Il Trono di Vikestone

di Clopin_trouillefou
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


" Finalmente sono tornata vi auguro una buona lettura 
lasciate un commento non costa nulla no ;) alla prossima "

                                                                                                       1

Aspettare era quello che Diann faceva da mesi ormai, si trovava nel castello chiusa nelle sue stanze, seduta di fronte al caminetto acceso. Era cosi così che passava da mesi le sue giornate, stava li seduta a fissare il camino o la valle che si vedeva dalla finestra, in attesa che suo fratello Lorenzo tornasse. Era andato via all'improvviso, una mattina si era svegliata e come sua abitudine, si era recata nelle stanze di suo fratello e sua cognata Lola, trovando il letto vuoto, da quel giorno non seppe più nulla di loro. Diann non riusciva a darsi pace, come biasimarla, Lorenzo era l'unica persona che le rimaneva della sua famiglia, avevano perso i genitori 10 anni prima a causa della peste, che colpì tutto il reame, era rimasta vicino ai suoi genitori fino alla fine, ricordava ancora le ultime parole di sua madre

Non piangere figlia mia, vivi la tua vita al meglio, io e tuo padre veglieremo sempre su di te, ricorda che le persone che amiamo non ci lasciano mai veramente, prometti che ti prenderai cura di Lorenzo e che gli starai sempre accanto –

Rammentò, che riuscì appena a rispondere a sua madre prima che lei se ne andasse per sempre. Da quel momento per suo fratello fu come una madre, continuò a vendere la frutta al mercato, come faceva suo padre, fino a quando non ricevette l'ordine di un carro di arance dal Re William, padre del suo attuale marito Leo. Fu così che si incontrarono, fu lui ad accoglierla a corte tempo fa, con il suo sorriso e i suoi modi di fare da vero gentiluomo. Il loro era stato amore a prima vista e qualche tempo dopo, furono celebrate le nozze. Non riusciva ancora a credere che una semplice popolana come lei, fosse riuscita a far innamorare il principe, ora Re di Vikenstone. Era ancora sovrappensiero, quando si accorse che bussavano alla porta

- Avanti – disse con un filo di voce, la porta si aprì, lasciando entrare suo marito. Non riusciva più a vederla in quello stato, le rivolse un sorriso mentre prendeva posto accanto a lei, avvicinando una sedia

- Che ci fai seduta qui tutta sola? – chiese senza far notare la sua preoccupazione, accarezzandole dolcemente il viso. Con sua moglie era sempre premuroso e dolce, non c'era donna in tutto il mondo che Leo amasse più di sua moglie Diann, l'amava con tutto se stesso, era pronto a sacrificare la sua vita per lei se fosse stato necessario.

- Pensavo – rispose semplicemente Diann, senza nemmeno guardare suo marito, Leo la guardò per un istante era così bella e allo stesso tempo così fragile

- Quante volte dovrò dirtelo, state tranquilla mia Regina, conosci tuo fratello Lorenzo e sua moglie Lola, si divertono a sparire nel nulla e viaggiare e poi Lorenzo ha 23 anni, non è più un bambino, sa certamente cosa fa – Le disse per confortarla mentre la stringeva fra le sue braccia in uno dei suoi abbracci, riuscì a strapparle un piccolo sorriso

- Eccolo qui, si ecco quel sorriso meraviglioso e inafferrabile a cui penso quando chiudo gli occhi –

Le labbra di Leo si unirono a quelle di Lei. Diann sorrise di nuovo e con lo sguardo, dopo essersi staccata dalle labbra di suo marito, lo seguì finché non svanì dietro la porta. Sia Leo e Diann erano dei buoni sovrani, amati dal loro popolo, il Re non i tirava mai indietro quando c'era d'aiutare qualcuno, dal più ricco al più povero non faceva distinzione i suoi sudditi erano tutti uguali per lui, Diann si recava spesso nei villaggi a far visita alla gente, nonostante fosse diventata la sovrana, non aveva dimenticato le sue umili origini e sapeva benissimo cosa significava vivere di stenti, trovava sempre un modo per aiutare chiunque ne avesse bisogno.

Leo si trovava nella sala del trono, ascoltava con pazienza ogni richiesta

- Va bene, domani stesso manderò una delle mie guardie per vedere un pò la situazione del tuo mulino, puoi andare –

- Grazie Vostra Maestà che Dio vi benedica – ringraziò il povero uomo a cui la tempesta aveva distrutto il mulino. Il Re rivolse lo sguardo al trono vuoto di Diann, era ormai così da mesi, da quando suo cognato era sparito.

" Perchè sparire così " pensò, senza un messaggio o altro che potesse tranquillizzare sua sorella, niente di niente

- Dov'è la Regina ? – rivolgendosi alla dama di compagnia di Diann

- Nelle sue stanze mio signore,come ogni giorno, non vuole vedere nessuno – rispose Olga, così si chiamava, era una donna anziana un pò grassottella, dai grigi capelli, intrecciati e poi raccolti in uno Chignon, con per concludere dei nastri blu infilati fra i capelli uguali all'abito che portava. Al tempo fu la dama di sua madre e adesso lo era di sua moglie, ma per lui era molto di più, che una semplice dama di compagnia, era una grande amica, si fidava ciecamente ed era tutto ciò che gli restava della madre, le si avvicinò e la portò in disparte

- Non può continuare cosi, non so più che fare ! – esclamò disperato il re

- Mio signore, se vi lasciate andare non aiuterete di certo vostra moglie, se mi permettete..- Leo acconsentì annuendo solamente

- A mio parere Maestà, il Principe Lorenzo avrà avuto un buon motivo per essere sparito, ma devo ammettere Vostra Grazia, che vostro cognato abbia sbagliato a sparire cosi, e non è da lui –

-Lo so Olga, ma Lorenzo ha gìa agito cosi tante volte, ma è sempre tornato nel giro di una settimana, potrebbero essere anche stati catturati, non possiamo saperlo. Non posso vedere mia moglie cosi, se non si fanno vivi entro la fine di questa settimana, manderò i miei uomini a cercarli, nel fra tempo vi prego, trovate un modo per far uscire Diann da quella maledetta stanza – concluse il re sospirando

- Come volete Vostra Grazia – Olga si congedò con un inchino.

***

- Ne sei sicura? –

- Si Lorenzo, avanti muoviti forza - Lola spinse suo marito all'interno della strana bottega

- Lola non mi piace questo posto, non capisco perchè tu sia voluta venire qui, andiamo via - Il giovane principe afferrò la sua sposa per mano, e cercò di farla uscire da quel posto

- No siamo giunti fino a qui e adesso tu vuoi andare via non ci penso proprio –

Cosa mi nascondi ? – le chiese sospettoso Lorenzo, non era mai stata una donna facile, per questo motivo se ne era perdutamente innamorato, erano simili, ma ultimamente si comportava in un modo molto strano. Lorenzo cercava di darle tutto ciò che desiderava, ma questo sembrava non bastare più.

- Ubbidisci Donna! – le ordinò suo marito con tono molto freddo

- No! - rispose lei

Farai come dico – aggiunse lui tirandola fuori da quella locanda

- Perchè dovrei darti ascolto ? – pronunciando quelle parole, Lady lola scatenò la furia di Lorenzoche la spinse contro il muro, tenendole forte le spalle impedendo alla fanciulla di muoversi

- Dal momento che mi hai sposato, sei diventata mia moglie e sei fedele a me, soltanto a me e qualunque cosa tu voglia fare li dentro non mi importa, sei mia moglie ed è tuo dovere obbedirmi, sono stato chiaro!- gli occhi di lui non si staccavano da quelli di lei, che continuava a fissarlo con aria di sfida

- Allora puoi stare benissimo qui ad aspettarmi, io ho una cosa da fare –

- Non osare disobbedirmi! -Lola fulminò con lo sguardo Lorenzo e oltrepassò la porta della locanda, dove c'era qualcuno ad aspettarla. Il principe provò a seguirla ma la porta gli venne chiusa in faccia e sigillata a chiave

- LOLA DANNAZIONE !!! – urlò tirando due pugni sulla porta.

-Mia signora – la salutò con un cenno del capo l'uomo che sedeva dinanzi a lei

- Principe Henry – ricambiò la donna con un piccolo inchino, si sedette davanti a lui

- Ditemi, avete portato l'ingrediente che vi avevo chiesto? – Lola deglutì

- Principe deve perdonarmi, ma no, mio marito è sempre tra i piedi, non ho avuto modo di procurare ciò che mi avete chiesto per il veleno – l'uomo si alzò violentemente dalla sedia,sbattendo i pugni sul tavolo per la rabbia, facendo trasalire di paura la ragazza

- Allora non ti ho insegnato nulla! Cosa ci voleva a ucciderlo! Vuoi il trono di Diann o no! -le urlò. Lorenzo intanto continuava a sbattere i suoi pugni sulla porta

- Si certo -rispose appena lei, poi abbassò lo sguardo

- Aiutatemi vi prego, mia cognata non merita il trono non merita nulla è solo una sporca popolana, io sarei dovuta diventare regina e sposare il re, no quel cretino di mio marito - Era sempre stata gelosa di Diann e di tutto ciò che aveva ottenuto senza nemmeno sforzarsi, desiderava il trono, desiderava il Re, non amava Lorenzo, lo aveva sposato solo per avvicinarsi al sovrano, ma lui non si era mai accorto di lei, aveva provato a sedurlo una volta sperando di diventare la sua favorita ma niente, non ci era riuscita, Leo non aveva detto nulla a suo marito ne a sua moglie solo perchè era un sovrano troppo buono, aveva occhi solo per sua moglie, Lola voleva uccidere la regina e anche Lorenzo

- Allora mia cara, vedi di portarmi cio che ti ho chiesto, così uccideremo il re e la regina e ci impossesseremo del regno – il principe Hanry si avvicinò alla ragazza e le accarezzò il viso, lei lo guardava

Non puoi uccidere Re Leo, avevi detto..- lui le mise un braccio intorno alla vita e se la strinse a se in modo perverso

- Se vuoi il potere, tu accetterai di essere la mia regina – il principe la squadrò come si guarda una preda, le scostò i capelli e la baciò sul collo, poi sulle labbra, poi la lasciò andare

- Ora va – disse l'uomo, la ragazza si voltò e si dirisse verso la porta.

