Dragon Ball UH - Il ritorno dell'eroe

di lonewolf87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Un ritorno infelice ***
Capitolo 3: *** L'incontro con i nipoti ***
Capitolo 4: *** Un'altra minaccia ***
Capitolo 5: *** Partenza ***
Capitolo 6: *** Imprevisti ***
Capitolo 7: *** Assalto alla base nemica ***
Capitolo 8: *** Il mercenario ***
Capitolo 9: *** L'intervento di Vegeta ***
Capitolo 10: *** Un arrivo turbolento ***
Capitolo 11: *** Il nuovo imperatore ***
Capitolo 12: *** Vegeta contro Garvin ***
Capitolo 13: *** La forza di Vegeta ***
Capitolo 14: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 15: *** Weekend al mare - prima parte ***
Capitolo 16: *** Weekend al mare - seconda parte ***
Capitolo 17: *** Festa a casa Son ***
Capitolo 18: *** Problemi in famiglia ***
Capitolo 19: *** Nemici invisibili ***
Capitolo 20: *** Verso la battaglia ***
Capitolo 21: *** Primi scontri - prima parte ***
Capitolo 22: *** Primi scontri - seconda parte ***
Capitolo 23: *** Difficoltà ***
Capitolo 24: *** Un terribile imprevisto ***
Capitolo 25: *** La nuova forza di Gohan ***
Capitolo 26: *** Gohan e Rina contro i cyborg ***
Capitolo 27: *** Alla ricerca di Gon e Yumi ***
Capitolo 28: *** Il nuovo potere del Dr. Pietrik ***
Capitolo 29: *** Una proposta inattesa ***
Capitolo 30: *** Gogeta, il guerriero perfetto ***
Capitolo 31: *** Una decisione inattesa ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Erano passati sette anni da quando Goku era ripartito con Shenron e la vita scorreva serena per le famiglie Son e Brief, ognuno con i propri impegni di lavoro e di famiglia. Trunks continuava a dirigere brillantemente la Capsule Corporation, aiutato da Goten e Bra, mentre Pan la palestra del nonno a Satan City, anche se nell’ultimo anno fu costretta a stare ferma per un’altra gravidanza. Trunks e Pan infatti erano diventati nuovamente genitori, stavolta di una femminuccia, che chiamarono Nari. La bimba assomigliava molto a Pan, a parte il colore dei capelli ereditato dal padre. Anche i loro amici si erano sistemati e avevano messo su famiglia. Ub era diventato l’erede di Mr.Satan e in quanto tale considerato da tutti come l’uomo più forte del mondo. Era felicemente sposato con Marron, da cui aveva avuto due figli, Layla di cinque anni e Ukon di due. Taek e Hatsuri gestivano insieme la loro palestra a West City e si erano sposati rispettivamente con Miyu e Bish. Il primo ebbe un figlio, Lee, nato qualche mese dopo Gon, mentre Hatsuri dopo il matrimonio si trasferì nel villaggio del marito, e dalla loro unione nacquero John, di cinque anni, e Mary, di quattro. Dopo l’ultima battaglia contro Jalbok, la Terra non aveva più subito minacce o invasioni esterne e tutti si erano abituati a questo clima di pace, tranne Vegeta, che non smetteva mai di allenarsi, nonostante non fosse più un ragazzino. Spesso ai suoi allenamenti si univa il nipote Gon. Il primogenito di Trunks e Pan infatti adorava allenarsi con il nonno, era proprio un sayan in tutto e per tutto, e la cosa non poteva che far piacere al vecchio principe. Un pomeriggio, mentre il bimbo si allenava col nonno, Pan decise di andare a trovare il marito al lavoro.
“Buongiorno, signora Brief. Ha bisogno di qualcosa?” l’accolse un’impiegata alla reception.
“Salve. Cercavo mio marito.” rispose Pan, che era passata alla Capsule Corporation assieme alla piccola Nari.
“Sono spiacente, ma al momento è in riunione. Nel frattempo può accomodarsi in sala d’attesa. La chiamerò subito appena avrà finito.”comunicò l’altra donna.
“Già, mi ero dimenticata della sua riunione con i soci.” sbuffò la moretta. “Grazie.” sorrise poi lei prima di accomodarsi.
“Pan!” la chiamò intanto una voce familiare.
“Ciao Bra!” la salutò Pan.
“Ma guarda chi c’è! La mia bella nipotina!” esclamò Bra, facendo delle smorfie divertenti per far ridere la piccola Nari. “Non mi aspettavo di trovarvi qui. Credevo fossi a casa.”
“Tra qualche giorno Gon farà il compleanno e abbiamo pensato di organizzargli una festicciola. Trunks doveva aiutarmi col regalo, ma ancora non ha finito.”
“E’ davvero una splendida idea. Senti, io sono in pausa e visto che mio fratello è ancora occupato, che ne diresti se nel frattempo prendessimo un caffè?”
“Buona idea. Andiamo.”
Le due cognate si presero un caffè nel bar della Capsule Corporation, in attesa dell’arrivo di Trunks.
“Pensavo che anche tu fossi occupata con la riunione, Bra.” disse Pan.
“Non essendo vicepresidente non posso ancora partecipare alle riunioni con i soci. Trunks si ostina a tenermi in disparte, nonostante ce la metta tutta nel mio lavoro.” si lamentò Bra.
“Trunks lo fa per il tuo bene, e credimi, apprezza molto il tuo lavoro, così come quello di mio zio, ma per il momento i tuoi compiti sono altri. Hai bisogno di fare esperienza, com’era accaduto a lui i primi anni in cui aveva cominciato a lavorare.” spiegò la cognata.
“Se lo dici tu...” borbottò la turchina, non molto convinta, prima di mettersi a giocare con la bambina. “Quant’è graziosa Nari. Sarebbe bello se anche Yumi avesse un fratellino o una sorellina.”
“Sei sicura, Bra? Hai appena detto che vorresti essere maggiormente coinvolta negli affari dell’azienda. Un altro figlio ti terrebbe lontana dal lavoro per parecchio tempo.”
“E’ da un po’ che ci rifletto, Pan. Questo sarebbe il momento migliore per avere un altro figlio. E poi lo sai, Goten adora i bambini, dovresti vederlo quando gioca con Yumi o con i tuoi figli.”
“Beh se sei convinta, allora dovresti dire a mio zio di darsi da fare, invece che flirtare con le oche che girano qui alla Capsule Corporation.”
Pan con lo sguardo indicò lo zio che chiacchierava divertito con un’impiegata.
“Ma cosa… ancora quella lì!” esclamò infastidita Bra.
“Per caso la conosci?” chiese Pan.
“Altroché. È una stagista della nostra azienda. Da quando è arrivata qui, non fa altro che ronzare dietro mio marito. Ma questa volta non gliela farò passare liscia, puoi starne certa.” spiegò la turchina, prima di raggiungere il marito.
“Bra, aspetta…” provò inutilmente a fermarla la cognata.
“Ahahahah!” rise Goten assieme alla stagista, una bella ragazza sulla ventina dai capelli rossi e ricci.
“Che cosa c’è di divertente?” domandò Bra, lanciando un’occhiataccia all’altra presente.
“Oh ciao amore. Nulla, Jenny mi stava raccontando un episodio capitato a un nostro collega qualche giorno fa.” rispose Goten.
“Tornatene al lavoro, se ci tieni ancora al tuo posto.” ordinò la turchina.
“D-d’accordo. Mi scusi, signora Son.” si congedò la ragazza e appena furono soli, Bra calpestò il piede al marito e se ne andò via.
“Ahia! Bra! Perché?” si lamentò Goten.
“Sei sempre il solito, zio Goten. Devi per forza fare il carino con ogni ragazza che lavora qui?” lo richiamò Pan.
“Pan, che ci fai qui?” domandò suo zio.
“Sto aspettando Trunks. Tu, piuttosto, faresti meglio a raggiungere Bra. È molto importante.” consigliò la nipote.
“D’accordo.” annuì lui.
 
Nel frattempo, in una casa sui monti Paoz, Chichi e Videl si erano messe al lavoro per il compleanno di Gon e con loro si era unita anche Yumi, la figlia di Goten e Bra. La bambina infatti, per via degli impegni lavorativi dei genitori, trascorreva i pomeriggi assieme alla nonna e alla zia.
“Yumi cara, che ne diresti di decorare quei biscotti?” chiese Chichi.
“Sì, nonna.” rispose la bimba, facendo un ottimo lavoro.
“Brava, tesoro!” si complimentò la nonna.
“Eheheh! Yumi è davvero in gamba, non trovi?” commentò Videl.
“Puoi dirlo forte, Videl. Ha appena cinque anni e sa fare molte più cose di sua madre. Non mi sorprenderei se un domani ci pensasse lei a preparare da mangiare per i suoi genitori.” affermò Chichi.
“Devi per forza infierire su Bra? Lo sai che è troppo impegnata col lavoro.” la difese Videl.
“Hmph! Il lavoro è solo una scusa. La verità è che non ha mai avuto alcun interesse a cucinare, nonostante le avessimo dato la nostra disponibilità per insegnarle tutto. Ma che razza di moglie e madre è?”
“Adesso non esagerare. Bra anni fa aveva promesso a Bulma che sarebbe diventata vicepresidente della Capsule Corporation e intende mantenere la sua parola. E poi non ci può fare nulla, non è mai stata abituata a cucinare.”
“Questo è vero. Del resto non si può pretendere a una sangue reale di fare la cuoca.”
“Chichi!”
“D’accordo, come non detto.”
“Nonna Chichi! Guarda che ho fatto!” la chiamò Yumi, mostrandole alcuni biscotti decorati.
“Ottimo lavoro, piccola! Urgh!” mugugnò all’improvviso Chichi, toccandosi il petto.        
“Chichi, che hai?” chiese Videl, ma la donna anziana non rispose e crollò a terra. “No! Chichi! Rispondi!” provò a risvegliarla la nuora, con la piccola Yumi che osservava in silenzio spaventata.
 
Intanto, alla Capsule Corporation, Goten raggiunse Bra, ancora ignaro di quello che era successo alla madre.
“Bra!” la chiamò lui.
“Che vuoi?” replicò la moglie.
“Si può sapere perché mi hai colpito? E soprattutto perché hai minacciato Jenny di licenziarla?” chiese Goten.
“Non sono affari che ti riguardano. Qui alla Capsule Corporation c’è spazio solo per chi lavora sodo e non per chi vuole fare salotto.” rispose sgarbata Bra.
“Può darsi, ma le assunzioni e i licenziamenti sono competenza del presidente della Capsule Corporation, ovvero tuo fratello. E poi Jenny s’impegna tanto al lavoro, non è giusto che tu voglia cacciarla.”
“Hmph! L’unico impegno che vedo è quello di sedurre te.”
“Ma cosa stai dicendo?”
“Ho visto come ti guarda e tu non fai nulla per prendere le distanze. Anzi, stai al suo gioco e sembra che ti diverta. Ormai ti conosco benissimo, Goten Son. Il lupo perde il pelo ma non il vizio.”
“Ahahahah!” rise Goten. Ogni volta che sua moglie lo vedeva in compagnia di qualche collega, si irritava sempre e a volte andava di matto, com’era successo poco fa. Del resto, fin dal suo arrivo era diventato molto ambito tra le impiegate della Capsule Corporation, ma lui non aveva occhi che per sua moglie e per la loro bambina.
“Si può sapere perché stai ridendo? Sono serissima.” replicò indispettita Bra.
“Scusami. Beh non ti nascondo che è carina, ma tu sei molto più bella di lei e, cosa più importante, sei mia moglie e l’unica donna che amo.” disse il marito.
“Hmph! Se pensi d’incantarmi con le tue parole, ti sbagli di grosso.”
Goten a quel punto la trascinò verso di sé e la baciò. “Adesso mi credi?”
“Che stai facendo? Siamo al lavoro.” protestò lei, rossa in viso.
“Che strano, sembrava che tu mi desiderassi. Poco fa Pan mi ha detto che dovevi parlarmi di qualcosa d’importante.”
“Beh in effetti è così. Goten, io…”
“Eh? Il cellulare. È Videl.”
“Come mai ti sta chiamando a quest’ora?”
“Non ne ho idea. Forse riguarda Yumi. Pronto? Ciao, Videl. Dimmi.”
Dopo qualche secondo, Goten rimase in silenzio, bloccato come una statua, al punto da far cadere il proprio cellulare a terra. L’espressione divertita di poco fa aveva lasciato spazio a una di terrore.
“Goten, che sta succedendo?” domandò preoccupata Bra.
“Mia madre… sta male...” balbettò lui.

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Capitolo 2
*** Un ritorno infelice ***


Accadde tutto nell’arco di pochi giorni: dopo il malore, Chichi fu portata in ospedale e la visita portò brutte notizie. Le sue condizioni si erano aggravate e le restavano ormai pochi giorni di vita, in cui decise, contro il parere dei medici, di trascorrerli a casa con la propria famiglia.
“Mamma, come ti senti?” domandò Gohan.
“Sempre la stessa, Gohan. Ormai aspetto che tutto questo finisca.” rispose la madre, ormai indebolita dalla malattia.
“Mamma… non ci lasciare, ti prego!” singhiozzò Goten.
Chichi guardò dolcemente il figlio e l’accarezzò. “Stai tranquillo, Goten. Ormai sei cresciuto, hai una moglie e una figlia. Devi continuare a vivere la tua vita senza di me.”
“Sì, però…”
“Prima o poi tutti quanti dobbiamo lasciare questo mondo, anche se avrei voluto che questo momento arrivasse il più tardi possibile.”
“Spero che il nonno arrivi in tempo.” disse Pan.
“Ne dubito fortemente. Ho come l’impressione che Kakaroth non tornerà mai più.” commentò Vegeta.
“No, non è vero! Io sento che arriverà! Mio nonno mantiene sempre le promesse!” esclamò la nuora.
“Pan, vorrei anch’io che Goku tornasse, ma cerca di essere realista. Non si è fatto vedere al funerale di mia madre, la prima amica che ha conosciuto nella sua vita, non è venuto al nostro matrimonio e a quello di Goten e mia sorella e non è stato presente alla nascita dei bambini. Credi che tornerà proprio adesso?” domandò Trunks.
“Trunks…” mormorò delusa la moglie. Sapeva che Trunks non aveva tutti i torti. I primi tempi dopo la sua partenza, il nonno aveva fatto delle brevi apparizioni, seppur per pochi minuti, ma poi era nuovamente sparito dalla vita di tutti, senza lasciare alcuna traccia.
“Pan ha ragione. Il mio Goku tornerà.” disse Chichi.
“Mamma, ma papà non si fa vedere da sette anni.” cercò di smentirla Gohan, anche lui ormai sfiduciato all’idea di un ritorno del padre.
“Il mio Goku tornerà. Me l’ha promesso.” affermò ancora la madre.
“Oh, papà. Cerca di tornare. Non puoi mancare adesso.” pensò Goten.
All’improvviso, Goku comparve dal nulla a casa sua, come se avesse sentito i pensieri di Goten e al tempo stesso le parole di Pan.
“Papà!!!!” esclamarono sorpresi Gohan e Goten.
“Goku!!!!” fece altrettanto Trunks.
“Ehi! Ma è Goku!” indicò Videl.
“Kakaroth!!!!” lo chiamò Vegeta.
“Nonno!!!!” Pan corse ad abbracciare il suo caro nonno. Nessuno credeva ai propri occhi, ma Goku era di nuovo tornato, anche se non nel momento migliore.
“Pan, piccola mia. Non piangere.” le accarezzò la testa Goku.
“Mi sei mancato, nonno!” singhiozzò la nipote.
“Ciao, ragazzi. Come va?” salutò tutti il buon sayan.
“Goku…” balbettò Chichi.
“Amore, come stai?” chiese il marito appena la vide a letto.
“Me ne sto andando.” rispose la moglie.
“Oh,no! Ma cosa ti è successo?” domandò ancora Goku.
“Purtroppo la mamma era malata da tempo, ma qualche giorno fa ha avuto una crisi e le sue condizioni sono peggiorate. Ormai le resta poco da vivere.” spiegò Gohan.
“Non ci credo…” commentò incredulo lui.
“Sapevo che saresti tornato. Tu le promesse le mantieni.” disse Chichi.
“Mi sei mancata tantissimo, cara.”
“Anche tu, tesoro. Mi dispiace non poterti stare ancora accanto, non cucinare qualcosa per te o non passare un po’ di tempo insieme ai nostri nipotini, ma purtroppo la mia ora è giunta.”
“I nostri nipotini…”
“Gon, Yumi e Nari. Li abbiamo lasciati con Bra a casa sua. Dopo te li faremo conoscere, nonno.” disse Pan.
“Hmph! Come vedi, hai perso tante cose mentre eri via.” intervenne Vegeta, con tono freddo.
“Vegeta…” mormorò Goku.
“Del resto non c’è da meravigliarsi, è il tuo modo di fare. Abbandoni la tua famiglia e sparisci senza lasciare traccia. Il tutto mentre una tua cara amica stava lentamente morendo.” aggiunse il principe dei sayan.
“Non è così. Voi mi siete mancati e Bulma…”
“Stai zitto, Kakaroth!!! Non voglio sentire una parola da te!!! Facevi meglio a restare con Shenron, invece che tornare qui!!!”
“Adesso piantala, Vegeta!!! Mia madre sta morendo! Vuoi renderle brutti i suoi ultimi momenti di vita?” lo rimproverò Gohan.
“Hmph! D’altronde uno che non va al matrimonio della nipote che l’ha atteso per anni e del suo secondo figlio…” continuò ancora Vegeta.
“Ho detto basta!!!!” lo interruppe ancora in malo modo il figlio maggiore di Goku e Chichi, stufo del suo atteggiamento.
“Papà, per favore, calmati!” lo pregò Trunks.
“Adesso zitti tutti quanti!!!!!!” gridò Chichi, prima di tossire fortemente e toccarsi il petto per il dolore.
“Mamma, non ti sforzare!” la calmò Goten.                             
“Come vorrei… essere di nuovo…  giovane… così urlerei più forte.” ansimò la donna anziana.
“Scusaci per il casino, mamma.” disse Gohan.
“Chichi…” mormorò Goku, sconvolto. Era sofferente e ormai aveva capito anche lui che stava per andarsene via.
“Aaahhh! Il mio tempo qui… è finito! Addio Goku… sono felice …di averti… rivisto… per un’ultima volta…” concluse lei, prima di spirare.
“Chichi! Chichi!!! Chichi!!!!!!” urlò in ginocchio il marito, prima di scoppiare in lacrime.
“Addio,mamma.” singhiozzò Goten.
“Mi dispiace, Goten.” l’abbracciò Trunks.
“Perché? Perchèèèèèèè????????” si disperò ancora Goku.       
“Papà… non dare retta a Vegeta. Noi ti vogliamo bene, lo sappiamo che non vai lontano con Shenron per il piacere di farlo, ma che hai le tue ragioni. Anzi siamo felici di rivederti.” cercò di consolarlo Gohan.
“Grazie, figliolo.” disse il padre, prima di fissare per un’ultima volta il corpo senza vita della moglie. “Chichi, amore mio. Ti prometto che ci rivedremo.” pensò lui.
Chichi alla fine era morta, ma con la soddisfazione di aver rivisto il proprio marito per un’ultima volta. Goku era completamente distrutto: si sentiva in colpa per essere stato così tanto tempo lontano da Chichi, dalla famiglia e dagli amici e sapeva che questa volta non ci sarebbero state le sfere del drago, neanche quelle di Namek, per resuscitare sua moglie. Tuttavia, nonostante la sua lunga lontananza, nessuno ce l’aveva con Goku, anzi, tutti erano contenti per il suo ritorno, tranne Vegeta, che era stranamente infuriato con lui.  
 
Intanto, nell’aldilà…
“Questo posto… mi sembra di esserci stata in passato…” mormorò una donna dai capelli corvini raccolti.
“Chichi!” la chiamò una voce familiare alle sue spalle.
“Ma questa voce… Bulma! Sei tu?” esclamò sorpresa Chichi appena si voltò.
“Sì, sono io.” annuì la turchina.
“Quanto tempo!” l’abbracciò l’amica. “Quindi… siamo in paradiso?”
“Proprio così. E guardati, anche tu sei tornata giovane e bella come me.”
“Sul serio?”
Bulma tirò fuori uno specchietto e lo mostrò all’altra donna. “Allora? Che ne pensi?”
“Hai ragione. A parte l’aureola, sono io in carne ed ossa, e più giovane di prima.” osservò Chichi.
“A quanto pare Goku deve aver chiesto a re Enma e a Baba di mantenere il tuo corpo dopo la morte, com’era successo a me.”  spiegò la sua consuocera.
“Goku…” s’intristì Chichi, prima di crollare in ginocchio.  “Proprio ora che è tornato… me ne sono andata. Non è giusto!” singhiozzò lei, disperata.
“Mi dispiace tantissimo, cara. Purtroppo il tuo tempo sulla Terra era terminato. Però guarda il lato positivo. Sei riuscita a rivederlo e hai potuto goderti i nostri nipotini. Nari è ancora piccola, ma Gon e soprattutto Yumi conserveranno per sempre il ricordo della loro nonna, cosa che non potranno fare con me.” cercò di consolarla Bulma.
Chichi annuì in silenzio, rendendosi conto che l’amica aveva ragione. Bulma infatti non aveva avuto la sua stessa fortuna di conoscere i bambini, di vederli nascere, o di trascorrere del tempo con loro.
“Non so se potrà esserti di consolazione, ma sono felice di rivederti. E comunque non preoccuparti per Goku, qualcosa mi dice che prima o poi lo rivedremo. È stato lui ad accogliermi in paradiso quando sono morta.” raccontò la scienziata.
“Davvero?”
“Goku è ancora legato a Shenron. È tornato sulla Terra, ma probabilmente non ci resterà a lungo. Chissà, mentre sarà in viaggio, potrebbe fare un salto nell’aldilà, e a quel punto potrai riabbracciarlo. Io invece dovrò ancora pazientare prima di rivedere Vegeta, e il suo stato d’animo mi preoccupa non poco.”
“Che vorresti dire?”
“Hai visto anche tu come ha reagito mio marito al ritorno di Goku.”
“Già. Persino mentre morivo, Vegeta non ha avuto il tatto di comportarsi bene e di mettere da parte le proprie questioni con Goku, di cui non sapevo niente.”
“Purtroppo Vegeta non è riuscito a superare del tutto il dolore per la mia morte, nonostante la presenza di Trunks, Pan e dei loro bambini. È un nonno amorevole, adora Gon, Nari e Yumi, ma il fatto che Goku sia sparito in tutti questi anni l’ha mandato su tutte le furie al punto da provare rancore nei suoi confronti.”
“Non capirò mai questi sayan.”
“Nemmeno io. Certo che abbiamo dei gusti molto particolari in fatto di uomini.”
“Ahahahah! È vero. Però non mi pento di aver sposato Goku, nonostante le sue lunghe assenze. Abbiamo sofferto e litigato, ma il mio amore per lui è rimasto immutato.”
“La stessa cosa vale per me con Vegeta.”
“Spero che quei due riescano a fare pace e che Goku si faccia apprezzare dai nostri nipotini.”
“Su questo ci puoi mettere la mano sul fuoco. Goku avrà i suoi difetti, ma non esiste persona più buona e simpatica di tuo marito. Sarà sicuramente un bravo nonno per Gon, Yumi e Nari.”
“Hai ragione, Bulma.”
“Bene, visto che sei già qui, ti mostro il paradiso. Così ne approfitti per rivedere i tuoi genitori.”
“Volentieri. Andiamo.” annuì Chichi, con i pensieri rivolti a Goku, ai suoi figli e ai suoi nipoti che d’ora in poi avrebbe vegliato dal paradiso assieme a Bulma.

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Capitolo 3
*** L'incontro con i nipoti ***


Dopo i funerali di Chichi, Gohan si trasferì a casa dei genitori assieme a Videl per fare compagnia al padre, che in quella casa era rimasto solo e chissà per quanto. Goku non aveva detto nulla, ma tutti erano più o meno consapevoli che la sua permanenza non sarebbe stata definitiva e che prima o poi sarebbe ripartito con Shenron. Nonostante ciò, Pan e Goten cercarono di fargli recuperare il sorriso che aveva perso in questi tristi giorni.
“Pan. Goten. Siete arrivati. Entrate, su.” li fece accomodare Videl.
“Ciao, mamma. Il nonno è in casa?” chiese Pan.
“Sì, ci sta aiutando con i pacchi.” rispose la madre.
“Ciao, ragazzi.” li salutò Goku.
“Vedo che sei occupato, papà.” osservò Goten.
“Gohan e Videl hanno deciso di trasferirsi qui da me, così sto dando una mano a sistemare le loro cose. Personalmente non lo ritenevo necessario, ma hanno insistito così tanto che non me la sono sentita di rifiutare la loro proposta.” spiegò il padre. “Ma ditemi, di cosa avete bisogno?”
“Ecco, noi avevamo pensato di presentarti ai bambini.” propose Pan.
“Davvero? Mi piacerebbe conoscerli, ma come faccio con questi pacchi?”
“Non preoccuparti, papà. Io e Videl ce la caveremo da soli.” lo rassicurò Gohan.
“Giusto. Vai a casa di Goten. Gon, Yumi e Nari saranno sicuramente felici di conoscerti.” aggiunse Videl.
“D’accordo. Allora vado. Appoggiatevi a me, ragazzi.” disse Goku.
“Okay.” annuirono Goten e Pan, che però si guardarono interrogativi, rendendosi conto di essere rimasti allo stesso punto di partenza.
“Nonno, c’è qualche problema?” chiese Pan.
“Ehm… in effetti sì. Non ho idea di dove sia casa di Goten.” spiegò imbarazzato il nonno, facendo ridere tutti i presenti.
“Eheheh! Non hai tutti i torti, papà. L’ultima volta che sei stato qui, vivevo ancora con la mamma.” disse Goten. “Dopo il matrimonio mi sono trasferito a West City. Ho preso un piccolo appartamento vicino alla Capsule Corporation. Ma non preoccuparti, ti basterà semplicemente individuare l’aura di Bra. In questo momento è a casa nostra con i bambini.”
“Okay.” Goku si concentrò e grazie al suo teletrasporto lui, Pan e Goten si ritrovarono in un battibaleno a casa di quest’ultimo.
“Eccoci arrivati.” disse Goten.                   
“Hmm…dunque è qui che vivi, Goten?” domandò il padre, mentre osservava la nuova abitazione.
“Proprio così. Sai, all’inizio io e Bra avevamo pensato di vivere sui monti Paoz assieme alla mamma, per non lasciarla sola, ma lei insistette che restassimo a West City e che ci prendessimo una casa tutta nostra. Non è spaziosa come quella di Trunks e Pan, ma io, Bra e Yumi ci troviamo benissimo qui.” raccontò il figlio.
“Capisco. La mamma dev’essere stata orgogliosa di te.”
“Già. Ha appoggiato subito la nostra unione ed è sempre stata disponibile con noi. Specialmente ogni volta che io e Bra dovevamo stare lontani da nostra figlia per via del lavoro.”
“Mi spiace non essere stato presente ai vostri matrimoni.”
“Non ti devi sentire in colpa, nonno.” cercò di rassicurarlo Pan.
“Invece sì, Pan. Chissà come ci siete rimasti male tu e Goten.” insistette Goku.
“Dovunque ti trovavi, sappiamo che per te era impossibile tornare sulla Terra. Ora non pensiamo più al passato. La cosa importante e che sei qui con noi, a prescindere da quanto tempo resterai.” replicò la nipote.
“E poi diciamolo. Se io e Pan ci siamo sistemati con Bra e Trunks, è stato anche merito tuo.” disse Goten.
“Che vorresti dire?” chiese il padre.
“Dopo la tua partenza, sei comparso più di una volta a consolarci e sostenerci. Senza le tue parole, io e Bra non avremmo mai risolto le nostre incomprensioni. Non l’avrei salvata quella sera in discoteca quando il suo ex stava per violentarla, non ci saremmo mai sposati e Yumi non sarebbe nata.” spiegò il figlio
“Mentre io mi sarei fatta prendere dai sensi di colpa quando Trunks aveva rischiato la sua vita per proteggermi da Hyper Bu e probabilmente l’avrei lasciato. Ecco perché non proviamo alcun rancore nei tuoi confronti, nonno. Sei sempre rimasto al nostro fianco, anche dopo la tua partenza con Shenron.” aggiunse Pan, abbracciando il nonno. “Ti vogliamo bene tutti quanti, compreso Vegeta. Non dimenticarlo.”
“Su questo non ne sono sicuro. Non mi rivolge più la parola e cerca di evitarmi ogni volta che c’incontriamo.” smentì Goku.
“Nonno, io vivo con lui e ti assicuro che si comporta così a causa della morte di Bulma. Probabilmente deve aver considerato la tua assenza al funerale una mancanza di rispetto nei confronti di quella che era una tua cara amica.”
“Non è così, Pan. Io ho rivisto Bulma dopo la sua morte.”
“Che vorresti dire?”
“Sapevo che era malata e che non le sarebbe rimasto molto da vivere, ma in quel momento non mi era possibile scendere sulla Terra, così ho deciso di accoglierla nell’aldilà dopo la sua morte, chiedendo a re Enma di lasciarle il suo corpo.”
“Perché non l’hai detto a Vegeta?”
“Stavo per farlo, ma lui mi ha urlato contro. E dopo quello che è successo a tua nonna, ho avuto altro a cui pensare. Ma questo non cambierebbe le cose, Pan. Sono stato lontano da tutti per tanti anni e ho pensato solo a me stesso, invece che a mia moglie e alla mia famiglia. Sono contento che tu, tuo padre e Goten mi abbiate perdonato, ma non posso biasimare Vegeta se non vuole fare altrettanto.”
“Non pensiamoci più, papà, okay? Adesso siamo qui per i bambini. Seguimi.” disse Goten, conducendo il padre in camera della figlia, dove si trovavano Bra e i bambini. “E’ permesso?”
“Goten. Pan. E ci sei anche tu, Goku.” replicò Bra appena li vide.
“Ciao, Bra. Ne è passato di tempo.”  la salutò il buon sayan.
“Papà!” esclamò la piccola Yumi, correndo verso di lui.
“Ciao, principessa!” la prese in braccio Goten e la mostrò al padre. “Papà, questa bellissima bimba è mia figlia Yumi.”
“Incredibile. Assomiglia tantissimo a Bulma.” commentò sorpreso Goku. “Ciao, Yumi. Io sono Goku, il tuo nonnino.”
“Nonno Goku?” domandò la bimba.
“Sì, piccola. Sono io. Posso prenderla in braccio?” chiese il sayan al figlio.
“Ma certo.” gliela passò Goten.
“Nonnino!” l’abbracciò la bimba.
“Eheheh!” sorrise Goku, ricambiando l’abbraccio.
“Nonno, lui invece è mio figlio Gon.” lo presentò Pan.
“Nonno Goku?” domandò il piccolo Gon, che si avvicinò al buon sayan, osservandolo con grande curiosità.
“Ciao, Gon.” lo salutò Goku.
Il bambino fece un salto e provò a sferrare un calcio sul volto di Goku, che però riuscì a parare.
“Gon!” lo richiamò la madre.
“Urka! Che colpo!” si complimentò Goku.
“Allora tu sei davvero nonno Goku.” disse Gon. “La mamma diceva che sei il più forte di tutti.”
“Eheheh! Ma anche tu sei fortissimo, Gon.”
“Davvero?”
“Sì. Ma adesso fatti abbracciare.”
 Il bimbo annuì e abbracciò il suo bisnonno.
“Sono felice di conoscervi, bambini.” disse contento Goku, accarezzando Gon e Yumi.
“Lei infine è Nari, l’ultima arrivata di casa Brief. Ha appena un anno.” la mostrò Bra, prima di consegnarla al suocero.
“Ciao, piccolina!” la salutò Goku, facendo sorridere la bimba. “A parte il colore dei capelli, ti somiglia moltissimo, Pan.”
“Già. Lo dicono tutti.” replicò la nipote.    
“E’ incredibile come passa il tempo. Fino a ieri tu, Bra, Goten e Trunks eravate dei ragazzi spensierati, mentre adesso siete degli adulti responsabili e con dei figli.”
“Pan, è ora. Mio fratello ci sta aspettando al lavoro.” l’avvisò Bra. “Ci pensate voi a Yumi?”
“Certamente. Andate pure.” la rassicurò Pan. “Senti, nonno, ti va di uscire con i bambini? Tra poco Goten e Bra dovranno andare al lavoro e non finiranno prima di stasera.” propose poi la moretta.
“Volentieri.” replicò il buon sayan. “Bambini, che ne direste di fare un giro fuori con il vostro nonnino?”
“Okay.” annuirono Gon e Yumi.
“Divertitevi.” li salutarono Goten e Bra.

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Capitolo 4
*** Un'altra minaccia ***


Goku, Pan e i bambini trascorsero il pomeriggio in un parco giochi, divertendosi come matti. Gon e Yumi erano molto felici di aver conosciuto quel simpatico nonno di cui avevano sentito parlare dai racconti dei genitori e visto solo nelle foto di famiglia. La stessa gioia la provava anche Goku, che dopo tanti anni di lontananza poteva passare del tempo con i propri nipotini e in cuor suo sperava di vederli crescere e chissà, magari allenarsi con loro, anche se con Yumi sarebbe stato molto difficile. A differenza del cugino, infatti, la figlia di Goten e Bra sembrava una bimba terrestre come tante altre, e non aveva alcun interesse per i combattimenti. In compenso era molto affettuosa e la cosa non poteva che far piacere a Goku.
“Bene, bambini. Vi siete divertiti oggi?” chiese il buon sayan.
“Sì, nonno.” risposero Gon e Yumi.
Mentre Goku, Pan e i bambini uscivano dal parco giochi, un’onda cadde a pochi metri davanti a loro, causando una piccola esplosione che li allarmò.
“Ma cosa…” mormorò Pan.
“State bene?”  chiese Goku.
“Sì, nonno.” rispose Gon.
“Aiuto!!!” gridò la piccola Yumi, che era stata trascinata in volo da un losco personaggio.
 “Yumi!!!!!” la chiamò Pan.
“Tranquilla, Pan. Ci penso io.” la rassicurò Goku, raggiungendo immediatamente il tizio misterioso col suo teletrasporto. “Chi sei tu? Cosa credi di fare?”
“Mi chiamo Tombik e vengo dal pianeta Bunk. Il mio imperatore mi ha inviato sulla Terra per eliminare voi Sayan.” rispose l’altro.
“Lascia andare immediatamente la bambina o te la farò pagare.” lo minacciò il sayan.
“D’accordo. Come vuoi.” l’accontentò il nemico.
“Aiuto, nonno!!!!!!!” gridò Yumi mentre precipitava a terra.
“Brutta carogna!” lo insultò Goku. “Aspetta, piccola!” il buon sayan provò a salvare la nipotina, ma fu colpito alle spalle dal nemico, che lo schiantò a terra con un onda.
“Nonno!!!!!” esclamò Pan.
“Non devi mai abbassare la guardia con il tuo nemico.” disse Tombik.
“Sei un vigliacco! Mi hai colpito alle spalle!” si lamentò Goku, che per fortuna non si era fatto nulla.
“Gon, tieni tua sorella.” disse Pan, affidandogli la sorellina.
“Sì, mamma.” annuì il figlio, prendendola in braccio.
Con un abile scatto, Pan riuscì ad afferrare in tempo la piccola Yumi. “Stai tranquilla, Yumi. Va tutto bene.”
“Preparati.” l’avvisò Goku, pronto al combattimento.
“Sono pronto, Sayan.” replicò Tombik.
“Dunque sei un Bunkiano. Non capisco come mai vi ostiniate a invadere questo pianeta, nonostante il vostro imperatore c’abbia lasciato la pelle. Ma ti assicuro che ti pentirai di essere sceso sulla Terra. Hai scelto il momento sbagliato per batterti contro di me.” lo minacciò il sayan. Il nemico non rispose e sferrò un gancio destro a Goku, che però lo parò.
“Grrrrrr!!!” ringhiò Tombik, che si scatenò con una serie di calci e pugni, ma Goku continuò a schivarli tutti e contrattaccò con un pugnò sullo stomaco e un attacco alla schiena, facendolo schiantare a terra.
“Sì!!!” esultò Pan.
“Sei forte, nonno Goku!!!!” fece altrettanto Gon.         
“Non ti nascondere! Esci fuori!” lo invitò Goku.
“Vi distruggerò, dannati sayan!!!” urlò di rabbia Tombik, che lanciò un attacco energetico contro Pan e i bambini.
“Adesso ne ho abbastanza!” esclamò il buon sayan, che si posizionò davanti ai nipoti e sferrò il suo attacco decisivo. “Ka-me-ha-me-haaaaaaa!!!!”
“Che cosa? Noooooooooo!!!!” gridò il nemico, prima di essere spazzato via per sempre dalla faccia della Terra.
“Avete visto, piccoli? Nonno Goku è il più forte di tutti.” disse Pan, ma Goku rimase in silenzio, pensieroso. Il ritorno di un Bunkiano, seppur molto debole, presagiva nuove battaglie. Pan intuì subito la sua preoccupazione. “Nonno… chi era quel mostro che ha tentato di rapire Yumi?”  chiese la nipote.
“Non l’avevi riconosciuto? Era un Bunkiano.” rispose il buon sayan.
“Cosa???? Ancora non vogliono lasciarci in pace?”
“A quanto pare no. Per fortuna quel soldato non era niente di che, ma sono convinto che potrebbero arrivarne altri forti come quelli che avevamo affrontato qualche anno fa.”
“E allora cosa pensi di fare?”
“Li dobbiamo fermare. Pan, chiama Trunks, raccontagli quello che è successo e chiedigli di preparare l’astronave che abbiamo utilizzato io, te e lui per cercare le sfere del drago. Ho intenzione di andare nel pianeta Bunk e risolvere la faccenda una volta per tutte, in modo che non mettano più piede sulla Terra.”
“D’accordo, nonno. Ci vediamo a casa per discuterne meglio.”
“Va bene.”
 
Subito dopo l’incidente, Goku e gli altri si riunirono a casa di Trunks. Pan raccontò a tutti dell’incontro con il soldato bunkiano e si cercò una soluzione per sistemare la potenziale minaccia.
“Papà ha ragione. Li dobbiamo fermare prima che possano fare altri danni sulla Terra. E credo proprio che l’unico modo sia risolvere il problema alla radice, ovvero partire per il pianeta Bunk.” disse Gohan.
“Sì, ma chi c’andrà?” domandò Goten.
“Effettivamente noi lavoriamo. Non possiamo mollare tutto per raccontare qualcosa a cui nessuno crederebbe.” aggiunse Trunks.
“Avete ragione. E purtroppo nemmeno io potrò muovermi, quindi toccherà a mio padre e a Vegeta andare nel pianeta Bunk.” decise Gohan.
“Che cosa????? Io e Kakaroth?????” protestò Vegeta.
“Papà, in effetti tu e Goku non lavorate e siete i guerrieri più forti dell’universo. Nessuno meglio di voi potrebbe fermare il nuovo imperatore bunkiano.” disse Trunks.
“L’hai forse dimenticato che non è venuto al funerale di tua madre? Per non parlare del tuo matrimonio!” gli ricordò il padre, con tono alterato.
“Vegeta, adesso stai esagerando.” provò a calmarlo Goku, ma il principe dei sayan, ormai fuori di sè, gli sferrò un pugno in faccia, facendolo cadere a terra.
“Che diavolo stai combinando, Vegeta????” lo rimproverò Gohan.
“Io con questo idiota non andrò da nessuna parte! Per combattere a uno stupido torneo è sempre pronto a tornare sulla Terra, ma per andare a trovare una sua cara amica che sta morendo se ne frega completamente!” spiegò Vegeta.
“Papà, non dire così. Lo sai che Goku era con Shenron e che non poteva raggiungerci.” lo difese Trunks.
“Non m’importa di quello che faceva con quello stupido drago, che tutto all’improvviso si è scocciato di esaudire desideri, come se li utilizzassimo per scopi malvagi! Fatto sta che non c’era!”
“Vegeta, io volevo bene a Bulma. Se mi fosse stato possibile scendere sulla Terra, avrei fatto di tutto per tornare. Non sapevo neanche che Chichi stesse morendo quando sono arrivato.” disse Goku.
“Kakaroth… io non ti perdonerò maiiiiiiii!!!!!!!!!!!!”  urlò Vegeta, che si trasformò in Super Sayan, mettendo a soqquadro la casa.
“Aiuto, papà!!!!” strillò la piccola Yumi.
“Calmati, Vegeta!!! Stai spaventando la bambina!!!” lo rimproverò Goten.
“Adesso ne ho abbastanza!!!!” intervenne deciso Gohan. “Vegeta, non m’interessano i tuoi problemi con mio padre. Lui non poteva raggiungere Bulma, così come poteva essere presente ai matrimoni dei ragazzi. Devi smetterla di comportarti in questo modo, adesso dobbiamo pensare a proteggere la Terra. Quei vigliacchi hanno tentato di rapire nostra nipote, te ne rendi conto????”
“Come osi alzarmi la voce? Si dà il caso che io sia il principe dei Sayan e non ricevo ordini da quelli come te!” replicò Vegeta.
“Papà, Gohan ha ragione. Per favore, fallo per me e per Trunks. Quel mostro poteva far del male a Yumi. Se la mamma fosse viva, ti avrebbe chiesto la stessa cosa.” lo pregò Bra.
“Bra… e va bene. Avete vinto.” si arrese il padre. Per il momento doveva accantonare le questioni personali con Kakaroth, almeno finché non avrebbero sistemato questa nuova scocciatura.
“Mi fa piacere che tu l’abbia capito,Vegeta.” disse Goku.
“Kakaroth. Non osare avvicinarti a me.” l’avvisò Vegeta.
“E dai, non essere permaloso.”
“Ti ho detto che non mi devi toccare!!!!!”
“Io partirò con loro.” decise Pan.
“Che cosa? Non se ne parla proprio.” si oppose il marito.
“Trunks, non vedi che tuo padre e mio nonno non smettono di litigare? Se li lasciassimo partire da soli, si distruggerebbero a vicenda ancor prima del loro arrivo su Bunk.” spiegò la moglie.
“Tesoro, ma se te ne andrai, Gon e Nari resteranno soli.”
“Non ti preoccupare, mentre sarai fuori per lavoro potrebbero stare con mia madre se non le dà fastidio.”
“Non c’è problema, tesoro. Mi occuperò io di loro.” disse Videl.
“Grazie, mamma. Benissimo, allora è deciso. Domani si parte.” concluse Pan.
“Hmph!” sbuffò Vegeta, prima di ritirarsi in camera sua a dormire. Non era certo entusiasta di partire, specialmente con Kakaroth, ma non poteva fare altrimenti.

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Capitolo 5
*** Partenza ***


L’incidente in cui erano stati coinvolti Goku, Pan e i bambini aveva allarmato tutti, in particolare Goten e Bra dopo quanto accaduto alla figlia. Ancora una volta il ritorno di Goku era stato provvidenziale, e non solo per aver salvato Yumi dalle grinfie di quell’alieno. Nonostante i timori per la nuova minaccia bunkiana, c’era comunque ottimismo: Goku e Vegeta erano guerrieri di altissimo livello e la loro presenza su Bunk avrebbe sicuramente tenuto i nemici lontani dalla Terra, evitando stragi e distruzioni come sette anni fa.
“Non hai idea di quanto mi sia spaventata dopo quello che mi ha raccontato Pan. Povera Yumi.” disse Bra, mentre raggiungeva il marito a letto.
“Già. Come se non bastasse, tuo padre c’ha messo del suo per terrorizzarla ancora di più. Come gli è saltato in mente di urlare e di trasformarsi in super sayan davanti alla bambina? Sa benissimo che Yumi ha paura dei suoi poteri.” replicò Goten.
“Papà è fatto così, non ci possiamo fare niente. C’è rimasto male che Goku non si sia presentato al funerale della mamma e ai nostri matrimoni.”
“Questo però non gli autorizzava a perdere il controllo in quel modo. I problemi con mio padre sono affar suo, non nostro, e soprattutto non deve mettere in mezzo i bambini.”
“Spero solo che Pan riesca a tenerli buoni durante il viaggio e che fermino quei dannati Bunkiani. Non voglio che Yumi passi un’altra brutta esperienza come quella di oggi pomeriggio.”
“Andrà tutto bene, amore. Mio padre è tornato e ci sarà anche il tuo. So che in questo momento sono ai ferri corti, ma qui c’è in ballo il destino del nostro pianeta e sono certo che collaboreranno per sventare questa minaccia. Piuttosto, mi chiedo chi sia il nuovo imperatore del pianeta Bunk.”
“Ammesso che sia nuovo. Non vorrei che Jalbok sia sopravvissuto. Quel mostro era riuscito a resistere persino alla Genkidama di tuo padre.”
“Non credo proprio. Era già ridotto male quando tornò sulla Terra e i nostri attacchi congiunti l’avevano eliminato per sempre. E poi, se fosse sopravvissuto, non pensi che c’avrebbe attaccati subito invece che aspettare sette anni?”
“Non hai tutti i torti.”
“Dev’essere per forza un’altra persona, qualcuno con le sue stesse ambizioni di conquista dell’universo. Beh peggio per lui, presto troverà pane per i suoi denti.”
“Ascolta, Goten… c’è una cosa che vorrei dirti. È da un po’ che te ne volevo parlare, ma dopo quello che è successo a tua madre ho preferito rimandare.”
“Certamente, non me la sono dimenticata. Pan mi aveva detto che si trattava di qualcosa d’importante.”
“Ed è così. Lo vorresti un altro figlio?”
“Cosa? Dici sul serio?”
Bra annuì. “Sai, credo che a Yumi farebbe bene avere un fratellino o una sorellina. A parte Gon, non frequenta altri bambini. Stava sempre con Videl o con tua madre, ma Chichi purtroppo non c’è più e tuo padre non so per quanto resterà con noi.”
“Hmm… in effetti non hai tutti i torti. Yumi è un po' introversa e credo che un fratellino o una sorellina potrebbe aiutarla ad aprirsi di più.”
“Ma a parte Yumi, a te non farebbe piacere allargare la nostra famiglia?”
“Certamente, Bra. Sarei felicissimo se tu mi regalassi un altro figlio. Però… ne sei sicura?”
“Che vorresti dire?”
“Da quando hai cominciato a lavorare per la Capsule Corporation, ti sei impegnata duramente per guadagnarti il posto di vicepresidente, ma finora Trunks non ti ha ritenuta pronta. Un altro figlio ti terrebbe fuori per molto. È vero, io adoro i bambini, amo nostra figlia con tutto me stesso, e mi diverto a giocare con Gon e Nari, o con i figli dei nostri amici, ma non ti chiederei mai di rinunciare al tuo lavoro per soddisfare un mio capriccio.”
“Goten, io non lo ritengo un capriccio. E poi è quello che voglio anch’io. Desidero avere un altro bambino.”
“Dici sul serio?”
Bra annuì convintissima.
“D’accordo. Allora non resta che darci da fare. Per Yumi e per la nostra famiglia.” “Sì.”
Marito e moglie si baciarono e si apprestavano ad andare oltre, ma qualcuno li fermò.
“Mamma! Papà!” li chiamò Yumi.
“Yumi!” fece altrettanto Bra.
“Piccola, che c’è?” chiese Goten.
“Posso dormire con voi?” domandò la bimba.
“Cosa? Ma veramente…” provò ad obiettare il padre.
“Certo, tesoro. Vieni, su.” accettò la madre.
La bimba salì sul letto dei genitori e si mise in mezzo a loro. Goten sospirò deluso per non essere riuscito a trascorrere la notte da solo con la moglie.
“Non ti preoccupare, caro. Riprenderemo quel discorso in un altro momento.” lo consolò con un bacio Bra.
“Come desideri. Buonanotte.” borbottò Goten.
“Buonanotte, papà.” disse Yumi, abbracciando il padre. Goten a quel punto s’intenerì e mise da parte la sua delusione.
“Buonanotte, principessa.” fece altrettanto Goten, dandole un bacio sulla fronte, prima di addormentarsi.
 
