~ La leggenda del filo rosso ~

di francess225
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 / Prologue ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***
Capitolo 3: *** Chapter 3 ***
Capitolo 4: *** Chapter 4 ***
Capitolo 5: *** Chapter 5 ***
Capitolo 6: *** Chapter 6 ***
Capitolo 7: *** Chapter 7 ***
Capitolo 8: *** Chapter 8 ***
Capitolo 9: *** Chapter 9 ***
Capitolo 10: *** Chapter 10 ***
Capitolo 11: *** Chapter 11 ***
Capitolo 12: *** Chapter 12 ***
Capitolo 13: *** Chapter 13 ***
Capitolo 14: *** Chapter 14 ***
Capitolo 15: *** Chapter 15 ***
Capitolo 16: *** Chapter 16 ***
Capitolo 17: *** Chapter 17 ***
Capitolo 18: *** Chapter 18 ***
Capitolo 19: *** Chapter 19 ***
Capitolo 20: *** Chapter 20 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 / Prologue ***


Chapter 1

05/05/16

POVEMILIE
C'era vento quel giorno. Erano le cinque del mattino ed Emilie si apprestava ad entrare all'ingresso dell'aereoporto. Fiumicino, finalmente. Il passo spedito, il fiato corto, e qualche lacrima che le rigava il viso. Non dovrebe essere il giorno più bello della sua vita dite voi ? Lo era di certo, quello che aveva tanto aspettato..
L'unica data che l'aveva portata a spingersi oltre il suo limite per laurearsi in anticipo di una sessione e fuggire finalmente via dal suo Paese. Dopo cinque anni di pesante agonia sui libri, spaziando fra formule chimiche, medicinali di ogni genere, e terapie per malattie inimmaginabili, anche lei c'era riuscita: aveva preso quella sudatissima laurea magistrale, e finalmente era dottoressa, anzi farmacista per la precisione.
Giovane, in gamba, slanciata, dava l'idea della ragazza perfetta.. di certo per l'impegno che ci metteva, ma soprattutto per quelle maledette fossette che le comparivano vicino agli zigomi ad ogni piccolo cenno di sorriso che faceva. Era una di quelle che sorrideva sempre, ma a labbra serrate, tirate, e arrossiva.. facendo sciogliere tanti di quei ragazzi, tra le più svariate età, che avevano provato a chiederle un appuntamento, o anche semplicemente un caffè.
Ma Emilie quel giorno piangeva.. aveva viaggiato tanto, è vero, ma quel giorno era diverso. Quel giorno lo avrebbe fatto da sola, e non sapeva quando sarebbe tornata. Il biglietto era di sola andata e il suo umore un miscuglio tra ansia, paura e gioia smisurata. Non voleva lasciare la sua famiglia, il suo centro, coloro che l'avevano sempre sostenuta, anche nei periodi peggiori, negli scleri universitari, nelle liti inaspettate, nelle rotture definitive, e che continuavano a farlo anche con questa decisione strampalata di andare in capo al mondo, perchè quel capo del mondo la stava chiamando da diverso tempo ormai. 
E in più, la fiducia in se stessa l'aveva sempre avuta.. ma andiamo, chiunque avrebbe il terrore di cominciare qualcosa di nuovo, mai vissuto prima, dall'altra parte del mondo, completamente da solo.
La ragazza a quel punto si fermò improvvisamente. Qualche strano ingranaggio nel suo cervello le ricordò che avrebbe dovuto controllare il tabellone delle partenze per accertarsi di qualche fosse il suo gate, invece che continuare a contorcersi in pensieri strani e spiacevoli. 
Cosi fece un respiro profondo, e si asciugò le lacrime con lo stesso fazzoletto bucherellato e martoriato dalle sue mani agitate, che continuava a rigirare all'interno delle tasche del suo parka preferito da circa mezz'ora. Finalmente riuscì ad avvicinarsi al gate per l'imbarco, dove appariva luminosa la scritta : "Seoul, Incheon Airport, 7.35".
A quel punto adocchiò un posto libero, proprio lì, vicino alla prima delle tante signore asiatiche, che avrebbe incontrato a dismisura a partire da quel viaggio in avanti. Quest'ultima però la guardava con aria curiosa.. uno sguardo dolce, stranamente non inquisitorio o rude. Emilie così fece per sedersi.. con poco grazia, data la frenesia mista a sonnolenza per l'alzataccia.
Decise che non doveva pensare, non doveva farsi venire paranoie, altrimenti l'attesa e il viaggio sarebbero diventate insostenibili. Così prese le sue Beats bianche, le collegò tramite Bluetooth al cellulare, e chiuse gli occhi, accavallando le ginocchia, incrociando le braccia al petto e abbassandosi la visiera del cappello scuro.
Tutto questo, dopo aver scambiato un rapido sorriso imbarazzato con la stessa signora di prima che le stava al fianco, e che non si sà per quale motivo, continuava a fissarla, questa volta con sguardo affascinato.
Solo la prima delle tante coincidenze che sarebbero arrivate.


NOTA AUTRICE: AGNOASEO' MIE CARE LETTRICII :)
Non fateci caso, il coreano lo scrivo sempre per come si pronuncia e mai secondo hangul ahahah xD Mi presento sono Francesca : )
Questo che avete appena letto è il primo capitolo della mia prima fanfiction, che in soldoni sperò vi sia piaciutaaa : ) 
Qualche piccola informazione in più sullo svolgimento della storia.. vi anticipo che saranno molti capitoli, sotto due punti di vista principali, quello di Emilie e quello di Kookie.. ho in mente questa storia da molto tempo, e ci ho messo/ci metterò parecchio nel trascrivere ogni dettaglio.. motivo per cui vi chiedo di essere pazienti, perchè vorrei scriverla nel migliore dei modi, con i tempi giusti, e soprattutto dandovi una visione più simile possibile all'ambito reale (narrata ovviamente dal mio punto di vista), di come un incontro del genere, in un mondo del genere sia difficile ma anche pieno di vissuti di ogni tipo, emozioni di ogni tipo, ed imprevisti.. proprio come potrebbe succedere nella vita reale. PER CUI NIEEEENTE, dopo questo pippone, vi auguro una buonanotte <3

Ah, minimo aggiornerò una volta a settimana! anche due se riesco a mantenermi al pari con lo studio pre esame, parola di Scout :') ahahha

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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


Chapter 2

05/05/16   


PovEmilie 

Emilie si svegliò di soprassalto e strabuzzò gli occhi. 
Quelli che prima erano leggeri vuoti d'aria dati dalle turbolenze del viaggio, si erano forse trasformati in un ciclone ?
Prima di farmi prendere dal panico, mi accorsi del sorriso della signora che mi sedeva al fianco, e per un attimo mi rilassai. Sapevo parlare coreano , infatti, data la passione per il Pease, avevo cominciato a studiarlo da autodidatta da circa 8 anni.. e quando trovavo uno spiraglio di tempo libero tra un' esame e un altro, mi immergevo nella lettura o nella visione del drama del momento. 
Il tutto mi aveva aiutato quantomeno a saper "masticare" quella lingua così complessa, e a riuscire a farmi capire. 
Risposi gentilmente, per la seconda volta al sorriso della donna, che questa volta, pur mantenendo lo sguardo dritto davanti a lei, mi chiese : " E' la prima volta per lei in Corea signorina?".
Realizzai dopo cinque secondi abbondanti, che effettivamente quell'Ajhumma stesse parlando con me, infine riuscii a rispondere imbarazzata:
- " Ah si! Prima volta in vita mia che metto piede in Corea! Da cosa lo ha capito?".
La signora scoppiò in una risata fragorosa, mi dedicò un altro sguardo dolce e rispose:
-" Mia cara, il tuo aspetto parla per te. Non capita tutti i giorni di imbattersi in un' occidentale in un volo di linea per Seoul, e per di più di così bell'aspetto!" continuò.. " Scommetto che stai venendo in Corea per qualche servizio fotografico.. Sarai mica una modella?".
Inutile dire che Emilie era diventata un peperone, si apprestò ad agitare le mani imbarazzata e a dire :
-"Ah! La ringrazio davvero per i complimenti, ma no, sono una semplice ricercatrice! Mi sono laureata da poco, e sto diciamo, tentando la fortuna all'estero, se si può dire così".

Vidi solo in quel momento un giovane fare capolino da dietro la testa della signora, che a quel punto pensai essere la madre.
Il ragazzo aveva gli occhi gonfi, lucidi, e sbadigliava, tentando di stiracchiarsi, inscenando un abbraccio affettuoso nei confronti della signora che le stava vicino.. " Buongiorno Eommà ",aggiunse una risata genuina, come fosse un bambino.
A quel punto la signora alzò gli occhi al cielo, si girò verso il giovane e disse " Yah Seung Ho, ti sei svegliato giusto in tempo! Stiamo per atterrare! Dovresti ricomporti sai, hai ventisei anni, e ancora dormi e ti svegli come un bambino di cinque! ". Il giovane scoppiò a ridere in faccia alla madre, che gli rispose amorevolmente con uno schiaffetto leggero sulla gamba.. Il fantomatico sconosciuto Seung Ho ha uno dei sorrisi più belli che io abbia mai visto. 
Fu solo dopo quel momento che fu lui a notare la mia presenza e prese a soffermarsi su di me; sentivo i suoi occhi scuri addosso, due occhi magnetici che cercavo in ogni modo di evitare, in modo da non diventare color porpora.
Era un giovane sfrontato, sicuro di sé da quello che potevo vedere, sicuramente di bella presenza.. ma al contempo un mammone, uno di quelli che crescono tardi, pensai convinta tra me e me.
Fu la voce della signora a distrarmi dai miei pensieri : " Questi figli non crescono mai sai ! e fortuna che il più piccolo lo abbiamo lasciato a Seoul! Se ci fossero stati entrambi, sarebbero stati così difficili da gestire !".Continuò a ridere, ma questa volta notai un velo di tristezza negli occhi della donna. Non sapevo effettivamente cosa rispondere, così mi limitai a scherzarci su insieme a lei.
Seung Ho a quel punto, fece per ribattere a sua madre, ma poi si ammutolì. Si stava girando nuovamente dal lato opposto, borbottando qualcosa di simile a "Figuriamoci se uno come lui riesce a  trovare il tempo da dedicare alla sua famiglia" - Continuava–" Ormai avresti dovuto farci l'abitudine eomma, altro che andarlo sempre a trovare". Quasi bisbigliando.
La signora si girò lentamente verso il finestrino, ovvero dalla mia parte, sospirando. Lo stava sicuramente ignorando. Diede un'occhio alle luci di Seoul che iniziavano a mostrarsi in tutta la loro bellezza notturna, e io feci come lei. 
Restavamo insieme in silenzio, imbambolate davanti a quello spettacolo, mentre il nostro aereo era intento ad atterrare. 




 

05/05/16

POVJUNGKOOK

Drrr...Drrr...Drrr...  Nessuna risposta

Drrr...Drrr...Drrr... Ancora Niente

Drrr...Drrr...Drrr... 

Yah Junkook, prendi quel maledetto telefono! Sta continuando a squillare e vibrare come se non ci fosse un domani da mezz'ora ormai! " Urlò Taehyung senza mezze misure, guardandomi malissimo dall'angolo del divano.

Cosa? Quando? Che telefono?" Esclamo di soprassalto, con gli occhi ancora chiusi ed un'espressione tremendamente buffa in faccia. Faccio per asciugarmi un rivolo di bava, mentre con l'altra tento di scostarmi la frangia sudata dalla fronte. Mi prendo due minuti abbondanti per riprendere coscienza di me, meno della metà della metà di quelli che mi prendo di solito per svegliarmi.
" Merda Tae ! Ti avevo detto di svegliarmi in caso mi fossi addormentato! Sei letteralmente impazzito ?"
Urlo, realizzando di essermi addormentato.
Erano ormai le undici di sera e i ragazzi erano tornati tardi da una sessione di allenamento extra in sala prove. Il Maknae, come al solito aveva strafatto, e per dare il massimo si era ridotto a uno straccio, senza più un briciolo di energie in corpo. 
Nulla serve dire che appena rientrati ,si era fiondato ed abbandonato sul divano dell'appartamento, incapace di percorrere le scale per raggiungere la sua stanza al piano di sopra. Era stremato, e caduto in un sonno profondo da circa due ore.
" Sì beh effettivamente avrei potuto svegliarti Kookie, ma dormivi così beatamente.. oggi hai esagerato alle prove, non me la sentivo di svegliarti.. Jin ti ha anche lasciato la cena pronta sul tavolo." Rispose Tae con tono di scuse, guardandomi con quel sul sguardo pentito così carino, e accennando uno dei suoi sorrisi a trentadue denti.
Poi aggiunse "Ma questa foga di essere svegliato? Di solito pur di non alzarti resti a dormire qua fino al giorno dopo, che succede?".
Decido di non rispondere, e mi affretto a guardare l'ora sull'orologio appeso al muro bianco della cucina.. -"Merda le undici.. " 
- "Sono veramente un coglione" dico tra me e me.
Mi appresto a prendere il telefono che era ancora appoggiato al bracciolo del divano, sblocco lo schermo velocemente, ed eccole li..

- 15 chiamate perse da " Eomma "
- 5 chiamate perse da " Seung ho "

Tae sono un uomo morto" continuo dopo aver realizzato in silenzio.. " Mia madre e lo Hyung stasera tornavano dall'Italia, e gli avevo promesso che avrei trovato un modo per andarli a prendere dall'aereoporto.. quando siamo tornati era ancora presto per partire quindi.."
A quel punto Tae strabuzzò gli occhi, colto alla sprovvista dalla notizia dell'arrivo imminente della signora Jeon, ma non parlò subito.
Era forse quello che conosceva il Maknae meglio di tutti, e sapeva benissimo quanto male potesse stare il suo migliore amico in quel momento, assalito dai sensi di colpa e dalla mancanza.
Sapeva di come il più piccolo si mostrasse sempre forte, scherzoso, e disinvolto in mezzo a loro e in pubblico, ma sapeva altrettanto bene di come Jungkook in realtà fosse nel vero senso della parola il PIU' PICCOLO.  Aveva da poco compiuto diciotto anni, ma si potrebbe tranquillamente dire che era cresciuto in quelle sale, in quegli appartamenti, addirittura da prima di altri, e che quindi molti dei ricordi che altri membri avevano della loro famiglia, erano relativamente appannati e sfocati per lui, che non aveva avuto la fortuna di trascorrere altrettanto tempo con loro.
Così anche se Jungkook non avrebbe mai ammesso di sentirsi uno schifo, Taehyung decise di alzarsi all'improvviso, strattonare l'amico per un braccio e portarlo fino al piano di sopra, più precisamente davanti alla porta del loro Hyung più anziano, bussando ripetutamente e sbottando :
- "YAH! JIN HYUNGGavrei bisogno che per un momento distogliessi l'attenzione dai tuoi petosauri, petauri o quel che sono, preferiti e ci ascoltassi ! qui abbiamo un'emergenza ! ". Sì, lo disse tutto d'un fiato. "Certo che sei peggio di me quando si tratta di usare il formale con gli hyung eh!"aggiunsi ridendo. Tae si limitó a farmi una linguaccia, poi la porta davanti a noi si aprì e ci ritrovamo davanti un Jin esasperato, con una faccia a dir poco distrutta e spaventata. Inevitabilmente scoppiammo a ridere tutti insieme..

Inutile dire che in meno di venticinque minuti mi ritrovai direttamente catapultato ad Incheon, affiancato da un Tae elettrizzato, che aveva cominciato a trotterellare a destra e manca in cerca della mia famiglia, imbardato e coperto fin sopra ai capelli biondo cenere.




SPAZIOAUTRICE
Agnoaseòòòòò ragazze! Buonpomeriggio 
J
Come potete vedere non ho resistito! Ho talmente tante idee in testa , che la storia prende forma con più velocità del previsto ! e sono così emozionata! Credo che pubblicherò più spesso di quanto pensassi ahahaah, in ogni caso spero che il capitolo vi sia piaciuto! Cosa ne pensate ? Il primo incontro si fa sempre più vicino! O forse no? JDitemi quello che avete intuito che sono curiosa! ahahah..
Per adesso torno a studiare, che forse è il caso ! ci vediamo prestissimissimo : ))) 




          

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Capitolo 3
*** Chapter 3 ***


Chapter 3 

05/05/16


POVEMILIE

Stavo iniziando solo ora a riprendermi dalla nausea. Quegli ultimi dieci minuti di discesa infernale su quel maledetto aereo mi avevano letteralmente infastidito. Era passata circa un’ora e mezza dall’atterraggio, e mi ritrovavo nuovamente seduta su una panchinetta di metallo, ma questa volta.. ero all’aeroporto di Incheon .. 
“ South korea bitcheeeees“ gridavo nella mia testa, decidendo che sì, un piccolo sclero dopo un volo di undici ore me lo meritavo.
Non mi muovevo, guardavo solamente le luci fuori dall’enorme vetrata che mi si presentava davanti, contando i taxi che si affrettavano a caricare un’infinità di persone.. sperando che finalmente comparisse anche la macchina aziendale mandata dal mio Hotel. 
Ma ancora niente di niente. 
Continuavo a massaggiarmi le tempie, fino a che decisi di chiudere anche gli occhi, e tirare l’ennesimo sospiro della giornata.
Sento ad un certo punto qualcuno che mi picchietta la spalla, mi giro esasperata e al tempo stesso speranzosa di vedere un qualcuno apparso per miracolo ad aiutarmi. Mi appare di fronte il ragazzo di prima, quello dell’aereo, Seung Ho.
Il mio sguardo è interrogativo, ma anche sbalordito dato che da dopo la discesa non lo avevo più visto.. né lui né la gentile signora che adesso sembrava indaffarata al cellulare, intenta a chiamare più volte qualcuno che di rispondere non ne voleva sapere.
Anche tu sei ancora qui in attesa ragazza straniera?” Disse sorridendomi, e appoggiandosi con grazia al sedile della panchina dietro. 
Era davvero alto il ragazzo, più o meno un metro e ottantacinque di giovane. E io che credevo che gli asiatici ad eccezione di attori e idol fossero tutti bassi?
“ Guarda lasciamo perdere, l’hotel dove ho prenotato la notte mi aveva promesso un simpaticissimo giovannotto, a detta loro, che mi sarebbe venuto a prendere; ovviamente di lui ancora neanche l’ombra”. Il castano scoppia in una fragorosa risata… Ma dove la trovava l’energia per ridere ? io ero distrutta, e potevo tranquillamente passare per una panda date le occhiaie scure e la pelle biancastra.
 Riuscivo a vederlo meglio adesso con le luci vivide della sala d’aspetto. Oltre ad essere alto, aveva un fisico davvero tonico, che sia uno sportivo? Un nuotatore? Il suo viso era geometricamente perfetto, e le labbra carnose dipingevano un sorriso strabiliante, di quelli da cui è impossibile divincolarsi..
“ Mi hai sentito straniera? : ) “ . Il suo tono tenero, risvegliò i miei pensieri ad occhi parti, e gli risposi:
- “ Mamma mia scusami! Mi sento davvero in imbarazzo, sarà la stanchezza, ma non ti ascoltavo, dicevi? “.
“ Bugiarda 
“ pensai tra me e me,“ ti sei imbambolata come un’adolescente, cerca di mantenere un minimo di decoro forza! “.
-“ Ahahah beh può starci dai, alla fine abbiamo affrontato un viaggio di undici ore, e abbiamo il fuso orario totalmente sballato.. dovresti provare a richiamare il tuo hotel ! vuoi una mano? Con il coreano intendo”. 

Non feci in tempo a elaborare una risposta, che la signora di prima si avvicinò a noi – “ Oh! Cara ragazza sei di nuovo tu ! Non sei riuscita a chiamare un taxi? Vuoi che ti diamo una mano?”.
Era assurdo. Ero arrivata in korea da meno di due ore, e già due sconosciuti mi stavano offrendo il loro aiuto, cordialissimi.
 Il mio morale per un attimo si risollevò pensando che forse forse era ora di guardare anche il lato positivo della situazione.
“ Non si preoccupi signora davvero, ho chiamato pochi minuti fa e mi hanno detto che sarebbero arrivati a momenti.” Continuai -“Si sono scusati dicendo che c’è un traffico infernale per arrivare qua a causa di una qualche manifestazione nazionale.. non ho ben capito “.
La signora assunse una mimica concentrata, per poi guardare il figlio ed esordire:
-“ Yahh Seung Ho! Ci siamo completamente dimenticati! Forse a causa del soggiorno in Italia sai, ma oggi ha inizio il festival delle lanterne ! “.
Il giovane annuì disinteressato e poi rispose 
-“ Non cambia il fatto che sia in ritardo Eomma..”
Ma lei continuò ad insistere -“ Svelato l’arcano! Ecco perché il mio piccolo grande uomo è in ritardo ! Chissà quanto traffico starà trovando “.
Inaspettatamente Seung Ho sbottò “ Eomeonismettila per una buona volta di giustificarlo e apri gli occhi ! “.
 
Il suo tono per un momento si era fatto davvero spaventoso, mentre sua madre continuava a guardarlo stralunata, quasi sconvolta dall’atteggiamento del figlio. Decise infine di non dargli retta e si mise a sedere al mio fianco. 
Per la seconda volta in quella giornata mi limitai a sorriderle, leggermente a disagio per l’ambiente che si era creato, sempre a causa del castano.
Passarono un’altra ventina di minuti ed il mio sguardo sobbalzava continuamente dall’orario sullo schermo del cellulare all’esterno dell’aereoporto. Non ce la facevo davvero più, ero stremata, e avevo davvero bisogno di un letto, dove immergermici per non risalire mai più.
A quel punto optai per sgranchirmi le gambe, feci per alzarmi e chiesi – “Signora, io vado a prendermi un caffè, sperando di trovarlo qui in zona, vuole che le porti qualcosa?”.
Lei mi rispose guardandomi sempre con un’espressione calda e dolce in volto :
-“ Mia cara, gradirei molto un caffè, ti ringrazio per avermelo chiesto.” 
Poi aggiunse alzando di qualche tono la voce:
-“Questo si che vuol dire essere educati e aiutare i più anziani ! fortuna che qualcunoin grado di preoccuparsene ancora esiste !” E rivolse uno sguardo truce al figlio, che adesso stava in piedi davanti alla colonna a sghignazzare.
Decido così di allontanarmi e nel farlo noto che la mia collana con il campanello che è uscita da sotto la maglietta di cotone nero che indosso. 
Sorrido nel sentirne nuovamente il tintinnio particolare; mi ero infatti scordata di averla tenuta al collo per tutto il viaggio! Decido così di riporla al di sotto della mia maglietta e di concentrarmi sulla ricerca del caffè perduto, sperando invano di trovarne uno decente, e che effettivamente mi potesse aiutare a svegliarmi.
Dopo aver constatato che in Korea esistono almeno ottocentomiliardi di caffè, ma nessuno simile a quello che sono abituata a bere io a Roma, faccio segno alla ragazza del bar dell’ingresso di impacchettarmene due per l’asporto. 
“ Merda bruciano !”, penso dopo aver pagato.
 Tento di sbrigarmi, aumentando il passo per evitare di ustionarmi, e mi dirigo verso la panchinetta dove avevo lasciato i miei bagagli. 
Noto, guardando in lontananza, che la signora mi sta ancora aspettando, tranquillamente seduta…fino a che non si alza in piedi, portandosi le mani alla bocca dallo stupore, ed inizia a saltellare a destra e manca, sbracciando come una pazza.
Ci misi due minuti per capire che effettivamente non stava tentando di attirare la mia attenzione, ma quella di due giovani ragazzi che mi ero ritrovata davanti. 
-“Ma quando cavolo mi sono passati avanti? Hanno forse gambe chilometriche anche loro?”. Penso.
Poi il dolore alle mani per la temperature del caffè che sto ancora portando si fa sentire più ardentemente di prima, e decido d’impulso di scattare avanti alla ricerca di un ripiano dove appoggiarmi.. così schivo i due giovani e finalmente.. BAM. Finalmente un corno.
Un disastro stratosferico, ovviamente.
Apro gli occhi sbalordita, dopo cinque secondi di panico totale, e realizzo il fatto appena successo.
Avevo inondato totalmente di caffè bollente uno dei due ragazzi che ero intenta a superare.
:“Porca miseria ma sei totalmente impaz…”fece per urlarmi addosso il corvino, totalmente zuppo e confuso quanto me. 
Si bloccò a metà di quello che doveva essere un insulto, e notai che il suo sguardo mi stava totalmente trapassando, fissandomi impietrito. Il mio campanello da sotto la maglietta aveva cominciato a suonare, riecheggiando, dato lo spintone che gli avevo erroneamente procurato. I suoi occhi erano così scuri, ma al contempo così profondi. Lo sguardo più penetrante che io abbia mai visto, soprattutto in una situazione del genere.
Era totalmente imbambolato, con le mani ancora all’aria, non sapendo bene cosa dirmi. 
Per un secondo riuscii a notare le venature che gli straboccavano dalle braccia, così toniche e muscolose.. e quei capelli, dannatamente perfetti, corvini che gli ricadevano in una sottospecie di frangia davanti agli occhi. Ma che mi stava succedendo? Lo avevo forse già incontrato? Perché non riuscivo a parlare? E perché il mio cuore continuava a martellare senza sosta? Ero sicura che non fosse solo per lo shock di averlo praticamente tramortito con del caffè bollente.
Passarono più di dieci secondi di silenzio, dove continuavamo a scrutarci senza ben sapere cosa fare, né cosa dire ,quando finalmente l’altro giovane biondiccio che stava al suo fianco, si avvicinò dicendomi:
- “ Hey, scusami tutto bene ? ” – “ Kookie anche tu riprenditi ! Sembra quasi che tu abbia visto un fantasma!  E’ solo del caffè andiamo ahahah ” e sghignazzò osservando lo sguardo dell’altro, ancora incredulo. 
Poi porgendoci i fazzoletti che aveva recuperato dall’involucro dell’asporto, disse “ Signora Jeon è un piacere rivederla! Quanto tempo è passato da quando siete venuti a Seoul? Forse tre mesi?”.
Finalmente, non so grazie a quali forze, mi feci coraggio e decisi di muovermi, e parlare..
: - “ Mammia mia sono un disastro davvero perdonami” , 
faccio un inchino geometricamente perfetto, degno di applauso e mi rialzo, facendo uno sforzo non indifferente per guardarlo nuovamente negli occhi, ero paonazza.
Questa volta anche lui ha cambiato espressione, è visibilmente più rilassato, e il suo viso si è disteso in un’espressione buffissima. Un sorriso disarmante aveva preso il posto di quell’espressione che fino a cinque secondi prima mi stava dichiarando guerra, mostrando gli incisivi smaglianti, mentre i suoi occhi si erano allungati talmente tanto da nascondere interamente le pupille. Stava sorridendo.. con una mano dietro la testa intenta a strofinarsi i capelli timidamente, e a me sembrava di stare in paradiso.


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05/05/16

POVJUNGKOOK

“ YAAAH JIN HYUUUUNG,
va bene che ti abbiamo chiesto all’ultimo minuto di darci un passaggio, va bene che è anche tarda notte.. va bene che oggi ci siamo allenati tutto il g… “ dico intimorito. Ma Jin mi blocca subito :
-“ Va bene un corno JEON! E la sai una cosa? Se adesso ti caghi sotto per come guido ti ci sta pure bene che cazzo! Ma poi lo vedi il traffico che c’è per sto beneamato Festival delle lanterne di  Buddha? Non per togliere niente a Buddha ma che cazzo! “ Sì, Jin era decisamente nervoso. Continuava “Non è possibile che devi ricordati un’ unica cosa, una sola… e cosa fai? Non solo te la scordi perché ti ammazzi in sala prove, ma ti addormenti pure ! Tutti lavoriamo sodo lo sai? E tutti siamo stanchi quanto te.. Mi fa piacere aiutarti, come sempre, e sarò sempre il primo a venirti incontro ma cazzo ! hai diciotto anni o no? Dovresti un minimo crescere e assumerti le respo….”
Mi ero distratto a metà sermone di Jin, o meglio avevo deciso di smettere di ascoltarlo.
 So che aveva ragione, dannatamente ragione. Ma non volevo sentirmelo sbandierare in faccia di nuovo.. non dopo i sensi di colpa che avevano cominciato a tormentarmi già da un’ora a questa parte. 
Era come se continuasse ad infilzare il dito nella piaga. 
Ma è il mio hyung, fa tutto questo per me, quindi decido semplicemente di restare in silenzio e di beccarmi la ramanzina prolissa. Nel contempo Tae, accortosi del mio umore, sceso non per modo di dire, fin sotto le scarpe, mi dà una pacca sulla spalla, scuotendomela, e mi sussurra “ Yah Kookie, siamo quasi arrivati dai, resisti!” e mi spara un’altra linguaccia, incrociando gli occhi per farmi ridere. 
Certo che è veramente un cretino quando vuole ” penso, e scoppio a ridere sommessamente insieme a lui, per non farmi sentire da Jin davanti, intento ancora a parlare e a superare macchine come se non ci fosse un domani, portando al massimo il suo Fuoristrada.


Arrivammo all’aeroporto davvero in meno di venticinque minuti, sicuramente un nuovo record. Jin si accovacciò in macchina, quasi come se fosse offeso. Yah che tenera la mia madre adottiva pensai, ridendo sotto i baffi.
Scesi rapidamente dal Suv, sollevando cappuccio e mascherina nera, e notai che Tae mi seguì, imitandomi e dandomi l’ennesima pacca sulla spalla, aumentando velocemente il passo e dirigendosi nella sala d’aspetto principale all’interno.
Fu un attimo. Mi sentivo strano.
Camminavamo a testa bassa, totalmente impegnati a non dare nell’occhio. A Tae riusciva sicuramente peggio di me, dato che continuava ad imbambolarsi per ogni minimo dettaglio che la sua testolina strana gli suggeriva. 
Prima erano i Macarones a colori tenui che zompettavano in un cartellone per indicare il Duty Free: inevitabile l’aegyo più lungo della storia che mi fece per andarne a comprare qualcuno, ma no non demorsi. 
Poi ricominciò quando vide la caffetteria, e poi ancora quando vide gli Hamburger, poi la Pizza farcita, poi il Gelato a palline degli artigiani di non so quale area del Giappone…

-“ Tae ti prego basta. Ti supplico. Cerca di concentrarti, siamo qui per un motivo, ma poi come dannazione fai ad avere sempre fame? Abbiamo cenato, anzi sottolineo HAI cenato un’ora fa !”

-“ Yah jungkook, ma sbaglio o quello è tuo fratello? E quella che sbraccia come una forsennata la davanti non è forse tua madre?”


-“ Ma che diamine dici? Dove stai guardando, io non vedo nul…”. Dissi sporgendomi all’improvviso per vedere meglio..

Ecco quello fu l’attimo esattamente successivo a quello in cui mi sentii incredibilmente strano. La sensazione era simile a qualcosa che mi stesse tirando, ed elettrizzando contemporaneamente e totalmente.  Era molto forte, ma molto strana, difficilmente spiegabile
Fino a che non mi ritrovai totalmente ricoperto di caffè bollente, e quando dico totalmente intendo INTERAMENTE. Cazzo se bruciava!
Gli occhi mi si infuocarono dalla rabbia, stavo realmente ribollendo, ci mancava solo questa OGGI ,porca di una… 
-“ Porca miseria ma sei totalmente impazz..”. Volsi lo sguardo per insultare il malcapitato che aveva deciso di rendermi il finale di giornata un inferno, più di quanto il resto non fosse già stato. 
Ecco quello fu il terzo attimo. Sentii un campanello. Un tintinnio piacevole che smorzava un’aria terribile, che alleviava per non so quale motivo la mia tristezza, anche se ancora non avevo neppure realizzato a chi appartenesse.
Questa era lacosa più strana che mi fosse mai capitata. 
Vidi il viso della ragazza che avevo davanti. E scomparve tutto il resto intorno.
Ero rimasto li completamente inebetito, come un deficiente, quasi incapace di muoversi, sventolando le braccia in aria, perché il bruciore.. quello avoglia se lo sentivo ! Ma di parlare, la mia bocca non ne voleva sapere. 

Ho continuato a guardarla per i dieci secondi successivi. Lei era alta, fu la prima cosa che notai, perché mi arrivava alle spalle.. quindi non poteva essere più bassa del metro e settantacinque. In Corea è qualcosa di raro vedere una ragazza così alta, e infatti rimasi meno di stucco quando la guardai meglio e notai che fosse occidentale.. Tratti tipicamente occidentali, forse europei. 
Ma aveva una pelle così candida, bianca, quasi della stessa tonalità delle nostre. Portava i capelli scuri raccolti in uno chignon disordinato, che risaltavano sul suo colorito pallido, insieme alle sopracciglia folte e agli occhi scuri, da cerbiatta, erano veramente grandi, che ci si poteva perdere dentro.
 
Mi aveva totalmente ipnotizzato.

 
E non ero in vena di scherzi.
Era tutto dannatamente strano, l’ho già detto per caso?
Credo che Tae si sia messo in mezzo notando che nessuno dei due fosse in grado di intendere e di volere, almeno all’apparenza, e si impegnò per farci riprendere.
Riuscì a ricompormi con qualche secondo di ritardo e a partorire un pensiero, o qualcosa da dirle. Quando lo feci, sentii nuovamente quel campanello, ma non lo vidi. 
Quindi le alternative erano due : o l’avevo davvero sentito o qualcuno dei miei sei amiconi si era divertito a bullizzarmi con qualche droga stupefacente raccattata chissàddove. 
Mi convinsi di quanto fosse impossibile la seconda ipotesi, e che quindi forse era quello che pensavo che fosse, ma dico FORSE.

- “ Mammia mia sono un disastro davvero perdonami” ,fu tutto quello che uscì dalla sua bocca con un inchino. Rimasi estasiato anche dal tono della sua voce, mi ero forse bevuto il cervello? Cioè so di essere stupido spesso, ma  completamente rincoglionitomai cristo santo!
Il sorriso imbarazzato che mi si creò in volto, fu del tutto involontario, ed ero arrossito violentemente.
 Per fortuna la cosa non era ben visibile, dato che avevo il viso ricoperto da schizzi di caffè.
Mi grattai nervosamente la nuca in preda alla timidezza, dicendole poi

-“ A-a-h non ti preoccupare davvero! N-on è successo nulla di grave ! Che sarà mai un po’ di caffè bollente? Tu stai bene?”. 
Cazzo. Mi era uscita pure male, sembrava la stessi prendendo in giro adesso..
ma lei mi guardò accigliata e rispose in tono pacato:
- “ Sono pronta a risarcirti davvero, ho inaugurato il mio arrivo in Corea in maniera perfetta oserei dire”, e rise, senza trattenersi, mentre due fossette si disegnavano sul suo volto, premendo insistentemente sui suoi zigomi. 

Mi ero letteralmente sciolto.

Feci per risponderle quando Tae si intromise dandomi le spalle :
- “ Non ti preoccupare dai, è solamente caffè, Kookie sa come fare una lavatrice degna di questo nome vero? “.
 
Il mio amico aveva notato il mio palese imbarazzo, tanto che si girò verso di me, e lessi velocemente il suo labbiale : “ Di qualcosa !”.
A quel punto mi decisi:
 “ Non devi preoccuparti di niente veramente, non è successo nulla ! Si rimedia a tutto!”. 
Fu tutto quello che riuscii a prounciare.
Vidi a quel punto Tae avvicinarsi teneramente a mia madre, e avvolgerla in un abbraccio. Abbraccio che lei ricambiò fino a che non si rese conto della protagonista dell’incidente.
-“Omo! cara ragazza tutto bene? Come ti senti? Te lo avevo detto che portarseli entrambi appresso è qualcosa di veramente scioccante ! Jungkook sei veramente pessimo!“ e mi diede un lieve scappellotto dietro la nuca. 
“ Ma cosa cavolo , yah eomma! Ma la conosci? “
Fu a quel punto che la ragazza scoppiò a ridere, di nuovo..raccontando a mia madre brevemente di chi fosse la colpa per l’incidente maldestro di poco prima.
“ Guarda hai avuto il piacere di conoscere anche il secondo scapestrato dei miei figli ! Un bell’affare oggi eh ragazza !”
 
Aggiunse mia madre in una delle sue tipiche risate contagiose che tanto mi era mancata.
Riuscì facilmente a metterla a suo agio e a tranquillizzarla.
Poi mia madre continuò “ La signorina qui presente è stata molto gentile con me, oltre che compagna di viaggio, mentre tuo fratello non ha smesso un attimo di dormire, anzi di ronfare come un camionista!” Disse inchiodando con lo sguardo mio fratello, che finalmente vidi chiaramente, mentre tutti scoppiammo nell’ennesima risata del momento.
-“ Lui è il mio secondo genito , Jeon Jungkook , e questo è il suo amico Kim Taehyung.. due mocciosi simpatici sai ? Magari voi sconclusionati potreste aiutare la ragazza ad ambientarsi un po’! Avrete all’incirca la stessa età e lei è appena arrivata e..”
Fu una chiamata ad interrompere quel treno di mia madre, che quando partiva in quinta era praticamente impossibile da fermare. Veniva dal telefono della ragazza, di cui ancora non sapevo neppure il nome..
-“ Ah grazie mille per avermi avvisato allora, esco nell’immediato! “ Riattaccò velocemente e fece per prendere le sue valigie.. 
–“ Mi spiace svignarmela così, ma mi hanno chiamato per avvertirmi che mi aspetta il servizio dell’hotel a circa un isolato da qua.. dato il traffico immenso e il caos che c’è qua davanti, non sono riusciti ad avvicinarsi, quindi devo proprio fuggire”. 
 Disse la ragazza ringraziando e salutando ancora mia madre, che le diede un buffetto sulla spalla augurandole buona avventura. " Avventura di che ? pensai .
Poi si rivolse verso di noi, salutandoci con un gesto timido, e se ne andò a passo spedito, scomparendo dall’ingresso centrale, senza voltarsi più, in pochifottutissimiminuti…
Io rimasi lì con la mano ancora alzata, intento a salutare, ( o ancora a reliazzare?).

In un attimo l’avevo incontrata
 in un’attimo l’avevo vista andarsene
e in un’attimo mi fu chiaro che non l’avrei rivista tanto facilmente.




SPAZIOAUTRICE


AGNOASEòòòò! Buonasera a tutte Army! Come avete notato oggi ho speso l’intera giornata a scrivere, non riuscivo proprio a fermarmi ! * totalmente morta sul letto senz’anime “.
EEEEEEH, cosa mi dite dell’incontro? Vi è piaciuto??? Dai sono super curiosissima! Vorrei tanto che mi lasciaste dei commenti per sapere se la storia vi sta piacendo! Perché noto tantissime visualizzazioni ma nessuna risposta L
In ogni caso, sono anche curiosa di un altro fatto… qualcuno ha capito a che cosa mi riferisco quando Jungkook parla del rumore del campanellino?? Eheh  dovrebbe centrare una sua intervista se non sbaglio, è stata quella a darmi l’ispirazione !
Detto questo , vi do la buonanotte, e mi scuso perché la prossima volta non so quando potrò dedicare così tanto tempo per scrivere un nuovo capitolo! Spero prestooo :* :*

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Capitolo 4
*** Chapter 4 ***


Chapter 4 

10/05/16


POVEMILIE

Sono passati solo pochi giorni dal mio arrivo in Corea. 
Sto tentando di ambientarmi, e ovviamente nulla è facile in un frangente del genere. 
Non sono madrelingua innanzitutto, quindi per agevolarmi ho pensato di iscrivermi a dei corsi di lingua coreana avanzata riguardanti il settore scientifico sanitario, i prezzi sono tutto sommato accettabili, e se mi aiutassero realmente ad essere più sciolta e professionale nel linguaggio, farei in breve dei passi da gigante. Il mio obiettivo è quello di superare l’esame finale di stato e prendere questo benedetto certificato di coreano, così potrò, magari grazie ad una manna dal cielo, trovare una sottospecie di lavoro relativo alla mia abilitazione.
Ovviamente mi sono messa subito a cercare un lavoretto momentaneo, in modo da riuscire a pagarmi l’affitto mensile.. Faccio la cameriera in un ristorantino italiano a dieci minuti di metro da casa mia, dato che qua le cameriere sono cercate come il pane! 
Credo che mediamente apra un pub o una caffetteria ogni giorno in Corea! Tutti questi posticini curati, intimi, decorati in stile Chubby, mi fanno letteralmente impazzire! 
Anche l’appartamento dove vivo devo ammettere che non è niente male! Si trova nel centro di Seoul, nel quartiere di Gangnam.. quindi beh diciamo che il prezzo non è sicuramente modico! Però riesco ad arrotondare grazie al gruzzoletto post-laurea che mi son portata dietro dall’Italia. 
Non sarà certo la casa della vita, altrimenti finirei spennata, ma per i primi tempi può andare bene anche spaccarsi un po’ di più la schiena e vivere in una casa più comoda, più avanti si vedrà..
Per il resto sono riuscita a :

1. Bruciare un pollo arrosto, ed allarmare tutto il condominio grazie al fumo incessante e alla puzza di bruciato arrivata fino all’ultimo piano.
2. Chiamare il centodiciotto invece che l’aiuto clienti per la Wifi.
3. Rotolare in palestra sul tapiroulant come una scimmia ubriaca dato che avevo confuso le parole “ accellera” e “ rallenta “ nella tastiera di quell’aggeggio infernale (
adesso capite perché frequentare un corso di lingua sia fondamentale per la mia incolumità? )
4. Non smettere di pensare a quel ragazzo.

Quest’ultima affermazione è forse la più catastrofica delle tante.
E’ strano per me pensare incessantemente ad un ragazzo.
Non perché non mi sia mai successo di avere una fissa per qualcuno, anzi.. sono una di quelle che ama perdersi in sogni amorosi stravaganti solamente pensando al povero malcapitato Tizio/Caio/Sempronio, visto al massimo cinque minuti prima sulla metro.
Il problema questa volta è diverso. E’ come se quel ragazzo lo avessi già visto da qualche parte.. i suoi lineamenti, la corporatura, il suo imbarazzo.. la tonalità della sua voce.
Ma che diamine.
Secondo me sto lentamente impazzendo, e il fuso orario mi fa brutti scherzi, quindi si dai, diamo la colpa al cambiamento di vita stratosferico che ho fatto nell’ultima settimana. In più l’ansia che ho avuto nel vederlo, come faceva ad essere normale? E’ un’ estraneoper me, e questa volta ho battuto i record, ci avrò “parlato“ , per così dire, al massimo due minuti?
Dopo che mi autoconvinco a non pensarci, passano massimo venti minuti e torno sempre lì, come se mi stesse sfuggendo qualcosa, come se per qualche scherzo del destino, il tutto giri intorno a quel dannato qualcosa, senza il mio controllo. Come se fossi alla costante ricerca di una risposta. Che ovviamente non arriva mai.
Per non pensare, come sempre, decido di farmi due passi e di sgranchirmi le gambe dopo il primo pomeriggio libero passato a sistemare casa.
 Seoul è talmente grande che potrei perdermi, ma facciamo finta che il problema non sussista. Andrò semplicemente a caso, tentando di distrarmi il più possibile, ma soprattutto di rilassarmi, uscendo da questo loop infinito di pensieri.

Seoul a maggio offre una temperatura spettacolare, dove l’aria non ti si incolla ancora addosso, e una leggera brezza rinfrescante ti attraversa. Lo smog è sicuramente uno dei lati peggiori della città, ma in questo preciso istante, non me ne importa un fico secco.
Semplicemente l’idea di camminare per queste tanto desiderate vie mi rende felice.
Quanti drama avevo visto dove gli attori principali passavano esattamente per queste strade? Così pittoresche, strette e gremite di persone, piene di insegne luminose che spiccano l’una sull’altra, attraendo i visitatori. A fare da sfondo perfetto la luce soffusa delle 8 di sera, quella luce aranciata che tanto amavo osservare in Italia, magari al molo di Ostia, con i piedi a penzoloni, semi immersi nell’acqua salata.
“ E’ tutto così dannatamente orientale, è perfetto “  pensavo. Mi sentivo esattamente come in un film. 
Finisco per trovarmi in una delle vie principali del centro, e noto con mia piacevole sorpresa una coda infinita di persone, che marciano le une vicine alle altre.
Le donne che mi trovo davanti, sono dannatamente belle, tutte vestite candidamente di bianco, con abiti lunghi, quasi trasparenti, somigliano a delle dee. 
Ma non è questa la cosa più bella.
 Il lato veramente suggestivo della mia visuale, è dato da ciò che tengono in mano.. Lanterne di ogni tipo, dipinte con i colori più variegati, dal pastello a quelli più intensi, aventi le forme più stravaganti, da pappagalli a tigri, da cilindri a sfere… Ognuna di esse veniva illuminata dall’interno da una piccola luce, che rendeva ancora più intense le colorazioni, e restavano così sospese nell’aria, trascinate in questo ciclone di colori da mani tenui rivolte verso l’altro. 
Era pazzesco.
Continuai a seguire la folla, lentamente, ascoltando i flauti che più avanti venivano suonati da qualche musicista intraprendente.. fino ad arrivare all’Han River. 
E’ proprio qui ,sulle sponde del fiume, con la luce soffusa di un tramonto quasi estivo e un’aria resa più dolce e profumata dai petali dei fiori di ciliegio che fluttuano in giro, che il tutto si ferma. 
Segue un momento in cui tutte le persone presenti, ammucchiate, alzano le mani al cielo, liberando contemporaneamente dalla presa i fili ancorati alle lanterne, lasciandole libere.
 E’ un attimo che il cielo sopra di noi si riempe di magiche luci svolazzanti, e sogni.
In quel momento un bambino coreano mi si affianca, e inizia a strattonarmi la maglietta. Avrà avuto al massimo 7 anni. 
Mi fa cenno di abbassarmi, e si avvicina al mio orecchio, proccupandosi che nessun’altro possa sentirlo:

-“ Noona Noona, tu forse non lo sai , ma devi esprimere un desiderio in questo momento! “

- “ Ah davvero piccoletto? Ti ringrazio per avermi avvisato allora, sono ancora in tempo? Non ho nemmeno la lanterna!”

-“ Certo Noona! Vai vai! Chiudi gli occhi forza! “. 
Decido, con un sorriso, di fare come mi dice.

“ Spero solamente di rincontrarti ” penso nell’immediato,senza nemmeno accorgermene.

Quando riapro gli occhi, sento la pelle d’oca, e il bambino che mi affiancava era scomparso.




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10/05/16

POVJUNGKOOK

-“ 
Senti adesso te lo dico, la cosa ti sta sfuggendo di mano, ma soprattutto sei preoccupante ! ” esclama Hoseok prendendomi alla sprovvista.

-“Scusa Hyung ma credo di non afferrare il concetto” rispondo tranquillamente.

-“ Ti conosco praticamente da quando non avevi ancora un accenno di mascolinità, e so perfettamente come reagisci quando ti scervelli incessantemente per qualche rompicapo strano venuto fuori da qualche angolo recondito e perverso del tuo cervello… ma soprattutto“, si affretta a continuare,


-“ So con certezza che se ti rifiuti di mangiare il Jjimdak , c’è un problema serio” conclude continuando a scrutarmi manco fosse Sherlock in cerca di un indizio nella mia espressione imperscrutabile.

-“ Yah! Sono solamente stanco, e la testa mi sta scoppiando..” . 
Dai era abbastanza credibile, alla fine erano le due di notte ed eravamo usciti dalla sala prove dopo quattro ore di allenamento.. potrei averla fatta franca. Se non fosse per quell’altro strampalato di Yoongi che si unisce all’interrogatorio:
-“ Puoi provarci quanto ti pare Kookie, ma le cose non tornano” –“e prova pure a farci fessi se vuoi , ma ti avverto, ogni tua scusante non attaccherà, almeno non con me“. 
Conclude il biondo con un sorriso compiaciuto in viso.

C’è poco da fare questi maledetti ci vedono sempre giusto, soprattutto Suga, è il classico tipo che parla poco, ma quando decide di farlo ci azzecca sempre.
Rimango in silenzio un altro po’, massacrandomi le unghie, indeciso sul da farsi, dovrei forse accennare a quel qualcosa?
Il mio pensiero viene interrotto dallo sguardo complice di Tae, che senza dire niente, poco dopo, sorride in maniera beffarda sotto i baffi, sogghignando per giunta! 
Quella è la classica espressione che usa per dirmi:

“ Sei fregato amico, ti hanno incastrato, ma giuro che io non centro nulla!”.

In realtà ho dei dubbi anche sul fatto che Tae possa aver capito effettivamentecosa mi passi per la testa, perché sinceramente neanche io so darmi una spiegazione, né un senso logico.
Decido che vuotare il sacco sia la scelta migliore, anche per evitare infinite scocciature nei giorni a venire. Faccio per parlare quando Jin, involontariamente decide di salvarmi. Sentiamo la serratura scattare, accompagnata dal “tuh tuh ” del codice di sicurezza, ed eccolo che si avvicina a noi svolazzando in cucina, con appresso una gigante busta di plastica stracolma che si appresta ad appoggiare poco elegantemente sul tavolo della cucina.

“ Pensavate di andarvene depressi a letto anche stasera eh? Ho preso una bomba calorica refrigerante, almeno svegliamo un po’ gli animi”Urla vittorioso per poiinchiodarmi con lo sguardo il secondo successivo
 “E per tentare di concentrarci meglio la prossima volta in sala, senza MAGARI sbagliare una coreografia intera.”
Conclude Jin, questa volta lanciandomi un’occhiata furba.

Quindi se non ho capito male, tutti si sono accorti che c’è qualquadra che non cosa.
Ok sì ho sbagliato giusto qualche passo di Fire, ma può capitare ! Voglio dire è da stamattina che non ci danno tregua! E prima il servizio fotografico, poi l’intervista con quei dementi, poi le prove..
Niente.
Non riesco a convincere neanche me stesso. Figuriamoci gli altri.
Non che non ne voglia parlare sia chiaro, anzi mi piacerebbe confrontarmi, ma..
Solitamente quando ho un problema tendo a pensarci tanto di mio, e arrivo sempre e comunque ad una conclusione, o ad una possibile soluzione di testa mia, semmai dopo mi apro al confronto. 
Magari passano uno o due giorni, ma ci arrivo sempre a quella stramaledetta soluzione.
E invece questa volta niente. E’ il sesto giorno che ci penso ma non riesco a cavare il ragno dal buco. 
E si. Ho iniziato anche a contare i giorni.
C’è poco da fare il problema è lei. La ragazza che ho incrociato per massimo cinque minuti ad Incheon. Il mio problema è lei, e tutto ciò che comporta: quegli occhi, quelle fossette, quel sorriso. E quel dannato campanello che riecheggiava, proprio come in quell’anime che ho visto quando ero piccolo. Questo è solo un mio principio bambinesco, qualcosa di cui il mio animo sognatore si è convinto dopo aver visto quell’assurdo anime, dove si deve avere la certezza di aver incontrato la persona giusta solo dopo aver sentito quel dannato tintinnio nelle orecchie. 
E se fosse stato un abbaglio udditivo?  Non so nemmeno se possa esistere come cosa e non mi interessa, ma accidenti io qualcosa di simile ho sentito! E non ho visto nessun sonaglio di Babbo Natale in giro! 
Al diavolo, sto veramente diventando pazzo.
Solo a dirlo mi sento terribilmente stupido, non riesco a capacitarmene.
Non so perché continuo a pensarci costantemente, e non capisco perché non riesco a mettere tre passi di fila senza sbagliare qualcosa o senza beccarmi la ramanzina da uno degli hyung. 
Ok è una prima volta. Sono riuscito ad affrontare problemi ben più difficili direi per arrivare fino a qui, molto più difficili, ma… sta iniziando a diventare insostenibile, devo trovare un modo.

“In tutta onestà io l’ho capito subito” 
 Ammette schiettamente Tae.
Eravamo rintanati in camera mia, alle quattro di notte, con solo la piccola abat-jour rossa accesa, che avevo comprato durante l’ultimo Tour in Giappone, sperperando un capitale.
Il mio amico mi fissava, appoggiato con la schiena contro il muro,  incrociando gambe e braccia.

-“Non so cosa fare, mi sento veramente un’idiota”.
-“ Perché fondamentalmente lo sei” 
aggiunse.
-“ Non migliori la situazione così “.
-“ Ma è la verità !”
- “ Yah! Taehyung!”
-“ Sei rimasto imbambolato come uno stoccafisso per circa tre minuti, e vuoi anche che ti compatisca ? Capisco che sia una bella ragazza, ma andiamo! Avresti dovuto dire qualcosa di sensato! Intavolare qualsiasi cosa di simile ad un discorso sai? Come fanno le persone normali !”
-“ Tu non capisci “
-“ Anche questa l’ho già sentita” 
 continuò.
-“ Tae a me non era mai successo prima d’ora. Non sapevo cosa fare ”
Calò il silenzio.
-“Frena frena frena stallone, vorresti mica dirmi che non ti è mai piaciuta una ragazza prima? Yah non dire cavolate.. “

-“ sai veramente come esasperare una situazione al meglio, rendendoti insopportabile Kim Taehyung “, 
questa volta il mio sguardo era truce. 
Doveva per forza renderla complicata? Già che era difficile…

-“ Resta il fatto che avresti potuto fare qualcosa. Parla addirittura coreano, non hai scusanti ahahaha “

-“ Persisti? “

-“ Ok la smetto. PERO’, c’è un però.. te lo dico non sembrava semplicemente una cotta. Cioè io ne ho avute parecchie lo sai, storie incasinate fino al midollo, ma non penso di aver mai guardato qualcuna di loro come tu hai guardato lei. “


Fu lì che il Maknae restò di sasso. Non che non volesse ammetterlo, ma a quel tempo riusciva a vedere il tutto solo come un casino in più. Insomma la sua carriera aveva da poco preso la piega giusta, stavano effettivamente realizzando i loro progetti, le loro passioni, i loro sogni, integrandoli giorno per giorno nel loro quotidiano. E’ vero che le cose migliori arrivano all’improvviso, quando meno te lo aspetti, come un ciclone che ti confonde e ti rigira come un calzino..
MA  stiamo parlando di uno dei gruppi che sarebbe diventato il fiore all’occhiello del k-pop coreano, e che presto sarebbe diventato famoso in tutto il mondo. Non era qualcosa che andava sottovalutato, e non era qualcosa a cui Jungkook volesse pensare in quel momento. 
Lo turbava, lo distraeva, insomma era tutto ciò di cui non aveva bisogno.
Aggiungiamoci il fatto che non si era mai visto in quel frangente, e che non sapeva come avrebbe reagito il suo io interiore a sentimenti totalmente sconosciuti, e abbiamo il quadretto perfetto dell’urlo di Munch.

Fu per questo che la conversazione con Tae morì giovane, e i due presto si coricarono nelle loro stanze. Uno in particolare tentò davvero di dar retta alla sua maledetta testa, alla sua parte ragionevole, forzandosi per addormentarsi, dato che comunque era in piedi da circa venti ore.. inutile dire che non ci riuscì.


SPAZIOAUTRICE
Buonasera a tuuuuuutti cari lettori J
Oggi sono riuscita ad aggiornare.
 Un capitolo che può sembrare normale, ma che in realtà ho fatto per delineare meglio il carattere dei due personaggi. So che mi state odiando terribilmente, per non averli fatti subito reincontrare ahahah ma vi prometto che succederà molto presto ! Come avevo anticipato nel primo capitolo, è una storia lenta, che ha bisogno di tempo per esser resa realistica al meglio. Quindi vi chiedo di aspettare, ma soprattutto… di dirmi cosa ne pensate qui nelle recensioni! L.. Ci terrei davvero tanto perché per chi non lo sapesse è la mia prima fanfiction! : )  In ogni modo ringrazio tutti quelli che continuano a leggere e a seguire questa storia,  siete davvero tanti!!! anche se silenziosi :DD
Spero di aggiornare prestissimissimo, e per adesso vi auguro la buonanotte.. a prestooo :***

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Capitolo 5
*** Chapter 5 ***


Chapter 5

01/09/16

POVEMILIE


Allora ricapitolando abbiamo un antipasto bruschettato, uno spaghetto allo scoglio, una pasta al ragù di carne, un tagliere di affettati misti , un tiramisù e una panna cotta “ – “ Sono 80.000 Won “ . Dico sorridendo alla coppietta giovane davanti a me, fiera di aver finalmente imparato a pronunciare senza sfondoni imbarazzanti anche i numeri coreani. Passi importanti dopo tre mesi in corea.
Meglio fare dell’autoironia sulla questione.
Osservo gli ultimi clienti uscire dal ristorante, sono le dieci e mezza. 
Sfiancata mi accascio a terra dietro la cassa, restando in equilibrio sui talloni, iniziando a massaggiarmi le caviglie, tentando di non badare al dolore infertomi da due vesciche di dimensioni cosmiche.
Quella giornata era stata veramente terribile, forse una delle peggiori lavorativamente parlando da quando mi ero trasferita a Seoul. Clienti continui dalle cinque del pomeriggio.
C’è una cosa che ho imparato sui coreani: loro mangiano, costantemente, ovunque e a qualsiasi ora, che sia un pranzo alle 4 di pomeriggio o una pasta alle undici di sera. Che poi dire “mangiare” è un eufemismo, dato che passano la metà del tempo a scattare fotografie da postare su Instagram.
In ogni caso poco mi importava, quello era il mio ultimo giorno al ristorante, avevo concluso in bellezza la stagione estiva e restava solamente da riscuotere la paga. 
Da li a poco sarei stata libera dalla puzza di fritto di mare.. e avrei sostituito il tutto con un impareggiabile camice bianco.
Non si sa per quale grazia divina, il ventidue di agosto, (ebbene si ricordo perfettamente la data essendo un giorno da rendere festività nazionale data l’impresa), ero riuscita ad ottenere il certificato di lingua coreana, con oltretutto un onesto 88/100 .
Neanche a dirlo, mi ero subito messa a cercare un nuovo lavoro. 
Se riesci a parlare coreano, in Corea, per quanto le tue sembianze siano prettamente occidentali, la percentuale di possibilità di ottenere un impiego semi-decente cresce vertiginosamente. Ed è qui che entra in gioco la seconda botta di culo della settimana: ha aperto una nuova farmacia a Gangnam, a circa 400 metri dal mio appartamento, e cercavano personale. Quando mi ero presentata per il colloquio, neanche a dirlo avevano subito storto il naso, MA :
-vedendo che ero in grado di parlare perfettamente la loro lingua natale
-capendo che tra quelli italiani e quelli coreani, ero stata in grado di memorizzare e associare più di un miliardo e mezzo di marchi di medicinali
- apprezzando la mia figura ( ricordo che gli asiatici hanno una specie di fetish per i volti occidentali bianchi )
Li avevo convinti per un periodo di prova, ed ero decisamente all’ottavo, nono, millesimo cielo.

Sento l’ormai tanto odiato tintinnio della campanella dell’ingresso del ristorante, che segnala l’ingresso di un cliente.
“Abbiate pietà di me vi prego, un’artrosi a confronto è meno dolorosa della stanchezza mentale che provo in questo momento” . Ecco tutto quello che ,in risposta ,riesco a pensare.
Faccio per alzarmi, non mi guardo nemmeno attorno, semplicemente inizio a contare i soldi alla cassa, preparandomi a chiuderla, sperando che Kyung Mi, la mia odiatissima collega stangona, riceva il cliente che, per esasperazione, non ho ancora guardato in volto.

“Mi perdoni signorina, posso chiedere a lei?” Chiede una voce profonda, che però non mi è totalmente nuova. 
Quella stronza di Kyung Min sicuramente se l’era bella che squagliata, dato che le piaceva tantissimo non rispettare gli orari di lavoro, e appiopparmi sempre la chiusura.
“ Duecentomila, Trecentomila, Quattrocentomila.. aspetti solo un secondo, che se perdo il conto dell’incasso è la fine, e  mi toccherebbe ricominciare da capo “rispondo senza alzare lo sguardo.
“ Guardi che in ogni caso dovrebbe aggiungere i miei soldi in cassa, tanto vale che smette“. Adesso però sta cominciando a darmi sui nervi.
Lo so, il cliente ha sempre ragione, ma le mie condizioni mentali e fisiche in questo momento, sono semplicemente al limite della sopportazione se non si fosse capito.
Chiudo la cassa con vigore e tento di espirare.. “ Mantieni la calma Emilie “ tento in tutti i modi di ripetermi, ma..


Senta, in ogni caso, sono le undici di sera, e la cucina ha già chiuso, quindi qualsiasi cosa di cui lei abbia bisogno..”. Alzo gli occhi in quell’istante, intenta a terminare la frase, che incrocio lo sguardo del ragazzo davanti a me. 
Okay è uno scherzo del destino..

No aspetta, non ci credo ! La ragazza di Incheon! “ continua “ Sei tu vero? “
Stento ancora a realizzare. Attimo di panico.
“ Taehyung ! Mi ricordo di te! “ la mia voce quasi si strozza, più di un’ottava sopra al normale. 
Merda.
Già ho la testa in paranoia che ha cominciato a farsi trip mentali su cosa lui possa pensare della mia reazione.
 Perché mai mi sarei dovuta ricordare il nome di uno sconosciuto, presentatomi da una signora, anch’essa sconosciuta per quanto gentile, con cui, ciliegina sulla torta, ho parlato al massimo per tre minuti scarsi?

Era lui, il suoamico.. identico a quando lo avevo incontrato la prima volta, circa tre mesi fa. I capelli platinati si erano allungati di qualche dito, e aveva un’aria tremendamente sbattuta. Aveva già calato la mascherina, e adesso era la volta del cappuccio. Ma quanto era imbardato! Doveva forse nascondersi da qualche stalker psicopatica?

Il mondo è davvero piccolissimo! E mi hai riconosciuto subito! Cos’è nel frattempo sei diventata una fan?” Ride divertito, con gli occhi ormai a mezzaluna ed un sorriso magico.
“ Hai indubbiamente dei capelli fantastici, da fare invidia ad una principessa Disney davvero, ma al di fuori di questo, in cosa dovrei essere tua fan?”.
Noto un’ombra perplessa farsi spazio nell’espressione del ragazzo, che però si riprende nell’immediato, tornando a rispondermi :
-“Ma niente, lascia stare, era una battuta venuta male ahaha “ – “ Piuttosto dimmi un po’, posso pagare la torta da asporto che ho ordinato oggi pomeriggio oppure mi uccidi? “
-“ Ah, il tiramisù? L’ hai ordinato tu? Sai non è che si possa proprio definire torta in Italia “
-“ Com’è che si pronuncia? Tilami..che? “ 
ecco un’altra risata contagiosa “Suppongo tu sia italiana quindi! Beh mi complimento per come parli coreano allora! Davvero credo sia invidiabile per qualsiasi straniero ! “
Ecco che comincio ad arrossire, ma ti vuoi riprendere Emilie?
“ G-g-razie”stringendomi nelle spalle. 
Torno qualche secondo dopo con il dessert in mano. 
:“ Ho controllato, ci sono impressi degli auguri con la crema di caffè per un certo Kookie, è il tuo uomo? ”
“E’ esattamente il nostro uomo ! Lo stesso a cui l’altra volta, sempre con il caffè, hai fatto una doccia! “ 
Stavolta si stava sbudellando dalle risate “ Sei davvero la mia eroina… ehm? “. 
“ Emilie ! Mi chiamo Emilie “. Dico decisa.
L’imbarazzo era andato a farsi fottere.
“ Kim Taehyung!” – “ Niente male, solo tre mesi per una presentazione ufficiale !”
Ecco che si scoppia a ridere un’altra volta. 
“ Almeno ne abbiamo avuta una !” .

Mi sbrigo a dargli il resto goffamente, mentre mi ricordo di controllare l’ora.
Strabuzzo gli occhi realizzando che ,sì , ho solamente un ritardo di mezz’ora, niente male.
“ Scommetto che hai un appuntamento “ sussurra il biondo davanti a me.
“ Come fai a saperlo? Cioè “ appuntamento “ è un parolone in ogni caso “.
Taehyung mi risponde con un celere segno, indicando Dong Sun che bussava sul vetro dell’ingresso per farsi notare. 
Eccolo il mio pseudo fidanzato barraattore barra punto interrogativo grande quanto una casa. Da quando lo avevo conosciuto, c’era subito stato del feeling che mi aveva portato a frequentarlo. Asiatico, impeccabile, spontaneo, addirittura divertente, per non parlare del fatto che aveva due spalle così larghe, che gliele avrebbe invidate anche la serie A di pallanuoto americana. Il problema di una psicolabile mente contorta come la mia però era uno solo, tanto stupido quanto reale, ovvero che per meera stato troppo facile, non avevo fatto alcuno sforzo. Come se tutto fosse già pronto e non conquistabile. 
La cosa peggiore però era un’altra, ovvero il fatto che lui non mi tenesse testa
Ed io ho sempre avuto bisogno di un ragazzo con le contropalle al mio fianco, che sia in grado di mandarmi a quel paese quando ce n’è bisogno, e non che scondinzoli tutto il tempo intorno a me accontentando ogni mia pretesa. Insomma si sono masochista.

Allora Emilie“ dice scandendo il mio nome :“ Ti lascio andare a divertire. Se non fossi stata impegnata ti avrei chiesto di unirti a noi. E’ un peccato. Ma tanto ormai so dove trovarti “ accenna un’occhiolino , e se ne va con un inchino teatrale sventolando poi la mano come un bambino piccolo. Adorabile.

Quale sorta di stregoneria è mai questa? Ma soprattutto perché ho appena reincontrato il suo amico proprio quando la mia sognante fantasia aveva lasciato il posto all’autoconvincimento? 
Sono passati mesi, e realmente cominciavo a pensarci meno, anzi nelle ultime settimane presa dagli impegni com’ero, già era tanto che trovassi del tempo per me stessa, o per Dong Sun.
Mi sentivo come se un masso gigantesco minacciasse di cadermi addosso.
Era una sensazione , intoccabile ma presente.
A pelle mi sentivo incompleta e avevo bisogno di quel masso per completarmi, mettiamola così. Avevo bisogno di quel qualcosache mi cadesse addosso. 

Finalmente ARIA.
La brezza Seouliana mi attraversa, e con essa un’inspiegabile felicità mi invade.
Chiudo la porta del ristorante dietro di me a chiave, per l’ultima volta. L’indomani sarei passata solamente per restituire la copia e prendere i soldi che mi spettavano.
Non sarei più tornata in quel posto.

“Ciao scemo” 
 dico saltellando verso Dong Sun..
“ Buonasera Bae “ risponde lui con tono molto più stupido del solito, ma incredibilmente dolce.
Cavolo sei venuta in bici?”
“Si in realtà, non mi andava di prendere la metro, sono le ultime giornate in cui posso usarla prima dell’autunno “
“ Quindi puoi lasciarla qua e permettermi di  riaccompagnarti in macchina? Tanto domani devi ripassarci”
“ Certo, nessun problema “.


Dopo questo breve dialogo che ebbi con lui, nella mia testa c’erano solamente tre pensieri:

1. Come fosse possibile uscire con qualcuno che non amasse andare in bicicletta di sera. Quelle sere in cui ti tieni forte dietro di lui, lo abbracci e senti il suo profumo, dalle narici direttamente in circolo. Mentre solo le luci dei lampioni ti sfrecciano affianco sbiadite, ma tu non le vedi perché sei impegnata a stringerlo ad occhi chiusi.

2. Non lavorando più lì come diavolo avrebbe fatto a trovarmi?
 
3. Cosa mi dice che lui possa anche solo provare un quarto di quello che provo io?
 



01/09/16

POVJUNGKOOK

YYYAAAAH koooooookie “. Qualcuno dalla voce molto simile a quella di Park Jimin sta ululando dietro la porta di camera mia.
Nessuna risposta dal sottoscritto ovviamente.

“ Guarda che so benissimo che sei sveglio “ – “ Capisco che sei un poppante però sono ancora le undici di sera “.
 “ Va bene rompiballe entra, stavo per fare una diretta su Vlive “
Quel testone, non fece nemmeno in tempo ad ascoltare il mio invito, che aveva già spalancato la porta, buttandomisi addosso di peso, seguito da quelle piume di Hoseok, Jin, e Namjoon.

“ yyyyyaaaaaaah ! Okay che mi alleno spesso ma chiunque soccomberebbe così “ riesco a dire soffocante. Sembrano magri dolci e carini, ma questi farabutti pesano quintalate posso assicurarvelo.
Sento le mani di Hoseok scompigliarmi i capelli e sbattermi la faccia contro il tappeto, seguito da un Namjoon appollaiato in cima sopra Jin, a mo’ di re sul suo trono.
Dimenarsi non serviva a niente.
yah ragazzi sto soffocando davvero “non mentivo.
Fu a quel punto che esordisce un comodo Yoongi appoggiato alla colonna della porta 
“ Forza ragazzi montate giù, alla fine dobbiamo tenercelo in salute il diciannovenne “
 

Solo in quel momento tra schiamazzi animaleschi e grida isteriche decisero di lasciarmi respirare nuovamente a pieni polmoni.. Stavo per lamentarmi quando le luci in camera si spensero di colpo..
“ Ma che cavolo, un altro blackout no vi prego.. l’ultima volta Jin ha speso due ore a cercare per tutta casa una torcia mai esistita “. 
Non ero in grado di vedere nessuno, ma solo di percepire il coro delle risate dei miei hyung unirsi, Jin lamentarsi, per poi fluire tutti insieme in un: 
“ Tanti auguri a te, tanti auguri a teeee, tanti auguri al nostro Maknaeee, tanti auguri a teeeee“. 

“ Ragazzi non dovevate veramente” – nessuno lo sapeva ma ero sensibile alle dimostrazione di affetto dei miei hyung, ovverodella mia famiglia– 
“ Vi abbraccerei e vi ringrazierei se solo fossi in grado di vedervi”
“ Porca miseria Taehyung ti vuoi muovere? Stai rovinando tutto “ 
sento Namjoon gridare e spintonare qualcuno che a detta mia fosse Hoseok data la risata frastornante.
“ La prossima volta caro Leader potresti anche muovere le chiappe e mobilitarti tu sai?” dice Tae comparendo sull’uscio della stanza. 
La mia vista si stava riassestando, riuscivo a scorgere i visi debolmente illuminati dei miei compagni grazie alle candeline accese sulla torta che il biondo teneva in mano.
“ Yah non ci credo, ma voi siete assurdi ragazzi, grazie davvero“. 
Avevo gli occhi lucidi, ma nessuno era in grado di accorgersene.
Mi incitano a spegnere le candeline , così obbedisco.
Fu un attimo che tutti si misero ad applaudire teatralmente, mentre Hoseok mi continuava a battere delle pacche sulle spalle e Yoongi si apprestava a riaccendere le luci.
“ Kookie non ti sarai mica commosso? Ma quanto sei tenero “ Strilla Hoseok con un aegyo ai massimi livelli.
“ C-c-osa dici, , ho gli occhi sensibili per i cambi repentini della luce, tutto qua “.