Aveva le nocche delle mani rosse, per via dei pugni dati alla porta, la gola gli bruciava per le urla lanciate, si era calmato da un pò, quando vide la moglie uscire dalla porta, si avvicinò a lei e senza dire nulla, le rivolse uno sguardo che avrebbe messo terrore a chiunque, seguito da uno schiaffo in piena faccia, che lasciò la ragazza sorpresa, la condusse alla carrozza stringendole il braccio

- Ora noi torneremo al castello e che non ti venga più in mente di disobbedirmi !! – pronunciò le ultime parole alzando la voce, Lola tenendosi ancora la guancia per il bruciore causatogli dallo schiaffo di pochi minuti prima annui solamente, Lorenzo salì in carrozza

- Possiamo andare – ordinò al cocchiere picchiettando sul legno della carrozza

- Lorenzo non capisci –

- Cosa non capisco?! IL fatto che mi moglie ha dei segreti?! Cos'è hai un amante per caso?! Potrei farti uccidere per adulterio lo sai vero – quando voleva il Principe Lorenzo riusciva a diventare davvero cattivo

- Se tu mi ascoltassi..- provò a dire lei

- Ci provo ma a quanto vedo non basta, mi hai convinto a partire così all'improvviso, non mi hai lasciato nemmeno il tempo di dirlo a mia sorella, che di sicuro ci ucciderà quando saremo giunti al castello –

- Perchè pensi solo e soltanto a lei, io sono tua moglie –

- E' la regina non è solo mia sorella, sarà furiosa. E poi perchè tutto questo mistero, chi c'era in quella locanda, se sarai sincera dimenticherò l'accaduto promesso – Lorenzo si trattenne, era furioso

- Nessuno -rispose lei, non poteva e non voleva dire nulla

- Chi hai incontrato Lola!? – le urlò questa volta, ma da sua moglie non uscì una sillaba

- Come vuoi, per adesso non dirò nulla, ma primo o poi scoprirò cosa stai combinando – La conversazione si concluse e il silenzio regnò sovrano per il resto del viaggio.

***

- Venite con me – la incoraggiò Leo, ma lei non si mosse restò seduta

- Diann avanti, non puoi marcire qui dentro ti prego – le porse la mano, lei esitò ancora qualche minuto

- Coraggio amore mio –

- Leo non me la sento –

- Non è cosi che aiuterai tuo fratello, devi reagire –

- Per favore lasciami sola – Diann si stava innervosendo

- No, non ti lascerò marcire dentro queste quattro mura, alzati!! –

- TI HO DETTO DI NO!! – urlò la regina, si lasciò cadere sul letto, coprì il viso con le mani e iniziò a piangere

- Diann..- disse il re guardando sua moglie, si avvicinò a lei e si sedette anche lui accanto a lei, l'unica cosa che poteva fare era stringerla se, per farle capire che lui l'era vicino

- Ti prometto che farò di tutto per ritrovare tuo fratello – le sussurrò, lei smise di piangere e alzò il viso per guardare suo marito negli occhi

- Promesso? – chiese lei

Promesso – rispose lui, lasciandole un tenero bacio sulle labbra.

- Ti va di uscire adesso ? – chiese speranzoso lui, lei annui e tenendosi per mano il re e la regina uscirono dalla camera. 

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Capitolo 2
*** 2 ***


" ecco il secondo capitolo mi raccomando lasciate un commentino ;)
Buona lettura :) "


                                                                                                                  2

Olga ti piace ? che ne pensi ? – chiese Diann alla sua dama di compagnia

-Molto bello – rispose Olga ammirando il quadro, la regina sorrise soddisfatta, mentre lo appendeva al muro

- Pensi possa piacere a mio marito ? –

- Lo adorerà vostra altezza – La dama uscì dalla stanza, mentre Leo entrava dalla porta

- Allora che ne dici ? – chiese Diann entusiasta di ciò che aveva realizzato, lui le sorrise mentre la cingeva da dietro

- Non ho parole per descrivere tanta bellezza – lei rise

- Dai non è poi così bello – questa volta rise lui, lasciandole un bacio sulla guancia

- Ma io non parlavo del quadro – rispose lui, strappando un altro sorriso alla sua regina. Diann si voltò verso il marito, che non smetteva di sorriderle

- MAESTA'!! – urlò un uomo spalancando la porta e interrompendo quel momento tenero fra i due sovrani. Leo e Diann lo guardarono sconvolti

- Luigi che succede? – chiese la moglie del re, il giovane cavaliere, ma anche uno degli amici, possiamo dire anche l'unico amico più grande dei sovrani, li fissò con terrore

- Ci attaccano ! – rispose

- Ma che stai dicendo ? – esclamò sconvolto Leo

- Guardi lei stesso – Luigi gli indicò la finestra

- Non vedo nessuno – il giovane non riusci a dare spiegazione

- Ma c'erano...io non capisco – rispose incredulo Luigi, non poteva aver sognato ad occhi aperti.

- Maestà non avrei motivo di mentire, c'erano li ho visti correre verso il castello – disse ancora il cavaliere, Diann lo guardava

- Luigi calmatevi forse avete bevuto troppo ieri, lo avrete immaginato – disse la regina con molta calma

- Se può farvi stare tranquillo amico mio, manderò alcuni uomini a perlustrale il castello e perimetro circostante – concluse il re, gli diede una pacca affettuosa sulla spalla e lo condusse fuori dalla stanza, consigliandogli di andare a riposare. Aspettò che Luigi uscisse per parlare

- credi sul serio che abbia visto qualcosa? – domandò alla moglie tenendosi il mento con indice e pollice

- Non lo so Leo, ma sembrava così convinto –

- Manderò sul serio qualcuno a dare una controllata, se quello che Luigi ci ha detto è vero, dobbiamo stare attenti – Diann sospirò

- Mi auguro solo che non ci sia qualcuno si aggira in casa nostra – Il re le prese le spalle dolcemente

- Non temere ci sarò io a proteggerti –

- Non è la protezione che mi preoccupa lo sai -rispose a braccia conserte la donna

- Lorenzo tornerà ne sono sicuro abbi fede – La regina sospirò di nuovo e annui.

***

La carrozza di fermò tutto d'un tratto.

- Perchè ci siamo fermati? – domandò il principe Lorenzo al cocchiere, ma non ottenne risposta

- Cocchiere! – lo chiamò, facendo notare il suo tono arrabbiato, sua moglie lo fissava

- Non credo ti risponderà – disse Lola mostrando un sorrisetto

- Che significa, perchè sorridi ? – Lorenzo non sapeva più cosa pensare, la guardava con sguardo confuso

- Ma che ti prende Lola ? – le chiese mentre scendevano dalla carrozza. Quel che vide il principe appena messo piede fuori dalla carrozza, fu il povero cocchiere morto sul sedile, trafitto da una freccia. Un imboscata penso, estrasse la spada dal fodero e si guardò intorno

- Chi c'è? Venite fuori luridi bastar..- non finì la frase, qualcuno gli chiuse la bocca con la mano e gli puntò un pugnale al collo

- No no no amico, non muoverti o mi costringerai a tagliarti questa bella gola – disse l'uomo dietro di lui. Lorenzo restò immobile sotto la risata di sua moglie

- Lola che significa tutto questo? E tu chi diavolo sei ? – chiese sconvolto appena gli fu liberata la bocca, Lola si avvicinò al marito e con la mano gli strinse il viso

- Non ci arrivi, non ti ho mai amato. E' vero il nostro è stato un matrimonio combinato, questo si, ma io puntavo alla corona, no a un povero uomo come te, che non ha nemmeno sangue reale nelle sue vene. Volevo il potere. Quel potere che mi è stato portato via da quella puttana di tua sorella. Metterò le mani sul trono e su tutto il resto. E tu non potrai impedirmelo – concluse lasciando il suo viso

- E io regnerò con lei – aggiunse il Principe Hanry, lasciò andare Lorenzo spingendolo a terra, il principe di Vikenstone cerco di rimettersi in piedi

- E voi credete che io vi lascerò andare avanti con il vostro folle piano, dovrete passare sul mio cada...AH!– Lola lo colpì alla testa, senza ucciderlo, i due malfamati caricarono il principe privo di sensi nella carrozza

- Porterò io la carrozza fino al castello, quando si sveglierà gli dirai che si e addormentato e che ha sognato-

Lola annui, il viaggio prosegui. Ci vollero più di dieci minuti per far si che Lorenzo riprendesse conoscenza

- Ti sei svegliato finalmente – gli disse accarezzando la sua guancia, ma lui la respinse

- So cosa stai cercando di fare ! vuoi eliminare la regina! – Esclamò lui, ma lei prontamente rispose

- Credo che tu abbia fatto un incubo amore mio – disse preoccupandosi, Lorenzo la guardò, ci pensò un po su e in effetti era una cosa assurda penso, si calmo

- Oh sul serio?...sembrava cosi reale – rispose cercando di attenuare il dolore alla testa massaggiandosi le meningi

- Non ti preoccupare, fra poco saremo al castello – lo rassicurò lei, mostrando un piccolo ma finto sorriso, Lorenzo sospirò rivolgendo lo sguardo fuori dalla carrozza.

