Pirates of Equestria

di Alexander Diamond
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Finisce sempre così ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Incantesimi, sortilegi e gondole ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Un equipaggio d'eccezione ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: A volte ritornano ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: L'uomo morto non racconta bugie ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: Celestia-Capitolo ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7: Il ritorno ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8: Plot. Plot Everywhere ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9: Ramona Pompilova ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10: Il Triangolo del Diavolo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Finisce sempre così ***


Pirates of Equestria

Capitolo 1

Finisce sempre "così"

Era una giornata come tante, il sole splendeva, gli uccellini cantavano e Pinkie Pie saltava come al solito seguita dalle altre. Dopo la battaglia con Tirek la raccolta di libri di Twilight e la Golden Hawx Lybrary erano andati quasi interamente distrutti e ora Twilight, Fluttershy, Rainbow Dash, Applejack, Rarity, la sopracitata pony rosa e Spike stavano andando al vecchio castello appartenuto a Princess Celestia e a sua sorella Luna per cercare dei libri per riformare la biblioteca della principessa dell'amicizia. Arrivate al castello delle due sorelle le 6 pony e il draghetto viola entrarono nella vecchia biblioteca. Era un po’ sottosopra, cumuli di polvere ricoprivano gli scaffali e c'erano libri un po’ dappertutto. Le puledre e Spike si “rimboccarono le maniche” ed iniziarono a cercare dei libri che soddisfacessero le precise esigenze della principessa .“Mi raccomando voglio solo libri principalmente seri e che abbiano svariati argomenti“ disse Twilight  “oh... quindi questo non va bene?“ chiese Rainbow Dash mostrandole un libro sugli Wondederbolts “no Rainbow Dash, quello è il terzo che mi propini sugli Wondederbolts... cerca qualcosa riguardante incantesimi, o sulla storia di Equestria, basta che non sia roba sugli Wondederbolts“ rispose l'alicorno,  “uff, va bene...” disse sconsolata la pegaso celeste. Di colpo arrivò Pinkie Pie lanciando una catasta di libri vicino a Twilight dicendo “questi vanno bene?“ ripartendo senza aspettare risposta e portando un'altra pila di libri e buttarla sopra la prima “... e questi?“ per poi sparire nuovamente per ritornare con una terza catasta e lanciarla in cima alla pila di libri che si stava venendo a formare. La pila traballò vistosamente e poi precipitò addosso a Twilight sommergendola. La puledra spuntò dal mucchio con un libro in testa, "PINKIE!!!“ urlò l alicorno “si?“ rispose lei ingenuamente, Twilight sbuffò. La puledra si tolse il libro che aveva in testa, era un grosso libro e a giudicare da come era conciato non doveva essere propriamente nuovo, sulla copertina vi era raffigurata una nave, precisamente un galeone, aveva le vele nere disposte su 3 differenti alberi ed era contornata da una fitta nebbia. Il libro era chiuso con una cerniera metallica che aveva una toppa per una chiave, “che cos'è zuccherino?” domandò Applejack rivolgendosi a Twilight “è un vecchio libro ma ci vuole una chiave per aprirlo” rispose l'alicorno viola. “Una chiave come questa?” disse Pinkie Pie mostrando una piccola chiave arrugginita “dove l'hai trovata?” chiese Rarity perplessa “a boh, io stavo andando in bagno” disse la puledra rosa lasciando la chiave e andandosene trotterellando e canticchiando. “Apriamolo, se l'hanno chiuso un motivo ci sarà” disse Twilight recuperando la chiave con la magia “non sarà pericoloso? Insomma lo hai detto anche te, se lo hanno chiuso un motivo ci sarà” disse Fluttershy molto timidamente “Andiamo, cosa potrebbe mai andare storto?” puntualizzò la principessa girando la chiave nella toppa. Aprì il libro con un colpo secco, le ragazze allungarono tutte il collo aspettando qualcosa che però non avvenne.Oh, ma andiamo tutto qui?” disse Spike un po’ deluso, “cosa c'è scritto Twilight?” chiese Fluttershy. Twilight lesse alcune pagine velocemente “é un racconto che parla di pirati, però non sono normali pirati, cioè lo sono ma non sono pony” disse la puledra viola “che cosa intendi zuccherino?” chiese Applejack “qua li descrive come mirabolanti esseri che camminano su due zampe e che al posto degli zoccoli hanno mani e piedi, anche se non ho la minima idea di cosa possano essere” concluse Twilight molto perplessa. In quel momento tornò Pinkie Pie con una striscia di carta igienica attaccata sotto allo zoccolo “Uh che bello! Fammi vedere” disse quest'ultima strappando il libro dallo zoccolo di Twilight “Sembra una storia avvincente” disse Rarity “Sembra noioso...” ribatté Rainbow Dash, “...e lungo” continuò con tono annoiato. “Finito!” disse Pinkie Pie chiudendo di scatto il libro “Finito? Pinkie saranno 1500 pagine!” contestò Twilight “Precisamente sono 1638!” rispose la puledra rosa eccitata. Poi quest'ultima si girò e disse riaprendo il libro “qui però mi lascia in sospeso, non mi dice come va a finire” “su Pinkie non puoi essere riuscita a leggerlo tutto così in fretta, neanche Twilight è una tale testa d'uovo da riuscirci!” disse Rainbow, “Ehy!!!” disse Twilight indispettita, “...però qui c'è una piccola frase, mi servirebbe una lente d'ingrandimento” disse Pinkie facendo scattare la testa per poi far uscire dalla criniera il medesimo strumento, “NO PINKIE ASPETTA, SAPPIAMO GIÀ COSA SUCCEDE A LEGGERE PICCOLE FRASI ALLA FINE DEI LIBRI” gridò inutilmente Spike vedendo che la puledra aveva già iniziato a leggere “...se il finale volete scoprire, in questa avventura dovrete intervenire, tra sciabole e pistole in questa avventura non sarete da sole...” di punto in bianco vi fu un enorme bagliore proveniente dal libro che abbagliò le puledre.

...Gibbs tarda testuggine di mare ce l'hai fatta!” disse un uomo con lunghi capelli castani e un pizzetto che si divideva in due treccine, aveva una bandana bordeaux chiaro con una strana trama disegnata, vestiva con abiti pirateschi e indossava un paio di stivali beije; in vita aveva 2 cinture e un foular, dove teneva una tipica pistola ad acciarino a colpo singolo, a tracolla aveva una bandoliera con in fondo un fodero per la sciabola, “si!” disse un altro uomo con la barba bianca e i capelli legati in un codino del medesimo colore, anche lui era vestito con abiti pirateschi e portava una cintura come bandoliera dove anch'esso portava la spada. “E confido che abbia dato profitto la nostra impresa congiunta!” disse il primo uomo “rifatti gli occhi!” disse Gibbs in risposta indicando una bottiglia di vetro contenente un galeone in miniatura con vele nere al suo interno “...la bussola mi ci ha portato subito” continuò quest'ultimo “e gli uomini di Barbanera a guardia della nave? domandò il sopracitato uomo con la bandana bordeaux “ho adottato la medesima manovra che impiegammo in Nuova Guinea, era un peccato lasciare l'intera flotta non ti pare?” disse Gibbs mostrandogli un sacco con altre bottiglie di vetro contenenti altre navi “peccato mortale” disse sarcasticamente il primo.Abbiamo la Perla, hai idea di come tirarla fuori?” domandò Gibbs “ci servono 3 capre, una clessidra, una balestra, uno deve imparare a suonare la tromba mentre l altro fa “così” disse il primo con la bandana gesticolando in maniera strana “conosco uno che ha una capra” disse Gibbs “bene io faccio “così” disse il primo pirata ripetendo lo strano movimento con le mani. D’improvviso i due furono accecati da un bagliore che interruppe il loro discorso. Quando la luce svanì, davanti ai due pirati si palesarono 7 figure, o meglio 6 pony dai colori più disparati e un piccolo di drago anch’esso di un colore assai strano per uno della sua specie: viola. “Ahh? Corpo di mille balene che sono questi?” disse Gibbs sconcertato “sono quelli che ci aiuteranno a fare “così” disse il primo pirata ripetendo il medesimo gesto con le mani “ahh?…capitano?sono dei pony colorati e un drago viola senza ali!… non dovrebbero essere qui ne tanto meno esistere animali con certi colori!!!” disse ancora più sconcertato di prima Gibbs “vabbe non è importante, ci aiuteranno a fare "così", d’altronde abbiamo tante navi imbottigliate non posso fare sempre solo io “così” disse il capitano ripetendo per la quarta volta lo stramaledetto gesto con le mani. “Inizio a pensare che il rum a lunga andare provochi enormi problemi celebrali…non può essere, non è possibile, cosa ci fanno questi qui? Cosa sono?” disse sbraitando Gibbs probabilmente per gli effetti del rum “lo abbiamo definito cosa sono, sono sei pony di colore con un draghetto viola, e ci aiuteranno a fare “così” altrimenti perché sarebbero venuti qua se non per far “così?” (imitando per la non mi ricordo più che volta il gesto con le mani)” rispose il capitano al suo primo ufficiale “ma basta!!! Con sta cosa di fare “così”, ho capito…cioè no non ho capito ma vabbe è uguale, comunque a parte la cosa di fare “così” che ho capito anche se non l ho capita non riesco a capire il quando, dove, come e perché di tutto ciò!!!!...” disse con voce pazza il secondo pirata “ma allora hai capito o non hai capito il come bisogna fare “così”? non ci sto capendo più neanch’io…” disse con voce perplessa e poco convincente il pirata con la bandana che sembrava non starci proprio a posto con la testa.                     Nel frattempo, mentre la discussione sul perché, per come ecc, le crisi esistenziali e di mezza età continuava tra i due pirati, le ragazze erano ancora più perplesse e sorprese di aver trovato qualcuno che faceva discorsi più complicati di quelli di Pinkie Pie, che in effetti in quel momento sembrava l’unica a capire i discorsi senza senso che i due uomini stavano facendo da ormai più di 10 minuti continuando a chiedersi se capivano qualcosa anche se non si capiva neanche che cosa. Comunque tutto d’un tratto Pinkie Pie si avvicinò al pirata con la bandana e disse “secondo me ha ragione lui” indicando il capitano. I due si fermarono e Gibbs si voltò verso di lei gridando “EH?COSA?”, “secondo me ha ragione lui, perché se ripensiamo alle cose che ha detto ossia che il fare “così” sia legato a noi che dovremmo fare “così” anche se non si capisce il senso del discorso, sono cose giuste, perché se noi facciamo “così” e lui fa “così” non ha senso che sia noi che lui facciamo “così” e quindi anche se non so più che cosa sto dicendo ha ragione lui” “spiegò” Pinkie peggiorando solamente la situazione di quanto non lo fosse già, ed infatti prima che qualcun altro potesse dire qualsiasi cosa o ripetere “fare così” Gibbs disse “OK OK HO CAPITO, HO CAPITO”. “Benissimo bando alle ciancie” disse euforico il capitano.

 Le ragazze esclusa Pinkie Pie, erano scosse per essere state traslate in un altro racconto dove per lo più Pinkie Pie aveva trovato alleati per i suoi fantasmagorici discorsi senza senso e non avevano ancora aperto bocca, sembravano paralizzate, specialmente Fluttershy, poi Twilight prese coraggio e si avvicinò molto timidamente al capitano, ma senza troppa paura. Da quello che aveva visto e soprattutto sentito doveva essere si una persona strana in tutti i sensi ma a giudicare da tutto il resto tralasciando l aspetto esteriore non poteva essere una minaccia per loro. Arrivata affianco all’uomo la principessa si fece coraggio e disse rivolgendosi a quest’ultimo “scusi, ehm…ecco noi siamo un po' confuse e volevo chiederle dove ci troviamo esattamente?”, “benvenuta ai Caraibi tesoro!” rispose con tono euforico il pirata con la bandana “Ahh…Caraibi?e cosa dovrebbero essere” chiese con tono perplesso Twilight non potendo conoscere il nome “tesoro i Caraibi so...” il capitano non ebbe nemmeno il tempo di rispondere che fu interrotto da Gibbs “capitano? ma si rende conto che stiamo parlando con dei cavallini clorati e con un “drago” se è questo il termine per definirlo???!!!” disse perplesso quest’ultimo al capitano “si, lo so, lo so molto bene, non credere che no” rispose un po’ stizzito il pirata capitano per poi rigirarsi verso le puledre e dire “comunque io sono Capitan Jack Sparrow e voi chi siete simpatici animaletti colorati?” “Jack Sparrow?” ripeté perplessa Rarity dopo essersi ripresa “Capitan Jack Sparrow!” puntualizzò Pinkie. “Ben detto bell’animaletto rosa!” disse Jack ringraziando Pinkie per l’appellativo “Animale a chi?” gli rispose sgarbatamente Rainbow Dash dopo essersi ripresa anch’essa dal “trauma” e lanciandosi verso il mittente dell’appellativo, per essere prontamente fermata da Applejack che afferrò la pegaso celeste con i denti per la coda impedendole di compiere tale gesto. “Pinkie scusa come facevi a sapere che è Capitano? Se posso chiedere” disse timidamente Fluttershy “lo ha detto prima e poi ho letto il libro sciocchina!” le rispose Pinkie lasciando la parola a Jack “E allora come dovrei chiamarvi sentiamo se non animali o pony rosa ecc elencando i vostri colori??!!” disse quest’ultimo rivolgendosi a Rainbow Dash. Twilight interruppe la discussione tra i due dicendo “Rainbow basta, in effetti non ci siamo ancora presentate, io sono Twilight Sparkle e loro sono Applejack, Rainbow Dash, Rarity, Fluttershy, Pinkie Pie e Spike” “bene ora che abbiamo fatto le presentazioni posso chiedervi da dove venite e perché siete qui?” domandò un molto più serio Gibbs “Noi veniamo da Equestria ma dubito che voi la conosciate come del resto noi non conosciamo i Caraibi, ma non è questo il punto… stavamo cercando dei libri in una biblioteca quando abbiamo trovato un vecchio libro con raffigurata una nave con vele nere, proprio come quella dentro alla vostra bottiglia e poi Pinkie P...” Twilight fu interrotta dalla suddetta pony rosa che saltò e gridò “sono io, sono io!!!” per poi ricevere un occhiataccia da Twilight che riprese il discorso “...Pie, ha letto una frase in rima in fondo al libro e di punto in bianco eccoci qui” concluse l’alicorno viola. “Interessante…” disse pensieroso Jack, “ma si Twilight ci sono” disse Spike“ è come l'altra volta quando siamo finiti nel fumetto delle Power Pony, quindi non dovremo fare altro che battere il nemico principale e potremo tornare a casa” concluse il draghetto eccitato “si può essere, però nessuno di noi ha letto quel libro, quindi non sappiamo cosa sia successo e cosa dobbiamo fare” rispose Twilight sconsolata “io l’ho letto” disse Pinkie “suvvia Pinkie non puoi averlo letto tutto è impossibile lo hai detto anche tu sono 1600 pagine!” ribatté Rainbow “1638 per esattezza, ma comunque è vero non l’ho letto tutto, ma ho letto le trame alla fine di ogni atto a parte del quarto che mancava la fine” puntualizzò Pinkie spiegando come aveva fatto a “leggerlo” così in fretta “scusate, ma voglio capire una cosa” disse Jack con stupore di Gibbs “di cosa parlava quel libro?” chiese il capitano a Pinkie Pie “allora in pratica diceva: nel primo atto che “la vita di Jack viene sconvolta quando la sua nemesi, l’astuto Capitan Barbossa ruba la sua nave, la Perla Nera, assalta la città di Port Royal e rapisce Elisabeth, la bella figlia del governatore. L’amico d'infanzia di Elisabeth, Will Turner unisce le proprie forze a  quelle di Jack al comando della nave più veloce della flotta britannica, la HMS Interceptor, nel coraggioso tentativo di salvare la ragazza e di riappropriarsi della Perla Nera”. Poi diceva qualcosa a riguardo di non-morti o roba simile ma non è importante” la puledra rosa fu interrotta da Jack che disse “come fai a conoscere questa impresa che ho compiuto anni orsono?” Te l’ho detto c’era scritto sul libro” gli rispose Pinkie Pie “impossibile…come fanno ad avere un libro con scritto quello che abbiamo fatto in passato e soprattutto come fa ad esistere?” domandò Gibbs al capitano “non lo so, ma immagino che quel libro parli di tutto quello che è successo fino ad oggi…bene ora possiamo concentrarci su quello che volevo fare fin dall’inizio?!” rispose Jack cambiando discorso non preoccupandosi molto del fatto a cui era appena venuto a conoscenza. “Ma capitano abbiamo appena scoperto che questi pony: sono entrati in un libro, sanno tutto quello che abbiamo fatto e per di più è scritto proprio in questo libro!, non dovremmo preoccuparci del fatto?"  “No minimamente, sono sicuro che dopo aver tirato fuori la Perla avremo tutte le risposte che cerchiamo, intanto tu Gibbs va a cercare quel tuo amico con la capra e procuratene altre due e nel frattempo cerca di imparare a suonare la tromba, io penserò a trovare la clessidra e la balestra mentre loro si esercitano a fare “così” (rimimando per la milionesima volta lo strano gesto con le mani)” disse infine Jack liquidando i lavori più difficili al suo compare “ma capitano” cercò di dire Gibbs “niente ma e ora vai ci ritroviamo qui” sentenziò il capitano. Gibbs sconsolato si allontanò dalla spiaggia e andò a cercare 3 stramaledette capre e a cercare di imparare a suonare la tromba. “Io vado a cercare una clessidra e una balestra voi state qui e provate a fare “così” io torno subito” ma prima che potesse incamminarsi Pinkie Pie scosse la testa e fece uscire dalla criniera una clessidra “meno 1 adesso ti rimane da prendere solo la balestra” disse la puledra rosa mostrando l’oggetto a Jack “adoro avere delle agevolazioni grazie Pinkie adesso vado e mi raccomando...” fu interrotto dal gruppo che disse in coro “si, ci esercitiamo a fare “così”!”, “oh…crescono così in fretta” disse Jack con tono sarcastico-rattristato anche se non aveva il minimo senso per poi incamminarsi anche lui.  

Autori: complimenti se siete arrivati quaggiu non vi siete buttati dalla finestra...
Dante: il che è un bene così possono pagare
Alexander: come possono pagare?!? guarda che non possiamo metterla a pagamento
Dante: ah no??
Alexander: no...
Dante: ciao, mollo tutto vado a scrivere la mia che magari viene seguita da più persone
Alexander: se non fai il maledetto perlomeno nell'angolo dell'autore non sei contento eh?
Dante: no, XP

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: Incantesimi, sortilegi e gondole ***