Dopo esserci strafogati in meno di quindici minuti una torta di dimensioni eclatanti, ci allunghiamo sul divano, totalmente distrutti dopo l’ennesima giornata di preparazione per il comeback imminente.
Il nostro regime alimentare doveva essere rigorosamente controllato, ma quando uno di noi festeggiava, mandavamo il tutto altrettanto rigorosamente a farsi benedire, magiando a dismisura qualsiasi cosa ci capitasse sotto mano, non sapendo quando ci sarebbe potuta ricapitare l’occasione.

A proposito come mai questa torta bizzarra? Non per essere il guastafeste di turno, ma ogni anno da quando ci conosciamo mi rifilate la torta alla panna e fragole”  realizzo su due piedi.

“ Ah non puoi capire, ho mandato Tae a prenderla nel ristorante italiano all’angolo” risponde prontamente Jin -“ Fanno dei piatti epici, me lo ha fatto conoscere Min Sun” 

“ Quella ragazza se ne intende, niente da ridire, hai decisamente trovato la donna perfetta “ 
 fa per annuire Namjoon, seguito prontamente da tutti gli altri.

“ A proposito del ristorante Kookie.. magari domani mattina facciamo due chiacchiere“  lo sguardo di Tae incontra il mio, inchiodandomi.
Ha un’espressione veramente strana in volto, una di quelle poco decifrabili ed abbastanza allarmante..
Lo continuo a guardare incuriosito, questa volta non ho la più pallida idea di cosa possa passargli per la testa. Forse vuole raccontarmi di una delle sue figure di merda epocali con qualche cameriera, sarebbe un classico.
“ ALLOOOOORA Jungkook “ si appresta ad interrompere Namjoon 
-“ So che hai già ricevuto i regali da parte degli altri, ma ho un extra speciale da parte mia e di Jin” – “ Ti avverto però, in caso decidessi di ammazzare qualcuno, l’idea è stata sua hahaha“. 
I due pazzoidi si scambiano uno sguardo complice e cominciano a ridere di sottecchi, mentre la mano di Jin mi allunga un piccolo pacchetto argentato.
Cosa diavolo avete combinato “. 
C’è solo una cosa più terrificante di Yoongi sveglio alle sei del mattino, e senza ombra di dubbio sono Jin e Namjoon insieme. Veramente, hanno due teste malate anche se all’apparenza può non sembrare, ma soprattutto: sono dei pervertiti cronici .
Velocemente scarto il regalo, per poi pentirmi amaramente due secondi dopo di averlo fatto, inutile dire che sentivo il sangue pomparmi nelle guance a dismisura, ero paonazzo.
Mi ritrovo tra le mani una scatola deluxe di preservativi, con all’interno ogni tipo di aroma possibile immaginabile, dalla fragola, all’ananas, dalla ciliegia, alla menta.. incredibilmente imbarazzante.
Tra gli hyung si alza una risata isterica insormontabile, prima tra tutte quella di Hoseok che si stava sbellicando a terra da tre minuti buoni, probabilmente solamente guardando la mia espressione.
Sanno benissimo di quanto io tenda a non rivelare molto della mia vita privata, e sanno quanto il tutto mi metta estramemente a disagio. Non sono mai stato tipo da sbandierare una relazione, e non penso di  diventarlo in futuro. Non perché non riesca a parlarne o perché mi vergogni particolarmente, ma perché sono fatti miei.
 Voglio un bene dell’anima ai ragazzi, ma in questo ho ancora qualche difficoltà anche con loro, ad eccezione di Taehyung che mi conosce come le sue tasche.
Devo ammettere di aver fatto qualche passo avanti il mese scorso, rivelando loro per sbaglio di..
Seoyun credo se lo meriti Kookie “ implode Jimin accasciandosi su Tae che inevitabilmente scoppia a ridere alla vista dell’amico intento a stuzzicarmi.
Perfetto, questa volta lo picchio, ho deciso.
Ragazzi siete da galera, apprezzo il gesto ma.. capite quanto è rischioso per noi andare in farmacia DI PERSONA a prendere dei preservativi?” – “ Sarò pure un ragazzino ma ci arrivo perfino io, mi stupisco di voi “  faccio per cambiare discorso.
“ In realtà, conosciamo il proprietario, anzi la proprietaria “ dice soddisfatto Hoseok trotterellando verso di me. Ma che significa?
E’ di mia cugina Kookie, è riuscita finalmente ad aprire una sua farmacia, sempre qua vicino, alla terza traversa, direi che per un po’ non avremo di questi problemi “  conclude.
“Noona? Non ci credo! Fantastico! “ esclamo.
“ Sì , ci ha anche invitati all’inaugurazione questo weekend.. farle un po’ di pubblicità non ci costerebbe niente se non fosse che torniamo la mattina stessa da Macao”- “ In ogni caso, non sentitevi obbligati, venite se riuscite e se vi va, io saró la sabato sera “.


COMUNQUE Jungkook” riprende il discorso Namjoon “noi ti vogliamo bene, era solo un banale regalo che pensavamo potesse aiutarti a.. “
“ Yah basta così ti prego, la cosa sta diventando imbarazzante..“
mi sentivo le guance bollenti, e non davano segni di voler smettere di infuocarsi.
Ci si era messo anche Yoongi a sghignazzare, era forse una congiura?
Ok, ammesso e non concesso che fossi il più piccolo, anche io avevo avuto le mie storie, di durata più o meno breve è vero, e d’importanza opinabile, ma non ero comunque vergine dal punto di vista sessuale, quindi non capivo perché dovessero giocarci sopra così tanto, era quasi irritante.

Ma parlando di cose serie, con lei tutto bene? Insomma ti abbiamo visto tornare ancora più tardi del normale nell’ultimo mese “ chiede Hoseok che sembra improvvisamente rinsavito.. il solito pettegolo.

-“ Tutto nella norma, ci vediamo quado riusciamo, inutile dire che è difficile, ma si tira avanti “
-“ Comunque te l’appoggio, lei mi è sempre piaciuta, da quando ce l’avevi fatta conoscere quella volta all’accademia” 
aggiunge Jimin, mentre addenta un pezzo di pizza ultrafarcita, avanzata dalla cena.
-“ Non è male neanche secondo me, però se posso permettermi Kookie ..”-“ Credo sia troppo buona per te” decreta Yoongi
- “ Che intendi? “ chiedo.
-“ Ma semplicemente mi sono sempre immaginato affianco a te una donna con le palle. Cioè una di quelle che ti tira un po’ per i capelli e ti gestisce, non come mamma, ma come donna. Dai una di quelle che non si fanno mettere i piedi in testa. Poi lo sai meglio di me che sei uno che cerca la sfida continua, non servo io a ricordartelo “
Un coro di “ooooh” si alza in cucina, seguito da una serie di pacche sulle spalle del biondo che viene scherzosamente massacrato “Che c’è? ho detto solo quello che penso! “
-“ Ahaaha non ti preoccupare Suga, apprezzo sempre la tua opinione, lo sai” – “ Come sai altrettanto bene che ho bisogno di sbatterci la testa più o meno duecento volte prima.“
“ Come lecito che sia, e poi è solo il mio pensiero, mica legge, di stronzate qui se ne sparano anche troppe, vero Jimin?”. 
-“ Yaaaaah Hyung e io che centro?”


Yoongi, come sempre aveva centrato il punto. Mi convinco ogni giorno di più che sia il membro più perspicace tra tutti noi. 
Non perché ne abbia passate di più o per chissà quale motivo astruso, semplicemente perché è molto più empatico di altri ed un grande ascoltatore. Uno dei pochi con cui riesco a parlare liberamente dai complotti politici americani di cui non sappiamo una sega, ma su cui ci divertiamo a fantasticare, a come un camaleonte riesca effettivamente a cambiare colore nell’arco di un secondo. 
Più di una volta abbiamo passato interi pomeriggi a immaginare , semplicemente perché ci andava di condividere pensieri di qualsiasi tipo, capendoci alla perfezione, quindi non mi stupisce che abbia intuito anche questo.
Avevo incontrato Seoyun in un recente backstage televisivo, a luglio, dove lei era stata chiamata per una sostituzione improvvisa. Ero rimasto affascinato dalla sua bellezza , minuta, bianca come la porcellana, ma non solo ..era incredibilmente dolce e divertente, una bambolina.
Ho scoperto solo pochi giorni dopo che si trattasse della nipote del presentatore, e che frequentasse il primo anno alla mia stessa accademia professionale. Nonostante i suoi diciotto anni, era già parecchio conosciuta sui social come youtuber emergente.
Le nostre uscite erano casuali all’inizio, in sprazzi di tempo risicato e ad orari improponibili.. solo dopo con il passare del tempo abbiamo cominciato a ritagliare del tempo per noi in maniera più regolare, riuscendo ad incastrare i diversi impegni.
Sul fatto che mi piaccia, non ho praticamente alcun dubbio, però.. nelle ultime due settimane ho avuto strani pensieri, come se lei non fosse abbastanza, come se mi mancasse qualcosa.
 
Mi sento così cinico ad ammetterlo, ma al contempo quando stiamo insieme sto al settimo cielo, quindi come al solito nella mia vita, non riesco a venirne a capo. Credo di aver bisogno di tempo per ragionarci su, e fino ad allora vivrò alla giornata, unica soluzione possibile.

Toc Toc 

 “Kookie sei sveglio?” . E’ la voce di Tae a svegliarmi..

Più o meno, ero nel dormiveglia..dimmi pure hyung”

Volevo dirtelo stasera, perché pensavo che lo volessi sapere..” questa volta non mi guardava in faccia.

Mi stai facendo preoccupare Tae, cos’è successo?.

“L’ ho incontrata Jungkook.. al ristorante italiano, era lei “

“Lei chi?” –“ Parla chiaro Tae, mi stai mettendo ansia “

“ La ragazza dell’aeroporto Jungkook, quella che ti ha mandato in pappa il cervello qualche tempo fa, il suo nome è Emilie..”


Feci in tempo a realizzare le sue parole che il mio cuore aveva cominciato a dare da matto.
E’ questo che intendo quando dico che mi manca qualcosa con Seoyun. 
Non andai subito al ristorante solamente perché erano le due e mezza di notte, ma di una cosa ero certo: avrei ribaltato il mondo per trovarla.
E poi questa volta il destino sembrava sorridermi.


SPAZIOAUTRICE

Agnoaseòòòò J
Mi scuso per essermi assentata per tre giorni, ma nella mia normale routine quotidiana, gli esami ed il tirocinio mi rubano davvero troppo tempo, e mi riduco a scrivere la sera tardi pur di finire un capitolo ! Quindi ecco, le tempistiche per gli aggiornamenti, come vi avevo anticipato, potrebbero subire spesso dei ritardi! Ma la mia voglia di continuare questa storia non è scesa neanche un po’!
Avete viiiiisto, piano piano i capitoli iniziano a prendere il via, e vi assicuro che da qua in avanti sarà tutto in discesa! ( Un po’ meno per i nostri poveri protagonisti ahahaha )
Ma la Namjin??? Ahahahah vi giuro ho riso troppo per scrivere questo capitolo, soprattutto dal punto di vista di Jungkook.. i nostri soci qua sono davvero dei soggetti ahahah
Vi ringrazio ancora tutti! Le letture continuano ad aumentare, e sia che siate silenziosi o no, a me fa davvero piacere che la storia cominci a prendervi un po! Almeno me lo auguro! Non ve lo dico più di lasciarmi qualche commento per sapere cosa ne pensate, sapete benissimo che sarebbero più che graditi J
pps 2 : Ho appena notato una cosa ragazze, e ditemi che non è sconvolgente! Sono venuta a conoscenza solo ora del fatto che Kookie 4 ore fa ha fatto una cazzzzzzarola di diretta su Vlive!!! e io questo dannato capitolo l’ho pubblicato ieri sera! aspettate ve la rimembro per bene “ Non ti preoccupare stavo iniziando una diretta su VLIVE “ cit il mio dannatissimo personaggio JUNGKOOK.. Non per dire ma il feto fa una diretta ogni duemila anni e decide di farla proprio DOPO questo dannato capitolo? vabè scusate lo sclero, avevo bisogno di condividerlo con qualcuno ahahahah già che questa storia è tutta incentrata sul destino, ma così impazzisco 😂😂😂🙌🏻🙌🏻 assurdo vero? meglio che vado ora va, a presto genteeee :****

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Capitolo 6
*** Chapter 6 ***


Chapter 6

02/09/16


POVJUNGKOOK

Mai successo che riuscissi a svegliarmi alla prima delle tremila sveglie che metto solitamente la mattina. Sono balzato sul letto sgranando gli occhi, neanche avessi fatto un incubo.
Piuttosto non stavo più nella pelle, avevo l’adrenalina a mille, e il cuore non smetteva di martellarmi in petto. 

Oggi era quel giorno.
 
L’avrei finalmente incontrata di nuovo.
 

O almeno ci speravo, data la mancanza di tempismo che sembrava essere una costante nella mia vita.
Non avevo dormito molto bene quella notte, anzi a dire la verità da quando Tae mi aveva detto del fortuito incontro, non ero riuscito a prendere sonno fino alle cinque del mattino, troppo impegnato a fantasticare su di lei, sforzandomi di ricordare i particolari del suo viso, e quelle dannate fossette che qualche mese prima mi avevano mandato fuori di testa. 
Con una rapida ricerca su internet avevo trovato gli orari di apertura, scoprendo che il ristorante italiano dove lavorava la ragazza, servisse anche le colazioni.
Così , con ben dieci ore di sonno arretrato decisi di prepararmi il più velocemente possibile, sperando che l’ansia diminuisse.
Sono sceso in cucina ad una velocità inaudita che neanche un centrometrista, scaraventandomi sul pacco di riso precotto abbandonato sul bancone da qualcuno degli altri.

Buongiorno Kookie, come mai così mattiniero? Sono a malapena le sette del mattino,  “ – “ Vederti in piedi quando il volo è alle 15.00, implica un evento più unico che raro, anzi un’utopia  “ sbiascica Jin con un lessico a malapena comprensibile, stiracchiandosi ancora con gli occhi semichiusi.

“ Se me lo avessero chiesto avrei scommesso sul fatto di incontrare Cameron Diaz sotto casa piuttosto“ scherza Namjoon, appollaiato sul divano.

“ Devo controllare una cosa, esco e torno “ mi limito a dire.

“ Ma che diavolo? Se non te ne fossi accorto sei ancora in mutande, e hai dei capelli discutibili “  Scherza Jin.

“ Merda, non ci sto capendo più niente stamattina, a proposito a che ora dobbiamo essere ad Incheon? Ho già preparato la valigia “

“ Partiamo alle 10, vedi di tornare in tempo dai tuoi incontri segreti, e non dare nell’occhio “ 
esordisce Jin, lanciandomi uno dei suoi famosi baci teatrali.

“ Ricevuto, volo. “

Faccio in tempo a vestirmi, darmi una sciacquata e a prendere la mascherina, che ho già chiuso il portone di casa.




POVNAMJOON/JIN

Nel frattempo dentro l’appartamento dei ragazzi :

NAMJOON : “ Non ti è sembrato un tantino esagitato? “

JIN : “ Decisamente “ – “ E se non sbaglio Seoyun è in Giappone per un servizio “

NAMJOON : “ Può essere che… “

JIN : “ Dici ? Mi sembra a dir poco impossibile.. “

NAMJOON : “ Nah, non può essere infatti, Kookie non è quel tipo di persona “

JIN : “ Aspettiamo e vediamo, tanto glielo leggeremo in faccia in caso “

NAMJOON : “ Concordo“ – “ Mi passi il latte?”



JUNGKOOKPOV

Mi sono letteralmente scapicollato all’esterno del ristorante, trovato senza troppe difficoltà, data la vicinanza con il nostro appartamento.
Non ci stavo credendo, di tutti i posti in cui potesse andare a lavorare, proprio qui affianco? Voglio dire Seoul è una metropoli di dimensioni enormi.. sono sempre più convinto che qualcuno lassù si stia incredibilmente divertendo a farmi impazzire.
Mi soffermo per qualche secondo fuori dall’ingresso, titubante. Inutile dire che sto sudando di brutto.. ho la tachicardia a mille, peggio di quando finisco di ballare una qualsiasi delle nostre coreografie più movimentate. 

“ Jungkook, sei un uomo per la miseria, riprendi il controllo di te stesso, cazzo. E’ solo una ragazza. “ Tento di autoconvincermi. Ovviamente invano.

Inspiro profondamente, e a testa bassa decido di entrare, tentando di non destare troppa attenzione. Per mia fortuna alle sette e mezzo della mattina, il posto è quasi totalmente desolato, se non fosse per una coppietta di anziani intenta a sorseggiare spremuta e sfogliare le notizie del giorno.
Mi avvicino lentamente al bancone, dando un’occhiata veloce dietro di esso.
Nulla di nulla.
Solo dopo qualche minuto passato a tamburellare con le dite sul bancone, una ragazza forse addirittura più alta di me, fa capolino dalla porta della cucina dicendomi:

“ Buongiorno! Scusi l’attesa, ma non siamo abituati ad avere clienti così presto di mattina.. cosa posso fare per lei? “. Noto uno sguardo indagatore sul suo viso. Che mi abbia riconosciuto? 

“ Salve. Si guardi in realtà sono qui semplicemente per incontrare una persona...”-  abbasso lo sguardo imbarazzato. “Beh si ecco.. speravo di avere fortuna e di incontrarla durante il suo orario di lavoro “. 
Ecco ci risiamo, guance a fuoco e atteggiamento da mezzacalzetta “mood on”.
Voglio dire incontro miliardi di ragazze ogni giorno, mi fermo a fare foto con loro, a firmare autografi, e quando si tratta di chiedere di Emilie mi si annebbia tutto?
Ho sorriso senza pensarci solo sentendo il suo nome rimbombare dentro la mia testa.
Sono rovinato.

La ragazza davanti a me continua a fissarmi, leggermente stupita.. anzi per dirla tutta, sembra quasi mi stia scannerizzando. 
Non ci posso credere, sto parlando con Jungkook dei BTS. E’ vero Oppa? “ dice non stando più nella pelle, e regalandomi un sorriso entusiasta.

Non credo che Oppa sia il termine adatto, ma si ecco, sono io..” dico ricambiando il sorriso. Lo sapevo, aveva uno sguardo troppo attento. E poi Oppa che? Avrà cinque anni più di me..

 “ Ti pregherei gentilmente di aiutarmi, potresti farmi un favore? “

“ Certo oppa! Tutto quello che desideri, sono una vostra grandissima fan! “ 
dice lei sporgendosi verso di me.. troppo vicino per i miei gusti.

“ Ah davvero ? Ne sono felice “ –le rispondo tirandomi leggermente indietro per aumentare le distanze- “ Oltretutto, beh vedi, se potessi tenere per te il fatto che io sia venuto qui a chiederti informazioni.. non sarebbe male ” ammetto con tono tenero, sbattendo gli occhi, come un bambino davanti ad un lecca lecca.
Okay non dovrei sfruttare la mia nomea, o la semplice autostima che è andata via via crescendo negli ultimi anni per estorcere le informazioni personali di una ragazza.
Sono conscio di essere una persona orribile, e di poter passare da cinico, ma non ho intenzione di mandare all’aria la mia carriera..è necessario che mi tuteli in qualche modo, e se l’unica via possibile è l’aegyo, aegyo sia. 
Sono capace di risultare più tenero di un qualsiasi Taehyung vestito da biancaneve se mi impegno, ma con il triplo dello sforzo e di disagio interno, questo è sicuro.

“ Ommioddio certo Oppa, te lo prometto ! “.
 
La vedo sciogliersi totalmente dietro al bancone, coprendosi il volto con le mani per l’emozione.

“ In realtà.. beh ecco.. sono un amico di infanzia di Emilie “ – mento spudoratamente “So che è tornata da poco in Corea e volevo farle una sorpresa..” – “ Mi chiedevo quando fosse possibile trovarla “

Suona malissimo come storia, ma sicuramente è meglio di “ dimmi dove si trova la ragazza occidentale che mi ha stregato in meno di tre minuti, per favore “ penso.

“ Emilie? Davvero la conosci Oppa?“ – “ Non sapevo fosse già venuta in Corea prima..” 

Appunto : Merda, merda, merda.

“ E poi conosce Jungkook dei Bts e non mi ha detto niente quella str.. “ 
la sento quasi sussurrare per poi fermarsi
“ In ogni caso la nostra amata Emilie non lavora più qui, che peccato “
aggiunge, iniziando quasi a sogghignare. Facile dedurre che le due non andassero troppo d’accordo.

MA POI COME DIAVOLO E’ POSSIBILE?
Adesso ho la certezza assoluta del fatto che qualcuno lassù ci sia, e che oltretutto sia anche un beffeggiatore di gran classe, il quale passatempo preferito è “ esasperiamo la vita di Jeon Jungkook, si proprio quello lì con il sorriso da coniglio”.

Cerco di riprendere velocemente il controllo di me stesso, senza mostrare con troppa evidenza la delusione che mi sta assalendo.
Tanto vale giocarsi l’ultima carta, tanto non ho più nulla da perdere.

Saresti così gentile da dirmi come posso rintracciarla? Ha cambiato numero e dei nostri vecchi amici in comune nessuno l’ha più rivista da quel tempo “. Incalzo.
Veramente credo che un traditore seriale davanti ad una moglie pluricornificata non riesca a mentire così bene.

Sto rischiando veramente grosso.. ed il bello è che non mi interessa.

Scusami Oppa, ma i dati personali dei dipendenti non possono essere divulgati per nessuna ragione “ – “ Spero tu possa perdonarmi, ma rischio il posto di lavoro, non posso proprio.. “

Mi sta crollando il mondo addosso in questo momento. Non ho la più pallida idea di cos’altro fare. La giornata di oggi e probabilmente parecchie di quelle a seguire sono appena state mandate a puttane, così in un batter d’occhio.

“ Ti ringrazio comunque per l’aiuto, sei stata davvero molto gentile “ – “ Devo scappare ora “ .
Le rivolgo un sorriso fugace per ringraziarla, e faccio per girare i tacchi quando..

Oppa aspetta ! “ 
Questo dannatissimo OPPA che continua a ripetere, ha cominciato a riecheggiarmi fastidiosamente nel cervello, contribuendo a peggiorare il mio umore.

“ Posso almeno chiederti una foto insieme ? “

Jungkook decide di accontentare la ragazza e di uscire fuori dal ristorante in fretta, prima di restare incastrato in chiacchiere scomode, di cui sinceramente, in quel momento poteva fare a meno. Strascicava il corpo verso l’appartamento, calciando qualsiasi cosa gli capitasse sotto tiro.. pacchetti di sigarette, lattine, cartacce. Vedendolo da fuori poteva tranquillamente passare per una sorta di teenager disagiato in post-sbronza.
Nella realtà dei fatti era infuriato, ma soprattutto deluso.. un mix di sensazioni tutt’altro che positive che lo avrebbero accompagnato per tutto il viaggio a venire..



07/09/16

POVEMILIE

Mi sono tirata a lucido oggi. 
Rare, anzi rarissime le occasioni in cui scelgo di osare con una gonna, figuriamoci con un vestito, motivo per cui non mi stupirei se uscissi e mi ritrovassi incastrata in una bufera di neve con la bellezza di 25 gradi.
Essendo una semplice inaugurazione, il pizzo mi era sembrato troppo audace, il vedo non vedo bannato nell’arco di un nanosecondo, ed il raso, beh non lo avevo neanche preso in considerazione ad essere sincera, mi è sempre sembrato di un pacchiano terrificante.
Classica e scontata come i broccoli alla Conad, ho optato per un’impenetrabile tubino nero, nessuna porzione di pelle troppo in vista, tutti i vari ed eventuali tatuaggi sigillati al di sotto, scollatura accettabile anche per i coreani più critici e conservatori. Dovrei essere a posto.
Unica variabile su cui mi ero attentamente soffermata, era stata la lunghezza del vestito. Ecco insomma, stento ancora a capacitarmi di come le ragazze qui scambino gonne e pantaloncini per “ pezzi di indumenti rasognocca“, perché non possono seriamente essere classificati come vestiti. Le gambe lunghe sono in evidenza, quello sì, con tanto di inestinguibile tinta lattea, ma 
in confronto alle coreane medie, credo di poter passare quasi inosservata, per cui bando alle seghe mentali, sono già in ritardo. 

Emozionata ed in visibilio già di suo, Emilie raggiunge l’ingresso del suo nuovo ed attesissimo posto di lavoro col fiatone, ottimo modo per presentarsi. Non sarebbe stato da lei il contrario.
Inizia a farsi largo tra la folla educatamente, sbirciando di sottecchi i vari volti dei presenti, in cerca della titolare incontrata pochi giorni prima al colloquio, una ragazza che a dire il vero avrà avuto pochi anni più di lei, e che sprizzava determinazione da tutti i pori già dal loro primo incontro. Una che sapeva il fatto suo insomma, e con la quale, a detta di Emilie,  c’era stata da subito grande intesa.

La castana infatti era da sempre stata incline ad affezionarsi a persone forti, indipendenti, che fossero in grado di spintonarla e scrollarla un po’, dando imput diversi alla sua vita.
Motivo per cui spesso e volentieri si era prese delle batoste degne di nota, specialmente da parte di uomini più grandi lei, a volte anche sposati, che si ostinava a ricercare e a frequentare, convinta della loro maturità, della loro capacità di infonderle sicurezza. 
Tutti buchi nell’acqua ovviamente. 
L’idea di poter anche solo frequentare qualcuno di più piccolo, era non solo lontanissima, ma folle, e mai presa in considerazione da parte della giovane.

-“ Emilie! Che piacere vederti! Sei arrivata alla fine ! “ – E’ la titolare ad accogliermi, con un abbraccio inaspettato.

-“ Ah-a si ! S-s-alve direttrice, sono venuta appena ho potuto! “ 

-“ Sono così felice che tu ce l’abbia fatta! Questo posto è un covo di mummie! Io te e le Army siamo le uniche sotto la trentina qui, ci credi ? “ 
dice con tono fintamente oltraggiato, che mi fa scoppiare a ridere nell’immediato.

Quindi realmente la proprietaria aveva circa la mia età! Una delle notizie più belle della giornata. Pensare che non avrei condiviso infinite ore e spazi con qualche titolare all’antica, e mentalmente poco aperta, mi aveva riscaldato il cuore. In più è così genuina, gentile nei modi, ma allo stesso tempo chiassosa. Mi da l’idea una di quelle donne che non si vergogna di niente, che ti dice le cose come stanno in faccia, senza troppi giochini di parole.
Ma può una ragazza così determinata, essere al contempo così scherzosa? La facilità con la quale era riuscita a mettermi a mio agio, anche il giorno del colloquio, era disarmante. Passava da momenti di serietà e compostezza, a sprazzi di euforia palpabile, che volente o nolente ti contagiano, migliorandoti la giornata.


“ Per prima cosa volevo dirti che non dovrai rivolgerti a me come un superiore o simile.. Ho sempre detestato l’etica formale della società coreana. Per di più abbiamo quasi la stessa età, quindi essere una semplice Eonni andrà più che bene, non sentirti mai in difficoltà con me, e chiedi pure, anche in continuazione! L’importante è formare una squadra, ad aiutarsi nel mestiere, del resto poco mi importa “. Per l’appunto, una che va diretta al sodo. Conclude facendomi l’occhiolino e allungandomi una mano sulla spalla, a mo’ di conforto. Difficile anche solo immaginare che non fosse sincera.
Questa ragazza è davvero una bomba ad orologeria! 

D’accordo..ehm s-s-unbaenim? “ mi affretto a chiederle.

“ Perfetto ragazza! Così ci siamo! Adesso lasciamo da parte questa palla terrificante dei formalismi, e dimmi cosa bevi! Vado a prenderti qualcosa “. Mi rivolge un sorriso esuberante, probabilmente era già alticcia da un po’ a giudicare dalle guance rosse e gli occhi ormai scomparsi nell’espressione esaltata.

“ Prendo un analcolico qualsiasi Sunbaenim, non sono famosa per reggere l’alcool a dire il vero”

“ Facciamo così, da oggi chiamami solo Iseul d’accordo? Vado e torno”. 


Ci mise poco a scomparire nell’ammasso di gente ci che circondava.. l’ultima cosa che vidi furono uomini di tutte le età che continuavano a fermarla congratulandosi con lei, sfiorandole le mani.. sembravano quasi delle avances, che lei abilmente rifiutava, distribuendo sorrisi imbarazzati come una vera e propria dama di corte. Si vedeva che ci sapeva fare con la gente e che piaceva, una di quelle con il fascino innato,  che non poteva che stare benissimo dietro ad un bancone a dispensare consigli e premure.

I minuti continuano a passare, ma di Iseul nessuna traccia. Probabilmente con la parlantina che si ritrova, si era fermata a fare due chiacchiere con qualche collega o amico.
Colgo l’occasione per avvicinarmi all’enorme vetrata che mi si pone davanti.. l’estetica di questo posto è davvero incredibile, e piacevolmente all’avanguardia. I ripiani dei medicinali, le pareti, gli scaffali.. il tutto è stato decorato da un’occhio abile, con grande gusto estetico. Ogni cosa sembra disposta nella maniera più geometrica possibile, creando un’atmosfera armonica, che zampilla qua e là in diverse sfumature di verde acqua.
Resto imbambolata a fissare per svariati minuti i fiocchi inaugurativi appesi alle pareti, disegnando inconsciamente cerchi concentrici con la punta del piede, e le mani intrecciate dietro la schiena, neanche fossi ad una mostra…totalmente assopita nei miei pensieri, quando schiamazzi e strepiti confusionari iniziano ad invadere il posto, riportandomi alla realtà.
Il mio sguardo volge ripetutamente all’ingresso, balzando velocemente da una testa all’altra, cercando di capire a cosa fosse dovuto tutto quel casino assordante. C’erano davvero tante ragazzine appiccicate ai vetri dell’ingresso, che si strattonavo l’un l’altra, accalcandosi sempre di più, e gesticolando con foglietti e penne come scimmie impazzite. 

Ma che diavolo sta succedendo? Quindi erano queste le cosiddette “ Army” a cui si riferiva Iseul? Ma poi perché continuano ad urlare? Aiuto, sembra quasi che le loro voci mi stiano trapanando il cervello da quanto scalpitano, ma non inspirano aria nei polmoni? Sono umane?

Fu solo in quel momento che aguzzando ancora di più lo sguardo Emilie notò entrare una sfilza di ragazzi all’interno. Avevano le capigliature più strane in testa, dai colori altrettanto opinabili, orecchini pendenti a dismisura e strani berretti piercingati .
Okay, non ci sto capendo più niente. 
Solo poco dopo, la scimmietta battente i piatti all’interno del cervello di Emilie, realizza che quelli non erano ragazzi qualunque. 
Si avvicinò il minimo indispensabile per riuscire a distinguere i tratti dei loro volti, schiacciata da una mandria di ragazzine che piano piano venivano risucchiate all’esterno da uomini enormi ed inquietanti, che lanciavano occhiate cagnesche alle povere malcapitate, totalmente vestiti di nero neanche fossero mere imitazioni dei cupi mietitori.
Era riuscita a contare sei ragazzi, anche se il termine “ragazzo” era veramente un insulto se riferito a loro. 
Sembravano usciti fuori direttamente da riviste di alta moda. 
I look stravaganti e tipicamente orientali gli si addicevano perfettamente, disegnandoli come angeli scesi in terra. Elargivano sorrisi ovunque, e le loro risate riecheggiavano cristalline.. sembravano in grado di stregare le persone che li circondavano, di qualsiasi età essi fossero, suscitando invidia da parte di qualsiasi soggetto di sesso maschile presente. 
Emilie non era di certo immune al loro fascino, tant’è che si incantò per l’ennesima volta in quella giornata, soffermandosi sulle labbra di alcuni, sugli zigomi di altri e su… 

“MA QUELLO E’ TAEHYUNG?” La mente della giovane esordisce in un lampo di lucidità improvviso.

Allora : sono ancora troppo giovane per avere allucinazioni visive, ma quello sembra veramente il ragazzo che ho reicontrato qualche giorno fa al ristorante. Deve essere lui. Altrimenti potrei prendere in considerazione l’idea di prenotare una visita oculistica.
Decido di avvicinarmi ancora, ignorando le quantità inaudita di pistoni , fino a ritrovarmi a un metro da quegli spettacolari esseri dalle sembianze umane.
La folla continua ad essere smaltita prontamente dagli uomini dell’ingresso, che sono arrivati a formare quasi una barriera impenetrabile attorno ai ragazzi.

“ Oh Emilie cara ! “ sento la voce di Iseul rimbombarmi nelle orecchie, reclamando la mia presenza e allungandomi un braccio per farmi avvicinare.
- “Vieni qua, devo assolutamente presentarti delle persone“ 
Solo in quel momento noto un “Okay” sussurrato da parte di uno dei bodyguard, in risposta ad un cenno di capo da parte della mia nuova titolare.
Con movenze decisamente più simili a quelle di un robot, mi appresto ad avvicinarmi, per poi vedere Iseul cingermi le spalle, intenta a mostrarmi quasi come un piccolo trofeo, di fronte a sei paia di occhi improvvisamente curiosi.

“ Ragazzi, vi presento la mia nuova dipendente, viene dall’Italia e si chiama Emilie “ – “ Cercate di fare i bravi e di non spaventarmela okay? “ aggiunge mostrando uno dei suoi sorrisi magnetici.

“ Non ti preoccupare, non mordiamo mica! Anche se immagino che tutto questo trambusto ti abbia scombussolata un po’, siamo persone normali, posso assicurartelo “ Si appresta a dire uno di loro, avvicinandosi e porgendomi la mano “ Io sono Kim Namjoon, piacere “ accompagnandosi di un sorriso straripante.

“ Finalmente ho il piacere di conoscere la presunta origine di tutto questo baccano!” rispondo con la tipica nonchalance di una ventenne imbarazzata, catapultata in una situazione tutt’altro che normale -“ Piacere mio, Emilie “.

Gli altri non fanno nemmeno a tempo ad avere una qualsiasi tipo di reazione, che sento di esser appena stata stritolata in un abbraccio caloroso, neanche a dirlo si tratta di Taehyung.

“ Yaaaaaah Noona! Ormai la frase “ non posso crederci” inizia a sembrarmi ripetitiva! “
In tutta risposta inizio a ridere sommessamente, non ci sta niente da fare, questo ragazzo mi fa scompisciare con poco, e trattenermi è impossibile. Quegli occhietti vispi, il sorriso sempre stampato in volto, e quella facce buffa che gli viene fuori nel momento in cui si emoziona troppo, lo rendono un antidepressivo vivente, toccasana per qualsiasi umore.

Sai che avevo seriamente pensato di esser diventata miope? Stavo laggiù infondo a fissarvi quando ti ho visto ! “

Fu un attimo che io e Tae ci ritrovammo saltellanti uno vicino all’altro, come due bambini esaltati per il nuovo episodio di Dragonball , instaurando un botta e risposta frenetico, neanche ci conoscessimo da anni.. 

Non per interrompere nulla alieno, ma esistiamo anche noi “esordisce dal nulla una testa rosea. A guardarlo meglio sembrava davvero una bambola travestita da umano. Okay così può sembrare un po’ macabro, ma le sue labbra erano così carnose, sicuramente aveva messo un lucida labbra o qualcosa di simile perché stavano lì a sbrilluccicare mentre si impegnava ad insultare l’amico. 
Piacere di conoscerti Emilie, io sono Park Jimin”.
Per un secondo il ragazzo davanti a me mi era sembrato così cavalleresco che rimasi sbigottita. Ma poco più tardi mi dovetti ricredere..
“ Yah marziano dove hai lasciato le buone maniere eh?” Insistette iniziando a lanciare degli scappellotti sulla nuca del biondo tutt’altro che teneri . “Senti chi parla, mi stai facendo male yaaaah ! “
“ Piacere mio “ riuscii a dire a stento, braccata dalle mie stesse risate, che ormai fluivano senza controllo.

Di li a poco, ebbi il piacere di conoscere l’intera combriccola, tra un rapido scambio di battute e un altro..dal tenebroso Min Yoongi, allo scalpitante Hoseok, che scoprii subito essere il cugino della mia briosa titolare, per finire con uno dei ragazzi ( a mio parere ), più belli che avessi mai visto, Seokjin, una specie di mamma chioccia esagitata in grado di impanicarsi con un nonnulla. Era riuscito a sobbalzare dallo spavento una miriade di volte in quei dieci minuti di conversazione, peggio della sottoscritta quando sceglie , masochisticamente sottolineerei , di guardare un horror. 

“ Ragazzi, quell’altro mi ha appena mandato un messaggio “ lo sento sussurrare “ E’ un caso perso veramente , è peggiorato ancora “. Tutti lo circondano espirando esasperati..

  Questa ci mancava.. pensavo scherzasse quando cercava di convincerci di essere immune a un qualsiasi tipo virus intestinale “ continua Jin - “ Non che ci abbia creduto ovviamente “.

Poche teorie al riguardo, è un caso perso “ decretò un serio Yoongi che al contempo si era perso a fissare un punto indiscriminato della stanza, ormai sempre meno affollata.

C’è qualcuno che non ho ancora avuto il piacere di conoscere?” esclamo intromettendomi, senza ormai troppi peli sulla lingua. 

Veramente non proprio “- 
E’ Tae a rispondermi questa volta, con un ghigno strano in volto..
Per un secondo mi era balenato in mente un pensiero strano, troppo recondito a dire il vero, che non ascoltai nemmeno, e su cui in realtà non feci nemmeno in tempo a concentrarmi, dato l’arrivo improvviso di Hoseok che si scapicollò verso di noi..

“ Ragazzi, abbiamo un problema” Parlava tutto d’un fiato, dire che avevo lo sguardo impanicato era un eufemismo -“Dovrete coprirmi con il PD-nim.. Iseul ha bevuto come una spugna, e sapete meglio di me di quanto non regga l’alcool.. per giunta siamo già in ritardo, quindi inventatevi qualcosa “. 

Neanche il tempo di sentire le proteste e gli sbuffi dei compari che si era già volatilizzato, cercando di nascondere la quasi totale perdita di coscienza della cugina. 
Quindi riassumendo :festa di inaugurazione della sua tanto ambita farmacia e la mia nuova titolare è già ubriaca persa.

“ Daje così“ Era l’unico pensiero sul quale la mia mente faceva appiglio, mentre al suo interno infinite balle di fieno, degne dei migliori film western ruzzolavano su e giù per un deserto immaginario, il quale doveva per forza di cose, rappresentare le aspettative che nutrivo nei confronti di questo lavoro, in questo preciso istante.
Ottimo inizio, sotto ogni punto di vista.

“ Come se non bastasse, leggete qua “
, questa volta era Namjoon a lamentarsi sfoderando lo schermo del cellulare:

Mittente :  goldenmonello

Messaggio: “Hyung sono serio, smettetela di ignorarmi, anche se sono solamente due linee di febbre la cosa sta diventando ingestibile, la testa mi gira, ho le vertigini, e vomito non è la terminologia esatta per descrivere quello che sto tirando fuori, perché ci sono mostri ben più inquietanti li dentro. PER CUI, ti pregherei,  gentilmente di portarmi delle medicine, prima di non essere più in grado di digitare nemmeno un messaggio a causa di morte improvvisa… oddio credo di non vederci più, hyung, io .. non, so se i tasti sono, giusti… csh isw fjdoefjodsaosojasjdasdaod

“ Possibile che sia così ritardato? “ conclude un Namjoon sempre più esasperato.

Si ma in ogni caso, non possiamo portargli niente, perderemmo troppo tempo. 
E considerando che siamo in ritardo perché ci siamo presentati ad un evento pubblico senza il consenso del capo, il rischio di trucidazione è triplicato rispetto al normale “ 
sospira Yoongi.

Nello scompenso generale, dove nessuno aveva la più pallida idea di che pesci pigliare, e di che iniziativa prendere, Tae decide di sparare una perla inaspettata:

“ Io una soluzione ce l’avrei, ma dovrete fidarmi di me..” -tutti lo guardarono interrogativi, immaginando che fosse un’altra delle cavolate del biondo – “ E di lei.. “  finì con l'indicarmi.

Fu in quel momento che persi circa un trilione di battiti, e per la seconda volta in quella giornata, mi ritrovai trapassata da cinque paia di occhi indiscreti.

“ I-i-i-o? Che, che centro io? Cosa dovrei fare ? “




SPAZIOAUTRICE

AGGGGNNNO’ carissime lettrici, anche se letto così sembra tutto eccetto che una parola coreana ma vabbè, perdonatemi è troppo tardi.
AAAAllora cosa dire ? Ho già iniziato a scrivere il capitolo successivo, presa da una sfilza di idee che NON POTETE CAPI’. Poi ho deciso di fermarmi per capire quali delle tante torture / sorprese potesse essere la migliore, e quindì niente, vi tocca aspettare un altro pochetto <3
Avete visto però? Manca davvero super pochissimo e potrete cominciare riti propiziatori degni di questo nome shippando a più non posso EMIKOOK EMIKOOOOK. Evabbè, sclero anche io raga dopo ore di studio, che ce volete fà : D
Per il reeeeeeesto niente, colgo l’occasione per ringraziare, oltre a tutti gli innumerevoli e costanti lettori silenziosi ( <3 ) ,tutte le personcine fantastiche che hanno speso un secondino per darmi la loro opinione nelle recensioni dei capitoli precedenti.
Partiamo in primis, con _MartyK_,  che poverina si sorbisce i miei complimenti diabetici accompagnati da scleri continui ad ogni aggiornamento della sua storia, (aimè marti perdonami ma AO’ E’ TROPPO BBBBELLA < 3 ), seguita dalle tenerissime e assidue lettrici Rae_In , Hurricainesonia e Seulmiin. Ve lo ridico qui ragazze, ogni riga che spendete per me e per il mio racconto, dicendomi ciò che ne pensate, apprezzando come scrivo e quello che succede nella storia, mi rende incredibilmente felice, e sempre più spronata a continuare
JE poi sclerate insieme a me, che faccio davvero tanta fatica trattenere LE FANGIRLATE nei racconti, quindi niente, vi adoro < 3 < 3

EEEniente ragazzuole, al prossimo aggiornamento, che avverrà molto prestissimissimo (spero).
Buonanotte :) 








 















 

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Capitolo 7
*** Chapter 7 ***


Chapter 7

07/09/16

POVJUNGKOOK

Continuo a gironzolare per l’appartamento, incapace di darmi pace, in preda ad attacchi di stomaco, se così vogliamo chiamarli ,non esattamente piacevoli.
Ogni tanto rincorro la tazza del bagno altrettanto incapace di trattenere il rigetto. 

E’ un’inferno.
 

Ho provato a scervellarmi, analizzando tutti i pasti ingeriti da qui a cinque giorni, in quel di  Macao, per capire se avessi mangiato qualcosa di potenzialmente ambiguo , ma niente. 
Ancora più frustrante. 
Questa volta avrei dovuto sorbirmi davvero tutte le prese in giro dei miei carissimi hyung a riguardo, dato che con loro ho sempre vantato un “insormontabile” sistema immunitario.

Un par di palle insuperabile. Fa schifo.

Penso di non essere mai stato così male in vita mia, e la cosa che mi da davvero sui nervi non è tanto il fatto di essere incappato nel tanto agoniato virus intestinale, quanto il fatto di non poterlo controllare.

Ho da sempre avuto problemi con il gestire situazioni che sono al di fuori della mia portata, sì insomma, con tutto ciò che non può essere concretamente comandato da me.
Mi stressa terribilmente, anzi ad essere sinceri mi fa quasi incazzare non avere il controllo su qualcosa.
Per carità, adesso l’esempio della malattia è banale, ma proprio perché parliamo di qualcosa di molto stupido , evidenzia meglio la mia incapacità di sopportareciò che non dipende da me.
Nei rapporti con gli amici, con il sesso opposto, con il lavoro, il tutto si fa ancora più complicato.
Mi sono sempre tenuto lontanto dalle promesse impossibili, o da patti che non potessi mantenere, proprio per lo stesso motivo.
E con le mie ex, ho sempre evitato di pronunciare le fatidiche frasi “ per sempre “ o “ credo di amarti “, non perché non lo volessi, ma perché fondamentalmente avevo paura.
Una dannata paura di perdere il controllo di me stesso. Motivo per cui spesso mi ritrovavo a combattere con ragazze quasi isteriche, che mi affibbiavano gli aggettivi più variegati dal “ cinico bastardo insensibile “ al “ menefreghista, macchina da sesso, ti importa solo di quello “.
Ammetto di avere una mente contorta, con la quale combatto ogni giorno , invano .
Mi piacerebbe da impazzire omologarmi alla prospettiva di vita comune dei ragazzi della mia età, che vivono il tutto con molta più spensieratezza, superficialità, senza troppi problemi. 
Ma non riesco, forse perché ho dovuto crescere prima rispetto a loro, attraversando periodi e vivendo esperienze che la gente comune non capirebbe.

In quel momento Jungkook si alzò nuovamente dal divano, sbloccando per la milionesima volta lo schermo del cellulare, in cerca di un messaggio di risposta da uno dei suoi coinquilini, che non tardò ad arrivare su KakaoTalk.

Mittente :  Quellochenondevosvegliare

“ Hai quasi vent’anni  e ti lamenti come uno di cinque, adesso arriviamo, mezzasega“. 

Erano momenti come quello dove Jungkook si domandava perché proprio a Min Yoongi fosse stato affibbiato il curioso nomignolo “ Suga “, quando di dolce avesse meno dei cetrioli sottaceto.

Fu il campanello ad interrompere i miei lamenti mentali .
Che efficienza però, sono già qui?
 
“ Yah non fatemi alzare! non potete essere così ubriachi da esservi scordati il codice di sicurezza! “ sbraito incredulo, mentre il braccio continua a penzolarmi davanti, neanche stessi per morire.
 
Nessuna risposta.

Con una forza che in quel momento non pensavo nemmeno di avere, riesco ad alzarmi, strascicandomi verso l’ingresso. Il mio stato è effettivamente pietoso, non faccio una doccia da ieri mattina, ho passato sette ore su un dannato aereo, e per di più ho una sottospecie di virus che si è impossessato del mio corpo. 
Mi allungo verso la maniglia, girando i tacchi subito, per riaccasciarmi nell’immediato sul divano.. sì, come tutti gli uomini, fare la vittima nei momenti di malattia mi riesce piuttosto bene.

La faccia era già sprofondata nel cuscino a forma di Mario di Jin, quando a mezza voce riesco a dire:

-“ Ragazzi vi prego, ditemi che mi avete preso qualcosa, non reggo più “.

-“ A dire il vero sto facendo una piccola consegna a domicilio, spero di non disturbarti “. Mi risponde una dolce voce femminile.

Mi volto all’improvviso verso l’ingresso, riacquistando la posizione erettile neanche avessi sentito una scossa elettrica da millemila Watt.

Riconoscevo quella voce, l’avevo già sentita, ma non riuscivo a collegarla a nessun volto familiare, fino a quando non la vidi.

Era Emilie.


Proprio lì, a tre metri da me.. la ragazza per la quale mi ero scapicollato, la ragazza che avevo sognato, la ragazza che si era intromessa nei miei pensieri più nascosti.


Non si era nemmeno avvicinata, il viso nascosto dall’inclinazione del busto, sguardo a terra.. ma io la vedevo chiaramente.
Deve essere lei.
Riconoscerei quelle fossette imbarazzate ovunque.

Inutile dire che all’improvviso diventai paonazzo realizzando le condizioni in cui mi ritrovavo in quel momento. Sembravo tutto all’infuori che un essere umano, e giustamente il signore aveva deciso di farmela incontrare, proprio qui, sull’uscio di casa.

Al diavolo.

“ Dovresti almeno guardarmi, tu che dici? “. La sprono.

“ Devi farlo dannazione perché voglio vedere i tuoi occhi ”. Penso.

“ Scusami, è che qui in oriente avete abitudini diverse, e avevo paura mi prendessi per… “ ecco,  finalmente è riuscita ad alzare la testa, e a sguainare quei due splendidi occhi scuri, proprio uguali a quelli che mi ricordavo io.
Ero sicuro di non essermi sbagliato.

BAM.
Adesso eravamo in due ad aver realizzato la situazione. 
Gli sguardi si sono incontrati e sono ancora incastrati l’uno nell l’altro.
 E’ come entrare in un vortice, dove però i nostri corpi restano ben bilanciati e delineati l’uno verso l’altro,in rotta di collisione. Sento l’energia che mi fuoriesce dal petto solamente guardandola, qualcosa di poco descrivibile a parole. 
Più mantengo contatto visivo con lei più mi sento vorticare e voglio… voglio avvicinarmi.

Solo ora riesco a capire quanto il mio pensare a lei abbia avuto senso e quanto lei sia una dannata calamita,non solo dal punto di vista mentale, ma anche fisico. Ha un paio di gambe mozzafiato, slanciate ma toniche, messe in evidenza da un tubino a dire poco provocante.. probabilmente è una che si allena. Fantastico.
I capelli scuri e lunghi le ricadono davanti al viso, andando a delineare perfettamente i suoi tratti dolci, la pelle lattea e le labbra piene.

E’ splendida.

Ho notato la sua espressione, e dire che è sbalordita è dire poco, riesce a malapena ad armeggiare con il sacchetto di plastica che tiene in mano. 
Starà ancora respirando?

“ Ne è passato di tempo “  - “ …Emilie “.























POVEMILIE

Stentavo a crederci.
Lui era davanti a me, impalato, che mi sventolava una mano davanti agli occhi, come per controllare che effettivamente fossi ancora viva.
Per quanto la situazione fosse ridicola, non gli avrei fatto notare nulla. NO. 
Non dovevo sembrare una rincretinita cronica, non con lui.

-“ Ciao ragazzo dell’aeroporto, eppure non mi sembrava di averti detto il mio nome “.
Se c’è una cosa che faccio quando sono nervosa è scoppiare a ridere, e detto fatto.
- “ Ho le mie spie “. Dice rispondendomi con la stessa moneta, sfoderando uno dei sorrisi più belli che io abbia mai visto. 
- “Ah ecco perché Tae mi ha mandato qui quindi “ – “ era una scusa per farci incontrare ? “. Partire in quarta è il mio forte, massì diamo il via alla sfacciataggine.
Ero molto curiosa di vedere se riuscisse a tenermi testa, o se il suo bel faccino fosse stata l’unica cosa ad avermi imbambolato ad Incheon. Questa curiosità aleggiava nella mia mente da allora, tormentandomi.
- “ Non so di cosa tu stia parlando “. Mi risponde fermamente, iniziando a tirare nervosamente i lacci del largo felpone nero che indossa. Niente male.

Non mi sono nemmeno resa conto di essermi avvicinata a lui, l’unica cosa che so è che mi riesce difficile distogliere lo sguardo dal suo.
Ha le mani nelle tasche ora e mi guarda attonito, credo non sappia davvero cosa dire o pensare. Beh siamo in due allora.
Non fa altro che mordicchiarsi il labbro inferiore, mostrando gli incisivi leggermente pronunciati. E’ di una tenerezza unica.

“ Ma quindi oltre a pensare che io sia ossessionato da te per non so quale motivo, sei venuta qui per? E come conosci il mio indirizzo? “. 
La sua voce è ironica, ma la timidezza che sembrava mostrare poco fa è scomparsa.

Bastardo. Ritiro quello che ho detto.
Cioè tutto quanto no, voglio dire, è incredibilmente bello, questo è innegabile. Ma quest’aura strafottente all’improvviso? 
Qualche brividino comincia a percorrermi la schiena.

“ Caro il mio …? “ gli rispondo.. aspettando che mi dica il suo nome.

“Sono Jungkook, Emilie, ma puoi chiamarmi Kookie “. E’ provocatorio ora, ma bene! 

“ Bene simil-biscotto, intendevo dirti che il mio mondo non ha sicuramente girato intorno a te fino ad ora“ accenno un sorriso a mezza bocca. 
Non ci credo nemmeno io, ma okay.

Anche il mio tono è cambiato, è di sfida per essere precisi, mentre l’aria dal canto suo ha cominciato a farsi elettrica. Continuo ad avvicinarmi lentamente ma con decisione, senza interrompere il contatto visivo, fino a ritrovarmi a pochi centimetri dal suo volto.. 

“ E poi dovresti trattare meglio la tua salvatrice, o sbaglio?”. 

Annuncio fiera sventolandogli davanti la bustina di plastica con i medicinali all’interno, con un coraggio che ero sicura di possedere solitamente, ma che con lui non credevo di riuscire a sfoderare fino a quel momento.
Ho fatto centro
Sento di avere le rendini del gioco in mano e mi basta guardare il suo sguardo estasiato per capirlo, o la sua semplice ma continua tortura del labbro inferiore. 

Dannazione.. questo ragazzo è incredibilmente attraente. Come fa a sembrare così sexy anche in condizioni pessime?

In ogni caso…
è stato fin troppo facile. All’improvviso sento una lieve delusione crescere dentro di me.
Quasi che mi dispiace essermi fatta così tante aspettative per tutto questo tempo.. le sensazioni che mi aveva trasmesso durante il nostro primo e casualissimo incontro, erano state talmente forti che pensavo, per qualche strano motivo, che fosse diverso dagli altri, che fosse capace di resistermi in un certo senso.. e di non cedere subito alla vista di due belle gambe.


Fu in quel momento che accadde qualcosa che non mi sarei mai sognata succedesse.
Jungkook aveva cominciato a muovere impercettibilmente il capo verso di me.
L’unico momento in cui scelse di sciogliere il nostro sguardo, fu per indirizzarlo prima verso le mie clavicole, poi lentamente verso il petto ed infine sui fianchi.
Inutile dire che mi sentii morire.
Fu li che capii che non era semplice attrazione fisica. Lo avevo totalmente sottovalutato.
Mano a mano che si avvicinava, ogni sua movenza, rendeva l’atmosfera intorno a noi sempre più intensa , sempre più irrespirabile.. sentivo come se una forza mi attirasse verso di lui, ed i brividi che provaii nel momento esatto in cui le sue labbra si avvicinarono al mio orecchio, non erano lontanamente paragonabili a tutti gli altri vissuti fino a quel giorno.. li sentivo ovunque, e non davano segno di voler scomparire.

Non parlò subito.. prima si premurò di sfiorarmi delicatamente una ciocca di capelli, facendo vibrare ogni centimetro del mio corpo in risposta al contatto.

-“Non pensare di parlare con un ragazzino “ con una voce schifosamente sensuale“ Lo vedo l’effetto che ti faccio, anche se tenti di nasconderlo “.

Su questo non potevo dargli torto. Porca miseria se il ”ragazzino”ci sapeva fare.

Ho il respiro mozzato, sono incapace di rispondergli a tono, e la cosa mi fa imbestialire. 
Mi ritrovo qui, totalmente inebriata dall’odore della sua pelle.
Solo una frazione di secondi dopo mi accorgo di aver socchiuso gli occhi, concentrandomi egoisticamente solo sulla voglia di sfiorarlo.

- “ Un ragazzo più piccolo non è certamente il mio tipo “. 
Come cavolo sono riuscita a dirlo? Ma soprattutto perché l’ho fatto?

Il moro, sorpreso, si scosta leggermente dal mio fianco, quasi incredulo.
Inclina la testa e mi incastra di nuovo col suo sguardo ammaliatore.. aiuto, non credo di essere in grado di mostrarmi così sostenuta una seconda volta. 

- “ Peccato a me le ragazze più grandi fanno impazzire “. 

La cosa più assurda, non è tanto il colorito del mio viso, che ormai a quanto pare è una costante che si aggrava ogni volta di più con il signorino qui presente, ma il fatto che lui, da come dice, sia più piccolo di me, e io non mi sono mai sentita attratta da quelli più piccoli, cazzo. 
Non posso perdere il controllo, per di più con un diciannovenne!
Ma sembra essere così sicuro di sè, a suo agio, come se avesse a che fare con l’altro sesso ogni giorno. Effettivamente non mi era mai passato per la testa che potesse avere la reputazione dello sciupafemmine.. lo avevo dipinto in maniera così romantica, come il ragazzo affascinante della porta accanto che il destino si divertiva a farmi incontrare , fino a quel momento , senza mai darmi l’occasione di approfondire le cose. 


“ Ti ho cercata sai, quando ho saputo da Tae che lavoravi al ristorante qua affianco “

Avevo fatto in tempo ad allontanarmi di qualche passo, non sapendo come rispondere, che il corvino aveva nuovamente accorciato le distanze, allungando una mano sul mio volto, ormai in fiamme.

“ Non immaginavo te la tirassi così tanto, sembravi così innocente, invece sei un’osso duro “ continua. 
Il mio cuore ormai era partito per la tangente, ma che diavolo mi stava prendendo?

-“Non ti sembra di essere un po’ troppo presuntuoso ? Non mi conosci ”.

-“Mi viene naturale, di solito però non resto affascinato da qualcuno che incontro per un paio di minuti, nonostante mi capiti praticamente tutti i giorni con le fan, tu invece mi sei rimasta impressa“.


-“Hai addirittura delle fan? Adesso sei tu quello che se la tira “ lo stuzzico, pensando stesse scherzando.

-“Vuoi dire che non sai chi sono? “.

-“ Cosa intendi? Sei il figlio segreto di Obama o qualcosa di simile?”

- “ Non ci conosci?  Davvero? Pensavo che in qualche modo lo fossi venuta a sapere“

-“ Aspetta un attimo“. 
Gli rispondo quasi impanicata.
 Il mio cervello sembrava all’improvviso aver ripreso vita, come se volesse rimettere insieme tutti gli strani eventi della giornata. 
Se Jungkook è amico di Tae, e Tae sembrava un modello appena sfornato insieme a tutti gli altri ragazzi…. che siano famosi?
Per non parlare poi della schiera di bambine impazzite che li hanno travolti all’inaugurazione.. e della presenza dei bodyguard inquietanti che erano li per proteggerli.. 

-“ Sei un modello o un attore ? “.

- “ Cantante per lo più “.

-“ Quindi vorresti dirmi che sono di fronte ad un Idol ? Di quelli che da come ho capito, qui in corea vengono perseguitati e idolatrati dalle ragazzine.. che ovunque ti giri sono onnipresenti sotto forma di cartoline, spot pubblicitari, e tormentoni alla radio? “

- “ Detta così sembra orribile, ti assicuro che non è poi così male.. Noona “

- “ Yah da quando tutta questa confidenza? “

-“  Ti imbarazza ? “ 
continua, assecondando il botta e risposta.

-“ Non so perché ma mi infastidisce.. ad ogni modo ora devo andare, queste te le lascio “.
Appoggio la buste con le medicine sul tavolino davanti al divano su cui poco prima era spaparanzato il corvino.
Già la mia mente è in preda al panico e ai pensieri più strani. 
So benissimo di essere una ragazza capace, spigliata, ma soprattutto convinta delle proprie capacità, a cui piace mostrarsi sicura con gli uomini, e che in un certo senso pretende di averne uno con la U maiuscola al fianco. Questo è stato il motivo per cui fino ad ora, non sono mai uscita con un ragazzo più giovane, MAI , e tantomeno ne sono mai stata attratta. E’ dominio mondiale il fatto che il sesso opposto maturi molto più lentamente delle donne, ed io, non ho sicuramente voglia di smattirmi in una storia adolescenziale.

Ma lui sembra diverso. Non so per quale motivo ma incarna l’aspetto di un eterno bambino, e al contempo riesce a rispondermi, a tenermi testa, ad affascinarmi.
Non ci credo che stia succedendo a me.
Per di più è un Idol.. ecco perché sembra saperci fare con le donne, indipendentemente dall’età che hanno. 
Porca vacca.

-“ Scappi di nuovo? Ad ogni modo “ – “…”
Non fa in tempo a finire la frase che lo vedo irrigidirsi,  sbiancare , portandosi le mani davanti alla bocca.
Un secondo dopo lo ritrovo correre verso il presunto bagno, accompagnandosi da strani rumori poco rassicuranti.

“ Scusami, ma per caso ti serve una mano? “mi appresto a dire, raggiungendolo sulla soglia.. Non potevo fare altrimenti, sembrava così dolorante.

“ Acqua… “è tutto quello che ho sentito in risposta. 

Dopo aver afferrato una bottiglietta dal frigorifero, corro in bagno, e lo vedo.
Accasciato a terra, totalmente sbiancato.. con la maglietta bagnata e la fronte appiccicaticcia, incapace di muoversi.
Mi avvicino piano, porgendogli l’acqua e scrutandolo, senza ben sapere cosa fare.. Sì insomma, non capita tutti i giorni di soccorrere un Idol dolorante e mezzo nudo in casa sua.

Lo vedo schiudere gli occhi , per prendere poi la bottiglietta.
-“Grazie Emilie “ .. 

Ci misi poco a constatare che Jungkook fosse veramente in pessime condizioni, il tono della  voce era sommesso e spezzato, in più sembrava non avere più un briciolo di forze in corpo.

Oh andiamo, ci penso io, forza datti una spintarella..che ti accompagno in camera “. 

Poco dopo ci ritrovavamo al piano superiore, con me che lo aiutavo ad adagiarsi nel letto, mentre lui ridacchiava.. era estremamente lento nei movimenti, e sembrava che qualsiasi mossa brusca lo potesse portare a vomitare nuovamente..

“ Non per rovinare il mio gesto altruista e romantico, ma sei un leggerino “ lo prendo in giro, portando una mano sotto la sua frangia umida, intenta a sentire se avesse qualche linea di febbre.

“ Capita anche a migliori tesoro, vorrei vedere te al posto mio ! “.
 
Il tono della sua risata mi aveva rapita e portata direttamente in un altro pianeta.. gli incisivi in bella vista lo facevano sembrare un bambino,  al quale io inspiegabilmente non riuscivo a smettere di badare in quel momento.

Dopo aver constatato la presenza della febbre, cerco di allontanare la mano dalla fronte, ma lui mi fa cenno di non smettere, afferrandomi il polso.
“ Cos’è vuoi i grattini come i mici adesso ?”  lo guardo sfoderando l’ennesima presa in giro.. aspettando una risposta che però tardava ad arrivare.
Il suo respiro si è regolarizzato, è lento e gli occhi chiusi non danno cenno di volersi riaprire. Che sia nel dormiveglia?

“ N-n-non andartene.. “-“ Ho paura di non riuscire a rivederti.. come le altre volte”. 

Io ero lì, completamente sciolta e avvolta da un calore strano. Non riuscivo a credere alle mie orecchie. Quindi anche lui, come me, era rimasto sconvolto da quell’incontro mesi prima? Anche lui aveva sperato di vedermi di nuovo?

Cerco una qualsiasi frase di senso compiuto per potergli rispondere, quando noto gli scatti quasi impercettibili delle sue gambe. 
Ecco sì, ora si è decisamente addormentato.

Ero sollevata in fin dei conti. I pensieri diabetici che circolavano nella mia mente, mi avrebbero sicuramente portato a rispondergli in maniera troppo tenera, e non da me.
Avrei ceduto immediatamente, arrendendomi ad un gioco nuovo, di cui non conoscevo le regole.

Decisamente troppo pericoloso per i miei gusti.

Così Emilie se ne restò lì, imbambolata, a bearsi della visione celestiale di quel ragazzo illegale, che la incuriosiva ogni secondo di più, anche se non lo avrebbe mai ammesso.
Ancora più sconvolgente fu il momento in cui realizzò di essere incapace di andarsene, mollandolo lì, sudato e con i brividi di freddo che lo percorrevano di continuo, nonostante la copertona in cui era riuscita ad avvolgerlo. 


Sono così concentrata e combattuta sul pensiero di andarmene , che mi accorgo in ritardo dell’inconfondibile rumore di una vibrazione , proveniente dal telefono di Jungkook.
Mi allungo leggermente per dare un’occhio alla scritta comparsa sul telefono. Sarebbe anche ora che i suoi beneamati coinquilini, amici o quello che sono,  schiodino le chiappe per venirlo ad aiutare.. così potrei finalmente andarmene a casa senza sensi di colpa, che diamine.

Perdo due battiti nel leggere l’intero messaggio in sovraimpressione:

mittente : Seoyun ♥ 

messaggio : 

Spero tu non stia dormendo malatino,
Ti sto portando la zuppa calda che ti piace tanto, direttamente dal Giappone.
Potresti aprirmi fra cinque minuti?

Merda. Quindi ha una ragazza. Che per di più sta venendo qui mentre la sottoscritta gli rimbocca le coperte?
Fantastico.
Ammesso e non concesso che riesca ad uscirne viva , devo ricordarmi di ammazzare Taehyung.










SPAZIOAUTRICE

Agnòòòòòaaaassseò ragassuole!

Allora TADADADAN: finalmente i nostri due fantastici giovani ( perennemente perculati dal destino), sono riusciti ad incontraaarsi <3 
Ed ovviamente in un modo a dir poco scovolgente: “ma che caz? Cioè seriamente questa m’ha suonato al campanello?”
EEEEEBBBENE così è stato.

Ho tentato di scrivere questo capitolo in maniera più sooooft, con meno cavolate rispetto al solito, giusto peeeer diciamo creare la giusta atmosfera.. si riescono ad incontrare dopo mesi, un minimo di rispetto era d’obbligo credo U.U

Chiedo scusa a tuuuutte per averci messo così tanto, ma come vi avevo anticipato, il periodo esami at my uni si sta avvicinando, e ho veramente i tempi strettissimi!
Anche la settimana prooossima sarò assente! Dovrò andare a Roma, piccola parentesi, ad incontrare un amico che arriva direttamente da SSSSSSeoul! Ebbene si. Quindi niente sono abbastanza gasata ed esaltata. WAA.

Comunque ragazze parliamo di cose serie. IO VE LO DICO.
Cioè sti stronzi ( <3 ), hanno deciso di fare una capatina a Parigi, Londra Berlino e anche a timbuctù a momenti, MA NON NELLA FUCKING ITALIA. 
L’amatissimo “altre date devono ancora arrivare “,  mi infonde veramente poca speranza… QUINDI: c’è qualcuna di voi che vuole venire ad Amsterdam con me? Ahahahahah
Sono seria! Sto cercando amici e amiche da convincere, ma ovviamente mi ridono in faccia quando dico loro di voler andare a vedere un gruppo K-pop! E poi con un’altra army, anzi anche con un gruppo formato da tutte noi, sarebbe fantasticisssimooo!
Se anche voi come me “non c’avete n’amigo”, contattatemi pure ahahahah

PICCOLISSIMO ANGOLINO DEI THANKS: 
Un Grazie millissime alla cara colpadellestelle_394 per aver recensito l’ultimo capitolo <3
e mille tantissimi altri  mercì a _MartyK_ , che come al solito mi fa tremendamente ridere  e sorrideeeere con le sue recensioni <3 ( il resto Marti lo sai gggggià perché ti ho risposto con un commento chilometrico degno dei rotoloni reggina ), alla tenera Rae_In che apprezza tantissimo la mia storia e alla quale mando un abbraccio virtuale ( <3 ), e per ultima ma non per questo meno importante Hurricanesonia, che mi supporta dall’inizio e continua a leggere con entusiasmo i vari capitoli ( <3)

Per finire, manco avessi vinto un nobeeeel, 
“Ringrazio la mia famigl…” 
àma che caz?

Dicevo, * torna seria*, ringrazio tutti voi lettori silenziosiiiii, che siete sempre in tantissimi  <3

Spero di riuscire ad aggiornare in tempi brevi, nonostante i vari sviaggiamenti qua e là.
 
A prestissimissimo <3

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Capitolo 8
*** Chapter 8 ***


Chapter 8

07/09/18

EMILIEPOV

Continuo a fissare lo schermo del cellulare di Jungkook impietrita, mentre le mani continuano a sudarmi. Dire che sono nel panico non rende decisamente l’idea.
Il corvino dal canto suo se la dorme beatamente, senza muovere un muscolo.
In meno di un minuto scorrono nella mia mente più di mille scenari possibili che potrebbero accadere nell’arco di dieci minuti.

Emilie, sei ancora qui vero? “lo sento mugugnare, mentre istantaneamente afferra il mio polso, trascinandomi a pochi centimetri da lui.. “Io.. io davvero, non so cosa mi stia prendendo, è che quando sto male.. ricerco affetto, e.. e.. è come se mi sentissi vulnerabile e.. e.. “

Io ero lì, a pochi centimetri da lui, a fissarlo. La mia guancia sfiorava il cuscino su cui era accasciato il suo volto sudato.. ero totalmente incapace di fare qualcosa.

Decido di riacquistare un minimo di dignità, persa ormai non so dove, tentando di scrollarlo leggermente..

Jungkook, credo che la tua ragazza stia arrivando “ 

Fu un attimo, e vidi i suoi occhi spalancarsi,  si tirò su, sedendosi sul letto neanche avesse visto non so quale pseudo divinità ..

Che che che cosa? Sei seria ? “.  Il suo tono è a dir poco sconvolto.

Si riappropria del cellulare come un tornado, rischiando di ribaltarsi dal letto, sfilandomelo dalle mani. La sua espressione è alquanto terrorizzata mentre si appresta ad aprire il messaggio.

Ma la domanda che mi sorge spontanea è : chi minchia me l’ha fatto fare? Dannato Taehyung ! Se non fosse totalmente adorabile gli avrei già mollato un pugno in faccia! Perché mi sono lasciata trascinare in tutto questo?

“ Allora qualcosa di buono riesce a fare ogni tanto “ lo sento sghignazzare .
Guardo Jungkook con faccia interrogativa, aspettando una spiegazione. 
Si stava riferendo alla sua ragazza apprensiva forse? 
In ogni caso non mi sarebbe importato.

Tae ha rimediato prima che mi inventassi qualsiasi tipo di scusa..  Ha incontrato Seoyun qui sotto intenta a citofonare, dicendogli che stavo dormendo pesantemente da ore, e che sarebbe stato inutile tentare un qualsiasi tipo di approccio “.

Incredibilmente mi rilasso di colpo, ricordandomi della corretta alternanza inspirazione ed espirazione di cui dovevo necessariamente fornirmi per evitare la morte improvvisa.
Da quanto ero in apnea? Due minuti?
La mia testa era in panne.. ma soprattutto ero esterrefatta dal mio stesso allarmismo. Insomma avevo semplicemente portato delle medicine ad un amico di Tae… ad un incredibilmente sexyamico di Tae dal quale ero rimasta ipnotizzata mesi prima.. non aveva senso no?

Per quale dannato motivo mi ero agitata così tanto? Neanche stessimo limonando pesantemente..

Al pensiero, sentii le guance andarmi in fiamme, ed il corpo alzarsi in automatico per raggiungere l’uscita della camera del corvino. 
Una stretta ferrea mi intrappolò il polso, di nuovo,facendomi rimbalzare ed atterrare, neanche fossi una molla, direttamente nel letto dal quale tentavo di scappare. 
Il ragazzo era di nuovo a pochi centimetri da me, con un sorriso gigantesco stampato in faccia neanche avesse visto il miglior spettacolo della sua vita.

