In ogni tuo sguardo riesco a percepire l'immenso, nel tuo sorriso riesco a immaginare l'eternità

di marchisia ___
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Un pò di me, un pò di te ***
Capitolo 3: *** PRIMO GIORNO, PRIMO INCONTRO ***
Capitolo 4: *** NON PUOI, LO SAI ANCHE TU! ***
Capitolo 5: *** FINALMENTE ***
Capitolo 6: *** PENSIERI COSTANTI... ***
Capitolo 7: *** RIECCOMI ***



Capitolo 1
*** Prologo ***




< Invidio le persone che si innamorano ogni due giorni. Io mi sono innamorata una sola volta e ho il sospetto che dovrò farci i conti per tutta la vita . >

 
Era con questa frase che volevo cominciare il mio racconto… Si, li invidio, invidio tutti coloro che riescono a dimenticare qualcuno così facilmente perché io nella mia vita, se pur breve, mi sono innamorata una sola volta e credo che me lo porterò dietro per sempre e per sempre è un lasso di tempo molto lungo… Non parlo delle semplici cotte di una ragazzina, parlo di amore, quello vero; quello con la A maiuscola insieme a tutte le altre lettere; quello che ti manca anche se non è con te per un secondo; quello che ti fa sentire completa; quello senza il quale ti sentiresti vuota, persa e disorientata; quello che è la parte mancante di te e del tuo essere; quello che ti fa venire le farfalle nello stomaco; quello che per te è l’essenziale; quello che ti fa mancare il respiro; quello assurdo; quello che è follia, perché l’amore non è razionalità; quello che al solo pensiero di vederlo con un’altra moriresti; quello che cresce ogni giorno di più; quello per il quale attraverseresti l’oceano a nuoto e molto di più; quello che speri che ogni messaggio sia il suo; quello che ogni TI AMO non è mai una menzogna; quello che non tradisce; quello che non mente; quello che ti proteggerà e  ti starà accanto sempre, in qualunque circostanza ; quello che non ti abbandonerà mai; quello con il quale vorresti passare ogni giorno della tua vita; quello che semmai  dovesse succedergli qualcosa di brutto vorresti prenderla tu al suo posto e non lo lasceresti solo; quello che non è solo e soltanto passione o desiderio;  quello che ti ama più dei suoi figli… Si, avete capito bene, più dei suoi stessi figli, lui me lo diceva, a volte… Il nostro era vero amore, uno di quelli che si tatua sul tuo cuore al primo sguardo e che poi non c’è modo di togliere.


"PRIMA O POI TI CAPITERA' DI CADERE.

ASPETTALO.

ACCETTALO.

SEI SOLO UN ESSERE UMANO.

VA BENE COSI'.

PERDONATI. "



AUTRICE: Questa storia la dedico alle mie amiche: Maria Pia e Margherita che mi hanno supportata e sopportata in questo mio folle innamoramento. Grazie.          

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Capitolo 2
*** Un pò di me, un pò di te ***




