And his eyes destroyed me

di Chiara_BarianForce
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un turbolento giorno di scuola ***
Capitolo 2: *** Scorciatoie e bracciali strani ***
Capitolo 3: *** Il buon giorno si vede dal mattino ***
Capitolo 4: *** Casa dolce casa ***
Capitolo 5: *** Tra gonne e tramonti ***
Capitolo 6: *** Quando l’estate si trasforma in inverno ***
Capitolo 7: *** Quel momento in cui parli in rima ***
Capitolo 8: *** Crescere non è facile ***
Capitolo 9: *** The last moments ***
Capitolo 10: *** My Little Weakness ***
Capitolo 11: *** The Past and the Future ***
Capitolo 12: *** Warriors ***
Capitolo 13: *** This Is War ***
Capitolo 14: *** The End: My End. ***



Capitolo 1
*** Un turbolento giorno di scuola ***


Buongiorno a tutti; volevo solo dire, prima che chiunque di voi inizi la storia, di non giudicare dai primi, brevi capitoli.
Questa storia é nata anni e anni fa è solo ora ha acquistato una certa decenza.
È vero, potrei modificare i capitoli ma non me la sento perchè è come se fosse la storia della mia crescita come autrice...
Spero che qualcuno fra voi arrivi agli ultimi capitoli e poi recensisca per dirmi, a conti fatti’ Se in qualche modo sono cresciuta e maturata.
Grazie a tutti per l’attenzione e buona lettura!

Pov. Chiara.
Oggi è davvero una bella giornata; il sole splende, la gente sorride, gli uccellini cinguettano e altre cose da hippy fumati che io non ho voglia di spiegare.
Il mio nome è Kira Black e vengo dall' America, adesso mi sono trasferita in Giappone, paese di origine di mio padre, insieme a mia madre e a mia sorella, Federica Black.
Ora vi chiederete il perchè di questi nomi italiani; ebbene la mia nonna materna veniva dall'Italia.
Mia madre la amava molto cosí in suo onore diede a me e mia sorella i suoi due nomi.
Ma ora non perdiamoci in chiacchere inutili; devo andare a scuola e sono in ritardissimo!
Mia sorella dev' essere gia a scuola ma lei fortunata sa usare i pattini mentre io no.
È gia da qualche minuto che corro; i miei capelli rosso fuoco con le punte nere, lunghi fino a poco dopo le spalle, svolazzano dietro di me continuando a formare, sulle punte dei simpatici riccioli che però a me sembrano ridicoli.
La divisa scolastica femminile, orribilmente rosa, è troppo corta e secondo me lascia poco all' immaginazione infatti ho provato a farmi dare la divisa maschile ma niente da fare.
Al momento sto saltando agilmente su muretti e tetti, gia, avete capito bene; sono molto agile e forte ma pecco di velocitá.
Non credo di essere poi così prosperosa e bella anche se mia sorella mi smentisce sempre dicendo che ho due bei meloni...dice anche che ho una voce sexy ma io non le ho mai creduto.
Ecco la scuola! Perfetto!
Salto dal tetto ma....porca puttana chi è quel tizio?!
Per fortuna riesco ad atterrare prima di cadergli addosso ma come risultato mi ritrovo a pochi centimetri dal suo viso.
-uh? Adesso mi saltano anche addosso le ragazze visto?-sbotta il ragazzo di cui noto gli occhi viola e la folta capigliatura arancione.
-ma smettila....-a parlare è un ragazzo dai capelli viola e dagli occhi blu oltremare.
Faccio un passo all'indietro giusto per mettere un pó di spazio fra me e il ragazzo.
-non sapevo che le carote spuntassero dal nulla...-dico ghignando e puntando i miei occhi cremisi nei suoi color ametista.
Vedo il ragazzo diventare rosso dalla rabbia e forse un pó dall'imbarazzo.
-c-come ti permetti...-lo vedo stringere i pugni per trattenersi dallo stamparmene uno in faccia.
-be pensavo lo sapessi di avere un vegetale al posto dei capelli, scusa tanto-dico ridacchiando ancora.
Dei ragazzi attorno a lui ridacchiano con me ma altri sembrano preoccupati della sua reazione.
-piccola impertinente ragazzina...-inizia stringendo i denti.
-parla il vecchietto-ribatto io sorridendo di più.
-Kira! Che fai disturbi gli altri studenti!? Dai vieni qua!- mi giro con un sorriso riconoscendo mia sorella.
Nel girarmi credo di aver frustato il ragazzo con i miei capelli ma pazienza.
Raggiungo mia sorella sorridendo -ecco dov' eri!-esclamo abbracciandola.
-sei tu che sei sempre in ritardo-ridacchia lei.
Mia sorella e io non siamo molto simili ma meglio cosí; lei ha due anni in piu di me, quindi la stessa etá dei ragazzi di prima, è alta, snella e molto veloce, ma davvero tanto!
Ha i capelli marrone chiaro con le punte rosse, ha degli occhioni verde smeraldo che probbabilmente sono ereditati da nostra nonna ed è davvero parecchio prosperosa, molto più di me.
Le voglio un bene dell'anima e so che lei ne vuole a me.
Le faccio la linguaccia sorridendo e lei scoppia a ridere.
-awww come sei tenera!-sbotta lei.
-quando serve si-rispondo facendo l'occhiolino.
Purtroppo suona la campanella e siamo costrette a separarci.

Pov.Federica.
Finalmente è finita! 
Dopo 6 ore di scuola il cervello ti va in fiamme cavolo!
Ecco la mia sorellina! 
-hey sister!-esclama avvicinandosi a me e affiancandomi mentre usciamo.
-hey piccola!-rispondo io vedendola arrossire leggermente.
-non chiamarmi cosí dai...-dice imbarazzata, aww com' è tenera....
Mentre usciamo la noto posare lo sguardo sul ragazzo con cui discuteva oggi il quale sta baciando una ragazza di un anno piu grande mettendo le mani in certi punti.
-Kira.....ti piace quel tizio?-domando un pó preoccupata.
-a me? Naaa e poi non vedi che è gia in buona compagnia? -risponde ridacchnando.
-gia hai ragio-mi interrompo andando a sbattere contro qualcuno; per fortuna mia sorella mi sorregge evitandomi una brutta caduta.
-ma che...-alzo lo sguardo e mi perdo in due oceani profondi quanto misteriosi....belli come il ragazzo a cui appartengono.
-...fa attenzione- dice il ragazzo per poi andarsene lasciandomi inebetita a guardarlo.
-hey sveglia bellezza!-esclama ghignando mia sorella.
Mi riprendo in fretta e senza ribattere nulla mi avvio verso casa seguita da mia sorella.
Che occhi....

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Capitolo 2
*** Scorciatoie e bracciali strani ***


Pov.Kira
-KIRA! PORTA QUEL TUO CULETTO PROSPEROSO A FARE COLAZIONE!- mia sorella, sempre la solita....
Mi alzo con una faccia da zombie e scendo a far colazione sotto lo sguardo divertito di mia sorella poi mi vesto di fretta ed esco.
Naturalmente Federica è gia li ad aspettarmi, lei è sempre gia pronta.
Sbuffo sonoramente sistemandomi un poco i capelli.
-hey suvvia dai, è solo la prima settimana!-ridacchia lei.
-e gia mi sono rotta...e....SIAMO IN RITARDO CAZZO!-
-no, tu sei in ritardo, bye bye- Federica prende il suo skateboard e sfreccia via fra i miei insulti poco carini.
Comincio a correre saltando sui tetti e scendo quando mi trovo a circa metá sdrada.
-NO VIA LEVATI!!- troppo tardi, un ragazzo dagli strani capelli blu e fuxia mi piomba addosso.
-Yuma!!! È tutto a posto?!-a parlare è una strana ragazza dai capelli grigi messi in modo da formare orecchie da gatto, dopo di lei viene un altra ragazza dai capelli verdi.
-auc...si tutto bene-il ragazzo si rialza porgendomi la mano che io afferro rialzandomi, solo ora noto che i suoi occhi sono davvero molto simili ai miei.
-sei sempre il solito Yuma-
-non cambierai proprio mai-
-gia, rimarrai sempre il solito sfigatello-ridacchia quest'ultimo.
Alzo gli occhi e non so perchè rimango come folgorata.
In cima alla scalinata vi sono 7 figure che mi sembra di aver gia visto ma non ricordo dove.
Al centro vi è il ragazzo dagli occhi oltremare di ieri, alla sua destra una ragazza dai capelli azzurri e gli occhi violetti seguita da un ragazzo che sembra essere Italiano a giudicare dalla colorazione abbronzata, i capelli marrone scuro e gli occhi color smeraldo, vi è poi il ragazzo-carota di ieri.
Alla sinistra del ragazzo dai capelli a forma di polpo sta un ragazzo dai capelli e gli occhi grigi, una ragazza dai capelli biondi e gli occhi azzurri e un colosso dai capelli a cresta verdi.
Sei di questi ragazzi stavano gia fulminando con lo sguardo la carota umana che prima aveva parlato.
-hey tutto a posto?-mi chiede il ragazzo che prima mi è caduto addosso.
-oh si certo, grazie,-ringrazio io poi mi rendo conto dell'orario.
-cazzo sono in ritardissimo!!!-faccio una faccia fra le piú sconvolte che si possano fare.
-oddio hai ragione!! Kari mi ucciderá!!-sbotta il ragazzo, che ho capito si chiami Yuma con uno sguardo anche più spaventato del mio.
-massi Yuma tranquillo, usiamo le scorciatoie!-sbotta la carota.
-No!! Scordatelo! Cioè, hai visto come mi ridu-non fa neanche in tempo a finire la frase che l'arancio prende per il polso me e lui trascinandoci mentre gli altri ci seguono chi controvoglia e chi divertito.
Superiamo muretti e signore infuriate, Yuma non sembra messo troppo bene....aspetta, cani!!! Inizio subito a soffiare come fanno i gatti e naturalmente vinco io il confronto perchè quelli si accucciano lasciandoci passare.
Gli altri mi guardano sorpresi ma io non gli do tempo di fare domande riprendendo a correre.
Arriviamo a scuola giusto in tempo, entro in classe un minuto prima che arrivi il prof.
Seguono sei ore in cui avrei volentieri tentato il suicidio.

Pov.Fede.
Esco dalla classe come una furia.
Quella sconsiderata non si è fatta vedere, sono così preoccupata!
Per fortuna la vedo vicino a un ragazzo dagli occhi rossi.
-KIRA!!!-le salto praticamente addosso.
-oddio ero cosí preoccupata!!! Questi tizi ti hanno fatto del male?! Ti hanno toccata!?-dico indicando i 7 ragazzi vicino a noi,lei mi mette le mani sulle spalle.
-respira sorella, loro non mi hanno fatto nulla, ora calmati.
Prendo dei respiri profondi calmandomi a poco a poco.
-loro mi hanno aiutato ad arrivare a scuola, ero in ritardissimo-
-okok...capisco...vi ringrazio....quali sono i vostri nomi?-
Tutti i ragazzi si presentano, uhm...quindi quel ragazzo si chiama Shark......e la carota umana Vector...
-e quindi tu? Come ti chiami?-mi rivolge la parola il ragazzo dai capelli viola.
-F-Federica, per gli amici Fede-rispondo sentendomi strana.
Il ragazzo annuisce senza smettere di fissarmi.
-hey ragazze, che ne dite di venire a fare un giro con noi? Così facciamo amicizia-sbotta frizzante Yuma.
-gia...facciamo conoscenza....-Vector lo sussurra all'orecchio di Kira che rabbrividisce un poco.
-io non faccio conoscenza con le carote- sbotta lei girandosi.
-peccato, la mia carota voleva fare conoscenza con la tua bocca-risponde leccandosi le labbra con un ghigno ma poco dopo si ritrova una cinquina stampata in faccia da parte di Kira.
-la tua carota potrebbe presto far conoscenza con le mie forbici-fa segno con le mani di tagliarglielo.
-oh sai che paura, come se tu potessi davvero farlo-ridacchia l'arancio.
-oh posso eccome.....-assottiglia gli occhi Kira.
-ora scusateci ma dobbiamo andare-salutiamo tutti e mentre io vado a fare pallavolo Kira va ad Areoboxe; ovvero boxe ma con la musica.
Mentre gioco noto Shark li vicino.....è appoggiato a una moto, la sua credo, e mi sta fissando...
Finiti gli allenamenti mi cambio e noto che è ancora li così mi avvicino.
-Shark che ci fai qui?- domando perplessa.
-sono qui per te.-risponde lui avvicinandosi.
-c-cosa?!-faccio un passo indietro ma lui mi afferra il polso.
Si preme lo strano bracciale che ha al polso,le sue labbra spariscono e il suo corpo diventa viola..vedo la sua aura color rosso morto e sento anche io un potere dentro di me....qualcisa di antico....di potente....
Con quel potere mi divincolo da lui e scappo via nascondendomi poi sotto le coperte del mio lettino.
Cosa mi succede....

