Young Ben La prima missione

di Evola Who
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1
"..che ne dici se venissi con te in qualche missione?” 


Naboo, pomeriggio, residenza Solo.
 
Il piccolo Ben di 9 anni era nel giardino della viletta isolata sulle pianure di Naboo. Era in posa da meditazione con indosso con i pantaloni besh, la camicia leggera bianca e gli stivali marroni.
 
I capelli erano neri corvini, corti ma folti, e portava la piccola treccia dietro la testa come quellache avevano i vecchi padawan.
 
Aveva gli occhi chiusi, mentre il suo maestro e zio Luke Skywalker gli parlava: “Concentrati, Ben, connettiti e percepisci la forza. Ricorda, la forza è intorno a noi, in ogni essere vivente. Ma noi siamo i pochi a poterla percepire… e per percepirla, dobbiamo essere concentrati e avere la mente aperta”.
 
Ben fece quello che lo zio gli aveva detto, concentrandosi e alzando con la forza a mezz’aria delle rocce che si trovavano davanti a lui.
 
Luke sorrise fiero mentre Ben si sentì sodisfatto dentro di lui.
 
Ben adorava la sua casa a Naboo. La maggior parte dell’anno alloggiava negli appartamenti di Hanna City sul pianeta Chandrila visto che sua madre era senatrice e leader della ribellione, aveva costruito la nuova repubblica. Suo Padre era spesso via in missione, sempre per la repubblica e per la ribellione insieme a zio Luke e zio Chewbe.

Talvolta andava in missione con suo padre, ma più spesso Han Solo viaggiava per conto suo.
 
Per quanto i suoi genitori avessero dei ruoli importanti, erano sempre presenti, sua madre gli aveva insegnato a leggere e a scrivere a soli due anni, e gli dava lezioni di storia della galassia e dei vari pianeti.
 
Leia era molto affettuosa e si vedeva che amava tantissimo suo figlio, ma era anche protettiva e severa con lui quando non si comportava bene o faceva cose che, per lei, erano considerate troppo pericolose per lui. 
 
Suo padre, fin da bambino, gli mostrava il Falcon come se forse l’astronave più fantastica della galassia. Ben si divertiva ad aiutarlo e a ripararlo insieme a lui e zio Chewbe, adorava a giocare a nascondino insieme a loro e a volte anche con C3-PO e R2.
 
Ma soprattutto adorava ascoltare le storie delle avventure che suo padre aveva fatto da giovane e adorava quando gli raccontava una delle sue avventure a zonzo per la galassia con complice un’altra donna, dicendo a bassa voce: “Ma non dirlo a tua madre” e facendo l’occhiolino.
 
Per Ben, suo padre era la persona più tosta che conoscesse, insieme a sua madre e suo zio. Ma anche lui talvolta era severo e duro, dimostrando il suo scetticismo nei confronti della forza, e riusciva a rivelarsi persino più apprensivo di Leia.
 
Ben sapeva che comunque entrambi gli volevano bene.
Zio Luke non si comportava come un vero maestro, era più come un amico. Gli raccontava storie sui Jedi, sulla vecchia repubblica e sulla guerra dei cloni, fin da bambino, e Ben ne rimaneva sempre affascinato.
 
Si divertiva a vedere suo zio usare la forza (a volte persino su R2-D2) e quando i suoi genitori erano via, Luke si prendeva cura di lui, lo aiutava con i suoi problemi e lo consolava quando era triste.
 
Anche se qualche volta, prima che Ben scoprisse i suoi poteri, gli aveva fatto un po’ di pressione su questo fatto, gli aveva comunque fatto capire che gli avrebbe voluto sempre bene, a prescindere dal fatto che potesse percepire o meno la forza. 
 
Ben adorava la sua famiglia, ma soprattutto adorava stare su Naboo, godendosi il panorama naturale, gli infiniti laghi e gli allenamenti con zio Luke.
 
Quando Ben aprì gli occhi e vide quelle piccole rocce che fluttuavano, sorrise e le posò a terra.
 
“Molto bene Ben!” rispose Luke soddisfatto, mettendogli una mano sulla testa e carezzandogli i capelli.
 
Anche R2 fece un verso di approvazione, con i suoi bip.
 
Luke guardò il suo fedele amico droide e gli venne una idea.
 
“Ben, vorresti provare a usare la forza su R2?”.
 
Il droide fece un suono spaventato.
 
“Davvero?” chiese Ben sorpreso, guardando lo zio con aria spaventata.
 
Luke rise per la sua reazione, dicendo: “Certo” e si mise in ginocchio accanto al nipote e davanti a R2 “Secondo me, ce la faresti”.
 
“Non lo so, zio Luke. Un conto è spostare e alzare qualche roccia, ma… un droide. Non so se riesco ad alzare qualcosa di più grosso di una roccia…” ammise Ben con gli occhi bassi.
 
Grande, importante non è” disse Luke una strana voce.
 
“Cosa?”.
 
“Volevo dire… che la grandezza non conta”.
 
“Oh, e perché non l’hai detto prima?”.
 
Lucke rimase confuso, dicendo: “Questa… è davvero una bella domanda…”.*

Dopo qualche secondo di silenzio, Luke guardò il droide.
 
“Comunque, prova a con concentrati e usa la tua forza. Ricordati, sarà sempre tutt’uno con te ed è sempre il tuo più grande alleato” disse al nipote, e poi sorrise.
 
Ben guardò in basso con aria un po’ intimorita. 
 
“Allora, ti aiuterò” aggiunse, per poi sollevare il braccio verso R2.
 
Il nipote imitò lo zio e chiuse gli occhi per concentrarsi. Si concentrò facendo un lungo sospiro, sentendo l’energia che scorreva dentro di sé.
 
Luke non stava usando la forza, sapeva che Ben fosse perfettamente in grado di farcela da solo.
 
E infatti, in meno di un minuto, alzò R2 da terra, che fece il suo solito suono spaventato. Ben, sentendolo, aprì gli occhi e sorrise.
 
“Visto, te l’ho detto che ce l’avresti fatta!” rispose Luke abbassando il braccio per mostrare al nipote che era il solo ad usare la forza. 
 
Il ragazzo si sentì sodisfatto, e sperava che un giorno potesse diventare un grande Jedi come suo zio.
 
“Ora, cerca di posarlo per terra, lentamente…”.    
 
Così Ben, abbassò il droide con dolcezza e lentamente lo posò a terra.
 
“Visto Ben? Se credi alla forza, ma soprattutto a te stesso, nulla è impossibile” disse Luke e sorrise. 
 
Ben ricambiò il sorriso e i due si guardarono.
 
“Ehm… zio Luke?” cominciò a dire Ben, guardando in basso con tono incerto
 
“Quando… quando partirai per una missione?”.
 
“Beh… fra tre giorni. Ma ho sentito che voi potrete stare ancora su Naboo per un'altra settimana”.
 
Ben guardò in basso con aria inespressiva. Luke rimase stranito dal suo silenzio. Di solito era sempre felice di sentire che poteva stare ancora su Naboo.
 
“Ben?”.
 
“Sai, zio Luke… stavo pensando… visto che ultimamente sei sempre via alla scoperta dei nuovi Jedi... che ne dici se venissi con te in qualche missione?” e lo guardò con aria speranzosa.
 
Luke rimase stupito dalla sua richiesta, ma sapeva che quel giorno sarebbe arrivato, Ben prima o poi avrebbe chiesto di poter partecipare ad una missione.
 
“Insomma… da giovani tu, mamma e papà, con Chewbe, R2 e C3-PO avete fatto un sacco di missioni e avventure straordinarie!”.
Il maestro sospirò, dicendo: “Ben, le missioni che faccio, e quello che abbiamo fatto insieme ai i tuoi genitori, sono molto pericolose. Non posso portati con me durante i miei viaggi. È troppo rischioso”.
 
Ben lo guardò con aria triste, si portò le gambe al petto, mettendo il mento sulle ginocchia e le braccia intorno a esse.
 
Luke si sentì dispiaciuto, ma cercò di consolarlo: “Ti parlerò sempre delle mie missioni, delle mie scoperte e dei miei obbiettivi sul futuro dei Jedi! Tu sarai sempre il primo a saperlo!” disse, facendo un sorriso sicuro.
 
“Sì, ma come faccio a comprendere la forza, se più cerco di avvicinarmi per capirla meglio… più tu cerci di allontanarmi dalla scoperta?”.
 
Lo Jedi rimase sorpreso dalle sue parole e lo guardò con gli spalancanti.
 
“Come faccio a sapere se la forza è il mio vero alleato se non posso avvicinarmi un po’ di più a essa?” continuò Ben e poi guardò lo zio.
 
Luke pensò alle sue parole che capiva molto bene. Ben aveva ragione, era lui che gli spiegava come funzionasse la forza, coinvolgendolo solamente nella scoperta del lato chiaro. Lo stava facendo per proteggerlo.
 
Una parte di sé, si smentì un po’ come zio Owen. Anche lui limitava la sua libertà per proteggerlo e solo pochi anni prima lo avrebbe capito. Tuttavia riusciva a comprendere la frustrazione e la rabbia che provava Ben.
 
“Beh… fra tre giorni dovrei andare su Lothal per scoprire un vecchio tempio. Potresti venie con me”.
 
Il ragazzo alzò la testa di scatto, dicendo subito: “Davvero?”.
 
“Sì” Rispose Luke sorridendo.
 
“Insieme capiremo le vie della forza e per te sarà molto più chiaro!”.
 