Capitolo 2
Incantesimi, sortilegi e gondole
Nel frattempo ad Equestria…
Princess Celestia stava seduta come al suo solito sul trono nel castello di Canterlot quando arrivò di corsa una guardia pegaso “princess Celestia il sindaco di Ponyville vuole vederla subito, ha detto che si tratta di una questione urgente ma non ha voluto dirmi di che cosa si trattasse” manda subito 2 guardie a Ponyville e fai accompagnare il sindaco qui” rispose la principessa “subito vostra altezza” disse la guardia pegaso che si girò e corse a fare quanto richiesto dalla principessa, -a quanto pare abbiamo una questione da risolvere- pensò fra se e se quest'ultima. Poco dopo sopraggiunse il sindaco di Ponyville che raggiunse Celestia ed iniziò a spiegarle la situazione “ieri sono andata da Princess Twilight e le sue amiche per chiederle se potevano darmi una mano per il comitato di benvenuto di Greensauce, il sindaco di Appleusa e loro mi hanno detto che in quel momento non potevano perché dovevano andare al vecchio castello nella Everfree Forest, e che mi avrebbero aiutato oggi; Il problema è che oggi sono scomparse nessuno le ha viste ne a Ponyville ne nella Everfree Forest, non è da Twilight arrivare in ritardo o non presentarsi. Penso sia successo qualcosa, anche perché i pony che ho mandato al vecchio castello hanno trovato la biblioteca sottosopra e nessuna traccia delle ragazze e del piccolo Spike” concluse il sindaco con tono preoccupato. “Dobbiamo capire cosa è successo e trovarli il prima possibile” sentenziò Celestia, “io e mia sorella  Luna andremo personalmente al vecchio castello a cercare qualche informazione in più” concluse la principessa. “E io che cosa devo fare?” chiese il sindaco alla principessa “lei annulli tutto ci vediamo a Ponyville fra qualche ora e poi andremo a fondo di questa faccenda” disse Celestia per poi far riaccompagnare il sindaco a Ponyville.
Ai Caraibi…
“Secondo voi riusciremo ad andare via di qua?” chiese sconsolata Fluttershy al resto del gruppo “dai Fluttershy vedrai che una soluzione si trova” cercò di rassicurarla Twilight mentre in lontananza si vedeva arrivare Gibbs con 3 capre al seguito e una tromba in mano. Arrivò anche Jack col suo bottino, una bella balestra “ma secondo voi questi ci fanno o ci sono?” disse sotto voce Rainbow Dash senza ricevere risposta, “Allora Gibbs, hai fatto cio che ti avevo chiesto?” chiese il capitano al suo ufficiale “…si non sai cosa ho dovuto fare per trovare queste maledette capre e imparare a suonare quest’obrobrio di strumento…” disse Gibbs rispondendo un po' stizzito al capitano. “Vabbe non è importante, l’importante è che ora abbiamo tutto quello che ci serve per tirare fuori la Perla; allora tu Gibbs prendi la bottiglia contenente la Perla e mettila la sopra” disse Jack indicando una roccia “voi” indicando il gruppo di pony e Spike “mettetevi in cerchio intorno alla bottiglia e Gibbs quando hai finito prendi capre, clessidra e balestra e mettile vicino alla Perla” concluse il capitano liquidando tutto a Gibbs “subito capitano…” rispose Gibbs particolarmente scocciato “…non so perché ma ho un brutto presentimento… del tipo che non funzionerà” disse fra se e se quest’ultimo mentre eseguiva gli ordini impartitigli da Jack. “Bene ora che è tutto a posto Gibbs tu gira la clessidra e appoggia la balestra sulla bottiglia, poi inizia a suonare la tromba mentre noi facciamo “così (sempre mimando il gesto con le mani)” disse Jack. Gibbs eseguì e le puledre Spike e Jack iniziarono a fare “così” mentre Gibbs iniziò a suonare la tromba come meglio poteva.
10 minuti dopo…
“…eh scusa Jack ma sei sicuro che questo sia il metodo adatto per tirare fuori la Perla?” chiese una molto perplessa Twilight al capitano “ormai non ne sono tanto sicuro ma aspettiamo altri 10 minuti per esserne sicuri” disse Jack.
10 minuti dopo...
"Forse bisognerà aspettare altri 10 minuti" disse il capitano con voce poco convinta. “Non è per sminuirti Jack, ma credo che non funzionerà comunque" disse Twilight. "Capitano... credo... che la puledra... abbia... ragione" disse Gibbs affaticato dopo aver suonato per 20 minuti consecutivi la tromba. "Ormai comincio a crederci anche io, però potremo sempre aspettare al...", "NOOO!" dissero tutti in coro "Ok, calma dicevo così per dire" rispose Jack. "Scusa Jack non è che posso provare io? conosco un paio di incantesimi che potrebbero funzionare" chiese Twilight "Aspetta, frena frena... incantesimi? vuoi dire che sapete usare la magia?" chiese perplesso Gibbs all'alicorno viola. "Beh si, però solo unicorni e alicorni possono" rispose Twilight "quindi fatemi capire una cosa...voi oltre ad essere entrate in un libro, parlare, avere un libro con scritte le nostre imprese, usate anche la magia?, mi sorprendo sempre di più" disse il primo ufficiale perplesso "umh...interessante, comunque tornando alla mia nave, va bene prova i tuoi incantesimi” disse Jack con stupore di Gibbs per non essersi ancora una volta preoccupato dei fatti che aveva appena ripetuto, ma non ci diede troppo peso sapendo già un’eventuale risposta da parte del suo capitano. “Ok, adesso ci provo” disse Twilight caricando il corno di magia per poi colpire la bottiglia con un raggio. “Non sembra sia cambiato molto” disse Rainbow “magari devo fare “così” mentre lei fa l’incantesimo” disse Jack credendo ancora che la sua idea fosse fondata, “si certo, come no funzionerà di sicuro” continuò Rainbow. “Tutta questa sabbia mi sta rovinando la zampicure” disse sconsolata Rarity, “dai Rarity non essere così melodrammatica…oh che carino, guarda Rarity” disse Pinkie Pie a Rarity indicandole la sua groppa “aaaaaaaaaahh, schifooo, toglietemelo di dosso, aaaaaaaahhh” gridò l unicorno bianco. “Vieni qui bel polpo, oh ma come sei bravo vieni adesso ti riporto in mare” disse Fluttershy mentre toglieva di dosso il polpo a Rarity. “Oh grazie Fluttershy, quel polpo era così viscido bleah” disse Rarity senza ricevere risposta da Fluttershy che stava ancora parlando con il mollusco. “…Proviamo con questo” disse Twilight provando un nuovo incantesimo, che però fallì come il primo “allora con questo” continuò Twilight scagliando un altro incantesimo sulla bottiglia che non sortì effetto. “Scusa Jack ho provato con tutti gli incantesimi della categoria che conosco, ma a quanto pare è immune a quest’ultimi” disse un po’ sconsolata Twilight “fa lo stesso Twilight vorrà dire che troveremo un altro modo per tirarla fuori” disse Jack “quel farabutto di Barbanera deve aver fatto qualche maleficio a queste dannate bottiglie” disse Gibbs “aspetta” lo interruppe il capitano “forse se Barbanera ha fatto un sortilegio alle bottiglie forse con la sua spada possiamo spezzarlo” disse Jack scattando in piedi “giusto capitano, però adesso la spada di Barbanera e la Queen Anne’s Revenge sono in possesso di Barbossa” disse Gibbs al capitano “…Hector” disse Jack, ricordandosi però di quel piccolo dettaglio “sono sicuro che Hector ci darà una mano” disse Jack “come fai ad esserne sicuro?” gli rispose Gibbs “fidati ci aiuterà” concluse il capitano per poi girarsi verso il gruppo e dire “in marcia verso la Queen Anne’s Revenge”. Le puledre e Spike non capirono ma seguirono Jack e Gibbs. Dopo una decina di minuti arrivarono nel punto in cui era ormeggiata la nave e Jack disse alle ragazze e Spike di nascondersi mentre lui e Gibbs andavano a parlare con Barbossa. I due pirati dopo essersi assicurati che le puledre e il draghetto furono nascosti, salirono a bordo del galeone e andarono da Barbossa. “E voi che ci fate qui” disse un uomo con lunghi capelli nero-grigi, aveva un grande cappello in testa e vestiva con abiti pirateschi e stivali neri. “Ah Hector, stavo proprio cercando te” disse Jack “fai in fretta sono in partenza per Tortuga” disse il capitano della nave “allora come tu ben sai, io ti ho fatto un favore, ti ho condotto da Barbanera e hai avuto la tua vendetta per la gamba persa, l’hai ucciso e ti sei preso la sua nave e la sua spada come bottino” precisò Jack “si e allora?” chiese Barbossa sapendo già dove voleva andare a parare Jack “e quindi pensavo che tu adesso potresti ricambiare aiutandomi a tirar fuori la Perla da qui” disse Jack mostrando la bottiglia a Hector che rispose ”non sono incline ad ottemperare alla vostra richiesta” “su andiamo Hector ti ho aiutato a compiere la tua vendetta adesso me lo devi” cercò di convincerlo Jack “facciamo che potrei accettare ad un paio di condizioni” disse Barbossa pensieroso “ossia?” chiese Jack “dovrai navigare sotto i miei colori, dovrai darmi il 50% dei tuoi bottini e quando salirò sulla Perla dovrò presentarmi come Commodoro Barbossa, tutto questo per almeno 1 anno” concluse Hector aspettando risposta da Jack. “Mmh… aspetta un attimo, queste condizioni te le avevo poste io come offerta anni orsono ai tempi del tesoro di Cortes, comunque io dico 10%” disse Jack un po’ stizzito, e i due iniziarono a contrattare. “40%” Barbossa “20%” Jack “35” Barbossa “25% e ti compro il cappello, un bel cappello grande” propose in definitiva Jack “vada per 25% e mi raccomando, bello grande il cappello” disse Barbossa soddisfatto del suo patto. “Bene, accetto” disse a malincuore Jack “eccellente e ora spiega pure” disse Hector. “Allora, noi pensiamo che Barbanera abbia fatto un sortilegio alla bottiglia e pensiamo che tu con la sua spada possa romperlo” spiegò Sparrow “mmh se è tutto qui quello che devo fare” disse il capitano della Queen Anne’s Revenge estraendo la spada dal fodero. “Bene e ora?” chiese Barbossa ai due “prova a rompere la bottiglia con la spada, noi ci abbiamo provato ma sembra indistruttibile” rispose Gibbs. Barbossa alzò la spada e si preparò a colpire la bottiglia. Stava per sferrare il colpo alla bottiglia quando fu fermato da Jack che disse "aspetta aspetta", "che c'è Jack?" rispose spazientito Hector "prova prima con questa, non vorrei che mi rovinassi la nave" disse Sparrow mostrandogli un'altra bottiglia contenente una gondola veneziana. "Perché Barbanera aveva una bottiglia con una gondola veneziana?" chiese perplesso Barbossa "non lo so, non facciamoci domande su persone morte" rispose Jack tagliando corto. "Va bene" disse il capitano della nave preparandosi a sferrare il colpo, ma fu nuovamente fermato da Jack che disse "aspetta aspetta, la gondola potrebbe sempre servirmi", "Jack vuoi riavere la Perla oppure no?" gli domandò stizzito Barbossa "d'accordo vai" concluse il capitano della Perla Nera. A questo punto Barbossa sferrò il colpo alla bottiglia infrangendola. "A me sembra ancora piccola" disse confuso Gibbs "no ma davvero?" gli rispose Barbossa osservando la gondola ancora in miniatura, "forse buttandola in acqua succederà qualcosa, o forse dobbiamo ancora fare "così" ?" disse Jack ricevendo un occhiataccia dal suo primo ufficiale. "Io opterei per la prima" disse Hector, a quel punto Jack raccolse la golndolina e si avvicinò al parapetto della nave. Tese il braccio fuori e lasciò andare l'imbarcazione in miniatura che al contatto con l'acqua s'ingrandì. "Beh sembra che abbia funzionato" disse Gibbs.
Ad Equestria…
Il sindaco aspettava con ansia l’arrivo delle principesse, finché non vide in lontananza le carrozze reali trainate dalle guardie pegaso. Poco dopo le due carrozze “atterrarono” e princess Celestia e princess Luna si avvicinarono al sindaco “eccoci, siamo arrivate il prima possibile” disse Celestia “menomale che siete arrivate siamo tutti in pensiero per Twilight e le sue amiche” disse a sua volta il sindaco di Ponyville. “Io, Luna e le guardie andremo al castello nella Everfree Forest voi state qui, cercate di tranquillizzare i pony, saremo di ritorno quanto prima” concluse Celestia per poi risalire sulla carrozza insieme a sua sorella e avviarsi verso il castello.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Un equipaggio d'eccezione ***


Capitolo 3

Un equipaggio d’eccezione

Le due principesse accompagnate dalle guardie reali arrivarono al vecchio castello nella Everfree Forest e vi entrarono per poi dirigersi nella biblioteca dove trovarono uno scenario un po’ incasinato: libri ovunque, carta igienica in terra, polvere anche se quella c’era già prima e un vecchio libro raffigurante un galeone su una catasta di libri. “E quello cos’è” disse Luna indicando il sopracitato libro “sembra un vecchio libro di racconti, avviciniamoci e guardiamolo meglio” disse Celestia per poi avvicinarsi al suddetto libro seguita da sua sorella. Quest’ultima sollevò il libro con la magia e lo aprì, sfogliando le pagine velocemente sempre con l’uso della magia, finché non arrivò all’ultima pagina dove però non lesse niente di strano “si, è solo un vecchio libro di racconti pirateschi-fantascientifici (riferendosi agli umani come protagonisti) “eppure c’è qualcosa di strano, non lo senti anche tu?” chiese Celestia alla sorella, “si, ma non capisco, sembra una traccia di magia nera, ma non riesco a capire da dove venga o come sia stata usata” rispose princess Luna. “Ci conviene continuare a cercare, ho paura che sia successo qualcosa a Princess Twilight e alle sue amiche” concluse princess Celestia.

Nel frattempo ai Caraibi…

“Su Jack non ho tempo da perdere, dammi la Perla e facciamola finita, ho cose di meglio da fare” disse un irritato Barbossa “eccola, procedi” disse Jack, così Ector si preparò a sferrare il colpo alla bottiglia alzando la spada, quando fu per l’ennesima volta fermato da Jack che disse “aspetta aspetta, voglio essere sicuro che funzioni veramente e che non sia stata fortuna” “JACK!” gli gridò contro Barbossa “e va bene…procedi” disse rassegnato il capitano della Perla. Hector tirò un colpo alla bottiglia che s’infranse lasciando la Perla in miniatura sul ponte della nave. “Avanti capitano lo faccia” disse Gibbs incitando Jack a buttarla in mare. Così quest’ultimo raccolse la nave e si avvicinò per la seconda volta al parapetto della nave di Barbossa. Tese il braccio fuori e lasciò andare la nave. Tutti guardavano la nave cadere e avvicinarsi all’acqua in quei secondi che parvero ore, anche il gruppo di pony e Spike stavano guardando, poi la nave toccò l’acqua. Jack chiuse gli occhi temendo di non vedere mai più la sua nave ma poi si sentì un fremito, e tutto d’un tratto LA PERLA NERA riemerse dalle acque in tutta la sua grandezza e magnificenza affianco a una delle sue rivali, la Queen Anne’s Revenge. I pony e il draghetto erano sbalorditi, così come Gibbs e gli uomini a bordo della nave di capitan Barbossa. Jack aveva ancora gli occhi chiusi, ma poi ne aprì titubante uno, vedendo che la sua nave era li, pronta per salpare un’altra volta le acque dei Caraibi al suo comando. A Jack venne quasi da piangere, ma non lo diede a vedere, poi si girò verso Barbossa dicendogli “grazie Hector, ma ora scusami devo andare alla mia nave” “di niente, ma non ti dimenticarti il cappello, un bel cappello grande” disse Hector per poi girarsi e andare al timone della sua nave. Jack e Gibbs scesero dalla Queen Anne’s Revenge e si diressero verso il gruppo di pony che avevano seguito tutto da dietro dei cespugli “allora signori, la Perla Nera è tornata, prego vogliate seguirmi a bordo” disse il capitano “aspetta Jack, Barbossa non deve sapere di loro, abbiamo già abbastanza problemi…” disse il primo ufficiale al suo comandante “hai ragione, allora” girandosi verso il gruppo ”noi saliamo a bordo della nave e non appena Barbossa parte raggiungeteci sulla Perla ok?” disse Jack alle 6 puledre e a Spike, loro annuirono. I due pirati si diressero verso la nave e vi salirono. Jack salì per primo, e una volta sopra andò subito al timone del suo veliero, finalmente dopo tanti anni la Perla era di nuovo sotto il suo comando e ora poteva nuovamente solcare i 7 mari al comando di Capitan Jack Sparrow. A quel punto Barbossa fece togliere gli ormeggi e si preparò a salpare. Quando la nave fu girata in direzione del mare il gruppo di pony e Spike raggiunsero la Perla e vi ci salirono. Sopra, il ponte della nave era ampio e spazioso, ai lati della nave, sotto il parapetto vi erano dei cannoni, al centro del ponte ergeva l’albero maestro, con grosse vele nere un po’ tappezzate, mentre a poppa e a prua vi era un altro albero ma di dimensioni più ridotte, con anch’esso vele nere nelle stesse condizioni. “Quelle vele andrebbero sistemate, una nave così non dovrebbe averle in queste condizioni” disse Rarity notando subito le condizioni delle vele, “o si andrebbero un po’ sistemate ma io non ne sono in grado” rispose Jack all’unicorno “io posso risistemartele, è la mia specialità” rispose a sua volta Rarity “beh se lo dici tu, però in un altro momento adesso prepariamoci a salpare” concluse Jack euforico “oh, che bello un cannone spara coriandoli” disse Pinkie Pie eccitata “no, aspetta non spara i corian…” Gibbs non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che Pinkie Pie, non si sa come fece sparare il cannone che fece solo un boato e sparò coriandoli “…doli” concluse Gibbs sconcertato nel vedere che aveva appena sparato coriandoli. “Ehh…come diavolo hai fatto, dove hai trovato i coriandoli???” chiese Gibbs alla puledra rosa che nel frattempo stava saltellando e canticchiando “semplice a casa ho anch’io un cannone spara coriandoli e quindi so come funziona e poi non esco mai senza coriandoli e lievito, potrebbero sempre servire” rispose Pinkie tirando fuori dalla criniera un contenitore contenente lievito “ma lei, i coriandoli, il lievito…” disse un’ancora più sconcertato Gibbs. “Bene bando alle ciancie, Gibbs togli gli ormeggi e salpiamo” disse il capitano al suo primo ufficiale “ma capitano sono l’unico uomo dell’equipaggio ci metterò una vita da solo” disse con tono malinconico Gibbs “e con questo? Non vorrai mica rifilare il lavoro a delle “fanciulle” o al tuo capitano!” disse Jack liquidandolo come sempre “no signore” rispose Gibbs eseguendo gli ordini del capitano.

40 minuti più tardi...

La nave era pronta per partire, le cime d’ormeggio erano state tolte e le vele

spiegate, così Jack si mise al timone e virò tutta a tribordo; La nave iniziò a muoversi e a girarsi. In lontananza si vedeva ancora la nave di Barbossa, quando tutto d’un tratto si sentirono dei boati, boati che i due pirati conoscevano bene, spari di cannone, ed infatti era così. In lontananza si vide la Queen Anne’s Revenge che virava e si preparava a fare fuoco verso chi gli stava sparando, la marina Spagnola. “Signor Gibbs armi i cannoni e mostri ai pony come usarli, andiamo ad aiutare Barbossa” disse Jack, Gibbs un po’ titubante stava per rispondere qualcosa ma si trattenne e accompagnò i pony sotto coperta e gli mostrò come si caricavano e come sparavano i cannoni “…eh io non ho capito” disse timidamente Fluttershy “allora, tiri indietro il cannone inserisci la polvere da sparo e la palla di cannone, poi spingi fuori il cannone e con questo tizzone ti avvicini a questa miccia che vedi qua sopra, poi tiri indietro il cannone e fai la stessa cosa ok?, e un’ultima cosa io non starei dietro al cannone quando spara” concluse Gibbs “non credo di volerlo fare, sembra una cosa pericolosa” rispose la pegaso paglierino. Gibbs si batté la mano sulla fronte e poi si girò verso il gruppo di pony “io adesso vado sul ponte, quanto vi diamo il segnale fate fuoco” concluse infine il primo ufficiale tornando sul ponte della nave. “Hai mostrato loro come fare?” chiese Jack “si ma non credo abbiano capito molto…” rispose Gibbs titubante. La Perla si faceva strada tra le acque, e in non molto arrivò al pari della Queen Anne’s Revenge. Poco più avanti si vedevano 3 navi della marina spagnola, un enorme vascello, dotato di grandi vele bianche con sopra il simbolo della marina spagnola, un leone rosso su due zampe, e 2 fregate ai lati di quest'ultimo, stavano sparando con i cannoni frontali in attesa di arrivare bordo a bordo per fare fuoco con i cannoni da bordata. Jack virò a babordo e si mise a sinistra della nave di Barbossa, quando quest’ultimo gridò “FUOCOOO”, di colpo i cannoni della Queen Anne’s Revenge “cantarono”. A quel punto anche Jack gridò “FUOCOOO” ma non successe nulla per i primi 20 secondi, quando poi 5 palle di cannone con tanto di coriandoli e festoni partirono. Prima Jack, poi Gibbs, poi Barbossa, poi gli spagnoli guardarono perplessi quelle palle di cannone che avanzavano verso le navi di quest’ultimi che distratti si fecero colpire in pieno da quelle che invece erano le palle di cannone della Queen Anne’s Revenge, che colpirono la fregata di destra a prua e il vascello di striscio. A quel punto gli spagnoli si ripresero dal loro stato confusionale ed iniziarono a virare. Le due fregate virarono una a babordo e una a tribordo, mentre il vascello continuava la sua corsa in direzione del veliero di Barbossa. Quando anche Jack e Gibbs riacquisirono la concentrazione si prepararono a fare nuovamente fuoco e ridiedero il segnale ai pony, che dopo i consueti 20 secondi fecero fuoco, facendo partire di nuovo le palle di cannone stavolta con stelle filanti e palloncini, però nessuno ci diede troppo peso. Ormai la fregata di destra stava per affondare e gli uomini a bordo si cacciarono in acqua qualche secondo prima che la nave sprofondasse negli abissi, e raggiunsero il vascello a nuoto. Barbossa continuava a fare fuoco supportato lievemente da Jack che sparava 5 palle di cannone ogni 20/25 secondi con tanto di coriandoli o altri materiali per le feste. Ormai anche la fregata di sinistra si apprestò ad affondare, e i rimanenti marinai che vi erano a bordo raggiunsero anch’essi il vascello che avanzava sempre diritto e sembrava non sortire effetto dalle palle di cannone che riceveva. I due pirati capitani capirono cosa avevano intenzione di fare gli spagnoli, e ne ebbero conferma dal nome che riuscirono a leggere sul lato della prua della nave spagnola “EL IMPOLUTO”. I 3 pirati conoscevano bene le storie che si narravano riguardo quella nave, e adesso potevano esserne protagonisti, non avevano mai visto quella nave dal vivo e per questo non l’ avevano riconosciuta subito. I due capitani si guardarono e si capirono al volo, così iniziarono a virare e ad andare incontro al vascello uno a destra e l'altro a sinistra così da farlo finire in un fuoco incrociato. Sapevano bene qual’era il piano d’attacco del capitano dell’ El Impoluto; esso si faceva strada fra le acque non curandosi dei colpi che riceveva e rallentava le navi nemiche con i suoi cannoni frontali prima di speronarle da dietro per rompere il timone e poi speronarle di lato. Questa era la sua tattica d’attacco più efficace grazie anche al suo potente sperone, inoltre pur essendo molto grossa e pesante era molto veloce e riusciva a infliggere grossi danni ai nemici prima che loro avessero il tempo di reagire; così utilizzava i cannoni da bordata solo come arma secondaria. Le due navi erano a pochi metri di distanza dal vascello, quando quest’ultimo virò tutta a babordo sorprendendo i due capitani. Ora il vascello spagnolo stava virando e si andò a posizionare dietro alle due navi pirata e acquistò sempre più velocità. Jack e Barbossa capirono che volevano applicare la loro tattica e allora si divisero, la Perla virò un po’ a tribordo e la Queen a babordo prendendo due direzioni diverse così che l’El Impoluto potesse seguire solo uno di loro mentre l’altro virava e attaccava la nave nemica da dietro con i cannoni da bordata.

Nel frattempo nella Perla, sotto coperta…

I sei pony e Spike non avendo più udito nessun segnale di attacco avevano iniziato a giocare a carte “UNOOO!” gridò un’entusiasta Pinkie Pie “hai un +4 Rainbow Dash” chiese sottovoce Applejack alla pegaso celeste “si, ce l’ho” “bene, quando arriva il tuo turno buttalo almeno fermiamo Pinkie” “ok, sempre che le altre non rovinino tutto buttando un cambio giro” neanche il tempo di dirlo e Fluttershy non vedendo che aveva un 9 rosso in zoccolo buttò un cambio giro dello stesso colore cedendo il turno a Rarity che era l’ultima prima di Pinkie. Rainbow e AJ si batterono uno zoccolo sulla fronte “speriamo che Rarity abbia qualcosa di utile” si dissero le due, ma Rarity non sembrava molto interessata al gioco, partecipava solo per ammazzare il tempo, anche se riteneva quel gioco da popolani, comunque prese una carta a caso del colore che c’era in gioco e la buttò, era un 3 rosso, una carta abbastanza inutile in quel momento. A quel punto Rainbow e Applejack potevano solo sperare che Pinkie non avesse ne una carta rossa ne tanto meno un 3, ma quando si parla di Pinkie e giochi non c’è nulla che tenga, infatti aveva proprio un 3, rosso per di più e lo buttò gridando euforica “HO VINTOOO!!!” “oh finalmente” disse Rarity gettando le carte a terra, mostrando che aveva ben due +4, un +2 rosso e due cambia colore “non potevi buttare il +4 o un’altra di quelle carte??!!” disse Rainbow a Rarity un po’ arrabbiata per aver perso “oh che sbadata non ci ho fatto caso…” “si certo come no…” “o andiamo questa è la quarta partita che vince Pinkie” disse un irritato Spike, poi i pony e quest’ultimo vennero sballottati verso le pareti della nave a causa della violente virata di Jack.

