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di Cielo_Pietra
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ho perso il mio cuore ***
Capitolo 2: *** Una conoscenza fastidiosa ***
Capitolo 3: *** il sorriso d'inizio ***
Capitolo 4: *** Una biblioteca di sentimenti ***
Capitolo 5: *** Balla con me... ***
Capitolo 6: *** L'ordine del Cuore ***
Capitolo 7: *** LEI E' MIAAA!!!! ***
Capitolo 8: *** MIA...(Sempre!) ***
Capitolo 9: *** Oblivion ***
Capitolo 10: *** gli Ostacoli del Cuore ***
Capitolo 11: *** La Trasparenza del Dolore ***
Capitolo 12: *** Battaglia 2.0 ***



Capitolo 1
*** Ho perso il mio cuore ***


Ciao a tutti i miei lettori, buona estate, sono tornata con una nuova e appassionata storia, spero che l'idea vi piaccia e che commentiate le mie idee. vi lascio alla storia buon proseguimento. 














La battaglia di Hogwarts era in pieno svolgimento, incantesimi volevano in ogni direzione, i Mangiamorte facevano il possibile per uccidere e le forze opposte facevano il possibile per sopravvivere. Percy, Fred e Ron Weasley approfittarono di un momento di calma apparente per scambiare qualche parola, con occhi ed orecchie vigili a ciò che gli accadeva intorno; Hermione ed Harry si trovavano a pochi metri da loro e ragionavano sulla prossima mossa. Hermione si sconcentrò per un’istante e guardò l’amore della sua vita, cercando un contatto visivo di rassicurazione, voleva percepire nel suo sguardo che sarebbe andato tutto bene. In quel momento Fred percepì gli occhi della Granger su di sé, si voltò e trovò lo sguardo della sua amata pieno di incertezze, fu allora che i suoi sensi da battaglia vennero meno e le rivolse un enorme sorriso. Un boato improvviso ruppe quel momento e fece cadere tutti a terra, la fiancata del castello era esplosa e aveva travolto i tre fratelli, Harry ed Hermione erano stati spazzati via, la strega si alzò a tentoni in mezzo alle macerie e barcollò fino ai tre rossi, Percy e Ron erano in ginocchio sopra una figura distesa, quella del fratello. Hermione guardò il corpo del suo ragazzo coperto di macerie ed urlò così forte che fece quasi cadere il soffitto, realizzando la cruda verità, il suo gemello dolce e simpatico era morto.
‘’No… no… no! ’’ urlò qualcuno ‘’No! Fred! No! ’’
Percy scuoteva il fratello, Ron era inginocchiato accanto a loro, e gli occhi di Fred li fissavano senza vederli, lo spettro dell’ultimo sorriso ancora impresso sul volto. L’ultimo sorriso che Hermione vedrà mai. Harry arrivò poco dopo e cinse l’amica per le spalle cercando di darle un conforto inutile, sapeva bene cosa volesse dire perdere qualcuno di così importante e purtroppo l’unica cosa che poteva fare per i suoi amici era stargli accanto in silenzio.
La battaglia era finita, Hogwarts aveva vinto e dopo la morte di Voldemort, i Mangiamorte si erano dileguati come conigli invece che serpenti. Hermione non aveva prestato molta attenzione al resto della battaglia, era rimasta ferma ed insensibile, a differenza degli altri che avevano accantonato il loro dolore per finire di dare il loro contributo. Hermione si trovava nella Sala Grande come quasi tutti i ‘’soldati’’, davanti a loro si stagliavano i corpi dei loro morti, la Granger aveva la vista annebbiata dai lacrimoni ma sentiva distintamente la famiglia Weasley scoppiare in lacrime, di fronte al cadavere dagli occhi spenti ed i capelli rossi che una volta era Fred. La riccia decise che non poteva restare lì un secondo di più, era troppo doloroso per lei, pensava a tutti i progetti che aveva fatto sul loro futuro, una loro casa, un matrimonio e magari una famiglia, tutto sparito in quell’attimo di nostalgia che lei aveva voluto colmare e che le aveva portato solo dolore e disperazione, sentimenti che l’avrebbero accompagnata per il resto della sua vita. Vagò nel castello, dentro e fuori senza meta, incontrava volti allegri e gioiosi e volti persi e confusi, come il suo; arrivò il tramonto e molti usavano il passaggio nella Stanza delle Necessità per andarsene a casa, oppure si preparavano per passare la notte lì, pronti alla difesa nel caso qualche nemico tornasse all’attacco.
Hermione si ritrovò nell’ufficio della McGranitt, silenzioso e buio quindi decise di dormire lì quella notte, chiuse la porta a chiave, si mise seduta in scrivania e si rannicchiò sull’enorme sedia, nonostante i buoni propositi però non riuscì a dormire, rimase lì a immergersi nel suo dolore e ad un certo punto colpendo distrattamente un cassetto della scrivania col ginocchio, lo aprì. La Granger ci ragionò sopra, poteva chiudere il cassetto e tornare ad autocommiserarsi, oppure distrarsi guardandoci dentro. Sapeva che era contro le regole stare negli uffici degli insegnanti, ancora di più frugare nella loro scrivania, però Hermione in quel momento non era molto ragionevole e quindi, guardò nel cassetto, ragionando che tecnicamente non era neanche più una studentessa. Dentro quel cassetto vide una Giratempo, probabilmente la stessa con la quale passava da una lezione all’altra durante il terzo anno, la professoressa l’aveva conservata per tutto questo tempo, una strana idea balenò nella sua mente quando vide quell’oggetto, avrebbe potuto realizzare molte cose positive con quella in mano, scosse la testa e ricacciò indietro quel pensiero, richiuse il cassetto e uscì dall’ufficio per non essere tentata di rubare la Giratempo.
Hermione decise di tornare a casa, lasciò i suoi amici a scuola e attraversò il passaggio per arrivare ad Hogsmeade, una volta lì il fratello di Silente gli offrì qualcosa di caldo e si fece raccontare gli ultimi dettagli, la rossa non riusciva a spiccicare parola, quindi, si fece informare da un altro gruppo di studenti. La Granger passeggiava lungo le strade del villaggio dove tutto sembrava tranquillo, all’improvviso si smaterializzò a casa dei suoi genitori. Sua madre e suo padre si trovavano ormai da un paio di mesi in Australia, li aveva Obliviati prima del suo viaggio per cercare gli Horcrux perché in questo modo sarebbero rimasti al sicuro dai Mangiamorte, quindi la casa era completamente deserta. All’ingresso c’era una mensola in cui si trovavano tutte le loro foto, si mise a guardare quella del suo compleanno, aveva cinque anni e i suoi genitori le avevano organizzato una festa bellissima con tutti i suoi amici, si ricordò che fece esplodere la torta battendo le mani e tutti pensarono a qualche difetto di pasticceria, ma quella fu la prima volta in cui Hermione mostrò i suoi poteri. La casa era silenziosa e piena di polvere, non era mai stata così da quando i suoi genitori l’avevano comprata, essendo due dentisti, suo padre e sua madre erano due maniaci dell’igiene, in quel momento però Hermione non se ne accorse perché era troppo addolorata per la morte di Fred. Passarono i giorni, niente sembrava cambiato in quel piccolo borgo babbano, ignoravano tutti quel che avrebbero potuto rischiare, nessuno conosce i feriti o i morti, nessuno di loro conosceva Fred. I vicini di Hermione la salutavano, le davano il bentornato dall’Australia e le chiedevano dei suoi. Lei rispondeva cercando di dare fili logici alla storia che raccontava, ma la voce le moriva in gola, la perdita era troppo grande, il dolore troppo forte.
Hermione tornò in casa e si chiuse lì dentro, si sdraio sul vecchio divano verde nel soggiorno e pianse fino ad addormentarsi, fu allora che arrivarono a tradimento i ricordi. 






Questo capitolo racchiude gli avvenimenti prima dell'inizio della vera storia, quindi è molto breve, la storia sarà basata principalmente su ricordi di Hermione, anche sconessi, e a volte si ritornerà al presente.....e per finire, super finalone a sorpresaaaaaa!!!!!!!!!! 
non so ancora quanto sarà lunga la storia, quindi lo scopriremo insieme, un bacio a tutti e al prossimo capitolo. 
PS: può darsi anche che a breve pubblicherò il primo capitolo di un'altra storia, ma è ancora tutto tra le nubi, anche perchè non mi piace lavorare su più progetti contemporaneamente. 
CIAO MAGHETTI E STREGHETTE!!!!!!!!!!!! :3

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Capitolo 2
*** Una conoscenza fastidiosa ***


Ciao a tutti, amici maghi...ecco a voi questo nuovo capitolo, sarà tutto incentrato sul primo anno. spero che come inizio non sia deludente, buona lettura a voi :)








Hermione percorse la Sala Grande piena di sicurezza, non notò i compagni di scuola che la fissavano, si era concentrata sul soffitto, quando riportò la sua attenzione allo sgabello con quel vecchio cappello sopra, la Professoressa McGranitt la chiamò e fu allora che le prese il panico. Quando il cappello parlante le tolse la visuale, sentì parlare nella sua testa, solo dopo capì che era proprio quell’oggetto sui suoi capelli che le stava comunicando la sua indecisione, la Granger non seppe mai quanto tempo perse nello Smistamento, però intuiva che ci volle tanto tempo, alla fine il saggio copricapo emise la sentenza: GRIFONDORO. Si ritrovò seduta accanto a due gemelli dai capelli rossi, le diedero tutti il benvenuto, pian piano il suo tavolo si riempì, cominciò a conversare con uno dei due gemelli.
‘’Sei cresciuta tra i babbani? ’’ domandò lui
‘’Esatto’’ rispose Hermione
‘’Mi presenti i tuoi genitori, non ho mai conosciuto dei babbani ’’ disse George
‘’Beh i miei sono dentisti, quindi, sono molto impegnati e poi dubito di poterli presentare a qualcuno di voi’’ disse Hermione
‘’Denti che? È una malattia? ‘’ domandò Fred, il secondo gemello
‘’Dentisti, è un lavoro, curano i denti delle persone’’ rispose la riccia
‘’Che lavoro inutile, basterebbe una bacchetta’’ disse Fred
‘’I babbani non possono usare la magia’’ incalzò Hermione per poi girarsi ad ascoltare i discorsi degli altri suoi compagni, notò che alcuni di quelli che aveva visto in treno erano seduti al suo stesso tavolo
 
 
‘’Granger’’ gridò uno dei gemelli affrettando il passò
‘’Fred, giusto? ‘’ domandò lei confusa
‘’Sì, dove vai? ‘’ chiese lui col fiatone dopo averla raggiunta
‘’Stavo andando in Biblioteca a studiare’’ rispose lei riprendendo a camminare indifferente
‘’ Non preferiresti, invece, venire al corridoio del terzo piano con me e George? ‘’ domandò lui con sguardo maligno
‘’ Spero tu stia scherzando, è proibito e lo sai bene, Silente ha detto che si rischia una morte molto dolorosa, sei sordo o stupido?! non ho intenzione di morire e tanto meno di farmi espellere per colpa tua o dei tuoi fratelli’’ disse Hermione in preda al nervosismo
‘’Hey ricciolina respira, prova a calmarti un secondo, era una battuta la mia’’ disse Fred a largo sorriso, quella reazione tutta pepe non se la sarebbe mai immaginata
‘’ Io non posso calmarmi, non adesso, tu piuttosto non dovresti studiare?! ‘’ chiese la Granger
‘’Ho il massimo dei voti, grazie per l’interessamento, … ’’  iniziò Weasley, però lei lo interruppe
‘’ …. Non ho voglia di stare qui a farmi infastidire da te, ora vado in Biblioteca a cercare una lettura semplice e, a meno che, tu non voglia venire con me, cosa che escludo, ti consiglio di non seguirmi oltre’’ disse Hermione con fare deciso e galoppo altrettanto speditamente verso la Biblioteca del castello  
 
 
Il natale si stava avvicinando e gli studenti tra poche settimane sarebbero tornati a casa per le vacanze, era un’ora libera quando nel giardino Hermione si andò a sedere accanto ai Weasley ed Harry, unendosi a loro nel bel mezzo della conversazione.
‘’Mi dispiace ragazzi, dubito di poter venire, preferisco rimanere qui nel castello, curiosare un po’ da solo ’’ rispose Harry
‘’Di cosa state parlando? ‘’ domandò Hermione
‘’lo avevamo invitato a passare il natale con la nostra famiglia, però a rifiutato’’ spiegò Ron
‘’E tu cosa ne dici riccia vieni a passare le vacanze con un’allegra famiglia dai rossi capelli?! ‘’ domandarono Fred e George in coro
‘’Non siate impertinenti voi due’’ lì ammonì Percy
‘’Noi mai’’ disse Fred
‘’Sono già d’accordo coi miei genitori, abbiamo una cena coi parenti in agenda e poi un giro al centro commerciale’’ rispose Hermione
‘’Sembra noioso’’ disse George
‘’Non ci siamo noi, certo che è noioso’’ replicò il gemello
Hermione a quel punto si alzò spazientita, tolse l’erba dalla gonna e guardò in modo truce i fratelli Weasley, alla fine afferrò i suoi libri e si diresse verso il castello, seguita a ruota da Harry e Ron, che non volevano lasciarla sola anche sapendo che era arrabbiata.
‘’Non riuscite mai a stare zitti voi due, Vero?!’’ disse Percy ai due fratelli
‘’Parlare è la nostra migliore qualità’’ disse Fred
‘’Senza nulla togliere a onnipotenza, bellezza e modestia, naturalmente’’ aggiunse George
 
 
Per la famiglia Weasley cambiarono i programmi delle festività, Molly e Arthur avevano infatti deciso all’ultimo, di fare visita al figlio Charlie in Romania, portandosi con loro il figlio Bill e la minore Ginny, loro unica figlia femmina. Percy, Fred, George e Ron, quindi, erano rimasti al castello per le vacanze ed Harry con loro, perché non aveva proprio voglia di tornare dagli zii. Quando Hermione tornò a scuola, il trio aveva la strana abitudine di appartarsi sempre di più, i gemelli Weasley lo notarono e spesso cercavano di entrare nella loro conversazione, Harry e Ron li lasciavano interagire senza problemi anche se non svelavano nulla, Hermione, al contrario, era sempre più arrabbiata perché i fratelli dai capelli rossi erano arroganti e spavaldi, soprattutto Fred mostrava una sicurezza ed una non curanza irritante agli occhi della Mezzosangue.
 
 
Hermione si svegliò urlando, in una pozza di sudore, il respiro era affannoso e il cuore le batteva a mille, quasi uscisse dal petto. Si alzò da quel divano, piena di dolori, asciugò le lacrime che le rigavano il volto. In cucina, mentre l’acqua per il thè bolliva, cominciò a riflettere se non fosse il caso di far rientrare i suoi genitori dall’Australia, mai come in quel momento aveva desiderato l’abbraccio di sua mamma e i finti trucchi di magia di suo padre, riuscivano sempre a strapparle un sorriso e chissà magari anche in quell’occasione sarebbero riusciti a fare l’impossibile. Afferrò la sua bacchetta, lasciata sul comodino, stava per pronunciare l’incantesimo quando il campanello suonò, rompendo la sua concentrazione, rimise la bacchetta dove l’aveva presa e si diresse allo spioncino della porta per vedere chi fosse.
La Granger spalancò la porta all’istante e si gettò fra le braccia dei suoi migliori amici, piangendo insieme a loro sul ciglio della porta di quella Domenica mattina. Dopo che tre vicini si erano fermati sulla strada per chiedergli se stavano male, decisero che era meglio entrare e ricomporsi un po’.
‘’Ciao Herm’’ la salutò Harry e Ron accanto a lui accenno un sorriso
‘’Ricordate il nostro primo anno? Le prime volte in cui io e…. Fred ci siamo parlati? ’’ domandò lei, cacciando indietro le lacrime
‘’Si, me lo ricordo, andavate abbastanza d’accordo’’ ammise Harry
‘’OOOOO MISERIACCIA Harry che pessima memoria’’ disse Ron preso dal momento per poi tornare a star zitto fissando il volto dell’amica ‘’Scusate, è l’abitudine’’ aggiunse in fine il rosso
‘’Già... lo trovavo così irritante, la sua spavalderia e quella sua voglia di vivere, mi facevano così arrabbiare all’epoca…eppure è stato proprio quello a farmi innamorare di lui ’’ confessò la riccia con l’ombra di un sorriso sul volto
‘’Come va alla Tana Ron? ’’ chiese Harry, cercando di risollevare gli animi invano
‘’Abbastanza bene, il tempo aiuta…anche se, mia mamma e George non stanno bene per niente, non mangiano, non dormono, sono pallidi. Sarà molto dura per loro, per mia mamma vedere il posto vuoto a tavola è insopportabile e credo che George si senta solo adesso, era abituato a fare tutto con Fred, ha rotto ogni specchio di casa’’ rispose Ron con un filo di voce
‘’Li capisco… a me è come se avessero estratto il cuore dal petto’’ disse Hermione
I tre rimasero in quel salotto babbano a gustare il thè, che la padrona di casa stava già preparando, il silenzio li circondò per un po’, poi cambiarono argomento e pensarono a discorsi più felici.  






un nuovo ciao a tutti voi, spero il capitolo vi sia piaciuto, sono gli inizii quindi più avanti comincerà la vera storia d'amore, sono sicura avrete pazienza. datemi un parere se vi va e per il momento, vi auguro un felice Agosto ed una meravigliosa serata....Grazie a tutti e a presto. 

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Capitolo 3
*** il sorriso d'inizio ***


CIAO A TUTTI AMICI. PICCOLO INTRO CHE NON GUASTA MAI. IL CAPITOLO è AMBIENTATO TUTTO D'ESTATE, PERò, SI DIVIDE TRA SECONDO E TERZO ANNO, LO STACCO AVVIENE DAI PUNTINI DI SUCCESSIONE. buona lettura. 