Hai questa cattiva abitudine di scappare senza nemmeno salutare, di un po’ siete così cafoni in Italia? “

Fu un attimo, non ebbi neanche il tempo di incazzarmi per pura permalosità e rispondergli come si deve, che sentii il tocco gentile della sua mano intento a scompigliarmi i capelli.. scompigliare era riduttivo, me li stava letteralmente massacrando.

“ Questo è il mio modo di ringraziarti per le medicine dottoressa, anche se mi auguro che con i clienti tu sia più educata “.

Accidenti. Ma chi diavolo pensa di essere sto’ qui?

“ Sai cosa, solitamente non sono una che tende a ripetersi, ma farò un’eccezione per te : da chi diavolo hai preso tutta questa confidenza? Al discount sotto casa? “.

Vidi Jungkook sgranare gli occhi e ritirare le labbra, mentre le sue guance presero le dimensioni di una mongolfiera da quanta aria inglobavano.. fino a che non riuscì più a trattenersi e scoppiò in una risata disarmante e genuina.

Ma quale tipo di droghe usa questo ragazzino? Più provo a farmi vedere distaccata, più si sganascia dalle risate…

“ Sapevo che valeva la pena conoscerti Emilie “ – 
continua riprendendo fiato, sotto il mio sguardo fintamente allibito..
“ Hai ragione, non siamo amici, magari ho azzardato ed esagerato con i toni.. E’ che l’atmosfera in tua presenza è diversa, hai allentato la tensione che avevo in corpo da settimane senza neanche renderti conto.. “

“ Ottimo, quindi ora sono anche diventata l’antistress di uno sconosciuto .” 
 Rispondo in maniera piccata.

“ Piccola, in realtà in questo Paese sei una delle poche che non mi conosce “. Continua con un sorriso beffardo dipinto in volto.

“ Lo vedi che te la tiri? Demente “. Questa volta non ce la feci più a trattenermi , e scoppiai a ridere come una scema anche io.

Fu automatico continuare a punzecchiarlo durante i dieci minuti successivi, per tentare di avere la meglio su di lui anche solo con un botta e risposta, mentre accavallavamo una serie di argomenti dietro l’altro, freneticamente, senza renderci conto che inconsciamente non volevamo sprecare neanche un attimo del tempo miracolosamente passato assieme.

Adoro quando un uomo dall’altra parte riesce a sostenere il mio gioco.. è così raro riuscirci.. 
E poi sì lo ammetto..

 La vedo come una sorta di corteggiamento romantico, dove nessuno però vuole cedere alle avances dell’altro.

- “ Senti ma chiederti il numero così su due piedi, fa di me uno sfacciato ?”. 
Mi dice spiazzandomi, proprio quando ero riuscita a riprendere il respiro.

- “ Più che sfacciato direi doppiogiochista? “ Gli rispondo senza tanti peli sulla lingua.

-“  E perché mai? Mi pare di avertelo chiesto in maniera abbastanza diretta “

-“ Anche troppo per i miei gusti, o forse per i gusti della tua fantomatica ragazza? “


- “Hai insistito un’ora sul fatto che non ci conosciamo e che mi prendo troppa confidenza, e poi quando cerco semplicemente di conoscerti, pensi subito che abbia interessi sessisti? “

- “ Semmai sessuali “

-“ Vabbè hai capito il concetto “

- “ Che dolce, sei piccolino e non sai ancora bene il significato delle parole di senso compiuto  “

- “ YAAAH ! “. 
 Lo osservo compiaciuta, a labbra tirate, mentre cerco inutilmente di reprimere l’ennesimo sorriso, sintomo di fin troppo entusiasmo.
Un millisecondo dopo la mano di Jungkook aveva sfilato il telefono dalla tasca del mio parka, e composto velocemente un ID su Kakaotalk, aggiungendosi ai miei contatti.
 Feci lo stesso col suo telefono, rubandoglielo scherzosamente dal comodino, ormai priva di qualsiasi forma di inibizione, neanche lo conoscessi da una vita.









Era passata circa mezz’ora quando..


“ JUNKOOOOOOKIE, sei svegliooo? “. Una voce maschile interrompe i nostri schiamazzi adolescenziali, seguita da un frenetico sali scendi per le scale.

 “Sto entrando, quindi smettila di farti le seghe marmocch…”

Namjoon, uno dei simil-modelli incontrati all’inaugurazione , si palesò davanti a noi, con il fiatone, sfiancato e dolorante.. In volto aveva un’espressione totalmente sbalordita , tant’è che temevo che la sua mascella potesse spaccarsi a contatto con il parquè.

Omo, non sei forse la ragazza che abbiamo incontrato poco fa all’ inaugurazione della farmacia?“ – “ Come ci sei finita qui? “ mi chiede, rivolgendomi uno sguardo più che incredulo, portandosi la mano alla fronte per togliere il sudore.

“ Ah s-s-ì! Ci siamo presentati poco fa, lavorerò lì in prova per qualche tempo “ – “ Namjoon giusto ? “

“ Corretto Madame, anzi Emilie se non erro “. 
Si porta teatralmente una mano al capo, come a sfilarsi un cappello immaginario.

 “ Ma conosci il nostro malaticcio ? Sai non è che siamo proprio abituati ad avere presenze femminili in casa “.

“ Ah, a dire la verità è la seconda volta che ci parlo in vita mia “ – “ Ho solo fatto quel favore di cui parlava Tae, portandogli le medicine che aveva chiesto “

“ Omo, seconda volta ? Ma non è che sei la ragazz… “


Vedo Jungkook balzare in piedi nuovamente, in maniera così rapida che temetti dovesse tornare di urgenza al bagno, ma si fermò, limitandosi a spintonare il più vecchio, prendendolo per un braccio ed iniziando a tossire.

EEEEEh  quindi l’avete conosciuta tutti ? Fantastico ! Allora dovreste ringraziarla per aver mosso le chiappe al posto vostro! Così possiamo lasciarla andare a casa.. “- “ Su quei tacchi dovresti soffrire parecchio “. Dice tergiversando.
 
Alle sue parole mi rendo improvvisamente conto del dolore alle dita procuratomi da quegli strani trampoli, insieme al vestito scosciato salitomi fin troppoin alto. 
Incrocio lo sguardo del corvino mentre sono intenta a sistemarlo, e noto uno strano luccichio nei suoi occhi,  fin troppo indagatori.

“ Beh allora io qui credo di aver finito” – “ prendi la pasticca due volte al giorno a stomaco vuoto, e lo sciroppo quando senti dolore alla gola, massimo tre volte al giorno “. Gli dico.

“ Sì mamm.. cioè dottoressa ! “ Mi risponde lui a mo’ di soldatino, raddrizzandosi e portandosi la mano dritta alla fronte. “ Spero di rivederla presto “.

“ Per qualsiasi emergenza passa pure in farmacia, mi trovi lì “. 

Nel frattempo Namjoon , intento a scartarsi un lecca lecca, mi saluta dolcemente con la mano, ringraziandomi per il favore a nome suo e degli altri.

“ In ogni caso ho il tuo numero no? “ Mi risponde con tono malizioso Jungkook, avvicinandosi.

“ Ehm… s-s-ì “ – “ Adesso vado davvero però, alla prossima! Salutatemi i ragazzi, e date a Tae uno scappellotto da parte mia “.
 

Faccio un leggero inchino, e tento di uscire il più velocemente possibile da quella casa. Non so perché ma il livello di imbarazzo che provo è insostenibile . E proprio mentre varco il portone sento un Namjoon scalpitante urlare:

Porca miseria Jungkook, quindi è lei? “












20/09/16


JUNGKOOKPOV




Approfitto dell’ attimo di pausa, dopo tre incessanti ore no-stop di dance practice per stravaccarmi sul parquè della sala prove, inerme.

Sento il cuore pomparmi all’impazzata, e le palpebre appesantirsi, mentre i vari boati del mio stomaco si fanno spazio reclamando attenzione.

“ Ragazzi io ho una famo impressionante “ annuncia Tae, accovacciandosi a terra per i dolori lancinanti al ventre, neanche mi avesse letto nel pensiero.

Mi hai anticipato alieno “ gli rispondo, imitandolo inconsciamente.

“ A chi tocca stavolta ? ” – “ yah, provate a ridire il mio nome per la terza volta di fila questa settimana e giuro che vi trancio.. “ esordisce Suga, appoggiandosi ad una delle mura bianche della sala.

“ Allora facciamo due conti “ sospira affannosamente Namjoon che ancora non sembra aver ripreso fiato -“ Tae e Jimin sono andati il mese scorso, Suga praticamente tutta la settimana, io e Jin ci alterniamo costantemente dato il vostro poco spirito di sacrificio … quindi restate solo voi “

Il boss aveva parlato, giudizio decretato, e di certo non avrei potuto obiettare.
L’ultima volta che avevo fatto una commissione per tutti probabilmente risaliva al decennio scorso.

Jungkookie, che dici ce la giochiamo? “squittisce Hoseok, rivolgendomi uno sguardo di pura sfida. Sapeva che non sarei stato in grado di rifiutare.
 Neanche a rispondere e mi ritrovavo per terra, allungando un braccio in aria, sopra di me..

1…2….3…. 

SASSO! “     -     “ CARTA!”

“ 
Heeeeeell yeeeeeah! “.
 
L’urlo trionfante di Hobi invade la stanza, accompagnandosi del solito balletto di rituale, dove il fantomatico protagonista è intento a trotterellare a destra e a manca, muovendo il bacino ad un ritmo inesistente neanche fosse J-LO.

“ Tanto sarei andato comunque io hyung! Non tocca a me da anni “

“ In realtà lo abbiamo fatto sempre al posto tuo senza fartelo pesare “ 
mi risponde inaspettatamente Yoongi .
- “ E’ da qualche tempo che ti sovralleni Kookie.. capisco lo sforzo, la voglia, la determinazione e tutto quello che ti pare ma devi darti una calmata! “ 
continua.

Mi limito a fare spallucce. 
So perfettamente di essere un fastidioso perfezionista nel mio lavoro, ma non ci faccio apposta.
Il solo pensare all’imminente Comeback mi mette un’ansia immensa addosso.. continuo ad allenarmi troppo e a dormire poco. 
La risultante di riposo settimanale a quanto ammonterà? Venti ore? E forse esagero.

Il mio corpo non sta affatto reagendo bene, sono conscio anche di questo, ma che cazzo.
Ogni volta che guardo le milioni di fan che abbiamo, ogni volta che incontro i loro sguardi estasiati ed entusiasti che piangono dalla felicità, alle quali si stringe il cuore ai fanmeeting per quei brevi minuti passati con noi … non riesco a trattenermi: è più forte di me la voglia di dare il triplo ,il quadruplo, anche il quintuplo del massimo.

“ E poi bello, ultimamente sei più nervoso” 
sento lo sguardo scannerizzante di Namjoon addosso “ Di un po’,di nuovo problemi con Seoyun?”

Altro tasto dolente.

 
Spesso mi chiedo se Namjoon abbia un’abilità speciale nel centrare perfettamente i problemi delle altre persone, anche di quelle più criptiche come me… oltre ad essere tremendamente bravo a distruggere qualsiasi cosa gli capiti sotto tiro ovviamente.
Ad ogni modo l’ultima cosa che ho voglia di fare adesso è star qui a discutere di drammi di cuore inesistenti, o meglio … esistenti, ma in qualche recondito angolo del mio cervello, a cui tento, da circa due settimane, di non far caso.
 Come lo spiego a questi testoni che lei è, perfetta ,dolcissima, anche particolarmente capace, ma che mi … annoia tremendamente?
Da qualche tempo tutte le nostre uscite sono scandite da ritmi quasi regolari, veloci e risicate come sempre, ma prive di argomentazioni sensate, prive di interessamento reale, almeno da parte mia, come se fosse tutto dettato da un copione. Monotono.
Ed è fottutamente strano, perché con lei il mondo mi sembrava fantastico fino a qualche tempo prima, sembrava che ad ogni passo che facevamo il resto si colorasse, neanche ci fossimo presi i migliori allucinogeni esistenti. Era stimolante, energico..
Per poi precipitare improvvisamente nel nulla. 

Perché è vero, io da quel giornosono cambiato. 

Dopo aver incontrato quella stupida stangona dalle fossette imbarazzanti, mi sembrava che fare paragoni con le altre fosse totalmente inutile, privo di senso. Mai provato emozioni del genere, mai sussultato al tocco involontario della pelle di una donna, mai sentito così drasticamente attratto da qualcuno.

Ma potevo farmene una ragione? Potevo realmente andare incontro a quel macello di nome Emilie in uno dei periodi più impegnativi della mia vita ?
 

Ovviamente no. 
Non potevo cedere a quel miscuglio di emozioni, non mi sentivo pronto.
E mi risposi infatti che andava tutto alla grande.. che con Seoyun era solamente una situazione di noia momentanea che attraversano praticamente tutte le coppie, e che il forte stress accumulato in quei tempi a causa del gran trambusto per il nuovo album avesse solamente peggiorato la situazione.

Doveva necessariamente essere così.


“ Comunque Kookie, detto con franchezza, a volte basta solamente scopare di più sai? Una sana e rigenerante scop.. “ 
esordisce Jimin stiracchiandosi. 
- “ Che classe Jimin, complimenti “ lo placca nell’immediato Suga.

Ed ecco esplodere nel giro di pochi minuti una delle peggiori conversazioni improntate sul sesso della storia, abilmente tirata avanti da “uomini” più che frustrati in questo campo.
L’essere degli artisti di fama mondiale ha indubbiamente innumerevoli vantaggi, ma anche i contro non scherzano.
L’ultima cosa a cui possiamo pensare, è lo svago ed il divertimento sessuale, l’inebriante odore del corpo femminile e tutto ciò che lo riguarda.
Inutile negare che restiamo comunque uomini, e le scappatelle ci sono state in questi anni.. abilmente nascoste, e con qualche parcella a quei dannati di Dispatch per evitare di far uscire scandali biblici mondiali, ma ci sono state.

Io vado ragazzi, date le non-preferenze proferite, sceglierò totalmente a caso “.

“ Kookie aspetta ! “ 
urlò da dietro Tae, ma feci finta di non sentirlo, avevo d’avvero bisogno di respirare in quel momento.












Decisi di godermi a pieni polmoni l’aria Seouliana di quella sera, erano a mala pena le dieci e mezza, ma il solleticare della brezza fresca in viso, non poteva che aiutarmi a rilassare i muscoli dopo tutto quel trambusto.
Riuscivo ad intravedere da lontano la Seoul Tower in tutto il suo splendore, mentre mi avviavo a grandi passi averso il Takeaway all’angolo, ed evitavo il contatto visivo con quelle poche persone che gironzolavano ancora in quel triste lunedì sera.

Quanto vorrei, solo per un maledetto giorno, essere un comune mortale e non un Idol schifosamente famoso. L’idea di girovagare in giro senza meta di notte, magari in bicicletta come facevo da piccolino a Busan nelle giornate di sole primaverili con la fioritura, magari senza il terrore di poter incappare in qualche Sasaeng assillante. 
Ultimamente, in periodi del genere, quando l’impegno comincia a farsi più rigoroso, e le schedule sempre più piene, la mia mente si riempie di pensieri del genere.
L’ idea di non avere un briciolo di tempo per me stesso, per fare qualsiasi cosa al di fuori del mio lavoro, mi uccide, mi tormenta, ed inevitabilmente la soglia di stress sopportabile viene oltrepassata.
Per non parlare del fatto che non posso nemmeno divorare qualsiasi cosa che mi capita sotto mano, intenti come siamo a seguire la ferrea dieta imposta.
Insomma diventa veramente snervante.
Ed io sempre più irritabile.

Gli hyung riescono a parlarne facilmente tra loro, aiutandosi e sfogandosi.. mentre io non ne sono capace. 
L’ennesimo blocco che mi rappresenta e che detesto.
Sopportare fardelli del genere, come se fossero macigni sulla schiena fa parte di me, e ovviamente non riesco a proferire parola con nessuno. Perché ?
Perché ai miei occhi risulterei un debole, ed il mio orgoglio maschile in queste cose ha ancora tanto bisogno di essere limato.



Sono avvolto nei miei pensieri, mascherina calata, quando finalmente intravedo l’insegna luminosa del Takeaway, stasera finalmente mi sarei sfogato, e non avrei avuto limiti, fanculo alla decenza,avevo una fame da lupi.


In quel preciso istante, sento la testa girarmi, la mente annebbiata.. un fastidioso fischio alle orecchie. 
Mi aggrappo istantaneamente al muro graffitato che mi affianca, in preda ad un cedimento di gambe.

Merda, sto per svenire.

Suga come al solito ci aveva visto giusto, maddai ?
Ero conscio di aver esagerato, e questa non era altro che l’ennesima dimostrazione di quanto  fossi stupido e testardo quando mi ci impegnavo.

Forse dovrei seriamente considerare un piano più salutare ” pensavo “ Ma dove cazzo li prendo degli integratori alle 11 di sera? Sentire la ramanzina di Jin è l’ultima cosa che voglio ritornando “.

In quel momento, dopo essermi appoggiato e calmato, ripresi lentamente le forze e al contempo a connettere il cervello.

La farmacia della cugina di Hoseok dovrebbe essere qui dietro” – “ Che abbia per una volta il culo di trovarla aperta? “

Senza pensarci due volte, decido di girare l’angolo che anticipa il takeaway, e me la ritrovo a un centinaio di metri di distanza.
Ci metto qualche minuto per abituarmi alla luce soffusa di quella stradina, illuminata solamente dall’ insegna verde ed intermittente della farmacia .
Noto subito che lo scenario che mi si presenta in lontananza non è dei migliori.. due figure ancora troppo sbiadite, proprio sotto la sigla lampeggiante, sembrano discutere animatamente, urlando senza troppo contegno.

E’ un attimo che un sonoro “ SLAPPP “, si irradia tra le mura che circondano la strada.
La figura più alta ha tirato uno schiaffo a quella più minuta, e adesso sembra voler cominciare ad alzare le mani.


Istantaneamente allungo il passo per tentare un qualsiasi tipo di intervento, ma il mio cuore di ferma di botto quando giunto ormai a pochi metri realizzo che..

                              
                                                                                     .. si tratta di Emilie






SPAZIOAUTRICE

BUONASEEEEERA a tutte care lettrici 
J

Finalmente dopo settimane a dire poco impegnative e tragiche sono tornata!
Ho continuato a scrivere il capitolo per tutto questo tempo, ma veramente mi riducevo a fare le ore non piccole, di più! 
Quindi il risultato non era mai soddisfacente e quando avevo tempo, ricominciavo a scrivere il capitolo daccapo! Una perfezionista alla Kookie ahahah
Poi come vi avevo anticipato, tra viaggi e studi notturni per l’esame della prossima settimana, è stato davvero difficile aggiornare ! Ma ALLELUIA, ci sono riuscita anche io ^^
Cosa dire allora: è un capitolo intermedio, mi serviva per iniziare ad agitare un po’ gli animi di questi due scemi, perché stiamo effettivamente cominciando ad entrare nel vivo della storia, e soprattutto nel vivo di quella che sembra preannunciarsi una conoscenza interessante !
Ringrazio le solite dolcissime personcine che usano il loro tempo per recensire, siete fantastiche, e i vostri commenti sono quelli che mi spingono a continuare a scrivere, e a strapparmi sorrisi : ) 
Un super grazie anche ai lettori silenziosi che sono sempre in tantissimi!!! Se volete lasciare anche la vostra opiniooooooone sarei feliciona : ’ ) 
Per adesso scappo, che lo studio continua a chiamarmi, vi mando un’abbraccio, alla prossima :*



 










 

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Capitolo 9
*** Chapter 9 ***


07/09/16


EMILIEPOV


Il miscuglio di sensazioni contrastanti che provava mentre si dirigeva a scheggia giù per le scale spaventò Emilie.

Ci sono milioni di persone al mondo che proseguono indisturbate la loro vita, indossando maschere variopinte di ogni tipo, con mille sfaccettature, prive di difetti. 
Persone che preferiscono mostrare quello che piace agli altri, piuttosto che quello che piace a loro.
Persone che preferiscono mostrare solo ed esclusivamente il bello di ciò che hanno, tentando di annientare i loro lati più oscuri, più inconcepibili ,più inaccettabili.
Persone che non si amano e cercano in tutti i modi di trovare supporto dagli altri prima che da sé stessi per sentirsi in qualche modo completi.

Lei invece si era sempre chiesta come facessero loro a vivere e a tirare avanti in quel modo.

Ad Emilie non gliene fregava una beneamata mazza di mostrarsi per quella che non era, non gli interessava quello che la gente pensasse di lei, semplicemente era conscia che ogni nodo sarebbe venuto al pettine, e che quindi nascondersi era inutile, oltre che una perdita di tempo.

Uno dei motivi per cui aveva deciso di partire era per riuscire a mettere alla prova sé stessa, voleva imparare a conoscersi meglio, voleva avere la certezza di riuscire a farcela da sola.
E se la stava cavando egregiamente.
Dopo tutto quante persone prenderebbero e lascerebbero tutto per un sogno? Per l’amore di una cultura straniera, senza nemmeno sapere inizialmente la lingua nativa?
E stava andando tutto a gonfie vele davvero, fino a che non si ritrovò pietrificata dalla paura.

Sì, Jungkook la spaventava a morte.

Non capiva per quale legge fisica e morale si dovesse sentire in quel modo vicino a lui.
Anzi per essere precisi non capiva più niente.
E più ci si impegnava meno riusciva a tirare fuori una soluzione, era semplicemente troppocomplicato da concepire.

Così per una volta nella vita, decise semplicemente di lasciar perdere.

Voleva solo vivere la sua dannata esistenza in pace, senza situazioni assurde, senza trambusti, senza dannarsi ogni volta l’anima per una persona diversa, senza fantasticare continuamente su quello stesso qualcuno che poi si sarebbe rivelato, a detta sua, un buco nell’acqua.

Emilie era stanca.

Aveva deciso di smettere di farsi domande, per tentare di vivere più serenamente e con meno seghe mentali, sperando così di dissolvere la nebbia momentanea che sembrava aver fissato le tende nella sua testa.

20/09/16 


Quel giorno al lavoro, tutto sembrava interminabile.. senza parlare del fatto che aveva usato più di una volta il linguaggio informalecon i clienti, beccandosi occhiate oltraggiate.
La sua testa vagava tranquillamente dall’altra parte dell’emisfero, e il suo tasso di concentrazione era andato a farsi benedire, motivo per il quale sembrava non esser più padrona della lingua che stava imparando da qualche mese a quella parte, facendo figuracce su figuracce.

“ Sei sicura di stare bene Em? “  
Iseul mi rivolse uno sguardo tenero, lievemente preoccupato, mentre la sottoscritta era intenta a sciogliersi la coda, troppo tirata e fastidiosa, che mi stava procurando un mal di testa non indifferente da circa tre ore.

“ Tutto bene Is davvero, ho solo qualche pensiero di troppo “.  
Mi sbrigai a rispondere.

Iseul è una persona squisita, oltre che eclettica e super attiva, non mi andava di mentirle. Anche perché nella realtà dei fatti si ritrovava a vestire i panni sia di mia titolare che di unica amica nella dispersiva Seoul.

A volte mi manca casa Is.. “  dissi mentre un’ involontaria aura triste trapelò dal mio viso. 
Non ti nego poi che con il mio ragazzo non va più, ed il tutto mi fa solo venire voglia di chiudere baracca e baracchini e tornarmene in italia per un po’ “.  
Anche il mio tono di voce si affievolì subito.


“ Ero sicura centrasse un ragazzo “ 
Mi rispose Iseul avvicinandosi, dentro ad un camice immacolato troppo largo per lei , che è alta circa una decina di centimetri meno di me.

E non fraintendermi, ma ci scommetto il fondo cassa di oggi che il problema non è Dong-Sun, ma un altro ragazzo “.

Mi ritrovai paralizzata dalle parole della mia titolare. 
Come diavolo avevo fatto a diventare anche così prevedibile?

“ E ti dirò di più… “ – “ Centra la combriccola di mio cugino, vero?”

“ Iseul, adesso mi spieghi come cavolo hai fatto .. ? ”.

“ Istinto femminile ragazza “ 

Mi rispose con una fragorosa risata, appoggiandosi al bancone della farmacia, ormai totalmente deserta.

“ Diciamo di sì comunque.. questa situazione mi lascia perplessa Is.. e non so con chi parlarne.. “

Non ero solita crogiolarmi nei drammi sentimentali, e tanto meno ero abituata a parlarne con qualcuno lì in Corea.
Anche se forsenon poteva esserci persona migliore di lei in quel momento.

“ Se vuoi sfogarti sono qui Em”- continuò – “Sai l’ho capito subito che sei una ragazza spigliata e diligente, non ci ho nemmeno fatto apposta a diventare tua amica nel giro di così poco tempo! “ 

Scherzò dandomi una pacca sulla spalla, e risollevandomi totalmente il morale senza neanche accorgersene. 
Parlarne con lei si rivelò subito la scelta più saggia presa in quei ultimi giorni, e nel giro di pochi minuti mi ritrovai a raccontarle della strambissima situazione in cui mi ero cacciata, e di quel dannato ragazzino che continuava ad assillare ogni mio pensiero.


“ Conosco da parecchio tempo tutti quegli scapestrati “  commentò Iseul dopo aver ascoltato il mio monologo esplicativo per più di mezz’ora.

“ Jungkookie è forse l’ultima persona di cui immaginavo ti potessi infatuare “.

“ Non dirlo a me, è dannatamente piccolo, e probabilmente poco maturo, e io.. “


La corvina mi stoppò silenziosamente con la mano, interrompendo il flusso di pensieri che stavo per vomitare alla rinfusa nel tentativo di sfogarmi.

Frena frena frena Em “  
Ed ecco che mi ritrovai inchiodata al suo sguardo, dipinto in un ‘espressione seria.

“ Sappi che Jungkook non è come sembra “ .
 

Rimasi a guardarla sbigottita, aspettando che desse un senso alle sue ultime parole.

Come ti dicevo li conosco da prima che diventassero un gruppo di Idol di fama internazionale.. ”.  Riprese .. - “ Jungkook è il più piccolo tra tutti, è vero, ma non per questo il meno maturo.
Posso assicurarti che crescere in quel contesto così difficile dall’età di quattordici anni, lo ha portato ad essere tra i più responsabili lì dentro”


“ Io, ehm, io.. non so davvero cosa dire a riguardo “.

Arrossii fortemente ed abbassai lo sguardo di botto, sentendomi improvvisamente una scema per averlo etichettato come il “ monello di turno del quale non posso fidarmi per una semplice questione di età “.

“ E’ che vedi, è tutto talmente strano..” – “ Detto francamente Is, non solo mi spaventa terribilmente l’attrazione esistente e palpabile tra noi… ma anche il fatto che lui qui in Corea sia osannato come Dio sceso in terra, ti immagini che casino mediatico verrebbe fuori?  ”

“ A mio parere ti fai troppi problemi Emilie, cerca di imparanoiarti meno e di vivere di più. Alla fine non sai mai cosa ti riserva la vita, e sprecare occasioni ti potrebbe portare solamente a rimorsi futuri, o mi sbaglio? “


In quell’istante mi si raggelò il sangue.
Ero pronta a rispondere a Is, quando dal nulla mi ritrovai Dong- Sun davanti.

Quando diavolo era entrato ?

“ Quindi se non ho capito male ti sei presa una sbandata per un altro “ – “ Si spiegherebbe il tuo dannato bipolarismo delle ultime settimane “. 

Il tono di voce del mio ragazzo era prepotentemente alto, e riecheggiava per tutto il negozio.

Ero sconvolta.. ma soprattutto non sapevo cosa diamine fare.

Mi avvicinai di scatto, passando dall’altra parte del bancone, in preda all’agitazione, senza effettivamente sapere cosa inventarmi.
Giusto il tempo di raggiungerlo, e un fortissimo odore di alcool mi pervase le narici.

Dong sun era totalmente lercio.

Non perse un secondo di più, e prendendomi per il polso, mi strattonò fuori, sotto la vista spaventata ed incredula della mia titolare, che sbigottita si limitò ad osservare la scena dall’interno,pronta ad intervenire nel caso ce ne fosse bisogno.

Ci ritrovammo improvvisamente silenziosi sotto l’insegna verdastra della farmacia. Uno di fronte all’altro, dopo quattro mesi di relazione.
Non ero capace di guardarlo negli occhi perché ero conscia del fatto che aveva capito ogni cosa.

In soldonimi sentivo una merda. 

Incapace di giustificarmi.. incapace di dargli una motivazione valida. 
Mi aveva colto sul fatto in fin dei conti, proprio mentre davo voce ai miei pensieri più intimi di quelle settimane, esplosi dopo il fortuito incontro ravvicinato con Jungkook.

“ Sai, in fin dei conti pensavo di essermi sempre comportato bene con te “. 
Mi piantò uno sguardo torvo addosso, come se  volesse sfracassarmi le ossa solamente con un’occhiata.
 
“ E invece scopro, che non solo non te ne frega un cazzo del sottoscritto, ma te la fai addirittura con un altro?”

“ Non è come pensi Dong-sun! Hai travisato il discorso, stavo solamente cercando di..”


Non mi permise di terminare la frase, che sentii la guancia destra andare letteralmente a fuoco, sotto il suo sguardo a dir poco assassino e l’odore di alcool che mi pervase nuovamente, dato il contatto ravvicinato.
Quando riaprii gli occhi per massaggiarmi il volto, incrociai nuovamente i suoi , e notai quanto stessero ardendo, quanto il suo respiro si fece affannoso ogni secondo di più, come se fremesse nel trattenersi.
Poi sembrò non esserne più capace, e sgranai gli occhi per la paura quando capii.. e vidi il suo braccio alzarsi velocemente per allungarsi verso di me.
Rimasi lì impalata ad occhi serrati, con il cuore a mille, mentre sentivo l’ansia crescere vorticosamente dentro, per l’attesa dell’impatto.

Che però, miracolosamente, non arrivò.

Mi voltai a dare un’occhiata per capire cosa diamine stesse succedendo.
La mia vista era sfuocata e gli occhi umidi a causa delle lacrime sgorgate fuori senza controllo.


Non me ne frega un cazzo di chi sei, ma se la tocchi di nuovo sei un uomo morto “.


La voce di Jungkook iniziò a rimbombarmi nelle orecchie.
In quel momento tutto divenne chiaro.

Lui era lì.

Istantaneamente mi allontanai da Dong-Sun, guidata dalla mano del corvino che mi trascinò dietro di sè, tentando di proteggermi.

Senza controllo, mi avvinghiai a lui, allacciando le braccia intorno alla sua vita e appoggiando la fronte sulle sue spalle, totalmente inerme, e continuando a piangere.

Per la prima volta da quando ero arrivata in Corea, mi sentii a casa.







20/09/16




JUNGKOOKPOV



Trattenere la rabbia non era mai stato così difficile.
Nella mia testa apparve, in meno di cinque secondi, una lista più che dettagliata e fantasiosa di metodi per spaccare il naso a quello stronzo.
Avevo già visto quella faccia da cazzo in qualche drama televisivo, durante il classico zapping serale con Jin, ed inutile dirlo, lo avevo tranquillamente cestinato nel giro di pochi secondi. 
Era forse “ recitare ” quella roba lì?
E ad Emilie piacciono davvero questo genere di palloni gonfiati?


Ti giuro che rimpiangerai di aver speso tutti quei soldi in chirurgia facciale brutto pezzo di … “

Lo afferrai per il colletto, mentre nel contempo strattonavo Emilie dietro di me.
Ero pronto a caricare un destro micidiale, l’adrenalina mi pulsava nelle vene a mille, quando sentii la leggera presa della ragazza al mio ventre, intenta ad abbracciarmi.

Il calore del suo respiro sulla schiena.

I singhiozzi di paura che non riusciva più a controllare.

Il mio cuore stava letteralmente esplodendo in mille pezzi, ed il contatto ravvicinato con lei mi diede il colpo di grazia.
Improvvisamente non me ne fregò più un cazzo del ragazzo che avevo di fronte, tant’è che lo liquidai velocemente con un calcio nelle palle, lasciandolo inerme e lamentoso sul ciglio della strada.


Mi girai verso Emile senza pensarci due volte.
Non ci misi nulla ad avvicinare il mio volto al suo, anzi mi venne automatico.
Le tenevo il viso tra le mani, mentre le sue erano ancora strette intorno ai miei fianchi.
Un paio di giganteschi occhi scuri mi scrutavano, inondati di lacrime, neanche fosse una bimba di qualche anime giapponese.

Quanto era bella.
Nonostante fosse in preda al fiatone da pianto isterico, io non pensavo ad altro se non a quanto fosse bella anche in quel momento.

Tu adesso vieni con me “.

Questa volta sbattè piano gli occhi, senza rispondermi, con un’espressione interrogativa.
Si limitò ad annuire, inebetita e dubbiosa sul da farsi.
Potrei giurare però di aver sentito un piccolo sussulto provenire dalle sue labbra, nel momento in cui, noncurante di tutto ciò che era successo, feci scivolare le mie dita nelle sue, invitandola a seguirmi.



Ci ritrovammo a camminare nell’ombra delle strade Seouliane.
Per miracolo ero riuscito a ricordarmi di tirare su il cappuccio nero, che in quel momento mi avvolgeva quasi completamente il volto, garantendomi di passare inosservato.
La mia mano stringeva la sua, e non desideravo altro.
In quel momento l’unica cosa di cui mi importava era che fosse al sicuro.. ovvero che fosse con me.
Tutto, dall’etichettare il nostro rapporto, al decifrare le assurde emozioni che ci legavano senza neanche conoscerci, passò in secondo piano.

L’unica cosa che mi importava era stare insieme.


“ Ti andrebbe un gelato? “.
 
Le chiesi superandola e sorridendole.

“ Anche i conigli come te mangiano il gelato?”

“ Il gelato piace a tutti piccola “

“ Non solo ti ho mostrato un lato patetico di me di cui mi vergogno tremendamente , piangendoti addosso “ - 
mi rispose -“ Ma adesso sembro anche una bambina di dieci anni consolabile solo con il gelato? “

“Sì, e sei una delle cose più tenere che io abbia mai visto “.


JUNGKOOK MA COSA CAZZO TI PRENDE?
STAI SERIAMENTE DICENDO QUESTE COSE AD ALTA VOCE
?

Realizzai nell’immediato quello che uscì dalle mie labbra, e nervosamente lasciai la sua mano per coprirmi la bocca.
Ero rosso fino alla punta dei capelli.
Gli occhi sgranati, e fissi davanti a me, mentre senza accorgermene decisi di accellerare il passo per l’imbarazzo.

Hey hey hey tu “.
La voce di Emilie era improvvisamente dolce, quasi volesse imitare davvero quella di una bambina piccola.. decisamente un aegyo ben riuscito.
Poco dopo sentii una leggera presa sulla manica della mia felpa ed istantaneamente mi girai.

Voglio ringraziarti per prima Jungkook, sei stato davvero carino “.

Questa semplice frase, pronunciata con quella voce e le gote rosse, mentre si portava timidamente la mano avvolta dalla felpa oversized rosa davanti alla bocca, mi fecero andare letteralmente fuori di testa.

“ Tu mi caccerai nei casini, me lo sento “.

Mi avvicinai a lei , strapazzandole i capelli.
Anche se più vulnerabile del solito, il suo sguardo fiero era puntato nel mio, stessa altezza, stessa posizione. 
Uno di fronte all’altro, incapaci di dirci o fare altro.
Semplicemente stavamo lì, a sorriderci come due stupidi, in mezzo a quella strada e a tutte quelle persone che indisturbate ci sfrecciavano affianco.

“ Hai mai rubato una bici ? “
La mia domanda improvvisa la turbò.

Non faccio questo genere di cose “
 
Mi rispose quasi esterrefatta.

“ C’è sempre una prima volta sai ? “






EMILIEPOV




Mi sembrava di essere in un sogno.
La situazione si era fatta totalmente surreale.
Nel giro di pochi minuti ero riuscita a mollare senza neanche una parola l’unico ragazzo /fonte di sicurezza che avevo da quando mi ero trasferita a Seoul, per sparire poi con uno sconosciuto, solo perché qualcosadi estremamente forte mi impediva di allontanarmi da lui.
Anzi la faccenda funzionava al contrario: più tentavo di prendere le distanze da lui, più gli rimbalzavo contro,ritrovandomelo a due centimetri dalla faccia.
La cosa ancora più assurda fu che il tempo passato insieme era tutto fuorchè pesante, i mille dubbi che mi assillavano da settimane erano improvvisamente scomparsi.


Praticamente il mondo avrebbe potuto anche scoppiare ma io non me ne sarei accorta.

Cazzo cazzo Jungkook rallentaaaa ! “

Mi ritrovai a cavalcioni dietro di lui, su una vecchia bicicletta sgangherata rubata in un vicolo di periferia, mentre a tutta velocità il ragazzino pazzoide sfrecciava nella notte, con me appresso.

“ Sei proprio un cretino Jeon Jungkook! “

Presi a picchiettarlo sulla schiena, implorandogli di rallentare, mentre lui dal canto suo mi rispose ridendo a più non posso.

“ Tieniti bestiola, metti le mani qua “.
Vidi che per un attimo lasciò la presa dal manubrio e mi indicò il suo ventre.

Devo proprio?”.
 

Okay sì certo che volevo, ma era imbarazzante.

“ Non mi sembrava ti dispiacesse prima “.

Mi rispose ridendo di nuovo, ma questa volta con uno sguardo burbero, che intravidi solamente perché si affrettò a girare a destra, incespicando in una stradina in salita e poco battuta.

“ Eh va bene, ma stai attento ragazzino, non farti strane idee “

“ Che altre idee dovrei farmi? Mi basta sapere che ti piaccio “.


Rispose iniziando ad ansimare per la salita.
Mi aspettavo una risata, che sarebbe stata perfettamente in grado di spezzare quel momento imbarazzante. 
Ma non arrivò, anzi, Jungkook sembrò irrigidirsi dato il mio silenzio di risposta.

Che diamine avrei dovuto dire ?

“ C-c-che mi piaci? “. 

Chiesi intimidita.

Le gambe accavallate sul lastro sinistro della bicicletta, il vento intento a scompigliare i capelli di entrambi, il fiatone del ragazzo che si faceva sempre più assiduo anche se tentava di mascherare la fatica per proteggere la sua virilità.
I due, in quel momento e all’apparenza, potevano essere scambiati per una coppia normale.
Il fatto che lui fosse un Idol coreano, e lei una semplice neolaureata occidentale, non sembrava essere importante, anzi le loro differenze, sia estetiche che culturali, erano state assorbite e decantate dai due giovani, andandoli a completare, come se due metà appartenenti a mondi opposti si fossero ricongiunte, in quello sprazzo di tempo rubato.

“ Non ho bisogno che tu me lo confermi, io ti sento e basta “ – “ Non so perché tu, non so perché noi, non so un accidenti, ma è così,  non posso far finta di non sentirmi legato a te” - “Anche se non me lo so spiegare, esiste Em “.

Fu tutto quello che Jungkook mi disse in risposta, continuando a pedale, mentre le luci di Seoul si fecero più distanti, anche se vivide, quasi romantiche viste dall’alto.

Per l’ennesima volta il mio cuore si rifiutò di rallentare alle sue parole.



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“ Siamo arrivati Em, benvenuta nel mio posto segreto “.


Disse Jungkook aiutandomi a scendere dal bolide, intento poi a trotterellarmi intorno per mostrarmi quel posto magico.
Era felice come un bambino e la scena mi fece sorridere..continuavo a seguirlo stupefatta, perdendomi interamente nelle sue smorfie e nei suoi movimenti mentre Jungkook, dal canto suo, continuava a prendermi in giro per la faccia imbambolata che mi ritrovavo.

“ Emilie riprenditi porca troia ! Se non te la fai finita ti regalerà una ciotola per raccogliere la bava “ continuavo a pensare come un’idiota.

Mi fece strada fino ad una piccola roccia piana, che si interponeva sullo strapiombo.
Ci accucciammo silenziosi, quando Jungkook tirò un sospiro di sollievo, e si calò il cappuccio.

Non riuscivo a distogliere lo sguardo dalla metropoli che ci danzava davanti, con le sue luci sfavillanti, i taxi rumorosi in lontananza, e qualche petardo lanciato da teenagers iperattivi.

“ Jungkook “
Lo interpellai all’improvviso, fermando sia i miei che i suoi pensieri.

“ Dimmi Noona “.
Mi rispose, regalandomi l’ennesimo sguardo da cucciolo, ad gli occhi spalancati.

“ Devo essere sincera con te “.

Lo sguardo di Jungkook si fece perplesso.. si avvicinò a me incuriosito, accorciando incredibilmente le distanze tra i nostri corpi.

Nemmeno io ho la più pallida idea di cosa ci sia. Ma il fatto che esista è innegabile.
Però porca miseria Jungkook, sei più piccolo di me, sei dannatamente famoso in Corea, hai schiere di ragazzine urlanti che farebbero di tutto pur di vederti single fino a quarant’anni, senza parlare del fatto che la metà di loro è ultrapossessiva, anche se pur sempre tue fan e io.. “.


Il mio discorso totalmente privo di logicità, strabordante di paure che mi affliggevano dal primo contatto avuto con lui, venne bloccato improvvisamente dalla sua mano, che mi ritrovai sulla bocca.

So che è difficile, ma potresti per una volta non pensare? ”-“ Non possiamo seguire la razionalità Emilie, se vogliamo davvero capirci qualcosa, lo sai meglio di me. “
Jungkook mi guardava torvo. 
Era incredibilmente vicino, mentre le sue pupille allargate danzavano nelle mie.

“ Io- io- non lo so, hai diciannove anni e io, lo sai ecco.. “

Ecco.

Mi sentii nuovamente bloccata, ma questa volta dalle sue labbra.
Tutto intorno a noi era scomparso, insieme ad ogni senso di razionalità e paura.
I brividi che continuavano a percorrermi ogni estremità del corpo si fecero sempre più forti.. 
Il suo odore, le sue labbra morbide e longilinee semplicemente appoggiate sulle mie avevano scatenato la terza guerra mondiale all’interno del mio corpo.

In quel momento sentivo quanto dannatamente fosse giusto quel bacio.
E tra l’altro, da quanto tempo lo aspettavo? da quanto me lo ero immaginato?


Il suo sapore era assurdo. 
Un gusto proibito, del quale puoi sentire l’illegalità.
Uno di quelli che sapevo, prima o poi, mi avrebbe condotto nei casini.

Ma al diavolo.

Ancora una volta decisi di fregarmene di tutto, e di ogni singola paranoia che minacciava di farmi andare fuori di testa.
Avvinghiai le braccia dietro al suo collo, e mi sedetti in mezzo alle sue gambe, portando le mie ad intrecciarsi al suo bacino.
Le nostre lingue avevano cominciato a scontrarsi e a riconoscersi, ad un ritmo decisamente accellerato, trasformando il bacio casto di pochi secondi prima, in qualcosa di ben più spinto.
Lo scontro tra i nostri corpi, separati solamente dai vestiti pesanti, dipingeva elettricità nell’aria, come se un ciclone si fosse impossessato di noi.
Non volevamo fermarci per nessun motivo, anzi ci risultava addirittura impossibile separarci per riprendere fiato. 

Sembrava esserci quasi una dipendenza fisica.
Le mie dita incastonate nei suoi capelli, continuavano a tirarli debolmente, mentre lui si aggrappava prepotentemente ai miei fianchi, sfiorandomi i glutei.

Fu Jungkook, all’improvviso, a staccarsi da me.
 Si portò un dito davanti alla bocca, come a dirmi di fare silenzio.

Hai sentito? “.
Mi chiese poco dopo.
Aveva un’espressione sconvolta in viso e gli occhi sgranati dalla paura.
 
Una manciata di secondi dopo, quando i miei polmoni ricevettero nuovamente ossigeno, e la mia mente tornò lucida, lo sentii.
Il rumore che avevo temuto più di tutti.
Lo stesso per cui avevo scelto di non voler intraprendere nessuna fottutissima storia con quel ragazzo.



“ CLICK “.








ANGOLOAUTRICE



Buongiooooooooooorno care lettrici : )
Ta daaaaan, sono tornata anche io! Mi perdonerete?
Come vi avevo accennato sotto esame è dannatamente difficile riuscire a pubblicare settimanalmente! Cerco di fare meglio che posso, ma spesso mi risulta difficile 
L
In ogni caso, ringrazio sempre le gentili personcine come Hurricainesonia, che appassionate, continuano a leggere e a recensire i miei capitoli.
 Grazie millissime, non sapete quanto mi fate felice ! <3
Piccolo ringraziamento speciale per _MartyK_, che con le sue recensioni mi strappa più di millemila sorrisi ogni volta, ma soprattutto che mi fa sbellicare dalle risate : D Mi mancavi ! Ci hai messo troppo a tornare eh, ma ti perdono perché sei tuuuh  LOL <3 
( P.s adesso risponderò alle recensioni di tutte in serata <3 )

Cosa ne pensate ora come ora della storia? Vi aspettavate uno scenario diverso? O la piega che sta prendendo vi gusta ? Volevo dare uno scossone un po’ più entusiasmante alla storia, e credo tutto sommato che sia uscito discretamente, ma siete voi a dovermelo confermare <3  So che come primo bacio vi aspettavate qualcosa di più romantico, anche io me lo ero immaginata così nella mia testa.. MA se avete capito un minimo la mente contorta dei due, soprattutto quella di Emilie e le sue paure, dovrebbe rimanervi facile anche capire che beh, essendo più grande, gli stimoli e gli imbarazzi in certe cose sono diversi, senza parlare del fatto che quando si ha paura di un sentimento, si cerca sempre di poterlo accantonare sfogandosi solo sul lato fisico. Spero mi abbiate capita : ) Poi più avanti sarà ancora più chiaro !

E adesssssso torerò a studiaaaaare ( strano ), che tra tesi ed esami qui non ci cavo più le gambe !, eeee niente, un bacione enorme : )  ahhhhh dimenticavo una cosa super importante ! PPS : le più attente potrebbero aver notato che questo capitolo è stato scritto con meno demenza possibile, proprio per definire meglio il casino mentale di questi due scemi, che poverelli non ce la fanno proprio più a non pensare l’uno all’altro! Nonostante abbiano cercando mille modi per non farlo! eeeee in più , le lettrici ancora più attentissime, potrebbero aver notato che ho scritto il capitolo con verbi AL PASSATO. Più precisamente “passato remoto”, quasi fosse una sorta di flashback. Ecco diciamo che non è stata una scelta casuale, bensì intenzionale. Dovrebbe farvi capire che stanno lentamente per cambiare i tempi, ovvero: a breve dovró translare un nuovo capitolo che si svilupperà nel futuro rispetto al 2016 ( motivo per cui inserisco sempre le date ad inizio capitolo) , e mi sembrava carino anticiparlo in questo modo, con Emilie e Kookie che ricordano gli ultimi momenti del 2016 ( questi ) passati insieme. UPS. GIGA SPOILER. Apprestoooooo : *

Frances





 

 

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Capitolo 10
*** Chapter 10 ***


20/09/16


JUNGKOOK POV


Gli occhi chiusi.

La mia mente fluttuava insieme al vento che ci accarezzava, dondolandoci , 
unendoci..

Sentivo il suo profumo. 

L’odore della sua pelle, dei suoi respiri. 
Era così che odorava il corpo di una dea?

Sentivo la sua delicatezza. 
Tramite quel contatto tutto divenne più nitido.
Come se la conferma che avevo tanto cercato fosse in quell’unico bacio.
Nel preciso istante in cui le nostre labbra si sfiorarono per la prima volta, tutti gli ingranaggi si incastrarono perfettamente.

Meglio di mangiare kimchi fritto dopo una practice di cinque ore.
Meglio delle ultime casse bluetooth della Apple che volevo da un anno.
Meglio di giocare per dieci ore di fila a Overwatch.


Emilie cosa cazzo mi hai fatto?


Dire che ero in estasi sarebbe dannatamente riduttivo.
Era legale l’effetto che mi faceva?
Impadronirsi del raziocinio di una persona non può esser considerato normale.

Il contatto leggero tra le nostre labbra, l’assaporarci lentamente.. era paradisiaco.
Non mi era mai capitato, in diciannove anni di vita, di sentirmi così completo.
Per di più era la mia prima volta con una ragazza più grande.
Mentalmente mi resi conto che non solo stavo soddisfacendo una tra le mie fantasie più recondite, ovvero avere un qualsiasi tipo di approccio fisico con una Noona prorompente come lei , ma che mi stesse anche facendo impazzire.

Lei vibrava ed ogni centimetro del suo corpo richiamava il mio calore, anzi lo esigeva.
Non appena dischiuse le labbra, il mio corpo reagì nell’immediato. 
In un nanosecondo le nostre lingue cominciarono a scontrarsi, a battersi, come se fosse una lotta per il controllo sull’altro.
Sentivo benissimo quanto lei fosse esperta, sicura di sé stessa, quasi impavida nell’esplorarmi senza alcun timore.



Il sentirmi guidato inizialmente mi spiazzò.. cazzo sono sempre stato io ad avere il controllo in quelle situazioni.
Ma allo stesso tempo devo ammettere che quel contatto mi elettrizzava, rendendomi improvvisamente inerme davanti ad Emilie, che era così dannatamente sensuale. 
Dal modo in cui mi guardava, sembrava che quegli occhi stessero prendendo fuoco, 
come se dicessero:    “ l’abbiamo iniziata insieme, adesso vieni all’inferno con me 

Ero impotente, incapace di prendere le redini del gioco, perché lei si era già presa tutto.

Una parte di me però, ovvero quel briciolo di sanità mentale che mi rimaneva, si era subito reso conto che qualcosa non andava..
Ma lì per lì non ci diedi peso… ero comunque un diciannovenne in piena crisi ormonale con una stragnocca davanti intenta a limonarmi.

Devo essere sincero il nostro primo baciome lo ero immaginato diverso.
Fu come se i primi secondi mi avesse mostrato i suoi sentimenti, la sua purezza, tramite un contatto intimo, veroe sincero..  per poi retrarsi senza motivo apparente, gettando le mani nei miei capelli, e dando libero sfogo alle sue fantasie sessuali.


Che si stesse nascondendo?
Non che mi dispiacesse sia chiaro, ma qualcosa non mi tornava.
E mi era bastato un solo approccio fisico con lei per capirlo, come se l’avessi sfogliata e letta per una frazione di secondo.



Pochi minuti dopo non ci vedevo più, la mia mente era totalmente annebbiata e non ero assolutamente più in grado di farmi domande di alcun genere.. volevo esplorarla anche io, sentirla, annusarla. Come se avesse risvegliato in me non so quale istinto primordiale.
Allungai avidamente le mani verso il suo fondoschiena. 
Era così fottutamente attraente, e l’occhio, nelle poche occasioni in cui ci eravamo incontrati le volte precedenti, mi era sempre caduto sulle sue forme.. era innegabile, aveva un corpo micidiale per qualunque essere di sesso maschile.
In Corea la maggior parte delle ragazze sono degli stuzzichini striminziti, quasi che se le tocchi rabbrividisci per paura di spezzarle.
Lei invece no diamine, quelle cosce mi avrebbero mandato direttamente nell’oltretomba, così toniche.. una delle cose più sexy mai viste.

Ero davvero ad un passo dal non capirci più niente ed azzardare un qualsiasi tipo di contatto più spinto,quando sentii un rumore.

Merda.

Era inconfondibile.


Un dannato scatto.

Il mio cuore perse più di mille battiti, anzi sono sicuro si fosse fermato.
Restammo immobili, avvinghiati e pietrificati. Gli occhi di Emilie erano sgranati e mi fissavano circospetti, quasi mi chiedessero il permesso di muoversi.

“ E’ stato quello che p-p-enso io? “. Mi chiese balbettando a mezza voce.

In un attimo il panico mi inondò. 
Neanche stessi per morire, una rapida sequenza di ciò che sarebbe avvenuto da lì a breve mi passò davanti agli occhi. In poche parole? L’apocalisse.
La mia mente stava già osservando le prime pagine dei gossip internazionali, ed ascoltando la strana voce melodica di quel qualcuno che da lassù, si sganasciava dalle risate osservando la mia vita andare in pezzi.

“ Non muovere un muscolo “. 
Le dissi mentre il mio sguardo restava incatenato al suo, vagante nell’ansia.

“ Emilie stai tremando? “.

“ E’ il freddo idiota “.

“ Certo e io sono PSY “.

“ Pane e simpatia stamattina ? ”

“ Meglio dello yogurt ACIDO che a quanto pare ti sei mangiata tu “.

“ Senti Jungkook sono già al limite “

“ Qualcuna per caso, solo in minima parte, è permalosa da far paura ? “ 
La stuzzicai ancora.

“ Vedremo se te lo lascerò scoprire “.

Non resistette più e affondò imbarazzata il viso nella mia felpa, scoppiando a ridere di gusto, e strofinando il naso sulla mia spalla. 
Avevo appena abbattuto uno dei tanti muri della ragazzina travestita da adulta che avevo davanti.
Non credevo che ci potesse essere una qualsiasi sottospecie di essere vivente più bello di lei in quel momento.
L’avrei paragonata ad una di quelle attrici occidentali.. una di quelle capaci di risultare stupende e genuine senza alcun trucco addosso, con i capelli stropicciati, intente ad alzarsi dal letto la domenica mattina, mentre il loro uomo le implora di non allontanarsi neanche di un centimetro solo con uno sguardo.

“ Dovremmo muoverci “. Si decise ad affermare dopo aver espirato profondamente.

Agli ordini capo, ma.. “- “ Sei sicura di sentirti bene? “
La vedevo strana, la ragazza era accigliata e aveva appena assunto le sembianze di un ninja sbilenco, mentre tentava maldestramente di alzarsi.

Sembri sotto effetto di droga “.
 
La presi nuovamente in giro.

“ Scusa impavido Jungkook se ho paura che possano esserci dei paparazzi  “ 
mi disse spintonandomi e appoggiandosi alla mia spalla per alzarsi 
Dovresti essere tu il primo a preoccuparsene, e invece sei lì con quello sguardo da pesce lesso “ mi indicò, continuando a deridermi.

“ E’ colpa tua, tua e del tuo stupido sex appeal “ risposi senza neanche preoccuparmi di dar vita ai miei pensieri. 
“Che diavolo vai dicendo Jungkook?”  Pensai tra me e me.

Eccola che si era irrigidita di nuovo. 
Sembrava a me o anche lei era incapace di resistere alla tensione sessuale che si creava ogni volta che ci ritrovavamo a pochi centimetri l’uno dall’altra?
Decisi di insistere un altro po’, giusto per divertirmi a renderla nervosa, mentre incominciavamo ad allontanarci dal piccolo strapiombo.

“ Hai questa idea di me nella tua testa che è davvero insensata “ – “ Mi riferisco al fatto di reputarmi un ragazzino.. ti ho già detto che non devi fingerti disinteressata a me per una questione di età.. sai che non sono cieco e vedo benissimo l’effetto che ti faccio “.

Ci fu una piccola pausa dove non ricevetti nessuna risposta, se non un sonoro sbruffo.

“ Io credo che mister modestia voglia esplorare il fondo dello strampiombo vero ? “ mi schernì senza tanti giri di parole.

Adoro quando fai la prepotente “.

Dopo aver rovistato nello zaino, le lanciai una delle mascherine nere di scorta che mi portavo sempre dietro.

“ Questo tuo preoccuparti per me mi commuove..  ragazzino “mi urlacchiò in risposta, afferrando l’unico mezzo che avevo a disposizione per proteggerla del possibile terrorismo mediatico .

“ Proteggo solo la mia figura milady “ 


“ Faccio finta di crederti così puoi continuare aproteggere il tuo enorme orgoglio maschile“. 
Mi rispose sfoderando l’ennesimo sorrisetto incalzante, che le evidenziò per pochi secondi le fossette impertinenti.

L’unica stronza arrogante con la quale mi divertivo da impazzire, e che mi aiutava giorno per giorno, senza saperlo, a distruggere ogni stereotipo di donna perfetta che mi ero immaginato fino a quel momento. 

















21/09/16


EMILIEPOV


Sono sempre stata un’amante indiscussa della pioggia.
Ma mai come quella mattina.
Il tepore del piumino invernale appena sfornato mi avvolgeva totalmente.
E’ facile, durante i primi freddi settembrini, trovare conforto da quell’ammasso di piume calde senza iniziare a sudare come un’ossessa, motivo per il quale, decisi di tirarlo fuori con due mesi di anticipo rispetto alle persone normali.
Ed è proprio lì che mi ritrovavo, persa in paranoie dal calibro enorme e dubbi di ogni tipo, sorseggiando una tisana al lampone di scarsa qualità.
La leggera pioggerella di inzio stagione continuava a tichettare alla finestra, spronandomi a fare qualcosa.. qualsiasi cosa pur di alzare le chiappe dal letto e cominciare a dare un senso a quella che, a mio avviso, sarebbe stata una giornata infernale.
Mi ritrovai immobile, a gambe incrociate, con il dorso appoggiato al rumoroso schienale di legno alle mie spalle, imbacuccata a tal punto che solamente il viso fuoriusciva dal lenzuolo.
Fissavo un punto davanti a me paralizzata, incapace a momenti di sbattere anche solo le ciglia.

“ AISHHHHHHH “implosi all’improvviso, allungandomi in avanti e sbattendo braccia e gambe a mo’ di pazza sclerotica.. 

“ Adesso Emilie ti calmi, respiri e ti riappropri di te stessa per favore”.
Ripetei ad alta voce in un vano tentativo di autoconvincimento , alzandomi in piedi sopra al letto a due piazze che mi sovrastava.
Inutile dire che sbraitai per altri dieci minuti abbondanti, saltellando come una pazza isterica per poi abbandonarmi di nuovo sul materasso.

Decisamente un caso clinico.

Continuavo a torturarmi il labbro inferiore , il quale si tramutò nel giro di cinque minuti in un canotto di dimensioni bibliche, tipico di quando il livello di ansia supera il range limite.
Nella mia testa continuavano a vagare senza sosta le immagini della sera precedente, ma soprattutto si faceva largo, prepotentemente,  la figura di un Jungkook furibondo, che prendeva a calci nelle palle il mio ex, avvolgendomi poi tra le sue braccia.

Quell’inestimabile senso di protezione mi stava travolgendo di nuovo, ma la cosa peggiore era… 

Che non riuscivo a disfarmene, o meglio.. non volevo.


Erano tante le amiche che mi invidiavano per l’esuberanza che mostravo agli occhi degli sconosciuti, per la sfrontatezza che amavo sfoggiare davanti agli uomini che mi interessavano solo per stimolare la loro curiosità, rendendomi a mia volta coinvolgente, o semplicemente per farmi definire “po’ fuori dai gangheri, ma troppo simpatica ”.
Una parte di me era davvero schietta e priva di vergogna, ma solo le mie amiche più strette, contabili sulle dita di una mano, conoscevano la verità.
Tra le mille sfaccettature di me stessa, che nascondevo con cura da occhi estranei, c’era una ragazza dalla lacrima facile che si commuoveva per la bellezza delle piccole cose, come la sfumature rosacea di un tramonto, o la ragazza dall’animo romantico che amava perdersi nei sogni più assurdi, o ancora la ragazza che si emozionava quando riusciva a far sorgere un accenno di sorriso nel volto degli amici che avevano passato una brutta giornata.
Erano lati di me, che custodivo bramosamente, che non vedevo come debolezze, ma semplicemente come qualcosa di prezioso, che avrebbe definito la vera me agli occhi di qualcuno. 
Quel qualcuno doveva valerne la pena, e solo in quel caso forse avrebbe avuto la possibilità di conoscermi davvero. Motivo per il quale non ero solita concedermi a chiunque o ad “innamorarmi” facilmente.
Il tutto mi riportava costantemente a pensare a Jeon Jungkook. 
Quel dannato ragazzino coreano e la sua abilità di oltrepassare tutte le mie barriere di difesa insormontabili con un unico bacio, senza chiedere alcuna autorizzazione, e probabilmente senza nemmeno rendersi conto di nulla.
Un triliardo non sarebbe sufficiente a quantificare il numero di volte in cui mi persi ad immaginare il nostro bacio durante quei mesi.
Con quanta gente del sesso opposto mi ero relazionata in ventiquattro anni di vita? Tanta.
Ma nessuno avrebbe mai potuto essere paragonato a lui, o meglio a quello che lui mi diede occasione di assaporare in quei pochi secondi iniziali, prima che tutto si trasformò in passione selvaggia, senza alcun accenno di dolcezza.


Fu come se, appena le nostre labbra si toccarono, fui inghiottita completamente, e trasferita in un mondo parallelo, di cui nessuno a parte noi, era a conoscenza.
La moltitudine di sensazioni sovrastanti mi avevano colpito, una ad una, senza che avessi tempo di riconoscerle, come una sfilza continua di frecce che collidono in un unico corpo, bersagliandolo.
Inizialmente, senza capacitarmi del “ come “,ci sfiorammo, e quel ragazzinofastidiosofu capace di insinuarsi dentro di me con una facilità disarmante.
Mi ritrovai spiazzata, frastornata, e totalmente inerme. Cosa totalmente inusuale per me, abituata com’ero ad avere sempre il controllo.
Una scarica di adrenalina pura, mista ad emozioni non classificabili mi pervase, e fu in quell’esatto momento che mi resi conto che Jungkook possedeva la chiave per entrare dentro di me, relazionandosi così con le mie debolezze.
Fu un bacio morbido, ma al contempo intenso , dove rivelai non curante la mia fragilità, la mia sconfinata tenerezza, il miomondo che avevo sempre protetto con gelosia.


Mi paralizzai totalmente da li a poco, quando realizzai il potere che il diciannovenne era in grado di esercitare su di me.. 

Come diamine era possibile?  Voglio dire chi era lui per me se non un estraneo?

Appunto nessuno.

Inspiegabilmente mi sentii violata.

Era stato davvero così facile per uno sconosciuto, fare quello che nessun uomo, e sottolineo nessuno, era riuscito a fare  nell’arco dei miei intensi ventiquattro anni di vita ?

Una parte di me non volle accettarlo, e combatteva prepotentemente al fianco della Emilie spaventata, vulnerabile, che per nulla al mondo avrebbe avuto intenzione di rivelarsi così facilmente ad uno sconosciuto per quella che era davvero.

Avevo già cominciato a scappare da lui a quel tempo.

Rimisi la mia maschera.
E lo baciai più ardentemente di quanto avessi mai fatto in vita mia.

Jungkook non avrebbe visto la vera me, non avrebbe visto le mie debolezze, non gli avrei fatto scoprire un bel nulla … e per riuscirci dovevo semplicemente fare quello che facevo con chiunque no?
Lasciarmi viziare dal suo corpo e dare il via libera al mio.
Mi lasciai tramortire dalla passione e dal desiderio puramente sessuale che mi aveva guidato verso di lui da tanto tempo, sperando che capisse che in quel momento era tutto ciò che ero in grado di offrirgli..niente di più niente di meno.

Una vera codarda Emilie , complimenti.


Per tentare di distogliere l’attenzione da quelle scene che continuavano a tornarmi in mente, distraendomi da qualsiasi attività che poteva essere intrapresa in quella giornata di merda,  decisi di provare con l’ultimo tentativo.
Fin da piccolina infatti, ero solita prendere il ventiquattrore ed iniziare a leggere, rendendomi così conto di quanto i problemi reali fossero altri, rispetto alle stupidaggini per le quali soffrivo io.
Era un metodo piuttosto cinico, ma aveva sempre funzionato nei casi di emergenza.

E quello rappresentava decisamente un codice rosso per la mia sanità mentale.

Così rassettai tutta la camera, ribaltando qualsiasi cosa mi capitasse davanti, in cerca del mio fidato portatile, sul quale inciampai rumorosamente.
Non persi altro tempo, lo afferrai e visitai la pagina di quello che potrebbe essere definito il “ Times coreano”, per ossigenare la mente.


- “Gruppo di piromani incendia Gangnam, trenta feriti ”  -   
- “Rapina a mano armata nei distretti periferici di Seoul, due morti “-


Continuai a leggere incessantemente, sempre più sbigottita dalla demenza umana che si rivelò una perfetta distrazione.
Fino a quando, per sbaglio, incappai nella sezione “ musica e spettacolo “, che in seconda pagina vantava uno dei titoli più spaventosi mai letti, e che consentì al sangue nelle mie vene di raggelarsi in una frazione di secondo.

Che sia Jungkook dei Bts, il nuovo Idol sprezzante del pericolo? 

Col respiro mozzato, il mio sguardo fu attratto subito dalla foto in bianco e nero riportata, che raffigurava un Jungkook spensierato, al fianco di una ragazza occidentale.
Era innegabile, quella dannatissima foto, ci ritraeva fin troppo vicini, risultando così impossibile scambiarci per un paio di amici.
Notai anche, che per fortuna, i tratti del mio viso erano leggermente sfocati, impedendomi di essere riconosciuta con facilità.
Ma niente sarebbe stato in grado di sollevarmi il morale, dopo aver letto quel dannato articolo per intero. 

“ Scandalo per il diciannovenne dei Bts, il primo del gruppo a farsi notare in totale spensieratezza in giro per Seoul, per giunta in dolce compagnia! E chi se lo sarebbe mai aspettato che il giovane Maknae amasse le bellezze occidentali? Quando ne sapremo di più?
I due sono stati avvistati nei pressi di una farmacia di Gangnam, dove sembra che la ragazza avesse svolto il proprio turno notturno, per poi scomparire nella periferia con il giovane di Busan. Come la prenderanno le fans
Preparate i popcorn !“ 

“ Porca puttana. Siamo fregati.“ Boccheggiai ancora incredula davanti allo schermo del pc.

“ Emilie calmati, mantieni il controllo. Pensa alla cosa più logica da fare ORA “. Mi dissi, mentre il mio corpo veniva scosso da brividi di paura.
All’improvviso tutti i pensieri andarono irrimediabilmente a Jungkook.. volevo contattarlo, volevo parlarci, volevo pensare ad una dannata soluzione con lui, ma il mio stupido cervello si rifiutò di collaborare. 
Pensai nell’immediato che un qualsiasi tipo di contatto con lui sarebbe potuto essere nocivo per la sua carriera, o che in quel momento avesse già cominciato a pentirsi di avermi incontrato.. mille e dico mille pensieri negativi mi invasero il cervello.

Quello che successe poco dopo, mi tolse il respiro, nel vero senso della parola.
Mi ritrovai ad iperventilare, mentre tutto intorno a me cominciò a girare. Non sentivo più alcun tipo di contatto con la sedia, non sentivo piùniente, solamente un’impressionante brusìo alle orecchie.
Avevo letto già decine di articoli su carriere stroncate di artisti coreani di fama mondiale, solo perché avevano intrapreso una relazione con qualcuno che amavano.
Non gliene importava un fico secco alle agenzie se i ragazzi incontravano una persona con cui condividere loro stessi, o con cui sperare di avere un futuro insieme .. ovviamente no.
A quei dannati mostri interessava solo ed unicamente una cosa : che loro funzionassero come perfette macchine da soldi.
Che sorridessero davanti alle telecamere, facendo finta che andasse sempre tutto bene.
Iseul me ne aveva parlato così tanto durante le pause pranzo in farmacia. 
Aveva anche lei dato libero sfogo alla sua preoccupazione per il cugino Hoseok, e per il suo peso che a detta sua, aveva continuato a diminuire drasticamente nell’arco degli ultimi mesi, dati i ferrei regimi alimentari che gli venivano imposti da quel diavolo travestito da Pd-nim.
Era una sorte di prigione in cui i ragazzi erano obbligati a vivere per raggiungere i loro sogni.

Diventerà sempre peggio ora che stanno acquistando più popolarità all’estero “
Così disse Iseul. 
Ci aveva provato ad avvertirmi.

“ Ma che diamine ti è saltato in mente Emilie? Cosa ti ha fatto pensare di essere diversa eh? Deficiente, stupida, e ancora deficiente.“.
Questo fu tutto quello a cui riuscii a pensare in risposta, prima di realizzare che mi trovavo nel bel mezzo di un attacco di panico.
Non ero in grado di respirare, figuriamoci di ragionare lucidamente.
Avevo bisogno di calmarmi, ad ogni costo, altrimenti avrei potuto seriamente impazzire o fare qualcosa di stupido.
Fu li che afferrai in un secondo il cellulare, pronta a digitare il numero dell’unica ragazza che avrebbe potuto aiutarmi in quel momento.
Per chiamare Iseul fui costretta a sbloccare la schermata , trovandomi così davanti ad un messaggio:

mittente:        Jungkook

17.07 pm 

 “ Emilie, è triste che il primo messaggio che ti mando riguardi una cosa del genere, avrei preferito mille volte invitarti qua per guardarci un film insieme credimi, ma ho bisogno di vederti.. dobbiamo parlare in qualche modo. Fammi un favore :  
Non fuggire da me. 


Al solo leggere il mittente, un brivido incontrollabile percorse a grandi falcate l’intera superficie del mio corpo, ricordandomi mentre rileggevo per la quarta volta l’sms, che stavo per avere il secondo attacco di panico della giornata.
 
Decisi di ignorarlo.

Era l’ultima persona con cui, in quel momento, avrei potuto impostare una conversazione degna di questo nome, in più nella mia mente si era annidato un solo pensiero, contro la mia stessa forza di volontà : “ lascialo stare, per il suo bene ed il tuo, dimentica tutto“. 

Sì esatto, la mia fuga era iniziata, e Jungkook lo aveva già capito.

Mi sbrigai a comporre il numero di Iseul, mentre guardinga mi avvicinavo alla finestra del minuscolo appartamento di cui mi impegnavo a pagare l’affitto. Scrutavo cautamente da dietro la tendina, in cerca di possibili paparazzi appostati, o addirittura di ragazzine in piena crisi ormonale in cerca di vendetta.
Sperimentai in ogni sua forma il significato di terrore in quel momento, ero davvero impietrita.
Continuavo a sudare ininterrottamente.

Emilie ! Pronto Emilie mi senti? Dimmi che stai bene ! “. 
La voce di Iseul mi pervase, risvegliando i miei sensi all’improvviso.

“ Io, i-o . . . Is non credo di stare bene, non capisco perché sto reagendo così, non voglio che la sua carriera vada in fumo per nulla, io .. “. Balbettai.

“ Em, per favore calmati. Va tutto bene okay? Io e Hobi siamo appena entrati in macchina, mi ha avvisato lui. Veniamo da te , mandami la posizione su Kakao, pensi di riuscirci tesoro ? “

“ Fai in fretta ti prego “

“ Promesso. Arriviamo. “










Mi ritrovai a rigirarmi le bacchette argentate tra le mani, mentre spostavo i funghi cotti da Is sul bordo del piatto, ancora stracolmo di riso e verdure di ogni tipo.

Devi mangiare straniera “mi incoraggiò Hobi sorridendo, punzecchiandomi la spalla con le sue di bacchette.

“ Senti chi parla ! Spiri da quanto sei magro ! Vi danno da mangiare li dentro? “ riuscii a rispondergli, mentre incrociavo lo sguardo complice della cugina, accasciata sul divanetto del  soggiorno.