In mare aperto…

Il capitano spagnolo decise di seguire la Queen anche perché la Perla con il vento a favore era molto più veloce, e comunque dopo aver visto le sue “difficoltà” nel sparare e soprattutto cosa sparava non la considerava una vera e propria minaccia e così puntò la nave diritta verso quella di Barbossa. Quest’ultimo sapeva che la sua nave avrebbe retto a un colpo subito a poppa ma gli avrebbe di sicuro messo fuori uso il timone, non aveva molte possibilità, non poteva nemmeno gettare l’ancora per virare su quest’ultima e avere l’effetto sorpresa sparando con i cannoni da bordata, perché se avessero  preso un colpo sul lato probabilmente la nave non avrebbe retto. Allora il capitano pirata optò per farsi colpire da dietro, però aveva in mente un piano…

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Capitolo 4
*** Capitolo 4: A volte ritornano ***


Capitolo 4

A volte ritornano

“Capitano ho armato tutti i cannoni del ponte adesso vado a caricare anche quelli sotto coperta con i pony”, “bene, ah e chiedi a Twilight se può fare un incantesimo ai cannoni in modo che si auto ricarichino e che sparino da soli continuativamente, sai la nostra media di 5 palle di cannone ogni 20/25 secondi mi sembra un po’ bassa” concluse Jack, Gibbs annuì. Quest’ultimo scese sotto coperta e trovò i pony intenti a giocare a monopoli “Sii, finalmente posso fare l’albergo in piazza della vittoria!” gridò un’euforica Pinkie Pie “o ma andiamo perché Pinkie ha sempre i posti migliori e che se ci capiti sopra vai in bancarotta…uff” disse un irritato Spike “vai Spike tocca a te” disse Twilight passando i dadi al drago “fa che non esca 3 fa che non esca 3” pregava quest’ultimo mentre lanciava  i dadi. I dadi roteavano su se stessi, il primo si fermò mostrando un 2, il secondo stava ancora roteando; I draghetto si stava mangiando gli artigli per l’ansia, e poi anche il secondo si fermò rivelando un 1 “o ma andiamo”, “Spike mi devi 10548m” disse Pinkie al draghetto mandandolo in bancarotta “ahh io ci rinuncio, è impossibile giocare con lei” disse Spike stanco di perdere sempre. “Scusate se interrompo i vostri giochi o quelli che siano ma dovremo caricare i cannoni” disse Gibbs “fate pure io mi sono appena rifatta la zampicure e non intendo rovinarmela, quindi vogliate scusarmi ma sto giro tengo compagnia a Fluttershy” concluse l’unicorno bianco raggiungendo l’amica “a fantastico…comunque Twilight mi ha detto Jack se sei in grado di fare un incantesimo ai cannoni in modo che si ricarichino e che sparino da soli” “ah…posso provare ma non ti prometto nulla”. Twilight si avvicinò ad un cannone e poi caricò il corno di magia, sferrò l’incantesimo sul cannone, che venne circondato da un aura violacea ed iniziò a caricarsi “posso fare in modo che si carichino soltanto, per sparare dovremo farlo manualmente”, “vabbe dai va già meglio almeno abbiamo abbattuto il tempo di fuoco di almeno 15 secondi, e fra poco vi ridaremo il segnale quindi preparatevi a fare fuoco” concluse Gibbs tornando sul ponte della nave. “Tutto a posto capitano siamo pronti a fare fuoco”, “bene, allora andiamo ad affondare gli spagnoli”.

Sul ponte della Queen Anne’s Revenge…

“Capitano ormai siamo a tiro ci infilzeranno senza neanche offrirci un bersaglio” disse un membro della ciurma a Barbossa “SILENZIO CANI ROGNIOSI!!! l’unica cosa che possiamo fare è aspettare che gli spagnoli ci stiano per colpire e a quel punto virare tutta a babordo mentre voi schifosi topi di sentina ammainate i velacci, così riusciremo a virare abbastanza da non farci mettere fuori uso il timone e abbastanza da consentire che il colpo inflittoci ci aiuti a girare la nave di 180 gradi così da essere bordo a bordo e sparare con i nostri cannoni da bordata, da li in poi ci penso io, e ora muovetevi” concluse il capitano “ma non è una mossa un po’ azzardata?” “si lo è ma non c’è da preoccuparsi e ora veloci insulso branco di incapaci” “subito capitano”. Il rostro dell’Impoluto stava per colpire la poppa della Queen quando quest’ultima virò tutta a babordo, il capitano spagnolo non ebbe il tempo di virare e colpì la poppa della nave pirata solo di striscio sulla parte destra. Ora la Queen Anne’s Revenge e l’El Impoluto erano bordo a bordo e a quel puntò Barbossa gridò “FUOCOOO” i 40 cannoni da bordata della Queen fecero fuoco e il vascello spagnolo fu bersagliato di palle di cannone. Tutto d’un tratto si sentirono degl’altri boati, da tribordo del vascello LA PERLA NERA iniziò a fare fuoco anch’essa e con stupore degli spagnoli sparava palle di cannone senza coriandoli o roba varia con una media di 16 palle di cannone ogni 5 secondi. L’Impoluto era vittima del fuoco incrociato delle due navi pirata finché la Queen si allontanò, rispiegò le vele e virò tutta a babordo. Adesso la situazione si era ribaltata, da Impoluto infilza Queen era diventata Perla assalta Impoluto mentre Queen brucia Impoluto; infatti dopo poco Barbossa estrasse la spada dal fodero e la puntò verso prua "BRUCIA NEL FUOCO DELLA DANNAZIONE" Tutto d’un tratto dalla prua della Queen divamparono due fiammate che iniziarono a bruciare la poppa della nave leggendaria. La Perla continuava a fare fuoco e a bucherellare sempre di più il vascello nemico, la Queen tornò alla sua ex postazione e fece di nuovo cantare i cannoni da bordata. Anche l’Impoluto aveva iniziato ad usare quella che considerava l’arma secondaria ma ormai il fuoco incrociato dei due velieri la stava distruggendo, ma nonostante tutto sembrava ancora reggere. Improvvisamente il cielo fu colorato da un verde baleno e dalle acque emerse una nave, ma non era una nave come tutte le altre, aveva vele grigie tutte strappate, era fatta interamente in legno ormai quasi totalmente marcio e deforme a cause delle continue immersioni, aveva la bellezza di 48 cannoni, 24 per lato, più tre triplicatori, sulla cima del pennone non vi era nessuna bandiera, le feritoie per i cannoni erano sagomate e contorte come dei volti mostruosi che facevano uscire i cannoni dalla bocca spalancata. Al timone un ragazzo, con una bandana verde smorto stretta in testa che raccoglieva i suoi lunghi capelli neri e ricci, vestiva con abiti pirateschi e stivali neri, alla cintola teneva un fodero contenente una sciabola e dall'altro lato una pistola a pietra focaia. "Turner!?" disse Jack sorpreso e confuso "Turner???" disse Barbossa particolarmente perplesso, le ragazze si sporsero dalle feritoie per i cannoni dicendo "chi è quello?", "non lo so ma quella nave è inquietante" disse Fluttershy rendendosi piccola piccola. “È Will Turner il Capitano della nave fantasma, L’Olandese Volante” disse Pinkie Pie “Turner?” disse Rarity “nave fantasma…” disse Fluttershy nascondendosi dietro a Twilight. Mentre tutti continuavano a chiedersi cose sull’arrivo inaspettato del capitano dell’Olandese Volante e della sua nave Jack si girò verso Gibbs e disse “ma noi non stavamo cannoneggiando gli spagnoli” ricordandosi di quel piccolo dettaglio “umh... ora che ci penso, si” rispose Gibbs che si rimise in sesto, per fortuna anche gli spagnoli si erano distratti a guardare la nave che era appena emersa dalle acque. Anche Barbossa smise di farsi domande sul perché o per come Turner fosse li e riprese a cannoneggiare l’Impoluto seguito a ruota da Jack. “Fuori i tripli cannoni” gridò Will al suo equipaggio che eseguì “tutto a babordo"gridò iniziando a virare. Adesso l'El Impoluto era circondato, aveva la Perla Nera a babordo, la Queen Anne’s Revenge a tribordo e L’Olandese Volante a poppa. Tutti cessarono di fare fuoco per qualche secondo, il capitano dell'Impoluto si appoggiò al timone e disse [ma porca...] (tradotto dallo spagnolo), poi si udì un grido in coro dai 3 capitani “FUOCOOO” di colpo la nave spagnola fu bersagliata da palle di cannone provenienti da tutte le direzioni, l’equipaggio a bordo si buttò in mare per cercare di salvarsi. Infatti poco dopo l Impoluto incominciò ad affondare accompagnato dal suo capitano. Gli uomini a bordo delle navi pirata iniziarono ad esultare e a bere rum. "Meno una ne mancano 9", "come capitano?", chiese Gibbs "niente, niente" disse frettolosamente Jack. Mentre gli uomini degli equipaggi dei capitani (esclusi/e quelli/e di Jack per ovvi motivi) si strafogavano nel rum e si godevano lo spettacolo della nave che affondava, quest’ultimi e Gibbs s’incontrarono sul ponte dell’Olandese Volante “Turner quanto tempo!” disse Jack andando in contro a Will “Jack vedo che hai di nuovo la Perla”, “si come puoi ben vedere, ma se posso chiedere, se tu sei quassù chi c’è giù che porta dall’altra parte quelli che da quassù vanno laggiù se tu sei quassù e non laggiù a portare quelli di giù che prima erano su?”, “ammh….”, “penso voglia dire perché sei qui invece di essere nello scrigno a portare dal’altra parte coloro che muoiono in mare” disse Barbossa traducendo la frase di Jack “ahhhhh!!!” disse Will capendo la domanda “comunque non è questo l’importante, sono qui perché c’è una fuga di anime dallo scrigno, ma non posso fare due cose contemporaneamente, non posso traghettare dall’altra parte i morti del mare e allo stesso tempo recuperare le anime che scappano, e così sono salito per reclutarvi!” concluse Turner “e tu pretendi che noi ci mettiamo a traghettare le anime dall’altra parte al posto tuo?, scordatelo” rispose Barbossa “no alle anime da traghettare ci penso io, non posso assentarmi dai miei doveri per più di 3 giorni, quindi voglio che voi cerchiate e riportiate se possibile le anime scappate nello scrigno”, “aspetta un attimo fatemi ragionare” interruppe Jack “ecco ci risiamo” disse Gibbs tirandosi una pacca sulla fronte “tu vuoi che noi da quassù cerchiamo quelli che prima erano su e che poi sono andati giù e che da laggiù sono scappati quassù, mentre tu continui a portare giù quelli di su?” concluse il suo enigmatico discorso Jack “ammmh, si proprio così” rispose Will svincolando senza farsi domande. “E perché dovremo farlo?, non ci guadagniamo niente, e sai che io non faccio le cose a gratis!” disse Barbossa stizzito, “ed è proprio per questo che ti ho portato un bel po d’oro per ricompensarvi, allora accettate?”, “e tu pensi che un po’ d’oro basti a convincermi a fare questo per te?  Non mi conosci affatto”, “che ne dici di quella?” rispose Will indicando la gamba di legno di Barbossa. Quest’ultimo guardò prima Will poi la sua gamba di legno e subito dopo rispose “andata! Però non ci hai ancora detto come facciamo a riportare indietro le anime o come eliminarle se non ci riusciamo” concluse Barbossa “beh dovete trovare un oggetto chiamato Altornack, non si sa quasi nulla su di esso a parte che si trova su di un'isola sperduta da qualche parte nei mari del nord e che in un passato lontano fu usato per scopi simili a questo, ma poi abbandonato su quest’isola perché possedeva un potere incontrollabile da qualunque essere umano” finì di spiegare il capitano dell’ Olandese Volante “e noi come facciamo a trovarla se non sappiamo dove sia?” chiese Jack perplesso “beh potresti usare la tua bussola Jack, d'altronde punta verso la cosa che più desideri a questo mondo quindi dovrebbe funzionare, sempre che tu pensi costantemente al rum” rispose Will “a beh allora sarà abbastanza semplice trovarla, o forse no…”, “si, ora non vi resta che decidere con quale nave andare, non vorrete mica partire con 2 navi…” disse Will sapendo che avrebbe fatto iniziare una lite fra i due capitani per scegliere su quale nave andare, ed infatti subito dopo iniziarono a litigare. “Andremo con la Perla”, “no andremo con la Queen”, “scordatelo io la Perla non la lascio dopo tanta fatica per recuperarla”, “e io non lascio la Queen”. Continuarono così per un paio di minuti finché Gibbs non intervenne “perché non lasciamo che sia la sorte a decidere?”, “ok” dissero i due capitani insieme tirando fuori una monetina. “Testa” disse Jack, “croce” disse Barbossa, a quel punto lanciarono la monetina e la ripresero. "Testa, ho vinto io" disse Jack, "no, è croce ho vinto io" disse a sua volta Barbossa. Poi entrambi notarono di aver lanciato una monetina a testa. "Facciamo che lanciamo una sola monetina, e la lancio io" disse Will che lanciò una monetina e la lasciò cadere a terra. I 4 guardarono la moneta constatando che la sorte aveva scelto Jack. “Bene allora è deciso, andrete con la Perla” disse Will “ti odio, ma va bene lo stesso. Però non lascerò la mia nave ad un branco di imbecilli incapaci (riferendosi al suo equipaggio) senza una precauzione” disse Barbossa estraendo la spada dal fodero e puntandola verso la Queen Anne’s Revenge ed iniziando a recitare un sortilegio. “Se quando tornerò la mia nave non sarà nel porto di Tortuga chiunque ci sarà sopra verrà maledetto per l’eternità, costretto ad una vita di dolore e sofferenze, fino a  che non giungerà la sua ora, ma solo per mano mia” di colpo un bagliore verde accecò gli uomini a bordo della nave che si dovettero coprire gli occhi. “Molto bene adesso possiamo andare” disse Barbossa soddisfatto del suo operato rinfoderando la spada. “Bene, adesso io devo tornare nello scrigno, cercherò di contenere la fuoriuscita di anime ma non posso fare granché, quando troverete l'Altornack si vedrà il da farsi, adesso scusate ma il dovere mi chiama” concluse Will. I due capitani e Gibbs tornarono sulla Perla e guardarono Will e l’Olandese che s’inabissavano. “Bene non resta che prepararci per il viaggio, però capitano penso che ci serva una ciurma un po’ più consistente” disse Gibbs “a proposito di questo chi è che faceva fuoco con i cannoni se non hai un equipaggio?” chiese Barbossa a Jack accorgendosi di quel piccolo dettaglio; "Beh... ecco…” disse Jack, Hector non aspettò la sua risposta e andò a vedere sotto coperta.

Nel frattempo sotto coperta…

Le ragazze, esclusa Rarity, per ammazzare il tempo si erano messe a giocare a Twister… “Applejack, zoccolo anteriore destro sul giallo” disse Spike. Applejack allungò lo zoccolo verso il cerchio giallo e vi ci mise sopra lo zoccolo, Spike fece girare la lancetta e quando si fermò disse a Rainbow Dash cosa doveva fare. “Rainbow zoccolo posteriore sinistro sul rosso”. Rainbow era in una posizione alquanto scomoda, aveva lo zoccolo di Applejack sotto di lei, quello di Pinkie Pie sopra a scavalcarla per raggiungere il blu, quello di Twilight dietro e lei aveva quelli anteriori incrociati uno sul verde e uno sul giallo. Cercò di raggiungere il rosso più vicino a lei; C’era quasi, mancavano pochi centimetri al cerchio, ma poi perse l equilibrio e cadde tirandosi dietro le altre tranne Pinkie Pie che riuscì a restare in equilibrio nella posizione in cui era vincendo la partita, come sempre a ogni gioco a cui giocavano. In quel momento scese le scale Hector seguito da Jack e Gibbs. Quando i tre furono davanti ai pony Jack si voltò verso Barbossa cercando nel suo sguardo stupore o perplessità, cose che però non vide “Hector non ti fai domande sul perché io abbia 6 pony colorati e un draghetto viola parlanti sotto coperta?”, “Jack, ho rubato un tesoro azteco maledetto, sono stato maledetto, costretto a metà tra la vita e la morte per anni senza poter morire, ho avuto a che fare con uomini polpo e tu mi chiedi se mi sorprendo che tu nella tua pazzia abbia 6 pony e un drago come equipaggio?”, “si!”, “(face palm) ovvio che no, da te mi aspetterei di tutto, l’unica cosa che mi chiedo è da dove sono arrivati?” “a boh da un libro che parla di noi e cose simili, ma ora bando alle ciancie e andiamo a reclutare un po’ di ciurmaglia a Tortuga” “ok, ma non vogliamo che qualcun altro sappia di loro giusto? Abbiamo già abbastanza problemi così, quindi mi raccomando quando arriviamo non diamo nell’occhio” concluse Barbossa “lo sai che è la mia specialità” disse Jack con tono euforico -chissà perché, ma ho come l’impressione che andrà tutto alla malora…- pensò fra se e se Gibbs, che nel frattempo era tornato sul ponte e aveva tracciato la rotta per Tortuga, mentre Barbossa e i pony facevano conoscenza.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5: L'uomo morto non racconta bugie ***


Capitolo 5

L’uomo morto non racconta bugie

La Perla e il suo “equipaggio” erano in vista di Tortuga, Gibbs ammainò le vele e si preparò ad attraccare al molo più esterno per non dare troppo nell’occhio. Dopo aver agganciato tutte le cime d’ormeggio il gruppo si radunò sotto coperta per decidere il da farsi. "Allora, ci sono pochi posti anche a Tortuga per trovare una ciurma abbastanza pazza da affrontare i mari del nord. Noi andremo a reclutare degli uomini, voi starete qua, giusto per evitare qualunque tipo di problemi" sentenziò Barbossa "da quando in qua decidi tu?" domandò stizzito Jack "beh ovvio che decido io, sei tu che navighi sotto le mie insegne non il contrario", "si ma la nave è la mia", "vuoi ancora che ti aiuti in questa impresa oppure no?", "uff..." disse Jack scocciato "e noi possiamo venire vero?, è? è? è? allora? allora?", disse Pinkie molto insistentemente, Barbossa si girò verso le ragazze e chiese "ma fa sempre così?", "a dire il vero si" rispose Twilight. "Beh comunque la risposta rimane sempre no, attireremo troppo l'attenzione più di quanto Jack non l'attiri già normalmente", "ma io posso renderci invisibili, non vi daremo nessun problema" disse Twilight. "Non penso sia una buona idea comunque. Però se volete proprio seguirci fate pure" concluse Hector "ok" disse Twilight iniziando a recitare un incantesimo. Dopo pochi secondi le 6 puledre e Spike erano spariti, Jack si guardò in giro e nel mentre cercava di capire dove fossero finiti calpestò la coda di Spike che gridò "AHIIIII!” tirando via la sua coda da sotto lo stivale dell’uomo, “mi hai fatto male” disse massaggiandosi la coda, “impressionante” disse Gibbs allungando una mano nel punto in cui arrivava la voce del drago, ma trovandosi sotto le dita qualcosa di assai più morbido delle scaglie del rettile. “GIÚ LE ZAMPE!!! VILLANO!!!” urlò Rarity sentendosi toccare e dando una forte pacca alla mano di Gibbs, “ops, pardon” disse lui ritraendo la mano. Jack rimase a guardare il nulla per alcuni secondi, poi alzò un dito, “bene, direi che possiamo anche andare a trovare una ciurma” disse voltandosi verso le scale e alzando un piede per fare un passo, poi però si fermò e girando sul piede come perno si voltò verso Barbossa, “però, forse volevi dirlo tu” disse indicandolo, “perspicace Jack, come sempre” disse Hector incamminandosi su per le scalette rumoreggiando a causa della gamba di legno.

Circa 15 minuti dopo, una locanda in mezzo a Tortuga…

La porta della locanda si aprì di scatto senza un apparente motivo, poi da dentro di essa volò fuori Jack come se fosse stato lanciato, seguito poi da Gibbs che gli rotolò affianco. I due si voltarono verso la locanda guardando l’autore del gesto. Fermo sulla porta si trovava un uomo piuttosto massiccio, che sembrava più grasso che muscoloso, con una vistosa pelata e una prominente barba rossa tenuta in alcuni codini laterali e in una grossa treccia centrale. Alcuni tatuaggi lineari bianchi gli solcavano la pancia e le braccia, sotto al braccio sinistro teneva una botte che grondava birra dal buco superiore. L’uomo puntò con un dito i due pirati, “e non fatevi più vedere” disse per poi portarsi la botte alla bocca e bere a canna rientrando nella locanda. Jack si mise seduto massaggiandosi la testa, “e meno male che non dovevamo attirare l’attenzione” disse Applejack aiutando il pirata a rialzarsi andando un po’ a tentoni per trovare lo zoccolo invisibile della puledra, “ci saremmo anche riusciti se qualcuno non avesse deciso di fare di testa sua” disse Gibbs rialzandosi, le ragazze cercarono lo sguardo di Pinkie ma si ricordarono solo in quel momento di essere invisibili, ma Pinkie scattò come se si fosse resa conto che tutti la guardavano, “che c’è? Avevano detto di fare una festa. E sapete che non posso resistere alle feste” disse lei con voce squillante, “lo sappiamo” dissero le altre girando gli occhi al cielo. D’improvviso una porta di un altro edificio si spalancò facendo uscire Barbossa seguito da uno stuolo di grida di gente, l’uomo si girò verso l’interno della locanda urlando, “SILENZIO CANI ROGNOSI!!! C’È GENTE CHE CERCA DI LAVORARE!!!”, improvvisamente vi fu silenzio, Barbossa urlò nuovamente, “CHE COS’È QUESTO SILENZIO!?!? CHE RAZZA DI PIRATI DI ACQUA SALATA SIETE SE NON FATE NEMMENO BACCANO IN UNA LOCANDA!?!?” disse sbattendosi poi la porta della locanda alle spalle, poi girandosi notò Jack e Gibbs, “Jack, che ci fai li a non fare niente? Vuoi che a fare tutto sia un povero vecchio senza una gamba?” disse Barbossa sputando poi per terra e incamminandosi verso di lui. Nel farlo la punta della sua gamba di legno schiacciò qualcosa di sufficientemente morbido che fece rumore di ossa rotte. Spike si sollevò la coda tenendosela stretta mentre si tratteneva dall’urlare di dolore, ma delle piccole lacrime gli scesero comunque dagli occhi, “hai trovato qualcuno?” chiese Rarity rivolta a Barbossa, “oh, certo puledra di cui non ricordo il nome. Non vedi che corposa ciurma che mi segue e mi copre le spalle?” disse sgarbatamente Hector indicando il niente dietro di se. “È rimasta una sola locanda che io conosca che possa tenere la gente che ci serve” disse Gibbs, “e quale sarebbe?” chiese Twiligth, “è quella” disse Gibbs indicando un edificio con attaccato un cartello con disegnato uno sgabello sbilenco con una gamba spezzata e una pinta di birra sopra di esso. “E se adesso andassimo tutti insieme?” chiese Jack, “ho paura a chiedere il motivo di questa tua scelta, Jack” disse Barbossa, “bhe è semplice, se noi due in due, non abbiamo ottenuto niente in una locanda nonostante fossimo in due, ma anche tu che eri da solo non hai ottenuto niente in una locanda, allora la scelta migliore è andare in tre nella stessa locanda così da aumentare le possibilità di ottenere qualcosa invece che in due” disse Jack. Rainbow Dash si diede una pacca sulla fronte, “questo se le sogna di notte come Pinkie Pie” disse, “no, io me le provo davanti allo specchio” disse Pinkie sorridendo.