Ben ricambiò il sorriso, si alzò e lo abbracciò forte, dicendo: “Grazie, grazie, grazie! Zio Luke, sei il migliore!”.
 
Lo Jedi rise e ricambiò l’abbraccio.
 
“Ma prima dobbiamo dirlo ai tuoi genitori”.
 
Ben si staccò dall’abbraccio, dicendo: “Ma… dobbiamo proprio?”. 
 
Il sorrise di Luke si spense e lo guardò perplesso.
 
“Insomma… lo sai come è la mamma quando è protettiva… e lo sai come è scettico papà…” spiegò Ben.
 
“Dopo anni di missioni insieme… Han è ancora settico sulla forza” pensò Luke, poi disse: “Lo so, ma non è giusto fare le cose di nascosto. Non solo, ma se dovessero scoprirlo saremmo nei guai tutti e due. E soprattutto è sbagliato farlo”.
 
Ben guardò a terra, ma capiva che lo zio aveva ragione.
 
“Ma… se mamma e papà non vogliono che io venga con te?”.
 
“Li convincerò. Perché ormai ci fidiamo gli uni degli altri e se le nostre motivazioni saranno convincenti, ti assicuro che tu verrai con me a Lothal! Te lo prometto!” esclamò, facendo un sorriso sicuro.
 
Il padawan lo ricambiò e gli gettò le braccia al collo, abbracciandolo con entusiasmo: “Grazie zio Luke! Non vedo l’ora di vivere questa avventura insieme!” esclamò e rise.
 
Luke rise a sua volta, abbracciandolo e dicendo: “Anche io non vedo l’ora”.
 
Il suo sorriso di spense, quando pensò a come dirlo ai suoi amici, ma soprattutto nel chiedersi se quella missione non fosse davvero troppo pericolosa per Ben…

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 il dialogo è una citazione della serie animata non
canonica della lego di nome: "Lego Star Wars The Freemkar Adventures".
Vi consiglio di vederlo alla parte 1:10. Pultroppo, non l'ho trovata in Italiano. 


Note:
Forse, voi non avete capito per le mie storie, ma adoro il presonaggio
di Kylo Ren e anche Ben Solo.
E per amazzare i l'atessa per l'uscita di episodio 9, scrivo storie
sulla potetica infazia di Ben.
Che secondo me, non è stata così solitaria e triste che Adam Riverl chi fa
credere. (Han è scresutto da senza famiglia e Leia gli è stata LETARAMENTE 
DISTRUTTA davanti a lei. Qundi, nedupito che siano stati dei genitori troppo dop questi evventi...) e che sia stata il Leadr Supremo a malipolare i suoi ricordi.
Ma spero che vi piaccia questa storia!
Rigrazio a tutti quelli che hanno letto e recesito questa storia!
Alla prosima!
Evola



 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2
Il permesso.
 
 
Han e Leia si trovavano in una stanza che sembrava una piccola base che utilizzavano per ricevere chiamate dalla ribellione e organizzare riunioni e missioni.
 
Stavano parlando dei futuri obiettivi della nuova repubblica, finché non sentirono la porta aprirsi e la voce del figlio esclamare: “Mamma! Papà!”.
 
I due genitori si girarono e videro Ben che, dopo essere entrato, si fermò davanti a loro, seguito da Luke.
 
Leia, vedendo suo figlio emozionato, fece un sorriso luminoso, dicendo: “Che cosa c’è Ben?”.
 
“Hai usato la forza per manipolare la mente debole di zio Luke?” domandò Han con tono sarcastico, con le braccia conserte e con un sorriso cinico.
 
Luke alzò gli occhi al cielo mentre Ben rise, rispondendo: “No, papà. Ma comunque il controllo mentale verso gli altri Jedi non funziona”.
 
“Allora, come mai sembri così eccitato?” chiese Leia incuriosita.
 
"Io e Ben abbiamo parlato molto di un certo argomento e volevo chiedervi se…” iniziò Luke.
 
“Se posso andare in missione con zio Luke su Lothal!” lo interruppe Ben con un tono troppo entusiasta.
 
I due genitori rimasero sconvolti dalle sue parole e guardarono Luke con aria sospetta. Luke fece un piccolo sorriso imbarazzato.
 
“Beh, ovviamente siamo qui per chiedere il vostro permesso. Ma pensavo che possa essere una cosa giusta per Ben” rispose lo jedi e mise le mani sulle spalle del ragazzo.
 
Leia guardò il fratello con aria incerta, si chinò verso il figlio, dicendo: “Ben, potresti andare in camera tua, così io e papà possiamo parlare con zio Luke?”.
Il sorriso del bambino si spense, mentre guardava la madre con aria confusa.
“Ma… mamma...” mormorò sconsolato.
 
“Vai in camera tua e lasciaci parlare con zio Luke!” rispose Han duro.
Ben abbassò la testa e, con aria imbronciata, uscì dalla stanza a passo veloce.
 
Leia si alzò facendo un sospiro paziente. 
 
Quando il ragazzo uscì dalla stanza, Luke guardò Han con aria inespressiva, dicendo: “Sai, Han, a volte penso che tu sia un po’ troppo duro con lui”.
 
“Ehi!” rispose l’amico con tono irritato, alzando il dito verso di lui “Quando avrai un figlio tuo, lo crescerai come vuoi!”.
 
“E comunque, non cambiare discorso, Luke” aggiunse Leia a braccia conserte, guardandolo con aria seria “Voi portare Ben con te in una missione?”.
 
“È una missione per conto della forza! Ho scoperto che c’è un tempio Jedi su Lothal, che usavano per capire se i Padawan fossero desinati a diventare dei Jedi”.
 
“Ma se scoprisse il lato oscuro?” chiese Leia con tono preoccupato.
 
“Deve conoscerlo, almeno un po’, se vuole sapere la vera differenza dei due lati della forza”.
 
“Ma se diventasse come Darth Vader?” rispose Han, sempre con un tono duro.
 
Luke allora guardò il pilota e capì che non era solo arrabbiato, ma anche preoccupato per suo figlio.
 
“Se succederà la stessa cosa che è accaduta a tuo padre?”.
 
“Non succederà, Han” rispose Luke con tono sicuro “Ormai i Sith non esistono più, e sono convito che Ben non cederà mai al lato oscuro. Ma allo stesso tempo deve conoscere sia il lato chiaro che quello oscuro per comprendere la forza del tutto”. 
Leia e Han si guardarono con aria perplessa, come se entrambi cercassero una risposta nei loro occhi.
 
Ben non sapeva nulla di Darth Vader, non sapeva che fosse suo nonno e soprattutto non sapeva nulla della storia di Anakin e della sua ascesa verso il lato oscuro. Pensavano che non fosse pronto per questa verità, pensavano che fosse una cosa da cui poterlo proteggere.
 
“Sentite, so che siete preoccupati per vostro figlio, e lo capisco. Ma è stato Ben a decidere di allenarsi, ed è stato sempre lui a dirmi che vuole essere un Jedi. Certo, ammetto che all’inizio gli ho fatto pressione su questo, ma quando ha usato la forza per la prima volta… gli ho chiesto se volesse allenarsi, e lui mi ha detto di sì. Con il vostro consenso. E vorrei il vostro permesso anche ora, se volete che Ben continui il suo cammino” disse Luke e guardò i suoi amici con aria seria ma anche un po’ severa.
 
Marito e moglie guardarono in basso, pensando alle sue parole.
 
“Luke ha ragione. È stato Ben a decidere di allenarsi. E noi gli abbiamo dato il nostro appoggio” rispose Leia e guardò Han.
 
“E se adesso gli impediamo di andare in missione… ci sentiremmo in colpa per tutta la vita…” aggiunse Han.
 
“Lo state crescendo in un mondo pieno di opportunità, Ben capirà che può fare molto di più della sua vita” finì lo Jedi con un sorriso sicuro.
 
I due ricambiarono il sorriso, si guardarono di nuovo, ma questa volta con uno sguardo sicuro.
 
“D’accordo” disse Leia guardando il fratello “Potrai portare Ben con te in missione, ma voglio che Chewbe e R2 vengano con voi”.
 
“E fai in modo che non gli capiti nulla!” aggiunse Han.
 
“D’accordo” rispose Luke sodisfatto.
 
Non vedeva l’ora di vedere la faccia di Ben quando gli avrebbe dato la buona notizia. Ma prima, doveva fare un ultima richiesta.
 
“Credo che per la nostra missione il Falcon sarebbe perfetto”.
Leia disse subito di sì, mentre Han diceva di no. Marito e moglie si guardarono con aria di sfida, facendo ridere Luke il quale pensava che i loro litighi e i loro sguardi di sfida non sarebbero mai cambiati. 

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Note:
Ecco il nuovo capitolo!
Come promesso, nuovo capitolo dopo pasqua.
spero che vi spiacuto che avere passato una 
buona pasqua!
Evola 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3
Lothal
 
 
 
 Tre giorni dopo…
 
Luke atterò sulla pista di atterraggio della cittadina di Kothal, del pianeta di Lothal.
 
Ben era eccitato, ma cercò di nasconderlo, dimostrando che non era più un bambino, ma un giovane ragazzo pronto per scoprire il suo destino. Una parte di sé aveva paura. Aveva paura di non essere pronto, e che, per questo, non avrebbe dovuto insistere così tanto. Non voleva ritornare indietro proprio ora, doveva affrontare la sua sorte. A qualsiasi costo.
 
