che ho pensato a lui scrivendole, qualsiasi sia stato il nostro destino per allora...

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Capitolo 25
*** Disordinato io ***



- E nel tuo disordinato io, trovi te stesso?
Perchè, se non ci riesci, cerco io.
 


Amo l'incisività dell'espressione: amo i versi che rimangono nella mente, brevi e pregnanti, semplici e decisivi al tempo stesso. Hanno il sapore di una risoluzione che va contro l'arrendevolezza, anche se ad oggi mi chiedo: riuscirò a guidare un'altra anima, senza prima trovare una guida per la mia?

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Capitolo 26
*** Il gioco della vita ***


Giochiamo ogni giorno la partita della vita
Giochiamo contro il tempo che la vedrà finita
Giochiamo contro gli uomini che ci fanno concorrenza
Per raggiungere un traguardo, per non tornare alla partenza
Giochiamo ora ad ora contro chi ci vuole fuori
Ad ogni tiro il dado segna i nostri errori
Giochiamo contro il Caso e cerchiamo la Fortuna
Fingendo di non essere pedine senza meta
... In cerca di una strada.
 

Dedicata a chi si sente ad un tiro di dado dalla prossima meta, ma deve affidarsi al caso per poterla toccare.

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Capitolo 27
*** Il pessimismo ***


Siamo atomi di niente
In un mondo che avrà fine
Scaglie di vanità,
Briciole di un tutto
Che non si comporrà

Siamo polvere nel buio
Senza un raggio di quel sole
Che potrebbe far brillare
Questa nostra nullità,
Questa brulla aridità

Siamo terra e siamo cenere
Nemmeno l'aria ci appartiene
Vacui spettri e ombrosi ghoul
Vuoti dentro e risonanti
D'ignoranza e debolezza

Siamo uomini che pregano
E nascondon la coscienza
Racchiusi in un'essenza
Di patetica viltà
E chiamiamo civiltà
La gabbia che ci muore.

 



 

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Capitolo 28
*** The Dream ***


Ho inseguito un sogno
Nel tempo sottratto alla frenesia
Sono corsa incontro all'immaginazione:
non sono più potuta fuggir via.
 

Rifugiarsi nei propri sogni ad occhi aperti: scappare per un momento dalla realtà, liberarsi dalle pastoie del quotidiano e veleggiare via, verso nuovi orizzonti; spegnere la razionalità, buttarsi alle spalle dubbi e preoccupazioni, per trovare dentro di sè la forza di fronteggiare il lato meno luminoso della vita...

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Capitolo 29
*** Ninnananna ***


Lì tra il lampo ed il tuono
Sotto un cielo che non chiede perdono
Volano passeri,
Corteo del vento
Un batter d'ali senza lamento.


Lì tra l'azzurro ed il nero,
Vicina ad un sole morente,
Una vela veleggia a ponente:
Negli scalmi i remi leggeri
Dormono, silenti passeggeri.


Lì, tra l'orizzonte e la luna,
L'ombra conquista il suo regno
E - come ad un segno -
Le stelle brillano in coro.


Lì tra Scilla e Cariddi,
Tra mito e realtà,
Si leva leggero dal mare
Il canto della sirena immortale:
Il marinaio, poeta ghirlanda d'alloro,
Getta alle onde il suo pegno
Anfitrite lo ripone nel suo scrigno d'oro.


Qui, tra le piume e il guanciale,
Dormi tu ora un sonno regale.

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Capitolo 30
*** Candido Volo ***


Pagina bianca aperta al Futuro
Gocce d'inchiostro disordinate
Guardale, guardale, si sono mischiate

Pagina bianca, romorio deserto
Piccoli suoni confusi dal vento
Ascoltali, ascoltaci, un solo momento

Pagina bianca, odor d'illusione
Effluvi fumosi persi nell'aria
Sentili, sentili, l'armonia sempre varia...

Pagina bianca, sapore di porto
Inebriante nave che solca le onde del gusto
Salici, salici, piangere è giusto...

Pagina bianca, ruvida, tagliente
Ferita leggera che mal più non fa
Ti tocco, ti tocco, la mia mano ti s'abituerà

Ala di carta vuota, avvolgente,
Porta, ti prego, il sogno che curo,
Daglielo, daglielo... Dagli un futuro.