La mia vita cambiò per sempre quando avevo sedici anni. So che quando lo dico, molte persone rimangono meravigliate. Mi guardano in modo strano, come se cercassero di immaginare cosa potrebbe cambiare la vita ad una ragazza così giovane. Ma io la mia storia non la posso riassumere in tre o quattro battute. Oggi voglio raccontarvela, questa storia, per farvi capire che l’amore vero esiste, dura per sempre, è bellissimo ed è capace di farsi amare più dei tuoi figli. Io lo amo ancora e dopo trent’anni mi accorgo di amarlo ogni giorno di più.
Ormai sono sulla soglia dei quarantacinque anni, sono sposata, laureata in Criminologia e Biologia con specializzazione in Ricerca Genetica, sono ricercatrice volontaria Telethon, capitano dei RIS di Roma ma vivo a Torino e ,dopo un corso di laurea in coreografia della danza, sono diventata coreografa del Teatro la Scala di Milano e della relativa Accademia di danza. Ho sei figli: tre maschi e tre femmine: la mia prima figlia si chiama Martina, ventisei anni, laureata in Psicologia Criminale, etoilè dell’Operà di Parigi, sposata da quattro anni con Andrea Bolle, figlio di Roberto Bolle, mamma di Luca, 3 anni, e di Sophia, 6 mesi; Emanuele, ventitrè anni, attaccante della Juventus, prossimo laureando in Scienze Motorie e Sportive, quasi marito di Chiara e futuro papà di Giulia ,tra 2 mesi; Aleeah Angelica, per gli amici Aleeah, diciotto anni, studentessa al Liceo Scientifico e prossima al diploma all’Accademia della Scala di Milano; Davide Alessandro, dieci anni, va a scuola e gioca nei settori giovanili della Juventus; Sharj, cinque anni e mezzo e Leonardo Claudio, due anni e mezzo. Mi piace molto la mia vita, ho sei fantastici figli, due nipoti più una in arrivo, un marito e un bellissimo lavoro, ma l’amore, quello vero, è la cosa più bella che mi sia successa nella mia, se pur ancora breve, vita.
Ero una persona che non parlava sempre, ma se prendeva confidenza non la finiva più. Ero una che si affezionava, quasi sempre. E quasi sempre veniva delusa. Quasi sempre veniva attirata dall’idea di rimanere timida e starsene per i fatti suoi.
Avevo quattordici anni quando lo conobbi. Il suo nome era Luca,  quando ci incontrammo aveva 37 anni, una moglie e una figlia, Maia, sei anni all’epoca. Era alto, magro, con gli occhi che quando ti guardavano raccontavano una storia, fisico statuario al punto giusto, perfetto, e, alle volte, si lasciava crescere un po’ di barba corta. Era un uomo che nonostante fosse vicino ai quaranta si manteneva ben in forma, giovanile e moderno così come era il suo modo di vestire. Posso dire che, prima di scoprire che era maritato e aveva prole, gli davo al massimo trent’anni.
Non ero contenta della mia vita, come quasi tutte le adolescenti.
Il mio sogno era ballare e diventare una ballerina professionista, volevo essere la nuova Carla Fracci o Alessandra Ferri, volevo essere Rudolf Nureyev al femminile...il perfetto abbattimento del confine tra balletto classico e danza moderna, la perfetta revisione dei più grandi balletti, ma i miei genitori non credevano in questo tipo di lavoro e non mi diedero la possibilità di studiare.
Oggi sono riuscita a realizzarlo, anche se in parte, diventando coreografa del teatro in cui volevo studiare e aprendo un'accademia di danza nel mio paese natale. Non avevo amici maschi, nè un ragazzo, avevo smesso di credere nel vero amore e nel principe azzurro.
Ovviamente non sapevo ancora cosa il fato avesse in serbo per me...



AUTRICE: Ciao a tutti, i primi capitoli non saranno interessanti perchè tratteranno la mia storia prima di incontrarlo e di capire la verità ... Spero che vi piaceranno ;)

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Capitolo 3
*** PRIMO GIORNO, PRIMO INCONTRO ***




Era il 13 Marzo 2010. Il mio primo giorno nella mia nuova scuola di danza. Ricordo che ero emozionatissima perché tornavo a ballare dopo due anni di stop. Anna, la mia insegnante, mi inserì nel gruppo delle medie, dove rimasi per tutto l’anno e per il successivo. Quando cominciammo la lezione fu molto paziente e comprensiva nei miei confronti , mi avvertì che loro erano già molto avanti nella preparazione del saggio e che difficilmente sarei riuscita a mettermi in pari. Ma la mia passione per la danza era talmente forte che ci riuscì. Mi integrai molto bene anche con le mie compagne: alcune di loro, all’inizio mi sembravano antipatiche ma, con il passare del tempo abbiamo legato tantissimo,soprattutto con: Melanie, Dalila, Bene, Benny, Vanessa, Silvia, Sofia (una delle piccoline che per me era come una sorellina minore) e la stessa Maia, ancora oggi ci vediamo spesso. Una di loro si chiama Selene, è una anno più piccola di me e con lei c’era un rapporto speciale perché ci conoscevamo già. Quel giorno lo incontrai. Lui faceva palestra, sua moglie lezione di spinning, fit box e step con Valnetina (una delle istruttrici), Maia frequentava il corso di ginnastica artistica. All'inizio, il destino era dalla nostra parte, infatti, quel giorno facevamo lezione tutte insieme (bambine della ginnastica comprese) per ripetere il balletto del carnevale che, poi, avremmo usato anche al saggio. Io ero seduta vicino agli specchi che guardavo le prove quando vidi un uomo sulla porta della sala ma, li per li non ci feci caso, finchè non mi accorsi che Maia stava correndo verso di lui gridando: "Papiiiiiiii...." , "troppo dolci", pensai. Non mi ero accorta che ero rimasta li, ferma, immobile, con lo sguardo fisso su quell'uomo, senza un apparente motivo. Ad un certo punto l'uomo si girò verso di me e i nostri occhi si incontrarono... Pochi secondi che ,a me, sembrarono un'eternità.
 Ci eravamo incontrati perchè doveva succedere, e anche se non fosse stato quel giorno, prima o poi ci saremmo sicuramente incontrati da qualche altra parte.
Purtroppo per il resto dell'anno non lo vidi molto. Indubbiamente i suoi occhi nei miei mi avevano colpita ma, me ne accorsi molto tempo dopo, forse perchè la mia testa non voleva farmelo capire.
L'inizio di un nuovo anno arrivò in fretta: era il 12 Settembre 2011. Maia e altre bambine del corso di ginnastica avevano preferito frequentare quello di ballo. Il tempo passò velocemente, io avevo iniziato il liceo e, nel frattempo, era arrivato Maggio.