Camminarono per le strade di Kothal, la città più commerciarle e attiva del pianeta, e si vedevano mercanti e viaggiatori in ogni dove.
 
Ben camminava a fianco a zio Luke, che aveva indosso la sua tunica marrone da maestro, mentre lui indossava il suo poncho bianco. Accanto a Ben c’erano R2 e Chewbe.
 
Ben non disse nulla, osservava il pianeta da quando erano atterranti, osservava quei campi meatosi e infiniti, molto diversi da Naboo, che era piena di fumi e aria umida. A Lohar c’era una aria più mite e sacca.
 
Quando uscì dal Falcon percepì qualcosa di forte e familiare e capì che Luke lo aveva percepito.
 
“Zio Luke, ma di preciso dove è il tempio?” domandò Ben a bassa voce come se fosse stato un segreto.
 
“Fuori dalla città. In pratica, è uno dei luoghi più isolati del pianeta. Ma si dice che da questa città ci si possa arrivare prima.”
 
“Allora perché non siamo atterrati davanti al tempio?”
 
Luke sorrise, dicendo: “Così puoi ammirare sia il pianeta che la città. E dopo, prenderemo una navetta con cui raggiungeremo il tempio, ma prima devi conoscere il pianeta al di fuori del tempio.”
 
Luke voleva rispettare la scelta di Han e Leia, ovvero che Ben non dovesse conoscere solo il modo Jedi, ma anche qualcosa al di fuori di esso, tipo vedere commercianti, piloti, contadini e tutti i misteri di quegli universi di cui erano circondati per avere una mente più aperta.
 
Dopo un giro per conoscere la città e il pianeta, zio Luke affittò una piccola navicella, che li trasportò; fu Chewbe a guidare, seguendo le coordinate di R2.
 
Quando arrivando davanti a un campo di rocce in mezzo a un grande lago uscirono e Ben non disse nulla. Si guardò intorno, con gli occhi spalcanti e la bocca semi aperta.
 
Luke sorrise per la sua reazione.
 
“Zio Luke, dove è il tempio?”
 
“È proprio qui davanti.” Rispose lo zio e lo indicò con il braccio.
 
Ben con lo sguardo seguì il suo braccio e vide un masso: un masso molto più alto e imponente degli altri che lo circondavano.
 
“Quello è un tempio?” domandò Ben confuso.
 
“Sì, Ben. È uno dei pochissimi templi Jedi sopravvissuti all’ordine 66. Grazie alla tecnica della meditazione con le rocce.”
 
Cominciarono a camminare verso il tempio. Quando si fermarono davanti Ben guardò lo zio confuso, dicendo: “Ma… da dove si entra?”
 
“Bisogna aprirlo. E solo i Jedi possono accedervi” Rispose Luke.
 
“Quindi, dobbiamo usare la forza?”
 
“Sì, ma insieme.”
 
Luke alzò il braccio con gli occhi chiusi.
“Coraggio, Ben, concentrati e usa la forza.”
 
Così Ben imitò lo zio e si concentrò. Sentì l’energia che scorreva dentro di sé, aprì la mentre e si concentrò. Quando sentì un forte rumore e aprì gli occhi, vide che il tempio era aperto.
 
Ben rimase sorpreso vedendo quella scena, e anche Chewbe e R2 ne rimasero sconvolti.
 
“Wow…” disse Ben con gli occhi spalancati.
 
Luke sorrise, dicendo: “Coraggio, andiamo.”
 
E il gruppo si incamminò verso il tempio.

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Note:
Nuovo capitolo! 
Allora, 
 Lothal e il suo tempio fa
parte del mondo canonico della serie di Star Wars
Sopratutto della serie animanta (canonica) "Star Wars
Rebels"  (Che vi consiglio, anche se la prima stagione è un pò
"bambinesco" ma poi della seconda diventa più maturo!)
Lo so, per ora non è sucesso niente, ma vi prometto che 
il prossimo capitolo sarà più avvicente! ;)
Spero che vi sia piacuto e buon weekand!
Evola


 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4
Il tempio
 
 
Quando entrarono si trovarono in un lungo corridoio buio, dove R2 faceva strada a Luke con la usa torcia interna. Ben si guardò intorno senza dire nulla, come Luke. Ma più andavano avanti, più il padawan si emozionava e, nello stesso tempo, provava anche paura.
 
Arrivati fino ad un’entrata illuminata videro un lungo corridoio pieno di colonne e il pavimento duro intorno alla stanza.
 
Quando Ben si girò intorno a vide due scheletri appoggiati a due colonne opposte, le tuniche marroni ormai erano a pezzi. Ben si spaventò, facendo un piccolo urlo.
 
Luke gli mise le braccia sulle spalle, dicendo: “Ben, calmati e concentrati”.
 
“Ma… ma… ci sono degli scheletri qui!” rispose il ragazzo, spaventato, girandosi verso lo zio “Chi erano?”.
 
“Erano maestri Jedi, proprio come me. Hanno aspettato i loro padawan che non hanno mai fatto ritorno” rispose, quindi indicò l’entrata buia di una grotta.
 
“Là è il luogo in cui i Pawadan dovranno entrare e affrontare le loro paure. Se si desidera comprendere veramente la forza”.
 
“Ma… i loro maestri sono morti per aspettarli…” disse Ben con tono spaventato.
 
“Perché hanno aspettato il loro ritorno. Come farò io”.
 
“Cosa?!”
 
“Mentre tu entrerai là per affrontare le tue paure, io rimarrò qui ad aspettare”.
 
Ben guardò in basso con aria incerta, dicendo: “Ma… se non riuscirò a ritornare? Tu morirai qui…”.
 
“No, Ben. Non succederà”.
 
Luke si inginocchiò davanti al nipote, guardandolo negli occhi e posandogli le mani sulle spalle “Sono sciuro che tu riuscirai ad affrontare le tue paure e la tua strada per diventare uno Jedi sarà più vicina” fece un sorriso convinto
 
“Ma Ben”.
 
Il ragazzo alzò la testa, guardandolo negli occhi.
 
“Qualsiasi cosa succederà oggi, io, Chewbe e R2 saremo qui. E se non sarai desinato a essere Jedi non mi importerà” disse Luke sicuro.
 
Ben lo guardò e lo ascoltò serio, ma con aria stupita.
 
“Io sarò sempre tuo zio, non il tuo maestro. E ti vorrò sempre bene. Ricordatelo” gli disse, poi fece un sorriso confortante.
 
Anche Chewbe fece un piccolo sorriso commosso e R2 un bip intenerito.
Quando Ben si staccò dall’abbraccio, camminò verso la grotta, dando un ultimo sguardo ai suoi accompagnatori che gli sorrisero, poi si girò e voltò loro le spalle. 
 
Quando Luke si alzò noto che sia la porta di entrata che quella della grotta erano ancora aperte e rimase stranito da questa cosa.
 
Chewbe notò lo sguardo pensieroso e gli domandò se fosse preoccupato per Ben.
 
“No, non è per Ben…” e Luke spiegò quello che aveva notato delle porte.
R2 chiese se fosse una cosa di cui preoccuparsi.
 
“Non lo so… ma ho una brutta sensazione…” rispose lo Jedi.
 
Quando Ben cominciò a camminare dentro a quella grotta, sentì solo freddo e silenzio. Non sapeva che cosa avrebbe dovuto affrontare, così decise di chiudere gli occhi e concentrarsi. Non sapeva che cosa sarebbe successo, ma decise di impegnarsi nella concentrazione ed essere un tutt’uno con la forza.
 
Fu allora che sentì una voce rauca, profonda e malvagia. Le uniche parole che sentiva erano: “Fallo!” o “Avrai un grande potere”, e “Domineremo la galassia insieme al lato oscuro!”.

“No!” urlò Ben, aprendo gli occhi con aria spaventata.
 
Si guardò introno e vide che era ancora dentro alla caverna. Era spaventato non solo da quelle voci, ma soprattutto dalla visione che aveva avuto: di un uomo con una tunica e il viso coperto dal cappuccino, con in mano una spada laser ma rossa. E faceva una risata malefica.
 
  Chi era quell’uomo? Perché aveva una spada laser diversa, ma soprattutto… perché voleva dominare la galassia con il lato oscuro?
 
Zio Luke gli aveva spiegato che il lato scuro era il male della forza, ma non aveva spiegato bene tutto ciò che ci fosse da sapere, quindi non aveva molte informazioni sul lato oscuro. Allora perché aveva avuto quella visione?
Che cosa voleva dire? E che cosa c’entrava con lui?
 
Non finì i suoi pensieri finché non sentì il classico rumore causato dai balster e un urlo di Chewbe.
 
“Zio Luke!” esclamò Ben e corse per tornare indietro.
 
Quando raggiuse l’entrata della grotta vide una scena che lo paralizzò per la paura: Chewbe era stato fermato da un Weequay e un Rodian che gli stringevano le braccia, mentre con un teaser lo avevano colpito alla schiena facendolo cadere sulle ginocchia; stava urlando disperato.
 
R2 era fermo e non riusciva a muoversi per colpa di un bollone di costrizione.

Lo zio Luke, invece, stava tirando un pugno in faccia e una gomitata allo stomaco ad un Duros: aveva dei grandi occhi rosso sangue e la pelle bluastra.
 
Indossava un lungo capotto marrone di pelle, sotto una camicia arancione, dei pantaloni neri e dei lunghi stivali marroni. Aveva una grande cintura e una lunga fondina vuota sulla gamba. In testa portava un capello Fedora nero come il buio. Era per terra e il suo blaster era caduto poco lontano da lui.
Ben non capiva che cosa fosse successo e non sapeva che cosa fare.
 
