Io ci sarò.

di A n o n y m o u s Rei
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ci saranno dei giorni grigi ***
Capitolo 2: *** ma passeranno sai ***
Capitolo 3: *** spero che tu mi capirai ***



Capitolo 1
*** Ci saranno dei giorni grigi ***


Note: Stiles Stilinski/Derek Hale; setting: s1; 5+1 Omega!Derek → Alpha!Derek; werewolf!Scott McCall; 16 yrs!Stiles; 19!Derek; minor Scott McCall/Allison Argent; one-side Stiles Stilinski/Lydia Martin; Chris Argent (menzionato); Lydia Martin (menzionata); Jackson Whittmore (menzionato); Melissa McCall (menzionata); Famiglia Hale; ricordi; Stiles ha un kink per il future!domestic che avranno lui e Derek e anche per le sue mani; agnst e fluff(?); 2005 parole ah ah ah
 

Dedicato a Julè, per tanti motivi, che non si elencano perchè sono troppi;
ai troppi commenti su fb che ormai ci hanno rinunciato nello scrivermi scrivi e ah, sta volta ve l'ho fatta! vvb.;
ai lettori e alle lettrici silenziose e a chi commenterà
e a Le memorie di Adriano  che tanto si vai tranquilla, mica ti toccherà in nessuno modo. Corpi senza anima, uhuh.
and hi dad *waves*








Io ci sarò.

 I°: Ci saranno dei giorni grigi

 

Lo incontra nel bosco, mentre Scott cerca l’inalatore e Stiles tenta di aiutare il suo migliore amico.
Derek Hale compare e scompare nel nulla una manciata di minuti dopo, pronunciando non più cinque di parole e guardandolo, guardandoli, come se li volesse vedere evaporare o uccidere. La seconda più probabile della prima, si trova distrattamente a pensare. 
Non ci vuole un genio per capire chi sia ma Stiles, troppe volte, dimentica che non tutti sono figli dello Sceriffo e hanno visto fascicoli con troppe foto di casa Hale, bruciata dalle fondamenta, letto nomi su nomi di persone morte e guardato Laura, una delle tre persone sopravvissute, tentare di sorridere a suo padre e suo fratello Derek immobile al suo fianco, l’espressione persa e le unghie conficcate nei palmi delle mani.

E ancora prima ricorda di un Derek, quindicenne, il jersey del basket sempre addosso e il libro di matematica che sembrava aver passato una guerra, tanto era rovinato e quello di storia immacolato. La fascia da capitano tra i due. Laura che gli metteva lo smalto di rosso sull’indice, prima di qualsiasi partita, e Cora faceva più tifo delle cheerleader sugli spalti, due domeniche al mese. Sa dei biscotti fatti in casa e della torta di pere e cioccolato che il signor Hale faceva per il giorno del Ringraziamento. 
Tutto questo perché Michael, il fratello maggiore, era uno dei colleghi di suo padre e si lamentava costantemente di come avere tre fratelli, un quarto probabilmente in arrivo, fosse incasinato, problematico, pieno di litigi, risate e come suo madre e suo padre dovessero sempre preparare la cena per un reggimento e una fetta, o una torta intera, finisse sempre nella cucina del distretto con il solito biglietto che diceva buon ringraziamento a tutti. Gli Hale.

Stiles sa queste cose perché è Stiles ma non le ha mai raccontate a nessuno perché sono sempre sembrate irrilevanti, anche dopo che la stazione ha smesso di avere la torta per il ringraziamento e Michael è diventato solo un’altra foto appesa al muro, vicino ad altre decine di poliziotti morti in servizio, tra le scrivanie e l’ufficio dello Sceriffo, Derek ha lasciato il suo jersey dentro l’armadietto e le partite di basket sono diventate più silenziose, senza nessuna bambina che incitava il suo fratellone. Meno interessanti senza nessun giocatore con il numero 00 e il suo indice rosso.

-
 

Stiles se ne dimentica quasi di Derek, perché quella sera lui e Scott giocano alla play finché non è troppo tardi e Melissa cerca di spedirlo fuori dalla porta mentre inizia a fargli la ramanzina sull’importanza del sonno durante i giorni di scuola. È la stessa, ogni settimana, quando torna da un turno di dodici ore e li trova attaccati a CoD come se ne dipendesse dalla loro stessa vita, i cartoni di pizza vuoti sul tavolo e troppe lattine di coca e Sprite nell’immondizia.
Melissa gli dice che ormai dovrebbero aver imparato, hanno sedici anni per Dio, e lei vuole solo un po' di pace e collaborazione. Stiles si scusa ogni volta, aiuta Scott a riordinare, le da un bacio sulla guancia e torna a casa.  

Ci ripensa però la mattina dopo, quando Lydia Martin gli passa accanto senza salutarlo o nemmeno degnarlo di uno sguardo, come se non esistesse. Probabilmente non sa che esiste, non sarebbe una novità.

Ma Stiles Lydia la ama, come si può amare la propria fidanzata o la propria moglie e il fatto è quello, proprio quello: Stiles la ama ma non vuole sposarla. Non dovrebbe pensarci perché prima di poter pensare a sposarla Lydia dovrebbe almeno accorgersi che esiste, no?  Solo che ci pensa e se ne rende conto lì, su due piedi e gli sembra di aver appena ricevuto uno schiaffo in faccia. Vuole che lo baci e che si lasci baciare, vuole tenerle la mano mentre camminano, andare al prom con lei, Scott e Allison, e magari, con un po' di fortuna, essere incornato re della serata, ballare tutte le canzoni e farle appoggiare il viso sulla spalla mentre la musica di un lento risuona nella stanza, la vuole baciare ancora e ancora, magari farci anche sesso. Non nel retro della sua Jeep perché non saprebbe come manovrarla o se ci sarebbe abbastanza spazio per togliersi qualcosa, ma magari su un letto, dopo il ballo, mentre suo padre ha il turno di notte e hanno appena comparato un pacco di preservativi da un distributore automatico perché Stiles non potrebbe mai sopravvivere se dovesse comprarli in farmacia.