AUTRICE: Ciao a tutti!!!!! Scusate l'immenso ritardo ma, tra scuola,danza, amiche e sport non ho avuto tanto tempo libero. Avevo anche pensato di non pubblicare più perchè stavo vivendo un brutto periodo con Lui ma adesso è tutto (quasi) ok e ho di nuovo ispirazione :))

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Capitolo 4
*** NON PUOI, LO SAI ANCHE TU! ***


Passavano i giorni e mi accorsi che, inavvertitamente, pensavo a lui. Avevo deciso di parlarne alla mia migliore amica, Maria Pia. Stavamo passeggiando sul Lungomare quando, cominciai il mio discorso.

<< Pia, ti devo dire una cosa. >>
<< Dimmi >>
<< C'è uno, in palestra, che non so come si chiama ed è proprio bono. >>
<< E chi è questo? >>
<< Ehm...non ti arrabbiare se te lo dico , però. >>
<< No, tranquilla, non mi arrabbio. >>
<< E' il papà di una delle piccole. >>
<< Stai scherzando spero? >>
<< No. >> Dissi ridendo come una stupida, sapendo cosa significasse la sua frase.
<< Gabry, tu sei pazza, non pensarci nemmeno a farti piacere uno così, non puoi. >> Ribattè lei.
<< Ehi, calmati. Non ho detto che mi piace o che ne sono innamorata, solo che è molto bello, tutto quà. >>
<< Lo so >> mi disse << Ti conosco da dodici anni, cominci dicendo che è bello e finisci dicendo che ti piace o di più. >>
<< In effetti... >> le dissi << Non sarà così questa volta, poi a me piace Francesco. >> Francesco era il cugino di Anna, una delle mie amiche più care.
<< Vabbè dai >> disse sciogliendosi un pò << Dimmi qualcosa di questo qui, cosa sai precisamente di lui? >>
<< Precisamente? Che ha una figlia e una moglie, che è troppo più grande di me e che non so neanche il suo nome...!! >>
<< Perfetto e lui cosa sa di te? >>
<< Che vado in palestra lì. >>
<< Bene, potreste già sposarvi!!! >>
<< Spiritosa! >> dissi facendole il verso.
Per un pò continuammo a discutere sul fatto che pensavo a lui ma, che non potevo dire che mi piaceva perchè non conoscevo nulla della sua vita, dei suoi interessi e del comportamento. Ad un certo mi chiese di descriverlo fisicamente.
<< E' alto, magro, fisico muscoloso e perfetto, è bellissimo. >>
<< Ok,ok , ho capito che è un bell'uomo. >> ridemmo entrambe finchè io non intervenni.
<< Pia, è mezzanotte quasi, dobbiamo tornare a casa che domani mattina abbiamo lezione con le bambine.... ci sarà da guardare e da indagare!!! Mi accompagni? >> dissi facendole l'occhiolino.
<< Certo, andiamo. >> rispose. Ci dirigemmo verso il suo scooter, salimmo e mi portò a casa. (Lei aveva giò patentino e motorino nonostante fosse più piccola di me di quattro mesi, io mi stavo ancora lavorando i miei che non ne volevano sapere : "troppo pericoloso" dicevano, ma in fondo erano coscienti che mi servisse).
<< Mi raccomando! >> mi disse una volta arrivate.  << Ti voglio bene, ci vediamo, notte! >> continuò dandomi un bacio sulla guancia.
<< Ti voglio bene anch'io stupidina, notte >> dissi abbracciandola.
L'altra nostra migliore amica, Margherita, era ammalta e per questo non era uscita con noi, così la chiamai al telefono e le raccontai tutto... La sua reazione??? La stessa di Maria Pia...

Era estate, giugno 2012, il 12, precisamente. Quel giorno, parlando con lei capì che qualcosa in me stava cambiando, che iniziavano a piacermi i suoi occhi e il suo sorriso.
La scuola era finita e le prove per il saggio si svolgevano anche la mattina, tenendoci impegnate un'intera mattinata ma, vedevo lui e tutto ciò cominciava a piacermi. La mattina seguente iniziai ad indagare: involontariamente, chiesi a Federica , con una scusa, come si chiamassero i genitori di Maia ed, in seguito, chiesi a Chiara che cognome facesse la piccola. La prima mi disse che la madre si chiamava Simona e il padre LUCA. La seconda mi rispose con : "Rossi". Non chiesi altro: non volevo destare sospetti. Uscita dalle prove corsi a chiamare Maria Pia e Margherita  per raccontare loro ciò che avevo appena scoperto e dopo, andai a cercarlo su Facebook (social network molto popolare allora). Trovato! Lessi le informazioni del profilo e scorsi la data di nascita: 09 Febbraio 1974!!! Colop al cuore! Presi un foglio ed una calcolatrice ed iniziai a fare mille calcoli su quanti anni avesse e su quanti ci separassero. Arrivai a due conclusioni: aveva 38 anni (39 a Febbraio) ed era 23 anni 5 mesi e 26 giorni più grande di me. Troppi.....decisamente troppi!!! Se poi vogliamo considerare che amava la sua famiglia....andiamo bene! Mandai un messaggio a Maria Pia e a Margherita con i dati che avevo ricavato, pochi minuti dopo mi arrivò la risposta della seconda: " No comment, ti sei risposta da sola con tutti questi calcoli. NON PENSARCI NEMMENO. Te lo dico da amica ! " Poi ecco la risposta della prima: " Azz...sono troppi, non puoi, lo sai anche tu -.- " Il mio cervello ne era a conoscenza ma, il mio cuore non ne voleva sapere... In genere è molto difficele mettere daccordo cuore e cervello...pensate che nel mio caso non si rivolgevano nemmeno la parola...


