Undone

di Ortensia_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ‒ verde ; m/m ***
Capitolo 2: *** II ‒ giallo ; f/f ***
Capitolo 3: *** III ‒ giallo ; m/f ***
Capitolo 4: *** IV ‒ verde ; m/m ***
Capitolo 5: *** V ‒ arancione ; m/m ***
Capitolo 6: *** VI - verde ; m/f ***
Capitolo 7: *** VII ‒ rosso ; m/f ***
Capitolo 8: *** VIII ‒ verde ; m/m ***
Capitolo 9: *** IV ‒ giallo ; m/m ***
Capitolo 10: *** X ‒ verde ; m/m ***
Capitolo 11: *** XI ‒ giallo ; m/f ***
Capitolo 12: *** XII ‒ verde ; m/f ***
Capitolo 13: *** XIII ‒ verde ; m/m ***
Capitolo 14: *** XIV ‒ giallo ; m/m ***
Capitolo 15: *** XV ‒ verde ; m/m ***
Capitolo 16: *** XVI ‒ arancione ; m/m ***
Capitolo 17: *** XVII ‒ rosso; f/f ***
Capitolo 18: *** XVIII ‒ rosso; f/m ***
Capitolo 19: *** XIX ‒ verde; m/m ‒ speciale!compleanno [Oikawa] ***
Capitolo 20: *** XX ‒ verde; m/m ‒ speciale!compleanno [Oikawa] ***
Capitolo 21: *** XXI – verde; m/m – speciale!compleanno [Kageyama] ***
Capitolo 22: *** XXII – rosso; m/m – Porn Fest #10 ***
Capitolo 23: *** XXIII – verde; m/m – [speciale OiKage Day] ***
Capitolo 24: *** XXIV – verde ; m/m ***
Capitolo 25: *** XXV – giallo ; m/m ***
Capitolo 26: *** XXVI – verde ; m/m ***
Capitolo 27: *** XXVII – verde ; m/m [natalizio] ***



Capitolo 1
*** I ‒ verde ; m/m ***


Rating: Verde
Avvertimenti: Nessuno
Parole: 266



Avanza in fretta, le labbra schiuse, le suole delle scarpe che scalpitano ansiose sull'asfalto scuro dello stradone: la sensazione lasciata dalla ruvidezza del pallone è ancora vivida sui palmi di entrambe le mani, ma Tobio la ignora per tutto il tragitto.
Mancano pochi metri alla fine della discesa e Kageyama non riesce a staccare gli occhi dall'angolo del negozio di alimentari neppure per un istante.
Le dita della mano destra si muovono lentamente, i polpastrelli premono e poi accarezzano la cinghia del borsone a tracolla: il ricordo del pallone comincia a scemare, soccombe a una reminiscenza più vaga ma ormai quotidiana, tanto piacevole che le palpebre tremano appena, tentate all'idea di abbassarsi e lasciarlo al buio come in un momento di estasi.
Un brivido leggero si deposita sulla sua nuca, e Tobio si stringe nelle spalle nel vano tentativo di contenerlo, ma il ricordo di baci sul collo e dita affondate nei fianchi fin quasi a fare male ha preso il controllo di lui.
Arriva in fondo alla discesa senza respiro, deglutisce a fatica, accelera e già pregusta un bacio destinato a concretizzarsi, freme all'idea che tutto stia per ripetersi ancora una volta.
Svolta l'angolo e si ferma, guarda Oikawa sollevare il mento e increspare le labbra in un sorrisetto sghembo a cui non riesce a rispondere in alcun modo. Un altro brivido pizzica e solletica la sua nuca e le labbra tremano appena, ansiose.
Tre sono le cose che rendono la sua una buona giornata: gli allenamenti in palestra, il nikuman di maiale al curry e il sesso con Oikawa. Soprattutto il sesso con Oikawa.




L'angolino della piantina autoritaria
(You should read this):

Visto che sto lavorando a una long OiKage che non pubblicherò fino a che non sarà conclusa ho pensato di iniziare una raccolta di flashfic, giusto per scrivere di questi due e pubblicare qualcosina!
Che dire? Sono arrugginita con le flashfic (ma diciamo pure che sono arrugginita in generale), perciò mi auguro di non aver combinato un disastro.
Per il resto, spero che qualcuno inizi a seguire la raccolta!
Alla prossima!

REDIT 18/06/2016: Visto che la raccolta si sta ingrandendo, per qualunque lettore che approda qui potrebbe essere un problema trovare immediatamente la flash dei suoi sogni, perciò ho realizzato un INDICE contenente una piccola descrizione per ogni flash presente nella raccolta (le immagini sono raggruppate secondo il rating).
Spero che questo possa facilitare la vostra ricerca!

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Capitolo 2
*** II ‒ giallo ; f/f ***


Rating: Giallo
Avvertimenti: Lime; yuri; gender bender; (angst)
Parole: 279



Kageyama schiude le labbra, serra le palpebre e focalizza la propria attenzione sulle mani aggrappate ai suoi fianchi: le dita di Oikawa si muovono con delicatezza sulla sua pelle, la fanno fremere e rabbrividire, boccheggiare e ansimare.
Le sembra quasi di poter scorgere, nel buio profondo della camera, le braccia esili e bianche di Oikawa, le dita affusolate, le unghie appena limate che picchiettano contro i suoi fianchi.
Oikawa la spinge fino alla parete, le bacia il collo e sale lentamente fino al mento, le sospira sulle labbra nell'istante in cui Kageyama azzarda insinuare il ginocchio fra le sue cosce.
Nel momento in cui i seni sodi di Oikawa aderiscono ai suoi, il calore che si infonde nel petto è così forte da provocarle un capogiro, ma Kageyama non demorde, cerca le labbra morbide dell'altra, le bacia, le lambisce con la lingua e le tortura con i denti.
Oikawa scosta il viso e affonda le unghie nei fianchi di Kageyama, quasi per dispetto, mentre fuori la pioggia batte furiosa contro i vetri delle finestre e un tuono riecheggia in lontananza.
Un bagliore illumina la stanza: è l'urlo silenzioso del fulmine, la furia della tempesta che per un solo secondo le riporta alla realtà.
Si guardano negli occhi e restano pietrificate fino a quando non torna il buio, allora Oikawa la bacia, irrompe con prepotenza nella sua bocca. Le mani di Kageyama, invece, scivolano fino alle natiche dell'altra, che lentamente si contraggono sotto le sue dita, impegnate a sondare il pizzo spesso della culotte.
Dopo il fulmine, tutto scompare: sono senza identità e lasciarsi andare è più semplice. D'altro canto, al buio, è molto più facile fare l'amore col nemico.




L'angolino della piantina autoritaria
(You should read this):

Niente da dire- avevo voglia di scrivere un po' di yuri e ho deciso di accostarlo a una parola (visto che per scrivere flashfic mi basta trovare una parola che mi ispiri), in questo caso “fulmine”.
Per il resto, ne approfitto per ringraziare chi ha letto la prima flashfic, chi ha recensito e chi ha deciso di dare una possibilità alla raccolta. E sì, ne approfitto anche per spammare la mia bambina: OiKage Italian FanPage
Alla prossima!

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Capitolo 3
*** III ‒ giallo ; m/f ***


Rating: Giallo
Avvertimenti: Het; gender bender; preg; tematiche delicate; hurt/comfort; l'autrice è stronza
Parole: 377



Quelli di Oikawa sono singhiozzi stanchi, si susseguono irregolarmente, alcuni più intensi di altri, e a ogni spasmo del diaframma tremano come gocce di pioggia su foglie frustate dal vento.
Una gamba piegata sotto le lenzuola, l'altra sollevata contro il grembo vuoto e freddo. Abbassa lo sguardo sulle proprie mani, guarda le dita muoversi, accarezzare il tessuto sottile della camicia da notte in cerca di qualcosa che non c'è più.
Dal momento in cui ha perso il bambino, la notte sembra essere diventata il momento in cui è più difficile vivere: è uno strazio svegliarsi quando fa ancora buio e, scorgendo la culla nella penombra della stanza, illudersi che lei e Kageyama possano ancora diventare mamma e papà.
L'esistenza di una persona è davvero tanto fragile? È bastato un attimo perché le crollasse il mondo addosso e perdesse se stessa: l'armatura è rotta, la corona spoglia, e di lei resta soltanto un corpo nudo e vulnerabile, percosso in continuazione dal pianto sommesso di una madre incompiuta.
Per quanto ancora dovrà convivere con questa sensazione di vuoto e con il peso dell'inadeguatezza? Deve uscirne al più presto, altrimenti appassirà per sempre, ma non ha che unghie e denti per rispondere alla crudeltà della vita e non è sicura che possano bastare.
Lo struscio delle lenzuola alle sue spalle placa quasi immediatamente il tremore che le scuote le braccia e il ventre sottile: resta in silenzio, immobile. Aspetta.
Kageyama scivola lentamente dietro di lei, la circonda con le gambe e con le braccia e la stringe a sé piano, come se temesse di spezzarla e vederla sgretolarsi per sempre fra le proprie mani, poi le scosta i capelli e china il viso per baciarle la spalla alla quale, pochi istanti dopo, fa aderire la guancia.
«Restiamo così?» Oikawa piega entrambe le gambe, le porta al petto e si rannicchia contro di lui.
«Fin quando vorrai» Kageyama risponde con voce rotta, poi le bacia il collo e le accarezza le braccia, nel tentativo di sedare il proprio dolore e, in parte, alleviare il suo.
Oikawa chiude gli occhi, ruota leggermente i polsi e gli afferra le mani; le dita si intrecciano, si abbassano insieme sul grembo piatto, sono una forte gabbia di carne pronta a difendere il loro vuoto comune.




L'angolino della piantina autoritaria
(You should read this):

Era da un po' che non scrivevo qualcosa di triste e devo dire che sono piuttosto soddisfatta del risultato (considerando che ho finito la flashfic in lacrime~)
Per chi segue la raccolta: abituatevi, perché molto probabilmente non sarà l'ultima flashfic straziante che scriverò‒ e adesso torno a deprimermi nel mio angolino (?)
Alla prossima!

