RACCOLTE DEI GIORNI

di balakov
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** IL FIORE MIO ***
Capitolo 2: *** IL GIORNO DELLA CREMISI ***
Capitolo 3: *** SENZA RIPOSO ***
Capitolo 4: *** LA PACE DELLA GIOVANE ***
Capitolo 5: *** FIONDA ***
Capitolo 6: *** IN CIRCOLO ***



Capitolo 1
*** IL FIORE MIO ***





3. Il fiore mio


Sparso e senza vuoto
il fiore mio
Lo raccoglieva il vento ed era brace
lo suggeriva il sonno ed era una voce
Il giorno
quando similmente al vero
promettesti che nel lavabo
avresti immerso la testa sciapa
e nulla si sarebbe mai più udito
io raccoglievo dal campo
i petali che non avevano retto al tempo


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Capitolo 2
*** IL GIORNO DELLA CREMISI ***




1. Il giorno della cremisi

Pare il tuo inguine inscavato nell’avorio
tanto è flebile il suo richiamo alla cremisi
È un giorno in cui il caldo si spezza
e si sparge, oggi
Ricordo quand’ero ancora piccolo
Il calore del sole squagliava i colori
e lo riconoscevi dalle pareti bianche
delle case
dove non si scorgeva ombra alcuna
né sfumatura
Sfumava invece l’aria.
Oggi, pare senza vie d’uscita per i colori
l’inguine tuo
che perennemente riflette il senso
della cremisi che tende arcuata al tramonto
indiano
Gioco a scacchi sul piano scosceso
del silenzio estivo

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Capitolo 3
*** SENZA RIPOSO ***





6. Senza riposo

Si promette sempre senza mantener parola, il senno.
E forse perché non vuole che mentire alla sua astuzia
ed al suo ingegno
e forse perché sarebbe facile, di giorno,
trovare la luce persuadendo il corpo di cielo
Se è nelle labbra che le parole provano lo svezzamento
io sonnecchio ancora al richiamo delle ombre
di dita che si accumulano sulle mura
insonni



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Capitolo 4
*** LA PACE DELLA GIOVANE ***





5. La pace della giovane

La notte che avanza non è certo senza mistero.
Già i giorni che l’annunciano non sono stati fiordi
senza stuoli di imbarcazioni umili a giungere
Suadente la sua vicinanza gli mordeva il cuore ebbro
e sanguinava come perde la bottiglia caduta di mano
dell’ubriaco
Timidamente rialzano le sorti d’una peste colerica
le saggezze dell’animo antico
È perché non seppe leggere negli odiosi remoti richiami
le proprie sorelle, i propri allacci
così che giunge, in ultimo, un’affannata pace



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Capitolo 5
*** FIONDA ***






2. Fionda

Sono fionde imbelli queste scorrevoli scioltezze
che ti permetti a mento levato
e sguardo segregato agli occhi
Nel petto un giorno si scorgevano oblique
due circolarità inflitte dalla geometrica natura
Soccombesti ai colpi del tedio
E virginali spasimi nelle notti aurore
dalle combinate miscele invernali
e gassose
Per la strada,
l’inquinata atmosfera ulula
nel giogo d’una sorprendente
filiale del tempo perduto




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Capitolo 6
*** IN CIRCOLO ***





4. In circolo

E di questo e d’altro ancora
i suoi versi di piuma coturni imbrattai.
Non v’era più neanche un fil di sorte a fendersi nel biancore
opaco d’una luce di treno
che m’accorsi senza dubbi del suo ritratto
Scolava l’olio dalla fronte e le si scolpiva il viso
arso d’arioso e moderato vigore artistico
Nelle guerre dei giorni da venire
girini che nobilitano la divisa e le armi
di sorridenti e squamosi ricordi
Sconquassano le parole più delle carni
e timido rifuggo da quel sole che nasce ogni giorno






Questa è l'ultima poesia che anima le mie "Raccolte dei giorni": ringrazio di cuore tutti quelli che hanno letto questi miei lavoretti ispirati alla ciclicità del tempo che fende ogni istante del giorno. La relativizzazione della quotidianità, letta secondo diverse (e spesso contrastanti) prospettive, voleva essere il fulcro di questa piccola raccolta che è venuta fuori di getto in pochi faticosi minuti. Grazie anche a chi ha recensito, a chi ha letto qualcosa dietro a certe stomachevoli parole e a chi invece ha preferito abbandonarsi alla mera lettera. Grazie, infine, a chi ha provato qualcosa di sincero ed autentico leggendomi.

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