***

La regina era rimasta un po turbata da ciò che era accaduto nella mattinata con Luigi, aveva così deciso senza dir nulla al re, di controllare lei stessa il castello, armandosi di uno dei suoi archi. Stava percorrendo il corridoio dell'ala est del castello, girò l'angolo, poi tirò dritto e poi ancora a destra, Sali le scale, scese le scale, ma nulla il castello sembrava vuoto. Sospirò mentre tornava indietro, prendendo il corridoio che portava alla sala del trono. Non era mai stata in quella parte del castello, non ci andava mai nessuno, lo confermava la polvere e le ragnatele che vedeva nei muri, svoltò l'angolo e continuò a camminare. Diann iniziava a spaventarsi, si sentiva seguita o forse osservata, non lo sapeva nemmeno lei, quel corridoio sembrava non finire più. Alzò con le mani la gonna del suo vestito e iniziò a camminare più veloce, la sensazione di essere seguita si faceva sempre più forte, girò la testa dietro di lei, ma il lungo corridoio buio era vuoto. Iniziò a correre, chiuse gli occhi terrorizzata, per non vedere con la coda dell'occhio dietro di lei mentre svoltava l'angolo, continuò a correre, la sua corsa fu fermata da Leo, travolto in pieno dalla regina

- Cosa fai ? – tenendo le braccia di sua moglie, che era più bianca di un lenzuolo

- I..Io – guardò ancora una volta dietro di lei e poi tornò a posare gli occhi su suo marito

- I..Io stavo solo tornando nelle nostre stanze –

- Sicura? A me sembri terrorizzata – rispose il re, guardandola preoccupato

- Stavi correndo, perchè hai il tuo arco? –

- No..i..io – cercava una scusa – Io sto andando a tirare con l'arco e sono in ritardo per la lezione, Daniel mi stara aspettando – menti, lui continuava a guardarla non convinto di ciò che la moglie le stava dicendo, ma decise di crederle, anche se aveva l'impressione che stesse tremando, la regina gli sorrise, un sorriso un pò incerto, poi si congedò e si avvio all'esterno, seguita dalle sue dame

- Diann qualcosa non va ? – chiese Lady Madline, ma Diann non rispose, perchè la sua attenzione era rivolta alla foresta rossa, qualcosa si era mosso fra gli alberi.

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Capitolo 3
*** 3 ***


" Ecco il Terzo capitolo
spero vi stia piacendo lasciate come sempre un commentino 
alla prossima " 


                                                                                          3

La regina rimase 5 minuti a fissare oltre gli alberi della foresta rossa, fece qualche passo avanti. Le dame la guardavano con aria confusa, non capivano cosa stesse succedendo. Diann afferrò il suo arco, era sicura di aver visto qualcosa.

- Diann..- La chiamò Lady Madline, lei si voltò portandosi l'indice al naso, ordinando loro di far silenzio. Si avvicinò ancora e ancora. La foresta rossa era temuta da tutti. Giravano voci su creature malvagie che ne avevano fatto la loro dimora. Chiunque si addentrasse non faceva più ritorno. Nessuno sapeva cosa ci fosse realmente in quella foresta, ma nessuno aveva il coraggio di andare a controllare ovviamente. Ma Diann non aveva paura. Un ramo spezzato fece trasalire le dame. La regina teneva la mira, pronta a scoccare la freccia se fosse saltato fuori qualcosa.

- Uscite fuori, non costringetemi a lasciare questa freccia, perchè rammentate io non sbaglio mai il bersaglio, anche se non vedo dove state riuscirò comunque a colpirvi !! – urlò.

- Vostra Graz..- La regina si girò di colpo, puntando la sua freccia su quella povera ragazza, che sgranò gli occhi e indietreggiò spaventata. Abbassò l'arco quando si rese conto che si trattava solo di una delle sue domestiche

- Perdonami credevo fossi...non importa, dimmi pure –

- Vostro fratello – la informò la domestica. La regina lasciò cadere l'arco che finì fra l'erba del prato. Non disse nulla corse all'ingresso del castello.

- Lorenzo! – urlò di gioia ne vedere sano e salvo il suo caro fratello, di risposta il principe di Vikestone allargò le braccia accogliendo la sorella, che gli saltò addosso non appena lo ebbe raggiunto

- Diann mi sei mancata, perdonami non saremmo dovuti sparire cosi, ma Lola voleva, cosi io..- Diann guardò con risentimento la cognata, nessuna delle due sopportava la presenza dell'altra, poi tornò a guardare il fratello e gli sorrise tenendo dolcemente il suo bel viso fra le sue mani.

- Non importa – rispose solamente per poi stringerlo di nuovo in un abbraccio, dovette alzarsi sulle punte per stringerlo più forte. Il re li raggiunse poco dopo, e sorrise nel vedere quella scena tenera fra i due fratelli, salutò Lorenzo con un cenno del capo e una stretta di mano. Lola guardava ancora sua cognata che continuava a stare incollata al fratello e non riuscì a frenare la lingua.

- Sempre fra i piedi – disse con sdegno rivolta alla regina, che si era staccata dal fratello non appena sentì pronunciare quelle parole

- Ma come osi ! – la riprese Diann andandole più vicino, Lola cercava sempre un motivo per provocarla, lo trovava divertente.

- Lola ti prego, siamo appena tornati -la pregò suo marito invano.

- Perchè ? Cosa può farmi una come lei.? – disse ancora con tono provocatorio. Diann uscì fuori di se

- Che tu lo voglia o no, sono la tua Regina, quindi cerca di avere rispetto o la prossima volta ti farò passare la notte chiusa nella torre ! –

- Se voglio posso anche distruggerti, perche sei e resterai sempre una popolana – insieme alla minaccia la regina recevette anche una spinta che la fece sbattere al suolo. Diann fece una smorfia di dolore. Vedendo ciò, Lorenzo allontanò la moglie dalla sorella, ma il re lo afferrò per la giacca

- Tieni a freno tua moglie! Se tocca di nuovo Diann me la prenderò con te sono stato chiaro?! – lo lasciò andare

- Sparite dalla mia vista ORA! – ordinò Leo mentre aiutava la moglie a rimettersi in piedi .

****

Lorenzo teneva ferma sua moglie contro il muro, non riusciva a comprendere il suo gesto.

- Devi smetterla! Ti rendi conto che hai spintonato la tua regina! Ringrazia il cielo che Leo non ti abbia fatto riunchiudere nelle segrete! – la ragazza continuava a dimenarsi nel tentativo di liberarsi dalla presa del marito ma invano

- Lasciami! – urlò lei, finalmente Lorenzo si decise a lasciarla andare, ci fu uno scambio di sguardi fra loro, poi lei lasciò la stanza.

***

Nel pomeriggio fu allestito uno spettacolo di acrobati. Il re e la regina sedevano al centro e si gustavano quel momento di tranquillita. Gli acrobati non facevano che saltare di qua e di la, c'era chi faceva anche il giocoliere con delle palle infuocate, un mangiatore di fuoco, un cotorsionista. Mentre tutti applaudivano si udì il gallopare di un paio di cavallo, questò attirò lo sguardo della regina che innarcò le sopracciglia con aria interrogativa, Quando gli intrusi furono davanti ai sovrani tutto si fermò

- Ma chi è ? – chiese la regina al suo sposo, ma non ottenne risposta il re guardava stranito l'uomo che smontava da cavallo e si rivolgeva a lui con tono infuriato

- Mi avete maltrattato, mentito e tradito! – dichiarò l'uomo

- Ma cosa succede? Non capisco? - chiese la regina allarmata

- Abbiamo raggiunto la fortezza che il re ci ha indicato qualche mese fa, per liberare i prigionieri come avevamo concordato, ma i prigionieri non c'erano più...sono stati spostati due giorni fa – tutti guardavo la scena e guardavano il re. Lorenzo teneva la mano sulla spada. L'uomo che inveiva contro Leo altro non era che il Principe Hanry, naturalmente mentiva sputoratamente, non aveva nessuna intezione di lavorare per il re, ma voleva avvicinarsi il più possibile alla corte. L'accordo di cui parlava consisteva che avrebbe liberato i prigionieri nella fortezza nemica e il re in cambio lo avrebbe nominato vice re, cosi da poter essere più vicino ai sovrani e mettere in atto il suo piano.

- Impossibile – disse Diann

- Si impossibile -ripete il re aggrappandosi ai manici della sua sedia

- Voi siete degno figlio di vostro padre è stato lui a rinchiudere degli innocenti solo perchè lo divertiva – ciò che dichiarava era vero, l'ormai defunto padre del re, non era stato affato un buon sovrano tutti l'avevano temuto. Lorenzo si fece avanti

- Non dimenticatevi che state parlando al re di Vikestone – lo riprese mantenendo sempre la sua mano sull'elsa della spada

- Non siamo stati noi a spostarli – esclamo in loro difesa il re

- Andiamo troveremo da soli i prigionieri – disse alla fine l'uomo ai suoi uomini, ma Lorenzo si intromise

- ricordte che siete a Vikenstone – impugnò l'elsa ed estrasse la sua spada – GUARDIE!!- urlò Lorenzo, le guardie lo imitarono

- Hanry vi prego – esclamò il re

- Mentite ai vostri ospiti e poi li minacciate con la violenza, ci rifiutiamo di essere trattati cosi – pronunciò quelle parole sbraitando. Leo si alzò dalla sedia arrabbiato

- Adesso basta! Abbassate immediatamente le armi ! – ordinò ai suoi uomini guardandoli – Giù le armi!- disse ancora, poi rivolse il suo sguardo infuriato al principe di Cullen.