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Capitolo 4
*** IV ‒ verde ; m/m ***


Rating: Verde
Avvertimenti: Fluff; l'autrice che non sa scrivere fluff
Parole: 252



La brezza estiva scalpita, bussa alle tende trasparenti che ondeggiano appena. Avanzano e si ritirano come le onde del mare, ammaestrate dalla carezza calda di luglio, e quando si allontanano la luce si riversa sul fianco pallido di Kageyama, in una sottile fascia di pulviscolo dorato.
Oikawa osserva le spalle glabre e bianche, segue con un dito la linea dura della spina dorsale, immerge la mano nella zona d'ombra fra la schiena e il materasso.
Il corpo di Tobio è un campo innevato di cui solo una metà arata, esiste una distinzione netta fra lo spazio superiore e quello inferiore, e le dita di Tooru si divertono a camminare sulla linea di confine. Un piede nella neve fredda, uno nella terra calda.
Le dita scivolano sulla pelle, la carezza si intensifica e Kageyama emette un grugnito di protesta a cui le labbra di Oikawa reagiscono increspandosi in un sorriso quasi impercettibile.
Tooru resta fermo sul fianco, il gomito piantato nel materasso, la mano sinistra a sorreggere il viso. Se ne sta a guardare Tobio che si sistema sulla schiena, e allora ecco che all'improvviso la neve ha divorato la terra.
Oikawa si china sul petto bianco e lo bacia, poi risolleva il volto e si sofferma sul sorriso appena accennato e forse inconsapevole dell'altro.
Fa caldo, l'estate sbuffa dentro la loro camera e incendia le lenzuola sgualcite, ma Tobio è neve che non può essere sciolta, si sfalda soltanto sotto le dita di Tooru, freme, trema, ma resta bianca e meravigliosa. Sempiterna.




L'angolino della piantina autoritaria
(You should read this):

Niente, volevo aggiornare la raccolta da un po' e dalla semplice immagine di Oikawa che accarezza la schiena a Kageyama ho fatto partire un trip degno della migliore anfetamina – perché sì, cercando di giocare con luci e ombre ho trasformato Kageyama in un campo bicromatico (credo di aver attinto da Lavandare di Giovanni Pascoli per quanto riguarda questa immagine, anche se nel caso della poesia il campo è mezzo grigio e mezzo nero e la neve non c'entra assolutamente nulla).
Io ci ho provato, ma sono davvero impedita a scrivere fluff, quindi se vi aspettavate qualcosa di più zuccheroso vi chiedo perdono!
Alla prossima!

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Capitolo 5
*** V ‒ arancione ; m/m ***


Rating: Arancione
Avvertimenti: Lime; dRuNk; (angst)
Parole: 274



La gola brucia ancora, formicola ininterrottamente, pizzicata dai residui dell'alcol appena ingerito.
La lingua di Kageyama è intorpidita, ma le labbra non faticano a schiudersi e ad accogliere l'esuberanza dell'altro.
Diluito dalla saliva di Oikawa, il sapore aspro della vodka perde il suo mordente e diventa molto più dolce, un nettare squisito che induce Kageyama a spalancare maggiormente la bocca per averne di più. Ma non può avere di più, perché domattina non ricorderà assolutamente nulla di tutto ciò.
Le mani di Tooru si muovono veloci, ma in un primo momento mancano il cavallo dei pantaloni, si destreggiano impacciate poco più sopra l'erezione di Tobio, ancora coperta dai jeans.
È Kageyama, quando i pantaloni sono finalmente slacciati, a sfuggire ai baci dell'altro per bere un altro sorso di vodka, ma la mano destra di Oikawa ha già superato il confine dei boxer e lui quasi non soffoca non appena le dita dell'altro scivolano boriose lungo il suo sesso.
Tooru ridacchia e Tobio non riesce a capirne il perché – anche se, pensa in un istante di lucidità, è molto probabile che non vi sia un vero motivo, che sia tutto merito dell'alcol –, poi l'altro torna a baciarlo, solleticandogli il palato con la punta della lingua, e allora qualsiasi accenno di riflessione muore.
Kageyama vorrebbe davvero ricordare tutto questo quando si sveglierà domani, ma anche le percezioni attuali, insieme ai sentimenti genuini che prova nei confronti dell'altro, verranno stipati in una parte inaccessibile della coscienza. Dopotutto è vero che non può avere di più, non da sobrio, per lo meno. Fare sesso è un lusso che lui e Oikawa si concedono soltanto da ubriachi.





L'angolino della piantina autoritaria
(You should read this):

Sarò sincera: il leitmotiv dei personaggi che si sbronzano e finiscono a fare "cose" non mi è mai piaciuto particolarmente, direi piuttosto che si è sempre guadagnato la mia antipatia, ma ero ispirata e trovo che si sposi bene con l'angst, che nell'OiKage, bene o male, non manca quasi mai.
Per il resto, se siete interessati, io sono qui (?): Neu Preussen FB Page
Non so davvero dirvi quando sarà il prossimo aggiornamento, ma spero presto, visto che ho un'altra flash in mente.
Alla prossima!

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Capitolo 6
*** VI - verde ; m/f ***


Rating: Verde
Avvertimenti: Het; gender bender; KitagawaDaiichi!Time; (angst); seconda parte
Parole: 291



È tradizione, ormai, che al termine di ogni anno scolastico il club maschile e il club femminile di pallavolo organizzino una festa per salutare i neodiplomati, e fortunatamente Oikawa può godersi l'atmosfera senza essere assediato da crocchi di ragazzine urlanti – dopotutto solo una fra le giocatrici sembra non essersi mai abituata alla sua presenza, e la cosa è reciproca. Oikawa la cerca con lo sguardo, esplora come meglio può l'ampio spazio del locale affittato per l'occasione e spera di non trovarla, ma lei c'è, ferma vicino all'uscita, come se fosse sempre stata lì ma lui lo avesse realizzato solo adesso.
Tooru storce il naso guardandola: ha legato i capelli in una coda di cavallo, proprio come agli allenamenti, ma quando la visuale si amplia il disappunto iniziale scompare.
Quando l'ha incontrata per la prima volta era una bambina impacciata e dalle guance paffute, adesso, a distanza di un anno, è già una donna. Una donna cupa, arrabbiata e bella.
Avvolte dal tubino di pizzo blu, le sue curve ancora acerbe risaltano immediatamente; le gambe affusolate tremano un poco, insicure sulle scarpette di vernice, e la fronte pallida è increspata in quel cruccio che, insieme alle labbra leggermente protese, compromette drasticamente la sua femminilità ma, allo stesso tempo, la rende irresistibile agli occhi di Oikawa. Vorrebbe baciare quelle labbra, se potesse, ma finirebbe quasi sicuramente per morderle per il solo gusto di farle male.
Kageyama arretra di qualche passo, barcollando sui tacchi, e a Oikawa non è mai sembrata così squallida e patetica, eppure, non appena lei varca la soglia per andarsene, lui attraversa la sala per raggiungerla, perché una donna che sia bella e detestabile nello stesso istante è una fonte di meraviglie troppo luminosa per essere ignorata al buio.




L'angolino della piantina autoritaria
(You should read this):

E niente, ieri sera mi annoiavo e ne ho scritta un'altra.
Sono ossessionata da fem!Kageyama vestita di pizzo blu, quindi non preoccupatevi se sarà un tema ricorrente nella raccolta xD
Alla prossima!

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Capitolo 7
*** VII ‒ rosso ; m/f ***


Rating: Rosso
Avvertimenti: Het; gender bender; erotico; prima parte
Parole: 340


Oikawa saggia con le dita il pizzo ruvido del vestito, ma sotto i palmi delle mani si contorce e sussulta la carne nuda e calda.
Inarca il collo e schiude le labbra in un sospiro affannoso, la guarda muoversi sopra di lui. Non può fare a meno di distogliere lo sguardo da Kageyama, trema e freme sotto di lei, scoprendosi ancor più eccitato nel momento in cui si focalizza sulle dita affusolate di lei aggrappate al suo petto.
Le mani di Oikawa scivolano sulle cosce dell'altra, si insinuano sotto al vestito, forzano il tessuto nel tentativo di arrivare a toccare la schiena nuda, e Kageyama non protesta. Non lo respinge come sei anni fa, durante la festa di fine anno organizzata dai club di pallavolo della Kitagawa Daiichi.
Kageyama inarca la schiena, si china su di lui e lo bacia, geme sulla sua bocca quando lui si spinge più a fondo dentro di lei, straziandole i fianchi con le dita.
Lo eccita da morire quando la vede con indosso un vestito di pizzo blu, forse perché gli ricorda tanto quando erano giovani e arrabbiati. Lo eccita così tanto che perfino la coltre corvina di capelli che si abbassa sul suo viso sudato non è un problema, tutto quello che conta è continuare a muoversi e che Kageyama lo assecondi, sapere di averla sopra di lui con la gonna del vestito sollevata e una spallina abbassata, sentire i suoi gemiti sulla sua bocca.
La resistenza della stoffa dura contro le mani di Tooru si allenta improvvisamente.
Kageyama sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio, sospira sulle labbra dell'altro. «Oikawa-san... hai rotto il vestito‒»
Quasi resta senza fiato alla fine della frase, e Oikawa le nega la poca aria rimasta fiondandosi sulle sue labbra e mettendosi a sedere.
Riversa la propria eccitazione dentro di lei, inarcando la schiena e lasciandosi sfuggire un gemito non appena sente le sue unghie affondare nella schiena, poi, lentamente, le scosta i capelli dal viso.
«Ne compreremo un altro» adesso è lui a essere senza fiato.




L'angolino della piantina autoritaria
(You should read this):

Avevo in mente di scrivere una flashfic del tutto diversa (che provvederò a stendere il più presto possibile), e poi mi sono ritrovata ad avere a che fare con la “seconda parte” della precedente, in cui il fetish per il vestito di blu persiste anche se sono passati sei anni.
Ogni tanto è probabile mi capiterà di pubblicare flashfic collegate ad altre già presenti nella raccolta e ovviamente provvederò a dirvelo negli avvertimenti!
Alla prossima!

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Capitolo 8
*** VIII ‒ verde ; m/m ***


Rating: Verde
Avvertimenti: Nessuno
Parole: 203


Oikawa è sorpreso quando scopre che il ronzio che lo ha svegliato è, in realtà, qualcosa di sorprendentemente piacevole.
Lo ascolta senza fiatare, le labbra appena protese, l'orecchia destra quasi aderente alla superficie liscia della porta, che viene lentamente sospinta in avanti, fino a creare un varco sottile.
Tooru osserva in silenzio la schiena di Kageyama, lo stacco della nuca pallida e dei capelli corvini. A giudicare dalla posizione, è probabile che abbia il cellulare in mano. Forse sta giocando a Love Live in modalità silenziosa e perciò ha cominciato a canticchiare da sé una delle canzoni del gioco – perché, Oikawa ne è certo, questa è Moshimo Kara Kitto.
Kageyama è molto intonato e ha una voce decisamente più delicata quando canta, così tanto che Oikawa non riesce a non chiudere gli occhi per farsi cullare al meglio da quelle note piacevoli.
Potrebbe entrare all'improvviso e iniziare a prenderlo in giro: Tobio diventerebbe paonazzo per la vergogna e sicuramente inizierebbe a inveirgli contro. Oikawa sorride al pensiero, ma risolleva lentamente le palpebre e torna a guardarlo senza fiatare, imbambolato: la voce di Kageyama è troppo bella e, pensandoci bene, interrompere un momento così inusuale sarebbe da stupidi. Resterebbe ad ascoltarlo per ore.