AUTRICE: Come promesso ho pubblicato subito un altro capitolo.... :) Vi anticipo che il personaggio (famoso) maschile della storia cambierà perchè, effettivamente, anche se è il mio idolo, Marchisio non è credibile :))) Come sempre, grazie alla mia amica Margherita che mi supporta e carica le immagini :))))

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Capitolo 5
*** FINALMENTE ***




Giorno dopo giorno guardavo Luca sempre di più e notavo anche qualche sua occhiata verso di me. Lo pensavo e lo sognavo la notte....ormai era una costante.

<< Gà, c'è Luca! >>
<< Dove? >>. Era pomeriggio, Maria Pia, io e Margherita eravamo sotto l'ombrellone: la mattina io non avevo avuto le prove e così avevamo deciso di mangiare a mare.
<< Bentornata tra noi Gabè! >>
<< Scusa, stavi dicendo? >>
<< Stavo parlando di Simone, ma lascia stare, tu piuttosto che hai? E' tutto il giorno che sei strana, non ci dire che è per quel Luca?! >>
Simone era un ragazzo di 20 anni che aveva trattato malissimo Pia.  Beh, che dire , aveva fatto centro,come stupirsi? Lei era, ed è ancora la mia migliore amica di sempre, colei che so che non perderò mai, colei che ci sarà in qualcunque circostanza e mi appoggierà sempre, colei che saprà ogni cosa di me e niente e nessuno ci separerà mai. LORO sono tutto questo. Gli voglio bene con tutto il mio cuore e la mia anima.
<< Voi non sbagliate mai eh ?! Sì, è per lui, non so come mai ma non riesco a smettere di pensarlo, di pensare ai suoi sguardi, mi sto preoccupando, ormai andare alle prove significa guardarlo! >>
<< Ti piace proprio? >> mi chiese Marghe.
<< Credo proprio di sì, purtroppo. >>
<< Che ti avevo detto io? >> mi rimproverò Pia ridendo e dandomi un piccolo "scappellotto" in fronte.
<< Mmmhhh....hai sempre ragione, non ho ancora imparato! >>
<< Quando l'hai capito? >>
<< Il 12 giugno, il giorno in cui ti ho parlato di lui. Se l'ho fatto è stato perchè avevo capito qualcosa. >>
<< Beh, ovviamente, l'avevo capito anche io. Te l'ho detto e ti ripeto, siamo migliori amiche da 12 anni, ti conosco troppo bene! >>
<< Idem >> disse Meggy sorridente. << Ma è bello? >> continuò.

<< Bello? No, non lo so. Non so che dirvi. Per voi potrebbe anche non esserlo, ognuno ha i suoi gusti, ma per me....per me è bellissimo. >>  avevo gli occhi lucidi.

<< Però, di solito, abbiamo gli stessi gusti. >> esclamò Pia.
<< Di certo, non si può dire lo stesso per te, Marghe! >> la punzecchiai.
<< Ehi! Che hanno i miei gusti che non va ?? Sono perfetti! >> rispose.
<< Si, si certo. >> ridemmo in coro io e Puccia, la chiamavo così.
<< Vabbè, il 5 luglio c'è il saggio dei bambini della ginnastica artistica, noi dell'Hip-Hop e le ragazze dello Spinning faremo da "sfondo", quindi ci sarà anche Luca con sua moglie, che somiglia ad una befana. >>
<< Non mancheremo, naturalmente, ma tu sei di parte, lascialo giudicare a noi! >>
<< Ok, ok >>