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Capitolo 4
*** 4 ***


 

                                                       4




Il re si precipitò nelle sue stanze, Diann lo stava aspettando seduta su una poltroncina. Il re apri la porta ed entro, dando le spalle alla regina chiuse la porta, sospirò e poi si voltò verso di lei, che lo stava fissando in attesa che lui dicesse qualcosa.

- Ho passato un ora a convincere i Cullenesi che non li stavamo minacciando deliberatamente – comunicò lui

- Possiamo risolvere questo problema – affermò lei con il portamento e la compostezza di una regina, Leo allargò le braccia disperato

- E come? L'accordo era chiaro se avessero liberato quella povera gente, imprigionata li per colpa di mio padre, io avrei reso vice re il principe di Cullen, ma i prigionieri che erano li sono spariti, il principe penserà che lo abbiamo fatto apposta – fece notare il re, Diann si alzò e si avvicinò a suo marito

- Allora cerchiamoli? Chi ha spostato i prigionieri fa parte sicuramente della corte –

- Sai che molti nobili attendono che io mi assenti dalla corte, per poterti sottomettere e prendersi il regno –

- Allora mandiamo uomini – continuò convinta Diann – Dobbiamo mantenere la pace – il re scosse la testa

- Che cosa intendi fare ? - chiese poi a Diann

- Io..nulla, mantenere la pace è compito del re no della regina, per molti io non dovrei nemmeno essere al tuo fianco – Concluse con mezzo sorriso per poi uscire dalla stanza lasciando solo Leo.

***

- Versa questo nel vino del re – ordinò a Lola, il principe Hanry passo l'ampollina con il veleno alla sua complice, lei annuii, non gli piaceva l'idea di dover uccidere l'uomo che amava, ma se questo voleva dire arrivare alla corona allora, avrebbe fatto qualsiasi cosa. L'amore di Hanry per Lady Lola era un amore perverso, malato. Non riuscì a trattenersi

- Hanry che fate? - l'uomo la zitti dandole un bacio pieno di passione. Il suo respiro iniziò ad accelerare , il principe morse delicatamente il collo della donna, appoggiando una mano sulla sua gonna e sollevandogliela per toccare la sua pelle morbida. Per un attimo la ragazza rimase immobile, ma poi ricambiò quell'atto d'amore, che sapeva non essere normale, ma iniziava a piacerle. Lola si lasciò spogliare mettendogli le mani sul collo, iniziando a farle scorrere dentro la camicia, sfiorando la sua pelle per poi strappare quella stoffa bianca che nascondeva i pettorali di Hanry.

–Come siete aggressiva principessa - sussurrò pieno di passione il principe di Cullen, sfiorando con due dita il suo mento. Lei gli appoggiò una mano sulla nuca per poi premere le sue labbra contro quelle di lui, I suoi baci erano sempre più frequenti, il suo respiro sempre più veloce. Era davvero pazzesco il modo in cui desiderava quella donna, il modo in cui l'amava gli faceva saltare il cuore fuori dal petto. Le sue mani sfioravano la pelle di Lola. Hanry mise una mano sulla sua gamba portandosela dietro la schiena e continuando a baciarle il collo. Il Principe si rese conto che il suo non era più soltanto semplice voglia di sesso, ma si era innamorato di quella fanciulla. Lola si lasciò trasportare dalla passione, aveva dimenticato il re, suo marito, si era perdutamente innamorata del Principe di Cullen.

***

La regina osservava la luna dalla sua finestra, immersa in una miriade di pensieri, non le piaceva l'idea di una guerra fra regni. Ma quello che l'addolorava era sapere che molti dei suoi sudditi, non desideravano averla sul trono, soltanto perchè non aveva origini nobili. Cosa c'era di male, l'importante non era amare il proprio marito ed essere una buona sovrana? Non era più così sicura. E la cosa peggiore e che tutti dopo un anno di matrimonio con il re si aspettavano che lei desse alla luce un erede, ma non era ancora successo. Un erede avrebbe di certo aiutato la sua posizione, come diceva sempre la zia di Leo, la regina Maria di Astolia, che ormai viveva praticamente nel loro castello. Il re entro in punta di piedi credendo che sua moglie stesse dormendo, ma rimase sorpreso nel vederla in piedi davanti alla finestra. La osservò per un attimo, era così innamorato della sua dolce regina, che non riusciva a immaginare una vita senza di lei. La cinse da dietro dolcemente lasciandole un tenero bacio sulla guancia.

- Leo – disse lei poggiando affettuosamente una mano sulla sua guancia

- Ti amo – le disse lui

- Ti amo anche io – rispose lei. Quella tranquillità durò ben poco le porte della loro stanza si spalancarono di colpo lasciando i sovrani sconvolti.

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Capitolo 5
*** 5 ***


 

                                                                 5




La regina si voltò per non guardare, il re guardava ciò che le guardie avevano appena portato nelle loro stanze. L'assaggiatrice del re morta avvelenata.

- Qualcuno ha cercato di avvelenarvi mio signore – Comunicò Luigi sconvolto, forse dopo tutto aveva ragione, aveva davvero visto qualcuno quel giorno e quel qualcuno era riuscito a introdursi nel castello.

- Luigi manda qualcuno dai famigliari di questa povera ragazza, ha diritto a una degna sepoltura- disse Diann voltandosi, Il cavaliere annui, fece retrofront e uscì dalla stanza seguito dagli altri uomini che portavano l'assaggiatrice senza vita.

- Leo – disse lei terrorizzata all'idea di doverlo perdere

- Sta tranquilla, non mi perderai, ora va a letto io torno subito –

- Dove vai? –

- Da tuo fratello – rispose il re chiudendo la porta.

***

- Diann che dice? – domando il cognato, dopo aver udito l'accaduto

- E' terrorizzata ovviamente. Ma non è questo il punto Lorenzo, qualcuno ha tentato un regicidio, sai cosa vuol dire? – disse il re, Lorenzo lo guardò in cerca di una risposta

- Che cercano di liberarsi di me, per ottenere la corona, se vogliono uccidere me, cercheranno di uccidere anche la regina. – Leo bevve un sorso di vino e si sedette difronte al cognato e affettuosamente gli poggio una mano sulla spalla. Poi continuò.

- Quindi mi aiuterai, da questo momento ti nominò vice re. Per quanto ne sappiamo l'assassino potrebbe essere anche il principe di cullen – Il re bevve ancora, Lorenzo lo imitò.

***

Nel castello si era già sparsa la voce, non si parlava d'altro. Diann era andata insieme alle sue dame a fare una passeggiata, le avrebbe fatto bene distrarsi un pó aveva detto suo marito. Cosi anche se contro voglia, aveva chiamato le sue dame, le sue amiche ed era andata a fare una passeggiata compreso pic- nick all'aperto.

- Credo di aver trovato un pretendente- comunicò alle amiche Lady Kate, a parte le altre 3 dame,la regina sembrava non ascoltarla. In verità era effettivamente cosi.

- Diann, ci stai ascoltando? - chiese infastidita Lady Emma, era la più peperina fra tutte. La regina scosse la testa, come a voler scacciare via i suoi pensieri.

- Si - rispose, non avendo completamente idea di cosa stessero parlando le sue amiche. Le sue dame la stavano fissando

- Tutto bene Dainn? Mi sembri un po distratta – chiese Madline mentre tutte e cinque si sedevano su un telo messo sul prato.

- Si, sono solo un pò spaventata per ciò che è successo ieri sera ma sto bene – le rassicurò di la regina – Allora mangiamo – esclamò unendo le mani cercando di cambiare di scorso. Passarono il pomeriggio fra loro, tra risate e pettegolezzi. La regina però aveva una strana sensazione, ma riuscì a nasconderla alle amiche, non voleva rovinare quel momento di serenità.

***

Il principe Hanry camminava per la corte, cercando di non dar sospetti. Raggiunse lo studio del re, ma per sua sfortuna era sorvegliato cosi si cercò un diversivo.

- Il re vi sta cercando, mi ha ordinato di dirvi di raggiungerlo sulla torre ovest del castello subito – mentì, i due uomini senza esitazione si allontanarono, lasciando libero il passaggio. Stando attento che non ci fosse nessuno entrò. Iniziò a cercare fra le carte, nei cassetti, da per tutto. Poi finalmente lo trovò. Se lo rigirò fra le mani Lo nascoste sotto la giacca non appena sentì la voce del re. Quando il re ebbe messo piede nel suo studio resto sorpreso dalla presenza del Principe.

- Maestà – lo salutò inchinando il capo

- Hanry non dovreste stare qui – affermò sospettoso il sovrano

- la stavo aspettando Vostra Grazia, volevo accertarmi che le voci sul tentato regicidio fossero vere- Disse Il principe di Cullen, cercando di acquisire un tono preoccupato. Il re annuii soltanto con aria sospetta

- Mi dispiace tanto spero che l'assassino sia catturato presto, nessuno di noi ci tiene a perdere un buon sovrano come voi. – detto questo si congedò. Leo rimase a fissare la porta stranito.

***

Lola e Hanry si vedevano ormai quasi tutti i giorni. Ormai erano amanti a tutti gli effetti.

- Prendilo – le consegnò il pugnale di Leo fra le mani, avevano intenzione di uccidere Lorenzo e far ricadere la colpa sul re. Lady Lola nascose il pugnale sotto la gonna del suo abito, prima di lasciarsi i due consumarono il loro amore fra le lenzuola.

