SCP-No Controll

di Mattalara
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1: SCP-4000 ***
Capitolo 2: *** 2: Fresh Meat ***
Capitolo 3: *** 3: Cointainment Breach ***
Capitolo 4: *** 4: New Friends ***
Capitolo 5: *** 5: Viola is Gone ***
Capitolo 6: *** 6: SCP-049 ***
Capitolo 7: *** SCP-682 vs SCP-860 II ***
Capitolo 8: *** 8: SCP-4001 ***
Capitolo 9: *** 9: SCP-4001's Secret ***
Capitolo 10: *** 10: Near the Exit ***
Capitolo 11: *** 11: The Real SCP-4000 ***
Capitolo 12: *** 12: The Battle ***
Capitolo 13: *** 13: We Won ***
Capitolo 14: *** 14: The End ***



Capitolo 1
*** 1: SCP-4000 ***


Il bosco era freddo e umido.
Buio, illuminato solo dalla luce della luna e delle stelle che filtrava attraverso le foglie degli alberi, lasciando la maggior parte del sentiero nell'ombra.
Era sempre così di notte, ormai vagavo da giorni alla ricerca dei miei compagni, non avevo mangiato, bevuto o dormito, ero così debole e spaesata.
Non ricordavo molto, se non una strana esplosione nei laboratori in cui ero andata in gita scolastica con la mia classe, dopo l'esplosione, non so come ma mi ero risvegliata in quel bosco li vicino, senza i miei compagni.
Ricordo che mi ero spinta più lontano del solito dalla zona in cui sostavo, quando uno spostamento fra i cespugli attirò la mia attenzione.
I miei occhi eterocromi si allargarono con crescente paura, non che non sapessi difendermi certo, sono tutt'ora un'abile combattente, ma debole com'ero, non sarei riuscita a fare molto.
Degli uomini armati uscirono dall'ombra.
Avevano delle strane divise, con degli strani loghi incisi e mi puntavano contro dei fucili.
Ringhiai, cercando di intimorirli, ma l'unico risultato fu il rumore dei fucili che caricavano.
Attaccarli sarebbe stato un suicidio, anche scappare non era consigliabile, mi avrebbero preso subito, se non sparato direttamente.
Cercai di pensare subito ad una soluzione, quando qualcosa mi punse un fianco: un dardo.
Caddi mollemente al suolo, mentre gli occhi si chiudevano e scivolavo fra le braccia di Morfeo.

---

Rapporto ufficiale del Dott. **** DATA: 02/03/2018.
ELEMENTO: SCP-4000.
CLASSE DELL'OGGETTO: Euclid.
RITROVAMENTO: Catturata nel boschetto vicino Seattle alle ore: 18:40.
ASPETTO: SCP-4000 appare come una ragazza diciannovenne.
L'altezza è di: 1,50 cm e il peso: 40 kg. Ha carnagione chiara e capelli castano scuro, di media lunghezza.
Segni particolari: ha zanne e artigli felini; , lo stomaco mostra una ferita che dovrebbe essere letale: è aperto, verticalmente dalle costole ai fianchi e mostra tutte le interiora; gli occhi sono eterocromi: il destro è viola e quello sinistro rosso, entrambi hanno pupille da rettile; infine ha delle ali da pipistrello.
COMPORTAMENTO: all'arrivo SCP-4000 ha mostrato segni di paura e depressione.
Entrata nella cella si è posta in un angolo a piangere per alcuni minuti, sobbalzando al minimo rumore.
La dottoressa **** ha tentato una conversazione con SCP-4000 giunta a buon termine.

Dott.***: Buon giorno, io sono la dottoressa *** ma puoi chiamarmi solo ****. Tu come ti chiami?
SCP-4000: Chrysalis, Chrysalis Endlight
Dott.***: Molto piacere, questa è la fondazione SCP, qui teniamo tutti i soggetti come te un po' speciali
SCP-4000: Lo so. Prendete tutti quelli che sono solo diversi dagli altri, li rinchiudete dentro delle celle e non si sa che fine faranno, intanto guadagnate.
Dott.****: Non esattamente, molti della Classe Safe ti diranno il contrario. Cosa ci facevi in quel bosco?
SCP-4000: Cercavo i miei amici
Dott.****: Io posso essere una tua amica, dimmi solo: hai qualche abilità particolare?
SCP-4000: Non le ricordo bene e non ho sperimentato a fondo ma posso cambiare aspetto, posso comunicare con qualsiasi creatura, nulla può ferirmi o uccidermi e...non so molto altro. Non si scopre molto sui propri cambiamenti in due o tre notti
Dott.****: Due o tre notti?
SCP-4000: Ero in gita scolastica a dei laboratori farmaceutici con la mia classe, c'è stata un'esplosione, quando ho ripreso conoscenza ero in quel bosco e ho iniziato a perlustrare la zona per trovare il resto dei miei compagni.
Dott.****: Un'ultima domanda, dovrai stare qui per un po', hai qualche richiesta in particolare?
SCP-4000: Una cella che ricordi almeno una casa, con degli svaghi e che venga trattata umanamente.

PROCEDURA DI CONTENIMENTO: SCP-4000/Chrysalis verrà contenuta in una cella simile ad una stanza d'albergo: una camera, una cucina, un salottino, un bagno ed un piccolo balcone che si affaccia sul giardino, visto che ha mostrato molto interesse per la flora e la fauna dei giardini della struttura.
Sembra essere in grado di comunicare anche con esseri vegetali e spesso s'intrattiene in chiacchiere con piccoli animali del luogo.

Data: 09/03/2018
A

bbiamo registrato un attacco da parte di SCP-4000 ad uno degli inservienti.

Dot.****: Chrysalis, mi hanno riferito che hai aggredito un inserviente, è vero?
SCP-4000: Non posso negarlo, ma non posso neanche dire che ero nel torto"
Dot.****: Che vuoi dire?
SCP-4000: Lui ha iniziato, io mi stavo solo facendo i fatti miei, quando lui è venuto da me ed ha iniziato ad insultarmi. Mi ha chiamato mostro e ha detto anche cose peggiori [RINGHIO NERVOSO] Poi, mentre cercavo di ignorarlo, conversando con una topina che era li, mi ha spinto e l'ha fatta cadere a terra, poi l'ha afferrata per la coda e l'ha tenuta sollevata sopra un accendino. Quelle grida...quelle suppliche...piangeva ed implorava pietà, GLI ho chiesto di smettere e lui mi ha solo insultato ancora! [COMINCIA A SINGHIOZZARE] Nessuno era li per aiutarmi...mi sono solo difesa e sono stata anche troppo buona.

Infatti Chrysalis sembrerebbe essersi limitata, secondo le telecamere di sorveglianza ed i testimoni, ad allontanare l'inserviente con un un paio di pugni, rompendogli solo un braccio dopo averlo spinto a terra.
La dottoressa ha poi lasciato la stanza dopo aver consolato SCP-4000, ormai il loro rapporto di fiducia è cresciuto e presto non credo che avremmo bisogno di guardie per scortarla in giro nella struttura. 
Domani vedremmo cosa ne pensano gli "altri".

---

È passato un mese da quando sono in questa struttura.
Il luogo in sé per sé non è male, il personale mi tratta con rispetto e i medici hanno approvato la mia richiesta di non mettere telecamere nel bagno, anche io ho la mia privacy.
L'attacco all'inserviente non ha riportato conseguenze...a parte il terrore di quell'uomo e qualche collega verso di me.
Ma è stata tutta colpa sua!
Un medico, seguito da alcune guardie entra nella mia "cella".

<< Buongiorno dottore, a cosa devo la visita? >>
<< Buongiorno, vogliamo solo che tu interagisca con un altro SCP, dieci minuti insieme a lui e poi potrai tornare nella tua stanza >>
<< Ok, non ho molta scelta ma....per pura formalità, con chi dovrei interagire? >>
<< Con SCP-682 >>

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Note d'autrice: Questa è una REVISIONE della storia.
Ricordo che si svolge durante gli eventi dei giochi di:"SCP Containment Breach", con diversi punti di vista.

(*)= SCP-682 si tratta della lucertola immortale, per maggiori informazioni chiedere e cercare su la wiki ufficiale.

Mattalara

 

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Capitolo 2
*** 2: Fresh Meat ***


Un gruppo di addetti alla sicurezza mi scorta alla cella di SCP-682.
Non nego di essere molto agitata, visto che si tratta di un SCP di classe Keter, che non ho mai conosciuto e che potrebbe uccidermi, visto che io non gli farò il minimo graffio, essendo "immortale".
Non sembrano essere preoccupate della mia presenza, le guardie, anche se mi accompagnano armate, circondandomi e tenendomi d'occhio, ma credo sia obbligatorio in questo lavoro.
Arriviamo davanti ad un enorme portone di ferro, una guardia immette un codice e vengo "invitata" ad entrare in quella che sembra una grande stanza vuota.
Qualcosa, che sembra un dinosauro, si alza dall'angolo. Il corpo squamoso è completamente verde e ricorda quello di un drago di Komodo, con aggiunta di spine, simili a rocce, sul corpo e un cranio spellato, di cui si vede solo l'ossatura, insieme agli occhi color smeraldo e ad una criniera di lungo pelo color pece. Non serve specificare che gli artigli e le zanne sono molto affilati ed intimidatori vero?
Mi si avvicina sibilando, con la lunga lingua biforcuta che tasta l'aria, riesco a pigolare un timido:"Hei" come saluto.

<< Chi sei tu? >>

Mi chiede.

<< Chrysalis. Tu sei SCP-682? >>
<< Ovviamente si, c'è anche scritto sulla porta della mia cella. Cosa ci fai qui? >>
<< Soliti esperimenti, anche se, in effetti, mi serviva socializzare  un po' >>

Dico sedendomi davanti a lui, mentre mi annusa un po' con curiosità.

<< Cosa saresti? Vedo che non sei umana >>
<< Io...non lo so di preciso, certo da amante dell'horror riconosco parti di diversi mostri in me, ma considerando che mi ha investito un'esplosione di prodotti chimici dubito si tratti di semplice trucco di scena >>
<< Capisco >>
<< Comunque...ehm...c'è da annoiarsi qui eh? >>

 

Temo che, prima o poi, questo mi sbrani.

<< Si, tranne durante le violazioni di sistema >>

 

Le mie pupille rettiliane come le sue si allargano in sorpresa e curiosità, una violazione del sistema?

<< Cos'è una "violazione di sistema"? >>
<< Andiamo bene >>

Sbuffa infastidito dalla mia ignoranza in materia.

<< A volte, alcuni di noi riescono ad evadere dalle celle, addirittura arrivando a mandare in tilt qualche sistema e, nel migliore dei casi, ad evadere del tutto e a lasciarci libera via di uscita >>

Mi spiga sputando leggermente. Annuisco, pensando che potrebbe essere una buona occasione per andarmene e trovare i miei compagni.
Esaminandomi gli artigli con fare fintamente interessato, noto le guardie aprire la porta e chiamarmi, sicuramente non gradiscono i discorsi sulle evasioni; con le armi puntate contro SCP-682, vado verso di loro, salutando il mega rettile un'ultima volta, che si allontana.
Usciti torniamo alla mia stanza, passando davanti ad altre celle, ci sono delle persone vestite in arancione che, se non ricordo male, dovrebbero interagire con gli altri SCP e, la maggior parte delle volte, non escono più dalle loro celle.
Un gruppo di guardie entra in ascensore con noi, con loro c'è un altro SCP: sembra un umano, vestito con un abito scuro ed una maschera da corvo in metallo sul volto come i medici della peste. Né ho sentito parlare, SCP-049, il medico della morte.
C'è molto silenzio.
Lui volta a fissarmi, scrutandomi da dietro la maschera con i suoi occhi scuri, gli rivolgo un sorriso incerto.

<< Buonasera signorina >>
<< Oh, salve >>

Rispondo incerta.
Insomma, lui non parla quasi mai, perfino le guardie sembrano sorprese dall'interazione, anche perché non dovrebbero esserci interazioni fra SCP al di fuori di quelle programmate.

<< Dalla scarsa sicurezza con cui la controllano, devo diagnosticare che lei non sia una minaccia >>
<< Ehm...grazie, in effetti non sono un tipo pericoloso >>

Rispondo con una risatina.
L'ascensore si ferma e, tenendo strette le catene di SCP-049, le guardie lo portano via.

<< Alla prossima >>
<< Alla prossima >>

È inquietante e affascinante al contempo.
Finalmente torno nella mia stanza, dove Liz, la Dottoressa, mi saluta amorevolmente come sempre, esce e mi lascia sola con un uomo.
Un uomo con quella strana tuta arancione, ha i capelli corti e castani, più chiari dei miei e gli occhi verdi.