Erano ormai le 19:00 e decidemmo di aspettare il tramonto in acqua e poi saremmo tornate a casa.
Il 5 luglio non tardò ad arrivare, ero molto agitata, avevo bisogno dell'opinione delle mie migliori amiche, le uniche che mi capivano. Alle 20:30 ero in piazza, loro non c'erano ancora. Dopo poco vidi arrivare, proprio di fronte a me, uno scooter con tre persone sopra: due adulti e una bambina nel mezzo. Eccolo!! Era bellissimo mentre si toglieva il casco. Il mio cuore era a 200000 mi servivano loro due o non avrei retto. Come se fossimo telepatiche, arrivarono nel momento giusto.
<< Ciao Pia. >> << Ciao Meggy. >> le salutai.
<< Ciao Gabè >> risposero sorridenti. << Allora, è qui? >> chiese Memè.
<< Sì sì. E' quello seduto alla mia sinistra con la maglietta nera a maniche corte e i jeans....quello bellissimo. >> dissi.
<< Visto....è carino!! >> esordì Puccia.
<< Carino?? Ma non lo vedi che è fantastico?? >> le risposi.
<< Diciamo che è un bell'uomo, non si può negare, ma questo non cambia la situazione. >> Marghe era seria.
<< Grazie per avermi fatta tornare sulla Terra. Stavo fantasticando!! >>
<< Senti Gabry, sei la nostra migliore amica dobbiamo dirti sempre la verità, bella o brutta che sia, e tutto quello che facciamo o diciamo è solo per il tuo bene. >> ribattè lei.
<< Lo so, grazie. >> gli dissi mentre le abbracciavo.
<< La vedete quella accanto a lui? >> chiesi.
<< Sì, chi è ?? La moglie? >> esclamò Pia.
<< E' la bellissima signora Rossi. >>
<< WOW, avevi ragione, assoglia ad una befana, il naso è quello! >> la solita Margherita.

Dovetti andare via perchè dovevamo cominciare. Spesso guardavo Luca e notavo che anche lui mi stava fissando, quanto meno era verso la mia direzione, ma forse guardava un'altra. Subito dopo mi giravo verso loro che mi facevano di "no " con la testa, sapevo cosa intendessero. Alla fine dello spettacolo Anna ci consegnò degli attestati con il nostro nome. Così andai da Pia e Meggy che mi stavano aspettando per andare via, chiamai mio padre che mi disse il punto in cui aspettarlo. Per andarci passammo davanti a Maia che nel frattempo aveva raggiunto i suoi genitori.
<< Ciao! >> era la piccola che mi salutava.
<< Ciao. >> le risposi e mentre finivo di parlare volsi lo sguardo a Luca.
<< Ciao!! >> sentì una voce pronunciare quelle parole. Era un uomo, qull'uomo. Era Luca.

Quando risposi anche io con un "ciao" i nostri occhi si incrociarono, consapevoli per la prima volta che quello sguardo fosse l'uno per l'altra, ma forse senza volerlo ammettere. Sorrideva. Era quel tipo di persona a cui la bocca era stata fatta apposta per sorridere. E quando sorrideva ci sapeva proprio fare.

Sentì un altro << Ciao! >> questa volta era Simona, io risposi educatamente. Le mie amiche, che avevano assistito alla scena, mi lanciarono uno sguardo cha capii solo io, ma non dimmo nulla. Durante il tragitto verso casa non feci altro che chiedermi se, dopo il nostro saluto, lui avesse chiesto cose su di me a sua figlia, mi chiesi se anche lui mi stesse pensando. Dopo un lungo e accurato ragionamento mi risposi con un: " FIGURIAMOCI". A casa mi lavai e mi misi a letto, con Luca sempre nei miei pensieri. Mi arrivò un messaggio, era di Pia : " Non credere di passarla liscia, ho visto tutto prima. Domani ne parliamo! Di mattina sei impegnata? " . " Ok ok capo! Sono libera ! ". " Allora passo  a prenderti verso le 10:30 per andare a mare, ok?" . "E che mare sia :) A domani, notte ". "Notte".

Non riuscivo a prendere sonno, immaginavo una probabile storia tra me e lui. Avete pesente quei film mentali che si fanno la sera? Si, quelli prima di addormentarsi...Ecco, volevo tanto che un giorno o l'altro si avverassero. Che per una volta, una sola volta, le cose andassero come volevo io. Il mattino seguente, come previsto, Puccia non aveva dimenticato la sua strigliata. Solite cose : "dimenticalo, è troppo grande per te, ha una moglie,una figlia e di certo non starà dietro ad una non ancora 15enne.
<< Pia, lo sogno ogni notte, sempre lui, sogni particolari o semplicemente il suo volto. E' sempre più seria la cosa....ma so che non posso neanche pensarci.>>
<< Mannaggia a te. >>
<< Finisce sempre così, ti prometti che non ti affezionerai mai e finisci per dedicargli tutte le canzoni, tutte le frasi dei libri e tutte le cose belle che vedi in giro! >> .....

Nei giorni seguenti io e Luca ci salutavamo sempre, quando ci incotravamo. Io cercavo di evitarlo, ma in un modo o nell'altro i nostri sguardi finivano sempre per unirsi.

