Honor, Love, Demise & Decadence

di Attendre et esperer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Stronger than Nature ***
Capitolo 2: *** Words that will touch your Heart ***
Capitolo 3: *** L’angelo che quel giorno incontrai ***
Capitolo 4: *** Amore sterile ***



Capitolo 1
*** Stronger than Nature ***


Capitolo 01 ― Stronger Than Nature

“Vedi, figlio mio?” disse l’uomo, indicando col proprio bastone gli alberi attorno a loro “Devi essere forte come uno di loro. Come la Natura stessa. Forte e sicuro delle tue radici. Intimidatorio ed orgoglioso, ma allo stesso tempo gentile e giusto verso chi lo è stato con te”

Il giovane ragazzo camminava silenzioso accanto a lui, senza neanche guardare ciò che il genitore stava indicando. “Sì padre” rispose meccanicamente, la voce secca e con appena un pizzico d’esasperazione che poteva essere facilmente scambiato per stanchezza.

“Mi stai ascoltando, Gérard?” disse Noirtier, poggiando una mano sulla spalla di suo figlio per attirarlo più vicino a sé “Dovresti prestare attenzione a chi ti parla”.

“Certo, padre. Dicevi che dovrei diventare come un albero, resistente come Madre Natura”

“Bene” assentì “Devi essere feroce, forte, inflessibile. Non permettere mai che qualcuno ti spinga giù. Non lasciare che il mondo attorno a te ti ferisca senza reagire. Non perdere la speranza e combatti per le cose in cui credi, sempre e comunque. Non acconsentire di venir fermato dal fare ciò che tu ritenga giusto”

“Nemmeno da voi, Padre?”

Noirtier rimase immobile, osservando il più giovane, trovando gli occhi del figlio già intenti a fissarlo, un’espressione illeggibile in essi, come sempre era stata. Il tempo sembrò fermarsi per un attimo – un momento dei tanti, troppi, che sarebbero arrivati tra loro, in cui furono scambiate inconsapevolmente provocazione ed una sorta di tacita promessa.

“Sì” disse Noirtier in un soffio “Nemmeno da me”

Gérard guardò altrove. Quel momento passò, ed entrambi lo avrebbero ricordato solo anni dopo.







Angolo della Traduttrice: A chiunque sia giunto fin qui a leggere, grazie di cuore.
Link alla storia originale: https://monte-cristo-incorrect-quotes.tumblr.com/post/171525123717/prompts-time-1-noirtier-with-newborn-valentine  

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Capitolo 2
*** Words that will touch your Heart ***


Capitolo 02 ― Words that will touch your Heart (Gérard de Villefort/Renée de Saint-Méran)

Renée è fortunata, lo sa bene, e nemmeno osa nascondere la verità. Lei è fortunata: ha trovato un marito benestante e rispettato, che lei ama con tutto il suo cuore, venendo ricambiata con lo stesso ardore.

Lei è fortunata, e sua madre, la marchesa de Saint-Méran, non mancava occasione di ricordarle la gran fortuna che le era capitata. E la stessa Renée ringrazia ogni giorno il Cielo per ciò che possiede: bellezza, ricchezze, rispetto. Una vita perfettamente agiata, con grandi gioie e al massimo piccole preoccupazioni, come la cena forse troppo cotta, l’insolente cameriera che nessuna osservazione sapeva tenere per sé, o suo marito che spesso pretendeva troppo dalla propria salute.

E ora aspettava pure un bambino. Sarebbe diventata madre, di un figlio da viziare e coccolare. “Valentine” sarà il suo nome nel caso di una bambina, per ricordare la madre di Renée, oppure “Oliver” se a nascere risulterà un maschietto.

Ora Renée osserva con sguardo di mite curiosità gli amici che la circondano, guardando verso coloro che hanno ricchezze ma sono privi dell’amore, anche ricordando chi una volta le era amico, che ora possiede l’amore ma è privo di denaro – e li osserva con un moto di pietà.

Sì, li compiange, perché invece Renée ha tutto.

Perciò quella sera, quando Gérard fece ritorno da un’altra delle sue sedute (Il suo lavoro in Tribunale incontrava spesso il disprezzo di lei. Ormai aveva dimenticato il giovanotto di diciannove anni che tempo fa interruppe la sua festa di fidanzamento, eppure ogni volta che tentava di riportare alla mente quel vago ricordo riaffiorava in lei solo un senso di paura mista a compassione), stanco e a pezzi, con ancora l’adrenalina a scorrere nel suo corpo, ella lo accolse con un sorriso luminoso.