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Capitolo 31
*** Pensando a Leopardi ***


<< Non fanno rumore
Le lacrime ardenti
Che imboccano lente
La triste discesa
Non fanno rumore
Nel loro dolore
Quegl'occhi socchiusi
Che lascian pensare
Ad un infinito mare di male.
Non si fanno sentire
Nell'inquieto dormire
Le gocce salate,
Scroscianti, anelanti
Di chi si dispera, di chi è impotente
Contro Madre Natura.
Tiranna! A chi desti
Genio e tortura,
Passione e sciagura?
Chi carcasti d'immane fardello,
Facendolo angelo
Schiavo d'ogni flagello? >>

<< Rimani stupito dai disegni del fato
Eppure tradita Giustizia non è:
A grandi doni io spesso accompagno
Quel ch'è un eguale basto d'affanno.
Se l'uomo qui geme e fa fronte all'Averno
Mai all'Inferno dannato sarà:
Laggiù sconta sua pena
Chi quivi scontata non l'ha. >>

<< Non meno cruenta Natura mi pare,
Madre non madre che pace vuol dare
Quand'è troppo tardi perché possa giovare! >>

<< La Madre toglie, il Padre ripaga:
Curata è  lassù ogni tua piaga.
Se Natura condanna, Dio non punisce  È la verità che Giustizia sancisce. >>

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Capitolo 32
*** Rosa ***


Una Rosa per Belle
Una Rosa per il Piccolo Principe
E una Rosa per Alice, perché, Rosa, non c'è Paese delle Meraviglie senza di te.

Rosa, perché del giardino la bella sovrana,
Rosae, perché della Rosa è il regno dei fiori,
Rosae, perché alla Rosa s'inchinano i gigli,
Rosam, perché questa Rosa è il mio dono per te,
Rosa, perché tu, mia Rosa, porti d'Amore il profumo:
Rosa, perché è con te che Amore riposa.

Rosae, perché son le Rose a colorare il mio mondo,
Rosarum, perché delle Rose è ogni bellezza,
Rosis, perché alle Rose non manca che il fiato,
Rosas, perché queste Rose t'invio con il cuore,
Rosae, perché voi, Rose belle, parliate per me,
Rosis, perché è grazie alle Rose se sono con te.

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Capitolo 33
*** Vie ***


La vita riserva sempre un sacco di sorprese, nel bene e nel male. Ci rattristiamo per le cattive, ci rallegriamo per le buone...
Ma non dovremmo piuttosto pensare a che cosa sarebbe la vita se non ce ne riservasse alcuna?

 



 

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Capitolo 34
*** Inserto in Prosa ***


Avete mai fatto caso al momento in cui, poco prima di raggiungere un bivio, il vostro passo si fa più lento ed incerto perché si avvicina il momento di prendere una decisione su quale strada imboccare?
Avete mai sperimentato la sensazione di sospensione che provoca percepire il ritmo del vostro calpestio rallentare man mano, l'accorciarsi delle falcate?
Eppure non ci si vuole arrestare.
Non ci si vuole fermare per il solo fatto di non avere idea della direzione giusta, ma si va avanti - si passa oltre il punto cruciale e solo allora, percorsi altri metri, compiuti altri passi, si può scoprire verso cosa ci si è mossi.

Solo in quell'attimo ci si rende conto, guardandosi alle spalle, di dover tornare indietro; oppure si ha la certezza di poter proseguire...
Verso la propria meta, reale o ideale che sia.

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Capitolo 35
*** Le cose che non tornano ***


Spesso ci si accorge di ciò che è veramente importante quando viene a mancare.

Una persona cara.

La salute.

E sì, anche la fiducia.

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Capitolo 36
*** Inserto in Prosa #2 ***


La felicità non si analizza, si vive.

Non serve comprendere perché qualcosa ci rende allegri, ma è utile porsi l'obiettivo di ricreare le condizioni che ci hanno donato un sorriso ~ Non è necessario capire quale sia il mistero di questo stato d'animo così bello da sperimentare: basta cercare di andare incontro a tutto ciò che ci fa sentire leggeri e liberi, amati, apprezzati... Ciascuno in cuor suo sa che cos'è, anche se ignora perché proprio in quella persona o in quell'attività stia gran parte del proprio benessere.

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Capitolo 37
*** Miscellanea ***


È sempre possibile trovare il lato negativo della situazione: perché cercarlo, dunque?
 

Un momento di felicità
Può costare un'eternità di dolore
Ma a volte vale la pena...
Vale la pena sopportare l'Inferno per qualcuno.
 

Non fatevi rubare la capacità di sognare.