<< Salve, piacere di conoscerla >>

Saluto gentilmente.
Quest'uomo sembra spaventato, anche se non mi stupisce, è costretto a stare con un SCP che potrebbe ucciderlo.
Mi avvicino a lui lentamente, vedendolo indietreggiare. Ok, forse non sono bellissima, ma mi sembra che stia esagerando, non faccio mica così paura.
Gli porgo gli artigli di un'ala, per strinferli la mano, ma lui indietreggia ancora, inciampando e colpendomi al petto con un calcio. Lo stivale, solo con la punta, mi colpisce il cuore, l'unico dei miei organi a brillare come se simboleggiasse qualcosa e sento come un forte dolore, come se ci avesse conficcato dentro un coltello e non voglio immaginare come sarebbe fininita se mi avesse colpito più forte.
Mi stringo il petto ringhiandogli uno scontroso:"Sta più attento!", ma questo qui comincia pure ad agitarsi!
Prende la penna che uso per scrivere quando mi sento ispirata e mi colpisce ancora, approfittando di un momento in cui abbasso la guardia.
Stavolta mi sento bruciare dal dolore più atroce, è come se tutto il mio corpo stesse bruciando, la mia mente si annebbia e sento solo il forte bisogno di alleviare questo dolore e di farla pagare a questo coglione.
Sento poi, un sapore dolcissimo, come un cibo paradisiaco, che mi aiuta in questa specie di foschia che mi ha annebbiato mente e vista.
Devo mangiarne ancora, mi fa sentire così bene

---

Sapevo che non avremmo dovuto mandare Smith.
Quel coglione ha paura anche della sua syessa ombra!
Non riesce neanche a rispondere pacificamente agli approcci amichevoli di Chrysalis, ancora non mi spiego come mai scelgano sempre i soggetti peggiori come cavie.
Quell'idiota è riuscito a ferirla così?!
Ma andiamo!
Ma si dai, prima feriamo accidentalmente un SCP e poi attacchiamolo perché no?!
Coglione, coglione come pochi!
Ora però se l'è cercata: è a terra, mentre Chrysalis lo sta sventra.
Sembra quasi ipnotizzata, come se non fosse lei, lo sta praticamente divorando vivo, godendosi le urla di dolore e lasciando il sangue a gocciolarle contro, come se si stesse lavando con quello. Poi porta il cadavere, o ciò che né resta, allo stomaco, le costole spaccate lo trinciano, come denti di una seconda bocca, finché di Smith non restano che brandellu di vestiti.
Finalmente si ferma.
Si guarda intorno confusa, poi guarda se stessa, con un'espressione quasi disgustata, emettendo come un ruggito di dolore e tristezza che sembra più un urlo. Fa un lungo respiro, si calma, si fissa nuovamente e sorride. Un sorriso quasi impercettibile e innocente, poi si allarga, diventando un ghigno maniacale e crudele, privo di vita.
Ride, come una bambina che ha appena fatto qualche innocente marachella e io non ce la faccio più.
Nonostante i miei colleghi lo sconsiglino, entro e l'abbraccio, stringendola forte a me e macchiandomi di sangue.
Non so quanto servirà, ma so che né aveva bisogno e io intendo aiutarla, non importa cosa, penso che anche i muri ormai sappiano che le voglio bene e che ci tengo molto a lei.
Le sento tremare mentre comincia a piangere, le sussurro che andrà tutto bene, riuscendo a farla smettere di piangere.
Mi fissa, come se non riuscisse a riconoscermi e mi prende il viso fra le mani, come se mi vedesse per la prima volta, con il capo inclinato non in confusione, ma come se stesse ascoltando qualcuno parlare.
Mi stringe a se, quasi fino a smorzarmi il fiato.

<< ...mamma...? >>

Sussurra con voce strozzata dal pianto.
L'abbraccio più forte, sarà il fatto che non ho figli anche se mi sarebbe piaciuto averne, ma, anche se non dovrei, mi sento davvero come una madre per Chrysalis. Lei non è un mostro, come ora gli altri penseranno, è solo una bambina, che ha bisogno della sua famiglia.
È la mia bambina.

---

Mi senti?
Oh cavolo, non è così che doveva andare.
Non piangere ora, sei più forte di così, forza, rimettiti a posto e cerca di rilassarti, andrà tutto bene

<< Chi sei? >> 

È dura da spiegare, ma presto te lo dirò, ed ora sbrigati, ho bisogno di te.
Ti prego, io ci sono e sono, siamo in pericolo.
Vieni da me, vieni da tua...

<< ...mamma...? >>

 

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Capitolo 3
*** 3: Cointainment Breach ***


<< Non posso accettarlo! >>
<< Infatti non ti ho chiesto di accettarlo! >>

Urlo sbattendo i pugni sul tavolo.
Il capo mi fissa, la sua tazza di caffè si è rovesciata e il nero liquido goccia dal tavolo.

<< Non è permesso dal regolamento e non sarebbe neanche giusto >>
<< Si, come no >>
<< Hai visto cosa ha fatto, ormai è una classe Keter >>
<< Io ci tengo! >>
<< E noi ci occupiamo della sicurezza dell'umanità, non delle tue relazioni con SCP-4000 >>
<< E non la chiami solo SCP-4000! >>

Esco, sbattendo la porta.
Sarò anche una delle migliori ricercatrici di questo luogo, ma possono sopravvivere anche senza di me.
Arrivo alla stanza di Chrysalis, lei sta disegnando tranquilla una scena alquanto singolare: lei ed una sagoma ombrosa, mi ha detto che è sua madre.

<< Chryss, seguimi >>
<< Dove andiamo Liz? >>
<< Ti porto fuori di qui >>
<< Aspetta cosa?! >>

Chiede la demone con un incredulo sorriso a trentadue zanne.

<< So come portarti fuori di qui, ce ne andiamo insieme e non torneremo, mai più >>

Chrysalis mi prende per mano e ci incamminiamo verso l'uscita, o meglio, ci dirigiamo prima in Sala Comandi.
Quello che sto per fare è pericolosissimo, anche per noi, ma è l'ultima speranza.

---

Qualcosa non va.
Sono felice ovvio, ma sento che c'è qualcosa non quadra.
Striscio nell'ombra, mentre Liz armeggia con i pulsanti, dalle telecamere si notano delle persone in tuta arancione in una cella, quella di SCP-173.

<< Immaginavo di trovarti qui Lizzy >>
<< Capo... >>

Il Dottor Albert è qui ed ha pure una pistola, puntata contro Liz.

<< Non sparerai sul serio, non ti conviene >>

Ma come fa ad esssere così calma?!

<< So che dopo, come vice non avrei nessuno, ma vedrai che troverò qualcuno >>
<< Non è quello che intendevo >>

Un colpo e un proiettile si scontra con uno degli schermi li dietro, facendi un taglio non molto profondo per fortuna, alla spalla di Liz.
Mi metto davanti al Dottore in pochi secondi, non fa neanche in tempo ad opporre resistenza mentre lo sollevo per la gola, quasi come fosse fatto di carta. Stringo la presa fino a far staccare la testa dal collo, ormai talmente schiacciato che il capo è caduto senza sforzo.
La sensazione del sangue di quello stronzo sulle mie mani è molto più bella ed euforica della prima volta. Sarà perché ho fatto ciò che era giusto fare per difendere Liz.
Non ho rimpianti.
Liz digita gli ultimi codici e tutto si spegne.
La sirena della struttura squarcia il silenzio del luogo con il suo fastidioso e assordante allarme.
Le luci si spengoni, accompagnate da suoni di passi e da voci miste e confuse di varie persone.
La porte della celle si aprono ed è chiaro cosa sta accadendo: una violazione del sistema.
Finalmente siamo libere!
Liz mi prende per mano e mi trascina lungo un corridoio scuro, cosparso di cadaveri a terra, tutti con il collo spezzato.
Noto un gruppo di guardie fuori da una porta che ci chiama, all'inizio mi puntano le armi contro però.

<< Abbassate le armi! Lei è con me! >>

Ci esortano ancora ad avvicinarci, solo ora mi accorgo di qualcun altro qui con noi.

---

Mi sento tirare in avanti.
Mi volto: Lara ha una mano bloccata attorno alla gola di una specie di statua color giallo sporco, occhi verdi ed una rossa bocca deforme in viso, SCP-173!
L'SCP nemico emette una specie di ronzio, tipo un ringhio minaccioso, ma molto basso, non si muove, visto tutti quelli che lo fissano e Chrysalis non sembra bisognosa di chiudere gli occhi.
Lo scaraventa lontano poi, divenuta un'enorme canide, mi tira in groppa e corre verso la porta, spiccando il volo con le ali.
SCP-173 è proprio sotto di noi e ci ha quasi afferrato.

<< Ci rivedremo >>

Mi sussurra, con la coda mi afferra e mi lancia fra le braccia delle guardie, mentre chiudono la porta la vedo lanciarsi contro SCP-173, che stava quasi per prencerci e, bloccato dai nostri sguardi, è diventato un bersaglio facile.
Rotolano uno addosso all'altro, poi le luci delle sirene si spengono, non li vedo più.
Non mi sono neanche accorta di stare piangendo.

<< Il Capo è morto, ora è lei a comando >>

Mi asciugo le lacrime e mi rimetto in piedi.

<< Fate qualcosa, devo recuperare Chrysalis >>
<< Scp-3000? >>
<< Chrysalis! È come una figlia per me e mi ha salvato; già due volte >>

Annuiscono colpiti e comprensivi.
È il momento di sistemare questo problema, forse non dovevo manomettere il sistema di sicurezza, ma ormai è tardi per piangere sul latte versato.
È il momento di andare avanti.

---

Rotolata fuori da SCP-173, me lo ritrovo adosso.
Sento un forte e nauseante crack e lo vedo fissarmi in confusione. 
Ah ecco, ho il collo spezzato e la testa pendente da un lato, eppure sono ancora in piedi. Mi rimetto apposto la testa con pochi sforzi, anche se mi fa impressione questo suono di ossa che si ruaggiustano, poi spazzo lontano SCP-173 con un colpo d'ali.
Sbatto un attimo le palpebre e un cazzotto mi fa cadere di lato.
Allora non sembra solo di pietra.
Mi è di nuovo accanto e mi afferra, lo azzanno e, con mia grande sorpresa, gli faccio anche male.
Non mi attacca più però, sta li a fissarmi, muovendo solo un arto per massaggiare la zona ferita.

<< Scusa >>
<< No, scusa tu, non dovevo attaccarti, siamo simili, dovremmo collaborare >>
<< Tranquill...o >>

Rimaniamo così per un po', poi decisi che era ora di fare qualcosa, per uscire.

---

<< Si sveglierà? >>
<< Si. Ma è molto complicato, sembra che sia lei a non fare nulla >>
<< Dice che si salverà? >>
<< È fuori pericolo, ma per ora possiamo solo pregare >>

 

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Capitolo 4
*** 4: New Friends ***


<< Allora, che facciamo? >>
<< Non so, io devo uscire, tu? >>
<< Uscire di qui sarebbe una buona idea, però se conquistiamo la SCP Foundation avremmo il controllo di tutto, in un certo senso >>

Annuisco, mentre SCP-173 scompare appena chiudo gli occhi un momento.
Magari torno alla Sala Controllo, mi sarà più facile tenere d'occhio la situazione generale dalle telecamere.
Il viaggio non sembra problematico, nel senso che non ci sono rotture di scatole, anzi, il posto è piuttosto tranquillo e silenzioso. Anche se mette una tristezza assurda, i corridoi sono così bui bui e monotoni in fatto di arredamento e mobilia, salvo per una singolare macchinetta del caffè che ha un...un qualcosa che mi attira.
Vediamo se funziona va.

<< Mi servirebbe un cappuccino >>

Senza neanche il tempo di digitare, ciò che ho chiesto esce dal distributore.
Mi sa che ho capito quale SCP è questo, anche l'aspetto non lascia spazio ad equivoci.

<< SCP-294? >>

Il distributore emette un "BIP!" come una conferma.

<< Grazie >>

Dico bevendo e arrivando finalmente a destinazione in Sala Controllo.
Allora, diamo un'occhiata alla situazione generale: gli schermi non mostrano molto, tranne qualche SCP casuale che si aggira nei corridoi e...chi sono quei due?!
Ci sono due umani, un ragazzo ed una ragazza e, a giudicare dalle tutine arancioni, erano fra le "vittime sacrificali" per gli SCP aggressivi.
Si aggirano senza meta per i corridoi, con delle torcie elettriche e dei fogli che credo e spero, per loro, siamo cartine.
Quasi quadi vado a salutarli.

---

Ok, devo stare calmo.
In fondo, è solo una fottuta violazione di sistema no?!
Siamo solo io e la mia amica Viola, dopo la fuga di SCP-173 siamo corsi via insieme. 

<< Derek sicuro che ce la faremo? >>
<< Tranquilla, non ti lascerò qui. Dovessi affrontare ogni SCP, compresa quella nuova che ha sbranato quell'uomo >>
<< Spero tu sia serio >>

Dice indicando qualcosa alle mie spalle, un qualcosa comodamente appeso a testa in giù sul soffitto: SCP-4000.

