Due Cuori,Un Solo Destino.

di NianDelena
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo-Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Inaspettata ***
Capitolo 3: *** Incontri. ***
Capitolo 4: *** Resta accanto a me. ***
Capitolo 5: *** Con te mi sento viva. ***
Capitolo 6: *** Il Nostro Piccolo. ***
Capitolo 7: *** Tutto sta per cambiare ***
Capitolo 8: *** Rivelazioni ***
Capitolo 9: *** Punto Di Svolta. ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 10- SORPRESA ***
Capitolo 11: *** Ho bisogno di te. ***
Capitolo 12: *** LA RESA DEI CONTI. ***
Capitolo 13: *** Fiducia. ***
Capitolo 14: *** Noi come una volta. ***
Capitolo 15: *** Vacanze. ***
Capitolo 16: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Prologo-Capitolo 1 ***


Pov Elena

Prologo

Il mio nome è Elena Gilbert, ho 17 anni ,ma non mi sento per nulla un’adolescente libera e tutto questo a causa dei miei genitori. Devo lasciare Mystic Falls, la città dove sono nata e cresciuta; sapevo che prima o poi sarebbe accaduto ma non sono riuscita a sfuggire dall’amore.. avevo tentato di ignorarlo, ma alla fine avevo ceduto. La mia storia ha iniziato ad avere più senso esattamente sei mesi fa, quando conobbi Damon Salvatore.

Capitolo I

6 MESI FA
Su Mystic Falls splendeva il sole, era davvero una bella giornata; così io e le mie due migliori amiche Caroline e Bonnie decidemmo di recarci al Mystic Grill per bere qualcosa e passare del tempo insieme. Lì, in quel momento, accade tutto.. vidi l’uomo che cambiò radicalmente la mia esistenza. Io ero al tavolo che ridevo e scherzavo insieme alle due ragazze che amavo più di ogni altra cosa, quelle ragazze che mi erano state sempre accanto nei momenti più cupi e tristi, e Damon era seduto su uno degli sgabelli schierati in fila davanti al bancone,  concentrato a bere un’intera bottiglia di Bourbon. Mi colpì subito e rimasi a fissarlo interessata per tutta la serata; anche Caro e Bonnie si accorsero del mio interesse verso quel ragazzo, mi conoscevano troppo bene.. Mi sembò un soggetto alquanto misterioso e, visto che non fu difficile scoprire gli eventi del suo passato, la mia sensazione fu confermata.
Caroline la mattina seguente venne a casa mia e iniziò a parlarmi di lui: quello che le mie orecchie sentirono non era esattamente ciò che mi aspettavo. Infatti , la mia amica, mentre facevamo colazione,  continuava a ripetermi: ”Elena non cercalo, fa finta che tu non lo abbia mai visto. Tanto non lo conosci. A scuola ci sono tantissimi ragazzi, mettiti a fissare uno dei nostri compagni, ad esempio Matt. Ma non lui, non quel gigolò. Lui vuole solo una cosa dalle ragazze. Ascoltami!”
Io annuì ,ma non lo feci perché avevo capito e avevo deciso di ascoltarla, lo feci più che altro per farla smettere di parlare, perché dentro di me sapevo che ormai era troppo tardi, non potevo far finta che non me ne importasse, perché quello sconosciuto, quel ragazzo che lei riempiva orrende parole ,la sera prima, mentre tornavo a casa da sola, si era avvicinato a me e si era presentato proponendo di farmi compagnia nel viaggio di ritorno verso casa. Infatti, mi accompagnò davanti alla porta  e, prima di lasciarmi entrare, mi salutò  dandomi un bacio sulla mano come un perfetto gentiluomo , lasciandomi stupita e ammaliata. Al tutto aggiunse anche un bigliettino con il suo numero, scritto in una calligrafia stupefacente. ”Elena” mi disse “spero di sentirti presto.” e  subito dopo sparì nell’oscurità della notte.
Da quel momento io avevo ignorato quello che mi dicevano le mie amiche e lo avevo visto di nascosto, all’insaputa dei miei genitori, perché conoscendoli,  sapevo che non mi avrebbero mai permesso di stare con lui; infatti, non mi sbagliavo..
Appena  la notizia, che la loro figlia perfetta si frequentava con un ragazzo come Damon, arrivò alle loro orecchie, cercarono in tutti i modi possibili e immaginabili di non farmelo vedere, ma tutti i loro sforzi andarono  in fumo, perché io riuscivo sempre a trovare un modo per fregarli. Questo accadde anche grazie alle mie amiche che, una volta che ebbero accettato la situazione, mi aiutarono spesso.
Ma andare avanti così era difficile e non sapevo più che fare; allontanarmi da Mystic Falls mi sembrò una buona idea, un buon modo per sviare tutti i problemi. Ma ovviamente i miei genitori mi vennero contro anche riguardo a questa decisione: -Non vogliamo perdere la nostra figlia-  continuavano a ripetermi. Non capivano quanto ci stavo male, quanto mi facevano soffrire.
Successivamente mi ritrovai nella camera in cui ero cresciuta, nella camera che era sempre stata il mio rifugio felice a fare le valigie sul punto di piangere: non riuscivo ancora a crederci; stavo andando via per sempre. Non avrei più rivisto l’uomo di cui mi ero innamorata, quell’uomo che era cambiato per me.
Una lacrima bagnò la maglietta che avevo in mano e che stringevo forte al mio petto, quella maglietta che mi ricordava lui, Damon, al quale l’avevo rubata e che era ancora intrisa del suo intenso e magnifico profumo.
 

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Capitolo 2
*** Inaspettata ***


CAPITOLO 2
Mi trovavo nella mia nuova casa da una settimana; una settimana che poteva essere definita da incubo.
In quei sette giorni non avevo sentito né le mie amiche, nè Damon.; mi mancavano da morire ,in quel momento avrei fatto di tutto per poterli vedere almeno 5 minuti, soprattutto Damon.
Spesso mia madre mi aveva invitato ad andare al mare con lei ,ma non mi andava; non volevo uscire e quindi passavo tutto il tempo sul letto a leggere libri abbastanza deprimenti e tristi ,proprio come il mio umore in quel periodo.
-'Elena ,dai vieni con me .Oggi andiamo a fare la spesa.' ,disse mia madre mentre entrava nella mia camera e mi toglieva il libro dalle mani.
-'Non voglio .Non mi va.', risposti secca.
-'No .Basta stare a casa. Tu vieni .Ora. Se vieni ti ridó il cellulare che ti ho sequestrato per un'ora.', disse lei guardandomi speranzosa.
-'Per un'ora? Ma ti sembro una bambina ?Io sto rimanendo sola a causa tua mamma ', dissi seria mentre mi alzavo in piedi.
-'Beh tu ci hai costretti a comportarci in questa maniera. Se ci avessi  ascoltato non saremmo arrivati a questo. Lui era un drogato ,donnaiolo e ti avrebbe fatto solt...'
-'Basta', urlai un momento dopo, 'non ti permetto di parlare male di lui .Tu non lo conosci ,non l'hai mai conosciuto veramente ,quindi non giudicarlo mamma '.
Lei sospirò e scosse la testa ,poi tiró fuori dalla sua tasca un cellulare .Il mio cellulare e lo fece scivolare sul mio letto.
-'Ecco tieni. Cerca di stare attenta peró .Puoi invitare le tue amiche qui per una notte se vuoi.',  disse mentre attraversava la stanza e si dirigeva verso la porta.
-'Torno stasera per cena', infine concluse e sparì.
Fissai per un attimo il mio cellulare .Non lo vedevo e toccavo da una settimana ; loro me lo avevano sequestrato insieme al computer, pensando di punirmi; ma la punizione più grande era stata allontanarmi da Damon.   
Lo accesi e aspettai che tutto si caricasse, una volta fatto andrai nella casella dei messaggi e inviai un breve messaggio alle mie due amiche, che si erano divertite a riempirmi la memoria in quella settimana.
“Ragazze ho il cellulare adesso. Mi mancate da morire, ho davvero bisogno di voi e visto che i miei non mi fanno tornare neanche per un’ora vi chiedo di venire da me questo fin settimana. PS: Avete notizie di Damon ?”
Rilessi velocemente il messaggio e lo inoltrai alle mie due amiche: Caroline e Bonnie. La risposta di Caroline fu immediata:
“Certo, verremo appena possibile tranquilla. Su Damon ti aggiorniamo quando ci vediamo, ma tranquilla sta bene.”
Sorrisi appena lessi il messaggio .Stava bene, quello m’importava più di ogni altra cosa .Non risposi a Caroline e andai nella cartella dei messaggi ricevuti .Piena di messaggi che mi avevano mandato le mie amiche e soprattutto Damon.. quasi non avevo la forza e il coraggio per aprirli, troppi bei ricordi che mi facevano star male.
Il display del cellulare si bagnò con le mie lacrime e fu lì che mi accorsi che stavo piangendo nuovamente. Ormai le lacrime per me erano all’ordine del giorno, ci avevo fatto l’abitudine. Lasciai il cellulare sul letto e corsi in bagno.
Avevo un senso di nausea forte. A volte veniva all’improvviso ed ero quasi convinta che fosse per il pianto e per l’ umore pessimo di quei giorni. Vomitai e subito dopo di risciacquai la bocca velocemente e mi misi sul letto. No, qui c’era proprio qualcosa che non andava.
Mi sentivo strana da quando ero arrivata lì, all’inizio pensavo che fosse per l’ambiente nuovo., credevo che a rifiutarlo non fosse solo la mia mente, ma anche il mio corpo, ma adesso la cosa si prolungava parecchio. Ripresi il cellulare e risposi a Caroline:
“Ah Caro , portami un test di gravidanza, per favore.”
Non ero sicura di voler inviare il messaggio perché forse quelle erano solo delle stupide paranoie. Forse davvero stavo male, ma alla fine lo feci.
Caroline non perse di certo tempo ,ma stavolta non mi rispose con un messaggio, ma bensì con una chiamata. Adesso avrei dovuto spiegarle tutto, dirle le mie preoccupazioni. Risposi alla chiamata.
POV DAMON
Elena era semplicemente sparita da Mystic Falls, senza dire nulla e senza lasciare messaggi. La cosa era parecchio strana. Più i giorni passavano, più mi sentivo impazzire dentro.
Mi mancava terribilmente .Chi lo avrebbe mai detto che ad un ragazzo come me potesse mancare una donna ? Io, che avevo sempre giocato con loro senza nessuno scrupolo ? Ma ovviamente Elena mi aveva cambiato, all’inizio tutti credevano che mostravo finto interesse per lei, ma poi, man mano che passava il tempo, i miei amici e i suoi avevano capito che entrambi eravamo innamorati follemente, l’uno dell’altra e  avevano accettato la situazione.
Una sera ero andato al grill, dove avevo conosciuto Elena; lì ero sicuro di trovare Caroline e Bonnie e infatti erano lì, al solito posto di sempre.
Le due mi avevano tranquillizzato, dicendomi che presto mi avrebbero aiutaao a rivederla e che non dovevo fare pazzie, altrimenti  davvero l’avrei persa e io, anche se non ero molto d’accordo con le parole dell’amiche,  avevo accettato per una volta di starmene buono. Forse perché infondo sapevo che avevano ragione.
Ora me ne stavo seduto davanti al grill con una birra in mano a guardare i passanti. Ultimamente lo facevo spesso, era l’unica cosa che mi permetteva di non pensare almeno per 5 minuti a Elena.
-“Preparati signorino…”, Disse Caroline mentre afferrava una sedia e si sedeva accanto a me. Io la fissai in modo strano, senza capire dove volesse andare a parare.
-“….Stasera Elena ci ha invitate a casa sua e quindi tu verrai. Noi scendiamo tutti al mare e tu ti fai trovare li. Sulla riva intesi ?”
Appena mi disse tutto quello che aveva in mente i miei occhi s’illuminarono.
-“Si…sisi Caroline.”. L’abbracciai stringendola forte per la felicità. Non ero mai stato così spontaneo e aperto con la gente, ma in quel momento ero felicissimo .Finalmente l’avrei rivista.
-“A che ora devo essere li?” chiesi guardandola. Lei mi sorrise.
-“Alle 22 fatti trovare li. Casomai ti mando un messaggio ok ? Mi raccomando non dare troppo nell’occhio sennò non la potremo vedere neanche noi.”
Annuii subito. –“Grazie Caroline. Grazie per tutto quello che state facendo per me e Elena.”
Lei si alzò e sorrise.-“E’ nostra amica e vogliamo che sia felice. Però ora vado a prepararmi visto e devo partire tra un’ora. Ciao.”
Mi salutò e con la sua solita camminata semplice, ma decisa si perse tra la folla.
POV ELENA
-“Mi spieghi perché non hai fatto prima il test visto che hai un ritardo ?”
Le mie amiche erano venute in prima serata a casa mia e adesso, mentre aspettavamo che la cena fosse pronta, parlavamo nella veranda.  In quel momento mi stavano riempiendo la testa di domande.
-“Perché pensavo che la nausea e il ritardo fossero dovuti allo stress. Sapete come sono, non sarebbe la prima volta che capita ragazze. Vi ho chiesto di portarmi il test per precauzione, ma è tutto a posto. Tranquille. Non è la prima volta che ho un ritardo.” Dissi sicura, mentre mi dondolavo sull’altalena. Bonnie mi fissò sconcertata e infine parlò.
-“Stai scherzando vero Elena ? Questo ritardo è di 20 giorni, non hai mai superato 20 giorni ma stavolta si .”
Disse mentre frugava nella borsa di Caroline, alla fine tirò fuori il test. Io subito lo presi e lo nascosi nella tasca del vestito.
-“Ma sei impazzita ? Vuoi farti vedere dai miei ? Vi state preoccupando per niente. Stasera prima di uscire lo faccio. “
3 ORE DOPO
Avevamo mangiato, ci eravamo preparate e adesso stavamo per andare in riva al mare, ma prima dovevo fare quel benedetto test. Lo avevo tra le mani, aperto, già pronto per l’utilizzo.
Sembrava semplice, ma adesso non lo era più. Ero nervosa.
E se fosse stato positivo ? No, ma non poteva essere positivo. Eravamo sempre stati attenti. Mi stavo preoccupando inutilmente.
Dopo aver fissato per almeno 15 minuti il test lo feci. Non ebbi il coraggio di guardare, infatti uscii dal bagno e lo porsi alle mie amiche. Fu Caroline a prenderlo in mano, era curiosa e sembrava tranquilla. Al contrario di me che stato sudando.
D’un tratto il viso di Caroline si fece serio e alzò lo sguardo verso di me:
-“Mio dio Elena.. Tu…tu sei incinta”


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Cari lettori eccomi qui con il secondo capitolo della storia.
Fatemi sapere come lo trovate e scusate tanto per l'attesa.
Tutti  icrediti per l'immagine li trovate nella pagina facebook:» M.Graphic;.