“ Yah ! Io mangio tantissimo ! E’ che ho il metabolismo veloce ! “  questa volta mi spintonò leggermente, avvicinandosi al mio sgabello -“ Allora è vero che l’amore ti concia per le feste, aimè “,il suo tono era tragicomico mentre si portava una mano al petto, ed una alla fronte.

Yah quale amore ? Sono allergica ai legumi, motivo per cui metà del pasto gentilmente cucinato da tua cugina è ancora nel mio piatto.  “
 
Capisco perché piaci a Kookie straniera, anche se non avrei mai pensato di dirlo”.

La sua affermazione mi colse alla sprovvista, mentre con molta nonchalance, degna di una madame ottocentesca, iniziai a tossire per evitare di morire soffocata dai chicchi di riso.

“ Tieni bevi un po’ d’acqua, ci servi viva per rinsavire quel teppista di Kookie “

“ Che diamine stai dicendo Hobi? “  
Gli risposi appena ebbi recuperato fiato.

“ Andiamo Emilie ! Anche se sono più piccolo di te, non me la bevo la storia dell’amicizia. Ho visto come vi guardate, o meglio, me lo hanno raccontato gli altri.. Namjoon era sconvolto !  “ – “ Si vede che sei una Noona in gamba, anche per come ci rispondi.. sei sfrontata ma non ci tratti come degli Idol bensì come PERSONE normali ed è fantastico! “

“ Hobi qualsiasi sia la verità, non ho intenzione di uscire con Jungkook, né di rivederlo “

“ Cosa? Ma che diamine stai dicendo? Tu non l’hai visto quando è tornato a casa ieri sera ! “ 

Era esterrefatto.

“ No, ma ho visto l’articolo che è uscito in mattinata, e mi è bastato “.
Dovevo cominciare a recitare, fosse stata l’ultima cosa che avrei fatto al mondo.

“ Anche il nostro PD lo ha visto, insieme a tutti noi Noona, e ovviamente nessuno ne era felice pensando al nostro percorso lavorativo… Ma vogliamo bene a Kookie, abbiamo notato la sua euforia dopo esser uscito con te, e nell’immediato abbiamo mandato al diavolo le paure. Oltretutto facciamo parte dell’unica agenzia di Entertainment che non impone divieti relazionali, siamo liberi Emilie ! “ – “ E poi Pd-nim può esser convinto facilm.. “

“ Allora è meglio se restate in quell’ottica di totale libertà Hobie. “ – “ E’ quello che voglio anche io “.

Sentii Is sospirare rumorosamente mentre gettava un’occhiata al cugino, che in quel momento, si stava avvicinando lentamente a me con aria di circospezione.

“Merda Emilie, devi essere convincente devi essere convincente , FORZA ! “ continuavo a pensare.

“ Che intendi dire Em ? “. Lo sguardo di Hobi premeva su di me con forza, mentre scannerizzava ogni piccola mimica proveniente dal mio viso, in cerca di una spiegazione che giustificasse il tono improvvisamente serio.

“ Devo trovare le parole per dirlo in maniera carina.. “.
Aggiunsi mentre misi in scena una risata soffusa.
Decisi di alzare la testa e di dare il via ad un contatto visivo intenso con il ragazzo che mi ritrovavo davanti, un’osso duro, che sembrava leggesse gli animi delle persone, come se il signore gli avesse fatto uno dei doni più belli della vita : l’empatia.
Sapevo che sarebbe stato arduo mentirgli spudoratamente ma dovevo provarci, dovevo proteggere Jungkook dall’ira mediatica, ma soprattutto da me, e dai miei casini.
 L’unico modo che avevo era quello di ingannare il ragazzo che ora mi stava di fronte, intento a scrutarmi curioso, con le braccia incrociate al petto.

“ Volevo solo andarci a letto Hoseok, mi dispiace si sia fatto strani pensieri“ – “ Pensavo l’ avesse capito alla fine, sai quando le cose cominciano a prendere quella piega in così breve tempo.. le spiegazioni non sono molte “.
Squittii in maniera maliziosa, così frivola che avrei giurato di meritarmi l’oscar come migliore attrice protagonista.

Al solo pensiero di rendermi detestabile davanti agli occhi di Jungkook mi sentii morire.
Era l’ultima cosa che avrei voluto al mondo, e tutto, tutto dentro di me, dalle emozioni viscerali provate con lui , ai ricordi dei singoli sguardi che ci eravamo scambiati da quando ci conoscevamo, si distrussero, uccidendomi, mentre mostravo ad Hobi una delle migliori facce di bronzo esistenti sul pianeta Terra.

Passarono diversi minuti, in cui lo sguardo di Hobi continuava a saltare da me alla figura della cugina, imperterrito, mentre nervosamente scavava un solco per muoversi su e giù tra cucina e soggiorno.
Poi tornò da me, che ero intenta a versarmi del vino rosso nel calice di vetro lucido.

“ Noona, sei sicura di volerla finire così ? “.  Fu la prima volta in cui vidi un’accenno di tristezza sul volto perennemente entusiasta e sorridente di Hoseok.

Mi sentivo una merda. 
Veramente avrei voluto sprofondare in un baratro in quel momento se solo avessi potuto.

“ A cosa ti riferisci ? Non mi pare di aver mai iniziato nulla “


In quel momento sperai con tutta me stessa che Hoseok mi credesse, anche perché non sarei mai stata in grado di mentire di nuovo. 
Anche io per quanto abituata ad indossare maschere su maschere, mi sarei rotta in una situazione del genere.

Fu questione di pochi minuti prima che Hobi decise di salutarci ed andarsene.
Dal luccichio nei suoi occhi capii che nutriva ancora una qualche sorta di speranza, ma che per quel momento accantonò, salutandomi in maniera più fredda e distaccata del solito.

Alla fine che avrebbe dovuto dirmi? Gli avevo appena schiaffato in faccia il fatto che me ne sbattevo altamente dei sentimenti di uno dei suoi migliori amici.
Tutti hanno un limite di sopportazione, le persone più pacifiche e solari come Jung Ho-seok non fanno eccezione.

Nell’esatto momento in cui sentii la porta dell’appartamento sbattere leggermente, abbandonai la cucina e mi fiondai nel soggiorno, tra le braccia di Iseul, che mi aspettava sul divano, complice in tutto quel casino. 
Feci in tempo ad abbracciarla che non trattenni più le lacrime, le quali avevano cominciato a sgorgare fuori a fiumi, mentre i singhiozzi aumentavano a vista d’occhio.
Sentivo che sarebbe stato uno dei pianti più lunghi della mia vita.

Em dovevi arrivare fino a questo punto? Che diamine. “ – “ Neanche io con Namjoon, al tempo, sono arrivata a tanto. “

Sentii il respiro di Is farsi irregolare quanto il mio, finchè la sua presa non divenne ferrea, e le sue lacrime mi inumidirono la camicetta.









SPAZIOAUTRICE ~…~…~…~…~...~...~...~



Buonasera a tuuuuuuuutte lettrici e lettori ( :

YAAAAH iniziamo col dire una cosa di fondamentale importanza:

Ho terminato la dannatissima sessione estiva con un 28.

QUINDI, sono finalmente libera e avente possibilità di tornare ad aggiornare in maniera quasi regolare YEEEEH.
Credo che molti di voi sappiano cosa vuol dire sessione estiva vero? ECCO.
Spero riusciate a perdonarmi <3 Anche perché alla fine questo chapter è tipo il più lungo che io abbia mai scritto ahaahh

Per il resto cosa dire, questo capitolo è decisamente diverso dagli altri, anche perché capiamo sempre di più i protagonisti, ma in questo caso Emilie nello specifico, e le sue turbe mentali infinite.
Mettendomi al suo posto beh, non so se sarei mai riuscita ad arrivare a tanto, ma sicuramente come lei avrei pensato ad un modo per tutelare quel tenero di Kookie, che ancora per quanto “ maturo “, non si rende benissimo conto della situazione in cui si è andato a cacciare.
In ogni caaaaaso, sarei felicissima come sempre di sapere la vostra opinione <3 
Il mio grazie va a tutti  as usual < 3
Soprattutto ad Hurricainesonia , che non si perde mai un capitolo e continua a recensire seeeempre <3
Un grazie particolare va anche a voi cari Ghost readers, perché in qualche modo continuate a leggere anche se non vi svelate <3 A me basta anche questo come piccolo segno di apprezzamento sapete ?
EEE niente l’angolo diabetico finisce qui per stasera ( LOOOL AHAHA), vi mando un abbaraccio, al prossimo capitolo!

Francess

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Capitolo 11
*** Chapter 11 ***


Chapter 11



25/09/16



ZERO POV
Erano circa due ore che il Maknae si aggirava per il dormitorio, o quantomeno quello che restava di quel posto, abbandonato all'ira funesta dei suoi sei coinquilini e al disordine palpabile che impregnava le loro vite. 
Jungkook aveva camminato in tondo per così tanto tempo, rigirandosi il cellulare ormai incandescente tra le mani, che avrebbe potuto tranquillamente aver raggiunto Marte, anzi ogni singolo pianeta del sistema solare. 
Esatto era letteralmente impazzito.
Da cinque giorni continuava a mandare una miriade di messaggi ad Emilie, ricevendo in cambio un eguale numero di silenzi. Il tutto contribuì ad alimentare la rabbia che ormai lo attanagliava, e la confusione che regnava sovrana nella sua testolina.
Scriveva e cancellava, scriveva e cancellava, non scollando mai lo sguardo dallo schermo del suo Iphone, mentre si impegnava a fare lo slalom tra i vestiti sparsi a terra di Taehyung e Namjoon.


destinatario : Emilie


Messaggio :  parli tanto di maturità, e appena si presenta un ostacolo, scappi a gambe levate, ma ti pare normale porca di una..


Messaggio cancellato


Messaggio : Emilie senti, mi sembra veramente immaturo questo tuo farti avanti per poi scomparire nel nulla, e poi dici che sono io a spaventarti ? Ma che razza di poltiglia informe hai al posto del cerve...


Messaggio cancellato



Messaggio : Emilie mi manchi. Rispondimi. Voglio parlare con te. Hai sinceramente rotto le palle.. ti ho detto che non devi scappare cazzo !


Messaggio inviato



















26/09/16


EMILIE POV


Allora signora il totale è di 16.000 won, vuole darmi anche la tessera sanitaria? "
La donna davanti a me era sulla quarantina, e in quell' istante era intenta a trafficare nella borsa alla ricerca del portafoglio.
"Scusi solo un secondo, questa borsa è immensa e non trovo mai niente ". 
Mi disse rivolgendomi un sorriso imbarazzato al quale io ridacchiai in risposta, mentre nell'attesa mi impegnavo a tirare su le maniche del camice.
"Si prenda il suo tempo signora e non si preoccupi, come vede a quest'ora non abbiamo molti clienti "

Non feci in tempo a raccogliere i soldi che gentilmente mi porse poco dopo, che la vidi improvvisamente strattonata da una ragazzina, con tutta probabilità sua figlia, che fino a qualche minuto prima avevo notato sostare sull'ingresso, con uno sguardo truce in volto, quasi mi volesse fulminare sul posto.

Non ti azzardare a lasciarle un centesimo in più, questa non se li merita ".

Testuali parole uscirono dalla bocca della ragazzina furibonda, che continuava a rivolgermi uno sguardo schifato mischiato a puro odio.
Faceva realmente paura, ma io non ebbi il coraggio di aprire bocca per risponderle come si deve.
Cosa diavolo vai dicendo ragazzina? Vedi di scusarti immediatamente con la dottoressa, o giuro su tua nonna che inizierò a riempirti di sberle proprio qui davanti ".
La rimproverò la madre, ormai paonazza in volto, che contemporaneamente continuava ad inchinarsi davanti a me, in segno di profonde scuse.

In quel momento mi ritrovava davvero a disagio, io stessa ero rossa dalla vergogna, avevo cominciato ad agitarmi, e rimasi lì impalata, come uno stoccafisso.. 
In sincerità potevo immaginarmi il motivo di tanto astio data la giovane età della ragazza, e soprattutto dati gli avvenimenti degli ultimi giorni che continuavano a ripetersi..

Non mi scuserò con lei, te l'ho detto, questa non si merita niente, andiamocene."
La giovane che avrà a malapena avuto sedici anni prese per il braccio la madre, piuttosto sconvolta, ed uscì dalla farmacia, lasciandomi lì con il braccio a mezz'aria mentre tenevo ancora in mano i soldi della signora.


Dopo cinque minuti buoni spesi a fissare il vuoto davanti a me, tentai di ricompormi, dandomi dei leggeri buffetti sul volto per riprendermi da quello che era appena successo.
Sentii un'impellente bisogno d'aria in quel momento, ma soprattutto di sfogarmi in qualche modo.

Ero sempre stata una sportiva, fin da quando ero piccola, ma diciamo che trovarsi un compagno per partite di tennis serali, in un continente totalmente nuovo non era cosa da poco.
Avevo praticato quello sport spettacolare per dieci lunghi anni.. amavo la competizione più di qualsiasi altra cosa al mondo. Spesso mi portava a risultare odiosa nei confronti dei miei avversari, per via delle imprecazioni varie che mi sfuggivano durante il match.. per non parlare dei numerosi lanci di racchetta quando sbagliavo clamorosamente. Sì, beh diciamo che il tennis risvegliava l'enorme voglia di sfida e rivalsa che avevo in corpo. Mi son sempre chiesta se questo aspetto di me rispecchiasse anche la mia vita sentimentale.. e soprattutto la costante ricerca di qualcuno che sapesse tenermi testa nella vita di tutti i giorni.

In ogni caso avrei dovuto seriamente ricominciare ad allenarmi in qualche modo,il mio fisico ne stava risentendo, soprattutto le gambe. Odiavo non mantenerle perfettamente in forma..
Ma certo ! Potrei farmi una corsetta all' Han river ! " pensai entusiasta.

Il bisogno di prendermi del tempo per me stessa era esagerato in quei giorni, non riuscivo più a sopprimerlo. L'apice era stato raggiunto quando avevo cominciato a notare strani avvenimenti nel corso delle giornate.
Avevo la costante sensazione che qualcuno mi seguisse.
Quando andavo al lavoro, quando tornavo a casa, quando andavo a fare la spesa, addirittura quando ero in bagno! Era diventata una fissa a dir poco maniacale davvero. 
Okay, nessuna in fin dei conti mi aveva effettivamente infastidita , però c'era qualcosa che non andava, me lo sentivo.

Il tutto mi portava a tormentarmi mentalmente e a non voltarmi mai per il terrore di incontrare qualcuno di pericoloso, anche quando il rumore dei passi dietro di me si faceva più plateale e sempre più reale.
Rabbrividivo ogni volta e aumentavo il ritmo, fiondandomi dentro il mio minuscolo appartamento alias unico rifugio sicuro.

Heilà, pronto?  Terra chiama Emilie, c'è nessuno in casa? "
La voce di Iseul stava rimbombando nelle mie orecchie quando notai una manina sventolarmi davanti, intenta a schiodare il mio sguardo che si era imbambolato di nuovo.
"Is eccomi scusa, non so dove ho la testa ultimamente ".
Le risposi con un fil di voce abbassando gli occhi a terra per il leggero imbarazzo.
E di che ti giustifichi, sai credo che tu abbia tutto il diritto di sentirti spaesata ora come ora " – " E a proposito stavo pensando.. "

Alzai subito lo sguardo verso di lei, incuriosita. 
Il suo tono si era fatto d'un tratto ammaliatore, e le sue palpebre avevano cominciato a sbattere alla velocità della luce, lanciandomi uno sguardo languido e supplichevole.. oh no, stava per propormi una delle sue idee assurde, me lo sentivo.
Che ne diresti di una serata tra donne? Voglio dire solo noi due, una bottiglia di vino e cibo così delizioso da farti passare qualsiasi tipo di preoccupazione " - " Sai Em, non abbiamo parlato molto dopo quella sera.. avrei così tante cose da raccontarti riguardanti la storia con Namjoon, e in più credo tu non ti sia sfogata a dovere, ti vedo: sei sconcentrata , se poi ci si mettono clienti come quella ragazzina, vai nel panico totale . "

In quel momento ringraziai mentalmente il Signore per avermi fatto incontrare una persona così perspicace come Iseul ed averla al mio fianco. Quando si trattava di captare gli stati emotivi altrui, era decisamente simile a suo cugino.. sembrava che nulla potesse sfuggirle.

"Is, ma l'hai sentita quella ? Non sono tanto sconvolta per quello che ha detto, quanto per l'astio che mi stava vomitando addosso soltanto con lo sguardo "
" Credi che possa essere.. ? " Mi chiese seriamente, irrigidendosi.
Non vedo altre possibilità sinceramente ". Le risposi, decidendomi a dar vita ai pensieri che in quei giorni avevano albergato nella mia mente.
Sinceramente Is, è da quando è uscito quell'articolo che mi sento spiata,  seguita, non saprei.
Non credo di essere semplicemente paranoica, guarda cosa diamine succede quando sto al lavoro!" - continuai – " Non mi sento al sicuro ".
E ME LO DICI SOLO ORA?" - Sbraitò – "Ma sei scema Emilie? La mia unica preoccupazione dopo aver visto quell'articolo era proprio questa " – " Sai quante fan hanno i BTS.. sai quanto sono possessive nei confronti dei loro Idol, e sai quanto possano essersi sentite tradite dopo quella foto.. Sei in Corea, sarebbe irreale se non ti venissero a cercare, anche solo per indagare su di te nella migliore delle ipotesi "
" Quale sarebbe la peggiore invece ? ". Chiesi impietrita.
" Non credo sia il momento di fasciarsi la testa Em, per cui non pensiamoci "

Era chiaro, deviava il discorso per evitare di spaventarmi ancora di più.

" Tentiamo invece di risolvere il problema insieme. Vieni a stare da me per qualche giorno che ne dici? ". Il suo tono era calma anche se pur sempre preoccupato.
" Forse mi servirebbe Is, ma non voglio assolutamente crearti alcun tipo di disturbo ".
" Smettila con queste cazzate! Sei praticamente mia sorella minore, e aiutarti è diventata una priorità per me! ".
Eccola che rialzava la voce, ma sorridendomi questa volta, per spronarmi a prendere seriamente in considerazione la sua proposta.
In quel momento sentii improvvisamente gli occhi lucidi, e la quantità immane di cose di cui volevo parlare con Iseul si stava facendo sentire a gran voce, voleva straripare dalla mia bocca. 

Il tutto si tradusse facilmente in un :
"Non sai quanto ti voglio bene Iseul, non saprei cosa fare senza di te qui "

" Vale lo stesso per me Em. Ricordati che io ci sono ed in più ... vorrei tanto che tu mi parlassi di Jungkook, perché vedo quante turbe interne hai.. se un minimo ti conosco sono sicura che  hai preso e spedito tutto ciò che lo riguarda in un angolino recondito del tuo cervello, chiudendolo a chiave per non far riaffiorare i tuoi sentimenti, mi sbaglio ? "

" Is io... io... mi viene da piangere ogni volta che penso a lui. Tento d ignorarlo, ma mi manda un miliardo di messaggi al giorno, non capisce che lo sto facendo per il suo bene "
" Em, qualsiasi cosa tu voglia fare, credo sia giusto che ci parli, e gli faccia presente quello che pensi. " – " Non lo stai rispettando in questa maniera, e credo che lui come chiunque , si meriti di sapere quello che, proprio ora, ti frulla in quella testolina bacata ".

Non saprei spiegare come fosse possibile, ma Iseul, forse grazie alla sua maturità , era veramente in grado di farmi ragionare. Una delle poche persone che il mio cervello in pappa ascoltava in momenti simili, quando mi ritrovavo lontana da tutti quelli che erano soliti aiutarmi.

"Credo tu abbia ragione Is. Ho totalmente accantonato Jungkook nella mia testa. Ma non passa  giorno, anzi non passa un'ora, per quanto io voglia negarlo a me stessa, in cui io non pensi a quel dannato ragazzino. Penso al suo carisma, a quel lato del suo carattere così tenero e sensibile che riesco a intravedere solamente scherzandoci sopra, ai suoi occhi giganteschi che mi guardano facendomi annegare totalmente in lui, alla sua testardaggine e sano spirito di competitività quando vuole avere la meglio su di me o anche solo l'ultima parola, io.. "

" Tu cara mia sei bella che cotta di Jungkook, e per quanto ti sforzi di non pensarci, sei consapevole di star facendo un'enorme cazzata pur di lasciarlo andare e non metterlo nei casini vero? " 
" Quello che conta è che lui stia bene e viva il suo sogno senza intoppi Is " – " Io in questo momento sarei solo un ostacolo per lui e la sua carriera, per la sua immagine, per le sue fans. Voglio mettermi da parte di mia spontanea volontà, perché se stessi a sentire lui e le sue idee strambe, sicuramente finirebbe nei casini senza rendersi conto di nulla. Non è ancora così maturo. "

In quel momento Iseul prese a guardarmi con tenerezza, uno sguardo compiaciuto ma al contempo incredibilmente triste le trapelò sul viso. 
Non conoscevo bene la sua storia, e men che meno sapevo in che rapporti si trovasse con Namjoon.
Ma ero certa di quanto le mie parole l'avessero riportata indietro nel tempo, a quella scelta condivisa, che ci metterei la mano sul fuoco, fece anche lei.

Ricordatelo Emilie, se è davvero destino, succederà ".





















25/09/16


JUNGKOOKPOV



Eravamo nel privè di quel pub da tre interminabili ore.
Un posticino tranquillo in realtà, che da sempre ci faceva il favore di riservarci una stanzetta lontana da occhi indiscreti.
Io e gli Hyungs ci andavamo spesso quando sentivamo il bisogno incalzante di far evaporare la mente, oppure quando semplicemente volevamo divertirci passando una serata come delle persone normali, tra amici e non come idols costantemente perseguitati.

Sapevo benissimo di non esser stato il massimo della simpatia da cinque giorni a quella parte.
La serata trascorsa in balia di Emilie e dei suoi repentini cambiamenti di umore, terminata poi con quel bacio del quale ancora non riuscivo a capacitarmi, mi aveva totalmente scombussolato.
Avevo un disperato bisogno di parlare con lei. Volevo vederci chiaro. Ma ovviamente la ragazza si rifiutava di collaborare.
Non esisteva nemmeno lontanamente che mi lasciavo trascinare in una situazione del genere, decidendo per una volta di non pensare alle conseguenze di qualcosa, e che lei mi sbattesse costantemente la porta in faccia.
La cosa mi faceva imbestialire .. e non poco.
Sfoggiava vanitosa quella sua grande maturità e poi si defilava per un articolo? Dove oltretutto il suo viso non era nemmeno totalmente riconoscibile ? 
Cristo e allora io cosa avrei dovuto fare? La mia “ vita privata “era stata spiattellata su tutte le piattaforme mediatiche esistenti del continente, eppure continuavo ad aver voglia di vederla e stare con lei, nonostante io fossi un personaggio pubblico.

Che razza di modo era ?
Niente da fare, mi incazzavo sempre di più al solo pensiero.
Ogni volta che quel bacio riecheggiava nella mia mente, e subito dopo ripensavo alla maniera con la quale Emilie mi aveva liquidato, non riuscivo più ad agire come una persona normale.

Agli hyungs ovviamente la cosa non sfuggì. 
Per quanto mi reputi incredibilmente bravo a nascondere le mie emozioni, quei giorni mi era sembrato alquanto impossibile.
Mi comportavo come una sedicenne, nel bel mezzo del ciclo mestruale, in preda ad una crisi ormonale. 
Scattavo per un nonnulla ritrovandomi a rispondere in maniera tutto fuorchè carina agli altri, mi ero addirittura abbuffato di dolcetti di riso durante la notte, ma soprattutto.. ero scoppiato a piangere davanti a Tae.
Non so cosa diamine avessi nel cervello a parte una valanga di frustazione, so solo che quella notte passata a sfogarmi con lui, in preda ai singhiozzi incontrollati , mi aiutò a capire quanto inspiegabilmente tenessi a quella ragazza.
Sapevo che sarei andato incontro ad un casino provando a conoscerla, e tutto quello che era successo fu solo la riconferma dei miei pensieri iniziali. Lo avevo scelto io.



Un’ incosciente ? Sicuramente. Non lo negherei mai.

Allo stesso modo però non avrei mai permesso che la mia carriera andasse in fumo così.
Né la mia né quella di tutti gli altri, ovvero della mia famiglia.
In quei giorni infatti il senso di colpa che mi cresceva in petto era stato davvero pesante da sopportare, e di notte quando ero solo nel letto, sprofondavo in pensieri talmente brutti che l’unica cosa che riuscivo a collezionare erano incubi di ogni tipo, che non mi lasciavano andare nemmeno al risveglio. 
Avevo avuto bisogno di parlare con Taehyung più che con chiunque altro anche per questo motivo, ero al limite.
Non mi sarei mai perdonato se gli altri avessero sofferto a causa mia.
E soprattutto non sarei mai stato in grado di vivere con quel senso di colpa addosso.

Stavo davvero mettendo a repentaglio tutto per una ragazza?
Come diavolo ero arrivato a tanto? 
Come facevo ad essere così egoista?
E soprattutto ne valeva la pena se lei si comportava così?


Per quanto mi scervellassi tempestandomi di domande, non riuscivo a trovare una risposta soddisfacente, ma soprattutto sensata, in grado di alleggerire un minimo i miei pensieri sconclusionati.

Per di più gli hyungs erano rimasti sconvolti alla vista dell’articolo, anzi letteralmente scioccati.. e come dargli torto ?
Non scorderò mai il terrore vivido nei loro occhi, mentre io ero lì, seduto a quel tavolo, incapace di alzare lo sguardo o di pronunciare qualsiasi frase di senso compiuto a mia discolpa.
Il misfatto era in bella vista, nero su bianco, e non potevo far nulla per negarlo.

La cosa estremamente assurda fu che nonostante il putiferio che avevo combinato, e la discreta ramanzina rifilatami giustamente dal PD-nim, nessuno e dico nessuno di loro mi disse esplicitamente di chiudere i rapporti con lei. 
Rimasi esterrefatto, ed un senso di calore enorme mi aveva scosso dentro..

I miei amici mi avevano capito, sapevano in qualche modo che lei non era una persona qualsiasi per me.

Quando tranquillamente avevamo provato a discuterne a tavolino per tirare fuori delle soluzioni plausibili, in modo tale da salvaguardare il gruppo e la nostra fama, mi si era scaldato il cuore, anche se come sempre non ero stato capace di far trapelare quel senso esorbitante di gratitudine che provavo nei loro confronti. 
Ovviamente mi era rimasto tutto dentro, ma ero sicuro che lo avessero anche solo in minima parte recepito, data la moltitudine di timidi sorrisi che gli tiravo fuori involontariamente o grazie al rosso vivido che aveva ormai preso spazio su tutto il mio viso.



“ Jimin-ssi ordina altre due bottiglie ! 
Solo dopo aver aperto bocca per la prima volta dopo due ore, mi resi conto che il mio tono di voce era decisamente traballante.
A confermarmelo sette paia di occhi puntati su di me, che mi scannerizzavano quasi sbalorditi.

“ Yah Jungkookie, siamo allegrotti ?“. 
La voce di Jin mi arrivava quasi distorta alle orecchie, ma ero sicuro di aver captato una punta di euforia nella sua frase.

“ YAHHH ! Io reggo benissimo l’alcool, molto più di Hobi Hyung e testa di alieno “
Mi tradii all’ultimo quando un sonoro singhiozzo fuoriuscì dalla mia gola, beccandomi in risposta una fragorosa risata da parte degli altri.

Questa è addirittura più esilarante di quando hai detto di avere un sistema immunitario di ferro” 
Disse Namjoon continuando a ridere a crepapelle, mentre le mie gote avevano cominciato ad infuocarsi. Perché all’improvviso era dannatamente caldo li dentro?


“ OMO, OMO , OMO, signori e signore tirate fuori i cellulari, la prima sbronza epocale del Golden Maknae a cui abbiamo l’onore di assistere tutti insieme, sono emozionatissimo !
Le urla di Jimin riecheggiavano per tutta la stanza mentre si alzava scimmiottando per venire a sedersi sulle mie gambe.

“ Un altro bicchierino mio dolce compagno ? “. 
Quella testa rosa continuava a incitarmi, spintonando con un gomito i miei fianchi, e continuando con l’altra mano a versare del soju nel bicchiere.

“ Odio quando diventi così appiccicoso, lasciami stare “.
Oh si ovviamente lo dissi con un tono così minaccioso, che io stesso mi sbragai dalle risate senza un motivo apparente.
Tempo di realizzarlo ed ero totalmente sbronzo.

“ Non ci penso per niente al mondo, abbiamo appena iniziato ! “




Non passò molto tempo e quella stanza si trasformò in una vera e propria giungla selvaggia, tra bestie di ogni tipo e schiamazzi degni dei migliori energumeni esistenti.

“ Tesoro non avevo mai visto Jungkookie cosìè irriconoscibile ! “
Quella era la voce di Min Sun, la ragazza di Jin, che non sapevo da quanto tempo di preciso si trovasse in quella stanza.
 Forse dall’inizio? Ah boh.

E’ una delle cose più divertenti che io abbia mai visto “ 
Le rispose lui, alticcio come me, mentre la ragazza gli sfiorava con una mano la guancia quasi sudata.

Beh cosa c’è di divertente? Sono semplicemente molto disinibito ! E si dico a voi due li in fondo! “
Non so per quale motivo ma vedere amoreggiamenti intorno a me, mi diede sui nervi.
Non pensai troppo al perché e addossai la colpa all’effetto devastante della terza bottiglia di soju.

“ Jungkook-ssi, ti prego guardatisei uno spettacolo irripetibile ! “
Nell’esatto momento in cui sentii quelle parole uscire dalla bocca di Yoongi ,vidi Hoseok affianco a lui, intento a farmi un video con il cellulare, capendoforseche la cosa aveva cominciato a sfuggirmi di mano.
“ Allora Kookie,tornando al discorso di prima, ripetici ancora una volta per quale motivo le gonne svolazzanti delle BlackPink costituirebbero un’attentato immorale nei confronti della tua sanità mentale ? “
La voce di J-Hope sovrastava quella di tutti gli altri, mentre mi poneva domande prive di logica, riguardanti cose a cui probabilmente avevo accennato inconsciamente pochi secondi prima, e delle quali avevo già rimosso l’esistenza.

“ Yah stai facendo un video bastardo ! “
Mi scaraventai contro Hoseok, tentando di recuperare quel maledetto telefono.
Ogni tentativo fu vano ovviamente data la coordinazione motoria di un rinoceronte ubriaco che mi ritrovavo.

“ Tranquillo Hobi, ho già fatto un video prima quando l’ho accompagnato in bagno! “
Lo schernì Tae, il quale avrei fatto volentieri a pezzetti.

“ Ti prego fammelo vedere ! “ 
Si era aggiunto anche quell’infame di Yoongi, con Jimin alle calcagna.

“ NO BASTARDI ! “ 
Riuscii, grazie a non so quale destrezza, ad afferrare il telefono dell’alieno, e ad intascarlo senza troppo impegno.
Ma Tae quella sera aveva deciso di non demordere pur di farmi sprofondare nell’abisso della vergogna.

Praticamente quando è entrato in bagno, ci ha messo mezz’ora ad abbassarsi i pantaloni perché non trovava la zip... ha rischiato di farsela addosso per poi accorgersi che non c’era la carta. Allora è uscito barcollando per il corridoio mezzo nudo, per poi arrivare dalla tipa in cassa e dirle che voleva la carta igenica e anche un bacino di consolazione. La parte migliore è stata quando le ha proferito un “ buonasera in un italiano inventato ed agghiacciante.. “ – “ Oh e non la mollava ! Alla fine la poveretta gli ha dovuto dare un bacio sulla guancia e quello li è il segno del suo rossetto ! “.

Credo di aver perso l’udito a causa delle urla orgogliose degli hyung che si propagarono nella stanza poco dopo, mentre al contempo sprofondavo dalla vergogna e notavo di avere ancora la patta aperta.

“ Sssssssi ragazzi maaaa “ ormai cantilenavo in preda all’ebrezza, “ Non era bella manco la metà rispetto a quella stronza di Emilie “.

“ Kookie- ssi ti sei innamorato di qualcuna? “ 

Era Min-sun che con uno sguardo dolcissimo mi stava rivolgendo la parola in quel momento.

Penso che sia la donna più bella del mondo, però deve andare affanculo “.
Sì, senza tanti giri di parole, alla fine ero talmente arrabbiato con lei, che per quanto mi mancasse terribilmente, dissi quello che pensavo.

“ Yah Jungkook! Modera i termini! Si vede che sei fuori di te ! “.
Stavolta fu Namjoon a rimproverarmi, mentre per caso vidi Hoseok scuotere nervosamente la testa.

Ma che diavolo?

“ Ma magari la amo e non lo so ragazzi, vi immaginate? Magari lei si è solo presa gioco di me e ora vuole chiudere tutto a causa della noia. Che vita di merda! Ma soprattutto che attrice formidabile ! “.

Ecco avevo pure cominciato a vaneggiare con dei monologhi degni del più pazzo ubriacone di città.

Poco dopo sentii nuovamente quei brividi di rabbia e profonda tristezza oltrepassarmi, ma la cosa brutta fu che i miei freni inibitori erano andati a farsi benedire, quindi il tutto sarebbe potuto sfociare in qualcosa di brutto, molto brutto, se non mi avessero fermato.

Calmati Kook, ne abbiamo già parlato.. non sappiamo cosa sia preso ad  Emilie, né il motivo per cui non voglia parlare con te. Quindi l’unica soluzione che hai è quella di andarci a chiarire tu stesso no? “. Mi rispose Yoongi capendo al volo la mia situazione.

“ Domani vado da lei, fosse l’ultima cosa che faccio. Deve dirmi le cose come stanno mentre mi guarda negli occhi! “

In quel momento vidi Tae sussurrare qualcosa all’orecchio di Hoseok, come a chiedergli se  andasse tutto bene. Effettivamente era strano, non era da lui irrigidirsi e ammutolirsi improvvisamente.

“ Non credo che sia una ragazza cattiva, o una approfittatrice. Se lo fosse stata, si sarebbe comportata in maniera diversa con te, te l’ho detto. E se avesse voluto visibilità, ora sarebbe stata qui a scongiurarti di uscire allo scoperto con lei di nuovo. “
Fu Jimin questa volta a parlare, portandosi distrattamente una mano al mento.

“ Ragazzi, io non so più niente, solo che sto impazzendo, quindi è ora di andare da lei e dirglielo di persona, anzi ci vado adesso! “
Feci per alzarmi, e tutto subito prese a girare, inutile dire che mi ritrovai a terra nell’arco di un nanosecondo.

Hey stallone vacci piano, l’unica cosa che puoi fare ora è andartene a letto, anche perché stasera rischieresti di vomitarle addosso non solo parole “.
Disse Jimin aiutandomi ad alzarmi ed alludendo alla possibilità di rigetto imminente.
“ A proposito, forse è meglio che mi accompagni in bagno testa rosa”.
Gli risposi nell’immediato, sperando di raggiungere la tazza della toilette in tempo.

Come diavolo avevo fatto a bere così tanto?


Non passò molto che uscimmo distrutti da quel pub, e ci avviamo verso l’appartamento.
Ricordo solo che Jin e Namjoon furono costretti a prendermi sotto braccio da entrambi i lati e a strascicarmi verso la macchina ed infine dritto nel letto. Mentre Tae e Hobi dissero che avevano bisogno d’aria e di sgranchirsi un po’ le gambe prima di tornare.





TAEHYUNG POV


Avevo capito subito che qualcosa non andava in Hoseok..
Quando Kookie aveva cominciato a vaneggiare come un forsennato parlando di Emilie, l’avevo ritrovato affianco a me teso come un fil di ferro, cosa totalmente inusuale per uno come Hobie hyung.
Lui è sempre così estroverso, agitato, dotato di una simpatia dilagante che è in grado di convincere tutti della bellezza del mondo intero solo con una risata.

Decisamente stava nascondendo qualcosa.

Tutto okay Hobi? “.
Gli rivolsi uno sguardo pensieroso, mentre lui dal canto suo era intento a torturarsi le piaghe dei pantaloni, giocherellando con i fili di tessuto strappato dei jeans striminziti.

“ Certo perché? Lo sai che effetto mi fa l’alcool, l’unica sostanza che è in grado di placare il mio animo ESTROSO “.
Scoppiai a ridere in risposta, e per un attimo mi convinse.

“ Sforni anche questi gran paroloni quando sei ubriaco eh “.
Gli dissi cingendogli le spalle con un braccio e picchiettandogli le guance.

“ Non sai quante altre vorrei tirarne fuori stasera.. “
Rispose senza pensarci. Poi quando si rese conto di aver dato il via libera alla mia preoccupazioni alzò gli occhi al cielo, sbattendosi una mano contro la fronte.

“ Dannato alcool, è più forte di me, devo dire tutto quello che mi passa per la testa ” continuò.

“ Quindi per non riuscire ad esternarlo agli altri in queste condizioni, deve essere davvero qualcosa di grosso hyung, sei sicuro di non volerne parlare? “.
 
Incalzai. L’unica cosa che volevo era aiutare il mio fratellone, non pensavo ad altro.

“ Ci facciamo due passi all’ Han river dopo? “ mi chiese piuttosto titubante, lanciandomi uno di quegli sguardi che parlava da solo.

“ Puoi contarci “.




A festa finita ci ritrovavamo a passeggiare sul bordo del fiume, inebetiti e frastornati dopo fiumi di alcool. 
Deserto e silenzio tombale, perfetto.
Era divertente osservare Hobie incespicare, mentre tentava senza alcuna riuscita di mantenere l’equilibrio sulla linea dritta che divideva le due corsie della pista ciclabile.

“ Certo che Kookie è partito proprio per la tangente per Emilie “.
Mi disse inaspettatamente, continuando a guardare dritto davanti a sé.

“ Già, credo che stasera abbiate avuto la possibilità di constatarlo anche voi “.
Gli risposi, conscio del fatto che a breve avrebbe sputato il rospo.

“ Andrò dritto al sodo Tae, non ne ho parlato con nessuno. D’altronde sai meglio di me che mi sfogo solo con te e con RM quando sono in crisi, ed il fatto che tu sia molto intimo con Kookie mi facilita parecchio. “

Per un attimo decisi di non fare nulla, ma Hobi e quel suo sguardo improvvisamente serio mi spaventarono a morte.
Cosa diamine stava succedendo?

 “
Ho parlato con Emilie, e mi ha detto che non le frega assolutamente nulla di Jungkook. Che voleva solamente del sesso da lui sin da subito. “ 
Strabuzzai gli occhi, ma lui continuò: “ In poche parole ha recitato davvero bene, devo dargliene atto. Ma sai meglio di me che nessuno è in grado di abbindolarmi in certe cose. E’ più forte di me, riesco a leggere fin troppo bene gli stati d’animo delle persone “

“ Quindi credi che sia tutta una scusa? Perché dovrebbe ? ” 

“ Tae, credo che in qualche modo Emilie si stia comportando allo stesso modo di mia cugina, con la quale guarda caso è molto intima “

“ Fai riferimento alla storia con Namjoon ? “

“ Sì. Tutti sappiamo quanto quei due si amino giusto? Ebbene non riusciamo a capacitarci del perché lei abbia voluto chiudere i rapporto con lui tre anni fa. ”


Mi ritrovai io ad annuire questa volta, in attesa di spiegazioni.

“ Bene dopo due anni credo di aver capito. L’ha fatto per proteggerlo Tae.
Per proteggere lui, me, noi e la nostra carriera “ 

“ E dici che Emilie sta facendo la stessa cosa per proteggere Jungkook ? “

“ Credo che sia altamente probabile.. Emilie è una persona buona, gliel’ho letto negli occhi. In più mia cugina è come me. Ho notato con quanta premura si dedica a lei, quasi fosse una sorella più piccola. Ti pare che gli darebbe così facilmente tutta la sua fiducia se non la reputasse una persona d’oro? Impossibile “. 
Concluse Hobi con un’enorme tristezza dipinta in volto.

“ E Jungkook non è il tipo da lasciarsi distrarre dalla sua carriera e dai suoi obiettivi per nulla.
Hai visto come ha reagito? E’ andato fuori di testa. Non l’avevo mai visto così in tutti questi anni“

“Lo so. Sono rimasto scovolto anche io “.

“ Quindi cosa dovremmo fare ora Hyung? “

“ Io non vorrei mai e poi mai intromettermi, e soprattutto far soffrire Kookie. Sono il primo a dire che mia cugina si sia comportata come un’idiota con Namjoon.. ma tu, la biasimeresti? Se volessi davvero bene ad una persona, non tenteresti di proteggerla a tutti i costi ? “

“Credo di si hyung. Dovremmo lasciare le cose come stanno vero? “

“ Suppongo di sì “.


Ormai neanche accorgendoci, avevamo raggiunto una panchinetta poco distante dalle rampe da skateboard, e ci eravamo seduti ad osservare l’immensità di Seoul, che neanche a dirlo, di notte sembrava ancora più magnetica.
Poi all’improvvisò ci ritrovammo pietrificati.

Un urlo agghiacciante ci perforò i timpani.
Sembrava come se qualcuno stesse torturando una persona, neanche fosse una bestia !
Scattammo in piedi come due molle, e ci separammo, cercando di capire da dove provenissero le grida, che non accennavano a fermarsi.
Camminai per circa una quarantina di metri, fino a che tutto si interruppe ed io mi ritrovai di fronte ad una scena spaventosa.

 “ HOBI CORRI VIENI IMMEDIATAMENTE QUA ! “

Il corpo di Emilie giaceva davanti a noi, tra le buste della spazzatura di quel vicolo che sapeva di piscio, proprio affianco al fiume.
Era praticamente svenuta, probabilmente a causa di quei porci che l’avevano pestata a sangue.
Aveva ferite ovunque, un labbro spaccato, e improvvisamente cominciò a tossire..quando rivoli di altro sangue presero a fuoriuscire dalla sua bocca, ormai sfigurata.

“ Porca puttana Em, cosa diavolo ti è successo ? “
Mi ero avvicinato a lei alla velocità della luce, tentando di fiancheggiarla e di farle poggiare il petto al mio, mentre mi accoccolavo dietro di lei.
Hobi nel frattempo aveva tirato fuori una bottiglietta d’acqua dalla sua minibag, e tentava di spiattellarla il più possibile su una serie di fazzoletti che avrebbe usato come tamponanti momentanei delle ferite.
“ Dannate s-s-stalker, quelle ragazzine s-s-ono il demonio, ero sicura che qualcuno mi stesse s-s-seguendo, io n-n-on…”
Provò ad alzarsi  senza rendersi conto di quanto effettivamente fosse debole.
Quelle stronze l’avevano davvero conciata per le feste.. era uno spettacolo orripilante.

 “Piccola tu adesso non ti muovi, resti ferma e fai quello che ti diciamo noi okay? Hai sbattuto la testa e potresti avere un trauma cranico, ma poi che cazzo ti vieni a correre all’una di notte al fiume, ma cosa ti passa per la testa eh ? “. 

Non riuscivo a non sgridarla, a vederla così il mio cuore si era incrinato nell’immediato.
Mi ero affezionato ad Emilie da subito.. da quando la vidi per la prima volta in aeroporto insieme a Kookie per l’esattezza.
Quell’aria sbarazzina mista a forza prorompente mi era piaciuta da subito.
Era una di quelle a cui non potevi non affezionarti. 
In più avevamo un’intesa particolare ed era innegabile.

Smise di dimenarsi e mise su il broncio, poi piano piano si arrese e rinunciò definitivamente al contrattacco.
Avevo cominciato ad accarezzarle i capelli per farla calmare, mentre lei teneva il capo sul mio grembo e Hobi si occupava di ripulirle delicatamente le ferite con quei pochi mezzi che aveva a disposizione.

“ Sei proprio impossibile Emilie “ gli disse lui “ Lo sapevo che lo stavi proteggendo da tutto questo. Sono sasaeng vero? “.

“ Non so di cosa tu stia parlando “.

Aveva ancora il coraggio di negare? Ma che diavolo passava nel cervello di quella ragazzina?

Smettila di fare la dura, stai proteggendo Jungkook e la sua carriera. E se ti può consolare non mi avevi convinto neanche a casa tua, lo sai vero ? “.

In quel momento il viso di Emilie si incrinò, e neanche all’improvviso avessimo aperto un rubinetto, un’infinità di lacrime iniziarono a scendere copiosamente sul suo volto, e sulla mia maglietta.

Calmati piccola va tutto bene, non fingere indifferenza anche con noi, ci è bastato guardarti per capire quanto tenessi a lui “.
 
Parlai io ma sapevo che Hobi condivideva a pieno.

“ Vi prego non ditegli niente, vi scongiuro ragazzi “

“ Promettiamo, ma devi stare tranquilla okay? Adesso ti portiamo all’ospedale per un controllo e quando ti sarai ripresa potrai raccontarci tutto meglio.. così potremmo.. “. 

Tentò di aggiungere Hobi..

“ Niente ospedale, niente Jungkook, nulla di nulla ! “
Il suo tono era freddo e deciso, come se niente avesse potuto farle cambiare idea in quel momento.
La guardavo negli occhi esterrefatto.

“ Hobi voglio che mi portiate subito a casa di tua cugina, devo comprare un biglietto per l’Italia “










 ~~  ANGOLO AUTRICE  ~~


Buonasera a tutte care lettrici/lettori/ghost readers/ ho finito gli alias, lol.
Come vedeeeeeeeete, sono tornata ! Vi avevo promesso che avrei aggiornato non troppo tardi!
Credo che il capitolo sia venuto lunghino, pensate che l’ho dovuto tagliare, altrimenti era un papiro!
Vabbè baggianate a parte, sono felicissima di dirvi che la mia fantasia sta strabordando ultimamente, tant’è che ho pubblicato il prologo di una nuova fanfic fantasy su Suga proprio qui qualche giorno fa, il nome è “ Mindtrip “. Sarà una storia particolare e che sicuramente prenderà il posto del Filo Rosso una volta completata, ma come vi dicevo questi giorni mi sentivo troppo ispirata e nieeeente ho dovuto condividerla con voi per darvi un’assaggino : 3 Spero vi piaccia come idea !
Approfitto anche per una mini pubblicità illecita ( lo è? Non ne ho idea LOL).
Su wattpad il mio nome è : frances225 ( che fantasia), e potrete trovare non solo questa stessa storia aggiornata a volte prima ( dati i capitoli a metà ), ma anche uno speciale “ Immagine Bts “ , leggermente diverso dal solito.. vorrei pubblicarlo anche qui su EFP ma non sono sicura che abbia il giusto approccio narrativo per questo sito Uhm Uhm. Contattatemi se ne sapete più di me : )
Detto ciò chiudo l’angolino Spam ( proprio come Suga e Hobi aprono e chiudono porticine immaginarie ), e mi dedico finalmente al caaaapitolo!
Allora, so che molte di voi mi staranno odiando in questo momento.. anche solo un pochino pochino. LO SO SONO UN’AUTRICE CATIVA aish. Ma spero di farmi perdonare con l’uscita del prossimo che è già in trascrizione <3 Il quale non dovrebbe subire quindi grandi ritardi mh mh .
Diciamo che da questo momento in avanti la trama comincerà ad infittirsi ancora di più, portando i protagonisti ad allontanamenti e riavvicinamenti continui.. ma non posso spoilerarvi altro sdofijsoidjso

_MartyK_  ssdifjsidjfs  ! questo little angolino dei Thanks è dedicato a te in primis! Sperando che tu mi abbia perdonata per la sbadataggine epocale che mi contraddistingue <3 <3 Inutile dire che le tue recensioni sono tipo sempre da spisciarsi sotto dal ridere. Adoro risponderti, ma soprattutto leggerle con calma, aspettando che ogni dannata volta compaia sul mio viso un sorriso a trecentomiliardi di denti ! 
E in secundis, un ringraziamento alla mia lettrice più accanita ! Hurricainesonia ! Anche tu sei sempre qui a spronarmi e a sclerare con me per all’uscita di ogni capitolo.. Lo apprezzo da impazzire ! Ma poi quanto sei tenera nelle recensioni? <3 dsjfhsdfsdj Il mio cuoricino si sfrantuma dai feels !
AH E POI E POI, l’altra volta mi sono scordata di ringraziare anche un’altra personcina !  Recchan8  che ha recensito i primi capitoli <3 ! Non so se stai continuando a leggere la storia ma in ogni caso grazie per le belle parole <3 
Ormai l’avrete capito che sono svampita e che spesso mi scordo le cose..

Ghost readers un big thanks va anche a voi ! <3 <3 <3 as always !

E che altro? Credo di aver scritto abbastanza ahahaha forse troppo !
Vi mando un abbraccio gigante, al prossimo capitolo !

Frances 
 


 

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Capitolo 12
*** Chapter 12 ***


26/09/16


EMILIE POV


Sprofondata nel letto di Iseul, mi ritrovavo accucciata a lei in posizione fetale, neanche fossimo mamma e figlia.
Ormai erano le quattro e mezza del mattino, ma lei era lì, mi accoglieva tra le sue braccia e mi accarezzava delicatamente i capelli, stringendomi. 

Nessuna parola, semplicemente era li, per me.

Il pianto infinito che avevo riversato su quelle lenzuola, ormai zuppe, si era da poco fermato dopo ore di singhiozzamenti smisurati.
Il mio corpo però, continuava a tremare incessantemente.. provavo con tutta me stessa a prendere il controllo di quegli stessi muscoli che poche ore prima avevo portato allo stremo scappando senza tregua, ma non ci riuscivo.

Le immagini di quei volti, gli insulti, il terrore..continuavano a susseguirsi e a riaffiorare nella mia mente, che in quel momento non era più grado di analizzare con il giusto distacco la situazione.
In più l'adrenalina sembrava scorrermi ancora nelle vene, non permettendomi di razionalizzare.
Ero praticamente devastata.

Non pensavo a nulla. Solamente al panico che sembrava essersi impossessato di ogni fottuta cellula del mio corpo.
Era orribile, peggio di un qualsiasi attacco di panico, peggio di un qualsiasi distacco emotivo, peggio di qualsiasi cosa.


Fu in quel momento, che per la prima volta, il pensiero di riavvicinarmi a Jungkook prese il sopravvento per pochi secondi, facendo prevalere il mio egoismo insensato.

Emilie, sono qua va tutto bene, è tutto okay. "
Sarà stata la milionesima volta che Is mi sussurrava quelle frasi all'orecchio durante la notte, e inspiegabilmente ogni volta che lo faceva, il mio caos interno sembrava dissolversi piano piano.

Sono uno spettacolo orripilante vero ? "
Decisi di girarmi verso la mia amica per guardarla negli occhi.
Non avevo avuto il coraggio di osservarmi allo specchio.. temevo di poter ricominciare a piangere da un momento all'altro senza accenno di ripresa.

Sei sempre bellissima stupida! E poi non potrai mai competere con la mia faccia di domani mattina! Insomma guarda ho già le borse sotto agli occhi ! ". 
Rise poco dopo in un modo così cristallino e spontaneo che per un attimo mi parve di avere la fotocopia di Hobi-ssi davanti agli occhi.
Sapevano benissimo come smorzare le situazioni più disperate, senza ombra di dubbio.

Is devo dirti una cosa "

Sai che sono qui per questo Em "
Mi rispose subito, il suo sguardo era curioso.

" Apprezzo tanto il modo in cui ti prendi cura di me.. mi reputo, come ti ho già detto, la persona più fortunata del mondo ad averti affianco come amica, anche se a quanto pare, sono un disastro e mi ficco sempre nei casini." -" Ho apprezzato tantissimo che tu non mi abbia fatto pressioni per parlare.. e che abbia gentilmente detto a tuo cugino e a Tae di lasciarmi stare.. ne avevo davvero bisogno ". 
Le confessai, intenta ad asciugarmi i rimasugli di lacrime.

Gli occhi di Is erano fissi nei miei, brillavano sotto ad un velo di preoccupazione che non mi sfuggì.

Forse aveva già capito tutto?

"E' giusto che tu sia una delle prime a saperlo.Sei tra le persone, qui ed ora, a cui tengo di più "
Al solo pronunciare quella frase, i miei pensieri fluirono irrimediabilmente su Jungkook.

Probabilmente non mi sarei mai liberata di quell'abitudine.

Presi un respiro profondo e continuai tutto d'un fiato:
Ho il bisogno impellente di tornare in Italia. Il prima possibile. Devo trovare un volo per domani pomeriggio. "

Non riuscivo a guardarla negli occhi. Tenevo lo sguardo basso mentre ero intenta a torturarmi le mani per l'agitazione.
Mi sentivo terribilmente in colpa a lasciarla dopo tutto quello che aveva fatto e che continuava a fare per me.

L'ultima cosa che avrei voluto era abbandonare lei e il lavoro a Seoul.
Ma era più forte di me. 
Non potevo più vivere con quel panico addosso.

Dopo quello che mi era stato detto quella sera da quelle pazzoidi sconosciute, fui turbata talmente tanto che decisi che l'istinto di sopravvivenza avrebbe avuto la meglio.

Dovevo andarmene.

" Non ho bisogno di spiegazioni Emilie " mi disse "Accetterò qualsiasi decisione tu prenda per il tuo bene. E ti starò affianco comunque, qualsiasi cosa accada "

Stentavo a crederci. 
Dovevo veramente aver salvato l'umanità nella mia vita precedente per meritarmi una persona del genere affianco.

Non mi odi ? "

" Come potrei piccola stupida? Ma allora non hai capito niente di me eh ! "

Subito mi buttai tra le sue braccia per stringerla.
Restammo così per un tempo interminabile, nel silenzio della sua camera.

Penserò a tutto io Em. Contatterò il proprietario del tuo appartamento e gli spiegherò la situazione " - " E parlerò anche con il tuo datore di lavoro, sono sicura che capirà "
Con quell'ultima frase mi fece l'occhiolino.

Quanto sei stupida Iseul ! ".
Le risposi scoppiando a ridere sommessamente.

" Non farò domande Em" -" Ma se solo tu potessi dirmi cosa diamine ti hanno detto quelle dannate ragazzine.. Almeno potrei provare a vendicarti! Ti giuro mi fa così incazzare il solo pensiero di loro che... "

" Is, Is, Is ti prego frena! Ti spiegherò. Te lo devo. Ma promettimi che resterà tutto tra queste quattro mura okay? "

" Te lo prometto Em "

 

 

 

* Inizio Flashback Emilie *


In quella corsa estenuante e priva di prerogative, avevo deciso di darci dentro.
Non mi fregava assolutamente più niente del mondo in quel momento.
Il mio unico obiettivo era affrontare me stessa, sfogarmi come non mai e lasciare che i pensieri fluissero fino a scomparire, permettendomi di respirare.

Avrei dovuto ricordarmi di scaricare una di quelle dannatissime playlist cazzute, quelle dai bit che ti sbrindellano il cervello da quanto sono potenti, sì insomma le classiche playlist da allenamento. Invece ero lì, smaneggiavo con spotify alla ricerca di qualcosa.. ma non avevo avuto la pazienza di crearne una sul momento..

Così optai per una di quelle pre-composte.. rabbrividendo quando vidi il titolo in stampatello: "K-POP016".

Mi infilai le cuffiette e tirai dritto lungo il fiume, senza preoccuparmi troppo di quello che avrei udito da lì a poco... Per quanto quella musica mi spaventasse, essendo lontano anni luce rispetto al sano british indie-rock che ascoltavo di solito, decisi di darle comunque una possibilità.
Anche perché o quello o niente.. dannati coreani ! Se volevo ascoltare del sano rock inglese sul momento dovevo pagare, invece per la roba loro no? Che nervi..

Presi a correre ed iniziai a scaricarmi quasi nell'immediato. Una liberazione.
Le canzoni si susseguivano una dietro l'altra , mentre mi perdevo nei meandri di quella città magica, che persino di notte vibrava,e si animavain mezzo a quell'immensità di luci che riflettevano sulle acque del fiume.

Niente da dire, amavo immensamente Seoul. Ormai la consideravo casa mia.


Era tutto perfetto, per la prima volta nell'arco di quella settimana a dir poco terrificante, stavo riuscendo a distrarmi, concentrandomi solo ed esclusivamente sul mio respiro, e sulla forza che dovevo imprimere alle gambe per non collassare a terra stremante.

Poi qualcosa mi interruppe, facendomi fermare ansimante, con la braccia tese sulle ginocchia.
Non fu tanto la melodia che mi arrivò alle orecchie ad essere familiare, quantoquella voce..
Una serie di acuti armoniosi mi stavano intasando il condotto uditivo, ma talmente belli.. che chiusi gli occhi per un secondo, concentrandomi solo su di lui..
Le voci che si susseguivano erano diverse, ma ero sicura di averne riconosciuta una in particolare.

Quello che cantava era Jungkook, senza ombra di dubbio.
Ma come diavolo faceva a raggiungere certe tonalità?

Liberai il telefono dalla morsa della fascia da braccio, e controllai lo schermo.

"BTS - Autumn Leaves "

Rimasi sbigottita nonostante l'avessi supposto ancor prima di avere la conferma da spotify.
Così mi persi per la prima volta nei ritmi che producevano quei ragazzi, negli intrecci delle loro voci che sembravano raccontare una storia.. la nostra storia.

Avvertivo gli acuti di quel ragazzino e ogni volta tremavo al solo sentirne la voce.
Avevo i brividi ovunque.


"Sei proprio illegale Jeon Jungkook "
Pensai, mentre senza neanche rendermene conto, un'ampio sorriso si fece strada sul mio volto imperlato di sudore.
Sorridevo talmente tanto che per un'istante temetti di avere una paralisi facciale.


"Ho solo guardato con il vento autunnale,
le tue parole ed espressioni che
all'improvviso sono diventate indifferenti.
Riesco a vedere solo la nostra relazione appassire.

Come un cielo autunnale, tra noi c'è il vuoto.
Un'ambigua differenza, diversa da prima.
Una notte che è molto più silenziosa oggi.
Una singola foglia autunnale..
che si tiene aggrappata al ramo.

Si sta rompendo,
riesco a vedere ciò che si chiama fine.
Le foglie secche che stanno diventando briciole. 
Il silenzio all'interno del tuo cuore distante.
Ti prego non cadere
Ti prego non cadere, 
la foglia secca si sta sbriciolando. "


Quel testo, quelle emozioni, le feci mie subito.. rappresentavano perfettamente quello che stavamo vivendo in quel momento.
Sentivo nuovamente quel miscuglio di sensazioni forti ed indecifrabili muoversi nelle viscere..
Stavano percorrendo ogni centimetro del mio corpo, portandomi inevitabilmente a pensare a lui.. e quanto volessi stringerlo tra le mie braccia.

In più non mi ci volle molto per realizzare che stavo piangendo di nuovo, come una scema.

Ormai era diventata una costante quando mi mettevo a pensare alla mia decisione, e al mio masochismo. Ma non avrei ceduto, avevo già scelto e non mi sarei tirata indietro. 
Proteggerlo era più importante, e se non lo capiva lui, ci avrei pensato io.

All'improvviso, mentre ero intenta ad asciugarmi le lacrime con il dorso della mano, sentii qualcuno strattonarmi per i capelli violentemente.
Mi girai inorridita, cercando di capire cosa cavolo stesse succedendo ma soprattutto di chi diavolo potesse trattarsi.

Tre ragazze, che avranno avuto su e giù vent'anni, erano impalate davanti a me.

"Ma siete totalmente impazzite? Cosa cazzo volete da me? Giù le mani ! "
Stranamente non avevo la benchè minima paura, e nemmeno un briciolo di esitazione uscì dalla mia bocca.

Uh stai già piangendo sgualdrina? E pensare che ancora non abbiamo neanche iniziato.. "

Continuavo a guardarle sbalordita, non riuscivo proprio a capacitarmi della sfacciataggine di quelle tipe.
Fino a che il mio sguardo si posò su una di loro in particolare.. aveva una faccia vagamente conosciuta.. e rabbrividii quando improvvisamente misi a fuoco tutto.

Lei, la più bassetta rispetto alle altre, e probabilmente anche la più giovane, era la stessa che mi aveva sbraitato contro in farmacia, qualche giorno prima.

Era lei, ne ero sicura.

" Tu ! " 
Implosi indicandola.

Non feci in tempo ad aprire la bocca, che un'altra ragazza si scaraventò su di me.
Non mi resi nemmeno conto di quanto fosse massiccia ma soprattutto incredibilmente forte, fino a quando non si posizionò velocemente alle mie spalle, bloccandomi le braccia e stritolandomi i polsi.

Qualsiasi insulto non renderebbe l'idea " mi disse mentre tentavo invano di scrollarmela di dosso.
Hai realmente osato baciare uno dei nostri Oppa vero ? " - " Mi congratulo con te per il coraggio.. Essendo una puttanella occidentale, evidentemente non sai come funzionano le cose qui " 
Mi sibilò all'orecchio, mentre un ghigno spaventoso ed inquietante presa forma sul suo volto, all'unisono con le altre.

Quindi non mi ero immaginata tutto diamine!
Da troppi giorni quell'angosciante sensazione di essere seguita si faceva prepotentemente spazio nel mio subconscio.

Non me lo ero sognata, avevo ragione !

"Cosa diamine volete da me? Metti fine a questa pagliacciata e mollami stronza ! "
Le urlai contro.

Continuava a tenermi stretta e per quanto tentassi di divincolarmi non riuscivo a liberarmi dalla sua presa.. probabilmente perché avevo usato tutte le energie nella corsa ed il mio corpo si era ridotto ad uno straccio vivente.

"Le tue schifose labbra non hanno il diritto di toccare quelle di un Dio come Jungkook.
Sei una merdosa scalatrice sociale.. e pur di avere un po' di notorietà hai osato toccare il nostro Oppa. Ma che merda hai nel cervello ? Stupida idiota. "

Mi paralizzai di nuovo, ormai ero totalmente incapace di ribellarmi oltre.
Ma l'adrenalina a mille, il senso di terrore che si espandeva e le gambe che tremavano.. Oh si, quelle le sentivo benissimo.

Improvvisamente una serie di pugni mi colpirono l'addome.. il dolore fu così improvviso e forte che mi piegai in avanti, strabuzzando gli occhi e gridando con tutta la voce che avevo in corpo. 

Come facevano ad essere così piccole e ad avere tutta quella forza?

Non ebbi il tempo di riprendermi che la ragazza davanti a me cominciò a sferrare una serie di potenti cazzotti sul mio viso, sfigurandolo lentamente, concentrandosi particolarmente sulla labbra.

Urlai dal dolore...era straziante, e oltretutto sembrava non finisse mai.

"Te le ridurrò talmente male queste fottute labbra, che Oppa non vorrà più avvicinarsi a te, figuriamoci baciarti "

Così fece, ed avertii un dolore talmente intenso che oltre a sputare costantemente sangue, ebbi la certezza che mi avesse spaccato il labbro.
Ma non finì lì. 

Ero ormai incapace di sorreggermi da sola, così mi strascicarono in un vicolo dall'odore pungente, abbandonandomi affianco a dei sacchi dell'immondizia, totalmente inerme.

Che poi non capisco come potesse piacere a Dong-sun oppa, non è così bella, oltre al fatto che non è nemmeno coreana ". Disse una di loro avvicinandosi.

Stai zitta troglodita! " -non vedevo più niente a causa del sangue, ma fui sicura che volò un ceffone - " Cos'è sei impazzita ? Non nominarlo davanti a lei ! "

Non ci potevo credere.

AVEVO SENTITO BENE?

Avevano davvero nominato il mio ex fidanzato? 

Non avrei mai pensato che potesse esserci lui dietro a tutto quel casino. 
Per quale motivo poi? Per vendicarsi di me? 
Ne avrebbe potute trovare altre mille di ragazze ! 
Era un attore conosciuto ed amatissimo dalle donne, soprattutto dalle più piccole, quindi per quale fottuto motivo avrebbe dovuto torturarmi in quel modo? 

" Hey sgualdrina, apri bene le orecchie! " - " Questo è stato solo un'assaggio rispetto a quello che ti faremo se solo ti azzardi a rivedere Jungkook o ad averci qualsiasi tipo di contatto.. mi hai capita bene ? " - " Rispondi !"

" S-sì " 
Biascicai, mentre altro sangue continuava a riversarsi fuori dalla mia bocca.

" Sappi che sono tante quelle come noi . E che comunque sia ti troveremo sempre " - " E' stato un piacere fare la tua conoscenza.. Emilie "


* Fine flashback Emilie *

 

 

 

 

 

 


Tutto quello che ricordo del resto è di aver perso i sensi per un po', fino a che non sono arrivati tuo cugino e Tae a soccorrermi" dissi a Iseul.

Sulla faccia della mia amica si poteva leggere di tutto.
Dalla frustazione alla rabbia irrefrenabile, vedevo che le sudavano le mani e continuava a massaggiarsi le tempie durante il mio racconto pur di non perdere il controllo.
Poi la tristezza si impossessò di lei quando le raccontai cosa mi dissero le ragazzine..

Non ci posso credere che Dong-sun da dietro le quinte, stia orchestrando tutto questo putiferio, razza di bastardo ". 
Is stringeva i pugni mentre dava libero sfogo alla rabbia ormai straboccante.
Dobbiamo farla pagare a quel pezzo di merda Emilie. "

" Non faremo nulla Iseul "

" Ma sei impazzita? DEVI SPACCARGLI LA FACCIA ! Guarda come diamine ti ha ridotta ! "

" Ti ho detto che hanno solo accennato al suo nome, non abbiamo prove né sappiamo nulla di certo "

" Lo so ma.. "

" Niente ma Iseul, discorso chiuso. "

" Spera che Jungkook non lo venga mai a scoprire "

" ISEUL" - La ripresi.- "Mi hai fatto una promessa. "

" E la manterrò. Però porca miseria Em, mi sento così inutile in tutto questo ! Come faccio a restare immobile mentre la vita della mia amica va a rotoli ? Non voglio e non posso accettarlo.
Prima molli Jungkook, poi ti pestano a sangue, poi scopri che il tuo ex si vuole vendicare di te.. ma come cazzo.. "

" Questo è il motivo per cui ho bisogno di cambiare aria Is. Non so per quanto, ma devo andarmene. Non perché me lo abbiano detto loro, ma per il mio benessere. Ho pensato solo agli altri e adesso devo pensare a me stessa "

" Lo stai facendo perché hai paura dei tuoi sentimenti Emilie ammettilo ! "

" E quindi? Tu cosa faresti al posto mio eh? "

A giudicare dall'espressione di Iseul, mi accorsi poco dopo di aver toccato un tasto dolente.. 

Io avrei.. anzi ho agito esattamente come te"
Mi rispose fermamente.

" Scusami Is ma non so di preciso la tua situazione e.. "
Mi fermò subito per poi continuare a parlare.

" E nonostante tutto mi mangio ancora le mani! Le mie ferite sono ancora tutte aperte Em!
Per questo non vorrei mai che tu facessi il mio stesso errore." - " Però mi rendo conto che non posso scegliere al posto tuo, hai bisogno di sbatterci la testa a quanto pare.. 
per cui prenotiamo questo stupido aereo. Ti aiuterò "

 
 
 

27/09/16

 

JUNGKOOK POV


Quel sabato mattina fu a dir poco devastante per me.

Mi ritrovavo a torso nudo nel letto, con addosso solamente un paio di boxer, mentre i pantaloncini di jeans che indossavo la sera prima erano stati scaraventati sopra lo schermo del pc, in un momento a me ignoto.
Tempo di realizzare in che condizioni mi trovavo, e mi resi conto di quanto diamine ero accaldato, anzi zuppo di sudore dalla testa ai piedi.


Che schifo Jungkook "
Pensai tra me e me, mentre raccoglievo le forze residue per mettermi a sedere sul letto, mani tra i capelli, lottando con una fastidiosa emicranea che continuava a pulsarmi nelle tempie.

Non ricordavo molto della sera prima, ma nella testa, nonostante le figuracce fatte, continuava a rimbombarmi un unico pensiero: " Devo parlare con Emilie "

Il problema era che non ero minimamente presentabile in quelle condizioni, e che la nostra schedule prevedeva un incontro con una rete locale da li a tre ore.
In sintesi avevo pochissimo tempo e dovevo sfruttarlo al meglio.. così mi fiondai sotto la doccia evitando il contatto diretto con ognuno dei sette membri presenti in casa.

Yah Jungkookie, posso entrare ? "

" Detto fatto " Pensai.

La voce di Hobi-hyung mi arrivava offuscata mentre ero intento a insaponarmi la testa, ma lo riconobbi all'istante. 
E fui certo per l'ennesima volta di sentire una nota simil-ansiogena nella sua voce.

Hyung certo vieni! Sono in doccia ma fai pure quello che devi fare ! "

Sentii in risposta il rumore meccanico della maniglia della porta, che venne richiusa poco dopo, insieme ai passi pesanti dello hyung, che decise di sedersi rumorosamente sopra la tazza del wc.

"Devo ammettere che ieri sera sei stato come dire... EPOCALE ".
Guaì Hobi mentre una risata sovrastante dilagò tra le mura del bagno.

"Ah Hyung.. non dirmi niente.. non ricordo molto, ma sono tremendamente imbarazzato ! "
Risposi avvampando sotto la doccia, tentando di strofinare via dagli occhi lo shampoo ai fiori di pesco di Jimin, e ringraziando di non essere visibile agli occhi di Hobi . 

"Beh stai crescendo.. è sicuramente qualcosa in cui saresti incappato prima o poi.. "
Per un attimo mi immaginai che si stesse riferendo ad altro, forse Emilie?

"Nahhh" mi dissi: ero semplicemente paranoico dato che ogni singola cosa mi riportava costantemente a pensare a lei in quei giorni.

Probabilmente Hobi captò i miei pensieri e si sbrigò a correggersi:

Intendo i sintomi della sbronza Jungkookie. Ah! A proposito! " – " Ti serve un'aspirina o qualcosa? Non vorrei che all'intervista rantolassi a terra per i dolori ". Ridacchiò.


" Hyung ! Non preoccuparti è tutto okay." – "Ma ammazzerò Jimin per avermi dato retta ieri sera, e soprattutto per avermi convinto a bere fino allo stremo "


L'ennesima risata nervosa di Hobi riecheggiò nel bagno in risposta, mentre io chiusi il getto dell'acqua, ed uscii quasi rigenerato da quella doccia, avvolgendomi nell'accappatoio.

Presi un'asciugamano e iniziai a strofinarmi i capelli, il più velocemente possibile.. avevo poco tempo.

" Jungkookie ? " Mi chiese d'un tratto.
Hoseok non mi guardava, era intento a massaggiarsi un polpaccio, mentre le pieghe della sua bocca erano rivolte verso il basso.

C'è qualcosa che vuoi dirmi da un po' vero ? " 
Lo anticipai in risposta, nonostante in quel momento non avessi il tempo necessario per sorbirmi qualsiasi tipo di discorso.