Gli prese le mani tra le proprie, sotto il suo sguardo stranito e confuso, posando le labbra sulle sue, bisbigliando poche semplici parole, le stesse che aveva udito dal proprio medico quella mattina e che non aveva smesso di ripetere a sé stessa ancora e ancora, finché queste non avevano perso di significato.

Sono incinta

Gérard rimase in silenzio per qualche attimo, sbattendo le ciglia, incontrando lo sguardo acquoso di colei che si trovava davanti a lui.

Quella notte, l’uomo pianse per la prima volta.





Angolo della Traduttrice: A chiunque sia giunto fin qui a leggere, grazie di cuore.
Link alla storia originale: https://monte-cristo-incorrect-quotes.tumblr.com/post/170499715222/villefort-and-ren%C3%A8e-please

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Capitolo 3
*** L’angelo che quel giorno incontrai ***


Capitolo 03 ― L’angelo che quel giorno incontrai 

“Padre!” una voce ruppe il silenzio della stanza e l’anziano riconobbe subito a chi appartenesse. Volse allora il proprio sguardo sul figlio Gérard, che si era precipitato da lui con affanno ed evidente fatica,  negli occhi un bagliore che suggeriva immensa gioia piuttosto che stanchezza.

“Sì…?” disse Noirtier, il tono sicuro e calmo nonostante il battito accelerato che infuriava nel suo petto. La camera sembrava vorticare attorno al pover uomo, finchè le labbra del figlio non emisero di nuovo suono, privo di risentimenti o timore, ma – per la prima volta da quando era ragazzo – intrinseco di genuina felicità per la lieta notizia:

“E’ una bambina, padre mio, una meravigliosa, ed in salute, bambina! Sei nonno! Ma ora svelto, vieni a conoscere la mia bellissima figlioletta!”

La fretta con cui Gérard trascinò l’ex-soldato tra i corridoi della loro grande villa non lo toccò minimamente, così come la stretta ferrea del più giovane attorno alla sua mano, poichè  la sua mente sembrava venir occupata da una sorta d’inquietudine, una maschera nel cuore che la mente posò per nascondere quello che invece sembrava amore per una creatura che egli ancora non aveva visto.

Si spaventò per come sembrava già pronto a donare il cuore e l’anima verso qualcuno che avrebbe appena incontrato da lì a poco – qualcuno che avrebbe potuto rivoltarsi contro la sua persona, esattamente come Gérard aveva fatto (una decisione ferrea che pur ancora adesso provocava una leggera punta d’orgoglio in lui, per ciò che era diventato).
Era spaventato ma allo stesso tempo sapeva di non dover temere cambiamenti.

E allora suo figlio aprì la porta unicamente per rivelare la figura di Madame de Villefort distesa sul letto a baldacchino, affaticata per il grande sforzo. Unicamente per far riposare a dovere la signora, le cameriere vollero tentare di trascinare i due uomini fuori dalla stanza, nonostante un comportamento del genere non lo avrebbero mai dimostrato verso i loro padroni  – il procuratore tentò una sonora protesta, ma lo sguardo affaticato – e raggiante  –  della neo mamma lo fece desistere in poco tempo, rendendolo più docile e mite, lasciandosi così portare fuori, oltre la soglia.

Noirtier invece, s’impose di restare. Nonostante il tremore alle mani, nonostante il respiro irregolare che sembrava mozzargli il fiato, accolse l’invito da parte della nuora ad avvicinarsi. Lui obbedì a quel sorriso, e con passo pesante si portò ai piedi del letto, a volgere lo sguardo in basso, verso quel fagottino.

“Abbiamo deciso di chiamarla Valentine”. Ci volle un po’ prima che l’informazione arrivasse e fosse elaborata dal suo cervello, importava davvero quale sarebbe stato il suo nome? “Cosa ne pensi…?” la voce di Renée si fece di nuovo sentire, mentre le braccia esili ancora cullavano la bambina.