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Capitolo 3
*** Il buon giorno si vede dal mattino ***


Pov.Kira
Oggi stranamente Fede è in ritardo mentre io in anticipo.....il mondo sta per finire.
La sto cercando ovunque preoccupata ma nulla.
-problemi piccoletta?-sbotta una voce irritante dietro di me.
-Carotaman ora non ho tempo.-mi giro guardandolo negli occhi; siamo da soli in un angolo del parchetto della scuola.
-oh io credo invece che il tempo lo troverai-ghigna bloccandomi le mani sopra la testa.
-ma cos...lasciami!!!-mi dimeno scalciando.
Lui ghigna ancora -adoro quando hai paura-
-io non ho paura di te!-ringhio io.
-a no?-si lecca le labbra poi il suo corpo viene circondato da una sostanza violacea e, quando questa scompare appare un essere senza le labbra, la pelle grigia, i capelli grigio chiaro decorati da gemme viola, sul petto una strana decorazione gialla e una pietra viola piu grande, i lati del corpo neri; indossa una gonna grigio scuro decorata dalle stesse gemme viola.
-ma cos?!-sgrano gli occhi spaventata e mi spingo contro il muro.
-si...mi piace quando tremi...-sento che il suo corpo è freddo come il ghiaccio.
-cosa vuoi?!-cerco di sembrare minacciosa ma lui ride divertito.
-ora riposa.-mi guarda negli occhi che si illuminano di viola chiaro....mi sento stanca...le palpebre si fanno pesanti e il corpo debole.
Cado fra le braccia di Morfeo senza nemmeno rendermene conto.

 

 

Pov.Fede.
Mi sento stanca e senza forze, l'ultima cosa che ricordo è stata un ombra scura che si aggirava in camera, degli occhi blu mare e poi nulla; il buio più totale.
Apro gli occhi spaventata e mi guardo intorno; il cielo è rosso sangue e il paesaggio è dominato da pietre rosse di diverse sfumature, scorgo una finestra e mi affaccio; vi sono palazzi fatti di queste pietre lucide, sono alte ma sembrano quasi pericolanti.
Un fulmine seguito da un tuono mi fa arretrare ma la mia schiena non poggia sulla dura pietra...
-ti sei svegliata finalmente- una voce profonda, gia sentita....è Shark!
Mi volto di scatto -dove sono...cosa sei?!- lui è ancora quello strano mostro/alieno ma i suoi occhi non sono cambiati...
-tutto ti verrá spiegato a tempo debito. Ora seguimi....se vuoi rivedere tua sorella-aggiunge.
-cosa hai fatto a mia sorella brutto...-ringhio io.
-per ora nulla, ora vieni.-lui avanza e io lo seguo titubante lungo un buio corridoio, le pareti sono tutte decorate e sembrano raccontare una storia ma non mi ci soffermo troppo.
Dopo pochi minuti giungiamo in un ampia sala sormontata da un'alta scalinata alla cui cima stanno sette troni di differenti colori.
Su uno di questi vi è Kira che dorme.
-Kira!!!!-

 

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Capitolo 4
*** Casa dolce casa ***


Pov.Kira.
Sento una voce che mi chiama....è calda e dolce...come quella di...
-Fede...?-apro piano gli occhi e mi stiracchio poi getto un occhiata all'ambiente attorno a me, tutto è rosso viola, arancione....rosso ovunque; amo quel colore ma questo posto sembra trasudare negativitá da tutti i pori.
Poi cavoli, fa un caldo pazzesco! Probbabilmente sto gia sudando ma chissene.
All'improvviso sento due braccia stringermi -Fede!! Oddio sei qui!- la stringo con come a cercare conforto.
-si sorellina! Come stai? Va tutto bene?-mi domanda lei in apprensione.
-si credo...di si...ma dove siamo?-
-siete a Barian. Un pianeta lontano anni luce dalla Terra-a parlare è stato un alieno...ora che ci penso assomiglia....a Shark!!!
-Shark?! Sei tu??-domando sorpresa.
Lui si limita ad annuire mentre io lo guardo sorpresa.
-no guarda; lui è Batman e io sono Joker-questo è Vector....ma dov'è?! Mi guardo attorno cercandolo con lo sguardo ma nulla.
-sotto di te dolcezza-il bariano dagli occhi viola, Vector, si rende visibile; era seduto sul trono con me in braccio!!!
Caccio un urletto alzandomi di scatto mentre lui ridacchia.
-smettila dai-sbotta Shark.
-hehehe non vuoi risederti comoda bambolina?-
-smettila carota ammuffita-sbotto.
-oh la mia carota non è per nulla ammuffita, vuoi controllare?-ghigna lui.
Io lancio un ringhio frustrato -perchè ci avete portato qui?!-
-be sembra...che anche voi siate come noi-spiega il polpo avvicinandosi a Fede.
-come voi?!-esclama Fede arretrando.
Vector intanto mi riafferra da dietro 
-Lasciami!-mi divinclo ma la sua stretta è troppo forte.
-sssh calma...-vcon una mano mi infila un bracciale oro decorato con una pietra viola al centro, poi lo preme stessa cosa fa Shark con Fede.
Sento il potere scorrere nelle mie vene e il mio corpo...non so; mi sento più leggera,veloce e forte.
Dei ricordi affiorano alla mia mente annebbiandomi per qualche secondo la vista.
Guardo mia sorella nella sua forma bariana; i capelli sono biondi con le punte rosse, gli occhi sono sempre gli stessi solo più brillanti, la bocca è sparita e la sua pelle è diventata bianca come il latte. Indossa un vestito bianco con decorazioni verde smeraldo a motivo floreale, il vestito è lungo fino a metá polpaccio e termina in ondine. Ai piedi due scarpe con un leggero tacchetto bianche. In mano una bellissima spada dall elsa bianca e la lama affilata e lucente.
Mi volto leggermente osservando il mio riflesso nei cristalli li vicino.
I miei capelli sono neri con le punte rosse legati in una coda altra; fra i capelli, attaccata all elastico, noto una rosa rossa, gli occhi sempre del solito rosso sangue e la pelle nera pece. Le labbra sono sparite.
Indosso una specie di fascia color rosso sangue che mi copre il seno.
Attaccate alla sottile spallina destra di questa fascia vi sono delle catene che mi percorrono il braccio fermandosi al mio polso dove sono attaccate a un bracciale rosso.
Il braccio sinistro invece è decorato da fasce rosse che lasciano vedere solo piccoli spiragli della pelle nera.
Indosso poi una lunga gonna nera con spacco laterale che lascia intravedere le scarpe nere con tacchetto.
In mano reggo una falce nera con decorazione rosse. Anche la lama è nera.
-chi l'avrebbe mai detto....le due messaggere di Don Thousend....-Vector ha gli occhi sgranati e Shark invece si tiene in guardia.....fanno bene a temerci.

 

 

Pov.Fede.
Mh...ora ricordo.....noi siamo le messaggere del dio di questo mondo;Don Thousend.
Qui su Barian ci chiamano Oracoli. Abbiamo delle visioni, possiamo predirre il futuro e annunciare profezie.
Proteggiamo Barian e i suoi abitanti e siamo sempre state consigliere degli imperatori....ma poi....secoli fa, a seguito di un attacco ad opera degli Astrali, il popolo a noi nemico, siamo state costrette a scappare, per evitare che i nemici ci trovassero abbiamo nascosto la nostra aura e i nostri ricordi li abbiamo sigillati.
-quindi siete tornate....-Shark si ricompone e si avvicina a noi.
-ne è passato di tempo...-sbotto sorridendo leggermente.
-gia...-lui sembra sorridere.
-ma guarda un pó Vector, sempre il solito imperatore col gonnellino-ridacchia Chiara mentre Vector borbotta.
-quanto tempo è passato?-chiedo io
-circa 4 secoli- risponde Shark....o meglio Nash, questo è il suo vero nome.
-azz invecchiamo a vista d'occhio-ridacchia Chiara -chissá quante volte ci siamo reincarnate-
Sorrido leggermente; mi mancava molto Barian....infondo, in un angolo del cuore, mi è sempre mancata...
Finalmente sono a casa.

 

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Capitolo 5
*** Tra gonne e tramonti ***


Pov.Kira
Sono passati quattro mesi da quando abbiamo appreso la nostra identitá. Io e Fede abbiamo continuato a vivere fra gli umani insieme agli imperatori e tutto è filato liscio come l'olio; nessuna profezia o casino.
Mi mancava torturare quella carota troppo cresciuta e scambiare i suoi vestiri con quelli della divisa femminile rosa è stata una delle mie migliori trovate.
Il mio piano è stato geniale; ho fatto svegliare tardi Vector in modo che si vestisse in fretta senza nemmeno guardare cosa metteva...a scuola ho ovviamente approfittato del momento per fargli una foto con la divisa; devo dire che anche con la divisa femminile sta bene, sará forse perchè è un pò effemminato?
Ora però non ho tempo da perdere, se all'intervallo non scappo in tempo sono morta. 
Metto tutto in cartella pronta alla fuga e al suono della campanella scatto nel corridorio e corro verso il bagno entrando in un portale diretto a camera mia, su barian.
Chiudo porte e finestre oltre che portali per evitare che quello s.....sconsiderato entri.
-fiuuu e anche stavolta l'ho scampata-
-io direi proprio di no-.
Okay.....sono completamente nella merda....
Mi giro lentamente verso il letto e trovo Vector seduto comodamente.
Con un aura viola attorno e in forma bariana mi si avvicina.
-e-erm su Vect...infondo sei abituato alle gonne- nel frattempo apro la porta e afferro la maniglia.
Lui ringhia in tutta risposta e io corro fuori ma mi ritrovo fra le sue braccia.
Avrei dovuto trasformarmi prima, così non ho la forza necessaria per divincolarmi.
-fine della corsa- il bariano mi prende in spalla stile sacco di patate e mi porta verso una meta sconosciuta.
-dove mi stai portando?!-
Lui stranamente sta zitto....ora si che mi preoccupo...
All'improvviso mi mette giu, ci troviamo nella sua stanza.
-ma che...- nel frattempo osservo la camera visto che non ci è mai entrato nessuno, nemmeno le domestiche.
A terra è pieno di vestiti e sacchetti di snack e...di altro altamente schifoso.
Il letto a baldacchino viola è disfatto e la scrivania in marmo nero è piena di pergamene e fogli.
Persa come sono dal guardarmi intorno non mi accorgo in tempo che lui mi ha messo qualcosa al collo e corro a specchiarmi.
-no....brutto...- al collo ho una collana nera con un campanello.
-hehe brava cagnolina- ride quella carota ammuffita.
Cerco di slacciarmi la collana ma vengo elettrificata.
-tu sei pazzo! Toglimela!-
-pensavo lo sapessi gia che sono pazzo-ride uscendo dalla stanza mentre il lo seguo.
-eddai infondo stavi bene con quella gonna! Di che ti lamenti?-
-partendo dal fatto che io sono favoloso con qualunque cosa indossi...-
-che diva che sei-borbotto io ma lui mi ignora.
-credo che quella divisa stia meglio a te- aspetta......era un mezzo complimento questo?