Il gruppo entrò nella locanda. Dentro era un vero putiferio. Alla luce di parecchie candele vi erano decine di pirati intenti nei più svariati compiti, a variare dal bere rum, all’allietarsi con il gentil sesso fino al giocare d’azzardo e allo scazzottarsi. Non obbligatoriamente separatamente e in quest’ordine. “Come troviamo dei marinai?” chiese Applejack a Gibbs, lui indicò un tavolo isolato e semi nascosto dietro al bancone, “vedi quello? Lo chiamano il tavolo da arruolamento. Se ti siedi li significa che cerchi una ciurma per una missione pericolosa. In pochi ci vanno, si dice che buona parte della gente che si sieda in quel posto non porti a termine il suo viaggio” disse Gibbs sorridendo malignamente. Fluttershy deglutì “emh… allora… credo che possiamo evitare… di sederci li…” disse cercando di avvicinarsi alla porta ma venendo fermata da Applejack che in qualche modo riuscì ad afferrargli la coda e a tirarla fino a dietro quel tavolo, dove i tre uomini si sedettero. Vedendo il loro gesto gli altri pirati nella locanda fecero silenzio e poi alzarono i calici. “Cosa fanno?” chiese Twiligth. Gibbs stava per rispondere ma fu anticipato da Barbossa, “fanno l’ultimo saluto. Ai pazzi che vogliono morire” disse. Fluttershy si accoccolò ad Applejack, “voglio il mio orsacchiotto” disse tremando leggermente. “E adesso?” chiese Rainbow Dash, “adesso si aspetta, fino a che qualcuno non si presenta” disse Gibbs, “qualcuno di pazzo” aggiunse Jack, poi la sua attenzione fu attirata da qualcosa. Sul tavolo, abbandonata li, come se niente fosse, vi era una nocciolina, e praticamente intera. –Nocciolina- pensò Jack, -prendi la nocciolina- Jack si girò di lato vedendo una piccola versione di se sulla sua spalla, -aspetta, potrebbe essere avvelenata- Jack volse lo sguardo all’altra spalla vedendo un'altra versione in miniatura di se stesso, -non lo ascoltare, prendi la nocciolina- disse la miniatura sulla spalla destra, Jack fece un cenno con la testa, -mi piacciono le noccioline- pensò, -ma potrebbe essere mortale, immagina, capitan Jack Sparrow, morto per una nocciolina. Non suona bene- Jack fece un altro cenno con la testa, -ha un suo senso- pensò, -ma smettila, chi avvelena le noccioline?- disse la miniatura di destra rivolta a quella di sinistra, -hai ragione, io ci provo- pensò Jack e allungò la mano per prenderla, ma in contemporanea lo fece anche Barbossa, e i due si trovarono con la mano sopra la nocciolina. I due pirati si guardarono, poi Barbossa tirò la mano dalla sua parte, Jack fece lo stesso tirando dalla sua, ma Barbossa diede uno strattone e liberò la sua mano prendendo la nocciolina, quindi se la infilò praticamente fra i denti con le dita. Jack fece una smorfia e iniziò a dondolarsi sulla sedia.

Passarono una decina di minuti particolarmente noiosi in cui nessuno nella locanda si avvicinò al loro tavolo. “Sei sicuro che sia il posto giusto?” chiese Rainbow Dash a Gibbs, “non ho detto che sarebbe stato semplice. In pochi vogliono partecipare a delle missioni suicide” disse Gibbs voltandosi verso la sua voce, per poi tornare a guardare davanti a se, e sorprendendosi nel vedere un uomo che si stava sedendo al loro tavolo. L’uomo era trasandato, con la barba lunga e maltenuta, e i suoi capelli non erano da meno. Appoggiò una bottiglia mezza vuota di Rum sul tavolo e guardò i tre uomini. “Ma bene, sei il primo che si presenta qui. Lo sai che cosa ti aspetta?” chiese Barbossa guardandolo, lui ci pensò un attimo e disse “oro?” sembrava più una domanda che una risposta, ma era talmente ubriaco che probabilmente non se ne era nemmeno accorto. “Probabile, ma molto più probabilmente incontrerai la signora con la falce” disse Barbossa. L’uomo fece spallucce, “oro o donne, a me vanno bene entrambi” disse afferrando la bottiglia e bevendo a canna, “ok, sei assoldato, fatti trovare fuori dalla locanda” disse Hector. L’uomo si alzò e barcollò fino alla porta e al terzo tentativo riuscì ad aprirla ed a uscire. “Perché hai accettato? Si vedeva che non era in se e che non sapeva cosa stava facendo” disse Twilight avvicinandosi a Barbossa, “se mi mettessi a scegliere con chi viaggiare impiegherei dei mesi. Se vogliamo fare in fretta ci conviene accontentarci, e poi a Tortuga se non sei una sgualdrina sei un pirata, quindi a qualcosa servirà pure” disse l’uomo mentre altri uomini iniziavano ad avvicinarsi al tavolo. Dopo una cinquantina di minuti il numero degli arruolati era salito a venti, fra cui 18 ubriachi e due che non avevano niente da perdere. “Avete delle credenziali?” chiese Gibbs guardando i due uomini davanti a se, anzi più che uomini sembravano ragazzi, entrambi avevano i capelli neri spettinati e le stesse caratteristiche facciali, dovevano essere gemelli. L’unico tratto distintivo per i due era il fatto che uno avesse l’occhio destro azzurro e il sinistro verde, mentre l’altro aveva i colori invertiti. “Bhe, possiamo dirvi che siete pirati…” disse uno, “ma quanto siete perspicaci, i prossimi” disse Barbossa, “… tu sei il capo, però quello con le treccine non riconosce la tua autorità, mentre l’altro è fedele a lui e basta…” disse l’altro fratello indicando Barbossa, poi Jack e infine Gibbs, “… tu hai fatto molti combattimenti, ma in uno degli ultimi ne sei uscito male, e hai perso la gamba, anzi, te la sei tagliata da solo a giudicare dall’inclinazione del taglio, in più la gamba è cava e ci tieni qualcosa…” disse il primo fratello, “… quel cappello è di una ottima marca” disse il secondo indicando il cappello di Jack. “Umh, sono acuti” disse Gibbs, “va bene, sapete osservare, sapete fare anche dell’altro?” chiese Barbossa per nulla impressionato. Uno dei due fratelli mise una mano in tasca estraendone poi un coltello che lanciò con forza verso un quadro. Tutti si girarono vedendo che il coltello si era piantato precisamente in mezzo agli occhi della figura rappresentata sulla tela. “Siete presi” disse Barbossa senza scomporsi e indicando di farsi da parte ai due. Non appena si spostarono sulla sedia davanti ai due si sedette un uomo. Era di etnia asiatica. Indossava un complicato abito blu che riportava un dragone azzurro molto realistico che pareva rilucere di luce azzurra. L’uomo aveva dei lunghi capelli neri raccolti in una singola e lunga treccia che gli scendeva fino alla base della schiena, portava anche dei corti baffetti e un pizzetto. Ma il suo tratto più distintivo era sicuramente il cappello che indossava. Era un cappello a tesa larga circolare, intrecciato e molto rigido. Sul bordo però aveva una lama circolare metallica che lo solcava per tutta la circonferenza. Barbossa lo squadrò da testa ai piedi, “bel cappello” disse l’uomo indicando quello di Barbossa, “particolare, come il tuo direi” disse il pirata guardandolo. “Questo è speciale, ti sorprenderesti di quanto sia duttile”, “non ne dubito… perché cerchi una ciurma?”, “devo tenermi allenato. E mi serve denaro” disse l’uomo passando due dita sul filo del cappello facendo avvertire quanto fosse affilata la lama. “Sai impugnare una spada?” chiese Barbossa, “non mi servono spade, sono più pericoloso senza” disse l’uomo sistemandosi il cappello. Barbossa sorrise, “benvenuto a bordo, signor…”, “… Kung Lao” disse lui alzandosi e andandosene via. “Certo che ne gira di gente strana in giro” disse Gibbs, e tutti si voltarono verso Jack, che impiegò alcuni secondi per accorgersi che fosse osservato, e per quindi voltò lo sguardo altrove.

Improvvisamente il pavimento tremò, e qualcuno si sedette al tavolo molto pesantemente, tutti si girarono trovandosi davanti una montagna. L’uomo davanti a loro era davvero gigantesco, da seduto sembrava alto come un uomo in piedi. Ed era tutto muscoli, muscoli dello spessore del girovita di Fluttershy. L’uomo era pelato, ma portava un paio di folti baffi che gli coprivano quasi la bocca. Sul petto e sul braccio sinistro aveva un tatuaggio composto da spesse righe bluastre. Era a torso nudo, ma indossava dei bracciali metallici azzurri e dorati con dei guanti a dita tronche di pelle marrone, indossava poi un paio di pantaloni fermati in vita da un pesante cinturone metallico rappresentante la testa di un montone stilizzata. Fra le mani teneva quello che sembrava un batuffolo di pelo bianco, che però poi si voltò mostrando un paio di occhi neri e una lingua rosa che usciva e rientrava dalla sua bocca, aveva anche un piccolo paio di corna ricurve. I tre pirati dovettero alzare lo sguardo per vederlo negli occhi. Le puledre non avevano ancora familiarizzato bene con gli umani, e non ne capivano bene le caratteristiche, ma anche a loro quell’uomo sembrava davvero enorme. “Bhe, questo è impressionante” disse Gibbs guardandolo, “ho sentito che cercate una ciurma” disse l’uomo con una grande voce, “sì, ma non andiamo di certo in posti raccomandabili” disse Gibbs, “giusto per sapere, dov’è che andate?” chiese l’uomo mettendo a terra il piccolo animaletto che aveva in mano che iniziò a gironzolare annusando in giro. “Nei mari del nord” disse Gibbs, l’uomo fece un grande sorriso, “perfetto, anche io sto andando laggiù, e un passaggio mi farebbe comodo” disse, “noi non stiamo certo facendo una gita di piacere, se sarai di qualche utilità alla ciurma allora ti prenderemo con noi” disse Barbossa. Il piccolo animale dell’uomo stava annusando l’aria, poi quando gli parve di sentire qualcosa si avviò saltellando dietro al tavolo, inciampando per errore nella coda invisibile di Fluttershy, lei fece una lieve risatina e accarezzò l’animaletto. “Bhe, io sono forte” disse l’uomo mostrando il muscolo del braccio sinistro, che probabilmente era grosso quanto Fluttershy, “sì, questo lo avevamo notato. Altro?” chiese Barbossa, “mi so orientare nei mari del nord” disse. “Un navigatore ci servirebbe” disse sottovoce Twiligth a Barbossa, lui ci pensò un attimo, poi allungò una mano all’uomo, “benvenuto a bordo” l’uomo gli stritolò la mano con la sua, “perfetto, io mi chiamo Braum, e questo qui è Draven… Draven?” chiese l’uomo girandosi su se stesso e non trovando il suo piccolo animale. Braum alzò il tavolo e ci guardò sotto non trovando ancora Draven, quindi rimise a terra il tavolo grattandosi la testa. E solo in quel momento notò il piccolo batuffolo a pancia all’aria che si faceva coccolare dallo zoccolo invisibile di Fluttershy, “Draven! Eccoti qui!” disse l’uomo andandolo a prendere, nel mentre il suo stivale numero 56 schiacciò qualcosa che fece rumore di ossa rotte. Spike si sollevò la coda martoriata con le lacrime agli occhi. Dopo che Braum ebbe recuperato il suo amico se ne andò lasciando il povero Spike a contorcersi a terra per il dolore, “tutto bene Spike?” chiese Fluttershy, “no” disse lui con voce rotta, “oooh, al mio Spiky-bo, hanno fatto la bua” disse premurosa Rarity cercando di abbracciare il draghetto, “ehy, lasciami” disse Rainbow Dash, erroneamente abbracciata dall’unicorno.

Improvvisamente però, l’atmosfera si fece gelida, letteralmente. La temperatura ebbe un tracollo impressionante, difatti il fiato di tutti si condensava ad ogni respiro. La locanda si fermò completamente cercando di comprendere cosa stesse succedendo. Di colpo la porta della locanda si spalancò facendo entrare una folata gelida che spense tutte le torce e le lampade all’interno facendo calare un inquietante buio. Fluttershy iniziò a battere i denti dal terrore a tal punto da far girare Jack per capire cosa fosse quel rumore. Il locandiere riuscì finalmente ad accendere una lanterna illuminando leggermente l’entrata della locanda, e tutti rimasero basiti nel vedere cosa fosse fermo sulla porta, o meglio chi. Era un uomo, indossava un abito elegante blu, con la parte centrale gialla, portava anche un cappello nero orlato in oro. Legata al fianco aveva una sciabola, che solo a vederla dall’elsa doveva essere di ottima fattura. L’uomo aveva dei lunghi capelli marroni e una barba sufficientemente curata. Però non era questo a spaventare le persone, più che altro era la grossa ferita che aveva aperta sul fianco, e a giudicare dalla sua inclinazione era decisamente mortale, e gli occhi, gli occhi erano completamente gialli e rilucevano di una inquietante luce gialla. I lembi del vestito non terminavano secchi, ma si dissolvevano in uno strano fumo nero che si disperdeva in giro. Il suo respiro condensava nell’aria a causa del freddo. Intorno ai suoi stivali si stava formando lentamente una patina di ghiaccio. L’uomo si guardò in giro, poi mosse un passo rompendo il ghiaccio che gli si era formato sui piedi, iniziò a percorrere la locanda sotto gli sguardi attoniti dei pirati. Passò affianco ad un tavolo con una bottiglia di Rum alla sua portata, la afferrò e la alzò per bere, ma prima che potesse farlo la bottiglia e il liquore al suo interno si congelarono infrangendosi. L’uomo si fermò mentre i pezzi di vetro cadevano a terra sbriciolandosi del tutto. L’uomo strinse i denti e proseguì camminando sui cocci della bottiglia. Arrivò davanti al tavolo con i tre pirati e li osservò, poi prese la sedia e vi ci si sedette sopra. Il legno della sedia iniziò immediatamente a gelare. L’uomo guardò i tre pirati, e si fermò su Jack, “capitan Jack Sparrow” disse guardandolo, la sua voce suonava strana, come se avesse un eco, “incredibile, vero? È la seconda volta che ci incontriamo in una bettola di quarta categoria” disse l’uomo, Barbossa rimase a fissare l’uomo massaggiandosi la folta barba, poi si fermò riconoscendolo, “Norrington…” disse stupito il pirata, l’uomo spostò lo sguardo su di lui, “Barbossa, sono felice che tu mi riconosca, sai, mi aspettavo che ci saremmo incontrati in altre circostanze, e sicuramente in un altro posto” disse per poi tornare a fissare Jack, “ma… tu eri morto” disse Gibbs, “non ero, sono morto. Ti sembra forse che io sia vivo?” disse lui, “sei un fantasma”, “non un fantasma, uno spettro. Costretto fra la vita e la morte a causa di qualcuno che ha aperto una breccia negli inferi, strappandomi al mio riposo” disse lui criptico, “umh… non sembra che te la passi bene” disse Jack. Norrington sbatté violentemente un pugno sul tavolo, “E QUESTO A CAUSA TUA!!!” urlò irato, “bof, non mi sembra che sia stato io a farti diventare uno spiedino” disse Jack, “non parlo della mia morte. Quella l’avevo messa in conto. Ma il mio desiderio era quello di proteggere Elisabeth da Jones, e tu uccidendo Jones hai tolto a me la possibilità di farlo, e per questo sono uno spettro, eternamente bloccato in un limbo da cui non posso uscire”, Jack si massaggiò il mento, poi alzò un dito e disse, “tecnicamente, è stato Turner ad uccidere polipetto” disse, “la mano era la sua, ma tu la guidavi, quindi la colpa è tua” disse Norrington alzando il pugno dal tavolo sgretolando il ghiaccio che vi si era formato sopra, “bhe, questi sono dettagli” disse Jack facendo spallucce, “ho sempre odiato il tuo modo di fare” disse Norrington, “e io ho sempre odiato i traditori” disse Barbossa, “ti devo ricordare che sono stato ucciso da uno degli uomini di Jones? O che tu hai tradito Jack lasciandolo da solo su un’isola solo con una pistola con un colpo?”, “quello non era un tradimento, chiamiamolo, un cambio di gestione” disse Barbossa, poi si appoggiò al tavolo, “però ora dicci, cosa vuoi da noi? Dubito che tu sia venuto qui per fare una chiacchierata sui vecchi tempi”, “arguto come sempre. Io voglio venire con voi.” Disse Norrington appoggiandosi con i gomiti sul tavolo, “e perché? Non incontreremo di sicuro Jones andando dove andiamo noi, e tanto da morto non otterresti ricompense soddisfacenti”, “ti sbagli, ho fatto un patto con Turner. Se vi aiuterò a recuperare le anime disperse, lui mi toglierà la condizione di spettro. E potrò morire in pace”, “e se non ti volessimo con noi? Ci hai tradito una volta, cosa ti impedisce di farlo di nuovo?” chiese Gibbs, “cosa ci guadagnerei a mettermi contro di voi? E poi…” disse spostando lo sguardo dietro a Barbossa, “… dubito fortemente che arriverete lontano con una ciurma composta da sei cavalli sottodimensionati e una lucertola troppo cresciuta” i tre marinai e il gruppo di Equestria ammutolirono, “si, riesco a vederli, e non è l’unica delle poche cose effettivamente buone dell’essere uno spettro” disse Norrington, “mostramene un’altra che mi convinca a prenderti nella ciurma” disse Barbossa. Norrington lo guardò, poi si portò la mano alla cintura prendendo una pistola ad acciarino di legno con il metallo nero e puntandosela alla testa, poi premette il grilletto. I pony distolsero lo sguardo per paura di cosa sarebbe successo. La palla di piombo partì passando da parte a parte la testa di Norrington. L’uomo però non cadde a terra, anzi fece roteare la pistola nella mano e la rimise nella fondina, “immagina, tu sei stato immortale, pensa anche ad un singolo soldato immortale fra le tue fila che assalta una nave nemica. Anche da solo, è in grado di fare una carneficina” disse Norrington mentre il buco che aveva in testa si richiudeva da solo. “Umh… non è che poi con la luna diventi tutto…” disse Jack cercando le parole e mostrando i denti, “scheletrico? No. Non ho mica rubato un tesoro azteco” disse guardando Barbossa, poi si alzò, “bene, muovetevi, meno rimango in questa forma meglio sarà”, “ehy fermo, noi non abbiamo ancora finito” disse Jack, “tsk, per la Perla 34 marinai sono più che sufficienti, e poi, chi ti aspetti che entri adesso nella ciurma dato che c’è uno spirito sulla nave?” concluse Norrington, “porta male avere la nave infestata. Ci porterà la sfortuna sul ponte” disse Gibbs, “già, ma la porterà anche a chi ci viene contro” disse Barbossa alzandosi e avviandosi alla porta seguito a ruota da tutto il resto del gruppo.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6: Celestia-Capitolo ***


Capitolo 6

Celestia-Capitolo

Il gruppo raggiunse il molo dove era ormeggiata la Perla, la nuova ciurma si apprestava a portare i rifornimenti sulla nave quando ad un uomo del nuovo equipaggio cadde una cassa di legno, contenente palle di cannone, per terra schiacciando qualcosa di particolarmente morbido che fece rumore di ossa che si rompono. Il povero Spike si prese la coda fra gli artigli e la strinse cercando di mantenere il dolore ma ormai la sua coda era stata martoriata e a tal punto gridò con voce molto maschia “AAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH”. Tutti gli uomini dell’equipaggio si girarono in direzione di quel grido, rimanendo perplessi non vedendo nessuno. “L’incantesimo non dovrebbe durare ancora per mol…” non finì nemmeno di dire Twilight che agli occhi di tutti si palesò il gruppo di Equestria. Tutti gli uomini rimasero immobili a guardare straniti e poco convinti le 7 figure che erano appena apparse. “…to” finì di dire Twilight. Nel  frattempo Jack aveva visto la scena dal parapetto della nave e andò a cercare Barbossa “Hector… abbiamo un piccolissimo problema”, “fammi indovinare, i pony si sono fatti scoprire?!”, “emm si”, “ma perché io ti do sempre retta…” disse Hector avvicinandosi al molo di attracco. “Signori, come potete ben vedere abbiamo degli ospiti speciali a bordo… quindi le opzioni sono due o ve li fate andare bene e soprattutto non fate domande, oppure ve li fate andare bene e non fate domande, a voi la scelta” concluse Hector “io non ci sto sulla nave con quest…” cercò di dire un uomo dell’equipaggio prima che una pallottola gli raggiungesse in pieno centro la fronte. “Qualcun altro ha qualcosa da dire?” disse Barbossa rinfoderando la pistola fumante, tutti tacquero e ritornarono al proprio lavoro.

