2 O'Clock.

di CriminalMindsCorp
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 00. Fade to black ***
Capitolo 2: *** 01. Can't get you out of my head ***
Capitolo 3: *** 02. Enjoy the silence ***
Capitolo 4: *** 03. Daddy cool ***
Capitolo 5: *** 04. Edge of the ocean ***
Capitolo 6: *** 05. A beautiful lie ***
Capitolo 7: *** 06. Tell me baby ***
Capitolo 8: *** 07. Scream, aim and fire ***
Capitolo 9: *** 08. One way or another ***
Capitolo 10: *** 09. Love, don't let me go ***
Capitolo 11: *** 10. Dirty little secrets ***
Capitolo 12: *** 11. Goodbye, again ***
Capitolo 13: *** 12. Sorry seems to be the hardest word ***
Capitolo 14: *** 13. Let your body decide ***
Capitolo 15: *** 14. And then we kiss ***
Capitolo 16: *** 15. I'm with you ***
Capitolo 17: *** 16. Why do you love me? ***
Capitolo 18: *** 17. Haunted ***
Capitolo 19: *** 18. Get this party started ***
Capitolo 20: *** 19. The show must go on ***
Capitolo 21: *** 20. Love games ***
Capitolo 22: *** 21. Another way ***
Capitolo 23: *** 22. Never Wanted to dance ***
Capitolo 24: *** 23. With or without you ***
Capitolo 25: *** 24. Crash and burn (you're not alone) ***
Capitolo 26: *** 25. Whispers in the dark ***
Capitolo 27: *** 26. I just died in your arms, tonight ***
Capitolo 28: *** 27. Our life is gonna change ***
Capitolo 29: *** 28. City of blinding lights ***
Capitolo 30: *** EXTRA - Happy together ***



Capitolo 1
*** 00. Fade to black ***


“ 2 O’Clock ”

“ 2 O’Clock ”

Capitolo 00 - Fade to black

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

 

 

***

 

 

New York - Ore 2:00 spaccate del pomeriggio, nei margini della periferia del Bronx non vola una singola mosca. In un vicolo silenzioso e apparentemente deserto, appostati appena dietro un'auto ferma, due uomini, armati e in attesa di qualcuno.       

EDWARD: *uno dei due uomini, sui quaranta, con un cappello nero a tesa calato sugli occhi, carica la revolver lentamente, i rumori metallici che riecheggiano in quell'assoluto silenzio*    non si sa mai.     *bisbiglia*

JARED: *il secondo dei due, più giovane, un uomo sui trentacinque, guarda di sbieco il primo*    quando mai ho sbagliato?     *in tono quasi saccente, mentre si sporge oltre il parafango dell'auto controllando che sopraggiungesse quel    qualcuno    *    anche se, quel pezzo di merda potrebbe anche piantarla di far sporcare le mani a me, con tanti cani inutili che potrebbero rischiare la galera al posto mio.     *caricando poi la propria pistola con un gesto secco*

 

New York - Ore 2:00 spaccate del pomeriggio, in un piccolo istituto di periferia è da poco suonata la campanella di fine giornata, vari gruppetti riempiono il giardino... Un vociferare di varie frasi si espande intorno tutto l'istituto, quando vicino al cancello c'è una ragazzina sui diciassette anni dai capelli castani e gli occhi azzurro cielo, con ancora i libri in mano, che termina un discorso con delle sue amiche.

QUEENIE: in conclusione, quel professore è un emerito idiota! *guarda l'orologio* comunque ragazze scusate, che devo andare a pranzo, oggi torna mio padre dal viaggio di lavoro e finalmente pranziamo tutti insieme! *dice sorridendo*

EVELYN: ok, ok Quee! ci vediamo oggi pomeriggio per il laboratorio di arte?

QUEENIE: puoi contarci! *allontanandosi, con passo svelto* a dopo! *le saluta con la mano libera, poi corre verso casa...    mh, mi sa che prendo la scorciatoia!     e si addentra in un vicolo solitamente poco frequentato    questo posto mi mette un'angoscia    ...*

 

JARED: *gli occhi grigio-verdi, dal taglio sottile, piantati sulla strada*    sono le 2 e 4 minuti, che fine ha fatto 'sto pezzo di merda? non vuole proprio morire!     *seccatissimo, mentre sbuffa silenziosamente*    Ed, ricordarmi di mandare a fanculo il vecchio, la prossima volta che mi rompe il cazzo all'ora di pranzo. il tempo di portarlo via e andiamo, ho una fam--     *bloccandosi di colpo nell'incrociare con lo sguardo un uomo distinto, in giacca e cravatta, che giungeva dalla parte opposta della strada, spostandosi quindi pianissimo di nuovo oltre il parafango, attendendo che si avvicinasse di più*

 

QUEENIE: *cammina a passo svelto lungo tutta la stradina    certo che ce lo potrebbero mettere qualche localino per ravvivare l'ambiente    !, pensa mentre osserva i negozi con le serrande abbassate causa fallimento e/o cambio indirizzo,    è talmente lugubre che sarebbe l'ideale per girarci un film thriller    !*

 

JARED:    coprimi.     *bisbiglia seccamente al complice, quindi tempo di trovarsi di fronte quell'uomo che esce allo scoperto e gli esplode tre proiettili in pieno petto, senza dargli nemmeno il tempo di rendersi conto ed eventualmente reagire, rimanendo a fissare impassibile da lì l'uomo che si accasciava a terra esanime mentre ancora riecheggiava l'eco di quegli spari nell'aria*

 

QUEENIE: *continuando i suoi pensieri    magari come soundtrack ci vedo “Fade to black” dei Metalli---     e si blocca, al rumore dei proiettili sparati, con l'immagine di un uomo steso a terra che perdeva sangue, rimane impietrita*

EDWARD: andato? *uscendo anche lui allo scoperto, ancora con la revolver in mano, andando ad avvicinarsi all'uomo per terra*

JARED:  *avvicinandosi a sua volta* nel dubbio.. *e gli esplode un quarto colpo contro, nella schiena visto che era accasciato, a sangue gelido più che freddo* che bravo però, non ha nemmeno urlat-- *voltandosi verso il complice e scorgendo poco lontano una ragazzina, sussultando per la sorpresa e sgranando gli occhi*

QUEENIE: *sul suo volto è dipinta un'espressione scioccata, mista al senso di smarrimento, oramai bloccata lì, senza sapere cosa fare e pure se lo sapesse la paura non le permetteva di camminare merda..    merda! merda merda merda...     quasi in lacrime*

EDWARD: e tu chi cazzo sei?! *vedendola all'improvviso e avvicinandosi a passo svelto a lei, afferrandola per un braccio con violenza per impedirle di scappare, anche se non sembrava minimamente intenzionata a schiodarsi da lì*

JARED: *rigira l'uomo a pancia in su con un calcio leggero, gli lancia un'ultima occhiata constatando che è ormai spirato, poi avvicinandosi ai due, ancora con la pistola in mano* abbiamo una testimone, a quanto pare..

QUEENIE: *sussulta quando l'uomo le afferra il braccio, poi lo guarda, scoppiando veramente a piangere, guarda l'altro uomo che nel frattempo si era avvicinato* non ho visto niente, non so niente, non sono mai passata di qui, per favore lasciatemi andare! *dice tra un singhiozzo e l'altro, tremando*

EDWARD: *per farla tacere, la tira a e le copre la bocca con una mano, piantandole poi la propria pistola contro una tempia* finiamo il servizio! *in tono quasi divertito, verso l'altro uomo*

JARED: *fissa la scena per qualche istante in silenzio, poi di tutta risposta punta a sua volta la pistola contro l'uomo* e da quando tu ammazzi qualcuno senza il mio permesso? *sorridendogli*

QUEENIE: *sbarra gli occhi impietrita    aiuto.. aiuto.. qualcuno mi aiuti! perchè? perchè a me, perchè?! non potevo prendere la strada normale?!     continuando a piangere - anche perchè non riusciva a smettere - poi chiude gli occhi e li stringe quando avverte il freddo ferro della pistola sfiorarle la pelle    è finita. mamma, papà... vi ho voluto bene!     *

EDWARD: *lo guarda fisso con aria truce, allentando leggermente la presa dalla ragazza, scoprendole la bocca ma tenendola ferma* cazzo fai? se sta troietta apre bocca siamo morti, e tu non puoi darmi ordini come fossi l'ultimo ladrunc--

JARED: *facendo scattare la carica del grilletto, senza un minimo di tensione nel tono della voce* o la lasci immediatamente o tua moglie dovrà venire a raccogliere il tuo cervello dall'asfalto col cucchiaino, ammesso che tu ne abbia.

QUEENIE: *apre gli occhi - ancora lucidi - e guarda fisso l'uomo che ha di fronte: quello stesso uomo che aveva visto poco fa uccidere senza pietà un altro uomo, che ha guardato con indifferenza il cadavere con i suoi occhi gelidi, ora era lì, di fronte a lei, lei ancora "intrappolata" dal tizio che presuppone fosse il suo braccio destro, che gli ordinava di lasciarla andare.    è un miracolo.    .*

EDWARD: *resta immobile a fissarlo a sua volta, poi con la stessa violenza con cui l'aveva afferrata lascia andare la ragazza* sappi che se succede qualcosa io non tacerò, e la pelle il vecchio la farà a te, bastardo!

JARED: *lo guarda con sufficienza, poi con un gesto della testa gli indica il cadavere lasciandogli intendere che dovesse trasportarlo in auto per liberarsene, quindi non appena l'uomo esegue l'ordine fa per avvicinarsi alla ragazza, fissandola negli occhi restando in silenzio*

QUEENIE: *riesce a mantenersi in equilibrio dopo essere stata "lanciata" con violenza, si stropiccia gli occhi e fissa l'uomo che l'ha salvata* io.. io.. beh.. io.. *con un enorme nodo alla gola, ancora pallida in volto* grazie...              

JARED: *la squadra con aria analitica, come a voler stimare qualcosa, poi in tono secco, quasi senza espressività* prova ad aprire bocca, e giuro che vengo ad ammazzarti con queste mani pure se chiedi l'espatrio. *rimanendo immobile lì, senza schiodare gli occhi dai suoi*

QUEENIE: *scuote la testa velocemente, tremando ancora come reazione nervosa* no, non dirò nulla, ho visto nulla, niente, lo giuro! *   anche perchè non ci tengo a rischiare la vita. di nuovo    .*

JARED: *richiamato dal complice che aveva terminato di rimuovere tracce, si volta per un attimo, poi torna a guardare per qualche istante la ragazza assottigliando gli occhi, infine senza dire nulla si allontana da lì per salire velocemente in auto, che parte immediatamente, sparendo oltre l'angolo dell'isolato*             

QUEENIE: *segue i movimenti dell'uomo fino a vederlo scomparire, poi tira un respiro profondo e corre velocissima fino ad arrivare a casa. apre la porta, entra, saluta i suoi genitori e si chiude in stanza*

MADRE: Quee, hey, è ora di pranzo!

QUEENIE: non ho fame mamma!

MADRE: ma è tornato papà!

QUEENIE: ho detto che non ho fame!

MADRE: Quee, esci immediatamente!

PADRE: su tesoro, lasciala stare, avrà avuto qualche problema a scuola... andiamo a mangiare, che si fredda! *bussa alla porta della figlia* amore di papà, quando ti va sappi che puoi sempre parlarmi di tutti i problemi!

QUEENIE: *ascolta in silenzio, stesa sul letto, senza rispondere    quell'uomo...    *

 

 

 

***

 

 

 

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Capitolo 2
*** 01. Can't get you out of my head ***


“ 2 O’Clock ”

Capitolo 01 – Can’t get you out of my head

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

JARED: *circa una settimana dopo, in un pomeriggio freddo di pieno inverno, si trova di fronte al bancone di un tabaccaio dell'isolato contiguo al proprio, per comprare le sigarette* Due Lucky Strike. *in tono che suona sempre come un ordine pur senza volerlo, mentre si stringe nella giacca di pelle consumata, quando la porta del negozio si apre per l'ingresso di un nuovo cliente, oltre che di una folata di vento gelida*

QUEENIE: *   Sì papà, certo che ti compro le sigarette. Ma perchè sono così gentile? Fa un freddo cane!     pensa, aprendo la porta del primo tabaccaio che nota in centro. Entra, si strofina le mani, si avvicina al banco* Un pacchetto di Davidoff... *dice, girandosi attorno e osservando il locale*              

JARED: *totalmente disinteressato a quel che c'era intorno, fruga nel portafogli in cerca di spiccioli mentre la donna dietro il banco gli porge i due pacchetti di sigarette, finendo per non trovarne e dandole una banconota intera, anche di grosso taglio* Non ho di meno. *secco, attendendo il resto*

TABACCAIO: *poggiando il pacchetto sul banco* Prego, son cinque dollari.

QUEENIE: *sobbalzando    Quella voce...    , si gira    E’ lui!    *

TABACCAIO: Signorina?

QUEENIE: Aah, sì mi scusi. Quant'è?

TABACCAIO: Sono cinque dollari...

QUEENIE: *estrae la banconota da cinque dollari e la piazza sul banco, prendendo poi il pacchetto*              

JARED: *riceve il resto, poi senza manco un cenno di ringraziamento alla pazienza del tabaccaio prende e se ne va, a passo svelto, uscendo silenziosamente così come era entrato*             

QUEENIE: *infila il pacchetto in tasca e segue l'uomo, anche perchè doveva uscire anche lei    Oddio! Non ci posso credere, è lui... Quello che m'ha salvata! E     continua ad osservarlo, in silenzio, camminandogli dietro sovrappensiero, senza farsi sfiorare dall’idea che aveva anche ucciso un uomo, prima*

JARED: *strofina le mani l'una contro l'altra per scaldarle, mentre accennava una lievissima nevicata, quindi alza lo sguardo per qualche attimo al cielo grigissimo per poi affondare le mani in tasca e proseguire lungo la strada, girando l'isolato, ad ampie falcate*

QUEENIE: *si ritrova a camminargli dietro senza una motivazione ben precisa, col freddo che le penetrava fin dentro le ossa, avvolgendosi nella sua sciarpa di lana.    Qua tra un po' nevica...     e fissa il cielo, intravedendo qualche fiocco di neve cadere. Mette le mani a formare una conchiglia ed un fiocco di neve le si poggia sopra.    Ciao fiocco di neve!     e sorride, lasciandolo andare, continuando a seguire l'uomo.    Chissà come si chiama... Questo mondo sembra non sfiorarlo proprio    .*

JARED: *in pochi minuti raggiunge un edificio basso, in mattoni rossi, leggermente rientrato rispetto alla strada e quindi relativamente isolato, percorre il breve vialetto d'ingresso lastricato d'asfalto ed estrae un mazzo di chiavi dalla giacca, apre la porta, infine entra in quello che doveva essere il suo appartamento e la richiude dietro di , sparendo oltre la soglia*

QUEENIE: *vedendolo sparire    ...no!    , e si avvicina al cancelletto    Mh... Ci sarà un citofono, no? Almeno gli darò un nome!     e scruta il muretto, inutilmente    No.     sospira, tirando un calcio alla neve, prendendo ad osservare la villetta e infila le mani in tasca    Che freddo    !*

JARED: *sbuffa pesantemente appena entra in casa, si leva la giacca buttandola sopra al divano nel piccolo salotto d'ingresso, la casa completamente in disordine da cima a fondo, un'infinità di cicche spente nel posacenere sopra al tavolino e bicchierini di caffè dappertutto,    E ora, finalmente riposo!     pensa tra e , buttandosi sul divano, con l'intenzione di farsi un riposino in tranquillità*

QUEENIE: *lancia un'occhiata al cancello, poi sospira.    Mi sa che non è una bella pensata quella di stare qui.. Sarà meglio andare!     e fa un passo, voltandosi, quando nota a terra una cosa.    Ma questo.. E’ un portafogli!     e lo raccoglie.    Magari ci trovo dentro contanti!     e ridacchia, lo apre ed estrae la carta d'identità    Michael Sanders. Mh.     e guarda la foto.    Oh mio dio, è la sua!     sospira.    Bene.. Ora che faccio?     fissa la carta d'identità, poi il cancello e di nuovo la carta d'identità. Chiude gli occhi.    Sì, mo gliela porto.. Tanto mica può uccidermi!     poi ci ripensa.    Forse.     tira un respiro profondo, chiude il portafogli dopo avervi inserito la carta d'identità e bussa.*

JARED: *riapre gli occhi di scatto, senza muovere nemmeno un muscolo sposta solo lo sguardo verso la porta, restando in assoluto silenzio,    Non aspetto nessuno. Quindi le cose sono due: o mi hanno trovato e quindi passerò tutta la vita in carcere, oppure mi hanno trovato e se mi va bene esco con la condizionale.     Prendendo nel frattempo la pistola dalla giacca, e avvicinandosi senza far rumore alla finestra accanto alla porta, cercando di vedere chi fosse, trovandoci    Una ragazza? Ma che, ho ordinato qualcosa e manco mi ricordo? Alzheimer di merda!     senza riconoscerla, quindi apre solo uno spiraglio di porta* Sì?

QUEENIE: *il cuore fa un balzo nel momento in cui sente la sua voce* Ehm.. *respira profondamente, poi gli sorride* Buona sera signor Sanders, passavo di qui e ho trovato questo.. *e gli tende il portafogli* Credo le appartenga! *sorridendogli di nuovo, un po' emozionata*

JARED: *la guarda meglio con aria perplesso, come gli sfuggisse qualcosa, poi alterna da lei al portafogli* Ho due domande. *in tono secco, inchiodandola con lo sguardo, aprendo di più la porta avendo constato che fuori, siccome iniziava a nevicare, non c'era un'anima, poggiandosi contro lo stipite, la mano che stringeva la pistola nell'altra mano, dietro la schiena, così che non la vedesse* Uno, chi ti ha dato il permesso di guardare nel mio portafogli? E due, *guardandola male* come facevi a sapere che tale signor Sanders fossi proprio io, finchè non ho aperto questa porta? *non ricordandosi minimamente di lei*

QUEENIE: *Ok. Questo è il momento di dire una palla, Quee!* Ho fatto il giro del quartiere, ho bussato a tutti! Sembrava fosse halloween che andavo a chiedere dolcetto o scherzetto... Comunque dalla foto sembra essere lei il signor Sanders! *lo guarda meglio, deglutisce* E poi ho guardato nel portafogli per vedere se c'erano documenti, così da poterlo riconsegnare al proprietario. *e gli sorride*

JARED: *l'ascolta in silenzio, poi quando ha terminato* Mh. *annuendo una sola volta* Quanta onestà, uno non se l'aspetta. *allungando quindi il braccio verso di lei per farsi ridare il portafogli, squadrandola insistentemente nel frattempo* Senti ragazzina, ma ti ho già visto da qualche parte?             

QUEENIE: *una volta che lui ha preso il portafogli, abbassa lo sguardo e poi annuisce, fissando a terra*

JARED: *solleva un sopracciglio perplesso* E dove? *infilandosi il portafogli nel retro dei jeans, sempre stando poggiato contro lo stipite, guardando fortivamente in strada ogni tanto*

QUEENIE: *sempre tenendo lo sguardo abbassato, deglutisce* Diciamo che se sono viva lo devo a lei? *con un tono di voce molto delicato*

JARED: *fa un'espressione stranita per qualche secondo facendo mente locale, poi di colpo gli torna in mente* OH MERDA! *sgranando gli occhi, poi imponendosi di non entrare in panico l'afferra per un braccio e la trascina letteralmente di peso dentro, richiudendo la porta dietro di di scatto* Cazzo ti salta in mente di venire qui, eh?! Ma allora vuoi morire sul serio! *in tono alteratissimo*                          

QUEENIE: i-io non lo sapevo, è stato un caso, passavo di qui e poi ho trovato il portafogli e... *con tono come a volersi giustificare, rimanendo impalata lì dove lui l'aveva trascinata, con il cuore in gola*                    

JARED: *gesticolando con la pistola in mano* Hai visto la foto sul mio documento, mi hai riconosciuto e nonostante questo sei venuta ugualmente a bussare alla mia porta? Ma a chi cazzo vuoi darla a bere? Chi cazzo è che ti manda qui?! *puntandole la pistola contro, respirando forte per l'agitazione*

QUEENIE: *spalanca gli occhi, e non facendosi prendere dalla paura sbatte un piede a terra e dice con tono sicuro* Non mi manda nessuno qui io agisco solo ed esclusivamente sotto i miei comandi, ho visto la foto e l'ho riconosciuta sì, e sappia che lei ai miei occhi appare come un salvatore, perchè io a quest'ora potevo già essere seppellita chissà sotto quale putrido terreno e invece no e lo devo a lei, l'ha capito sì, l'ha capito? *fissandolo con un'espressione molto decisa* E non voglio darla a bere a nessuno, io da come ha potuto constatare, sono una persona onesta e non sarebbe proprio nei miei principi morali imbrogliare la gente! È chiaro, sì, è chiaro?! *   Oddio. Ora questo mi ammazza!    , poi si gira verso la porta e la apre* Comunque grazie ancora e prego per il portafogli. *e fa per uscire*

JARED: *abbassa appena il braccio con cui teneva la pistola seguendola con lo sguardo, allibito, poi prima che uscisse la tira di nuovo per un braccio facendola sbattere contro il muro, piantandole la pistola in fronte*    Tu, razza di inutile mocciosa     *parlando tra i denti e fissandola negli occhi, furioso* Nessuno sulla faccia della terra si permette di usare questo tono da reginetta del cazzo con me, non me ne fotte un emerito cacchio che tu sia onesta, io di gente onesta ne ammazzo dalla mattina alla sera e una in più non mi fa un briciolo di differenza, tanto più che ora tu sai chi sono e sai anche dove abito. È chiaro, sì, è chiaro? *facendole quasi il verso*

QUEENIE: *deglutisce, col cuore che batte all'impazzata per la paura, poi annuisce* È chiaro, sì. *con tono strozzato, ma tentando di mantenere - senza riuscirci troppo - la stessa espressione decisa di prima*

JARED: *senza schiodarsi da lì, cambiare espressione, come non l'avesse quasi sentita* Come ti chiami?             

QUEENIE: *guardandolo fisso negli occhi, tentando di non agitarsi nonostante la situazione* Queenie.

JARED: Voglio il tuo cognome, *spostando le pistola sotto al suo mento* e voglio che tu mi dica dove abiti. Prova a mentirmi: il tempo che io lo scopra e sei morta. *sorridendole anche, tranquillo*

QUEENIE: *rotea gli occhi quasi seccata,    Mi sa che ci sto facendo l'abitudine ad una pistola puntata addosso    !* Queenie Cudworth, Sixth Avenue, 32th Street. *continuando a fissarlo, senza mostrare un briciolo di timore nonostante ne avesse*

JARED: *fa un'espressione divertita a quelle parole* Hai capito Miss Vogliomoriresparata, si tratta bene. A saperlo che eri ricca, invece di salvarti la vita ti rapivo e chiedevo un riscatto. Peccato non sia nel mio stile... *facendo scattare la sicura del grilletto, sempre tenendole la pistola sotto al mento*

QUEENIE: immagino che se potesse tornare indietro nel tempo, me le chiederebbe prima le generalità? *con la stessa espressione e tono di cui sopra*

JARED: in verità non me ne fotte un cazzo, potrei comprarmi te, tua madre, tuo padre, casa tua e tutto il tuo quartiere. Voglio solo sapere dove reperire i tuoi cari nel caso tu abbia la brillante idea di dire a qualcuno che abito qui. *in tono di sufficienza, e anche irritato per quel rispondere di lei*

QUEENIE: ah, capisco. *con lo stesso tono di sufficienza che le aveva rivolto lui*

JARED: *la fissa assottigliando gli occhi, spostandole la pistola dal mento e avvicinandosele di più, parlando tra i denti*    Con chi cazzo credi di avere a che fare, mocciosa?     *scostandosi poi e alzando di nuovo il braccio con la pistola contro di lei, esplodendo un colpo silenziato a precisione millimetrica, sul muro a un centimetro netto dal lato sinistro del suo viso*

QUEENIE: *sobbalza nell'osservare quel proiettile a pochi millimetri da lei, lo guarda finire a terra, poi rivolge il suo sguardo all'uomo che ha di fronte, assumendo tutt'altra espressione, poi abbassa di nuovo lo sguardo* Potrei farle una domanda, signore?

JARED: *spostando adesso la pistola contro di lei, per farle intendere che era a corto di pazienza, restando in silenzio come assenso*

QUEENIE: *deglutisce di nuovo e il battito cardiaco aumenta di nuovo d'intensità, poi tenendo gli occhi piantati verso il basso* Potrei sapere perchè quel giorno mi salvò?

 

***

 

Criminal Minds a rapporto u_u7

Eccoci qua al primo spazietto di risposta alle recensioni *_* dopo aver dispensato fiorellini e ringraziamenti a destra e a manca per aver dedicato il vostro tempo a leggere la nostra robaccia *dispensa* passiamo alle rispostine vere e proprie (: *non vedevano l’ora* Lelechan: fai bene a restare incollata, perché di minacce creative migliori di quella ce ne saranno a bizzeffe ; Francis88: da brivido addirittura? *_* grazie mille! *si sentono onorate* speriamo continuerai a seguirci :*; MayaSuzuki: la tua scimmiosa curiosità è stata soddisfatta u_ù facci sapere che ne pensi!; sarasc2: (prima di tutto: sei ‘na scema per le due recensioni XDDD), secondo, ci fa piacere che t’intrighi *_* continua a leggere e ci farai felici <3; annalisac2: siamo delle menti criminali, questo siamo u_ù grazie per aver letto :***

Alla prossima, ciurmaglia! Recensite numerosiiiiii <3

 

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Capitolo 3
*** 02. Enjoy the silence ***


“ 2 O’Clock

Capitolo 02 – Enjoy the silence

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

JARED: *resta in silenzio per degli attimi, poi calando la pistola e rimanendo a fissarla, andando poi a prendersi una sigaretta dalla giacca per accendersela, sedendosi quindi a una delle sedie del tavolo del salotto, con noncuranza come avesse abbassato la guardia, dopo quell'avviso, mentre fuma* Che t'interessa? *in tono quasi seccato, lasciando la pistola sul tavolo, e tornando a guardare la ragazza*

QUEENIE: *fingendo di tenere ancora lo sguardo basso, lo guarda con la coda dell'occhio e lo segue in ogni suo movimento, restando ancora ferma vicino al muro*  È solo curiosità…

JARED: Perchè non ammazzo nessuno senza motivo, e quel giorno non mi avevano detto di ammazzare te. *facendo poi un tiro profondo, alzandosi per prendere il posacenere dal tavolino* E poi, mi hai fatto pietà, potresti essere mia figlia…

QUEENIE: *che avrebbe tanta voglia di farsi prendere dalle debolezze ora e lasciarsi cadere lì a terra con la schiena al muro, si auto abbraccia, facendo perdere il proprio sguardo nel nulla per qualche secondo, poi guarda l'uomo e l'osserva nei suoi gesti* ...posso andare? *dice, quasi con tono supplichevole ora, come un cagnolino che ha abbassato la guardia*

JARED: ti ho detto che puoi andare? *in tono palesemente divertito perchè lei si spaventava, poi prima che potesse proseguire la melodia del Nokia tune si spande nell'aria, per cui fa un'espressione stranita, prende il cellulare dalla tasca e legge il display, sorride e risponde* Amore! *esclama, tenendo d'occhio la ragazza, continuando a fumare nel frattempo* Ogni tanto ti ricordi che esisto, eh?

QUEENIE: *cambia visibilmente espressione, alzando un sopracciglio.    Amore? Ah, gli assassini di oggi non hanno più credibilità!    *

JARED: Stasera? *facendo un tiro* Ma sì, stasera non lavoro. A che ora passo a prenderti? *rimanendo in silenzio, facendo l'ultimo tiro stringendo gli occhi e spegnendo poi la sigaretta nel posacenere* Perfetto! Mi raccomando, pronta a quell'ora sennò ti lascio a piedi! *ridendo anche* Anch'io. *poi attacca, e torna alla ragazza sorridendole divertito* Parli del diavolo! Era mia figlia.

QUEENIE: *   Sua figlia? Secondo me dev'essere proprio bella la figlia.. Del resto, con un padre così... AAAH, Quee! Che diavolo pensi?! Ora la prima cosa da pensare è a un modo per tornare a casa! E possibilmente viva!     poi lo guarda e sorride a sua volta* Ha una figlia? *con tono cordiale*

JARED: *annuisce, all'apparenza leggermente ammorbidito da quella telefonata* Ha pressappoco l'età tua, ma più cervello, lei in casa di un assassino non ci andrebbe mai. *in tono sarcastico*

QUEENIE: *rotea gli occhi come a voler sbuffare* Com'è che si dice? Il mondo è bello perchè è vario!

JARED: Per fortuna c'è gente come me che fa un po' di pulizia. *ostile al massimo, quasi sottintendendo una minaccia, poi incrociando le braccia al petto e squadrandola* E ora che me ne faccio di te? *esplicando la suddetta minaccia*

QUEENIE: se mi consente l'audacia di introdurre la mia opinione personale... *gesticola, parlando in tono convinto come se stesse sostenendo una conferenza stampa* Potrebbe, anzitutto, lasciarmi andare via da qui! *annuendo convinta*

JARED: Ma davvero..! *sbattendo gli occhi fingendosi stupito* Guarda, e io che pensavo di farti fuori, ingessarti le gambe in un blocco di cemento e buttarti nell'Atlantico. Certo che ho proprio poca fantasia, sarà l'età.

QUEENIE: *   O forse deformazione professionale?    , poi sospira e resta in silenzio    Che è meglio    .*

JARED: Non posso lasciarti andare così, non mi convinci. Non puoi essere così stupida da avermi riconosciuto ed essere comunque venuta qui come se niente fosse, a meno che tu non abbia un'ottima motivazione. *lanciando poi un'occhiata all'orologio a parete* posso tenerti lì a marcire vita natural durante, sennò Cassie chi la sente? *ragionando ad alta voce, praticamente*

QUEENIE: *   Questo è uno di quei momenti in cui una paladina della legge spunta salvandomi dalla minaccia, ma ora mi sento come un personaggio di un anime ideato da una persona molto crudele, perchè Sailor Moon non è ancora venuta a salvarmi.     e guarda l'uomo* Volevo ricambiare il favore, restituendole il portafogli... *con tono come a giustificarsi*

JARED: Potrei per esempio tagliarti un orecchio, come monito! *in tono serio e convinto, annuendosi* Aveva ragione l'idiota, dovevo toglierti di mezzo subito, adesso non avevo 'sta palla al piede... *sbuffando e massaggiandosi in mezzo agli occhi, con aria stressata*

QUEENIE: *    ...appunto    ., poi con tono dispiaciuto* Mi spiace arrecarle tutti questi problemi. *restando sempre ferma in quella posizione, poggiata al muro*

JARED: *la guarda fisso, perplesso* Perchè dovrei credere al fatto che non andrai a denunciarmi appena uscita di qui? *rimanendo a fissarla, prendendo un'altra sigaretta dal pacchetto e accendendosela, parlando in tono pacato*             

QUEENIE: *abbassando lo sguardo* A-avrei potuto benissimo denunciarla quel giorno, mi sarebbe bastato fare un disegno che la ritraeva di viso e mostrarlo ad un carabiniere. Non sarebbe stato difficile, visto che frequento un istituto d'arte e quindi si presuppone sia brava. Ma non l'ho fatto. *non alzando lo sguardo* E sarebbe da incoerenti farlo ora. Preferisco vivere e lasciar vivere…

JARED: *solleva un sopracciglio ascoltandola in silenzio, poi facendo un tiro profondo* Conosci Cassandra Sanders? *come ignorando totalmente il resto che aveva detto*

QUEENIE: Cassandra Sanders? *fa mente locale* Biondina, con gli occhi chiari?

JARED: *annuisce* Esattamente. Frequenta l'istituto d'arte anche lei. *tossendo appena per schiarirsi la voce dal fumo, ma senza smettere di guardarla*

QUEENIE: Sì, lo so... È in classe con me! *poi lo guarda* Perchè me lo chiede?

JARED: Il cognome ti dice niente? *guardandola con sufficienza, cominciando seriamente a dubitare delle facoltà mentali della ragazza*

QUEENIE: *Sanders? poi collega al documento.* Ah! Vero. *   Ma sa com'è non è che tutti i giorni vengo minacciata di morte ed ho una pistola puntata addosso    !* Quindi Cassie è sua figlia? Cavoli com'è piccolo il mondo..

JARED: Sei sua amica? *in tono curioso adesso, chinandosi e poggiando i gomiti sulle ginocchia, sempre guardandola, mentre fuma*

QUEENIE: Non saprei... *sospira* Cassie è una ragazza molto tranquilla, in classe non si sente e non si vede, e si rifiuta di partecipare ad ogni attività di lotta alle autorità scolastiche; però spesso ci è capitato di uscire insieme, fuori dall'ambito scolastico... Per esempio, tra mh *guarda l'orologio* un quarto d'ora dovremmo andare al cinema.

JARED: Oh. *facendo un ultimo tiro e spegnendo la sigaretta nel posacenere* Certo non posso uccidere un'amica di mia figlia. *alzandosi, e riavvicinandosi a lei, poi in tono minaccioso, standole molto vicino* Mia figlia non sa niente di me, di quello che faccio. Quindi tu dovrai serbare ben due segreti che mi riguardano, se ci tieni a rimanere sulla faccia della terra. Prova a far parola con lei di tutto questo, e ti mando al creatore. Prova a denunciarmi, e idem come sopra. Te, e tutta la tua famiglia. Intesi?

QUEENIE: *   Non ci credo, pare impossibile, Cassie figlia di questo qui!     poi lo guarda    In effetti hanno gli occhi dello stesso colore    . finisce di ascoltare l'uomo, poi annuisce* Sì.

JARED: *annuisce anche lui* Bene. *poi senza smettere di fissarla* Dopo, all'uscita dal cinema, dovrò anche venire a prendere Cassie per portarla a cena fuori. Tu ovviamente non mi conosci, sai chi sono, che faccio, come mi chiamo. *poggiando una mano contro il muro, accanto a lei*

QUEENIE: Sì, ho capito! *   Oh, ma pare che questo m'abbia preso per cretina!     guardandolo negli occhi.*

JARED: Non fare come se io fossi un nastro registrato che ripete a vuoto, *irritandosi visibilmente* È che siccome è ormai palese che hai il cervello a puttane, mi assicuro che tu capisca bene quello che dico. *sorridendole*             

QUEENIE: Certo che capisco, non sono mica una deficiente! *un po' seccata dall'offesa*

JARED: Oh, mi scusi signorina se mi sono permesso di pensare una cosa simile. Ma sa com'è, venire a casa di un pluriomicida, da sola, potevo anche sbatterti su quel tavolo e aprirti in due, non mi pare molto prudente, ecco! *prendendola palesemente in giro, scuotendo poi la testa seccato e scostandosi per aprirle la porta*

QUEENIE: *rotea gli occhi seccata.    In effetti ha ragione, diciamo che sono andata diritta diritta nella tana del lupo!    , poi sbuffa*

JARED: *la guarda perplesso, poi le sorride* Ti sei affezionata al mio muro o cosa? *facendole cenno con la testa verso la porta aperta* Non ti sparo nella schiena appena ti volti, eh!

QUEENIE: *alza gli occhi al cielo, come se in quell'istante stesse censurando un sacco di offese da tirargli addosso - anche perchè non le pare proprio il caso di farlo -  poi si infila le mani in tasca e fa per uscire, non staccandogli gli occhi da dosso*

JARED: *irritandosi di nuovo e fissandola a sua volta, mentre resta poggiato alla porta* Cazzo hai da guardare, eh?

QUEENIE: *fa spallucce* Niente. *poi si stringe nelle spalle, ed esce smettendo anche di guardarlo*

JARED: *la segue con lo sguardo in silenzio, poi le sbatte pure la porta dietro, senza averla nemmeno ringraziata per avergli riportato il portafogli, ma l'idea non gli è minimamente passata per la testa*

 

***

Special space dedicated to Kit <3

As announced :D here's a little surprise for you, Kit! since you want to know about the story so bad... we'll put a small summary at the end of each chapter, just for you! ^^ here we go! In this chapter, Jared explains that he didn't kill Queenie because he "just doesn't kill anyone if it's not ordered by his father", and because she reminds him of his daughter Cassie. After a call by Cassie, the reader finds out that the two girls already knew each other, since they attend the same Fine Arts Academy. Jared threatens Queenie again (xD), then is convinced that she won't tell anything to the police, so he lets her go. We hope this was clear and easy to understand ^^ thanks for being so nice and such an inspiration <3

***

Voi recensite, la CMC risponde u_ù dunque, anzitutto grazie a tutti quelli che leggono (specie quelli che lo leggono spontaneamente *tossisce*) e grazie per aver letto anche questo capitolo °O°! Detto ciò… Lelèchan, lo dico per il tuo bene, fatti i pensieri sconci su qualcun altro xD; Martyz grazie per l’incoraggiamento e i complimenti :3; Sarasc2 per te vale lo stesso avvertimento dato a Lelèchan *annuisce* e noi i lettori li accontentiamo :P; MayaSuzuki qua caschi male perché di spoiler non se ne parla proprio, però continuando a leggere scoprirai tutto quello che vuoi, quindi.. stay tuned (H); Annalisac2 per andare avanti, siamo andate avanti e ci auguriamo che tu continui a leggere :D (e a recensire ovviamente o.ò); donnaviolinista noi siamo la criminal mind corporation… in sospeso non lasciamo niente o.ò!

Detto ciò, ciurma di fedeli lettori, ci vediamo alla prossima e mi raccomando, non scordate di recensire <3

Kisses from CMC!

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Capitolo 4
*** 03. Daddy cool ***


“ 2 O’Clock

Capitolo 04 – Daddy cool

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

New York – Ore 20,30, in un cinema al centro della città, è appena finita la proiezione di una pellicola.

 

QUEENIE: in fila con Cassie, aspettando che si sbloccasse per poter finalmente uscire* Cavoli questo film m'ha presa! Però sai che schifo quei pasticcini... anche se io da Johnny accetterei tutto, altrochè! Non trovi anche tu? *e sorride alla ragazza*

CASSIE: *una ragazza di diciassette anni, bionda e minuta, con grandi occhi grigi e l'espressione dolce, praticamente un angelo* Lo puoi dire, Quee! *esclama sorridendole a sua volta con aria sognante* Sarei rimasta in sala a riverderlo un paio di volte ancora, chi se ne frega dei pasticcini! *ridendo, per poi sussultare voltandosi appena indietro, e stringendosi di più all'amica d'istinto, arrossendo di botto*

QUEENIE: *ridacchiando alla vista della ragazza arrossita* Dai, non vergognarti dei pensieri osceni su Johnny, è norma-- *poi si volta indietro e nota che un ragazzo stava ripetutamente toccando il sedere a Cassie* HEY, TU! *con tono minaccioso, verso il tipo* Che cazzo fai?!

TIPO: *guardando male Queenie* E tu che vuoi?

QUEENIE: Leva immediatamente le mani da dosso alla mia amica, è chiaro? *fissandolo diritto negli occhi, con aria minacciosa*

TIPO: Altrimenti che fai, mi picchi? Oh, sto tremando! *in tono ironico*

CASSIE: *cercando di scostarsi e imbarazzata a morte, alterna lo sguardo tra il tizio e l'amica, sgranando gli occhi nel vedere come la difendeva, e bisbigliandole*    Quee, lascia stare, andiamocene e basta, questo finisce che ti picchia davvero!     *pregandola quasi, preoccupatissima*

QUEENIE: *rivolgendosi a Cassie* Lascia stare un corno, me la vedo io, non preoccuparti! *e le sorride, poi riprende ad osservare il tizio con aria incazzata* Bravo, fai bene a tremare, brutto deficiente!

TIPO: Hey, tu! *avvicinandosi a Queenie e prendendola per il collo* Come cazzo ti permetti di parlarmi così?!

QUEENIE: *   Oggi non è giornata!     pensa, poi aggiunge.    Capirai che paura mi fa questo, sono stata minacciata con una pistola, IO    !* MIODDIO che paura, credo che ora mi inginocchierò e implorerò perdono! *con tono veramente ironico, spingendo via il tizio* Ma fatti una vita, represso di sticazzi!

MASCHERA: *sopraggiungendo* Hey, che succede qui?!

QUEENIE: Quel tizio *indicandolo* importunava la mia amica! Ma che razza di gente fate entrare qui?! Dovreste vergognarvi, non ci verrò più in un cinema di seconda categoria come questo! E lei invece di amoreggiare con le clienti, pensi a svolgere il suo lavoro! *seccata al massimo, poi tira un respiro profondo e torna da Cassie* Andiamocene Cassie...                   

CASSIE: *allontanandosi, più che altro trascinando via Queenie, con aria sconvolta, appena sono fuori dal cinema la scuote per le spalle tutta esaltata* Tu, TU! Sei stata un mito!! Come gli ha risposto, cioè, fantastica!! *abbracciandola poi strettissima abbarbicandosi addosso a lei*

QUEENIE: *accarezzandole la testa scompigliandole un po' i capelli* Ahò, ma quello come diavolo si è permesso?! E deve anche ringraziare il padre eterno o chiunque lassù abbia mandato la maschera, se no tornava a casa senza denti! *e ride, ricambiando poi l'abbraccio* Ma da quanto tempo era lì, quello?

CASSIE: *si allontana appena da lei scuotendo la testa imbarazzata* Appena mi sono girata è stato quando mi sono resa conto che mi toccava il sedere! Dio, che razza di pervertito! *ridendo, poi distogliendo lo sguardo da lei e sorridendo di più nel vedere una BMW Z3 nero metallizzato sopraggiungere appena all'uscita del cinema*

QUEENIE: E comunque Cassie, te lo chiedo per favore, non uscire più senza una guardia del corpo! *ridendo, poi sussulta un po' a vedere quell'auto arrivare accolta dal sorriso dell'amica*

CASSIE: *le annuisce ridendo, poi* È mio padre, vieni! *sorridendole e prendendola a braccetto andando incontro all'auto per poi lasciarla appena vede il padre scendere, saltandogli letteralmente addosso gettandogli le braccia al collo* Paaaaaa'! *canticchiandolo quasi* Fossi arrivato un attimo prima, ti sei perso una scena bellissima!

JARED: *vestito in maniera semplice ma elegante, camicia nera e giacca grigio scuro, sorride alla figlia prendendola quasi in braccio quando lei gli salta addosso, senza nemmeno notare l'altra ragazza, lì per lì* Che scena, tesoro?

QUEENIE: *   NO! NO! Quest'incontro si poteva evitare!     rimane ferma lì, immobile, tipo paralizzata, ma costretta ovviamente a far finta di niente, resta in silenzio a guardarsi le scarpe, con le mani in tasca, lanciando qualche occhiata fugace all'uomo.    Però... Mica male    .*

CASSIE: *scendendogli di dosso, lo tira per una manica indicandogli l'amica* Lei, dovevi vederl-- Ah a proposito, papà, questa è Queenie, è mia compagna di scuola! *prendendo anche lei per un braccio e avvicinandoli così che si presentassero* Queenie, questo è papà! *sorridendo a entrambi e annuendo, tutta contenta e ignara*

JARED: *sposta lo sguardo sull'altra ragazza, rimanendo impassibile come se niente fosse per davvero, poi le sorride cordialmente porgendole anche la mano* Piacere di conoscerti, Queenie.

QUEENIE: *   Certo che ha una faccia tosta da vendere, eh    !, gli stringe la mano sorridendo in maniera molto carina* Piacere mio, signore.

CASSIE: *riprendendo il racconto* Ecco, dicevo, c'era un tizio che mi toccava il sedere mentre stavamo in fila per uscire, pa'! *gesticolando con enfasi e continuando a tirarlo per la manica* E lei, lei è stata fantastica, l'ha minacciato, gli ha messo paura! Dovevi vederla! Ha minacciato anche la maschera, un mito! *parlandone quasi fosse un'eroina dei fumetti*

JARED: *sgrana gli occhi verso la figlia* Chi è 'sto figlio di puttana che ti ha toccato?! *poi spostando lo sguardo su Queenie nel sentire il resto del racconto, quasi gli viene da ridere ma si trattiene a stento* …caspita! *ridendo poi, non riuscendo più a evitarlo*

QUEENIE: Sa com'è, sono un po' incurante del pericolo. *e gli sorride in maniera molto sottile, poi da un'occhiata all'orologio* Beh Cassie, io ora devo proprio andare! Ci vediamo domani a scuola? *e le sorride in maniera dolce*

CASSIE: Nono, aspetta! *scuotendo velocemente la testa* Hai da fare? Perchè non vieni a cena con noi? Mi devo assolutamente sdebitare per quello che hai fatto per me! Dai? Per favore? *sorridendole dolcemente e annuendo come a suggerire una risposta*

JARED: *sgrana prima gli occhi, poi finge di schiarirsi la voce, distogliendo lo sguardo, pregando in turco mentalmente affinchè la ragazza dicesse di no*

QUEENIE: *   Ma nemmeno sotto tortura    !, scuote la testa* Non posso Cassie, davvero! E comunque non hai nulla per cui sdebitarti! *e le sorride in maniera carina* Ci vediamo domani, dai! *e fa per andarsene*

CASSIE: *fa un'espressione triste prendendole una mano per trattenerla* Ma perchè non puoi? Domani entriamo anche due ore più tardi, a scuola, e non abbiamo da fare nulla praticamente! Dai telefona a casa e dici che resti con noi! Ci tengo! *voltandosi poi verso il padre* Diglielo anche tu, papà! Tanto anche se si fa tardi, può restare a casa, e domani andiamo a scuola assieme! possiamo, vero? *facendogli gli occhi dolci sapendo che con lui funzionavano sempre*

JARED: *alterna lo sguardo tra la figlia e l'altra ragazza,    Ma porca di una troia sfondata!     non riuscendo però a non farsi intenerire dalla figlia, si stringe nelle spalle* Per me non c'è problema, però non forziamola, se non può non può, amore!

QUEENIE: *gesticolando e cercando di inventarsi una scusa* No, davvero Cassie, un'altra volta magari! Sai, domani c'è, ehm... *   Ed ora che dico?    * Quel laboratorio sperimentale sulla fisica e m'interesserebbe seguirlo! *    ...fisica. Potevo sforzarmi di più!    * Ed è proprio alla prima ora, perciò!

CASSIE: *fa un'espressione stranita* Ma se tu detesti la fisica... *diventando poi triste perchè pensava non volesse per noia, o mancanza di voglia di stare con lei*

JARED: *vedendo la figlia fare un'espressione triste, fa appello a tutta la sua forza di volontà e insiste per davvero* Dai Queenie, lo cominci un'altra volta il laboratorio di fisica! *annuendole con aria eloquente, tanto da farla suonare quasi come una minaccia, pur di non far dispiacere la figlia*

QUEENIE: Ecco, veramente io... *   No, no e no! Io non ci voglio andare! Però poi Cassie ci resterebbe male...     e lancia un'occhiata alla ragazza, poi chiude gli occhi e tira un respiro profondo* Va bene... *    ...sigh    .*                   

CASSIE: *le sorride debolmente non tanto convinta visto che aveva dovuto insistere molto* Se non ti va non fa niente, io pensavo ti facesse piacere.. *sempre in tono triste, abbassando lo sguardo*

JARED: Ma certo che le fa piacere, tesoro! *guardando poi fisso Queenie, mentre stringe a la figlia* Vero che ti fa piacere? *sorridendole in maniera tutt'altro che rassicurante*

QUEENIE: *annuendo convinta* CERTO che mi fa piacere Cassie! *e le sorride* Un attimo che avviso i miei... *ed estrare il cellulare dalla tasca* Torno subito! *si allontana un po', poi compone il numero.    Ciao mamma un assasino mi ha invitato a cena minacciato dalla figlia. Sigh.     e attende che la madre risponda al telefono*

CASSIE: *la guarda un po' perplessa da tutta quella convinzione improvvisa, poi fa spallucce e si volta verso il padre, abbracciandolo per la vita tenendo lo sguardo alto verso di lui sorridendogli* Simpatica, eh?

JARED: *abbracciandola a sua volta, accarezzandole i capelli* Un amore di ragazzina veramente! *trattenendosi dal ridere a stento*

QUEENIE: *al telefono* Mamma volevo dirti che ceno con-- sì mamma ma-- non lo so a che ora! *poi trova la chiamata terminata.    Mi ha detto: fai bene piccola, buon divertimento! Senza nemmeno sapere dove e con chi andavo. Mi sa che ho preso da mamma più di quanto pensassi!     e sospira, rimettendo il telefono in tasca, poi torna da loro, sorridendo a Cassie* Ecco fatto!

CASSIE: *si volta verso di lei pur restando abbracciata al padre* Ha detto di sì, vero? Vero? Resti anche a dormire!! *annuendo velocissima con aria entusiasta* Tanto abbiamo più o meno la stessa taglia, ti presto qualcosa di mio per dormire! *sorridendole felice*

JARED: *smadonnando mentalmente, alterna lo sguardo fra le due ragazze senza avere il coraggio di obiettare a quel che diceva la figlia,    Ma vedi te se uno va ammazzando gente da mattina a sera e poi non sa dire di no a una ragazzina..    *

QUEENIE: Sì, ha detto di sì! *e sorride all'amica in maniera dolce* E sì, se si fa tardi posso anche restare a dormire! *sorridendole di nuovo* Meno male che abbiamo la stessa taglia! *   In che situazione mi ritrovo, dio santo    .*

JARED: Bene allora! *esclamando di colpo per interrompere quei convenevoli,    Prima iniziamo, prima finiamo!     indicando l'auto alle ragazze* Stringetevi! *cercando di darsi una rilassata nonostante tutto, così che il tempo passasse più in fretta e la figlia si divertisse, andando a sedersi al posto di guida*

CASSIE: *gli annuisce e tira Queenie con , per un braccio, lasciandola sedere per prima così che si ritrovasse al centro* Sono contenta che resti! *sorridendole* Non ho mai ospitato un'amica a casa!

QUEENIE: *sentendosi un po' a disagio e tentando di stare più spiaccicata possibile addosso all'amica, sorride con disinvoltura* Io invece non sono mai andata a casa di un'amica la notte! Ma sono contenta di restare con te! *   È proprio adorabile questa ragazza, meno male che non ha preso dal padre    !*

CASSIE: *le sorride contenta sporgendosi poi in avanti per parlare al padre* Dove andiamo, papà? Al solito?

JARED: *annuisce mettendo in moto* Quello che piace tanto a te, tesoro! *cercando di non pensare di avere accanto una che avrebbe volentieri strangolato, rimanendo rilassato più che potesse, concentrandosi sulla strada*

QUEENIE: *   Che cazzo sarebbe ora questo solito?! Speriamo solo non sia uno di quei fast food che ci sono in città, cavolo, uno così può permettersi i ristoranti migliori al mondo!     cercando di sembrare quanto più rilassata possibile.    Io non sono qui e questo non sta accadendo.     poi si rivolge all'amica, facendo una battutina* Non è che mi portate a mangiare i pasticci di carne di Mrs Lovett, vero? *e ride, complimentandosi da sola*

JARED: È uno dei migliori ristoranti di New York, *comincia in tono tendente all'acido, poi si corregge* spero che piaccia anche a te!

CASSIE: *facendo un sorrisino imbarazzato verso l'amica* Papà è un azionista importante! Mi è andata bene, così possiamo toglierci qualche sfizio! *ridendo*

QUEENIE: *   Un azionista...     tenta disperatamente di non ridere, anche perchè non le pare il caso* Incredibile, anche mio padre fa lo stesso lavoro! A causa di questo è quasi sempre fuori, però...

CASSIE: Anche papà, infatti! Ci vediamo raramente.. *in tono anche triste*

JARED: *svoltando l'angolo e raggiungendo la strada del ristorante, entrando nel parcheggio privato del locale* Eh amore mio, purtroppo il lavoro è lavoro, che dobbiamo fare! Ognuno ha la sua croce! *fermandosi poi con l'auto e scendendo, facendo cenno alle ragazze di fare lo stesso, lasciando le chiavi al parcheggiatore*

QUEENIE: *scendendo dall'auto, restando vicino a Cassie* E va beh, mettiamola così: c'è un rompiscatole in meno! Si sa che i padri poi son protettivi e finiscono sempre per impedirci di fare cose su cose! *sorridendole*

JARED: *lanciandole un'occhiata assassina*    Mia figlia     ha abbastanza cervello per capire da sola ciò che può fare in sicurezza e ciò che non può fare, non c'è bisogno che sia io a impedirglielo. *passando poi un braccio attorno alle spalle della figlia tirandola a , quasi volesse allontanarla da Queenie per evitare che la infettasse con quei pensieri sconclusionati*

CASSIE: *leggermente imbarazzata, tende la mano all'amica per farsi seguire all'interno del ristorante* E dai papà, era una battutina innocente, anche lei è una ragazza con la testa sulle spalle, eh! *annuendogli*

QUEENIE: *   Cavoli com'è permaloso!     seguendoli poi in silenzio, osservandoli.    A vederlo così sembra addirittura una brava persona!    *

JARED:, non stento a crederlo! *rispondendo alla figlia, entrando poi nel ristorante, un elegantissimo locale a cinque stelle zeppo di clienti altrettanto distinti, salutando con un cenno il maitre che li accompagna al tavolo*

CASSIE: Studiamo spesso, insieme! Ora che ci penso, *sendendosi al tavolo, a fianco al padre* è quasi strano che voi due non vi siate mai incrociati prima di adesso! *sorridendo a entrambi, alternando gli sguardi*

QUEENIE: *entra nel locale e si guarda intorno, rispondendo all'amica* Guarda, sono sicura di non aver visto tuo padre mai una volta in vita mia! Come ben sai ho una memoria fotografica perfetta, me ne ricorderei sicuramente! *annuendo come a sottolineare il concetto espresso*

JARED: *guarda le due tranquillamente fingendo una noncuranza incredibile, poi prende i menu dal tavolo e gliene dà uno a testa* Prego, signorine! *anche cordialmente, tanto che non pare lui*

***

Special space dedicated to Kit <3

SUMMARY: the same day in which Queenie and Jared meet again, Queenie was supposed to watch a movie with Jared's daughter Cassie. So, by "chance" (xD), the two meet again in front of the cinema, when Cassie had just experienced some random perverted guy's attentions - luckily Queenie saves the day XD Jared and Queenie fake a first meeting because of the girl's presence, then Cassie insists for having her friend at the restaurant with them, and after a bit of an argument - poor Queenie of course doesn't want to have dinner with a killer xD - she is forced to accept to not make Cassie sad. The three go to a luxurious restarant, and Queenie realizes that Jared truly looks like a "normal" father from an unaware point of view. *sings ending theme* XD

***

Grazie per aver letto anche questo capitolo, gente <3 la CMC è orgogliosa di ciò! :D Grazie anche a tutte quelle persone che continuano a recensirci!

Donnaviolinista: mauhauha e questo non è niente ancora :D farà peggio, molto peggio!

Lelèchan: ma Jared è acido dentro proprio o_ò.

MayaSuzuki: eccotelo il seguito :D ma non tutto...

Martyz: e siamo solo all’inizio .___.!

Annalisac2: *w* siamo contente che ti stai appassionando!!

 

Kisses from CMC!

 

 

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Capitolo 5
*** 04. Edge of the ocean ***


“ 2 O’Clock ”

“ 2 O’Clock

Capitolo 04 – Edge of the ocean

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

 

CASSIE: *sorride al padre, poi rivolgendosi all'amica* Queenie guarda, noi facciamo sempre un gioco ogni volta che veniamo qui! *aprendo il menu davanti a ad occhi chiusi, prendendo poi il fazzoletto - di stoffa pregiata e broccata - per coprirne la parte destra, infine riaprendo gli occhi* fai anche tu così e scegli quello che ti pare senza guardare i prezzi, poi alla fine facciamo una scommessa su quanto papà ha speso! *ridendo*

QUEENIE: mh, ok! *e sorride, seguendo alla lettera le istruzioni dell'amica    spero di beccare la cosa che costa di più, così si che me la paga questo qui    !* vediamo un po'... *leggendo a mente i nomi delle pietanze*                   

JARED: poi, se vince lei, le offro io un gelato, sennò viceversa. stasera la cosa si fa più interessante, essendo in tre! spero tu abbia soldi con te, cara! *sfottendo Queenie, sorridendo poi a Cassie* cosa non si fa per una figlia! *ridendo anche rilassato, prendendole la mano per giocherellarci distrattamente mentre legge anche lui dal menu*

CASSIE: *gli sorride dolcemente stringendogli a sua volta la mano, mentre continua a leggere tutta applicata, spostandosi una ciocca di capelli biondissimi dietro l'orecchio* mmmhhhh io voglio questo! *indicando sul menu* tagliolini ai fiori di zafferano e salmone norvegese! *che solo dal nome suonava costosissimo*

QUEENIE: *non calcolando la battuta dell'uomo perchè troppo impegnata a cercare qualcosa di più costoso in base al nome, staccando gli occhi per vedere come si comportava con Cassie e intenerendosi un po'    quanto può essere crudele un uomo?     e riprende a leggere il menu.    sempre meno di una donna!    * questo qui! penne al caviale sterlet. *e sorride*

CASSIE: è buonissimo quello lì! *voltandosi a sorriderle* l'ho già provato una volta, ti ricordi, papà? *voltandosi appunto verso il padre*

JARED: mi ricordo, *annuendo alla figlia, lanciando poi un'occhiataccia a Queenie* la volta che dovetti chiedere un mutuo, come potrei dimenticarmelo? *facendo un'ironia acidissima, chiudendo poi il menu, quando si avvicina il cameriere* Jake, stasera ci deliziamo con i tagliolini zafferano e salmone che presi io l'altra volta, le penne al caviale in via d'estinzione, e.. *facendo mente locale* ..gnocchetti in astice walterspiel. *schiarendosi poi la voce intrecciando le mani sul tavolo guardando le due, in particolare Queenie, quando il cameriere se ne va* mi sa che ho battuto entrambe con la portata più costosa. *sorridendo tranquillo*

QUEENIE: *si guarda intorno con nonchalanche.    dannatissimo... vabeh chissene in fondo, tanto paga lui    !* sì, mi sa proprio che è così! *sorride anche lei, apparendo veramente molto calma* ma tanto il gioco non si basava sulla porzione più costosa, ma indovinare il prezzo di tutto, no? quindi Cassie, possiamo sempre rifarci! *sorridendo all'amica*

CASSIE: sìsì! *annuendole tutta sorridente, voltandosi poi verso il padre* però papà, io dopo non voglio più niente, che questi fanno porzioni esagerate, e poi il gelato non mi entra! senza contare che al cinema ci siamo abbuffate di popcorn! *ridendo*

JARED: come vuoi, principessa! *sorridendole tranquillo senza lasciarle la mano, per poi voltarsi verso Queenie* non ti ho chiesto se bevi, la forza dell'abitudine che ci facciamo sempre consigliare dallo chef. *in tono pacato, stranamente*

QUEENIE: *scuote la testa* no, preferisco non rovinarmi il fegato! grazie comunque *e sorride, apparendo molto carina e gentile*

JARED: ma che brava ragazza. *riprendendo con quel tono ambiguo*

CASSIE: *sporgendosi sulla sedia facendo gli occhioni dolci al padre* pa', io posso prenderne un poco, vero? sì?

JARED: no. *in tono secco, stando voltato dall'altra parte per non guardarla e farsi intenerire*

CASSIE: e dai, papà! sono un goccino, non mi fa niente! *tirandolo per un braccio*

JARED: Cassandra Katherine Sanders, *e quando la chiamava per nome, vuol dire che stava irritandosi* ho detto no. e non farmelo ripetere, *ostinandosi a non guardarla* lo sai che poi ti va alla testa, quindi no.

CASSIE: *fa un'espressione intristita, poi cercando di fargli girare il viso tirandolo* e daiiiii! su, da bravo! giuro che ne bevo solo un pochettino!

JARED: *stringendo gli occhi e portandosi una mano a massaggiarsi in mezzo agli occhi,    ma ste diciassettenni le fanno con lo stampino, tutte cagacazzo?!     decidendo di ignorarla, mentre il cameriere arriva con le portate*

QUEENIE: *ascolta la discussione tra i due divertita anche,    certo che è incredibile che un tizio come lui che uccide la gente senza scrupoli, poi fa la morale alla figlia se vuole bere un po'!    , restando però in silenzio*

CASSIE: *mettendo il broncio* e perchè lei eventualmente potrebbe e io no? *incrociando le braccia al petto, storcendo le labbra*

JARED: *facendo appello a tutto il self-control che possiede* perchè lei non è mia figlia, può fare quello che le pare, se diventa alcolizzata non è affar mio! *e meno male che s'era trattenuto, cominciando a mangiare* e buon appetito!

QUEENIE: *sistemandosi nel frattempo il tovagliolo sulle gambe com'eran solite le persone eleganti, dice* buon appetito! *poi fissa il piatto per qualche secondo.    che poi vorrei sapere perchè per pura questione di principio ho preso queste cose al caviale, a me nemmeno piace!     poi rassegnandosi    in realtà è nutella, non è caviale!     e comincia a mangiare anche lei*

CASSIE: uffa! sei ingiusto! *poggiandosi anche lei il tovagliolo sulle gambe, facendo una smorfia di capriccio al padre per poi cominciare a mangiare*

JARED: *tira un sospiro esausto, rimanendo in silenzio e versando acqua per Queenie, vino per e mettendone infine un goccio per la figlia, senza ribattere più per evitare di fare storie*

QUEENIE: *fissa l'uomo un po' scioccata, tentando di capire se è veramente lo stesso tizio del pomeriggio o magari solo un sosia, poi fa spallucce* grazie! *e gli sorride*

JARED: prego. *in tono seccato, ma una volta tanto non ce l'aveva con lei, cominciando a mangiare*

CASSIE: *sorride al padre, poi si sporge a dargli un bacio a schiocco su una guancia abbracciandolo, rivolgendosi poi all'amica* ma non è adorabile? *sorridendole, e riprendendo a mangiare anche lei*

QUEENIE: *evita proprio di rispondere e si limita solo a sorriderle,    adorabile.. quando è disarmato, forse!     e poi riprende a mangiare*

JARED: come la scabbia ai genitali. *risponde alla figlia, sorridendole tranquillo al posto di Queenie, peraltro apprezzando il fatto che almeno avesse taciuto*

CASSIE: quanto sei cattivo con te stesso! ma se sei un pezzo di pane! *esclama, mangiando con gusto* mamma mia che buono!             

QUEENIE: *   sì, certo, un pezzo di pane...     guardandolo di sottecchi,    raffermo però    .* è vero, la cucina è proprio ottima!

JARED: raffermo, però. *aggiunge, proseguendo la frase della figlia, finendo l'ultimo boccone e sistemandosi poi meglio sulla sedia, bevendo del vino*

CASSIE: *rotea gli occhi, senza rispondergli, mangiando tranquilla e sorridendo di tanto in tanto a Queenie, contenta che si trovasse bene*

QUEENIE: *   ma che fa, legge nel pensiero?     e continua a mangiare, ricambiando i sorrisi dell'amica, apparendo perfettamente a proprio agio*

JARED: *resta in silenzio attendendo che le ragazze terminassero di mangiare, tenendosi il mento con una mano e rimanendo a guardare la figlia con aria quasi innamorata, e in effetti sembrava essere l'unica persona sulla faccia della terra meritevole di amore da parte sua*

CASSIE: *termina di mangiare, pulendosi la bocca col tovagliolo e poggiandolo poi sulla tavola, voltandosi alternatamente verso i due* era buonissimo, lo prendo anche la prossima volta questo coso salmonoso! *bevendo infine quel goccino di vino che aveva nel bicchiere*

QUEENIE: *   che buffa Cassie! è proprio carinissima    ! sorride tra se e se, poggiando poi la forchetta nel piatto dopo aver finito, poi si pulisce anche lei col tovagliolo e lo poggia sul tavolo, accanto al tavolo, ben ripiegato* anche questo era proprio buono!

JARED: e ti credo, con quel che costa doveva essere pure schifoso, li dovevo solo ammazzare questi! *sorridendole tranquillo ma divertito, sapendo che lei poteva capire che lo intendeva sul serio quell'ammazzare, e non in senso figurato*

CASSIE: e che cavolo papà, ammazzare per così poco! che spietato! *facendogli una smorfia posando il bicchiere*

QUEENIE: *trattenendo una risata,    onestamente credo abbia ammazzato per molto meno    !* in effetti ha ragione Cassie, non mi pare poi tanto il caso! *con tono divertito*

JARED: zitta tu! *rivolgendosi a Queenie in tono addirittura scherzoso* io ammazzo chi mi pare! *annuendo una volta sola con convinzione, facendo poi un cenno al caposala perchè portasse il conto* allora, secondo me.. ho speso un milione di dollari solo per colpa sua! *indicando Queenie*

CASSIE: *ridendo* eeeeehh esagerato! *portandosi poi un dito alle labbra* secondo me poco meno di 300 dollari!

QUEENIE: per colpa mia?! chi è che si vantava per aver ordinato la pietanza più costosa?! *poi ridacchia, e assume un'aria pensierosa* invece secondo me sui 500 dollari!

JARED: per colpa tua, e non contraddirmi! *in tono che gli esce involontariamente minaccioso, tanto per cambiare, prendendo poi la custodia con il conto dalle mani del cameriere, con solennità manco stesse facendo l'estrazione di una lotteria miliardaria*

CASSIE: daidaidai!! *fissando quel foglietto che pian piano faceva uscire dalla custodia, sporgendosi per guardare in anticipo*

QUEENIE: e, rullo di tamburi...! *cercando di creare suspence*

JARED: *alterna lo sguardo tra le due, poi tira fuori il foglietto prendendolo per e girandosi dall'altra parte per non farglielo leggere, scoprendolo poi* CAZZAROLA! *esclama seriamente, in un impeto di finezza*

CASSIE: *che gli si abbarbicava addosso per leggere, si scosta di colpo* oddìo papà, è troppo? dovremo lavare i piatti? *in tono anche preoccupato*

QUEENIE: *ridacchiando* io lavo i bicchieri, eh! vedete come ve lo dico!                       

JARED: no, cazzarola lo dicevo perchè ha vinto lei! *sbattendo il foglietto del conto sul tavolo, che segnava 450 dollari netti* e per giunta io mi sono allontanato più di tutti, quindi mi tocca! *facendo spallucce e mettendo mano al portafogli*

CASSIE: e brava Quee! *sorridendole* ah che paura, pensavo di dovermi mettere a lavare i piatti!

QUEENIE: *portandosi una mano tra i capelli, con tanto di movimento di testa per scostarli* non avevo dubbi sul fatto che avrei vinto! *e poi sorride, ridacchiando*                               

JARED: *fa uno sbuffo seccato, infilando 500 dollari nella custodia e ridandola poi in mano al caposala che li saluta con un breve inchino, quindi si alza, prendendo la figlia per mano* andiamo su, ora gelato offerto gentilmente dalla ditta Sanders&Sanders! *attendendo Queenie per poi uscire dal locale*

QUEENIE: *si alza anche lei sorridendo, poi li segue fuori    a vederlo così poi, pare veramente un buon padre di famiglia, uno di quelli con la fedina penale talmente pulita che i vari detersivi si vergognano di esistere    !*

JARED: di fronte al Central, no? *chiedendo conferma alla figlia*

CASSIE: *gli annuisce, poi voltandosi verso l'amica sorridendole* lo fanno buonissimo là, infatti ci andiamo sempre anche se è inverno!

JARED: e chi se ne? ogni periodo dell'anno è buono per mangiare gelato! *alzando lo sguardo al cielo per qualche attimo, restando in silenzio e assumendo un'espressione diversa, più spenta, per dei secondi, proseguendo verso la gelateria*             

QUEENIE: *che osservava la scena, nota un cambio d'espressione sul volto dell'uomo    si vede che tutto ciò gli ricorda cose tristi...     poi scuote la testa* è vero, ogni momento è buono! a Natale con i miei cugini di solito, facciamo a gara a chi mangià più gelato! *e poi sorride tranquilla ai due*

CASSIE: wow! e chi vince di solito? *sorridendole, continuando a tenere stretta la mano al padre, mentre arrivano alla gelateria, che stava appunto di fronte a Central Park e aveva una terrazza con vista, tutta la skyline notturna del lato mare della città, praticamente mozzafiato*

JARED: *si riprende da quell'attimo di sovrappensiero, poi lascia il portafogli in mano a Cassie* amore senti, io non ho tanta voglia, sto troppo sazio, voi prendetevi pure quello che vi pare, io resto fuori a fumarmi una sigaretta che sto in astinenza da un'ora quasi! *dandole un bacio sulla guancia, dolcemente* mi raccomando non mi spendere tutto! mi fido di te!

QUEENIE: vince sempre mio cugino maggio-- *poi si osserva intorno* cavoli, che bel panorama... *rimane estasiata,    new york così sembra una donna vestita di nero che tutti vorrebbero portarsi a letto.     poi ascolta quello che il padre di Cassie dice* è davvero così sazio, signore? *con tono anche abbastanza dispiaciuto*

JARED: *lancia solo un'occhiata alla ragazza, senza risponderle, poi sorride ad entrambe ed esce fuori dopo averle accompagnate*

CASSIE: ok, pa'.. *rimanendo a seguirlo con lo sguardo, infilando il portafogli in borsa* non insisto mai più di tanto, quando non gli va il gelato. *fa spallucce, in tono intristito ma sorridendole debolmente, facendo la fila alla cassa* perchè qui veniva spesso con la mamma. me lo ha raccontato un sacco di volte.. *pagando poi per due coni, quando arriva il loro turno*

QUEENIE: *    ...veniva?     poi osserva Cassie* e ora non ci viene più?

CASSIE: *fa un sospiro, poi si avvicina al bancone e di nuovo le sorride debolmente* non ce l'ho più, Queenie, anzi in verità non l'ho mai conosciuta. *poggiando lo scontrino sul bancone* come lo vuoi il gelato? *rivolgendosi quindi al gelataio* io fragola e vaniglia!

QUEENIE: *   bella Quee, bella! non potevi arrivarci da sola, no? sei sempre la solita!     poi rivolgendosi al gelataio* io cioccolato e banana!

CASSIE: *attende che i gelati siano serviti, poi porge a Queenie il suo e le sorride di nuovo in quel modo* usciamo fuori in terrazza? *avviandosi in realtà senza aspettare una risposta, prendendola a braccetto*

QUEENIE: *prende il gelato e viene trascinata fuori in terrazza dalla ragazza, una volta arrivate si ferma ad osservare il panorama* come ho detto prima, è proprio mozzafiato questa vista... *poi sorride all'amica*

CASSIE: sì. *sorridendole e tenendosi i capelli con una mano, per il vento, avvicinandosi di più alla balaustra e mangiando il gelato mentre guarda giù, il padre che stava poggiato alla ringhiera del lungomare lì davanti, fumando* a volte vorrei che si innamorasse di nuovo, sai? *parlandole senza guardarla*

QUEENIE: *si avvicina all'amica mentre continua a mangiare il gelato, fissando alternativamente lei e il padre* perchè?

CASSIE: perchè non è giusto che una persona come lui sia sola! *esclama sorridendole, in tono di ovvietà* e non lo dico perchè è mio padre, penso sia abbastanza obiettivo. *dicendolo con convinzione*

QUEENIE: *   in effetti con lei è sempre gentile...     , poi le sorride* ma lui non è solo! ha te, no? è sempre così gentile con te, poi ti vuole proprio un bene pazzesco, Cassie! *sorridendole, poi voltandosi a guardare verso il basso* osservandolo da qui non sembra solo, sai? sembra un uomo che attende la donna della sua vita che è in ritardo. *poi la guarda di nuovo* e cos'aspetti, perchè non vai ad abbracciarlo? credo sia questo quello di cui abbia bisogno! *sorridendole con dolcezza*

CASSIE: *si volta a guardarla, con gli occhi appena lucidi, sorridendole nel prenderle poi una mano tenendogliela stretta per qualche secondo senza sapere che dirle ma con aria riconoscente per quelle parole, poi ridendo piano manda giù l'ultimo pezzetto di cono e le lascia andare la mano correndo giù per davvero, uscendo in strada poco dopo chiamando il padre che si volta non appena la sente chiamandola a sua volta e abbracciandolo strettissimo gettandogli le braccia al collo*

QUEENIE: *sospira a vedere quella scena dalla terrazza* a me no, dovrebbero fare una statua d'oro alta quanto quella della libertà! *poi si guarda intorno* e ora parlo anche da sola! *scuote la testa, poi finisce di mangiare il gelato ed entra dentro per gettare il tovagliolino,    quell'uomo non è così cattivo come vuole farmi credere, e Cassie è molto di più di quello che appare, e questa serata è andata meglio di quanto credessi!     sorride soddisfatta tra se e se, poi si siede a tavolino in gelateria e guarda sul monitor il video dell'ultima canzone uscita, in maniera molto distratta*

CASSIE: *dopo pochi minuti, tenendo per mano il padre e con gli occhi arrossati perchè doveva aver pianto, ma col sorriso sulle labbra, torna in gelateria dall'amica* Queenie! torniamo a casa? *passandosi di nuovo una manica sugli occhi*

JARED: *guardando in silenzio per degli attimi la ragazza seduta al tavolino con aria diversa dal solito, non più truce ma quasi serena* buono il gelato qui, eh? *sorridendole, e addirittura porgendole il braccio prima di uscire*

QUEENIE: *inizialmente si rivolge a Cassie, sorridendo e annuendo, poi poggia la mano sul braccio dell'uomo e dice* sì, è proprio buono! *e sorride anche a lui, con aria dolce*

JARED: *stranamente rilassato, proseguendo lungo il marciapiede andando verso il parcheggio* ditemi voi, quale altro sulla faccia della terra vi fa mangiare così bene! *ridendo*

CASSIE: è vero! *annuendo e abbracciandolo per la vita, venendo a sua volta abbracciata per le spalle* dovresti venire con noi più spesso, Quee!

QUEENIE: * rispondendo all'uomo* magari Alain Passard può farci mangiare meglio! *e ridacchia, sorridendo poi a Cassie come per risponderle e mantenersi sul vago,    che mi sa che è solo un caso se riesco a sopravvivere anche questa volta    !*

CASSIE: *scuotendo la testa e ridendo* no guarda, Quee, dovendo vivere da solo papà ha imparato a cucinare da dio, te lo posso assicurare!

JARED: meno male che ho mia figlia che mi difende dalle maldicenze, ecco! *prendendola pure a ridere, stranamente, mentre raggiungono il parcheggio, dove paga il custode e si fa riportare l'auto*

QUEENIE: *ridendo anche lei e quindi con tono scherzoso* Cassie, ma tu sei di parte, lo dici perchè è tuo padre! 

JARED: *facendo un'espressione che era tutta un programma e ben riassumeva il desiderio omicida verso la ragazza, resta in silenzio per evitare di agire sul serio, conoscendosi, e prende le chiavi dalle mani del parcheggiatore andando al posto di guida* sedetevi e fate il gioco del silenzio, va!

CASSIE: *ride, immaginando solo vagamente i reali pensieri del padre e lascia nuovamente sedere prima Queenie*

QUEENIE: *ride pure lei, sedendosi in auto    ma perchè questo posto tocca sempre a me?!    *

 

***

SPECIAL KIT SPACE <3

We’re back with a new, funny chapter *_* and here’s your summary! As previously said, Jared, Queenie and Cassie go to a luxurious restaurant to have a dinner; while Jared and Queenie have non-stop arguments - it seems they just can’t stand each other xD - they make a bet with Cassie to guess the total bill (*lol*). Queenie wins, and after dinner Jared offers an ice-cream to the girls, bringing them to a very special place for him - it’s the bar he used to go to with his wife. While he’s out on the viewpoint smoking, Queenie and Cassie chat a bit and Queenie discovers that Jared’s wife - Cassie’s mother - is dead seventeen years ago. Cassie becomes sad while looking at her father alone, then Quee tells her to go and hug him, feeling for a second that Jared just can’t be that bad, after all. In the end, they come back to the car in order to go home. See you next time! :*

***

SPAZIO LETTORI! *_*

 

Eccoci tornate con un nuovo capitoletto sostanzioso (in effetti, visto che stanno a magna’ XD che battutaccia squallida ) e passiamo a rispondere alle recensioni :3 mi raccomando, continuate a seguirci che tra poco arrivano le sparatorie! *_* <-- occhietto spiritato

Lelechan: poco da fa’, Jared sarà pure stronzo ma è un pezzo di masculo <3

Martyz: diosanto quella canzone XD partorita dal mio (Anto) random ci fa piacere che ti stia piacendo *_* e sì, basta dare tempo al tempo, e Quee metterà al suo posto anche i mafiosi… un bel po’ di mafiosi X°° tutti lo vorrebbero un daddy cool come Jared, ammettiamolo. Ù_ù

sarasc2: ma che deve succedere, su! u_u e sì… anche a me ricorda qualcuno [ndAnto]

annalisac2: eeehh, è un mafioso dal cuore d’oro lui ù_ù (…pfffff xD) ci fa piacere che tu ti sia rilassata con la nostra SPLENDIDA SCENEGGIATURA :* (cosa non si fa per accontentare una picci X°D <3)

 

alla prossima con la CMCorp! <3

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Capitolo 6
*** 05. A beautiful lie ***


“ 2 O’Clock

Capitolo 05 – A beautiful lie

[ original screenplay by CriminalMindsCorp.

 

***

JARED: *mette in moto, uscendo dal parcheggio e imboccando la strada principale, diretti verso la casa nella quale normalmente Cassie viveva sola con la governante tranne che per i fine settimana, le feste comandate e occasioni particolari* Oooh... La pace, il nirvana! *alludendo al silenzio che c'era, smanettando con l'accendino automatico per accendersi l'ennesima sigaretta della giornata, facendo un tiro solo e poi rimettendo le mani sul volante, così che il fumo fosse portato via dal vento attraverso il finestrino mezzo aperto*

CASSIE: *osservando la scena sott'occhio, bisbiglia a voce bassissima all'orecchio dell'amica*    Papà fuma troppo!    

QUEENIE: *ascolta l'amica, poi osserva l'uomo e annuisce*    Decisamente! Ma non gli farà male?     *bisbigliando anche lei all'amica*

JARED: Non sparlate di me in mia presenza, almeno! *facendo un altro tiro e rimanendo con la sigaretta tra le labbra mentre guida*

CASSIE: È che dovresti smettere, ti fa male, lo sai? Eh, lo sai? *incrociando le braccia al petto e dando una gomitata all'amica* Diglielo che gli fa male, tu che sai essere convincente!

QUEENIE: *   Che ruolo ingrato!     accarezzandosi il braccio per la gomitata, in tono solenne* Il fumo nuoce gravemente te e chi ti sta intorno! *citando le scritte sui pacchetti di sigarette, con aria convinta*

CASSIE: Ecco, e fumare in gravidanza fa male al bambino! *annuendo convinta, voltandosi dall'altra parte*

JARED: *tenendo la sigaretta tra due dita, mentre guida* Amore, dubito fortemente che pure impegnandomi possa mai incorrere in una gravidanza, e poi, *voltandosi verso Queenie per qualche attimo, ammazzandola di fumo, tornando poi alla strada* con la gentaglia che gira per New York, non sarà certo il fumo ad ammazzarmi!

QUEENIE: *ride alla frase detta da Cassie, poi viene sommersa dal fumo dell'uomo e comincia a tossire* Hey, a me i polmoni servono! *soffiando a vuoto con la mano per far spostare via il fumo*

JARED: Tranquilla, pure tu finirai assassinata da qualche malavitoso newyorkese prima che ci riesca il cancro polmonare! *sorridendole, sotto lo sguardo della figlia che scuoteva la testa affranta*

QUEENIE: *lo guarda di sottecchi,    Oh, ma questa è una minaccia    !* Non escludo questa probabilità, ma certamente qualcuno interverrà a salvarmi... Che so, tipo Super Man! *sorridendogli*

CASSIE: O WonderWoman! *sorridendo mentre annuisce, con un indice puntato in alto*

JARED: O Babbo Natale, che ne dite? *in tono ironico, raggiungendo casa, una bella villa elegante ma non esagerata, sviluppata su due piani, con un giardino curatissimo sul davanti, recuperando poi il telecomando del cancello dal cruscotto e azionandolo, aspettando che si aprisse*

QUEENIE: Non per screditare WonderWoman e Babbo Natale, ma io preferisco Super Man! *poi osserva la villetta,    Oh questa sarebbe la casa di Cassie... Cavoli, è bella già da fuori!    *

JARED: Facciamo che non arriva nessuno a salvarti, così la natura fa il suo corso e siamo tutti più contenti e tranquilli! *in tono autoconclusivo, sorridendo di nuovo alle ragazze, entrando con l'auto nel vialetto della casa e parcheggiando, spegnendo il quadro, per poi scendere e sgranchirsi nelle spalle*

CASSIE: Ma a me l'idea di WonderWoman piaceva.. *obiettando a bassa voce, per poi aprire lo sportello e scendere, aspettando l'amica* Casetta mia! *indicandola*

QUEENIE: *sbuffa, poi borbotta tra sé e sé* E a me piaceva Super Man! Che c'entra Babbo Natale poi, bho! *fa spallucce, poi scende, chiudendo lo sportello* Avevo intuito! *le sorride* È bella già da fuori!

JARED: E a me piace Babbo Natale! *in tono ostile pure se si trattava di un gioco, percorrendo il vialetto di casa e andando ad aprire la porta* AHHH! Che bello arrivare qui e non trovare quella vecchiaccia rognosa! *stiracchiandosi, e buttando le chiavi su un mobile all'ingresso, che dava su un ampio salone*

CASSIE: *seguendolo, assieme all'amica, entrando in casa* Povera Lilian, pa'! *bisbigliando all'amica schermandosi la bocca con una mano*    Anche se un po' è vero, è insopportabile la mia tata!    

QUEENIE: *bisbigliando all'amica* Le tate sono sempre insopportabili! *annuisce, osservandosi intorno    Però, che bell'ambiente    !, alternando gli sguardi tra Cassie e l'uomo, senza sapere come muoversi*

JARED: *va a coprire le orecchie alla figlia, rivolgendosi poi all'altra ragazza* Diciamo pure che è un'emerita cagacazzo rompicoglioni, oltre che una vecchia battona, e costa pure l'ira di dio. *in tono proprio spontaneo, annuendo*

CASSIE: Ennò, voglio sentire, che hai detto?! *cercando di liberarsi dalla presa ma non riuscendoci anche se si dimena a più non posso*

JARED: *prendendola in braccio da dietro* Cose che le tue orecchie delicate non devono sentire, la tua bocca ripetere! *portandola via e salendo al piano di sopra della casa, facendo cenno a Queenie di seguirli*

CASSIE: Ma voglio sapere, non è giusto, mi oppongo!! *dimenandosi ancora, più di prima, cercando di farsi mollare, appigliandosi agli stipiti della porta della propria camera per opporre resistenza* Quee aiutami!! *ridendo però, nel frattempo*

JARED: *tirandola per farle lasciare gli stipiti* E molla! *ridendo anche lui per tutta quella situazione, riuscendo infine a staccarla*

QUEENIE: *li segue su per le scale, non riuscendo a smettere di ridere nell'osservare la scena    A vederlo così uno si dimentica anche che è un malavitoso newyorkese! Mi chiedo sempre di più come sia venuta su così Cassie    !* Ma io però voglio conoscerla la tata! Ci tengo ora!

CASSIE: Ma se è un'emerita cagacazzo rompicoglioni, oltre che una vecchia battona, e costa pure l'ira di dio! *mentre ride, rivolta all'amica*

JARED: *sgrana gli occhi, buttandola sul lettone di lei a una piazza e mezzo, prendendola per le mani* Cassandra Katherine Sanders, che diavolo ti salta in mente di dire queste cose?!

CASSIE: *continuando a ridere* Ma papà, tu lo dici almeno una volta al minuto, anche mentre Lilian è qui!

QUEENIE: *scoppia a ridere come una deficiente alla scena* E meno male che le orecchie di Cassie non dovevano sentire certe cose! * continuando a ridere*

JARED: Non c'entra, TU non devi ripeterle! Io sborso soldi per mantenere la suddetta battona, quindi ho il diritto di lamentarmi quanto mi pare! *prendendo a farle il solletico, per poi abbracciarla stretta e prendere a strofinarle forte un pugno sulla testa per arruffarle i capelli*

CASSIE: NO, I CAPELLI NO!! *dimenandosi cercando di fargli mollare la presa, senza riuscirci*

QUEENIE: *li osserva con aria dolce,    Potrebbe addirittura passare per un padre esemplare    !, e si poggia poi contro lo stipite della porta, poi controlla che non ci siano sms/chiamate perse al cellulare e lo rimette in tasca, perdendosi nei propri pensieri*

JARED: *la molla solo dopo averle lasciato i capelli quasi cotonati* Oh, guarda che bella che sei! *alzandosi dal letto ridendo ancora* Vi lascio sole signorine! *salutandole con la mano, e uscendo, chiudendo la porta della camera di Cassie*

CASSIE: Guarda qua che mi ha combinato! *lamentandosi per i capelli tutti arruffati, alzandosi poi dal letto e andando verso il lungo specchio a parete che aveva accanto all'armadio, sui toni del rosa/crema come tutto il resto in quella stanza, cercando di sistemarseli* Va beh! *rinunciando dopo qualche secondo, recuperando poi due pigiami dal cassetto del comò* Speriamo che la mia roba ti vada! *guardando l'amica* Forse un po' corta, ma dovrebbe andarti! *sorridendole*

QUEENIE: Dai, non stai male coi capelli così *e le sorride,    Tutto questo rosa me lo sognerò stanotte    !, poi prende il pigiama    Oddio è rosa anche questo!     e prova a sembrare meno scioccata di quanto sia, poi le sorride* La taglia è quella, probabilmente mi calzerà a pennello! *   Quasi vorrei non m'andasse    !*

CASSIE: Speriamo! *sorridendole e annuendo, mentre richiude il cassettone e si siede sul letto, dandole le spalle ma spogliandosi del tutto tranquillamente davanti a lei manco fossero sorelle, senza un briciolo di imbarazzo, prendendo poi a infilarsi il pigiama*

QUEENIE: *   Oh beh, tanto vale...     , fa spallucce, poi si toglie i vestiti poggiandoli sulla prima sedia che capita a tiro, senza manco chiedere se poteva o meno, s'infila il pigiama che come da ipotesi le calzava a pennello, e si guarda di sfuggita allo specchio che la ragazza aveva in camera    Conciata così sembro quasi una bambolina. Che amarezza.     distoglie l'attenzione dallo specchio, si scioglie i capelli e mette l'elastico nella tasca dei jeans, poi prende ad osservarsi*

CASSIE: *appena ha finito, si volta verso di lei intrecciando le mani e portandole accanto al viso* Ti sta perfetto, meglio che a me! *annuendole* E poi il rosa ti dona, dovresti indossarlo più spesso! E anche coi capelli sciolti stai meglio! *tutta esaltata*

QUEENIE: *arrossisce, un po' imbarazzata* Ehm... Non è proprio il mio colore preferito! *le sorride debolmente* Comunque è vero, devo ammettere che mi sta bene! Grazie! *e stavolta le sorride per bene* Anche a te sta benissimo questo colore!

CASSIE: Sei più bella così! *annuendo ancora continuando a studiarla, dondolando le gambe giù dal letto, poi si alza* Vado di sotto a prendere qualche schifezzina da mangiare, mi sto pentendo di non aver ordinato il secondo piatto al ristorant-- *ridacchiando mentre apre la porta, scontrandosi quasi col padre che si apprestava a bussare* Pa'! Ma che, origliavi? *ridendo*

JARED: *con addosso un pantalone di tuta e un vecchio maglione grigio chiaro, scalzo, leggermente spettinato per il cambio d'abito* In verità stavo solo venendo a darvi la buonanotte, anche se non ho granché di sonno, sto un po' di sotto a vedere la tv in salotto!

CASSIE: Sìsì, dicono tutti così! *facendogli la linguaccia, scansandolo e andando di sotto, scendendo le scale*

QUEENIE: Ok Cassie, ti aspetto qui! * continuando a fissarsi    Ma veramente mi starà bene questo coso? Io mi sento troppo  barbie, che diamine! Ma va beh, non ci penso sennò mi fisso!     e fa spallucce, poi si affaccia e si trova davanti il padre di Cassie* Ehm, salve!

JARED: *entra nella camera andando a sedersi sul letto della figlia, senza rispondere alla ragazza, rimanendo in silenzio diversi secondi prendendo distrattamente in mano uno dei pelouche che stavano in bella mostra praticamente dappertutto, poi fa un sospiro* Credo di doverti ringraziare. *a voce bassa, alzando lo sguardo verso di lei e guardandola fisso*

QUEENIE: *s'imbarazza tantissimo, tant'è che prende a giocare istericamente con le mani, poi scuote la testa* No! Sono io a doverla ringraziare per la cena, il gelato e la serata! *sorridendogli, un po' rossa in viso*

JARED: *resta in silenzio ancora per un po', rimettendo a posto il pelouche e passandosi una mano tra i capelli con l'aria di chi rimugina, parlando poi di nuovo a bassa voce* Cassie mi ha riferito quel che tu le hai detto mentre eravate in terrazza. Per questo voglio ringraziarti. Mi fa piacere che mia figlia abbia una buona amica che possa starle vicino quando io non ci sono. *tornando a guardarla, intensamente*

QUEENIE: ...altro che la tata di cui sopra! *ridacchia tentando di nascondere l'imbarazzo, facendo cadere un po' di capelli sul viso in modo da coprine una parte, Oddio, perché quest'uomo mi imbarazza così tanto?  e parlando anche lei a bassa voce, aggiunge* Comunque non deve ringraziarmi... *poi gli sorride, sempre rossiccia*

JARED: *la guarda leggermente perplesso per tutto quell'imbarazzo e quel rossore, poi attribuendolo al fatto che giustamente la ragazza doveva aver paura di lui dopo quel che era capitato, cerca di sembrare un poco più tranquillo* Mi spiace anche che tu sappia tutto il retroscena. Se non fossi passata di lì quella mattina, adesso sarebbe tutto più semplice. Comunque sappi che non voglio farti niente, mia figlia sembra tenere a te, quindi stai tranquilla, ok? *accennando a un sorriso*

QUEENIE: *lo guarda con aria interrogativa, poi realizza* Ah! *proprio a sottolineare che lei ora c'era arrivata* No, ma non è per il retroscena! *prendendo a gesticolare con le mani* Comunque l'ultima cosa che ha detto non può farmi altro che piacere! *ridacchiando*

JARED: *annuisce* Spero che quello che sai di me non comprometta il tuo rapporto con Cassie. *e le sorride tranquillamente*

QUEENIE: *scuote la testa velocemente* Assolutamente no! *e gli sorride, anche lei in maniera disinvolta* Non vedo perchè dovrebbe! Voglio bene a Cassie esattamente come le volevo bene prima di sapere che è sua figlia!

CASSIE: Eccomi qua! *piombando in camera di colpo carica di ogni genere di biscottini in almeno cinque buste diverse, una busta di latte, cacao in polvere, due tazzone da colazione, mettendo tutto sopra alla scrivania, poi notando il padre* Ah! Ehm.. Avevo un po' di fame! *sorridendogli*

JARED: *la guarda, tranquillo, alzandosi dal letto per farle posto* Mi raccomando, non abbuffatevi troppo!

QUEENIE: *guardandola con gli occhi sbarrati* Cavolo Cassie, un po' di fame! Pare che hai derubato un supermercato! *e sospira* Io Cassie direi scena classica: una love story più tutte queste schifezze formano la nottata perfetta! Non trovi? *e le sorride*

CASSIE: *esaltandosi di botto* Sìììì!! *annuendo velocissima, ricordandosi solo dopo che* Ah miseriaccia, pa', mi sono scordata di dirlo pure a te, mi si è rotto il lettore qua in camera! Me ne devo comprare uno nuovo! *in tono lamentoso*

JARED: No amore rettifica: IO te ne devo comprare uno nuovo! E poi era nuovo anche quello che è morto, magari ce lo cambiano!

CASSIE: Ehm.. mi ci è caduta la cocacola sopra. *in tono piccolissimo, girandosi dall'altra parte e rigirandosi le dita guardando il padre sott'occhio aspettandosi un'arrabbiatura*

JARED: *le lancia un'occhiata bruttissima* La coca nel lettore? *scuotendo la testa affranto, poi facendo spallucce* Va beh, vi lascio il divano di sotto allora, va! Che il lettore giù funziona, sempre se non hai ucciso pure lui!

