CHIEDI ALLA LUNA

di Cielo_Pietra
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo inizio ***
Capitolo 2: *** Il RITORNO della luna ***
Capitolo 3: *** Un lupo in fuga ***
Capitolo 4: *** Ti troverò! ***
Capitolo 5: *** Tra i boschi ***
Capitolo 6: *** Raggi Lunari ***
Capitolo 7: *** in Infermeria ***
Capitolo 8: *** LUNA senza Luna ***
Capitolo 9: *** L'oscurità chiama il mio nome ***
Capitolo 10: *** la mia FAMIGLIA. ***



Capitolo 1
*** Un nuovo inizio ***


I'm Back!!! so che non vi aspettavate questo ritorno precoce, ma sono brava, quindi eccomi. 
ho pensato molto a questo seguito, non ero molto decisa di volerlo fare, quindi ho aspettato procedendo con altro, però è praticamente venuto fuori da solo e quindi....ECCOLO...mi ero resa conto appena ho messo la parola fine a 'La storia di Teodora Lupin' che non volevo lasciae andare i personaggi, ecco perchè l'idea del sequel. Spero la mia idea sia apprezzata perchè vedremo questo personaggio in tutto un nuovo aspetto.
ps: ho notato con piacere che i lettori degli ultimi capitolo della Fremione sono migliorati. BRV lettori ;) 












Il mio quinto anno ad Hogwarts è, ormai, cominciato da una settimana e sono stracolma d’ansia, non per la scuola ma perché dal primo giorno scolastico Rose e Victoire mi perseguitano con un argomento che speravo di non dover mai affrontare.
‘’Sicura che non ti dia fastidio? ’’ chiese Victoire
‘’Non ti dispiace? ‘’ ribadì Rose
‘’No’’ risposi io esasperata
‘’Quel no, assomiglia ad un sì’’ disse Rose
‘’Quel no, assomiglia ad un no’’ replicai io
Ovunque cercassi di andare nel castello, quelle due mi seguivano come fedeli elfi domestici, ero nervosa ed esasperata, quella mattina mi avevano intercettata mentre andavo in cortile dopo colazione.
‘’Teodora siamo le tue migliori amiche, ce lo puoi dire se ti dà fastidio ’’ fece Victoire
‘’Mi seguirete per l’intero anno scolastico?!’’ chiesi io
‘’Se sarà necessario ti seguiremo anche in bagno ’’ disse Rose
‘’Per carità’’ feci io al limite
‘’Allora parla’’ disse Rose
Mi girai con uno scattò così violento che indietreggiarono, le fissai negli occhi, e risposi alle domande che mi assillavano la testa nell’ultima settimana.
‘’Volete che parli, va bene. Trovo strano che tu e mio cugino usciate insieme, trovo ancora più strano che i vostri genitori non si siano, ancora, uccisi a vicenda, anche se dubito che Ron reggerà a lungo la cosa ’’ dissi rivolta a Rose ‘’Trovo ancora più strano, per non dire inquietante, che a te possa piacere davvero mio fratello, anche se lui ha scelto molto bene, a mio modesto parere’’ aggiunsi rivolta a Victoire
‘’Grazie’’ risposero in coro abbracciandomi
‘’Niente abbracci, niente abbracci’’ dissi nervosa
Mi divincolai finché non decisero di lasciarmi libera, odiavo le dimostrazioni di affetto, soprattutto se improvvise e fuori luogo. Guardando i loro occhi mi resi conto che una domanda gli bruciava ancora dentro.
‘’Cosa c’è adesso? ’’ chiesi io sfinita
‘’E tu? ‘’ ribatté Rose
‘’Non vi seguo più ragazze’’ confessai io
‘’Hai preso una decisione?!’’ domandarono in coro
Notando sul mio volto un’espressione dubbiosa, intuirono che non sapessi la natura della conversazione, perciò mi illuminarono.
‘’Hai scelto tra Zakaria e Louis? ’’ chiese Victoire
‘’Avete la bacchetta annodata al cervello?! Vi ricordo che Zakaria non lo vedo da più di tre anni e Louis è mio amico, tuo fratello e si è diplomato due anni fa’’ dissi io col fiato corto
‘’E allora?! Zakaria tornerà come promesso e Louis utilizza il suo lavoro come scusa per tornare ad Hogwarts ogni mese’’ precisò Rose
‘’Zakaria non tornerà e Louis viene qui perché è il mio aguzzino’’ replicai io spazientita
‘’Si certo e io sono Biancaneve’’ replicò Rose
‘’Chi?!’’ domandammo in coro io e Victoire
‘’Boh, un cartone di mia mamma’’ disse lei facendo spallucce
Stanca di parlare di ragazzi, presi il mantello e la borsa e me ne tornai al castello, ovviamente le mie amiche mi seguirono a debita distanza, Victoire si staccò da me quando decisi di andare verso la Torre dei Grifondoro, la sostenne una mossa scorretta ma non mi importava, avevo ancora alle calcagna Rose, si doveva staccare da me anche lei, il prima possibile. Girovagavo per le scale ed i corridoi in cerca di qualcosa che distraesse Rose, nulla sembrava far vacillare la sua attenzione dal voler concludere la conversazione con me, passai davanti alla biblioteca almeno dieci volte ma non si sconcentrò. Passando davanti ad un bagno maschile, intravidi Scorpius ed Albus sulla soglia, colsi quell’opportunità, afferrai mio cugino per la divisa scolastica e lo usai come muro fra me e Rose, mossa poco umana, considerando la forza di tale gesto ma si rivelò efficace. Rose si intrattené coi due Serpeverde nonostante fosse poco soddisfatta di essersi lasciata abbindolare così, infatti, l’ultima cosa che notai prima di scomparire verso la Sala Comune fu il suo sguardo truce.
Arrivai in camera mia, era deserta e silenziosa, proprio quello che mi serviva, ero finalmente sola coi miei pensieri.
Tante cose erano cambiate dal mio primo anno ad Hogwarts, le estati le passavo vagando da una casa all’altra, principalmente restavo dai Malfoy e le visite di Rose erano sempre più frequenti, cenavo molte volte anche da Bill e Fleur così visitavo Victoire, vedevo mio fratello e il mio aguzzino poteva tenermi d’occhio, Dominique (Tassorosso, primo anno) è molto timida e non riesco a trovare argomenti di conversazione nemmeno a scuola. Le domeniche alla Tana erano regolari e affollate come sempre, Molly invitò anche i Malfoy una volta, però si presentò solamente Scorpius, pensando al passato, era già un gran risultato in effetti. Un paio di weekend li passavo con Ted da Albus e la sua famiglia, Lily ha cominciato la scuola un anno dopo di noi, ora frequenta il quarto anno ed è la cacciatrice migliore della nostra squadra di Quidditch. Nel tempo, tutti i membri della famiglia Weasley si sono uniti a noi ad Hogwarts, anno più o anno meno tutti sono entrati a far parte di una Casa diversa ed il Cappello Parlante ha ritrovato curiosità nella procedura dello Smistamento. 
Dopo che, per puro caso, scoprì che i peli di lupo mannaro presenti nella mia bacchetta appartenevano a mio padre, decisi di strapparmene dalle orecchie a punta e di regalarli ad Ollivander, in questo modo avrebbe potuto ottenere altre bacchette con questo raro nucleo, e chissà magari un giorno quella bacchetta finirà nelle mani di mio figlio, in effetti, nessun lupo si farebbe strappare il pelo volentieri ma chissà come mai, non mi ero mai posta domande riguardo la natura del mio nucleo. Successivamente, mi iscrissi al Registro dei Lupi Mannari del Ministero, venivo considerata Creatura magica dalle sembianze Quasi Umane con abilità magiche, ero felice di essermi messa in regola anche col Ministero, anche se, mi controllavano spesso. Louis Weasley aveva trovato da poco lavoro per il Ministro nel Dipartimento per la Regolamentazione e il Controllo delle Creature Magiche, lo stesso per la quale lavorava mio nonno, Louis una volta al mese viene ad Hogwarts per controllare che le cose procedano bene, in caso contrario è tenuto ad uccidermi, in pratica tiene fede al nostro patto di anni fa, ma adesso lo pagano per farlo. Onestamente non so, se abbia scelto lui questo incarico o glielo abbiano assegnato visto la sua familiarità con me e la mia famiglia, probabilmente la seconda ma, in fondo, voleva fare il cacciatore e questa è la cosa che gli si avvicina di più. Zakaria ed io ci siamo salutati molto tempo fa, raramente arrivano lettere, nella quale dice di star bene e che ha trovato un luogo sicuro dove accamparsi, la vita da lupo solitario è difficile, lui non è abituato e non ha nemmeno una famiglia su cui appoggiarsi. Il giorno in cui se ne andò, gli proposi di seguirlo come lui spesso suggeriva, quella volta però fu lui a rifiutare e si allontanò da solo, promettendomi il suo ritorno ma era ancora in viaggio, nelle sue tre lettere era sempre stato molto attento a non lasciar tracce di odore o indizi su dove si trovasse, nel terrore che potessi provare a raggiungerlo e fossi coinvolta nel pericolo quanto lui.
Il mio momento di tranquillità terminò con la porta del dormitorio che si spalancò ed una rossa molto irritata.
‘’Sei proprio scorretta’’ intervenne Rose irrompendo nella stanza
‘’Sono proprio furba, non potevi ignorare il tuo ragazzo e le circostanze mi hanno aiutata’’ dissi col sorriso sulle labbra
‘’Questo è un colpo basso ’’ replicò lei
‘’Puoi continuare ad insultarmi mentre andiamo a cena, di che colore sono i miei capelli? ‘’ chiesi io cambiando argomento mentre mi alzavo dal letto
‘’Blu’’ rispose la mia amica mentre mi seguiva fuori dal dormitorio
A cena incontrammo le nostre compagne e ci fermammo a conversare con loro e Lily, decisi di riempirmi bene lo stomaco, domani sarebbe spuntata la luna piena e non avrei avuto molte energie per mangiare, anche se Hugo al tavolo dei Corvonero sembrava averne per l’intero castello. Mi intrattenni successivamente coi gemelli, Lorcan e Lysander, come era ormai mia consuetudine fare dopo i pasti. I gemelli avevano istaurato un rapporto protettivo molto forte verso Lily, loro madre Luna è sua madrina perciò Lorcan e Lysander la considerano parte della loro famiglia e le hanno dato l’appellativo di ‘sorellina’, quando qualcuno chiedeva a Lily quanti fratelli avesse, lei rispondeva quattro, anche se non ho ancora capito se lei sia felice o meno della cosa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Casa Bill e Fleur
‘’Tesoro sono così contenta, hai ottenuto il lavoro che volevi’’ disse Fleur
‘’Grazie mamma’’ rispose lui mangiando quello che aveva nel piatto
‘’Certo che potevi continuare a lavorare col tuo vecchio padre’’ ribadì Bill rabbuiato
Fleur passando dietro di lui con la padella gli diede uno schiaffo dietro la nuca
‘’Cosa ho detto scusa?’’ chiese Bill a quel punto girandosi verso la moglie
‘’Ma non te ne sei accorto?! Si, è impegnato tanto per lavorare in quel Dipartimento solo per stare vicino a Teodora’’ annunciò al marito
Louis quasi si strozzò con le uova, continuando a tossire andò alla ricerca del bicchiere col succo di zucca, diventando paonazzo in volto
‘’Co…Cosa? Ti sbagli mamma, non c’entra nulla con nessuno, ho cambiato lavoro perché volevo fare questo. Devo andare o farò tardi il primo giorno’’ disse lui dileguandosi
Appena rimasero soli, Fleur si sedette al posto del figlio e i coniugi si guardarono sorridendo
‘’Te la bevi? ’’ chiese il marito
‘’Nemmeno un po’ ‘’ replicò lei, pensando a quanto era cresciuto suo figlio e allo stesso tempo quanto era rimasto ingenuo










non ho molto da commentare questo primo capitolo, a parte che belli i personaggi :3 detto questo vi saluto, vi auguro un buon sabato. se volete lasciarmi un commento, li prendo sempre con affetto, lo sapete ;) Bye friends

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Capitolo 2
*** Il RITORNO della luna ***


ciao meravigliose creaurine magiche, poteva la qui presente io, lasciarvi tutte le vacanze di Pasqua, sena un capitolo nuovo nuovo??? la risposta è no!!!! quindi eccolo a voi, la bozza era tremendamente corta, quindi ho dovuto aggiungere pezzi per allungarlo. Spero vi piaccia, buona lettura!!!


































 Quando tornai alla Torre era appena scattato il coprifuoco, la Sala Comune era ancora piena di studenti che cercavano di finire i compiti, unendomi a loro con poca voglia notai di avere già poche energie. La luna era sempre più vicina e la mia gola sempre più secca, non sapevo se avrei potuto resistere in mezzo a tutte quelle persone, ma ci avrei provato. Il mattino mi svegliai in Sala Comune, appoggiata sul tavolo dove stavo facendo i compiti la sera prima, molti studenti, come me, si erano risvegliati intorno al tavolo o sulle poltrone, cercando di capire se avevano concluso i compiti oppure si erano addormentati prima di finirli. Mi diressi subito alle scale per andare in camera mia a prepararmi per la mia prima lezione, fortunatamente prima di assopirmi ero riuscita a scrivere il mio saggio per Difesa Contro le Arti Oscure. La mia prima lezione della mattinata consisteva in Erbologia e col Professor Paciock stavamo facendo lezione nella serra numero 3, ovviamente ci fu un incidente e un Tassorosso finì in infermeria. Erbologia è sempre stata una materia affascinante a mio parere, peccato che molti studenti prendendola alla leggera, finiscono per farsi male. Subito dopo, avevo Difesa Contro le Arti Oscure e così consegnai il compito al professore, era rimasto stropicciato considerando che ci avevo dormito sopra questa notte, ma le mie forze erano calate notevolmente quindi non avevo trovato la volontà o il tempo di ricopiarlo in un foglio pulito. Dirigendomi nella Sala Grande, ebbi un mancamento e finì a terra rovinosamente, qualcuno mi portò in infermeria e appena mi fui ripresa un po’, l’infermiera mi lasciò andare. Prima di raggiungere la Sala Grande venni prelevata con la forza e chiusa in uno stanzino, i miei capelli per lo stupore si tinsero subito di magenta, davanti a me si presentarono Victoire e Rose con degli strani oggetti in mano.
‘’Siete matte, ragazze?’’ chiesi io
‘’Probabile, ma abbiamo una missione personale’’ annunciò Rose fissando con sguardo maligno la sua complice
‘’Ovvero? ’’ domandai io conoscendo la risposta
‘’Dobbiamo truccarti per l’incontro con mio fratello’’ disse Victoire aprendo il suo beauty-case
‘’Far che?! Ragazze sto andando a sputare sangue su un pavimento ’’ risposi io cercando di uscire, prima di essere bloccata da loro
‘’Tienila ferma, io la trucco ’’ disse Victoire a sua cugina
Rose mi immobilizzò su una sedia, cercavo di divincolarmi ma non riuscivo a muovermi, sentivo il sudore cadermi sulle guance e gli occhi cominciare a bruciare, mi stavo innervosendo e più mi tenevano bloccata a truccarmi contro la mia volontà tanto più mi arrabbiavo. Alla fine mi lasciarono andare, avevo dato sfogo a tutta la mia forza di volontà per resistere a non sfiorarle con un dito, quindi erano riuscite a truccarmi, ero rimasta ancora qualche minuto ferma nello stanzino delle scope, per calmarmi. I miei artigli erano riusciti a uscire momentaneamente a causa dei sentimenti negativi che stavo manifestando, per mantenere la mente ferma e lucida, me li sono conficcati nei palmi delle mani finchè non sono scomparsi da soli.   
 