L'angolino della piantina autoritaria
(You should read this):

Questo era quello che avevo in mente ieri. Semplicemente basato sulle informazioni della Wiki, secondo la quale Kageyama saprebbe cantare.
E niente, come vedete ho inserito un bannerino e lo farò per tutte le flashfic presenti nella raccolta.
Già che ci sono, ne approfitto per ringraziare tutte le personcine che recensiscono e seguono la raccolta!
Alla prossima!

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Capitolo 9
*** IV ‒ giallo ; m/m ***


Rating: Giallo
Avvertimenti: Lemon; dorks being dorks; university!time
Parole: 418



Oikawa è il primo a scostare il viso, il fiato corto dopo il bacio prolungato. Aggrotta leggermente la fronte quando avverte le labbra umide di Kageyama scivolare lungo la linea del collo, ma non protesta, anzi protende spontaneamente il capo all'indietro e chiude gli occhi, sospira di piacere nel momento in cui i denti dell'altro si inabissano nella sua pelle.
Tooru ci impiega un istante per capire: apre gli occhi e piantando un dito in mezzo alla fronte di Tobio lo respinge.
«Non sul collo, Tobio-chan. Da qui in giù.»
Kageyama lo osserva mentre batte le dita sullo sterno, allora si china leggermente, rafforza la stretta delle braccia attorno alla sua vita e indugia alla ricerca di un punto ideale, ma la voce di Oikawa lo frena di nuovo.
«Però se lo fai tu non posso farlo io» suona come una lamentela, l'osservazione di Oikawa, tanto che Kageyama non può fare a meno di irrigidirsi appena.
«Perché?»
«Perché se domani ci presentassimo in spogliatoio pieni di succhiotti se ne accorgerebbero tutti!»
Kageyama deglutisce, sbatte le palpebre cercando di ignorare l'improvviso pizzicore sulle guance: il ragionamento di Oikawa non fa una piega, deve ammetterlo.
«Allora...» protende appena le labbra, leggermente imbarazzato «lo faccio io a te.»
Tooru si fa improvvisamente più serio: la frase dell'altro è come una doccia fredda, subito concepisce la situazione come ingiusta. Perché deve essere lui a farsi fare un succhiotto? Perché non Kageyama?
«No, te lo faccio io.»
«Ma...» Kageyama sbatte nuovamente le palpebre, questa volta confuso dall'improvviso cambio di rotta dell'altro «dovevo fartelo io...»
«E invece ho deciso che te lo faccio io.»
«Ma Oikawa-san!»
«Tobio.»
Kageyama aggrotta la fronte, infastidito. «Il succhiotto devo fartelo io» protesta con voce ferma.
«E va bene» Oikawa sospira e Kageyama stenta a credere alle sue orecchie, ma il suo entusiasmo dura, per l'appunto, il tempo di un succhiotto.

Oikawa lo guarda, increspa le labbra in un sorrisetto sghembo e gli afferra le gambe, tirandolo sotto di lui.
«O-Oikawa-san, cosa fai?»
«Ti faccio un succhiotto.»
«Ma avevi detto che poteva farlo solo uno di noi‒»
«Tranquillo, Tobio-chan,» Tooru amplia il sorriso e a Tobio pare di poter perfino vedere il suo sangue congelarsi nelle vene «lo faccio in un posto che non possono vedere.»
Kageyama lo guarda chinarsi fra le sue gambe ed è già pronto a protestare, ma la bocca di Oikawa lo annichilisce completamente.
Le labbra si contraggono appena, in una smorfia di disappunto, ma un attimo dopo si schiudono in un sospiro di piacere.




L'angolino della piantina autoritaria
(You should read this):

Temevo di eccedere il limite di parole!
Sto producendo flashfic a quantità industriale ultimamente e ne sono felice, visto che le idee di solito non mi vengono così facilmente, nemmeno per 500 parole in croce (poi mettiamoci anche il fatto che sono a letto malaticcia, quindi per forza di cose mi ritrovo ad assistere a filmini mentali scemi come questo x'' )
Piccolo appunto: come è specificato negli avvertimenti, in questa flashfic frequentano la stessa università e quindi giocano insieme a pallavolo.
E niente: battibeccare per un succhiotto? Si può.
Alla prossima!

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Capitolo 10
*** X ‒ verde ; m/m ***


Rating: Verde
Avvertimenti: Slice of life o, ancora meglio, sfighe quotidiane; parolacce (?)
Parole: 406



Kageyama spalanca gli occhi, le dita affondate nelle braccia. Sa che qualcosa non va, sa di averle grattate troppo a lungo e con troppa foga durante il dormiveglia e adesso bruciano. Bruciano come se non avesse più la pelle, cazzo!
Sbuffa sonoramente, protende una mano nel buio alla ricerca dell'interruttore della luce, ma ancor prima di riuscire a toccarlo si immobilizza e chiude gli occhi: gli gira perfino la testa, da quanto gli fanno male le braccia, e comincia a credere – non senza una certa inquietudine – che presto si scoprirà pieno di puntini rossi.
Non appena la luce pervade la stanza, un brontolio prolungato si sprigiona da sotto le coperte, ma Kageyama non gli presta attenzione, impegnato com'è a osservare le grosse ciocche biancastre disseminate lungo le braccia arrossate.
«Merda!» vorrebbe fare piano, ma proprio non ce la fa a trattenersi, ringhia per il dolore, le dita si contraggono: deve grattarsi ancora o rischia di impazzire, ma è facile capire che anche una sola unghiata in più peggiorerebbe le cose.
Sfiata nervosamente, si guarda intorno in cerca della fottuta zanzara che gli ha martoriato le braccia, ma la sua è la febbrile perlustrazione di un collerico assonnato e in quanto tale è sommaria e disattenta.
«Torna a dormire,» il viso crucciato di Oikawa fa capolino da sotto le lenzuola e Kageyama lo vede gonfiare appena le guance «sono le cinque del mattino.»
Ma Tobio resta immobile, le braccia tese in avanti, in una posizione rigida e inusuale che pochi istanti dopo attira l'attenzione dell'altro.
«Ah? Cos'è quello schifo che hai sulle braccia, Tobio-chan?»
«Una zanzara, Oikawa-san! Una fottuta zanzara!» la stessa fottuta zanzara che, Kageyama non riesce a capirne il motivo, pare aver ignorato completamente il suo fidanzato. «Mi stanno andando a fuoco le braccia...» nonostante la rabbia, poco dopo Tobio si ritrova a borbottare, le labbra contratte in una piccola smorfia mentre osserva le proprie braccia con aria sconsolata.

Kageyama non può fare a meno di chiudere gli occhi ed emettere un sospiro profondo, quasi come a buttare fuori tutto il nervoso: la freschezza della pomata sulle punture è davvero piacevole e il prurito sta cominciando a scemare.
Solleva una palpebra per sbirciare, poi anche l'altra, e così si sofferma sul volto concentrato di Oikawa, impegnato a spalmargli la pomata lungo le braccia. Forse le sue carezze così delicate e premurose sono anche più efficaci di quello che dovrebbe essere il vero rimedio.




L'angolino della piantina autoritaria
(You should read this):

Le esperienze personali ispirano, in questo caso aggiungerei purtroppo.
Ho scritto la flash qualche sera fa, perché la mattina mi ero svegliata più o meno nelle stesse condizioni di Kageyama (no, davvero, quattro ciocche in un braccio e due in un altro grosse come mele/?/). Il colmo è che la mattina dopo aver scritto la flash è successo di nuovo e, bonus: la mia palpebra sinistra era il quadruplo della destra, sob!
Sappiate che ho scacciato la stronza (sta diventando una parolaccia unica questo intervento) a colpi di citronella e fortunatamente tutte le punture sono guarite ;u;
Vi starete chiedendo cosa ve ne frega di questo mio personale episodio e... beh, avete ragione ma oggi sono loquace (?)
Grazie a tutti quelli che seguono e recensiscono la raccolta! Alla prossima!

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Capitolo 11
*** XI ‒ giallo ; m/f ***


Rating: Giallo
Avvertimenti: Het; gender bender; primini malandrini; university!time
Parole: 320



Le voci delle sue compagne sono attutite, irregolari scariche di pioggia che si infrangono contro lo spesso vetro della sua coscienza senza riuscire a scavalcarlo.
Le basta iniziare a sfilare i pantaloncini, piegare leggermente una gamba e sentire il tessuto sottile accarezzarle la pelle perché il suo corpo venga scosso da un fremito.
Oikawa abbassa le palpebre, schiude leggermente la bocca e sospira piano, si focalizza sull'aria calda che si infrange sul labbro inferiore e plasma la sensazione nella sua mente: Kageyama la sta baciando e le ha appena sfilato i pantaloncini con la stessa delicatezza e discrezione con cui, pochi giorni fa, le ha tolto le mutandine. Adesso le scosta i capelli, le bacia il collo.
Un brivido le attraversa la nuca, le labbra si contraggono in un fremito.
Lui le tocca i fianchi, la afferra per le anche e la costringe contro l'armadietto, le toglie il respiro e la spinge al limite, la fa sudare e ansimare più di una finale di pallavolo. Le fanno male lo stomaco e la gola da quanto è difficile respirare.
«Oikawa?!»
Oikawa sobbalza, apre gli occhi, ma rimane immobile ancora per qualche istante: pare che il vetro si sia rotto e il vento abbia cominciato a fischiare attraverso la crepa.
Sbatte le palpebre un paio di volte, poi guarda le dita ancora ferme sull'elastico dei pantaloncini, abbassati per metà, e allora rivolge un'occhiata alle proprie compagne.
«Sì, arrivo» si stupisce dell'affanno che rompe la sua voce, ma le altre non sembrano farci caso e, recepito il messaggio, lasciano lo spogliatoio.
Di nuovo, torna a osservare le proprie dita aggrappate al tessuto bianco dei pantaloncini, poi sospira e li lascia cadere rassegnata, ma quando vede le sue ginocchia nude e le immagina prigioniere delle mani di Kageyama, non può fare a meno di accennare un sorriso compiaciuto: e pensare che le ragazze le hanno sempre detto che i primini fanno schifo a letto.




L'angolino della piantina autoritaria
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È mezzanotte e mezza... potevo scegliere momento peggiore per pubblicare? Direi di no e quindi posso ritenermi già soddisfatta così 8''
Questa flash l'avevo in mente da settimane, ma sono riuscita a trovare il tempo di scriverla solo adesso visto che ho avuto un sacco di esami da fare!
Ne ho altre in cantiere e penso che riuscirò a scriverle e pubblicarle molto presto, perciò stay tuned~
Alla prossima!