“Zio Luke!” urlò il padawan.
 
“Ben!” rispose lo Jedi, guardandolo preoccupato.
 
Al quel punto, il Duros approfittò di quel momento di distrazione, prendendo il suo blaster e colpendo Luke in faccia.
 
Lo Jedi cadde a terra per via di quella botta violenta.

“Zio, eh? Allora non sei un semplice Padawan…” disse il Duros, con un tono rauco e profondo “Allora il mio capò sarà felice di sapere che siete anche parenti”.
 
“Io non credo!” rispose sicuro Ben, prendendo la sua spada laser e facendo vedere la lama blu.
 
“Non provarci, ragazzino. Se non vuoi vedere tuo zio e il Wookie morti!” esclamò il Duros e puntò il suo il blaster su Luke, che era ancora a terra
 
“E non provare nemmeno uno dei vostri ‘trucchi magici’, se non vuoi vederli morti. Quindi, spegni quella spada”.
 
Ben non sapeva che cosa fare, voleva salvare la sua famiglia, ma non voleva rischiare che venissero uccisi. Così spense la sua spada, la mise al suo posto e guardò in basso con aria rassegnata.
 
Il Duros fece un sorriso compiaciuto e spietato, mentre Luke guardò terrorizzato la scena.
 
“Bene, ragazzino, ora vieni da me e tutto andrà bene…” disse perfido il cacciatore di taglie.
 
Ben, a passo lento, camminò verso di lui, ma, a quel punto, tutta la furia di Chewbe venne fuori. Si alzò, scaraventando i due scagnozzi verso il Duros e corse verso Ben, prendendolo in braccio. Dopodiché si diresse verso Luke per aiutarlo, ma quando si avvicinò evitò un raggio blaster da parte dello scagnozzo.
 
“Chewbe! Portalo fuori da qui e tienilo al sicuro!” gridò Luke.
 
Il Wookie voleva salvare sia lui che R2, ma dopo un altro sparo evitato, con in braccio Ben, corse verso l’uscita del tempio.
 
Ben guardò la scena di suo zio a terra mentre quel tizio urlala contro ai i suoi lecca piedi.
 
“No! No! No! Zio Luke!” urlò a squarciagola il bambino, con un tono straziante e con le lacrime agli occhi.
 
Ben sentì Luke urlare il nome del nipote, e la sua echeggiò contro le pareti della caverna. Sentì i passì degli scagnozzi e li vide uscire fuori, salire sulla navetta di trasporto e portarlo via.
 
Ben guardò fuori dalla caverna aria spaventata finché non la vide.
 
“Torna indietro, Chewbe! Torna indietro!”.
 
Ma Chewbe non lo fece, dicendo che sarebbero tornati alla cittadina.
 
Ben voleva rispondere, ma non lo fece. Quindi, rimase in silenzio pesando a un piano per salvare suo zio e R2.
 
Senza che i suoi genitori lo venissero a sapere.

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Note:
Ecco! Come vi ho promesso, il nuovo 
capitolo un pò più movimentato e con un bel
colpo di scena! 
Spero che vi piaccia e che non vi appia deluso!
Il prossimo captiolo non so quanto lo pubblicerò,
ma spero non troppo a lungo!
Buon inizio settimana!
Evola
P.S
Il presonaggio del Duros mi sono ispirata da un presonaggio
canon di Star Wars, ovvero Cad Bane. 
Presonaggio negativo della serie animata "Star Wars The Clone Wars"
e anche un paio di volete della serie "Star Wars Rebles"


 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5
Aiuto
 
 
Ben e Chewbe camminavano per le vie di Kothal.
 
Chewbe voleva tornare sul Falcon, ma Ben stava andando da un’altra parte.
Il Wookie chiese perché non stesse camminando verso la nave. 
“Non andremo al Falcon, Chewbe”.
 
Lui rimase sconcertato da quella formazione e spiegò a Ben che dovevano andare alla nave per chiamare Han e Leia.
 
“Non possiamo!” disse Ben, fermandosi e guardandolo “Se diciamo a mamma e papà quello che è successo, probabilmente dopo questa prima missione non mi lascerebbero più viaggiare con lo zio Luke, non mi farebbero più seguire il mio percorso verso la Forza e… non voglio che accada. Soprattutto, è colpa mia se zio Luke è in questa situazione… non avrei dovuto insistere così tanto” e guardò in basso con aria di sentirsi molto in colpa.
 
Chewbe lo guardò con aria compressiva.
 
“E ora vorrei rimanere, ma senza dire nulla a mamma papà. Per il momento…”.
 
Chewbe capì e sospirò con pazienza, mettendogli una zappa sulla spalla per consolarlo, dopodiché gli chiese che cosa fare.
 
“Non lo so, possiamo chiedere aiuto” spiegò Ben, cominciando a camminare
 
“In fondo, se sono dei cacciatori di taglie o dei contrabbandieri…”
 
“Che cacciatori di taglie?” disse una voce femminile.
 
Ben e Chewbe si girarono e videro una ragazza: era giovane, sui 25 anni, alta su 1,70 m. Indossava dei pantaloni blu scuro, una maglia nera, una giacca di pelle blu notte e degli stivali lunghi e marroni di pelle.
 
I capelli erano lisci, neri e lunghi fino alle spalle, gli occhi erano marroni e il viso rotondo e naturale. Teneva le braccia distese lungo i fiacchi e il viso serio.
 
Ben rimase confuso e si guardò intorno.
 
“Sì, dico a te. Ragazzino con il Wookie” disse la ragazza e si avvicinò a loro
 
“State cercando un cacciatore di taglie?” e si fermò davanti a Ben “E mi chiedo il perché.”
 
Il ragazzo la guardò con aria sospettosa, non sapeva se potesse fidarsi o meno.
 
“Una persona che sente di un bambino alla ricerca di un cacciatore di taglie… mi sembra solo un po’ strano.”
 
“Non sono un bambino!” replicò Ben convinto.
 
La ragazza lo guardò con aria seria.
 
“Veramente… ho undici anni” disse Ben cercando di tenerle testa, ma la ragazza gli faceva un po’ paura, così confessò: “Okay, ne ho ancora nove.”
 
La ragazza sospirò paziente, dicendo: “Senti, voglio solo aiutare. Perché conosco bene anche questo pianeta e posso aiutarti senza chiederti nulla in cambio.”
 
“E perché lo faresti?”
 
“Perché mi sembra strano che un bambino di nove anni voglia cercare un cacciatore di taglie e e, guardando i tuoi occhi e quelli del tuo Wookie, sembra una cosa seria. Soprattutto più grande di te.” 
 
Ben guardò in basso senza dire nulla, sembrava si sentisse molto in colpa per qualcosa.
 
“Voglio solo aiutarti” disse ancora la ragazza.
 
“Per quale motivo?” chiese il bambino, guardandola.
 
“Perché è giusto” rispose lei con aria sicura di sé.
 
Ben rimase stupito dalla sua sicurezza e dalla sua offerta di aiuto.
 
“Vuoi il mio aiuto o no?” chiese di nuovo la ragazza, con tono calmo.
 
Lo Jedi guardò Chewbe per vedere se fosse d’accordo. Il Wookie fece spallucce, dicendo che forse potevano fidarsi di lei.
 
“Va bene. Accettiamo il tuo aiuto” rispose Ben cercando di mostrarsi sicuro.
 
La straniera sorrise in un modo dolce, gli prese la mano e disse: “Okay, venite con me. Così possiamo parlare in un ambiente sicuro”.

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Note:
Ecco il nuovo capitolo!
Lo so, non è molto convolgente come capitolo,
ma c'è un nuovo presonaggio da scopirte.
E siete voi a gudicare se è un presonaggio buono o
no... ;)
Qundi, buona lettura e buon fine settimana!
Evola
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6
La ragazza misteriosa
 
 
 
Ben e Chewbe erano in una casa fuori dalla città mercante. Era di arredamento umile, ma grande e accogliente. I due erano seduti su un piccolo divanetto simile a quello che si trovava dentro al Falcon, con tanto di tavolino da gioco di fronte.
 
La ragazza si sedette davanti a loro, posando sul tavolino due bicchieri di latte blu.
 
Il bambino rimase un po’ stranito e disse: “Latte di Bantha? Perché?”.
 
“Perché mia madre mi diceva sempre: ‘Prima e dopo aver affrontato una situazione complicata, non c’è niente meglio di bere un buon bicchiere di latte blu’.” sorrise, ma era un sorriso malinconico come i suoi occhi “Quindi, bevete.”
 
Ben e Chewbe si guardarono perplessi, ma il ragazzo prese il bicchiere e disse: “Grazie.” Poi lo bevve tutto in un sorso.
 
Chewbe gentilmente declinò la sua offerta, così la sconosciuta prese il bicchiere che gli aveva offerto e lo bevve lei.
 
“Comunque, io mi chiamo Jeva. Jeva Colours.” Si presentò posando il bicchiere vuoto sul tavolo “Voi come vi chiamate?”
 
“Io mi chiamo Ben, e lui è mio zio Chewbe.”
 
Jeva rimase perplessa della sua affermazione.
 
“Tuo… zio?”
 
“Zio acquisito, ovviamente.”
 
Il Wookie fece un verso di conferma. Jeva rimase stranita, ma disse solo: “Okay.”
 