GRAZIE PER IL SUPPORTO <3

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Capitolo 3
*** Incontri. ***


-“Mio dio Elena.. Tu…tu sei incinta”
Le parole di Caroline erano chiare: ero decisamente incinta.  Come avevo potuto essere così stupida da non accorgermi di nulla? E ora che avrei fatto? Come lo avrei detto ai miei? Loro già non sopportavano Damon, lo avrebbero sicuramente odiato.
Riguardai per un attimo il test di gravidanza che era nelle mani di Caroline; sentivo le mie gambe tremare. Ero completamente nel pallone. Tra qualche minuto avrei dovuto vedere Damon ed ero ancora letteralmente sconvolta dalla notizia.
Damon sarebbe stato il terzo, dopo le mie amiche, a sapere della notizia .Chissà come l’avrebbe presa . Lui non era il tipico ragazzo che avrebbe voluto dei bambini nella sua vita, infatti non avevamo mai parlato di questo. Mai.
Alzai lo sguardo e guardai  entrambe le mie amiche:
-“Forse dovrei ….non posso dirlo a Damon e neanche ai miei genitori. Io non posso tenere questo bambino.”
Subito Bonnie si fece seria. Sapevo che adorava i bambini, anche io li amavo, però non ero pronta adesso. In futuro avrei voluto bambini, era il mio sogno, ma non adesso; questo non era il momento giusto.
Ci fu un attimo di silenzio, poi Bonnie iniziò a parlare:
-“Elena sei forse impazzita ? Come puoi dire una cosa del genere ? Vorresti uccidere tuo figlio ? Non puoi, lo sai.”; sospirai sentendola.
-“Bonnie non capisci. Io sono sola ok? Come faccio a crescerlo ? Conosci i miei genitori e conosci anche Damon. Pensi che farebbe il padre ? Ora?.”
-“I tuoi genitori possono essere anche severi, ma hanno un cuore e capiranno. Per quanto riguarda Damon si, farà il padre. Perchè tutti ci siamo fidati di lui. E’ stato lui stesso a dirti che non ti avrebbe lasciata sola quindi non credo che se ne andrà e ti manderà a quel paese. E comunque se solo ci provasse dovrebbe vedersela con me.-
Caroline non prendeva parola. Alternava lo sguardo tra me e Bonnie, senza dire niente. Era come se per la prima volta non avesse nulla da dire .Era scioccata, glielo si leggeva in volto.
Riflettendoci però, Bonnie aveva ragione. Una sera Damon mi aveva promesso che mi sarebbe rimasto accanto, qualsiasi cosa fosse successa. Ricordavo benissimo le sue parole .Mi ronzavano nella testa come se me le avesse dette un minuto fa.
[Flashback.]
-“Cos’hai ?”
Mi chiese Damon mentre fissavo le stelle. Era una sera d’inverno ed eravamo andati al mare. Faceva freddo , ma noi eravamo ben coperti e abbracciati, quindi si stava bene. Inoltre, io amavo fissare il cielo stellato di notte. Attese una mia risposta .
Io smisi di fissare il cielo e guardai lui negli occhi.
-“Ho paura che questo un giorno finirà.”
Dissi infine sospirando. La sua espressione subito cambiò. I suoi lineamenti divennero più tesi e seri.
-“Ma che stai dicendo Elena ? Tu già credi che la nostra storia debba finire ?Io non capisco.”
-“No Damon non penso questo. Il fatto è che sono felicissima e se tu un giorno dovessi sparire io stare…”
Non mi fece neanche terminare la frase. Subito mi prese il viso tra le mani e quello basto per zittirmi. Mi fisso dritto negli occhi.
-”Elena..” mi sorrise dolce “..in passato ho fatto tantissimi sbagli, lo so perché ancora oggi ne pago le conseguenze. Nessuno si fida di me. Ma quello che posso dirti  è che tu mi hai cambiato. Quando t’incontrai per la prima volta tutto cambiò; quella sera al grill ho subito capito che se non avessi cambiato le mie abitudini io ti avrei persa. Quindi l’ho fatto, sono cambiato per te, ma non sono dispiaciuto per niente di tutto questo. Io sono felice di essere così e te lo giuro: TU NON MI PERDERAI. Andrò via solo se sarai tu a chiedermelo, ma se non lo farai sarò sempre accanto a te in un modo o nell’altro e i problemi li affronteremo insieme.”
[Realtà.]
-“Elena ? Elena?”
Continuò a chiamarmi Caroline e furono proprio le sue parole a riportarmi alla realtà. Era bastato un attimo per perdermi nei ricordi. Mi uscì una lacrima, quella lacrima che cercavo di tenere dentro alla fine era riuscita a vincere. In un attimo mi accorsi di aver un disperato bisogno di lui. Damon.
-“Elena, no.” Subito Caroline mi asciugò la lacrima. “Elena ascoltami. Tu non sei sola, Bonnie ha ragione e infondo lo sai anche tu. Non roviniamo la serata. Damon starà già venendo al mare e tu sei ancora qui.”
-“Ma come faccio ??” Esplosi subito  “Per voi è facile ?Non so come comportarmi .Cosa dovrei fare ?La serata è già rovinata. Sono incinta e questo non posso cambiarlo.”
Dissi fissandole e trattenendo le lacrime. Caroline subito mi strinse la mano con la sua, ora finalmente aveva ripreso a parlare.
-“Stasera dirai tutto a Damon ok ?Lui non ti lascerà sola e ti aiuterà. Lo hai cambiato e lo sappiamo bene. Non vederla come una tragedia ok ?Noi ci saremo.  Se hai bisogno chiama, ma ora devi correre da lui. So che hai bisogno di Damon, hai bisogno della persona che ami.”
Parlava e nel mentre mi sistemava il trucco .Il bello di Caroline e Bonnie era che loro mi conoscevano benissimo: sapevano come pensavo, come agivo e soprattutto intuivano quando qualcuno mi mancava terribilmente.
Dovevo tornare in me e andare da Damon al più presto. Il tempo scorreva.
-“Si. Si va bene. Vado da lui adesso.” Dissi mentre indossavo le mie comode ballerine. Indossavo un vestito azzurro, non troppo elegante. Insomma, adatto per una serata in spiaggia; infine presi la mia borsa e insieme andammo alla porta d’ingresso.
-“Mammaaaa stiamo uscendo.” urlai mentre aprivo la porta e uscivo di casa. Riuscii a malapena a sentire la risposta di mia madre. In quel momento non riuscivo a non pensare al bambino che avevo in grembo e a Damon .Erano le due cose più importanti quella sera.
Salutai le mie amiche e poi proseguì da sola verso il mare. Era pieno di gente.
Alcuni bevevano birre, altri passeggiavano sulla riva, poi c’erano coppie se si mettevano in posti più nascosti.  Camminavo lungo la riva e cercavo Damon, ma non lo trovavo. Chissà dov’era finito.
Alla fine mi arresi e presi il cellulare, andai nella casella dei messaggi e gli scrissi ‘Dove sei?’; inviai il messaggio e aspettai. Poi mi misi a fissare il cielo. Era pieno di stelle quella notte.
-“A quanto pare, ti piace ancora guardare le stelle.”
Sentii una voce provenire da dietro di me; fu facile capire di chi si trattava. Per un attimo mi dimenticai della notizia che aveva stravolto la mia serata. Damon. Mi voltai subito e me lo trovai davanti..
Era come al solito stupendo. Indossava degli abiti scuri. Quasi non ci credevo: era li davanti a me ? Subito i miei occhi si riempirono di lacrime, lacrime di gioia, tristezza e tanto consapevolezza.
-“Damon…” fu l’unica cosa che riuscì a pronunciare in quel momento, perché subito dopo lo strinsi in un abbraccio e scoppiai in lacrime.
-“Ehy …” mi accarezzò i capelli con una mano, mentre con l’altra mi stringeva forte ,come se non mi avesse mai lasciata andare. “…che fai piangi? Sono qui, non piangere su. “
Alzai lo sguardo verso di lui visto che era più alto e lo guardai.
-“Non sarai qui per molto. Te ne andrai presto.”
-“Già pensi a quando andrò via ? Pensiamo al presente e godiamoci questa serata, va bene ?”
Disse sorridendo e io annuii; subito dopo poggiò le labbra sulle mie e mi  baciò in una maniera così dolce che quasi  mi fece calmare. Infatti, smisi di piangere. Quanto mi era mancato il mio Damon.
-“Dovrò ringraziare le tue amiche. “ disse mentre si staccava. “E’ grazie a loro se sono qui.”
Io sorrisi subito.
.”Si dopo lo farai.”
Lui sciolse l’abbraccio e mi prese per mano. Io non obbiettai e mi lasciai dirigere da lui.
-“Ti trovo in forma.” Mi disse mentre camminavamo lungo la riva. “stupenda con quel vestito.”
Io sorrisi timida e gli strinsi la mano.
-“Grazie, anche tu non sei da meno. Sai che adoro i colori scuri, però te l’ho detto: qualche volta ti farò uscire con una camicia bianca.” Risi e guardai la sua espressione.
-“Ah si ?Con una camicia bianca eh ?Non vorrei deluderti, ma non ci riuscirai.”
Rise e si lascio cadere sulla sabbia. Ovviamente trascinò anche me e gli finì addosso.
Mi aveva portato in un posto poco affollato, nascosto dove la gente di rado veniva.
-“Allora….” Mi accolse con un abbraccio “…che hai fatto in questa settimana ?” Mi chiese parecchio curioso.
-“Nulla di particolare. Sono rimasta a casa. Ho pianto e letto tutto il tempo.” ammisi. Inutile mentire con lui e fingere che andava tutto bene, tanto mi conosceva bene ormai e sapeva quando mentivo. Mi fissò e poi sospirò.
-“Amore non devi essere triste, stai tranquilla noi ci vedremo in qualche modo, ma non chiuderti in casa.”
-“E cosa posso fare Damon ?Devo fingere di divertirmi ? Io non so fingere .Se c’è qualcosa che non va tutto il mondo lo capisce. Io quando sono partita pensavo che non ti avrei più rivisto. Non potevo festeggiare.”
Dissi sincera e lui sembro capire, subito dopo mi baciò di nuovo. Le nostre lingue giocarono per un pò alla fine mi morse il labbro e io risi.
-“Damooon…” mi staccai e lo guardai divertita.
-“Scusami…e solo che mi sei mancata da morire. Forse non ti lascerò tornare a casa stasera. Potrei rapirti e portarti con me.”
-“Fallo..” risposi subito “…che aspetti ? Fallo ti prego. Sarò la tua schiava se vuoi.”
Dissi ridendo e poggiai la testa sul suo petto. D’un tratto mi feci subito seria. La storia del bambino che ero riuscita a mettere da parte per un attimo mi tornò in mente. Lui si accorse subito del mio cambiamento d’umore.
-“Che succede?” mi chiese e io scossi la testa.
-“Nulla nulla.” Risposi infine.
-“Non mentirmi Elena Gilbert. Ti conosco troppo bene. Che succede ?” Mi chiese di nuovo.
Ecco forse era arrivato il momento di dirglielo. Il punto era che non sapevo da dove iniziare. Certo, alla fine della serata avrebbe saputo tutto, però non sapevo cosa dire. Mi misi seduta e lo guardai.
-“E’ una cosa seria Damon.”
-“Quanto seria ? “ rispose lui mentre intrecciava la mano alla mia “Dai parla Elena, tranquilla.”
-“E…” guardai per un attimo il mare e poi di nuovo lui “beh Damon. Io ..”feci un grande respiro.
“Io sono incinta.” Dissi d’un fiato. “
Lui subito mi lascio la mano e si mise seduto.
-“ Cheeee??”

 

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L'ANGOLO DELL'AUTRICE.
Eccoci qui con nuovo capitolo di questa storia.Perdonate l'attesa,ma in questi giorni siamo stati un po tutti occupati.
Come potete capire da questo capitolo Damon e Elena hanno anche alcuni tratti di Ian e Nina.Diciamo che stiamo facendo un misto visto che amiamo entrambe le coppie.
Grazie a tutti per il supporto.

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Capitolo 4
*** Resta accanto a me. ***


POV DAMON
Era da una settimana che non vedevo la mia adorata Elena e ora averla lì, tra le braccia, mi sembrava quasi un miracolo. Continuavo ad osservarla: sembrava strana, era silenziosa e guardava il mare e la luna, proprio come aveva fatto altre volte. Sapevo che questo era il posto ideale per lei. Dopo qualche secondo i tratti del suo viso si fecero sempre più seri.
-“Che succede ?”
Chiesi subito preoccupato. Girava aria di brutte notizie, me lo sentivo. Magari non voleva vedermi più; chissà.. forse era stato facile dimenticarmi. Scosse la testa come se non volesse parlarmene, ma io la guardai con quegli occhi ghiaccio, sapendo che ad essi non era in grado di resistere. Ero silenzioso, ma lei subito capì che doveva dirmi quello che stava succedendo.
-“Nulla nulla ”
Rispose secca. Era ovvio che c’era qualcosa che non andava. Ok, era arrivato il momento delle parole, visto che il silenzio non stava funzionando.
-“Non mentirmi Elena Gilbert. Ti conosco troppo bene. Che succede ?”
Chiesi di nuovo. Non volevo risultare insistente, ma per lei ci sarei sempre stato; glielo avevo promesso e non doveva nascondermi nulla.
-“E’ una cosa seria Damon.”
E, visto che evitava il mio sguardo, era sicuramente una cosa seria.
-“Quanto seria ? “ gli strinsi piano la mano, come per incitarla a parlare “Dai Elena parla, tranquilla”
Sospirò e mi guardò finalmente.
“E..” 
Sembrava che non avesse le parole per parlare, ma io rimasi zitto senza forzarla; prima o poi avrebbe trovato le parole.
-“Beh Damon. Io ………Io sono incinta.” 
D’stinto gli lasciai la mano e sgranai gli occhi. Mi misi seduto e la fissai per un’ attimo che sembrò un’eternità.
“Cheeee ?”
Mi stava forse prendendo in giro ? Se questo era uno scherzo non era molto divertente; non poteva essere. Delle lacrime bagnarono i suoi occhi e fu in quel momento che capì che ciò che stava dicendo era vero . Ero senza parole, non riuscivo quasi ad esprimermi.  Lei mi aveva sempre detto che le cose andavano bene e solo ora mi resi conto che mi aveva mentito per tutto quel tempo.
-“Damon..” disse in lacrime riprendendomi la mano.
-“No.” Gliela lasciai e mi alzai; guardavo il mare, le onde. Non riuscivo proprio a guardarla in quel momento. Era troppo per me.
-“Damon…ti prego.” Si alzò e si mise davanti.
-“Ti prego cosa Elena ? Io mi sono fidato di te. Non può essere ok ? Tu prendevi quella dannata pillola .”
Mi veniva voglia di urlare, di scappare. Io padre ? Non sapevo prendermi cura neanche di me stesso e avrei dovuto prendermi cura di un bambino ? Questa era una vera tragedia per me. Proprio adesso lo era; mi aveva preso alla sprovvista .
-“Io l’ho sempre presa quando abbiamo deciso di usarla, sempre ogni giorno.”
-“Evidentemente no Elena. Se sei incinta no: hai dimenticato di prenderla o non so che hai combinato. Da quanto lo sei ? “
Chiesi subito e finalmente ebbi il coraggio di guardarla negli occhi. Aveva il viso rigato dalle lacrime, ma la mia rabbia era talmente tanta che in quel momento non facevo neanche caso ad esse.
-“Io…io non lo so. Non da molto credo. Avevo un ritardo e Caroline mi ha portato il test. L’ho scoperta un’ora fa questa cosa .I.. io non so che dire o cosa fare Damon…”
Subito la interruppi.
-“No basta smettila. E’ troppo. Questo è veramente troppo per me. Me ne vado lasciami riflettere Elena. Ti prego lasciami riflettere questa notte. E’ un vero casino, forse tu non te ne rendi conto, ma appena i tuoi genitori lo sapranno io sarò letteralmente un uomo morto. Mi rovineranno la vita. Mi odiano e mi odieranno ancora di più. Mi serve tempo per pensare, per capire cosa posso fare. Tu non sei neanche maggiorenne Elena .”
Presi le chiavi della macchina che mi erano cadute a terra e mi allontanai da lei.
-“Damon …” urlò lei piangendo. “Non incolparmi di una cosa del quale sei responsabile anche tu.”
Non risposi e continuai a camminare; non ebbi neanche il coraggio di voltarmi. Quando fui accanto alla macchina mi fermai e respirai profondamente. 
-“Dannazione “ dissi urlando e diedi un calcio alla macchina. Dovevo sfogarmi in qualche modo. 
Ma che diavolo avevo combinato ? 
Solo appena fui dentro la macchina mi resi conto di aver lasciato la mia Elena, lì sola e di sperata. Ero il solito stronzo e stavolta potevo definirmi anche un vigliacco. Un vero vigliacco . Lei aveva pienamente ragione: anche se per me era difficile ammetterlo aveva ragione. Era responsabile anche io della cosa.
Non sapevo che fare; mi veniva da piangere, ma io un uomo non piange, deve essere forte. Poggiai la schiena sullo schienale e chiusi gli occhi cercando di rilassarmi e trovare una soluzione.. al più presto.
POV ELENA
La reazione che ebbe Damon mi lasciò senza parole e senza fiato, di stucco.
Avevo supposto che sarebbe rimasto sconvolto, sorpreso dalla notizia, ma quella reazione mi aveva del tutto sorpresa.
Improvvisamente mi sentì del tutto sola , li’ sulla sabbia. E adesso che avrei fatto ?
Forse era meglio tornare a casa .
Mentre prendevo il cellulare dalla borsa mi asciugai le lacrime, ma quelle continuavano ad uscire e non c’era modo di fermarle.
‘Ragazze qui sta andando tutto bene. Ci vediamo a casa stanotte.”
Inoltrai il messaggio a Caroline e Bonnie. Non mi andava di vederle adesso; sì, magari loro mi avrebbero confortata in questo momento, ma avrebbero comunque fatto troppe domande alla quale in non avrei saputo rispondere. Non in quel momento almeno.
Tornai a casa quasi correndo. Non volevo che qualche conoscete mi vedesse in quello stato così pietoso. Appena entrai in camera ,chiusi la porta a chiave e mi buttai sul letto.
Era arrivato il momento di sfogarsi. Strinsi forte il cuscino e lasciai andare le lacrime che cercavo di trattenere da troppo tempo.
Non avevo davvero parole , non sapevo neanche cosa pensare. Se lui non mi avesse aiutata sarei veramente rimasta sola. Io volevo lui accanto a me adesso. Volevo sentirmi protetta e sicura, ma lui era scappato e molto probabilmente non sarebbe neppure ritornato adesso.
Tutte le promesse che ci eravamo fatti ? Non avevano più senso ?
D’un tratto sentì qualcuno che bussava alla porta. Non risposi e cercai di smettere di singhiozzare.
-“Elena….lo so che sei qui. Apri .”
Riconobbi la voce di mia madre, la donna che meno volevo vedere in questo momento aspettava davanti alla porta della mia camera.
-“No..no mamma. Non sono presentabile.”
-“Lo so che piangi. Apri ti prego. Sono pronta ad ascoltarti. Giuro.”
Sospirai e andai ad aprire .Tanto sapevo che non sarebbe andata via. Appena mi vide con gli occhi gonfi mi abbracciò e io rimasi parecchio sorpresa. Non mi abbracciava da troppo tempo ormai e ora che lo faceva mi confortava.
-“Allora … come mai non sei fuori a divertirti ?”
Mi chiese mentre si metteva sul letto e mi faceva accomodare accanto a lei.
Ecco, ora cosa le avrei detto ? -No sai mamma ho detto a Damon che sono incinta e lui se n’è andato- Cos’avrei potuto dire? Questa conversazione non avrebbe avuto buon fine; forse era meglio non iniziarla. Allora mantenni in silenzio, anche perché non sapevo davvero cosa inventare.
-“Tu lo hai visto stasera non è vero ? Lui è venuto. “
Subito il mio sguardo cambiò. Lei sapeva. Come faceva a saperlo ? Ci aveva visti ? Seguiti ?
-“Tu …chi te lo ha detto ? “
Chiesi subito. Ora basta con le bugie . Non mi andava di inventare altre scuse. Lo avevo visto, questa era la verità e doveva accettarlo.
-“Ci hai seguiti ?”
-“Nono non lo farei mai Elena . Mi sono accorta che stavi per  vederlo quando sei uscita. I tuoi occhi brillavano di nuovo .Eri felice.”
-“Ma non mi hai fermato. Perché ?”
-“Perché forse io e papà abbiamo un pò esagerato. Anche io ho avuto la tua stessa età e sono stata innamorata. Avrei dovuto capirti almeno un pò.”
Ero praticamente sorpresa, sconvolta. Quella donna che avevo davanti era veramente mia mamma ? Adesso iniziava a capirmi ? Ora che lui era praticamente fuggito iniziava a capire che lo amavo ? 
-“Allora … cos’è accaduto ?” chiese curiosa. Sembrava sincera stavolta. Pronta ad ascoltarmi. 
-“Niente mamma. Abbiamo discusso e poi è andato via. Ma niente di grave tranquilla. Siamo stati lontani per giorni e penso sia normale. “
Lei subito sorrise comprensiva e mi accarezzò i capelli.
-”Tutto qui ? Piangi per una litigata ? Temi che non torni da te ?”
-“Si, ma tanto a te e a papà farebbe un favore se non tornasse più, quindi in ogni caso la vittoria è stata vostra.”
Dissi guardandola. In effetti era questo che loro due avevano sempre voluto: volevano che la nostra storia finisse.
-“Ho sbagliato Elena. Hai tutte le ragioni per odiarmi. Ma se lui tornerà io da questo momento sarò la prima a coprirti e a permetterti di vederlo. Anche di nascosto se necessario. Se questo ti farà tornare il sorriso sì, lo farò. Ora non so esattamente quello che è successo tra voi due stasera, ma se ti ama tornerà da te. L’amore non puoi comandarlo figliola. “
Ero totalmente basita. Lei era Miranda Sommers ? Mia madre  ? Mi prendeva in giro ?
No, ora ero davvero confusa. Mia mamma che mi capiva all’improvviso, la gravidanza inaspettata, Damon che era andato via; mi serviva letteralmente un pò di tempo per schiarirmi le idee.
-“Mamma ..” dissi guardandola “…ti spiace se dormo ? Ho bisogno di stare sola. Almeno per questa sera. Non ho le forza per affrontare questa discussione.”
Lei annuii subito e si alzò.
-“Certo. A domani allora. A Caroline e Bonnie dirò che sei crollata appena torneranno allora . E riposa. “
Mi diede un bacio sulla fronte e uscì. Io appena fui sola in camera mi tolsi il vestito ,indossai il mio pigiama di seta e m’infilai sotto le coperte. Strinsi forte il cuscino al mio petto. Mi confortava sempre quando ero triste o semplicemente quando ero da sola. Chiusì gli occhi.
Sentì la finestra alle mie spalle aprirsi, ma sicuramente era il vento. Quella era una notte calda, ma il vento c’era sempre. Non andai neanche a chiuderla, ormai ero nel mio letto e nessuno mi avrebbe fatta alzare ,per nessuna ragione.
Sentì qualcosa o qualcuno abbracciarmi da dietro e subito mi voltai spaventata.
Era li accanto a me. Cosa faceva lì ? La finestra della mia camera era parecchio bassa quindi era facile entrare, ma quella visita in piena notte non me la sarei mai aspettata.
-“Cosa ci fai qui ? E’ pericoloso.“
Chiesi subito e di nuovo qualcosa pungeva i miei occhi. Erano lacrime.
Damon….Damon era accanto a me, più rilassato di prima e mi sorrideva.
 