 
 
 
 Andai a pranzo ma non avevo fame, presi una mela dalla cesta e uscì dal castello, però notai che non mi andava nemmeno quella e così la gettai via, mi andai a mettere in giardino, mi sedetti all’ombra di un albero e fissai il vuoto.
‘’Ciao raggio di sole ’’ si annunciò una voce alle mie spalle
‘’Mi togli la luce’’ dissi io tranquillamente
‘’Non sapevo amassi il sole’’ rispose lui
‘’Nemmeno io’’ dissi mettendomi seduta
‘’Sei pronta? ‘’ domandò lui con il sorriso
‘’Ho forse scelta?!’’ domandai io
‘’No’’ rispose lui
‘’Ecco appunto, ciao Louis’’ salutai io, mentre mi alzavo in piedi
A quel punto Louis si bloccò mezzo istante a guardarmi in volto, gli occhi fuori dalle orbite e la bocca spalancata
‘’OHI, chi ti ha massacrato così?!’’ domandò lui mettendosi a ridere
‘’Le ragazze! Mi sono strofinata la faccia per 10 minuti, questa roba non viene via’’ dissi emettendo un ringhio che mi partì dal fondo dello stomaco
‘’Pensavo che la tua perfida zia, ti costringesse al trucco per quelle famosissime cene di gala ’’ ribatté lui 
‘’Si, ed anche a abiti sgargianti, tacchi alti e capelli in ordine, ma non in periodo di luna’’ dissi io
‘’Mi piacerebbe vederti’’ commentò Louis
‘’Scordatelo’’ tagliai di netto io
Louis ed io come da accordato ci dirigemmo alla Stamberga Strillante di primo pomeriggio, lui mi aveva portato da mangiare e il piano consisteva nel stare lì finché non sorgeva il sole, ordini del Ministero, a me non cambiava molto ma Louis era costretto a passare una notte senza poter dormire per colpa mia.
‘’Allora hai portato quello strano gioco con te?!’’ chiesi io
‘’Si certo, i miei zii lo usavano l’ultima settimana di vacanza, mi sono fatto spiegare le regole’’ disse Louis
‘’Come hai detto che si chiamano? ’’ domandai io
‘’I babbani le chiamano carte, non ne capisco il senso ma sembra che sia un passatempo divertente’’ rispose lui
Finalmente superammo il passaggio e sbucammo nella Stamberga. In questi anni avevo apportato qualche modifica, il letto era sistemato, le finestre le avevo riparate, il tavolo l’avevo sostituito con uno nuovo e ci avevo messo delle sedie. Giocammo a quello strano e primitivo gioco babbano finchè non caddi a terra dalla sedia a causa del dolore e li rimasi. Ora dopo ora a fissare quel pavimento, dolore e rabbia si mischiavano nella testa, Louis rimaneva lì con me seduto al mio fianco, un nuovo sentimento si faceva strada nella mia mente, era la paura di rimanere sola, di dover affrontare questa tortura senza di lui, tutto il mio corpo era dolorante ma la mia mente pensava solo alla carne fresca che avevo lì vicino, la sua carne.
‘’Vattene’’ ringhiai io
‘’Non ci penso proprio’’ rispose lui
‘’Ho voglia di… sangue e no…non vorrei fosse…il… tuo’’ dissi io faticosamente
La gola mi bruciava, sentivo la bocca in fiamme, un dolore unico percorse la distanza che andava dalle mie labbra al mio stomaco, cacciai un urlo così forte che spaccò un vetro e l’aria fresca della sera poté irrompere nella stanza.
‘’Non ti lascerò mai sola’’ annunciò lui, nel frattempo mi si avvicinò e finì per farmi da cuscino, mi asciugava il sudore col suo fazzoletto ed io chiusi gli occhi
‘’Perché? ’’ domandai io, capisco il suo lavoro ma non comprendo il motivo per la quale rischi tanto la sua vita, mai ci arriverò
Il volto di Louis si fece improvvisamente serio alla mia domanda, poi fece un sorriso rilassato e sicuro, aprì la bocca per rispondere alla mia domanda ma non fece in tempo a parlare che un’altra voce nota irruppe nella stanza con arroganza.
‘’Non è luogo per te umano, vattene’’ disse una voce dietro alle spalle di Louis
‘’Chi…è? ’’ domandai con un filo di voce
A quel punto sentii percorrere a grandi passi la stanza, la persona in questione venne sul davanti in modo che io potessi vederla, la scena si presentava surreale, io con la testa sulle gambe di Louis mentre soffrivo come un cane. Feci uno sforzo e aprì leggermente gli occhi, la vista era sfocata ma la luce che emanavano i miei occhi mi permise lo stesso di riconoscere il volto di quel ragazzo sbucato dal nulla.
‘’Se…sei tornato’’ dissi in un sussurro, sentendo che le forze mi stavano abbandonando definitivamente
‘’Come promesso, non me ne andrò più, finché avrai bisogno di me’’ disse Zakaria toccandomi i capelli, prima che richiudessi gli occhi
‘’Comodo vero, sparire per anni e poi tornare così, io le sono rimasto accanto mentre tu eri a fare il lupo ferito in giro per il mondo ’’ ribatte Louis alzando la voce ‘’Quando finisci di scappare, fammi un fischiò, ti lancio un bastone’’ concluse lui
‘’Ba..sta’’ emisi io senza voce, intimandogli di smetterla
‘’Provaci stecchetto, magari quello che hai in mano serve a qualcosa’’ disse Zakaria arrabbiato
‘’Avvicinati, vediamo se raggiungi prima la mia gola o la tomba’’ controbatte il Weasley  
‘’basta’’ dissi con voce tremante e perdendo sudore dal viso
‘’ALLONTANATI DA LEI, non lo dirò due volte’’ ringhiò Zakaria sfoderando gli artigli
‘’Obbligami’’ disse Louis puntandogli la bacchetta alla gola e con un sorrisetto di spavalderia sul volto, ma restando fermo a farmi da cuscino
Mi sollevai di scattò e mi misi in mezzo a loro, non volevo vederli litigare, mi era insopportabile soprattutto ora che stavo male, soprattutto adesso che li riavevo entrambi al mio fianco, non razionalizzai bene quel movimento, appena mi tirai su, mi accorsi che tutto intorno a me si faceva lentamente buio, avevo esaurito le energie, persi conoscenza e l’ultima cosa che ricordo del resto della nottata furono delle voci che mi chiamarono, voci bianche e velate come se le ascoltassi da chilometri di distanza, poi più nulla.














Zakaria è tornato yeahhhhhh hahahahahhaha chissà come mai hahahaha comunque tante sorprese nei prossimi capitoli, quindi state pronti. Buona Pasqua a tutti e regalatemi un commento, alla prossima! 

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Capitolo 3
*** Un lupo in fuga ***


Ciao ragazzi, da qui partono le chicche quelle vere eh hahahahah l'inizio ufficiale dell'avventura sta qua. il capitolo l'avevo pronto da lunedì, ma vi voglio far soffrire 3:) BUONA LETTURA^^^^






























Mi svegliai nell’infermeria della scuola, ai miei occhi umani la luminosità della stanza faceva male, era giorno ed ero a scuola, non ricordavo molto della serata precedente, intorno al mio letto si erano affollati Rose, Victoire, Albus, Ted e Louis.
‘’Cos’è successo? ‘’ domandai io tirandomi su con un gran cerchio alla testa
‘’Sei svenuta e quindi ti ho riportato indietro’’ rispose Louis
‘’E…’’ cominciai io, però fui interrotta da Louis che aveva capito cosa intendevo
‘’Tutto a posto ’’ disse lui
‘’Dobbiamo finire il discorso di ieri sera’’ ricordai io
‘’Tranquilla, non era importante, adesso torno in ufficio, ci vediamo presto ’’ esordì lui
A quel punto i miei amici aggrottarono le sopracciglia e sul viso di Rose e Victoire comparve un’espressione da cucciolo bastonato desideroso di informazioni. Mi sdraiai sul letto un’altra volta e mi addormentai di botto, persi tutta la giornata in infermeria e solo il mattino dopo ebbi il permesso di andarmene sulle mie gambe. Il castello ed i suoi abitanti avevano un’espressione strana sul volto, molti studenti mi fissavano mentre percorrevo i corridoi oppure fissavano Teddy. Sentivo nell’aria paura, agitazione ed ansia ma non erano verso di me, la scuola era preoccupata per qualcos’altro, dovevo scoprire la natura dei loro sentimenti che volavano nel vento.
La risposta alla mia domanda non tardò ad arrivare, mio fratello venne a cercarmi.
‘’Ho la sensazione che tutti vogliono nasconderci qualcosa’’ disse Ted
‘’Avverto la loro paura, dev’essere successo qualcosa di grosso’’ risposi io
‘’Cerchiamo delle Gazzette, qualsiasi cosa sia, è scritta sicuramente lì’’ propose lui
‘’OK, io vado anche a cercare la Preside, ci vediamo dopo, se scopri qualcosa chiamami’’ dissi io
Teddy ed io ci separammo ed andammo in direzioni opposte, avremmo setacciato qualsiasi angolo del castello, se tutti si impegnavano così tanto ad evitarci, significa che siamo coinvolti in qualche modo, nemmeno i nostri amici, si sono ancora rivolti a noi, sapevo che la McGranitt conosceva tutto e immaginavo fosse lei la responsabile dell’improvvisa scomparsa di ogni singola Gazzetta nell’intero perimetro scolastico.
La McGranitt sedeva nel suo ufficio e aveva davanti dei fogli come sempre, una cosa era cambiata però, perché il suo ufficio era ricoperto da copie su copie della Gazzetta del Profeta, la sua espressione rilassata cambiò non appena mi vide.
‘’Ora so il motivo per cui non trovo nessun giornale in giro per Hogwarts’’ dissi io
‘’Teodora che piacere vederti, scusami ma ho del lavoro da sbrigare, ci vediamo dopo ’’ esordì la preside cercando di cacciarmi fuori dal suo ufficio
Riuscì ad essere più veloce e ad afferrare una copia di giornale prima di essere spedita fuori. Il titolo sulla prima pagina mi fece soffocare, non riuscivo più a respirare, persi anche l’uso delle gambe afferrando la porta chiusa dell’ufficio della preside, come sostegno. La rabbia prese il posto della paura, sentivo la gola andare in fiamme, gli occhi bruciare, la testa esplodere, sembrava che mi stessi trasformando. Ero piegata con la testa tra le mani, cercando di capire se potessi trasformarmi anche senza luna piena oppure se erano sintomi dovuti alla rabbia accentuata. Non rimasi ferma lì abbastanza da scoprirlo, afferrai la pagina di giornale e corsi a cercare Ted, i miei occhi mandavano immagini distorte del castello, più cercavo di sbatterli e più l’immagine si sfocava, diventando quasi rossa, seguendo il suo odore riuscì a trovarlo in biblioteca, arrivai col fiatone e mi aggrappai alla sua spalla per prendere fiato, gli allungai il giornale senza dire nulla con lo sguardo basso.
 
 
 
 
Evaso da Azkaban
Il famoso sostenitore di Lord Voldemort riesce a fuggire, Fenrir GreyBack è ora a piede libero. Al giorno della sua cattura, giurò di vendicarsi sulla nuova generazione della famiglia Lupin (storia a pag 9)
 
Mio fratello alzò lo sguardo, gli occhi gli erano diventati due fessure, poi si riprese un po’.
‘’Teodora i tuoi occhi, sono gialli’’ disse Teddy, ora con le pupille dilatate
‘’E allora?! I tuoi sono rossi’’ controbattei io
‘’Non intendo gialli gialli, intendo gialli lupo’’ disse lui
‘’E’ possibile?!’’ chiesi io, toccandomi il viso
‘’Non farti venire in mente idee stupide’’ fece Ted sventolando il foglio di giornale
‘’Troppo tardi’’ risposi io, andando verso l’uscita ma lui mi afferrò per il polso bloccandomi
‘’Non farti prendere dai sentimenti, quello vuole ucciderci, resterai nel castello finché non l’avranno catturato, così ti terrò d’occhio’’ replicò lui
‘’Si beh, non può ucciderci se muore per primo, chiuderò il conto io, usando i poteri che cordialmente mi ha donato’’ dissi liberandomi dalla morsa di mio fratello, troppo facilmente per una ragazza della mia età, e andandomene con gli occhi che spargevano luce su ogni cosa lungo il mio cammino.
Tutti avevano letto quel giornale, si sentiva dal battito del loro cuore quando gli passavo davanti lungo i corridoi della scuola. Tutti si spostavano al mio passaggio, forse intuendo che ostacolarmi in quel momento non era una buona idea, percorsi a lungo raggio la distanza che mi separava dal portone, per trovarmi bloccata davanti all’uscita.  
‘’Ragazzi, toglietevi ’’ dissi io rivolta ai miei amici
‘’Non andare’’ disse Rose
‘’Veniamo con te ’’ propose Scorpius
‘’Se esci da questa porta morirai, lo sento ’’ ribadì Victoire coi lacrimoni agli occhi
‘’Io sono più razionale di loro, SEI PAZZA!!!!’’ disse Albus
‘’Sapete già che non riuscirete a fermarmi, quindi fatevi un favore spostatevi e risparmiate fiato ’’ alle mie parole si spostarono e mi lasciarono passare, prima che chiudessi il portone Rose parlò
‘’Promettimi che tornerai tutta intera’’ disse lei, ma senza dargli una risposta chiusi il portone e mi avviai alla Stamberga Strillante
Appena prima di raggiungere il Platano Picchiatore da in mezzo alla boscaglia uscì Moon, un lupo che avevo trovato anni fa nel bosco e avevo deciso di prendermene cura, lui era il mio piccolo segreto peloso, visto che il mio ormai era stato rivelato, l’esisteva di Moon era estranea a tutti. A nessuno avrebbe fatto piacere la presenza di un autentico lupo nei confini della scuola.
 
Mi stavo recando alla Stamberga Strillante alla vigilia dello spuntare della luna come al solito, era il mio secondo anno e le foglie stavano cadendo dagli alberi piano piano, tranne, ovviamente sul Platano Picchiatore, non è un ammasso di rami molto paziente. Prima di immergermi nel passaggio, udì in lontananza un lamento molto acuto, non ci pensai molto e mi immersi nel bosco per vedere cos’era, seguendo i lamenti raggiunsi un cucciolo di lupo, piccolo e ferito, era rimasto intrappolato in qualche arma da cacciatore. Valutai bene la situazione prima di muovermi, un cucciolo se perde l’odore materno non viene più riconosciuto dalla madre stessa, però non vedevo o sentivo nessun altro animale nei paraggi, nonostante avessi vista e olfatti amplificati quella notte. Lasciarlo lì avrebbe segnato la sua condanna a morte, non ero quel tipo di persona, quindi decisi di prenderlo con me, strappai la trappola in cui si era imbattuto con troppa energia per una ragazza normale, fortuna che non ero normale. Lo presi lentamente in braccio e lo portai alla Stamberga con me, lo curai e gli diedi la mia cena per sfamarlo. Non ebbe mai paura di me, non scappava e non cercava di ferirmi, forse pensava fossi realmente sua madre, anche se dubitavo. Decisi di dargli il nome Moon e insegnargli a nascondersi agli altri, non lo privai mai della sua libertà, decise lui di restarmi vicino. Finalmente potevo avere un ‘’animale’’ senza averlo davvero.
 