Un giorno mia cugina Benedetta si sentì male, aveva una patologia al cuore e i miei genitori aiutarono i suoi ad accompagnarla in ospedale, dove fu ricoverata in terapia intensiva. Scrissi uno stato su Facebook : " Piccola mia ( si fa per dire) riprenditi presto, senza di te non so stare... Mi racconado che quello a mare ci aspetta ( sappiamo io e te ;) ... Ti voglio bene Bì mia !! "

Intanto arrivò il giorno del saggio.



AUTRICE: Ciao a tuttiiii !!! Scusate per l'enorme ritardo ma la scuola è massacrante!!!! nel prossimo capitolo sarà Luca a parlare....!!!! Spero leggerete in tanti!! Grazie a quelli che lo fanno e che inseriscono la storia tra le preferite, seguite o da ricordare. Grazie Mille.
P.S. sto cercando di modificare la storia rispetto a come l'avevo pensata o di velocizzarla e scrivere capitoli più lunghi...altrimenti la parte interessante non arriva più!!!!
A presto,
-G-

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Capitolo 6
*** PENSIERI COSTANTI... ***




*PARLA LUCA *

Non sapevo cosa mi stesse succedendo, qualcosa in me stava cambiando. Non riuscendo a capire decisi di parlare con Ian, lui mi avrebbe saputo aiutare. Ian era ed è il mio migliore amico, riguardo ciò di cui dovevo parlare potevo fidarmi solo di lui e di Andrea, forse, ma per lui non ero ancora pronto, non avrebbe capito. Erano le 15:00 circa, sarebbe arrivato a momenti. Come previsto, ecco il campanello.
<< Ciao Simona, io vado con Ian. >> Stavo salutando mia moglie.
<< Ok tesoro, a dopo. >> mi rispose dandomi un bacio. Si, bacio del quale non sentivo la necessità. STRANO.
<< Ciao Luca! >> mi salutò il mio amico.
<< Ciao Ian ! >> dissi.
Eravmo diretti ad un bar, una volta arrivati ci sedemmo e ordinammo:
<< 2 caffè lunghi, per favore. >> esordì Ian.
<< No, per me un bicchiere di vodka. >>

Le parole mi uscirono senza pensarci due volte….. che mi stava succedendo?? Non toccavo un alcolico dal mio addio al nubilato.... Che stessi bevendo per dimenticare? Ma dimenticare cosa? Ah…si. LEI. Peccato che l’alcool aiuta a sollecitare aree del nostro cervello dedite al ricordo e all’apprendimento di informazioni.

<< Luca, che ti succede? Sei la persona più sobria di questo mondo e adesso ordini della vodka alle tre del pomeriggio?>>
<< Le persone cambiano.>> risposi
<< Ehi amico, cosa c’è che non va? >> mi chiese.
<< Scusami , ascolta. So che mi posso fidare di te, ma devi promettermi che non dirai niente di quello che sto per dirti a nessuno, nemmeno alla tua coscienza. Ok? >>
<< Puoi starne certo!>> mi rassicurò.
<< Non so neanche come cominciare…>> ero agitatissimo.
<< Luca, stai calmo, rilassati, io non ti giudicherò mai, qualsiasi cosa sia! >> ancora lì, a rassicurarmi, non lo avrei mai ringraziato abbastanza.
<< E’ una cosa assurda che ti sembrerà scema e ridicola…>>
Feci una pausa e anche se sapevo non sarebbe servito a nulla bevvi la mia vodka tutta d’un sorso.
<< Sto cominciando a provare qualcosa di strano per una ragazzina di non ancora 15 anni. >> non sapevo come avessi fatto a dirlo, ma lo dissi, d’un fiato. Grazie vodka.
<< Scusa?>> mi guardò stranito.
<< Inavvertitamente, credo di aver iniziato a volerle bene. Certe volte, basta distrarsi un attimo e il cuore prende decisioni di sua spontanea volontà , senza pensare a quello che dice il tuo cervello. Penso stia andando così.>> stavo difendendo qualcosa che in realtà non esisteva.

Si, io, forse, me ne stavo innamorando, ma lei? Per lei era la stessa cosa? Non lo sapevo, ma morivo dalla voglia di scoprirlo, consapevole che il nostro amore non sarebbe mai potuto sbocciare, comunque.