QUEENIE: *ridendo alla scenetta, ma tentando di apparire seria, rivolgendosi a Jared* Ma mi spiace che poi lei debba riniunciare a ciò che aveva pianificato! *poi si rivolge a Cassie* Possiamo restare qui e fare qualche giochino stupido tipo, mh.. Nomi cose e città? *Cavolo, a volte mi escono delle assurdità pazzesche!*

CASSIE: *guardando intristita l'amica* Ma mi era venuta voglia di vedere Notting Hill, ora ci tengo! *illuminandosi poi di botto* Idea! *e prende di nuovo tutta la roba che aveva piazzato sulla scrivania, mollandola con poca delicatezza in braccio al padre* Adesso andiamo tutti e tre di sotto a guardarci un bel film, sì, tu stai con noi! *annuendogli una volta sola con convinzione, arrampicandosi poi sul letto a prendere il dvd dalla mensola, senza attendere consensi e andando di sotto, sparata*

JARED: *seguendo tutta la scena a occhi sgranati, come avesse visto materializzarsi il suo peggiore incubo - e in effetti* Cassie ma io ho un'età, mica mi sto tutta la notte sveglio appresso a voi, eh! *cercando inutilmente di protestare, spostando poi lo sguardo verso l'altra ragazza come a cercare addirittura un supporto morale*

QUEENIE: *ridendo* È vero Cassie, la notte è per i giovani! *non riuscendosi proprio a trattenere la battuta, seguendo Cassie in salotto*

JARED: Più che per i giovani è per i vivi, e un'altra battutina di queste e tu non lo sarai più! *dicendolo quasi con soddisfazione, come si stesse trattenendo da parecchio dal dirlo, poi prosegue scendendo le scale*

QUEENIE: Ah, no? *e gli fa una linguaccia, correndo poi da Cassie e buttandosi sul divano, mentre l'amica tentava di far partire il film* È una dura lotta, eh?

CASSIE: Io e la tecnologia andiamo poco d'accordo come avrai notato dalla fine che ho fatto fare all'altro lettore! *ridendo e smanettando con il telecomando, andando a sedersi sul divano a gambe incrociate*

JARED: *sfiorando la catastrofe all'ultimo gradino per quanto stava carico di roba, raggiunge il salotto e sistema tutto sul tavolino, poi va a piazzarsi sulla poltrona accanto al divano, facendo un sonoro sbadiglio* Mi sa che se colleghi il lettore alla TV ti riesce meglio, amore.. *incrociando le braccia al petto, con aria stanca*

QUEENIE: *si sistema meglio, sedendosi sul divano anzichè restarci stesa su, poi ridacchia* Chissà se riusciremo mai a vedere questo film..!

CASSIE: *sbuffa, di tutta risposta piazza il telecomando in mano al padre* Toh, fallo tu che sei capace! *e va a piazzarsi di nuovo sul divano, preparando poi latte e cioccolato per e l'amica, passandole una busta di biscotti per fargliela aprire* E non fare l'asociale, vieni qua con noi! *facendogli posticino in mezzo*

JARED: *scuote la testa, posa il telecomando sul tavolino e va a collegare TV e lettore, visto che davvero stavano staccati come aveva immaginato, poi la guarda interdetto* Ma stiamo scomodi in tre! *   No, questo è troppo eh!    * E poi lei mi ha chiamato vecchio, io vicino a lei non ci voglio stare! *indicando Queenie*

QUEENIE: *fa spallucce, poi apre la busta di biscotti e ne prende uno* Ma scherzavo, io! *e mangia il biscotto che aveva preso, tenendo ancora in mano la busta*

CASSIE: Pa', non fare il bambino, su! *indicandogli con insistenza il posticino* o il bambino o il vecchio fai, prendi una decisione per la via di mezzo che poi è la tua! *sorridendogli* Dai, non fare l'antipatico con la mia amica!

JARED: *rotea gli occhi sbuffando, poi si va a sedere evitando di fare altre storie, appiccicandosi alla figlia per scansare Queenie quasi per dispetto*

QUEENIE: *   No Cassie, non è che fa l'antipatico con me, è antipatico di suo    ! e sbuffa, abbracciando il cuscino del divano e guardando lo schermo, in attesa dell'inizio del film* Io non l'ho nemmeno mai visto questo film!

CASSIE: È carinissimo, io lo adoro! *mentre inizia il film, sporgendosi per guardarla, e le sorride* Amo le storie d'amore impossibili, ah! *sospirando e portandosi la tazza di latte e cioccolato al cuore con aria sognante* Ma quando capita una cosa del genere a me?

JARED: *voltandosi a guardarla malissimo* Non affrettiamo le disgrazie, ogni cosa a suo tempo! *obiettando*

QUEENIE: E poi credimi Cassie, certe cose accadono solo nei film! In realtà è solo una scocciatura! *annuisce, mangiando biscotti*

CASSIE: Ma che c'entra, io voglio un ragazzo, sarebbe anche ora, ho 17 anni suonati ormai! *voltandosi offesa dall'altra parte*

JARED: La tizia qui ha ragione, *riferendosi a Queenie* e poi sappilo amore, gli uomini sono tutti pezzi di merda tranne papà! *e lo dice anche con una certa convinzione nel tono*

QUEENIE: *Certo, proprio così guarda! e si trattiene dal ridere* Su Cassie non disperare, quando sarà il momento ci penserà il destino a farti trovare un ragazzo, bravo come il tuo papà! *ridendo, stavolta*

JARED: *lancia un'occhiata assassina alla ragazza, piantandole una gomitata tutt'altro che delicata tra la quinta e la sesta costola, accomodandosi poi meglio sul divano* Tsk.

CASSIE: *non avendo notato il gesto* Speriamo presto! *e si accoccola addosso al padre, che l'abbraccia* Nel frattempo mi godo il mio uomo preferito! *applicandosi adesso a vedere il film*

QUEENIE: *assumendo l'espressione tipica di chi vuole trattenere un urlo dal dolore,    AHIA PORCA TROIA CHE MALE! Mi sa che mi si è rotta una costola!     e lo guarda di sottecchi, Bel ringraziamento! e scuote la testa scocciata, poi guarda il film*

JARED: *dopo tre quarti d'ora buoni in silenzio assoluto, con la figlia che gli sta ormai praticamente in braccio, sbadiglia e si abbandona un poco di più contro il divano, con la stanchezza che cominciava a prendere il sopravvento,    Mannaggia a me, dovevo insistere e dire di no, a quest'ora stavo tranquillo per cacchi miei a dormire già da un'ora almeno, mio dio che sonno, e sto divano maledetto mi sta ammazzando la schiena!     tirando un sospiro e socchiudendo appena gli occhi*

QUEENIE: *impondendosi di stare sveglia, ancora abbracciata al cuscino    Io ce la faccio a vedere questo film. Ce la faccio a stare sveglia.     con gli occhi che le si chiudono ormai...    Non è che sono stanca, è solo che ho avuto una giornata piena di emozioni e allora...    * Mi dispiace Will... *bisbiglia con tono così basso che quasi nemmeno si sente,  e si abbandona totalmente tra le braccia di morfeo*

JARED: *riaprendo gli occhi di colpo per non addormentarsi, cerca di stiracchiarsi per quel che può, poi china appena la testa a vedere se la figlia fosse sveglia e la trova addormentata, peraltro pesantemente, si volta verso l'altra ragazza e idem,    Ma vuoi vedere che qua stavo sveglio io solo come un idiota?!     alzando lo sguardo esasperato e prende meglio in braccio Cassie così da alzarsi, cercando di non muoversi troppo bruscamente per evitare di svegliare le due, portandola di sopra in camera*

QUEENIE: *stesso che si era addormentata e non aveva più la forza da abbracciare il cuscino, lo lascia cadere, mugolando qualcosa, con un'espressione non molto rilassata, con la testa poggiata sulla punta dello schienale del divano*

JARED: *dopo pochi minuti torna in salotto, sbadigliando a più non posso, spegnendo il lettore e la tv sempre in estremo silenzio, quindi rimane per qualche istante a fissare Queenie addormentata con aria perplessa, domandandosi mentalmente se mollarla semplicemente là o almeno metterle addosso una coperta, poi gli sovviene che la figlia non l'avrebbe presa tanto bene, quindi si avvicina prendendola in braccio così come aveva fatto con Cassie,    Che mi tocca fare...    , stringendola a e facendo piano cercando di non svegliarla, salendo di nuovo le scale, lentamente*

QUEENIE: *a causa dello sballottamento, apre gli occhi facendoli restare socchiusi senza però svegliarsi, vede l'immagine distorta di un uomo, ma non riesce nemmeno a realizzare la cosa tant'è che crede di star sognando e li richiude    Buonanotte...     acquistando un'aria molto più tranquilla*

 

***

 

SPECIAL KIT’S SPACE <3

it's summary time! *sings XD* as said, Jared drives his daughter and Queenie at home - and they argue all the time in car too, because Jared smokes too much xD - an elegant villa, where the three are alone since Cassie's nanny Lilian is absent. After a funny scene in which Jared defines Lilian "a fuc###ng annoying old b##ch" xD, Cassie shows Queenie her room, they wear PINK pyjamas (Quee hates them XD) and decide to have a midnight-breakfast while watching the movie "Notting Hill". While Cassie's in the kitchen to take some milk and biscuits, Jared's alone with Queenie and thanks her for being a good friend to his daughter; the girl is quite surprised and also embarassed, though she doesn't understand why yet. Cassie comes back, remembers her dvd-player is broken and "thanks" to her stubborness the three end watching the movie together in the living room. Of course, Jared is not very happy of it xD the two girls fall asleep, and making a patience effort, Jared carries them back to Cassie's room. *the end* cya next tiiiiime ^_^/

***

LA CMC RISPONDE!

MayaSuzuki: eeeeh, tra poco arriva tutta la violenza che vuoi *annuisce* tranquilla! Continua a leggere e sarai accontentata ;)

Sarasc2: la verità è che come dice la buon’anima di Mario Merola, i figli so’ piezz e cor xD!!

Donnaviolinista: fino all’ultimo centesimo +_+!!

Lelechan: eh, delinquente e buono, certo che è un bel pezzo di masculo °ç°

Martyz: eh quei due sono dispettosi entrambi xD e poi la figlia è ancora più mafiosa del padre, perciò… siamo contente che ti prenda questa storia :D

Un ringraziamento va anche a annalisac2 che ha l’account bloccato ma nonostante questo continua a leggere :D

Alla prossima ciurmaglia e continuate a leggerci e a recensirci u.u7

 

KISSES, la CMC! <3

 

 

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Capitolo 7
*** 06. Tell me baby ***


“ 2 O’Clock ”

Capitolo 06 – Tell me baby

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

JARED: ...e mi raccomando, per qualsiasi cosa, in qualsiasi momento, tu mi chiami e io vengo ad ammazzare chi ti importuna, ok? *parlando attraverso il finestrino abbassato dell'auto, fuori la scuola, con la figlia*

CASSIE: Ma sì, pa', sì.. Stai tranquillo, che mi devono fare! *sorridendogli, chinandosi poi verso il finestrino a salutarlo, dandogli un bacio sulla guancia e abbracciandolo per quanto possibile* E poi hai visto, c'è Quee che mi protegge! *indicandola*

QUEENIE: C'è WonderWoman in carne ed ossa qui! *autoironica, avviandosi verso l'ingresso*

RAGAZZO: *si avvicina tutto saltellante* Queeeeeeeeeeee! *e le salta addosso* Che bello Quee, hai passato a pieni voti la prova per decorare la sala per la festa di Natale! che bello, che bello, che bello! non sei contenta?

QUEENIE: *con tono serio* Seh, sono felice come una pasqua non vedi? Ho fatto quella prova solo perchè così posso saltare le lezioni e avere punti di credito per senza niente!

RAGAZZO: Certo che sei di un antipatico Quee, sprizzi allegria da tutti i pori! *poi le allarga le labbra con le dita* Suuuu, sorridi, la vita è bella e in alto splende il sole!

QUEENIE: *tirandogli una gomitata diritto nello stomaco* TU TI DROGHI! Cavoli oh, questi fan a prima mattina! Che noia essere una star... *e ride da sola come una scema, poi lancia un'occhiata a Cassie* Cassie, andiamo? *e le sorride*

CASSIE: *voltandosi di nuovo verso il padre, fa spallucce, poi lo saluta con la mano e si avvia verso Queenie* Heeeyyy aspettatemi! *raggiungendola di corsa*

JARED:    Ti amo, piccola mia..     *bisbiglia non sentito quando già si è allontanata, seguendola con lo sguardo, tira un sospiro e poi alza il finestrino dell'auto, frugando nella tasca della giacca e tirandone fuori un foglietto*    Paul Harvey, ereditiero, 30 anni, all'angolo tra la 66a e la 68a..     *legge a voce bassa, e si abbandona per un attimo contro il sedile, con espressione stanca, poi rimette in moto, allontanandosi da lì*

RAGAZZO: Cassie! *e le sorride* Hai capito che la nostra Quee si occuperà delle decorazioni per la festa di Natale? *poi con aria sognante* Sono sicuro che troverà qualche idea geniale! Non vedo l'ora di poterla aiutare!

QUEENIE: E TU *lo guarda storto* Chi ti ha mai detto che mi devi aiutare?! Io non ti ingaggerei manco se mi pagassero!

CASSIE: *alternando lo sguardo tra i due, si avvinghia al braccio di Queenie* Semmai l'aiuto io, è amica mia lei! *facendogli la linguaccia e trascinandola via quasi di peso, verso l'aula della prima lezione*

QUEENIE: *sospira, già stanca* Grazie Cassie, stavolta mi hai salvata te da quel rompiscatole! *aprendo la porta dell'aula e sistemandosi al suo posto, sedendosi e poggiando la testa sul banco* Ora devo pensare anche alle decorazioni per la festa! *con aria pensierosa*

CASSIE: *tirando fuori un album da disegno per poggiarlo sul banco, per poi ravviarsi i capelli con una molletta* Mmhhh mi ci impegno a pensarci, così se mi viene qualche idea mi assumi come apprendista! *sorridendole*

QUEENIE: *segue l'esempio dell'amica e prende anche lei l'album, iniziando a schizzare la palestra* Grazie! *e le sorride in maniera dolce, per poi concentrarsi sulla piantina* Colori disponibili: verde, bianco e rosso!

CASSIE: *incrocia le braccia sul banco e l'osserva per un poco mentre schizza, poi ritorna attenta non appena la professoressa della prima ora entra in aula, seguendo il principio della lezione*

QUEENIE: *Ora servirebbe proprio il padre di Cassie, secondo me lui conosce veramente Babbo Natale e potrebbe aiutarmi! mentre schizza sovrappensiero, fingendo sia di occuparsi delle decorazioni, sia di seguire la lezione, con lo sguardo perso nel vuoto*

CASSIE: *prende appunti mentrela professoressa spiega, attenta a quello che diceva come una studentessa modello, schierando sul banco un quintale di pastelli colorati e matite di tutti i tipi, ovviamente tutti di ottima marca*

QUEENIE: *sospira, poi da un'occhiata all'album, nota quello che aveva disegnato e lo fissa con aria scioccata    Ok, io mi drogo peggio di quel tizio stamattina    !, straccia il foglio dall'album e lo piega, infilandoselo in tasca, poi si alza e senza nemmeno chiedere il permesso, esce dall'aula*

INSEGNANTE: *mentre spiegava, si gira e l'osserva* Signorina Cudwor--- *e nota che è uscita* Ah, bene! Questa me la lego al dito! *e annota l'evento sul registro*

 

***

 

New York, Sixth Avenue, 32th Street - Ore 17.30, casa Cudworth.

 

QUEENIE: *   Mh. Sì, mi piace!     guardando la sua opera d'arte, poi da un'occhiata all'orologio    Non è tanto tardi.. Bene, faccio anche in tempo a consegnarla!     e si precipita in bagno, ripulendosi le mani dai residui della matita e facendosi una sciacquata veloce, poi si veste, si pettina, prende il foglio direttamente dall'album da disegno e lo arrotola, chiudendolo con un nastrino rosso e un fiocchettino    Mh. Io non sono sana di mente, lo so    .* Mamma, io esco, FORSE torno più tardi! *   Se riesco a scamparla anche oggi    !, si avvicina alla porta, prende le chiavi ed esce, dirigendosi verso casa "Sanders". Il battito cardiaco aumenta, come il giorno precedente. Sospira.    Ok, forza e coraggio Quee!     e bussa*

JARED:    Brutto maledettissimo schifoso figlio di una troia!     *lamentandosi tra e per il bruciore, stringendo gli occhi, mentre si tiene un batuffolo di ovatta imbevuto d'alcool su uno zigomo, davanti allo specchio del bagno, togliendolo poi e scoprendo una lunga bruciatura lineare, bloccandosi poi nell'atto di ritagliare un quadrato di garza perchè sente la porta bussare,    E mo' chi cazzo è?    , andando di soppiatto verso l'ingresso, sporgendosi verso la finestra, e sgranando gli occhi apre la porta, avendo riconosciuto la ragazza* E TU che DIAVOLO ci fai QUI?!

QUEENIE: *scatta sull'attenti, poi abbassa lo sguardo ed evitando anche di guardarlo, gli porge il foglio Dio... Non riesco a parlare!*

JARED: *fa un'espressione stranita, inclinando appena la testa di lato interrogativo prendendo quel foglio dalle sue mani* Ma che è, t'hanno assunta come postina? *senza aprirlo*

QUEENIE: N-no... *scuote la testa, sempre tenendo lo sguardo basso Cristo Quee e la tua sottile vena ironica dov'è quando ti serve?!*

JARED: *la guarda interdetto un'altra volta* Ma hai una paresi, il torcicollo, che? *in tono seriamente perplesso, poi aprendo di più la porta* Senti, qualsiasi cosa tu voglia, gentilmente entriamo visto che non posso stare tipo bersaglio vivente sopra alla soglia, sai com'è! *dandole le spalle ed entrando dentro, togliendo il nastrino dal foglio, sempre con quell'espressione*

QUEENIE: *sempre in silenzio, entra chiudendo poi la porta alle sue spalle e poggiandosici contro Quee, fai conto che lui non è lui. Forza. Non è difficile. Basta auto convincersi, non ti ha ancora minacciata, su!*

JARED: *si poggia di schiena contro il tavolo del salotto, standole di fronte, guardandola ancora qualche secondo senza capire e facendo poi spallucce sfila il nastro dal foglio e lo svolge, rimanendo a guardarlo con aria più interdetta di prima* Che..? *alternando adesso lo sguardo tra il foglio - un proprio ritratto a matita, peraltro perfetto - e la ragazza*

QUEENIE: *nota l'espressione dell'uomo e le viene un colpo* Che c'è, ho sbagliato qualche tratto?! Eppure mi sembrava fosse perfetto! Mica ha sbavato la matita?! *e gli tira il foglio da mano, poi lo osserva e glielo rimette di nuovo in mano* Tsk, è tutto perfetto, dicevo io che non potevo sbagliare! *e sospira, calmandosi*

JARED: *sgrana di più gli occhi, interdetto al massimo, fissandola come lo si farebbe con un malato di mente in piena crisi schizofrenica* …per essere perfetto lo è, ma la domanda che mi pongo è: perchè? *mantenendo anche una certa calma, ma più che altro perché era perplesso e non capiva come reagire*

QUEENIE: *lo guarda interdetta, sbatte le palpebre, poi fa spallucce* Così! *e gli sorride* Non le piace...?

JARED: *   Ok Jared, calma, un bel respiro, CHE CAZZO MI SIGNIFICA STA COSA?! ...Jared, avevo detto calma, e che madonna!    * Beh sì, è molto somigliante.. *rimanendo vago* Cos'è, un compito per scuola, fai l'identikit dell'assassino? *azzardando l'ipotesi*

QUEENIE: *lo guarda sbattendo le palpebre, con tono stranito* Beh no! *continuando a fissarlo interdetta* È solo un piccolo pensierino per lei..

JARED: *fa la stessa identica espressione interdetta di lei, alternando lo sguardo tra il disegno e la ragazza, poi in tono interrogativo al massimo* Cioè intendi un regalo? *come avesse detto un'eresia*

QUEENIE: *con la stessa espressione di cui sopra* Beh, sì! *non riuscendo a capire perché la cosa lo sconvolgesse tanto*

JARED: E.. *cominciando a fare un gesto con la mano come a cercare le parole, poi si arrende perchè non gli veniva meglio di* ..e per quale diavolo di motivo, scusa? *scuotendo appena la testa e stringendosi nelle spalle*

QUEENIE: *fa spallucce e gli sorride, tenendosi le mani dietro la schiena* così!

JARED: *rifiutandosi di accettare quel "così!" come motivazione* Senti, non mi dire che è ancora per quella storia che non ti ho sparato, che mi vedi come il tuo salvatore eccetera eccetera, perché no, mi spiego, veramente non è proprio il caso, ti ho detto più volte che se non t'ho fatta fuori prima è perché potresti essere mia figlia, ecco! *cercando di mettere le cose in chiaro*

QUEENIE: *riprendendo a fissarlo con espressione interdetta* Lo so! Infatti non è per quello!

JARED: *scrolla le spalle rimanendo in silenzio qualche secondo, poi scuote la testa con espressione confusa poggiando il disegno sul tavolo e va verso l'angolo cottura, aprendo il piccolo frigo e prendendo una bottiglia d'acqua per berci, il tutto in silenzio come se rimuginasse nel frattempo cercando di capire*

QUEENIE: *Perchè mi sento un pochino scema ed impulsiva? pensa, infilandosi poi le mani in tasca, guardandolo*

JARED: *si fa una bella bevuta, rimette la bottiglia in frigo, rimane qualche secondo poggiato contro di esso con aria assorta come riflettesse, poi torna al tavolo, si siede* Siediti. *in tono secco e indicandole la sedia di fronte alla propria, poi si schiarisce la voce*

QUEENIE: *   Oddio mio, e mo che gli è preso?     guarda l'uomo, poi la sedia e si siede, un po' titubante, in silenzio*

JARED: *intreccia le mani mettendo i gomiti sul tavolo, poi poggiandoci il mento su arriccia le labbra pensieroso per degli attimi fissandola, poi di colpo* Stamattina ho ammazzato tre persone nel giro di un'ora. Durante l'ultima delle tre volte, mi hanno sparato addosso. *indicandosi lo zigomo sfregiato* Un solo secondo di distrazione in più, e a quest'ora ero all'altro mondo. *restando in silenzio dopo, fissandola ancora negli occhi*

QUEENIE: *ricambia lo sguardo, Ma mi starà per caso facendo il terzo grado? seguendo con attenzione il discorso di Jared, Meno male che si è salvato!*

JARED: *tira un sospiro cercando di mantenere la calma, poi muovendo le mani nel frattempo come stesse spiegando la faccenda a un bambino piccolo* Questo dovrebbe farti capire che, qualsiasi sia il motivo balzano che ti spinge a sfidare la mia pazienza tornando qui una seconda volta, il suddetto motivo è insensato. Potrebbero, per esempio, piombare in questa casa all'improvviso e farmi fuori da un momento all'altro, anche mentre tu sei qui. *restando poi di nuovo in silenzio, sperando fosse la volta buona*

QUEENIE: *   Lo so, le so queste cose!     ed abbassa lo sguardo    Se solo non mi ostinassi ogni volta a fregarmene del pericolo in cui rischio di incorrere, se solo mi fermassi un po' a pensare prima di agire, non ci sarei mai venuta qui, né ieri pomeriggio, ieri sera niente cena ed ora non sarei qui. Ma non ci riesco. Se mi viene un'idea, anche malsana, faccio di tutto affinché si materializzi.     intristendosi un po', anche.    Per esempio, tutte le cose che ho fatto tra ieri ed oggi una persona "normale" non le avrebbe fatte... Ed ogni volta io ricado nello stesso errore.     tenendo sempre lo sguardo basso.    E se fosse possibile tornare nel passato, so già che lo rifarei. Sono incorreggibile    .*

JARED: *la guarda restando in silenzio in attesa di una risposta o almeno di un cenno di assenso, poi vedendola abbassare lo sguardo con aria persa allunga il braccio a sfiorarle appena una guancia* Oh? *come a farla riprendere dal sovrappensiero*

QUEENIE: *rimane con lo sguardo basso, guardando di sottecchi per qualche secondo il braccio di Jared, arrossendo un po' ma tanto aveva i capelli che le erano caduti tutti davanti* Sì, ho capito.. *con tono di voce basso, In effetti non varrebbe nemmeno la pena spiegargli il perché del regalo. Ma poi perché? In fondo non c'è nulla da spiegargli, non lo so nemmeno io...*

JARED: *le scosta i capelli da avanti per guardarla negli occhi, poi le fa alzare il mento, fissandola* Ci sarà un motivo se per lavorare mi sono dovuto prendere addirittura un'altra casa. Lo faccio per proteggere mia figlia, così anche quando dovessero scoprirmi e trovarmi, non rischio ritorsioni. Proprio per questo, stare qui è rischioso, capisci? Io lo dico per te! *domandandosi poi mentalmente per quale motivo stesse a spiegare la faccenda a quella ragazza, invece di prenderla e buttarla fuori direttamente, ed evitando di domandarsi il reale motivo per cui lei fosse lì*

QUEENIE: *arrossisce un po' di più, mantenendo comunque uno sguardo un po' triste annuisce, come a dirgli che lei queste cose le aveva capite* In effetti lei ha ragione, molto probabilmente anzi! Sicuramente, non ci sarei dovuta venire qui, però... *poi si ferma, abbassando lo sguardo per qualche secondo poi gesticola come a dire che stava per dire una stronzata, lo guarda e gli sorride* Credo sia meglio che vada ora... *e fa per alzarsi*

JARED: Però? *poggiandole una mano sul braccio per fermarla, guardandola negli occhi come se così potesse capire meglio quel che le passava per la testa*

QUEENIE: *Però non posso farci niente se improvvisamente i miei neuroni mi proiettano la sua immagine ed io finisco col disegnarlo durante le ore di lezione* È che... Ci tenevo a darle il disegno! *fa per tagliare corto lei anche perchè Non è che posso stare qui e spiegargli tutte queste cose, concluderebbe giustamente con le cose che ha detto prima e finirebbe col chiedermi se veramente ho capito quello che intendeva*

JARED: *ritira il braccio lasciandola andare, guardandola ancora negli occhi per qualche attimo e convincendosi che evidentemente doveva essere veramente solo per il disegno che era lì, distogliendo poi lo sguardo lanciando un'occhiata al disegno, quindi tornando a lei* È davvero molto bello, sei brava *sorridendole leggermente* Ti ringrazio per il regalo, però davvero, non sprecare tempo e fatica, oltre che la vita per venire qui, per ritrarre me! *scuotendo la testa, ridendo*

QUEENIE: *gli sorride debolmente* Ci proverò... *poi fa spallucce* Sono contenta che gli sia piaciuto! *cercando di incrociare quanto meno possibile il suo sguardo, poi si dirige verso la porta*

JARED: *la segue con lo sguardo, non convinto, più che altro stranito da tutta quella situazione per certi versi "nuova", quindi si alza per accompagnarla alla porta* Queenie, *pensando per qualche istante che doveva essere la prima volta che la chiamava per nome, perchè suonava quasi strano* stai att-- *e si blocca sentendo un'auto parcheggiarsi lì fuori, facendole cenno di fermarsi, con una mano, che non aprisse la porta*

QUEENIE: *resta ferma con la mano ancora sulla maniglia della porta, poi guarda Jared con aria interrogativa, come a chiedergli perchè*

JARED: *spostandosi lentamente verso la finestra per vedere fuori*    Minchia, me lo sono chiamato da solo?     *bisbiglia più fra sé e sé che a lei, non riconoscendo l'auto riuscendo a vedere chi ci fosse all'interno, poi si volta verso di lei*    Là dentro     *indicandole il primo cassetto di un mobile della cucina*    Prendimi la pistola, spicciati!    

QUEENIE: *tentando di restare calma,    OH, MA CHE STO A DIVENTARE COMPLICE DI UN ASSASSINO? Hey, avevo detto calma Quee!     col cuore a mille rimane qualche secondo immobile, poi va verso la direzione che gli aveva indicato, in preda al panico apre il cassetto e vede la pistola    Mio dio Quee, ti rendi conto che tu non volevi nemmeno prendere la pistola per giocare al poligono di tiro?     poi fissa l'uomo,    Respira Quee, respira! Non è questo il momento di svenire!     prende l'arma e la porta a Jared sempre col cuore che le batteva all'impazzata    Quee, Quee mi raccomando sveglia    !*

 

***

 

KIT’S CORNER <3

 

In this chapter things start to go bad! D: first of all, while she's at school, Queenie doodles and suddenly realizes she had just drawn a portrait of Jared. Unaware - as always XD - of the danger she's going to face, she goes to Jared's secret house again and gives him the portrait, as a gift, showing great embarrass and looking very shy. He's very very VERY (xD) surprised since he can't understand why on earth the girl keeps on making such actions towards him who's still an assassin, lets her in and tries to explain that she should stop doing that, since it's very dangerous for her.

While Queenie feels confused because she feels attachment for him although she can't understand why yet, Jared notices a car outside his house. From the window, he's worried it could be someone who wants to kill him, so asks Queenie for his gun xD and the girl is of course very afraid, but still, takes the order and sets up for something bad that's going to happen.

Kit ù_ù, here's your summary. *threatening with a gun* NOW log in. Click on "vuoi inserire una recensione?" under the scrolling menu containing the name of the chapter. Write something. Click on "invia". And we'll be very happy! :°3 please? please? <3

 

***

 

CMC a rapporto per il servizio fanSSSS *O*

 

grazie a coloro che ci seguono e ci watchano *_* anche se non tutti recensiscono, eh... u.u non costringeteci a mandarvi la mafia a casa, sa'?! D:( in ogni caso :3, grazie di tutto cuore per seguirci assiduamente, speriamo che anche questo capitolo sia di vostro gradimento <3

 

Martyz: *fanno il coretto* seh, tenerissimi, con Jared che si schianta addosso alla figlia pur di non stare vicino a Quee XD *amareggiate* però sì dai, gli si perdona tutto <3 Quee, vita intensa per quel poco? e adesso allora??

annalisac2: ma che t'è capitato all'account? ç_ç comunque sì... wonderwoman, superman, babbo natale... chi più ne ha più ne metta! e noi ancora siamo in dubbio se aggiungere o meno "demenziale" tra i generi di sta storia XDDD Jared, sì, è figlio di buona donna y.y ma d'altronde, per fare sto mestiere! Cassie non è imbecille... col tempo si riprenderà e Quee è... Quee <3 un nome un riassunto di qualità!

Lelechan: e che amarezza sì! XD questa scena qui era abbastanza bella? nella prossima ci saranno spargimenti di sangue >_> ma che hai le visioni su Jared, tu?! XD e che cavolo, un po' di contegno!

sarasc2: tu vuoi la botte piena e la moglie ubriaca, non si può, eh u.u e dalla nostra bocca non usciranno informazioni di alcun tipo >D *sadiche*

 

kisskiss & bangbang

dalla CMC X°D

 

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Capitolo 8
*** 07. Scream, aim and fire ***


“ 2 O’Clock

Capitolo 07 – Scream, aim and fire

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

JARED: *prende la pistola dalle sue mani anche con una certa urgenza visto che tentennava, controlla fosse carica, poi scatta il grilletto e si sporge di nuovo verso la finestra, assottigliando gli occhi mentre una figura scende dall'auto, quindi tira un sospiro di sollievo* affanculo Vin, si cambia l'auto e manco me lo dice 'sto stronzo! *e posa la pistola sopra al ripiano della cucina, tornando a guardare lei leggermente rilassato, poi realizza di botto*    TU!     *prendendola per un braccio e trascinandola verso lo sgabuzzino accanto all'angolo cottura*    stai qui, zitta, muta e immobile, chiaro?     *minaccioso, chiudendola dentro, preciso mentre l'uomo bussa alla porta, quindi va ad aprire* pezzo d'idiota, e me lo vuoi dire che ti sei cambiato auto? m'hai fatto perdere dieci anni di vita! *lasciandolo entrare, richiudendo subito la porta*

QUEENIE: *   ma che miseria! ma li mortacci loro!     tentando di respirare, per quanto possibile in un buco che era dimensione 4x6, portandosi una mano sul cuore    se c'avessi ancora quella pistola tra le mani, no, li ucciderei tutti e due! ... ok Quee, ora calma    ! qualche istante dopo    MA VAFFANCULO! oh, ora sto meglio    . e si poggia al muro, facendosi aria*

VIN: *un uomo estremamente distinto, sui cinquanta* la vita è fatta anche di sorprese, ti pare? *salutandolo con un abbraccio e una pacca sulla spalla* ma quanto tempo era che non ci si vedeva?

JARED: *facendo spallucce* mah, qualche mese credo.. ma è sempre un piacere rivedere un vecchio collega. *facendogli poi cenno di sedersi offrendogli una sedia* a che devo la visita?

VIN: *senza sedersi* riguarda l'assassinio Harvey, hai presente?

JARED: *stranito, facendo mente locale* il primo tizio della mattinata?

VIN: esatto. vedo che le informazioni erano giuste, allora. no, perchè, vedi.. *abbassando per un attimo lo sguardo, tornando poi a fissarlo* il primo tizio della    tua     mattinata, era socio della    mia     famiglia, sulle azioni della Jenkin's. Hai idea di quanti soldi abbia perso, per colpa della vostra disinformazione?

QUEENIE: *che giustamente ascoltava tutto, sbarra gli occhi dio no. dio no! e si poggia con le mani contro il muro, tenendo le braccia lungo il corpo, come se volesse farsi forza e non cadere a terra, e guarda verso il soffitto.. ma che sorprese del cazzo! ora capisco perchè tutta quella diffidenza, il mondo è proprio un infame! iniziando un po' a tremare Quee no, non mi piace questa debolezza, che cazzo tremi?! continuando ad origliare*

JARED: non mi avevano-- *indietreggiando appena e guardandosi furtivamente intorno* avvisato, di questo dettaglio, altrimenti le misure sarebbero state diverse, chiaramente.. mio padre mi ha mandato, io ho solo eseguito..

VIN: De Valera, un giro da dieci milioni di dollari me lo chiami "dettaglio"? non so nella tua famiglia come si usi, ma nella mia non si gioca a fare i ladruncoli da quattro soldi, regole ben precise sono state stabilite, *estraendo poi una pistola silenziata dall'interno della giacca, puntandogliela contro* e chi rompe, paga. *sorridendogli*

JARED: *sussulta impercettibilmente,    porca troia, qua finisce male    * non fare stronzate, Vin, passeranno dieci secondi e avrai metà della malavita dietro.. *allarmandosi interiormente perchè era troppo distante dalla pistola, rispetto a dove l'aveva lasciata,    santo dio.    *

QUEENIE: *   oh cazzo.     buttandosi di nuovo contro il muro,    Quee qua le cose sono tre: o Vin lo uccide e poi ti scopre e ti spara un colpo al centro della fronte, o Vin lo uccide e poi tu resterai a compiangere il suo cadavere, o muore Vin. è la legge della giungla, la legge del più forte.     chiude gli occhi e respira.    MA PORCA TROIA IO NON HO MAI PENSATO A QUELLO CHE DEVO FARE, PERCHE' CI DEVO PENSARE ORA?!     ed apre lentamente la porta, senza far rumore, prendendo una scopa dal ripostiglio    Quee, o la va o la spacca. c'hai il 50% delle probabilità che questa sia la cosa giusta.     e arrivando con scatto felino vicino ai due* seh, col cazzo! *e tira un colpo secco con la mazza sulla mano di Vin, facendogli cadere a terra la pistola e lanciandola a Jared con un calcio, col battito cardiaco accelerato*

JARED: *sgrana gli occhi prima per lo stupore, poi per il panico, poi fulmineamente recupera la pistola da terra, alzandola verso l'uomo che lo minacciava*

VIN: *preso alla sprovvista, si volta di colpo verso la ragazza per capire chi fosse stato a disarmarlo* brutta troia!! *e la costringe a mollare quella "arma" improvvisata, tirandola a per i capelli ed estraendo un coltello a serramanico dalla cintura glielo punta alla gola* come la mettiamo, ora? *rivolgendo un sorriso beffardo a entrambi*

QUEENIE: *   ho rischiato la vita più volte in due giorni che in diciassette anni.     ferma immobile a fissare il coltello* fregatene! *    ...Quee ma che cazzo dici?!    , mentre prova a liberarsi*

JARED: cazzo fai?! *rivolgendosi più alla ragazza che all'uomo, continuando a mirarlo con la pistola* e tu non ti azzardare!

VIN: non mi devo azzardare? *stringendola di più per i capelli costringendola ad alzare il collo* e tu chi saresti per dare ordini a me? *piantandole il coltello contro la gola, così che stesse ferma* getta la pistola, o purtroppo sarò costretto a sporcarti il pavimento, De Valera!

QUEENIE: *merda. merda. merda. restando immobile lì, con quello che l'aveva afferrata per i capelli e chiude gli occhi, tentando di mantenere i nervi saldi.*

JARED: *   merda, merda, merda!    * vigliacco.. *abbassando la pistola* falla uscire da qua, io mi disarmo. *in tono secco, poggiando la pistola a terra, tenendola ferma con un piede, mentre fissa negli occhi Queenie, per poi calciare l'arma nei pressi dell'uomo*

VIN: *lascia immediatamente andare la ragazza, spingendola via e facendola cadere per terra, gettandosi letteralmente sull'arma, afferrandola al volo*

JARED: *il tempo di lasciare la pistola che si fionda a recuperare la propria, approfittando dell'attimo di distrazione dell'uomo, sparandogli in piena spalla, due volte consecutive*

QUEENIE: *cerca invano di alzarsi facendo forza sulle braccia e sulle gambe che a causa del panico sembravano non avere più forza e rimane ferma lì, stesa a terra, tremolante, con gli occhi chiusi e le lacrime che le uscivano come sfogo emotivo, no Quee, no...*

JARED: *lancia un'occhiata a Queenie assicurandosi che stesse bene, avvicinandosi poi all'uomo, continuando a tenerlo sotto tiro*

VIN: *lamentandosi per il dolore nel tenersi la spalla che gli sanguinava copiosamente, alzando gli occhi sofferenti verso l'uomo* n-non la passerai.. liscia.. per questo.. *rivolgendogli poi uno sguardo quasi di sfida* lascia che lo sappiano.. e la tua adorata figlioletta.. farà la fine di quella troia di tua moglie.. e tu non sarai da meno..

JARED: *con la mano che impugnava la pistola che gli trema di colpo a quelle parole* precedimi allora, brutto figlio di puttana! *e gli esplode altri tre colpi in pieno petto quasi a bruciapelo, letteralmente accecato dalla rabbia, uccidendolo definitivamente, lasciandosi poi scivolare l'arma dalle mani*

QUEENIE: *sgrana gli occhi per qualche secondo mentre Vin parlava, poi li stringe forte e si rannicchia un po' quando sente il rumore dei proiettili, sempre tremando. riapre gli occhi solo quando sente l'arma scivolare via dalle mani di Jared fino a toccare a terra, con lo sguardo perso nel vuoto*

JARED: *socchiude appena gli occhi per un attimo, sentendosi la vista quasi annebbiata per la debolezza dopo quegli attimi di panico, poi senza rivolgere nemmeno uno sguardo a quello che era ormai un cadavere, si dirige verso la ragazza, rannicchiata a terra*

QUEENIE: *sgrana gli occhi sentendo i passi dell'uomo farsi sempre più vicini a lei, e prende ad asciugarsi gli occhi con la mano destra, tentando almeno di mettersi seduta, facendosi forza con l'altro braccio, non riuscendo a pensare a dire niente*

JARED: *senza dire niente, si inginocchia di fronte a lei, chinandosi appena per riuscire a guardarla in viso, fancendoglielo poi alzare per controllarle il collo* non ti ha fatto niente grazie a dio.. *tirando un sospiro profondo* stai bene..?

QUEENIE: *istintivamente lo abbraccia cominciando a piangere di nuovo - in realtà non aveva mai smesso - e annuisce* sì, sto bene *stringendo nel pugno anche parte della maglia di Jared* e tu?

JARED: *rimane un attimo spiazzato da quel gesto, e resta in silenzio, poi solamente annuisce in risposta, e la stringe a altrettanto istintivamente, perchè piangeva* non piangere..

QUEENIE: *scuote la testa come per dire no, resta ancora lì per qualche secondo come a volersi calmare stringendo ancora di più i pugni, per poi liberare la presa. poggia una mano sul petto dell'uomo e si stacca un po', mentre si asciuga gli occhi con l'altra mano, poi con aria ingenuamente carina* ti ho bagnato tutta la maglia.. *a voce bassa*

JARED: *le sorride in maniera anche ironica, quasi a sfogo per tutta quella tensione* meglio lacrime tue che sangue mio, visto che poco c'è mancato! *portando una mano al viso di lei, ad asciugarle le guance*

QUEENIE: *abbozzando un sorriso* non ci voglio nemmeno pensare guarda, a cosa ti avrebbe potuto fare quello! *poi sospira, guardandolo se non altro il mio lato impulsivo è servito a qualcosa!*

JARED: *annuisce guardandola intensamente negli occhi per dei secondi, poi distoglie lo sguardo* penso piuttosto che hai rischiato di farti ammazzare, per salvare me.

QUEENIE: *arrossendo lievemente, poi distoglie lo sguardo anche lei* l'ho fatto d'istinto, non c'ho pensato su due volte.. e pensare che mi stavi mandando via! *come a voler sdrammatizzare*

JARED: *torna a guardarla* se tu non fossi venuta a portarmi quel disegno, adesso sarei morto. *in tono autoconclusivo, prendendole le mani tenendo lo sguardo basso su di esse, stringendole nelle proprie, tornando poi a guardarla negli occhi, come non sapesse che dire, e cercasse di trasmetterle qualcosa piuttosto coi gesti*

QUEENIE: *sempre più rossiccia gli sorride* sono proprio felice di essere capitata qui, allora! *e gli sorride, stringendogli a sua volta le mani*

JARED: *le sorride debolmente, poi alzandosi aiuta anche lei a fare lo stesso e la porta a sedere sul divano, rimanendo in piedi* devo fare una telefonata, vuoi qualcosa da bere o mangiare per riprenderti un poco..? *andando a cercare il cellulare nel frattempo*

QUEENIE: *gli sorride debolmente* non è che ha un po' di zucchero, per favore?

JARED: ho della cioccolata! *illuminandosi di colpo, quasi soddisfatto di per il fatto di avere in casa quelle risorse; andando a prendere per l'appunto una barretta di cioccolato di quelle spesse, da un'altra stanza, e tornando lì, porgendogliela* l'avevo presa per Cassie, ma gliela ricompro, la sfruttiamo per l'emergenza! *sorridendole, e lasciandogliela, poi compone un numero sul cellulare*

QUEENIE: *gli sorride, prendendo la barretta* grazie! *aprendola e mangiandola non ci credo, sono viva anche oggi!

JARED: *le sorride di nuovo, poi parlando al cellulare* Rob? oh, sono Jared.. *distrattamente, poi volgendo lo sguardo al tizio cui aveva sparato* ho un    lieve     problema.. hai presente Vincent Harrison? eh, sì, quello. Beh, l'ho appena ammazzato, ce l'ho morto qua sul pavimento di casa, e se ti sto parlando adesso al telefono è solo perchè ho qualche santo in paradiso. *passandosi una mano tra i capelli con aria stanca, andando a sedersi accanto a Queenie sul divano, esausto*

QUEENIE: *fa una faccetta come a volersi far spuntare l'aureola, poi sorride, restando seduta sul divano con la schiena appoggiata sullo schienale, in modo anche piuttosto rilassato, e non è neanche un belvedere questo tizio, onestamente! e si gira a guardare Jared. oh.*

JARED: lo so.. *sempre parlando al telefono* lo so, che ho fatto una stronzata! che dovevo fare? meglio lui che io! 'sto pezzo di merda fino a casa è venuto a prendermi! *alterandosi e alzando la voce, tornando poi ad abbandonarsi contro il divano* devi venire a portarlo via, ho pure l'auto sua parcheggiata qua fuori, cazzo devo fare secondo te?! *mordendosi il labbro per il nervosismo di tanto in tanto*

QUEENIE: *osservandolo, in effetti non è una bella situazione! poi guarda il cadavere io lo darei a Mrs Lovett. AAAH QUEE! che pensi?! sei proprio scema! sarà stato il trauma! e sprofonda tra i cuscini del divano*

JARED:... *ascoltando al telefono, facendo un'espressione memorabile a metà tra lo scazzato e lo stanco* senti, non me ne fotte, o vieni te qua a prenderti questo o vengo io là ad ammazzare te! *e attacca di colpo, buttando il cellulare sul tavolino, abbandonandosi contro lo schienale del divano con un sospiro secco, guardando per degli attimi il soffitto e poi chiudendo gli occhi*    non ce la faccio più.     *a voce bassa*

QUEENIE: *con tono abbastanza dolce* ..e allora perchè non smetti? *seh, manco fosse una droga, cretina! ma che vai a farneticare...*

JARED: *resta in silenzio per dei secondi, socchiudendo appena gli occhi*    perchè non posso.     *in un tono che ha un che di disperato in , respirando pianissimo*

QUEENIE: mh. *come se quella risposta non le bastasse - in effetti era così - ma non voleva spingersi e domandare altro, visto che comunque si trattava di cose personali e molto probabilmente per lui lei era solo una ragazzina. poi poggia la testa sulla spalla di Jared e gli sorride, come a cercare di tirarlo un po' su*

JARED: *rimane ad occhi socchiusi a fissare il soffitto in assoluto silenzio come a volersi godere quella piccola parentesi di tregua, poi la cinge con un braccio senza un motivo preciso, presumibilmente solo per ricevere un poco di calore umano, accarezzandole piano la spalla, senza dire niente*

QUEENIE: *poggia la testa poco più sotto della spalla di Jared, poi gli si rannicchia accanto quanto gli pesa questa situazione? quanto dev'essersi stufato di tutto ciò?*

 

***

 

KIT’S CORNER <3

here we are for your summaries, Kit *_*! in this chapter, something is going to upset their day... Jared, after he had realized that a surly man is coming to his home and thought he was a malicious one, shuts Queenie into a boxroom (xD), but once a time the man comes in, he realizes he's just an old "colleague". Unluckly, he was here for a bad work adjustment! D: but our luck wants that our hero Queenie makes a little surprise to the two in the living room, disarming the man and - after some ups and downs - letting Jared kill him (in this way she keeps her life saved, too xD)

 

***

 

CriminalMindsCorp. a rapporto per voi u.u

Le cose cominciano a farsi vagamente interessanti qui… *_* morto in casa a parte, ma ce ne libereremo presto, no worries, anche perché tra poco comincerà a puzzare XD speriamo che anche questo capitolo vi sia piaciuto, continuate a recensirci e sostenerci, ve ne siamo davvero grate! ^^

Lelechan: ma i tagli servono a costringere l’audience ad attendere il prossimo capitolo, sennò qua c’abbandonano tutti, ti pare? XD e lol, le domande esistenziali di Jared… che ora, tragicamente, trovano risposta! xD

annalisac2: non perdere il sonno per colpa nostra XDDD almeno adesso sai che sono tutti vivi… chissà per quanto, però xD grazie mille del sostegno <333

donnaviolinista: è LEI il vero pericolo, altro che le varie mafie coinvolte XD e lol in effetti la scabbia ai genitali non dev’essere piacevole u.ù che bella cosa riuscire a far ridere *_*

Martyz: quando lo dico io nessuno mi crede! XD …ma no, scherzo <3 io amo quella ragazza XD solo che in effetti sì, se le cerca! E che dobbiamo fare, ognuno si diverte come può (ndAnto) e sì lol X°D quel pezzetto fa morire dal ridere tutti, sta storia più va avanti più diventa demenziale, altro che noir X°°°° e come vedi u.ù non li hanno uccisi (ancora) X°D

cogliamo al volo l’occasione per rispondere anche a nafasa, che qualche capitolo fa ci ha detto di star ridendo come una dannata X°D no, non era esattamente l’intenzione, ma è bellissimo riuscire a far ridere le persone <3 e poi ridevamo anche noi scrivendo, quindi non se l’unica! xD

 

bacini e minacce assortite,

dalla CMC con tanto amore <3

 

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Capitolo 9
*** 08. One way or another ***


“ 2 O’Clock

Capitolo 08 – One way or another

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

JARED: *tira un sospiro, poi parlandole a bassa voce* Da domani sarà meglio che tu stia alla larga da qui, ok? *in tono nemmeno convinto, e al contempo non la lascia andare dall'abbraccio*

QUEENIE: *gli si ci rannicchia accanto ancora di più No, no, no.. Non voglio!, ed abbassa lo sguardo, restando in silenzio*

JARED: *abbassa leggermente la testa per guardarla in viso, rimanendo in silenzio a guardarla qualche attimo* Hey?

QUEENIE: *abbassa ancora di più la testa* Non voglio.. *con tono di voce bassissimo*

JARED: *a quelle parole resta fermo per dei secondi, poi la libera dall'abbraccio, scostandosi così da poterla avere di fronte, e per l'ennesima volta le alza il viso per guardarla negli occhi* Come sarebbe "non voglio"?

QUEENIE: Non voglio stare alla larga da qui, non voglio stare alla larga da lei! *dice con tono fermo, arrossendo poi di botto dopo ...!! Quee!!*

JARED: *rimane a bocca leggermente socchiusa nell'atto di risponderle a metà frase, poi resta in silenzio nel sentirne l'ultima parte, fissandola negli occhi tra lo stupito e lo sconcertato, poi di colpo* …ma che ti salta in mente, eh? *con una nota di preoccupazione nel tono*

QUEENIE: *distogliendo il proprio sguardo da quello di Jared* Mi cercherei qualsiasi scusa, anche banale, pur di venire qui e vedere come sta.. *..!!*

JARED: *prendendole il mento con una mano per costringerla a girarsi* Non esiste. Levatelo dalla testa *scuotendo la testa e parlando in tono che non ammetteva repliche* già è difficile così, mi manca solo che in un'altra occasione come questa tu ci resti secca, e onestamente non vorrei mai, ok? *lasciandole andare il mento, ma rimanendo a parlarle da vicino* Te l'ho detto prima.

QUEENIE: Lo so, lo so! *intristendosi anche un po'* Ma non mi sentirei tranquilla senza vederla, senza sapere se sta bene o no... *abbassando di nuovo lo sguardo, con tono di voce che suonava anche abbastanza dolce*

JARED: Senti, *schiarendosi un attimo la voce e cercando di spiegarglielo con calma* credo che tenda a sfuggirti un dettaglio fondamentale: io non sono un tuo compagno di scuola, un tuo amico, un tuo parente, sono un delinquente, peraltro della peggiore specie. Tu dovresti sperare che la polizia mi trovi, non che io stia bene. *facendole poi alzare il viso per l'ennesima volta* Ma perchè non mi guardi negli occhi quando parli?

QUEENIE: *con gli occhi lucidi* Le so queste cose, ma a me non importa che lei è un delinquente! *Io lo sento dentro me che magari avesse potuto scegliere, avrebbe fatto che so.. Il medico, l'avvocato o il banchiere! Tutto questo gli è stato imposto... e poi lo guarda negli occhi, non aggiungendo null'altro*

JARED: Non t'importa? Importa a me *fissandola* Non è un caso se uso un nome falso, non è un caso che nemmeno mia figlia sappia come mi chiamo davvero, non è un caso che non possa uscirne, non è un caso che non possa fare altro che rischiare di lasciare sola al mondo quella ragazza ogni maledetto giorno, non è un caso che le uniche persone fidate che abbia siano quelle che poi vengono ad ammazzarmi in casa, non è un caso, lo capisci? *alterando sempre di più il tono, respirando poi forte sul finale* Che concludi venendo qui? Perché ti devi intrappolare in questo vicolo senza uscita pure tu? *senza schiodare gli occhi dai suoi*

QUEENIE: *con lo stesso sguardo di cui sopra ed un tono di voce più convinto* Perché non voglio lasciarla solo! *distogliendo poi lo sguardo*

JARED: *la guarda fisso negli occhi per degli attimi, poi distoglie lo sguardo a sua volta scuotendo la testa* Con una vita felice e tranquilla davanti a te, rischi tutto per stare vicino a un delinquente? *in tono quasi da rimprovero paterno, come se non fosse di che parla* Stammi alla larga. *in tono autoconclusivo, allontanandosi pur restando seduto lì, incrociando le braccia al petto, senza guardarla*

QUEENIE: NO! *e si sposta, sedendosi più vicino a lui*

JARED: *si volta lentamente verso di lei con aria truce* Ma che diavolo vuoi da me?! *scansandosi istintivamente più in là sul divano e non riuscendo ad arrabbiarsi come vorrebbe, perché in fondo quella ragazzina gli aveva pur sempre salvato la vita pochi minuti prima*

QUEENIE: Niente! *e gli si avvicina ancora, stavolta abbracciandolo per quant'è possibile, poi aggiunge con tono basso* Non mi cacci, per favore..

JARED: *rimane paralizzato appena lei lo abbraccia, non sapendo che fare e con un dubbio atroce che cominciava a diventare un'amara certezza* Abbiamo capito, hai la sindrome di Stoccolma, ma io sono la persona meno indicata su cui sfogarla, su! *cercando di scollarsela di dosso senza farle male*

QUEENIE: *Ma quale sindrome di Stoccolma! rimanendo avvinghiata a lui, non facendosi staccare da lui* no!

JARED: Oh, mio, DIO! Impediscimi di farle un buco in fronte! *lamentandosi quasi disperato, verso il cielo, poi tornando a lei* E allora cosa?! *schiodandosela di dosso di peso, tenendole le braccia, e fissandola adesso anche abbastanza alterato*

QUEENIE: *tenendo sempre gli occhi lucidi ma stavolta non bassi* Io non lo so esattamente cos'è. *distogliendo poi lo sguardo dagli occhi di Jared* Spesso mi capita di pensarla e mi assale una voglia pazzesca di vederla. *con il cuore in gola ed una voce un po' tremante dall'imbarazzo*

JARED: *sgrana gli occhi scioccato a quelle parole, poi dopo qualche secondo si trance prende a scuotere piano la testa* No, no, no. Proprio no. *lasciandole andare i polsi* Questa cosa di cui tu parli, vedi, non è niente di grave, capita spesso alla tua età, ci siamo passati tutti quanti. È solo una cotta. *cercando di stroncare la questione sul nascere* Ma tu sei una brava ragazza di diciassette anni, io un disgraziato di quasi trentasei. Ho più del doppio dei tuoi anni, sono un pregiudicato, ricercato, pluriomicida, *elencando come a tentare di farla rinsavire spaventandola* mi è anche capitato di spacciare, pensa!

QUEENIE: *lo guarda interdetta, manco l'avesse presa per scema* Sta tentando di spaventarmi o cosa?

JARED: Ma tesoro mio, sono cose vere! *annuendole con convinzione* Ho ammazzato così tanta gente che ho perso il conto, *Stronzate* dovresti, veramente, uscire di qui e cercarti un bravo ragazzo possibilmente tuo coetaneo, che dici..? *Non è possibile, una diciassettenne, prima mi fa un regalo, poi mi salva la vita, poi mi si dichiara. È inverosimile. Devo star immaginando tutto, in realtà quello stronzo mi ha sparato e ora sono in coma.*

QUEENIE: Dico che secondo me lei m'ha preso per scema! *poi sospira* E comunque non m'interessa nessun'altro.

JARED: *sempre più interdetto, quasi ricomincia ad elencarle tutti i vari motivi per cui dovrebbe troncare la faccenda, poi semplicemente scuote la testa* Sarà colpa della giornata intensa, *come stesse dicendo emerite cazzate* tu stanotte ci dormi su e vedi che domani già ti sei scordata tutto e vivi tranquilla la tua vita. *Fossi veramente un delinquente come dico, a quest'ora me ne sarei strafottuto e avrei approfittato di lei.* ..cerca di capire, potrei essere tuo padre! *stringendosi nelle spalle*

QUEENIE: Se fosse stato un delinquente così crudele e cattivo come dice, a quest'ora avevamo già quagliato! *Invece no, tre quarti d'ora di stor--- QUEE! Ma che diavolo pensi?!, poi scuote la testa e si alza dal divano*

JARED: *la segue con lo sguardo, scrollando le spalle senza sapere nemmeno come replicare a quell'uscita, poi nel giro di pochi attimi assume un'espressione cupa* È per quest'ostinazione, che adesso non ho più una vita. *in tono secco, tenendo lo sguardo distolto e come concentrato su un punto indefinito nell'aria*

QUEENIE: *dandogli le spalle, ma guardandolo con la coda dell'occhio* Quale ostinazione?

JARED: *resta in silenzio per dei lunghissimi secondi, poi in tono quasi strozzato dalla disperazione* Perché è così difficile da capire..? *piegandosi poi in avanti, poggiando i gomiti sulle ginocchia, e tenendosi la testa tra le mani*

QUEENIE: *girandosi a guardarlo, con tono di voce basso ma "rassicurante"* Capire cosa..?

JARED: *stringe gli occhi, passandosi le mani tra i capelli lentamente, poi le porta a coprirsi il viso soffocando un profondo sospiro, restando in silenzio* ..stanne fuori. *in tono strozzato ma secco, senza guardarla, rimanendo in quella posizione*

QUEENIE: *andandosi a sedere di nuovo accanto a lui, parlandogli con lo stesso tono rassicurante di prima* Perché non ti sfoghi..? *Cos'è che ti tormenta?*

JARED: Ti ho detto stanne fuori! *esplodendo di colpo, facendo un gesto quasi inconsulto con le mani per l'esasperazione, poi rendendosi conto di aver alzato la voce torna a tenersi la testa con le mani, tirandosi quasi i capelli nel passarci le dita* Ti prego.. *in tono quasi supplice adesso, ancora senza guardarla*

QUEENIE: *guardando verso la finestra* A volte i fantasmi del passato infestano il presente così tanto da farlo sembrare un castello di quelli brutti, senza nemmeno una finestra, con le ragnatele in ogni angolo esistente... Ma sono fantasmi. Ignorarli significa che il castello non vedrà mai la luce... Eppure ci sono tante cose belle dentro, che andrebbero guardate e vissute. E loro, quelle brutte, restano lì a farci male. *poi lo guarda* Io non posso entrare nella tua testa, non so cosa provi né cosa tu abbia passato...  Però sappi che di me ti puoi fidare. Okay?

JARED: *resta in silenzio in quella posizione ad ascoltarla, senza fare nemmeno un fiato, fissando il pavimento senza realmente vederlo,    Questa ragazzina..     tirando poi un sospiro e facendo per aprire la bocca e dire qualcosa, senza però parlare,    ..no.    * Non ho intenzione di coinvolgerti in questa faccenda. Sei solo una ragazzina, *   Che parla come un'adulta e che mi dice cose che aspettavo di sentire da diciassette anni.    * Non puoi capire nemmeno lontanamente che cosa significhi, *   Io avevo poco più della sua età, quando cominciava questo incubo. io capivo che cosa significasse?    * non puoi aiutarmi in alcun modo. *scuotendo la testa,    Voglio morire.    * E se anche potessi, *   ..Kate.    * non ti permetterei di farlo.

QUEENIE: *con lo sguardo basso e un tono di voce pacato* Hai ragione. Io ho solo diciassette anni e sono soltanto una ragazzina e non posso capire cosa significhi questo peso per lei, o almeno non posso finché non me lo spiega... Ma le assicuro che un peso, se non portato più da solo, è meno... pesante. Non abbia paura.. *cambiando tono di voce, diventando più dolce* Non si lasci mangiare dai fantasmi, la prego!

JARED: Non voglio-- *rispondendo di colpo, poi interrompendosi, chiudendo gli occhi per un attimo,    ..che riaccada.    * non voglio, e basta. *alzandosi da lì, dandole le spalle qualche secondo strofinandosi gli occhi* E faresti meglio ad andare via da qui, presto verranno a prendersi quell'idiota *indicando quasi distrattamente il cadavere che giaceva sul pavimento* ed esci dalla mia vita. Punto. *voltandosi di nuovo verso di lei, senza però riuscire a guardarla negli occhi mentre lo dice, per qualche motivo*

QUEENIE: È che a volte la strada è a senso unico, vero? *rimanendo seduta lì sul divano ancora per qualche secondo Ma che c'ha, il segnale di divieto d'accesso nella sua vita?, poi si alza e si mette di fronte a lui* Perché non vuole?

JARED: Perché non voglio avere sulla coscienza anche te. *in tono esasperato* Va bene? Ti soddisfa come risposta? *alterandosi e fissandola negli occhi* Sì, la strada è a senso unico, sono diciassette anni che la percorro da solo, e ho intenzione di continuare così. Fine!

QUEENIE: *ignorando la seconda parte della frase* Che significa "anche me"?

JARED: Quale parte della parola "fine" non ti è chiara? *abbassando di più la voce, quasi minaccioso oltre che ostile* In due giorni hai scampato la morte due volte, perché ci tieni tanto ad andare all'altro mondo? *voltandosi poi verso la finestra, vedendo una luce di fanali fuori* Sono arrivati.. *dando una rapida occhiata in giro, per poi recuperare la propria pistola da terra, un mazzo di chiavi e la giacca dallo schienale di una sedia indossandola, poi incrocia il disegno di Queenie che ancora stava sul tavolo, lo prende, lo piega e lo infila nella tasca interna della giacca, infine la tira per un braccio per farsi seguire, e uscire dal retro*

QUEENIE:  È che la parola fine non esiste nel mio vocabolario! *rispondendo a lui, poi si fa trascinare da Jared senza opporre resistenza quando nota che qualcuno era arrivato Ed ora che facciamo?*

JARED: Fatti mezz'ora di silenzio! *esclama praticamente tra i denti contro di lei, poi esce dal retro richiudendo* È la procedura, loro mi tolgono l'impiccio e io devo stare via finchè non si calmano le acque. *usando una delle chiavi del mazzo per aprire una saracinesca-garage sul piccolo cortile retrostante la villetta, tirandone fuori una versys marchiata Kawasaki color verde petrolio metallizzato*

QUEENIE: *Mezz'ora di silenzio, a me?! prendendolo come un affronto, poi fa un respiro profondo e sospira* Via dove..?

JARED: Ti porto a casa, no? *uscendo la moto fino al cancello del retro e salendoci, passandole un casco*

QUEENIE: A casa? Con quella? *lo guarda interdetta col casco in mano, Io non sono mai salita su una moto!*

JARED: *rotea gli occhi sbuffando esausto* Senti, te lo dirò chiaramente: sono stanco, ho bisogno di una doccia, di mangiare qualcosa, e di svegliarmi direttamente alle due di domani. Prima però vorrei portarti a casa per assicurarmi che nessuno ti stupri per strada, accetti un passaggio su questa, oppure ti fotti? *poggiandosi col gomito sul manubrio, guardandola*

QUEENIE: *Certe volte mi verrebbe da picchiarlo e mandarlo in ospedale!* ...è che ho paura, non ci sono mai salita su una moto! Non so nemmeno come si fa! *e lo guarda sbattendo le palpebre, sempre col casco in mano*

JARED: Mh. Ok. *allungando un braccio verso di lei* Allora gentilmente ridammi il casco, e sappi che mi offende infinitamente il fatto che tu abbia avuto il coraggio di disarmare un mafioso ma non di salire sulla MIA moto con ME.

QUEENIE: Mh. Ok. *come a fargli il verso, poi fa per salire sulla moto* Sappi che io a casa a piedi non ci torno, e comunque *salendo e mettendosi poi il casco* eccomi qui.

JARED: Sia lodato dio. *sbuffando esausto* 'Ste storie non le ho fatte con mia figlia, le faccio con una ragazzina sconosciuta, certo che la vita veramente mi odia. *commenta più fra e , poi indossa il casco e mette in moto, poi si volta indietro* Ah. Sappi che non me ne frega niente che hai paura, io corro, e se cadi non mi fermo.

QUEENIE: *Certo che io me le vado proprio a cercare!* Sì, ok, non ti preoccupare tanto mi aggrappo a te! *e gli sorride*

JARED: *   Allora, Jared. Bilancio della giornata:    , ed esce dal vialetto immettendosi sulla strada principale, scalando rapidamente le marce,    Ho rischiato di morire due volte, ho uno zigomo sfregiato, ho ucciso quattro persone sulle tre previste, ho avuto una crisi isterica, ho dovuto lasciare casa, e quel che è peggio ho qui dietro una diciassettenne fuori di testa invaghita di me che mi ha salvato la vita, consolato, ritratto e fatto girare le palle a elica, non in quest'ordine.    *

QUEENIE: *appena lui parte si aggrappa a Jared, mettendogli le braccia intorno alla vita Aiuto. AIUTO! stringedosi di più a lui e chiudendo gli occhi, anche, per la paura. Allora Quee: tu non hai paura se ti ci si punta una pistola contro, se devi andare contro un mafioso e hai paura di una moto? Non ti sembra da deficienti? Che poi, la moto la porta lui. Quindi calma. Ok Quee? Calma... Brava!*

JARED: *di tutta risposta accelera di più approfittando del lungo rettilineo, poi ad alta voce così che lei sentisse* Paura? *   Adesso la porto a casa, e quest'inferno di giornata darà giunta a una conclusione. Mai più Queenie, mai più pomeriggi passati a sclerare, mai più crisi isteriche.    *

 

***

 

KIT’S CORNER <3

after those moments of "ordinary" madness, they find a moment of peace waiting for one of Jared's colleagues intervention (we mean, for taking away the dead man). while they're talking, Quee (in a very, VERY explict way) says she likes Jared and this makes him to get nervous because he cares about her and for this reason he doesn't want her to get involved in any other dangerous situations. <3 finally, they decide to leave Jared's home by his motorcycle. (H) 

***

 

CriminalMindsCorp. a rapporto! °O°

D: qua si parla solamente di quagliare e non si arriva a un punto! ma tranquilli... magari le cose evolvono, chissà... X°D

Lelechan: certo che è un rischio grave da correre solo per un abbraccio, io minimo avrei chiesto una slinguata dopo che a momenti mi sgozzavano ma comunque, almeno stavolta ha messo le cose in chiaro: qua o si quaglia o la prossima volta ti lascio morto sul pavimento!

Martyz: eeeh, qua si sfiora l'infarto e qua nessuno sembra curarsi del morto a terra! tanto c'hanno le pompe funebri personali a domicilio questi qua E TU VEDI DI RECENSIRE SUBITO, SENNO' PER FORZA UNO TI DEVE MINACCIARE, COMPRENDI?! *agita 44 magnum*

sarasc2: eeeehh sapessi le risate mentre le scriviamo X°D abbiamo pensato infatti di fare un volumetto a parte con tutte le minchiate sparate durante la stesura del racconto X°°°°

annalisac2: e speriamo si spicci erika allora xD ci fa piacere che ti sia piaciuta, speriamo questa sortisca lo stesso effetto <3

 

adesso andiamo, che c'è un morto da portare via e comincia a puzzà X°D

 

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Capitolo 10
*** 09. Love, don't let me go ***


“ 2 O’Clock

Capitolo 09 – Love, don’t let me go

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

QUEENIE: No, no! quale Paura? Io? paura? Ma ti rendi conto che ho affrontato un tizio armato con una scopa? Figurati se mi fa paura! *anche se in realtà ne aveva, Oh mio Dio, va ancora più veloce! tenendosi sempre stretta a lui*

JARED: *sorride tra sé e sé,    Certo che, per essere una ragazzina, ne ha di fegato.     rallentando appena nelle curve per evitare di inclinare troppo la moto,    O semplicemente è fuori di testa. Sì, sarà questo.     sentendosi una strana sensazione addosso al pensiero di doverle per forza impedire di fare di testa sua, come un brutto presentimento, anche per il semplice fatto che se non fosse stato per lei a quest’ora sarebbe morto*

QUEENIE: *stringe di più le mani, afferrando anche la maglia di lui, poi  poggia la testa sulla schiena di Jared, sempre tenendo gli occhi chiusi, però con aria molto più rilassata    In che cosa non vuole coinvolgermi? S'è lasciato andare per qualche secondo e poi è tornato sui suoi passi. "Esci dalla mia vita" mi ha detto. Ma io... Io non voglio! Non ci riuscirei! E poi perché dovrei?    !*

JARED: *svolta oltre l'angolo della strada dove abita Queenie, un lungo viale alberato con molte belle ville in fila, accosta al marciapiede e ferma la moto, a debita distanza da casa di lei, levando il casco*

QUEENIE: *non realizza subito, poi si guarda intorno e nota che quello è il suo quartiere residenziale* Ah. *come a notare che erano arrivati a destinazione* E ti pareva, nemmeno il tempo di abituarmi all'alta velocità! *e ridacchia*

JARED: Credevo non ti piacesse! *ridendo, e voltandosi appena dietro a parlarle* Scendi?

QUEENIE: *lo guarda, togliendosi il casco ma continuando a tenerlo in mano* ..devo proprio? *con tono di voce abbastanza triste*

JARED: *fa un sospiro voltandosi di nuovo in avanti, dispiacendosi quasi a dover essere per certi versi cattivo con lei, dopo quello che aveva fatto* Sì, scendi.

QUEENIE: Va bene... *con lo stesso tono di voce di cui prima, e fa per scendere*

JARED: *aspetta che sia scesa, poi senza pensarci più di tanto fa lo stesso, bloccando la moto e guardandola in silenzio per qualche attimo, poi alza lo sguardo al cielo notando che era ormai scuro visto l'orario, e i lampioni cominciavano ad accendersi, quindi torna a guardarla* I tuoi si staranno preoccupando.. *sorridendole debolmente*

QUEENIE: *mettendosi le mani in tasca, per il freddo* Mia madre è fuori con dei colleghi e mio padre è di nuovo fuori città. *con tono un po' malinconico, poi alza gli occhi verso il cielo* Si vede già la luna! *e gli sorride*

JARED: *guarda in fondo alla strada mentre lei parla, poi torna a guardarla* Non hai nessuno a casa? *con una vena di preoccupazione nella voce dettata da una sorta di istinto paterno verso di lei*

QUEENIE: *scuote la testa, poi con tono rassicurante* Ma ci sono abituata! Con il fatto che entrambi i miei genitori lavorano, sono spesso sola a casa! *e gli sorride di nuovo, Il problema è la pappa. Io non so manco come si usa il forno a microonde!*

JARED: Hai di che mangiare? *sempe in quel tono,    Jared ma che cazzo di preoccupazioni ti fai? Manco fosse figlia tua, ma fottitene!    *

QUEENIE: *guada dal lato opposto da dove si trovava Jared* È che io... Non so nemmeno cosa sia un forno microonde. *imbarazzata, facendosi piccola piccola* Però posso sempre usare il numerino magico!

JARED: *tira un sospiro che è più simile a uno sbuffo, resta indeciso qualche secondo sul da farsi, poi prima che arrivasse la propria coscienza a farlo rinsavire* Mangiamo qualcosa e poi ti riporto a casa? *   Eh sì, abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno.. Idiota    *

QUEENIE: *lo guarda pressocchè interdeta, sbattendo le palpebre Gli faccio così pena che mi invita a mangiare con lui? ..ovvio che è per questo. Ma com'è che si dice? Carpe diem!* Mi farebbe piacere!

JARED: Non mi va di saperti a digiuno dopo una giornata del genere, quindi solo questo e poi fine, ok? *come a voler mettere le mani avanti e giustificare quel gesto, poi torna sulla moto ridandole il casco*

QUEENIE: *annuisce, con sguardo basso, prendendo il casco e rimettendoselo, per poi salire di nuovo sulla moto ...diciamo che ho ottenuto una proroga?*

JARED: Che vuoi mangiare? *voltandosi appena verso di lei, per poi mettersi il proprio casco* Considera che non ho chissà che contante con me, e dopo 'sto casino non posso mettermi a pagare con la carta di credito.

QUEENIE: *facendo spallucce* Vedi tu, per me va bene qualsiasi cosa!

JARED: *tira un sospiro, resta a pensarci per un poco, poi* Ti va un Mc Donald?

QUEENIE: Mh.. *finge di pensarci un po' su, poi* Certo! *e gli sorride*

JARED: Ok. *annuisce una volta, poi rimette in modo aspettando che si sistemasse e reggesse, e si dirige di nuovo verso il centro,    Quanta coerenza, complimenti, prima le fai la predica perché se ne deve andare, e poi?    *

QUEENIE: *reggendosi a lui Io non capisco. guardandogli le spalle, poi girandosi a guardare la città piena di luci, Proprio no...*

JARED: *resta in silenzio lungo tutto il tragitto, cercando di fare un po' di chiarezza,    Diciamoci la verità: che non voglio mandarla via veramente ormai è chiaro, perché? Perché per un attimo mi è sembrato di vedere un appiglio. Ma non posso dirle niente, altrimenti la metto in pericolo, e non voglio. È un circolo vizioso.     conclude, finché non raggiunge una strada affollata sul lungomare, a poca distanza dal Mc, allora accosta al marciapiede esterno, spegnendo la moto*

QUEENIE: *staccandosi da lui e togliendosi il casco* Oh. *aggiustandosi poi i capelli* Non mi fa più nemmeno paura salirci sopra! *e gli sorride tutta contenta*

JARED: Brava, ora puoi comprarti una moto e usarla anche. *le risponde quasi distrattamente, perso in qualche pensiero, poi guardando verso il locale stra-affollato* Senti, se ti do i soldi, vai dentro, prendi qualcosa e mangiamo altrove?

QUEENIE: *alternando lo sguardo tra lui e il locale* ..tu dici nel senso che mi paghi per entrare lì dentro e fare la fila? *facendo un faccino scandalizzato, poi ride ed annuisce*

JARED: *guardandola male* Nel senso che o ci vai, o resti digiuna. *quindi prende dei soldi dal portafogli, e glieli piazza in mano* Altrimenti se vuoi ti do la pistola, fai una rapina, e torni. Che vuoi fare? *tra il seccato e lo stanco*

QUEENIE: *scendendo dalla moto* Ma scherzavo! Comunque vado! *poi lo guarda* Che ti prendo? *con tono gentile, sorridendogli*

JARED: Quello che ti pare, lo stesso che prendi tu, che so.. È indifferente *infilandosi di nuovo il portafogli in tasca,    Ora potrei tranquillamente prendere e andarmene, lasciandola qua. Tanto soldi ne ha, digiuna non resta.    *

QUEENIE: Va beeene! *sempre con tono gentile, poi bussando al semaforo per attraversare* A tra poco allora! *sorridendogli di nuovo, ed attraversando E ora devo trovare un modo per non fare la fila!*

JARED: *annuisce soltanto, quindi rimane lì ad aspettarla,    E che senso ha andarsene di colpo adesso, tanto tra poco comunque finisce tutto.. Tanto vale riaccompagnarla, almeno. Un po' di riconoscenza verso chi ti ha salvato da morte certa, Jared.     senza scendere dalla moto, sbuffando poi scocciato verso se stesso*

QUEENIE: *nel locale* Permesso, permesso, devo dire una cosa ad un mio amico! Hey fatemi passare *districandosi nella folla*

VOCE: Queenie?

QUEENIE: *girandosi* Oh, Chris! Ciao!

CHRIS: Ma come devo fare con te sempre ad eludere la folla... *e ride* Dai, sta a me, ti cedo il posto e chiedo dopo!

QUEENIE: *sorridendogli* Grazie Chris! *poi ordina alla cassa, attende il responso e paga*

CHRIS: *attendendo che la tizia desse la roba a Queenie* Allora, che ci fai qui?

QUEENIE: Mi sono venuta a prendere un caffè! *con tono ironico, poi seria* Dai, che ci posso fare da Mc?

CHRIS: È vero, che domande idiote!

QUEENIE: *prendendo poi la roba* Ora scappo! Ci vediamo a scuola!

CHRIS: Hey, Quee, ma non me lo merito un bacio?

QUEENIE: Scordatelo Chris! *e gli sorride in maniera acida, poi esce e ripreme il pulsante per attraversare Essere una star ha comunque i suoi lati positivi.*

JARED: *che nel frattempo s'era tolto il casco per fumarsi una sigaretta, fa gli ultimi tiri guardando distrattamente dalla parte opposta, verso il mare, letteralmente isolato da tutto quel caos che c'era intorno*

QUEENIE: *attraversa con tutta calma, arrivando vicino a Jared che era ancora perso in chissà quali pensieri* Eccomi qui! *sorridendo felice e mostrandogli la busta contenente il cibo*

JARED: *quasi sussulta voltandosi di scatto verso di lei, non aspettandosi di vederla tornare così presto, alternando lo sguardo tra lei e la busta che reggeva* Hai davvero fatto una rapina, alla fine? *e lo dice seriamente*

QUEENIE: No, *scuotendo la testa* ho solo fatto appello al mio fascino. *lo dice in maniera ancora più seria, risalendo sulla moto*

JARED: *rimane interdetto a quella frase, facendo un'espressione stranita, poi fa spallucce decidendo di non applicarcisi più di tanto e dopo aver fatto l'ultimo tiro getta la sigaretta, reindossa il casco e mette in moto, uscendo dalla via principale diretto verso la zona portuale*

QUEENIE: *si regge a lui solo con una mano, mentre con l'altra mantiene la busta* Yeah, una mano sola! *contenta, come a fargli capire che lei non aveva più paura*

JARED: *per un attimo gli vien voglia di sgommare per farle mettere paura, poi pensando alla cena che poteva finire persa per strada cambia idea, quindi prosegue tranquillamente fino al lungomare vero e proprio, accosta al parapetto e spegne la moto, levandosi il casco con uno sbuffo e scuotendo leggermente la testa, scendendo*

QUEENIE: *togliendosi di nuovo il casco e scuotendo un po' la testa per aggiustarsi i capelli, poi riscende tenendo sempre in mano la busta Uah. notando la visuale*

JARED: *si volta verso di lei, poi lasciando la moto poggiata contro la ringhiera vi si affaccia a guardare quella veduta che anche se vista un milione di volte era sempre mozzafiato, e in effetti quello era un punto particolarmente panoramico del lungomare* Non male, eh?

QUEENIE: *poggiando le braccia sulla ringhiera e la testa sulle mani, tenendo la busta poggiata a terra davanti alle gambe, osservando il panorama* È stupenda. New York di notte è molto più bella!

JARED: Già. *intrecciando le mani e tenendo i gomiti poggiati sulla ringhiera* Chi lo direbbe che c'è tutto quel marcio, sotto. *commenta seccamente, poi voltandosi verso di lei* Allora? Che hai preso?

QUEENIE: Beh, è bella anche così. *riprendendo poi la busta* A te ho preso un McMenu, io invece ho preso un Happy Meal! Nella busta c'è anche il resto! *sorridendogli*

JARED: Un happy meal? *facendo un'espressione divertita* E io che pensavo che Cassie fosse l'unica diciassettenne a prendere ancora quella roba!

QUEENIE: Ma andare da Mc Donald e non prendere un happy meal è un insulto a Ronald. *seria, poi ridacchia* È che è buono!

JARED: È che c'è il giochetto dentro, *frugando dentro la busta per prendere la propria coca* Dì la verità! *sempre guardandola divertito*

QUEENIE: *annuisce* Certo, ci faccio la collezione! *un po' sarcastica, poi senza tanti complimenti si siede a terra e prende l'happy meal dalla busta*

JARED: Almeno mia figlia ha le palle di ammettere che è per quello che si prende l'happy meal! *sfottendola, e voltandosi di spalle contro la ringhiera, bevendo la coca*

QUEENIE: *aprendo l'happy meal, trova come sorpresa Master Monkey, il presbite dorato di Kung fu panda, dal polso snodabile, guardandolo  interdetta* Ok. Cos'è questo coso? *sbattendo le palpebre*

JARED: *inclina la testa di lato interrogativo* Ma che è, un macaco? *mettendosi poi a sedere a fianco a lei per vedere meglio quell'aggeggio, prendendoglielo dalle mani, studiandolo* Mio dio, ma quanto cazzo è brutto 'sto coso! E meno male che dovrebbe essere per bambini! *ridandoglielo*

QUEENIE: Hey, non è brutto! *tenendolo in mano* Ma il gioco consisterebbe nel fargli girare il polso? E chi è questo, un antenato di mazinga? *facendo spallucce e rimettendolo nello scatolo, poi prende il panino e lo scarta* Buon appetito!

JARED: Infatti è proprio orrido.. *facendo una smorfia, tenendo poi la coca per terra e prendendo il proprio panino* Altrettanto *e lo addenta*

QUEENIE: Non è orrido! Lascialo stare! *dando un morso al panino, incrociando poi le gambe per stare più comoda*

JARED: Non si capisce manco se è un macaco o un babbuino.. *mangiando e rilassandosi, stranamente, interiormente quasi    felice     di stare lì a parlare di stupidaggini con una ragazzina*

QUEENIE: Secondo me è un babbuino. Guardalo! *ripescandolo dal contenitore* C'ha proprio la faccia stupida da babbuino! *continuando a mangiare, mentre osservava con aria da detective l'oggetto in questione*

JARED: Ma ha il culo del macaco. *facendo spallucce, mangiando ancora, e bevendo di tanto in tanto*

QUEENIE: Ma non è vero! *ridendo* È un babuino e basta! Ho deciso così! *rimettendolo di nuovo dentro, e terminando di mangiare il panino*

JARED: Va beh, per me resta un macaco. *appallottolando la carta del panino buttandola nella busta, bevendo l'ultimo sorso di coca*

QUEENIE: E per me un babbuino! *ribadendo la propria tesi, per poi prendere la sua coca e berla, poggiandosi con la schiena sulla ringhiera*

JARED: Come vuoi tu, che ti devo dire. *buttando via anche la coca nella busta, e poggiando poi le braccia sulle ginocchia, alzando lo sguardo e rimanendo in silenzio*

QUEENIE: Tu ti fidi delle stelle? *con tono serio, giocando col bicchiere vuoto e tenendo lo sguardo piantato verso il basso*

JARED: *fa uno sguardo interrogativo voltandosi verso di lei* In che senso?

QUEENIE: Nel senso che... Affideresti mai un tuo desiderio ad una stella che cade? Ti fideresti mai delle indicazioni di una stella? *rompendo il coperchietto del bicchiere*

JARED: *resta qualche secondo a pensarci su, arricciando le labbra, poi si stringe nelle spalle* Onestamente non l'ho mai fatto, non lo so. Perché?

QUEENIE: *facendo spallucce* Così. *finendo col rompere il coperchietto e per graffiarsi un po' il dito, senza nemmeno accorgersene* Io ho finito con il litigarci.

JARED: *la osserva in silenzio, poi si poggia contro la ringhiera con la schiena, distogliendo lo sguardo* Come mai? *in tono casuale, prendendo il pacchetto di sigarette dalla giacca e accendendosene una*

QUEENIE: Quand'ero piccola passavo notti intere ad osservare le stelle. Una volta provai a esporre un desiderio banale, tipo "vorrei essere felice!" e poi... *Poi lui. Lo ricordo. Mi sembra ancora di riviverlo., e scuote la testa* Poi niente. Non è stato così! *sorridendo debolmente* Che scema..

JARED: *fa un tiro profondo mentre l'ascolta, poi rilascia il fumo alzando lo sguardo al cielo* Pensa che da domani avrai ancora tanti anni per riparare ai danni fatti e riuscire ad esserlo, delle prospettive, tanta gente da incontrare, scelte ed esperienze da fare. *respirando a fondo, tenendo la sigaretta tra le dita, senza abbassare lo sguardo*

QUEENIE: *piega le gambe, si tira un po' più giù la gonna come volerla allungare, poggia poi le braccia sopra di esse e la testa sopra le braccia, restando in silenzio per un po', guardando le automobili passare Se avessi anche una remota possibilità che quella stella mi abbia presa in considerazione, non avrei visto persone morire, non sarei stata minacciata oppure.. Oppure non dovrei dire addio anche a lui.* Lo vedi? Non bisogna mai fidarsi delle stelle.

JARED: *tira un sospiro facendo gli ultimi tiri alla sigaretta, poi la getta a terra spegnendola e si alza, evitando di risponderle per non inoltrarsi in discussioni non fattibili, affacciandosi di nuovo al parapetto con aria pensierosa*

QUEENIE: *si gira a guardarlo, rimanendo seduta lì e giocherellando con i capelli di tanto in tanto, Bell'uscita Quee, davvero! A volte faresti meglio a stare zitta.*

JARED: *resta in silenzio per dei minuti, con lo sguardo perso davanti a sé anche triste adesso, poi guarda l'orologio al polso e senza voltarsi verso di lei* Andiamo?

QUEENIE: *..NO! stringendo i pugni per qualche secondo, poi annuisce con aria triste, alzandosi da terra*

JARED: Senti.. *voltandosi verso di lei, abbassando però lo sguardo cercando le parole, poi a voce bassa* Mi dispiace doverti costringere a fare una cosa che probabilmente non vuoi. Però credimi, è per te che lo faccio. Se me ne fregassi, di molte cose, ti permetterei di starmi intorno.. *cercando di giustificarsi, più che altro per non farle troppo dispiacere*

QUEENIE: *scuote la testa leggermente, facendo un gesto con le mani come a dire di lasciar perdere, che non doveva giustificarsi, non riuscendo proprio a togliersi dal viso quell'espressione triste, con le parole che le si bloccavano in gola*

JARED: Di che hai paura? *cercando di assumere un'espressione rassicurante, sorridendole appena*

QUEENIE: Che possano farti del male. *quasi sussurrandolo, distogliendo poi lo sguardo da lui e guardando il panorama bellissimo* E dell'idea che non ci saranno più momenti come questi.

JARED: Come questi? *infilando le mani in tasca e poggiandosi di schiena contro la ringhiera, distogliendo lo sguardo da lei* Niente di meglio da fare che parlare del più e del meno con un delinquente di mezza età? *in tono sarcastico*

QUEENIE: *facendo spallucce* A me non dispiace. *poggiando le mani sulla ringhiera e continuando a tenere lo sguardo fisso sul panorama, anche se probabilmente non l'osservava davvero*

JARED: *stando voltato verso di lei, ancora con le mani in tasca* Cos'è, hai un debole per quelli più grandi?

QUEENIE: A quanto pare... *guardandolo per qualche secondo per poi stiracchiarsi stendendo le braccia e poggiare i gomiti sulla ringhiera, distogliendo nuovamente lo sguardo*

JARED: *rimane a pensarci su qualche attimo, poi, ancora guardandola* Se io avessi almeno una decina di anni in meno, non fossi nei casini fino al collo e non avessi una figlia, mi piacerebbe! *cercando di tirarla su*

QUEENIE: *sempre ferma in quella posizione, ridacchia* Ma ci sono troppi se in questa frase!

JARED: Non posso farci niente! *facendo spallucce e distogliendo lo sguardo da lei* Che credi, che non mi farebbe piacere essere più giovane, avere un lavoro rispettabile e una vita normale? Ma ormai quel che è fatto è fatto.

QUEENIE:  *Forse avrei dovuto evitare di dire quella frase. con tono dispiaciuto* Lo so.. *ed abbassando un po' lo sguardo*

JARED: *   Ma perché mi dispiace vederla così? cazzo me ne frega? Ok, mi ha salvato la vita, e allora? Io l'ho salvata a lei, siamo pari, non le devo niente.    * Mi fai una promessa?

QUEENIE: *guardandolo di sottecchi* Dipende. Che promessa?

JARED: Non mi va di vederti così. mi prometti che non ci pensi più e stai su con la vita, tu che puoi? *cingendole le spalle con un braccio e scuotendola un poco, come a voler farla riprendere*

QUEENIE: *È proprio un addio in piena regola..., tenendo gli occhi piantati verso il basso, non volendosi proprio far vedere* Va bene lo stesso se ti prometto che ci provo? È che, vedi... *con voce tremolante, quasi come se si stesse trattenendo da un pianto* Ora come ora non posso assicurarti proprio niente...

JARED: *   Ma che razza di cotta allucinante s'è presa..?     abbracciandola un po' di più* Ma vedrai! Tempo qualche giorno per dimenticarti la brutta esperienza di oggi e poi non ci penserai più. *annuendo e sorridendole*

QUEENIE: *Non pensarci più... perdendosi con lo sguardo, E come? Se quando ancora non era successo niente mi sono ritrovata con un suo ritratto sul foglio dell'album, se non sono riuscita a tentennare nemmeno un secondo prima di piazzarmi lì in mezzo quando quello lo stava per uccidere... stringendo i pugni per qualche secondo, per poi rilassare di nuovo le mani, con la sensazione di non riuscire a spiaccicare parola e gli occhi sempre più lucidi*

JARED: *la vede con quell'espressione triste, allora le sorride di più* Scommetto che al mondo ci sono almeno mille ragazzi che pagherebbero per stare con una bella ragazza come te! *   Ma in che razza di situazione sono finito?    *

QUEENIE: *sgrana gli occhi per un secondo* E che mi importa che pagherebbero per stare con me se io non voglio loro? *con una lacrima che le era proprio sfuggita, sempre tenendo lo sguardo basso*

JARED: *   Ma piantala qui e falla finita, che t'importa!    , ma al contempo la tira a sé così da poterla abbracciare stretta, rimanendo in silenzio senza sapere come tirarla un po' su*

QUEENIE: *rimane con le braccia lungo i fianchi sgranando gli occhi, È che non voglio andare... Non voglio, non voglio... per poi abbracciarlo a sua volta, aggrappandosi alla sua maglia, ancora in lacrime*

JARED: *le accarezza piano piano la testa, aspettando che si calmasse un poco,    Che posso fare..?    * Mi dispiace che tu stia così a causa mia.. *non sapendo come spiegarsi* Ma non posso, e non dipende da me.. *lasciando cadere la frase, dannandosi mentalmente*

QUEENIE: *stringendo di più i pugni, tentando di calmarsi un po'* Non preoccuparti... Anzi, fai una cosa *staccandosi un po' da lui e asciugandosi gli occhi con una mano* Mi accompagni a casa? Così vai a riposare anche tu, immagino tu sia stanco...

JARED: *la guarda mezzo dispiaciuto, ma non sapendo veramente che altro fare perchè    Di permetterle di starmi vicino non se ne parla    , quindi le annuisce*

QUEENIE: *si stacca quindi definitivamente da lui, Vuole così... Che altro potrei fare?, dispiaciuta anche lei, allungandosi le maniche della felpa*

JARED: *fa un sospiro, recupera i caschi dal manubrio della moto e ne passa uno a lei, indossando l'altro e salendo per poi mettere subito in moto,    Prima facciamo, meno ci pensiamo    *

QUEENIE: *prende il casco, sale sulla moto facendo attenzione che la gonna non s'alzasse troppo nonostante il vento È che le cose non vanno mai come uno le desidera.*

JARED: *guida veloce così da far passare il prima possibile quei momenti, quasi con rabbia,    Ma perché CAZZO non sono nato in una famiglia di operai, perché CAZZO non sono con mia moglie adesso, perché CAZZO questa ragazza dev'essere amica di mia figlia, perché CAZZO devo farmi tutti questi scrupoli pur essendo un fottutissimo assassino?!    *

QUEENIE: *reggendosi saldamente a lui,    Non ci sarà un secondo in più nemmeno per sbaglio...     coi capelli al vento nonostante avesse il casco, e gli occhi nuovamente lucidi ma tenuti a bada dalla sua mente salda    Sta anche correndo come un pazzo. Vuole proprio tagliarmi via più presto possibile.     rivolgendo poi uno sguardo al cielo*

JARED: *in pochi minuti raggiunge la strada di casa di lei, non troppo trafficata perché nel resto della città, nel centro, era concentrato tutto il popolo della sera* Eccoci. *   Ora un "buonanotte" e via, altrimenti finisce solo per illudersi di più e NON VOGLIO.     spegnendo la moto nell'accostare, e levandosi il casco, senza scendere*

QUEENIE: Già... *staccandosi da lui e facendo per togliersi il casco giunti alla meta, togliendoselo scendendo dalla moto e tendendo il braccio verso lui per restituirglielo, senza nemmeno guardarlo negli occhi* Grazie per la serata..