Moon era già pronto a seguirmi, si era messo in allerta, forse perché udiva nell’aria che qualcosa stava per accadere, mi chinai su di lui e gli accarezzai la testa rapidamente per tranquillizzarlo
‘’Non puoi venire con me Moon, è troppo pericoloso, resta qui nascosto e prometto che tornerò a prenderti’’ gli dissi io
Sapevo che erano le stesse parole che Zakaria aveva utilizzato con me, non ci credetti allora e non ci credo adesso, ma un lupo merita la libertà e se non posso averla io, è giusto che lui l’abbia al mio posto. Saprà badare a se stesso, ormai è un lupo adulto e come tale presto avrà una famiglia e si allontanerà da me, come giusto che sia.
Una volta arrivata nel mio nido, convinta di essere ormai libera, mi ritrovai la strada sbarrata un’altra volta.
Davanti a me si poneva Louis a muraglia, forse convinto di potermi fermare.
‘’Hai saputo? ’’ chiesi io
‘’Si, lo sanno tutti’’ rispose lui a testa bassa
‘’Sei qui perché te lo ha detto il tuo capo? ‘’ gli domandai
‘’No, il Ministero non c’entra nulla, non ha mai importato. Sono qui perché ho paura per te, non voglio che tu ti faccia ammazzare, se non posso fermarti almeno fammi venire con te ’’ disse lui, alzando lo sguardo per incontrare i miei occhi
Mi avvicinai a lui, intenerita dalle sue parole ma sempre ferma sulla mia decisione, gli misi una mano sul viso e gli diedi un lungo bacio sulla guancia
‘’Non ti lascerei mai venire, è troppo rischioso e poi, è una cosa che devo fare da sola’’ dissi io
‘’Ti prego ’’ ripetè Louis afferrandomi la mano e portandosela al petto
‘’Chiudi gli occhi’’ dissi io e lui obbedì, mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai ‘’ Sarà come se non fossi mai nata’’ poi scomparvi all’istante, prima che lui potesse realizzare che mi ero mossa
Corsi tutto il giorno per allontanarmi quanto più possibile da Hogwarts, dai miei amici e da Hogsmeade, più correvo nel bosco e più ritrovavo sensazioni che avevo lasciato a casa mia, era da molto tempo che non potevo correre libera. La preside e gli insegnanti penso sappiano già della mia partenza, li avranno avvertiti, saranno anche già sulle mie tracce ma sarà complicato trovarmi, nessuno di loro conosce la mia posizione o la mia destinazione e nessuno si immergerebbe così a fondo nel bosco. Ero ben concentrata sul mio obiettivo trovare quell’infame di GreyBack e ucciderlo, vendicare la mia famiglia e tenere mio fratello ed i miei amici al sicuro; se il mio destino era morire provandoci, almeno sarei morta con onore e non a nascondermi dentro il castello. Fallire restava, comunque, un opzione inaccettabile, se dovevo morire, l’avrei trascinato nella tomba con me.














piaciutooooo? se sì perchè?! se no, com'è?! oppure vabbè?! eh...hahahahha scusate dopo 8 ore in fabbrica esaurisco hahahahah comunque spero commentiate, che l'evolversi della situazione sia intrigante e che anche l'idea del mezzolupo sia andata a buon fine (volevo inserirlo, ma non trovavo mai lo spazio adeguato -.-'' spero di esserci riuscita decentemente). butto in campo anche Greyback, che ovviamente sarà il nostro antagonista per eccellenza, diciamo che volevo molto vedere questo scontro, tra Lupin e quello che lo morse (ma visto che non si può perchè lui è morto hahhahahahah), diamo modo alla nuova generazione di farci vedere qualcosa. alla prossima. bacini ;)

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Capitolo 4
*** Ti troverò! ***


Probabilmente è tardi, però nonostante la stanchezza o corretto e allungato il capitolo e ve lo servo su un letto d'argento ;)
























Il giorno dopo, mi svegliai nel tardo pomeriggio in una grotta buia e puzzolente, rispuntata nella luce decisi che il tempo dei giochi era finito, mi strappai le maniche della camicia, tolsi la cravatta, le scarpe e le calze, infine strappai lateralmente la gonna. Questo mi avrebbe permesso maggior agilità e meno visibilità, afferrai la bacchetta e la nascosi nell’apertura della grotta, avevo imparato un incantesimo di protezione abbastanza efficace, sarebbe stata al sicuro da occhi indiscreti ma non sarebbe durata molto, presi i brandelli dei miei vestiti e li rotolai nella terra per cancellare il mio odore e poi feci lo stesso con me, non volevo essere una preda facile e profumare di bucato non mi avrebbe aiutata, gettai il resto nel fondo della caverna ben nascosto. Continuai a seguire le poche tracce che trovavo in giro, GreyBack lasciava evidenti indizi dei suoi spostamenti, voleva essere trovato e io volevo trovarlo quindi non mi importava, l’importante era non far trovare me e chiunque mi avesse cercata avrebbe perso le mie tracce in quella piccola grotta. Quando giunse sera, mi trovavo ormai dalle parti di Oxford, avevo sentito spesso voci su un villaggio di lupi mannari ben nascosto nella foresta e speravo che mi potessero dare informazioni, oltre che un riparo e del cibo, in tutta la giornata non aveva visto un solo animale degno di nota da poter uccidere e, in ogni caso, non avrei potuto cucinarlo. A contatto con la foresta e la natura selvaggia, ritrovo la mia parte animale che da tempo seppellivo in me. La sera era calda ma ventilata, il cielo era azzurro brillante e andava via via tendendo al blu, le prime stelle erano già alte nel cielo quando vidi un fuoco oltre il muro d’alberi secchi. Pensai attentamente al fatto che potesse essere una trappola, che potesse non esserci nessuno o addirittura GreyBack, oppure che ci fosse davvero un intero branco tra quegli alberi e che stavano aspettando solo che l’intruso si facesse vedere per attaccarlo e usare la sua carcasse per spaventare i prossimi stupidi che pensavano di attraversare il loro territorio. In ogni caso non è che avessi molta scelta, stavo morendo di fame e senza qualcosa nello stomaco il mio viaggio sarebbe finito presto.
Arrivata nella radura, trovai un villaggio composto da 10 casette di legno sistemate a cerchio, un pozzo e un enorme fuoco che costituiva il centro di quel piccolo rifugio tra i boschi, sul fuoco notai subito un cinghiale che arrostiva. Ovviamente prima ancora che sbucassi a casa loro, tutto il branco si era già accorto della mia vicinanza, si erano andati tutti a nascondere, probabilmente in casa oppure tra qualche albero se hanno avvertito la mia presenza troppo tardi.
‘’Chiedo scusa per il disturbo, non dovete temermi, non sono qui per farvi del male, però ho bisogno di aiuto…io sono come voi ’’ dissi io guardandomi intorno, percepivo vari odori e molti cuori battere all’unisono
In una delle prime case qualcosa si mosse e si udivano persone bisbigliare, percepivo gente anche dietro gli alberi. Mi avrebbero attaccato? L’avrei scoperto presto e in ogni caso, ero pronta a difendermi
‘’ Sta dicendo la verità, il suo battito è regolare e il suo odore è simile al nostro’’ bisbigliò una signora con suo marito
‘’Non ne siamo sicuri, stiamo nascosti finché non se ne va ’’ replicò il marito sempre a bassa voce in modo che non potessi sentire
Un rumore sordo si elevò per la radura, interrompendo il silenzio che intorno a me si era creato, capì subito che si trattava del mio stomaco che a tradimento si era messo a brontolare in mezzo alla radura
‘’Non mi importa, non ho intenzione di far morire una ragazza di fame solo perché ti trema il pelo, ora porti quel culo fuori con me e fai il bravo lupo’’ disse la signora
‘’Si signora’’ obbedì il marito arrendendosi
Un lucchetto scattò nella prima casa, uscirono due persone, una donna ed un uomo, lei molto piccola e coi capelli biondi, lui alto e muscoloso coi capelli e la barba folti e scuri.
‘’Salve, mi dispiace di avervi spaventati, mi chiamo Teodora Lupin’’ dissi io alla coppia
‘’Ciao cara, come prima cosa ceniamo, poi ci spiegherai cosa ti porta qui’’ disse la signora, cingendomi per le spalle
‘’oh grazie, ma non ho fa…’’ non riuscì a terminare la frase, il mio stomaco rivelò la verità
‘’Cara, il tuo stomaco è un pessimo bugiardo’’ replicò lei
‘’Benvenuta nella Terra dei Lupi bianchi, io sono Patrick e questa, è mia moglie, Hannah’’ aggiunse l’uomo
‘’Uscite fratelli e sorelle, mangiamo con la nostra nuova amica’’ urlò Hannah nei dintorni
Una ventina di persone uscì allo scoperto, si avvicinavano tranquilli ma con discrezione, tra il gruppo erano presenti almeno 5 bambini e 2 ragazzi della mia età. I bambini mi si avvicinavano a quattro zampe e mi annusavano, mi giravano attorno e mi studiavano, uno di loro venne colpito da un genitore, come se fosse un cane cattivo. Mi mise in difficoltà quella scena, avrei avuto la prontezza di afferrare il braccio della signora e di distorcerglielo per impedire di far del male al piccolo, ma non volevo dare un impressione sbagliata e non volevo intromettermi nelle questioni di un branco non mio, i lupi bianchi di natura sono molto rognosi.
‘’Ha un odore buonissimo, sa di terra e muschio. Ti sei rotolata per caso? ’’ disse uno dei bambini, se avesse avuto una coda si sarebbe mossa al ritmo del vento
‘’No sbagli, non odora come noi, ha qualcosa di diverso, ma non capisco cosa sia ’’ ribadì un altro
Non mi era mai capitato di vedere dei lupi bambini, sul mio viso si formò un sorriso, poi il mio stomaco brontolò ancora, era da tempo che non mettevo qualcosa sotto i denti, non avrei avuto le energie per il mio viaggio ancora per molto.
‘’Basta! Ha fame e noi abbiamo un cinghiale che sta rosolando, quindi forza tutti intorno al fuoco’’ disse Hannah con un sorriso
Mi accomodai vicino ai due lupi coetanei, la signora Hannah, aiutata dalle altre donne nel villaggio cominciò a servire la cena.
‘’Sei davvero un lupo? ‘’ domandò uno dei due
‘’Ehm si, però è diverso per me’’ risposi io titubante
La conversazione venne tranciata dall’arrivo del cinghiale, il mio stomaco brontolò ancora e avevo la sensazione che i miei capelli mi avessero tradito nell’emozione e avessero cambiato colore, nessuno però sembrò farci caso, troppo concentrati sulla cena.
‘’Forza mia cara, dacci dentro, ecco riempiamo bene il piatto ’’ disse Hannah presentando un sorriso
‘’Grazie per tutto davvero, lei mi ricorda molto una donna che conosco’’ dissi io senza riflettere
‘’Scommetto che è tua mamma, ti prepara il cinghiale allo stesso modo, vero? Dovresti tornare a trovarci ancora, coi tuoi genitori ovviamente, scommetto che sono due lupi particolari e molto rispettabili ’’ chiese Hannah col sorriso
Quasi mi strozzai col cinghiale, la mia stupida boccaccia, era ovvio che la conversazione sarebbe andata a parare lì, decisi di farmi coraggio e titubante risposi, era inutile tenerlo nascosto
‘’No, in verità io… sono orfana… dalla nascita…la mia mamma non l’ho mai conosciuta e lei non era un lupo’’ ribadì io distogliendo lo sguardo e in quell’istante tutto il rumore si spense all’improvviso
‘’Oh mi dispiace, la mia linguaccia. Sei venuta fin qui per una ragione, raccontaci la tua storia Teodora, se potremo aiutarti lo faremo’’ disse la piccola signora bionda
‘’Sono un mezzo lupo e una strega, il lupo che morse mio padre è tornato libero e vuole uccidere me e mio fratello, così sono scappata e ho iniziato questo viaggio per far in modo che mio fratello resti al sicuro nel castello, voglio uccidere quel tipo perciò vi prego se avete informazioni sugli spostamenti e i nascondigli di GreyBack vi prego di fornirmele’’ spiegai io
Tutti mi guardarono e rimasero in silenzio, mi misi a fissare il pavimento e i miei capelli cambiarono colore almeno tre volte ma questa volta se ne accorsero tutti. Avevo appena riassunto la mia vita in due minuti e avevo traumatizzato un intero branco di lupi, mi feci un complimento sarcastico da sola. GreyBack era il lupo criminale più temuto e conosciuto di tutto il mondo paranormale, nessuno si sarebbe esposto a rivelazioni, per una lupacchiotta con bacchetta e poca voglia di vivere.  
‘’Wow, voglio la pelliccia come la sua’’ disse un bambino con gli occhi stupiti
Quella frase innocente risvegliò anche gli altri e Patrick cercò di cominciare a parlare.
‘’Perché dovremmo aiutarla, è spuntata dal nulla, un mezzo lupo solitario e senza branco, nulla di più sospetto in tutta la foresta e viene qua a metterci nei guai. Può essere in combutta con GreyBack, potremmo trovarcelo qui in meno di mezzo minuto, propongo di allontanarla e cambiare terre, non rischio la mia pelliccia per la sua’’ saltò su un lupo adulto dei presenti, ricevendo un paio di assensi alla sue esclamazioni
Mi feci piccola piccola, abbassai la testa sul piatto, aspettando che mi cacciassero come un erba cattiva, il mio battito accelerò per il nervosismo, non provai nemmeno a difendermi dalle sua parole, non potevo dargli torto, nemmeno io mi fiderei di me stessa
‘’Non sei tu a decidere qui in mezzo o sbaglio?! ’’ rispose con calma ma severità la signora bionda
Il lupo si ritirò a quelle parole, io rialzai la testa notando che Hannah e suo marito si guardarono e dopo un accennò di consenso, lui comincio a rivolgersi a me
‘’Quello che vuoi fare è molto pericoloso e le possibilità di morire sono molto alte, ne sei consapevole? ’’ domandò lui
‘’Si, lo so. Voglio proteggere quello che resta della mia famiglia e dei miei amici, non esiste altro modo, sono disposta a tutto per riuscirci’’ risposi io alzandomi in piedi
‘’Molto bene, ho qualche informazione, seguimi’’ disse Patrick alzandosi, anche lui, in piedi
Mi accodai a Patrick e lo seguì fin dentro casa sua, mi accompagnò fino ad una stanza apparentemente vuota che però nascondeva una porta, il passaggio conduceva a questa stanzetta con una scrivania e ricoperta di fogli. Patrick cercò in mezzo a quella confusione per qualche minuto, poi estrasse la mano con un foglio e me lo mostrò. Quel foglio era una piccola mappa ingiallita con varie linee disegnate, alcune molto fresche, aggiunte di recente. Il lupo me la mise davanti agli occhi e io la osservai con attenzione
‘’Non ha senso, i suoi spostamenti sono discontinui, passa da su a giù, circonda Oxford e poi torna dov’era prima, so che tre giorni fa si trovava in un bosco qui vicino ’’ disse Patrick
‘’ I suoi spostamenti non seguono uno schema, passa da un punto all’altro ma a caso, non si allontana resta nei paraggi dei miei spostamenti e questo vuol dire solo una cosa, lui non mi sta cercando, lui sa già dove mi trovo, mi sta seguendo per vedere se riuscivo a capirlo, non ha intenzione di attaccarmi a sorpresa, vuole uno scontro diretto, Lui…. Mi sta aspettando’’ annunciai io, più a me stessa che al lupo
 
 
 
 
 
Nel frattempo ad Hogwarts
 
Victoire, Rose, Scorpius, Albus e Teddy si trovavano nell’ufficio della preside in attesta di quest’ultima. La McGranitt arrivò stanca e con il manico di scopa in mano, i capelli arruffati ed i vestiti stropicciati.
‘’L’avete trovata? ’’ domandò Teddy
‘’No, abbiamo sorvolato ogni perimentro ma non abbiamo trovato nessuna traccia, dev’essersi allontanata parecchio’’ rispose la preside rammaricata
‘’Sono già passati tre giorni’’ disse Victoire
‘’Sarei dovuto andare con lei, se le succedesse qualcosa…’’ cominciò Ted prima di venire interrotto
‘’Non le succederà nulla, perché andremo a recuperarla e visto che noi non possiamo uscire da scuola, so esattamente a chi chiedere’’ disse Rose col sorriso sulle labbra  
Tutti uscirono in marcia dall’ufficio, però decisero di posticipare il tutto alla fine delle lezioni, per causa di forza maggiore, dopo cena avrebbero avuto più tempo per parlare, nel frattempo Victoire e Rose erano andate alla gufiera per scrivere un messaggio sull’ora e il luogo dell’incontro e poi si erano dirette a lezione subito.
 
