La gazzetta del profeta

di Allie R Scallice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La vera storia di Sirius Black ***
Capitolo 2: *** Severus Piton, l’uomo dai mille volti ***



Capitolo 1
*** La vera storia di Sirius Black ***


Harry Potter e la figlia segreta di Sirius Black
 
 
 
1. La figlia segreta di Sirius Black.

 
 
Il cielo plumbeo presagiva l’imminente arrivo della pioggia. Coperto da un pesante cappuccio Harry si affrettò a raggiungere il cimitero di Godric’s Hollow, seguito da Hermione e Ron.
Erano a pochi metri dalla tomba di Sirius quando Harry si pietrificò sul posto portando gli amici alle sue spalle, distratti a battibeccare fra di loro, a finirgli addosso.
« Harry! Merlino! Perché ti sei fermato? » borbottò Ron mentre massaggiandosi il naso si sporgeva per vedere cosa avesse bloccato l’amico. Anche lui restò ammutolito.
Una giovane dai lunghi capelli corvini legati in una treccia scompigliata, sedeva davanti alla tomba con le gambe incrociate, la pelle diafana spiccava tra il grigiore della pioggia e puntava gli occhi azzurri sulla foto del malandrino.
Harry sentì la rabbia montargli dentro, convinto si trattasse dell’ennesimo curioso che si era recato lì perché aveva letto la storia completa della battaglia contro Voldemort pubblicata da Luna in un articolo del Cavillo, uscito la settimana prima.
Si diresse a passo di marcia verso la ragazza.
« Che diavolo ci fai qui? » domandò facendola sobbalzare e costringendola a voltarsi per guardarlo.
Gli occhi della fanciulla si dilatarono per lo stupore. Si alzò in piedi.
« Tu sei Harry Potter! » esclamò contenta. E Harry dedusse che aveva ragione, che si trattava dell’ennesima fan ossessionata e invadente.
« Già. » commentò laconico.
Lei sorrise, e a Harry sembrò che assumesse dei tratti estremamente familiari.
« Tranquillo, non sono una fan » lo tranquillizzò intuendo cosa stesse pensando « sebbene ti sia estremamente grata per aver fatto fuori Voldemort » Harry sussultò. Nessuno riusciva ancora a chiamarlo per nome. Nonostante l’avessero sconfitto erano in molti ad avere ancora il terrore nel pronunciare quel nome. Chi era quella ragazza?
Harry la guardò accigliato.
« Chi sei? Come conoscevi Sirius? » chiese impaziente.
« Sono Alhena. Alhena Black. Sirius era mio padre. » 1
Harry impiegò qualche secondo a registrare quelle parole.
« Non dire bugie! » tuonò Harry « lo saprei se il mio padrino avesse una figlia. E perché nessuno sapeva di te? Dove sei stata fin’ora? Dov’eri quando è morto, eh? »
Lo sguardo della fanciulla divenne glaciale.
« Ero in America. Ho studiato a Ilvermony. Sotto falso nome, ovviamente. Quello babbano di mia madre: Alhena Brown. Ti assicuro che se avessi potuto sarei stata qui a combattere. Se me lo avessero permesso avrei combattuto e non avrei permesso che morisse. Purtroppo per me mio padre era fin troppo furbo e ha chiesto a Silente di fare un voto infrangibile con mia madre. Nessuno avrebbe dovuto sapere della mia esistenza e mai sarei tornata in Inghilterra finché non fosse stato sicuro. E quindi finché Voldemort non fosse morto.»