<< ...oh cazzo... >>
<< Fa qualcosa! >>

Mi sussurra Viola.
Quella specie di demone ragazza continua a fissarci senza muoversi, sembra quasi finta, se non per il cuore che brilla e batte.
Lentamente, mi avvicino ad un tubo di ferro caduto a terra, staccatosi non si sa come dalle tubature, facendo gocciolare dell'acqua molto fastidiosamente. Lo raccolgo, SCP-4000 continua a non fare nulla, come se non le interessassi. Appena alzo il tubo in aria, scatta indietro ringhiando, sempre sul soffitto, mi ricorda vagamente l'Esorcista. Dallo spavento, faccio un salto indietro e lascio cadere il tubo, lei scende dal soffitto e mi fissa ancora, poi fissa Viola con un interesse leggermente maggiore, ma alla fine s'incammina non so dove come se non esistessimo.

<< Hey >>

La chiama Viola, facendomi urlare un:"Che cazzo fai?!"
SCP-4000 si gira a fissarci, con un sorrisetto malizioso per nulla rassicurante.

<< Si? >>
<< Tu sei SCP-4000 giusto? >>
<< Grasirei essere chiamata Chrysalis, scusa ma preferisco il mio nome al mio titolo di SCP >>

Dice la creatura gentilmente.

<< Scusa per il tubo, Derek non voleva spaventarti. Io sono Viola >>
<< Molto piacere >>

Strano, non sembra così pericolosa come dicevano i file.

<< Sai per caso come si esce? >>
<< Magari, devo uscire anche io a cercare una persona, ma con tutte le uscite bloccate mi è un po' difficile >>

Fantastico, io e Viola come cazzo facciamo ad uscire?!

<< Puoi aiutarci? >>
<< Non è necessario! >>

Dico io.
Voglio dire, non possiamo fidarci di una SCP, di classe Keter poi!
Ma Viola liquida il mio intervento con un fermo:"Si che lo è!"

<< Posso solo dirvi che c'è una stanza in cui tengono le chiavi magnetiche di riserva del posto, ma non so dov'è, non ci sono mai stata >>

Le speranze non sono molte, ma almeno non ci ha mangiati, si scusa e si allontana non so dove, lasciandoci soli e con due piantine di questo piano e del secondo.
Viola la ringrazia, poco prima che SCP-4000 sparisca nell'ombra, con un ultimo brillare dei suoi occhi eterocromi.
Io non mi fido di quei cosi, ma è l'unica possibilità.

---

Non so perché, ma quei due poverini da soli mi fanno sinceramente pena, ma ora devo salire qualche piano e pensare ad andarsene.
Se non sono ancora morti vuol dire che sono in grado di cavarsela.
Passo SCP-294, che non si sa come è arrivato, o arrivata qui e continuo a camminare, sentendo qualcosa di liquido bagnarmi le scarpe.
C'è come del catrame a terra, lo tocco con una mano per controllare, ma rimango incollata.
Sbatto le ali, cercando di staccarmi dal suolo, ma non riesco, anzi, peggioro la situazione, ma quando ho paura mi faccio prendere dal panico troppo facilmente.
Ad un tratto, una figura sbuca fuori dalla pozza di liquido: SCP-106.
Sto per agitarmi ancora, lui porta l'indice alle labbra e mi fa:"Shhh, la caccia è aperta, non spaventare le prede".
Poi scompare, così come il liquido.
Meglio non contraddirlo, non voglio mettermi a litigare, anche perché è molto pericoloso.
Camminando ancora odo come una strana risatina, innocente e ingenua, come quella di una bambina.
Direi che vale la pena scoprire cosa sia.

---

Devo dire che è stato fichissimo parlare con un SCP allo stato brado.
Peccato che "Mr. Ti proteggo" io sia un fifone.
Si spengono le luci, lo sento urlare come una donnicciola.

<< Derek ci sei? >>

Non ricevo risposta, però una mano mi afferra delicatamente il braccio, sulla tuta, senza toccarmi la pelle e mi trascina non so dove.
Arriviamo finalmente vicino ad una zona illuminata.

<< Bella mossa Derek >>
<< Grazie signorina >>

La voce è profonda e ovattata, come coperta da una maschera, mi volto, trovandomi faccia a faccia con un becco di metallo, SCP-049.
Non riesco a fare molto visto che perdo i sensi..
Mi chiedo però: Che fine ha fatto Derek?

---

La Dottoressa Elizabeth Curlium osserva distrattamente il numero di telefono sulla sua scrivania.
Non sa se sia veramente una buona ide, ma non ha molta scelta, per trovarla serve lei.
Compone il numero e attende.

<< Si. Per quel caso...ci serve sua figlia...è urgente...grazie >>

 

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Capitolo 5
*** 5: Viola is Gone ***


Finalmente arrivo alla fonte della voce: una bambina.
Una bambina sui tre anni, con un vestito giallo a fiori e occhi e capelli color cioccolato.

<< Ciao, io sono SCP-053 e ho tre anni >>
<< Ciao. Io sono Chrysalis Endlight e ho diciotto anni. Che ci fai qui da sola? >>

Va bene che è un SCP, ma è pur sempre una bambina.

<< Dei dottori mi hanno detto di nascondermi fino alla fine fine  della violazione di...qualcosa, perché dicevano che è pericoloso >>
<< Tranquilla, non è pericoloso, per noi, credo >>

Dico sedendomi accanto a lei, che sta leggendo un libro di barzellette.

<< Posso venire con te? Qui mi sento sola >>
<< Non posso certo lasciarti qui da sola, vieni >>

Ci alziamo, lei mi prende per mano e, con mia sorpresa, non subisco alcun effetto che invece subiscono gli umani a contatto con lei, un po' prevedibile.
Ci incamminiamo in direzione dei piani superiori, tuttavia qualcosa mi allarma: odore di sangue.
Presa in braccio SCP-053, scendo volando fino a delle gallerie sotterranee, dove l'odore si fa più forte e si mischia a quello di un umano: Derek.
C'è un portone di ferro, con un cartello:"Stanza di contenimento per SCP-966. Classe: Euclid. Pericoloso e aggressivo".
Entrai in una stanza con i comandi delle porte.

<< SCP-053, ascolta, puoi aprire e chiudere le porte quando te lo dico per aiutarmi? >>
<< Si. Vorrei però un succo di frutta alla mela verde >>

Un "BEEP" improvviso sosventa entrambe, SCP-294 è qui accanto e ha appena versato un bicchiere di succo di mela verde per SCP-053, che se lo gusta con un:"Grazie" alla macchinetta.

<< Ma tu sei onnipresente, posso lasciartela per qualche minuto? >>

Silenzio.

<< ...grazie! >>

E così detto entro

---

Ugh!
Mi fa male la testa, cos'è successo?
Ricordo solo di essere entrato in un corridoio con Viola, che si sono spente le luci e qualcuno mi ha colpito alla testa, una voce e...aspetta...VIOLA!
Dov'è lei?!
Cerco di alzarmi, ma un dolore al fianco, oltre che alla testa, mi blocca, ci sono dei graffi molto profondi, il sangue esce a fiotti e sento come dei respiri accanto a me, ma non vedo nulla.
Mi alzo, sfioro un corpo che non vedo, non c'è nessuno, eppure sento qualcuno ringhiare.
Un braccio mi si avvinghia contro e noto nel buio gli occhi di SCP-4000.

<< Non muoverti, siamo nel territorio di SCP-966 >>

Fantastico, davvero fantastico.

<< Non potete comunicare fra SCP? >>
<< Si, anche molto civilmente, ma sono entrata nel loro territorio senza permesso e sto tentando di rubargli la cena, non so se sono in vena di conersare >>

Risponde con una risatina.

<< Tu lo vedi? >>
<< LI vedo, non sono neanche un bello spettacolo, quando ti dico vai: abbassati e fai una capriola in avanti >>
<< Che?! >>

Con un rapido:"Vai!" mi da un piccola spinta e scatta di lato, sento lo spostamento d'aria, come se qualcosa mi fosse passato accanto, sono scivolato su un fianco e faccio fatica a rialzarmi. Chrysalis mi afferra e, tirandomi in piedi, corre verso una porta.
Sento dei passi veloci dietro di noi e dei ringhi frustrati.

<< La porta! La porta! >>
<< la porta? >>

La porta si pare giusto per farci uscire, Chrysalis gira un'ala con gli artigli chiusi a pugno e rispedisce indietro qualcosa, poi le porte si chiudono.
SCP-053 è ai comandi, dietro di lei c'è SCp-294.

<< Sono stata brava? >>

Chiede con un sorriso talmente grazioso e innocente che potrebbe far svenire qualcuno, qualcuno che non sa chi è si intende.

<< Si. Sei stata brava. E grazie per averla controllata >>

Dice al distributore, accarezzando la testa della bambina, che mi nota e mi si fa accanto.

<< Ciao! >>
<< C-ciao, i-io s-sono D-Derek >>
<< Piacere! Dovrei stringerle la mano signore, ma i medici dicono che non possono toccare gli altri, né guardarli negli occhi o stargli troppo vicino per più di dieci minuti >>

Dice fissandosi i piedi con innocenza, come se fosse dispiaciuta, poverina, nemmeno si rende conto dei suoi poteri e si sente sola.
Il distributore emette un ronzio, versando un cappuccino per Chrysalis.

<< Dobbiamo andare, Derek, mi serve il tuo aiuto per uscire e a te e Vio...dov'è Viola? >>
<< Non lo so, qualcuno mi ha colpito e gettato li dentro, non so dove sia >>
<< Ok, dicevo che a voi serve il mio di aiuto per uscire, se io ritrovo Viola, voi due verreste in squadra con me per uscire? >>
<< Io posso venire? >>
<< Non so, fuori è pericoloso, sicura di farcela? >>

La bambina annuisce, abbracciando le gambe della demone come se fosse la sorella maggiore o la madre, la quale la prende in braccio e si volta a fissarmi, attendendo la mia risposta.

<< Io...si, ma ti prego, aiutami a ritrovarla >>

Annuisce.
Ci incamminiamo, dopo aver salutato SCP-294, per il corridoio dove io e Viola eravamo prima.

<< Che carino! >>

Urla SCP-053 indicando qualcosa: un orsacchiotto di peluche, marrone nocciola, con gli occhi dello stesso colore e il musetto più scuro, indossa un fiocco nero al collo.
Appena ci vede, ci corre incontro, abbracciando le gambe ad ognuno di noi.

<< SCP-1048, ciao >>

L'orsetto saluta con una zampina.

<< Possiamo tenerlo sorellona? >>
<< S-sorellona?! Cioè, si se vuole venire... >>

1048 annuisce e salta in braccio SCP-053.

<< Scusa, per caso hai visto una ragazza umana con i capelli castani e lunghi e gli occhi azzurri? Aveva una tuta come questa, senza le macchie di sangue e gli strappi >>

Dico, SCP-1048 annuisce e, preso un foglio ed un pennarello blu da un angolo, comincia a disegnare.

<< Ah giusto >>

Senza preavviso, mi afferra i fianchi e osserva i graffi, allunga la lingua e ce la passa sopra. Con un po' di fastidio, la pelle si richiude ed è come se non mi fossi mai ferito, però la tuta non si ricuce.

<< Ah, il dolce sapore del sangue umano >>
<< Ehm...grazie? >>

SCP-1048 porge Lara un disegno, lei lo fissa, poi mi guarda spaventata.

<< Cosè? >>

Lei me lo porge, c'è una figura incappucciata con un becco di uccello, che trascina via una ragazza.

<< SCP-049 ha preso Viola >>
<< No! >>

Sto quasi per piangere.
Verrà uccisa!

<< Forse non è troppo tardi, andiamo! >>

Io, lei, SCP-053 e SCP-1048 ci incamminiamo in una direzione che l'orsetto ha segnato su un foglio, credo abbia disegnato una mappa.

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Capitolo 6
*** 6: SCP-049 ***


La mia povera testa...un attimo, dove mi trovo?
È troppo buio per vedere chiaramente dove mi trovo, ma riesco a capire poche cose dei miei dintorni: sono legata, con delle cinghie di cuoio, ad un tavolo metallico, in una grande stanza metallica e ci sono degli zombi fuori dalla stanza nella quale sono chiusa, li vedo da delle vetrate trasparenti che ricordano la stanza di un SCP, ma non ricordo quale.
Dov'è Derek?

<< Siete finalmente sveglia signorina >>

Oh cazzo...

<< SCP-049 >>
<< La prego, mi chiami solo Dottore >>

È inquietante, tanto inquietante e...affascinante allo stesso tempo, con quell'aria misteriosa e quell'accento inglese, sembrerebbe quasi una scena da sitcom romantica in cui la ragazza viene rapita dal cattivo e lui si rivela il classici bello ma cattivo che si innamora.
Se non fosse che credo di stare avendo un infarto.

