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di sakichan24
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Elice/Merric ***
Capitolo 2: *** Marian/Minerva ***
Capitolo 3: *** Nyna/Camus ***



Capitolo 1
*** Elice/Merric ***


Elice - Merric

- Principessa Elice! Elice! Riprendetevi, per favore!
Ti stringo le mani, non solo per impedirti di lanciare un incantesimo.
Non riesco a credere a quello che Medeus ha fatto. Ha preso te ed altre tre sacerdotesse e vi ha quasi ridotte in fin di vita per risorgere. E ora vi usa come suoi burattini. È una cosa che non posso accettare.
- Principessa Elice!
Ti chiamo di nuovo, cercando di liberarti dall’incantesimo di Medeus, ma con la coda dell’occhio vedo che i nemici ci stanno circondando. È solo la speranza di poterti riavere che non mi fa cadere a terra disperato. Ho attraversato mille pericoli per arrivare da te, sicuramente non ti lascerò andare ora. Se non potrò riabbracciarti più, tanto vale morire qui.
Continuo a ripetere il tuo nome, mentre una lacrima mi riga il volto, pensando a qualcosa da poterti dire, ma non mi viene in mente nulla. O meglio, mi viene in mente troppo: vorrei raccontarti del nostro primo incontro al castello reale, quando eravamo poco più che bambini. All’inizio non mi potevi sopportare: ti consideravi troppo matura per perdere tempo con i giochi a cui io e Marth ci dedicavamo e, nonostante cercassimo di coinvolgerti, preferivi passare le tue giornate al castello ad imparare i doveri di una brava principessa.
Oppure potrei raccontarti di quando sono partito per andare a Khadein a studiare magia. Eravamo già legati allora e la mia partenza ti aveva reso molto triste: ricordo ancora il lungo abbraccio che ci siamo scambiati assieme alla promessa di rivederci.
O anche il nostro primo incontro dopo la fine della prima guerra contro Medeus, subito dopo aver riconquistato Altea: sono passati pochi mesi, ma sembra un’eternità. Forse è quello che potresti ricordare meglio. Sono arrivato direttamente nella tua stanza, senza passare a salutare Marth – la mia magia del vento permette anche questo. All’inizio ti sei spaventata, un po’ perché non ti aspettavi il mio arrivo, un po’ perché temevi che qualcuno potesse scoprirci. Era una cosa così stupida: io, te e Marth siamo amici da sempre, non avrebbe nessun motivo di arrabbiarsi. Ma temevi che la nostra differenza di rango avrebbe causato problemi con gli altri membri della corte e non volevi mettere in difficoltà né me né tuo fratello. Alla fine ti sei calmata, sono riuscito a convincerti che nessuno ci avrebbe trovati, ed è stato così. È stata la prima di una lunga serie di notti in cui sono venuto a trovarti, desideroso solo della tua compagnia.
Ti chiamo ancora, stringendoti più forte i polsi. Non voglio farti male, voglio solo farti sentire il contatto con me. Apro la bocca per parlare, ma mi anticipi.
- Merric...
Sentire il mio nome sussurrato dalle tue dolci labbra è esattamente la cosa di cui ho più bisogno adesso.
- Sì, principessa Elice, sono io. Merric.
Appena ho finito di parlare ti irrigidisci completamente, e rischi di cadere a terra. Le mie braccia, però, ti sostengono prontamente. Ti guardo negli occhi e non scorgo più quella vena di crudeltà che l’incantesimo di Medeus ti conferiva, ma vedo stupore, paura e sollievo.
Cerchi di parlare, di fare domande, ma ti blocco subito.
- Va tutto bene, principessa Elice. Siete al sicuro adesso.

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Capitolo 2
*** Marian/Minerva ***