“E io e mio zio umano siamo dei Jedi.”
 
“Jedi?”
 
Così Ben raccontò del tempo e di quello che stava facendo lì, fino al momento dell’attacco da parte dei cacciatori di taglie.
 
“Caspita. E io che pensavo che gli Jedi non esistessero più” commentò la ragazza, sbalordita dal racconto di quegli eventi.
 
“E ora ho bisogno di aiuto, ma non voglio che i miei genitori… è solo colpa mia e devo risolvere questo casino senza che loro lo sappiano” confessò Ben poi guardò in basso con aria inespressiva, ma con gli occhi malinconici.
 
Jeva capì che doveva sentirsi veramente in colpa e capì come si sentiva.

La ragazza sospirò, dicendo: “Allora, chi erano quei cacciatori di taglie?”
 
Ben riferì le razze dei contrabbandieri, ma Chewbe guardò Jeva con aria sospetta, chiedendosi se fosse una cacciatrice di taglie o una contrabbandiera.
 
Jeva capì il sospetto dello Wookie: “Comunque, tranquilli. Sono solo viaggiatrice. Una viaggiatrice che si gode i suoi crediti guadagnati nel corso della sua vita” disse, quasi leggendogli nella mente e fece un sorriso sodisfatto.
 
Chewbe non smise di fissarla, mentre Ben rimase sorpreso dalla sua sicurezza e spavalderia. Gli ricordò un po’ suo padre.
 
“E per vostra fortuna, conosco tutti i contrabbandieri e cacciatori di taglie della galassia” continuò Jeva “Ma… comunque, avete detto che erano tre. C’è un capo tra di loro?”
 
“Il Duros. Sembrava il capo di quella banda.”
 
Jeva rimase incuriosita dalla sua informazione, dicendo: “Un Duros? E sai come descriverlo?”
 
Ben descrisse i suoi vestiti, ma quando disse che portava il cappello a Fedora marrone scuro, Jeva spalancò gli occhi e il suo viso apparve addirittura terrorizzato.
 
“Hai detto… un capello a Fedora?
 
“Sì.” Rispose Ben perplesso dalla sua reazione, guardando il muso confuso del suo amico.
 
“Oh no… e tuo zio è nelle sue mani?!”
 
“Ma chi è quel Duros?”
 
Jeva sospirò, armeggiò sotto il tavolo e fece vedere un ologramma del cacciatore di taglie.
 
“Haado Rsoo, cacciatore di taglie alle dipendenze dell’eccentrico miliardario, Zararan Bregulm, noto come il collezionista.”
 
Fece vedere l’ologramma di un Pau’an, con una lunga tunica rossa e il tipico copricapo che doveva proteggere le orecchie sensibili.
 
Chewbe chiese chi fosse e la ragazza lo spiegò: “È un miliardario eccentrico che ha fatto una fortuna con le armi. È stato un grande sostenitore dell’Impero. Ma quando esso è crollato si è lavato le mani dei sui ‘ideali.’ E ora, è un grande sostenitore della nuova repubblica.” Jeva aveva uno sguardo irritato.
 
“Ma perché lo chiamano ‘il collezionista’?” chiese Ben confuso da un soprannome del genere.
 
“È ricco, famoso per la sua collezione eccentrica di cose rare e uniche di tutta la galassia. Si dice che non possegga solo oggetti, ma anche esseri viventi. Tipo razze che si pensava fossero estinte, stessa cosa con gli animali…” continuò a spiegare, e chiuse l’ologramma.
 
Ben rimase con gli occhi spalancati, mentre Chewbe fece un verso spaventato.
 
“Quindi… se tuo zio è l’ultimo Jedi rimasto…”
 
“Lo avrà portato a Zarran perché lui possa collezionarlo” concluse Ben terrorizzato.
 
I tre rimasero in silenzio. Ben era spaventato, non aveva idea del pericolo in cui si fosse cacciato, ed era terrorizzato l’idea di perdere suo zio e R2 per sempre.
 
Ma gli viene un dubbio: “Ma… non può farlo!” esclamò.
 
“Lui non può prendere mio zio e rinchiuderlo dentro ad una cella come se fosse un oggetto! È un essere umano! Non può usarlo come un oggetto da mostrare!”
 
Era arrabbiato e frustato, ma soprattutto confuso da quel gesto inumano. Chewbe fece un verso arrabbiato concordando con Ben.
 
“Lo so e lo capisco. E non lo sanno solo i contrabbandieri e i cacciatori di taglie, ma anche molte persone importanti della nuova repubblica che lo aiutano per la sua collezione.”
 
“Ma… allora perché nessuno lo ferma?”
 
“Perché non ci sono prove contro di loro…”
 
“E nessuno lo può fermare” finì Ben.
 
Rimasero di nuovo in silenzio, in un silenzio teso e frustrato per la situazione.
Ma Jeva aveva un dubbio così disse: “Ma vi hanno seguito quando siete scapati?”
 
“No” rispose Ben “Beh, sì. Hanno tentato di seguirci, ma siamo riusciti a scappare con la nostra navetta.”
 
“Quindi non vi hanno seguito fino qui?”
 
Ben e Chewbe si guardarono sopresi da quella frase, infatti da quando erano fuggiti via dal tempio, non avevano avuto la sensazione di essere seguiti.
 
“No… non chi hanno seguito fin qui.” Rispose Ben perplesso.
 
Jeva rifletté dalla sua affermazione, finché non capì la situazione.
 
“Lo sai che cosa vuol dire?” disse seria, guardando Ben.
 
“Che hanno già portato via zio Luke?” rispose subito nel panico.
 
“No, al contrario. Che sono ancora lì. Visto che hanno l’ultimo Jedi…”
 
“Vogliono anche l’ultimo Padawan…” finì Ben capendo che cosa stava dicendo.
 
Chewbe fece un verso spaventato, mentre Ben non sapeva che cosa dire o come reagire. Di certo, aveva capito che Haador voleva consegnare suo zio e lui stesso al collezionista.
 
“Allora, che facciamo?” chiese Ben, guardandola.
 
“Beh, dobbiamo coglierli di sorpresa.” Rispose Jeva alzandosi.
 
Andò in cucina, aprì uno scaffale del ripiano di sopra, tirò fuori prima una fondina marrone che si allacciò alla gamba, e poi prese un blaster.
 
“Pensavo di aver smesso con questa vita…” disse tra sé e sé.
 
Ben e Chewbe si guardarono stupiti dal suo gesto.
 
Quando Jeva ebbe sistemato il blaster nella fondina ritornò da loro, mise le mani sul tavolo e disse con tono fermo: “Okay, se volete il mio aiuto, ho un piano. Ma dovete fare quello che vi dico e ascoltarmi, se vuoi rivedere vivi tuo zio e il tuo droide. D’accordo?”
 
Ben ci pensò, rimanendo stupito dalla sua freddezza ma soprattutto dalla sua sicurezza. Guardò Chewbe che non era sicuro, ma fece un verso di consenso. Allora Ben guardò Jeva e rispose: “D’accordo.”
 
Jeva per la sua fiducia sorrise ricambiata subito da Ben.


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Note:
E finalmete ecco il mio nuovo capitolo!
Un capitolo dedicato al nuovo presonaggio che avete
conosuto del capitolo precerente!
Pultroppo, il prossimi capitoli arrivedo un pò
iritardo. Ma spero che avere pazienza.
Spero che il capitolo vi sia piacuto e grazie
mille per aver letto!
Evola

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7
Il salvataggio
 
 
Jeva era atterrata dall’altra parte della scena, in pratica dentro al tempio. Per non essere scoperti, avevano usato la sua nave.
 
Quando atterrarono, lei uscì per prima con il blaster in mano, per secondo Chewbe con il suo blaster e poi Ben, senza poncho, con la spada laser in vista, ma ancora spenta. 
 
Camminarono in silenzio verso il tempio, a passo lento. Quando arrivarono dentro al tempio, si aggrapparono al muro, Jeva e Chewbe si divisero, per il sospetto che ci fossero i suoi scagnozzi a fare la guardia alla porta del tempio; infatti la ragazza aveva ragione.
 
Così arrivati all’entrata, Chewbe e Jeva li tramortirono con un colpo alla testa.
Quando persero i sensi, Ben arrivò dai suoi amici, dicendo: “Beh, è stato facile”.
 
“Ragazzino, mai dire ‘è stato facile’ in una missione. Altrimenti diventerà più difficile” rispose la ragazza, riponendo il suo balster nella fondina.
 
Quando guardarono l’apertura del tempio, la ragazza rimase con la bocca semi aperta e con gli occhi spalancati per la visione.
 
“Non ci posso credere. Non ho mai visto nulla del genere…” disse Java e guardò dentro al tempio.
 
Chewbe voleva entrare, Ben gli diede ragione e corse verso al tempio, ma Jeva lo afferrò per la tunica, dicendo: “Forse è meglio che aspetti qui, può essere pericoloso”.
 
“Ma là dentro ci sono mio zio e il mio droide! Sono stato a portarli lì ed io li farò uscire! Ma con tuo aiuto” rispose Ben sicuro, guardandola negli occhi “E mi avevi detto che mi avresti aiutato”.
 
Il suo guardo era sicuro e sembrava un adulto più che un bambino. Jeva rimase stupita dalla sua determinazione, non voleva portarlo dentro al tempio, ma di certo non lo avrebbe mai convinto a rimanere indietro.
Così sopirò pazientemente, dicendo: “D’accordo, ma stai sempre vicino a me, fai quello che ti dico e non improvvisare nulla. Okay?” 
 
