We all must suffer for greatness one way or another di Willopher (/viewuser.php?uid=267409)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The first show ***
Capitolo 2: *** The first glance ***
Capitolo 3: *** The first favour ***
Capitolo 4: *** Avviso ***
Capitolo 5: *** Damn it, Shakeshaft! ***
Capitolo 1 *** The first show ***
1. THE FIRST SHOW
POV William
Pura pazzia! Appena arrivato è già senza più un soldo, ferito e circondato da gente che definire strana è un eufemismo.
Non scoraggiarti Will, si ripeteva come un mantra, almeno sei riuscito a trovare il teatro!
Che spettacolo… come dire… pietoso! E sembrava essere il pensiero comune dato che l’intera folla continuava a inveire e imprecare contro gli “attori”; almeno fino a quando il tizio con la barba finta non richiamò l’attenzione genera, annunciando un nuovo dramma per il giorno seguente.
“Un dramma del grande Christopher Marlowe, ancora più grandioso di Tamerlano il Grande. Tamerlano il Fantasma”.
Christopher Marlowe… i suoi sì che erano dei capolavori, e doveva essere molto apprezzato da quelle parti vista l’accoglienza generale. Gli sarebbe piaciuto poterlo incontrare, poter dare un volto a colui che ammirava. Magari un giorno, Will.
Non poteva certo sospettare che quel giorno era molto più vicino di quanto pensasse, e che quell'incontro gli avrebbe cambiato la vita.
Note:
è un primo capitolo molto corto ma serve solo per introdurre la storia e il personaggio. Eeeee niente spero di avervi incuriosito e che continuiate a leggere questi miei piccoli scleri ahahah fatemi sapere cosa ne pensate e se l'idea vi piace; alla prossima! :) |
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Capitolo 2 *** The first glance ***
The first glance
“Cerca
nei teatri un drammaturgo con una ferita sulla mano”. Certo
come se fosse facile, poteva chiedergli di trovare la gallina dalle
uova d’oro già che c’era, o il Santo
Graal! Ma c’era qualcosa di più importante a cui
pensare, al momento.
Come può quel
miserabile di Burbage spacciare per mio un dramma sicuramente osceno,
soprattutto se di Baxter quel poetuccio da due soldi! si
chiedeva Marlowe mentre raggiungeva con tutta fretta il teatro e
iniziava a sbraitare alla ricerca del proprietario.
Ed
eccolo lì, appoggiato alla balaustra di legno come se niente
fosse, come se non stesse per rovinare tutto ciò per cui
aveva lavorato duramente. Che diavolo, aveva tappezzato la
città di manifesti, era spacciato!
“Burbage!
Hai detto che è un mio dramma”
“Io
ho pagato per un dramma di Marlowe”
“Ma
io non ne ho scritto uno!” replicò stizzito, non
riuscendo a pensare a qualcosa di più arguto da
dire… in un altro momento si sarebbe maledetto per quella
caduta di stile ma era quasi nel panico!
“Dopo
lo spettacolo, puoi dire che è stato scritto da un tuo
discepolo”, fu la risposta pacata di Burbage.
Pensa Kit pensa, può
funzionare, non hai altra scelta in fondo.
“Innanzitutto, vorrei incontrare questo…
discepolo”.
Il
vecchio sembrava felice di non dover discutere oltre e lo
guidò attraverso il teatro in fermento fino al nuovo
acquisto. “Will vieni a conoscere Christopher
Marlowe”.
Annoiato
e spazientito, il biondo si appoggiò contro un palo,
aspettando di vedersi comparire davanti una copia più
giovane di Baxter o, ancor peggio, di quel pavone pervertito di Greene.
Di certo non si aspettava tutto quel ben di Dio, per la miseria! Un
giovane, probabilmente della sua età, capelli ricci e neri,
occhi grandi e azzurri, labbra piene, si avvicinò titubante,
presentandosi come Will, William Shakespeare.
Kit riprenditi! Questo bel
ragazzo ti sta per rovinare la carriera! Smettila di fissarlo come un
gatto famelico e, cavolo, chiudi immediatamente la bocca ci manca solo
che cominci a sbavare! Dì qualcosa, e in fretta!
“Sembra
che il vostro dramma sia proprio buono” Kit dannazione, qualcosa di
sensato!
“Una
cosa molto misera, paragonato ai vostri capolavori” fu
l’umile risposta del giovane scrittore, che era rimasto
visibilmente spiazzato dallo sguardo dell’altro poco prima.
“Sicuramente”
replicò Marlowe, che era riuscito, seppur con
difficoltà e prendendosi mentalmente a pugni, a recuperare
un certo contegno. Si fece passare le pagine del dramma ma, in quel
momento, notò la fasciatura alla mano. Un sorriso sprezzante
gli illuminò per un secondo il bel viso, ma si
affrettò a nasconderlo; non voleva certo rovinare
quell’inaspettata botta di fortuna!