Hermione era agitata quel giorno per la prima volta stava andando a passare le vacanze fuori casa, e più precisamente a casa di Ron e dei suoi fratelli, avrebbe dovuto esserci anche Harry in teoria il che rassicurò molto la giovane strega, anche se Harry non aveva risposto a nessuna lettera per l’intera estate, avrebbe conosciuto anche Ginny e sperava potesse farle compagnia, si fermò a pensare lei. La riccia stava finendo di preparare il baule con tutte le cose che le sarebbero servite anche più tardi ad Hogwarts, quell’anno sarebbe passata direttamente dalla Tana al castello. Abbracciò forte i suoi genitori e poi entrò nel camino, per l’occasione aveva imparato a rimpicciolire il suo bagaglio e aveva comprato della polvere volante, in un secondo sparì sotto gli occhi dei genitori allibiti, non sapeva dove sarebbe atterrata, sperò di averla usata bene, essendo la prima volta non ne era sicura. 
Quando Hermione arrivò atterrò bruscamente e poi cadde in avanti, atterrando su qualcosa di morbido che lei immaginò essere il tappetto e risase lì per un istante. La mezzosangue guardò molto bene la casa, era una struttura vecchia e antica, sembrava che alla nascita di ogni figlio i signori Weasley avessero aggiunto un piano ed effettivamente poteva essere benissimo andata così, la Granger era sicura che la struttura venisse aiutata dalla magia per mantenersi solida e sicura per dei ragazzi. Solo finita di guardare tutta la casa, decise finalmente di alzarsi scoprendo con orrore che sotto di lei non c’era un tappetto, ma Fred, che le aveva attutito la caduta, il ragazzo era steso sotto di lei e la guardava con un sorriso malizioso.
‘’Ciao anche a te, non dovresti offrirmi una cena prima? ’’disse giocoso il gemello
 I signori Weasley accolsero Hermione come una di famiglia e la fecero sentire subito a casa, giunsero anche i fratelli Weasley a salutarla, Ron, George, Percy ed anche Ginny. La più piccola dei rossi si fece avanti e si presentò riferendo all’ospite che avrebbero condiviso la sua camera, poi si fece da parte con un enorme sorriso, l’altro gemello cominciò subito a giocare con l’ospite, prendendola in giro. Fred le rimase accanto per tutto il tempo sorridendo e poi la fissò, quando si accorse che Hermione si stava per girare smise immediatamente e andò via col gemello. La mezzosangue fece tornare i suoi bagagli alla grandezza naturale.
‘’Vieni ti aiuto a portare i tuoi bagagli in camera di Ginny’’ disse Ron a quel punto
Affrontarono quelle scale traballanti un gradino alla volta, fino ad arrivare davanti alla porta della piccola di casa che li stava aspettando emozionata. Ginny aveva sempre vissuto coi fratelli e non era ancora andata ad Hogwarts quindi non aveva amiche femmine con cui parlare. Voleva davvero piacerle, però non voleva che la riccia si accorgesse del suo nervosismo.
‘’Sal…cioè Ciao ciao, entra…mmm aiuto’’ cercò di cominciare una conversazione Ginny
‘’Ok io vado ragazze, ci vediamo a cena’’ annunciò Ron allontanandosi
‘’Aspetta Ron, sai qualcosa di Harry? ‘’ domandò la riccia
‘’Per la verità no, è strano ’’ rispose il rosso poi se ne andò
‘’Harry…Harry Potter? ‘’ domandò la Weasley
‘’Direi proprio di sì…ti senti bene? ’’ chiese la mezzosangue notando che la piccola stava sudando
‘’Si, sto bene’’ disse Ginny poco convinta
Quando scesero per cena Ginny ed Hermione erano già diventate molto amiche, avevano parlato di scuola, dei loro hobby e di ragazzi. Hermione aveva scoperto la morbosa cotta dell’amica per il Bambino Sopravvissuto. Scesero le scale ridendo, attirando l’attenzione di tutta la famiglia, già riunita al piano di sotto.
‘’Attenzione tutti, è un sorriso quello che vedo sulle labbra della Granger?! Sono ufficialmente scioccato’’ disse Fred
‘’Divertente, ma ormai nemmeno ti ascolto più’’ controbatte Hermione
Cenarono con tranquillità e in un clima familiare e rassicurante come si addiceva all’ambiente, subito dopo cena, Arthur dovette andare a lavoro per un’emergenza. Tutti gli altri si soffermarono a chiedersi come mai Potter non fosse ancora arrivato, nessuna notizia o nessuna lettera, la cosa risultava molto sospetta quindi Ron ed Hermione avevano già deciso che quando tutti sarebbero andati a letto, loro sarebbero usciti e lo sarebbero andati a recuperare, avrebbero dovuto rubare la macchina volante del Signor Weasley, non era una cosa che lei avrebbe mai fatto però era preoccupata per l’amico ed inoltre oggi era il suo compleanno, non avrebbero potuto mancare. Quindi come d’accordi la riccia si alzò da letto e scese le scale lentamente per non svegliare nessuno e trovò l’amico ad aspettarla nel salotto ma non era solo, Fred e George erano accanto a lui, dopo un minuto scese Ginny vestita di tutto punto.  
‘’Pensavate davvero che non avessimo capito le vostre intenzioni?!’’ domandò ironicamente George
‘’Se dovete cacciarvi nei guai, vogliamo partecipare e senza di noi, verreste scoperti’’ ribadì l’altro gemello
‘’Io voglio venire per incontrarlo, dubito che avrò molte occasioni come questa’’ disse Ginny non potendo nascondere l’entusiasmo
‘’Tu non verrai, sei troppo piccola e poi la mamma mi ucciderebbe se scoprisse che ti ho fatta salire, torna a letto’’ disse Ron con un tono che non ammetteva repliche
‘’Sei odioso’’ disse Ginny poi si voltò e torno indietro
Salirono tutti in macchina, George era alla guida e il suo perfido gemello era seduto dietro di lui, Hermione prese l’altro posto nel retro della macchina e Ron si mise accanto al guidatore, ci misero un po’ a far partire la macchina, era un vecchio modello babbano e il rumore faceva capire che non aveva davanti molti anni di vita. Sorvolarono tutte le montagnole e le campagne, quando giunsero in zone più abitate attivarono l’invisibilità, giusto per precauzione nel caso un babbano fosse stato insonne, ci misero un po’ a trovare Privet Drive dopo due o tre giri a vuoto trovarono casa degli zii di Harry. Notarono subito che la finestra dell’amico aveva le sbarre e si avvicinarono con prudenza per paura che qualcuno li sentisse, poi lo chiamarono, il ragazzo fu felicissimo di vederli e preparò subito Edvige e il baule, staccarono le sbarre con una specie di rampino e George fece manovra per dare pieno accesso al bagagliaio, nel frattempo gli zii di Harry si erano svegliati e stavano correndo da loro. Quando Harry stava per salire si accorsero che in auto c’era una persona in più del previsto, rimasero tutti bloccati per qualche secondo cercando una soluzione.
‘’Hermione, vai sulle ginocchia di Fred’’ disse George serio
‘’Cosa? Non ci penso proprio’’ ribadì la riccia sbigottita
‘’Forza’’ incoraggiò Ron
‘’E va bene’’ disse lei spostandosi
‘’Brava, vieni da papà’’ disse Fred mentre l’accoglieva sulle sue ginocchia ed Hermione fece una smorfia orribile
Harry saltò dalla finestra proprio nell’istante in cui suo zio Vernon entrò nella stanza e lo afferrò per una gamba, sia Ron che Hermione lo stavano tenendo per la giacca. George si allontanò dalla finestra con una manovra brusca mentre accelerava con sicurezza, il babbano cadde dalla finestra e loro furono liberi di andare, Harry chiuse lo sportello e poi in coro gli fecero tutti gli auguri.
Quando rientrarono il sole era già spuntato e la Signora Weasley li aveva già beccati in pieno e li aveva sgridati, tutti si avviarono alla cucina per fare colazione ma la Granger si bloccò su uno strano orologio che aveva notato solo in quel momento, non segnava l’ora ma vari luoghi e su ogni lancetta c’era un Weasley. Qualcuno gli arrivò alle spalle e lei nemmeno se ne rese conto perché era impegnata ad osservare le tre lancette che si spostavano su casa.
‘’Hai un buon profumo ’’ gli disse una voce famigliare all’orecchio
Hermione fu così sorpresa che si girò con un balzo e colpì l’orologio, facendo un baccano infernale, gli altri componenti della famiglia si misero in allerta e Fred cominciò a ridere e poi andò in cucina. Alla riccia diede così fastidio un’altra presa in giro, si cominciava a chiedere quando il gemello fosse serio e se lo era mai stato. Finita la riflessione di odio, si unì agli altri a tavola e proprio in quel momento giunse un gufo con tutte le loro lettere per Hogwarts, anche quelle per Harry ed Hermione. 
Il mattino dopo al risveglio Hermione ripensò al viaggio in macchina Fred le si era appoggiato alla schiena e le accarezzava i capelli, per tutto il viaggio la Granger era rimasta rigida e nervosa, a disagio sapendosi sulle gambe di Fred e poi quel commento finale di Fred l’aveva davvero imbarazzata, percepì che la faccia le si arrosso come un pomodoro, scosse la testa e scacciò indietro quel pensiero.
…………..
 
Hermione arrivò al Paiolo Magico come promesso alla famiglia Weasley, era una locanda buia e tetra, puzzava di muffa e il suo proprietario era inquietante. Il primo a darle il benvenuto fu Fred, la prese in braccio e la fece girare, La Granger dovette aggrapparsi per non cadere e quel gesto la imbarazzo molto, quando il gemello dai capelli rossi la rimise a terra lei distolse lo sguardo per non far trapelare il suo disagio.
‘’Tu la persona seria, mai? ’’ domandò lei
‘’Eh ma poi, tu mi vorresti meno bene’’ rispose lui, poi si diresse a fare colazione
Finì di salutare tutta la famiglia Weasley e poi si rivolse al suo amico. Conversarono per un po’ e poi iniziarono subito a litigare come sempre, Molly li interruppe e li obbligò a mangiare, Hermione notò che lì c’era veramente poca scelta e decise di fare colazione con pane e marmellata.
‘’Alla fine nell’ultima lettera, non mi hai spiegato come mai siete venuti qui’’ disse la riccia rivolta all’amica
‘’Beh, visto che siamo tornati pochi giorni fa dall’Egitto, mia madre ha preferito venire direttamente qua, invece che tornare a casa, era più comodo credo’’ rispose Ginny insicura della risposta
‘’Hai detto di avere un fratello in Egitto, giusto? ’’ domandò Hermione curiosa
‘’Sì, si chiama William, però lo chiamiamo tutti Bill. Non hai mai conosciuto nemmeno Charlie, lui si trova in Romania invece’’ rispose Ginny con un pizzico di orgoglio nella voce
‘’Wow, li vedi spesso? ‘’ chiese lei
‘’Non così spesso come vorrei, ma ci sentiamo via gufo quindi va bene così’’ rispose l’amica
Le due continuarono a parlare per tutta la colazione e dopo, risero con gioia e si divertirono, attirando gli sguardi di tutta la locanda, i gemelli con capivano come potesse una conversazione così lontana da loro essere così divertente, Fred notò il viso di Hermione, il sorriso della ragazza le illuminava il volto solitamente serio e le faceva luccicare gli occhi in un modo che lui non aveva mai visto e la cosa gli dispiaceva. Gli sarebbe piaciuto essere lui la causa del suo sorriso, però questo significava nutrire dei sentimenti per la migliore amica di suo fratello e di sua sorella, sarebbe stato strano, perché non riusciva a distogliere gli occhi dalla Granger, l’aveva già vista molte volte ma quella volta c’era qualcosa di diverso, qualcosa che lo aveva scaldato dentro come se avesse appena bevuto un bel bicchiere di Whiskey Incendiario.
Harry raggiunse gli amici e la famiglia Weasley quella notte, aveva viaggiato sopra uno strano autobus con due tizi altrettanto strani, aveva avuto giusto il tempo di salutare i due amici e poi di andare a letto, il viaggio era stato traumatico per lui.
Il mattino dopo Fred si svegliò con l’intento di andare a parlare con Ginny, aveva i capelli rossi scompigliati, le occhiaie pronunciate, visto la notte agitata che aveva appena passato, ed era a torso nudo, non aveva mai gradito molto dormire con la maglia addosso, gli dava fastidio perché quando si girava nel letto rimaneva sempre impigliata. Uscì nel corridoio deserto e poi spalancò camera di sua sorella, però all’interno non trovò Ginny ma Hermione che si stava cambiando, rimase fermo con la porta aperta e lo sguardo fisso su di lei, non parlava, non respirava, non muoveva un muscolo, si era completamente dimenticato che lei fosse arrivata ieri ed era entrato senza problemi. La Granger si girò di scatto e appena vide Fred sulla porta cacciò un urlo spropositato, Fred fu altrettanto veloce ed entrare nella stanza, chiudendosi la porta alle spalle e arrivare a tappare la bocca della strega con la sua mano.
‘’Shhh, così sveglierai tutta la locanda’’ disse il gemello
‘’Ma che ti salta in mente? ‘’ chiese la strega allibita, cercando di coprirsi con una maglietta 
‘’Cercavo mia sorella’’ disse lui
‘’E tu sei abituato ad entrare in camera di sua sorella così?!’’ domandò Hermione, indicando il torso nudo del Weasley, e scoprendo di essegli troppo vicino
‘’Di solito sì, perché di solito mia sorella dorme sola’’ cercò di giustificarsi lui
‘’Vattene! O urlo di nuovo’’ intimò la riccia, lanciando una sveglia
Il gemello uscì dalla stanza, effettivamente con un pizzico di delusione, si ritrovò davanti la sorella in accappatoio e coi capelli bagnati.
‘’Che facevi nella nostra stanza? ’’ domandò la sorella, tamponando i capelli bagnati con un asciugamano
‘’Cercavo te, a dire il vero’’ disse lui nervoso
‘’Ma c’è Hermione in stanza’’ gli ricordò la sorella
‘’Già, credo che lo ricorderò’’ disse il gemello, fregandosi i capelli rossi, con un piccolo ghigno soddisfatto che la sorella non notò
 
Era l’ultima notte prima del loro ritorno al castello, Fred era sdraiato a letto a fissare il soffitto incapace di prendere sonno ormai da giorni, suo fratello riposa tranquillamente nel letto accanto, non accorgendosi del peso che il gemello porta ormai da un po’. Fred avrebbe voluto parlare con la sorella quella mattina per chiederle consiglio, ma successivamente tutto il suo coraggio venne meno, non sapeva se quello che stava provando fosse amore, non si era mai innamorato in vita sua e adesso era accaduto così improvvisamente, una persona che conosceva da anni, gli aveva creato tutta questa confusione in testa con un semplice sorriso. Era sconvolto ma consapevole al tempo stesso, sapeva che questi sentimenti reali o immaginari che fossero sarebbero rimasti dentro al suo cuore, lei non lo vedeva come una persona da poter amare ma solo come un pagliaccio, perché, lui gli aveva sempre fatto vedere solo questo lato. La nube di pensieri si placò quando sentì una porta sbattere e il cigolare delle scale. Il ragazzo dai capelli rossi controllò l’ora, le 3:40 di notte, chi altro poteva essere sveglio, decise di andare a controllare, indossò l’accappatoio e scese le scale a falcate.
Al piano di sotto regnava un silenzio glaciale, il tetro pub era ancora più spaventoso di notte e senza clienti, Fred sentì un rumore provenire dalla cucina, poi spuntò fuori dal bancone una testa riccia e scompigliata che lui conosceva molto bene.
‘’Fred, mi hai spaventata’’ disse Hermione vedendolo lì davanti
‘’Non riesci a dormire? ’’ domandò lui
‘’No, tua sorella non fa che russare ed io sto pensando al nuovo anno scolastico’’ rispose lei
‘’Sei preoccupata? Non è da te ’’ commento il gemello
‘’Forse quest’anno ho esagerato un po’ coi corsi’’ disse la Granger
‘’Beviamo, facciamo un brindisi’’ disse all’improvviso il Weasley, alzandosi e andando dietro al bancone
Fred contemplò i liquori e decise di optare per del Whiskey Incendiario, afferrò due bicchieri e saltò nuovamente il bancone per tornare dove c’era la mezzosangue, si sedettero entrambi ad un tavolo uno di fronte all’altra. Il gemello accese una candela con la bacchetta e la mise in mezzo a loro, successivamente stappò la bottiglia e la verso nei bicchieri, passandone uno ad Hermione.
‘’Alla strega più brillante della sua età, salute! ’’ annunciò Fred sorridendo e poi bevve il liquido in un sorso
Hermione rimase ferma col bicchiere in mano, si aspettava una qualche battuta o una risata, ma Fred non la prendeva in giro, questa volta era serio o così sembrava almeno, la Granger imitò il rosso e svuotò il bicchiere. Passarono quella nottata a bere, un bicchiere poi un altro, e ancora e ancora, arrivarono a mezz’ora dal sorgere del sole, ubriachi e con una bottiglia di liquore vuota. Risalirono le scale insieme, Hermione precedeva di un passo Fred, la riccia, però, mancò un gradino a causa di un giramento di testa e finì per cadere dalla scala e trascinare l’amico di bevuto giù con lei. Fred durante la caduta l’aveva afferrata e strinta al petto, facendogli scudo in modo che non potesse farsi male, rimasero fermi a terra per qualche secondo prima di rendersi conto che la caduta era finita.
‘’Ti piace cadermi tra le braccia eh?! Hermione’’ disse Fred scherzando, non si accorse di averla chiamata per nome, nemmeno lei ci fece caso in quel momento
Tornarono entrambi nelle loro stanze prima che sorgesse il sole, un po’ più imbarazzati del minuto precedente, e dormirono per poche ore, al mattino tutto sembrava più sconnesso e caotico, forse era la sbronza della sera prima o forse era qualcosa di nuovo, qualcosa che non riuscivano ancora a spiegarsi. 








spero che il capitolo vi sia piaciuto, e buon 19 anni dopo a tutti voi, ho fatto il possibile per finire il nuovo capitolo in tempo, perchè era mio desiderio pubblicarlo in questa data precisa. spero nutrirete curiosità verso i prossimi capitoli. buona serata e buon weekend

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Capitolo 4
*** Una biblioteca di sentimenti ***


Ciao a tutti voi, sono tornata con un nuovo capitolo, fate solo attenzione perchè in questo capitolo passò dal presente al passato, gli avvenimenti dei ricordi sono riferiti al 'Calice di Fuoco'. Buona lettura. 






