Ma i suoi piani finiscono lì, non ha mai pensato al college insieme, magari al condividere un appartamento, ad andare alle feste insieme e presentarla a suo padre, passare il natale insieme e mostrarle le foto di quando era bambino e tanto meno ha pensato alla possibilità, in vent’anni di avere con lei una casa con la staccionata e i bambini che giocano al parco, come invece inizia a blaterare Scott appena vede Allison. Anche se sa che probabilmente Lydia finirà ad abitare in un appartamento all’ultimo piano di un palazzo nel centro di qualche grande città e la tata porterà i bambini al parco mentre lei inizierà, continuerà e porterà a conclusione la sua conquista del mondo. Non si trova coinvolto nel piano, in nessun modo. Tanto meno se prima Lydia non lo nota.

Derek, d’altro canto, lo sposerebbe. Lì, in quello stesso momento, su due piedi. Ed è completamente irrazionale e fuori da qualsiasi logica. Non sa perché o da dove venga fuori questa cosa perché ha visto Derek per due minuti, nel mezzo del bosco e non sa dove abiti, non sa dove sia stato negli ultimi tre anni né chi sia davvero perché lui conosceva il Derek che Michael gli descriveva ma non ha mai scambiato una parola con il ragazzo.

Ne la prima volta che lo ha incontrato in stazione, mentre portava il pranzo al fratello e tanto meno l’ultima volta, quando tutto ormai era perso e da lì a poco lo sarebbe stato anche per lui e per suo padre.

Fino a due giorni prima Derek Hale era un nome, come tanti, in un elenco di giocatori che avevano vinto il campionato e un ricordo, vago, di tempi in cui la cosa peggiore che potesse capitare a Beacon Hills era il gatto della signora Costa che non sapeva come scendere dagli alberi sulla quale si arrampicava o qualcuno che, ad Halloween, tentava di intrufolarsi nel cimitero.

E ora Stiles si trova con le mani che prudono perché Scott è un lupo mannaro, e lui ci è arrivato da solo e non sa se da solo potrà farcela, e vuole andare a trovare Derek per rivederlo e chiedergli di aiutarlo perché Scott è troppo testardo per farlo.

Ma si frena dal farlo perché sa, si conosce, che le prime parole che gli uscirebbero dalla bocca sarebbero vuoi sposarmi e non può permetterselo.

-
 

Derek  è uno stronzo e Stiles lo odia e vuole solo lasciarlo morire in un vicolo così magari poi non dovrà più vederlo.
Si pente dieci secondi dopo averlo detto perché Derek ha perso chiunque ed è l’unico, e l’ultimo, degli Hale rimasti a Beacon Hills, e in tutta la California perché ha controllato, se non si conta Peter Hale che è più morto che vivo, e il mondo non è ancora pronto a liberarsi di tanta bellezza.
Quindi sì, Derek Hale è uno stronzo, sì Stiles preferirebbe non vederlo mai più ma sa che, in modi poco convenzionali, sta aiutando Scott e in tutto questo non gli è ancora passare, nemmeno per un momento, la voglia di sposarlo.

La cosa meravigliosa, o terrificante Stiles non sa ancora decidere, è che quando Allison costringe Lydia a portarlo al prom Stiles le sorride e allunga la mano, per presentarsi ma quando gliela lei gliela stringe non sente null’altro che il palmo caldo, e magari un po' sudaticcio, della ragazza sul suo.
Nessun fremito epocale che avrebbe dovuto far rendere conto a Lydia Martin di essere innamorato di lui o fuochi d’artificio perché ora lei sa che esisto. Nulla di nulla, solo la pacata soddisfazione di essere stato notato, dopo tutti i suoi sforzi.
Lydia sembra sorpresa, almeno quanto Allison, di non sentirlo iniziare a sproloquiare come al suo solito o di aver assistito a nulla di imbarazzante.

Si scambiano i numeri e riesce persino ad ottenere un abbraccio primo di sentirsi ricordare, praticamente ordinare, l’appuntamento al centro commerciale per trovare qualcosa di decente e non troppo scadente da fargli mettere.

Stiles ha il numero di Lydia Martin, un appuntamento e la accompagnerà al ballo, faranno una foto insieme che finirà su tutti gli annuari e tutti lo invidieranno dopo averlo visto al centro commerciale e sulla pista da ballo con lei. 
Potranno ballare il loro lento, la testa di lei poggiata contro il suo petto, e tre minuti e mezzo di puro paradiso dopo dieci anni di lavoro.

 
Nonostante tutto non sono le mani di Lydia, più piccole delle sue e con le unghie smaltate di viola, che s’immagina intorno alla sua erezione, una volta al sicuro nella sua camera, ma più grandi e callose, con un fascetta d’oro che adorna l’indice e la voce, che per ora ha sentito solo gridargli contro e insultarlo, che gli sussurra cose che ha sentito solo nei porno. Ed è imbarazzante il tempo che ci impiega a venire, i boxer e i jeans ancora attorno alle cosce.
“Gesù santo” si trova a mormorare al nulla “sono fottuto”.

 

-

Scott sa da Allison di Lydia e si presenta a casa sua dieci minuti dopo che ha finito di fare la doccia, cambiare le lenzuola e lavato via, almeno momentaneamente dalla sua immaginazione, Derek, le sue mani, e la voce che potrebbe avere di prima mattina o dopo un orgasmo.
Si trova ad ascoltare il suo migliore amico parlare di vestiti, scarpe, marche di profumi e fuori che dovrebbero comprare, insieme vero Stiles?, per quella sera e che potrebbero andare con la macchina di sua madre e Stiles deve mordersi la lingua sette volte per non dircordargli che ci sarà la luna piena, c’è un Alpha a piede libero e Derek, Derek… non che Scott ascolti, quindi finisce per parlare con il muro e nessun altro.

-
 

Sospettava sarebbe finita male ma la speranza è l’ultima a morire e davvero, già essere riuscito ad avere un ballo tranquillo, nonostante la luna, l’Alpha e Derek, tutto aveva proceduto troppo bene.
Sono nel bosco, troppa gente è lì, gente come Lydia e il padre di Allison, e tutti stanno aspettando che Jackson scagli il cocktail di molotov contro la creatura che una volta era Peter Hale. 