Mi ero ripromesso di non farlo ad essere sincero "
Rispose. Ma a quel punto tutto mi fu chiaro.

Per la prima volta in vita mia, vidi Hoseok davvero turbato e sinceramente preoccupato per qualcosa, ed i nostri sguardi titubanti si incontrarono nell'immediato.
Troneggiava li in piedi davanti a me, dopo essersi alzato nervosamente. Teneva una mano sul fianco e con l'altra continuava a distruggersi ciocche di capelli, una ad una, tirandosele indietro quasi a strapparsele.

" Hyung ti prego, so già che riguarda Emilie, te lo leggo in faccia "

A quel punto alzò nuovamente lo sguardo su di me e si avvicinò, poggiandomi una mano sulla spalla.

"Non so se è la cosa giusta da fare, anzi al novantanove virgola nove per cento non lo è ma.." – "
Devi andare da lei ora! Sta per prendere un' aereo per l'Italia, e non so quando e se avrai di nuovo l'occasione di rivederla se non vai adesso .. " 

Per un secondo il mio cuore smise di battere, ne fui certo.
Il solito e dilagante stato d'ansia si impossessò di me quando mi capacitai delle parole del mio Hyung.

Perché diamine non me lo hai detto prima ? " 
Quasi gli urlai in faccia senza volerlo.

Perché non so se potrebbe farti più male vederla nella condizione in cui si trova ora, o non rivederla ma più " 

Esordì serio, con lo sguardo fisso nel mio.

A quel punto vidi Hoseok accasciarsi nuovamente sulla tavoletta e prendersi il volto tra le mani. Solo in quel momento, realizzai quanto gli fosse costato dirmi la verità, e quanti dubbi e preoccupazioni si portasse dietro a mia insaputa da non so quanto.

Improvvisamente la porta del bagno si aprì , mentre Yoongi e Taehyung decisero di irrompere rumorosamente, chiudendosi poi la porta alle spalle. 


Ma che diamine ?

 

" Perdonami Kook, anche io sapevo tutto " piagnucolò Tae davanti a me, unendo le mani a mo' di preghiera.

C-c-osa? Qualcuno qui vuole spiegarmi cosa diavolo sta succedendo? " 
Implosi ormai esasperato mentre la testa aveva ricominciato a girarmi.

Eravamo quattro cristiani ammassati in tre metri quadri , facevamo un casino infernale, e non capivo come mai gli altri non si fossero ancora precipitati lì per assicurarsi che stessimo tutti bene.

Okay sarò breve Kook " – mi abbaiò in risposta un Yoongi appena sveglio, con le linee del cuscino ancora ben visibili in volto – "Sapete tutti che conosco Hobi come le mie tasche, e che quindi, capisco al volo quando qualcosa non va in lui" - " Avevo deciso di farmi i cavoli miei, dopo aver adocchiato la sua mezza depressione per due giorni, aspettando che venisse a sfogarsi con me.. ma quando ho visto che non ne aveva intenzione, l'ho preso con le buone, obbligandolo a sputare fuori tutto. "

Stavo guardando Suga in volto totalmente sconvolto, mentre il pettine mi penzolava da una decina di minuti buoni dalle mani.

Quello che ne è uscito fuori è che non si capisce chi tra te ed Emilie sia più schizzato male di testa, e che lei pur di tenerti fuori da quello che le sta succedendo, proteggendo te e il tuo lavoro, è stata presa di mira da un gruppo di ragazze di dubbia provenienza " – Continuò ignorando la mia mascella che ormai si era sfracassata al suolo " L'hanno picchiata Kook, anzi sfigurata, per poi scappare a gambe levate.. ringrazia il Signore che Hobi e Tae l'abbiano trovata in tempo. "

Ad ogni parola che pronunciava Suga potevo chiaramente sentire il flusso sanguigno addensarsi al livello delle mie mani. Le serrai talmente tanto che spaccai il piccolo pettine nero in preda alla rabbia ormai straripata.

Ero totalmente fuori controllo.

Non ascoltai una parola in più, il solo pensiero di Emilie ridotta in quel modo mi fece schizzare di testa, spintonando Yoongi e Tae per uscire da quel bagno.
Mi fiondai in camera, ignorando completamente le urla degli altri che mi dicevano di stare calmo e di ascoltarli ancora, ma era troppo tardi, ormai non ci vedevo più.

" Jungkook ti prego, è inutile che adesso ti comporti così, cerchiamo di analizzare la.. "
Provò a sbiascicare Tae, appoggiandosi all'anta del mio armadio, dopo avermi inseguito.

" Non dire un'altra parola "
Lo bloccai nell'immediato, fulminandolo con lo sguardo.

Kook non puoi incazzarti con noi.. e poi è successo ieri sera cazzo! Cosa avresti fatto se te lo avessi detto mentre eri mezzo rantolante sulla tazza del cesso eh? "
Questa volta fu Hobi ad alzare la voce, mentre tentava schifito di sedersi sul mio letto, che neanche a dirlo puzzava neanche fosse una pattumiera, che avessi vomitato nel sonno?

Non ce l'ho con voi ragazzi.. "- Fui sincero- " Ce l'ho con me stesso per non averla capita prima, sono un emerito coglione ". 
Sussurrai davanti agli occhi sbigottiti degli altri, che non erano lontanamente abituati a sentirmi ammettere di aver " sbagliato " in qualcosa.

Jungkook apri sta' finestra porca miseria, sta' stanza puzza di morte "
Un Park Jimin decisamente poco sveglio e sbiascicante, entrò con molta nonchalance nella stanza, fregandosene dell'aria a dir poco tesa di quel momento.

Yah tu ! Ti sembra il modo? "
Lo rimproverò Hobi lanciandogli il mio cuscino in faccia, che prontamente venne schivato dalla testa rosa.

Calma Hobi-ssi ! Mi manca solo di ritrovarmi la bava e gli svomitamenti di Jungkook addosso ! Mi è bastato ieri sera. " 
Mise su quel broncio inorridito che ogni volta mi faceva scompisciare, e si avvicinò a me, che ero ancora intento a scegliere qualcosa di decente da mettermi.

Ti aiuteremo noi marmocchio "

Lo guardai con una smorfia che mi si palesava sempre più velocemente in volto.
Stavo per scoppiargli a ridere in faccia.

"E tu invece ? Come sai quello che sta succedendo? "
Ammiccai verso di lui, immaginandomi già la risposta.

Dovevo pisciare, ma eravate tutti chiusi in bagno neanche fosse un party privato, così.. "

Hai origliato vecchia beciaccola ! " 
Yoongi terminò la frase al posto del più piccolo, lanciandogli un sonoro scappellotto sulla nuca.

Yaaaaaaaah ! Hyung mi fai male ! "
Piagnucolò.

" Zitto e subisci "
Rispose il più grande, bloccandolo per le spalle, e strofinandogli i capelli.

Jimin sei sempre il solito ."
Fu la voce di Namjoon questa volta a palesarsi, mentre la sua figura fece ingresso nella stanza, accompagnato da un Jin alquanto sconvolto, ovviamente.

Vidi il nostro leader, ancora impastato dal sonno, spaparanchiarsi sulla poltroncina pieghevole che uso di solito davanti al pc.
Si portò le ginocchia al petto e  incrociò le braccia, osservandomi mentre, come una checca isterica, scaraventavo dietro di me ogni tipo di vestiario che reputavo inadatto per l'incontro imminente con Emilie.

Ragazzi devo dirvi una cosa "
Pronunciò questa frase attirando gli occhi di tutti i presenti.

No ma benvenuto, fai pure "- continuò Tae - "Solo a me sembra di essere costantemente in un Circle Time per alcolisti anonimi ogni volta? "
Chiese avvicinandosi ad Hoseok che ormai era sprofondato noncurante nel mio letto.

Siamo in due " 
Constatò lo hyung in risposta.

Namjoon aveva preso a rigirarsi tra le mani una delle mie tremila casse bluetooth portatili, dubbioso sul da farsi.
Ormai aveva lanciato il sasso, non avrebbe comunque potuto nascondere la mano.
Ma sembrava sinceramente frustrato ed incapace di parlare.. cosa totalmente insolita per un carismatico come Joonie, che prendeva sempre la parola per tutti.

Mi... mi ha scritto Iseul "
Boccheggiò, quasi balbettando.

Il milionesimo silenzio piombò nella stanza, incrementando notevolmente la tensione, che ormai era palpabile e chiara tra tutti noi.

Alle sue parole, mi girai di scatto, abbandonando l'ennesima t-shirt sul pavimento, ritrovandomi a fissarlo con occhi sbarrati.
Nessuno riuscì a dire una parola, ma grazie a Dio, la perspicacia di Jin prese il sopravvento sulla confusione plateale di tutti.

Ha solamente scritto l'orario del volo di Emilie di oggi, aggiungendo di informarti.. si scusava per non averlo fatto prima, ma è stata indecisa fino all'ultimo "- " Ah sì, parte fra tre ore. "

Credo che a tutti balenò in testa la stessa domanda che sorprese me in quell'istante.. 
Perché diavolo Iseul, tra tutti, aveva deciso di scrivere proprio a Namjoon?

Nessuno si azzardò però a proferire parola, soprattutto dopo aver visto lo sguardo avvilito di RM , che prontamente si alzò e girò i tacchi, dirigendosi verso la porta..

Jungkook.." - mi interpellò prima di uscire – " Vedi di farti trovare là in tempo, io cercherò di accampare qualche scusa con il Pd-nim ".
Poi se ne andò, seguito da un Jin pensieroso, che fece segno di rilassarci dopo averci rassicurati del fatto che ci avrebbe pensato lui.

Continuammo per un po' a guardarci attoniti e stupefatti quando..

Guido io ! " 
Cantilenò Yoongi dopo avermi lanciato uno sguardo a dir poco inquietante : " Reputati fortunato Jungkookie, se non fossi tu, era un pezzo che ero tornato a dormire ! "

Lo ringraziai arrossendo.. La mia facciata da duro si sfrantuma ogni volta quando mi rendo conto dell'affetto dei miei hyung, o come ormai sono solito chiamarli io.. della mia famiglia.

Poco dopo Jimin e Tae, seguiti da Yoongi, schizzarono fuori dalla mia stanza per andarsi a preparare, ed intercettai lo sguardo di un Hobi ancora attanagliato dai sensi di colpa, incapace di defilarsi.

Jungkookie io..

Non c'è bisogno che tu dica niente Hobi-ssi " – " Scusami per aver alzato la voce.."

" Ti voglio bene "

Mi anticipò.


Poco dopo che Hoseok se ne fu andato, regalandomi un sorriso finalmente sincero ed entusiasta, presi il telefono per capacitarmi di quanto tempo avessi ancora a disposizione.
Sbloccai la schermata e mi ritrovai di fronte all'ennesima apocalisse.

-9 chiamate perse da Seoyun ♡-

- 10 nuovi messaggi da Seoyun ♡- 

Il tutto non fece altro che aumentare l'angoscia che mi divampava nel petto.
Per non parlare dei sensi di colpa incredibili che continuavano a crescere a dismisura, assilandomi ogni giorno di più..

Da quando era uscito l'articolo sul giornale riguardante me ed Emilie, avevo totalmente ignorato le chiamate della mia " fidanzata ", sbolognandole una scusa veramente dozzinale tramite messaggio.. 

In pratica le avevo detto che si trattava di una trovata pubblicitaria, incolpando i siti di Gossip pesantemente, data la loro sete di pettegolezzi, che in quel caso, a detta mia, "erano totalmente insensati ".
Ovviamente Seoyun, dotata di buonsenso,  non se l'era bevuta così facilmente come speravo facesse. 
Così da una settimana aveva deciso di tampinarmi, chiedendomi di vederci per parlarne come giusto che fosse.. e io la evitavo, ammontando altre scuse riguardanti i tremila impegni dei Bts.

Sì, un vero stronzo. 
Non avevo le palle nemmeno di lasciare Seoyun.
Così continuavo ad ignorarla, giorno dopo giorno.
Non pensando al fatto che prima o poi avrei dovuto non solo affrontarla, ma anche pagarne le conseguenze.

 

 

EMILIE POV


Continuavo a girare come una trottola impazzita quella mattina.
Dopo aver comprato un biglietto per il primo volo per Roma del pomeriggio, tornai al mio appartamento e lo misi totalmente a soqquadro, nel verso senso della parola.

Non avevo tanto tempo a disposizione per raccimolare tutte le mie cose, così saltavo da una parte all'altra della casa sperando di non scordarmi nulla, in preda all'ansia estrema.
Neanche a dirlo, alle calcagna avevo una Iseul quasi isterica, intenta ad aiutarmi ...

Il passaporto l'hai preso? "
Scattò all'improvviso dopo aver tentennato nell'inviare un messaggio a non so chi.

Uhm.." – controllai nel mio enorme borsone da viaggio – " Preso ! Ma a chi stai scrivendo ? "
Chiesi dubbiosa. 

Ho prenotato il taxi con Uber, sarà qui a momenti. Per arrivare ad Incheon ci vuole mezz'ora "

Non avevo tempo di analizzare le espressioni strane di Iseul, ma avevo snasato qualcosa, e non prometteva nulla di buono.

Merda Iseul ! Non lo trovo più ! "
Implosi poco dopo.

Che ti manca Em? "

Non le risposi dato l'impanicamento improvviso.
Continuavo a tastarmi il collo, il petto, poi le tasche del giaccone e dei pantaloni.

Emilie allora? "
Mi incitò nuovamente unnie.

Il campanellino che mi ha regalato mia nonna Is. Cioè la collana! Non la trovo più ! "

Poco dopo ci mettemmo a cercare come delle forsennate ovunque, ribaltando ogni singola parte di quella che ormai non poteva più definirsi " casa ", dato il casino stratosferico.

Non ci posso credere Is l'ho persa! "
Mi si strinse il cuore, mentre con attenzione, tentavo di ripercorrere all'indietro, la serie di posti infiniti in cui ero stata in quell'ultimo mese.

Magari è scivolata via quando quelle stronze.. "
Accennò lei per poi interrompersi al pensiero di quell'episodio.

Forse "
Rabbrividii.

Comunque dobbiamo muoverci Em, non abbiamo più tempo ! " – " Forza, siediti sopra la valigia, io ti salgo in spalla e tu la chiudi! "

Poco dopo ci ritrovammo per terra, a quattro di spade, totalmente stravolte, e con il fiatone.
Sentimmo un clacson provenire dalla strada, e solo per quello trovammo le forze di rialzarci e catapultarci di sotto.
Iseul mi precedette mentre io mi soffermai per l'ultima volta sull'uscio di quella che avevo chiamato casa da quattro mesi a quella parte.

Mi mancherai ".
Dissi, per poi chiudere a chiave la porta, premunendomi di lasciarvi all'interno tutta una serie di ricordi per lo più fantastici.


Una volta arrivate all'aeroporto, mi feci prendere come sempre dall'ansia, strascicando a più non posso la valigia dietro di me, e facendo andare fuori di testa la mia amica, che continuava a rassicurarmi sul fatto che non fossimo in ritardo, e che il mio aereo sarebbe partito dal Gate 7C da li a un'ora.

Aspetta Is " –" Te l'ho detto: non voglio addii strappalacrime.. e soprattutto non voglio girarmi per poi vederti lì impalata che piangi a più non posso" – " Salutiamoci qui okay? "

Non feci in tempo a dirlo che Iseul si scaraventò tra le mie braccia.. ma con mia grande sorpresa: non pianse.

"Ti auguro tutto il meglio Em, tanto so che ci rincontreremo "

"L'hai detto sorella ! "

Un sorriso gigante si dipinse su i volti di entrambe.
Non avrei mai dimenticato una persona splendida come lei. 
Mai nella vita.

"Sto facendo uno sforzo immane per non piangere, quindi adesso mi giro e me ne vado "
mi disse giusto in tempo per scorgere una piccola lacrima attraversarle la guancia – " Vedi di chiamarmi quando arrivi, e cambia il cerotto sul labbro ! "
Mi vide annuire, per poi prendere le distanza da me.

L'ultima cosa che vidi fu la chioma chiara della ragazza girarsi, mentre di spalle sventolava la manina ossuta.

Inutile dire che la ringraziai mentalmente per essersene andata così, non volevo che mi vedesse piangere. 
Non volevo vederla soffrire più di quanto stessi facendo io.

Così mi accasciai rumorosamente in una di quelle familiari panchinette di ferro che avevano segnato le mie mille attese appena sbarcata in Corea.

Mi ritrovai a fantasticare su tutto quello che era successo, ma per la prima volta, non ricordai nulla di negativo. Solo ed esclusivamente i momenti migliori che avevano caratterizzato la mia permanenza lì.. le persone splendide che avevo conosciuto e .. inevitabilmente lui.

Per quanto avessi preso quella decisione drastica.. e per quanto fossi sempre più convinta di aver fatto la scelta giusta, ritrovarmi a pensare a Jungkook mi convinceva ogni dannatissima volta del contrario.

Senza opporre resistenza lasciai fluire i miei pensieri, le immagini di noi passate insieme, il nostro bacio..

Con il sorriso e gli occhi chiusi, potevo tranquillamente visualizzare i lati delle sue labbra morbide che assumevano quella tipica piega all'insù, andando a definire quel sorrisetto mozzafiato, spesso arrogante, ma sempre genuino e sincero che lo caratterizzava.
Un sorriso in grado di illuminargli il viso, premendo prepotentemente sul dolce naso a patata che sporgeva.
Per un secondo mi sentii quasi osservata da lui anche nella realtà, immaginandomi i suoi occhi profondi, ma al contempo sempre teneri e pieni di vivacità ed entusiasmo.
Poi fu la volta del profumo.. la mia testa aveva assimilato talmente bene l'odore della sua pelle in quella serata passata insieme, che mi parve quasi di avercelo vicino.. fino a che, ebbi l'ennesimo abbaglio, la sua voce che mi chiamava.

Continuavo a bearmi di quella splendida allucinazione ad occhi chiusi, con un sorriso enorme stampato sul volto, che se qualcuno mi avesse osservato per bene avrebbe facilmente pensato che ero strafatta di qualche droga sintetica pesante, quando mi sentii strattonare per il braccio.

"Emilie cosa stracazzo stai facendo ! "

Aprii gli occhi per la paura, e mi ritrovai di fronte ad un Jungkook visibilmente agitato ed ansimante.

Per un secondo non seppi cosa fare, e come una deficiente iniziai strofinarmi gli occhi, per accertarmi veramente che fosse lì davanti a me, in carne ed ossa, a dieci minuti scarsi dalla mia partenza.

" Intendi rispondermi o vuoi fare muro per l'ennesima volta anche adesso? "
Uno sguardo duro mi perforò.. era sicuramente incazzato a giudicare dal tono di voce, anche se non voleva farmelo vedere.

"Mettiti la mascherina deficiente, siamo in pubblico ! "
Gli risposi, tentando di mantenere, meglio che potessi, il distacco tra noi.

"Non me ne frega un cazzo di nascondermi adesso, ancora non l'hai capito? "
Dopo aver sentito quella risposta, un nodo alla gola gigantesco prese forma dentro di me, impedendomi di sillabare subito una risposta.

C-c-erto che l'ho capito, motivo per il quale ai miei occhi resterai sempre un ragazzetto di diciannove anni immaturo come pochi ! "

" TU! Proprio tu parli eh? Oh andiamo Emilie" – " La finta donna adulta che non deve chiedere mai e che poi scompare per una settimana non appena le cose si mettono male? Complimenti, sei la rappresentazione vivente della maturità davvero ! "

" Senti ragazzino.. "
Stavo davvero per alzarmi e dargli uno scappellotto, quando lui decise di chinarsi su di me, bloccandomi.
Senza tanti indugi mi mise una mano sulla gamba e con l'altra iniziò a sfiorarmi le labbra, delicatamente.
Inutile dire che il mio cuore aveva cominciato a galoppare senza premurarsi dell'imminente infarto.

Ch-che stai facendo! Stammi lontano "
Provai a respingerlo con un braccio... che prontamente fu schiaffeggiato via.

Sei una stupida, guarda che cazzo di livido che hai qui. " 
Rispose ancora con tono aggressivo, mentre da quegli occhietti però trapelò una tristezza immensa.

In quel momento mi bloccai: ero paonazza.
Mi ero totalmente dimenticata del triste spettacolo al quale si poteva assistere osservando il mio volto.

Poco dopo mi accorsi che Jungkook non aveva staccato la mano, nemmeno per un istante, da quelle stesse guance gonfie e piene di cicatrici che mi ritrovavo, accarezzandole lievemente, andando poi a delineare con il pollice il contorno dei miei occhi sbarrati, dal quale si poteva facilmente captare la confusione più totale.

"Non imbarazzarti che dopo mi intenerisco"- " Devo farti capire quanto sei stupida in maniera seria e non riesco a farlo se mi guardi così "


BAM ENNESIMO COLPO AL CUORE.

Presi tutto il coraggio che avevo in corpo e mi distaccai da lui, allontanando le sue mani e facendolo cadere con il sedere per terra.

Ma stai facendo? "

" Me ne sto andando "

" Tu non vai da nessuna parte "

Mi afferrò per il polso, tirandosi su, e nonostante io tentassi di scrollarmelo di dosso, si avvinghiò a me, facendomi sprofondare nel suo abbraccio. 


Poi d'un tratto, la voce metallica del Gate 7C prese improvvisamente a riecheggiare:

"passeggeri del volo 754, diretti a Roma, Italia, sono pregati di raggiungere la suddetta area, data l'apertura imminente del Gate. Vi ringraziamo per l'attenzione"

Non riuscivo a muovermi, ero totalmente impietrita. Lì, in piedi, davanti all'unico uomo che era stato in grado di spezzarmi in ventiquattro anni di vita.
L'unico che riusciva a farmi vacillare per poi crollare, l'unico che riusciva a smuovermi qualcosa di indecifrabile dentro, l'unico che avrei davvero voluto conoscere.

Adesso parlo io Emilie " – mi sussurrò all'orecchio, senza accennare al distacco - "Chiamami ragazzino, chiamami immaturo, chiamami come diavolo ti pare, a me non importa. Io resterò comunque qui in piedi di fronte a te a dirti quello che penso. Qualsiasi cosa tu dica, qualsiasi cosa tu faccia, io la accetterò, ma devi sapere questo: penso di essermi innamorato di te come un fesso" –"Non c'è momento in cui io non pensi a te e a quella tua stupida finta arroganza con la quale ti piace distanziare le persone. Perché tu fai così, ti spaventi a morte e scappi, questa l'unica risposta che sono riuscito a darmi."- " Non ti giudicherò, perché anche io ho le mie colpe, e anche io spesso mi comporto da stupido ma almeno sono sincero! Voglio conoscere te, voglio imparare a memoria quella miriade di espressioni bizzarre che fai, e capire cosa provi ogni volta. Voglio riuscirci. "

Si premurò poi di spostarmi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, per poi ritrarsi leggermente e guardarmi negli occhi.

Tu cosa ne pensi Em? "

Per l'ennesima volta ero immobile, con il cuore che minacciava di uscire dal petto, e le gambe che erano ormai andate a farsi fottere.. sembrava infatti che riuscissi a reggermi in piedi solo grazie alla forza di gravità e alla stretta di Jungkook intorno alle mie spalle.

Poi d'un tratto decisi, senza pensarci due volte.

Non avrei fatto la stronza, in quanto lui più di tutti meritava di sapere la verità.
Così per la prima volta gli mostrai tutto, ogni mia singola emozione o pensiero, mettendo da parte le sceneggiate.

Io penso che tu sia una persona splendida. Penso che vorrei avere il tempo e il modo di conoscerti. Penso di non aver mai incontrato qualcuno in grado di farmi sentire come mi fai sentire tu solo con un tocco o con una parola" – " Ma non posso Jungkook, devi perdonarmi ".

" Ti prego spiegami Emilie, cioè davvero, pensa a me che sono all'oscuro di tutto ! Mi ignori per una settimana e poi ti ritrovo bastonata da non so chi per colpa mia, ti rendi conto che.."
Aveva appena cominciato a tirare fuori ogni suo singolo pensiero in maniera caotica e confusionaria.

Attenzione : ultima chiamata per i passeggeri del volo 754 Roma, Italia. Siete pregati gentilmente di raggiungere il gate 7C per il check in. "

Mi scostai delicatamente da lui grazie a non so quale forza di volontà, sapendo che molto probabilmente me ne sarei pentita per il resto dei miei giorni.. sentivo una valanga di emozioni contrastanti dentro, come da routine, ma la più forte di tutte mi stava urlando di andarmene di lì il prima possibile.

Credo che non sia tempo per noi Kookie. Credo che tu stia sottovalutando la tua carriera, e che stia rischiando per qualcosa di troppo, troppo misero in confronto al tuo lavoro e al tuo talento che adesso dovrebbe avere la precedenza assoluta. Vorrei che tu vedessi tutto questo come una sorta di protezione nei tuoi confronti."
-" Ho cinque anni più di te, e non lo dico perché mi reputo più matura questa volta, ma semplicemente perché vedo le cose in un'ottica differente. Per questo ti scongiuro di concentrarti sulla tua carriera. "- 
dopo un piccolo silenzio aggiunsi " Sono convinta che se davvero siamo destinati a rincontrarci, succederà."

Poco dopo mi si frantumò definitivamente il cuore vedendo i suoi occhi grandi diventare lucidi e arrossati. 
Mi aveva lasciata andare e adesso torreggiava davanti a me inerme, mentre inconsciamente ritraeva le labbra all'indietro.

Anche ora che mi distruggi, resti una delle cose più belle che io abbia mai visto "
A quella risposta mozzafiato, decisi di avvicinarmi per l'ennesima ed ultima volta a lui, per sfiorargli la guancia, asciugando così la lacrima che era scesa giù, fin sotto al suo mento.

"Vivi bene Jungkookie. "


Stessa situazione di quando ero arrivata in Corea: lo avevo incontrato ed ero fuggita via.

Lo lasciai lì di nuovo e corsi a più non posso verso il Gate ormai in chiusura, senza girarmi, sapendo già che non me lo sarei mai perdonato.

 
ANGOLO AUTRICE

Uhm uhm buonaseeeeera : 3
Ancora non mi capacito di come questo capitolo sia ehm diventato di 224 pagine world, LOL.

Perdonatemi, ma volevo chiudere il capitolo con questa scena :3 E non potete capire quanto è stato difficile da scrivere ! Probabilmente il più problematico fra tutti fin’ora.
Ovviamente so che tipo millemila di voi mi odieranno ma lasciatemi dire una cosa.
Sarebbe stato molto più comodo, seppur difficile per Emilie, fingere indifferenza davanti a Jungkook fino alla fine. Anche davanti all’evidenza del suo interesse per lui.
Motivo per il quale, pensando al carattere dei personaggi, soprattutto a quello di Emilie, e al contesto che dovevo rendere il più reale possibile, mi sono sentita di dare questo finale al capitolo. Con lei che apre il suo cuore e gli dice, nonostante al contempo si stia divorando il fegato da sola, tutta la verità.

Una piccola nota per tutti quelli che me lo stanno chiedendo BWII : La storia tra Nam e Is verrà palesata a breve, se non nel prossimo, nel capitolo ancora dopo! Non preoccupatevi :3 
 E vi dico anche che il target della storia è passato da giallo ad arancione a causa delle scene violente / parole forti che ho inserito. Mi sembrava giusto così.

ANGOLINO DEI THANKS:
Alloooooora, uno speciale ringraziamento all’ultima dolcissima autrice che ha iniziato a leggere la fanfic ! : mioneperdraco : )
Inutile dire che mi spanzo leggendo le tue reazioni, e che apprezzo tantissimo il tuo modo di farmi sapere cosa ne pensi analizzando le diverse parti di ogni capitolo!
Stessa cosa per la fantastica __MartyK__ che non salta un capitolo e ogni volta mi fa morire dal ridere, facendomi capire con una seri di scleri FANTASTICI quanto le piaccia la mia storia !
E non mi scordo neanche di te Hurricainesonia, onnipresente e sempre tanto stimolante :3

Siete fantastiche !

Un ultimo ringraziamento ai ghost readers, e a chi continua a mettere la fanfic tra le preferite o seguite <3 <3

Ora mi dileguo dopo questo solito sermone di fine capitolo.
Ci vediamo al prossimo!

Frances <3

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Capitolo 13
*** Chapter 13 ***


15/10/17

EMILIEPOV

Ho sempre pensato che Roma ad ottobre sia la perfetta rappresentazione di un miraggio mistico. 

Certo, in molti direbbero che è splendida sempre, e non gli darei torto, né controbatterei.. 
ma in questo mese è ancora più affascinante.. praticamente un mondo a parte.

La luce verso le sei di sera è mozzafiato, calda e penetrante mentre abbraccia i palazzi di Via del Corso, rispecchiando pienamente gli umori autunnali.. delicata e sfuggente, dato l'imminente arrivo dell'inverno, che a passi leggeri inizia ad insinuarsi tra le strade sempre troppo gremite di persone, che accusano i primi raffreddori di stagione.

A Roma sono tutti costantemente indaffarati e ognuno torna a casa dalla propria famiglia, dopo l'ennesima giornata di lavoro estenuante. Abbracciano i loro bambini e si godono la cena insieme, parlando del più e del meno mentre si perdono a guardare show televisivi che personalmente ho sempre reputato scadenti. 

E' passato un anno da quando sono tornata in Italia, e tutto sembra ancora così irreale.

Quanto mi era mancato l'aperitivo al'ultimo minuto in piazza, l'odore di mille pietanze diverse che si mescolano e che si aggirano tra i vicoli del centro, le chiacchiere al bar con gli amici di sempre, la mia splendida famiglia , ma soprattutto: il mio appartamento... la mia vera casa.

Ci è voluto diverso tempo per riassestarmi ma soprattutto per riabituarmi a tutto ciò che in Corea mi mancava così tanto.

Adesso per esempio, dalla terrazza del Pincho, mi godo uno dei tramonti più belli e variopinti che una città come Roma è in grado di offrire, in compagnia di una piacevole brezza e di una strana malinconia.

Gli occhi chiusi, le gambe incrociate come sempre, e le braccia distese dietro la testa.

Una marea di pensieri mi affolla il cervello, così caotici e fastidiosi.. come se ognuno di essi volesse richiamare la mia attenzione prendendo il sopravvento sugli altri.

Il master che ho deciso di intraprendere a Siena due mesi dopo essere tornata in Italia, occupa la maggior parte del mio tempo in realtà, e soprattutto dei miei soldi essendo una pendolare cronica.
La paura estenuante della macchina mi perseguita fin da piccola e l'unica soluzione per cui ho potuto optare è stato l'abbonamento del treno, ed i fantastici e costanti ritardi di Trenitalia.

Nonostante ciò, sembra che tutto sia tornato alla normalità...

Molte volte durante i diversi tragitti per le valli toscane, con lo sguardo perso tra le campagne, la mia mente torna in Oriente, e a quel mondo incredibilmente affascinante, ai suoi profumi..

I ricordi sono vividi, ma sembrano quasi essere frutto della mia fantasia.. come se la persona ad aver vissuto tutto fosse un'altra, ma io riuscissi a ricordare ogni singolo dettaglio tramite i suoi occhi.

Sto forse cominciando a dimenticare? O si è trattato di un sogno?

Davanti a me i colori aranciati si susseguono, mischiandosi al rosaceo delle nuvole, mentre in lontananza il rumore dei taxi si fa sempre più intenso.

Il sudore mi imperla ancora il viso dopo la classica corsetta serale qui a Villa Borghese, che da qualche tempo a questa parte è diventata quasi un'abitudine, o meglio, una sorta di rituale.
Le fronde degli alberi infatti e la pace costante di queste ore, incorniciano il posto ideale per allentare la tensione e fantasticare con la musica nelle orecchie.

Riprendo fiato lentamente. 
Il battito del mio cuore è ancora accellerato e non riesco ancora a trovare la forza per alzarmi dopo esser collassata senza pudore su questa panchinetta gelida.

Mi soffermo sulla vibrazione del telefono, ancora intrappolato nella fascia da braccio, e faccio per sbloccarlo, per identificare il disturbatore seriale che, a giudicare dai mille messaggi che mi arrivano senza sosta, non può essere altro che quella stralunata di Giorgia, ovvero migliore amica da una vita, e mandatrice di messaggi compulsiva.

Da: Giorgialamolestiatifaunbaffo

18.30
- " Emilie, ti dispiacerebbe cagarmi? "

18.32
- " Eddai ! Tanto se ti strafoghi con il McDonald tra mezz'ora è inutile che vai a correre "

18.35
- " Lo sappiamo tutti che fai solo finta di allenarti "

18.37
- " Oh allora ?! Squotti il fondoschiena per far colpo su Andrea dì la verità "

18.45
- " Big big boooootie, I've got a biiiig biiiiig bootie lalalala "

18.57
- " Sabato ti porto a bere, vediamo quanto pudore ti resterà dopo tre shortini, preparati. "

19.00
- " Madonna santa Em, ci sta un sorco raro qui in palestra, ma è legale che certi individui vengano con ste' canotte smanicate? Dio santo !"

19.15
- " P.s poi non ti stresso più.. sai che come playlist in sala-pesi hanno sparato canzoni strane?
Come hai detto che si chiamava quel genere? K-pop? Credo sia quello.. e A PROPOSITO di 
" coreanate " ti ricordo che dobbiamo ancora parlarne..
Comunque chiamami quando sei reperibile ! I love you "

Certe cose non cambiano mai.. molesta come sempre"
Penso nell'immediato in risposta ai trilioni di messaggi di quella pazzoide, mentre un vago sentore nostalgico mi invade.

Dobbiamo ancora parlarne "

Mi soffermo un'altro paio di minuti su queste tre parole.
Banalissime ma ricche delle aspettative della mia amica, alla quale ho sempre promesso tante volte un racconto dettagliato su ciò che mi successe in Corea, per poi divagare e ripiegare su altre vicende. Inconsciamente sapevo di non voler tirare fuori certi argomenti o meglio quell'argomento.
Non ero e non sono ancora pronta.

Tornando a Giorgia, beh.. è stata la prima ad accogliermi al mio ritorno un anno fa !

E grazie al Signore è venuta lei e non altri aggiungerei!

Ricordo ancora di aver scongiurato mio padre di non presentarsi a Fiumicino.
Nonostante la voglia immensa di rivederlo, i lividi cospicui e ben evidenti che adornavano spaventosamente tutto il mio viso mi avevano convinto a rimandare il nostro incontro.

Vedendomi in quel modo e conoscendo il soggetto, mio padre avrebbe attraversato l'intero pianeta all'istante, per scovare quell'incosciente, bastardo essere vivente, che aveva osato sfigurare il volto di quella che per lui, sarà sempre la sua preziosa ed intoccabile bambina.

Pochi secondi dopo, decido di rispondere alla mia amica iniziando a digitare freneticamente sullo schermo del telefono.

A: Giorgialamolestiatifaunbaffo

Ciao anche a te Mrs molestia di donna. Adesso non posso chiamarti che vado a salutare nonna.
E' da un po' che non la vedo. Accordato il sabato devastante dove ci spacchiamo insieme ingurgitando Mojitos, ma prima non riesco a incontrarti. TIVUBI "

Dopo aver mandato il messaggio, ancora stremata, raccolgo tutte le forze in mio possesso, ed insieme ad un' improvviso giramento di testa dato dallo sforzo sovraumano, mi incammino verso piazza di Spagna, ritrovandomi in breve tempo imbambolata per l'ennesima volta sui sedili della metro, che come sempre si presenta eternamente incasinata e gremita di persone.

Ancora con le cuffie nelle orecchie, vengo circondata da odori ascellari imbarazzanti, chiacchiere di sottofondo tra colleghi di lavoro e mendicanti in cerca di qualche spiccio.

Il dirompente caos italiano mi era mancato così tanto.

A Seoul era impensabile che ci fosse il minimo rumore in metropolitana.. il via vai di gente era quasi il triplo, ma regnava il silenzio e il rispetto reciproco durante le tratte, interrotto solo dagli sguardi fugaci che mi riservavano gli orientali essendo un raro esemplare di " western girl", come dicevano loro.

Prossima fermata Cornelia, uscita lato destro"
La voce meccanica risuona all'interno della metro, facendomi tornare alla realtà ed avvertendomi dell'imminente destinazione.. la mia.

Mi alzo di scatto per aggrapparmi all'asta metallica centrale, e per un secondo incrocio lo sguardo incuriosito di un ragazzo poco più avanti di me, anche lui in attesa.

Resto basita, anzi totalmente sconvolta all'istante ed il mio battito comincia a perdere colpi, come di routine.

Che diavolo non è possibile! Smettila con queste allucinazioni del cazzo Emilie, lui non è qui, non è geograficamente possibile, stupida! "

Il giovane corvino a due passi , sarà una spanna più alto di me, e mi osserva di soppiatto.
Non mi ci vuole molto per notare i palesi tratti orientali, i dolci occhi a mandorla allungati ma ampi, gli zigomi alti e pronunciati, e un sorrisetto beffardo dipinto in volto.

Jungkook "
Penso subito, come ogni dannatissima volta.

Impietrita, continuo a fissarlo, davanti alle porte scorrevoli di vetro che ormai si sono aperte di fronte a me.

Rientro in possesso delle mie facoltà mentali giusto in tempo per uscire e non rimanere schiacciata dalle ante, con il cuore a mille, la speranza più viva che mai e gli occhi sgranati.

Potrei tranquillamente passare per una stalker maniaca di massimo livello in questo momento, ma decido di fregarmene altamente, anche perché smettere di osservare sbigottita la figura di quell'uomo, in piedi sull'uscio della metro, mi risulta impossibile.

E' facile notare il suo sguardo stranito, quasi impaurito, mentre continua a sbattere le palpebre... come a dire " Vuoi anche una foto ragazzina? " - " Ma che diamine vuoi da me pazzoide ? "

Pochi secondi dopo la metro riparte fluida, insieme alla mia ennesima allucinazione che si allontana.

"Tutto questo sta diventando imbarazzante Emilie, è passato più di un anno, ma vuoi riprenderti? "

Continuo a pensare tra me e me, tra uno schiaffo mentale e l'altro, intenta a salire nervosamente le scalinate sotterranee che portano al piano superiore.

Da quando sono tornata infatti, il mio mero tentativo di cancellare qualsiasi cosa, persona o evento correlato a quel ragazzo va costantemente in fumo.
Per quanto la "me razionale" si sia decisa a chiudere tutto a chiave in uno scomparto segreto ed introvabile del mio cervello, luiritorna sempre.. imperterrito.. magari negli occhi di un altro, nel profumo di un passante o nella voce di qualcuno.

Credo che il mio cuore sia conscio ancor prima del mio sguardo, di quanto tutto ogni volta sia irrimediabilmente fittizio.. o meglio di quanto le possibilità che quella persona sia realmente qui sfiorino un misero 1% ma.. non per questo non scalpita! Anzi, alla sola visione di un asiatico, brutto o bello che sia, tutto va in corto circuito, ogni cosa comincia a girare e vengo catapultata in quella serie di ricordi strabilianti.. in quell'abbraccio caldo davanti alla farmacia di notte.. ai suoi dolci vaneggiamenti per la febbre mentre lo aiutavo a riprendersi, ai nostri corpi uniti su una bicicletta sgangherata mentre mi aggrappavo alla sua felpa e al suo odore di erbe orientali.. al nostro bacio surreale su quello strapiombo ormai così lontano.

15/10/17













 

JUNGKOOKPOV

Forza Kookie, altri cinque piegamenti ! Ci sei quasi ! "
E' la voce di Jin che mi arriva prepotentemente alle orecchie.

"Non mollare! Se non le stendi tu le Army chi lo farà? Io mica ho gli addominali di ferro come te!"

Sento una fortissima pressione sugli avambracci all'ultima risalita da terra, e comincio a tremare prima di abbandonarmi inerme sul pavimento il secondo successivo.

Yah, questa sala pesi straripa di ormoni maschili Jungkookie ! "
Annuncia trionfante la testa bionda di Jimin sopra di me, intento a filmarmi col suo dannato cellulare.

Kook fai un sorriso per la stampaaa !" -" Ciao Army! Guardate chi c'è qui? "
Lo sento urlare eccitato mentre fa pressione sul mio dorso.

Jimin, leva quel piede schifoso dalla mia schiena, ora !" - " Yah! Vuoi levarti ! Ti uccido ! "
Lo incito, mentre con le poche forze rimaste provo a scrollarmelo di dosso.

In pochi secondi, riesco ad afferrargli la gamba e a trascinarlo a terra, piazzandomi sopra il suo addome, e riempendolo di solletico.

Ti prego ti prego ti prego, faccio tutto quello che vuoi ma smettilaaaa! "
Mi implora ansimante, incapace a momenti di continuare a respirare dopo aver scaraventato il telefono chissà dove.

" Proprio tutto? "
Gli chiedo stupito inarcando un sopracciglio.

Qualsiasi cosa ! "

Ancora a cavalcioni sopra di lui, medito in quale dei mille servizi di schiavitù forzata avrei potuto incatenare Jimin.
Distratto dalle mille idee assurde che svolazzano nel mio cervello, mi ritrovo ad abbassare la guardia, e ad assistere alla ripresa improvvisa dello hyung, che riesce a sgusciare via dalla mia morsa. 

Yah cos'è? La rivolta degli schiavi ? Torna qua! "
Gli urlo ridendo a crepapelle mentre lo inseguo ovunque all'interno della sala attrezzi dell'hotel dove ci troviamo.

Assistere ad un Park Jimin in fuga, è qualcosa di veramente esilarante.
Non riesco propriamente a raggiungerlo per via delle sue risate sguaiate e schiamazzi degni della miglior donnetta isterica presente sul pianeta terra, mentre schiva abilmente la macchina per gli addominali su cui si sta allenando Jin, e infine la serie di tapiroulant che si interpongono tra lui e l'uscita della palestra.

Ragazzi smettetela di fare casino e andate a lavarvi dai ! Fra quattro ore dobbiamo essere al Kyocera Dome! " - " Abbiamo solamente uno dei concerti più importanti del tour da fare ! "
Namjoon appare improvvisamente sulla porta, torreggiando davanti a noi a braccia incrociate e gambe divaricate.

"E tu non gli dici niente ? "
Continua lui, riferendosi a Jin che, indisturbato, procede con il suo allenamento come se niente fosse, mentre io riprendo fiato e tiro l'ennesima pacca sulle spalle di un Jimin distrutto.

Sono ragazzi, lasciali divertire ! "
Gli risponde lui in tutta calma, quasi fregandosene delle preoccupazioni del compagno.

Certo che da quando hai mollato Seoyun sembri proprio un'altra persona, fattelo dire Jin. "
La voce scocciata di Namjoon sembra essersi alzata di qualche ottava in risposta.

" Era la cosa più giusta da fare, lo sai meglio di me ! "

" Dov'è finita la tua vena amorevole per i più piccoli ? E la tua costante preoccupazione?! Li vedi rincorrersi a poche ore dal concerto in un posto tutto fuorchè raccomandabile senza dirgli niente !" - " Ma lo sai che se uno di loro si spacca qualcosa siamo nella merda più assoluta? Eh? "

" Cerca di calmarti ! Prima di tutto sono più grande di te Joonie! " -Lo interrompe subito -" E poi non mi sembra che sia successo tutto questo putiferio ! Fatti una camomilla ! "
Urla Jin stizzito.

Ma che diamine sta succedendo adesso?

Restiamo in silenzio, increduli davanti alle parole di Jin, che non sembra voler lasciare la sua postazione, anzi, continua a guardare dritto davanti a sé, sollevando 10 kg per braccio, come se nulla fosse successo.

Jimin fa scivolare lo sguardo colpevole su di me, allungando il collo verso RM, come a suggerirmi di guardarlo.

Namjoon si trova a pochi passi da noi, pugni stretti e mascella serrata, mentre con lo sguardo duro tenta di incenerire la schiena di Jin, o meglio di uno hyung quasi per tutti irriconoscibile.

Decido di prendere il leader per un braccio e di trascinarlo fuori, prima che possa scattare come una molla data la sua istintività.
Rap Monster potrebbe sembrare agli occhi di tutti un ragazzo calibrato e diligente, ma è molto altro all'infuori di questo. 
Non è sicuramente noto ai fan per la sua irascibilità, anche perché con il tempo, ha parecchio limato questo suo aspetto caratteriale, ma è comunque insito in lui, e noi tutti cerchiamo sempre di non destabilizzarlo, ascoltandolo e evitandogli arrabbiature inutili. 

Ricordatelo sempre Jungkookie "
Ora si rivolge a me severamente, continuando a tirare dritto per il lungo corridoio che ci avrebbe portati alla hall dell'hotel.

L'amore.. quel tipo di amore.. " - " Non può fare parte delle nostre vite in questo momento "

" Nam ma.. "
Avrei così tante cose da dirgli in risposta in questo momento che Dio solo sa.

Ma niente!" - " Ti sembra normale che io debba perdere la pazienza con Jin costantemente ? Per cosa poi? Per colpa del suo egoismo e della sua dannata testardaggine ! " - " Non è nemmeno la prima volta da quando siamo arrivati in Giappone, ricordi con Tae? "

" Si hyung concordo con te, ma sai benissimo che.. "
Non vorrei difendere Jin a spada tratta però, una vaga e lontana parte di me, lo capisce così bene.. avrei potuto esserci io al posto suo ora, tra le grinfie di un leader incazzato nero e la tristezza a divorarmi il petto.

Non giustificarlo anche tu Kook ! "
Lo sguardo severo di Namjoon mi incatena al muro, mentre il suo passo veloce si blocca all'improvviso, rivelando il tono minaccioso e straziante di un uomo che non riesce più a trattenersi.

Sapeva benissimo che dovevamo affrontare un tour mondiale costellato da nervosismi. Allora perché non capisce anche che i fan ora devono venire prima di tutto ? Dannazione! " - " Solo io sono abbastanza maturo da capirlo e da rinunciare alla storia della vita per loro? Per noi ? Eh ? Andiamo ma guardalo poi! È totalmente schizzato ed incapace di nascondere il suo dolore! Ma soprattutto non riesce a concentrarsi propriamente, rischiando di fare un casino immane, mettendoci nella merda tutti ! "

" Calmati hyung, vorrei dirti che capisco ma al contempo.. "

"Ma cosa? Ringrazia di aver trovato una intelligente e più grande come Emilie al tempo! Che è stata capace di riconoscere il pericolo della situazione prima di te! Prima che tu finissi come Jin !"

D'improvviso sento il pavimento vibrare sotto i miei piedi, mentre quel nome riesumato in pochi secondi dai miei ricordi prende a riecheggiare per le mura del corridoio.

Non riesco, per quanto mi sforzi, a reggere lo sguardo infuocato di Namjoon ancora puntato su di me. Il solo pensiero di lei, che non ero più abituato a sentir nominare, mi rende del tutto spaesato e titubante.

Ha ancora tutto questo potere su di me?

" Kook scusami io, non volevo, mi dispiace "
Lo vedo infilarsi nervosamente una mano tra i folti capelli biondi, mentre con l'altra comincia a massaggiarsi le tempie, espirando profondamente.

E' solo che il tour è lungo, siamo tutti nervosi e stanchi.. e non possiamo darlo a vedere. I fan vengono prima di tutto ricordatelo sempre almeno tu. Siamo qui grazie a loro. Come pensi reagirebbero se lo vedessero piangere a dismisura sul palco ? " - " In più per quanto io sia quello che tenta sempre di incoraggiare e spronare ognuno di voi, dando così forza anche a me stesso, non significa che non abbia dei crolli nervosi di fronte a certe cose ".
Il volto del leader davanti a me è distrutto, quasi irriconoscibile, piegato in mille espressioni diverse che evidenziano prima rimorso, poi stanchezza ed infine rabbia.

Mi ritrovo qui, con le spalle al muro, incapace di comunicare, ancora frastornato ed inerme di fronte alla serie infinita di pensieri che ricominciano ad inondarmi il cervello come non facevano da tempo.

"Ho deciso di prendermi una pausa a fine mese Kook, durante le due settimane prima del concerto di Macao e del finale a Seoul ".
É lui a interrompere il silenzio, barcollando con la schiena al muro opposto davanti a me, con lo sguardo puntato a terra sulle sue enormi balenciaga nere.

Andrò in Italia con la mia famiglia, ho bisogno far vagare la mente e di riprendere fiato "

Un'altra stretta al cuore mi pervade paralizzandomi ed obbligandomi ad alzare lo sguardo incredulo verso di lui.

Hai .. Hai.. Hai detto I-I-Italia? " 




 

 

 

 

ZEROPOV

Emilie aveva raggiunto a perdifiato una delle tante palazzate della semi-periferia romana ,in via Boccea, straripante di pianticelle e fiori da tutti i balconi grigiastri di cui si componeva.

Nonna! Nonna sono io! "- esclama davanti al citofono raggiungendo tonalità degne di un soprano- " Mi apri ? "

Sapeva bene di star urlando sotto l'enorme portone di acciaio della signora Turner.
Al fin dei conti si trattava di una vecchia donna che viveva sola in un quartiere non troppo raccomandabile della capitale, ed alzare la voce era un buon metodo per combattere la sordità di quest'ultima, facendole capire al contempo che non si trattava di uno spacciatore degno dei peggiori bar di Caracas intento a rapinarla.

In ogni caso nessuno sarebbe stato così cretino da presentarsi in quelle vesti, sbandierando la sua identità davanti ad un citofono per giunta, ma la nonna di Emilie era decisamente particolare, ed aveva un modo tutto suo di vedere il mondo, figuriamoci quello della malavita.

"Parola d'ordine presunta signorina ! "
Risponde una voce sospettosa ma familiare all'apparecchio.

Emilie si ritrova ad alzare gli occhi al cielo, sbattendosi una mano sulla fronte, per poi cominciare a ridere sommessamente.

Red thread ! "
Aggiunge di scatto, neanche fosse un soldato in guerra pronto a spifferare la parola segreta del plotone. 

- Beep Beep -

Il suono metallico d'apertura straripa dal citofono ed Emilie spinge con tutte le sue forze, ancora sudata per la corsa, quel dannato ed enorme portone cigolante.

" Dannati palazzi degli anni ottanta "
Blatera poi dirigendosi verso l'altrettanto ascensore malmesso, che troneggia al fianco delle scale.

Lo aveva sempre evitato come la peste da quando suo padre le raccontò che si era bloccato innumerevoli volte ai tempi in cui lui era piccolo, imprigionandolo all'interno in attesa dei soccorsi per svariate ore. 

A contrario delle altre volte però, Emilie vi entrò senza tante paturnie in testa , richiudendosi la porticina alle spalle.
Niente avrebbe potuto quel dannato ascensore contro la sua stanchezza post-corsetta serale, o meglio contro la sua pigrizia che l'aveva sempre contraddistinta in quelle situazioni da quando era nata.

"Gli ascensori esistono per un motivo, non sono io quella svogliata "
Pensa per rincuorarsi.

La tanto adorata nonna paterna, una settantenne di classe dal divampante ed immortale charme british, che nonostante l'età avanzata sembrava esser sfuggita alle grinfie del tempo, la stava aspettando sulla porta dell'appartamento numero 607, a braccia aperte.

My love ! "
Le urla non appena intravede Emilie uscire da quel trespolo malefico che l'aveva condotta fino all'ottavo piano.

"Mi sei mancata così tanto nonna! "
Le risponde lei gettandosi tra le sue braccia.

You know, devi chiamarmi Adeline ! " - controbatte la signora fintamente oltraggiata - " Mi sento così vecchia quando mi chiami nonna! "

" Hai ragione " - ammette dopo una fragorosa risata, forse una delle più genuine, che è solita farsi sfuggire solo in presenza di persone speciali, ovvero quelle con cui non ha bisogno di nascondersi - "My fault ! "

Dopo una serie di abbracci vigorosi e stritolanti da parte della donna anziana, Emilie si ritrova nel soggiorno di quella casa, così intrisa di ricordi della sua infanzia, adagiata su una poltroncina di pelle degli anni ottanta, mentre sorseggia il classico thè verde che la signora Turner è solita bersi a qualsiasi orario della giornata, non rispettando ovviamente le cinque iconiche del galateo inglese.

Oh Emilie, sei sempre così bella tesoro, mi fa piacere vedere che stai meglio ! "
Le dice la donna davanti a lei con sguardo tenero, accomodandosi in un'altra delle poltroncine stravaganti recuperate da chissà quale mercatino vintage.

La dimora della nonna di Emilie infatti è tutto fuorchè convenzionale. 
Sembra di essere in una sala da thè cinquecentesco con accenni decorativi degni di Alice in Wonderland.

I colori delle mura del soggiorno dipingono un'atmosfera surreale, che sfuma dal rosaceo al viola, e sulle quali sono montati, con precisione quasi maniacale, una serie di scaffali di legno scuro, stracolmi di cianfrusaglie di qualsiasi tipo, da pietre di varia provenienza per la cristalloterapia, a libri vecchi e consumati degli autori più disparati, insieme poi a gingilli strani, la quale dubbia utilità, aveva sempre incuriosito Emilie fin da quando era piccola.

La nonna della ragazza infatti, è una signora parecchio particolare, i quali gusti e stile di vita, vengono rispecchiati perfettamente dalla sua stessa dimora, nella quale Emilie è cresciuta fin da quando aveva quattro anni a causa dei costanti impegni lavorativi dei genitori... soprattutto di suo padre, il dottor Robert Turner.

La sua famiglia paterna decise di trasferirsi in Italia trent'anni prima proprio per le sue esigenze lavorative, essendo uno dei più richiesti chirurghi addominali londinesi.

Vennero a Roma lui e sua madre, che già a quarant'anni era incredibilmente stanca dell'eterno grigiore inglese, senza contare il senso di solitudine che la attanagliava per via della perdita precoce del marito, e che la portò volentieri a cambiare aria.

Poi tutto fu lasciato al caso ovviamente, ed in una delle tante sale operatorie del Policlinico di Roma, lo stesso chirurgo autoritario e quasi sempre serioso, si innamorò perdutamente della schietta e affascinante strumentista che lo affiancava: Irene, attuale madre di Emilie.

Ecco spiegato il nome della ragazza.
"Emilie" infatti, fu scelto con foga da suo padre, forte patriota e tutt'ora grande sostenitore della penisola britannica.

Ma che dici nonna! Sono sempre uguale! " - " E ti ricordo che l'ultima volta che mi hai vista è stato solamente un mese fa ! "
Le risponde la giovane con qualche secondo di ritardo, ancora assorta nel suo trip mentale di ricordi che risorgono prepotentemente ogni qualvolta si ritrova in quella casa.

Ma dov'è la collana che ti ho dato? " -aggiunge la signora Turner dal nulla cogliendola alla sprovvista -" Mi sono sempre scordata di chiedertelo da quando sei tornata ! " - " Ti ho spiegato mille volte che devi tenerla sempre stretta a te .. altrimenti non può funzionare ! "

E' un rimprovero scherzoso quello della donna.
Ma sfoggiato al contempo con una vena di preoccupazione, che non sfugge agli occhi della ragazza.

"A proposito di quella.. " - " L'ho cercata così tanto ! Ma credo di averla persa a Seoul durante un incontro particolare " - " Ho fatto un piagnisteo enorme dopo aver smontato la valigia e aver capito che non era nemmeno lì "
Ammette Emilie giocando nervosamente con il manico della tazzina di porcellana.

Oh tesoro non ti preoccupare.. " - " Quel tipo di oggetti trovano sempre il modo di tornare al legittimo proprietario. "

La signora Turner è di spalle, ma il tono vago ed intriso di mistero, non fa altro che attirare ancora di più l'attenzione della venticinquenne che per l'appunto,decide di alzare lo sguardo incuriosita.

Si ritrova ancor più sbalordita qualche secondo dopo, notando la mancanza di rammarico negli occhi della donna che aveva aspettato ben diciotto anni prima di regalargli quel famoso campanellino dal cordoncino rosso.

Q-q-quindi non sei arrabbiata con me?" - " E poi.. detto tra noi nonna.. credi realmente che quel coso funzioni ? " - domanda Emilie palesando ormai la sua curiosità - " Mi hai sempre detto che me lo avresti spiegato più avanti ! " 

L'ho data a te perché ti è sempre appartenuta " - "In più ti ricordo che si tratta un gingillo molto prezioso, e non di una collana qualunque ! "

Questa volta lo sguardo della signora Turner è davvero rabbuiato, tanto che si può facilmente captare una sorta di delusione nelle sue parole.

La nonna della ragazza infatti è sempre stata considerata una sorta di fattucchiera da tutti. 
Aveva fatto una miriade viaggi per il mondo da giovane, ovviamente in compagnia dell'amore della sua vita, rimbalzando dalle lontane tribù peruviane alla freddezza canadese, dal torrido caldo africano alla Polinesia francese, come una trottola impazzita.
Un'intramontabile donna di mondo con una mentalità talmente aperta ed un'immaginazione così fervida, da far invidia a chiunque.

Ma la cosa davvero strana è che anche a settant'anni la signora Turner si ostina a credere in tutta una serie di stramberie inimmaginabili.

La prime tra tutte? Il destino.


Sai benissimo che non amo scherzare su queste cose tesoro " - Lo sguardo di Adeline vaga ora sugli occhi interrogativi della nipote - " Non ne parlo con chi ci fa dell'ironia sopra " - " Ma potrei provare a fare un'eccezione con te signorinella, se  prometti di ascoltarmi davvero"

La serietà di pochi istanti prima, viene subito spazzata via dal sorrisetto beffardo della nonna preferita, che catapulta Emilie sempre nel passato.. per la precisione ai tempi in cui la signora Turner le passava di soppiatto le caramelle alla fragola senza farsi vedere dal figlio, ovvero padre di Emilie, già all'epoca fin troppo rigido.

Sono tutta orecchi " - " Te lo prometto "

Adeline si mette comoda sulla poltroncina davanti alla ragazza, accavallando le gambe e sorseggiando finalmente il suo amato thé.

Emilie invece non dice nulla, semplicemente aspetta mentre inizia a percepire una strana vibrazione nell'aria. 

Senti qualcosa ma non sai cos'è vero ? "
Le chiede la donna dal nulla.

Come fai a saperlo ? "

" Perché successe anche a me tanti anni fa tesoro " - " Al tempo avrò avuto più o meno la tua età ma me lo ricordo come se fosse ieri. "
Poco dopo si accende una lunga e sottile sigaretta, che aspira lentamente prima di schiarirsi la voce ed addentrarsi in ricordi di storie passate.

Avevo programmato quel viaggio da anni. Il Giappone mi aveva sempre affascinato. Era il mio sogno sai quando avevo la tua età? " - " Mi ricordo che gironzolavo sotto il caldo torrido di Kyoto ad agosto, da sola, alla ricerca di un'accenno d'ombra nel quale rifugiarmi per bere un thè ghiacciato. La fortuna volle che un'anziana signora mi condusse nel suo baracchino, e invece di offrirmi la bevanda che mi aveva promesso mi chiese di mostrarle la mano, in un'inglese che ancora ricordo essere a dir poco incomprensibile "

Emilie si ritrova in un batter d'occhio totalmente rapita dalla storia della nonna, mentre tenta di non dar peso al continuo e fastidioso intensificarsi dell'elettricità nell'aria.

Una sensazione alquanto familiare in realtà, ma che non provava da tempo, all'incirca da un anno.

" Quello fu il giorno in cui mi lessero per la prima volta la mano, e nel quale mi appassionai al mondo delle leggende giapponesi "-continua poi l'anziana-" Ma tesoro, la cosa sconvolgente fu ciò che mi disse la sconosciuta poco dopo. "

" C-c-he cosa t-ti ha detto ? "
Farfuglia Emilie.

Mi predise il futuro. Mi disse che il mio spirito mi avrebbe condotto lontano, in altre terre, dove finalmente avrei incontrato la mia anima gemella. Si premurò di avvisarmi che non solo io, bensì tutta la generazione a venire sarebbe andata incontro allo stesso fato. " - " Se ci pensi bene, io e tuo nonno ci siamo conosciuti in Marocco, e lui aveva origini Africane. Tuo padre è inglese mentre tua madre italiana e tu.. "

" Io sono innamorata di un coreano "
Pensa stupidamente ad alta voce la ragazza.

"Non avevo dubbi piccola mia "
Risponde dolcemente la nonna, senza scomporsi più di tanto. 

Come se se lo aspettasse.
Come se addirittura lo avesse sempre saputo?

Prima di andarmene mi diede quel ciondolo, facendomi ripromettere di passarlo solo ed esclusivamente alla progenie femminile. Mi raccontò che al mondo aveva venduto solo dodici paia di collane, e che questa era una di quelle.. destinata unicamente alla gemella che a sua volta sarebbe appartenuta alla dolce metà in un qualche meandro del pianeta. " - aggiunge infine - " L'unico metodo utile per riconoscersi, a detta sua, consisterebbe nel seguire lo scampanellio del ciondolo, che in qualche modo dovrebbe condurre l'uno dall'altro e cominciare a vibrare ardentemente e non solo metaforicamente nell'anima dei predestinati al primo sguardo ".

Emilie si ritrova impietrita davanti alle parole fin troppo chiare della nonna, incapace di scollare gli occhi ormai totalmente vuoti da un punto a caso davanti a lei. 

La signora Turner, accortasi del panico della nipote si premura di accarezzarle dolcemente una guancia paffuta, scostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Il giorno dopo, a seguito di una notte insonne passata a fare ricerche in una biblioteca di Kyoto, perché come ben sai la tua nonnina è sempre stata fin troppo curiosa, la andai a cercare nello stesso identico luogo del primo incontro" -prosegue schietta -" E indovina un pò? La vecchia anziana si era volatilizzata! Anzi ti dirò di più! Non lasciò nemmeno una traccia di lei dentro quel baracchino! Se non un vecchio libretto che ancora dovrei avere qui da qualche parte "

Conclude alzandosi poi lentamente dalla sedia, per andare alla ricerca dello stesso oggetto.

Emilie però non stava affatto bene. 
Tutto intorno a lei girava di nuovo, e quei dannati e stranissimi brividi avevano ricominciato ad insinuarsi dentro di lei, fino a scavarle dentro, in quell'angolo remoto della sua razionalità.

Ascoltando le parole della nonna le parve come se improvvisamente tutto avesse un senso.

Come se il suo dannatissimo posto non fosse lì, e che porca puttana, se non fosse tornata indietro all'istante avrebbe fatto l'errore più madornale della sua stupida-e-già-fin-troppo-complicata-esistenza.

O forse lo aveva già fatto ?

Presa ancora dalla scarica di sensazioni contrastanti, il vago ricordo di quel bambino all'Han River di un anno fa, si fece spazio prepotentemente nella sua testa, per poi diventare sempre più nitido.

Gli era apparso al fianco dal nulla, strattonandola con un'ingenuità e noncuranza che solo un bambino poteva avere, dicendole di esprimere un desiderio con tutte le sue forze.. per poi puff ! Scomparire anche lui nel nulla!

Lasciandola li con gli stessi identici brividi inspiegabili.

Quella fu la prima volta in cui pensò ardentemente a Jungkook, con l'unico pensiero di volerlo incontrare di nuovo, come se qualcosa di magnetico e sconvolgente la legasse a quel ragazzo misterioso, affascinante ed altamente pericoloso.

La sensazione di puro spaesamento misto a paura e adrenalina si impossessò definitivamente di Emilie, dandole una tachicardia incredibile e portandola ad iperventilare.

In pochi minuti sua nonna tornò e le cinse dolcemente le spalle, rassicurandola e dicendole di inspirare lentamente dal ventre.

Quando vide che la nipote piano piano, con la sua vicinanza, sembrava dare cenni di ripresa, o quantomeno di un respiro più regolare, le poggiò un vecchio libricino giallastro e impolverato davanti.. che però portava ancora un titolo ben leggibile stampato in copertina :

" La leggenda del filo rosso "

 

 

 

SPAZIOAUTRICE

Agnoaseòòòòò popolo! < 3
SSSSSono tornata! 
Dico solo: TESI, ESAMI E LAVORO.
Purtroppo è talmente difficile sopravvivere con queste tre cose messe insieme… che il ritardo era inevitabile T_T SIIIIIGH. Ed agosto molto probabilmente non sarà da meno! Ho un esame il 27 ! Ma a voi ve pare normale? Io BOH.
Vabbè a parte questo sclero che non centra una sega dico solo due paroline sul chapter.. ho paura che sia stato un tantino noioso.. almeno la prima parte ! Ma sarebbe stupido non raccontare un minimo meglio la ripresa di entrambi dato che , se notate le date, è passato già un anno dal capitolo precedente! E’ proprio questo il salto temporale di cui vi parlavo in qualche spazioautrice fa : )
E ta daaaah viene finalmente accennata/spiegata la trama intrecciata su cui si basa la mia intera fanfic ( ci ho messo tipo 13 capitoli ma vbb AHAHA ).. ho romanzato un tantino la leggenda del filo rosso classica, rendendola boh, forse ancora più particolare seguendo la mia fantasia : ) Spero che la apprezzerete! Senza vederla come una bambinata : ’ D
Ah devo ringraziare mille mila personcine stupende ! A partire da Recchan8 che è tornata a leggere e recensire i primi capitoli <3  MartyK, Mioneperdraco e Hurricainesonia che sono onnipresenti e che come sempre mi strappano sorrisi di ogni tipo con le loro recensioni splendide.

Non arrabbiatevi se ci metterò un altro paio di settimanelle per pubblicare il prossimo chapter ! Purtroppo la mia estate è tutto tranne che rilassante  : ’ (
Spero abbiate pazienza <3

Grazie anche a tutti i ghost readerssss! Eh ah! Se volete lasciare una piccola recensione giusto per farmi sapere cosa ne pensate, dato che abbiamo raggiunto le 500 view al primo chapter ( MARONNA SANTA GRAZIEEEE <3 ) e che non mordo *-*, io sono qua pronta a rispondervi ad ogni cosa : 3

A prestissimissimooo

Frances 

 

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Capitolo 14
*** Chapter 14 ***


 

25/10/17

EMILIEPOV

Yah tu !Un altro shortino !... anzi anzi! Fammi una tequila, doppia! "
Esclamo euforicamente rivolgendomi al barista che dal canto suo mi risponde con uno sguardo perplesso, per poi annuire, quasi fosse intimorito.

Bonfochiare da ubriaca è decisamente la mia specialità, anche se non succede spesso a causa della mia elevata resistenza agli alcolici.

Caso più unico che raro in conclusione, ma attualmente ben visibile dato che sono all'ottavo? no forse nono shortino di questo veleno atroce, ma al contempo ideale per affogare i pensieri negativi.

Il problema sapete qual'è?

Che anche le paure e le ansie sanno nuotare.. fin troppo bene.

Giorgia è seduta su di un alto sgabello di legno affianco a me, e continua a guardarmi stupita, come se la persona davanti a lei non fossi io ma un'irlandese ubriacone e molesto all'ennesima potenza, incapace di tenere gli occhi aperti.

Mi spieghi perché siamo in questo bar sperduto alle sette di sera ? " - " Ma soprattutto perché stai tracannando alcool come se non ci fosse un domani? Pensavo fosse sabato la serata prestabilita per queste cose.. "

Dopo aver ingurgitato l'ennesimo shortino allungatomi da quel sant'uomo del barista, distendo il collo all'indietro, rischiando per poco di sbilanciarmi e cadere come una pera cotta.. chiudo gli occhi, beandomi della musica di sottofondo e capendo di esser finalmente pronta, dopo una buona dose di alcool e soprattutto di disinibizione mentale, a sputare il rospo. 

"Volevi i dettagli no ? Bene ti dirò tutto " - " Ma prima devo fare una cosa, e ho bisogno del tuo supporto " sbiascico, pronunciando malamente una parola dietro l'altra e meravigliandomi di come io sia ancora capace di creare una frase di senso compiuto.

Parli del tizio coreano? Veramente ? "
Giorgia è implosa di felicità affianco a me, abbandonando subito la posa annoiata sopra al bancone per sbracciare come un'ossessa.

Se mi scuoti di nuovo rischio di rotolare per terra come una deficiente o di vomitarti addosso "

" E va bene e va bene, cerco di essere collaborativa.. però cazzo! Sai da quanto tempo aspettavo questo momento? " - si ferma per inquadrarmi meglio - " A giudicare dal tuo mood però.. inizio ad essere leggermente preoccupata, perché diamine hai dovuto sbronzarti per parlarmene? " 
La sua voce ha iniziato a trillarmi nelle orecchie,fantastico, di questo passo rischio davvero che mi perfori un timpano.

" Giò.. placati ti prego "
Le rispondo sbattendo rumorosamente la testa sul tavolino davanti a me, e continuando per qualche secondo come ad enfatizzare la mia disperazione.

Affrontare il discorso da sobria sarebbe stato come commettere reato verso i miei stessi sentimenti, quindi totalmente da escludere.
Sì insomma equivarrebbe a sbandierare ai quattro venti ma soprattutto a me stessa, in maniera lucida, e con un plateale masochismo , quanto io sia stupida e fifona.


Ancora ricordo bene le parole di Jungkook all'aeroporto, come se me le avesse dette ieri :
"Emilie tu hai una tremenda paura di te stessa "

Il fatto è che credo di non esser pronta ad ammettere i miei sentimenti, e che parlarne ad alta voce possa solo autoconvincermi della loro esistenza, capacitandomi di conseguenza di aver fatto una gigantesca cazzata chiudendo tutto ed andandomene.

Farlo invece a briglie sciolte, in preda all'ebrezza dell'alcool beh.. sarebbe più facile e allo stesso tempo meno destabilizzante, senza contare il vantaggio che l'indomani potrei non ricordarmi nulla.

Ho optato per quest'unica soluzione anche perché sono giorni che la stupidissima leggenda di mia nonna mi rimbomba nel cervello, portandomi alla costante confusione più totale, dove un dubbio lascia spazio ad un'altro continuamente.


L'immagine dei suoi occhi consapevoli, privi di sorpresa nel vedere la mia reazione, mi hanno spaventato a morte, portandomi ad avere incubi di notte e a non concentrarmi di giorno.

Come se fosse tutto già scritto, ed io fossi totalmente impotente.

Jungkook è il mio destino ?

Al solo pensiero:
Vorrei un'altra tequila pppppeeeer favore ! "
Urlo con la fronte ancora spiaccicata sul legno ruvido davanti a me ed un dito alzato per attirare l'attrazione del barman.

No Em, direi che sei già abbastanza sbronza " - " E ti conosco meglio delle mie tasche, l'ultima volta che hai bevuto così tanto eravamo al concerto degli Arctic Monkeys ed hai lanciato un reggiseno al cantante sul palco "

" Maaaa iiio.. " - Cantileno - " Alex Turner è così arrapan.. "

" Emilie ! " Mi rimprovera puntandomi la mano sulla bocca e ridendo di nuovo a crepapelle " Sei decisamente troppo lercia per dirlo ad alta voce ! "

Okay niente tequila per ora, sbloccami il tuo telefono però "

" Che cosa? Perché ? "

" Il mio è scarico "
Concludo tagliando corto.