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Capitolo 12
*** XII ‒ verde ; m/f ***


Rating: Verde
Avvertimenti: Het; gender bender; cose di donna; fluff (leggero)
Parole: 238



«Oikawa-san?» è imbarazzante e anche un po' umiliante, ma ogni volta che si ritrova rannicchiata sul letto dell'altro alle prese con i dolori insopportabili del ciclo, non può fare a meno di chiamarlo con voce supplichevole.
Normalmente non è una persona lagnosa e bisognosa di affetto, ma in questo stato diventa molto più vulnerabile e sensibile – gli ormoni, tutta colpa loro!
Tooru, dal canto suo, non sembra disdegnare tali situazioni, al contrario, sicuro della mancata irritabilità della sua fidanzata, si attiva immediatamente per alleviarle il dolore.
Kageyama continua ad abbracciare imperterrita il cuscino, solleva appena il viso e guarda Oikawa adagiare una tazza fumante sul comodino, poi protende una mano verso di lui, mugugnando contro la federa.
«Arrivo, arrivo» Tooru risponde con voce cantilenante, le labbra increspate in un sorriso leggero. Fa il giro del letto in pochi passi, poi scivola accanto a lei, le accarezza il fianco con una mano e le bacia la guancia.
Kageyama brontola di nuovo, ma questa volta più sommessamente, poi abbandona il cuscino e si gira sul fianco sinistro per potersi rannicchiare al meglio contro il corpo di Oikawa, che restando in silenzio la avvolge con le braccia.
Forse ogni volta che sente la sua voce cantilenante e lo vede sorridere, lei penserà che un po' ci gode a vederla soffrire, ma in realtà Oikawa è felice perché questi sono i rari momenti in cui può coccolarla senza sembrare troppo appiccicoso.




L'angolino della piantina autoritaria
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Anche Oikawa può avere un lato tenero~ personalmente, se Kageyama fosse una ragazza, credo che dopo aver acquistato sufficiente confidenza, sarebbe davvero il tipo che cerca di coccolarla ogni trenta secondi, soprattutto in casi come questi.
Grazie a tutti coloro che seguono la raccolta, che sta avendo molto più successo di quanto mi aspettassi (e non si è bloccata alla prima flash, visto che di solito mi succede così xD)
Visto che ci sono, spammo la mia Pagina autrice su Facebook e la mia amatissima OiKage Italian FanPage
Alla prossima!

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Capitolo 13
*** XIII ‒ verde ; m/m ***


Rating: Verde
Avvertimenti: Spoiler! finale seconda stagione
Parole: 158



Il pregio dei geni è che faranno sempre bene.

Oikawa resta immobile, le gambe rigide, il diaframma che si solleva e si riabbassa febbrilmente.
Gli sembra quasi di sentire la terra fremere sotto i piedi, ma il fastidioso formicolio al braccio, traccia recente dell'impatto con il pallone, gli impedisce di concentrarsi davvero su quello che sta accadendo intorno a lui. Il mondo potrebbe star svanendo proprio adesso e lui, comunque, non se ne accorgerebbe.
La consapevolezza di aver perso è un dolore così grande da non fare nemmeno male, tanto profondo da aver intorpidito tutto il suo corpo. Può sentire solo sul suo braccio, lì dove tutto è iniziato e adesso finisce.
Solleva lo sguardo, perché se deve cadere vuole farlo a testa alta. Guarda al di là della rete, si sofferma sul suo kouhai e stringe i pugni.
Nonostante tutto, lo odia solo un po'.

Il difetto dei talentuosi è che possono fallire in ogni momento.




L'angolino della piantina autoritaria
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Non mi soffermo perché devo uscire e, niente, avevo in mente qualcosa di più lungo, ma è venuta così di getto e non voglio modificarla.
Alla prossima!

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Capitolo 14
*** XIV ‒ giallo ; m/m ***


Rating: Giallo
Avvertimenti: Pubertà; soft porn fai da te; KitagawaDaiichi!Time
Parole: 323



Questa scena si ripete da almeno un mese: si stende sul letto, stringe il pallone di cuoio al petto, lo solleva e lo fa ruotare sulle dita per qualche minuto, poi si ferma e resta ad osservare il poster di Oikawa appeso alla parete.
Staccare gli occhi diventa di giorno in giorno più difficile, e il pensiero che quello non sia un vero e proprio poster ma la foto di una rivista che si è impegnato a tagliare minuziosamente lo stuzzica, è una consapevolezza che gli tira la manica della maglietta e gli fa arricciare il naso con un vago imbarazzo sul volto.
Oggi, però, è diverso: il pallone è a terra, le gambe leggermente piegate e le dita dei piedi contratte rispondono all'eco di un'esigenza che Tobio sa essere necessaria ma che, allo stesso tempo, non riesce a comprendere chiaramente.
Che cosa diceva la rivista? Che Oikawa-san è uno dei migliori alzatori emergenti di tutto il Giappone, ma Kageyama non ha letto altro di quell'articolo, non può ricordarlo e quindi distrarsi per smettere di pensare al formicolio che divora il suo inguine.
Il ventre si contrae leggermente sotto la mano destra, che scivola fino al cavallo dei pantaloni.
Non può resistere ancora, altrimenti trascorrerebbe l'intero pomeriggio a osservare la foto di Oikawa con i crampi allo stomaco.
Abbassa i pantaloni con uno strattone, le dita indugiano prima di sbarazzarsi dell'ultimo strato che le separa dall'erezione. Tobio si fa coraggio osservando il sorriso appena abbozzato di Oikawa nella foto appesa alla parete, inarca leggermente la schiena e tenta invano di reprimere un sospiro affannoso.
Non vuole farlo, non vuole masturbarsi guardando la foto di Oikawa, ma la mano si muove già su e giù con una rapidità tanto naturale da far paura.
Doveva capirlo. Doveva capirlo dai pomeriggi passati a guardare la foto di Oikawa con i crampi allo stomaco e dai sogni in cui eiaculava sul suo sorriso che sarebbe finita così.




L'angolino della piantina autoritaria
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Ok: parliamone.
Ho sempre avuto difficoltà a scrivere di cose come questa, in primis perché sono una tsundere di cacca che si vergogna (non sapete quanto mi sia costato utilizzare il verbo eiaculare, davvero... ma a quanto pare leggere autori come Murakami sta dando i suoi frutti).
Nonostante la premessa, sono davvero soddisfatta di questa flashfic.
Un grazie speciale alla mia migliore amica che mi ha ispirata (specifichiamo: lei ha solo detto: “Pensa a piccolo Tobio con i poster di Oikawa nella cameretta!” e a me ovviamente è partito il filmino mentale da depravata)
Spammo di nuovo la mia Pagina autrice e ovviamente la mia amatissima OiKage Italian FanPage
Alla prossima!

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Capitolo 15
*** XV ‒ verde ; m/m ***


Rating: Verde
Avvertimenti: KitagawaDaiichi!Time; (angst); paure involontarie
Parole: 371



Oikawa cammina senza dire una parola, le labbra contratte in una smorfia di disappunto. Osserva la strada vuota che si staglia di fronte a lui, la linea di cemento grigio che si restringe e si rimpicciolisce fino a non essere più distinguibile, una nicchia nera fra gli alberi.
Gli altri non si vedono, non sa spiegarsi come e quando sia successo, ma è rimasto indietro e quel che è peggio è che non è solo.
Appena due passi avanti a lui, Kageyama avanza con passo regolare ma estremamente tranquillo, pare non curarsi del loro isolamento, del caldo asfissiante che rallenta ulteriormente la loro marcia. Forse Tobio è perfino felice di essere rimasto solo con lui: è questo che pensa Tooru con un certo disgusto, disgusto che si evolve rapidamente e quasi inconsciamente in un allungamento della gamba, che freme dalla voglia di sollevarsi per sferrare un calcio al sedere di questo kouhai fastidioso.
Per Oikawa è davvero rassicurante pensare che presto cominceranno le superiori: ancora qualche mese e Kageyama che lo fissa adorante con la sua faccia grassoccia sarà solo un irritante ricordo.
Tooru è ormai concentrato sulle natiche dell'altro, la gamba destra freme ogni volta che il piede batte sulla strada, ma un ronzio improvviso nel suo orecchio lo fa tentennare.
È questione di un secondo: Kageyama capisce che si tratta di una vespa e sussulta, poi si pietrifica; Oikawa lo scontra, sente il corpicino ancora acerbo ritirarsi contro il suo e, anche se per pochi secondi, lo tiene istintivamente fra le braccia.
Rimangono fermi per qualche istante, entrambi sperando invano che l'altro non si renda conto della vicinanza dei loro corpi.
Il primo a muoversi è Kageyama, che si volta e biascica una scusa con il viso leggermente arrossato. Tooru non risponde, lo guarda con sufficienza, le labbra dritte e severe, poi gli mette una mano sulla spalla e per un secondo Tobio osa illudersi.
Kageyama viene spintonato con disprezzo, Oikawa lo supera e si allontana senza mai voltarsi.
Adesso Tobio è l'unico ad essere rimasto indietro, se ne sta fermo in mezzo alla strada e, arrabbiato e disilluso, spera che uno sciame di vespe lo divori prima che il suo senpai lo guardi di nuovo in quel modo.




L'angolino della piantina autoritaria
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Dopo essermi fatta suggerire qualche prompt, alla fine mi rendo conto che trovo più facilmente ispirazione da quel che mi accade intorno (per creare questo, ad esempio, è bastata la mia amica che se la fa addosso per il passaggio di un insetto ronzante non identificato). Comunque sia penso che qualcuno dei prompt che mi è stato suggerito o che ho trovato su pagine apposite verrà utilizzato e, a questo proposito, se qualcuno sta seguendo la raccolta e vuole leggere una flash particolare, si senta pure libero di lasciarmi il suo prompt in mp~
Piccolo appunto sulla flash: è pensata come se fossero durante un training camp. Per il resto ne approfitto per farvi notare che ho inserito un indice (trovate il link che rimanda all'indice nelle note autrice del primo capitolo) in modo che possiate orientarvi meglio con le flashfic contenute nella raccolta (l'indice spiega bene o male il contenuto di ogni flash, così se cercate qualcosa in particolare non sarete costretti a spulciarvi tutta la raccolta capitolo per capitolo ma vi basterà consultare l'indice e selezionare lo scritto che volete leggere).
Alla prossima!

