Platinum Souls

di Adrian_5th
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Visita agli Inkshadow ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Nuova Residenza Whitedemons ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Visita agli Inkshadow ***


 
-Al ladro! Prendetelo!- l'urlo proveniva da una bancarella di quello che chiamavano l'Emporio. Un ragazzino sui dieci anni aveva iniziato a fuggire da una bancarella del pane con qualche pagnotta in mano, ma venne bloccato all'istante da due guardie vestite di bianco. Lo presero, e restituito il maltolto, dopo averlo immobilizzato, iniziarono a trascinarlo attraversando a passo di marcia le viuzze dell'Emporio: Un enorme ammasso di bancarelle stipate in una sorta di fossa. -Ti porteremo al cospetto degli Inkshadow.- iniziò una delle due guardie. -No! Lasciatemi, lasciatemi andare! Avevo fame!- urlò il bambino mentre tentava di divincolarsi. Intanto avevano risalito il solco profondo dell'Emporio e continuavano a salire verso la parte superiore dell'Acquaio. Veniva chiamato così quel posto. Inizialmente era una radura totalmente verde, tranne per qualche campo di grano che ogni tanto spezzava la monotonia armoniosa della valle, che incorniciava un boschetto centrale, situato su un altopiano. Ai piedi di una collina, si trovava la Residenza Inkshadow, una villa non molto grande, ma piuttosto imponente rispetto alle capanne dei contadini circostanti. La struttura era totalmente in stile gotico, ma dotata delle più sofisticate apparecchiature del momento: Una villa medioevale, fornita di tecnologie all'avanguardia. Col tempo era stata scoperta un'immensa quantità di enobatterino, un minerale fortemente energetico, ottimo come combustibile e persino migliore del petrolio. Dopo questa scoperta la valle venne trasformata in una miniera e l'altopiano disboscato. I contadini avevano lasciato le loro terre per lavorare lì, assunti dalle raffinerie del minerale e in pochi mesi si era formato il centro cittadino di Glassville, abitato dai minatori e dai raffinatori del minerale. A lungo andare però, aveva perso l'aspetto di una miniera e aveva preso le sembianze di una cava. L'enorme quantità di minerale rimosso, fece diventare il terreno instabile e, in seguito ad un terremoto, buona parte delle abitazioni crollò nel fosso minerario. Poco dopo, alcuni studi dimostrarono che il minerale, per quanto fosse una potente fonte di energia, era tremendamente dannoso per qualunque essere vivente. Questo portò all'immediata e permanente interruzione degli scavi. Quindi le fabbriche chiusero e vennero abbandonate. Tuttavia, i contadini indigeni rimasero lì, amministrati dalla famiglia nobile degli Inkshadow. Alcuni di loro abitarono le case crollate e vendettero tutto ciò che riuscivano a racimolare dai palazzi franati, altri invece, tornarono all'agricoltura nella valle. In poco tempo tutto il resto della cava interna, non coinvolto dal crollo, era stato trasformato nell'Emporio, ad eccezione del Pozzo. Una cascata scendeva dal fianco della collina vicino alla cava e qualche ecologista era riuscito a far mantenere la cascata attiva. Un canale sospeso, totalmente in metallo, portava l'acqua fin dentro la cava, come fosse un rubinetto e aiutava i minatori negli scavi. Adesso però, che era libera di scorrere in verticale, aveva scavato il Pozzo, un fosso dalla profondità ignota. Col tempo e la ruggine, l'acqua della cascata era diventata tutt'altro che pura, quindi nessuno si avvicinava al Pozzo, rimasto privo di ogni utilità, se non quella di fungere da fossa comune a coloro che sceglievano di privarsi della vita.