Il pomeriggio seguente, il gruppo si diede nuovamente appuntamento a casa Brief. Tutto era pronto per il viaggio di Goku, Pan e Vegeta verso il pianeta Bunk.
“Eccola qui.” disse Trunks, che lanciò a terra una capsula da cui comparve la storica navicella che tanti anni fa aveva accompagnato lui, Goku e Pan nel viaggio nello spazio alla ricerca delle sfere del drago.
“Spero che abbiate revisionato bene quell’affare. Non voglio avere altre scocciature durante il viaggio.” l’avvisò il padre.
“Stai tranquillo, papi. L’abbiamo provata stamattina ed è perfettamente funzionante.” lo rassicurò Bra.
“Eheheh! È rimasta precisa a come l’avevamo lasciata.” osservò Goku, dopo averla controllata da fuori e al suo interno.
“Già. Quanti ricordi. Sono così felice di viaggiare con te, nonno.”  aggiunse Pan.
“Anch’io, ma avrei preferito non metterti in mezzo. Adesso sei una mamma e il tuo posto dovrebbe essere accanto ai tuoi figli.”
“Hai ragione, ma non ti posso lasciare da solo con Vegeta. Lui è ancora arrabbiato con te.”
“Pan! Kakaroth! Salite!” li chiamò Vegeta.
“Arriviamo!” replicò Pan, prima di passare a salutare il marito. “Amore, io parto.”
“Spero tornerai il prima possibile. Comincio a sentire la tua mancanza.” la baciò Trunks, noncurante degli sguardi degli altri.
“Mamma! Mamma!” la chiamò il piccolo Gon, correndo verso di lei.
“Tesoro, che c’è?” chiese la madre.
“Voglio venire con te.” rispose il figlio.
“No, Gon. Tu devi restare con papà e con Nari. Io devo fare una cosa importante con i nonni, ma torneremo presto.”
“Non è giusto! Io voglio viaggiare nello spazio!”
“Gon…”
“Gon, ascolta.” intervenne Goku, accarezzandogli la testa per calmarlo. “Ti ricordi di quel cattivone che voleva far del male a Yumi? Potrebbero arrivarne altri come lui e c’è bisogno di qualcuno che protegga la Terra. Per questo devi restare qui, altrimenti Yumi e la tua sorellina finiranno in pericolo.”
Il bimbo, convinto dalle parole di Goku, annuì. “D’accordo, nonno Goku. Rimarrò sulla Terra e proteggerò Yumi e Nari.”
“Bravo, piccolino. Ti voglio bene.” l’abbracciò Goku. “Ti prometto che quando tornerò, c’alleneremo insieme, okay?
“Sì.”
“Buon viaggio!” salutarono tutti i presenti.
“Ciao a tutti. Ci vediamo.” fece altrettanto Goku, prima di salire sulla navicella assieme a Vegeta e Pan e partire alla volta del pianeta Bunk.
“Speriamo di tornare sulla Terra il prima possibile. Non voglio stare lontana da Gon e Nari troppo a lungo.” sospirò Pan, mentre vedeva il proprio pianeta dal vetro della navicella allontanarsi sempre di più.
“Siamo ancora nell’orbita terrestre. Se non te la senti, possiamo tornare indietro.” propose Vegeta.
“Mi dispiace, Vegeta, ma non ti posso lasciare da solo con il nonno.” rifiutò la nuora.
“Siete stati tu e mia figlia a insistere. Vi avevo detto che non volevo partire con Kakaroth.”
“E dai, Vegeta. Per quanto ancora vorrai tenere il broncio?” chiese Goku.
“Tu stai zitto! Nessuno ti ha interpellato!” replicò malamente il principe dei Sayan.
“Siamo appena partiti. Dobbiamo già iniziare a litigare?” li richiamò Pan.
“Hmph!” sbuffò Vegeta.
“Hai ragione, Pan. Abbiamo altro a cui pensare per il momento. Non vedo l’ora di arrivare su Bunk e affrontare il nuovo imperatore. Sono certo che sarà un avversario tosto come Jalbok.” cambiò argomento Goku.
“Capisco il tuo entusiasmo, nonno, ma ciò che conta è che la smettano una volta per tutte d’invadere la Terra. E se dovesse essere necessario, tu e Vegeta vi aiuterete a vicenda, sono stata chiara?” domandò la nipote, fissando il suo sguardo severo verso il suocero.
“Non ho bisogno dell’aiuto di nessuno per distruggere quei buffoni Bunkiani.” rispose il principe dei Sayan.
“Vegeta!” lo rimproverò Pan.
“Lascialo stare, Pan.” la fermò il nonno. “L’importante è che ognuno di noi faccia la propria parte per proteggere la Terra, non importa se insieme o da soli.”
“Hmph!” mugugnò ancora Vegeta, prima di rimettersi di nuovo ai comandi della navicella per accelerarne il passo.

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Capitolo 6
*** Imprevisti ***


Era trascorsa una settimana dalla partenza di Goku, Vegeta e Pan verso il pianeta Bunk. Nonostante il clima di tensione tra i due sayan, Pan era riuscita in un modo o nell'altro ad evitare pesanti liti tra loro, anche perché si erano promessi di rimandare le loro questioni in un altro momento. Tuttavia un piccolo imprevisto avrebbe rallentato il loro viaggio. Un meteorite infatti colpì la parte posteriore della navicella, causando uno scossone che allarmò i tre passeggeri.
“Ehi! Ma cosa…” disse Goku.
“Che sta succedendo? Questo rumore strano mi inquieta.” domandò Pan.
“A quanto pare un meteorite c’ha colpiti e uno dei motori della navicella si è danneggiato.” osservò Vegeta.
“Non è possibile. Questa navicella è sempre stata resistente ai meteoriti.” commentò incredula la nuora.
“Probabilmente quello che c’ha colpiti era abbastanza grosso.” ipotizzò il suocero.
“Accidenti! E adesso che facciamo?” chiese Pan, visibilmente allarmata.
“Non preoccuparti, Pan. Potremmo metterci al sicuro col mio teletrasporto e tornare sulla Terra.” cercò di tranquillizzarla Goku.
“Stai scherzando, nonno? Non possiamo abbandonare la navicella nel bel mezzo del nulla. E poi così dovremmo rifare il viaggio daccapo.” replicò la nipote.
“Però non possiamo nemmeno restare qui dentro.”
“Facciamo sosta in un altro pianeta. Così nel frattempo ripareremo la navicella.”
“Ce n’è uno nelle vicinanze. Vediamo cosa dicono i dati della navicella.” l’avvisò Vegeta.
“Allora?” chiese impaziente Goku.
“Vuoi aspettare????” replicò sgarbato il principe dei sayan.
“Piantatela. Non è il momento di litigare.” li richiamò Pan.
“E’ il pianeta Bryt. È abitato e le condizioni atmosferiche sono buone.” comunicò Vegeta.
“Quindi possiamo fermarci qui.” disse Pan.
“Sarebbe un’ottima idea. Forse troveremo qualcuno in grado di sistemare il motore.” commentò il suocero.
“E allora cosa aspettiamo? Andiamo su Bryt.” decise Goku.
“Hmph!” sbuffò Vegeta, prima di atterrare.
 
Appena usciti dalla navicella, Goku, Vegeta e Pan raggiunsero un centro abitato non lontano dal luogo di atterraggio. Il pianeta Bryt sembrava molto simile alla Terra, e anche i loro abitanti, a parte la carnagione azzurra.
“C’è tanta gente.” osservò Goku.
“Questo posto è pieno di bancarelle. Dev’essere un mercato.” aggiunse Pan.
“Grrrr!!! Quanto mi secca camminare in queste condizioni.” brontolò Vegeta. “Dobbiamo trovare il prima possibile qualcuno che ripari la navicella.”
“Su, non avere premura, Vegeta. Questo posto sembra accogliente.” cercò di tranquillizzarlo Goku.
“Siamo in viaggio per fermare i bunkiani, non per turismo.” gli ricordò l’altro sayan.
“A me è venuta una gran fame e in questo mercato sembra esserci roba buona. Tanto ci vorrà del tempo prima che la navicella venga riparata.”
Nel frattempo, la gente del luogo osservò i nuovi arrivati con terrore.
“Avete visto come ci guardano?” domandò Vegeta.
“Già. Sembrano spaventati.” rispose Pan.
“Ehi,voi! Mani in alto!” li circondarono un gruppo di soldati, puntando dei fucili verso di loro.
“Ma cosa…” mormorò sorpreso Goku.
“Dove avete nascosto la principessa?” domandò uno di loro.
“Quale principessa? Noi non ne sappiamo niente.” rispose Pan.
“Adesso mi libero di questi buffoni.” disse Vegeta, pronto all’attacco.
“No, Vegeta. Stai fermo.” lo bloccò Goku.
“Non mi toccare!!!!” replicò il principe.
“Fermi voi due! Perché state litigando?” chiese un altro soldato, puntando la sua arma verso i due sayan.
“Ci dispiace, ma è dall’inizio del nostro viaggio che non riescono a stare calmi.” si scusò Pan.
“Comandante, che cosa facciamo?” domandò un altro soldato.
“Sono tizi molto sospetti. Portiamoli dal re. Sarà lui a giudicarli.” decise il suo superiore.
“Nonno, Vegeta, non attaccateli. Facciamo finta di esserci arresi.” bisbigliò Pan.
“D’accordo.” annuì il nonno.
“Hmph! Guarda un po’ cosa mi tocca fare.” sbuffò Vegeta.
 
Pan, Goku e Vegeta non avevano ricevuto una calda accoglienza al loro arrivo su Bryt, anzi, furono inspiegabilmente arrestati e portati al cospetto del re, un uomo anziano dai capelli lunghi e la barba bianchi.
“Onnipotente Xantier! Abbiamo appena catturato gli alieni che hanno rapito vostra figlia!” esclamò il comandante, inchinandosi al suo cospetto.
“Non è vero! Noi non abbiamo fatto niente! Siamo appena atterrati qui perché la nostra navicella si è danneggiata durante il viaggio!” protestò Pan.
“E’ vero quello che dici, donna?” chiese il sovrano.
“Certo.” annuì la moretta.
“Fammi controllare la tua mente.”
“Ma cosa…”
Il re di Bryt si alzò dal trono, si avvicinò a Pan e appoggiò la mano sulla sua testa. Successivamente chiuse gli occhi e si concentrò, finché dalla sua mano non comparve una strana luce dorata che circondò Pan, la quale non riuscì a comprendere cosa stesse accadendo. Dopo un minuto, la luce scomparve e il sovrano lanciò un’occhiataccia al comandante.
“Sei proprio un idiota.” lo insultò il re.
“Che cosa?” domandò il comandante.
“Questi tre stranieri non hanno nulla a che fare col rapimento di mia figlia. Come hai osato arrestarli senza motivo?” aggiunse il sovrano.
“Ma.. ma mio signore, io…” balbettò l’uomo, non sapendo cosa dire.
“Adesso sparisci, prima di combinare altri guai.”
“Le chiedo umilmente perdono, mio re! E scusatemi anche voi!” si congedò il comandante, con grande imbarazzo.
“Urka! Lei sa leggere nella mente?” chiese sorpreso Goku.
“Non solo. I miei poteri mi permettono di conoscere vita, morte e miracoli di ogni persona. Il comandante ha agito senza ragionare, ma d’altronde il farabutto che aveva rapito la mia Ralya aveva la vostra carnagione e portava una coda sul fondoschiena, proprio come voi due.” spiegò il sovrano. “Vi chiedo scusa per la brutta accoglienza. Sappiate che il nostro è sempre stato un pianeta pacifico e aperto ai forestieri, prima che mia figlia venisse rapita.”
“Sua figlia è stata rapita?”  domandò Pan.
“Purtroppo sì. Stava camminando con una delle nostre domestiche, quando un alieno l’ha rapita dicendo che se non avessi rinunciato al trono in favore di mio fratello Karkon, non avrei più rivisto mia figlia.” raccontò Xantier.
“Ma è terribile.” commentò Goku.
“Quindi è stato suo fratello a rapirla?” domandò ancora Pan, che sembrava essersi incuriosita a questa storia.
“Esatto. Poco prima che nostro padre ci lasciasse per sempre, ereditai la corona da lui perché ero stato considerato il più saggio. Tuttavia mio fratello non prese bene questa decisione. Lui desiderava diventare il sovrano di Bryt perché era il più grande e il più forte fisicamente, ma dopo che mio padre rifiutò le sue obiezioni, abbandonò il palazzo reale e si mise a capo di un’organizzazione di ribelli che ha lo scopo di comandare questo regno. I miei uomini hanno provato a salvare mia figlia, ma quasi tutti non sono più tornati indietro.”
“Dobbiamo fermarli.” decise Pan.
“Che cosa?” chiese Vegeta, sperando di aver sentito male.
“Salveremo la principessa e la faremo tornare a casa.” ribadì la nuora.
“Ti ha dato di volta il cervello? Abbiamo una missione da compiere e se non ci sbrighiamo, la Terra rischierà di essere attaccata di nuovo.” le ricordo il suocero.
“Sei proprio un insensibile, Vegeta. Non possiamo lasciare una povera ragazza in mano a degli esseri malvagi. E poi sulla Terra ci sono papà, Trunks, lo zio Goten e tutti gli altri.”
“E tu credi che loro saranno sufficienti per sconfiggere l’esercito bunkiano? Con Jalbok non mi pare che sia andata così.”
“Jalbok è morto e non credo che il resto dei Bunkiani abbia il suo stesso livello di combattimento. Tra l’altro il nonno ha sconfitto l’ultimo che è sceso sulla Terra senza trasformarsi in Super Sayan.”
“E poi se Gohan e gli altri dovessero avere qualche problema, potremmo raggiungerli in qualunque momento con il mio teletrasporto.” aggiunse Goku.
“Grrrrrrrr!!!! Fate quello che volete!!! Io non vengo!!!” sbraitò Vegeta.
“Ma Vegeta…” provò a obiettare l’altro sayan.
“Tu non parlare!!! Non verrò con tua nipote a maggior ragione perché ci sei tu!!!” concluse il principe dei sayan, prima di allontanarsi in volo.
“Vegeta!!!” lo chiamò invano Pan.
“Se n’è andato.” sospirò Goku.
“Perdonatemi. Non era mia intenzione coinvolgervi in una questione che non vi riguarda.” disse Xantier.
“Il mio amico è arrabbiato per motivi personali, ma non si preoccupi. Andremo da sua figlia e la salveremo.” lo rassicurò il buon sayan.
“Vi ringrazio di cuore, Terrestri. Come segno della mia gratitudine, chiederò ai miei migliori meccanici di riparare la vostra navicella. Nel frattempo il comandante vi guiderà fino alla base dei ribelli.” disse il sovrano.
“Okay. Andiamo, nonno.” disse Pan.
“Aspettate.” li fermò Xantier.
“Cosa c’è?” chiese Goku.
“Ho appena avuto un’idea.” rispose il re. “Fate venire Dalkan.” chiese poi a uno dei suoi sudditi. Dopo neanche un minuto, comparve un giovane Bryttiano dai capelli lunghi e neri raccolti in una coda di cavallo.
“Salve, mio signore.” lo salutò lui, facendo un inchino.
“Lui è Dalkan, il fidanzato di mia figlia, oltre che il guerriero più forte di Bryt.” lo presentò Xantier.
“Ciao. Io sono Goku, mentre lei è mia nipote Pan.” si presentò Goku.
“Lieto di conoscerti, Dalkan.” aggiunse Pan.
“Il piacere è tutto mio.” replicò Dalkan.
 “Se non vi crea alcun disturbo, vorrei che Dalkan si unisca a voi. I ribelli sono numerosi e credo che una mano in più vi farebbe comodo.” propose il sovrano.
“Nessun problema, re Xantier. Se è il fidanzato di sua figlia, è giusto che faccia la sua parte.” accettò Pan.
“Molto bene. Fate attenzione, mi raccomando. L’alieno che ha rapito la mia Ralya possiede una forza fuori dal comune e purtroppo anche mio fratello non è da meno.” li avvisò il re.
“Dice sul serio? Non vedo l’ora di battermi con loro.” commentò entusiasta Goku.
“Pregherò per il vostro successo. Buona fortuna.” li salutò Xantier.
“Arrivederci.” fece altrettanto il buon sayan, prima di partire assieme alla nipote e al giovane Dalkan.

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Capitolo 7
*** Assalto alla base nemica ***


Dopo la lunga discussione col re, Goku, Pan e Dalkan s’incamminarono verso il quartiere generale dei ribelli, accompagnati dal comandante.
“Dunque siete qui di passaggio.” disse Dalkan mentre erano per strada.
Goku annuì. “Dovevamo andare sul pianeta Bunk, ma un asteroide ha danneggiato la nostra navicella mentre eravamo in viaggio, così ci siamo fermati qui sperando di trovare qualcuno che possa ripararla.”
“Sul pianeta Bunk? E cosa ci dovete fare lì?” chiese il Bryttiano.
“Anni fa i Bunkiani avevano attaccato il nostro pianeta, ma per fortuna siamo riusciti a sconfiggere il loro imperatore. Tuttavia non hanno intenzione di lasciarci in pace e quindi abbiamo deciso di andare sul loro pianeta per fermarli una volta per tutte.” raccontò Pan.
“Aspettate un attimo! Voi avete sconfitto Jalbok?” domandò incredulo il loro nuovo compagno.
“Già. È stato molto dura, ma alla fine ce l’abbiamo fatta.” replicò Goku.
“Jalbok aveva assoggettato al suo potere molti pianeti della galassia dell’Ovest e ambiva a conquistare l’intero universo. Per fortuna finora non si era interessato al nostro pianeta, ma se c’avesse attaccati, non avremmo avuto speranze. Il mio sovrano sarà molto contento del vostro trionfo, anche se credo che ne sia venuto a conoscenza quando ha letto la tua mente, Pan.”  aggiunse Dalkan.
“Quindi tu sei il fidanzato della principessa?” chiese Pan.
“Proprio così. Sapete, non è stato facile ricevere la benedizione di suo padre.” rispose lui.
“Davvero?” domandò Goku.
Dalkan annuì. “Inizialmente il re mi aveva proibito di frequentare sua figlia, perché lei è molto bella e chi l’avrebbe sposata, sarebbe diventato il futuro sovrano di Bryt.”
“E come sei riuscito a fargli cambiare idea?”
“Beh… credo sia merito della forza del nostro amore.” arrossì il bryttiano. “Come vi avrà sicuramente raccontato il mio sovrano, dopo il rapimento di Ralya, io e tanti altri abbiamo provato più volte a salvarla, ma i nostri tentativi sono falliti miseramente. Molti soldati sono morti e io stesso finora me la sono cavata per miracolo. Il re a quel punto, per evitare un indebolimento del suo esercito, fu costretto a sospendere tutte le operazioni di salvataggio, ma io continuai ad agire per conto mio, finché lui non si rese conto di quanto ci tenessi a sua figlia. Il re ha cominciato ad avere fiducia in me e ha capito che il mio amore per Ralya è sincero e non dettato da interessi personali.”
“Che storia romantica.” commentò Pan.
“Stai tranquillo, Dalkan. La riporteremo a casa sana e salva.” lo rassicurò Goku.
“Grazie, Goku. È bello avere dei compagni come voi.” replicò Dalkan.
“Ecco, i ribelli si trovano all’interno di quel castello in rovina.” indicò il comandante.
“Molto bene. Grazie per averci accompagnato.” disse Pan.
“Di nulla. Buona fortuna. Ne avrete davvero bisogno.” si congedò l’uomo in fretta e furia.
“Il comandante sembrava piuttosto nervoso.” osservò Goku.
“Normale che lo sia. I ribelli presi singolarmente non sono guerrieri formidabili, ma possono diventare molto pericolosi se fanno gruppo. Per non parlare di Karkon e del rapitore di Ralya.” spiegò Dalkan.
“Il re diceva che ha la nostra stessa carnagione e possiede una coda, come quella che porta mio nonno.” ricordò Pan. “Chissà che non si tratti di un sayan.”
“Sayan? Di cosa state parlando?” chiese il Bryttiano.
“Sono una razza guerriera estinta da tantissimi anni. Gli unici superstiti sono mio nonno Goku, mio suocero Vegeta e Rina, la madre di due nostri amici.” raccontò lei.
“Quindi lo sei anche tu, Pan.”
“Beh sì, anche se per un quarto. Mia madre è una normale Terrestre, così come lo erano mia nonna e mia suocera.”
“Capisco. Non saprei cosa dirvi. Non ho mai visto di persona quel farabutto, nemmeno quando avevo provato a salvare Ralya. Sappiamo solo che si tratta di un mercenario al servizio di Karkon e proveniente da un lontano pianeta.”
“Eheheh! Non vedo l’ora di affrontarlo.” commentò Goku.
“Come fai ad essere così entusiasta, Goku? Quel mostro possiede una forza fuori dal comune e anche Karkon non è da meno.” chiese Dalkan.
“Mio nonno è fatto così. Non ha paura di nessuno, anzi, le battaglie lo eccitano.”  spiegò Pan.
“Ehi voi!” li interruppe qualcuno all’interno del castello.
“Accidenti! I ribelli c’hanno visti.” si lamentò Dalkan.
“A questo punto non ci resta che metterli fuori gioco. Siete pronti?” chiese Goku.
“Sì.” annuirono entrambi.
“Bene. Andiamo!” esclamò il buon sayan, prima di lanciarsi all’attacco dei nemici assieme alla nipote e a Dalkan.
                                     
Nel frattempo, Vegeta stava attendendo nervosamente fuori dalla navicella.
“Stupidi sciocchi. Perché devono perdere tempo? Vorrei andare via da questo stupido pianeta. Di Kakaroth non me ne importa nulla, per me può pure restare qui in eterno, anche se non servirebbe a niente col suo teletrasporto. Per colpa di Pan sono costretto a restare fermo.” brontolò il principe dei sayan, prima di sferrare un pugno su un masso accanto alla navicella, facendolo a pezzi. “Dannazione! Non li sopporto quando giocano a fare gli eroi!”
“Ehm… ci scusi.” lo chiamarono due Bryttiani alle sue spalle, che avevano appena assistito al suo violento sfogo.
“Che volete voi?” ruggì Vegeta, facendoli spaventare ancora di più.
“Ci spiace disturbarla, straniero. Il nostro re c’ha inviati qui per riparare la navicella.” spiegarono loro.
“Hmph! Spero che facciate un buon lavoro, altrimenti non potrei rispondere delle mie azioni.” li avvisò Vegeta, lanciando il suo solito sguardo omicida.
“N-non la deluderemo, signore!” balbettarono i due meccanici, prima di mettersi subito al lavoro.
“Hmm?” il principe dei sayan fu attirato dal rumore di uno squillo all’interno della navicella. Decise a quel punto di entrare e dal monitor della sala comandi trovò una chiamata in arrivo proveniente dalla Terra. “Trunks!”
“Ciao, papà. Come stai?” lo salutò il figlio.
“Hmph! Lasciamo perdere. Sapevo che questo viaggio sarebbe stato una gran scocciatura, ma non fino a questo punto.” mugugnò il principe dei sayan.
“Che vorresti dire?” chiese Trunks.
Vegeta raccontò al figlio della sosta forzata sul pianeta Bryt e della brillante idea che era venuta in mente a Pan di salvare la figlia del re.
“Eheheh! Tipico di mia moglie. Non sopporta le ingiustizie.” commentò divertito Trunks.
“Peccato che non siamo in viaggio per fare gli eroi intergalattici. Dobbiamo raggiungere il pianeta Bunk il prima possibile, altrimenti quei rompiscatole torneranno di nuovo sulla Terra a combinare danni.” gli ricordò il padre.
“Su, papà, non te la prendere. Tanto finché la navicella non funziona, non potrete andare da nessuna parte. Anzi, è stata una fortuna che vi siate trovati nei pressi di un pianeta in ottime condizioni atmosferiche e che i loro abitanti si siano offerti di riparare la navicella. Qui sulla Terra stiamo tutti bene e non si è presentato nessun soldato bunkiano dopo la vostra partenza. E anche se malauguratamente arrivasse qualcuno, io, Gohan e gli altri sapremo cosa fare. Tu e Goku sarete anche i più forti, ma non devi sottovalutare la nostra forza.” cercò di tranquillizzarlo il figlio.
“Hmph! Immagino quanto sia grande la tua forza, visto che stai tutto il giorno al lavoro. Per non parlare poi dei figli di Kakaroth.”
“Hai ragione, purtroppo non mi alleno più come prima. Però lo sai anche tu, dopo la morte della mamma è diventato tutto più difficile per me al lavoro. Ho molte più responsabilità di prima e a stento riesco a trovare del tempo per mia moglie e per i nostri figli.”
“E allora comincia a coinvolgere di più tua sorella negli affari dell’azienda, così vi dividerete il lavoro. Ormai Bra non è più una novellina alle prime armi ed è pronta ad assumersi le proprie responsabilità per quel che riguarda il futuro della Capsule Corporation.”
“Hmm… non hai tutti i torti, papà. D’accordo, credo anch’io che sia giunta l’ora che Bra diventi la vicepresidente della Capsule Corporation, come voleva la mamma.”
“Hmph! Pure per queste sciocchezze da Terrestri hai bisogno del mio aiuto.”
“Ma dimmi, sei sicuro di non annoiarti tutto solo nella navicella? Non pensi che dovresti raggiungere Goku e Pan?”
“Non m’interessa.”
“Senti, lo so che sei ancora arrabbiato con Goku, e in parte lo capisco, però ti ricordo che c’è anche mia moglie lì e non vorrei che le capiti qualcosa di brutto.”
“C’è Kakaroth con lei. Non ha bisogno del mio aiuto e gli abitanti di questo pianeta sono deboli.”
“Capisco. Quindi non t’importa niente della principessa di Bryt?”
“Perché dovrebbe?”
“Perché un padre farebbe qualunque cosa per proteggere la propria famiglia. L’hai fatto anche tu quando Jalbok aveva rapito Bra e la mamma, e anche il re di Bryt avrebbe fatto lo stesso, se solo fosse abbastanza forte da arrangiarsi da solo. E poi non so perché, ma ho la sensazione che i nemici che dovranno affrontare Goku e Pan non saranno deboli come credi.”
“Come fai a dirlo, se non sai neanche come sono fatti?”
“Beh hai detto che finora nessuno è riuscito a salvare la principessa, quindi immagino che questi ribelli saranno forti e di conseguenza il loro capo lo sarà ancora di più. Per non parlare poi di quell’alieno con la coda che vi somiglia. Magari potrebbe trattarsi di un sayan e sarebbe un grosso problema se fosse forte quanto Broly o Rina, anche per un combattente esperto come Goku.”
Vegeta rimase zitto. Il figlio in fondo non aveva tutti i torti, stare dentro la navicella ad aspettare non sarebbe servito a nulla, anzi, si sarebbe innervosito ancora di più, e chissà, magari avrebbe ucciso qualche povero malcapitato che si trovava dalle sue parti. I nemici che avrebbero atteso Pan e Kakaroth potevano essere pericolosi e se del suo rivale non gli importava nulla, la nuora invece lo preoccupava. Tra la gravidanza e la nascita della figlia, infatti, Pan non aveva avuto più tempo per dedicarsi agli allenamenti, e chiaramente non poteva essere in ottima forma per un’eventuale scontro all'ultimo sangue.
“Fai come vuoi, papà. Adesso scusami, ma devo andare. Fatemi sapere se ci sono novità. Ci sentiamo presto.” lo salutò Trunks.
“Hmph! Ciao.” riattaccò Vegeta, che a quel punto lasciò la navicella per raggiungere i suoi compagni di viaggio.
 
Goku, Pan e Dalkan, intanto, grazie a un ottimo lavoro di squadra, erano riusciti a sconfiggere i ribelli di guardia e quelli presenti all’interno del castello nemico. Successivamente andarono alla ricerca del fratello del re, che era impegnato a cercare una ragazza dai capelli lunghi e biondi che stava tentando la fuga.
“Dove credi di andare,Ralya?” la fermò un vecchio alto e muscoloso con i capelli corti bianchi, prendendola per il braccio.
“Che cosa vuoi fare, zio? Lasciami!!!” si lamentò la ragazza.
“Fermati, Karkon!!!!“ esclamò Dalkan, dopo aver sfondato il portone.
“Dalkan! Sei qui!” disse Ralya.
“Abbiamo visite, a quanto pare.” notò Karkon.
“Quello sarebbe il fratello del re?” chiese Goku.
“Sì. Lui è Karkon.” annuì il Dalkan.
“Devo farti i miei complimenti, giovane Dalkan. Ma la tua missione finisce qui.” disse il fratello del re.
“Non dire stupidaggini! Arrenditi, traditore!!!” gridò Dalkban, avvicinandosi minacciosamente verso il nemico, che però tirò fuori una pistola e la puntò sulla tempia della ragazza.
“Non ti avvicinare o per la tua cara Ralya sarà la fine.” l’avvisò il fratello del re.
“Dalkan, ti prego, fermalo! Non voglio che questo mostro diventi il re di Bryt!” lo pregò Ralya, nonostante il gesto dello zio.
“Ralya… io…” balbettò il giovane Bryttiano non sapendo cosa fare.
“A proposito, chi sono questi forestieri?” domandò Karkon.
“Il mio nome è Goku e lei è mia nipote Pan. Veniamo dalla Terra e siamo qui per aiutare Dalkan e il re.” si presentò Goku.
“Poveri sciocchi! Pensate davvero di fermarmi? Yannow!!! Vieni qui!!!” lo chiamò il nemico.
“Eheheheh!” ghignò un losco figuro alle sue spalle.

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Capitolo 8
*** Il mercenario ***


Dopo la telefonata col padre, Trunks lasciò il suo ufficio per raggiungere quello della sorella.
“Bra, ti devo parlare.” fece il suo ingresso Trunks, che beccò la sorella baciarsi con Goten. “Ma cosa…”
“Trunks!” esclamarono imbarazzati Goten e Bra.
“Ma che state facendo? Vi ricordo che siamo al lavoro e non potete mettervi ad amoreggiare come se foste a casa vostra!” li rimproverò il lilla.
“Grrrrr! Sei un idiota, Goten!” lo insultò Bra, sferrandogli un pugno in testa.
“Ahia! Scusami, amore!” si lamentò il marito.
“Farò finta di non aver visto nulla. Torna al lavoro, Goten.” ordinò Trunks.
“Okay.” annuì Goten, lasciando soli i due fratelli.
“Mi dispiace, Trunks. Goten voleva consolarmi e mi sono lasciata andare.” si scusò Bra.
“Consolarti per cosa?” domandò il fratello.
“Ero in pensiero per Yumi. L’avevamo lasciata da Aron e Rina perché pensavamo che si sarebbe divertita con i loro nipotini e invece è accaduto l’esatto contrario. Yumi si è messa a bisticciare con Mary e suo fratello John, per difenderla, le ha mollato un ceffone. Lei a quel punto si è messa a piangere e chiedeva insistentemente di noi, così Rina ha telefonato Goten, che è andato a prendere nostra figlia e l’ha accompagnata da Videl.” raccontò la sorella.
“In effetti non è stata una buona idea lasciare Yumi in compagnia dei figli di Bish e Hatsuri, specialmente con John, che è un vero demonio e litiga con chiunque. Tempo fa si era acchiappato persino con Gon e se non ci fosse stata Pan a separarli, chissà come si sarebbero ridotti. Certo però che i suoi genitori dovrebbero insegnargli un po’ di educazione.”
“Bish e Hatsuri sono messi più o meno come noi, forse anche peggio. Lui sta tutto il giorno in mezzo al mare, mentre lei nella palestra del fratello qui in città e alla fine faticano a trascorrere del tempo con i loro figli.”
“Lo capisco. È difficile anche per me e per Pan. Ecco perché dovrei cominciare a organizzarmi meglio col lavoro. Ed è qui che entri in gioco tu, Bra.”
“In che senso?”
“Da quando sei entrata alla Capsule Corporation hai sempre lavorato con impegno e serietà. So di essere stato in alcune circostanze un po’ severo con te e mi spiace averti esclusa dagli affari più importanti dell’azienda, ma l’ho fatto per il tuo bene e perché non ti ritenevo ancora pronta per un ruolo di grandissima responsabilità. Tuttavia credo che tu abbia acquisito la giusta esperienza per diventare il nuovo vicepresidente della Capsule Corporation.”
“Dici sul serio?”
Trunks annuì. “Potrai partecipare alle riunioni con i soci e prendere decisioni importanti per il futuro della nostra azienda. Insieme ci divideremo il lavoro e avremo anche più tempo da dedicare ai nostri figli.”
“E’ una bella notizia.”
“Non mi sembri molto entusiasta. Eppure ti lamentavi sempre di essere poco coinvolta.”
“Non è così. Sono felicissima di quest’opportunità e farò di tutto per non ostacolarti e imparare il più possibile da te. Però… presto potrei lasciare la Capsule Corporation.”
“Non vorrai mica passare a qualche azienda rivale?”
“Ma sei scemo? La Capsule Corporation è l’azienda di nostra madre. Non l’abbandonerei nemmeno per tutto l’oro del mondo. Non ho intenzione di licenziarmi, ma di prendermi un periodo di maternità.”
“Non mi dirai… che sei incinta?”
“Non ancora, ma io e Goten ci stiamo lavorando. Ecco perché non posso accettare il posto di vicepresidente. Starò ferma per troppo tempo e non credo che tu…”
“E con questo? Sei mia sorella e la Capsule Corporation è anche di tua proprietà. Non potrei mai assumere qualcun altro al posto tuo.”
“Sei sicuro, Trunks? Se starò fuori, ti ritroverai nuovamente a gestire tutto da solo.”
“Pan mi aveva parlato della vostra intenzione di dare un fratello o una sorella a Yumi e anch’io penso che sia una buona idea. Sei ancora giovane e questo è il momento migliore per avere un altro bambino. Quindi non preoccuparti, appena finito il periodo di maternità, tornerai a lavorare qui come vicepresidente.”
“Grazie, fratellone.” l’abbracciò Bra.
“Eheheh! Adesso però torna al lavoro. Anche se sei vicepresidente, non significa che lavorerai di meno. Al contrario, dovrai essere un esempio per tutti gli impiegati della nostra azienda. Quindi cerca di contenerti con Goten quando sei al lavoro.” l’avvisò Trunks.
“D’accordo. Vado subito.” si congedò la sorella, felice per aver ottenuto quella promozione che aveva cercato a lungo e non vedeva l’ora di raccontare tutto a suo marito.
 
Sul pianeta Bryt, intanto, il combattente misterioso aveva fatto la sua comparsa davanti a Goku e gli altri. Nonostante le sembianze umanoidi, non era un sayan come tutti immaginavano: aveva una cresta castana, occhi neri, una bocca larga con dei denti affilati e una strana coda da rettile.
“Quindi sarebbe lui l’alieno che ci somiglia?” domandò Pan, disgustata dall’aspetto del nemico.
“La sua carnagione è come la nostra, ma la coda è completamente diversa da quella dei sayan.” osservò Goku.
“Grrrr! Quel comandante! Come ha osato scambiarci per quel mostro? Non somiglia per niente a noi!” si lamentò la nipote.
“Come vi avrà detto mio fratello, nessuno finora era riuscito ad entrare nel mio castello, a parte voi folli. Ma da una parte ammiro il vostro coraggio e per questo vi faccio i miei complimenti.” disse Karkon.
“Molto gentile da parte tua, ma sappi che non ci fermeremo qui.” l’avvisò Goku.
“Ti sbagli, Terrestre. Contro Yannow non avrete alcuna chance di cavarvela. È il guerriero più forte del pianeta Sauros e grazie alla sua immensa forza riuscirò finalmente a spodestare quello stupido di Xantier.” replicò il fratello del re.
“Questo sarà tutto da vedere!” esclamò Pan.
“Facciamola subito finita! Yannow, elimina Dalkan e i suoi amici!” ordinò Karkon.
“Con piacere.” sorrise malignò il mercenario.
“Goku! Pan! Ci penso io!” si fece avanti Dalkan.
“No, Dalkan! Non lo affrontare! È più forte di te!” l’avvisò Pan.
“Haaaa!!!!!” il giovane Bryttiano non le diede retta e caricò la propria aura, pronto per il combattimento.
“Vorresti sfidarmi tu? Ma non farmi ridere.” lo prese in giro Yannow, per nulla impaurito.
“Te la farò pagare per aver rapito Ralya!” esclamò Dalkan, prima gettarsi addosso al nemico, ma come aveva previsto Pan, il mercenario al servizio di Karkon evitò tranquillamente i suoi attacchi e reagì con una serie di calci e pugni che ridussero a pezzi il giovane Bryttiano.
“Dalkan!!!!” lo chiamò Ralya.
“Ahahahah! Hai capito che non puoi nulla contro la potenza di Yannow?” lo irrise Karkon. “Questa volta nessuno ti salverà, giovane Dalkan. Yannow! Uccidilo!” ordinò poi.
“Nooooooo!!!” esclamò disperata la principessa.
“Eheheh!” ghignò malvagio il perfido Yannow, prima di lanciare un’onda contro Dalkan, ormai fuori combattimento, ma Goku comparve all’improvviso davanti al suo compagno e respinse in aria l’attacco energetico del nemico
“G-Goku…” mormorò Dalkan, incredulo.
“Dalkan, stai bene?” chiese Pan, che nel frattempo andò in suo soccorso.
Il giovane Bryttiano annuì. “Avevate ragione voi, ragazzi. Quel mostro era fuori dalla mia portata.”
“Adesso tocca a me.” disse Goku.
“Stai attento, Goku.” l’avvisò Dalkan.
“Voi Terrestri la pagherete per esservi intromessi in affari che non vi riguardano.” minacciò Karkon. “Yannow, fai fuori anche quei ficcanaso!
“Forza, nonno! Distruggilo!” lo incitò Pan.
“Fatti avanti! Io sono pronto!” lo invitò al combattimento Goku.
“Eheheheh! Beccati questo!!!” gridò l’alieno, lanciando un’onda gigantesca addosso a Goku, che però rimase fermo e per nulla impaurito.
“Oh no!!!” esclamò Dalkan, preoccupato dalla fragorosa esplosione che aveva causato l’attacco del nemico.
“Stai tranquillo, Dalkan.” lo rassicurò Pan.
“Ahahahah!” continuo a ridere Yannow, che però si interruppe appena vide la sagoma del suo avversario. “Eh? Che cosa?”
“Tutto qui quello che sai fare?” domandò Goku, togliendosi di torno la polvere che si era accumulata sui suoi vestiti.
“Assurdo. È riuscito a resistere all’attacco di quel mostro.” commentò incredulo Dalkan.
“Yannow! Che vuol dire tutto questo?” chiese Karkon.
“Non si preoccupi. Lo eliminerò subito.” rispose il mostro, prima di lanciarsi all’attacco di Goku. Tuttavia il sayan evitò i suoi attacchi e con un pugno in faccia lo scaraventò contro un muro.
“Ma cosa…” mormorò incredulo Karkon.
“Continua così, nonno!” lo incitò Pan.
“Grrrrrr!!!” ringhiò Yannow, che provò nuovamente a colpire Goku, senza successo. Il sayan andò subito al contrattacco, riempiendo il nemico di calci e pugni fino a metterlo al tappeto.
“Yannow!!!!” gridò Karkon.
“Incredibile! Goku lo sta massacrando!” osservò Dalkan.
“So che ti stai contenendo. Non pensi che dovresti cominciare a fare sul serio?” domandò Goku.
“Che significa? Non ha mostrato tutta la sua forza?” chiese sorpreso Dalkan.
“A quanto pare no.” rispose Pan.
“Eheheheh!” rise maligno Yannow, rimettendosi lentamente in piedi. “Sei davvero forte, Terrestre. Non ho mai incontrato un guerriero del tuo livello in vita mia. D’accordo, ti mostrerò tutta la mia potenza.”
“Non vedo l’ora.” replicò Goku.
“Presto ti toglierò dalla faccia quel tuo stupido sorrisetto. Haaaaaaaaaaa!!!!!”  urlò il mercenario, caricando al massimo la propria aura al punto da far tremare l’intero castello e non solo quello.