Pov.Fede
Quella babbea di mia sorella si è cacciata di nuovo nei guai con Vector, non cambierá mai.
Prendo un libro di profezie e mi metto comoda sulla sedia a dondolo.
Sono nella stanza attribuita agli oracoli; un enorme stanza fatta di cristalli rossi al cui centro vi è un tavolo lungo con sedie annesse, mooolte librerie stracolme e, su un tavolino davanti alla grande finestra che dá uno spettacolare panorama al mondo bariano, una sfera nera e un vero e proprio telescopio per osservare le stelle.
-come mai qui? Sulla terra è una bella giornata...- la voce calda si Nash giunge alle mie orecchie e io mi volto verso la sua figura.
-ah Nash...sto cercando di tenermi al passo coi tempi, ne sono successe in questi secoli, è anche finita la guerra!-
Il bariano viola annuisce avvicinandosi.
-e poi...mi piace stare a barian-
-capisco, ma credo che queste letture siano noiose- e così dicendo mi toglie il libro dalle mani.
-hey! Ma che combini?-
-vieni su- e senza capire mi ritrovo con lui, mano nella mano, a passeggiare nel giardino. 
C'è silenzio fra noi ma è uno di quei silenzi tranquilli, in cui non servono parole.
A un certo punto il giardino si affaccia sulla citta bariana ed è proprio sul muretto in pietra rossa che chiude il giardino che Nash si siede ed io accanto.
Il tramonto da qui è bellissimo, da mozzare il fiato.
L'arancione si mischia al giallo in una lenta danza dai colori caldi che mi fa tranquillizzare e rilasciare un sospiro. 
Chiudo gli occhi e lascio che il vento mi scompigli i capelli mentre la mano di Nash non mi ha mai lasciato.
Non vi sono parole fra noi, solo gesti che valgono mille volte di piu.

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Capitolo 6
*** Quando l’estate si trasforma in inverno ***


 

Pov.Kira
Siamo all'ultima settimana di Giugno, la tanto attesa da tutti gli studenti come me e gli imperatori.
Fuori dalla finestra si possono notare gli alberi dalla ricca chioma e il cielo di un azzurro accecante.
Il sole è molto forte ma grazie al leggero venticello che carezza i nostri visi umano, non c'è umiditá.
Non potrei essere piu felice in questo momento; non ho debiti, quindi potrò godermi l'estate e nient altro sembra poter turbare la quiete.
Naturalmente c'è qualche fannullone, ovviamente Vector, che ha qualche materia da recuperare ma non se ne preoccupa affatto.
Pensare a lui mi dá subito un brivido di fastidio; deve pure rovinarmi i pensieri! 
Mi giro verso l'interessato che sfortunatamente è il mio vicino di banco oggi.
Mentre la prof spiega svogliatamente matematica, anche lei vuole andare in vacanza, e buona parte degli studenti si fa gli affaracci propri, inizio a punzecchiare il braccio di Vector con la matita.
Il pazzoide alza svogliatamente la testa, prima nascosta dalle braccia, e mi guarda annoiato.
-che diamine vuoi?- 
-hai ancora dai debiti da recuperare-dico tranquillamente continuando a punzecchiarlo con la matita.
-e chissene-borbotta prendendo la matita in una mano e spezzandola.
Io lo guardo un pò male -non vorrai farti bocciare spero- incorcio le braccia guardandolo.
-anche se fosse?-
-ma insomma, non ti importa proprio nulla del tuo futuro e della scuola? Ti importa almeno di qualcosa?- odio quanto fa lo scazzato.
-be in effetti una cosa che mi interessa ci sarebbe....- la carota ghigna e senza preavviso mi palpa un seno.
Mi irrigidisco totalmente sgranando gli occhi, come...si permette....lo guardo negli occhi; il mio viso sembra calmo e rilassato eppure gli occhi mi tradiscono mostrando un misto di rabbia e delusione.
Il suo sguardo da soddisfatto e malizioso si trasforma in spaventato e forse pentito.
-.....se ti interessa solo questo...-inizio togliendogli la mano -è pieno di ragazze sulla terra e su barian- mi giro rimettendomi composta a guardare la proffessoressa.
Io mi preoccupo per lui....e guarda come mi tratta....
Passiamo il resto della giornata a non parlarci, per me è come se non esistesse piu.
Verso sera mi reco in riva al mare, un posto che mi aiuta a riflettere nei brutti momenti.
Ancora non capisco perchè mi sia preoccupata per lui e perchè, a causa delle sue parole e del suo gesto, ci sia rimasta tanto male...
Sfioro il campanellino sulla collana che lui mi ha messo e rimango a fissare il tramonto sul mare terrestre.
I caldi raggi del sole si mischiavano all'acqua creando uno spettacolo di luci e colori che in qualche modo mi fa sentire meglio.
Sfilo l'anello che subito si trasforma in falce e chiudo gli occhi pensando in cosa voglio che si trasformi.
La mia fidata arma plasma i miei pensieri e, una volta aperto gli occhi mi trovo fra le mani una tromba in cristallo bariano.
Sorrido portando lo strumento alle labbra e suono una melodia a molti conosciuta; My heart will go on.
Molti pensano che la tromba sia uno strumento troppo squillante o regale, che sia incapace di essere dolce, eppure è possibile; bisogna che il sentimento fluisca nella musica, l'esecutore deve saper trasmettere cio che suona.
Questo è cio che faccio,abbandonandomi alla musica e lasciandole cullare le mie emozioni...

Pov.Fede
Sono giorni che Kira evita Vector e il poveretto, nonostante lo nasconda perfettamente, ci sta male anche se non lo ammetterá mai nemmeno a se stesso.
Sono preoccupata per mia sorella, tende ad essere mooolto permalosa ma non intendo interferire, probabilmente peggiorerei la situazione.
Al momento mi sto godendo il sole seduta sulla panchina di un parchetto.
Accanto a me Rio, Tori e altre loro amiche stanno parlando un pò di ragazzi, vestiti e di duelli, ogni tanto.
Dato che mi sto annoiando non ci penso due volte a salutare le altre e ad andare a farmi un giretto.
Cammino chiudendo gli occhi e godendomi il canto degli uccelli e il fruscio del vento.
Rimango così distratta che non mi dimentico di aprire gli occhi.
-se continui così finisci male-
Apro gli occhi di scatto ritrovandomi davanti Shark, in canotta, che mi solleva fra le sue braccia muscolose.
-ma beh!!!- arrossisco ma lo lasciò fare.
Lui ride e si siede su una panchina con me in braccio.
-chissà come mai ti ritrovo sempre fra i piedi-dice lui scherzosamente.
-magari mi cerchi-
Lui invece che rispondermi inizia a farmi il solletico e mentre io mi sbellico dalle risate lui sorride in quel modo fantastico che lo fa assomigliare davvero ad uno squalo.
-okay mi arrendo polpo!-gli fermo le mani sorridendo e guardandolo negli occhi.
Purtroppo la giornata viene rovinata; il cielo si annuvola e subito inizia a cadere una quantitá spropositata di acqua.
Le raffiche di vento sono fortissime tanto che, nel centro di Heartland si è formato un piccolo tornando. 
Ora ci si mette pure la grandine che mi costringe a ripararmi con le braccia.
Tutto questo non è normale a Giugno!
Io e Shark ci stacchiamo e alziamo.
-qualcosa non va-
Lui annuisce e insieme corriamo alla ricerca degli altri.

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Capitolo 7
*** Quel momento in cui parli in rima ***


Pov.Fede.
Non dobbiamo cercare a lungo, anche gli altri imperatori sono arrivati e c è anche Kira.
-Qualcuno ha la minima idea di cosa sta succedendo?- Misael è sempre freddo ma stavolta si vede che è preoccupato.
-non so voi ma io sento un picco di potere da quella parte-spiega Durbe correndo verso una parte piu interna del parco.
Dopo qualche metro raggiungiamo un enorme portale nero, sembra quasi un buco nero; non mi piace per nulla.
-che ne dite, entriamo?-dice Kira. scrocchiandosi le dita.
-ma sei pazza?!-
-pensavo fosse ovvio, e poi non abbiamo molta scelta- odio doverle dare ragione.
Dopo qualche debole protesta ci buttiamo tutti nel portale, spero solo ci sia possibilitá di tornare indietro...

***********

Apro gli occhi un pó stordita, dove sono?! Intorno a me ci sono solo rocce grigiastre mentre se alzo lo sguardo noto la volta celeste.
Intorno a me vi sono i miei compagni che, come me, riprendono conoscenza storditi.
Solo Chiara è gia in piedi con sguardo perso.
Improvvisamente la sento anche io, si! La sento!
Sette imperatori alla
fine ritorneranno - inizia Kira con gli occhi spalancati rossi, senza pupilla ne iride.
Pazzia o ragione con rabbia
si sfideranno- continuo io mentre i miei occhi diventano completamente bianchi.
Con l'ultimo fiato
un ricordo riaffiora - incalza mia sorella
-E la grande stirpe tramonta ora - concludo io.
-I tre d'ogni mondo combattono adesso insieme- continua Kira
-E il grande dio a terra freme- finisco io in rima.
-Speranza e saggezza separarsi devono infine - dice infine con tono solenne.
-Ma il marchio divino non accetta fine -concludo con tono grave.
- ma questa....questa è la profezia dei tre mondi, quella su Don Thousend, si è gia avverata.- Durbe inizia subito ad analizzare la situazione.
-ragione hai, giovane bariano- inizia Kira.
-ma necessario era, ricordarti dell'arcano- 
-una nuova profezia ora è stata rivelata-
-udite udite, perchè vi è regalata!- concludo io.
-ma che caz...- Vector è molto confuso, lo capisco, non è da noi parlare in rima.
La forte guerriera che
ancora non ha compreso il suo fato-
-e l'astrale rinnegato nell'ombra è intrappolato-
il nobile re gli altri tre sopporta-
e il traditore alla verità esorta-
salvate i mondi, quattro guerieri-
o tutto perderete; oggi, domani e ieri-
Detto questo i nostri occhi tornano normali mentre gli altri ci guardano stralunati.
-erm...che succede...?-chiedo confusa.

Pov Kira.
Dio, le profezie fanno venire il mal di testa, ma non importa ora, abbiamo altro a cui pensare.
Dopo esserci ripresi ci guardiamo intorno confusi; non siamo sulla terra, ma allora dove siamo?
Improvvisamente davanti a noi cade quella che sembra una cometa nera; in realtà è una figura umanoide avvolta da fiamme nere.....okay, sono fatta io o quel tipo non brucia?!
-imperatori bariani,sappiate che presto i tre mondi saranno in pericolo, Chaos ha sentito la morte di Don Thousend e presto verrà.-
Chaos?! No, non può essere...se lui viene qui...
-tu chi sei?- chiedo.
-io sono Miranda, e sono la dea della terra.- le fiamme intorno a lei spariscono rivelando una donna umana di una bellezza sorprendente; gli occhi viola/blu e i capelli di un bianco accecante, vestita con un chitone greco.
Sgrano gli occhi e insieme a mia sorella mi inchino, gli altri ci guardano perplessi ma noi facciamo finta di nulla.
-comandi, grande Dea- dice mia sorella.
-ora che manca un dio, siamo deboli; oracoli bariani, trovate l oracolo Astrale e quello Terrestre e insieme trovate un nuovo dio per il mondo bariano, in modo da ristabilire l'equilibrio.
Chaos verrà certo, ma senza un dio siamo troppo deboli.- spiega Miranda con voce paziente ma solenne.
- faremo come comanda, signora- rispondiamo in coro, lei sorride e stende la mano verso di noi, in un battito di ciglio ci ritroviamo sulla terra.
-okay, qualcuno può spiegarmi che cazzo succede?!- Vector non ha tutti i torti.