« M-ma non è p-possibile » mormorò confuso.
« Lo è. Mia mamma aveva appena scoperto di essere incinta quando Voldemort ha … » esitò qualche minuto cercando le parole giuste per non risultare priva di tatto « beh .. la sera in cui hai ricevuto quella cicatrice. Papà era felicissimo, ma non aveva avuto modo di informare i suoi amici, nemmeno sapevano che si fosse fidanzato! Quando Minus » pronunciò quel nome con rabbia e disgusto « gli ha teso quell’imboscata e lui ti ha affidato ad Hagrid, ha avuto giusto il tempo di scrivere una lettera a mia madre in cui le spiegava la situazione e in cui specificava di cercare Silente e fare quel voto infrangibile. Poi è stato arrestato, ritenuto colpevole. Ma mia madre ha sempre parlato di mio padre come di un eroe. Un grand’uomo. Non ha mai dubitato di lui. Mi ha sempre spiegato tutto e anche Silente è venuto a parlarmi quando avrei dovuto iniziare a frequentare Hogwarts, per spiegarmi il perché di questa scelta. E poi tu e la tua amica siete riusciti a salvarlo e l’ho conosciuto, finalmente! Ero felice e arrabbiata al tempo stesso. Aveva cercato te e Minus prima che me. Se voi non lo aveste aiutato sarebbe tornato ad Azkaban senza nemmeno avermi conosciuta. Poi abbiamo parlato e ho compreso, ha agito per senso di giustizia, per lealtà verso i suoi amici. E so che avrei fatto lo stesso, mamma dice sempre che gli somiglio fin troppo nell’essere avventata. » ridacchiò ripensando ai rimproveri di sua madre « In ogni caso ha cercato di passare a trovarmi e di mandare lettere durante i due anni da fuggiasco. Poi ho smesso di riceverle. Ero estremamente preoccupata ma non potevo tornare. Non potevo mettere a repentaglio la vita di chi aveva fatto un patto per proteggermi. E ho atteso, cercando di non far preoccupare la mamma. E poi è arrivata la lettera di Silente. Mio padre era morto, morto capisci? E io lo avevo visto solo 4 volte. 4 in tutta la vita. Allegata c’era una sua lettera, che aveva affidato a Silente. Avrebbe dovuto darmela se gli fosse successo qualcosa. Si scusava per essere stato un padre assente, per aver posto altri interessi prima dei miei. E mi chiedeva di non odiarlo. Come avrei mai potuto odiarlo? » mano a mano che procedeva nel racconto calde lacrime iniziarono a rigarle le guance « Era un eroe. Non potrei essere più che orgogliosa di essere sua figlia. Se c’è qualcuno che ho odiato, anzi invidiato, all’inizio, sei tu. » disse guardandolo dritto negli occhi.
« Credevo volesse più bene a te che a me. Ma sono estremamente razionale, ho riflettuto, rimuginato, e ho capito che pensavo da egoista. Ovviamente sarebbe corso ad aiutarti. Avevi il peso del mondo sulle spalle e sei il figlio del suo migliore amico. Ha fatto la cosa giusta. Lo so. Ma serbo ancora un minimo rancore per il fatto che tu abbia avuto la fortuna di passare più tempo di me con lui. Ma capisco, ha voluto proteggere me e la mamma. E adesso eccomi qui. Finalmente ho potuto rivederlo. » concluse facendo cenno alla tomba.