Ben fece sì con la testa.
 
“E questo vale anche per te, sacco di pelo” aggiunse la ragazza, guardando Chewbe, mentre cominciavano ad entrare nel tempio.
 
Il wookie fece un ringhiò irritato e cominciò ad entrare.
 
Tutti camminavano in fila indiana, in silenzio, per sentire qualsiasi rumore e parola. Ben riusciva a percepire la forza di suo zio, era tranquillo perché sapeva che era ancora vivo, ma turbato all’idea di quello che gli sarebbe potuto accadere.
 
Quando arrivarono dentro il tempio, vide Luke seduto e ammanettato dietro a una colonna, mentre R2 si trovava vicino a lui ma con un bullone di costrizione a fermarlo.
 
Quando Ben vide suo zio corse di lui, esclamando: “Zio Luke!”.
 
“Ben?” disse lo Jedi, alzando la testa di scatto con aria stupefatta.
 
Il padawan lo abbracciò con gioia, mentre Chewbe si inginocchiò vicino a lui facendo un verso felice.
 
“Credevo che non ti avrei visto mai più!” disse Ben, guardandolo in faccia con un piccolo sorriso.
 
Luke lo ricambiò, ma quando stava per dire qualcosa un bip contrariato di R2-D2 lo interruppe.
 
“Sì, sono felice di vedere che anche tu stia bene, R2” disse ben e tolse il bullone
 
“E io sono felice di rivedere tutti e due” disse Luke, guardando Chewbe e Ben
 
“Ma… i tuoi genitori?”.  
 
“Ehm… non li ho chiamati” ammise il ragazzo, guardando lo zio.
“Che cosa?!” rispose Luke, sconfortato “E così, non hai chiamato i tuoi per chiedere aiuto?”.
 
“Ma ho chiesto aiuto lo stesso!”.
 
E in quel momento si avvicinò Jeva e si inginocchiò per aprire le manette, dicendo: “Salve”.
 
Luke la squadrò dall’alto in basso, dicendo con tono sospettoso: “E tu chi saresti?”.
 
“Jeva. Sono una semplice viaggiatrice che conosce quasi tutti nell’universo. Molto lieta di conoscerla” rispose con tono indifferente.
 
Lo Jedi la guardò ancora con aria sospettosa, finché lei non raccontò il suo incontro con Ben.
 
Luke la fissò con la stessa aria sospettosa, ma cominciò a fidarsi di lei e ad essere grato per il fatto che la ragazza avesse aiutato e protetto suo nipote e di averlo condotto fino a lì insieme a Chewbe.
 
Quando il maestro si alzò Ben cominciò a raccontare di Haado Rsoo e del collezionista.
 
“Lo so. Mi ha spiegato tutto e aspettava proprio che arrivassi tu”, disse Luke.  
 
“E so il perché” ammise Ben, guardò nella tunica aperta dello zio e notò che non aveva più la sua spada.
 
“Zio Luke…” stava indicando la cintura, Luke capì, dicendo: “Me l’ha presa lui. E ora è entrato nella grotta”.
 
“E perché?” chiese perplessa Jeva.
 
“Per vedere se ci fosse qualcosa di raro là dentro” spiegò Luke.
 
“E purtroppo, non c’era niente” disse una voce rauca che non riconobbero subito.
 
Il gruppo voltò verso la voce che aveva appena parlato, la ragazza prese subito il suo blaster, puntandolo verso al cacciatore di taglie, così come Chewbe fece con la sua balestra e infine Ben con la sua spada laser.

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Note:
Nuovo capitolo a sopresa!
Visto che domani non riuscirò a pubblicare 
ho deciso di farlo adesso! Qundi, buona domenica! :D
Spero che vi piaccia e... buona serata!
Evoal 

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8
La 
 contrabbandiera fantasma. 

 
 
 

Haador fece un ghigno divertito, dicendo: “Però hai portato il padawan. Penso che Zarran sarà contento di questa notizia.”
 
Jeva lo guardò con odio, si avvicinò a lui con la pistola puntata in sua direzione e dando le spalle agli altri lo fissò, dicendo con sicurezza: “Prima dovrai passare su di me, se vuoi i due Jedi.”
 
“Ehi, un momento… io ti conosco.” cominciò a dire il cacciatore di taglie “Tu sei Jeva Colours. Figlia di Gratia Dees.”
 
Jeva non si scompose, ma lo guardò con odio mentre Luke e Ben rimasero straniti da quel dialogo.
 
“T sei la figlia della famosa contrabbandiera fantasma. Dove rubava carichi di merci i e i crediti sparivano senza che nessuno se ne accorgesse.”
 
“Vedo che non è stata dimenticata.” Rispose dura la ragazza.
 
“Già, tua madre era la contrabbandiera più abile e svelta di tutta la galassia. Ma peccato che in realtà fosse solo una mammoletta che ha deciso di lavorare per la ribellione.”
 
Luke rimase stupito nel sentire quelle informazioni e guardò Jeva con aria più sicura e impaziente della sua risposta.
 
“Era una donna con un cuore d’oro che era costretta a lavorare in un ambiente squallido come il contrabbando dove nessuno aveva il suo stesso cuore.”
 
Lo disse con tono sicuro, ma con gli occhi malinconici che nascondevano un milione di ricordi. “Ha lavorato per la ribellione per cercare di salvare un po’ l’universo e aiutare tutti.”
 
“Infatti è morta in un modo patetico per salvare dei ribelli e dei civili che nemmeno conosceva.” Rispose il cacciatore di taglie, con un sorriso maligno. 
 
Jeva avrebbe voluto sparargli subito in testa, ma sapeva di doverlo catturare e fermare lui e quel pazzo di Zarran.
“E poi, tu hai preso il suo posto di contrabbandiera, facendoti chiamare ‘la prestigiatrice’. Sempre per la ribellione.”
 
I due si guardarono negli occhi.
 
“Ora che la guerra è finita e tutto è in pace, che cosa fai?”
 
“Di certo non sono diventata una cacciatrice di taglie al servizio di un miliardario folle che colleziona essere viventi!”
 
Haador fece spallucce come se non gli importasse nulla.
 
“E con quello che ti paga Bregulm potresti sfamare mezzo orlo esterno.”
 
“È vero. Zarran è molto generoso come me. E con quello che mi paga per un solo carico potrei comprare due o tre sistemi tutti per me. Ma… non voglio diventare un miliardario annoiato come lui. Sono tipo da avventure. E ora…”
 
Prese il suo blaster dalla fondina puntandolo verso di lei.
 
“Ora dammi il ragazzo e il maestro e nessuno si farà di male.”
 
“Non ti permetterò di prenderli!” rispose dura Jeva. “Soprattutto un bambino e suo zio. Hai idea del fatto che stai distruggendo una intera famiglia? Lo sai che faranno di tutto per cercali?”
 
“Pensi che a me o a Zarran importi? E poi lui ha tutte le razze più rare: una twi’lek con la pelle bianca, l’ultima femmina di Last e ora l’ultimo Jedi e il suo padawan.”
 
“Lo sai che tu e lui sarete scoperti e condannati per questo?” gli disse Jeva.
 
“Non penso. In fondo, Zarran ha un sacco di amici, anche in senato. Perciò, siamo intoccabili. Ora dammi i due Jedi e ti lascerò libera insieme al Wookie e…” si interruppe all’improvviso e disse con aria confusa: “Dove è finito il droide?”  
 
In quel momento, Haado fu colpito da un scorsa eletrica e cadde a terra lasciando vedere che c’era il droide proprio dietro di lui.
 
Jeva rimase sorpresa, mentre i due Jedi sorrisero soddisfatti.
Quando il blaster di Haado cadde, Luke lo prese con la forza mentre Ben lo tagliò a metà con la spada.
 
Luke prese anche la sua spada mentre diceva: “Bene. È stata una bella chiacchierata.” E rise.
 
Cominciarono a correre verso l’uscita mentre R2 li precedeva.
 
“Beh, è stato facile.” Disse Jeva sorpresa, correndo.
 
Ma in quel momento gli spari rossi gli arrivarono addosso, e fortunatamente si erano appartati in tempo. Capirono che gli si scagnozzi di Haado si erano ripresi.
 
Jeva sparò verso di loro, dicendo: “Tornate indietro! Tornate indietro!”
 
Luke, Ben e R2 tornarono indietro, mentre Jeva e Chewbe continuavano a sparare.
 
“Ora capisco perché non volevi chiamare i tuoi” ammise Luke.
 
Quando la ragazza e il Wookie disarmarono uno dei leccapiedi, riuscirono a colpirne uno alla spalla e l’altro sulla gamba. Così diedero loro le spalle per correre indietro.
 
Ma uno degli scagnozzi prese il suo blaster e sparò alla spalla della ragazza.  
Jeva urlò di dolore, gridando a squarciagola.
 
Ben assistette alla scena e urlò il suo nome mentre lei cadeva sulle sue ginocchia.
 
Luke andò vicino a Jeva per aiutarla ad alzarsi.
 
“Tutto bene?” le domandò.
 
“Sì. Non sarà un colpo di balster a fermarmi.”
 
Quando si alzarono, uno degli scagnozzi sparò verso di loro, ma puntò in alto per far cadere su di loro vari massi. Quando Luke e Jeva videro le rocce che cadevano verso di loro, chiusero gli occhi e alzarono le mani sopra la testa, preparandosi all’impatto, che però non avvenne.