Hermione percorse quelle stanze senza sentimento, un taxi si fermò davanti casa, i suoi genitori scesero sul vialetto e la ragazza si commosse nel vedere la madre ed il padre dopo così tanti mesi, aveva deciso di annullare il suo incantesimo una settimana fa. La Granger si sedette nel salotto coi suoi genitori, sua madre fece subito una tazza di thè per tutti e si mise accanto alla figlia in lacrime, dopo aver scoperto tutto quello che era successo durante la loro assenza, abbracciarono la figlia così forte da farle perdere il fiato.
Un gufo irruppe dalla finestra e la conversazione della famiglia Granger venne interrotta, Hermione poteva immaginare di cosa si trattasse, il gufo portava una lettera giallastra con inchiostro verde smeraldo, la sua lettera per Hogwarts, ebbe due emozioni contrastanti che gli balenarono in testa la prima era la felicità di poter tornare in quel castello ed ottenere i suoi M.A.G.O con normalità, la seconda era di profonda tristezza, come se la sua normalità fosse essere senza Fred e pensare che da lì in poi sarebbe stato senza di lui. La voglia di tornare a scuola l’aveva, voleva finire quello che aveva iniziato ed era un modo per distrarsi, sapeva che né Ron né Harry avrebbero fatto l’ultimo anno, avevano già entrambi accettato un posto come Auror per il Ministero. Ovviamente anche lei aveva già numerose offerte di lavoro, ma nessuna sembrava essere la sua, nessuna le dava quel senso di completezza. Si convinse che la miglior cosa per lei fosse fare il settimo anno, afferrò la lettera e pagò il gufo che arruffando le penne, andò via.
Quel pomeriggio si sarebbe svolto il funerale di Fred, la riccia non era sicura di riuscire a sopportare l’evento, il dolore non si era assottigliato nemmeno un po’, anzi col pensare del tempo e dei ricordi, il dolore si faceva più forte, come una voragine nel petto che non faceva altro che allargarsi.
Pian piano ogni singola persona arrivò nel giardino di Hogwarts, la McGranitt come nuova preside, aveva deciso di creare un cimitero per i caduti nella Battaglia all’interno della proprietà, anche se i funerali sarebbero stati separati. Hermione non aveva mai visto il castello così silenzioso prima di allora, notò subito George e la signora Weasley che si stringevano le spalle a vicenda, il gemello aveva i capelli di un verde brillante e così per la prima volta si distingueva dalla figura del fratello nella bara. La mezzosangue venne intravista dai signori Weasley in lacrime, che aspettavano l’inizio della cerimonia, Molly ed Arthur le andarono incontro abbracciandola e così anche lei si sfogò, poi venne abbracciata e confortata da ogni Weasley ed Harry. La cerimonia volgeva per le lunghe, o almeno così sembrava a lei, non riusciva a smettere di piangere o ad alzare gli occhi, non voleva che l’ultimo ricordo di lui fosse quello nella bara, i suoi amici le cinsero la mano per darle coraggio. Fu in quel momento che la riccia si perse nei suoi ricordi, pensando alla prima volta in cui cominciò a veder mutare il sentimento che provava per Fred.
 
 
 
Hermione percorse i corridoi con sicurezza, si stava recando in biblioteca come al solito, aveva un grosso compito di Babbanologia e voleva fare bella figura, anche se effettivamente sapeva già tutto. I rapporti coi suoi amici andavano di bene in meglio, adesso riusciva a sopportare anche i gemelli, a volte li trovava quasi divertenti. Pensando ai Weasley si imbatte proprio in uno di loro, trovò Fred seduto su un piccolo tavolo in Biblioteca concentratissimo su un libro di Pozioni, decise di unirsi a lui, il gemello si era accorto della mezzosangue già da quando aveva messo piede nella stanza ma aveva fatto finta di nulla.
‘’Studi con me? ’’ chiese lui
‘’Non ti ho mai visto così serio su qualcosa’’ ammise Hermione
‘’Non sono un pagliaccio, Hermione’’ disse il gemello, guardandola negli occhi
‘’Si, scusami. Studiamo’’ disse la mezzosangue sorpresa
Rimasero un’ora in Biblioteca fermi, seduti l’uno di fronte all’altra, Fred era nervoso e il cuore gli batteva talmente forte che aveva paura che lei potesse sentirlo, faceva finta di essere concentrato sul suo libro ma in verità fissava lei. Non poteva più resistere, doveva parlare con lei, doveva sentire quella voce.
‘’Vorrei farti una domanda’’ cominciò Fred
‘’Si, dimmi’’ disse lei, mettendo da parte il libro
‘’Mi piace una ragazza, però non so come dirglielo’’ confessò lui, diventando rosso quanto i capelli
‘’Ti sei innamorato, è meraviglioso’’ disse la Granger
‘’Non è facile come sembra. Questa ragazza la conosco da molto tempo ed anche la mia famiglia la conosce bene’’ disse il rosso, afferrando la mano dell’amica
‘’Potresti invitarla al Ballo del Ceppo, scommetto che le piacerebbe molto’’ disse Hermione alzandosi, sorridendo e poi andandosene
Fred si chiedeva se avesse capito che parlava di lei, come avrebbe potuto invitarla senza farle intuire tutto, non poteva, prese a pugni il tavolo, la conversazione non era andata come avrebbe voluto. Era sempre stato un ragazzo sicuro di sé e, adesso, non sapeva nemmeno dire alla Granger cosa provava per lei.
Hermione si fermò a pensare, le aveva preso la mano e questa era una novità, l’aveva chiamata per nome, però aveva la sensazione che fosse già successo prima, anche se non si ricordava dove. Fred le aveva parlato di una ragazza che conosceva da tanto tempo e che frequentava spesso la sua famiglia, Hermione si fermò a variare le possibilità, non aveva mai visto un Weasley tanto serio, figuriamoci un gemello, le possibilità erano molte, Fred e George frequentavano molte ragazze della scuola, però poche conoscevano bene la sua famiglia. Le uniche erano lei e…. Angelina Johnson, ecco chi era, in effetti era molto amica dei gemelli e poteva benissimo piacere a Fred, la riccia voleva aiutarlo anche se non sapeva ancora come, però nel pensarlo si sentì una fitta allo stomaco, come se qualcosa non andasse.
 
 
Il Ballo del Ceppo era, ormai, alle porte, quasi tutti avevano già ricevuto un invito, Fred invece tirava ancora pugni e testate per trovare la forza di confessarsi alla piccola mazzosangue. Hermione dovette tornare in Sala Comune per prendere un libro quel pomeriggio, stranamente a quell’ora non era vuota, ma ci trovò un confuso e agitato gemello dai rossi capelli.
‘’Fred, stai bene? ’’ chiese lei
‘’Si…sto bene. Solo che non sono molto bravo a ballare, mi servirebbe fare pratica, mi aiuti? ’’ domandò Fred serenamente
‘’Eh?! Ma sei matto, ballare qui e adesso?! ’’ chiese la Granger sbigottita
‘’Si, tanto siamo soli, non ci vede nessuno’’ confermò lui
Fred tese la mano verso la ragazza, senza dare il minimo segno di insicurezza o ilarità, la strega si guardò intorno con sospetto, poi afferrò la mano del Weasley e si fece trascinare fino al centro della stanza. Il gemello le cinse la vita, alzò lo sguardo per incontrarsi col suo e poi cominciò a muoversi lentamente, dopo pochi minuti un velo di imbarazzo si impadronì della riccia, si era accorta da sola che aveva fissato gli occhi di Fred troppo a lungo, per diminuire il disagio cominciò a parlare.
‘’Ti stai esercitando, quindi, hai deciso di invitare quella ragazza’’ disse Hermione
‘’Si, però non ho trovato il coraggio, ancora’’ rispose Fred, poi continuò ‘’Mi piacciono i tuoi capelli ricci, mi ricordo ancora quanto fossero ribelli solo qualche anno fa ’’ disse lui, sorridendo lievemente con l’angolo della bocca
‘’Beh, non sono più una bambina’’ sostenne la Granger
‘’Pensi, non me ne sia accorto?! Stavo solo cercando di farti…’’ Poi si bloccò incredulo di quello che stava dicendo
‘’…un complimento ’’ concluse la riccia, tornando a guardare Fred negli occhi
‘’Mi sento strano, sarà colpa di tutto questo ballare?!’’ chiese lui più che altro a se stesso, con un sorriso di dolcezza unico
‘’Già, anch’io’’ rispose lei incerta, poi si bloccarono a fissarsi
‘’Forse…forse dovremmo fermarci? ’’ domandò Fred, senza nemmeno rendersi conto di quel che gli accadeva intorno
‘’Fred, ci siamo già fermati’’ confermò lei
‘’Hermione…io…’’ cominciò Fred avvicinandosi alla sua compagna
Il mago dai capelli rossi aveva solo una cosa in mente, voleva sentire le labbra di lei sulle sue, non avrebbe resistito a lungo senza, era il momento perfetto e non avrebbe avuto altri momenti così nemmeno per tutti i Galeoni della Terra.  Solo arrivato ad un soffio da lei, si rese conto che almeno otto persone erano entrate e si stavano godendo la scena. I due si allontanano con uno scatto mostruoso e si misero a far finta di nulla, la strega era imbarazzatissima, non solo aveva perso un’intera lezione, ma si era fatta beccare a mezzo centimetro di distanza da Fred Weasley.
Dirigendosi alla lezione successiva con l’amica Ginny, la riccia si fermò a pensare agli occhi di Fred e al suo sorriso, poi scrollò la testa e comunque ragionò sul fatto che il ragazzo Weasley era stato molto garbato con lei in questo periodo e quindi decise che si sarebbe fermata a parlare con Angelina. Il mattino successivo, infatti, Hermione rivelò a Fred la grande notizia, la Granger durante la sua conversazione con la consorella si era sentita nauseata ed irritata, ma forse era a causa di qualcosa successo in precedenza.
‘’Angelina, ha detto che accetta di venire al ballo con te, devi solo chiederglielo ufficialmente’’ disse lei sorridente
‘’Angelina?!’’ chiese lui senza capire
‘’Si, Angelina Johnson, la ragazza che ti piace, conosce molto bene te e la tua famiglia, o almeno, questo è quello che mi avevi rivelato tu’’ rispose lei
‘’Ah già, siii Angelina, proprio quello che volevo’’ disse Fred poco convinto e sconcertato di come si stava evolvendo la situazione
Si ritrovavano tutti in Sala Grande per una sessione di studio con il Professor Piton, che esigeva il massimo silenzio, però qua e là gli studenti riuscivano ancora a parlare del Ballo del Ceppo che si sarebbe svolto la sera successiva. Harry e Ron erano disperati perché privi di una dama per la serata, non smettevano di pensare alle possibilità, la situazione di Potter poi era al limite della sopportazione, essendo uno dei Campioni Tre Maghi, sarebbe dovuto essere il primo a trovare un’accompagnatrice. Fred si mordeva la lingua, aveva perso la sua grande occasione per invitarla, però faceva ancora in tempo a rimediare in quel preciso istante, non potendo parlarle visto la vicinanza del professore, le scrisse un biglietto, stava per darglielo al di là del tavolo, quando suo fratello minore cominciò a parlare.
‘’Hermione, ti va di venire con uno di noi al Ballo? ’’ domandò Ron all’amica
‘’Mi dispiace ragazzi, ci avevo pensato anch’io ma qualcuno mi ha già invitata, e beh, ho detto che vado con lui ’’ disse la mezzosangue
Il gemello e gli amici misero su la stessa espressione di latente delusione, a Fred gli cascarono gli occhi e la mandibola, non ci poteva credere, la sua amata sarebbe andata all’unico ballo mai avvenuto al castello con un altro ragazzo, e lui non avrebbe avuto un’altra occasione per invitarla, era fatta. Arrotolò il pezzetto di carta e lo tirò a qualche metro di distanza colpendo in pieno la Johnson, alla fine invitò lei al Ballo e la Granger si accorse solo in quel momento di quanto questo le desse fastidiò, si agitò sulla panca e si schiarì la gola, fu la prima a consegnare il quaderno e poi se ne andò indispettita. Hermione si rese conto di una cosa che non avrebbe mai creduto possibile, si era innamorata di Fred con un semplice ballo, in un modo così semplice e allo stesso tempo così difficile, eppure non riusciva a dimenticare gli occhi di lui che la guardavano. Lei l’avevo spinto fra le braccia di un’altra, lui è innamorato di Angelina, l’unica sua possibilità era nascondere questi sentimenti giù giù nel fondo della sua anima e non farli vedere a nessuno.
 
Ecco quando era successo, così per caso, si era innamorato di quel ragazzo che poco prima la prendeva in giro e la irritava allo stesso tempo, all’epoca non poteva immaginare che avrebbero avuto così poco tempo da passare insieme. Hermione girò la testa verso il fondo del giardino e intravide una testa bionda mezza nascosta sul fondo, la ragazza si alzò e si diresse lì, incapace di ascoltare oltre, aveva la vista annebbiata a cause delle continue lacrime ma raggiunse il ragazzo magro e che cercava di nascondersi.
‘’Ciao Draco’’ salutò la mezzosangue, notando la reazione di lui, capì di averlo colpito di sorpresa
‘’Granger, mi dispiace, io non volevo tutto questo’’ disse il ragazzo sull’orlo di una crisi, rivelando un braccio pieno di graffi e tagli profondi che cercavano di nascondere il Marchio Nero
‘’Lo so, non è colpa tua. Unisciti agli altri, nessuno ne avrà a male, credimi’’ disse la ragazza, abbassandosi e afferrando il braccio del biondo, scoprendo anche la sua cicatrice
Fece alzare il giovane Malfoy, lo abbracciò lievemente, commossa dal fatto che si fosse presentato pure lui, e con l’angolo di un sorriso triste, si smaterializzò via.  










Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ringrazio chi mi segue in questa storia, lasciate commenti se vi va. 
Questo è il momento in cui Hermione realizza i suoi sentimenti per Fred e nello stesso momento si rende conto di averlo praticamente già perso. Ho aggiunto anche una piccola scena pucciosa alla Dramione, perchè la Dramione sta su tutto hahaha.
al prossimo capitolo, chissà cosa succederà. Ciaooooo maghetti e streghette. 

 

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Capitolo 5
*** Balla con me... ***


ciao maghetti e lettori. sono tornata, chiedo scusa per il ritardo, in questo periodo sono molto impegnata, quindi ho poco tempo per scrivere, perciò perdonate i miei ritardi. questo capitolo riprende quello precedente, quindi, sempre sul 'Calice di Fuoco'. stavolta, ambientato solo al passato. buona lettura e scusate se è corto. 








Hermione era indecisa non sapeva se voleva scendere per quella scalinata oppure rimanere lì per sempre. Gli altri si erano già quasi tutti radunati, il suo accompagnatore l’aspettava in fondo alla gradinata, ma i suoi piedi non rispondevano all’appello, si sentiva così ridicola vestita in quel modo, avrebbe preferito indossare l’uniforme come sempre. Si fece coraggio e decise di unirsi agli altri, il cuore le si fermò quando tutti si voltarono a guardarla, sperava solo di non volare giù. Fred era nascosto dietro ad un pilastro, perso a fissare la giovane strega che scendeva elegantemente la scala, qual gesto gli era venuto spontaneo non appena l’aveva intravista, in realtà la sua curiosità stava tutta nel scoprire quale mago avrebbe avuto il piacere di ammirare la sua amata per tutta la serata. Quando vide il ragazzo che le cinse la mano, il cuore mancò un battito, come poteva anche solo pensare di paragonarsi al più grande Cercatore del momento, le sue frequenti visite in Biblioteca avevano ben poco a che fare coi libri o col torneo, adesso gli era chiaro e lampante come il sole, il cuore gli disse che avrebbe potuto perderla ancora prima di averla. La professoressa McGranitt lo costrinse ad entrare in sala, si dovette lasciare Krum ed Hermione alle spalle ed unirsi a Angelina e agli altri suoi compagni. I campioni del Torneo entrarono nella sala per ultimi, Krum sfilava con sicurezza e orgoglio nel farsi accompagnare dalla più bella e intelligente ragazza del castello, Hermione sfoderava un gran sorriso e salutando tutti gli amici, il suo sguardo luminoso si spese su Fred ed Angelina, distolse lo sguardo e cercò di pensare ad altro.
La serata procedeva bene, Fred aveva deciso di non mettere il broncio ed anzi si era posizionato proprio accanto ad Hermione nella pista da ballo, per controllare che Krum non si avvicinasse troppo. Gli dava molto fastidio il fatto che la riccia pareva ignorarlo e al contempo divertirsi molto, il gemello quando i due si avvicinavano troppo, si interponeva tra loro, suscitando l’ira della Granger che ad un certo punto si prese e se n’è andò. Fred appena notò la cosa, cercò di divincolarsi da Angelina, cosa che però gli riuscì solo dopo 5 minuti, mettendo l’amica a ballare col cacciatore, corse a spintoni fuori dalla Sala Grande alla ricerca di Hermione, la vide piangere sulle scale con altre ragazze. Avrebbe voluto allentare la tensione con una battuta, ma mai, come in quel momento, si sentiva serio e determinato ad esternare i suoi sentimenti.
‘’Ti sei divertita stasera? ’’ domandò lui, cercando di rompere il ghiaccio. Hermione sollevo la testa
‘’Si, finché non sei arrivato tu, a fare il pagliaccio, come al solito’’ rispose lei
‘’Non stavo facendo il pagliaccio e sicuramente non volevo farti piangere così’’ ammise Fred
‘’Non essere ridicolo, ti conosco da abbastanza tempo per sapere che non prendi mai nulla sul serio, figuriamoci un ballo scolastico ’’ ribadì la Granger alzandosi in piedi e mettendosi di fronte al suo interlocutore
‘’Ridicolo già…. È ridicolo che l’unica cosa seria della mia vita, sia scambiata per uno scherzo. Ridicolo il fatto che non abbia preso il ballo seriamente, perché volevo venirci con la ragazza che amo. Ridicolo il fatto che quella ragazza sia tanto intelligente, ma non capisca cosa provi per lei. Ridicolo che sia qui, in questo momento, a consolarla e a confessarle i miei sentimenti quando c’è un altro uomo che l’aspetta in Sala Grande. Hai ragione Hermione sono ridicolo e sono un pagliaccio, però provo qualcosa per te e questo è reale’’ disse il gemello non smettendo mai di guardarla negli occhi
La strega barcollò all’indietro non sapeva come rispondere, non sapeva se aveva sentito bene, non capiva più nulla. Avrebbe voluto gettarsi addosso a lui e baciarlo, dimenticare tutto l’universo e lasciare solo loro due, ma qualcosa nel suo cervello le disse di fuggire e svegliarsi da quel sogno o incubo, nemmeno lei riusciva a dargli una collocazione. Mise un piede su per la scala e si girò cercando di correre, ma non avanzava, una mano le cingeva il polso e le impediva di allontanarsi, voltandosi trovò Fred spaventosamente vicino al suo viso.
‘’Resta, balla con me’’ disse lui
Hermione non riusciva ad aprire bocca, lui inclinò la testa e mollò la presa sul suo braccio, lasciandola andare, lei a quel punto era ancora più indecisa se restare oppure andarsene, decise per la seconda opzione. Corse su per le scale, senza mai fermarsi e si chiuse in camera, appoggiandosi alla porta e respirando profondamente. Stava avendo un attacco di panico, non aveva realizzato bene la situazione o, forse, l’aveva realizzata fin troppo bene, e adesso, non sapeva più come gestirla. La speranza di fuggire per sempre era vana e irrealizzabile, frequentavano la stessa scuola e si vedevano ogni giorno nella Sala Grande, che volessero oppure no.
 