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Capitolo 9
*** L'intervento di Vegeta ***


Il perfido Yannow continuò a caricare la propria aura e ad aumentare la propria muscolatura, finché non si trasformò lentamente in uno strano mostro col corpo da uomo e la testa da tirannosauro.
“Urka! Si è trasformato!” osservò sorpreso Goku.
“Ahahahah! Non hai alcuna speranza contro di me! Preparati a morire!” lo minacciò Yannow, prima di scomparire nel nulla.
“Eh? Dov’è finito?” chiese il buon sayan, prima di venir colpito alle spalle dal nemico con un calcio, facendolo schiantare contro un muro.
“Eheheh!” ghignò divertito Yannow.
“Ahia! Che male!” si lamentò Goku, che però non si rese conto di avere il nemico davanti a sé.
“Sparisci!” urlò il mostro, lanciandogli un’onda che bucò il muro del castello. Fortunatamente Goku era riuscito a schivare l’attacco grazie al suo teletrasporto, ma non poté rilassarsi un istante che Yannow si trovò nuovamente davanti a lui.
“Ma cosa…” Goku fu preso di sorpresa da una scarica di pugni del nemico, finchè quest’ultimo non lanciò un’altra onda gigantesca che lo fece schiantare a terra.”
“Goku!!!” lo chiamò Dalkan.
“Ahahahah! Hai finito di fare il gradasso, sciocco Terrestre! Non avresti mai dovuto provocare Yannow! Ogni volta che raggiunge la sua massima potenza, niente e nessuno può fermarlo!” lo irrise Karkon.
Goku si rialzò lentamente, pronto al combattimento.
“Non hai intenzione di mollare, a quanto pare.” disse Yannow.
“Eheheh!” sorrise Goku, per nulla spaventato.
“Siamo spacciati. Quel mostro è diventato più forte di Goku.” sospirò rassegnato Dalkan.
“Non ti preoccupare. Il nonno lo sconfiggerà.” lo rassicurò Pan, che sembrava tranquilla nonostante la nuova forza del loro avversario.
“Come fai ad esserne così sicura, Pan?” chiese il giovane Bryttiano.
“Fidati, conosco bene mio nonno. È il guerriero più forte dell'universo.” rispose la moretta.
“D’accordo, vorrà dire che mi trasformerò anch’io. Haaaaaaaaa!!!!!” Goku caricò la propria aura, fino a trasformarsi in super sayan di quarto livello. “Adesso si fa sul serio.”
“Interessante. Dunque anche tu sei in grado di trasformarti.” osservò Yannow.
“E ti assicuro che non è solo il mio aspetto ad essere cambiato.” replicò Goku, che sferrò un pugno in faccia al nemico, che fu preso di sorpresa.
“Maledetto!” lo insultò Yannow, prima di lanciarsi all’attacco del nemico. Inizialmente i due combattenti si equivalsero, dandosele di santa ragione, ma ad un certo punto Yannow mostrò segni di stanchezza e questo permise a Goku di capovolgere l’esito del duello a proprio favore.
“Grrrrrrrr!!!” ringhiò affannato il mostro.
“Mi sembri piuttosto stanco. Va tutto bene?” chiese Goku.
“Non dire stupidaggini!” esclamò Yannow, provando a colpire Goku in tutti i modi, ma il sayan schivò tranquillamente i suoi attacchi e con un pugno in faccia scaraventò l’avversario a terra, ormai sfinito.
“La tua trasformazione ti ha reso forte, ma allo stesso tempo ha prosciugato tutte le tue energie. Per te è finita.”
“Non può essere! Io sono il guerriero più forte di questa galassia! Perché non riesco a sconfiggere quel miserabile Terrestre?”
“Incredibile! Goku è in vantaggio!” esclamò sollevato Dalkan.
“Ti avevo detto che mio nonno è il più forte di tutto l’universo.”  disse Pan.
“Grrrr!!! Maledizione! Ma tu chi sei?” chiese rabbioso Yannow.
“A mali estremi, estremi rimedi.” disse Karkon, che, con enorme sorpresa di tutti, tirò fuori dalla sua tasca una specie di aggeggio con cui immobilizzò Goku e gli altri tramite dei laser.
“Eh? Che sta succedendo?” chiese Goku.
“Non riesco a muovermi, nonno!” esclamò Pan.
“Dannato farabutto! C’ha immobilizzati!” lo insultò Dalkan.
“Ahahahah! Non avrei mai immaginato che esistesse qualcuno oltre i guerrieri bunkiani in grado di sovrastare la potenza di Yannow, ma grazie al mio aggeggio per voi è giunta la fine.” ghignò Karkon. “Mi raccomando, Yannow. Dai loro il colpo di grazia.”
“Con molto piacere.” sorrise malefico Yannow.
“Non vorrai obbedirgli?” domandò Goku.
“Certo. Non me la lascio sfuggire quest’occasione.” rispose il nemico.
“Non è giusto! Sei sleale!” si lamentò il sayan.
“Io sono un mercenario e ciò che conta per me è eseguire il lavoro per cui sono stato profumatamente pagato.” replicò il mostro.
“Oh,no! Siamo spacciati.” mormorò spaventata Pan.
“Addio, Terrestri! Aaaaaaaaaahhh!!!!!”
Mentre Yannow stava per colpire Goku, un attacco energetico piuttosto familiare lo travolse, eliminandolo per sempre.
“No! Yannow!!!!” esclamò Karkon. “Argh!” si lamentò poi appena un’onda più piccola distrusse l’aggeggio con cui aveva tenuto immobilizzato Goku e gli altri.
“Finalmente ci possiamo muovere. Non ne potevo più.” disse il sayan.
“Ehi! Che cos’è successo?” chiese Dalkan.
“Ma è Vegeta! È venuto a salvarci!” esclamò sorpresa Pan, appena vide il suocero in aria.
“Ehi, Vegeta! Come va?” lo salutò Goku.
“Non fraintendermi, Kakaroth! Sono venuto qui perché ero preoccupato per Pan!” l’avvisò Vegeta.
“È finita, Karkon. Adesso libera la principessa Ralya.” ordinò Dalkan.
“Grrrrrrrrrrrrr!!! D-d’accordo!” obbedì Karkon, visibilmente spaventato.
“Dalkan!” la principessa corse felice verso il proprio amato, senza rendersi conto però che il perfido zio non aveva intenzione di arrendersi.
“Ralya! Ma cosa…attenta!!!!” l’avvisò lui.
“Non ve la darò vinta così facilmente! Haaaaaa!!!!!!” urlò il perfido Karkon, il quale lanciò un attacco energetico a tradimento alle spalle della nipote, che però fu respinto da Vegeta, che si era posizionato davanti a lei.
“Grazie per averla salvata, Vegeta. La pagherai anche per questo, traditore!!!” lo minacciò Dalkan.
“Questo è troppo. Avete messo a ferro e fuoco il mio quartiere generale e ucciso il mio guerriero migliore. La pagherete cara, Terrestri. E dopo avervi fatto fuori, riorganizzerò l’esercito e prenderò il controllo del pianeta Bryt.” disse Karkon.
“È meglio per te se lasci perdere. Non sei alla mia altezza.” l’avvisò Vegeta.
“Come osi mancarmi di rispetto, impudente Terrestre? Preparati!!!!!” gridò il fratello del re, caricando la propria aura. Intenzionato a non arrendersi, Karkon andò all’attacco di Vegeta, ma fortunatamente non era al livello di Yannow e il principe dei Sayan non ebbe alcun problema a sconfiggerlo.
“No!!! Non è possibile!!! Sei un mostro!!!!” sbraitò ferito e disperato Karkon.
“L’unico mostro qui dentro sei tu, che hai rapito la figlia di tuo fratello e non hai accettato la decisione di tuo padre!” replicò Pan.
“Io sono più forte di quel buono a nulla di Xantier, oltre ad essere il fratello maggiore!!!! Spettava a me il trono di questo pianeta!!!!” esclamò ancora il nemico.
“Ti sbagli. Ciò che conta nella vita di un sovrano è comportarsi saggiamente e assicurare il bene del proprio popolo. E questo tuo padre l’aveva capito quando scelse Xantier come suo erede.” spiegò Dalkan.
“Grrrrr!!!! Adesso basta!!!!!” Karkon provò nuovamente a lanciarsi all’attacco, ma Vegeta gli sferrò una ginocchiata nello stomaco che lo fece crollare a terra.
“Stupido buono a nulla. Quando capirai che non c’è più niente da fare per te?” chiese il principe dei sayan.
“No!!!” urlò Karkon, ormai a terra e fuori combattimento.
“Non mi lasci altra scelta. Sarò costretto a eliminarti.” Vegeta si avvicinò a lui, pronto a dargli il colpo di grazia con un Big Bang Attack.
“No! Ti prego,non farlo! Ti prometto che cambierò e che non darò alcun fastidio a mio fratello e a sua figlia!” lo supplicò disperato Karkon.
“Non ascoltarlo! Quel vigliacco sta mentendo!” l’avvisò Dalkan.
“Non è vero! Vi giuro che è la pura verità!” insistette il fratello del re.
“Dici sul serio,Karkon?” chiese Goku.
“Sì! Sì! E’ così, Terrestre!” rispose Karkon.
“D’accordo. Allora vattene immediatamente da questo pianeta e non tornare mai più.” ordinò il buon sayan.
“Sono io il suo avversario e deciderò io se lasciarlo in vita o meno.” si oppose Vegeta.
“Suvvia, Vegeta. Karkon si è arreso. Non è necessario arrivare a tanto.” lo difese Goku.
“Questa è la mia battaglia, Kakaroth, quindi fatti da parte.”
“La tua battaglia? Ma se prima non t’importava niente della principessa Ralya.”
“Non farmi perdere la pazienza, scarto di terza classe! Sparisci immediatamente, se non vuoi essere spazzato via per sempre anche tu!”
“Adesso smettetela di litigare!” intervenne Pan.
“Haaaaa!!!!!” urlò Karkon, il quale lanciò a tradimento un gigantesco attacco energetico contro Goku, Vegeta e Pan.
“Oh, no!!!!” esclamò Dalkan.
“Ahahahah! Sciocchi Terrestri! Non avreste mai dovuto abbassare la guardia!” rise sguaiato Karkon, ma la sua espressione di gioia si trasformò in terrore appena si diradò il fumo e vide Goku e gli altri interi.
“Non avresti dovuto farlo, Karkon.” disse severo Goku, che si apprestò al contrattacco finale. Solitamente ha la cattiva abitudine di abbassare la guardia in situazioni di vantaggio, ma Karkon aveva già messo in mostra la propria vigliaccheria quando aveva tentato di uccidere la principessa e stavolta Goku non avrebbe fatto sconti. “Kaaaaa-meeee-haaaa-meee-haaaaaaaa!!!!!!!!”
“Noooooooooooo!!!!!!!!!!!!!” urlò il nemico prima di essere spazzato via per sempre.
“Ralya, stai bene?” chiese Dalkan.
“Sì.” annuì la principessa.
“E’ tutto finito. Per fortuna sei salva.” l’abbracciò il giovane Bryttiano. “Grazie, Goku.”
“Eheheh! Di nulla.” replicò il buon sayan.
“Muoviamoci!!!! Non abbiamo tempo da perdere!!!” esclamò Vegeta, che prese immediatamente il volo e se ne andò via.
“D’accordo, Vegeta. Non c’è bisogno che ti agiti.” replicò Pan, prima di seguire il suocero assieme al nonno e gli altri.

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Capitolo 10
*** Un arrivo turbolento ***


Il perfido Karkon era stato finalmente sconfitto e dopo la sua scomparsa, tutti i ribelli che l’avevano sostenuto si arresero e si consegnarono al re Xantier, il quale elogiò Goku e i suoi compagni.
“Amici miei, grazie al vostro prezioso aiuto, mia figlia è tornata a casa sana e salva e i ribelli al servizio di mio fratello non rappresentano più una minaccia per il mio regno.”  disse il re.
“Non c’è bisogno di ringraziamenti, re Xantier. Per noi era un dovere salvare sua figlia.” replicò Pan.
“Ditemi, in che modo potrei ricompensarvi?” chiese Xantier.
“Beh avrei un certo languorino…” mormorò Goku con la bava alla bocca.
“Mio signore!” intervenne uno dei meccanici. “Abbiamo appena finito di riparare la navicella dei Terrestri!” lo informò.
“Bene. Allora possiamo ripartire.” decise Pan.
“Non è giusto, Pan. Io avevo fame.” protestò Goku.
“Mi dispiace, nonno, ma Vegeta non vuole più stare su questo pianeta e ci sta già aspettando sulla navicella. Mangerai più tardi.” ribadì la nipote.
“Aahhh d’accordo, come volete. Togliamo il disturbo.” sospirò il nonno.
“Ve ne andate di già?” chiese Ralya.
“Purtroppo sì. Dobbiamo fermare il nuovo imperatore del pianeta Bunk il prima possibile, prima che ordini altre spedizioni contro la Terra.” spiegò Goku.
“Capisco. Pregherò per il vostro successo.” disse Xantier.
“Buona fortuna, ragazzi. E grazie ancora.” li salutò Dalkan.
“Arrivederci!” fece altrettanto Goku, prima di prendere il volo assieme alla nipote.
“Goku, Pan, Vegeta. Sono convinto che riuscirete a compiere la vostra missione e a portare la pace nella nostra galassia.” pensò il giovane Bryttiano mentre li vide andar via.
 
Nel frattempo, sulla Terra…
“Sono a casa.” disse Trunks.      
“Trunks. Bentornato.” lo accolse Videl.
“Ciao, Videl. Tutto bene?” la salutò il genero.
“Sì. Tu invece? Ti vedo di buon umore.” osservò la suocera.
“In effetti è così. Ho appena nominato Bra vicepresidente della Capsule Corporation.”
“Goten mi ha detto tutto. È stata una bella idea. Tua sorella si è impegnata molto in questi anni ed era giusto premiarla.”
“Già. E poi così ci divideremo il lavoro e avremo più tempo da dedicare ai nostri figli. Pan sarà sicuramente contenta. Finora ha sempre pensato lei ai bambini e prima o poi dovrà tornare al suo lavoro in palestra. Piuttosto, dove sono Gon e Nari?”
“Nari dorme come un angioletto, mentre Gon si sta allenando nella gravity room di tuo padre.”
“E’ ancora là? Ma non può stare troppo tempo chiuso lì dentro. Potrebbe farsi male.”
“Lo so, e ho provato a farlo uscire, ma non ha voluto darmi retta.”
“Quel moccioso è un gran testardo. Mi chiedo proprio da chi abbia preso.”
“Eheheh!”
“Vado a prenderlo.”
“Okay. Io torno in cucina. Tra un po’ la cena è pronta.”
Appena Trunks giunse nella gravity room, trovò il figlio a terra sofferente, schiacciato dalla gravità. A quel punto spense la gravity room e andò subito in suo soccorso.
“Gon! Stai bene?” chiese il padre.
“Papà...” mormorò Gon.
“Ma sei impazzito? Quante volte ti ho detto che non devi aumentare la gravità, a maggior ragione se stai da solo?” lo rimproverò Trunks.
“Voglio trasformarmi in Super Sayan.” spiegò il figlio.
“Cosa?”
“Nonno Goku aveva detto che potrebbero arrivare mostri cattivi come quello che avevamo incontrato al parco giochi. Devo diventare più forte, così potrò proteggere Nari, Yumi e tutti gli abitanti della Terra.”
Trunks a quel punto si calmò e gli accarezzò la testa. Suo figlio era un vero sayan, nonostante la giovanissima età, e di conseguenza non facile da tener buono, specialmente ora che Pan e suo padre erano fuori. “Capisco. Però se ti fai male, non potrai diventare forte, lo sai? E non potrai allenarti con i nonni una volta che torneranno a casa.”
“E’ vero…”
“Su, adesso fatti un bagno, così possiamo cenare insieme.”
“Papà, ma quando tornano la mamma e i nonni?”
“Non lo so, però ho appena sentito la mamma e mi ha detto che sta bene e che è ancora in viaggio.”
“Anch’io volevo partire con lei.”
“Sei ancora piccolo per viaggiare lontano, Gon. Nemmeno la mamma voleva partire, ma purtroppo nonno Vegeta e nonno Goku hanno litigato e lei non poteva lasciarli soli.”
“E perché i nonni hanno litigato?”
“Perché nonno Goku è stato lontano da casa per molto tempo e nonno Vegeta c’è rimasto male per questo.”
“Spero che facciano pace.”
“Certo che la faranno. In fondo si vogliono bene, anche se hanno litigato. Ma adesso sbrighiamoci, che ho molta fame e credo che ne dovresti avere anche tu dopo i tuoi allenamenti.”
“Okay.” annuì il bimbo, lasciando la gravity room assieme al padre.
 
Dopo aver lasciato il pianeta Bryt, Goku, Pan e Vegeta avevano ripreso il loro viaggio alla volta di Bunk e ormai stavano per giungere a destinazione. Nonostante il principe dei Sayan fosse intervenuto nella recente battaglia su Bryt, il clima di tensione tra lui e Goku era rimasto immutato e Pan faceva sempre più fatica a tenerli buoni.
“Kakaroth, se pensi che ti perdonerò dopo questo viaggio, ti sbagli di grosso.” gli ricordò Vegeta mentre era ai comandi.
“Lo so, Vegeta. Ma so anche che non c’è motivo di litigare.” replicò Goku.
“Nonno, non rispondergli.” cercò di calmarlo Pan.
“Per quanto ancora vorrai comportarti così? Bulma non avrebbe mai voluto che io e te litigassimo in continuazione.” continuò il Sayan. Vegeta, sentendosi provocato, lasciò i comandi della navicella, si avvicinò al suo rivale e l’afferrò per il bavero. “Taci, Kakaroth! Tu non sai niente di quello che voleva mia moglie!” sbottò il principe dei Sayan, fissandolo con disprezzo.
“Adesso piantatela tutti e due!” li rimproverò Pan.
“Hmph!”  sbuffò Vegeta, che lasciò andare Goku e tornò nuovamente ai comandi della navicella.
“Mai visto uno più cocciuto di lui.” brontolò l’altro sayan.
“Nonno, adesso basta, per favore.” lo supplicò la nipote.
“Pan, io vorrei solamente che questa situazione finisca.”
“Lo capisco, ma Vegeta non ti vuole ascoltare.”
“Raggiungeremo il pianeta Bunk tra meno di dieci minuti.” avvisò Vegeta.
“Okay. A questo punto vi devo chiedere un favore. Appena atterriamo, evitate di utilizzare i vostri poteri. Dobbiamo incontrare il nuovo imperatore e chiedergli gentilmente di lasciarci in pace. Se ci dovessero aggredire, sarete entrambi liberi di usare le maniere forti. Siete d’accordo?” propose Pan.
“Sì.” annuirono i due sayan.
“Bene. Non ci resta che attendere il nostro arrivo.” concluse la mora.
 
Dieci minuti dopo, Pan, Goku e Vegeta atterrarono su Bunk. Nonostante le condizioni atmosferiche fossero accettabili, il pianeta era l’esatto opposto di Bryt: totale assenza di vegetazione, edifici in rovina, a parte un enorme castello al centro della città, che con molta probabilità doveva trattarsi del palazzo imperiale, e non c’era anima viva.
“Così questo sarebbe il pianeta Bunk? Fa davvero schifo.” commentò Vegeta.
“E’ strano che non ci sia nessuno. Sembra un pianeta abbandonato, come se ci fosse stata una guerra che ha spazzato via ogni cosa. Nulla a che vedere con il potente impero di cui c’aveva parlato Dalkan e con cui abbiamo avuto a che fare qualche anno fa.” osservò Pan.
“Del resto la loro ultima invasione sulla Terra si è limitata all’invio di un combattente debole. Probabilmente chi ha preso il posto di Jalbok deve aver avuto qualche problema.” ipotizzò il suocero.
“Non è che per caso ti sei confuso e siamo atterrati su un altro pianeta?” domandò Goku, ma Vegeta lo fulminò con lo sguardo. “Okay, come non detto.”
“Ehi, voi! Chi siete? Mani in alto!” esclamò un soldato bunkiano alle loro spalle, armato di fucile, che fermò i tre con intenzioni poco amichevoli.
“A quanto pare ci siamo sbagliati.” mormorò Pan.
“Prepariamoci.” disse Goku, pronto al combattimento.
“No, nonno. Ti ho chiesto di aspettare. Fai parlare me.” lo fermò la nipote.
“D’accordo, Pan.” obbedì malvolentieri il nonno.
“Ehm… salve, signore. E’ questo per caso il pianeta Bunk?” domandò Pan.
“Sì, dolcezza. Ti sei per caso persa?” chiese a sua volta il soldato bunkiano.
“Questi Bunkiani sono davvero disgustosi.” pensò Pan, desiderosa di spaccare la faccia a quel soldato. Tuttavia decise di mantenere il controllo per evitare casini. “No. Vengo dal pianeta Terra e desidererei parlare con il vostro imperatore.” rispose lei.
“Cosa? Sei una Terrestre? Mi dispiace, ma i Terrestri sono ospiti indesiderati sul nostro pianeta.”
“Ma…”
“Andatevene immediatamente, altrimenti sarò costretto a rinchiudervi in prigione e vi assicuro che non sarà piacevole.”
“Digli che il principe dei Sayan vuole parlare con lui.” intervenne all’improvviso Vegeta, fissandolo con aria di sfida.
“Che cosa? Lei è…il principe dei Sayan?” chiese incredulo il Bunkiano.                
“Esattamente.” annuì il principe dei Sayan.                                  
Il soldato a quel punto s’innervosì e punto il suo fucile verso Vegeta. “Tu… come hai osato uccidere il grande Jalbok... lurido scimmione!”
“Sei uno stupido, Vegeta! Non potevi stare zitto?” lo rimproverò Pan.
“Non dire una parola, Pan. Quel buono a nulla ci stava cacciando.” replicò Vegeta.
“Muori, Sayan!!!” il soldato bunkiano sparò dei laser contro Vegeta, che però non fecero alcun effetto. Sempre più terrorizzato, tirò fuori dalla sua tasca un ricetrasmettitore. “Allarme rosso! I Sayan sono scesi sul nostro pianeta!”
“Stai zitto!” esclamò Vegeta, che lanciò un attacco energetico, eliminando il soldato.
“Ma sei impazzito?” lo rimproverò Goku, ma Vegeta non gli rispose e proseguì in volo verso il castello. “Vegeta!!!” lo chiamò invano.
“Ma cosa gli è passato per la testa? Perché ha ucciso quel soldato? Non era necessario arrivare a tanto.” chiese Pan.
“Non ne ho idea, Pan. So solo che dobbiamo fermarlo. Andiamo!” disse Goku, prima di prendere il volo assieme alla nipote.
 
Vegeta nel frattempo fece irruzione all’ultimo piano del palazzo imperiale, desideroso di trovare il nuovo imperatore bunkiano e regolare subito i conti con lui. Tuttavia non trovò nessuno all’interno della sala del trono, se non un gruppo di soldati che fecero la loro comparsa attirati dal suo ingresso.
“Dannato Sayan! Come osi entrare nel palazzo imperiale?” chiese uno dei soldati, puntando la propria arma verso il loro nemico.
“Dov’è il vostro imperatore?” domandò Vegeta.
“Dovrai passare sui nostri cadaveri prima che tu possa avvicinarti al nostro sovrano!” rispose un altro.
“Non ho tempo da perdere con voi scarafaggi. Ditemi dove si è nascosto il vostro imperatore, altrimenti sarà la fine per tutti voi.”
“Muori!” esclamarono i soldati bunkiani, prima di sparare a Vegeta.
“Peggio per voi. Haaaaaaaaaaa!!!” Vegeta caricò la propria aura, trasformandosi in Super Sayan e facendo saltare in aria il palazzo reale.
“Ma cosa…” mormorò incredula Pan.
“Quello è Vegeta.” indicò Goku.
“Si è già trasformato. Che stia sfidando l’imperatore?” ipotizzò la nipote.
“No, non percepisco nessun’aura potente, a parte la sua.” la smentì il nonno. “Vegeta sta usando i suoi poteri contro i soldati bunkiani. Guarda là.”
Proprio come aveva detto Goku, un altro gruppo numeroso di soldati attaccò Vegeta, che però li bombardò dall’alto con i suoi attacchi energetici.
“Ahahahah! Morite tutti, branco di incapaci!!!!” esclamò il principe dei Sayan, ormai fuori di sé.
“Vegeta! Che stai combinando?” chiese Pan, preoccupata. Non aveva mai visto suo suocero perdere il controllo in quel modo, non stava uccidendo per difendersi, anzi, sembrava trovare un inquietante piacere nell’eliminare i soldati bunkiani.
“Eliminerò uno per uno gli abitanti di questo misero pianeta! Anzi, lo distruggerò direttamente con le mie mani!” rispose il suocero, che si preparò a lanciare un potente Galick Gun che poteva distruggere il pianeta, ma Goku lo spinse deviando il colpo in aria, che esplose subito dopo.
“Fermati immediatamente, Vegeta!” ordinò Goku.
“Come osi metterti in mezzo, Kakaroth? Non sei nessuno per darmi ordini! Io sono il principe dei Sayan e non obbedirò mai a uno scarto di terza classe come te!” sbraitò Vegeta.
“Non ti rendi conto che stai esagerando? Credi davvero che Bulma sarebbe felice di vederti seminare morte come facevi ai tempi di Freezer?”
“Non nominare mia moglie!!!”
“Io la nomino quanto mi pare e piace! Bulma era una mia cara amica e ti ripeto che se mi fosse stato possibile scendere sulla Terra quando stava per morire, avrei fatto di tutto per raggiungerla!”
“Adesso ne ho abbastanza, Kakaroth! Hai oltrepassato il limite! Haaaaaaaaaa!!!!”
Il principe dei Sayan, ormai accecato dall’odio, caricò ulteriormente la propria aura fino a raggiungere il quarto livello. “Forza, battiti con me.”
“Non mi pare il momento… argh!!!!” mugugnò Goku appena ricevette un pugno nello stomaco da Vegeta che lo fece piegare a terra per il dolore.
“Vegeta, che stai facendo? Fermati!” provò ad allontanarlo Pan.
“Non sono affari che ti riguardano!” esclamò Vegeta, lanciandole un attacco energetico  che la scaraventò lontana.
“Pan!!!!!” la chiamò Goku, che a quel punto perse la pazienza e fissò con rabbia l’altro sayan. Aveva sopportato a lungo il comportamento di Vegeta, ma dopo quello che aveva fatto a sua nipote, non era più intenzionato a perdonarlo. “D’accordo, Vegeta, l’hai voluto tu! Se pensi che batterti contro di me possa risolvere i tuoi problemi, allora cominciamo! Haaaaaaaa!!!!!!” urlò Goku, prima di trasformarsi in Super Sayan di quarto livello.
“Eheheheh!“ sorrise maligno Vegeta, pronto al duello.

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Capitolo 11
*** Il nuovo imperatore ***


Alla fine, l’ennesimo scontro tra Goku e Vegeta ebbe inizio, con Pan che stavolta non poté far nulla per fermarli. Ma in fondo era consapevole che questo momento prima o poi sarebbe arrivato, anzi, conoscendo l’impulsività tipica dei sayan, era un miracolo che suo nonno e suo suocero non si fossero scannati durante il viaggio. Il rancore di Vegeta nei confronti di Goku era troppo grande per essere contenuto e anche l’altro sayan, specialmente dopo aver visto il principe far del male a Pan, aveva perso la pazienza ed era deciso a non fargliela passare liscia. Tuttavia, qualcuno da dietro le quinte stava osservando i due sayan darsele di santa ragione.
“Argh!!!!” mugugnò Goku, dopo aver ricevuto un pugno in faccia da Vegeta che lo fece schiantare su un edificio in rovina.
“Ahahahah! Sei debole, Kakaroth! A quanto pare gli anni con quello stupido drago ti hanno rammollito!” lo irrise Vegeta.
“Ne sei sicuro?” domandò l’altro sayan alle sue spalle, prima di restituirgli il colpo subito.
“Vegeta! Nonno! Smettetela, per favore!” li supplicò inutilmente Pan.
“Kakaroth! Giuro che te la farò pagare!” lo minacciò Vegeta, caricando ancora la propria aura.
“Battersi non servirà a nulla, Vegeta. Finiamola qui.” propose Goku.
“Te lo puoi scordare. Non mi fermerò fino a quando non ti darò una bella lezione.” rifiutò il principe dei sayan.
“Vegeta….” mormorò Goku, attirato da una strana luce alle spalle del suo rivale.
“Alla mia Bulma sarebbe piaciuto rivedere il compagno di tante avventure e tu…” disse Vegeta.
“Spostati!!!!!!” lo interruppe Goku, prima di lanciarsi verso l’altro sayan.
“Che cosa??????” esclamò incredulo Vegeta, che si accorse troppo tardi del pericolo imminente. Un’onda infatti stava per colpirlo alle spalle e lui non avrebbe fatto in tempo ad evitarla, ma all’ultimo istante Goku riuscì a spingere Vegeta, prendendo il colpo al suo posto.
“Aaaaahhhhhhhh!!!!!!!!!” urlò per il dolore Goku.
“Nonno!!!!!!” esclamò Pan, che corse subito in suo soccorso.
“Kakaroth!!!!!!” fece altrettanto Vegeta.
“Nonno, come stai?” chiese la nipote.
“Pan, non ti preoccupare… sono ancora vivo…” cercò di rassicurarla Goku.
“Nonno…” mormorò spaventata Pan. Ancora una volta suo nonno si era dimostrato pronto a sacrificare la propria vita per le persone a lui care, persino per Vegeta, che fino a quel momento non aveva fatto altro che trattarlo male.
“Kakaroth… perché?” chiese incredulo Vegeta.
“Eheheh!“ sorrise il sayan.
“Chi è stato?????” chiese rabbiosa Pan.
“Sono stato io!” rispose un bunkiano vestito elegante, che fece la sua comparsa uscendo da un edificio in rovina. Il suo volto sembrava piuttosto familiare, come se l’avessero già incontrato in passato.
“E tu chi sei?” domandò Vegeta.
“Il mio nome è Garvin e sono l’imperatore di questo pianeta.” si presentò il losco figuro.
“Nonché il figlio di quel criminale di Jalbok.” intuì il principe dei sayan.
“Non osare insultare mio padre!” sbottò il nemico. “Era un grande uomo e voi, sporchi Sayan, l’avete ucciso. Voleva onorare il suo amico Freezer e voi l’avete fatto fuori. Ma giuro che la pagherete per tutto quello che gli avete fatto passare.”
“Sei identico a lui come comportamento. Del resto, tale padre, tale figlio.”
“Già. E ti avviso che anch’io ho le sue stesse ambizioni.”
“Ho i miei dubbi, a giudicare da com’è ridotto il tuo pianeta.”
“Sfortunatamente c’è qualche insetto che non accetta la mia autorità, ma io e il mio esercito abbiamo dato loro la lezione che meritano. Ma questi non sono affari che vi riguardano.”
“Sei un vigliacco! Hai colpito mio nonno!” lo insultò Pan.
“Mi dispiace non averlo ucciso. E poi è stato uno stupido. Il mio attacco era indirizzato al principe dei Sayan, ma tuo nonno, pur di proteggere il grande Vegeta, ha messo a repentaglio la propria vita.” replicò Garvin.
“Mio nonno non si è messo di mezzo perché Vegeta è il principe dei Sayan, ma perché è un suo amico ed è sempre pronto a rischiare la sua vita per tutti noi.” spiegò Pan.
“Pan…” mormorò Vegeta, colpito dalle parole della nuora.
“Oh, che discorso commovente! Mi viene da piangere!” la prese in giro l’imperatore bunkiano.
“Non ti permetterò più di far del male a nessuno! Haaaaaa!!!” esclamò la mora, prima di lanciarsi all’attacco del nemico, provando a colpirlo in tutti i modi, ma senza successo. Garvin era di un livello nettamente superiore rispetto ai ribelli che aveva affrontato su Bryt e lei stessa era fuori forma per via della maternità.
“Fermati, Pan!!!” l’avvisò inutilmente Vegeta.
“Povera illusa! Prendi questo!” Garvin lanciò un potente attacco energetico che travolse Pan, mettendola al tappeto.
“Pan!!!!” la chiamò Vegeta.
“No…Pan!!!!” fece altrettanto Goku.
“Ahahahah! Non potete nulla contro di me, stupidi Sayan!” rise sguaiato Garvin.
“Pan, come stai?” chiese Vegeta, andando in suo soccorso.
“Vegeta…” mormorò la nuora. Nonostante fosse in pessime condizioni, fortunatamente non sembrava essere in pericolo di vita.
“Stupida! Perché ogni volta ti devi gettare addosso ai nemici che sono più forti di te? Perché???” la rimproverò il suocero.
“Perché noi ti vogliamo bene, Vegeta… anche mio nonno.” rispose Pan. “Lui ha sempre pensato a noi, anche quand’era lontano con Shenron. Ha saputo anche di Bulma e quando se n’è andata, non solo l’ha accolta in paradiso, ma ha chiesto e ottenuto da re Enma di lasciarle il proprio corpo dopo la morte.”
“C-cosa? Perché non ne sapevo niente?”
“Perché da quando è tornato mio nonno, hai preso le distanze da lui e hai preferito chiuderti nel tuo stupido rancore.”
“Io…” balbettò Vegeta, non sapendo cosa dire. Nel frattempo, il perfido Garvin gli lanciò un’altra onda alle sue spalle, ma il principe dei Sayan non si fece sorprendere e la respinse in aria.
“Per quanto ancora volete continuare con questi discorsi sdolcinati?” chiese il nuovo imperatore bunkiano.
“Grrrrrrr!!! Io… io te la farò pagareeeee!!!!!!!!” ringhiò rabbioso Vegeta, caricando ulteriormente la propria aura. Tutti si erano sacrificati per lui, a partire dalla nuora Pan fino ad arrivare al suo rivale Kakaroth, che da quando era tornato, aveva continuato insistentemente a disprezzarlo. Aveva capito che tutti gli volevano bene e che non poteva continuare a vivere il resto della propria vita col solo ricordo della moglie: aveva ancora i suoi figli, Trunks e Bra, Pan, i suoi nipotini Gon, Yumi, e Nari e anche Kakaroth, che in quel momento aveva rischiato la propria vita per salvare lui, Vegeta, il fiero principe dei Sayan. Il minimo che poteva fare in quel momento era proteggere sua nuora e il suo rivale dalle grinfie del figlio di Jalbok.

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Capitolo 12
*** Vegeta contro Garvin ***


Mentre la battaglia tra Vegeta e Garvin stava per avere inizio, qualcuno dall’aldilà era molto in ansia per ciò che stava accadendo sul pianeta Bunk.
“Bulma, fermati!” la chiamò Chichi, ma la turchina non le diede retta e continuò per la sua strada, finché la moglie di Goku non la fermò afferrandole il braccio. “Si può sapere che ti prende? Non hai visto cosa stanno combinando i nostri mariti?”
“Certo che l’ho visto! Ed è per questo che devo fermarli!” replicò agitata la turchina.
“E come pensi di farlo? Siamo in paradiso e non possiamo andare nel mondo dei vivi. E anche se fosse possibile, sai bene come sono fatti Goku e Vegeta. Non ti darebbero mai retta, specialmente tuo marito.”
“Infatti non è mia intenzione andare nel mondo dei vivi. Devo solo trovare un modo per comunicare con Vegeta.”
“Credi davvero che servirà a qualcosa?”
“Chichi, hai visto anche tu come sta mio marito. Continua a soffrire per la mia assenza, al punto da colpire persino la povera Pan. Non so se la mia voce basterà per calmarlo, ma devo quantomeno provarci.”
“Ti capisco. Da quando Goku è tornato sulla Terra, Vegeta non ha fatto altro che aggredirlo, prima con le parole e adesso con le mani. Ha oltrepassato il limite e c’è bisogno di qualcuno che lo strigli a dovere. E l’unica in grado di farlo sei tu. Però il problema resta lo stesso. Dall’aldilà non ci possono sentire nemmeno se urlassimo a squarciagola.”
“Non sarà necessario urlare. Basterà trovare re Kaio.”
“E’ un’ottima idea, Bulma. Re Kaio è in grado di comunicare con Goku e gli altri. Come ho fatto a non pensarci?”
“Dev’essere da qualche parte in giro nel paradiso. Dobbiamo trovarlo in fretta, prima che sia troppo tardi.”
“Okay. Muoviamoci.”
“Bulma! Chichi! Che state combinando?” le chiamò una loro vecchia conoscenza.
“Scusa, Baba, ma andiamo di fretta.” rispose Bulma.
“Eh no! Voi non andrete da nessuna parte.” la fermò la sibilla. “Re Enma vi sta aspettando.”
“Vorrà dire che aspetterà ancora. Abbiamo altro a cui pensare in questo momento.” replicò Chichi.
“Non potete rifiutarvi. È vostro dovere assistere re Enma al suo lavoro di controllo delle anime.” le ricordò Baba. “Vi ha permesso di conservare il vostro corpo anche qui nell’aldilà, un privilegio a cui pochi hanno diritto, e che di certo non avreste mai ottenuto se non fosse stato Goku a chiederlo.”
“Non abbiamo intenzione di venire meno ai nostri doveri, Baba. Ma prima devo parlare con re Kaio. C’è in ballo il destino dell’universo.” spiegò Bulma.
“Proprio così. Quindi vedi di darci una mano, invece che farci perdere tempo prezioso.” aggiunse Chichi.
 “Grrrrrr! E va bene. Spero per voi che si tratti davvero di una cosa seria, altrimenti re Enma non vi perdonerà. So dov’è re Kaio. Seguitemi. ” concluse Baba, prima di partire assieme alle mogli dei due sayan alla ricerca di re Kaio.
 
Nel frattempo, Vegeta se la stava vedendo con Garvin, che, com’era prevedibile, si rivelò un avversario molto ostico. Il nuovo imperatore Bunkiano infatti evitò i suoi attacchi e andò al contrattacco sferrando un calcio in faccia a Vegeta, facendolo schiantare su un edificio in rovina.
“Ahahahah! È tutta qui la grande forza del principe dei Sayan?” lo irrise Garvin, che però si fece serio appena vide un’onda lanciata da Vegeta e diretta verso di lui. L’imperatore Bunkiano la schivò senza problemi, ma non si accorse di avere il proprio avversario alle spalle, pronto a colpirlo con un Galick Gun. “Ma cosa…”
 “Prendi questo!!!” urlò Vegeta, colpendo in pieno Garvin. Tuttavia la sua soddisfazione non durò molto appena vide il proprio avversario intero.
“Dannato scimmione Sayan! Come hai osato colpirmi?” lo insultò Garvin, che reagì con una serie di calci e pugni da cui Vegeta fece fatica a difendersi. Il principe dei Sayan sapeva che non sarebbe durato a lungo così, specialmente con Pan e Kakaroth fuori combattimento.
“Maledizione. È troppo forte. Non ho idea di come eliminarlo.” pensò Vegeta, in chiaro affanno.
“Eheheheh!” sorrise maligno l’imperatore Bunkiano, il quale voltò le spalle al proprio avversario e si avvicinò minacciosamente verso Pan.
“Dove stai andando? Fermati!” esclamò il principe dei sayan.
“Oh…no!” mugugnò dolorante Goku.
“Ti sei per caso dimenticato che sono io il tuo avversario? Torna qui!” ordinò Vegeta, ma Garvin non gli diede retta.
“Sei davvero una bella donna. Mi dispiace eliminarti, ma non mi lasci altra scelta. Nel mio pianeta, chi osa mettere in discussione l’autorità dell’imperatore, viene punito con la morte.” disse l’imperatore Bunkiano.
“Lasciala stare!” si mise davanti Vegeta.
“Suvvia, perché ti preoccupi per lei? Mi pare che fino a poco fa l’avevi colpita.” gli ricordò Garvin.
“Non sono affari che ti riguardano.”
“Mi riguardano eccome, Vegeta. Tu la disprezzi, non è così? Perché darti tanta pena per delle persone che odi?”
“No!!! Non è vero!!!! Io...io..”
Vegeta provò a fermare il suo nemico, ma si sentì improvvisamente bloccato da qualcosa. Gli occhi di Garvin erano diventati azzurri ed emanavano uno strano fascio di luce che incrociò lo sguardo del principe dei Sayan, rendendolo incapace di muoversi.
“Vegeta.....” balbettò terrorizzata Pan.
“Lei e suo nonno sono d’intralcio per te. Noi due dobbiamo combattere da soli, non è così? Tu sei il principe dei Sayan, adori il combattimento e vuoi lottare senza che ci sia qualcuno che ti trattenga dal farlo.” spiegò Garvin, con Vegeta che annuì in silenzio. “Quindi hai capito finalmente chi sono i tuoi veri nemici?”
“Loro...sono...i miei...nemici.” rispose il principe dei Sayan.
“Bravo. Non era così difficile da capire.”
“Farò... tutto quello che vorrai.” Vegeta a quel punto sollevò per il collo la povera Pan, ormai inerme, e con l’altra mano creò una piccola sfera d’energia con cui darle il colpo di grazia. Quando ormai sembrava finita per Pan, Goku sferrò un pugno in faccia all’imperatore Bunkiano, scaraventandolo lontano. Il suo intervento non solo gli permise di salvare la vita alla nipote, ma spezzò l’ipnosi in cui era caduto Vegeta.
“Ma cosa…” mormorò Vegeta, sorpreso nel vedere che stava tenendo per il collo la nuora.
“Vegeta…” balbettò Pan. Il suocero a quel punto la lasciò andare immediatamente.
“Pan, stai bene?” la soccorse subito il principe dei Sayan.
“Sì.” annuì Pan mentre tossiva.
“Che cosa ho fatto?” si domandò il principe dei sayan, incredulo.
“Non è stata colpa tua, Vegeta. Quel vigliacco ti aveva ipnotizzato.” cercò di rassicurarlo Goku.
“Kakaroth…”
“Chi ha osato colpirmi?” ruggì infuriato Garvin. Al suo ritorno trovò Goku che lo stava attendendo. “Tu? Credevo fossi fuori combattimento.”
“Dovrai passare sul mio cadavere prima che tu faccia del male a Pan!” replicò dolorante Goku, che decise di sfidare Garvin, nonostante la ferita subita in precedenza.
“Ahahahah! Ma cosa credi di fare, eroe?” lo irrise l’imperatore bunkiano.
“No, Kakaroth. Non lo sfidare. È troppo forte e poi sei ferito.” l’avvisò timidamente Vegeta.
“Non abbiamo altra scelta, Vegeta. Se non facciamo qualcosa, Garvin ci ucciderà.” spiegò Goku.
“Visto che ci tieni tanto a morire per primo, ti accontenterò subito.” disse Garvin, prima di lanciarsi all’attacco. Goku cercò di difendersi come poteva, ma la sua ferita si fece sentire durante il combattimento, limitando i propri movimenti. A quel punto il malvagio figlio di Jalbok ne approfittò per ridurre il povero Sayan in fin di vita, sotto gli occhi di Vegeta, rimasto immobilizzato per i sensi di colpa, più che per le ferite. Ancora una volta si era fatto controllare da qualcuno, com’era accaduto contro Baby e Babidi tanti anni fa, e aveva lasciato che quel mostro facesse del male a Pan e a Kakaroth.
“Ahahahah! Nessuno mi può battere!” rise divertito Garvin, mentre picchiava selvaggiamente il povero Goku.
“Vegeta… nonno…” mormorò Pan.
Vegeta crollò in ginocchio, preso da un forte senso di frustrazione. In quel momento si sentì così debole e impotente al punto da scoppiare in lacrime. “È tutta colpa mia! Se non avessi litigato con Kakaroth a quest’ora quel farabutto sarebbe morto!”
“Vegeta!!!! Che stai facendo????” lo chiamò una voce familiare.
Vegeta si ridestò. Conosceva molto bene quella voce ma non era possibile che si trattasse di lei. Si guardò intorno, e come immaginava, non vide nessuno, a parte Pan a terra e Garvin che massacrava Kakaroth. Eppure era più che convinto che quella voce non fosse frutto della sua immaginazione. “Bulma… sei tu?”
 

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Capitolo 13
*** La forza di Vegeta ***


“Mi vuoi spiegare cosa stai combinando? Smettila di piagnucolare e corri ad aiutare Goku, altrimenti sarà la fine per tutti!!!” esclamò Bulma, che era finalmente riuscita a contattare il marito tramite re Kaio.
“Io… non credo di esserne capace.” mormorò rassegnato Vegeta.
“Che stai dicendo?” chiese incredula la moglie. Non aveva mai visto il marito così fragile ed insicuro, non sembrava più l’orgoglioso principe dei Sayan con cui aveva condiviso la propria vita.
“Non ho fatto altro che litigare con Kakaroth da quando è tornato, mi sono lasciato accecare dal mio orgoglio fino a dimenticare il motivo per cui c’eravamo messi in viaggio e, come se non bastasse, mi sono fatto ipnotizzare come un idiota da quel mostro e per poco non ho ucciso Pan.” spiegò Vegeta.
“Ma adesso sei libero dal suo controllo e puoi ancora salvare Goku e nostra nuora. Quindi datti da fare e mostra a quel dannato Bunkiano la grande forza del principe dei sayan. Io sarò sempre al tuo fianco, qualunque cosa accada.”
“Bulma…”
“Mi sa…che è finita…per me.” pensò Goku, mentre veniva malmenato da Garvin.
“E tu saresti quello che aveva ridotto male mio padre? Davvero patetico.” disse l’imperatore bunkiano, prima di sferrargli un pugno in faccia, che lo fece crollare a terra. Goku era ormai fuori combattimento e alla totale mercé del suo avversario, che si avvicinò minacciosamente a lui. “Preparati a lasciare questo mondo, Sayan!” esclamò poi Garvin, che creò una grande sfera d’energia che avrebbe sicuramente eliminato per sempre Goku. Ma proprio quando sembrava che non ci fosse più nulla da fare per lui, qualcuno sferrò un calcio a Garvin, scaraventandolo lontano.
“Ve…Vegeta! ” mormorò Goku, sorpreso e al tempo stesso sollevato che il suo amico fosse intervenuto in suo soccorso.
“Lurido vigliacco! Sono io il tuo avversario, te lo sei dimenticato? Haaaaaaaa!!!!!” urlò Vegeta, caricando la propria aura.
“Vegeta, che stai facendo? Devi uccidere loro, non me!” replicò sorpreso Garvin appena si rialzò.
“I tuoi trucchetti da pagliaccio non mi fanno più effetto! Non permetterò a nessuno di farmi il lavaggio del cervello!” spiegò il principe
“Io un pagliaccio? Come osi insultarmi? La pagherai anche per questo, Vegeta!” lo minacciò l’imperatore bunkiano, prima di lanciarsi all’attacco di Vegeta, che però riuscì a schivare i suoi colpi e reagì con un gran gancio destro che scaraventò a terra il proprio avversario.
“Tutto qui quello che sai fare?” lo provocò Vegeta col suo classico sorrisetto strafottente.
“Grrrrrrr!!!! Non osare prenderti gioco di me, scimmione!!!” ringhiò Garvin, gettandosi nuovamente all’attacco, ma Vegeta fermò il suo impeto con un calcio, facendolo schiantare contro un muro di un edificio in rovina. La situazione adesso sembrava capovolta, con il principe dei Sayan in netto vantaggio sul perfido imperatore bunkiano. Le parole e la voce della moglie gli avevano dato il coraggio e la fiducia nei propri mezzi necessari per concludere la battaglia a proprio favore.
“Non è possibile! Come hai fatto a diventare così forte?” chiese Garvin.
“Sono sempre stato più forte d te. Avevo solo bisogno di qualcuno che me lo ricordasse. Io sono Vegeta, il principe dei Sayan, e niente e nessuno mi può fermare!!!!” gridò Vegeta, che si apprestò ad attaccare il proprio avversario con un Galick Gun.
“Grrrrrr!!!! Ne ho abbastanza, insolente di un Sayan!!! Presto tu e i tuoi amici finirete all’altro mondo!!!! E finalmente realizzerò il sogno di mio padre!!!! Prendi questo!!!” replicò infuriato Garvin, lanciandogli un’onda gigantesca.
“Galick Gun!!!!!!!!!!” rispose Vegeta.
Inizialmente gli attacchi speciali dei due combattenti si equivalsero, ma Vegeta pensò alla sua Bulma, che gli era apparsa in quel momento, ai suoi figli, ai nipoti, a tutte le persone che amava, e più pensava a loro, più il suo Galick Gun crebbe, fino a raggiungere una potenza tale da superare l’onda di Garvin.
“Sparisci!!!!” esclamò Vegeta, caricando al massimo la propria aura e travolgendo in pieno il nemico.
“Nooooo!!!!” urlò il perfido imperatore bunkiano, prima di essere cancellato per sempre dalla faccia dell’universo.
 
“Ce l’ho fatta. Grazie,Bulma.” pensò Vegeta, prima di crollare a terra per la stanchezza, volgendo il proprio sguardo verso il cielo. Stavolta Bulma l’aveva salvato, in un momento di debolezza da cui non sembrava più in grado di uscirne.
“Avete visto? Non ci posso credere.” disse un tizio nascosto tra le rovine.
“Sì! L’imperatore Garvin è morto!!!” esclamò un altro.
“Evviva!!!!!” esultò un altro ancora. Poco dopo un gruppo di persone, abitanti del pianeta Bunk, si avvicinò a Vegeta, ma stavolta con intenzioni amichevoli.
“Ma cosa…” mormorò il principe dei sayan, non capendo cosa stesse succedendo in quel momento.
“Hai ucciso tu l'imperatore Garvin?” chiese un abitante.      
“Grazie infinite per averlo fatto.” lo ringraziò un altro.
“Un momento. Che significa tutto questo?” domandò Vegeta.
“Garvin e suo padre Jalbok avevano preso il potere grazie alla loro forza ed erano interessati a conquistare pianeti per allargare il loro impero. Noi però eravamo contrari.” raccontò un abitante.
“Siamo sempre stati un popolo pacifico che ripudia la guerra. Jalbok e Garvin ci disprezzavano e per tanti anni siamo stati perseguitati da loro. Hanno condannato a morte i loro oppositori e chiunque si rifiutasse di partecipare alle loro missioni di conquista dell’universo.” aggiunse un altro.
“Quindi quei due pazzi vi avevano schiavizzato.” comprese Vegeta.
“Proprio così.” annuì un altro ancora.
“Vegeta… loro non c’entrano niente.” balbettò Goku.
“D’accordo. Torniamo a casa.” decise il principe dei Sayan.
“Ve ne andate di già?” chiese un abitante.
“La nostra missione è conclusa. Abbiate cura di voi e del vostro pianeta, e mi raccomando, non azzardatevi più a creare casini sulla Terra o su altri pianeti. Se scopro che c’avete ingannati, ve la farò pagare cara, quant’è vero che mi chiamo Vegeta.” li avvisò Vegeta.
“Assolutamente. Grazie di cuore. E fate buon viaggio.”  Lo salutò un abitante.
 