30 minuti dopo…

“Rum?”, “preso”, “acqua?”, “presa”, “provviste?”, “prese”, “rum?”, “preso”, “palle di cannone e polvere da sparo?”, “presi”, “rum di riserva?”, “preso”, "riserva del rum di riserva?", "preso", “molto bene. Capitano siamo pronti per partire” disse Twilight finendo di spuntare l’ultimo punto della lista datagli da Jack. “Spiegate le vele insulsi topi di sentina!” gridò Barbossa all’equipaggio che eseguì. “Rotta capitano?” chiese il timoniere a Hector “Jack qual è la rotta?” chiese quest’ultimo girandosi dove prima si trovava Jack, accorgendosi che ora non c’era più “perché ho accettato di lavorare con lui…” disse sconsolato Barbossa mentre scendeva sottocoperta a cercarlo. Arrivato Barbossa vide Jack intento a giocare a Poker con Pinkie Pie; “Jack scusa se disturbo i tuoi giochi ma volevo sapere QUALE DIAMINE È LA ROTTA DA SEGUIRE?!?!”, “oh come sei noioso non si può neanche giocare a poker…” concluse Jack salendo sul ponte. Jack prese la sua bussola e la guardò, l’ago sembrava un po’ indeciso, ma poi disse “beh la rotta direi che è, in generale, direzione di la” concluse indicando un punto alla sua destra. Hector guardò in direzione del dito di Jack e poi disse “sicuro?”, “aspetta” disse Jack afferrando una bottiglia di rum alla sua destra e poi guardando nuovamente la bussola “emm, no direi rotta nord-ovest”, “che è dal lato opposto a dove indicavi tu!”, “dettagli”, “ROTTA NORD-OVEST SIGNOR COME DIAVOLO TI CHIAMI”, “signor si capitano” rispose il timoniere virando a babordo e portando la Perla fuori dal porto di Tortuga.

Nel frattempo sottocoperta…

“Chissà se ad Equestria va tutto bene…” disse sconsolata Twilight “se ci fosse un modo per comunicare con Princess Celestia…” disse Rarity, “a me mancano tutti i miei animali, chi si occuperà di loro” disse Fluttershy, “io mi sto perdendo tutti i compleanni, ieri era il compleanno di Lyria e domani sarà quello di Dr. Hooves…” disse sconsolata Pinkie “io invece mi sono persa il ritrovo degli Wondederbolts, uffa” disse Rainbow Dash. “E tu Applejack?, non ti manca niente di casa?” chiese Fluttershy “in realtà si, il giardino dolcimele, Granny, Big Mac e Apple Bloom, si, mi manca tutto”, “dai ragazze su di morale vedrete che riusciremo a tornare a casa, ma per riuscirci dobbiamo farlo insieme!” le rassicurò Twilight, “si ha ragione” disse Spike “vi ricordate il primo giorno che ci siamo conosciute?, non eravamo ancora amiche come adesso ma insieme siamo riuscite a sconfiggere Nightmare moon e così tutte le altre volte. Io prima non avevo tanti amici e lo sapete, pensavo solo a studiare, ma da quando ho conosciuto voi mi si è aperto un nuovo mondo e se potessi tornare indietro nel tempo rifarei le stesse identiche scelte che mi hanno portato a conoscere voi e a diventare il pony che sono oggi” concluse Twilight. Fluttershy e Rarity avevano iniziato a piangere per la commozione e poi tutte quante si abbracciarono e si tirarono su di morale “si Twilight, hai ragione” disse Rarity asciugandosi le lacrime sul volto, e poi tutte misero uno zoccolo sopra l’altro e dissero in coro “Insieme!”. Si fece notte e gran parte della ciurma andò sottocoperta a riposare, i due capitani e Gibbs invece si radunarono nella cabina di Jack per discutere di alcune cose. Sul ponte era rimasto solo il timoniere e la vedetta di prua, quando dalla botola della coperta uscì un uomo dell’equipaggio. Quest’ultimo si mosse furtivo tra le ombre della notte fino alla cabina dove stavano discutendo i 3 pirati, e li si mise ad origliare in attesa di recepire le informazioni desiderate. “Io dico che è bene non fidarsi di nessuno, abbiamo già abbastanza problemi con i pony, non ci servono ammutinati o gente che voglia entrare in possesso di quel Altoc, Altonaa… insomma quello!” concluse Gibbs “beh si in effetti non sappiamo realmente cosa sia e ne cosa faccia, quindi si anch’io penso che dovremo tenere la ciurma all’oscuro di questo artefatto che dobbiamo recuperare, tanto non credo che sarà difficile, metà di loro sono sbronzi dalla mattina alla sera e un’altra buona parte non sa neanche da che parte girarsi, gli unici da cui dobbiamo metterci in guardia secondo me sono i due gemelli, non so perché ma hanno un aria sospetta; Tu che ne dici Jack?” domandò Hector girandosi verso Jack per poi vedere quest’ultimo dormire come un sasso “ma perché mi ostino a volere la sua opinione, tanto o dorme o non capisce niente…” disse infine Barbossa alzandosi dalla sedia. L’uomo che stava origliando sentendo il rumore dei passi si allontanò subito dalla porta della cabina e tornò sottocoperta mezzo soddisfatto, non aveva recepito tutte le informazioni che gli servivano, ma ora sapeva che erano in cerca di un qualcosa che doveva rimanere all’oscuro della ciurma, ma che non lo sarebbe stato ancora per molto. La notte passò e l’alba si apprestò ad arrivare, la nave stava solcando i mari col vento in poppa, ma a quanto pare non era l’unica…

Nel frattempo ad Equestria…

La ricerca della principessa dell’amicizia e delle sue amiche erano ancora in atto, princess Celestia aveva mandato guardie per tutta Equestria, mentre lei stava come al suo solito seduta sul trono nel palazzo reale di Canterlot con il muso appoggiato allo zoccolo “uff, non so che fare, Twilight non c’è, Crysalis non si fa vedere, Tirek è nel Tartaro, mia sorella è calma, Sombra è sparito e io non so a chi propinare i problemi” disse fra se e se la sovrana di Equestria. Tutto d’un tratto entrò di corsa una guardia reale che disse “principessa è tornato!”, “EH! CHI? TIREK? SOMBRA? CHRYSALIS?, NON HA IMPORTANZA CHIAMA PRINCES CADENCE E SHINING ARMOR SUBITO!!!”, “emm, signora volevo dirle che è tornato Bob dall’Ekom ha comprato il latte…”, “oh..uff”, “…però c’è anche un alicorno che sta attaccando il regno”, “O ME STESSA!!! (Guardia reale: face palm) è terribile, io, io… vado a farmi i capelli” disse in tutta tranquillità la sovrana “ma principessa non mi sembra il momento più opportuno per farsi i capelli!”, “sono la sovrana di Equestria non posso presentarmi ai miei nemici in queste condizioni” finì di dire Celestia mentre usciva dalla porta della sala reale. Non appena ebbe chiuso la porta si portò gli zoccoli ai crini "AAAAAAAAAAH!!!! CHE CAPARA FACCIO??? CHE CAPARA FACCIO??? CHE CAPARA FACCIO???" poi sembrò raggiungere l'illuminazione, "trovato, scaverò un tunnel con un cucchiaio, raggiungerò le fogne e li vivrò il resto della mia vita come una contadinotta felice di nome MARIA!" disse mentre si immaginava la situazione, "FUNZIONERÁ!" concluse entrando nella cucina del palazzo e aprendo un cassetto per le posate, "AAAAAH! Finiti i cucchiai!" disse notando con orrore che divisorio dei cucchiai era vuoto. "Devo trovare una soluzione..." disse la principessa massaggiandosi il mento, "TROVATO! Alla Celestia-caverna" disse teletrasportandosi con la magia.

Camera di Luna

Princess Luna stava dormendo beatamente nel suo letto quando un improvviso lampo di luce preannunciò l'arrivo di qualcuno nella stanza. "SVEGLIATI SORELLA DOBBIAMO LAVORARE!!!" urlò Celestia. Luna spaventata dall'improvvisa apparizione di sua sorella si ribaltò di lato urlando "AAAAAAAAH!!!!". Dopo che la principessa della notte riuscì a togliersi le non molto virili coperte con gli orsetti dal muso si girò verso la sua amata sorellona "MA QUALI PROBLEMI MENTALI HAI???" chiese molto irritata, "non ha importanza, c'è un nuovo boss da fine livello da sconfiggere, e dobbiamo andare alla Celestia-caverna" disse Celestia, "ma che ore son..." chiese Luna assonnata, ma fu interrotta da sua sorella che la strattonò per uno zoccolo e la trascinò via di peso.

Sotterranei del castello

Le due principesse arrivarono davanti alla statua di un cinghiale che spuntava dal muro "abbassa la leva" disse Celestia. Luna ruotò gli occhi, poi abbassò il dente sinistro del cinghiale. Immediatamente sotto gli zoccoli di Celestia si aprì una botola in cui la principessa iniziò a cadere gridando "L'ALTRA LEVAAAAAAAAAAAaaaaaaaa....."

Ancora più in basso nei sotterranei

Una grata si aprì facendo uscire Celestia completamente fradicia e con un alligatore attaccato alla coda, "ma perché dobbiamo avere due leve?" chiese dando un calcio all'alligatore che si staccò e tornò nella sua tana.

Dalla statua del cinghiale

Celestia arrivò dopo essersi fatta tutte le scale e scansò sua sorella irritata, "dai qua" disse abbassando il dente destro del cinghiale. Immediatamente tutta la statua e la sezione di pavimento davanti ad esso si ribaltarono facendo finire le due principesse dentro quello che sembra il vagoncino di una montagna russa. "SI prega di rimanere seduti e di tenersi agli appositi sostegni" disse in fretta una voce preregistrata mentre una sbarra metallica discendeva per sicurezza. Immediatamente dopo il vagoncino fu sparato a grande velocità in discesa lungo una rotaia, "WUUUUUUUUUHUUUUUUUUHHHHH!!!!!!!!" urlò Luna alzando le zampe mentre scendevano a folle velocità. Arrivati in fondo alla rotaia il vagoncino si fermò di colpo sbalzando fuori le due principesse che atterrarono sugli zoccoli vestite con camici bianchi e occhialoni scuri. le due si guardarono e si batterono un colpo di zoccolo. Celestia passò davanti ad una colonnina metallica e ne prese una foto che era stata stampata da essa, "una foto ricordo?" disse passando la foto a Luna, lei la prese e la guardò, poi disse "cappero, ho gli occhi chiusi". "Mi spieghi perché mi hai portato qui? non lo rimembro più" disse Luna "per il boss di fine livello di prima!", "e chi sarebbe questo boss di fine livello?", "ei non mi copiare le battute!", "come faccio a nominarlo se non mi hai dato altri nomi!", "dettagli", "almeno posso sapere chi è questo, questo nemico?", "e che cavolo ne so, basta che sia cattivo", "significa che non lo sai neanche tu vero?", "non ha importanza, ALLA CELESTIA-MOBILE" disse mentre compariva improvvisamente una dissolvenza psichedelica e roteante con la faccia di Celestia che andava avanti e indietro con una musica ridondante di sotto fondo. Improvvisamente però la musica fu interrotta da Luna che disse "sorellona la Celestia-mobile l'abbiamo venduta due settimane fa per prenderti il Pantene", "porco schifo, AL CELESTIA-COTTERO!!!" disse Celestia mentre ricomparve la dissolvenza di prima. La musichetta fu nuovamente interrotta da Luna che disse "amm... sorellona il Celestia-cottero l'abbiamo venduto per la piastra della Bellissima di Imetec" finì di dire Luna "porco... la Celestia-cicletta?", "l'abbiamo venduta per i bigodini intarsiati in oro", "il Celestia-Jet?", "arricciacapelli in adamantio", "...il Celestia-Tank?", "le riserve di Pantene", "il Celestia-scafo?", "quello li l'abbiamo venduto per i fanghi termali dell'Impero di Cristallo", "porco...il Celestia-Camper?", "quello per la riserva illimitata di cetrioli da mettere sugli occhi", "maledizione, che cosa ci è rimasto???" chiese irritata Celestia alla sorella che prese un taccuino iniziando a sfogliarlo "mmm... la Celestia-Mucca,il Celestia-pattino, il Celestia-triciclo e il Celestia-monociclo a due posti invisibile volante"finì di elencare Luna. Celestia tamburellò con lo zoccolo sul tavolo e disse "troviamo un modo per risolvere la cosa da qua, tanto se lo avessimo affrontato noi saremmo diventate improvvisamente utili per la trama", "non sia mai" disse Luna. "Comunque come la risolviamo?" chiese Luna alla sorella "NON LO SOOOO..." disse Celestia mettendosi gli zoccoli nei capelli, "COME LI RISOLVONO DI SOLITO QUESTI PROBLEMI LE PERSONE?!?!?!?", "non lo so, scopriamolo" disse Luna estraendo da fuori dall'inquadratura un computer e accendendolo, per poi iniziare a cercare su vari siti. "Trovato qualcosa?" chiese Celestia "na, un sito di persone represse e deboli che scrivono fesserie sui pony, però da un sacco di idee... uh questo è interessante" disse Luna zoommando con la rotellina del mouse e avvicinandosi allo schermo "oh me stessa non credo che farei mai una cosa del genere con Discord" disse Celestia sconcertata "si può fare in questa posizione?" chiese Luna perplessa girando la testa e lo schermo con varie angolazioni. "Comunque stiamo uscendo dai canoni!" disse Celestia "no no, io mi sto divertendo" rispose Luna cambiando immagine "...oh sorella non credo che farei certe cose con Sombra", "possiamo andare avanti nella trama?" chiese Celestia "perché c'è una trama?!?!?!?" chiese Luna perplessa "incredibilmente c'è una trama e cerchiamo di seguirla", "ooookkkk" disse Luna" tornando indietro nelle pagine "allora qui quasi tutti prendono personaggi da un'altro mondo per poi usarli come schiavi e fargli battere il cattivo principale" concluse Luna "FACCIAMOLO ANCHE NOI, d'altronde se lo fanno tutti possiamo farlo anche noii!!!" disse Celestia "dovremo cercare qualcuno di carismatico, originale e profondo" disse Luna "naaaa prendiamo i soliti tre stereotipi del combattente cazzone da videogioco" disse Celestia entusiasta.

Sala del trono, palazzo di Canterlot...

Improvvisamente i due portoni di legno massello intagliato in oro con ghirigori e fronzoli a non finire, per non far capire che vivevano nell'oro ma va beh, esplose con un incredibile violenza, facendo volare schegge e pezzi di legno massello per tutta la sala, facendo entrare una spessa coltre di fumo grigio pastello che andò ad occupare la stanza mentre nel frattempo venivano sparate luci stroboscopiche in giro per tutta la sala e veniva mandata a tutto volume "YOU CAN'T STOP ME" dei Suicide Silence. In mezzo al fumo comparvero tre figure che avanzavano lentamente in esso. Quando le tre figure furono quasi fuori dal fumo comparve tramite una dissolvenza di Windous movie maker la scritta:

Cooming soon...

 

Angolo degli autori:

Dante: ok sono aperte le scommesse per indovinare chi saranno questi 3 personaggi, ecco le regole, chi perde da i soldi a me e a chi vince gli prendo io i soldi.

Alexander: non puoi scommettere sul sito!!!

Dante: c'è qualcosa che posso fare riguardante i soldi in questo sito?

Alexander: no...

Dante: ti odio... veramente. Comunque sia recensite numerosi, ci nutriamo di questo e abbiamo i biscotti

Alexander: lo sai che dopo quello che hai fatto nel Nep-Class Extra Special Speed Racer nessuno ti prenderà più sul serio sui biscotti?

Dante: tu devi sempre rovinare tutto eh?

Alexander: XD

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Capitolo 7
*** Capitolo 7: Il ritorno ***


Capitolo 7

Il ritorno

Negli episodi precedenti di “Pirates of Equestria”…

-Le mane 6 e il piccolo Spike, per colpa di Pinkie Pie, si trovano tele traslate in un altro mondo, per esattezza dentro un libro piratesco. Li fanno la conoscenza di strani personaggi quali capitan Jack Sparrow, il suo braccio destro Gibbs e altri in seguito. Compreso che non potranno tornare a casa prima di aver aiutato Jack e la sua ciurma nella loro impresa le mane 6 e Spike si imbarcano con loro e con una ciurma molto variegata tra spettri, ubriaconi e ammassi di muscoli. Nel frattempo ad Equestria la sovrana princess Celestia è molto preoccupata per scomparsa di princess Twilight e le sue amiche e così per sopperire a questa mancanza, sta come al suo solito a non fare nulla seduta sul trono della sala reale del castello di Canterlot, fino a che non le arriva notizia di un alicorno che sta minacciando il regno. Così presa dal panico, trascina sua sorella Luna alla Celestia-caverna, e dopo aver appurato che nessuno dei suoi Celestia-veicoli andava bene per la missione, se non quelli che aveva venduto per comprare il Pantene per i capelli e quant’altro, le due principesse decidono di chiamare qualcuno di speciale per aiutarle…-

…Molto Cooming soon dopo…

…Il fumo si diradò completamente e le tre figure si palesarono in mezzo alla stanza. Erano tre uomini, quello centrale vestiva con uno spolverino beige che arrivava quasi a toccar terra e in testa portava un cappello a tesa larga del medesimo colore, gli occhi erano gialli e i capelli lunghi e neri, in mano teneva appoggiato alla spalla destra una doppietta a canne affiancate Benelli; il ragazzo a destra aveva i capelli biondi gli occhi azzurri e vestiva con una giacca di pelle nera, un paio di jeans grigi e delle Vans nere, indossava un anello di cristallo sulla mano destra e nella mano sinistra aveva un anello di acciaio insieme ad un fucile sovrapposto Olympia; il ragazzo a sinistra invece aveva i capelli neri e gli occhi del medesimo colore, indossava una giacca da moto un paio di jeans e scarpe moderne, in mano teneva un fucile a pompa SPAS 12. I tre rimasero per qualche secondo immobili al centro della stanza quando l'uomo di centro disse “chiamato?!” poi si girò verso il ragazzo alla sua sinistra notando qualcosa di strano sopra la sua testa “perché hai un cartello sopra la testa con scritto “SPOILER!!!”?” disse indicando un'insegna al neon luminescente e volante che indicava il ragazzo. "Perché tecnicamente lui non è ancora comparso" disse il ragazzo di destra "si è vero però non ne potevo più di aspettare così sono comparso in questa, tanto non siamo nemmeno sicuri su come sia fatta la mia faccia e tanto, tempo che comparirò nell'altra si saranno già dimenticati di me" concluse di dire il ragazzo a sinistra. “Pff. Fai come vuoi” disse l’uomo di centro prendendo una sigaretta e mettendosela in bocca, “Twiligth non voleva che tu smettessi di fumare?” disse il ragazzo alla sua destra, “vedi per caso Twiligth qui in giro?” disse l’uomo accendendo la stecca tramite uno Zippo argentato, poi avanzò nel salone. “ERA APERTO! C’ERA PROPRIO BISOGNO DI FARLO ESPLODERE!?!?!” urlò Luna sollevando un pezzo del portone della sala. “Non sarebbe stato fico allo stesso modo” disse il ragazzo con il Franchi SPAS 12, “lascia perdere Luna, tanto con quello che abbiamo dovuto spendere per telefonare da una dimensione ad un'altra per chiedere se venivano a risolvere i nostri problemi non ci resta altro che aggiungerla ai costi” disse Celestia seduta sul suo trono, “io te lo avevo detto che le extraurbane non erano comprese nella tariffa” disse Luna cercando di recuperare i pezzi che si erano salvati delle porte. “Bene, ora passiamo agli affari” disse Celestia, “ah ecco, parlavamo proprio di questo venendo qui” disse l’uomo al centro facendosi avanti, “tu sei Dante Vail, non è vero?” chiese Celestia, “in persona, ora potremmo parlare del nostro pagamento?” disse sfregando le dita fra loro, “ma certo. Fateli entrare” disse Celestia. Dai portoni sfondati arrivarono una serie di pony trasportanti nove carretti carichi di lingotti d’oro. “5 tonnellate di oro, divise equamente fra voi tre” disse la principessa. Dante si avvicinò ad uno dei carri e prese un lingotto soppesandolo, poi gli diede un morso e sorrise, “accettiamo” disse. “Come accettate?” disse Luna, “nei racconti che abbiamo letto noi quando chiamavano dei mercenari e gli offrivano una grande quantità di ricchezze essi non accettavano mai e facevano il lavoro a gratis in nome dell’amicizia” disse poi stupita, “già, ma come ha detto lei, noi siamo mercenari, la definizione è questa, un essere che combatte per una causa che non è la sua a scopo di trarne un vantaggio materiale superiore a quello che otterrebbe un soldato della stessa categoria svolgendo la stessa funzione” disse Dante riponendo il lingotto nel mucchio, “quindi siamo molto lieti di accettare la vostra offerta” disse il ragazzo con lo SPAS 12, “nel cortile c’è un Western star 4900 Ex con rimorchio, caricateli pure li” disse il ragazzo con l’Olympia. Luna abbassò la testa, “hanno prosciugato le casse dello stato, e tutto in modo legale” disse sconsolata, “nessun problema, basterà alzare le tasse e tornerà tutto a posto” disse Celestia non curante del problema. Mentre le guardie reali riempivano il rimorchio del Western star 4900 Ex con i lingotti d’oro i 3 nep-class e le principesse camminavano lungo i corridoi del castello parlando del da farsi. “E ci avete fatto venire qui per uno stupido alicorno?” disse il ragazzo con i capelli neri bloccandosi di colpo “shhh, calma David, pensa all’oro!” gli sussurrò nell’orecchio il nep-class biondo. “Amm continuate pure” disse Alexander facendo l’occhiolino a David. Celestia riprese il discorso e mentre spiegava i dettagli della missione ai 3 nep-class, il gruppo giunse nei giardini reali del castello. Dante stava per accendere un'altra sigaretta ma poi si bloccò vedendo cosa c’era davanti a lui “ditemi che non è quello che penso…”, “cosa?” chiese la regnante “quella” rispose Dante indicando la statua di 4 metri che ergeva davanti a lui; era una figura femminile un po avanti con l’età per niente attraente con una gonna, una camicia e degli occhiali, la chioma era folta e vaporosa ed era in posa con le braccia aperte quasi a ricordare il cristo redentore di Rio de Janeiro. “Ah niente solo la statua della mia cara amica Faragonda, voi non avete una sua statua nel vostro giardino?” rispose con nonchalance Celestia “no, e non ci tengo ad averla” disse Alexander. “Ah a proposito potrei chiamarla per farvi aiutare da lei”, “ no no grazie non mi serve carne da cannone, qua ce n’è già fin troppa, noi 3 bastiamo glielo assicuro, anzi io basto, loro sono d’avanzo” rispose Dante.
“Comunque, non ci avete ancora detto dove dobbiamo andare” disse David, “ah si, certo. Dobbiamo andare… ecco… eeeehhhh…” disse Princess Celestia prima di accorgersi che nemmeno lei sapeva dove dovessero andare, “non lo sa nemmeno lei, vero?” disse Alexander, “so che è ad Equestria, da qualche parte, ma è ad Equestria” disse la principessa. “Magnifico, siamo arrivati qui senza nemmeno un obbiettivo, ragazzino vai a prendere la macchina” disse Dante. I due dietro di lui si guardarono e poi dissero “quale dei due?” indicandosi a vicenda, Dante ruotò gli occhi, “uno dei due, tanto è uguale” disse, e quindi David si allontanò mentre intanto i due nep-class e le due principesse si sedevano su di una panchina nei giardini reali. Qui Dante estrasse nuovamente il pacchetto di Marlboro per fumare la terza sigaretta di fila. La afferrò con i denti e ci portò vicino l’accendino, ma prima che potesse accenderla Princess Luna lo fermò dicendo “potresti andare da un’altra parte? Non penso sia molto salutare”. Dante si fermò rivolgendole un’occhiataccia che era probabilmente in grado di scavare un solco nel cemento, quindi si alzò e se ne andò a fumare da un’altra parte. “Ehy, che mi sa dire di questa?” chiese il nep-class dopo aver girato una siepe. Sentendo la domanda Celestia si alzò girando la siepe e vedendo Dante appoggiato con un piede al piedistallo di una statua di marmo, ossidiana, oro, platino, e palladio di 20 metri raffigurante una donna di circa 40 anni con una fluente chioma rossa che teneva un braccio alzato al cielo con in mano una raffigurazione del pianeta terra. Sul piedistallo una scritta: LAUREN MADONNASANTA FAUST. La principessa la guardò e disse “perché? Voi non avete statue dei vostri dei?”, “perché tiene in mano la Terra?” chiese Alexander osservando la statua, “e te lo chiedi anche?” disse Luna guardandolo storto.
Improvvisamente da dietro alla siepe arrivarono alcuni colpi di clacson in serie. I quattro si mossero uscendo dalla piazzetta della statua e trovandosi davanti David su di una Cadillac Eldorado Brougham del 1957 senza tettuccio colorata di un mostruoso rosa anodizzato dalla quale proveniva a tutto volume Wha-La-La-Leng di Poirier. Dentro la macchina David era seduto sul sedile del guidatore e si stava divertendo a far saltellare la macchina a tempo di musica tramite un sistema di sospensioni mobili ad aria compressa tenendo un braccio appoggiato sulla portiera e restando stravaccato quasi a portare le gambe sul sedile del passeggero. Dante si massaggiò l’arcata del naso osservando il ragazzo. “Cos’è quell’obrobrio li” disse Luna indicando la macchina, “un tempo era una macchina” disse Alexander guardandola storto. Dante si avvicinò al sedile del guidatore, “scendi” disse semplicemente al ragazzo, “ma la macchina è la mia” disse lui, “non mi interessa, scendi lo stesso” disse Dante mentre il ragazzo scendeva a testa bassa e lui saliva, poi si girò verso il ragazzo, “se vuoi farlo così, devi farlo bene” disse infilando una mano in tasca e prendendo un paio di occhiali da sole mentre cambiava canzone sulla radio mettendo Smoke Weed Everyday di Snoop Dog, per poi muovere un paio di levette sul cruscotto a modo di far alzare la macchina sull’anteriore destro e sul posteriore sinistro e farle fare qualche metro in avanti e poi indietro. Le due principesse e Alexander iniziarono a muovere la testa a ritmo di musica, poi si abbassarono fuori dall’inquadratura per poi rientrarvi indossando tutti un paio di occhiali da sole e quindi salire in macchina, Celestia davanti, gli altri dietro. Quindi Dante partì sgommando verso una direzione a caso.