JARED: È stato un piacere.. *e le sorride, mentre le prende il casco dalle mani, sistemandolo nel vano portabagagli sotto al sedile per poi rimettersi giù*

QUEENIE: Anche per me.. *annuendo leggermente, sempre senza guardarlo e con le mani dietro la schiena, facendo per stringere i pugni*

JARED: *   Dalle la buonanotte e vattene, non potrai mai liberarti con lei, non è un appiglio, è solo una ragazzina e non puoi metterla in mezzo, peraltro non puoi illuderla oltre, salutala e basta!    , e abbassa lo sguardo per degli attimi, senza riuscire a schiodarsi di lì*

QUEENIE: *poggia una mano sul gomito di Jared, poi lo guarda e gli sorride in maniera dolce* Per quanto le circostanze non dovrebbero permettere questo, posso dirti che per me è stato bello conoscerti. *poi il suo sorriso diventa un po' imbarazzato* Lo so che sono solo una ragazzina e che quindi sarei solo una palla al piede per te... È solo che... Mi dispiace. *il tono di voce diventa triste* Scusa per i fastidi che ti ho creato. *Non riesco... Non ci riesco, Non ce la faccio, non posso farlo, non posso dirgli addio.* Buonanotte Jared.. *avvicinandosi un po' di più a lui, dandogli un bacio sulla guancia* ...ciao! *e fa per allontanarsi* 

JARED: Non-- *rimanendo immobile e col fiato mozzato per dei secondi, poi prima che si allontanasse troppo la ferma tenendola per un braccio,    CAZZO FAI?!    * Non mi hai creato fastidi.. *poi tentenna, lasciandole andare subito il braccio,    Mi ricapiterà mai l'occasione di avere qualcuno a cui dire tutto? qualcuno di insospettabile, in fondo è amica di Cassie, perché dovrebbe sembrare strano, eh.. In fondo..    *

QUEENIE: *Ma... rimane ferma lì, un po' troppo vicina al centro della strada, con le braccia lungo i fianchi* No? *girandosi a guardarlo, sempre con aria un po' triste vista la situazione, ma allo stesso tempo sorpresa dalla reazione di lui*

JARED: *la tira più vicina a intanto per toglierla da mezzo alla strada, poi la lascia andare e scuote la testa* No, non mi hai creato fastidi. *in tono più convinto, poi tutto d'un fiato* Non riesco a farti andare via perché sei la prima persona dopo diciassette anni alla quale sento di poter dire quel che non ho mai detto a nessuno, e sono idiota perché appunto sei una ragazzina e non dovrei nemmeno sognarmi di metterti in mezzo a un casino del genere, e in più ho il terrore di dover portare sulla coscienza anche te. *tirando poi il respiro, senza alzare lo sguardo*

QUEENIE: *arrossisce sgranando gli occhi sorpresa, poi si abbassa un po' come per farsi guardare* Non riesco ad andare via e tu non sei un idiota. *facendo per accarezzargli una guancia, fermando poi la mano lì* Sono qui... *quasi sussurandoglielo*

JARED: *scuote piano la testa socchiudendo gli occhi appena si sente sfiorare la guancia, mentre mentalmente a quella scena se ne sovrapponeva una quasi identica,    "Sono qui, amore"    , e allora assume un'espressione triste, senza alzare lo sguardo, rimanendo immobile* Fai come se non avessi detto niente..

QUEENIE: ?! *lo guarda con aria interrogativa, Ho fatto qualcosa che non va?, rimanendo ferma così come stava, poi sorride per qualche secondo in maniera triste, e con tono di voce pacato, elencando quasi i punti della situazione* Un passato che non può essere dimenticato... Credere in una speranza che può svanire da un momento all'altro, che non da certezze... *guardandolo di sottecchi* Vale la pena seguire l'unica strada? Alla fine di essa potrebbe anche spuntare la luce. *facendo praticamente riferimento all’esempio del castello che gli aveva portato qualche ora prima*

JARED: *scuote ancora la testa, pianissimo* Nessuna luce, finirà male un'altra volta e tu c'entri ancora meno di quanto c'entrasse lei, non    posso    . *secco, e a voce bassa*

QUEENIE: *Non vuoi. lasciando scivolare nuovamente le braccia lungo i fianchi, abbassando lo sguardo* Non finisce sempre male... *abbozzando un sorriso*

JARED: *resta in silenzio per un minuto, poi ancora senza alzare lo sguardo su di lei* Ti ricordi quando ti ho detto che ho ucciso così tante persone da aver perso il conto? Mentivo. Anche se ormai sono decine, decine, e decine.. Me le ricordo tutte distintamente *fermandosi per dei secondi per poi riprendere* Nomi, cognomi, età, mi ricordo tutto. E più di ogni cosa ricordo la loro espressione prima che le sparassi. *guardandola, adesso* Non lo so come faccio a dormire la notte. Io non volevo avere questa vita. Porto sulla coscienza una persona che ho amato più di quanto sia mai stato capace di fare.. *abbassando di nuovo lo sguardo, e anche il tono* ..non so se riuscirei a sopportare di dover fare del male a un'altra persona a cui tengo.

QUEENIE: *sgrana gli occhi arrossendo mentre ascolta la fine del suo discorso, continuando a restare impalata difronte a lui* Non è detto che un assassino sia per forza malvagio. Al mondo.. Al mondo puoi trovare miliardi di persone che meritano la morte. *stringendo poi i pugni, come se la frase le avesse fatto pensare ad una di esse* ...e non c'è essere umano che non puzzi di sangue, è l'odore del nostro sangue, del resto. *prende a fissarsi le mani, distrattamente* Ci sono scelte che non possiamo compiere. È.. È come le sigarette no? Puoi sceglierne la marca, ma il fumo ti farà comunque male e si rannida ai polmoni, diventando il tuo peccato. Capisci? *guardandolo di sottecchi* ..beh, la vita è così.

JARED: *alza lo sguardo verso di lei, scrutandola per dei secondi come a volerci leggere qualcosa* Sei la prima persona che mi concede il beneficio del dubbio.

QUEENIE: *gli sorride in maniera carina, ricambiando il suo sguardo, arrossendo un po'* È che io non ho nessun potere particolare da usare per giudicare le persone. Credo che dietro ad ogni cosa c'è sempre un motivo particolare che fa comportare le persone in un determinato modo... Non trovi anche tu?

JARED: *   Potrebbe essere tranquillamente una mandata per farmi cedere e confessare qualcosa.     guardandola fissa mentre parla,    ..ma che dico? E rischiava la vita per salvarmi?     abbassando lo sguardo,    Ormai finisco per stare sulla difensiva anche se non ce n'è necessità..    * Sì, lo penso anch'io..

QUEENIE: *lo guarda storcendo il muso, poi con le mani fa per fargli fare un sorriso* Ecco. *e gli sorride di nuovo Che ancora non si fidi di me?*

JARED: *la guarda fisso negli occhi mentre compie quel gesto, con espressione quasi smarrita per degli attimi,    "Sorridi, amore mio.."    , poi le sorride per davvero, prendendole una mano e stringendola nella propria, parlandole a bassa voce* Verresti con me?

 

***

 

 

KIT’S CORNER <3

once a time they have reached Queenie's house, Jared loses all the convinction he had about leaving the girl alone and fasting at home (she can't cook -_-" bad girl, bad girl!) and so the two go, by motorcyle obviously, to a big McDonald's in the center of the city :3 in this way they ended to chatting and having dinner together on the NYC seafront, talking like they're good and old friends, they also have a long, senseless disquisition about the toy that Quee finds in her Happy Meal (no comment X°). when the dinner ends, they go back again to the girl's house, where Jared wanted to leave her... but... he feels like he can't let her go and decides to bring the girl with him *_*

 

***

 

 

CMC a voi per le sospirate risposte u.u jamm!

 

Lelechan: beh, non vorrei dire... ma molto poco implicitamente l'ha chiesta anche quee X°D e chissà se se la prenderà...

annalisac2: è bello che tu ti stia appassionando :°3 e sì, Quee ha le idee molto chiare come puoi vedere... Jared un po' (MOLTO) meno X°D

sarsc2: perchè appunto è bello e dannato X°D semplice! e sì, in questo capitolo si nota troppo il tocco... io patita di motori e lei cagata sotto sopra la moto

e approfittiamo per ringraziare anche airam87 aka miguel che ieri sera ci ha fatto scompisciare dalle risate - nonostante il momento tragico - con le sue recensioni e le minacce perché non riusciva a staccarsi dalla storia xD <3 grandissima, eccoti il tuo tanto sospirato capitolo!

 

alla prossima babbuini/macachi che non siete altro! XD

la CMC con furore <3

 

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Capitolo 11
*** 10. Dirty little secrets ***


“ 2 O’Clock

Capitolo 10 – Dirty little secrets

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

 

QUEENIE: *lo guarda fare quel gesto e arrossisce molto di più, poi annuisce e parlandogli con lo stesso tono di voce* Sì.

JARED: *   Che MADONNA sto facendo?     ma le annuisce, sorridendole debolmente e ridandole il casco, per poi indossare il proprio e mettere subito in moto, quasi a voler evitare di avere ripensamenti*

QUEENIE: *prendendo il casco e rimettendoselo di nuovo in testa Un momento. Andare dove?! risalendo sulla moto Che importa, ormai ho detto sì. E non cambio idea. convincendosi*

JARED: *   Quanto è pazza? Potrei portarla in un angolo e abusarne e ucciderla, e lei si fida ciecamente di me. Perché?     correndo come un matto in moto, lontano dalla strada di casa di lei*

QUEENIE: *reggendosi saldamente a lui Una ragazza normale al mio posto avrebbe detto no. Anzi, non ci sarebbe mai andata a casa sua. Però... poggiando la testa sulla schiena di lui Però io non riesco a non fidarmi di lui. È che sono troppo avventata. col cuore che batteva un po' più veloce del solito Stasera va così.*

JARED: *   E soprattutto quanto sono pazzo IO? ..no cazzo, basta. Ormai è fatta, e come va va.     inchiodando quasi di colpo dopo essere entrato nel parcheggio di un b&b,    "Come va va"? E da quando tu giochi con la vita delle persone, De Valera?     spegnendo la moto e levandosi il casco,    Sto diventando veramente come uno di loro. A lungo andare ci si abitua a tutto    *

QUEENIE: *staccandosi nuovamente da lui e ritogliendosi il casco, scuote un po' la testa come a volersi ricomporre i capelli Esattamente non ho la più pallida idea di cosa voglia fare. osservando il b&b e il parcheggio quasi pieno, Ma non importa ormai sono qui e non posso tirarmi indietro. Tutte 'ste pippe mentali dovevo farmele prima. guardando di sottecchi lui, È che ci sono notti in cui è brutto essere soli.*

JARED: *   Probabilmente starà pensando che adesso voglio saltarle addosso, mamma mia.     entrando nel b&b senza dire una parola, prendendola solo per una mano per farsi seguire, chiedendo una camera per due e pagando velocemente alla reception, per poi avviarsi su per le scale, al primo piano, dove stava la camera assegnata*

QUEENIE: *facendosi trascinare da lui lungo tutto il tragitto, aspettando che lui apra la porta, trattiene uno sbadiglio C'ho proprio un sonno pazzesco.*

JARED: *richiude la porta dietro di , tirando un sospiro secco, poi in tono involontariamente ironico* Fantastico, stanotte si dorme in jeans! *   Beh, che almeno sappia che non voglio saltarle addosso!    *

QUEENIE: Questi sono quei momenti in cui mi dico "Quee, hai fatto proprio bene a non mettere i jeans!" *visto che addosso c'aveva una gonna di cotone, quindi sicuramente più leggera e comoda, poi senza nemmeno tante cerimonie si siede sul letto e fa per togliersi scarpe e calzini* C'ho un sonno... *sbadigliando leggermente e stropicciandosi gli occhi con una mano, con fare ingenuo*

JARED: *rimane a guardare la ragazza in silenzio per degli attimi, poi la imita e va a sedersi dall'altra parte del letto togliendo giacca, scarpe e stendendosi subito, stiracchiandosi appena facendo uno sbuffo quasi esausto, sempre in silenzio, guardando altrove, verso un punto indefinito del soffitto*

QUEENIE: *si stende pure lei, poggiandosi le mani sulla pancia, tenendo le braccia piegate, guardandolo per qualche secondo per poi fissare il muro dall'altro lato Quee, perché sei qui?*

JARED: *socchiude appena gli occhi valutando la situazione,    Mi sono portato in un b&b una ragazzina cotta di me. A che pro? Farmi un megasfogo di quattro ore e raccontarle tutto, e perché poi? A che mi serve?     facendo un lungo sospiro* Perché diavolo ti ho portato qui? *portandosi le mani sul viso per stropicciarsi gli occhi*

QUEENIE: *lo guarda leggermente interdetta, alzandosi poggiandosi sulle braccia, e sbattendo le palpebre* E perché lo chiedi a me? *Ok.. Ok che tutti dicono che mangiare da McDonald fa male, però mi pare esagerato!*

JARED: *   Perchè adesso starei tutta la notte a parlare per sfogarmi, e tu mi chiedi perché te lo chiedo? Cacchio ha capito, questa?    * Lascia stare, *   Jared, sei un idiota matricolato    * buonanotte! *e chiude gli occhi*

QUEENIE: *guardandolo, rotea gli occhi* Ed io che credevo che avevi qualcosa da dirmi! *sbuffa girandosi dall'altro lato Non ci capisco più un cazzo.* Buonanotte!

JARED: *riapre leggermente gli occhi, poi scuote la testa, senza guardarla* Non è una passeggiata, altrimenti non starei così da anni, ti pare? *in tono quasi ostile, sporgendosi a prendere una sigaretta dalla giacca e accendendosela, strafregandosene del fatto che fossero in un ambiente chiuso anche abbastanza piccolo e quindi il fumo poteva darle fastidio*

QUEENIE: *Quanto sono scema da 1 a 10? si volta a guardarlo per qualche secondo, come se volesse ribattere, poi sospira e si rimette di nuovo nella posizione di prima* Hai ragione, scusa.. *con tono dispiaciuto, e lo sguardo perso a fissare il muro 10, Quee.*

JARED: *fa un tiro profondo, poi poggia entrambe le mani sull'addome chiudendo di nuovo gli occhi, lasciando che la sigaretta consumasse* Scusa tu, sono nervoso. *fissando il soffitto* È da molto tempo che non sto in una situazione così.

QUEENIE: *si siede a gambe incrociate sul letto* Intendi, è da molto che non ne parli con qualcuno..? *con tono pacato, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio*

JARED: Quello non l'ho mai fatto, *portando la sigaretta alle labbra* è da molto tempo che non sto da solo con una donna che non sia mia figlia o una che devo ammazzare.

QUEENIE: Ah. *anche un po' sorpresa* Comunque tranquillo, non ti salto addosso eh! *ridacchiando, come a voler sdrammatizzare un po' la situazione, poi gli sorride* 

JARED: *la guarda fisso per qualche attimo con aria semi-scocciata, passandosi poi una mano sugli occhi con stanchezza, e distogliendo lo sguardo da lei*

QUEENIE: *Ecco, ne ho combinata un'altra! abbassando poi lo sguardo La prossima volta mi sto zitta! giocando distrattamente con una ciocca di capelli, guardandolo di sottecchi, come ad aspettare che lui iniziasse a parlare*

JARED: *fa un altro tiro profondo, poi senza guardarla* Sai com'è morta, mia moglie? *quasi di colpo, come avesse voluto evitare di riflettere troppo per poi ripensarci*

QUEENIE: *si alza un po' con le spalle, poi lo guarda, come quando si presta attenzione ad un discorso e scuote la testa* No... Come? *con un tono velato di tristezza*

JARED: Secondo te, come muore la moglie di un mafioso? *in tono quasi retorico, facendo l'ultimo tiro e spegnendo la sigaretta nel posacenere sul comodino, tornando poi a stendersi là accanto a lei, sguardo al soffitto*

QUEENIE: L'hanno... *tenendo lo sguardo basso* L'hanno uccisa..? *con lo stesso tono di prima, guardandolo sempre di sottecchi*

JARED: *sorride debolmente, con espressione rassegnata e triste, poi si volta verso di lei* Sai che il mio clan è guidato da mio padre, no? L'ho accennato qualche volta, forse a telefono o parlando con Vin.. Prima di ammazzarlo. *portando una mano sull'addome e l'altra di dorso sulla fronte* Beh, noi De Valera non siamo gli unici ad avere un certo presidio su queste zone. C'è anche un'altra famiglia, *distogliendo poi di nuovo lo sguardo* Mia moglie era discendente diretta di questa famiglia.

QUEENIE: *lo ascolta attentamente, tenendosi le mani e seguendolo con lo sguardo ad ogni movimento* Posso immaginare quindi che la cosa non rendeva felice le vostre famiglie? *con tono di voce serio e pacato*

JARED: *fa un sospiro, rimanendo un poco in silenzio come fosse un assenso, poi a voce più bassa, guardando il soffitto* Ciononostante volevamo sposarci, e infatti l'abbiamo fatto, di nascosto, in un altro stato. Avevo appena diciotto anni, e lei era anche incinta.. Scappammo, illusi che non ci trovassero e potessimo avere una vita altrove. *restando poi in silenzio, quasi non riuscisse a continuare*

QUEENIE: *..ma così non è stato? continuando a seguirlo con lo sguardo che va ad intristirsi un po', restando in silenzio aspettando che continuasse*

JARED: Ci trovarono, ovviamente. Fu allora, credo, che capii che da questo genere di vita non si può scappare una volta che ci sei nato. Ci trovarono un mese circa dopo che nacque Cassie. *e si volta verso di lei, guardandola intensamente negli occhi per degli attimi, poi le sorride di nuovo debolmente* Che strano effetto dirlo, invece di pensarlo soltanto..

QUEENIE: Beh sì, immagino sia un pochino diverso... *e gli sorride a sua volta, seppur mantenendo lo stesso sguardo di prima* Cosa successe, dopo..?

JARED: *sospira, poi mordendosi un labbro* Successe che mio padre sequestrò sia Kate, mia moglie, che Cassie. Mi disse senza mezze misure che il nostro sangue non andava mescolato con quello della famiglia di Kate. Che l'errore andava punito, in un modo o nell'altro.. *scuotendo appena la testa mentre parla, intristendo di colpo lo sguardo a ripercorrere quei precisi momenti*

QUEENIE: *sgrana gli occhi pur mantenendo in volto uno sguardo sempre più intristito, Ma che cazzata è mai questa?! È una delle cose più ingiuste al mondo! non riuscendo però a dire quello che in realtà pensava, e resta in silenzio*

JARED: Mi imposero di scegliere. *e non dice più niente, sentendosi uno strettissimo nodo alla gola e cominciando quasi a respirare a tratti, passandosi le mani sugli occhi a strofinarseli*

QUEENIE: *sgrana ancora di più gli occhi, poi si lascia andare completamente facendosi cadere sul letto stendendosi, guardando il soffitto e stringendo i pugni Come si può... Come si può mettere un uomo davanti ad una scelta del genere? È crudeltà, significa essere cattivi, è.. è.. bloccando i pensieri non appena si sente gli occhi e le guancie bagnate, allora si allunga la manica della maglia e fa per asciugarsi le lacrime È orribile..*

JARED: *fa la stessa identica espressione di lei, però non versa una singola lacrima* Se non avessi scelto, se le sarebbero prese entrambe. Se mi fossi ammazzato per non dover scegliere, non sarebbe servito a niente perché il risultato non sarebbe cambiato.. Ci ho pensato a lungo, sai? L'intero giorno che mi hanno    concesso     per decidere. Scegliere tra il proprio amore e il frutto dello stesso.. Come si fa? *scuotendo ancora la testa, senza staccare gli occhi dal soffitto* Quelle ventiquattro ore non potevano bastare, chiesi di vedere Kate e le domandai che cosa fare.. *fa un attimo di pausa, trattenendo il respiro, poi riprende* La pregai di non lasciarmi. Sono stato così egoista da pensare che un altro figlio avremmo potuto farlo.

QUEENIE: *non riuscendo proprio a smettere di piangere gira la faccia verso il muro, continuando a strofinarsi gli occhi* È disumano.. È veramente disumano porre una persona davanti ad una scelta simile! *smettendo poi di strofinarsi, lasciando ferme le mani sugli occhi Ma come si può, cristo, come?* 

JARED: "Non puoi chiedere a una madre di uccidere la propria figlia", mi rispose Kate. Mi ricordo che scoppiai in lacrime per la debolezza provata in quel momento al solo pensiero di non averla mai più. *corrugando appena la fronte al pensiero, poi chiude gli occhi* La accusai di non pensare a me, di non amarmi abbastanza. Mi guardò fisso e mi disse: *rimanendo in silenzio quasi senza fiato, continuando poi* "Io resto qui, amore. Al tuo fianco, a prendermi cura di lei: ora faccio la mia parte, poi tu farai la tua".. *stringendoli di più* Quindi mi piazzarono una pistola in mano, e per punirci, mi costrinsero a ucciderla. Ho ucciso mia moglie, per salvare mia figlia.

QUEENIE: *sgrana di nuovo gli occhi, restando impietrita con le lacrime che le scendevano, Non è giusto.. Non è giusto..., avvicinandosi a lui per abbracciarlo istintivamente* Non è giusto.. *riuscendo a dire solo questo, con tono di voce quasi strozzato*

JARED: *resta in assoluto silenzio, immobile per dei secondi trattenendo ostinatamente le lacrime, poi si volta su un fianco, verso di lei, raggomitolandosi quasi*

QUEENIE: *praticamente vicina a lui, con la testa poggiata sul materasso in corrispondenza delle spalle di lui, senza riuscire a smettere di piangere, con le braccia davanti alla testa È terribile..*

JARED:    Scusami..     *bisbiglia solo, a vederla in quel modo,    Che mostro sono?    *

QUEENIE: *sgrana un po' gli occhi, ferma sempre in quella posizione, poi scuote leggermente la testa* ...perché ti scusi? *con voce un po' strozzata dal pianto*

JARED: Ho fatto e ti ho raccontato cose orribili, e ti ho fatto piangere.. *voltandosi di nuovo supino, coprendosi gli occhi con l'avambraccio*

QUEENIE: Non è per questo che sto piangendo! *rannicchiandosi e abbassando la testa, sempre con le braccia davanti a lei* Quello.. Quello che ti è stato imposto di fare è una cosa orribile.. Non è giusto.. Non è giusto che tu abbia dovuto soffrire così tanto.. *tentando di smettere di piangere, inutilmente*

JARED: *annuisce piano, con espressione rassegnata, poi tira un sospiro profondo e chiude gli occhi per degli attimi, quindi alza un po' più su il cuscino mettendosi mezzo sdraiato e scuotendola leggermente per una spalla* Ad avertelo detto, sto già un po' meglio! *sorridendole debolmente e cercando di spostarle le braccia da avanti per vederla*

QUEENIE: *oppone inizialmente resistenza come a non volersi far togliere le braccia da avanti, poi respira un po' più profondamente come a voler prendere un po' d'aria in più tentando di smettere di piangere, per poi lasciarsi andare*

JARED: *le sorride appena per tentare di rassicurarla in qualche modo, poi le asciuga un poco le guance con le mani* Quanto piangi, per uno che manco conosci!

QUEENIE: Hey! *facendo un'espressione imbronciata, che poi d'imbronciato non aveva nulla, visto che era anche arrossita un po'* È che sono emotiva! *distogliendo lo sguardo dal suo, E poi cosa ci posso fare se mi è venuto da piangere così tanto?!*

JARED: Ok, ok! non ti scaldare! *ridendo anche un poco, sentendosi interiormente sollevato per davvero per aver esternato quel male che portava dentro da anni, e ostinandosi ad ignorare il senso di colpa che affiorava*

QUEENIE: *alza un sopracciglio* IO *e puntandosi contro il pollice, come a volersi indicare* non mi sto scaldando! *e incrocia le braccia, sospirando, Anche perché ho talmente così tanto sonno che non so nemmeno dove ho preso la forza per avere gli occhi ancora aperti!*

JARED: Che paura! *in tono sarcastico e scuotendo la testa, poi si rimette giù facendo un sospiro profondo e dandole le spalle* Bene, ora che sai vita, opere e miracoli di Jared De Valera e sei nella merda fino al collo perché hai voluto per forza ascoltarli, dormiamo! *tirandosi pure su il lenzuolo*

QUEENIE: *rotea gli occhi, poi come a fargli il verso* Che paura! *poi anche se lui non può vederla fa un gesto con la mano come a voler dire "non ci pensare", e si gira dall'altro lato dandogli le spalle anche lei, tirandosi un po' sia il lenzuolo che la coperta* Buonanotte!

JARED: *appena la sente fargli il verso si volta di scatto verso di lei tirandola per una spalla per farla girare* Non prendermi per il culo, ragazzina! *scandendo le parole e in tono che non prometteva niente di buono, lasciandola poi di botto e rimettendosi giù come stava prima*

QUEENIE: *rimane all'apparenza impassibile, Ecco, ci mancava giusto questo per chiudere la giornata in bellezza, rigirandosi per mettersi sul fianco, poi sono io quella che si scalda!, rannicchiandosi e facendosi piccola piccola*

 

***

 

CMC a rapporto, ciurmaglia u.u7 dunque dunque… Vediamo cos’abbiamo qui!

 

Lelechan: prima cosa, non scrivere in dialetto che qua è vero che parliamo le lingue ma insomma, il dialetto non lo capiamo xD! E ora hai scoperto dov’è che dovevano andare u_u

Airam87: eccoti il capitolo nuovo, proprio oggi che non hai un cazzo da fare :D e siamo contente che la storia risulti così… muhuhuhuh e dire che non è niente.. uhuhuhhu *risata malefica*

Sarasc2: certo che possiamo concluderlo così, possiamo tutto noi xD!! E comunque che Jared dica quello che vuole, quello è un babbuino.

Martyz: questa del tapiro mi suona nuova… xD e no, GIU’ le mani che qua c’abbiamo una capricorno mafiosa peggio di Jared XD

 

Detto ciò, speriamo che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento :3 e ci auguriamo che leggiate ancora e che lasciate ancora tante recensioni alle quali rispondere <3

Kiss kiss bang bang,

la CMC!

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Capitolo 12
*** 11. Goodbye, again ***


“ 2 O’Clock

Capitolo 11 – Goodbye, again.

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

New York - 6:30 am, nella stessa stanza dello stesso b&b.

 

QUEENIE: *che era sveglia già da un pezzo a causa di uno strano senso di ansia dovuto probabilmente a qualche brutto sogno, è seduta sul davanzale della finestra e la apre giusto un po', guardando fuori distrattamente mentre si stropicciava gli occhi Cavoli, quanta neve! poi ne prende un po' in mano cercando di farci un pupazetto, poi guardando fuori di nuovo nota che c'era qualcuno che aveva lo sguardo puntato nella sua direzione, ma l'ombra scompare dietro una tenda appena lei lo nota*

JARED: *apre appena un occhio solo facendo una specie di verso infastidito nel richiuderli per la luce, tirandosi su e passandosi le mani sul viso per darsi una svegliata mentre sbadiglia voltandosi intorno con aria mezza spaesata, tutto spettinato*

QUEENIE: *sgrana un po' gli occhi vedendo quella persona nascondersi dietro la tenda Guardava me? poi scuote la testa, Ma smettila Quee che mi diventi paranoica e insomma, non sarebbe bello! non accorgendosi nemmeno che Jared era mezzo sveglio, lancia uno sguardo a quella finestra per poi finire un pupazzetto e poggiarlo sul lato esterno del davanzale*

JARED: *si scosta leggermente la maglia di dosso come ad annusarci dentro e poi la rilascia facendo una smorfia, quindi si volta verso la finestra stringendo gli occhi non essendo ancora abituati alla luce, per un attimo sussulta non ricordandosi manco lontanamente chi fosse la ragazza di cui vedeva solo la sagoma in controluce, poi scuote la testa aspettando di riprendersi un poco dal sonno* E tu chi saresti?

QUEENIE: *sussulta sentendo la voce di Jared, poi sospira Ah, si è svegliato!* Buongiorno! * realizzando poi Chi sono io? La fata turchina! e si sporge un poco come per farsi vedere meglio* Queenie. *e annuisce ridacchiando*

JARED: Queenie? *sollevando un sopracciglio con espressione ancora stordita, quasi scazzata, sbadigliando poi di nuovo*

QUEENIE: *annuisce, pensando che probabilmente era la prima volta che la chiamava con il suo nome e non "ragazzina" e gli sorride* Dormito bene?

JARED: Ma chi cazzo sei? *massaggiandosi una tempia per il mal di testa e trascinandosi giù dal letto, cercando il telefono cellulare nella giacca*

QUEENIE: *lo guarda seriamente interdetta, sbattendo le palpebre Ma soffre d'amnesia o cosa?!* Come sarebbe a dire chi sono?!

JARED: Senti.. Cosa.. Come ti chiami.. Insomma, ragazzina, abbassa la voce che mi fa male la testa! *tirando fuori il telefono e controllando se ci fosse qualche chiamata, trovandone una persa e sbuffando pesantemente per questo, rifacendo il numero*

QUEENIE: *giusto per qualche secondo le passa per la testa di prendere la neve sul davanzale e lanciargliela contro, poi sbuffa e si rimette a fare pupazzetti Io non capisco. Non si ricorda davvero? con un'espressione un po' afflitta, sistemandosi meglio sul davanzale*

JARED: Oh! Che volevi? *rispondendo al telefono* E che cazzo.. Dove? *strofinandosi gli occhi, poi riattacca, e butta il cellulare sul comodino, alzandosi e voltandosi di nuovo verso la ragazza* Senti, ti ho pagato già?

QUEENIE: *questa volta non resiste alla tentazione, prende uno dei pupazzetti che aveva fatto e glielo lancia contro, mettendosi poi in piedi fa per dire qualcosa assumendo un'espressione tra l'incazzata e la triste, e si avvia verso la porta della stanza, aprendola* Dannatissimo... *bisbigliandolo quasi tra se e se, con lo sguardo piantato in basso, uscendo e richiudendo la porta subito Perché? PERCHE'? Tutto mi era capitato nella mia vita fin'ora, ma questo.. Questo mai! camminando lungo il corridoio a passo svelto Ma fanculo..., tenendo lo sguardo sempre rivolto verso il basso Stupida, stupida Quee!*

JARED: *fa un'espressione omicida a quella reazione alzandosi di colpo ma non facendo in tempo prima che lei uscisse, quindi si ferma davanti alla porta chiusa arricciando le labbra come gli sfuggisse qualcosa* Mah! *facendo spallucce e ponderando pensieri del tipo "non ci sono più le troie di una volta", quindi va a prendere le sigarette dalla giacca ma ci trova un foglio piegato, lo apre interrogativo e rimane qualche secondo a fissare il proprio ritratto a matita, finchè non riesce a fare mente locale all'improvviso* Oh merda! *schiaffeggiandosi la fronte e sbuffando, poi si affaccia sperando che nel frattempo non si fosse già allontanata dal b&b e vedendola sulla strada tenta di chiamarla* HEY! *sbracciandosi,    Aspe' com'è che si chiamava?    *

QUEENIE: *non lo sente nemmeno, Non mi sono mai sentita così umiliata in vita mia. Nemmeno quando papà racconta da ubriaco le cose imbarazzanti che facevo da bambina durante le cene coi parenti. Mai, dico mai! fermandosi poi al di fuori del cancello, guardando a destra e a sinistra per rendersi conto almeno di dov'era E mo dove cavolo vado?! poi vede un uomo poggiato al muretto lì vicino* Mi scusi... *avvicinandosi un po'* Sa mica dov'è la fermata del bus più vicina?

TIZIO: *la guarda di sottecchi, alzando lo sguardo e sistemandosi il cappello, poi si toglie la sigaretta da bocca cacciando via il fumo* Fuori dal cancello lungo il marciapiede a destra, *mettendosi le mani in tasca e facendo per allontanarsi* Queenie. *allontanandosi e piantandola lì fuori , sorridendo beffardo*

JARED: *vedendo che non lo sentiva e si stava allontanando* Queenie, ecco! *ricordandosi il nome* QUEENIE! *urlando per farsi sentire,    Ma che cazzo sto facendo?!    *

QUEENIE: *rimane interdetta lì, sbiancando, Come cavolo conosce il mio nome questo tizio?! facendo un'espressione momentaneamente spaventata ricordandosi poi dell'ombra vista poco prima dalla finestra, poi sente Jared che la chiamava E quest'altro che vuole ora? e alza lo sguardo verso di lui rimanendo comunque impalata lì*

JARED: *smette di sbracciarsi vedendola prestargli attenzione, quindi le fa segno di tornare su* Sali!

QUEENIE: *...'cazzo vuole ora? fa due passi indietro come a voler rientrare ma poi nota il tizio di cui sopra vicino la porta e si blocca, fissa per un attimo Jared, poi di nuovo il tizio*

TIZIO: *si sposta come a voler invitarla ad entrare* Non ti mangio mica. C'è qualcuno che ti aspetta dentro? Entra no? Che prendi freddo.

QUEENIE: *Ma chi diavolo lo conosce! Ma che cosa succede stamattina?! ed entra, in silenzio, sotto gli occhi dell'uomo in smoking, di nuovo a passo svelta sempre un po' impallidita E soprattutto, cosa vogliono questi due da me?! riferendosi sia al tizio che a Jared, raggiungendo poi la camera*

JARED: *riapre la camera sentendola arrivare e la tira dentro* Tu prova un'altra volta ad allontanarti senza permesso e ti riduco a un colabrodo per quant'è vero Iddio! *richiudendo poi la porta sbattendola*

QUEENIE: *si poggia con le spalle sulla porta, poi lo guarda con aria affranta e anche un po' scazzata, abbassando di colp lo sguardo rimanendo in silenzio Quando il buongiorno si vede dal mattino..*

JARED: *rimane qualche secondo a guardarla in silenzio, poi scuotendo la testa e facendo un gesto esasperato* Può capitarti qualsiasi cosa, stupida! *sbuffando* Chi cazzo me l'ha fatto fare? *lasciandola là e dandole le spalle, allontanandosi verso il bagno della camera*

QUEENIE: *Tipo essere scambiata per una sgualdrina qualunque, o chiedere indicazioni ad un tizio che mi spiava dalla finestra e venire a conoscenza del fatto che sa chi sono? sedendosi a terra sempre poggiando la schiena sulla porta e guardando Jared di sottecchi* È vero, non ci ho pensato. scusa. *..che gli chiedo anche scusa?! A quel paese lo dovrei mandare! incrociando le braccia, come a volersi abbracciare*

JARED: *parlandole dal bagno con la porta spalancata mentre si spoglia rapidamente per farsi almeno una doccia* Io ho da lavorare tra un'ora, quindi dovrai toglierti dai piedi, chiaro?

QUEENIE: *distoglie rapidamente lo sguardo No dico, ma gli pare il caso di spogliarsi così?! E che diavolo.* Sì, chiaro! *E prima ce ne andiamo da qui meglio è. alzandosi per andare vicino la finestra, Non vorrei mai reincontrare quel tizio. affacciandosi come a voler prendere aria*

JARED: *uscendo dalla doccia dopo pochi minuti, scuotendo la testa per togliere l'acqua dai capelli* Oppure vuoi venire ad assistere? Potresti farmi da apprendista, ormai sei dei nostri! *dicendolo sarcasticamente e mettendo un asciugamano attorno ai fianchi*

QUEENIE: *che era ancora affacciata alla finestra, si gira di scatto appena vede il tizio che la saluta, Chi cavolo è? chiudendo le tende per poi guardarlo alzando un sopracciglio Madonna mia, ma che... ooh Quee, niente pensieri strani!* No, no, grazie! *con la stessa espressione di prima* Mi prendo una pausa oggi.

JARED: Oh bene, finalmente hai capito! Mi fa piacere! *dicendolo in tono sollevato, andando davanti allo specchio cercando di dare un senso ai capelli*

QUEENIE: Seh. *e rotea gli occhi ancora un po' irritata, guardandolo di tanto in tanto Certe volte è più irritante dell'orticaria. distogliendo poi lo sguardo del tutto Sì, ma non si può proprio guardare, cavolo!*

JARED: *si passa le mani nei capelli tentando di sistemarli, senza molta riuscita, poi fa una smorfia e lascia perdere, voltandosi verso di lei* Adesso ti porto dove devi andare e poi sparisci, ok? Che non ti si veda più in giro. *annuendo una volta sola e recuperando poi i vestiti*

QUEENIE: *facendo un sospiro che somiglia di più ad uno sbuffo, con tono dispiaciuto* Va bene... *Dopotutto era solo una proroga. confermando l'ipotesi che aveva elaborato la sera prima, ...e poi gli sarei d'intralcio. O probabilmente finirei in una situazione pericolosa, tipo quella di ieri.. E comunque gli creerei non pochi problemi. intristendosi anche un po' Che amarezza. prendendo a giocare con i capelli distrattamente ...non è giusto.*

JARED: *tornando in bagno a rimettere i vestiti* Anche perché ormai non c'è più niente da spartire, hai soddisfatto la tua curiosità e adesso puoi andare in pace per la tua onesta strada!

QUEENIE: *Ora sono tentata dal gonfiarlo di botte. poi riapre la tenda e si rilassa un po' non vedendo più il tizio, Dovrei dirgli di quell'uomo? poi ci rimugina E a che pro? Quello sapeva il mio nome, guardava me, non che gliene fregasse di Jared.* suonava come "la messa è finita andate in pace"! *ridacchiando*

JARED: *esce mezzo vestito infilando la maglia* Non bestemmiare. *facendole un sorrisino di circostanza, poi sbuffa* Cazzo, non ho proprio voglia di ammazzare gente oggi. *andando a sedersi sul letto mentre sistema le sue cose nella giacca*

QUEENIE: *lo segue con lo sguardo durante i suoi movimenti, E non lo fare!, poi lo distoglie In effetti non credo sia una cosa bella e divertente. poi riprende a guardarlo* ...e comunque non stavo bestemmiando!

JARED: E allora non parlare di messe o cazzate simili in mia presenza, perchè mi si spostano i nervi *ripiegando il disegno per metterlo nuovamente nella tasca interna della giacca, assieme al cellulare* dio non esiste, e se mai dovesse esistere è un fottutissimo stronzo. *guardandola seriamente*

QUEENIE: *Oh bene, praticamente non posso fare niente! Chissà se posso respirare! alzando un sopracciglio guardandolo, poi alza le mani come a dire "capito, ok, mi arrendo!"* Che ore sono? *Almeno questo non dovrebbe scazzarlo!*

JARED: Le sette e mezzo. A che ora hai lezione? *alzandosi dal letto con un sonoro sbadiglio e infilandosi la giacca*

QUEENIE: Alle nove e un quarto! *annuisce, Ora che ci penso non ho nemmeno svolto i compiti ieri! ..va beh, cose che capitano. scendendo dal davanzale per rimettersi in piedi*

JARED: Oh bene, c'è tempo allora.. *sistemandosi la giacca e andando verso la porta, poi le sorride sarcasticamente* puoi anche andare da sola!

QUEENIE: *Perchè non riesco a togliermi dalla testa quel tizio?* Ah, sì! *scattando quasi come se fosse ritornata sulla terra improvvisamente, poi seria* Mi hanno detto che c'è un pullman che passa qua vicino, non c'è bisogno che ti disturbi ad accompagnarmi! *con tono quasi triste, non capendo il suo sarcasmo a primo impatto*

JARED: *voltandosi verso di lei* Te l'hanno detto? Chi te l'ha detto? *perplesso*

QUEENIE: *lo guarda sbattendo le palpebre* Un signore che fumava vicino al cancello! Prima, quando ero fuori! *Uno che conosceva il mio nome e che l'ha pronunciato in un modo così familiare che pareva mi conoscesse da una vita.*

JARED: *sollevando un sopracciglio e uscendo, lasciando la porta aperta così che lei lo seguisse* Non dovresti dare confidenza agli sconosciuti, circolano certi malviventi.. *trattenendosi dal ridere*

QUEENIE: *   Senti chi parla    ! sospira e scuote la testa affranta, poi in tono scherzoso* Ah, ma davvero?! *ridacchiando* Certo che non si direbbe proprio, cioè io non ne ho mai incontrato uno, credevo si vedessero solo nei film! *lo segue uscendo e chiudendo poi la porta alle sue spalle*

JARED: *tornando serio e voltandosi solo per un attimo guardandola malissimo* Ragazzina, *in tono quasi dispregiativo* il fatto che non ti abbia fatta fuori non ti dà il permesso di allargarti e scherzare su ciò che non devi, chiaro?

QUEENIE: *Ah già. La questione che non sapevo nemmeno se potevo respirare!, poi annuisce restando in silenzio Chissà se un giorno riuscirò quantomeno a dimezzare il mio sottile senso dell'umorismo.*

JARED: *resta in silenzio per qualche secondo proseguendo lungo le scale, poi a voce più bassa e senza nemmeno guardarla* E il fatto che tu conosca parte della mia vita non implica che tu non debba avere paura di me. Tu non sei un'amica, nè una confidente. Non sei niente.

QUEENIE: Grazie per la precisazione. *in tono più triste che sarcastico, fermandosi qualche attimo sul gradino per poi continuare a scendere le scale seguendolo E comunque non c'era manco bisogno di specificarlo.*

JARED: *pagando velocemente alla reception ed uscendo subito dopo, voltandosi per un attimo solo in silenzio, per poi continuare verso il parcheggio a prendere la moto* E ora ognuno per la sua strada. *in tono secco e autoconclusivo*

QUEENIE: *guardandosi intorno e crociando di nuovo quell'uomo ma stavolta lui parlava al telefono, poi ascolta di nuovo Jared e sgrana gli occhi* Ah. Già. *COSA?! Ha davvero l'intenzione di piantarmi qui?!, con lo sguardo basso ma guardandolo con la coda dell'occhio*

JARED: *poggiandosi di schiena contro il mezzo, la guarda piuttosto divertito* L'hai presa bene! Oggi ho tutte le fortune! *incrociando le braccia al petto* Stai a vedere che il tizio che dovrei far fuori si suicida prima che lo ammazzi io!

QUEENIE: *lo guarda alzando un sopracciglio Sì e poi i palazzi saranno fatti di gomma, le nuvole saranno di zucchero filato ed io magari divento padrona del mondo.* ...vedi? Esistono anche i giorni sì. Buon per te se oggi è il tuo!

JARED: *salendo in sella alla moto ma senza staccarle gli occhi di dosso* Nervosetta? *in tono tanto sarcastico quanto irritante*

QUEENIE: *lo guarda un pochino irritata, sbattendo le palpebre* Può darsi. *facendo una pausa tra le due parole, incrociando le braccia e distogliendo lo sguardo*

JARED: Va beh, non è affar mio. *facendo spallucce e mettendo il casco con noncuranza*

QUEENIE: ... *Ovviamente, credevi davvero che ti avrebbe risposto in altro modo? continuando a stare con le braccia incrociate e guardandolo di sottecchi, con lo sguardo un po' triste*

JARED: *una volta indossato il casco, torna a guardarla, poggiando le mani sul manubrio* Allora? Hai ingoiato la lingua? *in tono divertito*

QUEENIE: *lo guarda, assottigliando gli occhi* Ti piacerebbe, eh?! Invece no. *annuendo con aria soddisfatta* Piuttosto tu, non avrai davvero *con tono come a voler sottolineare questa parola* intenzione di piantarmi qui?! *gesticolando*

JARED: *finge di pensarci su qualche istante, poi tornando a guardarla* Perché, che t'aspettavi?

QUEENIE: *sospira, poi incrocia le braccia* Esattamente questa risposta. *e sbuffa, Lo dicevo che non sarei mai tornata a casa!*

JARED: *fa spallucce di nuovo* Beh, allora, che ti alteri a fare? Manco ti avessi promesso qualcosa! *prendendola palesemente in giro*

QUEENIE: IO *indicandosi e guardandolo alzando un sopracciglio* non mi altero, proprio perché non mi avevi promesso niente! *E allora cos'aspetti Jared?! Vattene! Allontanati! È quasi una tortura se continui a starmi davanti.. e poi distoglie lo sguardo, fissando un punto nel vuoto*

JARED: Tu ti stai alterando. *scandendo le parole come a voler chiarire il concetto* Comunque sia, *distogliendo lo sguardo* ovviamente non fare parola di quel che ti ho detto, con mia figlia. E stammi alla larga. *aggiungendo poi dopo qualche secondo di pausa* Stavolta per davvero.

QUEENIE: *l'ascolta attentamente pur tenendo lo sguardo basso, poi scuote un po' la testa* No, tranquillo, non dirò niente a nessuno. *gesticolando un po' con le mani mimando il "niente", per poi farsi scivolare le braccia lungo il corpo, annuendo con aria dispiaciuta, restando poi in silenzio e stringendo i pugni Per davvero..*

JARED: *la guarda fisso in silenzio per degli istanti, poi in tono seccato* Che fai a fare quella faccia? *mettendo poi in moto il mezzo* Che t'aspettavi, eh, ragazzina?

QUEENIE: *rimane immobile per qualche secondo in quella stessa posizione, poi* Senti. *e lo guarda assottigliando gli occhi, con l'aria di chi si sforza di apparire decisa nelle cose che dice* Non puoi dirmi di sparire e pretendere che non faccia certe espressioni! Anzi, *sospirando* visto che ci tieni così tanto a dirmi addio, perché non vai via?! Così eviti anche di vedere certe mie espressioni che ti seccano! *col cuore in gola mentre lo diceva,    Ok, addio Quee ti ho voluto bene    !*

JARED: Perché non dovrei pretendere che tu sparisca senza fare storie? *in tono retorico* Manco fossi la mia ragazza o ti dovessi qualcosa!

QUEENIE: *Niente.. Niente.. Niente.. con l'eco di questa parola in testa, lo guarda di sottecchi* E perché dovresti pretenderlo? Ognuno reagisce come cavolo gli pare!

JARED: *la fissa in silenzio per un minuto buono, come riflettesse, poi in tono autoconclusivo* Che ragazzina stupida. *e fa lentamente retromarcia tra le due auto che affiancavano la moto*

QUEENIE: *sospira, come a voler fare training autogeno, ma poi alza un sopracciglio* Se definisci stupida una persona solo perché è umana e ci rimane male per delle cose anche se è niente, lo stupido sei tu. *abbassando lo sguardo poi e facendo un sorriso triste, allungandosi le maniche della felpa per riscaldarsi le mani*

JARED: *la affianca senza scendere dal mezzo, guardandola attraverso il casco* Sei stupida perché rimani male di cose che non esistono. Che t'aspettavi sarebbe accaduto?

QUEENIE: *evitando di incrociare il suo sguardo, con tono di voce apparentemente pacato* Niente. *E pure se l'avessi fatto, che gli importerebbe? rimanendo comunque in quella posizione*

JARED: Niente? *in tono quasi divertito* Allora sei anche più stupida di quel che pensassi! *ridendo e scuotendo la testa*

QUEENIE: ..ma va a quel paese! *alzando un sopracciglio, imbronciandosi*

JARED: *fa spallucce* E sei pure una palla. *aggiunge in tono secco, poi la saluta con una mano e se ne va per davvero, girando l'angolo e mollandola lì*

QUEENIE: *Damn! Mi ha mollata qui davvero! Così, tra l'altro. poi fa spallucce con aria rassegnata, e fa per uscire dal cancello del parcheggio, Quee convincitene: non fa male. Non fa male. poi una voce*

« Cosa c'è, Queenie, t'hanno lasciata qui da sola? »

QUEENIE: *si gira di scatto per poi ritrovarsi difronte la stessa persona di qualche mezz'ora prima* Ma si faccia i fatti suoi! E poi non pronunci il mio nome con tanta familiarità visto che non so nemmeno chi è lei!

TIZIO: *sorridendole* Un tempo lo sapevi, ah se lo sapevi... *e le sorride beffardo*

QUEENIE: *resta un attimo spiazzata, scuotendo poi la testa velocemente* Ma vada a quel paese anche lei! *gesticolando anche, per poi correre via velocemente Dannazione dannazione dannazione non è giusto, prima quell'idiota che mi ha scambiata per una prostituta e come se non bastasse mi ha mollato lì dandomi della stupida, poi questo tizio che sa chi sono e che tenta di incutermi timore... poi inciampa e finisce a terra, affannata per la corsa Volevi sapere cosa mi aspettavo?* Che non mi avresti detto addio.. *con una pausa tra una parola e l'altra, Ma quanto te ne importava? Se te l'avessi detto non avrei cambiato proprio nulla. rimanendo a terra lì per qualche minuto, fino a quando non vede un'ombra sul pavimento e si volta di scatto immaginando per un solo istante che fosse Jared*

« Vuoi che ti accompagni a casa? »

QUEENIE: *scruta per qualche attimo quell'uomo, realizzando subito che non era chi si aspettava che fosse, poi si alza non staccandogli gli occhi da dosso, Questo sguardo... indietreggiando lentamente continuando a guardarlo, per poi riprendere a correre diritto verso casa*

 

***

CMC a rapporto... estremamente sminchiata perchè QUALCUNO non ha recensito ù_ù e poi si lamenta che uno la costringe! =_= andiamo avanti!

 

Lelechan: meglio mentali che concrete X°D o forse no °-° in ogni caso... non mi pare proprio l'occasione più adatta per baciarsi questa qui X°D

sarasc2: qui è Quee che vuol per forza far vedere la farfalla a Jared *annuisce con noncuranza* XD e per ora nessun secondo fine... anche se Jared è abbastanza rincoglionito da aver pensare per qualche attimo di essersela fatta... sarà l'età che avanza X°

 

airam87: TU ESSERE IMMONDO X° Jared ha 35 anni non 37! mannaggia a tre e 4x6 X°°° comunque X°D non c'è problema, tanto Quee la voglia di quagliare ce l'ha innata, attendiamo gli eventuali sviluppi... e non aggiungo altro X°D

e cogliamo l'occasione per ringraziare anche Karla che ci legge e minaccia ma non ci recensisce X° ma li mortacc'

 

vi vogliamo bene, la CMC <3

(ma se recensite ve ne vorremo di più)

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Capitolo 13
*** 12. Sorry seems to be the hardest word ***


“ 2 O’Clock

Capitolo 12 – Sorry seems to be the hardest word

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

CASSIE: Ma io DEVO sapere cos'ha! È amica mia!

JARED: Amore, te la prendi molto se ti dico che quasi preferivo quando avevi gli amici immaginari? Davano meno noie, specie quella Susan, non si vedeva e non si sentiva, un amore di ragazza!

 

Entrambi fuori la porta della casa di Queenie, nel tardo pomeriggio di una settimana dopo.

 

CASSIE: *guardandolo malissimo con occhi assottigliati, quasi fosse un rimprovero* Io sono preoccupata che possa esserle accaduto qualcosa, e poi avevi promesso di farlo, quindi ora zitto e bussa!

JARED: *tira un sospiro molto più simile a uno sbuffo, roteando gli occhi scocciatissimo*    E tu mi hai promesso che non ci tratterremo per più di mezz'ora! Ricordatelo!     *sibila sottovoce, poi si sistema la giacca con un gesto secco e suona il campanello*

 

Contemporaneamente, a casa di Queenie.

 

MADRE: *seduta sul letto della figlia, con accanto Queenie stesa con un'espressione un po' apatica stampata in faccia* Tesoro... *accarezzandole i capelli* Dovresti provare ad uscire un po', cambiare aria per un po'... E chiamare quella poverina della tua amica Cassie che sono giorni che ti telefona e le dico sempre che non ci sei!

QUEENIE: *girandosi di scatto e allontanandosi dalla madre, rannicchiandosi* Non voglio vedere nessuno! In quante lingue devo dirtelo?! Non voglio vedere e sentire nessuno!! *coprendosi totalmente con il lenzuolo*

MADRE: Ma, Que-- *sente il campanello suonare, quindi si alza* Vado ad aprire.. *avvicinandosi alla porta* Vuoi che chiuda?

QUEENIE: *mugola qualcosa, annuendo*

MADRE: *chiude la porta con espressione afflitta, poi apre riconoscendo Cassie guardando dallo spioncino* Buonasera! *aprendo di più la porta, notando l'uomo accanto alla ragazza*

JARED: *si schiarisce un attimo la voce, poi sorride appena alla donna, fa per aprire bocca ma non fa in tempo a pronunciare una sola parola*

CASSIE: Signora Cudworth, buonasera! *prendendo il padre sottobraccio di colpo e prendendo ad annuire freneticamente così come parla* Volevo dirle che anche papà era molto molto MOLTO preoccupato per la salute di Queenie, quindi ha deciso di venire qui insieme a me per sincerarsi che sia tutto ok! *sorridendole a più non posso*

JARED: *sgrana gli occhi e resta come una statua per diversi secondi ascoltando quel mucchio di panzane, poi appena la ragazza ha terminato, non sapendo in che altro modo uscirne, annuisce pure in conferma*

MADRE: *guarda alternativamente i due, chiudendo la porta all'evidenza del fatto che si erano introdotti in casa prima di essere stati invitati a farlo, poi sospira* Cassie, sei veramente molto carina a preoccuparti *sorridendole* ...ma vedi, Queenie non ha niente di grave, non dovresti preoccuparti così! *annuendo, sorridendole di nuovo come a volerla rassicurare* Poi ti ho detto che ti avrei fatto richiamare da lei appena se la sarebbe sentita!

QUEENIE: *dalla sua camera, sentendo le voci Cassie qui? Con Jared?! sgrana gli occhi, buttandosi di nuovo sotto le coperte  Che diavolo sono venuti a fare?!*

JARED: *prima che la figlia ricominciasse a parlare a raffica, si intromette, in tono a metà tra il persuasivo e l'imperativo* Prima di tutto, *prendendo la mano della donna e stringendogliela con un sorriso* Michael Sanders, piacere di conoscerla! *poi lasciandogliela e cingendo le spalle alla ragazza con un braccio* Vede gentile signora, mia figlia Cassandra tiene veramente molto a sua figlia Queenie, giacché risulta essere l'unica ragazza del college a starla accanto, quindi s'immagini un po' lo stato in cui versa in questo momento dopo un'agonia d'astinenza di una settimana. Non potrebbe proprio nemmeno fargliela salutare? Conoscendo Queenie, ne sarebbero molto felici entrambe. *e annuisce una volta sola con convinzione, sorridendole con aria innocente*

MADRE: *guarda un attimo l'uomo interdetta* Helena Cudworth piacere mio! *stringendogli la mano a sua volta mentre si presentava, poi attende che termini di parlare* Guardi, fosse per me non ci sarebbero problemi! Ma Queenie si è rinchiusa in camera da circa una settimana, le uniche frasi che dice sono "ho sonno" e "ti ripeto che non voglio vedere nessuno!"... Credo abbia bisogno soltanto di restare un po' sola! *annuendo cercando di apparire convincente, poi guardando Cassie sorridendole dispiaciuta di doverla mandare via, Mia figlia non si rende nemmeno conto di quant'è fortunata ad avere un'amica così!* Comunque non si preoccupi, sono sicura che Queenie telefonerà a sua figlia non appena si sentirà meglio! *sorridendogli con aria cordiale, come se in realtà stesse concludendo un affare*

JARED: *   La madre è più cagacazzi della figlia!     vedendo poi sott'occhio Cassie che assumeva un'espressione intristita a quelle parole di rifiuto, si rivolge a lei cercando di mantenere una calma apparente* Dai amore, dopotutto chi risponde così senza crearsi il problema che un'amica possa preoccuparsi, non è un'amica degna di questo nome, non ti pare? *sorridendole in maniera eloquente*

QUEENIE: *dall'altra stanza, ascoltando il discorso con l'orecchio poggiato sulla porta ..ma vaffanculo*

MADRE: ...anzitutto, non le permetto assolutamente di venire qui e giudicare mia figlia! *alzando un sopracciglio, guardandolo e alterandosi* Mia figlia versa in uno stato d'apatia totale da esattamente una settimana fa, quand'è tornata a casa in lacrime a causa di non so chi che l'ha lasciata sola in strada ed è stata inseguita da un tizio che non conosceva ma la cosa non era reciproca, fino a sotto casa! ...e non è nemmeno la prima volta che accade! Quindi non le permetto assolutamente di lanciare frecciatine acide, ha capito?! *poi guarda Cassie, con tono più dolce* Puoi provare ad entrare Cassie, ma non rimanerci male se ti risponde male. *abbozzando un sorriso*

QUEENIE: *Mamma vile traditrice! alzandosi di scatto dal letto e guardandosi intorno, per poi aprire il balcone e socchiudendolo facendolo sembrare all'apparenza chiuso, sedendosi in un punto nascosto del terrazzino*

CASSIE: *ignorando totalmente tutta la serie di accuse che la donna aveva fatto al padre, fa un'espressione preoccupatissima alla donna nell'ascoltare quella vicenda, fiondandosi poi dentro quasi scansandola* Correrò il rischio, non posso lasciarla da sola dopo quello che le è capitato! *scuotendo la testa con convinzione*

JARED: *segue la figlia con lo sguardo, senza commentare minimamente quello che la signora Cudworth aveva narrato, con l'aria di chi ci riflette su in silenzio, poi torna a guardare la donna* Ma almeno mia figlia non ha avuto un dispiacere a causa della sua. *stringendosi nelle spalle con noncuranza* Posso entrare anche io o ripasso a prendere Cassie più tardi? *in tono che suona retorico*

MADRE: *ascoltando prima Cassie, annuisce* Sai la strada per la camera di Queenie, no? *sorridendole, poi ascoltando Jared    Quest'uomo è tanto affascinante quanto irritante    . poi lo guarda* Entri pure, le posso offrire qualcosa da bere, se le va!

CASSIE: *neanche sente la donna, tanto che era già nel bel mezzo delle scale per fiondarsi in camera dell'amica*

JARED: Qualcosa di fresco per mandare giù l'acidità delle frecciatine? *sorridendole ironico ed entrando in casa, guardandosi intorno con aria analitica e sospetta, quasi per "deformazione professionale"* Ma che bella casetta da pubblicità. *sorridendole di nuovo*

MADRE: *alzando un sopracciglio* Certo, gli spot della Kinder li girano qui. *sorridendogli alla stessa maniera* Le piace il latte di mandorla? È così dolce quello da far venire il diabete.

QUEENIE: *intanto è seduta sul terrazzino, rannicchiandosi perché sentiva freddo Non sento più niente. Che se ne siano andati?*

JARED: *va a piantarsi tranquillamente sul divano in salotto, annuendole all'offerta* Lei era la nonnina che preparava la colazione ai nipotini al mattino, vero? Dicevo io, che mi sembrava un volto noto! *in tono divertito*

MADRE: Oooh... *dirigendosi verso la cucina* Mi ha scoperta! Vuole un autografo per caso? *molto sarcastica, andando in cucina a prendere un vassoio con dei bicchieri e il brick del latte di mandorla, per poi ritornare in salotto e poggiare tutto sul tavolo*

JARED: *le annuisce ancora sorridendole* Magari una foto con dedica! *attendendo che servisse* Certo che è proprio vero che la televisione ingrassa ed imbruttisce, dal vivo non li dimostra mica i duecentodieci anni!

MADRE: *versando la bibita nei bicchieri* La ringrazio per il complimento, comunque sono duecentoquindici. *chiudendo il brick e sedendosi sulla poltroncina a fianco al divano*

JARED: *assumendo un'espressione seria mentre prende uno dei bicchieri, riappoggiandosi poi contro lo schienale del divano* Scherzi a parte, complimenti vivissimi a suo marito, è davvero una bella donna nonostante i duecentoquindici anni. *sorridendole di nuovo e bevendo un sorso,    Saranno passati già almeno dieci minuti? Magari quindici? Voglio una sigaretta!    *

MADRE: *lo guarda un po' sorpresa* Grazie! *sorridendogli, lanciando un'occhiata fugace all'orologio* A quanto pare aveva ragione, Cassie è ancora con Queenie. *Che Quee stia rinsavendo?*

JARED: Mia figlia ha ereditato la mia potenza persuasiva. *sorridendole ironico, poi resta in silenzio qualche istante bevendo ancora, infine guardando fisso la donna* Non è un po' eccessivo chiudersi in casa per una settimana intera solo perchè un qualsiasi pervertito ha cercato di circuirla? *in tono leggero, come si parlasse del più e del meno*

MADRE: *cambiando espressione improvvisamente, abbassando un po' lo sguardo* Non è la prima volta che capita. Probabilmente lei nemmeno se lo ricorda... Solo che immagino il suo inconscio non l'abbia dimenticato. *sospira, guardandolo* Credo che in un certo senso abbia avuto l'impressione di rivivere quei momenti e d è per questo che è rimasta particolarmente turbata. Non ha voluto dirmi nulla su come si sia svolta la faccenda.. Non ho provato nemmeno ad insistere. *distogliendo poi lo sguardo da lui* Purtroppo in questa città sono poche le persone sulle quali si può fare affidamento, Queenie si è sempre  fidata delle persone sbagliate.

JARED: *l'ascolta attentamente* Che "momenti"? *più istintivamente che riflettendoci, visto che non aveva nessun diritto al mondo per chiederglielo,    Va beh, ormai l'ho detto    *

MADRE: *lo guarda di sottecchi chiedendosi il perchè di quella domanda, poi ripensa alle parole di Cassie riguardanti il fatto che entrambi erano preoccupati per Queenie e sospira, alzando lo sguardo* Quando era piccola mia figlia è stata rapita da un uomo che ci ha chiesto successivamente un riscatto. Purtroppo... Io e mio marito lavoravamo sempre e non avevamo molto tempo da dedicarle. Invece per quest'uomo era lei il "lavoro"... *abbozzando un sorriso un po' amareggiato* Lo chiamava zio John. La portava a giocare sulle altalene, le raccontava le favole prima di andare a dormire... Per farla breve, Queenie si legò molto a quest'uomo vedendo in lui le figure che le mancavano a casa. Nel frattempo noi chiamammo la polizia e un paio di settimane dopo li trovammo. Lui non la guardò nemmeno prima di andarsene e lei si è sentita abbandonata senza se e ma da una persona alla quale voleva bene... *distogliendo lo sguardo* Immagino che una settimana fa abbia passato la stessa cosa. perciò questa reazione.

JARED: *resta in silenzio assoluto tutto il tempo mentre l'ascolta, con una strana sensazione simile al nodo in gola, poi semplicemente le sorride* Cassandra ha chiesto di sua madre fino ai dodici anni, non è preoccupante, credo sia naturale se si vuol bene a qualcuno. *ricacciando un'eco nella testa che insistente gli ripeteva che aveva abbandonato una persona che in fin dei conti gli aveva salvato la vita,    Ma io l'ho salvata a lei, siamo pari, punto e basta    , e gli aveva permesso uno sfogo che attendeva da diciassette lunghi anni* Forse per questo vanno d'accordo, si rispecchiano l'una nell'altra, o che so io... *stringendosi nelle spalle,    Non le devo niente, proprio niente    *

MADRE: *annuisce* Sì credo sia la cosa più naturale del mondo. *È vero, Cassie mi raccontò di aver perso la madre... * Probabilmente è per questo che hanno una bella intesa, hanno provato approssimativamente le stesse sensazioni...  da un lato sono sollevata che ora Cassie stia con lei, almeno può essere che parlando con una persona che capisce davvero, entrambe si sentano meno sole!

JARED: Visto che ho fatto bene a insistere e a fare frecciatine acide? *sorridendole divertito per alleggerire un po' la faccenda, che diventava decisamente pesante*

CASSIE: Eccoci qua! *quasi canticchiando e trascinando l'amica per le scale così che scendesse anche lei in salotto* Queenie pensava che sentiste la sua mancanza, quindi ha deciso SPONTANEAMENTE di uscire dalla clausura!

QUEENIE: *roteando gli occhi, dice in maniera molto ironica* Sì, spontaneamente... *non notando Jared a primo impatto, per fare attenzione a non cadere dai gradini*

MADRE: Oh che bello Queenie, ti ci volevano le buone maniere di Cassie per farti uscire?! A saperlo l'avrei invitata molto prima! *ridacchiando*

QUEENIE: Non sono buone maniere! *indicando con lo sguardo la mano di Cassie che le teneva il braccio segno del fatto che l'aveva trascinata, poi nota Jared e sgrana gli occhi No... *

CASSIE: *lasciando il braccio di Queenie solo quando l'ha fatta sedere sul divano con la forza, piazzandosi tra lei e il padre, sorride alla donna* So essere molto convincente! Che facevate di bello qui?

JARED: *distoglie lo sguardo apposta per evitare quello della ragazza, ostinandosi a scacciare quella sgradevole sensazione simile al senso di colpa,    Ho fatto bene a lasciarla lì, non deve attaccarsi a me, non deve assolutamente, ho fatto la cosa giusta    *

MADRE: *sorridendo a Cassie* Si parlava del più e del meno! Voi che facevate invece?

QUEENIE: *Secondo quale logica si è presentato qui?! Non c'ha pensato due volte ad andarsene e mollarmi lì guardando dal lato opposto a quello dove si trovava Jared, spostandosi proprio all'estremità del divano*

CASSIE: La scena era più o meno questa: Queenie che si aggrappava allo stipite della porta e io che la trascinavo via di peso ignorando le sue proteste! *annuendo soddisfatta e ridendo, poi al padre facendogli gomitino* Visto che abbiamo fatto bene a venire? ora puoi anche smettere di preoccuparti!

JARED: *spalancando gli occhi, risponde di colpo* Io non mi preoccupavo per niente! *zittendosi poi subito non sapendo come giustificare quella reazione un tantino esasperata*

QUEENIE: Su questo non avevo dubbi.. *borbottando tra se e se, poi a Cassie* ..senza contare che c'è mancato poco che non mi facevi cadere dalle scale! 

MADRE: Cavolo Queenie, ma fai sempre storie! *ridacchiando* Hai fatto benissimo Cassie! *sorridendole*

QUEENIE: *sbuffa, sprofondando sul divano e giocherellando con le dita come a sfogare un po' della sua agitazione*

CASSIE: *guarda in maniera pessima il padre per quell'uscita, distogliendo poi lo sguardo di scatto*

JARED: *dopo qualche istante di silenzio* Intendevo dire che non è necessario preoccuparsi, visto che Queenie è abbastanza intelligente da capire da sola per quali ragioni valga la pena dannarsi tanto e per quali altre no. *secco*

QUEENIE: *Non.. Non pronunciare anche tu il mio nome con tanta familiarità! Non ne hai alcun diritto! guardandolo, aggrottando la fronte* Ah io sì, sono certamente altre le persone che devono far pace col cervello! *distogliendo poi lo sguardo*

MADRE: *non ci capisce poi tanto, quindi fa spallucce, sentendo il campanellino del forno* Scusate un attimo, torno subito! *sorridendo e alzandosi per andare in cucina, proprio accanto al salotto*

JARED: È un vero peccato che non tutti abbiano la possibilità di farlo, non è vero? *acido al massimo, rivolgendole un'occhiata assassina per davvero*

CASSIE: *alternando lo sguardo tra i due, senza capire, cerca di prendere le redini della situazione* Perché non-- *lanciando uno sguardo all'orologio* Perché non togliamo il disturbo, papà? Si è fatto tardi, no? *annuendogli, guardando poi di nuovo l'amica con aria dispiaciuta, come a scusarsi del comportamento ostile del genitore*

QUEENIE: Già, è un vero peccato. *senza nemmeno guardarlo, poi poggia la testa sulla spalla dell'amica* No.. Già vai? *con tono dispiaciuto*

MADRE: *torna, con in mano un vassoio che conteneva biscottini di pan di zenzero a forma di omino, lo poggia sul tavolo e risedendosi dice* Li ho appena sfornati! *sorridendo compiaciuta*

JARED: *incrocia le braccia al petto voltandosi dall'altra parte, incazzato con la ragazza che si ostinava a non capire, ignorando totalmente tutto e tutti*

CASSIE: *per non sembrare scortese, sorride di nuovo alla donna che aveva portato i biscotti, poi si stringe nelle spalle* Cinque minuti per i biscottini e poi andiamo!

QUEENIE: *guarda l'amica facendo un'espressione quasi sconvolta* Cioè tu! Mi piombi nella stanza, mi trascini qui con la forza e poi resti cinque minuti PER I BISCOTTINI?! *sbattendo le palpebre* Potrei anche offendermi!

MADRE: *ridendo* Perché, stavate andando via? Di già?

CASSIE: Papà-- *cercando d'inventarsi qualcosa, ed era evidente* Ha un impegno lavorativo a breve, infatti mi aveva detto da principio che non potevamo restare tanto, giusto papà? *rivolgendosi al podre imbarazzata a morte*

JARED: Sì, esatto *senza nemmeno voltarsi a guardarla* Affari importanti, questione di vita o di morte, insomma. Caso mai ci si rivede un'altra volta. *   Stupida Queenie, e io che credevo capissi, non so se sono più idiota io ad essermi affidato a una ragazzina, o tu    *

MADRE: Oh, che peccato.. Mi spiace, siete restati così poco! *con aria dispiaciuta, poi a Jared* Nemmeno Cassie può restare? Potrebbe venirla a prendere stasera sul tardi o direttamente domani!

QUEENIE: *Stupido Jared, ed io che facevo appello alla tua coscienza sperando ti portasse da me di nuovo e tu vai via ancora... A questo punto, mi sa che la stupida qui sono io!* Sì dai Cassie, almeno tu resta! *facendole un faccino dolce*

JARED: *annuisce direttamente senza neppure aspettare che la figlia gli chiedesse il permesso* Vengo a prenderti domani dopo scuola, ok..? *a Cassie, in tono stanco,    Basta coinvolgimenti, questa situazione mi sta dando fin troppi problemi, come se non ne avessi già abbastanza    *

CASSIE: *guardandolo di sbieco, assottigliando gli occhi con ostilità* Va bene! *secca, poi prendendo Queenie per un braccio, di forza per farsi seguire* Dai Quee, mi fai vedere come ci sistemiamo per la notte? E cosa mi dai da mettermi? *dirigendosi di sopra verso le scale, evitando insomma il padre di proposito*

QUEENIE: *facendosi trascinare da Cassie, ma guardando Jared fino a quando non arrivano vicino le scale dove proprio non si vedeva più, si gira verso Cassie, fermandosi* Sì Cassie, certo, ma fermati un attimo, non andiamo mica di fretta! Ti sei arrabbiata molto? *poggiandosi contro il corrimano delle scale*

MADRE: *Cavoli, quanta fretta! restando un po' interdetta, guardando poi l'uomo Pover'uomo, secondo me lavora troppo!*

JARED: *segue la figlia con lo sguardo con aria tra l'interdetto e il triste, perché non aveva nemmeno salutato prima di andarsene, poi* Mi scusi signora, *stringendole di nuovo la mano e correggendosi* Helena, felice di aver fatto la sua conoscenza, e mi scusi se vado via così di colpo. *con la testa totalmente altrove, cercando di tagliare a corto*

CASSIE: *lasciandola andare e incrociando le braccia al petto, sporgendosi poi a controllare che nessuno oltre l'amica potesse sentire* Certo! Non capisco per quale motivo mio padre debba sempre rovinare tutto! Che bisogno c'era di risponderti in maniera così acida? È odioso!

QUEENIE: *incrocia le braccia, imbronciata* Cassie, ascoltami. *Prima di tutto, lo so io perché mi ha risposto in maniera così acida!* Tuo padre non è per niente odioso *O almeno, non nei tuoi confronti!* Credo semplicemente di non stargli molto simpatica *Oh, ma davvero Quee?! Che giocavi a Cluedo quand'eri piccola?!* E presumibilmente mi ha risposto così perché è stanco suppongo a causa del lavoro. *Seh, proprio!* Ma ti pare giusto allontanarti così senza nemmeno salutarlo?! Te lo dico io, NO! *prendendo l'amica per il braccio e trascinandola verso l'ingresso, Perché diavolo gli sto facendo un altro favore e non mi faccio i cavoli miei?!* Quindi ora mi segui!

MADRE: È stato un piacere anche per me! *alzandosi e accompagnandolo alla porta* spero di rivederla presto!

QUEENIE: *arrivando all'ingresso di corsa trascinando Cassie, praticamente la spinge contro il padre* Signore, *evitando di guardarlo* aspetti!

JARED: *voltandosi di nuovo, più seccato di prima a sentirsi chiamato in quel modo perché sembrava una presa in giro, ma tanto per cambiare bisognava tenere nascosto tutto* Che c'è? *squadrando le due ragazze*

CASSIE: Non-- *cercando di protestare contro l'amica, poi zittendosi e arrossendo per l'imbarazzo abbassa lo sguardo*

QUEENIE: *bisbigliando all'amica* Avanti, chiedigli scusa e salutalo! E mi raccomando fagli un bel sorriso in nome del bene che gli vuoi! *spingendola fino a farla arrivare praticamente addosso al padre poi abbozza un sorriso e indietreggia*

MADRE: *guarda la scena interdetta, guardando tutti alternativamente*

JARED: *vedendo la figlia in quello stato, tira un leggerissimo sospiro e l'abbraccia* Stasera ti chiamo per darti la buonanotte *dandole un bacio sulla testa e lasciandola, con un sorriso* Mi raccomando, fai la brava, *guardando poi per un attimo solo Queenie* e studiate! *poi si volta di nuovo verso la donna, sorridendole per salutarla di nuovo, ed esce senza aspettare risposte da nessuno, non volendo trattenersi nemmeno un secondo di più*

QUEENIE: *sorride tra se e se, prendendo Cassie e andando verso la stanza* Dai, andiamo! *e le sorride*

 

***

 

La vostra adorata CMC, a grande richiesta (leggi: minacce da parte di certe accanite lettrici ), è qui con un nuovo capitolo! nella speranza che abbiate gradito - e se non è così... beh, fregatevi - adesso passiamo alle recensioni:

 

Lelechan: chi te l'ha detto che è un pedofilo? XD quanto corri... e Jared... Jared dormiva ancora, che cosa pretendete da un uomo stonato di sonno ù_ù

airam87: ehm... non è statp proprio "entro stasera"... ma vabbè, alla fine il capitolo è arrivato staremo tranquille fino a quando senza essere minacciate, adesso? XD

Martyz: breve e conciso! però non è colpa sua se l'età ormai avanzata lo fa straparlare, su! XD

sarasc2: oh ma tutti a lamentarvi per la fine di questo capitolo... guardate che faremo di peggio, quindi abituatevi! XD e ammazzateoh che film ti sei fatta O.O la prossima volta se abbiamo dubbi su come svolgere le trame, t'interpelliamo!

 

*si travestono da Carla Bruni e se ne vanno cantando bang bang*

my baby shot me doooooownnn (8)

- la CMC con demenza XD <3

 

 

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Capitolo 14
*** 13. Let your body decide ***


“ 2 O’Clock

Capitolo 13 – Let your body decide

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

New York – Approssimativamente le 14:00, quasi la fine dell’ultima ora di lezione nel cortile dell'istituto d'arte della città.

 

QUEENIE: *sull'ultimo gradino di uno scaletto traballante, reggendosi con una mano alla corda sulla quale legava lo striscione che stava appendendo Sono convinta che poteva venire meglio! Però va beh, chi se ne frega, era giusto una scusa per non seguire le lezioni! facendo un nodo per bene, Sì dovrebbe resistere...*

JARED: *sopraggiunge in macchina nell'area adibita a parcheggio dello stesso cortile, accosta lungo il muretto e parcheggia, spegnendo il quadro,    Che stanchezza.     e fa uno sbuffo per poi slacciarsi la cintura di sicurezza e abbandonarsi di più contro il sedile, tra le labbra una sigaretta ormai agli sgoccioli della quale stava per fumare anche il filtro, mentre tira fuori dalla tasca un foglietto e una penna, per cancellarvi con una linea l'ultimo nome della lista che vi aveva appuntato*

QUEENIE: *storce un po' il muso, prendendo lo spray che aveva poggiato sul penultimo gradino dello scalino Cavolo, questa è la volta buona che cado e mi spacco la testa! agita la bomboletta e aggiusta una scritta Certo che Lilly ha la scrittura più incomprensibile del mondo! Glielo devo dire!*

JARED: *resta qualche secondo a guardare quella lista, rileggendone i nomi, poi tira giù il finestrino di qualche centimetro e butta fuori quel rimasuglio di sigaretta, notando la ragazza* ... *si passa una mano sugli occhi stancamente fingendo di non averla vista, poi si volta di nuovo a guardarla, applicato,    Maledettissima, mi dai più preoccupazioni tu che tutta la malavita newyorkese.     senza distogliere lo sguardo,    Perché diavolo non la pianto semplicemente come se non fosse mai esistita? Perché sa praticamente tutto di me e della mia vita. E perché è amica di Cassie. E perché ha una fissa per me. E perché mi ha salvato la vita. E--     incrociando le braccia sul volante per poi poggiarci sopra la testa, con fare esausto,    Posso mai coinvolgerla oltre? No. Quindi da ADESSO non avrò mai più a che fare con quella ragazzina per nessun motivo al mondo. Affare fatto, Jared?    *

QUEENIE: *una volta aggiustata la scritta, fa per poggiare di nuovo lo spray ma lo scaletto inizia a traballare ancora di più* Oohh no, no! *reggendosi sempre alla corda e facendo cadere lo spray, quando improvvisamente lo scaletto smette di tremare Mh?*

RAGAZZO: *tenendo lo scaletto con entrambe le mani, la guarda e sorride con fare da fighetto* Hai visto, baby? Se non fossi arrivato in tempo ora saresti caduta! *continuando a fissarla dal basso, insistentemente*

QUEENIE: *alza un sopracciglio, Sì c'abbiamo Super Man qui! sbuffando* Grazie *secca, facendo l'ultimo nodo e poi scende da lì e va a recuperare la bomboletta*

RAGAZZO: *avvicinandosi a lei con le mani in tasca e non staccandole gli occhi da dosso*  Sai Queenie, hai proprio degli occhi stupendi...

QUEENIE: *rotea gli occhi, seccata* Sì, lo so *e chiudendo lo scaletto, poggiandolo contro il muro, andando a prendere dell'altro materiale lì accanto che le serviva*

JARED: *   ..e poi diciamocelo, non capisce un cazzo! Che diavolo s'aspettava? Ok, non è stato un bel gesto mollarla lì dopo che mi ha ascoltato tutta la notte e mi ha salvato, però cacchio, da quand'è che i malavitosi si fanno scrupoli? ..dovrebbe venirmi naturale!     scuotendo la testa e rialzando lo sguardo,    E invece sto qui come un emerito IDIOTA a sentirmi in colpa perché poteva capitarle qualcosa, e sarebbe stata causa mia. BEH CERTO, mi pare giusto, ammazzo gente tutti i giorni e poi mi sento in colpa perché a un'inutile ragazzina POTEVA capitare qualcosa! Coerentissimo!     tornando quindi a guardarla e notando quel ragazzo che le girava intorno, attentamente,    Meno male che dieci secondi fa mi ero giurato di non pensarci più, MENO MALE!    *

RAGAZZO: *vedendola piegata su se stessa finendo di fare un albero di Natale fatto con il cartoncino, le si mette di fronte nella sua stessa posizione* Sai anche che sei bellissima? *facendo per toglierle i capelli dal viso con una mano*

QUEENIE: *si scansa subito, finendo di mettere dei brillantini sull'alberello* Sì, so anche questo! Ora ti spiace andartene? Sai, devo finire questo lavoro.

JARED: *   Oh, basta, rassegnati! Ormai è andata così, vi siete salvati a vicenda e basta. Perché continuare a preoccuparsi? È tutto ok. In fondo non è colpa mia se mi sono imbattuto in una che soffre di sindrome di Stoccolma acuta, eh! Che m'importa. Ecco, ora quel ragazzo lì le fa qualche complimento, lei ci sta, vanno al ballo di Natale insieme, scopano come conigli e torna l'armonia nell'universo. Sì, mi sento già meglio.     ma senza staccare gli occhi da quella scena, non convinto*

RAGAZZO: *rimanendo fermo lì continuando a guardarla, Ma guarda a questa aho! alzandosi qualche secondo dopo, ma rimanendo comunque lì difronte* Non ti interessa nemmeno sapere chi sono?

QUEENIE: *alzandosi, prendendo l'albero di cartoncino e andando verso la parete sulla quale doveva appenderlo, dandogli le spalle* No, neanche un po'. *in tono acido, mettendo una puntina sulla punta dell'albero per inchiodarlo lì, Ma che vuole questo?! Non l'ha capito che non glielo do manco se mi paga fior di dollari?*

RAGAZZO: *poggiando con violenza una mano contro la parete, proprio accanto alla faccia di Queenie* Ascoltami bene, miss acidità! Se una ragazza non ci sta me la prendo comunque!

QUEENIE: *continuando a fare quello che stava facendo, senza nemmeno turbarsi un po'* Davvero? Bravo, buon per te!

RAGAZZO: *la fa girare con la forza, spingendola con le spalle al muro* Stammi a sentire, tu! Non hai la minima idea della persona che hai di fronte!

QUEENIE: *Credimi, sono abituata a situazioni peggiori! fissandolo con aria di sfida* E tu ce l'hai?

RAGAZZO: *poggiando una mano sotto al mento della ragazza, come a volerle far tenere fisso lo sguardo su di lui* Queenie Cudworth?

QUEENIE: *distogliendo comunque lo sguardo dal suo* Wow, ultimamente sembro essere diventata una celebrità...

JARED: *   ...ma che MADONNA fa quell'idiota?     osservando i due ma senza schiodarsi da lì, in particolare i gesti del ragazzo che sembrava forzare lei, poi scuote la testa,    Nonono, non pensarci neanche, girati dall'altra parte e non guardare, semmai!     stringendo le mani sul volante per evitare al proprio corpo di muoversi da lì*

RAGAZZO: Fai poco la spiritosa, celebrità! *alzando un sopracciglio*

QUEENIE: Senti, ora mi hai proprio scocciato! *spingendolo via* Forza chi cavolo ti pare a stare con te, io non sono come tutte quelle che ti sei fatto fin'ora! Credi di spaventarmi? Mi spiace deluderti ma non ci riesci, quindi smamma e vacci a provare con un'altra! *Magari ora che gliel'ho detto chiaro e tondo se ne va! rigirandosi poi e mettendo un'altra puntina*

RAGAZZO: *l'afferra per un braccio e la trascina via, facendola cadere a terra, rimanendo inizialmente in piedi accanto a lei con stringendole il polso con forza* Credi di farmi paura?!

QUEENIE: *dimenandosi per farsi lasciare andare, ma fissandolo sempre con aria di sfida* Almeno quanto tu credi di farla a me!

RAGAZZO: *le stringe ancora di più il polso, mettendo si a gambe aperte lasciando lei al centro* Ah sì?

JARED: *torna a guardare imperterrito sgranando gli occhi, costringendosi immobile per due secondi netti per poi scendere dall'auto ancora prima che il cervello potesse dirgli di non muoversi, raggiungendoli e tirando via il ragazzo mandandolo a sbattere con violenza contro il muro, strattonandolo per il collo della maglia* Che cazzo credi di fare, piccolo idiota? *sbattendolo un'altra volta, quasi a sottolineare il concetto* Allora? Si può sapere?

RAGAZZO: *sgrana gli occhi non realizzando subito, poi scuote la testa e con le mani fa per liberarsi dalla presa* E tu chi cazzo sei? Chi t'ha chiamato?!

QUEENIE: *No Queenie, non sta succedendo, in realtà quel ragazzo ti ha dato una botta in testa e tu stai sognando! chiude gli occhi, poi li apre e osserva la scena Cacchio, non è un sogno! sgranando gli occhi sorpresa, massaggiandosi il polso che le faceva male, restando seduta lì a terra*

JARED: *sbattendolo contro il muro per la terza volta, più forte di prima* chi ti ha dato il permesso di fare domande? *sibilandogli quasi in faccia, in tono quasi più minaccioso del solito* Te ne vai da solo, o preferisci che ti pesti fino a renderti irriconoscibile pure da quella puttana che avrebbe fatto meglio a ciucciare un cazzo invece di farsi ingravidare?

QUEENIE: *stringendosi il polso come a massaggiarlo, Perché mi ha, in un certo senso, salvata di nuovo? Pensavo non gliene fregasse!*

RAGAZZO: *liberandosi dalla presa, mettendosi le mani in tasca e guardando malissimo il tizio di fronte a lui, avvicinandosi di nuovo a Queenie per lanciarle un'occhiataccia* Ti è andata bene, stavolta. *e poi fa per allontanarsi*

JARED: *a quelle parole, di tutta risposta lo tira di nuovo per la maglia stringendogli il collo con la mano* Come, scusa? "Stavolta"? *stringendolo di più* Per quant'è vero Iddìo, tu prova solo ad avvicinarti di nuovo a lei, ti taglio le palle e mi ci faccio un portachiavi, ammesso che tu ne abbia! Chiaro?! *incazzato come una iena, ma continuando a parlargli in faccia senza alzare la voce*

RAGAZZO: *facendo per liberarsi di nuovo* Senti, tu che cavolo vuoi?! Sarò libero di fare quello che cazzo voglio!

QUEENIE: *guarda la scena con aria sconvolta, rimettendosi in piedi, Perché?! Non ci capisco più niente..*

JARED: Per legge devo avvisarti, quindi lo faccio: sono armato. vuoi morire? basta che me lo dici e ti accontento, tanto non mi fa differenza. *sbattendolo contro il muro per l'ennesima volta, senza un briciolo di controllo* E per tua norma e regola, no, non sei libero di fare quello che cazzo vuoi. Gradisci una dimostrazione pratica o mi credi sulla parola?

RAGAZZO: *sospira, Cazzo questa c'ha pure le guardie del corpo!, poi si libera dalla presa, guardando male entrambi e allontanandosi in silenzio*

QUEENIE: *guarda il ragazzo andarsene, poi prende a guardare Jared senza sapere esattamente cosa pensare* Grazie.. *sorridendogli debolmente*

JARED: *scuote la testa seccato seguendo con lo sguardo il ragazzo* Cristo, che idiota! Ma non esistono più i buoni vecchi teppisti di una volta, che potevi pestarli a sangue? *voltandosi poi verso la ragazza, senza risponderle, distogliendo quasi immediatamente lo sguardo, mentre dall'edificio si sentiva in lontananza la campanella d'uscita*

QUEENIE: *abbassa lo sguardo, Del resto non potevo mica aspettarmi un sorriso. facendo per andare a sistemare le ultime cose sul cartellone che stava appendendo, passandogli accanto in silenzio*

JARED: *apre le labbra per un attimo come a voler dire qualcosa, ma non ne esce nemmeno un fiato, quindi resta in silenzio ancora qualche secondo seguendola con lo sguardo* Ho cercato in tutti i modi di trattenermi dal farlo, ma non potevo rischiare che ti facesse del male. *d'un fiato, abbassando lo sguardo subito dopo stupendosi da solo di quel che aveva detto, mentre nel cortile cominciavano a giungere i primi studenti in uscita*

QUEENIE: *si volta di scatto verso di lui, ancora più sorpresa di quanto non lo fosse già, facendo un passo verso di lui* Dici.. Dici davvero?

JARED: *distoglie lo sguardo non sapendo nemmeno da dove gli fosse venuta quell'uscita, poi in tono quasi acido per celare altro* Potevo mai restare a guardare mentre quello ti alzava le mani addosso? *   , dovevi!    *

QUEENIE: *abbassa di nuovo lo sguardo, diventando quasi triste* Ero convinta che non te ne importasse proprio niente di me.. *poi lo guarda di sottecchi*

JARED: *tentenna qualche secondo senza riuscire a decidersi se dirglielo o no, poi guardandola* Mi ero giurato di non avere più a che fare con te, ma a quanto pare il destino la pensa diversamente. *dice solamente, distogliendo poi di nuovo lo sguardo e tenendo gli occhi piantati sull'uscita dell'edificio, sperando che la figlia arrivasse presto*

QUEENIE: *abbozza un sorriso, continuando a guardarlo di sottecchi pensando al terribile sforzo che aveva fatto nel dirle qualcosa di "gentile",    Io ho quasi sempre amato il destino    !* Uscirà a momenti, tranquillo. *riferendosi a Cassie, comprendendo anche il suo disagio nel restare lì, raccogliendo una bomboletta spray per rimetterla nella borsa cartella, senza accorgersi che il colore colava fuori, finendo per dipingersi una mano di verde* Ma che schifo!

JARED: *le guarda la mano tutta sporca di verde e istntivamente sorride, scuotendo la testa, poi guardando lo striscione appeso* Quando sarà il gran ballo delle debuttanti? *facendo ironia gratuita, tanto per cambiare*

QUEENIE: *scuotendo la mano per far scendere almeno parte del colore, Mi sa che avrò la mano verde per sempre! poi guarda Jared* Mha, credo la sera dell'ultimo giorno di lezione! *facendo spallucce* Perché, ci vuoi partecipare? I biglietti ce li ha Cassie tanto! *ridacchiando, prendendo la borsa cartella con l'altra mano e mettendosela in spalla*

JARED: Ma certo! *affondando le mani in tasca* Non mi daranno la sedia elettrica per pluriomicidi ed associazione a delinquere, però in compenso almeno una ventina d'anni per pedofilia me li becco. Vuoi mettere? *stringendosi nelle spalle*

QUEENIE: ...ma scherzavo io! *facendo spallucce* Se non fosse che l'organizzare il tutto mi porterà un bel 10, non ci andrei manco io! *sistemandosi la felpa, dimenticandosi che aveva la mano sporca e così facendo si pasticcia tutta, ma non realizza subito*

JARED: *scuote ancora la testa* Smetti di toccarti dappertutto, ti stai impiastricciando da testa a piedi con quel verde! *facendo una smorfia, poi vedendo la figlia sopraggiungere da lontano le fa cenno con un braccio per farsi notare, sorridendo di più*

QUEENIE: ?! *lo guarda interdetta, poi si osserva* ODDIO!.. Sono tutta verde! *facendo un'espressione semi sconvolta, Dannatissimo spray!, poi ritorna a guardare lui Cavoli quando sorride è.. poi scuote la testa Frena Quee, frena i pensieri!*

CASSIE: *giungendo sul posto di corsa, abbraccia il padre stampandogli un sonoro bacio sulla guancia, poi sorridendo lo lascia andare e guarda Queenie* Certo che vi odierete pure a morte, però state sempre insieme! *ridendo*

JARED: *finge di schiarirsi la voce guardando altrove,    In effetti    *

QUEENIE: *E pensare che lui tenta sempre di allontanarmi! e le viene quasi da ridere al pensiero, però si limita a sorridere a Cassie, cambiando poi discorso* Guardami Cassie, sono così verde da far invidia ad Hulk!

CASSIE: Sì ti vedo, beata.. *abbracciando il padre per la vita* Io a dormire sui libri in aula e tu fuori a giocare con le bombolette!

RAGAZZO: Cassie! *avvicinandosi e sorridendole* Allora per il ballo? Mi fai sapere via telefono? *sporgendosi poi* Oh, ciao Quee! Bello striscione! *alzando lo sguardo*

CASSIE: Certo, Luke! Stasera ti chiamo! *salutandolo con la mano e sorridendogli a sua volta finché non si allontana*

JARED: *seguendo tutta la scena ad occhi sgranati, a metà tra lo scioccato e l'assassino* CHI ERA QUELLO. *nemmeno in tono interrogativo, semplicemente imperativo, scandendo le parole pensantemente*

QUEENIE: *tentando di soffocare una risata, poi a Cassie* No, non ci credo! Luke viene al ballo con te?!

JARED: *alterna lo sguardo tra le due con quella medesima espressione stampata in faccia*

CASSIE: *ridendo mezza imbarazzata* Ma non lo so.. Forse! Stasera gli faccio sapere, sto pensando.. In fondo è così carino! *stringendosi nelle spalle*

JARED: *guarda fisso la figlia con occhi della serie "if sights could kill"* Scordatelo! *liberandola dall'abbraccio per poi prenderla per un polso e trascinarla quasi via di peso, verso la macchina* Uno non può distrarsi un attimo! E che cazzo!

QUEENIE: *non dando peso alle parole di Jared, seguendoli perché tanto quella era la strada per il cancello* Sì oltre che carino è anche uno dei tre unici bravi ragazzi a scuola! E brava Cassie! *sorridendole* Sa che carini che sarete tutti e due!!