<< Dottore, senta, non so cosa vede lei, ma io non ho alcuna malattia giuro >>

Dico rapidamente, pur sapendo che sono probabilmente parole al vento, prima o poi finirà che scoppio anche a piangere.

<< Non la percepisco nel vostro corpo, eppure non sembrate essere un medico >>

Dice interessato e anche colpito, mentre io penso che dopo questa ringrazierò ogni singola divinità su questa terra, esistente e non, per essere ancora viva e per non avere chissà quale malattia.

<< Ma, mi spiace dirle... >>
<< La prego, mi dia del "tu" Dottore >>

Annuisce.

<< Mi spiace dirle che la cosa nell'ombra che era con voi, non era benevola, meglio controllare che non vi abbia passato nulla >>
<< Che premura Doc >>

Dico sarcastica e con il cuore a mille.
Con una strana moderatezza nei confronti della mia privacy, apre la tuta fino all'addome e poggia delicatamente il bisturi sulla pelle.
Non fa male, ma il gelido tocco della lama, accompagnato dalla consapevolezza che presto mi opererà e io mi ridurrò ad uno dei suoi zombi, è peggio di qualsiasi altra cosa,

<< Non ci vorrà molto, l'anestesia sarebbe uno spreco >>

Sto per urlare, ormai in lacrime, per implorarlo di non farmi del male e di liberarmi, sperando davvero che ascolti, pur sapendo che non servirà a nulla.
Rei rumori al di fuori della cella ci informano di alcuni visitatori, noto le sagome di alcuni zombi volare ai lati del corridoio ed entrano Derek, Chrysalis, SCP-053 e SCP-1048.

<< Viola! Siamo qui per salvarti+ >>
<< Bell'esercito >>

Scherzo con altre lacrime, di gioia stavolta, mentre Chrysalis fa una risatina divertita con un:"Senza sfottere per favore" fintamente piccato.
Si avvicina poi ad SCP-049.

<< Dottore, che bello rivederla >>
<< Miss Endlight, non avrei immaginato di incontrarla nuovamente così presto, ma è bello vedere anche altri amici >>

Dice accarezzando la testa di Lara e gli altri due, è strano vedere il suo tocco non avere effetto su di loro.

<< Dottore, so quant'è importante il suo lavoro, ma Viola ci servirebbe intera, la prego è importane >>
<< La mia cura è infallibile, stavo solo controllando che non fosse stata contagiato da quella cosa che ha tentato di uccidere lei e l'altro, ma lui non mi sembra infetto...strano >>
<< Cosa? >>

Chiede timoroso Dereck.

<< Di solito sono altri dottori a non essere infetti, eppure loro non hanno la malattia >>

SCP-1048 fa spallucce, saltando in braccio ad SCP-053 e guardando distrattamente i cadaveri sparsi in giro.

<< La prego Dottore >>

Chiede ancora Chrysalis.
Alla fine SCP-049 sospira sconfitto.

<< Posso fare un'eccezione, fra compagni di prigionia bisogna aiutarsi dopotutto e preferisco avere buoni rapporti con i miei simili >>

Il mio ex rapitore mi libera.
Abbraccio stretto Derek, che sembra non mi abbia visto da un anno ormai, poici incamminiamo fuori dalla stanza e...che ci fa qui SCP-294?

<< Dove andiamo? >>

Chiedo a nessuno di loro in particolare.

<< Forse ai piani alti ci sono le uscite di emergenza >>
<< Si. La dottoressa Liz me le aveva accennate, credo sarà piu facile uscire da li che dalla porta principale >>
<< Andiamo allora! >>

Dico determinata, mentre SCP-053 mi asseconda con un adorabile:"Siii!" gioioso e SCP- 1048 salta in aria con una zampina stretta ad imitazione di un pugno.

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Capitolo 7
*** SCP-682 vs SCP-860 II ***


Ho una strana sensazione.
Non capisco cosa possa essere, da quando ho salvato Dereck però, c'è questo forte senzo di pericolo e di disagio.
Ma ignoriamo 'sta cosa va, non è il momento di perdersi in sensazioni, sono due ore che camminiamo ininterrottamente e ancora non abbiamo trovato nulla, a parte questa parete gigantesca, con un buco i  essa.
Guardando nella stanza, sembra di affacciarsi in una foresta: alberi, arbusti, vegetazione tanto rigogliosa da nascondere tutto ciò che vi si cela e una leggera nebbia che circonda tutto il posto.
Entriamo ad esplorare, anche se già so che ci pentiremo di questa scelta.

<< Qualcosa non va >>
<< Guardate li! >>

Indica un pezzo di tessuto a terra, lo stesso tessuto di queste tute arancioni che indossano Derek e Viola, probabilmente appartenuto a qualche povero mal capitato che è entrato qui.
SCP-1048 nelle sue braccia trema e, ora ci ca faccio caso, qualcosa ci osserva, nascosta fra le piante e dalla nebbia.
Faccio cenno agli altri due di nascondersi in mezzo a dei cespugli, finalmente l'osservatore si mostra: sembra un enorme rettile, viola scuro, con delle spine lungo il dorso e orecchie da coniglio; il muso, le zampe e la coda sembrano quelle di un felino e i suoi occhi vuoti sono gialli e luminosi.

<< Siamo in SCP-860 >>

Mormora Viola.
La creatura, SCP-860 II, si avvicina annusando l'aria e fissandomi interessata, alzi titubante una mano e la poso sul suo muso della creaturaaccarezzandola.
Sembra quasi innocua, poi annusa di nuovo l'aria, fissando il punto dove sono Viola e Derek e, senza neanche poterla fermare, Viola corre al mio fianco e mi cinge in un abbraccio. SCP-860 II ringhia verso di lei, poi mi fissa e smette di ringhiare, come se sapere che è con me non la renda un intrusa.
Derek fa la stessa cosa, ma stavolta la reazione è diversa: SCP-860 II gli ruggisce contro e con una zampata cerca di colpirlo in pieno.
Afferro i due e corriamo verso il buco nel muro, dove SCP-053 ed SCP-1048 ci stanno aspettando, ma SCP-860 II ci si para davanti, balzando verso di noi con gli artigli sguainati.
Qualcosa la blocca: SCP-682 ha parato il colpo e gli ringhia contro minaccioso.

<< Fatti da parte! >>
<< Questi sono con me! >>
<< Sei nel MIO territorio rettile, stanne fuori! Ultimo avvertimento >>

SCP-682 si volta a guardarci e sibilando:"Andate, la tengo a bada io, anche se non mi piace combattere le ragazze".
Corre verso l'avversaria, mirando a graffiarla, ma questa lo evita con con un balzo e lo colpisce con la coda, lui non sembra vacillare.
Noi intanto scappiamo.

<< Lo conoscete? >>
<< Si, abbiamo parlato un po' un giorno fa >>

Spiego allontanandoli da li e assicurandomi che ci siano tutti.

<< Se la caverà? >>

Chiede preoccupata SCP-053.

<< Finché immortale vuol dire che non può essere ucciso si >>

---

SCP-682 afferra l'avversaria fra le fauci, scuotendo il muso e sbattendola da parte a parte, per poi scaraventarla lontano.
SCP-860 II si rialza velocemente, saltando sul dorso dello sfidante e addentandogli la nuca, con gli artigli affondati nelle sue scapole. Urlando, SCP-682 rotola sulla schiena, schiacciandola e rialzandosi subito, per poi afferrarla nuovamente fra le zanne scagliarla via, contro un albero, il quale si spezza all'impatto e viene letteralmente sdradicato via.
SCP-682 ringhia con le zanne scoperte in un ghigno vittorioso, pronto ad attaccarla nuovamente, ma SCP-860 II gli è già addosso, lo rovescia sul dorso artigliandogli il ventre e notando, con ovvio dispiacere, di non stare facendo il minimo graffio all'intruso.
Ripreso dallo stordimento, SCP-682 la sbatte a terra, con una zampa artigliata stretta alla gola e le fauci spalancate sopra il capo.
Ma non la uccide, rimane immobile a guardarla, per poi togliere la zampa, una volta assicurato che non sarebbe stato attaccato nuovamente.

<< Non mi finisci perché sono femmina?! >>

Chiede SCP-860 II con leggere accenno di rabbia nel tono.

<< No, non ti finisco perché la sensazione di un pericolo vicino non l'avevi solo tu >>
<< Non dovevi lasciarli scappare, non l'umano almeno >>
<< C'era una mia amica, preferirei chiarire a a parole prima >>

Così detto si avvia verso il foro da cui era entrato.

<< Spero di rivederti, in circostanze migliori>>

Appena uscito, SCP-860 II si alza per leccarsi le ferite ed avvicinarsi al foro nel muro, guardando fuori ed annusando curiosa l'aria, smentendo ancora l'odore di SCP-682.
SCP-860 II sorride mormorando:"Ci rivedremo molto presto, molto presto" ed esce, sperando che quel luogo sconosciuto non le fosse ostile.
 

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Note d'autrice: Si, shippo SCP-682 e SCP-860 II.

Mattalara

 

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Capitolo 8
*** 8: SCP-4001 ***


Allora: siamo riusciti ad isolare la struttura ed evitare la fuga delle anomalie, dalla struttura intendo, sono già usciti dalle loro celle, impedirgli di fuggire del tutto è il minimo, anche se non sarebbe troppo difficile rintracciarli.
Almeno alcune sono riuscita a far funzionare di nuovi diverse telecamere, per fortuna sono tutti vivi e in salute, Chrysalis e il suo piccolo gruppo, sono riusciti a nascondersi nell'infermeria del terzo piano. Al momento sembrerebbe funzionare, il nascondersi li, anche se dubito che sia più sicura di un bunker a prova di anomalie. Se mai né esistera uno, ancora non è stato ancora trovato un materiale che sarebbe in grado di fermare gran parte delle anomalie in grado di penetrare un comune bunker, ma, se mai riuscissimo a trovare un materiale simile e ad utilizzarlo per tale scopo, potremmo dire di aver trovato un'altra anomalia utile: SCP - 4002.
Parlando di anomalie, spero non incontrino SCP-4001, l'ultima arrivata alla nostra struttura, poco dopo Chrysalis.
Ho ancora qui i suoi appunti, se la incontrassero sarebbe la fine.

---

OGGETTO: SCP-4001/La Presenza
Data: 30/10/2018
CLASSE DELL'OGGETTO: Keter
PROCEDURE DI CONTENIMENTO: SCP-4001 deve essere contenuto in una cella con pareti rivestite d'avorio puro a forma di Amuleto della Madre Luna(un amuleto indiano in grado, secondo alcune credenze, di scacciare gli spiriti), dalle dimensioni  60X60X60; circondata da telecamere termiche e rilevatori di radiazioni interne ed esterne; a parte gli alimenti che il soggetto richiede, che comprendono carne al sangue e prede vive(animali), che verranno introdotti con gli appositi mezzi, niente deve essere inserito o estratto dalla cella e nessuno deve interagire con l'anomalia senza autorizzazione.
DESCRIZIONE: SCP-4001 è una presenza non materiale, descrivibile come un'ombra o una sagoma di fumo in grado di mutare tutto di se stessa e in qualsiasi momento voglia. L'anomalia si è presentata agli agenti come "Presenza", quindi il personale si riferisce ad SCP-4001 come una femmina.
CATTURA: Cambiando varie forme, SCP-4001 si era mimetizzata e stabilita in una cittadina in California. Gli abitanti del luogo venivano rapidamente decimati e le segnalazioni di persone scomparse permisero alle nostre Task Forces di trovare l'anomalia. 
Una mercante di amuleti contro gli spiriti maligni aveva fornito le attrezzature per catturarlo.
Alla vista degli agenti, è rimasta in forma d'ombra e ha mostrato poco interesse, come se non li vedesse nemmeno, poi come né ha sterminato la metà ad una velocità incredibile.
Alla fine è stato catturata e rinchiusa, come se quegli amuleti avessero annullato i suoi poteri.
Ha continuato a mostrare disinteresse agli stimoli esterni, se non al cibo, specialmente alle prede vive. Non sembra mangiava direttamente le sue vittime, prima risucchia loro le energie e(è una teoria) l'anima, poi si nutre del corpo.
INCIDENTE DEL 1/04/2018: Del personale di Classe-D è stato fatto entrare nella cella di SCP-4001 per tentare una comunicazione.
SCP-4001 è dimostrata colloquiale e gentile, fino ad un certo punto.

D-302: Puoi parlare SCP-4001?
SCP-4001: Si. Ma gradirei essere chiamata con lo stesso nome con cui mi sono presentata ai vostri uomini.
D-329: Presenza giusto?
SCP-4001 annuisce
D-329: Noi siamo...
SCP-4001: Personale autorizzato di Classe-D, strano che non sia un dottore a parlarmi, ma immagino sia più sicuro così, con personale sacrifibaile [RIDE COME SE DIVERTITA]
D-303: Perché hai ucciso quelle persone?
SCP-4001: Potrei non avere il diritto di decidere sulla vita altrui, ma non ho neanche l'obbligo di morire di fame, è pura sopravvivenza.
D-303: Quindi non sei una...creatura aggressiva
SCP-4001: [Compare davanti ai due] No [Li afferra per la gola] Sono molto peggio, è diverso.