Quando la ragazza aprì gli occhi rimase a bocca aperta per la scena: i sassi fluttuavano a mezz’aria sopra le loro teste.
 
“Non ci posso credere…” mormorò lei con gli occhi sbarrati.
 
Luke aprì gli occhi e rimase stupito dalla scena, mentre i due scagnozzi erano quasi spaventati.
 
“Okay, ma… come riesci a sollevare quei massi con solo l’uso della forza?” chiese Jeva senza staccare gli occhi dalla scena.
 
“Ma… non sono io…”
 
I due girarono la desta dietro di loro e videro Ben con le braccia alzate e il viso inespressivo.
 
“Ben…” disse Luke stupito.
 
Anche Chewbe guardò la scena, rimanendo sconcertato a sua volta. Non era la prima volta che vedeva Ben che usava la forza, Luke lo stava addestrando proprio per questo. Ma a volte, quel ragazzo tirava fuori una grande potere inaspettata e Luke non sapeva se fosse il caso di preoccuparsi o no.
 
Chewbe andò dai due cacciatori di taglie, li stordì e li lanciò verso Zarran, mentre Ben lanciò via le rocce.
 
Alla fine, uscirono dal tempio insieme, i due Jedi richiusero l’entrata con la forza, lasciando Jeva sbalordita dalla scena.
 
Quando il tempio fu chiuso, Ben andò da Jeva, dicendo “Stai bene?”
La ragazza rimase intenerita dalla sua preoccupazione, gli mise una mano sulla testa per rassicurarlo: “Sì, sto bene. Non è nulla di grave.” Disse e poi sorrise.
 
Ben lo ricambiò e abbracciò la ragazza, che rimase stupita dal suo gesto, ma lo ricambiò mettendo intorno al suo corpo il braccio non ferito.
 
Luke e Chewbe sorrise nel vedere quell’episodio, mentre R2 atterrò.
 
“Okay. È meglio tornare indietro. Doppiamo medicare quella ferita.” Disse il maestro Jedi.
“Ma… e Haado e i suoi?” chiese Jeva, guardando il tempio.
 
“Non preoccuparti, li prenderemo dopo, ora dobbiamo pensare a te.” 
 
“E poi da lì non credo che riusciranno ad uscire.” aggiunse Ben facendo ridere Jeva.

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Note:
Ecco a voi il nuovo capitolo!
Mi dispiace per l'atessa, ma come disse un saggio

"l'attesa del piacere è essa stessa" :) 
Comuque, spero che questo capitolo vi sia 
piacuto e anche la storia di Jeva e la forza di Ben. 
Ormai siamo avvicini al finele e spero che questa storia
vi sia piacuto :) 
Vi auguro una buona domenica!
E grazie mille a tutti quelli che leggono e recesiconco
la mia storia
Evola


 



 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9
Storie del passato e scoperte

 
 
Erano in casa di Jeva. Luke era seduto su un divanetto mentre disinfettava la ferita di Jeva.

“Ahi!”

“Ti fa male?”

“No. Brucia solo un po’.”

Quando cominciò a fasciarla, lo Jedi iniziò a dire: “Quindi, è vero quello che ha detto Haado? Sul fatto che sia tu che tua madre avete contrabbandato per la ribellione?”

“Sì.” iniziò a raccontare la ragazza “Quando avevo solo 9 anni…”

Jeva raccontò che era nata a Lohtal e che i suoi genitori erano dei commercianti.

“Quando sono nata, l’impero esisteva già. Ma io non ci facevo caso, per me quelli erano solo dei tizi strani che marciavano le strade…” e rise.

“Ma poi… arrivò quel dannato giorno…” il suo sorriso si spense.

Raccontò che una mattina al mercato c’era stato un scontro tra soldati e ribelli. Il padre di Jeva aveva aiutato uno dei ribelli a scappare in un vicolo, e così un assaltatore lo uccise. Jeva e sua madre aveva assistito alla scena.

“E così, dopo la morte di mio padre, io e mia madre abbiamo lasciato il pianeta e ci siamo unite a una base ribelle. Visto che mia madre sapeva tutto dei sistemi commerciali e delle navi di commercio, sapeva anche dove nascondere la merce e come entrare senza essere scoperti. Quando mia madre era in missione, io restavo sulla base ribelle, dove mi insegnavano a pilotare, sparare, combattere e aggiustare qualsiasi cosa.”

Quando Luke finì di fasciare la sua ferita, Jeva lo ringraziò e si mise una giacca di pelle blu sopra la canotta rossa.

“Che cosa contrabbandava tua madre per ribellione?”

“Le cose di prima necessità: cibo, acqua, pezzi di ricambio, tutto quello di cui la ribellione potesse avere bisogno. “

“E anche tu sei stata una contrabbandiera?”

“Sì… quando mia madre morì in missione…”

Raccontò che quando sua madre si recò in un pianeta isolato sull’orlo esterno della galassia per dei pezzi di ricambio per gli X-wing, venne colta di sorpresa in una imboscata da parte degli assaltatori e, per salvare il carico e la sua squadra, sacrificò la sua vita.

“Avevo solo 16 anni. E non pensavo che sarebbe stata l’ultima volta in cui l’avrei vista…” Jeva guardò in basso con espressione affranta, facendo un lungo sospiro.

Luke rimase sorpreso dal suo racconto, ma capì.

“Mi dispiace.” Le disse.

“Non fa niente.” Rispose lei, guardandolo

“Non sono né la prima né l’ultima persona che ha una storia triste da raccontare.” fece un piccolo sorriso.

Luke ricambiò, dicendo: “Poi hai preso il posto di tuo madre…”

“E il resto fu storia.” Finì Jeva e entrambi risero “Ho lavorato da sola sotto copertura e ho contrabbandato le stesse cose. Fino alla fine dell’impero.”

Jeva guardò Luke, dicendo: “Tu invece? Anche tu eri un ribelle?”

“Sì. Ero un pilota e andavo in missione con la mia squadra.”

“E ora sei un maestro Jedi per tuo nipote.”

“Ma sia io che la mia squadra siamo ancora parte della ribellione.” Spiegò Luke.

I due si guardarono sorridendo, capendo che erano molti simili, anche se, all’inizio, non si erano fidati l’uno dell’altra.

“Grazie per aver salvato Ben. Davvero, non so come ripagarti…” ammise Luke guardando in basso.

“Non l’ho fatto per avere meriti o premi, l’ho fatto solo perché era la cosa giusta da fare.”

Luke alzò lo sguardo con aria stupita per le sue parole. Ma il loro silenzio fu interrotto da un bip di R2, così si girarono e videro Ben con le mani dietro alla schiena accanto al droide lucido.

“Grazie per aver permesso a R2 di farsi un bagno d’olio” disse il ragazzino.

“Di nulla. In fondo, se non fosse per lui, saremmo ancora in quella grotta ad affrontare Haado.” Rispose Jeva sorridendo.

“R2 è il nostro salvatore. Non puoi nemmeno immaginare quante volte ci ha toldi dei guai dei corso dei anni di missioni.” Aggiunse Luke e gli altri risero.

“Anche io avevo una unità R2 all’età di Ben. Era un R2-KT rosa, ma io la chiamavo Blue. Era la mia migliore amica durante i miei primi anni sulle basi ribelli…” raccontò Jeva con un sorriso nostalgico.

Ben da dietro alla schiena tirò fuori due bicchieri di latte blu, uno per ogni mano, e li posò sul tavolo davanti a Luke e Jeva. I due rimasero sopresi dal suo gesto.

“Ben, perché ci hai portato due bicchieri di latte blu?” chiese Luke stupito.

“Beh, perché prima e dopo aver affrontato una situazione complicata, non c’è niente meglio che bere un buon bicchiere di latte blu.” Si sedette di fianco a loro con le mani sul tavolo e sorrise.

Jeva rimase stupita dalle sue parole, prese la mano di Ben e la strinse nella sua, dicendo con tono dolce e con un sorriso: “Grazie”.

Ben ricambiò e strinse la sua mano, mentre Luke sorrideva fiero.

Quando Luke e Jeva finirono di bere il loro latte, Jeva guardò di nuovo il bambino, dicendo: “Comunque, grazie per avermi salvata. Non ho mai visto nulla del genere ed è stato… quasi scioccante” E rise “Ma grazie, davvero.”

Ben sorrise, dicendo: “Beh, tu mi hai aiutato. E poi, non è solo merito mio, ma anche del mio maestro, Luke Skywalker. È lui che mi ha insegnato le vie della forza” E lo guardò.

Lo Jedi ricambiò il sorriso.

“Aspetta… hai detto Skywalker?” domandò Jeva, guadando Luke con aria perplessa

“Quello Skywalker?! Quello che ha distrutto la morte nera da solo con il solo uso della forza?!”
esclamò con gli occhi spalancati “E quello che ha distrutto l’impero sulla luna di Endor?! Quel Luke Skywalker?!”.

Ben sorrise divertito per la sua reazione, mentre Luke era un po’ imbarazzato.

“Eri una leggenda sulle basi ribelli! Tutti raccontavano le tue missioni!” continuò la ragazza.

“Beh… grazie. In fondo, non sono nulla di che. Ho semplicemente dato il mio contributo alla causa della ribellione” Ammise Luke con fare modesto.

“È vero che una volta hai sconfitto persino Grakkus The Hutt*?”

“Sì. Anni fa nella sua arena. Anche lui era un collezionista pazzo…” rispose Luke.

