Fortuna

di herblackhair
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** lei ***
Capitolo 2: *** inizi ***
Capitolo 3: *** malattia ***



Capitolo 1
*** lei ***


La fattoria era silenziosa.
Tranquilla come nessuno l'aveva mai sentito.
Il cielo era buio, perché non era nemmeno l'alba. Le prime luci del sorgere del sole avevano appena iniziato a illuminare il manto scuro del toro.
Ferdinand aveva fatto avanti e indietro, avanti e indietro per quelle che dovevano essere ore.
sospirò.
Ore.
Ore da quando in cui la sua compagna, Bonita, era entrata in travaglio.
Ore da quando Juan era nel box dove Ferdinand e Bonita avevano passato gli ultimi mesi.
Il toro nero non sapeva nulla.
Temeva che ci potessero essere delle complicazioni durante la nascita. Che avrebbe potuto perdere Bonita E il loro vitellino non nato
«Oh,cielo ... perchè ci vuole così tanto!?» chiese a un certo punto, nel panico.
Valiente, che sedeva accanto a lui, sospirò «Ferd, l'hai chiesto cento volte in queste tre ore» disse, perfettamente calmo «Devi rilassarti.»
Ferdinand aveva aperto bocca per dire qualcos'altro, quando guapo gemette
«Seriamente, amico! datti una calmata »
Bones toccò leggermente la spalla del toro nero «Valiente e Guapo hanno ragione, Ferd. Sappiamo che sei nervoso - ognuno di noi sarebbe in un momento come questo - ma cerca di pensare positivo! »
Ferdinand abbassò lo sguardo, come se stesse pensando «Sì, ma...se non fossi un buon padre ...?» Chiese il toro nero, incerto.
Valiente si avvicinò a lui, i suoi occhi adesso seri «Ferdinand. Ascoltami, non hai niente di cui aver paura. Va bene? Fai un respiro profondo e rilassati »
Ferdinand obbedì. Chiuse gli occhi e prese fiato, cercando di pensare a qualcos'altro.
Improvvisamente, un suono di scricchiolio irruppe nell'aria immobile.
Juan uscì dal granaio, sudato ma sorridente e guardò ferdinand.
Si avvicinò al toro e gli carezzò gentilmente il collo, facendogli cenno di entrare. con il cuore a mille, ferdinand entrò e si fermò all'ingresso.
Sentì Juan chiudersi la porta alle spalle.
Ed eccola lì.
Stanca e sudata, ma i suoi begli occhi violetti brillavano di felicità mentre li posava su un piccolo al suo fianco.
Ferdinand sentiva come se il suo cuore si stesse sciogliendo. Si avvicinò lentamente verso sua compagna, senza mai smettere di guardare il loro vitello.
Si stese di fronte a loro, guardando il piccolo neonato.
Ferdinand sentì gli occhi riempirsi di lacrime di pura gioia mentre si avvicinava al suo piccolo.
«Saluta papà, figlia mia» disse bonita, esausta ma piena di felicità e la voce d'emozione.
Ferdinand guardò la compagna e poi la vitellina,senza parole dalla felicità.
Una figlia.
Una femmina.
la piccola alzò lentamente la testa per annusare l'aria, cercando di captare tutti quegli strani odori intorno a lei.
Era perfetta, affermò Ferdinando. Aveva il manto di suo padre sulle spalle, sulle zampe anteriori e sul posteriore mentre la sua pancia era il color crema di sua madre. Aveva un piccolo ciuffo di capelli marroni sulla della testa, il muso aveva la forma di ferdinand e aveva i suoi stessi colori.
Il neo padre non aveva parole per descriverla. Era la cosa più bella che avesse mai visto.
E in quel momento sentì un amore profondo, indistruttibile e forte che non aveva mai provato prima.
«C-ciao, Fortuna.» Sussurrò,la voce gli tremava
proprio come se quel nome le appartenesse,come se lo sentisse proprio fin dalla nascita,la piccola aprì gli occhi e Ferdinand rimase senza fiato.
Aveva gli occhi per metà azzurri e metà violetti...erano meravigliosi.
e quei bellissimi occhi grandi e pieni di vita adesso stavano guardando il toro con aria meravigliata e curiosa.
Quello fu il momento più potente che Ferdinand avesse mai vissuto. Il momento in cui capì che avrebbe amato per sempre la sua piccola.
Sua figlia.
Negli ultimi mesi il toro aveva faticato a credere,addirittura a concretizzare,che stava per diventare padre.
Non si era staccato un'attimo da Bonita durante tutta la gravidanza. non l'aveva lasciata da sola nemmeno per un momento.
ma solo dopo il secondo mese aveva avuto il coraggio di avvicinare un'orecchio al ventre di bonita per sentire il loro figlio scalciare.
Fortuna toccò il muso di suo padre con il suo,e Ferdinand si lasciò sfuggire qualche lacrima di gioia,che fu leccata ia da una ridente bonita