CASSIE: *cercando di stargli dietro senza cadere* È vero, papà! È un bravissimo ragazzo, non ti devi preoccupa--

JARED: *aprendo di colpo la portiera dell'auto tanto che a momenti gli rimaneva la maniglia in mano e sbattendoci quasi la figlia dentro* Manco se è Gesù Cristo, storia chiusa! *voltandosi poi verso Queenie, più assassino di prima* E TU.. *indicandola mentre cerca le parole giuste, poi afferra pure lei per un braccio, apre la portiera posteriore e ce la sbatte dentro* E non fiatare sennò ti sparo! *andando poi al posto di guida*

QUEENIE: *toccandosi il braccio* Ahia! *Oggi non è proprio giornata! sistemandosi meglio sul sediolino dietro Cassie, prima che Jared salisse, bisbigliandole* Ma te l'ha chiesto stamattina?

CASSIE: *senza voltarsi per non farsi notare dal padre, annuisce e bisbiglia a voce altrettanto bassa*    Sì! In verità avrei accettato subito perché Luke mi piace molto, però gli ho detto di richiamarmi per farmi desiderare!     *ridacchiando*

JARED: *richiudendo la portiera dopo essersi seduto e allacciato la cintura* Guardate che vi sento, piccole complottatrici! *guardando poi malissimo Queenie attraverso il retrovisore, mentre mette in moto* Tu, scommetto che è colpa tua e me la pagherai cara fosse l'ultima cosa che faccio!

QUEENIE: *sorride a Cassie quasi come a dirle "ottima mossa!", poi rotea gli occhi sentendo Jared* Colpa mia?! E che c'entro io, scusa?! *guardandolo interdetta*

CASSIE: Infatti, non c'entra, ho fatto tutto da sola! *obiettando*

JARED: Ecco, vedi? C'entri! Mia figlia non risponderebbe mai! *incazzato sul serio, mentre ingrana le marce guidando verso casa* T'insegno io a deviare le figlie altrui!

QUEENIE: *sbuffa* Ah già Cassie dimenticavo di dirti che sono una manipolatrice di cervelli oltre che un cattivo soggetto! *Oh bene Queenie, mi sa che riesci a farti odiare anche oggi! Continua così! incrociando le braccia, dimenticandosi del fatto che fosse già mezza verde*

CASSIE: Non è vero niente! *voltandosi indietro verso l'amica scuotendo la testa* Non ascoltarlo, è che si diverte a fare il dittatore!

JARED: *voltandosi solo per un attimo verso la figlia lanciandole un'occhiata che poteva incenerire* Ah, stanno così le cose, signorina? Benissimo! *imboccando rapidamente la strada principale per poi svoltare verso quella di casa, zittendosi e non guardandola nemmeno più*

QUEENIE: *Oh merda, sì, di bene in meglio proprio! rimanendo con le braccia incrociate e guardando fuori dal finestrino, rimanendo imbronciata per qualche minuto, poi sospira e bisbiglia a Cassie* In realtà credo solo che sia preoccupato per te! *Certo Queenie, come al solito provi a far riflettere Cassie per giustificare il comportamento di Jared e in tutto questo passi pure per il cattivo soggetto del momento!*

CASSIE: *rotea gli occhi seccata al massimo in un'espressione che ricorda molto il padre, senza risponderle e facendo spallucce, poi di colpo* Che tu lo voglia o no, a quel ballo io ci andrò, con chi mi pare!

JARED: *si ostina a non risponderle, quindi dopo aver percorso la strada di casa imbocca il viale della residenza previa apertura del cancello elettrico, attraversando una lunga area verde antistante a una grossa villa*

QUEENIE: *rimane in silenzio seduta, Certo che si somigliano tanto, eh! poi si abbandona sul sediolino continuando a tenere le braccia incrociate e osservando le immagini dal finestrino, in silenzio*

JARED: *parcheggia l'auto lungo il viale, di fronte casa, poi senza fare un fiato né calcolare nessuno spegne il quadro e scende, sbattendo pure la portiera, dirigendosi verso la villa*

CASSIE: *lo segue con lo sguardo mezza intimorita, voltandosi poi verso Queenie mentre si slaccia la cintura* Mi sa che s'è incazzato di brutto stavolta..

QUEENIE: *grattandosi la fronte come a star rimuginando, poi abbozza un sorriso* Mi sa di sì, Cassie! *poi sospira* È la prima volta che discutete così?

CASSIE: *stringendosi nelle spalle e scendendo dall'auto, attendendola* Di solito andiamo molto d'accordo.. *mostrandosi anche dispiaciuta*

QUEENIE: *scende anche lei, mettendosi le mani in tasca e facendo un'espressione pensierosa* Ma almeno immagini cosa può averlo infastidito a tal punto?

CASSIE: È geloso di me! stupido papà! *cominciando a gesticolare* Una volta mi raccontò che da un lato della famiglia sono del sud Italia! Tutta gente che io non ho mai conosciuto perché sono tutti morti, però sai, sono famosi per questa caratteristica loro! *scuotendo la testa seccata* Comunque non me ne frega, io a quel ballo ci vado a costo di andarci di nascosto!

QUEENIE: *dimenticando per un attimo la questione* Wow Cassie ma che bello hai origini italiane! *poi le poggia una mano sulla testa* Cassie, quando una persona è gelosa significa che ci tiene davvero tanto. È normale per un padre esserlo della propria figlia! Poi specialmente per voi che siete molto legati.. *sorridendole con aria dolce* Perché non ci vai a parlare con calma e trovate un compromesso?! Che so.. Magari ti fai accompagnare da lui e gli prometti che torni a casa presto, massimo a mezzanotte! Spiegagli che ci tieni e ti renderebbe felice andarci ma soprattutto se ci vai accompagnata da lui! *annuisce convinta, scompigliandole i capelli e sorridendole di nuovo*

CASSIE: *raggiungendo casa e sorridendole, cercando poi di risistemarsi i capelli* Hai ragione, magari se ragioniamo con calma..! *entrando e voltandosi intorno, non vedendo il padre* Pa'?

JARED: *urlandolo da un'altra stanza per farsi sentire* Cucina!

Cassie: ah già! *parlando a bassa voce all'amica* oggi la governante ha il giorno libero! questo già l'avrà reso più tranquillo visto che non la sopporta, val la pena provare a convincerlo! *tirandola per un braccio e andando in cucina, dove il padre, in jeans e maglietta semplice per star comodo, frugava in frigo*

QUEENIE: *lasciandosi trascinare senza opporre resistenza* Sì, infatti! Ah Cassie! *questo bisbigliandoglielo* Non dirgli che certi consigli te li do io! Cioè insomma, non è che mi vede di buon occhio, finirebbe per rifiutare in primis! ...lo dico per te, eh! *annuendo convinta*

CASSIE: *inclinando appena la testa di lato, fa spallucce* Okei! *poi rivolgendosi al padre in tono mieloso* Che cucini di buono, papino? *andando ad abbracciarlo da dietro mentre ancora sta davanti al frigo*

JARED: Farfalle al salmone. *secco, senza fare una piega guardarla, scansandosi poi da lei spostandosi verso il piano cottura poggiando pietanze sul ripiano*

QUEENIE: *Secondo me, ha origini siciliane. annuendo tra sé e sé, rimanendo impalata lì dove l'aveva lasciata Cassie, con le mani in tasca*

CASSIE: *senza perdersi d'animo, lancia prima un'occhiata all'amica come a cercare conforto, poi segue di nuovo il padre* Senti papi, riguardo quella storia del bal--

JARED: N O . Punto. *senza degnarla di uno sguardo, scandendo bene quel "no" così che le entrasse, mentre mette a bollire l'acqua e taglia il salmone a pezzetti sbattendo rumorosamente il coltello sul tagliere*

QUEENIE: *si schiaffeggia la fronte affranta, poi fa gli occhi dolci all'amica come a suggerirle la prossima mossa, approfittando che Jared era di spalle così che non potesse vedere il suo lavoro da gobbo*

CASSIE: *giungendo le mani in preghiera e facendo uno sguardo così tenero da sciogliere il cuore anche ad Hitler* Ti prego papà, ci tengo tantissimo, mi piace da morire quel ragazzo, per favore! Sarò brava!

JARED: No. *secco, sempre senza nemmeno voltarsi, sbuffando anche* Non esiste, nemmeno se mi preghi in turco. Ho detto no, e basta. Sai che non cambio idea. *continuando a cucinare applicato come se la cosa non lo riguardasse minimamente*

QUEENIE: *finge di fare una faccetta triste come a dire a Cassie "fingi una forzata accettazione della cosa per farlo sentire in colpa!" Io lavoravo nei migliori teatri di Broadway*

CASSIE: *coglie il suggerimento, le annuisce brevemente e poi mette su un'aria tristissima* Okei allora.. Non fa niente, non preoccuparti.. Dirò al ragazzo che mi piace di scegliere un'altra dama.. Grazie lo stesso.. *abbassando lo sguardo*

JARED: *guardandola con un sorriso* Oh, bene! Si vede che sei mia figlia, capisci tutto al volo! Brava piccola! *dandole una leggera pacca sulla spalla e cuocendo il condimento in padella*

QUEENIE: *rimane un attimo spiazzata dalla reazione, guardando l'amica senza sapere cosa suggerirle Ma.. Ma..! e si massaggia le tempie pensando a qualcosa Certo che è odioso!*

CASSIE: *si volta di nuovo verso il padre dopo che non ha ricevuto suggerimenti dall'amica, cominciando a innervosirsi* Tu, non puoi impedirmi di fare quello che voglio! Non sono una bambina, capito?! *prendendo a gesticolare e alzare la voce*

JARED: *senza fare una piega* Posso eccome, ti ricordo che sono tuo padre! *con naturalezza* Ho il dovere di curarmi di te, nel caso te lo fossi scordato! *leggermente acido adesso, ma trattenendosi*

QUEENIE: *scuote la testa velocissima come a dire "no, così non va!" e le fa cenno di calmarsi, Avanti Quee fatti venire in mente qualcosa, avanti... guardandosi intorno, poi mima con le labbra "chiedigli di che ha paura!"*

CASSIE: *cercando di darsi una calmata, in tono appena più pacato* Ma di che hai paura, si può sapere?

JARED: Che ti capiti qualcosa? *in tono di sufficienza, data l'ovvietà* Che questo ragazzo sia un poco di buono e se ne approfitti? *scolando la pasta e versandola nella padella col condimento* È pieno di criminali in giro, sai?

CASSIE: *senza nemmeno aspettare suggerimento dall'amica stavolta, subito ribatte più alterata di prima* Luke non è un poco di buono, semmai il criminale sei TU che m'impedisci di vivere la mia vita!

QUEENIE: *istintivamente mima un'ahia, aspettandosi il peggio e guardando l'amica come a chiederle che cavolo aveva fatto*

JARED: *sgrana gli occhi a quella parola, voltandosi di scatto verso di lei con un'espressione da far paura* Cassandra, non ti permettere di usare questo tono con m--

CASSIE: Mi permetto eccome, invece! *interrompendolo e agitandosi di più, con le lacrime che le salivano agli occhi* Sei uno schiavista, un dittatore, e se t'importasse veramente di me come dici, mi lasceresti andare a quel ballo! Ma ovviamente non t'importa nulla, il tuo unico scopo è quello di rovinarmi la vita tenendomi chiusa in quattro mura!

QUEENIE: *NO, NO! TAGLIA! E' TUTTO SBAGLIATO! scuotendo la testa, continuando a fare cenno all'amica di calmarsi*

JARED: *la fissa molto più sconvolto di quanto non lo fosse lei, scuotendo appena la testa quasi stentando a riconoscere la propria figlia in quella ragazza* Tu non hai nemmeno idea dell'entità delle stronzate che stai dicendo! *alterandosi a sua volta* Per te non me ne fotto solo perché ti vieto di andare a uno stupido ballo? Complimenti per la maturità, Cassandra! Vedo che hai capito tutto della vita! *in tono duro, come forse non l'aveva mai usato prima nei suoi confronti*

CASSIE: A te importa solo della tua, di vita! *con le lacrime che cominciavano a rigarle le guance* Sei soltanto un egoista, e io a quel ballo ci andrò, che tu lo voglia o no, a costo di scappare di casa! Non starò certo qui a farmi rovinare la vita da te! *attraversando poi la cucina di fretta, scansando l'amica sulla soglia e correndo di sopra, in camera*

QUEENIE: *istintivamente fa per seguire Cassie, però si gira solo un attimo a guardare Jared* Io posso capire perché sei così preoccupato, ma se ti può consolare al ballo non saranno serviti alcolici e ci saranno due buttafuori per ogni entrata.. poi ti assicuro che Luke è il ragazzo più gentile ed educato del mondo.. Cassie ci teneva tanto perché è da quando ha saputo del ballo che sperava che l'invitasse, sai che lei poi ha sempre sognato queste scene da film, perciò ha reagito così. *sorridendo in maniera triste, poi voltandosi di nuovo e facendo per raggiungere l'amica*

JARED: *l'ascolta in silenzio guardandola fisso, senza sapere che rispondere, poi semplicemente abbassa lo sguardo con un'espressione indefinita, quasi spenta o assente, voltandosi in silenzio di nuovo verso la cucina*

QUEENIE: *Certo che stanno uno peggio dell'altro quando discutono! scuotendo la testa mentre cammina per raggiungere le scale Però è bello così... salendo per poi raggiungere la camera di Cassie e bussare visto che la porta era chiusa*

CASSIE: *dall'altro lato della porta, seduta alla scrivania con le braccia incrociate sul ripiano a piangerci quasi disperata* Lasciami in pace!

QUEENIE: *guarda la porta interdetta* Cassie guarda che sono Queenie! Apri!

CASSIE: *volta il viso verso la porta, poi a voce più bassa* È aperto..

QUEENIE: *Oh. aprendo la porta e richiudendola, Cosa si dice in queste situazioni?! avvicinandosi all'amica* Cassie... *facendo come a voler dire qualche altra cosa, poi l'abbraccia* Non piangere...

CASSIE: *ricominciando ad agitarsi* Ma perché deve comportarsi così? che gli ho fatto di male? Non gli ho mai chiesto niente, perché deve rovinarmi la vita così? Perché?

QUEENIE: *sempre tenendola abbracciata* Dai Cassie... Metti la situazione inversa! Se tu sapessi che tuo padre esce con qualcuno, non ne saresti così gelosa da non volerlo? E non dire di no, che lo so che lo saresti! *poi diventando più dolce nel tono* E poi non è detto che tuo padre non cambi idea.. Magari quando si calma ci riflette su e ti lascia andare, no? *sorridendole con dolcezza*

CASSIE: *rimane a pensarci in silenzio qualche secondo, poi asciugandosi gli occhi col dorso di una mano* Scommetto che lui quando aveva la mia età era felice e contento perché i genitori gli lasciavano fare quel che gli pare, altrimenti adesso capirebbe!

QUEENIE: *si rattrista leggermente sentendo quelle parole, Non ne sarei così sicura... poi scuote la testa e sospira* Non dire così! Io non credo che voglia rovinarti la vita, è che vuole proteggerti! È tuo padre, non vorrebbe mai farti del male... No? *poggiandole una mano in testa* E poi ti ripeto, non è detta l'ultima parola!

CASSIE: *facendole uno sguardo tristissimo* Provi a parlarci tu? Tu sei brava, potresti convincerlo.. Per favore? *quasi supplicandola*

QUEENIE: *sgrana gli occhi e rimane praticamente con la bocca aperta* IO?! *facendo un respiro profondo* Se tuo padre non mi detestasse lo farei!

CASSIE: *tira un sospiro profondo, poi prende il telefono dalla scrivania e comincia a comporre un numero* Avviso Luke..

QUEENIE: *Le ho insegnato fin troppo bene!, sospira guardandola* Lascia stare, *dirigendosi verso la porta* vado a fare l'ultimo disperato tentativo...

CASSIE: Meno male che tu non rispondi come papà! *sorridendole appena, rimettendo il cordless sulla base* Buona fortuna!

QUEENIE: *Eh io no ma tu quasi! roteando gli occhi, aprendo la porta* Me ne servirà molta! *ed uscendo percorre il corridoio fino a scendere le scale Ed io che gli dico, ora?!*

***

CriminalMinds a rapporto <3

Premettendo che il nostro esperimento di mollare tutti senza aggiornamenti per una settimana per renderci conto di quanto ci seguiste per reale interessamento è andato a gonfie vele u.ù, vi ringraziamo tutti per il supporto dimostratoci <3 ci rendete davvero felici :°3 e ora vi rispondiamo!

Lelechan: no che non la facciamo curare, altrimenti la trama s'interrompe subito, tutto gira su quello o quasi! XD

Martyz: ci fa piacere tu abbia riso appresso a sti malati mentali :°

airam87: chissà, chissà! u.u ed eccoti il capitolo dopo lunghi patimenti XD e comunque... che cacchio, Jared non se la può mica intendere con tutte! XD

Jokerina: come si fa a rispondere a questo zuccherosissimo nonchè stupendissimo commento che tanto ci ha fatto sorridere? çwç ci dispiace solo per i punti esclamativi, ma i nostri personaggi sono tutti esagitati XD e noi siamo drogate di punteggiatura +_+ grazie, grazie infinite di tutto çwç speriamo che continuerai a leggerci... magari non in piena notte però, lo diciamo per te, non ti fa bene leggere ste scempiaggini a quell'ora XD <3

sarasc2: buon sangue non mente y.y e ora la curiosità è stata soddisfatta in parte XD (ps. rimettiti dalla febbre u.ù <3)

grazie ancora a tutti quanti çwç e tanto amore dalle vostre menti cret-- criminali preferite XD <3

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Capitolo 15
*** 14. And then we kiss ***


“ 2 O’Clock

Capitolo 14 – And then we kiss

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

 

JARED: *fuori alla veranda del piano terra, affacciato al parapetto fuma in silenzio, mentre quel che aveva preparato è ancora sul ripiano della cucina a freddarsi*

QUEENIE: *, che gli vado vicino e gli dico vengo in pace! Poi se solo ci provo minimo mi fa volare direttamente dal terrazzo! camminando distrattamente e arrivando vicino la cucina, Sì Quee, però ora hai detto a Cassie che ci avresti provato! Quindi ti tocca! entrando e finendo per sbattere contro lo spigolo del tavolo* AHIA! *per poi guardarsi intorno e non trovare nessuno*

JARED: *sentendola, rotea gli occhi seccatissimo senza nemmeno voltarsi, facendo solo un altro tiro, rimanendo affacciato alla veranda senza guardare niente di preciso davanti a sè*

QUEENIE: *massaggiandosi il fianco Cavolo oggi non è proprio giornata per me! sospirando, Qui non c'è..*

JARED: Se stai cercando me *di colpo, senza voltarsi e a voce abbastanza alta da farsi sentire* Puoi anche tornare da dove sei venuta, ok?

QUEENIE: *sobbalza per lo spavento Oddio, un fantasma! poi realizza, ascoltando quello che le dice, lo raggiunge in veranda, rimanendo però ferma sulla soglia, non sapendo cosa dire, resta un attimo in silenzio* Sei dispiaciuto?

JARED: *tira un profondo sospiro, poi a voce bassa e in tono secco* Che diavolo hai messo in testa a mia figlia?

QUEENIE: *fa un'espressione pressochè sconvolta* Io?!

JARED: *voltandosi verso di lei e rimanendo poggiato di schiena contro il parapetto della veranda* Prima di conoscerti, non le sarebbe mai saltato nemmeno lontanamente in testa di rispondermi in quel modo o dirmi cose simili. Quindi prima che m'innervosisco, che cazzo le hai detto? *fissandola*

QUEENIE: * certo, tra le tante cose mi mancava il titolo di cattiva compagnia! e lo guarda interdetta* Complimenti, proprio una bella mossa pensare che IO possa aver messo cattive idee in testa a Cassie! Proprio bella, veramente! È più facile pensarla così o cosa? *alzando un sopracciglio* No, perché, sai le uniche cose che dicevo a Cassie erano "stai calma" e "guarda che ha reagito così solo perché è preoccupato per te!"! Ma ovviamente mi mancava questa della manipolatrici di menti, ora posso dire di averle sentite tutte in vita mia! È proprio bello sapere che se ti comporti bene con le persone e continui a farlo anche dopo essere stati trattati una schifezza si viene considerati cattivi soggetti, veramente una magnifica sensazione! *con tono di voce triste e gli occhi lucidi, facendo un passo indietro* Vado a salutare Cassie, tu nel frattempo resta pure qui a pensare a quale stramaledettissimo piano sto lavorando per deviare la mente di tua figlia! *facendo per andarsene di sopra di nuovo*

JARED: *rimane a fissarla a bocca mezza aperta come pietrificato da quelle parole, e questa volta è il vero e proprio senso di colpa ad emergere, nient'altro che il senso di colpa per aver effettivamente accusato senza alcuna prova o diritto qualcuno che, al contrario, non faceva che difenderlo* No, aspetta.. *scuotendo appena la testa, con lo sguardo basso, senza continuare*

QUEENIE: *si ferma a pochi passi da lui, senza girarsi e quindi dandogli le spalle, con le braccia incrociate come a volersi autoabbracciare, guardandolo con la coda dell'occhio, in silenzio*

JARED: *resta in silenzio per degli attimi, poi senza alzare lo sguardo* Non volevo accusarti..

QUEENIE: *tira un respiro profondo, si gira verso di lui e scuote la testa lentamente* non importa..

JARED: *si passa in silenzio una mano sulla nuca, senza alzare lo sguardo né sapere che dire, poi guardandola sott'occhio* Mi dispiace veramente.

QUEENIE: *fa un'espressione stranita, non essendoci abituata a tali reazioni, poi gli sorride avvicinandosi di più a lui e abbassandosi per farsi guardare* Non fa niente, davvero!

JARED: *alza per un attimo lo sguardo su di lei distogliendolo subito, spegnendo nel posacenere sul tavolo in veranda la sigaretta che gli si era consumata nel frattempo, per poi sedersi sopra alla panca, massaggiandosi in mezzo agli occhi con entrambe le mani* Dopo tutto quello che devo sopportare, mi devo anche sentir dire che il mio unico scopo è rovinarle la vita?

QUEENIE: *con le mani incrociate dietro la schiena, storce un po' il muso* Non credo che lo pensi davvero *annuendo* suppongo l'abbia detto solo perché le hai vietato di fare una cosa alla quale tiene senza un motivo plausibile. *poi fa un'espressione come a volersi spiegare meglio* Nel senso che, se 'sto ragazzo fosse veramente un tipo pericoloso, le avrebbe potuto fare qualcosa anche a scuola, non c'era mica bisogno della scusa del ballo! *poi incrociando le braccia* Prendi quel tizio che ce l'aveva con me, ad esempio! È giusto e consentito che tu ti preoccupi ma si potrebbe giungere ad un compromesso, invece di far degenerare la cosa... no? *con espressione interrogativa, però sorridendo in un certo senso*

JARED: *fa un'espressione assorta come ci stesse riflettendo, poi incrociando le braccia al petto* È l'unica motivazione che mi resta, e non ho intenzione di dividerla con qualcun'altro. Nessun'altro. *senza guardarla*

QUEENIE: * perché in effetti se la situazione rimane così Cassie non ce l'avrà con lui per molto tempo, nooo-ooo! incrociando le braccia e guardandolo* Guarda che lei pensa la stessa cosa che hai detto tu ora. Insomma, voglio dire... Non sarebbe certo il primo che passa a rovinare le cose! E poi... Cassie ci ha lavorato davvero tanto alle varie cose per il ballo, insomma, è anche per questo che se l'è presa tanto! Mh. Facciamo così. *respirando profondamente* Potresti accompagnarla tu, le fai fare qualcosa a cui tiene tanto, ascolterà gli apprezzamenti delle persone sul suo operato, la vieni a prendere presto, lei sarà contenta e la tua tortura finirà presto. *gesticolando* Andata vero? Andata? *gli sorride e quasi involontariamente le escono gli occhi dolci*

JARED: Sì! *facendo un'espressione di sufficienza* E se le capita qualcosa, poi uccido te per avermi messo quest'idea malsana in testa!

QUEENIE: *gli sorride* Oh ecco! Ora che mi hai minacciata inizio a sentirmi più tranquilla, quasi pensavo ti fossi ammattito! *ridacchiando* Bene, ora resta solo un'ultima cosa da fare! *lo guarda assottigliando gli occhi* Dovresti andare da Cassie e dirglielo!

JARED: Ma sei stupida forte! *scoppiando a ridere involontariamente, mentre scuote la testa* Cioè, tu preferisci che io ti minacci? *in tono divertito*

QUEENIE: Beh, no! *ridacchiando, anche contenta di vederlo più sollevato* È solo che quando non lo fai potrei iniziare a pensare che tu ce l'abbia davvero con me!

JARED: Ma io CE L'HO davvero con te! *dicendolo come fosse una cosa ovvia* Avevi dubbi?

QUEENIE: *fa per dire qualcosa, poi ci pensa su* Guarda, se pure prima ce ne avevo, ora non più!

JARED: Guarda, onestamente non ho ancora capito perché non ti faccio fuori una volta per tutte e risolvo metà dei miei problemi in un colpo solo. Non me lo spiego! *facendo spallucce, ma in tono convinto*

QUEENIE: *incrocia le braccia e lo guarda assottigliando gli occhi* Sì va beh, mentre ci pensi al motivo, perché non vai di sopra a parlare con Cassie così ti risolvi l'altra metà dei tuoi problemi?!

JARED: *alzandosi, andandole di fronte e avvicinando il viso al suo bisbigliandole* L'altra metà dei miei problemi consiste nello scegliere se farti un blocco di cemento e buttarti sul fondale della baia, oppure cospargerti di benzina e darti fuoco. *sorridendole*

QUEENIE: *Direi che me la sono cercata! poi assume un'aria pensierosa, e sbuffa* Antipatico. *e gli fa una linguaccia*

JARED: *le sorride di più, poi in tono più basso che suona quasi malizioso*    Stronza!    

QUEENIE: *con aria di sufficienza* Sì, lo so, me lo dicono in tanti! *e fa spallucce*

JARED: *mantenendo quel tono e quell'espressione, bisbigliandole all'orecchio* Vuoi mettere la soddisfazione di sentirselo dire da un pluriomicida?

QUEENIE: *ridacchia, poi con tono come a volerlo provocare* Mh, hai ragione, me ne vanterò con gli amici allora! *e gli fa un'altra linguaccia*

JARED: *ride a bassa voce, poggiando una mano contro il muro dopo averla fatta indietreggiare e continuando a parlarle all'orecchio, in tono finto-minaccioso adesso* Così mi costringi ad uccidere te e tutti quelli con cui parlerai! E sai che non mi creo troppi scrupoli, io.

QUEENIE: *lo guarda, ritrovandosi per la seconda volta con le spalle al muro a distanza di poche ore, poi gli sorride* Per il bene di New York allora, condividerò questo segreto con una sola persona! *poi lo guarda con un'aria vagamente pensierosa e con tono di voce più pacato* Jared.. Un pluriomicida mi ha detto con tono vagamente sensuale che sono una stronza! *ridendo*

CASSIE: *nel frattempo, da una rapida occhiata all'orologio Queenie non torna... Forse dovrei andare giù e dirle che non fa niente... un po' intristita, Spero che papà non si sia arrabbiato anche con lei! si alza dalla sedia alla scrivania, stropicciandosi gli occhi, apre la porta e fa per andare giù, non sentendo le voci di nessuno* Papà? Queenie? *affrettandosi a scendere le scale, anche preoccupata*

JARED: *non sentendo minimamente la figlia chiamare dalle scale, ride a quel che aveva detto Queenie* "Tono vagamente sensuale"! Che eufemismo! *scostandosi appena e guardandola divertito*

QUEENIE: *ridacchia, facendo spallucce* Sai com'è, uno cerca solo di essere gentile!

CASSIE: *Non risponde nessuno! Ma dove sono?! correndo per il corridoio e arrivando in cucina, trovandola vuota* Papà? Quee? Se è uno scherzo non è divertente!

JARED: Chissà quanti ragazzini mi stanno invidiando in questo momento, non è ver-- *rimanendo interrotto dalla voce della figlia proveniente dalla cucina, per cui si scosta di colpo dalla ragazza* Siamo in terrazza, Cassie. *tornando serio all'improvviso come niente fosse stato*

QUEENIE: *sobbalza sentendo Cassie, però rimane vicino al muro mettendosi le mani in tasca, come suo solito*

CASSIE: *si dirige in terrazza, guardando alternativamente i due per qualche secondo* Mi sono spaventata non vedendovi! *imbronciandosi inizialmente, poi li guarda come a voler sapere l'esito della discussione*

JARED: *guarda la ragazza per qualche secondo, poi facendo spallucce come se la cosa non lo riguardasse minimamente* Beh? Che c'è?

CASSIE: *lo guarda piuttosto stranita, poi incrocia le braccia e finge di imbronciarsi* Ma papà! Come sarebbe a dire che c'è?!

JARED: *ripete scandendo le parole* Che-c'è? *rimanendo in silenzio qualche istante, poi riprendendo* Cosa pensi, che basti mandarmi l'ambasciatore diplomatico per farmi cambiare idea? *voltandosi poi verso Queenie per un secondo, quindi di nuovo verso la figlia* Ti ho già detto che a quell'insulso ballo non ci vai. Chiuso discorso.

CASSIE: *lo guarda rimanendo a bocca aperta, facendo come a dire qualcosa ma poi sospira intristendosi, guardando prima Queenie poi di nuovo il padre* Ma perchè?!

QUEENIE: *un po' interdetta, Ambasciatore diplomatico? e rotea gli occhi, Che amarezza!*

JARED: Perché nemmeno conosco questo tizio, perché mi hai risposto male e irrispettosamente, perché frequenti cattive compagnie, perché devi imparare che non si può avere tutto nella vita. *elencando sulle dita, in tono secco*

QUEENIE: *alzando un sopracciglio, Indovina chi sono le cattive compagnie*

CASSIE: *un po' imbronciata ancora* Non frequento cattive compagnie. *poi con aria dolce* Mi dispiace averti risposto male, ma io ci tengo tantissimo ad andarci e se vuoi posso presentartelo Luke! *annuendo mentre lo dice, tentando di essere convincente*

JARED: *rotea gli occhi scocciato, poi per tagliarla a breve* Ci penso su, e ora chiuso discorso, va bene? *in tono retorico che lasciava sottintendere che NON ci avrebbe pensato*

QUEENIE: *guardando Jared di sottecchi, Cioè ed io sarei stata minacciata senza un motivo?!*

CASSIE: *imbronciandosi di nuovo, con gli occhi nuovamente lucidi* No, non va bene! Tu non ci penserai! Eddai papà...

JARED: Ho detto che ci penso! *cercando di non alterarsi ma con scarsa riuscita* E ti vada bene o meno, questa è la mia decisione, quindi basta, intesi?

QUEENIE: *massaggiandosi le tempie, Ora potrei anche arrabbiarmi! tentando però di restare calma*

CASSIE: *con tono tristissimo, così come la sua espressione* Capito.. *andando poi verso l'amica, afferrandole il polso* Andiamo Quee, scusa se ti ho messa in mezzo.. *facendo per trascinarla via*

JARED: Ooooh, andiamo, va bene! *alterandosi per l'esaurimento* Fammi conoscere questo tizio, SE mi andrà bene potrai andarci, ma SOLO in quel caso, e prova a rispondermi di nuovo in quel modo e giuro che non esci fino ai quarant'anni! *in tono minaccioso, tant'è che l'avrebbe fatto davvero*

QUEENIE: *Io lo odio. Non lo sopporto! Dico davvero. nemmeno tanto convinta, restando comunque ferma dov'era*

CASSIE: *lascia l'amica, sorridendo al padre e andandogli incontro, abbracciandolo contenta* Grazie papà! Vedrai che ti piacerà! *sentendo poi uno strano brontolio provenire dal suo stomaco* Ehm..

JARED: *sentendolo a sua volta, alza lo sguardo facendo un sospiro profondo per poi prendere la figlia per un braccio e portarla dentro, lanciando un'occhiata a Queenie* Andiamo a mangiare quel che resta del pranzo, forza!

QUEENIE: *si limita ad annuire, È lunatico ed è veramente odioso..., seguendoli dentro ..a volte, però*

JARED: *indicando prima il frigo* Per farti perdonare, piglia la roba dal frigo e scaldala nel microonde *indicando ora il tavolo* poi apparecchia! DA SOLA, così impari a farmi innervosire e a trattarmi male! *andando a buttarsi sul divano lì accanto esausto per tutto quel contrattare*

CASSIE: *sbuffa, andando verso il frigo e prendendo la roba, per poi aprire il forno e mettendo a riscaldare* Uffa...

QUEENIE: *..la maggior parte delle volte!, avvicinandosi a Cassie, dicendole a bassa voce* Dai, ti aiuto io!

JARED: NO, tu no! *lanciandole un'occhiata che poteva incenerire, poi cambiando completamente espressione e facendo gli occhioni a Cassie* Tanto lo so che mi ami lo stesso anche se non mi sopporti! *sorridendole*

QUEENIE: *rotea gli occhi, Ma che palle!*

CASSIE: ...tu te ne approfitti, è questa la verità! *apparecchiando la tavola, sempre sbuffando* Però hai ragione!

JARED: Io non approfitterei mai di nessuno, come puoi pensare una cosa simile? *allungando poi le braccia verso Cassie e protendendo anche le labbra come a chiedere un bacio, manco fosse lui il figlio e lei la madre*

CASSIE: *mettendo l'ultima cosa sulla tavola, per poi correre direttamente tra le braccia del padre, gli stampa un bacio e poi lo abbraccia forte* Pace? *guardandolo con gli occhi dolci*

JARED: *abbracciandola a sua volta, alza lo sguardo come se ci stesse pensando su* Forse.. Ci devo riflettere, non sono convinto..

CASSIE: *ridacchia, dandogli un altro bacio e abbracciandolo ancora più forte, tornando a fargli gli occhioni*

JARED: *ricambia stampandole un terzo bacio, poi lanciando un'occhiata divertita a Queenie e fingendo di bisbigliare alla figlia* Ma cacciamola, rovina tutta l'intimità!

CASSIE: Ma papà! *sospirando, sempre tenendolo abbracciato* Non sono cose che si dicono!

QUEENIE: *inizialmente alza un sopracciglio, Ma vaffanculo!, per poi stringersi nelle spalle pensando che probabilmente quello che diceva era vero, interrompendosi un attimo sentendo il cellulare Chiunque tu sia, grazie.. uscendo di nuovo dal balcone per andare in veranda, poggiandosi al muro e rispondendo*

JARED: *segue la ragazza con lo sguardo, poi assieme alla figlia si alza e va a tavola ad aspettare per mangiare, quasi non ci fosse più motivazione per divertirsi e scherzare se non poteva prendere in giro Queenie*

CASSIE: Poverina! Non la lasciano mai in pace! *riferendosi alle telefonate che l'amica riceveva, andandosi a mettere vicino al forno visto che mancava poco per far sì che fosse pronto*

QUEENIE: *al telefono* No secondo me è meglio la seconda.. No la prima è veramente orrenda!.. Ma scusa che mi chiami a fare per decidere se hai già deciso?! *alzando gli occhi al cielo* Sì va beh! Fai come ti pare! *sbuffando* Ok, ok! Ciao! *attaccando, Ma perché la madre dei cretini è sempre incinta?!*

CASSIE: *nel frattempo aveva spento il forno, poggia il vassoio che aveva tolto sul tavolo, andando a chiamare l'amica e trovandola che aveva appena riagganciato* Oh, dai vieni, è pronto! *e trascinandola dentro senza nemmeno attendere risposta*

JARED: *intrecciando le mani sul tavolo con nonchalance e guardando le due alternatamente* Chi era? *in tono casuale, senza nemmeno guardarla*

CASSIE: *sedendosi vicino al padre, lo guarda sbattendo le palpebre come a chiedersi che cosa gli interessasse*

QUEENIE: *sedendosi vicino a Cassie, fa spallucce e risponde con tono di sufficienza* Un amico. *guardandolo giusto per qualche millesimo di secondo, per poi distogliere lo sguardo*

JARED: *fa spallucce tranquillamente* Buon appetito, anche se    grazie a voi     'sta roba adesso farà schifo! *poi alzando lo sguardo al soffitto, mentre giunge le mani* Grazie dio benedici questo desco e blablà! *quindi sorridendo* Bene, ora possiamo mangiare! *e appunto inizia a farlo*

CASSIE: *Grazie a noi? poi facendo spallucce* Buon appetito! *inziando a mangiare* Verresti bene come prete, lo sai ? *ridendo*

QUEENIE: *Seh, proprio! È il ruolo giusto per lui! guardandolo piuttosto interdetta, poi fa spallucce anche lei* buon appetito!

JARED: Mmh, non lo so.. *storcendo le labbra mentre mangia* Però farei il pienone in chiesa! *ridendo, poi versa da bere a tutti*

QUEENIE: Come no.. *Certo, chi si perderebbe mai la scena! trattenendosi dal dirlo* Tutta la terza età sarebbe lì per lei, proprio!

CASSIE: *ride sentendo Quee, poi annuendo convinta* Io ci andrei anche tutti i giorni in chiesa!

JARED: *lancia un'occhiata assassina a Queenie per il tempo di due millisecondi netti, poi le sorride tranquillo* Hai ragione. Chi mi si filerebbe mai, a parte questa cara ragazza che lo farebbe solo per compiacere il proprio vecchio? *in tono naturale mentre indica la figlia, poi si stringe nelle spalle, riprendendo a mangiare*

QUEENIE: *quant'è detestabile! fa spallucce con espressione come a dire "boh!"* E chiunque lo farebbe dovrebbe essere veramente molto molto.. *Innamorata? poi distoglie lo sguardo da quello di Jared* ..folle.

CASSIE: Ma non è vero, non lo farei solo perché sei mio padre! Il mio era un pensiero oggettivo! *annuendo con convinzione*

JARED: Perché ho carisma da vendere! *annuendo verso Cassie con innocenza e facendo spallucce, come niente fosse*

QUEENIE: *si stringe nelle spalle, rimanendo in silenzio e riprendendo a mangiare*

CASSIE: Sì! *annuendo al padre dandogli conferma, poi gli sorride e riprende a mangiare anche lei*

JARED: E perché la tunica da prete mi starebbe benissimo! *alzando lo sguardo come stesse immaginando, mentre ingoia l'ultimo boccone, e poggia le posate sul piatto scostandosi appena dal tavolo* Ah, che mangiat-- *rimanendo poi interrotto dal proprio cellulare, che aveva in tasca, per cui torna serio di colpo, si alza allontanandosi leggermente verso la cucina per rispondere*

CASSIE: ? *guarda il padre con aria interrogativa* Chi è a quest'ora?!

QUEENIE: *sgrana un pochino gli occhi sentendogli squillare il cellulare, immaginandosi per un attimo il motivo* Cassie! *quasi come a cercare di farle distogliere l'attenzione dalla telefonata* Cos'è che avete fatto all'ultima ora, che mi son persa tutto?

JARED: Sì? *dando le spalle alle due, mentre parla al telefono* Oggi non posso, sto con mia figlia. *in tono secco e leggermente alterato* Ho detto non posso, eravamo d'accordo ch-- *interrompendosi e abbassando lo sguardo, poi tira un sospiro passandosi una mano stancamente in mezzo ai capelli* Va bene, arrivo. *e attacca*

CASSIE: Praticamente niente, la prof leggeva delle poesie e noi dovevamo commentarle... *sentendo poi il padre al telefono, abbassa lo sguardo, intristendosi*

QUEENIE: *sorride debolmente a Cassie, Ma che diavolo.., guardando poi Jared*

JARED: *tira un sospiro, poi torna vicino al tavolo, lancia un'occhiata a Queenie per un istante con aria affranta, poi alla figlia, vedendo che aveva un'aria triste* Non ho potuto dire di no, è importante.. *cercando di spiegarsi*

CASSIE: *guardando nel piatto ormai vuoto, sempre con aria triste* Non preoccuparti papà, non fa niente... *Lavoro, lavoro, sempre lavoro! È così importante? È più importante di me?*

JARED: *la guarda silenziosamente per degli attimi, poi l'abbraccia da dietro dandole un bacio su una guancia* Il lavoro non è più importante di te, se è questo che stai pensando. *rivolgendo poi lo sguardo a Queenie* Anche il papà di Queenie è sempre tanto impegnato col lavoro, no? *   "Lavoro"..    *

QUEENIE: *annuendo* Se ti può consolare, è quasi un mese che non lo vedo! *facendo spallucce, con aria triste* Il mondo degli affari è proprio infame!

CASSIE: *sgrana gli occhi per qualche secondo, poggiando le proprie mani su quelle del padre, ascoltandoli in silenzio, poi sospira* Per questa volta ti perdono! *sorridendo al padre, con aria ingenua*  

JARED: *le sorride tristemente dandole un altro bacio e stringendola di più* Mi farò perdonare per davvero, promesso.. *sentendosi letteralmente male per tutte quelle bugie che era costretto a raccontarle, senza poter avere altra scelta*

CASSIE: *restando lì a farsi coccolare di nuovo dal padre, con aria tenera* Ma non ce n'è bisogno, ..

JARED: Vedrai. Domenica! Questa domenica fanculo qualsiasi impegno, ci vediamo dalla mattina e stiamo insieme tutto il giorno cascasse il mondo. E andiamo dove vuoi tu. *   Ammesso che qualcuno non mi ammazzi prima    , stampandole un ennesimo bacio e lasciandola poi andare, poi guardando di nuovo Queenie con aria stanca, come a trasmetterle con lo sguardo quello che solo lei già sapeva* Ti accompagno a casa lungo la strada per l'ufficio, o devi andare da qualche parte?

CASSIE: *sorride al padre, liberandogli le mani*

QUEENIE: *notando lo sguardo di Jared, Quanto deve fargli male tutto questo? Perché una persona che ha già sofferto tanto non può godersi nemmeno un attimo di tregua? poi annuendogli* Non devo andare da nessuna parte, quindi a casa va benissimo, grazie! *sorridendogli debolmente, E perché deve vivere in una tremenda bugia quei pochi attimi di pace?*

JARED: Ok. *annuendole una volta sola, poi dopo essere tornato un paio di minuti al piano superiore torna al piano terra vestito come la mattina, in giacca e cravatta* Andiamo? *a Queenie, quasi con una certa urgenza, e glielo si leggeva negli occhi che avrebbe preferito morire una volta per tutte piuttosto che continuare a mentire in quel modo, poi riavvicinandosi alla figlia e facendole una carezza sulla testa* Ci sentiamo stasera amore, ok?

CASSIE: *annuisce al padre, sorridendogli e dandogli un bacio* Okay papà, buon lavoro, non ti stressare troppo!

QUEENIE: *gli annuisce, alzandosi dal tavolo e salutando Cassie e seguendo Jared che era già vicino la porta, ...non è giusto*

JARED: *sorride debolmente alla figlia, guardandola però intensamente come volesse fissarsela nella mente, e le annuisce* Cercherò di bere poco caffè! *e le sorride appena di più, poi esce, aspettando che fosse uscita anche Queenie, poi richiude la porta e in silenzio si avvia verso l'auto, lungo il viale*

QUEENIE: *lo segue in silenzio, con lo sguardo basso e le mani in tasca, stringendosi nelle spalle Come si fa? Dopo tutto quello che ha passato, vivere così.. intristendosi, Quando la sua unica ragione non conosce nemmeno come si chiama davvero, quando non può nemmeno starci insieme per più di un paio d'ore che il telefono squilla, perché nessuno si cura mai dei suoi sentimenti? Perché è costretto ad essere solo? sentendosi gli occhi bagnati poi, se li asciuga con la manica della felpa No Quee, non anche tu, non gli sarebbe d'aiuto, non gli saresti d'aiuto! a pochi passi dietro di lui*

JARED: *raggiunge l'auto, la apre con la chiave, poi si volta verso di lei perchè non la sentiva neppure fiatare* Ci sei? *poi nota l'espressione triste della ragazza, fa un sospiro profondo scuotendo la testa, ed entra in macchina, al posto di guida*

QUEENIE: *annuisce come a dire sì, con le parole che le si bloccavano prima di uscire, entrando in macchina sedendosi avanti a fianco a lui, facendo per allacciarsi la cintura*

JARED: *aspetta si sia sistemata, poi mette in moto restando in silenzio per qualche secondo mentre fa manovra, quindi a voce bassa e pacata* Vedi perché non dovresti avere a che fare con me? *riferendosi alla sua reazione*

QUEENIE: Non ci riesco. *a bassa voce, allungandosi le maniche della felpa fino a coprirsi tutte le mani, guardandolo negli occhi per quanto possibile* Non m'importa. Non voglio lasciarti solo... *bisbigliandolo quasi, meravigliandosi da sola per quello che aveva appena detto*

JARED: *sospira brevemente alzando per qualche attimo lo sguardo mentre aspettava il cancello elettrico si aprisse* Non è una cosa da ragazzini, cosa credevi? È questo tutti i giorni, e lo sarà sempre, finchè non chiuderò gli occhi per non aprirli più. capisci che significa? *ripartendo poi*

QUEENIE: Certo che capisco! *distogliendo per un attimo lo sguardo* "Ad avertelo detto, sto già un po' meglio!" sono parole che mi hai detto tu, e non m'importa se sarà così tutte le volte, se dovrai prendere e scappare, e andartene, e ritornare... Avere anche una persona che ti ascolta può essere d'aiuto molte volte ed io non voglio lasciarti solo a morire lentamente dentro, non voglio... *abbassando la voce pian piano mentre lo diceva, bloccandosi poi per evitare di iniziare a singhiozzare come suo solito, stringendo i pugni da sotto la felpa*

JARED: *scuote la testa mentre parla, quasi non volesse nemmeno ascoltarla* Sai dove sto andando adesso? Da mio padre, uno degli uomini più potenti di New York, che ha potere sulla vita della metà dei suoi abitanti, compresa la mia. Mi ha telefonato obbligandomi ad andare lì. Potrebbe tranquillamente spararmi un colpo in fronte perché ha deciso che non gli servo più, e questi sarebbero gli ultimi minuti in cui esisto sulla faccia della terra. Fosse così, che faresti dopo? Che avresti concluso? *voltandosi a guardarla di tanto in tanto mentre cerca di farla ragionare, guidando verso casa di lei*

QUEENIE: E tu, invece? Mandandomi via, cosa concluderesti? *guardandolo di sottecchi, con tono di voce quasi strozzato*

JARED: Evito di farti perdere la testa per un assassino prima che quest'ultimo venga ammazzato davanti ai tuoi occhi! *quasi urlandole contro, stringendo le mani sul volante disperato più che esasperato, rendendosi conto solo dopo di quel che aveva effettivamente detto*

QUEENIE: *sgrana gli occhi sentendo quelle parole, poi scuote la testa* E tu credi che, se succedesse di nuovo davanti ai miei occhi, lascerei che ti ammazzassero? *distogliendo lo sguardo, respirando profondamente e con tono decisamente più calmo, riprendendo a guardarlo* So che non è un gioco. L'ho visto. L'ho vissuto. Ci ho pensato. Ed il risultato è che non voglio che tu sia solo. *distogliendo di nuovo lo sguardo, guardando distrattamente dal finestrino avvicinarsi a casa sua*

JARED: Ma sì, ma sì, tant'è vero che oggi ti avrebbero molto probabilmente stuprata nel bel mezzo del cortile del college se non fossi intervenuto. E tu vorresti farmi da angelo custode? Non hai minimamente idea di cosa stai parlando *imboccando la strada della casa della ragazza* Il fatto che per una volta tu ti sia trovata al posto giusto nel momento giusto non implica che tu possa esserci sempre, potrebbe capitarmi qualsiasi cosa anche mentre non ci sei, e poi, anche ammettendo: chi ti dice che io ti dia il permesso di farmi da ombra?

QUEENIE: Non per sminuire il valore della tua impresa, ma sai quante volte ho a che fare con tipi come quello di stamattina? Eppure guarda caso non sono mai finita stuprata, almeno fin'ora! *poi quasi citandolo* Il fatto che tu ti sia trovato al posto giusto nel momento giusto non implica che io sia una ragazzina stupida ed incapace di intendere e di volere e poi, le "ombre" o gli "angeli custodi" non si scelgono, ma ti vengono dati senza particolari permessi di soggiorno.

JARED: *accosta mentre lei sta parlando ancora, spegnendo il quadro precisamente quando termina* Per tua norma e regola, *cominciando in tono già alterato* se non fossi stato al posto giusto al momento giusto, a quest'ora saresti all'altro mondo da un pezzo visto che quel figlio di puttana voleva toglierti di mezzo in quanto testimone, e invece per qualche meschinità divina ti ho risparmiato dando origine a tutto quest'incubo, ma chi cazzo me l'ha fatto fare?! *tutto d'un fiato*

QUEENIE: *lo guarda sgranando gli occhi, lasciando andare i pugni che teneva ancora stretti come a segnalare che quello che stava ascoltando le aveva fatto molto male, sentendosi gli occhi lucidi, inizialmente lo guarda, poi abbassando lo sguardo pian piano* ..hai ragione, sai? *col tono di voce di chi cerca disperatamente di non piangere* Probabilmente a quest'ora avevi un problema in meno, invece io con il mio comportamento ti creo solo casini.. *smanettando per slacciarsi la cintura di sicurezza, tenendo il viso coperto dai capelli* Sono proprio una testaccia, accidenti! *poggiandosi una mano sulla testa, tentando di abbozzare un sorriso* ...mi dispiace. *facendo come a voler aprire la portiera dell'auto*

JARED: *ne segue i movimenti con lo sguardo, in assoluto silenzio come si fosse reso conto solo dopo di quel che aveva detto,    Però è perfetto, adesso mi detesterà, si metterà l'anima in pace e se ne andrà, e tutto tornerà normale    , non rispondendole ma senza staccarle gli occhi di dosso,    ..pezzo di merda, ti rendi conto che le hai detto che avresti preferito fosse morta? A una ragazzina?    * non-- *zittendosi subito dopo,    Lascia che vada via, e tutto tornerà normale    *

QUEENIE: *Dannata tu Quee, dannata la tua curiosità, non ti rendi nemmeno conto che rovini la vita alle persone, dannazione.. si gira un attimo verso di lui sentendogli dire quel "non", per poi girarsi subito di nuovo dall'altro lato una volta che si era resa conto che stava iniziando a piangere per davvero, si stropiccia gli occhi poi dice con tono di voce strozzato* Scusa per tutto questo.. *poi facendo per scendere dall'auto* Grazie per avermi riaccompagnata..

JARED: *prima ancora che potesse formulare un pensiero, istintivamente si sporge verso di lei per abbracciarla stretta con un braccio solo, tenendole un polso con l'altra mano quasi a voler evitare che scendesse dall'auto*    Mi dispiace.. Mi dispiace.. Non volevo dirlo.. Non.. Non so perchè l'ho detto.. Non piangere..     *abbracciandola di più,    Che cazzo sto facendo?    *    Mi dispiace..    

QUEENIE: *non ha neanche il tempo di realizzare che si trova stretta a lui, lo guarda totalmente spiazzata da quel gesto, sempre con le lacrime agli occhi si rannicchia a lui per quanto possibile* Io.. Io non volevo, davvero, non volevo crearti problemi *cercando di smettere di singhiozzare, distogliendo per un attimo lo sguardo da quello di Jared*

JARED: *le lascia andare il polso abbracciandola con entrambe le braccia, scuotendo leggermente la testa per risponderle, con espressione quasi colpevole* Con questo comportamento insensato cerco di evitare che tu possa soffrire in qualche modo per colpa mia, perché sei giovane e hai tutta la vita davanti per essere felice.. Devi dimenticarti di questa storia, di me, di tutto quanto *scostandosela appena di dosso per poterla guardare negli occhi* Te ne pentirai, quando sarai più grande e matura per capire, te ne pentirai.. *dicendoglielo stranamente in maniera quasi dolce, come a volerle spiegare a modo suo che era tutto finalizzato al suo bene*

QUEENIE: *lo ascolta attentamente, senza staccargli gli occhi di dosso* Io capisco quello che vuoi dire.. Lo so che lo dici in un certo senso per il mio bene.. È che io non so esattamente quanto durerà la mia vita, non avrebbe senso se cercassi di dimenticare tutto ora e magari morire domattina con una cicatrice addosso, no? *disogliendo poi lo sguardo* Non lo so se starò male, se me ne pentirò, o se magari sarò felice... *riprendendo poi a guardarlo* So solo che ora mi farebbe meno male restare.. *poi prendendo a gesticolare* Però se tu non vuoi, cioè.. Ecco, io non.. Io.. *Sono una vera cretina, non riesco nemmeno a parlare... abbassando un po' la testa*

JARED: *portandole una mano sotto al mento le fa alzare il viso così da guardarla, con espressione a metà tra il triste e l'intenerito* Con tutti i giovani che farebbero la guerra per avere una così bella ragazza, proprio di me ti dovevi innamorare? *ancora in tono dolce, come si parlerebbe a una figlia, portando una mano alla guancia di lei*

QUEENIE: *arrossisce di botto chiudendo per un secondo gli occhi, come a voler percepire meglio quella piacevole sensazione, per poi poggiare la sua mano su quella di Jared, quasi stringendogliela, annuendo in silenzio, col cuore che le batteva un po' più forte*

JARED: *scuote appena la testa continuando a tenerle la mano sulla guancia* Se anche fossi una persona rispettabile, avrei comunque più del doppio dei tuoi anni.. Potrei tranquillamente essere tuo padre! *sorridendole sempre dolcemente, chinandosi leggermente per guardarla*

QUEENIE: Lo so.. *dice timidamente, distogliendo lo sguardo e continuando a stringere la mano di lui, È.. È una cosa così brutta questa per lui?*

JARED: E allora? *come a voler chiedere una conclusione, inclinando appena la testa di lato sempre guardandola negli occhi* Avessi la tua età sarebbe fattibilissimo, però! *sorridendole sperando di tirarla su*

QUEENIE: *lo guarda per qualche secondo, distogliendo lo sguardo subito* I-io te l'ho detto. *con tono di voce triste, tirando poi un respiro profondo*  Io vorrei restare. Però... Però ecco io allo stesso tempo non vorrei mai crearti problemi *lasciando la mano di lui, proseguendo con lo stesso tono di voce* Quindi non.. non.. *sentendosi poi un nodo in gola che le impediva di dire "non importa, proverò a dimenticare", incapace di pensare anche a questa cosa* ...

JARED: *   Dopo che mille volte le ho ripetuto che non deve, che se ne pentirà, che è impensabile, dopo averle detto che avrei preferito fosse morta, che è un problema, e averla trattata così male.. ancora vuol restare?    * ... *senza scostare la mano dalla guancia di lei, e anzi sfiorandole anche l'altra con la mano libera,    Io che da queste mani ho lavato il sangue di infinite persone, che diritto ho di toccarla? Una ragazza innocente la cui unica colpa è aver perso la testa per la feccia dell'umanità?    * "Non importa, proverò a dimenticare"? *completando la sua frase, sempre guardandola*

QUEENIE: *sgrana i suoi occhi lucidi, poggiando le sue mani sui polsi di Jared, quasi come ad aggrapparsi, scuotendo la testa, con tono di voce strozzato* Non.. non ce la faccio, io non.. Non riesco nemmeno a pensarla una frase come quella.. M-mi dispiace io non... *iniziando a tremare leggermente* Riesco...

JARED: *la guarda intristito al pensiero del male che le stava facendo, non sapendo come fare, e cercando di sottrarsi alla sua presa* Queenie, devo andare.. Qua mi ammazzano e non è un modo di dire..

QUEENIE: *lo guarda alzando un attimo lo sguardo, lo stesso sguardo triste di prima, liberandolo dalla presa* S-sì, scusa.. *sempre con lo stesso tono di prima, allontanandosi da lui, mentre lo guarda di sottecchi facendo per scendere dall'auto*

JARED: *rimane immobile a fissarla per degli istanti, poi distoglie lo sguardo costringendosi a non pensarci, perché per qualche motivo che probabilmente andava oltre lo star semplicemente facendo del male a quella ragazza    non voleva     andasse via, ma non vedeva altra via d'uscita se non lasciare le cose come stavano per non peggiorarle ulteriormente*

QUEENIE: *chiude gli occhi stringendoli come a volersi far forza e con tono inconsciamente dolce riesce a dirgli solo* Ciao, Jared.. *Spero di rivederti presto.. con ancora quel nodo in gola che le impediva di dire qualsiasi altra cosa, scendendo dall'auto chiudendo la portiera e rimanendo ferma sul ciglio della strada, con le mani nelle tasche della felpa, girandosi e guardandolo con un'espressione mista tra la dolce e la triste, stringendosi nelle spalle*

JARED: *chiude gli occhi per degli attimi a sentirsi chiamare per nome, il proprio    vero     nome, cosa che non accadeva praticamente mai visto che tutti dovevano usare quello fittizio, stringendo forte le mani sul volante quasi a impedire al proprio corpo di muoversi di lì, ma prima ancora che il cervello formulasse un qualche pensiero sensato ha quasi uno scatto nello spalancare la portiera, scendere e fare il giro dell'auto per raggiungere la ragazza e prenderle il viso tra le mani per baciarla sulle labbra, rimanendo fermo così, sopra quel marciapiede, in mezzo alla gente, baciandola*

QUEENIE: *che aveva seguito solo con lo sguardo i movimenti di lui, non ha nemmeno il tempo materiale per realizzare quello che effettivamente stava succedendo, sgrana gli occhi sorpresa per qualche secondo per poi chiuderli e baciarlo a sua volta, ancora incredula, poggiando delicatamente le mani sul petto di lui quasi come a voler inconsciamente verificare che fosse davvero lì, che non lo stesse soltanto immaginando, con il cuore che ormai batteva fortissimo e una strana, ma bella, sensazione che le prendeva lo stomaco*

JARED: *dopo qualche secondo si stacca quasi di colpo, come si fosse reso conto all'improvviso dell'assurdità che stava facendo, separandosi ma rimanendo a tenerle il viso fissandola ad occhi sgranati, con espressione quasi disperata*

QUEENIE: *rimanendo ferma in quella posizione lo guarda con aria interrogativa riflettendo su quello che potenzialmente poteva pensare, poi gli sorride in maniera molto tenera come a volerlo rassicurare, lascia una mano lì dov'era, mentre con l'altra gli accarezza il viso, con gli occhi socchiusi, dandogli un bacio all'angolo delle labbra, con aria dolce*

JARED: *abbassa lo sguardo cercando inutilmente di deglutire,    Che cazzo ho fatto.. Dio, che cazzo ho fatto..     scuotendo appena la testa, quasi impercettibilmente, poi le prende la mano che lo accarezzava tirandola a e abbracciandola di nuovo, respirando pianissimo e stringendola forte*

QUEENIE: *si lascia stringere da lui, chiudendo gli occhi Non sta succedendo, non davvero, non è probabile... per poi riaprirli assottigliandoli, abbracciandolo a sua volta, Se ne starà già pentendo, lui non... Io a lui non.. stringendosi di più*

JARED: *stringe forte gli occhi quasi ad evitare di rendersi effettivamente conto di quel che stava facendo, sconcertato da se stesso per quell'uscita malsana ma senza avere per qualche motivo voglia né coraggio di lasciarla andare, finché non si costringe a farlo, allontanandosela di dosso poggiandole le mani contro le spalle* Devo andare.. Davvero.. *sforzandosi di evitarne lo sguardo*

QUEENIE: *Non posso trattenerlo oltre, non vorrei mai gli succeda qualcosa a causa mia.. spostandosi un po' per incrociare il suo sguardo, annuendo* Okay.. *distogliendo un attimo lo sguardo, che faccio? che gli dico?, guardandolo poi di sottecchi* Ci.. Ci vediamo presto..? *in un tono misto tra l'affermativo e l'interrogativo, Sì wow Quee, complimenti per l'originalità, proprio!*

JARED: *rialza per un attimo gli occhi su di lei, con espressione quasi severa, parlando a bassa voce* Avere a che fare con me implica il non poter rispondere a una domanda del genere, visto che potrei morire in qualsiasi momento. Abituati. *distogliendo lo sguardo e rifacendo il giro dell'auto, tornando a sedersi al posto di guida*

QUEENIE: *lo segue istintivamente, afferandogli il polso prima che lui possa sedersi, rimanendo dietro di lui, con lo sguardo basso* Mi abituerò. *con tono di voce pacato, liberandolo poi* Fai attenzione.. *con la stessa tonalità di prima ma in tono più preoccupato, Sì, perché c'era bisogno che glielo dicevi tu, vero?! guardando per un attimo la strada prima di attraversare, arrivando quindi sotto al suo portone, bussando al citofono e guardandolo con la coda dell'occhio*

JARED: *lanciandole un'occhiata e seguendola con lo sguardo, mette in moto,    In che cazzo di casino CI sto cacciando?     passandosi una mano sugli occhi stancamente,    È tutto sbagliato, cazzo, tutto quanto, dalla prima all'ultima cosa, eppure..     voltandosi a guardarla di nuovo, quasi sovrappensiero, poi abbassa il finestrino, chiamandola*

QUEENIE: *che stava per bussare al citofono, si blocca sentendosi chiamare, Jared! girandosi di scatto e facendo qualche passo in avanti, restando sulla punta del marciapiede, guardandolo con l'aria mista tra sorpresa e interrogativa* ..?

JARED: *ci pensa per un istante, poi voltandosi di nuovo verso di lei* Stasera sul tardi, da me? *in tono che d'interrogativo aveva poco, e suonava più come un ordine, ma era già tantissimo*

QUEENIE: *abbozza un sorriso, sempre incredula, annuendogli* Va bene! *Non può star accadendo davvero.*

JARED: *le sorride appena a sua volta, poi immediatamente torna serio* Prega per me.. *e rapidamente mette in moto, allontanandosi da quella strada*

 

***

...premettendo che ce l'abbiamo a morte con due personcine che non si sono degnate di commentare il capitolo precedente o.ò vi abbiamo lasciato con un capitolo tanto atteso, quindi vedete di sdebitarvi u.u sennò appesi vi lasciamo ò.ò detto ciò...

Lelechan: quello ha da fare, non può mica mettersi a fare Lupin sui tetti a sorvegliare la figlia XD e Quee.. ormai la sua potenza persuasiva è leggendaria xD <3

Jokerina: D: è per l'aggiornamento in ritardo che vuoi prenderci a coltellate? XDDD pietà! è che era in corso un esperimento u.u ci fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto! :3 però Quee commenta mentalmente la catapultata in auto... non può certo farlo a voce davanti a quella povera anima di Cassie! xD <3

 

alla prossima! <3

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Capitolo 16
*** 15. I'm with you ***


“ 2 O’Clock

Capitolo 15 – I’m with you

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

New York – Tardo pomeriggio. Il rumore di forbici da giardino che potano le piante, il rumore dell'acqua che spruzza dalla piccola fontana al centro di un cortile, una villa a due piani, il vociferare del personale di servizio, un uomo chiuso in ufficio a guardare fuori dalla finestra con le mani dietro la schiena ed un'espressione che non prometteva proprio niente di buono.

UOMO: *Dove CAZZO è? chiudendo con uno scatto brusco la tapparella, iniziando a girare per la stanza in attesa di qualcuno che tardava ad arrivare, Sta giocando con il fuoco.*

JARED: *sopraggiungendo dopo circa venti minuti, accosta lungo l'ingresso al cortile, si fa aprire al cancello,    Dovevo essere qui quasi un'ora fa    , dirigendosi a passo svelto verso l'ufficio dell'uomo che lo attendeva, fermandosi davanti alla porta sorvegliata da due tizi in abiti scuri, uno dei quali gliela apre lasciandolo entrare richiudendola subito dopo dietro di lui,    Addio mondo di merda    *

Lo squillo di un telefono nell'ufficio dell'uomo

UOMO: *alzando la cornetta, risponde con tono di voce piuttosto alterata* Chi diavolo è?

« È arrivato. »

UOMO: *riaggancia senza nemmeno rispondere, prendendo una sigaretta dal pacchetto che aveva appena estratto dal taschino della giacca, accendendola Era ora.*

JARED: *in silenzio percorre il salone d'ingresso, quindi sale delle ampie scale, e raggiunge quell'ufficio. la scena si ripete, viene riconosciuto da due uomini di sorveglianza, quindi lasciato entrare al cospetto di quello che oltre ad essere il suo diretto superiore, era suo padre* ... *resta in silenzio, tirando un sospiro e dirigendosi poi verso la scrivania dell'uomo*

UOMO: *che dava le spalle alla porta, si volta lentamente sentendolo arrivare cacciando il fumo e gettando il pacchetto in maniera brusca sulla scrivania, guardando l'orologio* Sono quarantacinque minuti e dico, quarantacinque FOTTUTISSIMI minuti che t'aspetto *facendo un altro tiro dalla sigaretta, poggiandola poi nel posacenere* che cosa cazzo stavi facendo?! *sbattendo in maniera violenta le mani sulla scrivania, sedendosi* Non l'hai ancora capito che quando dico subito intendo che devi arrivare SUBITO? *guardandolo, sempre con l'aria alterata di prima*

JARED: *resta in silenzio apparentemente senza ascoltare e con aria quasi distratta, guardando altrove, poi quando l'uomo ha terminato di parlare si siede a sua volta alla poltrona dall'altra parte della scrivania, di fronte a lui* Che vuoi? *in tono che suona addirittura seccato e strafottente abbastanza da risultare irritante*

UOMO: *assottigliando gli occhi, guardandolo malissimo* Non rivolgerti a me con quel tono. *aprendo poi un cassetto, cercando delle cose, estraendo poi dei documenti riguardante un affare importante e gettandoli sulla scrivania per farli leggere al figlio* Di quest'affare se ne occupava mio fratello. Stava andando tutto bene, da come puoi vedere *indicandogli uno degli ultimi fogli dei tanti che gli aveva dato da esaminare* fino a quando, ieri sera, improvvisamente, è comparsa la polizia. *fermandosi poi, riprendendo la sigaretta e facendo un altro tiro* Thomas e i suoi due aiutanti, sono stati presi e portati in carcere. *spegnendo poi la sigaretta che era finita* Sospetto ci sia qualche spia.

JARED: Che fine deduzione.. *mantenendo quel tono apposta per infastidirlo, prendendo poi il pacchetto di sigarette del padre, accendendosene una, facendo un tiro prima di continuare* Sterminiamo tutti i sospettati, così sicuro lo prendiamo. *in tono quasi divertito, per sminuire quello che sembrava tanto preoccupare il padre*

UOMO: *lo guarda alzando un sopracciglio* Oh, guarda, meno male che ti ho chiamato! Come ho fatto a non pensarci?! Forse perché i sospettati sono un centinaio e non ho voglia di rimanere a zero con il personale? Forse perché non è un videogame dove più ne ammazzi e più fai punti? *girando la sedia, alzandosi per andare di nuovo alla finestra, guardando un punto indefinito* Non parlare con nessuno, nemmeno al nostro avvocato, dei nostri affari. *guardandolo sott'occhio con aria minacciosa* È un avvertimento. *girandosi verso di lui* Appena saprò di chi si tratta, l'onore di farlo fuori spetterà a te. Sono stato chiaro?

JARED: Oh, non vedo l'ora! *fingendo sorpresa, sorridendo* Grazie di aver pensato a me, davvero, sono senza parole. *senza manco guardarlo, poi tornando serio* La verità è che ormai ci mettono spalle al muro pure i traditori dell'ultim'ora, per come selezioni bene il "personale". Perché fai questo mestiere se non sai farlo? *rilasciando il fumo*

UOMO: Tu *indicandolo, sempre con lo stesso tono* non sei proprio nella posizione giusta per criticare il mio modo di scegliere le persone di cui fidarsi, di giudicare il mio modo di svolgere questo lavoro. *mettendosi difronte a lui, lanciandogli un'occhiataccia* Ed ora vattene, prima che inizi a pensare di aver sbagliato a scegliere di fidarmi di te e farti fare la fine che spetterà a quel figlio di puttana che ha mandato a monte l'affare e in carcere mio fratello. *dirigendosi verso la porta, aprendola*

JARED: *resta in silenzio per degli istanti, sempre senza degnarlo nemmeno di uno sguardo, poi di tutta risposta spegne la sigaretta sul bracciolo della poltrona lasciandoci una bruciatura e si alza, raggiungendolo alla porta, parlandogli tra i denti e fissandolo* Tu HAI sbagliato a scegliere di fidarti di me, visto che nessuno al mondo brama di vederti morto quanto il sottoscritto. *andandosene poi, sbattendo pure la porta*

 

***

 

New York - Ore 22:30, Sixth Avenue, 32th Street, appartamento numero 107, nella stanza di Queenie è praticamente tutto sottosopra.

QUEENIE: *seduta sul letto a gambe incrociate, con quindicimila ferretti nei capelli fissa i vestiti che ha di fronte, poi da un'occhiata all'orologio Santo cielo, quando mai ho avuto questi problemi, io! scuotendo la testa affranta, quando poi sente bussare alla porta* Sì?

MADRE: Queenie, amore, si può sapere cosa cavolo stai facendo?!

QUEENIE: *apre la porta, guarda la madre* Devo uscire, mi sto preparando!

MADRE: *lanciando un'occhiata alla stanza* Insomma Queenie, è tardi, dov'è che vai a quest'ora?! E poi che cos'è tutto questo casino?!

QUEENIE: *!! prendendo qualcosa a caso e indossandola, sciogliendosi i capelli* C'è ehm una festa da un mio compagno di scuola, vado lì, ah ovviamente non so se torno e a che ora torno *tutto d'un fiato, prendendo cellulare, soldi e chiavi di casa e mettendoseli in tasca di fretta* non stare in pensiero, mamma! *dandole un bacio sulla guancia e uscendo di fretta, senza dare nemmeno il tempo alla madre di risponderle, correndo per le scale e ritrovandosi in strada qualche minuto dopo, andando verso casa di Jared, Che poi quella che dovrebbe essere più preoccupata sarei io. arrivando da lui verso le 23:00, sospira guardando il campanello Sì, sono veramente fuori di testa. suona, ma dopo un po' nessuno apre, così che lei fissa il campanello e la porta chiusa alternativamente, Perché diavolo non apre? poi ribussa, ma di nuovo niente, e sgrana gli occhi No Quee non allarmarti, probabilmente non sente... e ribussa di nuovo, sempre senza ricevere segni di vita Merda, no!*

JARED: *circa mezz'ora dopo, nel traffico, sbuffa sbattendo seccamente una mano sul volante quando finalmente l'incrocio prima di casa sua si libera, così da permettergli di proseguire,    Quando cazzo finisce 'sta giornata?     raggiungendo finalmente casa propria. parcheggia lungo il marciapiede, quindi scende dall'auto, chiudendola e avviandosi verso l'ingresso*

QUEENIE: *non sentendo nemmeno il rumore dell'auto, tant'è che era persa nei suoi pensieri, con la mano ancora sopra al campanello e a fissare la porta chiusa, No.. No.. No..*

JARED: *a pochi passi dall'ingresso, alza lo sguardo e la vede, sussultando per un attimo senza realizzare ricordandosi poi di colpo che le aveva detto di vedersi* Ehm, Queenie? *in tono quasi casuale*

QUEENIE: ... *staccando la mano dal campanello e alzando un sopracciglio, poi sospira Io te l'avevo detto di non allarmarti!, girandosi verso di lui, quasi sorridendogli, sollevata dal fatto che fosse lì* Buonasera! *un po' rossiccia in volto, ma tanto era buio e non si vedeva*

JARED: *la guarda leggermente perplesso, poi la scansa sulla porta per entrare* M'ero totalmente scordato, figurati.. *lasciandole la porta aperta*

QUEENIE: *si intristisce di botto, rimanendo impalata lì dov'era, auto-abbracciandosi e abbassando lo sguardo* N-non importa... *pensando a tutto al tempo che lei aveva speso per prepararsi, al fatto che era preoccupatissima per lui e che lo era stata praticamente tutta la giornata Lo dicevo io che non era possibile, che non stava realmente accadendo..*

JARED: *entra in casa, levandosi la giacca e buttandola sopra allo schienale del divano, sbottonandosi i polsini della camicia la cui manica destra era macchiata di sangue, ovviamente non suo, e si volta verso di lei* Che fai, entri o resti sulla soglia? In ogni caso, gentilmente chiudi la porta. *rivolgendole un sorrisino ironico e scorciandosi le maniche*

QUEENIE: *entra, anche se per un secondo era stata tentata dallo sbattere le porta e andarsene, Non so se è più stronzo lui o sono più stupida io. chiudendo la porta alle sue spalle e poggiandovisi contro*

JARED: *toglie sigarette e pistola dalla tasca, buttando tutto sul tavolo casualmente, poi allentandosi la cravatta va al frigorifero, prende una bottiglia d'acqua facendoci un sorso direttamente, infine si volta a guardarla* Beh? Ti hanno tagliato la lingua? *tra il perplesso e lo scocciato*

QUEENIE: No. *guardandolo alzando un sopracciglio, Probabilmente io sono tanto stupida quanto lui è stronzo. annuendo mentalmente, sospirando* Mi solleva vedere che stai bene. Cioè.. Prima avevo bussato no, ma non apriva nessuno, così mi ero preoccupata.. *con tono dolce e sorridendogli, anche se si vedeva che c'era rimasta un po' male per il fatto che s'era scordato*

JARED: Per così poco? *in tono di sufficienza, con la bottiglia ancora in mano* E se sparissi per giorni e giorni che faresti?

QUEENIE: *fa spallucce, abbassando lo sguardo intristita dal fatto che lui le rispondeva in maniera più acida del solito Ma perchè?*

JARED: *solleva un sopracciglio perplesso nel guardarla, rimette a posto la bottiglia in frigo, poi in tono casuale* Oggi ho rivisto mio padre. Mi ha riferito che grazie ai suoi metodi del cazzo abbiamo un traditore che collabora con la "giustizia" *facendo il gesto delle virgolette con le mani* Che bello! Passerò tutto il resto della mia misera vita in carcere, se mi va bene. *stiracchiandosi stancamente, poi recupera una maglia pulita da una pila di vestiti ammassati sopra una sedia in disordine nell'attesa di essere riposti in qualche armadio, cosa che ovviamente non sarebbe mai avvenuta*

QUEENIE: *lo ascolta attentamente, seguendo i suoi movimenti con lo sguardo, In America esiste giustizia?! Perché non mi avvisano mai delle novità?!* Un traditore?

JARED: *si toglie del tutto la cravatta, e le annuisce* Sempre perché quel pezzo di merda mio padre ha grande capacità nello scegliere le persone fidate. Idiota.. *sbottonandosi poi la camicia, stancamente* Sai che se mi beccassero, potrebbero darmi la pena capitale? *senza un tono particolare, come se la cosa non lo preoccupasse minimamente, togliendo la camicia sporca di sangue e indossando la maglietta che aveva preso, una sintetica a maniche lunghe, nera*

QUEENIE: *lo guarda sgranando gli occhi* La.. La pena capitale? *No..*

JARED: *la guarda quasi divertito* E secondo te cosa si dà a un pluriomicida? Gli arresti domiciliari? *scuotendo la testa, prendendo poi una sorta di secchio di metallo dallo stanzino accanto all'angolo cottura, gettandovi la camicia, recuperando quindi un cerino dal cassetto, accendendolo e buttandocelo dentro per darle fuoco, aprendo infine la finestra per evitare di far fumo nella stanza, aspettando a braccia conserte di schiena contro il mobile, guardandola seriamente*

QUEENIE: *scuote la testa, Una persona "normale" spererebbe che ciò avvenisse, non il contrario come invece faccio io. Se è per questo una persona normale non si sarebbe comportata come me fin dall'inizio... guardandolo di sottecchi* ..sapete già chi è?

JARED: *scuote appena la testa distogliendo lo sguardo e facendo un sospiro* Però avrò io l'onore di toglierlo dalla faccia della terra.. Non sto più nella pelle! *in tono ironico, stropiacciandosi gli occhi con una mano esausto* Che stanchezza..

QUEENIE: Mi dispiace.. *con aria veramente dispiaciuta, Quanto devo essere una palla al piede da 1 a 10 ora che è stanco ed ha passato una brutta giornata? sempre guardandolo*

JARED: *fa spallucce senza risponderle, poi recupera il recipiente ormai pieno di cenere e vi versa dell'acqua dentro lasciandolo nel lavandino della cucina, infine osserva quell'espressione che aveva* Questo è. *seccamente, come a dirle di rassegnarsi, che sicuramente avere a che fare con lui non sarebbe stato un divertimento*

QUEENIE: *annuisce, come a voler dire di aver capito, Mi abituerò... ripetendosi le parole che gli aveva detto quel pomeriggio, schiodandosi da vicino alla porta e andando verso di lui, abbracciandolo da dietro senza un motivo preciso* ..sei stanco? Vuoi riposare? Posso andare via, sai che non voglio darti fastidi.. *con aria e tono di voce estremamente dolce, che le escono spontanei*

JARED: *resta in silenzio qualche istante a quel gesto, poi scuote leggermente la testa* Se ti ho detto di venire è perché volevo che restassi, no? *in tono tranquillo*

QUEENIE: Sì.. *annuendo, sempre restando in quella posizione e con la stessa aria di prima* È solo che.. Insomma.. Te ne eri dimenticato. *abbassando un po' il tono della voce, continuando però a restare così* Perciò, ecco.. Pensavo che ora come ora potevo darti fastidio..

JARED: *dopo diversi secondi di silenzio, si fa sciogliere dall'abbraccio così da voltarsi, stando di fronte a lei e di schiena contro il mobile, sul bordo del quale porta le mani della ragazza poggiandovi poi sopra le proprie, quasi a non voler farla muovere, quindi la guarda fisso negli occhi con aria gelida inumidendosi un attimo le labbra senza staccarle lo sguardo di dosso* Avere a che fare con me implica mettere in preventivo il fatto che io possa morire all'improvviso o sparire per giorni e giorni senza avvertimento, che non sia rintracciabile, che abbia ben altre preoccupazioni per la testa e pertanto mi dimentichi di quello che per te è fondamentale, che io non abbia minimamente intenzione di imbarcarmi in qualcosa di serio con qualcuno, perchè non ne ho la possibilità pur volendo, ma nemmeno voglio. Se tutto questo non ti aggrada, quella è la porta. *indicandogliela con lo sguardo, tornando poi a guardare lei, sorridendole impercettibilmente*

QUEENIE: *lo ascolta attentamente non staccandogli gli occhi da dosso, tranne per qualche secondo quando lui gli indica la porta che per riflesso condizionato la guarda di sfuggita, per poi tornare a guardare lui, rivedendo in qualche attimo tutto quello che le era successo in quei giorni e a come aveva reagito in determinate situazioni, distogliendo di nuovo lo sguardo dal suo per qualche secondo, poi lo fissa negli occhi* Sto qui. *in tono fermo, annuendo*

 

***

 

CMC a rapporto <3

 

Jokerina: ci dispiace per il tuo cuore :° ma ci fa tanto, TANTO piacere riuscire ad emozionarti così tanto! <3 e LOL il titolo era voluto, c'immaginavamo te e le altre fanS appiccicate al monitor ad attendere il fatidico momento! ecco il tuo aggiornamento e ancora grazie infinite :*

Lelechan: tu devi essere maledetta per questo atto impuro che hai compiuto -_- non aggiungiamo altro!

airam87: ...CI HA SCONQUASSATO TUTTA LA PAGINA! X°DDD ma ti pare il caso?! non si fa, non si fa! e continua a seguirci senza dover essere minacciata, se ci tieni a non fare la stessa fine della pagina!

sarasc2: come dio volle! ed eccoti il nuovo capitolo <333

 

Arrivederci al prossimo capitolo u.u7 <3

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Capitolo 17
*** 16. Why do you love me? ***


“ 2 O’Clock

Capitolo 16 – Why do you love me?

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

 

JARED: *le sorride di più quasi divertito, incurante del fatto che dovevano aver fatto un male cane quelle parole che le aveva appena detto* Dimenticavo che per ovvi motivi tutto quello che potrà mai accadere tra me e te non uscirà da queste quattro mura, altrimenti sai come finisce. *sempre tenendole le mani ferme*

QUEENIE: *Come se potesse mai accadere qualcosa. pensando a quello che le aveva detto due secondi prima, poi fa spallucce* Sì, credo di avere una vaga idea a riguardo! *ridacchiando*

JARED: Brava! *in tono soddisfatto e quasi sollevato dal fatto che avesse capito senza piagnistei, lasciandole andare le mani e abbracciandola invece, tenendole le mani sui fianchi* Hai preferenze? Come vorresti morire? *realmente divertito all'idea*

QUEENIE: Tu..! *scuotendo poi la testa affranta* Non lo so, onestamente non c'avevo mai pensato! Mhh.. *storcendo un po' il muso con aria pensierosa* Forse quella dell'oceano non era male.. *facendo spallucce* Poi non so, magari ci penso e se mi viene qualcosa di originale in mente te lo dico! *sorridendogli con espressione scherzosa*

JARED: *la osserva attentamente mentre parla,    Come diamine fa ad essere così tranquilla pur sapendo di stare tra le braccia di un assassino?     e poggia le mani sulle spalle di lei, di lato al collo, a sfiorarle le guance* Parli di morte con una nonchalance che nemmeno io, a volte..

QUEENIE: ..del resto, fa parte del ciclo della vita, no? *facendo spallucce, arrossendo lievemente poi* 

JARED: *resta in silenzio qualche istante, poi spingendola piano all'indietro* Uccidere qualcuno significa fare violenza, al ciclo della vita.. *fino a farle raggiungere di schiena il tavolo, facendola sedere sopra e cingendole la vita con le braccia le parla sottovoce all'orecchio, in tono per niente rassicurante* Se adesso ti ammazzassi?

QUEENIE: *ritrovandosi in quella posizione senza sapere nemmeno come, il cuore fa un balzo a quella domanda, poi sbatte un attimo le palpebre, guardandolo assottigliando gli occhi, con tono di voce basso* ...per quale motivo lo faresti?

JARED: Perché potresti essere tu quella che fa soffiate alla polizia, no? *scostandole i capelli dal collo e mantenendo quel tono*

QUEENIE: *fa un'espressione come quella di quando si ascolta un tizio stonato cantare* E secondo te, se fossi stata io sarei stata così stupida da venire qui? Senza contare che, se fosse stato così, tu non saresti qui ora. *guardandolo con la coda dell'occhio*

JARED: Per non farmi insospettire, sì. *poi scostandosi e sorridendole* Non sarei qui? E che mi fai? *in tono volutamente malizioso, scorciandosi le maniche a tre quarti*

QUEENIE: *fa spallucce, incrociando le braccia* Intendevo che te li avrei portati qui, no?! *poi sogghigna* Boh! *mantenendo un'aria vaga* Mmhh..

JARED: Mmhh? *sempre in quel tono, fissandola intensamente con un sorriso malizioso stampato in faccia* Dopo infinite storie siamo qui, vivi per miracolo, io ti domando che mi fai e tu mi rispondi "boh"? Che delusione... *scuotendo appena la testa, facendo per scostarsi da lei*

QUEENIE: *istintivamente lo tira verso di se, avvicinando il proprio viso a quello di lui, assottigliando gli occhi, sorridendogli con aria dolce, accarezzando con le proprie labbra quelle di Jared, per poi chiudere gli occhi e baciarlo*

JARED: *resta fermo per diversi istanti lasciandola fare, poi la ricambia solo leggermente come a volerla tentare, avvicinandosela di più tenendole i fianchi, sorridendole appena divertito contro le labbra*    'Ste ragazzine con gli ormoni in rivolta...    

QUEENIE: *poggia le mani sulle spalle di lui, sorridendogli a sua volta, rimanendo con le proprie labbra poggiate su quelle di lui per qualche secondo, non rispondendogli e riprendendo a baciarlo*

JARED: *per la prima volta dopo quelli che sembrano secoli si rilassa abbassando la guardia evitando anche di riflettere troppo su quel che faceva, socchiudendo solo gli occhi di tanto in tanto a guardarla, scostandosi poi poggiandole le labbra sul collo lievemente nell'abbracciarla di più*    Sai che da allora, non avevo permesso a nessun'altra di baciarmi?    

QUEENIE: *fa un'espressione alquanto sorpresa, arrossendo, ma tanto lui non poteva vederla, stringendosi di più a lui, con il cuore che come al solito le batteva fortissimo* ..no? *accarezzandogli poi lentamente i capelli con una mano*

JARED: *scuote appena la testa in risposta, senza dire altro, tornando a guardarla con un'espressione diversa dalla solita, meno cupa, quasi non da lui, per poi riprendere a baciarla carezzandole piano i fianchi*

QUEENIE: *gli sorride in maniera dolce, per poi richiudere gli occhi e baciarlo a sua volta, poggiando una mano sul suo viso accarezzandogli una guancia, spostandogli poi i capelli dalla faccia*

JARED: *si scosta di nuovo leggermente da lei, la osserva qualche secondo arricciando le labbra come stesse riflettendo, poi di colpo* Di' la verità, è da quando mi hai visto la prima volta che fai sogni osceni su di me tutte le notti! *sorridendole ma dicendolo con una certa serietà*

QUEENIE: *lo guarda ascoltandolo, poi scuote la testa* No! *poi lo guarda facendogli l'espressione più innocente che era capace di fare* ..dalla seconda! *e ridacchia*

JARED: *scoppia a ridere sentendola* Benissimo! *scuotendo poi la testa, poi rivolgendole un sorriso decisamente malizioso* E dimmi, che hai sognato di bello? *quasi ammiccandole*

QUEENIE: *lo guarda sbattendo le palpebre, sorridendo contenta perché era la prima volta che lo vedeva ridere così, poi gli dice* Cioè, tu pensi davvero che ti dica cos'ho sognato?!

JARED: *alza un attimo lo sguardo come ci stesse pensando su, poi le annuisce* E te lo sto chiedendo con le buone! *tirandola poi per le mani per farla scendere dal tavolo*

QUEENIE: *scendendo dal tavolo e incrociando le proprie mani con quelle di Jared* ..tanto non te lo dico! *ridacchiando, poi gli lascia le mani e lo abbraccia*

JARED: *se la stacca immediatamente di dosso pur continuando a tenerle una mano, poi si volta recuperando la pistola dal tavolo, gliela punta in fronte e la spinge all'indietro verso il divano* Dimmelo! *e le sorride in maniera che di innocente aveva ben poco*

QUEENIE: *stesso indietreggiando a causa sua, finisce per cadere stesa sul divano semrpe tenendo la mano di lui* N o . *scandendo bene le lettere* e poi Perché ci tieni tanto a saperlo?!

JARED: *sistemandosi a cavalcioni addosso a lei e continuando a tenerle la pistola piantata in fronte, senza lasciarle la mano* Chi ti ha dato il permesso di fare domande? *facendo scattare la sicura del grilletto* Rispondi e basta!

QUEENIE: *scuote la testa velocemente diventando rossa solo al pensiero* Noorano! *tutto d'un fiato, chiudendo gli occhi, Mannaccia a me!*

JARED: A me, *lasciandole la mano* NESSUNO *tenendo la pistola con entrambe le mani* dice "no". *in tono tra il serio e l'alterato* Mi rispondi?

QUEENIE: *sospira, annuisce e poi incrocia le braccia distogliendo lo sguardo, Ma in che situazioni mi metto?! sempre rossiccia*

JARED: *torna a sorriderle, abbassando la pistola* Brava! *poi tranquillamente fa per sfilarsi la maglia, sempre standole addosso* Dimmi pure eh, ti ascolto!

QUEENIE: *guardandolo di sottecchi* Beh, tanto per cominciare, quella *indicando la maglia* non te la toglievi da solo!

JARED: *si blocca a metà di quel gesto, quindi se la reinfila, poi la guarda rimanendo in attesa* A te l'onore, allora! *sorridendole in una maniera innocente del tutto inedita*

QUEENIE: *sorride tra sé e sé, trascinandolo verso di se facendo in modo che stesse quasi steso su di lei, baciandolo e accarezzandogli, nel frattempo, il petto per poi scendere giù con lentezza e poggiargli le mani sui fianchi, continuando a baciarlo,   infilandogli le mani sotto la maglia, restando ferma per un po', per poi sfilargli lentamente la maglia*

JARED: *la lascia fare senza schiodarle nemmeno per un attimo gli occhi di dosso, fissandola intensamente e assecondando i suoi movimenti per lasciarsi spogliare, scostandosi leggermente di lato nel reggersi sulle braccia così di baciarle una guancia e poi il collo, lentamente, bisbigliandole*    Poi, che succedeva?

QUEENIE: *gli accarezza una guancia con la mano delicatamente, prendendo poi la mano di Jared ed intrecciandola con la propria, poggiandola poi in prossimità della lampo della sua felpa, come a fargli cenno di togliergliela    *

JARED: *si solleva leggermente così da tornare seduto e vederla meglio, quindi le sorride divertito*    Che grande invenzione le lampo!     *tirandogliela giù lentamente senza smettere di guardarla, quasi studiandola, mordendosi piano il labbro inferiore con aria concentrata*

QUEENIE: *sorride fra sé e sé ascoltandolo, lasciandosi togliere la felpa, poggiando una mano sulla schiena di lui come a tenerlo quasi abbracciato, mentre con l'altra mano gli accarezza lentamente il petto pian piano scendendo, arrivando un po' più giù dell'anca, fermando poi la mano, dandogli poi un bacio*

JARED: *segue i suoi movimenti con lo sguardo con espressione attenta, lasciandosi baciare e stando più chino su di lei a baciarle insistentemente la base del collo attorno alle clavicole, lanciandole occhiate di tanto in tanto sorridendole appena*    Non ti fa nemmeno un poco impressione l'idea di trovarti in una situazione simile con un omicida, oppure sei abituata ad andare coi delinquenti?    

QUEENIE: *restando ferma in quella posizione lasciandosi baciare, Quante saranno state le sue vittime? Tante forse troppe. Dovrei avere paura di lui non starci così! Ma lui.. guardandolo per un attimo distogliendo subito lo sguardo ..è lui. È diverso... scuotendo la testa poi* No che non ci sono abituata..

JARED:    Io non sono meglio di tutti gli altri che fanno questa vita, non fare l'errore di ritenermi diverso per qualche motivo.     *in tono fermo incrociando lo sguardo sollevando il proprio, alzandosi su un braccio e spostandole i capelli all'indietro per vederla meglio in viso*    Se fossi meglio davvero, adesso non sarei qui, a fare queste cose con te che sei una ragazzina rispettabile.     *sorridendole impercettibilmente*    E molto bella.

QUEENIE: *arrossendo lievemente* ..dopo svariati scrupoli e dopo tutte le volte che hai provato ad allontanarmi perché, in un certo senso, volevi proteggermi? Non essere così duro con te stesso. *accarezzandogli le labbra con un dito* A me non importa quello che hai fatto, o che fai nella tua vita, do più importanza a quello che viene detto dai tuoi occhi al mio cuore. *spostandosi un po', poggiandogli una mano sulla guancia, guardandolo con aria dolce per poi dargli un bacio*     

JARED: *l'ascolta attentamente, senza staccarle gli occhi di dosso, poi sorride appena scostandosi così da stare seduto* I miei occhi parlano al tuo cuore? *in tono quasi scettico, sfilandole del tutto la felpa e carezzandola poi lungo la curva del seno e l'addome, piano, solo con le dita* E che gli dicono?