<< Ook. Spiegami bene. >>

<< Si chiama Gabriella, è una delle ragazze che balla con Maia, ma lei fa parte del gruppo delle grandi. Qualche giorno fa mi ha chiesto l’amicizia su Facebook , all’inizio non sapevo chi fosse, ma al saggio della ginnastica quando hanno chiamato il suo nome, lei si è alzata e ho collegato. Sono andato a guardare il suo profilo e ho cercato informazioni su di lei, non so perché, ma l’ho fatto. Compie 15 anni il 14 agosto, è del 1997. Non l’ho notata subito ma con il tempo mi sono accorto che mi guardava e io non potevo fare a meno che ricambiare gli sguardi cercando di non farlo notare: la fisso poi quando lei si volta verso di me distolgo lo sguardo… Mi sembro un liceale… L’altra sera, in piazza, mentre andava via è passata davanti a me e si è fermata a salutare Maia, io , spontaneamente e stranamente, ho sentito il bisogno di dirle “ciao”, non so se per educazione o altro, ma ho voluto farlo. Lei ha alzato lo sguardo da mia figlia, mi ha guardato, mi ha risposto “ciao “ e mi ha sorriso. Quel sorriso mi ha mandato in tilt, non ho capito più niente fin quando non è intervenuta Simona a portarmi sulla terra. E’ tutto così assurdo! >>
<< Wow, Luca, Ti stai sentendo? Ha 15 anni, potrebbe essere tua figlia ! >>
<< Lo so, ho fatto dei piccoli calcoli e sono arrivato alla conclusione che ha 23 anni  6 mesi e 5 giorni meno di me…>>
<< Madonna, ti sei risposto da solo! E poi, scusa, tu hai Simona, ami tua moglie giusto? >>
<< Non lo so. Da quando Gabriella mi ha guardato la prima volta sento dentro di me un vortice di emozioni pazzesco, ogni volta che penso a lei o che c’è qualcosa che riconduce anche lontanamente a lei, praticamente ogni momento. A questo punto comincio a mettere in dubbio il mio amore per Simona, forse a lei ho sempre voluto solo del bene, mentre con LEI, con Lei è tutto diverso.>>

Cercavo di trovare delle attenuanti,ma non era facile: l’età, il lavoro, mia moglie, mia figlia, la scuola e la sua famiglia, che non avrebbe mai approvato, ovviamente, non lo farei mai neanche io se mi ritrovassi in una situazione del genere con Maia.

<< Ma, andiamo. Sei sicuro? >>
<< Certo che lo sono, credi che avrei mai parlato di una cosa così delicata, complessa e impossibile, se non lo fossi stato! >> replicai
<< Bravo, hai detto bene, I-M-P-O-S-S-I-B-I-L-E !! >> disse scandendo bene l’ultima parola.
<< Lo so.>> Furono le uniche parole che mi uscirono dalla bocca. Alzai lo sguardo e vidi che Ian aveva una faccia più dolce.
<< Che c’è? >> chiesi.
<<  Ti stavo guardando gli occhi, non te li avevo mai visti così. Luca, gli occhi raccontano mentre gli uomini mentono.>>
<< Ecco bravo, i suoi occhi mi hanno raccontato qualcosa che non so descrivere, che non riesco a descrivere. >>
<< E lei? >>
<< Lei cosa?>>
<< Lei cosa pensa di te? >>
<< Secondo me? Non lo so: mi guarda spesso, ma forse è solo la mia immaginazione. Figurati se una ragazzina appena adolescente si mette a guardare un uomo sposato, di quaranta anni, con una figlia! Ma alle volte mi sembra tutto il contrario. Non so. Che mi consigli di fare? >> domandai.
<< Io dico di rifletterci tanto, devi capire cosa senti davvero, anche se è una cosa molto assurda. Devi capire i tuoi sentimenti verso Simona, gli atteggiamenti di Gabriella, cosa pensa lei, magari trovando un modo per conoscerla meglio. Ma devi anche ragionare, perché non hai la sua età, sei un uomo, con dei doveri e se tutto finisse male non so cosa accadrebbe. Devi stare attento Luca, molto attento, a ciò che deciderai fare. Ma sappi che qualunque sia la tua scelta io ti sosterrò. >>
<< Grazie Ian, sei un amico. Ma come mai hai cambiato idea? Prima eri arrabbiato.>> gli chiesi.
<< E’ stato il tuo sguardo, non l’avevo mai visto così, cercavi di difendere questa…. “cosa” non so come chiamarla. >> rispose sorridendo . << Si è fatto tardi, devo andare Lù , ci sentiamo o vediamo! Ti accompagno?>>
<< No, grazie preferisco fare una passeggiata, devo schiarirmi le idee e riflettere tanto. Grazie ancora di tutto, Ian.>>
<< Di niente. Ciao! >> mi diede una pacca sulla spalla e andò via.