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Capitolo 16
*** XVI ‒ arancione ; m/m ***


Rating: Arancione
Avvertimenti: KitagawaDaiichi!Time; lime
Parole: 263



Per Kageyama è stato difficile abituarsi a una lingua che non è sua, ritrovarsi a tredici anni contro un muro, le mani di Oikawa sotto la maglietta e il respiro intralciato dalla sua bocca.
La saliva di un'altra persona nella propria bocca non scivola in gola con rapidità e facilità, sembra quasi incollarsi al palato, intorpidisce la lingua e perfino i sensi, tanto che decifrarne il sapore diventa impossibile. Eppure ha chiuso gli occhi già da qualche secondo, estasiato proprio dal piacevole formicolio delle labbra, indolenzite dalla pressione dell'altro.
Ha smesso di pensare a quanto sia strano, di domandarsi se e quanto gli piace. La lingua di Oikawa che si muove nella sua bocca lo eccita tanto da farlo alzare in punta di piedi, nel tentativo di stendere le gambe per ridistribuire il desiderio nel proprio corpo e soprattutto incanalarlo in zone meno pericolose del basso ventre.
C'è uno strato scivoloso di saliva fra le loro labbra, Tobio la sente ritirarsi appena e poi espandersi di nuovo nel momento in cui l'altro scosta leggermente il viso. Si baciano ancora, un filo liquido e fragile si ostina a fare da ponte fra le loro bocche, ma è spezzato all'improvviso dalla lingua di Kageyama, che lecca lentamente le labbra di Oikawa.
«Ah,» Tooru sfodera un sorrisetto compiaciuto che l'altro non riesce a vedere «sei intraprendente, Tobio-chan» cantilena sulla bocca di Kageyama, che annichilito dal suo sussurro chiude di nuovo gli occhi.
La lingua di Oikawa è ancora una volta nella sua bocca, e la sua saliva comincia a scivolargli in gola come se gli appartenesse.




L'angolino della piantina autoritaria
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È stato alquanto stressante cercare di evitare di ripetere parole come bocca, lingua, labbra e saliva nella stessa frase, ma visto che la flash si incentra soltanto su queste quattro parole è molto probabile che qualche ripetizione mi sia sfuggita. Spero comunque che la flash non risulti troppo pesante.
E menomale che sono riuscita a fermarmi alla pomiciata. Avrei continuato volentieri, ma sarei finita per violare le regole di EFP e non mi va (e poi è contro la mia stessa morale scrivere di ragazzini troppo piccoli che si spingono oltre il bacio, ma... seriamente, questi due mettono a dura prova il mio senso etico).
Grazie a tutti coloro che mi seguono e mi sostengono! Alla prossima!

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Capitolo 17
*** XVII ‒ rosso; f/f ***


Rating: Rosso
Avvertimenti: Yuri; gender bender; erotico; strap-on
Parole: 383



Le labbra di Oikawa non le sono mai parse così belle: si aprono lentamente, ancora sporche di rossetto, e circondano con la loro morbidezza il glande di plastica.
Kageyama resta con le ginocchia affondate nel materasso, la schiena ritta, osserva dall'alto il viso dell'altra, che si abbassa ancora un poco per permettere alla bocca di accogliere l'intera lunghezza dello strap-on. Non può sentire il calore delle labbra di Oikawa, ma l'immagine che ha di fronte è sufficiente per farla eccitare, per rendere i fianchi e le parti intime più sensibili alle cinghie della doppia imbragatura.
Kageyama abbassa una mano, le accarezza la schiena nuda e osserva come le ciocche di capelli castani scivolano sulla pelle al passaggio delle sue dita.
Le piace quello che sta vedendo, eppure la novità di questo bizzarro accessorio la rallenta, è ancora un po' spaesata, intimidita, destabilizzata da una forte eccitazione che credeva non avrebbe percepito.
Senza che neppure se ne renda conto, il suo pensiero va ai seni sodi dell'altra: li immagina ondeggiare leggermente sopra lo strap-on, smuoverlo appena con la loro bianca morbidezza.
Kageyama chiude gli occhi, emette un sospiro affannoso nel tentativo di resistere al brivido di piacere che le attraversa la schiena, ma le mani sono già sulle spalle magre di Oikawa, la spingono via, la costringono ad arretrare leggermente e stendersi sul letto.
Quando l'altra sale sopra di lei, Oikawa increspa le labbra in un sorrisetto malizioso, ma la sua è un'espressione fugace, si spezza nel momento in cui Kageyama, con un movimento lento del bacino, insinua lo strap-on fra le sue gambe.
Kageyama sente le mani di Oikawa aggrappate ai gomiti, poi sui fianchi, poi sulle natiche, ma gli occhi restano fissi sul collo incurvato, sulle gote arrossate e le labbra socchiuse, sui capelli che ricadono disordinati sul cuscino. È una visione che la eccita sempre di più, la invita a continuare a muoversi, ad abbassare lo sguardo sui seni nudi dell'altra, a chinare il viso per saggiarne la morbidezza con la punta della lingua.
Oikawa ha insistito tanto per questo, e adesso, con le sue dita che graffiano le natiche e le sue gambe che fremono contro i fianchi, Kageyama diviene improvvisamente conscia di tutto quello che ha perso fino ad ora e non può proprio evitare di darsi dell'idiota mentalmente.




L'angolino della piantina autoritaria
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Ho già detto che questi due mettono a dura prova il mio senso etico? Sì, l'ho detto anche in occasione della flashfic precedente, ma si direbbe che un vero e proprio rimedio non esiste. Ammetto che in passato – quando mi trovavo in altri fandom – mi era balzata in mente l'idea di scrivere yuri con tanto di strap-on, ma la cosa non si è mai concretizzata, principalmente perché preferisco scrivere yaoi, ma anche perché queste cose mi imbarazzano da morire. L'OiKage mi sta liberando in gran parte del timore che provo quando pubblico scritti come questo e ne sono davvero felice.
In realtà avrei voluto scrivere qualcosa di più rapido e deciso, un rapporto consumato nella foga del momento, ma ho finito per sottolineare il vago spaesamento e l'inesperienza – e perciò la conseguente goffaggine – di Kageyama che, seppur “nuova del mestiere”, riesce a cavarsela discretamente, perciò non so quanto si possa considerare “rossa” e quanto erotica.
Mi sono divertita molto a scriverla e probabilmente la prossima ruoterà di nuovo attorno all'immagine dello strap-on, ma, fidatevi, sarà decisamente più destabilizzante~
Alla prossima!

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Capitolo 18
*** XVIII ‒ rosso; f/m ***


Rating: Rosso
Avvertimenti: Het; gender bender; femdom; erotico
Parole: 415



«Tobio-chan, rilassati» il sussurro di Oikawa contro il suo orecchio è, in realtà, la ragione principale di una reazione contraria a quanto richiesto.
Kageyama chiude gli occhi, focalizza la propria attenzione sulle mani delicate di Oikawa che, con lentezza, gli accarezzano le spalle, ma la sua è una falsa concentrazione, non dura un istante, soppressa sul nascere dalle labbra carnose di lei aggrappate al lobo del suo orecchio.
Come può rilassarsi in un momento simile? Neanche sa quello che prova, sollecitato dal respiro caldo dell'altra contro il proprio collo ma, allo stesso tempo, annichilito dalla durezza dello strap-on che, lentamente, guidato dai movimenti di Oikawa, si insinua fra le sue natiche senza cercare ancora la profondità.
Tobio emette un sospiro tremante, chiude gli occhi e abbassa il capo, la fronte aderente al materasso, le guance che scottano come se qualcuno vi avesse appiccato un incendio. C'è qualcosa di perverso in tutto questo, e lui non dovrebbe eccitarsi, non dovrebbe assecondare gli estrosi capricci della sua maliziosa fidanzata.
Oikawa adagia la fronte al centro della sua schiena e ride, ed è proprio la sua risata genuina – oltre alle mani che adesso gli stringono affettuosamente i fianchi – a metterlo a suo agio.
Ama sentirla ridere, ama le dita che gli tamburellano delicatamente i fianchi e ama la sua bocca contro il suo orecchio; lei riesce a eccitarlo anche in questo modo: indossando uno strap-on che minaccia e fa a pezzi la sua virilità – e in effetti è proprio pensando a questo che Tobio si lascia andare completamente, divaricando ancora un poco le gambe per permetterle una capacità di azione migliore.
Quando Oikawa si spinge dentro di lui, Kageyama trattiene un gemito che non sa se essere di protesta o appagamento, poi solleva il viso, piega le gambe contro il materasso.
Tobio sente i seni morbidi e caldi dell'altra premuti contro la schiena, si lascia scappare un sospiro tremante quando le dita di Oikawa, subito dopo avergli percorso il petto, si stringono attorno al suo membro e lo massaggiano.
Lei si muove lentamente dentro di lui, lo tocca con entrambe le mani, gli bacia la nuca più volte e con una delicatezza tale da rubargli il respiro e fargli contrarre i muscoli delle gambe a ogni spinta.
Kageyama inarca la schiena sotto il peso dell'altra, chiude gli occhi quando la bocca di Oikawa schiocca contro il suo collo, giungendo fino all'orecchio. Schiude le labbra senza paura di godere.
Ma chi se ne importa della virilità!




L'angolino della piantina autoritaria
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Non dite che non vi avevo avvisati~
Se a qualcuno dovesse dare fastidio uno scritto del genere (visto che ho il sospetto che qualche utente non abbia gradito neppure il precedente), vorrei semplicemente farvi presente che trattandosi di una raccolta di flashfic slegate nessuno vi obbliga a leggerle tutte. Se ci sono avvertimenti che non vi convincono ignorate la flash in questione, io di certo non mi offendo!
Approfitto dell'occasione per spammare la mia FB Page e ovviamente anche la mia bimba speciale: OiKage Italian FanPage
Alla prossima!