QUEENIE: Non riesco a tradurlo con le parole *seguendo con lo sguardo i suoi movimenti* ma è qualcosa particolarmente acuto, che ha fatto sì che gli rispondesse così *prendendo delicatamente la mano di lui e spostandogliela in corrispondenza del suo cuore che batteva forte* e che io, nonostante tutto, sono qui. *sorridendogli in maniera dolce, rossiccia*

JARED: *resta a guardarla in silenzio, quasi a voler anche ascoltare realmente quel battito oltre che sentirlo a pelle, poi scuote leggermente la testa con aria seria*    Ti sei innamorata della persona sbagliata.     *distogliendo lo sguardo e riabbassandosi su di lei baciandola prima piano sul collo, poi più intensamente, calandole una bretellina del reggiseno spostandosi a baciarle la spalla*

QUEENIE: *..io credo di no. assecondando i suoi movimenti, tracciando con la punta delle dita i lineamenti del corpo di lui, baciandogli lentamente tutto il collo, tenendogli le mani poggiate sui fianchi*

JARED: *la lascia fare mentre continua a baciarle la spalla, ad occhi socchiusi, lentamente,    Deve star odiandomi..     portando la destra a carezzarle piano il ventre, per poi sbottonarle i jeans,    Maledizione, perché dev'essere sempre così? Non può andare diversamente per una volta sola?    * Come proseguiva il tuo sogno? *in tono che non è più divertito come prima, ma suona quasi intristito, spostandosi a baciarla sulle labbra, stranamente in maniera anche dolce*

QUEENIE: *si stacca per un attimo guardandolo negli occhi, prendendogli il viso tra le mani strofinando il proprio naso contro quello di lui per poi baciarlo, facendo scivolare le mani giù, slacciandogli la cintura per poi lasciarla cadere a terra, infilandogli lentamente una mano nei pantaloni*

JARED: *rimane semplicemente poggiato con le labbra contro quelle di lei, senza realmente baciarla e respirando pianissimo, guardandola fisso ad occhi socchiusi ancora con quell'espressione mentre le tira piano giù i jeans, delicatamente quasi avesse paura di fare troppo in fretta*

QUEENIE: *accarezza le labbra di lui con le proprie, guardandolo con aria dolce, spostando lentamente la mano e sbottonandogli con lentezza i pantaloni, facendo poi per toglierglieli lentamente, dandogli nel frattempo un bacio all'angolo delle labbra*

JARED:    Mi chiami per nome?     *di colpo, bisbigliandoglielo contro le labbra in tono triste, senza staccare gli occhi dai suoi, assecondando i suoi movimenti lasciandosi spogliare e facendo ugualmente con lei, allo stesso ritmo*

QUEENIE: Jared.. *bisbigliandoglielo all'orecchio con dolcezza, terminando di spogliarlo, salendo con le mani fino a poggiargliele sul collo, poggiando le proprie labbra su quelle di lui* JaredJaredJared *strofinando di nuovo il naso contro quello di lui e poi baciandolo sulle labbra, facendo scivolare poi le mani giù lentamente*

JARED: *si lascia toccare sospirando piano, staccandosi dalle sue labbra*    Solo a te posso chiederlo..     *tirandosi poi su così da tirarle più giù jeans e intimo, spogliandola per metà ma senza distogliere gli occhi dai suoi, quasi a non volerla imbarazzare nel guardarla, poi si riabbassa su di lei strusciandosi appena per abbracciarla portando le mani dietro la sua schiena, a sganciarle in reggiseno*    Non sono mai andato così piano in vita mia!     *sorridendole dolcemente*

QUEENIE: ...mai? *e gli sorride alla stessa stessa maniera, assecondando i suoi movimenti, col cuore che batteva sempre più forte e facendo nuovamente scivolare le mani giù, accarezzandogli piano tutto il corpo* Jared..

JARED: *scuote piano la testa*    In assoluto, mai.     *sorridendole poi di nuovo nel sentirsi chiamare per nome, terminando di spogliarla e tornando ad abbracciarla, baciandola solo, lentamente, quasi a voler trattenere gli istinti per non rovinare tutto e quell'atmosfera che si era creata*

QUEENIE: *si sistema meglio sotto di lui, poggiando la propria fronte su quella di lui, poi a bassa voce* È bellissimo così, Jared.. *sorridedogli come al solito in maniera dolce, posando le mani sui fianchi di lui*

JARED: *continua a baciarla per un poco restando in silenzio, poi si ferma qualche istante a guardarla negli occhi, carezzandole piano le guance con entrambe le mani*    Io invece vorrei che fosse diverso.     *   Vorrei smettere di nascondermi.     rabbrividendo appena quando si sente sfiorare i fianchi da lei, quindi distoglie lo sguardo, si rimette leggermente su così da recuperare la giacca dallo schienale del divano dove l'aveva lasciata, prendere il portafogli da una tasca ed estrarne un contraccettivo mettendolo anche con una certa urgenza vista l'attesa*    Sarai mica vergine, no?     *alzando lo sguardo di colpo su di lei, avendoci pensato solo in quel momento*

QUEENIE: *..diverso? distogliendo lo sguardo dal suo, Perché diverso? scuotendo poi la testa come a rispondere alla domanda che le aveva posto*

JARED: *la guarda fisso negli occhi qualche attimo, scrutandola* ..sicura? *non tanto convinto per qualche motivo, strusciandosile contro col bacino nel frattempo, tant'è che se pure le avesse detto all'improvviso di sì non avrebbe avuto molte speranze di trattenersi ancora*

QUEENIE: *gli annuisce guardandolo, poggiandogli le mani sulle spalle e tirandolo più verso di se* Tranquillo. *bisbigliandoglielo, baciandolo lungo il collo*

JARED:    Oh meno male, dai!     *in tono decisamente sollevato, sorridendole addirittura, poi ridendo a bassa voce*    ..almeno non ci devo andare piano!     *con uno sguardo malizioso da far impallidire il serpente del giardino dell'Eden, inclinando appena il collo di lato lasciandosi baciare e portando una mano a carezzarla tra le gambe*

QUEENIE: *poggiando una mano sul lato sinistro del collo e rimanendo con le labbra poggiate dal lato destro* ..perchè, l'avresti fatto altrimenti? *quasi in tono di sfida, accusando una strana sensazione allo stomaco avvertendo il suo tocco, sospirando piano*

JARED: *alza lo sguardo come ci stesse pensando, senza smettere di carezzarla, poi sorridendo*    Naaaah!

QUEENIE: *sorride tra sé e sé, portandogli una mano sul petto per accarezzarlo e poi baciarlo, accusando quella sensazione crescere piano, chiudendo gli occhi*    

JARED: *insiste di più senza schiodarle gli occhi di dosso, concentrato, lasciandosi baciare e ricambiando dolcemente finché non smette di carezzarla e prendendole entrambe le mani gliele porta al di sopra della testa quasi a tenerla ferma, per i polsi, spostando il viso per parlarle all'orecchio*    Se dovessi ripensarci, anche durante, dimmelo e smetto subito, ok?    

QUEENIE: *si mordicchia un labbro avvertendo un brivido piacevole passarle per il corpo quando il suo tocco si fa più insistente, per poi ritrovarsi con i polsi fermi, ascoltandolo e annuendogli* Ok Jared.. *col battito cardiaco che ormai andava per fatti suoi, chiudendo nuovamente gli occhi*

JARED: *le sorride con aria tanto dolce che sembra quasi fuori posto su quel viso sempre cupo, poi intreccia saldamente le mani alle sue iniziando a prenderla piano, tenendo la fronte poggiata contro quella di lei e trattenendo appena il respiro*

QUEENIE: *I suoi occhi.. stringendo le mani di lui, Le sue mani nelle mie.. socchiudendo gli occhi e strofinando il proprio naso contro quello di lui, La mia pelle contro la sua.. sospirando un po' più forte di prima, Il suo respiro a ritmo con il mio.. facendo per baciarlo, Lui in me..* Jared... *baciandolo poi, dolcemente, stringendo gli occhi*

JARED: *aumentando gradatamente il ritmo pur restando dolce nei movimenti, per non esagerare, riprende a respirare più forte e riapre gli occhi così da guardare i suoi*    Queenie     *a voce bassissima, stringendole appena le mani nelle proprie, senza distogliere lo sguardo*

QUEENIE: *lo guarda tenendo gli occhi socchiusi, quasi perdendosi nei suoi, istintivamente stringendogli di più le mani ed iniziando a respirare più affannosamente* Jared.. Jared mi.. Mi baceresti? *bisbigliandoglielo piano*

JARED: *accelera appena, regolandosi sui propri battiti che ugualmente serravano il ritmo man mano che la prende di più, così come il respiro che va a soffocare contro le sue labbra, baciandola intensamente e stringendole ancora le mani in maniera quasi possessiva*

QUEENIE: *Qualcuno fermi il tempo, per favore, qualcuno lo faccia.. baciandolo a sua volta, staccandosi di tanto in tanto per prendere fiato, avvertendo quella sensazione di piacere farsi sempre più forte, non scostando le proprie labbra da quelle di lui*

JARED: *per evitare di dire qualcosa che potesse rovinare tutto resta solamente in silenzio a guardarla negli occhi baciandola continuamente, con aria persa, curvandosi nella schiena nel prenderla di più e sforzandosi di non esagerare per non far finire tutto troppo in fretta, spostandosi a baciarla sulle guance, il collo, le spalle*

QUEENIE: *assecondando i suoi movimenti, inclinando un po' la testa, baciandolo tra il collo e la spalla, sospirando quasi ad emettere qualche gemito, strusciandosi leggermente contro di lui, guardandolo con aria dolce Jared..*

JARED:    Grazie a dio non ti ho fatta ammazzare..     *sorridendole appena e parlando a scatti per via del respiro affannato e la voce resa più roca dal momento, stupendosi da solo per quella frase che le aveva detto e socchiudendo gli occhi mentre prende ad ansimare di più, culminando quasi, con un lungo brivido ad attraversargli tutta la schiena*

QUEENIE: *gli sorride alla stessa maniera* ..grazie a te, Jared *in tono di voce strozzato visto il momento, mordendosi il labbro inferiore come a volersi trattenere senza però riuscirci, sospirando fortissimo, affannatissima*

JARED:    Io ho salvato te,     *lasciandole le mani e portando la propria a carezzarle una guancia, solo con le dita*    e tu hai salvato me     *accelerando il ritmo in quegli ultimi momenti, fissandola negli occhi*    decisamente il destino ci voleva insieme qua, no..?     *troncando la frase per un violento brivido di piacere nel venire finalmente, stringendo forte gli occhi e trattenendo il respiro per poi rallentare gradatamente i propri movimenti, senza lasciarla andare*

QUEENIE: *sfiora la mano con la quale Jared le aveva accarezzato la guancia, stringendola debolmente, tenendola ferma lì, annuendogli*    E noi ora siamo insieme, qua.     *liberandogli la mano, poggiando la propria sulla guancia di lui, avvicinando il proprio viso al suo dandogli un bacio all'angolo delle labbra,    Non cacciarmi più..    *

JARED: *rallenta ancora annuendole quasi impercettibilmente in risposta, lasciandola poi andare e abbandonandosi letteralmente addosso a lei nell'incavo tra il collo e la spalla, cercando di regolare il respiro ancora accelerato, portando una mano a stringere la sua*

QUEENIE: *incrocia una mano con quella di lui, poggiando la testa su quella di Jared, chiudendo gli occhi, giocherellando con i capelli di lui con l'altra mano, dandogli un bacio sulla fronte, cercando di recuperare il ritmo regolare del respiro*

JARED: *socchiude appena gli occhi rilassandosi e respirando più piano, restando in silenzio diversi minuti e carezzandole appena le dita con le proprie, poi di colpo* Quanti altri hai avuto prima di me? *in tono che suona leggermente infastidito*

QUEENIE: *continuando a restare in quella posizione, sempre giocherellando con i capelli di lui, attorcigliando una ciocca di capelli intorno al dito* Uno solo..

JARED: *solleva lo sguardo soltanto su di lei, senza schiodarsi da quella posizione, facendo una smorfia tra il perplesso e il sollevato* Aaaahh, io chissà che credevo! *   Oddìo, ma che sto dicendo?    *

QUEENIE: *gli sorride quasi trattenendo una risata, Cos'è questo, l'istinto animale della dominazione sulla preda? liberando la ciocca di lui, continuando ad accarezzargli la testa* Oddio, quanti te ne aspettavi?!

JARED: *facendo spallucce e cercando di uscirsene elegantemente* Ma che ne so, era una curiosità! Che vuoi che me ne importi. *senza un briciolo di convinzione, e sbuffando per questo*

QUEENIE: *ridacchia accarezzandogli poi il collo e bisbigliandogli all'orecchio* No? Non t'importa, Jared? *sorridendo poi fra sé e sé*

JARED: *resta immobile e in silenzio per dei secondi, poi scostandosi di colpo* ..dopo del sano sesso ci vuole una sana sigaretta! *ignorandola beatamente e alzandosi, così come stava, liberandosi del contraccettivo e sporgendosi poi a cercare di recuperare per l'appunto il pacchetto di sigarette dai propri pantaloni che stavano a terra*! *annuendosi anche come a darsi ragione*

QUEENIE: *ridendo sotto ai baffi, No-ooo, che gli importa! scuotendo poi la testa affranta, seguendolo con lo sguardo in tutti i suoi movimenti, iniziando anche a sentire un po' di freddo* ..ma fumare fa male! Quale sana sigaretta!

JARED: *rivolgendole un sorrisino sarcastico* Ma che ti devo dire, io spero di morire di cancro piuttosto che ammazzato da qualcuno! *alzandosi poi definitivamente perché non trovava il pacchetto, facendole quindi cenno d'aspettare mentre andava un momento nella camera adiacente e tornava con una coperta e un pacchetto nuovo, lasciando quest'ultimo sul tavolino davanti al divano e sistemandole invece il plaid addosso, sistemandosi infine di nuovo accanto a lei e recuperando le sigarette e il posacenere*

QUEENIE: *segue i movimenti di lui con lo sguardo, rimanendo piacevolmente sorpresa dal suo gesto, sedendosi dietro di lui e abbracciandolo da dietro, semi avvolgendolo nel plaid, poggiando la testa sulla sua schiena, in silenzio, chiudendo gli occhi Lui, in fondo, è tanto dolce e gentile...*

JARED: *si volta leggermente a guardarla con la coda dell'occhio, poi tranquillamente si sistema meglio contro di lei lasciandosi abbracciare e si accende una sigaretta, stringendo appena gli occhi nell'inspirare, poggiando il posacenere sul divano* Aaahh, niente interrompe un discorso come una sigaretta! benedetto chi l'ha inventata! *ridendo*

QUEENIE: Ma come, non avevi detto che non t'mportava?! Me lo sarò sognato forse! *ridendo anche lei, stringendolo forte a se, Dio, che bello che è..*

JARED: Ma cosa? Ma che vuoi? *fingendosi infastidito e agitando la sigaretta tra due dita* Ma chi ha detto niente? Tutto tu fai! Mah! *stringendosi nelle spalle e facendo poi un altro tiro, rilasciando il fumo facendo anelli nell'aria*

QUEENIE: Infatti, l'ho detto, me lo sarò sognato! *ridacchia, Ma guardalo che fa lo gnorri! sempre tenendolo abbracciato, sbadigliando piano per il sonno che iniziava ad arrivare*

JARED: *si volta verso di lei lanciandole un'occhiata divertita mentre aspira dalla sigaretta, facendo poi un profondo sospiro prima di rilasciare il fumo* Un po' di tregua, finalmente.. *in tono stanco, poi si ferma qualche istante e aggiunge a voce più bassa*    ..anche il non dover mandare immediatamente via la ragazza di turno, non è male.     *facendo l'ultimo tiro e spegnendo la sigaretta nel posacenere, sporgendosi a rimetterlo sul tavolino*

QUEENIE: *lo guarda con gli occhi assonnati, accarezzandogli una guancia* Io resto qui.. Qui con te *con aria dolce, Abbracciami.. Per favore, abbracciami.. Tienimi stretta a te almeno un altro po'*

JARED: *sistema il posacenere sul tavolino, poi si scosta facendosi sciogliere dall'abbraccio così da potersi stendere accanto a lei, di fianco, tenendola di fronte, riabbracciandosela al petto una volta che si è sistemato e ha coperto meglio entrambi con la coperta*

QUEENIE: *sgrana per un secondo gli occhi sorpresa visto che questo era quello che aveva pensato, poi sorride, accoccolandosi a lui* Jared... *alzando lo sguardo verso di lui, con la stessa espressione di prima*

JARED:    Queenie?     *abbassando leggermente lo sguardo verso di lei, mentre fuori un lampo improvviso preannuncia un tuono, abbastanza distante, non troppo violento, che arriva poco dopo assieme ai primi accenni di pioggia*

QUEENIE: *si stringe di più a lui appena sente il rumore del tuono, spingendosi un po' più su, dandogli un bacio leggero, rimanendo con le proprie labbra su quelle sue* Buonanotte *sorridendogli con aria dolce, mentre le prime gocce di pioggia iniziavano a picchiettare sul vetro della finestra lì accanto*

JARED: *ricambia appena quel bacio, volgendo poi lo sguardo nella stanza e parlando a voce bassissima più fra e che a lei*    Ho chiuso a chiave..?     *facendo l'espressione di chi cerca di fare mente locale per qualche istante, poi tira un sospiro e si stringe di nuovo a lei*    Va beh, non verranno a farmi fuori proprio stanotte, per giunta con questo tempo, no?     *mentre la pioggia diventava battente*

QUEENIE: *scuote la testa piano* A rischio di essere colpiti da qualche fulmine? *con la stanza che veniva illuminata da un lampo, si rannicchia nella coperta, facendosi piccola piccola accanto a lui* Oppure potresti alzarti e andare a controllare.. *stringendosi però di più a lui sentendo la pioggia cadere sempre più forte, accompagnata dal rumore del vento*

JARED: *resta in silenzio qualche istante, poi dopo un breve sbuffo*    Fammi controllare va', se mi ammazzano poi chi ti sente?     *sforzando un tono seccato che in realtà non lo era per nulla, alzandosi e attraversando la stanza per andare a chiudere a chiave la porta che in effetti era rimasta senza mandate*

QUEENIE: Appunto! *sorridendo tra sé e sé, seguendolo con lo sguardo e allungando le braccia vedendolo fare marcia indietro*

JARED: *si ferma a pochi passi dal divano, di fronte a lei, poi incrocia le braccia al petto sempre fissandola senza un'espressione precisa mentre allunga le braccia verso di lui e le fa un cenno con la testa* Alzati.

QUEENIE: *lo guarda interdetta, sbattendo le palpebre mettendosi seduta, sempre rannicchiata nella coperta, con aria interrogativa, Che ho fatto?!* ..perché?

JARED: *rotea gli occhi, stavolta seccato sul serio, poi in tono più fermo* Non era una proposta, che mi chiedi "perché". Era un ordine, quindi alzati e basta.

QUEENIE: *Oddio, ma perché?! Non me lo spiego, che gli è preso..? alzandosi tenendosi avvolta nella coperta a mo di asciugamano, guardandolo*

JARED: *scrolla le spalle seguendola con lo sguardo* Finalmente! Che ci voleva? *mettendosi poi steso sopra al divano, sistemandosi per bene, allungando poi le braccia verso di lei come a dirle di mettersi addosso con tutta la coperta* Vieni!

QUEENIE: *tira mentalmente un sospiro di sollievo, sorridendogli, sistemandosi addosso a lui, poggiandosi con la testa sulla sua spalla, abbracciandolo per quanto le era possibile*

JARED: *la lascia sistemarsi, quindi l'abbraccia a sua volta guardandola un poco interdetto* Guarda che non sono    SEMPRE     malintenzionato, eh! Puoi pure starmi a sentire senza terrorizzarti, una volta tanto!

QUEENIE: Era solo che non riuscivo a capire il perché di quell'uscita improvvisa! *poggiandogli una mano sull'altra spalla, accucciolandosi di più a lui*

JARED: *dopo qualche attimo di silenzio, chiudendo gli occhi stando poggiato con la testa sul bracciolo del divano, tenendola abbracciata* Quando ti dico di fare una cosa tu falla e basta, che vai sempre bene.

QUEENIE: *gli annuisce chiudendo gli occhi, quasi mezza addormentata, portando la mano sul collo di lui accarezzandoglielo* Buonanotte, Jared..

JARED:    Notte..     *rilassandosi, stranamente, e stringendola di più a sé coprendola meglio con la coperta visto che per l'umidità fuori iniziava a fare ancora più freddo, addormentandosi dopo pochi minuti*

 

***

 

Salve a tutti! °O° ora che siamo entrati nella fase focosa della faccenda, facciamo un respiro profondo e rilassiamoci, che c'è da rispondere alle recensioni u.u7 cm'on!

 

Lelechan: e sempre a lamentarti stai D: contenta adesso? tanto lo sappiamo che tu leggi solo per questo, cos'hai fatto stavolta, strumento ricerca > pene? X°D

Martyz: quee non è stupida, è solo follemente cotta di questo sconclusionato omicida u.u e noi tagliamo le scene come ci pare e piace. u.u

Jokerina: tutti a lamentarvi T_T ma guardate che di tanto in tanto i "capitoli di passaggio" servono, altrimenti la trama diventa fallace D: e comunque y.y dovremmo aver rimediato con questo capitolo nuovo! :D ps. la mail è arrivata, sì, ma siccome io (Anto) sono mongospastica, ho inserito la mia mail personale di msn invece che quella comune dell'account e mi sono scordata di controllare lì, aspettandomi la tua risposta altrove X°D in ogni caso °v° il forum ci è sembrato carinissimo! ma potremo postare le nostre storie anche in questa forma di "sceneggiatura" che vedi qui? *w* facci sapere e grazie della dritta! :*

sarasc2: la nostra eroina X°D visto, gli sforzi vengono sempre premiati *cipollotta hero* ed eccoti il nuovo capitolo *_* ...e 'sta cosa del videogame abbiamo impiegato 2 ore a testa a capirla, ma quanto siamo deficienti? X°°°° bacio, va'! XD :*

 

kisseSSSS and bangS (bangS u.u)

con amore dalla CMC <3

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Capitolo 18
*** 17. Haunted ***


“ 2 O’Clock

Capitolo 17 – Haunted

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

JARED: *mattina molto presto, praticamente poco dopo l'alba, dorme ancora tranquillamente abbracciato a Queenie tenendola su di sé stretta, avvolti entrambi nella coperta e illuminati appena dalle prime luci che filtravano dalle persiane del salotto, quando il suo telefono cellulare inizia a suonare per una chiamata, dal tavolo dove stava poggiato*

QUEENIE: *che dormiva beata tra le braccia di Jared, stringe un po' gli occhi sentendo la suoneria di un telefonino, portandosi una mano davanti agli occhi stesso nel sonno, infastidita anche da un piccolo fascio di luce che le andava diritto in faccia*

JARED: *riapre lentamente gli occhi infastidito a sua volta, realizzando che il cellulare suonava e non era una semplice sveglia, quindi fa un verso di disappunto riprendendosi dal dormiveglia e cerca di scostarsi lei di dosso per alzarsi, con quella suoneria che insistente continuava imperterrita*

QUEENIE: *apre gli occhi lentamente anche lei, scostandosi per far alzare lui, mezza addormentata e restando sotto le coperte, Ma la gente la mattina non ha niente di meglio da fare?*

JARED: *si alza in fretta rabbrividendo per il freddo, quindi raggiunge il cellulare sul tavolo, fissa per un secondo lo schermo leggendo il nome del chiamante e risponde immediatamente in tono nervoso* Che c'è? *andando a sedersi sul divano di nuovo, accanto a lei, restando in ascolto in assoluto silenzio*

QUEENIE: *si stropiccia gli occhi, mettendosi lentamente seduta accanto a lui coprendolo a metà con la coperta, poggiando la testa sulla spalla di Jared, chiudendo gli occhi ma restando mezza sveglia*

JARED: *ascolta rimanendo perfettamente immobile, con lo sguardo perso davanti a sè* ..stai scherzando! *in tono che si direbbe allarmato, passandosi una mano in mezzo ai capelli* E dove cazzo vado?! *praticamente urlando al telefono*

QUEENIE: *apre gli occhi guardandolo preoccupata, ripensando alle parole che lui le aveva detto la sera prima, distogliendo lo sguardo, prendendogli la mano instintivamente accarezzandogliela*

JARED: *stringe appena la mano di lei, ma senza guardarla, continuando ad ascoltare al telefono, poi esplodendo* Che cazzo gli avevo detto io, a quell'idiota?! *fermandosi poi di colpo, per qualcosa che gli avevano detto* ..ok. *attaccando poi, e alzandosi di scatto, liberando la mano dalla sua e lanciandole solo un'occhiata* Devo andarmene subito di qui *cominciando a recuperare i propri vestiti per rimetterli, in fretta* vestiti!

QUEENIE: *gli annuisce con aria un po' triste ma cercando di non darlo a vedere, prendendo i vestiti da terra per rimetterseli addosso, guardandolo come a chiedersi cosa fosse successo, ma senza avere il coraggio di farlo per paura di conoscere già la risposta*

JARED: *mentre si rimette in fretta i vestiti* Quel figlio di puttana di un venduto ha trasmesso locazioni e nomi alla polizia! *in tono tra l'allarmato e il rabbioso, una volta rimessi i pantaloni e infilando la maglia* Ne hanno presi dieci solo stanotte, sant'iddio, se sanno il mio nome è la fine! Fino a casa loro sono andati a prenderli, capisci?! *portandosi una mano alla fronte guardandosi intorno come a voler fare un attimo mente locale, dirigendosi poi sparato verso un cassetto e mettendolo letteralmente sottosopra alla ricerca di qualcosa*

QUEENIE: *lo guarda sgranando gli occhi, alzando la zip della felpa* Dieci?! *massaggiandosi le tempie* E com'è possibile? Per fare una cosa del genere bisogna avere accesso alle informazioni, roba che la polizia stessa ci metterebbe una vita.. *guardandolo con aria interrogativa* C'è per caso qualcuno che conosce tutti questi dati? Perché, a meno che questo non lavori per l'FBI, mi sembra veramente una cosa impossibile. *E pensare che stanotte proprio aveva detto "mica verranno a farmi fuori con questo tempo"? ...come fa a reggere tutto questo? Perché? PERCHE'? *

JARED: Gli uomini fidati di quello stronzo di mio padre! Ma lui mica li fa fuori, no, preferisce che prima ci prendano tutti! *recupera dei documenti dal fondo di un cassetto dove pareva fossero stati messi per nasconderli, li sbatte sul tavolo lanciandole un'occhiata di sfuggita realizzando solo in quel momento* Non ti devono trovare qua! Cazzo! *preoccupandosi più per questo che per tutto il resto all'improvviso, fiondandosi poi letteralmente a prendere dei proiettili da un altro cassetto e tornando alla pistola che stava sul tavolo, aprendola con mano fermissima nonostante fosse agitato al massimo e caricandola in un lampo*

QUEENIE: *segue i movimenti di lui con lo sguardo, continuando a non capacitarsene di quello che stava succedendo, rimanendo ferma lì ma agitata anche lei per tutto il casino, non sapendo cosa dover fare in quanto non era mai stata in una situazione del genere, Perché devono capitare queste cose? Perché anche ad una persona come lui? fissando poi un punto indefinito della stanza, stringendosi nelle spalle, Che posso fare?*

JARED: *si ferma qualche istante cercando di ricordare se avesse preso tutto, poi schiaffeggiandosi la fronte va di corsa verso la camera da letto e ne torna con dei soldi in mano, a occhio e croce anche tanti, contandoli rapidamente e raccattando poi pistola, cellulare e documenti dal tavolo mette tutto nella giacca indossandola* Ho preso tutto..? *domandandolo più a se stesso che a lei anche se la guarda, voltandosi poi ancora una volta in giro, nervoso al massimo*

QUEENIE: ..le chiavi dell'auto? Quelle di casa? Le hai prese? *rispondendo alla sua domanda, preoccupata per lui, guardandolo girare per casa, Non è giusto, non è giusto, non è giusto... distogliendo lo sguardo per qualche secondo per poi tornare a guardarlo*

JARED: Sì.. Giusto *scuotendo la testa a se stesso cercando di darsi una calmata mentre appunto prende le chiavi dal mobile all'ingresso, poi va da lei e stringendole la mano la porta via quasi di peso, uscendo e chiudendo ancora a chiave per poi dirigersi all'auto, disinserendo quindi l'antifurto e lasciandole la mano per andare a sedersi al posto di guida*

QUEENIE: *si fa trascinare fuori da lui, facendo poi il giro dell'auto per andare dall'altro lato quando lui le lascia la mano, sedendosi accanto a lui e chiudendo la porta, Non voglio gli succeda qualcosa..*

JARED: Adesso ti porto a casa e si sistema tutto, ok? *voltandosi verso di lei con espressione preoccupata per un attimo, mettendo poi in moto,    Ecco perché non doveva essere qui, ecco perché non doveva succedere niente, ecco perché DEVO stare da solo, dio maledetto!    *

QUEENIE: *non gli risponde, guardandolo con la coda dell'occhio* ...e tu? Che ne sarà di te? *Te ne starai da qualche parte da solo, senza qualc--senza me che ti abbraccio la notte? ..e se ti trovano? ..e se ti portano via? e più domande s'affollano nella sua mente, Non posso permettere che ciò accada.. Non è giusto*

JARED: *scuote la testa come a dire che non ne aveva idea, poi facendo per immettersi in strada nota con lo specchietto retrovisore diverse auto sopraggiungere dal fondo della strada, per cui sgrana gli occhi fissando quel riflesso* Già-- *notando poi a una minore distanza le sirene sul tetto di quelle auto, non in funzione, quindi parte di colpo* GIA' QUI, CAZZO! *partendo a tutta velocità lungo la strada principale*

QUEENIE: ? *guarda lui non realizzando subito, girandosi per vedere dal lunotto, sgranando gli occhi Oh merda. tornando a guardare lui, Ma come hanno fatto a materializzarsi così improvvisamente? cercando di non agitarsi*

JARED:    Fa' che non c'abbiano visto..     *bisbiglia a bassa voce allontanandosi velocemente per la strada praticamente deserta vista l'ora, senza quasi guardarla perché ha lo sguardo fisso sul retrovisore talmente concentrato che quasi non respira, finché non inizia a riecheggiare nell'aria una sirena, quindi si volta di scatto verso la ragazza* Metti la cintura! *e accelera di colpo scalando velocemente le marce sul lungo rettilineo, tentando di porre distanza*

QUEENIE: *gli annuisce tirando la cintura di sicurezza e indossandola, guardandolo per qualche secondo agitatissima, per poi incrociare le braccia come ad auto abbracciarsi, guardando le auto della polizia dallo specchietto laterale Andatevene! Non portatemelo via, non ora, andatevene! dando una rapida occhiata al contachilometri, poi guardando lui*

JARED: *lo sguardo fisso sulla strada, tanto c'erano le sirene spiegate a ricordargli che li aveva alle calcagna, guida velocissimo salendo le marce una dopo l'altra, sfiorando i 200 e usando il freno a mano per prendere la curva in fondo al rettilineo, così da non sbandare quasi fosse una corsa clandestina, proseguendo ancora più veloce lungo la costiera, sorpassando contromano, mentre nel retrovisore è riflessa ormai una sola voltante* Cazzo, ma non s'arrendono mai?!

QUEENIE: A quanto pare no! Ma da dove sono spuntati poi? *massaggiandosi le tempie, con il battito cardiaco accelerato a causa della telefonata a prima mattina, della situazione, dell'inseguimento e delle prodezze al volante di Jared, guardando dallo specchietto l'ultima volante farsi sempre più piccola*

JARED: Da quella grande troia scassata della madre, sono usciti! *in un attacco di finezza dovuto al nervosismo, stringendo forte le mani sul voltante e sterzando di colpo nel raggiungere un'altra curva per cercare di defilarsi nelle strade minori così da far perdere le proprie tracce, in periferia*

QUEENIE: *fa un'espressione adorabile come a dire "beh, in fondo ha ragione!", abbandonandosi contro il sediolino una volta che lui aveva sterzato e preso strade secondarie, sospirando, guardandolo con la coda dell'occhio* Meno male che li abbiamo seminati.. *parlando tra sé e sé, a voce bassissima*

JARED: *tira un sospiro profondo senza staccare gli occhi dal retrovisore, non convinto di essere al sicuro* Figli di puttana, se becco quel pezzo di merda che si è venduto lo massacro! *in tono rabbioso da far paura, mentre prosegue ancora in periferia, agitatissimo*

QUEENIE: *Chiunque egli sia, non lo invidio affatto. guardando fuori dal finestrino con aria distratta per qualche secondo, poi guarda lui, poggiandogli una mano sulla gamba, cercando di sorridergli in maniera rassicurante per quanto potesse visto che anche lei era parecchio scossa* Non c'è più nessuno dietro..  *a bassa voce, dando un'occhiata anche lei allo specchietto retrovisore*

JARED: *la guarda con la coda dell'occhio per un attimo, poi accosta nei pressi di un capannone abbandonato e ferma finalmente l'auto, spegnendo il quadro, e abbandonandosi contro il sedile, esausto, passandosi le mani sul viso* Mi serve un'altra auto.. E come diavolo ti riporto indietro adesso.. E senza casa..

QUEENIE: *si slaccia la cintura di sicurezza, scuotendo la testa come a dire di non saperlo, guardandolo senza sapere esattamente cosa fare e cosa dire, Gli sto creando un problema.. abbassando lo sguardo* So solo che qui vicino c'è una ditta che permette il noleggio delle auto..

JARED: *resta fermo in quel modo sul sedile, alzando lo sguardo e socchiudendo per degli attimi gli occhi come fosse stanchissimo* Potevano prendermi.. E trovare anche te.. Potevi passare un guaio..

QUEENIE: *istintivamente gli prende le mani, stringendogliele, guardandolo con i suoi occhi azzurri spauriti, cercando di tranquillizzarlo* Ma non è successo, siamo qui e non ci è successo niente, non pensare a questo, pensiamo piuttosto a come andare via da qui.. *in tono dolce, continuando a stringergli le mani e a guardarlo negli occhi*

JARED:    Stavolta     non è successo! *precisa, riaprendo gli occhi e guardandola esausto* Non ho più un posto dove stare, la polizia che mi cerca, dovrei andarmene in un altro Stato! *alterando il tono man mano che prosegue a parlare, distogliendo poi lo sguardo e liberandosi dalle sue mani*

QUEENIE: *rimane con le mani ferme a mezz'aria, stringendole portandosele al petto, ascoltandolo, abbassando lo sguardo in silenzio, tornando a sedersi composta sul sediolino, stringendo le gambe poggiando poi i pugni chiusi sulle ginocchia Mi dispiace...*

JARED: *cerca di ragionare in fretta per trovare una qualche soluzione sensata, scuotendo poi la testa* Non posso nemmeno    usarti     come prestanome, sei minorenne! Cazzo! *sfogandosi sul volante per la rabbia, senza effettivamente realizzare di aver detto una cosa terribile*

QUEENIE: *sgrana gli occhi sentendoseli lucidi all'aver ascoltato quello che lui aveva detto e nella sua mente passano le immagini di quando lui l'aveva salvata, di quando lei l'aveva salvato, della notte che era appena andata via e di tutte quelle cose che le aveva detto durante, dei suoi sorrisi e sente il proprio cuore a pezzi e l'aria faticava ad arrivare ai polmoni, portandosi una mano sugli occhi a volerli asciugare e facendo per scendere dall'auto di scatto*

JARED: *a quel gesto improvviso si volta di scatto verso di lei, trattenendola per un braccio* Cazzo fai?!

QUEENIE: *cercando di liberarsi dalla stretta di lui, tra le lacrime e parlando ansimando perché non riusciva a respirare visto che le mancava l'aria* Che t'importa tanto non puoi nemmeno usarmi come prestanome!

JARED: *rimane a fissarla qualche attimo* Ed è vero, infatti! *non capendo realmente il motivo di quella reazione di lei, e continuando a tenerle il braccio*

QUEENIE: Usa-- *continuando a piangere, sentendosi male tanto da perdere le forze, Come puoi pensarlo, come puoi? respirando a fatica a causa dell'asma*

JARED: *prendendola per le spalle e scuotendola* Maledizione, che ti prende, me lo dici?! Ho già la merda fino al collo, non costringermi a portarti all'ospedale con la polizia che mi sta addosso, calmati! *tra l'alterato e il preoccupato a vederla in quel modo, guardandola fisso negli occhi*

QUEENIE: Che t'importa tanto se non posso esserti utile visto che non puoi nemmeno usarmi come prestanome? *con la voce strozzata, tremando per lo sforzo, non riuscendo a smettere di piangere portandosi una mano sul cuore* Male.. *riuscendo poi a dire solo questo, sperando che lui capisse, quasi perdendo i sensi*

JARED: *la guarda sgranando gli occhi nel rendersi conto che si stava sentendo male per davvero* Queenie, calma, per l'amore di dio! *sporgendosi ad aprire meglio la portiera dal suo lato così da lasciar passare un poco d'aria, portando una mano a spostarle i capelli dal viso e l'altra a tenere la sua* Per favore, ti prego, stai tranquilla! *non capendo esattamente cosa avesse e allarmandosi per questo*

QUEENIE: *chiudendo gli occhi Fatti forza Quee, forza.. cercando di riprendere a respirare normalmente, pallida in volto e con gli occhi spenti Non gli servo a niente.. pensando al modo in cui le aveva fatto notare la cosa, Gli creo solo problemi.. senza riuscire nemmeno a stringergli la mano, guardandolo con un'espressione triste * Mi.. Spiace..

JARED: *sente quasi una stretta al cuore a vederla in quello stato, tenendole meglio la mano e portando l'altra a carezzarle piano una guancia*    A me importa di te!     *dicendoglielo a voce bassa, quasi in un lamento, non sapendo come agire per farla calmare,    Sono riuscito anche a farla sentire male, l'ho fatta piangere un'altra volta, ma che razza di mostro sono?    *

QUEENIE: *lo guarda tenendo gli occhi socchiusi perché non ce la faceva a tenerli aperti pur provandoci, facendogli per stringergli la mano per quello che le forze le permettevano* ..davvero?

JARED: *le annuisce soltanto per non sbilanciarsi con le parole, però le sorride appena continuando a carezzarle la guancia e stringendole la mano sperando che si calmasse*

QUEENIE: *rimane ferma a guardarlo, iniziando a respirare quasi normalmente, riprendendo un po' di colorito, tenendogli la mano, abbozzando un sorriso*

JARED: *tira un sospiro guardandola attentamente per controllare che stesse bene, poi a voce bassa* Che cazzo di paura m'hai fatto prendere...

QUEENIE: *lo guarda come a volerlo scrutare, Paura? distogliendo poi lo sguardo dal suo, tenendogli ancora la mano* scusa..

JARED: *scuote leggermente la testa come a dire che non importava, poi dopo qualche attimo di silenzio* Non so come riportarti indietro.. A quest'ora dovevi già essere a casa tua..

QUEENIE: *guardando rapidamente l'orologio* A scuola, per dirla tutta *facendo mente locale* ma non è un problema, è l'ultimo giorno prima delle vacanze di Natale *annuendogli* e per quanto riguarda il resto, mio padre è in Inghilterra e mia madre partiva oggi per raggiungere sua sorella in Canada . *È così da sempre praticamente, a volte mi sorprendo di non essere un lupo solitario.*

JARED: *solleva un sopracciglio, per un attimo ha l'idea malsana di sfruttare l'occasione per avere un posto dove stare nell'attesa che le acque si calmassero, poi scuote la testa a quel pensiero perché non era assolutamente il caso di coinvolgerla oltre in quella faccenda che pareva star per finire peggio che malissimo* Ho capito.. Allora appena stai un po' meglio cerco di procurarmi un mezzo e.. Non so, mi dici tu dove vuoi andare e ti ci porto..

QUEENIE: *lo guarda con la coda dell'occhio, mettendosi le mani nella tasca della felpa* ..e se venissi a stare da me, nel frattempo?

 

***

 

Ed eccoci qui di ritorno dopo una brevissima (non uccideteci xD) pausa, con un capitolo un bel po' movimentato o.o questi americani... sempre di fretta! xD ma ciancio alle bande (?) e passiamo alle recensioni:

 

Lelechan: questo non ti giustifica, devi leggere tutto tutto dalla prima all'ultima lettera u.u e no, Jared non lo vendono su ebay, sono altri i figli che si vendono (ndAnto)

Jokerina: attendiamo sempre con ansia le tue recensioni *_* e.. mi sa che in questo capitolo hanno ripreso a starnazzare di brutto X°D pardon, anche per l'attesa... c'è stato un disguido xD in ogni caso siamo felicissime di emozionarti così tanto! al forum c'iscriveremo non appena finiamo di postare le storie qui :3

sarasc2: certo, tutti quanti in fondo hanno un cuore che ama (L)

Martyz: e le campane a festa non ce le metti? XDDD e certo che non si smentisce mai, l'uomo dal grilletto facile lo chiamavano (sembra di essere nel far west °_°)

airam87: stavolta non l'hai sgranata la pagina, l'urlo era breve! e ci fa piacere che ti sia piaciuto tanto... ecco qua l'aggiornamento ^^ e grazie dei complimenti!

 

saluti e baci dalla CMC <3

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Capitolo 19
*** 18. Get this party started ***


“ 2 O’Clock

Capitolo 18 – Get this party started

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

JARED: *sgrana gli occhi alzando lo sguardo verso di lei perché gli aveva praticamente letto nel pensiero, e dopo un attimo di espressione interdetta scuote la testa* non se ne parla minimamente, hai visto già che casino è successo oggi? e potevi rimanerne coinvolta! no. *in tono fermo, che non ammetteva repliche, tornando a sedersi composto sul proprio sedile, lasciandola*

QUEENIE: *incrocia le braccia, guardandolo* ascolta, chi verrebbe mai a controllare un quartiere come il mio?! la polizia non si avvicina nemmeno a casa mia, non l'ha mai fatto! poi non c'è nessuno da me, staresti al sicuro per un po' di tempo, no?!

JARED: ho detto no! *cominciando seriamente a perdere la pazienza, voltandosi verso di lei* ti rendi conto in che casino ti cacceresti se mi trovassero? e poi maledetto iddio, tu non mi devi proteggere! sono un delinquente della peggiore razza!

QUEENIE: non m'importa! quante volte devo dirtelo? non m'importa! *in tono fermo, mi renderei utile per lui, invece di dargli sempre noie... distogliendo poi lo sguardo* e poi sentiamo, avresti idee? no! quindi la mia oltre che l'unica è anche quella più fattibile e meno pericolosa. *tornando a guardarlo, con aria un po' più dolce* ti fidi di me? *restando in silenzio qualche secondo, senza aspettarsi una risposta* vedrai, non succederà niente...

JARED: io non mi fido di nessuno. *in tono così secco e distaccato da suonare gelido, senza nemmeno guardarla*    non posso     fidarmi di nessuno, mi hanno insegnato così.

QUEENIE: *e allora per quale motivo mi ha raccontato la sua storia? perché mi parla dei suoi affari? distogliendo lo sguardo instristendosi* ...e comunque, davvero, potresti restare da me. *zittendosi poi, guardando fuori*

JARED: *resta voltato dall'altra parte, passandosi le dita in mezzo agli occhi sospirando stanco, e rimanendo in silenzio, non vedendo altra soluzione ma non volendo neppure coinvolgerla né    farsi coinvolgere     ulteriormente da lei e quello che vivevano insieme, combattuto* ...solo fino a quando non mi daranno da far fuori quel figlio di puttana che ci sta mandando al patibolo. ok?

QUEENIE: ok.. *gli annuisce poi, guardandolo con la coda dell'occhio* va bene *sospirando guardando fuori dal finestrino ancora per un attimo, girandosi poi verso lui, ed ora che si fa?*

JARED: *tira un sospiro profondo come a volersi tranquillizzare un attimo, quindi* ok, prima di tutto.. *prendendo il cellulare e aprendolo, ci toglie la simcard e dopo averla spezzata in due, la getta fuori dal finestrino* ..perché devi sapere che come minimo ci controllano le chiamate e sanno le nostre frequenze. quindi, meglio non rischiare. ti chiederai, "come fai adesso senza numeri?".. conosco circa 200 numeri a memoria, proprio per queste evenienze! *facendole spiegazioni manco fossero cose buone da impararsi*

QUEENIE: *segue i suoi movimenti con lo sguardo, sgranando gli occhi* DUECENTO?! *grattandosi un attimo la testa interdetta* e come hai fatto ad impararli?!

JARED: sai com'è.. *cercando qualcosa nel portaoggetti davanti a lei* ho un sacco di tempo libero! *sorridendole ironico, poi ne estrae un'altra simcard* capita di dover imparare un sacco di numeri a memoria, quando non puoi salvarli direttamente sul telefono e devi buttare via le schede all'improvviso! *e mette la nuova simcard nel cellulare, poi le piazza il portafogli in mano* gentilmente, mentre sistemo 'sto coso, mi conti quanto ho, compresi gli spiccioli?

QUEENIE: io non mi ricordo nemmeno il numero d'emergenza. *abbassando lo sguardo come a sentirsi incapace, poi ritrovandosi con il portafogli di lui in mano ascoltandolo,    meno male che papà mi ha passato il gene del contabile, meno male proprio!     annuendogli, aprendo il portafogli    è la seconda volta che lo incontro.     ed iniziando a contare le banconote    7.022, 7.023..     capovolgendolo poi per far cadere le monete, cade poi un foglio di carta    ?!     guardando lui di sottecchi impegnato a smanettare col cellulare, lo apre e sgrana gli occhi    l-lo conserva ancora..     fissandolo per qualche attimo per poi ripiegarlo subito* 7.023, 57 $. *poi gli sorride*    ed un'opera d'arte di un valore non ancora ben definito...    

JARED: *si volta di nuovo verso di lei con espressione stranita, non capendo al volo* mh? *poi ricordandosi, distoglie lo sguardo facendo un'inedita espressione mezza imbarazzata*

QUEENIE: *ridacchia rimettendo le banconote dentro al portafogli* è bello che tu lo conservi ancora.. *e gli sorride in maniera dolce, facendo per restituirgli il portafogli, ! ma per essere qui dentro significa che lo porta sempre con sé!*

JARED: *si stringe appena nelle spalle* perché dovrei buttarlo? mi piace *prendendo poi di nuovo il portafogli e infilandolo nella giacca*

QUEENIE: *in tono scherzoso* ci mancherebbe altro! insomma, l'ho fatto io con le mie mani, non so se mi spiego! *ridacchiando, poi tornando seria* sono contenta che sia così! *sorridendogli di nuovo, sempre con aria dolce*

JARED: *si volta a guardarla con aria perplessa, poi dopo qualche attimo di silenzio* sei una fan invasata! *scuotendo la testa fingendo amarezza, poi riaccende il quadro dell'auto*

QUEENIE: *fingendo di mettere il broncio* non sono un'invasata! quelle sono le ragazze che appena vedono qualcuno che interessa loro si stracciano i capelli da dosso, si levano i vestiti, urlano...*incrociando le braccia, poi guardandolo* io sono un artista, anche fin troppo normale! *...insomma*

JARED: *mettendo in moto e sporgendosi verso di lei poggiando il braccio dietro il suo sedile, per fare retromarcia e vedere meglio dietro*    infatti tu sei solo una che alla seconda volta che mi ha visto si lamentava perché non si "quagliava"..     *bisbigliandoglielo direttamente all'orecchio vista la posizione, e in tono malizioso, riprendendo poi a fare manovra*

QUEENIE: ! *arrossendo lievemente* per la precisione, era la terza volta. *annuendo poi convinta* e poi tu che ti ricordi tutte queste cose e ti trascini dietro le mie opere d'arte non sei certo da meno! ecco! *questo però in tono scherzoso, facendogli una linguaccia con la stressa espressione*

JARED: io lo faccio per compassione.. *in tono di sufficienza, prendendo una strada laterale e tenendo tutti i sensi all'erta nel caso ci fosse ancora qualche volante in giro, cercando di raggiungere i pressi di casa di Queenie per vie traverse prima di abbandonare il mezzo*

QUEENIE: ah, sì? ora la chiamano così?! *alzando un sopracciglio con aria finto-stranita, facendo spallucce* non lo sapevo!

JARED: per cosa dovrei farlo, sennò? *seriamente, continuando a guidare, e facendo spallucce*

QUEENIE: non lo so! *fa spallucce, distogliendo lo sguardo da lui e girandosi a guardare dal finestrino*

JARED: non penserai mica di piacermi?! *voltandosi a guardarla esibendo un'espressione sconvolta, raggiungendo una parallela di casa di lei e facendo per accostare*

QUEENIE: io non ho detto né pensato proprio niente, stai facendo tutto tu! *guardandolo con un'espressione molto ingenua, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio*

JARED: non mi dai neppure un poco di soddisfazione.. *sbuffando, spegnendo il quadro e rimanendo seduto in macchina in silenzio, poi poggiando le mani sul volante fa come lo carezzasse* la mia auto.. *in tono triste, visto che da lì a poco avrebbe dovuto contattare qualcuno per farla portare via e smantellarla*

QUEENIE: *lo guarda con aria interrogativa, non capendo il perché di quel tono e quel gesto* ..?

JARED: ce l'avevo da parecchi anni.. *sospirando silenziosamente, poi prende il cellulare e compone un numero, a memoria, rimanendo in attesa* oh? senti, sono riuscito, ora la lascio dietro la Sixth Avenue, hai presente? *facendo una pausa* sì.. m'è andata bene. solito piano d'emergenza? *rimanendo in attesa di una risposta, poi annuendo* a posto. *e attacca, rimettendo il cellulare in tasca* ora la lasciamo qua, la portano via e la smantellano, per evitare complicazioni di sorta.. sai, riconoscimenti. *guardandola, poi scendendo e aspettandola* almeno mi resta la moto! *rimanendo a guardare l'auto con una smorfia seccata*

QUEENIE: *lo ascolta, scendendo poi dall'auto anche lei* è proprio un peccato però... *mettendo le mani in tasca e guardando l'auto con un espressione dispiaciuta, andando dall'altro lato della strada poi, accanto a lui sul marciapiede*

JARED: *resta qualche istante così, poi stringendosi nelle spalle* e va beh, bando ai sentimentalismi che non sono proprio cosa mia.. *avviandosi poi verso la strada per casa di Queenie, non distante da lì, che ormai conosceva bene*

QUEENIE: *e direi che questo era chiaro. incamminandosi poi verso casa sua, rabbrividendo un attimo per il clima freddo, cercando le chiavi di casa nella tasca, trovandole e fermandosi davanti al portone, aprendolo* et voilà!

JARED: *seguendola in silenzio fino al portone, tira un sospiro affranto scuotendo la testa a se stesso* gli arresti domiciliari proprio..

QUEENIE: beh, non proprio, dai..! *entrando nell'atrio, aspettando che lui facesse lo stesso, per poi salire la prima rampa di scale visto che comunque abitava al primo piano, arrivando davanti alla porta di casa sua, facendo per aprirla*

JARED: qualcosa mi dice che mi pentirò finchè campo di aver accettato. *aspettando aprisse* tenuto in ostaggio da un'invasata, meglio la sedia elettrica poi! *parlando tra e ad alta voce*

QUEENIE: ..ma ti sei fissato! *ridendo però, aprendo poi la porta ed invitandolo ad entrare* non sono un'invasata, te l'ho detto anche prima!

JARED: peggio! *entrando e guardandosi intorno, non esattamente convinto, ed evitando di commentare di proposito*

QUEENIE: ...peggio?! *scuotendo la testa affranta, chiudendo poi la porta e appendendo le chiavi all'appendichiavi vicino la porta* fa pure come se fosse casa tua!

JARED: mmh, posso mettermi a conservare pezzi di cadaveri in frigo, lasciare birre e sigarette dappertutto ed esercitarmi a sparare nei muri allora? *voltandosi a sorriderle in maniera adorabile*

QUEENIE: *lo guarda abbastanza interdetta* ehm forse la prima e la terza proprio no! *poi lo guarda ancora più interdetta* e poi scusa, che c'entrano i pezzi di cadavere? *andando verso il telefono poggiato sul mobile, alzando la cornetta e premendo un tasto per vedere se c'erano messaggi in segreteria*

JARED: dopo che ho ammazzato qualcuno, mi conservo sempre un pezzetto, che so: un orecchio, un dito.. *dicendolo con naturalezza, infilando le mani in tasca e guardandosi in giro*

QUEENIE: eh, certo, mi pare giusto! *dicendolo guardandolo sempre più interdetta, ascoltando dei messaggi* guarda che puoi anche sederti eh! *stiracchiandosi, poggiando la cornetta del telefono tra la testa e la spalla*

JARED: *manco la sente, continuando a parlare tra e mentre girovaga per la stanza, poi all'improvviso ha tipo un'illuminazione* oddìo povera, adesso non potrai portarti a casa il cavaliere che ti porterà al ballo della scuola! *dicendolo anche sinceramente divertito all'idea di averle rovinato la festa*

QUEENIE: *poggiando la cornetta sull'apparecchio, assumendo un'aria pensierosa* cavoli è vero! *come se avesse realizzato di botto* mh... va beh, tu potresti restare di sopra mentre io e lui qui.. mica è un problema, no? tanto è casa mia! *facendo spallucce slacciandosi le scarpe*

JARED: *la guarda fisso immobile per un secondo netto, poi fa spallucce seccamente senza neppure risponderle, in uno di quei silenzi che valgono MOLTO più di mille parole, andando a sedersi sul divano davanti alla tv e prendendo il telecomando dal tavolino, tranquillo come fosse casa sua per davvero, alla ricerca di un TG*

QUEENIE: *togliendosi le scarpe e mettendole nella scarpiera dove sopra vi era poggiato il telefono, lo guarda con la coda dell'occhio* che c'è, hai perso la lingua?

JARED: no, perchè? *totalmente indifferente, poi ferma il canale lì dove sarebbe per l'appunto iniziato un TG a breve, voltandosi a guardarla sbattendo gli occhi*

QUEENIE: *andando verso il divano, poggiandosi a braccia incrociate sullo schienale, guardandolo facendo spallucce* non hai risposto, perciò chiedevo!

JARED: *si sistema meglio sul divano alzando lo sguardo verso di lei, le fa il sorrisino di circostanza più finto della storia* non mi andava di farlo!

QUEENIE: *abbassando un po' il viso verso di lui, facendo sì che i capelli le cadano davanti sfiorando a tratti il viso di lui, guardandolo diritto negli occhi* e perché?

JARED: *la guarda fisso, rimanendo in quella posizione, rispondendole in tono pacato, quasi sotto voce* tu fai troppe domande e io ho un'intolleranza agli interrogatori.

QUEENIE: la mia era solo semplice curiosità. *facendo spallucce continuando a guardarlo negli occhi, abbassandosi un po' di più col viso, sorridendogli*

JARED: *assottiglia leggermente gli occhi guardandola, poi in tono leggermente malizioso* perchè m'infastidisce che si trombi liberamente nella stessa casa dove sto anche io, quindi semmai quella sera vado in giro a fare stragi, così mi rilasso. *ricambiando il sorriso*

QUEENIE: oh, okei, se preferisci così, fa come vuoi... *facendo spallucce, distogliendo lo sguardo ma possibile che davvero non gliene frega niente?!*

JARED: come sempre! *specifica, poi rimanendo comunque poggiato contro lo schienale del divano presta attenzione alle notizie del tg 24h che cominciavano ad essere esposte dalla giornalista, mentre inquadrano un luogo più che familiare, casa sua, da fuori, circondata da un mucchio di voltanti e operatori tv* ..oh, che bello.

QUEENIE: *..no, proprio niente. rimanendoci pure male, stringendosi nelle spalle per poi guardare la tv ed ascoltare il servizio in onda* sono ancora lì?

JARED: a quanto pare.. *stiracchiandosi leggermente nelle spalle apparentemente impassibile di fronte a quel servizio, che lo definiva come un «    pericolosissimo esponente dell'alta gerarchia di Cosa Nostra, responsabile di efferati omicidi e truffe da milioni e milioni di dollari     »* wow. *in tono indifferente, sollevando un sopracciglio*

QUEENIE: *che se ne sta calmo sul divano a guardare un tg a sentir parlare di lui. non gli fa niente? non gli importa davvero di niente e di nessuno? alternando per un attimo lo sguardo tra lui e la tv, facendosi il giro del divano sedendosi dal lato opposto al suo, sospirando*

JARED: *incrociando le braccia al petto, perplesso mentre elencano una lunghissima serie di reati da lui compiuti* si sono scordati di dire delle partite di cocaina contraffatte. si scordano sempre qualcosa, manco il mestiere loro sanno fare! *sollevando poi un sopracciglio mentre la giornalista conclude il servizio dichiarandolo ricercato e pericolo pubblico* come ci si sente ad avere un ricercato e pericolo pubblico in casa? *sorridendole in maniera poco rassicurante*

QUEENIE: *mettendosi le mani nelle tasche della felpa, guardando fissa le immagini alla tv* è.. più o meno come fare sega a scuola sperando non ti sgamino. più o meno. *solo che invece di andare contro te e i tuoi genitori, vai contro lo Stato. mettendo anche i piedi sul divano, accovacciandosi tipo*

JARED: certo... *guardandola interdetto e scuotendo leggermente la testa, distogliendo poi lo sguardo* che paragone azzeccatissimo! immagino che i tuoi sarebbero fieri di tutto ciò! *quasi divertito*

QUEENIE: *facendo spallucce, avrò visto mio padre due volte quest'anno, mia madre dieci, non è che a loro importi molto di quello che faccio, importa a me di quello che fanno loro, per me dicono. restando in quella posizione, con espressione quasi apatica* se lo sapessero sarebbe probabile *senza un particolare tono di voce, poi alzandosi da lì* io ho bisogno di fare una doccia, se vuoi *indicandogli il mobile sotto la tv* lì ci sono dei film, se hai fame lì *indicandogli la porta difronte* c'è la cucina, se no boh! fai quello che vuoi *annuendogli, facendo poi per andare di sopra*

JARED: no! *facendo un'espressione a metà tra lo stranito e lo sconvolto* e io che pensavo non ti saresti lavata più dopo stanotte! *forzando un sorriso che di innocente aveva ben poco*

QUEENIE: *si avvicina per un attimo a lui, sorridendogli quasi con aria di sfida che le esce spontanea* ma abbi pazienza, cosa penserà poi il mio cavaliere stasera?

JARED: stasera?! *in tono che gli esce un tantino troppo sconvolto, quindi si ferma un attimo guardandola interrogativo*

QUEENIE: sì, stasera! *e gli annuisce* è il 23 dicembre, l'ultimo giorno di lezione, la festa è stasera! *poi lo guarda, alzando un sopracciglio, mantenendo la stessa aria di prima* cos'è quell'espressione tanto sconvolta?!

JARED: *rimettendo su l'aria sconvolta, schiaffeggiandosi pure la fronte* mi stai dicendo che dopodomani è pure Natale?! *alterandosi manco fosse colpa di lei*

QUEENIE: a meno che non sia cambiata la data, sì, dopodomani è Natale. *annuendogli* e non te la prendere con me, non ci ho lavorato io al calendario!

JARED: ma porca di una miseria ladra, ancora non ho preso niente a Cassie e, cazzo, cazzo e cazzo! *ripetendo il gesto e abbandonandosi sconfitto sopra al divano, e la cosa inquietante è che lo preoccupa molto di più questo che il fatto di essere ricercato in tutto lo Stato, poi illuminandosi di colpo* ..e per giunta non ho neppure ancora visto il tizio che la porterà al ballo! *voltandosi verso di lei sgranando gli occhi*

QUEENIE: se vuoi ti mostro una foto! *annuendogli con aria convinta* più di così non posso certo fare!

JARED: vediamola.. *stropicciandosi la faccia con una mano in un lamento* ..perché tutte a me?!

QUEENIE: *non gli risponde nemmeno, andando in camera sua e prendendo la foto di classe dove c'era anche il suddetto ragazzo, riscendendo giù e poi mostrandogliela* è quello con i capelli neri tra me e Cassie!

JARED: *prende la foto dalle sue mani, la guarda attentamente per due secondi precisi, poi gliela piazza nuovamente in mano, incrociando le braccia al petto e mettendo su un'aria incazzata che gli fa perdere di colpo circa 15 anni* NON mi piace! per niente!

QUEENIE: sì va beh, a te non sarebbe piaciuto manco se avesse avuto l'aureola in testa! *roteando gli occhi, riprendendosi la foto* è un così bravo ragazzo! è pure intelligente!

JARED: stai osando dire che sono prevenuto? *guardandola malissimo alzando lo sguardo verso di lei, rimanendo fisso in quella posizione e assottigliando appena gli occhi, minaccioso*

QUEENIE: *incrocia le braccia guardandolo* che ha che non ti piace?

JARED: è.. *cercando le parole mentre gesticola con una mano e guarda verso l'alto per dei secondi, poi incrocia le braccia al petto di nuovo* si vede che è un maniaco sessuale!

QUEENIE: *alza un sopracciglio* LUI?! *poi si massaggia le tempie* ma sta zitto guarda, ti arrampichi sugli specchi proprio! se ha l'aria da secchione, tra l'altro! *scuotendo la testa affranta*

JARED: a me "stai zitto" non lo dice nessuno, ragazzina! *guardandola male sul serio stavolta, distogliendo poi lo sguardo da lei*

QUEENIE: *fa per dire qualcosa ma poi si blocca, ragazzina.. già. alzandosi di nuovo e salendo per andare a posare la foto, in silenzio*

JARED: *sbuffa, maledicendosi mentalmente per aver deciso di restare là perché era logico che poi lei si sarebbe presa una certa confidenza, passandosi una mano in mezzo ai capelli,    però in fondo è stata gentile a propormi di stare qua..    *

QUEENIE: *..tanto a lui non importa proprio niente, stupida io come sempre. tornando giù, sulla soglia della porta del salotto, con in mano un asciugamano e dei vestiti, senza però guardarlo* come ti ho detto prima, ho bisogno di fare una doccia.. nel frattempo fai pure quello che vuoi *con tono di voce più o meno intristito dai suoi pensieri, facendo poi per andare in bagno*

JARED: *le annuisce soltanto, rimanendo lì, senza nemmeno voltarsi verso di lei, rendendosi conto di sentirsi in colpa per come le aveva risposto,    in fondo è una ragazzina per davvero.. come dovrebbe reagire..    * Queenie, senti..

QUEENIE: *fermandosi dopo un passo che aveva fatto, senza girarsi* dimmi pure, ti ascolto..

JARED: vieni qua? *girandosi sul divano solo con la testa, oltre lo schienale, a guardarla*

QUEENIE: *NO! ma in realtà annuisce, rientrando nella stanza e poggiandosi nuovamente con le braccia sullo schienale del divano, dietro di lui*

JARED: *rimane voltato all'indietro così da guardarla, anche se capovolta* che hai?

QUEENIE: *..e tanto a te che importa? sono solo una ragazzina, no? e lo guarda alzando un sopracciglio* diciassette anni e relativi sbalzi d'umore, suppongo *facendo spallucce, inclinando un po' la testa come a volerlo guardare meglio* cosa volevi dirmi? *abbozzando poi un sorriso*

JARED: e tu, a diciassette anni scarsi, vorresti fregare me a trentacinque anni suonati? *sollevando un sopracciglio e senza muoversi da quella posizione* mi dici che hai per davvero?

QUEENIE: *distogliendo lo sguardo, con tono di voce basso* è solo che non ci capisco più niente. niente, proprio niente! prima stanotte, poi stamattina che quasi mi rinfacciavi del fatto che sono minorenne, poi mi dici che t'importa di me, ma che se dovessi uscire con un altro non te ne fregherebbe, però poi mi ricordo che conservi ancora quel disegno, ma poi finisce di nuovo con il fatto che sono solo una ragazzina.. io lo so che sono "piccola", che in fondo non potrò mai valere niente per te, che ti do tante noie, è solo che.. che quando poi mi sorridi inizia una sorta di guerra dentro di me e non capisco più niente..

JARED: *l'ascolta attentamente tutto il tempo, poi tirandola più vicina per un braccio, guardandola negli occhi* tu come vorresti che fosse?

 

***

 

Pensavate di esservi liberati di noi, eh? e invece no! u_ù rieccoci qua con un altro capitolo! e approfittiamo per rassicurare voi eletti che ci seguite assiduamente: non temete se per un po' di tempo manchiamo dalla circolazione, la storia è già bell'e conclusa e non rischiate di restare appesi senza un finale u_u detto ciò, ecco le vostre risposte!

Lelechan: delicatezza? è il suo secondo nome ù.ù siete voialtri che non apprezzate nulla.

Jokerina: abbiamo riletto il pezzo come ci è stato ordinato e abbiamo di mutuo accordo dedotto che forse ti riferisci a qualche segno d'interpunzione saltato o.o se non è questo, facci sapere, è che purtroppo ci mancano i beta readers e a volte non abbiamo tempo per ricontrollare prima di postare t_t perdono, chiediamo venia in ginocchio T.T e sì, Quee poverina è un tantino esaurita, troppa adrenalina tutta assieme! speriamo che questo capitolo, però, ti sia piaciuto! :3

sarasc: senza fretta, eh!! u_ù e comunque, sei una bestiaccia insensibile, vorrei vedere a te al posto di Quee poverina... ti saresti cagata sotto sopra al sedile -_-

 

stateci bene e continuate a seguirci! :3

dalla CMC con amore <3

 

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Capitolo 20
*** 19. The show must go on ***


“ 2 O’Clock

Capitolo 19 – The show must go on

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

QUEENIE: non lo so. cioè.. certe cose non si possono decidere ed organizzare. *guardandolo negli occhi anche lei* forse solo più chiaro...

JARED: bene. *fermandosi un attimo, come a cercare le parole, poi guardandola di nuovo* tu mi piaci, altrimenti non sarei finito a letto con te. ma hai meno della metà dei miei anni, e io non sono la persona giusta per te, non potrà mai esistere nulla tra noi per svariati motivi che conosci già, o comunque niente di quello che immagino vorresti. non possiamo "stare insieme" in quel senso lì. *fermandosi qualche istante* è più chiaro così?

QUEENIE: *lo ascolta attentamente mai nulla.. distogliendo lo sguardo, annuendogli* sì, lo è.. *mai nulla...*

JARED: *la guarda per qualche secondo, poi* io non intendo farti del male in nessun modo, non voglio farti soffrire d'amore o che so io.. nemmeno ci credo più, figurati * corrugando appena la fronte a quelle parole* perchè d'altro canto è anche vero che m'importa di te, anche se sì, sei solo una ragazzina e niente di più potrai mai essere, perchè.. *arricciando le labbra un attimo, cercando le parole* averti intorno mi fa stare bene, mi piace.. *quindi tornando a guardarla* che vuoi fare, Queenie?

QUEENIE: *l'avermi intorno lo fa stare bene? guardandolo poi negli occhi* te l'ho detto qualche giorno fa, te l'ho detto stanotte, non ho cambiato idea, io ho liberamente deciso di restarti intorno..

JARED: senza starci male, però.. non ci tengo a rovinare la vita    anche     a te. non puoi godertelo e basta? *facendo spallucce e guardandola ancora* non devi legarti a me, Queenie, sono la persona più sbagliata al mondo.. cioè, diamine, può essere mai che una bella ragazza come te non possa trovare di meglio che un disgraziato trentacinquenne? *sorridendole dolcemente*

QUEENIE: non m'interessa trovare "qualcosa di meglio", secondo me sei la persona più sbagliata al mondo, Jared, non esistono persone giuste e persone sbagliate. *guardandolo, poi sospirando* e comunque io ci provo a non rimanerci male, ho solo bisogno di un po' per abituarmi a questa situazione.. ed io lo farò! e ti dimostrerò che non mi avrai affatto rovinato la vita! *sorridendogli in maniera dolce a sua volta*

JARED: *la guarda intenerito da tutto quel discorso da innamorata senza speranza, scuotendo leggermente la testa, poi porta una mano alla sua guancia avvicinandosela e guardandola fisso negli occhi* mi vuoi fare felice?

QUEENIE: *lo guarda con aria dolce, un po' rossiccia, annuendogli* sì!

JARED: *accarezzandole la guancia* stammi pure vicino, se ti va e se ti fa stare bene, però.. * ponderando bene su quello che stava per dire, poi tornando a guardarla* mi prometti che cercherai di trovarti un bravo ragazzo con cui stare per davvero?

QUEENIE: *lo guarda attentamente ascoltandolo, io non voglio trovare proprio niente.* un giorno, magari, potrei pensarci..

JARED: *scuote la testa avvicinandosela di più, come a volerla baciare, ma senza farlo realmente*    me lo devi promettere.. avevi detto che mi avresti fatto felice, quindi ora ti tocca!     *bisbigliandoglielo in tono finto-minaccioso*

QUEENIE: *poggiando la propria fronte su quella di lui* ho detto che ci penserò, è più o meno la stessa cosa!

JARED:    di' "lo prometto". sto cercando di fidarmi di te, quindi non farmene pentire.     *in tono fermo, seppur sussurrato*

QUEENIE: *distoglie per un secondo solo lo sguardo, poi gli annuisce guardandolo* te lo prometto.

JARED: *le sorride in maniera stranamente dolce, poi se l'avvicina poggiandole una mano sulla nuca così da baciarla per davvero, piano, solo sulle labbra, quasi fosse un sigillo di quella promessa che gli aveva fatto*

QUEENIE: *ricambia appena quel bacio, sorridendogli a sua volta rimanendo con le proprie labbra poggiate su quelle di lui*

JARED:    mi piaci anche perchè, pure se a prima vista non si direbbe viste le stronzate che fai, hai buonsenso, maturità e cervello.     *dicendolo con convinzione, sorridendole ancora*

QUEENIE: *arrossisce leggermente, abbozzando un sorriso* davvero lo credi?

JARED: *le sorride di più*    se non fosse stato così, ti avrei fatto fuori da tempo ormai.     *facendo anche spallucce per sottolineare il concetto*

QUEENIE: *gli sorride a sua volta* oh beh, meglio così allora! *ridacchiando, guardandolo con gli occhi chiusi a metà, con aria dolce*

JARED: *la guarda a sua volta nella stessa maniera, più tranquillo ora che le cose erano state chiarite e lei gli aveva fatto quella promessa, che suonava un po' come un « carpe diem »,    starà bene lei e starò bene io finchè c'è permesso    *    mmh.. ti devi fare la doccia, hai detto?     *   ..poi ci dimenticheremo l'uno dell'altra e tutto si sistemerà.    *

QUEENIE: *..ha detto che questa promessa l'avrebbe reso felice, no? annuendogli poi magari quando accadrà, se accadrà, quando le cose saranno risolte, non si ricorderà nemmeno più chi sono* ..verresti con me? *ma non importa, devo provare a godermi il momento, continuando a guardarlo nella stessa maniera di prima*

JARED: *si trattiene dal ridere*    l'avevo detto io, che sei intelligente!     *stampandole un bacio sulle labbra e alzandosi poi, stiracchiandosi* aaah mamma mia, in effetti non abbiamo manco fatto in tempo a farci una lavata per colpa di quegli idioti, ew.. *tirandosi la maglia con una mano facendo una smorfia semidisgustata*

QUEENIE: *lo guarda, avvicinando il proprio volto a quello di lui, tirandogli la maglia e facendo per trascinarlo verso il corridoio che portava al bagno* a questo possiamo sempre rimediare..

JARED: *la segue con aria divertita lasciandosi tirare per la maglia* e dopo la doccia hai qualcosa da farmi mettere, oppure dovrò morire congelato o in alternativa vestirmi da donna?

QUEENIE: mh, non lo so, ci devo pensare! *lasciandogli la maglia e poggiandogli una mano sul petto* ..si potrebbe comunque accendere il riscaldamento! *scherzando, ma sorridendogli con aria leggermente maliziosa* ..no?

JARED: di questo passo ti danno il nobel! *ridendo, poi abbracciandola e parlandole all'orecchio*    a patto che non muoia da solo, che tristezza!    

QUEENIE: *ridacchiando, ricambiando l'abbraccio* oltre il resto, anche per par condicio, mi sembra giusto..!

JARED: su, su! *scostandosela di dosso e prendendo a spogliarsi, tranquillamente, manco fosse solo e non avesse una sola preoccupazione al mondo* che tra poco ci crescono i molluschi nei vestiti!

QUEENIE: a me non crescono molluschi, semmai candidi fiorellini! *ridacchiando, poi apre la porta del bagno mentre nel frattempo si toglieva la felpa*

JARED: certo, come no! ma se si sente la puzza di crostaceo da qua, ti stanno pure uscendo le squame, le scaglie, tutto l'apparato comprese le branchie! *prendendola in giro senza pietà, mentre poggia i vestiti su un mobile del bagno man mano che li leva* si vede che mi piaceva la biologia, a scuola? *ridendo*

QUEENIE: *scuote la testa amareggiata mentre continua a spogliarsi, immaginandosi per un attimo Jared a scuola e le viene quasi da ridere all'idea* sì, si vede..! io invece non ci ho mai capito niente! *facendo spallucce, ma ridendo anche lei*

JARED: *solo coi boxer addosso, incrocia le braccia al petto poggiandosi di schiena contro il muro accanto alla doccia aspettando che lei fosse pronta, guardandola* io ero bravo, soprattutto nelle materie scientifiche. *alzando lo sguardo e arricciando le labbra come se ricordasse* volevo fare l'ingegnere aerospaziale, pensa te! *dicendolo ironicamente, vista la riuscita effettiva che poi aveva avuto*

QUEENIE: io non farei mai qualcosa come ingegneria aerospaziale, nemmeno se mi pagassero! *annuendo convinta, terminando di spogliarsi ed avvicinandosi a lui, dandogli un bacio a stampo sulle labbra* però, saresti venuto bene! *entrando nella cabina della doccia e affacciandosi poi a guardarlo, sorridendogli*

JARED: *le sorride al complimento, poi termina a sua volta di spogliarsi ed entra nella doccia assieme a lei, rabbrividendo leggermente per il freddo e andando subito ad aprire l'acqua calda* davvero mi ci avresti visto, come ingegnere aerospaziale? *abbracciandola stretta come a volersi scaldare e mettendosi sotto al getto d'acqua con lei*

QUEENIE: *lo abbraccia a sua volta, annuendogli* ti sto immaginando con un grembiule bianco tipo quello dei dottori, con quegli occhiali protettivi enormi, applicato a lavorare a chissà quale congegno meccanico adatto a raggiungere un pianeta come plutone! *sorridendogli con aria molto dolce*

JARED: *le sorride divertito a quell'idea* che fervida fantasia.. *recuperando nel frattempo del bagnoschiuma e prendendo poi a massaggiarla piano, quasi con cura, tenendola abbracciata*    tu invece che vuoi fare da grande mentre io costruisco le astronavi?     *scuotendo leggermente la testa per togliersi i capelli ormai bagnati dagli occhi*

QUEENIE: *poggiando la testa sul petto di lui, spostandosi i capelli davanti, assumendo un'aria pensierosa* mh.. disegnerò, ed inventerò cartoni animati così belli da fare invidia a Walt Disney che tu dovrai guardare e imparare a memoria! *ridacchiando, facendo per farsi passare il bagnoschiuma*

JARED:    spero di sopravvivere abbastanza a lungo da poter vedere un cartone fatto da te!     *strofinandole piano la schiena, risalendo poi per le spalle*    pensa come saranno contenti i tuoi figli, ad avere una mamma con un lavoro così..    

QUEENIE: figli?! *e lo guarda con un'aria scandalizzata* saranno fatti solo di carta e inchiostro, al massimo di pixel. *annuendogli convinta, dandogli poi un bacio sul petto, prendendo poi ad insaponarglielo*

JARED: lo dici ora! *continuando a passarle le mani sulle spalle, tenendo la testa bassa a seguire i movimenti di lei* quando troverai quello giusto e sarai più grande, vedrai che verrà da .. per me è stato così, e anche io pensavo di non volere figli..    peccato per le conseguenze..     *abbassando la voce man mano che prosegue a parlare*

QUEENIE: *si ferma con la mano sullo stomaco di lui ascoltandolo, complimenti, non potevi pensare un attimo che poi si sarebbe intristito? risalendo piano, fino a poggiargli la mano sulla guancia, accarezzandolo e guardandolo con aria tenera*

JARED: sai.. *distogliendo lo sguardo pur continuando a passarle il bagnoschiuma addosso* a volte mi domando come sarebbe stato se fossi nato altrove, in un'altra famiglia.. oppure se semplicemente avessi avuto una famiglia normale. *tornando a tenerle lo sguardo basso addosso, sorridendo appena* magari a quest'ora sarei felicemente sistemato, con un bel lavoro remunerativo, e tante aspettative.. *scuotendo poi la testa e ridendo* il peggio di tutta questa faccenda è che non puoi nemmeno domandarti "cos'ho fatto di male per meritarmi questo"! *cercando di prenderla alla leggera, ma tradito dallo sguardo che era evidentemente triste*

QUEENIE: *continuando a tenergli la mano sulla guancia, lo ascolta attentamente, non sapendo esattamente che dire* sai.. c'era un novellista italiano del 1900 che scrisse un libro in cui raccontava di un uomo insoddisfatto della propria vita che un giorno, improvvisamente, scappa a Montecarlo, vince al casinò e decide di ritornare al paese per far felice la propria famiglia. però in treno scopre che.. lo credono morto. così lui decide di cogliere l'attimo e cambiare identità, cambiare vita. ma poi si innamora di una ragazza con la quale però non può fare assolutamente niente, perchè capisce che non è quello che il destino ha deciso per lui, capisci? *scostandogli poi i capelli bagnati dal viso*  se fosse stato così ora non avresti Cassie, no..? *sorridendogli, poi*

JARED: *annuisce piano in risposta, poi sorridendole di più* hey, ho una figlia bellissima, sono sfondato di soldi e sto facendo la doccia con un'avvenente diciassettenne pazza di me, insomma, la vita mi sorride! *facendo spallucce e passandosi poi i capelli all'indietro con una mano, sospirando e spostandosi poi meglio sotto il getto, stando a testa a alta, lasciandosi scorrere l'acqua caldissima addosso come a volersi rilassare*

QUEENIE: *lo ascolta, poi gli sorride guardandolo nei suoi movimenti, passandosi le mani tra i capelli bagnati come a volersi pettinare, iniziando a mugolare inconsciamente un motivetto dei Queen*

JARED: che canticchi? *riaprendo solo un occhio guardandola, rimettendosi in quella posizione per qualche attimo, scuotendo poi la testa dopo essersi spostato dal getto, senza più schiuma addosso*

QUEENIE: *lo guarda con aria interrogativa, realizzando un secondo dopo che stava canticchiando veramente* credo fosse “The show must go on” dei Queen *annuendogli e mettendosi lei sotto al getto per sciacquarsi* hai presente? è una delle mie canzoni preferite! *sorridendogli*

JARED: *si poggia di schiena contro il muro della cabina-doccia, e le annuisce in risposta, rimanendo in silenzio e guardandola solamente*

QUEENIE: *rimane sotto al getto della doccia, chiudendo gli occhi e continuando a canticchiarla, poi dopo che si è tolta la schiuma di dosso ridacchia* ..cavolo, meno male che non voglio fare la cantante, perfino le voci bianche mi avrebbero derisa! *in maniera spontanea, ridendo*

JARED: non si può avere tutto dalla vita.. *in tono distratto, facendo spallucce e continuando insistentemente a guardarla*

QUEENIE: *lo guarda per qualche secondo sorridendogli, avvicinandosi poi a lui, poggiandogli le mani sul viso sorridendogli nuovamente, stavolta con aria dolce, dandogli poi un bacio*

JARED: *porta le mani a tenerle il viso a sua volta, ricambiando quel bacio prima piano, poi più intensamente, tirandosela quasi addosso, guardandola ad occhi socchiusi*

QUEENIE: *lascia scivolare le mani sulle spalle di lui accarezzandogli quindi il collo, continuando a baciarlo con la stessa intensità con cui la baciava lui, ogni tanto socchiudendo gli occhi per guardarlo*

JARED: *se l'avvicina di più spostandosi a baciarle una guancia, poi il collo, seguendo una sorta di linea immaginaria, carezzandole la schiena e staccandosi dal muro così da stare entrambi sotto al getto d'acqua*    e sentiamo, con chi è che vai al ballo stasera?     *bisbigliandolo in tono leggermente roco direttamente contro il suo orecchio, riprendendo poi a baciarla sul collo, intensamente, mordendola a tratti senza farle male*

QUEENIE: credevo che la cosa non suscitasse il tuo interesse... *ridacchiando, baciandogli il collo praticamente sotto l'orecchio, poggiandogli le mani sui fianchi*

JARED: *resta in silenzio qualche istante, fermandosi, poi riprende a baciarla, scendendo lungo la spalla*    a te non interessa sapere con chi starò io stasera?

QUEENIE: *fermandosi in un attimo lì dov'era e com'era, facendo un'espressione infastidita che era tutto un programma ma tanto lui non poteva vederla* ..con chi?     

JARED: *le poggia le mani sulle spalle spostandosela di dosso e rivolgendole un sorriso tendente al malizioso a quel tono che aveva usato, invertendo la posizione precedente per farla poggiare contro il muro, senza risponderle e riprendendo a baciarla sul collo*

QUEENIE: *con le spalle al muro, le mani poggiate in corrispondenda dello stomaco di lui, lasciandosi baciare* ..non mi rispondi?

JARED: *scuote leggermente la testa in risposta, spostando le mani sui suoi fianchi attirandola a e risalendo a baciarla sulla guancia, poi nell'angolo delle labbra*

QUEENIE: come sarebbe a dire no?! *praticamente rosicando, guardandolo di sottecchi, continuando comunque a lasciarsi baciare*

JARED: *scostandosi da lei e guardandola perplesso* perchè mai dovrei dirtelo? *stringendosi nelle spalle*

QUEENIE: *con il fegato praticamente corroso, senza nemmeno riuscire a fingere indifferenza* mi hai chiesto se mi interessava saperlo, ti ho risposto di sì, logica vuole che tu me lo dica! *poggiandosi contro il muro della cabina della doccia, guardandolo, di questo passo non rimarrà niente del mio fegato, proprio niente!*

JARED: ma non voglio dirtelo, semplice! che diritto hai di saperlo? *chiudendo l'acqua e scuotendo la testa per togliere l'acqua dai capelli, lanciandole poi un'occhiata e uscendo dalla doccia*

QUEENIE: *rimanendo lì ancora per qualche attimo, maledizione, nessuno! proprio nessuno! guardandolo uscire e facendo lo stesso, prendendo il prorpio accappatoio dall'appendiabiti sul muro, poi senza guardarlo e senza nessun tono di voce particolare* hai ragione, scusa. spero tu ti diverta *facendo spallucce, prendendogli un asciugamano e porgendoglielo, facendo poi per uscire dal bagno ..stupido!*

JARED: *la segue con lo sguardo con aria divertita, poi prende l'asciugamano e invece di coprirsi lo mette in testa frizionandosi i capelli per asciugarli almeno in parte, andando infine davanti allo specchio e facendo una smorfia perplessa, senza calcolare minimamente quello che lei aveva detto, di proposito per infastidirla* hai mica un rasoio? *indicandosi il viso come a mimare l'intenzione, poi sorridendole* e comunque tu neanche mi hai risposto, però!

QUEENIE: *fermandosi sulla soglia della porta* sì è nel primo cassetto a destra *indicandogli un mobile, poi girandosi a guardarlo, poggiandosi contro lo stipite della porta* beh quello perchè poco fa mi avevi fatto capire non t'interessasse, quindi se tu mi fai una domanda così all'improvviso, è normale che rimango stranita. *facendo spallucce*

JARED: *fa spallucce con indifferenza, avvolgendosi l'asciugamano attorno ai fianchi, aprendo quindi il cassetto che gli aveva indicato e trovandoci per l'appunto dei rasoi monouso e schiuma da barba, iniziando a farsela tranquillamente come se la cosa non lo interessasse per nulla* era semplice curiosità, il fatto che te lo chieda non implica che m'interessi..

QUEENIE: appunto. *molto seccata, niente! non gliene frega niente! poi dopo dice che una è confusa. dice! che si deve godere il momento, uno ci prova e lui che fa? pensa a quella che si andrà a sbattere la sera. e lo pensa mentre baciava me! entrando di nuovo in bagno, aprendo un cassetto per prendere il phon e richiudendolo quasi sbattendolo tanto che le rodeva, cercando poi negli altri cassetti la sua spazzola, vaffanculo, vaffanculo, vaffanculo!*

JARED: *si volta leggermente verso di lei perchè aveva sbattuto il cassetto, quindi proseguendo nel radersi sciacquando di tanto in tanto il rasoio* cos'è, nervosa perchè non sai come fare i capelli per abbinarli alla scollatura del vestito che metterai? *prendendola palesemente in giro*

QUEENIE: *alzando un sopracciglio, continuando a sbattere cassetti perchè non trovava la spazzola* cos'è, ti fai bello per la tizia con cui ti vedi stasera? *trovando poi quello che cercava, sbattendo l'ultimo cassetto, vaffanculo!*

 

***

 

Salve a tutti siore e siori ù_ù

come vedete... la convivenza è una brutta cosa, quindi non imbarcatevici mai!

dopo questa perla, passiamo alle recensioni xD...

 

Lelechan: ...ma quale cervello? o.o ma allora tu non segui la trama, continui a usare lo strumento "trova" e non capisci! xD

Jokerina: ._. siamo rimaste malissimo della brevissima recensione, ci motivavano i tuoi fiumi di parole ._.

airam87: grazie del "brave" e della recensione, MA non ti allargare. lui sarà pure coglione, ma lei non è cretina. è solo innamorata. che ti pensi, d'essere intelligente tu, quando sei innamorata? i tuoi sproloqui da innamorata mi danno ragione, e non aggiungo altro. (ndBill xD)

sarasc2: brava, tu già c'hai preso meglio u.u e tra poco la tua curiosità sarà soddisHfatt *-*

 

stateci bene e non fatevi uccidere da Cosa Nostra u.u

la CMC con amore <3

 

 

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Capitolo 21
*** 20. Love games ***


“ 2 O’Clock

Capitolo 20 – Love games

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

JARED: *la guarda interdetto rimanendo col rasoio a mezz'aria, poi sollevando un sopracciglio* primo, io sono GIA' bello. secondo, mi rado perchè non vorrei mai essere impresentabile nel caso dovessero prendermi e mandare in mondovisione la mia esecuzione capitale. *riprendendo poi, con cura*

QUEENIE: *rotea gli occhi, sedendosi sul mobile dietro di lui, passandosi la spazzola tra i capelli* non ci vado con nessuno al ballo, stasera. non ci vado e basta. *distogliendo lo sguardo da lui e inserendo la spina del phon nella presa della corrente, accendendolo*

JARED: *sgrana gli occhi, poi si volta a guardarla* come sarebbe a dire non ci vai? perchè? *in tono serio adesso, smettendo di scherzare*

QUEENIE: *facendo spallucce, continuando ad asciugarsi i capelli* non ho nessuno con cui andare, non mi piace ballare tantomeno so farlo, non mi piacciono queste ricorrenze, non voglio vedere quelle dannatissime teste di cavolo che popolano la mia scuola contro le quali ogni santo giorno devo combattere e, infine, mi fanno schifo queste feste.

JARED: tu invece ci vai per due motivi! *riprendendo il solito tono a metà tra la minaccia e l'imperativo, voltandosi l'ultima volta a sciacquare il rasoio e prendendo poi un'asciugamano dal mobile per asciugarsi* uno, perchè mi hai fatto una promessa, e DUE, perchè devi tenere d'occhio mia figlia!

QUEENIE: uno, la promessa era che mi trovavo un bravo ragazzo non che sarei andata lì e due, se Cassie mi vedesse lì da sola sarebbe capace di restare vicino a me l'intera serata ed io non voglio assolutamente rovinarle la festa visto che ci tiene così tanto! *spegnendo il phon e tirando il filo per staccarlo dalla corrente*

JARED: beh, meglio! *prendendo a gesticolare* e poi, possibile che non hai nessuno con chi andarci? insomma! *protestando letteralmente*

QUEENIE: *alza un sopracciglio guardandolo con aria pensierosa* sì certo, ci sarebbe quel ragazzo dell'altra mattina, che dici, lo chiamo e lo invito? sono sicura che mi direbbe di sì! *scendendo dal mobile e posando il phon nel cassetto*

JARED: nessuno di meno pericoloso?! *in tono infastidito da quell'ironia, seguendola con lo sguardo*

QUEENIE: *dandogli le spalle, con le mani poggiate sul mobile* ad una ragazza come me, che tutti reputano "bella", non si filano le persone con buone intenzioni, capisci? non mi si filano perchè potenzialmente potrei essere simpatica, intelligente o che altro, i ragazzi che mi si filano sono esattamente, se non anche peggio, come quel ragazzo dell'altra mattina. tutto qui.

JARED: *l'ascolta a labbra mezze aperte, come non capacitandosene e senza sapere che risponderle per degli attimi* ma non è giusto, dopo tanta fatica che avrai fatto per prepararlo.. e poi è un evento importante per una ragazza! *poi dopo un attimo di riflessione* vacci col ragazzo che deve andarci con mia figlia, così tu hai un cavaliere e io sono più tranquillo per entrambe! *sorridendole*

QUEENIE: sì, proprio *roteando gli occhi scocciata per tutta quella situazione, col cavolo per entrambe! non solo prima pensa alle altre mentre bacia me, poi vuole pure far di tutto per salvare Cassie da chissà quale pericolo immaginario provando a mandare me in quello schifo di posto! non rispondendogli visto che comunque aveva già deciso da molto che non ci sarebbe andata a quella festa, insomma io non sono mica un burattino!* ho preparato circa la metà delle feste scolastiche e non sono mai andata ad una di esse, non è importante e soprattutto non voglio andarci, da sola, con Luke, con nessun'altro! *uscendo poi dal bagno e facendo per andare in camera sua*

JARED: *la segue con lo sguardo, poi solleva un sopracciglio perplesso mentre si risciacqua ed esce dal bagno, seguendola e rimanendo poggiato con un braccio contro lo stipite della porta di camera sua, guardandola mentre rimugina in silenzio*

QUEENIE: *inizialmente non notandolo, apre le porte del balcone per far cambiare aria, uscendo un attimo fuori a controllare che il vento della sera prima non abbia portato via il proprio acchiappasogni, accorgendosi di lui quando rientra per chiudere la tenda, aprendo poi l'armadio e cercando dei vestiti, guardandolo in silenzio con la coda dell'occhio*

JARED: *resta ancora qualche attimo in silenzio riflettendo, osservandola apparentemente sovrappensiero, poi di colpo* vuoi uscire con me?

QUEENIE: *sgrana un attimo gli occhi sentendo quella domanda improvvisa, poi si volta sorpresa verso di lui guardandolo però con aria interrogativa* ...quando?

JARED: *si stringe nelle spalle guardandola come avesse fatto una domanda dalla risposta ovvia* stasera!

QUEENIE: *lo guarda quasi scrutandolo, gettando dei vestiti che aveva preso sul letto, riconoscendo quel tono di ovvietà nella sua voce* te lo chiedevo perchè mi era giunta voce che avevi altri impegni, stasera *con tono vago, facendo spallucce* ..comunque, sì. *sorridendogli e chiudendo le ante dell'armadio*

JARED: non si può cambiare idea? *infastidito dalla precisazione, scostandosi poi da lì e tornando in bagno, per asciugarsi i capelli,    ok, sono ufficialmente infognato    *

QUEENIE: *lo segue con lo sguardo fino a quand'è possibile, non ci capisco di nuovo niente. mettendosi poi addosso una di quelle maglie felpate che le arrivavano poco più su del ginocchio, andando poi a prendere dei vestiti dall'armadio del padre per prestarli a lui, andando poi verso il bagno, fermandosi sulla soglia, guardandolo* credo che questi dovrebbero starti..

JARED: *non si volta neppure a guardarla* grazie, appena termino vedo se mi stanno, male che vada esco a comprarmi qualcosa *prendendo il phon da dove l'aveva riposto lei poco prima, attaccandolo alla spina e prendendo ad asciugarsi i capelli*

QUEENIE: okei! *guardandolo, entrando in bagno* li lascio qui! *poggiando i vestiti sul mobile dietro di lui, facendo poi per uscire dal bagno*

JARED: *la segue con lo sguardo in silenzio attraverso lo specchio, finchè non è uscita dal bagno, poi rivolgendosi da solo un'occhiata contrariata,    sono un cretino, che cazzo mi salta in mente?     continua ad asciugarsi i capelli, con un lungo sbuffo,    quella di prima era indubbiamente una scenata, cazzo! e io invece di scollarmela di dosso per il bene di entrambi che faccio? la invito a uscire! bravo idiota!    *

QUEENIE: *si stende sul divano in salone semi abbracciata ad un cuscino, io non lo capisco. ogni volta che dice/fa una cosa, due secondi dopo dice/fa l'esatto contrario. cambiando distrattamente i canali alla TV è enigmatico. io capisco che ha paura che possa succedermi qualcosa ed è "carino"  da parte sua preoccuparsene, però.. abbassando un attimo lo sguardo verso il pavimento, ..insomma, non è che questo giustifica totalmente il suo comportamento!*

JARED: *termina di asciugarsi i capelli alla men peggio un paio di minuti dopo, lasciandoli comunque umidi, poi indossa i vestiti che gli aveva dato la ragazza, una maglia a maniche lunghe e un paio di jeans scuri, guardandosi distrattamente allo specchio nell'operazione,    come cazzo ho fatto a partorire un'idea così demente? come? la cosa giusta da farsi era mollarla qui così che mi detestasse a morte!     tornando poi in salotto* mi sta giusta, la roba.. *riferendosi ai vestiti, in tono casuale*

QUEENIE: *che anche se si era incantata a guardare un film alla TV lo sente arrivare, si sposta un poco con la testa alzando lo sguardo verso di lui per osservarlo* oh, meno male! avevo visto giusto allora! *e gli sorride in maniera carina, rimanendo stesa sul divano a guardarlo*

JARED: *la guarda in silenzio qualche attimo, poi si avvicina e va a sedersi sul bracciolo del divano, incrociando le braccia al petto* ti sei ripresa?