Jeva rise, guardò Ben e chiese chi fosse sua madre, così, quando Luke rispose che era il figlio di sua sorella Leia Organa, la ragazza esclamò stupita: “Leia Organa? Principessa, senatrice e generale?! La più grande leader della ribellione?!”

Ben rise, dicendo: “Sì. È proprio la mia mamma.”

L’amica sorrise, ma chiese un’altra cosa: “Ma… allora chi è tuo padre?”

“Han Solo” rispose Ben.

L’espressione di Jeva cambiò subito, perché guardò Ben con un sguardo stupito e con gli occhi spalancati, facendo ridere Luke.

“Han Solo?” disse Jeva “Il capitano del Millennium Falcon e contrabbandiere, colui che dice di aver fatto la rotta di Kessel in meno di 14 parsec?”

“In meno di 12” la corresse Ben. “E sì. Lui è il mio papà.”

“Han Solo ha sposato la principessa Leia Organa?” domandò Jeva stupita “E io che pensavo che non fosse all’altezza di conquistare una bella Twi’lke.” E rise.

Quando la ragazza smise di ridere, sopirò e chiese: “Adesso cosa facciamo?”

Luke ci pensò: “Beh, Chewbe ha chiamato i droidi di sicurezza per arrestare Haado e i suoi. Presto chiamerà anche noi per aprire il tempio.”

“E la farà la franca, come sempre.” disse Jeva con fare disilluso.

“Io non penso.” pensò Ben sicuro. 


Qualche minuto più tardi…

Luke, Jeva e Ben tornarono al tempio dove si trovavano Chewbe e i droidi di sicurezza. Stavano arrestando i tre contrabbandieri, mentre Luke e Jeva raccontava tutto quello che era successo.

Quando i droidi andarono via con la loro nave insieme a Hadoo e i suoi lasciarono il gruppo solo.

“La farà franca. Di nuovo.” Disse Jeva mettendo le mani sui i fianchi.

“Ma l’importante è che ora siamo al sicuro.” Disse Luke.

La ragazza sorrise, si girò verso di loro e ringraziò di nuovo.

Dovevano andare a casa, ma prima di andare Ben la abbracciò, con un lungo e dolce abbraccio.

“Spero di rivederti di nuovo, Ben.” Ammise Jeva dolcemente.

“Anche io, Jeva”.

I due risero insieme, restando ancora abbracciati.

“Ti ho messo una prova molto importate nella tasca della giacca.” Le disse Ben.
 
Jeva rimase stranita e un po’ confusa.

Dopo l’abbraccio, la ragazza salutò per l’ultima volta e seguì con lo sguardo la nave ripartire, fino a che non scomparve.

Quando Jeva rimase sola, mise la mano dentro alla sua tasca e tirò fuori un piccolo discetto. Capì subito di cosa si trattasse.


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*Riferimento alle avventure dei fumetti canonici di Star Wars.
Del cartonato numero due "Resa dei conti sulla luna dei 
contrabanieri"

Note:

Finalmete! Ecco un nuovo capitolo! :D
Spero che vi sia piacuto e grazie mille per aver letto.
Orami siamo avvicini al finale. E...
spero che vi piaccia ancora di più! :D
Buona settimana! :)
Evola 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10
 


Quando Luke, Chewbe e Ben si trovavano all’interno del Falcon per tonare a casa e quando ormai avevano già fatto il salto nell’iper spazio, Ben chiese: “Zio Luke, adesso? Non ho affrontato le mie paure…”

“Beh, non hai affrontato le tue paure più nascoste, ma hai trovato una soluzione per salvarmi. Questa è la cosa più importante.” Rispose Luke e sorrise sicuro. 

Ben ricambiò, ma disse: “Ma… adesso? Dobbiamo tornare a quel tempio?” 

“Una cosa alla volta Ben, una cosa alla volta.”

“Ma… diremo a mamma e papà quello che è successo?”

Luke impiegò un po’ a rispondere, dicendo: “Ci penseremo quando toneremo a casa.” 

“Vuol dire che non glielo diremo?” disse Ben confuso. 

“Sì, per ora non diremo nulla. E questo vale anche per te, Chewbe.”

E lui fece un verso di assenso, ma irritato.

Intanto Ben pensò alla visione di quella spada laser rossa e quella voce strana e maligna.

Si era spaventato e non sapeva se dirlo o no a qualcuno. Ma per il momento, cercò di scacciare quel pensiero.

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Note:
Nuovo capitolo! :D
Lo so, è un pò corto. 
Ma stiamo avvicnado alla fine
E domenica pubblicerò il
per ulltimo capitolo! :D 
Spero che vi piaccia 
e alla prossima!
Evola

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11
Il ritorno a casa
 

Quando risonarono a casa su Nadoo.

Leia corse fuori quando sentì la nave atterrando e abbracciò felice suo figlio.

“Allora, come è andata?” domandò sorridendo.

“Bene, è stato la corsa più emozionate che io abbia mai fatto della mia vita!”

Leia sorrise dicendo: “Allora, raccontatemi tutto!” e lo portò dentro a casa seguito da Chewbe e Luke.

Quando erano in soggiorno, Luke e Ben raccontarono la loro avventura e Leia e Han (ma non raccontarono quello che è successo del tempio e la visione di Ben)

Ma in un certo punto, arrivò C-3po dicendo: “Senatrice Organa! Senatrice Organa! C’è Amilyn Holdo che vuole parlare con lei."

Tutti rimase confusi.

“Dice che Zarran Bregulm è stato arrestato!”

“Cosa?!” disse Leia stupita.

“Hanno arrestato il collezionista?” anguse Han stranito, mentre Luke e Ben si guardavano confusi.

Marito e moglie andarono della piccola base e riceverò l’ologramma.

Amily raccontò che il miliardario Zarran Bregulm è stato arrestato scoprendo la sua collezione ilegare tra oggetti e presone. E che era arrestato i suoi cacciatori di taglie e vari consiglieri della repubblica che nascondeva la sua discutibile collezione. 

Leia chiese come hanno trovato le prove per il suo arresto e le donna fece sentire una prova audio inviato gli adonidi di sicurezza: “Pensi che a me o a Zarran ci importa? e poi. Li ha tutte le razze più reale: una twi’lek con la pelle bianca, l’ultima femmina di last e ora l’ultimo Jedi e il suo padawan...”

“Non penso. In fondo, Zarran ha un sacco di amici, anche in senato. Perciò, siamo in toccabili.”

“Ora drammi i due Jedi e ti lascio liberi insieme al Wookie e…”  e la registazione.

“Zarran Bregulm stava perdendo i due Jedi?” domandò Leia.

Su quello che dice la registrazione e la ragazza di Lothan, dice che il contrabbandiere Haado Soo voleva due Jedi: un maestro e un Padawan.”

Leia e Han si guardarono e capirono che cosa era realmente successo.

Ringraziarono la senatrice e chiusero la chiamata.

“Ben!” chiamò Leia

“Luke!” anguse Han

E i due Jedi capiranno che ora erano dei guai.

Ben e Luke, alla fine raccontarono tutta la verità della grotta Lothan.

E dopo la sfuriata da parte dei suoi genitori, Ben comicò a parlare: “Mi dispiace, non volevo dirlo perché avevo paura che, dopo questa missione, pensavo che mi avete mai più premesso di andare in missione con zio Luke.”

Leia e Han rimasero sopresi, mentre Luke sorrise fiero.

“E io voglio adesamiti con lui! Voglio essere uno Jedi! Perché sono conto che sia il mio compito e posso riuscire! Ma mi dispiace di avermi mentito.” E guardò in basso con aria triste.

“Ben…” disse Leia posando e mettendo una mano sulla spalla

“Non vogliamo che tu spenti di essere uno Jedi. Ma siamo solo preoccuparti.”

“Perché siamo che l’universo è pieno di pericoli. E non vogliamo che tu corri tutti adesso.” Anguse Han.

“Ma se ci sarà sempre zio Luke, noi siamo sicuri che tu sarai protetto. E siamo fieri di te di quello che hai fatto oggi.” Leia sorrise, Ben lo ricambio abbrancandola.

“Grazie mamma.” 

Tutti sorrisero per la scena, ma Han gli viene un dubbio.

“Ma come hai fatto quella ragazza a registrare quel dialogo?”

“Semplice.” Rispose Ben staccando al abbraccio e guardando suo padre.

“Quando ho tolto il bullone di costrizione e ho chiesto di registrare tutto quello che sarebbe avrebbe detto Haado” e sorrise.

Luke, Leia e Han rimasero sopresi dal suo ingenito.
“Beh, sveglio come suo come i suoi genitori!” anguse Han e risero tutti.

E questo fu la prima missione di Ben Solo.

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Note:
Eccoci a questo l'utimo capitolo! :D
Doveva essere diviso in due parte, ma 
poi avevo capito che forse non aveva
senso diverelo in due parti e fare un unico
capitolo. 
Qundi, ecco l'utimo capitolo! :D
Rigrazio a tutti quelli che hanno letto e senza
recesinto e tutti quelli che hanno letto e recensito!
Qundi, un grazie di cuore ad Sabrina Del Fico e
IndianaJones25 

Per aver seugito la storia in un modo appasionato e che hanno
apprezzato tanto questo storia! :D 
Spero che in futuro, volete anltre stoire dedicato al giovane Ben Solo 
(Che forse, avevte capito che io AMO questo personaggio) 
Spero di ritonare presto con una nuova storia di una serie che mi chiedete da
un pò ;)
Ma intanto. buona domencia a tutti!

 

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