sparire

di Aiko__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1。 ***
Capitolo 2: *** 2。 ***
Capitolo 3: *** 3。 ***
Capitolo 4: *** 4。 ***
Capitolo 5: *** 5。 ***
Capitolo 6: *** 6。 ***



Capitolo 1
*** 1。 ***


Un anno è formato da 365 giorni circa, dipende se bisestile o meno, tra questi giorni sono compresi quelli in cui una nube nera si annida nelle menti delle persone.
Soprattutto nella mia.

Sai, quei giorni in cui si vuole solo sparire dal mondo?
Intendo proprio uno di quei giorni.
Una cosa brutta o negativa dopo l'altra porta all'esasperazione.

La vista di una ringhiera e di un balcone fa subito scattare un brivido elettrizzante su per la colonna vertebrale e un pensiero fa capolino. "E se mi buttassi?"

Una strada con dei semafori malfunzionanti e parecchie macchine che frecciano ad una velocità che rendera impossibile raccogliere i resti di un corpo con l'aspirapolvere. 
"Morirei sul colpo?"

Un coltello a lama seghettata mentre si è a cena, in una situazione ostile con sguardi altrettanto ostili da parte dei familiari.
"Farebbe più male se mi tagliassi?"

Il brivido più grande viene quando queste domande non te le poni, e provi direttamente una di queste.
Perché in fondo, volevi solo sparire.

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Capitolo 2
*** 2。 ***


Tutti scelgono un modo personale di sparire da questa società.

Sai, ci sono persone che vedono la loro fine nell'acqua. Morire affogati o assaliti dagli squali. 
Morti che fanno pensare ad una frase, la più comune in queste situazioni , quasi diventata un cliché nei film drammatici in casi di suicidio/omicidio.."Qualcuno sentirà la mia mancanza?"

Le persone si aggrappano a quella frase, a quel pensiero, come se fosse l'unica cosa importante a cui pensare, è di fatto una colonna portante.

Immagina questa scena: una ragazza ,o un ragazzo, che si fanno il bagno a mare in una delle più belle spiagge del mondo, nonostante fosse nuvoloso decide lo stesso di restare li.
Non improvvisamente si scatena quello che veniva già annunciato da te, un temporale.
La persona in questione viene sballottata dalle onde del mare senza avere nessuna speranza di sopravvivere e li balenano nella mente tutti quei quesiti e le urla di terrore che non verranno mai udite.

E li, in quel momento, si presenta il cliché.

Subito dopo ne viene un altro, come dare torto a chi lo pensa in questi casi.
"Non voglio morire"

Perché alla fine è sempre cosi, si desidera la morte ma quando la distanza tra le persone e lei si accorcia, la si disprezza.

Questo perlomeno per alcuni.
Molti non hanno vie di fuga, o così si ostinano a credere loro, e quindi scelgono la via piu facile, la morte, senza rivendicare neanche un secondo della vita che si aveva ancora a disposizione.

Non sto a giudicarti, ognuno sceglie come morire nella vita reale o nella sua testa senza aver bisogno di conferme.

Ma si riflette veramente su ciò che può significare vivere? Non penso.

Si hanno molte occasioni per essere felici, ma molti non possono coglierle.

Non cogliendo occasioni e opportunità per essere felici è inevitabile che si torni alle sempre presenti nubi nere del pensiero.

Man mano che si va avanti si fabbricano altri modi per suicidarsi o morire.

Dobbiamo pensare al nostro cervello come se fosse una fabbrica, un'impresa, che offre come prodotto un qualcosa di specifico di cui noi abbiamo bisogno in quel periodo.

Se stiamo male, produce immagini e pensieri negativi.

Se stiamo bene, ne produce di positivi.

Ma quand'è che una persona può davvero sentirsi accettata, e quindi non desiderare di sparire, producendo solo immagini e pensieri positivi?

Qui su due piedi ti direi...
Lettore, 
Ci si sente accettati quando siamo noi stessi ad accettarci per primi.