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Capitolo 8
*** Crescere non è facile ***


Pov. Kira
-Quindi in poche parole n.96 è il nuovo oracolo astrale, l'oracolo terrestre si trova in Italia e si chiama Alice e Chaos sta tornando!?- riassume la carota.
-Esatto, a volte mi sorprendo della tua intelligenza- dico ricevendo un occhiataccia a cui rispondo con un sorrisetto.
-E sembrerebbe proprio che a doverli recuperare dovrete essere voi, cosicchè si possano riunire gli dei di Barian e Astral, con relativi oracoli, in modo da scegliere un nuovo dio bariano.-spiega Fede.
-Logico...per recuperare la ragazza non ci sono problemi, ma come troviamo N.96? Voglio dire...è una carta!-Durbe ha perfettamente ragione, ma diciamo che noi ne sappiamo un pò di più.
-Bisogna che si estragga "l'anima dal corpo", solo un imperatore può farlo, con la guida dell'oracolo e ci serve la carta.- chiarisco pensierosa.
-È da quando siamo tornati che sei strana...-borbotta all'improvviso Vector osservandomi.
-Be in effetti sei un pò giu, non è da te...-osserva Shark.
Mia sorella rimane zitta perchè gia sa.
E sta cercando di elaborare la cosa.
-Be...penso che anche voi stareste così se...bhe...- inizio mentre gli altri aspettano che continui.
Io sospiro, non è facile parlarne.
-Vedete...io e Fede siamo due oracoli...l'oracolo dovrebbe essere uno.
Essendo noi due il potere è dimezzato.
Io in realtà...non sarei neanche dovuta nascere.- dico mentre mi torturo le dita.
-Che?! In che senso?- domanda Nash un pò preoccupato.
-Quando io e fede siamo morte ed è stato creato il mondo bariano...io non sarei neanche dovuta rinascere. 
Ero solo una semplice schiava infondo, Federica, o meglio Faith, era stata scelta per essere oracolo da Don Thousend...lei ha deciso di salvarmi e facendo questo abbiamo diviso i poteri di oracolo.
Ora però e necessario che l'oracolo abbia i pieni poteri.
Voglio che Fede li riassorba.- spiego tutto fissando lo sguardo nel suo.
-Possiamo ancora aspettare...e poi io...non voglio. Rimani tu oracolo- dice mentre abbassa lo sguardo consapevole.
-Sai bene anche tu che io non posso sostenere il potere dell'oracolo. Gia fatico con metà.- dico decisa.
-Ma che ti succederà una volta tolti i poteri?- Durbe nasconde abbastanza bene la preoccupazione con la logica.
-Non ne ho idea. Potrei ritrasformarmi in umana come morire o finire in polvere- dico sospirando e alzando le spalle.
Mi rifiuto di guardare verso Vector anche se so che lui mi sta fissando.
Segue un momento di silenzio teso che però interrompo io per prima.
-Fede, devi riassorbire i poteri. Subito.
O non potrai separare N.96 dalla sua carta.-dico avvicinandomi mentre lei arretra tremando.
-Non lo farò mai! Sei mia sorella!-
-Mi hai dato una bella e lunga vita ma tutto ha un termine, Faith.- faccio per appoggiarle una mano sulla spalla ma lei scappa via causandomi un sospiro.
Mi sento afferrare per il polso da una presa ferrea che mi trascina fuori dall'appartamento, sul tetto dell'edificio.
-Piano! Mi fai male!- 
La cosa inquietante è che Vector non mi risponde nemmeno.
Mi lascia la mano e mi fissa negli occhi.
Ferito. Tradito. Spezzato.
-Vector... -dico avvicinandomi.
-Non ti permetto di sacrificare così la tua vita.- e dicendo questo mi afferra il polso di una mano, quasi come se paura che io scappassi.
-È necessario Vector...e poi non è detto che io debba morire- gli prendo la mano piano e la stringo alla mia carezzandogli il dorso con il pollice sperando di tranquillizzarlo.
Osservo i suoi occhi viola.
Quelli per cui rinuncerei a tutto...quelli che mi ci fanno perdere ogni volta che li guardo...quelli che mi hanno incatenato...gli occhi che mi hanno distrutto.
-E se non fosse così?! Se tu...se tu dovessi morire?- qualcosa nel suo tono risulta meno freddo
-La mia insignificante vita e stata bellissima Vector...non ne rimpiangerei nulla...tranne forse...-
-Tranne cosa..?- mi chiede assorto ad osservare le nostre mani.
Gli carezzo la guancia con dolcezza -Tante cose Vector...- lui mi stringe un pò a se e io assecondo l'abbraccio un pò impacciato che sta cercando di darmi.
Si vede che non è abituato a questi gesti e questo mi fa sorridere.
-Mi calcoleresti anche se diventassi una debole umana..?-Mi lascio sfuggire mentre infilo una mano fra i suoi capelli arancioni mossa a cui lui ricambia carezzandomi un poco la schiena.
-Scherzi? Saresti la solita stupida, forte e permalosa bariana- le sue parole mi causano una risatina.
-Allora non preoccuparti, la morte non mi fa paura e non le permetterò di portarmi via tanto presto.-
-È proprio il fatto che tu non ne abbia paura che mi preoccupa-
-Sai...sei molto carino quando sei preoccupato-
-Io non sono preoccupato!- mi risponde arrossendo leggermente.
-E io sono un Astrale-
-Bleah!- scoppiamo entrambi a ridere sotto un cielo grondante di stelle.

Pov.Fede
Non posso assolutamente farlo. Non ne ho il coraggio...se mia sorella dovesse morire per causa mia non me lo potrei mai perdonare...
Rannicchiata in un angolino ripenso a tutto il tempo, tutte le vite passate insieme.
Perderla sarebbe come perdere un pezzo di me.
Niamh...questo il suo nome originale... Fedra, Jasna,Zahra, Berta e infine Kira.
Non posso sopportare di perderla.
-Fede...- Alzo lo sguardo trovando Nash che si siede di fianco a me.
-Kiraha ragione...ma non so se ho il coraggio di farlo.
Il mondo è nelle mie mani...e io devo decidere se salvarlo o essere una buona sorella...- dico tutto d'un fiato.
Avevo bisogno di lui...e per fortuna c'è.
-Non è detto che lei muoia...Faith, io ti capisco.
Farei di tutto per salvare Merag ma...qui c'è in gioco il destino di 3 mondi. Di innumerevoli vite.
Ci vuole coraggio Fede...e io so che tu lo possiedi.
Tu ce la puoi fare-
Sospiro e lo guardo nei placidi occhi del colore del più profondo mare.
Ha ragione lui. 
Io devo farlo per tutte le vite di questi tre mondi e per la mia coraggiosa sorella.
Devo tentare e non essere codarda.
Mia sorella e cresciuta molto...e il mio compito di sorella maggiore è quello di sostenerla e starle vicino fino all'ultimo.
Sento la mano di Nash sulla mia spalla.
Lui mi sosterrà. Ci sosterremo tutti a vicenda.
Alzo lo sguardo e guardo verso il cielo.
Le tacite stelle mi sorridono sfacciatamente e la luna è loro compagna in questa serata di difficili decisioni.

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Capitolo 9
*** The last moments ***


Pov.Kira
È giunto il momento di scoprire se è la mia ora o no.
Guardo mia sorella un pò preoccupata.
E dire che dovrei essere io quella spaventata a morte...e invece no, ho paura certo ma sono consapevole che e il destino di tutti morire. 
Quindi se anche dovessi morire me ne farei una ragione...gli altri no, credo.
Non rimpiangerei nulla, ho fatto di tutto nella vita...tranne...
-Sei pronta Kira?- mi chiede Nash.
Fede nel frattempo entra nella stanza dove avverrà l'estrazione, sta cercando di farsi forza, lo so.
Mi prendo un ultimo momento per osservare Barian. 
Il mio amato pianeta dai rossi cristalli e dal cielo rosso come il sangue.
Prendo forma bariana godendomi la senzazione di potenza che questa pelle mi dà e osservo il mio anello.
La mia arma. 
Su barian ci hanno sempre insegnato che perdere l'arma è come perdere se stessi. Come perdere i vestiti insomma, ed è per questo che nessuno di noi si separa mai da essa.
Le nostre armi riflettono i nostri pensieri, possono prendere la forma che più desideriamo...insomma, e come una simbiosi.
Cosa verosimile dato che esse sono forgiate con l'ultimo respiro di un Drago bariano...un tempo ce n'erano tantissimi, poi data la loro scomparsa, le armi sono diventate ereditarie.
Ovviamente la mia, quella di mia sorella e quelle degli imperatori sono originali, le abbiamo forgiate noi stessi secoli addietro.
Mi sto distraendo troppo ma ricordarmi il passato, la storia e le tradizioni mi rilassa.
Mi avvicino ai miei amici, anche Yuma ed Astral sono venuti qui, daltronde il loro aiuto ci sarà prezioso per la ricerca di N.96.
-Sembra che sia ora di andare- dico sorridendo con tranquillità lasciando gli altri spiazzati.
-Sempre la solita temeraria-dice Durbe guardandomi negli occhi con tristezza.
Gli sorrido -Anche tu lo sei stato quando mi hai sfidato per riavere il libro di Orgoglio e Pregiudizio- ridacchio.
-Tzè, casinista- 
-Lo so che ti mancheranno le gare di corsa con me Misael- rispondo facendo la linguaccia e lui si limita a sorridere.
-E voi due teste vuote- dico rivolgendomi ad Arito e Gilag -Dovrete infastidire gli altri, soprattutto la carota, per me- e mentre concludo la frase loro non resistono ad abbracciarmi.
Non brillano per intelligenza ma e sempre stato come se fossero i miei cuccioli da curare.
Quando riesco a farmi lasciare vado da Merag e le stringo la mano con forza.
Siamo due anime piuttosto focose e spesso abbiamo litigato ma abbiamo poi fatto pace.
Siamo amiche-rivali insomma.
Guardo Nash negli occhi, il sovrano a cui tempo addietro ho giurato lealtà.
-Confido che tu baderai al nostro mondo...e a mia sorella, Nash.-
-Questo non è un addio Niamh...-dice posandomi una mano sulla spalla.
-Non si può mai sapere con certezza quando il filo vitale sarà reciso dalle tre moire, non dipenderà da me l'esito dell'estrazione, prode sovrano- a volte mi capita di parlare in modo antico, ma solo ogni tanto.
Mi stacco da Nash e mi volto verso Vector che se ne sta in disparte tentando indifferenza, mi avvicino pensando a cosa dirgli...ci sarebbero così tante cose da dirgli.
-Risparmia il fiato, piccola ribelle. Ci vediamo dopo.- Dice serio e questo mi fa scoppiare a ridere, sembra proprio si creda il dio supremo del destino.
-Allora ci vediamo dopo, piccolo pazzo doppiogiochista- ridacchio e con una mossa fulminea mi avvicino a lui e alzo il viso baciandolo come se non ci fosse un domani, come se il mondo dovesse finire da un momento all'altro.
Lui dapprima rimane spaziato ma in poco tempo si riprende e mi stringe a se con quella forza e possessività che sono sue caratteristiche. Questo mi fa sorridere.
Avvolgo le braccia attorno al suo collo e poi le passo fra i suoi capelli, quella mia piccola droga insieme ai suoi occhi e al suo profumo.
Mi stacco anche se controvoglia leccandomi le labbra.
-Ci vediamo dopo- dico voltandomi ed estrando nella stanza prima che i suoi occhi mi incatenino a lui.
Lui per fortuna è troppo imbambolato sul posto per fermarmi.
Non si è neanche accorto che gli ho legato con una catenina sottile l'anello, mia arma, al collo.
Forse è meglio così, meno imbarazzo.
Qui a barian regalare la propria arma e una cosa seria...In un mondo dove i matrimoni di solito sono una questione di affari e salvare la pelle è la cosa più importante, scambiarsi le armi è come dire "mi fido totalmente di te", un modo di dire "sono totalmente tua" in sostanza.
Un gesto che ci si scambia fra amanti o raramente con il proprio marito.
A pensarci arrossisco.
Maledizione sono stata un pò avventata...però potrebbe essere l'ultima volta che ci vediamo...o se diventassi umana non potrei più impugnare l'arma...
-Hey, so che sei agitata ma non perderti nella tua mente e guardami-
Alzo lo sguardo verso mia sorella e le sorrido.
-Scusa è che...-
-Sei in ansia e non lo dimostri.-
Annuisco poi l'abbraccio.
-Andra tutto bene Fede.-dico staccandomi dopo un pò.
Lei annuisce sospirando.
-Sai come funziona il procedimento?-chiede
-Si, ieri ho letto tutto il testo a riguardo- intanto mi posiziono seduta a gambe incrociate al centro del pentagono inscritto in un cerchio.
Sulle punte del pentagono, nella coincidenza col cerchio, sono disposte candele fatte di una particolare sostanza bariana che aiuta nella proiezione dell'anima.
-Sai che farà male...e non potrò evitarlo.- dice sedendosi fuori dal cerchio davanti a me.
-Ne sono consapevole. E so che non ti devi fermare o tutto sarà annullato. Quindi ti prego non farlo.-
Lei sospira affranta -mi chiedi molto, sorella-
-Lo so. Sii coraggiosa- prendo un bel respiro.
-Lo sarò per te.- dice alzando le braccia e puntandole verso me.
Chiudo gli occhi e proietto la mia anima fuori dal corpo.
-Rep ilg ihcitna itirips id nairab, oi it ovirp ied iretop, ehc isse oninrot 'lla elanigiro oirateirporp!- Recita mia sorella.
A quel punto dalle righe del pentagono disegnato con un gesso proviene una luce rossa.
Non riesco a trattenere un urlo di dolore.
E così continuo per ore ed ore preda dei dolori più atroci che abbia mai subito.