Erano passate due ore e Lola era gia tornata nelle sue stanze e stava attendendo il ritorno di Lorenzo. Non sapeva se ci sarebbe riuscita, cosi per precauzione aveva versato nella coppa di vino di suo marito uno dei suoi veleni. Lorenzo camminava per il corridoio che portava nella sua stanza, era stata una giornata pesante, per quanto si fosse impegnato non aveva trovato l'assassino. Entrato in camera vide la moglie seduta davanti al camino, nonostante avesse quel suo caratterino l'amava e non potè non sorridere alla sua vista, gettò la spada in un angolo e si avvicinò alla sua sposa.

- Non siamo riusciti a trovarlo – racconto a Lola che l'ascoltava

- Domani andrà meglio – rispose lei, prendendo in bicchiere di vino, stando attenta che non fosse quello avvelenato e bevve un sorso, poi porse l'altro al marito, non aveva il coraggio di estrarre il pugnale cosi, se non lo uccideva lei, lo avrebbe sicuramente ucciso il veleno. Lorenzo prese la sua coppa continuando a raccontare alla moglie della sua giornata, si avvicinava il bicchiere alle labbra ma poi lo allontanava per raccontare qualche altro dettaglio. Lola stava perdendo la pazienza cosi cercò una scusa per invitarlo a bere.

- Facciamo un brindisi...a noi – fu la prima cosa che le venne in mente, ma vide che Lorenzo sorrise e sollevò il bicchiere

- A Noi..- ripetè lui. Fu l'ultima cosa che disse.

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Capitolo 6
*** 6 ***


                                                                                                                6


Il bicchiere cadde a terra con un suono sordo, il vino si sparse per il pavimento. Lorenzo cadde a terra, il sangue iniziò a uscirgli dal naso, sentiva come se qualcuno gli stringesse una corda al collo. Con la mano cercava l'aiuto di sua moglie, ma Lola restava in mobile, lo guardava mentre si contorceva nella speranza di riuscire a respirare. Lei afferrò il pugnale che teneva nascosto sotto la gonna si mise accanto a lui puntandoglielo in direzione del cuore. Lorenzo con gli ultimi sforzi riuscì a pronunciare qualcosa

- P...Per...Perchè? – disse a stento

- Perchè mi ostacoleresti, voglio il potere e per ottenerlo devo mettere fine alla tua vita. – lo pugnalò. Il principe Lorenzo spirò.

****

L'urlo della regina si udì per tutto il castello. Lola era corsa da loro fingendosi scioccata per la morte del marito,Diann era corsa nelle loro stanze e adesso stringeva a se il corpo senza vita del fratello. Il re aveva mandato le guardie a cercare il colpevole, nessuno aveva creduto alla storia del pugnale. Leo aveva già qualche sospetto ma non poteva agire senza alcuna prova. Lola fingeva disperazione, Diann affranta dal dolore della perdita, continuava a piangere sul corpo senza vita di Lorenzo, continuava disperatamente a chiedergli di tornare da lei, ma ormai lui non c'era più. Si chiedeva chi potesse aver potuto fare una cosa simile. Il principe Hanry anche lui, come gli altri nobili che avevano udito l'urlo straziato della regina, si trovava nella stanza dove era accaduta quell'atrocita.

- Vieni via - disse il re cercando di allontanare Diann da quella scena, ma lei lo allontanò, non voleva lasciarlo. Adesso non aveva più nessuno. Continuava ad accarezzarlo dolcemente, fece scivolare la mano sul viso di Lorenzo chiudendogli gli occhi. Il suo abito era imbrattato del sangue di suo fratello.

- Mi rincresce per la vostra perdita Vostra Altezza – disse Il Principe di Cullen fingendo dispiacere, La regina lo guardò senza dargli una risposta

- Portate la regina nelle sue stanze e preparate il corpo del Principe Lorenzo per il funerale – Ordinò il re. Luigi che si trovava anche lui li, prese per mano la regina e la condusse nelle sue stanze. Rimasero soltanto Leo e Il principe Hanry.

- So che ci siete voi coinvolto – l'accusò il re convinto di ciò. Hanry lo guardò impassibile

- Si sbaglia, come possono confermare le vostre domestiche io ero esattamente nel cortile – rispose. Poi guardò Lola che a suo parere sembrava davvero afflitta.

- Lola..- Il re strinse forte la cognata dando le spalle all'uomo che lui riteneva colpevole. Nell'abbracciare Leo, Lady Lola lanciò uno sguardo pieno di soddisfazione a Hanry, che ricambio facendo un leggero segno con il capo. In tanto La regina piangeva fra le braccia di Luigi.

- Luigi – disse fra un sigghiozzo e l'altro

- Si – rispose lui

- Trova il bastardo che ha fatto questo a mio fratello.- ordinò a denti stretti fra le lacrime, Luigi annuii

- E quando lo avrai trovato non ucciderlo portalo al mio cospetto, lo voglio uccidere io – udendo queste parole Luigi sgranò gli occhi

- Non potete siete la regina – disse lui – Lasciate che sia io a giustiziarlo – continuò, ma la regina si staccò dal suo abbraccio più infuriata che mai. Non era più la stessa, la morte di Lorenzo l'aveva cambiata. Qualcuno voleva sbarazzarsi di loro era cosi evidente.

- ERA MIO FRATELLO !! – urlò. Il suo dolore si era tramutato in rabbia. Luigi annuì senza proferire parola.

****

Dopo il funerale, il re portò la sua regina a fare una passeggiata. Camminavano in silenzio, l'espressione di Diann lo turbava, non sembrava più distrutta, sembrava infuriata.

- E' normale che tu sia arrabbiata – cercò di consolarla ma senza riuscirci, anzi peggiorò la situazione. La regina si voltò infuriata verso di lui

- Non sono arrabbiata, sono profondamente infuriata Leo! – disse gesticolando – Come è potuto accadere io non me lo spiego! Come ha fatto quel bastardo a entrare nelle stanze di Lorenzo! Dov'erano le guardie in quel dannato momento!! – il tono della voce di Diann aumento – COME POSSIBILE CHE NESSUNO NON ABBIA VISTO O SENTITO NULLA!!! – urlò.

- Diann adesso calmati, troveremo chi gli ha fatto questo. Faremo giustizia. – rispose tenendo le spalle alla regina. Era chiaro che ci fosse qualcuno o forse più persone che cospiravano contro di loro, contro la corona.

- C..come farò senza di lui, avevo promesso di proteggerlo, ma non l'ho fatto. – Disse con un tremolo alla voce la donna.

- Non è colpa tua, togliti questa idea dalla testa. Non potevi sapere cosa gli sarebbe capitato. Per nostra sfortuna non leggiamo nel futuro, altrimenti sai quante cose non accadrebbero – la confortò stringendola a se. Lei si lasciò andare in un pianto disperato.

- S..se dovessero uccidere anche te, i..io non so cosa farei – continuò lei fra le lacrime, lui le accarezzava la nuca dolcemente.

- Non dirlo nemmeno, nessuno mi separerà da te. Te lo prometto - rispose lui baciandole la fronte.

****

- Siete stata bravissima, non sapevo che sapeste anche recitare mia cara. Sembravate davvero addolorata – Disse Hanry sorridendo. Lola sorrise

- Pensavate che fossi solo brava a letto? – disse lei versandosi del vino nella coppa. Il principe di Cullen sorrise mentre sorseggiava il suo vino.

-Devo dire che mi avete sorpreso. C'è qualcos'altro che devo sapere di voi – chiese

- Perchè non lo scoprite voi stesso – rispose, mentre si slacciava i lacci del corpetto. Hanry poggiò la coppa di vino sul tavolo e si avvicinò a lei, mise le mani sui suoi fianchi iniziando a baciarla con passione.

****

QUALCHE MESE DOPO...

- STRINGETE! – urlò Diann, il carceriere obbedì, strinse la morsa che stritolò ancora una volta il piede del povero uomo che stava torturando, che urlò di dolore con tutto il fiato che aveva in corpo

- Sei disposto a dirmi come mai non eri nelle cucine la notte che mio Fratello fu brutalmente ucciso? – chiese ancora una volta lei

- Ve lo già detto Maesta io non centro nulla con la sua morte. Ero a casa avevo finito il turno. VI supplico Vostra Grazia lasciatemi andare – rispose fra lacrime di dolore l'uomo. Stava per ordinare di stringere ancora una volta, ma fu fermata da suo marito

- LIBERATE QUEST'UOMO!! PER L'AMOR DI DIO DIANN!! – urlò sconvolto il sovrano entrando nella stanza. L'uomo fu liberato e portato dal medico di corte.

- Perchè l'hai liberato! – chiese infastidita dalla sua intromissione

- Perchè non è lui il colpevole. E' solo un povero cuoco a cui tu hai sicuramente rotto un piede -rispose sconvolto dal comportamento della regina, lei non rispose si limitò a fissarlo. Qualche ora dopo il re chiamò Luigi nel suo studio.

- Devo chiederti un favore amico mio – disse lui seduto alla sua scrivania

- Ditemi –

- Tieni d'occhio mia moglie, non voglio che accada di nuovo una cosa simile – disse Leo toccandosi il mento con indice e pollice

sarà fatto mio signore – rispose il cavaliere, poi si congedò. Leo rimase da solo con i suoi pensieri, stava guardando le lettere che gli erano giunte, quando una in particolare attrasse la sua attenzione. Inizò a leggerla.

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Capitolo 7
*** 7 ***


                                                                                                           7


Non appena aprì la busta, Leo si tuffò nella lettura.

" Vostra Maestà

Come da lei ordinato, abbiamo finalmente dopo varie ricerche, trovato i prigionieri. Si trovavano nella residenza reale di Vostro cugino Il Principe Francesco di Carlin. In sua difesa ritiene di averli fatti spostare sotto un vostro ordine. Sono sorpreso quanto voi mio signore mentre leggete questa mia lettere, vostro cugino dichiara anche che non dirà altro, se non in vostra presenza. Quando questa lettera le sarà giunta, io e miei uomini saremo già di ritorno con i prigionieri. Le porgo i miei umili saluti.