Vedo la mia amica accigliata, ma che nonostante tutto decide di accontentarmi, iniziando a
smaneggiare dentro l'enorme borsa che si porta appresso.

Ma perché non trovo la barra di ricerca di Youtube " 
Sbraito qualche secondo dopo.

Tesoro è difficile che tu riesca a cercare un video se al suo posto apri l'app di Paolo Fox lo sai ? "

" Non rompere le palle, è che è tutto sfocato, comprati un telefono nuovo "

Sembra essere tutto inutile, più affino gli occhi e cerco di coordinare i pensieri con il movimento delle dita sopra al touch screen, più mi rendo conto di aver mandato a cagare quel barlume di lucidità che mi rimaneva con l'ultimo shortino ingurgitato alla velocità della luce.

Prendi sto' coso, apri Youtube e scrivi BTS "
Le dico porgendole il telefono.

Riesco a decifrare un'espressione confusa sul suo volto, ma anche ubbidiente, non intenta a  tartassarmi di domande inutili.

Sappi che mi son sempre rifiutata di vedere i loro video, è una prima volta anche per me"
La avverto sbiascicando nuovamente.

Da quando sono tornata in Italia infatti, per salvaguardare la mia sanità mentale e per evitare crisi di pianto isteriche , ho deciso che non avrei mai fatto ricerche su di loro, tantomeno per sbirciare i loro video o ascoltare le loro canzoni.

Vederlo o anche solo sentire la sua voce, avrebbe sicuramente scatenato in me l'irrefrenabile voglia di incontrarlo di nuovo, di parlarci, di toccarlo, di.. qualsiasi cosa!

Ma nonostante questo non è passato un singolo giorno, nel quale io non abbia pensato a lui e a come potesse stare.

Mangia abbastanza? 

Si allena? 

Lo avranno tormentato per strada?

Deve fare un tour?

Sarà felice ?

In ogni caso la voglia di rivederlo ora è irresistibile.. ogni paletto mentale che mi sono fermamente e scrupolosamente autoimposta in tutto questo tempo sta per esser buttato nel cesso.
Ma ho il bisogno immane di rivedere i sui lineamenti, che piano piano hanno cominciato a svanire tra i miei ricordi.

 E non ho più la forza per far resistenza.

Fa parte di un gruppo?"- mi domanda Giorgia incuriosita - " E va bene comunque, uhm, questo è l'ultimo mv che hanno rilasciato. Vado eh !  "

Le strappo il telefono dalle mani e tentennando riesco a trovare il modo per allargare il video a tutto schermo.

Un solo secondo dopo mi ritrovo a strabuzzare gli occhi, mentre vengo rapita dalla visione di un Jungkook non solo incredibilmente in forma, ma splendido mentre fischietta ammiccando davanti alla telecamera.

Sono più che sicura che quando l'ho conosciuto avesse occhi scuri e capelli corvini.. "
Esclamo ad alta voce ancora sbigottita, incapace di battere le palpebre anche solo per un secondo, con la mascella stramazzante al suolo.

Biondiccio? Occhi grigiastri? E' davvero lo stesso ragazzo che ho incontrato io?

E' lì che mi volteggia davanti in abiti strani, muovendo il suo corpo in una maniera a dir poco sensuale, come se fosse la cosa più naturale del mondo per lui, mentre la sua voce inizia ad inondarmi il sistema uditivo, facendomi collassare totalmente.

G-g-giò io sto per svenire, ma cosa cazzo.. io n-n-non "

Mi incanto davanti alla splendida disinvoltura dei ragazzi e al loro modo divino di muoversi mentre cantano senza mai perder di vista la telecamera. 
Sorrido come una scema alle alzate di spalle burbere di Tae, che porca miseria, è ancora più bello di quanto mi ricordassi con quei capelli ondulati e argentei che gli incorniciano il volto.
Riconosco tutti, uno per uno mentre li osservo intrecciarsi e cantare, seguendo una coreografia intricata ed incredibilmente scenica.

Il mio occhio però viene continuamente e ripetutamente attratto da quell' unico ragazzo che sembra davvero tanto simile al Jungkook che ho incontrato in Corea un anno fa.
Sicuramente è lui, ma in questo contesto sembra totalmente diverso, un'estraneo quasi.. così sicuro di sé, spavaldo, ed incredibilmente attraente.

E' assurdo il modo in cui, con la mimica del viso ed i movimenti di braccia e gambe, riesca ad intercambiare velocemente il suo lato ingenuo e bambinesco con uno profondamente sexy ed accattivante, spiazzandomi di continuo con il suo canto ammaliante.

Ora capisco perché hanno milioni di sponsor e perché le ragazzine scalpitino come ossesse quando li vedono .. sono a dir poco incredibili!
Ed io totalmente incapace di distogliere lo sguardo da loro.

Nonostante lo stato di shock in corso però, una remota parte del mio cervello sembra essere ancora funzionante, ed inizia, a scoppio ritardato, a rendersi conto delle parole del testo.. o meglio del loro significato.

"Il nostro incontro è come un'equazione matematica,
la legge della religione, il destino dell'universo,
L'evidenza del destino che mi é stata regalata.
Sei la fonte dei miei sogni.
Prendila, prendila,
La mia mano che ti cerca è determinata dal destino. "

E ancora

"Ti ho riconosciuto al primo sguardo,
Come se ci stessimo cercando.
Il DNA nel mio sangue mi dice che
Tu sei ciò che ho sempre cercato "

Fino ad avere il colpo al cuore finale, direttamente dalle labbra del signorino in questione:

Non può essere solo una una coincidenza "

Guardarlo negli occhi mentre queste poche parole fuoriescono dalla sua bocca, mi procura una serie di scosse altamente destabilizzanti in tutto il corpo. 
Ma c'è qualcosa di nuovo.. 

Qualcosa che non avevo mai provato così ardentemente ed al contempo così chiaramente.  Sembra come se ogni parte di me venisse richiamata dalle sue stesse parole ed inghiottita dalle sue iridi, come se tutte le risposte che ho cercato in un anno si celassero dietro al suo sguardo. 

Si è palesata in me una nuova e disarmante consapevolezza, alla quale ormai non posso più sottrarmi, ovvero che tutte le mie risposte sono racchiuse in lui .

Porca puttana "
Esordisco tornando nel mondo reale, dopo aver guardato per tre minuti buoni lo schermo del telefono ormai totalmente oscurato.

Seriamente era uno di quei tizi? Ti rendi conto che sembrano delle donne? "
Giorgia, quasi inorridita, è qui a scuotermi per un braccio, mentre dà il via all'interrogatorio di quarto grado.

L'ultima cosa che voglio in questo momento è sorbirmi la filippica infinita sullo shock culturale, che verterebbe sicuramente sul prototipo di bellezza asiatica, troppo femminile per lei ed il suo amore per gli uomini barbuti e mascolinamente eccessivi.

Decido così di alzarmi senza preavviso, rischiando di barcollare clamorosamente a terra e sfiorando il trauma cranico. 

Dove credi di andare in ste' condizioni Em? Sei impazzita? " - mi scuote lei dopo avermi afferrato -" E chi diamine li paga tutti quegli shots eh ?! "

" E' tutto a posto Giò , sto bene " - " E' che mi sono scordata di avere un impegno, la prossima volta giuro che ti spiegherò tutto ! " - " I soldi te li ridarò, giuro ! "

Chiudo dietro di me la porta del baretto malandato e sudicio giusto in tempo per non sentire l'eco degli infiniti "EMILIE FERMATI!".
Poi con la delicatezza di una venticinquenne totalmente sbronza, spintono due o tre persone ferme ed in fila davanti a me, riuscendo a raggiungere per prima l'interno dell'autobus 508 che sosta sul ciglio della strada. 
Dopo una piccola serie di insulti meritati che variavano dal pakistano al romano puro, mi scaravento su uno dei sedili in fondo, lato finestrino, tirando su immediatamente l'enorme cappuccio grigio della felpa.

Getto un'occhiata furtiva fuori incrociando lo sguardo infuriato e sbalordito della mia amica, che mi limito a salutare timidamente, mormorando uno " scusa " tra le labbra, mentre l'autobus decide finalmente di mettere la prima e partire.

Dove diavolo sto andando? Ma soprattutto che sto facendo? "

Seduta in quest'autobus di cui non conosco la destinazione, resto in silenzio ed immobile, concentrandomi solo sul panorama che scorre fuori dal finestrino.
La malinconia e la nostalgia provate fino ad ora, hanno lasciato spazio solo alla voglia incontenibile di tornarmene in Corea.

" Lo penso solo perché sono ubriaca ? "

" O forse qualcosa è davvero cambiato in me? "

Chissenefrega dei paletti mentali, chissenefrega sei il ragazzo di cui mi sono invaghita totalmente è una star del mondo asiatico, chissenefrega se proverò sensazioni spaventose molto più forti di me, al diavolo tutto!

" Alla fine vivi per questo Emilie, no? Per le emozioni forti ed uniche! Sia belle che brutte! Tira fuori le palle e riparti ! " 

Penso infine tra me e me, convincendomi che tutto ne sarebbe valso veramente la pena.

All'improvviso l'autobus frena bruscamente a causa di un passeggero che ha prenotato la fermata con qualche secondo di ritardo, interrompendo i miei pensieri e portandomi a sbattere la testa sul sedile davanti.

Ah !Eh andiamo cazzo! "
Mi lamento sottovoce, per poi massaggiarmi la testa dolente e girare lo sguardo afflitto fuori dal finestrino.

Siamo vicino a via del Corso se la mente non mi inganna, ed un gruppo di turisti di provenienza asiatica sta sostando esattamente qui fuori, mentre alcuni di loro fanno la fila per gustarsi del sano gelato italiano.

Neanche faccio in tempo a realizzare che sento il cuore uscirmi dal petto.

L'ennesima visione?

Tra tutte queste testoline scure davanti a me, ne risalta una biondiccia, intenta a sistemarsi sopra al naso un paio di grossi occhiali neri.

No, questa non può essere un'allucinazione.

NAMJOON !"
Sbraito, mentre spiaccico palmi e faccia sul vetro che ci divide.


Poi tento di attirare la sua attenzione sbracciando, noncurante delle lacrime di gioia che ormai mi hanno totalmente rigato il volto.

Un minuto più tardi, dopo una scena alquanto esilarante per gli spettatori che si trovavano all'esterno, il ragazzo si accorge di me, rivolgendomi un'occhiata prima confusa e poi totalmente sbalordita.

Em.. Emilie? Non ci credo !" - " Che diamine ci fai lì? Scendi ! "

" Nam sono ubriaca, mi dai una mano a scendere ? " 
Cerco di sillabare dal posto, decisa a farmi capire, e non capendo l'impossibilità della cosa.

Decisamente l'alcool mi rende ancora più stupida del normale, devo ammetterlo.

Namjoon intanto ride a crepapelle mentre osserva la mia fronte ancora spiaccicata al vetro ed un labbruccio altrettanto in bella vista. 

Poi si decide a salire e a bloccare la chiusura automatica delle porte con il suo corpo, porgendomi una mano per aiutarmi a scendere, mettendo fine alla mia umiliazione pubblica.

Sei un caso umano Emilie " - " Vi appartenete proprio ! "

 
 
 
 

25/10/17


JUNGKOOKPOV

Anche io voglio mangiare quintalate di pasta e pizza"
Sussurra Jin affianco a me, con lo sguardo speranzoso e perso totalmente nel vuoto.
Giurerei di aver visto un filo di bava colargli ai margini delle labbra prima che si strofinasse.

Io vorrei visitare qualche museo al posto suo.. e il Colosseo ! "
Gli risponde V sognante, con un dito a soppesarsi il mento.

Dicono che ci sono un sacco di artisti di strada per le vie di Roma" - " Non ho mai ascoltato del rap italiano, potrebbe essere interessante "
Annuisce Suga parlottando tra sé e sé.

Ma se non parli una parola di italiano! Chissà cosa capiresti idiota ! "
Lo schernisce Hobi iniziando come suo solito a scompisciarsi dal ridere per un nonnulla.
L'unica cosa che ti ho sentito dire è stato PRUTTI DI MARE "
Sogghigna, mentre riversa una pacca amichevole sulle spalle del maggiore.

Non mi toccare o ti mozzo il dito "

" Mozz...arella ! "
Se ne esce dal nulla Jin, lasciandoci allibiti come ogni volta, ed alludendo ad una somiglianza grammaticale inesistente tra le due parole.

E' sempre così.

Un piccolo secondo di pausa e tutti ci blocchiamo davanti all'ennesima freddura senza senso dello hyung, impietriti, per poi scoppiare a ridere come dei forsennati per la sua innata capacità di partorire stronzate epiche di questo tipo.

Ahiaaa ! " - " Porta rispetto per i più anziani moccioso! "
Urla sempre lui in risposta alla tirata di cuscino di Jiminie, che neanche a dirlo, lo ha preso in pieno in faccia.

Considerate che in Italia ci sono alcune delle donne più belle del mondo poi.. "
Esclama il minore mordendosi le labbra gonfie e sfoderando la sua solita smorfia da pervertito incallito, mentre si diverte ad alzare ed abbassare le sopracciglia delineate.

La bella vita eh " - "Magari ne incontra una e se ne innamora anche, che ne sapete ? "
E' Yoongi inaspettatamente a parlare, dopo essersi alzato in silenzio per avvicinarsi alla finestra del salotto.

Beh visto com'è andata l'ultima volta mi auguro per lui di no... sarebbe l'ennesima batosta da sopportare " - 
Con questa frase, Hobi si guadagna il consenso di Jiminie e V-hyung, che annuiscono dopo essersi scambiati uno sguardo malinconico.

Più che altro dovrebbe capacitarsi dei propri sentimenti per accettare dei compromessi con sé stesso "

Le perle di Suga rimbombano nel silenzio di fronte a tutti noi, mentre lui è perso a guardare le luci fioche della città alla finestra, espirando piano il fumo della sua marlboro.

Quando la pianterai con quelle dannate sigarette ? Impuzzerai tutta casa ! E se lo sapesse Pd-nim.. "

Implode Jimin mentre prova a incrociare lo sguardo di Jin Eomma, il quale di fronte ad una situazione del genere sarebbe già dovuto scattare sull'attenti per riempire di botte Yoongi a un metro da noi.

" Se lo scoprisse saprei perfettamente chi ammazzare di bastonate Jiminie... ovvero te, stupida pettegola ! "

Gli risponde Suga incenerendolo con lo sguardo, mentre  la testa rosa decide saggiamente di non ribattere oltre, limitandosi ad ingoiare rumorosamente il groppo di saliva che gli si era formato in gola.

Yoongi dal canto suo, sembra essersi estraniato totalmente dalla conversazione qualche secondo più tardi, mentre il suo sguardo perso galleggia nel vuoto di fronte a lui.

Il tutto non è sicuramente passato inosservato ai miei occhi spettatori.

Decido però di alzarmi per andarmi a barricare in camera ed ammazzarmi di Overwatch.
Il silenzio imbarazzante che è calato mi mette in soggezione, e parlare proprio di quel paese, tra i milioni esistenti al mondo, mi crea un leggero disagio.. in più il sangue ha già iniziato a ribollirmi vorticosamente nelle vene.

Neanche faccio in tempo a balzare in piedi che sento un braccio strattornarmi per riportarmi seduto.

A proposito.. l'hai più sentita ? "

" E' in ferie, credo. Non l'ho più vista sclerare tra i camerini, quindi suppongo lo sia".

Lo sguardo corrucciato di Tae, accucciato affianco a me, mi perfora, mentre piega leggermente la testa di lato facendo scivolare i suoi lunghi capelli argentei con sé.

Non mi stavo riferendo alla stylist Jungkookie.. Ma sei cretino ? "

" Allora non trovo un senso logico alla tua domanda, e non credo mi importi proseguire la conversazione "
Sbandiero felice un sorrisetto impertinente ( e spudorotamente falso) per poi decidermi a girare i tacchi e dirigermi nella mia oasi felice.

Poco prima di arrivare alle scale sento la sua voce roca borbottare un :
Jungkook torna qua ! Ora ! "

Neanche fossi mio padre Tae. Quando la smetterai di preoccuparti per quella storia? ".
Penso tra me e me.

L'unico suono che riecheggia per casa qualche secondo dopo è il rumore della porta della mia camera, sbattuta con un po' troppa forza.

Forse questa volta, nascondere il "disagio" che provo nei confronti di questo argomento non mi è riuscito troppo bene.

 

 

ZEROPOV

 

 

" Non penso che l'abbia superata "


La voce di Taehyung è flebile, mentre sussurra rigirandosi una tazza di thè bianco tra le mani, Vagamente sposta lo sguardo sull'unico membro del gruppo rimasto nella stanza.

"Sono d'accordo con te, impiccione. "
Yoongi è ancora alla finestra, ora a cavalcioni sul cornicione, intento a far penzolare una gamba lattea di fuori.

Il più piccolo si sofferma ad osservare il profilo statuario del compagno, che quasi brilla riflettendo il candore della luna piena di quella fresca nottata autunnale.

Hyung , vorrei farti una domanda "

Mentre pronuncia quelle stesse parole, si scosta leggermente dalla sedia in cui è rannicchiato, aspettando il consenso del maggiore, che ancora una volta resta in silenzio.

"Mi chiedevo.. dato che io e te la pensiamo in maniera simile su molte cose.. beh, non pensi che sia tutto sbagliato? Non credi che se incontri una persona per cui valga veramente la pena lottare, tanto vale rischiare tutto? Certo bisogna considerare che.. "

Quello che sembrava definirsi come uno degli ennesimi monologhi di Taehyung mascherato da " semplice domanda ", viene prontamente interrotto da Yoongi, che in quel momento aveva preso ad alzare gli occhi al cielo.

Sono tutte stronzate Tae. Comprese quelle che spara Namjoon. "
Ribatte prontamente l'altro.

Il minore, continua a disperdere lo sguardo su di lui, incuriosito ed avido di risposte, con le orecchie ben tese all'insù, neanche fosse un segugio purosangue.

Vedi, spesso le persone hanno paura dei sentimenti, delle situazioni, di tutto ciò che non conoscono. " - " E' la paura che fa girare questo dannato universo.. se la gioca solamente con il denaro" - " Quindi sì, penso che siano tutti degli imbecilli cronici. "

Spesso Taehyung si era ritrovato a pensare al cinismo di Yoongi e al suo modo crudo di vedere la realtà in determinate situazioni, per poi arrivare sempre all'ennesima conclusione.
Era proprio il realismo innato del compagno di una vita a renderlo così terribilmente saggio e disarmante.. ma soprattutto capace di scrivere dei pezzi da paura, grazie al suo personalissimo modo di vedere le cose..

"Io non li sopporto.. e soprattutto non credo che sarei rimasto fermo al posto loro. "
Mugola Taehyung questa volta con il volto sprofondato tra le ginocchia.
E poi mi manca noona.. cioè intendo dire che.. uhm, mi manca vedere Kookie felice ? "

" Nella nostra posizione, ora, non possiamo permetterci di avere paura Tae " - " Che sia del fallimento, del piacere agli altri, di deludere i fan, di noi stessi... Siamo umani e come tali dobbiamo rispettarci e viverci tutto. Perché ogni cosa rappresenta una fottuta emozione, e gli uomini, beh lo sai meglio di me, vivono per tutto questo. Bello o brutto che sia "

Fu a quel punto che il respiro di Taehyung si mozzò.

Hai sentito ? "
Strabuzza gli occhi ricercando complicità in Yoongi, che però si riconferma alienato dal mondo.

Oh sì.. era il suono dell'ispirazione che ha bussato alla mia testa Tae ! " - " Mi trovi al Genius Lab" - " E vedete di non rompere i coglioni che devo scrivere un pezzo "

" Ma sono le tre del mattino ! "

" Allora ricordati di dire agli altri di non svegliarmi domattina.. "

" Ma hyung abbiamo un'intervista ! ".

Neanche il tempo di protestare che per la seconda volta in una sera, il ragazzo dai capelli argentei, si ritrova ad essere malamente bidonato e non calcolato da ben due membri del gruppo.

Eppure sono sicuro di aver sentito il parquet cigolare poco fa.. "
Pensa tra se e sé, prima di scrollare le spalle, versarsi l'ennesima tazza di latte caldo e filarsene a letto.
 

 

 


JUNGKOOK POV

 

 

La sedia sul quale mi dondolo anche ora è la stessa di sempre, il poggiaschiena è reclinato all'indietro e si appresta a cigolare mentre mi affloscio lentamente su e giù, con gli occhi spalancati verso questo soffitto.


Diciamo che la frustrazione è qualcosa che non ho mai sopportato in vita mia, e che sono solito fronteggiare sempre più frequentemente nelle notti degli ultimi mesi.. 
Anche definirmi rancoroso non sarebbe corretto, però incredibilmente "rimuginante", quello decisamente sì.

Sento ancora il fiatone dopo esser sfuggito alle orecchie attente di V, mentre origliavo i suoi discorsi con Yoongi in salone pochi secondi fa.
Dio solo sa, se mi avessero beccato, quanto mi sarei vergognato sprofondando chilometri sotto terra..

A dirla tutta non credo che i miei compagni abbiano le idee chiare su di me e sui miei pensieri da quando è successo quello che amo definire " Il fattaccio ".

Certo alcuni di loro preferiscono semplicemente non indagare e fare finta di nulla, non per disinteressamento ma per una semplice idea di pensiero che li accumuna ovvero il " vivi e lascia vivere " di Hobi oppure il " JK è ancora un ragazzino, i primi amori si scordano difficilmente " di Jin .

Una valanga di stronzate a parer mio.

Credo semplicemente che quando si incontra qualcosa di bello e raro, vada approfondito, indipendentemente da tutte le scusanti che si possano trovare, compresi fattori come l'età o l'etnia o la carriera di una persona.

Che sono tutte cazzate immense per la precisione.

Diciamo che anche a distanza di un anno, mi è capitato e mi capita tutt'ora di pensare a lei, ma non in chiave positiva come ero solito fare inizialmente, ovvero con quella vena nostalgico-romantica che spiazza tutti noi esseri umani, indipendentemente dal posto che occupiamo in società, dal lavoro che facciamo o dalle ambizioni che abbiamo.

Piuttosto mi sono ritrovato a valutare la sua scelta ed il suo modo di porsi nei miei confronti, arrivando ad avere le idee piuttosto chiare su quella ragazza che a primo impatto mi era sembrata così premurosa verso di me.. così incredibilmente matura e giusta nel pensare prima a me come uomo, e poi a lei stessa.

"Beh sti gran cazzi Emilie"


Ecco, questo è quello che ti direi tutt'ora se avessi l'opportunità di vederti.


E aggiungerei anche un nitidissimo " Vaffanculo Emilie ".

Rancoroso dite ?
Non è così. 
Cioè forse un po', ma neanche troppo. 
Sarebbe riduttivo.

Semplicemente non l'ho mandata giù.

E mi ritrovo a pensarci e a ripensarci, senza esser effettivamente capace di arrivare ad una conclusione dopo la moltitudine di sensazioni incredibili che ho provato in un lasso di tempo così breve, e che non ho più avuto l'occasione di provare dopo di lei.

Ammetto anche che ritrovarmi ad origliare le conversazioni dei miei migliori amici non mi fa onore.. ma far si che si preoccupino per me è peggio, no?

Ecco perché non mi sono più confidato con nessuno di loro, ecco perché dico di stare bene, ed ecco perché a volte cedo alla tentazione di ascoltare le loro conversazioni..

Perché devo avere la certezza che nessuno di loro si stia preoccupando per me.

Voglio crescere da solo, almeno in questo.

Voglio trovare le mie risposte senza sentirmi dire " lei non era quella giusta ".

Voglio trarre le mie verità anche se ci volessero altri mille anni ed uscirne con le idee non chiare, ma cristalline.


Ticchetto le dita sulla superficie liscia della scrivania, dopo essermi stiracchiato ed aver sospirato per la millesima volta nell'arco di dieci minuti.
Mi ritrovo a giocherellare con il telefono tra le mani e ad inviare d'impulso un messaggio all'unico che adesso mi aiuterebbe ad affrontare la situazione.

Sì perché se devo sottolineare una delle doti migliori di Namjoon, che mi portano a stimarlo come persona e non solo come leader, sta proprio nella sua capacità di rendersi benissimo conto delle difficoltà degli altri, e di essere a conoscenza dei loro problemi prima ancora che questi glieli confermino..  dando i giusti consigli senza giudicare.. 

E' come se conoscesse ognuno di noi come le sue tasche e snasasse anni prima i nostri pensieri, i nostri turbamenti.. portandolo ad essere inevitabilmente un punto di riferimento per ognuno di noi.


Sai che in matematica faccio schifo, per cui non ho idea di che ore siano a Roma, però ci provo lo stesso sperando di non svegliarti.
E' davvero una città così romantica ? Ti piace l'Italia? Portami un quintale di schifezze da mangiare, sai che ci tengo a sbrindellare la mia dieta come si deve.
E mi manchi fratello "


Neanche un minuto dall'invio del messaggio che mi ritrovo lo stesso Nam online intento a rispondere : 

Questi snack non sono gli unici regali che ho per te, ci vediamo tra tre giorni CUCCIOLO ."

Digito freneticamente in risposta:

Devo preoccuparmi, me lo sento. Non chiamarmi CUCCIOLO e non portarmi preservativi profumati. "

Visualizzato e non risposto da Namjoon. 
Un clichè.

Sei il solito bastardo " 
Penso tra me e me, mentre un sorriso trapela sul mio volto involontariamente ed un lungo, lunghissimo brivido mi percorre il corpo da capo a piedi.



Carissimi lettori e lettrici: Sono tornataaaaaaaa, annnnioaseò : D

Allora allora sono super mega ultra iper CONSCIA, del ritardo sovraumano con cui pubblico il quattordicesimo capitolo.
Anzi diciamocelo, sono conscia della pausa che mi sono presa dalla scrittura ecco.
So che alcune di voi mi seguono su Wattpadd e che quindi sono al corrente della mia situazione universitaria pseudotragica, ma mi sento di volerla ribadire per spiegarvi quanto io mi sia esaurita durante questi ultimi due mesi.
Tra tesi ed ultimo esame ecco, il tutto è stato decisamente difficile da gestire.. anche perchè il solo aprire Word per scrivere una qualsiasi altra cose che non fosse la tesi mi faceva sentire terribilmente in colpa XD ( sono una brutta persona parte duemilasettecento, lo sò).
In ogni caso adesso sono un pochettino più libera, ho delineato addirittura tutto lo svolgimento della storia da qui alla fine ( che aimè è ancora lontana ), e niente, anche se non pubblicherò i capitoli con una scadenza regolare, vi riconfermo che porterò sicuramente a termine questa fanfic che amo.
E ah Ps: finalmente ho avuto occasione di inserire una delle mie ship preferite , LA TAEGI ❤️ Spero possiate apprezzare quanto me ( perv mood AHAHHAAH ). Ringrazio tutte le personcine stupende che mi hanno aspettato, o che comunque hanno visto che sono SCOMPARSA.. vi comunico che mi metterò subito al pari con le vostre storie splendide e vi arriveranno triliardi di recensioni tutte insieme ( come mio solito quando ricompaio AHAHAH ).

Un ringraziamento particolare ad HurricaineSonia ! Alla fantastica MionePerDraco e Recchan8, che mi dicono sempre la loro fomentandomi nella scrittura <3
E un ringraziamento ad Arashi_art ! che da poco ha cominciato a leggere il primo capitolo di questa fanfic ! <3

AH VOI GHOST READERS! SIETE AUMENTATI A DISMISURA MENTRE NON C'ERO! <3 <3 <3 

E voi che seguite, ricordate, o metete semplicemente la storia tra le preferite : GRAZIE MILLE. 

Adesso molto umilmente scompaio di nuovo AHAHAHA

Un bacio a tutte, e al prossimo capitolo! *-* ( Che giuro arriva presto, GIURO )
Francessssssss


 
 
 

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Capitolo 15
*** Chapter 15 ***


Chapter 15


25/10/17


EMILIEPOV


La tazza di cappuccino che continuo a rigirarmi tra le mani rivela senza ombra di dubbio la mia agitazione, mentre son qui, seduta in questo baretto moderno nel centro di Roma.
Namjoon davanti a me, dopo aver sbolognato i genitori con una scusa dell’ultimo secondo, si ritrova indeciso nello scegliere cosa ordinare, e continua a guardare circospetto il menù.

“ Vuoi una mano con la traduzione Nam? “

Gli occhi di lui rimangono concentrati sul pezzo di carta che sfoglia, mentre con una mano si sistema gli occhiali da vista che per un secondo sembrano essergli scivolati sulla punta del naso.

“ Oh non ti preoccupare Em, posso farcela“ – Prosegue senza staccar gli occhi dal menù “ E’ che non capisco come voi italiani possiate avere così tante tipologie di caffè a disposizione, è complicato “.

Senza pensarci scoppio a ridere e a massaggiarmi le tempie.. questo dannato mal di testa da post-sbronza non aiuta di certo la situazione.

“ Sai qui da noi non esiste l’Ice-Americano che a voi piace tanto ! “ – “ Ricordo benissimo che i primi giorni in Corea mi rifilavano sempre quella brodaglia strana piena di ghiaccio quando chiedevo un caffè “

Stavolta è Namjoon ad esplodere in una risata cristallina, apparentemente senza motivo.

“ Sei conscia di avermi parlato metà in coreano e metà in quello che suppongo sia italiano vero? “

Effettivamente non avevo realizzato su due piedi, ma era vero !
Il mio coreano deve essersi sicuramente arruginito col tempo.

“ Oddio scusami Nam, non sono più abituata credo “ – Mi porto i capelli all’indietro celando un certo imbarazzo “ Ma hei, il mio coreano resta comunque piuttosto buono anche a distanza di un anno ! “

“ Su questo non posso controbattere !”


Dopo l’ennesima risata totalmente disinvolta che ci accumuna, mi accorgo di avere le gambe accavallate ed un piede in continua vibrazione, come se stessi aspettando inconsciamente di incontrare il presidente degli Stati Uniti.

Cosa diamine è tutta questa tensione?
Sono così felice di rivederlo! Eppure perché diamine non mi calmo?

“ Tutto bene? Rilassati, non sono qui per mangiarti lo sai sì? “

Avvicina lentamente una mano sulla mia spalla, mi dà una leggera pacca e decide di sfilarsi gli occhiali per cominciare un’inaspettato e caldo contatto visivo con me.
E’ come se con questo unico gesto mi avesse infuso un profondo stato di calma..

“ Allora come stanno i ragazzi? Ho visto che siete stati in America di recente, e che avete spaccato tutti ai BBMAS ! Complimentissimi ! “
Le parole hanno iniziato ad uscire fuori dalla mia bocca senza controllo, come se fosse la cosa più normale del mondo..  come se fosse riuscito a mettermi a mio agio con poco.

“ Oh si è andata alla grande ! E ancora sinceramente non abbiamo per niente realizzato il tutto, sembra un sogno ! “ – “ Ma dimmi di te ! Cosa combini nella vita ? Stai bene ? “

Il solo pensare di rispondere con un “ tutto apposto “ mi spaventa, sarebbe una cavolata micidiale ma optare per “ in realà sto da schifo ma si tira avanti “ non credo sia meglio.

“ Diciamo che me la cavo.. ho iniziato un master in dermatologia cosmetica a Siena, una città toscana.. sai creme e cremine di vario tipo “.

La mia risposta pare aver colto di sorpresa l’idol davanti a me, che non esita a rispondermi di getto.

“ Maddai? Sembra una figata ! Ne usiamo talmente tante anche noi che potrei definirmi un’esperto ! Ma mai quanto quel disperato di Jungkook, che addirittura usa profumi e cosmetica da donna e.. “

Eccolo lì, il mio demone che appare all’improvviso dalla bocca dell’amico, che a sua volta sembra bloccarsi improvvisamente in una morsa disperata davanti a me, mentre si porta una mano davanti alle grandi labbra carnose.

Forse ha notato prima di me il mio cambio umorale repentino, ed il sorrisetto malinconio che mi è sfuggito quasi inconsapevolmente dopo aver risentito quel nome arrivarmi chiaramente alle orecchie.

“ Scusa Em, ho meno tatto di un macellaio “ – pentito abbassa la nuca neanche avesse ucciso qualcuno “ Mi dispiace tanto “.

“ E di cosa ti scusi ? E’ una persona con cui condividi l’esistenza da diversi anni alla fine, credo sia normale nominarlo in un discorso qualsiasi no? “

“ Lo sarebbe se non stessi intrattenendo una conversazione con te “


A quelle parole sento le guance andarmi letteralmente a fuoco, mentre la testa inizia a prender parte ad un turbinio insensato.
Improvvisamente sento quasi una sensazione di nausea risalirmi per l’esofago, quasi come se.. ommioddio come se dovessi … 

Gli occhi di Namjoon si spalancano di fronte alla visione di una me bianchiccia ed imperlata di sudore, visibilmente malandata.

“ Oddio Emilie ti senti bene? Devo chiamare un’ambulanza? Non ho idea di che numero comporre basta che .. “

Ed eccoli lì i miei magoni in bella vista.
Si ripresentano puntualissimi e inaggirabili, mentre mi ritrovo con il dubbio di dover effettivamente ricacciare tutto quel dannatissimo alcool, ingurgitato come una forsennata, poche ore prima.

In un secondo sento di non esser più capace di trattenermi, e tanto meno di essere in grado di raggiungere la toilette, troppo lontana dal nostro tavolino.
Solo aprendo la bocca mi rendo conto che non si tratta di un vero e proprio rigetto corporeo, bensì di un mischiaticcio di parole a caso buttate lì in un’italiano scompigliato.

Lo sguardo indagatore di Namjoon mi scruta perplesso, mentre si sorregge il volto con una mano.

“ Em, ti va di spiegarmelo in una lingua comprensibile? Credo tu sia visibilmente turbata da qualcosa “.
D’ un tratto lascio a piede libero le mie stupidissime ed incontrollabili emozioni che aspettavano da chissà quanto di palesarsi, come un ciclone in piena furia.

“ Mi manca incredibilmente Namjoon. Lo vedo dappertutto neanche fosse un fantasma.. Vi ho visti per la prima volta oggi  in uno dei vostri mv e non ci ho capito più niente. Non so dirti cosa diavolo mi sta succedendo ma sono certa di una cosa. Voglio tornare in Corea, ho bisogno di parlare con lui. “ Prendo una breve pausa prima di scandire a chiare lettere quel nome.

 “ Con Jungkook
Finisco.

Namjoon fino a poco fa confuso, ora sembra esser più rilassato e quasi.. uhm, quasi soddisfatto delle mie parole?

Ha realmente senso questa mia impressione ?

Lo vedo mentre all’improvviso fa cenno di seguirlo, dopo aver lasciato una banconota da venti euro sul tavolino che torreggia di fronte a noi.

Ma se siamo appena arrivati?

“ Nam ma il resto? Due caffè costeranno 3 euro in tutto “

“ Merda, non ci capisco niente con il cambio di moneta “ 
Per un secondo sembra essere in dubbio “ Eh vabbè dai, lascio la mancia “

Leggermente interdetta e disorientata, decido di non insistere oltre e di seguire lo stacco di un metro e ottanta di ragazzo di fronte a me fuori dal baretto.
Poco dopo lo affianco, mantenendo un silenzio tombale.

“ Mi odieranno? Vorrà trovare un modo carino per dirmi che ho perso il treno e ben mi stà? Che non vuole che danneggi la figura dell’amico e del suo gruppo dopo l’ultimo avvenimento? “ – “ Diamine Emilie, quanto sei ritardata! Ovvio che è così.. “
Continuo a pensare tra me e me, mentre proseguo nella passeggiata inoltrata nelle vie romane al fianco del leader dei Bts.

Il nervosismo sale soprattutto perché lui continua a camminare disinvolto e non sembra voler spiaccicare una parola in proposito, incrementando notevolmente il mio imbarazzo e le mie stupide paranoie.. fino a che..

“ Sai Em, più cammino per le strade di questa città così movimentata e spudoratamente romantica, più me ne innamoro “ – Sospira Namjoon, facendo poi trapelare un sorriso mozzafiato mentre mi guarda di sottecchi– “ Mi ero sempre ripromesso di venire qua con la donna che amavo, invece mi ci ritrovo con i miei genitori, e poi con te che sei quasi una sconosciuta.. non è assurdo? “

Un’inspiegabile senso di tenerezza mi inonda, portandomi ad avvicinarmi a Nam, e a contraccambiare la pacca sulle spalle di qualche minuto prima, allentando tutta la tensione che io stessa ho in corpo e rispondendo con una risata lieve.

“ Devi sapere che ho sempre amato viaggiare. E che uno dei miei più grandi sogni, dopo quello di sfondare con la musica, è sempre stato quello di trovare una donna che amo, portarla ovunque nel mondo, e sposarla a Roma. “

Rimango di stucco nel sentirlo parlare.
Noto con quanta enfasi e dolcezza parla delle sue aspettative di vita amorosa e quasi mi commuovo, entrando nel suo mondo sognante in punta di piedi.

Si sa, essendo una sognatrice incallita, non mi ci vuole molto per addentrarmi in fantasie del genere.. anche se non sono le mie.

Fino a che non noto un suo irrigidimento, quasi impercettibile, ed il cambiamento della sua espressione mentre si ferma davanti alla fontana di Trevi.
Cavolo siamo già arrivati fin qui? Quanto cavolo mi sono allontanata con quell’autobus?

“ Em, ma questa non è la famosa fontana di Trevi ? “

“ Trevi “ 
 
Lo correggo, scandendo ironicamente la R.

“ Mi perdoni signorina, intendevo dire TREVI “
Ridendo mi imita, per poi tirare su una mascherina scura, probabilmente per difendersi dai papabili fans.

“ Non so se ne sei a conoscenza ma.. “ gli sussurro mentre ci avviciniamo alla calca “ Dovresti esprimere un desiderio mentre lanci di spalle una monetina “

“ Veramente ? “


Annuisco e lo vedo catapultarsi di getto nelle prossimità della fontana, facendo esattamente ciò che gli dico dopo aver rovistato nel borsello in cerca di una monetina di bronzo, forse due centesimi.

“ Vuoi sapere cosa ho espresso ? “
Mi chiede poi tutto soddisfatto una volta raggiuntami all’ombra di una panchina di marmo poco distante.

“ Sai che se me lo dici non si avvera? Dai questo è risaputo a livello universale ! “

Contrariato, mi ignora per la seconda volta.

“ Ho sperato nella felicità mia e dei miei amici “ continua poi incastrando lo sguardo nel mio “di conseguenza anche in quella di Kookie.. e perciò nella tua 

Per un secondo, credo di aver avuto l’ennesimo abbaglio uditivo. 
Lo stesso Namjoon sorride nel vedere la mia espressione interrogativa, poi soppiantata da una sbalordita.

Ho capito male o Nam è dalla mia parte ? Lo ha detto davvero ?

Dopo l’ennesima risatina soddisfatta da parte del biondo davanti a me, decido di prendere le redini della situazione, fronteggiandolo a viso aperto, e parandomi davanti a lui.

“ Cosa stai tentando di dirmi Nam? “

“ Intendo dire “ – 
risponde allungando entrambe le mani sulle mie spalle – “ Che credo che tu possa essere la felicità di uno dei miei migliori amici se solo volessi.. “ -“ E penso anche che tu sia ancora in tempo, nonostante le cazzate che hai fatto “

Stavolta non riesco davvero a credere a quello che sto sentendo.
E probabilmente anche Namjoon lo percepisce dati gli occhi strabuzzanti che mi ritrovo .

“ Non ti nego che io stesso inizialmente ero titubante.. sai, c’è una grande fetta di problematiche a vostro sfavore, che non credo ci sia bisogno di evidenziare ora, però.. “

“ Però? “ 

Lo interrompo, incapace di aspettare oltre.

“ Però devo riconoscere che come ho visto Jungkook con te non l’ho mai visto con nessun’altra.
Cambia modo di parlare, di essere e di vedere le cose. Come se si illuminasse. “ – “ Adesso come adesso credo che sarà un tantino difficile riappropriarsi della sua fiducia.. ma anche che beh, tu e solo tu possieda la capacità di convincerlo del contrario “

“ Mi detesta. Lo sapevo che non avrebbe capito.. “

“ Vedi Em “ 
– eccolo che riprende a camminare nervosamente, stavolta per un’altra stradina infrattata del centro, mentre lentamente mi fa segno di seguirlo “ Jungkook è un tipo complicato, ma non credo ci sia bisogno di dirtelo. Fa finta che vada tutto bene, e che nulla possa toccarlo o scalfirlo, soprattutto perché non vuole darci altre preoccupazioni… ma io lo conosco bene. So che si porta dietro del rancore, tanto. E che adesso come adesso sia giusto avvertirti di questo.. “ 

Fa una pausa per guardarmi negli occhi di sbieco, come ad accertarsi che possa proseguire il suo discorso.

“ Vai avanti Nam, non sono affatto spaventata “ lo rincuoro buttando lì un sorrisetto palesemente falso e ritrovandomi a mentire per l’ennesima volta a me stessa.

“ Beh, probabilmente ti tratterà come una pezza da stracci “ – “ Pensi di poterlo sopportare ? “

Il solo pensiero di un Jungkook arrabbiato e sprezzante d’odio mi fa venire da ridere.
E’ come se non riuscissi nemmeno lontanamente ad immaginarmelo.. con me poi, con cui era solito sprezzare solo una moltitudine di dolcezza da quegli occhi grandi come il cielo.

“ Nam io sono convinta di volerci provare.. anche se non ho la più pallida idea di dove andare o cosa fare. “ – “ Ma non mi importa qualcosa mi inventerò, e credo di dover chiamare Iseul ora “

Per un secondo non mi rendo conto della pesantezza delle mie ultime parole, fino a che non incontro lo sguardo di Namjoon che inavvertitamente si ritrova a tossire e a strozzarsi con l’acqua che stava bevendo.

“ Nam tutto okay? “
Gli chiedo titubante mentre provo a fargli riprendere aria dandogli delle leggere pacche sulla schiena.

“ Credo di sì “ - bofonchia lui in risposta, prendendosi dei secondi di pausa prima di tornare a rivolgersi a me “Non credo che ti risponderà ora” – “ E’ da tanto che non la senti vero? “

Soppesando attentamente le parole di Namjoon e facendo un piccolo rewind mentale per calcolare il lasso di tempo che mi separa dall’ultima conversazione con Iseul, la domanda mi sorge spontanea.

“ Cos’è successo Nam? “

Lo vedo irrigidirsi nuovamente mentre tenta di stiracchiarsi per allentare la tensione.
Siamo arrivati senza accorgerci alla terrazza del pincho, e l’idol che mi affianca sembra visibilmente turbato da qualcosa che a quanto pare, non riesco neanche ad immaginarmi.

“ Iseul è momentaneamente fuori dal paese, in qualche isola sconosciuta del Pacifico con un.. 
con un coglione “


Prima di realizzare le parole di Nam, mi fermo un secondo per osservarlo meglio, e per notare il cipiglio di disprezzo prendere forma sul suo volto solitamente disteso e rilassato.
Effettivamente non mi son resa conto di aver toccato un tasto dolente per lui, esattamente come lui all’inizio ha fatto con me.
L’esser tornata a vivere a chilometri di distanza dalla Corea, mi ha inevitabilmente allontanato dai punti di riferimento che avevo lì, il che include anche Iseul con mio rammarico, e la situazione mai realmente spiegatami tra lei e RM.

Resto un secondo ancora sbigottita mentre assimilo lentamente le parole del rapper che ora ha preso a massaggiarsi il setto nasale con una mano, dopo essersi riavviato i capelli biondicci con l’altra.

Ma ora che ci penso meglio, da quanto tempo non sento Iseul?

Okay non avremo sicuramente un contatto giornaliero, e come ho già detto ci siamo sicuramente allontanate sia mentalmente che fisicamente ma.. almeno una volta al mese si preoccupa sempre di mandarmi un messaggio per restare aggiornata sulla mia vita.

A pensarci meglio però.. nell’ultimo sms che mi aveva mandato avevo notato una certo “distacco”, o meglio una sorta di “mascheramento”.
Avevo avuto come l’impressione che volesse dirmi qualcosa ma che non potesse, ma avevo deciso anche di non insistere oltre per non risultare un’impicciona patentata.
 E poi se fosse successo qualcosa di realmente importante, sono sicura che me lo avrebbe quantomeno accennato, no?

La cosa sta iniziando a puzzarmi.. e quale fantomatico tipo sarebbe questo di cui parla Nam?
Voglio dire, so che a Iseul piace districarsi tra mille uomini senza mai combinare qualcosa di serio con nessuno, ma chi diamine è questo per portarla dall’altra parte del mondo e sparire così?
E perché non proferirne parola con nessuno ?

“ Ti va di parlarmene ? “
Sussurro mentre mi avvicino lentamente allo stangone asiatico solitamente sicuro di sé che adesso si ritrova a guardare malinconicamente i colori sfumati del tramonto davanti a noi.

“ Suppongo non ti abbia detto nulla allora“ Lo vedoespirare profondamente prima di riprendere fiato “ Comunque non lo conosco, so solo che è il proprietario di una ditta cosmetica molto famosa in Corea, ed è pieno di soldi. Sono scomparsi persino dai radar di Hobi da una decina di giorni, fino a che la signorina non ha pensato di farsi viva per dire che sta bene e che sarebbe tornata tra un mesetto perché a detta sua “ aveva bisogno di aria nuova “.  – “ No ma io dico Emilie ti pare normale? “

Mi vede arrossire silenziosamente in risposta.
“ Okay, Iseul io e te abbiamo decisamente bisogno di fare un discorsetto “ penso irrimediabilmente tra me e me.

“ Vedi Nam, Iseul è una pazzoide, e spesso non pensa prima di agire, segue semplicemente l’istinto, e appartiene a quella categoria di persone che sceglie di fare pur di non pensare.. e sai a cosa pensa di solito ? O almeno fino a quando io stavo in Corea? “

“ Non dire che pensa a me Emilie, perché non ci credo “

Risponde lui secco, senza neanche degnarmi di uno sguardo.

Ecco lo sapevo, sono riuscita  a far girare le palle anche a Namjoon.
Ma è possibile che per fare del bene non faccio altro che peggiorare sempre le situazioni? 
Fatti o persone sono puramente casuali eh..

“ Scusa Em è che.. la situazione tra me e lei è parecchio complicata, ed ancora oggi irrisolta. E’ difficile per me raccontare senza perdere le staffe. Ma sono sicuro che se tornerai in Corea avremo modo di parlarne.. “ – “ Inoltre se venissi, saprei benissimo come aiutarti con quel testone “

Mi ritrovo nuovamente confusa e disorientata davanti al pragmatismo di Kim Namjoon.
Cioè, perché dovrebbe sbattersi tanto per aiutare me? Che se vogliamo dirla tutta, andrebbe totalmente a suo svantaggio. Suo, del suo gruppo.

“ Intendo dire Emilie.. Che so cosa si prova a stare dall’altra parte. So cosa significa dover accettare la decisione sofferta di un altro, e so cosa vuol dire imparare ad accettarne le conseguenze. Né io né lei abbiamo avuto le palle di amare noi stessi abbastanza per concederci felicità e riprovarci a discapito di tutto il resto. Ma tu e Kookie siete ancora in tempo, e per quanto quello lì sia un testone rompipalle, convinto di aver sempre ragione.. so anche quanto perda totalmente la ragione quanto si tratta di te.. di voi. “ – “ Sì, insomma hai capito, non voglio che compiate i nostri stessi errori, e se Iseul non è stata capace di fartelo capire, significa che dovrò rivalutare la sua maturità “

Improvvisamente, oltre allo stupore divampante che sgorga da ogni parte di me, mi rendo conto di dover fare i conti con un altro irrefrenabile desiderio.

Quello di voler abbracciare Nam.

Fa tanto il moderato all’apparenza, volendo dare quest’immagine di sé sempre perfetta nel tentativo di convincere se stesso e gli altri di non avere alcun problema al mondo.
In realtà ha bisogno di parlare con qualcuno, di apparire umano e vulnerabile come tutti.

E ora infatti me lo ritrovo qui, spoglio di fronte alle sue fragilità, di fronte alla sua bontà illimitata.

Senza pensarci due volte gli sorrido impacciatamente, e con le lacrime ormai strabordanti dagli occhi, mi fiondo su di lui, accogliendolo per quanto io sia in grado, nell’abbraccio più caloroso ed affettuoso che riesco a dargli.

Questo ragazzo si merita di sentire affetto, si merita di sentire parole rassicuranti, e si merita di essere ascoltato.

“ So che sono un’emotiva di merda, scusa per questo “
Dico poco dopo riferendomi all’abbraccio, forse un po’ troppo espansivo per la cultura coreana a cui è sicuramente abituato lui.

Zitta và, ne avevo bisogno Em “

“ Sicuro che non ho esagerato ? Perché sai in Corea.. “


Poco dopo vengo zittita con una pacca tenera dietro la testa, ed un un’unica parola in risposta

“ Grazie“ – “ E scusa se ti ho trascinato a destra e manca per Roma, ma quando so che devo affrontare un discorso in cui centra Iseul, mi agito e ho bisogno di muovermi per allentare il nervosismo. “

Decido di bearmi dell’eco di quelle due sillabe così potenti , che ad una sensibile, ed anche sì, diciamocelo, altruista come me, fanno sempre un certo effetto.
Sono così felice.

Poco dopo mi allontano leggermente da Nam che sembra essersi ricomposto ed aver superato il momento di leggero imbarazzo.

“ Quindi adesso che si fa ? “
Chiedo, come se il senso di spaesamento e confusione non mi avessero mai abbandonato.

Si torna in Corea no ? “
Mi risponde lui con nonchalance.
Eccerto, come se fosse la cosa più scontata e palese del mondo.

“ Ti ricordo che non avrei una casa dove andare, né un lavoro.. e tantomeno i soldi per mantenermi in un paese straniero al momento. “


Lo vedo incupirsi leggermente mentre si soppesa il mento con un dito.

“ Stai veramente parlando di soldi davanti al leader di una delle band più influenti del momento ? “

“ Questo non cambia la situazione Nam “

“ No ma può aiutare. Dato che abbiamo la possibilità di ospitarti..”- “ Sai, si dal caso che da poco abbiamo abbandonato quel dormitorio striminzito dove stavamo da anni per trasferirci in una casa vera e propria. E si dal caso che questa nostra nuova fantastica dimora si trovi lontano dagli occhi indiscreti dei fans.. in un quartiere sorvegliato e altamente dispendioso “


Le ennesime palpitazioni prendono il sopravvento , portandomi ormai ad autoconvincermi del fatto che siano un mio riflesso distintivo quando si tratta dei Bangtan.

“ Intendi dire che .. ? “

“Sì Em, per ora e se ti va.. vieni a stare da noi ! “ – “ E ora, muoviti, abbiamo un aereo da prendere tra meno di 24 ore “


 

JUNGKOOKPOV

28/10/17


Classica mattinata movimentata in casa Bangtan.

Sono le otto del mattino ed io cerco disperatamente di raggiungere la cucina per mettermi su del riso per la colazione, aleggiando sopra miliardi di scatoloni sparsi per ogni dove dopo la sorta di trasloco fatto prima della partenza di Nam.
Inutile dire che il disordine regna sovrano, ed in assenza del Leader ognuno fa le cose con molta più calma, lasciando un casino infernale dietro ogni angolo.

“ Ragazzi, io giuro sulla testa di mia madre, che se non mettete in ordine la vostra roba non vi cucino più per una settimana “
Le urla di EommaJin però sono all’ordine del giorno, come le sue cadute onnipresenti per le scale a causa dei panni di Taehyung .

“ Cristo è così difficile fare UN PO’ DI ORDINE?  Viviamo in una casa più grande, dovrebbe risultarvi anche più facile no? Eh no invece, sareste capaci di creare un porcile ovunque voi altri.”

Ecco è partito l’ennesimo monologo di disperazione dello hyung che poveretto, ha addirittura iniziato ad utilizzare uno shampoo anticaduta per raggirare lo stress che gli procuriamo.

“ Io ho tutto in camera “ – “ Dovresti parlare con Jimin e Suga, sono loro che hanno lasciato un intera stesa di giacche sopra al tavolo da pranzo per tre giorni “.

In risposta vedo Jin infervorarsi: non vorrei assolutamente essere nei panni degli altri hyungs.

Jin infatti ha un colorito decisamente acceso in volto, che ha variato velocemente dal rosaceo al purpureo, gli occhi socchiusi quasi serrati impressi in una smorfia frustrata. 
Credo di averlo visto poche volte esaurito fino a questo punto e giuro che se si potesse immortalare la sua faccia in questo momento potrebbe essere paragonabile a quella di un qualche manga dove al personaggio principale, incazzato duro, esce il fumo dalle orecchie tale la rabbia aka disperazione.

“ Kim Taehyung, Park Jimin e Min Yoongi “ – il suo volume di voce non ha bisogno di alcun tipo di amplificatore, tant’è che son sicuro che lo abbiano sentito anche i vicini - “ MUOVETE QUEI DANNATI CULI DA BAMBINI CHE VI RITROVATE E VENITE QUA ! ORA ! “

Ecco, un’esplicativa scena di vita quotidiana dei bangtan.
Jin rosso infraganato pronto a massacrarci tutti, e dall’altra parte noi “figli adottivi” alle prese con le pulizie autunnali.

Decido di posizionarmi comodamente sullo sgabello più alto della cucina, accavallo le gambe ed al posto dei popcorn una ciotola di riso tra le mani, pronto a godermi uno degli spettacoli più belli di sempre.

Perché vi assicuro, è questo di cui si tratta.

Fondamentalmente le cose tra noi son sempre funzionate così: Nessuno e dico nessuno, può sottrarsi agliordini di nostra madre (Jin), cuoca eccellente, perseverante e dallo spirito autoironico peggiore di un comico di terza categoria.
Solo il padre di famiglia, aka Kim Namjoon, riesce a placare il suo spirito irrequieto con la sua compostezza e diplomaticità.
Nel frattempo tra noi altri cinque regna il panico più totale, e ci mettiamo in merda l’un l’altro addossando colpe e filippiche degne di Ariosto al povero malcapitato che non ha fatto in tempo ad inventarsi una buona scusa.
Hoseok resta tra i membri più ordinati ed indipendenti anche se non si direbbe, mentre Suga, caotico come pochi, la maggior parte delle volte la scampa sbolognando la scusa della “ creatività imminente “.
Morale della favola?

Io, Chim e Tae finiamo alla gogna.. costantemente.

“ Che diamine ti è successo? “

Chiede Jin abbassando di alcune ottave il tono di voce.

Con la flemma di un bradipo, appoggiandosi alla ringhiera di legno scuro della scale che separa il pianerottolo dalle stanze di sopra, si mostra un’esemplare di Kim Taehyung davvero ridotto male.

Ha le occhiaie talmente tanto evidenti da contrastare pesantemente con la pelle candida del  viso, i capelli arruffati come il pelo di un gatto randagio, ed una vestaglia elegante decisamente troppo lunga per lui.

“ Non ho dormito. Il materasso nuovo mi ha spezzato la schiena. Sto una merda “

Rimango immobile sulla sedia aspettando una ramanzina di Jin che non arriva.

Da quando si è lasciato ha passato una crisi nera, e non capacitandosi della rottura non faceva altro che riversare la sua frustrazione su di noi, comportandosi come un nevrotico scontroso. 

Ora invece da qualche tempo sembra essersi ripreso, sclera meno e ragiona di più, ma cosa più importante il suo lato comprensivo è ricomparso.

“ Yah Taehyung, chiudo un’occhio per stavolta, ma sappi che se non metti quei panni in lavatrice ora, la prossima volt nel lavaggio a secco ci infilo direttamente la tua testolina “ – “ E se vai in bagno, dentro al mio secondo cassetto, ci sta un’ impacco alla lavanda per le occhiaie.. prendilo! Non vorrai sembrare un panda davanti alle Armys “

Merda !


Scatto in piedi in una frazione di secondo, evitando, per miracolo, di ribaltarmi il riso addosso.

“ Mi ero totalmente dimenticato ! Cazzo ! Ci sta il fanmeeting oggi ! “

Tae sembra sgranare gli occhi sorpreso di fronte alla mia dimenticanza, mentre Jin incrocia le braccia al petto, ed accenna ad un “no” disperato con la testa.

Come diavolo ho fatto a scordarmi?



ZEROPOV


La piccola sala del palacongressi di Seoul è stracolma di persone, che neanche a dirlo, hanno fatto una fila di due ore per entrare.


 Ma neanche questa è una novità quando si tratta dell’ormai fenomeno mondiale BTS.

I sette ragazzi si sono quasi abituati al gran numero di giovani che li seguono e che ogni giorno tramite twit, post, e lettere gli mostrano il loro incommensurabile affetto.

Se c’è una cosa a cui però non si abitueranno mai, è l’infinita varietà di emozioni dipinte su quegli stessi volti, i loro occhi lucidi, ed il tifo che gli riservano costantemente, cascasse il mondo.

Ecco, diciamo che un fanmeeting è l’esponenzializzazione suprema di tutto questo, un concentrato di sensazioni splendide che sovrastano sia loro che le persone che hanno davanti, portandoli ad un legame sempre più intenso.
Risulta così facile entrare in contatto con i veri bts, con le loro reali personalitàe quindi per esempio con la timidezza di Jungkook, con la risata sincera e spensierata di Hobi, e con l’imbarazzo tangibile di Yoongi.


Anche il leader del gruppo si era ricongiunto a loro, dopo un’estenuante volo diretto di dodici ore, toccando suolo coreano solo tre ore prima del fanmeeting.
Ma nonostante tutto lui era lì, a combatter con le occhiaie degne di un panda con le stylist, mentre i suoi “ fratelli” lo tartassavano di domande.

“ Dovevi avvertici che saresti arrivato alle sette del mattino ! Potevamo far posticipare il meeting! Almeno ti saresti riposato ! “
Urla J-hope al limite della preoccupazione, con una smorfia di dolore sul volto mentre un’altra stylist si appresta a stirargli i capelli.

“ Nah Hobi lo sai, preferisco incontrare le Army e poi recuperare per bene “
Risponde il leader di getto, lasciando all’oscuro di tutto il minore.

“ Come descriveresti il viaggio in una parola hyung? “
E’ Tae ad intromettersi, sprizzando curiosità da tutti pori, come sempre.

Beh decisamente… inaspettato direi “
Confessa lui in risposta, sfoderando un sorrisetto sghembo che preannuncia, agli occhi dei più attenti, solamente problemi.

“ Che intendi dire? “
Domanda difatti Suga stranamente interessato dalle espressioni mistiche del leader.

Lo vedrete. Mi sono permesso di prendere una decisione senza il vostro consenso.. ma credo che beh, ne sarete entusiasti anche voi “.
Il sorriso del biondo stava dilagando sempre di più sul suo volto, sfociando quasi in una paralisi facciale, tanta era la soddisfazione e catturando l’attenzione dei più curiosi .

“ Sputa il rospo ora ! Non posso aspettare due ore di fanmeeting ! Non fare l’infame hyung! “
La testolina rosa di Jimin non vuole proprio saperne di rinunciare così presto a quelle informazioni, così continua ad insistere senza esitazione –
 “ Eddaiii “ 
Implora alla fine, sfoderando un aegyo degno del guinnes dei primati.

Difatti è risaputo che quando Jimin si mette in testa qualcosa è davvero, davvero, difficile fargli cambiare idea.. figuriamoci se RM si mette a fare il misterioso, boccheggiando e lasciando a metà le frasi.

“ Sei carino Chim Chim devo ammetterlo, ma no “ – “ Aspetterai come tutti gli altri “

“ Cosa? Ma hyung sei ingiusto !  E poi.. “


La voce di un membro dello staff irrompe all’improvviso nella stanza, comunicando ai cinque ragazzi di raggiungere Jin e Jungkook nel salone, dato l’imminente inizio del fanmeeting.

Pochi minuti dopo l’ingresso dei restanti membri dei Bangtan nella hall principale, dilagano urla, schiamazzi e una serie infinite di apprezzamenti misti a lacrime di emozione.

I giovani cominciano subito a mettere a proprio agio i fans, interagendo con loro, proponendo movenze divertenti, e prendendosi in giro a vicenda.
Risultano incredibilmente affascinanti mentre poi prevale la loro vena più seria nel raccontare la storia dei brani del nuovo album, il modo in cui sono stati arrangiati e registrati, e soprattutto mentre commentano ed elogiano la bravura di Suga e RM nello scrivere praticamente la quasi totalità dei testi dei brani, sottolineando la stima reciproca che li accumuna.

Le Army questo lo sentono, lo vedono e lo capiscono benissimo mentre continuano ad animarsi e piangere in una sorta di botta e risposta con i propri idoli, che adesso sono qui, in piedi davanti a loro.

Sono tutte visibilmente agitate, tranne qualcuna..

Si dal caso che infatti, isolata nell’ultima fila della Hall, nascosta dietro ad una mascherina nera e ad una capigliatura stramba, c’è proprio Emilie.

Accovacciata in quella poltroncina rossa di tessuto, immobile, con trentacinque ore di sonno arretrato e due borse giganti sotto agli occhi da far invidia agli insonni, mentre si lacera le unghie dalla tensione.

Non ha fatto in tempo a pensare a come vestirsi e a cosa portarsi, ha semplicemente riempito la valigia a casaccio, raccimolando un decimo dell’armadio, dato il poco tempo a disposizione prima della partenza non programmata.

Ed ora si ritrova qui, con l’ansia che le cresce e le divora il petto, contorcendosi in posizioni strane, incapace di attendere oltre e non sapendo minimamente cosa aspettarsi.


EMILIEPOV


“  Direi di procedere ragazzi! Che ne dite Army? Vogliamo iniziare il fanmeeting? “
E’ la voce di Jungkook a rimbombare nella hall, con un entusiasmo in corpo pari a quello di un vincitore olimpico.

“ SI ! “
Urla la cinquantina di ragazzine seduta davanti a me.

“ No cazzo
Penso io, stonando ovviamente con tutto ciò che mi circonda.

“ Non sono ancora pronta

Il solo rimettere in contatto il mio apparato uditivo con la sua voce armonica mi fa sentire male, riportando a galla quei pochi momenti vissuti appieno insieme un’anno prima, che adesso sono così dannatamente vividi, anzi scalpitano per uscire, martoriando il mio povero cuore che non dà segni di tregua.

E’ qui in piedi, davanti a me, splendido come me lo ricordavo, anzi meglio.
Incredibile come il tempo lo migliori, sembra quasi che sia più grande, che abbia messo su massa, rimodellando il suo fisico al limite dello statuario.

“ Cosa ho fatto di male Gesù eh? Grazie per rendermela ancora più difficile di quanto già non sia! “

Mi imbambolo, poi mi agito, poi lo fisso di nuovo concentrandomi sui suoi movimenti.
Nello specifico sul contatto fisico che intrattiene con le ragazze davanti a me.

Che razza di sensazione è questa? Gelosia perché incastra le sue mani in quelle delle fans? 

Non è possibile. Devo essere impazzita. Tutto questo non ha senso. Come sempre.


Devo trovare un modo per non pensare cazzo.

Più ci penso e più mi agito.


E’ inutile, più mi scervello tentando di distrarmi con delle banalità, e più il pensiero torna a lui. 
ansia, nulla di più feroce di questa fottuta ansia che mi divora.. 

Ancora non mi capacito di aver realmente seguito RM fino in Corea, lasciandomi convincere da lui ad accettare questo dannato biglietto per il fanmeeting raccimolato da non so dove.

“ Fidati di me Em. Per prima cosa lo devi spiazzare. Quindi nulla di meglio di questo no?” – “ Jungkook va in palla con gli imprevisti, non sa controllarsi, vedrai. Prendilo. “

Ripensando alle parole dell’amico ora mi prende solo più angoscia.. 

E se dovesse sbottare davanti a tutti iniziando ad insultarmi?

No non potrebbe, la gente si insospettirebbe e io verrei nuovamente presa a calci in culo da Armys psicopatiche solo per essermi ripresentata davanti a Jungkook.

Al solo pensiero di quella notte all’Han river dei lunghi brividi mi percorrono pesantemente la schiena, portandomi istantaneamente a tirare ancor più su la mascherina nera che ho in viso, rischiando di romperne gli elastici. 

E se invece non dovesse riconoscermi?

Ho pensato infatti che presentarmi ad un evento del genere nelle spoglie di Emilie non sarebbe stato proprio il massimo, anzi..
Sarei stata altamente riconoscibile, dato che io, a contrario del signorino qui presente, non sono cambiata di una virgola, e quindi sempre squilibrata, goffa e con i capelli crespi mi ritrovo.. ma soprattutto resto ancora spudoratamente occidentale.

Per cui, l’unica soluzione plausibile fu quella di comprarmi una stramba parrucca scura con frangetta annessa, associandola ad una pesante mascherina nera, ed indossando una delle magliette bianche extralarge di RM per ingannare sulla mia corporatura.

L’importante è che mi riconosca lui.. troverò un modo, in ogni caso.

Sento all’improvviso una voce coreana richiamarmi.
Per la precisione è un membro dello staff, che continua a sventolarmi la mano davanti agli occhi, spronandomi ad alzare le chiappe per raggiungere il bancone degli Idol.

Provo a sollevarmi lentamente, facendo pressione con gli avambracci sui gomiti della poltroncina dentro la quale mi nascondo, mentre sento le gambe cedermi.. 

Non ce la posso ancora fare. Non riesco ad andare oltre.

“ Mi scusi, cinque minuti e vado.. fate andare prima le altre ragazze”
Biascico lentamente ed in preda alla disperazione, anzi alla paura puradati i tremori, la pelle bianchiccia ed il sudore che mi imperla il volto.

Resto seduta un altro po’, appoggiando i gomiti sulle ginocchia e tenendomi il volto tra le mani, concentrandomi solo ed esclusivamente su Jungkook e sul suo sguardo felice mentre interagisce con le Armys. 

Sembra così rilassato.. così piacevolmente sorpreso da quello che gli viene detto .. un complice perfetto.

I miei pensieri vengono poi interrotti senza preavviso da una presenza, che mi strattona leggermente la manica per attirare la mia attenzione.

“ Chi è il tuo Bias ? “
Sono queste le parole che pronuncia la figura esile e minuta di fianco a me, una bambina che avrà si e no dieci anni.

I-i-l mio c-c-he?”
Balbetto.

“ Il tuo preferito! Kookie vero? Lo fissi sempre! “

Resto impietrita davanti alle parole sincere e disarmanti della bimba, aspettandomi da un momento all’altro il peggio, ovvero di essere brutalmente smascherata.

“ Non ti preoccupare il mio è J-Hope, e ci stanno aspettando andiamo! “

Senza che  fossi in grado di ribattere o protestare, la bambina mi prende per mano e mi trascina in piedi in fila, continuando a divagare su argomenti riguardanti i Bangtan, la loro discografia e quant’altro.

Sarei stata in grado di fermarla mentre parlava a macchinetta, ma per non so quale motivo, con il suo modo rumoroso e la sua risata dilagante, era riuscita a calmarmi, permettendomi così di non pensare all’imminente apocalisse, che sarebbe implosa da li a qualche minuto.

Pochi secondi dopo infatti mi ritrovo ad avanzare lentamente, appoggiandomi al bancone dei ragazzi di fronte a me per non cascare, con il viso bollente e pieno di vergogna dietro quella mascherina, che se solo potesse prenderebbe fuoco.

Il primo con cui mi ritrovo a dover parlare è Jin.
Sembra incuriosito dal mio aspetto. Lo noto dall’espressione interrogativa che ha preso forma sul suo volto mentre piega leggermente la testa di lato, incantenandomi addosso gli occhi scuri, per studiarmi.

Stai tranquilla Emilie, respira e salutalo, cazzo, o penserà che sei una stramba.

“ Hi ! Sorry but I can’t speak English well.. Where are you from? “


Timidamente sollevo lo sguardo, confermandogli la mia origine occidentale..

“ I-i-taly “ 
Blatero in risposta.

“ Aish ! Really? I love your pizza and pasta and food ! “

Esclama guardandomi estasiato, e al contempo imbarazzato per l’accento.
Il ragazzone alto un metro e ottanta ora sembra un bambino in fermento, ma pur sempre a suo agio mentre mi sorride sincero e cerca di continuare a comunicare con me in un inglese storpiato:

“ I’m worlwide handsom you know? “

Ridendo e colma di imbarazzo, lo saluto e mi ritrovo pochi secondi dopo a scivolare davanti agli occhi di Jimin-ssi.

La testa rosa raccoglie il proprio volto tra le mani, dopo essersi sistemato in testa una coroncina di fiori regalatagli da una fan.

“ Uh nice to meet you ! What’s your name ? “
I suoi occhietti bluastri per via delle lenti che indossa, ora sono spalancati davanti a me, mentre sfodera un sorrisetto ambiguo.

“ Uhm, my name is Emi.. “ – “ Catherine! Just Catherine!“ 
Mi correggo subito, alzando però un po’ troppo il tono della voce e ricevendo in risposta un’alzata di sopracciglio da Jimin.

MERDA EMILIE. – penso tra me e me – Ti ha dato di volta il cervello? Concentrati cazzo.

“ Your voice is nice ! “ – “ Do you want to sing with me?”

Il tono del giovane davanti a me è improvvisamente provocatorio, per non parlare del suo avvicinamento.. è come se mi stesse studiando perché qualcosa non gli torna, continuando a rigirare lo sguardo indagatore e persistente sul mio volto, ormai in fiamme.

Che mi abbia scoperta?

Non saprei dirlo, ma in ogni caso deve essere totalmente impazzito per chiedermi una cosa del genere, così cerco di accampare una scusa random sul maldigola inesistente che ho da due giorni.

Pochi minuti più tardi mi ritrovo a passare disinvolta da Suga ad Hoseok, i quali sembrano esser stati facilmente ingannati dal mio look stravagante e dalla mia finta-timidezza.

“ Okay è quasi finita Emilie, resisti.. “

Continuo a ripetermi. “

“ Forza è quasi finita “

Pensavo davvero di sentirmi meglio dopo esser passata sotto gli occhi scrutatori di quattro membri su sette.. fino a quando però, mi ritrovo Kim-Taehyung davanti.

Non so perché ma qualcosa dentro di me sapeva bene che la sottospecie di ragazzo angelico qui presente sarebbe stato un’osso duro da ingannare.
Tra me e lui c’era sempre stata troppa empatia innata per scorrergli davanti come se nulla fosse..  ed infatti non appena i nostri sguardi si incrociano, ri rivolge a me spalancando gli occhi.

“ Io ti conosco, vero ? “
Il solo fatto che stia utilizzando il coreano davanti ad una ragazza dalle sembianze occidentali mi preoccupa terribilmente, facendo perdere battiti al mio cuore trasandato.


Vorrei tanto mentirgli, e sputare fuori un “ What? “, tanto banale quanto risolutivo, ma non ci riesco..