QUEENIE: *distoglie lo sguardo da quello di lui, rannicchiandosi un po' di più sul divano e allungandosi la maglia, poi gli annuisce guardandolo con la coda dell'occhio, spegnendo la TV e girandosi a guardarlo, sorridendogli di nuovo*

JARED: meno male.. *alzando per qualche attimo lo sguardo, sempre tenendo le braccia incrociate al petto, poi* devo anche prendere un regalo di Natale a Cassie, così approfitto.

QUEENIE: io invece già gliel'ho preso! *anche soddisfatta nel tono, distogliendo di nuovo lo sguardo da lui, giocherellando con i laccetti della felpa*

JARED: e cioè? *voltandosi adesso verso di lei, sollevando appena un sopracciglio quasi infastidito che fosse "arrivata" prima lei ad avere un'idea per Cassie*

QUEENIE: sai che colleziona bambole di porcellana, no? *in tono casuale* un paio di giorni fa eravamo in giro e s'era incantata davanti alla vetrina di un negozio vedendone una, dicendomi che le piaceva tantissimo, così il giorno dopo sono andata a prendergliela *annuendo, continuando a giocherellare con i laccetti*

JARED: *fa una smorfia fingendo di rabbrividire* le odio quelle cose! *poi alzando lo sguardo con aria pensierosa* dove vuoi andare stasera? *tornando a guardarla, con espressione non esattamente entusiasta*

QUEENIE: a me fanno paura, onestamente *riferendosi alle bambole, poi ascoltando l'altra frase fa spallucce come a rispondergli* non lo so, decidi tu! *guardandogli poi l'espressione* perchè quella faccia..? *guardandolo con aria interrogativa e carina allo stesso tempo*

JARED: *facendo spallucce* niente.. *   è che io non mi devo affezionare a te e tu devi detestarmi, sennò questa storia finirà peggio di quel che credo!    * cosa ti piace fare?

QUEENIE: Mmhh.. *assumendo un'aria pensierosa, guardandolo di tanto in tanto* cantare nei karaoke bar! *ridendo appena lo dice, facendo poi un gesto con la mano* scherzo, scherzo! con la voce che mi ritrovo verrei denunciata per inquinamento acustico.. *sospirando, poi tornando seria* mangiare al giapponese! *e gli sorride*

JARED: *scendendo dal bracciolo e andando a sedersi accanto a lei, buttandosi sul divano senza troppa grazia* ti piace la cucina giapponese? wow.. l'unica ragazzina americana che non si strafoga di fast food! *dicendolo ironicamente*

QUEENIE: *che era stesa sul divano, abbassa le gambe poggiando i piedi a terra, facendogli spazio, guardandolo* ma cosa me ne faccio dei fast food se esiste la cucina giapponese..! insomma, non c'è paragone! *scuotendo leggermente la testa come a voler rafforzare il concetto* non trovi?

JARED: *stringendosi nelle spalle* io direi che nessuno dei due regge il paragone con una sana bistecca all'italiana alta quattro centimetri e mezzo, di quelle così sanguinolente che sembrano appena tagliate, quasi vive! *annuendole*

QUEENIE: *storce il muso come a dire che non le piaceva* ..della cucina italiana sono buonissimi i dolci! *annuendo entusiasta* una zia di mamma è siciliana no, ogni volta che viene qui ci porta una cassata che è la fine del mondo..!

JARED: *incrocia le braccia al petto alzando lo sguardo* mio nonno paterno era italiano del sud, mai conosciuto ovviamente, mai stato in Italia.. dicono ci sia brutta gente e un sacco di delinquenti! *ovviamente sarcastico*

QUEENIE: *sospirando nel sentire la frase che aveva detto* io invece un paio d'anni fa sono andata a Napoli, in Italia.. credo sia una delle città più belle del mondo! *annuendo convinta, poi scrutandolo* qiundi tu hai origini italiane?

JARED: non lo si intuisce da questo pessimo cognome che mi ritrovo? non avessi fatto il mafioso avrei dovuto diventarlo solo per questo. *facendo una smorfia* oppure aprirmi un ristorante a little Italy. meglio la prima!

QUEENIE: *assumendo un'aria pensierosa, poggiandosi le mani sullo stomaco* quella del ristorante non era male.. però ti saresti dovuto vestire di bianco con tanto di cappello da chef!

JARED: i colori chiari mi stanno peggio che malissimo.. e poi volevo fare il ricco proprietario, mica il cuoco! *scuotendo la testa*

QUEENIE: invece secondo me verresti meglio come cuoco che come ricco proprietario! *annuendo convinta, stiracchiandosi un po' stendendo le braccia*

JARED: e per quale motivo, scusa? *guardandola perplesso, mettendosi mezzo steso e tenendosi la testa con una mano*

QUEENIE: *guardandolo sbattendo le palpebre* non lo so di preciso, ma appena hai detto "aprirmi un ristorante" ti ho subito immaginato come cuoco! verresti bene secondo me *annuendogli* e poi sai anche cucinare bene! *sorridendogli poi*

JARED: ci sono altre cose che so fare molto meglio.. *dicendolo in tono mezzo malizioso, ma involontariamente, tornando poi a guardarla*

QUEENIE: ah, sì? davvero? *in tono finto curioso, guardandolo poi con aria maliziosa* tipo cosa? *sorridendogli poi con la stessa aria*

JARED: *avvicinandosi a lei e bisbigliandole all'orecchio mantenendo quel tono* tipo rapire le persone, torturarle, seviziarle, ucciderle in un sacco di modi diversi.. *   ma piantala, scollati, allontanati da lei, che ricominci?!    *

QUEENIE: ...notevolmente impressionante! *guardandolo con la coda dell'occhio e continuando con quel tono malizioso, scostandogli i capelli dal viso* ..e poi?

JARED: poi sono anche discretamente bravo a rovinar loro la vita.. *   appunto, piantala!    * forse è proprio la cosa che mi riesce meglio! *   ..ma mi piace!    *

QUEENIE: *spostandosi in modo tale da poggiare la propria fronte su quella di lui* sicuro che credi siano queste le cose che ti riescono meglio? o c'è dell'altro? *guardandolo stavolta con aria dolce, e poi a me non ha rovinato proprio niente!*

JARED: secondo te? *fermandosi e guardandola intensamente negli occhi, baciandola poi piano nell'angolo delle labbra*

QUEENIE: mhh.. *sorridendo, dandogli anche lei un leggero bacio all'angolo delle labbra, poi gli bisbiglia all'orecchio* rinfrescami la memoria..!

JARED: *apre di più gli occhi, si scosta a guardarla mezzo interdetto trattenendosi dal ridere*

QUEENIE: *lo guarda interdetta anche lei, sbattendo le palpebre* ..è un no?

JARED: "no"    cosa    ? *continuando a guardarla in quel modo e non riuscendo a trattenersi dal sorridere*

QUEENIE: *guardandolo anche lei ancora interdetta* ..al rinfrescarmi la memoria!

JARED: *mettendo su una sceneggiata che nemmeno Broadway* e come, scusa? *fingendo in malo modo uno sguardo innocente che poco gli si addice*

QUEENIE: mmh.. *incrocia le braccia guardandolo ancora interdetta, poi avvicinando il proprio volto a quello di lui* ..come vuoi!

JARED: *la guarda in silenzio qualche attimo,    no, piantala. non erano questi i piani.    * ..una bella botta in testa andrà bene! *e si scosta di proposito, fingendo spudoratamente indifferenza*

QUEENIE: *resta un attimo interdetta, distogliendo poi lo sguardo da lui, sì, era un no.* quella al massimo la fa perdere, la memoria..

JARED: *   tutto sta nell'ignorare le faccine che fa. si stancherà di me, e tutto filerà liscio. penserà che sono un testa di cazzo incoerente, ma ormai..    * non sarebbe meglio? *stringendosi nelle spalle* non sarebbe male cancellare un bel po' di cose successe.

QUEENIE: *scuotendo la testa* no. *in tono fermo, poi sospira, abbracciandolo piano e tornando a guardarlo, io non voglio dimenticare proprio niente!*

JARED: *distoglie di proposito lo sguardo,    fosse brutta, almeno!    * no? *in tono finto casuale, evitando di abbracciarla pur lasciandola fare*

QUEENIE: *abbassando lo sguardo, tenendolo sempre abbracciato e scuotendo di nuovo la testa* no.. *un po' intristita dal fatto che lui non ricambiasse l'abbraccio, stringendolo un po' più forte*

JARED: *trattenendosi dall'abbracciarla a sua volta, abbassa lo sguardo sorridendole soltanto* perchè "no"?

QUEENIE: *continuando comunque a tenerlo abbracciato, guardandolo con l'aria più ingenua che le si poteva creare intorno, sorridendogli dolcemente* perchè non vorrei dimenticare niente.. *poi distogliendo lo sguardo per qualche attimo, a bassa voce, quasi tra e sè* ..e poi, non vorrei dimenticare te.

JARED: *tira un sospiro guardandola, poi portando solo una mano a giocherellare con una ciocca di capelli di lei* però dovresti..

QUEENIE: *di tutta risposta si stringe di più a lui, stringendogli la maglia nelle mani* non importa.. non vorrei comunque farlo.. *tu invece? vorresti dimenticarmi?*

JARED: però dovrai. *in tono autoconclusivo, facendo per un attimo un'espressione tra il triste e il sofferente ma portando subito dopo una mano a coprirsi il viso, chiudendo gli occhi qualche istante come a voler scacciare qualche pensiero*

QUEENIE: *continua a tenerlo abbracciato ma solo con un braccio, mentre porta l'altra mano sul viso di lui, scostandogli piano la mano dal volto, guardandolo con la stessa aria che aveva lui* non dimentico le persone che incrocio nella mia vita. dimentico le persone a cui tengo. *distogliendo poi lo sguardo, tenendogli la mano ferma seppur non con forza*

JARED: *resta a guardarla in silenzio, poi abbassa lo sguardo facendo un sospiro e volta la mano nella sua così da intrecciarvela e stringergliela a sua volta* non devi tenere a me..

QUEENIE: *gli stringe la mano anche lei, abbassandosi un po' per guardarlo negli occhi* ed io invece ci tengo a te.. *con tono di voce pacato, ed anche tanto..*

JARED: e non devi! *in tono di finto rimprovero, ma intendendolo seriamente, pur sorridendole*

QUEENIE: pazienza.. tanto è così! *e fa spallucce come a sottolineare il concetto che aveva espressa, distogliendo poi lo sguardo*

JARED: pazienza niente! *lasciandole la mano e dandole un colpetto in testa senza farle male, ridendo* rinsavisci!

QUEENIE: *lo guarda facendo un'espressione buffa* ma che c'hai nelle mani, i poteri di David Copperfield? *ridendo, accarezzandosi la testa*

JARED: guarda che dico sul serio.. *scuotendo appena la testa con fare rassegnato* non mi costringere a farti promettere anche questo. sai che lo faccio! *fingendo    amarezza     nel tono*

QUEENIE: *abbassa lo sguardo, sospirando e incrociando le braccia* ma così non va-- *bloccandosi sentendo il campanello suonare, e assumendo un'espressione interrogativa, guardando l'orologio* ma le persone a quest'ora non dovrebbero pranzare? *sbuffando*

JARED: *sgrana gli occhi rimanendo in silenzio e voltandosi di scatto verso la porta*    m'hanno trovato già!     *in tono talmente basso da non sentirsi quasi manco da solo, tornando poi a guardare lei*

QUEENIE: mannò.. sarà la vicina di casa che viene a vedere se sono viva! *alzandosi e andando vicino la porta, guardando dallo spioncino e notando la figura di un pubblico ufficiale, sgrana gli occhi e poi guarda Jared* vai di sopra!

JARED:    ma chi è?!     *bisbigliandolo incazzato come una iena nel tirarsi su, ma andando poi di sopra veramente pur rimanendo appostato così da tenere la situazione sotto controllo per quanto possibile    .. e che cazzo, non è possibile di già! cazzo ho, qualche ricetrasmittente addosso?!    *

QUEENIE: *sospirando, poggiando la mano sulla maniglia ok, prima cosa: nonchalance. abbassandola, aprendola un po' e guardando il tizio difronte a lei con aria interrogativa* buongiorno..

POLIZIOTTO: *un ragazzo sui venticinque anni, dall'aspetto imponente* finalmente! *in tono inizialmente un po' scontroso e senza guardarla, poi le fa un sorriso* buongiorno signorina. sono del dipartimento dello sceriffo, le devo fare qualche domanda.

QUEENIE: *poggiandosi contro lo stipite della porta aperta per metà, guardandolo* prego, faccia pure.. *mi toccherà passare il compleanno al dipartimento dello sceriffo, porca troia!*

JARED: *   MERDA!     rimanendo attaccato al muro appena oltre la rampa di scale che portava al piano superiore, così da vedere con la coda dell'occhio e riuscire bene o male a sentire, portandosi le mani alle tempie nervosamente,    è la fine, l'accuseranno di favoreggiamento e a me daranno direttamente la sedia elettrica!    *

POLIZIOTTO: *la guarda insistentemente* prima di tutto, *prendendo un block notes dove c'erano segnati vari appunti che aveva preso sul caso* mi servono alcuni dati. mi può dire nome, cognome e data di nascita?

QUEENIE: *menti! menti spudoratamente!, annuendo* Queenie Cudworth, 24 dicembre 1991..

POLIZIOTTO: *scrive, ridendo al sentire la data di nascita* che per caso l'hanno trovata sotto l'albero di Natale?

QUEENIE: *roteando gli occhi, mio Dio che ridere!* no, mi ha portata proprio Babbo Natale qui, vengo dal polo nord. *in tono scocciato*

POLIZIOTTO: dunque.. *staccando la penna dal foglio e tornando a guardarla* è sola in casa?

QUEENIE: *gli annuisce, ma che mi vuole fare le domande a trabocchetto?!*

POLIZIOTTO: ma come, chi lascerebbe mai sola una ragazza così.. *continuando a fissarla, concentrandosi particolarmente sulle gambe di lei*

QUEENIE: capita. *in tono ancora più scocciato di prima* mi dice che vuole sapere?

JARED: *prima fa un'espressione stupita a sentire quella data, che in effetti coincideva con quella del giorno seguente e manco lo sapeva, poi rotea gli occhi al fare dell'ufficiale,    ora scendo e gli spacco una sedia in faccia, a st'idiota!    *

POLIZIOTTO: *la scruta per bene, poi* dov'era stanotte tra l'una e le tre?

QUEENIE: *..vorresti saperlo, eh?! poi con tono di sufficienza* fuori città.

POLIZIOTTO: *scrivendo* c'è qualcuno che potrebbe confermare?

QUEENIE: senta. *alzando un sopracciglio* avrò diciassette anni ma non sono idiota. mi dice che è successo? non sono tenuta a risponderle, altrimenti.

POLIZIOTTO: *continuando ad osservarla* hanno vandalizzato l'edificio di fronte e appiccato fuoco alla pizzeria di fronte, stiamo indagando sul caso. sa qualcosa?

QUEENIE: *oh bene, c'abbiamo Sherlock Holmes... scuotendo la testa* non lo sapevo proprio, a dire il vero. come le ho detto, ero fuori città. e sì, ci sono più persone che possono confermare. *con tono deciso, anche se non era assolutamente vero*

POLIZIOTTO: *annotando il tutto* oh.. io confermerei volentieri pur di far passare per innocente una bella ragazza come lei.. *sorridendole*

QUEENIE: *rotea gli occhi ma possibile che la persona meno malintenzionata che mi circondi sia Jared? scuotendo la testa affranta* ha finito, Sherlock?

JARED: *   vandalizzato la pizzeria? ma va va!     quasi deluso dal fatto che ci si dedicasse ad altro quando c'era un simile elemento in circolazione, poi sbuffando sottovoce esasperato al sentirli parlare,    possibile mai che il meno malintenzionato che abbia a che fare con quella ragazza sia io?!    *

POLIZIOTTO: *ridacchiando, ma continuando a fissare la ragazza seppur non avesse niente da chiederle ancora* eh no dai, addirittura Sherlock.. al massimo Watson!

QUEENIE: già. Holmes al suo posto avrebbe già risolto e soprattutto.. non avrebbe perso tempo a fare delle avances ad una ragazza. *cercando di tirarsi giù la maglia per quant'era possibile, avvicinando le gambe l'una all'altra* la finiamo qui o vuole che la denunci per molestie? *sorridendogli in maniera tutt'altro che carina*

POLIZIOTTO: *alza le mani per poi metterle in tasca, facendo per andarsene ma poi* vuole che le lascio il mio numero? che so, magari scopre qualcosa...

JARED: *   mo gli faccio un buco in fronte a sto coglione!     facendo un gesto d'esasperazione con una mano, realizzando solo dopo di star avendo una reazione un tantino anomala, ma cercando di non farci troppo caso*

QUEENIE: no, grazie. *e di tutta risposta gli sbatte la porta in faccia, chiudendo anche il lucchetto come a sottolineare il concetto, ma vedi te che gente, oh massaggiandosi le tempie e questi sarebbero i pubblici ufficiali... nientedimeno manco a casa posso stare tranquilla! mi arrivano i coglioni a domicilio!*

JARED: *sbuffando, torna giù rimanendo a metà scale stiracchiandosi* pure i coglioni a domicilio, proprio servizio completo, eh? *in tono sarcastico*

QUEENIE: *con la testa poggiata sulla porta, lo guarda di sottecchi* tutti io li becco. *sospirando, girandosi poi verso di lui, rimanendo poggiata con le spalle alla porta* che poi non capisco perchè tra tanta gente proprio me! ma che diavolo vogliono?!

JARED: ci sono rimasto quasi male. *riferendosi al fatto che l'ufficiale aveva ben altre occupazioni piuttosto che cercare lui, poi indicandosi* hai la calamita per i delinquenti, psicopatici, malintenzionati! *sorridendole*

QUEENIE: nella prossima vita voglio essere asociale, antipatica e soprattutto brutta come la strega di Biancaneve. così vediamo se ce l'avrò ancora questa calamita! *prendendo a gesticolare* ma ti rendi conto?! "io confermerei volentieri pur di far passare per innocente una bella ragazza come lei..." ma chi gliel'ha chiesto?! ma poi piuttosto che farmi aiutare a quello mi sarei fatta mettere in isolamento e dopo avrei scritto un'autobiografia per discolparmi a mo di Boezio!

JARED: io non sono socievole, simpatico, bello, però quella calamita ce l'ho ugualmente. *riflettendoci come lo pensasse seriamente, terminando di scendere le scale*

QUEENIE: *lo guarda alzando un sopracciglio* a parte che nemmeno lo pensi sul serio, *sospirando di nuovo, incrociando le braccia e guardandolo con aria carina* e poi non è vero.

JARED: certo che lo penso sul serio! *quasi imitandola, mentre incrocia a sua volta le braccia al petto facendo la stessa espressione*

QUEENIE: mh. com'è che avevi detto prima, in bagno? "io sono già bello!"... qualcosa del genere! quindi non lo pensi. *facendo spallucce, rimanendo in quella posizione* e poi, lo pensi o meno, non è vero. *annuendo convinta*

JARED: cercavo solo di convincerti! *facendo spallucce e sorridendole in maniera maliziosa* dai su, mangiamo qualcosa! *andandole vicino e dandole una pacca sulla spalla per poi andare in cucina, tranquillamente manco fosse casa sua per davvero*

 

***

 

Eccoci di ritorno con un capitolino fresco fresco di giornata appena sfornato tutto per voi, speriamo sia di vostro gradimento, e... voi dannatissimi che ci favvate e leggete senza recensire... beh, fatelo! xD perchè vi amiamo tanto tanto :*

 

Lelechan: certo certo, ti stiamo credendo! XD e quanto sei cattiva. in fondo non se lo merita...

Jokerina: temo che ormai sia tardi, la storia è già bell'e scritta e quindi così com'è adesso ce la teniamo XD pardon! e Jared non è cattivo. perchè tutti convinti di questo fattaccio calunnioso? ._.

airam87: esistono coglioni giusti di cui innamorarsi? xD ma scusami: bello, ricco sfondato, se non è lui il coglione giusto di cui innamorarsi chi lo è mai? XD e detto per inciso: NO, non ci siamo ispirate a te, ci duole dirtelo ma la stragrande maggioranza delle coppie ha trom**to almeno una volta in doccia. Sorpresa? Ebbe'... credevi di essere speciale, e invece sei come tutte le altre! dovresti esserci abituata XD

annalisac2: ma quest'account non vuole proprio riprendersi, eh? XD comunque ci fa piacere che tu sia tornata a leggerci e che stia gradendo (L)

 

Alla prossima,

- your CMC! <3

 

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Capitolo 22
*** 21. Another way ***


“ 2 O’Clock

Capitolo 21 – Another way

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

New York - Circa le 20.30, Sixth Avenue 32th Street, una ragazzina minuta accompagnata da un ragazzo è davanti ad un citofono.

 

CASSIE: *guarda il ragazzo che l'aveva accompagnata come ad aspettare un cenno di consenso che non tarda ad arrivare, mettiti d'impegno Cassie!, e bussa al citofono di casa Cudworth*

QUEENIE: *che era seduta sul divano accanto a Jared guardando un film alla tv, lancia un'occhiata all'orologio alzando un sopracciglio ma che è oggi? non aspettando nessuna visita, facendo per alzarsi*

JARED: *la segue con lo sguardo, poi in tono quasi casuale, tendente al divertito* uno a dieci che è qualcuno che fa un ultimo disperato tentativo di invitarti al ballo! *stiracchiandosi leggermente sul divano*

QUEENIE: *sbuffando* spero di no! *andando poi a rispondere al citofono, non esattamente entusiasmata* sì?

CASSIE: *con tono di voce tremolante ed abbastanza triste* Queenie..

QUEENIE: *sgrana un attimo gli occhi realizzando che non solo era Cassie, ma che aveva un tono di voce preoccupante* Cassie?

CASSIE: Queenie è successo un guaio, mi sento malissimo! *con voce come se stesse piangendo, guardando nuovamente il ragazzo che le fa cenno di "ok" con la mano*

JARED: *sussulta un attimo a sentire il nome della figlia, contenendo subito il panico, quindi si alza e si avvicina alla ragazza facendo un'espressione interrogativa senza parlare come a volerle chiedere cosa dicesse Cassie*

CASSIE: *con lo stesso tono di prima* per favore, scendi... *quasi supplicandola*

QUEENIE: *sgrana un attimo gli occhi visibilmente preoccupata e non riflette nemmeno per un secondo su quello che stava per fare, guardando solo per un secondo Jared con la stessa espressione, afferra subito il mazzo di chiavi poggiato sul mobile lì accanto e senza se e ma apre la porta precipitandosi giù per la rampa delle scale, cosa diavolo le è successo?!*

JARED: *sgrana gli occhi* asp-- *non facendo nemmeno in tempo a fermarla per chiederle spiegazioni e rimanendo bloccato sopra la soglia della porta senza sapere che fare, trattenendosi a stento dal correre giù a vedere cos'avesse la figlia,    non deve sapere che sono qui!     disperandosi e smadonnando mentalmente, preoccupato a morte*

QUEENIE: *arrivando giù con l'affanno, apre il portone e si ritrova difronte Cassie in ottimo stato, rimane un attimo spiazzata, poi si avvicina all'amica lentamente* cos'è successo..? *vedendo solo in un secondo momento il ragazzo, c'è anche Luke? è successo un guaio? aggrottando la frotte per un secondo e prendendo a fissarli alternativamente, no, oddio, non sarà che... sgranando gli occhi*

CASSIE: *incrocia le braccia, guardandola con aria quasi da rimprovero* cos'è questa storia che non vuoi venire al ballo, stasera?!

QUEENIE: *non capendo realmente quello che intendeva l'amica, la guarda quasi a scrutarla* guarda che ho fatto io una domanda per prima, quindi rispondimi.

CASSIE: è successo che ho saputo che non vieni al ballo! *tirandola per un braccio, insistentemente* allora? preparati! *come non si rendesse conto minimamente di aver fatto preoccupare la ragazza*

QUEENIE: *la guarda imbronciandosi, staccandosi senza tanta delicatezza dalla presa della ragazza* cioè tu hai finto che ti fosse successo qualcosa, per dirmi questo? *alzando un sopracciglio* ma ti rendi conto che mi stava venendo un infarto? *gesticolando istericamente*

CASSIE: eeeh per così poco! sapevo che così saresti scesa, altrimenti avresti fatto storie! *sorridendole in maniera carina e annuendo a ripetizione, poi sorridendole di più* allora? ci metti molto?

QUEENIE: non è così poco! io credevo ti fosse successo qualcosa! *mettendosi le mani in tasca* non farmi mai più uno scherzo del genere. *guardandola di sottecchi, poi distogliendo lo sguardo* e comunque non ci metto niente visto che non ci vengo!

CASSIE: *la guarda malissimo, assumendo di colpo un'espressione che ricordava il padre al 100%* invece tu vieni! *anche nel tono*

QUEENIE: *rabbrividisce lungo la schiena, ma è proprio la famiglia che ce l'ha con me. dev'essere un gene particolare! sbuffando* no. *in tono fermo* perchè mai dovrei? *alzando di nuovo un sopracciglio, già un po' scazzata dallo scherzo di poco prima*

CASSIE: perchè l'hai organizzato tu! *voltandosi di tanto in tanto verso il ragazzo che era con lei come a cercare sostegno morale* non puoi non venire!

QUEENIE: posso e come, invece! *incrociando le braccia* lo sai che l'ho fatto solo per avere una scusa per non seguire le lezioni con quella prof odiosa.

LUKE: *dando un'occhiata all'orologio, poi a Cassie* insomma Queenie, non fare tutti questi capricci! non mi pare il caso che tu debba farti SEMPRE desiderare. e visto che è tardi, vieni vestita così. *annuendo, aprendo la porta della sua macchinina* forza, entra!

QUEENIE: no, no, ferma. *gesticolando* voi siete pazzi se credete che venga davvero.

CASSIE: no, tu entri! *tirandola per un braccio, letteralmente trascinandola* altrimenti non vado più da nessuna parte nemmeno io e sai quanto ci tenga, quindi non puoi farmi questo! *esibendo gli occhioni per l'occasione*

QUEENIE: *la guarda interdetta, sbattendo le palpebre* e perchè non dovresti andarci senza di me? *indicando Luke* hai codesto baldo giovane accanto! guardalo! *sorridendo all'amica* è con lui che devi andare al ballo, non con me!

LUKE: *mettendo le mani tipo a pregarla* dai Quee, non fare storie! *praticamente chiudendola dentro la macchina* mi dispiace dover usare queste maniere, ma non posso assolutamente permettere che una mia amica non venga al ballo e passi la serata da sola a casa.

QUEENIE: ma-- *non ero sola a casa. pensando appunto a Jared e al fatto che sarebbero dovuti uscire, tanto più che l'aveva mollato sulla soglia della porta senza se e ma, sospirando* non mi piacciono queste occasioni.

CASSIE: appunto! *confermando le parole del ragazzo, annuendo e stando girata verso l'amica, dal sedile anteriore* quindi non fare storie, vedrai che troverai qualche bellissimo principe azzurro e mi ringrazierai! *sorridendole e dicendolo con convinzione, diretti verso la scuola*

JARED: *dopo aver ascoltato buona parte della conversazione "origliando" al citofono, riaggancia e fa un sospiro, tranquillizzato visto che alla figlia non era accaduto niente, e sorridendo debolmente tra e    meglio così    , avviandosi poi di sopra per darsi un minimo di sistemata e uscire,    ..magari incontra qualche bel ragazzo e questa faccenda trova un felice epilogo, almeno per lei    *

 

***

QUEENIE: *riuscendosi finalmente a staccare dalla presa di Cassie e lasciandola da sola con Luke sul dancefloor, si siede sullo sgabello difronte al bancone del bar, sbattendo piano il pugno sulla piattaforma* il solito, man. *con tono serio, poggiando poi anche la testa sul bancone, sbuffando*

BARISTA: *ridacchiando* coca-cola e limone?

BENJAMIN: *un ragazzo sui diciotto, capelli castani di media lunghezza, va a sedersi accanto a lei al bar, senza effettivamente prestarle attenzione, rivolgendosi direttamente al barista* il solito, coca e limone! *voltandosi poi distrattamente verso la ragazza mentre attende di essere servito, e sorride notando la stessa bevanda* oh, una collega! *e rivolge il sorriso a lei*

QUEENIE: *girando la bevanda con la cannuccia, osservando distrattamente i cubetti di ghiaccio che toccavano contro il vetro del bicchiere, guarda il ragazzo di sottecchi, abbozzando un sorriso, non essendo esattamente di buon umore* neanche a te piace l'alcool?

BARISTA: *poggiando il bicchiere davanti al ragazzo* ma cosa c'è stasera, la riunione degli astemi? *ridacchiando nuovamente, andando poi a recuperare i bicchieri vuoti che altre persone avevano lasciato lì sul bancone, facendo per lavarli*

BENJAMIN: *scuote la testa stringendosi nelle spalle, con aria tendente all'imbarazzato* è che proprio non posso berne, anche solo un bicchiere e divento cretino! *prendendo il proprio bicchiere e imitando sovrappensiero il gesto di lei, girando i cubetti di ghiaccio con la cannuccia*

QUEENIE: *sedendosi in maniera composta, facendo spallucce* a me basta anche solo una goccia e mi sento male. benvenuto nel club! *sorridendogli e sorseggiando la cocacola, guardando poi distrattamente verso l'uscita, chissà Jared che sta facendo...*

BENJAMIN: *le sorride di nuovo a sua volta, poi porgendole la mano con gentilezza* io mi chiamo Benjamin, e tu? non ti ho mai vista in giro! *rimanendo in attesa*

QUEENIE: *lo guarda pressocchè stranita da quell'affermazione, non m'ha mai vista in giro? sbattendo un attimo le palpebre interdetta, e com'è possibile? forse non è mai in giro, ecco perchè. cambiando espressione, sorridendogli di nuovo e stringendogli piano la mano* io mi chiamo Queenie. *ridacchiando poi* strano tu non mi abbia mai vista, sono praticamente sempre in giro!

BENJAMIN: *le stringe la mano, poi la lascia andare stando voltato verso di lei e bevendo di tanto in tanto* mi dispiace, no! è che io sto molto raramente in giro, mi sto preparando per la prova finale di pittura e sono lievemente tra le nuvole.. meglio tardi che mai, comunque! *sorridendole ancora*

QUEENIE: *ridacchiando* la prova finale? per molti è quasi una leggenda! *girandosi verso il bancone del bar, guardandolo però di sottecchi, facendo un altro sorso dalla bevanda* beato te che stai quasi per finire!

BENJAMIN: *annuisce, bevendo l'ultimo sorso, poi facendo spallucce* speriamo bene! *facendo poi di colpo un'espressione stranita, come avesse realizzato qualcosa* ma sei venuta qui da sola? *inclinando appena la testa di lato*

QUEENIE: *fissando il fondo del bicchiere facendo spallucce* con la mia migliore amica e il suo quasi-ragazzo. *poi guardandolo di sottecchi, finendo di bere* tu? *ma perchè mai gli faccio queste domande? manco me ne frega!*

BENJAMIN: *indicando una coppietta che si scambiava effusioni in fondo alla sala* col mio migliore amico e la sua quasi-ragazza! *ridendo per la coincidenza* cioè, insomma, ragazza.. se la sbatte e basta! *facendo spallucce e un sorrisino di circostanza*

QUEENIE: ah, wow. *chissà se anche quella ragazza non potrà mai essere niente per quel ragazzo. guardando per qualche secondo la coppia* eppure a vederli da qui sembrano una coppia "normale".. *facendo spallucce anche lei, stiracchiandosi un po'* ti hanno cacciato, eh? *ridacchiando*

BENJAMIN: *annuisce, ridendo* ebbene sì! anche se, a dirla tutta, a questo ballo proprio non volevo venirci, mi ci hanno letteralmente trascinato. odio le feste così, e poi non so ballare! *facendo una mezza smorfia* maledetto sia chi le organizza!

QUEENIE: *tossisce guardandolo con aria quasi colpevole* pensa che io non solo sono stata trascinata qui con la forza, non solo io non so ballare e nemmeno mi piace farlo, ma *guardandolo trattenendosi dal ridere* mi sono dovuta anche occupare dell'organizzazione della cosa! *ridendo poi, scuotendo la testa* grazie per la maledizione, davvero! *scendendo dallo sgabello, stiracchiandosi di nuovo e guardandosi intorno*

BENJAMIN: *sgrana un attimo gli occhi, poi fa un'espressione mezza imbarazzata* ma è venuta bene, la festa, solo che a me queste cose non piacciono, scusa! *rimanendo nelle sue convinzioni pur scusandosi per la gaffe* ..scommetto che sono il primo ragazzo che ti lancia una maledizione invece che un complimento!

QUEENIE: guarda che non piacciono manco a me! *ridendo, poi gli fa un gesto con la mano* non importa, non devi mica scusarti! *però com'è strano. è troppo uguale a me. chissà se anche lui c'ha una storia impossibile! facendo spallucce* sì, lo sei! *io in genere passo dai complimenti alle minacce, le maledizioni mi mancavano!* meglio così comunque! *sorridendogli in maniera carina* in genere mi si accollano certi tizi... io già non ci volevo venire, se ti ci mettevi anche tu facevamo il quadro completo della serata perfetta! *prendendo degli spiccioli che aveva trovato poco prima in tasca, facendo per poggiarli sul bancone per pagare la coca-cola*

BENJAMIN: *scuote la testa, quindi paga per entrambi spostandola* offro io! non mi far fare figuracce! *poi infila le mani nelle tasche dei jeans, e le sorride* comunque non mi ci metto anche io, ti lascio stare! buona serata! *e fa spallucce sorridendole ancora, facendo per allontanarsi*

QUEENIE: *seguendo tutta la scena con lo sguardo, ma lo blocca appena lui fa il primo passo* no, aspetta! *?! che cavolo fai?* non intendevo dire quello, scusa. *mettendosi le mani in tasca, stringendosi nelle spalle* comunque, grazie. *abbozzando un sorriso, non puoi continuare a cacciare le persone, Quee. poi lui sembra un bravo ragazzo... guardandolo di sottecchi, abbassando poi lo sguardo pensando a quel pomeriggio e a quello che le aveva detto Jared, scuotendo poi la testa tra e , ma non è quello che voglio... allora perchè l'ho fermato?*

BENJAMIN: e di che? *sorridendole per il fatto che l'avesse fermato* e comunque non me ne stavo andando davvero! *ridendo*

QUEENIE: *lo guarda inizialmente con aria interrogativa perchè era persa nei suoi pensieri, poi realizza tutto d'un botto, alzando un sopracciglio* cioè, mi stavi prendendo in giro? ma guarda te, oh! *però ridendo, mi ha detto che non potrò essere mai niente. e se volevo farlo "felice" mi sarei dovuta togliere dalle scatole. trovandomi un "bravo" ragazzo. rivolgendogli un'occhiata gentile, significa che non gli interesso, no? sì, significa questo. e se proprio stasera mi capita di parlare con l'unico tizio che non sapeva nemmeno chi sono, è un segno del destino, significa che mi devo dimenticare di lui. facendo un passo in avanti verso il ragazzo, ed io gliel'ho anche promesso, tra l'altro. sorridendogli*

BENJAMIN: non ti prendevo in giro, è solo che questa splendida festa mi sta annoiando, quindi andrei via, però se vuoi ti concedo di venire con me. *dicendolo con una certa solennità, fingendo di essere serio* giusto perchè mi sembri simpatica!

QUEENIE: *gli sembro simpatica? sgranando un attimo gli occhi* una festa splendida che ti annoia? *ridendo* e meno male che non mi prendevi in giro! *facendo spallucce ma ridendo per qualche secondo ancora, è la prima volta che mi si avvicina qualcuno non armato di cattive intenzioni, o che mi dica "simpatica" e non "bella". poi guardandolo* e dov'è che andresti, esattamente? *sorridendogli anche, io posso riuscirci. com'era? chiodo schiaccia chiodo.. quella cosa lì. poi è una promessa. e poi comunque stiamo solo parlando...*

BENJAMIN: *fa spallucce, lanciandole un'occhiata divertita mentre si avviava verso l'uscita e salutava con la mano la coppia di amici con i quali era arrivato alla festa* dove ti piacerebbe andare?

QUEENIE: *facendo lo stesso gesto di lui, rivolto però a Cassie e Luke* va bene qualunque posto, purchè si mangi! *mettendosi una mano sullo stomaco* ho una fame..! *sospirando, allora perchè sento che non sto facendo una bella cosa? forse boh, all'inizio appare così... *

BENJAMIN: mmh.. *alzando lo sguardo mentre cammina mani in tasca nel cortile della scuola, diretto al cancello, come se riflettesse* ti piace la cucina giapponese? c'è un sushibar non lontano da qua!

QUEENIE: *lo guarda un attimino sorpresa, sgranando gli occhi, ma che è?!, annuendogli* è la mia preferita! *sorridendogli anche, mettendo di nuovo le mani in tasca*

BENJAMIN: *s'illumina in un sorriso, contento di averci azzeccato* fantastico allora! *porgendole poi il braccio con aria divertita, come fosse un cavaliere con la dama* è il destino che ci ha fatto incontrare! *con una certa solennità, cercando di non ridere*

QUEENIE: il destino, eh? *lo guarda un attimo interdetta, alzando un sopracciglio, dato il momento mi sa di sì. avvicinandosi a lui di un altro passo, avevo detto che l'avrei fatto felice quindi ora mi tocca. quasi citando Jared, basta, non devo pensare a lui, basta! mettendosi sottobraccio con lui, sorridendogli* che frase banale per un artista! *ridacchiando, facendogli una linguaccia*

BENJAMIN: *fa una mezza smorfia, poi avviandosi verso il suddetto sushibar con lei sottobraccio* ritiro il "simpatica", sei acida! *restituendo la linguaccia con altrettanto sdegno, e ridendo poi, tranquillo e ignaro dei pensieri che ronzavano nella testa di lei*

QUEENIE: acida a me?! *lo guarda facendo un'espressione meravigliata finto-incazzata* antipatico. *guardandolo con la coda dell'occhio, ridacchiando poi, com'era che poi diceva? che dovevo godermi il momento senza pensarci su troppo. col cervello in pausa un secondo, ma perchè diavolo continui a pensare a lui, Quee?, ma sorridendo a Benjamin*

BENJAMIN: e va beeeene, io sono antipatico.. però tu sei MOLTO acida! ecco perchè non ti avevo mai notata! *svoltando poi l'angolo nei pressi del sushibar, parecchio affollato, ed entrando, sempre tenendola sottobraccio*

QUEENIE: ma che c'entra, quello è perchè te ne stavi sempre chiuso in aula. *facendo spallucce, osservandosi intorno pensare che qui ci dovevo venire con Jared stasera.. distogliendo un attimo lo sguardo dal ragazzo, poi guardandolo di sottecchi*  e poi non sono acida, io dico solo quello che penso in maniera poco cortese! *ridendo però, in tono scherzoso*

BENJAMIN: faccio solo il mio dovere! ci tengo a diventare qualcuno nella vita. *dicendolo con serietà, lasciandosi poi accompagnare da una cameriera in abiti tradizionali verso uno dei tavoli, lasciando Queenie così che si sedesse, posizionandosi di fronte a lei, e sorridendole*

QUEENIE: ah sì? *con aria un po' come a volerlo prendere in giro, ma poi gli sorride tornando seria* cosa vorresti diventare? *guardandolo apparentemente interessata, sistemandosi meglio sulla sedia*

BENJAMIN: *dopo averci pensato un secondo netto* vorrei diventare un pittore bohèmien, per vivere in qualche attico fatiscente, drogarmi da mattino a sera ed essere circondato da modelle discinte tutti i giorni! *ridendo subito dopo*

QUEENIE: *lo guarda seria per un attimo, alzando il sopracciglio* oddio, secondo me tu ti droghi già ora! *sempre in tono scherzoso* anche se credo questa sia una cosa che farebbe piacere a tutti gli uomini! *ridendo, poi*

BENJAMIN: *scuote la testa, prendendo uno dei due menù e sorridendo, senza guardarla* ma scherzavo.. chi mi fila, a me? *ridendo* e poi, io vorrei che mi capitasse uno di quegli incontri fortuiti, di quelli che capisci di amare la persona che hai di fronte solo incrociando il suo sguardo la prima volta, per puro caso. e capisci che non potrai mai più togliertela dalla testa! *sorridendole pur mantenendo un tono serio, tornando a leggere il menù*

QUEENIE: eh, praticamente una catastrofe... *quasi pensando ad alta voce, dicendolo però quasi tra e non sentendosi nemmeno, poi gli sorride prendendo l'altro menu* sarebbe bello, se l'altra persona la pensasse come te e provasse quello che provi tu. *aprendo il menu, leggendolo in mente anche se in realtà lo conosceva a memoria*

BENJAMIN: *l'ascolta, rimanendo poi in silenzio qualche attimo prima di sorriderle di poco e annuire piano* già. *chiudendo poi il menù e facendo spallucce* in fondo per me è già tanto non essere solo, stasera! comunque, io mi prendo il sushi misto. e tu?

JARED: *col collo della giacca alzato per schermarsi dal vento, si avvicina a passo svelto all'ingresso del sushibar, fermandosi poi davanti alla porta a vetro per finire gli ultimi tiri della sigaretta che stava fumando    sì, io sono davvero un emerito coglione perchè pur essendo braccato dalla polizia esco a comprarle il sushi per quando tornerà. lo sono. per forza devo esserlo!     si ripete mentalmente seccato con se stesso, guardando distrattamente dentro al locale*

QUEENIE: *dando un'ultima rapida occhiata al menu, chiudendolo* ma sì, anche io! *stringendosi nelle spalle e guardando distrattamente fuori al locale, sempre con aria pensierosa* altrimenti che senso ha venire qui? *facendo spallucce, non dovrei essere qui, non con lui almeno.*

BENJAMIN: *annuisce in attesa della cameriera che venisse a prendere le ordinazioni, guardando la ragazza e facendo un'espressione stranita* ma a che pensi da mezz'ora a questa parte? sei tutta concentrata! *ridendo*

JARED: *fa ancora un tiro, stringendosi di più nella giacca per il freddo, poi apre di più gli occhi con l'aria di chi non è convinto di aver visto bene, e scuote un attimo la testa guardando meglio,    è proprio lei. con un ragazzo.     aggrottando le sopracciglia per qualche istante, realizzando solo in un secondo momento che era quello che lui stesso le aveva detto di fare, ma al contempo non riuscendo a schiodarsi da lì, rimanendo con la sigaretta quasi finita a mezz'aria*

QUEENIE: eh? ah.. oh beh, niente, una cosa mia.. *mia. magari. forse era meglio fermarsi a niente. sospirando e abbassando lo sguardo* lascia stare. *insomma, diciamo la verità: a te di questo povero tizio non importa poi molto. guardando qualche secondo ancora fuori dal locale, per poi tornare a guardare Benjamin, quindi perchè sei qui? ah già il fatto del chiodo. girandosi nuovamente scrutando quasi una persona lì fuori, sbattendo un attimo le palpebre, lui?..sì, ora pure le allucinazioni c'hai, mi sa che sei tu che ti droghi Quee, non 'sto tizio!* mh.. secondo me facevamo prima con il take away, la sala è strapiena.. *provando a cambiare discorso*

BENJAMIN: mi sa di sì.. *assumendo un'espressione dispiaciuta perchè lei sembrava essere con la testa totalmente altrove, poi allungando la mano per poggiargliela sul braccio come a scuoterla e farsi notare* vuoi andare via? ti annoi? non è un problema, eh!

JARED: *osserva fisso quel gesto, quasi fosse incantato, senza smettere quell'espressione ostile che stava assumendo nemmeno per un attimo,    hey, è quello che le avevo detto di fare. che le avevo fatto promettere di fare. quindi sta facendo benissimo a farlo.     si ripete come da monito, quindi getta la sigaretta a terra, allontanandosi da lì*

QUEENIE: *istintivamente scostandosi con il braccio continuando a guardare fuori senza vedere più quella figura, era proprio un'allucinazione. figurati se poi veniva qui.. sai che gliene frega di te... poi si rende conto di non essere stata propriamente gentile nei confronti di chi lo era stato con lei* no, non mi annoio! *stentando un sorriso* solo mi chiedo perchè ci mettano tutto questo tempo, di solito è veloce.. insomma, ho fame se non si è capito! *facendo un altro sorriso seppur forzato, ma che chiodo scaccia chiodo...*

 

***

 

Signori e signore, qua le faccende si complicano ed è fioccato anche una specie di triangolo amoroso (pfff ), ma dove andremo a finire... ci auguriamo che anche queste scenette siano state di vostro gradimento, e vi annunciamo che tra poco le cose si movimenteranno terribilmente O_O alla prossima! <3

 

Lelechan: e cominciano a farsi seghe di altro tipo? X°D *finezza* ma, hanno detto bene entrambi, Jared è proprio il meno malintenzionato fra tutti quelli che girano attorno a Quee

annalisac2: Jared... un bellissimo carattere? X°D ammazza, that's amore! <3 è proprio vero che la bellezza è negli occhi di chi guarda e sì, Quee è decisamente un idolo <3 ti amiamo anche noi, scema (L)

Martyz: cosa credevi, che fossero solo qui da noi? X°D e grazie grazie, almeno si riscatta dai "coglione" che s'è beccato nei capitoli precedenti XD

Jokerina: ...in effetti non ci speravamo più e c'è stato un tripudio di felicità via msn quando ti abbiamo letta XD ci fa piacere zia Jokerina abbia apprezzato la miniscena del poliziotto stupido (L) e bacchettaci pure, ma non è colpa nostra: questa era la nostra prima fic a quattro mani, poi ci siamo affinate u.ù e noi al posto vostro gioiremmo del fatto che questi qua perdano un po' meno tempo a insultarsi, con tutta la fatica fatta per accoppiarli <3

 

alla prossima, ci raccomandiamo (L)

- la CMC dai bassifondi di NYC >:D

 

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Capitolo 23
*** 22. Never Wanted to dance ***


“ 2 O’Clock

Capitolo 22 – Never wanted to dance

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

QUEENIE: *una volta usciti dal locale, mani in tasca voglio andare a casa...* brrr.. fa freddo però! *poi lo guarda, abbozzando un sorriso* che ore sono?

BENJAMIN: *guarda l'orologio al proprio polso, poi sorridendo nel voltarsi verso di lei* le undici e mezza! la notte è giovane!

QUEENIE: *SOLO le undici e mezza?* cavolo! già le undici e mezza? il tempo scorre troppo velocemente.. *sospirando* io a quest'ora dovrei essere già a casa! *proprio.*

BENJAMIN: *fa un'espressione prima sorpresa, poi mezzo dispiaciuta* devi essere a casa per le undici e mezza?

QUEENIE: *annuendogli, guardandogli l'espressione dispiaciuta, insomma Quee, non si gioca con le persone.* massimo mezzanotte! *digliela la verità, stupida, diglielo che non vuoi e non che non puoi! abbozzando un sorriso* roba che nemmeno Cenerentola! *poi facendo spallucce* è che si preoccupano...

BENJAMIN: ho capito! *e annuisce* tipico di tutti i genitori, specie con le ragazze.. in fondo anche è normale! fossi padre mi preoccuperei anche io! *alzando lo sguardo come s'immaginasse in quella situazione, quindi seguendola verso casa di lei per accompagnarla* che impressione immaginarmi tra il doppio degli anni che ho, ormai vecchio e decrepito!

QUEENIE: *lo guarda quasi come a volerlo fulminare per qualche istante solo, poi sospira* dai, se a trentasei anni sei vecchio e decrepito, ad ottanta cosa sei, morto? *scuotendo la testa, ridacchiando, camminando con le mani in tasca, Jared non è vecchio e decrepito. .. cristo santo Queenie, basta! BASTA! se continui a pensarci ti fai solo male, basta!*

BENJAMIN: probabilmente sarò morto! *facendo spallucce* però almeno non fumo.. non bevo.. può essere che per qualche anno in più me la cavo! *sorridendole*

QUEENIE: magari ottantadue allora... *ridacchiando, insomma: non fuma, non beve, è gentile, è un artista, è senza dubbio un bel ragazzo, ma perchè diavolo non mi sento bene?* io invece spero di arrivare ai novanta!

BENJAMIN: t'immagini? *sorridendole dolcemente* a ottant'anni passati saremo ancora qui tornando dal giapponese chiacchierando del più e del meno! *ridendo, poi più seriamente* sono contento di averti conosciuta, sai?

QUEENIE: *l'ascolta sgranando gli occhi, quanto mi fai schifo da uno a dieci Queenie? quanto?* ...davvero? *lui se ne sta qui ad immaginarsi tra decenni che cammina con me tornando a casa, ed io? io continuo a pensare a qualcuno per il quale non sarò mai NIENTE. ora, mai. ti pare bello? lo ferirò almeno la metà di quanto sia stata ferita io. , ti pare bello? sorridendogli però, con una tristezza negli occhi ben mascherata*

BENJAMIN: sì! *e annuisce con convinzione, sorridendole a sua volta* non sei come tutte quelle.. *arricciando le labbra come a pensare al termine adatto, poi facendo il gesto delle virgolette con le mani* "ochette stupide" che frequentano il nostro college. Con te si può avere un dialogo! Il che non è poco! *ridendo con aria affranta al pensiero*

QUEENIE: tu invece non sei come tutti quegli stronzi che puntualmente provano a sbattermi contro un muro. *facendo spallucce* probabilmente sei il primo ragazzo che non sia un mio parente con il quale abbia avuto un dialogo. credo che potremmo diventare buoni amici! *sorridendogli, almeno così si mette il cuore in pace, no..? e tu lo metterai mai, in pace?*

BENJAMIN: *l'ascolta in silenzio, raggiungendo nel frattempo le vicinanze di casa di lei, poi annuisce tenendo lo sguado basso e sorridendo debolmente* mi piacerebbe!

QUEENIE: *sorridendogli a sua volta, mi sento uno schifo. sono innamorata di una persona che non ricambierà mai, c'è questo tizio che è un potenziale principe azzurro ed io ho tentato di usarlo come chiodo inutilmente, no, non lo metterai mai in pace il tuo cuore.* io abito qui! *fermandosi ed indicando un palazzo con lo sguardo*

BENJAMIN: *lancia un'occhiata all'edificio, quindi annuisce e si ferma sul marciapiede, di fronte a lei* allora.. ci vediamo in giro per il college qualche volta, se ti va? *intristito, ma sorridendole per non darlo a vedere*

QUEENIE: *lo guarda con aria colpevole, annuendogli* certo! mi farebbe piacere! *sorridendogli di nuovo, prendendo le chiavi dalla tasca* grazie per la serata... *sorridendogli di nuovo, ma ti rendi conto che l'hai fatto rimanere male?*

BENJAMIN: *fa spallucce* non c'è di che.. grazie a te.. *e le sorride ancora sempre con quell'aria dispiaciuta* buonanotte! *voltandosi poi, per percorrere a ritroso la strada appena fatta e tornare a casa propria*

QUEENIE: *lo guarda allontanarsi sentendosi assalita dall'amarezza, infilando le chiavi nel portone, girandosi* hey, Benjamin! *aspettando lui si girasse* buonanotte a te..! *sorridendogli e salutandolo con un gesto della mano, aprendo il portone*

BENJAMIN: *si volta di nuovo verso di lei, ricambiando il gesto, avanzando poi il passo,    sono un emerito cretino.     girando l'angolo*

QUEENIE: *chiudendo il portone alle sue spalle, sedendosi sul primo gradino della rampa delle scale, con la testa tra le mani, assalita dalla tristezza ed eventualmente non volendosi far vedere così da Jared che poteva essere in casa, sono veramente una deficiente.*

JARED: *cinque minuti dopo circa, quasi mezzanotte, di ritorno a casa di lei getta l'ennesima sigaretta prima di cercare nella tasca della giacca il doppione delle chiavi che aveva trovato in casa, quindi entra, senza accorgersi che lei fosse seduta lì sulle scale finchè non le arriva davanti, inchiodando quindi, e guardandola in silenzio, con un'espressione indefinibile stampata in faccia*

QUEENIE: *guarda con la coda dell'occhio verso il portone sentendo che si era aperto, non realizzando in principio chi fosse, alzando quindi lo sguardo dolcemente triste che aveva stampato in faccia, verso di lui ...Jared? restando però in silenzio, stringendosi nelle spalle*

JARED: *la guarda in silenzio ancora qualche attimo, poi in tono lievemente acido* chi non muore si rivede! *scansandola letteralmente e avviandosi a salire le scale verso casa di lei, senza aspettarla*

QUEENIE: ?! *guardandolo con aria interrogativa, alzandosi da lì visto che tanto ormai l'aveva vista, stiracchiandosi e salendo i primi gradini* mi hanno trascinata diritta a scuola..

JARED: ah sì? *fingendo totale indifferenza anche in maniera abbastanza convincente, raggiungendo casa di lei e aprendola con le proprie chiavi, gettandole poi distrattamente su un mobile all'ingresso e lasciando la porta aperta per lei*

QUEENIE:*entrando in casa* è per questo che non sono più salita, poi *distrattamente, facendo spallucce ma non lo vedi che a lui non gliene frega niente? guardandolo con la coda dell'occhio mentre chiude la porta alle sue spalle*

JARED: *annuisce in risposta, poi levandosi la giacca* divertita?

QUEENIE: insomma.. *seguendo i movimenti di lui con lo sguardo, facendo spallucce e togliendo le chiavi dalla tasca per poggiarle sul mobile, tornando a guardarlo cercando le parole per dirgli qualcosa ma non riuscendo* a te com'è andata la serata?

JARED: *le sorride lasciando la giacca sullo schienale del divano, poi annuendo con convinzione* benissimo! *in tono allusivo, ma senza specificare altro*

QUEENIE: oh bene allora.. *abbozzando un sorriso, diciamocelo Quee: la verità è che tu sei illusa che tutte quelle cose che ti ha detto, non erano vere. abbassando lo sguardo, invece no, sono vere. lui sta benissimo senza di te!  allungandosi le maniche della felpa, e tu invece sei un idiota perchè hai pensato a lui una serata intera ferendo un povero ragazzo che non c'entrava nulla con tutta questa storia realizzando che in effetti tu sei innamorata di lui, mentre lui se la spassava altrove. facendo poi per muoversi per andare in camera sua, sì, sei proprio un'idiota.*

JARED: *la guarda di sbieco incrociando le braccia al petto* che faccia fai? *in tono quasi saccente* non hai digerito il sushi per caso?

QUEENIE: *si gira di scatto verso di lui, sgranando gli occhi per qualche secondo, ma allora...* e tu come fai a sapere che ne ho mangiato? *con aria sorpresa e interrogativa, ..era davvero lui?*

JARED: *fa spallucce con finta noncuranza* passavo di lì per caso e ti ho visto. *    certo, PER CASO, ero lì per prenderglielo e lei stava lì con qualcun altro!    * tutto qua. *   ..ma che sto pensando?    *

QUEENIE: ah. *facendo spallucce, ovvio per caso, che ti fai a fare i film in testa, cretina?* io ed un compagno di scuola ci annoiavamo ed avevamo fame, così mi ha proposto di andare a mangiare qualcosa lì *in tono casuale, mettendosi le mani in tasca e stringendosi nelle spalle*

JARED: sì, vi ho visti. *in tono secco oltre che seccato,    ma piantala, cazzo di scenate fai?!    * io invece ho impiegato il tempo prendendo i regali che dovevo. odioso, dover pagare in contanti invece che con la carta di credito. *con noncuranza mascherata sempre peggio,    ma comportati da adulto quale dovresti essere, cretino! prima le fai promettere cose e poi ci ripensi?!     scuotendo appena la testa a se stesso, buttandosi con poca delicatezza sulla poltrona del salotto*

QUEENIE: *continuando a guardarlo* vabeh, l'importante è averli presi, no? *sorridendogli debolmente, devo dirglielo, devo farlo, glielo devo dire. distogliendo lo sguardo da lui, sospirando, tentando di farsi forza* Jared... *in tono pacato, ma perchè devo se a lui non gliene può fregar di meno?*

JARED: *recupera il pacchetto di sigarette dalla tasca dei jeans, alzando poi lo sguardo verso di lei con aria interrogativa* sì? *accendendosela poi, apparentemente tranquillissimo e indifferente*

QUEENIE: i-io.. *tenendo lo sguardo basso, mordendosi un labbro e stringendosi nuovamente nelle spalle, sentendosi una piccola macchia dell'universo, forza!* non posso mantenere la promessa che ti ho fatto. *a bassa voce, tutto d'un fiato, abbassando un po' la testa* mi dispiace..

JARED: *la fissa in silenzio per diversi secondi, senza sapere come reagire, o meglio sapendolo, ma non potendolo fare,    non ti azzardare!    * complimenti per la costanza! *in tono sarcastico,    ma piantala idiota.. chi vuoi prendere in giro?     facendo distrattamente un tiro alla sigaretta*

QUEENIE: non ci riesco. *rimanendo in quella posizione, stringendo i pugni* ci ho provato a farlo, ho provato ad inculcarmi in testa il concetto che in fondo non t'importava poi molto di me, che ti avevo fatto una promessa e che saresti stato felice ma.. *poi con tono di voce quasi strozzato e gli occhi lucidi, ma lui non poteva vederla* non sono riuscita a smettere di pensare a te nemmeno per un secondo. passare la sera con quel ragazzo mi ha solo fatto realizzare che.. *poi a bassa voce, tirando un respiro profondo e guardandolo con la coda degli occhi solo per quei secondi* ...che sono innamorata di te. *tornando poi a guardare verso il basso* perciò, non posso mantenerla... mi dispiace.. *sempre con voce strozzata, stringendosi di più nelle spalle, con gli occhi ancora più lucidi e non riuscendo più a dire altro*

JARED: *la osserva in silenzio tutto il tempo, sgranando gli occhi quando sente quelle parole,    innamorata di me?     rimanendo con la sigaretta a mezz'aria,    innamorata di me? da quando una semplice cotta è diventata amore? quand'è successo? perchè?    * ..che? *   nonono, assolutamente no, perchè è degenerata così?    *

QUEENIE: *che stava veramente male per tutta quella situazione che le si era creata intorno, non volendo complicarla ulteriormente, non avrei dovuto dirlo, non avrei dovuto* lascia perdere.. ti spiegavo solo perchè non potevo mantenere la promessa. *...ma che ti aspettavi, razza di stupida? con lo sguardo perso in un punto indefinito del pavimento*

JARED: *rimane ancora a guardarla, con la sigaretta che gli si consumava in mano senza che la fumasse,    stupida ragazzina, perchè? perchè proprio io? ti avevo detto di non farlo! stupida! stupida!!    * ero venuto a comprare il sushi per mangiarlo quando fossi tornata, per questo ero lì, non per caso.. *   ..eh?!    * non è vero che "non me ne importa poi molto di te".. *   MA CHE CAZZO STAI DICENDO?!    *

QUEENIE: *lo ascolta sgranando gli occhi, cosa? era lì per "me.." alzando giusto un po' lo sguardo verso di lui, leggermente incredula, rilassando le mani in modo che non erano più tese in un pugno* davvero..? *ha avuto un pensiero bellissimo per me.. per me! alzando poi definitivamente lo sguardo verso di lui, guardando con gli occhi che erano ancora appena appena lucidi dandole un'aria un po' dolce, non è vero che non gliene importa... facendo come se volesse avvicinarsi a lui*

JARED: *distoglie lo sguardo per evitare di lasciarsi intenerire oltre,    e tu sei più stupido di lei!    * non pensare più che non m'importi niente di te.

QUEENIE: *scuote la testa piano* l'ho.. l'ho pensato perchè, stando alla promessa che mi avevi fatto fare, era come se tu potessi essere felice se io mi fossi, in un certo senso, tolta dalle scatole.. *distogliendo lo sguardo anche lei, in tono quasi a giustificarsi e un po' intimidita, guardando poi l'orologio perchè aveva iniziato suonare segnando la mezzanotte*

JARED: *fa un sospiro stanco, facendo l'ultimo tiro da una sigaretta ormai agli sgoccioli e spegnendola nel posacenere sopra al tavolino lì davanti a , poi le indica la giacca che aveva lasciato sullo schienale del divano come a farle segno di dargliela*

QUEENIE: *lo guarda con aria interrogativa, prendendo la giacca di lui dal divano e portandogliela, porgendogliela abbozzando un sorriso*

JARED: in effetti sarebbe meglio per tutti e due se ti togliessi dalle scatole.. *commenta mezzo ironico, poi prende la giacca dalle mani di lei, senza guardarla direttamente in viso, estraendo un piccolo pacchetto dalla tasca e porgendoglielo, sorridendole quasi impercettibilmente*

QUEENIE: *sbuffa un po' sentendo la frase che le aveva detto, guardando alternativamente lui e il pacchetto, sorpresa* eh? per me? *prendendolo delicatamente dalle mani di lui e continuando a guardarli alternativamente*

JARED: *annuisce appena, incrociando le braccia al petto* oggi è il tuo compleanno, no? *ostinandosi a usare un tono duro, nonostante dopotutto stesse facendo un gesto dolce per lei*

QUEENIE: *gli annuisce, sedendosi sul bracciolo del divano accanto alla poltrona dov'era seduto lui* e tu come lo sai? *avendo rimosso l'incontro con l'ufficiale di quel pomeriggio, sciogliendo il fiocco di spago che avvolgeva il pacchettino*

JARED: intuito! *stando voltato verso di lei e seguendo i suoi movimenti* odio il Natale, e le disgrazie non vengono mai sole.

QUEENIE: a me piace il Natale. *facendo spallucce, poggiando il nastro sul tavolino e scartandolo facendo attenzione a non rovinare la carta* cioè, mi piace il significato. tutti i giorni dovrebbero essere Natale! *ridacchiando, poggiando anche la carta sul tavolo accanto al nastro, rimanendo con uno scatolino quadrato verde del tutto impersonale, aprendolo e trovandoci dentro un braccialettino d'argento con un ciondolino colorato d'arancione a forma di coroncina, sorridendo tra e sè* ma.. è stupendo! *poi guarda Jared e gli sorride con aria dolce* grazie!

JARED: *le sorride meccanicamente vedendola sorridere, poi fa spallucce cercando di rimanere impassibile* non c'è di che..

QUEENIE: *gli sorride di nuovo sempre con la stessa aria di prima, poggiando lo scatolino sul tavolo e prendendo il braccialetto tra le mani, guardandolo* l'arancione è anche il mio colore preferito! *sorridendo di nuovo, aprendo il gancetto del braccialetto e tentando di metterlo*

JARED: ah sì? *non potendo far a meno di sorriderle ogni volta che la vedeva un po' più felice, facendole poi cenno di avvicinarsi per chiuderle il braccialetto*

QUEENIE: sì! *sorridendogli di nuovo, alzandosi e avvicinandosi a lui, tenendosi il braccialetto intorno al polso con l'altra mano*

JARED: *glielo chiude, rimanendo poi a guardarla sorridendo debolmente, interiormente contento di aver per una volta reso felice una persona piuttosto che averle distrutto la vita,    sono un cretino..    *

QUEENIE: *lo guarda per qualche attimo, sedendosi sul bracciolo della poltrona dov'era seduto lui, dandogli un leggero bacio sulla guancia* grazie, davvero. *sorridendogli dolcemente, di nuovo*

JARED: *fa un'espressione finto disgustata, piantandole una mano in fronte per spostarla* non ti allargare! *sforzandosi di non ridere,    ma in fondo, che male c'è?    *

QUEENIE: ma che c'è di male?! *dandogli un altro bacio sulla guancia e lasciandosi cadere addosso a lui, praticamente standogli seduta in braccio, sorridendogli di nuovo*

JARED: appunto! *esclama istintivamente, perchè l'aveva pensato anche lui, poi si ferma facendo un'espressione interrogativa* non starmi addosso. *girandosi dall'altra parte, per cambiare discorso*

QUEENIE: *che si stava stiracchiando, lo guarda interdetta, sbattendo le palpebre* perchè no? *facendo come ad alzarsi, però*

JARED: perchè no, non si può.. *ripetendolo quasi a cantilena visto che era la milionesima volta che lo diceva* sempre la stessa storia, su! *guardandola*

QUEENIE: *di tutta risposta, gli si mette addosso tipo a cavalcioni, poggiandogli le mani sulle spalle, guardandolo* Jared, la conosco la storia.. e tu sai anche quello che penso io.*sospirando, poggiando poi la testa su una spalla di lui e giocherellando con la mano, quasi inconsciamente, con una ciocchetta di capelli di lui leggermente più lunga delle altre che gli cadeva sul collo*

JARED: *inclina leggermente la testa di lato, come a farle spazio, poi fa un sospiro sistemandosi meglio, tirandola più a e abbracciandola per la vita* quest'ultima cosa me la dovevi dire per forza..? *in tono a metà tra il rassegnato e il preoccupato*

QUEENIE: *annuisce, alzando lo sguardo verso di lui e lasciandogli la ciocchetta di capelli, accarezzandolo lungo il collo ritornando a poggiare poi la mano sull'altra spalla di lui* perchè non avrei dovuto?

JARED: perchè preferisco non dovermi ricordare che un'innocente che non c'entra nulla s'è andata ad innamorare proprio di me.. *in tono di voce più basso, guardando con aria persa davanti a senza lasciarla,    e per giunta la cosa mi procura una certa felicità    *

QUEENIE: *fa scivolare le mani lungo i fianchi di lui, poggiandogliele sulla vita, stringendosi un po' di più a lui* ed, eventualmente, sarebbe un ricordo così brutto..? *con tono di voce basso, guardandolo con aria dolce*

JARED: *scuote leggermente la testa, portando le mani alla sua schiena percorrndogliela dal basso verso l'alto, scostandola appena così da vederla in viso* sei una piccola bugiarda spergiuratrice, lo sai, vero?

QUEENIE: *assume un'espressione tipicamente gnorri* chi, io?! *ma poi ride, facendo spallucce, poggiando la propria fronte contro quella di lui* io te l'avevo detto che non ci sarei riuscita! *con tono di voce basso*

Jared: non ci hai neppure provato seriamente.. *scuotendo appena la testa ma senza staccarsi da lei, guardandola negli occhi, sorridendole leggermente e in tono sollevato* ma almeno adesso sei maggiorenne!

QUEENIE: oh, ehm.. *lo guarda con aria quasi colpevole per qualche secondo, distogliendo lo sguardo, facendosi quasi piccola piccola* veramente no...

JARED: *sgrana gli occhi smettendo di sorridere di colpo, scostandola* come, scusa?

QUEENIE: *guarda lui, distoglie lo sguardo, lo riguarda, sbattendo le palpebre tentando di apparire quanto più carina possibile* sono del '91, quindi sono 17...

JARED:  *la guarda fisso negli occhi quasi impietrito per diversi secondi, poi trattenendo a stento l'alterazione* mi stai dicendo che ADESSO hai 17 anni, e io sono andato con una sedicenne?!

QUEENIE: *gli annuisce guardandolo con l'aria da cane bastonato dipinta sul volto, sbattendo ancora le palpebre come prima* ..però insomma, sedicenne, è successo l'altro ieri, mica dieci mesi fa... *con tono quasi a giustificarsi, ahia, ahia!*

JARED: *la guarda ancora fisso, interdetto, poi incazzandosi seriamente* non c'entra un cazzo, resta che sono andato con una a malapena diciassettenne!! *scostandola di più da , cambiando totalmente espressione* perchè diavolo non me l'hai detto?!

QUEENIE: *lo guarda, incrociando le braccia, poi seria rimanendo però pacata nei toni* a parte che non me l'avevi chiesto, *alzando poi un sopracciglio* poi mi spieghi in quale occasione avrei dovuto dirtelo?

JARED: prima di farlo con me, per esempio?! *alterandosi ulteriormente* ed era tuo dovere dirmelo, poi perchè cazzo avrei dovuto chiedertelo visto che mi avevi specificamente affermato di averne diciassette?!

QUEENIE: sì ma capirai, giorno più o giorno meno non è che fa chissà quanta differenza! *facendo spallucce* fosse stato all'inizio dell'anno c'avresti anche ragione!

JARED: complimenti per il ragionamento molto maturo! complimenti vivissimi! *annuendole* sicura di non averne dieci, invece?

QUEENIE: *lo guarda, ferita ancora una volta dalle sue parole, abbassando lo sguardo, stupida Quee, che credevi? ti aspettavi un "e vissero tutti felici e contenti"? quelle sono solo favole Quee, non esistono nella realtà, fattene una ragione!* probabilmente anche meno di dieci.

JARED: *la guarda a sua volta,    benissimo! me la sto facendo con una ragazzina appena diciassettenne, immatura e pure vittimista! e quel che è peggio mi sono anche affezionato a lei!     prendendole poi le mani nelle proprie, cercando di ritrovare un minimo di calma* perchè diavolo mi avevi detto di avere già diciassette anni, si può sapere? *fissandola negli occhi*

QUEENIE: *guardando prima le loro mani incrociate, poi lui con la coda dell'occhio* perchè tanto li avrei fatti da lì a poco e poi, se te l'avessi detto... *distogliendo lo sguardo del tutto, arrossendo, NO! NON PUOI DIRGLIELO! E' FUORI DISCUSSIONE!* ...non sarebbe potuto succedere quello che è successo tra noi. *con tono di voce basso, ma allora sei idiota davvero!*

JARED: *sgrana appena gli occhi guardandola mezzo interdetto a quella frase,    in altre parole non me l'ha detto perchè altrimenti non avremmo scopato?!    * ma.. cioè.. *quindi scoppia a ridere, non riuscendo a trattenersi*

QUEENIE: *lo guarda, alzando un sopracciglio, infastidita, lasciandogli le mani* ...ti fa tanto ridere la cosa?

JARED: *torna a guardarla smettendo per un attimo, poi riprendendo a ridere più di prima le annuisce pure, in risposta*

QUEENIE: *lo guarda con espressione ancora più infastidita di quella che aveva prima, inarcando ancora di più il sopracciglio* cioè spiegami, il fatto che t'abbia detto che io ero già diciassettenne perchè ho pensato che altrimenti non avresti voluto vedermi più, non ti saresti più avvicinato a me, ti fa tanto ridere?

JARED: sì.. certo! *annuendo ancora senza prenderla sul serio, praticamente morto dal ridere al pensiero*

QUEENIE: ah. wow. *scendendogli da dosso, prendendo il telecomando della tv dal tavolino* mi fa molto piacere sapere che il fatto che io tenga a te e non abbia voluto rinunciare all'idea di vederti ti faccia tanto ridere. *rivolgendogli un sorrisino sarcastico, sedendosi sul divano e accendendo la TV, facendo zapping tra i canali della tv satellitare, ...fanculo*

JARED: dio, quanto te la prendi! *cercando di riprendere un contegno, portandosi una mano allo stomaco per il troppo ridere* avevo collegato ad altro e m'è venuto da ridere, che devo farci! ringrazia che non t'abbia fatto fuori per i diciassette anni, piuttosto! *tornando serio man mano che parlava*

QUEENIE: *si stringe nelle spalle, girando ancora i canali senza avere manco voglia di guardare la TV ma in qualche modo doveva pur sfogare la sua rabbia* niente, niente, ridi pure!

JARED: *sbuffa roteando gli occhi* una volta tanto che chissà com'è sono allegro, devi rovinarmi l'umore! che palle! *abbandonandosi di più contro la poltrona, distogliendo lo sguardo da lei*

QUEENIE: *spegne la tv gettando il telecomando sul tavolino senza manco troppa delicatezza, IO rovino l'umore a LUI.. il mondo sottosopra! incrociando le braccia, guardando lui solo un attimo, distogliendo lo sguardo*

JARED: *sbuffa di nuovo, quindi si sporge a prendere le sigarette dal tavolino con aria nervosa accendendosene una* e ti ho pure fatto un regalo! *senza neppure guardarla, stando girato dall'altra parte a fumare*

QUEENIE: sì, e poi? *prendendo il cuscino dal divano, abbracciandolo* io ti dico una cosa più o meno seria e tu? ridi di me. *stendendosi sul divano, rannicchiandosi nell'abbracciare il cuscino* non puoi mica pretendere che mi metta a saltellare per casa!

JARED: *esasperandosi ulteriormente, sbuffa di nuovo* senti, fa' quello che ti pare *senza più calcolarla, fumando per fatti suoi, stando voltato*

QUEENIE: *si rannicchia ancora di più, poggiando la testa sul cuscino, con aria dispiaciuta, guardandolo di tanto in tanto con la coda dell'occhio e meno male che non è venerdì 13!*

JARED: *rimane in silenzio come fosse concentrato in quel che faceva, poi bruscamente rompendo il silenzio* domattina me ne vado. *facendo poi uno degli ultimi tiri*

 

***

 

*la cmc soffia via chili e chili di polvere dal file* ehm… salve xD è.é siamo molto arrabbiate con quelle persone che ci hanno abbandonate, quindi sappiate che ce la pagherete cara.

 

Lelechan: xD ma se tu lo fucili a quel Benjamin, come se ne fa a trovare un altro?!

Annalisac2: certo Kosa il nome di Benjamin lo scelsi io (nd Mary xD) dovresti saperlo che il caso non esiste ù_ù eccoti il nuovo capitolo :3

Martyz: ma quale povera donna, quella Quee sa perfettamente cosa vuole e come. Il che è inquietante e molto (anche più di Jared).

 

Kit, we’re really happy about your reading and leaving comments ^^ and you’ll have all the summaries as soon as possible, we promise <3

 

Alla prossima, gentaccia <3

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Capitolo 24
*** 23. With or without you ***


“ 2 O’Clock

Capitolo 23 – With or without you (I can’t live)

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

QUEENIE: *si volta di scatto verso di lui, cosa?! sgranando gli occhi* domattina? *rimettendosi a sedere, con aria interrogativa oltre che dispiaciuta* perchè? *no...*

JARED: *stringendo appena gli occhi nel fare l'ultimo tiro, sporgendosi poi a spegnere la sigaretta e rilasciando il fumo mentre parla* non posso mica stare qui a vita. e poi devo riprendere a "lavorare". *facendo un sorriso ironico sul finale*

QUEENIE: *no... guardandolo sempre con la stessa aria di prima mentre lo ascolta, distogliendo poi lo sguardo* ..e come farai?

JARED: *fa spallucce con noncuranza, quasi la cosa non lo riguardasse, stiracchiandosi sulla poltrona* boh, probabilmente dirò a mio padre di trovarmi un qualche alloggio temporaneo, non lo so.

QUEENIE: *poggia le braccia sulle gambe, guardandolo di sottecchi, lui qui non ci voleva proprio venire ed io non posso obbligarlo e restare. alzando poi un po' di più lo sguardo verso di lui, non voglio che vada via, ma cosa posso fare? guardandolo poi con un'espressione tra triste e dolce* ..devi proprio?

JARED:  sì. *annuendole appena, e passandosi una mano stancamente tra i capelli resta così, in silenzio, come riflettesse a vuoto,    meglio prima che dopo, magari evitiamo drammi..    *

QUEENIE: *stringendosi nelle spalle,    non voglio...     * ..sì? *come a chiedergli conferma di aver purtroppo sentito bene, per niente entusiasmata dall'idea*

JARED: *annuisce ancora, voltandosi poi verso di lei* ma che credevi, che sarei rimasto qua vita natural durante? era logico che dovessi andarmene!

QUEENIE: questo sì, solo che non pensavo così... *gesticolando, come se stesse cercando le parole anche se in realtà erano facili* ..presto.

JARED:  *si stringe nelle spalle con indifferenza* pensa che almeno non dovrai sopportare uno che ride quando parli di cose serie!

QUEENIE: *lo guarda, alzando un sopracciglio, ...ed è pure permaloso! sospirando* ma che c'entra... *scuotendo la testa amareggiata, alzandosi e andando verso di lui* non è un discorso di sopportazione.. *prendendogli le mani come lui prima aveva fatto con lei, rimanendo però in piedi difronte a lui* capita di discutere, no? *facendo spallucce e sorridendogli dolcemente*

JARED:  *alza lo sguardo verso di lei, rimanendo con le mani ferme nelle sue, e fissandola in silenzio per qualche secondo* quando potresti morire tutti i giorni, finisci per detestare qualsiasi perdita di tempo.

QUEENIE: *lo guarda dapprima con aria interrogativa* perdita di tempo? *poi con aria dispiaciuta, continuando a stringergli le mani* scusa.. *abbozzando un sorriso*

JARED: *la tira piano a ricambiando quel sorriso* non so se me la sento, di perdonarti..

QUEENIE: ah, no? *ridacchiando, avvicinandosi un po' di più a lui, sempre tenendogli le mani* nemmeno un pochino pochino? *bisbigliandoglielo all'orecchio, con tono di voce basso*

JARED:  *alza lo sguardo come ci stesse pensando su, poi bisbigliandole allo stesso modo e avvicinandosela ancora*    penso di no..

QUEENIE: *sorride tra e , lasciandogli una mano e accarezzandogli dolcemente il viso* cosa potrei fare per farmi perdonare, allora..? *sempre con tono di voce basso, bisbigliandoglielo all'orecchio*    

JARED:  *porta una mano sopra alla sua, tirandola in braccio a sè*    piantala di perdere tempo!     *in tono mezzo divertito*    pensa che entro poche ore me ne dovrò andare!

QUEENIE: *standogli seduta in braccio* non mi ci far pensare...     *tenendogli la mano ferma sulla guancia, dandogli un bacio all'angolo delle labbra, strofinando per un attimo il proprio viso contro il suo, dandogli poi un leggero bacio a timbro rimanendo però con le labbra poggiate su quelle di lui*

JARED:     perchè no? ti devi abituare all'idea..     *parlandole contro le labbra senza però baciarla, abbracciandola di più stretta a sè*

QUEENIE: perchè il tempo per pensarci ce l'avrò anche dopo.. *sempre a bassa voce, staccandosi giusto un po'* ora, vorrei godermi il momento. *abbozzando un sorriso, dandogli un altro bacio leggero*

JARED:  *ci pensa su qualche attimo, poggiandole le mani sui fianchi e rimanendo a guardarla mentre arriccia le labbra in un'espressione assorta*    magari potrei anche cambiare idea..    

QUEENIE: sì? *guardandolo con aria quasi dolce, magari. abbracciandolo per la vita* e cos'è che potrebbe farti cambiare idea?

JARED:  il tornare di buonumore, per esempio! *dicendolo divertito ma con una certa soddisfazione, tipica di chi ha il coltello dalla parte del manico*

QUEENIE: *ridacchia distogliendo un attimo lo sguardo, sempre abbracciata a lui, tornando poi a guardarlo* e come potrei fare a farti tornare il buon umore? *sorridendogli in maniera carina*

JARED:  *fa prima un'espressione seccata per tutto quel giochetto, poi guardandola sorridendo ironicamente* stupiscimi!

QUEENIE: mmhh.. *lo guarda facendo un'espressione finto-pensierosa, sorridendogli, portando una mano ad accarezzargli i fianchi risalendo accarezzandogli il collo baciandoglielo mano mano che risaliva con la mano, lentamente, per poi toccargli leggermente le labbra con un dito come a tracciarne il profilo, baciandolo*

JARED:  *sistemandosi meglio sotto di lei la lascia fare, ricambiando il bacio limitandosi a tenerle solo le mani sui fianchi, senza quasi muoversi, stando solo ad occhi socchiusi a guardarla, per poi bisbigliarle direttamente contro le labbra*    non l'hai neppure baciato il tizio di prima, vero?     *in tono di affermazione più che interrogativo*

QUEENIE: *sorride impercettibilmente sentendolo, scuotendo la testa, sempre con le labbra poggiate contro quelle di lui* no, non l'ho baciato. *dandogli poi un bacio all'angolo delle labbra, sistemandosi meglio sopra di lui, tenendogli poi il viso tra le mani, baciandolo di nuovo*

JARED:  *annuisce come a dire che se l'aspettava, ricambiandola, poi smettendo e sorridendo con una certa soddisfazione*    m'hai fatto rincretinire. non ho mai cambiato così repentinamente idea riguardo qualcosa in vita mia.     *tenendo lo sguardo basso, stando un poco staccato da lei, arricciando le labbra come riflettesse*    andare in giro a prenderti un regalo di compleanno invece che trovarmi una donna qualsiasi, insomma, non è normale!     *anche piuttosto allarmato*

QUEENIE:  *abbassandosi un poco con la testa per incrociare il suo sguardo mentre l'ascolta* ...e che c'è di anormale in questo? *sorridendogli dolcemente, questo è veramente troppo per essere vero.*

JARED:     uno, che non dovrei farlo perchè sono incoerente dopo tutto quello che ti ho detto, due, che non dovrei comportarmi come se avessi la metà dei miei anni..     *enumerando sulle dita, guardandola negli occhi*    ..e tre, che nonostante io sappia tutto questo continuo a farlo!     *sempre più allarmato*

QUEENIE: *facendo un'espressione indefinita mentre ascolta quel "tutto quello che ti ho detto", poi gli poggia le mani sulle guancie, facendo spallucce e sfiora la fronte di lui con la propria* a me non dispiace! *ridachiando, dandogli un bacio leggero sulle labbra, sorridendogli poi*

JARED:  *la guarda in silenzio qualche attimo, poi distogliendo lo sguardo e a voce ancora più bassa come non volesse sbilanciarsi troppo con le parole*    forse neppure a me..    

QUEENIE: *rimanendo ferma nella stessa posizione di prima, sgranando gli occhi per un attimo quasi incredula mi sa che sto sognando tutto. e gli sorride di nuovo strofinando il proprio naso contro quello di lui, baciandolo nuovamente*

JARED:  *fa un sospiro breve con aria intristita, tirandola poi a abbracciandola stretta, aprendo la bocca come a voler dire qualcosa ma bloccandosi,    .."scappiamo via?" e che razza di pensiero sarebbe? lo sto rifacendo..?    *

QUEENIE: *si lascia abbracciare ricambiando il gesto, poggiando la testa sulla spalla di lui socchiudendo gli occhi pensando a tutto quello che era successo dalla prima volta che si erano incontrati* tienimi con te... *dicendolo a bassa voce quasi in un lamento, stringendo nelle mani la sua camicia, quasi come ad aggrapparsi*

JARED: *rimane un attimo quasi spiazzato da quella frase,    no Jared, falla finita, s'era detto di andarsene domattina ricordi? ricordi..?     e di tutta risposta l'abbraccia di più, carezzandole la schiena con una mano fino a portargliela alla nuca,    ..allora perchè non riesco a staccarmi?    *    non--     *interrompendosi,    non fare stronzate, che credi di fare? ricordati cosa sei, ricordarti che è solo una ragazzina, ricord--    *    non preoccuparti, non me ne vado.     *scuotendo una volta sola la testa e facendo un'espressione cupa,    idiota, ci stai cadendo di nuovo    *

QUEENIE: *alza un po' lo sguardo verso di lui, portando una mano ad accarezzargli delicatamente il viso, vorrei sempre stare stretta a lui. gardandolo negli occhi poi, sorridendogli dolcemente in maniera spontanea*

JARED: *ricambia meccanicamente quel sorriso illuminando la precedente espressione cupa,    sì, ci sto cadendo un'altra volta.. la seconda.. maledizione..    *    ti prego, non farmi innamorare di te!     *in un inedito tono mezzo imbarazzato, distogliendo lo sguardo pur continuando a tenerla stretta*

QUEENIE: lo sai che sei ancora più bello quando sorridi? *dicendolo in maniera spontanea, guardandolo ancora mentre gli sorrideva e continuando ad accarezzargli il viso, perchè mai avrei dovuto trovarmi un altro se sto così bene con lui? ascoltando quello che lui le aveva detto, mordicchiandosi un attimo il labbro* vorrei stare sempre così.. *guardandolo ancora con aria tenera, un po' rossiccia, bisbigliandogli all'orecchio con tono dolce, ancora più basso* stretta a te.

JARED:  *prima sorride ancora al complimento, poi porta una mano al viso di lei per farla leggermente girare, prendendo a baciarle una guancia*    vorrei poterti dire che sarà sempre così, ma proprio non posso..    

QUEENIE: non c'è bisogno che tu mi dica niente.. *chiudendo gli occhi nel lasciarsi baciare, scostandosi un po' i capelli dal viso* però è bello sapere che vorresti. *portando le mani sul petto di lui, accarezzandoglielo fino a farle scivolare sulle spalle delicatamente,  poggiando poi la propria fronte contro quella di Jared, sorridendogli dolcemente, dandogli un leggero bacio all'angolo delle labbra socchiudendo gli occchi*

JARED:     che senso ha, se non posso far sì che avvenga..?     *    mai potrò.     abbassando lo sguardo,    io non ho futuro e facendo così lo tolgo anche a lei, alla faccia dell'amore.     sospirando poi profondamente e tornando a guardarla, realizzando solo dopo e facendo un'espressione stranita di colpo    .....eh?    *

QUEENIE: ha senso, perchè scalda il cuore saperlo.. *sorridendogli di nuovo, abbracciandolo per la vita, notando poi la sua espressione* cosa c'è..? *guardandolo con aria interrogativa*

JARED:  *sbatte gli occhi un paio di volte, entrando mentalmente in panico, poi sorridendole tantissimo* AUGURI! *   ..ma che razza di modo di cambiare discorso è?!    *

QUEENIE: beh, grazie *lo guarda interdetta, sbattendo le palpebre* ma perchè hai fatto quell'espressione? *mantenendo quell'espressione, grattandosi la testa con un dito*

JARED: preludeva al farti gli auguri, per creare l'effetto sorpresa! *annuendole con convinzione,    CRETINO!    *

QUEENIE: *lo guarda continuando a sbattere le palpebre, sempre più interdetta, non molto convinta di quello che le aveva detto* ..sicuro?

JARED: *annuisce ancora, sorridendole* non ti avevo fatto neppure gli auguri! *poi avvicinandosela e baciandola a ripetizione nell'angolo delle labbre, sulla guancia,    .."amore"? ma che, scherziamo?    * ora festeggiamo!

QUEENIE: *fa spallucce, sorridendogli e abbracciandolo mentre si lascia baciare, poi ridacchiando* ..festeggiamo?

JARED:   *continua ad annuire a ripetizione,    nonono e NO, non pensare mai più nemmeno lontanamente quella parola, o possiamo anche scrivere la parola "fine" a tutto quanto, per tutti e due!    *

QUEENIE: *assume un'aria pensierosa guardandolo, sempre restando abbracciata a lui, poi in tono che suona involontariamente malizioso* ..e come? *sbattendo le palpebre un paio di volte*

JARED: intanto smettendo di parlare! *sorridendole di più esibendo un'espressione innocente,    che a furia di parlare e pensare finisco per concepire idee che non dovrei!     stringendola poi a prendendo a baciarla lievemente sul collo*

QUEENIE: ..e perchè mai? *a bassa voce, inclinando leggermente la testa di lato, portando le mani sulla nuca di lui massaggiandogliela piano, guardandolo con la coda dell'occhio con le labbra poggiate sulla testa di lui*

JARED: *socchiude appena gli occhi, fermandosi qualche attimo, poi rimanendo a sfiorarle il collo con le labbra e parlandole sottovoce*    perchè sono vecchio, è tardi, poi mi viene sonno e faccio cilecca!     *ridendo piano,    no, in realtà è anche peggio    *

QUEENIE: quasi avevo dimenticato! *in tono scherzoso e ridendo piano anche lei, poggiando la propria testa su quella di lui, bisbigliandogli all'orecchio* ..andiamo di sopra?

JARED:  *   beata te che riesci a dimenticartelo.     annuendo e prendendola in braccio così come stava, reggendola da sotto le gambe, cercando di distogliere i pensieri almeno per un poco, mentre la porta di sopra* voglio vedere la tua camera. *quasi fosse un ordine più che una richiesta, come suo solito, continuando a trasportarla*

QUEENIE: *gli annuisce mettendogli le braccia intorno al collo e dandogli un bacio all'angolo delle labbra* è la prima porta sulla sinistra! *sorridendogli, poi mentre salivano le scale* ma non è che sono pesante da portare?

JARED:  *annuisce trattenendosi dal ridere, prendendo appunto la prima porta a sinistra* mi sta venendo l'ernia del disco, ma non fa niente! *guardandosi poi intorno nella stanza della ragazza, di certo molto diversa da quella della figlia, sorridendo per questo* di' la verità, dove nascondi la tua mandria di pelouches rosa? *lasciandola poi sedere sul letto*

QUEENIE:  *scuote la testa affranta ma ridendo per la prima frase che aveva detto lui, poi entrano nella stanza: non molto grande ma nemmeno piccola, con le quattro pareti ognuna di un colore diverso - arancione, verde, giallo, blu elettrico - per la maggior parte piena di disegni strambi fatti con lo spray, un po' disordinata con matite, pastelli e fogli di carta sparsi praticamente ovunque, arredata in maniera molto semplice ossia soltanto con un letto da una piazza e mezza, una scrivania ed un armadio, però aveva un piccolo balcone che godeva di una bella vista; sedendosi poi sul letto e facendo spallucce a lui* nascosti un po' qua e un po' là! *ridacchiando, visto che comunque non era vero*

JARED: *resta qualche attimo a guardarsi intorno, attentamente e arricciando le labbra assorto come ragionasse, poi torna a guardare lei* mi piace, riflette il tuo essere.

QUEENIE:  oh. *guardandolo con aria interrogativa, giocarellando con una ciocca di capelli* il mio essere?

JARED:  *le annuisce, riavvicinandosi e mettendosi di fronte a lei, in piedi, mentre si sbottona la camicia dall'alto* questa camera è schizzata come la proprietaria..