Fortuna non sapeva che c'era un mondo intero che l'aspettava.

E così, la sua storia iniziò.

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Capitolo 2
*** inizi ***


Il canto di Jorge echeggiò nella piccola fabbrica, svegliando tutti. Il sole era già alto nel cielo, i suoi caldi raggi accarezzavano l'erba verde e i fiori cominciavano ad aprirsi. Un soffice vento solleva dolcemente le foglie degli alberi, portava ogni sorta di odori alle narici del vitello.
La minuscola testa arruffata di Fortuna sbirciò dalla porta della stalla, i suoi occhi azzurri e viola si guardarono intorno. Tutti avevano già iniziato ad aiutare con le mansioni della fattoria. Paco, che stava radunando le galline, la latrò come un buongiorno.
Fortuna, o Lucky, come la chiamavano tutti, abbassò le orecchie in silenzio. Tutti dicevano che Fortuna era proprio come suo padre a quell'età, era silenziosa, educata e odiava la violenza Era anche molto timida, anche con quelli che conosceva.

«Lucky?» Una voce profonda e brontolante la distolse dai suoi pensieri, girò la testa per vedere un potente toro marrone che si avvicinava «Stai bene, piccolina?» Chiese, piegandosi alla sua altezza.
«S-sì, zio Valiente» mormorò, la sua voce appena udibile. Nella sua timidezza, Fortuna poteva sicuramente dire che il valiente era lo zio più figo di sempre. -ovviamente lo chiamava zio per affetto. Era forte e calmo, anche molto coraggioso. Aveva gli occhi marrone scuro e il manto marrone, un muso angolare e un corno mancante.
«Allora perché non vai a giocare con gli altri?» Chiese gentilmente a quella che considerava ormai una nipotina.
Lucky guardò gli altri vitelli. Erano tutti maschi, e non avevano altra priorità prendersi a testate e combattere
«Combattono sempre e non mi lasciano mai giocare ...» mormorò, facendo il broncio.
Valiente ridacchiò, arruffandole dolcemente il ciuffo con il corno sinistro. «Non preoccuparti, Lucky. È quello che fanno i maschi, così possono crescere e diventare tori forti. Inoltre penso che stiano cercando di impressionarti »
Lei lo guardò «Davvero?»
«Oh, ne sono sicuro!», Esclamò con un piccolo sorriso usando un tono che usava sempre quando parlava di qualcosa che era ovvio. «Non si vede una bella signorina tutti i giorni»
la piccola gli sorrise, i suoi occhi si illuminarono «Ok, zio,allora vado!» Disse, e cominciò a correre verso di loro.
L'erba sotto i suoi minuscoli zoccoli sembrava incredibile, chiuse gli occhi lasciando che la brezza le carezzasse il muso.
Poi andò a scontrarsi con qualcosa che la fece atterrare sul didietro.
Aprì gli occhi ed essi incontrarono un paio di occhi blu zaffiro.
Suo padre.
Ferdinand,immediatamente,si chinò per assicurarsi che la sua unica figlia non fosse ferita «oh,Lucky! Mi dispiace così tanto, piccola ape! »Disse, dandole un colpetto affettuoso con il muso" stai bene?"
Per quanto Ferdinand potesse essere un padre buono, gentile, divertente e premuroso, era anche estremamente iperprotettivo.
«Si, papà ...» disse lei, alzandosi in piedi.
Era così piccola rispetto a suo padre. Lui aveva un corpo imponente: un grande petto muscoloso, zoccoli forti, corna lunghe e ricurve, occhi blu zaffiro.
«Sei sicura?» Insistette «al cento per cento?» Lei annuì con fermezza e suo padre la accarezzò gentilmente con il muso,sopirado sollievo.
Fortuna amava suo padre più di ogni altra cosa al mondo, e viceversa.
Si alzò in piedi, guardando Ferdinand che le rivolse un sorriso sollevato
«Dove stavi andando?» Chiese. «a giocare», rispose lei.
Suo padre annuì, arruffando il suo ciuffo «Stai attenta,okay piccola?» Disse alla sua piccola con un sorriso gentile.
Lei annuì, avvicinandosi al muso di Ferdinand dandogli un bacio «lo prometto, papà»
Lui le baciò la testolina arruffata «brava la mia bambina. Ora vai, ma non andare lontano! »Ferdinand aveva esclamato le ultime parole, perché la sua avventurosa figlia aveva già iniziato a correre verso gli altri vitelli.
Sospirò guardando Lucky, poi chinò la testa e tornò a pascolare godendosi quella calda giornata estiva