Il piccolo viso di Tae, i lineamenti gentili ed il guizzo riflesso nel suo sguardo che lo hanno sempre reso così affascinante ed all’apparenza intelligente ai miei occhi me lo impediscono.

Non mi va di mentire.

Decido così di calarmi lentamente la mascherina, nascondendo il volto tra le ciocche, mentre gli occhi del ragazzo dai capelli argentei davanti a me cominciano ad allargarsi a dismisura.
Il suo sorriso divampante si estende da un capo all’altro del volto, per poi venire coperto dalle sue mani lunghe.

Maybe “
Gli sussurro piano, avvicinandomi al suo volto ed indicandogli di fare silenzio.

Lo vedo ricomporsi piano, bevendo un sorso d’acqua e sistemandosi poco dopo dei ciuffi di capelli ribelli dietro le orecchie.
Giurerei anche di aver visto degli occhi lucidiin V, prima che se li strofinasse piano.. e prima che desse ad Hoseok una leggera gomitata nascosta.

L’amico infatti, che avevo da poco sorpassato, stava aspettando la prossima fan, perciò in quel momento si trovava libero.

Lo ritrovai paonazzo un secondo dopo, con gli occhi sgranati e fissi su di me, quasi increduli.
Toccò a V lanciargli uno calcio da sotto il tavolo per farlo riprendere, altrimenti le sue espressioni avrebbero generato sospetti e catturato l’attenzione delle Armys.
Lancio un occhiolino ad entrambi per tranquillizzarli,  decidendo poi di dirigermi verso Namjoon , che dopo un velocissimo “ In bocca al lupo “,accompagnato da un sorrisetto complice a trentacinque denti , mi sprona a procedere oltre.. dall’ultimo membro.

Non riesco ad alzare lo sguardo mentre lentamente raggiungo Jungkook.
Sento solamente ansia.. pura, semplice, viva.. ovunque, mentre le gambe, sopravvissute allo shock fino a quel momento, ora minacciano realmente di abbandonarmi.
Ad occhi chiusi e sguardo basso cerco di regolare il respiro, obbligandolo a riprendere il ritmo giusto tra inspirazione ed espirazione per riuscire ad aprire bocca.

Non ci riesco, è tutto inutile.

Lui è qui davanti a me, e io non sono riuscita nemmeno a guardarlo.

Senza che io me lo aspettassi sento due mani calde raggiungermi i polsi, per poi intrecciare le dita di entrambe alle mie in una frazione di secondo.
Il calore divampante che mi si trasmette con quel misero contatto in ogni periferia del corpo è sconvolgente.. elettrico, incontrollabile, quasi insaziabile.
Come se nuovamente dopo un anno di distanza sentissi la spinta ad avvicinarmi a lui, facendo collidere i nostri due mondi destinati.

E’ la reazione a quel contatto che mi porta ad alzare lo sguardo su di lui di scatto, scontrandomi con due pupille scure più dilatate di quelle di un felino che ha avvertito il pericolo.

Uno sguardo sconvolto quanto il mio, che però di caldo e confortevole ha rimasto ben poco.






SPAZIOAUTRICE

Buonasera a tutte caaaare lettrici : 3

Come vedete sono tornata! Ve lo avevo promesso che non vi avrei fatto aspettare un’eternità no? Per questo eccomi qui a servirvi il 15 capitolo su un piatto d’argento :- )

Allora il ritardato è giustificato dal fatto che come potete ben vedere ho scritto TANTISSIMO AHAHAH
Sono due settimane che mi scervello per completare il capitolo.. e sinceramente non mi andava di concludere il tutto senza arrivare al tanto attesissimo incontro!
Non preoccupatevi perché verrà descritto ancora meglio nel prossimo ovviamente..
Ho dovuto descrivere al meglio i dialoghi, che come vedete sono tantissimi, togliendo spazio alle ambientazioni e ai vari spazi temporali, altrimenti non avrei finito più.. motivo per il quale ad esempio ritroviamo Emilie poco dopo già catapultata in Corea.
Ovviamente andando avanti descriverò la situazione che Emilie si è lasciata alle spalle in Italia, per farvi capire meglio quello che è successo, altrimenti la ragazza qui presente sarebbe già spiattellata in prima visione su “ Chi l’ha visto “ AHAHAH

Ho introdotto meglio la storia tra Iseul e Namjoom, ma non pienamente, per gli stessi motivi sopracitati, ma non temete, anche quella vi verrà ben spiegata oltre, anche con il ritorno del personaggio di Is, che momentaneamente se la sta spassando all’estero :3
C’è un motivo per tutto, in questa fanfic come avete capito, nulla succede per caso  ( compresa la bambina che all’improvviso sbuca e prende Emilie per mano! Non vi ricorda proprio niente? :3)

Ah, un’altra piccola cosa.
Il disordine scritturale e poco descrittivo, nell’ultimo Pov di Emilie, è volontario.
Mi spiego : ho pensato che il susseguirsi di pensieri irrazionali della protagonista, alternando le sue sensazioni forti e travolgenti, fosse, sebbene un pochino caotico, il modo migliore per esprimere ciò che sente e che stava realmente succedendo.

Allora come vi è sembrato il capitolo? Siate sincere che ci tengo >//< Spero che i tanti dialoghi e la poca descrizione non vi abbiano annoiato.. né che il tutto vi sia risultato banale..
Però purtroppo sono previsti anche capitoli del genere nella narrazione di una storia come questa J

Ringrazio immensamente le mie lettrici preferite, che non si perdono un chapter e sono pronte sempre a dirmi la loro riempendomi di complimenti ( e quindi spronandomi <3 ) ma soprattutto analizzando minuziosamente quello che succede nella storia.
Non so in che lingua dirvelo che vi adoro tanto ! Son sincera! <3 <3

Mi rivolgo nello specifico a voi: MionePerDraco, Hurricainesonia, Recchan_8.. e anche alla nuova dolce arrivata! Arashi_art ! Che spero continui ad appassionarsi alla fanfic <3

Un altro immenso e mai banale ringraziamento ai tantissimi ghost readers <3
Ricordatevi che se avete delle curiosità potete scrivermi anche in privato , che non mordo mica JE se mai voleste inserire una recensione anche adesso a storia inoltrata per dirmi quello che ne pensate, mi fareste la bambina più felice del mondo : )

Adesso stacco, vi mando un abbraccio enorme e.. niente !
Se beccamo al prossimo chapter :3

Frances 

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Capitolo 16
*** Chapter 16 ***


CHAPTER 16


ZEROPOV


L’espressione di Jungkook , dopo aver preso contatto con il tepore delle mani della ragazza misteriosa di fronte a lui, è stranamente seria.

Non è la prima volta che si ritrova davanti una fan molto timida a detta sua, e così pensa bene di allungarsi verso di lei per farla sentire a suo agio, incrociando le dita con le sue, e obbligandola ad alzare lo sguardo da sotto i folti capelli scuri.

Si sta concentrando poco sul suo aspetto, sulle sue movenze strane, anche perché lui non è quel tipo di ragazzo che giudica basandosi sulle apparenze , a maggior ragione quando si tratta di un’army, e quindi di un’amore immenso che lui in qualche modo deve cercare di ricambiare al meglio in pochi minuti.

In un primo momento, il semplice contatto con quelle inaspettate dita lunghe ed affusolate, lo ha stranamente catturato e al di fuori di ogni aspettativa imbarazzato.

Avverte la stretta della ragazza aumentare ogni secondo che passa e si è quasi paralizzato sul posto nell’esatto istante in cui lei ha alzato lo sguardo , facendolo piombare direttamente nel nero delle sue iridi, che filtrano a mala pena da dietro la frangetta scura.

Questo era quello che aveva fatto quella sconosciuta, senza nemmeno accorgersi.

Nella testa di Jungkook intanto rimbombano una serie di domande familiari e fastidiosamente consecutive :
 “ Chi è questa ragazza ? La conosco già?  “,  mentre i suoi occhi interrogativi rimangono spalancati ed inermi di fronte alla forza di quello che normalmente potrebbe essere definito come un “ banale contatto “.

Ma lei non sta facendo proprio un bel nulla.
Sta semplicemente cercando di fargli notare qualcosa.
Continuando ad inclinare il collo verso di lui, sfiorandogli silenziosamente il dorso delle mani con i pollici, e nascondendo la sua espressione dietro ad una mascherina, che per Jungkook sta diventando fastidiosa da sopportare.

Come fa un’estranea a prendersi così tanta confidenza con me? Ma soprattutto perché a me sta bene e non riesco a scollarmi da un contatto così misero? L’ho fatto mille volte e con decine di persone diverse, ma mai così. Cos’è questa sensazione? Perché mi è familiare? “

Esatto, sta lentamente impazzendo senza accorgersene.
 

Ci mette qualche secondo in più a realizzare che deve trovare il modo per controllare la propria mimica facciale, altrimenti lo stupore e il disagio che ha dipinto platealmente in volto verrebbero notati non soltanto dalle fan sedute dietro ma anche dai flash dei fotografi impiccioni li di fianco.

E’ qualcosa di inconcepibile quello che prova, che ovviamente continua a farlo sentire non solo in imbarazzo, ma totalmente affascinato da quella che dovrebbe essere semplicemente una fan per lui.

Che poi quando Jungkook è imbarazzato, è davvero facile notarlo.. continua costantemente a scostare lo sguardo dalla giovane di fronte, ritraendo il labbro inferiore con i denti e iniziando a massacrarsi da solo il lobo dell’orecchio destro.

Da quanto tempo non gli capitava una cosa del genere?

Se l’insieme di tutte queste sensazioni miste a disagio e  tenerezza sconvolgente lo avevano assalito da massimo mezzo minuto dopo l’incontro con lei, rimase ancora più paralizzato quando poco dopo notò come il suo corpo non rispondeva più ai suoi comandi.

Difatti l’idol decide rischiosamente di allungare una mano sul volto della ragazza, scostandole le frangetta dagli occhi, e rendendosi conto, in ordine di gravità: che prima di tutto la tipetta davanti a lui stava indossando una parrucca sintetica.

Secondo : realizzando la gravità del gesto che aveva appena fatto inconsciamente e pubblicamente.

E terzo ed ultimo, ma non meno importante, accorgendosi del taglio di occhi micidiale della ragazza, in grado di penetrarlo talmente tanto in profondità da raggiungere direttamente quella scatolina sigillata dei suoi ricordi più nascosti.

Quella a cui nessuno può accedere, perché preziosamente custodita dal suo dolore e dalla sua gioia, che continuano tutt’oggi a massacrarlo nella speranza che lui decida anche solo di far riaffiorare una scena.. un contatto.. un bacio.. uno sguardo .. riguardante    lei.

Perché è di lei che si tratta. Ora non ha più dubbi.


Avete presente quel battito quasi doloroso che a volte ci tampina il petto?
Succede quando probabilmente l’emozione è talmente forte, bella o brutta che sia, che ci travolge completamente, lasciandoci inermi e totalmente incapaci di pensare , ma soprattutto incapaci di ignorare.

Che sia una persona, che sia un sentimento, che sia un ricordo, che sia il lavoro di tutti i giorni.. ognuno di noi ha una paura fottuta di avvertire anche solo per una frazione di secondo quel tipo di dolore, portandoci istantaneamente sulla difensiva.

Jungkook quel giorno, inconsciamente o meno, decise proprio di ascoltare il suo io interiore, e di lasciarsi guidare dal suo spirito di sopravvivenza.








JUNGKOOKPOV


L’incredulità è ormai nulla rispetto alla maestosità del muro difensivo che erigo adesso, qui davanti a quella che pensavo fosse una sconosciuta.

Non riesco a controllarmi neanche in questo. Semplicemente lei è qui e io non posso farci nulla.

Il mio terrore e sogno più grande di rivederla mi si sono presentati davanti in un batter d’occhio, senza nemmeno avvertire.

E quando le sensazioni più inusuali e forti e contrastanti ti inondano tutte insieme, cosa mai dovrei fare?

Quale via devo seguire?

Su cosa diavolo mi devo basare?

Sull’istinto di sopravvivenza.

Prima ancora di dargli retta però, prima di diventare un robot incapace di sentire e di emozionarmi, mi lascio trasportare.
 
La mia mano è ancora qui, a contatto col suo volto. Non riesco a trattenermi nello sfiorarle l’estremità della guancia, passando sotto agli elastici della mascherina, mentre i suoi occhi semplicemente si chiudono, cercando di assorbire tutto il calore che sono in grado di trasmetterle.

Restiamo immobili nel caos.

Cosa diavolo stai facendo idiota ! Lei è tutto ciò di cui devi dimenticarti !  Non è forse lei è il tuo incubo più grande? Eh? ”.

Il me distrutto e ferito torna fuori prepotentemente e decide di spodestarmi.
Mi obbliga a riprendere il controllo di me stesso, ricordandomi di volermi bene e di allontanarmi il più velocemente possibile dal pericolo imminente, ovvero lei, quella stronza che mi ha ferito e abbandonato senza pensarci due volte.

Come se nulla fosse decido di ritrarmi nell’immediato, tossendo piano e cercando di ricompormi bevendo un sorso d’acqua.

La vedo agitarsi, nascondersi nuovamente dietro ai ciuffi sintetici, per poi protrarsi nuovamente davanti a me.

E’ quasi istantaneo il mio movimento.. mi allontano.
Sono totalmente bloccato, e devo continuare a farlo senza destare sospetti.. sorridendo davanti a tutti in silenzio, e placando nello stesso tempo il turbinio di confusione immane dentro di me.

Esiste forse qualcosa di più difficile al mondo?
Siamo immobili davanti a quei pochi centimetri che ci separano.
Mentre la covinzione cresce dentro di me però, sembrano trasformarsi in chilometri e chilometri di distanza, allontanandoci inesorabilmente.
 
Tell me your name please ! And give me the album please , so I can sign it “
Esordisco di botto, neanche sapendo di riuscire a sputare fuori un inglese simile, davanti agli occhi stupefatti di Namjoon che noto osservarmi attentamente con la coda dell’occhio.

Speravo davvero non reagissi così “
La sento rispondere flebile in coreano, con lo sguardo ormai abbandonato verso i suoi piedi e le braccia incrociate al petto.

Rientrare in contatto con la sua voce mi sembra quasi surreale.

Wow una ragazza occidentale che parla coreano ! Deve davvero piacerti tanto la Corea per parlarlo così bene ! “
Rispondo qualche secondo dopo senza trattenermi, realizzando di averle mandato una frecciatina a dir poco simpatica.

Non ti immagini neanche quanto.. Oppa ! “
Mi sibila in faccia, con quel suo modo un po’ impertinente e quasi strafottente che tanto mi faceva impazzire di lei.. ma che adesso, per non so quale motivo, suscita in me fervore, quasi rabbia.

E poi per quale cazzo di motivo mi chiama Oppa? Vuole forse morire?

“ Oppa ? ”

Ricambio lo sguardo incalzante alzando non solo il sopracciglio, ma anche il tono di voce, in maniera decisamente troppo provocatoria.

La vedo semplicemente annuire in risposta, mentre interpreta la parte di una diciassettenne che non le appartiene, facendo scivolare lo sguardo vagamente qua e là.

Dimmi pure noona, cioè ehm .. ? “

“ Catherine “.

Completa lei.

“ Dimmi pure Catherine. “  sogghigno per sfotterla, pensando al nome fasullo che si è data
 “  Dove vuoi che firmi? “. Concludo quasi ridendole in faccia.

Qui “
Risponde lei tenendo lo sguardo di fuoco attanagliato nel mio, e indicandomi un piccolo post-it tra le pagine dell’album, dove sembra aver trascritto qualcosa.



 |< Dammi un’altra possibilità > |



Per un secondo sento nuovamente il respiro mancarmi, ma inspiegabilmente riesco a non far trapelare assolutamente nulla dal mio sguardo, né dalle mie movenze.

Cos’è all’improvviso questa sensazione?

E come se mostrarmi realmente disinteressato fosse la cosa più facile del mondo ora, mentre son qui davanti all’unica persona in grado di scalfirmi.
Come se fossi momentaneamente diventato di pietra, invincibile.

Decido, come facciamo comunemente in molti meeting, di risponderle, scrivendo una risposta.

| < Per quanto mi riguarda, puoi tornartene in Italia. Oppa ti augura buon viaggio> |
♥٩(●̮̮̃•̃)۶

Neanche un secondo dopo averle riconsegnato l’album, con tanto di dedica personalizzata, la vedo leggere immediatamente il mio commento.

Penso sia inspiegabile descrivere la sensazione di soddisfazione provata semplicemente osservando la frustrazione trapelante dai suoi occhi.
Non riesce nemmeno ad essere minacciosa in risposta, non ha il tempo di trafiggermi con lo sguardo, né di impietosirmi, dato lo staff alle mie spalle che la invita gentilmente ad andarsene, e a mio avviso a scomparire dalla faccia della terra.

La vedo andarsene sconfitta, e mi sento unicamente più leggero, quasi sollevato.

Come riesco a farlo?  E’ sconvolgente ! Mai mi sarei sognato di riuscirci con Emilie ! E’ reale?
Spero solo di non mentire a me stesso.




 

NAMJOONPOV

Ho tentato di rendere più casuale possibile la scelta dei posti nei suv per il tragitto di ritorno, affiancando così Jungkook e V, nonostante Jimin avesse insistito pesantemente, salterellando come una scimmia impazzita e assetata di gossip.

Voleva a tutti i costi sapere se si era sbagliato, se quella con cui lui e noi tutti abbiamo parlato al fanmeeting, fosse effettivamente o meno Emilie.

Penso che tutti abbiano intuito il fatto che dietro ci sia il mio zampino, li avevo anche avvertiti dopo tutto..

Ma ora come ora è quasi fastidioso il silenzio che sembra esser calato dentro queste quattro porte chiusura automatica.
La macchina continua ad andare e Jungkook , inspiegabilmente e con una disinvoltura che non gli appartiene, ride tra sé e sé guardando dei meme al cellulare.

Ma è ritardato o cosa?

Sono sicurissimo che l’abbia riconosciuta.
Ho visto come in quei pochi secondi si sia anche premurato di avvicinarla, di avere la conferma che si trattasse davvero di lei.
E allora come diavolo è possibile che adesso come adesso sia così dannatamente calmo?

Certo, da un lato magari, il mio pessimismo aveva prevalso, ed essendo certo della possibile reazione di Kook avevo anche avvertito Emilie di prepararsi al peggio.

Mentre ora lo vedo in panciolle, tranquillo come un pashià, che si fa beatamente i cavoli suoi, senza accennare ad un bel niente, e soprattutto mostrandosi addirittura sorridente e spensierato.

Non mi freghi Jungkook, adesso ci penso io a te.

Neanche il tempo di aprire la bocca che, dopo ben quindici minuti di estenuante silenzioso, contornato solamente dalle risate sprazzanti di Jungkook fisso sul cellulare, V decide di precedermi, lanciandomi uno sguardo complice, come a dirmi “ lascia fare a me Nam “

“ Beh idiota? Non hai niente da dirci? “

Tenta di stuzzicarlo buttandogli un braccio al collo, sotto il mio sguardo scrutatore che osserva interamente la scena dal sedile anteriore, grazie allo specchietto retrovisore.

Jungkook non dice nulla, semplicemente continua a sbellicarsi dalle risate, passando il telefono a V per mostrargli la tanto divertente vignetta sul quale si stava scompisciando da circa un quarto d’ora.

Non appena molla il telefono all’amico, il quale sembra essere assorto e distratto dallo schermo del telefono, ricevo uno sguardo da Jungkook direttamente dallo specchietto retrovisore che mi paralizza.

Credo di non averlo mai visto così serio, così fastidiosamente pungente.
I suoi occhi sono così assottigliati e concentrati ad incutermi timore che mi sembra di non avere più a che fare con la stessa persona di tutti i giorni.

 Dio chi sei e cosa ne hai fatto del mio amico?

E’ lo stesso tipo di sguardo che una mamma arrabbiata dà al bambino quando non vuole andare a scuola, o quando fa troppo casino.
Quello sguardo duro che riecheggia nella macchina fino a zittirti perché hai troppa paura di rimetterci la vita, oltre che un sacco di sculacciate.

Ecco la situazione è più o meno la stessa, solo che sul sedile del passeggero davanti ci sono io, la vittima.

Abbasso lo sguardo colpevole per pochi secondi, incapace di reggere il suo, per poi rialzarlo velocemente e vedere il cambiamento repentino di umore di Jungkook davanti a Tae, che ha appena finito di leggere la comica.

E’ tornato incredibilmente sorridente, solare come se non ci fosse un domani, mentre scherza e ride con un V totalmente ignaro del demone che ha affianco.

Quindi è tutta una farsa.. Complimenti Jungkook, e pensare che doveva essere Taehyung l’attore del gruppo.

Forse è il caso di scrivere a Jin per dirgli di prepararmi al meglio la tomba.

Quando arriveremo a casa, scoppierà la terza guerra mondiale, me lo sento.




 



Chapter 16

(Seconda parte )


EMILIEPOV

Tutto quello che Namjoon si era premurato di dirmi, una volta uscito di soppiatto dai camerini post-fanmeeting , era di tenere sempre la mascherina alta ed il cappuccio tirato giù, e di seguire un uomo alto che poi mi presentò come il signor Choi.

Non preoccuparti di nulla, ed affidati a lui per arrivare a casa, guiderà uno degli altri due suv che di solito usiamo per spostarci, ma diciamo che è uno dei nostri angeli custodi nella vita di tutti i giorni.. Forza vai ! “ – “ Emilie? Fidati di me ! Devi stare tranquilla ! Okay? “.
 

Poi si era voltato alla velocità della luce per rispondere agli altri che ancora si trovavano dentro, accampando una scusa sul fatto che stesse solamente parlando con una stylist nel corridoio.

Così neanche fossi in missione per salvare il mondo, mi mossi come il migliore degli agenti segreti per i corridoi di quello strano posto, che inspiegabilmente mi condussero in dei sotterranei giganteschi e spaventosamente vuoti, al fianco di quest’uomo gigante, vestito di nero, ma dall’aria bonacciona, che in qualche modo riusciva a trasmettermi un certo senso di tranquillità.

Una volta entrata ,e dopo aver sentito riecheggiare i miei passi in questo luogo quasi angusto, per un secondo si palesò nella mia testa lo scenario perfetto del tentato rapimento di una povera ragazza italiana venticinquenne..

Ma poi la stanchezza fu talmente tanta che smisi di pensare, e tutto ciò che riuscivo a sentire a stento era il sovraccarico di stress accusato per il jetlag e le quaranta ore consecutive in piedi senza dormire.

Il signor Choi mi condusse fino ad uno dei tre giganti suv neri, dove mi trovo tutt’ora, dicendomi di entrare e di aspettare dentro, in silenzio, e di non uscire per nessuna ragione al mondo.

Ed è così che mi ritrovo.. appollaiata e distrutta su un sedile di pelle nero extralusso che non mi appartiene affatto, con il telefono in mano e la mia vecchia sim coreana.
Al tempo decisi di non distruggerla, ma di custodirla in uno degli scomparti del portafoglio come ricordo.

Certo che forse un messaggio alla mamma e papà avrei dovuto mandarlo.. almeno per avvisarli..

Cazzo! Senza pensare all’università e agli esami! Come diavolo farò ? Che scusa mi inventerò?

Sono una donna finita.. finirò a pulire i cessi del mc in Corea.. Ma esiste il Mc in Corea?


Neanche il tempo di lasciarmi bombardare dai pensieri sconclusionati e dalle tremila ansie causate dalle cose lasciate a metà che sento un tonfo rimbombare nell’immensità del garage.
Poi un’altro ed un altro ancora.

E adesso che succede?

Mi sporgo spaventata, con il cuore nuovamente a mille, ma restando sempre ben nascosta, per riuscire a vedere dai finestrini anteriori del suv, ovvero gli unici a non essere totalmente oscurati.

Lo scenario che mi si presenta è dei peggiori, se non IL peggiore.

Fuori c’è Jungkook.

Jungkook, quello stronzo patentato che si era mostrato sfrontatamente sostenuto e disinteressato una mezz’ora prima.

Quel bastardo che dopo una leggera carezza, data forse per la sua indole caritatevole, mi aveva totalmente ignorato mentre ero quasi in lacrime davanti a lui a distanza di un anno.

Quel bambino che non si era risparmiato nemmeno nell’umiliarmi, ridendomi in faccia e rispondendomi con la maturità di una ragazzino di dodici anni ad un’unica frase.
Frase che avevo scelto accuratamente dopo ore di scervellamenti e tribolazioni in aereo.

Ma la cosa ancora più strana, non è tanto il suo atteggiamento al fanmeeting, di cui vuoi o non vuoi ero stata avvertita da Namjoon.. ma quello che sta facendo ora !

Non riesco a non strabuzzare gli occhi.
E al contempo non capisco quale forza suprema mi stia fornendo il Signore lassù per non scendere e fermarlo.

Emilie resta calma, resta seduta, resta calma, resta seduta. Adesso arriva qualcuno, resta calma “

Jungkook è fuori a pochi metri da me, intento a scaraventare una serie di cazzotti su un colonnato di cemento che delimita i parcheggi del seminterrato.
E non si sta fermando.
Di questo passo si formeranno delle ferite profonde sulle sue nocche.

Ma cosa stracazzo stai facendo idiota?
E’ tutto quello a cui riesco a pensare nella mia mente, convinta che possa sentirmi.

Continuare a farlo costantemente anche senza ricevere risposta.. mi dà come l’impressione che in qualche modo riesca a creare un contatto con lui.
Devo essermi rincoglionita totalmente.
Già necessito sicuramente di una bella dormita.

Il solo vederlo massacrarsi così, in preda ad un’attacco d’ira senza precedenti, mi fa venire da piangere. Sento gli occhi stracolmi di lacrime, tali che un solo battito di ciglia farebbe venir giù un’intero oceano.

Nell’arco di poche ore si è mostrato a me con mille sfaccettature diverse, mai viste prima.
Concordo sul fatto che le volte che ci siamo parlati di persona possano essere contate sulle dita di una mano, e che quindi, beh obiettivamente parlando potrebbe anche essere un serial killer di fama mondiale sotto mentite spoglie di idol..

Ma nonostante lui possa essere chiunque..  sento come se non sarà mai un’estraneo per me.
Come se qualsiasi cosa voglia farmi vedere di lui, vera o finta che sia, io sarò sempre in grado di riconoscerlo.
Come se avessi la chiave per leggerlo dentro.

Mi accorgo solo ora di star stringendo le mani al sedile, con la fronte appoggiata al retro dello schienale davanti a me, tentando solamente di concentrarmi sulla mia forza di volontà, per trattenermi nell’ aprire questa odiosa portiera e scendere.

In ordine sicuramente andrebbe così:  lo raggiungerei, gli spaccherei la faccia dopo averlo insultato pesantemente e lo abbraccerei fino alla morte.

Qualcosa non torna però.. da quando sono diventata così debole?

E come se tutto non importasse più nuovamente, e tutta l’adrenalina accumulata in corpo adesso volesse esplodere, non permettendomi di controllarmi neanche lontanamente.
 
Non posso più fare a meno di provarci, sento che è in pericolo.

E’ possibile tutto questo?

Sono a tanto così da scaraventarmi fuori, ma ad un tratto vedo Jungkook bloccarsi improvvisamente, neanche qualcuno lo avesse disattivato.

Si sentono delle voci avvicinarsi dai piani superiori, e lui non fa altro che asciugarsi gli occhi, strofinarsi bene, e abbassarsi il cappuccio sul volto ad una velocità disarmante, per poi prendere il cellulare e far finta di concentrarsi su qualcosa che però non riesco ad intravedere.

Che cosa significa ? Ma cosa stai facendo?

In cuor mio speravo che fosse tutta una facciata la tua, ma non pensavo potessi arrivare a tanto..

Non pensavo riuscissi ad essere così bravo a fingere Jungkook.




 YOONGIPOV

Namjoon, Kook e Tae sono stati i primi ad andarsene con il primo suv, dopo una strana ramanzina dei RM nei confronti degli altri due.
Ha insistito così tanto per portarli a casa il prima possibile perché a detta sua “ devono ripulire il casino infernale che hanno lasciato a casa “

Bizzarro, dato che solitamente le paternali del genere è sempre Jin a sbobinarle.. ma questa volta anche lui si era solamente limitato ad annuire.

Poi ho pensato che fosse tutto nella mia testa, e che l’atteggiamento protettivo di Nam, sia solamente voluto per allentare il carico di responsabilità sulle spalle di Jin, che in quest’ultimo periodo si è dimostrato essere più giù del solito.

Però adesso che ci penso..

Yoongi-hyung ! Cos’ è, hai voluto aspettarmi per andare a casa insieme eeeeh ? Ammettilo che in realtà mi vuoi bene ! “

Ecco ci mancava solo quella trottola di Jimin, speravo fosse andato con Jin e Hobi prima, ma a quanto pare mi toccherà sorbirmelo anche al ritorno.. e pensare che io volevo dormire un altro po’. Io le mie beats e nient’altro.. mai una gioia.

A dire il vero, caro il mio rompipalle, mi sono addormentato mentre le stylist cercavano di districarmi i capelli dalla lacca.. e quindi sono uscito per ultimo “

“ Sì certo, son tutte scuse.. sali prima tu che io voglio stare di qua “.


Annuisco lentamente, e faccio per aprire la portiera quando il signor Choi, solitamente silenzioso bisbiglia un  “ cercate di essere silenziosi “.

E questo cosa vuol dire ora ?


Gli strani avvenimenti della giornata, sembrano proprio non voler finire, ma la mia capacità di ragionarci su a quest’ora è bella che finita, insieme alla scarsa dose di pazienza giornaliera.
Apro la portiera con un Jimin sobbalzante al fianco, che ancora non mi spiego come faccia ad avere tutta questa carica energetica dopo una giornata simile..

La visuale che ci si para davanti,  il tempo sovraumano che ci mettiamo per realizzare il tutto, ed ecco quello che più temevo.

Non Emilie mezza attorcigliata dalla paura nel sedile posteriore del suv, non la sua stanchezza palpabile a chilometri di distanza, segnata da pesanti occhiaie ora ben visibili anche sotto la mascherina.. ma le urla di un Jiminie totalmente fuori controllo, intente a disintegrarmi il condotto uditivo.

 “ EMILIE NON CI CREDO ! IO LO SAPEVO CHE ERI TU ! CI AVREI SCOMMESSO TUTTO! “

“ Cosa avevo detto jimin? SILENZIOSI ! “.
Lo rimprovera nell’immediato il signor Choi.

Prima e ultima volta in cui posso dire di averlo sentito urlare.







JUNGKOOKPOV


Sono scampato per miracolo alle torture psicologiche di Tae, e alla serie di discorsi che aveva provato ad intraprendere in macchina per farmi arrivare a parlare di Emilie.

Che tutti lo sapessero? Che si fossero messi tutti d’accordo per farmi un torto simile?

Dare risposte vaghe e non riconducibili a quello che gli altri si aspettano di sentirsi dire è la strategia migliore in questi casi.. è quello che facciamo quotidianamente nelle miliardi di interviste in giro per il mondo quando i giornalisti tentano di impicciarsi nelle nostre vite private.

E Taehyung è a conoscenza di quanto io sia bravo in questo.. come io so che lui non insisterebbe mai più di tanto nel chiedermi qualcosa quando vede che non sono disposto a parlarne, a meno che non si tratti di qualcosa di realmente urgente.

Tae ha sempre rispettato i miei tempi, per quanto sia il mio confessore per eccellenza, ed è così che abbiamo costruito il rapporto che abbiamo oggi, forse il più raro e speciale che io abbia mai avuto tra tutte le mie amicizie.

JUNGKOOK ! Adesso basta ! Sono mesi che svii i discorsi, e sono mesi che cerchi di ignorare il problema! Per quanto altro tempo ancora continuerai a far finta che vada tutto bene per non darci preoccupazioni ? Anche di fronte a quello che hai visto oggi hai intenzione di continuare ? “

Detto fatto.
Mi ritrovo qui nel soggiorno della nostra nuova casa, obbligato da un’insolito Namjoon a dare una ripulita, e bombardato dalle domande di Tae che a quanto pare non ha alcuna intenzione di fermarsi.

E’ sempre stato al corrente di tutto probabilmente.

Stupido io che ho sottovalutato la sua intelligenza e la sua capacità di leggermi come fossi un libro aperto.

Continuo deciso nel mio silenzio ad ignorare il suo sguardo persistente ed avido di risposte, mentre un Namjoon a dir poco terrorizzato, pronto ad aspettarsi il peggio dopo la fulminata che gli ho riservato al ritorno, poggia la schiena al muro della cucina, a braccia incrociate e testa bassa.

Tutto quello che riesco a fare è far dondolare davanti a me uno strano ciondolo argenteo dal cordoncino blu.
Sospeso a mezz’aria, a destra e sinistra, mentre mi appoggio con nonchalance al tavolo in marmo della cucina.

Si tratta di un pensiero da parte di una fan di oggi. Una bambina che avrà avuto si e no dieci anni, di una tenerezza indescrivibile, e quanto chiaccherava !

Ma in generale si può dire che siamo stati davvero inondati di regali in questi ultimi tempi,  per via del fatto che dal prossimo mese, non sarà più possibile recapitarcene, per ordini superiori dell’agenzia e bla bla bla..

In più, a quanto pare, deve essersi diffusa la voce di quel mio vecchio sogno di riconoscere la donna della mia vita da uno scampanellio all’orecchio.

E’ il quarto ciondolo armonico che mi hanno regalato oggi. Deve essere per forza così.


Ma questo campanello è diverso, suona esattamente come me lo ero sempre immaginato, ed è sputato uguale a quello di Emilie.

Ancora me lo ricordo come se fosse ieri quel dannato ciondolo.
Ci ho messo del tempo per capire che non fosse solamente un suono immaginario, ma che provenisse da quella sua stramaledetta collana.

Allora vuoi rispondermi o intendi autoipnotizzarti con quel coso per addormentarti qui davanti come un narcolettico e sviare nuovamente le mie domande ? Eh? “

E’ incredibile come la mente di Tae riesca ad immaginarsi scenari di questo tipo anche in situazioni del genere.

Ed è altrettanto strabiliante come io riesca con così tanto autocontrollo a non perdere le staffe, senza rivelare minimamente ciò che ho provato oggi e ciò che tutt’ora mi sta in realtà arrovellando il cervello.

Mentirei se ti dicessi che non mi sono stupito nel ritrovarmela davanti. Ma è finita lì Taehyung.”

Rispondo riappropriandomi del ciondolo.
Son ben conscio di quanto Tae possa diventare assillante se non riceve quantomeno un accenno alla risposta che vuole sentirsi dire.


Non ho idea del perché sia tornata, né di come sia riuscita a partecipare al fanmeeting “- Continuo lanciando un’occhiata di disappunto a Namjoon, che nel frattempo ha cominciato a grattarsi nervosamente la nuca, senza riuscire a sorreggere il mio sguardo “ Ma in ogni caso non è più affar mio. Voglio concentrarmi sulla nostra carriera. Lei è un capitolo chiuso “.

Il silenzio piombato improvvisamente in cucina, viene interrotto solamente dalla risata burbera di Tae, che passandosi una mano tra i capelli, sembra volermi sfidare nuovamente, rivolgendosi a me mentre si massaggia il mento.

Quindi non obietteresti se.. “
Accenna.

Se cosa?

Improvvisamente si sente il “ din don “ del codice di sicurezza, dato da qualcuno che ha sbloccato la porta di ingresso.

Un gran chiacchiericcio e fermento divampano in casa, insieme alle figure di tutti gli altri.

Jin somiglia quasi ad un’altra persona, impegnato a ridere e a scherzare con Hobi e Suga, mentre  quella testa rosa di Jimin prova atener sotto braccio una ragazza ben più alta di lui.

Non appena la sconosciuta alza il volto, schernendo lo hyung e cercando di allontanarlo con educazione, scorgo un piccolo paio di fossette familiari.. un profumo dolce di pesca e fiori esotici inonda la stanza, e quel paio di occhi che fino a poco prima si nascondevano sotto la sciarpa troppo alta, ora incrociano i miei.

Ci metto poco a realizzare di chi si tratta.
Lo sguardo di Emilie infatti non potrebbe essere confuso con quello di nessun’altro, neanche in mezzo alla folla immane dei nostri concerti.

Il mio corpo in risposta non sembra più capace di flettere alcun muscolo.
E sento come se mi si stesse formando un groppo in gola enorme, e il fiato si accorciasse sempre di più.

No Jungkook. Sai benissimo che puoi resistere. Controllati cazzo !

Si è avvicinata a me in silenzio, raggiunta prontamente da Nam che l’ha voluta prendere sotto braccio, probabilmente per farla sentire a suo agio,
 o per darle forza?

Jungkook “
Il mio nome esce gentilmente dalle sue labbra, come se si volesse scusare con me.

Mentre il mio sguardo di rimando è totalmente impassibile, in fondo perché dovrei esser comprensivo nei confronti di una ragazza del genere ?

Cosa ci fai qui? “
Le domando freddo, infilzando lo sguardo nel suo, intento a farle capire con determinazione  quanto non sia la benvenuta qui, in casa mia.

Emilie si agita visibilmente per la prima volta davanti a me.
La distanza tra i nostri corpi è minima, ed ho il terrore di poter cedere se decidesse di avanzare ancora di poco.
Non esiste che riesca a smussarmi di nuovo, non posso tradirmi in alcun modo.

Continua ad arrovellarsi i capelli tra le mani e a disperdere lo sguardo intorno alla stanza, come se fosse totalmente incapace di dire A.

Beh? La fantomatica guerriera italiana sempre pronta a rispondere a tono, adesso sembra essere in difficoltà per così poco?

“ Ho incontrato Emilie a Roma Jungkook, ed il caso ha voluto che prendesse l’aereo di ritorno con me e la mia famiglia, per visionare delle faccende in sospeso qui in Corea. Non è vero Em? “

E’ Nam a prendere le veci di Emilie, rispondendo prontamente al posto suo.

Capisco. Buona permanenza allora “
Faccio per dirle schietto, sfuggendo ed allontanandomi alla velocità della luce dagli sgabelli della cucina.

Sento lo sguardo addosso degli altri hyungs, che momentaneamente sono sparsi per il soggiorno, mentre fanno finta di parlare di altro e di sistemare cianfrusaglie varie sparse per la casa.

Non faccio in tempo a metter piede sul primo scalino che conduce al piano superiore, che il mio sguardo cade su un valigione dalle mille sfumature rosa appostato proprio lì, sul ciglio dell’ingresso.


Un colore tanto improbabile può essere scelto solo ed esclusivamente da Jin hyung.
Hai comprato la valigia nuova per le Hawaii ? “
Chiedo al più grande senza voltarmi.

Non sento nessuna risposta in compenso, così decido di voltarmi scocciato e vedo Jin super indaffarato sul bancone della cucina.
Cerco di aguzzare lo sguardo, e vedo con quanto entusiasmo, affiancato da Tae, Jimin e tutti gli altri, compresa quella spina nel fianco di Emilie, sia impegnato a tirar fuori una serie illimitata di ingredienti dalla gran busta della spesa che si portava appresso.

Ma che diavolo?

Oltre a sentirmi totalmente ignorato da quel gran baccano, è come se mi sentissi .. estraneo in casa mia.

Tutti sono lì, con lei, mentre le sfornano una miriade di domande diverse dietro l’altra, ridendo e scherzando come se non ci fosse un domani.

Ma esattamente per quanto deve cuocere ? Dici quindici minuti? “
Chiede Jin.

“ Cosa cambia tra al dente e non ?”
Si intromette curioso Suga.

“ Ma davvero anche la mozzarella? Oddio sto impazzendo! Ma che figata ! “
Urlano in coro Tae e Chim.

“ Come hai detto che si chiamano? Orecchiette ? “
Insiste Hobi.


Ci metto poco a capire che tutte le loro attenzioni sono rivolte ad Emilie, che impanicata dalle tremila domande, cerca di rispondere a tutti, lasciandosi poi andare ad una risata cristallina, dopo aver capito che Jimin e Taehyung come al solito non ci capiscono una beneamata sega di cucina italiana.

Perché di questo si parlava, ci sono arrivato perfino io, idioti.

Ma aspetta un attimo.. cucina italiana? Una valigia rosa con appiccicati sopra tremila adesivi con i nomi delle capitali europee?


E’ impossibile che si tratti di un nuovo acquisto di Jin.

Cosa diavolo sta succedendo?!?! “
Urlo quasi senza rendermene conto.

Sento all’improvviso gli occhi di tutti piantati addosso, seguiti da un silenzio tombale, che viene spezzato solo da quel criceto di Chim intento a sgranocchiare patatine provenienti da chissà quale parte d’Italia.

Vedo Jin avvicinarsi lentamente a me, mentre con la mano si appresta a darmi una pacca sulla spalla.

Il sorriso che ha stampato in faccia è inverosimile ! Quasi fastidioso. Ma che cazzo ha da ridere così tanto?

“ Vedi Kook, Emilie ha bisogno di un posto dove stare finchè non trova una sistemazione fissa. Ed eravamo tutti concordi nel farla restare qui quando Nam ce l’ha detto. “


COSA DIAVOLO STA DICENDO QUESTO PAZZOIDE?

“ Non te l’abbiamo detto per il semplice motivo che ci sei sembrato più sotto stress del solito ultimamente “
Conclude con sfrontatezza lo hyung.

“ Ma sarà solo per poco ! Non penso ci siano problemi per te no? “.
Si accoda Namjoon.

No ma và! Aveva detto che per lui è faccenda chiusa, quindi non ci saranno problemi, giusto Kook?
Proferisce Tae dall’altra parte della cucina, senza nemmeno degnarmi di uno sguardo, impegnato a lavare verdure dalla forma strana.

Stasera si mangia italiano ! Quindi fatti una doccia e poi vieni ad aiutarci ! “
Continua urlicchiando tra una faccenda ed un’altra, seguito da Jimin come complice.

Vi assicuro che esiste solamente una cosa più fastidiosa di un Chim Chim euforico, ed è un Taehyung vendicativo.

Come cazzo hanno pensato di portarla sotto il mio tetto?
Ma hanno merda al posto del cervello?
E questi sarebbero amici? MA PORCA PUTTANA !


Mi limito semplicemente a non rispondere quando Nam e Jin raggiungono velocemente gli altri e si danno da fare prendendo un pentolone enorme di acqua.

Senza nemmeno rendermene conto, sento il sangue cominciare a ribollirmi nelle vene.

Mi allontano dalle scale e tiro dritto fino ad Emilie, impegnata a far non so cosa con due uova e della pancetta.

Mi avvicino silenzioso dietro di lei, prendendola di sorpresa a detta del piccolo scatto delle sue spalle, e decido di sussurrarle all’orecchio le prime cose che mi passano per la testa.

Hai deciso di giocare con il fuoco Emilie? “
Penso di non aver mai usato una voce così suadente in vita mia, ma a mali estremi, estremi rimedi.

“ Sai il mondo non gira intorno a quello di cui tu hai bisogno “– “ Ma non preoccuparti, cercherò di trattarti bene durante il tuo soggiorno qui, quasi come se non fosse successo nulla. Sarò così ospitale da costringerti a prendere il primo volo per l’Italia. “

In tutta risposta, ricevo solamente un singhiozzo.




SPAZIO AUTRICE

Salve a tutti cari lettori e lettrici <3

Penso di aver aggiornato dopo un secolo e mezzo ahahaah
In ogni caso mi scuso tantissimo con voi, che avete atteso così tanto il sequel di questa storia.. come ho detto tante volte in passato, beh sicuramente la concluderò in un modo o nell'altro.
Ma non riesco a definire un'aggiornamento costante purtroppo, sono una laureanda in farmacia, e tra lavoro e tesi, mi stupisco di come sia riuscita a scrivere 17 pagine word ahahahaha

In ogni caso nulla, vi ringrazio se continuate a leggermi <3 Come ho scritto anche su wattapad, quando riesco lo faccio principalmente per voi che mi date la spinta giusta ed il supporto per farlo <3

Un bacione a tutti/e

Frances 

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Capitolo 17
*** Chapter 17 ***


ZEROPOV
 
 
La luce filtra debolmente dalle serrande calate e semiaperte della momentanea camera di Emilie, in casa Bangtan.
 
Lei come suo solito è conficcata sotto il piumone strabordante, troppo grande per una persona singola, intenta a trovare un motivo valido per non alzarsi.
E’ in quella sorta di dormiveglia che precede il fastidioso senso del dovere, quello che le sta ripetutamente dicendo, da circa un’ora, di alzare le chiappe per affrontare la nuova realtà in cui si trova.
 
Solamente il confortevole odore di pancakes caldi proveniente dal piano di sotto la convince a tirar fuori la testa da sotto quell’ammasso di piume, neanche fosse un segugio, per poi aprire gli occhi debolmente al suono vago e distante di .. una melodia al pianoforte?
 
Essendo abituata a dormire in mutande, infila distrattamente la prima tuta che trova sotto mano, ignorando il fatto che non sia sua, e senza chiedersi nemmeno a chi potrebbe appartenere.
 
Prima di aprire la porta, una vaga vocina all’interno della sua testa le consiglia di darsi un’occhiata allo specchio, suggerendole che 30 ore non stop di viaggio ed eventi strampalati potrebbero anche averla resa impresentabile.
 
Difatti neanche il tempo di aver osservato, per una frazione di secondo, il suo riflesso e comincia a scalpitare a destra e manca, lanciando urli quasi del tutto incomprensibili riguardanti il fatto di assomigliare ad un panda ubriaco.
 
Mentre è intenta nel metter a soqquadro quella sottospecie di valigia che si è portata dietro, sente un lieve toc-toc,provenire dalla porta.
 
Emilie sei sveglia? Tutto bene? Abbiamo sentito delle urla facilmente scambiabili per una richiesta di aiuto e ci stavamo preoccupando” – “Ah sono Hoseok!”
 
La faccia di Emilie, del tutto sbiancata fino a qualche secondo prima, riacquista colore dopo aver tirato un sospiro di sollievo.
 
“ Fortuna non si tratta di Jungkook “
Pensa all’istante.
 
Ah si Hobi ! Entra pure!”
 
Il ragazzo apre timidamente la porta, chiedendo nuovamente il permesso di entrare con lo sguardo, al quale Emilie acconsente sfoggiando una risatina imbarazzata.
 
Scusa il macello, ma ieri sera non riuscivo a trovare nulla da mettermi.. nella fretta ho disfatto la valigia realizzando di non aver portato niente di realmente utile”
 
Lo sguardo di Hoseok è improvvisamente divertito, mentre senza pudore la scannerizza dalla testa ai piedi.
Solo dopo aver notato l’espressione interrogativa di Emilie si appresta a sfotterla..
 
E giustamente.. neanche a farci apposta hai scelto una tuta di Jungkook, esilarante ahahaha”
 
“Che cosa?!?! E’ la sua?! Merda!”
Come suo solito Hobi si perde in risate infinite davanti all’imbarazzo plateale di Emilie, che non si sa per quale motivo apparente, sembra volersi sfilare la tuta davanti ai suoi occhi.
 
Hey hey hey ! Aspetta un secondo! Sono comunque un ragazzo te ne sei scordata ? “
 
Emilie arrossisce ancora di più, divampando come un peperone.
 
“ S-s-scusami, è che non voglio avere problemi..
 
Hobi si avvicina curioso, lanciandole un sorriso a labbra serrate, e dandole una pacca sulle spalle.
 
 “Va tutto bene Em. Siamo tutti felici di averti qua! O almeno quasi.. Ma tu non devi pensarci okay? Anzi pensa che, comunque vada, ti stai per fare una gran bella vacanza, e che per oggi pomeriggio sei già stata prenotata da Jimin e Tae Tae che stanno già progettando qualcosa.
Non ho ben capito.. so solo che sembravano elettrizzati come due ragazzini”
 
Perchè la cosa mi spaventa ?“
Ironizza Emilie, ringraziando silenziosamente Hobi, che la invita a seguirlo di sotto.
 
Appena scesa per le scale in legno, gli occhi di Emilie, ancora gonfi e segnati da profonde occhiaie scure, incrociano una figura snella accovacciata sul divano, con le coperte tirate fin sopra al naso.
 
Ah non fare caso a Nam..” esordisce Hobi dopo aver seguito lo sguardo della ragazza, “Dopo pranzo ha l’abitudine di occupare un divano intero ed abbioccarsi per almeno due ore”
 
“Non avete nessuna practice oggi? E poi che ore sono?” – “Oddio le tre di pomeriggio! Ma quanto ho dormito?”
 
“Beh” accenna Hobi passandole una tazza di latte “ Circa diciassette ore? Probabilmente avevi del sonno da recuperare, e noi della rap-line abbiamo le prove oggi pomeriggio, ovvero a breve”
 
“ Voi della che?”
Domanda Emilie, che normalmente non è in grado di metabolizzare più di una informazione alla volta nell’arco dei primi trenta minuti sveglia.
 
“ Il nostro gruppo! I BTS sono formati da una vocal line.. Jimin, Taehyung, Jungkook, Jin.. e dalla rap-line, ovvero me, Yoongi e Nam” – “Queste sono le basi Em!”
 
Emilie si ritrova ad accennare lentamente, mentre Hobi come un fiume in piena inizia a darle mille definizioni diverse riguardo termini tecnici musicali.
 
A salvarla per fortuna, una voce quasi profonda, che sembra esser uscita dall’oltretomba.


Hobi lasciala respirare.. si è svegliata ora”
 
Irrompe Yoongi, lanciando alla ragazza uno sguardo di comprensione.. “Le vedo distanti chilometri quelli come me che non vogliono rotture di coglioni al mattino.. e lei è una di queste” – “ A proposito benvenuta nel club, l’unica regola da seguire in questi casi è non parlare con Hoseok, immagino tu abbia capito il perché ”
 
Di tutta risposta, il diretto interessato non aspetta nemmeno un secondo per ribattere,
 “A parte che non è mattino e poi.. “
 
“ Visto? E’ una cazzo di macchinetta.. “interrompe nuovamente Yoongi, lanciando uno sguardo esasperato a Emilie e uno scappellotto al minore.
 
Ahiaaa! Hyung ! Ma perché?”
Urlacchia nuovamente Hobi in risposta.
 
Ma che è tutto sto’ macello, fatevela finita.. qualcuno vorrebbe dormire qui”
E’ la voce impastata di Namjoon questa volta a riecheggiare nel salotto.
 
Allora è il caso che impari ad andartene a dormire in camera.. ricordi che abbiamo ospiti?”
Rispondono in sincrono gli altri due.
 
Neanche una frazione di secondo dopo, gli occhi di Namjoon si spalancano ed il suo corpo si raddrizza in men che non si dica, facendolo assomigliare ad un soldatino.
 
“ Oddio Em ciao! Cioè buongiorno! Come hai dormito? Prima di andare via Jin ti ha preparato diverse cose.. anche perché non sapeva bene cosa preferissi per colazione.. o pranzo.. o quel che è”
 
Solo in quel momento lo sguardo di Emilie, ormai totalmente a suo agio dopo aver assistito a quell’atmosfera così calda e fraterna in casa Bangtan, cade sul tavolo della cucina.. o meglio al banchetto regale preparato da quell’angelo di nome Jin.
 
Ragazzi ma non dovevate!”
 
Gli occhi di Emilie continuano a brillare e a soffermarsi sulle mille pietanze che ha di fronte.. brioches ripiene di qualsiasi cosa, dalla marmellata, alla crema, al cioccolato.. biscotti di qualsivoglia forma e dimensione.. colazione all’americana in caso il dolce non andasse bene.. e fiore all’occhiello, ciò che stava bramando da quando si è svegliata.. PANCAKES!
 
Affamata eh”
Le sussurra Nam all’orecchio, spintonandola verso il tavolo e obbligandola a non fare complimenti.
 
“ Do l’idea di una che mangio così tanto?” Domanda lei “Perché in realtà è così eh.. vi siete accollati voi una disagiata che si sfonda come un maiale, e sì lo dico con franchezza perché sono realmente così 
 
Dopo una risata generale, tutti e quattro decidono di mettersi a chiacchierare in cucina, carpendo informazioni su quella strana bevanda che viene tanto osannata in Italia.. il caffè.
 
Credo abbia provato a preparartelo Tae questa mattina presto.. si è messo a leggere le istruzioni perché non sapeva minimamente come usare una moka” -continua Yoongi - “ Ma poi detto tra noi, veramente vi piace questa cagata? Ma come fate?”
 
“ Tu non capisci, questo è nettare degli dei.. “
Farfuglia Emilie prima di portarsi una mano davanti alla bocca, strabuzzando gli occhi per il sapore decisamente poco piacevole.
 
Bella schifezza eh?”
Persiste Yoongi iniziando a sorridere “Ma Tae ha insistito tanto”
 
Emilie non fa in tempo a ricomporsi dopo aver ingerito quella bevanda atroce, (perché alla fine si è obbligata a mandarla giù per gentilezza), che sente la porta di ingresso aprirsi accompagnata dal suono del codice di sblocco.
 
Tre corpi stremati e simili a degli zombie compaiono in cucina, seguiti da un Jin altamente euforico. Jimin e Taehyung si trascinano malamente fino al bancone, trasportando ognuno due buste stracolme della spesa, mentre Jungkook, quasi come se non esistesse nessun individuo di sesso femminile davanti a lui, spintona Emilie per raggiungere il lavello dietro di lei.
 
Non aspetta nemmeno che i suoi hyung possano urlargli contro per la scortesia commessa che si accascia a terra, recitando agli occhi di Emilie, peggio di un giocatore di calcio in cerca del rigore.
 
Scusami, non ci ho fatto apposta, ma questa caviglia non mi dà tregua, ho fatto un’altra storta”
Esclama lui, portandosi istintivamente le mani al punto dolente.
 
La cosa strana non è tanto la dote recitativa scadente di Jungkook, ma l’incredibile apprensione degli altri, tutti tranne Taehyung e Yoongi, che si apprestano a sorpassare la ragazza, per verificare la situazione del compagno.. senza rendersi nemmeno conto, che con quell’impercettibile contatto, tutto il caffè che Emilie teneva ancora in mano le si era rovesciato completamente addosso, neanche fosse un flashback.
 
Dopo qualche stramazzo apprensivo di mamma Jin che stesa a terra verificava le condizioni di un Jungkook dalla faccia incredibilmente dolorante ed in cerca di attenzioni, Taehyung si alza per avvicinarsi ad Emilie, prenderla sotto braccio e farle segno di seguirlo.
 
Che succede Tae?”
Domanda lei sarcasticamente, e conscia del fatto che l’alchimia tra lei e il ragazzo dai capelli argentei non fosse mai cambiata.. 
 
Sai perché hanno scelto me per Hwarang?”
E intanto aveva già cominciato a ridersela – “Perché dopo essersi accorti che Jungkook fosse un pessimo attore ai provini, mi hanno quasi implorato”
 
Insieme scoppiano a ridere in una risata fragorosa, consci di aver pensato la stessa identica cosa mentre in disparte dagli altri i loro occhi vedono chiaramente la messa in scena del minore.
 
Mi sei mancato Tae” – “ Per quel poco che ci siamo conosciuti mentre stavo qua, avevo capito da subito che saremmo andati incredibilmente d’accordo”
Il ragazzo in risposta ed in maniera quasi fiabesca, nonostante il suo look devastato dopo quasi dieci ore di practice in sala prove, si lascia fuggire una carezza sulla guancia di Emilie, che ovviamente non passa inosservato.
 
Lo sguardo comprensivo di Taehyung la sfiora “ Devi stare tranquilla Em, lo sai meglio di me che è ancora un po’ immaturo”
 
Il dialogo dei due viene bruscamente interrotto da nuove lamentele di Jungkook, che come qualsiasi bravo bambino arrabbiato, tenta di ricomporsi da solo, alzandosi e trascinandosi verso le scale, senza perder occasione di disseminare uno sguardo a dir poco glaciale sui due.
 
E tanto per dirne una” si rivolge ad Emilie di spalle dopo aver salito il primo gradino “quella tuta è mia, puliscila da quello schifo e riportamela, dato che non mi pare di averti dato il permesso di prenderla”
 
Ma è Taehyung a rispondere prontivamente “Non preoccuparti Kookie ci penso io a lei, le presterò io tutto quello che le serve” mentre un sorriso beffardo spunta spontaneamente tra le labbra del più grande.
 
Bene” afferma Jungkook in risposta, alzando il tono di voce di circa millemila decibel e iniziando a dirigersi verso la sua camera come se fosse veramente zoppo.
 
 
 
 
 
 
 
 
EMILIEPOV
 
 
Saranno passate tre ore dal mio risveglio, e mi ritrovo soltanto adesso, stramazzata su di un letto non mio a realizzare quello che ho fatto.
 
La camera di Taehyung è piuttosto bizzarra, ha delle lenzuola incredibilmente blu ed un giradischi antico sul comodino, la luce entra dall’enorme finestra moderna qui affianco, mentre io mi son bloccata a guardare il soffitto.
 
Tae e Jimin stanno discutendo di non so cosa davanti al pc mentre la “ rap-line”, di cui ho finalmente capito il significato, è andata ad allenarsi in studio.
 
“ Em, finalmente l’abbiamo trovato! “
Mi incita Jimin dall’altra parte della stanza “Vieni a vedere!”
 
Totalmente ignara di cosa stiano organizzando, decido di avvicinarmi allo schermo del pc per curiosare.. 
 
“ Ma che diamine state combinando? “
 
“ TA DAAAAAAHH “
Li sento urlare in sincrono con l’intento di spaccarmi al meglio i timpani.
 
“ Conosci il Lotte World Tower qui a Seoul no? “
Mi domanda eccitato Jimin, scrollandomi per le spalle e obbligandomi a guardare l’immagine di un’enorme castello sullo schermo del pc.
 
Avevamo il dubbio che fossi già stata.. e anche se tendenzialmente ci si va in coppia per scattarsi foto diabetiche, abbiamo pensato che questo weekend sarebbe carino portartici! Noi tre e basta !”
Prosegue Tae, improvvisamente quasi più elettrizzato di Jimin.
 
Ragazzi ma.. cioè sarebbe fantastico ma.. vi ricordate che non ho una lira? E del fatto che potrebbero riconoscervi? Con me?! ” 
 
Jimin dal nulla ribatte sbattendo debolmente il pugno sulla scrivania davanti a noi e girando la mia sedia verso di lui, spiaccicandomi poi il suo sguardo minatorio in faccia.
 
Non lo facciamo perché ci fai pena Em. Ma per l’esatto opposto. Abbiamo una vita impegnata è vero, ma.. Jungkook non è stato l’unico a crescere lontano dalla sua famiglia. Qui abbiamo tutti delle storie un po’ particolari e.. “
 
“ Yah Jimin!” lo interrompe Tae bruscamente lanciandogli un calcio “Em, quello che Jimin sta tentando di dirti è che, sarebbe bello anche per noi fare un’esperienza diversa perché non ci capita tutti i giorni di poter fare qualcosa di simile, e le ragazze che in genere frequentiamo.. beh non possiamo sicuramente portarle in posti così visibili” – “Inoltre ci sembra quasi che tu, beh si ecco..”
 
E stavolta è Jimin a bloccare Taehyung di rimando “Penso che inconsciamente ti stiamo già vedendo come una noona perfetta, con cui fare tutte quelle cose che le sorelle maggiori fanno con i fratelli più piccoli..”
 
Il viso della testolina rosa qua davanti è totalmente arrossito, mentre lo sguardo è puntato verso le gambe accavallate, ticchettando nervosamente le piccole dita su una di quelle.
 
“Sapete cosa?”
Urlo improvvisamente senza rendermi nemmeno conto di nulla.
Al diavolo Jungkook, il suo carattere di merda e le mille paranoie che mi affollano ancora il cervello. Io non vedo l’ora di essere la vostra Noona!”
 
Neanche faccio in tempo a prenderli sotto braccio che mi ritrovo le loro testoline appoggiate alle spalle, mentre continuano a sfoggiare una miriade di espressioni che “cute” veramente non renderebbe nulla.
 
Però prima di questo.. ho la necessità imminente di farmi una doccia.. non mi lavo dal giorno in cui sono partita Dio mio.. faccio un po’ schifo”
 
“ Ma infatti mi chiedevo da dove venisse questo odore di pesce rancido “
Incalza il più piccolo, infilzando il dito nella piaga e sfoggiando un sorrisetto malizioso.
 
Yah TU! Lo sai che le sorelle maggiori sono state biologicamente create per picchiare i fratelli minori? Vieni qua! Dove scappi? I biglietti non si comprano da soli ! ”
 
 
 
 
 
 
JUNGKOOKPOV
 
 
E’ incredibile come tutto il mio mondo si sia capovolto totalmente nell’arco di una giornata.
Come qualsiasi cosa, da precisa e inquadrata e nel suo ordine logico, sia ora totalmente scollegata, sbagliata, un caos totale, che tenta come ogni fottuta volta di ingarbugliarmi il cervello.
 
EMILIE.
 
MA STIAMO SCHERZANDO?
 
E sentiamo, chi ti avrebbe dato il permesso di tornare, venire a vivere in casa mia e addirittura parlarmi come se nulla fosse? Eh?
 
Più mi arrovello il cervello in camera mia, davanti a questo stupido computer in cerca di un’ispirazione per una canzone che non arriva, più sento il nervoso salirmi dalla punta dei piedi.
 
Trovarmela di fronte ad un fanmeeting dopo un anno di sofferenze e ripensamenti, ma andiamo Emilie.. 
 
E’ stato disarmante come sempre, soprattutto perché al minimo contatto con quello strano esemplare travestito, ho immediatamente realizzato chi mi trovassi di fronte. 
Avrebbe potuto anche farsi un’operazione chirurgica facciale completa, ricostituente o chessò io, ma nulla da fare, l’avrei sentita lo stesso, sicuro al cento per cento che si trattasse di lei.
 
Quelle scariche, quelle sensazioni da far impazzire totalmente ogni centimetro del mio corpo con un solo dannatissimo contatto.. ma insomma è umano tutto questo?
Ho fatto anche delle ricerche su internet per la disperazione, ma con scarsi risultati ovviamente.
 
Non si è mai vista una cosa del genere.
 
Inoltre per quanto sia elettrizzante averla nuovamente fra i piedi, e stimolante mettermi a tavolino con me stesso per trovare un modo per fargliela pagare.. non passa momento in cui non pensi a quello che riesco a provare quando sto con lei.
 
L’agitazione è peggiorata.. centuplicata rispetto all’anno passato. 
Diventa quasi insostenibile soprattutto perché fingere di odiarla, o di spaventarla, da un lato mi intristisce.. ma dall’altro alimenta la mia vendetta.. quello che non ho ancora saputo perdonarle, il vuoto che ha lasciato e calciato dentro di me come se nulla fosse, come se valessi meno di zero.
 
Miliardi di scene, di odori, di parole mi affollano il cervello ogni volta che penso razionalmente e scelgo, di mia spontanea volontà di lasciarla andare, come se volessero richiamarmi e mi dicessero “ Hey Jungkook, bella stronzata complimenti, lasciati divorare dall’orgoglio così il prossimo step sarà unicamente quello di metterti un cappio al collo e porgere distinti saluti a tutti”.
 
 
Sono confuso come una merda, questa è la verità.
 
 
 
Passo da uno stato di adrenalina selvaggia, ad un altro di diabete compulsivo dove vorrei unicamente stringerla e mandare affanculo il resto.
Ma quella ferita che mi ha lasciato, beh quella assorbe ogni qualsiasi tipo di sentimento rimasto, portandomi ad agire come un vero stronzo.
 
E’ come se quella cicatrice fosse sempre lì, pronta a bruciare e a farmi morire di dolore ogni volta che si avvicina quella stupida ragazza, e a quel punto il muro di ghiaccio che ho creato si alza dirompente, scacciandola e lasciandomi qui nell’oblio, senza nessuna certezza al mondo, ma al sicuro da tutto.
 
 
 
DRR…DRR…
 
Alzo gli occhi di scatto dalla caviglia fintamente malridotta che mi ritrovo, ripensando a ciò che ho inscenato poco fa per il semplice gusto di allontanarla.
 
Averla intorno significa anche far sì che tutti gli altri possano stare a stretto contatto con lei, arrivando addirittura a sfiorarla davanti a me. 
 
Quando l’ho vista tranquillamente in mezzo a loro, è stato in quel momento che ho assaporato una sensazione diversa.
 
E quando Taehyung l’ha abbracciata per darle conforto e scherzare su non so cosa?
 
Lì è stato l’apice della seccatura, ho stretto talmente tanto i pugni dietro la schiena che ero certo mi fosse esplosa qualche arteria.
 
DRR..DRR..DRR..DRR..
 
Ma chi è adesso?”
 
Distrattamente prendo il cellulare dalla tasca dei pantaloni, dato che a quanto pare non sembra intenzionato a darmi tregua.
 
Sì pronto?” 
Chiedo snervato.
 
Ah Jungkook sei tu? Scusami per averti disturbato ma sono Miriam, l’assistente del professor Kang, del corpo di danza coreografica, ci siamo presentati oggi in vista della prossima trasferta in America ”
 
Cazzo, mi ero quasi totalmente dimenticato.
 
Dato che a quanto pare, la nostra popolarità negli States sembra esser decollata da dopo la vittoria dei BBMAs, Pd-Nim ha iniziato diverse nuove collaborazioni e progetti per ampliare ancora di più la nostra fama all’estero, e ciò ha incluso nuovi corpi di ballo, e professionisti nel settore direttamente dall’America, tra cui la signorina Miriam Kostner, che tra parentesi, non sono riuscito nemmeno a guardare negli occhi durante la prova di questa mattina, è di una bellezza talmente atipica che stordisce, figuriamoci farlo per guardarla muoversi in quel modo.
 
Prima del nuovo tour 2018, Pd-nim le ha espressamente impartito lezioni private con ognuno di noi, per farci entrare un po’ di più nel mondo “latino”, o meglio di certe movenze che in America vanno per la maggiore, ma che qua non vengono minimamente calcolate.
 
Non sono lezioni di Reggaeton sia chiaro, ma l’atmosfera che sprigionano certi passi, credo siano totalmente innovativi in Corea, e molto utili per farci strada in coreografie innovative per il tour americano. 
 
Signorina Kostner buonasera! Non si preoccupi di nulla, mi dica pure!”
 
“ Ho dovuto chiedere il tuo numero al manager, in quanto il vostro capo è irraggiungibile al momento.. “ – “ Comunque dopo le prove di oggi, ho ricevuto una chiamata urgente, e non sarò disponibile per le lezioni private dei prossimi giorni, per cui dovrei tentare di anticipare un po’ tutto per restare al passo con gli ordini che mi sono stati dati” 
 
“ M-m-a certo! Se riuscissimo a incastrare tutto tra i mille impegni di ognuno di noi sarebbe perfetto! “
 
“Bene! Stavo giusto pensando che finirò entro un paio d’ore con Namjoon, Hoseok e Yoongi, i quali mi hanno gentilmente invitato a proseguire le lezioni nella sala prove che avete nella vostra abitazione. Saresti così cortese da avvertire gli altri ragazzi? Faremo un’ora di lezione notturna a testa, così per questa settimana saremo apposto “
 
“A-a-h va bene, allora li avverto immediatamente. La ringrazio per avermi chiamato. A più tardi”
 
Ecco ci mancava solo questa, allenamenti notturni.
 
 
Fanculo.
 
 
 
 
EMILIEPOV
 
 
Sono le nove di sera in casa Bangtan, e dopo aver assistito ad una divertentissima litigata tra i miei due nuovi piccoli “fratellastri” riguardante la bellezza di non so quale Idol donna presente sul mercato, mi illumino improvvisamente.
 
“ CAZZO! CAZZO CAZZO CAZZO, il cellulare!”
 
“ Che succede Em?”
Mi interroga imperturbabilmente Taehyung, che in questo esatto momento si trova a testa in giù, con le gambe allungate sullo schienale del divano, mentre mangia qualcosa di molto simile a orsetti gommosi.
 
Ho avvertito i miei prima di partire ma.. Non ho cambiato la SIM, il che significa che in mezzo a tutto questo casino probabilmente avranno tentato di chiamarmi senza successo”
 
“Uhm..”commenta Jimin concentrato a distruggere qualche mostro allo schermo della tv in sala “Quando stavi in Corea non avevi una SIM coreana?”
 
“ JIMINIE! Sei un dannato genio! ”
 
“Sentito Taehyung? Annotatela bene questa frase!”
 
Non bado al nuovo battibecco e alle tirate di capelli che si ricreano tra i due, e mi precipito nella mia camera al piano di sopra, ignorando anche la probabile figura di Jungkook, che in quel preciso istante stava uscendo dalla sua stanza per raggiungere gli altri al piano di sotto.
 
Mi ritrovo a ribaltare nuovamente mezza valigia, scongiurando me stessa di non aver perso quella minuscola nanosim di un anno prima, che grazie al signore sta facendo capolino da una delle tasche interne del mio portafoglio.
 
SI CAZZO!”
 
Un minuto dopo averla inserita, vedo finalmente lo schermo del mio cellulare distrutto riprendere vita, insieme ad una sfilza di messaggi e mail mai lette, che si accavallano prepotentemente una sull’altra.
 
Oltre ai mille spam delle catene alimentari alle quali mi ero iscritta mentre ero in Corea, sento la tensione divorarmi piano piano il petto quando tra i mille messaggi ne sbuca fuori uno risalente a due giorni dopo la mia partenza.
 
 
 
Mittente: Jungkookie
 
Messaggio: Da quando te ne sei andata sembra tutto bianco e nero. Credo di essermi innamorato di te.
 
 
 
 
 
Battiti su battiti, tachicardia, e ancora battiti.
 
Improvvisamente tutto quello che si trova davanti a me è diventato invisibile e la mia sfera emotiva interna sembra singhiozzare con me dopo aver riletto il messaggio immobile sul letto, per almeno una trentina di volte.
 
Neanche il tempo di riuscire a capire come mi sento in questo tornado di emozioni senza senso, che mi arriva un nuovo messaggio, ma da una persona diversa.
 
Mittente: Dong-sun
Messaggio: Bentornata in Corea, splendore.
 
 
Ecco che il mio mondo crolla, con un solo battito di ciglia.








JUNGKOOKPOV
 
 
Appena uscito dalla mia camera, noto un fulmine dalle sembianze femminili precipitarsi nella stanza degli ospiti, sfrecciandomi davanti alla velocità della luce.
 
Che diavolo starà combinando ora quella ragazza?
 
Una volta sbattutasi la porta alle spalle, procedo lentamente in direzione delle scale, indugiando sul raggiungere subito gli altri per comunicargli l’imminente visita della signorina Kostner.
 
Resto con un piede in bilico sul primo scalino, mentre senza un minimo di pudore avvicino l’orecchio alla porta di Emilie.
 
Nulla di nulla.
 
“ Idiota di un Jungkook, adesso ti metti pure ad origliare?” – “ Muovi il culo”
Penso tra me e me.
 
Così mi catapulto di sotto, continuando a schiaffeggiarmi mentalmente per quello che ho appena fatto.
 