Arrivò una tranquilla e fresca sera, Victoire e Rose presero i mantelli, si avvolsero in essi e si recarono sul luogo dell’incontro aspettando il loro contatto. Aspettarono diversi minuti e quasi sfiorò, ad entrambe, il pensiero che il messaggio non fosse mai arrivato a destinazione, si ricredettero poco dopo quando una figura incappucciata nel buio avanzò verso di loro a passo svelto.
‘’Sono qui’’ disse Louis alle parenti
‘’Ti abbiamo aspettato per 10 minuti, si può sapere perché non arrivavi? ’’ lo rimproverò Rose
‘’Ero in ufficio, sto facendo molti straordinari’’ rispose lui sulla difensiva
‘’E il tuo lavoro è più importante della mia migliore amica? ’’ domandò Victoire allibita
‘’Guarda che è proprio per lei che sto facendo gli straordinari, stiamo cercando di rintracciare la posizione di GreyBack, una volta scoperta quella sapremo dove andare a cercare Teodora’’ disse lui
‘’Si certo e quando ci avrete capito qualcosa, lei sarà già sepolta sotto terra ’’ replicò Rose
Ci fu un silenzio lungo un’eternità, Rose aveva lo sguardo basso e stringeva i pugni cercando di trattenersi, poi esplose come un petardo. Afferro per il colletto il cugino e lo costrinse ad abbassarsi, e ad ascoltarla fino infondo.
‘’ASCOLTA CACCIATORE DEI MIEI STIVALI, SAPPIAMO CHE SEI PREOCCUPATO QUANTO NOI, QUINDI, SMETTILA DI FAR FINTA CHE SI TRATTA DI LAVORO, ACCANTONA L’EGO, CHIAMA CHI SAI E IMMERGITI NEL BOSCO ENTRO DOMANI MATTINA ALL’ALBA. IN CASO CONTRARIO, TIRO FUORI LA MIA BACCHETTA E TI SBATTO CONTRO AL MURO RIPETUTAMENTE. RIPORTA A CASA LA NOSTRA AMICA’’ urlò Rose contro Louis, prima di girarsi e tornare verso il castello
‘’Viva’’ aggiunse Victoire prima di seguire la cugina
 
 
Louis rimase fermò lì per un po’, non aveva mai visto sua cugina così arrabbiata, sapeva che era una ragazza con un carattere forte ma non si aspettava una cosa del genere, però sapeva che aveva ragione lei, la via più veloce era quella di farsi aiutare, e che Merlino non voglia, doveva trattarsi proprio della persona che odiava di più.
Louis rimase fermo lì sulla riva del lago nero per delle ore aspettando, finalmente la sua attesa venne ripagata, Zakaria arrivò dal profondo del bosco e venne verso di lui.
‘’Mi hai chiamato maghetto streghetto?! so già il motivo ovviamente’’ ribadì il lupo dandosi un tono
Le mani di Louis andarono istintivamente sulla bacchetta, poi ci ripensò fece un respiro profondo e mollò la presa.
‘’Che piacere vederti, Zakaria. Andiamo’’ disse Louis con lo zaino in spalla
‘’Non così velocemente umano, prima risponderai a delle domande’’ disse il lupo bloccandolo, prima che potesse mettersi in viaggio
‘’Perché? ’’ chiese Zakaria
‘’Perché cosa? ’’ domandò di rimando Louis
‘’Hai capito benissimo. Tu la ami, non è vero? ’’ chiese di nuovo l’Alpha tranquillamente
‘’Non essere ridicolo, pensiamo a metterci in marcia abbiamo tanta strada da fare’’ disse Louis guardando il riflesso della luna sulla superficie del lago nero
‘’Sai… tu mi fai arrabbiare…perchè potresti averla se solo non fossi così stupido. La cosa che ti irrita più di tutte e che se le dovesse succedere qualcosa, lei saprebbe cosa provo io, ma non saprebbe mai i tuoi sentimenti, eppure…. hai avuto anni per dichiararti mentre non c’ero, fermami se sbaglio ’’ disse in modo di sfida Zakaria
‘’tu vaneggi’’ replicò Louis cercando di aprirsi un varco senza successo
‘’oh no invece, ti leggo come un libro aperto Fiorellino’’ annunciò Zakaria, apostrofando bene l’ultimo appellativo
‘’E anche se fosse?! ‘’ chiese il mago più a se stesso che all’avversario
‘’Stiamo andando a rischiare la vita, quindi ti chiedo, se davvero la ami anche solo la metà di quanto tu provi a nascondere, aiutami a salvarla, perché non sei l’unico che prova quei sentimenti per lei, voglio sapere che avrai la testa e che farai tutto ciò che sarà necessario e che mi ascolterai per una volta, non sappiamo cosa troveremo una volta arrivati’’ disse Zakaria serio e composto questa volta
Louis ascoltò il discorso di Zakaria stavolta guardandolo negli occhi, senza più nascondere il volto, i suoi occhi rivelavano solo verità adesso.
‘’Certo, qualunque cosa ’’ rispose il mago
‘’Partiremo domani all’alba’’ disse il lupo e poi se ne andò 
Louis perse tutta la lucentezza in un colpo, scrollò le testa dai pensieri e le assurde domande del cagnolino da compagnia e svanì con un sonoro rumore sordo.












CIAOOOOOOOOOOO, spero non sia venuto troppo lungo, perchè effettivamente potrei aver esagerato stavolta, buon weekend a tutti. lasciate dei commenti.......vi piace? vi fa schifo? volete darmi consigli? o semplicemente parlare e farmi delle domande.... sono tutta orecchi e bacchette. se la risposta è no, alla prossima!!!!!

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Capitolo 5
*** Tra i boschi ***


ciao bellissime creature magiche, sono di ritorno. so che come giorno per pubblicare fa schifo, però il lavoro mi sta assorbendo totalmente (non ho tempo nemmeno per leggere), quindi o oggi o tra due settimane -.-'' oggi tra una grigliata e un giro al mare, trovate anche il tempo per me e Teodora. Grazie :3
PS: visto che in sto capitolo, non lascerò commenti finali, per scelta tecnica. voglio chiedere a tutti voi, state giocando a Hogwarts Mistery? vi piace??? magari siamo confratelli oppure avversari. fatemi sapere ;) 
Buona lettura e buon riposo 
































Louis e Zakaria si erano messi in cammino già da diverse ore, il lupo andava parecchio spedito e Louis faceva fatica a stargli dietro, spesso inciampava o cadeva in qualche ramo e quindi erano costretti a fermarsi.
‘’Così ci metteremo una vita, la sua vita’’ disse il lupo esasperato
‘’Piano cagnolino, non sono abituato a viaggiare nei boschi, se volassi ci metteremmo un paio di ore ma saremmo visibili’’ disse il mago
‘’Continui a cadere perché sei imbranato e perché hai vestiti scomodi, devi toglierteli bastoncino’’ ribadì Zakaria
Louis era scettico ma si tolse qualche strato, rimase con la camicia, i pantaloni e le scarpe. Rimise lo zainetto in spalla e ripresero a camminare, sapeva che tra poco l’Alpha avrebbe trovato qualcos’altro da dire, però sapeva anche che voleva trovare Teodora il più in fretta possibile.
 
 
Durante una notte, mentre erano accampati, Louis intravide l’opportunità di poter parlare con lupo e la colse al volo
‘’Quando ti sei innamorato di lei? Con esattezza’’ chiese il mago
‘’Eh perché dovrei dirlo proprio a te? ’’ chiese Zakaria titubante
‘’Non vedo molte persone qui in giro ’’ replicò Louis
‘’Eh va bene. Credo sia stato, quando le ho insegnato a dominare i suoi istinti, dopo qualche anno che veniva nel bosco, penso avesse 10 anni all’epoca’’ disse Zakaria con fermezza ‘’Le ho insegnato quasi tutto io, a combattere, a seguire le tracce, a dominare gli impulsi di carne. Mi sono innamorato della sua forza e del suo coraggio. Contento ora? ’’ finì lui
‘’E tu…quanti anni avevi? ’’ chiese Louis con uno sguardo severo
‘’ooooh non ci provare, non ti dirò la mia vera età, non invecchiamo come voi’’ replicò Zakaria
Zakaria si girò e questo denunciava la fine della conversazione, dopo un po’ si voltò
‘’Potrei farti la stessa domanda’’ intimò il lupo
‘’Ok buonanotte, non ululare stanotte’’ disse Louis mettendosi giù
‘’Sei patetico’’ fu l’ultimo commento della serata
 
 
 
Marciarono per giorni, seguendo il suo odore e le tracce che aveva lasciato, Zakaria era sicuro che non sarebbero continuate in eterno ma finché le aveva, le seguiva sperando di trovarla prima che lei incontrasse GreyBack, erano presenti alle sue tracce ma erano più confuse rispetto a quelle della sua amica. Il mago si fermò e si sedette sopra una roccia con un’incavatura, tirò fuori dal suo zaino una borraccia e bevve un sorso, poi sentì ringhiare e perse di mano la bottiglia che cadde a terra.
‘’Cosa c’è?!’’ domandò il mago scocciato
‘’Togliti di lì, subito’’ disse Zakaria
‘’Sono stanco, mi sto riposando un attimo’’ esclamò Louis
‘’Non hai capito, sei seduto all’ingresso di una tana di lupi’’ spiegò Zakaria
‘’Ed è male? ’’ domandò Louis
‘’Se ci tieni alla vita, si ’’ rispose l’Alpha con semplicità
Decisero che era meglio incamminarsi di nuovo e passarono un paio di ore in completo silenzio, al crepuscolo arrivarono in una piccola e puzzolente grotta, Zakaria notò subito che quello era l’ultimo posto dove erano presenti le tracce di Teodora, dalle altre parti non si percepiva nulla, fine della corsa.
 
 
‘’Dobbiamo accamparci qui stanotte’’ annunciò il lupo
‘’Cosa c’è? ’’ domandò subito il mago sapendo quanto, il suo compagno di viaggio, odiasse le soste
‘’Sono finite le tracce da seguire, si è cancellata completamente’’ disse Zakaria
Louis prese a guardarsi intorno in cerca di una macchia, di un fiore, di una foglia, di qualsiasi cosa potesse dirgli dove poter andare. Entrando nella grotta trovo pezzi di vestiti e la cravatta di Grifondoro, segno inconfondibile che lei era stata lì e che da lì aveva deciso che sarebbe finita, il suo cuore si rattristò e cominciò ad osservare quei brandelli di abiti coperti di fango che avevano preso un’inaspettata importanza per lui. Quando venne sera vide qualcosa sfarfallare in un angolo sopra l’apertura della grotta, ad ogni minuto si faceva più forte e decise di andare a guardare, c’erano una cortina invisibile che stava cedendo e rivelò un bacchetta magica, a Louis vennero i sudori freddi e cominciò ad agitarsi.
‘’Dobbiamo andare, dobbiamo trovarla, andiamo, andiamo subito’’ disse Louis in preda al panico
‘’Calmati, dove vorresti andare? ‘’ domandò Zakaria
‘’Non lo so, ovunque lei sia, non ha la sua bacchetta con se, non ha nulla per difendersi’’ spiegò il mago mostrando il bastoncino in legno che aveva in mano
‘’Ora non possiamo fare nulla, dobbiamo aspettare venga giorno, non è indifesa, ha gli artigli e le zanne e potrebbe ancora essere in viaggio ’’ disse Zakaria ma non ci credeva nemmeno lui tanto ed era preoccupato, però non voleva darlo a vedere
Il mattino seguente il lupo si svegliò di buon mattino, fece una corsetta e quando tornò il mago dormiva ancora, fu preso dalla voglia di abbandonarlo lì e continuare da solo, avrebbe fatto decisamente prima e si sarebbe presi tutti i meriti del salvataggio, sempre che ci fosse ancora qualcosa da salvare, mentre quell’idea gli balenava nella testa, svegliò il dormiente in maniera brusca, forse si era dimenticato che non erano in campeggio e voleva che se lo ricordasse.
Marciarono tutto il giorno e come Zakaria voleva dimostrare trovarono un villaggio, il lupo conosceva bene quel posto, non voleva ammetterlo e forse non lo avrebbe mai fatto ad alta voce, però era lì che si era rifugiato per gran parte del tempo. Non sapeva il motivo ma sapeva che lì avrebbero trovato qualcosa di utile, se non Teodora in persona, una volta le aveva deliberatamente fanno cenno di questo luogo che lui conosceva da molti anni, nel caso un giorno le sarebbe servito un riparo sicuro.
‘’Cosa ci facciamo in un villaggio di contadini? ‘’ domandò Louis con un pizzicò di arroganza
‘’Sono lupi mannari, idiota, e conosco il loro Alpha, se Teodora è passata di qui, potrebbero avere informazioni utili’’ rispose
A quel punto Patrick ed Hannah si fecero avanti per accogliere i loro ospiti, lei sembrava sempre più piccola e lui sempre più grosso, vicini facevano un contrasto spaventoso.
‘’Salve, signor Alpha, noi…’’ Cominciò Louis andando da Patrick e stringendogli la mano, poi l’uomo lo fermò
‘’Ragazzo mio, non sono io il Capo qui’’ rispose Patrick facendosi da parte e lasciando libero campo alla moglie
‘’Bel colpo ’’ sussurrò Zakaria ridendo
‘’Infatti sono io, come possiamo aiutarvi? ‘’ domandò Hannah con aria autoritaria
Louis si scusò per la figura che aveva appena fatto e poi indietreggiò un po’, voleva ficcarsi nel terreno da solo, non sapeva il motivo ma aveva collegato subito la figura più forte a quella del capo, però la forza non veniva determinata dai muscoli, e questo lo sapeva bene.
‘‘ Sto cercando una mia amica, mezza lupo, sta cercando vendetta e devo fermarla’’ disse Zakaria tranquillamente, come se parlasse del tempo
A quel punto saltò su Louis, molto meno tranquillo e si avvicinò molto alla signora bassa che le ricordava spaventosamente sua nonna Molly.
‘’Si chiama Teodora, è una maga, ha i capelli che le cambiano colore ed anche gli occhi, è alta e snella. Odia la luce solare e dovrebbe avere vestiti strappati e pieni di terra ’’ descrisse il mago meglio che poteva
La signora sapeva benissimo di chi stavano parlando e l’aveva capito subito, la ragazza li aveva avvertiti che sarebbe potuto venire qualche mago a cercarla e aveva fatto promettere all’intero villaggio ed anche ai cuccioli che non avrebbero mai detto a nessuno che l’avevano incontrata o conosciuta, nessuno di loro sapeva niente di lei e non sapeva nemmeno dov’era diretta. I lupi nel villaggio mantennero tutti la promessa, anche se i piccoli con più difficoltà, Zakaria e Louis avevano parlato con ogni membro del branco e tutti sostenevano di non sapere nulla di questa strana ragazza.
I due si sedettero sconsolati su un tronco, Louis si sfregò la faccia, le mani, i capelli e la cosa serviva solo a renderlo più nervoso e ansioso, Zakaria cominciò a camminare in cerchiò pensando, poteva aver tralasciando un dettaglio fondamentale che era la chiave di tutto. Il giorno dopo, a mattino inoltrato capì finalmente il tassello storto, a tutti i membri del branco quando sostenevano di non conoscere Teodora, si illuminavano di colpo gli occhi per qualche secondo, indiziò del fatto che stavano mentendo, impercettibile ad occhio umano e stava per ingannare anche lui, ma un Alpha raggiunge sempre il suo obbiettivo, a costo di tutto e tutti. Zakaria era tentato di lasciare l’umano a dormire nella sua ignoranza e farlo divorare dai Lupi Bianchi, ma una parte del suo piano prevedeva qualcuno lasciato indietro al momento opportuno, ed era lì che quel sacco di sangue e carne, gli sarebbe tornato utile, ecco l’unica ragione per la quale se lo stava portando dietro. Ammesso che fossero riusciti a trovare e prendere Teodora, qualcuno sarebbe dovuto restate a distrarre GreyBack per permettere la fuga agli altri, un tentativo patetico e disperato di provare a sfuggire al lupo più forte di tutti i tempi, ma valeva un tentativo, lei valeva il tentativo.
 Louis venne illuminato sulla questione, alla fine, e i due andarono subito a svegliare ogni singolo lupo presente in quel villaggio dimenticato da tutti, li raggrupparono al centro del villaggio.
‘’Sappiamo che ci avete mentito, sappiamo che conoscete Teodora e che sapete dov’è andata, dovete solo dircelo’’ annunciò Zakaria
‘’Non so chi sia’’ ribadì Patrick
‘’Lo ammetto, stavo per cascarci, mi sono concentrato troppo sul battito, che ovviamente sapete controllare in ogni situazione, l’avete insegnato presto anche ai cuccioli. Però non potete più velare, quello che è chiaro ai miei occhi’’ disse Zakaria
‘’Si, è venuta qua. Però abbiamo giurato che non l’avremmo tradita’’ disse Hannah composta
‘’Vi prego, è in pericolo, ho il dovere di raggiungerla il prima possibile’’ disse Louis con aria rassegnata
‘’Hannah, ti prego, fallo per me. Sappiamo entrambi di cosa è capace’’ disse il lupo, rivolto solo a lei questa volta
‘’Eh va bene tesoro, ma non so cosa troverete una volta arrivati lì, quindi, siate mentalmente preparati’’ ribadì il capo branco, poi fece un cenno con la testa al marito
‘’Percorrete quel sentiero per due chilometri, troverete una cava abbandonata, si trova lì la vostra amica e lui. Zakaria, ricorda cosa ti ho insegnato ’’ spiegò Patrick
I due senza perdere tempo tornarono sui loro passi. Louis questa volta aveva il passo deciso e galoppante, voleva bruciare quei due chilometri in fretta e furia, quando furono fuori dalla portata delle orecchie di quei strani lupi, Louis riaprì una parentesi di conversazione
‘’Tesoro e ricordati cosa ti ho insegnato’’ ribadì Louis   ‘’Tu mi nascondi ancora delle cose, vero?!’’  incalzò lui
‘’Si e tante anche’’ rise per un secondo il lupo
 