-------------------------
L'ANGOLO DELLA SCRITTRICE.
Ed eccomi quì con il quarto capitolo della storia.Non so se vi piacerà,ma penso che sia un capitolo ricco di sorprese.
Perdonate il ritardo nel pubblicare i capitoli,ma è estate e quindi non  ci sono molto a casa in questi giorni.Ma cerco sempre di rispettare i tempi.
Grazie a tutti per il sopporto che mi date sia quì che su facebook.Grazie davvero di <3

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Capitolo 5
*** Con te mi sento viva. ***


POV ELENA
-“Ho sentito tua madre parlare prima. Non mi ucciderà se mi trova qui e poi non mi sentiranno. Né lei, né tuo padre, pensano che dormi.”
Disse lui tranquillo e si mise di fianco per guardarmi meglio; io rimasi lì, ferma, immobile, come se fossi pietrificata. Prima mi aveva lasciata e adesso era tornato da me ?
Non sapevo che dire, cosa pensavo. Riuscivo solo a guardarlo con gli occhi gonfi per le lacrime versate prima e che ancora volevano continuare a scendere. Sospirò e mi prese dolcemente la mano accarezzandola.
-“Elena ….senti mi spiace. . io non volevo lasciarti stasera ..io..”
Subito lo interruppi.
-“No aspetta. Tu cosa ? Mi hai lasciato lì sola e ora piombi qui da me nel cuore della notte ? “
-“Elena mi hai colto alla sprovvista. Lo capisci ? Io….cioè Elena sei incinta. Magari per te è tutto a posto, ma presto ti accorgerai che non è così. Sei giovane, hai tutta la vita davanti. Come pensi che la prenderà tua madre ? Io penso che il vostro buon rapporto non durerà molto dopo questa notizia. “
Disse guardandomi. Ora era decisamente più calmo.
-“Perché parli di mia madre ? Non parli di noi ? Te ne vuoi lavare le mani ? Cioè io …non capisco. Invece di pensare a me e mia madre pensa a te. Tu lo vuoi ? O sparirai come se non fosse accaduto nulla ?”
Chiesi diretta. Anche se la risposta era brutta io dovevo sapere; altrimenti era inutile continuare a parlare.
-“Tu pensi che io potrei lasciarti sola ? Allora tutte le mie promesse cos’erano ? Non mi credevi ? Io non sono più quello di prima, mettitelo in testa. Prima sono andato via perché avevo bisogno di riflettere, di pensare a come reagire, ma se tu pensi che io sarei capace di lasciarti sola in una situazione come questa allora non hai capito nulla di me.”
Ed eccolo: il Damon che tutti avrebbero definito prepotente era tornato. Le sue parole erano dure, ma in fondo in fondo c’era anche un po’ di delusione. Si sentiva offeso, forse non pensava che io gli avrei mai potuto dire quelle parole, visto che mi ero sempre fidata di lui.
-“Damon ..calmati. Io non ho detto che non lo farai. E ..e solo che ..io “
Iniziai a balbettare e quello non era un buon segno. Quando lo facevo voleva dire che nascondevo qualcosa o che trattenevo le lacrime in qualche modo. E lui questo lo sapeva bene, infatti mi strinse forte la mano e subito una lacrima bagnò il mio viso.
-“Io ho paura Damon”
Dissi praticamente in lacrime e lui automaticamente mi fece adagiare sul suo petto e mi strinse forte, come per farmi sentire al sicuro.
-“Elena …senti non piangere. Hai me, le tue amiche e avremo una bambina o un bambino. Non so come ma ci riusciremo. Affronteremo tutto insieme. Lo abbiamo sempre fatto. Certo ancora non mi spiego come sia potuto accadere, però è successo e quindi dobbiamo essere forti per affrontare la situazione, intesi ?”
Io annuii piano e lui con il pollice mi asciugò la lacrima sulla guancia. Chiusi gli occhi e feci un respiro profondo. Subito le mie narici riconobbero il suo dolce profumo: quel profumo che non avevo sentito per un paio di giorni e che mi era mancato tanto.
 
POV DAMON
Dopo essere scappato avevo subito capito che quello era l’errore più grande che avessi mai fatto.
Ero turbato dalla situazione e un pò addirittura mi spaventava, ma adesso che l’avevo di nuovo tra le braccia non dovevo fare un’altra scenata. Poco m’importava ora. Io volevo solo che lei fosse tranquilla e serena. Non era affatto facile in una situazione come questa ,ma dovevo fare di tutto per farla sentire così.
L’amavo, lei era stata la mia salvezza, mi aveva aperto gli occhi e ora non potevo lasciarla sola. Non ci sarei riuscito neanche provandoci.
Guardai il suo viso: aveva gli occhi chiusi, ma non stava dormendo; si era tranquillizzata finalmente.
Sapevo che amava stare così, adagiata sul mio petto e coccolata tutto il tempo.
-“Che faremo?”
Mi chiese tenendo gli occhi chiusi. Io intrecciai la mano alla sua e feci spallucce.
-“Non ne ho idea. Ma prima la domanda fondamentale: tu vuoi questo bambino ? Vuoi tenerlo ? Saresti pronta a diventare mamma ?”
Subito aprì gli occhi e alzò il viso verso il mio per guardarmi meglio.
-“Se sono pronta ? No che non lo sono .Non lo sono per niente Damon, ma abortire ? No non ci riuscirei. Vivrei con il rimorso per sempre. No.”
Ovviamente immaginavo che mi avrebbe risposto così. La conoscevo troppo bene e sapevo che avrebbe fatto di tutto per tenerlo.
-“Bene, allora escludiamo questa ipotesi e.. dobbiamo dirlo a tua madre in qualche modo. Ma non pensiamoci adesso ok ? Questa non era la nostra notte ? Noi dovremmo essere al mare ora. Non ci siamo, ma divertiamoci qui.”
Dissi ridacchiando e subito gli stampai un bacione sulle labbra, poi guardai la sua camera.
Woow …sembra accogliente. Notai che sul comò c’era un diario.
-“E questo ?”
Lo afferrai subito con la mano. Lei immediatamente me lo tolse dalle mani e si mise seduta.
-“Nonono tu questo non lo leggi”
Risi sentendola e la guardai divertito.
-“Aaah capisco. Questo è il tuo diario segreto. Dai dammelo. Voglio leggere una  sola pagina, la prima che capita.”
Mi sporsi verso di lei per prenderlo, ma lei si allontanò e quindi io mi avvicinavo sempre di più.
-“Eddaii amore..”
Feci un musino dolce e lei subito si arrese. Glielo presi dalle mani.
-“Damoon…..Dai è imbarazzante. Ci sono cose, particolari che …che non puoi leggere.”
-“Quindi parli di me. Ma Elena ti vergogni di me per caso ? Sai che puoi dirmi ogni cosa. Posso leggere una pagina sola. Oppure lo sfoglio soltanto. Dai dimmi di si.”
Lei rise divertita.
-“Ok fallo. Tanto alla fine non mi ascolti molto.”
Rispose infine e io non persi tempo. Lo aprii e subito capitai in una pagina piena di scritte e nell’angolo del fogli destro c’era una bustina attaccata alla pagina con un ’adesivo .
Lei subito me lo tolse dalle mani e lo chiuse.
-“Ok basta. Hai visto abbastanza.”
Disse imbarazzata e io ridacchiai.
-“No aspetta “ rise “quella …è la busta del preservativo ? Cioè l’avevi presa tu quella notte ? La prima notte..”
Mi bloccai un attimo . Aveva tenuto con sé quella bustina.
FLASHBACK
-“Elena mi aiuti a trovarla ?”
Chiesi guardandola .Lei se ne stava tranquilla tra le coperte del suo letto a fissarmi mentre io mi disperavo a cercare quella dannata busta.
-“Elenaaa…” continuai insistente “….se non la trovo non me ne vado. Tua madre potrebbe ammazzarmi se trova la busta di un preservativo, per giunta aperto nella tua stanza.
-“Damon ,tranquillo appena vai via la cerco io ok ? Tanto deve essere qui!”
-“No …voglio essere sicuro.”
-“Damon …vieni “
Mi afferrò la mano e mi diede una piccola spinta che mi fece finire su di lei. I nostri visi erano praticamente attaccati e non potei far altro che baciarla. Mi adagiai su di lei attento a non farle male e notai che si alzava un pò in lenzuolo per coprirsi bene.
-“Ti vergogni di me ? O ti fa solo sentire al sicuro ?”
Chiesi curioso e lei arrossì. Adoravo quando lo faceva.
-“Io…entrambe credo.”
-“Ma Elena ti ho vista cinque minuti fa nuda, non devi vergognarti di me. “
Dissi guardandola sorridendo.
-“Mi fa sentire sicura.”
Disse subito e io ridacchiai.
“Sisi.Sicura..”
Ripresi a baciarla e piano piano mi infilai nuovamente sotto le coperte.

REALTA’
POV ELENA

Mi continuava a fissare, era come se si fosse incantato.
-“Damon ? “
Posai il diario dov’era prima e tornai a guardarlo curiosa. Mi fissava ma il suo sguardo era assente.
-“Damon ?”
Gli toccai il viso e lui sembrò tornare alla realtà.
-“Scusa scusa stavo….No niente. Aspetto delle spiegazioni però, se quella notte volevi tenerlo potevi tranquillamente dirmelo. Io te lo avrei dato.”
Ridacchiò.
-“Ma Damon, era un pò imbarazzante chiedertelo così l’ho preso da sola e in teoria tu non avresti neanche dovuto vederlo.”
Risi e lui mi abbracciò subito forse, facendomi cadere con la schiena completamente sul letto.
-“Si hai ragione. Il fatto  è che sono un curiosone e poi ti amo da morire. Mi sorprendi sempre Signorina Gilbert, lo sai ?”
Non ebbi neanche il tempo di rispondere, perché le sue labbra erano già sulle mie. Mi baciava famelico e mi accarezzava i fianchi. Sembrava che conoscesse bene il mio corpo. I suoi movimenti mi facevano venire la pelle d’oca. Adoravo quella sensazione.
E fu così che passammo la notte. A coccolarci come due adolescenti innamorati. Ovviamente a Damon non mancava mai il suo spirito e si divertiva parecchio.
Era cambiato tutto da un momento all’altro. Chi lo avrebbe detto che avrei passato una notte felice ?



L'ANGOLO DELL'AUTRICE.
Eccomi quì con un nuovo capitolo.
Finalmente Elena e Damon riescono a parlare tranquillamente e a pensare a come fare per il futuro.
Senza dubbio avete capito che Damon riesce a far sorridere Elena,la rende più viva,infatti ho deciso di intitolare questo capitolo proprio così:"Con te mi sento viva."

Grazie mille a tutte le persone che mi sostengono e presto avrete il sesto capitolo <3

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Capitolo 6
*** Il Nostro Piccolo. ***


POV ELENA
Caro Diario.
Oggi sto meglio, anzi, è da una settimana che sto meglio. Il sorriso mi è tornato di nuovo sulle labbra e tutto questo grazie a Damon,  le mie amiche e mia mamma.
Si, mia mamma ultimamente mi appoggia spesso. Finalmente ha capito che senza di lui io non sono nulla e  ha iniziato ad accettarlo, infatti quando lui viene a trovarmi nella mia nuova casa mi copre spesso da mio padre. Lui ancora non riesce ad accettarlo, è convinto che una persona non possa cambiare, infatti crede che Damon sia ancora il ragazzo di prima, ma mia mamma sta facendo di tutto per fargli cambiare idea e soprattutto a farci riportare nella città dove ero nata e cresciuta fino a un mese fa e forse ci stava anche riuscendo.
Ma rimane ancora un particolare da chiarire: i miei non sanno che sono in dolce attesa, ho promesso a Damon che gliene avrei parlato presto, ma ho paura; ogni volta che sto per tirare fuori questo discorso me ne tiro indietro. Sicuramente bene non la prenderanno, ma devo parlare con entrambi al può presto visto che ormai è da più di un mese che sono incinta. I vestiti iniziano a starmi stretti, certo non molto ma già la differenza la noto .
Questo fine settimana penserò poco ai miei genitori e a tutti i problemi, perché lo passerò con lui. In teoria sia mia madre che mio padre sanno che sto da Caroline, però non appena arriverò a Mystic Falls ci sarà lui ad aspettarmi.

Il piano sta funzionando anche alla perfezione. Ho la valigia già pronta e Caroline sta venendo a prendermi qui a casa. “Weekend con le mie due migliori amiche” è questo che i miei genitori sanno.