********************************************

Pov.Fede.
Smetto con il rituale non appena concludo e sfinita corro da Kira.
-Kira!? Dimmi che sei viva. Ti prego.- Abbasso il viso e lo appoggio sul petto per sentire se respira e se c'è battito.
Per fortuna è solo svenuta però trema ed è debole.
A quanto pare è semplicemente tornata in forma umana.
La prendo in braccio stile sposa ed esco dalla stanza dove attendono gli altri che subito si precipitano da me per vedere in che condizioni siamo.
-Fede come è andata? State bene?- mi chiede Nash preoccupato.
-È viva...siamo vive ma stanche-
Vector che è stato il primo insieme a Nash ad accorrere e non ha staccato gli occhi da mia sorella, la prende subito in braccio e se ne va senza dire una parola.
Nessuno di noi lo ferma, sappiamo che non le farà del male.
Nash mi prende la mano -Andiamo, hai bisogno di riposo.
Sorrido e annuisco mentre tutti ci spostiamo in saloto dove Nash mi fa sedere su una comoda poltrona.
Poco dopo Durbe arriva con una bella tazza di tisana rilassante.
Lo ringrazio con un sorriso e bevo avidamente assetata come non mai.
-Dite che Kira è in buone mani?- chiede Arito.
-Amico, se c'è un posto in cui lei è completamente al sicuro, quello è vicino a Vector- Dice sicuro Nash mentre mi sistema una coperta addosso.
-Purtroppo devo darti ragione-borbotto io.
-Io vado a preparare la cena, magari così Kira si sveglia- e così dicendo Durbe e Misael vanno in cucina.
-Prima ho notato che l'arma di mia sorella non era con lei. Devo dedurre che l'abbia lasciata a qualcuno.- 
-Si, l'ha lasciata a Vector. Ha fatto una faccia da fotografia ed è rimasto impalato a fissarlo per una buona decina di minuti- ridacchia Arito.
-Poi però sono iniziate le urla e lui è un pò impazzito, farneticava e e rideva tra se.
Poi a unncerto punto ha preso a pugni i cristalli fino a farsi male e quando si è un pò calmato lo abbiamo medicato. Era disperatissimo- spiega Nash.
Io sospiro -Non è mai riuscito a eliminare del tutto i vecchi traumi. A volta ha ancora sprazzi di pazzia.-
Nash si limita ad annuire poi aggiunge -Ma sono sempre più rari. Non preoccuparti.
Annuisco poi chiudo gli occhi stanca.
Il caldo delle fiamme che scoppiettano nel camino mi fanno subito piombare in un sonno profondo.

Angolo autrice!
Un capitolo bello lungo questo eh?
Spero vi sia piaciuto, fatemi sapere.

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Capitolo 10
*** My Little Weakness ***


Pov.Vector
Sto osservando Kira dormire.
Si, sono un maniaco ma non mi pare nulla di nuovo.
È del tutto indifesa ora, troppo debole persino per muoversi. Non le piacerà, ma del resto nemmeno a me sono piaciute le sue grida, cosa alquanto strana.
Osservo il suo anello, ora al mio collo.
Mi ha davvero affidato la sua fedele Reaper?
E lei si è lasciata tenere da me?
Dev'essere per forza un sogno. 
Le accarezzo dolcemente la guancia poi scendo fino ad appoggiare la mano sul fianco.
È così delicata e morbida ora...non che prima, in forma umana, non lo fosse ma ora lo è di più...delicata come lo sono tutti gli umani.
Adorabile.
Mi viene voglia di morderla.
I miei pensieri mi portano a ridacchiare; Il grande Vector, capace di torturare senza pietà ma anche di pensare che una ragazza sia dolce e adorabile. Ovviamente solo quando dorme.
Torno a sdraiarmi dietro a lei e la stringo al mio petto con quanta più delicatezza possibile.
La mia piccola, unica, dolce e pazza debolezza.
La sento irrigidirsi improvvisamente per un attimo; deve essersi svegliata.
-Ssh...rilassati. Hai dormito per due giorni. -
La volto delicatamente verso di me per guardarla negli occhi...ma!
Lei apre la bocca per parlare ma non esce alcun suono dalla sua bocca, solo un piccolo colpo di tosse.
-Devi aver sforzato troppo le corde vocali- spiego carezzandole un poco i capelli. 
Lei si rilassa e in poco torna a dormire troppo esausta per batter ciglio.
I suoi occhi sono cambiati...eppure per me sono comunque bellissimi.

********************************************

Pov.Kira

Due settimane. 
Due settimane per riuscire a ristabilirmi.
Sospiro dirigendomi, senza farmi vedere verso l'arena che per fortuna a quest ora è vuota.
Prendo una falce e mi posiziono al centro dell'enorme spazio circolare.
Le tre lune bariane, dei piccoli satelliti gassosi, producono il solito macabro spettacolo.
L'aria di barian è la solita. Rarefatta e tossica, per noi bariani non è mai stato un problema ma ora io sono debole.
Odio questa debolezza.
Sferro colpi e combatto contro un avversario immaginario per sfogarmi ma dopo un pò mi devo fermare perchè gia ansimo a causa dell'aria rarefatta e della gravità maggiore.
Mi volto di scatto alzando l'arma e bloccando un colpo che mi fa arretrare sulla sabbia.
Subito sferra un altro colpo che io sono costretta a parare e così continuiamo senza rivolgerci una parola.
Sto sudando come una dannata e ormai ansimo ma rifiuto di arrendermi e lo attacco anche se lui è fresco come una rosa.
-Sei bellissima...- sento sottovoce.
Devo aver capito molto male o lui ha in mente...
Non faccio nemmeno in tempo nemmeno a concludere il pensiero che mi ritrovo col culo a terra e disarmata mentre lui mi punta la spada al petto.
-Non hai perso il tuo particolare tocco nella scherma, principe- socchiudo gli occhi.
I miei capelli prima raccolti con un mollettone, ora mi ricadono sul viso rosso e sudato.
-E tu rimani un ottima gueriera nonostante l'essere diventata umana.- dice stranamente serio piantando la spada nel terreno al mio fianco.
È stranamente serio e concentrato su di me.
-Ma che dici? Ho perso e sono distrutta-
-Mi hai tenuto testa, piccola testarda- dice porgendomi la mano che afferro alzandomi.
-Solo perchè ci sei andato piano- sbuffo incrociando le braccia.
-Ti fa proprio schifo essere diventata umana eh?-
-Mi fa sentire debole e inutile- borbotto sospirando mentre lui riprende forma bariana.
-Yuma è un umano eppure ci ha battuti tutti- 
-A Duel Monster, si, ma io non sopporto questa debolezza fisica, è come essere intrappolati in un corpo che non è il proprio-Spiego sospirando.
-Mi mancano le mie ali...la mia arma...e non voglio non poter vivere sul mio pianeta.- borbotto.
-Troveremo un dio bariano e lui ti ridarà i tuoi poteri, stanne certa.- dice lui accarezzandomi di sfuggita una guancia.
-Lo spero davvero....-
-Ora è meglio andare, prima che l'atmosfera ti danneggi seriamente.- dice aprendo un portale.
Annuisco ed entro ritrovandomi nella mia stanza della tenuta dei bariani.
Vector entra con me e chiude il portale tornando umano.
-Veeect...- lui sorride furbamente come se gia avesse compreso cosa ho in mente.
-Scherzone?-
-Scherzone.- dico ghignando sadicamente.

Pov.Fede
I Preparativi per la liberazione di n.96 sono quasi ultimati. 
A quanto pare dovremo essere Io, Astral, Nash e Yuma.
Un rappresentante per ogni mondo e un oracolo.
Ardua impresa insomma.
Mi butto sulla sedia del salotto esausta.
Preparare così tante cose e gestire un potere simile da sola è...faticoso.
Tempo 10 minuti e Nash e il resto degli imperatori mi raggiungono sedendosi ognuno ai propri posti, mancano solo Vector e Kira.
-Hey, mal di testa?- mi chiede Shark premurosamente.
-no, solo stanchezza tranquillo- sorrido e lui distoglie lo sguardo teneramente.
-Hey ma...!- esclama Aritoche pare dimenarsi sulla poltrona ma senza muoversi -Sono bloccato!-
Anche gli altri si accorgono di non riuscire più a staccarsi dalle poltrone e nemmeno io!
Maledizione. So gia chi è stato, quei due me la pagheranno.
La TV si accende e parte un anime...oddio no è Boku no Piko!
-Dio no che schifo!!- esclamo.
-hey ma che stan...Oddio ma quello è...- Questo è Arito
-Potrei vomitare. Seriamente- Misael non perde il sangue freddo mentre Durbe è schifato.
Sento delle fragorose risate provenire dal soffitto scuro.
-Me la pagherete!-

********************************************

Pov.Kira
La mente malvagia mia e di Vector messe insieme sono davvero il top.
Dobbiamo fare scherzi più spesso.
Siamo scapati sulla terra, anche perchè le mie condizioni erano peggiorate, e ce ne stiamo a mangiucchiare vermicelli di zucchero su un albero.
È notte ma la piazza della città è comunque invasa da ragazzi e ragazze della mia età.
-Vect?- 
-Mh?- lui porta il suo sguardo su di me.
-Non devi per forza stare qui con me...se vuoi andarci a provare con quelle fa pure- dico indicando due ragazze davvero molto belle in un angolo della piazzetta.
Lui mi fissa per un attima sorpreso o forse confuso poi scoppia a ridere sguaiatamente lasciando me di stucco.
-Oh mia cara Niham...-dice avvicinandosi a me.-
-Non c'è altro posto dove vorrei stare se non vicino a te.- mi sussurra all'orecchio facendomi rabbrividire.
Lui si lecca le labbra fissando le mie e facendomi arrossire.
Sciolgo il mio sguardo dalle sue labbra ma rimango di nuovo incatenata.
Lui fa una cosa davvero strana per il suo carattere.
Si abbassa a baciarmi la fronte e io rimango stupita dal gesto.
Ma da quando Vector è diventato così dolce?!