Contemplando la cascata dalla vetrata della sua stanza, Azry pensava proprio a quel canale metallico: ricordava bene il giorno in cui venne costruito e il bosco a cui apparteneva la cascata dal quale era stata separata, per poi restare l'ultimo tenue ricordo di una natura giovane e incontaminata che non sarebbe mai più ritornata. Lo dimostrava il fatto che persino a quell'ora della mattina, i raggi impolverati del sole dessero all'ambiente un colorito arancione crepuscolare, contrastante con i tasselli di vetro color acquamarina attraverso i quali guardava in quel momento. Azry distolse lo sguardo dalla finestra e si voltò verso lo specchio. Ciò che vide era un ragazzo di diciassette anni, piuttosto alto e magro, dai capelli lunghi fino al collo, scurissimi e lisci. Indossava la sua personale divisa nobiliare della casata Inkshadow: una giacca azzurra ornata di viola e degli eleganti pantaloni blu. Terminò di vestirsi aggiungendo le ginocchiere e i paragomiti, gli unici pezzi di armatura che indossasse quotidianamente. Dopodiché uscì dalla stanza. -Salve Signor Azry, sir Daken la aspetta nella Sala per l'Addestramento da Scherma. Posso fare qualcosa per lei?- lo salutò subito una domestica. -No, grazie July. Raggiungerò Daken il prima possibile. Buona giornata.- July lo guardò per un attimo, con un mezzo sorriso, che tese leggermente la guancia della giovane della ragazza. Poi accennando un inchino, scomparve svoltando un angolo a passo svelto.
-Residenza, portami alla Sala Addestramento per la Scherma.- ordinò Azry in tono chiaro. Immediatamente i muri della villa si spostarono, mossi da enormi ingranaggi e contrappesi che fino a quel momento erano stati invisibili perché nascosti dai muri, aprendo un corridoio illuminato direttamente per quella sala. -Grazie, Residenza- aggiunse poi compiaciuto, consapevole però che nessuno avrebbe risposto.
Subito dopo, si incamminò verso la porta in ferro della Sala Addestramento, tra le enormi rotelle metalliche che ricoprivano le pareti, attraversando il corridoio dal pavimento nero, lucido come uno specchio. Lo guardò e nuovamente si soffermò sul suo riflesso scurito dal marmo nero. Era di bell'aspetto, se non altro in confronto agli abitanti dell'Acquaio. Effettivamente, come nobile aveva una serie di privilegi, tra cui una bella casa, vestiti puliti e addirittura due domestiche: July, che era sempre stata particolarmente dolce e gentile con lui, e la madre di lei, June l'anziana, una donna forte e piuttosto pratica, abile nel risolvere qualunque problema ci fosse all'interno della villa. Nessuno di questi privilegi era concesso a un qualunque abitante dell'Acquaio, sebbene non tutti i residenti della cava fossero esattamente poveri. Riflettendo su questo, arrivò alla porta che, sfiorata dalle dita del giovane, si aprì.
Fuori dalla Residenza, le due guardie bianche continuavano a marciare, tenendo stretto il bambino che aveva smesso di tentare di scappare, anche se i sussulti dovuti ai singhiozzi tra le lacrime e qualche lamento ogni volta che una delle due guardie lo strattonava troppo forte, erano comunque presenti. Il gruppetto procedeva rapidamente, da una via all'altra, attraverso strade sempre più ampie e pulite, verso Residenza Inkshadow. Continuando a camminare passarono davanti a un cancello di ferro, situato sulla sinistra del viale. Sul cancello, un enorme motivo a forma di W dominava le sbarre scure di ruggine e polvere. -Salve signor Whitedemons- salutò la guardia più bassa. Il signor Whitedemons, si trovava subito fuori dal cancello. Era un uomo alto e dalla corporatura robusta e muscolosa. Aveva due piccoli occhi scuri e una barba piuttosto ben curata gli contornava il viso, mentre i capelli scuri erano coperti da un cappello da militare con visiera. Quanto ai vestiti, indossava una divisa bianca, ad eccezione di una corazza nera che utilizzava sopra la giacca, gli stivali grigi e i guanti neri. A vederlo, sembrava più un membro delle forze dell'ordine lui, che le due guardie lì presenti messe insieme, in particolare per una W smeraldo piuttosto imponente, impressa sulla corazza. Eppure i Whitedemons non avevano mai avuto a che fare con le forze dell'ordine. Inizialmente erano i contadini più ricchi e abili della zona e probabilmente veniva da questo il fatto che tutti i loro componenti avessero una corporatura piuttosto forte e robusta.