SCP-4001 ha sbranato uno dei due addetti, svuotandolo come un sacchetto di tutto ciò che era dentro il corpo e avvolgendolo, bruciando poi i vestiti e la pelle, come se fosse fatta di fuoco.
Ha poi risparmiato l'altro, attraversandolo come se fosse nulla e spostandosi poi in un angolo della cella, è stato stato scoperto in seguito che quella nell'angolo non era che una copia di SCP-4001(che si è dissolta appena scoperto l'inganno e prima che i ricercatori potessero analizzarla). SCP-4001 è stata ritrovata memtre tentava la fuga, dopo aver usato il corpo di D-303, che aveva posseduto a quanto pare, come un costume per passare inosservata e tentare la fuga.
È stata fermata e riportata nella sua cella.
Da quel momento non ha più tentato fughe, né ha risposto ai tentativi di comunicazione di altri addetti di Classe-D, i medici sono riusciti a farla parlare di nuovo acconsentendo ad una sua richiesta: tenere in cella con lei un membro qualsiasi del personale di Classe-D.
Normalmente nessuno avrebbe acconsentito a tale richiesta, ma l'anomalia è stata irremovibile e si trattava di personale sacrificabile, un membro di Classe-D(D-1024) è stato quindi ceduto ad SCP-4001 e viene lasciato uscire solo per usufruire del bagno e della mensa della struttura.
SCP-4001 non ha mai fatto del male D-1024, lo ha tenuto e continua tutt'ora a tenerlo con lei senza apparente motivo.
I medici continuano a chiederle il perché, ma si rifiuta di rivelarlo.

---

Posando il foglio fra le mie mani, tengo d'occhio Chrysalis e gli altri da una telecamera nell'infermeria, non so che darei per poterli aiutare, magari sapere che il ragazzo con loro è D-1024 potrebbe magari aiutarli a capire dove si trova SCP-4001 e ad evitarla come la Peste.
Devo dire che ci sono sviluppi davvero interessanti, peccato non potermi concentrare solo su di loro, ma devo occuparmi degli ospiti.

<< Siete arrivati finalmente >>

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Capitolo 9
*** 9: SCP-4001's Secret ***


Ricapitolando la nostra situazione: ci siamo rifugiati nell'infermeria, non sappiamo quanto a lungo durerà questo nascondiglio.
Derek è crollato, a dormire intendo, credo le ferite, seppur guarite, gli diano ancora fastidio. Viola sta badando a SCP-053 e SCP-1048, mentre io controllo una piantina per la fuga.
Sento una voce sussurrarmi:"Corridoio", mi scuso ed esco dalla stanza, chiedendomi se non mi sia immaginata tutto e trovando SCP-106, anche detto Radical Larry, ad attendermi, appoggiato ad un muro.

<< SCP-106... >>
<< Larry, chiamami Larry >>
<< Scusa Larry, cosa vuoi? >>

Chiedo un po' sulla difensiva, non è che abbia paura di lui certo...mi terrorizza e basta.

<< Devo rivelarti un segreto, qualcosa di molto importante >>

Ok sono interessata.

<< Sono tutta orecchi >>
<< Tsk tsk tsk, nessuno da senza ricevere >>

E ti pareva, ma dovevo aspettarmelo.

<< Cosa vuoi? >>
<< Se tu riesci ad uscire da casa mia ti dirò tutto >>
<< Intendi la tua dimensione tascabile? >>
<< Esatto, se non riesci... >>

Una risatina, per nulla rassicurante, conclude la frase, facendomi venire i brividi.
Non credo sia la mossa più saggia, ma sono curiosa, forse troppo curiosa, di scoprire quale è il segreto che deve dirmi...dai rischiamo, fin'ora tanto ho appurato di essere parecchio resistente, per non dire quasi invincibile, mi basta tenere al sicuro il cuore.
Annuisco e ci stringiamo la mano, sempre grata di essere immune al suo tocco corrosivo, quindi lo seguo in una chiazza di nera nel muro, dopo aver detto a Viola dove andavo e averle lasciato i due piccoli, ed essermi beccata una "bella" ramanzina da parte sua.
Mi ritrovo in un luogo buio, freddo, ci sono varie scalinate grigie con del muschio verde che portano in nessun posto preciso e corrosione e muffa ovunque sulle pareti di alcuni tunnel.

<< Ecco casa mia, ci porto molto ospiti visto che mi piace ricevere visite, ma vogliono andarsene sempre subito >>

Dice Larry con una finta nota di malinconia nel tono.

<< Bel posto comunque, ci vediamo all'uscita >>
<< Buona fortuna >>

Mormoro un:"Grazie" mentre se né va 
Me servirà molta, io sono pessima in fatto di orientamento, mi sono persa nella mia stessa cella all'inizio e nei corridoi durante la fuga.
Che si aprano le danze!

---

Derek continua a riposarsi, beato lui che riesce a chiudere occhio aggiungerei.
Sento SCP-053 chiamarmi e la vedo, insieme ad SCP-1048, guardare qualcosa, un ammasso di fili e nastri rossi intrecciati, con degli occhi: SCP-066, il giocattolo di Eric.

<< Non è grazioso? >>
<< Il tuo concetto di "grazioso" è strano bambina >>
<< Eric? >>

Chiede il giocattolo rotolandomi accanto.

<< No mi spiace >>
<< Possiamo tenerlo? >>

Chiede SCP-053.
In effetti non dovrebbe essere un SCP pericoloso, anche se riesce a fare danni considerevoli, se non ricordo male, ma nessuna anomalia ci ha ancora fatto nulla, a parte SCP-860 II, immagino rischiare con questo non sia tanto grave.

<< Bé...credo...ma tu ed SCP-1048 dovete tenerlo d'occhio ok? >>

I tre schiamazzano allegri e si divertono insieme.
Ancora mi chiedo come mai non abbia subito gli effetti di SCP-053. L'ho guardata negli occhi, sono stata vicino a lei per più di dieci minuti e...qualcosa non mi sembra apposto.
Chissà, se riesco a trovare delle informazioni più accurate in giro...ah giusto, se non sono morti, i medici della struttura e il personale competente dell'attrezzatura, devono essere stati tutti evacuati.
O meglio, tutti tranne uno...no!
Rivolgersi a lui sarebbe un suicidio!
Ma dopotutto, non ha percepito la malattia la prima volta, forse non mi ucciderà...ok, rinchiudiamo per bene Derek in modo che non scappi tutto solo e andiamo da SCP-049 per cercare aiuto.

<< Che piano del cazzo >>

Mi rimprovero da sola.
Scrivo un biglietto a Derek, usando alcuni blocchi degli appunti in questa stanza, e chiudo alla meglio l'infermeria.
Tradotto: devo andare e tornare nel minor tempo possibile per evitare "incidenti".
Prendo i tre "piccoli" con me e ci dirigiamo verso un laboratorio del piano di sotto.
Un attimo, che ci fa SCP-294 in ascensore?

---

Ok, mi sono già persa venti volte nello stesso corridoio, comincio a stufarmi. E le persone mezze morte che rantolano e si lamentano stanno diventando molto fastidiose.
Non uscirò mai da qui cazzo!
Scivolando contro una parete, chiudo gli occhi, immaginando di trovarmi nel corridoio di prima e desiderando ardentemente di tornarci.
Riapro gli occhi e sono li.

<< Complimenti per l'uso del teletrasporto >>

Teletrasporto?
Sul serio, non ho mai esercitato bene le mie abilità, non credevo funzionasse davvero...che figata!
Se qualcuno se lo chiede, non è che mi impedissero di esercitarmi, anzi, i medici della struttura volevano assistere per prendere appunti, è che io sono pigra.

<< Grazie Larry. Qual è il segreto? >>
<< Riguarda SCP-4001 >>
<< Ne ho sentito parlare... >>

Non so perché, ma mi sembra di ricordare...qualcosa, ma non riesco a ricordare del tutto.
Qualcosa mi dice che il segreto non è nulla di buono comunque.

<< È evasa anche lei ed è proprio qui vicino, molto vicino >>
<< Che intendi? >>

Chiedo, non proprio sicura di volerlo sapere.

---

SCP-049 sta ricucendo un paziente dopo l'autopsia.
Io e i tre SCP con me entriamo cercando di non disturbarlo.

<< È bello rivederti, Miss Viola, anche voi amici >>

Dice ad SCP-053, SCP-1048 e SCP-066, ok, sta diventando stancante perfino pensare i loro "nomi", mi sa che sto diventando troppo pigra.
Lascio i tre a giocare insieme in un angolo e mi avvicino, un po' meno cauta di quanto dovrei essere.

<< Dottore ho bisogno del tuo aiuto >>
<< Interessante >>

Fa inclinando il capo con un sorriso, so che sta sorridendo sotto la maschera, chiamatelo intuito femminile.

<< Di che si tratta? >>
<< Ho notato di essere immune agli effetti collaterali di diverse anomalie qui dentro e vorrei capire come, analizzare questi nuovi modelli che ci hanno fornito come "divisa e protezione" potrebbe essere un inizio >>

Il suo sguardo mascherato si fa improvvisamente serio e freddo.

<< Sai che vuol dire che dovrai spogliarti? >>
<< Si, ma ho visto che ci sono una tenda e un camice per coprirmi >>

Ridacchia, posandomi una mano sulla spalla e portando il suo "volto" al mio orecchio, sussurrandole con voce bassa:"Se davvero questa tuta è uno dei motivi per cui sfuggi alla mia cura, una volta tolta potrei avvertire in te la malattia, ci hai pensato?"

Deglutisco spaventata, ma non posso tirarmi indietro ormai.
Vado dietro una tenda, ed esco, dopo essermi cambiata nel camice da paziente, porgendo lui la tuta.
Da come è teso e mi fissa, deduco che si stia sforzando molto per non assecondare il desiderio di curarmi e liberarmi quindi dal male della Peste.
Dopo devo ricordarmi di ringraziarlo con tutta me stessa.
Dpo un paio d'orette, SCP-049 mi porge nuovamente la tuta, ancora molto teso.
Mi rivesto in fretta, molto in fretta, quindi lo vedo più rilassato.


<< Allora dottore? >>
<< Come dicevi, la tua può sembra fatta da un materiale organico in grado di schermare gli effetti anomali e gli istinti degli SCP >>

Ok, fin qui il buttare ipotesi a caso ha funzionato allora.

<< Cosa può danneggiarla fino a non consentire il suo funzionamento?>>
<< Un solo strappo e tutto va male >>
<< Ecco perché tutti prendono di mira Derek, ha la tuta strappata >>.

Ma aspetta, SCP-053 non gli ha fatto nulla comunque, come cazzo è possibile?!

<< Non credo sia per la tuta >>
<< Che intendi? >>
<< Era già strappata quando lui è entrato qui, eppure non ho percepito nulla la malattia in lui...ma qualcosa di peggio >>

Cristo se sono ansiosa ora.

---

SCP-053 segue SCP-1048 e SCP-066 in esplorazione nella stanza accanto, dove sentono strani suoni.
C'è qualcuno, o qualcosa: a loro sembra un uomo, molto alto e molto secco, gli arti sono così lunghi e sottili, che per i tre sembra quasi impossibile immaginarlo reggersi in piedi, la pelle è grigia e gli occhi erano privi di pigmentazione.

<< Ciao >>

SCP-096 si volta ad osservare i tre appena entrati.

 

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Capitolo 10
*** 10: Near the Exit ***


Note d'autrice: Nel sito ufficiale, inglese, della SCP Foundation lessi di un esperimento che vedeva come soggetti SCP-096 ed SCP-053, che erano stati fatti incontrare e l'incontro era andato a buon termine. O meglio, prima SCP-096 ha smattato come è solito fare, per poi calarmarsi appena SCP-053 è scoppiata a piangere, al ché il primo ha cercato di consolarla, no  ricordo come.
Si, ci rimasi di sasso anche io.

Mattalara
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<< SCP-4001 si è nascosta fra gli umani del personale, di Classe-D >>
<< Quindi potrebbe essere chiunque del personale rimasto qui? >>

Chiedo sempre più preoccupata.
Del personale di Classe-D ho incontrato solo Derek e Viola dopotutto.

<< SCP-049 potrebbe sapere qualcosa in più, sa anche troppe cose >>
<< Ok vado. Grazie Larry >>
<< Prego >>

Mi saluta sparendo nel muro.
È il momento di fare luce su questa faccenda, meglio usare le ali per arrivare li.
Ma...sbaglio o SCP-294 l'ho già passato un paio di volte?