Stiles ha passato una settimana a guardare il mondo cambiare sotto i suoi occhi, ha visto Derek rischiare di morire troppe volte, l’ha sentito essere accusato da Scott e dover spiegare a suo padre come conoscesse Derek e cosa ci facessero a scuola così tardi.
Vuole davvero solo andare a casa, nascondersi sotto le coperte e magari nascondere Derek con lui, e preparare i pancake per colazione e passare la giornata sul divano, guardando film stupidi e senza senso. 

Lo stesso Derek che ha appena aperto la gola a suo zio e ha le mani, il volto e la giacca di pelle sporca di sangue.

Stiles pensa che ci sia qualcosa di dannatamente sbagliato in lui se anche adesso, anche in quel momento in cui Derek è sporco di sangue, Scott gli sta gridando contro di avergli tolto l’unica possibilità di poter tornare umano, con Allison che piange e Chris che scuote la testa, rassegnato, voglia sposarlo.

Ma sembra non esserci nulla, nulla, che possa fargli cambiare idea e Derek, Derek che ora è Alpha, che ignora Scott per fargli una carezza sulla guancia prima di avvicinarsi a Chris Argent, non aiuta. Per niente, dannazione. 

Lydia lo fissa con lo sguardo di chi la sa lunga e Stiles annuisce, salutandola, prima di salire in macchina e allontanarsi da tutto il mondo, nella speranza di poter sparire almeno per un anno.

































Angolo autrice.

Buona sera, la forza di vita che mi sono fatta per alzarmi dal letto e pubblicare è qualcosa di inspiegabile. Ho appena finito la s1 di Eastsiders e stavo già facendo partire la seconda quando mi sono detta o adesso o mai più e quindi eccomi qui.

Sarà una cosa lunga, questa, non ve lo nego. Sono sei one shot con un minimo di 2k parole ad anno, per altre cinque. Una a settimana, non penso di poterne fare di più. Quindi saremo qui per le prossime cinque settimane, wow. Il che andrà a finire dritto dritto ad inizio sessione quindi l’ultima potrebbe avere ritardo di una settimana, ma giuro sarò in tempo.
 
Il prompt è molto basic e semplice se tu ci sarai, io ci sarò o ancora meglio quello iniziale Prometto di esserti sempre fedele, nella gioia e nel dolore ed è venuta fuori una 5+1 perché il mio cervello ne pensa una ma non gli piace mai.
Sarà un evoluzione, dalla s1 alla s5 ma non seguiranno perfettamente il canon delle stagioni perché ho altri progetti e personaggi che sono stati inseriti successivamente che intendo inserire molto prima. Tipo Kira o Erica, Boyd e Allison che restano in vita ‘cuz fuck you, Jeff Davis.
 
E siccome sono una genia (seh okay non so come vivi con questa convinzione) il titolo di ogni capitolo è tratto dall’omonima canzone degli 883, uscita nel 2005.
La storia non è betata, so, as usual per qualsiasi errore vi passi sotto mano la recensione è sempre lì oppure un mp, come preferite.
Ci si becca settimana prossima folks,
Rei.


 
P.s.: una piccola postilla che lascio perché, kiddos, a volte leggo cose che mi fanno accapponare la pelle. (So che la maggior parte di voi è più grande di me ma il buon Millah chiamava anche i suoi superiori kiddo quindi se lo fa lui lo possono fare tutti.)
Una storia, dal momento in cui viene ad essere pensata, ragionata, messa a punti o scritta è sempre originale, perché ognuno ha una visione diversa di quello che si vede, si percepisce e tutto il resto.
Quello che non è originale, né giusto, è la copiatura senza citazione. Potete scrivere quello che volete, su chi volete, potete fare au su Mamma ho perso l’aereo e metterci Johanna e Finnick per quanto mi concerne, ma vi prego, ve ne prego, scrivetelo che è adattato da lì.
Vi giuro, come presumo che già sappiate, che non c’è nulla di peggio nel leggere una ff, che poi questa vi piaccia o meno, e chiedersi questa l’ho già letta da qualche parte e trovare che l’autrice non ha messo nessun riferimento. E a volte ci sta che manchi perchè magari è tratta da un libro dimenticato da Dio e dagli uomini o un film che avete visto voi e i vostri amici e avete un fandom di due persone. Fino a meno di un mese fa c'era un fandom formato da me medesima e me stessa.
Cosa diversa è quando si parla di cose che tutti sanno e che non possono essere ignorate in alcun modo. 
È pesante e, se studiare bibliografia mia ha insegnato una cosa, è che la mancanza di citazione è segno di a) insicurezza del proprio lavoro; b) incapacità nel saper riconoscere i propri limiti; c) copiatura sconsiderata data da mancanza di fantasia. E questo viene da gente che ha cattedre universitarie, non dalla piccola e insignificante me che ha un profilo efp e nella sua vita non pubblicherà mai uno straccio di racconto.
 
Detto questo continuate a scrivere, citare e fare au bellissime di film bellissimi conosciuti e non perché è quello di cui abbiamo bisogno, ma ricordatevi sempre di mettere la fonte da cui la citazione è stata presa o da dove l’au è stata tratta!
 
E, un’ultima cosa poi mi levo davvero dalle palle, ricordatevi che nessun’idea è mai da buttare. Soprattutto se sono idee che nascono completamente fuori contesto e non si allacciano ad una singola cosa che esista. Conservatele, prima o poi torneranno utile.
 
(tu che stai scrivendo l’au!il mio grasso grosso matrimonio greco, se stai leggendo, sappi che mi stai facendo un favore immenso perché la stavo aspettando da una vita. Erica più di me ma shhhhhhhhhhh. Grazie.)
 
Ho finito con la paternale, amen.
 

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Capitolo 2
*** ma passeranno sai ***


Note: pre-Stiles Stilinski/Derek Hale; setting: s2; ma già le cose iniziano ad avere una faccia diversa; Alpha!Derek; Derek’s pack (+Kira and “Scott”); Scott non è il migliore amico del mondo in questa parte; pairings: past!Allison Argent/Scott McCall; pre-Allison Argent/Jackson Whittmore; hint!pre-Scott/Isaac/Lydia (sbatti le ciglia una volta di troppo e lo mancherai!); hurt/comfort; puppy pile; functional!Derek; Stiles aiuta il branco e Derek si fida.