I tre amici erano ammutoliti.
« Perché dovrei crederti?» le chiese il ragazzo con gli occhiali, estremamente diffidente.
Alhena sospirò, sapeva che non le avrebbero creduto perciò si era preparata.
« Miseriaccia » esclamò Ron quando lei, per avvalorare la sua tesi, tirò fuori dalla borsa un medaglione con lo stemma dei Black, una foto di lei e Sirius risalente a quando lui era fuggito da Azkaban ed era in fuga, alla fine del terzo anno e le lettere di cui aveva parlato. Tantissime.
Incantesimo di estensione irriconoscibile. Hermione sorrise.
« E possiamo sempre andare a San Mungo per fare gli accertamenti, o possiamo fare un bel test del Dna alla babbana, che dici? » chiese allegra. Non sembrava turbata dal loro essere restii a crederle, evidentemente se lo aspettava.
 
« Io … beh … io sono senza parole. Hai … hai intenzione di restare? » le chiese Harry ancora sotto shock.
« Sì. » rispose lei convinta « dovrei iniziare il settimo anno. Ho chiesto il trasferimento ad Hogwarts. Anche la mamma è tornata a Londra. »
« Oh! Grimund Palace! Deve essere tua! Te la lascerò subito. » esclamò Harry.
« Non dire sciocchezze! Ho già chiarito con mio padre di non aver bisogno di nulla di tutto questo. Volevo solo tornare qui. Non voglio niente, Harry. »
« Ehm  … o-okay … allora …» nessuno sapeva che altro dire e calò un silenzio imbarazzante.
Hermione prese le redini della situazione.
« Io sono Hermione Granger. Piacere. » le disse porgendole la mano che fu prontamente stretta « e lui è Ron Weasley » tirò una gomitata al rosso che, ancora spiazzato dalla notizia, si ridestò e le strinse a sua volta la mano.
A quel punto Hermione propose di entrare da qualche parte e parlare con calma, per conoscersi meglio. In realtà il ritorno improvviso della ragazza non la convinceva ancora, ma se fosse stato tutto vero sarebbe stato un bene conoscerla. Anche perché lei sarebbe tornata ad Hogwarts, a differenza di Harry e Ron e voleva davvero fare amicizia con Alhena.
 
 
 
 
 
 

 
Alhena (γ Gem / γ Geminorum / Gamma Geminorum), chiamata anche Almeisan, è la terza stella più luminosa della costellazione dei Gemelli, dopo Polluce e Castore. Essa brilla alla magnitudine 1,95, il che ne fa la quarantunesima stella più luminosa dell'intera volta celeste. Il nome Alhena deriva dall' Arabo الهنعه Al Han'ah, che significa marchio a fuoco (sul collo del cammello), mentre il nome alternativo Almeisan deriva dall'arabo المیسان Al Maisan, che significa la splendente.

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Capitolo 2
*** Severus Piton, l’uomo dai mille volti ***


Severus Piton, l’uomo dai mille volti

Colui che sacrificò se stesso per amore
 


Severus Piton. Non ha bisogno di lunghe descrizioni. Il suo nome ha fatto capolino in numerosi articoli, in particolare quando, presunto Mangiamorte, aveva assunto il ruolo di Preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
L’abbiamo odiato a scuola, l’abbiamo odiato quando ha ucciso Silente e ha assunto il controllo di Hogwarts, l’abbiamo odiato e basta. Eppure, adesso che sappiamo la verità possiamo affermare di esserci sbagliati su di lui, da sempre. Ci siamo lasciati accecare dal pregiudizio e non abbiamo mai compreso la sua vera natura. Questo articolo lo farà. Qui scoprirete la vera identità di Severus Piton.
 