Il Capitano degli Arceri del re

Graziano di Monteocro "

Ripiegò la lettera e l'accantonò in un lato, qualcuno aveva finto di essere lui a quanto pare e aveva dato un falso ordine. Iniziò a pensare, l'unico sospettato che gli veniva in mente era il Principe Hanry. Era indeciso se far chiamare a corte suo cugino Francesco, sospirò. Alla fine si decise impugnò piuma e calamaio e iniziò a scrivere una lettera d'invito al cugino. La regina in tanto si trovava in compagnia di Olga, non riusciva più ad avere un secondo di privacy. Il re era stato molto chiaro con Olga e Luigi per nessuno motivo dovevano lasciare la regina sola, uno perchè non voleva che sua moglie facesse qualcosa di cui pentirsi in seguito perchè accecata dal desiderio di vendetta nei confronti dell'assassino di Lorenzo e secondo non voleva che le venisse fatto lo stesso, non erano più al sicuro a corte ne fuori in realtà. C'èrano guardie da tutti i lati. Diann non sopportava tutta questa situazione, stava appoggiata al balcone quando decise di rientrare.

- Olga vi prego di spostarvi dalla porta devo passare – disse inizialmente con calma, ma la dama non si mosse

- Vorrei poterle dare ascolto mia signora – rispose scuotendo la testa

- Allora fatelo, spostatevi – rispose Diann

- Mi spiace mia signora non posso farla uscire, il re è stato molto chiaro – rispose con sincero dispiacere

- IO SONO LA TUA REGINA E TI ORDINO DI FARMI PASSARE ! – le urlò perdendo la pazienza

- Se vuole uscire dovrò seguirla Maestà – risposte, Diann capendo di non aver scelta aprì la porta e le fece segno di seguirla.

****

La regina Maria di Astolia sorseggiava il suo thè, seduta comodamente su una poltroncina in giardino, era diventata per puro desiderio di suo nipote il re Leo, la regina madre, dopo che sua sorella ovvero la madre di Leo era morta. Sorseggiava lentamente quella bevanda calda, che lascia il suo calore in tutto il suo corpo. Girò il capo verso destra, storse il naso quando vide la sagoma di Diann venirle in contro. Per qualche strano motivo, non provava molta simpatia per la moglie di suo nipote, avrebbe voluto che sposasse una delle pretendenti che i suoi genitori gli avevano scelto, ma suo nipote aveva tutt'altra idea sul matrimonio, così un giorno lo aveva visto corteggiare questa ragazza, una popolana come la chiamava lei. Ma dopo il matrimonio aveva avuto modo di conoscerla e anche se odiava il fatto di aver torto, non poteva non ammettere che fosse una brava ragazza e anche una buona e fedele moglie. Aveva cominciato a volerle bene. Poggiò la tazzina sul piattino guardando la regina di Vikenstone raggiungerla.

- Mia cara – la saluto Maria affettuosamente

- Olga puoi andare – disse Diann prendendo posto sull'altra poltroncina, ma lei non si mosse. La regina madre era stata ovviamente informata di tutti gli eventi.

- Va pure tengo d'occhio io la regina – la rassicurò Maria. La dama non si oppose, fece un inchino e si congedò. Diann attese che Lady Olga si allontanasse prima di parlare.

- Sappiamo entrambe perchè sono qui – esclamò, Maria di Astolia annuii

- Mi spiace Diann ma non ti aiuterò – rispose seccamente

- Che significa? – domando sorpresa Diann

- Che non ho nessuna intenzione di aiutare la regina a sterminare un intero villaggio solo per un capriccio – le rispose molto seria. Diann la guardava, perche nessuno la capiva aveva perso suo fratello e voleva solo vendicarsi su chi aveva osato portarle via Lorenzo.

- La vendetta non porta a nulla. Non ti colmerebbe il vuoto che porti nel cuore. Nulla puo colmarlo. Forse solo un figlio – continuò la regina madre

- Leo e io ci siamo un pò allontanati – rispose abbassando lo sguardo Diann e provando un senso si colpa, perchè dopo tutto il loro allontanamento era colpa sua, si rese conto di non essere più la stessa, che il dolore l'aveva totalmente cambiata, in ciò che non avrebbe mai voluto essere. Lacrime calde scesero lungo le sue guance cos'era diventata. Ma Maria la consolò

- Oh mia cara, tutto si sistema , nulla è irreparabile. Inizia chiedendo scusa al tuo popolo, sei stata un pò come posso dirti, cattiva – disse la regina madre, riprendendo in mano la sua tazzina.

- Ma le regine non chiedono scusa. Me lo avete detto voi un tempo – fece notare Diann, mentre aggiungeva dello zucchero nel suo thè.

- Si è vero, ma ciò che hai fatto a quella povera gente pur di trovare l'assassino di tuo fratello è a dir poco orribile persino per una come me – concluse Maria.

****

- Avete visto la regina? – chiese il re a delle domestiche che scossero il capo per dire no. Non l'aveva vista per tutto il giorno. Camminava senza guardare nemmeno dove stesse andando. Si ritrovò nell'ala est del castello. Non ricordava che fosse completamente al buio e vuota. Si domandava mentre camminava, il perchè fosse abbandonata quell'area del palazzo, non credeva di certo alle storie assurde di fantasmi che i domestici si raccontavano fra loro. Si fermò d'un tratto si sentiva seguito. Estrasse la sua spada e si voltò alle sue spalle, non vide nessuno, fu quando si girò un altra volta che dallo shock lasciò cadere la sua spada. Una sagoma che sembrava essere Lorenzo lo stava fissando.

 

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Capitolo 8
*** 8 ***


                                                                                          8
Rimase paralizzato, forse aveva bevuto un pò troppo vino o forse la stanchezza gli stava giocando un brutto scherzo. Ma Lui era li che lo stava fissando. Ma era morto.

- Lorenzo – ripete ancora, la sagoma annuii, poi iniziò ad avvicinarsi al re, che indietreggiò terrorizzato dal quell'apparizione.

- il pericolo è nel castello – disse Lorenzo guardando fisso suo cognato. Il re scosse la testa sconvolto

- Che intendi ? chi è dimmelo – chiese Leo, ma il fantasma non risposte, si voltò e si allontano per poi svanire. Leo rimase a fissare il punto in cui scomparve Lorenzo per alcuni minuti.

****

- Dobbiamo allontanare il re avete capito – il Principe Hanry parlava con i suoi uomini – Fate come vi ho detto – Dopo averli congedati Hanry si girò verso Lola

- Mi raccomando – disse a lei accarezzandole il viso

- Non temete, Leo accorrerà subito appena saprà del mio finto rapimento – rispose mostrando un sorrisetto . Il re si trovava nella sala del trono quel giorno, per far si che la regina Diann si distraesse un pò, il re aveva fatto organizzare un ballo. I due sovrani si erano riavvicinati e adesso il loro amore era più forte di prima. Furono i primi ad aprire le danze. Lui la prese per i fianchi sollevandola e facendole fare un bel giro, mentre lei lo guardava con occhi pieni d'amore. Il tutto accadeva sotto lo sguardo della regina madre, che gli osservava contenta. Non ebbero nemmeno il tempo di finire il ballo, perchè Luigi entrò nella sala urlando.

- La principessa Lola ! E' stata rapita Maestà ! – comunicò cercando di riprendere fiato dopo aver corso per il castello – I rapitori hanno lasciato questo – Disse consegnando un pezzetto di pergamena al re, che ne lesse il contenuto

" Se volete rivedere vostra cognata, consegnatemi più oro possibile. Mi troverete nella veccia capanna abbandonata giù al villaggio "

Stracciò quel pezzo di carta, impugnò la sua spada e si rivolse al suo fedele amico

- Luigi radunate un pò di uomini, andiamo a riprenderci Lola – il re corse verso l'uscita seguito da Luigi e il resto dei suoi uomini. In tanto Diann come il resto della corte, anche se scossa l'accaduto, si recò nelle sue stanze. Dove infilò la camicia da notte e si mise a letto. Il principe Hanry seguito da alcuni suoi uomini si recò nelle stanze della regina. Diann fu svegliata dal rumore sordo della porta che veniva aperta.

- Guardie che cosa succede ? – chiese lei spaventata mentre scostava le coperte e si metteva in piedi

- C'è un intruso che si aggira nel castello. E' solo un controllo Maestà – rispose uno degli uomini di Hanry. Diann spostò lo sguardo sulla porta, sgranò gli occhi quando vide uno di quelle guardie con l'elmo che gli copriva il viso, capì allora di essere in pericolo. L'uomo che teneva il viso nascosto altro non era che il Principe Hanry. Cercò di scappare ma venne afferrata dalla stessa guardia che le aveva risposto. Provò a liberarsi, ma quell'uomo la teneva stretta puntandole un pugnale alla gola e impedendole di urlare coprendole la bocca con l'altra mano.

- Chiedete aiuto e taglierò la vostra gola! Sono stato chiaro? – la regina annui terrorizzata. Hanry le si avvicinò

- Dov'è il re ? – chiese fingendo di non sapere

- Non so dove sia – rispose lei. Era vero, sapeva solo che l'aveva visto correre via seguito da Luigi dopo aver letto quel messaggio.

- Noi siamo in tanti non sarà difficile trovarlo. E se non vi mettete a gridare forse vivrete abbastanza per vederlo morire – aggiunse continuando a mentire il Principe di Cullen. Era passata più di un ora. Diann non aveva via d'uscita.