 

-“Elena ? C’è Caroline che ti aspetta all’entrata.”
Appena mia mamma mise piede nella camera subito posai il mio diario nella borsa e presi la valigia.
-“Va bene mamma.”
-“Hai preso tutto? Ogni cosa?”
Mi chiese lei già preoccupata e io non potei far a meno di ridacchiare. Si preoccupava sempre, credeva che fossi una bambina, ma ancora non aveva capito che avevo quasi 18 anni e che potevo cavarmela da sola.
-“Si si mamma. Ho preso tutto e poi tranquilla sono a casa di Caroline, se mi serve qualcosa la rubo a lei.”
Dissi mentre scendevo le scale con la valigia in mano.
Davanti alla porta c’era lei: Caroline, sempre sorridente. L’abbracciai subito e lei mi strinse forte.
-“State attente ragazze. E Elena ti chiamerò ogni sera intesi ?”
Caroline sorrise a mia madre.
-“Tranquilla Miranda. Elena starà benissimo e poi è anche l’ultimo mese di vacanza. Dopo inizia la scuola e spero davvero che Elena torni, non ho bisogno di una nuova amica.”
Mia madre e Caroline avevano molta confidenza e soprattutto andavano d’accordo. Lei si fidava ciecamente della mia amica.
-“Si si Caroline. Forse la settimana prossima torneremo, ne stiamo parlano da giorni con Grayson ormai. Ora andate.”
Salimmo in macchina e partimmo.
-“Da come mamma parla sembra che tu non gli abbia ancora detto nulla.”
Precisò la mia amica mentre guidava, io mi voltai verso di lei e la guardai.
-“Lunedì gli dico ogni cosa. Sia a lei che a mio padre. Ora voglio solo godermi questo weekend e non domandarmi in continuazione “e come faccio?” “cosa gli dico?” . No questo non è il weekend adatto.”
Lei ridacchiò e annuì.
-“Ok perfetto.”
-“Hai chiamato Bonnie ?” chiesi.
-“Sisi stasera ceniamo tutte insieme, forse è anche a casa mia già. Finita la cena lei ti accompagnerà al pensionato e starai con il tuo amore, ma domani non tornare tardi intesi?”
-“Sisi Caroline e grazie per quello che fate. Ma a proposito con Tyler è proprio finita ?”
-“Si finita. Ormai nel mio cuore c’è un nuovo ragazzo, che voglio conquistare. Tyler mi ha fatto soffrire abbastanza”
Disse tranquilla e io risi.
-“Si fammi indovinare. Quel ragazzo tenebroso e molto sexy ?”
Lei annuì e io la guardai sempre più interessata.
-“Klaus.”
Infine dissi.
POV DAMON
Sapevo che Elena era insieme alle sue amiche. Avevano passato la giornata insieme. Era parecchio nervoso, non vedevo l’ora di rivederla. Guardavo ogni minuto l’orologio e per mia salvezza finalmente segnava le 21. Ormai mancava poco, a minuti sarebbe arrivata.
Scesi nel salone e mi versai un bicchiere mi bourbon, ormai avevo smesso di bere, però tutt’ora un bicchiere del mio liquore preferito riusciva a calmarmi e a volta a farmi riflettere su certe cose. Lo sorseggiai piano piano, mentre fissavo il camino spento. Davanti a quel camino erano successe tantissime cose, era pieno di ricordi e molto spesso quando ero giù o semplicemente mi mancava Elena mi bastava fissarlo per fare un bel tuffo nel passato.
Sentì il motore di una macchina fermarsi nel vialetto.
Scattai in piedi non appena capì che Elena era arrivata.
Non gli diedi neanche il tempo di bussare, perché aprii subito. Lei era proprio li davanti alla porta che mi sorrideva.
-“Stavi dietro alla porta ?”
Ridacchiò e io annuii.
-“Quasi. Dai entra.”
Mi spostai un pò per permetterle di entrare. Lei entrò subito e andò nella mia camera. Ormai conosceva benissimo la casa, c’era stata tante volte.
-Allora … ti sei divertita oggi? ”
Chiesi curioso e la fissai, sembrava strana .
-“Che hai ?”
Chiesi subito e l’affiancai.
-“Non mi sento molto bene.” Ammise lei con un piccolo sorriso.
-“Come non ti senti bene? Che ti succede ?”
-“Niente niente.”
Salì sul letto.
-“Dimmelo Elena.”
Chiesi preoccupato. Lei aveva questo vizio che quando stava male o c’era qualcosa che non andava mi nascondeva le cose.
-“Ho la nausea.”
Ammise e io rimasi sorpreso. Oh vero, era incinta.
-“Vuoi che ti porto in bagno?”
Lei fece no con la testa e si sdraiò.
-“Ora mi passa.”
Io annuii e mi misi accanto a lei a coccolarla.
.”Se stai male male chiamo un dottore e ti faccio controllare.”
POV ELENA
Il motivo per cui non dicevo a Damon se stavo male era semplice: non volevo farlo preoccupare troppo. Lo conoscevo fin troppo bene e se una persona a cui teneva stava male lui si preoccupava e faceva di tutto per rimettere tutto a posto.
Ma la nausea era forte, era iniziata al crepuscolo e questa non mi aveva neanche permesso di mangiare. Stavo male ma non riuscivo a vomitare, era odiosa.
Poi c’era Damon che mi stava accanto e mi coccolava, io cercavo di fingere più che potevo, ma i miei sforzi non servivano molto.
-“Elena …è da un’ora che stai così. Io ti porto in ospedale.”
Disse mentre si metteva le scarpe e io lo fissai sconvolta.
-“In ospedale? Che ci vado fare in ospedale Damon? Cosa vuoi che ti dicano? Sono incinta la nausea è normale.”
-“Si ma non vomiti e stai male, loro ti faranno una flebo o qualcosa che te la fa passare così, stanotte potrai riposare. Devi essere in forze. Dai …ti aiuto?”
-“No Damon. Non vengo. Siediti sto bene ok ?”
-“Elena non costringermi a usare la forza, non ti reggi in piedi. Non voglio che ti accada nulla, ci sono io con te e non ti lascio. Dai.”
Mi prese delicatamente in braccio e io sospirai. In effetti un pò aveva ragione, ma una bella dormita mi sarebbe sicuramente bastata, anche perché non mi piacevano gli ospedali.
Mi mise in macchina e mi portò al pronto soccorso, i medici vedendomi sopra di lui, bianca come il latte subito si precipitarono a soccorrermi. Damon gli spiegò con calma tutta la situazione e loro dopo avermi fatto dei controlli e messo una flebo mi portarono in una camera.
-“Visto? Sto bene Damon. Non era necessario.”
Mi misi seduta e lo guardai, lui ridacchiò.
-“Certo lo dici ora che la nausea ti è passata. Comunque prego, non c’è di che.”
Lo fissai sconvolta. Voleva anche un “grazie”? Aveva fatto tutto lui.
-“Sei scemo lo sai? Questa era la nostra serata.”
-“Sisi Elena lo so, ma stavi male. Ora ti fanno l’ecografia e poi torniamo”.
-“E..ecografia ?” balbettai e sorrisi subito, lui annuì e mi abbracciò forte.
-“Si e poi possiamo tornare a casa, perché stai bene.”
L’infermiera poco dopo entrò e mi sorrise.
-“Signorina Gilbert ora la controllo. Voglio essere sicura che sia tutto a posto. Si alzi la maglia.”
Io subito lo feci e guardai Damon un pò in ansia. Avremmo visto il nostro bambino, chissà che reazione avrei avuto, ma soprattutto Damon.
-“Sentirai qualcosa di freddo.”
Disse gentile la ragazza e mise un pò di gel sul ventre. Io seguivo ogni suoi movimento curiosa.
-“Guardate nello schermo.”
Ci suggerì e subito i nostri sguardi furono lì, Damon mi prese la mano di sua iniziativa e io non potei far altro che stringerla forte.
-“Ecco.”
La ragazza indica un puntino.
-“Lo so che è piccolissimo, ma quello è il vostro bambino. Sta bene e sta crescendo sempre di più.”
Spiegò lei, ma io non ero molto attenta. Ero troppo occupata a fissare lo schermo sconvolta e stupita anche. Una lacrima bagnò il mio viso e Damon subito mi diedi un tenero bacio, anche lui era sorpreso e stupito, glielo leggevo in faccia.
Ora ero più sicura che mai. Lo avrei tenuto a tutti  i costi.
-“E’ piccolissimo.”
Disse Damon emozionato e io feci si con la testa.
-“Appena torno dirò a mamma della gravidanza. Non posso più nasconderlo ,il nostro bambino cresce e…è stupendo.”
Dissi con le lacrime agli occhi.
-“Adesso sono sicuro Elena. Io voglio questo bambino.”

L'ANGOLO DELLA SCRITTICE.

E niente ragazzi,eccomi quì con il sesto capitolo di questa storia.Questo più sembrare parecchio noioso,ma presto accadranno molte cose.(non vi anticipo nulla,visto che ancora devo elaborare per bene tutto.)
Vorrei ringraziare la favolosa:MσnyGrαphic. ϟ è da lei che ho preso il psd dell'immagine.
Alla prossima. <3

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Capitolo 7
*** Tutto sta per cambiare ***


POV ELENA
Avevo passato il fine settimana da Damon e le mie amiche, il piano era andato a meraviglia e i miei genitori non credevano che lo avessi rivisto. Mia mamma forse sospettava qualcosa, ma per mio padre io e Damon avevamo definitivamente chiuso.
I giorni da quel weekend erano volati, già era giovedì e io ancora non avevo detto nulla ai miei della gravidanza, non c’ero riuscita.
Ieri sera, a cena forse avevo trovato il coraggio di dirglielo, ma alla fine era venuto fuori un altro argomento: del nostro ritorno a Mystic Falls.
Ebbene sì, ieri i miei mi avevano dato questa notizia, quindi io come avrei potuto rovinare il momento dicendo a entrambi che ero incinta? Assolutamente non potevo.
Ma dovevo anche ammettere che occasioni per parlare le avevo avute, forse non avevo saputo sfruttarle bene, ma c’erano state eccome. Era solo che ogni volta che dovevo dire la parola “incinta” mi bloccavo, le parole non mi uscivano dalla bocca. Era come se in quell’attimo non sapessi neanche parlare. Quindi alla fine ci avevo rinunciato.
Ma non potevo starmene zitta ancora per un’altra settimana intera, il tempo stava passando e anche veloce. I sintomi iniziavano a farsi sentire e non ero sicura per quanto avrei potuto andare avanti così. Prima o poi ci sarebbero arrivati da soli e sarebbe stato molto peggio, quindi meglio parlare, magari li avrei fatti ragionare.
Mi versai una tazza di thè e mi misi sul divano. Era notte fonda ma io non riuscivo a dormire e la nausea peggiorava le cose. Damon mi aveva detto di chiamarlo a qualsiasi ora se ne avessi avuto bisogno, ma erano le due, quindi meglio lasciarlo dormire tranquillo.
La luce si accese e io mi girai di scatto.
-“Mamma”

Sussurrai piano, non appena mi accorsi che era lei. Si era appena svegliata, si capiva dall’aspetto.
-“Elena, che ci fai qui? Stai male? Ieri sera non hai mangiato nulla.”
-“Tranquilla mamma. Ho fatto un pò di thè, domani starò meglio. Anzi ora sto già meglio. “
Cercai di mentire bene, anche perché non volevo che mi  facesse il terzo grado ora, a notte fonda. Avevo altro di cui parlare con lei in quel momento.
Sentivo già il mio cuore sul petto, voleva impedirmi di parlare, ma dovevo assolutamente calmarmi e sputare il rospo. Lei attraversò la cucina e andò a prendere una tazza di thè caldo.
-“Elena se vuoi chiamo un dottore.”
Disse. Io continuavo a fissarla ,anche se lei era voltata di spalle.
-“Mamma …io…”
La voce mi tremava ,le mani mi tremavano. Lei si voltò e mi sorrise.
-“Dimmi.”
Sospirai e guardai in basso.
-“Sono incinta.”
Ci fu in silenzio lungo e interminabile. Alzai lo sguardo per vedere la sua reazione.
Era li immobile, proprio davanti a me. Incantata.
-“Che vuoi dire incinta? E’ un tema. Ma non può essere qualcosa di scuola visto che ancora deve iniziare. Compito estivo?”
Lei sapeva benissimo che le parole “sono incinta” significavano “tua figlia è incinta. Ha un bimbo dentro di se.” Ma non voleva crederci. Già da ora.
Avevo gli occhi gonfi per le lacrime e anche lei. Stavo per scoppiare a piangere davanti a lei.
-“No mamma. Sono incinta.”
Dissi ancora e le lacrime iniziarono a uscire. Fiumi di lacrime che bagnarono le mie guance.
Mia madre per un’ attimo mi guardò e poi venne ad abbracciarmi forte.
La sua reazione mi lasciò spiazzata. Eravamo lì, entrambe, zitte. Si sentivano solo i nostri singhiozzi in quel momento. Nessuno voleva parlare.
Dopo qualche minuto entrambe mettemmo di singhiozzare. Lei mi guardò e si asciugò le lacrime.
-“Come fai ad essere incinta?”
Chiese lei sconvolta.
-“Ero fidanzata fino a un mese fa mamma. Non me ne sono accorta io, l’ho scoperto da poco.”
-“Chi lo sa?”
Mi guardò negli occhi.
-“ Bonnie, Caroline e …Damon.”
-“Damon..?” chiese sorpresa “…e cos’ha detto Damon?”
-“Che affronteremo tutto insieme.”
Ecco questo era il terzo grado. Lo sfogo era durato qualche minuto, ora era lucida e avrebbe voluto sapere ogni cosa.
-“No, meno persone lo sanno meglio è. Devi dire alle tue amiche di non dire nulla.”
Non la seguivo più.
-“C…che vuoi dire? Io non abortisco mamma. Puoi scordarlo.”
-“Non lo farai infatti. Sono contro queste cose e anche tuo padre. Ma lui è medico, lo daremo in adozione.”
Rimasi sconvolta, basita, senza più parole. No non poteva farmi questo.
-“No” dissi subito quasi urlando. “Non farmi questo io non posso. E’ mio figlio.”
-“Sei piccola per questo Elena, lo capisci? Non sei in grado di fare la madre. Non ora.”
-“Non dirmi quello che posso o non posso fare, mamma.”
Mi alzai ancora incredula e parecchio pensierosa.
-“Io ..non firmo. Non faccio nulla mamma. Lasciami scegliere.”
-“Non sei nella condizione di scegliere Elena. Sarà così che andrà, che tu lo voglia o no. Fidati avrà un futuro migliore. Ma non pensi alla famiglia? La gente cosa dirà di te, di noi…tu no…”
La interruppi subito.
-“No non dirlo. Mamma qui non si tratta della gente, io me ne sbatto di loro. A volte non capisco neanche se hai il cervello, perché spesso quello che dici non ha alcun senso.”
Mi diede uno schiaffo e io la guardai quasi con disprezzo .
Certo, capivo che per lei era difficile accettarlo, ma quelle parole non me le sarei mai aspettate.
-“Me ne vado.” Dissi guardandola.
-“No dove vai? ” Mi afferrò la mano. “Da lui? Non farmi pentire della fiducia che ti ho dato Elena.”
Con uno strattone mi liberai.
-“Da lui o da Caroline o da Bonnie . Sicuramente starò meglio di qui. Ho smesso di essere la figlia perfetta. Ho quasi 18 anni non mi comandate più.”
-“Hai appena 17 anni, li hai fatti il mese scorso. Faccio la cosa giusta per te Elena.”
-“No tu fai solo la cosa giusta per te.”
Uscii di casa correndo.
POV DAMON
Era notte fonda, ma per me era come se fosse mezzogiorno.
Sfogliavo i fogli che avevo in mano da ormai due ore. Non riuscivo a crederci. Sapevo che i Gilbert avevo dei segreti, ma non ENORMI segreti. E soprattutto che riguardavano Elena, la mia Elena.
E ora cos’avrei fatto? Come gli avrei detto che era stata adottata?
I fogli parlavano chiaro, Elena era stata adottata, questo significava che Grayson e Miranda non erano i suoi genitori e nella scheda non c’era scritto chi erano i veri genitori.
Quando il mio amico me l’aveva data, mi aveva detto che quella cartella era privata, che gliel’avrei dovuta riportare, perché doveva stare negli archivi degli ospedali. Io ovviamente avevo fotocopiato quei fogli e presto sarei tornato da lui a dargli la cartella e a ringraziarlo per ciò che aveva fatto.
L’adozione erano riusciti a nasconderla bene. Certo, il padre di Elena era un medico quindi era stato facile modificare la parentela di Elena e fare una cartella falsa.
Ma io avevo tra le mani tutta la verità e se questo mi avrebbe aiutato a stare con lei, l’avrei usata contro di loro.
Volevo solo Elena felice e a loro poco fregava.
Ancora la vedevano come una ragazzina che non era in grado di prendere decisioni  da sola.
Bevvi un sorso di bourbon mentre guardavo il camino spento e pensavo, pensavo, pensavo..
D’un tratto sentii il motore di una macchina spegnersi. Erano quasi le 4. Mio fratello dormiva nella sua camera quindi adesso chi poteva essere?
Mi alzai e nascosi la cartella sotto il tappeto, poi mi precipitai fuori.
Sul portico della mia casa c’era Elena, in lacrime.
-“Elena …”

Dissi subito sorpreso e l’abbracciai.
-“Ma che fai qui? E’ notte fonda.”
Piangeva forte tra le mie braccia. Ultimamente era l’unica cosa che faceva e la colpa era sicuramente mia. Avrei rivisto la ragazza solare e sorridente di una volta?
-“Elena…” gli presi il viso tra le mani. “…calmati. Sono qui ok? “
Gli accarezzai dolcemente il viso.
-“Dimmi cos’è successo.”
-“Mia madre. Io l’ho detto a mia madre e lei mi ha risposto che lo dovrò dare in adozione. Non voglio assolutamente farlo Damon.”
Disse piangendo.
-“No no Elena. La decisione deve essere tua. Il bambino sarà tuo. Te lo prometto.”
-“Damon mio padre è un dottore, può anche portarmelo via con la forza. Firmare al posto mio, far finta che io sia d’accordo.”
-“Shhh sta tranquilla. So quello che devo fare. Tranquilla ok?.”
La presi dolcemente in braccio e la portai dentro. Non aveva portato nulla con se, solo il cellulare. Salii piano le scale e appena fui nella mia camera l’adagiai al mio letto.
-“Tranquilla piccola” la baciai dolcemente “stai qui quando vuoi. Ai tuoi ci penso io, so come convincerli.”
Mi misi a coccolarla. Forse era ora di usare quella cartella . Solo così “forse” Elena sarebbe stata felice.
Era da tanto che non facevo il gioco sporco, che non minacciavo gente, ma ora dovevo assolutamente fare qualcosa, per Elena, per vederla di nuovo sorridere come una volta.