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Capitolo 11
*** The Past and the Future ***


Pov.Kira
-Fai attenzione Fede...-dico abbracciando mia sorella.
-Tranquilla, andrà tutto bene, tu e gli altri tenete sott occhio il mondo bariano.- sorride lei tranquillizzandomi.
-Pronti ragazzi? Energia al massimo!- Yuma è il solito impulsivo e infatti si butta nel portale.
Astral lo segue con uno sbuffo divertito e lo stesso fa mia sorella dopo avermi lasciato un bacio sulla fronte.
-Miraccomando Vector, ti lascio il comando, insieme a Durbe, ma non voglio trovare un pianeta ridotto a pezzi, al mio ritorno-Be Nash non ha tutti i torti.
-Tranquillo polpo, so regnare discretamente-ghigna Vector mentre Nash lo fulmina con lo sguardo per poi entrare nel portale.
Io sospiro.
Temo più per mia sorella che per me. Ironico visto che quella più vulnerabile fra le due ora sono io.
All'improvviso una mano stringe la mia e il mio sguardo saetta su Vector confuso.
-Non preoccuparti, non le accadra nulla. È con Nash e Astral...e Yuma che, nonostante non sia una cima in intelligenza, e comunque una persona...oserei dire...forte...? Be sicuramente una persona cocciuta.- e detto questo inizia a borbottare fra se e se.
Io sorrido e ricambio un pò la stretta della mano.
-Grazie. Sei molto tenero quando provi ad essere umano e borbotti- ridacchio io ma mi sento tirara dal bariano.
Lui si china a un centimentro dalla mia faccia guardandomi male.
Accidenti se è alto rispetto a me in questa forma.
-Chiariamo una cosa, ragazzina. 
Io.Non.Sono.Tenero.
Sono un assassino e un traditore.
Ho una reputazione da difendere- e dicendo questo mi graffia la guancia con una delle sue unghie accuminate provocandomi dolore ma al contempo facendomi ghignare.
Mi scappa una risata sadica e in uno slancio di follia azzero la distanza fra i nostri volti mordendogli il labbro dove dovrebbero esserci le labbra e graffio la sua schiena fra le ali, dove so che la sua pelle è piu sensibile.
Lui ne rimane talmente sorpreso che non si cura del dolore.
-E tu non dimenticare, piccolo imperatore...-inizio sussurrando e tracciando il contorno delle sue orecchie appuntite che tanto adoro -che io sono e sarò sempre Niamh.
Guerriera e Gladiatrice.
Benevola e Sadica.
Ma soprattutto fuori di testa.- ridacchio poi mi stacco da lui e mi volto dirigendomi verso la sala del trono.
-Confesso che la tua scenetta di poco prima mi ispira molto sesso. E violento- dice lui seguendomi.
-Cosa che non avrai-
-Immaginavo- sbuffa lui -Andiamo a fare un giro in città?-
-Sai che non posso.
Una donna umana ingiro sarebbe come il miele per le api- dico sedendomi sul trono di Nash.
-Non ti sei mai fatta problemi a uscire-
-Perchè ero in grado di difendermi da sola, da bariana-
-Cazzate su, ci sono io-
-Mh..e va bene usciamo un pò, ma non mollarmi da sola!- dico indossando un mantello con cappuccio per coprirmi.
-Ora si che ragioni.- ghigna lui.
Usciamo dal castello e passeggiamo verso il centro quando sentiamo della musica proveniente da una piazzetta nascosta.
Li si raggruppano le donne dato che non è loro permesso stare nei luoghi pubblici in cui stanno gli uomini.
Agli uomini non è proibito venire qui ma devono essere invitati.
Mi avvicino e vengo subito tirata a ballare dalle altre ragazze che non si curano del mio essere un umana.
È bello lasciarsi alle spalle i problemi, una volta tanto. 
Volteggio tranquilla ballando con le altre, il modo di ballare non è poi diverso da quello della terra.
A un certo punto le note cambiano e la musica si fa più sensuale e provocante.
Non sono certo tipa da tirarsi indietro.
Ballo con altre due ragazze improvvisando un ballo più sensuale possibile.
So che lui mi sta guardando, sento il suo sguardo addosso al mio corpo da quando siamo qui ma non ci faccio caso.
Vector tende a cercare di non farsi vedere dai cittadini bariani, quindi se ne sta innun albero.
Sa che lo odiano, quindi evita di attirare troppa attenzione.
Quando finisco il ballo vado a sedermi stanca al suo fianco.
-Quest atmosfera mi distrugge- borbotto.
-mhmh...- dice distratto guardandomi.
-Barian chiama Vector, prego rispondete- dico sventolandogli la mano davanti la faccia.
Lui in risposta ridacchia e si alza.
-E ora?- mi chiede.
-non saprei...vuoi ballare con me?- chiedo con tono di sfida.
-Mia cara, sai che sono pazzo, ma ho un limite anche io a quanto mi metto in ridicolo-
-Quindi ti sembravo ridicola?-
-No, tu sembravi splendida. Sono io che mi sento ridicolo a ballare-dicendo questo alza le spalle -sensazione che mi è rimasta da quando ero un principe umano.-
-bhe, ti capisco, i vostri balli di corte erano ridicoli-
-Se non erro, tu eri una gladiatrice. Com è che sai ballare?- chiede curioso appoggiandosi al muro dietrobdi lui.
Nel frattempo le danze sono ricominciate alla luce della luna.
In netta contrapposizione con Vector che è completamente nell'ombra.
Scorgo solo i suoi brillanti occhi viola in quella perenne ombra e i suoi contorni sfocati.
-Bhe la mia è una storia lunga...la vuoi ascoltare?- chiedo.
-Sono curioso a riguardo-
-Bene...allora, devi sapere che io provenivo da quella che è l'attuale Spagna.
Ai tempi era sotto dominio cartaginese e io ero cresciuta allenandomi con mio padre che mi aveva addestrato all'uso delle armi...mia madre era morta di parto.
Ricordi i romani? Bhe, quando conquistarono pure la spagna furono fatti molti prigionieri.
Io vista la mia abilità divenni schiava combattente, o come si dice ora, gladiatrice.- gli lancio un occhiata per capire se sta ascoltando poi riprendo -Mi piaceva infondo, ero un pò sanguinaria.
Ho combattuto persino contro Arito ma lo scontro finì in parità...poi non ebbi più tempo per una rivincita perchè fui venduta alla tua corte insieme a mia sorella.
Sai...lei più che per le armi era portata come infermiera secondo me. Amavamo entrambe studiare ma lei era così...caritatevole e gentile.
Comunque finimmo alla tua corte perchè vendute.
Per il resto non ricordo molto, solo frammenti-concludo arricciandomi i capelli a un dito.
-Fede divenne una mia serva. 
Io nella mia pazzia uccisi anche lei. 
E tu hai cercato di uccidere me...- spiega lui guardando altrove.
Io sgrano un pò gli occhi e mi tengo la testa.
-e ce l'avresti anche fatta se non fosse stato per Thousend. 
Ti ha fermato lui e io ti ho mandata in battaglia.
Hai scelto di morire...coraggiosamente.
Hai combattuto fino all'ultimo contro Nash e Durbe...poi sei caduta col sorriso sulle labbra.
Me lo ricordo bene perchè mi ha colpito molto il tuo comportamento- dice lui a voce bassa.
Si...ora me lo ricordo...
-Non è stata colpa tua.- Affermo e lui si volta a guardarmi di scatto sorpreso.
-Io mi ricordo di com'eri prima...del cambiamento.
Fede serviva tua madre e io ero la tua guardia personale.
Ricordo che tu inizialmente non lo sopportavi perchè non ritenevi che una donna potesse proteggerti e lo stesso il popolo...però era molto comodo perchè potevo cammuffarmi da semplice ancella.
Tuo padre mi odiava perchè ti avevo battuto e non esitava a esercitare il suo potere di padrone.-
-Non nominarlo...non lo sopporto.- mi interrompe lui stringendo i pugni e io annuisco.
-Siamo stati molto legati prima del tuo cambiamento...-concludo guardandolo.
-E io ho ucciso te e tua sorella.- I suoi occhi sono nascosti dai capelli quindi io gli prendo il viso e lo alzo delicatamente ma con decisione.
-È vero ma non è stata la tua volontà.
E ad ogni modo non riuscirei neanche volendo a odiarti.- dico carezzandogli la guancia.
-Davvero non odi il tuo aguzzino? Dovresti. Sono solo un essere crudele e meschino che merita di rimanere solo per sempre-Lui cerca di sfuggire alla mia presa ma io gli prendo il viso fra entrambe costringendolo a guardarmi negli occhi.
La piazzetta è ormai vuota da un pezzo e tutto tace.
-Siamo due esseri crudeli e meschini, Vector.
Non ho meno morti di te sulla coscenza.
Ma sai qual è il bello? Andare avanti- gli accarezzo la guancia seguendo le strisce nere sotto gli occhi.
-E come posso farlo? Come fai ad andare avanti con il cuore leggero?- dice mettendomi una mano dietro la schiena.
-Perdonando me stessa Vector. Accetta che quello che è stato non fu colpa tua.
E accetta che ormai è appunto passato. 
Va avanti- 
-Vorrei poter essere migliore, come lo sei tu.-
-Lo sei gia.
Sei gia migliore di prima- e così dicendo gli bacio la fronte mentre lui mi stringe a se.
-Perchè lo pensi?- mi chiede a voce bassa.
-Perchè mi stai abbracciando e non soffocando?- ridacchio a voce bassa.
Anche a lui sfugge una risatina sommessa e roca -sei pazza- aggiunge accarezzandomi i capelli con la mano.
Adoro questo abbraccio.
Si. Decisamente lo adoro.
-Siamo pazzi-sussurro lasciandogli appoggiare il viso nell'incavo della mia spalla e accarezzandogli i capelli.
-Decisamente...- sussurra chiudendo gli occhi.
Rimaniamo in silenzio così.
Probabilmente il mio cuore che batte è ben udibile da lui.
-Non smetterai mai di esserci mai vero...?-domanda senza staccarsi.
Ha un tono così debole che mi porta a sorridere
-Ti ho sopportato per mille anni. 
Ti sopporterò per altri mille-
Lui sorride contro la mia pelle.
Un improvviso rumore, come di un esplosione interrompe la fragile quiete.
-Cos è stato?!- dico alzandomi.
-Oh no...- seguo il suo sguardo fino al cielo.
La bariera protettiva intorno al mondo bariano è stata infranta.

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Capitolo 12
*** Warriors ***



Pov.Fede
Finalmente siamo giunti davanti alla carta.
Vediamo di estrarre questo n.96.
-Bene, siete pronti?- non aspetto la loro risposta e proseguo prendendo in mano la carta- tenete la mano sulla carta. 
Io penserò al resto.
Nash, Astral e Yuma annuiscono e prendono in mano la carta mentre io mi concentro.
-Quintessenza.- dico appoggiando due dita sulla carta mentre i miei occhi si illuminano di viola.
In un attimo mi ritrovo dentro la carta.
È tutto buio qui e non riesco a vedermi i piedi perchè vi è una nebbia nera persistente.
Scorgo solo una luce rossa e decido di seguire il mio istinto avvicinandomi.
Avanzo alla cieca ma alla fine giungo davanti a Black Mist.
Ha tutti e quattro gli arti legati cin delle catene d'oro massiccio e fissate a due pilastri.
-Ma Bene...ho visite.- esordisce aprendo gli occhi e fissandoli nei miei.
Agghiaccianti, oserei dire.
Carichi di odio e rabbia, ma ormai sono abituata a questo genere di sguardi.
-Black Mist. Sono qui per liberarti.-
-Questo si che è interessante.
Perchè mai dovresti liberarmi, Bariana?-
-Ti è stato affidato un importante compito.
Sarai il nuovo oracolo astrale-affermo continuando a fissarlo negli occhi.
Lui mi fissa per un attimo poi scoppia in una risata fragorosa -Cosa ti fa credere che mi importi del mondo astrale?-
-Non ti importa infatti ma non siamo ne tu ne io a scegliere.
Dunque cosa ti interessa Black Mist? Cosa vorresti fare una volta uscito di qui? Conquistare il mondo? Non sei abbastanza potente.
Distruggere Astral? Ti farebbe solo tornare qui.
Perchè non provi a fare qualcosa di utile nella tua vita?-forse sono stata un pò troppo diretta, lui infatti mi fulmina con lo sguardo.
-Stupida ragazzina, che vuoi da me?- ringhia lui.
-Voglio solo che tu accetti il nuovo compito e che tu non distrugga tutto una volta uscito da qui.- dico trasfigurando la mia collana in una spada.
-Pff...non prometto nulla io.-
-Come preferisci.- e taglio con un colpo ben mirato la prima catena.
-E mi liberi lo stesso?- chiede sorpreso.
-Non ho altra scelta se non fidarmi- e taglio un altra catena.
-Sappi solo che dovrò separarti dalla carta. Diverrai un astrale vero e proprio. Non più una carta.-
-Cosa?! Non sono molto daccordo con questo!-
-Spiacente, non abbiamo molta scelta-e detto questo taglio le altre due catene.
Prima che Black Mist possa scappare o altro trasformo la mia arma in una catena.
-Ghostbusters!- esclamo spiccando un salto verso la luce per uscire dalla carta trascinando con me Mist.
-Io ti odio!- esclama Mist ringhiando.
Io ridacchio -e ancora non hai visto nulla.- e detto questo esco dalla carta con lo spiritello.
-If there's somethin' strange in your neighborhood
Who ya gonna call?
Ghostbusters!- canticchio facendo ridere Yuma e sorridere Nash.
-Ora che si fa?- chiede Astral.
-Ora separiamo anima da carta-
-No! Non voglio!-esclama 96
-Erm ragazzi...ma credete sia giusto farlo contro il suo volere?-
-Ti prego Yuma, non farlo sembrare uno stupro.-sbuffa Nash.
-Ascolta Black Mist, io penso che tu sia senza uno scopo e triste.
Non vorresti avere uno scopo? Un posto nel mondo? Non vorresti provare ad avere persone vicino che non ti odiano?-borbotto io.
-Ma che ne sai tu di me?!- dice lui.
Sorrido intenerita dal suo comportamento.
-Diciamo che sei molto simile a com era la mia sorellina.
Sei un piccolo bambino smarrito-
-Liberami e vedi chi è il bambino!- 
Ridacchio -No, e ora fatti separare dalla carta.- concludo stendendo le mani verso di lui.
Lui sospira e capisci che si è ormai arreso.
Mi concentro.
-Sarà un'operazione molto lunga, mettetevi comodi.-