---

SCP-096 fissa in volto SCP-053, lanciando un urlo disturbato e emettendo versi simili a dei pianti sconnessi fra loro, prima di fermarsi brevemente e guardarla di nuovo.
La bambina, che sembra una semplice umana, è spaventata, eppure non fugge e SCP-096 sembra quasi incerto sul da farsi.
Davanti ad un qualsiasi umano, avrebbe agito di conseguenza, uccidendolo, ma non agì in tal modo verso quella bambina.
Si avvicina a lei con fare guardingo, come se avesse paura di quello scricciolo, SCP-1048 e SCP-066 si stringono insieme tremando intimoriti.

<< Che ci fai qui tutto solo? ...ti va di venire con noi? >>

SCP-096 rimane immobile e silenzioso, scrutandola attentamente e vedendola allontanarsi, facendo lui cenno di seguirla.
Lentamente, segue i tre con passo incerto, fino alla cella di SCP-049, il quale sussurra qualcosa du sorpreso alla vista della nuova anomalia.
Deve averne sussurrato il nuove, visto come Viola si copre gli occhi e si volta con una mano sulla faccia.

<< Ma non riponevi tanta fiducia nella tua tuta? >>

Rise SCP-049, ottenendo in cambio uno schiaffetto sul braccio e un isterico:"Non voglio sfidare la fortuna! Guarderò quando me la sentirò ok?!"
SCP-096 li guarda con aria confusa, ma chiaramente non vuole chiedere ulteriori spiegazioni, né tantomeno scatenare qualche situazione spiacevole che potrebbe coinvolgere l'umana li presente.

<< Ho avuto un infarto giuro >>

Commenta Chrysalis, arrivando in quel momento con un cappuccino in mano e un'aria di sufficenza.

<< Scusate il ritardo, SCP-294 si stava ricaricando. Ciao SCP-096, benvenuto nella Compagnia degli Evasivi! La CDE >>

Lo saluta la ragazza con fare fin troppo esaltato, tanto da far fare all'altro un passo indietro.
"Ma non era chiamato 'Shy guy'? È passato da timido a spaventato?"
Si chiese mentalmente Chrysalis, preoccupandosi per un attimo di avere qualcosa fuori posto.

<< Poi fondiamo la CDE Foundation? >>

Chiede SCP-053 ridendo alla sua stessa battuta, vedendo poi la reazione degli altri sussurra un:"Cambiamoci nome" con un broncio che dovrebbe essere scocciato, ma che risulta solo adorabile.

<< Ah già Derek ci nasconde qualcosa >>
<< Stavo per dirtelo...ma come lo sai? >>
<< Ho "convinto" SCP-079  a connettersi al computer del dottor Albert, per dare una sbirciata ad alcune informazioni e alla strada più breve per l'uscita, oltre che ai codici >>

---

Arriviamo, dopo innumerevoli corridoi, SCP-294 e dopo esserci persi SCP-096, ad una porta, una porta apparentemente innocente.
Sinceramente, io non sono molto sicura della cosa, ma il Dottor Morte, SCP-049, continua a dire che è una scorciatoia.
Ci affacciamo su una scalinata quasi del tutto invisibile, visto che è buio pesto, si fa vedere però un volto pallido che ci fissa.

<< SCP-087 B?! >>

Chiedo spaventata.
Nessuno che abbia messo piede su quei gradini è mai tornato indietro.

<< Hey amico, ti dispiace se usiamo la scalinata per un po'? >>

Il volto scompare nel buio.
Non so se abbia assentito o meno, ma SCP-049 sembra tranquillo, quindi lo seguiamo scendendo le scale

<< Ma l'uscita non è al piano suoeriore? >>
<< Abbi fede Miss Viola >>

Io ce l'ho fede, ma non è esattamente riposta in questo SCP.
Alla fine giungiamo ad una porta, dopo un paio di piani, quindu salutiamo SCP-087 B ed usciamo, ritrovandoci nella sala principale e a pochi passi dall'uscita qui davanti a noi.

<< Possiamo uscire! >>

Urlo festeggiando e abbracciando forte Chrysalis, la quale ricambia esultando con un:"Posso ritrovare Liz!"

<< E noi? >>

Chiede SCP-053.
Infatti questo è un problema, mi sentirei male perfino io a lasciarli qui da soli.

<< Mi prenderò cura io di questi tre >>

Fa SCP-049 ponendo una mano sulla spalla della bambina.

<< Qualche minuto insieme prima dell'arrivo dei rinforzi? >>

SCP-049 annuisce.
SCP-053 abbraccia Chrysalis sussurrando:"Mi mancherai", la demone, le abbiamo dato questo soprannome, ricambia il gesto con gli occhi lucidi, stringendo forte la bambina.
Anche SCP-1048 e SCP-066 si uniscono all'abbraccio.

<< Tornerò presto e insieme a Liz miglioreremo questo posto, non sarà più una prigione, ma tu e gli altri dovete restare qui >>

I tre annuiscono.

<< Grazie di tutto >>

Dico sorridendo ad SCP-049.
Il Dottore mi prende per mano, avvicinando la maschera al mio volto, tanto da sfiorare con la punta del becco le mie labbra.
Dovrei picchiare gli altri per le risate e le battutine stupide, ma mentirei se dicessi che questo "bacio" non sia stranamente bello. Insomma, come posso dire...mi piace che qualcuno sia interessato a me e la cosa mi fa..."frizzare"?
Lasciamo perdere, sarebbe quasi romantico se non fisse totalmente ridicolo.
Appena il "bacio" finisce, non mi serve certo uno specchio per sapere che sono diventata più rossa di di SCP-066.
Alla fine SCP-049, SCP-053, SCP-1048 ed SCP-066 partono, tornando ai piani inferiori, Chrysalis mi prende per mano e mi porta alla porta per immettere il codice che SCP-079

<< Che facciamo poi? >>
<< Cominciate con lo spiegarmi perché mi avete lasciato indietro >>
<< Derek? >>

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Capitolo 11
*** 11: The Real SCP-4000 ***


Io e Steve, il mio nuovo secondo in comando, per ora, siamo arrivati a destinazione.
Trovare questo posto è stato difficile, ancor più difficile è stato convincere i signori Armeni a parlare con me e a spiegargli quello che succede, ma è comprensibile che siano diffidenti, visto di cosa dobbiamo parlare, anzi, di chi.
Alla fine tanto, non resterà che insabbiare tutto con qualche scusa e assicurarsi che i due perdano ogni memoria di noi due e quello che stiamo per dirgli.
Suono il campanello e aspetto.

<< Buongiorno, lei è la Dottoressa Elizabeth? >>
<< Si, mi dia del tu per favore, questo è il mio collega Steven >>

Il camice da lavoro è una perfetta tessera di riconoscimento.
Ci accomodiamo in un piccolo ma accogliente appartamento, mi fermerei ad ammirare ulteriori dettagli ma devo concentrarmi sulla missione.

<< Lei dov'è? >>
<< In camera sua, sta disegnando >>

Mi accompagnano ad una stanza, dove una ragazza che, se non fosse per le ovvie differenze riguardo l'aspetto, sarebbe la perfetta copia di Chrysalis.

<< Buongiorno bambina, sei Lara giusto? >>

Mi guarda con fare leggermente intimorito, stringendomi la mano con un educato:"Sono io, piacere di conoscerla".

<< Avrei alcune domande da porti, se non ti dispiace >>
<< Certamente, mi dica >>

Ok, devo essere il più rassicurante possibile, anche se non vuole darlo a vedere, è terrorizzata.
Quelle lauree in psicologia ed in medicina e gli anni passati come psicologa infantile in una scuola stanno dando i loro frutti. Anche se l'avevo già appurato con SCP-053 e altre anomalie dalla mentalità di un bambino.

<< I tuoi mi hanno detto che ti piace scrivere, è vero? >>

Annuisce confusa, chiaramente non sa dove voglio arrivare.

<< Ho saputo inoltre che sei brava dare vita ai tuoi personaggi >>

Ora impallidisce con gli occhi spalancati, cercando in modo evidente di evadere la domanda.

<< Non devi aver paura, io voglio aiutarti >>

La rassicuro prendendole le mani.

<< Le ho trovate, sai di chi sto parlando >>
<< ...si, lo so >>
<< Se vuoi aiutarle, mi serve che mi dici innanzitutto cosa è successo all'inizio >>

Guarda di sfuggita la madre, vedendo che stava per dire qualcosa, poi fa un bel respiro e inizia a spiegare.

<< Io...non lo so com'è che succede. Ho iniziato a scrivere, prima su carta e poi al computer, in entrambi i casi vedevo ciò che avevo descritto...come se fosse uscito dalla mia testa... >>

Abbassa la voce, come se temesse di non venire creduta.

<< Possiamo confermarlo... >>

Interviene la madre.

<< Quelle...strane cose si sono aggirate per casa a lungo, le abbiamo vietato di scrivere di loro per provare a fermarle, ma non sono scomparse fino... >>
<< Fino alla gita? >>

Chiedo.
Annuiscono.

<< Cos'è successo a quella gita? >>
<< È stato un incidente! >>

Esclama subito Lara, temendo probabilmente di essere etichettata come la causa dell'esplosione.

<< Uno dei miei compagni le aveva viste e si era spaventato, era corso in uno dei laboratori e io ho cercato di fermarlo...ci ho provato, poi c'è stata quell'esplosione e lui...lui... >>

È il caso che non la spinga oltre su questo argomento, sta quasi per scoppiare in lacrime poverina.
Porto Steven e la madre di Lara in cucina, dobbiamo parlare molto seriamente riguardo questa faccenda.

<< Signora, mi spiace informarla che sua figlia ha...una specie di anomalia, qualcosa che le da la possibilità di portare la sua fantasia su livelli più realistici e, chiaramente, non è in grado di controllarsi >>
<< C-cosa intende fare? >>

Chiede la donna, temendo già la possibile risposta.
Tutto vorrei fuorché portare via di qui la ragazza, ma sarebbe pericoloso per lei e per gli altri continuare così, senza poter controllare le sue creazioni.

<< Steven, inizia ad ufficializzare le procedure standard, abbiamo trovato la vera SCP-4000 >>

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Capitolo 12
*** 12: The Battle ***


Derek è dietro di noi.
La sensazione di disagio e pericolo che prova Chrysalis è talmente forte che la provo perfino io, sopratutto dopl aver scoperto che potrebbe nascondere qualcosa di molto serio.

<< Bello rivedervi, ma chiamatemi com il mio vero nome >>
<< ...SCP-4001... >>

Sussurro sempre più preoccupata.

<< No, Presenza >>
<< Cosa hai fatto a Derek brutto mostro?! >>

Gli urlo contro, vedendola solo ampliare il ghigno crudele che le illumina il volto.

<< Viola, in realtà credo che...ehm... >>
<< Diglielo Chryss, avanti... >>

Dice Presenza.
Il suo corpo scompare, rimanendo un'ombra buia e fumosa, come un semplice disegno nell'aria, esclamando con una voce che era un coro di suoni confuse:"Derek non è mai esistito!"

<< Cosa?! Stai mentendo! >>
<< Certo che no, D-1024, o meglio Jack...qualcosa, è già tanto che ricordi come si chiama >>

Sbuffa con disgusto evidente nel tono.

<< È stato un'ottima copertura, perfetto per distrarre i medici con i loro esami, mentre mimavo alla perfezione il suo aspetto, talmente bene poi che sono riuscita ad ingannare diversi ricercatori, lasciando una copia mobile nella cella e "liberando" un ragazzo inesistente. Da li in poi è stata una bella recita, sopratutto nel giocare con te cara >>

Dice indicandomi.
Non riesco a crederci, Derek...il mio caro amico...era sempre stato questa cosa qui...nient'atro che un mostro crudele e spietato.
Chrysalis sembra spaventata forse più di me, ha sul volto lo sguardo di un cucciolo in trappola, le ali chiuse attorno al corpo tremante, le pupille allargate e i muscoli tesi; il suo cuore luminoso batte ad un ritmo talmente irregolare che sembra quasi voler esplodere.

<< Speravo non mi scopriste prima di essere usciti >>
<< Perché? >>
<< Perché serve un umano per uscire, a meno che Liz non disattivi il sensore che riveli le anomalie e impedisca loro di manomettere i controlli della porta, peccato l'abbia riattivato prima del previsto >>

Non riesco ancora a crederci.
Credevo fosse davvero qualcuno su cui contare e a cui tenere e invece, mi avrebbe ucciso dopo essere usciti.

<< Fortuna che la tuta è talmente avanzata da avermi nascosto alle altre anomalie, all'inizio >>

La avveleno con lo sguardo, purtroppo non  letteralmente.

<< Hei, sono stati i medici ad usare un povero innocente come cavia, io ho solo creato una nuova identità al corpo che loro hanno sacrificato senza rimpianto >>

Sibila con chiaro disgusto nella voce, almeno su qhesto siamo d'accordo.