Nel frattempo a Mattino 5… no aspetta… nei Caraibi…

“Tua madre ha preso più palle in bocca di Pac-Man!” urlò Jack indicando Pinkie, “bhe, quando le mosche cercano di girare attorno a tua madre muoiono nel tentativo!” urlò Pinkie indicandolo, “però tua madre è come la panna montata, tutti la montano con la frusta” rispose Jack, “tua madre è così stupida che pensava che Dolph Shayes fosse una festa ebraica!”, “bhe, le tette di tua madre sono più piccole delle tue!”, “AH!!!! Ritira subito quello che hai detto”, “MAI!”, “Ah si? Bhe, sarà anche vero, ma tua madre è così cessa e pelosa che l’unica lingua che sa parlare è il Wookiee!” disse Pinkie, dopo di che la puledra si alzò sulle zampe posteriori imitando Chewbecca.
“Rimembrami Rarity, perché sta succedendo tutto questo?” chiese Twiligth all’unicorno mentre i due continuavano ad insultarsi con insulti sulle madri altrui sempre più pesanti e sessisti. “Non ne ho idea. Ci siamo svegliati e stavano già litigando da un po’”, “ma vi siete svegliati tre ore fa” disse Twiligth guardando i due. “Tua madre batte così tanto che a confronto Rarity è una suora di clausura” disse la puledra rosa alzandosi sulle zampe posteriori per enfatizzare. Tutti si voltarono verso Rarity che fece un sorriso forzato e usò una delle ali di Twiligth per nascondersi.
Un improvviso sparo fermò la faida in atto fra i due sul ponte e attirò l’attenzione di tutti su Barbossa, appoggiato alla balaustra della postazione di timoniere. L’uomo rinfoderò la pistola fumante e urlò, “SIGNORI…” poi abbassò lo sguardo sul gruppo di pony cambiando tono, “… e signore. NONOSTANTE NON MI DISPIACCIA LA SPLENDIDA DIMOSTRAZIONE DI INTELLIGENZA CHE STATE DANDO, CREDO CHE SIANO BEN PIÙ GRAVI I PROBLEMI CHE CI AFFLIGGONO” finì l’uomo indicando dietro di se. Tutti si affacciarono al parapetto della nave e guardarono a poppa notando un galeone con due brigantini al seguito in avvicinamento.
 
Angolo degli autori (we are baaaack!)
Alexander: vogliate perdonare codesta ingente quantità di tempo mancato alla nostra presenza qui, ma il capitolo andava lavorato e…
Dante: si, si, meno palle. Digli direttamente che il computer era in manutenzione a causa dei virus che ci hai scaricato dentro
Alexander: sei te che ci hai guardato i porno sopra!
Dante: no, io li ho guardati sulla tua Wi-fi, non è colpa mia se il tuo computer se li è scaricati da solo
Alexander: pfffff… lasciamo perdere. Speriamo solo di non metterci così tanto per il prossimo capitolo
Dante: ahah, come no. Ho ancora un account premium a pagamento su almeno tre siti porno a nome del tuo computer. Aspettati almeno altri tre mesi di virus
Alexander: ti odio. Davvero.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8: Plot. Plot Everywhere ***


Capitolo 8
Plot. Plot Everywhere
“Ancora gli spagnoli…” disse Gibbs notando la bandiera della nave sventolare in cima al pennone dell’albero maestro. “Ci mancavano solo loro a rovinarmi la giornata” disse con tono irato Barbossa. “CAPITANO!!!!” urlò la vedetta “COLPI DI MORTAIO IN ARRIVOO” continuò poi “TUTTA A TRIBORDO” gridò Hector indicando il timoniere dietro di lui. Jack prese il suo cannocchiale e guardò la nave nemica, poche avevano dei mortai così potenti e con una gittata così elevata, poi richiuse l’oggetto e corse verso la postazione di timoniere mentre i colpi di mortaio sparati dagli spagnoli mancarono per pochi metri la Perla Nera. “TUTTI AI POSTI DI COMBATTIMENTO INSULSI SCARAFAGGI” continuava Barbossa quando gli si avvicinò Jack “Amm Hector non per fare il guastafeste ma a questa distanza finiremo per farci ammazzare, solo una nave appartenente alla marina spagnola ha dei mortai così potenti” disse Jack “non dirmi che è…” continuò capitan Barbossa “… La Dama Negra” dissero insieme i due Capitani. Entrambi sapevano la storia che aleggiava su quella nave, La Dama Negra era una delle navi più grandi e corazzate appartenenti alla marina militare spagnola. Gemella diversa dell’ El Impoluto come quest’ultima era dotata di una spessa e resistente corazza laterale che rendeva i suoi fianchi non danneggiabili dai comuni cannoni da bordata delle navi nemiche, ma a differenza dell’ El Impoluto era inoltre equipaggiata con due set di potenti mortai in grado di colpire rimanendo fuori dalla portata delle navi nemiche. La Dama Negra era solita utilizzare i suoi mortai per danneggiare pesantemente le navi nemiche da grande distanza per poi affondarle definitivamente con i numerosi cannoni da bordata di cui era equipaggiata, due soli i suoi punti deboli, la poppa e la prua. Dopo aver appurato l’entità della minaccia Hector prese il timone e virò tutta a tribordo in direzione delle navi nemiche. A quel gesto Twilight già preoccupata per la nuova situazione di guerra in atto si diresse verso Barbossa dicendogli “ma così gli andiamo incontro!!! Non sarebbe meglio restare a debita distanza?”, “oh si certo in tal caso verremmo ridotti in pezzi talmente piccoli e inesistenti che neanche la polvere ci riconoscerebbe come essa” rispose in modo sgarbato il capitano alla puledra che si allontanò e raggiunse le altre sul ponte della nave. Nel frattempo i due brigantini di scorta della nave spagnola, notando la direzione presa dalla nave pirata, spiegarono le vele e avanzarono in prima linea a protezione del vascello che nel frattempo continuava a bersagliare la Perla di colpi di mortaio che arrivavano sempre più vicini a colpirla. “Allora sappiamo che gli unici punti deboli della Dama sono la poppa e la prua perché non hanno la stessa corazzatura dei fianchi, il nostro piano di battaglia deve essere rapido ed efficace se non vogliamo fare la fine del topo” disse Gibbs ai due capitani. "Impossibile avvicinarsi a loro. I brigantini e i mortai ci farebbero a pezzi" disse Barbossa, poi indicò la Dama, "li abborderemo" disse poi. Gibbs strabuzzò gli occhi, "sei impazzito? Verremmo ridotti in poltiglia" disse, "no. Non se ci penso io" disse Twilight avvicinandosi, "posso provare a proteggere la nave con un campo di forza, ma non sono sicura di riuscirci per molto" continuò. "Questo, campo di forza, ci permetterà di sparare a loro dalla nostra nave?" chiese Jack, "purtroppo no. Potrei farlo in modo che sia selettivo, ma sarebbe troppo gravoso e si infrangerebbe troppo presto" disse Twilight, "basta che ci permetta di lanciare i rampini e gli uomini" disse Barbossa. "Un'ultima cosa, posso farlo solo da un lato della nave, altrimenti sarebbe comunque troppo debole. Saremo scoperti sull'altro lato" disse Twilight, "nessun problema, i nostri cannoni sono sufficientemente potenti da tenere testa ai brigantini". "BRIGANTINI A PORTATA!!!" urlò la vedetta sporgendosi dalla sua postazione. "ARMARE I CANNONI SOPRACOPERTA PER OGNI LATO!!! PRESERVATE LE MUNIZIONI E SPARATE SOLO A COLPO SICURO!!!" urlò Gibbs. Disse mentre gli uomini si mettevano ai loro posti armando i cannoni e preparandosi a far fuoco, mentre i due brigantini si accostavano alla Perla. Arrivati a meno di 30 metri dalla nave Barbossa urlò "FUOCO!!!". I membri dell'equipaggio appoggiarono uno dopo l'altro gli attizzatoi alla miccia dei cannoni causando la detonazione della polvere da sparo e la spedizione delle palle di ferro verso i due brigantini, che a loro volta aprirono il fuoco sulla Perla. Fra le varie navi vi furono pochi contatti, principalmente della Perla sui brigantini, ma anche loro riuscirono a colpire il galeone a tre alberi causando solo danni superficiali e facilmente riparabili. "NO FERMI!!! COSÍ MI BUCATE LA NAVE!!!" urlò Jack sporgendosi dal parapetto per accertarsi dei danni. Dopo quel primo passaggio i brigantini iniziarono a virare uno a destra e uno a sinistra per riallinearsi mentre la Perla si dirigeva a vele spiegate verso la Dama, che nel frattempo aveva iniziato a muoversi per portarsi a portata di cannoni. Le due navi arrivarono polena a polena e Twilight si avvicinò al parapetto, "spero solo che funzioni davvero" disse prima di chiudere gli occhi e cominciare a sussurrare qualcosa come una leggera cantilena incomprensibile. Probabilmente si può solo immaginare lo stupore di chiunque non conoscesse la magia alla comparsa di un muro semitrasparente violaceo ricoperto di rune, cerchi arcani e simboli di evocazione, alto fino a metà degli alberi. Dopo un primo momento di stupore causato dall'apparizione della barriera il primo ufficiale spagnolo si riprese e diede l'ordine di fuoco facendo riprendere i marinai sorpresi che immediatamente diedero fuoco alle polveri facendo sparare i 40 cannoni da bordata su 3 file. La serie di palle di cannone arrivò contro la barriera schiantandovicisi sopra e praticamente fermandosi o distruggendosi all'impatto senza oltrepassarla. Twilight gemette per un attimo sotto la pressione di una tale potenza di fuoco, ma poi ricominciò immediatamente la cantilena. Barbossa estrasse la sciabola dal fodero e indicò la nave nemica urlando "FATE A PEZZI LE LORO DIFESE!!! DISTRUGGETE I CANNONI!!!" causando l'elevazione di un pauroso urlo di guerra e l'armamento di una ventina di pirati che presero dei rampini e li lanciarono sulla nave avversaria passando attraverso la barriera ed iniziando a scalare la nave avversaria o ad infilarsi dentro le bocche d'uscita dei cannoni per affrontare gli avversari sottocoperta. Braum si diresse sottocoperta della Perla con Draven in mano, "adesso aspetti papino un attimo che lui deve lavorare" disse scendendo faticosamente sottocoperta a causa della sua imponente mole. Dopo nemmeno un minuto ne uscì tirandosi dietro una porta, letteralmente. Un enorme portone di pietra con raffigurata sopra la testa di un montone scolpita nella pietra. L'uomo afferrò la porta tramite una cinghia di cuoio al suo interno, dopo di che si piegò sulle ginocchia, e dopo un attimo spiccò un salto dal centro della Perla e atterrando pesantemente sopra tre uomini sul ponte della nave attigua facendola tremare fino alla chiglia. Un marinaio imbracciante un archibugio davanti a lui alzò lo sguardo cercando di osservargli il volto che gli copriva il sole. Braum si piegò di lato preparandosi a tirare una botta con lo scudo. Il marinaio riuscì soltanto a dire "MADRE DE DIOS!!!" prima di essere investito da una porta di pietra di una tonnellata e mezza a quasi 200 km/h che non lo fece volare via, no. Praticamente lo teletrasportò contro il castello di poppa dove si schiantò sfondando la paratia di legno, passando attraverso la cabina del capitano e sfondando il muro di legno prima del mare volandoci dentro. Gli altri marinai si allontanarono spaventati mentre Braum si alzava appoggiando le braccia al bacino e sorridendo a 32 denti sotto i baffi sfoggiando la sua muscolatura di acciaio.
Sulla Perla, Kung Lao si posizionò di corsa dal parapetto opposto alla Dama. Vi ci si appoggiò con un piede e osservò la nave davanti a se. Dopo aver preso un attimo fiato si piegò al terreno, e poi partì, iniziando a correre a tutta velocità verso il parapetto opposto, arrivato li ci salì sopra con un piede senza fermarsi e spiccò un salto impressionante che lo portò a volare oltre al parapetto dell'altra nave. In volo afferrò il suo cappello usando la mano destra e atterrando lo usò per tracciare un fendente in caduta su di uno spagnolo. Il taglio netto arrivò fino al terreno. Lo spagnolo cadde a terra, sia a destra che a sinistra. Dopo di che il cinese si risistemò, partì in corsa da un altro spagnolo che stava per sparare ad un pirata. Lo afferrò dalle spalle e lo ribaltò indietro piegandoselo sul ginocchio, dopo di che iniziò a prenderlo a pugni in faccia ad un'estrema velocità fino a rompergli probabilmente tutto ciò che avesse in faccia e facendolo cadere poi a terra svenuto se non direttamente morto.
Sulla Perla ormai non era rimasto quasi più nessuno sopracoperta, ma i pochi che erano rimasti di sicuro si presero un colpo quando le assi del ponte gelarono completamente in una zona mentre da attraverso di esse passava lo spettro di Norrington. I marinai si spostarono facendolo passare. Lui semplicemente passò attraverso il parapetto gelando anch'esso e poi cadendo in mare. Arrivato all'acqua essa gelò formando una piccola base di ghiaccio sotto i suoi piedi. Lo spettro mosse un passo formando una passerella di ghiaccio sotto i suoi piedi fino a che non arrivò alla nave spagnola attraversandone le assi di legno. Dall'altra parte l'equipaggio spagnolo non capì nemmeno cosa stesse succedendo, l'unica cosa che capirono fu che la parete davanti a loro si stava gelando, e la patina di ghiaccio si stava espandendo in fretta. I due cannonieri affianco al punto in glaciazione indietreggiarono spaventati quando essa iniziò a fare suo anche il cannone. E a quel punto uscì Norrington dal legno. Tutto tacque per pochi istanti lasciando solo il rumore della battaglia che infuriava di fuori. Norrington puntò gli occhi luminosi sui cannonieri della zona inferiore della nave che fecero tutti un passo indietro spaventati. L'ex-Ammiraglio afferrò il manico della splendida sciabola che teneva nel fodero e la estrasse. Tutti rimasero sorpresi nel vedere che di quella magnifica arma non era rimasto molto oltre ad un moncherino di 20 cm al massimo. Ma la cosa poté rincuorarli solo per poco. Dal moncherino si prolungò una specie di nebbia grigiastra che iniziò a condensarsi sopra la lama fino a comporne la parte mancante, solo che diversamente al resto della spada non era splendida e lucente, al contrario era nera, incurvata sinistramente e dentellata. Norrington fece ruotare la lama fantasma e mosse un passo verso i marinai. Loro andarono totalmente nel panico e si diressero tutti verso la botola per salire al livello superiore. Ma Norrington non era d'accordo. Con un unico gesto della mano la botola si richiuse pesantemente e si poté udire chiaramente il suono del chiavistello che la bloccava dall'altra parte. I marinai che erano già saliti sulla scaletta iniziarono inutilmente a cercare di aprire la botola mentre Norrington si avvicinava. "Da qui non uscirà nessuno di vivo" disse arrivando al primo marinaio che urlava ormai terrorizzato. Dal livello superiore i marinai cercarono inutilmente di aprire la botola sentendo le urla disperate che trapelavano dalle assi del pavimento, ma esso sembrava completamente bloccato, poi d'improvviso, silenzio. Non un grido, non un colpo dal piano inferiore. I cannonieri di sottocoperta si osservarono non sapendo cosa dovessero fare. Il marinaio che fino ad allora non era riuscito ad aprire la botola riuscì improvvisamente a rimuovere il chiavistello come se fosse stato lasciato dalla forza che lo tratteneva. Un po' titubante aprì la botola e dopo un paio di secondi di esitazione vi abbassò la testa dentro. Nel piano inferiore non vi era più niente in vita. Uno stuolo di cadaveri massacrati ricopriva il livello inferiore. L'uomo alzò la testa e guardò i suoi compagni, poi aprì la bocca per parlare, ma prima che potesse farlo fu afferrato da una mano che lo tirò giù attraverso la botola facendolo urlare di terrore. Le urla si susseguirono per alcuni momenti, miste al rumore di una lama che lacerava la carne, poi nuovamente silenzio. Fra i marinai vi fu nuovamente il panico e tutti si precipitarono verso la botola per il ponte. Prima che il primo uomo ci arrivasse tutte le bocche di uscita dei cannoni si chiusero e le varie lampade ad olio si spensero mentre anche la botola sul ponte si chiudeva a chiave facendo calare il buio più totale nella stanza. Non ne uscì mai nessuno da li sotto.
Sul ponte nel frattempo infuriava lo scontro. Il primo uomo reclutato per la ciurma pirata estrasse la spada dal corpo di uno spagnolo, poi si voltò sentendo delle urla. Una volta voltatosi poté notare una decina di uomini intenti a spingere a forza la porta di Braum mentre lui semplicemente avanzava con essa davanti. Gli uomini stavano inutilmente cercando di fermarlo, ma venivano inesorabilmente spinti verso il parapetto. Una volta arrivati li, Braum diede un ultimo spintone alla porta facendo volare tutti e dieci gli uomini in mare.
"Capitano! I Brigantini si stanno avvicinando di nuovo!" disse Gibbs indicando le due navi che si avvicinavano. Barbossa e Jack dissero in contemporanea "preparate i cannoni e state pronti a far fuoco" poi si guardarono a vicenda in cagnesco. Uno dei due brigantini iniziò ad avvicinarsi e costeggiò la Perla, ma tutti si sorpresero vedendo che dal ponte avversario gli spagnoli si stavano buttando in mare. Gibbs si voltò stupito verso Jack come per chiedere se fosse opera sua, ma lui fece spallucce. Un improvviso rumore di legno spezzato attirò l'attenzione di Gibbs che si voltò notando che l'albero maestro del brigantino si era spezzato e stava cadendo in mare. Un altro improvviso rumore attirò la sua attenzione. Una palla di cannone proveniente dalla poppa della Perla mancò la nave per pochi metri. Gibbs si voltò notando che il secondo brigantino aveva virato e stava ora cannoneggiando verso la poppa della nave. "GIRATE I CANNONI E COLPITELO!!! ALTRIMENTI CI AFFONDERÁ IN FRETTA!!!" urlò Gibbs, ma notò che nessuno sul ponte si era mosso, si girò infuriato urlando "ALLORA COSA STATE..." ma si fermò rimanendo a bocca aperta nel vedere che l'albero maestro spezzato del brigantino stava fluttuando a mezz'aria appena sopra alla nave stessa. Praticamente tutto l'equipaggio era a bocca aperta a guardare quell'enorme pennone di legno che fluttuava. Anche la seconda nave spagnola aveva smesso di sparare non capacitandosi della cosa. Improvvisamente l'albero andò indietro come per prendere più momento, dopo di che partì come se fosse stato lanciato verso l'altro brigantino piantandovicisi nello scafo. La nave praticamente si ribaltò per la violenza del colpo, poi dall'enorme faglia creata dal tronco iniziò ad imbarcare acqua e ad'andare a picco mentre gli spagnoli si buttavano in mare. Lo stupore generale fece calare il silenzio sulla Perla. "Emh... è una cosa normale nel vostro mondo? No perché nel nostro no" disse Applejack attirando l'attenzione di Gibbs che scosse la testa in segno di disapprovazione. "E-e q-quello?" chiese Fluttershy balbettando per la paura. Applejack e Gibbs si voltarono vedendo una cosa altrettanto strana. Dalla nave da cui era partito il pennone stava arrivando un uomo, solo che stava fluttuando, su quella che da lontano sembrava una leggera nebbiolina verde. L'uomo arrivò fluttuando fino al ponte della Perla, dove i pirati indietreggiarono aprendogli uno spazio su cui atterrare. E li si poté notare che forse non era tanto un uomo. La corporatura c'era, ma il volto era completamente rinsecchito, quasi mummificato. Aveva gli occhi illuminati di una luce verde intensa. Indossava un complicato abito lungo nero orlato di rosso che gli copriva la testa con un cappuccio. Il suo volto era solcato da alcune bende, che però non sembravano medicazioni. Indossava anche dei pantaloni fermati in vita da una cintura con una complicata fibbia e dei gambali metallici alle gambe, insieme ad un paio di guanti con una trama complicata a ragnatela che rilucevano della stessa luce verde degli occhi. L'uomo si guardò in giro osservando l'equipaggio che lo stava scrutando, poi disse "chi di voi è Jack Sparrow?" disse l'essere come se più voci si sovrapponessero in contemporanea. Tutti i marinai si aprirono facendo vedere che Jack si era nascosto dietro a Fluttershy, che si era nascosta dietro a Rainbow Dash. Accorgendosi che i marinai si erano spostati Jack alzò la testa per vedere cosa stesse succedendo, e notò che tutti lo stavano guardando. Quindi si alzò dicendo "Capitan Jack Sparrow, se permettete", l'altro si fece avanti dicendo "William Turner Jr. ci ha inviati qui per assicurarsi della riuscita della vostra missione", "Umh... posso ossequiosamente rifiutare?" chiese Jack, "no" disse l'altro camminando verso il parapetto davanti a se. In quel momento Pinkie Pie si frappose fra l'uomo e il parapetto, "ehy, non ci hai ancora detto come ti chiami" disse la puledra. Lui la guardò storto poi disse, "noi siamo Ermac, ora spostati, Pinkamena Diane Pie", "uuuuuh forte mi conosce già. Aspetta. Perché noi?" disse Pinkie, "perché noi siamo molti, e loro sono soli" disse Ermac per poi spiccare il volo verso l'altra nave.
Kung Lao spiccò un salto mortale all'indietro tirando un calcio ascendente ad uno spagnolo che cadde a terra stordito, a quel punto il cinese afferrò il suo cappello e lo tirò con forza a terra, dove si piantò nelle assi di legno iniziando a roteare, quindi afferrò le gambe dell'uomo e lo trascinò indietro passandolo sopra alla lama rotante e tagliandolo in due di netto. Dopo aver fatto ciò afferrò il cappello e lo estrasse dalle assi voltandosi e lanciandolo ad un secondo spagnolo che stava per sparagli con una pistola a pietra focaia. Il cappello gli si piantò di lama in testa. Il tempo rallentò e la telecamera passò ad una visione a raggi-x mostrando il cranio dell'uomo con la lama rotante che vi ci si era piantata dentro e stava continuando a roteare nelle ossa rompendole, dopo di che il tempo tornò normale così come la telecamera. Kung Lao corse verso lo spagnolo afferrando il cappello e saltando oltre l'uomo tirandoselo dietro e schiantandolo a terra mentre la telecamera tornava ad x-ray e mostrava la sua colonna vertebrale che andava in frantumi all'altezza delle vertebre cervicali. Dopo che la telecamera fu tornata normale l'uomo rimbalzò sulle assi di legno volando in aria a pancia sotto. Kung Lao, che nel frattempo aveva recuperato il suo cappello se lo mise e lo afferrò iniziando a roteare in fretta su se stesso sparendo nel nulla e ricomparendo sotto l'uomo portandogli una ginocchiata nel petto sfondandogli la cassa toracica e maciullandogli la milza in un altra scena ai raggi-x. Dopo di che il cinese lasciò cadere a terra l'uomo ormai morto. Dal niente uscì una grossa voce cavernosa "Kung Lao Wins. Flawles Victory. FATALITY!". Un marinaio corse contro il cinese con la sciabola in mano. Lui si voltò pronto ad affrontarlo, ma prima che potesse farlo l'uomo fu bloccato da quelle che sembravano delle piccole facce urlanti verdi che gli vorticarono attorno sollevandolo da terra, dopo di che lo piegarono indietro di 180° facendogli toccare i talloni con la nuca, per poi buttarlo via come se fosse spazzatura. Kung Lao si voltò sorpreso alla sua sinistra e fu molto stupito nel vedere Ermac. "TU!!! Che ci fai qui???" chiese mettendosi sulla difensiva. Ermac allargò le braccia alzandosi leggermente in volo, "non siamo qui per te, Kung Lao. Ti basti sapere questo" disse mentre un ufficiale gli correva in contro. Lui senza nemmeno guardarlo lo indicò con un dito e le stesse facce volanti verdi di prima lo fermarono lanciandolo poi in mare seguendo il dito di Ermac. E a quel punto fu davvero troppo. Il capitano della nave alzò le braccia al cielo buttando a terra le armi e dicendo "RENDINCIÒN INCONDICIONAL!!!" dopo di che si inginocchio mettendo le mani sopra la testa. Gli altri uomini dell'equipaggio guardarono un attimo il capitano, poi buttarono a terra le armi inginocchiandosi anch'essi. Lo scontro terminò con lo schiacciante risultato di sei pirati morti e otto feriti contro 83 morti e 24 feriti tra gli spagnoli.
"Ehm... Twiligth" disse Spike alla puledra che stava sudando nel mantenere alzata la barriera. Lei fermò un secondo la cantilena per dire "non ora Spike" per poi ricominciare a cantilenare, "si ma, tesoro, è abbastanza importante..." disse Rarity venendo però interrotta malamente da Twiligth, "SONO PIUTTOSTO IMPEGNATA!!!" urlò per poi continuare di nuovo, "Emh... zuccherino, credo che lo scontro sia... finito" disse Applejack. Twiligth aprì un occhio notando la resa degli spagnoli, "ah..." disse fermandosi e facendo svanire lo scudo, "potevate dirmelo prima" disse voltandosi candida di sudore, "come se non ci avessimo provato" disse Rainbow Dash, "Bhe... l'importante è che abbia funzionato" disse Twiligth sorridendo, poi le ruotarono gli occhi e cadde a terra svenuta e senza forze.
Dopo che fu allungata una passerella di legno tra le due navi Barbossa poté dirigersi sul ponte avversario. Dopo che ci fu salito l'immagine si scurì e si aprì un menu a tendina laterale che mostrava l'oro, il legno, il metallo, lo zucchero, il RUM, e le munizioni ricavate dalla nave, dopo di che comparvero tre opzioni, ovvero:
-ripara la Perla
-riduci la notorietà
-invia la nave alla flotta di Kenway Barbossa
Un cursore bianco a forma di freccia fu un po' titubante su quale scegliere, fino a che non cliccò su "invia la nave alla flotta di Barbossa".
L'immagine riprese con Barbossa che si avvicinò ad uno del suo equipaggio prendendone il cappello e poi passandolo ad uno degli ufficiali spagnoli. L'immagine cambiò con tutti gli spagnoli che si erano cambiati da pirati. Una decina di uomini rimase sulla Perla per supplire alle perdite, la restante prese il largo con la Dama Negra verso Tortuga.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9: Ramona Pompilova ***