 
 
 
 
 
Nel frattempo nella cava abbandonata….
Una secchiata d’acqua le arrivò addosso, poi un’altra e un’altra ancora, era completamente fradicia e senza contare che quel brutto muso continuava a guardarla nell’ombra. Aveva lottato quasi mezza giornata contro di lui, prima di venire sopraffatta, aveva numerose ferite, ma la peggiore che gli aveva inferto era quella all’addome, era profonda e perdeva copioso sangue. Dopo essere rinvenuta, si era trovata legata contro una ringhiera con mani e piedi stretti da cinghie che si rimpicciolivano ogni volta che lei provava a divincolarsi, ormai le scavavano la pelle e tra poco avrebbero incontrato le ossa.
‘’Brutto stronzo’’ esordì Teodora, sputando un misto di acqua e sangue sul pavimento
‘’Ti rifaccio la domanda, dove si trova tuo fratello? ’’ chiese Greyback con ghigno malefico
‘’Ti ripeto la risposta, non ho fratelli pezzo di idiota, sono figlia unica’’ disse Teodora con rabbia
‘’Davvero?! Eppure il mio informatore, mi ha fatto credere che foste in due’’ ribadì lui, cacciando un altro secchio d’acqua addosso alla prigioniera
‘’Il tuo informatore è un povero scemo, ma del resto lavora per uno come te ’’ risposi io
‘’Beh poco male, significa che quando avrò finito con te, avrò tutto il tempo per andarmene ad accertare’’ fece lui serenamente con un ghigno che gli storpiava la faccia piena di cicatrici
Greyback tornò nell’ombra e prese in mano una manopola, poi tornò su di me, sapevo qual era il suo intento, voleva torturarmi fino alla morte, ma con Merlino come testimone, morirò con onore.
‘’Adesso, girerò questa leva e tu soffrirai, ti metterò così tanta elettricità nelle vene da farti molto male, però non abbastanza da ucciderti. Vedremo se morirai a causa della scossa o delle ferite, in ogni caso sarà divertente per me’’ disse lui, azionando la valvola
Il mio corpo cominciò a contorcersi, alimentato da una scossa elettrica che fluiva lungo le mie vene ed i miei muscoli, mi morsicai la lingua per non dare la soddisfazione a quel mostro di sentire il mio grido di dolore, e poi se avessi urlato avrei attirato l’attenzione di qualcuno. Dopo ore che continuava a bagnarmi e a folgorarmi, riprese a parlare, godendo della vista del sangue che mi colava dalle labbra, a furia di mordermi la lingua.
‘’Lo ammetto ragazzina, sei più resistente di quel che pensavo, il gioco continua’’ disse lui con una smorfia di soddisfazione sul volto
‘’Sei un povero illuso, uccidimi ma non avrai nulla da me’’ dissi io sputando sangue
‘’Sai…dovresti essere più gentile col tuo padrone, in fondo senza di me…. Non avresti questi poteri, di cui ti vanti tanto e che disonori al tempo stesso’’ annunciò lui orgoglioso ed irritato
‘’Hai ragione pagliaccio, vieni più vicino, che ti ringrazio come si deve’’ risposi io alla sua affermazione
‘’Continuiamo il nostro giochino, ti va?!’’ domandò GreyBack che senza attendere risposta accese il congegno
Continuai a contorcermi dal dolore per ore e ore, mentre il mio aguzzino rideva nell’ombra estasiato, sentivo le forze che mi abbandonavano piano piano sempre di più, finchè ad un certo punto non sentivo più alcun dolore, né quello della scossa, né quello delle ferite, non sentivo più ridere o parlare, non sentivo nemmeno più il mio cuore, era davvero finita, ero morta.

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Capitolo 6
*** Raggi Lunari ***


siete stati super pazienti e io sono cotta e stra in ritardo, per non lasciarvi ancora a bocca asciutta, vi concedo questo mini- capitolo (che doveva essere più lungo, ma ho tagliato). Spero di riuscire a finire la storia il prima possibile, ma non manca molto. buona lettura!
















‘’BOMBARDAAAA’’ annunciò qualcuno prima di far esplodere l’ingresso della cava ed entrare tra i residui di polvere e macerie, insieme ad un lupo molto arrabbiato.
 GreyBack non rimase stupito, si aspettava che presto o tardi qualcuno sarebbe venuto a cercare la sua vittima, onestamente sperava molto nel fratello, però sapeva anche che i maghi non era gente così sprovveduta.
‘’Ooooo poverini avete fatto tanta strada, mi dispiace giovani cavalieri, la vostra dama non esiste più’’ esclamò lui ad alta voce
‘’STAI MENTENDO, dimmi dov’è???’’ domandò Louis in preda alla collera e puntando la bacchetta contro l’avversario
‘’Appesa a quella ringhiera, non la vedi?!’’ domandò ironicamente GreyBack indicando poco lontano
Louis sgranò gli occhi, pieno di ribrezzò, era legata e piena di ferite e sangue e acqua, in terra non sapeva nemmeno dire quale dei due liquidi era il più vasto. La figura che avrebbe dovuto essere Teodora era piegata in due, con la testa che ciondolava, immobile e senza forze, non reagiva a nessuna voce lì vicino, il mago non ci voleva credere che fosse troppo tardi. Zakaria nemmeno volle guardare, sapeva già le condizioni dell’amica, sentiva un fortissimo odore di sangue e nemmeno un minimo rumore di battito cardiaco, non perse mai di vista il lupo continuando a ringhiare dalla rabbia, se non si fosse trascinato il mago dietro, sarebbe arrivato molto prima.
‘’Il suo cuore…’’cominciò Louis
‘’…Non batte’’ confermò Zakaria
Louis si lanciò verso Teodora e GreyBack si mosse per mettersi tra loro, ma Zakaria fu più veloce e intercettò il lupo nemico prima che fermasse il mago, i due cominciarono a lottare. Louis nel frattempo slegò la ragazza, che ricadde pesante tra le sue braccia, le lacrime cominciarono a rigare il volto del ragazzo, provò a ricacciarle indietro ma con scarsi risultati.
‘’Torna da me, ti prego. Torna da me…sono un’idiota, avrei dovuto capirlo prima, sarei…dovuto venire con te e proteggerti’’ disse lui stringendosela al petto
‘’Portala via di qui, SUBITO’’ disse Zakaria prima di sferrare un calcio al nemico
‘’Ma..’’ cominciò Louis prima di venire interrotto
‘’Fai come ti dico per una volta, inutile sacco di carne, ADESSO MUOVITI!’’ ribadì il lupo continuando a combattere
Il mago non se lo fece ripetere due volte, prese il corpo della strega tra le braccia e lo portò via velocemente dalla cava, dove lo scontro stava diventando sempre più violento e pericoloso. Ad un chilometro di distanza, appoggiò la ragazza a terra e tirando fuori la bacchetta, pronunciò una ventina di incantesimi di guarigione avanzati. L’aspetto di Teodora migliorò notevolmente, tutte le ferite erano rimarginate e il suo incarnato era meno pallido, però il suo cuore era rimasto fermo per chissà quanto tempo, la ragazza non dava segni di volersi svegliare. Il mago crollò definitivamente demoralizzato, l’aveva persa per sempre e lei non avrebbe mai saputo cosa lui provava, proprio ora che aveva deciso di dirglielo.
‘’Ti amo ’’ si lasciò sfuggire dalle labbra quelle dolci parole che, per troppo tempo erano rimaste chiuse nel suo cuore
Louis fissò i lineamenti di quel bellissimo volto nel mentre le teneva stretto le mani fredde e pianse con più foga di quanta non volesse usare. Nel frattempo la luna piena si era formata nel cielo, era ancora debole e sfocata, ma visibile. Ad un certo punto Louis percepì uno strano bagliore vicino a lui e si costrinse ad aprire gli occhi, per vedere quello che stava succedendo.
Piccole palline di luce, si stavano alzando dal petto della ragazza, fino a raggiungere la luna piena, che si illuminava sempre più ogni volta che una sfera di luce arrivava a lei. Louis guardava quello spettacolo con ancora le lacrime agli occhi, era ipnotizzante, come guardare tante piccole bolle di sapone colorate raggiungere l’aria e l’immensità dello spazio. Tutto d’un colpo però, quella meraviglia si trasformò in tristezza, era come se la luna si stesse riprendendo tutta la forza che le aveva donato alla nascita, svuotandola completamente, ormai era diventata del colore di un foglio di carta, doveva rassegnarsi a quell’idea, che lei non c’era più, che la luna l’aveva presa per sempre e l’aveva portata via. Quando anche l’ultima pallina di luce raggiunse il punto più alto nel cielo e la luna lo accolse, raggiungendo il punto di luminosità e visibilità massima, Louis lasciò andare tutta l’aria che gli si era accumulata nei polmoni fino a quel momento. Passarono diversi minuti, nella quale rimase seduto accanto al corpo di lei, silenzioso e immobile tanto quanto lei, il mago si era completamente scordato del lupo rimasto indietro da solo a fronteggiare un assassino. Quando il Weasley fece per alzarsi, il bagliore della luna quasi lo accecò, quando alzò gli occhi, fece appena in tempo a vedere un enorme lampo di luce scendere a capofitto sulla ragazza, fece in tempo a spostarsi ma non a spostare il corpo di lei, fece come prima, immobile ad osservare la scena. Il suo ultimo briciolo di speranza ancora appeso sul fondo della gola, ora formava un nodo che gli rendeva difficile anche solo deglutire. L’enorme raggio di luce, stava cadendo dritto sugli occhi di lei, che ora erano vitrei, ma spalancati e stavano assorbendo tutta la luce che gli veniva mandata, un po’ troppa pensandoci, il mago aveva l’impressione di sentire quasi un urlo o forse lo stava immaginando, simile a quelli che la strega emetteva durante le trasformazioni. Il suo corpo cambiò varie volte, forse in cerca della forma da prendere, lupo, umano, lupo, mezzolupo, mezzoumano o disintegrarsi e basta. Alla fine la luce si ritirò e il bagliore si spense, la luna riassopì la sua carica, il corpo della ragazza era ancora disteso immobile in mezzo ad un bosco.
 ‘’Teodora?!’’ chiese Louis con ritrovata speranza
‘’L….Lo….Loui..?..’’ bisbigliò Teodora, con voce rotta e tremante, prima di svenire un’altra volta tra le sue braccia.
 
 
 
Rimasi in quelle condizioni per vari giorni, ero andata e tornata dalla morte, quindi le mie capacità di guarigione erano diminuite parecchio. Mio fratello e Louis non abbandonavano mai l’infermeria per più di un minuto a testa, gli altri mi venivano a visitare, però non gli era permesso di rimanere, Madama Chips preferiva che mi rimettessi in completa solitudine o quasi. Zakaria era rimasto indietro come d’accordi, però non si sapeva nulla di lui o di GreyBack e la cosa iniziava a preoccupare, la McGranitt aveva inviato squadre di ricerca ed Auror per tutto il perimetro di bosco che Louis aveva indicato e oltre.  Il Ministero era sconcertato che fossi andata alla ricerca di quel lupo, pensavano di allontanarmi per sempre da Hogwarts e farmi vivere definitivamente nei boschi, togliendomi la bacchetta e la condizione di Quasi-Umana dal mio fascicolo. Il tutto sarebbe stato deciso da un provvedimento disciplinare pubblico, nonostante il disaccordo di Preside, professori e amici, avevo accettato che fossero altri a scegliere il mio futuro. Avevo violato ogni regola magica e meritavo ciò che mi aspettava, anche se avrei dovuto lasciare tutto e tutti.
 