“Benvenuto,
signor Shakeshaft. Prevedo che la vostra permanenza sarà
proficua”.
Doveva
avvisare subito Topcliffe, forse non tutto era perduto.
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Capitolo 3 *** The first favour ***
3. The First favour
Lo spettacolo era cominciato, e Marlowe osservava il tutto
da dietro una tenda, a metà tra il finto annoiato e
lo spazientito. Kemp stava dando il meglio di sè, si vedeva
che la parte lo divertiva davvero, e anche lui doveva ammettere che non
era poi così male. E il trucchetto dei corvi era ingegnoso,
per diamine.. Ne aveva sentito parlare alla locanda ma non credeva
potesse funzionare! La folla era in visibilio, non poteva crederci! Non ci avrei scommesso nemmeno
una moneta, ma a quanto pare oltre ad un bel faccino c'è di
più in quel Will, si mise a pensare il
giovane, abbandonando la posa scocciata che aveva mantenuto fino a quel
momento.
"Cancello della morte è una mia battuta. Le più
belle sono mie" gli disse d'un tratto Baxter, cercando di ottenere
anche solo un piccolo segno di apprezzamento dell'altro che, invece,
senza mostrare un briciolo di tatto rispose: "Non avresti scritto
così bene nemmeno con un attizzatoio su per il culo".
Cavolo, non l'aveva nemmeno sentito avvicinare preso com'era dallo
spettacolo!
L'unica nota negativa continuava ad essere Richard; continuava a urlare
e urlare agitando a casaccio la spada. Strano non l'abbia ancora fatta
volare dritta in testa a qualcuno, pensò il
giovane. Poi un turbine vestito da soldato irruppe sulla scena dicendo
a gran voce: "Uno specchio", facendo calare il silenzio generale. Bene bene che hai in mente
ragazzo?
"Sorreggete uno specchio, mio principe. Cosicchè questo
malvagio francese possa vedere la sua stessa disgustosa natura" disse,
calcando in particolar modo sull'ultima parola. E Richard
sembrò capire, cambiando tutto d'un colpo e portando avanti
il monologo finale senza incidenti e strilli. Sei proprio pieno di sorprese,
eh William?
La gente era entusiasta! Lo spettacolo era piaciuto... non era un
capolavoro certo, ma c'era del potenziale in quel ragazzo, lo vedeva
chiaramente.
Burbage lo invitò a raggiungerlo sul palco e la folla
esplose in un boato. Era il suo momento, la parte che aveva sempre
preferito del suo lavoro.
"Silenzio! Grazie a tutti, signori miei. Ma devo informarvi che questo
spettacolino non l'ho scritto io, ma un giovane nuovo arrivato...
praticamente un cucciolo! Vi prego, fate un applauso al ragazzetto,
Mastro Will Shakeshaft!"
Vedendolo lì in piedi, così sperso,
così entusiasta... così innocente... decise che
non era ancora arrivata la sua ora. Poteva dare così tanto
al teatro (e magari
anche a te eh Kit), mentre da morto non sarebbe servito a
niente. Gran bel casino
Marlowe, bravo! Pensa a qualcosa, e in fretta, prima che quel pazzo di
Topcliffe decida di appendere te alla forca.
Lasciò in fretta e furia il palco, venendo raggiunto un
secondo dopo da Baxter. "Avevi detto che avresti chiamato me sul palco!
L'ho scritto con lui!". Lo prese come un segno del destino.
Vada per il male minore,
si disse. "Ho un ruolo ben più importante per te" gli
rispose, accompagnandolo intanto in un luogo più appartato,
lontano da occhi indiscreti.
"Dammi la mano" ordinò con voce profonda e suadente,
avvicinandosi al poeta con quello sguardo a cui mai nessuno era
riuscito a resistere, come se volesse baciarlo... poi gli
ferì la mano, in modo profondo.
"Che hai fatto pazzo pervertito!" sbraitò Baxter, tenendosi
la mano ferita vicino al petto.
"Per la grandezza bisogna soffrire, in qualche modo", fu la lapidaria
risposta del giovane.
Per sua fortuna, Topcliffe entrò e Baxter fu trascinato via.
Non poteva assentarsi oltre, doveva tornare sul palco.
La folla lo riaccolse a braccia aperte, e lui andò dritto
dal giovane Will. "Mi dovete la vita, Mastro Shakespeare" disse
avvicinandosi e prendendolo per mano in segno di trionfo.