Fu uno di loro a scoprire le prime locazioni dell'enobatterino. Quando fu aperta la cava, tuttavia, furono previdenti. Come gli Inkshadow da essere solo nobili divennero l'autorità della zona, i Whitedemons diventarono i banchieri di Glassville, amministrando il traffico monetario del centro cittadino, investendo il proprio denaro. Erano stati assistiti dalla fortuna, diventata parte dello stemma della famiglia, simboleggiata da un quadrifoglio marchiato a fuoco da una W, presente sugli stendardi all'ingresso del loro palazzo, erano riusciti a moltiplicare la loro ricchezza, seconda solo a quella degli Inkshadow. In seguito alla chiusura degli scavi, non avevano subito problemi, mantenendo il loro patrimonio e gestendo i traffici commerciali dell'Emporio. -Salve. Lo portate dagli Inkshadow?- chiese indicando il bambino. -Sì signore, è un ladro.- rispose una guardia. -Oh, beh lo immagino... saranno felici di sapere che i grandi Carabinieri Bianchi abbiano arrestato un bambino affamato...- iniziò scrutando le guardie più che il ladruncolo, come se la vera colpa del furto fosse la loro. Sì fermò così, per qualche secondo come se si volesse assicurare di aver avuto l'effetto desiderato. Poi aggiunse -Portate i miei saluti agli Inkshadow... e ditegli che riceveranno una visita da parte mia, Renyo Whitedemons, a breve-. Detto questo svanì entrando in casa. Il gruppo delle due guardie continuarono il loro percorso a passo decisamente più incerto, ma ugualmente rapido. Il bambino aveva smesso di piangere e farsi trascinare, dopo aver sentito il discorso del banchiere e i toni usati contro i due adulti che lo accompagnavano. I tre arrivarono alla via diretta per la Residenza: un grosso viale totalmente ricoperto da piccole pietre colorate, disposte a mosaico per formare un disegno simile alle onde del mare. Su entrambi i lati del viale, sette vessilli erano fissati ai lati dello stradone, per un totale di quattordici vessilli, ognuno dei quali, rappresentava una cascata a forma di "I" corsivo, stemma degli Inkshadow. Lo stesso simbolo era poi rappresentato in grande su due stendardi ai lati dell'ingresso alla Residenza.
 La villa appariva imponente contro la vasta pianura circostante, dominando l'intero panorama. Alzando il passo le due guardie arrivarono rapidamente al cancello di ingresso dove altre cinque guardie stazionavano attente. -Arresto per furto. Lo portiamo dagli Inkshadow.- spiegò un Carabiniere Bianco all'altro. Questo annuì e fatto cenno agli altri quattro li fece passare. Il bambino ormai era assorto nei suoi pensieri, riflettendo su ciò che aveva detto il signor Whitedemons. Era vero, non molti avevano più fiducia nei Carabinieri Bianchi ormai. Ma inizialmente erano un corpo abile e funzionale. Nessuno si sarebbe aspettato che un giorno si sarebbero ridotti così. Durante il periodo minerario, gli Inkshadow nominarono dei soldati d'élite come Carabinieri Bianchi. Erano serviti a mantenere l'ordine all'interno della cava. Il problema del massimo splendore di Glassville era proprio questo: come in tutte le città, aumentando il numero di abitanti era aumentata anche la criminalità. Fortunatamente, allora i Carabinieri Bianchi funzionavano. Con gli anni, però, il compito era diventato praticamente ereditario, il che svalutava molto la loro qualità. In seguito alla chiusura della cava, parecchi dei migliori, diedero le dimissioni, per la necessità di tornare nei campi. A questo punto, il corpo dei Carabinieri Bianchi era diventato pressoché inutile, cieco agli atti di sciacallaggio dei palazzi crollati e spesso anche agli omicidi generati dalle risse nell'Acquaio.
E nessun Carabiniere Bianco, quindi, fece caso al fatto che nel frattempo un corteo di tredici persone, ognuno con un bagaglio al fianco e tutte vestite pressappoco nella stessa maniera, decisamente di numero troppo elevato per una semplice visita di cortesia, era partito da casa Whitedemons e aveva imboccato la strada verso Residenza Inkshadow, capitanati da Renyo Whitedemons.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Nuova Residenza Whitedemons ***