Dopo aver sconfitto Garvin, liberando di fatto il pianeta Bunk dagli oppressori,  Vegeta caricò sulle spalle i suoi compagni e finalmente ripartì con l’astronave per tornare sulla Terra.
“Vegeta… sei stato fenomenale.” si complimentò Goku.
“Hmph! Non mi piaceva proprio quel Garvin.” replicò Vegeta. “Come ti senti, Pan?”
“Sto meglio, grazie.” rispose la nuora.
“Perdonami per averti colpita. Ero fuori di me.”
“Non preoccuparti. Non mi sono fatta niente. Ricordati che anch’io sono una Sayan.”
“Eheheh! Hai ragione.”
“Quello che si è fatto più male è mio nonno. Non sarebbe successo se tu fossi rimasto in guardia invece che aggredirlo. Vorrei che ti scusassi anche con lui.”
“C-che cosa? Non lo farò mai!”
“Preferisci che racconti a Trunks e gli altri che ti sei messo a piangere come un bambino durante la battaglia?”
“Non ci pensare nemmeno!!!”
“Dipende da te, Vegeta. Se non vuoi che il tuo segreto diventi pubblico, faresti bene a scusarti con mio nonno."
“Hmph! E va bene. Ti chiedo scusa, Kakaroth.”
“Non dimentichi qualcos’altro, che è il motivo per cui mio nonno non ha potuto combattere al massimo delle sue potenzialità?”
“Grrrrrrr! D’accordo! Grazie per avermi salvato la vita!”
“Eheheheh! Di nulla, Vegeta.” replicò Goku.
“Adesso lasciatemi in pace!” concluse imbarazzatissimo Vegeta, prima di tornare ai comandi.
“Aaahhh! Non vedo l’ora di tornare a casa.” sospirò sollevato l’altro sayan.
“Anch’io. Ancora un paio di giorni e finalmente potrò riabbracciare i miei bambini.” aggiunse Pan.
 
Nel frattempo, al paradiso, Bulma, Chichi e re Kaio, dopo aver seguito la battaglia nel pianeta Bunk, festeggiarono la vittoria del principe dei Sayan.
“Sìììì!!! Ce l'ha fatta!!!!” esultò Bulma.
“Per fortuna la Terra e la galassia dell'Ovest sono salve. Un'altra minaccia in meno per tutto l'universo.” pensò soddisfatto re Kaio.
“Vegeta è stato davvero fenomenale. È riuscito a sconfiggere quel mostro da solo.” commentò Chichi.
“Grazie, re Kaio. Senza di lei non sarei mai riuscita a comunicare con mio marito.” lo ringrazio Bulma.
“Figurati. Adesso vado, ci vediamo.” le salutò re Kaio.
“Bene, a quanto pare tutto è finito per il meglio, quindi potete tornare al lavoro.” le ricordò intanto Baba.
“Uffa! Controllare le anime è davvero noioso.” si lamentò Chichi. “Ma purtroppo non possiamo sottrarci ai nostri doveri. Bulma, tu non vieni?”
“Arrivo.” replicò la turchina, osservando ancora la navicella su cui viaggiava il marito. “Sono fiera di te, amore mio. Ti aspetterò fino al giorno del tuo arrivo, ma nel frattempo vivi la tua vita con felicità assieme ai nostri figli, a Goku e a tutti gli altri.” pensò lei, prima di raggiungere l’amica. Dopo qualche giorno, Vegeta, Goku e Pan fecero finalmente il loro ritorno a casa, accolti dall’affetto dei loro familiari. Questo viaggio aveva permesso ai due Sayan di riappacificarsi dopo le pesanti liti dei giorni precedenti e di tornare in buoni rapporti come prima. La Terra era al sicuro e Goku e gli altri poterono godersi questa nuova pace.

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Capitolo 14
*** Ritorno a casa ***


Una volta tornati a casa, Goku, Vegeta e Pan cenarono a casa di Trunks, e ovviamente i due sayan si diedero alla pazza gioia con il cibo.
“Eheheh! Certe abitudini sono dure a morire.” commentò divertito Trunks.
“Mamma, potevi anche aspettare il mio ritorno. Chissà quanto ti sarai stancata a preparare tutto quel cibo da sola.” disse Pan.
“Ma figurati, tesoro. Ormai sono specializzata a sfamare sayan. E poi sei appena tornata da un lungo viaggio, dove avete affrontato nemici pericolosi e rischiato la vita.” la rassicurò Videl.
“Tua madre ha ragione. Anche se il figlio di Jalbok fortunatamente non era al livello del padre, è stato comunque un avversario tosto e se fosse rimasto in circolazione, avrebbe potuto mettere la Terra a soqquadro con il suo esercito.” aggiunse Gohan.
“Hai ragione, papà. Piuttosto, come mai lo zio Goten e Bra non sono venuti?” domandò la figlia.
“Purtroppo la piccola Yumi ha avuto la febbre in questi giorni. Per fortuna si sta riprendendo, ma Goten e Bra hanno preferito restare con lei. Passeranno a casa vostra domani mattina.” rispose la madre.
“Mamma! Mamma!” la chiamò Gon.
“Che c’è, piccolino?” chiese Pan.
“Nonno Goku può restare a casa nostra stanotte? Voglio allenarmi con lui nella gravity room.” rispose il figlioletto.
“Mi dispiace, Gon, ma è tardi e poi il nonno non si sente bene.” obiettò la madre.
“Uffa! Non è giusto!” protestò Gon.
“Ma io sto bene, Pan, e poi avevo promesso a tuo figlio che ci saremmo allenati insieme una volta tornato sulla Terra. Non potresti chiudere un occhio? Tanto ci sarà anche Vegeta con noi.” lo appoggiò Goku.
“Eeeh???? Ma che stai dicendo, Kakaroth? Siamo appena tornati sulla Terra e dopo un lungo viaggio nello spazio l’unica cosa che vorrei fare è stirarmi sul letto e riposare.”  si lamentò Vegeta.
“Suvvia, Vegeta, non vorrai mica deludere il nostro nipotino?” ribattè l’altro sayan.
“Grrrrrr!” ringhiò Vegeta, lanciandogli un’occhiataccia. Odiava Kakaroth quando lo coinvolgeva in qualcosa senza tener conto del proprio parere, ma in questo caso non poteva tirarsi indietro, visto che si trattava di suo nipote. “Hmph! Vai pure a dormire, Pan. Ci penseremo noi a Gon.”
“Hmm…d’accordo, basta che non fate troppo tardi. Gon domani mattina dovrà andare a scuola. Anche se non siamo contrari ai suoi allenamenti, io e Trunks ci teniamo alla sua istruzione e avevamo promesso a nonna Chichi che da grande diventerà un adulto responsabile e non un teppista.” disse Pan. “Piuttosto, nonno, sei sicuro di stare bene?”
“Stai tranquilla, Pan. Ormai ho recuperato tutte le mie forze durante il viaggio.” la tranquillizzò il nonno. “Su, Gon. Andiamo.”
“Okay.” annuì felicissimo il bambino, prima di andare assieme ai nonni.
“Fate i bravi, mi raccomando.” li avvisò Pan.
“Bene, allora io e Videl torniamo a casa.” decise Gohan.
“Ci vediamo domani. Buonanotte.” salutò Videl, prima di ripartire in volo assieme al marito.
“Buonanotte.” fecero altrettanto Pan e Trunks.
 
Goku, Vegeta e il nipote si diressero nella gravity room ad allenarsi. Il bambino mise subito in mostra le proprie abilità davanti al bisnonno, con Vegeta che li osservava scocciato, finché il piccolo Gon non sferrò un pugno nello stomaco a Goku, che lo fece crollare a terra per il dolore, non tanto per il colpo in sé, ma per i postumi della battaglia contro Garvin che non erano spariti del tutto, nonostante avesse riposato durante il viaggio verso casa.
“Kakaroth!” lo chiamò Vegeta.
“Aaaaahhh…” mugugnò dolorante Goku.
“Razza d’idiota. Perché hai mentito a Pan?” lo rimproverò il principe dei sayan.
“Eheheh! Mi spiace, Vegeta. Avevo fatto una promessa a Gon, non potevo dirgli di no.” si giustificò l’altro sayan.
“Nonno Goku! Stai bene?” chiese Gon.
Goku annuì. “Sei davvero fortissimo, Gon, lo sai?”
“Invece no!” esclamò il bambino.
“Eh? Perché dici questo?”
“Mentre eri lontano con la mamma e con nonno Vegeta, mi sono allenato tantissimo, ma non sono riuscito a trasformarmi in super sayan.”
“Beh è normale, sei ancora piccolo e devi crescere. E poi non hai bisogno di trasformarti in super sayan per allenarti con noi.”
“Ma papà alla mia età era in grado di trasformarsi. Per caso si allenava più di me?”
“No. Al contrario, tuo padre da piccolo non s’impegnava mai negli allenamenti. Preferiva battere la fiacca con tuo zio, piuttosto che allenarsi. Tu sei diverso da lui. Ami allenarti e desideri combattere, proprio come un vero sayan, e non ti accontenti mai della forza che raggiungi. ” lo smentì Vegeta.
“E allora perché non ce la faccio?”  chiese ancora il nipote.
“Gon, devi sapere che non esiste un metodo sicuro per raggiungere lo stadio del super sayan. Di certo allenarsi e diventare sempre più forti è un requisito essenziale, ma ognuno di noi è diverso. Alcuni si trasformano in seguito a situazioni di frustrazione o di rabbia, com’era accaduto a me e al tuo bisnonno, altri invece lo fanno in modo innato, come nel caso di tuo padre e di tuo zio.” spiegò il nonno paterno.
“Proprio così. E credo che tu appartenga alla prima categoria, Gon. Quindi non smettere mai di allenarti. Quando arriverà il momento, anche tu riuscirai a trasformarti in super sayan. Nel frattempo, io e nonno Vegeta ti aiuteremo a diventare ancora più forte.” aggiunse Goku.
“Sì.” annuì il bisnipote.
“Molto bene, piccolo. Riprendiamo subito.”
“Okay.”
 
Intanto, Pan, dopo aver messo a dormire la figlioletta, si ritirò in camera sua, dove il marito la stava attendendo a letto.
“Nari dorme? chiese Trunks.
“Come un angioletto.” rispose Pan.
“Perfetto. Vieni qui.” il lilla trascinò la moglie a letto e la baciò in modo appassionato.
“Trunks…”
“Non hai idea di quanto mi sia sentito solo in questi giorni.”
“Anche tu mi sei mancato.”
“Spero solo che mio padre non ti abbia creato troppi problemi. Non dev’essere stato facile viaggiare con lui, specialmente mentre litigava con Goku, anche se oggi li ho visti entrambi tranquilli. Certo, bisticciavano come dei bambini per il cibo, ma per fortuna non hanno creato casini, a differenza di quanto avrebbero sicuramente fatto prima della partenza.”
“Nonostante il suo caratteraccio, credo che in fondo Vegeta ci tenga un po’ a mio nonno.”
“Hai ragione. Ma dimmi, cosa è successo a Goku? Prima mi sembravi piuttosto preoccupata per lui, come se non fosse in buone condizioni, eppure avevi detto che il figlio di Jalbok non era forte quanto il padre.”
Pan raccontò quello che era successo sul pianeta Bunk, a cominciare dalla violenta reazione di Vegeta al loro arrivo, passando alla rissa con Goku, fino ad allo scontro con Garvin, omettendogli però il pianto disperato del suocero durante la battaglia.
“Non ci posso credere. Ma cosa è saltato per la testa a mio padre?”
“In quel momento Vegeta era troppo arrabbiato con mio nonno, normale che prima o poi avrebbe perso il controllo.”
“Peccato che sia successo nel momento sbagliato. Come se non bastasse, si è fatto ipnotizzare da quel mostro e se Goku non fosse intervenuto in tempo, ti avrebbe sicuramente uccisa.”
“Ma non è successo, anzi, tuo padre ha reagito alla grande. C’ha salvato la vita ed è riuscito a sconfiggere quel mostro da solo. Si è reso conto di essersi totalmente sbagliato su mio nonno e alla fine sono tornati in buoni rapporti come prima. ”
“Hmm… non hai tutti i torti. Direi che questo viaggio è stato utile per entrambi. Chissà, magari in futuro potremmo farne uno tutto nostro, come ai vecchi tempi. Con la differenza però che stavolta sarà un viaggio di piacere.”
“Sarebbe bello, ma come facciamo con i bambini e soprattutto col tuo lavoro che ti tiene super impegnato?”
“Semplice. I bambini li porteremo con noi. Non puoi immaginare quante volte Gon si sia lamentato di non essere partito con te e con i suoi nonni. Sono certo che si divertirebbe un mondo a viaggiare in giro nello spazio. E per quel che riguarda il lavoro, ci sono state alcune novità mentre eri lontana.”
“Di che si tratta?”
“Ho nominato Bra vicepresidente della Capsule Corporation.”
“Sul serio?”
“Mi sembri meravigliata.”
“Sono contentissima per lei. Bra ci teneva ad essere coinvolta di più negli affari dell’azienda. Però non l’avevi mai ritenuta pronta per una posizione di grande responsabilità come quella di vicepresidente della Capsule Corporation, mentre ora hai deciso di promuoverla. Come mai hai cambiato idea su di lei?”
“E’ stato mio padre a darmi questo consiglio.”
“Vegeta?”
Trunks annuì. “Mentre eravate su Bryt, ho parlato con lui e mi ha detto che era giunto il momento di affidare l’azienda anche a Bra. E credo che abbia ragione. Mia sorella non è più una novellina alle prime armi. Ormai ha acquisito la giusta esperienza per guidare la Capsule Corporation al mio fianco, come avrebbe voluto nostra madre, e sono certo che insieme faremo grandi cose. Ma quello che volevo dirti, è che in questo modo potremo alternarci col lavoro e avremo più tempo da dedicare ai nostri figli. Mentre tu potresti tornare nella palestra di tuo nonno a Satan City. “
“Cosa?”
“Tra la gravidanza e la nascita di Nari sei rimasta ferma per parecchio tempo e hai sempre pensato tu ai bambini. Ci terrei a fare la mia parte. Sempre se tu sei d’accordo. Sono stato in ansia mentre eri lontana, anche se c’erano Goku e mio padre con te, e se malauguratamente la Terra finisse di nuovo in pericolo, non vorrei che ti trovassi impreparata.” 
“In effetti non hai tutti i torti. Mi mancano gli allenamenti e vorrei tanto tornare in ottima forma. Non ho potuto fermare mio nonno e Vegeta quando si erano messi a litigare, né sono stata di grande aiuto durante la battaglia contro Garvin. Tuttavia so che tua sorella vorrebbe avere un altro bambino e se finisse incinta, credo che si prenderebbe un lungo periodo di maternità e a quel punto dovrai nuovamente arrangiarti da solo.”
“Beh vorrà dire che aspetteremo. E comunque Bra non è ancora incinta. Non hai idea di quanto si stia lamentando per questo. Eppure sia lei che Goten si stanno dando da fare per regalare un fratello o una sorella alla piccola Yumi.”
“Tua sorella finirà incinta prima o poi, deve solo avere pazienza. Nel frattempo farà bene ad imparare il più possibile da te, altrimenti non potremmo fare il nostro viaggio nello spazio con Gon e Nari.”
“Puoi stare certa che glielo ricorderò.” concluse Trunks. Marito e moglie ripresero a baciarsi, ma prima che potessero andare più avanti, furono improvvisamente interrotti da un’esplosione.
“Che cosa è successo?” chiese Pan.
“Non ne ho idea. Spero nulla di grave.” rispose Trunks. Subito dopo, i due coniugi Brief sentirono la piccola Nari piangere.
“Nari!” la chiamò la madre, preoccupata.
“Vai da lei. Ci penso io.” disse Trunks, che si alzò dal letto per verificare quello che era successo. Appena uscito dalla camera, notò subito una folta coltre di fumo provenire dalla gravity room e una volta raggiunta, trovò il padre e Goku a terra privi di forze.
“Wow! Siete fortissimi!” esclamò il bambino.
“Goku! Papà! Che diavolo state combinando?” chiese Trunks.
“Scusa, Trunks. Gon voleva vederci in azione e ci siamo lasciati un po’ andare. Eheheh!” si scusò imbarazzato Goku.
“Lo sapete che la gravity room serve per gli allenamenti e non per i vostri scontri? Potevate far male a Gon!” li rimproverò il lilla.
“Non c’era questo rischio. Io e Kakaroth ci siamo trattenuti.” lo smentì Vegeta.
“E meno male che vi siete trattenuti, altrimenti avreste fatto a pezzi anche casa nostra. E dire che Pan vi aveva pure avvisati di non esagerare.” continuò il figlio.
“Hmph!” sbuffò il padre.
“Gon, adesso vai a letto. È tardi e domani mattina devi andare a scuola.” ordinò Trunks.
“Ma papà…” provò a obiettare il bambino.
“Non preoccuparti, Gon. C’alleneremo domani pomeriggio, okay?” lo rassicurò Goku.
“D’accordo. Buonanotte, nonni.” li salutò Gon.
“Notte, piccolo!” fece altrettanto il bisnonno.
“Andate a dormire anche voi. Buonanotte.” li avvisò Trunks, prima di ritirarsi assieme al figlio.
“Uffa! Certo che Trunks poteva lasciarci Gon ancora per qualche minuto.” si lamentò Goku. “Capisco che abbiamo fatto un gran casino, però…”
“Hmph! Non è la prima volta che la gravity room finisce a soqquadro, ma Trunks non si arrabbiava più di tanto. Evidentemente gli abbiamo impedito di divertirsi con tua nipote.” spiegò Vegeta.
“Divertirsi? Ma se erano a letto. Di cosa stai parlando?” chiese l’altro sayan.
“Lasciamo perdere. Sei il solito tonto, Kakaroth.” lo insultò il principe dei sayan.
“E dai, Vegeta! Dimmelo!” lo pregò invano Goku, ma Vegeta non lo calcolò e si ritirò in camera sua. “Aaahh! È sempre il solito. Vabbè, meglio andare a dormire.”

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Capitolo 15
*** Weekend al mare - prima parte ***


Con la fine della minaccia bunkiana, la pace regnava sovrana sulla Terra e ognuno tornò ai propri impegni di lavoro e di famiglia. Fu anche tempo di visite per Goku e gli altri da parte di una sua vecchia conoscenza.
“E’ permesso?” bussò un ragazzo dalla carnagione scura.
“Ciao, Ub. Prego, accomodati.” l’accolse Videl.
“Buongiorno, Videl. Goku è in casa?” chiese Ub.
“No, è da qualche parte in giro sui monti Paoz ad allenarsi.” rispose la moglie di Gohan. “Anzi, se lo trovi, potresti chiamarlo? Ho quasi finito di preparare il pranzo.”
“D’accordo. Lo raggiungo subito.” annuì lui, prima di andare a cercare il suo vecchio maestro, trovandolo che si allenava in una zona rocciosa. “Ehi, Goku!!!”
“Hmm? Ub!” replicò il sayan.
“Non ti stanchi mai di allenarti, eh?” chiese il suo ex allievo.
“Già. Anche se da solo mi annoio. Purtroppo Vegeta non vuole allenarsi con me, mentre Pan, Gohan e Goten sono sempre occupati col lavoro e con i bambini.” spiegò Goku.
“Capisco.”
“Beh, visto che sei qui, perché non ti unisci a me?”
“Eh? Ma veramente io…”
“Coraggio, Ub. Voglio vedere quanto sei diventato forte.”
“Eheheh! D’accordo, Goku. In guardia!”
Allievo e maestro si scontrarono per una decina di minuti, dandosele di santa ragione, ma allo stesso tempo senza esagerare, finché Goku non si trasformò in super sayan di quarto livello, riuscendo a contenere la forza del suo avversario.
“Perfetto. Basta così.” decise Goku.
“E’ inutile. Sei sempre tu il più forte.” si complimentò Ub, sfinito.
“Anche tu lo sei, Ub. Sei migliorato parecchio rispetto all’ultima volta che ci siamo visti.” disse il sayan.
“Dici sul serio?” chiese incredulo il suo ex allievo.
“Assolutamente. Guarda, mi sono dovuto trasformare al quarto livello per fermarti. Si vede che ti alleni tutti i giorni.” affermò Goku.
“Beh, essere un combattente professionista mi permette di avere abbastanza tempo per gli allenamenti. Anche se un po’ mi vergogno a stare in tv o fare interviste, ma non posso farci niente, visto che sono l’erede di Mr. Satan.”
“Eheheh! Non potevo aspettarmi altro dal mio allievo. Scommetto che anche Taek e sua sorella saranno migliorati.”
“Goku!!! Ub!!! Dove siete????” li chiamò intanto Videl, che non vedendoli più tornare si era messa a cercarli.
“Caspita! Mi ero dimenticato di Videl!” esclamò Ub.
“Ma che state combinando?” chiese la donna, appena li raggiunse. “Ub, ti avevo chiesto di portare Goku a casa.”
“Scusa, Videl. Goku aveva insistito per allenarsi con me e alla fine mi sono lasciato trascinare. Eheheh!” si giustificò imbarazzato lui.
“Sei proprio come lui. Su, sbrigatevi, prima che si fredda tutto.” li avvisò Videl, prima di tornare indietro.
“Ottimo. Stavo cominciando ad avere fame. Mangi anche tu con noi, Ub?” propose Goku.
“Mi piacerebbe, ma Marron e i miei figli mi staranno aspettando.” replicò Ub.
“Li raggiungerai più tardi. Adesso andiamo.” insistette il sayan.
“Ma… e va bene.” si arrese l’ex allievo.
 
I due pranzarono insieme e Goku ne approfittò per raccontargli del suo viaggio nello spazio assieme a Vegeta e Pan.
“Ve la siete vista brutta su Bunk eh?” commentò Ub.
“Già. Garvin non era forte quanto Jalbok, ma era un tipo pericoloso e utilizzava mezzi subdoli come l’ipnosi. Per fortuna Vegeta ha reagito alla grande ed è riuscito a sconfiggerlo da solo.” raccontò Goku.
“E’ una bellissima notizia. Quindi la Terra è di nuovo al sicuro?”
“Proprio così. O perlomeno non ci saranno più altri attacchi da parte dei Bunkiani. Alla fine le loro spedizioni sulla Terra erano tutte decisioni di Jalbok e di suo figlio.”
“Piuttosto, Ub, come mai sei venuto qui?” chiese Videl.
“Ah già. Me lo stavo dimenticando. Ci tenevo a invitarvi tutti a Papaya Island. Domani ci sarà la finale del torneo mondiale di arti marziali e ho pensato che una volta finito l’incontro, potremmo trascorrere il resto del weekend al mare” propose Ub.
“E’ una bella idea. Gohan dovrebbe essere libero questo weekend, quindi verremo volentieri. Goku, tu che ne pensi?” domandò la donna.
“Hmm…  non saprei. Bisognerà vedere come sono combinati gli altri.” borbottò Goku, non molto convinto di andare lì a fare da spettatore.
“Ci saranno tutti. Anche Trunks, Goten e i loro bambini. Ho parlato con loro prima di passare da te, e mi hanno assicurato che non mancheranno. Verranno anche Taek e Bish con le loro famiglie.” aggiunse Ub.
“D’accordo. Allora non mancherò.” decise alla fine il buon sayan. In fondo non allenarsi per un paio di giorni non sarebbe stata la fine del mondo, e poi sarebbe stata una buona occasione per incontrare i propri amici e trascorrere del tempo con la famiglia al completo. “Ma dimmi, ci sarà anche Rina?”
“E’ probabile. ”
“Eheheheh! Non vedo l’ora di battermi con lei. Chissà se è diventata più forte di prima.”
“Goku, ti ricordo che andremo a Papaya Island per vacanza. E poi non puoi batterti con Rina. Finireste per distruggere l’intera isola.” l’avvisò Videl.
“Già. E poi non vorrei deluderti, ma sembra che Rina abbia abbandonato i combattimenti da quando è diventata nonna. Preferisce trascorrere il tempo con i propri nipoti.” raccontò Ub.
“Uffa, che peccato. Eppure il talento non le manca.” si lamentò Goku.
“E’ comprensibile. Prima che facesse la tua conoscenza, Rina aveva abbandonato da tempo i combattimenti e nonostante abbia scoperto le sue origini sayan, ormai è abituata a vivere come una terrestre. Di certo è molto più responsabile di te e Vegeta messi insieme.” lo punzecchiò la nuora.
“Hmph!”  sbuffò Goku, facendo ridere Videl e Ub.
 
L’indomani mattina, Goku e gli altri si teletrasportarono direttamente a Papaya Island.
“Era da tanto che non tornavamo a Papaya Island.” disse Trunks.
“Già. Dal nostro viaggio di nozze.” ricordò Pan.
“Wow! Che bel posto!” esclamò entusiasta Gon.
“Non allontanarti, Gon.” l’avvisò la madre.
“Okay!” replicò il figlio.
“Goku!” lo chiamò una voce familiare.
“Hmm? Crilin! E ci sei anche tu, C-18!” rispose Goku.
“Siete in ritardo. Pensavamo che non sareste più venuti.” disse C-18.
“Vegeta inizialmente aveva fatto un po’ di resistenza. Sapete com’è fatto, non si trova a suo agio nei luoghi affollati. Per fortuna però Pan è riuscita a persuaderlo a modo suo.” spiegò il sayan.
“Hmph!” sbuffò Vegeta, che avrebbe preferito starsene in casa ad allenarsi nella gravity room, piuttosto che fare da spettatore alla finale di un torneo di arti marziali di cui si sapeva già l’esito. Ma quella maledetta Pan ancora una volta l’aveva ricattata con la storia del suo pianto su Bunk e alla fine non ha avuto altra scelta che assecondare le sue richieste e uscire con Kakaroth e gli.
“Eheheh! È sempre il solito orso.” commentò divertito Crilin.
“Nonno Crilin!” lo chiamò alle sue spalle una bambina dai capelli lunghi e neri e la carnagione scura.
“Vieni qui, piccolina!” la prese in braccio lui.
“Urka! Quindi anche tu sei diventato nonno, Crilin!” esclamò sorpreso Goku.
“Per ben due volte. Lei è Layla, la più grande, mentre quello che dorme in braccio a mia moglie è Ukon, il più piccolo.” la presentò Crilin.
“Ciao piccoli. Io sono Goku, un amico dei tuoi nonni.” fece altrettanto il sayan.
“Ciao.” lo salutò la piccola Layla.
“Crilin. È ora.” l’avvisò C-18.
“Ah già, me lo stavo dimenticando. Faremmo meglio ad entrare allo stadio. Tra pochi minuti comincerà il torneo. Ub c’ha riservato la prima fila.” disse Crilin.
“Okay. Andiamo.” annuì Goku, che seguì l’amico assieme agli altri.
.
Appena arrivati allo stadio, il gruppo incontrò anche il resto dei loro amici, ma qualcuno non sembrava essere a suo agio.
“Yumi, che hai? Va tutto bene?” chiese Goku. La bambina sembrava spaventata, e si era nascosta dietro la gamba del padre.
“Presto lo scoprirai, papà.” rispose serio Goten.
“Goku!” lo chiamò un’altra sua conoscenza.
“Ehi ragazzi! E ci siete anche voi, Rina e Aron!” replicò Goku.
“Ciao Goku.” lo salutarono Rina e suo marito.
“Ne è passato di tempo.” aggiunse Hatsuri.
“Come stai? Pan mi ha parlato del vostro viaggio nello spazio.” chiese Bish.
“So che avete dato una bella lezione a quegli stupidi Bunkiani, ma siamo curiosi di conoscere i dettagli della vostra battaglia.” fece altrettanto Taek.
“Volentieri. Vediamo… da dove potrei cominciare?” borbottò il sayan.
“Gon!” lo chiamò intanto un bambino dai capelli rossi.
“Ciao Lee!” lo salutò Gon.
“Oh, vedo che anche voi siete diventati genitori.” osservò Goku.
“Proprio così. Lui è mio figlio Lee, mentre loro sono i miei nipoti John e Mary.” li presentò Taek. Mary era bionda come il padre, mentre il fratello maggiore aveva i capelli bruni come la madre.
“Ciao bambini.” li salutò Goku, ma John lo fissò male, si avvicinò a lui e gli diede un pestone. “Ahia! Che male!”
“John! Che modi sono?” lo richiamò il padre.
“Ehi tu! Come hai osato far male a mio nonno?” chiese Gon, ma il bambino rispose con una linguaccia, facendo indispettire ulteriormente il figlio di Trunks e Pan. “Te la farò pagare!”
“Okay! Adesso calmati, Gon!” lo trattenne Trunks.      
“Lasciami andare, papà!” protestò il figlio.
“Nonno Goku sa difendersi benissimo da solo. Non ha bisogno del tuo aiuto. E poi siamo in un luogo pubblico, quindi comportati bene.” lo rimproverò la madre.
“Uffa.” sbuffò Gon.              
“Ci dispiace. John è una piccola peste. Ne combina di tutti i colori ogni giorno. Non sappiamo cosa fare con lui.” si scusò Hatsuri.
“Certo però che potreste dargli una strigliata come si deve, invece che fargliela passare liscia ogni volta che combina qualche guaio.” intervenne Goten.
“Suvvia, Goten, non te la prendere. È solo un bambino e poi non mi sono fatto niente.” cercò di rassicurarlo Goku.
“Non difenderlo, papà. Tu non lo sai, ma mentre eri fuori con Pan e Vegeta, quel piccolo demonio ha osato schiaffeggiare la mia bambina.” raccontò il figlio.
“Cosa?” chiese il padre.                                                                                                     
“E’ stata colpa mia, Goten.” si autoaccusò Rina. “Se quel giorno non mi fossi allontanata dai bambini, tutto questo casino non sarebbe successo. Purtroppo John è fatto così. Mia figlia e Bish stanno sempre fuori per lavoro ed essendo il fratello maggiore, si sente responsabile nei confronti della sua sorellina e spesso finisce per esagerare.”
“Capisco la loro situazione, ed è giusto che John protegga sua sorella in assenza dei genitori o dei nonni, ma questo non giustifica il suo cattivo comportamento.” intervenne Pan.
“Avete ragione. Cercheremo di essere più severi con nostro figlio.” rassicurò tutti Bish. Nel frattempo però il pubblico cominciò ad acclamare Ub, che era appena salito sul ring assieme al suo avversario.
“La finale sta per cominciare.” avvisò Gohan.
“Perfetto. Vediamo cosa combina Ub.” disse Goku.
“Hmph! Tanto si sa come finirà.” sbuffò Vegeta.
Com’era infatti prevedibile, l’incontro durò pochi secondi e vide il facile trionfo di Ub, che gli permise dunque di mantenere il titolo di campione del mondo. Dopo la cerimonia di premiazione e le varie interviste, Ub potè finalmente raggiungere la famiglia e gli amici.
“Ecco il campionissimo!” lo stuzzicò Taek.
“Quanto sei simpatico, Taek.” replicò Ub.
“Ahahah! Non te la prendere, amico. Stavo scherzando.” si difese il mezzo sayan.
“Scusate il ritardo. I giornalisti non mi lasciavano più andare, ma per fortuna ho finito con le interviste.” spiegò l’ex allievo di Goku.
“Meno male. I bambini non vedevano l’ora di andare al mare.” disse Crilin.
“Allora non facciamoli più aspettare. Andiamo, piccoli.” concluse Ub.
“Sì!” esclamarono contenti i bambini.

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Capitolo 16
*** Weekend al mare - seconda parte ***


Dopo aver lasciato la sede del torneo di arti marziali, Ub e i suoi familiari condussero Goku e gli altri in una bellissima casa sul mare. 
“Eccoci arrivati.” disse Ub.
“Non immaginavo che ci fosse una spiaggia così bella a Papaya Island.” osservò Goku.
“E ci credo, Goku. Ogni volta che venivi qui, lo facevi solo per il torneo di arti marziali, ma in realtà quest’isola è famosa a livello turistico per gli splendidi paesaggi marittimi.” spiegò Crilin.
“Eppure la spiaggia è completamente vuota. Non vedo nessuno, a parte noi.” notò Gohan.
“E’ normale. Questo bel pezzo di paradiso appartiene interamente a Ub. Da quando ha raccolto l’eredità di Mr.Satan, il mio caro genero è diventato ricco sfondato. Con tutti i soldi che guadagna, non poteva certo lasciarsi sfuggire un posto simile.” raccontò C-18.
“Veramente sei stata tu a insistere per comprarlo.” ricordò Ub.
“E direi di aver fatto bene. E’ giusto che tu, mia figlia e i miei nipoti vi togliate qualche sfizio, invece che fare beneficienza a chiunque. Ormai il tuo villaggio natale non è più povero come prima e la gente è in grado di tirare avanti con le proprie forze, grazie alla tua enorme generosità.” replicò la suocera.
“Su, non litigate. Siamo qui per divertirci.” li fermò Crilin.
“Hai ragione, Crilin. Beh cosa stiamo aspettando? La spiaggia è tutta nostra.” concluse Ub.
“Andiamo, Lee!” esclamò Gon.
“Sì!” annuì l’altro bambino.
 
Dopo essersi cambiati, tutto il gruppo andò a divertirsi, chi a farsi il bagno, chi a prendersi il sole o chi a costruire castelli di sabbia.
“Papà, io e Bra dovremmo allontanarci per qualche minuto. Non è che terresti d’occhio Yumi finché non torniamo?” chiese Goten.
“Non c’è problema. Ma dove dovete andare?” domandò a sua volta Goku.
“Beh… volevamo prendere un gelato per nostra figlia.” mentì il figlio. In realtà voleva trascorrere del tempo in totale intimità con la moglie senza il rischio di essere disturbati.
“E devi andarci per forza con Bra? Posso prenderlo io il gelato. Ci metterei un attimo col mio teletrasporto.” propose il padre.
“Ehm… ecco…” arrossirono entrambi Goten e Bra, non sapendo cosa dire.
“Goku, non c’è bisogno di fare troppe domande.” intervenne in loro aiuto Crilin, che aveva già intuito le loro intenzioni. “Andate pure, ragazzi, ci pensiamo noi a Yumi. Tanto sembra che si trovi a suo agio con mia nipote.”
“Già. A parte suo cugino, Layla è l’unica con cui va d’accordo. E’ un peccato che vivano in città diverse e non abbiano l’occasione d’incontrarsi tutte le mattine a scuola.” disse Bra.
“Okay. Allora andiamo. A dopo.” salutò Goten, prima di allontanarsi assieme alla moglie.
“Eheheh! Bra e tuo figlio sono proprio una bella coppia, non trovi?” commentò divertito Crilin.
Goku annuì. “Stanno bene insieme, così come Ub e Marron.”
“Non possiamo lamentarci. Ub è un bravo ragazzo, oltre che un ottimo marito e padre. Io e C-18 non potevamo chiedere di meglio per nostra figlia.”
“Aaaah! Era da tanto che non andavamo al mare tutti insieme.”
“In effetti è passato parecchio tempo. C’erano Bulma e Chichi con noi, Pan e Bra erano ancora bambine, mentre Goten e Trunks degli adolescenti irrequieti.”
“Beh è normale. Per un motivo o per un altro, sono sempre stato lontano da casa.”
“Piuttosto, Goku, tu come stai? L’ultima volta che c’eravamo visti, al funerale di Chichi, eri completamente a terra e come se non bastasse, Vegeta aveva smesso di rivolgerti la parola. Non dev’essere stato piacevole viaggiare con lui.”
“Non ti nascondo che Chichi mi manca. Non vederla più in casa che cucina per me o sentire la sua voce mi rende triste, ma adesso sta in un posto migliore ed è in ottima compagnia. Per quanto riguarda Vegeta, diciamo che il viaggio nello spazio gli ha fatto capire un po’ di cose e ora è tornato tutto alla normalità.”
“Meno male.”
“Comunque stai tranquillo, la compagnia a casa non mi manca. Gohan e Videl si sono trasferiti da me, e anche Goten, Pan e i loro bambini passano sempre a trovarmi, oppure vado io da loro.”
“I tuoi nipoti sono simpaticissimi, sai? Gon è un tipo estroverso e non sa stare fermo un attimo, mentre Yumi è una bimba adorabile. Chissà, magari da grande diventerà una brillante scienziata come la sua nonna materna. Spero solo che non prenda il suo carattere. Ahahahah!”
“Non credo. Yumi mi sembra più timida rispetto a Bulma, anche se è solo una bambina. Ha paura dei combattimenti e si spaventa anche solo a vedere qualcuno che si allena.”
“E’ strano. Nonostante il suo aspetto innocuo, è pur sempre una mezza sayan.”
“Vero, ma anche Bra è una mezza sayan, e non ha mai amato combattere, né ha invogliato sua figlia a farlo.”
“Non hai tutti i torti. Beh non ci fa niente. Sono certo che con Gon la Terra avrà un valido guardiano in più. Ma anche il figlio di Taek promette bene. Guarda là.”
“Urka! Hai ragione.”
 
Goku e Crilin si misero a osservare Gon e Lee che si stavano allenando insieme, ignari che da lì a poco sarebbe successo un gran casino. La piccola Yumi, su suggerimento del padre, si era messa a costruire un castello di sabbia assieme a Layla per fare una sorpresa ai genitori. Tuttavia John decise di rovinare la giornata, distruggendole il castello con una palla. 
“Oh no!” si lamentò Layla.
“Perché hai distrutto il nostro castello?” chiese Yumi, sul punto di piangere.
“E’ colpa vostra. Questo è il mio spazio.” rispose strafottente John.    
“Non è vero! Sei cattivo!” lo insultò la bambina.
“Stai zitta!” esclamò lui, che spinse Yumi, facendola cadere in acqua. A quel punto la bimba scoppiò in lacrime, attirando l’attenzione del nonno paterno.
“Yumi, ma cosa…” Goku però non fece in tempo ad intervenire, che Gon comparve all’improvviso davanti la cugina e sferrò un pugno in faccia all’altro bambino, sotto lo sguardo incredulo di tutti i presenti. Il figlio di Trunks e Pan si era stufato di vedere John passarla liscia ogni volta che combinava guai, ma stavolta aveva superato il limite e non era intenzionato a perdonarlo.
“John!!!” lo chiamò terrorizzata la nonna.
“Nonna!!!” pianse il bambino. Il pugno di Gon era stato abbastanza potente al punto da fargli sanguinare il naso. 
“Gon!!!” urlò infuriato Trunks, col bambino che rimase in silenzio, rendendosi conto di aver esagerato. Il padre raggiunse nervosamente il figlio, con l’intenzione di rimproverarlo, ma non si accorse dell’occhiata omicida che Rina aveva lanciato a Gon.
“La pagheraiiiiii!!!!” urlò improvvisamente Rina, perdendo il controllo fino a trasformarsi in super sayan e lanciandosi infine all’attacco di Gon. Trunks si voltò, ma non ebbe il tempo di reagire che in un attimo fu scaraventato in aria dalla sayan. Rina raggiunse Gon  e gli sferrò un pugno in faccia, ma Goku all’ultimo istante parò il suo attacco.
“Adesso calmati, Rina!” esclamò Goku.
“Togliti di mezzo!” urlò indemoniata la sayan, ormai fuori di sè.        
“Pan! Crilin! Cosa state aspettando? Prendete Trunks e i bambini e metteteli al sicuro!” ordinò il sayan.
“Sì! Bambini, venite con me!” disse Crilin.
“Trunks, stai bene?” chiese Pan.
“Aaahhh… che male.” mugugnò il marito.
“Appoggiati, su.” lo portò sulle spalle la moglie, prima di allontanarsi. Nel frattempo Vegeta allontanò Rina con un calcio.
“Vegeta!” lo chiamò Goku.
“Hmph! Non posso dormire in santa pace, che subito scoppia il pandemonio.” borbottò infastidito il principe dei sayan.
“Haaaaaaaaaa!!!” gridò ancora Rina, sempre più infuriata, caricando la propria aura.
“Accidenti! La sua aura continua a salire! Eppure Ub diceva che aveva smesso di allenarsi da quando è diventata nonna!” osservò Goku.
“Attento!!!” l’avvisò Vegeta. Rina lanciò un’onda contro i due sayan, che con fatica riuscirono a respingerla in aria, facendola esplodere, ma non poterono rilassarsi un istante che il loro avversario si trovò davanti a loro, afferrandoli per il collo e trascinandoli in fondo al mare. A quel punto Goku e Vegeta furono costretti a fare sul serio e si trasformarono entrambi in super sayan di quarto livello, liberandosi dalla stretta di Rina e scaraventandola lontano.
“Fiuuuu! C’è mancato un pelo!” sospirò Goku.
“Quella pazza non ha mai imparato a controllare il proprio potere.” commentò Vegeta.
“Potevi allenarti con lei mentre io non c’ero. Sapevi che Rina possiede il potere del super sayan leggendario e che ha bisogno di qualcuno che la aiuti a controllarsi.” lo richiamò Goku.
“Ah adesso sarebbe colpa mia?” chiese indispettito il principe dei sayan.
“Ehm… d’accordo, lasciamo perdere.” rispose con imbarazzo Goku, rendendosi conto che non era il momento giusto per litigare.“Dobbiamo pensare a un modo per fermarla, prima che distrugga l’intera isola e coinvolga gli abitanti.”
“Goku!!! Vegeta!!!” li raggiunse intanto Crilin.
“Che diavolo ci fai qui? Vuoi per caso farti ammazzare per l’ennesima volta?” lo rimproverò Vegeta.
“So quello che faccio, Vegeta. Ascoltatemi bene.” replicò l’amico di Goku, che sussurrò qualcosa ai due sayan, e… “Avete capito?”
“Urka! È un’ottima idea, Crilin!” commentò Goku.
“Haaaaaaaaa!!!!” Rina lanciò un altro urlo intimidatorio, avvicinandosi minacciosamente verso i propri avversari.
“Dobbiamo fare presto! Sta per arrivare!” avvisò Vegeta.           
Crilin a quel punto si fece avanti e usò una delle sue tecniche speciali. “Taiyoken!!!” esclamò lui.
“Aaaaahh!!! I miei occhi!!!” si lamentò Rina.
“Sei pronto, Vegeta????” chiese Goku.
“Sì!” annuì Vegeta.
“Ka-me-ha-me-haaaaaaaaa!!!!” esclamò il primo.
“Big Bang Attack!!!” lo seguì il secondo.
Il doppio attacco di Goku e Vegeta prese in pieno Rina, facendola schiantare sulla casa, che crollò subito dopo.
 