<< Eri davvero convincente sai? Sembravi quasi capace di provare emozioni >>
<< Io ne sono capace, sono in grado di provare sentimenti ed altro, solo che avvolte sono un ostacolo, avevo bisogno di te per uscire. Poi una volta eliminate le guardie... >>
<< Ma io ho sentito i suoi pensieri, le sue emozioni...era davvero preoccupato per Viola quando era stata presa da SCP-049 >>

Mormora Chrysalis avvicinandosi a me, Presenza applaude sinceramente colpita.

<< Vedo che la telepatia l'hai ereditata allora, figlia mia >>

Ok, mi sono letteralmente strozzata con un'esclamazioni di sorpresa, rimasta incastrata in gola come un rantolo strozzato.

<< Ah giusto, voi non potete saperlo ancora, bene, tu non sei l'SCP-4000, come io non sono SCP-4001 >>

Dice fluttuando in aria e sedendosi nel vuoto, parlando con fare formale e quasi amichevole.

<< Io non ci sto capendo più nulla >>

Sussurra Chrysalis, oh quanto la capisco.

<< SCP-4000 non è che una semplice ragazza umana con un solo potere: è in grado di dare vita a tutto cio che inventa scrivendo, addirittura potrebbe alrerare la realtà di alcune cose, ovviamente non sa controllarsi bene, ancora... >>

Vedo Chrysalis farsi sempre meno confusa, come se stesse lentamente iniziando a capire.
Beata lei.

<< ...tu ed io facciamo parte delle sue creazioni, ci ha create lei come madre e figlia e, sempre lei, ci ha dato la vita. Peccato per quell'incidente >>
<< ...ora ricordo! >>

Esclama Chrysalis.

<< L'esplosione ai laboratori, è avvenuta perché un ragazzo mi aveva visto e, spaventato, aveva cercato di scappare, finendo in un reparto di prodotti chimici infiammabili...io ero appena venuta alla vita, ecco perché il trauma è stato così forte da farmi perdere la memoria dopo l'esplosione >>

Ah, ora le cose sono un po' più chiare anche per me, il problema è uno solo: cosa cazzo faccio io adesso?!

<< È semplice "tesoro" >>

Mi schernisce Presenza con un ghigno divertito.

<< Apri la porta, noi ce né torniamo a casa e tu potrai andartene >>

Posso fidarmi?
Chrysalis sta girando su se stessa confusa, mentre l'altra non è che aiuti tanto con il suo onnipresente sorriso crudele.
Scuoto la testa con decisione.

<< Riformulo l'ordine... >>

Alza una mano, chiude il pugno, io cado in ginocchio tenendomi lo stomaco e piagnucolando dal dolore.

<< Apri. La. Porta! >>

Chrysalis mi fa cenno di obbedire.
Non so se trovare strano o meno che la testa non le sia esplosa con tutti i ricordi improvvisi.
Mi rialzo, ignorando le fitte di dolore che, lentamente, svaniscono e immetto il codice di sblocco, lo scanner controlla che non sia un'anomalia e le porte si sbloccano.

<< Bene, ora possiamo anche andarcene, peccato non poter rivedere la cara Liz, dovrei ancora ringraziarla per avermi permesso di ritrovare mia figlia >>
<< Prego Presenza >>

Neanche il tempo di finire la frase che delle guardie armate entrano e bloccano l'uscita, con le armi puntate contro Presenza.
Liz arriva con passo lento e autoritario, posandomi una mano sulla spalla e sorridendomi, grata che abbia protetto la sua "bambina".
Lei e Chrysalis si abbracciano felici, anche se la vera madre della mia amica non sembra molto felice davanti a quella scena.
Ma dopotutto, ha appena ritrovato la figlia e un'altra donna si mette a fare la mamma con lei.

<< Dottoressa, anche io mi chiedevo che fine avesse fatto, molto interessanti gli esemplari che avete qui >>
<< Ti ringrazio per le informazioni che ci hai fornito sulla vera SCP-4000, ma tu e Chrysalis non scapparete >>

Dice piazzandosi di fronte all'avversaria, pur essendo priva di armi.
Che coraggio!

<< Lara, SCP-4000, è già con noi e voi due non potreste sopravvivere a lungo senza di lei >>

Finalmente, Presenza sembra vacillare, improvvisamente più insicura si guarda un attimo attorno, poi riprende la sua compostezza.

<< Credi che non possa andare e tornare quando voglio? Chi mi fermerà? >>

Chiede beffarda Presenza, quasi in modo seccato, poi si innervosisce.
Dietro di Liz c'è un'altra ragazza, identica a Chrysalis, solo meno formosa e con gli occhi marroni.
Noto Presenza indietreggiare fino al muro, non sembra spaventata o arrabbiata con la nuova arrivata, ma è chiaro che l'idea di essere contenuta non le piace.
Comprensibile poi.

<< Non farei mai del male a loro, ma non mi lascerò certo catturare >>
<< Una prospettiva di lotta interessante, quasi quasi ci aggreghiamo >>

SCP-049?!
Lui e i tre che gli erano stati affidati arrivano tranquillamente in tutto il casino generale.
Le guardie intanto iniziano a rivalutare la loro scelta in fatto di lavoro.

<< Tutto qui? >>

Chiede Presenza, che senbra stia per scoppiare a ridere.
Dopo un blando:"È sempre qualcosa no?" come risposta, non ci resta che prepararci alla battaglia.
La tensione nell'aria è talmente palpabile da poter essere toccata con mano. Sopratutto perché siamo molto svantaggiati noi, voglio dire: quella è un'entità immortale e potente che farà fuori subito tutte le guardie, tre su quattro anomalie non faranno mai danni seri e SCP-049...poverino, non credo sappia combattere una cosa del genere.
Io sono fottuta, ma quello credo si intuisse da quando mi sbatterono in Classe-D anni fa.

<< Allora mamma, vuoi combattere o rinunci? >>
<< Non sarebbe umile la ritirata proprio adesso, se mi battete, verrò con voi >>
<< Combattiamo sul serio? >>

Senza il tempo di finire la frase, le guardie aprono il fuoco contro Presenza, la quale si lascia attraversare dai proiettili, che non fanno praticamente nulla.
SCP-049 fa cenno ad SCP-066, SCP-053 ed SCP-1048 di farsi da parte, visto che verrebbero probabilmente fatti fuori, poi avanza fino a sfiorare il "volto" di Presenza con una mano, osservando come tale gesto non produca alcuna reazione, quindi torna indietro e si mette in un angolo proclamando pacato:"Se vi serve un medico poi, io sono qui".
Non so se è solo una mia impressione o meno, ma mi sembra quasi sconfortato dalla futilità del suo tocco.
Le guardie cercano di colpire Presenza, finendo tutte a terra come carte da gioco spinte dal vento, tradotto: abbiamo perso l'artiglieria.

<< Volete ancora lottare? >>

Un colpo di coda e "Miss. Sono-più-forte-io" finisce contro un'altra parete.
SCP-682 ed SCP-860 II sono arrivati giusto in tempo per darci una zampa.
Anche se ho la vaga impressione che nemmeno loro potranno fare molto e che una certa anomalia sia qui più per mangiare che per assisterci.

<< Liz, il Medaglione della Madre Luna, che fine ha fatto? >>
<< Io non...non lo so, da quel che ricordo, visto che la cenna con tale forma era sufficente a contenerla, è stato usato per dei test su altre anomalie >>
<< Gli appunti dove sono? >>
<< Nel Laboratorio B-12, perché?>>
<< Tenetela occupata, noi torniamo subito >>
<< Aspetta, cosa?! >>

Chrysalis prende Lara e la porta via nel corridoio.
Più facile a dirsi che ha farsi, SCP-860 II ed SCP-682 vengono respinti ogni volta che riuscono a farsi breccia fino al bersaglio, ma almeno loro riescono a fare qualcosa.
Io e Liz poi non possiamo fare molto ora come ora, a meno che...

<< SCP-066 stordiscila! >>

L'ammasso di fili, comincia a rimbalzare intorno allo spettro, crepando il pavimento e emettendo stridii acuti e dolorosi per tutti noi, ma sta funzionando.
La Presenza sembra sempre più disorientata e, a forza di colpi, visto che era sembrava essere vulnerabile, è finita in una di quelle crepe, appesa con una mano.
Ha funzionato!
Si rialza, finendo invischiata in una chiazza di corrosione che solitamente simboleggia la presenza di SCP-106.
Lara e Chrysalis ritornano.

<< Sappiamo dov'è il medaglione >>
<< Dov'è?! >>
<< È stato gettato in SCP-354 >>
<< Non vorrete mica... >>

Le due fanno l'occhiolino simultaneamente, poi Chrysalis prende Lara e spicca il volo per andare da SCP-354.
Qualcosa mi afferra la caviglia: una specie di appendice fumosa.
Presenza sta affondando nel buco formato dalla corrosione di SCP-106, trascinandosi dietro anche me.

---

Devo dire che il panorama qui non è male, questo mix di neve e sangue è stupendo.

<< Pronta cara? >>

Mi chiede Chrysalis, in tutta risposta le stringo le braccia attorno con un cenno di assenso ad occhi chiusi.

<< Aspetta...io non sono mica immortale! >>

Chiude le ali e si lascia cadere dentro la piscina di sangue.

---

Credo di essermi persa, odio questo posto.
Presenza mi compare davanti, ridacchiando come sempre.

<< Bel paesaggio eh? >>
<< Non puoi vincere! >>
<< Perché tu puoi? >>

Non rispondo, sarebbe inutile.

<< Perché non ti arrendi e basta? Non morirai mica >>
<< Perché mia cara, ormai la sfida è stata lanciata, deve esserci un vincitore, o una vincitrice nel mio caso >>
<< Non te la stai tirando troppo? >>

Scuote la testa divertita, la afferro e la sbatto contro la parete, stufa di quel suo atteggiamento di superiorità.

<< Ti consiglio di non scherzare con il fuoco, come dei semplici umani sono stati in grado di contenerti, saranno anche in grado di sbatterti nuovamente in quella gabbia! >>
<< A parole sei brava, peccato non ti servano a molto >>

Le tiro uno schiaffo, provando un fortissimo dolore alla mano, grazie al cielo non me la sono rotta.
Ride ancora, afferrandomi per la gola e lanciandomi lontano.

<< Cerchi di farmi prendere tempo? O sei solo autolesionista, ma dopotutto, per prendersi una cotta per il Dottor. SCP-049 non devi essere molto sana >>
<< Ho imparato che essere pazzi non è male >>

Le tiro un pugno, colpendola dove dovrebbe essere il volto, si tira indietro, ma non sembra ancora ferirsi, anzi, mi tira un calcio allo stomaco che mi spinge giù da una sporgenza, dove resto aggrappata con le mani.
Il vuoto sotto di me sembra quasi volermi risucchiare, scivolano anche le mani.
Presenza mi afferra e mi tira di nuovo su, guardandomi divertita, come se avesse davanti un bel giocattolo nuovo da to.pere.

<< Tu rischi grosso >>
<< Non ho nulla da perdere...Derek >>

Le faccio lo sgambetto, sbilanciandola e trascinandola con me nel vuoto.
Se devo morire, almeno voglio provare a ferirla ora, che sembra essere troppo scioccata per muoversi o fare altro.

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Capitolo 13
*** 13: We Won ***


Non capisco come faccio ad essere ancora viva.
A parte che dovrei chiedermi piuttosto perché Presenza mi abbia di nuovo salvato, uscendo dalla dimensione tascabile di SCP-106.

<< Perché? >>
<< Uno: sei amica di mia figlia no e sarò anche stronza quanto vuoi, ma non al punto di ferirla; due: non voglio far finire i giochi troppo pres... >>

La frase si smorza sulle sue labbra.
Reazione perfettamente comprensibile, se ti capita di vedere due ragazze coperte di sangue dalla testa ai piedi e con il medaglione che può sconfiggerti.

<< È stato divertentissimo! Poi questo sangue ha un sapore davvero particolare >>

Fa Chrysalis leccandosi le labbra, mentre Lara si guarda come stesse guardando qualcosa di disgustono, esalando uno sbuffo che dovrebbe essere un:"Che schifo!".
SCP-049 mi tira a accanto a se e gli altri, mentre le due assorbenti vaganti puntano il medaglione verso Presenza.
L'oggetto brilla in modo intenso e ipnotico, quasi spaventoso.

<< Non è facile liberarsi di voi devo ammetterlo >>
<< Grazie, abbiamo dovuto faticare per essere riconosciute >>

Ridono le due.
Lara indossa il medaglione, il quale non smette di brillare, anzi, la luce che emette sembra intensificarsi e Presenza sembra davvero, finalmente aggiungerei, preoccupata per la sorte del "gioco".

<< Non rimane che vincere e mettere fine a questa storia >>
<< Sconfitta da degli umani e mia figlia, immagino mi toccherà restare rinchiusa qui fino a nuovo ordine >>

Wow, deve avere qualcosa di serio contro queste strutture se nemmeno la presenza dei suoi famigliari la convince a restare.
La luce del medaglione fa per investire la fumosa figura, la quale alza rapidamente le braccia in segno di resa, facendo fermare le due davanti a lei.