Feci la mia passeggiata e alle 18:00 tornai a casa con una conclusione: avevo deciso che avrei seguito i consigli di Ian, avrei provato a capire cosa pensasse lei e a conoscerla meglio. Sapevo che stavo iniziando a provare qualcosa di  forte per lei, ma che era sbagliato. Sapevo che, se fosse successo, saremmo rimasti feriti entrambi. Lo sapevo che andavo incontro al dolore, ma continuavo a sbattere la testa contro il muro. Non c’era niente da fare…

Arrivai a casa e Maia mi corse incontro gridando “Papiiii”.
<< Ciao piccola Principessa!>> Le risposi. Al contrario di come facevo sempre quando rientravo a casa, non le chiesi dove fosse la mamma, non mi interessava. Avevo LEI nei miei pensieri.
Simona uscì dalla cucina dicendo “ ciao amore”  “ ciao” risposi freddo.
<< Papà mi fai andare su Facebook?>>
<< Si Maia, ma prima devo fare una cosa io d’accordo? >> fece di si con la testa.
Andai sul suo profilo , trovai uno stato particolare e lo lessi: “Piccola mia   ( si fa per dire) riprenditi presto, senza di te non so stare... Mi raccomando che quello a mare ci aspetta         ( sappiamo io e te ;) ... Ti voglio bene Bì mia !! " 
Capì subito che una sua amica o parente a cui teneva molto non stava bene, non sapevo quanto male stesse, fatto stava che io avrei voluto starle accanto, consolarla e farle sapere che ci sarei stato per qualsiasi cosa.

Ma non potevo, ovviamente e questa cosa mi stava facendo male. “quello a mare ci aspetta ( sappiamo io e te ;)” questa frase continuava a rimbombarmi nel cervello, cosa voleva dire? Io volevo sapere, DOVEVO sapere. No, che stavo dicendo? Io non ne avevo alcun diritto, purtroppo. Ero geloso, tanto.

Ogni volta che la vedevo, anche solo in lontananza, il suo sguardo, il suo semplice “ciao”, mi provocavano qualcosa di un’intensità che non sapevo descrivere. Ho imparato sulla mia pelle che quello che si dice in giro è vero: per affezionarsi ad una persona non bisogna conoscerla da una vita, può bastare anche un solo attimo.

Giorno dopo giorno arrivò il 16 luglio,giorno del saggio. Maia era molto agitata ed emozionata. Io non vedevo l'ora di rivederla.


AUTRICE:  Ciao a tutti :) sono tornata come vedete. Personalmente questo capitolo mi piace molto...spero sia così anche per voi :)
P.S: Tanti Auguri a tutti di buone feste ;)
A presto
-G-

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Capitolo 7
*** RIECCOMI ***


07-03-2018       ore 00:41

Ciao ragazzi/e,
dall’ultima volta che ho aggiornato la mia storia sono passati quasi 5 anni. Nel periodo in cui scrivevo probabilmente sognavo di essere qui oggi, 5 anni dopo, a raccontarvi che io e Luca siamo felici insieme e che a breve avremmo avuto un bambino. Questo almeno era tutto quello che all’epoca sognavo, che sognavamo. La vita, però, è imprevedibile. Oggi ho 21 anni e la mia vita è cambiata completamente rispetto a quello che stavo raccontando. Sono all’università, non ballo più e ho incontrato l’amore. Ha un anno in meno di me, ma lo amo alla follia. Stiamo insieme da 1 anno e mezzo, ma è come se ci conoscessimo da sempre. Quando ci siamo conosciuti Luca era da poco uscito dalla mia vita e non pensavo minimamente all’amore perché non ne volevo più sapere. E’ il mio uomo questo è certo. Quando ho iniziato ero davvero convinta di quello che scrivevo perché credevo che Luca sarebbe stato l’amore della mia vita e che non l’avrei mai dimenticato…mi sbagliavo e quando meno me l’aspettavo ho incontrato la felicità. Il mio compagno è a conoscenza di questa storia con Luca. I due si sono conosciuti e ovviamente non corre buon sangue. Con Maia invece va d’accordo. Per quanto riguarda me e Luca non abbiamo più grandi rapporti: siamo dei semplici conoscenti che si salutano educatamente. Tra noi non è successo niente, ma abbiamo avuto qualche confronto. La vita poi ci ha allontanati…io ho smesso di pensarlo e di volergli bene. Non so dirvi con certezza se per lui è lo stesso, ma spero di si. Nei 3 anni successivi all’ultima pubblicazione le cose si sono evolute con Luca, ma poi è finita. In questi anni invece mi è capitato spesso di girare sul sito per la voglia di leggere qualche storia diversa dai soliti libri, ma non avevo mai riletto la mia. Ora, a casa ho ancora in qualche angolo i capitoli scritti sui quaderni, ma non credo sia giusto portarla avanti per tanti motivi: non  sarebbe la stessa cosa e non mi sembra corretto nei confronti del mio fidanzato. Certo mi piacerebbe molto farvela leggere e dare una fine a questa storia. Nella mia vita questo capitolo è chiuso da tempo. Diciamo che sto valutando la cosa. Intanto vi lascio quanto scritto, quanto meno per farvi sapere com’ è andata a finire la storia nella mia vita reale.

Ah Pia e Marghe sono sempre le mie sis.

A presto (spero)
-G-

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