“Mamma!!!” la chiamarono preoccupati Taek e Hatsuri.
“Rina!!!” fece altrettanto il marito.
“Ehm… mi sa che ci siamo andati giù pesante! Eheheh!” mormorò imbarazzato Goku.
“Ma vi ha dato di volta il cervello? Non potevate semplicemente stordirla come l’altra volta? Se l’avete uccisa di nuovo sappiate che nemmeno io vi perdonerò.” li rimproverò Pan.
“Hmph! Non è in pericolo di vita. E poi ci siamo trattenuti.” mugugnò Vegeta.
“Anche se fosse, ha bisogno di cure immediate e al momento non abbiamo nemmeno un senzu in mano. Come pensate di farla riprendere?” domandò Gohan.
“Tranquilli, ci penso io. Voi nel frattempo tirate fuori Rina dalle macerie.” rassicurò tutti Goku, che sparì col suo teletrasporto.
“Ma dov’è andato?” chiese Aron.
“Non preoccuparti, papà. Tornerà presto.” rispose il figlio, che tirò subito la madre fuori dalle macerie assieme agli altri.
“Yumi!!!” la chiamarono Goten e Bra, che nel frattempo avevano raggiunto il resto del gruppo.
“Papà! Mamma!” esclamò la bimba.
“Tesoro, stai bene?” l’abbracciò la madre.
“Ma che cosa è successo? Perché Rina è a terra ferita?” chiese Goten.
“Diciamo un regolamento di conti tra sayan. Piuttosto, zio, dovreste spiegarci dove vi eravate cacciati tu e Bra. Yumi era terrorizzata, non ha fatto altro che chiedere di voi. Come vi è venuto in mente di lasciar sola vostra figlia?” li rimproverò Pan.
“Ma non era sola. Stava giocando con Layla. E poi mio padre e Crilin c’avevano assicurato che le avrebbero tenute d’occhio.” si giustificò Goten.
“E’ colpa nostra. Io e Goku ci siamo distratti per un paio di minuti ed è successo il finimondo. Il figlio di Bish ha fatto piangere Yumi, Gon gli ha sferrato un pugno e a quel punto Rina è impazzita.” raccontò Crilin.
“Hmph! Sapevo che Goku è un irresponsabile, ma non me l’aspettavo proprio da te, Crilin.” commentò Bra.
“Hai ragione, Bra. Mi dispiace. Eheheh!” si scusò imbarazzato l’amico di Goku.
“Su, amore. Non te la prendere con lui.” lo difese Goten. “E poi finalmente Gon ha dato una bella lezione a quel bulletto di John, così non farà più del male a nostra figlia.”
“Ma che stai dicendo, Goten???? Secondo te è normale che un bambino sferri un pugno a un altro, riducendolo in quello stato?”intervenne Trunks.
“Beh sai com’è fatto Gon. Non sopporta le ingiustizie.” provò a spiegare il cognato.
“Non me ne frega un accidenti. D’ora in poi non gli permetterò più di allenarsi, così ci penserà due volte prima di alzare le mani a qualcuno.”
Gon si fece triste e a quel punto Yumi intervenne in sua difesa. “Non farlo, zio Trunks!”
“Yumi?” mormorò Trunks, sorpreso.
“Se Gon non si allena con i nonni, lui non sarà felice. E poi ha fatto male a quel cattivo per proteggermi.” spiegò la bimba.
“Piccola, so che John non si è comportato bene con te, ma quello che ha fatto tuo cugino è un bruttissimo gesto. I nostri poteri devono essere utilizzati in modo responsabile, non per farsi giustizia da soli.”
“Ma Gon si allena per proteggere me e Nari.”
“Gon è un bambino e non deve proteggere nessuno. Tu hai la tua mamma e il tuo papà che ti proteggono, così come Nari ha me e Pan.”
“La bimba non ha tutti i torti.” intervenne Vegeta.
“Papà! Ti ci metti anche tu?” si lamentò Trunks.
“I nostri poteri vanno usati per proteggere i più deboli ed è quello che ha fatto Gon. Forse avrà esagerato, ma quel moccioso meritava una lezione, visto che non era la prima volta che molestava mia nipote.” spiegò il padre.
“Devo dare ragione a tuo padre, Trunks.” disse Bish. “Un pugno non è una cosa da poco, ma mio figlio si è comportato malissimo con tutti, specialmente con Yumi, ed era inevitabile che prima o poi qualcuno avrebbe perso la pazienza con lui. La colpa è mia e di Hatsuri, che non siamo stati in grado di farlo rigare dritto già dopo l’episodio dello schiaffo a casa dei miei suoceri.”
“Bish…”
“Sono certo che Gon si sia reso conto di aver sbagliato e che d’ora in poi non alzerà più le mani a nessuno. Quindi non negargli i suoi allenamenti con i nonni, okay? Alla fine ha semplicemente protetto la sua cuginetta. Chiunque avrebbe fatto lo stesso al posto suo.”
"Già. E poi conosci nostro figlio, finirebbe lo stesso per usare i suoi poteri, con o senza il nostro permesso." aggiunse Pan.
"Hmm... e va bene. Per questa volta sei perdonato, Gon." decise alla fine Trunks. "Ma che non si ripeta più una cosa del genere, sono stato chiaro?" 
"D'accordo, papà." rispose contento Gon.
“Eccomi qui.” interruppe tutti Goku, che era appena comparso assieme a Dende.
“Ciao a tutti!” salutò il supremo.                                           
“Dende, che ci fai qui?” chiese Gohan.
“Tuo padre mi ha raccontato tutto e mi ha pregato di darvi una mano, visto che siete senza senzu.” spiegò Dende.
“Papà! Ti avevo chiesto di tenere d’occhio Yumi!” lo rimproverò Goten.
“Ehm… ne riparleremo più tardi, okay?” rimandò con imbarazzò Goku, prima di condurre Dende da Rina. “Eccola qui, Dende.”
“Okay. La ristabilisco in un attimo.” il Namecciano usò i suoi poteri e alla fine Rina si riprese.
“Hmm…ma cosa…” mormorò Rina.
“Mamma!” la chiamarono i figli.
“Stai bene, cara?” chiese Aron.
“John! Dov’è John?” domandò spaventata la sayan.
“Stai tranquilla, Rina. Tuo nipote starà presto benissimo.” la rassicurò Goku. “Dende, potresti curare anche quel bambino?”
“Certamente.” annuì Dende, che curò subito il naso rotto di John.
“Eh?Ma cosa… il naso… non mi fa più male.” disse il bambino.
“Eheheh! Avete visto? È finito tutto per il meglio.” sorrise soddisfatto Goku.
“Non direi proprio.” intervenne Taek.
“Già. Mamma, questa volta l’hai combinata grossa.” l’accusò Hatsuri.
“Hai perso di nuovo il controllo e stavi per ammazzarci tutti.” aggiunse Aron.
“Ma…ma John… il suo naso sanguinava e quel bambino…” provò a spiegare Rina.
“Non dovevi aggredire Gon.” la interruppe Bish. “Se Goku non fosse intervenuto in tempo, potevi anche ucciderlo. Come pensi che potremmo stare tranquilli se perdi il controllo davanti ai bambini?”
“Sono mortificata, Bish!” si scusò la sayan. “Però vi prego, non tenetemi lontana dai miei nipoti. Sono tutto per me.”
“E allora allenati con me.” propose Vegeta.
“Cosa????” esclamarono tutti, sorpresi dalla proposta del principe dei sayan.
“Papà, ma sei impazzito? Rina non deve usare più i suoi poteri e tu le proponi di allenarsi? Vuoi che distrugga qualche città la prossima volta che impazzirà?” chiese Trunks, con tono alterato.
“Non si è mai allenata seriamente in tutta la sua vita e si è visto il risultato. Basterà un incidente come quello di poco fa per perdere il controllo e far male a qualcuno. E l’unico modo per evitare tutto questo è allenarsi.” lo smentì Vegeta.
“Vegeta ha ragione. Solo così Rina potrà prendere il pieno controllo dei propri poteri. E finché resterò qui, potrete contare anche sul mio aiuto. Sempre se te la senti, Rina.” aggiunse Goku.
“Io… d’accordo. Mi allenerò con voi.” decise Rina.
“Rina, sei sicura?” chiese il marito, un po' dubbioso.
“Non voglio far del male ai miei cari, né diventare una pazza squilibrata che distrugge ogni cosa, come lo era mio fratello. Devo impegnarmi duramente se voglio evitare altri incidenti spiacevoli.” rispose la moglie.
“La mamma non ha tutti i torti. E poi non credo che io, Hatsuri e Bish saremmo in grado di contenere una sua eventuale furia.” disse Taek.
“Già. Nessuno meglio di Goku e Vegeta potrebbe aiutarla a non rappresentare una minaccia per chi le sta intorno. Quindi contiamo su di voi.” aggiunse Hatsuri.
“Non vi deluderemo. Ma adesso che ne direste di tornare a rilassarci e a divertirci come prima?” propose Goku.
“Hai un bel coraggio a parlare di divertimento, dopo il casino che avete creato voi scimmioni.” mugugnò C-18.
“Di cosa stai parlando, C-18?” chiese il buon sayan.
“Non te ne sei accorto? Avete rovinato la spiaggia e fatto a pezzi la nostra casa sul mare!” esclamò infuriata la moglie di Crilin.
“Su, non te la prendere, non l’abbiamo mica fatto apposta. E poi cos’altro potevamo fare? Se non avessimo fermato Rina, poteva distruggere l’intera isola e uccidere qualcuno.” si difese Goku.
“Ahahahah!” sorrise divertito Ub. “Stai tranquilla, C-18. Manderò qualcuno a sistemare tutto, ma nel frattempo ci accontenteremo di una delle tante spiagge presenti su quest’isola. Non saremo soli, ma sempre meglio che tornarcene a casa, non trovi?”
“Hmph! Muoviamoci.” sbuffò la suocera, prima di andar via, seguita dal resto del gruppo.

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Capitolo 17
*** Festa a casa Son ***


Dopo l’incidente al mare, conclusosi fortunatamente senza gravi conseguenze,  ognuno tornò ai propri impegni di lavoro e di famiglia. Come promesso, Vegeta e Goku decisero di aiutare Rina con gli allenamenti e col passare dei giorni la sayan sembrava essere riuscita a prendere il pieno controllo dei propri poteri.
“Molto bene. Per oggi può bastare.” decise Vegeta.
“Di già? Non possiamo continuare ancora?” chiese Goku.
“Tra poco è ora di cena e tuo figlio ci vorrebbe tutti a casa tua.” gli ricordò il principe dei sayan.
“Ah vero, me ne ero dimenticato. Gohan ha organizzato una festa in famiglia e non accetta ritardi o assenze. Eheheh!” sorrise imbarazzato il suo amico. “Pazienza, Rina. Proseguiremo domani.”
“Non preoccupatevi. Grazie ancora per il vostro aiuto. Questi allenamenti sono utili e devo ammettere che mi sto divertendo, anche se un po’ mi spiace stare lontana dai miei nipoti.” disse Rina.
“Davvero? Beh, in fondo è normale che tu ti diverta, sei una sayan come me e Vegeta.” replicò soddisfatto Goku.
“Hai fatto molti progressi, nonostante la tua lunga inattività, e a quanto pare riesci a controllare i tuoi poteri meglio di prima. Tuttavia faresti bene a non mollare i tuoi allenamenti.” l’avvisò Vegeta.
“Magari in futuro potresti allenare i tuoi nipoti, così non starai lontana da loro e nel frattempo ti manterrai in forma.” propose Goku.
“Cosa? Io?” chiese Rina.
“Perché no? Gon e Lee da grandi diventeranno sicuramente fortissimi, ma più persone saranno in grado di combattere, meglio sarà per il futuro e la sicurezza della Terra, non credete?” spiegò il buon sayan.
“Aspetta un attimo, Kakaroth. Non ti starai per caso riferendo al figlio di Bish?” domandò Vegeta.
“Beh oltre a lui c’è sua sorella, che ha un anno di meno. Anche lei potrebbe imparare a combattere, se è interessata. Tanto a Lee ci pensa suo padre, mentre John e Mary non hanno nessuno che potrebbe far loro da maestro, visto che i genitori stanno sempre lontani da casa per via del lavoro.” rispose Goku.
“Toglitelo dalla testa. Se quel moccioso imparasse a combattere, finirebbe per acchiapparsi con Gon e a quel punto chi sentirà Trunks? L’altra volta ha fatto una scenata assurda e stava per proibire a nostro nipote di allenarsi con noi, se non fossero intervenuti Yumi e Bish in sua difesa.”
“E dai, Vegeta, è per una buona causa. C’è bisogno di una nuova generazione di combattenti che possa raccogliere in futuro la nostra eredità e quella dei nostri figli. Gon, Lee, John e Mary sarebbero già un buon inizio e anche Nari e Ukon potrebbero imparare a combattere quando saranno più grandi.”
“Non credo che Bish e mia figlia accetterebbero che li alleni, specialmente dopo quello che è successo al mare.” intervenne Rina.
“Non devi sentirti in colpa, è acqua passata e alla fine nessuno si è fatto male. Adesso sei in grado di controllare i tuoi poteri e sono certo che non avrai più altri scatti d’ira pericolosi per chi ti sta intorno.” la rassicurò Goku. “Parleremo con loro, okay? Adesso però dobbiamo scappare. Ci si vede domani, Rina.”
“D’accordo. Buona serata, e grazie.” salutò la sayan, prima di rientrare a casa.
 
Dopo aver concluso gli allenamenti, Goku e Vegeta si diressero in volo sui monti Paoz, dove ad attenderli c’erano Pan, Trunks e i bambini. Gohan era stato nominato rettore dell’università di Satan City e quel giorno aveva deciso di organizzare una festa con la sua famiglia.
“Ehi ragazzi!” esclamò Goku.
“Ciao nonni!” salutarono Gon e Yumi.
“Finalmente sei arrivato, nonno. Temevamo che ti fossi dimenticato della festa di papà.” lo punzecchiò Pan.
“Hmph! Se non gliel’avessi ricordato io, sarebbe rimasto ad allenarsi con Rina fino a notte fonda.” disse Vegeta.
“Non c’è da meravigliarsi. Il tempo non passa mai per lui quando si allena.” aggiunse la nuora.
“Comunque non siete gli unici a farci aspettare. Ancora mancano Goten e Bra.” disse Trunks.
“Dove sono?” chiese il padre.
“Non ne ho idea, probabilmente al lavoro. Erano là l’ultima volta che li ho visti.” rispose il figlio.
“Per caso si sono dimenticati della festa di Gohan?” domandò Goku.      
“Non credo. Goten lavora più di me, mentre Bra da quando è diventata vicepresidente, ha il turno di pomeriggio. Ci può stare che siano occupati, anche se in teoria a quest’ora dovrebbero aver staccato dal lavoro.” rispose il lilla.
“Io vado a dare una mano a mia madre. Nonno, Vegeta, nel frattempo datevi una bella pulita. Non vorrete mica cenare conciati in questo modo?” ordinò Pan.
“Okay, andiamo subito, Vegeta.” disse Goku.
“Dove vorresti andare, Kakaroth? Non mi sembra che ci sia una piscina in casa tua.” lo fermò Vegeta.
“Infatti non ce l’ho. Useremo la vasca di legno dietro casa. È enorme e c’è spazio per tutti. Bambini, volete farvi anche voi il bagnetto con i nonni?” propose poi l’altro sayan.
“Sì!” esclamò contento Gon.
“Okay.” annuì Yumi.
“Perfetto! Andiamo subito!” decise Goku.
“Hmph!” sbuffò rassegnato Vegeta. Adesso gli toccava farsi il bagno in compagnia di quel terza classe invece che da solo. In un’altra circostanza si sarebbe rifiutato, ma quel dannato Kakaroth aveva trascinato i nipoti con sé e per non deluderli fu costretto ad accettare.
 
Appena finirono di farsi il bagno, Goku e gli altri rientrarono in casa, attendendo l’arrivo del figlio e della nuora.
“Accidenti! Ma quando arrivano Goten e Bra?” si chiese Gohan.
“Tranquillo, tesoro, arriveranno a momenti. Non potrebbero mai mancare alla tua festa.” lo rassicurò Videl.
“Lo spero. Diventare il rettore dell’università di Satan City non è un evento che capita tutti i giorni.”
“Hanno suonato. Dovrebbero essere loro. Vado ad aprire la porta.”
“Ciao a tutti.” salutarono Goten e Bra.
“Finalmente siete arrivati. Prego, entrate. Gohan si stava preoccupando.” li fece accomodare Videl.
“Ciao, Goten. Come mai in ritardo? Ho una fame da lupi.”  domandò il padre.
“Ehm… ne parleremo a tavola, okay?” rimandò il figlio minore.
“Come mai tanto mistero? Per caso si tratta di quell’oca dai capelli rossi e ricci che ti ronza intorno?” sospettò Pan.
“Ancora con questa storia? Perché ce l’avete con la povera Jenny? È una brava ragazza, oltre che una gran lavoratrice, e si è sempre comportata in modo professionale con me.” negò lo zio.
“Hmm… se lo dici tu…” borbottò diffidente la nipote.
“Non preoccuparti, Pan. Goten era con me, stavolta posso garantire per lui.” lo difese Bra a modo suo.
“Stavolta? Così mi offendi anche tu!” si lamentò Goten.
“Ahahahah!” sorrisero divertite le due giovani donne.
“Hmph!” sbuffò il figlio minore di Goku e Chichi, prima di raggiungere il fratello. “Ehi, fratellone! Tanti auguri per la tua promozione.”
“Grazie, Goten.” rispose Gohan.
“A tavola! La cena è pronta!” chiamò tutti Videl.
“Sto arrivando!” esclamò entusiasta Goku, prima di darsi subito alla pazza gioia assieme a Vegeta e gli altri.
“Accipicchia, certo che ne avevate di fame.” commentò divertita Videl.
“E’ tutto squisito, Videl.” replicò il buon sayan mentre si abbuffava di cibo.
“Mamma, dovresti sapere meglio di me com’è il nonno quando mangia. Non lo ferma più nessuno.” le ricordò Pan.
“Gohan, io di queste cose non ne capisco, ma mi fa piacere che tu stia avendo tante soddisfazioni al lavoro. Tua madre sarebbe molto fiera di te.” disse Goku.
“Grazie, papà.” replicò Gohan.
“Ricordo ancora quando ti costringeva a studiare. Non le importava che la Terra fosse in pericolo, il tuo studio veniva prima di tutto, e se la prendeva con me ogni volta che ti portavo ad allenare. E alla fine ha avuto campo libero quando sono morto.”
“Non dire così, papà. Lo sai che la mamma avrebbe voluto tantissimo che tu tornassi insieme a me.”
“Hai ragione, ma purtroppo Cell non mi aveva lasciato altra scelta.”
“Piuttosto, Goten, come mai tu e Bra avete ritardato?” chiese poi Videl.
“Bra, credo che possiamo dirlo.” le sussurrò il marito.
Bra annuì. “Dopo che ho staccato dal lavoro, Goten mi ha accompagnata all’ospedale.”
“Cosa? Non mi dirai che sei malata?” chiese preoccupato Vegeta, memore dei problemi di salute della moglie che poi l’avevano portata alla morte.
“No, papà, non è nulla di grave.” lo rassicurò la figlia. “Al contrario, ho appena ricevuto una bella notizia. Sono di nuovo incinta.” annunciò infine lei.
“Sul serio?” chiese Trunks.
“Sì, Trunks. Diventerò mamma per la seconda volta.” affermò la turchina.
“Urka! Ma è una notizia meravigliosa! Quindi saremo nuovamente nonni, eh Vegeta?” domandò Goku.
“Già.” annuì il principe dei sayan, sollevato e al tempo stesso contento all’idea di diventare nonno per la quarta volta.
“Eheheh! Avremmo un mucchio di lavoro da fare con un altro nipote in più.”
“Frena l’entusiasmo, Kakaroth. Chi ci dice che non possa essere un’altra femmina?”
“Non vedo quale sia il problema. L’alleneremo come facciamo con Gon.”
“E se dovesse odiare i combattimenti come Yumi?”
“Non sarà come lei, stai tranquillo.”
“Mi spiace, papà, ma dovremo aspettare un altro po’ prima di conoscere il sesso.” lo informò Bra.
“Yumi, tesoro, sei contenta? Presto avrai un fratellino o una sorellina, proprio come Gon.” chiese Videl.
“Sì, zia.” annuì la nipote.
“Congratulazioni, Bra. Sono felicissima per voi.” l’abbracciò Pan.
“Grazie, Pan.” rispose la cognata.
“Bene. Allora facciamo subito un brindisi a Gohan per la sua nomina a rettore di Satan City e al prossimo bimbo in casa Son!” esclamò infine Trunks.
“Salute!” brindarono tutti.
 
Mentre il gruppo festeggiava tranquillamente sui monti Paoz, da un’altra parte del mondo, esattamente nelle montagne ghiacciate del Polo Nord, uno strano individuo fece il proprio ingresso in un laboratorio situato all’interno di un sotterraneo.
“Eheheheh! E’ tutto in ordine. Posso attivarli.” sorrise maligno l’uomo misterioso, un vecchio dai capelli corti brizzolati e la barba, prima di premere un pulsante. Subito dopo si aprirono quattro bare presenti nel laboratorio, da cui uscirono quattro esseri dall’aspetto umanoide. “Ben svegliate, mie creature.”
“Ne è passato di tempo, Dr. Pietrik.” lo salutò uno di loro, un tizio giovane e alto dai capelli bruni raccolti in una coda di cavallo. Assieme a lui c’era una ragazza dai capelli corti viola, un altro giovane basso di statura dai capelli corti neri e occhiali da vista, e infine un uomo alto, pelato e muscoloso.
“Già. Ci sono voluti anni, ma finalmente sono riuscito ad attivarvi e presto il mio sogno di conquista della Terra diventerà realtà. Tuttavia dovremo ancora attendere il momento opportuno per agire.” replicò il vecchio.
“Per quale motivo? Dobbiamo uccidere Goku. E’ questa la ragione per cui siamo stati creati.” domandò la ragazza.
“Dovrete pazientare. Il nostro nemico è un avversario pericoloso, che ha mandato in fumo i piani del mio maestro, e per sconfiggerlo dobbiamo essere preparati, anche perché non ci sarà solo lui da far fuori.” spiegò il perfido scienziato.
“Si sta riferendo alla sua banda di sayan?” chiese il tizio adulto.
“Proprio così. Ma non temete, saranno presto schiacciati, appena porterò a termine il mio progetto.” rispose l’anziano.
“Il suo progetto? Di cosa parla, signore?” domandò l’altro presente.
“Lo vedrete quando sarà il momento. Per ora dovete limitarvi a trovare gli oggetti che sono stati cercati invano dal mio maestro e dall’esercito del Red Ribbon, ovvero le sfere del drago.”
“Le sfere del drago?”
“Esatto. Sono sette e chi le riunisce, può esaudire qualunque desiderio. Nel mio caso riporterò in vita il mio maestro. Ho tanti progetti da realizzare assieme a lui e visto che ci sarà ancora da aspettare, potreste nel frattempo mettervi alla ricerca delle sfere. Ma fatelo con discrezione e senza attirare l’attenzione di quei dannati sayan.”
“D’accordo. Allora andiamo.” annuì il tizio alto e giovane, prima di partire in volo assieme ai propri compagni.
“Presto io e il Dr. Gelo diventeremo i padroni di questo pianeta. Preparati, Goku. I tuoi giorni sono contati. Ahahahahah!” rise maligno il Dr. Pietrik. Erano i primi inquietanti segnali di una pace che stava per concludersi.

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Capitolo 18
*** Problemi in famiglia ***


Nei giorni seguenti, Goku e Vegeta proseguirono i loro allenamenti con Rina, con la sayan che ormai sembrava aver padroneggiato alla perfezione i propri poteri. Al termine dell’ultimo allenamento, i tre sayan fecero una visita a casa di Bish.
“Rina. E ci siete anche voi, Goku e Vegeta.” disse Bish.
“Ciao Bish. Possiamo entrare?” lo salutò Goku.
“Certamente. Prego, accomodatevi.” l’accolse il biondo terrestre.
“Hatsuri non è in casa?” domandò sua suocera.
“No, è in palestra con Taek. Dovevo andare anch’io al lavoro, ma oggi il mare è abbastanza mosso e mio padre non se l’è sentita di partire col peschereccio. Oggi infatti ci sta pensando lui a fare il nonno.” rispose il genero.
“A proposito, Bish, volevamo parlarti dei tuoi figli.” disse Goku.
“Dei miei figli? E di cosa?” chiese Bish.
“Che ne diresti se Rina insegnasse loro come combattere?” propose il sayan.
“Cosa?” domandò sorpreso il terrestre.                                                           
“Bish, so di aver combinato un disastro al mare, ma grazie agli allenamenti con Goku e Vegeta sono migliorata e ti posso assicurare che non impazzirò più come l’altra volta.” cercò di rassicurarlo Rina. “Ho bisogno di allenarmi per non essere sopraffatta dai miei poteri, ma al tempo stesso non voglio stare lontana dai miei nipoti. Così ho pensato che se mi allenassi con loro, mi terrei in forma e i bambini imparerebbero a combattere.” aggiunse poi.
“Non metto in dubbio che tu abbia fatto progressi, Rina, ma allenare dei bambini è tutta un’altra cosa che farlo con dei combattenti esperti come Goku e Vegeta. E poi francamente non vedo tutta questa necessità che i miei figli imparino a combattere.” replicò Bish, non molto convinto della proposta della suocera.
“Beh non direi. Più persone saranno in grado di combattere, più la Terra sarebbe al sicuro, non trovi?” lo smentì Goku.
“Goku, la vostra idea non sarebbe malvagia, e finché ci siete tu e Vegeta con mia suocera, non avrei nulla da obiettare, ma mio figlio è un vero demonio. Se imparasse a combattere, finirebbe per usare i propri poteri contro qualcuno. E magari quel qualcuno potrebbe essere tuo nipote. Conoscendo John, probabilmente la prima cosa che gli verrebbe in mente, appena imparerà a combattere, sarà vendicarsi per quel pugno subito durante la nostra vacanza al mare.”
“Hmph! Dubito che tuo figlio possa diventare più forte di mio nipote. Gon ha entrambi i genitori di sangue sayan, a differenza del tuo marmocchio, e si allena con il sottoscritto da diverso tempo.” lo contraddisse Vegeta.
“So che non temi per la sua incolumità, Vegeta, ma io temo per quella di John. Per questo non posso accettare che impari a combattere.” si oppose Bish.
“Basterebbe solo che quei due non s’incontrino. Cosa non impossibile, visto che Gon abita a West City, mentre John nel tuo villaggio.” insistette Rina.
“Bish, è davvero importante che i tuoi figli imparino a combattere, in modo che in futuro possano essere pronti a fronteggiare eventuali minacce alla pace sulla Terra. Io, Pan e Vegeta siamo stati in grado d’impedire al figlio di Jalbok di combinare disastri sul nostro pianeta, ma la prossima volta potremmo non essere fortunati. Potrebbero comparire avversari ancora più forti di quelli che abbiamo affrontato in passato. Inoltre io, Vegeta e Rina non siamo eterni, nonostante la nostra capacità di mantenere il corpo giovane anche in età avanzata, e c’è bisogno di una nuova generazione di combattenti che possa affiancare i nostri figli e tutti voi nella difesa della Terra.” spiegò ancora Goku.
“Hmm… in effetti non avete tutti i torti. D’accordo, convincerò Hatsuri a lasciar allenare i nostri figli a Rina.” si arrese a quel punto Bish. “Però vi avverto, se qualcuno dovesse farsi male seriamente o se John utilizzasse i propri poteri in modo irresponsabile, non ci penserò due volte a impedirgli di allenarsi. Inoltre non voglio che lui e Mary imparino a volare, almeno per il momento. “
“Non ti deluderò, Bish. Grazie.” disse Rina.
“Nonna Rina!” la chiamarono intanto i nipotini.
“John! Mary! Venite qui!” li abbracciò la sayan.
“Eheheheh! Rina è proprio una nonna affettuosa, non trovi, Vegeta?” osservò divertito Goku.
“Hmph!” sbuffò disinteressato Vegeta.
“Hatsuri dovrebbe tornare a momenti. Vi fermate a cena da noi?” propose Bish.
“Ci piacerebbe, Bish, ma le nostre famiglie ci stanno aspettando. Sarà per un’altra volta.” declinò Goku.
“Okay, ci conto.” disse il terrestre.
“A presto!” salutò tutti Goku prima di partire in volo assieme a Vegeta. “Eheheh! E anche questa è fatta.”
“Ti sei battuto fortemente per i mocciosi di Bish e Hatsuri.” disse il principe dei sayan.
“Te l’ho detto, Vegeta. Abbiamo bisogno di nuovi combattenti e chi meglio di John e Mary, che possiedono il sangue sayan della loro nonna?”
“Spero solo che non accadano casini, altrimenti se la prenderanno tutti con noi.”
“Stai tranquillo, andrà tutto bene. Rina sarà un’ottima insegnante per i suoi nipoti, così come lo siamo noi per Gon.”
“Vorresti dire come lo sono io. Ho allenato quel bambino fin dalla tenera età, mentre tu eri in giro con Shenron.”
“Già, non hai tutti i torti.”
“Dì la verità, Kakaroth. Il tuo tempo sulla Terra sta per finire, non è così? E’ per questo che ci tieni tanto che anche quei bambini imparino a combattere.”
Goku si fece serio e annuì. “Non so quando, ma Shenron potrebbe comparire da un momento all’altro. Dovrò ripartire con lui e non so quando potrò tornare.”
“Hmph! Guarda che lo sappiamo tutti.”
“Che cosa? Lo sapete? Ma io non ho detto niente a nessuno.”
“Pensi che siamo scemi come te? L’avevamo intuito che non riesci a liberarti di quello stupido drago.”
“Vegeta… è un po’ difficile da spiegare… io e Shenron…”
“Hmph! Non importa. Riusciremo a proteggere questo pianeta senza il tuo aiuto.”
“Hai ragione. In fondo con Jalbok e Garvin ve la siete cavata alla grande.”
“Solo una cosa ti chiedo, Kakaroth.”
“Dimmi.”
“Fatti vedere più spesso da tua moglie. È rimasta sola per parecchio tempo e anche se non lo mostrava a tutti, ha sofferto molto la tua lunga assenza e ha sempre aspettato con ansia il tuo ritorno. E se puoi… vediti anche con Bulma, almeno finché non la raggiungerò.”
“D’accordo, Vegeta. Tanto le nostre mogli stanno sempre insieme. Di certo le beccherò non appena io e Shenron passeremo in paradiso.”
“Hmph! Casa mia è di là. Ci vediamo domani mattina, Kakaroth.”
“Okay, amico. A domani!”
 
 “Sono a casa!” esclamò Goku, appena giunse a casa sua.
“Bentornato, Goku.” lo salutò Videl.
“Papà, guarda un po’ chi è venuto a trovarci.” l’avvisò Gohan.
“Goten?” mormorò sorpreso il buon sayan.
“Ciao, papà.” lo salutò il figlio.
“Che ci fai qui a quest’ora? Non dovresti essere a casa tua con Bra e la piccola Yumi?” domandò il padre.
“Ecco… Bra mi ha appena cacciato di casa e non so dove andare. Non me la sento di stare da Trunks. C’è Vegeta con lui e scoppierebbe il finimondo se sapesse quello che è successo.” spiegò Goten.
“Bra ti ha cacciato? E per quale motivo?” chiese incredulo Goku.
“E’ cominciato tutto oggi pomeriggio. Eravamo al lavoro, io con le mie faccende e Bra in una riunione con i soci. Nel mio ufficio è passata Jenny, una mia collega. Siamo sempre stati in ottimi rapporti, chiacchieravamo spesso e c’aiutavamo a vicenda con il lavoro.” raccontò il figlio. “Pensavo fosse una brava persona. E invece…”
“Invece?”
“Mi ha confessato di essere attratta da me. Io le ho subito detto di no, che sono un uomo sposato, con una figlia e un altro bambino in arrivo, e soprattutto che amo mia moglie, ma lei non ha voluto darmi retta e mi ha baciato. E proprio in quel momento, Bra è entrata nel mio ufficio. È rimasta impietrita e quando mi sono accorto di lei, è corsa via. A quel punto ho rincorso Bra e appena l’ho raggiunta, ho provato a spiegarle che non era andata come immaginava. Ma invece che calmarsi, è andata subito in escandescenza. Mi ha urlato contro le peggiori cose, mi ha ordinato espressamente di starle alla larga e di non azzardarmi a tornare a casa.” concluse Goten.
“Pan mi aveva parlato di questa tua collega e di come si fosse fissata con te, però tu non hai mai preso le distanze da lei. Diciamo che te la sei un po’ cercata, Goten.” commentò Videl.
“Ti assicuro che non è così, Videl. Io… volevo solo andare d’accordo con i miei colleghi. Da quando mi sono sposato con Bra, al lavoro hanno cominciato a guardarmi tutti con invidia e mi considerano un raccomandato, ma Jenny era l’unica che mi rispettava. Non potevo assolutamente immaginare che in realtà volesse provarci con me.” la smentì il cognato.
“Ti credo, figliolo.” disse Goku.
“Dici sul serio, papà?” chiese Goten.
Il padre annuì. “Tu ami Bra e vuoi bene a Yumi. Non faresti mai nulla che le renderebbe tristi.”
“Lo penso anch’io. Conoscendo Bra, probabilmente avrà frainteso la situazione. E penso anche che mia figlia, senza volerlo, abbia contribuito a farle venire in testa strane idee.” lo sostenne Gohan.
“Goten, andiamo subito a casa tua.” propose Goku.
“E’ meglio di no, Goku.” lo fermò Videl. “Ora come ora, non credo che Bra vi ascolterebbe. Fatela calmare un po’, sono certa che da domani sarà più disponibile al dialogo.”
“Videl ha ragione. Inoltre c’è Yumi in casa e se ci sentisse litigare, finirebbe per piangere ed è l’ultima cosa che voglio.” affermò Goten.
“Sei sicuro, Goten?” chiese il padre.
Il figlio annuì. “Non ti preoccupare, papà. Non ho intenzione di rinunciare a mia figlia e a mia moglie. Mi farò perdonare da Bra, costi quel che costi.”
“Su, adesso ceniamo. Immagino che abbiate tutti quanti fame.” propose Videl.
“Puoi dirlo forte, Videl.” disse Goku, con l’acquolina in bocca, ma non poté cominciare a cenare che all’improvviso qualcuno sfondò la porta e fece il proprio ingresso in casa. Si trattava di Vegeta, trasformato in super sayan e con intenzioni poco amichevoli.
“Ma cosa…” mormorò sorpreso Gohan.
“Quello è Vegeta.” indicò altrettanto sorpresa Videl.
“Ehi Vegeta! Che stai combinando? Potevi bussare la porta, non era necessario tutto questo casino.” lo richiamò Goku, ma il principe dei sayan non lo calcolò e comparve subito davanti a Goten, sferrandogli un pugno nello stomaco che lo fece piegare in ginocchio per il dolore.
“Lurido porco. Hai osato far del male alla mia bambina. Preparati a morire.” disse Vegeta, che preparò un Big Bang Attack indirizzato a Goten, ormai a terra inerme, ma proprio quando stava per lanciarlo, Goku appoggiò la mano sulla spalla di Vegeta e si teletrasportò con lui in un deserto lontano da casa. Appena arrivati, il colpo di Vegeta partì, generando una forte esplosione.
“Fiuuu! Appena in tempo!” sospirò sollevato Goku.
“Kakaroth! Come hai osato interferire?” chiese furibondo Vegeta.
“Non avevo scelta, Vegeta. Non posso certo lasciarti uccidere mio figlio.” rispose il buon sayan.
“Quell’inutile scarto di terza classe sapeva a cosa andava incontro quando mi aveva chiesto la mano di Bra e adesso pagherà le conseguenze del suo tradimento!”
“Goten ama tua figlia, non la tradirebbe mai. È stato solo uno sfortunato incidente. E poi come hai fatto a sapere quello che è successo?”
“L’ho sentito da Trunks e Pan, appena sono tornato a casa. Ma non ha alcuna importanza. Non mi darò pace finché non avrò giustizia e se oserai di nuovo ostacolarmi, eliminerò anche te.”
“Dici sul serio, Vegeta? Ammazzeresti per davvero il padre di nostra nipote?”
Vegeta a quel punto rimase in silenzio, non sapendo più come replicare.
“Yumi è molto legata al suo papà. Se tu lo uccidessi, finiresti per renderla triste e lei non ti vorrebbe più bene. E’ questo che vuoi?” chiese ancora Goku.
“Grrrrrrrr! Dannato Kakaroth! Perché devi mettere in mezzo Yumi?” ringhiò imbarazzato il principe dei sayan.
“Lascia almeno che ti racconti come sono andate le cose. Dopo sarai libero di agire come meglio credi.” propose infine Goku.
“Hmph! E va bene. Sentiamo un po’.” si arrese Vegeta, tornando normale. Goku a quel punto raccontò al suo amico ciò che aveva saputo dal figlio, e…
“Dunque mi stai dicendo che quella donna l’ha baciato contro la sua volontà e che Bra ha frainteso tutto?” chiese il principe dei sayan.
“Esattamente.” annuì Goku.
“Questa ovviamente è la versione di quel buono a nulla di tuo figlio.”
“Io gli credo. Conosco bene Goten e so quanto lui e Bra hanno lottato e sofferto per realizzare il loro amore. Lui è innamorato perso di tua figlia, ha occhi solo per lei e per la loro bambina, non si azzarderebbe mai a tradirle per un’altra donna, e tu lo sai meglio di me, Vegeta.”
“Hmph!” sbuffò rassegnato lui. Kakaroth non aveva tutti i torti, suo figlio era sempre stato presente per Bra e Yumi, e lui stesso, a mente lucida, non riusciva proprio a immaginare che le potesse tradire, specie dopo tutto l’impegno che aveva messo di recente per allargare la loro famiglia.
“Adesso però bisognerà farlo capire a tua figlia. Magari domani mattina potresti andare a fare shopping con lei. Sono certo che se le parlassi tu, forse ti ascolterebbe.” propose il buon sayan.
“Non se ne parla. Non ti lascerò allenare da solo con Rina. Conoscendovi finireste per esagerare e combinare qualche danno.” si oppose Vegeta.
“D’accordo, d’accordo. Allora uscirò con Pan e porterò Gon e Yumi al lunapark. Ci alleneremo di pomeriggio con Rina, sperando che Goten e Bra nel frattempo abbiano fatto pace. Che ne dici?” chiese infine Goku.
“Hmph! Ci sto.” accettò il principe dei sayan.
“Perfetto. Dai, allora ci vediamo domani.” lo salutò Goku, prima di sparire col suo teletrasporto.
“Okay. A domani.” fece altrettanto Vegeta, prima di prendere il volo e tornare nuovamente a casa.
 
Intanto, nel laboratorio misterioso sulle montagne ghiacciate…
“Signore!” lo chiamò il giovane dai capelli lunghi, che fece ritorno assieme ai suoi compagni.
“Allora? Novità sulle sfere del drago?” domandò il Dr. Pietrik.
“Purtroppo nulla. Abbiamo chiesto ovunque, ma nessuno sa niente.” rispose la ragazza.
“Avete cercato nelle rovine della vecchia base del Red Ribbon e in quelle del laboratorio del mio maestro, come vi ho suggerito?” chiese ancora lo scienziato pazzo.
“Già fatto, ma non c’era nulla d’interessante.” rispose il più anziano del gruppo.
“Nelle rovine del laboratorio del Dr. Gelo abbiamo trovato un computer ancora funzionante, con un programma in grado di rilevare le sfere del drago.” disse il tizio con gli occhiali, mostrando allo scienziato pazzo un vecchio PC.
“Hmm… sembra un radar cerca-sfere, come quello che utilizzava l’esercito del Red Ribbon, ma in versione ridotta. Però qui non rileva nulla. Forse sarà guasto.” osservò il Dr. Pietrik dopo averlo acceso.
“No, abbiamo controllato il PC ed è perfettamente funzionante, nonostante siano passati tantissimi anni.” lo smentì il quattrocchi.
“Sembra come se le sfere non esistano più. O quantomeno, non su questo pianeta.” osservò la ragazza.
“E’ impossibile! Non possono essere sparite nel nulla!” sbottò deluso il Dr. Pietrik. “A meno che… Goku non le abbia nascoste da qualche parte.” ipotizzò lui.
“E’ possibile, signore. Del resto è stato quel sayan a distruggere l’esercito del Red Ribbon e a uccidere il suo maestro. Nessuno meglio di lui è informato sulle sfere del drago e sulla loro locazione.” disse il tizio giovane dai capelli lunghi.
“Vuole che lo facciamo fuori?” domandò l’uomo muscoloso.
“Non ancora. Prima dobbiamo farci spiegare da lui dove si trovano. E per farlo, dobbiamo attirarlo da noi.” rispose il vecchio.
“Ci spieghi cosa dobbiamo fare, signore.” disse la ragazza.
“E’ semplice. Ascoltatemi bene.” il perfido scienziato raccontò il piano ai suoi sottoposti, e… “Avete capito?”
“E’ tutto chiaro, signore.” annuì il giovane dai capelli lunghi.
“Bene. Da domani potrete mettervi all’opera. Se sarà necessario, sentitevi liberi di usare la forza. Ahahahah!” rise malvagio il Dr. Pietrik.

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Capitolo 19
*** Nemici invisibili ***


L’indomani mattina, come da programma, Goku e Pan portarono i bambini in un lunapark.
“Quindi hai lasciato Nari con Bra e Vegeta?” chiese Goku, mentre osservava Gon e Yumi divertirsi in una giostra assieme ad altri bambini.
“Lo sai, Bra stravede per lei e poi tra qualche mese dovrà occuparsi di un’altra piccola creatura.” spiegò Pan.
“Eheheh! Capisco. Del resto i miei nipotini sono adorabili. Quanto mi piacerebbe vederli crescere.” commentò divertito il nonno.
“I bambini ti vogliono bene, nonno. Saranno tristi quando sapranno che presto te ne dovrai andare. Per non parlare del tuo nuovo nipotino. Dubito che farai in tempo ad assistere alla sua nascita.”affermò la nipote. Anche lei ormai sentiva che i giorni del nonno sulla Terra stavano per concludersi. Da una parte sperava che potesse cambiare idea e decidere di restare a casa, con la famiglia e gli amici, ma dall’altra era consapevole dell’impossibilità da parte di suo nonno di sottrarsi alla volontà di Shenron di tenerlo con lui. Non sapeva proprio spiegarne il motivo, forse era una sorta di punizione per aver abusato per anni del potere delle sfere, ma per quanto tempo ancora suo nonno avrebbe dovuto pagare?
“Anch’io sarò triste, Pan. Però spero che questo bambino permetta a Goten e Bra di riappacificarsi il prima possibile. Ieri Goten era giù di morale per questa situazione che si è creata e vorrebbe tornare il prima possibile a vivere con lei e Yumi, come una vera famiglia.”
“E’ colpa sua, nonno. Quell’arpia le ronzava intorno da parecchio tempo e sia io che Bra l’avevamo avvisato più volte di non darle troppa confidenza, ma lui non ha voluto darci retta. Anzi, sembrava gradire la sua compagnia e faceva l’offeso ogni volta che gli chiedevamo di stare attento.”
“Da quel che mi ha detto Goten, dopo il matrimonio con Bra non era più in buoni rapporti con i colleghi e quella donna era l’unica con cui andava d’accordo. Era inevitabile che si creasse un rapporto di fiducia, non credi? Inoltre non pensi che Bra stia esagerando? In fondo è stato solo un bacio e lui l’ha subito respinta.”
“Sì, so dei problemi dello zio al lavoro. Essere imparentato con il proprietario della Capsule Corporation l’ha messo in una situazione difficile con gli altri dipendenti, nonostante lui si sia sempre impegnato duramente, senza mai ricevere trattamenti preferenziali da sua moglie o da Trunks. Però so anche che non dev’essere stato piacevole per Bra vedere suo marito baciare un’altra donna.”
“Hmm.. io continuo a non capire. Però una cosa è sicura. Se continueranno a non rivolgersi la parola, prima o poi Yumi capirà che c’è qualcosa che non va tra i suoi genitori e finirà per intristirsi.”
“Su questo hai ragione. D’accordo, appena Bra tornerà dal suo giro di shopping con Vegeta e Nari, la convincerò a perdonare lo zio, ma non ti prometto niente. Lo sai com’è fatta, è testarda come suo padre.”
“Nonno Goku! Vieni anche tu!” lo chiamò intanto Yumi.
“Sto arrivando, piccola!” replicò Goku. “Andiamo, Pan.”
“Okay.” annuì la nipote.
Improvvisamente, la tranquillità della giornata fu spezzata da una potente esplosione nei pressi del lunapark, che mandò nel panico la gente.
“Che cos’è successo?” chiese allarmata Pan.
“Non lo so.” rispose il nonno.
“Piccoli, state bene?” domandò la nipote.
“Sì, mamma.” annuì Gon.
“Pan, porta via i bambini. Io vado a dare un’occhiata.” suggerì Goku.
“Subito. Stai attento, nonno.” l’avvisò la nipote, prima di allontanarsi assieme ai bambini. Goku andò subito a verificare quello che era successo, pronto per un eventuale duello, ma appena giunse nella zona dell’esplosione, il buon sayan non trovò nessuno, né percepì aure negative. Nonostante l’assenza di nemici, Goku non si sentiva sollevato, al contrario, temeva sempre più che la pace sulla Terra stesse per concludersi e a quel punto raggiunse casa di Goten e contattò il resto dei familiari per discutere dell’accaduto.
“Nonno, tutto bene?” chiese Pan appena lo vide.
“Sì, Pan. Ma non ho trovato niente di sospetto da quelle parti.” riferì Goku. “I bambini come stanno?”
“Sono un po’ scossi, specialmente Yumi, ma stanno bene. Sono nell’altra camera con mia madre.” rispose la nipote.
“Mi domando chi sia stato a creare quel casino.” disse Gohan.
“Non lo so neanch’io, ma ho una brutta sensazione.” borbottò pensieroso Goku.
“Papà, non vorrai dire che la Terra è in pericolo?” domandò preoccupato Goten.
“Non te lo so dire con certezza, figliolo, ma quell’esplosione non mi sembrava accidentale, anche se non ho avvertito aure malvagie. Tuttavia sarà meglio stare in guardia.” avvisò il padre.
“Okay.” annuirono tutti i presenti.
“Piuttosto, dove sono Trunks e Vegeta?” chiese Goku.
“Trunks è bloccato al lavoro e non risponde al telefono, mentre Vegeta è ancora fuori con Bra e Nari a fare shopping.” rispose la nipote.
“Okay. Vado ad avvisarli.” decise il sayan, prima di scomparire col teletrasporto, per poi apparire subito dopo nell’ufficio di Trunks. Tuttavia, appena Goku giunse a destinazione, trovò un gran disordine e il marito di sua nipote ferito a terra.
“G-goku…“ balbettò dolorante Trunks appena lo vide.
“Trunks, stai bene? Che cosa è successo?” chiese Goku, che andò subito in suo soccorso.
“I cyborg….” mormorò lui, prima di perdere i sensi.
“Trunks! È ferito. Devo avvertire subito Vegeta.” il sayan prese in spalla Trunks e appena percepì l’aura di Vegeta, si diresse subito da lui.
 
Il principe dei sayan, nel frattempo, era impegnato a girare i centri commerciali della città assieme alla figlia e alla nipote Nari.
“Quell’orsacchiotto è davvero carino! Sono certa che piacerebbe tantissimo anche a Yumi!” disse Bra.
“Che noia. Ma guarda cosa mi tocca fare per quel buono a nulla del figlio di Kakaroth.” pensò Vegeta.
“Che ne dici, papà? Lo prendiamo?” chiese la figlia.
“Non potevo stare tranquillo ad allenarmi nella mia gravity room o fuori con Rina, invece che lasciarmi trascinare negli stupidi piani di quel dannato Kakaroth?” continuò a pensare il principe dei sayan, ignorando totalmente Bra.
“Papà!!!” lo chiamò infastidita la figlia.
“Eh?” si ridestò Vegeta dai propri pensieri.
“Uffa, si può sapere dove hai la testa? Sei stato tu a propormi di fare shopping insieme, ma non hai ancora comprato niente e non mi ascolti mai ogni volta che ti chiedo qualcosa.” si lamentò la turchina.
“Mi sembri piuttosto nervosa.” osservò il padre.
“Eh? Che vorresti dire?” chiese la figlia.
“Sai che sono fatto così, non sono mai stato di gran compagnia per nessuno e non ho alcun interesse per orsacchiotti o robe per bambini, ma a te questo non ha mai dato fastidio. Anzi, mi hai sempre considerato il tuo compagno di shopping preferito.” rispose il principe dei sayan.
“Ma cosa stai dicendo?” negò Bra, con tono non convinto.
“Che forse dovresti chiedere a tuo marito e non a me di accompagnarti nei tuoi giri ai centri commerciali. Prima uscivo con te perché non volevo che frequentassi qualche ragazzo, ma adesso le cose sono cambiate. Non sei più una ragazzina, ma una donna sposata e con una bambina e io ho accettato il figlio di Kakaroth come tuo marito.”
“Per favore, dobbiamo parlare di Goten anche qui?”
“Perché non dovrei? È o non è tuo marito?”
“Beh ecco… perché nemmeno lui è di gran compagnia quando faccio shopping.”
“Non prendermi in giro. So già quello che è successo.”
“Cosa? Papà, è stato un incidente. Ti prego, non far del male a Goten.”
“Hmph! Non preoccuparti. Stavo per ucciderlo ieri sera, ma Kakaroth mi ha fermato in tempo. Quindi ci tieni ancora a quel terza classe.”
“Certo che ci tengo. È pur sempre il papà di Yumi.”
“Solo per questo?”
“Ecco… io…”
“Vegeta!” li interruppe Goku, che nel frattempo era comparso davanti a loro, tenendo Trunks sulle spalle.
“Kakaroth, che ci fai qui?” chiese Vegeta.
“Tuo figlio è stato aggredito. L’ho appena trovato a terra nel suo ufficio.” raccontò l’altro sayan.
“Oh no! Fratellone!” esclamò preoccupata Bra.
“Trunks! Maledizione, chi è stato?” domandò Vegeta.
“Prima di perdere i sensi, mi ha detto di essere stato attaccato da alcuni cyborg.” rispose Goku.
“Che cosa????”
“Dobbiamo fermarli e capire quali siano le loro intenzioni.”
“Com’è possibile che esistano altri cyborg? Credevo che il Dr. Gelo ne avesse creati diciannove.”
“Non lo so, Vegeta. Appoggia la mano sulla mia spalla e andiamo a casa di Goten. Pan, Videl e i miei figli sono tutti lì.”
“D’accordo. Vieni anche tu, Bra.”
“Sì, papà.”
Col suo teletrasporto, Goku, Vegeta, Bra e la piccola Nari raggiunsero in un battibaleno gli altri, ma al loro arrivo trovarono la casa di Goten completamente sottosopra, assieme alle urla disperate di Gohan.
“No!!!! Pan!!!!!!” si sentì urlare Gohan.
“Figlia mia! Che ti hanno fatto?” singhiozzò Videl.
“Gohan, che cosa è successo?” chiese Goku.
“Pan...è stata uccisa.” rispose il figlio.
“Cosa?????” esclamarono increduli tutti.