 
 
Una mattina, quando avevo ormai recuperato gran parte delle forze, Madama Chips aveva deciso di parlarmi di una cosa che si era accorta, solo dopo che ero rinvenuta davvero, mi aveva già annunciato che l’argomento era delicato e, infatti, aveva deciso giusto l’unica mattina in cui ero completamente da sola in infermeria.
‘’Ed è permanente? ’’ chiesi io all’infermiera
‘’Temo di sì, la tua condizione è rimasta instabile troppo a lungo e mi sorprende che i danni siano così pochi’’ rispose Madame Chips
‘’Posso…posso chiederle un favore?!” domandai io e l’infermiera in risposta mi fece un sorriso






ri-ciao, spero che il capitolo vi sia piaciuto, non vorrei essere stata troppo banale o smielosa, in questo caso, vi chiedo umilmente scusa. chiedo sempre, a chi ne ha voglia, di lasciarmi un commento o un consiglio, sono sempre ben accetti. alla prossima ;) 


PS: se qualcuno fosse interessato\a a seguirmi sui social, per conoscermi un pò di più o chiedermi curiosità sui miei lavori, lasciatemi pure un messaggio e vi lascerò il contatto. ciaooooo

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Capitolo 7
*** in Infermeria ***


ciao ciao. devo fare un sacco di cose, quindi faccio molto in fretta hahahah spero che l'attesa valga la lettura, ci vediamo alla prossima, un bacino










Quel pomeriggio ricevetti molte visite, a tutti vedevo lo stesso sguardo attonito sul volto e sapevo anche il motivo, ma facevo finta di niente, come se non me ne accorgessi.
‘’Teodora, tutto bene?” chiese Rose
‘’Si perché?!’’ chiesi io
‘’Hai…qualcosa sul…’’ provò lei ma rimase bloccata
‘’Che succede? ’’ replicò Louis entrando quel momento nella stanza, dopo aver dovuto passare delle ore in ufficio
Avvicinatosi al letto, notò subito la benda e il fatto che si stava sporcando in fretta, forse lui pensava che fosse sangue e quindi andò in agitazione, ma la verità è che la benda stava bruciando a causa del calore.
‘’Cos’è successo? Perché quella benda, dimmi come stai…. Madama Chips? ’’ continuò lui febbrilmente
‘’ Sto bene ma…’’ cominciai ma lui mi fermò
‘’Uscite tutti, voglio stare da solo con lei, anche lei Madama Chips, grazie’’ annunciò Louis guidando tutti verso la porta e chiudendola alle loro spalle e poi tornando da me ‘’Adesso ti tolgo le bende’’ disse lui
‘’NO! FERMO’’ risposi io mettendomi le mani al viso
‘’Ti devo dire una cosa, ma vorrei che mi guardassi’’ disse lui arrossendo
‘’Dimmela così’’ ribadì io sentendo che la benda aveva i minuti contati
‘’Quando…Quando eri morta….ho detto delle parole che avrei dovuto dirti molto tempo fa ’’ ammise Louis
‘’Davvero?! Quali?’’ chiesi io, cominciando ad agitarmi
‘’Beh…Sono irrimediabilmente innamorato di te, fin dal giorno in cui mi hai fatto questa cicatrice o anche prima, chi può dirlo. Nessuno mi ha mai fatto mettere in dubbio, ho sempre creduto di essere nel giusto, io sono il buono e loro i cattivi dicevo, ma mi sbagliavo e l’ho capito solo quando sei arrivata tu, così mi sono messo in discussione ad ogni singolo passo e grazie a te sono migliore, i tuoi occhi pieni di paura o pieni di felicità hanno fatto questo, quindi, mi dispiace, ma, ho bisogno di te’’ ammise lui cercando il mio sguardo bendato
Ringraziai l’infermiera per quella benda, perché mi misi a piangere e distolsi lo sguardo da Louis, che se ne accorse.
‘’No….’’ Dissi in un singhiozzo
‘’No?!’’ domandò lui incerto
‘’No, non puoi, non devi innamorarti di me’’ disse io prendendo fiato
‘’Eh perché?!’’ chiese lui stranito
‘’No, perché……. sarò io ad avere bisogno di te ’’ conclusi io
‘’Avremo bisogno uno dell’altra’’ ribadì Louis
‘’Sai che avrò più bisogno di te, che tu di me’’ contrastai io
‘’Va bene’’ disse lui, avvicinandomi le mani alle bende
‘’NON VA BENE, non è giusto. Non posso tenerti in catene con me’’ feci io allontanandolo e piegando la testa
‘’Nessuno di noi sarà in catene. Ma devi darmi ancora la tua risposta’’ disse lui sorridendo
‘’Ma è ovvia, altrimenti non staremmo qui a parlarne, no?!’’ dissi io imbarazzata
‘’Voglio sentirtelo dire’’ ribadì Louis
‘’Ti…….ti……ti……amo anch’io’’ pronunciando quelle parole, la benda si disintegrò e io gridando mi misi le mani davanti agli occhi
‘’Teodora, abbassa le mani’’ disse lui toccandomi un braccio
‘’Li odierai’’ dissi io
‘’Cosa?’’ chiese lui
‘’I miei occhi, odierai i miei occhi, sono cambiati’’ dissi io nervosa a sguardo basso
‘’Sono su di te, come potrei odiarli?!’’ ribattè Louis
Abbassai le mani lentamente e battei le palpebre più volte, mostrando gli occhi che la luna mi aveva donato, permanenti occhi da lupo, che riflettevano e mandavano calore e bagliore qualsiasi cosa guardavano. Li rivolsi verso il suo viso, sicura di vederlo scappare via, invece lo vidi sorridere e appoggiarmi le mani sul volto, poi lentamente avvicinarsi a me, capendo le sue intenzioni, gli feci notare un dettaglio.
‘’Gli altri hanno sentito tutto della conversazione, sono rimasti qui fuori ad ascoltare’’ dissi a Louis, che si rimise composto a sedere sul letto
‘’Brutti piccoli vermi, SPARITE O LE PRENDETE’’ obbiettò lui indignato del momento rubato
Un gran rumore di passi si sentì che si allontanava, erano scappati via tutti quanti, eravamo definitivamente soli.
‘’Soli?’’ mi chiese Louis
‘’Soli!’’ confermai io
Lui riprese ad avvicinarsi al mio viso, lentamente la distanza diminuiva, mentre mi appoggiava una mano dietro la testa, ma io dovetti fermarlo ancora.
‘’Sai, c’è ancora una cosa che dovrei dirti e non sai’’ aggiunsi io, mentre eravamo ad un soffio
Lui sconfitto si fece indietro, piegando la testa, poi la rialzò, pronto per ascoltarmi.
‘’Sentiamo, provi ogni modo per farmi scappare?! non è vero?’’ fece lui
‘’I lupi, sono per natura, degli animali da branco. Fedeli e leali, e quando trovano il loro compagno, loro…cioè noi…’’ la voce mi morì in gola e cominciai a tossire dall’imbarazzo
‘’Ehi, Ehi guardami. Sono solo io, mi hai picchiato una volta, credo tu possa finire una frase adesso’’ replicò lui per darmi coraggio
‘’Noi, beh, ecco, restiamo monogami per tutta la vita. Non è esattamente come andare a prendere un caffè’’ dissi io, pronta alla sua fuga
Louis rimase seduto sul letto tranquillo, come se gli avessi parlato del tempo, un enorme sorriso stampato in faccia, il suo battito cardiaco era accelerato e i suoi occhi splendevano.
‘’Vediamo se ho capito, adesso che ti sei innamorata di me, lo resterai per il resto della vita. Non importa quel che faccia o dica, tu non cambierai idea?!’’ ricapitolò lui
‘’In pratica’’ dissi io chinando il volto imbarazzata
‘’Mi sembra perfetto’’ disse lui
Mi sollevò la testa, afferrandomi il mento con la mano e mi fece avvicinare finchè le nostre labbra si sfiorarono, finalmente ci scambiammo un bacio, che proclamava il nostro ‘per sempre’. Restava solo una cosa da fare, dirlo agli amici e affrontare le famiglie, ma più di tutti, mio fratello. Il suo migliore amico e sua sorella insieme, non so quanto gli avrebbe fatto piacere. Era una fortuna che gran parte fosse già lì, dietro la porta, ad origliare.
‘’SIETE UN BRANCO DI IMPICCIONI’’ urlai contro la porta
Una massa di persone entrò saltellando nella stanza, Victoire e Rose corsero ad abbracciarmi, i ragazzi rimasero in disparte con faccia pensierosa, Louis girandosi vide dietro di lui mio fratello con faccia rabbuiata e si bloccò.
‘’Sorella per sorella eh’’ replicò Ted serio
‘’Già, direi di si ‘’ rispose Louis ridendo
Entrambi scoppiarono a ridere abbracciandosi, cominciando a parlare e facendo finta di prendersi a pugni.
‘’Beh tanto se la ferisci, ti riesce a picchiare da sola’’ disse Teddy indicando la cicatrice sul volto
‘’Anche molto bene’’ replicò Louis
‘’Però poi ti vengo a cercare anch’io’’ ribadì Ted serio
Si guardarono seri per cinque minuti, subito dopo ripresero a ridere e scherzare, che persone strane prima si minacciano e poi si abbracciano.
Un pensiero mi fulminò il cervello in quel preciso momento, non avevamo notizie di Zakaria, così scesi dal letto con un salto, talmente improvviso che costrinsi gli altri ad indietreggiare. Le mie abilità lupesche dopo la mia ‘morte’ si erano evolute molto e adesso non importava più che fossi trasformata o meno, potevo usarle quando volevo.
‘’Dove credi di andare? Domandò mio fratello rivolgendomi lo sguardo
‘’Vado a cercare Zakaria’’  dissi io mettendo la giacca
‘’Tu non vai da nessuna parte, torna a letto’’ rispose lui
‘’Lo abbiamo abbandonato con quel mostro. Torno indietro’’ replicai offesa
‘’Mostro che ti ha uccisa e poi sei semi resuscitata grazie a qualche strana magia lunare’’ ribadì Ted
‘’Potrebbe essere ancora in giro ’’ dissi senza mollare
‘’Ed è per questo che resterai sorvegliata in queste quattro mura, non ti farò uscire mai più senza qualcuno che ti guardi, sei la minore e sono io che devo proteggere te ’’ la discussione proseguì a lungo
Sia io che mio fratello passammo più di un’ora a litigare, gli altri ci guardavano ascoltando le nostre ragioni, incapaci di mettersi in mezzo, mi domandavo in effetti se non nutrivano un certo timore verso la mia reazione.
La porta si scostò lentamente e rivelò la faccia dell’infermiera al quanto sconcertata e pallida in volto
‘’Miss…Miss Lupin, ci sono altre visite per lei’’ annunciò Madama Chips
La porta si aprì quel tanto di più che bastava per far passare una persona, Zakaria entrò nella stanza in uno stato pietoso e zoppicando come un cane ferito, ma non meno trionfante, mi raggiunse e solo allora guardai cosa si stava portando dietro, e ovviamente, lo videro anche gli altri perché lo lanciò ai miei piedi.




ciao a tutti, capisco che i capitoli sono molto corti e sbrigativi, però in questo periodo non riesco a fare altrimenti, rimedierò più avanti. ciao a tutti, ora vado a lavoro hahahah

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Capitolo 8
*** LUNA senza Luna ***


CIAO A TUTTIII!!!!!!!!! mammia mia, quanto ho sudato per questo capitolo :P ma sono soddisfattissima, spero che anche voi ne sarete piacevolmente sorpresi, buona lettura. 
















Le ragazze cacciarono un urlo assordante, gli altri fecero un passo indietro.
‘’L’ho ucciso per te, questo cane fetente è morto’’ annunciò Zakaria
Inizialmente un sorriso si formò negli angoli della bocca, i miei occhi scintillarono fieri, poi realizzai la situazione
‘’Sei impazzito, non puoi portare quella cosa qui dentro, ci sono degli umani’’ replicai io prendendolo da parte
‘’Pensavo ne saresti stata contenta’’ disse lui
‘’Lo sono, ma…. C’è differenza tra sapere che è morto o trascinare la sua testa per dei corridoi affollati di umani’’ ribadì le mie convinzioni
‘’Io non posso dire di essere dispiaciuto’’ la voce arrivò dal fondo della stanza dove un Ted Lupin sorrideva malsano
‘’TED!’’ urlai io sbigottita
‘’Cosa?’’ domandò lui ‘’Questo cane ha ucciso chissà quante persone, morso nostro padre e ridotto te così, l’avrei ucciso io molto volentieri’’
Solo per qualche secondo mentre mi voltai a guardare mio fratello, nei suoi occhi vidi un cambiamento, diventarono come i miei, io e Zakaria ci avvicinammo a lui
‘’Mai visto nulla di simile’’ disse il lupo
‘’No, lui è umano. Umano ti dico’’ gli risposi toccando il viso di Ted e cercando qualche segno di assoluta certezza
‘’A quanto pare non del tutto, fossi in lui starei attento con la gestione della rabbia’’ ribadì Zakaria
‘’Diglielo Ted’’ saltò su Victoire
‘’Dirmi cosa? ’’ domandai io cominciando ad arrabbiarmi, sentivo uno strano pizzico alla bocca dello stomaco
‘’Non puoi, sei la mia ragazza’’ replicò Ted
‘’Lei è anche la mia migliore amica, che ora mi dirà la verità’’ ribadì io avvicinandomi a lei, che indietreggiò                                  ‘’Hai paura di me, non è vero?! Lo percepisco dal tuo odore’’ dissi io girandole intorno, sentendo quel pizzico crescermi
‘’Ha bevuto una pozione per diventare un lupo e venirti a salvare da GreyBack’’ disse Victoire poi chiedendo silenziosamente scusa a mio fratello            
‘’CHE COSA HAI FATTO?! NON PUOI DIVENTARE COME NOI, CI DEVI NASCERE. NON PUO’ AVER FUNZIONATO’’ gridai contro il mondo la mia rabbia, il pizzico cresceva diventando sempre più forte, si aggiunse anche un inconsueto formicolio alle mani
‘’infatti non ha funzionato’’ disse Ted mettendosi davanti a me
‘’I tuoi occhi erano gialli, Ted. Non posso credere che tu abbia fatto una cosa tanto stupida’’ replicai in preda agli spasmi
‘’Teodora, è una pozione, nel giro di pochi giorni gli effetti saranno completamente svaniti’’ si giustificò lui
‘’Tu avevi già sangue di lupo nelle vene, gli effetti potrebbero essere permanenti ci hai pensato a questo? Ovvio che no’’ finendo la frase, caddì a terra, un dolore immenso si era impadronito di me, era familiare ma del tutto diverso.
Nella mia testa la confusione aumentava, sembrava che mi stessi trasformando ma alla luna piena mancavano settimane. Poteva essere possibile? Trasformarsi senza luna? Non volevo restare lì abbastanza per scoprirlo
‘’Portami via di qui’’ riuscì a pronunciare solo questa frase, alzando di poco la testa per incontrare lo sguardo di Louis
Il Weasley non se lo fece ripetere due volte, scanso gli altri, mi prese in braccio e cominciò a correre lungo i corridoi, giù per le scale, cercando l’uscita più vicina
‘’Fai presto’’ dissi stringendo i denti e cercando di resistere agli impulsi
‘’Resisti siamo quasi fuori’’ annunciò mentre ansimava a causa della corsa
 
 
 
‘’Non so cosa stia succedendo qui, ma qualcuno farà meglio a togliere quello schifo dal mio pavimento, prima che chiami la Preside’’ annunciò Madama Chips sbigottita
‘’Glielo porto via io signora, tanto qui non servo più’’ disse Zakaria e in un attimo era sparito alla vista portando la testa con lui
‘’Tutti voi, invece, pulirete il pavimento dell’infermeria’’ disse l’infermiera convinta a farsi rispettare
‘’Si, Madama Chips’’ risposero in coro
 
 
Appena Louis mi mollò a terra al limite del confine scolastico corsi nel bosco più in fretta che potevo, volevo allontanarmi quanto più riuscivo, se davvero stava arrivando una trasformazione casuale, non sapevo cosa avrebbe comportato e non sapevo se sarei riuscita a controllarmi.
‘’Oh no, non mi scappi’’ annunciò Louis inseguendomi nell’esatto istante nella quale cominciai ad allontanarmi
Mi bloccai all’improvviso, i miei vestiti avevano cominciato a strapparsi, il mio intero corpo si ricoprì di pelliccia, il viso si allungò, le mani e i piedi vennero rimpiazzati da quattro zampe identiche. Mi trasformai in un lupo completo, un vero lupo mannaro, senza luna piena.
Louis mi raggiunse con il fiato corto, davanti a se vide solo una bestia, non era rimasto niente di umano in quella figura.
‘’Wow. Teodora sei tu? ’’ domandò lui cercando di muovere un passo
Quanto avrei voluto rispondere, tutto ciò che mi uscì dal…beh dal muso, fu un ringhio arrabbiato orribile di come non ne avevo mai fatti. In quell’istante capì che non avevo capacità di comunicare e che il mio lupo era fuori controllo. Dovevo andarmene per evitare di ferire qualcuno, in infermeria avrei volentieri staccato la testa di Victoire a morsi, perché mi aveva tenuto nascosto la verità, si lei che mio fratello, me ne rendo conto solo ora, che non ho inibizioni. Le mie zampe infatti, si spingono in avanti, verso il castello, incontrando ovviamente l’ostacolo del corpo di Louis. Nemmeno ci pensai una volta, lo lanciai lontano contro un albero e sentì il rumore delle sue ossa a contatto con la quercia, la mia parte umana da dentro urlava di non fargli del male, ma il lupo era immune a tutto, senza freni e senza luna, nessuno lo comandava, era padrone di se stesso. Devo fermarmi, fermati, fermo sotto specie di scendiletto! Ero arrivata ai piedi del castello, era notte e il castello illuminava tutto, i miei occhi però illuminavano di più.
Devo fermarmi, devo impedirgli di far del male, ma come? Come? Accidenti sto entrando e vedo solo rosso, come il sangue che bramo. Devo tornare umana, questa è la soluzione, se sono riuscita a farlo una volta, dovrei riuscire ad invertire il processo. Umana, umana, sono una studentessa. Devi andare ad aiutare Louis, torna in te ammasso di pulci, per tutte le Pluffe! Sto per uccidere, eccomi arrivo, scappate, fuggite, quanto vorrei urlare in questo momento.
 