L'ANGOLO DELL'AUTRICE
E niente ragazzi ecco quì il nuovo capitolo della mia Fan-Fiction,spero di piaccia e alla prossima. <3
Crediti per l'immagine a :» M.Graphic; e MσnyGrαphic. ϟ

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Capitolo 8
*** Rivelazioni ***


POV DAMON
Dopo essere piombata nel cuore della notte a casa mia, Elena si era addormentata sul mio letto, che diceva di amare tanto.
Ci avevo messo un pò a farla addormentare, visto che lei aveva paura che il padre sarebbe venuto a prenderla, ma io le avevo promesso che sarebbe potuta rimanere qui per quanto voleva e ne ero anche certo.
Piano piano scesi dal letto e mi misi dei vestiti puliti; dopo essermi sistemato scesi in cucina e presi una tazza di caffè che bevvi molto velocemente, passai dal salotto, mi chinai su me stesso e presi la cartella sull’adozione di Elena, che la sera prima avevo nascosto sotto il tappeto.
Quando ieri Elena era venuta, avevo evitato di raccontarle tutta la storia dell’adozione, sconvolta com’era non potevo vederla soffrire. Non quella sera almeno. Lei era incinta e doveva stare tranquilla, ma ora era arrivato il momento di fare due chiacchiere con i suoi genitori “adottivi”.
Loro non volevano che io stessi con lei per il mio passato; perché non si fidavano molto di me? Beh io avevo praticamente in mano la soluzione per far in modo che questo accadesse.
Se loro sapevano che io avevo scoperto tutta la verità probabilmente mi avrebbero pregato di non rivelare nulla ad Elena e magari mi avrebbero anche fatto rimanere insieme a lei.
Insomma, queste erano le mie supposizioni ma era ancora tutto da vedere. In base alla loro reazione avrei risposto io.
-“Dove vai fratello?”
Sentii la voce di Stefan provenire dalla porta. Mi voltai e gli sorrisi.
-“A fare delle commissioni Stefan.”
Dissi ironico e gli passai davanti, lui subito mi rubò la cartella.
-“Cosa c’è qui?”
I miei tentativi di riprendermela furono vani.
-“Ridammela.”
Dissi mentre lui era impegnato a leggere la prima pagina.
-“Elena Gilbert non è figlia di Miranda e Grayson?”
Quasi urlò sconvolto e mi fissò. Io gli tolsi la cartella dalle mani e lo guardai male.
-“Dillo a qualcuno e ti meno. Non farmi arrabbiare.”
Dissi serio.
-“Elena non lo sa vero?” chiede lui sicuro.
-“No e non deve saperlo. Tu tieni quella bocca chiusa.”
-“Lo sai che se lo scopre da sola ti odierà vero? Stavi andando da Grayson. Ti conosco troppo bene. Minacciarlo non è la soluzione, non farti prendere in giro da quell’uomo. Dillo a Elena e basta.”
-“Dirlo a Elena? Ma hai idea di quanto starà male? Ha quasi 18 anni e ancora nessuno gli ha raccontato la verità. Lei non saprà nulla.”
-“Ah si? E qual è il tuo piano?” Chiese lui fissandomi curioso.
-“E’ semplice fratellino. Vado da Grayson e gli dico che so tutta la verità, dopo se lui mi farà rimanere con la figlia io sto zitto e niente. Elena non verrà mai a sapere nulla.”
Stefan era parecchio sconvolto dalle mie parole, infatti mi fissava praticamente a bocca aperta.
-“E questo è l’amore che provi per lei? Le nasconderesti una cosa così grande solo per stare tranquillo con lei? Ma che razza di uomo sei? Tira fuori le palle e racconta tutto alla tua ragazza e in più cerca di farti accettare in un modo diverso dai suoi genitori. Così non risolvi nulla. Sei sempre il solito.”
Disse mentre attraversava la cucina e andava dritto nel frigo. Io rimasi a fissarlo per un ’attimo senza dire una parola. Magari aveva ragione, quello non era il modo giusto per stare con la donna che amavo, ma lui non conosceva i genitori di Elena. Loro mai mi avevano accettato e mai lo avrebbero fatto.
Stefan si voltò un attimo verso di me.
-“Una cosa del genere è da vero stronzo. Mi sbaglio o tu con Elena non dovevi essere più stronzo? Se fai una cosa del genere lo fai soltanto per te e non per lei.”
-“Aaah stai zitto Stefan. Io lo faccio per il suo bene invece.”
-“Per il suo bene? No per il tuo bene. Sii sincero per una volta e fatti vedere maturo. Basta fare lo stronzo o la perderai sul serio.”
Lo fissai pensieroso. In effetti forse aveva un pò ragione riflettendoci.
-“Mmmmh vedrò che posso fare. Se Elena mi cerca dille che presto tornerò e non farla andare via. Insomma che succede qualcosa chiamami.”
Dissi mentre indossavo una giacca di pelle nera e mi recavo verso l’uscita.
MEZZ’ORA DOPO
Mi trovano nell’ospedale dove lavorava Grayson . Passeggiavo tranquillo per i piani mentre cercano il suo, quello dove lavorava. Appena fui davanti alla porta del suo studio bussai e la sua risposta non tardò ad arrivare.
-“Si avanti.”
Sospirai e strinsi la cartella in mano. Ora solo due cose potevo fare. O ascoltare il consiglio di mio fratello o fare quello che avevo in mente di fare già da ieri notte.
Aprii la porta e lo fissai. Lui era seduto sulla sua scrivania e scriveva qualcosa, appena alzò lo sguardo rimane praticamente schioccato .
-“Sei coraggioso a venire qui!”
Io risi e entrai chiudendo la porta.
-“Sono venuto a risolvere alcune cose.”
-“Metti incinta mia figlia, la fai traslocare a casa tua e poi vieni qui a fare cosa? Risolvere alcune cose?”
-“Ah no…risposta sbagliata. Elena è venuta da me dopo che la madre le ha detto che doveva dare in adozione il bambino non appena avrebbe partorito.”
-“E così sarà. E’ una bambina, deve pensare al suo futuro per il momento.”
-“Si giusto. Il suo futuro, non con me vero?”
Dissi sorridendo. Lui annuii.
-“Ecco. Lo sai, senza di te il suo futuro sarebbe migliore. Ti droghi? Bevi ancora? E chissà magari la tradisci. Essendo suo padre ho tutto il diritto di proteggerla.”
Io in un attimo mi feci serio. A quanto pare per lui ero rimasto sempre il solito.
-“Woow sei un padre geniale eh.”
Poggiai la cartella proprio davanti a lui.
-“Dai leggi.”
Lui riconoscendola subito l’aprì e sospirò un attimo dopo.
-“Come l’hai trovata?”
-“Mi sa che qui abbiamo un bugiardo. E Grayson a quanto pare non sei perfetto.”
Dissi ridacchiando e poggiai i piedi nell’altra sedia.
-“Cosa vuoi Damon?”
Disse serio fissandomi.
-“Lo sai cosa voglio Grayson. Tu tratti Elena come una bambina. Io è da un anno e anche più che cerco di fare capire a te e tua moglie di amarla sul serio. Sono cambiato e si io voglio lei. Voglio che tu mi dia un pò di fiducia. Voglio che creda nelle mie parole….”lui mi fissò senza dire nulla. Non aveva nessuna espressione e per questo non avevo idea di ciò che stava pensando in quel momento. Sospirò e chiuse la cartella.
-“Lo sa?”
-“No” dissi secco.
-“Non deve saperlo. Non dirle una cosa così grande.”
-“Perché non devo farlo?”
-“E’ troppo per lei.”
-“Non è una bambina. Soffrirà ma almeno saprà la verità.”
Dissi sincero ascoltando per una volta il consiglio di mio fratello.
Lui era il primo che sapeva quanto amavo Elena, ma sapeva anche com’era il mio carattere.
-“La verità non può più saperla. Sta con lei, fa tutto quello che vuoi ma non dirle nulla.”
Io scoppiai a ridere ancora.
-“Sei un padre con i fiocchi devo ammetterlo. No Grayson non è così che andrà mi spiace. Qui le cose devono cambiare. Lei deve saperlo e sarai tu a dirglielo. E  tuo dovere.”
Lui si alzò.
-“Tu dici di amare mia figlia. E’ così che la ami? Facendola soffrire?”
-“E tu è così che ti guadagni il rispetto di Elena? Nascondendole tutto? Hai paura che ti odierà non è vero?”
Lui abbassò lo sguardo. Ecco il punto debole.
-“Beh Grayson. Perdona se mi permetto ma in questo momento il migliore tra te e me, sono io. Ora puoi odiarmi ancora di più, ma se non le dici la verità tu lo farò io. Odiami, impediscimi di stare con lei, ma falle sapere tutto. E’ matura credimi. E soprattutto non portarle via il bambino.”
Dissi mentre andavo verso la porta.
-“Passa un buona giornata. Stasera l’accompagno a casa se per te va bene.”
-“Siamo a Mystic Falls di nuovo. Quindi è nella vecchia casa che devi accompagnarla.”
Sgranai gli occhi. Erano tornati. Ora eravamo più vicini. Gli sorrisi e uscì fuori, diretto a casa.
POV ELENA
Mi ero svegliata ormai da un’ora e Damon non era a casa, ma ero comunque tranquilla visto che Stefan mi aveva assicurato che sarebbe tornato. Strano i miei non erano venuti a prendermi con la forza.
Ero nella sua camera, sul suo letto precisamente. Amavo questo letto e ci avrei dormito ogni notte.
Era enorme, coperto con lenzuola  di seta bianche. Ero riuscita a dormire tranquilla quella notte, Damon mi dava sicurezza. Quando ero con lui era tutto così surreale e magico e pensare che l’avevo fatto sudare parecchio per stare con me.
Ovviamente io non ero una tipa molto facile, ero riservata e se non conoscevo bene una persona non le davo fiducia. Quante volte lo avevo mandato a quel paese e soprattutto offeso, ma lui non si era dato per vinto e aveva continuato a corteggiarmi fino a farmi veramente innamorare di lui.
Lo vidi entrare.
-“Ehy piccola.” Mi disse mentre si avvicinava a me; io ridacchiai e subito mi sporsi per baciarlo.
-“Mi hai lasciata sola questa mattina. Cattivo.” Lui ridacchiò sulle mie labbra.
-“Bhe si sono stato da tuo padre.”
Io subito mi bloccai. Era andato da mio padre? A fare cosa. Per caso lui lo aveva chiamato?
-“Che hai fatto da mio padre?”
-“Ho chiarito solo alcune cose, tranquilla. Ha detto che stasera devi tornare, perché deve parlarti, credo. Si si penso proprio che debba dirti alcune cose.”
Lo guardai sconvolta. Io avrei dovuto parlare con mio padre? E per quale motivo.
-“Non mi vuoi a casa tua Damon?” chiesi subito.
-“Nono…” la sua risposta non tardò ad arrivare. “…Ovvio che no Elena, ma c’è una cosa che deve dirti e diciamo che finalmente ha trovato il coraggio di farlo insieme a tua mamma.”
-“Coraggio? Ma che stai dicendo? Tu sai cosa devono dirmi?” lui subito annui. “…allora sputa il rospo e fallo tu.”
-“No piccola. Non è compito mio, ma sappi che se hai bisogno di me devi soltanto chiamarmi e io sarò da te stasera ok? “
Ma cos’era di tanto importante? Ovvio che avevo bisogno di lui. Io non volevo andarci ad miei perché mi avrebbero impedito di vederlo.
-“Certo Damon, così magari mia mamma ti offre una tazza di thè. “ dissi ironica, ma poi mi feci seria. “..lo sai che ti odiano Damon. Se io esco di qui tu non mi vedrai per un’altra settimana e poi non potrai sempre venire da me. Abitiamo troppo lontano”
-“No no sono tornati a Mystic Falls. Così mi ha detto tuo padre.”
Io lo fissai incredula.
-“Dici sul serio? Qui? Quindi posso anche scappare e venire da te a piedi?”
Dissi ridendo e lo abbracciai subito.
-“No questo no…” rispose lui. “…tu chiama e io arrivo intesi? Ricorda che ci sono.”
-“Sembra quasi che debbano dirmi qualcosa d’importante.”
Dissi riflettendo ad altra voce.
-“Si si Elena. Importante e difficile da dire per loro ma troveranno un modo.”
-“Ma lor….” Non mi fece finire neanche la frase e subito mi baciò con passione e amore. Sapevo che lo stava facendo per zittirmi.
-“Ora …visto che hai saltato la colazione ti aspetta un pranzo con i fiocchi.”
Disse lui ridendo e io lo feci cadere sul letto.
-“Mmmh si Stefan ci chiamerà quando sarà tutto pronto no?”
Lui annuii sulle mie labbra e riprese a baciarmi come prima. Si mise comodo su di me, appoggiandosi sui gomiti per non pesarmi troppo. Passammo tutta la mattinata a coccolarci.
 
12 ORE DOPO
Era ormai notte. Io avrei preferito rimanere a casa di Damon, ma lui aveva insistito perché tornassi, così lo avevo fatto.
Entrai in casa e trovai mia madre e mio padre seduti in salone. Mi sentii fissava, perché mi guardavano senza dire nulla.
-“Scusate se ci ho messo tardi. Damon mi ha costretto a tornare.”
Dissi seria e mi avvicinai a loro. Mio padre fece un mezzo sorriso.
-“Certo, Damon. Dobbiamo dirti una cosa Elena.”
Disse lui serio e mi fece segno di accomodarmi accanto a loro.
-“Lo so che ci abbiamo messo molto però non sapevamo da come iniziare e oggi abbiamo capito che era giusto che tu sapessi una cosa. Visto che sei anche una 18 enne.”
Io annuii e continuai a fissarli senza parlare.
-“Ma Elena… “ disse mia madre “… sappi che per noi non cambierà nulla. Ti amiamo”
Mi feci più seria.
-“Voi mi stare preoccupando . Qualcuno sta male? Dam..Damon che è venuto a fare da voi questa mattina?”
Chiesi guardandoli. Mio padre tirò fuori una cartella e me la passo quasi con mano tremante.
-“Ecco. Qui c’è un pò di verità. Questa è la tua cartella di nascita.”
-“Ma papà una volta l’ho già vista.”
-“No…” disse lui “…questa è quella vera. Aprila e leggi.”
Io feci come mi disse e lessi velocemente qualcosa nella prima pagina.
Gli occhi mi si inumidirono e non mi permisero di proseguire la mia lettura.
-“Ad….adozione? Cos’è questa cosa?”
Dissi praticamente sconvolta e buttai la cartella a terra.
-“Io ….io sono stata adottata? Insomma…io non sono vostra figlia?”