Capitolo 9
Ramona Pompilova
We mash up the place turn up the bass and make them all have fun. A-we ablaze the fire Make it burn them” la Cadillac Eldorado sfrecciò a tutta velocità su di una stradina di campagna con questa canzone nelle casse. Celestia, ancora seduta nel sedile davanti sembrava leggermente annoiata. D’altronde erano quasi tre ore che stavano viaggiando a caso. “Sicuro che andando in questa direzione arriveremo a destinazione?” chiese Celestia, “è lei che abita ad Equestria, non io. Se non lo sa lei” disse Dante, “i miei oneri da principessa mi impediscono di sapere alla perfezione tutto” disse la puledra, “lei non è una principessa. Si tiene questo titolo solo perché è più carino di “dittatore autoeletto immortale a vita”” disse Dante, “non è vero. Io non sono autoeletta. Lo sono per diritto di nascita” rispose Celestia. Un improvvisa interferenza radio fece fermare il diverbio fra i due, fortunatamente prima che diventasse troppo acceso. Una voce nasale uscì dalle casse della macchina, “interrompiamo i programmi per darvi una notizia importante. I massimi governi hanno deciso, siamo definitivamente passati in Arancione. Ripeto, siamo passati in arancione” disse la radio. I tre nep-class nell’auto gioirono, “Evvai!” disse Dante eseguendo un movimento con il braccio libero, “era finalmente ora che si decidessero” disse Alexander, “bhe, dopo il precedente capitolo…” disse David. Le due principesse si guardarono interrogativamente, “scusate, che significa tutto questo?” chiese Luna. Dante alzò una mano facendo un 3. “Tre cose, principessina. 1. linguaggio scurrile” disse poi. “Porca troia seeee” disse Alexander, “ma che cazzo, chi è che la vuole leggere senza insulti?” chiese David, “fottutamente nessuno” disse Dante, e abbassò un dito, “2. Bacchette della felicità” disse infilando la mano nel vano porta-oggetti ed estraendone una decina di bastoncini ricoperti di carta rollata. Ne passò alcuni dietro e ne mise uno in bocca ad entrambe le principesse, dopo di che prese un accendino. “Non vi preoccupate, non è niente di problematico. Rende solo più semplice la vita” disse mentre accendeva la stecca di Celestia, “e cosa dovrei farci con questo?” chiese lei tenendolo in bocca, “aspiri soltanto, e poi se lo lasci andare in testa” disse Dante accendendosi il suo. Celestia fece come le era stato detto, e immediatamente raggiunse l’illuminazione. Le sue pupille si dilatarono e tutto divenne fottutamente magnifico. Dante abbassò un altro dito e disse “3. Compagnia speciale” quindi premette di colpo il freno. Si alzò e afferrò Celestia ormai fatta come una meringa scaraventandola sul sedile posteriore su Luna che doveva essere più in botta di lei, quindi scese dalla macchina, aprì il bagagliaio e alzò la capotte sulla macchina, quindi prese il cellulare mandando un solo e singolo SMS, e poi aprì la portiera posteriore dal lato di David dicendo, “facciamo dei cambiamenti”.
Dissolvenza a stella di Windows Movie Maker
Dopo che l’effetto delle bacchette della felicità fu svanito le principesse trovarono tutto cambiato, con la macchina coupé, Celestia di dietro, la mancanza di David e una ragazza mora liscia sconosciuta che doveva avere la 5° di reggiseno avvinghiata ad Alexander ed intenta a limonare di brutto sul sedile posteriore. “Cosa mi sono persa?” chiese Celestia leggermente rintronata, “solo il fottuto cambio di gestione” disse Dante che ancora guidava. Inaspettatamente dalle sue gambe si tirò su una ragazza probabilmente appena vent’enne con i capelli biondi e lisci e la 5° sicura se non di più di reggiseno che si trovava stravaccata sul sedile del passeggero ad appoggiarsi alle gambe di Dante, “ehy, ma allora non sono dei pupazzi, sono vere davvero” disse la ragazza prima che Dante le ributtasse giù la testa con una mano dicendo “meno parole. Più lingua”. Le due principesse si guardarono confuse, poi Luna chiese, “e dov’è il terzo di voi?”. Alexander si staccò un attimo dalla ragazza e disse, “è dietro” e poi tornò a quello che stava facendo. “Come dietro?” chiese Celestia. Improvvisamente il bracciolo che dava sul bagagliaio si abbassò facendo uscire la testa di una donna dai capelli neri e chiaramente la 6° di reggiseno che disse “lui cuon mue” con forte accento russo. “DHAAA!!! E lei chi è?” chiese Luna spaventandosi. La donna fece uscire una mano e strinse lo zoccolo della principessa, “удовольствие. Io Ramona Pompilova” poi afferrò il bracciolo e tornò nel bagagliaio, da dove uscì la voce di David che urlò “SEEEE!!! RITORNA RAMONA LA PANTERA DI TORTONA!!!”. Le due principesse si guardarono nuovamente confuse.
La cosa si fece lunga, e dura. Dopo un po’ di tempo, calcolato solo tramite l’utilizzo di un CD dei Nickelback riascoltato in loop una decina di volte, qualcosa accadde. Un improvviso lungo, penetrante e possente fischio. Dante si voltò verso il suo finestrino osservando la montagna che stava costeggiando, poi chiese “ehy, cavallina bianca e maggica. Ci passano delle ferrovie qui?”. Celestia comprese che stava parlando di lei e ci pensò un attimo. “Umh… no. Qui in questa zona le ferrovie delle stato non arrivano” disse “perché?” chiese poi. “Niente. Mi era parso di sentire un…” Dante non poté finire la frase che la parete di roccia affianco all’auto esplose facendo volare macigni in tutte le direzioni. Dante sterzò di colpo evitando per un pelo l’ostacolo che stava uscendo dal fianco della montagna. “PORCO…” e qui il nep-class tirò giù un bestemmione apocalittico con protagonista Celestia e tutti gli angeli in colonna. Il transatlantico di lamiere che stava guidando iniziò a sbandare a causa del retro pesante e del motore anteriore. Dante si ritrovò a dover sottosterzare, poi sovrasterzare e di nuovo a sottosterzare, quindi riuscì a riportare la macchina in posizione senza che si ribaltasse. Tutto nell’abitacolo era scombussolato. Alexander scosse il capo, e si sorprese nel vedere che in braccio non aveva più la ragazza, ma al suo posto Celestia, che ci era finita sbalzata dal sedile. I due si guardarono, poi sentirono una risatina proveniente da affianco a loro. Si voltarono vedendo che la ragazza umana era stata sbalzata di lato ed era finita con la testa fra le zampe posteriori di Luna, dove ora sembrava essersi acclimatata e si stava… eeeeehhh… divertendo. Si. Si stava divertendo. Luna invece sembrava assolutamente non sapere che cosa fare in quel momento, dato che era rossa come un peperone e sembrava la persona più imbarazzata dell’intera esistenza.
La ragazza bionda appoggiata sulle gambe di Dante si tirò su con tutti i capelli scompigliati e la faccia ricoperta di roba viscosa e bianca, “oh accidenti!” disse, poi si risistemò un attimo la spallina del reggiseno che stava cadendo e disse “mi sono versata tutto lo yogurt in faccia” e alzò un vasetto di yogurt ormai vuoto con un cucchiaino infilato dentro. La ragazzina allungò la lingua verso un po’ di quello che aveva in faccia e poi la riportò in bocca “mmmh… delizioso” disse soddisfatta.
Il bracciolo del sedile posteriore si abbassò e fece uscire la testa di Ramona, “Ehy. Tu smette sballottare noi. O qui cuose si spiezzano” disse indicando Dante, che però sembrava molto più interessato a ciò che avevano di fianco.
Affianco alla Cadillac si trovava un mostro. E non è un eufemismo, quello me lo puoi chiamare in tanti modi, ma pur sempre un mostro rimane. A costeggiarli, correndo sull’asfalto con le ruote d’acciaio come se fossero state designate a quello, si trovava un treno. No. Non il treno dell’amore tutto coccole, cuori e fiori dei nostri amici pony. No. Quello, era un mostruoso Union Pacific 4-8-8-4 Big Boy 4023 con tender al seguito e agganciati ad esso un seguito di vagoni di acciaio trasporta materiale per una lunghezza complessiva di 1500 metri trainati da quella mostruosa locomotiva a carbone modello Mallet di 40 metri e mezzo. Il treno era completamente nero, e sembrava correre da parecchio sulla strada. Le ruote di acciaio adatte ai binari erano arancioni a causa dell’attrito che opponevano sull’asfalto e davano al look del treno un velo di epicità non da poco grazie al colore contrastante con il nero. La locomotiva sembrava indemoniata. Il motore stava lavorando mostruosamente oltre al suo regime, essendo intorno ad una velocità di 100 mph, che tecnicamente nemmeno senza i vagoni sarebbe riuscito a raggiungere. Le bielle di collegamento fra le ruote e i pistoni stavano ruotando ad una tale velocità da essere appena visibili. Le ruote riuscivano a ricavare dell’attrito dal terreno solo perché vi ci stavano arando dei solchi attraverso l’asfalto a causa del peso della locomotiva e alla velocità. Dalla ciminiera in fronte alla caldaia usciva un densissimo fumo nero che veniva piegato indietro dal vento, mentre dalla bocca del fumaiolo uscivano sporadiche fiammate arancioni che si perdevano in quella coltre cinerea. Ogni singola valvola di sbocco stava espellendo vapore, cosa che generava quasi una nebbia intorno a quel mostruoso essere di metallo. “Wow, è grosso” disse la ragazza bionda affianco a Dante. “Già e ci ha quasi investiti” disse lui osservando i movimenti del treno che si stava allontanando dalla Cadillac come se non fosse interessato a lei mentre ancora parte dei vagoni fuoriusciva dalla galleria che si era scavato attraverso la montagna. “Eh? Ah si, anche il treno era grosso” disse la ragazza alzando la testa da sotto il cruscotto e osservando il treno che passava. “Che cosa… AH! Diamine… IH! era… AAAH!!!” disse Luna mentre cercava, non troppo, di togliersi di dosso la ragazza, che nel frattempo stava… portando… umh… gioia al suo… cuore. “Una locomotiva del Wyoming piuttosto incazzata” Disse Dante mentre ancora seguiva con lo sguardo gli ultimi vagoni che li stavano superando. “E perché ci ha attaccato?” chiese Celestia. “Non ne ho idea. Scopriamolo!” disse Dante pestando il pedale del freno e inchiodando. La brusca frenata fece in modo che tutto nell’abitacolo si scombinasse di nuovo. La ragazza che stava rendendo felice Luna fu sbalzata indietro finendo contro il sedile di Dante a gambe aperte. Luna invece fu sbalzata in avanti finendo fra le gambe della ragazza, diventando se possibile più rossa di prima mentre la ragazza sorrideva per qualche arcano motivo. Alexander e Celestia caddero in avanti con Alexander che si ritrovò muso a faccia con la principessa. Dal bagagliaio provenne uno schianto, poi il rumore di un ramo di legno che si spezza e un grido di dolore da parte di David “AAAAAAAAAAAHHHHHHHHH!!!!!!!!!!” dopo di che si sentì di nuovo Ramona che disse, “ecco. Qualcuosa si è ruotto”.
Dante spense il motore, e andò a cercare la leva del freno a mano, ma trovò soltanto qualcosa di più rotondo, più morbido, e nettamente più piacevole. “Ehy, guarda che bastava che me le chiedessi” disse la ragazza bionda. “Uops. Scusa, ma ora mi servirebbe la leva del freno” disse Dante, “ooooooh… ma io mi ci stavo divertendo” disse la ragazza mettendo il broncio. “L’altra leva del freno” disse Dante spostandola e tirando la leva, dopo di che si udì il rumore di una slip che si allaccia e l’uomo scese dal veicolo.
Princess Luna si allungò sulle zampe anteriori per togliersi da dove era finita, ma ebbe solo il tempo per respirare con una faccia sconvolta prima che la mano della ragazza la afferrasse per la nuca ricacciandola giù mentre l’umana ridacchiava soddisfatta.
Dante fece il giro della macchina passando da dietro. Arrivato dal bagagliaio ci diede un paio di colpi sopra e disse “MUOVITI SCANSAFATICHE! LA FESTA È FINITA!” quindi passò oltre aprendo la portiera posteriore lato passeggero trovandosi di fronte Alexander sdraiato su Celestia. Il nep-class fece una faccia stranita guardandoli. Alexander si alzò di colpo dicendo “ASSICURO CHE NON È COME SEMBRA!!!”, “se lo dici tu” disse Dante, poi si spostò indicando l’uscita dal veicolo e dicendo “principessa…” essa si ritirò in piedi in fretta e uscì dalla macchina con tutta la regalità che era riuscita a recuperare in quel momento. Dopo di ciò Dante aprì la portiera lato passeggero facendo scendere la ragazza bionda, che nel frattempo stava scrivendo qualcosa su di un foglietto con una penna presa dalla macchina. Una volta scesa diede il foglietto a Dante insieme alla penna. Dante li prese e li mise in tasca, quindi fece accomodare Celestia sul sedile del passeggero. Dopo di ciò fece nuovamente il giro della macchina aprendo la portiera posteriore lato guidatore. “mmmmmhmmmmmmhhmmmmh…” mugolava Luna che sembrava star finendo l’aria. Dante diede un paio di colpetti con la scarpa alla ragazza che si voltò verso di lui, e disse “credo che tu ti sia divertita abbastanza". Lei sbuffò per finta e lasciò andare Luna che si allontanò immediatamente con il volto sconvolto mentre riprendeva fiato molto rumorosamente. La ragazza uscì dalla macchina, quindi prese una penna che aveva infilata… eeeehhh… in una qualche… tasca segreta messa di dietro… va bhe, prese la penna e scrisse qualcosa direttamente sulla mano di Dante, poi se ne andò sculettando dalla ragazzina bionda. A quel punto Dante rientrò a sedere sul suo posto. Aspettò alcuni momenti, poi accorgendosi che non accadeva niente si voltò verso il bagagliaio e premette il clacson strombazzando ripetutamente. Dal bagagliaio proferirono alcuni rumori, poi il portellone si aprì facendo uscire David intento a tirarsi su i pantaloni mentre fuggiva da ciò che lo stava inseguendo. Dopo di lui uscì Ramona Pompilova, completamente nuda e coperta solo da un telo utilizzato da David per evitare di macchiare il pavimento con l’olio durante le revisioni. “Aspietta! Tu grande Медведь Tundra! Tu non può abbandonare me cuosì!” disse la donna scendendo dal bagagliaio e correndo dietro a David che disse mentre correva e si allacciava la cintura, “Oh, per l’amor di… ERA SOLO UNA SVELTINA!!!” e dopo si buttò dentro la macchina chiudendosi la portiera dietro. “Ma io ama te! Ora viene fuori e porta puiccola Ramona a suognare!” disse la donna strusciandosi sul finestrino. David rabbrividì, quindi si voltò verso Dante indicando in avanti e dicendo “PARTI! PARTI! VAI VAI VAI!!!” e Dante premette l’acceleratore andandosene via e alzando la polvere dell’area di sosta dove si erano fermati. A quaranta metri di distanza la macchina si fermò, il finestrino posteriore lato guidatore si aprì e da li furono buttati fuori una serie di abiti succinti da donna che erano stati dimenticati nel veicolo. Quindi ripartirono sgommando.
“Bhe. Non è andata così male” disse Alexander. Princess Luna era raggomitolata in mezzo a lui e a David tenendosi le zampe posteriori strette al petto con quelle anteriori mentre si dondolava avanti e indietro e cercava di nascondersi anche con le ali. “Parla per te!” disse la puledra. “Bhe, forse non a tutti è andata bene” disse, poi si alzò la maglia facendo notare di avere un numero di telefono disegnato sui suoi pettorali con del rossetto, “a me è andata divinamente” disse guardando il numero. “Tsk!” disse Dante, poi alzò la mano su cui era scritto lo stesso numero di telefono, e in più sul foglietto datogli dalla ragazza bionda si trovava un altro numero di telefono distinto. “Jackpot” disse Dante abbassando la mano e tornando a concentrarsi sulla guida.
(-Chi vuole intendere intenda, gli altri in camper...-)

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Capitolo 10
*** Capitolo 10: Il Triangolo del Diavolo ***


Capitolo 10

Il Triangolo del Diavolo

 

WE ARE BACK AGAIN!