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Capitolo 20
*** Verso la battaglia ***


Goku, Vegeta e Bra non riuscivano a credere a ciò che avevano sentito da Gohan e visto con i propri occhi. Pan giaceva a terra, priva di vita, trafitta in pieno petto. Nel frattempo anche la piccola Nari scoppiò a piangere, come se avesse intuito quello che era accaduto alla sua mamma.
 “No! Noooooo!!!!!!!” urlò di rabbia Goku, sferrando un pugno per terra. La sua amata nipote era stata uccisa e lui non riusciva ad accettarlo. “Perché proprio Pan? Perché?????”
“Hanno rapito Yumi e Gon!” singhiozzò Videl.
“Cosa? Hanno rapito i bambini?” domandò incredulo Vegeta.
“No! La mia piccola Yumi! Sei un incapace, Goten! Perché non hai fatto nulla per fermarli????” sbraitò in lacrime contro il marito Bra, strattonandolo malamente.
“Mi dispiace...Bra. C’ho provato… ma erano troppo forti.” cercò di spiegare Goten.
“Bra, non prendertela con tuo marito. Ha fatto di tutto per salvare i bambini.” lo difese Videl.
“Gohan, dicci che cosa è successo.” chiese a quel punto Goku.
“Perché la mia Pan? Sono un fallimento come padre e come nonno. Non sono stato capace di proteggere mia figlia e i bambini.” singhiozzò Gohan.
“Non è vero, Gohan. Tu sei un padre e un nonno meraviglioso. Ti prego, figliolo, riprenditi.” cercò d’incoraggiarlo il padre.
“Gohan, devi dirci quello che è accaduto prima che noi arrivassimo.” chiese anche Vegeta.
“Perché non hanno ucciso me? Perché????” si lamentò ancora il figlio maggiore di Goku e Chichi, totalmente preso dai sensi di colpa. Vegeta a quel punto perse la pazienza e afferrò Gohan per il bavero.
“Vegeta!!!” esclamò preoccupata Videl.
“Adesso smettila di piagnucolare!!! Vuoi o non vuoi vendicare tua figlia??? Vuoi che i nostri nipoti restino delle mani di quei mostri????” gli urlò in faccia Vegeta, stufo di non avere risposte.
“Io sono inutile.” continuò ad autoaccusarsi Gohan.
Vegeta, sempre più spazientito dal suo atteggiamento, stava per sferrargli un pugno in faccia, ma Goku all’ultimo lo fermò e gli fece mettere il figlio giù. “Kakaroth…”
“Gohan, ti prometto che farò resuscitare Pan, ma adesso raccontaci tutto. Cerchiamo quantomeno di salvare Gon e Yumi, prima che sia troppo tardi.” lo rassicurò Goku.
“D’accordo.” annuì Gohan, che a quel punto si ridestò. Alla fine non tutto era perduto, c’era ancora la possibilità di riportare in vita la figlia con le sfere del drago di Namek, ammesso che fossero stati in grado di sconfiggere questi nuovi nemici comparsi dal nulla. “Stavamo aspettando che tu tornassi a casa appena avvertivi Trunks e Vegeta, ma dalla finestra sono comparsi tre cyborg.”
“Sei sicuro che fossero cyborg?” chiese Vegeta.
“Me l’hanno detto loro e inoltre non ho percepito nessuna aura.” affermò Gohan. “Quando sono arrivati qui, c’hanno raccontato che cercavano le sfere del drago e volevano che gliele consegnassimo immediatamente, ma loro non sapevano che erano scomparse, così abbiamo spiegato che non esistevano più. Ma non hanno voluto crederci e siamo stati subito aggrediti…” aggiunse poi.
“Continua.” lo incitò il padre.
“Abbiamo provato a difenderci, ma erano più forti di noi e alla fine c’hanno messi fuori combattimento. Hanno messo a soqquadro la casa, pensando di trovare le sfere del drago, ma quando si sono resi conto che non avevamo mentito, hanno preso Gon e Yumi, e sono volati via, minacciando di ucciderli se non le avessimo consegnate. Mentre se ne stavano andando, Pan ha tentato di salvarli, ma uno di loro l’ha colpita in pieno petto e l’ha fatta fuori.” concluse il figlio maggiore.
“Dannati vigliacchi! Li distruggerò!” esclamò infuriato Vegeta.
“Sono con voi. La mia Pan deve essere vendicata.” concordò Gohan.
“Puoi star certo che la vendicheremo, Gohan.” promise il padre. “Goten, ce la fai a proseguire?”
“Sì, papà. Sono con voi. Devo salvare mia figlia.” si rimise in piedi il figlio minore. “Però sono dei cyborg e non possiedono aura. Come facciamo a trovarli? E se dovessero tornare di nuovo qui? Trunks è privo di sensi e non sappiamo quando si risveglierà. E non credo che Videl e Bra da sole possano difendersi contro quei mostri.” chiese poi.
“Non torneranno. Erano passati per le sfere del drago, ma dopo i danni che hanno fatto, dovrebbero aver capito che qui non ci sono.” lo rassicurò Vegeta.
“Tuttavia si faranno vivi in qualche modo. Per questo dobbiamo partire il prima possibile e avvisare Rina e gli altri.” aggiunse Goku.
“Aspetta un attimo, Kakaroth. Vorresti coinvolgere anche Rina?” domandò il principe dei sayan, un po’ preoccupato a questa ipotesi. Pur avendo fatto progressi, una battaglia vera e propria era tutta un’altra cosa rispetto agli allenamenti che facevano tutti i giorni, e temeva che una Rina fuori controllo potesse rivelarsi un avversario in più invece che una valida alleata.
“Perché no? Più siamo, più possibilità avremmo di sconfiggere quei cyborg. È anche per questo che abbiamo allenato Rina. Ormai ha imparato a controllare i propri poteri e questa nuova battaglia sarà un ottimo banco di prova per lei.” sostenne Goku.
“Hmph! Spero che tu abbia ragione. Non ho voglia di affrontare un Super Sayan leggendario in questo momento.” si arrese a quel punto Vegeta.
“Videl, prenditi cura di Trunks. Io vado.” decise Gohan.
“Buona fortuna, tesoro. Stai attento.” l’abbracciò Videl.
“Non ti preoccupare, amore. Vendicherò Pan e la faremo resuscitare.” la rassicurò il marito.
“Bra, tu resta con Videl.” disse Vegeta.
“Va bene, papà, ma riporta a casa la mia Yumi! È troppo importante! Ti scongiuro!” lo pregò in lacrime Bra.
“Non piangere, figliola. La riporterò a casa sana e salva. Te lo prometto.” l’abbracciò il padre.
“Ci vediamo, Bra.” la salutò Goten.
“Mi raccomando. Stavolta datti da fare. Non ti azzardare a  tornare indietro senza nostra figlia, hai capito?” l’avvisò lei con tono freddo.
“Non ti deluderò, tesoro.” la rassicurò lui, facendo finta di niente. Bra era ancora arrabbiata per la storia di ieri, e il rapimento della figlia l’aveva resa ancora più ostile nei suoi confronti. Doveva salvare Yumi a tutti i costi, per il suo bene e anche per quello del loro matrimonio.
“Perfetto. Avvisiamo gli altri e andiamo a cercare quei mostri.” concluse infine Goku.
“Subito.” annuirono Vegeta, Gohan e Goten prima di partire in volo.
                                                                                  
Nel frattempo, i quattro cyborg avevano fatto il loro ritorno nel laboratorio sulle montagne ghiacciate.
“Eccovi finalmente. Ce ne avete messo di tempo. Allora? Dove sono le sfere del drago?” domandò il Dr. Pietrik appena li vide.
“Sono spiacente, Dr. Pietrik, ma non si trovano da nessuna parte.” replicò il cyborg giovane dai capelli lunghi.
“Cosa significa, C-21?“ chiese lo scienziato pazzo.
“Quello che ha sentito, signore. Abbiamo chiesto ai familiari di Goku, ma loro sostenevano che sono scomparse da diversi anni.” intervenne la ragazza.
“E voi c’avete creduto?”
“Assolutamente no. Li abbiamo attaccati e abbiamo ucciso una di loro, ma non hanno parlato. Inoltre abbiamo perquisito la loro abitazione, il laboratorio e gli uffici della Capsule Corporation, ma non c’era alcuna traccia delle sfere. A quanto pare dicevano la verità.” raccontò il quattrocchi.
“Signore, abbiamo catturato però i nipoti di Goku.” disse la ragazza.
“Bene, bene. Ciao, bambini. Che piacere conoscervi.” li salutò il perfido scienziato.
“Liberaci subito!!!! Voglio tornare a casa!!!!” protestò Gon.
“Voglio il mio papà!!!” pianse Yumi.
“Questi mocciosi sono troppo rumorosi! Fateli fuori!” esclamò spazientito il Dr. Pietrik.
“Signore, non conviene farlo.” suggerì la cyborg. “Vede, abbiamo pensato di ricattarli, dicendo ai loro familiari che se non dovessero consegnarci le sfere del drago, noi uccideremo i bambini.” aggiunse lei.
“Hmm… davvero un’idea geniale, C-22. Benissimo. A questo punto possiamo aspettare che Goku ci raggiunga.” accettò il perfido scienziato.
“Appena il mio papà arriverà, per voi sarà la fine!” li avvisò Yumi, ma l’ex allievo del Dr. Gelo gli mollò una sberla.
“Stai zitta, mocciosa!” la sgridò lui, facendola piangere ancora di più.
“Sei cattivo! Nonno Goku ti distruggerà! La mia mamma mi ha detto che il nonno è il più forte dell’universo!” lo minacciò Gon.
“Ahahahah! Voglio proprio vedere! Tuo nonno morirà, così come tutta la tua famiglia!” controreplicò il vecchio.
“Sei un bugiardo!!! Ti odio!!!!” gridò il figlio di Trunks e Pan, liberandosi dalla presa del cyborg quattrocchi che l’aveva finora trattenuto e saltando addosso al perfido scienziato.
“Ma cosa… lasciami andare!” si lamentò il Dr.Pietrik.
“Te la farò pagare!!!” esclamò Gon, che provò a sferrargli un pugno, ma C-23, il cyborg più anziano, stordì il bambino con un colpo secco sul collo.
“Gon!” lo chiamò Yumi, che corse subito dal cugino. “Ti prego, svegliati! Gon!”
“Ne ho abbastanza! Portate questi mocciosi lontano da me!” ordinò infine lo scienziato pazzo.
“D’accordo, signore.” obbedì C-23, trascinando con sé Gon e Yumi.
“Appena avete finito, attirate subito Goku e gli altri. Presto il mio progetto sarà terminato.” concluse il Dr. Pietrik.
“Subito, signore.” annuì C-21.
 
Nel frattempo Vegeta, Goku e i suoi figli avvisarono i loro amici della nuova minaccia che stava per colpire la Terra. Oltre a Rina e il figlio Taek, si unirono Bish, Ub e, a sorpresa, C-18. La moglie di Crilin, dopo il duro scontro con il fratello, non aveva più partecipato a nessuna battaglia, preferendo piuttosto proteggere il marito e la figlia Marron, tuttavia la comparsa dei nuovi cyborg l’aveva incuriosita ed era decisa a saperne di più. Il gruppo continuò a cercare in giro per il pianeta, ma senza alcun risultato.
“Accidenti! Non possono essere spariti nel nulla!” brontolò Vegeta.
“Se solo potessimo rilevare le loro aure…” sospirò Bish.
“Forse è meglio se ci dividiamo.” propose Taek.
“Meglio di no. Dobbiamo restare in gruppo, altrimenti c’è il rischio di essere aggrediti e da soli risulteremmo un facile bersaglio.” obiettò Goku.
“Però se quei bastardi dovessero attaccare qualche città, potrebbero ammazzare tanti innocenti.” ipotizzò Bish.
“Non lo faranno. È me che vogliono. Hanno fatto esplodere la zona accanto al lunapark, aggredito Trunks, ucciso Pan e rapito i bambini per attirare la mia attenzione.” svelò il buon sayan.
“C-18, tu sei una cyborg. Possibile che non riesci a rilevare quei mostri?” chiese Ub.
“Hmph! Non sono mica collegata a loro. E comunque questi non sono cyborg del Dr. Gelo.” rispose la suocera.
“Come fai ad esserne così certa?” domandò ancora il genero.
“Oltre a Cell, esistevano venti cyborg, tra cui lo stesso Dr. Gelo. Di certo gli assassini di Pan non sono opera sua, ma di qualche suo seguace.” ipotizzò C-18.
“Il Dr. Gelo aveva seguaci?” chiese incuriosito Gohan.
“So che ai tempi del Red Ribbon disponeva di un laboratorio ancora più grande di quello in mezzo alle montagne che conoscete tutti ed era assistito da diversi collaboratori.” raccontò la moglie di Crilin.
“Quindi vorresti dire che uno di quei collaboratori potrebbe aver costruito questi nuovi cyborg?” intuì Vegeta.
“Esatto. Non c’è altra spiegazione. Per aver ucciso Pan e sconfitto senza problemi Trunks, Gohan e Goten, dovrebbero essere ancora più forti di me, di mio fratello o di Cell. A quanto pare l’allievo ha superato il maestro.” concluse C-18.
“Dobbiamo fermarli il prima possibile.” mormorò seria Rina.
“Mamma… sei sicura di voler partecipare alla battaglia? Sei ancora in tempo per tornare a casa.” chiese Taek, ancora dubbioso.
“Non mi sono allenata solo per evitare di perdere il controllo, ma anche per diventare abbastanza forte da proteggere la mia famiglia e la Terra.” rispose sicura la madre.
“Hmph! A quanto pare i tuoi allenamenti con Goku e Vegeta ti hanno fatto ricordare le tue origini sayan.” commentò il figlio. “Cerca solo di fare attenzione. Questi cyborg non scherzano.” l’avvisò infine.
Improvvisamente, un luminoso fascio di luce proveniente dal polo nord attirò l’attenzione di Goku e gli altri.
“Avete visto?” chiese Goten.      
“Che cos’è quella luce?” domandò a sua volta Gohan.
“Andiamo a controllare.” decise Goku, prima di partire a tutta velocità assieme agli altri.

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Capitolo 21
*** Primi scontri - prima parte ***


Goku e gli altri seguirono il fascio di luce finché non raggiunsero i loro nemici. Oltre ai quattro cyborg, c’era un vecchio inquietante che li fissava con aria di superiorità.
“Eheheh! Salve, Sayan. Finalmente siete arrivati.” li salutò il Dr.Pietrik.
“Chi diavolo sei tu?” chiese Goten con tono di voce alto.
“Goten, stai calmo. Ricordati che non abbiamo senzu a disposizione e non possiamo permetterci di attaccarli senza un piano.” l’avvisò il padre.
“Grrrrrrrrr!” ringhiò il figlio minore, desideroso di mettere in salvo la figlia.
“E’ lui quello che ha ucciso Pan?” domandò Vegeta.
“No. Non ho mai visto quel vecchio prima d’ora.” rispose Gohan.
“Io sono il Dr. Pietrik, un allievo del grande Dr. Gelo.” si presentò lo scienziato pazzo. “Non riesco a credere che siate riusciti a rovinare i suoi piani, ma io sono molto più furbo di lui e vi garantisco che la pagherete per quello che gli avete fatto.”
“Proprio come avevi detto tu, C-18. Un allievo che ha superato il suo maestro.” disse Ub.
“Sei davvero un ignorante. Non siamo stati noi ad ucciderlo, ma le sue stesse creature.” lo insultò Vegeta.
“Che cosa?” chiese sorpreso il Dr.Pietrik.
“Proprio così. Siamo stati io e mio fratello a farlo fuori.” lo informò C-18.
“Tuo fratello? Dunque tu… saresti C-18?” domandò ancora il perfido scienziato.
“Esatto.” affermò la moglie di Crilin, scatenando subito dopo una risata sguaiata da parte del suo interlocutore. “Che hai da ridere?”
“Eheheh! Chi l’avrebbe mai detto che dopo tutti questi anni esistesse ancora un’altra creatura del mio maestro? Lieto di fare la tua conoscenza, C-18.”
“Non posso dire lo stesso di te, vecchio.”
“Senti chi parla. Nemmeno tu sei così giovane, nonostante il tuo bell’aspetto. Ma non c’è da meravigliarsi, il Dr. Gelo ha fatto un ottimo lavoro con te e con C-17. Tuttavia tu, tuo fratello e C-16 siete sempre stati dei modelli difettosi, e infatti il Dr. Gelo non avrebbe mai voluto attivarvi, almeno finché non fosse sicuro che non l’avreste mai tradito. Evidentemente doveva essere proprio disperato per aver cambiato idea. Una scelta infelice, vista la fine che ha fatto, ma non ha più importanza. Ho proseguito i suoi progetti ed ho costruito dal nulla quattro cyborg di nuova generazione, più potenti di quelli del mio maestro e soprattutto più obbedienti.”
“Dove sono i bambini?” chiese poi Goku.
“Nel mio laboratorio, ma non ve li restituirò se prima non mi consegnerete le sfere del drago.” rispose il Dr. Pietrik
“Mai!!!! Lascia andare subito mia figlia!!!!” esclamò infuriato Goten.
“Allora li ucciderò!” minacciò lo scienziato pazzo.
“Non te lo permetterò!!! Dovrai passare sul mio cadavere prima che tu li possa toccare!!!! Haaaaaaaaa!!!!!!!” il figlio minore di Goku, sempre più in ansia per Yumi, caricò al massimo la propria aura fino a trasformarsi in Super Sayan di secondo livello e si lanciò subito all’attacco dei nemici.
“Interessante. C-21, fallo fuori.” ordinò il Dr. Pietrik.      
“Subito, signore.” obbedì il cyborg.
“Goten!!!! Aspetta!!!!” lo chiamò invano il padre.
“Prendete questo!!!! Ka-me-ha-me-haaaaaaa!!!” urlò Goten senza ascoltarlo.
“Vai all’inferno, Sayan!” replicò C-21, lanciando dalla propria mano un enorme attaccò energetico che inglobò la Kamehameha di Goten e lo travolse in pieno finché non saltò in aria.
“Goten!!!!!!!” lo chiamarono Goku e Gohan.
“Oh,no! Goten!!!” fecero altrettanto gli altri.
Appena il fumo si diradò, il gruppo trovò Goten a terra e in fin di vita.
“Goten!!!” Goku volò immediatamente in suo soccorso, pregando che non si trattasse di nulla di serio.
“Pa-pà...” balbettò dolorante il figlio minore.
“Sciocco! Ti avevo detto di non prendere iniziative personali! Perchè hai fatto di testa tua?” lo rimproverò il padre.
“Salva… i bambini… ti prego!” lo implorò Goten .
“Non ti preoccupare, Goten, li salveremo, ma non devi arrenderti, okay? Tu sei forte, non puoi morire!” esclamò disperato Goku, ma il figlio tossì sangue e alla fine spirò. “Goten…”
“Papà… non dirmi che…” mormorò incredulo Gohan.
“Tuo fratello… è morto.” confermò il padre.
“Nooooooo!!!! Goten!!!!!!!” crollò a terra in lacrime il figlio maggiore.
“No… non può essere…” balbettò incredulo Vegeta, preso dal terrore, così come tutti gli altri.
“Povero Goten. Ha fatto una brutta fine.” commentò Ub.
“Quei farabutti fanno sul serio. Prima Pan e adesso Goten. Dobbiamo fermarli il prima possibile.” disse Taek.
 “Grrrrrrrrrr!!!” ringhiò Rina a testa bassa, anche lei sconvolta per la morte del figlio di Goku e al tempo stesso pronta a lasciar esplodere la propria rabbia da un momento all’altro.
“Calmati, Rina.” la richiamò Bish. “Capisco che è la tua prima battaglia ed è stato traumatico per tutti noi assistere alla morte di un nostro amico, ma non devi assolutamente perdere il controllo.”
“Bish ha ragione. Hai sentito cos’ha detto Goku poco fa? Dobbiamo restare uniti ed evitare di attaccare quei mostri da soli, altrimenti faremo la fine di Goten e non vogliamo perderti un’altra volta.” le ricordò il figlio.
“D’accordo. Cercherò di contenermi.” obbedì la madre, facendo tirare a tutti un sospiro di sollievo.
 “Ahahahah! Non osate avvicinarvi o farete la fine del vostro amico!” li provocò intanto il Dr. Pietrik.
 “Goten… ti prometto che salverò Yumi e Gon.” si rialzò Goku, e lanciò uno sguardo omicida verso lo scienziato pazzo e i suoi cyborg. “E prometto che vi ucciderò tutti!!!!! Haaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!” grido infine lui, prima di caricare al massimo la propria aura e trasformarsi in Super Sayan di quarto livello. Goku non era disposto a perdonare nessuno. Nel giro di poche ore gli avevano ucciso la nipote e il figlio più piccolo e doveva assolutamente agire il prima possibile, per evitare la perdita di altre persone care. “Preparatevi.”
“Ci penso io, capo.” si fece avanti il quattrocchi, ovvero C-24. “Forza, Sayan. Ti sto aspettando. Fatti sotto.” lo provocò il cyborg con aria strafottente.
“Attento, C-24!” l’avvisò C-21.
“Cosa?”
Goku comparve improvvisamente davanti a lui e gli sferrò un pugno in faccia che lo scaraventò contro un iceberg.
“Come diavolo ha fatto a colpirmi?” si chiese C-24, ma non ebbe il tempo di rilassarsi che Goku lo raggiunse in un attimo, fissandolo in modo minaccioso. “Avete ucciso mia nipote e mio figlio. Non vi perdonerò mai.” aggiunse poi.
“Hmph! Come se m’importasse qualcosa del tuo perdono. Presto anche tu li raggiungerai all’altro mondo!” replicò C-24, andando immediatamente al contrattacco con una serie di calci e pugni che Goku evitò senza problemi, finché non reagì con un pugno allo stomaco che lo fece piegare a terra. “No! Non è possibile!” si lamentò lui.
“Preparati a morire.” l’avvisò il suo avversario, che si posizionò per lanciargli una Kamehameha.
“Grrrrrrrr!!! Quello che morirà sarai tu, dannato Sayan!!! Prendi questo!!! Haaaaaaa!!!” esclamò il cyborg quattrocchi, lanciandogli un’onda.
“Ka-me-ha-me-haaaaaaaaaa!!!!” replicò Goku.
“Aaaaaaaaaaahhhhhh!!!!” urlò C-24, prima di essere definitivamente annientato dall’attacco speciale di Goku.
 
Nel frattempo, a casa di Goten…
“Aaahhh!” mugugnò Trunks.
“Trunks! Vieni, Bra! Tuo fratello si sta risvegliando!” la chiamò Videl.
“Trunks, stai bene?” chiese la sorella.
“Che dolore! Videl, Bra, dove sono?” domandò a sua volta il fratello maggiore.
“Non te ne sei accorto? Ti trovi a casa mia.” rispose Bra.
“E gli altri?”
“Sono andati a sfidare i cyborg.”
“Quei maledetti vigliacchi… uno di loro mi ha attaccato mentre mi trovavo al lavoro. Lui e i suoi compagni stanno cercando le sfere del drago, ma quando gli ho detto che non esistevano più, mi ha subito aggredito. Chissà dove se ne sarà andato. Per caso gli altri sono passati da voi?”
Le due donne rimasero in silenzio, finché Videl non singhiozzò.
“Videl! Cosa c’è che non va?” chiese Trunks.
“Oh, niente.“ negò la suocera.
“Tu mi nascondi qualcosa. Perché stai piangendo?” continuò a chiedere il lilla.
Videl a quel punto si arrese e scoppiò in lacrime. “La mia Pan! Hanno ucciso la mia Pan!”
“Su, Videl! Calmati!” cercò di consolarla Bra.
“Che cosa? Pan… è morta?” domandò incredulo Trunks.
“Purtroppo sì. Stava cercando di salvare i nostri figli, ma i cyborg l’hanno uccisa e hanno rapito i nostri figli.” raccontò la sorella.
“No! No! Noooooooo!!!!!!!!!” urlò in lacrime il fratello. “Perché la mia Pan????? Perchéèèèèè?????”
“Mi dispiace, fratellone.” l’abbracciò Bra. “Adesso però non disperarti. Ci penseranno papà e gli altri a vendicarla.”
“Io li ucciderò!!!!! Vado da loro!!!!”  decise il lilla, che si alzò subito dal letto.
“No,Trunks! Sei ferito!” provò invano a fermarlo Videl.                         
“Lasciatemi!!!!” esclamò lui, prima di prendere il volo e lasciare la casa della sorella.
“Stai attento, Trunks!” l’avvisò Bra.                                    
“Appena avrò tra le mani il mostro che ha fatto fuori la mia Pan, giuro che lo distruggerò.” pensò lui, mentre si dirigeva a tutta velocità verso il luogo della battaglia.

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Capitolo 22
*** Primi scontri - seconda parte ***


Intanto, nel luogo di battaglia…
“Dannazione! C-24!” esclamò deluso il Dr. Pietrik.
“Ce l’ha fatta!” esultò Taek.
“Goku ha distrutto il primo cyborg.” aggiunse Ub.
“Quegli stupidi hanno fatto un grosso errore a colpire Goku negli affetti. Si sono appena scavati la fossa con le loro mani.” disse Bish.
“Fossi in te non sarei così entusiasta.” lo smentì Vegeta.
“Che vorresti dire, Vegeta?” chiese il biondo.
“Basta osservare gli altri cyborg per capire che quello sconfitto da Kakaroth non era niente di che.” spiegò il principe dei sayan.
“E’ vero. Non sembrano per nulla turbati dalla perdita del loro compagno.” notò Ub.
“Non c’è da meravigliarsi. Sono freddi cyborg e in quanto tali non provano sentimenti.” commentò Taek, ricevendo però un’occhiataccia da C-18. “Ehm… a parte te, C-18.” si corresse poi con imbarazzo.
“Hmph!” sbuffò la moglie di Crilin.
“Beh in parte hai ragione, Taek. Quei cyborg sono stati costruiti dal nulla, mentre C-18 in passato era un essere umano.” spiegò Ub.
“Chi è il prossimo?” domandò Goku, fissando in modo minaccioso i propri avversari.
“Eccomi.” si fece avanti il cyborg muscoloso, ovvero C-23.
Goku a quel punto non si fece pregare e andò subito all’attacco del suo avversario, sferrandogli un calcio nello stomaco, che però non ebbe alcun effetto. “Ma cosa…”
“Eheheheh! E’ tutto qui quello che sai fare, sayan?” chiese con un sorriso maligno C-23. Goku a quel punto provò ad assestargli un gancio destro, ma il perfido cyborg lo schivò, gli afferrò il braccio e lo scaraventò contro un iceberg.
“Goku!!!” lo chiamarono gli altri.
“Avevi ragione tu, Vegeta. Non sarà facile sbarazzarsi di quei mostri.” affermò Taek.
“Io torno dentro. Mi raccomando, non fate entrare nessuno.” avvisò l’anziano scienziato, prima di rientrare nel suo laboratorio.
“Stia tranquillo, signore. Torni pure a lavorare sul suo progetto. Mi occuperò personalmente degli amici di Goku.” lo rassicurò C-22, lanciando uno sguardo omicida verso il resto del gruppo.
“Ahia! Sembra che la ragazza c’abbia preso di mira.” notò Ub.
“Prepariamoci a combattere, mamma.” l’avvisò Taek, ma appena si voltò non vide nessuno. “Eh? Mamma, dove sei?”
“Hmph! A quanto pare Rina si è stufata di stare ferma.” borbottò Vegeta. 
Infatti, con enorme sorpresa, Rina si era diretta verso C-22 e le sferrò un pugno che però parò senza problemi.
“Bene, dunque hai scelto di morire per prima?” chiese la cyborg, per nulla preoccupata dall’attacco di Rina.
“Tu e i tuoi amici non ucciderete più nessuno, perché io vi distruggerò! Haaaaaa!!!” esclamò Rina, prima di caricare al massimo la propria aura e trasformarsi in Super Sayan leggendario.
“Mamma!” la chiamò invano Taek.                                      
“Lasciala stare.” lo fermò Vegeta.
“Ma è pericoloso. E poi Goku c’ha chiesto di restare uniti e di non sfidare i cyborg da soli.”
“Il piano di Kakaroth è andato a farsi benedire dopo la morte di Goten. Ora non c’è più alcun piano da seguire, ma solo da distruggere quei dannati cyborg.”
“Pensi che mia madre da sola possa sconfiggere quel mostro?”
“Non ne sono sicuro, ma ormai ha scelto di combattere e tu non puoi fare nulla per fermarla. Interverremo quando ce ne sarà bisogno.”
“Spero solo che non finisca per perdere il controllo com’è successo l’altra volta al mare.” disse C-18.
“Non penso che ci sarà il rischio, almeno per il momento. Rina sembra molto concentrata sul proprio avversario.” notò Ub.
“E’ vero. Inoltre, quando io e Bish le avevamo chiesto di calmarsi dopo la morte di Goten, lei c’ha ascoltati.” aggiunse Taek.
“A quanto pare gli allenamenti con Goku e Vegeta hanno prodotto qualche risultato.” disse Bish.
“Esatto. Si è lanciata all’attacco di quel cyborg semplicemente per impedirle di avvicinarsi a noi.” intuì C-18.
“Ad ogni modo, non conviene stare fermi. Quel vecchio pazzo sta rientrando nel suo laboratorio e dobbiamo assolutamente fermarlo.” propose Gohan.
“Buona idea. Andiamo.” accettarono gli altri, ma appena il figlio maggiore di Goku provò a raggiungere il malvagio scienziato, C-21 lo allontanò con un calcio in faccia, scaraventandolo a terra.
“Gohan!!!” lo chiamarono gli altri,
“Stai bene?” chiese C-18, andando subito in suo soccorso.       
“Sì, tranquilli.” annuì Gohan, rialzandosi immediatamente.
“Non so perché quella stolta di tua figlia ha osato sfidarci, eppure sapeva di non poter fare nulla contro di noi, quindi perché sprecare la propria vita?” provocò C-21.
“Te la farò pagare per aver ucciso Pan!” lo minacciò il figlio maggiore di Goku.
“No!!!! Gliela farò pagare io!!!!” esclamò intanto una voce familiare. Si trattava di Trunks, che li aveva appena raggiunti, infuriato e trasformato in Super Sayan di secondo livello.
“Trunks, che ci fai qui?” domandò il suocero.
“Sei un incosciente! Torna indietro!” ordinò il padre.
“Mai!!!! Voglio vendicare Pan!!!!” replicò malamente il figlio.
“No, Trunks. Sei ferito.” cercò di persuaderlo Gohan.
“Sto bene adesso.” lo rassicurò Trunks. “A proposito, dove sono Gon e Yumi?” chiese poi.
“Stanno in quel laboratorio. Il Dr. Pietrik li ha imprigionati.” rispose il suocero.
“Il Dr. Pietrik? E chi sarebbe?”
“Il folle che ha creato quei nuovi cyborg. Era un allievo del Dr.Gero.”
“Quindi per questo sapeva dell’esistenza delle sfere del drago.”
“Già. Ma quel che è peggio, uno dei cyborg poco fa ha parlato di un certo progetto su cui quel vecchio sta lavorando.”
“Un progetto?”
“Non ho idea di cosa si tratti, ma non promette niente di buono.”
“Per quanto ancora volete chiacchierare? Avete finito o no?” li interruppe C-21.
“Adesso lo sistemerò una volta per tutte.” disse Trunks.
“Trunks, lascia stare. Ci penso io.” lo fermò Gohan.
“Non m’importa!!! Quei mostri me l’hanno uccisa e non avrò pace finché non li distruggerò!!!!” sbottò il genero, desideroso di vendetta.
“Cerca di ragionare. Ti sei ripreso da poco e non sei al meglio per reggere un combattimento contro quel mostro. Ed io e Vegeta non vogliamo che Gon e Nari rimangano orfani.” spiegò il suocero.
“Gohan…”
“Ti prego, Trunks. Ci tengo tanto che non ti accada nulla. Ho perso anche Goten, non voglio che tu faccia la sua stessa fine.”
“Che cosa? Hanno… ucciso anche Goten?”
“Purtroppo sì. Ha attaccato da solo quei mostri, come vorresti fare tu adesso, ma alla fine ha avuto la peggio. Guarda alle tue spalle.”
Trunks si voltò e vide con gran stupore il corpo senza vita del suo migliore amico. “Oh, no! Goten! Nooooooo!!!!!!!” a quel punto Trunks crollò in un profondo pianto, perdendo il desiderio di combattere.
 
Nel frattempo, nell’aldilà…
“Che posto è questo? Dove sono finita?” si domandò Pan, mentre vagava senza meta.
“Pan!” la chiamò una voce familiare alle sue spalle.
“Zio Goten…” disse lei appena si voltò.
“Che ci fai qui? Non eri morta?”
“Morta?”
“Non ricordi? I cyborg ti hanno uccisa.”
“Sono stata uccisa? Ricordo di essere stata colpita in pieno petto, le urla disperate dei miei genitori, poi il buio, finché non mi sono ritrovata in questo strano posto. Ma… hai l’aureola sopra la tua testa. Non mi dirai che…”
“Se è per questo ce l’hai anche tu. “
“Quindi…. siamo morti. No… Gon! Nari! Trunks!”
“Pan, non è il caso di disperarsi. Mio padre aveva intenzione di evocare il drago Porunga per resuscitarti e faranno lo stesso anche con me. Ammesso che riescano a distruggere quei maledetti cyborg e quel folle del loro creatore.”
“Il loro creatore? Di chi stai parlando?”
“Il Dr. Pietrik. Credo si chiamasse così. A quanto pare è un allievo del Dr. Gelo, lo scienziato pazzo che lavorava per l’esercito del Red Ribbon, nonché il creatore di Cell e dei primi cyborg che papà, Gohan e gli altri affrontarono tanti anni fa, ancor prima che nascessimo.”
“Che intenzioni ha quel tizio? Perché sta cercando le sfere del drago?”
“Non ne ho idea, ma di certo nulla di buono, a giudicare da quello che c’hanno fatto.”
“Che rabbia!!!! Non è giusto!!!”
“Pan, capisco come ti senti. Mi si spezza il cuore a lasciar sole Bra e Yumi ma non possiamo fare niente. Siamo nell’aldilà ed è impossibile tornare nel mondo dei vivi, a meno che qualcuno non ci riporti in vita. Sei sempre stata una tipa impulsiva e spericolata, ma stavolta ti è andata male.”
“Anche tu non sei da meno, altrimenti non ti troveresti qui.”
“Hai ragione. Ero infuriato con me stesso per non essere riuscito a fermare quei dannati cyborg. Quando sono partito con papà, Gohan e gli altri, il mio chiodo fisso era riportare a casa Yumi e Gon. Ho attaccato da solo quei mostri, senza ascoltare i consigli di mio padre, e alla fine sono stato ucciso. Bra era arrabbiata con me perché non sono stato in grado di proteggere Yumi e appena saprà della mia morte non so come la prenderà. Per non parlare della mia principessa…”
“Zio Goten… è vero che abbiamo agito d’istinto, ma questa volta è diverso. Siamo morti per salvare i nostri figli.”
“Il fatto che fossimo guidati dal nostro istinto di genitori non mi consola più di tanto. Non solo la nostra morte non è servita a nulla, ma abbiamo dato un grosso dolore alle nostre famiglie.”
“Eccoli, Chichi!” esclamò Bulma, che nel frattempo aveva raggiunto i ragazzi assieme a Chichi.
“Goten! Pan!” li chiamò la moglie di Goku.
“Mamma!” dopo un attimo d’incredulità nel vedere la madre davanti a lui, Goten corse subito ad abbracciarla.
Nonna!” fece altrettanto Pan.
Mi dispiace tanto, ragazzi.” disse Chichi.
“Goten, Pan. Sono felice di rivedervi, anche se avrei preferito incontrarvi il più tardi possibile.” li salutò Bulma. La gioia per aver incontrato i compagni dei suoi figli anni dopo la sua prematura scomparsa era enorme, ma allo stesso tempo non poteva non pensare al dolore che stavano provando in quel momento Trunks e Bra.
“Ciao Bulma.” l’abbracciò Pan.
“Ma come facevate a sapere della nostra morte?” domandò Goten.
“Vi osserviamo tutti i giorni dal paradiso e oggi purtroppo abbiamo assistito a qualcosa di orribile.” spiegò la madre.
“Mi dispiace, Bulma. Ho abbandonato Bra e Yumi.” si scusò il figlio minore di Goku.
“Goten, non ti devi sentire in colpa. Tu e Pan avete fatto quello che potevate per proteggere i bambini e i miei figli lo capiranno sicuramente.” lo rassicurò Bulma.
“Adesso seguiteci. Vi porterò in un posto dove potrete seguire quello che accade sulla Terra.” disse Chichi.
“D’accordo.” annuirono Goten e Pan, prima di seguirle.

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Capitolo 23
*** Difficoltà ***


Intanto, nel luogo di battaglia, Gohan si apprestava a sfidare C-21, che l’attendeva sicuro di sé.
“Gohan... distruggilo.” lo implorò Trunks.
“Haaaaaaaa!!!!!!!!!!” urlò il suocero, con i pensieri rivolti alla figlia e al fratello, caricando al massimo la propria aura fino a trasformarsi in Super Sayan di terzo livello. Subito dopo andò all’attacco del nemico, cercando di colpirlo in tutti i modi, ma senza successo. C-21 infatti si rivelò un avversario decisamente fuori dalla propria portata e il suo contrattacco fu feroce.
“Ahahahah! Credevi veramente di potermi fermare? Ti sei illuso solo perché il vostro amico ha distrutto C-24! Povero sciocco!” lo prese in giro C-21 mentre lo malmenava con calci e pugni.
“No… è più forte… di me…” mugugnò Gohan, che con un’onda fu scaraventato dal nemico contro un iceberg, tornando normale. Successivamente C-21 lo raggiunse e si apprestò a dargli il colpo di grazia.
“Eheheh! Non ti preoccupare. Presto raggiungerai tua figlia all’altro mondo.” sorrise maligno il perfido cyborg.
“No!!! Gohan!!!!” esclamarono Trunks e gli altri.
“Argh!!!” mugugnò C-21, prima di crollare a terra. Qualcuno l’aveva colpito con un calcio in faccia, impedendogli di uccidere Gohan. Si trattava di Vegeta, che aveva finalmente deciso di fare il suo ingresso in battaglia, dopo essere rimasto per tutto il tempo a guardare. “Dannato vigliacco! Come osi immischiarti?” lo insultò furioso il cyborg dai capelli lunghi.
“Ormai c’hai preso la mano, non è vero? Ma adesso non ucciderai più nessuno, perché ti distruggerò una volta per tutte! Haaaaaaaaaaa!!!!!!” lo minacciò Vegeta, prima di trasformarsi Super Sayan di quarto livello.
“Questo sarà tutto da vedere, Vegeta!” replicò C-21, prima di lanciarsi all’attacco del principe dei sayan, che si rivelò un avversario non semplice, a differenza di Gohan. Vegeta infatti in qualche modo riuscì a difendersi dagli attacchi del cyborg del Dr. Pietrik e a tenergli testa. “Hmm… te la cavi meglio rispetto al tuo amico.”
“Hmph! Con chi credi di parlare, ammasso di rottami? Io sono il principe dei sayan.” replicò Vegeta.
“Già. Il Dr. Pietrik c’aveva avvisati della grande forza che possedete tu e Goku. E devo ammettere che anche quella donna che sta sfidando C-22 non è male. Strano che il Dr. Pietrik non abbia alcuna informazione su di lei, ma evidentemente dev’essere comparsa da poco, visto che non era presente al Satan Tournament di sette anni fa.”
“Il Satan Tournament, eh? Ecco perché quel folle del vostro creatore è così informato su di noi.”
“Ahahahah! Quel torneo gli è servito più di quanto tu possa immaginare, Vegeta.”
“Che vorresti dire?”
“Che il Dr. Pietrik non si è semplicemente limitato a raccogliere dati su di te, sui tuoi familiari e sui tuoi amici. Ma non posso aggiungere altro, altrimenti finirei per rovinare la bella sorpresa che il mio capo ha in serbo per voi.”
“Hmph! Non importa. Appena mi sbarazzerò di te, eliminerò anche lui. La pagherà per aver rapito i bambini e ucciso Pan e Goten.”
“Non ne sarei così sicuro.” il cyborg sparì improvvisamente, per poi comparire alle spalle di Vegeta e colpirlo con un calcio alla schiena, scaraventandolo contro un iceberg. “Eheheh! Cosa?”
Un’onda proveniente dall’iceberg in cui era precipitato Vegeta prese in pieno C-21, senza però fargli alcun danno. Successivamente il principe dei Sayan tornò davanti al suo nemico, fissandolo senza alcun timore.
“Hmm… credo che ci vorrà più tempo del previsto prima di farti fuori.” osservò C-21, prima di lanciarsi nuovamente all’attacco di Vegeta. Trunks e gli altri nel frattempo ne approfittarono per andare a soccorrere Gohan.
“Gohan, come stai?” gli chiese il genero.
“Perdonami, Pan… non sono e non sarò mai forte quanto il nonno e Vegeta.” mormorò Gohan, ormai impazzito per il dolore.
“Questa non ci voleva. Gohan è demoralizzato.” notò Ub.
“Ed ora cosa facciamo?” chiese C-18.
“Forse mio padre, Goku e Rina potrebbero sconfiggere quei cyborg, ma il Dr. Pietrik si è rinchiuso lì dentro e sembra che stia preparando qualcosa di losco.” disse Trunks.
“Allora dovremmo cercare di raggiungerlo.” propose Bish.
“E’ meglio di no, Bish. Sarebbe molto rischioso.” si oppose il lilla.
“Perché no, Trunks? Ci sono tuo figlio e tua nipote lì dentro. Quei dannati cyborg in questo momento sono impegnati a combattere contro Goku, Vegeta e mia suocera, e inoltre siamo in superiorità numerica. Dobbiamo approfittarne finché abbiamo la possibilità.” insistette il biondo terrestre.
“Purtroppo Trunks ha ragione.” intervenne Ub. “Non possiamo sapere se dentro al laboratorio ci sta qualche altro cyborg forte quanto loro a protezione di quel vecchio pazzo.”
“Già. Quei mostri non possiedono aura e andare lì dentro senza un buon piano significherebbe fare la fine di Pan e Goten. Se Goku, Vegeta e mia madre stanno faticando a sbarazzarsi di quei tre cyborg, che speranze potremmo avere noi, che non c’avviciniamo al loro livello?” osservò Taek.
“Tuttavia… se avessimo al nostro fianco un altro combattente al loro livello, fermare i piani Dr. Pietrik e salvare i bambini non sarebbe più un’impresa impossibile.” ipotizzò Trunks.
“Un combattente al livello di Goku, Vegeta e Rina? E dove pensi di trovarlo?” domandò C-18.
“Se aspettate qualche minuto, scoprirete quello che ho in mente.” concluse Trunks, prima di prendere il volo e andar via.
“Trunks, dove vai?” chiese Bish.
“Lascialo stare, Bish. Forse ha in mente qualcosa che potrebbe ribaltare le sorti di questa battaglia.” lo fermò Taek.
                                           
Nel frattempo, a casa di Goten, la totale assenza di notizie cominciava ad essere snervante per Videl e soprattutto per Bra, che si mise a camminare nervosamente per la casa finché un dolore lancinante non la bloccò.
“Aaaahhh!” mugugnò Bra, toccandosi il ventre.
“Bra, che hai?” chiese Videl.
“Nulla. Una piccola fitta.” rispose la turchina, che sembrava essersi ripresa.
“Stai bene?” chiese la cognata.
“Sì. Adesso mi sento meglio, grazie. Forse sarà stato un po’ di stress. Sono successe troppe cose brutte oggi. La Terra è di nuovo in pericolo, Pan è stata uccisa, mentre Yumi e Gon sono stati rapiti da quei mostri. Tra l’altro questa è la seconda volta che me la portano via. Chissà come starà la mia bambina. E meno male che Nari era con me e con mio padre, altrimenti avrebbero rapito anche lei.” spiegò Bra.
“Innanzitutto faresti meglio a sederti e a stare calma. Tanto non possiamo fare niente per i bambini. Gli unici che possono salvarli sono Goku, Vegeta e gli altri. Dobbiamo credere in loro e soprattutto tu devi credere in tuo marito. Goten ama te e vostra figlia e farebbe qualunque cosa per voi.”
“Hai ragione, Videl. Ho esagerato. Mi farò perdonare appena tornerà con Yumi.”
“Sono contenta che tu l’abbia capito.”
“Chissà come sta. Non riesco a percepire la sua aura.”
“Nemmeno io. E quella di Gohan è molto debole.”
“Quei cyborg sono pericolosi, oltre che crudeli. Non si sono fatti scrupoli ad uccidere Pan. Eh?”
“Sta bussando qualcuno. Chi sarà mai?”
“Vado ad aprire.” la moglie di Gohan aprì la porta e trovarono una loro vecchia conoscenza.
“Ciao Videl.” la salutò Hatsuri.
“Hatsuri, che sorpresa. Accomodati pure.” la fece entrare Videl.
“Ciao Hatsuri.” la salutò Bra. “Scusa il disordine, ma è successo un gran casino.”
“Non preoccuparti, Bish e mio fratello mi hanno raccontato tutto. Povera Pan. Sono passata qui per sapere se avete novità.” disse la figlia di Rina.
“Al momento nulla di nuovo. Mio padre e gli altri si stanno battendo contro quei mostri.” replicò la turchina. “I tuoi bambini?”
“Li ho lasciati a casa con mio padre e mio suocero, mentre invece mia madre si è unita a Goku e gli altri. A dire il vero, sarei dovuta andare con loro, ma lei ha insistito che restassi con i bambini, perché non sono in grado di trasformarmi in Super Sayan, a differenza sua e di mio fratello. Da quando ha cominciato ad allenarsi con Goku e Vegeta, sembra essere cambiata. La vedo più intraprendente e sicura di sé, e direi che è stata una buona scelta permetterle d’insegnare le arti marziali a John e Mary, specialmente dopo quello che sta succedendo. Siamo stati in pace per tanto tempo ma i pericoli sono dietro l’angolo e non sempre si riesce a prevenirli, come avevano fatto di recente Goku, Vegeta e Pan.” raccontò la brunetta.
“Già. Spero solo che papà e gli altri riescano a fermare quei cyborg, altrimenti non ci sarà più alcun futuro per la Terra.”
“Andrà tutto bene, Bra. Goku e tuo padre sono dei guerrieri formidabili e sono certa che anche stavolta avranno la meglio.”
“Hai ragione, Hatsuri.”
                                                  

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Capitolo 24
*** Un terribile imprevisto ***


Mentre gli scontri fra i Sayan e i cyborg continuavano a farsi sempre più intensi, Trunks fece il suo ritorno sul luogo di battaglia.
“Ragazzi, Trunks è tornato.” avvisò Taek.
“Ne hai messo di tempo però. Pensavamo che non saresti più tornato.” disse Bish.
“Sono andato a prendere un oggetto importante al laboratorio della Capsule Corporation. C’ho messo un po’ a trovarlo, ma sono certo che ci sarà molto utile.” raccontò Trunks, che a quel punto tirò fuori dalla tasca una capsula da cui comparve un macchinario.
“Che diavolo è quell’affare?” domandò Taek.
“Ho l’impressione di averlo già visto in passato.” osservò Ub.            
“Hai detto bene, Ub. Questo è l’amplificatore di onde blutz che mia madre aveva costruito per permettere a mio padre di trasformarsi in Super Sayan di quarto livello. Per fortuna l’aveva riparato dopo la battaglia contro i draghi malvagi.” spiegò Trunks.
“E vorresti utilizzarlo su Gohan e Rina?” chiese poi C-18.
“Ora come ora sarebbe più utile su Gohan. Al momento Rina sembra in grado di tener testa al suo avversario e può contare sul potere speciale del Super Sayan leggendario.” rispose il lilla.
“Dici che funzionerà?” domandò Bish.
“Proprio così. Ha funzionato con mio padre anni fa e accadrà lo stesso anche con Gohan.” rispose sicuro di sé Trunks.
“D’accordo. Tentar non nuoce.” disse Taek.
“Molto bene. Gohan, rialzati.” lo invitò Trunks.
“Lasciatemi in pace. Sono inutile.” si rifiutò Gohan.
“Che cosa stai dicendo, Gohan? Rialzati subito!” ordinò Bish, ma Gohan non l’ascoltò e rimase a terra.
“Gohan, devi aiutare i nostri genitori e Rina.” lo implorò il genero.
“Loro non hanno bisogno del mio aiuto.” replicò il suocero.
“Smettila di frignare come una femminuccia. Ti sei dimenticato il motivo per cui Pan e Goten sono morti? Se ti vedessero in questo stato, si vergognerebbero di te.” lo stuzzicò C-18.
“Sono stati degli sciocchi. Non avrebbero dovuto sfidare i cyborg in quelle condizioni.” mormorò Gohan.
“Ma l’hanno fatto, perché ogni buon genitore darebbe la propria vita pur di proteggere il proprio figlio. Ma tu forse questo te lo sei dimenticato.” continuò a provocarlo la moglie di Crilin, ma il figlio maggiore di Goku e Chichi non reagì e si chiuse in silenzio.
“Gohan, ti prego. Fallo per me, fallo per loro, fallo per tutti noi.” lo implorò a quel punto Trunks.         
“Ma non lo capite? Io sono debole, non riuscirò mai a raggiungere il livello di mio padre e di Vegeta.” replicò Gohan.
“Tu ce la farai, Gohan. Io credo in te.”
“Trunks…io…”
“Trunks ha ragione. Sei l’unico in grado di sconfiggere quei maledetti cyborg.” disse Ub.
“Forza, Gohan. Devi vendicare Pan e Goten.” lo incoraggiò Taek.
Gohan era davvero scoraggiato e non sapeva che fare: da un parte si sentiva in colpa per non essere riuscito a proteggere la figlia e il fratello, ma dall’altra aveva una gran voglia di vendicarli per tutto il male che avevano fatto quei maledetti cyborg. Inoltre i suoi nipotini erano ancora imprigionati in quel laboratorio e chissà cosa avrebbe fatto loro quel maledetto scienziato pazzo. Alla fine Gohan decise di rialzarsi. Piangersi addosso non sarebbe servito a nulla, e il fatto che Trunks e gli altri lo stessero persino implorando a combattere gli fece capire che forse avevano qualcosa in mente.
“Bravissimo, Gohan. Tra poco lascia esplodere la tua rabbia perché ti farò trasformare in un Super Sayan di quarto livello.” svelò Trunks.
“Super Sayan di quarto livello? Ma cosa stai dicendo, Trunks? Io non ho la coda,  non posso trasformarmi.” replicò Gohan, scettico a questa ipotesi.
“Non avrai bisogno della coda. Guarda dietro di te.” insistette il genero.
Gohan si voltò e vide un macchinario a lui familiare. “Ma quello… è l’amplificatore di onde blutz che aveva costruito tua madre.”
“Indovinato.”
“Ho capito tutto.”
“Molto bene. Adesso sei pronto?”
“Sì.”
“Ragazzi, dobbiamo sbrigarci. Ho l’impressione che Goku non resisterà a lungo.” avvisò intanto Ub.
“Ci penso io.” si fece avanti Gohan. “Grazie, Trunks. E anche tutti voi. Grazie per il vostro incoraggiamento. Farò di tutto per non deludervi, ve lo prometto.”
“Di nulla, Gohan. Sono convinto che distruggerai quei maledetti cyborg e vendicherai Pan e Goten.” replicò Trunks.
“Puoi starne certo. Fosse l’ultima cosa che farò.” promise il suocero, che finalmente era tornato in fiducia e sentiva di poter eliminare i nemici che gli avevano ucciso Pan e Goten.
 