- E' passato troppo tempo le mie guardie avranno catturato i vostri uomini e potrebbero irrompere qui – provo a dire con fermezza

- Tacete ! – esclamò infastidito Hanry, non sapeva esattamente come proseguire con il suo piano.

- Se avete tanti uomini come dite, nei corridoi non ci sarebbe tutto questo silenzio – disse ancora la regina. Hanry perse la pazienza, si voltò e tirò un forte schiaffo sul viso della regina che cadde a terra. Un altro dei suoi uomini irruppe nella stanza

- Dobbiamo andarcene subito. Siamo stati scoperti! Uccidetela prima che urli – disse l'uomo per poi uscire. Lo sguardo del principe di Cullen si posò su Diann, che ancora si trovava sul pavimento, indifesa.

- Lo farò io – esclamò lui. Ora sapeva esattamente cosa fare. La regina udendo quelle parole si rimise in piedi.

- No no no. Uccidermi non risolverà i vostri problemi – si difese con un tremolio alla voce, ma lui non si fermava, continuava ad avanzare verso di lei, arrivatole abbastanza vicino, le tirò un altro schiaffo che la fece arrivare di nuovo a terra.

- Tacete, voi non meritate d'indossare quella corona – le sbraitò contro, mentre la regina tremava dal terrore.

- che cosa vi ho mai fatto? Perchè voi mi odiate tanto? – disse lei con un tono completamente invaso dal terrore. Gli uomini di Hanry lo guardavano.

- Mio signore lei è una regina – gli ricordò uno dei suoi, lui annuii sdegnato anche se nessuno poteva vedere la sua espressione a causa dell'elmo che gli copriva il viso.

- Ah si. Adesso non sembra una regina però – esclamò ormai invaso dall'ira e dal un forte desiderio di averla. Si mise su di lei, mentre Diann urlava e cercava di toglierselo di dosso, ma qualcun'altro la bloccò per i polsi.

- Ti umilierò maledetta puttana – Pronunciato quelle parole Il principe di Cullen, violentò la regina. Quando ebbe finito si rimise in piedi e seguito dai sui uomini andò via, lasciando Diann a terra.

*****

In tanto il re e Luigi, erano giunti sul luogo. Con un calcio la porta della capanna fu sfondata. Rimasero sorpresi nel vedere che li non c'era nessuno

- Ci hanno presi in giro – disse Luigi

- Luigi mia moglie – esclamò il re, risalendo a cavallo.

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Capitolo 9
*** 9 ***


                                                                                                            9


Diann si trovava ancora sul pavimento, immobile, distrutta. Fu la regina madre a trovarla per prima, quando ebbe messo piede nella stanza si mise le mani sulla bocca scioccata, era arrivata troppo tardi. Quella che aveva temuto era accaduto e la povera Diann non si muoveva. Maria si avvicinò, ma Diann terrorizzata si mise seduta e strisciò indietro, non voleva essere toccata. Maria d'Astolia la guardava addolorata. Dopo qualche minuto di silenzio stringendosi la sua mantella di lana Maria provò a dire qualcosa

- Diann dov'è Leo ?- chiese guardandola

- Non lo so, hanno detto che non era al castello, che l'avevano cercato ovunque e quando hanno capito di aver fallito loro... – rispose con voce tremante e piena di terrore, la regina madre a fissava sconvolta, cercò di avvicinarsi a lei

- Oh mia povera bambina – disse con un filo di voce cercando di avvicinarsi ma Diann indietreggiò

- NO! – esclamò Diann spaventata, Maria la fissava – no – disse di nuovo avvicinandosi con le spalle al muro

- Diann che cosa ti hanno fatto ? – chiese la regina madre sconvolta, Diann la guardava ma non rispose, tremava e piangeva, Maria d'Astolia sospirò sapendo che quello che stava per chiederla poteva essere troppo ma doveva accertarsene

- Te lo chiederò una volta sola...ti hanno stuprata? – chiese non riuscendo a controllare il tremulo della sua voce. A quella domanda Diann crollò e scoppiò in un pianto disperato

- Hanno cercato di distruggerti prendendoti orgoglio e forza ma sono cose che non si possono togliere non a te ne ora ne mai – Diann continuava a piangere, mentre Maria cercava di darle forza le porse la mano sperando che lei la stringesse

- Ti aiuterò a cambiarti e a sistemarti i capelli cancelleremo tutti i segni delle loro mani sul tuo corpo – continuò la regina madre

- Perfavore lasciatemi stare – rispose tra un singhiozzo e l'altro la regina

- Ascoltami lo faremo per te, per Leo, per Vikestone e per tutto regno. Sta notte hanno tentato di sminuire il re attaccando la sua regina ma non ci sono riusciti – disse con fermezza Maria, Diann non l'ascoltava continuava a rivedere quell'uomo con l'elmo nella sua mente, non riusciva a farsi forza

- Diann lascia che ti aiuti – la regina madre le porse la mano – Ti giuro che ci riuscirò – Diann fissò la mano protesa verso di lei, stentò alcuni instanti, poi tremando le strinse la mano.

****

Luigi era rimasto su luogo a cercare Lady Lola, mentre Leo era corso al castello non appena capita la trappola. Galoppò per tutta la valle, sperando che la sua regina stesse bene. Non avrebbe dovuto lasciare la corte, era esattamente ciò che volevano e lui ci era cascato, anche se voleva bene a sua cognata non poteva lasciare sola sua moglie, bastava Luigi. In tanto Diann si era calmata

- Vorrei dormire ma non ci riesco – disse Diann a Maria che le stava accanto

- Sei ancora un po agitata ecco perchè, ma non temere sei al sicuro – rispose la donna, accarezzando dolcemente il viso a Diann, in quel momento Leo entrò dalla porta e tirò un sospiro di sollievo nel vedere sua moglie sana e salva

- Meno male stai bene grazie a Dio – disse sfoggiando un sorriso, sua zia si alzò e si avvicinò al nipote

- Leo dalle un pò di tempo, la sola cosa da fare è ascoltarla – disse la regina madre a re – Posso andare? – chiese poi a Diann che annuii solamente, lasciando marito e moglie da soli.

- Ho saputo che sono entrati e hanno ucciso le nostre guardie personali ma che non ti hano toccata – Leo parlava guardandola negli occhi

- Ho mentito, tua zia ha mentito, perchè nessuno lo scoprisse...mi hanno violentata – riferì al marito con le lacrime che ricominciavano a scendere sul suo viso, Leo sgranò gli occhi, provò ad avvicinarsi ma lei lo respinse

- Ti prego no, sopporto a stento la tua presenza – disse con tono pieno di terrore

- Diann, tu sei la mia vita..è solo colpa mia non sarei dovuto andare via dalla corte per cercare Lola –

- Non è colpa tua, facevi solo il tuo dovere, hai agito da re, tu devi trovarli e ucciderli- concluse lei, Leo uscì dalla stanza più sconvolto che mai.

****

Luigi stava esaminando per bene il perimetro della capanna, magari Lady Lola era stata spostata. Il Principe Hanry dopo la ritirata si era recato proprio li e senza fari notare era sgattaiolato attraverso la porta della capanna e raggiunto il passaggio segreto che si trovava al disotto era proprio li che si trovava la ragazza lo stava aspettando

- Finalmente – esclamò non appena lo vide entrare, gli andò incontro e gli lasciò un bacio sulle labbra

- Adesso tocca a te, va la fuori e fingi di essere scappata, dammi il braccio – disse lui afferrandole il braccio e impugnando il suo pugnale gli procurò una ferita, la ragazza urlò di dolore

- Che cavolo fai sei impazzito – esclamò lei tenendosi il braccio

- E' più credibile cosi ora va – le ordinò.

 

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Capitolo 10
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Erano passate settimane ormai dall'accaduto, Lola era stata cosi credibile che il re le aveva aumentato le guardie, la seguivano ovunque, orse l'unico momento di privacy lo aveva solo nella stanza da bagno, ma forse nemmeno perche due dei tanti cavalieri che la scortavano restavano comunque anche li, dandole lo stesso la privacy quando ce n'era bisogno. Non riusciva più a vedersi con il suo amato, ciò la faceva infuriare, ma Leo era stato chiaro e non intendeva cambiare idea. Ma questo non impediva di certo al principe di Cullen di mandare messaggi con il suo personale codice segreto a Lola. Diann non si era ancora ripresa da quella notte, e anche se sapeva che suo marito non centrava nulla, lo considerava lo stesso responsabile, se lui fosse rimasto, non le sarebbe successo nulla. Sentiva la mancanza di Lorenzo, lo avrebbe voluto al suo fianco, la sua morte era rimasta un mistero era come se l'assassino fosse scomparso. Diann camminava con sguardo assente per il castello, le voci dei lord, delle domestiche e di tutte le persone che vivevano a corte, sembravano lontane, era come se fosse chiusa sotto una campana di vetro, non fece caso nemmeno alle sue dame, che provarono a chiamarla, ma Diann tirò dritto. Sembrava una povera anima in pena, costretta a vagare sulla terra come conseguenza delle sue azioni compiute in vita. Passò anche davanti a suo marito, che la guardò con il cuore a pezzi, se provava ad avvicinarsi lei lo respingeva, come diceva sua zia doveva darle tempo si ma quanto si chiedeva, erano passate settimane, non riusciva più a stare diviso da lei, dormivano anche separati, e ormai la gente cominciava a farsi delle domande.

- Maestà – Luigi interruppe quell'attimo di riflessione, che teneva il re con lo sguardo perso nel vuoto, non rispose subito infatti, fu al secondo tentativo che Luigi riuscì ad ottenere l'attenzione del suo sovrano.