 

Io ci sarò.
II° capitolo: ma passeranno sai

 

L’estate passa e Stiles si sfiora talmente tante volte la guancia che lo Sceriffo gli chiede se è successo qualcuno, o se qualcuna, si è finalmente fatto avanti.

Stiles ci mette dieci secondo a capire che si sta riferendo a Lydia, o qualsiasi  altra ragazza, lo abbia finalmente approcciato e magari anche baciato nello punto che continua a toccare e si trova a ridere perché, se solo sei mesi prima fosse successa una cosa del genere e fosse stata davvero Lydia, non ci avrebbe pensato due secondi a dirlo a suo padre. Nemmeno mezzo, probabilmente.

Invece ora si trova al centro della cucina, in una mattina d’estate come tante, troppi giorni dopo che Derek Hale gli ha sfiorato la guancia e sta per fare coming out a suo padre con la stessa leggerezza con cui parla della lacrosse, della scuola e di qualsiasi altro argomento futile che gli passi per la mente.

Alla fine della fiera suo padre la prende bene, se non fosse per il fatto che è Derek Hale il centro del tutto e i suoi vent’anni Stiles e tu nei hai ancora diciassette. Stiles tenta di fargli notare, più di una volta, che Derek non sa cosa prova per lui quindi non c’è proprio nessun problema e se rischia di farsi scappare che i suoi progetti non sono solo quelli di farsi notare da lui ma anche sposarlo beh, lo Sceriffo decide di ignorarlo.

Stiles non vuole davvero pensare a cosa potrebbe succedere il giorno in cui dovranno avere la conversazione: quella che comprende lune piene, artigli, zanne e lupi mannari.

-

L’estate passa, Stiles vede Scott dodici volte contate e le ultime sei sono una dopo l’altra perché manca una settimana all’inizio della scuola, sono entrambi indietro con i compiti di matematica e chimica e Allison Argent ha il tempismo di merda di mollare il suo migliore amico proprio in quel momento.

Il tutto si traduce in Stiles che fa i compiti per due, nella metà del tempo, e si dimentica di prendere l’adderall per due giorni consecutivi e si ritrova il primo lunedì di settembre a non riuscire a contrarsi abbastanza nemmeno per rispondere all’appello.

Harris lo mette in punizione dieci minuti dopo che ha messo piede in classe ma lo grazia con una A- per lo sforzo nella relazione e una misera C invece tocca a Scott perché signor McCall abbia almeno la decenza di imparare a copiare.
 

Incontrano Allison a metà giornata, mentre lei sta uscendo dalla mensa e ridendo con Jackson Whittemore, e Stiles non è davvero pronto a sentire un’altra ora e mezza di lamentele. Che Scott parli pure, le sue carote e il pensiero di Derek Hale sono molto più interessanti.

Anche perché sono due mesi che non lo vede e si deve fare forza, un giorno sì e l’altro anche, per non salire in macchina e cercarlo per la foresta.

Cosa che sarebbe inutile, gli ha fatto notare una sera suo padre, dato che ha cambiato domicilio e lo Sceriffo non è intenzionato a svelargli quello nuovo nemmeno sotto promessa di hamburger, bistecca e patate per tutto il resto del mese.
S
cott nemmeno s’accorge che Stiles non lo sta minimamente ascoltando.

Stiles spera solo che si rimettano insieme così almeno potrà far finta di saper cosa dire quando gli racconterà, di nuovo e tutto da capo, dei capelli di Allison, del suo sorriso o dei biscotti che la signora Argent ha fatto l’ultima volta che è andato lì a studiare.
A volte pensa che Scott si dimentichi di essere un lupo mannaro e che gli Argent sono cacciatori e la faccia da angelo di Allison non vuol dire automaticamente nessun tipo di rischio. Ancora una volta non crede che Scott lo ascolterebbe, nemmeno se fosse una questione di vita o di morte e Stiles si dice che no, non lo è, perché Allison stava ridendo con Jackson Whittemore e gli amori finiscono, sono al liceo e Scott ne troverà altre cento di Allison!

E forse questo l’ha detto ad alta voce ma il suo cervello non ce l’ha fa più, vuole solo dormire e vedere Derek Hale, farsi abbracciare e trovare una soluzione a tutto il casino che ha in testa e non gli pare una cosa tanto difficile. Se solo sapesse dove abita Derek.
Scott lo fissa, dritto negli occhi, come se lo vedesse per la prima volta dopo una vita e Stiles si trova ad uscire dalla mensa ancora prima che l’altro possa dire una qualsiasi cosa.

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Alla fine Derek lo rivede e non succede in nessuno dei settanta modi che si era immaginato: apre la porta di casa ed è lì, seduto davanti al tavolo della sua cucina, una tazza di caffè tra le mani, Erica Reyes appoggiata al piano da cucina tra i fornelli e il lavandino che mangia, con tutta la tranquillità del mondo, una brioche.

 Vorrebbe dire qualcosa, tipo chiedere cosa ci facciano lì, come siano entranti, se gli manchi qualche rotella nel cervello o si siano dimenticati di chi è quella casa e cosa potrebbe succedere se quel qualcuno entrasse in quel momento ma non ha nemmeno la forza di fare un passo verso una qualunque direzione, figuriamoci parlare.
Derek lo afferra prima che possa lasciarsi scivolare per terra e rimangono lì, seduti sul pavimento, il viso di Stiles appoggiato alla spalla di Derek, finché Erica non gli passa un mars e Stiles si ricorda di non aver nemmeno pranzato.
 

-
 

Apparentemente c’è una cosa che gira per la città e sta iniziando a fare fuori troppe persone e attirando attenzioni sgradite. Erica la descrive come alta, verde e a scaglie. Stiles non sa bene se ci voglia più forza per ascoltare quello che stanno parlando, rimarcando, per la seconda volta a pochi secondi di distanza che è grande, verde e a scaglie o il fatto che Erica abbia il coraggio di provare a ripeterlo per la terza volta tanto che Stiles le tira contro una manciata di pop corn  per zittirla prima di corre a recuperare il pc in camera sua. 
Finisce per inciampare tre volte sulle scale e per due di slogarsi la caviglia, quando rientra in sala Derek lo guarda esasperato.