"Allora il debito è piccolo, perchè sono nato
solo in questo istante" esclamò il poeta, con quegli occhi
azzurri che brillavano per ciò che anche lui amava. La fama,
la grandezza, l'apprezzamento del pubblico.
"Ciò nonostante un debito. Un debito" rispose Marlowe,
perdendosi per un attimo ad osservare quel ragazzo che gli ricordava,
per certi versi, il lui di qualche anno prima. Un ragazzo alla ricerca
di se stesso, in quella Londra così eclettica e
peccatrice. In
che guaio ti sei cacciato stavolta Kit?
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Capitolo 4 *** Avviso ***
Ciao a tutti!
Scusate se non ho più aggiornato, ma purtroppo l'università mi risucchia via tutte le energie! Volevo sapere se c'è qualcuno interessato a leggere qualche nuovo capitolo oppure no, in modo da vedere se aggiornare :D fatemi sapere! Grazie a tutti! |
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Capitolo 5 *** Damn it, Shakeshaft! ***
WILL'S
POV
"Devo parlare
con Marlowe", ecco cosa aveva detto ad Alice prima di uscire alla volta
della taverna, dove era sicuro di trovare il ragazzo. E ora che era
lì fuori non aveva la più pallida idea di che
fare. É
facile Will, vai lì e lo affronti a muso duro, cosa vuoi che
sia, mica ti mangia! diceva una vocina nella sua voce,
anche se obiettivamente dell'ultima parte non era poi così
sicuro. Lo sguardo che l'altro gli aveva rivolto a teatro, quasi
felino, così da predatore, continuava a perseguitarlo. Ora basta entra e falla finita,
si disse il riccio caricandosi di coraggio e ricordando
perchè era arrivato lò nel cuore della notte.
Marlowe era
seduto in fondo alla sala, circondato da una moltitudine di ragazzi
che, ovviamente, pendevano dalle sue labbra. Ovviamente Will? Ma che ti
prende per diamine?. Non lo aveva ancora visto,
così ne approfittò per prendere un respiro
profondo e riordinare le idee, prima di avvicinarsi con tutta la finta
spavalderia di cui era capace per esclamare a gran voce: "Dobbiamo
parlare".
MARLOWE'S POV
"Dobbiamo
parlare, in privato" si sentì dire dal ragazzo che si
trovava davanti e che in quel momento lo stava fissando con un misto di
rabbia e tensione.
"In privato?
Converserebbe con le parti intime del signor Marlowe"
sghignazzò Greene, accompagnando la frase con dei gesti
decisamente espliciti "va a succhiare, menestrello".
Sì, magari,
si ritrovò a pensare Marlowe, stupendo in parte anche se
stesso, mentre seguiva riluttante Will in disparte. Il più
giovane irradiava ansia da tutti i pori e tutti i suoi movimenti erano
nervosi, notò il drammaturgo, che non si
risparmiò un'attenta analisi del lato B dell'altro. Perso
ormai nelle sue fantasie, tutte riconducibili al giovane poeta in
camera da letto, non capì subito cosa l'altro gli stesse
dicendo.
"Perchè
avete cacciato Baxter?"
Aspetta, cosa?!
"Sicuramente voletate dire vi devo la vita" rispose piccato il biondo,
senza riuscire a staccare lo sguardo dal riccio.
"Non spetta a
voi decidere" ribattè l'altro, facendogli saltare i nervi.
Stava rischiando tutto, aveva messo a repentaglio la sua vita per
evitargli una brutta fine e cosa ci ricavava in cambio? Parole cariche
di risentimento e una paternale davanti ai suoi cuccioli adoranti.
"Avete ragione.
E per rimendiare al mio errore, tutto quello che dovete fare
è dire a Topcliffe la verità" sputò
fuori, facendo spalancare gli occhi al proprio interlocutore.
"Sì"
esclamò Will voltandosi verso la parte da cui era entrato
solo pochi minuti prima. "Sì" gli ripetè,
lanciandogli un ultimo sguardo e avviandosi verso l'uscita.
Quel ragazzo... oh beh peggio
per lui, pensò il biondo, è un peccato certo,
un viso così grazioso appesa alla forca. E quegli occhi...
azzurri come un limpido cielo primaverile... Basta Kit, piantala, se
l'è cercato, hai tentato di salvarlo ma niente, guarda che
hai ottenuto! continuava a ripetersi queste parole come
un mantra, ma ogni secondo che passava non faceva altro che far
crescere l'ansia che gli attanagliava lo stomaco dall'esatto momento in
cui il ragazzo aveva varcato la soglia, diretto verso morte certa.
Dannato
Shakeshaft, borbottò sotto voce, prima di ingollare l'ultimo
sorso di birra che aveva recuperato un attimo prima e seguire il poeta.
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