La ragione, il calcolo, la logica più stringente e raziocinante... Lasciateli da parte, fino a che avrete la forza di immaginare: chi osa non ha paura di pensare l'impossibile, chi infrange un record ed entra nella storia si è lasciato portare dalla passione al traguardo che ha tagliato, sulle ali dell'emozione e della volontà di riuscire; agire seguendo l'istinto, vera voce del cuore, fino a quando esso preme per indurci a seguirlo e fare questo nonostante ci chieda di abbandonarci all'irrazionalità di un'irraggiungibile speranza, di un bisogno di soddisfazione nato dal nulla - Ecco qualcosa da fare, prima che sia troppo tardi.

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Capitolo 38
*** Un classico ***


Viviamo, mia Lesbia, ed amiamo,
I borbottii ai seri vecchi lasciamo:
Tacciamo sul loro valore!
Il sole può sorgere e tramontare,
A noi è dato un sol giorno da passare
In luce, per poi in tenebra tornare...
Per questo regalami mille baci,
Cento ora e poi mille ancora,
Perché nessuno li possa contare
E nessuno ci possa invidiare
Per questo vivere e questo amare.

>> Catullo, traduzione libera

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Capitolo 39
*** Ricorrenze ***


Ventisette Gennaio

Fumo dolce
Odore nero
Non l'ombra di un cimitero
Aria malata
Anime contorte
Non la pietà della morte
Vapori nefandi
Di un fuoco che brucia
Di vite umane,
Di esseri di Dio
Gettati nell'oblio
Di un forno crematorio

... persi nella nebbia.

________________

Memento

Fumo nero che sale
Verso un cielo d'ombra
Che pare gravare
Sulle ossute spalle
Di uomini, di donne
A cui goccia a goccia
Ogni speranza vien tolta
Insieme alla vita
ed alla dignità.

Fumo nero che sale,
E sempre salirà
In questo giorno di dolore
A ricordare che la gente muore
Per un ordine,
per poche parole.
Sangue rosso come il nostro
Di cui ora rimane il solo ricordo:

Respirate a pieni polmoni
Questo fumo di ciminiera
È quel che rimane
Di un'esistenza intera.

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Capitolo 40
*** Valentino ***


Quattordici febbraio

 

Sera che vieni,
sera che vai,
Tempo che scemi
e mai tornerai,
Note dolenti,
tristi,
piangenti,
Albe e tramonti che guardano
I mille ponti spezzati tra noi.
Gioia e rancore,
paura,
dolore:
Il mio incedere lento,
Il tuo parlare al vento...
Rime lontane, echi, campane,
Rumori silenti e dialoghi spenti
Dalla freddezza di un cuore crudele.

Amerai mai
Questo silenzio?

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Capitolo 41
*** Doppio ***



Rifletti.

Hai davvero dato tanto?

Oppure hai soltanto faticato tanto... Per dare poco o niente?

È triste ammetterlo, ma ancora più triste sarebbe...
... Non rendersi conto che è vero.

 



Non lo so,
Non lo so
Non lo so,
Presto o tardi imparerò
O forse no
È sempre troppo tardi per cambiare
Quando si è lenti anche senza zoppicare.
 


 

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Capitolo 42
*** L'Amore ***


Ascoltami
(Anche quando sto in silenzio)
E cerca d'indovinare
...
Cosa mi passa per il cuore
Quando ti guardo
E quando abbasso il viso
Quando sospiro
E cerco il tuo sorriso
Quando ti sfioro
Con ogni mio pensiero
Quando ti chiedo
Se il nostro è amore vero
Quando ti abbraccio
E vivo del calore che mi dai
...
Parla tu al mio posto
E dimmi, e sii sincero
Se nei miei occhi vedi
Il futuro che io spero

°•°•°♡°•°•°

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Capitolo 43
*** Per avere un domani migliore ***


Ti leggo la vita negli occhi,
E nel palmo di quella mano
Vedo i calli che ti ha lasciato.
Sento il tempo dentro il tuo petto
Fra i sospiri dei tuoi pomoni
È un cuore che batte affannato
Per aver inseguito ogni giorno
Le lancette del proprio passato.
Ammiro l'anima bella
Dietro quei vetri appannati
Alle pupille un tempo bambine
A quell'azzurro sfregiato dal male
Come posso negare il sorriso?
Come posso negarti il mio amore?
Costruiamo, ti prego, il presente
Per avere un domani migliore.

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