- 

Passano ore davanti al pc e ai libri che compaiono sul tavolo in un momento impreciso della ricerca, Erica è costretta ad andarsene prima di cena e Derek compra la pizza per entrambi. Quando Stiles gli chiede da dove vengono l’Alpha inclina la testa e indica la scrittura in corsivo, sulla prima pagina di un libro in latino, che recita Peter J. Hale, come se volesse significare tutto un mondo e probabilmente è così, perché se Peter fosse ancora vivo e sano probabilmente avrebbero già risolto il problema, trovato il colpevole e chiuso con il fatturato di cattivi soprannaturali fatti fuori in un mese.
Perché Stiles sa che Michael non era l’unico ad essere un poliziotto e che c’è una scrivania, da qualche parte tra San Diego e Sacramento, che è rimasta vuota e una tazza di caffè, in mezzo alle tante altre del dipartimento, che non verrà più usata. 

Ma spera di non rivederlo più, che rimanga polvere tra la terra e smetta, prima o poi, di tormentare i suoi incubi che puzzano di composti chimici e tradimento. O almeno pensa si quello l’odore che lo perseguita quando chiude gli occhi.

 

Occhi che, a quanto pare, hanno finito per chiudersi senza il suo permesso, perché si risveglia la mattina dopo sul divano, la coperta di pile che lo avvolge e un paio di libri sul tavolino da caffè con post-it giallo che lo avvisa che Derek tornerà quel pomeriggio per vedere di andare avanti con le ricerche ma che si fida a lasciargli i libri perché sa che sono in buone mani.
Il cuore di Stiles perde esattamente due battiti prima di tornare al suo andamento regolare e suo padre lo trova nella stessa posizione, venti minuti dopo, le guance ancora rosse e il sorriso da ebete stampato sulle labbra. Un unico pensiero per la testa, che si ripete uguale, per tutta la colazione e fa lo voglio sposare, lo voglio sposare.

-

Alla fine capire di cosa si tratti è più facile che far ottenere a Derek le carte dell’affidamento di Isaac o trovare una soluzione per eradicare il problema, una volta per tutte. Se la prima cosa si risolve grazie ad un paio di sorrisi allusivi all’assistente sociale e un giro per il nuovo appartamento, la seconda è più un concentrato di caccia, Erica che ha la bocca troppo larga, Isaac che inizia a brillare e ottiene tutta l’attenzione di Scott e Lydia e Jackson, dannato essere umano, che si rivela essere quella cosa verde, grande e a scaglie. Controllato da un altro psicopatico liceale che non aveva nulla di meglio da fare nel weekend che mettere il naso dove non avrebbe dovuto e con una cotta per Allison. Alla terza? Alla terza ci penserà qualcun altro che Stiles non aveva mai tenuto in conto come possibile alleato.
Nelle due ore che rimangono bloccati nella piscina, Derek completamente paralizzato e Stiles spaventato a morte dalla possibilità di come tutto potrebbe andare storto, l’umano glielo chiede se c’è qualcosa di così speciale in Allison Argent che spinge tutti i ragazzi a buttarsi ai suoi piede e a creare mostri per avere la sua attenzione. Derek fa sfiorare le loro guance e mormora qualcosa che sembra, perché lo dice troppo piano e Stiles non ha il super udito grazie tante, no, non lo so davvero.

Scott sembra non arrivare mai ma questo non dovrebbe sorprenderlo più di tanto, dato che nell’ultimo della sua vita che va da quando si sono conosciuti a quel momento, non è mai stato, una sola volta, in orario. Stiles gradirebbe un cambiamento di programma e di abitudini prima che le sue braccia non ce la facciano più a reggere Derek e sia costretto a guardarlo affogare, magari affogando insieme a lui.

-

Scott li raggiunge alla fine, quando sembra passato troppo tempo, le braccia di Stiles sono al limite dello sforzo e Derek lo guarda come se volesse dirgli di lasciarlo andare perché non ce la fa più e l’umano si sente colto dal panico perché non è una possibilità accettabile in nessun universo. Si trova a chiedergli se si fida di lui e, per la seconda volta in poco meno di tre ore, Derek fa sfiorare le loro guance e risponde di sì, che si fida, che non si fida di nessun altro e sa che è in buone mani e Stiles lo proteggerà. Non usa queste parole perché nei giorni buoni i suoi beta riescono a tirargli fuori dieci sillabe alla volta ma le loro guance sono ancora vicine e Derek non gli ha ancora chiesto i libri indietro nonostante ci siano dentro, nascoste tra le pagine, note e fotografie della sua famiglia. Derek si fida di lui e Stiles, se non fosse per il contesto completamente fuori luogo, e per la totale mancanza di una relazione tra di loro, glielo chiederebbe davvero di sposarlo. Una cosa che sua madre gli ha insegnato, una delle poche che ormai ricorda, è che la fiducia è parte fondamentale di un rapporto. Non puoi continuare ad essere amico di qualcuno di cui non ti fidi e allo stesso modo non puoi amare qualcuno che sai potrebbe tradirti, sarebbe solo masochista e Claudia gli ha insegnato che per amore vale la pena lottare ma non bisogna mai, mai, accettare un tradimento. E loro sono lì, nell’acqua, a gelarsi e si stanno fidando l’uno dell’altro, e probabilmente Stiles non ha ricevuto tanta fiducia in vita sua da nessun altro se non suo padre e la cosa dovrebbe terrorizzarlo perché potrebbe mettere un piede in fallo in qualsiasi momento e perdere tutto quello che sta costruendo con il ragazzo che ha, letteralmente, tra le braccia.

A salvarli, alla fine, ci pensa la ragazza che Scott sembra guardare come se fosse una qualche specie di divinità ma che, davvero, Stiles spera non diventi una nuova Allison perché una alla volta Scott.

Si butta in piscina senza nemmeno essersi tolta le scarpe e lo aiuta a portare Derek al bordo e poi a tirarlo fuori, come se non pesasse nulla. Il mostro verde, grosso e con le scaglie, kanima come apprenderanno da lì a poco, sparito dalla vista, e dall’udito, di tutti.

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Kira si presenta la ragazza, dopo aver tirato fuori entrambi e avergli passato degli asciugamani, kitsune continua poi facendo brillare gli occhi di arancione in risposta a quelli rossi di Derek.