 

-Negli episodi precedenti di Pirates of Equestria

La nostra stravagante ciurma veleggia verso i mari del nord ignari di ciò che li attende. Nel tragitto si imbatte nella nave leggendaria della flotta spagnola La Dama Negra, con cui si scontra ad armi non proprio pari. Al termine del conflitto la Dama viene mandata a ricongiursi con la flotta di Barbossa a Tortuga come bottino di guerra e il gruppo di pirati, equestri e altri personaggi non importanti per la trama, continuano il loro viaggio alla volta dell’Altornac.

Nel frattempo ad Equestria il trio di mercenari accompagnati dalle due principesse per l’euforia del momento, festeggiano l’entrata in vigore del Rating arancione con piacevoli compagnie (almeno per loro 3) e bacchette della felicità. La scena finale vede David che liquida Ramona Pompilova e il gruppo riprendere il loro viaggio per salvare il destino di Equestria.

 

Nei Caraibi…

Twilight si risvegliò sotto coperta su di una brandina, era ancora scombussolata per l’imponente sforzo che aveva sostenuto il giorno prima, o almeno così pensava; in realtà erano passati tre giorni, in cui lei era rimasta in uno stato di semi-coma.

Le mane vedendola muoversi si apprestarono ad avvicinarsi a lei “come ti senti tesoro?” chiese con tono preoccupato Rarity “a parte il mal di testa bene, ma cos’è successo?”, “ti sei sforzata molto l'altro giorno e alla fine hai ceduto, ma hai dato ai pirati il tempo di vincere la battaglia” rispose Applejack “ah si adesso ricordo. Aspetta, come l’altro giorno? Non è stato poche ore fa?” chiese perplessa l’alicorno, “amm non esattamente, sei rimasta incosciente per tre giorni, ma l’importante è che adesso tu stia bene” rispose dolcemente Fluttershy.

 Un assordante rumore di percussioni e piatti, seguito da strombettate a più non posso preannunciò l’arrivo di Pinkie Pie, “Bentornata dormigliona, sai ci chiedevamo quando ti saresti svegliata” disse “Spike era insopportabile in tua assenza” aggiunse sottovoce. “Twilight!!! Stai bene? Come ti senti? Mal di testa? Mal di zampe? Giramenti di testa?” chiese ansiosamente Spike “sisi Spike, ma ora calmati, sto bene come ho detto a loro, solo un po’ di mal di testa ma penso sia normale, passerà”.

Il rumore sordo dei passi sulle tavole di legno attirò l’attenzione degli Equestri “Ma bene, la principessa di ritorno dal ballo!” enfatizzò Jack “quale ballo scusa?” chiese perplessa Twilight non capendo la battuta, “ahh lascia perdere” rispose Jack. “JAAAAAACK!!!!!!” si sentì urlare dal ponte “scusate un momento, deve essere quello schizzato di Hector” disse risalendo le scale per il ponte.

“Che vuoi Hector?” chiese Jack avvicinandosi a Barbossa “il mare sta cambiando, il cielo è più scuro, non siamo più nel mar dei Caraibi. Rotta?” concluse Barbossa.

Jack si guardò un po’ intorno notando i cambiamenti e dopo estrasse la bussola rimanendo perplesso di quel che vedeva “non di nuovo, dai dai” disse Jack sottovoce scuotendo lo strumento “c’è per caso qualcosa che non va Jack?” chiese irritato Hector “nono niente, c’era un po’ di sabbia tutto qua” disse frettolosamente Sparrow che aggiunse “rotta nord-est” nonostante non sapesse l’effettiva rotta da seguire, visto che la lancetta aveva ripreso a girare a vuoto come anni prima, ma non volendo un’ennesima ramanzina di Hector decise lui, ignaro di dove quella rotta li avrebbe portati.

“SENTITO INUTILE TOPO DI FOGNA! ROTTA NORD-EST” gridò Barbossa al timoniere che aggiustò prontamente la rotta.

Il cielo si faceva pian piano più scuro, sempre più velato da strati di nubi nere e minacciose, il vento sempre più impetuoso e il mare sempre più agitato e cupo, di un colore neutro. “AMMAINARE I VELACCI, FORZA CON QUELLE CIME!” ordinò Gibbs al resto dell’equipaggio.

“Jack sei sicuro della rotta che abbiamo intrapreso?” chiese dubbioso e scocciato Hector al compare “Assolutamente certissimo Hector!” esclamò Jack accentuando un sorrisetto cercando di essere il più credibile possibile; “lo spero per te” disse il co-capitano con una smorfia.

 Twilight, ripresasi, le altre e Spike raggiunsero la postazione di timoneggio leggermente nauseati e si rivolsero a Barbossa “scusate l’interruzione, ma non è che si potrebbe far ballare meno la nave? Il mio stomaco non ha ancora digerito il pranzo” disse stizzita Rarity “Si da il caso che io non controlli il mare mia cara puledra, e in questo momento vi sarei infinitamente grato se tornaste sottocoperta, ma altrimenti se la cosa vi turba potete anche lasciare la nave, ogni punto è buono per uno scarico!” rispose altrettanto stizzito Hector.

 Il gruppetto comprendendo il messaggio tornò sottocoperta chiudendo la botola sopra di loro in tempo per l’arrivo della pioggia, una scrosciante pioggia che andò a sommarsi agli altri doni che madre Natura aveva riservato per loro.

Il mare si fece sempre più impetuoso e le raffiche di vento sempre più forti. La nave affrontava le grandi onde grazie alla sua altrettanto grande stazza, cosa che un’altra nave non sarebbe riuscita a fare e finendo col affondare a picco in quelle gelide e cupe acque.

 Jack cercando di non farsi vedere da Barbossa nascondendosi dietro all’albero di poppa, continuava a cercare di far funzionare la sua dannata bussola, fallendo però miseramente. “Dannazione, stupida bussola, dovevo chiedere il rimborso a Tia Dalma già la prima volta…” confabulò Jack tra se e se, quando tutto d’un tratto si udì un consueto urlo di Barbossa “JAAAAACK”, “ammm si Hector…” rispose Jack “potresti gentilmente guardare, QUELLA TUA DANNATA BUSSOLA E TIRARCI FUORI DI QUI!!!” sbraitò Hector “beh direi che in generale, direzione di la” concluse Jack indicando un punto meramente a caso a destra “TIMONIERE TUTTA A TRIBORDO!” comandò Barbossa.

La nave con un po’ di fatica virò e prese la rotta indicata da Jack, che non sembrava proprio delle migliori; e infatti da li a poco un enorme onda alta 10 metri si andò a formare proprio diritto a loro. “CAPITANOOO ONDA A PRUAAA” gridò la sentinella “MOLLA QUA!” disse Hector al timoniere strattonandolo entrando in possesso del timone. “SPIEGARE TUTTE LE VELE E TENETEVI FORTE SE NON VOLETE MORIRE AHAHAHAH” urlò Barbossa all’equipaggio che subito dopo aver eseguito l’ordine si aggrappò a qualunque cosa fosse ancorata alla nave.

 La Perla Nera andò dritta contro l’onda entrandoci letteralmente dentro, o quasi. La prua subito s’inabissò nell’acqua ma poi riemerse e la nave grazie al vento impetuoso iniziò a solcare l’onda fino a che non iniziò la discesa.

La nave ormai sul dorso dell’onda iniziò a prendere velocità, iniziando a perdere tutto ciò che non fosse legato o inchiodato, come le lampade ad olio, un paio di membri dell’equipaggio sacrificabili per trama e la bottiglia di Rhum che Jack teneva in mano.

All’improvviso la corsa della Perla si arrestò tornando in acque calme, la pioggia cessò di cadere e le nuvole furono rimpiazzate da una fitta coltre di nebbia, che impediva di vedere qualsiasi cosa oltre la polena della nave.

“Questa storia non mi piace per niente capitano” disse con tono preoccupato Gibbs, “nahh non farci caso, è solo il tempo che è più pazzo di me, niente di cui preoccuparsi” lo liquidò Jack sfoderando la sua nonchalance. “Se lo dice lei capitano…” rispose Gibbs tornando al suo compito barcollando leggermente a causa del moto che la nave aveva subito fino ad allora.

La Perla avvolta nell’oscurità solcava il mare alla cieca, il nulla faceva riecheggiare il rumore delle cime che si scontravano l’un l’altra mosse da un leggero e molto più pacato vento.

L’equipaggio abbastanza nauseante riprese le posizioni un po’ sorpresi e scombussolati dall’improvviso cambiamento climatico.

La botola della coperta si aprì di scatto facendo uscire una nauseante Rarity in vena di lamentele… “Allora accetto tutto, il sudiciume di questa nave, lo stile tremendamente out dei vostri indumenti, le condizioni di quelle povere vele, la mancanza del mio bagno personale e della colazione a letto e persino questo barcollio continuo, ma questo è troppo…” schizzò Rarity davanti alle facce molto perplesse dei pirati circostanti che indietreggiarono quasi “paurosi” della reazione dell’unicorno.

"Abbiamo problemi nettamente maggiori" disse Barbossa scendendo le scale di legno del castello di poppa, rumoreggiando con la gamba artificiale. "Cosa può essere peggiore dei miei bisogni personali?" chiese Rarity.

"La calma piatta" disse Barbossa. Il gruppo di equestri si sorprese nel sentire ciò, e si accorse che in quel momento non tirava più un singolo alito di vento.

"Eravamo in una tempesta nemmeno tre minuti fa. Il tempo non può cambiare così in fretta" disse Twilight.

"Qui si". In molti si sorpresero quando videro Norrington passare attraverso le assi del pavimento proferendo quelle parole.

"E dove sarebbe qui?" chiese Pinkie curiosa.

"il triangolo del Diavolo" disse Norrington.

Un silenzio di tomba calò istantaneamente su tutta la ciurma, mentre una cassa che stava venendo spostata sottocoperta da due uomini cadeva rovinosamente dalle scale, lasciata cadere dai due uomini che la portavano.

Tutti osservavano Norrington con stupore e paura negli occhi.

"Ci hai portato nel triangolo della morte?" chiese lentamente Barbossa puntando Jack con un dito. "Bhe... tecnicamente eri te che portavi la nave..." cominciò a dire Jack.

Barbossa fu tentato di estrarre la pistola dalla fondina, ma Norrington lo fermò. "Lui non centra. Qui dentro, nemmeno La Bussola funziona" disse.

"E come facciamo ad uscirne?" chiese Applejack avvicinandosi ai due. "Non si esce da qui. Se ci entri, rimani disperso per sempre, fino a marcire o ad affondare" disse Barbossa.

Fluttershy si fece piccola piccola dicendo "non sembra molto divertente..."

"Si può uscire da qui, con qualcosa come me a bordo" disse Norrington. "E come mai?" chiese Jack. "Io sono una maledizione. La mia sola vicinanza affligge la nave. Finché sono a bordo, nessun altro spirito oserà avvicinarsi" disse Norrington.

Barbossa sbuffò, poi osservò la prua della nave, dalla quale stava arrivando un fittissimo banco di nebbia. "Voglio tre uomini per ogni lato della nave, che gridino per qualunque cosa ci si avvicini o si muova" disse avviandosi verso la postazione da timoniere. "Gli altri ai remi" disse salendo le scale.

Jack si voltò confuso verso Gibbs, "abbiamo dei remi?" chiese.

 

Un uomo dell'equipaggio sganciò una trave da un muro interno sul fondo della coperta, rivelando uno scomparto con una trentina di lunghi remi in legno dentro di esso.

"Oh... avevamo dei remi..." disse Jack.

"Cosa dovremmo farci con quelli?" chiese Rainbow Dash.

 

La Perla Nera solcava lentamente le acque del mare, mossa da due serie di remi che sbucavano dalle bocche da cannone inferiori.

"Perché faccio domande?" chiese Rainbow Dash tirando il remo con gli zoccoli.

"Guarda, ogni tanto ci viene da chiederci anche solo perché respiri, ma non è un problema, perché siamo amiche" disse Applejack con un leggero tono di sarcasmo nella voce mentre tirava il remo affianco alla pegaso.

Metà della ciurma stava muovendo remi. Compreso Broam, che muoveva due remi alla volta.

 

"Bhe, almeno ci stiamo muovendo" disse Twilight osservando il mare che si muoveva lentamente sotto il parapetto della nave. "Se riuscissimo anche a vedere l'altro lato della nave non sarebbe male" disse poi voltandosi nella fitta nebbia.

"È così spessa che si taglia con gli artigli" disse Spike ritagliando un cubo nella nebbia e prendendolo nella zampa.

"Io mi sto divertendo" disse Pinkie uscendo da un barile con una folta barba fatta di nebbia.

"Pinkie, tu ti diverti a prescindere" disse Twilight ruotando gli occhi.

 

"Non vedo pesci da qui" disse Fluttershy sporgendosi dalla balaustra.

"Non è dei pesci che mi preoccuperei in questo mare" disse Gibbs scrutando l'orizzonte, per quanto se ne poteva vedere.

"Perché... cosa può esserci in questo mare?" chiese la puledra pentendosi subito della domanda.

"Oh, nessuno lo sa. Dicono che ci siano le sirene qui. O ancora che sia la dimora di esseri più mostruosi del Kraken” continuò il primo-ufficiale gesticolando ampiamente con le braccia.

Come l'uomo si aspettava, la puledra si fece piccola piccola cercando di coprirsi con la criniera.

 

Bassi rumori si udivano dalla chiglia, mentre oggetti non meglio identificati ci sbattevano contro.

Saltuariamente si potevano notare pennoni di navi affondate spuntare dall’acqua sfiorando la nave; pennoni che venivano prontamente evitati grazie all’avvertimento da parte dei membri della ciurma di vedetta.

 

La situazione tirò avanti per diversi minuti, nei quali Barbossa scrutava la nebbia in cerca di punti di riferimento.

“Comincio ad annoiarmi…” disse Pinkie Pie mentre giocherellava con un limone, recuperato da un barile sottocoperta.

“Perché hai un limone?” chiese Rarity guardando la puledra rosa mentre lo faceva roteare sullo zoccolo come un pallone da basket.

“Non lo so” disse lei, “Sembrava più divertente di quanto non sia” continuò poi osservando il limone.

La puledra grigia alzò un sopracciglio cercando di comprendere la logica di Pinkie, ma poi si ricordò che era Pinkie e che tanto valeva lasciare perdere.

 

“Oh, ma chi voglio prendere in giro…” disse la puledra rosa voltandosi verso il parapetto, “in questa nebbia tutto è noioso!” disse lanciando con forza il limone lontano nella nebbia.

L’agrume compì un lungo arco nell’aria svanendo nella foschia.

Le due puledre lo seguirono con lo sguardo fino a che non svanì, ma invece di udire il suono del frutto colpire l’acqua, sentirono che collise contro un qualcosa di solido, come se vi fosse stata una parete rocciosa parallela alla nave.

Ed era proprio così; la nave stava veleggiando dentro quella che sembrava una strettoia nella roccia, e difatti lo spazio laterale iniziò a diminuire gradualmente.

“Ciurma ammainare i velacci” ordinò capitan Barbossa “non per essere pessimista Hector, ma secondo me ci stiamo cacciando in un bel guaio” disse Jack stranamente preoccupato.

“Devo ricordarti chi ci ha portato qui dentro Jack!?!? Ora renditi utile e vai a controllare di prua” rispose adirato Hector.

 

“CAPITANO, ROCCE A PRUAAA!!!” urlò la vedetta dalla cima del pennone.

“Signor Gibbs tutta a tribordo e poi a babordo, ci porti fuori di qui ADESSO” sentenziò Barbossa.

 

Gibbs eseguì, sollevando il timoniere nel suo incarico e riuscendo a passare con lo scafo a pochi millimetri di distanza dagli affioramenti.

Calata un po’ la nebbia lo stravagante equipaggio della Perla Nera potè rendersi conto di dove era finito.

Quelle che prima sembravano pareti rocciose ora davano l’idea di una parete viscida, con protuberanze per niente simili alla roccia, ma al contrario quasi a sembrare l’interno di una gola.

 

“Questa storia non mi piace capitano…” disse Gibbs con aria preoccupata, “neanche a me, questo posto fa paura” aggiunse Fluttershy da dietro il barile dove si nascondeva.

Gibbs, arrivato in quello che sembrava uno slargo, virò di ¾ a tribordo per allargare la traiettoria, per poi virare tutta a babordo cercando di invertire la rotta e tornare indietro da dove erano venuti.

Nel compiere la virata la nave percorse una traiettoria molto vicina alla parete. La luce delle lampade ad olio illuminò la superficie, confermando i sospetti sulla sua composizione più o meno differente dalla roccia.

 

Uno degli uomini dell’equipaggio incuriosito dal materiale vischioso, tese una mano fino a sfiorare una delle protuberanze, e ne rimase alquanto schifato, quando ritirando la mano la trovò ricoperta di quel fluido simile a bava.

 

La Perla  rimboccò la strettoia da dove era precedentemente giunta, con un po’ più di fatica, come se la corrente tirasse nell’altro senso.

La luce andava via via affievolendosi, come se il giorno stesse per tramutarsi in notte. La nebbia andò sciamando lasciando una visuale più limpida della rotta.

 

Gibbs scansò nuovamente le “rocce” su avvertimento della vedetta, ma questa volta sembrava affiorassero di più che nel precedente passaggio, come se il livello dell’acqua si fosse abbassato.

Arrivati alla fine della strettoia tutti gli occupanti della nave rimasero sorpresi ed esterefatti da quel che videro.

L’entrata della strettoia precedentemente imboccata dalla nave stava come crollando. “CAPITANO, LA GROTTA STA CROLLANDO!” urlò la vedetta di prua. “Non è una grotta…” disse attonito Hector, e difatti non lo era affatto.

Stando alle precedenti deduzioni sulla composizione delle pareti della grotta e sull’odore non proprio fragrante del suo interno, non si poteva che constatare che fossero finiti dentro le fauci di una qualche bestia marina, e che adesso codesta bestia stesse serrando la sua mascella.

“TUTTI AI PROPRI POSTI, AMMAINARE TUTTE LE VELE E FUORI I REMI” sentenziò Barbossa.

Le due file di remi uscirono dai boccaporti dei cannoni e iniziarono a spostare quanta più acqua possibile per permettere alla Perla di uscire da quella situazione, mentre le vele venivano ammainate poichè il risucchio dell’aria all’interno della bocca del mostro spingeva la nave nel senso opposto.

L’equipaggio iniziò a buttare via tutto quello che poteva costituire zavorra, comprese le scorte delle scorte di rhum di Jack, che alla vista dei barili in acqua, impazzì letteralmente.

“NOO, NO NO NO!!! IL MIO RHUM! FERMATEVI!!!” urlò Jack fuori di senno, quando un potente schiaffo proveniente da Gibbs lo riportò alla “normalità”.

“Jack non c’è tempo da perdere, altrimenti il tuo amato rhum non li rivedrai neanche con il cannocchiale se non usciamo da qui” disse conciso il primo ufficiale.

Jack si apprestò a raggiungere il castello di poppa e si mise al timone. Portò la nave in diagonale, tracciando una rotta che li avrebbe portati contro l’angolo delle fauci del mostro, il che non gli avrebbe permesso di uscire quantomeno illesi, ma probabilmente li avrebbe fatti incastrare e ribaltare.

Capitan Barbossa accorse al fianco di Jack per dirgli quanto quell’idea poteva essere stupida e fatale per loro, ma per quanto fosse stupido Jack in quel momento era di una serietà spaventosa, e quindi decise di rimanere in silenzio e sperare nella buona sorte.

L’uscita si faceva a poco a poco più stretta e il pennone cominciò a raschiare sulla superficie superiore della bocca del mostro marino.

La Perla nel frattempo era riuscita ad arrivare al confine tra le fauci e il mare diagonalmente, con la parte di prua di babordo che spuntava già nelle acque del triangolo delle Bermuda.

A quel punto Jack diede un ordine “DATE FONDO ALL’ANCORA, AMMAINATE TUTTE LE VELE, DENTRO I REMI DI TRIBORDO E FUORI I CANNONI”. Tutti si guardarono perplessi e poi si girarono verso Barbossa in cerca di ordini più sensati, ma Hector annuì semplicemente accondiscendendo alla decisione di Sparrow.

Gli uomini della ciurma che non erano impegnati a remare eseguirono gli ordini.

L’ancora andò a fondo, ma superando la bocca del mostro e si andò ad incastrare in uno scoglio sul fondo del mare.

Nel contempo Jack diede l’ordine di fare fuoco. Lo strattone della cima dell’ancora e il rinculo del fuoco dei cannoni fece come “derapare” la nave che uscì perpendicolarmente dalla bocca del mostro.

Quest’ultimo infastidito dalle palle di cannone serrò definitivamente la mascella e si allontanò sparendo nelle profondità marine, lasciando quello che era il vero passaggio libero.

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