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Capitolo 3
*** malattia ***


Ferdinand giaceva impotente accanto alla figlia addormentata che dormiva senza pace.
Bonita guardò Lucky, i suoi occhi luccicanti di lacrime.
Il respiro della piccola giovenca era frammentato e irregolare, gocce di sudore le gocciolavano dalla fronte e la piccola giaceva appiattita contro il fianco di suo padre, in cerca di calore.
Lucky ridotta in quelle condizioni da un paio di settimane e nessuno sapeva cosa avesse.
Ferdinand e Bonita avevano cercato di chiedere opinioni a chiunque, a valiente, Bones, guapo, persino a paco ... ma nessuno sapeva dir loro cosa avesse la loro figlioletta.
Ferdinand coccolò Lucky con il muso, sentendola respirare velocemente. «Sssh ... va tutto bene, amore mio ... va tutto bene ...»
  Lucky aprì a malapena gli occhi, offuscò "papà..mamma ..." sussurrò debolmente.
Bonita si avvicinò il muso al viso caldo della figlia "ssssh, piccola mia ... non parlare ..." disse dolcemente.
Lucky tossì debolmente, tremando. "Ho freddo ..." disse, accoccolandosi contro Ferdinand prima di ricadere nell'incoscienza.
Bonita chiuse gli occhi dolorosamente e lanciò un singulto tormentato, una lacrima cadde sulla paglia.
Ferdinand appoggiò la fronte contro quella della moglie  "Bonita, va tutto bene ... puoi sfogarti ..."
La giovenca seppellì il viso nel petto di suo marito, abbracciandolo forte
"Oh, Ferdinand ... ho paura per lei ... "singhiozzò.
Ferdinand appoggiò il mento sulla sua spalla in un abbraccio "No, non devi", disse, fingendo una certezza che non gli apparteneva in quel momento "Nostra figlia è forte, ce la farà." 
strofinò il muso sulla schiena di Bonita, cercando di calmarla, mentre la giovenca ricominciava a piangere. "Bonita, ascolta" disse Ferdinand in un sussurro." Devi cercare di calmarti. non è bene per te agitarti.. nelle tue condizioni. "Guardò brevemente la  pancia di Bonita, che stava già iniziando a gonfiarsi.