- Maestà – ripetè

- Luigi perdonatemi, ditemi – rispose il re distrattamente

- Forse i miei uomini hanno trovato qualcosa che potrebbe dare luce a ciò che sta accadendo, se vuole seguirmi maestà – Leo annuii e alzandosi dal trono segui il suo buon amico.

***

Lola si trovava nelle sue stanze, faceva avanti e indietro nervosa per la presenza continua delle guardie del re, con un gesto del braccio gettò a terra tutto ciò che c'era sul tavolo.

- ANDATE VIA! – urlò alle guardie

- Mi dispiace Milady, ordini reali – rispose una delle due guardie che erano dentro la stanza con lei. Un questioni di attimi, nemmeno quei poveri uomini se ne resero conto, si ritrovarono sul pavimento agonizzanti in una pozza di sangue, qualcuno aveva tagliato loro le gole.

- Non è possibile – esclamò non appena vide il viso di chi aveva fatto ciò.

- Non te l'aspettavi vero Lola? – rispose l'uomo.

****

Intanto Leo aveva seguito Luigi fino al cortile dove non si sarebbe mai aspettato di trovarsi davanti una cosa simile, con loro c'era anche la regina Diann sorpresa anche lei.

- Che cosa ci fa qui la bara di mio fratello? – chiese poi Diann, Leo prese per mano sua moglie che con sua sorpresa non respinse il suo gesto anzi la strinse di più.

- Mia regina le suggerisco di non guardare...Apritela – Diann voltò lo sguardo nascondendo il viso nel petto di suo marito, non appena la bara venne aperta.

Che significa ? – domandò il re guardando con orrore il contenuto

- Che il principe è vivo – rispose Luigi, nel cortile cadde il silenzio.

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Capitolo 11
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Lola fissava l'uomo davanti a lei scioccata, non poteva credere ai suoi occhi non poteva essere reale, se lo fosse lei e Hanry sarebbero stati giustiziati. Indietreggiò terrorizzata.

No...non è possibile io ti ho ucciso – esclamò con un filo di voce, l'uomo sorrise

- Si infatti lo ero, ma qualcuno mi ha riportato in vita – disse lui avanzando minaccioso verso di lei

Lorenzo posso spiegare – cercò di difendersi

Sai Lola, non credevo alla magia prima di adesso, ma – lorenzo emise un ghigno che la terrorizzò di più – Ma grazie a un potente mago che ha riesumato il mio cadavere, non so per quale motivo l'abbia fatto, ma fatto sta che sono di nuovo su questa terra e ti assicuro che ora non mi lascerò scappare questa occasione – Lorenzo le si scaglio contro afferrandola per il collo

Ti prego non farlo – disse fra le lacrime la donna

Non permetterò a te e a quel bastardo del principe di cullen di sottrarci il regno – Lola restò sorpresa nel vedere ce suo marito sapesse di Hanry

Come? – disse lei

Lo so è basta – disse prima, poi la strattonò – Ho dato la mia vita per te, ma non mi hai mai amato, mi hai usato e mi hai tradito e avvelenato – ci fu uno scambio di sguardi poi Lorenzo le disse le ultime parole

Ci vediamo all'inferno!! – esclamò conficcandole il pugnale in pieno petto. Lei spirò e il principe la lasciò cadere a terra. Adesso doveva fermare Hanry, usci dalla stanza, mentre il pavimento si sporcava del sangue di sua moglie.

***

Intanto nel cortile stavano ancora cercando di capire perché all'interno della bara non ci fosse il cadavere di Lorenzo, ma il cadavere di una persona comune, lo si poteva capire dagli indumenti.

Mio fratello è vivo – esclamò scioccata Diann. Luigi cercò di far capire al re, che non fosse il caso che la regina guardasse, il re annuii e si girò verso la moglie

Va nelle tue stanze, adesso ci pensiamo noi va bene – le disse dolcemente, ma era evidente che Diann non si sarebbe mossa di un centimetro

Leo, dobbiamo trovarlo sarà ferito, avrà bisogno d'aiuto de..devo andare a cercalo – disse ma venne bloccata per il polso da suo marito

No non andrai a cercarlo da sola, tu resterai qui...e adesso Olga per favore accompagna la regina nelle sue stanze – disse con tono fermo. Olga la prese sotto braccio

Andrà tutto bene maestà – le disse mentre insieme rientravano.

Luigi non c'è tempo da perdere raduna più uomini possibili e raggiungetemi al ponte – disse Leo – Cosa fate qui ancora voi chiudete questa bara e date una degna sepoltura a quest'uomo chiunque egli fosse forza – ordinò alla servitù attraversando il cortile. Luigi gli corse dietro non aveva intenzione di lasciarlo solo

Luigi hai sentito non c'è tempo fa ciò che ti ho detto – ripetè una seconda volta il re

Con tutto il rispetto Vostra Altezza ma ho giurato di proteggerla a qualunque costo – rispose il cavaliere, a quel punto il re si fermò e si girò verso di lui

Lo so amico mio, ma fidati di me, tutto quello che è successo è sempre legato a due persone – spiegò

Lady Lola e il principe Hanry in effetti tutto torna maestà –

Allora fa come ti ho chiesto ci rivedremo al ponte fra un ora va adesso – Luigi chinò il capo e si congedò e corse nella direzione opposta, mentre il Re corse in direzione della stanza di Lola non sapendo che fosse troppo tardi. Arrivato sul posto notò la porta aperta, rimase scioccato nel vedere la cognata morta sul pavimento

Maledizione – esclamò

Se fossi arrivato prima avresti assistito allo spettacolo – disse una voce famigliare, si voltò e sgranò gli occhi alla sua vista

Lorenzo – disse andandogli incontro e stringendolo in un abbraccio affettuoso

Sono contento di vederti anche io Leo – disse sorridendo lui

Ma come? – chiese giustamente il re al cognato

Non c'è tempo per le spiegazioni ora, Hanry dobbiamo catturarlo lo appena visto correre alle scuderie – Il re annuii, estrasse la sua spada

Andiamo a catturare quel bastardo! – esclamò dandogli una pacca affettuosa sulla spalla.

Il principe si era dato alla fuga. Aveva visto Lorenzo uccidere Lola, aveva visto tutta la scena da dietro il buco sul muro che usava ogni tanto per osservare la sua amata Lola, quando lei non lo sapeva. Era corso alle scuderie nella speranza di riuscire a sellare un cavallo e fuggire. Diann nell'altra ala del castello stava impazzendo non riusciva a stare con le mani in mano, tenuta addirittura sott'occhio da Olga e dalla Regina madre, stava pensando a un modo per uscire da quella maledetta stanza. Si avvicinò alla finestra, mentre le due donne giocavano a scacchi, fu li che vide il principe Hanry corre verso le stalle, allora capì c'era lui dietro a tutto questo. Si guardò in torno come poteva uscire dalla stanza senza che le due donne se ne accorgessero doveva creare un diversivo. Ad un tratto le venne un idea.

UN TOPO!! – urlo indicando sotto il letto, Olga e Maria D'astolia si alzarono di scatto e corsero fuori senza nemmeno guardarsi dietro, urlando spaventate, Diann emise un sorriso divertito dalla scena appena vista poi senza perdere altro tempo si munì di arco e frecce e corse verso l'esterno. Il Re e Lorenzo erano quasi giunti alle stalle, ma Diann riuscì ad arrivare prima di loro. Hanry aveva appena sellato il cavallo, quando la regina scaglio la sua freccia che sibilò vicino all'orecchio del principe e andandosi a conficcare sulla parete proprio di fronte a lui. Il principe di Cullan deglutì ma non si scompose alzò le mani e si voltò.

Vostra Maestà – esclamò con tutta la sua calma

Siete un lurido figlio di ...- venne interrota da lui

Non è un linguaggio che si addice a una regina – disse lui

Siete un lurido Bastardo! Per tutto questo tempo eravate voi, come ho potuto non accorgermene, l'uccisione di mio fratello volevate prendervi il trono, portarci via il regno – disse lei tenendo la mira su di lui

Perche non abbassate l'arco Diann – Hanry si avvicinò di più – Dopo tutto sappiamo entrambi che non sei altro che una sgualdrina – disse ridendo malignamente, fu in quel momento che lei riconobbe i suoi occhi, erano gli stessi che aveva visto mentre veniva stuprata, l'uomo con la maschera, erano i suoi occhi.

Voi – disse provando repulsione e ancora più odio, Hanry le si avvicinò di più, fu li che lei scoccò la freccia che si conficco dritta nella sua gamba, facendolo cosi cadere a terra urlante di dolore.

DIANN – urlò Lorenzo non appena entrò nella stalla accompagnato dal re. I due fratelli si strinsero in un lungo abbraccio mentre il re scortava fuori il malfamato.

Ma com'è possibile io ho visto il tuo corpo eri morto – esclamò continuando a stringere il fratello

Quando mi avete seppellito, un mago ha riesumato il mio corpo, e dopo svariati tentativi e riuscito a riportarmi indietro, non so come sia possibile ma evidentemente il mio destino deve ancora compiersi – spiegò lui

Non ricordi, insomma – disse il Re avvicinandosi a loro dopo aver consegnato Hanry a Luigi

Com'è dall'altro lato dici? No non ricordo nulla, ricordo solo di essermi svegliato su questo tavolo di legno, questo mago mi ha tenuto con se per un po, forse voleva accertarsi che non morissi di nuovo non lo so, ma mi disse che il mio destino doveva ancora compiersi, che il regno aveva bisogno anche di me, che dovevo governare al vostro fianco. Forse lassù – indicò il cielo con l'indice – vogliono che restì un segreto di cosa ci sia nell'aldilà – concluse

Cosa ci sia non m'importa, tu sei di nuovo qui con me è questo ciò che importa – disse Diann stringendo di nuovo a se il fratello.

FINE.

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