La Sala per l'Addestramento da scherma, era composta da un enorme salone prevalentemente vuoto. Il pavimento ligneo era stato tirato a lucido, in modo da riflettere la luce dell'enorme lampadario di ferro che pendeva dal soffitto. Sulla parete sinistra della sala, erano appese decine di sciabole e spadoni, di diverse forme e dimensioni. Sul lato destro, invece, si trovavano una serie di manichini, tutti in riga. Sul lato opposto alla porta, un lungo tavolo circondato da sedie, era situato sotto una serie di finestre bifore che occupavano tutta la parete. Infine affianco alla porta vi erano due quadri, uno rappresentante in grande lo stemma degli Inkshadow, e un altro su cui era stata dipinta la facciata della Residenza Inkshadow con il viale a mosaico e i vessilli. Affianco alle armi, Daken, un ragazzo poco più grande di Azry, sia come età che come stazza, stava scegliendo l'arma. -Non va bene la solita?- gli chiese Azry.

-In realtà mi stavo chiedendo proprio questo. L'ultima volta ti ho battuto con quella, sei sicuro di voler riprovare?
-Assolutamente. Voglio una rivincita.-
Detto questo afferrò lo spadone più grosso e pesante della serie e lo impugnò con forza attendendo che l'amico facesse lo stesso. –Sembri quasi minaccioso con quello- rispose Daken. Poi prese anche lui uno spadone simile e iniziò a smontarlo, pezzo per pezzo. Adesso in mano si trovava una katana. Sull'estremità dell'elsa, fissato a un anello si notava un nastro color rosso sangue.
Anche Azry smontò lo spadone, rivelando una spada sottile, dalle sembianze di un ninjato dalla lama più lunga del normale. L'elsa era abbastanza solida, ma la guardia quasi inesistente. Anch'essa dotata di un anello ma ornata da un cordino blu. Finito di smontare, i due incrociarono le lame partendo all'attacco. Durante questi secondi, Azry lo osservò. Aveva i capelli ricci e una cicatrice sull'occhio sinistro... non riuscì a guardare altro perché Daken affondò di nuovo e fece appena in tempo a parare il colpo, indietreggiando. Provò con un fendente, ma l'altro lo intercettò e rispose celermente. Le lame si incrociarono di nuovo, ma per meno tempo questa volta. Daken inclinò rapidamente la sua e poi la spostò di lato portando con sé quella di Azry, in modo da posizionarla tanto in basso da renderla innocua. Infine, fece salire la katana, lasciando la punta della spada a pochi millimetri dal collo del nobile. -Per l'appunto.- annunciò il vincitore. -Scacco matto.- sentenziò Azry, lasciando cadere la propria spada, dopo aver osservato Daken allontanarla dal suo collo e fare lo stesso.
-Ce l'hai fatta di nuovo-
-Beh, cosa ti aspettavi? Sono pur sempre il capitano dei soldati dell'esercito degli Inkshadow...-
-Promosso ieri da me-
-Ehi! Che vuoi insinuare!-
Daken gli afferrò il braccio, tenendo la katana nell'altra mano. Prima che potesse fare altri movimenti però, la porta si spalancò e July apparve sulla soglia. -Signor Azry, ci sono novità...- iniziò lei. Poi notò cosa impugnavano i due e adirata li rimproverò -Signori, voi non usate le armi da scherma tradizionali? Da dove escono quelle spade? È vietato usare qui dentro armi di questo tipo, soprattutto se non sono omologate o in regola, potrebbero esserci delle conseguenze, potrebbero sorgere dei problemi...- il viso della ragazza era diventato rosso intenso. -July, dovresti bussare prima di entrare. E queste spade le nascondiamo qui dentro. Tu però non dirai niente vero?- le rispose tranquillamente Daken. July provò a rispondere, ma poi il suo sguardo si spostò su Azry. Decise di ripensare a ciò che stava per dire e si ricompose -Signor Azry, due Carabinieri Bianchi sono qui. Pare ci sia stato un arresto per furto. Il signor Darkatron mi ha chiesto di dirle che vorrebbe si occupasse lei della situazione. Inoltre i Whitedemons hanno annunciato che verranno qui a farci visita a breve- -Grazie July. Avvisa June della visita dei Whitedemons. A breve scenderò per parlare con le guardie.- rispose con serenità Azry. July lo guardò sorridendo in modo più accentuato. Poi si inchinò e fuggì via. -Quella ragazza ha occhi solo per te- lo canzonò Daken. -Inizio a notarlo anche io.- rispose secco Azry, uscendo dalla stanza, portando con sé la spada e seguito a ruota da Daken, che aveva fatto la stessa scelta.
Probabilmente July non avrebbe detto nulla, ma avrebbe fatto meglio ad avvisare i suoi fratelli. Era stanco di reinserirla nello spadone ogni volta.