********************************************

Pov.Vector
Merda.
Prendo Kira in braccio e utilizzo la velocità potenziata per raggiungere il castello in un attimo.
La metto giu ed entrambi raggiungiamo la sala del trono dove troviamo tutti gli altri.
-Merda, proprio ora dovevano arrivare? Ora che non c'è Nash!-esclama Arito
-Stai calmo Arito. Dobbiamo organizzarci per respingere l'attacco.-
-Merag ha ragione.- e dicendo questo con un gesto faccio comparire gli schermi che mostrano i nemici.
-Arito e Misael andranno al fronte Nord, Merag e Durbe a Sud, io e Gilag ci occuperemo della parte a Ovest.
Ognuno si porti la propria legione, il resto dell'esercito lo manderemo a Est.
Siete daccordo?- dico guardando tutti negli occhi.
So di averli sorpresi, non è da me essere così serio ma sono davvero preoccupato per questa invasione.
Dopo essersi guardati fra loro, gli imperatori annuiscono.
-Io vado a Est allora.- esordisce Kira guardandomi seria.
-Non essere stupida, ti metteresti in peric- Vengo interrotto da lei.
-Anche voi lo siete, comunque.-
Sospiro tentando di non sorridere. Adoro questa ragazza.
-Ascolta, ho bisogno di te per un compito più importante.
Essendo in minoranza dobbiamo scendere tutti in prima linea ma ho bisogno che qualcuno passi le informazioni e coordini il tutto.
Tu rimarrai qui e coordinerai la nostra difesa.-la mia logica non fa una piega, come sempre.
-Detesto quando hai ragione-sbuffa lei mordendosi poi l'unghia e riflettendo.
-Non puoi ribattere, rassegnati.
Questa volta ho vinto io- ghigno trionfante.
-Questa volta si.
Ma non finisce qui, perchè tu torni.
Torna o ti verrò a cercare all'inferno.- Adoro quando mi intima le cose; è così tenera e paurosa allo stesso tempo.
-D'accordo Piccola, tornerò qui da te- dico socchiudendo gli occhi ma il mio caratteristico ghigno beffardo non mi abbandona.
Lei ricambia il mio sorriso poi si volta verso gli altri -Fate attenzione, miraccomando.-
Gli altri prendono le proprie auricolari bariane e spariscono in fasci di energia dirigendosi verso i fronti prestabiliti con le loro legioni.
Chiara si volta a guardarmi negli occhi e io faccio altrettanto.
-Ho bisogno di saperti, per quanto possibile al sicuro-ammetto sistemandomi l'auricolare.
-Sai dov è il centro di controllo. Vedi di rimanerci.- non faccio intempo a voltarmi che lei mi prende la mano e la stringe nella sua.
Io di riflesso la tiro fra le mie braccia appoggiando le mano sui suoi fianchi e lei sulle mie spalle.
-Non stavo scherzando prima. 
Devi tornare.- dice accarezzandomi il volto in quel modo delicato tipico suo, in netta contrapposizione con la violenza di cui è capace.
-Agli ordini, mia regina...-sussurro vicino alle sue labbra facendola arrossire.
-Stupido- borbotta baciandomi dove dovrebbero esserci le labbra.
Rimango spiazzato, non credevo che l'avrebbe fatto.
Il bacio dura davvero troppo poco perchè lei si stacca quasi subito con un sorriso furbo -Ci vediamo dopo- sorride facendomi l'occhiolino e corre via verso la sala comando.
Sorrido.
Forse è la prima volta che mi sento così felice dopo millenni...secoli.
Sono felice, ed è tutto merito di una donna.
Mi trasformo in pura energia e reggiungo Gilag.
È ora di far vedere quanto vale il mondo bariano.

Pov.Kira
Non ci credo che l'ho davvero baciato.
Maledetta me e la mia impulsività.
Corro attraverso i corridoi.
Si possono sentire delle esplosioni in lontananza e delle urla.
Giungo di fronte al ponte sospeso che congiunge il centro di controllo con il palazzo e noto a terra delle guardie.
Davanti a me vi sono delle strane creature umanoidi senza occhi e con denti accuminati.
Grandi quanto un bariano e con degli artigli piuttosto letali.
Merda.
Due di queste bestie sono a terra e una è ancora viva.
Posso farcela? Non ho molta scelta.
Non posso prendere le armi bariane delle guardie però quelle appese al muro per bellezza paiono al caso mio.
La bestia mi ha visto.
Con un ruggito da far gelare le ossa scatta verso di me e io riesco a scansarmi appena in tempo e a raggiungere la falce appesa al muro.
Mi volto e corro verso quella strana cratura.
Schivo un artigliata e scivolo sotto alla bestia tranciandola a metà.
Mi alzo subito ed evito che la creatura mi cada addosso poi riprendo a correre verso il centro tendendo la falce dietro di me per evitare che mi sia di intralcio nella corsa.
Arrivo alla porta di accesso e digito il codice entrando nella struttura.
La porta si chiude subito dopo il mio passaggio.
Corro a sedermi sulla poltrona girevole li posizionata e infilo l'auricolare dotata di microfono dopo aver appoggiato la falce di lato alla sedia.
-Ci sono ragazzi.- esordisco mentre accendo i computer e accedo ad ogni telecamera del pianeta.
-Era ora! Ce ne hai messo!- esclama Arito impegnato a uccidere numerosi mostri somiglianti a belve affamate.
-Ho avuto un contrattempo alla porta.- inizio ad armare i cannoni e dispongo le sentinelle, robot creati per eseguire ogni ordine degli imperatori.
-Che è successo?!- esclama Vector tranciando in due, mentre Gilag distraeva, uno strano essere che pare formato da un esoscheletro nero.
-Niente, sto bene.
Quindi questo è l'esercito di Chaos?- dico mentre inizio a mirare a più mostri possibili attraverso i cannoni e le mitragliatrici disposte.
Purtroppo sono da sola quindi posso aiutare solo un lato alla volta.
-Si, Bestie create da incubi e paure di Umani, Astrali e Bariani- risponde Merag.
-Considera che questi sono come burattini quindi tieniti pronta e avvisaci se vedi i comandanti.- spiega Durbe mentre io elimino dei mostri alle sue spalle.
-Va bene, Il piano qual è quindi?- domando.
-Dobbiamo farli retrocedere e attivare la bariera. 
Quindi...- Inizia Vector.
-Attivo la bariera.- inizio a smanettare col computer attivando un enorme bariera a cupola rossa che impedisce sostanzialmente il passaggio di forme di vita non bariane.
Quindi i portali non bariani sono bloccati.
-Esatto. 
Inizia ad azionare i primi livelli di bariera impenetrabile, in modo che niente entri e niente esca.
Faccio come dice.
A partire dal centro di controllo si creano numerosi cerchi concentrici formati da bariere.
Ogni città ne possiede una, Nash ha voluto pensare prima alla difesa che all'attacco.
Saggio bariano.
All'improvviso sento un ringhio agghiacciante provenire da fuori il centro.
Non è umano.
-Devo andare a controllare o potrebbero fare danno.- dico alzandomi.
-Chiara! Che cos è?- mi chiede Vector.
-Non ne ho idea. 
Non preoccuparti, troverò anche qualcun altro disposto ad aiutarmi qui.-
Detto questo mi avvicino alla porta con la falce in mano, attivo la seconda porta di sicurezza che si chiude dietro di me e apro quella davanti.
Davanti a me vi sono delle piccole bestiacce dalle sembianze lupesche.
Inquietanti.
Alzo la falce giusto in tempo per difendermi dal morso di una di quelle bestiacce. 
Sbatto la bestiaccia via e abbasso subito l'arma sulle altre cercando di tranciarne il più possibile.
Ne compaiono sempre di nuovi, neanche il tempo di respirare.
A quanto pare questi mostriciattoli si muovono in gruppo.
Uno di questi mi salta addosso e io lo trancio in due ma subito dopo ne arriva un altro a sorpresa che risce a graffiarmi la guancia.
Io di rimando lo prendo e sbatto a terra tranciandolo.
Riprendo a tranciare tutti i mostriciattoli che posso ma non durerà a lungo, di questo passo non ce la farò.

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Capitolo 13
*** This Is War ***



Salve! Questi qui di seguito sono i mostri che compongono l’esercito del chaos; so che messo così non vale molto e infatti su wattpad è meglio organizzato ma per EFP non saprei come fare di meglio!

 

 

 

Hybrid: la classe più debole, sono semplici "manichini" controllati dall'Alpha, ovvero il Kemono.

Chi ha visto Hunger Games il canto della rivolta, sa che sono davvero spaventosi e pericolosi.
Kemono: è l'Alpha degli Hybrid.
Comanda le truppe ed è molto pericoloso in quanto la sua corazza (in accaio) è durissima e possiede dei "tentacoli" d'acciaio.
Ryoken: sono segugi dai sensi finissimi.
Possono essere piccoli come un cagnolino o grandi come un cavallo.
Di solito agiscono in gruppo ma quelli più grandi agiscono anche da soli.
Gli Ryoken hanno origine dalla pazzia.
Akumu:sono demoni in grado di stordire la vittima con illusioni e controllano la mente.
Sono loro che plasmano gli Ryoken.

 

Alla fine di questa rigida catena gerarchica militare, dove gli Hybrid sono i meno influenti e gli Akumu i più potenti stanno i Generali.
I Generali sono...be non voglio dirvelo ;)

 

 

Detto questo; a voi il capitolo!

 

 

 

Pov.Kira

Trancio l'ennesimo mostro.
Non posso andare avanti così, per quanto questi cosi siano deboli sono comunque in maggioranza.
Improvvisamente alla mia destra appare un bariano che con un onda d'urto spazza via i mostri.
-Tutto bene?- chiede guardandomi.
Rimango piuttosto sorpresa, di solito i bariani non aiutano chi non e bariano.
-Si, tu chi sei?-chiedo osservandolo.
È un bariano dalla pelle rossa e gli occhi del medesimo inquietante colore.
-Ha importanza ora? Comunque puoi chiamarmi Afer-dice guardandosi intorno.
-In effetti. Comunque mi serve il tuo aiuto per utilizzare a pieno il centro di controllo.- dico indicando il centro. 
-Mhmh, sempre meglio che rimanere qui.
Posso portare mio fratello?- chiede indicando alla sua destra un giovane bariano, un ragazzino, nascosto dietro i resti di una struttura.
-Si, sarà anzi molto utile per sparare.- dico aprendo la porta e facendoli entrare e chiudendomi poi la porta alle spalle.
Ci posizioniamo davanti a tre display diversi e ci sediamo prendendo i comandi dei cannoni.
Sarà molto più semplice sparare in 3.
Prima di dedicarmi del tutto al combattimento mando un messaggio a mia sorella.
Lei e Shark devono assolutamente tornare o barian sarà in seri guai.