L'ANGOLO DELL'AUTRICE.
Vorrei ringraziare tutti quelli che seguono la mia FF e che mi recensiscono sempre,sia quì che su facebook.
Siete Favolosi Davvero.Grazie di cuore a tutti.
Presto avrete il nuovo capitolo.
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Crediti per l'immagine a :
Beauty Design; MσnyGrαphic. ϟ 

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Capitolo 9
*** Punto Di Svolta. ***


POV ELENA
Ancora non ci credevo: avevo quel foglio della verità in mano, ma non riuscivo a credere a ciò che leggevo.
Ero sconvolta, basita e anche un pò delusa da loro. Avevo quasi 18 anni e non mi avevano ancora detto nulla.
Ecco cos’era andato a fare Damon oggi. Probabilmente era stato lui a scoprire la verità, chissà come.. e poi era andato da mio padre per farsi spiegare la situazione e fargli dire tutta la verità. Più o meno era andata così.
-“Quando pensavate di dirmelo? Mai?”
Dissi praticamente in lacrime mentre lanciavo la cartella sul tavolo e mi alzavo per uscire.
-“No no aspetta….” Mia madre mi afferrò per il braccio “….Elena ti stiamo parlando. Siediti e calmati.”
-“Sedermi?” quasi le urlai contro per la rabbia. “voi incolpate sempre Damon. E’ un bugiardo, mi prende in giro, ma scommetto che è stato lui a convincervi a parlare e raccontarmi tutto.
-“E’ una questione delicata Elena. ..”intervenne mio padre “…pensi che per noi sia tutto facile? No non lo è affatto. Neanche noi eravamo pronti e il tuo ragazzo è un grande ficcanaso. Non doveva intromettersi.”
-“Vi ha minacciato?” Chiesi.
-“No no però ha detto che era giusto che tu sapessi e che se non te lo avremmo detto noi lo avrebbe fatto lui, perché non poteva mentirti.”
-“Pensi ancora che sia falso con me?” Chiesi allora. Lui sospirò e mi fece segno di sedermi.
-“Parliamo. Siediti e parliamo di noi e poi anche di lui se vuoi. Ma non sparire, dimostrami di essere veramente matura come dici Elena.”
Disse mio padre e io senza obbiettare annuì e tornai seduta. Non sapevo che dire o che fare.
Sapevo soltanto che le persone che avevo davanti, quelle che avevo sempre amato non erano i miei genitori naturali.
-“Elena ….” Disse mia madre “…tu lo sai che per noi eri e sarai sempre nostra figlia. Ti abbiamo cresciuto e voluto quindi non pensare che noi non teniamo a te. Se ti puniamo o ti sgridiamo è soltanto perché ti vogliamo bene e non vogliamo che tu commetta errori. Penso che ogni altro genitore lo farebbe.”
Disse mia madre mentre mi guardava negli occhi e in effetti, riflettendoci aveva ragione.
-“Però …è anche vero che forse siamo un pò troppo severi con te….”  Ammise mio padre, prendendo parte al discorso. “…A volte sembra che ci fidiamo poco di te, ma volevo assicurarti che non è così. Noi ci fidiamo molto di te Elena, vogliamo solo che tu non stia male.”
Io continuavo ad annuire e a guardarli in silenzio mentre loro si esprimevano.
-“Il fatto è che non mi date fiducia. Mai me ne avete data e io sono costretta a non fare le cose che voglio, oppure a nascondervi tutto e questo non mi piace. Forse vi ho deluso, soprattutto dopo la gravidanza lo so però …” mia madre m’interruppe subito.
-“E’ questo che pensi?” Io annuì “No Elena non ci hai delusi. Sul serio. Forse siamo stati noi ad essere parecchio duri sia con te che con Damon.”
La fissai con occhi lucidi. Ero sul punto di piangere.
-“E figlia mia …” disse mio padre “…puoi stare con lui. Non è il tipo di ragazzo che preferisco però non t’impedirò più di stare con lui. Voglio soltanto che tu stia attenta.”
Non credevo alle mie orecchie. Perchè d’un tratto tutto quello per cui avevo lottato a loro stava bene? Era di Damon che parlavamo. Mio padre lo aveva sempre odiato e ora mi permetteva di stare con lui? Perché?
-“Nono aspettate.” Dissi subito e li guardai “fate i buoni con me perché avete paura che io vi odi? E’ questo il piano? Quanto durerà?”
-“No Elena. Ho sbagliato. Tutti lo fanno ti sto solo dicendo quello che penso.”
-“Tu lo hai sempre odiato papà!  Non venirmi a dire che adesso accetti che lui sia il mio ragazzo perché è da un anno che cerco di farti capire che è cambiato. E’ per l’adozione? Perché ora ti comporti così con me?”
-“Elena non ho detto che mi piace. Non mi piace ma puoi benissimo vederlo e no, non è per l’adozione. Come ti ho detto questa cosa era difficile anche per noi. Non dovevi essere solo pronta tu a ricevere la notizia, ma anche noi dovevamo essere pronti a dirtela. Questo è il momento giusto. Smettila di accusarmi per una volta e credi alle mie parole.”
Disse un pò scocciato e si alzò.
-“Ehy dove vai?” chiesi subito.
-“Sono in ritardo Elena. Il lavoro mi aspetta. “ Mi sorrise “…credi soltanto alle mie parole ok?”
-“Ma aspetta…chi è mio padre? O mia madre?”
Lui si bloccò e fissò mia madre per un attimo .
-“Possiamo parlarne un’altra volta Elena?”  Disse lei. “Hai saputo già una cosa importante.  Per quella c’è ancora il tempo. Tanto fidati…tuo padre non è quello che ti aspetti.”
Avevo solo bisogno di sapere tutta la verità, non potevo attendere. Ma alle sue parole annuì e sospirai.
-“Posso farlo venire qui? Ho bisogno di parlare con qualcuno. Può dormire con me stanotte?”
Chiesi guardandolo e mio padre anche se insicuro annuì.
-“Dormire” mi disse e andò a salutare mia madre con un tenero bacio sulle labbra, poi passò a me e mi abbracciò d’istinto. Quasi scoppiavo a piangere, ma no. Non dovevo farlo. Io dovevo essere forte.
-“Ricorda che ti voglio bene Elena.” Mi baciò sulla guancia. “e ricorda anche un’altra cosa: Dormire.”
Io ridacchiai d’istinto e lo lasciai andare. Salutai mia madre e poi mi chiusi in camera.
Quelle lacrime che trattenevo da ormai troppo tempo,  iniziarono a scendere. Presi il cellulare e chiamai Damon. Al secondo squillo lui rispose, sicuramente lo aveva in mano.
-“Elena? Tutto bene?”
-“Si Damon..” cercai di parlare come sempre. Non volevo che si preoccupasse. “Puoi venire da me stasera? Ho bisogno di te.”
-“Si si certo Elena. Arrivo tra qualche minuto.”
Subito attaccò e io posai il cellulare sul letto, poi mi asciugai le lacrime.
E ora cos’avrei fatto? Sarebbe cambiato qualcosa tra me e i miei genitori? Li avrei sempre considerati tali?
Pochi minuti dopo Damon entrò dalla finestra. Puntuale come sempre. Io mi voltai e subito andai ad abbracciarlo forte.
-“Potevi bussare, mamma sa che sei qui.” Gli sorrisi, lui mi guardò un pò sorpreso.
“-Ah ..e anche papà?” Io annuì e lui mi baciò dolcemente.
-“Su dai smettila di piangere Elena. “ mi asciugò le lacrime e io annuì.
-“E ma ora come faccio? Cioè loro …non sono mi miei veri genitori.”
-“E quindi? E’ un vero genitore chi ti cresce e ti ama, non chi ti abbandona. Loro sono i tuoi genitori.”
-“Si ma all’improvviso tutto gli va bene. Mi fanno anche stare con te adesso.”
-“Davvero? …”disse lui “…quindi non devo più entrare dalla finestra e nascondermi?” continuò lui ridacchiando e io in risposta gli diedi un piccolo colpetto sul petto.
-“Smettila di scherzare Damon. Sul serio. E se lo fanno solo perché io ho scoperto che non solo una loro figlia? Per non perdermi?”
-“Elenaa.” Disse Damon e mi zitti mettendomi 3 dita davanti alla bocca. “Guarda. Se tuo padre ti ha detto una cosa del genere è sincero credimi. Non devi assolutamente pensare a questo. Saranno sempre sinceri con te. “
Mi prese per mano e mi accompagno piano piano sul letto. Mi adagiai piano piano sul suo corpo e lo abbracciai forte.
-“Come lo hai scoperto ?” gli chiesi curiosa.
-“Un mio amico me lo ha confessato e poi oggi sono andato da tuo padre. Volevo che fosse lui a farlo e non io. Ma se non lo avesse fatto allora io ti avrei detto tutto, perché voglio essere sincero con te.”
Annuii e lo strinsi più forte.
-“Sai chi sono i miei veri genitori?”
-“No …” disse subito lui “…tuo padre non te lo ha detto?”
-“No, ha detto per ora no.”
-“Dagli un pò di tempo. Te lo dirà quando sarà il momento.”
Mi accarezzò dolcemente la guancia e io sorrisi.
Avevo smesso di piangere senza accorgermene. Damon aveva ragione, Grayson e Miranda erano i miei genitori, non sarebbe cambiato nulla tra me e loro. L’unica differenza era che adesso sapevo tutta la verità, o quasi. Mi avevano cresciuto per 17 anni quindi adesso non potevo far  finta che non me ne importasse nulla. Volevo bene a entrambi, anche se a volte mi facevano arrabbiare.  Piangere adesso non serviva a niente.
-“Tu dov’eri?” chiesi a Damon guardandolo.
-“Al grill, con Rick. Stavamo bevendo qualcosa e io aspettavo la tua chiamata.”
-“Sapevi che ti avrei chiamata?” chiesi sorridendo.
-“Certo che lo avresti fatto. Me lo avevi detto e poi anche se non mi avresti detto nulla avresti chiamato lo stesso.”
-“Si già..” lo baciai “..domani  credo che andrò da Bonnie e Caroline se per te va bene. Devo parlare con loro di questa cosa.”
-“Si certo che mi va bene. Se vuoi ti accompagno anche.”
Io annuì e lo baciai dolcemente.
-“La porta è chiusa a chiave?”
Mi chiese Damon sorridendomi malizioso e io annuì. Lui subito di mise su di me e mi diedi tanti bacini sulla guancia. Sapevo cosa stava per fare quindi lo bloccai.
-“Ehy ehy Damon …. C’è mia madre di là.”
-“Quindi dobbiamo essere silenziosi.”
Disse sorridendo e mi bacio ancora, solo con più passione e iniziò a sfilarmi il vestito. Come potevo dire di no ad un uomo così ?
Non resistendo mi lasciai trasportare dai suoi baci e le sue carezze.


L'ANGOLO DELL'AUTRICE.
Come al solito ringrazio tutti quelli che seguono e recensiscono la mia storia sia quì che su facebook.
Spero di non farvi aspettare troppo per il nuovo capitolo. <3
-------------
Vorrei creditare la pagina: DebsGrαphic.ϟ (psd) per l'immagine;
E se volete fare un salto nella mia pagina facebook, eccola qui:
HIC ET NUNC. ϟ (la storia potete trovarla anche lì;)
Ancora grazie mille a tutti e spero di non annoiarvi molto con questo capitolo. :)
 

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 10- SORPRESA ***


POV ELENA
E' la sveglia a svegliarmi, distendo la mano in cerca di Damon , ma lui non c'è. Sono sola nel letto.
Mi alzo piano e corro in bagno a farmi una doccia, subito dopo mi vesto e scendo giù, dove con mia sorpresa trovo Damon e mia madre che conversano. Beh, non è proprio una conversazione quella che stanno avendo, sono più una serie di domande da parte di mia mamma e risposte nette da parte di Damon.
- "Buon Giorno" dico mentre mi avvio verso la cucina dove entrambi stanno. Damon subito mi viene incontro.
- "Come stai?" Mi chiede premuroso. Io non posso far a meno che sorridere e abbracciarlo.
- "Ohh molto bene" ammetto.
La mattinata passa a tavola con mia madre e Damon e con una colazione squisita.
- "Signora... con il suo permesso, porto Elena a fare una passeggiata." Dice Damon tranquillo mentre pulisce il tavolo. Mia madre non dice nulla, so già cosa sta pensando. Alla fine, semplicemente annuisce.
-" Divertitevi" riesce a dire alla fine mentre entrambi ci avviamo alla porta.
Ridacchio e salgo in macchina con Damon.
-" Dai ci sta provando." dice lui cercando di non ridere, ma fallendo miseramente.
-" No ok è ironica, però l'importante è che tu e io stiamo insieme no?"
Dice ridacchiando e mi stampa un tenero bacio prima di partire.
-"Allora.. dormito bene?" Mi chiede.
-"Si grazie, alla grande. " rispondo subito io ridacchiando. E' impossibile evitare di fissarlo.
-" Ma non c'è di che." dice lui ridendo.
Qualche istante dopo ci ritroviamo al mare. Io adoro il mare e Damon lo sa benissimo.
-"Lo sai che ti amo vero?" chiedo mentre lui apre la portiera per scendere. Si blocca e si volta verso di me. Occhi negli occhi.
- "Sei bellissima Elena" si avvicina a me e mi bacia nuovamente, stavolta con più passione.
-" Ok basta" dice ".. sennò non ti lascio più scendere."
Scendiamo entrambi e passeggiamo sulla riva. Il sole è forte, ma non tanto forte da dare fastidio. L'autunno inizia ad avvicinarsi.
POV DAMON
Dopo aver passeggiato lungo la spiaggia, ci siamo seduti in una terrazza di un ristorante. La vista del mare davanti a noi è mozzafiato. Siamo seduti da circa 15 minuti ed Elena ancora non ha smesso di guardare quello che si trova davanti a lei. Io non protesto, mi piace stare in silenzio e fissarla. E' davvero meravigliosa.
Finalmente si accorge la fisso e si volta verso di me. Ovviamente rossa in faccia per l'imbarazzo.
-"Che fai mi fissi? Dovresti guardare questa meraviglia." dice indicando il mare.
-" Sto fissando un'altra meraviglia" dico continuando a tenere lo sguardo fisso nei suoi occhi. Lei sorride e si alza.
-" Vado in bagno in attimo, tu prenoti qualcosa nel frattempo? Mi va tutto bene."
Sparisce in bagno e io faccio subito come mi ha detto. Passano 5, 10, poi 15 minuti e Elena non si vede.
-"Che fine avrà fatto." dico tra me e me.
Mi alzo subito e vado nel bagno delle donne, ignorando un commento poco carino di una donna che si stava sistemando il vestito davanti allo specchio. Non vedendola mi avvicino alle porte dei bagni.
-" Elena.. dove sei?"
Dico, ma nessuno risponde. La donna continua a fissarmi attraverso lo specchio.
-" Se cerchi una ragazza con i capelli lunghi e lisci, la trovi nell'ultimo bagno." dice e poi esce. Io mi precipito subito davanti alla porta e busso.
-" Elena Aprimi... Diamine mi stai facendo preoccupare... sfondo la porta." Sento un singhiozzo e sospiro di sollievo. Averla sentita, mi fa già stare meglio, anche se mi preoccupano le sue lacrime, stava bene fino a 20 minuti da.
-" Elena ti prego mi apri? Che succede?"
Lei dopo qualche secondo che sembra un'eternità, apre e mi lascia entrare. E' seduta sulla tavoletta con le guance rigate di lacrime.
-"Elena..." gliele asciugo e l'abbraccio subito.
-"Elena stai bene? Parlami." le prendo il viso tra le mani per costringerla a guadarmi.
-" Elena dimmi qualcosa..."
Lei sospira sconfitta.
-" Non c'è più Damon... " Riprende a piangere. Io sono ancora più confuso di prima.
-"Cosa.. cosa non c'è El...." Mi blocco quando capisco.
Cosa? Non è possibile... è possibile una cosa simile?
-" L'ho perso... sono venuta in bagno perchè avevo male al ventre e.. l'ho perso."
In quel momento non ho parole... mi limito ad abbracciarla.
[[ Sono tornaaata... spero che questo piccolo capitolo vi sia piaciuto.]]

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Capitolo 11
*** Ho bisogno di te. ***