Un ululato si alzò alto nel cielo, mi voltai di colpo e i miei occhi mandarono bagliori gialli in tutta la foresta, mi allontanai dal castello per tornare nel bosco e cercare chi aveva ululato.
 
Non so se lo vidi prima io o lui, sta di fatto che Louis era sdraiato a reggersi un fianco e con la testa sanguinante, emetteva ululati a caso nella foresta. Così ti farai uccidere, smettila, basta! Vai via, Materializzati lontano da me, ti prego. Volevo piangere ma sapevo benissimo che il lupo non me lo permetteva, freddo cuore di pelliccia e sangue.
 
‘’Teodora, se riesci anche solo a sentirmi, presta attenzione. So che sei arrabbiata perché ti hanno tenuto nascosta la pozione e che sei preoccupata per Ted, ma chiediti al suo posto cosa avresti fatto per salvargli la vita? E io conosco la risposta e anche tu’’ cominciò lui
Sembrava che in qualche parte remota del lupo, le sue parole stessero facendo effetto, si era fermato ad ascoltarle, la brama di sangue scemava
Oh Louis guarda cosa ti ho fatto, perché non riesci ad odiarmi e basta. Scappare finchè sei ancora vivo, uccidimi, uccidimi ti prego
 
‘’Non condannarti per quello che stai facendo, non hai il controllo delle tue azioni, ma sei sempre tu, resti la mia Teodora. Ti aiuterò io, capiremo insieme quello che ti è ucciso, lo terremmo sotto controllo ’’ concluse il Weasley
Quel mostro non aveva apprezzato l’ultima frase, non voleva essere tenuto a bada, voleva essere libero e fare come gli pareva con il mio corpo. Sollevò una zampa, tirando fuori gli artigli, pronto a scagliarsi sulla sua vittima, la brama di sangue era tornata, la vista era rossa e forte.
 
NO NON FARLO. FERMOOOO!!!   E perché dovrei? Stupido umano   Ah allora potevi sentirmi     Certamente, io sono te      Io non sono come te, non ti permetterò di fargli del male        Sei solo una ragazzina, non mi lascerò tenere in gabbia, eliminerò tutti quelli sciocchi umani che ti piacciono tanto e poi andremo nel bosco come giusto, cominciamo da questo
 
Quel misto di peli, si mise su quattro zampe, un lampo di luce rimbalzò dagli occhi, ringhiò a mezzo centimetro dalla faccia di Louis, che non si mosse di mezzo millimetro
 
NON HO ANCORA FINITO! Non ti lascerò far male al mio ragazzo o ai miei amici. QUESTO CORPO è MIO!
 
Lentamente il pelo si ritirò, il muso si ritirò come anche gli artigli e le zampe. Il primo a tornare normale fu il mio viso, poi spuntarono le mani e le gambe e infine il corpo, l’unica cosa immutata restarono gli occhi. Mi ritrovai sdraiata, completamente nuda tra le foglie e i rami, a mezzo centimetro da Louis, anche lui rimasto esattamente dov’era prima. Il ragazzo si alzò in piedi, aiutandosi col tronco dell’albero, io rimasi a terra a tremare, rannicchiata su me stessa, pensavo a quello che avevo fatto e a quello che avrei potuto fare. Non capivo come ero riuscita a trasformarmi in un lupo completo e soprattutto, come avevo fatto senza nemmeno l’accenno di una luna, questo lupo era totalmente fuori controllo, non come l’altro a cui ero abituata, e pensare che mio fratello potrebbe essersi condannato da solo, però su una cosa Louis aveva ragione io al suo posto avrei fatto la stessa cosa.
‘’Andiamo, ti porto a casa ’’ annunciò Louis levandomi delicatamente da terra e posandomi al suo petto
Non ebbi il coraggio di controbattere o di cacciarlo, feci la sua volontà, affondai il viso nel suo petto, mi lasciai trasportare senza nemmeno pensare che fossi ancora senza vestiti, Louis provò a sdrammatizzare la situazione.
‘’Se tuo fratello o Malfoy ci vedessero adesso, chi pensi mi ucciderebbe per primo? ’’ mi domandò lui abbassando lo sguardo per un secondo
‘’…Draco...’’ fu tutto quello che riuscì ad emettere, dentro di me pensavo però che mio fratello gli avrebbe restituito il favore
Ammetto che il pensiero di quei due che lo venivano a sapere, mi fece sorridere per mezzo secondo, prima che percepissi il rumore delle costole incrinate di Louis e la fatica che faceva nel respirare avendomi in braccio. Tornai a scavare il suo petto con il mio viso, sentire il suo battito in qualche modo mi calmava, sentire che era ancora vivo, mi dava sicurezza sapere che ero riuscita a fermarmi in tempo.
Quando ebbi il coraggio di guardarmi in giro e vedere dove mi aveva portata, ringraziai che non fosse il castello, quando aveva detto che mi avrebbe portato a casa intendeva questa casa, il mio rifugio lunare.
‘’G-grazie…’’ sussurrai mentre mi posò a terra, poi mi rannicchiai in un angolo, come un cane in castigo
‘’Oh Teodora’’ disse lui cercando di toccarmi
‘’Stammi lontano, non toccarmi, anzi vai via’’ dissi io tremando
‘’Ma…’’ cominciò Louis ma non gli diedi il tempo di finire
‘’VA VIA’’ urlai di rimando
‘’Ok, tornerò domani’’ annunciò il biondo
Prima di andarsene Louis si diresse al letto, prese la coperta che stava sopra di esso e mi ci avvolse, mi diede un bacio in testa e andò via come gli avevo chiesto. Appena lui imboccò l’uscita feci emergere tutta la mia frustrazione lasciando andare un urlò che squarcio la notte, seguito da un lamento e dalle lacrime. Percepì l’indecisione di Louis lungo il passaggio, desiderava tornare indietro e per un po’ ci pensò, poi non mi arrivò più il suo odore, segno che aveva rispettato la mia volontà. Rimasi su quel pavimento tutta la notte a piangere, facendomi tante domande su quel mostro che mi aveva tenuta prigioniera dento il mio stesso corpo.
 
 
 
 
Louis Weasley quella sera venne chiamato in ufficio, avrebbe dovuto rispondere delle numerose assenze e fare rapporto sullo stato delle cose.
‘’Signor Weasley, cominciavamo a preoccuparci’’ disse il capo del dipartimento
‘’Tutto bene, signore. GreyBack è stato fermato e ucciso, la signorina Lupin è in condizioni stabili all’interno del castello sotto la protezione della Signora Preside’’ disse Louis
‘’Sostiene la verità? Le voci giunte a noi, sono false dunque? ’’ domandò la donna
‘’Quali voci?’’ chiese Louis con sospetto
‘’Ci risulta che durante la serata, la signorina Lupin abbia perso il controllo di se stessa e si sia trasformata in un lupo completo, ferendo un essere umano. Non tralasciando la condizione nella quale la signorina sia tornata al castello, dopo essere scappata trasgredendo le regole da noi imposte, perenni occhi da lupo, quindi impossibilitata a nascondersi ai babbani in alcun modo’’ elenco il capo
‘’Sono voci infondate, nessuna risponde a verità’’ replicò il biondo
‘’Signor Weasley, si rende conto che lei sta ancora sanguinando, vero? ’’ ribadì la donna
‘’Le condizioni di Teodora sono stabili, sono novità causate dai nuovi poteri lunari, lo shock emotivo subito non ha aiutato, non saranno un problema, la signorina vive attualmente vicino al bosco ben nascosta al mondo babbano, i Malfoy non hanno fama di invitare babbani a cena. Se preferisce possiamo andare ad interpellare suo zio al piano inferiore’’ disse Louis
‘’Queste informazioni sono irrilevanti al caso, dalle nuove condizioni della ragazza, revoco la sua condizione di Creatura magica dalle sembianze Quasi Umane, diventa sottoscritta come Creatura magica Pericolosa, le verrà revocata la bacchetta e condannata a morte per i crimini da lei commessi. La sentenza verrà ufficializzata domani mattina e lei sarà l’esecutore della sentenza’’ concluse il capo del dipartimento
‘’Mi rifiuto signora’’ disse seccamente il ragazzo
‘’Disobbedisce ai miei ordini? Le ricordo che è stato lei a chiedere di assegnarle questo caso, ora si tira indietro? O devo credere che abbia fatto altro oltre lavorare in questo periodo? Ha qualche inclinazione sentimentale, che le impedisce di agire? ’’ chiese la donna
‘’No signora, assolutamente. Porterò a termine il compito ’’ replicò lui
‘’Bene’’ concluse la frase dando in mano all’aguzzino un’arma babbana con tanto di pallottole argentate
Louis la strinse nel pugno, ricordandosi quanto fino a poco fa, aveva sognato questo momento e ora era arrivato, una vecchia-nuova luce si animò nel suo sguardo, poi se ne andò.  
 

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Capitolo 9
*** L'oscurità chiama il mio nome ***


Ciao amichetti miei, sono molto in ritardo, sorry. Per scusarmi, sto scrivendo il capitolo now for now, ci sono riuscita, yeahhhh ;) spero che il capitolo vi piaccia. il prossimo sarà il gran finale e poi si passa a narnia yeahhhhhhhhh!!!!!!!!! 
buona letturaaaaaaaaaa


























Il mattino quando il sole stava mandando le prime luci sulla terra, io mi trovavo ancora su quel pavimento consumata dentro, le lacrime sul mio viso si mischiavano a quelle già asciutte rimaste a rigarmi il volto. Dopo qualche minuto, il mio cervello riprese le sue funzioni normali, un pensiero si allargò finchè non mi tranquillizzai completamente.  Mi sollevai dal pavimento, feci cadere la coperta sul pavimento, che Louis mi aveva messo addosso la sera prima, andai a prendere una delle divise scolastiche di riserva e la indossai come meglio potevo, poi mi diressi verso il castello. Sapevo già che non sarei mai riuscita a mettere un piede sopra i gradini di marmo, infatti proprio come immaginavo c’era qualcuno che mi stava aspettando. Una figura risaltava nelle prime luci del mattino, capelli biondi, cappotto nero e lungo, corpo muscoloso e statuario.
‘’Sapevo che ti avrei trovato qui’’ dissi io annunciandomi
‘’Potrei dire lo stesso’’ ribadì Louis voltandosi verso di me
‘’Qual è il mio verdetto? ’’ domandai io, sapendo cosa mi attendeva
‘’Sono qui per revocarti la bacchetta e….’’ si interruppe prima di finire
‘’Uccidermi. Vedo l’arma babbana da sotto i tuoi vestiti’’ conclusi io
Louis tirò fuori l’arma e le pallottole argentate, fissandole per dei minuti in silenzio, poi emise un sospiro e alzò lo sguardo cercando il mio, ma io avevo abbassato la testa.
Nessuno dei due si mosse, io restavo con la testa bassa e lui restava a guardarmi con l’arma in mano, forse aspettando il momento in cui sarei stata più vulnerabile. Decisi di muovermi io, appena mi mossi verso di lui, notai che si destò come se fosse stato in un incubo fino a quel momento e avesse deciso di tornare alla realtà, anch’essa non molto piacevole al momento. Tutta questa scena si svolgeva a 5 metri dal castello in pieno giorno e perfettamente visibili a tutti, i rumori del castello, sembravano intimare l’urgenza di compiere l’atto prima che qualcuno si potesse accorgere di noi.
‘’Meglio che gli altri non ci vedano. Ti rendo le cose facili, guarda non puoi mancarmi da qui’’ dissi io a pochi passi dal suo viso, poi tornai ad abbassare lo sguardo
Il Weasley biondo non emetteva un suono, continuava a sospirare e a guardare la pistola, cominciarono a tremargli le mani, gliela afferrai tenendogliele ferme da sotto e incoraggiandolo a uccidermi
‘’Ti prego…ti prego uccidimi. Non hai nemmeno bisogno della pistola per farlo’’ replicai io
Le sue mani si bloccarono di colpo e sollevò il suo sguardo incontrandosi col mio
‘’Hai ragione, questa non mi serve e non mi servirà mai’’ disse questa frase lasciando cadere la pistola sul prato e tirandomi per le mani mi avvolse in un abbraccio
‘’Noooooo, tu devi uccidermi! UCCIDERMI! Quella cosa potrebbe tornare, quella cosa potrebbe….potrei ucciderti’’ ribadì io restando tra le sue braccia a piangere e dimenarmi
Una volta che mi fui calmata e che Louis mi sciolse dal suo abbracciò, potei tornare a guardarlo negli occhi, tutte le volte era disarmante poter vedere la fiducia che gli luccicava negli occhi, mentre io nei miei avevo solo l’odio di un lupo affamato, aveva sempre la solita domanda nella testa e lui la conosceva bene, era da anni che me la vedeva scritta in faccia.
‘’Non ti odio’’ rispose Louis intuendo la domanda
‘’Tranquillo, mi odio abbastanza per entrambi. Non so davvero come fai, a non scappare via da me’’ replicai di nuovo
Mi rispose cingendomi per la vita e dandomi un lungo bacio, approfittai del suo momento di distrazione per rubargli la bacchetta da dentro le tasche del giubbotto e me la puntai addosso. Scagliai l’incantesimo contro me stessa, nell’esatto secondo in cui un bagliore verde cominciò ad illuminare la bacchetta, Louis l’afferrò e la puntò lontano verso un angolo del prato, l’incantesimo volò via.
‘’L’avresti fatto da sola, tra le mie braccia’’ dissi lui allontanandosi sbigottito
‘’Si, ovvio. Lo posso fare, non devi nemmeno guardare, usando la tua bacchetta sembrerai stato tu e potrai tenerti il lavoro ’’ dissi io con sicurezza
‘’NON MI INTERESSA DEL LAVORO’’ urlò il biondo
‘’Ho….paura’’ confessai con la voce rotta
Mi si riavvicinò di colpo e mi cinse nelle spalle, abbassandosi per guardarmi negli occhi
‘’Ho paura anch’io. Non voglio perderti’’ replicò Lui con un abbracciò
Un rumore sordo arrivò da breve distanza e in quell’istante percepì nuove venti presenze nei dintorni, una donna in veste elegante da lavoro e con un capello, si avvicinò da dietro un albero a passo da cavallo
‘’Sapevo che non ne sarebbe stato capace, Signor Weasley lei è licenziato. In quanto alla sua amica, credo che dovrò fare io il lavoro sporco ’’ disse la donna
Louis mi si parò davanti a scudo umano.  Io però mi stavo già muovendo verso la mia nuova aguzzina.
‘’Non sarà necessario. Mi arrendo’’ presi la mia bacchetta e la porsi alla signora
Due uomini bloccarono Louis per le braccia mentre si divincolava, la donna prese la mia bacchetta e dopo mi puntò la sua in mezzo agli occhi. Prima di chiuderli definitivamente, mi voltai verso Louis, era stato l’unico a farmi provare emozioni positive e finalmente l’avrei privato di tutto il male che gli avevo fatto. Il biondo Weasley continuava a dimenarsi, una lacrime mi scese rigandomi il viso e le mie labbra gli chiesero perdono l’ultima volta.
Mi voltai di scatto, mi inginocchiai e chiusi gli occhi, in tutto questo quella donna restò ferma al suo posto e puntandomi la bacchetta in faccia, era pronta a scagliare l’incantesimo che mi avrebbe spedito in un regno di ombre ed oscurità.
Un rumore sordo si levò nell’aria, ero convinta si trattasse dell’incantesimo e quindi pronta ad accettare la mia prematura fine, finchè non udì una voce così familiare e glaciale, che solo in quel momento mi accorsi di essere ancora viva, sul prato della scuola e alla luce del sole.
‘’Le conviene abbassare la bacchetta’’ disse un uomo alto, pallido e con un codino biondo sole
‘’Draco’’ dissi io alzandomi di scatto
‘’Signor Malfoy, lei non ha motivo di star qui. Interrompe il nostro lavoro ’’ ammise la donna, sistemandosi il vestito e abbassando la bacchetta
‘’Lo vedo, un ragazzo placcato da due bestioni e una ragazza con una bacchetta puntata in mezzo agli occhi’’  ribadì Malfoy con aria di sfida e irritazione
‘’Sarà una cosa veloce signor Malfoy, si sposti’’ replicò la donna
‘’Non ci penso proprio mia cara Signora, non le lascerò eliminare l’unica parte sana e onesta della mia famiglia’’ ribadì Draco mettendosi di fronte alla donna, che a quel punto sembrava intimorita e molto più bassa
‘’L-LEI…fa parte della..sua famiglia?’’ chiese insicura la donna
‘’Mia nipote. Ora le consiglio di prendere la sua squadra e andarsene. Lei è sollevata dal suo incarico e la sua squadra con lei, il nuovo Ministro e la preside sono concordi con me. La saluto ’’  disse Malfoy col sorriso di chi sa di aver vinto
L’intero gruppo si Materializzò via, cercai di afferrarne uno prima per seguirli, dovevo morire e loro erano i soli che l’avrebbero fatto senza rimorso. L’avevo quasi preso, quando mio zio mi strattonò per la vita. Draco continuò a tenermi stratta finchè non mi arresi alla volontà che avevo perso. Una volta libera, sia Draco che Louis mi si avvicinarono, la scena più imbarazzante del mondo
‘’Signor Weasley, giusto? Le interesserebbe diventare il nuovo capo del Dipartimento? ’’ domandò Malfoy
‘’Puoi farlo? ’’ chiesi io a mio zio
‘’Certamente, sono il massimo finanziatore di quel Dipartimento, in pratica sono il capo del capo. Weasley accetta il lavoro?’’ ribadì lui
‘’Si, signore. Accetto ’’ replicò Louis sorridendomi
‘’Perfetto, scelga la sua squadra, ci vediamo lunedi’’ concluse Malfoy prima di girare i tacchi, poi ci ripensò e si voltò ancora
‘’Ah e signor Weasley, può passare le prossime vacanze a Malfoy Manor, sono convinto che abbiamo qualche stanza in più’’ ribadì prima di Smaterializzarsi lontano dal castello
Cercava i miei occhi, la sua espressione di soddisfatta vittoria era la stessa che vedevo sul viso di Louis in quel preciso momento, i suoi occhi dicevano ‘mi fido di te’ e in qualche modo, le sue incertezze spazzarono via le mie. Il nostro futuro era incerto e pieno di dubbi ma finché saremmo stati insieme non avrei mai più dubitato di me stessa.