Benvenuta nel branco risponde allora quello e Stiles butta la testa indietro, ridendo, perché è stanco, esausto, vivo, Scott lo fissa confuso e Derek ha fatto una battuta pessima. Finiscono tutti e quattro nel nuovo appartamento di Derek perché lo Sceriffo è in servizio, Melissa in ospedale e nessuno ha davvero voglia di stare da solo.
Isaac apre la porta ancora prima che l’ascensore sia arrivato e trascina Stiles verso il bagno e probabilmente la è, perché Stiles non vuole prendere una polmonite, non ci tiene davvero.

-

Quando torna in salotto il divano è contro il muro e il pavimento è costellato di coperte, cuscini e lupi mannari e kitsune che formano una massa indistinta di corpi e voci che litigano per il film da scegliere.
Erica afferra Stiles per il braccio, e Gesù voi lupi mannari e la vostra mania di afferrare poveri umani indifesi e sballottarli a destra e manca, e lo lancia, Erica!, al centro del salotto, direttamente tra le braccia di Derek che sembra più sveglio di quanto probabilmente è. 
L’Alpha gli sorride prima di tirarselo contro il petto, faccia affondata tra il collo e la spalla e emette un suono che gli fa vibrare tutto il petto e assomiglia alle fusa che la gatta della sua vicina fa ogni volta che le da una grattatina dietro le orecchie.

Stiles sta per addormentarsi quando qualcuno gli tira un popcorn sulla testa e, tre secondi dopo, si trova a fare la lotta, rotolandosi per il soggiorno, con Isaac e non c’è niente, niente, di più soddisfacente di riuscire a metterlo ko e sentire Derek ridere.
 

-

Stiles s’addormenta con l’immagine di una serata come quella ripetuta più e più volte, con lui più grande e una fede al dito, Derek che gli solletica i fianchi mentre il branco gli chiede di smettere di essere così che dopo dieci anni la fase luna di miele dovrebbe essere passata.

In mezzo alla strada, poco fuori dal centro di Beacon Hills, Chris Argent pianta una pallottola in mezzo alla fronte di Matt Daehler e Allison circonda il viso del kanima con la mani prima che le scaglie lascino il posto alla pelle e Jackson torni ad essere umano.

 

 

 








 


Angolo autrice.

*lancia il capitolo e scappa*

Precisamente non so dove stiamo andando o se questa cosa abbia ancora il senso originale dalla quale ero partita.

Spero che la prossima vada un po' meglio. Fatemi sapere.

A settimana prossima
R.

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Capitolo 3
*** spero che tu mi capirai ***


Note: Stiles Stilinski/Derek Hale; setting: s3 (post-Nogi); Alpha!Derek; 18!Stiles and 21!Derek; monster of the week; Derek Hale’s pack; first kiss; pairings (mention): Jackson/Allison, Scott/Lydia/Isaac;  questa volta lo vuole sposare perché è concreto sotto le due dita, coraggioso e tutta una serie di cose che, Dio, lo fanno impazzire; cuddle, a lot; healing; John Stilinski; angst; fluff; domestic
 


Io ci sarò.
III° capitolo: spero che tu mi capirai

 

Quando ci pensa per la terza volta, che vuole sposare Derek e avere una fascetta d’oro intorno al dito, o intorno al collo come suo padre, la Nogitsune lo ha appena privato di qualsiasi sicurezza, grande o piccola, che aveva.

Le ha eradicate una per una, con calma e dovizia, dal colore dei capelli di sua madre alla faccia di Scott la prima volta che ha mangiato un limone, passando per suo padre che gli batte il cinque dopo sua prima A in matematica, ad Isaac che abbraccia Erica e Derek che gli sorride. Li ha presi, scomposti e poi ricreati come voleva, senza dargli un senso temporale o altro. 

Magari è il momento meno appropriato per pensare una cosa del genere perché ci sono giorni in cui fa ancora fatica a capire chi sia, quale sia il suo nome e se preferisca il caffè con o senza zucchero, ma Derek è sempre lì, sempre troppo bello per essere vero e continua a fidarsi, nonostante tutto.

 

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Inizia poi a pensarci, a ripensarci come quando aveva sedici anni e poi diciassette ma con una nuova consapevolezza di sé e di quello che vuole, quasi continuamente. Dimenticata l’addler, di passare a prendere Scott prima di andare a scuola, di far sapere ad Isaac se si fermerà agli allenamenti o se tornerà direttamente a casa, ma mai, mai una volta per due mesi da dopo, si dimentica di scrivere a Derek qualsiasi cosa gli passi per la testa. 

Lo sceriffo lo fissa guardare assente il piatto davanti a se e gli sfiora la nuca con la punta della dita e Stiles gli sorride, di quei sorrisi grandi che suo padre non vedeva da prima della morte di Claudia e gli fa male il cuore per la mancanza, ma appena inizia a parlare della scuola, della stupida B in letteratura inglese perché la professoressa non voleva saperne di dargli ragione, e tra parantesi avevo ragione, tutto torna a scorrere tranquillo. 

Entrambi sanno che è questione di un paio d’ore, di una testa sul cuscino e di un messaggio di Jackson sul gruppo per far sapere a tutti come sta Allison e tutta la tranquillità, i sorrisi e le cose superficiali torneranno ad avere il loro peso in grida, lacrime e mani lavate fino ad averle rosse per lo sfregamento con la saponetta e non per il sangue che s’immagina.
Derek è l’ultimo a scrivergli anche quella notte con un semplice ‘notte e una foto allegata che Stiles non salva nel cellulare, no signore!

(La salva in una cartella che è dentro un’altra cartella ed è la numero cinque, Derek lo sta abbracciando e Stiles ha il viso affondato nella maglia dell’Alpha. Sono sdraiati sul divano e la coperta arancione, che Kira gli ha regalato per Natale, è appoggiata su di loro, e sembra star scaldando più il pavimento che loro. Non sa bene chi l’abbia scatta né si ricorda quando sia successo ma non è rilevante perché, chiunque sia stato nel branco, gli ha regalato un altro motivo per andare a dormire un po' più sicuro di se stesso.)