Il mattino dopo, Hermione scese le scale fino alla Sala Comune, piano come se fosse un ladro entrato di nascosto. Lui era lì, dormiva beatamente su una poltrona vicino al camino, i vestiti di ieri sera stropicciati ed i capelli lunghi e rossi arruffati, possibile che si fosse addormentato li senza nemmeno accorgersene. La Granger gli si avvicinò con circospezione, non voleva svegliarlo e nemmeno che si accorgesse di lei, escludendo loro, la sala comune era vuota. La strega prese una coperta che si trovava sul divano e la mise su Fred. Gli si avvicinò all’orecchio, i suoi capelli ricci sfiorarono la guancia del rosso.
‘’Volevo ballare con te ’’ disse in un sussurro, poi gli diede un leggero bacio sulle labbra e se ne andò
 
Appena il dipinto della Signora Grassa si richiuse, il gemello spalancò gli occhi e si toccò le labbra, poi si voltò verso il passaggio, confuso e arrabbiato allo stesso tempo. Un secondo dopo, il secondo gemello Weasley fece la sua comparsa in Sala Comune e si mise accanto al fratello con sguardo consapevole.
‘’Allora, la Granger eh? ’’ chiese per gioco George
‘’Georgie, tu lo sapevi?!’’ domandò sconcertato Fred
‘’Non mi offendere Freddie, sono il tuo gemello, l’ho capito prima di te ’’ rispose il fratello
I due si guardarono con aria complice, sfoderarono un enorme sorriso e si batterono il cinque restando a mani unite, George toccò la fronte del fratello con la sua.
‘’Valla a prendere, tigre ’’ disse il ragazzo al gemello
Fred si tolse la coperta da dosso e corse fuori dal dipinto con energia nuova.     








Non li trovate adorabillissimi?! *.* io si, in ogni cosa che fanno. in questo capitolo troviamo un Fred molto determinato e serio e Hermione che, al contrario, non capisce più nulla, poverina hahahah. un bacio, buone fanfiction e buona domenica! ;)
 

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Capitolo 6
*** L'ordine del Cuore ***


Ciao a tutti, ecco il nuovo capitolo, spero vi piaccia perchè ci ho messo tutto il pomeriggio per darvelo per stasera, sono esausta, apprezzate la volontà hahahaha. comunque questo capitolo salta dal passato al presente, attenti ai passaggi. siamo passati all'ordine della fenice come collocazione passata, nel titolo gioco appunto su questo aspetto. buona lettura. 




















Era trascorsa ormai tutta l’estate e Fred non era ancora riuscito a parlare con Hermione, la ragazza, infatti, era diventata sempre più attenta a schivare e fuggire ad ogni occassione. Non avrebbe potuto farlo ancora a lungo, considerando che quel giorno la strega sarebbe andata a passare le vacanze con la famiglia Weasley come ogni anno.
Fred e George avevano passate le settimane precedenti ad organizzare piani su piani, il gemello era irritato ed ansioso al tempo stesso, la voleva tutta per lui e alla faccia di un Cercatore cieco, avrebbe realizzato il suo intento prima dell’inizio dell’anno scolastico.
‘’Pronto Freddie? ’’ chiese l’altro gemello
‘’Eccome, facciamolo’’ rispose il fratello
George si mise accovacciato nell’angolo nascosto vicino alla porta e aspettò, Fred appena davanti all’ingresso. Hermione mise un piede all’interno del numero 12 di Grimmauld Place, sede dell’Ordine della Fenice,   George fece scattare subito la corda e la Granger si ritrovò a terra con Fred, rimase lì per un secondo avendo la sensazione che questa scena l’avesse già vissuta, poi si alzò e scattò fuori dalla portata dei gemelli, ancora prima che Fred avesse il tempo di parlare o alzarsi. Una voce femminile arrivando dalla cucina si sparse fino all’ingresso.
‘’Sei patetico, queste cose non funzionano con Hermione’’ disse la ragazzina dai capelli rossi, uscendo allo scoperto
‘’Ma di cosa stai parlando? ’’ chiese Fred cercando di fare i finto tonto, nascondendo l’imbarazzo e le gote rosse
‘’Lei non è una delle ragazze sciocche a cui piaci di solito. Ti consiglio, se consideri Hermione solo un’altra ragazza trofeo, di lasciar perdere e di rifletterci bene, perché a persone come lei passa più lentamente’’ disse la sorella prima di andarsene
‘’Ogni anno che passa, assomiglia sempre di più a nostra madre, fa impressione’’ disse George, fingendo un brivido
 
Quel giorno di fine estate, Hermione stava passeggiando lungo Diagon Alley in cerca del materiale scolastico, ogni anno la mezzosangue attendeva con ansia quella giornata, l’adrenalina e la curiosità per l’anno nuovo cominciavano da quella strada, ma questa volta, era solo un’altra cosa da fare sola. I genitori si erano offerti di accompagnarla ma lei aveva rifiutato la loro offerta, come aveva rifiutato quella dei Weasley per l’estate. Guardare quei visetti tanto felici di genitori e figli, che guardavano al futuro con energia e speranza ritrovata, le faceva pensare al periodo in cui anche lei era come loro, stava per perdersi nei ricordi un’altra volta, quando notò Ginny e la signora Weasley venirle in contro, la sua amica arrivò di corsa e l’abbraccio con nostalgia.
‘’Ciao Hermy, che ti dicevo mamma, anche lei vuole finire Hogwarts’’ disse la rossa rivolta alla madre
‘’Si, diciamo che lo studio assorbirà le energie’’ rispose Hermione
‘’Saremo in stanza insieme per la prima volta al castello, evviva’’ commentò Ginny
‘’Cara, se vuoi venire da noi fino all’inizio dell’anno scolastico, sai di essere la benvenuta’’ disse Molly con fare affettuoso prendendo la mano della ragazza
‘’La ringrazio signora Weasley, ma ho appena fatto tornare i miei genitori a casa e vorrei passare del tempo con loro prima di ripartire’’ rispose la Granger
‘’Si, mamma tranquilla la vedremo in stazione tra qualche settimana, ora andiamo a casa ’’ disse Ginny prendendo la madre per la vita e facendola incamminare, prima di Materializzarsi si voltò verso l’amica e sussurrò: ‘’ Adesso è diventata super apprensiva con tutti, specialmente con te ed Harry che non vi ha in casa ’’ poi scomparve in un attimo con la madre
 La ragazza rimasta sola tirò un sospiro e poi si guardò attorno, cercando di capire cosa le mancava della lista, esausta decise di andare a fare un pausa al Paiolo Magico per bersi qualcosa di caldo, quel posto era sempre uguale, desolato e pieno di maghi strani ed inquietanti. La strega decise di tornare a casa subito, anche perché si sentiva osservare molto negli ultimi tempi, tutti la fissavano e bisbigliavano al suo passaggio, ora iniziava a capire la frustrazione che il suo amico aveva provato fin dal suo primo anno ad Hogwarts. 
 
‘’Hermione…volevo dirti che…’’ cominciò Fred poi si bloccò ‘’No, scusa ma mi sento un imbecille’’ concluse Fred
‘’Stavi andando così bene Freddie, continua’’ intimò la sorella
‘’ Non capisco perché sto facendo delle prove?! Le ho già detto cosa provo ’’ disse il gemello
‘’Si, in modo rozzo e volgare, mentre le stavi urlando contro e lei in risposta è scappata via. Lo vuoi il mio aiuto?! Allora continua’’ incoraggiò Ginny trattenendo una risata
 
 
 
 
La Granger non era mai stata così insicura in vita sua, eppure eccola a struggersi per un amore, lui si era dichiarato e lei era entrata nel panico ed era scappata via, più di una volta, però aveva trovato il coraggio di dargli un bacio, anche se Fred non lo sapeva. Ora toccava a lei essere coraggiosa quanto lui ed ammettere i suoi sentimenti, ma come poteva essersi innamorata del fratello dei suoi migliori amici?! Sembrava irreale, soprattutto considerando l’inizio del loro rapporto. Hermione credeva di vivere dentro una favola e che tra poco si sarebbe risvegliata da quel sogno d’amore, invece sembrava reale.
 
Per tutto il giorno Fred cercò Hermione per tutta casa, però veniva sempre intercettato da qualcuno e sembrava che per lei fosse lo stesso, la cosa non solo lo irritava ma sembrava come se il destino volesse impedirgli di stare insieme alla sua amata. Appena mettevano piede nella stessa stanza e si spostavano per incontrarsi al centro, qualcuno chiamava o lei o lui, e si allontanavano girando a guardarsi con malinconia. Era arrivata ora di cena ed ancora non avevano trovato 5 minuti per poter parlare da soli, più l’anno scolastico si avvicinava e più il tempo per rilassarsi veniva meno, soprattutto per la signora Weasley. Hermione ormai ci aveva rinunciato, ma Fred era determinato e non vedeva l’ora che la cena finisse, per renderla più breve sparecchiava prima ancora che gli altri finissero il boccone, rubò una coscia di pollo dalle mani di Ron e il fratello ne prese a male.
 
‘’Terra chiama Hermione, mi stai ascoltando? ’’ domandò la Weasley spazientita
La mezzosangue guardava fuori dal finestrino assente dal tentativo dell’amica di riportarla alla realtà, si concentrava sulla pioggia battente che c’era fuori e sull’andamento lento e constante del treno che le stava portando ad una altro anno al castello.
‘’Sveglia tesoro, sembri più assente di Luna’’ disse Ginny spazientita
‘’Si scusami, stavo pensando…’’ ma la voce le si strozzo in gola, Ginny a quel punto si fece seria e afferrò la mano alla Granger
‘’Lo so, anch’io ci penso spesso ’’ ammise lei
‘’Puoi lasciarmi sola, solo per poco, ti prego ’’ supplicò Hermione
‘’Certo, vado a vedere se Luna vuole condividere uno zuccotto’’ disse la rossa uscendo dallo scomparto
 
Hermione e Ginny stavano aiutando Molly con i piatti e Fred stava vagando fuori dalla cucina con un livello di nervosissimo tale che avrebbe spaccato una sedia, se poi non fosse rimasto in punizione per sempre. Fuori aveva iniziato a piovere copiosamente e il rumore del temporale irritava ancora di più il sistema nervoso del rosso, se solo fosse stato possibile. Al limite massimo di sopportazione decise di agire, andò nell’altra stanza afferrò la ragazza per il braccio e la strascinò in cortile, il tutto senza dire nemmeno una parola, senza ascoltare le proteste della mezzosangue o la frase di sgomento della madre.
Una volta che entrambi furono sotto la pioggia battente, inzuppandosi dalla testa ai piedi di acqua, lui si girò verso di lei.
‘’Che cosa vuoi? Vuoi che mi inginocchi?! Lo faccio’’ disse lui prostrandosi ai suoi piedi ‘’Vuoi che ti dica quanto sei bella? Te lo dirò’’ continuò lui prendendole le mani ‘’Vuoi che diventi più serio?! Smetterò di fare scherzi’’ ammise Fred ‘’Vuoi che corra dietro al treno in partenza in stazione???? Sarò più veloce di una Nimbus 2000’’ dichiarò lui col fiatone cercando di riprendere fiato
 
Hermione scuoteva la testa ad ogni cosa che Fred diceva, con le lacrime agli occhi che si mischiavano alla pioggia sul suo volto, perché non voleva nulla di quello quello che lui stava elencando, lei non voleva cambiarlo e la feriva il fatto che lui potesse pensare il contrario anche solo per un istante. Quando il gemello si fermò per riprendere fiato, lei si portò in avanti, staccando il contatto delle loro mani e riempiendo i centimetri che la separavano da lui, afferrò il viso del ragazzo e si mise in punta di piedi e lo baciò. Il rosso rimase sorpreso che per un momento restò immobile ad occhi spalancati e braccia larghe, poi ricambiò il bacio, che divenne sempre più appassionato e consapevole, la pioggia e le lacrime di lei si mischiavano al loro bacio. Fred afferrò con forza la vita di Hermione e la sollevò da terra, facendogli cadere le scarpe dai piedi, in quel momento non esisteva niente, solo loro due, la pioggia e i loro baci sempre più vogliosi.
 
 
 
 
 
 ahhhhhhhh sospiri di commozione per l'ultima scena, la trovo così carina e coccolona, ma d'altronde io l'ho scritta -.-'' hahaha. scusate ancora il ritardo e aspettattemi per il prossimo capitolo 
MAMMIA COME RISULTA CORTO O.O E DIRE CHE CI HO MESSO TANTO PER SCRIVERLO -.-'' va behhh PS: se vi va lasciatemi un commento, un giudizio o anche un consiglio ;) buona serata.

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Capitolo 7
*** LEI E' MIAAA!!!! ***


Buon sabato maghetti e streghette! sono super in ritardo, però ho avuto un sacco di casini, volevo consegnarvi il capitolo oggi pomeriggio, ma alla fine sono finita a fare la babysitter -.-'' hahaha.      Comunque il capitolo, parla della loro relazione, nei ricordi siamo arrivati al 'Principe Mezzosangue', mentre il 'presente' si svolge ad Hogwarts. Spero vi piaccia e se ad almeno uno di voi, si cariano i denti dalla dolcezza, avrò raggiunto il mio scopo :P buona lettura.
Ps: attenzione ai salti temporali tra ricordo e ricordo e tra ricordo e presente










































Hermione si svegliò in quel letto a baldacchino, così estraneo per lei in quel momento, tra la battaglia e le notti passate in tenda, Hogwarts le sembrava completamente cambiata, ma in realtà, era lei quella diversa. Non andava più così frequentemente in biblioteca, giusto qualche volta per i compiti, perché era un luogo pieno di ricordi, l’intero castello pullulava della sua essenza, aveva sperato che tornando al castello avrebbe avuto poco tempo per pensare, ma aveva torto, ovunque si voltasse vedeva il suo viso, sperando che prima o poi fosse reale.
 
‘’Buongiorno principessa’’ si annunciò Fred alla famiglia e ad Hermione, facendo spuntare un mazzo di fiori
‘’Grazie’’ rispose Hermione imbarazzata, ringraziandolo con un bacio sulla guancia
‘’Buuuu trovatevi un albergo ’’ risposero gli altri in coro, venendo zittiti dalla Signora Weasley
‘’Io ci speravo, certo non avrei immaginato con Fred, ma sono felice. Vi trovo perfetti insieme’’ disse la Signora Weasley
‘’Grazie mamma, per il complimento, sempre che lo fosse’’ disse lui sedendosi a tavola
Fecero colazione con calma, molte volte Fred ed Hermione si trovarono a fissarsi l’un l’altra e alla fine si alzarono da tavola.
Quell’estate era stata l’emblema della felicità per loro, finalmente si erano confessati i rispettivi sentimenti e non avrebbero permesso a niente e nessuno di mettersi tra di loro. Fred continuava a stupire Hermione ogni giorno di più, lei si sentiva come se fosse in biblioteca e sfogliasse un libro vecchio.
Si trovavano in giardino sdraiati uno nelle braccia dell’altro, all’ombra di un enorme quercia, godendosi il silenzio che quella mattina d’estate gli offriva.
‘’Cosa vuoi fare oggi? ’’ domandò lei
‘’ Io devo lavorare lo sai, ma tu puoi andare a Diagon Alley con gli altri, così compri le cose per scuola e mi vieni a trovare’’ rispose lui con una nota di dolore
‘’Lo so, però è così strano che non sarai al mio fianco quest’anno, dovremo stare lontani da subito’’ disse la riccia
‘’Lo so piccola, ma tu devi finire la scuola e io sarò qui ad aspettarti’’ annunciò lui alzandosi e porgendole le mani
 
E così fecero, entrambi partirono per Diagon Alley, ma subito dopo Fred e George si staccarono dal gruppo per raggiungere il loro negozio di scherzi, mentre Hermione, Harry, Ron e Ginny andarono a fare compere per l’anno scolastico. Fred ed Hermione rimasero a guardarsi finché l’ammasso di streghe e maghi non li fece perdere di vista.
 
Una volta che i gemelli tornarono a casa, Fred venne accolto da Hermione a braccia aperte, o per meglio dire lei gli si tuffo addosso, lui per afferrarla lascio andare tutte le cose che aveva in mano, compresa una boccetta di liquido scarlatto che si rovesciò per l’intero pavimento. Si scambiarono un lungo e tenero bacio appassionato sotto gli occhi di George e della Signora Weasley, la riccia essendosi accorta della brutta figura che aveva fatto, dimenticando che la stanza era occupata da altre persone, diventò tutta rossa e nascose il viso sul collo del ragazzo. Il rosso accorgendosi del disagio della sua ragazza, la prese in spalla e sotto gli occhi sbalorditi del fratello e della madre, la portò via.
Fred entrò nella sua camera con Hermione ancora immersa nella vergogna, si appoggiò sul letto con lei sulle gambe.
‘’Hermy, guardami’’ disse lui, cercando di farle alzare la testa
‘’Nooo, è stato così umiliante. Non potrò più guardare tua madre dopo oggi’’ rispose lei con la voce strozzata
‘’Ehi, adesso basta, tirati su’’ le ordinò e lei obbedì, poi continuò la frase ‘’ Mia madre, ti adora. Ogni singolo membro di questa famiglia ti adora ed io…ti amo ’’ concluse la frase con un certo imbarazzo
Si guardarono un po’ negli occhi, la strega appoggio le mani sul viso di lui e si avvicinò, si baciarono con dolcezza e poi con passione, rivelando sentimenti di desiderio che erano rimasti nel loro cuore nascosti, Fred appoggiò la mano sulla coscia di lei, guadagnandosi centimetri ad ogni bacio, ma quando fu arrivato all’inizio della gonna di Hermione, lui si fermò di colpo.
‘’Non è giusto’’ disse lui
‘’Cosa? ’’ domandò la mezzosangue, confusa
‘’Mi sto approfittando di un tuo momento di debolezza, non voglio questo’’ replicò lui, con una mano sul volto dalla vergogna
‘’Oh ok’’ rispose lei, scendendo dal grembo di Fred con le ginocchia strette
‘’Non capire male, ti voglio e tanto, ma non in questo modo, lo renderò speciale per te, al momento giusto’’ ribadì il rosso, dandole un bacio sulla fronte
‘’Però tra due giorni io partirò, poi non ci vedremo almeno fino a natale’’ disse la riccia con viso triste
 ‘’Dovremmo avere pazienza e aspettare’’ disse il ragazzo lasciandosi scappare un sorriso, poi si distese sul letto ‘’Dai corichiamoci un po’, vieni qui’’ invitò Hermione
Entrambi si sdraiarono sul letto di Fred, il posto era piccolo per due, infatti Hermione aveva la testa e le spalle appoggiate al petto di lui, il gemello la stringeva forte a sé, per paura che lo lasciasse solo e così si addormentarono senza neanche accorgersene. 
 