Penserai sia un altro cliché, beh lo è.

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Capitolo 3
*** 3。 ***


Ti è mai capitato di sentire un vuoto dentro?
Non una sensazione di vuoto banale, come quando si è affamati, intendo un vuoto che nonostante gli sforzi non si riesce a colmare.

Le persone affermano che il vuoto dell'animo di una persona è per via della mancaza, per cosí dire, della sua metà predestinata.

In parole povere, un Partner.

Ma quanto può l'amore e un normale umano colmare una cosí grande voragine nel petto di qualcun'altro?

Sai, lettore, quella voragine non può essere colmata da nessuno.
Perlomeno non da qualcuno che non sia tu stesso.

Sono alla ricerca di quel qualcosa che non mi faccia più sentire in astinenza, perché si, è questo quello che provo.
Sono in astinenza di un qualcosa di cui neanche sono a conoscenza.

L'amore può farti sentire appagato, ma non è una cura, come non lo è neanche il tempo.

L'ansia e la paura sono le mie muse, con un palmo della mano posso quasi palparle e sentire quanto mi portano avanti nei giorni bui e senza speranza.

Si aggrappano a me dopo averle soltanto tastate e mi trascinano in quella voragine che è al mio interno e mi incatenano cosí che non possa sfuggirle mai.

Un giorno, forse, sarò in grado di trovare quel qualcosa che mi manca e come una spada infuocata spezzerà le mie catene e mi renderà libero.

Forse.

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Capitolo 4
*** 4。 ***


Come si dovrebbe reagire nelle situazioni più scomode?

Parlo di quelle situazioni in cui succede qualcosa, un litigio per esempio, e ci si sente oppressi... a disagio.

E non è un disagio normale come l'imbarazzo che si prova per delle azioni abitudinali o per degli errori che si commettono.
È un disagio che ti sovrasta, ti punisce.

Ti starai chiedendo perché utilizzo queste parole.
"Punisce".

Il disagio ti punisce perché sei in una situazione dove non dovresti, perché non sei in grado di gestirla e perché pensi ad un modo per uscirne.

Ma alla fine non puoi farne a meno e ti domandi, perché sono in questa situazione? Come posso risolvere?

Semplice, tu non puoi.

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Capitolo 5
*** 5。 ***


Non avrei mai pensato di aver paura di un ragazzo.
O meglio di un bambino.

Ricevere una dimostrazione d'amore, per cosí dire, non pensavo potesse essere cosí terrificante.
Non mi ha reso felice, né triste. 
Ero sotto shock.

La prima cosa che viene da fare in situazioni imbarazzanti e senza senso è ridere, ma non lo feci.

Era impossibile fossi io il centro di quelle attenzioni.

Perché ha scelto proprio me? Non sono in grado di salvare nessuno, non sono in grado di ferire nessuno.

Non so fare del male diretto neanche al mio corpo.

Perché è venuto da me?

Sono in ansia e non so il motivo, forse perché è molto più piccolo di me, o forse perché non so gestire la cosa.

Fatto sta, lettore, che non riesco a respirare.

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Capitolo 6
*** 6。 ***


Sono passati anni dall'ultima volta in cui ho scritto qualcosa qui sopra... e non è cambiato molto da allora.

La mia voglia di esistere è pressoché vicina allo zero.
Ci sono momenti in cui sono piu' felice di altri e momenti in cui non provo nulla.

Ho perso da poco il mio gatto, e questo signori, ha peggiorato la mia situazione attuale.
Lo sentivo talmente uguale a me che non riesco a sopportare la sua assenza, come se effettivamente non sono piu' la stessa persona di prima.

Mi trascino nelle giornate come se fosse una cosa normale "vivere" in questa maniera...
Mi alzo, vado a lavoro, torno a casa e mi metto a dormire... e il ciclo ricomincia il giorno dopo.


Che poi ... per cosa sto lavorando?  Qual'è lo scopo di tutto questo immenso disagio ?

Si può definire vita, questa?

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