 

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La mattina dopo le occhiaie sono esattamente dove si trovavano la sera prima, e quella prima ancora, ma Allison si è svegliata e Erica lo passa a prendere perché la Jeep ha deciso di morire di nuovo.

Stiles non le chiede perché abbia la Camaro o come mai Boyd non sia con loro, ascolta Isaac parlare di cose a caso e si sente tirare un orecchio quando non risponde al solito stasera ci sono gli allenamenti, ricordatelo.
Quando arrivano a scuola, un orecchio decisamente rosso e gli allenamenti già dimenticati, Kira è appoggiata alla moto di Scott e Jackson sembra aver riacquisito la spensieratezza che non gli è mai calzata a pennello.

 Il resto della giornata passa in una nuvola di Allison si è svegliata, sta bene? e di Scott che lo guarda storto e continua a fargli domande alla quale non ha davvero voglia di rispondere. Boyd, prima o poi capirà da dove salta sempre fuori, lo trascina per il cappuccio tra una lezione e l’altra e poi sul campo da lacrosse. Isaac gli lancia una mazza e iniziano a correre anche se Finstock non è ancora arrivato e la porta è vuota. Corrono per le due ore e mezza successive e poi ancora, tra i boschi, perché Stiles deve lasciare andare qualcosa e non sa lui cosa. Forse il senso il colpa per Allison o l’improvvisa gratitudine per saperla sveglia.

Corrono finché Derek non li trova a metà strada tra le rovine di casa Hale e la radura e li riporta tutti e tre al loft, senza commentare.

 

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Le parole poi le usa suo padre perché sono le dieci e mezza quando rimette piede a casa, il suo cellulare è morto dalle cinque del pomeriggio e Scott stesso non sapeva dove fosse finito. Stiles gli dice che Allison si è svegliata e lo Sceriffo lo abbraccia, lo tiene stretto contro il petto come quando aveva otto anni e si svegliava chiedendo quando Claudia sarebbe tornata a casa. Rimangono al centro della cucina, una bottiglia ancora chiusa di whisky sul tavolo, e la colpa che li ricopre come una seconda pelle, per motivi diversi ma non tanto differenti 

È la prima sera che non scrive a Derek.

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John non lo sveglia per andare a scuola, gli lascia un post-it in cucina e il pranzo pronto in frigo, il cellulare carico sul tavolo e un buona giornata :=) scarabocchiato troppo in fretta infondo ad un pezzettino di carta gialla.Stiles ci mette dieci buoni minuti a decifrare cosa voglia dire la faccina alla fine della frase e i successivi dieci, dopo la scoperta, a ridere alle spalle di suo padre. 

Derek arriva alle undici, puntuale come se si fossero dovuti incontrare ma senza che nessuno, a parte l’Alpha, lo sapesse.

Si siede di fianco a lui sul divano, un libro in mano e una serie di dvd nell’altra e gli chiede cosa preferirebbe fare e Stiles si trova stranito perché nessuno sa perché non è a scuola no? Derek alza gli occhi al cielo, come se gli leggesse in mente e finisce per scegliere da solo quello che vedranno, e per tutti gli dei che ci sono in cielo, di sicuro Stiles non si aspettava di finire a vedere Lie to me e mettersi a sperare, quasi imprecare davanti alla televisione, quando Cal non fa nulla per muoversi verso Gillian e le cose finiscono sempre per andare nel verso opposto di quello che dovrebbero. Lo dice a Derek, in modo molto entusiasta e animato, muovendo le mani e facendo gesti strani quando succedono cose e Stiles non è d’accordo. Anche se non lo ammetterebbe mai Derek è d’accordo con ognuna di queste.(*)

Lo Sceriffo torna a casa che sono nel bel mezzo della terza stagione e si ritrova zittito appena prova ad aprire bocca. Non prova nemmeno a protestare perché sul tavolo c’è la pizza, ancora calda, che lo aspetta e la birra è addirittura in frigo.

 

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Allison torna a scuola una settimana dopo essere stata dimessa dall’ospedale e tutti la guardano come se fosse una specie di eroina sopravvissuta alla guerra e non sanno quanto abbiano ragione.

La cicatrice non è così grande come pensava ma Jackson tiene sempre almeno dieci passi di distanza tra di loro finché Kira non gli infilza la mano con una forchetta e Allison gli si lancia addosso e lo tiene stretto a se finché si ritiene soddisfatta del suo abbraccio e rimane senza voce, continuando a ripetergli che non è colpa tua Stiles, non è colpa tua. Stiles non ci crede per un attimo ma le bacia comunque la fronte e la ringrazia, abbracciandola ancora per un attimo.

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Per un po' le cose vanno a rallentatore, la scuola continua, la lacrosse è sempre stancante ma mai al punto di farlo dormire e allora Stiles corre, a volte da solo, altre con Isaac e Boyd e a volte con Derek. Le ultime sono le corse più lunghe, quello che lo lasciano con il cuore leggero e le gambe stanche che rischia d’addormentarsi prima in doccia e poi con la faccia dentro il piatto.

Il primo incontro che hanno all’appartamento di Derek, con Allison che cammina mezzo passo ogni due loro, Erica che ha fatto una torta e Scott che bacia Isaac sulle labbra e Lydia sulle guance, arriva una venerdì e passa come i successivi, con troppo cibo, film e telefilm, giochi da tavola che fanno rimanere tutti svegli fino all’alba e una quantità di cioccolata calda consumata che ci vorrebbe un’azienda per stare al passo con il loro consumo.

Un mese passa e poi due, Jackson torna a rivolgerli la parola, o magari lo fa per la prima volta, Allison non zoppica più e comincia ad usare l’arco come se fosse un’estensione del suo braccio, Chris Argent firma un pezzo di carta che, a paroloni troppo grossi e complicati per essere compresi alle due del mattino, dice che da quel momento sono alleati e i nemici del branco saranno anche i suoi e viceversa.

Il secondo mese di tranquillità diventa il terzo e poi un quarto. A metà del quinto Scott che gli dice che ora sta uscendo anche con Lydia e che vederla spogliare Isaac è la cosa più eccitante che gli sia mai successa, Stiles fa finta di dover vomitare ogni volta che torna sull’argomento. Ma poi gli batte sempre una pacca sulla spalla, stranamente fiero del suo migliore amico.