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Capitolo 19
*** XIX ‒ verde; m/m ‒ speciale!compleanno [Oikawa] ***


Rating: Verde
Avvertimenti: Speciale!compleanno; KitagawaDaiichi!Time; ispirata a: Sekkin Chuui; seconda parte
Parole: 488



«Oggi è...» Tobio esordisce con un filo di voce, osserva con imbarazzo il sacchetto ricolmo di pacchetti regalo «è il tuo compleanno, Oikawa-san?»
Che cosa si aspettava? Questo momento doveva pur arrivare, in fin dei conti tutti compiono gli anni.
«Già» il tono di voce di Oikawa è inaspettatamente gentile, vagamente cantilenante. «Dammi pure il tuo regalo, Tobio-chan» ma ecco che in un batter d'occhio si fa subito più profondo.
Il suo senpai gli ricorda spesso una principessa capricciosa, anche adesso che lo ha accolto gentilmente, mutando tono ed espressione non appena ha notato che le sue mani sono vuote.
«Oikawa-san» Kageyama non sa esattamente cosa dire, riesce solo a pensare che vorrebbe evitare una reazione troppo violenta da parte dell'altro.
«E va bene, Tobio-chan! Non c'è problema» Tooru esala un sospiro rassegnato, per poi increspare le labbra in un sorriso.
«Eh?» Tobio lo guarda stranito, pietrificato: ha davvero una brutta sensazione.
«Facciamo così: sei mio per un minuto.»
Il corpo di Tobio freme all'improvviso, scosso da un fastidioso brivido di freddo: vorrebbe chiedergli il significato delle sue parole, chiudere gli occhi per smettere di contemplare le sue labbra sottili, ma ora come ora riesce a malapena a respirare.
«Adesso chiudi gli occhi.»
Kageyama lo guarda senza battere ciglio, esterrefatto. Potrebbe andarsene adesso, nessuno glielo vieta e nessuno – considerando come Oikawa si comporta con lui – lo biasimerebbe, ma lui è il suo kouhai e non gli ha fatto il regalo di compleanno.
Tobio inspira appena, gonfia il petto e abbassa le palpebre: in verità sa perfettamente che quello del kouhai è solo un pretesto per scoprire le intenzioni dell'altro.
Resta fermo, le palpebre serrate, il respiro trattenuto; focalizza la propria attenzione sulla mano calda di Oikawa, per qualche istante aderente alla sua guancia, poi si sofferma – un po' allarmato – sul dito che gli accarezza il labbro inferiore.
Forse Oikawa sta per...?
Il cuore di Kageyama sussulta, il battito accelera tanto da fargli male, tuttavia, contrariamente a quanto previsto, il dito di Oikawa non si allontana, anzi forza la chiusura delle sue labbra e si insinua all'improvviso nella sua bocca, immediatamente raggiunto da un secondo.
Tobio riesce a capire davvero quello che sta succedendo solo nel momento in cui le dita del più grande gli pizzicano la punta della lingua, allora scosta il viso, protestando imbarazzato.
«Grazie!» Tooru, però, non sembra minimamente toccato dalle sue rimostranze, piuttosto scuote leggermente il cellulare, mostrandogli la foto del suo viso contratto e arrossato a causa della breve tortura appena subita.
«O-Oikawa-san! Cancellala!»
«Adesso dimmi, Tobio-chan,» Oikawa si allontana leggermente, infila il cellulare in tasca e inchioda l'altro con un sorrisetto malizioso «hai pensato che ti avrei baciato?»
E all'improvviso Kageyama smette perfino di protestare, perché dopotutto il compleanno non è il suo e perciò uno scenario del genere non si sarebbe mai potuto verificare. Il festeggiato è Oikawa, e cos'altro ci si potrebbe aspettare da una principessa capricciosa?




L'angolino della piantina autoritaria
(You should read this):

Mi dispiace averci impiegato così tanto. Avevo in programma di realizzare questa flash già da un bel po', ma il tempo è passato fin troppo velocemente e ho cominciato a scriverla solo ieri sera. Come vedete c'è una seconda parte, che ho pubblicato insieme a questa~
Ci ho impiegato una vita per scrivere entrambe le flash, anche perché è un periodo in cui sono piuttosto insicura riguardo alla qualità della mia scrittura.
Come vedete è ispirata a una doujinshi che ho linkato negli avvertimenti, anche se ho cambiato qualcosina (prima fra tutte: l'attitudine di Tobio; insomma, è carino che un kouhai si fidi così ciecamente del suo senpai, ma se fossi in lui avrei un po' di preoccupazioni riguardo al chiudere gli occhi – e infatti vedi cosa succede xD)
Spero leggiate anche il seguito~

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Capitolo 20
*** XX ‒ verde; m/m ‒ speciale!compleanno [Oikawa] ***


Rating: Verde
Avvertimenti: Speciale!compleanno; university!time; prima parte
Parole: 425



Anni fa Oikawa gli ha chiesto di chiudere gli occhi per pizzicargli la lingua con le dita e fotografare la sua espressione colma di disappunto: Tobio ripensa spesso a questo episodio e si chiede se l'altro abbia conservato quello scatto, l'immagine di un piccolo kouhai ingenuo e disilluso.
Aveva pensato davvero che Oikawa stesse per baciarlo, ricordava ancora il batticuore nel momento in cui il suo dito gli aveva accarezzato il labbro inferiore. Probabilmente era stato uno dei momenti più imbarazzanti di tutta la sua vita.
Kageyama sfiata dalle narici, batte la punta della penna sul quaderno spalancato, gli occhi fissi sulla lavagna, ma disattenti, completamente estranei alla lezione; non prova il minimo interesse per quello che sta dicendo il professore, aspetta soltanto che annunci la fine del suo soliloquio.
Tobio focalizza la propria attenzione sul panno bianco che, inesorabile, ripulisce la lavagna dalla marea di kanji che la ricoprono, segue con espressione annoiata i movimenti di qualche studente prima di capire che è finalmente libero di andare.
Una volta imbracciato il borsone, Kageyama si alza e lascia rapidamente l'aula, diretto verso l'uscita della facoltà: a quest'ora della giornata è molto facile che Oikawa si trovi in cortile, oggi che fa molto caldo ed è il suo compleanno, poi, è praticamente una certezza.
«Oikawa-san» e in effetti gli basta allontanarsi dall'entrata della facoltà di una decina di metri per trovare Oikawa.
«Umh? Ah! Tobio-chan» Oikawa gli rivolge un sorriso di circostanza, fra le mani un sacchetto colmo di regali che Kageyama osserva di sottecchi, le labbra protese in una smorfia di disappunto: la generosità delle fan dell'altro lo indispettisce sempre un po', non riesce proprio a farci l'abitudine.
«Oikawa-san,» Tobio si ripete, annichilito dallo sguardo persistente di Tooru «non ho un regalo.»
«Ma come?! Cattivo, Tobio-chan!» Oikawa gonfia le guance e distoglie lo sguardo con aria sostenuta, e Kageyama non può fare a meno di pensare che è rimasto la stessa principessa capricciosa delle medie. Un pensiero per il quale si scopre a sorridere, seppur impercettibilmente.
«Oikawa-san, potresti...» borbotta, deglutisce, crea un intreccio con le dita di entrambe le mani «potresti chiudere gli occhi?»
Il festeggiato solleva entrambe le sopracciglia, evidentemente sorpreso dalla richiesta dell'altro.
«Vuoi vendicarti?» chiede con calma, con un mezzo sorriso, per poi chiudere gli occhi.
Kageyama si sente percuotere da un brivido leggero, le sue labbra fremono appena: Oikawa si ricorda?
«Non proprio...» sussurra dopo qualche istante di esitazione, deglutisce di nuovo e avanza di un passo prima di posare le mani sulle braccia dell'altro: finalmente può prendersi il suo bacio.




L'angolino della piantina autoritaria
(You should read this):

A chi è arrivato qui: grazie di cuore.
Questa flash, come vedete, non è ispirata a nessuna doujinshi, è semplicemente una “continuazione” originale della prima parte.
A dire il vero non avevo neppure in programma di scriverla, ma mentre stendevo la prima parte ho avuto l'illuminazione.
Spero che le due flash vi siano piaciute, ci tenevo a scrivere qualcosa per il compleanno di Oikawa ;u;
Alla prossima!

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Capitolo 21
*** XXI – verde; m/m – speciale!compleanno [Kageyama] ***


Rating: Verde
Avvertimenti: Speciale!compleanno; fever
Parole: 419



È il tocco leggero delle dita di Oikawa sulla sua fronte – seguito subito dal bip del termometro digitale – a svegliarlo. Kageyama solleva lentamente le palpebre, tossicchia e mugugna sommessamente.
Gli scoppia la testa, brucia, ma Tooru che gli scosta i capelli dalla fronte addolcisce il suo torpore, per un istante gli fa perfino dimenticare dell'emicrania e del mal di gola.
«La temperatura è scesa.»
Adesso Kageyama ha gli occhi ben aperti, vede chiaramente Oikawa che increspa le labbra in un sorriso leggero.
«Buon compleanno, Tobio-chan.»
Tobio sbatte le palpebre un paio di volte, per poi esordire in un rantolio inaspettato: proprio non gli va di trascorrere un compleanno costretto a letto con la febbre.
«Oikawa-san, se a Natale starò ancora male...»
«Vedrai che starai bene,» Oikawa gli accarezza i capelli, e il suo tocco è così leggero che Kageyama teme di addormentarsi di nuovo «se invece sarai ancora malato staremo tutto il giorno sotto le coperte.»
Tobio accenna un lieve sorriso, sollevando la mano per accarezzare il viso dell'altro, ma Oikawa è molto più veloce di lui: intreccia le dita alle sue e gli bacia il dorso della mano, facendolo rabbrividire.
«Ah! Ti ho portato una fetta di torta!» Oikawa sfodera un sorriso rassicurante, senza lasciargli la mano.
Kageyama lo guarda in silenzio, rafforza appena l'intreccio delle loro dita. Forse è a causa della febbre, ma ora più che mai vorrebbe dirgli che lo ama.
«Ma adesso devi darmi un bacio» Oikawa cinguetta, battendo l'indice sul labbro inferiore.
«O-Oikawa-san!» Kageyama sbotta, le guance arrossate.
«Che problema c'è, Tobio-chan?» Oikawa si china su di lui, le labbra protese in avanti, ma Kageyama si ritira, affonda la testa nel cuscino e soffia, un gattino nero e arruffato. Per Tobio è già imbarazzante che l'altro lo veda in questo stato, figurarsi concedergli un bacio e rischiare di starnutirgli in faccia!
«E dai, Tobio-chan! Ti ho preso la torta con la crema al latte!» Oikawa cinguetta di nuovo, lo stringe a sé e tenta di baciarlo sul collo, ma Kageyama si ribella ancora un po'.
«Hai detto... crema al latte?» all'improvviso, però, Tobio smette di fare resistenza, tornando a guardare Tooru, che sfodera immediatamente un sorrisetto compiaciuto. «E va bene: un bacio, Oikawa-san, ma se poi ti prendi la febbre‒»
«Per il latte di prostituiresti anche, vero, Tobio-chan?»
«Oikawa-san!»
Tooru accenna una risata, per poi chinare il viso e baciarlo.
«Buon compleanno» ripete di nuovo, sussurrandolo sulle sue labbra, e Kageyama riesce a pensare soltanto a quanto lo ama.




L'angolino della piantina autoritaria
(You should read this):

Da quanto tempo non aggiorno questa raccolta! ;u;
In realtà ho delle flashfic che sono rimaste a metà da un secolo e vorrei riprendere a postare~
Per oggi accontentatevi di questa stupidaggine davvero poco elaborata – mi scuso per questo, ma volevo davvero scrivere qualcosina per il compleanno di Kageyama! ;u;
Alla prossima!