Lacrime imminenti sembravano voler uscire, prepotenti, dai suoi occhi. Tentò di dire qualcosa, ma non ci riuscì, la voce sembrò mancargli e sparire chissà dove. Deglutì per schiarire la gola, invano, quando le dita tremanti cercavano di asciugare gli occhi
“State piangendo, Padre” disse la donna “Non siete felice…?”.
“Lo sono invece” rispose in un sussurro “Il mondo sembra essere un posto migliore ora, Madame”
“Te ne prenderai cura, vero?” e solo in quel momento Noirtier si rese conto di quanto stanca e addolorata suonasse la sua voce.  La osservò con attenzione, sorridendo debolmente. Aveva ormai capito.  Avvertì una fitta di dolore al cuore, molto più forte di quanto avrebbe creduto...

“Oh, Renée…”

“Lo farai… vero?” Ripetè un’altra volta, la voce spezzata,  il vecchio fece un cenno di assenso, ed ella continuò a parlare  “Non ci sarò per sempre…”

“Non ti sottovalutare così, sei forte” disse velocemente, ed entrambi sapevano quanto bugiarda fosse quella frase “Renée, tu  –”

“Non ci sarò per sempre” disse ancora,  posando lo sguardo verso sua figlia per poter sfuggire a quello di Noirtier. “E nemmeno Gérard lo sarà. Devi prendertene cura… fallo per me”

“Sempre” promise, senza nessun pentimento “Sempre






Angolo della Traduttrice: A chiunque sia giunto fin qui a leggere, grazie di cuore.
Ho pensato fosse carino postare questo capitolo oggi (19 marzo) proprio per festeggiare la Festa del Papà. Anche se in esso Gérard ha un ruolo più marginale per dare spazio al rapporto nonno-nipote o al diagolo tra Renée e Noirtier, è pur sempre diventato padre, no? Diamogli il giusto merito! ;)
Link alla storia originale: https://monte-cristo-incorrect-quotes.tumblr.com/post/171525123717/prompts-time-1-noirtier-with-newborn-valentine  

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Capitolo 4
*** Amore sterile ***


Capitolo 04  ―  Amore sterile (Gérard de Villefort/ Héloïse de Villefort)

Héloïse non è Renée, e non lo sarà mai. Entrambi lo sapevano ed entrambi lo avevano accettato.

Gérard la sposò perché forse il pensiero di una nuova madre avrebbe distratto Valentine dal dolore della perdita della defunta Renée. La bambina era molto sensibile – forse anche troppo, tanto che alle volte il suo sguardo greve lo faceva sentire quasi in colpa – per la sua età: lei avvertiva ogni piccola sensazione più intensamente di qualsiasi altra persona che il magistrato avesse mai incontrato. Una piccola gioia, un semplice regalo potevano farle scorrere grandi lacrime di felicità dai bei occhi, e il più piccolo dei dispiaceri poteva farle provare dolore e sofferenza per intere settimane prima di sparire.

Lui aveva già perduto un amore, non avrebbe lasciato che accadesse di nuovo.

Così sposò Héloïse, bella, giovane e soprattutto piena di vita – scioccamente credendo che la figlia avrebbe dimenticato presto sua madre, non ricordandogli cosa significasse averne una e poi perderla.

Non aveva realizzato che tutto ciò che desiderava Valentine era suo padre.

I desideri di Héloïse invece erano ben altri, lei voleva denaro e una buona posizione nella società, ma anche la sicurezza di un marito rispettabile con una ancor più rispettabile reputazione. Lei non lo amava, ma ciò non le impediva di provare gratitudine per ciò che egli faceva per lei e per il loro Édouard.

Ciò la rende felice, perché prendersi cura di suo figlio è tutto ciò che le importa. Certamente non è crudele con Valentine, ma non riesce comunque ad amarla: lei non è parte del suo sangue e della sua carne. E mai lo diventerà.

Ed è per questo che, quando quel misterioso ed affascinante Conte arrivò da lei, con la sua allusiva ed ipnotizzante voce, parlandole di veleni come se stessero tenendo una discussione sul tempo, ella prese la sua decisione – senza alcun rimpianto o paura.






Angolo della Traduttrice: A chiunque sia giunto fin qui a leggere, grazie di cuore.
Link alla storia originale: https://monte-cristo-incorrect-quotes.tumblr.com/post/170503984587/villefort-x-heloise

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