 
 
Si svegliarono che il sole splendeva alto nel cielo, si misero subito seduti e realizzarono di non essere scesi per cena, anzi di non essersi proprio fatti vedere l’intera serata e l’intera nottata precedente. Si sistemarono e scesero al piano di sotto, era ancora presto, quindi le uniche sveglie erano Ginny e la Signora Weasley, George era fisicamente presente ma ancora riposava sul divano.
‘’Georgie, perché hai dormito qua?!’’ chiese il gemello ingenuo
‘’Ah mi dispiace se ti dò fastidio, ma camera mia era occupata stanotte, brutto maniaco. Shh, adesso voglio dormire’’ rispose il fratello, non riuscì a finire quella frase senza lasciarsi scappare un sorrisetto
Fred ed Hermione si avviarono in cucina, ma il gemello dai capelli rossi non fece in tempo a metterci un piede che Ginny lo prese da parte.
‘’Brutto porco, sei uno schifoso, hai osato far questo alla mia migliore amica’’ disse Ginny picchiando il fratello sulla nuca, poi continuò girandosi verso Molly  ‘’Mamma, ma tu non gli dici niente?’’ chiese Ginny diventando bordeaux davanti all’indifferenza della madre, che fece finta di non aver sentito nulla e continuò a servire la colazione
 
 
 
Il giorno della separazione, arrivò prima di quanto avessero sperato, avevano provato anche a spiegare a tutti l’inconveniente della scorsa notte, ma nessuno credeva che avessero solo dormito o meglio nessuno credeva a Fred. Si trovarono al binario tutti insieme, per una volta erano talmente in anticipo che nemmeno il treno era ancora sul binario 9 3/4.
‘’Ragazzi, avete preso tutto? Siete sicuri? ’’ domandò la signora Weasley
‘’Si’’ risposero Hermione, Ginny, Ron e Harry in coro
‘’Beh se trovo qualcosa in casa ve lo spedisco’’ annunciò Molly
Il fischio in lontananza annunciò che il treno si stava avvicinando e che il momento dei saluti era sempre più vicino, il rumore del treno in avvicinamento fece torcere le budella a Fred, un senso di tristezza lo scosse fino ai piedi. Prese Hermione per il polso, lei si voltò e bastò uno sguardo per fargli capire che era arrivato il momento dei loro saluti, si spostarono dal gruppo e si misero in un luogo più nascosto, dove non c’era nessuno. Quando lui si voltò di nuovo a guardarla, vide che le lacrime le rigarono il volto, le asciugò il viso con il pollice dolcemente.
‘’Non fare così, non è un addio’’ disse Fred con lo stomaco sottosopra
‘’Vorrei che venissi con me’’ replicò la riccia tristemente
‘’Fidati, è peggio per me. Ti sto lasciando andare da sola, in un castello pieno di ragazzi’’ ribadì il rosso con un mezzo sorriso, dicendolo ad alta voce, gli salì la nausea
‘’Ci vediamo a Natale’’ disse Hermione continuando a piangere
Lui rispose con un bacio, quel bacio assomigliava molto al primo, un misto di dolcezza, amore, tristezza e lacrime. Si staccarono solo quando il treno fischiò, quindi tornarono insieme agli altri per salutarli.
La vista di lei che saliva su quel treno fu troppo per il ragazzo, le lacrime iniziarono a pungergli gli occhi cercando di uscire, lui le ricacciò indietro, non voleva che Hermione vedesse la sua tristezza come ultima cosa. Quando una lacrima gli sfuggi e gli cadde sul mento, lei ormai era già partita, la Signora Weasley abbracciò il figlio per consolarlo, sussurrandogli all’orecchio che era stato bravo e coraggioso.
 
 
Hermione e Ginny si trovavano a lezione di Pozioni col Professor Lumacorno, però la riccia sembrava sconnessa come se mente e corpo fossero lontani anni luce, non gli dispiacque nemmeno di aver preso un brutto voto per il suo lavoro. L’insegnante se ne rese conto e trattene la ragazza dopo la lezione.
‘’Signorina Granger, se ha bisogno di confidarsi con qualcuno, il mio ufficio è sempre aperto’’ annunciò Lumacorno
‘’Signore, le interessa davvero? Oh è solo perché uno studente del LumaClub non può dare un rendimento così basso in classe, per non farla sfigurare?!’’ chiese Hermione distratta ma seria
‘’Cos…?! Ma certo che mi interessa Signorina Granger, capisco che lo scorso anno sia stato particolarmente pesante per lei, ma non si dimentichi che è una degli studenti migliori di questa scuola e dovrebbe finire così come ha cominciato, provi a ricordarselo’’ disse l’insegnante
‘’Si fidi professore, non ho problemi a ricordare, buona giornata’’ ribadì la strega andandosene
Hermione vagò per i corridoi cercando di pensare alla sua prossima lezione, si ritrovò senza essersene accorta davanti al vecchio ufficio della McGranitt e gli venne in mente subito la giratempo, quanto dolore poteva effettivamente evitarsi, bastava solo prenderla e tornare indietro. Scosse la testa e corse via, per evitare altre tentazioni, fino alla torre di Grifondoro, si mise lì seduta sul divano a osservare le fiamme che danzavano nel camino e i fiocchi di neve che si univano alla polvere in terra.
 
 
Hermione salì fino in gufiera per spedire una lettera per Fred, si erano sentiti spesso in quei mesi lontani e non vedevano l’ora di ricongiungersi per le vacanze natalizie, purtroppo nella sua lettera che ora stava volando al destinatario, c’era scritto che gli era impossibile tornare alla Tana perché il professor Lumacorno faceva una festa per i ‘membri’ del suo LumaClub, e quindi era costretta a restare al castello. La notizia sapeva che non avrebbe fatto piacere al suo ragazzo, soprattutto perché l’evento richiedeva un accompagnatore, e doveva frequentare Hogwarts. La strega era stata invitata da un certo McLaggen, un altro dei gioielli del professore di Pozioni, non sapendo con chi altro andare, aveva accettato a malavoglia, sperando che nessuno informasse il rosso della cosa.
La serata si svolgeva in una saletta all’interno del castello, non enorme ma accogliente e decorata a festa. Hermione indossava un abito rosa antico a due spallini con la gonna in tulle, solo entrando nella stanza col suo accompagnatore si sentì montare l’ansia. Si sentì meglio solo quando vide Harry e Luna, anche il viso dell’amico era un misto di sorpresa, divertimento e preoccupazione. Il Prescelto camminò svelto verso la ragazza e le afferrò il braccio per farla abbassare in modo che McLaggen o Luna non sentissero.
‘’Non ti conviene stare qui con lui stasera ’’ disse Harry serio
‘’Dimmi qualcosa che non so’’ rispose Hermione spostandosi una ciocca di capelli mossi dal viso
‘’No, forse non hai capito, dicevo…’’ Harry venne interrotto prima di poter concludere la frase
‘’Buonasera Signorina Granger, Mr. McLaggen’’ salutò il professor Lumacorno
Hermione ed Harry si misero subito dritti e la mezzosangue capì subito i discorsi dell’amico, il professor Lumacorno era in compagnia di un membro della famiglia Weasley, l’ultimo che la ragazza si sarebbe immaginata di vedere lì, Fred.  Rimase senza parole, il viso le divenne scarlatto e sentiva che il pavimento la inghiottiva.
‘’Immagino che conosciate tutti il signor Fred Weasley, co-proprietario dei Tiri Vispi Weasley, questa sera ci terrà compagnia come chaperon. Questi sono Hermione Granger e Cormac McLaggen, due studenti modello’’ continuò l’insegnante
Cormac afferrò Hermione per la vita e la strinse a se, prima di salutarsi col rosso, la strega stava invocando Merlino di toglierla da quella situazione scomoda. Il viso di Fred sembrava rilassato e sorridente, tranne per una vena sulla tempia che stava intimando di esplodere e faceva capire alla Granger il suo reale stato d’animo. La riccia cercava di liberarsi dalla morsa del suo accompagnatore, più lei cercava di scappare più lui se la avvicinava e faceva scendere la mano di poco, nel mentre Fred osservava quella mano scendere e stringeva ancora l’altra sempre più forte, finché non fu costretto a mollarla prima di romperla. McLaggen mollò la ragazza solo per afferrarsi l’altro polso dolorante, il tempo che lui abbassò lo sguardo verso la sua mano per analizzarla, i due erano già spariti alla vista.
Si nascosero dietro una tenda messa come decorazione, lì non erano visti e potevano parlare comodamente. Hermione non riusciva nemmeno a guardarlo in faccia, benché non avesse fatto nulla di male, si sentiva molto imbarazzata dalla situazione e lui molto irritato a giudicare dalla vena che ancora pulsava sulla sua tempia.
‘’Ciao’’ disse lei, con le lacrime agli occhi
‘’Volevo spaccare il braccio a quel tipo, ma perché tra tutti gli studenti di questo castello, sei venuta con un pavone come lui?!’’ domandò lui cercando di trovare quella serenità persa
‘’Pavone?! Ma soprattutto perché sei qui? ’’ domandò lei
‘’Sapevo che a questa serata bisognava venire a coppie ed ero…sono geloso’’ disse Fred diventando rosso come i suoi capelli
‘’Geloso?!’’ chiese lei stupita e un po’ soddisfatta
‘’SI, Geloso. Ok, ma guardati, tu sei….sei bellissima e io…’’ non finì la frase
La riccia gli afferrò il viso e costrinse lui a guardarla, la Granger con quella frase aveva raggiunto la vetta più alta del Paradiso, si sentiva così felice, poi udì il suo accompagnatore chiamarla e sprofondò all’Inferno.
‘’Devi andare’’ confermò Fred risvegliandosi da quel momento magico
La ragazza annuì e sgattaiolo fuori, dopo un secondo Harry si presentò al cospetto del gemello.
‘’Non so per quanto ancora riuscirò a vederla con un altro’’ disse il rosso, non staccando gli occhi da Hermione in sala
‘’Ti capisco benissimo’’ replicò Harry puntando gli occhi su un’altra parte della festa, dove si trovavano Dean e Ginny, poi continuò ‘’Il professore ti cerca, faresti meglio ad uscire da qui’’ fece Harry tornando alla serata
Fred uscì dal suo nascondiglio solo per rendersi conto che quel pavone e la sua ragazza stavano ballando insieme, per la verità tutti stavano ballano, ma lui non riusciva a vedere nulla che non fossero le mani di quel maiale e dove le stava mettendo. In una tasca interna del suo abito elegante, vi era la bacchetta, la sua mano trovò l’impugnatura e stava per estrarla, quando alle sue spalle percepì Lumacorno.
‘’Oh Mr. Weasley, pensavo mi avesse abbandonato, splendida serata, senza dubbio, però la vedo distratto’’ disse l’insegnante di Pozioni
‘’Si figuri, sono felice di essere qui, completamente concentrato’’ replicò il gemello, diventando paonazzo in viso dal nervoso
‘’Me ne compiaccio, mi segua, vorrei presentarla una persona, un vecchio studente che ora è direttore della Gazzetta del Profeta’’ fece Lumacorno avviandosi
Fred fu costretto a seguirlo e così perse il contatto visivo su Hermione, passarono accanto al tavolo delle bevande, che esplosero in aria come surriscaldate, il Weasley non poté esserne sicuro, però immaginava di esserne lui la causa, ormai vedeva annebbiato. Durante la conversazione col direttore del giornale si voltò e trovò McLaggen che cercava di avvicinare il viso a quello della mezzosangue per strapparle un bacio, Hermione nel frattempo cercava di scappare, guardando a destra e sinistra per trovare una fuga. Alla fine i loro sguardi si incrociarono, quello di lei supplichevole e imbarazzato, quello di lui appannato ed irritato. Fred lasciò la compostezza e l’educazione da parte, con un balzo fu dai due, abbraccio Hermione con una mano mentre con l’altra teneva la testa del pavone lontana, incrociò con l’altro ragazzo uno sguardo di puro odio.
‘’Prova a sfiorarla anche solo con un dito e torno qui, te lo spezzo a mano personalmente, non so che idea ti sei fatto di lei, ma non sarà mai di arrogateli presuntuosi come te. LEI E’ MIAAA!!!!!’’ urlando per tutta la sala questa ultima frase, si smaterializzo lontano, portandosela via










Carie???? no?! peccato. il titolo e l'ultima frase sono prese da una frase di un libro che avevo letto e mi aveva fatto morire questa scena (lui che arriva dice 'lei è mia' poi si smaterializza con lei). Spero che continuiate a leggere. alla prossima ;)

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Capitolo 8
*** MIA...(Sempre!) ***


Ciao a tutti e buona Immacolata! sono tornata e spero che il nuovo capitolo emozioni voi quanto ha emozionato me scriverlo. l'ambientazione passata è ancora 'Il prioncipe mezzosangue', il presente invece ha due scenari: Hogwarts e la Tana. Buona lettura. 






Quella mattina Hermione si sentiva quasi bene, si era svegliata con un sorriso sulle labbra, cosa che non le succedeva da parecchio tempo. Aveva frequentato due lezioni senza intoppi e nonostante i ricordi persistevano, cominciava a sentire il dolore meno inteso. Nel corridoio del terzo piano, sbatte contro la Preside e cadde in terra, la McGranitt le rivolse uno sguardo gentile e autoritario, tendendole la mano per farla alzare.
‘’Scusate Professoressa’’ disse Hermione alzandosi
‘’Era da un po’ che volevo parlarle, mi segua nel mio ufficio ’’ le propose la preside
La riccia andò dietro la Professoressa, chiedendosi di cosa volesse parlarle, inizialmente si ritrovò a pensare di un compito andato male poi ci ripensò, nel frattempo arrivarono davanti al suo ufficio.
‘’Siediti Hermione, tranquilla’’ disse serenamente la McGranitt accomodandosi dietro la scrivania
‘’Professoressa … ‘’ cominciò Hermione venendo interrotta
‘’No, non hai fatto nulla di male. Volevo parlarti di questo’’ disse la Preside tirando fuori da un cassetto la Giratempo che Hermione aveva adocchiato quella notte
‘’Io…non capisco’’ disse la mezzosangue deglutendo nervosa
‘’Non prendiamoci in giro signorina Granger, io so che lei lo vuole, per salvare una vita e io, non sono in grado di negarglielo, non in questo periodo almeno, potrebbe salvare anche altre vite innocenti, lo prenda se lo vuole’’ annunciò la McGranitt appoggiando l’oggetto sul tavolo
‘’No, non sarebbe giusto. Non posso modificare l’intero futuro, per una mia perdita’’ rispose la riccia a malincuore
 ‘’Signorina Granger capisco i suoi sentimenti e comprendo i motivi del suo rifiuto, in ogni caso si rammenti che non sarebbe una decisione che gioverebbe solo lei e ritroverebbe la sua felicità’’ incalzò la Preside, prima di congedare la ragazza
Hermione tornò alle sue attività scolastiche, pensando all’offerta dell’insegnante, non poteva credere che proprio l’ex capo della sua Casa le stesse offrendo di infrangere una regola Ministeriale molto importante.
 
Quella sera la strega ripensò, prima di dormire, all’ultima volta in cui era stata veramente e pienamente felice. Si addormentò con quella domanda in testa e i dolci sogni che l’avrebbero accolta tra poco, gli avrebbero ricordato quel momento.
 
 
Fred ed Hermione si erano appena Materializzati lontano dalla festa di Lumacorno, in uno scatto di pura gelosia, il suo ragazzo l’aveva afferrata e le aveva fatto infrangere delle regole, che le avrebbero portato problemi più tardi, ma alla riccia non importava, era stata felice della reazione che il rosso aveva avuto e ancora di più guardando gli sguardi allibiti di compagni e professori che li accerchiavano. La mezzosangue immaginava che i loro visi sconcertati, non fossero dovuti tanto alla scena da maschio dominante di Fred, ma tutt’al più, al fatto che il Weasley e la Granger fossero una coppia. Il rosso quando decise di Smaterializzarsi all’interno della sala, era del colore dei suoi capelli, non poteva sopportare la vista della sua ragazza che veniva toccata da un altro, anche solo per un ballo. Lui era convinto che il suo gesto avesse scatenato la rabbia della strega e, che gliela avrebbe fatta pagare in un modo subdolo, che sarebbe stata imbarazzata dalla figura fatta davanti a professori e studenti.
I due toccarono finalmente qualcosa di solido, un pavimento, avevano entrambi gli occhi chiusi e tali rimasero per qualche secondo, aspettando che le immagini intorno a loro si facessero nitide, nonostante il buio che li avvolgeva come un freddo abbraccio, entrambi sapevano benissimo dove si trovavano. Esisteva solo un luogo nella quale Fred Weasley avrebbe voluto portare Hermione Granger quella sera, alla Tana. Hermione a quel punto scoppiò in una grande e fragorosa risata, impossibilitata di fermarsi dalla faccia allibita e sconcertata di lui, che lei, in quel contesto, trovò particolarmente comica.
‘’Come mai, stai ridendo? ’’ domandò il ragazzo sorpreso e al quanto divertito pure lui
‘’E’ stato stupendo’’ disse lei, asciugandosi le lacrime e continuando a sghignazzare
‘’Quindi…non sei arrabbiata?!’’ chiese Fred
‘’Perché dovrei?!’’ ribatte Hermione
A Fred comparve un enorme sorriso sul volto, afferrò la ragazza per la vita e con fare deciso l’avvicinò a sé, la Granger dal movimento improvviso mise le mani avanti per paura di sbilanciarsi e finirono appoggiate sul petto di lui.
‘’Se ripenso a come ti abbracciava quel tizio, mi viene voglia di prenderlo a pugni’’ rivelò il rosso con tutta la sua ira
Hermione alzò gli occhi per incontrare quelli di lui, un dolce sorriso si formò sul suo viso, ripensando alle parole pronunciate da lui prima i portarla via. La mezzosangue non si ricordò quando era stata più felice di così e la risposta era mai, aveva raggiunto, quella sera, il picco massimo di felicità consentito ad un essere umano prima di far esplodere il cuore fuori dal petto. Lei si alzò sulle punte dei piedi, lo baciò con talmente tanta intensità che fece sbilanciare il ragazzo e finirono una sull’altro sul pavimento, ridendo insieme ma rimanendo sdraiati a guardarsi, lui spostò dolcemente una ciocca dei capelli di lei dietro l’orecchio.
‘’Ho una sensazione di déjà-vu’’ annunciò il rosso sorridendo e avvinghiando la riccia nel suo abbraccio
‘’Come sei spiritoso’’ lo canzonò Hermione
Fred si alzò finendo con Hermione in braccio, la Granger dovette tenersi per non cadere, il gemello continuò a baciarla sulle labbra, che sapevano di burrobirra, poi sul collo. La ragazza fece fare al Weasley, senza dire nulla, e si lasciò portare in camera sua e appoggiare sul letto, il senso logico di Hermione quella notte venne meno. In una sola notte aveva abbandonato in modo brusco la festa di Natale di un professore, si era Smaterializzata all’interno del castello e aveva abbandonato la scuola durante il periodo scolastico. Nulla di tutto questo le aveva impedito però di trascorrere la notte con Fred e al suo risveglio, il mattino successivo, si sentiva pienamente felice, un sorriso imbarazzato le si formò sul volto e si coprì il volto con le mani. Solo in un secondo momento si rese conto che il gemello la stava ammirando, come se fosse un quadro, apparso magicamente nella stanza quella notte, il rosso non pronunciò nemmeno un suono e si approcciò alla ragazza con un dolce baciò sulla fronte. A risvegliare i due amanti da quel sogno ad occhi aperti, furono dei rumori in cucina e una voce calda e autoritaria annunciarsi sul fondo delle scale.
‘’Freeeed, sei sveglioooo? ’’ chiese la Signora Weasley cominciando a salire i gradini
I due ragazzi si impennarono sul letto, come se si fosse appena rotto un vetro, la faccia di lei terrorizzata, quella di lui sorpresa nello scoprire che al mondo esistesse qualcuno che non fosse la sua Hermione.
‘’Freeeed, farai tardi a lavoro ’’ continuò Molly, arrivata ormai a metà
I due si vestirono in fretta e furia, pensando a cosa poter dire, a cosa fare, a dove potersi nascondere. La razionalità della giovane era azzerata, era solo nel panico, pensando anche al fatto che fosse stata fuori l’intera notte e che i professori sicuramente l’avevano notato a quell’ora.
‘’Fa qualcosa’’ bisbigliò lei agitata mentre cercava il vestito
‘’E cosa?!’’ chiese lui disperato mentre si abbottonava la camicia
‘’Qualsiasi cosa ’’ replicò lei, afferrando al volo le scarpe dall’altro capo della stanza
Il rosso sentendo la madre, ormai dietro la porta, prese la mano della mezzosangue, lei intuendo le sue intenzioni trattene il fiato e sparirono in un secondo con un rumore secco, nell’istante in cui la Signora Weasley spalancò la porta.
‘’Disgraziato di un figlio, non si lavora a stomaco vuoto ’’ gridò Molly all’aria, agitando un cucchiaio di legno
Percorrendo la stanza e raccogliendo i vestiti rimasti sul pavimento, che Fred non era riuscito a prendere prima di sparire, la Signora Weasley trovò una molletta per capelli di Hermione, fu allora che la Signora capì e uscì dalla stanza imbarazzata ma anche un po’ soddisfatta. Raggiunta la cucina buttò un occhio ad un cassetto chiuso a chiave e sorrise, aprendolo e tirandone fuori uno schedario rilegato.
 