Sono qui! buona estate, emozioni forti e al prossimo capitolo. alzate le mani a chi ama 'Draco passione Papà' hahahhaha 

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Capitolo 10
*** la mia FAMIGLIA. ***


Parliamo dopo quindi, Buon capitolo e basta hahahha ciao ragazzi
















Malfoy Manor già al risveglio puzzava di quel misto di morte e fiori, che ti faceva salire la nausea appena la percepivi. Il colore delle pareti per quanto le avessi cercate di dipingere in questi anni, tornavano sempre verdi smeraldo. Le vacanze invernali erano già cominciate e ieri ci eravamo diretti tutti a casa, avrei trascorso tre settimane con la famiglia Malfoy.
Quella sera ci sarebbe stato il famoso ballo natalizio dei Malfoy, come tradizione stasera, 24 dicembre, qualsiasi mago di alto rango avrebbe potuto sfoggiare i suoi soldi, la sua benevolenza e la moglie più bella. Un evento che si attendeva con ansia, tutto doveva essere impeccabile, compresa me. Una figura piccola e maldestra irruppe in camera mia alle prime luci dell’alba, tirò le tende fino al limite massimo e la luce del sole poté aggredire i miei occhi così vogliosi di oscurità.
‘’Tinki, dammi una buona motivazione per non affondare i miei denti nella tua carne’’ dissi io affondando la faccia nel cuscino per proteggermi la vista
‘’Mi dispiace padroncina, ma la signora Malfoy ha richiesto che vi venissi a svegliare’’ disse la piccola elfa allontanandosi dal letto di qualche passo
‘’Riferite ad Astoria che i settanta vestiti che mi vuole far provare, possono attendere dopo pranzo ’’ riferì io
‘’La padrona si aspettava tale reazione, ma le ricorda che oggi avete una giornata ricca di impegni e non sarà possibile, rimandare le prove’’ replicò Tinki insistendo
Capendo che non avevo alcuna voce in capitolo mi alzai dal letto, nonostante ogni fibra del mio corpo cercasse di ribellarsi. Percorsi le innumerevoli scale e gli infiniti corridoi che separavano la mia camera dalla sala da pranzo, dove i signori Malfoy e Scorpius erano già rigorosamente vestiti e pronti per uscire.  
‘’Dove si va? ‘’ chiesi io perplessa
‘’A fare shopping ‘’ elargì Scorpius meno entusiasta di me, se solo fosse stato possibile
‘’Oh per Merlino!’’ esclamai io mettendomi le mani a coprirmi il viso
 
 
Questa sera ci sarebbe stato il ballo, ero stanca ancora prima di cominciare, Astoria ci aveva trascinati per ore a cercare abiti, mi facevano male i piedi e dovevo anche indossare le scarpe col tacco. Guardai i miei occhi attraverso lo specchio, nessun incantesimo era riuscito a nasconderli, sarei rimasta esposta per tutta la mia vita e la cosa non mi importava più, non dopo tutto quello che avevo passato. Avevo i tratti migliori dei miei genitori, qualche difetto e un carattere che avrebbe reso triste un dissennatone.
Feci contenta Astoria e mi infilai nel vestito che aveva comprato per me, era nero con merletti sulla gonna e maniche di pizzo, le scarpe erano talmente tanto a punta che avevo paura di cadere e farmi male.
 
La sala da ballo era enorme, con un enorme lampadario che pendeva dalla testa degli invitati, tutto era perfetto e sfarzoso ed in qualche modo, anche se strano e bizzarro, anch’io appartenevo a quel mondo. Mia nonna faceva parte di questo mondo, prima di scegliere l’amore e non la famiglia, ritirandosi dalla vita mondana.
Quella sera però all’interno della solita sfilza di ospiti una differenza c’era, anche se non l’avevo ancora notata.
Il mio ingresso alla festa non fu mai più appariscente, tutti si voltavano a guardarmi e si spostavano al mio passaggio, bisbigliando commenti sui miei occhi, andai avanti imperterrita, finchè non notai che una persona non si spostava, anzi si faceva sempre più vicina, biondo e con un abito elegante di seconda mano, era senza dubbio lui. Louis Weasley in abito elegante si parò fiero e deciso davanti a me, mostrando il suo miglior sorriso, continuava a squadrarmi dall’alto in basso.
‘’Sei bellissima amore’’ disse lui
‘’Cosa ci fai qui?’’ domandai allibita e vergognandomi quasi di com’ero vestita
Non mi ero mai fatta vedere da nessuno dei miei conoscenti così scollata e appariscente ed esagerata, sembravo troppo non me.
‘’Siamo stati invitati’’ disse la signora Weasley spuntando da dietro al nipote
Solo allora mi resi conto che il numero di teste rosse era quasi imbarazzante da non notare, mi chiedevo come potevo non aver notato l’intera famiglia Weasley all’interno del salone od anche solo nella villa, forse il mio fiuto stava perdendo colpi, del resto ero morta per qualche minuto
‘’Si, invitati’’ intervenne Ron poco convinto guardando in direzione di Rose e Scorpius
La sala che fino a pochi minuti prima era stata gioiosa e piena di allegria, quando il portone si spalancò diventò improvvisamente buia e fredda, come se il tempo si fosse congelato, tutti gli invitati si voltarono quasi aspettandosi di veder entrare il nuovo Voldemort, alcuni estrassero perfino la bacchetta come Ron ed Harry. Nella sala da ballo si accinse ad entrare la signora Malfoy, un po’ invecchiata certo ma sempre con un’eleganza ed una raffinatezza unica nel suo genere, sono sicura che Narcissa sentisse la mancanza di un’entrata in grande stile col marito, alla quale pose rimedio Draco affiancando la madre. In questi anni non si era mai vista ad un evento pubblico o fuori dalle sue stanze, causa la vergogna che provava per le azioni del passato sue e di suo marito, infatti la sua presenza non era prevista quella sera. A passo felpato e con decisione, Narcissa si presentò davanti ai signori Weasley, Arthur subitò affiancò la moglie, indeciso se sfoderare o meno la bacchetta.
‘’Arthur, Molly’’ salutò la signora Malfoy
‘’Narcissa’’ risposero in coro seri e composti
‘’Non ho ancora mai fatto le condoglianze per la morte di vostro figlio Fred, faccio le miei scuse. I figli sono la cosa più preziosa che abbiamo, io stessa farei di tutto il mio Draco’’ disse lei
La sala era scesa in completo silenzio, tutti volevano osservare quel confronto fra due delle famiglie più antiche dell’intero mondo magico, si sentivano quasi i respiri corti della folla, nessuno si azzardava anche solo a muovere un muscolo, anche Draco era rimasto silenzioso e guardingo, ma sempre accanto alla madre.
I signori Weasley annuirono e Molly fece un grosso sorriso alla signora Malfoy sorridendole e prendendole le mani in segno di amicizia, allora il ballo riemerse dal torpore, la musica riprese a suonare e gli animi ad essere allegri.
‘’Signori e Signore riprendiamo la festa ’’ annunciò mio zio agli ospiti
‘’Vuoi ballare? ’’ domandò Louis
La mia attenzione tornò a focalizzarsi su di lui, era incredibile che dei Weasley fossero a Malfoy Manor di loro iniziativa e che siano stati invitati per di più, gli animi erano inquieti, riuscivo a sentire Harry, Ron ed Hermione, soprattutto, tremare un po’ e guardarsi intorno. Era l’inizio per qualcosa di nuovo ed inaspettato, forse era davvero possibile ricominciare da zero o almeno ripulire la lavagna.
‘’Da morire, ma non con queste’’ risposi rivolgendogli un sorriso, togliendomi i tacchi e buttandoli in un angolo
Mi allungò il braccio, che io afferrai con forza e mi portò sulla pista da ballo, una mano sulla vita ed una tesa e stretta alla mia, mi strinse di più, la nostra distanza si assottigliava ed io arrossì di botto. Mi feci guidare da lui in quel ballo, volteggiamo e volteggiamo, non sapevo quanta gente ci fosse intorno a noi o quanto tempo era passato, non mi importava, fummo interrotti da Draco che richiamò tutti all’ordine.
‘’Signori, posso finalmente annunciare il bacchetto, ma prima di trasferirci nel salone da pranzo, volevo presentare la mia splendida famiglia di nuovo riunita, a chi non avesse avuto il piacere di conoscerla’’ annunciò Draco facendo avvicinare me, Astoria, Narcissa e Scorpius al centro
Questa volta però non riguardava solo noi, Ted di sua spontanea volontà si avvicinò a noi e mi si mise accanto, io ancora non calzavo nulla ai piedi. Tutti applaudirono ma non ero soddisfatta del tutto ancora, fui io ad andare a prendere Louis per mano, poi Scorpius andò da Rose e Ted da Victoire, Draco sorrise
‘’La mia famiglia non è mai stata più vasta e gioiosa, mancano ancora delle persone, ma col tempo spero di ottenere il loro perdono, primi fra tutti i miei nipoti’’ concluse Draco prima guardando Ron, Harry ed Hermione poi i Weasley al completo e infine solo me e Ted
Fu allora che realizzai che forse l’unica cosa che aveva sempre provato Draco in questi anni e in passato era invidia, per quella famiglia che avrebbe tanto voluto ma che non aveva mai avuto del tutto. Alzai gli occhi sulla folle e una luce si sprigionò dai miei occhi, quando tutti si diressero verso il banchetto per la cena io rimasi indietro e andai sul balcone a guardare la luna che silenziosa faceva il suo lavoro come sempre.
‘’Grazie amica’’ dissi rivolta a quella sfera luminosa poi aggiunsi ‘’Sapevo che te ne saresti accorto’’ rivolta alla persona alle mie spalle
Louis mi cinse per la vita abbracciandomi da dietro, rimanemmo un po’ così a fissare la luna in silenzio
‘’A cosa pensi?’’ domandò lui
‘’Al futuro’’ risposi io
Si sciolse dall’abbraccio e si porto al mio pari, appoggiandosi alla staccionata, poi riprese fiato e tirandosi su mi guardò
‘’Hai paura? ‘’ chiesi io sentendo nell’aria il sentimento
‘’Tanta. Il futuro è pieno di incertezze’’ replicò Louis
‘’Io non ho paura, se ho te al mio fianco ’’ risposi io e lui mi riabbracciò
‘’A si eh’’ disse beffardò
‘’Si, ma se hai delle domande, chiedi alla luna’’ dissi io voltandomi e un bagliore si sprigionò così lontano da illuminare anche i monti e tutta Malfoy Manor fu ricoperta dalla luce del lupo
 






NOTA FINALE DELL'AUTORE
prima cosa, non so come chiedervi scusa per l'enorme ritardo, volevo che questo capitolo fosse un capolavoro, non avevo mai tempo di scrivere in questo periodo quindi mi dispiace veramente tanto, mi sento un sacco in colpa. doveva essere una FF breve e conclusiva, invece è diventata la mia odissea hahahah aggiungo anche che a causa di svariati impegni, la mia nuova fanfiction non uscirà prima di fine ottobre-inizio novembre, come già accennato passerò per un pò al mondo di Lewis, quindi Narnia. 


ho adorato molto scrivere sulla nuova generazione e forse lo farò più avanti, lasciare Teodora è la cosa più difficile di tutte, forse perchè è interamente frutto della mia immaginazione, quindi la sento mia, però ha fatto la sua parte ed è ora che saluti anche lei. avevo avuto varie idee sul finale, che non mi piacevano granchè, volevo qualcosa di impatto ma non esagerato, avevo pure pensato un'entrata di Lucius ma dubito che esista la cauzione con i dissennatori hahahhaha  
aveva pure immaginato un finale con lei sposata con dei figli, ma sentivo la glicemia salire quindi anche no -.-'' 
direi di aver detto tutto, vi saluto, vi auguro un buon inizio autunno, se sopravviverò all'attacco delle cimici in casa, giuro che tornerò, un bacio a tutti i miei lettori, commentate tanto tanto e ci vediamo a Narnia ;)
 

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