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Capitolo 22
*** XXII – rosso; m/m – Porn Fest #10 ***


Rating: Rosso
Avvertimenti: Porn Fest #10; erotico
Prompt: Bloccati in macchina nel bel mezzo di una bufera di neve. Kageyama ha freddo e Oikawa sa come riscaldarlo.
Parole: 479



«I soccorsi arriveranno fra un'ora» esordisce Oikawa, mentre ripone il cellulare nella tasca destra del piumino. «Fortuna che il cellulare funziona.»
Kageyama rimane seduto accanto a lui, immobile e in silenzio. Guarda la distesa bianca al di là del parabrezza, le mani congiunte e il respiro smorzato dal freddo: oltre a lui, l'unica cosa viva nel raggio di chilometri è Oikawa, e questo lo preoccupa anche di più.
Tobio ha così freddo che gli si staccheranno le dita: pensa a questo nell'esatto istante in cui l'altro, con un tempismo perfetto, gli prende le mani.
«Hai freddo, Tobio-chan?» per un breve istante, Oikawa tenta di scaldargli le mani con il proprio fiato, per poi sollevare lo sguardo e increspare le labbra in un sorrisetto smaliziato. «Ho sentito dire che due corpi nudi che si abbracciano si scaldano più facilmente.»
«O-Oikawa-san» Kageyama ritira in fretta le mani, le guance avvolte da un leggero strato di rossore, ma lo schienale del sedile già si sta abbassando rovinosamente.
«Non fare lo tsundere, Tobio-chan» Oikawa amplia il sorriso, gli stringe il mento fra le dita della mano e lo trascina a sé.
«Non mi sembra il momento più ada‒» Kageyama brontola contro le labbra dell'altro, appena prima che questo riesca a baciarlo.
Tobio sfiata dalle narici, indispettito, ma non si tira indietro. Le labbra di Tooru, così familiari, infondono in lui un piacevole calore, lo inducono a chiudere gli occhi, rilassare immediatamente il corpo.
Oikawa gli tiene il viso fra le mani, sfiora le labbra con la lingua e – con qualche difficoltà – lascia il posto di conducente per sedersi a cavalcioni sopra di lui. Kageyama gli abbassa la zip del piumino, è il primo a insinuare le mani oltre il maglione per accarezzargli i fianchi, e Oikawa rabbrividisce appena al contatto delle dita fredde contro la sua pelle.
Le dita di Tobio scivolano oltre i pantaloni e al di là dell'elastico dei boxer, arpionando le natiche sode dell'altro.
Non ci vuole molto perché entrambi si ritrovino nudi, avviluppati come corde intrecciate, proprio come aveva preannunciato Oikawa.
Il corpo di Kageyama sussulta, le dita dei piedi si accartocciano e quelle delle mani si aggrappano convulsamente alla schiena tiepida di Oikawa. A ogni spinta, il calore che Tooru riesce ad accendere nel suo corpo è sempre più intenso, così piacevole che Tobio non può fare a meno di inarcare la schiena e reclinare il capo all'indietro.
Geme senza ritegno, Kageyama, perché sa che fuori non c'è nessuno, che l'auto chiusa e il vento che sferza la neve rendono ovattati i suoi singulti.
Le dita di Oikawa affondano nelle cosce del più piccolo, con il respiro affannoso contempla il suo volto arrossato, immagina e si eccita al solo pensiero di potersi immergere nella sua bocca spalancata e ansante.
«Te l'avevo detto, Tobio,» Oikawa inarca la schiena, venendo in un gemito roco «che ci saremo scaldati.»




L'angolino della piantina autoritaria
(You should read this):

Per ora ho realizzato pochissime OiKage per il porn fest, ma c'è ancora tempo e mi auguro di riuscire a scrivere ancora due o tre flashfic da inserire in questa raccolta~
Alla prossima!

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Capitolo 23
*** XXIII – verde; m/m – [speciale OiKage Day] ***


Rating: Verde
Avvertimenti: Nessuno; happy OiKage Day
Parole: 349



Oikawa tende la mano, sfiora con un dito quella dell'altro, che nel giro di pochi secondi diviene irraggiungibile, al sicuro nella tasca del cappotto.
Kageyama affonda il viso nella sciarpa, sfiatando dalle narici, le labbra increspate in una piccola smorfia: Oikawa sa che camminare tenendosi per mano è qualcosa che lo imbarazza moltissimo, eppure insiste ogni volta, cerca sempre un contatto nonostante l'interazione fisica nell'intimità di casa non manchi mai.
Come al solito, Tooru non si preoccupa del rifiuto, mentre il più giovane si ritrova a riflettere, leggermente indispettito dalla mancanza di coraggio che spesso si manifesta quando il fidanzato tenta un'effusione in pubblico; gli dispiace respingerlo sempre, come se si vergognasse di stare con lui. Se avesse più coraggio e un po' meno timore riguardo i giudizi degli altri, si lascerebbe prendere la mano, accarezzare, baciare.
Tobio sente una risata. Rallenta, la fronte leggermente aggrottata, per poi inclinare leggermente il viso e sbirciare oltre Oikawa.
Si sofferma su un gruppetto di ragazze ferme sul marciapiede al di là della strada: starnazzano, ridono, si sussurrano all'orecchio con le labbra increspate in un mezzo sorriso. Non c'è dubbio che con quei sorrisetti fastidiosi stiano bersagliando Oikawa, una di loro potrebbe perfino decidersi ad attraversare la strada, raggiungerli e chiedere il numero al più grande.
Tobio guarda Tooru, sfiatando di nuovo dalle narici e protendendo le labbra in una smorfia: ha le guance in fiamme, non riesce a sopportare l'idea che quelle ragazze stiano fissando il suo fidanzato come un gruppo di tigri guarderebbe un pezzo di carne. Se una di loro si mettesse con Oikawa, non si dovrebbe preoccupare di tenergli la mano o baciarlo in pubblico.
La mano di Kageyama scivola via dalla tasca del cappotto e raggiunge quella di Oikawa, le dita si intrecciano veloci, rafforzando immediatamente la presa.
«Hai cambiato idea, Tobio-chan?» Oikawa lo guarda con le labbra increspate in un sorriso appena percettibile, gli stringe la mano.
«Sì» Kageyama borbotta contro la sciarpa.
«E come mai?»
Kageyama fa spallucce, il viso arrossato e le labbra ancora increspate in una piccola smorfia.
«Non c'è una ragione particolare.»




L'angolino della piantina autoritaria
(You should read this):

Come si vede anche dagli avvertimenti, oggi è l'OiKage Day e ci tenevo a dare il mio contributo!
La flashfic è brevissima e semplicissima anche perché in questi giorni ho molto da fare e purtroppo ho perso l'ispirazione per questa raccolta, ma conto di tornare ad aggiornarla più frequentemente il prima possibile.
Alla prossima!

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Capitolo 24
*** XXIV – verde ; m/m ***


Rating: Verde
Avvertimenti: future; tenerezze; (wedding)
Parole: 282



Kageyama dischiude le labbra in un gemito muto, scrutando il proprio riflesso con trafelata meraviglia. Poi deglutisce a fatica, strattonando leggermente la cravatta nel tentativo di aggiustarne la posizione. Gli tremano le mani, e subito dopo tutto il resto del corpo.
È nervoso, non può negarlo, e anche se lo smoking nero gli calza a pennello e i capelli sono perfettamente pettinati, ha come l'impressione che vi sia qualcosa fuori posto.
Socchiude gli occhi e si schiarisce la voce con un breve rantolio gutturale, le dita della mano destra a sfiorare timidamente le labbra fredde, ora serrate con forza ostinata.
La maniglia della porta si abbassa, facendolo sussultare, ma l'improvviso tremore del corpo scompare, spazzato via dal confortante sorriso di Oikawa.
Il più grande gli si avvicina senza proferire parola, semplicemente, con movimenti misurati, infila il mazzetto di fiordalisi nella tasca del suo doppiopetto, per poi rivolgergli un sorriso gentile.
Tobio si sofferma sulla piccola gerbera arancione che decora il completo candido dell'altro, e infine sul loro riflesso nello specchio: la scelta cromatica degli abiti li rende alquanto diversi, ma l'emozione e la tensione di salire all'altare li unisce indissolubilmente, ancor prima di una frase recitata e di una promessa scambiata.
«Sei pronto?» appena le mani di Oikawa si ricongiungono alle sue, Kageyama si ritrova a sospirare di sollievo; i muscoli si sciolgono e la tensione defluisce, disperdendosi nel corpo in infinitesimali e irrilevanti particelle invisibili.
Rafforza la stretta, ricambiando il sorriso dell'altro: ora che le loro dita sono intrecciate si sente come sollevare da una forza nuova, avvolgere da un tepore che finirà per renderlo incandescente e invincibile. Ora che le loro dita sono intrecciate, non c'è assolutamente nulla fuori posto.




L'angolino della piantina autoritaria
(You should read this):

Strano ma vero, eccomi di nuovo su EFP. In fin dei conti, anche se mi sono allontanata da questo sito e ho preferito aprire un blog personale di scrittura, questa raccolta è nata qui e continuerà a essere aggiornata qui (stessa sorte toccherà a Wonderwall, appena deciderò di riprenderla).
Purtroppo questo mio aggiornamento non significa che sono tornata attiva. Vedetela più come un: “Ci sto provando”. Ho trascorso un periodo molto difficile dal punto di vista personale e famigliare, e in realtà non è ancora finita, ma a volte la voglia di tornare prevale sulla sofferenza emotiva. Spero possiate comprendere la situazione.
Grazie e alla prossima!

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Capitolo 25
*** XXV – giallo ; m/m ***


ATTENZIONE: siccome il testo contiene alcuni allineamenti verso destra, potrebbe apparirvi disordinato qualora lo leggeste via cellulare. Vi consiglio, pertanto, di leggerlo dal vostro PC.
Rating: Giallo
Avvertimenti: t e x t i n g; gaming ; dorks being dorks; spoiler su "Doki Doki Literature Club"
Prompt: Personaggio A, consapevole della vera natura della visual novelDoki Doki Literature Club”, invita personaggio B a provarlo, facendogli credere che sia un innocuo dating sim. [ Tumblr ]
Parole: 499



Giorno 1
─────────────

Oikawa è stato proprio gentile a consigliargli questo gioco! Anche se si tratta di un dating sim – genere a lui poco gradito – sembra l'ideale per rilassare la mente dopo una lunga giornata.
Trattandosi di una visual novel in cui il giocatore deve limitarsi a leggere e selezionare le risposte a determinati quesiti e alcune parole per comporre poesie, pare perfetto per usufruirne appena prima di dormire, tuttavia – complici i duri allenamenti pomeridiani – Tobio riesce a tenere gli occhi aperti solo per una ventina di minuti, quel tanto che basta per abituarsi alla grafica e alle meccaniche di gioco.


Giorno 2
─────────────

Due delle ragazze litigano animatamente, e le parole ambigue da scegliere per le poesie sono aumentate: forse Oikawa ha ragione a definire questo dating sim “innovativo”.
A pensarci bene non gli dispiacerebbe se i difetti delle ragazze venissero approfonditi quanto i pregi. Vorrebbe essere più entusiasta, ma c'è qualcosa che lo disturba.



Oikawa
                        ultimo accesso oggi alle 15:32

Monika non ha una route?    16:45                 


  
Oikawa
online

Monika è speciale 🌸              16:45                                                                           



Kageyama socchiude gli occhi, sospirando rassegnato: un'altra “waifu” di Oikawa?