Quando sono andata ad Hogwarts per un’intervista, non è stato particolarmente disponibile, ma si sa, quando mai Severus Piton è stato socievole? Quindi sono stata aiutata da Albus Silente, nel quadro accanto al suo. Ovviamente anche Harry Potter ha contribuito.
« Lui non approverà forse. Ma voglio che il mondo sappia che il professor Piton mi ha salvato la vita, ha salvato quella di Draco Malfoy e ha sacrificato la sua per tutti noi. Severus Piton era più coraggioso di quanto avremmo mai potuto immaginare » ha dichiarato il salvatore del mondo magico. Successivamente ci ha confidato che la signora Potter, la piccola di casa Weasley, Ginny, è in attesa del loro secondo figlio e  lui ha intenzione di chiamarlo Albus Sevrus. In onore dei due maghi a cui deve la vita. Che ragazzo d’oro il caro Harry!
« Non ho bisogno dei suoi tentativi di comprare la mia simpatia » ha affermato a riguardo Severus Piton, dall’alto della sua cornice verde argento - come i colori della sua casa di appartenenza. In realtà la commozione era palese sul volto.
« Suvvia Severus! » lo rimprovera scherzosamente Albus Silente, nella cornice accanto, « ormai lo sanno tutti che ti sei affezionato al ragazzo! Hai rimproverato ME » rimarca particolarmente sul pronome personale « perché credevi l’avessi solo usato. Cosa avevi detto di preciso … » si tocca la lunga barba ripensando alla parole esatte « ah sì! “L’hai cresciuto come una bestia da macello!”» ha esclamato l’ex preside.
« Silente » ha sibilato l’altro nel tentativo di zittirlo. Ha il cuore tenero in fondo, ma si vergogna troppo per ammetterlo.
« Professor Piton, è vero che stato una spia dell’Ordine per anni? » gli ho chiesto per evitare che i due iniziassero a discutere tra loro. Il mio primo tentativo di intervista non è andato a buon fine proprio per questo motivo.
« Sì » risponde infastidito lui.
« Una scelta estremamente coraggiosa, senza dubbio. Perché non voleva si sapesse? » chiedo, sinceramente interessata.
Piton fa una smorfia di disgusto « Per evitare le ficcanaso come lei, signorina Bell. »
« Professor Piton, mi conferma che il suo Patronus è una cerva, come quello della madre di Harry Potter, di cui lei era perdutamente innamorato? Ed è vero che ha tradito Voldemort e ha salvato il piccolo Potter, sempre per amore della stessa? Perché non voleva che la gente sapesse del suo gran cuore? » ho continuato, ignorando i suoi modi scostanti.
« Signorina Bell » mi ha richiamata con la voce sibilante, quella con cui richiamava gli studenti a cui stava per sottrarre dei punti, « lei e le sue stupide domande, anzi supposizioni, da Grifondoro siete pregate di lasciarmi in pace » ha affermato prima di sparire dietro una porta sullo sfondo del dipinto.
« Signorina Bell, confermo io, tutto quello che ha chiesto. Severus era venuto da me perché aveva scoperto che Tom Riddle voleva uccidere i Potter e lui non sopportava l’idea che facesse del male a Lily. Perciò mi ha chiesto di proteggerli, ma come già sai, non è andata bene. Era furioso con me, per non averla aiutata, eppure ha accettato di aiutarmi a proteggere Harry perché aveva gli occhi di Lily. Perché in lui rivedeva lei. Tutto quello che ha fatto da quel momento in poi è stato sotto io ordine. » spiega il professor Silente, con un sorriso benevolo sulle labbra.
« Eppure quando Harry era ad Hogwarts, era il bersaglio preferito del professor Piton, perché? » incalzo. Curiosa di scoprire ogni particolare dell’uomo avvolto dal mistero.
Silente ha ridacchiato « Oh, beh, in parte perché sebbene gli ricordasse Lily, gli ricordava anche James e non erano in buoni rapporti, e poi perché Harry era il simbolo di quei sentimenti che lui considerava una debolezza. In realtà si era tremendamente affezionato a lui, anche se tutt’ora non lo ammetterà mai. »
Anche la signora Malfoy, che aveva stipulato con lui un patto infrangibile per aiutare il suo unico figlio, Draco, ci ha concesso qualche parola.
« Era un uomo di parola. Era affidabile sotto ogni punto di vista. Il Signore Oscuro voleva punire mio figlio per gli errori di mio marito, ma gli ho chiesto di aiutarlo. Conosco mio figlio, non è in grado di fare davvero del male. Sarebbe morto senza l’intervento di Severus. »
« Certo, signora. Lo capisco. E mi dica, ci sono novità su suo marito da Azkaban? »
La signora Malfoy è trasalita a quella domanda e non ha voluto rilasciate dichiarazioni, ma non importa, non è il punto del nostro articolo.
Il punto è che Severus Piton, è stato un uomo dai mille volti.
E stato un amico per Lily Evans, è stato un ambizioso studente di Serpeverde che ha visto il successo nelle idee di Riddle, è stato il principe mezzosangue che ha creato numerosi incantesimi, un abile pozionista; è stato un mangiamorte, certo, ma mai abbastanza spietat, grazie a quel sentimento che lo legava a Lily. E poi è stato una coraggiosa spia, un antipatico insegnante e al tempo stesso uno straordinario uomo che ha protetto i suoi studenti – accettando addirittura il compito di uccidere il professor Silente, sebbene non se la sentisse. Non si è mai preso il merito di nulla, consapevole di essere odiato da tutti per colpe che non aveva.
Alla fine di questo articolo, c’è una sola parola che mi sento di utilizzare per descriverlo, una sola parola che racchiude la vera essenza di Severus Piton: EROE.
 
 Anche per oggi è tutto, alla prossima settimana con l'intervista a Neville e Augusta Longbottom. 
 

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