<< Non c'è proprio altro modo in cui far finire questa faccenda? >>

Chiede.

<< Se non vuoi essere rinchiusa direttamente nel medaglione, no, ti arrendi? >>

Chiede Chrysalis e con grande sforzo, si trasforma in quello che sembra essere un ciondolo, poi si appende al collo di Lara.
Liz si avvicina, guardando tutto il casino fatto con vagp interesse.

<< Quindi, dobbiamo solo rimettere tutte le anomalie nelle loro celle ed insabbiare tutto con alcuni superiori? >>

Chiede fingendosi calma.
Chiamali compiti da poco poi, credo che riacciuffare le anomalie sia la parte più facile.

<< Comunque Viola, dopo quello che hai passato, aiutando Chryss e gli altri, immagino sia doveroso sdebitarmi, magari ridandoti il tuo vecchio posto >>

Evvai!

<< Vecchio posto? >>

Chiede Lara, che credo sia la più confusa di tutti al momento.

<< Si, vedi un tempo ero una ricercatrice, di Livello 4 per la precisione, sono stata sbattuta in Classe-D dopo aver osato sfidare gli ordini del capo durante un'operazione di recupero, gesto che ha messo in pericolo parecchie persone >>

E "parecchie persone" è eufemismo.

<< Cosa hai fatto? >>
<< Avevamo in custodia un'anomalia chiamata SCP-048*, Joey il cane, ora archiviato. Dopo un primo incidente era stato vietato l'alcol all'interno della sua struttura di contenimento, anche perché i suoi attacchi e i suoi tentativi di fuga erano aumentati in modo esponenziale e io, stupidamente, avevo dato lui una birra perché mi faceva pena >>

Se ci penso, mi sento ancora male, in fondo quella bestia ammazzò tutta la mia squadra, direi che l'essere sbattuta in Classe-D è stata una fortuna, visto che poteva accadermi qualcosa di molto peggio.

SCP-049 si volta a guardarmi un'ultima volta, ammiccando con fare molto più malizioso rispetto a prima e se né va nuovamemte in corridoio, seguito dal "Trio di piccini"  da SCP-860 II, la quale sta trascinando con la forza SCP-682, il quale stava già tentando la fuga.

<< Voi che farete? >>

Chiedo a Lara e Chrysalis.

<< Innanzitutto...direi di abituarmi alla mia nuova sistemazione >>

Risponde la prima.

<< Aspetta, vuoi davvero restare qui?! >>
<< È necessario, lo sai anche tu, almeno finché non avrò capito come controllare il mio potere...Cristo se sembra poco serio detto così >>

Chrysalis le poggia un'ala sulle spalle con fare confortante, tanto non si separerà da lei di sicuro.
Io...cercherò di portare avanti questo posto insieme a Liz, senza preoccuparmi riguardo al futuro e alla mia cotta per un medico pazzo dal tocco letale.
Tanto, cos'altro potrebbe accadere di più assurdo di quanto non sia già accaduto oggi?

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Note d'autrice: (*)= http://fondazionescp.wikidot.com/sc

Se qualcuno si chiedesse perché ho scelto di collegare la sua situazione lavorativa a quell'SCP, è solo che mi piace Joey, è stato il primissimo SCP che ho letto sul sito.

Mattalara

 

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Capitolo 14
*** 14: The End ***


Note d'autrice I: Primo, primissimo tentativo di scrivere dal punto di vista di un SCP che non sia Chrysalis, quindi verrà probabilmente un po' OOC, sopratutto perché si tratta di un personaggio enigmatico, con una sua profondità e una psicologia, almeno secondo me, complessa ma affascinante.
Troppe seghe mentali dite?
Comunque, sarà breve e(probabilmente) sarà un capolavoro, ma voglio provarci.

Mattalara
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<< Ma sei impazzita! Te lo scordi! Non ti lascerò correre questo rischio! >>

Urla Lara.
Eppure non mi pare di aver chiesto la luna, anche se sarebbe capace di portarmela visto può influenzare la realtà e addirittura alterarla,  quindi non dovrebbe essere un problema per lei fare ciò che le ho chiesto.

<< Andiamo Lara, non sei in grado di alterare la realtà? >>
<< Non so controllare il potere Viola, potrei farti del male o...o potrebbe non funzionare...o chissà cosa! >>

Esclama girando ossessivamente su se stessa e sbracciando in aria come la comica di un cinepanettone che parla in dialetto*.
La fermo, tenendole le mani sulle spalle e guardandola fissa negli occhi, parlando con decisione e sicurezza.

<< Tu puoi farcela, per favore, provaci >>
<< Viola, ti rendi conto che mi stai chiedendo di sfruttare un potere che non sono in grado di controllare, per renderti immune ad SCP-049...per cosa poi? No aspetta! Ho già capito >>

Fa con un sorrisetto che prende una piega maliziosa e divertita.

<< Hei, potrebbe anche piacermi si, ma non ho chiesto il tuo aiuto per portarmelo a letto >>
<< Viola, sono più piccola di te, ma non sono ingenua sai? Forse non ora, ma tanto lì finirete >>

Chiede quasi indispettita dal mio negare l'evidenza.
Anche se non credo che sia così evidente in fondo...o almeno lo spero.

<< Almeno provaci >>

Le dico infine, aggiungendo un:"Per favooooreee" con il tono più implorante che posso rivolgerle.
Alla fine la vedo tentennanre e, finalmente, cedere. Quindi lascia penzolare le braccio lungo i fianchi e mi rivolge uno sguardo di rimprovero, come a dire:"Se non funziona e ti ritrovi inseguita da un medico desideroso di curarti, saranno unicamente cazzi tuoi", anche se so che non gli lascerebbe farmi del male, ha un carattere troppo altruista e dolce, è un particolare del suo carattere che chiunque può notare.
Prende un taccuino e inizia a scrivere qualcosa, non so cosa, ma dopo qualche secondo, posa penna e taccuino e mi fa un cenno di sufficenza con il capo, come a dire:"Ecco, fatto".

<< Tutto qui? >>
<< Ti spettavi luci e nebbia colorata dal nulla? Oh una bella formula magica nel mezzo? >>
<< Sicura che funzioni? >>

Che cosa cazzo chiedo pure io?
Sono stata la prima ad insistere!
Comunque, non mi sento diversa, non sento nulla di strano, a parte la voglia di capire come faccia e se abbia effettivamente funzionato, passiamo ad una prova pratica va.

<< Viola, ma né sei sicura? >>
<< Ormai sono passate settimane e si, dopo tutto quei colloqui, posso dire che il mio trovarlo incredibilmente affascinante, psicologicamente parlando sopratutto, è mutato in qualcosa di più...insomma...lo dici sempre anche tu! Se ami una persona, non riesci cpmunque a spiegare cosa ti piace di più di lei! >>

Esco in corridoio, passano diverse celle e guardie, alcune anomalie sono trattenute perché stiamo finendo di apportare le nuove modifiche al posto.
Ancora mi chiedo come abbia fatto Liz a far tacere coloro che sapevano del suo litigio con il Capo e del suo attaccamento a Chrysalis, ma credo di avere qualche ipotesi, data sopratutto dal fatto che alcuni dovrebbero essere stati pagati, profumatamente anche, mentre altri non li ho più visti in giro.
Passo il recinto di SCP-999, che si agita gioioso e voglioso di giocare, mi fermerei volentieri con lui...lei...o quello che è quella gelatina, ma prima ho i miei obbiettivi.

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<< Eccone un altro >>
<< Già, è la terza vittima questa settimana >>

Vittima...continuano a chiamare i miei pazienti "vittime", come se io fossi un qualche folle omicida.
Ma come potrebbero capire?
Non sono certo miei colleghi, o brillanti scienziati, non capiranno mai l'importanza della mia missione, l'efficacia di questo dono che mi è stato concesso per aiutare gli altri.
La mia cura è infallibile, anche se loro si ostinano a rimanere nella loro cieca ignoranza e a non ammettere, anche se è più che evidente, che la Malattia è un male serio, è reale e va estirpata.
Oh? Visitatori?
Si, riconoscerei questo buon profumo di shampoo alla fragola ovunque.

<< Miss Viola, buongiorno e benvenuta nella mia umile dimora >>
<< Dottore, spero di non averla disturbata >>

Che gentile.

<< Tutt'altro cara, ho appena finito >>

Il mio paziente si alza e si allontana, sano come un pesce*, lasciandoci soli a parlare, anche se non capisco la preoccupazione di Viola, è innocuo.
Non capisco perché, ma Viola ha qualcosa di...diverso, si nota sopratutto nel suo sguardo.
Sembra in cerca di "qualcosa", ma, al momento, mi sfugge cosa potrebbe essere.

<< Io...io s-sono qui per... >>

Balbetta, è rossa in volto e sembra spaventata per qualche motivo...non è che sta male anche lei?
Indosserà anche la sua tuta speciale, ma sono un medico e so quando qualcosa non va e lei, non si sta cerco comportando in modo normale.
Le poggio una mano sulla fronte, come quando si vuole controllare se qualcuno scotta a causa della febbre.

<< Ti senti male? >>
<< N-no! Ma....>>

Inizia ad abbassare la lampo a tuta, per togliersela.
Non so se chiedermi prima: perché si sta spogliando davanti a me, o perché si sta togliendo la sua principale fonte di protezione.
Non dico di non apprezzare la vista, ma francamente, non capisco il motivo del suo gesto.

La sento!
La Malattia è in lei, ha bisogno del mio aiuto!

<< Dovresti rimetterti la tuta Viola, mi sono fermato una volta, in una situazione "particolare", nulla mi impedirebbe di operare adesso, sai? >>

Continua a spogliarsi...non è che i superiori le hanno chiesto di verificare che io risponda ancora agli istinti umani?
No, non è più nel personale di Classe-D, non è più sacrificabile, inoltre, sotto porta ancora dei vestiti, non credo quindi che il suo intento sia sedurmi.

<< Ti prego, fa che funzioni... >>

Mormora ad occhi chiusi.
Ma di cosa sta...un attimo, non la sento più.
Non la sento più...la Malattia è scomparsa.

<< Come hai fatto? >>

No, non c'è modo che sia in grado di neutralizzare il male da sola, a meno che non né sia immune, ma allora non avrei dovuto avvertirla dall'inizio.
Per la prima volta, non ho alcuna diagnosi per questa situazione.

<< Dottore, lei sa che alcune cose non hanno cura vero? >>

Purtroppo, lo so.

<< Si... >>
<< Una di queste, è un sentimento...un sentimento molto forte e... >>
<< Viola, stai cercando di dirmi, che sei innamorata? Forse? >>

Non capisco perché stia dicendo questo a me, a meno che...nah, ora cerchiamo di restare con i piedi ben saldi per terra.

<< Si...e vorrei dirti anche di chi >
<< Sono tutto orecchi >>

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<< Signorina Elizabeth! >>

Spero che Steven abbia una buona ragione per interrompere il mio caffè pomeridiano.

<< Si Steven, dimmi pure >>
<< Ehm...non so come spiegarlo senza che risulti ridicolo >>

A parole Steven, a parole!
Muoviti ti prego.

<< Credo che presto ci servirà una nuova cella, per un possibile SCP-4001>>
<< Cosa intendi dire? Abbiamo nuove segnalazioni? >>
<< Ehm no, diciamo che potremmo trovarci di fronte ad un ibrido fra un... >>
<< Fermo! Guarda non finire la frase, dimmi solo, che non è quello che penso... >>

Da come annuisce deduco che si...una certa mia collaboratrice potrebbe aver nuovamente fatto qualche scemata.
 

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Note d'autrice II: Questa è la fine, ringrazio calorosamente chi ha seguito attivamente la storia e chiedo nuovamente perdono in caso di OOCzzazione eccessiva di SCP049 e in caso di finale leggermente troppo scontato(non ci credo che non ci sia una sola persona che non l'abbia minimamente ipotizzato).

(*)= Avete presente quando qualcuno, in un film comico, parla in un qualsiasi dialetto italiano e gesticola come un folle(perché si sa che noi italiani gesticoliamo molto)?

(**)= Voi immaginatevi un SCP-049 disegnato come in quei fumetti comici con personaggi graziosi che, tutto contento e soddisfatto, si autocomplimenta per il lavoro e dichiara guarito lo zombi che va a mangiarsi qualche guardia.
Sto ridendo solo io?

(***)= Chrysalis e Presenza sono state create dalla vera SCP-4000, di conseguenza non sono più etichettate come SCP-4000 ed SCP-4001, ma come SCP-4000-1 ed SCP-4000-2.
Così come molte creazioni di altri SCP.

Mattalara

P.S: Godetevi con me immagini troppo belle per non essere viste.

S: Godetevi con me immagini troppo belle per non essere viste

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