Le due guardie erano ferme nell'ingresso, che era una stanza ampia e ben illuminata, accanto al bambino. Azry li raggiunse rapidamente e iniziò

-Che succede, dunque?-

-Questo bambino ha rubato del pane- spiegò soddisfatto uno dei due Carabinieri Bianchi. Daken si allontanò trattenendo una risata.

-Un bambino?- continuò Azry –Parlate seriamente? Un bambino? Dategli da mangiare e lasciatelo libero di tornare dai suoi genitori-. Le guardie rimasero deluse e tentarono di replicare, ma Daken li interruppe -Avete sentito Azry? Procedete.- le guardie, per quanto contrariate, sparirono, portando con loro il ragazzino che sorrideva trionfante. -Dovreste provare ad usare direttamente le vostre guardie personali, quelle dell'esercito. Coi miei soldati non avresti questi problemi.- lo invitò Daken -Io inizio a pensarci sempre più spesso. Ma ci deve pur essere un modo per riportare i Carabinieri Bianchi al loro antico splendore.- rispose Azry. Daken non fece in tempo a replicare perché June apparve sulla soglia di una delle porte interne aggrappata allo stipite -Signor Azry, i Whitedemons sono qui...- -Falli accomodare nella sala dedicata agli incontri con gli ospiti, June- ribatté distrattamente Azry. -No signore- iniziò lei -loro ci stanno attaccando-. Detto questo si accasciò lentamente sul pavimento, rivelando un pugnale dal manico color smeraldo brillante, infilato quasi totalmente nella schiena, che le aveva macchiato l'abito di sangue.