 
Quel giorno domenicale, Hermione ottenne un permesso speciale dalla scuola, fu sfruttato per andare a trovare i Signori Weasley alla Tana, insieme a Ginny. Le due ragazze si Materializzarono direttamente in casa, una volta raggiunto il villaggio di Hogsmeade, arrivarono mezz’ora prima del pranzo ed ebbero la possibilità di conversare un po’ con Ron ed Harry, che trovarono alla Tana. Durante il pranzo Hermione rimase zitta non facendosi notare, riuscì ad buttare giù un po’ di polpettone e qualche carota, prima di realizzare la sedia vuota che si sta stagliava di fronte a lei in tavola, e allora lo stomaco le si chiuse di colpo. Quel posto vuoto pesava alla tavola come un macinio, era così per tutti ma nessuno sembrava farci caso quanto Hermione.  

Finito il pranzo, la Granger aiutò la padrona di casa nelle faccende, il silenzio e la tensione fra loro era palpabile, Molly sentì il dovere di intervenire. Fece sedere la ragazza a tavola e le tolse il piatto, che stava asciugando, di mano, raggiunse il cassetto chiuso a chiave della mensola e ne tirò fuori uno schedario vecchio e strapieno di fogli che dava l’impressione di esplodere.
‘’Sai cara, ho una strana abitudine, quando uno dei miei figli si fidanza, io creo uno di questi schedari’’ cominciò il racconto la Signora Weasley ‘’Aprilo, questo è quello tuo e di…Fred’’ continuò Molly
La strega aprì l’immenso raccoglitore, trovò dentro pezzi di stoffa, foto modificate in cui lei era in abito bianco e lui in abito da cerimonia, foto di gioielli, foto di prati e fiori, di chiese e botteghe. Hermione lo richiuse e accarezzo la copertina, con le lacrime agli occhi e alzò lo sguardo sulla rossa.
‘’Organizzo e prendo idee, emozionata e penso a quando finalmente potrò mostrare gli schedari con le mie idee a tutta la famiglia senza essere presa per pazza……sistemando le sue cose avevo trovato questo nel suo armadio, nascosto nel taschino di una camicia’’ annunciò la Signora, allungando una scatolina ad Hermione
La Granger aprì la scatolina senza fiato e al suo interno vide un anello con un diamante, che illuminò la stanza, un anello di fidanzamento.
‘’Immagino te lo volesse dare dopo la guerra, in attesa di momenti migliori, che non sono mai venuti, comunque è tuo, quindi, prendilo’’ concluse Molly
‘’E’ bellissimo, grazie Signora Weasley’’ rispose la strega infilandoselo al dito
‘’Sorridi cara, lui vorrebbe vederti felice, soprattutto nel suo ricordo ’’ disse la Rossa, poi uscì dalla cucina, lasciando la ragazza sola
Hermione rimase a fissare il suo anello, per un tempo indefinito, immaginando lei e Fred a cena, dopo aver sconfitto Voldemort e i Mangiamorte, lui che le faceva la proposta e lei che bisbigliava un SI! 






Molto bene lettori, la storia non sarà lunghissima, infatti, tra 2\3 capitoli volgerà al termine. Spero di avervi regalato una piccola emozione, l'idea dell'anello mi è venuta mentre scrivevo quella degli schedari (che invece mi è venuta in mente pensando ad una mia vecchia compagna di classe, che aveva uno schedario simile).  Il titolo invece, è un misto tra la frase finale del capitolo precedente e la fantomatica battuta top di Piton. Ciao alla prossima ..... ;)
 

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Capitolo 9
*** Oblivion ***


Ciao maghetti! Sapendo che eravate in vacanza, potevo lasciarvi senza un nuovo capitolo? ovvio che no. Spero vi piaccia, siamo passati a 'I doni della morte', l'ambientazione presente è la tana. Buona lettura. 










Hermione contemplava fuori dalla finestra della sua stanza, aspettando i suoi amici, stava cercando il coraggio di prendere una decisione, solo quando il campanello suonò e lei vide Fred, Ron ed Harry davanti alla porta e la madre che la chiamava da sotto le scale, decise di agire. Scese le scale e si avvicinò ai genitori che stavano per aprire la porta, l’ultima cosa che videro prima dell’incantesimo fu Hermione che gli puntava la bacchetta in faccia. La riccia apparve sulla porta, accolta dai suoi amici e dal suo ragazzo che l’aspettavano con facce serie.
‘’Era proprio necessario? Ti sei appena cancellata dalle loro vite’’ disse Harry tristemente
‘’Si, non voglio che si preoccupino per me e se qualcosa dovesse andare male… beh avete capito ’’ rispose la ragazza
‘’Andiamo’’ annunciò Fred cingendo le spalle della sua ragazza
I quattro maghi si smaterializzarono lontano da quel borgo babbano e atterrarono sulla collinetta vicino alla Tana, l’intera famiglia Weasley li stava aspettando con sguardo truce e triste, cenarono insieme quella sera ma nessuno aveva l’aria felice e gioiosa di sempre, soprattutto la faccia di Hermione non dava segni di emozione nemmeno quando Fred le sfiorava il braccio o il viso per rassicurarla.
La ragazza uscì in giardino, guardando l’immensità dei prati davanti a loro, decisa e ferma a realizzare il suo intento ad ogni costo, entro domani tutto sarebbe finito. Alle sue spalle spuntò una figura familiare che l’affianco senza emettere un suono, aspettando che fosse l’amica a parlare per prima.
‘’Pronto?!’’ domandò la riccia più a se stessa che a lui
‘’Lo sono da sempre. Non sei costretta a farlo, lo sai? ’’ disse Harry fissando sempre le collinette e i prati di fronte a loro
‘’Lo sarò stanotte. Sarà meglio per tutti e comunque tu hai fatto di peggio’’ annunciò la strega
‘’Io ho mollato Ginny, non mi sono cancellato dalla sua memoria, sai com’è fatta, sarebbe venuta con noi a tutti i costi e tu non puoi cancellarti dalla vita di tutti’’ rispose l’amico
‘’Tranquillo, modificherò solo i suoi ricordi, in questo modo cambieranno solo i suoi sentimenti verso di me’’ replicò lei rientrando in casa
Harry sospirò deluso e rialzando la testa vide Ginny aiutare la madre in cucina, demoralizzato del tutto entrò in casa con la faccia che toccava il pavimento. La ragazza dalla finestra della cucina aveva notato il suo ex, non aveva alzato gli occhi semplicemente perché sapeva che così facendo, avrebbe incontrato lo sguardo di lui.
 
 Quella notte mentre tutti dormivano, o almeno ci provavano, la strega sgusciò fuori dal suo letto cercando di non farsi sentire da Ginny, la porta della stanza cigolò e la strega rimase immobile per capire se qualcuno si era svegliato. Col favore dell’oscurità, scese le scale di un piano, cercando di fare meno rumore possibile, davanti alla porta dei gemelli si bloccò, le gambe volevano cedere e il cervello scappare e lasciare perdere, fece un profondo respiro ed entrò nella stanza, convincendosi che era la cosa giusta. Hermione guardando il suo ragazzo all’interno del suo letto inerme, si fece scappare una lacrima che le cadde sulle guance e prese la bacchetta, che strinse con decisione e fermezza.
‘’Obliv…’’
 
Le ragazze stavano per tornare a scuola, Ginny passò i suoi ultimi momenti solo con Harry, non si vedevano spesso tra il lavoro di lui e il fatto che lei doveva finire la scuola. Successivamente la ragazza tornò in camera sua a finire i preparativi prima della partenza, lasciando Hermione in sua compagnia. I due amici andarono nel giardino dove i prati erano estesi e le collinette portavano fino a casa di Luna, Hermione aveva pensato poco fa all’ultima volta nella quale si erano trovati a fissare quel prato e gli venne un’idea, che avrebbe messo fine alle sue sofferenze per sempre.
‘’Tu sei il mio migliore amico, giusto? ’’ domandò lei
‘’Ma che domanda è?!’’ si stupì il ragazzo
‘’Faresti qualsiasi cosa per evitarmi del dolore o delle sofferenze?!’’ chiese lei
‘’Ovviamente’’ disse lui
Lei si girò verso di lui con sguardo serio sul volto, Harry allora ebbe un colpo di genio, i suoi occhi si spalancarono intuendo cosa le voleva chiedere l’amica, scosse la testa così forte che gli girò la testa quando si fermò.
‘’Assolutamente no, non ti cancellerò la memoria, scordatelo e torna al castello col sorriso’’ disse Harry senza ammettere repliche
‘’Modifica i miei ricordi, non posso continuare a vivere così e guardare questo anello, senza fare nulla. Se lo odiassi, tutto il mio dolore volerebbe via da questo corpo e potrei guardare avanti invece che indietro’’ replicò la riccia guardando in basso tristemente
‘’Non esiste, ci sono troppi bei ricordi che ti voglio lasciare e che meritano di essere lì’’ rispose il Prescelto indicando la testa di Hermione
Il ragazzo cinse l’amica per le spalle e provò a farla sorridere almeno un po’.
‘’E poi quando mai un nostro piano, ha avuto successo? ’’ chiese Harry al vento
Il viso di Hermione in effetti cambiò espressione e gli angoli della bocca si mossero appena verso l’alto, sempre meglio di niente, il ragazzo poté considerarsi soddisfatto. L’amico tornò in casa e quando la strega venne raggiunta dall’amica tornarono al castello insieme, Ginny avrebbe voluto Materializzarsi ma Hermione la convinse a usare la Polvere Volante.
Quella notte Hermione nel suo letto ripensò alle parole di Harry constatando che aveva ragione, i loro piani finivano sempre male, l’ultima volta che aveva provato a usare l’Oblivion era stato su Fred appunto, perché voleva che non stesse in pena per lei e che nel caso qualcosa fosse andato male, che non stesse ad aspettarla per sempre.
 
 
Hermione non riuscì a finire di pronunciare l’incantesimo, che la luce si accese, Fred le bloccò il braccio con la bacchetta e George si impennò sul letto con un sorriso maligno. Hermione delusa dal fallimento cadde sulle ginocchia impotente, versando lacrime, il rosso le lasciò il braccio e afferrando la vestaglia, trascinando la ragazza fuori dalla stanza e portandola in cucina. Mise Hermione seduta e poi si posizionò di fronte a lei con sguardo severo.
‘’Volevi cancellarti dai mei ricordi? ’’ domandò lui per nulla sorpreso
‘’No, volevo modificare i ricordi che avevi di me, volevo che mi odiassi così quando sarei partita, sarebbe stato più facile’’ rispose lei
‘’Lo sapevo. L’avevo immaginato da tempo e quando hai Obliviato i tuoi genitori, ho avuto la conferma che avresti potuto farlo anche a me’’ disse Fred
‘’Sei arrabbiato? ’’ chiese Hermione
‘’No, probabilmente avrei fatto la stessa cosa. Però sarei stato più bravo ’’ disse il rosso afferrandole il viso tra le mani
Si abbracciarono col tavolo che si interpose tra loro, poi Fred si mise ai fornelli per preparare alla sua amata del thè, mentre l’acqua bolliva sul fuoco, lui riprese a parlarle.
‘’In ogni caso non avrebbe mai funzionato il tuo piano, non saresti riuscita’’ disse il ragazzo Weasley con un sorrisino soddisfatto ripensando alla scena
‘’Perchè non ci sarei riuscita? Avevo la bacchetta puntata alla tua testa’’ replicò la riccia
‘’Stavi piangendo solo all’idea di poterlo fare, figurati se ci fossi riuscita. In aggiunta, la mia mente non è così facile da controllare, mi sarei accorto che qualcosa non era al suo posto, non sarei mai riuscito ad odiarti, mi sarei innamorato di nuovo appena ti avessi visto domani mattina, non mi scappi cara, ormai sei mia’’ disse lui
Si scambiarono un bacio dolcissimo, prima di essere interrotti dal fischiare dell’acqua sul fuoco, quando finirono di bere il loro thè, tornarono entrambi a letto per riposarsi. L’alba arrivò prima del previsto, i tre maghi erano pronti alla partenza per quel viaggio che avrebbe, forse, sconfitto Voldemort per sempre. Ognuno di loro aveva pensato ad una storia da spargere in giro, per coprire il loro viaggio e il non ritorno a scuola, al momento la bugia sembrava reggere ma non sarebbe durata per molto, quindi dovevano usare ogni attimo di assoluta sicurezza per la ricerca degli Horcrux. L’intera famiglia Weasley si era svegliata presto per salutare i tre ragazzi, Molly aveva riempito i loro zaini di cibo, i due neo sposi Bill e Fleur li salutarono affettuosamente, il signor Wealey li abrracciò uno per uno (piangendo per lasciare andare il figlio), Ginny si sarebbe infilata nella borsa di Harry se avesse potuto, ma non si parlavano più da quando Harry aveva deciso di mollarla, i due gemelli sorrisero ma quello di Fred si ruppe quando salutò Hermione e le intimava di tornare presto. Harry, Hermione e Ron erano pronti alla partenza e, in un secondo senza voltarsi indietro, scomparvero non lasciando traccia.  










Allora vi è piaciuto?! spero di si. la storia avrà presto la sua fine, ma non dovrete attendere troppo per il nuovo progetto in elaborazione. vi auguro buone vacanze, buon natale e w serpeverde hahahahha scherzo dai! ci vediamo la prossim volta ;) ciao fattucchieri miei. 

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Capitolo 10
*** gli Ostacoli del Cuore ***


Sappiate che questo capitolo è stato una delusione e ci ho litigato molto, visto che in nessuna versione, mi soddisfava, ve lo consegno così e spero sia quanto meno decente, essendo un capitolo cuscinetto. Basta prendetevelo -.-'' sono distrutta






































I Tiri Vispi Weasley presentavano il solito colore e la solita vivacità, in quelle starde ormai desolate e buie, nella quale i Mangiamorte portavano distruzione e panico, l’ultimo loro bersaglio era stato di rapire Olivander, il fabbricante di bacchette migliore del mondo magico. Nonostante tutto, però, anche nel negozio di scherzi più famoso e proficuo dell’Inghilterra, esisteva una nube e George sapeva anche da dove derivava. L’altro proprietario, infatti, stava sulla cima delle scale a guardare il negozio dall’alto, con la testa tra le nuvole. Due clienti provarono a conversare con Fred, flirtando con lui in ogni modo, le due ragazze capendo che non c’era nulla da fare se ne andarono sconsolate. George si avvicinò al fratello, si mise accanto a lui sulle scale.
‘’Guarda che devi vendere i prodotti ai clienti, non farli scappare, tanto anche se ricambi le loro moine, Hermione mica lo viene a sapere’’ disse George
‘’Mmm’’ rispose Fred sospirando
‘’Eh no eh, se sapevo così ti facevo partire con lei, la versione morto vivente no, perché il morto sei te ma quello che ci convive sono io’’ replicò il rosso al fratello   ‘’Stasera quando chiudiamo la baracca, ti porto a divertirti’’ aggiunse George
Il gemello non emise un suono, ma l’altro rosso aveva già deciso, disse a due dipendenti di chiudere loro il negozio, afferrò il fratello per un braccio e uscirono in strada, dove si stava alzando l’aria gelida della sera e le strade si stavano svuotando. I due Weasley si rintanarono al Paiolo Magico, dove a quell’ora spuntavano fuori bariste carine da ogni dove, al posto di quel vecchio brontolone che occupava il bancone durante il giorno. Dopo il lavoro molti maghi giovani o vecchi, sposati o single, venivano a rifarsi gli occhi prima di tornare a casa.
‘’Ciao Georgie’’ disse una cameriera avvicinandosi al tavolo dei gemelli
‘’Ciao Samantha’’ ribadì George con un sorriso malizioso
‘’Un nuovo amico?!’’ chiese la barista come scherzo
‘’Mio fratello, ma quello bello sono io’’ disse George, guardando il gemello sperando di strappargli un sorriso
Fred rimase imbambolato con la faccia appoggiata al tavolo, finchè suo fratello non gli diede un colpetto al braccio col gomito, allora il rosso si tirò su, guardò la sconosciuta negli occhi e proferì parola.
‘’Buonasera Samantha, la mia ragazza è impegnata in un viaggio suicida, gradirei quella bottiglia di Idromele e un imbuto, grazie’’ annunciò Fred
La barista senza parole, si allontanò dai due ragazzi e consegnò più tardi la bottiglia di Idromele al giovane depresso e a suo fratello, il rosso senza aspettare un secondo prese la bottiglia in mano e cominciò a trangugiarla.
Il gemello imbarazzato, alzò gli occhi al cielo e rivolto ad un entità superiore disse ‘’Ti scongiuro, abbi pietà’’ e si buttò anche lui su un boccale di liquore
 
NEL FRATTEMPO….
 