POV DAMON.
È passata una settimana dal tragico avvenimento che mi ha toccato piú di quanto pensassi.
Elena adesso sta bene, fisicamente ovviamente. Emotivamente è distrutta, anche io lo sono.
Non riesco ad ammetterlo, ma sono triste per aver perso il mio bambino. Il dolore che provo è indescrivibile. Ancora prima che nascesse, mi sono immaginato padre e la sensazione era bellissima.
Lo so. Questo sono discorsi e pensieri che io, Damon Salvatore, non ho mai fatto e mai avrei pensato di fare ma, nella vita si cambia. E io sono cambiato.
- "Un'altro!" Dico alla cameriera di portarmi un'altro bicchiere di bourbon.
Sono le due del pomeriggio e sono giá mezzo ubriaco.
È cosí che ho passato i miei ultimi pomeriggi.
Bevendo e .. cercando di stare lontano da Elena. Non perchè non la volessi, ma semplicemente perchè, vederla soffrire mi fa stare ancora più male. E poi anche perchè l'alcol, era il modo per sfogare il mio dolore.
-" Lo sai che sei uno stronzo?"
Sento una voce dietro di me, mi giro e noto una biondina. La fisso un'attimo.
-" A caroline .. sei tu? Me vuoi uno anche tu?" Indico il bicchiere pieno. Lei sospira e si siede.
- "Stai rovinando tutto Damon. Elena ha bisogno di te e tu la stai allontanando per... ubriacarti" dice schifata.
-"No ti sbagli .. dormo con lei ogni notte. Le sto accanto" Dico, pur sapendo che Caro ha perfettamente ragione, ma non lo ammetterei mai.
-" Quindi il fatto che dormi con lei ti basta? So che soffri. Non lo ammetti, ma è così. Ricorda peró che non sei l'unico che ha perso qualcosa. "
- "Fatti i fatti tuoi Caroline." Dico guardandola. Lei non conosce la sensazione che si prova quando si perde una persona a cui si tiene. Non lo sa, perchè la vita è facile per lei. Ha tutto quello che vuole.Quindi, non deve neanche giudicarmi.
Mi alzo, lascio i soldi sul bancone ed esco smettendo di ascoltarla, ma ovviamente stiamo parlando di Caroline Forbes e quindi me la ritrovo alle spalle.
-" Caroline ok .. hai ragione. Ora puoi lasciarmi in pace."
-" La perderai.. "
-" Lo hai giá detto." Dico fissandola.
-" Non chiedermi aiuto quando la rivorrai con te." Dice e gira i tacchi andandosene.
POV ELENA
Una settimana dopo dall'avvenimento.
Da quanto Caroline ha parlato con Damon lui non si è piú fatto nè sentire, nè vedere. Nei primi giorni, ho provato diverse volte a chiamarlo. Sono persino andata a casa sua ma, lui non c'era.
Sono preoccuoata, ma ho smesso di cercarlo. Se non riesce a condividere le sue emozioni con me, allora non potremo mai andare d'accordo.
L'estate sta finendo e tra qualche giorno avrei iniziato il college al Withmore.
Sarei diventata un medico, proprio come mio padre.
Affrontare l'ultimo avvenimento traumatico, non è semplice ma sto imparando a conviverci.
È pomeriggio e visto che sono sola in casa decido di fare un salto al centro commerciale. Cosí prendo la borsa, le chiavi della macchina e vado.
Entro in vari negozi e compro qualcosa, lascio per ultimo quello di vestiti, dove sono sicura di perdere più tempo.
Ci entro e dall'entrata noto Damon tra le file di vestiti.
-"Merda" dico tra me.
Quasi il mio cuore smette di battere.
Vederlo mi ha reso piú tranquilla, ma mi ha fatto venire in mente brutti ricordi. Ricordi che avremo potuto affrontare insieme, ma che per colpa sua, non abbiamo fatto.
Mi giro subito ed esco nel negozio, ma a quanto pare ho perso più tempo del previsto a fissarlo e Damon si è accorto di me. Infatti corre fuori inseguendomi.
-"Elena".... mi prende per un braccio e mi ferma. "Elena, come stai?"
Mi volto a guardarlo e strattono via la sua mano dal mio braccio.
-"Come sto? Me lo chiedi pure Damon?"
Dico arrabbiata. Nella mia mente continuo a ripetermi 'Non devi piangere. Non devi piangere.'
-" Elena... " sospira ".. perdonami, ma.. è stato difficile per me. Avevo bisogno di staccare ok?"
Ammette finalmente, ma non basta. Non può andarsene e tornare quando vuole.
-" Il punto è questo Damon. Non è stato difficile solo per te. Pensi che io non ho perso nulla? Sei ridicolo. Avevo bisogno di te e tu sei sparito."
-" Ecco.. mi ... mi faceva star male tutto, io... sapevo per certo che un giorno sarei scoppiato e non volevo che mi vedessi così."
Lo fisso a bocca aperta con gli occhi lucidi.
-"Si ma, te l'ho hai già fatto in passato. Non puoi sparire e tornare quando vuoi. Non vuoi condividere nulla con me a quanto pare."
-"No Elena. Io ho condiviso tantissime cose con te, ma sai che fatico ad ammettere il mio dolore, quando lo provo. Lo sai per certo questo..."
Lo blocco con la mano.
-"Si, lo so. Lo so perchè in passato è successo che mi hai nascosto la tua sofferenza e mi hai pure promesso che la prossima volta, quando sarebbe riaccaduto, avresti provato a confidarti con me." -"Si, lo so" dice lui subito e poi prosegue " Lo so e ci ho provato Elena, credimi, ci ho provato. I primi due giorni quando sono stato con te, ci ho provato, ma era più forte di me. Nostro figlio non c'era più, tu piangevi e... nulla ti faceva sorridere."
-" Non è una scusa" sospiro "Non puoi soffocare il tuo dolore nell'alcol, quello lo facevi prima. Ora non puoi, hai delle persone che tengono a te e non puoi fare lo stronzo. Non fraintendermi, non cerco di trasformarti, mi piaci come sei ma, quando si tratta di noi, non accetto certi comportamenti." lo fisso.
-"Perdonami!"
Scuoto la testa "Non posso, non stavolta."
-" Cosa??" esclama sconvolto. "Elena, ti prego".
."No.. no Damon. Stavolta non sarà così semplice. Se non mi dimostri con i fatti che non lo farai mai più, non ti perdono. Renditi conto Damon, ancora tutto mi fa male... tutto."
-" Anche a me ma, possiamo affrontarlo insieme."
-"Come? Come se non mi parli?" chiedo esasperata.
Fa un respiro profondo e mi guarda negli occhi.
-" Non mi sono mai immaginato padre, mai ma.. quando la possibilità mi è passata davanti io l'ho colta subito. Infatti quando quella sera,mi hai rivelato di essere incinta, ho iniziato ad immaginarmi.. padre." fa una brave pausa ".. e la sensazione era così confortante Elena... così.. meravigliosa."
Continuo a guardarlo sempre più sconvolta. Ora ho capito che sta facendo. Si sta confidando con me.
Damon Salvatore che si confida con me dopo l'ennesima discussione? Chi lo avrebbe mai detto.

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Capitolo 12
*** LA RESA DEI CONTI. ***


POV ELENA
"Aspetta... ti stai confidando con me?" Chiedo subito interrompendolo. Lui mi guarda
"Si Elena... ti va di ascoltarmi? Ascoltami e poi puoi decidere se lasciarmi o no."
Io annuisco piano, non sapendogli dare un no come risposta. E poi, averlo al mio fianco, mi rende serena. In qualche modo.
Andiamo a sederci in un bar... mentre aspetto che lui torni con tutto quello che abbiamo ordinato, non posso fare a meno che pensare...
FLASHBACK.
"Dimmi perchè sei andato da lei senza dirmelo Damon."
Dico seria con il suo cellulare in mano. Lui me lo strappa via arrabbiato.
-" Non avresti dovuto ficcare il naso in cose che non ti riguardano "
-" Scusami?" dico subito io inorridita "sono la tua donna e poi te l'ho detto., tu eri sotto la doccia ed è arrivato un messaggio da lei, dalla tua ex."
Ripenso al messaggio ovviamente letto non intenzionalmente e alle parole di quella donna: ' grazie per essere venuto a chiarire'. Mi viene il vomito solo ad immaginarli insieme.
-" Mi hai tradita?" chiedo subito e lui mi fissa sconvolto.
-"Cosa? No.. no Elena. Era una faccenda mia e sua, non tua. Perchè avrei dovuto dirtelo?" chiede più tranquillo, come se tutto quello che ieri ha fatto di nascosto, sia una cosa normale.
-" Non si comportano così le coppie. Non dovevi vederla. Anzi, dovevi proprio dirmelo. Io ieri ero sola e tu stavi con lei. Così non andiamo da nessuna parte Damon.. " sospiro quasi sconfitta. E' questo il suo carattere e non penso che cambierà mai. Damon è così, si tiene le cose per se e non sa come comportarsi in una relazione, beh, a volte si, ma non sempre, forse è per questo che molti lo odiano.
-"Che sei andato a fare?" chiedo di nuovo.
-" Se te lo dico, facciamo pace?"
-" Non siamo due bambini. Niente pace. Hai sbagliato. Te l'ho detto, determinate cose, voglio saperle. Soprattutto se vai a trovare la tua ex."
-" Va bene ok scusa. Io ... ieri sono andato da lei, visto che mi riempiva di messaggi. Ho messo le cose in chiaro. Ho te e deve lasciarmi in pace." si avvicina e mi cinge le mani alla vita. Io lo respingo.
-" Bene, hai cancellato i messaggi che ti mandava, sei andato a trovarla e poi? Cos'altro non so?" chiedo guardandolo negli occhi.
-"E poi basta... andiamo non essere arrabbiata. Non respingermi. Lo sai che ci sei solo tu."
-" A quanto pare non sempre. Non vuoi condividere nulla con me. Non mi piace."
-" Elena.. sai che ci sto provando. Questa .. " mi cinge di nuovo ,ma stavolta mi tiene stretta." "...questa storia, la nostra. E' la prima storia seria che ho. Lo sai. Sai anche che ci sto provando. Sto provando ad essere perfetto. Cerco di essere me stesso, ma a volte sbaglio. Perdonami. Non credevo fosse così grave. Anche perchè non ci ho fatto nulla. Lo sai..." avvicina le sue labbra alle mie.
-"Non ti ho ancora perdonato" annuncio prima che inizi a baciarmi.
REALTA'
-"Elena?"
La voce di Damon mi riporta alla realtà. Scuoto la testa e lo guardo.
-"Si scusami Damon. Ci sono."
-" A che pensavi?" mi chiede curioso.
-" A noi. A te. Alla nostra storia... ma ora basta. Parla tu."
Fa un respiro profondo.
-" Come ti ho detto prima, si, volevo essere padre. Lo so, siamo giovani ma, abbiamo avuto un'occasione. Io ci ho creduto. Non immaginavo che qualcosa avrebbe potuto portarci via questa gioia. Ma è successo. E io non ero preparato. Credimi, mi fa stare male tutto questo, ma ora ho capito che noi due per andare avanti, abbiamo bisogno l'uno dell'altra. Provo dolore, se penso alla perdita. Ma se sto con te è più facile.. Me ne sono accorto ora. So che sono stupido e che mi accorgo dei miei sbagli solo quando è troppo tardi. Lo so Elena. Ma ancora nulla è perso."
-" Non puoi saperlo Damon... non puoi sapere se io ti voglio ancora."
-" Io spero di si Elena... " mi prende le mani e me le stringe con amore attorno alle sue.
-" Damon ..." scuoto la testa. ".. non possiamo. Non posso continuare così. Lo sai."
-" Dammi una possibilità."
-" Te ne ho già date tantissime. Lo sai."
-"L'ultima... ti prego l'ultima e se sbaglio ti lascio in pace. Te lo giuro Elena. L'ultima. Anche perchè adesso, io ho bisogno di te, ma tu hai bisogno di me. Abbiamo perso nostro figlio. Nostro. Solo nostro e il dolore che proviamo, lo conosciamo entrambi."
A quelle parole mi si riempiono gli occhi di lacrime. Ha toccato il mio punto debole. Lo fa sempre.
Sbaglia, dice qualche frase dolce e lo perdono. E' sempre stato così. Non che i suoi sbagli fossero così gravi, ma ci sono stati.
Il fatto è che ora più che mai ho bisogno di lui. Lui comprende il mio dolore. Lo conosce e può farmi guarire.
-" L'ultima volta... " dico infine. Lui annuisce subito e mi bacia le mani.
-" Grazie.. grazie Elena. " si alza e mi abbraccia forte. ".. ora mangia però."
Si risiede e mi guarda mangiare.
-" Sei bellissima."

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Capitolo 13
*** Fiducia. ***


POV ELENA

FLASHBACK

E' da due ore che provo a rintracciare Damon, ma niente. Ha il cellulare spento.

Questo pomeriggio abbiamo avuto una discussione, una stupida discussione e lui se n'è andato e da quel momento non l'ho più rivisto. Odio litigare con lui. Ma la cosa che mi da più fastidio è che l'uomo che amo è orgoglioso, forse troppo. Fino ad ora, non mi ha mai chiesto scusa, quando abbiamo avuto discussioni. Sono sempre stata io a fare il primo passo. Lui no.

Questa volta, quando l'ho visto uscire da casa mia, mi sono detta che doveva essere lui a rifarsi vivo, se voleva. Ma ha il cellulare spento e Stefan dice di non vederlo dal mattino, quindi sono un po' preoccupata. Appena finisco la cena, esco inventando ai miei genitori la solita scusa, ovvero che devo incontrare le mie amiche. Unica scusa che solitamente funziona. Lo cerco al grill, ma niente. Trovo Alaric però. Suo amico, e mi vecchio professore del liceo. Quindi mi avvicino.

-" Ehy Rick ciao. Sai dov'è Damon?" lo guardo. Lui mi sorride gentile e mi guarda.

-" Ehm io... non ne ho idea." Dice mentre torna a guardare il tuo bicchiere di bourbon vuoto.

-" Si che lo sai e scommetto che sai anche che io e Damon abbiamo litigato. Per questo non vuoi dirmelo. Ti ha detto lui di non farmi sapere nulla? "

-"Ok beccato, ma come hai detto 2 secondi fa, non posso dirti nulla."

-" Sei serio Rick?" lo guardo sconvolta. ".. sai quanto più essere autodistruttivo. Dimmi dov'è. Voglio solo accettarmi che stia bene."

Lo mi guarda e poi sospira sconfitto.

-" Merda Elena! " mi manda l'indirizzo nel cellulare. "Io non ti ho detto nulla. Lo hai trovato da sola."

Sorriso subito e gli bacio la guancia, poi guardo l'indirizzo.

-" Aspetta.. è in un pub?" entro subito nel panico.

Lui annuisce. "Scusami Elena. Voleva stare solo."

-"Ok grazie. Vado." Dico velocemente prima di uscire e vado in quel famoso pub entro nella speranza di trovarlo ancora e soprattutto nella speranza di trovarlo sobrio. Mi guardo intorno, è pieno di gente mezza ubriaca. Lo vedo al bancone. Ha una bottiglia in mano.

-" Cavolo." Mi avvicino subito e gliela rubo da dietro.

-"Ehyyy" si lamenta lui e si gira subito. Quando ci troviamo faccia a faccia, fa una faccia sconvolta.

-" Si sono io. Cosa stai combinando???" quasi urlo senza rendermene conto.

-"Elena Basta... vuoi ancora rimproverarmi? Ho mal di testa, continuiamo domani."

Gli prendo la mano.

-"Vieni.. sei ubriaco Damon. Torniamo a casa. ORA!"

Lui sbuffa e si alza barcollando. Per poco non finisce a terra trascinando anche me. La cameriera ci guarda e io capisco subito che Damon non l'ha ancora pagata, così prendo i soldi dalla borsetta e glieli passo.

-"Tenga la mancia."

Dico e porto Damon fuori, cercando di reggerlo, ma ovviamente fallendo miseramente. Sembriamo due quelli ubriachi, non uno.

-"Ah no... io ho ma macchina Elena." Mi fermo e lo guardo, poi guardo lo macchina.

-" Torniamo domani, non puoi guidare. " Lo faccio salire in auto e parto.

-" Perché lo hai fatto?" Chiedo, dopo qualche minuto di silenzio.

-" Perchè ti amo. "

-" Lo sai che l'amore non fa questo effetto vero? Sei ubriaco Damon. Non puoi farlo ogni volta che litighiamo."

-" Si scusami..."

-" Ti rendi conto che abbiamo litigato per una cavolata? Solo perché non siamo d'accordo su una cosa? E se litighiamo per qualcosa di più serio tu che fai? A me preoccupano i tuoi comportamenti. Io.. non posso vivere nella continua ansia. Devi saper affrontare anche i litigi che una relazione porta."

-" Lo so. Si lo so. Scusami davvero."

-"Riposa!" Mi limito a dire. E' ubriaco e non ho la sua completa attenzione quindi meglio lasciarlo in pace.

REALTA'.

-"Elena.."

La voce di mia mamma mi riporta alla realtà. " Mangia. Non hai toccato la cena. Ti senti bene?" chiede chiaramente preoccupata. Io annuisco e mangio. "A che pensavi?" continua.

-" A nulla mamma." Fingo un sorriso. Lei decide di non insistere.

-" Ieri ti hanno vista al centro commerciale con Damon." Dice e io alzo subito lo sguardo, prima guardo lei e poi mio padre. Ma considerando l'espressione di lui, sa già tutto.

-" Avete fatto pace?" chiede.

-" No. Cioè non lo so." Ammetto e continuo a mangiare. Mio padre mi guarda.

-" Elena tesoro. Ti rendi conto che torna solo quando vuole lui?"

Io smetto di mangiare e lo guardo.

-" Papà... so quello che pensi di lui. Non iniziamo ok?"

-" No davvero Elena. Dopo gli ultimi avvenimenti ho capito che ho sbagliato, infatti se vuoi, puoi vederlo, ma questa settimana ti ha lasciata sola ad affrontarlo. Semplicemente non mi sembra giusto. E' un uomo, dovrebbe comportarsi da tale."

Sospiro, ha ragione.

-" Lo so. Ma nessuno gli ha insegnato come comportarsi. Non ha i genitori, solo il fratello. Ci sta provando. Lo sai papà."

Lui con mia sorpresa annuisce e mi sorride.

-" Sii solo più dura con lui. Capirà."

-" Io penso che abbia già capito come comportarsi."

-" Lo spero tanto, per te Elena. Lui potrebbe esserela cosa migliore o la peggiore, spero tanto che sia la prima delle due."

 

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Capitolo 14
*** Noi come una volta. ***


POV ELENA

Ho deciso di dare un'ultima possibilità a Damon. Stavolta è davvero l'ultima. Confido in lui e sono quasi certa che stavolta abbia capito. Il bambino che abbiamo perso ha cambiato me, ma pure lui. Adesso si preoccupa di più, mi cerca sempre e sembra quasi che lui non riesca a vivere senza di me.

La perdita della vita che potevo mettere al mondo, mi fa ancora star male, ma non posso non dire che mi ha aiutata ad essere più forte. I primi giorni mi sentivo inutile, vuota e senza forze. Adesso che è passato un mese, mi sento meglio. Più combattiva, più forte.

In questo mese le cose con Damon sono andate bene. Abbiamo avuto solo una piccola discussione e stavolta non è andato ad ubriacarsi, non è andato neanche fuori di testa. Si è semplicemente scusato e siamo andati avanti.

Oggi è il primo giorno di college. Ho già scelto la stanza, ho assistito alla prima lezione e adesso ho il pomeriggio libero, sto aspettando Damon. Nel frattempo, per ammazzare l'attesa, prenoto due cappuccini e li porto in camera. Pochi secondi dopo bussano, io mi alzo e vado ad aprire. Ovviamente è Damon.

-"Ciao!" dico subito e gli porgo il cappuccino ancora caldo. Lui lo prende e mi bacia subito.

-"Mmmh grazie" dice sulle mie labbra e poi sorriso "mi sei mancata sai?"

-"Ma ci siamo visti ieri." Rido e lo guardo.

-" Mi manchi comunque. Ah.. sono geloso. Com'è che si chiama quel tuo professore sexy di cui mi hai parlato oggi?"

-" Wes!" dico ridendo. Oggi durante la pausa mi ha chiamata e io gli ho detto che stavo assistendo alla lezione di un professore davvero sexy. Ovviamente scherzavo. Wes è sexy si, ma non è il mio tipo.

-" Ah si Wes... quindi guardi gli altri maschi in mia assenza?" Si avvicina provocante. Io rido e indietreggio.

-"Scherzavo. Volevo renderti geloso. "

-"E ci sei riuscita... ora devi farti perdonare sai?" dice malizioso.

Io lo guardo fingendo di non capire, anche se so benissimo cos'ha in mente. Lui ridacchia e mi oltrepassa andando nel mio letto e si sdraia.