A quel punto, Residenza Inkshadow cadde nel caos e al nobile parve di vivere in un sogno troppo lungo. Un incubo che non vuole finire. Sfoderò l'arma presa dalla Sala da Addestramento per la Scherma e Daken fece lo stesso. -Occupati di June e avvisa July! Io troverò i miei fratelli- ordinò subito dopo. Detto questo si precipitò nella stanza da cui proveniva l'anziana domestica, senza preoccuparsi di ricevere risposte. Attraversò rapidamente il corridoio e arrivò nella sala dedicata agli incontri con gli ospiti. Appena entrato, osservò la situazione. Sei uomini in divisa bianca, tutti con le caratteristiche robuste e alte dei Whitedemons e il loro stemma sul petto, erano seduti attorno al tavolo. Renyo Whitedemons era in piedi affianco al posto a capotavola stringendo in mano un bastone da passeggio nero, ornato da un teschio argentato sul manico, che aveva puntato verso chi occupava il posto a capotavola. Azry lo guardò e riconobbe l'armatura e i capelli scuri e lunghi di suo fratello Darkatron. Ciò che non riconobbe e gli sembrava quasi innaturale era però l'espressione che aveva sulla faccia. -Cosa succede?- chiese Azry nascondendo l'arma. Fu Renyo stesso a rispondere in tono tranquillo, come se stesse invitando qualcuno a cena o tranquillizzando qualcuno dopo uno spavento -Ah Azry, vedo sei stato più veloce tu a trovare me, piuttosto che i miei uomini a cercarti. Forse è meglio così. Noi stavamo trattando... a proposito di politica... stavo appunto illustrando a tuo fratello un programma alternativo per l'amministrazione futura di... ciò che resta di Glassville. Siediti, prego.- -Fa come ti dice, ribellarsi non ha senso.- Suo fratello Fantasma, che prima non aveva visto, era bloccato da uno dei Whitedemons con una lama puntata sul collo. Poco lontano da lui, due pistole erano state scompostamente lasciate a terra. Probabilmente Darkatron e Fantasma avevano provato a difendersi, ma erano stati disarmati. Rapido Azry prese l'arma e attaccò uno dei Whitedemons seduto lì, puntando al collo. Renyo scattò in avanti e sfilando una lama dall'interno del bastone, la intromise nell'attacco parando il colpo. -È cosparsa di enobatterino. Il solo odore può ucciderti dopo pochi minuti di agonia, anche senza toccarti. Ti conviene fare come ti dico.- spiegò calmo il signor Whitedemons. Azry tenne con sé la spada, ma si sedette.

-Crediamo che gli Inkshadow non siano più in grado di governare Glassville. E vorremmo proporre un incentramento di tutti i poteri sui Whitedemons, in modo da poter assegnare sia la parte amministrativa che economica a noi. Tuttavia questa proposta si è trasformata in uno scontro con i tuoi fratelli.- spiegò sereno Renyo. -Perché lo stai facendo?-riuscì solo a chiedere Azry. L'altro lo guardò negli occhi avvicinandosi come per confidare un segreto -Per lo stesso motivo per il quale esiste la famiglia Whitedemons. Soldi. Cos'altro potrebbe essere? Glassville paga a voi delle tasse. Una mossa simile aumenterebbe esponenzialmente il nostro bilancio monetario- poi si allontanò. July apparve sulla porta dietro di lui con gli occhi rossi di lacrime. Renyo distolse lo sguardo voltandosi verso Darkatron. Era il momento adatto. Azry fece segno a July chiedendole di avvisare Dayes, il quarto fratello. July asciugandosi le lacrime annuì e con un inchino rapido dovuto all'abitudine, iniziò a correre. -Ferma tu, dove credi di andare?- uno dei Whitedemons la afferrò per un lembo della gonna strappandogliela per la brutalità del gesto e scoprendo in parte le cosce della ragazza. Lei provò a gridare ma le uscì solo un sospiro soffocato. Lui la prese e tenendola ferma con un braccio le ordinò -Tu stai con me.- July tentò di liberarsi da quella stretta, ma quelle braccia imponenti la bloccarono stringendola con forza. Poi ghignando, sfilò un pugnale dal manico color smeraldo, identico a quello che era conficcato nella schiena di June e lo puntò sotto il collo di July sulla parte di petto scoperta dalla scollatura, ferendola. Lei si accasciò rischiando di svenire. Azry guardò la scena ma era troppo inorridito da Renyo e dall'intera famiglia Whitedemons per proferire parola. Dopo qualche istante però domandò -E se ci rifiutassimo?- -Dovresti leggere questo e chiedere a loro.- rispose Renyo. Poi gli passò una busta da lettera con su scritte alcune righe in inchiostro nero e bella grafia: "Oggetto: Permesso di deposizione della carica amministrativa di Glassville

Da: Città Capitale del Regno, Buildingland City".

-Non abbiamo un mandato d'arresto, o licenze di uccidere, ma sai come si dice, gli incidenti accadono- sogghignò Renyo -Lasciate Nuova Residenza Whitedemons immediatamente-.

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