All’inizio del sesto Derek viene a cena due volte a settimana e John inizia a comprare la sua birra preferita e la mette in frigo giusto un paio di ore prima per fare in modo che sia abbastanza fredda per quando arriva ma non congelata. Non sorprende nessuno quando, dopo una di quelle tante cene, tra la metà del sesto e l’inizio del settimo mese di tranquillità, Derek entri dalla porta di casa Stilinski e saluti Stiles con un bacio sulle labbra. È una cosa normale che il cuore di Stiles perde un battito e può quasi sentire il peso dell’anello sul dito indice.

 Nel momento esatto in cui tutto si sta incastrando come dovrebbe, in cui tutti stanno finalmente iniziando a rilassarsi e Stiles ha appena raggiunto il punto A del suo immenso piano per far innamorare Derek di lui sposarlo e sposarlo, una farfalla sbatte troppo forte le ali, dall’altra parte del mondo, e il tornado si abbatte su di loro.

 

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Inizia come una cosa stupida ma tutto inizia con una cosa stupida nella sua vita, no? Kira risponde il giorno dopo ad un messaggio stupido e scrive solo pericoloStiles e Derek non hanno ancora avuto la possibilità di avere un vero e proprio appuntamento.

 

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Stiles torna a perdersi tra le pagine di Bestiari scritti in cinque lingue diverse, tre morte e due slave, Chris Argent che gli fiata sul collo per scoprire che cosa che sta uccidendo tutta quella gente e perché non ha un odore specifico. Derek finisce per sbatterlo fuori di casa, occhi rossi e zanne affilate a due centimetri dal suo visto e lo minaccia di essere la prossima vittima se non sparisce subito.

Lydia arriva due ore dopo e per la prima volta in tre giorni Stiles respira un po' meglio perché un paio di mani in più è metà del lavoro e più sonno. Stiles le sorride e torna a tradurre l’ennesima pagina della quale non sa nemmeno pronunciare una parola. 

Ci vogliono altri sei giorni ma alla fine lo trovano, o forse la trovano?, nel fondo di un libro scritto a mano che riporta date come 1356 e 1678 nella stessa pagina e porta racconti di monaci in viaggio che perdono la fede in Dio e la ritrovano tra le braccia di questo essere che non ha un nome e nemmeno una faccia e si nutre di tutto quello che hanno. Inizia ad estirpare la fede, che apparentemente è una cosa reale e non solo un concetto, passa poi alla forza vitale e poi mangia l’essere umano, un arto alla volta, mentre quelli sono svegli ma non si accorgono di nulla. Lascia il cuore per ultimo perché quella è la vera prelibatezza, apparentemente. Uccide sempre da sola e mai più di due persone a caccia, una volta ogni due o trecento anni e può mutare la forma in umana quando ne ha la necessità.

Ci hanno messo una settimana per trovare cosa sia e sono già morte otto persone e tutto il branco sa che si ricorderanno dei loro nomi, volti, almeno per i prossimi vent’anni, chiedendosi sempre se avrebbero potuto essere più veloci e più efficienti e salvare qualcuna di quelle povere anime che aveva fede in qualcosa che non verranno mai a sapere.

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Non devono nemmeno sforzarsi per cercarla, si presenta da sola, nella forma della cassiera del discount dove Melissa va a fare spesa. Spiega a Derek, allungando troppo le mani per chiunque, che gliene manca solo uno e poi potrà tornare a dormire per i prossimi quattrocento anni e a quel punto non sarà più un problema loro chi ucciderà la prossima volta.
In quattrocento anni anche i vostri pro-pro-pro-pro-nipoti saranno morti Alpha Hale continua sfiorandogli la guancia solo uno Derek, per favore. È l’ultima cosa che riesce a dire prima che Boyd e Scott si scaglino contro di loro e da lì Stiles perde il conto di quante persone arrivano troppo vicine a vedere la luce per l’ultima volta.

Dopo quelle che sembrano ore la testa di Meredith rotola lenta, quasi pigra e svogliata, lontano dal suo copro e Chris Argent spara un colpo, dritto in fronte, giusto per essere sicuro che sia morta, del tutto. Derek è al centro della scena, gli artigli sporchi di sangue e la maglia dilaniata, metà del torace aperto di graffi e lo sguardo di chi sta per svenire.
Kira lo prende prima che possa sbattere la testa contro il terreno. 

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Deaton lo rassicura che sta bene e ha solo bisogno di riposare ma Stiles non ci crede perché per il veterinario non è mai nulla di serio o di preoccupante e poi succede sempre, sempre, qualcosa di storto. Si lascia il tempo per controllare che stiano tutti bene prima di scivolare tra le coperte, fermo immobile, in silenzio come poche altre volte nella sua giovane vita.

Perde il conto di quante pecorelle saltino la staccionata e quanti livelli di Candy Crush superi prima che Derek si svegli.  La prima che gli dice quando si guardano negli occhi è mi devi un appuntamento e Derek ridacchia baciandogli una guancia e tutti quelli che vuoi.

(Ci conto signor Hale, ci conto.)

 

 

(*) in un mondo ideale Lie to Me non ha chiuso i battenti alla s3 con una pre-dichiarazione pronta per la s4 e una relazione in avvio. In un mondo ideale io sono sempre in tempo con quello che devo fare, dormo otto ore a notte e studio un po' alla volta per gli esami. In un mondo ideale.

 

 


 

 

Angolo autrice: ‘swear è l’ultimo capitolo angst di questa raccolta, gli ultimi tre hanno un motimento moolto più dolce e meno cazzo stai morendo aiuto e più scootttt lo sai che ‘erek hai gli occhi più belli di questo mondo??? And all that kind of stuff. Sperando che settimana prossima riesca a non ridurmi alle 22:46 a scrivere note e a pubblicare ad orari non umani.
Mi scuso per l'impostazione del cavolo della pagina masto litigando con l'HTML da due settimane, poi lo sistemo tutto, giuro. 
 

Rei. 

P.S. grazie alle venti persone che l’hanno messa tra le seguite e chi ha recensito! Fa sempre piacere sentire un vostro parere.

 

 

 

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