Hermione era sdraiata in tenda a sfogliare e studiare il libro che Silente le aveva lasciato come eredità, i due ragazzi stavano fuori nel bosco a montare la guardia e fare incantesimi di protezione, da dentro la ragazza li sentiva bisbigliare.
‘’L’hai sentita lamentarsi stanotte? ’’ chiese Ron all’amico
‘’Stava piangendo Ron, sono preoccupato, sono passate solo poche settimane’’ incalzò il Prescelto
‘’Guardate che vi sento, siamo a pochi metri di distanza’’ rispose la riccia, perdendo la concentrazione sul suo libro e guardando verso l’alto
Hermione si fermò a pensare a cosa stesse facendo Fred in quel momento, un bel ragazzo in giro per Diagon Alley e circondato da studentesse
 
 
 
 
Si stava lentamente avvicinando la fine dell’inverno, i due gemelli Weasley e tutta la famiglia si stava concedendo una serata rilassante, Ginny, la minore della famiglia era dovuta tornare a scuola e quando poteva dava notizie in segreto. Il nuovo preside, Piton, non permetteva lo scambio di informazioni tra studenti e familiari, soprattutto considerando i tempi che correvano. Quella sera, un piccolo fuocherello verde si accese nel camino della Tana e la Signora Weasley balzò sul posto, quando vide spuntare la faccia della figlia in mezzo alle fiamme.
‘’Tesoro, come stai?’’ chiese la mamma preoccupata
‘’Non ho molto tempo, ascoltate’’ tagliò corto la piccola
‘’Ma dove sei?!’’ domandò George alla sorella
‘’Nell’ufficio della McGranitt, è l’unico camino non controllato, Luna e Neville fanno da guardia alla porta’’ disse la rossa, poi aggiunse ‘’Alcuni informatori dei Mangiamorte hanno individuato Harry, Ron ed Hermione al villaggio di Hogsmeade. Piton ha messo sotto assedio l’intero castello, pensa verrà qui a cercare e LUI lo sa’’ disse la ragazza prima di sentire una voce alle sue spalle
‘’Dici che verranno lì? ’’ chiese Fred speranzoso, ripensando ai mesi senza Hermione
‘’Sicuro, se stanno difendendo il castello così intensamente e LUI è preoccupato, significa che qui nel castello, c’è la fine di tutto’’ rispose Ginny poi un altro rumore ‘’Devo andare’’ disse sparendo all’improvviso
La famiglia Weasley si guardò attentamente per qualche secondo, poi era già pronta ad andare a prendere i mantelli e uscire di casa. Dovevano avvertire l’Ordine, prepararsi per la grande lotta e trovare un modo per aiutare i ragazzi a entrare al castello. I gemelli Weasley avevano tutt’altro piano però e pensarono di agire per conto loro, quando tutti andarono ad avvertire gli altri, i due si erano già Materializzati vicino ad Hogsmeade e si erano nascosti pensando a dove potevano essere i tre viaggiatori.
 
 
Qualche strada più giù quella stessa notte, il rumore degli incantesimi lanciati a caso dalle due parti, rompeva il silenzio e terrorizzava gli abitanti che dormivano. I Mangiamorte avevano scoperto la loro collocazione e mandavano raggi verdi che illuminavano la notte da ogni parte, la discrezione dei tre poteva venir meno. Fecero l’impossibile per superare ogni singolo incantesimo e nascondersi da ulteriori occhi indiscreti, in un momento di calma nella quale sembrava che avessero sgominato tutti i nemici, i tre amici si mossero dal loro nascondiglio sgattaiolando tenendosi per mano, Hermione si stacco dagli amici per cercare di aprire un cancello che li avrebbe allontanati da quella strada. Quando la riccia superò il cancello e si girò per aspettare gli amici prima di richiuderlo, non lì trovo, sola in quella strada innevata, possibile che Harry e Ron avessero capito male le sue intenzioni e avessero optato per un’altra strada, impossibile. All’improvviso, quando la riccia si stava voltando venne afferrata per la vita, con una mano davanti alla bocca, da un tipo incappucciato e venne trascinata via di peso, mentre cercava di scalciare e dimenarsi nell’aria. Quando la mise giù, Hermione sfoderò la bacchetta e si preparò a colpire, quando notò il sorrisetto di circostanza che lo sconosciuto presentava sotto il mantello e si rese conto che Harry e Ron erano seduti lì accanto a sorseggiare cioccolata guardando la scena.
‘’Cavolo Hermy, mi sei mancata’’ disse Fred tirandosi giù il cappuccio del mantello
‘’FRED’’ esclamò la strega allibita, girandosi e osservando l’altra figura togliersi il cappuccio ‘’George!’’ ci pensò mezzo secondo e poi andò tra le braccia del suo ragazzo
‘’Felice di rivederti anch’io’’ annunciò George con finta delusione
La strega strinta nell’abbraccio del rosso ci ripensò un attimo e si stacco da lui indignata.
‘’Mi hai fatto morire di paura, pensavo fossi uno di loro’’ disse la mezzosangue colpendolo e poi facendo lo stesso coi due amici seduti ‘’Anche voi due’’ ribadì lei
I due gemelli dalla rossa chioma, spiegarono la situazione ai tre vagabondi, esponendo nel dettaglio ciò che Piton aveva ideato per tenerli lontani e tutto quello che Ginny gli aveva riferito, in quei mesi di scuola. La chiusura dei sette passaggi segreti e le punizioni corporali su chi non ubbidiva e sulla possibilità che l’Horcrux fosse l’ultimo.
‘’Ma se i sette passaggi sono stati chiusi, noi come faremo ad entrare? ’’ chiese Ron
‘’Fratellino ci offendi, pensi che non abbiamo un piano?!’’ domandarono i due fratelli all’unisono
Un quadro in quella vecchia catapecchia si mosse e rivelò un lungo tunnel buio, un ragazzo dal maglione colorato e una ragazza dai capelli vivaci si fecero avanti e si rivelarono. Neville e Ginny sorrisero agli amici e li intimarono di seguirli lungo il passaggio.
Hermione stava per chinarsi ed entrare, venne trattenuta da Fred che le cinse il polso e la obbligò a guardarlo in faccia. Sul viso di Hermione comparivano le lotte di quei mesi senza di lui, botte, tagli e graffi. La manica della ragazza si era sollevata appena e con una smorfia di dolore, quando lui le aveva preso il polso, rivelò la più grossa delle cicatrici. Fred vide sul braccio della riccia la scritta ‘mezzosangue’, le sue mani cominciarono a tremare, il rosso divenne furente di rabbia, le diede un grosso bacio sulla fronte e le promise che gliela avrebbe fatta pagare.
 
La battaglia ebbe inizio.  








Mamma mia, più ci penso più vorrei cancellarlo, tanto ai fini della trama conta poco, non so nemmeno che titolo dargli, quindi ruberò quello di una canzone, che forse è quello più consono. Mancano due capitoli alla fine e onestamente sono quelli alla quale tengo di più. 
alla prossima :)

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Capitolo 11
*** La Trasparenza del Dolore ***


Ciao maghetti, avrei voluto consegnarvi il capitolo sabato scorso, ma a causa del mio nuovo lavoro, i miei weekend sono diventati impegnativi. pubblicò adesso, visto che ho tempo, anche se amo pubblicare il sabato. 
(Vi giuro, comunque, che quando ho visto le visite per il capitolo precedente, sono rimasta shockata, madonna ragazzi perchè -.-'' ma grazie)
in questo capitolo mi odierete, ve lo dico prima, così preparate commenti minatori, ma lo volevo fare, OMG da quanto lo volevo fare hahahah ok ora vi faccio leggere.  


































Hermione camminava serena e tranquilla tra i corridoi di Hogwarts, saltellava in cerca della Biblioteca col cuore leggero, finché si bloccò all’improvviso sentendosi osservata, si girò di scatto per affrontare il suo interlocutore ma non c’era nessuno. La ragazza a quel punto dimenticò l’accaduto e tornò sui suoi passi, in Biblioteca si mise a fare i compiti come suo solito e venne attraversata dalla stessa sensazione che aveva, precedentemente, avuto in corridoio. Voltandosi in ogni direzione, la riccia poté, però, constatare che la stanza era completamente vuota, al di fuori di lei non c’era anima viva.
Qualche settimana più tardi, la ragazza usciva da lezione di Erbologia, rientrata nel castello con l’amica Ginny, percepì una voce troppo familiare che la chiamava, Hermione lasciò cadere i libri e corse per individuare la fonte di quella voce.
‘’Fred?’’ chiese lei sbigottita ‘’Dove…sei?’’ domandò lei
‘’Hermioneeeee’’ annunciò la voce di rimando
‘’Fred!’’ ripetè lei più convinta
‘’Sono di qua vieni’’ disse lui a bassa voce
Hermione corse per tutto il piano terra, senza trovare nulla, e a quel punto pensò di averlo sognato, si stava convincendo che il suo cervello gli giocasse un brutto scherzo, all’improvviso sentì un freddo glaciale alle sue spalle, si voltò di colpo e intravide qualcosa, poi scoppiò ad urlare.
 
 
‘’Ti sei calmata? ’’ chiese lui alla sua ragazza
Hermione seduta in terra in un corridoio secondario, in risposta pianse a più non posso sopra la gonna, era più di un’ora che la ragazza si trovava in corridoio a piangere e non accennava a diminuire
‘’Coraggio tesoro, non è così tremendo’’ disse Fred
‘’Non è così tremendo?! Sei un…sei un…’’ esclamò la ragazza prima di scoppiare in lacrime
‘’…fantasma’’ concluse il ragazzo al suo posto ‘’Si, sono un fantasma. Cosa ti aspettavi sono morto qui, come Mirtilla Malcontenta, vagherò per il castello per l’eternità, suona figo da dire’’ replicò il gemello
‘’Come fai ad essere così sereno? Io non posso girare ogni mattina con la consapevolezza che incrocerò Fred-fantasma sulla mia via’’ disse Hermione stordita dal pianto che si stava placando
‘’io, invece, posso svegliarmi ogni mattina con la consapevolezza che sarò qui a vedere e spaventare, chiunque ci provi con te. Non sai quanto mi rassereni sta cosa ’’ disse il rosso tra le risate ‘’aggiungerei che avrò due feste di compleanno, quello per la nascita e quello per la morte’’ concluse lui
La riccia risoffocò nel pianto tra singhiozzi e lamenti, ripensando a quanto fosse stata deprimente e cupa la festa di CompleMorte di Nick-quasi-Senza-Testa, non riusciva a immaginare Fred in una situazione simile, nemmeno come morto.
‘’Non avrei dovuto dirlo, non dovevo proprio dirlo’’ disse Fred-fantasma alzando gli occhi
‘’Anche…Remus e gli altri morti…di-diventeranno fantasmi?!’’ chiese la strega cercando di calmarsi
‘’Solo se hanno questioni in sospeso’’ rispose il gemello svolazzando sopra la testa della ragazza ‘’Amore, guarda come svolazzo ’’ disse lui sopra la testa della giovane
‘’Hai questioni aperte?!’’ domandò Hermione con occhi pieni d’ansia
‘’Beh certo, apertissime e palesi’’ rispose Fred
‘’Quali?!’’ chiese la mezzosangue curiosa e desiderosa di aiutarlo
‘’TU! Sei tu la mia questione in sospeso, mi pare chiaro. Il tuo viso è l’ultima cosa che ho visto prima di un cumulo di macerie, mi sono rifiutato di andare in pace senza di te. Ho delle occasioni meravigliose essendo trasparente, come terrorizzare studenti e insegnanti, credo che la McGranitt darà le dimissioni appena saprà che sono tornato per infestare il castello ’’ disse il rosso incapace di restare serio
 
 
 
 
Fred-fantasma aveva fatto la sua comparsa settimane fa, Hermione l’aveva trovato in mezzo ai cereali della colazione, dentro la doccia, sopra il letto al suo risveglio, ogni angolo era infestato dal ragazzo trasparente. La Granger non ricordava l’ultima volta nella quale erano stati così tanto insieme, forse mai nella vita, ma di sicuro nella morte. Hermione avendolo lì, ripensava sempre a quel momento, nei suoi incubi quel maledetto muro esplodeva ogni minuto, ancora e ancora, finchè la strega non si svegliava sudando, urlando e svegliando le altre compagne, Ginny ormai ogni notte appena l’amica cominciava ad urlare, passava nel suo letto e l’abbracciava finchè la ragazza non capiva di essere sveglia e smetteva di divincolarsi, cominciando a piangere. Fred-fantasma era lì presente ma nessuno percepiva la sua presenza, stava male quanto la ragazza per la situazione e più le notti passavano più si sentiva meno allegro. Hermione aveva la stessa sensazione tra gli incubi e lui fantasma in giro, non riusciva né a riposare né a guardare il futuro, perché lui era lì ma era morto e vederlo, glielo ricordava in ogni istante. La preside seduta alla sua scrivania stava compilando moduli e scartoffie da consegnare al Ministero, la burocrazia era molto più rigida dopo la Battaglia di Hogwarts, il nuovo Ministro voleva tutto nero su bianco. La McGranitt fu serena finché un Fred molto molesto non le apparve da dentro un cassetto e le fece pigliare un coccolone.
‘’Santo Merlino! Per tutte le streghe Weasley, vuoi liberarti di me? ’’ domandò la strega con una mano sul cuore
‘’Felice di vederla anch’io. Ho bisogno di lei’’ disse Fred sghignazzando
‘’Cosa Weasley?’’ chiese la preside tornando a guardare i fogli che aveva davanti
‘’Mi serve la Giratempo che è in questo cassetto’’ spiegò Fred-fantasma
‘’Signor Weasley se continua a volare intorno, non capirò mai. La risposta, comunque, è no’’
‘’La prego, mi serve per Hermione, non posso continuare a vederla così. In un altro caso, avrei agito rubandola ma, non posso, non riesco ad afferrare oggetti’’ ammise il ragazzo
‘’Ottima argomentazione, da portare alla preside per chiedere un aiuto. In ogni caso, la signorina Granger ha già rifiutato la mia offerta della Giratempo, non so cos’altro fare’’ disse la preside guardando il ragazzo per quanto fosse possibile
‘’Ho un’idea, se mi aiuterà, le prometto che smetterò di farle scherzi….per una settimana’’ fece Fred
‘’La farai diventare matta, vero?! Povera ragazza’’ annunciò la McGranitt
‘’Professoressa, mi conosce troppo bene’’ disse Fred-fantasma prima di esporle il piano
 
Hermione il giorno dopo, non vide Fred-fantasma per l’intera giornata, però aveva l’impressione di vedere Giratempo ovunque, riflesse negli specchi in bagno, al collo degli studenti che giravano nei corridoi, sulle tende del letto del dormitorio e per fino nel proprio succo di zucca. La ragazza si fece qualche domanda sulla propria sanità mentale, convinta che lo stress le stesse giocando brutti scherzi, sapeva perfettamente che l’ultima Giratempo attualmente esistente è custodita e posseduta dalla McGranitt, chiusa in un cassetto della sua scrivania, lei stessa anni fa l’aveva utilizzata al suo terzo anno al castello per poter seguire più lezioni contemporaneamente. La mezzosangue senza pensarci entrò nel bagno di Mirtilla e si sciacquo la faccia, scacciò i pensieri negativi dalla mente e cercò di concentrarsi sul frignare di Mirtilla Malcontenta che, spesso, era più comico che malinconico, la ragazza uscì dal bagno prima di essere notata e proseguì la sua giornata scolastica come se nulla fosse accaduto.
Quella notte la passò in bianco, vedendo Giratempo ovunque, sentiva il rintocco dell’orologio nella testa, stava per esplodere, non capiva se stava impazzendo oppure l’aveva già fatto. Decise di andare a fare un giro per il castello, voleva schiarirsi le idee. Conosceva benissimo le regole sul girovagare di notte, ma ormai, la riccia non si faceva più paranoie come quando era piccola. Hermione saltò giù dal letto a baldacchino, cercando di non far rumore, aprì la porta della stanza e scese fino alla sala comune, per poi procedere fuori dal dipinto della Signora Grassa.
‘’Ci siamo, sprint finale. Devo avvertire la Prof….questo sarà divertente’’ annunciò Fred scomparendo dentro a un muro
La ragazza proseguì camminando tra corridoi a caso, senza meta e senza pensare dov’era, stava arrivando alla porta di accesso delle cucine, ragionando se entrare a farsi preparare una cioccolata, quando all’improvviso sentì dal corridoio opposto un rumore. Corse via, sicuramente era quel gatto pestifero di Gazza e presto sarebbe arrivato anche il proprietario, continuò ad andare a caso nel castello, immaginò di essere arrivata al secondo piano, entrò nel primo stanzino che trovò accessibile e ci si ficcò dentro per riprendere fiato. Dopo pochi secondi dove, nel frattempo, Hermione si era accasciata a terra, la stanzetta si illuminò a giorno, era più lunga del previsto, vecchia e di mattoni, con fiaccole appese ai muri, la mezzosangue rimase allibita di notare un oggetto sul fondo di quella specie di corridoio, la strega sapeva esattamente cos’era, la vera domanda era come fosse finito lì. Lo Specchio delle Brame era l’unico oggetto che occupava quella piccola stanza, Hermione era rimasta convinta, come tutti, che Silente avesse deciso di portarlo altrove, prova del contrario era di fronte a lei. Sapeva già come funzionava, ti faceva vedere la cosa che desideravi di più al mondo, ma onestamente, Hermione non aveva voglia di vedere un altro Fred-trasparente dentro uno specchio, lo vedeva già abbastanza all’interno della scuola, anche se ripensandoci era da qualche giorno che Fred-fantasma non infestava il castello.
‘’Coraggio piccola, mettiti davanti allo specchio, fallo per me’’ disse Fred nascondendosi nell’ombra dello specchio e tenendo solo la testa all’esterno del muro
Fece un grosso respiro, prese il coraggio a due mani e si pose di fronte allo specchio inizialmente ad occhi chiusi, poi pian piano lì riaprì. Dopo qualche secondo, che alla ragazza sembrò qualche anno, apparve la sua immagine riflessa, ma più contenta e soddisfatta, energica e frizzante e al collo portava un ornamento d’oro, Hermione sgranò gli occhi convinta che la stessero ingannando, la sua copia nello specchio portava orgogliosa la Giratempo come collana, come in precedenza aveva fatto lei nel suo terzo anno. Nel giro di pochi minuti, lo Specchio delle Brame si riempì di Giratempo fino anche a coprire completamente la figura di Hermione, la ragazza sconcertata indietreggiò.
‘’Basta’’ intimò la ragazza    ‘’E’ troppo, basta, fatela sparire’’
‘’Hermione’’ disse una voce lontana
‘’BASTA!’’ urlò la ragazza colpendo un muro con le spalle e accasciandosi a terra
‘’HERMIONE’’ gridò la stessa voce
 