Nel frattempo, come aveva anticipato Ub, Goku sembrava in seria difficoltà. La rabbia per la morte di Goten e lo scontro con il primo cyborg gli avevano tolto molte energie fisiche e nervose, e, come se non bastasse, C-23 si era rivelato più forte del previsto.
“Adesso non fai più lo spaccone, eh?” lo prese in giro il cyborg muscoloso, sferrandogli un pugno in faccia che lo fece crollare a terra.
“Argh! Che male…”  mugugnò Goku.
“Fermo! Lascia stare mio padre!” si mise in mezzo Gohan.
“Gohan!” esclamò sorpreso il padre.
“Dopo averle prese da C-21 hai ancora la forza di rialzarti? Beh ti ucciderò di persona e stavolta non avrai più la tua cara figliola ad aiutarti.” lo minacciò C-23.
“Non nominare mia figliaaaa!!!!!!!!!” esclamò Gohan, prima di trasformarsi nuovamente in Super Sayan.
“Che cosa avrà in mente?” pensò Goku.
“Vi distruggerò tutti quanti!!!!! Haaaaaaaaaa!!!!!!!!” urlò ancora il figlio, caricando ancora la propria aura.
“Adesso!” Trunks azionò l’amplificatore di onde blutz e con un raggio colpi in pieno Gohan, il quale si trasformò lentamente in un Ozaru dorato, attirando l’attenzione degli altri due cyborg, che interruppero i loro duelli contro Vegeta e Rina. Tuttavia le cose non andarono come da programma: Gohan infatti sembrava fuori controllo e inevitabilmente mise in atto la furia distruttrice tipica degli Ozaru, attaccando qualunque cosa e persona si trovasse attorno a lui.
“Ma che sta succedendo? Non si è trasformato in Super Sayan di quarto livello.” notò Taek.
“Già. E’ diventato uno scimmione gigantesco.” aggiunse Bish.
“Non è nulla. Dovete aspettare qualche minuto.” cercò di rassicurare Trunks.
“Cosa c’è da aspettare? Gohan ha perso il lume della ragione e sta attaccando chiunque.” insistette il figlio di Aron e Rina.
“Maledizione. Questa non me l’aspettavo. E non credo che Gohan stia fingendo, come fece mio padre contro Omega Shenron. Cos’è andato storto?” pensò il lilla.
“Fate attenzione!!!!” li avvisò C-18. Gohan infatti sparò tanti raggi dalla bocca, ma per fortuna Trunks e gli altri riuscirono ad evitarli.
“Fiuuuu! Per un pelo non ci colpiva!” sospirò di sollievo Ub.
“Accidenti! Ha fatto a pezzi l’amplificatore!” si lamentò Trunks.
“Fossi al posto tuo, mi preoccuperei della tua pelle, piuttosto che di quel maledetto affare!” lo richiamò Taek.
“Ahahahah! Hai visto, C-21? Quegli stupidi si sono rovinati con le loro mani.” rise divertito C-23.
“Già. A quanto pare hanno deciso di autodistruggersi. Meglio così.”  replicò C-21.
“Trunks, che diavolo hai combinato?” domandò arrabbiato Vegeta.
“Papà, io pensavo che Gohan si sarebbe trasformato in Super Sayan di quarto livello, com’era successo a te.” provò a spiegare il figlio.
“Tu non c’eri quando tua madre aveva costruito l’amplificatore di onde blutz. Con me aveva funzionato perché, a differenza di Kakaroth, non perdo il controllo ogni volta che mi trasformo in Ozaru. Gohan invece reagisce allo stesso modo di suo padre.” lo smentì il padre.
“Oh,no!” esclamò Trunks.      
“Quindi... significa che avremo un altro nemico in più?” chiese preoccupata Rina.
“Ho paura di sì, mamma.” confermò Taek.
“Devo fermarlo immediatamente.” decise Goku, prima di dirigersi in volo verso il figlio.
“Dove credi di andare, Goku?” provò a ostacolarlo C-23.
“Lascialo stare, C-23.” lo fermò C-21. “Ci penserà lo scimmione ad eliminarlo, mentre noi assisteremo a questo bel spettacolo.”
“D’accordo.” obbedì il suo compagno.
“Gohan, calmati!” esclamò Goku, ma il figlio non gli diede retta e continuò a ruggire e battere il petto. “Sono tuo padre, non mi riconosci?”
“Attento, Goku!!!” l’avvisò C-18 appena vide Gohan sparare un altro raggio dalla bocca. L’attacco prese Goku alla sprovvista e alla fine fu colpito in pieno.
“Kakaroth!!!” lo chiamò Vegeta.
“Oh no! Che cosa ho combinato?” mormorò sconsolato Trunks. Gohan era privo di senno dopo la trasformazione a Ozaru e non riusciva più a ridestarsi.  “Papà, che cosa possiamo fare?”
“Da quel che mi avevano raccontato, Kakaroth si era trasformato in Super Sayan di quarto livello grazie alle lacrime di Pan. Ma adesso lei è morta, quindi non ho idea di come fermarlo.” rispose il padre.
Trunks a quel punto, preso dai sensi di colpa, crollò in ginocchio e scoppiò in lacrime. “È tutta colpa mia!”
“Non dire così, Trunks. Tu non hai nessuna colpa. Non potevi sapere che Gohan avrebbe perso il controllo di sé una volta trasformato in Ozaru. Adesso dobbiamo stare calmi e pensare a un modo per fermarlo.” lo incoraggiò Bish.
“D’accordo, Bish.” annuì il lilla.
“Gohan, fermati!!!!” gridò Goku, che si rimise in piedi e si diresse in volo verso Gohan, ma la grande mano del figlio l’afferrò e lo strinse nella sua morsa, facendolo urlare dal dolore.
 
Nel frattempo, in paradiso, Bulma, Chichi, Pan e Goten stavano assistendo al terribile spettacolo che si era creato nel luogo di battaglia.
“Non ci posso credere.” mormorò in lacrime Chichi.
“Fermati, papà!!!!” lo implorò Pan.
“Perché, Gohan? Perché vuoi uccidere nostro padre?” chiese Goten, anche lui sconvolto.
“L’Ozaru è una trasformazione pericolosissima. A meno che non si è allenati, come nel caso di mio marito, si rischia di perdere la ragione e di non saper distinguere il bene dal male. Trunks avrebbe dovuto pensarci due volte prima di utilizzare l’amplificatore di onde blutz, anche se un altro Super Sayan di quarto livello in più avrebbe fatto comodo per sconfiggere quei maledetti cyborg.” spiegò Bulma. “E meno male che non l’ha usato su Rina, altrimenti sarebbe stata la fine. Un solo Ozaru è già difficile da fermare, figuriamoci due.” aggiunse poi.
“Bulma… non c’è proprio niente che possono fare nonno Goku e gli altri?” chiese la nuora.
“Non molto, Pan. Dipenderà tutto da tuo padre. Se riuscisse a controllare il proprio potere, l’esito della battaglia potrebbe capovolgersi a nostro favore. Altrimenti l’unica soluzione sarebbe tagliare la coda, ma in questo modo si vanificherebbe la possibilità per Gohan di trasformarsi in Super Sayan di quarto livello.” rispose la suocera.
“A questo punto preferirei la seconda opzione. Se dovesse morire anche papà, per la Terra non ci sarebbe alcuna speranza.” disse Goten.
“Purtroppo noi ci troviamo nell’aldilà, Goten, e gli unici che possono decidere come agire sono tuo padre, Vegeta e gli altri.” gli ricordò Bulma.
“Oh papà, ti prego! Non puoi esserti dimenticato di noi!” pensò Pan, sempre più in ansia.

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Capitolo 25
*** La nuova forza di Gohan ***


Intanto, sulla Terra, Gohan, sempre più fuori di sé, continuò a stritolare il povero Goku, che inevitabilmente tornò normale.
“Dannazione! Kakaroth!” esclamò Vegeta.
“Gohan è completamente fuori controllo.” osservò Bish, terrorizzato come tutti dal potere distruttivo dell’Ozaru.
“Non abbiamo altra scelta. Dobbiamo tagliargli la coda. È l’unico modo per far tornare Gohan normale.” propose Trunks.
“D’accordo.” annuirono gli altri.
“Non fatelo!!!!!” urlò Goku.       
“Cosa?” domandarono tutti, increduli alla sua richiesta.
“Kakaroth, ma ti ha dato di volta il cervello?” chiese Vegeta.
“L’amplificatore… è andato distrutto! Se gli taglierete la coda… tutti i vostri sforzi saranno inutili… e Gohan non si potrà più trasformare in Super Sayan di quarto livello!” spiegò il buon sayan.
“Goku, ma se non interverremo, Gohan ti ucciderà!” l’avvisò Ub.
“Io sono convinto che Gohan ce la farà… e comunque sono pronto a correre questo rischio… ma vi prego, ragazzi, non tagliategli la coda!” li implorò lui.
“Che cosa facciamo?” domandò a quel punto C-18.
“Niente. Facciamo come dice lui.” si arrese Vegeta.
“Gohan, ascoltami, ti prego!!!! Ti sei dimenticato perché siamo qui????” chiese Goku, ma il figlio continuò a stringerlo nella sua morsa. “Aaaaahhhhh!!!!”
“Ahahahah! Avevi ragione, C-21. Guarda come lo sta stritolando.” rise divertito C-23.
“Te l’avevo detto che si sarebbero ammazzati tra di loro.” affermò C-21.
“Non ce la faccio. Non resisto più.” mormorò infuriato Ub, che era sul punto d’intervenire.
“Calmati, Ub. Goku non vuole che interveniamo.” lo fermò C-18.
“Ma se resteremo fermi, lui morirà.” protestò il genero.
“Goku è stato il tuo maestro. Se davvero credi in lui, non intervenire.”
“Ma…”
“Ho come la sensazione che tutto questo prima o poi finirà. Goku sa quello che sta facendo.”
“Spero che tu abbia ragione, C-18.”
Gohan, sempre più fuori controllo, scagliò il padre contro una montagna ghiacciata e si avvicinò minacciosamente verso di lui, pronto a colpirlo con un altro raggio. A quel punto Goku tirò fuori dalla sua tasca un oggetto familiare e lo mostrò al figlio.
“Gohan… ti ricordi… di questa?” chiese Goku. “E’ la bandana di Pan. Ti sei dimenticato pure di lei?”
Gohan si fermò e rimase in silenzio, osservando ancora la bandana della figlia, che lei aveva regalato al nonno poco prima della sua seconda partenza con Shenron
“Torna in te, figliolo! Torna in te!” lo supplicò il padre.
“Ehi, ma cosa sta succedendo? Perché non gli sta dando il colpo di grazia?” domandò C-22.
“Non ne ho la più pallida idea.” rispose C-21.
Dopo qualche secondo, Gohan voltò le spalle al padre, caricò la propria aura e lentamente avvenne quel processo che l’avrebbe trasformato in un Super Sayan di quarto livello.
“Ehi! Ma cosa…” mormorò sorpreso Vegeta.
“Bravo, Gohan. Sono fiero di te.” disse Goku.
“Guardate, ragazzi. Gohan ha smesso di aggredirlo.” osservò Ub.
“E si sta rimpicciolendo.” aggiunse Taek.
“Forza, Gohan! Trasformati!” lo incitò Trunks. Poco a poco, Gohan si rimpicciolì fino a raggiungere la sua normale statura, ma con un aspetto totalmente diverso. Adesso era un Super Sayan di quarto livello. Alla fine l'idea di Trunks aveva funzionato ed ora Gohan era pronto a combattere.
“Eheheh! Ce l’hai fatta, Gohan.” sorrise sollevato Goku.

Intanto, nell’aldilà, il clima si era rasserenato in seguito alla riuscita trasformazione di Gohan.
“Ce l’ha fatta!” esultò Goten.
“Sei grande, papà!” fece altrettanto Pan.
“Che sollievo. Il mio Gohan è tornato normale.” disse Chichi.
“Non proprio. Adesso è un Super Sayan di quarto livello. Spero che possa aiutare Goku e mio marito a sconfiggere quei dannati cyborg” aggiunse Bulma.
“Ce la farà, Bulma. Ne sono certo. Il suo nuovo potere gli ha dato la fiducia di cui aveva bisogno.” sostenne il genero.
“Hai ragione, Goten. E devo dire che anche stavolta è stato merito tuo, Pan.” la elogiò la scienziata.
“Merito mio? Che vorresti dire?” chiese Pan.
“Gohan ha smesso di massacrare Goku ed è tornato in sé dopo aver visto un oggetto che ricordava te, ovvero la tua vecchia bandana. Più o meno quello che accadde anni fa a tuo nonno quando raggiunse per la prima volta la trasformazione in Super Sayan di quarto livello.” spiegò la suocera.
“Capisco. Ma in questo caso direi che il merito è di nonno Goku. Alla fine è stato lui a mostrare la mia bandana a mio padre.” replicò la nuora.
“Oh Goku!” sospirò di gioia Chichi. Goku aveva sempre portato con sè la bandana della nipote, a dimostrazione di quanto il marito amasse profondamente la propria famiglia, nonostante i tanti anni di lontananza da casa.
 
Nel frattempo, sulla Terra…                      
“E’ cambiato.” commentò sorpresa Rina.
“Si è trasformato in Super Sayan di quarto livello, proprio come Goku e Vegeta.” aggiunse Taek.
“E’ pazzesco. Avevi ragione, Trunks.” affermò Ub.
“Adesso sono pronto.” disse Gohan, lanciando uno sguardo minaccioso verso i tre cyborg, che finora avevano assistito alla sua trasformazione da dietro le quinte, nella speranza che avrebbe ucciso il padre e tutti gli altri, ma purtroppo per loro le cose erano andata diversamente.
“Non so come tu ti sia trasformato, ma ti assicuro che non servirà a niente.” si fece avanti C-23.
“Ne sei proprio sicuro, stupido ammasso di rottami?” lo provocò Gohan.
“Come osi insultarmi? Preparati a morire!!!!” urlò infuriato il cyborg muscoloso, lanciandosi selvaggiamente all’attacco di Gohan.
“Attento, C-23!!!” l’avvisò invano il compagno. Gohan riuscì tranquillamente ad evitare i colpi del nemico e con un semplice pugno gli perforò lo stomaco.
“No…. com’è possibile?” balbettò incredulo C-23.
“Masenkooooo!!!” urlò Gohan, lanciando il suo colpo speciale.
“Aaaahhhhhhh!!!!!!” gridò il cyborg muscoloso, prima di essere distrutto definitivamente.
“Incredibile!” esclamò Ub.
“Gohan… l’ha eliminato in due sole mosse.” balbettò Taek, anche lui stupito dalla nuova forza di Gohan .
“Sei stato grande, Gohan!” si complimentò Goku.
“Grazie. Adesso ne restano due, anche se il Dr. Pietrik starà progettando qualcosa di terribile nel suo laboratorio.” l’avvisò Gohan.
“Davvero?” chiese il padre.
“Sì, papà. Adesso ascoltami bene. Tu e Vegeta andate lì. Io e gli altri ci occuperemo dell’ultimo cyborg.” suggerì il figlio.
“Sei convinto di poterlo battere?”
“Ho un conto in sospeso con quel mostro e non ho intenzione di tirarmi indietro ora che ho raggiunto il quarto livello del Super Sayan. Nel frattempo tu e Vegeta dovete fermare quel vecchio pazzo e mettere in salvo Gon e Yumi.”
“D’accordo, figliolo. Buona fortuna.” obbedì Goku, ma appena provò a muoversi, un dolore lancinante lo fece crollare a terra.
“Papà!” lo soccorse subito Gohan, prima di essere raggiunto dagli altri.
“Goku, stai bene?” chiese Ub.                                                                
“Gohan mi ha ridotto male durante la sua trasformazione a Ozaru. Vorrei andare al laboratorio del Dr. Pietrik, ma non sono in ottime condizioni.” rispose Goku.
“Mi dispiace, papà.” si scusò Gohan.
“Non ti preoccupare, figliolo. Purtroppo quando non si è abituati alla trasformazione in Ozaru, non riusciamo a distinguere il bene dal male.” lo rassicurò il padre.
“Ed ora che facciamo?” chiese Bish.
“Io propongo di trasferire la nostra energia a Goku.” suggerì Trunks.
“Che cosa? Ma così non saremo in grado combattere.” obiettò Taek.
“Allo stato attuale non credo che potremmo essere di grande aiuto. Anch’io vorrei essere lì a combattere e vendicare Pan e Goten, ma non posso fare niente. Dobbiamo dare la nostra energia a Goku. In questo momento è necessario che lui sia al massimo delle forze per fermare i piani del Dr. Pietrik.” spiegò il lilla.
“Okay, Trunks. Io ci sto.” l’appoggiò Bish.
“Anche noi.” fecero altrettanto Taek e Ub.
“Puoi contare su di me.” si fece avanti C-18.
“Fate presto.” li avvisò Gohan, temendo una possibile interferenza da parte dei due cyborg restanti. Trunks, C-18, Taek, Bish e Ub si misero subito all’opera, circondarono Goku e cominciarono a trasferirgli la loro energia. L’operazione avrebbe richiesto un po’ di tempo, ma la battaglia con molta probabilità non si sarebbe limitata agli ultimi due cyborg e per avere qualche chance di vittoria era fondamentale che Goku recuperasse le proprie forze.

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Capitolo 26
*** Gohan e Rina contro i cyborg ***


Trunks e gli altri continuarono a trasferire la loro energia a Goku, con l’ansia di una possibile interruzione da parte dei cyborg che infatti non tardò ad arrivare.
“Qualunque cosa abbiate in mente di fare, noi non ve la permetteremo!” esclamò C-21, il quale lanciò un’onda contro Goku e gli altri, ma Vegeta si piazzò davanti a loro e la respinse.
“Ehi, furbetto. Ti ricordo che sono io il tuo avversario.” l’avvisò il principe dei Sayan.
“Mi sta bene. Tanto ci penserà qualcun altro a far fuori il vostro amico.” lo provocò con un ghigno malefico C-21.
“Cosa?” appena Vegeta si voltò, vide l’altro cyborg, C-22, avvicinarsi minacciosamente verso Goku e gli altri, pronta a colpirli con un attacco energetico, ma qualcuno le sferrò un calcio in faccia, scaraventandola lontana.
“Dovrai passare sul mio cadavere prima che tu possa avvicinarti a Goku.” l’avvisò Rina, con la cyborg che fece immediatamente il proprio ritorno.
“Dannata Sayan! Questa volta mi assicurerò personalmente che tu muoia!” la minacciò C-22, prima di riprendere il duello contro Rina.
Stavolta fu Vegeta a fissare l’avversario col suo classico sorrisetto strafottente. “Bene, dov’eravamo rimasti?” domandò il principe dei Sayan, il quale si apprestò nuovamente a sfidare C-21, ma Gohan si mise in mezzo a loro. “Hmph! Alla fine sei riuscito a trasformarti in Super Sayan di quarto livello. I miei complimenti.”
“E dicevi che neanche tra un milione di anni ti avrei raggiunto.” replicò lui.
“Ahahahah! Ancora tu, Gohan? Per caso vuoi prenderle di nuovo come prima?” lo irrise C-21.
“Prenderle? Semmai sarò io a distruggerti.” rispose il figlio maggiore di Goku e Chichi.
“Il senso dell’umorismo non ti manca, eh? Però noto che sei cambiato d’aspetto.”
“Ti assicuro che non è cambiato solo questo di me. Sono molto più forte di prima.”
“Davvero? E allora perché non mi mostri la tua nuova forza?”
Gohan non si fece pregare e scomparve alla vista del cyborg, per poi ricomparire all’improvviso davanti a lui e sferrargli un pugno in faccia che lo fece schiantare contro una montagna ghiacciata.
“Interessante. A quanto pare non scherzava quando diceva di essere diventato più forte.” commentò C-21, per nulla intimorito dalla nuova forza di Gohan.
“Perché ti sei intromesso?” domandò seccato il principe dei Sayan.
“Vegeta, voglio distruggere di persona C-21. Tu raggiungi mio padre e andate al laboratorio del Dr. Pietrik. Trunks e gli altri dovrebbero finire a momenti.” spiegò Gohan.
“Non montarti la testa solo perché adesso sei un Super Sayan di quarto livello. Quel dannato cyborg è il più forte del gruppo e se io e Kakaroth dovessimo allontanarci, ti ritroveresti solo e nessuno potrebbe soccorrerti.”
“Per quanto C-21 possa essere pericoloso, qualcosa mi dice che il peggio debba ancora arrivare. Per questo motivo bisogna trovare il prima possibile i nostri nipotini e metterli al sicuro.”
“Hmm… in effetti quel folle non mi fa stare tranquillo, specialmente se ci stanno i bambini con lui. D’accordo, ma non ho intenzione di aspettare Kakaroth a lungo.”
“Non ti preoccupare. Non ci metterà molto.”
Infatti, poco dopo, i ragazzi e C-18 finirono di dare l’energia a Goku, che si sentì pronto a tornare in battaglia.
“Grazie, ragazzi. Vi prometto che la vostra energia non sarà sprecata. Ma ora è meglio che vi allontaniate.“ suggerì Goku.
“Buona fortuna, Goku.” si congedò Trunks, prima di mettersi al riparo assieme agli altri.
“Perfetto. Mio padre si è ristabilito. Non perdere altro tempo, Vegeta.” insistette Gohan.
“Hmph! D’accordo.” obbedì Vegeta.
“Presto, Vegeta. Muoviamoci.” lo invitò Goku, prima di dirigersi verso il laboratorio del Dr. Pietrik assieme al principe.
“Dunque erano queste le vostre intenzioni. Peccato che non vi servirà a nulla.” l’avvisò C-21.
“Ah davvero? Due dei tuoi compagni sono andati distrutti e siete rimasti solo tu e l’altro cyborg che sta sfidando Rina. Come pensate di fermare mio padre e Vegeta?” domandò Gohan.
“Ahahahah! E chi ha detto che dovremmo pensarci noi?” replicò divertito il perfido cyborg.
“Per caso c’è un altro cyborg all’interno del laboratorio?”
“Oh no, non c’è nessuno, a parte il Dr. Pietrik e i mocciosi che abbiamo preso in ostaggio. Tuttavia il mio capo dovrebbe aver concluso il suo progetto e non appena quegli stupidi scimmioni lo raggiungeranno, troveranno una bella sorpresa.”
“Di cosa diavolo stai parlando? Che cos’è questo progetto su cui il Dr. Pietrik sta lavorando?”
“Mi spiace, ma non sono autorizzato ad aggiungere altro. E anche se lo fossi, non avrebbe alcun senso parlarne, visto che presto tu e i tuoi amici finirete all’altro mondo.”
“D’accordo, vorrà dire che dovrò fare a pezzi anche te prima di scoprirlo.” concluse Gohan, prima di lanciarsi all’attacco di C-21. Lo scontro inizialmente fu piuttosto equilibrato, e nessuno dei due combattenti riusciva a prevalere sull’altro. L’equilibrio permaneva anche tra Rina e C-22, e questo ovviamente faceva preoccupare Trunks e gli altri, che stavano assistendo da dietro le quinte.
“A quanto pare Gohan e Rina non riescono ad avere la meglio su quei maledetti cyborg, nonostante le loro trasformazioni.” osservò Bish.
“Non so per quanto potranno reggere questi ritmi. I loro avversari sono cyborg costruiti dal nulla e in quanto tali non si stancano mai, mentre le trasformazioni di Gohan e Rina richiedono un enorme dispendio di energia. Come se non bastasse, Rina è da un po’ che sta combattendo, e per quel che riguarda Gohan, non so per quanto potrà mantenere la sua trasformazione al quarto livello, visto che l’ha raggiunta per vie non naturali, a differenza di Goku.” raccontò Trunks.
“Che vorresti dire, Trunks?” chiese Ub.
“Le onde blutz emanate dall’amplificatore sono inferiori rispetto a quelle della luna piena e di conseguenza la trasformazione al quarto livello ha una durata limitata. Con mio padre purtroppo andò così durante la battaglia contro Omega Shenron. Solo con i suoi allenamenti quotidiani e dopo essersi fatto ricrescere la coda è riuscito a padroneggiare il quarto livello e a mantenerlo a suo piacimento.” spiegò il lilla.
“Quindi, in parole povere, Gohan e Rina devono darsi una mossa a sconfiggere i cyborg del Dr. Pietrik.” intuì C-18.
“A questo punto non so se sia stata una buona idea allontanare Goku e Vegeta. Se mia madre e Gohan non dovessero farcela, sarebbero spacciati, visto che noi abbiamo dato la nostra energia a Goku.” disse Taek.
“Non preoccuparti. Gohan e Rina sono consapevoli di non avere molto tempo a disposizione e sono certo che proveranno a chiudere i loro duelli il prima possibile.” lo rassicurò Trunks.
“Tu pensi che ce la faranno a batterli?”
“Sì, Taek. Io credo in Gohan e dovresti fare altrettanto anche tu con tua madre. Finora se l’è cavata alla grande per essere la sua prima battaglia e non dimenticarti che è una vera sayan, come Goku e mio padre. E quando un sayan dà tutto sé stesso in un combattimento, non c’è cyborg che possa resistere.”
“Hai ragione.”
“Ahahahah! Sei migliorato, Gohan, ma non abbastanza, e non penso che tu possa stupirmi ancora.” lo prese in giro C-21. “Sai, io e C-22 siamo cyborg, la nostra energia è infinita e potremmo combattere per l’eternità senza stancarci, a differenza tua e della tua amica.” aggiunse poi
Il figlio di Goku non rispose e continuò a fissare in silenzio il proprio avversario, riflettendo sulla prossima mossa da fare. Sapeva di non poter reggere a lungo la trasformazione al quarto livello, memore dell’esperienza di Vegeta durante la battaglia contro Omega Shenron, e probabilmente anche Rina era nella sua stessa situazione. Dovevano distruggere i cyborg il prima possibile e l’unica soluzione era concentrare tutte le energie rimaste in un unico colpo, pur essendo consapevole che in caso di fallimento nessuno li avrebbe salvati.
“Rina!” la chiamò Gohan, avvicinandosi a lei. “Te la sentiresti di provare quella tecnica speciale che ti ha insegnato mio padre durante i vostri allenamenti?” propose successivamente lui.
“Cosa?” domandò Rina, sorpresa dalla proposta di Gohan.                           
“E’ arrivato il momento di distruggere quei due ammassi di latta prima che facciano fuori anche noi.” aggiunse il figlio di Goku dopo essersi piazzato alle spalle della Sayan.
“Hai qualche idea?” chiese ancora lei.
“E’ molto rischiosa, e se non te la senti, fai finta che non ti abbia detto nulla. Ho intenzione di utilizzare tutte le mie energie per sferrare un attacco contro C-21 con la tecnica di mio padre.” spiegò Gohan.
“E vorresti che faccia altrettanto con la mia avversaria?”
“Proprio così. O tutto o niente.”
“Hmm… d’accordo. Mi sono stufata di questi cyborg.” accettò la sayan, facendogli intendere, com’era prevedibile, che anche lei era al limite.
“Ehi voi due! Cosa state confabulando?” chiese C-22.
“Lo scoprirete molto presto!” rispose Gohan. “Sei pronta, Rina?”
“Sì.” annuì Rina.
“Ka-me-ha-me-haaaaaaaaa!!!!!!” esclamarono entrambi.
“Poveri sciocchi!!! Non ci batterete mai!!! Haaaaaa!!!!!” i cyborg risposero alla doppia Kamehameha di Gohan e Rina con due potenti attacchi energetici, che misero subito alle corde i due combattenti. Gohan e Rina cercarono di stringere i denti, ma gli attacchi dei due cyborg si stavano lentamente avvicinando verso di loro. Gohan non sapeva più cosa fare, ma allo stesso tempo non aveva alcuna intenzione di arrendersi. Doveva farlo per la figlia e per il fratello, che avevano dato le proprie vite per proteggere i loro bambini, ed era pronto a fare altrettanto per suo padre, per Videl e per il resto della famiglia, ma non prima di aver dato tutto sé stesso. Improvvisamente, la sua aura aumentò in modo vertiginoso, e con essa anche la sua Kamehameha, che lentamente riuscì a sopraffare l’onda di C-21.
“Ma cosa…” mormorò sorpreso il perfido cyborg.
“Haaaaaaaaaaaaa!!!!” urlò Gohan.
“Aaaaaaaaahhhhhhhh!!!!” esclamò C-21, prima di essere annientato per sempre.
“C-21!!!” lo chiamò C-22, incredula nel vedere il proprio compagno distrutto. Una disattenzione che però si rivelò fatale per lei. Anche Rina, nel frattempo, desiderosa come Gohan di proteggere la propria famiglia, caricò ulteriormente la propria aura e sferrò il contrattacco decisivo, travolgendo C-22 con la sua Kamehameha. I cyborg erano stati definitivamente sconfitti.

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Capitolo 27
*** Alla ricerca di Gon e Yumi ***


Al termine del combattimento, Gohan e Rina crollarono a terra esausti e furono subito soccorsi da Trunks e gli altri.
“Mamma!” esclamò preoccupato Taek.
“Rina, stai bene?” chiese Bish.
“Credo di sì. Sono senza forze.” rispose la suocera.
“E’ logico. Hai usato tutte le tue energie per sferrare quella potentissima Kamehameha. Hai rischiato grosso, ma per fortuna sei riuscita a distruggere quel cyborg.”spiegò Ub.
“Sei stata straordinaria, mamma. Sono fiero di te.” la elogiò il figlio.
“Già. Per essere stata la tua prima battaglia, te la sei cavata alla grande.” fece altrettanto C-18.
“Grazie…” arrossì emozionata la sayan.
“Gohan, tutto bene?” domandò Trunks.
“Sì, Trunks. Ho messo tutto me stesso in quel colpo.” rispose il figlio di Goku.
“Sapevo che ce l’avresti fatta. Ho sempre avuto fiducia in te. Adesso Pan e Goten sono stati vendicati.” affermò il genero.
“Sono felice di essere riuscito a ripagare la tua fiducia. Adesso però dobbiamo sperare nei nostri genitori.”
“Già. Mi auguro che riescano a portare in salvo mio figlio e mia nipote. Bra probabilmente starà impazzendo per la piccola Yumi e appena verrà a sapere che anche Goten è stato ucciso…”
“Trunks… li faremo resuscitare. Mio padre andrà su Namek e riporterà in vita mia figlia e mio fratello.”
“Hai ragione. Non è il caso di abbattersi.”
“Spero solo che lui e Vegeta si sbrighino. Ne ho abbastanza di questa storia.”
“Beh almeno sembra che il peggio sia passato. I quattro cyborg sono stati eliminati e quel vecchio pazzo non sarà certo al loro livello, ammesso che sia in grado di combattere.” disse Bish.
“Io non ci conterei, Bish. È vero, il Dr. Pietrik non sa combattere ma sfortunatamente è tanto scaltro quanto pericoloso. Ha creato dal nulla quattro cyborg che c’hanno dato filo da torcere e che hanno ucciso Pan e Goten. Chissà cos’altro ha in mente di fare. Quella storia del progetto non mi fa stare tranquillo.” lo smentì Trunks.
“Mi sa che hai ragione. Sarà meglio non abbassare la guardia.” concluse C-18.
 
Intanto, al paradiso…
“Ce l’ha fatta! Mio fratello ha distrutto anche l’ultimo cyborg!” esultò Goten.
“Papà… sono fiera di te!” esclamò felice Pan.
“Molto bene. Adesso è finita. Spero che Goku si sbrighi a farvi resuscitare, così potrete tornare dalle vostre famiglie.” disse Chichi.
“Purtroppo non è ancora finita, Chichi.” la smentì Bulma.
“Che vorresti dire, Bulma? Quegli stupidi ammassi di latta sono stati distrutti.” chiese l’amica.
“E’ vero, ma il nemico più pericoloso è ancora in circolazione e i nostri mariti non sono più usciti dal laboratorio da quando Gohan e Rina si sono battuti contro gli ultimi due cyborg.” spiegò la turchina. “Ho una brutta sensazione…”
“Credi che sia successo qualcosa a nonno Goku e a Vegeta?” domandò Pan.
“No, per ora stanno bene, ma se non si sbrigheranno a fermare quel vecchio pazzo, potrebbero finire nei guai. E con loro anche i miei cari nipotini, visto che sono ancora imprigionati lì dentro.” rispose la suocera.
“Yumi…” mormorò preoccupato Goten.
“Tesoro, non ti preoccupare. Tuo padre e Vegeta salveranno lei e Gon e metteranno fine a questa brutta storia.” lo rassicurò la madre.
“Lo spero davvero, mamma.” replicò il figlio.
 
Nel frattempo, Goku e Vegeta erano entrati nel laboratorio del Dr.Pietrik, un luogo all’apparenza tranquillo, ma al tempo stesso inquietante.
“Questo laboratorio è davvero enorme.” osservò Goku.
“Oltretutto è ben nascosto in un luogo gelido e inospitale. Logico che quel pazzo abbia lavorato indisturbato per tutti questi anni.” aggiunse Vegeta, il quale raccolse da terra alcuni fogli. “Hmm.. sono tutti suoi progetti. Chissà quale di questi è quello di cui parlava C-21. Se solo mia moglie fosse viva… purtroppo non ci capisco niente.”
“Bulma e suo padre erano gli unici in grado di comprendere le invenzioni del Dr. Gelo, e avrebbero fatto lo stesso anche con quelle del Dr. Pietrik. Un peccato che Trunks e Bra non abbiano ereditato il loro talento.”
“Hmph! I miei figli non sono mai stati appassionati di scienza e tecnologia, a differenza di mia moglie e di mio suocero. Si occupano della gestione della Capsule Corporation, e la stessa Bulma li ha sempre invogliati a fare i manager, piuttosto che coinvolgerli nei propri lavori. Col risultato che non abbiamo più nessun scienziato esperto in famiglia.”
“Beh un domani i nostri nipoti potrebbero interessarsi ai progetti di Bulma e di suo padre. Magari per Gon la vedo difficile, perché è molto simile a noi, però Yumi da grande potrebbe avere tutte le carte in regola per diventare una brava scienziata.”
“Il fatto che Yumi somigli a Bulma non significa che diventerà la sua fotocopia in tutto e per tutto.”
“Non ho detto questo. Però sarai d’accordo con me che Yumi è una bimba intelligentissima. È la migliore della sua classe a scuola e aiuta persino Videl in cucina, cosa che nessuna bambina della sua età sarebbe in grado di fare. Personalmente non mi meraviglierei se tra qualche anno s’interessasse alle invenzioni di Bulma. Inoltre penso che per Yumi sarebbe un’ottima occasione per scoprire qualcosa di più sulla sua nonna materna, non trovi?”
“Hmph! Forse non hai tutti i torti. Vedremo.”
Mentre i due sayan vagarono in giro per il laboratorio, Goku calpestò accidentalmente una trappola e subito dopo comparvero davanti a loro delle mitragliatrici spara-laser.
“Ma cosa…” mormorò sorpreso Goku, schivando istintivamente i loro attacchi.
“Fai attenzione, idiota!” lo rimproverò Vegeta, facendo altrettanto.
“Scusa, non me ne ero accorto.” si giustificò il buon Sayan, il quale si mise subito all’opera assieme al principe per distruggere le armi del Dr. Pietrik. “Perfetto. Questa era l’ultima.” aggiunse poi dopo aver fatto a pezzi l’ultima mitragliatrice.
“Hmph! Una trappola. Il Dr. Pietrik se l’è pensata bene, ma ci vuole altro per farci fuori.” borbottò Vegeta.
“Faremmo meglio a trovare i bambini il più presto possibile.” suggerì Goku.
“Già. Non mi piace che restino nelle mani di quel vecchio pazzo.”
“Aiutoooo!!!!” gridò una voce a loro familiare.
“Kakaroth, hai sentito?” domandò Vegeta.
Goku annuì. “Questa è la voce di Yumi.”
“Yumi, sono nonno Vegeta! Mi senti?” la chiamò il principe.
“Nonno Vegeta!!!! Aiutaci!!!!” replicarono i nipotini.
“Sono loro! Muoviamoci!”
Goku e Vegeta corsero velocemente fino alla stanza in cui erano imprigionati i bambini, ma ad attenderli c’era il perfido Dr. Pietrik, che teneva in ostaggio la piccola Yumi con un coltello alla gola, mentre Gon era stato incatenato su un muro, senza alcuna possibilità di fuga.
“Benvenuti nel mio laboratorio, Sayan. Non so come siate riusciti ad entrare qui, ma vi assicuro che non ne uscirete vivi.” li avvisò il perfido scienziato.
“Sei un vigliacco! Restituisci subito i bambini!” ordinò Goku.
“Prima consegnatemi le sfere del drago.” replicò il Dr. Pietrik.      
“Te lo puoi scordare.” disse Vegeta.
“Consegnatele subito o taglierò la gola alla mocciosa!” minacciò il vecchio.
“No!!! Yumi!!!!” esclamò preoccupato Goku.
“Codardo!” ringhiò il principe dei Sayan.
“Lasciami andare! Voglio i miei nonni!” pianse Yumi.
“Che cosa aspettate? Datemi immediatamente le sfere!” ordinò il perfido scienziato.
“Kakaroth, che cosa facciamo?” chiese Vegeta.
“Lasciali stare, per favore. Sono solo bambini.” provò a persuaderlo Goku.
“Non fatemi perdere la pazienza!!! Consegnatemi le sfere del drago!!!” insistette il Dr. Pietrik.
“Quel pazzo non vuole ragionare. Devo fermarlo.” si apprestò ad attaccarlo Vegeta.
“Non farlo, Vegeta. Al minimo movimento ucciderà Yumi senza pensarci due volte.” lo bloccò Goku.
“Maledizione! E allora cosa pensi di fare?” chiese il principe.
“Dobbiamo raccontargli la verità.” decise Goku.
“Quale verità?”
“Ascoltami, Dr.Pietrik. Tanti anni fa tentammo di evocare Shenron, ma dopo aver riunito le sfere del drago, comparvero sette draghi malvagi che causarono morte e distruzione su tutta la Terra. Io e mia nipote Pan andammo a fermarli e li uccidemmo, compreso l’ultimo, Omega Shenron, che era il più forte di tutti. Dopo che Shenron esaudì il nostro desiderio di far tornare in vita tutte le persone uccise dai draghi malvagi, scomparve per sempre assieme alle sfere. Questo è il motivo per cui non abbiamo con noi le sfere del drago, quindi, per favore, lascia in pace i bambini e dimentica questa storia.”
“Sei un bugiardo! Hai appena condannato a morte tua nipote!” sbottò il Dr. Pietrik.
“Non farlo!!!!” esclamò Goku.
“Lascialaaaa!!!!!!!” urlò all’improvviso Gon, che con enorme sorpresa di Goku e Vegeta, si trasformò in Super Sayan, spezzò le catene che lo tenevano imprigionato, si gettò all’attacco del perfido scienziato e infine gli sferrò una potente capocciata nello stomaco che lo fece piegare a terra. Dopo pochi secondi, Gon tornò normale, ma la sua inattesa trasformazione gli aveva permesso non solo di liberarsi, ma di salvare la vita di sua cugina.
“Gon! Ti sei trasformato!” commentarono increduli Goku e Vegeta.
“Maledizione! Che dolore!” imprecò il Dr. Pietrik.
“Nonni!” esclamarono i bambini, prima di raggiungere i loro nonni.
“Venite, piccoli. Mi siete mancati tantissimo.” li abbracciò Goku.
“State tranquilli, bambini. Il nonno adesso è con voi.” fece altrettanto Vegeta.       
“Dannati mocciosi! Non la passerete liscia!” li minacciò il Dr. Pietrik.
“Adesso per te è finita, vecchio. Pagherai a caro prezzo per tutto quello che avete fatto tu e i tuoi cyborg!” controreplicò a sua volta Vegeta, che si apprestò a giustiziare lo scienziato pazzo con un Big Bang Attack.
“Distruggilo, nonno Vegeta!” lo incitò Gon.
“Eheheheh!” sorrise maligno il Dr. Pietrik. “Vi sbagliate…. è finita per voi, maledetti Sayan!” smentì lui.
“Che cosa?”
Il Dr. Pietrik infatti tirò fuori dal taschino della sua giacca una siringa e se la conficcò nel suo braccio sinistro. Un gesto che colse di sorpresa Goku e Vegeta, i quali non capirono cosa si fosse iniettato, finché, dopo pochi secondi, non accadde qualcosa d’inquietante. Il perfido scienziato si mise a urlare come un pazzo, e lentamente il suo corpo ebbe un’inattesa trasformazione: la sua muscolatura infatti aumentò in modo impressionante, così come la sua statura, i capelli divennero lunghi, biondi e appuntiti, e attorno a lui comparve un’imponente aura dorata. La battaglia purtroppo non era ancora finita.