-" Quindi.. non sai come puoi farti perdonare?" mi provoca. Io sorrido e chiudo la porta a chiave, poi mi avvicino velocemente a lui che mi guarda con occhi sconvolti.

-" Ti avviso Elena. Non lo facciamo da un mese, quindi se ora stai fingendo, stai sbagliando, perché ho intenzione di legarti nel letto e violentarti. Quindi.. non provocarmi troppo."

Rido e lo zittisco con un bacio.

-"Sssh zitto! Ma quanto parli?" sussurro sulle sue labbra e mi metto a cavaccioni su di lui. Lui si zittisce e subito mi bacia con passione. Non perde tempo a spogliarmi, quindi io non posso far a meno che fare lo stesso con lui

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-"Mi sei mancata." Sussurra. Io gli sorriso e mi copro con il lenzuolo poi poggio la testa sul suo petto.

-" Me lo hai detto tutto il tempo prima, mentre facevamo l'amore sai?" Lui ride.

-" Non smetterò mai di dirtelo piccola. Mi sei mancata davvero."

-" Mi sono fatta desiderare." Lo osservo e faccio i grattini sul braccio.

-" E ti sei fatta desiderare per bene direi." Mi bacia.

-"Come mi sono comportato in questi giorni?" mi chiede subito dopo. Io rido.

-" Beh signorino... ti sei comportato alla grande."

-" Davvero?" chiede visibilmente sorpreso.

-"Si.. è andato tutto bene. Siamo felici no?"

-"Si. Adesso lo sono di più però. Ora che ti sei concessa a me, sono tranquillo perché se lo hai fatto, vuol dire che va tutto bene."

-" Si... va tutto bene adesso."

Confermo e riprendo a baciarlo e con una mano gli accarezzo i capelli. Lui capisce le mie intenzioni e ridacchia."

-" Va tutto bene e ancora non sei stanca, ho capito."

Continua a ridacchiare e si mette su di me. Io non posso fare a meno che abbandonarmi a lui.

 

 

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Capitolo 15
*** Vacanze. ***


POV ELENA

ALCUNI MESI DOPO.

E' l'ultimo dell'anno e io sono a casa di Damon, dove ho passato anche il natale.

Damon, visto che aveva la casa vuota, ha pensato di ospitare oltre me anche Caroline, Tyler che stava nuovamente con Caroline, Bonnie e Jeremy, mio fratello.

Diciamo che stiamo passando le vacanze a casa di Damon. Sono quasi certa che il motivo per cui ha invitato i miei amici è per assicurarsi che mio padre mi permettesse di andare. Ma alla fine, pure lui si sta divertendo e questo è quello che m'importa più di tutto.

Sono in cucina con Bonnie e Caroline a preparare da mangiare nell'attesa della mezzanotte. Quasi non mi sembra vero. Mi trovo con le persone che amo di più al mondo. Le mie amiche, mio fratello, e Damon ovviamente. La cosa sorprendente è che mio padre mi ha permesso di venire. Niente bugie, o scuse, questa volta sa che sto passando le vacanze con Damon e mi permette di farlo.

Tante volte in passato ho pensato di lasciar perdere a causa sua. Pensavo che non sarebbe mai cambiato, ma grazie a Damon e alle mie amiche, non l'ho fatto e adesso sono felice così, perché tutto è cambiato in meglio.

-"Allora ragazze.. che programmi avete per dopo la mezzanotte?" chiede Caroline curiosa e ridacchia subito. So già dove vuole arrivare, infatti rido pure io e Bonnie ci segue subito.

-"Beh.. ballare un po'?" chiedo guardandola e lei si fa subito seria.

-" Elena sei antica.... Lo sai che chi non fa sesso il primo dell'anno, non lo fa per tutto l'anno?"

Io rido e le faccio la linguaccia.

-" Forse per te sono antica, ma per Damon no." Sorriso maliziosa. "..e l'importante è questo no?"

-"Si infatti io so che sono le tue amiche non ne parli, ma che poi a letto vai alla grande."

-" Carolineee!" la guardo sconvolta. "Smettila, i ragazzi sono di là, potrebbero sentirci e poi vi dico il necessario. Che altro dovrei dirvi? Sapete tutto." Dico mentre sistemo la tavola. Lei si avvicina a me.

-" Hai messo il completino che abbiamo comprato l'altro giorno?"

Sospiro esasperata.

-" Lo ha messo." Interviene Bonnie. "Lo ha messo, ora lasciala in pace Caroline."

-" Ehy... tu invece l'hai messo signorina Bennett?" chiede subito guardandola.

Bonnie non ha il tempo di rispondere, visto che i ragazzi ci raggiungono subito in cucina.

-"Volete una mano?" chiede Tyler gentile.

-" Vuoi incendiare la cucina?" Risponde Caroline guardandolo.

-" Si... abbiamo bisogno di una mano." Dico prima che possa rispondere a Caroline. "Caroline, fatti aiutare dal tuo ragazzo in cucina." Dico mentre sento qualcuno dietro di me, mi giro ed eccolo. Damon che mi osserva con quegli occhioni azzurri bellissimi. Ho un debole per i suoi occhi.

-" E tu che fai? Mi fissi?" chiedo ridacchiando. Lui subito sistema le posate e ride. Non risponde.

-

-

-

-

"10... 9.. 8.. 7.. 6.. 5.. 4.. 3.. 2.. 1... AUGURIII"

Urliamo tutti. Subito abbraccio Damon visto che le altre due coppie già si stanno baciando per bene.

-"Auguri amore mio." Dico ridacchiando e lo bacio subito. Un tenero bacio che cresce pian piano. Damon mi solleva un po' da terra e continua a baciarmi senza staccarsi.

-"Auguri amore mio." Dice qualche secondo dopo e mi mette giù. "Sei splendida con questo vestito rosso sai?" Mi osserva e io arrossisco.

-" Basta fare il guardone!" Rido.

-" Si giusto..." prende lo spumante e lo serve a tutti.. "Brindiamo. Che questo nuovo anno sia piano di cose positive per tutti noi."

Beviamo un po' di champagne, mentre Damon mette un po' di musica. La sua casa è enorme e bellissima. Si può far di tutto.

-" Signorina Gilbert.. mi concede questo ballo?" Mi dice non appena poso il bicchiere vuoto. Io annuisco e gli prendo le mani che mi sta porgendo e iniziamo a danzare. Un ballo lento e romantico. Amo ballare con lui. Lui lo sa e ovviamente mi ha accontentata. Anche gli altri sembrano apprezzare. Tutti stiamo ballando in salotto con l'uomo che amiamo.

-" Spero anche che questo nuovo anno sarà bellissimo. E spero di passarlo con te."

Mi dice mentre balliamo. Io sorrido e gli do un bacino.

-" Penso che sarà così sai? Mi rendi felice Damon. Tutto è perfetto con te, quindi penso proprio di si. Ti amo. Ti amerò sempre. Mi hai rubato l'anima."

Lui sorride sentendo quelle parole e mi stringe ancora di più a se.

-"Sei mia." Sussurra piano.

-" Si.. sono tua."

POV DAMON

QUALCHE ORA DOPO.

Sono a letto con Elena. Dopo aver finito di ballare, ci siamo salutati tutti e ognuno è andato nella propria stanza. Ora mi godo la mia ragazza. Mi sembra tutto così surreale e strano.

Averla con me tutti questi giorni è stata una cosa che mai avrei pensato che potesse succedere, ma è accaduto. Qualcuno ha ascoltato le mie preghiere.

-"Devo darti un regalino." Dico sorridendo e le bacio la fronte prima di alzarmi e andare a prendere una scatola nell'armadio. Torno da lei che adesso si è seduta e si è coperta con le lenzuola. Lo fa sempre. Non so se si vergogna o meno, ma decido di non indagare.

-"Comunque ho apprezzato quel completino." Dico ridacchiando, ripensando al suo corpo dentro quel completino striminzito. Era meravigliosa, ma lei ovviamente, insicura com'è, si vergognava all'inizio. Lei non risponde, si limita ad arrossire... Io le passo la scatolina.

-" Aprila!" la incito. Lei lo fa e sorride subito vedendo il bracciale che gli ho regalato.

-"Oddio Damon ma.. è per me?" Chiede subito. Una cosa che amo di questa ragazza, è che sa apprezzare anche le piccole cose. Non si è mai preoccupata dei miei soldi.

-" Ho pensato di farne fare uno personalizzato. Allora.. il cuore simboleggia il nostro amore. La nota musicale per la musica che ascoltiamo insieme, l'infinito perché il nostro amore non avrà mai fine e la chiave, perché hai nascosto il mio cuore da qualche parte e adesso ti rifiuti di darmelo."

Lei se lo fa mette subito e mi abbraccia al settimo cielo.

-"Damon è così.. perfetto. Non dovevi davvero, ma grazie. Lo apprezzo molto. E' meraviglioso."

Fa tintinnare i ciondoli.

-" Quindi adesso vedi un futuro sicuro con me?" Chiedo curioso.

-" Certo. Adesso si... voglio sposarti Damon, voglio avere dei figli. Voglio tutto con te.. lo voglio."

A quelle parole mi emoziono anche io e la stringo.

-" Che mi hai fatto donna!"

Esclamo incredulo. Questo non è il Damon di qualche anno fa. Questo è un Damon diverso, nuovo, migliore.

Lui ha preso tutti i pezzi di me e mi ha rimesso insieme. Non smetterò mai di ringraziarla.

 

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Capitolo 16
*** Epilogo. ***


5 ANNI DOPO

Pov Elena.

"Amore faccio tardi stasera. C'è stata un'emergenza quindi non posso abbandonare l'ospedale. Ti Amo. Torno presto."

"Va bene Elena. Mi manchi."

" Mi manchi pure tu amore mio. Tanto."

"Buona Notte."

Attacco e vado a sedermi nella mia scrivania. Da quando lavoro in ospedale, i miei impegni sono aumentati e sento di stare trascurando Damon. La cosa mi dispiace tantissimo, infatti mi sono ripromessa di esserci di più. Per lui.

Solitamente quella che sta meno a casa sono io, visto che lavoro in ospedale. Lui riesce benissimo anche a lavorare da casa. E forse questa è l'unica cosa che tiene ancora il nostro rapporto in piedi.

Sospiro. Mi rialzo.. metto il camice e torno a lavoro.

1 ANNO DOPO

Continuo a guardare l'anello di fidanzamento che Damon ieri mi ma consegnato. E' fatta. Ci sposeremo. Finalmente coronerò il mio sogno. Sposerò l'uomo che amo da tanti anni ormai. L'uomo che mi ha fatta ridere, piangere, emozionare. L'uomo che mi è stato sempre accanto. L'uomo che è diventato migliore per me.

L'anello è semplice con un grande brillantino al centro. Proprio il genere che mi piace. Ormai mi conosce troppo bene. Ancora ricordo la mia reazione ieri, al suo "Vuoi diventare mia moglie?". Sono scoppiata a piangere e subito dopo ho detto di si. L'ho detto talmente tante volte, che alla fine Damon ha dovuto zittirmi come solo lui sa fare.

1 ANNO DOPO ANCORA.

"Elena... sei bellissima." Dice mia madre mentre mi osserva dalla testa ai piedi. Io continuo a fissarmi allo specchio senza riuscire a capire se sono davvero io quella donna meravigliosa riflessa allo specchio. Solitamente non mi faccio mai complimenti, ma oggi, il giorno del mio matrimonio, mi piaccio moltissimo. Ho un abito stile principessa, i capelli sciolti e il velo lunghissimo. Mi sento davvero una principessa.

"Ok Elena... dobbiamo scendere. Tutti di stanno aspettando." Caroline, la mia damigella d'onore irrompe nella stanza e mi riporta alla realtà. Io annuisco nervosa e prendo a braccetto mio padre che è già accanto a me. Insieme scendiamo nel giardino del pensionato, dove abbiamo deciso di celebrare la nostra unione. Non appena gli invitati mi vedono, mi fissano. Io trattengo il respiro per un'attimo e poi m'incammino.

Damon è davanti a me. Stupendo come sempre.

Le lacrime che ero riuscita a trattenere prima, adesso vogliono venir fuori.

Non appena sono davanti a lui gli prendo la mano e gli sorrido emozionata.

"Sei stupenda Mrs Salvatore." Sussurra piano e mi bacia la fronte.

" Sono ancora una Gilbert" ridacchio e gli tengo la mano. Lui mi fissa ancora per qualche secondo e fa un sorrisetto, poi si mette seduto e aiuta anche me, visto che il vestito è molto ampio.

La cerimonia è breve e scommetto che sia stato Damon a dire al prete di non farla lunga. Lui odia queste cose. Dopo il lo voglio, sono scoppiata in lacrime e ho abbracciato forte il mio marito. Si perché finalmente io e Damon siamo sposati. Impossibile da crederci ma è così. Ne abbiamo passati tanti insieme, ma quando l'amore è forte, nulla può spezzarlo. Nulla e nessuno.

15 GIORNI DOPO IL MATRIMONIO.

Siamo ancora in luna di miele. Damon ha affittato una casa davanti alla spiaggia alle Hawaii. Un luogo abbastanza deserto, ma stupendo. Così romantico e perfetto per noi due. Sono nel letto e osservo il mare mentre aspetto che Damon mi raggiunga con la cena che sta preparando. E' davvero un posto magico.

"Ehy Amore eccomi."

Si avvicina con un vassoio grande e si siede accanto a me. Io gli sorriso e lo bacio dolce.

"Mmmh grazie mille amore mio." 

 "Ti senti meglio ora? Non hai toccato il cibo oggi." 

 Mi chiede preoccupato. Io annuisco e inizio a mangiare. 

 "Si alla grande tranquillo, mangia." Lui mi guarda insospettito. 

 "Che succede? Mi stai facendo preoccupare sappilo. Vuoi tornare?" 

 "No" dico subito. "No Damon. Io amo questo posto, voglio rimanere." Dico guardandolo, lui annuisce.

 "E' da ieri che stai così, scusa. Ho pensato che magari eri stanca e volessi tornare."

 "No tranquillo penso che sia normale per una donna incinta avere un po' di nausea no?"

 "Si certo ma tu non... " si blocca subito e grana gli occhi "cos'hai detto?"

 Io subito annuisco felice e mi asciugo una lacrima. 

 "Si Damon. Hai capito. Sono incinta. Non so di quanto, ma siccome oggi stavo male e ho pure un ritardo, ho fatto il test ed è.. positivo." Lui subito mi abbraccia forte. 

 "Oddio perché non mi hai detto nulla piccola?"

"Beh Damon. Perchè l'ho saputo oggi e volevo trovare il giusto modo per dirtelo."

Lui mi riempie di baci.

"Visto.. visto che è tornato? Te lo avevo detto piccola."

Io annuisco e lo bacio subito.

"Mmmmh.." salgo a cavaccioni su di lui, che subito mi blocca.

"Ah no... Prima mangi Mrs. Salvatore. Poi ti faccio fare le zozzate che tanto ami."

Lo fisso sconvolta.

"Vuoi negare che ti piace fare zozzate con me? Vorrei ricordarti Mrs Salvatore che in questi 15 giorni siamo stati più a letto che in giro."

Io rido e scendo da lui.

"Un punto per te Mr Salvatore."

NOVE MESI DOPO

"Oddio Elena è bellissima."

Dice Damon mentre culla la bimba che è nata da qualche ora. Io sono davvero stanca, ma non posso non guardare le persone che più amo nella mia vita. Tessa finalmente è nata e sia io che Damon siamo super felici.

Si avvicina con la bimba e si siede sul letto accanto a me. Non ha smesso di tenerla in braccio da quando gliel'hanno data. Ama quella bambina. Glielo si legge negli occhi.

"Vuoi tenerla?"

Chiede subito guardandomi e io annuisco. Lui me la passa.

E' un essere così piccolo e fragile, ho paura di farle male, ma la bimba continua a dormire tranquilla anche sulle mie braccia.

"Grazie piccola... grazie davvero."

Dice Damon e mi bacia la fronte.

"Ti senti bene? Vuoi qualcosa?"

Mi chiede. Sempre premuroso. In questi nove mesi, mi ha trattata meglio di una regina. Io scuoto la testa e gli sorrido.

"No no sto bene amore, non mi serve nulla."

"Sei stata bravissima lo sai? E tu che dicevi di non farcela."

"L'ho detto anche quando stava uscendo ricordi? In effetti pensavo di non farcela, ma sono felice adesso."

"Sei una donna forte. SEI LA MIA DONNA."

Mi bacia subito e io ricambio.

Finalmente siamo davvero felici e cosa migliore, adesso siamo una vera e propria famiglia.

Esatto, famiglia. A quella parola, non posso non emozionarmi.

"Io invece ringrazio te Damon... * lo guardo *Ti ringrazio perché mi hai resa la donna più felice al mondo. Non lasciarmi mai capito?"

Lui mi sorride e mi stringe a se, stando attento alla bimba.

"Mai... Non vi lascerò mai patatina."

 

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Eeeh si ragazzi.

Finalmente ho dato un finale a questa storia.

Penso che questo è stato il momento migliore per concluderla. Ringrazio tutti voi che mi avete supportato e che l'avete letta. Damon&Elena hanno finalmente avuto il loro lieto fine.

Sicuramente continuerò a scrivere altre storie quindi... seguitemi, se volete.

ALLA PROSSIMA. BACIONI.

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