Marian - Minerva

Guardo il campo di battaglia dall’alto. L’esercito nemico sta indugiando: questo ci dà tempo di organizzarci e preparare bene le nostre mosse.
Marth mi ha informata del fatto che Gharnef ha rapito quattro sacerdotesse per resuscitare Medeus e sono certa che tra di loro ci sia tu, Marian. Se scopro che quell’essere ti ha fatto del male, giuro che lo uccido con le mie mani.
Ordino alla mia viverna di volare più in alto e ti individuo immediatamente: sei in piedi, immobile, e stringi in mano il tuo bastone.
Senza curarmi del nemico, volo immediatamente nella tua direzione e ti atterro davanti.
- Marian! Marian, stai bene? Guardami!
Ti prendo per le spalle e ti scuoto, forse un po’ troppo forte. Ti guardo negli occhi, ma non trovo il solito cipiglio vivace da bambina che li ha sempre animati, ma li vedo freddi e vuoti. Mi fanno quasi paura.
Ti chiamo di nuovo, poi ti abbraccio.
Ho fallito su tutta la linea con te. Non sono riuscita a proteggerti, né nella guerra precedente né in questa. Se tu adesso sei qui e non sei in te, è solo colpa mia.
Sto cercando di non piangere, ma è difficile. Eri una delle poche cose che mi permetteva di andare avanti e di non mollare tutto, senza di te non so come potrei fare.
Quando Michalis ha ucciso i nostri genitori, non ti ho detto che fosse stato lui. Era stato difficile per me, che ero molto giovane, per te sarebbe stato un peso troppo grande da sopportare. Non volevo affibbiartelo in quel modo. Ho ricacciato indietro per anni tutti i miei litigi con Michalis solo per il tuo bene. E tu hai continuato ad amarci entrambi, sinceramente, spontaneamente, come facevi da bambina.
Ricordo ancora quanto fossi spaventata quando la Doluna ti ha preso come ostaggio, anche se facevi finta di niente. Mi cercavi continuamente e ti davi un’aria forte, dicendo che lo stavi facendo per il bene della nazione e che non avevi paura. Ma guardavo i tuoi occhi e capivo subito che stavi mentendo.
Eppure ancora non ho avuto il coraggio di dirti il vero motivo per cui Michalis ti aveva fatta ostaggio: avevo paura di rovinare la tua giovane vita e che i generali doluniani ti avrebbero potuto fare del male, una volta scoperta la verità. Non so dire se ho sbagliato o se è stata una buona scelta.
Ho continuato a cercare di mantenere la cosa che tu amavi di più, ovvero la quiete familiare. Ma non sono riuscita a salvarti nemmeno una volta.
Ormai non posso più trattenere il pianto: continuo a chiamarti e a scuoterti, sperando di riuscire a farti rinsavire.
All’improvviso sento le tue piccole braccia muoversi e congiungersi dietro alla mia schiena.
- So... so...
Ti guardo negli occhi e mi pare di intravedere un barlume della tua vecchia gioia e innocenza.
Improvvisamente ti irrigidisci e tremi tutta. Non mi dai neanche il tempo di capire cosa sia successo e come reagire.
- Sorellona! Sorellona, sei venuta a salvarmi!
Mi salti in braccio, staccando i piedi da terra. Non riesci proprio a contenere la tua felicità.
E non sai che con quelle cinque parole sei stata tu a salvare me.

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Capitolo 3
*** Nyna/Camus ***


Nyna - Camus

Mi sto pentendo di essere tornato qui, non so nemmeno perché l’ho fatto.
È stata una decisione dettata dalla fretta quando ho riacquistato la memoria: all’improvviso mi sono ricordato di chi ero, di cosa avevo fatto, di chi avevo conosciuto prima di arrivare in Valentia. Sono stati giorni difficili: non sapevo più cosa dovevo fare.
Ho deciso di partire per cercare delle risposte, ma ancora non ne ho trovate.
Ho preferito non svelare a Marth la mia vera identità: ricordo che fu gentile con me e cercò di convincermi ad unirsi al suo esercito quando mi conosceva ancora come Camus, ma rifiutai. Non so se abbia capito la mia vera identità.
Non ho ancora trovato ciò che cercavo, però.
Nel mio paese c’è ancora gente che attende il mio ritorno, sono ancora benvoluto.
Ma non basta.
Io non sono sicuro di quello che voglio e devo fare molta attenzione nel prendere le mie decisioni: ci sono delle persone che aspettano il mio ritorno in Valentia.
Quando ti vedo sul campo di battaglia, assieme alle altre tre sacerdotesse, so che posso essere solo io a salvarti. Mi ricordo di te: quello che abbiamo passato insieme sarà difficile da dimenticare.
Lancio il mio cavallo verso di te e inizio a chiamarti.
- Imperatrice Nyna! Imperatrice Nyna, riprendetevi!
Mi blocco. Che cosa potrei dirti? Ovviamente in questo momento sono qui per salvarti. Ma poi? Non voglio darti false illusioni, non voglio farti credere che io sia tornato per amore tuo.
Mentre ti guardo negli occhi, mi torna il ricordo dello strano sentimento che ci ha legati.
Quando eri prigioniera, ti ho aiutata come potevo. Eri disperata: avevi perso la tua casa e la tua famiglia in un solo giorno. Non potevo neanche immaginare come ti sentissi.
Col tempo, la mia carità verso di te e la tua riconoscenza verso di me si trasformarono in amore. Chissà per quale motivo.
Ti amavo davvero e sarei bugiardo se lo negassi, ma non potevo stare con te. Dopo i crimini di cui si era macchiato il mio paese, non potevo salire al trono di Akaneia al tuo fianco come se nulla fosse. Ti ho dovuta abbandonare, ma l’ho fatto per il tuo bene.
Ora mi sento in colpa: se avessi messo un freno alla mia passione allora, questa guerra avrebbe avuto un corso assai diverso. Marth mi ha raccontato tutto: hai sposato Hardin, pur non amandolo, e scoprendo ciò lui è impazzito.
Avresti fatto bene a perderla tu la memoria.
Non ho ancora deciso cosa dirti che vedo i tuoi occhi brillare. Fai per accasciarti a terra, ma ti afferro per un braccio e ti chiamo di nuovo. Chiudi gli occhi e quando li riapri capisco che l’incantesimo di Gharnef è sparito. Sei tornata in te.
- Ca... Camus! Siete voi, siete tornato!
Non ti rispondo subito. Per un attimo vorrei abbracciarti forte, dirti di sì, che sono tornato e non c’è più nulla da temere. Ma subito dopo mi viene in mente l’immagine di Tatiana, che tante volte ho sognato da quando sono tornato. Anche lei mi aspetta e a lei ho promesso di tornare. Non posso abbandonarla.
Ti guardo ancora e mi rendo conto che l’amore per te ormai è solo un lontano ricordo.
- No, milady, mi avete confuso con qualcun altro.

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