 
La ragazza chiuse gli occhi e si mise le mani sulle orecchie, estraniandosi da quel desiderio egoistico che lo Specchio le mostrava.
‘’HERMIONEEEEE, GUARDAMI, APRI GLI OCCHI’’ intimò la voce adesso sempre più vicina e squillante    ‘’HERMIONE, GUARDAMI SONO QUI!’’ disse Ginny forzando l’amica a togliersi le mani dalle orecchie
La riccia si guardò intorno realizzando di trovarsi nella stanza da letto con tutte le sue compagne di stanza intorno e perle di sudore sulla fronte, era un incubo eppure per lei era tutto così reale, si tuffò tra le braccia dell’amica e scoppiò in lacrime, Ginny fece tornare le altre a letto e rimase accanto alla mezzosangue per tutta la notte.










hahahahhaha ora scappo in un altro continente, era tutto un sogno, o meglio un incubo di Hermione. volevo scrivere il sogno con carattere diverso, poi ho pensato, ma voglio davvero togliergli la volonta di tirarmi computer addoso?! ovvio che no. spero che siate comunque riusciti a seguire la storia, al prossimo capitolo :,) che per di più sarà l'ultimo. 
PS: (piccolo spoiler dei lavori futuri)
il mio prossimo progetto è già abbozzatto, quindi dovrebbe uscire in fretta, riprenderò un pò le vicende del mio primo lavoro, quindi dovrete leggere quello per forza hahahha 
l'altro progetto uscirà dal mondo di Harry Potter e aprirò un mondo dentro un armadio ;) 
Bye Bye 

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Capitolo 12
*** Battaglia 2.0 ***


ciao a tutti, scusate per la lunga attesa, prima di farvi leggere l' ultimo stupendo (me lo dico da sola) capitolo, vi volevo sgridare, lettori cattivi. ci sono rimasta male che avete preferito il capitolo-schifo a quello su Fred-fantasma hahahahah cattivi, cattivi lettori. detto questo, Buona lettura. bagarospini.
PS: attenti a tutti i presenti e passati, sto facendo confusione anch'io ormai, lo ammetto
























Il mattino successivo la ragazza rimase a letto, ancora incapace di affrontare gente, mettendosi le mani nella vestaglia decise di alzarsi dal letto verso l’ora di pranzo, invece di dirigersi in mensa stava procedendo verso l’ufficio della preside. Le facce sconvolte degli studenti che incontrava, le facevano capire che non era passato inosservato il fatto che indossasse ancora il pigiama, continuava senza tregue a fissare imperterrita il suo obiettivo.
Arrivata vicino alle scale a chiocciole dove la grande statua, aspettava la parola d’ordine per muoversi, Hermione ebbe un vuoto di memoria.
‘’Oddio qual era la parola d’ordine, era un dolce…….ah si, SORBETTO AL LIMONE’’ disse la strega, chiedendosi come mai la McGranitt non l’avesse modificata, visto che l’aveva sempre odiata
La porta venne aperta in sbando dalla ragazza, ma la Professoressa non c’era, al contrario, sulla parete dietro la scrivania era stato appeso il quadro di Silente, che beatamente la guardava entrare nella stanza.
‘’Buongiorno signorina Granger’’ disse l’uomo nel quadro
‘’Buongiorno Professor Silente, signore’’ rispose la ragazza, in imbarazzo del suo look in quel momento
‘’La nuova preside non è al momento in ufficio, ma se posso esserle utile io in qualche modo, non esiti a chiedere’’ disse Silente con l’aria di chi sa già tutto, tipica dei Professori di questa scuola
‘’Volevo chiedere alla McGranitt perché mi ritrovo questa in tasca’’ disse la riccia tirando fuori dall’accappatoio la Giratempo che tanto era apparsa nei suoi sogni
‘’Non le sembra ovvio signorina Granger?!’’ domandò il quadro
‘’Fu la stessa cosa che fece per Harry con la Pietra’’ disse la riccia ‘’ma non ne capisco il senso’’ concluse lei
‘’Hermione’’ cominciò il barbuto preside dipinto ‘’quella pietra apparve nella tasca di Harry, per lo stesso motivo per la quale la Giratempo è finito nella sua’’ rispose Silente con un sorriso ‘’in questo momento, lei ha la chiave per salvare delle vite’’
‘’Signore, era solo un sogno ’’ disse lei distogliendo lo sguardo dalla cornice
‘’Miss Granger, da quando, nel nostro mondo, una cosa è solo quella che appare?!’’ chiese il Professore con un sorriso di conoscenza
‘’Quindi, cosa devo fare Professore? ’’ domandò la strega confusa
‘’Il tempo ti sarà nemico, immagino dovrai seguire il tuo cuore, solo tu puoi scegliere’’ le rammentò lui scomparendo dal quadro
‘’Grazie signor Preside’’ disse la mezzosangue uscendo dall’ufficio della McGranitt di corsa
 
 
Aveva un piano al quanto complicato da realizzare e le serviva tutto l’aiuto possibile, non sapeva se avrebbe funzionato ma valeva la pena tentare, la sua prima tappa fu alla gufiera. Arrivando in cima senza fiato, scrisse due righe su una pergamena stropicciata e corse di nuovo giù per la ripida scala. Non perse nemmeno un secondo ad ammirare lo splendido volatile sparire alla sua vista, di solito la ragazza avrebbe passato ore in quel luogo a guardare il panorama, ma come aveva appena detto Silente, il tempo le era nemico.
Raggiunse il cortile della scuola a grossi falcate, dopo il funerale di Fred, visitò per la prima volta il cimitero dei caduti di Hogwarts, che la McGranitt aveva insistito per mettere nel giardino vicino al Platano Picchiatore. Hermione rallentò il passo, entrò con rispetto e vide ogni lapide bianca presente su quel suolo, un senso di profonda tristezza, lesse i nomi su ogni lapide e cominciò a porsi varie domande sul suo piano.
‘’Volevo dirvi che non riuscirò a salvarvi tutti, ma farò del mio meglio, spero di esserne all’altezza. Tu non avresti esitato così a lungo, saresti stato più forte di me, avresti affrontato tutto in modo diverso, ti chiedo scusa’’ concluse la ragazza di fronte alla lapide di Fred Weasley.
Diede un’ultima sbirciata ai nomi sulle lapidi e poi se ne andò, tornando verso il castello. Si mise davanti alla Sala Grande ad aspettare, nel frattempo si era cambiata ed era tornata ad indossare abiti babbani, un lampo di luce improvvisa l’avverti che erano arrivati.
Hermione si mise seduta al tavolo dei Grifondoro coi suoi amici, dovevano discutere di molte cose e avevano poco tempo, ogni minuto era importante.
‘’Quello che vuoi fare è impossibile’’ disse Harry sereno
‘’Ciò che è giusto, non è mai impossibile’’ replicò Hermione
‘’Non vorrei, ma….Harry ha ragione’’ si intromise Ron
‘’Proprio tu dovresti appoggiarmi’’ ribadì la ragazza
‘’E lo faccio ma se dobbiamo farlo, facciamolo fino in fondo ’’ replicò il rosso
‘’Ovvero? ’’ domandò Harry convinto di aver già capito
 ‘’Torniamo indietro definitivamente, impediamo a Tom Riddle di nascere, uccidiamolo mentre che è ancora in un orfanotrofio indifeso, distruggiamo Voldemort prima che si manifesti’’ disse Ron con serenità, come se stesse discutendo della lista della spesa
‘’Cambieremmo l’intera Storia della Magia’’ disse Hermione inorridita
‘’Tutti i morti per mano sua, resterebbero in vita’’ rifletté Harry, portando alla mente i suoi genitori
Entrambi i ragazzi guardarono l’amica, nell’esatto istante in cui i loro occhi incrociarono i suoi, capirono di aver appena deriso il piano di tornare indietro di un paio di mesi, per proporre di andare 50 anni nel passato. Entrambi abbassarono lo sguardo rammaricati, rassegnandosi alla loro idea, prestarono più attenzione alla proposta dell’amica.
‘’Dicevi? ’’ chiese Harry, schiarendosi la voce
La strega a quel punto si avvicinò al centro del tavolo e abbassò la voce, esponendo il piano ai restanti due, che imitarono la ragazza. Parlarono tutto il pomeriggio dei dettagli e del piano e quando il sole stava calando e le candele si accesero in Sala Grande, erano pronti.
‘’Non sarà semplice’’ annunciò Hermione
‘’Come sempre’’ ribadì Ron
‘’Sarà pericoloso’’ ribadì la giovane
‘’Come sempre’’ disse Harry
‘’Infrangeremo un sacco di regole e per di più, potrebbe non funzionare’’ concluse la riccia
‘’Hermione, la smetti di dire cose ovvie, per favore’’ la canzonò il rosso
 
 
I tre erano pronti a partire, andarono in cortile, un ottimo punto dove ripartire senza essere visti dai loro ‘’loro’’. Si misero in cerchio, Hermione prese in mano la Giratempo e guardandola un ultima volta la avvolse al collo di tutti e tre. Rifletterono per qualche minuto di quante girate, effettive, poteva aver bisogno per essere funzionale. La ragazza dopo aver stabilito il numero effettivo di giri, comincio a far volteggiare lo strumento con la massima precisione, passarono altri due minuti, prima che la ragazza fosse pronta a mollare e la realtà intorno a loro cominciò a velocizzare nel verso opposto.
Quando si tolsero la Giratempo, trovarono davanti a loro la realtà di molti mesi precedenti, la scuola ridotta ad un campo di battaglia, lampi di ogni colore che volavano in ogni direzione e frammenti di castello che cadevano al suolo.
‘’Ok, siamo sopravvissuti al precedente passato, vediamo di non morire in questo presente passato’’ disse Ron schivando un incantesimo
‘’Giusta osservazione’’ concordò Harry imitando l’amico
‘’Siete pronti? Andiamo’’ si incamminò la strega senza attendere risposta
Tutti e tre entrarono nel castello, la confusione era tale da permettergli di passare totalmente inosservati, esattamente quello che speravano, arrivati alla fine del corridoio principale, i tre si separarono prendendo ognuno un lato diverso del castello, Harry andò su per le scale, Hermione a destra e Ron a sinistra. Il piano era di salvare quante più persone possibile, senza preferenze o piani, per questo la ragazza andò dalla parte opposta rispetto a dove sapeva che si trovava la se stessa-passata e il Fred-vivo.
Harry per quanto non volesse essere di parte, si era indirizzato subito verso la torre di Astronomia dove era quasi sicuro di trovare Lupin e Tonks, non sapeva esattamente a che punto della Battaglia fossero di preciso, ma era convinto che entrambi fossero ancora vivi, ovviamente non poteva salvarli entrambi e sperare di rimanere in vita, doveva fare un’ardua scelta. Raggiunto il posto trovò entrambi i coniugi in una lotta serrata contro i Mangiamorte, Remus combatteva contro Dolohov e Tonks era in difficoltà contro sua zia. La scena da vedere era incredibile, Bellatrix non provava nessun rimpianto nel vedere la sofferenza sul viso della nipote, anche un Mangiamorte avrebbe indietreggiato a quel punto, tranne lei, perché non aveva mai considerato veramente lei come nipote. Lupin alzò gli occhi, vedendo Harry sul fondo, indeciso su chi poter aiutare, quando incontrò lo sguardo del professore, ogni dubbio venne meno, per la verità anche lui aveva già deciso da tempo. Scaraventò un incantesimo a Bellatrix, non abbastanza da sconfiggerla ma sufficiente da farla girare, combatté con lei finchè non la fece arrivare sul limite estremo del cornicione e con una fattura, la strega precipitò svenuta dalla Torre, consapevole di non averla uccisa ma avrebbe bastato al momento. Tonks era salva, aveva cambiato la sorte della neo mamma, quella di Lupin fu ben diversa, morì per mano del Mangiamorte ma col sorriso sulle labbra per saper la moglie in salvo, il suo sfidante scappò impaurito, passarono minuti nella quale Tonks pianse sopra il corpo del marito, mentre ringraziava il ragazzo, poi comparve Narcissa che prese la nipote per le spalle e con uno sguardo per tranquillizzarli entrambi si Materializzò lontano con lei. Conoscendo la donna, il Prescelto sapeva di poter stare tranquillo, non esisteva cosa che la Signora Malfoy non avrebbe fatto per la sua famiglia, compresa la nipote, riportare la figlia viva a casa dal figlio neonato era anche un ottimo modo per riconquistare Andromeda.
Ron era arrivato nei sotterranei, la strada che aveva fatto era lunga e mentre scendeva giù, incontrò Dean che gli chiese se si fosse Smaterializzato e poi corse via, salvò Colin Canon, l’unico minorenne che combatté e morì nella Battaglia, poi trovò Madama Boom alla quale gli disse di metterlo nella Stanza delle Necessità e rispedirlo a casa. Lungo la strada incrociò anche lo sguardo di Greyback e indeciso sul da farsi lo immobilizzò al muro, non sapeva se avrebbe aiutato Lavanda ma sicuro gli aveva fatto piacere. Nei sotterranei si trovavano tutti i Serpeverde non collaborativi, lui ne cercava uno in particolare, individuò Malfoy nel mucchio, quel vile codardo aveva preso i suoi amichetti e si era rintanato provando a sfuggire alla Guerra. Il rosso lo afferrò per il colletto e lo strascinò via con se, il biondo provava a divincolarsi all’inizio, poi smise di dimenarsi. Arrivati in mezzo alla sfilza di Incantesimi, il Weasley lo lasciò libero e lo affrontò come non aveva mai fatto prima. Convinse Malfoy a battersi dalla parte giusta per una volta, il ragazzo in fondo non era cattivo, semplicemente, manipolabile, sapeva che poi sarebbe scappato con la sua famiglia prima della fine della Guerra, tanto valeva che finchè fosse lì, si rendesse utile.
 
La riccia lanciava qualche incantesimo per aiutare gli amici e i professori, avrebbe voluto aiutare di più, però quando arrivava era sempre troppo tardi, Lavanda era già morta e anche Parvati, allora si diresse verso le cucine e aiutò ‘i suoi piccoli amici domestici’ a fuggire dal castello, appena l’ingresso per la Stanza delle Necessità si spalancò Ginny corse fuori e Hermione si maledisse da sola, non aveva mai capito chi fosse stato a far uscire l’amica dal suo nascondiglio, la risposta era lei. Appena gli Elfi domestici furono al sicuro, corse dietro alla rossa in fuga, se capitava qualcosa a Ginny la Signora Weasley non l’avrebbe mai perdonata. La strega notò che la piccola Weasley sapeva esattamente dove dirigersi, infatti entrò nell’incrocio dei corridoi dove si trovavano i ‘loro’ passati, realizzandolo Hermione inchiodò e si bloccò al muro.
‘’Hermione?! Ma tu eri dietro di me’’ disse la rossa confusa
‘’Ma cosa dici, sono sempre stata qui’’ annunciò l’Hermione-passata
L’hermione-presente si maledisse, questo non doveva succedere, due ‘lei’ a pochi metri, sicuramente qualcun altro l’avrebbe notato. La ragazza controllò la situazione, quando vide Fred in piedi insieme ai fratelli, le venne un colpo, era così bello e tranquillo, la tentazione della giovane di saltargli al collo e abbracciarlo era forte, però si trattene, sapendo che avrebbe rovinato il piano per una stupidaggine. Dentro la stanza notò, allora una cosa, l’Harry del passato non era lui, perché era l’Harry-presente, il giovane mago infatti si era sostituito a se stesso, si notava dalla lunghezza della barba, quando ci fu la Battaglia sia Harry che Ron avevano avuto barba e capelli più scombinati, mentre adesso, erano più curati. Harry stava facendo la stessa cosa di allora, controllare la mappa con Hermione-passata, tra poco la parete sarebbe crollata e Fred sarebbe morto, lui era lì per impedirlo. Quando stava alzando gli occhi dalla mappa, vedendo che l’amica-passata stava per fare lo stesso errore, vide l’amica-presente dietro all’ingresso pronta ad agire e gli fece cenno. Quindi appena Hermione-passata provò a posare gli occhi su Fred, il ragazzo la richiamò all’ordine, mettendosi davanti a lei e ostruendole la vista dei tre Weasley, ed ecco che ci fu il boato e lui ed Hermione- passata finirono in terra a causa dell’esplosione. Hermione appena vide la mossa dell’amico e avverti il rumore dell’esplosione, mentre il muro crollava, corse in avanti e…………………………………
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Vennero richiamati nel presente, il loro tempo era finito.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La ragazza si svegliò urlando dallo spavento, guardandosi intorno cercando di capire cos’era successo, non si stupì di non trovarsi al castello, avevano modificato molto presente per quel poco di passato, ma quanto?! Hermione era nel letto da sola, una sensazione di sconfitta la pervase, finché non udì passi correndo e un ragazzo alto e dai capelli rossi entrare nella stanza ansimando.
‘’Cosa c’è, che hai? ’’ domandò il rosso
‘’Nulla, un inc…..un incubo, pensavo….credev’’ disse la ragazza balbettando
‘’Hey, calma, guarda. Guardami, sono (ancora) qui. Vicino a te ’’ le disse Fred afferrandole il viso a due mani
‘’Ma…..’’ provò a dire lei, non sapendo come continuare
‘’Tesoro, tranquilla è tutto a posto ’’ gli disse lui, sdraiandosi accanto a lei e obbligando la ragazza a imitarlo
La giovane si accucciò tra le braccia del suo amato e solo allora si accorse di essere incinta, riconoscendo le braccia di lui, si rilassò e tornò a dormire. Presto avrebbe avuto nuovi bellissimi ricordi.
 










COMMENTO FINALE DELL'AUTOREEEEEEE
ciao ciao, Fremione sei stata bella da scrivere. Fine. lo ammetto all'ultimo avevo pensato di far morire lei e salvare lui, ma poi mi avreste ucciso a me, almeno alcuni di voi. il finale l'avevo già deciso, all'inizio, quindi non dite che sono andata ad accontentare gente col finale al glucosio. 
ditemi se vi è piaciuto, lasciatemi un commento e un consiglio sui prossimi pregetti che volete che realizzi. 
avevo già accennato che sto lavorando su un sequel della mia prima storia, si intitolerà 'chiedi alla luna'. riprenderà tutti i personaggi della prima storia, ma avrà evoluzioni molto diverse, in ogni caso se vi interessa, dovrete leggere 'la storia di Teodora Lupin'. invece, prossimamente, uscirò dal mondo di Harry potter per un pò, con nuove idee e personaggi da rivoluzionare ;)  spero abbiate apprezzato la mia storia sulla FREMIONE. ciao a tutti.

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