 

*****

Pov.Fede
Mi concedo un sospiro per poi aprire gli occhi.
L'estrazione di N.96 è completata.
Black Mist pare pensieroso mentre osserva la propria carta.
Prendo il mio cellulare per controllare se mia sorella ha novità.
-Oh merda. NASH, CHAOS HA ATTACCATO BARIAN!- grido balzando in piedi.
-COSA!? Torniamo subito a barian!- è preoccupato e non esita un attimo ad aprire il portale.
-Astral, Yuma; voi due tenete sotto controllo Black Mist.
Noi torneremo quando la situazione si sarà calmata.- e detto questo mi butto nel portale seguendo Nash.
Dopo pochi minuti di viaggio usciamo dal portale trovandoci davanti uno scenario apocalittico.
Il palazzo reale è danneggiato, anche se non gravemente, e dalla città provengono urla e fumo.
Davanti a noi si apre una finestra di interfaccia virtuale.
-Era ora!-grida mia sorella concentrata a sparare contro qualcosa.
-Kira! Che è successo?! Dove diavolo sei?-Ecco. Sono in ansia.
-Vieni al centro di comando con Nash, Vi aggiornerò qui sulla situazione- 
-Va bene, arriviamo.- e detto questo usiamo la super velocità per arrivare in un attimo al centro di controllo.
La porta subito si apre lasciandoci entrare.
-Ragazzi qui è un casino.-esordisce mia sorella facendoci poi un riassunto di tutto.
-Io vado a dare manforte in prima linea.
Voi restate qui.- Afferma Shark scoccandomi una lunga occhiata piena di significato per poi uscire subito e sparire in un portale.
-Fede...devo andare anche io.- Kira mi guarda determinata.

-No. Sei un'umana ora, l'hai dimenticato?-

-No, ma sono una gueriera. Devo andare a combattere.-

-Scordatelo.- dico piazzandomi davanti la porta.
-Fede...hai innumerevoli qualità come investigatrice e hacker ma non sei una combattente.
Fatti da parte- non sembra intenzionata a cedere.
-Vediamo subito se hai ragione- mi metto in posizione di difesa, non ho intenzione di cedere.
Lei fa un sorrisetto avanzando con tranquillità.
Io scatto in avanti, essendo bariana sono più veloce e forte, non ha speranze.
Sferro un pugno leggero verso di lei e lo fermo a pochi centimetri dal suo viso.
-Non avresti il coraggio di farmi male.- all'improvviso lei mi afferra il braccio e in una mossa mi blocca al muro -ma io non sono come te.
E devo andare ora, non puoi fermarmi- ringhio perchè so che ha ragione, Chiara ormai è adulta e io non posso imporle le cose...ma se ora la lasciassi andare potrei non rivederla più.
Sono davvero pronta a questo?
-Tu non faresti lo stesso per Nash...? Non ti metteresti in gioco per lui...e per Barian?- segue un attimo di silenzio teso mentre lei mi lascia il braccio.
-Federica, non puoi proteggermi dal destino, come non posso proteggerti io.- Mi guarda negli occhi mentre lo dice e io li abbasso.
-Odio quando hai ragione- sospiro -Vai. E torna- lei sorride e mi abbraccia poi prende la sua lancia e corre fuori.
Sospiro e vado ai comandi inquadrando gli imperatori.
Farò anche io del mio meglio per barian.

********************************************

Pov.Kira
Esco e corro verso l'armeria.
Sono impulsiva ma non stupida, questa falce non mi sarà utile in combattimento continuato, è vecchia e malmessa.
Mentre corro per i corridoi che collegano il palazzo osservo la città in fiamme
Barian non è mai stato così devastato nemmeno nella guerra contro gli astrali.
Giungo all'armeria  e apro la porta chiudendomela alle spalle.
Prendo una cintura adatta a trattenere armi e ripongo una spada nel fodero.
Una bella spada c'è da dire, per essere solo per esercotarsi.
Infilo un paio di pugnali negli stivali e prendo un corno da battaglia.
Potrebbe essermi utile in caso di pericolo.
Prendo degli artigli fatti di cristallo barian e li indosso, ora che non sono più una bariana ne sento la mancanza anche perchè gli artigli sono sempre un ottima arma.
Prendo uno scudo da braccio, una specie di bracciale che all'occorrenza diventa uno scudo;una vera forza e molto utile.
Faccio per uscire ma la mia attenzione viene catturata da un Chakram.
Penso di averlo utilizzato molto spesso nella mia vita precedente perchè lo sento famigliare quando lo prendo in mano.
Decido di attaccarlo alla cintura e portarlo con me.

Prendo un bel respiro; queste non sono armi bariane, non sono indistruttibili.
Il mio corpo non è più quasi invulnerabile.
Devo stare attenta.
Apro la porta e mi dirigo verso l'uscita del palazzo stando ben attenta a ciò che i miei sensi mi dicono.
Arrivo alle porte del palazzo al di là delle quali sento il fragore della battaglia.
Probabilmente i mostri ancora non sono riusciti a sfondare le nostre difese.
Certo non posso aprire le porte.
Decido di salire le scale fino alla torretta di avvistamento.
Migliaia di scalini. Dico solo questo.
Quando giungo alla torretta trovo numerosi bariani impegnati a sparare ai nemici o contrastrarli con frecce.
Mi affaccio per controllare la situazione da una delle feritoie.
I nemici sono molti ma i nostri guerieri sono forti e valorosi.
Sono veri bariani.
È ora che anche io prenda parte alla battaglia.
Salgo sul muretto che vi e tra tetto e pavimento.
-Hey ma che stai facendo?!- sento qualcuno chiedermelo ma lo ignoro e prendo un bel respiro.
Ricordo di averlo fatto un pò di volte quando ero una gueriera, perchè ora dovrebbe essere diverso?
Spicco un salto dalla torretta lanciandomi verso i nemici.
La caduta libera è davvero adrenalinica, il fatto di non avere ali rende il tutto più pericoloso ma eccitante.
Estraggo i due pugnali e mentre atterro su una di quelle schifose creature umanoidi le ficco i pugnali nel collo trapassandogli la gola.
Non ho perso il mio tocco speciale a quanto pare.
Sorrido per un attimo e subito mi butto nella mischia combattendo con gli altri guerieri bariani.

***********************Circa 4 ore dopo che Kira si è unita alla festa*******************

Pov.Vector

Finalmente ho sgomberato il mio fronte, spero che anche gli altri se la stiano cavando bene.
Metto due dita sull'auricolare riattivandola.
-Kira, qui il campo è sgombro; ti sono mancato dolcezza?- chiedo sorridendo nonostante io sia esausto.
-Erm Vector....non so come dirtelo ma mia sorella è andata sul campo di battaglia-La voce di Fede e la sua affermazione mi fanno gelare il sangue nelle vene -Cosa?! E tu glielo hai permesso?!- quasi grido poi usando la super velocità mi dirigo verso il castello.
Quella stupida non può essersi allontanata molto dalle mura. Spero.
Giunto alle mura scorgo i residui dell esercito nemico.
A terra vi sono corpi bestiali ma anche bariani  e gli ultimi soldati che combattono.
Tra loro scorgo la mia bellissima donna.
Combatte come un impetuoso uragano, spazza via tutto con un sorriso fra le labbra.
Elegante, forte e sicura.
Mi accorgo che più avversari la stanno accerchiando quindi mi butto nella mischia estraendo la mia arma, una magnifica katana viola.

-Tu non dovevi rimanere al sicuro?!- dico mentre paro il colpo di un mostro corazzato (un Kemono).
Siamo spalla contro spalla.
Lei falcia il mostro con un colpo della spada che impugna.
-Sono una gueriera ansiosa di versare sangue, non una principessa che saltella fra i fiori-mi risponde con un magnifico ghigno per poi venirmi ad aiutare contro il mostro corazzato.
-Sei ansiosa di farmi venire un colpo al cuore eh?- intanto combattiamo sincronizzati contro il mostro.
Quando lui disarma lei io la copro e lei riattacca con un chakram diviso per dare tempo a me di riprendere fiato.
-Nah, ci sono modi più creativi per ammazzare qualcuno- dice mentre io blocco tengo impegnato il mostro.
-Mpf. Hai sempre l'ultima parola- intanto lei salta sul groviglio di tentacoli del mostro e con il chakram gli taglia a metà la testa.
Mentre il corpo cade lei salta giù.
La rossa si guarda intorno -bhe, zona sgomberata- e detto questo tira fuori il corno da battaglia suonando la nota corrispondente all'avviso di vittoria.
A lei si aggiungono altre note, tutte ad altezze di verse che creano un accordo.
Abbiamo vinto; Barian, per ora, è salvo.

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Capitolo 14
*** The End: My End. ***


Pov.Kira
Mi stavo allenando come mio solito con Arito, quando l'esercito attacco.
Questa volta eravamo pronti a una grande difensiva, non ci aspettavamo certo solo 5 persone.
Avevamo schierato subito le difese per le città e ci eravamo precipitati verso il confine armati fino ai denti e pronti ad affrontare quei terribili mostri.
Ci eravamo trovati davanti invece 5 figure incappucciate e tranquille.
Non capivamo.
Si presentarono a noi come i 5 generali del chaos.
Chiesero ai nostri imperatori di arredersi ottenendo quindi un rifiuto.
Poi l'incappucciato al centro, quello che non aveva aperto bocca ma che pareva il più autorevole, aveva parlato.
Disse con voce autoritaria e gelida:
La vostra scelta, imperatori, vi costerà caro.
Ma non temete, noi non siamo soliti buttare e la vostra razza è forte.
Chaos ha deciso di punirvi per la vostra insolenza sconfiggendovi nel modo più crudele.
Mettendovi gli uni contro gli altri.
A quel punto stese una mano sopra di se con il palmo aperto.
E allo stesso tempo vi grazierà rendendovi il suo esercito!
Dal palmo dell'incappucciato si aprì un portale e da li uscirono migliaia di enormi animali alati simili ad aquile che si librarono in aria fiere.

E allo stesso tempo vi grazierà rendendovi il suo esercito!Dal palmo dell'incappucciato si aprì un portale e da li uscirono migliaia di enormi animali alati simili ad aquile che si librarono in aria fiere(Aquila Arpia)

Una volta uscite le enormi bestie volatili, che a occhio mi parevano grandi quanto un divano, fu la volta di nuovi mostri, diversi da quelli incontrati in precedenza.
Essi avevano le sembianze di donne bellissime con al posto delle braccia le ali e al posto delle gambe delle zampe artigliate da aquila.


Tutte erano eterogenee e spaventose a loro modo.
Si fiondarono verso di noi che ci preparammo a combatterle.
Non miravano al combattimento.
Migliaia di bariani furono catturati da quei mostri dal viso angelico e il cuore di pietra e altri ancora furono catturati dai minacciosi volatili.
Uno di quei mostri atterrò di fronte a me.
Aveva grandi ali di diverse sfumature di viola del medesiml colore dei lunghi capelli.
Ma erano gli occhi ad inquietarmi. Completamente bianchi.
Ricordo di aver tentato di difendermi ma quella donna mi aveva gettato addosso uno strano fumo verde.
Da li in poi il buio.

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Pov.Vector
-Dietro di te Vector!- mi urla Arito e io mi volto tagliando a metà uno di quei mostri alati.
-Arito, fai rietrare tutti nella bariera! Anche voi due forza!- ordina Nash ad Arito, Misael e Durbe.
-Nash, che facciamo?-chiedo.
-Andiamo a prenderli.-
-Ma siamo in minoranza!-
-Lo so! Utilizziamo i nostri mostri-
-Va bene- estraggo dal mio deck n.104 Masquerade e salto sulla sua spalla partendo all'attacco.
Nash invece evoca n.101 Arca Onore Silente e, a fianco a me parte all'attacco.
Il tipo al centro, il più importante dei 5 generali suppongo, però ghigna e questo mi puzza di marcio.
Sono il re delle menzogne. Riconosco quando ci sono inganni di mezzo.
-Nash fermo! Hanno qualcosa in mente!-
Lui ringhia ma ascolta il mio consiglio, è un re molto saggio infondo.
Entrambi fermiamo i nostri mostri prima di avvicinarci troppo.
-Be a quanto pare non siete del tutto stupidi come credevo- dice l'oscura figura poi una di quelle Arpie gli vola sopra lasciando cadere fra le sue braccia un corpo.
Quello di Kira.
-Kira!- esclamo.
Sento la rabbia crescere e così anche la preoccupazione.
-Sarà interessante vedere se potra essere una buona serva di Chaos- dice l'oscuro generale prendendo fra le dita di una mano il viso della mia amata.
Ringhio in risposta.
-Allora a presto, imperatori. 
Vi faremo rimpiangere di esservi ribellati.- dice un altro generale.
Poi tutte le arpie spariscono come in polvere e così anche le enormi aquile.
Anche i generali spariscono in un fuoco oscuro.
E con loro parte del nostro popolo.
E anche Kira. 

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