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Capitolo 28
*** Il nuovo potere del Dr. Pietrik ***


“Haaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!“ continuò a urlare il Dr. Pietrik, caricando ulteriormente la propria aura. Vegeta a quel punto lanciò il suo attacco speciale, che però non ebbe alcun effetto.
“Com’è possibile?” mormorò incredulo Vegeta.
“Si sta trasformando!” osservò Goku.
“E la sua aura aumenta in modo vertiginoso!” aggiunse il principe dei Sayan.
“Ho paura, nonno Goku!” balbettò terrorizzata Yumi, che si era riparata dietro la gamba del nonno.
“Bambini, dovete lasciare subito questo posto.” suggerì il buon Sayan.
“No, nonno! Abbiamo paura!” obiettarono in lacrime i bambini.
“Piccoli miei, è pericoloso stare qui e fuori vi stanno tutti aspettando. Gon, per favore, accompagna tua cugina fuori.”
“Nonno Goku, io non ce la farò mai.”
“Certo che ce la farai, Gon. Ti sei appena trasformato in Super Sayan e sei stato in grado di liberare Yumi da quel cattivone. Adesso fuggite insieme, okay?”
“D’accordo.”
“Bravo, piccolo. Ti voglio bene. Adesso però vai e corri più veloce che puoi.”
“Okay. Andiamo,Yumi.”
“Nonno....” balbettò Yumi.
“Su, non perdiamo tempo! I nostri genitori ci stanno aspettando!” la incitò Gon, che corse subito verso l’uscita del laboratorio assieme alla cugina, rivedendo finalmente la luce del sole e tutti i parenti che aspettavano fuori.
“Ehi! Sta uscendo qualcuno dal laboratorio!” notò Ub.
“Guarda, Trunks! Quelli sono i bambini!” l’avvisò Taek.
“Gon!!! Yumi!!!!” li chiamò Trunks.
“Papà!!!!” esclamò Gon.
Trunks volò verso il figlio e l’abbracciò. “Stai tranquillo, Gon! È tutto finito!”
“Zio Gohan!” lo chiamò Yumi.
“Ciao, piccola mia. Finalmente siamo di nuovo insieme.” l’accolse con un abbraccio Gohan.
“Dov’è papà?” chiese la bimba.
“Yumi… tuo padre…” balbettò Gohan, non sapendo proprio cosa dirle. È vero che Goten e Pan potevano essere resuscitati con le sfere di Namek, ma era altrettanto consapevole che per i bambini sarebbe stato un duro colpo scoprire la verità.
“Papà…” mormorò Yumi, con lo sguardo rivolto alle spalle dello zio.
“Accidenti!” pensò il figlio maggiore di Goku, il quale non ebbe il tempo di elaborare una scusa, che la nipote vide il corpo senza vita del fratello. “Yumi….”
La bimba cercò di raggiungere il padre, ma fu subito fermata da Gohan.
“Lasciami, zio! Lasciami! Papà!!!” gridò la bimba.
“Yumi… mi dispiace.” disse lo zio, finché la bambina non si rese conto di quanto accaduto e a quel punto scoppiò in lacrime. Poco dopo, anche Gon venne a conoscenza di ciò che era successo alla madre e ovviamente non la prese bene.
“Non è giusto!!!!!” pianse Gon.
“Bambini, per favore, non piangete. Faremo tornare in vita i vostri genitori.” cercò di calmarli Ub.
“Zio Gohan. È vero?” chiese Yumi.
Lo zio annuì, accarezzandole la testa. “Certo, piccolina. Il tuo papà tornerà da te e dalla tua mamma.”
“Allora la mamma tornerà, vero papà?” domandò Gon.
“Certo, figliolo. Torneremo tutti quanti insieme. Ma dimmi, dove sono nonno Vegeta e nonno Goku?” chiese a sua volta il padre.
“Stanno affrontando quell'uomo cattivo.” rispose il figlio.
Improvvisamente il laboratorio saltò in aria e comparve davanti a loro un essere alto, muscoloso e con un’aura spaventosa che per certi aspetti ricordava Broly. Subito dopo, uscirono indenni dalle rovine anche Goku e Vegeta.
“Papà, tutto bene?” chiese Gohan.
“Sì! State tranquilli!” rassicurò tutti Goku.
“Sapevo che quel vecchio pazzo stava progettando qualcosa.” mugugnò Trunks.
“Ma chi diavolo è quello?” domandò Taek.
“Non ci sto capendo niente, ma ho l’impressione che sia un altro cyborg del Dr. Pietrik.” ipotizzò Bish.
 “No, non è un cyborg. Possiede un’aura come tutti voi.” smentì C-18.
“E’ vero. E poi C-21 aveva detto che non c’erano altri cyborg all’interno del laboratorio.” aggiunse Gohan.
“Però se quello non è un cyborg, allora chi è?” chiese Ub.
“Non ne ho la più pallida idea.” scosse la testa la suocera.
“Papà, che cos’è successo? Chi è quel mostro?” domandò Gohan.
“E’ il Dr. Pietrik. Si è iniettato una siringa contenente non so che cosa e si è trasformato.” svelò il padre.
“Cosa? Quello… sarebbe il Dr. Pietrik?” chiese sorpresa Rina.
“Maledizione! Ha un’aura potentissima!” commentò terrorizzato Taek.
“Ma come ha fatto a diventare in quel modo? Prima era un vecchio dall’aria innocua, nonostante la sua mente malvagia, mentre adesso è cambiato completamente d’aspetto, come se fosse ringiovanito.” domandò Bish.
“Evidentemente quello che si è iniettato doveva essere il suo progetto. Non ci sono altre spiegazioni.” ipotizzò Trunks.
“Eheheheh! Questo potere è davvero straordinario!” sghignazzò maligno il Dr. Pietrik, lanciando uno sguardo di sfida verso Goku e gli altri.
“Kakaroth, prepariamoci allo scontro! Haaaaaaaaa!!!!!” urlò Vegeta, caricando al massimo la propria aura.
“Okay! Haaaaaaaaaaa!!!!!!!!” fece altrettanto Goku.
“Forza, Sayan! Fatevi sotto!” li invitò il perfido scienziato.
 
Intanto, al paradiso…
“Accidenti!” si lamentò Bulma. “È accaduto quello che temevo. Goku e Vegeta hanno abbassato la guardia e quel farabutto ne ha approfittato per giocarsi il suo asso nella manica.” spiegò poi.
“Mi chiedo cosa diavolo si sia iniettato quel bastardo. Prima non possedeva alcuna forza combattiva, mentre adesso riesco a percepire la sua aura persino qui nell’aldilà.” disse Goten.
“Hai ragione, zio. È diventato un mostro.” concordò Pan.
“Di qualunque cosa si tratti, spero solo che Goku e Vegeta riescano a fermarlo.” disse Chichi.
 
La battaglia ebbe inizio e i due Super Sayan di quarto livello si lanciarono all’attacco del Dr. Pietrik, il quale si lasciò deliberatamente colpire dai loro calci, pugni e attacchi energetici, senza subire alcun danno.
“Non è possibile.” si lamentò Goku
“I nostri colpi non fanno effetto.” aggiunse Vegeta.
“Avete finito? Adesso tocca a me.” dopo essere rimasto fermo, il Dr. Pietrik passò al contrattacco, colpendo ripetutamente i suoi avversari fino a metterli alle strette.
“No! Dannazione!” esclamò deluso Gohan.
“Non ci voleva. Quel mostro è diventato più forte di Goku e Vegeta.” osservò Ub.
“Ahahahah! Nessuno mi può battere! Sono invincibile!” rise maligno il Dr. Pietrik.
“E’ assurdo! Prima era un vecchio pazzo incapace di combattere mentre ora è diventato improvvisamente più forte di noi! Ma com’è possibile?” si chiese Vegeta.
“Non lo so, Vegeta.” rispose Goku.
“Adesso siamo davvero nei guai. Bish, fammi un favore, porta Yumi e Gon a casa. A quest’ora mia sorella e mia suocera staranno impazzendo a non avere nostre notizie.” propose Trunks.
“D’accordo, Trunks. Tanto qui non sarei di grande aiuto.” accettò Bish.
“Papà, tu non vieni?” chiese Gon.
“Ti raggiungerò più tardi. Adesso vai a casa con lo zio Bish. La nonna Videl e la zia Bra vi stanno aspettando.” spiegò il padre.
“D’accordo.” annuì il figlio.
“Yumi, vai dalla mamma.” la invitò Gohan, ma la bimba continuò a singhiozzare pensando a quello che era successo al suo amato papà. “Ehi! Non ti preoccupare, piccola. Papà tornerà di nuovo con noi.” le ricordò dolcemente lo zio.
“Va bene.” obbedì Yumi.
“Tenetevi forte, bambini.” li avvisò Bish, caricandoseli sulle spalle. “Buona fortuna, ragazzi.” si congedò infine il biondo terrestre, prima di partire in volo con Gon e Yumi.
“Hai avuto un’ottima idea ad allontanare i bambini.” lo elogiò C-18.
“Già, ma se Goku e mio padre non sconfiggeranno quel pazzoide, non sarà servito a nulla e ritorneranno tutti in pericolo.” disse Trunks.
“Ma è possibile che quel mostro non abbia un punto debole?” si chiese Rina.
“Ho paura di no, mamma.” rispose Taek.
“Ahahahah! Arrendetevi, Sayan! Non potete nulla contro di me!” li irrise il Dr. Pietrik.
“Non posso credere che sia finita.” disse Vegeta.
“I nostri attacchi non gli fanno neanche il solletico. Potrei provare la Genkidama, ma ci vorrebbe troppo tempo e né tu né i ragazzi siete in condizione di tenere a bada quel mostro finché non finirò di prepararla.” ipotizzò Goku.
“Mi stai sottovalutando?” chiese offeso il principe dei Sayan.
“Non mi permetterei mai, amico mio, ma sei ferito e di questo passo non dureremo molto. Gohan e Rina hanno esaurito le loro forze per sconfiggere gli ultimi due cyborg, mentre Trunks e gli altri mi hanno dato la loro energia dopo che ero stato ferito da mio figlio durante la sua trasformazione a Ozaru.” spiegò l’amico.
“Grrrrrrrrr!” ringhiò frustrato Vegeta. Kakaroth non aveva tutti i torti, quel pazzoide era diventato forte oltre ogni immaginazione, e se insieme non erano nemmeno riusciti a scalfirlo, figuriamoci da solo, anche per provare semplicemente a guadagnare del tempo. Come se non bastasse, cominciava ad essere stanco, e pur essendo riuscito negli anni a mantenere la trasformazione al quarto livello senza bisogno di aiuti esterni, era consapevole di non poter combattere ancora a lungo, a maggior ragione se avesse subito altri danni.
“A quest’ora vi starete tutti chiedendo come abbia fatto a diventare l’essere più forte dell’universo.” li interruppe il Dr. Pietrik, attirando l’attenzione di tutti i presenti. “Mi sono iniettato un liquido contenente dei vostri frammenti di DNA che ho raccolto durante il torneo di arti marziali organizzato da Mr. Satan sette anni fa.” svelò il perfido scienziato.
“Che cosa?” chiese Gohan.
“E’ stato un lavoro che mi ha richiesto anni di studi e di ricerche, ma grazie al vostro DNA sono riuscito a riprodurre le vostre cellule e a fare in modo che rimpiazzassero le mie, senza alcun rischio per la mia salute. Al contrario, adesso possiedo la forza di voi Sayan e niente e nessuno mi potrà fermare. Ahahahah!” concluse lui.
“Ma… è assurdo.” balbettò incredula Rina.
“Dunque… il Dr. Pietrik possiede le nostre cellule?” domandò altrettanto sorpreso Taek.
“Ecco perché è diventato più forte di Goku e Vegeta messi insieme.” mormorò Ub.
“Questo spiega anche il colore dei capelli e dell’aura che ha assunto dopo la trasformazione.” intuì Trunks.
“Se papà e Vegeta non s’inventeranno qualcosa il prima possibile, sarà la fine per la Terra e per tutti noi.” concluse Gohan.

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Capitolo 29
*** Una proposta inattesa ***


“Maledizione! Che cosa facciamo adesso?” chiese preoccupato Goku, ma Vegeta rimase in silenzio. “Vegeta, che hai?”
“Lo dobbiamo uccidere, Kakaroth.” rispose il principe.
“Perché dici questo?”
“I cyborg di quel farabutto hanno ucciso Pan e Goten.”
“Questo lo so anch’io, ma non è il momento di disperarsi per loro.”
“No, per me è diverso!” sbottò all’improvviso Vegeta, sorprendendo l’altro Sayan. “Io all’inizio non li avevo accettati nella mia famiglia, anzi avevo fatto di tutto per allontanarli dai miei figli. Quando Trunks rischiò la morte dopo quell’attacco subìto da Hyper Bu, la prima cosa che feci, invece che preoccuparmi per mio figlio, fu incolpare Pan. E quando beccai Goten a letto con mia figlia qualche giorno dopo il funerale di Bulma, per poco non lo spedii all’altro mondo.”
“Vegeta…” mormorò sorpreso l’amico. Non riusciva a capire come mai stesse perdendo la concentrazione in un momento del genere, tirando fuori episodi accaduti anni fa.
“Kakaroth… voglio che tu sappia che non sto combattendo semplicemente per salvare la Terra, ma perché voglio vendicare tua nipote e tuo figlio. E per riuscirci sono pronto a dare la mia vita, così Trunks e Bra capiranno quanto anch’io tengo a loro.” concluse Vegeta.
“Non dire sciocchezze. Tu non devi dimostrare niente a nessuno. Alla fine hai accettato Pan e Goten nella tua famiglia, e non l’hai fatto di certo per accontentare Trunks e Bra, o per assecondare la volontà di Bulma, ma perché ti sei reso conto da solo che erano le persone adatte a loro.” lo smentì Goku. “Sei un ottimo padre, il migliore che i tuoi figli potessero avere e loro ti adorano. Sei sempre stato presente nelle loro vite, a differenza di quanto abbia fatto io con i miei figli, e se dovesse accaderti qualcosa, non faresti altro che dar loro un grosso dispiacere, e lo daresti anche a Bulma. Per non parlare dei nostri nipotini. Loro ti vogliono bene e inoltre sei il maestro di Gon. Senza di te, difficilmente potrebbe realizzare il suo sogno di diventare forte quanto noi.”
“Già. Quel bambino possiede un gran talento e l'ha appena dimostrato.”
“Credimi, desidero eliminare quel mostro quanto te. Ho visto morire mio figlio sotto i miei occhi e ho perso una delle persone più care della mia vita come mia nipote Pan, che è stata la prima ad aspettarmi dopo la mia partenza con Shenron, ma non ho idea di come batterlo.”
“Non dire assurdità. Hai salvato il mondo centinaia di volte, possibile che non ti venga altro in mente?”
“Mi dispiace, Vegeta. Abbiamo provato tutto.”
“Non proprio tutto. Ci sarebbe un’altra cosa che potremmo provare, anche se non ne sono entusiasta.”
“E cosa?”
“La fusione.”
“Già. Non c’avevo pensato. Sai, fino a poco tempo fa litigavamo sempre e quindi avevo dato per scontato che fossi contrario.”
Mentre i due Sayan discutevano sul da farsi, il Dr. Pietrik lanciò un’onda contro di loro, i quali la schivarono in tempo.
“Fiuuuu! C’è mancato un pelo.” sospirò di sollievo Goku.
“Ne ho abbastanza di stare fermo a guardarvi, Sayan! E’ arrivata la vostra ora!” li minacciò il perfido scienziato.
“Accidenti!” si lamentò Vegeta. “Quel rompiscatole doveva attaccarci proprio adesso?”
Il Dr. Pietrik riprese ad attaccarli con una serie di onde che costrinsero i due sayan a stare in movimento, impedendo loro di effettuare la fusione. “Ahahahah! Dove volete andare, codardi? Tanto non mi sfuggirete!”
“Non capisco perché Goku e Vegeta si stanno tenendo alla larga da quel mostro. Di questo passo non lo sconfiggeranno mai.” osservò Taek.
“A meno che… non abbiano in mente qualche piano.” ipotizzò Trunks.
“Già. E l’unica spiegazione plausibile è che vogliano provare la fusione.” intuì Gohan.
“La fusione?” domandarono sorpresi gli altri.
“Se si trattasse della Genkidama, a quest’ora Vegeta si sarebbe occupato del Dr. Pietrik, dando a mio padre il tempo necessario per prepararla. Ma probabilmente papà sa che Vegeta non durerebbe a lungo da solo contro quel mostro, e visto che entrambi si stanno tenendo alla larga da lui, mi viene da pensare che stiano cercando di effettuare la fusione.” spiegò il figlio maggiore di Goku.
“E’ un’ottima idea. Ma allora perché non c’hanno chiesto aiuto?” chiese Ub.
“Come pensi che potevano farlo, se in questo momento si sono allontanati per evitare gli attacchi di quel mostro?” rispose C-18.
“O forse non c’hanno detto nulla perché pensano che nelle nostre condizioni non potremmo essere di grande aiuto.” aggiunse Rina.
“Qualunque sia il motivo, adesso siamo a conoscenza del loro piano, quindi che ne direste di fare un altro piccolo sforzo per tenere occupato quel vecchio pazzo?” propose Gohan.
“Hmm… ci sto. In fondo abbiamo ancora energia a sufficienza per distrarre quel mostro.” si convinse il genero.
“Per me è una buona idea. Sei pronto, Ub? chiese Taek.
“Certo, amico.” accettò Ub, prima di rivolgersi a sua suocera. “C-18?”       
“Hmph! Non c’è bisogno di chiederlo.” rispose la moglie di Crilin.
“Contate pure su di me.” Si fece avanti Rina.
“Benissimo! Andiamo!” esclamò Trunks, prima di lanciarsi all’attacco del Dr. Pietrik assieme a Trunks e i suoi compagni. Erano sfiniti, ma dovevano stringere i denti e guadagnare qualche secondo per permettere a suo padre e a Vegeta di effettuare la fusione.
“Eheheh! Gohan e gli altri sono entrati in azione.” osservò divertito Goku.
“Per fortuna hanno intuito da soli le nostre intenzioni.” aggiunse Vegeta.
“Adesso tocca a noi. Non rendiamo vano il loro sacrificio.” concluse l’altro sayan.
“Okay.” annuì il principe.
 
Nel frattempo, Bish era giunto assieme ai bambini a casa di Goten.
“Siamo arrivati, piccoli.” li avvisò il biondo terrestre, prima di fare il proprio ingresso dalla finestra della casa di Goten.
“Guarda, Bra. Quello è Bish, e ci sono i bambini. Gohan e gli altri sono riusciti a salvarli.” l’avvisò Videl appena li vide.
“Non ci posso credere. Ciao, piccoli!” li salutò Bra.
“Ciao, zia Bra.” fece altrettanto Gon.
“Mamma!!!” esclamò Yumi, prima di correre in lacrime verso la sua mamma.
“Tesoro mio! Mi sei mancata tantissimo!” la strinse Bra tra le sue braccia.
“Anche tu, mamma!” disse la figlia.
“Nonna Videl!” la chiamò Gon.
“Ciao, piccolo! Stai bene?” l’abbracciò Videl.
“Sì, nonna.” annuì il nipote.
“Bish! Per fortuna sei tutto intero!” l’abbracciò Hatsuri.
“Anch’io sono felice di rivederti, Hatsuri.” replicò il marito. “Ma tu che ci fai qui? Tua madre ti aveva chiesto di stare con i bambini.”
“Ero in ansia dopo quello è successo alla povera Pan, e continuavamo a non avere vostre notizie, così ho deciso di passare da Bra. Ma dove sono mia madre, Taek e gli altri?” domandò la moglie.
“Stanno ancora combattendo. Oltre ai cyborg, è comparso il loro creatore, un certo Dr. Pietrik, che è diventato un mostro dalla potenza inaudita. Goku e Vegeta si stavano battendo contro di lui, ma quando mi trovavo con loro, erano in seria difficoltà. A quel punto Trunks mi ha suggerito di portare i bambini al sicuro, così eccoci qua.” raccontò Bish.
“Ha avuto davvero una buona idea. Gohan come sta?” chiese Videl.
“Benone. Si è persino trasformato in Super Sayan di quarto livello. Dovevi vederlo quando ha fatto a pezzi quei dannati cyborg, è stato straordinario.” rispose il biondo. “Per non parlare poi di Rina. Alla sua prima battaglia ha combattuto alla grande ed è stata in grado di distruggere uno dei cyborg.”
“Dici sul serio? A quanto pare gli allenamenti con Goku e Vegeta hanno dato i loro frutti.” commentò soddisfatta Hatsuri.
“E Goten? Doveva tornare qui appena salvava Yumi.” domandò la figlia di Vegeta e Bulma, ma a quel punto Bish rimase in silenzio e si fece scuro in volto. “Bish, perché non mi rispondi? Dov’è Goten?” chiese ancora la turchina, temendo il peggio.
“Bra… mi dispiace…” mormorò Bish.
“No… nooooooo!!!!!!!” crollò in lacrime Bra, realizzando finalmente quello che era successo.
“Oh,no! Povero Goten!” singhiozzò Videl.
“E’ stata tutta colpa mia!!!” urlò disperata la figlia di Vegeta e Bulma.
“Che stai dicendo?” domandò Bish.
“Se non avessi incolpato Goten del rapimento di Yumi e Gon, a quest’ora sarebbe ancora vivo!” spiegò Bra.
“Non dire stupidaggini, Bra. Eri sconvolta per tua figlia e hai detto delle cose che non pensavi. Inoltre non potevi assolutamente immaginare quello che sarebbe successo.” la smentì Hatsuri.
“Invece sì!!! Pan era stata uccisa, avrei dovuto capire che quei mostri facevano sul serio e che Goten non avrebbe avuto speranze contro di loro!!!” insistette la turchina.
“Non piangere, zia Bra. Nonno Gohan ha detto che la mamma e lo zio Goten torneranno in vita.” la consolò Gon.
“Perché mi ha lasciato? Non posso vivere senza di lui!” continuò a piangere Bra.
“Bra, sii forte. Siamo tutti sconvolti per le loro morti, ma in questo momento dobbiamo stare calmi e pregare che Goku e tuo padre riescano a fermare quel maledetto scienziato pazzo.” la incoraggiò Hatsuri.
“Già. E appena quest’incubo finirà, Goku andrà su Namek e farà resuscitare Goten e Pan.” aggiunse Videl.
“Avete ragione.” si calmò infine Bra. Alla fine non c’era niente di cui disperarsi, c’era ancora la possibilità che Goten e Pan potessero tornare in vita se tutto fosse andato per il meglio, ma la cosa certa è che avrebbe avuto molto di cui scusarsi col marito.
“Mamma…” balbettò in lacrime Yumi.
“Oh tesoro mio!” l’abbracciò la madre. In questo momento doveva solo essere forte per Yumi, che aveva appena passato la peggior esperienza della propria vita.
 
Intanto, sulle montagne ghiacciate, Gohan e gli altri lanciarono diverse onde contro il Dr. Pietrik, il quale, spazientito, lasciò perdere Goku e Vegeta e scatenò la propria rabbia contro il resto dei combattenti.
“Poveri illusi! Non importa in quanti siete! Tanto non mi sconfiggerete mai!” urlò il perfido scienziato, sbarazzandosi facilmente di tutti i combattenti, per ultimo Gohan.
“Ma quanto ci mettono Vegeta e mio padre a fare la fusione? Non potrò resistere a lungo.” pensò Gohan, mentre veniva malmenato dal Dr. Pietrik.
“Kakaroth, sei pronto?” domandò intanto Vegeta.
“Eheheh!” si mise a ridere Goku.
“Che hai da ridere?”
“Nulla. Sono contento che tu mi abbia proposto di fare la fusione, Vegeta.”
“Hmph! Non farti idee strane. Questa sarà l’ultima volta.”
“D’accordo. Allora non perdiamo altro tempo.”
“Che cosa stanno facendo quei due?” pensò il Dr.Pietrik appena si accorse della strana posa dei due sayan.
“Fusion!!!! Haaaa!!!” esclamarono in perfetta sincronia Goku e Vegeta, dando nuovamente vita a Gogeta. Era l'estrema speranza di salvezza per la Terra e forse l'unico in grado di sconfiggere il Dr. Pietrik.
“Ma che diavolo succede?” disse il perfido scienziato, attirato dalla strana luce che si era formata in seguito alla fusione.
“Eccomi qui.” fece la propria comparsa Gogeta, fissando il proprio avversario con la sua classica aria strafottente.

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Capitolo 30
*** Gogeta, il guerriero perfetto ***


“Che significa questo? Cosa hanno combinato quei Sayan? E soprattutto, chi diavolo sei tu?” domandò il Dr. Pietrik.
“Ma come? Sei uno scienziato, pensavo sapessi tutto di noi.” replicò ironico Gogeta.
“No. Non era nulla di scientifico. Che razza di stregoneria era quella?” continuò a chiedere il perfido scienziato
“Nessuna stregoneria. Abbiamo semplicemente usato una tecnica chiamata fusione, che permette a due combattenti di unirsi in uno solo ancora più forte.” svelò il sayan.
“Fusione? Com’è possibile che non sapevo nulla di questa tecnica?”
“Oh, a quanto pare non sei così informato come hai sempre sostenuto. Ma non c’è da meravigliarsi, non è una tecnica che abbiamo utilizzato di frequente, e il Dr. Gelo non ha vissuto abbastanza per osservarla e metterla per iscritto nelle sue ricerche. E comunque, per tua informazione, il mio nome è Gogeta, e sono colui che ti farà scomparire per sempre dalla faccia della Terra.”
“Ahahahah! Stai solo delirando! Io ho il vostro DNA, non mi sconfiggerete mai!”
“Ne sei sicuro? Mettimi alla prova e vediamo chi è il più forte.”
“Non mi provocare! Sai benissimo che potrei distruggere questo pianeta in un colpo solo!”
“Già, ma a quel punto chi comanderesti?”
“Grrrrrrr!!!!! Stai zitto!!!!! Non sopporto i presuntuosi come te!!!!”
Il nemico, infuriato per la provocazione, andò subito all’attacco di Gogeta, il quale schivò abilmente i suoi calci e pugni per poi scomparire all’improvviso.
“Eh? Dove ti sei nascosto, Sayan?” domandò il Dr. Pietrik, guardandosi intorno alla ricerca del proprio avversario.
“Cucù!” esclamò alle sue spalle Gogeta, prima di sferrargli un calcio alla schiena che lo fece schiantare contro una delle montagne ghiacciate. “Tutto qui quello che sai fare?” domandò ironico il Sayan
“C-com’è possibile? Io ho il loro DNA, dovrei essere più forte di lui, perché quel miserabile Sayan riesce a colpirmi?” si chiese preoccupato il Dr. Pietrik.
“Cosa c’è, dottore? Per caso hai paura di me?” continuò a provocarlo il suo avversario.
“Io… io ti distruggerò!!!!!!!” urlò spazientito l’allievo del Dr.Gelo.
“Ah davvero? Allora vieni qui e mostrami la tua vera forza, così scopriremo chi è il numero uno. Io, che sono un Sayan puro al 100%, o tu, che sei un povero pazzoide con delle cellule che non t’appartengono?”
“Non osare insultarmi!!!!!”            
“E’ quello che meriti, dopo che i tuoi ammassi di latta hanno ucciso Goten e Pan, lasciando i nostri nipotini senza un padre e una madre.”
“Loro non dovevano ostacolare i miei piani di conquista del mondo.”
“La conquista del mondo non conta niente in confronto a dei poveri bambini che perdono i loro genitori. E questo non vale solo per i miei nipoti, ma per tutti i bambini di questo pianeta.”
“Stai zitto! Stai zitto!!!!!“ il Dr. Pietrik, sempre più fuori di sé, si lanciò selvaggiamente verso Gogeta, ma quest’ultimo continuò a schivare senza problemi gli attacchi del nemico, finché non reagì con una potente ginocchiata nello stomaco che lo fece piegare a terra per il dolore.
“Eheheheh!“ sorrise soddisfatto Gogeta.
“Non posso crederci…” mugugnò il suo avversario.
“Sì! Lo sta distruggendo!” esultò Taek.
“Già, ma si devono sbrigare.” disse Trunks.
“Forza, papà! Sconfiggi quella carogna!” lo incitò Gohan.
“Mi stai facendo arrabbiare!!!! Beccati la mia scarica di colpi!!!!” il Dr. Pietrik si allontanò di scatto, posizionandosi a distanza di sicurezza, e lanciò una serie di attacchi energetici contro Gogeta, che si lasciò deliberatamente colpire.
“Goku!!! Vegeta!!!” li chiamò Rina, temendo il peggio.
“Eheheheh!” sorrise il Dr. Pietrik, convinto di avergli fatto male, ma appena il fumo si diradò.... “Che cosa?”
“Ahhh! Ci voleva proprio. Era dai tempi di Omega Shenron che qualcuno non mi massaggiava la schiena.” disse Gogeta.
“Non è possibile… tutto questo è assurdo!!!” esclamò incredulo il perfido scienziato.
“Scusa, dottore, perché non mi colpisci di nuovo come prima?” lo stuzzicò ulteriormente il suo avversario.
“Grrrrrrr!!!!! D’accordo!!! Massima potenza!!!!!! Ha!! Ha!!! Ha!!! Ha!!!! Ha!!!” riprese ad attaccarlo come prima il Dr. Pietrik.
“Sono in netto vantaggio.” osservò C-18.
“Però devono smetterla di ridicolizzarlo. Se dovesse finire la fusione, ci ritroveremmo di nuovo nei guai.” avvisò Ub.
“Già. Non si sono uniti da molto tempo, però con la potenza che hanno raggiunto, la fusione potrebbe esaurirsi da un momento all’altro.” spiegò Gohan.
“Papà! Goku! Vi prego, sbrigatevi!” pensò Trunks.
Il malvagio allievo del Dr. Gelo ripeté lo stesso attacco, ma stavolta con maggior intensità, aggiungendo nel finale una gigantesca onda d’energia che causò un’esplosione ancora più fragorosa.
“Finalmente sei morto. Hai finito di fare lo sbruffone con me.” sospirò affaticato il Dr. Pietrik.
“Perché ti sei fermato?” domandò una voce familiare.
“Che cosa???? No!!!” esclamò incredulo il perfido scienziato.
“Dai, mi stavo rilassando. Continua a colpirmi.” lo provocò ancora Gogeta.
“Forse i colpi fisici faranno effetto.” disse l’allievo del Dr. Gelo, il quale si avvicinò a lui, tentando di colpirlo con un pugno.
“Lo pensi davvero?” replicò il sayan, il quale evitò il suo attacco e infine, con un pugno in faccia, scaraventò il proprio avversario contro una montagna ghiacciata. “Cerca di stare al mio passo, lumaca!” lo prese infine in giro.
“Come mi hai chiamato????” esclamò offeso il Dr. Pietrik.
“Hai sentito bene. Sei troppo lento. I casi sono due. O inizi a fare sul serio, e ti converrebbe a questo punto, o forse sei già arrivato al massimo delle tue potenzialità e più di questo non puoi fare.” spiegò Gogeta.
“Che cosa?”
“Oh, scusami. Ti sei offeso perché ti ho dato del debole?”
“Grrrrrrrrr!!!! Mi hai stufato!!!!!!” urlò il perfido scienziato, caricando al massimo la propria aura, al punto da far tremare la Terra, e preparando una gigantesca sfera d’energia che avrebbe potuto distruggere il pianeta. “Adesso ti ucciderò definitivamente, così vedremo chi è il più debole!!!!”
“Il suo colpo è ridicolo, potrei respingerlo subito, ma devo assolutamente sbrigarmi. Peccato, il divertimento è finito.” pensò Gogeta, memore delle sfortunate esperienze con Omega Shenron e Jalbok, dove la sua presunzione per poco non costò cara alla Terra e all’intera umanità. Stavolta doveva fare le cose per bene e chiudere immediatamente la battaglia, anche perché non ci sarebbe stato un ulteriore piano di riserva in caso di fallimento. “Il tuo attacco sembra interessante, ma non basterà. I miei ragazzi mi stanno implorando con gli occhi di eliminarti, e visto che hai fatto un danno enorme a tutti noi, la faremo subito finita.” l’avvisò il sayan.
“Prendi!!!!!” esclamò il Dr. Pietrik, prima di lanciare la sua sfera d’energia contro Gogeta.
“Pan! Goten! Questo è per voi!” pensò Gogeta, prima di creare una potente Big Bang Kamehameha. “Vai all’inferno, Dr. Pietrik!!!! E porta i nostri saluti al Dr.Gelo!!!!!” esclamò il Sayan.
“Io sono il più forte!!!! Nessuno mi potrà mai sconfiggere!!!!!” sbraitò il perfido scienziato.
“Big Bang Kamehamehaaaaaa!!!!!!!!” gridò Gogeta, prima di lanciare il suo attacco speciale, che fermò inizialmente la sfera d’energia creata dal Dr. Pietrik per poi spingerla verso il proprio avversario.
“Ma che sta succedendo? Nooooooooooo!!!!!!!!” urlò il nemico, prima di essere travolto dai due attacchi e infine annientato per sempre.
 
“Hmph! Nulla mi può fermare. Cosa?” sorrise soddisfatto Gogeta, ma subito dopo la fusione terminò.
“Appena in tempo. Ancora qualche secondo e saremmo finiti di nuovo nei guai.” sospirò di sollievo Gohan.
“Siete riusciti a sconfiggerlo! Sapevo che ce l’avreste fatta!” li elogiò Trunks.
“Eheheh! Grazie,Trunks.” replicò Goku.
“Finalmente potremo far resuscitare Goten e Pan.” disse Gohan.
“Tutto è bene quel che finisce bene. A questo punto possiamo tornare dalle nostre famiglie.” disse Taek.
“Buona idea. Saranno tutti sollevati nel vederci sani e salvi.” aggiunse Ub.
“Salutateci Goten e Pan.” si congedò C-18, prima di ripartire col genero.
“A presto, ragazzi. E grazie per il vostro aiuto.” li salutò Trunks.
“Ehi Rina!” la chiamò Goku.
“Sì?” chiese Rina.
“Per essere stata la tua prima battaglia, hai combattuto alla grande. Continua così, mi raccomando.” si complimento il sayan.
“Lo farò. Grazie.” annuì la madre di Taek e Hatsuri, prima di andar via assieme al figlio.
“Bene, che ne direte di tornare a casa di Goten? Videl, Bra e i bambini ci staranno aspettando.” propose Gohan.
“Buona idea. Tra l’altro sto già iniziando a morire di fame.” rispose Gohan.
“Sei sempre il solito, Kakaroth. Non cambierai mai.” lo prese in giro Vegeta.
“Ahahahahah!” sorrisero tutti, divertiti e al tempo stesso sollevati. Alla fine tutto si era risolto per il meglio: grazie alla fusione, Goku e Vegeta erano riusciti a sconfiggere il perfido allievo del Dr. Gelo e a salvare ancora una volta la Terra.

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Capitolo 31
*** Una decisione inattesa ***


Mentre Goku e gli altri erano in volo verso casa, in paradiso si festeggiava per l’ennesima minaccia sventata.

“Ce l’hanno fatta!” esultò Bulma.

“Ancora una volta i nostri mariti hanno vinto!” fece altrettanto Chichi.

“Eheheh! Quanto il nonno e Vegeta uniscono le forze, niente e nessuno li può fermare.” sorrise Pan.

“Hai ragione.” concordò Goten.

“Bene, a questo punto potete tornare sulla Terra. Non dovrebbero esserci altri imprevisti, o almeno spero.” li avvisò Chichi.

“Assolutamente, cara. Stavolta è davvero finita. Aspettiamo che Goku riprenda le forze, così potrà partire per Namek.” rassicurò tutti Bulma.

“Nonno Goku! Vegeta! Grazie!” pensò contenta Pan, mentre li osservava tornare a casa dello zio, dove il resto dei familiari attendeva il loro ritorno

 

“Gohan!” esclamò sollevata Videl appena vide il marito.

“Ciao, tesoro. Mi sei mancata tanto.” l’abbracciò Gohan.

“Anche tu, amore. Goku, come stai?” chiese la moglie.

“Tutto bene, Videl, grazie. Per fortuna siamo riusciti a sconfiggere quel vecchio pazzo.” rispose Goku.

“Sono contenta. Finalmente mia figlia potrà riabbracciare i suoi bambini e tutti noi.”

“Ehi Bra.” disse Vegeta.

“Papà…” balbettò in lacrime Bra, ancora sconvolta dopo quello che era accaduto al marito.

“Su, non piangere, figlia mia. Sto bene e tra un po’ tornerà anche Goten.” la consolò il padre con un abbraccio.

“Per fortuna tutto è finito bene.” commentò soddisfatto Trunks.

“Papà!” lo chiamò Gon.

“Ciao, piccolo campione! Vieni qui!” lo prese in braccio il padre.

“Finalmente sei tornato.”

“Te l’avevo promesso. E presto tornerà anche la mamma.”

“Sì.”

“Videl, che ne diresti di preparare qualcosa da mangiare? Mio padre ha una gran fame e ha bisogno di recuperare le energie, così potrà partire subito per Namek.” propose Gohan.

“Okay, mi metto subito al lavoro.” annuì la moglie.

 

Appena finì di abbuffarsi, Goku si teletrasportò subito a Namek per resuscitare Goten e Pan. Tutti gli altri, in particolare i bambini, aspettarono con ansia che il figlio e la nipote di Goku tornassero in vita. E finalmente quel momento era arrivato.

“Eh? Stiamo scomparendo.” notò Pan, e come lui anche Goten.

“A quanto pare Porunga è tornato in azione.” intuì Bulma.

“Buon ritorno sulla Terra, ragazzi.” li salutò Chichi.

“Addio, mamma. Grazie di tutto.” fece altrettanto Goten, finchè non scomparve del tutto assieme alla nipote.

“Mi mancheranno!” singhiozzò commossa la moglie di Goku.

“E’ giusto così, Chichi. Hanno ancora una vita davanti e dei figli di cui occuparsi. Per il momento dovremo aspettare e accontentarci di vegliare su di loro.” spiegò Bulma.

“Hai ragione, Bulma.”

“Il nostro compito è terminato. Adesso faremmo meglio a tornare da Baba e re Enma, prima che ci diano per dispersi.”

“Okay.”

 

Subito dopo, Goten e Pan si risvegliarono dal sonno della morte.

“Pan…“ la chiamò Trunks appena la vide aprire gli occhi.

“Trunks... sei tu?“ chiese Pan.

“Sì, Pan. Sono io. Fatti abbracciare!” la strinse fortemente tra le braccia il marito.

“Ahia! Trunks, mi fai male!” si lamentò la moglie, ma non più di tanto. “E’ bello rivederti.” disse infine lei.

“Mamma!” esclamò Gon, prima di saltare addosso a lei.

“Gon, piccolo mio. Quanto mi sei mancato.” l’abbracciò Pan.

“Anche tu, mamma.” rispose il figlio.

“Ehi, ma... dove sono?” si chiese Goten appena si svegliò.

“Goten…” mormorò Bra.

“Bra, amore. Vieni qui.” replicò il marito.

“Sei uno stupido! Perché fai queste pazzie? Lo sai che non posso vivere senza di te!” lo rimproverò in lacrime la moglie.

“Su, non piangere. Adesso sono qui e non ti lascerò più sola.”

“Mi dispiace....”

“E di cosa?”

“Ti ho incolpato del rapimento di nostra figlia e ho dubitato dei tuoi sentimenti. Non merito di essere tua moglie.”

“Non ci pensare, Bra. E non dire queste cose. Eri preoccupata per Yumi, tutto qui.”

“Dici davvero?”

“Tu sei mia moglie, sei l’unica donna che amo ed io sono felice di vivere la mia vita con te.”

“Oh, Goten!” continuò a piangere Bra, ma stavolta erano lacrime di gioia.

“Papà…” mormorò Yumi alle sue spalle.

“Ciao, mia principessa.” la salutò Goten.

“Non mi lasciare più!” esclamò la figlia, prima di scoppiare in lacrime e di correre tra le braccia del padre.

“Stai tranquilla. Papà è tornato e questa volta nessuno ci separerà.” la rassicurò lui.

“Ciao a tutti!” salutò intanto Goku, che era appena tornato da Namek.

“Nonno Goku.” lo chiamò Pan.

“Papà.” fece altrettanto Goten.

“Pan, Goten, fatevi abbracciare.” disse il buon sayan, felice di vederli vivi. “Non potete immaginare quanto mi siate mancati.” aggiunse poi.

“Pan! Goten!” li chiamò Vegeta.

“Ehi,Vegeta. Per caso sei ancora arrabbiato con me per quello che è successo con Bra?” chiese Goten.

“Non c’è bisogno, papà. Io e Goten abbiamo fatto pace. La colpa è stata mia, che ho esagerato come al solito.” lo difese Bra.

“No, non è per quello.” negò Vegeta, un po’ imbarazzato. “E’ che io…”

“Coraggio, Vegeta. Non avere paura.” lo incoraggiò Goku.

Vegeta a quel punto annuì e abbracciò Goten e Pan. “Bentornati.”

“Ma cosa… io non capisco.” mormorò incredulo Goten. Mai nella vita avrebbe immaginato suo suocero fare un gesto del genere.

“Vi voglio bene. E voglio che questo lo sappiate.” disse Vegeta.

“Certo che lo sappiamo,Vegeta. “ replicò Pan.

“Grazie, ragazzi.” sorrise contento il principe.

“E’ davvero bello vedere le nostre famiglie felici.” osservò soddisfatto Gohan.

“Già. Che ne dite di festeggiare il ritorno di Goten e Pan?” propose Videl.

“Buona idea. Andiamo.” accettò Goku. Ma non ci fu il tempo di festeggiare, che il cielo divenne stranamente scuro e cominciò a tuonare, finchè il drago Shenron non fece la sua comparsa, segno evidente che il tempo di Goku sulla Terra si era esaurito, con enorme dispiacere da parte dei suoi familiari.

“Goku, sei pronto?” chiese Shenron.

“Sì, Shenron. Saluto la mia famiglia e ti raggiungo.” rispose Goku.

“Te ne vai di nuovo, papà?” domandò Gohan.

Lui annuì. “Purtroppo è arrivato il momento.”

I figli a quel punto l’abbracciarono. “Ci mancherai papà.” disse Goten.

“Anche voi, ragazzi.” replicò il padre.

“Nonno Goku…” singhiozzò Pan. Nemmeno il tempo di tornare in vita che suo nonno doveva nuovamente andare via.

“Su, Pan. Non piangere.” la consolò il nonno.

“Mi mancherai. Grazie di tutto.”

“Non c’è bisogno di ringraziarmi. Il tuo posto è qui sulla Terra, assieme a Trunks e ai tuoi bambini, ed era un dovere per me riportarti in vita. Mi mancherai anche tu.”

“Nonno! Nonno!” lo chiamarono intanto Gon e Yumi, che si attaccarono subito alle sue gambe nella vana speranza di trattenerlo.

“Ehi, piccoli!”

“Non te ne andare, nonno Goku!” lo implorarono in lacrime i nipotini.

“Non siate tristi, bambini. Vi prometto che tornerò a trovarvi di nuovo.” promise Goku.

“Davvero?”

“Sì, piccoli miei. Tornerò. Gon, tu nel frattempo continua ad allenarti con nonno Vegeta.”

Gon annuì. “Mi allenerò, nonno, e diventerò fortissimo come te e nonno Vegeta.”

“Eheheheh!” sorrise lui, accarezzando i suoi nipotini. “E’ stato bello avervi conosciuto, piccolini.”

“Arrivederci, Kakaroth.” lo salutò infine Vegeta.

“Ciao, Vegeta. E grazie ancora.” fece altrettanto Goku, prima di raggiungere Shenron e scomparire assieme a lui, con enorme tristezza da parte di tutti i familiari, e dello stesso sayan. Una tristezza che tuttavia non passò inosservata a Shenron.

“Stai pensando alla tua famiglia?” domandò il drago.

Goku annuì. “La mia lunga lontananza non ha fatto altro che causare dolori alla mia famiglia e anche a chi non è più tra noi. Ma non posso farci niente.” aggiunse poi.

“D’accordo. Torna da loro.”                                       

“Eh? Dici sul serio?“

“Hai salvato la Terra e l’intero universo tantissime volte e senza il tuo intervento a quest’ora sarebbe finita distrutta o sotto il dominio di qualche essere malvagio. La tua famiglia e tutti gli abitanti della Terra hanno ancora bisogno di te, quindi vai.”

“Grazie, Shenron. Buon viaggio.”

“Addio.” si congedò infine Shenron, prima di sparire alla vista di Goku, che ancora non riusciva a credere a ciò che aveva appena sentito. Poteva finalmente tornare dalla propria famiglia e soprattutto restarci. Poteva stare con la sua famiglia, crescere i suoi nipotini, allenarsi con Vegeta e Rina, vivere su quel pianeta che l’aveva accolto sin da piccolo e che lui aveva protetto in tantissime occasioni, anche a costo della propria vita.

 

In casa Son si riprese a festeggiare, anche se il clima era tutto tranne che di festa.

“Che hai, Pan? È da quando è andato il nonno che sei giù di morale.” domandò Gohan, con la figlia che rimase in silenzio. “Tesoro, manca pure a me, ma tu conosci bene la sua situazione.”

All’improvviso qualcuno bussò la porta.

“C’è qualcuno che sta bussando.” notò Bra. “Goten, non potresti andare ad aprire?”

“Sì.” annuì Goten, che andò ad aprire la porta e trovò davanti a lui qualcuno che non si sarebbe mai aspettato di vedere.

“Ehi Goten.” lo salutò Goku.

“P-papà?” balbettò il figlio minore.

“Perchè mi guardi con quella faccia? Sembra che tu abbia visto un fantasma.” domandò il padre.

“Non è possibile. Dev’essere per forza un’allucinazione, come quelle che ho avuto in passato.” mormorò incredulo Goten.

“Goten, si può sapere perchè ci metti tutto questo tempo?” si lamentò la moglie, ma anche lei rimase a bocca aperta appena vide il suocero. “Goku, sei tu? Ma non eri appena partito?” domandò la turchina, attirando l’attenzione del resto dei familiari appena sentirono il suo nome.

“Che ci fai qui, Kakaroth? Per caso ti sei dimenticato qualcosa? E dove diavolo è Shenron?” chiese a sua volta Vegeta.

“Beh ecco... sembra che Shenron si sia reso conto che stare in viaggio con lui non sarebbe servito a nessuno, e alla fine mi ha lasciato libero.” spiegò il buon sayan.

“Cosa????” esclamarono increduli gli altri.

“Papà... ma quindi rimarrai con noi?” domandò Gohan.

“Sì, figliolo. E stavolta non sarà per poco tempo.” affermò il padre.

“Non ci posso credere...” mormorò in lacrime Pan, che corse subito ad abbracciare il nonno, seguita dal resto dei familiari. Nessuno avrebbe mai immaginato un suo ritorno definitivo, ma alla fine l’amore per i figli, per i nipoti, per gli amici e per gli abitanti della Terra aveva prevalso sulla volontà del drago Shenron che l’aveva trattenuto lontano da casa per molti anni. Adesso Goku era con la sua famiglia e nessuno lo avrebbe più portato via.

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