QUEENIE: *storce il muso poggiando le mani sul letto e facendosi forza sulle braccia stando semi stesa sul letto* io non sono schizzata! questa camera non mi riflette bene, allora! *ridacchiando, senza però smettere di guardarlo mentre si sbottonava la camicia*

JARED:  *scuote la testa* lo sei. uno deve cominciare a prenderne coscienza, a un certo punto. *e la guarda negli occhi divertito, muovendosi appositamente con gesti lenti nell'aprirsi la camicia e quindi sfilarla* sono l'unico in tutta la nostra    "organizzazione"     *in tono tendente all'ironico* a non avere nessun segno d'arma da fuoco o da taglio addosso! *dicendolo anche con una certa soddisfazione, armeggiando poi con la propria cintura*

QUEENIE:  *continuando a guardarlo e mordicchiandosi il labbro inferiore* lo noto. *mettendosi poi praticamente in ginocchio sul letto, di fronte a lui, poggiandogli le mani sull'addome baciandolo delicatamente, facendone scivolare una giù tirandolo a con la cintura che non aveva ancora tolto sfilandogliela, per poi portare le mani a prendere il suo viso, dandogli un bacio*

JARED:  *segue attentamente i suoi movimenti tenendo lo sguardo basso, ricambiando poi quel bacio piano, in maniera stranamente dolce, quindi in tono fermo ma sorridendole in maniera tutt'altro che innocente* finisci di scartare il regalo! *trattenendosi poi dal ridere, senza spostare lo sguardo dai suoi occhi*

QUEENIE:  *ridendo piano, con i propri occhi persi ancora dentro quelli di lui, avvicinando di nuovo le proprie labbra a quelle di Jared* vediamo un po' cos'è, allora.. *con tono basso e malizioso, baciandolo di nuovo mentre con le mani scivolava giù, sbottonandogli lentamente i pantaloni, tirandolo poi sul letto, finendo di nuovo semi stesa però stavolta con lui sopra, senza smettere di baciarlo*

JARED:  magari quest'anno Babbo Natale ti ha ascoltato! *sorreggendosi sulle braccia, sospeso sopra di lei, riprendendo poi a ricambiare quel bacio, più intensamente, stando ad occhi socchiusi*

QUEENIE: *staccandosi giusto qualche secondo per riprendere fiato, parlandogli contro le labbra, sorridendo* mi sa proprio che l'ha fatto! *riprendendo a baciarlo con lo stesso ritmo di lui, per poi spostarsi a baciarlo sul collo scendendo piano piano a baciarlo lungo i fianchi, tirandogli i pantaloni giù lentamente per metà*

JARED:  *la lascia fare senza staccare gli occhi dai suoi nemmeno mentre la bacia a sua volta, col battito leggermente accelerato e rabbrividendo per i baci sul collo,    ma che mi prende?     staccandosi poi per il tempo necessario a continuare a spogliarsi lasciando tutto sul pavimento e restando solo in boxer, tornando subito dopo a baciarla, più di prima, guardandola con aria persa*

QUEENIE: *chiude gli occhi ricambiando il bacio di lui portandogli le braccia al collo tirandolo più a se, è solo da lui che voglio essere baciata.. anche lei col battito accelerato, strofinando i piedi l'uno contro l'altro per togliersi le scarpe e lasciarle cadere a terra*

JARED: *continua così solo baciandola, intensamente, quasi con foga, scostandosi poi così da stare sollevato in ginocchio a cavalcioni sopra di lei* spogliati! *nel solito tono che suona come un ordine, ma sorridendole, rimanendo in attesa a guardarla attentissimo*

QUEENIE:  *sorride tra e annuendogli, mordicchiandosi un labbro nel guardarlo, sfilandosi la felpa da dosso lentamente e senza distogliere lo sguardo da lui per quant'è possibile, lasciandola poi cadere sul pavimento, tornando poi a guardarlo*

JARED:  *la osserva concentrato, seguendone i movimenti con lo sguardo,    quant'è bella, dio..     rimanendo fermo, senza muoversi, fissandola solo quasi la studiasse*

QUEENIE: *si sposta da sotto a lui mettendosi nella sua stessa posizione solo di fronte, sbottonandosi i jeans ma senza realmente toglierli, poggiandogli le mani sui fianchi e avvicinando il proprio viso a quello di lui, bisbigliandogli all'orecchio* ora tocca a te, Jared... *dandogli poi un bacio leggero nell'angolo delle labbra*

JARED:    è meglio che sto fermo, sennò ti strappo i vestiti di dosso!     *bisbigliandoglielo a sua volta, ridendo piano, e le tira giù i jeans cercando di fare piano, quasi con sforzo evidente nel trattenersi*

QUEENIE: *ridacchia, guardandolo nel frattempo, non è bellissimo? facendosi togliere i jeans e rimanendo quindi solo con l'intimo, seduta sul letto, tirando poi a Jared abbracciandolo per la vita rimanendo con le mani sui suoi fianchi, sorridendogli con aria dolce*

JARED:   *l'abbraccia stretta a sua volta, infilandole le mani sotto entrambe le spalline del reggiseno, scivolandogliele dalle spalle, lentamente*    sai cosa vorrei?     *tenendo lo sguardo basso su di lei, stando quasi attaccato con le labbra contro le sue ma senza sfiorarla*

QUEENIE: no.. cosa? *continuando a guardarlo con quell'aria, sempre abbracciandolo*

JARED:     vorrei..     *fermandosi qualche attimo, come riflettesse sul dirlo o meno, sfilandole piano il reggiseno e rimanendo a guardarla attentamente, sospirando in silenzio*    vorrei poter scappare via e portarti con me.     *   insomma vorrei rifare lo stesso fottuto errore di 17 anni fa, che diavolo sto dicendo?    *

QUEENIE: *sgrana un attimo gli occhi a sentire quella frase, lasciandosi sfilare il reggiseno, scappare via e portare ME con LUI?* io... *arrossendo anche un po'* io ci verrei, via con te. *con tono di voce basso e dolce*

JARED:  *socchiude gli occhi per un attimo, sovrapponendo quella scena a una quasi identica avvenuta diciassette anni prima, ma con un'altra donna, quindi scuote impercettibilmente la testa per scacciare quel pensiero, incupendosi nell'espressione e scostandosi a baciarla lungo la spalla, in silenzio*

QUEENIE:  *nota che l'espressione di lui s'è fatta più cupa e distoglie lo sguardo da lui pensando che probabilmente aveva "sbagliato" a dirgli quella cosa, prima o poi imparerò a dire la cosa giusta al momento giusto. poggiando la propria testa su quella di lui, accarezzandogli la schiena con una mano lentamente risalendo fino alla nuca, cosa starà pensando ora?*

JARED:     non farmi innamorare di te..     *le bisbiglia a voce bassa, quasi fosse una preghiera, stringendola a e poggiando la testa sulla sua spalla*

QUEENIE: *stringendosi di più a lui, accarezzandogli la testa* se anche volessi, non potrei mai farlo.. non dipende da me. *purtroppo. chiudendo gli occhi poggiando la propria testa su quella di Jared, abbracciandolo un po' più forte*

JARED:  *resta immobile in quel modo pochi attimi, poi si scosta appena così da averla di nuovo di fronte prendendo a baciarla intensamente, tenendola stretta, staccandosi poi per un attimo a bisbigliarle*    ma che mi fai?     *guardandola fissa per un secondo e riprendendo subito dopo, più di prima, scivolandole le mani sui fianchi per terminare di spogliarla*

QUEENIE: *ricambiando i suoi baci con la stessa enfasi, che gli faccio..? lasciandosi finire di spogliare* ...perchè? *facendo scivolare le mani giù lungo l'addome di lui, sfilandogli lentamente i boxer, sempre baciandolo*

JARED: *assecondando i suoi movimenti, smettendo di baciarla ma rimanendo attaccato con le labbra alle sue*    perchè mi fai perdere la testa, il controllo, e non dovrei! dovrei essere sempre freddo!    

QUEENIE: *lo ascolta, terminando di spogliarlo ...gli faccio perdere la testa? poi abbozza un sorriso, un po' come a volerlo in un certo senso "rassicurare"* non puoi esserlo sempre, Jared.. e poi perchè dovresti? *portando una mano ad accarezzargli il volto* non c'è niente di male a lasciarsi andare... *scostandosi poi, prendendo a baciargli piano il collo*

JARED:     farlo mi ha portato alla rovina.     *inclinando il collo di lato lasciandosi baciare, mentre porta una mano a carezzarle un fianco e il ventre reggendosi appena sospeso su di lei, sospirando piano*

QUEENIE:  *a quelle parole le sovviene come un flash back tutta la storia che lui le aveva raccontato qualche tempo prima, distogliendo lo sguardo non sapendo come ribattere, continuando a baciargli il collo portando le mani lentamente sui suoi fianchi*

JARED:  *scuote leggermente la testa come a voler scacciare quei ricordi che tornavano a ripetizione, per non dover sovrapporre quella scena, e soprattutto quella donna, alla ragazza che aveva davanti,    non ce la faccio più ad andare avanti così, perchè dev'essere sempre così? perchè non posso trovare pace?    , quindi riapre gli occhi scostandosi così da riuscire a vederla in viso, quasi concentrandosi sui suoi lineamenti, su ogni singolo millimetro*

QUEENIE:  *alza lo sguardo verso di lui, distogliendolo un attimo pensando un attimo a quali potevano essere i suoi pensieri, per poi guardarlo di nuovo incrociando i suoi occhi e quasi istintivamente lo tira a abbracciandolo forte, chiudendo gli occhi* io sono qui.. *con tono di voce bassissimo, accarezzandogli la testa*

JARED:  *si lascia abbracciare stringendola forte a sua volta*    ho paura che risucceda.. ho paura di dover rivivere quell'orrore e ho paura di far del male a te.. e a mia figlia.. ho paura di finire con l'innamorarmi di te.. e non avere più via d'uscita dopo..     *a voce così bassa da sentirsi appena, quasi per paura di mostrarsi in qualche modo debole*

QUEENIE:  per quanto le cose brutte possano essere maggiori delle cose belle, al mondo non c'è solo male.. *tira un sospiro leggero poggiando la propria testa su quella di lui e continuando a tenerlo stretto, poi quasi citandolo* tu hai salvato me... io ho salvato te.. decisamente il destino ci voleva insieme qua, no? *accarezzandogli piano la nuca* non avere paura...

JARED:  *   ma che mi succede? a farmi tranquillizzare per l'ennesima volta da questa ragazzina.. quanto devo essere disperato? o quanto sono arrivato a tenerci?     cercando di darsi una calmata per ragionare a mente lucida nonostante la situazione, poggiato nell'incavo tra il collo e la spalla di lei rimanendo in silenzio,    che fine hanno fatto la freddezza? la cattiveria? il cinismo? l'uomo spietato che usa il prossimo e poi lo elimina?     poggiando le labbra contro l'orecchio della ragazza, respirando piano,    perchè diavolo so che sto facendo una cazzata ma non riesco a smettere?    *    Queenie..     *   perchè?    *    ..ho bisogno di te..     *   perchè?    *    e ti voglio da morire..    

 

***

 

Le terroriste delle ore 2 in punto sono tornate *_* sperando che anche questo capitolo vi sia piaciuto e che non ci lincerete per il solito taglio di merda X°D, adesso vi rispondiamo!

 

Lelechan: tu sei una grandissima stronza e non devi ridere, guarda che è traumatica sta scoperta! ok ammazzare gente, spacciare, falsificare, minacciare e via discorrendo, ma andare con una così tanto minorenne (x°D?!) proprio no! e non jettarlo, quello già c'ha una vitaccia...

annalisac2: preferita finora, mai porre limiti alla provvidenza, e noi ci conserviamo sempre il meglio per la fine u.u come si dice? dulcis in fundo! xD <3

Jokerina: maledetta tu! ç____ç noi entriamo in crisi senza te. ci fa piacere tu sia tornata a leggere e che abbia apprezzato... per quanto riguarda Benjamin, *bisbigliano* ricorda questo nome perchè a volte ritornano, e non aggiungiamo altro e sì, w w w Jared! *agitano ponpon* e saper far ridere con le proprie spontanee minchiate è una vera soddisfazione xD. <3

 

baci a tutti e non andate coi minorenni <3

la vostra adorata CMC -w-

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Capitolo 25
*** 24. Crash and burn (you're not alone) ***


“ 2 O’Clock

Capitolo 24 – Crash and burn (you’re not alone)

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

QUEENIE: *sgrana gli occhi sentendolo col cuore che batteva un po' più velocemente, portando una mano ad accarezzarlo lungo un braccio prendendogli poi una mano e stringendola nella sua* io sono qui, Jared... *tornando a guardarlo con aria dolce e gli occhi che le brillavano, poggiando le proprie labbra su quelle di lui* sono qui per te.

JARED: *le stringe la mano a sua volta, dandole un bacio sulla guancia e scostandosi poi a recuperare il portafogli dalla tasca posteriore dei pantaloni, che stavano a terra, aprendolo e prendendo una bustina, tornando quindi a chinarsi su di lei, bisbigliandole all'orecchio prima di prendere a baciarle il collo*    devi cominciare a prendere la pillola, è stressante!     *ridendo*

QUEENIE: *inclinando un po' la testa* ma io sono dell'opinione che il gioco vale la candela. *ridendo anche lei, portando poi le mani giù, accarezzandolo piano*

JARED:  *si morde piano il labbro inferiore respirando più velocemente per quelle carezze, tirandosi poi su a cavalcioni sopra di lei fissandola maliziosamente negli occhi e piazzandole la bustina nella mano libera, sorridendole in maniera eloquente senza staccare lo sguardo dal suo*

QUEENIE: *sorride tra e ritrovandosi con quella bustina in mano, aprendola ed estrando il contraccettivo per poi metterglielo, facendo atttenzione a non farlo rompere, guardandolo poi*

JARED: *la guarda fissa tutto il tempo seguendo i suoi movimenti attentamente, trattenendo quasi il respiro alla scena, poi si scosta per farsi cingere dalle gambe di lei portando le mani sui suoi fianchi, curvandosi nella schiena così da averla più vicina*    Queenie..     *strusciandosi solo contro di lei, ma senza prenderla*

QUEENIE: *gli porta le braccia al collo prendendosi poi le mani e sistemandosi meglio sotto di lui sfiorandolo, guardandolo con aria persa negli occhi e tirandolo poi un po' più vicino a sè* Jared..

JARED: *sorride meccanicamente a vederla in quel modo*    non guardarmi così, che mi si fulminano i neuroni!     *distogliendo poi lo sguardo di colpo rendendosi conto solo dopo di quell'uscita, cercando quindi di concentrarsi solo sulle sensazioni fisiche, prendendola*

QUEENIE: *sbarrando un attimo gli occhi sentendolo, gli sorride non potendo fare a meno di continuare a guardarlo in quel modo dato che le veniva naturale, avvicinando le proprie labbra a quelle di lui accarezzandogliele, baciandolo poi e chiudendo gli occhi mentre lui iniziava a prenderla, tenendogli una mano dietro la testa io sono sua..*

JARED: *respira forte contro le sue labbra baciandola a tratti, senza mai chiudere gli occhi quasi non volesse perdersi nemmeno un attimo di lei, stringendole di più le mani sui fianchi per aumentare il ritmo, col cuore a battergli più velocemente,    dio..    *

QUEENIE: *col cuore che le batteva sempre più forte man mano che lui si muoveva più velocemente, sospirando piano nel sentirlo di più, sempre baciandolo* Jared.. *io voglio te, solo te.. accarezzandogli il petto e sentendo il battito del suo cuore, rimanendo con la mano lì e prendendo a baciarlo più di prima*

JARED: *ricambia quel bacio altrettanto intensamente, quasi isolandosi totalmente da tutto il resto tanto che era concentrato solo su di lei, sia col corpo che coi pensieri, scostandosi poi leggermente così da bisbigliarle all'orecchio tra i sospiri*    piccola..     *senza interrompere rallentare neppure per un attimo, totalmente preso*

QUEENIE: *sono innamorata di te... col battito cardiaco ormai velocissimo, sono innamorata di te! senza dirglielo perchè non voleva complicargli la situazione ulteriormente, continuando a baciarlo ed accarezzandogli delicatamente la schiena con le mani e strusciandosi lentamente contro di lui*

JARED: *aderisce di più a lei portando entrambe le mani alle sue spalle per stringerla a , ansimando forte contro il suo collo, talmente preso da non riuscire nemmeno a dirle una parola, stando ad occhi serrati e quasi accompagnato dal ritmo del proprio cuore*

QUEENIE:  *lo abbraccia a sua volta fortissimo, poggiando la testa tra il collo e la spalla di lui, sospirando un po' di più man mano che avverte quella sensazione di piacere crescere maggiormente, chiudendo gli occhi sono innamorata di te... prendendo poi pian piano a baciargli il collo*

JARED: *rabbrividisce per quei baci e quel crescendo di sensazioni, stentando quasi a credere a quell'isolamento da tutto il resto che non provava da tempo, e per questo si sforza di prolungare quel momento il più possibile pur essendo quasi allo stremo, quindi di tanto in tanto rallenta il ritmo riprendendolo poi più di prima*

QUEENIE:  *porta le mani ad accarezzargli lentamente il corpo salendo per il petto, prendendogli poi il viso tra le mani e poggiando la propria fronte contro quella di lui, per poi soffocare i propri sospiri contro le labbra di Jared, baciandolo dapprima leggermente, poi man man con più intensità, tenendo sempre gli occhi chiusi e il cuore che batteva fortissimo*

JARED: *ricambia quel bacio a lungo senza quasi respirare, fermarsi, venendo qualche attimo dopo e staccandosi poi dalle sue labbra per riprendere fiato e guardarla ad occhi socchiusi, ansimando forte, ma senza scostarsi da lei*

QUEENIE: *sospira più forte nel venire contemporaneamente a lui, respirando più lentamente cercando di riprendere il ritmo regolare, accarezzandogli dolcemente il viso con una mano e continuando a guardarlo con aria persa*

JARED: *porta a sua volta una mano al suo viso, carezzandole piano una guancia respirando forte a labbra socchiuse, mentre la guarda rapito, negli occhi, senza parlare*

QUEENIE:  *porta l'altra mano a poggiarsi su quella di lui, tenendo l'altra sempre sul suo viso, poi apre la bocca come a voler dire qualcosa sentendosi il cuore in gola* i-i-o... * bloccandosi un attimo, senza smettere però di guardarlo con quell'aria* sono innamorata di te.. *dicendolo quasi in un lamento e senza quasi sentirsi, con voce un po' strozzata*

JARED: *la guarda fisso per degli attimi, cercando di deglutire invano, continuando solo a carezzarle il viso senza sapere che rispondere a quella frase,    innamorata di me.     e le sorride appena, scuotendo impercettibilmente la testa*

QUEENIE: *rimane immobile in quella posizione ricambiando appena il sorriso, perchè gliel'ho detto?*

JARED: *le carezza ancora la guancia quasi intuendo quello che era il suo pensiero, e spegnendosi nel sorriso,    ma non posso fare altrimenti, non guardarmi in quel modo ti prego..    *    tutto ok?     *a voce bassa, cercando di restare dolce*

QUEENIE: *lo sapevi fin dall'inizio, idiota. e sei sempre stata un'illusa. il punto è: la smetti di pensare a tutto come se fosse poi scontato che ci sia un lieto fine? sveglia Quee, non siamo in un cartone animato. ti ha detto tutto fin dall'inizio, ti ha anche detto che non vuole assolutamente innamorarsi e tu hai accettato il tutto ed ora ti chiedi perchè? insomma, ci potevi pensare un po' prima. abbassando giusto un po' lo sguardo, senza effettivamente rispondergli tu ti sei comportata così perchè nel duello tra mente e cuore hai fatto vincere quest'ultimo, ma i patti erano questi Quee... ci hai creduto, sperato, desiderato in qualcosa di più. sì, ma ora? che hai concluso?*

JARED:  *la guarda ancora in silenzio, spostandole una ciocca di capelli dal viso,    cazzo pretendo? di avere qualcuno accanto che mi ami senza ricambiare minimamente? ..ma io lo faccio per lei. e per me. per non rendere tutto ancora più difficile.. non può funzionare, così, non posso pretendere che mi resti accanto senza ricevere nulla in cambio. ma non devo..    * hey! che ti prende, eh? *costringendosi a sorriderle di più, chinandosi a baciarle una guancia a ripetizione*

QUEENIE: *si lascia baciare per un po', poi si scosta da lui, mettendosi di lato e guardandolo diritto negli occhi* c'è una cosa che ammiro molto di te. una cosa che a me manca. sei una persona molto razionale, mentre io reagisco sempre d'impulso. perciò quando mi hai chiesto cosa volevo fare, senza minimamente pensarci, ti ho risposto che volevo starti accanto. era una cosa che volevo e che voglio. ti ho risposto subito così perchè io provavo qualcosa per te e non avrei voluto, e nemmeno tutt'ora voglio, perderti. era una chance, la mia chance, capisci? prendere o lasciare. ho scelto di prendere pensando "hey.. anche se è solo per una notte ogni tanto, l'avrai tutto per te". pensavo mi sarebbe bastato anche solo questo. però ora la cosa dentro di me è cresciuta ed ora mi sento un po' stupida all'aver pensato che ci potesse essere qualcosa di più.

JARED: *la guarda fisso a sua volta mentre parla, assumendo un'espressione interdetta a quelle parole, senza quasi fare un fiato, rimanendo in silenzio qualche altro secondo quando ha finito, non sapendo inizialmente come ribattere* ..e perchè diavolo l'hai pensato? *assumendo un tono ostile, più per nervosismo che altro* che cos'è che ti ha fatto pensare che potesse esserci qualcosa di più? io non ti ho mai promesso niente!

QUEENIE: lo so questo, l'ho sempre saputo! *distogliendo poi lo sguardo dal suo e sentendosi probabilmente per la prima volta in vita sua col cuore a pezzi, mai niente...* ero io che lo volevo *solo io...* e ci ho sperato che *per una volta in vita mia* ci fosse stato qualcosa in più. *poi prendendo a gesticolare con le mani* ma hey è tutto ok, mi hai chiesto cosa mi prendeva e ti ho risposto. tutto qui. *abbozzando un sorriso anche se lui le aveva rivolto quel tono ostile, smettendo di gesticolare e distogliendo poi subito lo sguardo*

JARED: *continua a guardarla seguendo i suoi movimenti con aria triste e nervosa, scuotendo appena la testa a quelle parole,    non è questo, maledizione, perchè non riesci a capire? perchè non ti entra che NON POSSO, anche volendolo?    * credi che io non lo vorrei? *quasi in un lamento,    ..eh?    * credi che a me non piacerebbe poter avere la libertà di stare insieme, di essere felice con te? Cosa credi, che non me ne importi niente? *rendendo ancora più ostile il tono,    ma che mi prende? che diavolo ho da reagire così?!    *

QUEENIE: *non parlarmi così... con gli occhi lucidi di chi tenta disperatamente di non piangere perchè non vuole più farlo, ma se lui vuole, ed io voglio, perchè...* non sto dicendo questo... *perchè ci deve essere così tanto dolore? alzando lo sguardo verso di lui dopo avergli preso le mani ed averle strette nelle proprie, cosa provi per me, allora? perchè non me lo dici una volta e per tutte? restando però in silenzio*

JARED: *resta in silenzio qualche attimo quasi scrutandola* visto? visto cosa si ottiene a provarci? non c'è verso, non può funzionare in nessun modo perchè sono intrappolato in una cazzo di vita che non è nemmeno degna di chiamarsi tale! *liberando le mani dalle sue e prendendo a gesticolare in preda a una crisi di nervi* ecco qua, ora sai che cosa c'è di male a lasciarsi andare!

QUEENIE:  *lo guarda spiazzata rimanendo con le mani a mezz'aria, sono un’idiota... abbassando di più lo sguardo* non è successo niente.. *con tono di voce pacato, avvicinandosi a lui e abbracciandolo piano quasi come a volerlo farlo calmare, ci sono sempre io qui...*

JARED: *la lascia fare senza muoversi, tenendo lo sguardo verso un punto indefinito e respirando più forte per il nervoso, cercando inutilmente di calmarsi,    non dovevo caderci, perchè ho ceduto? non dovevo cedere! perchè è andata così? perchè un'altra volta?    * niente? sta precipitando tutto quanto!

QUEENIE:  *porta una mano ad accarezzargli dolcemente il viso restando stesa per metà addosso a lui* non è vero. siamo ancora qui, io e te, insieme.. *spostandosi un po', poggiando la testa tra il collo e la spalla di lui, continuando ad accarezzarlo*

JARED: non come vuoi, come vorrei io! *in tono esausto, portandosi le mani sul viso a coprirselo* perchè diavolo mi è successo di nuovo? perchè?

QUEENIE: *stendendosi sopra di lui e togliendogli le mani sul viso, guardandolo diritto negli occhi* non preoccuparti. io sono comunque contenta di ogni secondo che passo con te... *avvicinandosi un po' di più a lui, abbozzando un sorriso*

JARED: *distoglie lo sguardo stando voltato col viso di lato, tirando un sospiro stanco e triste, senza risponderle, ben sapendo che lo diceva solo per calmarlo ma in realtà avrebbe voluto, e non solo lei, quel "qualcosa in più" di cui aveva parlato prima*

QUEENIE: dico davvero... *continua a guardarlo per un po' rimanendo stesa addosso a lui, poi abbassa lo sguardo rannicchiandosi un po', forse facevo veramente meglio a non dire niente...*

JARED: *tira un altro sospiro rimanendo in silenzio, poi la cinge con entrambe le braccia per scostarsi contemporaneamente e tirare la coperta per coprire entrambi, sistemandola alla men peggio, e rimettendosi poi steso con lei abbracciata addosso*

QUEENIE:  *aggiusta un po' la coperta in modo da coprire meglio sia lei che lui, restando stesa su di lui e poggiando la propria testa sul cuscino accanto a quella di lui, accarezzandogli quasi inconsciamente la spalla, vorrei stare sempre con te...*

JARED: *resta in silenzio respirando piano e tenendola stretta a con entrambe le braccia, cercando di "scaldarla" almeno in quel modo non potendolo fare con dimostrazioni migliori*    mi dispiace.. ti ho rovinato il compleanno..    

QUEENIE:  *lasciandosi abbracciare e ricambiando il gesto, strigendosi di più a lui, scuote piano la testa* non lo pensare nemmeno, non è vero...

JARED: *socchiude gli occhi portando una mano a carezzarle i capelli, dolcemente, cercando le parole per riparare a tutto quello che non poteva darle*    non sai che darei     *fermandosi un attimo, poi riprendendo a voce più bassa*    per poter avere una vita normale da dividere con te.    

QUEENIE:  *sgrana un po' gli occhi arrossendo leggermente a quelle parole, poi sorride tra e stringendosi di più a lui, una vita da dividere con me...* anch'io vorrei fosse possibile. *con il cuore che le batteva un pochino più forte, portando una mano ad accarezzargli una guancia* sono sicura che sarebbe bellissimo.

JARED:    mi dispiace non poterti dare niente di tutto questo.     *stringendola di più istintivamente*    però magari sapere che lo vorrei ti consola un pochino..    

QUEENIE:  *annuendo piano* un pochino tanto. *alzando un po' lo sguardo verso di lui, tenendogli ferma la mano sulla guancia, non è vero che non sarei mai niente... sorridendogli leggermente, guardandolo con aria dolce*

JARED:  *rimane a guardarlo sorridendole a sua volta, portando una mano a scompigliarle i capelli*    sei più bella quando sorridi!     *ostinandosi a ignorare quel che dentro gli diceva di non sbilanciarsi troppo*

QUEENIE: *fa un'espressione un po' imbarazzata nel sorridergli di più* grazie! *avvicinandosi un po' di più a lui dandogli un bacio leggero sulla guancia*

JARED:    mi dispiace se non posso darti tutto quello che vorresti.. ma sono felice che tu stia con me. in momenti come questo riesco quasi a dimenticarmi tutto il marcio che c'è..     *sospirando e carezzandole piano la schiena, guardando verso il soffitto*

QUEENIE: ..davvero? *alzando un altro po' lo sguardo verso di lui, rimanendo tra le sue braccia e continuando a guardarlo con quell'aria* è una cosa bellissima questa che mi hai detto...

JARED:    davvero.     *chiudendo gli occhi senza smettere di carezzarla, delicatamente, mentre riprende un respiro normale dopo quei momenti di nervosismo, quasi cullandola*

 

***

 

EEEEE *_* capitoluccio breve prima di passare alle cose Serie con la S maiuscola. Sappiamo già che dal prossimo capitolo ci lincerete, quindi saremo gentilissime in questo attuale <3

 

Jokerina: anche noi ci appostiamo dietro l'angolo in attesa delle vostre recensioni, che vi credete u.u ci dispiace per gli errorucci, sfortunatamente non abbiamo il tempo ( la voglia xD lol) di rileggerci seicentomila pagine di testo fra le varie storie ogni volta, quindi, miserere! u.u e poi, scusa per la franchezza... ma proprio mentre si tromba, strepitare è concepito! xD nu non tagliarci le mani ç_ç poi come vi deliziamo con altre belle storielle? xD <3

Lelechan: ...ma ti pare possibile sciogliersi per il caldo alla vigilia di Natale?! xD tu non sei attenta quando leggi, dannazion!

annalisac2: ci fa piacere tu abbia apprezzato quella battuta jareddiana totalmente casuale perchè sicuramente partorita nel bel mezzo della notte tra una minchiata e l'altra u.u e non fare la guardona! :O ti pare bello? scherzi a parte, è bello riuscire a trasmettere sensazioni così forti :° ti vogliamo bene (L)

 

ci raccomandiamo alle vostre anime pie.

non uccideteci nei prossimi aggiornamenti.

lettori avvisati, mezzi salvati u.u

- avec amour, la CMC <3

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Capitolo 26
*** 25. Whispers in the dark ***


“ 2 O’Clock ”

“ 2 O’Clock

Capitolo 25 – Wishspers in the dark

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

New York – ore 2 del pomeriggio.

QUEENIE: *in auto con Jared, diretti verso casa "di Cassie", guardando fuori dal finestrino    e se Cassie dovesse accorgersi di qualcosa? dannazione, dovevo dire di no, mi dovevo imporre di più! ...ma come potevo fare, quella c'ha la stessa vena persuasiva del padre!     guardando un attimo Jared con la coda dell'occhio, tornando poi a guardare di nuovo fuori dal finestrino la stessa immagine di prima, bloccati nel classico traffico delle feste, sospirando*

JARED: *facendo l'ultimo tiro a una sigaretta ormai finita, la getta fuori dal finestrino voltandosi poi a guardare la ragazza di sfuggita, sorpassando e prendendo il viale per casa "sua", un po' più libero* hey *portando una mano alla gamba di Queenie, come a volerla scuotere* andrà bene, vedrai! basta accapigliarci come facevamo prima!

QUEENIE: *guarda per un secondo la mano di lui, annuendogli debolmente* sì! *sorridendogli poi in maniera carina, seppur era preoccupata, in fondo non è difficile, no? arrivando praticamente fuori al cancello di casa "Sanders", eh, in fondo..*

JARED: *le sorride di rimando, sperando di tranquillizzarla in quel modo, quindi sosta nei pressi del cancello, schiaccia il telecomando e in attesa che lo aprisse si volta verso di lei a darle un leggero bacio sulle labbra*

QUEENIE: *respira piano nel tranquillizzarsi un po', lasciando che lui la baciasse per poi ricambiare con un altro bacio della stessa leggerezza*

CASSIE: *nel frattempo, seduta sul divano a parlare con la tata* ...così le ho imposto di venire qui! insomma, mi dispiaceva sapere che era sola a casa.. ho fatto bene, no? *sorridendo, sentendo poi il rumore del cancello* uh, eccoli, sono loro, ne sono sicura! *andando verso la finestra, guardando fuori e storcendo il muso, ma quella non è l'auto di papà!*

JARED: *si stacca da lei rimettendo in moto e raggiungendo i pressi della casa, parcheggiando definitivamente lungo il viale d'ingresso per poi spegnere l'auto e scendere, dopo aver lanciato un'occhiata e un sorriso alla ragazza* amore! *rivolgendosi alla figlia che intanto usciva sull'ingresso di casa, salutandola col braccio* l'auto è a revisionare e ne ho noleggiata un'altra nel frattempo!

CASSIE:  papà! *correndo fuori in pantofole, buttandosi tra le braccia del padre, sorridendogli* infatti, mi chiedevo da dove fosse uscita quell'automobile! *alzando lo sguardo verso di lui* hai fatto il bravo con la mia amica, vero? *lasciandolo poi e andando ad abbracciare l'amica che era scesa dall'auto, saltandole addosso* Queenie! *praticamente travolgendola* auguriauguriauguri!

QUEENIE: *eh, no, non è difficile, ripeti con me: ce la puoi fare! cercando di autoconvincersi mentre scende dall'auto, cosa che non ha praticamente il tempo di fare visto che era stata travolta dall'amica* uh, grazie Cassie! *sorridendole, abbracciandola a sua volta*

CASSIE: *sorridendo ai due, contenta, rabbrividendo un attimo per il freddo* andiamo dentro, che fa freddo qui fuori!

JARED:  *seguendo le due ragazze dentro e annuendo alla figlia* l'ho trattata benissimo! *voltandosi poi verso Queenie* non è vero? diglielo che ti ho trattato bene! *facendo un'espressione innocente che manco un agnellino pasquale*

QUEENIE:  *...* è stato un angelo proprio! *annuisce gesticolando un attimo con le mani, sorridendo poi a Cassie che l'aveva trascinata già dentro casa, salutando la tata di Cassie e facendo per togliersi il cappotto*

CASSIE: oh, bene! *sospirando piano* io l'ho sempre detto che ho il papà più bravo del mondo! *sorridendo al padre, poi di nuovo all'amica* la mia tata ha preparato un sacco di cose buone! *tutta elettrizzata*

JARED: almeno serve a qualcosa! *sorridendo sempre con quell'aria da schiaffi alla tata, dandole una pacca sulla spalla e dirigendosi sparato alla camera da pranzo per evitare troppi dialoghi con le ragazze* vediamo, che c'è di buono? *sbirciando nei piatti*

TATA: *con aria minacciosa verso Jared* non si azzardi a toccare! *mettendo altre cose a tavola, finendo di apparecchiarla*

CASSIE: *seguendo il padre e trascinando Queenie con sè* andiamo anche noi di là! c'ho una fame, accidenti!

QUEENIE: *segue quasi inconsciamente Jared con lo sguardo, quando poi Cassie richiama la sua attenzione* cavoli Cassie, sembra che non mangi da anni..! *ridacchiando, arrivando con l'amica in sala da pranzo*

CASSIE: *si siede a tavola, incronciando le braccia* ma io devo crescere!

JARED: sei già cresciuta abbastanza! *rivolto alla figlia, poi come gli fosse venuto in mente qualcosa di colpo e ignorando totalmente il fatto che la governante gli avesse detto di non toccare niente, comincia a spizzicare* a proposito, com'è andata poi ieri sera al ballo? *guardando quindi Queenie* divertite?

CASSIE: *annuisce al padre* sì! è stato proprio bello, mi sembrava di stare in un film, con quella musica bellissima e un sacco di lucine! *sorridendo contenta, poi voltandosi di scatto verso l'amica, assottigliando gli occhi* e tu! insomma, sei scappata con quel tizio! *ridacchiando* come si chi ama? era carino!

QUEENIE:  *sedendosi a tavola annuisce distrattamente e guardando di tanto in tanto Jared, rispondendo poi a Cassie* sì, era carino.. *in tono di voce nemmeno tanto convinto* comunque si chiama Benjamin e pure lui si annoiava a stare lì. *facendo spallucce* così siamo andati a mangiare qualcosa e poi mi ha accompagnata a casa!

JARED:  oh ma che bello. *intromettendosi e cominciando tranquillamente a mangiare la prima portata, che la governante aveva appena servito* ti sei divertita, sì? *in tono acido, quasi non prestando molta attenzione alla figlia*

QUEENIE: *lo guarda di sottecchi, un attimo spiazzata da quel tono vabbè aveva detto che dovevamo "battibeccare" come prima.. facendo spallucce* abbastanza. anche se poi sono stata meglio a casa. *con tono di voce tendente al vago, iniziando a mangiare*

CASSIE: *guarda malissimo il padre per quell'uscita, ma perchè dev'essere sempre così acido? ma poi che gli importa?! sospirando e sorridendo all'amica, ignorando parte del discorso* ma almeno stavolta era un bravo ragazzo? magari ci esce qualcosa, che ne so.. una storia d'amore da film, proprio! sarebbe bello, no? *sorridendo all'amica con aria sognante, giocando distrattamente con quello che c'era nel piatto*

JARED: o magari una tragedia alla Romeo e Giulietta, chi lo sa quali sorprese riserva la vita! *sorridendo ad entrambe con nonchalance, versando poi da bere a tutti e riprendendo a mangiare come niente fosse*

CASSIE:  no, ma perchè alla Romeo e Giulietta? non mi piacciono le tragedie! *scuotendo la testa velocemente, fermandosi poi come a riflettere ad alta voce* anche se insomma, tra loro c'era vero amore... *poi scuote la testa ancora* no, no, non ci sarà nessuna tragedia! *sorridendo all'amica come a rassicurarla*

QUEENIE: *seguendo i movimenti di lui con lo sguardo, sorridendo tra sè e sè a quello che aveva detto Cassie, facendo poi spallucce* beh la vita è imprevedibile, ma com'è che si dice? chi vivrà vedrà!

JARED:  appunto *sorridendo verso la ragazza in maniera eloquente* chi vivrà, vedrà! *che pareva quasi sottintendere che lei non sarebbe sopravvissuta, terminando di mangiare e facendo una stiracchiata distrattamente*

CASSIE: *continua a tenere quell'aria sognante ignorando quasi il padre, muovendo le gambe sotto la sedia e arricciando le labbra con aria pensierosa* però sarebbe bellissimo, t'immagini? ho visto che ti sorrideva sempre, secondo me gli piaci! *annuendo convinta*

QUEENIE: e dove sarebbe la novità? io piaccio a tutti! *dicendolo in manier sarcastica, ridacchiando e terminando di mangiare anche lei*

JARED:  *le lancia un'occhiataccia assassina di quelle memorabili, poi con nonchalance assoluta, prima che arrivasse la governante a portare via i piatti, si alza prendendo il proprio al volo* non si preoccupi, schiava, faccio un po' di movimento così mi tengo in forma, che faccio vita sedentaria! *quindi facendo il giro prende gli altri due piatti con le posate e va sparato in cucina*

CASSIE: *rimane spiazzata dall'uscita del padre, annuendo all'amica* se tu fossi un ragazzo, vorrei essere la tua fidanzata! *sorridendole anche in maniera cicciosa*

QUEENIE:  *resta ancora più spiazzata di Cassie per quell'uscita, mi sa che, tanto per cambiare, s'è arrabbiato! sorridendo all'amica, facendo per alzarsi* io ehm.. devo andare in bagno! *annuendo e facendo per uscire dalla sala da pranzo*

CASSIE: oh, ok.. *annuendo all'amica, poi rimanendo da sola con la tata ed entrambe si guardavano in maniera piuttosto interdetta* ma cosa gli è preso a tutti quanti?

JARED: *incrociandola appena fuori dalla visuale degli altri, l'afferra per un polso che ancora aveva i piatti nell'altra mano*    tu     *sibilandolo tra i denti*    non farmi saltare i nervi approfittando che c'è mia figlia davanti e non posso rispondere!!     *lasciandola poi di colpo e andando in cucina per davvero*

QUEENIE: *si guarda intorno qualche secondo, seguendolo poi in cucina quasi con aria furtiva, poggiandosi contro lo stipite della porta* ma.. cercavo solo di battibeccare "come al solito"!

JARED: *la guarda qualche istante come si fosse ricordato solo allora che gliel'aveva precedentemente ordinato, tentennando prima di rispondere* beh, non me ne frega, piantala e basta! *nervosamente, mettendo con poca delicatezza i piatti sul mobile della cucina*

QUEENIE: ma..! *restando poggiata lì, guardandolo un attimo interdetta, sospirando, lo dicevo io che questa cosa faceva acqua da tutte le parti!* come avresti voluto rispondere?

JARED:  *mettendo una a una le posate nel lavello sbattendole senza pietà* ti avrei intimato di smettere di fare allusioni idiote su quell'essere inutile! *dicendolo ora con una certa soddisfazione*

QUEENIE: *"quell'essere inutile?" ridacchiando tra sè e sè, entrando in cucina e poggiandosi sul mobiletto accanto a lui, fissandolo* e se non avessi smesso?

JARED:  *si volta lentamente verso di lei riassumendo in un'occhiata tutta la follia omicida, poi con estrema calma* perchè devi farmi incazzare? ti pagano? ci guadagni qualcosa? *in tono appena ironico*

QUEENIE: *scuote la testa come a dire di no, facendo spallucce* la mia era solo curiosità! *facendogli poi un sorriso*

JARED: *la guarda fissa qualche istante assottigliando gli occhi* tsk! *e termina di posare i piatti, aprendo poi l'acqua per lavarsi le mani*

QUEENIE: *ridacchia poi controlla che non ci fosse nessuno all'orizzonte lanciando un'occhiata alla porta, avvicinandosi di più a lui e abbracciandolo da dietro, poggiandosi con la testa contro la sua schiena, tirando un respiro profondo*

JARED:  *fa un sospiro a sentirla, chiudendo poi l'acqua e girandosi così da averla di fronte guardandola mezzo divertito* prima mi fai incazzare e poi ti incolli addosso?

QUEENIE: *lo guarda sbattendo le palpebre* certo! *ed annuisce, sottolineando il concetto* così poi facciamo pace! mica puoi stare incazzato per sempre! *sorridendogli poi con aria dolce*

JARED: *prima le sorride quasi dolcemente, come avesse ceduto, poi tornando serio di colpo e cercando di allontanarsela di dosso, ma senza intenderlo davvero* e chi l'ha detto che non posso?

QUEENIE: *sorride tra sè e sè incrociando le braccia e poggiandole poi stesso in quella posizione sul petto di lui, mettendosi poi con la testa tra le braccia, facendo spallucce e sorridendogli di nuovo* intuito femminile..

 

***

CASSIE: *che era rimasta a parlare con la tata, seduta al tavolo da sola* secondo me Queenie s'è persa e papà starà mangiando tutto quello che c'è in cucina! *annuendo tra sè e sè, alzandosi e stiracchiandosi* e poi ho fame, non mi possono far aspettare tutto questo tempo! *sbuffando*

 

***

 

JARED: le bambine della tua età già hanno sviluppato l'intuito femminile? *dicendolo in tono irritante, cercando di scostarla ancora con un dito in fronte a lei e distogliendo lo sguardo*

QUEENIE: *s'imbroncia un secondo a sentire quella frase, eh, certo, bambina! staccandosi e lasciando cadere le braccia lungo i propri fianchi* beh sì, tra le tante cose si sviluppa anche quello. *sorridendogli in maniera irritante quasi, facendo poi per uscire dalla cucina, certo, chissà perchè poi stanotte non ero tanto bambina!*

JARED:  *scuote la testa seguendola in sala da pranzo, poggiandole al volo un braccio attorno alle spalle* scusatela, ha avuto un'emergenza intestinale! *dandole una pacca e lasciandola poi andare, tornando a sedersi*

QUEENIE: *alza un sopracciglio con aria un po' scazzata* sarà che qualcuno *e lanciando un'occhiataccia a Jared mentre lo diceva* avrà avvelenato le pietanze! *mettendosi poi a sedere a sua volta*

CASSIE: *osserva i due durante gli scambi di battute, poi li guarda alternativamente quasi scrutandoli, spariscono insieme.. riappaiono insieme facendo poi spallucce*  non la smetterete mai di bisticciare, vero? *dicendolo con tono tale da sembrare una mamma che rimprovera i propri figli, scuotendo la testa affranta, sospirando, aspettando che la tata porti il resto della cena*

JARED: ma chi? *guardandosi intorno facendo lo gnorri* che mi hai preso per un assassino? io non farei del male nemmeno a una mosca! *facendo spallucce e inforcando le posate per mangiare il secondo, che la tata serviva*

QUEENIE: *prendendo le posate a sua volta sorridendo alla tata, poi commentando quasi distrattemente* certo e magari t--si guadagnerà anche il Noebl per la pace nel mondo! *prendendo poi a mangiare*

CASSIE:  *ride sotto ai baffi per la scenetta, scuotendo la testa* oppure ti faranno santo, papà! *sorridendogli, iniziando a mangiare il secondo*

JARED: *masticando in silenzio fingendo indifferenza per dei secondi, fingendo letteralmente di non averle ascoltate, si rivolge poi alla figlia* amore, quando riapriranno i prossimi colloqui scolastici? a gennaio? *senza calcolare minimamente Queenie* che c'è la vostra prof di disegno naturalistico che non è niente male!

CASSIE:  *non capendoci praticamente niente, annuisce* sì, a metà gennaio!

QUEENIE:  *ma allora è proprio un bastardo! fingendo totale indifferenza nel peggiore dei modi, conitnuando a mangiare in silenzio e con dei movimenti che lasciavano trasparire il proprio nervosismo*

CASSIE: *e si parla di Benjamin e papà se ne va, guardando il padre, ora Quee pare proprio nervosa..* ma papà, non c'è bisogno che provi a corrompere la prof, vado bene in disegno naturalistico! *mi sa che mi sto suggestionando troppo! che testolina bacata che mi ritrovo!*

JARED:  *sorride tra sè e sè notando la reazione di Queenie, continuando poi alla figlia, rincarando la dose* mica voglio corromperla, devo solo ancora ringraziarla per il caffè che voleva offrirmi, che l'ultima volta andavo di fretta e non ho fatto in tempo!

CASSIE: ah, ti ha offerto un caffè? *guardandolo con aria interessata* ua, non immaginavo fosse così gentile!

QUEENIE: *continua a tenere quell'espressione scazzata, tant'è che dal nervosismo le cadono le posate dalle mani, facendo un rumore infernale scontrandosi col piatto, ma fanculo!*

CASSIE:  *resta un attimo interdetta, grattandosi la testa* ma dai Quee, okay che la detesti, ma non agitarti così ogni volta che capita di parlare di lei! tanto lo sappiamo che sei la più brava nella sua materia, che te ne importa di quello che dice, lo sai che con l'età si perdono le varie capacità mentali.. *ridacchiando*

QUEENIE: che ci posso fare? è che certi 'adulti' parlano proprio a sproposito! *incrociando le braccia, poggiandosi con la schiena contro la sedia*

JARED: così come alcuni adolescenti *annuendo e poggiando le posate nel piatto, avendo finito, mentre si pulisce la bocca con il tovagliolo* specie le ragazze! *sorridendole in maniera adorabile, divertito al massimo da quella reazione*

QUEENIE: tsk.. *assottigliando gli occhi per qualche secondo, distogliendo lo sguardo*

CASSIE:  ma io non parlo a sproposito! *scuotendo la testa, finendo di mangiare* dillo che la tua è tutta invidia e vorresti avere la nostra età! *ridendo*

JARED:  eccome se vorrei. *annuendo una volta sola, anche seriamente, poi riprendendo la stessa espressione di prima* il mondo è pieno di belle ragazze giovani! e in fondo io sono ancora abbastanza piacente! *allungando poi una mano verso la figlia stringendo la sua* non è vero amoruccio di papà?

QUEENIE: *rimane così come stava e con la stessa espressione di prima, ma sentitelo..*

CASSIE: *annuisce a ripetizione ricambiando il gesto* sì, è verissimo! *sorridendogli in maniera dolcissima* e poi sembri anche più giovane, ti meriti qualcuna più bella di quell'antipatica della prof di disegno! *dicendolo seriamente, continuando ad annuire*

JARED:  *ricambia meccanicamente lo stesso sorriso alla figlia a quelle parole, ma imperterrito* perchè? la tua prof di disegno è molto attraente! poi penso sia mia coetanea. *facendo spallucce con noncuranza*

QUEENIE: *alzando un sopracciglio un po' scazzata quasi incosciamente tanto che s'impegnava, senza riuscirci, a trattenersi, ah, sì, è molto attraente?*

CASSIE:  , secondo me ha il doppio della tua età e se è tua coetanea se li porta male! *annuendo* a questo punto è meglio la prof di disegno tecnico! *annuendo seriamente*

JARED:  *alzando lo sguardo come a ricordare* quella castana con gli occhi azzurri? *storcendo poi le labbra* nah, non mi piace l'accoppiata! *sorridendole come un ragazzino carogna di diciotto anni*

QUEENIE: *rimane praticamente sconvolta, sgranando gli occhi, CHE COSA?!*

CASSIE: invece trovo sia un'accoppiata particolare e poi, *lanciando un'occhiata all'amica* cioè, non è uno spettacolo? *sorridendole poi*

QUEENIE: *sorride all'amica, facendo poi spallucce* questione di gusti, Cassie! e poi cosa vuoi che sia, un ammiratore in più, uno in meno.. *con aria vaga*

JARED:  *rimane qualche istante a guardare la ragazza, come riflettendo, poi stringendosi nelle spalle* sarà, a me quella lì non piace per niente!

QUEENIE: *fa spallucce, distogliendo lo sguardo*

CASSIE:  a me sì, invece! *annuendo una volta sola, poi si alza chiamata dalla tata che le aveva detto che c'era qualcuno al telefono per lei* torno subito! *sorridendo ai due, allontanandosi dalla stanza*

JARED: *si schiarisce la voce un attimo, fingendo indifferenza, quindi trattenendosi dal ridere e guardando verso la ragazza* mi sto divertendo!!

QUEENIE: *lo guarda leggermente interdetta, tenendo le braccia incrociate* io no invece! *imbronciandosi pensando a tutte le cose che aveva detto, in particolar modo a quello sulle prof*

JARED: oh andiamo, che permalosa! *sporgendosi verso di lei a parlarle da vicino, guardandola negli occhi*    non si può scherzare, con te! lo sai che non faccio sul serio!    

QUEENIE: *guardandolo ancora un po' con quell'espressione imbronciata* tu non è che scherzi, è che ti diverti a prendermi in giro! *sospirando poi, distogliendo lo sguardo ma guardandolo con la coda dell'occhio* fingevi su tutto, vero..?

JARED: *scuote la testa*    no     *sorridendole e guardando furtivamente verso la porta della stanza*    è vero che la tua professoressa di disegno naturalistico ci ha provato con me     *annuendole*    ed è vero anche che vorrei avere diciotto anni!     *sorridendole, e portando una mano a carezzarle la guancia*

QUEENIE: non ho mai sopportato quella prof! *annuendo piano, assumendo un'aria quasi dolce visto che poteva dirmi "sì, fingevo su tutto" e invece mi ha detto come stavano veramente le cose. portando una mano sopra quella con la quale lui le aveva poggiato sulla guancia* davvero vorresti averne diciotto?

JARED:  *le annuisce*    se avessi la metà degli anni che ho, sarebbe tutto più semplice e normale...     *roteando gli occhi*    beh tralasciando tutto il resto di piccoli dettagli che non mi rendono esattamente un buon partito!    

QUEENIE: *gli sorride con aria un po' triste pensando a tutti quei "piccoli dettagli" che non avrebbero di certo facilitato la cosa* però.. se le cose fossero state diverse, non ci saremmo mai incontrati! *buttandola su questo piano* vuoi mettere avere diciott'anni e non aver incontrato una ragazza coi capelli castani e gli occhi azzurri? *facendo spallucce, sorridendogli di nuovo*

JARED: *ricambia il sorriso*    ricordiamo inoltre che saremmo morti stecchiti entrambi, se non ci fossimo incontrati.     *e lanciando un'occhiata oltre la porta, sposta una mano alla sua nuca per avvicinarsela e baciarla sulle labbra*

QUEENIE: *annuisce piano come a dargli ragione sentendolo parlare, ricambiando quel bacio, tenendo una mano poggiata sul braccio di lui quasi accarezzandoglielo, staccandosi poi rimanendo con le labbra poggiate contro le sue* meno male che ci siamo incontrati!

 

***

 

QUEENIE: *dopo la mezzanotte, è in camera di Cassie con lei ovviamente, facendo per togliersi la maglia per mettersi quella del pigiama* cavolo, sono diciassettenne da nemmeno ventiquattro ore e già sento la vecchiaia incombere su di me!

CASSIE: eeehh, esagerata! *terminando di infilare il proprio, standole accanto sul letto* ti sentisse mio padre, ti darebbe addosso sicuramente, per com'è complessato sull'età lui!

QUEENIE: ..come se non lo facesse già! *ridacchiando, riferendosi ovviamente ai loro battibecchi, infilandosi poi anche i pantaloni del pigiama, sedendosi sul letto e piegando poi i vestiti che si era tolta*

CASSIE: ma no, non è v-- *interrompendosi e assottigliando gli occhi, annusando l'aria, e avvicinandosi di più a lei* ma sei tu? *e l'annusa addosso, poi nei vestiti che aveva piegato, infine la guarda stranita* questo è il profumo di mio padre!

QUEENIE: mh? *guardando l'amica interdetta in tutto quel susseguirsi d'azioni, sgranando gli occhi a quella frase, no, niente panico!* eh? *annusando i suoi vestiti poi anche lei* ma che dici, secondo me ti sbagli! è il mio solito profumo! *annuendo, oddio mio.*

CASSIE: *non convinta, scuote la testa* ma no, senti! *prendendo la maglia e annusandola di nuovo, annuendo poi a ripetizione* è il profumo di mio padre, sono sicura, lo riconoscerei tra mille! *guardandola interdettissima, non spiegandoselo*

QUEENIE: *riprendendosi la maglia ed annusandola a sua volta* ma che dici! insomma, sarà l'ora, secondo me sei stanca anche tu! *annuendo* e poi cosa ci farebbe il profumo di tuo padre sui miei vestiti? dai, è una cosa impossibile! *scuotendo la testa, ripiegando la maglia, aiuto!*

CASSIE: *segue i suoi movimenti con lo sguardo, assumendo un'espressione sospettosa che ricordava tanto    qualcuno    * io sono sicura sia quel profumo lì... *guardandola indagatoria*

QUEENIE: *fissa l'amica assumendo un'espressione interdetta, quello sguardo...* ancora la storia del profumo?! *scuotendo la testa affranta, stendendosi sul letto e facendo per sistemarsi le coperte addosso* o io e tuo padre abbiamo lo stesso profumo, e la cosa mi pare piuttosto impossibile, o hai preso un profumo per un altro! *annuendo, se se ne accorge, posso dire addio alla mia vita.*

CASSIE: *continua a seguirla con lo sguardo, mostrando tutto il dubbio,    non me la conta giusta    * se lo dici tu... *mettendosi poi giù, accanto all'amica, scrutandola insistentemente* posso farti una domanda stupida?

QUEENIE: ... *non si deve insospettire! girandosi verso l'amica, annuendo piano* certo, dimmi pure! *e facendole un sorriso*

CASSIE: *la guarda fissa pochi istanti in silenzio, poi di colpo* mio padre, ti piace? *senza staccarle gli occhi di dosso, tenendola praticamente inchiodata con lo sguardo*

QUEENIE: *la guarda sgranando gli occhi, sia per lo shock, sia per la sorpresa, oh mio dio. sentendosi il cuore in gola, ma scuotendo la testa apparendo tranquilla* ma che ti salta in mente?! *sbattendo le palpebre interdetta, scuotendo la testa* certo che no! *...* perchè mai dovrebbe piacermi tuo padre?!

CASSIE: *la guarda sollevando un sopracciglio, più interdetta di prima e pure mezza offesa* è così strano che possa piacere, o cosa?

QUEENIE: *ricambia quell'espressione, sbattendo le palpebre* no, non è strano che possa piacere... ma perchè dovrebbe piacere a me, scusa?!

CASSIE:  mah... *girandosi supina e smettendo di guardarla* intuito... dal modo di reagire, come lo guardi, quel bisticciare continuo che sembra tanto "finto"...

QUEENIE: *lo dicevo io, non poteva funzionare, non dovevo venire qui! non ora!* finto? *scuotendo di nuovo la testa* secondo me vedi troppi film, Cassie! *annuendo, aiuto! aiuto!* e poi non mi pare di averlo guardato in qualche modo particolare.. comunque, non mi piace, tranquilla!

CASSIE: *fa un'espressione quasi mezza delusa per il non averci "preso", quindi fa spallucce e le dà le spalle, rannicchiandosi su un fianco* meglio così, buonanotte! *e allunga il braccio per spegnere la lampada sul comodino*

QUEENIE: 'notte... *rannicchiandosi poi su un fianco, coperta a metà dal piumone, fissando fuori la finestra, ma che situazione è? mi sento uno schifo a non poterle dire nulla.. ma come potrei.. facendosi piccola piccola, del resto, le farebbe molto più male scoprire tutta la verità.*

 

 

***

 

Eehhh, i fatti volgono a un termine complicandosi irrimediabilmente, quindi chiamiamo a raccolta tutti coloro che ci hanno seguito durante lo svolgimento di questa storia per tenere gli occhietti ben aperti ._.

 

LELECHAN: non ci si sfoga mai abbastanza in queste cose. e loro hanno i cazzi per la testa, ovvio che litigano in continuazione xD ma per fortuna sta per terminare tutto, in un modo o nell'altro...

BBV: oh, salve °v° benvenuta a bordo e grazie per averci seguito nell'ombra, speriamo che continuerai a recensirci in questi ultimissimi capitoli X3 e grazie mille per i complimenti, anche! <3

MARTYZ: il fegato verde acido tengono, sì ed è esattamente quello che vorrebbero fare ._. chissà, magari riusciranno.. non piangere! :*

 

Alla prossima...

e chi s'è visto s'è visto u.u

recensite su, che siamo agli sgoccioli! :3

- un buchetto in fronte dalla CMC <3

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Capitolo 27
*** 26. I just died in your arms, tonight ***


“ 2 O’Clock

Capitolo 26 – I just died in your arms, tonight.

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

QUEENIE: *l'indomani mattina, è sveglia da un po' anche se aveva dormito poco e niente per tutti i pensieri che l'avevano assalita durante la notte, si stiracchia leggermente*

CASSIE: *che era già in piedi, ovviamente in pigiama* su, alzati, dormigliona! *aprendo la finestra, sollevata che tutte quelle preoccupazioni in fondo si erano rivelate infondate, andando poi verso la porta, aprendola* che ci aspetta una colazione coi fiocchi! *saltellando contenta, avviandosi verso la cucina* buongiorno Lilian! papà dorme ancora?

QUEENIE: *la guarda sollevata e quindi sorride tra e , alzandosi dal letto e facendo per uscire, sistemandosi i capelli alla men peggio con le mani, in effetti un po' di fame ce l'ho...*

LILIAN: *scuotendo la testa verso la ragazza, indaffarata a preparare la colazione e sistemarla sul tavolo* macchè, anzi il signore si è alzato di buon'ora per vedere la sua solita decina di TG quotidiani e ha già preso il suo caffè. *in tono mezzo acido perchè evidentemente doveva aver rifiutato tutto quel ben di dio che andava preparando*

JARED: *già vestito e sveglissimo, rientra dalla veranda spegnendo una sigaretta ormai terminata nel posacenere sul mobile in cucina* se mangiassi tutta quella roba che tenta di propinarmi, digerirei l'anno prossimo. *ricambiando il tono acido ma con un sorriso, poi alle ragazze* buongiorno!

CASSIE: ma papà! *farfugliando con la bocca piena, ingoiando* è tutto così buono, ma come fai a resistere?! *facendo spallucce, continuando a mangiare la colazione all'inglese che tanto adorava*

QUEENIE: *che era arrivata giusto per sentire la tata, si siede scostando la sedia dal tavolo, con l'aria assonnata* buongiorno!

LILIAN:  e dire che ho anche cucinato meno del solito! *lamentandosi ancora per il fatto che Jared non aveva toccato cibo, poi a Queenie* e tu Queenie, me la dai un po' di soddisfazione? ho preparato le frittelle, Cassie mi ha detto che sono il tuo piatto preferito!

QUEENIE: *ridacchiando* quand'è così, le do tutta la soddisfazione che vuole! *annuendo, contenta di vedere quelle frittelle davanti agli occhi, facendo per versarsi un po' di succo di frutta nel bicchiere ma bloccandosi a metà del gesto sentendo la suoneria del proprio cellulare che aveva lasciato lì la sera prima* scusate un attimo! *quindi alzandosi per andare a rispondere*

JARED: *la segue con lo sguardo attentamente, quindi senza minimamente preoccuparsi di destare sospetto nella figlia assume un'espressione tendente al minaccioso,    chi cavolo la chiama a quest'ora del mattino, eh?    *

CASSIE: uno a dieci che è uno dei suoi tanti fan! *ridacchiando, poi nota l'espressione del padre, interdetta al massimo quasi quanto lo era stata la sera prima mentre parlava con Quee* ...pa'?

QUEENIE:  ...pronto? *e andando in veranda visto che dentro non prendeva molto bene il cellulare e sentiva male, poi sospira* papà! *illuminandosi all'improvviso, contentissima per quella telefonata visto che non vedeva decentemente il padre da mesi ed erano giorni che non si faceva sentire* ogni tanto fai le apparizioni, eh? *ridacchiando, giocherellando con una ciocca di capelli* bene! tu? [..] ma perchè parli a bassa voce? comunque no, non sono a casa... sì, a casa di Cassie! *corrugando un po' la fronte* beh, sì che c'è anche suo padre, che domande, è Natale! *interdetta al massimo poi nel sentirsi dire "trova una scusa e torna a casa, fai presto e soprattutto non fare domande!"* ma che dici, perchè dovrei?! 

JARED: *di tutta risposta, si alza passando una mano tra i capelli della ragazza, al volo, come a carezzarla* vado a farmi un'altra sigarettina amore, che non c'è due senza tre! *sorridendole forzatamente innocente e uscendo in veranda anche lui, per sentire quel che la ragazza diceva al telefono*

Cassie: *...sì, una sigaretta... come no! continuando però a mangiare*

QUEENIE: no! che mi frega che mi avevi detto di non fare domande! *alterandosi un po'* non puoi sparire per mesi e riapparire improvvisamente per dirmi quello che devo o non devo fare, senza nemmeno darmi una motivazione! e che mi frega che sei mio padre?! *notando allora Jared sorridendogli d'istinto, ma poi riprendendo al telefono* non m'interessa! *sbuffando* sì.. ti ascolto. *"non chiedermi come faccio a saperlo, ma il padre di Cassie non è chi vuol sembrare! hai seguito i TG, no? è Jared De Valera! e tu sei in pericolo!" ci voleva lui a dirmi chi è!  ma poi sgranando gli occhi, e lui come fa a saperlo? "hai capito? torna a casa Quee, e alla svel--" poi tutto ad un tratto dei rumori* papà?! *"eccolo qui, l'infame! ora hai finito di raccontare i cazzi nostri alla gente, brutto bastardo!" sgrandando gli occhi shockata no... no.. no.. no... portandosi una mano davanti alla bocca sentendo una voce parlarle che non era quella del padre "beh ci rivediamo presto, chiunque tu sia!" e il click metallico di quando si riaggancia il telefono, rimanendo praticamente pietrificata, con lo sguardo perso, gli occhi lucidi ed il cellulare che le scivolava dalle mani*

JARED: *segue tutti i suoi movimenti senza capire, allarmandosi nel vederla assumere quell'espressione* oh? che è successo? Queenie? *mettendole una mano sulla spalla e scuotendola leggermente*

QUEENIE: *si volta a guardarlo lentamente con ancora quell'espressione, "oggi ho rivisto mio padre. mi ha riferito che grazie ai suoi metodi del cazzo abbiamo un traditore che collabora con la "giustizia".. che bello!"  l'espressione di chi ha capito esattamente quello che succedeva senza riuscire a spiegarselo, "amore, Londra è proprio una città bellissima" non riuscendo a spiccicare parola, portandosi le mani alla testa "è Jared De Valera!" e stringendo gli occhi "eccolo qui, l'infame!"*

JARED: hey!! *iniziando a preoccuparsi seriamente prendendole anche l'altra spalla cercando di darle una scossa* che ti prende? che è stato? *cercando di guardarla negli occhi non capendo*

QUEENIE: *totalmente sbiancata, con tutte quelle voci che le ronzavano in testa fino a mischiarsi tra loro fino a confondersi, non può essere così.. mio padre, lui non... "hai finito di raccontare i cazzi nostri alla gente!"* è mio padre... la persona che cercavate, è mio padre *con un fil di voce a causa dell'aria che iniziava a mancarle e gli occhi pieni di lacrime* e l'hanno preso..

JARED: ...che? *guardandola ad occhi sgranati, incredulo, senza realizzare nemmeno al primo colpo, rimanendo con le mani poggiate sulle spalle della ragazza,    suo padre? SUO PADRE?!    * devi aver... capito male, non è possibile! *   non è possibile, NON E' POSSIBILE che su tutta la faccia della terra quel fottuto maledetto sia proprio SUO padre    * non-- *rimanendo interrotto dal suono del proprio cellulare, che aveva in tasca, quindi lo estrae lentamente allarmatissimo rispondendo* ... *   "Jared, l'abbiamo preso finalmente, ora trova la figlia di 'sto pezzo di merda e portala qua!"     rimanendo praticamente di sasso e scuotendo la testa senza neppure accorgersene* perchè? che senso ha? ormai-- *rimanendo interrotto dalla voce di suo padre dall'altro capo del telefono,    "non fare cazzo di domande e portala qui, Cudworth me la deve pagare fino all'ultimo centesimo e fino all'ultimo uomo che mi ha fatto perdere!"     fissando la ragazza impietrito, senza quasi respirare*

QUEENIE: *finisce col cadere a terra in ginocchio senza forze a causa del pianto e dello stato confusionale in cui si ritrovava, con le mani che stringevano il braccio libero di Jared, respirando a stento, con lo sguardo perso nel vuoto, sapendo perfettamente come si sarebbero "risolte" le cose*

JARED:  io non la porto da nessuna parte!! *   no, non un'altra volta, NO    * non me ne fotte! *alterando il tono di voce preso dal panico, fissando Queenie ad occhi sgranati senza riuscire a muoversi, spostando poi lo sguardo sulla figlia che usciva in quel momento in veranda*

CASSIE: papà, cos-- *vedendo poi l'amica a terra in ginocchio, aggrappata al padre* Quee! che hai? ti senti male?! *avvicinandosi di colpo a lei e alternando lo sguardo tra i due* papà, che succede?! *visibilmente spaventata e cercando di abbracciare l'amica istintivamente senza capire che avesse, lanciando occhiate furtive alla tata che era rimasta sulla soglia della veranda*

JARED: *   "quante cazzo di volte dovrò ripeterti che tu sei solo una pedina? non hai diritto di scegliere, devi farlo e basta!"    * io non farò un cazzo di niente!! *   "devo ricordarti che anche la vita di quella troietta di tua figlia è nelle mie mani?"     e guarda alternativamente le due ragazze ad occhi spalancati, senza riuscire a parlare,    "si chiama Queenie Cudworth, abita nella Sixth Avenue, 32th Street, portala qui entro mezz'ora o non lo ripeterò!"     rimanendo infine col telefono muto in mano, respirando a stento*

QUEENIE: *rimane ferma in quella posizione senza sapere che dire ed anche se l'avesse saputo non avrebbe potuto farlo per come si sentiva, senza nemmeno riuscire a smettere di piangere e la testa bassa, fissando un punto qualsiasi del pavimento della veranda, con la testa che girava fortissimo a causa di quelle frasi che continuavano a rimbombarle nella testa*

CASSIE: *rimanendo seduta accanto a Queenie, non capendo nulla essendo all'oscuro di tutto, guardando il padre aggrottando le ciglia visto che l'amica non le rispondeva e notando che nemmeno Jared era in ottime condizioni, fissandolo con aria un po' dura* allora, mi vuoi dire cosa succede?!

JARED: *si porta una mano alla tempia sentendosi quasi mancare,    cosa succede?     con la testa letteralmente svuotata, talmente scioccato da non riuscire neppure a pensare,    cosa succede?     e sposta lo sguardo da Queenie a sua figlia,    cosa posso-- cosa... cosa posso fare adesso...?    * amore... io... *rivolgendosi a Cassie, e scuotendo la testa perchè non sapeva come articolare un discorso,    ...ma quale discorso? come si fa a--     rendendosi conto solo in quel momento che doveva eseguire l'ordine del padre, altrimenti avrebbe messo in pericolo anche lei,    e Queenie...?     vedendola piangere e sforzandosi invano di ragionare,    perchè di nuovo? perchè? perchè?     accostandosi quindi alla ragazza per tirarla su, abbracciandola per le spalle, parlando infine alla figlia lasciando Queenie* amore... ho... ho mille cose da spiegarti e nemmeno un secondo per farlo... *cercando di riflettere velocemente* ascoltami, devi andare via di qui, devi farlo per me... ho... ho bisogno che tu lo faccia per me... senza chiedermi niente... *   e se dovessi morire? se dovessero trovarla? se questa fosse l'ultima--    * usi la mia carta di credito *rivolgendosi ora alla tata, tirando fuori il portafogli dalla tasca dei pantaloni e porgendole la card tenendole le mani* andate immediatamente all'aeroporto, ci sono soldi abbastanza per allontanarsi molto, dovete farlo immediatamente... stia attenta a mia figlia... *guardandola disperato, senza riuscire a celare quell'espressione*

CASSIE:  eh? che cosa? *scuotendo la testa velocemente, con gli occhi lucidi e l'espressione tra il triste e l'arrabbiata, triste perchè vedeva l'amica e il padre in quelle condizioni senza sapere perchè, arrabbiata perchè non riusciva a capire cosa stava succedendo e nessuno glielo spiegava* perchè poi? eh? perchè?! e poi perchè senza di te?? *continuando a scuotere la testa, sbattendo i piedi a terra* non vado da nessuna parte!! *guardando poi Queenie* nemmeno tu me lo dici?

QUEENIE: *fissa tutta la scena attentamente, ancora in quello stato non sapendo nemmeno come faceva a restare in piedi, avvicinandosi all'amica, abbracciandola stretta, parlandole all'orecchio* ti voglio bene, Cassie. *respirando piano, stringendola di più* se ne vuoi a me, se ne vuoi a tuo padre... fa quello che ti dice. *annuendo, parlandole con tono dolce e con voce bassissima, guardandola con uno sguardo supplichevole oltre che triste, lasciando intendere che era una cosa troppo, troppo grande*

JARED:  *alza per un attimo lo sguardo al cielo dopo quella scena, cercando di prendere fiato,    aiutami     lasciando Lilian e andando verso la figlia,    aiutami, ti prego     prendendole il viso tra le mani e parlandole mentre la guarda negli occhi* te lo prometto *scostandole i capelli dal viso e portandoglieli dietro le orecchie,    ho paura... aiutami...    * farò in modo che tutto vada bene, e presto ti spiegherò tutto... te lo prometto... fidati di me, amore... *guardandola dolcemente per rassicurarla carezzandole una guancia,    ti prego...    *

CASSIE: *sgrana gli occhi inizialmente ricambiando l'abbraccio dell'amica, lasciandola poi, guardando alternativamente lei e il padre, scuotendo la testa non sapendo come reagire, chiudendo gli occhi perchè.. perchè.. riaprendoli, tornando a guardare i due, poi respira profondamente, annuendo* va.. va bene..

QUEENIE: *sorride seppur tristemente tra e abbassando lo sguardo ed entrando in casa, in silenzio, salendo verso camera di Cassie dove aveva lasciato i propri vestiti, facendo per togliersi la maglia del pigiama ma sedendosi sul letto, rimanendo con la maglia mezza tolta e la testa tra le mani "zio John, sai cosa farò quando sarò grande? disegnerò un mondo, un mondo vero, dove non ci saranno più persone tristi e sarà tutto come in una favola bellissima, meglio di quelle che mi racconti tu!"*

JARED:  *segue con lo sguardo la ragazza che si allontanava, tornando poi a guardare la figlia sorridendole debolmente* dicevi sempre di voler vedere la Spagna, Barcellona, Ibizia, perchè non vai proprio là? ci sarà da divertirsi! *accazzandole ancora una guancia, uscendosene con frasi che geloso e apprensivo com'era non avrebbe mai pronunciato e adesso si sforzava di dire pur di allontanarla da lì* poi appena risolvo questo problema *   problema...    * ti raggiungo, e porto anche Queenie! andremo anche al mare e in discoteca tutta la notte! *annuendole cercando di mostrarsi tranquillo quando in realtà era spaventato a morte,    cazzo, perchè? perchè non l'ho mai portata in vacanza? perchè non siamo mai andati al luna park insieme? perchè non l'ho mai seguita nei musei d'arte? perchè non abbiamo mai sciato? perchè non abbiamo mai ballato? perchè non sa nemmeno come mi chiamo?     assumendo man mano un'espressione spenta all'idea che stesse per finire tutto* dobbiamo fare ancora... ancora un sacco di cose insieme, le faremo presto... *stringendola forte a sentendosi male davvero*

CASSIE: a Queenie non piace ballare... *dicendolo quasi sovrappensiero, ascoltandolo* però le piace il mare! *gli annuisce, stringendosi ancora di più a lui* sarebbe bello poter star via tutti insieme. *alzando lo sguardo verso di lui* e poi voglio andare in Italia con te, a scoprire le nostre origini! e voglio vedere Napoli, Roma, Palermo... *sorridendogli con aria dolce, strigendogli la camicia tra le mani* però prima mi dovrai spiegare tutto, tutto...

QUEENIE: *sempre lì e in quella posizione, "ma che dici piccola Quee, le favole sono.. racconti di fantasia, non esistono nella realtà!" "invece esistono!! se non esistessero, nessuno le racconterebbe ai bambini... se fossero bugie, sarebbe cattivo e il mondo non è così cattivo, in fondo!" "però prima di disegnare il tuo mondo, voglio conoscere il tuo principe azzurro." "il mio principe sarà.. sicuramente biondo!" "con gli occhi azzurri?" "no, così li ho già io..." stringendo la maglia tra le mani, sforzandosi di smetterla di piangere "la tua favola sarà la più bella di tutte, piccola Quee."*

JARED:  *continua a tenerla abbracciata stretta, annuendole e carezzandole piano la testa* tutto, te l'ho promesso! *   "anche se soffrirai, anche se dovrai sacrificarti, anche se dovrai dare tutto di te, metti sempre nostra figlia davanti a tutto, Jared... me l'hai promesso, non lo dimenticare mai..."     lanciando poi uno sguardo verso le scale e non vedendo Queenie tornare, scosta Cassie da sorridendole di nuovo* vado a vedere se Queenie è pronta, torno subito. *dandole un bacio sulla guancia e andando a passo spedito di sopra, trovandola in quello stato e sentendo una violenta stretta all'altezza del cuore*    Queenie...     *avvicinandosi piano a lei senza sapere come    raggiungerla    *    mi...     *   dispiace? l'hai condannata a morte, e dici che ti dispiace? la ragazza che am--     bloccandosi ad occhi sgranati di fronte a lei, senza riuscire a realizzare quel pensiero, a dire niente*

QUEENIE: *"tieni Quee! questa ti servirà per disegnare il tuo mondo.." "? una matita?" "per disegnare, ti servono le matite, e questa è una matita magica!" "che bella, ho una matita magica anche io! grazie zio, grazie!" stringendosi di più nell'abbracciarsi stretta, non sentendo Jared arrivare "zio.. zio, no, zio John, dove vai? zio! e il nostro mondo? non abbandonarmi, non mi lasciare, devi vedere il mio disegno, il mio mondo, zio, ti voglio bene, resta con me, zio.." non si girò nemmeno a guardarmi. asciugandosi gli occhi con la maglia che le copriva ancora il viso, accorgendosi di lui una matita.. una matita che scrive in grigio su un foglio bianco non è il massimo per creare un mondo dove non ci sia tristezza. aveva ragione John Tassel, non esistono le favole, sono tutte bugie. alzando lo sguardo verso di lui, "biondo!" "con gli occhi azzurri?" "no, così ce li ho già io.." senza dire niente*

JARED: *resta a guardarla in silenzio diversi secondi, negli occhi,    perchè hai voluto metterti per forza in mezzo? perchè al pericolo che stiamo correndo entrambi deve aggiungersi anche tutto questo?     poi le si avvicina mettendosi in ginocchio davanti a lei e sistemandole meglio la maglia, togliendogliela dal viso così da vederla, fissando ancora gli occhi nei suoi, asciugandoglieli piano col polsino della propria camicia*    stavolta finirà diversamente     *sforzandosi di sorriderle, pur non sapendo effettivamente come fare per uscirne, ma avvertendo distintamente che erano ben altre le cose importanti da dire e da fare in quel preciso momento*    se non ci fossimo incontrati, tra un'ora massimo saresti stata uccisa di sicuro da uno dei sicari di mio padre... invece dovrò essere io a portarti lì.     ci sarò io accanto a te quando saremo là davanti e tuo padre dovrà pagare il suo sgarro. io...     *annuendole e tenendole il viso tra le mani, senza smettere di guardarla*    ...e te. io e te, Queenie, e abbiamo già visto che sappiamo proteggerci bene, no? in qualche modo faremo. siamo io e te, non può andare diversamente. ne usciremo alla faccia di tutti quanti.     *dicendolo con convinzione, tenendo la fronte poggiata a quella di lei*

QUEENIE: *gli lascia poggiare la sua fronte contro quella di lei, socchiudendo gli occhi e guardandolo quasi disincantata per tutto quello che le ronzava in testa, e questa cos'è? una favola? non esistono, le favole sono solo racconti di fantasia... "invece esistono!! altrimenti non le racconterebbero ai bambini.."  se esistessero questo non sarebbe successo! aprendo la bocca come a voler dire qualcosa, spaventata, bloccandosi prima che potesse fiatare "grazie a dio non ti ho fatta ammazzare..." "spero di sopravvivere abbastanza a lungo da vedere un cartone animato disegnato da te!" "sono felice che tu stia con me..." quindi annuendo piano, poggiando una mano delicatamente sul viso di lui "decisamente il destino ci voleva insieme, qua, no?" "e noi siamo insieme, qua."* sì... siamo io e te... *con tono di voce bassissimo, stesso per come si sentiva*

JARED:  *continua a sorriderle in maniera triste ma dolce allo stesso tempo, accarezzandole le guance con entrambe le mani,    "devi innamorarti ancora, Jared..."     mentre la guarda negli occhi,    "non voglio che tu resti a dannarti per me tutta la vita, desidero che tu sia felice, che mi conservi come memoria del fatto che sei forte..."     e socchiude leggermente gli occhi spostandosi a baciarla su una guancia,    "hai tanto di quell'amore da dare ancora, rendi felice qualcuno, non dimenticarti come si fa..."     e fa per bisbigliarle all'orecchio*    ti amo, Queenie...     *   "...perchè sono gli altri ad averti voluto come un assassino, tu non sei una macchina da guerra."    *

QUEENIE: *lo segue con lo sguardo abbracciandolo nel frattempo, sgranando gli occhi l-lui mi.. mi.. mi ha detto che.. stringendo la camicia di lui nelle proprie mani nell'abbracciarlo di più, che mi ama... con il cuore che le batteva forte, "e poi, tutti diranno che il mio principe sarà una persona cattiva, perchè non avrà il cavallo bianco... ma non è vero!! perchè lui mi amerà e le persone cattive non amano!" scostandosi giusto un po' a guardarlo negli occhi, con gli occhi lucidi che le brillavano ancora di più e l'aria praticamente persa* ti amo anch'io, Jared.. *"il mio sarà un principe speciale!!" scostandogli con un gesto lento i capelli dal viso, per guardarlo meglio*

JARED:  *ricambia quell'espressione sentendo le sue parole, senza dire niente per diversi secondi,    "sii padrone della tua vita..."    *    sento che quando sarà tutto finito     *e le sorride di più, come rasserenato in qualche modo nonostante tutto,    "...non permettere a nessuno di farti dimenticare come si ama"    *    tutto cambierà...     *rimettendosi in piedi e porgendole la mano, guardandola*    ...tutto andrà bene, questo è un bel giorno. lo sento.     *annuendole piano*

QUEENIE: *"..e tutto il mondo mi invidierà, perchè il mio principe sarà il migliore di tutti." ascoltandolo attentamente, sorridendogli dolcemente a sua volta "sei più bella quando sorridi!" prendendogli la mano ed alzandosi, annuendo come a dargli ragione* e saremo circondati dalla tranquillità più assoluta!

JARED:  vedrai. *annuendo ancora e scendendo di sotto con lei, in silenzio, incrociando di nuovo la figlia* allora noi andiamo, piccolina... *cercando di restare tranquillo, e convincersi di quello che aveva detto,    andrà bene, è così... non so come, ma è così...     e la abbraccia stretta un'altra volta* su, forza, prepara la valigia che stasera ti chiamo e voglio sentirti parlare spagnolo! mi raccomando! *dandole un bacio sulla testa chiudendo gli occhi*    ti voglio bene, amore...     *e la lascia, lanciando un'occhiata d'intesa alla governante e prendendo le chiavi dell'auto sul mobile* a stasera...! *   ...spero    *

 

***

 

Tutto sembra tranquillo nella villa De Valera, mentre in una stanza del secondo piano, di fronte ad un uomo seduto su una sedia con le mani ed i piedi legati, c'è un altro uomo, Anthony "Tony" De Valera, dall'aria più imponente e severa, che lancia occhiate ad altri due uomini che avevano sottotiro il primo tizio citato.

 

TONY: ...perchè vedi, è così che va! *girando nervosamente per la stanza attendendo l'arrivo del proprio figlio, parlando con l'uomo legato* tu fai un torto a me, ed io ne faccio uno a te! *annuendo una volta sola, poggiandosi contro la scrivania, fissandolo* ti sei divertito a giocare a fare l'eroe? *sogghignando con aria divertita* chissà se tua figlia ti considererà tale mentre un colpo di pistola le attraverserà il cervello..

JARED:  *fuori alla porta oltre la quale si trovava suo padre ad attenderlo, è scortato da diversi suoi uomini assieme a Queenie, tenendola stretta per mano come a volerle infondere coraggio, e cercandone anche per ,    qualcuno mi aiuti, qualcuno mi aiuti vi prego    * entriamo... *e abbassa la maniglia della porta trattenendo quasi il respiro mentre fa ingresso nella stanza facendo mente locale sui punti di fuga, la pistola che aveva nell'interno della giacca, quanti uomini fossero, il tono di voce da tenere per non tradire il terrore* eccomi. *stringendole di più la mano e posando lo sguardo sull'uomo legato alla sedia, il padre di Queenie*

QUEENIE: *stringendo ancora più forte la mano di Jared, spaventata a morte ma cercando di farsi forza, osservando attentamente il padre di Jared che era stato il primo ad incontrare, poi osservandosi rapidamente intorno, papà..*

TONY:  chissà se avrà il tempo di pensare, tua figlia! *sorridendo in maniera tutt'altro che rassicurante, notando poi la porta che si apre ed i due entrare, squadrandoli* minchia Jared, ce ne hai messo di tempo! *con tono acido come al solito, poi guardando la ragazza, facendo per avvicinarsi* e così, tu sei la figlia di quell'infame.. *indicando il padre di Queenie con lo sguardo, poi tornando ad osservare lei*  

JARED:  *istintivamente la tira indietro senza nemmeno rendersene conto, riflettendoci solo in un secondo momento* che intenzioni hai? *in tono secco, mostrandosi indifferente* è dell'FBI il tipo? non ho intenzione di trovarmi dietro tutti i servizi segreti d'America per colpa delle tue stronzate!

TONY: *annuisce al figlio lanciandogli un'occhataccia per quel gesto, continuando però a squadrare la ragazza* sì, anche se non penso che abbia fatto tutto da solo. *girandosi poi verso l'altro uomo* ma l'eroe non vuole dirmi i nomi degli altri e preferisce che la figlia venga uccisa! *dicendolo apposta per far del male alla ragazza, poi di nuovo a Jared* puoi anche andare... *facendo cenno ad un suo uomo di dargli una pistola* a lei voglio pensarci io personalmente. *sorridendole beffardo*

QUEENIE:  *stringe di più la mano di Jared quasi istintivamente, guardando male quasi inconsciamente quel signore a quelle ultime frasi, lanciando un'occhiata al padre che era lì, muto*

JARED:  *   come cazzo fa a non dire niente? come?!     guardando il padre di Queenie, senza lasciare la ragazza e anzi indietreggiando appena, tenendola dietro di , fissando poi suo padre negli occhi* che cazzo di uomo d'onore sei? *dicendolo anche in tono di sfida, per infastidirlo* abbassarti a uccidere una minorenne perchè non sei nemmeno buono a farti confessare qualcosa, e ti vanti di essere un boss? un boss che non sa estorcere dei nomi, ma non farmi ridere!

QUEENIE: *tirando a la mano di Jared, improvvisamente spaventata quasi più dal fatto che suo padre poteva far del male a lui piuttosto del fatto che voleva ucciderla, fissando la scena*

TONY:  Jared, Jared.. *controllando che la pistola fosse carica* quante volte devo dirti che tu non sei nessuno per fare la predica a me? *alzando un sopracciglio infastidito al massimo, assottigliando gli occhi* non t'è bastata la lezione? *riferendosi ovviamente a quello che era successo diciassette anni prima, roteando gli occhi* di ragazzine inutili come lei ce ne sono a migliaia, manco fosse tua figlia, che cazzo te ne fotte? *facendogli cenno con la testa di allontanarsi*

JARED:  *cerca disperatamente di deglutire e non farsi prendere dal panico,    non farò mai in tempo a sparargli    * me ne fotte! *   e se anche ci riuscissi per lei sarebbe la fine ugualmente, sono troppi, come cazzo faccio?!    * io non sono come te, e anzi la vuoi sapere una cosa? mi fai profondamente schifo, mi fai pena, non vali niente come padre come uomo, sei una merda! *evidentemente agitatissimo ma senza riuscire a fermarsi, urlandogli contro* non hai saputo scegliere uomini fidati, ti sei fatto tradire, adesso non sei nemmeno in grado di farti dire due cazzo di parole da quello, e speri di risolvere tutto uccidendo una ragazzina che non c'entra niente! ti rendi conto di quanto sei un fallito o no?!

CHRISTIAN: *che sarebbe il padre di Queenie, questo sta più fuori del padre! fissando l'orologio, quando cazzo arrivano?! cosa aspettano? vogliono far morire mia figlia o cosa?!*

QUEENIE: *porta anche l'altra mano a stringere quella di Jared come a volerlo calmare, capendo esattamente che era agitato*

TONY:  *fissa malissimo il figlio lanciandogli una di quelle occhiate dalla serie "con te facciamo i conti dopo" facendo cenno ai suoi uomini di portarlo via* toglietemelo da davanti ai coglioni! *con tono alterato, aspettando che i suoi uomini li separassero, continuando a fissarli, rivolgendosi al padre di Queenie* chi è, quell'altro stronzo, chi è?

JARED:  *sgrana gli occhi voltandosi verso Queenie nel momento in cui si sente afferrare per un braccio da uno degli uomini del padre, serrando per contro di più la mano della ragazza ostinandosi a non spostarsi* diglielo, cazzo! parla! che aspetti, parla!! *urlando al padre di Queenie mentre veniva disarmato, coi pensieri totalmente azzerati, opponendo resistenza disperata come una furia per non farsi separare da lei, quasi non si rendesse conto di essere solo contro troppi*

TONY: *fissa praticamente la scena sbalordito, non capendo cosa passava per la testa del figlio, e se fosse lui il complice? fissando alternativamente Jared e Christian, tenendo la pistola puntata contro Queenie*

CHRISTIAN: *scuote la testa come a dire di no, arriveranno, arriveranno, non succederà niente, voi finirete tutti in galera, maledettissimi!*

QUEENIE: *praticamente sconvolta per il fatto che suo padre si ostinava al silenzio a rischio di farla morire, facendo appello a tutta la forza che aveva per non lasciargli la mano ma venendo praticamente sbattuta via da uno di quegli uomini, NO!! finendo a terra e tenendendo la mano verso Jared* JARED! *facendo per rialzarsi*

JARED:  QUEENIE! *sposta lo sguardo dalla ragazza, alla pistola che la puntava, al padre della ragazza, in una sequenza di immagini rapidissime* NO! *   "innamorati ancora, Jared..."     strattonando gli uomini che lo tenevano con tutta la forza che aveva in corpo facendosi lasciare* NO!! *   "amala, e dalle tutto quello che avresti voluto dare a me..."     spintonando il padre e precipitandosi dalla ragazza, raggiungendola*

TONY: *un solo istante prima di essere spinto via dal figlio schiaccia il grilletto della pistola facendo esplodere un colpo* hai sprecato l'occasione per salvarla! *rivolgendosi a Christian che aveva gli occhi praticamente sbarrati, quasi quanto i suoi nel venire allontanato dal figlio*

JARED:  *   "io è la mia vita che vorrei darti, adesso, Kate..."     e si volta di scatto verso il padre nel sentire il rumore del grilletto, senza fare neppure in tempo a dire una parola,    "...vorrei poter morire al posto tuo..."     finendo centrato in pieno nella spalla sinistra dal proiettile deviato, indietreggiando per il colpo e rimanendo a occhi sgranati, senza realizzare, pensare, mentre cade al suolo*

QUEENIE: *giusto qualche secondo prima* n-no Jared n-- *bloccandosi ad occhi sgranati, già in lacrime per tutto quel miscuglio di sensazioni che stava ricevendo, osservando la scena praticamente sconvolta Jared.. alzandosi facendo appello a tutta la sua forza di volontà cacciando via tutto il panico che l'aveva assalita da un'ora a quella parte, avvicinandosi a lui come a prenderlo tra le sue braccia, finendo nuovamente a terra, in ginocchio, con lui addosso, scostandogli i capelli dal viso, agitata, non capendo praticamente niente, cercando qualcosa con cui tamponargli la ferita* siete contenti ora?! *riferendosi sia al boss che al padre, con tono per nulla cordiale*

TONY:  CHE CAZZO FAI?! *riferendosi al figlio in quell'istante, con ancora la pistola tra le mani puntata addosso alla ragazza* e t-- *venendo interrotto da una massa di uomini in divisa che erano entrati improvvisamente in quella stanza, aprendo la porta con violenza*

 

 « FERMI TUTTI, POLIZIA! »

 

JARED: *con la vista che gli si annebbiava rapidamente, rimane praticamente immobile e senza forze tra le braccia della ragazza,    il... il proiettile...     rendendosi conto di averlo in corpo lui e di essere riuscito a salvarla, mentre gli uomini e suo padre venivano disarmati uno a uno dalla polizia e circondati    è finita     pervaso di colpo da un senso di pace,    è finita...     cercando di mettere a fuoco il viso di Queenie senza realmente riuscirci*    Quee...    

QUEENIE:  andrà tutto bene, Jared *non stringendolo troppo per paura di fargli male, poggiandosi con la propria fronte contro quella di lui in quegli attimi* ora ce ne andiamo via da qui, io e te, andrà tutto bene *dandogli un bacio leggero all'angolo delle labbra, voltandosi poi di scatto verso lo sceriffo* UN MEDICO!

SCERIFFO:  *avvicinandosi ai due mentre i suoi uomini arrestavano il boss e i complici* ma qui abbiamo Jared De Valera!

QUEENIE: *lo guarda con aria piuttosto alterata* UN MEDICO... QUALCUNO CHIAMI UN MEDICO...

CHRISTIAN: *quell'uomo.. quell'uomo... fissando tutto praticamente incredulo, mentre viene liberato dagli uomini della polizia, si stava facendo uccidere per salvare mia figlia.. alzandosi e andando diritto verso lo sceriffo* che cazzo aveva da fare quindici minuti fa?! *ancora più alterato della figlia* chiami un dottore, non lo vede che sta male?! vuole che le faccia perdere il lavoro per omissione di soccorso o cosa?

SCERIFFO: senta lei, non si alteri che-- *bloccandosi quando l'uomo gli sbatte il tesserino dell'FBI in faccia* ok.. *prendendo la ricetrasmittente* mi serve un'ambulanza alla villa dei De Valera.

JARED:  *respira piano impallidendo per la perdita di sangue, muovendo lentamente le labbra senza quasi farne uscire suono*    non... non voglio morire... Cassie, devo... devo portarla in Italia... devo...     *socchiudendo appena gli occhi e vedendo solo l'immagine sfocata di lei pur avendola tanto vicina*    Quee... amore...     *abbandonandosi man mano perchè quasi perdeva i sensi*

QUEENIE: non morirai amore mio, non preoccuparti *scuotendo velocemente la testa* stanno arrivando i soccorsi, lo sceriffo ha chiamato l'ambulanza *annuendo piano, poggiandosi con il proprio viso contro quello di lui* andrà tutto bene, farai tutto quello che hai sempre voluto, è finita, è finita bene!

CHRISTIAN: *"Quee, amore"? "amore mio"? come se realizzasse in quell'istante, cercando di non fossilizzarsi troppo ora su quel fatto, andando a scavare nei cassetti della scrivania del boss, trovando i documenti e il proprio cellulare, quindi compone il numero per rintracciare il proprio capo* è finita, li abbiamo presi.

SCERIFFO: è qui! *rientrando di nuovo in quella stanza, stavolta con degli infermieri*

JARED: *si rilassa istantaneamente a sentire la voce della ragazza rassicurarlo, come bastasse quello a dargli la certezza che per davvero non sarebbe morto, perdendo poi definitivamente i sensi tra le sue braccia mentre due infermieri li separavano di nuovo mettendo lui sulla barella per portarlo via, ordinando agli altri colleghi di preparare trasfusioni e tamponi per farlo resistere finchè non fosse giunto in ospedale dove sarebbe poi stato operato per l'estrazione del proiettile*

QUEENIE: *non ha nemmeno il tempo d'alzarsi che le si avvicina un infermiere a guardarla, chiedendole se stava bene se dico di sì, non mi faranno mai andare via con lui. quindi scuote la testa, stringendosi nelle spalle*

INFERMIERE: *la guarda quasi capendo che quella era una bugia, sospirando, ma poi notando i vestiti di lei sporchi di sangue e il colorito pallido, l'aiuta ad alzarsi* dai, andiamo...

CHRISTIAN: *guarda tutta la scena in silenzio, non perdendosi nemmeno un solo secondo anche se parlava al telefono con il capo, spiegandogli le varie cose, mettendo i documenti nella sua cartellina personale* De Valera sì, proprio lui, l'hanno arrestato poco fa.. suo figlio? qualcosa mi dice che collaborerà con noi volentieri. sì... sì. *"Cudworth, lei è uno dei nostri migliori agenti, guardi che mi fido..."* la ringrazio per la fiducia!

 

***

 

...ed eccoci qua, alle ultime battute (o quasi) del nostro primo racconto completo, che pare stia per risolversi tragicamente... restate in linea! ._.