Giorno 3
─────────────

  
Oikawa
online

Credo che il gioco abbia qualche             
problema...                     21:06                 


 
Cioè?                                  21:08                                                                           



I testi delle poesie sono strani. 21:08                 


Strani? Sarà la route                                                                                
segreta?! ◕ヮ◕                    21:11                                                                           


Vai avanti, voglio sapere come va                                                               

a finire! ✌ ✨                         21:12                                                                          



Impensierito, Tobio adagia il cellulare sulla scrivania e ritorna a fissare lo schermo luminoso del computer: che sia così fortunato da aver intrapreso la route segreta?
Dopo una decina di minuti, però, è costretto a ricredersi. Il suo cuore manca un battito, le labbra si contraggono in una smorfia incredula e disgustata: sarebbe questo il percorso virtuale che ha entusiasmato tanto Oikawa? Una route in cui l'amica d'infanzia del giocatore si impicca non è certo una cosa normale per un dating sim!
Come se non bastasse, il gioco si è appena riavviato da solo e ora la schermata iniziale è piena di glitch inquietanti.
Deglutisce a fatica, per poi chiudere gli occhi e massaggiare le tempie doloranti: meglio staccare, forse tutti questi problemi grafici scompariranno. Quel che è certo è che non prenderà sonno tanto facilmente.


Giorno 4
─────────────

Litigano ancora, con cattiveria, e Monika è sempre più inquietante. Oggi non continuerà a giocare: almeno questa notte vorrebbe dormire.


Giorno 5
─────────────

  
Oikawa
online

Ti avevo chiesto un gioco rilassante,              
non un horror pieno di                                  
psicopatiche!                         21:43                 


Non ignorarmi.                     22:12                    


Lo sapevo che non dovevo                           
continuarlo.                           22:30                 


Questa si è appena pugnalata per                  
l'eccitazione! Pensavo a unicorni e                 
pasticcini, non a un branco di                       
pazzoidi                                22:31                 


È rimasta solo Monika...           23:04                 


  
Oikawa
online

OGGI

Oikawa-san, mi fai preoccupare 00:12                 


Dovevo sbarazzarmi di quelle                                                                      
sgualdrine                            00:41                                                                           


Cosa?                                   00:42                 


D'ora in avanti saremo solo io e                                                                  
te                                       00:42                                                                          


Oikawa-san?                          00:43                 



Kageyama resta pietrificato, mentre un brivido gli attraversa la schiena.



Siamo solo noi                      00:44                                                                          


E tu devi stare con me           00:44                                                                          


Solo                                    00:44                                                                          


Con                                    00:45                                                                          


M o n i k a 💖                       00:45                                                                          


Sei rimasto online per tutto questo                 
tempo, senza rispondermi, solo per                 
prenderti gioco della mia                               
suscettibilità, vero?                 01:16                 


Suppongo che abbia funzionato, visto                                                          
che sei sparito per un po'.                                                                         
Povero Tobio-chan! ( ͡° ͜ʖ ͡° )     01:18                                                                          


Vaffanculo!                            01:18                 


Non rivolgerti così al tuo senpai!                                                                 
(`ー´)                                 01:19                                                                          


Tobio?                                 01:43                                                                          


Beh, me lo sono meritato, ma è stato                                                          
troppo divertente! (・ω<)☆      02:05                                                                           







L'angolino della piantina autoritaria
(You should read this):

Qualche sera fa ero alla ricerca di un prompt che potesse ispirarmi, e giuro che mi ero ripromessa di scegliere qualcosa che fosse adatto a una coppia diversa dall'OiKage, ma quando ho visto questo non sono riuscita a resistere.
Sappiate che per strutturare la chat con i maledetti codici HTML ho perso qualcosa come dodici ore. Inoltre, nel conteggio delle parole sono stati esclusi: le intestazioni delle chat, i caratteri numerici e le ore, in quanto sono stati inseriti solo per migliorare l'effetto visivo.
Visto che vengono menzionati temi come la morte e il suicidio, ho preferito inserire il rating giallo.
Come già detto sopra, la visual novel oggetto della flashfic è “Doki Doki Literature Club”.
Grazie a chiunque deciderà di leggere questo delirio – e magari recensirlo, visto che mi è costato tanto tempo e fatica per i miei poveri occhi ;w;
Alla prossima!

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Capitolo 26
*** XXVI – verde ; m/m ***


ATTENZIONE: questa flashfic esisteva già come storia separata, in quanto l’avevo scritta e pubblicata il 23/10/2019 in occasione del Writober, da cui il prompt. Sto riordinando il mio profilo ma visto che la trovavo carina e mi dispiaceva eliminarla ho pensato di integrarla in questa raccolta!
Rating: Verde
Avvertimenti: fluff; tenerezze
Prompt: camino
Parole: 291



Tooru è inginocchiato davanti al caminetto, l'attizzatoio stretto fra le mani.
«Ecco fatto» esordisce nel momento in cui le fiamme attecchiscono alla piccola catasta di legna, poi si risolleva, sfregando le mani sulle braccia infreddolite.
«Grazie Oikawa-san» Kageyama, seduto sul divano, gli sorride: il tepore del fuoco è piacevole, fondamentale ed estremamente benefico per i loro corpi intirizziti dal freddo.
«Che freddo...» brontola Oikawa mentre rivolge una rapida occhiata fuori dalla finestra: la pioggia che li ha sorpresi nel bel mezzo della strada non accenna a scemare, anzi pare perfino più fitta e il solo guardarla alimenta il suo malessere.
Appena lo vede muoversi, Kageyama solleva il braccio destro e con esso anche la coperta, facendogli spazio accanto a lui.
«Grazie» Oikawa gli si siede accanto, ben felice di ritrovarsi subito abbracciato e protetto dal calore del fidanzato.
«Va meglio?» chiede Tobio, le labbra increspate in un piccolo sorriso.
Oikawa annuisce mentre le sue dita vagano fra i capelli dell'altro, così da controllarne lo stato: le punte sono umide, ma per il resto pare che gli asciugamani che ora giacciono sul pavimento abbiano adempiuto al loro compito.
Kageyama, dal canto suo, socchiude gli occhi e si concentra proprio sulle dita di Oikawa che vagano fra i suoi capelli, sulle carezze di apprensione del partner, il cui corpo è ora totalmente aderente al suo.
«Mi piace stare davanti al camino» esordisce poi, gli occhi fissi sul fuoco arancione che crepita nel caminetto.
«Anche a me» Oikawa poggia la testa sulla sua spalla, sorridendo a occhi chiusi quando l'altro gli dà un piccolo bacio sulla fronte.
Per quanto l'imprevedibilità della pioggia sia detestabile, devono ammettere entrambi che stare abbracciati di fronte al caminetto in attesa di asciugarsi è uno dei momenti più preziosi.


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Capitolo 27
*** XXVII – verde ; m/m [natalizio] ***


ATTENZIONE: questa flashfic esisteva già come storia separata, in quanto l’avevo scritta e pubblicata il 14/12/2018 in una raccolta natalizia. Sto riordinando il mio profilo ma visto che la trovavo carina e mi dispiaceva eliminarla ho pensato di integrarla in questa raccolta!
Rating: Verde
Avvertimenti: natalizio; dorks being dorks
Prompt: fantasie sessuali
Parole: 499



Tobio è seduto placidamente sulla poltrona, una tazza di cioccolata calda stretta fra le mani. Osserva Oikawa in silenzio, contempla la sua schiena ampia con le labbra dischiuse e il respiro lento, quasi trattenuto. Non che sia calmo, però, anzi pare che oggi la sua mente tenda a divagare, perdendosi in immagini decisamente troppo ispirate.
Quando vede Oikawa distendere un festone rosso, Kageyama aggrotta la fronte e deglutisce con fatica, per poi accavallare le gambe e massaggiarsi la tempia sinistra con un movimento nervoso delle dita: alcuni degli addobbi che hanno comprato sono davvero interessanti, e non gli serve pensarci su per ore per capire che potrebbero essere fonte di divertimento, anzi l'immagine erotica che gli suscitano è praticamente immediata.
Tooru, dal canto suo, strattona leggermente il festone attorno alla punta dell'albero, così da assicurarsi che non sia troppo lasco, e poi si ferma per qualche istante, gli aghi rossi e lucenti che gli pizzicano il palmo e fanno capolino fra le sue dita.
Si umetta il labbro inferiore con la punta della lingua, poi allenta la presa sul festone e lo osserva più attentamente: sembra resistente, tanto che forse si potrebbe utilizzare a letto, al posto di un eventuale paio di manette.
Serra le labbra con forza, rivolgendo un'occhiata nervosa all'albero di Natale: se non fosse quasi alla fine, sfilerebbe via questo festone, prenderebbe la scodella di panna che c'è in frigo e trascinerebbe Kageyama in camera da letto, ma sfortunatamente questo pensiero ha tardato ad arrivare e adesso gli tocca sistemare le lucette colorate fra un ramo e l'altro.
Tobio lo vede chinarsi ed estrarre un groviglio di lucette natalizie dalla scatola di cartone: se Oikawa lo legasse con quelle sentirebbe la pelle bruciare ogni volta che si accendono?
Kageyama continua a massaggiarsi la tempia, per poi scostare i capelli dalla fronte leggermente sudata: quel groviglio di fili è quasi eccitante, anche lui vorrebbe essere intrecciato così a Oikawa.
Oikawa, intanto, riserva un'occhiata scettica alle lucette: queste sono sicuramente più robuste di un festone, ma rischierebbero di rompersi e tagliarli.
Un improvviso quanto inaspettato colpo di tosse da parte di Kageyama interrompe la sua contemplazione, facendolo sussultare.
Tooru si volta, le lucette natalizie ancora fra le mani, quindi vede Kageyama seduto sul divano, le gambe accavallate ma tese, il volto paonazzo.
«Ti senti male?» solleva un sopracciglio, confuso, e si schiarisce la voce nel trovarla leggermente arrochita.
Anche Kageyama sussulta, per poi boccheggiare per qualche istante prima di riuscire a rispondergli.
«Sto... sto benissimo!»
«Sei rosso» commenta Oikawa, chiedendosi per quanto tempo Kageyama lo abbia osservato.
«Ho solo voglia di panna» Tobio taglia corto, ma realizza immediatamente l'ambiguità della frase appena pronunciata, così si ritrova a rantolare, le guance a fuoco.
Oikawa dischiude le labbra per dire qualcosa, ritrovandosi a stringere ulteriormente il groviglio di lucette natalizie. Serra i denti nel vedere l'altro in preda all'imbarazzo, quindi gli volta le spalle, schioccando la lingua contro il palato.
«Sei un idiota!»
«Ma, Oikawa-san–»
«Va' a prendere la panna.»


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