La mucca respirò profondamente" hai... hai ragione, amore mio ... "disse dolcemente, tirando su col naso" Mi dispiace, non avrei dovuto -HMMH! "
du interrotta quando Ferdinand la baciò, fu un bacio intenso, e durò per un minuto intero, l'ultima volta che l'aveva  baciata così era stato quando le disse che si era innamorato.
Ferdinand si staccò, ed entrambi presero un respiro "Non me lo aspettavo ..." disse, abbozzando un sorriso forzato "
è stato istintivo, amore mio" disse lui, con un sorriso ambiguo,
Lucky si mosse leggermente, il suo respiro irregolare, la felicità dei genitori evaporò all'istante
"Quando ... quando diremo a Lucky che avrà un fratellino o una sorella ...?" Chiese Bonita, guardando il proprio stomaco
"Non appena si sveglia", disse Ferdinand con fermezza. ma un accenno di indecisione gli pugnalò lo stomaco: temeva che Lucky non reagisse bene alle notizie. Ma ci avrebbero pensato più tardi ... per ora, l'unica cosa che contava era capire cosa avesse Lucky.
da quello che aveva capito Ferdinand, il veterinario era arrivato proprio in quel momento.
La porta della stalla si aprì e apparve un uomo, che sembrava fragile con i baffi bianchi.
Ferdinand individuò gli altri tori e le mucche con i loro figli, insieme allo sguardo preoccupato di quello speranzoso di Juan e Nina.
L'uomo si avvicinò con cautela, le sue mani protese verso il toro come un segno di resa.
Ferdinand sbuffò dalle narici, sollevando il mento in segno di disappunto e forse un pizzico di sfida.
i suoi occhi blu lampeggiarono minacciosi.
Il veterinario fece un leggero passo indietro, rimase immobile per un momento e poi tentò nuovamente di avvicinarsi.
Questa volta Ferdinand si alzò lentamente, con gli zoccoli anteriori che raspò la paglia con un tonfo, abbassò minaccioso la testa, esponendo le corna, come se sfidasse l'uomo a farsi avanti, uno zoccolo posto dinanzi a lucky e il corpo teso sopra quello di sua figlia come se volesse proteggerla.
Non sapeva perché stava reagendo in quel modo. sapeva che l'umano voleva solo aiutare Lucky, eppure non si fidava di lui.
Nina fu spiazzata  per un momento; perché il pacifico Ferdinand ora sembra pronto a caricare?
Juan le mise una mano sulla spalla "vuole solo proteggere la sua piccola  ..." disse "non preoccuparti, sai com'èFerdinand" Nina annuì lentamente, tornando sulla scena.
Bonita si strofinò lil muso contro il collo forte del toro "Ferd", disse lei in un sussurro determinato. "Per favore, fallo lavorare ..."
Ferdinand la guardò, il suo sguardo si addolcì. guardò di nuovo il veterinario e lentamente indietreggiò. il veterinario si inginocchiò davanti a Lucky e la carezzò dolcemente.
Ferdinand e Bonita stavano in piedi, fianco a fianco. la mucca sentì il corpo del suo compagno irrigidirsi a ogni movimento dell'uomo.

 la giovenca strofinò il muso sulla spalla di Ferdinand, sollecitandolo a calmarsi.
Il veterinario ascoltò il battito del cuore di Lucky. un silenzio irreale era caduto sullaa fattoria, nessuno osava battere ciglio.
"Il vitellino ha della polmonite", disse l'uomo mentre montava una siringa con un liquido verde all'interno di "niente che non possa essere curato".
Sembrava che l'uomo stesse parlando con Ferdinand e Bonita "rilassati, paparino".  aggiunse rapidamente, vedendo il grande toro dilatare le narici
"Non le farò del male, lo prometto," disse l'uomo mentre faceva scivolare delicatamente la siringa nella spalla di Lucky. la vitellina gemette piano e Ferdinando raddrizzò il busto.
il veterinario raccolse in fretta i suoi oggetti e fece un passo indietro dal toro, che era visibilmente nervoso. una volta fuori dal fienile, smise di parlare con Juan.
"Starà bene molto presto, fatele un iniezione ogni sera e  si riprenderà " disse, dando a juan alcune bottiglie con lo stesso liquido verde all'interno.
"Grazie," disse Juan, sorridendo. "Oh, e ho detto tra noi: congratulazioni, ha davvero un magnifico toro"
Ferdinand si assicurò che il veterinario se ne fosse andato, poi sbuffò le narici e si sdraiò accanto a sua figlia. Bonita si sdraiò accanto a lui, visibilmente stanca.
Ferdinand la guardò , preoccupato, "Stai bene?" chiese, lei annuì "è vivace ..." disse, appoggiando la testa per terra,
Ferdinand allungò il collo, appoggiando il muso sulla pancia della giovenca,per sentire il figlio muoversi. in quel momento un piccolo muso premette contro il suo, Bonita si era addormentata, il toro le sorrise dolcemente, le baciò la fronte, appoggiò la testa a terra e si addormentò, ascoltando il respiro fiducioso e regolare di sua figlia.
Il giorno dopo, Lucky era sveglia e pronta a scoprire tutte le notizie.

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