 

Martyz: sfortunatamente sta andando anche peggio >_> e che pretendiamo, fanno rispettivamente l'artista e il mafioso, mica gli attori ç_ç

Lelechan: ecco, la fine è quasi arrivata, ma purtroppo non per mano di Cassie :/

BBV: ci fa piacere tu ami Quee *_* effettivamente è una donna con le pallucce u.u e speriamo ti sia piaciuto anche questo capitolo <3

annalisac2: è proprio vero, non c'è niente da fare, quando ci si conosce bene tra amici niente può essere tenuto nascosto. *annuiscono* e sì, siamo già agli sgoccioli :*

 

un saluto speciale al fantasma di Jokerina ;D

 

a presto! :3

- your CMC with love <3

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Capitolo 28
*** 27. Our life is gonna change ***


“ 2 O’Clock

Capitolo 27 – Our life is gonna change

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

QUEENIE: *in sala d'aspetto dell'ospedale, seduta su una sedia, in silenzio, preoccupatissima ed alternando lo sguardo tra il bicchiere di tè offertogli dagli infermieri che aveva tra le mani e la porta della sala operatoria, avvolta in una coperta, andrà tutto bene...*

CASSIE: ...non m'importa se non ho il permesso di passare, ditemi dov'è!! *irrompendo nel reparto come una furia, dimenandosi come una pazza per farsi lasciare da un infermiere che tentava di tenerla a freno e calmarla, incrociando poi l'amica seduta lì* QUEENIE! di' a questi di lasciarmi, dov'è papà?! mi hanno detto di venire qua ma se gli chiedo di Michael Sanders mi cacciano, che succede?! dov'è?!

QUEENIE: *alza lo sguardo verso l'amica, Cassie? qui? chi ce l'ha portata? perchè qui?! spostandolo poi verso gli infermieri* suo padre è in sala operatoria, lasciatela passare, ne ha il diritto...

INFERMIERE: ah, intende dire J---

CHRISTIAN: *bloccando l'infermiere prima che potesse parlare* Michael Sanders, sì. *andando poi a sedersi accanto alla figlia, insieme a Cassie, porgendole una busta* sono passato a casa, ti ho preso dei vestiti puliti...

CASSIE: *strattona il braccio violentemente guardando truce l'infermiere, precipitandosi poi dall'amica, agitatissima* Queenie che è successo? che-- *vedendo poi del sangue sulla maglia della ragazza e sentendosi quasi male* oddìo cosa... cosa-- *alternando lo sguardo tra quel sangue, la ragazza e l'uomo seduto accanto a lei*

QUEENIE: *si limita a guardare la busta che le stava porgendo il padre, guardando male lui, lavori nell'FBI... bugiardo... stringendosi nella coperta, poggiando il bicchiere di tè sul tavolino lì di fronte, se non fosse stato per Jared sarei morta e lui muto... con gli occhi lucidi guardando la porta della sala operatoria Jared... guardando poi l'amica* Cassie, non... non posso dirti niente, ora, scusami... *andrà tutto bene... girandosi di scatto nel sentire la porta della sala aprirsi*

DOTTORE: *avvicinandosi in silenzio e facendo un profondo sospiro, rivolgendosi al padre di Queenie perchè era l'unico adulto dei tre* abbiamo operato il signor De Valera, ed estratto il proiettile. E' stato fortunato in parte perchè c'è mancato davvero poco che gli centrasse la carotide sinistra, che è rimasta solo leggermente lesionata... ma ha perso molto sangue e il cervello è rimasto quasi inservito per dei minuti, quindi per ora non risponde agli stimoli. Bisognerà aspettare che l'effetto dei sedativi svanisca del tutto per sapere se agire, e come.

CASSIE: come sarebbe a dire che non puoi dirmi nie-- *bloccandosi poi all'arrivo del medico e fissandolo ad occhi sgranati e bocca aperta tutto il tempo mentre parla senza capire,    ...De Valera? ma--     assumendo poi un'espressione spenta e sbiancando nel sapere delle condizioni del padre, sentendosi quasi mancare*

QUEENIE: *ascolta attentamente il medico, sgranando gli occhi, preoccupata e rispondendo di soppiatto prima che suo padre potesse dire qualcosa* e quando finisce l'effetto dei sedativi? *Jared..* agire in che senso? *perchè?* è veramente così grave? *perchè?*

CHRISTIAN: *guarda la figlia, poi il medico, poi Cassie, poi di nuovo il medico* ho capito. *annuendo una volta sola* l'operazione è comunque andata a buon fine, no? *cercando conferma negli occhi del medico, parlando alle due ragazze, cercando di farle calmare* si riprenderà sicuramente, mi è parso un uomo forte. *annuendo nuovamente, con tono fermo*

CASSIE: papà... *prendendo a respirare irregolarmente presa dalla paura, scuotendo la testa confusa al massimo, con gli occhi pieni di lacrime senza neppure la forza di piangere e portando una mano a coprirsi la bocca, terrorizzata e tremando da testa a piedi*

DOTTORE: *alterna lo sguardo tra i presenti assumendo un'espressione rammaricata nell'aver capito che quella ragazza era la figlia* sì, l'operazione di per è andata a buon fine e lo stiamo intubando in attesa che riprenda conoscenza e ricominci a rispondere agli stimoli, tutto dipende dalla capacità di ripresa del paziente... speriamo se la cavi bene e non riporti alcuna lesione cerebrale. *annuendo al padre di Queenie, mentre un'infermiera veniva ad avvisarlo che avevano spostato Jared fuori dalla sala operatoria ed avevano concluso il lavoro*

QUEENIE: *assume praticamente la stessa espressione di Cassie, girandosi a guardarla per qualche istante, facendo per abbracciarla stretta* sta tranquilla Cassie, *coprendola quasi con il plaid me l'ha detto lui, mi ha detto che era sicuro che sarebbe andato tutto bene, non può andare diversamente, eravamo io e lui e* andrà tutto bene...

CHRISTIAN: le saremmo grati se ci facesse sapere al più presto novità, *facendogli un sorriso di circostanza, guardando le due con la coda dell'occhio* sono sicuro che ha fatto del suo meglio, ma le sarei grato se potesse fare ancora di più. *annuendo*

DOTTORE: *gli annuisce ancora* non si preoccupi, stiamo facendo il possibile... lo teniamo sotto controllo costantemente così da accorgerci di ogni minimo segno di ripresa. *facendo poi strada ai tre verso un lato della sala dal quale, attraverso una finestra coperta da una venezianina bianca mezza aperta, si intravedeva la stanza dove Jared era stato spostato, e lui a letto con una spalla fasciata, un respiratore, degli elettrodi e una flebo al braccio* per il momento nessuno al di fuori del personale può entrare, però da qui potete vederlo... so che non è molto... *poggiando una mano sulla spalla di ciascuna ragazza* vedrete che ce la farà, è stato così fortunato a non farsi centrare la carotide... *lasciando intendere che, se gli era andata così bene, sarebbe stato un "peccato" fosse finita male*

CASSIE: *poggiandosi con le mani e la fronte contro il vetro e fissando il padre al di là di esso, riuscendo finalmente a piangere*    che ti hanno fatto, papà...

QUEENIE: *"ti prego, non farmi innamorare di te.." spiaccicandosi contro il vetro, "ti amo, Queenie..."     sentendo una stretta all'altezza del cuore ed una fitta pesantissima allo stomaco, Jared.. con la fronte poggiata sul vetro e senza controllare più le lacrime che continuavano a scendere*

CHRISTIAN: *tira un respiro profondo guardando la figlia, quanto dev'essere innamorata? quanto deve esserlo lui? e guardando qualche secondo al di là del vetro, quanto può bastare un grazie?*

DOTTORE: *lascia andare le due ragazze allontanandosi e rientrando nella stanza dov'era Jared, avvicinandosi a lui che era ancora privo di sensi e controllando se la flebo fosse regolata bene, prendendo poi la cartella clinica per appuntarne le condizioni, andando allo schermo sul quale era visualizzato l'elettrocardiogramma*

CASSIE: *segue i movimenti del medico, con gli occhi lucidissimi e spalancati, singhiozzando per il pianto, scivolando piano la mano destra lungo il vetro quasi non riuscisse a credere che una cosa tanto brutta fosse capitata proprio a lui, al suo papà, che amava più di ogni cosa*

QUEENIE: *scuote la testa come a non voler realizzare che Jared era veramente lì, sempre rimanendo contro il vetro, con lo sgruardo praticamente spento, non riuscendo proprio a smettere di piangere*

CHRISTIAN: *si avvicina a Cassie, facendo per scostarla da lì, accarezzandole una spalla come a volerla tirare su* non preoccuparti, Cassie... vedrai che starà benissimo! i medici sono bravissimi, questo è uno dei migliori ospedali in città! *sorridendole come a volerla rassicurare* dai, vieni, ti offro una cioccolata calda!

CASSIE: *scostandosi solo leggermente da quel vetro, gli occhi sempre fissi sul padre, scossa dal pianto* non voglio niente... *con lo sguardo che diventava quasi truce adesso, anche se ancora in lacrime* voglio sapere chi ha fatto questo a mio padre e perchè...    ne ho il diritto...

CHRISTIAN: *respira profondamente, guardando la propria figlia che stava così anche causa sua, spostando lo sguardo su Cassie* chi ha fatto questo a tuo padre, ora marcirà in carcere. è già stato preso. *annuendole, sperando che questo poteva "tirarla su"*    

CASSIE: *voltandosi verso l'uomo con un'aria minacciosa che quasi stonava su quel viso, parlando tra i denti* voglio sapere CHI e PERCHE'! voglio sapere cosa mi state nascondendo, mio padre è quasi morto e io non so nemmeno il perchè!! *riprendendo a piangere, alterando il tono di voce*

 

CHRISTIAN: *guarda la ragazza spiazzato, pensando a tutta quella storia e a quelle scene, non volendo dire niente quasi per paura di fare un altro torto alla figlia*

 

QUEENIE: *con voce praticamente strozzata, senza staccare gli occhi da Jared e con le mani poggiate sul vetro manco fossero ventose* è stato.. Anthony De Valera a fargli questo, *annuendo piano* cioè suo padre. *chiudendo per un secondo gli occhi* lui.. tuo padre.. in realtà, è... *cercando un modo per dirglielo, ma come posso fare...* si chiama Jared De Valera.

CASSIE: *si volta a guardarla praticamente impietrita, senza fare un fiato un singolo movimento, con gli occhi lucidi sgranati che lasciavano trasparire tutta la paura e la confusione a quelle parole,    Jared... De Valera...?    * ... *sentendosi quasi mancare, abbassando lo sguardo e poggiando di nuovo una mano contro il vetro per reggersi,    l'omicida? il ricercato di cui parlano ai TG? papà...?    * ...... *prendendo a respirare irregolarmente per la tensione e scuotendo la testa, visibilmente terrorizzata, come non ci credesse* come fai... a dirlo... tu... *parlando a salti e col tono di voce strozzato, sbattendo ripetutamente gli occhi che ormai le bruciavano e tremando*

QUEENIE: *rimanendo praticamente ferma in quella posizione, aiuto* lui non.. *con gli occhi socchiusi continuando a guardare Jared oltre il vetro, aiuto* ..voleva quella vita, gli è stata imposta, come tutto il resto delle cose che ha fatto. *stringendo un po' le mani sul vetro, come se volesse prenderlo tra le mani* non ti ha mai detto niente spaventato per quello che poteva succederti.. per proteggerti da quella cosa che l'ha intrappolato per anni. *è finita.*

CASSIE: *l'ascolta a bocca aperta e e la fissa mantenendo quell'espressione smarrita tutto il tempo, come le avessero tolto la terra da sotto i piedi e il cielo da sopra la testa,    per proteggermi... gliel'hanno imposto... e mi ha... mi ha...     scuotendo appena la testa abbassando di nuovo lo sguardo senza sapere come reagire,    ha tenuto dentro una cosa così brutta per tutto questo tempo... per proteggermi...?    * ... *   mi ha costruito un mondo perfetto, non mi sono mai accorta di nulla, e ha sofferto da solo tutti questi anni, per me...     non riuscendo nemmeno per un attimo a sentirsi delusa da quella notizia, scioccata sì ma non delusa,    per me...     tornando a voltarsi verso il vetro, guardando il padre*

QUEENIE:  non voleva farti conoscere tutto quel male, perchè... *sempre con la testa poggiata contro il vetro* non lo meriti... voleva vederti sempre felice.

 

CHRISTIAN: *ascolta tutto attentamente, sono sicuro che questa non è nemmeno la minima parte di quello che sa. guardando la figlia quasi a studiarla, ma com'è possibile?! come fa a conoscerlo così?*

 

CASSIE: *torna a guardare per qualche istante la ragazza, con in testa il bisogno martellante di chiederle come facesse a sapere tutto questo, cercando al contempo di leggere tra le righe e capire il perchè di tanta apprensione da parte sua, guardando poi ancora il padre sorridendo debolmente verso il vetro* c'è altro, vero? *dicendolo col tono appena tremante ma almeno consapevole, come se tutto l'amore che provava per lui si fosse magicamente accresciuto ancora all'aver saputo tutto quel sacrificio di cui era sempre stata all'oscuro*

QUEENIE:  *annuisce piano in risposta, restando però in silenzio, come a farle capire che non le avrebbe detto nient'altro, continuando a fissare al di là del vetro manco avesse qualche potere magico per farlo svegliare, ripetendosi le parole che le aveva rivolto lui, andrà tutto bene..!*

 

CHRISTIAN: *..perchè non so niente della vita di mia figlia? continuando a guardarla, avvicinandosi a lei senza sapere esattamente che dirle, facendo per parlarle ma venendo interrotto da un infermiere che gli aveva dato gli effetti personali di Jared, quindi torna a sedersi prendendo i 'documenti' che gli servivano*

 

CASSIE: *la guarda con la coda dell'occhio,    loro sono--     studiando lo sguardo della ragazza, dal quale si evinceva trasparente il suo stato d'animo come fosse un libro aperto,    è pazzesco... ma... se papà era felice così...     non sapendo come reagire in un primo momento per lo shock e guardando il padre con le lacrime agli occhi, mordendosi forte un labbro al pensiero che la sua intuizione fosse giusta* non ti preoccupare Quee, ho capito... *annuendo, senza guardarla, tenendo gli occhi fissi sul padre per degli attimi ancora,    adesso tocca a me essere forte per lui.     e sorridendole debolmente poi, d'intesa*

QUEENIE:  *fa un'espressione stranita, ha capito... staccando lo sguardo da Jared giusto il tempo di ricambiare alla stessa maniera quel sorriso che le aveva rivolto, tornando poi a guardarlo "siamo io e te, Queenie" *

 

CHRISTIAN: *tra le varie cose che gli interessavano e che aveva trovato nel portafogli di Jared, trova un foglio di carta piegato, aprendolo pensando che fosse qualcosa che riguardava il suo lavoro, realizzando poi che era un disegno firmato "Q.C." quindi alza lo sguardo praticamente sconvolto guardando la figlia, ripiegando il foglio, tornando a fissare Queenie sconvolto, allora avevo capito bene! ed io che pensavo di sbagliarmi! santo cielo!*

 

CASSIE:    ho paura che possano fargli qualcosa una volta che si sarà svegliato...     *dice a bassa voce all'amica, senza guardarla, in tono preoccupato*    chissà tuo padre come la prenderà... e alla polizia... dio...     *interrompendosi poi vedendo il dottore rientrare nella camera, controllando il livello della flebo e chiamando un'infermiera, porgendole la cartella clinica mentre si china appena verso Jared come controllandolo* ...che stanno facendo? *in tono appena agitato ma speranzoso*

QUEENIE:  non possono fargli niente finchè è convalescente.. e mio padre, io non.. non lo so... *rispondendo all'amica, seguendo i movimenti del medico, con lo stesso tono dell'amica, rivolto al padre* papà che..?

CHRISTIAN:...? *alzando gli occhi ancora sconvolto per quello che aveva realizzato, devo fare qualcosa... devo fare qualcosa! è sempre quello che ha salvato mia figlia, devo fare qualcosa! mettendo poi in secondo piano tutto il resto, notando poi il medico all'interno della stanza, alzandosi ed avvicinandosi alla porta* andate a sedervi, va tutto bene. *annuendo una volta sola alle ragazze ed in tono fermo, aggiustandosi il colletto della camicia*

CASSIE: *guarda il padre di Queenie mezza spaventata e preoccupata, non capendo cosa stesse succedendo, poi cercando di mantenere la calma prende l'amica per mano stringendogliela forte, quasi a ripetere il gesto che Jared aveva compiuto poco prima* andrà bene... *tenendo lo sguardo fisso sul medico che esaminava il padre*

DOTTORE: *comunica qualcosa all'infermiera facendole gesto di uscire, e quest'ultima fa capolino dalla porta della camera trovandosi di fronte il padre di Queenie* signor Cudworth, potrebbe gentilmente venire un momento dentro?

QUEENIE:  *si volta di scatto verso l'amica appena la prende per mano, con gli occhi sgranati, pensando che era lo stesso gesto che lui le aveva riservato prima, annuendole, stringendole la mano a sua volta* certo che andrà tutto bene..

CHRISTIAN: *lancia un'occhiata veloce alle due ragazze, sospirando ed annuendo seguendo l'infermiera* c'è qualche problema?

INFERMIERA: *scuote appena la testa, parlando a bassa voce* sembra che il paziente si stia risvegliando dall'anestesia, probabilmente sarà spaesato al trovarsi in ospedale e quindi sarebbe bene che ci fosse qualcuno presente. *sorridendogli leggermente e facendogli spazio per farlo entrare, convinta che magari fosse un parente*

QUEENIE: *concentrandosi sull'infermiera tentando di ascoltare e leggerle il labbiale, poi all'amica* pare si stia riprendendo! *annuendo, quasi sollevata solo all'idea*

 

CHRISTIAN:  *guarda l'infermiera ed annuisce* ho capito. *poi alle ragazze* non vi preoccupate, come avevo detto, va tutto bene. *sorridendo tranquillo, entrando poi nella stanza*

DOTTORE: *alza lo sguardo verso il padre di Queenie mostrandosi sollevato, prendendo una penna-pila dalle mani dell'infermiera che intanto continuava ad annotare* si sta svegliando, stiamo controllando le condizioni generali. *esaminandogli le pupille e i riflessi, mentre Jared riapriva appena gli occhi spontaneamente* sembra risponda bene..

CHRISTIAN: meno male! *tirando quasi un sospiro di sollievo, accanto al dottore, guardando Jared, ma che c'avrà poi di particolare che piace a mia figlia? boh! non riuscendo davvero a spiegarselo, più che altro non volendo farlo*

DOTTORE: *standogli chinato vicino, parla all'infermiera* signorina, proviamo a togliere il respiratore e vediamo come se la cava... intanto cambi la flebo, su, in fretta! *togliendogli la mascherina e parlando a voce bassa* De Valera? Mi sente?

JARED: *   ma che è...     stringendo appena gli occhi mentre il medico vi puntava la luce dritta contro, non capendo praticamente nulla e ancora stordito dall'anestesia, senza sentirsi quasi il corpo, mentre volta lo sguardo intorno mezzo spaesato,    ...respiratore?     sentendo la voce del medico un poco ovattata*    ...eh?    

CHRISTIAN: *guardando la scena quasi assottigliando gli occhi, come a studiare i suoi movimenti, poi rivolge lo sguardo alla propria figlia che si trovava ancora al di là del vetro con lo sguardo preoccupato e spaesato, quindi le annuisce sorridendole come a dire che era tutto "okay"*

 

QUEENIE: *a quel gesto del padre tira un respiro profondo, sollevata, poggiandosi con una spalla contro il vetro stando di profilo, sempre tenendo la mano di Cassie, poi le sorride* sta andando tutto bene!

 

DOTTORE: *una volta sistemata la flebo nuova, si siede a bordo letto parlando a Jared* signor De Valera, non so se ne è cosciente ma ha subito una grave ferita d'arma da fuoco nella spalla sinistra, quindi l'abbiamo operata e solo adesso sta riprendendo conoscenza. L'operazione è andata a buon fine e sta reagendo bene al decorso post-operatorio. *annuendogli con fare rassicurante e lanciando occhiate a Cudworth di tanto in tanto*

JARED: *fa un'espressione interrogativa capendo solo circa la metà di quello che stava dicendo il medico,    ferita? operazione?     sforzandosi di fare mente locale mentre si muove appena come a sgranchirsi per il formicolio dell'anestesia che scemava, poi realizzando di colpo e sgranando gli occhi* QUEENIE! dov'è? sta bene? *agitatissimo, senza rendersi neppure conto che c'era lì presente il padre della ragazza*

CHRISTIAN: *sorpreso al massimo a quella reazione, sgranando gli occhi* sì, mia figlia Queenie sta bene. *annuendo, poi indicandogli con lo sguardo il vetro* è lì fuori, stia tranquillo De Valera. *poi sospirando* devo ringraziarla, ma ne parleremo dopo con calma. *aspettando che il dottore finisca di fare quello che stava facendo*

JARED: *si volta di scatto verso l'uomo, rendendosi conto solo in quel momento che fosse lì presente, impiegando qualche attimo a capire chi fosse, ma al sentire che Queenie stava bene tira un mezzo sospiro e tenta di calmarsi, distogliendo lo sguardo,    buonanotte, mi sveglio e prima immagine mi ritrovo un agente dell'FBI che dice di volermi ringraziare... mi sa che sono rimasto mezzo scemo, qua...    *

DOTTORE: *alternando lo sguardo tra i due con aria interrogativa, si stringe nelle spalle parlando ancora a Jared* cerchi di stare tranquillo, De Valera, ha bisogno di riposo adesso per riprendersi. *annuendo una volta sola e alzandosi, rivolgendosi poi a Cudworth* vado a riferire le condizioni del paziente al primario, la lascio qui... per ogni necessità, prema il bottone accanto al letto e qualcuno del personale accorrerà. *salutandolo con un sorriso, e uscendo*

CHRISTIAN: *annuisce al medico salutandolo alla stessa maniera, poggiando poi le mani sulla sbarra ai piedi del letto, fissandolo diritto negli occhi* Jared De Valera: diretto discendente di Anthony Tony De Valera, uno dei massimi esponenti di Cosa Nostra, resposabile di innumerevoli reati tra cui omicidio, traffico di stupefacenti, contraffazione, associazione a delinquere..! *scuotendo la testa veramente affranto* sai cosa succede a quelli come te?

JARED: *sebbene fosse mezzo morto e incosciente in un letto d'ospedale, mette su un'espressione di sufficienza con tanto di roteamento di occhi* quasi quasi torno a dormire...

CHRISTIAN: mi ascolti bene, De Valera: in genere non ci sono dubbi e ripensamenti, li sbattiamo tutti in galera quelli come voi ed aspettiamo il giorno in cui verranno messi sulla sedia elettrica! *guardandolo quasi con disprezzo, poi sospirando* ma... *conosco qualcuno che non me lo perdonerebbe mai, dopo quello che è successo.* in segno della mia gratitudine ed in cambio di una piccola collaborazione, potrei offrirle una vita normale, senza più la necessità di nascondersi o di scappare.

JARED: *torna a guardarlo dopo aver distolto lo sguardo* ...eh? *fissandolo stranito, convinto di aver capito male* un momento scusi eh, mi sa che l'anestesia mi sta rincoglionendo, non è che possiamo riparlarne, che so, domani dopo una sana colazione?

CHRISTIAN: *annuisce, guardando l'orologio* ci pensi, De Valera. le do un paio di giorni. *poi assottigliando gli occhi* ovviamente mi pare futile dire che a mia figlia, nemmeno più col pensiero si deve avvicinare.

JARED: *lo guarda sollevando un sopracciglio, a metà fra lo scandalizzato e e l'interdetto* ...e secondo te *perdendo di colpo tutta la riverenza che per qualche motivo gli aveva fatto fino a un attimo prima* dopo che a momenti mi facevo seccare per salvare TUA figlia mentre TU come un idiota aspettavi l'illuminazione del padreterno, accetterò un compromesso simile? *rimanendo per un attimo in silenzio* a Cudworth, ma fatti un giro, va'! *tirandosi leggermente su per sgranchire la schiena in una smorfia di dolore, sistemandosi poi nel letto*

CHRISTIAN: *alza un sopracciglio alterato per quella risposta e quel tono* anzitutto, sapevo che sarebbe arrivata la polizia, poi-- *bloccandosi nel notare distrattamente lo sguardo della figlia ancora puntato nella stanza, scuote la testa* pensi a quello che le ho detto. mi servono i dati di tutti i vostri fiancheggiatori, di tutti i vostri traffici, qualsiasi informazione va bene. ed io non la mando in galera. *facendo poi per uscire dalla stanza*

JARED: *lo segue con lo sguardo finchè non s'è allontanato, poi in tono irritante* bel modo di dimostrare riconoscenza, quando sa meglio di me che se avessimo aspettato la sua polizia a quest'ora sua figlia sarebbe all'altro mondo... vede, Cudworth *tirando un sospiro* anche se sono il peggior delinquente sulla faccia della terra e senza dubbio non ho nulla da insegnarle, credo di sapere com'è che si fa il padre, essendolo a mia volta *ignorando che la figlia fosse lì fuori in quel momento* perchè non prova per un attimo a pensare cos'è che farebbe felice sua figlia, piuttosto che se stesso?

CHRISTIAN: *rimane fermo un attimo con la mano poggiata sulla maniglia, ripensando a tutte quelle scene accadute la mattina e all'espressione della figlia in quei momenti in cui aveva praticamente urlato contro il boss, lo sceriffo e mentito agli infermieri per stare con Jared* è proprio perchè ci penso a quello che la farebbe felice che non la farò condannare, se lei è disposto a darmi quelle informazioni. *aprendo poi la porta, chiudendola alle sue spalle*

JARED: *scuote appena la testa facendo un sospiro stanco*    sticazzi, Cudworth.     *fissando gli occhi al soffitto,    non mi fai condannare e poi m'impedisci di vederla? bei fatti, sensatissimo! come se accettassi ordini da qualcuno poi, ma va'! pezzo d'idiota!     socchiudendo le palpebre esausto*

CASSIE: *vedendo il padre di Queenie uscire, subito si precipita da lui, senza lasciare la mano all'amica, trascinandosela letteralmente dietro* allora? come sta? l'ha trovato bene? riesce a parlare, capisce? eh? allora? posso andare da lui?

CHRISTIAN: *guarda la ragazza, annuendole in risposta* tutto bene Cassie, sta benissimo, non ha riportato nessun danno a parte la ferita alla spalla! *aprendole poi la porta* prego! *sorridendole, non accorgendosi che stava trascinando anche Queenie*

CASSIE: *gli sorride felicissima, con gli occhi che le tornavano lucidi per la gioia adesso, guardando l'amica in quel modo tirandola per la mano* vieni anche tu, Quee, sarà felice di vederti! *annuendole e ammiccandole quasi, sapendo che anche lei aspettava impaziente di incontrarlo, senza contare minimamente che il padre della ragazza potesse essere contrario*

QUEENIE: *con la stessa espressione dell'amica, facendo per seguirla* sì-- *ma venendo bloccata dal padre che l'afferra per un polso, girandosi di scatto*

CHRISTIAN: un momento solo, Quee. *guardandola con aria quasi severa, poi sorridendo all'altra ragazza* tu entra pure, le devo dire solo una cosa!

 

CASSIE: *guarda alternativamente i due, ma la voglia di vedere il padre era troppo grande per poter aspettare un secondo di più, così annuisce, ignara appunto dei pensieri del padre dell'amica, entrando* PAPA'! *e correndogli incontro*  papà come stai? ti fa male? eh? come ti senti?

JARED: *sussulta letteralmente voltandosi di scatto verso la figlia, a occhi sgranati, giacchè era l'ultima cosa che si aspettava,    o mio dio, o mio dio, O MIO DIO!    * Cassie?! che.. che.. *cercando di darsi una calmata, inutilmente* che diavolo ci fai qui?! non dovevi essere in Spagna, tu?! *   oddìo, che cazzo le dico, ODDIO!     facendo un'espressione terrorizzata che non aveva avuto nemmeno davanti alla morte in persona*

CASSIE: *scuote la testa velocemente* no! mi sono imposta talmente tanto che ho convinto la tata a restare a casa! non potevo andarmene via, ero preoccupatissima per te e per Queenie... poi nel pomeriggio è passato il signor Cudworth e mi ha portato qui.. *poi guardando il padre, capendo che doveva sentirsi a disagio, gli sorride* ero preoccupatissima quando il medico ha detto che non rispondevi più agli stimoli, anche Queenie lo era, però vedo che stai meglio, sono contenta! *parlando a raffica come suo solito, sedendosi sul letto accanto a lui, sorridendogli di nuovo*

 

 

CHRISTIAN: *continuando a tenere la ragazza per un polso, e guardandola con aria che non ammetteva repliche, aspettando che la porta della camera si fosse richiusa prima di cominciare a parlare* non so cosa ti sia mai passato per la testa quando hai deciso di immischiarti in questa faccenda, e non voglio nemmeno sapere cosa ti abbia fatto quell'uomo. sappi solamente che non devi azzardarti mai più neppure a pensare di avere ancora a che fare con lui. è un delinquente, Queenie, un assassino, un pluriomicida, e solo dio sa quante anime innocenti abbia sulla coscienza. sono stato chiaro? *fissandola negli occhi, severo*

QUEENIE: chiaro un cavolo! *liberandosi con un gesto dalla presa del quadro, guardandolo con aria un po' alterata* tu sappi solamente che non me ne importa proprio un cavolo di quello che vuoi tu, questa è la mia vita, decido io! e poi tu non sai niente... non sai assolutamente niente di lui... come puoi giudicare una persona solo in base alla fedina penale, eh? e allora? dovrei giudicarti un maledetto bugiardo sapendo che eri a Londra per fare il consulente ad un'azienda, mentre invece facevi l'infiltrato in un clan, eh? allora? *iniziando a gesticolare, quasi con fare isterico* e non dirmi che è diverso! non sei tanto diverso se hai quasi permesso che mi uccidessero! *aggredendolo talmente tanto da non riuscire nemmeno a farlo ribattere* tu ti credi buono? e ti servono persone diverse perchè? per puntar loro il dito contro e dire che tu sei buono? beh, non lo sei! *quasi con le lacrime agli occhi* non ho la minima intenzione di lasciarlo e non sarai tu a farmi cambiare idea!

 

JARED: *fissa la figlia praticamente perso e non solo per la raffica di parole che aveva detto, non riuscendo a capire se fosse a conoscenza o meno di qualcosa e di conseguenza non sapendo come comportarsi, cosa dirle, in che maniera reagire* sto... sto bene amore, tranquilla, non è niente... *distogliendo appena lo sguardo* ti hanno... ti hanno detto qualcosa? *trattenendo subito dopo il respiro, morto di paura all'idea di doverle spiegare tutto*

CASSIE: *distoglie un attimo lo sguardo, tirando un respiro profondo, annuendo e tornando a guardarlo* sì... Queenie mi ha detto che... che volevi proteggermi e per questo non mi hai mai detto niente della vita che ti hanno costretto a fare, nemmeno il tuo nome... *e lo guarda praticamente con aria persa, avvicinandosi a lui ad abbracciarlo per quant'era possibile* mi hai costruito un mondo bellissimissimo intorno, papà, e ti ringrazierò sempre per questo... e mi.. dispiace.. che tu abbia sofferto da solo in questi anni...

 

 

CHRISTIAN: *la fissa esterrefatto a quella miriade di accuse, impiegando qualche attimo ad assimilarle tutte e a organizzare mentalmente una risposta, scuotendo poi la testa affranto* so di aver sbagliato a mentirti... ma perchè credi che lo abbia fatto? è il mio lavoro, sono al servizio della legge, e questo implica che non possa riferirti della mia vita lavorativa! *prendendo a gesticolare alterato, ma tentando di contenere il tono di voce perchè erano pur sempre in un ospedale* ho già espresso la mia gratitudine a De Valera, cosa credi? che per uno come lui sia cosa da poco la possibilità di vivere la propria vita al sicuro, come niente fosse stato in tutti questi anni? *imprimendo un certo disprezzo in quelle parole* sii matura abbastanza per capire che tu sei praticamente una bambina rispetto a lui, e oltre a essere un disgraziato della peggiore specie ha anche una figlia! ma che diavolo credi di fare, eh?

QUEENIE:  NON ME NE IMPORTA! *con gli occhi lucidissimi, ferita dalle ultime parole del padre pur capendo che quello che diceva era soltanto la verità, alterando il tono di voce e continuando a gesticolare* non me ne importa di niente, di quello che ha fatto, del fatto che ha il doppio dei miei anni, non me ne importa, non mi importa, lo capisci? NON M'IMPORTA! *continuando a fissarlo irritata* perchè non puoi pensare a me, ai miei sentimenti, prima della tua stupida legge?! la tua legge che lo stava lasciando morire... *abbassando lo sguardo man mano che parlava* la tua stupida leggere che mi stava facendo uccidere per la capacità d'intervento... *iniziando a piangere stringendo i pugni quasi non volesse farlo*

 

JARED: *con lo sguardo sconvolto e le labbra mezze aperte a quel gesto e quelle parole, quasi gli vengono gli occhi lucidi e perde letteralmente diversi battiti, incredulo che la figlia fosse tanto comprensiva di fronte a quella realtà orribile che aveva scoperto, e porta lentamente il braccio libero dalla flebo alla nuca della ragazza, cercando di abbracciarla almeno un poco*    vuoi dire che... che non sei delusa, non ce l'hai con me...? io... io... Cassie...     *non sapendo cosa dire, come ringraziarla ed esternare quello che aveva in corpo, quindi socchiude gli occhi respirando piano, carezzandole delicatamente i capelli,    non è possibile, non ci credo, è inverosimile...    *

CASSIE: *scuote la testa impercettibilmente, socchiudendo gli occhi* non sono delusa da te papà... certo la cosa mi ha un po' confusa, mi ha lasciata spiazzata però... io non potrei mai essere delusa da te papà, che sei stato tanto male ma non mi hai detto niente per farmi vivere felice... io sono contenta che tu sia mio padre, lo sono davvero tanto! *annuendo, stringendosi un po' di più a lui*

 

 

CHRISTIAN: *guarda ancora la figlia, severo nonostante stesse lì a piangere davanti a lui disperatamente* non t'importa? *scuotendo la testa quasi deluso da quell'ostinazione* invece dovrebbe. e la mia "stupida legge" *ponendo enfasi su queste parole, quasi facendole il verso* permetterà a quell'assassino di viversene tranquillo come fosse un santo, quando invece avrebbe meritato per davvero di morire là sul pavimento, per mano del suo stesso padre, per tutti gli innocenti che ha sterminato. a questo non pensi? *in tono secco, interrompendosi poi per il proprio cellulare che suonava, allontanandosi da lì dopo averle lanciato un'occhiata truce*

QUEENIE: *resta impalata lì per qualche secondo, non gliene frega niente di me... continuando a piangere amaramente, poi lo fissa davvero incazzata anche se aveva le lacrime agli occhi, urlandogli contro e non dando conto al fatto che parlava al telefono* TU NON CE L'HAI UN CUORE! PENSA AI TUOI AFFARI CHE SONO CERTAMENTE PIU' IMPORTA--*bloccandosi e non riuscendo più a parlare per uno dei suoi mancamenti d'aria dovuti all'agitazione, alla tristezza e alla rabbia messi insieme, portandosi una mano sul petto stringendosi la camicia, iniziando a respirare a fatica, poggiandosi nuovamente contro il vetro visto che si trovava lì vicino, per non cadere a terra, alzando gli occhi al cielo, perchè...*

 

JARED: *sgrana appena gli occhi bloccando la mano che carezzava la figlia a mezz'aria, sentendo distintamente la voce della ragazza al di là della porta anche se molto ovattata* Queenie-- *zittendosi poi di colpo rendendosi conto che la figlia ancora non le aveva detto nulla riguardo "loro due" e quindi probabilmente non ne sapeva niente* non era la voce di Queenie, quella? *scostando leggermente la figlia per guardarla, gli occhi che tradivano l'agitazione all'aver sentito la ragazza urlare, voltandosi poi verso il vetro e vedendola a stento attraverso la veneziana*    Queenie...     *e istintivamente fa per alzarsi, producendo subito un lamento di dolore per la spalla ma ciononostante portando la mano libera a cercare togliersi le flebo dall'altro braccio*

CASSIE: *sussulta nel sentire l'amica e presa dal panico a quella serie di gesti improvvisi tenta di fermare il padre tenendolo giù sul letto, e bloccandogli la mano così da impedirgli di staccarsi le flebo* papà, fermati, sei impazzito?! non puoi alzarti!! *ad alta voce a sua volta, voltandosi a guardare anche lei verso il vetro e vedendo Queenie, realizzando che si stava sentendo male*

 

QUEENIE: *cade a terra scivolando lungo il tutto il vetro, con ancora la mano a stringersi la camicia ma senza un briciolo di forza, spaventatissima perchè ogni volta che aveva di quelle sensazioni era sempre peggio, cercando di respirare senza riuscirci, provando a rivolgere lo sguardo verso un punto fisso visto che vedeva tutto girarle intorno, punto fisso che poi era il padre che continuava a non rivolgerle un briciolo d'attenzione nonostante le sue condizioni, probabilmente manco se n'era accorto assorto dalla telefonata*

 

JARED: *la fissa scivolare giù fino al pavimento, scuotendo la testa impietrito per diversi secondi fino a che non si riprende, finendo per ignorare qualsiasi lume di razionalità e voltandosi alla figlia letteralmente pregandola* Cassie amore ti prego portala qui, portala qui o mi alzo io,    per favore, ti prego...     *fissandola negli occhi, supplice*

CASSIE: *lo fissa a sua volta spiazzata da quella reazione pur avendo tutto sempre più chiaro, non sapendo come rispondergli, poi annuisce velocemente spaventata almeno quanto lui e indietreggia fino alla porta senza staccargli gli occhi di dosso, uscendo e raggiungendo l'amica che si sentiva male mentre il padre nemmeno se ne accorgeva, guardandolo malissimo ma senza neppure considerarlo per evitare che la fermasse, sollevando Queenie e sorreggendola per le spalle*    adesso ti porto da lui, Queenie, cerca di respirare ti prego     *parlandole sottovoce e non sapendo nemmeno da dove le proveniva tutta quella forza d'animo tutto a un tratto, aiutandola ad entrare in camera e richiudendo la porta dietro di , di schiena*

QUEENIE: *realizzando solo in un secondo momento che quella era Cassie tanto che stava male, stringendo gli occhi cercando di riprendersi, aprendoli piano e trovandosi sorretta dall'amica e non capendo nemmeno dov'era* mio.. padre... lui.. lui non... *non riuscendo a parlare a causa di quella mancanza d'aria che avvertiva, quindi con voce praticamente bassissima*

CASSIE: *la porta a sedersi sul letto accanto al padre, preoccupatissima per come la vedeva e cercando di farle aria con le mani* vado a prenderti dell'acqua, stai tranquilla, c'è papà! va tutto bene! *cercando di dirglielo sorridendo e domandandosi mentalmente che cosa le prendesse e che diavolo le avesse mai detto il padre*

JARED: *si illumina letteralmente appena la ragazza entra, pur conservando l'espressione preoccupata nel vederla in quello stato, tirandosi su a forza per stare almeno seduto nel letto anche se la spalla gli faceva un male cane, ostinandosi a ignorarla, e portando la mano libera a carezzarle piano una guancia e toglierle i capelli dal viso, non sapendo come fare per calmarla*    Queenie... Queenie...     *chiamandola solo a voce bassa e in tono dolce, sforzandosi di sorriderle e trattenere l'espressione sofferente, cercando di guardarla negli occhi*

QUEENIE:  *cerca di seguire la scena con lo sguardo, realizzando poi che lei era lì insieme a lui che l'accarezzava, Jared.. e quindi si volta verso di lui con gli occhi che praticamente le brillano nell'incontrare di nuovo il suo sguardo, poggiandosi con la testa sulla spalla destra di lui, poi quasi ad imitare il suo gesto porta una mano ad accarezzargli il viso, sforzandosi a parlare* Jared, io... *cercando di respirare quanto meglio potesse* sono.. innamorata di te.. e non, io non... *ripensando a quello che le aveva detto il padre, dando uno sguardo alla spalla fasciata portando una mano come a volergliela accarezzare* io.. voglio.. *tornando poi a guardarlo negli occhi* restare con.. te.. posso..?

JARED: *la scruta cercando di capire cosa le stesse capitando, abbracciandola per quanto possibile con un braccio solo e dandole un bacio in fronte, pianissimo, capendo poi dalle sue parole*    che cosa ti ho detto a casa mia, prima di andare da mio padre? ma tu non hai un briciolo di fiducia in me! come devo fare con questa testolina, eh..?     *accarezzandole piano i capelli per calmarla mentre di tanto in tanto stringeva appena gli occhi per il male alla spalla, stando sotto sforzo*    e secondo te, dopo essermi fatto sparare addosso per proteggerti, posso mai permettere a qualcuno di portarti via così? eh oh, delinquente ok, ma almeno coerente lo sono!     *mettendola quasi sullo scherzo, per tranquillizzarla, ma convinto di quel che diceva*

 

 

CHRISTIAN: *una volta riagganciato il telefono si volta e non trova più la figlia lì, incrociando l'amica e quindi fermandola per parlarle* Cassie ma.. Queenie?

CASSIE: *bloccandosi precisamente fuori la camera del padre mentre rientrava per portare l'acqua all'amica, fissa Cudworth sconcertata da quella domanda, assumendo un'espressione a dir poco furiosa, parlando tra i denti, quasi sibilando* e ha anche il coraggio di domandarmelo? lei.. lei è un essere spregevole, cosa le ha detto?! l'ha fatta sentire male, lo sa questo? cos'è? non vuole che veda mio padre, per caso? *impuntandosi davanti a lui come fosse una roccia che non si sarebbe smossa da lì nemmeno fosse cascato il cielo* ebbene sappia che sua figlia è fortunata ad essere amata da Jared De Valera *dicendolo con orgoglio* perchè è una persona meravigliosa e un padre perfetto, al contrario di qualcuno qui!! *annuendo una volta sola, con gli occhi assottigliati verso di lui, ignorando totalmente il fatto che suo padre in tutto questo s'era anche fatto sparare per salvare Queenie* e le dirò una cosa, io sono FIERA di chiamarmi Cassandra Katherine DE VALERA! *spostandolo poi di peso con uno spintone, girando i tacchi e rientrando in camera, sbattendo pure la porta*

 

QUEENIE: *sorride dolcemente a quelle parole, stringendosi un po' di più a lui* siamo.. io e te.. e non può andare diversamente! *poi lo guarda con aria mista tra l'imbronciata e la dolce* ti rendi conto... che poteva ucciderti? eh? e io poi come.. avrei fatto? gli ho.. anche urlato.. contro! *accarezzandogli il viso delicatamente, ignara del fatto che Cassie era lì fuori discutendo con il proprio padre, poi guardando la spalla fasciata* mi.. dispiace..

JARED:   a me non dispiace!     *scostandosela appena di dosso per vederla meglio e appoggiandosi contro lo schienale del letto per cercare di alleviare un poco il dolore, respirando piano e tenendole una mano, non troppo stretta perchè non riusciva a fare molta forza*    a parte il fatto che ti avrebbe ammazzato...     *parlandone ironicamente come fosse un fatto marginale*    vuoi mettere la soddisfazione di avere anche io una cicatrice adesso? e che razza di malavitoso sarei, altrimenti!

 

CHRISTIAN: *rimane ad ascoltare la ragazza praticamente allibito, senza nemmeno avere il tempo di risponderle, s'è sentita male? sgranando gli occhi, fermandola prima che potesse rientrare in camera* dov'è? come sta ora?     

CASSIE: *lo guarda peggio di prima, strattonando il braccio facendosi lasciare* se mi lascia portarle l'acqua prima che evapori, magari *agitandogli il bicchiere davanti alla faccia* e poi starà benissimo, perchè sta con papà adesso! *annuendo un'altra volta convinta e facendo per entrare*

 

QUEENIE: *scuote la testa veramente affranta da quella battuta* ma ti eri.. tanto vantato di.. non averne nemmeno una! *tenendogli la mano a sua volta, carezzandogliela delicatamente*

JARED:    non ti piaccio più adesso?     *guardandola addirittura mezzo malizioso nonostante tutto, sorridendole poi nel vederla più calma, cercando di sistemarsi meglio sul letto con aria stanca, senza lasciarle la mano*

 

CHRISTIAN: ma che ha avuto? *e di tutta risposta, fa per entrare anche lui in camera, quasi seguendo Cassie*

CASSIE: respirava male, mi sa che sua figlia soffre di dispnea e lei manco lo sa, scommetto! *in tono accusatorio e scuotendo la testa, entrando poi in camera facendogli strada* Quee ti ho portato l'acq-- *rimanendo poi col bicchiere a mezz'aria a quella scena, nel vederli tenersi per mano, avvertendo una strana sensazione ma cercando di non badarci, sorridendo appena a entrambi e porgendo l'acqua all'amica* tieni...

QUEENIE: *facendo per rispondergli ma venendo interrotta da Cassie, quindi si volta un pochino imbarazzata verso di lei capendo che la cosa poteva crearle un certo disagio, sorridendole e con la mano libera facendo per prendere il bicchiere* gra-- *bloccandosi nel vedere il padre*

CHRISTIAN: *scuote la testa come a dire di non saperlo, entrando e vedendoli mano nella mano, sgrana gli occhi ancora più sconvolto* QUEE--nie.. cos'è questa storia d-- *bloccandosi un secondo, se esiste una possibilità per riconquistare mia figlia, non è certo quella di urlarle contro... magari poi rinsavisce da sola...* ...della dispnea?

JARED: *finge di schiarirsi la voce imbarazzandosi più per la figlia che per altro, ma senza lasciare minimamente la mano alla ragazza*    wow è l'ora di punta qua...     *in tono leggermente infastidito dalla presenza dell'uomo, tra e sè*

CASSIE: *   dio quant'è strano...     prendendo una sedia per evitare di sedersi sul letto e lasciando il bicchiere in mano alla ragazza,    beh dopotutto... se si amano... dio mamma quanto fa strano...     abbassando leggermente lo sguardo*

QUEENIE: *fa spallucce, bevendo un po' d'acqua e poggiando il bicchiere poi sul mobiletto lì accanto, sempre stringendo la mano a Jared* ci soffro da sempre..

CHRISTIAN: *fa per rispondere a Jared alzando un sopracciglio dato che l'alterava molto, ma viene interrotto dall'infermiere che era entrato per sostituire la flebo a Jared*

INFERMIERE: non vorrei disturbarvi, ma l'orario delle visite è finito da un pezzo!

CASSIE: *si volta verso l'infermiere, poi guarda alternativamente il padre e l'amica, dapprima non sapendo che dire, poi sforzandosi e sorridendo ad entrambi* bisogna andar via! io mi avvio... *annuendo, così da lasciarli soli ancora un pochino, poi si avvicina al padre abbracciandolo con aria vagamente possessiva e baciandolo*    torno domani papà, se mi danno il permesso... mi chiami? ok?    

JARED: *libera la mano di Queenie così da poter ricambiare l'abbraccio della figlia, e le annuisce, sorridendo d'impulso alla possessività che dimostrava e capendone il sentimento,    piccola mia...    *    certo amore     *le bisbiglia piano all'orecchio, stringendola più che potesse per dimostrarle che poteva stare tranquilla, lasciandola poi andare*

CASSIE: *ricambia il sorriso più serena, avendo comunicato quasi mentalmente col padre grazie a quello scambio di gesti* ti aspettiamo fuori! *poggiando una mano sulla spalla di Queenie, per poi prendere sottobraccio suo padre e trascinarlo fuori senza manco chiedere un parere*

QUEENIE: *osserva la scena tra i due sorridendo, come ammirando quella magia che li legava, annuendo poi all'amica, sorridendole, poi guardando Jared*

INFERMIERE: *si guarda intorno una volta capita la cosa e sistemata la flebo, scuotendo la testa* ho capito, torno tra qualche minuto per farle gli esami del sangue! *guardando Jared ed avviandosi per uscire*

JARED: *si trattiene a stento dal ridere a quell'uscita dell'infermiere, quindi gli annuisce sforzandosi di restare serio* grazie mille...! *e appena varca la soglia della porta scoppia a ridere trattenendosi poi di colpo facendo un'espressione mezza sofferente ma senza smettere* aaaahhh mamma mia... non fatemi ridere... *rimettendosi giù nel letto, cercando di darsi una calmata*

QUEENIE: *lei invece senza quasi un briciolo di pudore scoppia a ridere prima che l'infermiere esca, stropicciandosi gli occhi* oddio, sentilo! *continuando a ridere per un po', cercando però di smettere perchè a causa della dispnea si sarebbe sentita male di nuovo, quindi tira un respiro profondo, guardandolo, sorridendogli poi con aria dolce, avvicinando il proprio viso al suo* ci vediamo domani!

JARED: *la guarda fingendosi amareggiato e scuotendo la testa* ma che cazzo, almeno il tempo che uscisse, t'avrà preso per una malata di mente! *ricambiando il sorriso alla stessa maniera anche se un po' più debolmente e le annuisce* sempre che non vengano a uccidermi nottetempo o che non muoia!

QUEENIE: ma non ho saputo resistere! *facendo spallucce, guardandolo scuotendo la testa, poi gli accarezza lentamente il viso* non succederà niente di tutto ciò e noi ci vedremo domani. *in tono fermo e annuendo una volta sola, sorridendogli sempre con quell'aria*

JARED: *rimane qualche attimo in silenzio a guardarla* certo che è paradossale... sono in un letto d'ospedale mezzo morto e con un buco in petto, eppure... *stendendosi meglio, senza staccare gli occhi da lei* mai sentito più    vivo     di così! *sorridendole forse per la prima volta in maniera serena per davvero, come non avesse alcuna preoccupazione al mondo per la testa*

QUEENIE: *gli sorride "contenta" per quello che aveva detto, ricambiando gli sguardi* alla fine s'è risolto tutto bene, proprio come avevi detto! beh, bene... *sospirando, guardandogli la spalla con la coda dell'occhio* se non fossi in ospedale, sarebbe perfetto.. però pensa! *tornando poi a guardarlo negli occhi* hanno preso tuo padre e Cassie ha reagito bene alla notizia! ora non ci saranno più bugie! è andato proprio tutto bene! *sorridendogli ancora in quella maniera*

JARED: *le annuisce mentre parla* ora devo solo uccidere il tuo, di padre, e vivremo felici e contenti! *sorridendole con aria innocente come fosse una bella pensata per davvero.. ma probabilmente per lui lo era*

QUEENIE: *lo guarda visibilmente amareggiata, scuotendo la testa* secondo me, a mio padre, lo shock deve avergli leso qualche parte del cervello... *facendo poi spallucce, dicendolo quasi come se riflettesse ad alta voce, poi gli sorride, carezzandogli piano la spalle e poi il viso* ora è meglio che riposi, però!

JARED: *sorride tra e a quelle parole,    cazzo quanto l'ho deviata!    , poi socchiudendo gli occhi come a seguire il consiglio e chiudendoli man mano che parla* quando sarai maggiorenne e indipendente, uscirai dallo stato di famiglia di tuo padre e ti adotterò, poi ci metteremo a fare gli incesti...

QUEENIE: ma non ce ne sarà bisogno, sarò maggiorenne! *ridendo piano, scuotendo la testa, avvicinandosi un po' di più di a lui facendo per dargli un bacio all'angolo delle labbra, sempre accarezzandolo* allora buon riposo..

JARED: *con gli occhi chiusi sorridendo quasi impercettibilmente e a voce assonnata quasi dormisse già*    ma l'incesto mi manca, come reato...    

QUEENIE: se ci tieni tanto, allora ti accontenterò! *ridendo piano, poi scuote la testa come affranta, dandogli un bacio leggero sulle labbra e facendo per alzarsi ed uscire da lì*

JARED:    ti amo...     *bisbiglia a voce bassissima, senza nemmeno riaprire gli occhi, più in sonno che veglia, senza muoversi da lì*

QUEENIE: *sorride guardandolo con la sua solita aria persa, poi bisbigliandogli all'orecchio prima di alzarsi* ti amo anche io.. *dandogli un bacio leggero sulla guancia, osservandolo ancora per qualche secondo, poi si alza sistemandogli meglio il lenzuolo addosso, tornando di nuovo a guardarlo ed infine uscire dalla stanza*

CASSIE: *che aspettava fuori dalla stanza assieme al padre di Queenie, in piedi di fronte la porta, appena la vede la segue con lo sguardo per qualche attimo poi subito abbassa gli occhi, come imbarazzata* tutto ok..? *giocherellando un po' nervosamente con le maniche della maglia*

QUEENIE: *alza gli occhi verso la ragazza, annuendole* sì, tutto ok! ora dorme, penso sia stesso per l'anestesia... *sorridendole, come a capire quell'imbarazzo, poi le prende entrambe le mani e la guarda negli occhi* Cassie, mi prometti una cosa?

CASSIE: *alza solo di pochissimo lo sguardo verso di lei, con aria mezza intristita, mezza diffidente, e le annuisce di rimando, in risposta*

QUEENIE: *tira un respiro profondo, tenendole le mani, distogliendo lo sguardo un solo secondo, poi tornando a fissarla* sei l'unica amica che ho, oltre che la migliore che potessi mai desiderare... capisco che devi avercela un po' con me, ma... *stringendole un po' di più le mani come se non sapesse spiegarsi proprio bene a parole, poi sorridendole* ...mi prometti che mi vorrai sempre bene?

CASSIE: *l'ascolta in silenzio, abbassando di nuovo lo sguardo come se la ragazza ci avesse preso in pieno con quella supposizione,    non posso fare così, devo essere forte, devo essere matura, per papà... è la ragazza di papà... è la ragazza che papà... ama...     e si morde forte un labbro,    perchè ho sempre detto che volevo si innamorasse, se poi non era vero?    *    ok...    

QUEENIE: *un po' intristita dalla reazione dell'amica ma sforzandosi di sorriderle, è già tanto che non mi ha mandata a quel paese... tenendole ancora un po' le mani ma poi lasciandogliele, mettendosi le proprie nelle tasche*

CHRISTIAN: *terminando una delle sue solite telefonate e mettendosi il cellulare in tasca, dà un'occhiata alle due ragazze* su, andiamo..!

 

***

 

...ottenere nuovi lettori e tutta questa commozione sul finale della nostra prima storia, non ha prezzo! :D GRAZIE! <3

 

Lelechan: ma va', questa ragazza che le indovina proprio tutte... ora facci sapere se alla fine Jared muore o no :P

Kicici: :°3 qui chi si commuove ed appassiona siamo noi, con questi commenti così belli! <3 siamo felicissime di non essere state solo un "passatempo" da leggere a vuoto, se siamo riuscite a tenerti incollata allo schermo e a farti ricredere, è un'immensa soddisfazione e di questo ti ringraziamo tantissimo <3 ed è anche un sollievo sapere che il nostro modo un po' "particolare" di scrivere non abbia creato problemi, e anzi abbia reso la lettura più agevole e incalzante! :) in ogni caso grazie da entrambe, visto che siamo in due a scrivere (mammina di Quee e mammina di Jared xDDD), speriamo di riuscire a commuoverti ancora con gli altri nostri testi, quando questo sarà concluso :*

Martyz: è bello che tu sia riuscita a immaginarti tutta la scena e addirittura commossa ed emozionata :°3 e non è detto che finiscano in tragedia, su! la speranza è l'ultima a morire, così si dice! :D

annalisac2: dovremmo incazzarci e offenderci per il "bitches"... ma ci scordiamo tutto per il bellissimo complimento <3 è una bella sensazione sapere di essere in grado di toccare il cuore delle persone con un testo scritto... ci mette voglia di scrivere ancora tanto e tanto! :D stay tuned per il resto, non è mica finito ancora! :3

BBV: purtroppo questa di questa storia qui resta ancora una parte breve e poi sarà terminata, ma speriamo con tutto il cuore che continuerai a seguirci sull'altra già in corso e le altre che presto pubblicheremo ^^ grazie mille <33

 

Tra agonie e fiati sospesi xD,

la vostra adorata CMC <3

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Capitolo 29
*** 28. City of blinding lights ***


“ 2 O’Clock

Capitolo 28 – City of blinding lights

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

CHRISTIAN: *circa un paio di giorni dopo, si presenta nuovamente in ospedale per parlare con Jared della questione dell' "accordo", quindi apre la porta della stanza dov'era stato ricoverato lui ed entra* buongiorno. *in tono che suona quasi acido*

JARED: *in una scena praticamente memorabile, mezzo steso a letto guardando la TV con ancora una flebo attaccata al braccio sinistro, la finestra socchiusa e il braccio destro alzato verso il davanzale, tenendo una sigaretta fuori così che non scattasse l'allarme antincendio per il fumo* oh, salve! *sorridendogli tranquillo e da gnorri, facendo pure un tiro e rimettendo poi la sigaretta fuori* sai che pensavo giusto a te?

CHRISTIAN: *lo guarda alzando un sopracciglio mezzo interdetto* ah, sì? *ma con chi se la fa mia figlia... andando a sedersi sulla sedia lì vicino, poggiando la propria cartellina a terra accanto a lui, guardandolo* ed io per questo mi sono presentato!

JARED: *annuisce con convinzione facendo poi un cenno col braccio verso la TV* c'era l'ispettore Derrick in TV, sai che un po' me lo ricordi? *guardandolo poi mentre fa un altro tiro, incurante del fatto che fosse ovviamente vietato fumare*

CHRISTIAN: chissà, magari tra una quarantina d'anni potrei somigliarci. *stringendosi nelle spalle, pure del tu mi dà questo! fissandolo poi, serio* per caso Derrick le ha fatto pensare alla proposta che le feci l'altro giorno?

JARED: *ignorando bellamente la domanda che gli aveva fatto, mentre rimane qualche secondo con la sigaretta tra le labbra giusto il tempo di zappingare col braccio libero* una quarantina? oddio, mi sa che ti facevo più vecchio! *stando zitto un poco, lasciando poi su un quiz televisivo, e voltandosi a guardarlo* no aspetta, sul serio hai meno di cinquant'anni? *riprendendo la sigaretta tra le dita e sollevando un sopracciglio*

CHRISTIAN: *lo guarda alzando un sopracciglio piuttosto scazzato ma sforzandosi di apparire calmo* De Valera, le ho fatto una domanda. *in tono fermo, fissandolo*

JARED:  *rotea gli occhi sbuffando scocciato, poi voltandosi di nuovo e applicandosi a guardare il quiz, fingendo di prestargli attenzione* ridimmi un po' le clausole in piccolo?

CHRISTIAN:  *guardandolo fisso, assottigliando gli occhi* niente Queenie *quasi a mettere le cose in chiaro fin da subito* ed un po' di informazioni che può sicuramente darmi, in cambio di libertà e la fedina penale pulita.

JARED: *senza quasi farlo finire di parlare* Cudworth ma sei di coccio! ho detto che così non m'interessa, su, non perdiamo tempo! *facendo spallucce e gesticolando con la sigaretta*

CHRISTIAN: *lo guarda ancora in quel modo, facendo spallucce, tutto quello che c'è da sapere su quella famiglia può dirmelo solo lui* oh ma andiamo De Valera, vuole davvero farmi credere che preferisce la prigione? *dove lo trovo un altro De Valera che sia disposto a parlare?*

JARED: beh no *tornando a guardarlo e parlando in tono d'ovvietà* preferisco scorazzare in libertà e protetto dall'FBI insieme a tua figlia! *annuendo tranquillo, poi fa l'ultimo tiro e butta di sotto la sigaretta dopo averla spenta sul davanzale*

CHRISTIAN: *rotea gli occhi stavolta visibilmente scazzato, respirando mentalmente, ma perché l'unico De Valera che potenzialmente è disposto a parlare vuole farsela con mia figlia?!* l'alternativa alla galera è quello che le ho proposto poco fa!

JARED: *rimane a guardarlo con sufficienza, poi dopo aver scosso la testa amareggiato* Cudworth, sul serio, detto tra noi *fingendo di parlare col cuore in mano* ma perché ci tieni così tanto a farti schifare da tua figlia più di quanto non faccia già?

CHRISTIAN: De Valera, detto tra noi *quasi facendogli il verso, ma parlandogli con tono di voce tranquillo* lei lascerebbe che sua figlia frequentasse un criminale e per giunta più grande di lei? *sorridendogli in maniera quasi irritante*

JARED: *resta spiazzato da quella domanda, poi cercando di non dimostrarsi tale, solleva un sopracciglio e distoglie lo sguardo* ohh Cudworth, ma fatti i tuoi! *spegnendo la TV innervosito*

CHRISTIAN: lo vede? deve convenire con me che la cosa è infattibile. *sorridendo soddisfatto a quella reazione* quindi accetta?

JARED: no, non m'interessa! *   porca troia Cudworth, ma fanculo! dovevi dirlo per forza?!    * o come dico io, o niente! *   sta bluffando... non mi sbatterebbe in prigione sul serio...    *

CHRISTIAN: *dannazione! facendo per alzarsi, che testa dura! facendo spallucce* un peccato, veramente. *con aria quasi dispiaciuta* saremmo andati benissimo entrambi...

JARED: *lo guarda interdetto a occhi mezzi sgranati,    brutto stronzo bluffatore del cazzo!    * non dire boiate Cudworth, io ti servo! *in tono leggermente alterato dal nervosismo*

CHRISTIAN: *ancora più soddisfatto da quel tono, sogghignando, ora cederà, così mia figlia vedrà chi è Jared De Valera e magari rinsavisce!* come a lei serve il mio aiuto! *..ma me lo perdonerà mai, dopo quello che le ho fatto?*

JARED: *lo fissa con puro odio negli occhi, poi distoglie lo sguardo, resta in silenzio qualche istante, infine in tono fermo* pazienza allora. mia figlia capirà. *   sto tirando troppo la corda, che cazzo ho detto?    *

CHRISTIAN: *alza per un secondo gli occhi al cielo, è l'unico De Valera disposto a parlare.. poi mica è detto che si vedano per sempre.. magari Queenie rinsavisce da sola... in fondo è intelligente mia figlia.. capirà... e quindi sbuffa* ok, ok, d'accordo De Valera, mi dica meglio le sue condizioni!

JARED: *chiude per un attimo gli occhi sollevato e riprendendo a respirare dopo l'apnea in attesa della risposta, quindi torna a guardarlo* voglio che mi assicuri una vita normale, che faccia in modo che mia figlia almeno sia al sicuro, e voglio-- *riflettendo qualche istante sulle parole da usare per continuare a tenere il coltello dalla parte del manico* e voglio che tua figlia sia libera di fare quel che le pare. *e annuisce una volta sola* in cambio, ti do nomi, locazioni, movimenti, progetti, tutto quello che vuoi sapere.

CHRISTIAN: *per nulla contento del fatto che avesse dovuto "cedere" sul fatto della figlia, ma poi annuisce, sbuffando* d'accordo. appena starà meglio, sarò lieto di scambiare quattro chiacchiere con lei. *porgendogli addirittura la mano come accordo vero e proprio*

JARED: *resta un attimo perplesso, impiegando qualche istante a realizzare che si riferiva alla faccenda degli affari di famiglia,    ma guarda te se il primo Derrick del cazzo mi deve mettere in crisi, oh!     quindi fa un respiro profondo e gli porge la mano,    merda, sto invecchiando    * allora amen, suocero! *prendendolo per il culo apertamente ormai, apposta per irritarlo*

CHRISTIAN: no, eh, limitiamo le disgrazie! *e gli esce proprio spontaneo, stringendogli la mano e lasciandola qualche secondo dopo e facendo per uscire* a presto e buona guarigione! *uscendo poi dalla stanza, ma vaffanculo!*

JARED:! *fingendosi cordiale, poi appena esce*    ma vaffanculo!     *e facendo un'espressione addirittura disturbata scuotendo la mano che gli aveva stretto,    ewww, ho stretto la mano a un poliziotto, ma che schifo!     pulendosi pure sopra al lenzuolo*

 

***

QUEENIE: *circa un paio di settimane dopo, è seduta sul letto con le gambe piegate con su poggiato un foglio sul quale scarabocchiava qualcosa nervosamente mentre ogni due secondi alterna lo sguardo tra l'orologio ed il telefono, chissà come sta andando... si staranno sicuramente mettendo in croce a vicenda!*

JARED: *appena uscito da un grosso edificio dall'aria "militare", si volta qualche istante a guardarne male l'ingresso sbuffando tra e , poi si stringe nella giacca di pelle ed estrae il cellulare dalla tasca, avviando la chiamata automatica associata al numero 1, Queenie. intanto che il telefono chiama, attraversa la strada cercando le chiavi della moto nella giacca*

QUEENIE: *lascia cadere la matita che aveva poggiato tra le labbra e il naso mentre rimuginava, sussultando al primo squillo di telefono e saltando giù dal letto fiondandosi a rispondere, senza manco vedere il numero* Jared, amore! allora? come stai? com'è andata? *parlando velocissima per quant'era agitata*

JARED: e come doveva andare? *ridendo, mentre si siede alla moto rimanendo poggiato contro la balaustra dove l'aveva lasciata, mentre parla al telefono* dopo dieci minuti già volavano le molotov, sto pensando di riprendere il mestiere in onore di tuo padre! *facendo una smorfia nel guardarsi in maniera ravvicinata in uno degli specchietti della moto, tastandosi in mezzo agli occhi con un dito*    mi sta facendo venire le rughe d'espressione!!     *in tono    appena     isterico*

QUEENIE: *tira un respiro quasi sbuffando, ascoltandolo, stendendosi sul letto e giocherellando col filo del telefono* non vi sopportate proprio, eh? *scuotendo la testa amareggiata, poi ridacchia e quasi a prenderlo in giro* no, anche le rughe?!

JARED: sono brutto con le rughe... *poggiando un braccio sul manubrio della moto e nascondendoci il viso dentro, mentre continua a parlare al cellulare* se mi metto un sacchetto in testa e passo a prenderti? facciamo un giro così ti racconto! *in tono leggermente esaltato*

QUEENIE: *scoppia a ridere* ma che dici?! *scuotendo la testa sempre ridendo* va bene se mi vieni a prendere, ma senza sacchetto in testa!

JARED: ma sono brutto con le rughe! *lamentandosi, poi prende il casco da sotto al sedile e si rimette giù* dammi un bacio per convincermi del contrario e vengo!

QUEENIE: *ride piano* beh... *poi con tono di voce tendente al malizioso* anzitutto vieni, poi quando sarai qui io ti convincerò con un bacio vero!

JARED: ma volevo fare l'hotline! vabbè, vengo! *chiudendo di colpo il telefono senza attendere risposta e rimettendolo in tasca, indossando poi il casco per poi immettersi immediatamente in strada, alla solita velocità    fin troppo     sostenuta*

QUEENIE: *rimane qualche secondo interdetta guardando il telefono ed ascoltando il bip quindi sospira e riaggancia, oddio, sta venendo qui! realizzando tutto d'un colpo che era in pigiama dalla mattina e quindi ha uno scatto nel prendere un vestitino a caso dall'armadio fiondandosi in bagno per lavarsi e vestirsi in tempo record*

JARED: *dopo cinque minuti e pochi secondi raggiunge casa di lei, frenando con una sgommata stridentissima tanto che andava veloce e levando il casco, mettendolo al braccio tipo borsa e andando a bussare alla porta, riprendendo a tastarsi in mezzo agli occhi, sbuffando*

HELENA: *la madre di Quee, appena sente la porta* Quee, la porta! *ma poi si avvia lei ad aprirla sentendo la figlia urlare dal bagno "mààà mi sto vestendo, apri tu!" quindi scuote la testa e la apre trovandosi Jared davanti, quindi gli sorride* buonasera!

JARED: *indicandosi in mezzo agli occhi* Helena, tuo marito mi fa venire le rughe, per favore fallo sfogare un po' di più quando sai che ci dobbiamo vedere! *imbronciandosi pure, quasi pareva fosse andato lì apposta per dirle questo*

HELENA: *lo ascolta, poi ridacchia* ehhhhh, Jared, io ci provo ma quando lo faccio capisce che vi dovete vedere quindi desiste! *aprendo di più la porta* vieni, accomodati! *sorridendogli di nuovo*

JARED: *entra ricambiandole il sorriso e poggiando il casco sul divano, sedendosi poi e aprendo la zip della giacca* ma come si fa a dirti di no? la mia mala opinione sull'intelligenza di Derrick si rafforza... *lanciando poi un'occhiata verso le scale*

HELENA: lo prendo come un complimento! ma... *e lo guarda per un attimo interdetta* ...Derrick? *essendo allo sconosciuto della faccenda*

QUEENIE: *poggia la spazzola sul mobiletto una volta che aveva finito di pettinarsi i capelli, poi si guarda allo specchio ma non è corto questo vestito? notando che le arrivava tipo 10cm sopra al ginocchio, probabilmente sarò cresciuta dall'ultima volta che l'ho messo! va beh, che importa, sono già in ritardo! quindi va nella sua stanza a prendere un coprispalle e fa per scendere giù*

JARED: lo era *annuendole* e sì, vecchia storia! non te l'ha detto? no, che delusione... *facendo poi un gesto con la mano a intendere che aveva poca importanza*

HELENA:  beh, sai com'è... evita sempre il discorso! se si parla di te vengono le rughe anche a lui! *ridacchiando, sentendo poi il rumore di qualcuno che scendeva dalle scale* va beh, vado a finire di lavorare! a presto, Jared! *sorridendogli e facendo per andare nell'altra stanza per lasciarli soli, incrociando la figlia e sorridendo anche a lei* buona serata, tesoro!

QUEENIE: *guarda la mamma sorridendole a sua volta* grazie e anche a te, ! *andando poi nell'ingresso e trovando Jared, quindi sorride ancora di più avvicinandosi a lui* vediamo queste rughe..!

JARED: *squadrandola quasi sovrappensiero mentre scende le scale,    ...cazzarola!     poi scuote la testa per riprendersi* guarda! *indicandosi in mezzo agli occhi e aggrottando le sopracciglia per mostrare le suddette rughe d'espressione* quando ho a che fare con quella piaga di tuo padre sto così tutto il tempo *distendendo poi lo sguardo* e mi resta il segno! *in tono incazzato*

QUEENIE: e tu non pensare a mio padre! *ridacchiando, piantandogli un dito tra le sopracciglia* se rimani con quell'espressione poi è normale ti restano anche le rughe! *guardandolo mentre fa spallucce, avvicinandosi ancora di più a lui* e poi lo vedi che avevo ragione? non c'è bisogno di nessun sacchetto!

JARED: *guardandola mentre assottiglia gli occhi*    lo so che lo dici soltanto perchè sennò ti uccido, eh...    

QUEENIE: *aggrotta le sopracciglia annuendo quasi a prenderlo in giro, ma poi sorride tra e sè* in realtà lo dico per compassione...

JARED: *la fissa diversi attimi con espressione indefinibile, poi se la sposta da vicino e si alza facendo per uscire* io vado, stammi bene!

QUEENIE: *rotea gli occhi, fermandolo prendendolo per un braccio e avvicinandosi di nuovo a lui* ma come sei permaloso! io stavo scherzando.. *sorridendogli e parlandogli poi contro le labbra* te l'ho sempre detto che penso tu sia bellissimo!

JARED: *la sposta di nuovo sforzandosi di restare serio ed esce sul serio, lasciando però aperto come a sottintendere che dovesse seguirlo* sì, per compassione però! *andando verso la moto*

QUEENIE: *seguendolo, mettendosi il coprispalla ed chiudendo la porta alle sue spalle* no, perchè lo penso davvero!

JARED: non ti credo, fedifraga! *prendendo l'altro casco e piazzandoglielo in mano con poca delicatezza, andando poi a sedersi*

QUEENIE: *alza gli occhi al cielo scuotendo la testa, poi si mette di fronte a lui con ancora il casco in mano* invece dovresti! *annuendo una volta sola, sorridendogli e dandogli un bacio leggero sulle labbra, andando poi a sedersi dietro di lui mettendosi il casco*

JARED: *si trattiene dal ridere per tutta quella sceneggiata* ci proverò, che devo fare, una volta persa la mia fiducia è difficile conquistarla di nuovo... *indossando il casco a sua volta e mettendo in moto* indovina dove ti porto?

QUEENIE: *scuote la testa affranta, abbracciandolo da dietro e poggiando la testa sulla sua schiena* mhh... a mangiare sushi vicino Brooklyn!

JARED: ti piacerebbe, eh? *voltandosi appena verso di lei, poi immettendosi sulla strada e cominciando a correre come un pazzo, al solito* e invece NO! uno, perchè associo il sushi a ricordi    sgradevoli     *con una nota acida nella voce* due, perchè ora che non vado più uccidendo gente a pagamento a destra e a manca, devo risparmiare! *ridendo, e andando verso il centro*

QUEENIE: *ride piano ascoltandolo, stringendosi di più a lui con un braccio solo mentre con l'altro si manteneva il vestitino perchè s'alzava sempre di più mentre lui aumentava la velocità* e allora dove mi porti? *alzando un po' la voce per farsi sentire*

JARED: ma come? che delusione... e dire che    io     ci pensavo da giorni. non fanno più le ragazze romantiche di una volta! *scuotendo la testa affranto e mettendosi a fare sorpasso selvaggio per non dover attendere nel traffico*

QUEENIE: *visto che comunque non riusciva a tenersi fermo il vestitino, prende ad abbracciarlo di nuovo con entrambe le braccia, stringendolo più forte* sul lungomare, dove mi hai portata la prima volta che siamo "usciti" insieme! *sorridendo*

JARED: insomma, "usciti"... *dando un'ultima accelerata lungo un rettilineo* quando ti eri incollata come una cozza e per forza volevi    quagliare    , vuoi dire!

QUEENIE: *alza per un attimo gli occhi al cielo* e poi dici che sono io a non essere romantica! *scuotendo la testa affranta*

JARED: ma furono le tue esatte parole! *e inchioda quasi di colpo prendendo trasversalmente la strada, appunto quella del lungomare dov'erano stati la prima volta, nello stesso identico luogo, spegnendo poi la moto*

QUEENIE: tsk. *distogliendo lo sguardo da lui ed aggiustandosi il vestitino* devo ricordarti che poi nemmeno tu sei riuscito a smettere di avere a che fare con me? *tornando a guardarlo di sottecchi* e comunque se non fosse stato per la mia insistenza ora non saremmo qui, ecco. *sorridendogli soddisfatta, togliendosi il casco e aggiustandosi un po' i capelli*

JARED: *scende dalla moto, prende il casco dalle sue mani appendendolo assieme al suo al manubrio, poi si avvicina a lei guardandola minaccioso* adesso so con chi devo prendermela per questa disgrazia.

QUEENIE:  disgrazia?! *lo guarda imbronciandosi ed incrociando le braccia per qualche secondo, poi lo guarda assottigliando gli occhi* non lo pensi davvero.

JARED: *trattenendosi a stento dal ridere* e cosa ti dà questa sicurezza, scusa? *aggiungendo poi* ragazzina!

QUEENIE: *rotea gli occhi scendendo dalla moto e standogli di fronte* diciamo che le mie doti investigative me l'hanno fatto dedurre. *annuendo, poi facendo spallucce* e poi, essendo figlia di "Derrick.." *facendo il segno delle virgolette con le mani, ridacchiando* non mi posso certo sbagliare!

JARED:  *poggiando le mani sulla moto così che lei vi stesse poggiata di schiena contro il sedile* sì beh, certo, se le doti sono le stesse di cotanto padre, sono fottuto su tutta la linea! *dicendolo in tono di evidente sfottò*

QUEENIE: *stando appunto poggiata di schiena contro il sedile, guardandolo fisso negli occhi* cosa vorresti insinuare, scusa?!

JARED: che buon sangue non mente! *poggiandole una mano sulla testa e sorridendole, trattenendosi ancora dal ridere*

QUEENIE: ma piantala di prendermi in giro! *poggiandogli un dito sull'addome come a fingere di volerselo allontanare, ma guardandolo fisso negli occhi tenendogli poi la mano poggiata lì, stringendogli la giaccia* te lo si legge in faccia che ti stai trattenendo dal ridere!

JARED:  ma questa è la parte più bella dello stare con te... *alzando lo sguardo e sbuffando*

QUEENIE: *prima sospira, poi gli fa una linguaccia* allora lo vedi che avevo ragione e non è una disgrazia? *ed infine gli sorride con aria dolce, sempre guardandolo fisso negli occhi*

JARED: *arriccia un poco le labbra come riflettesse, mentre si accendevano i primi lampioni sul lungomare man mano che calava il buio, poi trattenendosi dal ridere* ti ricordi del macaco? *mentre la guarda*

QUEENIE: *inizialmente lo sguarda quasi sorpresa, si ricorda ancora... poi cambia espressione, guardandolo con aria dolce* ancora con il macaco?! *ridendo piano, scuotendo la testa* ti avrò ripetuto mille volte che era un babbuino, aveva la faccia troppo stupida per essere un macaco!

JARED: che è quell'espressione? *ridendo e notando che si era stupita* io ricordo tutto! e quello era un macaco! *dandole un colpetto in fronte senza farle male, abbracciandola poi stretta, dato che c'era vento*

QUEENIE: ahio! *fingendo un'espressione di dolore a quel colpetto, poggiando poi la testa sul petto di lui e abbracciandolo stretto per la vita a sua volta, sorridendo tra e sè* ma non pensavo ti ricordassi anche del babbuino! *insistendo sull'ultima parola come a volerla sottolineare, poi ridacchia, stringendosi un po' di più a lui* sono così contenta di stare di nuovo qui con te... *così contenta da iniziare a credere che quella stella m'abbia ascoltata! dicendolo a bassa voce, alzando lo sguardo e guardandolo con aria quasi sognante, sorridendogli*

JARED: *le cinge le spalle con entrambe le braccia per farle calore, poggiando poi il mento sulla sua testa* anch'io, e mi duole dirlo, ma è anche merito di tuo padre. prima o poi riuscirò a farmi benvolere.. *dicendolo in tono vagamente minaccioso per "deformazione professionale", poi alzando lo sguardo al cielo* la stella che vidi la sera che venimmo qua mi ha ascoltato!

QUEENIE: *gli annuisce ascoltando la prima parte del discorso, poi lo guarda ancora più sorpresa di prima, sbattendo gli occhi* hai espresso un desiderio? cosa le chiedesti? *continuando a sorridergli, la mia realtà è ancora meglio di una favola.*

JARED: *continuando a tenere lo sguardo in alto, sorridendo verso il cielo* mia figlia mi ha riferito che, quando vi portai a cena fuori *socchiudendo appena gli occhi nel ricordare* tu dicesti che non sembravo solo, ma piuttosto sembravo attendere la donna della mia vita che era in ritardo... *abbassando poi lo sguardo verso di lei, ridendo piano* ho desiderato che si sbrigasse ad arrivare!

QUEENIE: *lo guarda sgranando gli occhi, con un'espressione mista tra la dolce e la sorpresa, arrossendo un po'* magari era un po' in ritardo... sai, le ragazze perdono tempo per prepararsi! *facendo una sorta di riferimento a quella sera stessa, distogliendo poi un attimo lo sguardo* e pensare che cercavi di mandarmi via in tutti i modi... *poi lo abbraccia di più tornando a guardarlo* se te l'avessero detto, c'avresti mai creduto che sarebbe finita così? 

JARED:    iniziata    , così *correggendola e sorridendo, poi fa spallucce guardando verso la baia* con tutto quello che mi è capitato, ho un sacco di fortuna arretrata da ricevere adesso! dovevo aspettarmelo, in fondo.. *portando le mani ai lati del collo di lei e carezzandola piano, mentre la guarda*

QUEENIE: *gli annuisce come a dargli ragione, socchiudendo gli occhi per qualche secondo mente lui l'accarezza, tenendogli le mani poggiate in vita, sorridendogli e guardandolo con aria quasi persa* io l'ho sognato tante di quelle volte che quasi non mi sembra vero...

JARED:  *assume un'espressione addolcita sentendole dire quelle parole, poi salendo le mani alle sue guance e spostandole i capelli dal viso* tu mi devi qualcosa!

QUEENIE: ah, sì? *e lo guarda assottigliando gli occhi leggermente* ho un vago ricordo... *facendo quasi la gnorri, ma continuando a guardarlo con quell'aria, mentre portava le proprie mani su quelle di Jared, alzandosi un po' sulle punte per avvicinarsi a lui*

JARED: *rotea leggermente gli occhi fingendosi seccato dal fatto che non ricordasse* aaahhh, perchè mi hanno sequestrato la revolver, perchè?! *alzando lo sguardo al cielo per evitarla anche se si avvicinava*

QUEENIE: perché non ne hai bisogno! * bisbigliandoglielo all'orecchio e ridendo piano a quella scenetta ormai solita, portandogli una mano dietro la nuca avvicinandosi di più a lui dandogli prima un bacio a stampo sulle labbra, sorridendo tra e e poi prende a baciarlo in maniera più insistente seppur dolcemente*

JARED:    perchè tuo padre sapeva che ti avrei uccisa dopo una settimana, e allora ha pensato di evitarmi la tentazione!     *parlandole a bassa voce contro le labbra, ricambiando infine quel bacio alla stessa maniera e stringendola di più per ripararla dal vento freddo, quasi la luce di quel lampione sopra di loro potesse isolarli dalla City intera*

 

***

 

Ed eccoci qui all'ultimo capitolo della prima storia targata CMC - ma restate in linea perchè abbiamo una piccola sorpresa EPILOGOSA in serbo per voi, che non dovete assolutamente perdervi u.u - al quale siamo giunte con un mucchio di nuovi lettori che si son tutti risvegliati sul finale xD <3 ma ne siamo ugualmente felicissime! grazie a tutti, e se questa storia v'è piaciuta, tre piccole raccomandazioni:

 

1) non dimenticate di leggere anche l'altra già in corso, e le prossime che pubblicheremo! teneteci d'occhio! OwO

2) se bazzicate in deviantART, date un'occhiata alle nostre gallery, troverete un bel botto di disegni riguardanti i nostri personaggi *_* follow the link!

   - Anto (mammina di Jared) http://lassurdoinpersona.deviantart.com

   - Mary (mammina di Quee) http://shittyvalentine.deviantart.com

3) stronzatina surprise: se avete un account Facebook e la storia v'ha appassionato, aggiungete Quee (http://www.facebook.com/profile.php?id=1680443866) e Jared (http://www.facebook.com/jared.devalera)! :°D

 

aaaahh, quanto siamo da ricovero y.y

e ora sotto con le rispostine *_*

*si sentono tanto in una rubrica cuori solitari di qualche magazine per ragazze*

 

Lelechan: non è bello parlare anche qui dell'altra storia... e nemmeno contattarci di colpo in MSN per piangere a causa di Edi! X°D in ogni caso... già, a quanto pare hai sempre ragione, proprio così... avrai una specie di sesto senso... chissà...! comunque è bello che tu ti senta liberata da un enorme peso, vuol dire che eravamo riuscite a trasmettere il giusto feeling u.u

BBV: addirittura "stupenda"? :°3 ma ci fai esplodere i cuoricini di gioia! <3

annalisac2: Jared è fuori di testa, per questo riesce a far ridere anche nei momenti apocalittici X°D <3 e Cassie, come già detto, ha le pallucce cubiche come il papà u.u ...l'intento era proprio quello, riguardo il papà di Quee, però poveretto che deve fare? è il suo mestiere x°D

emo_baby: con quel "devono farci un film!" sei stata in grado di farci commuovere alle tre di notte, è bene che tu lo sappia! :°3 ci fa piacere ti sia piaciuta così tanto, speriamo che apprezzerai anche le altre che abbiamo preparato e continuerai a seguirci <3 ...ma alla fine l'hai sognato davvero, Jared? xDDD

CriCri88: ci "dispiace" che tu sia venuta allo scoperto solo all'ultimo momento perchè ci avrebbe fatto tanto piacere leggere i tuoi commenti capitolo per capitolo *_* però siamo felici lo stesso di averti conquistata sul finale! <3 e non preoccuparti, non è ancora finita :D e in ogni caso, se continuerai a seguirci ti delizieremo con tante altre belle storielle made by CMC *_*

 

a presto con una bella sorpresina, come annunciato,

ci raccomandiamo a tutte voi di non mancare! :D

- un bacione enorme dalla vostra CMC <3

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Capitolo 30
*** EXTRA - Happy together ***


“ 2 O’Clock ”

EXTRA! – Happy together

[ original screenplay by CriminalMindsCorp. ]

 

***

« guardate verso l'obiettivo e dite "cheese"! »

 

CASSIE: *nel giardino fiorito di un lussuoso ristorante della City più    in    , splendida e ormai ventunenne in un abito bianchissimo tanto da sembrare lucente al sole, si sistema rapidamente i capelli e il velo sulle spalle nude per poi abbracciare in vita colei che posava per una foto da album al suo fianco, la sua testimone di nozze, Queenie*    sembra di essere alla pubblicità del dentifricio!     *bisbiglia tra i denti alla ragazza accanto a lei, senza smettere di sorridere verso l'obiettivo* cheese!

QUEENIE: *lei, invece, quasi ventunenne con indosso un abitino di media lunghezza viola scuro, abbraccia a sua volta l'amica dopo averla aiutata a sistemarsi il velo, tentando di non ridere* ma ti pare il momento di dire certe cose? *e sorride a sua volta verso l'obiettivo*

« bene Cassandra, con questa abbiamo finito, ora puoi anche rilassarti! »

CASSIE:  *sorride forse un po' troppo a quello scatto, poi scoppia a ridere e scuote la testa* finalmente, non ne potevo più! Ma Ben dov'è? e papà? *voltandosi poi in giro e tenendosi la gonna con entrambe le mani mentre cammina verso la sala per sbirciare dentro a controllare*

QUEENIE:  ho due ipotesi! *facendo il gesto del numero due con le mani* la prima è che Benjamin si è perso in un flash della macchina fotografica mentre Jared è fuori a fumare, *abbassando un dito, guardandola sbattendo le palpebre* la seconda è che sono tutti e due da qualche parte insieme e tuo padre gli starà facendo una sorta di terzo grado. *abbassando anche l'altro dito, annuendole mentre ridacchiava, seguendola per la sala che piano piano si stava sfollando*

CASSIE:  *ride ancora a quelle opzioni, quindi bisbigliandole mentre indica i due, elegantissimi, sedevano a un tavolo della sala parlando a tratti animatamente*    la seconda, la seconda!!     *coprendosi poi la bocca cercando di trattenersi, e allotanandosi infine di nuovo verso il giardino, dove alcuni camerieri del catering allestivano un tavolo per il successivo taglio della torta* e chi l'avrebbe mai detto... io, sposata! c'è da non crederci, pensavo che a causa di papà mi sarei fatta suora! *sorridendo all'amica*

QUEENIE: *si volta a guardare i due seduti al tavolino e ride piano, scuotendo la testa quasi a dire che se lo sentiva, seguendo l'amica fuori e sedendosi poi su una panchina di quelle fatte di legno e ferro battuto, sorridendole a sua volta* e invece, guardati! *sorridendole di più* sei qui in abito bianco e sposata con il principe azzurro che volevi! *guardandola con aria dolce* la mia migliore amica Cassie che realizza i suoi sogni.. *alzando gli occhi al cielo per un secondo, poi guardandola nel sorriderle di nuovo* è veramente una cosa fantastica e sono orgogliosissima di essere stata la tua testimone! *annuendole convinta*

CASSIE:  tua migliore amica oltre che figlioletta! *prendendola in giro ridendo e dandole una gomitata leggera mentre si siede accanto a lei, con aria persa ma felice* chi altri avrebbe potuto esserlo?

QUEENIE:  *ridacchia, poggiandosi poi con la testa sulla spalla di lei, guardando il cielo* "figlioletta.." *scuotendo la testa, poi scostandosi dopo qualche secondo, come avendo realizzato di botto una cosa* oh, quando farai un figlio, spiegagli che al massimo può chiamarmi zia, è chiaro? *guardandola seria, scoppiando poi a ridere subito dopo*

CASSIE:  *schiaffeggiandosi la fronte dapprima sconcertata al pensiero* dio che sarà difficile! *ridendo però* non è tanto normale avere mamma e nonnina coetanee!! che famiglia atipica che siamo! *mettendosi poi a giocherellare con una fogliolina del proprio bouquet distrattamente* quando invece ne avrete voi.. io avrò un fratellino! *scoppiando a ridere di nuovo all'assurdità di tutte quelle parentele* nemmeno Beautiful!

QUEENIE: oh, nonnina a chi?! piano con le parole! *guardandola assottigliando gli occhi imbronciata, incrociando le braccia ma scherzando, riflettendo su quello che le stava dicendo* e poi che importa se siamo una famiglia atipica... il mondo è bello perchè è vario! e poi... *tornando a guardarla con quell'aria finto imbronciata* chi te lo dice che sarà un fratellino e non una sorellina, nehhh? *ridendo poi al pensiero che un tempo aveva rinnegato ogni possibilità di avere un figlio*

CASSIE:  chi lo sa, chi lo sa! *facendo spallucce* di qualsiasi tipo sia, spero di vederlo prima o poi! *annuendo alla ragazza e sorridendole dolcemente* in fondo ormai sono.. quattro anni, no?

QUEENIE: *le annuisce sorridendole, lanciando un'occhiata verso la finestra dove si vedevano ancora i due parlare* cavoli, sono già passati quattro anni... *assumendo un'aria pensierosa come ricordandosi tutte le cose successe, tornando di nuovo a guardarla* ...dovrebbero quantomeno farmi santa! *ridacchiando, poi sorridendole con aria dolce* sono anche contenta che io e te siamo sempre rimaste così amiche. *annuendole, sorridendole di più*

CASSIE:  *le sorride alla stessa maniera, poggiandole una mano sul braccio mentre annuisce* all'inizio era un po' difficile, lo ammetto... però poi, beh *voltandosi anche lei verso i due che discutevano tranquillamente, ai quali s'era poi aggiunto il padre di Queenie* sono arrivata a sperare che vi sposiate anche voi! *porgendole di colpo il bouquet, sorridendole di più*

QUEENIE: *l'ascolta annuendole per quanto riguarda il fatto che all'inizio era stato difficile, rimanendo sorpresissima e con gli occhi sgranati a quel gesto e a quelle parole, guardando alternativamente lei e il bouquet, prendendolo delicatamente dalle mani quasi incredula, sorridendole dolcemente* aw, Cassie... *abbracciandola poi* ma non ho l'amica/figliastra più dolce e bella del mondo? *sorridendole ancora di più, mentre i tre si stavano avviando anche loro verso il giardino visto che tra qualche secondo ci sarebbe stato il taglio della torta*

 

« Cassie, mogliettina, dove sei? che qua Erwitt muore dalla voglia di scattarci foto! »

 

The end.

 

***

 

...e ora SI' che siamo davvero giunti alla fine! :D con questo piccolo bonus-epilogo che speriamo vi abbia fatto un po' sorridere <3 concludiamo l'avventura di « 2 O' Clock », la nostra primissima storia scritta decentemente da cima a fondo, alla quale siamo particolarmente legate proprio per questo, che ha anche aperto la nostra presenza come autrici su EFP... insomma, abbiamo i lacrimoni mentre spuntiamo la casellina "sì" accanto alla dicitura "completa?", ma speriamo con tutto il cuore che continuerete a seguirci con tutto il vostro calore e le vostre recensioni splendide anche sugli altri (numerosissimi! xD) testi che vi proporremo. Vi vogliamo davvero tanto bene, grazie di tutto! <3

 

Lelechan: ORA è finita XD e come vedi... un matrimonio c'è stato, ma non tra i due che t'aspettavi! xD e non stare col magone... scommettiamo che ora la tristezza sarà già stata sostituita dalla follia omicida per quel che sai

CriCri88: ti aspettiamo sulle altre storie, allora! :3 <3

annalisac2: Jared è quel che è XD e no, non poteva andare avanti tutta la vita, abbiamo altre creaturine cui badare oltre loro due -w- e ci piacerebbe tu leggessi anche di loro! :3

BBV: l'Oscar? :°3 appena abbiamo letto la tua recensione abbiamo preso la statuina e l'abbiamo piazzata sul nostro immaginario caminetto -w- è bellissimo ti sia piaciuta tanto... e a presto! :*

 

Ci vediamo sulle altre storie! :3

- your CMC forever & ever <3

 

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