Se qualcuno qui scoprisse che mi preoccupo ancora per lei sarei fritto, e tutto il mio piano andrebbe a puttane.
 
 Devo mantenere la calma, questo è quanto.
 
Una volta trovati quei due disagiati di Jimin e Taehyung spaparacchiati a far nulla in salotto, li sprono a muoversi e a raggiungermi nella sala al piano di sotto, adibita per le prove di emergenza, lanciando poi un’ultima occhiata di sfuggita alla porta di Emilie.
 
E’ strano da descrivere ma è come se.. come se avvertissi qualcosa di diverso.
 
Come se tutto d’un tratto le fosse successo qualcosa e fosse parte di me.
 
Ormai non mi stupisco nemmeno più di queste sensazioni miste a confusione totale, e faccio a meno di chiedermi se siano reali o meno dato che risultano sempre totalmente imprevedibili..
 
Ma ciò non toglie che tutto questo non vada affatto bene.
 
Per nulla.
 
Anzi.
 
 
Passano solo una decina di minuti prima che gli altri mi raggiungano in sala insieme ad Emilie.
Per sbaglio i miei occhi incrociano i suoi mentre Taehyung e Jimin la stringono fino a formare un vero e proprio sandwich vivente.
 
La cosa strana è che non avverto nessuna stretta allo stomaco, nessuna fitta di gelosia sfrenata come qualche ora prima.. ed il motivo è lampante: gli occhi della mora davanti a me stanno parlando mentre i ragazzi la consolano per non so cosa.
 
E’ come mi trovassi davanti ad un fantasma dagli occhi vitrei, quasi totalmente inebetiti, che fissano il nulla davanti a loro, trapassandomi.
 
Forza Em, resta un po’ qua con noi, che tanto le prove non dureranno tantissimo, e potrai distrarti vedendo le innumerevoli cadute di Jimin sul pavimento”
Commenta taehyung agitando le spalle di lei.
 
Sembra che stiano tentando in tutti i modi di non farla pensare.. ma a cosa?
 
Ero davvero riuscito a connettermi con lei in qualche strano modo poco fa?
 
Tento di mascherare la curiosità facendo vagare lo sguardo in maniera disinteressata su Emilie, soffermandomi ancora di più sulla sua espressione spenta e nascondendomi al contempo sotto la visiera ampia del mio cappello nero alla pescatora.
 
Jimin e Tae prendono a esercitarsi su qualche passo di DNA, mentre io, con una disinvoltura che non mi appartiene mi avvicino alla ragazza, adagiatasi per terra vicino alle enormi casse da terra acquistate da RM.
 
“ Hai.. hai lavato la tuta ? “
Le chiedo di soppiatto, iniziando a giochicchiare con qualche cavo.
 
Incredibilmente quella lingua lunga di Emilie non sembra voler rispondere, anzi è pure peggio di qualche secondo fa, dato che continua a fissare sconvolta lo schermo del cellulare, a gambe incrociate, come se non esistessi.
 
Così, mi abbasso ancora di più, restando in equilibrio sui talloni e portando il mio volto a pochi centimetri dal suo.
 
Mi hai sentito? Sto parlando con te strampalata “
 
Ancora silenzio.
 
La situazione sta iniziando a preoccuparmi, Emilie sembra esser caduta in uno stato catatonico, senza dar cenni di vita.
 
Getto uno sguardo al riflesso degli altri due che poco più avanti si stanno esercitando allo specchio, ricevendo in risposta un’alzata di spalle di Jimin accompagnata da un cipiglio di Tae.
 
Automaticamente sento l’impulso di avvicinarmi ulteriormente, conscio del fatto che una volta sorpassata la distanza di sicurezza, avrei perso totalmente il controllo delle mie azioni.
 
D’improvviso mi blocco, con la mano ancora a mezz’aria, frenando l’impulso di scostarle una ciocca di capelli scuri dal volto, che improvvisamente la ragazza decide di sollevare per pugnalarmi con quegli occhi giganti.
 
Sono spalancati, neanche avessero visto un fantasma, e per un secondo specchiandomici, sento un senso di malinconia sovrastante invadermi ogni parte del corpo.
 
Una piccola lacrima comincia a percorrerle la guancia morbida, mentre il suo labbro inferiore, così ben delineato, sembra perdere il controllo, cominciando a tremare.
 
Non penso di riuscire a resistere oltre, è come se dentro di me, tutto si stesse sbriciolando davanti a lei.
 
Per sbaglio faccio cadere lo sguardo sullo schermo del telefono ancora acceso, ed un brivido mi trapassa letteralmente da capo a piedi.
 
Quel fottutissimo nome in sovraimpressione inizia a bombardarmi la mente, portando a galla una serie di scene vomitevoli.
 
D’un tratto la rabbia sembra divampare facendosi largo prepotentemente dentro di me,  sorpassando facilmente ogni tristezza prima citata, mentre Emilie si risveglia all’improvviso dal suo stato di trance sfiorandomi la mano ancora a mezz’aria e tremante per l’ira.
 
“ Jungkook non è quello che pensi, Dong-sun è.. “
Noto subito come la sua mano sinistra tenti di nascondere prontamente il telefono.
 
Ti sta minacciando?”
E’ tutto quello che riesco a dire in risposta, riuscendo per miracolo a controllare il mio tono di voce e spacciandolo per quello di una persona rigida ma tranquilla.
 
No.”
Mi risponde secca, iniziando a mordersi il labbro inferiore e abbassando il capo verso il pavimento.
 
No?”
Insisto ancora avvicinandomi ulteriormente , e ricevendo in cambio solo un allontanamento mentre scivola mezzo metro più in là strisciando il sedere a terra.
 
Sono quasi tentato di alzarle il mento con un dito quando all’improvviso vedo la porta della sala spalancarsi e la signorina Kostner fare il suo ingresso accompagnata dagli altri hyung stremati.
 
Pronti per la sessione serale ragazzi?“
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
EMILIEPOV
 
 
Dopo l’inaspettato contatto ravvicinato con il signorino Jeon, il mio battito non sembra più volersi regolarizzare lasciandomi inerme sul pavimento, con le gambe strette al petto, neanche fossi una ragazzina con problemi di socializzazione.
 
Così non ci penso due volte e stremata dalle miliardi di sensazioni contrastanti, decido di alzarmi di scatto per dirigermi verso l’uscita.
 
Se non fosse per la stretta al mio braccio sono sicura che sarei già arrivata in camera, sprofondata sotto al piumone, ed intenta a consumare un’intera scatola di fazzoletti.
 
“ Scommetto che tu sei la famosa Emilie, vero ? “
E’ la voce di una donna.
 
Mi giro per osservarla in volto e rimango sbalordita dalla sua bellezza.
 
Pelle olivastra e grandi occhi verdi, dalla voce suadente, con un fisico minuto ma mozzafiato, tutte le curve nei punti giusti e muscoli da vendere.
 
S-sì. E lei chi sarebbe? “
Domando balbettando.
 
Ah! Cosa devono sentire le mie orecchie! Mi hai davvero dato del lei?”
 
Dopo quelle poche parole, mi ci sono voluti pochi secondi per richiamare l’immagine di Is nella mia mente.
 
La sconosciuta ha pronunciato esattamente le stesse parole della mia amica durante il nostro primo incontro.
 
Chiamami Miriam cara.” – “Sai ero tanto impaziente di conoscerti! Is mi ha dato una descrizione dettagliata di te.”
 
“ I-I-.. Iseul? La conosci?”
 
“ Credo non ci sia nessuno che possa conoscerla meglio di Miriam”
Si intromette RM, rilasciando un sorrisetto beffardo che dice tutto e niente.
 
Il giovane rapper si avvicina a Miriam continuando: “Sono amiche sin dai tempi del college, quando Iseul decise di andare a Chicago per uno stage farmaceutico e per imparare l’inglese”
 
“Ah! I tempi d’oro. Eravamo sempre in gran forma e pronte a fare casini fino a notte fonda in qualsiasi locale della zona”
Commenta Miriam ridendo.
 
E dopo? Come hai conosciuto i ragazzi?”
Chiedo spontaneamente dimenticandomi di ogni problema e sopraffatta dalla felicità di sentir nuovamente parlare di un pezzo di cuore, ovvero di Iseul.
 
Beh ho fatto uno stage in Corea per due anni poco dopo, spinta da Iseul che insisteva da matti per farmi vedere la bellissima Seoul”
 
Tipico di Iseul.
 
E poco dopo mi ha presentato questa allegra combriccola di scapestrati.. al tempo erano agli albori e indossavano ancora degli imbarazzanti indumenti neri in similpelle, fingendosi dei gangsta americani con catenacci d’oro al collo. Quanto mi facevate ridere!” – “In un batter d’occhio mi sono affezionata talmente tanto a loro che abbiamo praticamente cominciato a vivere tutti insieme, tra lo scantinato dei genitori di Iseul che era stato adibito a sala prove e quel buco di appartamento che mi ero trovata in centro.”
 
Così in un batter d’occhio mi trovo circondata da tutti gli altri ragazzi che si erano inseriti nella conversazione tirando fuori vecchie storielle divertenti riguardanti quei tempi lontani.
 
Beh tutti.. tutti tranne uno.
 
 
 
 
 
 
 
JUNGKOOKPOV
 
 
 
 
Ho capito bene?
 
Miriam? Quella Miriam?
 
Sono totalmente sbalordito, e convinto di avere un qualche tipo di allucinazione.
 
Ma come ho fatto a non riconoscerla? E soprattutto perché non mi ha detto nulla?
 
Lentamente decido di avvicinarmi agli altri e ad Emilie, che a quanto pare sembrano aver messo su un circolo di chiacchiere intesive.
 
Miriam.” 
Accenno piano, dissipando un sorrisetto timido.
 
Jungkook! Ora ti ricordi di me?”
Risponde lei tranquillamente.
 
“ Credo di aver fatto una gaffe imbarazzante. Veramente non ti avevo per nulla riconosciuta. Ma sai all’epoca avevo dodici anni.. e tu beh, sei cambiata tantissimo.”
 
La ragazza scoppia in una risata contagiosa che porta i miei hyung a regalarmi diversi coppini dietro la testa, uno dietro l’altro.
 
Sei un cafone Kookie!” – “ Ma dai come hai fatto a non riconoscerla? Eppure dovresti ricordartela b..”
Hoseok non riesce a finire la frase che Tae interviene pestandogli un piede.
 
Per smorzare l’atmosfera, vedo Miriam avvicinarsi lentamente a me, sfoggiando un sorriso radioso, bello come quelli che mi ricordavo io. 
 
Mi si para davanti e si alza sulla punta dei piedi per poi scompigliarmi i capelli con un gesto tenero, quasi materno.
 
“ Tutto okay Kookie, non preoccuparti. So che all’epoca eri solo un bambino.” – “ E sì! Sono cambiata molto! I capelli sono di un biondo tinto totalmente diverso da allora, e queste.. le vedi? Sono lenti a contatto!”
 
Incredibile come all’improvviso tutti i ricordi siano tornati a galla.
 
I gelati, le coperte rimboccate, le camomille e le passeggiate al parco.
 
Tutto chiaro come fosse ieri, anzi cristallino.
 
Girandomi poi verso alcuni degli altri ,che finito di chiacchierare si stavano dirigendo al piano superiore, incrocio lo sguardo di Emilie che guardinga mi osserva da capo a piedi, neanche avesse i raggi laser al posto degli occhi.
 
Che abbia intuito qualcosa?
Impossibile.
 
Che dici Emilie, mi dai una mano con questo scapestrato?” – “ Gli altri sono stremati perché li ho fatti sudare parecchio oggi pomeriggio.. e da come ho capito Jin deve preparare qualcosa da mangiare per tutti, mentre Tae e Jimin si alleneranno in coppia. “
Interviene nuovamente Miriam, bloccando per la seconda volta Emilie sull’uscio.
 
Ma che diamine sta dicendo? Darle una mano? E per cosa?
 
Perché ho una brutta, bruttissima sensazione?
 
“Ehm.. non bastate voi due? A cosa posso servire io?”
Si sbriga Emilie, che a quanto vedo si sta mostrando molto più nervosa di quanto ricordassi.
 
Purtroppo credo di aver stirato un tendine nel pomeriggio mentre spiegavo a Yoongi come non risultare un bastone muovendosi a ritmo latino” – “Ma non preoccuparti, devi solamente seguire Jungkook e prendere il mio posto, non sarà difficile.”
 
“Non credo che..”
 
“Perfetto allora! Aggiudicato! Vai a metterti qualcosa di comodo forza!”
 
Inutile spiegare quanto sia difficile dire di no a Miriam-noona, non è cambiata di una virgola, sempre la degna compagna di Iseul per quanto riguarda questo genere di cose.
 
O si fa come dicono loro o non si fa nulla, ovviamente.
 
Avvicino distrattamente la mano agli occhi chiusi e comincio a scuotere la testa in segno di negazione, gesto di totale esasperazione che non sfugge agli occhi della latino americana.
 
Hai per caso qualcosa da obiettare Jungkook?”
Mi interpella subito lei dopo aver visto che Emilie era filata in camera per cambiarsi.
 
Nossignore”
Concludo, accennando un sorriso.
 
Non sei cambiato per niente eh”
 
 
 
 
 
 
 
 
EMILIEPOV
 
 
 
 
Non so come cazzo abbia fatto Miriam a convincermi a fare questa cosa.
 
Io. Jungkook. Ballare.
 
Ma come mi è saltato in mente di accettare?
 
Il tono di quella ragazza è così tenero ma al tempo stesso così non accondiscendente.
E’ una di quelle che sa farsi valere e alle quali non è facile dire di no, anche perché non te lo permette.
Mi ricorda tanto Iseul,anche se, in realtà, sono due persone totalmente diverse.
 
Miriam sembra la versione estremizzata di Iseul, ovvero una donna fiera, simpatica e totalmente sicura di sé stessa, che non accetta un no come risposta.
 
Sembra così autoritaria nelle sue decisioni, come se non si potesse scendere a compromessi, tanto che nemmeno quel testardo di Jungkook ha avuto da obiettare.
 
Come diavolo ci è riuscita?
 
L’ha reso mansueto e accondiscendente, quasi imbarazzato.. el’ho visto bene il ragazzo,non riusciva a reggere il suo sguardo, come un cucciolo intimorito e obbediente.
 
Che sia successo qualcosa tra loro?
 
Vengo distolta dai miei stessi pensieri nel momento in cui entro nuovamente in sala prove, munita del primo paio di calzoncini corti e comodi che ho trovato in valigia.
 
Ammetto che forse sono un tantino troppo aderenti, ma un must-have che mi porto sempre dietro essendo la mia prima scelta per la maggior parte delle partite di tennis.
 
Credo Jungkook sia d’accordo con me dato che mentre Miriam gli si posiziona davanti per mostrargli una qualche sorta di passo base, lui distoglie in men che non si dica lo sguardo dai suoi piedi per puntarlo con nonchalance sulle mie gambe in bella vista.
 
Riconosco benissimo quell’espressione: occhi sgranati che tentano di mascherare il plateale interesse e labbro inferiore tormentato dai denti da coniglio.
 
Stupido di un Jungkook, sei ancora un libro aperto per me.
 
Mi avvicino lentamente ai due, schiarendomi la voce e recuperando in qualche modo la mia sfacciataggine.
 
Non so cosa mi abbia convinto a partecipare a questa lezione, ma se c’è una cosa che so è che rivoglio questo stupido ragazzo,quindi perché non fargli vedere di cosa sono capace?
 
La timidezza non è mai stata parte di me ed è un fatto assodato, ma questa situazione fastidiosa mi ha portato a rifugiarmi in un guscio per paura di esser rifiutata da lui, respinta nuovamente per uno stupidissimo errore del passato.
 
Se continua a portarmi rancore in questo modo, il minimo che posso fare che non comporti un convincimento mentale è sicuramente sfoderare l’arma di seduzione principale che tutte le donne devono saper utilizzare in caso di emergenza: il corpo.
 
E non essendo mai stata una che si prende troppo sul serio dal punto di vista fisico, ovvero non essendomi mai vantata ma neanche vergognata di ciò che ho, credo di poter fare un tentativo.
 
Per cui preparati Jungkookie.
 
Un momento fai lo stronzo, il secondo dopo te ne penti e ti preoccupi per me, poi mi ignori..
 
Vediamo se riesci a resistere a questo allora.
 
 
Dopo aver assistito a qualche dimostrazione da parte di Miriam, la quale sembra quasi non aver subito nessun infortunio da quanto riesce a muoversi bene, mi ritrovo a pochi passi da un Jungkook totalmente diverso.
 
So bene quanto il ragazzo in questione tenga al suo lavoro ma soprattutto a dare il massimo nel canto e nel ballo trasformandosi totalmente in un’altra persona, ma il cambiamento con cui mi trovo proprio ora faccia a faccia è strabiliante.
 
Neanche dovesse andare in scena in seduta stante, il suo volto è incorniciato da un’espressione concentrata, determinata, quasi come se al posto delle iridi si ritrovasse delle pupille fiammeggianti che mi fissano indisturbate.
 
Lentamente vedo che prima di avvicinarsi si sfila la felpa grigia ingombrante, mettendo in bella vista il suo fisico.
 
Ma porca miseria, quanto cazzo si è allenato da un anno a questa parte?
Certo anche prima non era male, ma questi bicipiti?
 
Con tutta la nonchalance del mondo, sfoggia una maglietta bianca striminzita ben aderente al petto ed in grado di risaltare ogni suo singolo muscolo.
 
Decisamente molto più pompato di quello che mi ricordavo, ma non è tutto.
 
Mentre si avvicina in maniera quasi accattivante, noto nell’esatto momento in cui decide di sfiorarmi i fianchi con le mani, le sue dannatissime braccia.
E poi le vene strabordanti che sembrano pulsare più sangue di qualsiasi essere umano su una pelle lunare, e le mani, con dita lunghe e affusolate che potrebbero annientare qualsiasi tipo di corpo femminile in mezzo minuto.
 
EMILIE, datti un contegno cazzo.
 
Ma come si fa io mi chiedo?
 
L’unica cosa che mi rimette per modo di dire in carreggiata, distogliendomi dal suo corpo statuario, sono le solite scosse disturbanti che avverto da ogni parte del corpo non appena le sue mani mi cingono i fianchi.
 
Ma contrariamente a tutte le altre volte non sento giramenti di testa, o sudorazioni, o qualsiasi altro tipo di fenomeno fisico.. 
 
Neanche dovessimo girare un porno o qualsivoglia film non adatto ai minori, è come se sentissi i muscoli del basso ventre ritirarsi, che siano gli ormoni?
 
Si è innescata una sorta reazione chimica e tutto si concentra a livello del mio addome arrivando persino a... ommioddio.
 
Per fortuna ho una canottiera NERA addosso.
 
E’ veramente imbarazzante da dire ma.. il mio seno ha reagito ad un semplice contatto fisico?
 
Prima di incrociare il suo sguardo, butto un’occhiata al mio petto ringraziando nuovamente il signore per aver scelto di indossare anche un reggiseno, cosa che abitualmente non faccio mentre sono a zonzo per casa, altrimenti avrebbe notato anche loro.
 
Poi in un battito di ciglia me lo trovo davanti, e sento il suo respiro vicino alle labbra, il profumo della sua pelle torna ad inondarmi le narici, e le pupille eccitate di un cacciatore famelico mi scintillano di fronte.
 
Riprendi il cazzo di controllo di te stessa Emilie, fagli vedere chi sei.
 
“Perfetto ragazzi, Emilie tu appoggia le mani dietro al suo collo, ecco così perfetto. Faccio partire la musica e voi cercate di ricordarvi tutte le figure che vi ho mostrato, sono molto semplici. Concentratevi sui passi e..”
 
Non so quante altre cose stia dicendo Miriam, e soprattutto cosa stia dicendo, sento solo il suo vociferare il lontananza mentre in maniera graduale la stretta di Jungkook sui miei fianchi aumenta, portandomi ad avere un scarica elettrica proprio lì.
 
I suoi dannati occhi sembrano esser diventati delle fessure, mentre il respiro si è fatto leggermente più pesante, irregolare.
 
Sono sicura che anche lui riesca ad avvertire tutto questo.. perché sento chiaramente le sue pulsioni fisiche attrarmi a sé, continuamente, come se mi tirasse impercettibilmente verso di lui, come se i suoi muscoli volessero farmi sua da un momento all’altro.
 
Sono forse ubriaca? Mi sto immaginando tutto?
 
Fattostà che non voglio sembrare la solita la ragazzina spaventata degli ultimi giorni, io non sono così, e se lo stronzo qua davanti vuole avere pane per i suoi denti può star certo che l’avrà.
 
Dovendo tenere le mani a stretto contatto con la sua nuca, decido di districare debolmente le  dita tra i suoi capelli, iniziando a tirarli leggermente, senza mai distogliere lo sguardo dal suo.
 
Magari esagero un po’ passandomi con leggerezza la lingua sul labbro inferiore, ma vedo istantaneamente una reazione alla provocazione mentre mi avvicina ancora di più facendo collidere il suo petto al mio seno.
 
Così giusto Miriam? “
Chiede poi innocentemente, guardando oltre le mie spalle per avere il consenso della ragazza.
 
Sì ci siamo, provate a partire da questa posizione e allenatevi. Io scendo un attimo in strada a prendere qualcosa d’asporto. Voi avete preferenze? “
Ci chiede tranquillamente, anche se giurerei che se la stia ridendo sotto i baffi.
 
“No”
Rispondiamo in sincrono.
 
In risposta riceviamo solamente una risatina, al quale segue il rumore della porta che si chiude.
 
Ed ecco che dopo un anno, siamo nuovamente solo io e lui.

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Capitolo 18
*** Chapter 18 ***


ZEROPOV

Le mani del ragazzo sono imbrigliate alla vita di lei, scivolando lentamente sulla sua maglietta a ritmo di una incalzante musica latina.

Nessuno dei due sembra avere una particolare attitudine verso quel genere di passi, ma entrambi hanno dei punti di forza non indifferenti.

Emilie per quanto non sia questo gran genio della danza in generale, essendo molto più portata alla praticità dello sport individuale, riesce a muoversi con una discreta disinvoltura, ancheggiando a destra e manca, e oscillando le dita affusolate sulle spalle larghe del compagno davanti a lei.

Jungkook dal canto suo è irrimediabilmente sexy.

E come potrebbe non esserlo? Riuscirebbe a interpretare qualsiasi tipo di coreografia al mondo, di qualsiasi stile esistente, per lui non farebbe differenza.

Il suo busto è rivolto verso Emilie, a stretto contatto con il petto della ragazza, mentre le mani gli scivolano sulla schiena, raggiungendole i fianchi.

Non sono affatto concentrati sui passi quanto invece ad addentrarsi negli occhi dell'altro.

Lo sguardo è condiviso e si intrecciano magnificamente, incastrandosi e scegliendosi dopo ogni mossa, come se avessero fatto un tuffo nel passato.

Emilie sembra aver ripreso possesso della sua sicurezza tra le braccia di Jungkook, sfidandolo a suon di malizia, mentre continua " per sbaglio " a far scivolare le dita tra i suoi capelli, attirandolo a sé senza un'ombra di imbarazzo.

Lo desidera più di quanto lo volesse prima.

Il maknae è totalmente rapito dalla franchezza della ragazza che si ritrova di nuovo davanti a distanza di tempo, tanto da seguire Emilie, accorciando spaventosamente le distanze tra i loro corpi e ritrovandosi a pochi centimetri dal suo fiato.

E' come se per quel breve lasso di tempo, uno degli artisti più affermati nel mondo del k-pop coreano, si ritrovasse nuovamente vulnerabile di fronte al magnetismo di una ragazza che a primo impatto potrebbe essere scambiata per una qualsiasi, ma che in realtà, in cuor suo, resterà sempreuna delle più belle e curiose creazioni dell'universo.

Inutile come lui tenti di non pensarci, di non calcolarsela, o di far finta di nulla, perché ogni parte del suo corpo reagisce immediatamente quando lei si trova nell'arco di un metro di distanza, e negarlo equivarrebbe a dire che la terra è quadrata. 

Le mani cominciano a sudargli, la saliva a mancargli in bocca, mentre lo sguardo continua a cadergli costantemente sulle labbra piene della sua noona.

Quelle non se le sarebbe mai scordate, mai e poi mai.

Figuriamoci poi quando si piegano nell'ennesimo sorrisetto malizioso a pochi centimetri dal suo viso.

Quanto vorrebbe negare tutto, riacquistare un minimo di orgoglio maschile e far finta di non avere un impulso fisico ( e non solo ) notevole nei suoi confronti, ma in questo momento non ci riesce, arrendendosi alle strane leggi della fisica, che come ogni volta, si sbizzarriscono nello scagliarlo verso di lei e quel suo corpo sensuale da matti.

Appena le ultime note della canzone rimbombano, come se fosse la cosa più normale del mondo e come se nulla potesse impedirgli di farlo, Jungkook decide di abbattere quel minimo di distanza rimasta, attirando Emilie a sé ed abbracciandole prepotentemente la vita, per poi farsi scivolare il mento nell'incavo del suo collo, sfinito.

Nella practice room non si sente più nulla, solamente i loro respiri ravvicinati ed irregolari, intenti a superare l'affanno mentre si sfiorano.

Nell'aria elettrica della stanza, impregnata di sudore, si mischiano nuovamente gli odori delle loro pelli umide, permettendogli per un secondo di scordarsi di qualsiasi diatriba, di qualsiasi rimorso od orgoglio esistente.

Come se ogni tassello in quel preciso istante si trovasse esattamente dove doveva essere.

I due ragazzi non sciolgono subito l'abbraccio, ma restano lì impalati, preoccupati solamente di sentirsi, di riassaporare silenziosamente la vicinanza dell'altro.

Jungkook dopo aver ripreso fiato, si scosta leggermente dal corpo di lei, per guardarle il viso, privo di ogni maschera.

Emilie in risposta, alza lentamente lo sguardo, ricambiandolo, e mostrando in una sola espressione tutta la stanchezza accumulata.

Ma non fraintendete, non si tratta di fatica trasudata dal ballo, né dal jetlag.. 

Facendosi spazio tra le lunghe ciglia di Emilie infatti, è facile accedere direttamente all'emotività della ragazza, al suo piccolo mondo interiore, fatto di contraddizioni e tanta sensibilità che lei stessa non riesce a gestire.

Jungkook riesce a intravederetutto.

Ed infatti, inconsciamente e nello stesso identico modo del fanmeeting, accosta il dorso della mano sulla guancia soffice di lei per poi soffermarsi sui grandi occhi lucidi.

Quel genere di palpebre che, se adesso si chiudessero, di certo farebbero venir giù un'oceano intero, e lui lo sa bene.

Perché Emilie è così e non è minimamente capace di nascondere quello che prova, a contrario di lui che invece in questo è un premio Oscar.

Davanti a Emilie non c'è nessuna allucinazione, è Jungkook in carne ed ossa, e quegli occhi che tanto aveva cercato negli altri, al momento stanno guardando lei e solo lei.

In più, il contatto fisico con lui, dopo tutto quel tempo e quei chilometri di distanza l'hanno destabilizzata, obbligandola a rigettare fuori tutto ciò per cui si è sentita in colpa fino ad ora, come rimorsi, rimpianti e mancanze che uccidono.

"Questa è nuova"

Sussurra l'idol, facendo scivolare la mano ed accarezzando una piccola cicatrice comparsa sulla fronte di Emilie.

"In realtà sta li da un annetto"

Risponde lei a mezza bocca.

Deviando poi lo sguardo scrutatore del ragazzo e portandosi automaticamente la mano nel punto citato. 

Gli occhi di Jungkook si spalancano improvvisamente dopo aver fatto due più due e dopo aver capito quale fosse l'evento a cui si riferisse Emilie.

"Non preoccuparti, non ti succederanno più cose simili"

Risponde poi secco, stringendo impercettibilmente il pugno.

Anche un cieco riuscirebbe a vedere l'enorme muro di ghiaccio ricreato da Jungkook in una frazione di secondo non appena un accenno del passato è balzato fuori.. 

Figuriamoci se poteva sfuggire ad Emilie, che di tutta risposta non appena avverte l'improvvisa serietà nel tono di lui, gli afferra la mano, chiudendola tra le sue e permettendo ad un paio di lacrime di solcargli il volto.

Questa è la dolcezza con la quale Emilie, priva nuovamente di qualsiasi tipo di imbarazzo, ha fatto breccia nel cuore di Jungkook.

La sua trasparenza e sincerità palpabili anche in un semplice gesto come questo.

"Non allontanarmi, non di nuovo Kook"

Sussurra lei ad occhi chiusi mentre stringe delicatamente le nocche del ragazzo tra le sue.

Jungkook per poco si rilassa a quelle parole, piegando teneramente la testa di lato, incuriosito ancora una volta da quella figura così piena di sfaccettature.

In un batter d'occhio però ilsuo altro sé si impossessa di lui, facendo prevalere razionalità, spazzando via a calci in culo quel barlume di romanticismo che c'era nell'aria.

"Non ho bisogno di farlo, siamo già distanti anni luce Emilie"

Risponde pacatamente, con una freddezza da far invidia all'Antartide.

"Non basta scuotere il sedere per riparare ad un danno come il tuo, mettitelo in testa"

E senza neanche guardarla negli occhi, lascia cadere le sue mani, prendendo le distanze ed uscendo rumorosamente dalla sala.

Quella stessa stanza che poco dopo viene invasa solamente dal rumore del crollo delle aspettative di Emilie, che inesorabilmente si schiantano a terra per l'ennesima volta da quando ha rimesso piede in Corea del Sud.

 

 

 

JUNGKOOKPOV

 

 

Credo di non esser mai volato via così velocemente da una stanza in vita mia.. neanche quando gli hyung mi hanno preparato la colazione per il mio diciottesimo compleanno.

Ormai sono quasi certo che si tratti di unaltro me.

Quando le cose si fanno difficili, ed entro in contatto in maniera diretta con un ricordo, una sensazione, un pensiero nocivo, o che mi ha procurato dolore in passato, automaticamente prevale un altro Jungkook.

Quello freddo, testardo e terribilmente razionale.

Come se fosse una sorta di salvaguardia personale, che si libera nel momento del pericolo.

Anche se solo volessi far rientrare Emilie nella mia vita, una parte di me sarà semprecontraria per timore di riassaporare quel dolore così viscerale e intimo che ha caratterizzato, in maniera più o meno profonda, ogni singolo giorno da quando lei se ne è andata.

Ho già capito come funziona la faccenda..

Se tento di avvicinarmi a lei, la forza di gravità fa il resto e finiamo inevitabilmente per sfiorarci, nella migliore delle ipotesi..

Con uno sforzo in più e forse un minimo di pratica potrei addirittura lasciarmi andare dal punto di vista puramente fisico.. ma dato che dietro a tutto ciò c'è ben più altro che semplice attrazione fisica, scatterà sempre quel qualcosa che mi dirà di tornare in me, obbligandomi ad allontanarmi da lei.

Come se Em fosse il predatore e io la preda, cazzo.

E se lei insistesse, come stava per fare prima..se lei cercasse di psicoanalizzarmi entrandomi dentro, come le avevo permesso un anno fa, seppur per pochi minuti.. e il mio muro crollasse in mille pezzi?

Mi ci è voluto un secondo e mezzo per sciogliermi alla vista di quegli occhii enormi e pieni di lacrime. 

Un miserabile mezzo secondo.

E dopo se ne andrebbero a quel paese anche quel minimo di difese rimaste, lasciandomi paralizzato e totalmente vulnerabile.

Come potrei mai scordarmi quella sensazione?

In quello schifoso aeroporto ad Incheon ci sono rimasto ben quattro ore dopo la sua partenza, neanche fossi un cucciolo abbandonato in autostrada, incapace di capire cosa mi stesse realmente succedendo.

Non riuscivo a muovermi da quelle stesse panchine, dove la incontrai la prima volta, fermo a fissare il vuoto, con un buco nello stomaco grande quanto mezzo continente, e le gambe molli ed inesistenti.

Mi ricordo anche che vennero a raccattarmi Tae e Jimin in preda al panico, convinti che mi fossi buttato da qualche palazzo o chessò io, dato che se non ricordo male avevo accumulato circa 45 chiamate perse nell'arco di quelle ore, saltando addirittura un servizio fotografico.

E dopo aver ricevuto solo merda in cambio, realmente io dovrei fare di nuovo un tuffo nel buio? Ma per cosa poi? 

Una parte di me è convinta ne valga la pena, mentre l'altra ci sputa sopra, comparendo all'improvviso e trattando Emilie peggio di una pezza da scarpe..

Forse ho un disturbo della personalità?

Credo di dover iniziare a valutare anche un'ipotesi del genere.."

Dico ad alta voce senza nemmeno rendermene conto, mentre mi incanto a girare il latte nella tazza con un cucchiaino di acciaio.

"L'ipotesi riguardante i tuoi disturbi mentali Kook? E' ovvio tu li abbia, ne conosco uno bravo se vuoi"

Mi interrompe d'un tratto Tae, piantandosi davanti a me con i capelli ancora zuppi in fronte ed un asciugamano intorno al collo.

"Detto da uno psicopatico che vede alieni e sente voci, suona un po' strano.. demente"

" Sono S-E-N-S-I-B-I-L-E, tutto qua" 

Scandisce lui.

Credo che Tae si aspettasse un insulto in risposta, perché al mio silenzio mi si avvicina di soppiatto, per poi appiopparmi la sua solita pacca sulle spalle.

Dovresti sforzarti un po' di più Jungkookie.."

Continua poi.

"Di preciso nel fare cosa?"

Rispondo, facendo finta di non capire a cosa si riferisca.

Nell'avere un po' più di tolleranza.. moccioso"

E' la voce di Yoongi a comparire dal piano di sopra, nonostante la sua presenza però non si palesi.

"Ma che diavolo? Mi spiate pure adesso?"

Urlo per farmi sentire di proposito da qualsiasi curiosone al piano si sopra.

"Guarda che dormono tutti tranne me e Yoongi" -"Stavamo aspettando che Noona tornasse con la cena"

Annuisco rendendomi solo ora conto dell'orario.. è quasi mezzanotte e non ho toccato cibo da oggi a pranzo.

Em tu come sei messa a fame?"

Urla Tae mentre continua a guardarmi con la coda dell'occhio, appoggiandosi sopra al bancone.

Dal nulla sento un mugugnio in risposta provenire dal divano..

Ma quando diavolo era arrivata?

Lentamente decidiamo di alzarci per controllare la situazione, entrando in salotto.. 

La visuale è piuttosto bizzarra: un'Emilie selvatica, struccata e probabilmente ancora sudata dopo il piccolo allenamento in sala prove, è totalmente rannicchiata sul divano, mento sopra le ginocchia, e volto nascosto dall'enorme copertona azzurra di Jin che la avvolge quasi completamente.

Attorno a lei sono sparsi qua e là dei pop-corn e circa un centinaio di fazzoletti smucciolati.

Sta piangendo?

"Em ma che diavolo stai facendo?"

Domanda Tae allarmato, avvicinandosi a lei, mentre io decido di mantenere le distanze, ignaro di come potrei reagire al pensiero di averle procurato così tanta sofferenza.

Sembra nessuno abbia voglia di rispondermi oggi eh.."

Continua lui parlottando tra sé e sé.

Seguiamo poi lo sguardo della ragazza in lacrime, e notiamo quanto sia concentrata nella visione di un drama in onda sullo schermo.

Continua a divorare manciate di pop corn e a tirare su col naso incessantemente.

Ma che cazzo?

" Sei una stupida! Ma perché non hai scelto lui invece che quel coglione? Mamma mia ma questa è peggio di me! Crisi esistenziali vere, altrochè!"

Borbotta poi all'improvviso, gesticolando con il telecomando e lamentandosi.

"Tutti gli italiani gesticolano così tanto?"

Mi chiede poi Tae convinto che lei non stia ascoltando la nostra conversazione.

Dopo aver fatto spallucce, ci ritroviamo a contemplare questo strano esemplare di essere umano farsi un vero e proprio pianto, disperandosi per una storia immaginaria.

Che buffe le donne a volte.. ma non si rendono conto?

Un sorriso mi spunta sornione sul viso, insieme all'irrefrenabile voglia di andare da lei, abbracciarla e dirle che è una vera rincoglionita, ma d'un tratto sento una voce provenire dallo schermo.. mi è decisamente troppo familiare.

oh cazzo "

Implode poi Tae dopo essersi avvicinato allo schermo per vedere meglio..

"Ma quello non è..."

" Sì è Dong-sun, quel coglione è riuscito ad arrivare in prima serata, anche se non è nel main cast del drama"

Risponde poi Emilie.

Ecco dove avevo già sentito quella voce di merda, e come potrei mai dimenticarmene?

Ma soprattutto perché Emilie non fa una piega?

Sembra tranquillissima nel guardare quella faccia da culo clamorosa amoreggiare con la protagonista in tv, mentre io sto qui a stringere i pugni di nuovo, tentando di soffocare una bestemmia.

Mi ha scritto appena sono tornata "

Continua lei riferendosi a Tae, con il quale intanto aveva intrapreso una conversazione mentre io ero perso nei miei pensieri.

Cosa diavolo ha fatto quel pezzo di merda? Ha anche il coraggio di farsi sentire?

Meglio che mi allontani il prima possibile da qui và, potrei seriamente rischiare il collasso nervoso se continuo ad ascoltare.

Così con la solita tranquillità che non mi appartiene, decido di ignorare qualsiasi altro discorso, precipitandomi in cucina per far finta di lavare dei piatti rimasti li dall'ora di pranzo, probabilmente di quello scansafatiche di Yoongi.

Mi ha chiesto di vederci "

Sento dire da Emilie in lontananza, proprio nell'esatto momento in cui spegne la tv.

 

 

EMILIEPOV

 

 

All'improvviso mi prende un colpo al sentire il rumore di più di un piatto sfrantumarsi sul pavimento.

Presi dal panico io e Tae ci alziamo all'unisono per verificare la gravità dell'evento, precipitandoci in cucina dove Jungkook sembra essere alle prese con uno strofinaccio mentre del sangue gli cola dal palmo delle mani.

Che mi abbia sentito?

Senza neanche pensarci mi accascio vicino a lui, tentando di aiutarlo nel raccogliere la miriade di pezzi di ceramica sparsi in giro.

"Non c'è bisogno "

Mi avverte lui in maniera glaciale.

"Senti, fai un po' come cazzo ti pare con me, trattami di merda ed ignorami, ma non pensare che io riesca a fare lo stesso con te quando stai morendo dissanguato, deficiente"

Eccoci qua, alle solite, a bisticciare come due ragazzini, mentre lui dal nulla scoppia a ridere alla mia risposta.

"Sei proprio qualcosa tu eh"

Mi dice poi, mentre avverto il suo sguardo addosso.

"Sono un essere umano, e ah sì, mi comporto da tale, mica come qualcun altro che è sempre più simile ad un robot" -"La fama ti fa male a quanto pare.."

Non faccio in tempo a sentirlo ribattere che avvertiamo il suono del codice di sblocco alla porta.

"Stai fermo qua, ci manca solo che ti tagli pure i piedi, ma puoi camminare costantemente scalzo in casa? Ragazzino.."

Prima di alzarmi sento che mi dà un calcetto amichevole sul sedere, schernendomi ed incitandomi ad andare ad aprire.

Ma di preciso quante personalità diverse abitano in questo ragazzo per fargli cambiare così tante volte atteggiamento in mia presenza?

Mi dirigo verso la porta, e neanche avessi l'ennesima allucinazione della vita, l'ultima persona che mi aspettavo di vedere mi si para davanti, sostando sull'uscio di casa, splendida come solo lei sa essere.

" Ti sono mancata stronza?"

ISEUL! "



 

EMILIEPOV


 

Iseul mi inonda letteramente.

E' strano pensare a come quel suo piccolo corpicino possa sovrastare una ragazza di un metro e settantacinque come me, ma vi assicuro che lei è capace anche di questo.

In questo abbraccio così improvviso e caloroso, pervasa dal suo profumo alla vaniglia che non sentivo da più di un anno, posso dire, inaspettatamente, di sentirmi di nuovo a casa.

Sento il suo sorriso scalpitante sprofondarmi nella spalla, dove riesce ad arrivare in punta di piedi.

Non è cambiata di una virgola.

Forse è solamente più bella e più abbronzata, e sì, più biondiccia sicuramente, ma trasuda fascino e spensieratezza da ogni poro, come sempre.

Come stai Em? "

Mi chiede scostandosi leggermente dal mio volto per guardarmi negli occhi, mantenendomi per le spalle.

Male per il jetlag, ma per il resto bene, tu? Era da qualche settimana che non mi mandavi nessuna mail! Dove diavolo eri finita?"

Per un secondo la vedo abbassare lo sguardo e infilarsi le ciocche lunghe dietro le orecchie.

E' una lunga storia.. ma posso assicurarti che le Seychelles sono un vero paradiso Em! "

Non faccio in tempo a darle un buffetto sul volto per farle capire che non deve più scomparire, che sentiamo un vero e proprio terremoto precipitarsi giù dalle scale.

ISEUL! SEI VERAMENTE TU? " – " ISEUL CAZZOOO, SEI VIVA! "

E chi poteva essere se non Hobi?

Lo vediamo scaraventarsi nel vero senso della parola verso di lei, agitandosi in maniera spropositata, neanche volesse imitare una scimmia scossa da crisi epilettiche.

Lui le si ribalta addosso, facendola cadere col sedere per terra davanti all'ingresso e svegliando al contempo l'intera popolazione di casa Bangtan.

Ciao anche a te cugino" – " Calmati, sono viva e vegeta.. o almeno lo ero prima che mi ti schiantassi addosso! "

" Tu sei pazza! Ma puoi scomparire così? Sai quanto sono stato in pensiero? Ho persino.. "

Ma Hobi viene interrotto da una voce sonnolenta proveniente dall'oltretomba, che stranamente non appartiene a Yoongi, anche lui intento a fare capolino dal piano di sopra.

"Ha persino chiesto a me di contattarti "- commenta Namjoon incalzando su ogni singola parola, intento a farle capire la gravità della cosa mentre si stropiccia gli occhi "Ma non voleva proprio credermi quando gli dicevo che per te scomparire nel nulla è normale"

Conclude poi, sfornandole una frecciatina sarcastica come bentornato.

"Grazie per la premura Nam, vedo che neanche tu sei cambiato di una virgola, e che essere maledettamente diretto resta comunque il tuo forte"

" Mi conosci." –" E comunque prego, dovere."

Vedo Is alzare gli occhi al cielo, per poi girarsi di nuovo nella mia direzione pronta a regalarmi uno dei suoi sorrisi mozzafiato, mentre scortata da Hoseok in cucina si perde in abbracci di ogni tipo con tutti gli altri componenti del gruppo.




 

Mi devi delle spiegazioni "

Commenta poi Hoseok dal nulla, passando in maniera repentina dalla sua tipica faccia buffa ed esuberante ad una incredibilmente offesa.

Anzi, cidevi, dato che da quello che so, non ti sei preoccupata nemmeno di avvisare Em"

Conclude poi, trafiggendo prima Iseul con il suo sguardo truce, e poi me, chiedendomi supporto silenziosamente.

"Io sapevo solo che eri svanita in qualche isola del pacifico in realtà.."

Commento poi per dar spago.

"Ed è così! Eric era talmente entusiasta che mi ha persuaso facilmente.. e poi voglio dire, quanti di voi avrebbero detto di no ad un last-minute nell'Oceano Indiano tutto pagato? Provate a dire di no!"

" Concordo con Is, io l'avrei fatto. Batti cinque!"

Esordisce Jin dopo aver schiaffato la mano con quella di lei, che ha dovuto accompagnarsi con un saltello per raggiungere quell'omone alto.

"Certo Jin-hyung, e magari ci avresti abbandonati a noi stessi, lasciandoci la possibilità di distruggere casa"-" Raccontala a qualcun altro dai.."

Ribattono insieme Jimin e Tae, scambiandosi poi sguardi orgogliosi per aver rimproverato colui che solitamente non si trattiene mai nel fargli una ramanzina.

Beh, quel santo di Namjoon saprebbe come rimettervi in rig.."

Jin non fa a tempo a concludere la frase, che proprio il diretto interessato decide di intromettersi nel discorso..

"Non è questo il punto. Sei la solita irresponsabile, che nonostante abbia quasi 32 anni, non si fa nessun problema a scomparire dalla faccia della terra con un semi-sconosciuto, senza degnarsi di avvisare il proprio cugino oltretutto, che diciamocelo.. è conosciuto per la sua mania di preoccupazione nei confronti di qualsiasi essere vivente per cui nutre affetto." – " E ti definisci un'adulta?"

 

Inutile dire che calò un silenzio gelido in cucina non appena RM chiuse bocca.

 

Il mio sguardo passa repentinamente di volto in volto, per tentare di decifrare le espressioni di ognuno, o quantomeno di scovare il Santo in grado di alleggerire l'atmosfera che si è appena creata.

Ovviamente nessuno osa pronunciarsi quando il Leader, qualsivoglia sia l'argomento, alza la voce in questo modo.

Incute quasi timore, anche perchè quelle fossette che normalmente lo rendono adorabile scompaiono, lasciando spazio unicamente ad un'espressione marmorea e rigida.

"In ogni caso non è affar tuo Joonie" risponde improvvisamente Is, forse l'unica con voce in capitolo "Chi voglio frequentare, quando lo voglio frequentare e dove voglio andare sono esclusivamente affari miei. Quindi non provare a metterci bocca, è chiaro?"

 

Non sono abituata a vedere Iseul così.

E' sempre stata una tipa forte ed orgogliosa, questo è vero, ma raramente perde il controllo di se stessa.

"Pensi davvero che debba rendere conto a te ragazzino? Quanto sei stupido"

Okay, stanno iniziando ad andarci giù pesante.

Per fortuna Hoseok riesce ad anticipare Namjoon, che diventato ormai paonazzo per la rabbia, continua a scambiarsi sguardi inceneritori con Iseul.

Okaaaay, placatevi voi due. L'importante è che Is stia bene, del resto poco importa."

Solo Hobi poteva essere in grado di alleggerire una tensione simile, tant'è che si mette a salterellare nuovamente vicino alla cugina, iniziando a tartassarla con mille domande riguardante il suo viaggio, e permettendo agli altri di intrufolarsi nel discorso, evitando così un contatto diretto tra lei e RM.

E quindi nulla.. diciamo che è stato bellissimo, anche se credo di non aver mai sudato così tanto invita mia! " – Continua Iseul – " Per fortuna che Eric aveva una quantità esorbitante di campioncini per la pelle, deodoranti, e spruzzini rinfrescanti. "

"Hai trovato un patito di cosmetica degno di Jeon Jungkook?"

Risponde poi curioso Taehyung, che conoscendolo non perde mai occasione per sfottere il più piccolo.

Jungkook in risposta alza gli occhi al cielo, allontanadosi dal balcone per prendere qualcosa da mangiare nel frigo.

Ma come fa questo cristiano a mangiare ad ogni ora del giorno e della notte ed essere così fottutamente magro?

"A dire il vero.. Eric è il nuovo correlatore marketing della Mediheal, ecco perché si porta dietro tutta quella roba, gliela regalano di continuo.."

" Ma aspetta un secondo.. la Mediheal? Intendi la ditta cosmetica che stiamo sponsorizzando?"Domanda Jin.

 

Iseul risponde annuendo -" Esatto, è stato chiamato dall'America apposta per rivestire questo incarico, ed io come direttrice della farmacia ho avuto occasione di incontrarlo ad un congresso in centro, dove era stato chiamato per presentare la nuova linea" – "Ecco come sono riuscita a far mettere in contatto la vostra agenzia con Mediheal.. anche se data la vostra popolarità crescente, avevano già in piano di farvi un'offerta da come ho capito."

Dopo aver spiegato tutta la trafila di eventi e varie casualità concatenate, il mio occhio cade su RM, che di soppiatto si è allontanato in soggiorno.

Lo sguardo è frustrato anche se vorrebbe farlo passare per disinteressato, e sono convinta che, seppur sia concentrato sullo schermo della tv, stia tendendo l'orecchio per origliare tutto ciò che dice Is.

"Ma poi non avete uno shooting per le nuove maschere per il viso uno di questi giorni?"- "Siamo dovuti tornare prima perché ci hanno avvisato all'ultimo ed Eric voleva esserci.. ci terrebbe tanto a conoscervi.. soprattutto te Hobi!"

Dice poi Is sfoderando uno dei suoi sorrisi magici, uno di quelli che potrebbero far sciogliere chiunque.

"Ah- Ehm- Ecco.." lo sguardo di Hobi in risposta balza velocemente da RM alle pupille magnetiche della cugina " C-c-erto! E' mercoledì! E sarei davvero felice di conoscerlo!"

Iseul inizia a zompettare energicamente dopo aver sentito quelle parole, assalendo il cugino che neanche a dirlo ricambia vivamente l'abbraccio.

Quando sono insieme assomigliano veramente ad un tornado di felicità.

"Di un po' Em! Verrai anche tu vero?" ecco l'ennesimo sorriso contagioso di Is " So benissimo quanto studio hai dedicato alla cosmetica.. e da quel che so cercano dei chimici.. magari potresti fare due chiacchere con Eric!"

" Ah Is non saprei.. sai non sono la tipa che sfrutta conoscenze per avere un lavoro.. sono più una che.."

Illusa io che pensavo di non venir interrotta.

 

"Sei più la tipa che fa vedere di voler fare qualcosa per poi sottrarsi alle proprie responsabilità?"Commenta Jungkook.

 

Quel bastardo.

 

Incredibile come sembrava essersi defilato dal discorso, accomodandosi vicino a RM sul divano, per poi infierire al meglio come solo lui sa fare.

Gli scaglio lo sguardo contro per dirgliene quattro, ma incontro solo la sua espressione compiaciuta, classica di quando capisce di aver centrato in pieno un punto debole, e decido di non ribattere per non dargliela vinta.

Alla fine è sempre stato così tra noi, un continuo stuzzicarsi per vincere sull'altro, e con questo ragazzino impertinente a volte bisogna solo mostrarsi indifferenti..

" Dai Em vieni! Vorrei comunque fartelo conoscere!" – "E poi sai.. Eric mi parla spesso di quanto personale maschile abbiano ai laboratori.. alcuni non sono affatto male.."

 

Froci "

 

Sibila sottovoce Jungkook all'orecchio di RM che stavolta non riesce a trattenere un sorriso..

"Dice quello che non fa altro che comprarsi cosmetici e profumi da donna"

Rispondo stavolta senza un minimo di controllo, perforandolo col mio sguardo fiero e suscitando una risata fragorosa e approvatrice da parte di tutti i suoi amici.

Ma non sarebbe Jungkook se non mi ricambiasse con indifferenza iniziando a commentare con il suo fedele compare una telenovela alla tv, della quale ovviamente non gli importa un fico secco.

Beh in ogni caso verrai! Discorso chiuso!"

Decide Is di testa sua, come al solito senza lasciarmi margine di lamentela.

Inoltre! Sabato sera ci sarà una festa, organizzata sempre dalla ditta! Ma credo che lo sappiate già vero?"

" Te lo dico Iseul.. io mi rfiiuto categoricamente di partecipare ad una di quelle dannatissime feste in maschera della Mediheal.. sono ridicole, e piene di deficienti"

Risponde Suga dopo aver sbadigliato.

"Si ma ci sono tantissimi invitati! Attori, idol, e gente di un certo livello! Sarebbe un'opportunità per voi per far qualcosa di diverso.. svagarvi, conoscere gente nuova.. invece che riempirvi di calli davanti ad uno specchio.."

" QUALCUNO HA DETTO FESTA?"

Jimin, Tae e Jungkook hanno drizzato le antenne, avvicinandosi l'un all'altro e assumendo una posa a dir poco ridicola.

"NOI SIAMO I RE DELLE FESTE! "

Continuano poco dopo, mostrando di crederci davvero come se non ci fosse un domani.

"Sì certo. E noi i coglioni che dopo vi devono riportare a casa sbronzi perché non reggete manco mezzo cocktail in tre.. ma per favore"

Non si può dire che Suga abbia mezzi termini quando si tratta di bistrattare i propri compagni.

E poi Em potresti venire anche tu!" Urlacchia Tae per poi mettermi un braccio al collo "E' una festa in maschera! Nessuno ti riconoscerebbe! Basta che vieni con Iseul e neanche PD-nim potrebbe dirti qualcosa.."

" Non lo so Tae, credo che sia rischioso.. sono qui da pochissimo e ancora non abbiamo pensato a come organzzarci.. ogni uscita è pericolosa, lo sai. "

"Non preoccuparti Em, sarà una sbronz.. cioè volevo dire, una serata epocale! Ti renderò irriconoscibile! "

Ecco ci mancava solo Iseul.. 

Esiste una sola cosa più difficile del dirle "no, non lo faccio", ed è dirlo a lei e a Tae contemporaneamente.

Le persone più cocciute e testarde mai conosciute prima, che quando si alleano potrebbero anche far finire la terza guerra mondiale.

"Quindi ricapitolando.." – prosegue Taehyung –" Prima andiamo alla Lotte Tower, e poi alla festa! Esiste prospettiva più bella?" –"Credo che sfrutteremo proprio bene l'unico giorno libero che abbiamo Chim-Chim"

Lo sguardo entusiasta di Tae è una delle cose più cute ed irresistibili del mondo.. se gli dicessi di no equivarrebbe a togliere delle caramelle ad un bimbo.

"E va bene, ma a patto che tutti siano d'accordo.. e che mi rendiate veramente irriconoscibile. Non voglio mettere nei casini nessuno."

Cedo alla fine, prima di aver visto gli occhi di questi due scemi allargarsi per poi gioire a dismisura.

"EVVAI! Vedrai Em, al parco ci sono un'infinità di cose che in Occidente non esistono e poi.."

Urlacchiano in contemporanea Tae e Jimin, completando l'uno le frasi dell'altro.

E poi è un parco per coppie. Cosa diavolo andate a fare in un centro divertimento per coppie voi tre insieme?"

E te pareva.

E chi non avrebbe potuto intromettersi se non l'egregio Dottor-viscompiglioipiani-Jungkook.

"Chissenefrega? Vogliamo portarla in un posto dove non è mai stata. E poi nel cummuflage siamo fantastici.. in giro non ci riconoscono mai"

Insiste Jimin, determinato a non farsi rovinare il tanto adorato programma ma soprattutto a dire velatamente a Jeon di farsi i cavoli suoi.

"Io la trovo un'idea carina, è davvero impressionante per qualcuno che non c'è mai stato e che viene dall'altra parte del pianeta" commenta Hoseok.

"E poi semmai qualcuno vi notasse non sarebbe in grado di riconoscere Em per come la concerete " continua Suga.

"E le montagne russe più fighe hanno posto per tre su ogni fila!" conclude Jin.

 

AH! Finalmente!

Emilie e i Bangtan e Jungkookie 0!

Era ora!

 

" Fate un po' come cazzo vi pare.."

Risponde il maknae, che senza perder tempo e senza guardar in faccia nessuno si defila al piano superiore, scompare nella sua stanza, e sbatte inesorabilmente la porta.

HO PUBBLICATO UN DOPPIO AGGIORNAMENTO! AVETE ANCHE IL CHAPTER 19!

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Capitolo 19
*** Chapter 19 ***


CONTROLLATE DI AVER LETTO IL CHAPTER 18! ho fatto doppio aggiornamento! 💗

05/10/17

 

EMILIEPOV

 

Continuo a guardarmi allo specchio attonita.

Nonostante Taehyung e Jimin abbiano insistito tanto, non capisco come una come me, con una mentalità solida come la mia abbia realmente ceduto a questo.

Riesco chiaramente a perdermi nel mio stesso riflesso, pupille dilatate e occhi sgranati neanche mi fossi fatta di crack o qualche droga simile.

Il problema che mi affolla pesantemente la testa ora è : come faccio a dirgli delicatamente e senza offenderli, che sembro una diciottenne travestita da confetto con questi capelli? E che se non fosse per il fatto che gli voglio bene li avrei già denunciati per atti osceni nei confronti della mia dannata testa?

"Ragazzi capisco che voi siate abituati a cambiare colori di capelli ogni due per tre ma questo mi sembra un tantino eccessivo.."

Lo sguardo dei ragazzi interpellati intanto continua a scannerizzarmi sbalordito, hanno addirittura le bocche semiaperte.

"Sembri una modella veramente"

Balbetta Jimin senza distogliere lo sguardo dal riflesso.

Il mio scetticismo continua a passare in rassegna ogni centimetro della nuova tinta, poi butto un'occhio alle mie spalle dopo aver visto che Jimin, ignorando totalmente i miei dubbi, si è alzato per andare chissàddove a cercare non so quale outfit imbarazzante. 

"Scusa Chim ma l'obiettivo non era quello di farmi passare inosservata? Dove minchia vado con questi capelli?"

Urlo poi con la speranza che mi senta.

Niente da fare, 404 Jimin not found.

Chissà dove diavolo sarà andato?

"Sei splendida"

E' la voce profonda di Taehyung che mi sussurra all'orecchio, mentre sfodera i suoi denti splendidi in un sorriso tutto fuorchè legale.

"Ehm grazie Tae, ma non porti con me come fai con le tue fan.. rischi di farmi prendere un'infarto"

Gracchio poco dopo in risposta, tentando di nascondere un' imbarazzo palese incrementato dal colore rossastro che si è sparso su tutto il mio viso.

"Beh l'ho voluto sottolineare. Credo che ogni tanto meriti di sentirtelo dire dopo che viene trattata in quel modo da quel cretino" – "Non fraintendermi, è come se fosse mio fratello oltre che il mio migliore amico, ma davvero, non riesco a capirlo a volte."

Per un secondo nella mia mente bacata è balenato velocissimamente uno stupido quanto irrealistico pensiero, che ovviamente si è dissolto ancor prima di prendere piede.

Taehyung.. stai flirtando?

Con me?

Un battito di ciglia dopo, ci allontaniamo leggermente l'uno dall'altro richiamati da quel tornado di Park Jimin, che fa irruzione nuovamente nella stanza di Tae con un vagone di vestiti di ogni tipo in mano. 

Una pila talmente alta da nascondergli il volto.

"Mascherina. Felpa nera XXL, e mi raccomando, il cappuccio, SEMPRE." – " E' la regola numero uno anche per noi quando ci concediamo qualche uscita extra in luoghi pubblici"

"Okay" ubbidisco "Tornerebbe tutto.. ma i capelli? Perché rosa?"

"Perché sono carini"

Rispondono entrambi scattando verso di me e rivolgendomi uno sguardo altamente offeso dato dall'evidente domanda nonsense.

"Che qualcuno mi salvi"







 

Circa un'ora dopo aver ricevuto tutte le cure possibili da questi due pazzoidi, mi ritrovo seduta sul solito bancone della cucina, giochicchiando con il telefono e provando a scorrere un po' la home di Facebook ed Instagram.

Assurdo come nella sezione notizie mi appaiano così tante foto ed articoli connessi al successo dei Bangtan.. probabilmente perché senza rendermene conto ho cercato più informazioni rispetto a quanto voglia ammettere?

Inutile dire quali sono le foto del membro che mi appaiono di più.. 

Stupido coniglio. 

Non faccio in tempo a spegnere lo schermo del telefono, che sento una risatina familiare solleticarmi l'orecchio, facendomi sussultare e balzare sul posto.

"Stalkeri ?" – "Non ti facevo una tipa del genere.. tutta sostenuta, tutta 'non mi importa di nulla', e poi sbavi dietro le mie foto"

 

C-o-s-a c-a-z-z-o  h-a   d-e-t-t-o?

 

Neanche io sapevo fossi uno stronzo, immaturo, permaloso e modesto ragazzino, e invece lo sei. "

" Hai costruito la frase in maniera sbagliata per tentare di rispondermi a tono, capisci da te che la tua frase non ha senso e non è similare alla mia vero?"

Continua a ribattere divertito Jungkook aka il ragazzo bipolare, qui davanti a me, mentre incrocia le gambe appoggiandosi al bancone, intento ad addentare una mela.

"Madonna sei pignolo anche in questo.. che pesantezza"

" Ah guarda, se uno deve essere pignolo per farti incazzare, continuerò ad esserlo per tutta la vita al massimo delle mie potenzialità. Ti assicuro che lo spettacolo che mi si para davanti è tremendamente divertente"

"..."

Niente da aggiungere, quando fa così vorrei solamente sbattergli la testa contro il muro o dargli una ginocchiata nelle palle.. 

L'arma migliore è l'indifferenza Em, contieniti.

Alzo lo sguardo sicura di intravedere un'espressione ferita sul suo volto, data dalla mia non risposta, ma me lo ritrovo impercettibilmente più vicino, con le sopracciglia inarcate che tenta di scrutarmi meglio, incuriosito.

Cosa hai fatto ai capelli? " 

" E' colpa di quei due.. ma in qualche lavaggio dovrebbe scaricare, presto sparirà"

" Peccato."

"Perché?"

"Ho detto peccato, non posso dirlo senza darti una spiegazione?"

" Fai come ti pare, tanto quando si tratta di esprimere i propri pensieri sei il primo a fare retromarcia"

"Il bue che dice cornuto all'asino Emilie."

A interrompere uno dei nostri soliti battibecchi sono gli altri due minori, che irrompono in cucina travestiti da simil-agenti segreti.

Jimin è totalmente vestito di nero, con delle buffe Dr.Martens ai piedi, decisamente troppo grandi per lui in quanto in contrasto con le gambette fini che si ritrova.

Tae invece è più sportivo, indossa dei larghi pantaloni stile grunge all'ultimo grido, una camicia oversize scura, ed un basco nero abbinato a dei grandi occhiali da sole targati Gucci.

"Sembra veramente che stiamo andando in missione per il governo coreano.."

Sottolineo poco dopo.

Siamo perfetti! E con stile. Te lo avevo detto che non ci avrebbero riconosciuto.."

Risponde orgoglioso Jimin, allungando una gomitata al fianco di Tae.

"Beh allora? Vogliamo andare? Il manager ha detto che ci darà un passaggio, lasciandoci all'ingresso secondario del parco.. ci sta aspettando di sotto"

Continua Taehyung, incapace di nascondere l'entusiasmo che gli sprizza da ogni singolo poro.

"Kook sicuro che non vuoi venire? Ci divertiremo, lo sai!" – " E poi non ci capita tutti i giorni di passare del tempo in normalità"

Jungkook non sembra nemmeno prestare attenzione all'incitamento del suo hyung, continuando a scorrere la home del telefono mentre divora la mela davanti a sé.. 

Sarà il suo modo sexy di sbattere le labbra su quel frutto che lo rende ancora più simile al frutto del peccato?

Dio mio Emilie concentrati. Guarda da un'altra parte cazzo.

"Hobi mi ha chiesto di accompagnarlo ad una mostra con Namjoon hyung. Una di quelle con quei pupazzetti che gli piacciono tanto.." – "Credo che andrò con loro"

"Mamma mia quanto sei rustico.. lo sappiamo tutti che ami le montagne russe, bambinone!" – " Ma fai come ti pare! Ciao!"

Stavolta lo liquidano loro senza aspettare risposta e senza avere il tempo di tirarmi su la mascherina, vengo presa a braccetto dai miei accompagnatori e trascinata fuori casa.. 

neanche fossimo Adelina e Guendalina Bla Bla con lo zio Reginaldo.

 

In meno di mezz'ora veniamo accompagnati al Lotte world, dove già dall'esterno emerge la gigantesca Lotte Tower







In meno di mezz'ora veniamo accompagnati al Lotte world, dove già dall'esterno emerge la gigantesca Lotte Tower.

Veramente uno spettacolo disumano.

Si tratta di un castello fiabesco immenso, riprodotto con una pazienza maniacale a giudicare dall'incastro perfetto di ogni singolo mattoncino che lo compone.

Gli alti tettucci blu che costituiscono le torri principali si ergono splendenti verso il cielo, facendo sentire me e credo tutte le ragazze qui presenti delle vere e proprio principesse.

Tutto intorno compaiono una serie infinite di giostre, che si differenziano per le scale cromatiche e gli stili a dir poco unici e stravaganti. 

Ma la cosa ancora più strabiliante riguarda il fatto che tutto sembra sorreggersi al di sopra di una piattaforma d'acqua! 

In poche parole?

Un vero paradiso.. contornato dai colori autunnali dei ciliegi, che ancora una volta fanno da sfondo ad uno dei luoghi più surreali e belli che abbia mai visto a Seoul.

Senza dubbio questi due matti hanno scelto un posto fantastico.

"Allora come ti sembra Em?"

Chiede Chim con lo sguardo fisso su uno dei grandi menù esposti al di fuori di una caffetteria estremamente cute.

"Surreale ragazzi.. Davvero.. è.. splendido" – " Anzi grazie.. troverò sicuramente il modo di ripagarvi per il biglietto non appena trovo un lavoro.."

Non credo di riuscire a sopportare a lungo il fatto di vivere nella casa di questi ragazzi fantastici senza sborsare una lira.

Voglio dire.. hanno vite impegnatissime, anche durante questi giorni non sono mai stati a casa dati i mille servizi,prove e shooting che dovevano fare.

In più quando tornano a casa loro devono ritrovarsi pure una scroccona, piagnucolona, apparsa dal nulla per riconquistare un cretinoche nemmeno sembra corrisponderla.

Farebbe ridere persino un sordo come storia..

"Em smettila!" – "Non avevamo già affrontato questo discorso? Non ci devi nulla! A noi piace tanto stare in tua compagnia. In più non è che abbiamo proprio grandi problematiche monetarie al momento.."

Incalza subito Taehyung, con il suo solito fare amorevole e comprensivo.

"Lo so Tae, ma mettiti nei miei panni! Mi sento una buona a nulla che gironzola in casa d'altri senza dare neanche un contributo.."

" Facciamo così allora! Ti ripeto.. non ci sarebbe comunque bisogno, ma se vuoi renderti utile ed impiegare un po' il tuo tempo dato che ne passi tanto chiusa in casa senza far nulla.. puoi farci da domestica? E quando ti va prepararci qualcosa  da mangiare?"

" Oddio ! Sarebbe fantastico Tae davvero! "

Senza neanche pensarci mi butto tra le sue braccia, talmente tanto felice che mi si potrebbe scambiare per una che ha vinto alla lotteria.

"Sei proprio una tipa tu Em eh." –" Qualsiasi ragazza difronte una proposta del genere si sarebbe messa a frignare.. ma tu.." – lo vedo distogliere lo sguardo dal mio e rivolgerlo ad un tiro a segno poco distante.. – " Beh, credo tu sia diversa."

Eccoci che ci risiamo.. cos'è questa sensazione?

E perché sembra improvvisamente così serio e assente?

" Tutto bene Tae?" – chiedo per smorzare l'atmosfera leggermente fastidiosa" Vuoi che questa Noona forzuta aka nuova impiegata di casa Bangtan faccia centro e ti vinca un peluche gigante?"

Lui in risposta scoppia a ridere fragorosamente, eliminando in un batter d'occhio quell'ombra di malinconia che sembrava aver dipinto sul volto.

"Semmai dovrei essere io a vincerne uno per te!"

" Non fare il classico coreano maschilista eh.. pari diritti pari doveri!"

Gli rispondo dandogli una pacca sulle spalle, e sentendomi per un momento estremamente sollevata.. leggera.. 

..me stessa.

"Ottimo modo per non farsi notare quello di gironzolare per il parco con un coniglio peluche gigante."

Conclude Jimin quasi esasperato, dopo aver passato almeno quaranta minuti buoni a sperperare un'infinita di Won davanti a quel tiro a segno.

Era diventata una questione di principio, ed io e Tae ridevamo come due scemi, spintonandoci continuamente per far perdere la mira all'altro.

Ma dovevamo prendere quel peluche ad ogni costo, ce lo eravamo prefissati dopo aver visto l'incredibile somiglianza di quel coso con Jeon Jungkook.

E quale modo migliore per prenderlo in giro se non quella di portargli una gigantografia vivente di sé stesso?

Ebbene dopo una miriade di tentativi, mentre Jimin rideva come un forsennato guardandoci, quel culo rotto di Taehyung ci è riuscito, appioppandomi in braccio quasi due chili di peluche.

"Forse abbiamo un po' esagerato.. ma guardate quant'è bello!"

Continuo a stringermelo al petto, muovendolo a destra e a sinistra e sorridendo come una scema.

"Me bambina felice!"

Urlacchio poco dopo, sfoderando uno dei migliori aegyo mai visti, sotto lo sguardo addolcito degli altri due.

E' incredibile come una giornata del genere mi stia rimettendo al mondo.

Avevo davvero bisogno di mettere il muso fuori da quelle quattro mura.. al posto di guardarmi un'infinità di serie tv Netflix con tanto di patatine e porcherie di ogni genere.

Faccio capolino tra le zampe superiori del coniglio per riuscire a vedere ciò che ho davanti, tentando di non sbattere contro una delle miliardi di coppie che affollano questo posto gigantesco.

Inutile dire che tutti mi guardano divertiti.

Sento addirittura i lamenti dei bambini, che mi indicano alle proprie mamme per pregarle di compare un pupazzo come il mio.

Eh mocciosi.. non sapete quanta fatica mi è costata questo coso.

"Em vuoi lo zucchero filato?"

Mi chiede all'improvviso Chim, che neanche a dirlo si era già messo a fare la fila al mio posto.

L'hanno proprio capito tutti che mangio come una disgraziata.. non aspettano neanche che gli dica di sì.. la risposta è così ovvia.

"Ah, ma sì magari! Tanto chilo in più chilo in meno.."

Cerco di urlare da dietro la schiena del coniglio che mi sovrasta.

"Vuoi che intanto lo tengo un po' io?"

Si propone Taehyung.

Avverto una sottile ironia nella sua voce anche se non riesco a vederlo.

"Vai vai! Io sto bene!"

Sventolo una mano, rischiando per un secondo di perdere l'equilibrio, fino a che non lo vedo sorridere per andare a fare la fila con Jimin, circa una ventina di metri più avanti.

Passano circa dieci minuti ed io resto impalata come uno stoccafisso in mezzo alla strada.

Una scena piuttosto esilarante anche perché non riesco a vedere nulla ad un centimetro dalla mia faccia.

Decido così di appoggiare l'ingombrante Signor Coniglio a terra per dare un'occhiata, cercando di capire dove siano finiti quei due.

Non faccio in tempo ad aguzzare lo sguardo, che sento un boato inconfondibile.

O meglio le urla impazzite di circa una decina di ragazzine che si stanno accalcando intorno ai ragazzi.

Merda li hanno scoperti!

Il mio primo impulso è quello di avvicinarmi, strattonarli via da quella calca feroce e impazzita, per poi aiutarli a scappare a suon di spintonate.

Ma vengo bloccata da Taehyung che, in lontananza, tenta di districarsi dalla folla facendomi segno di andarmene alla svelta.

Effettivamente.. chissà cosa cazzo pretendevo di fare con un peluche di un metro e 60 in braccio.

Così in una frazione di secondo, assicurandomi che nessuna delle fan mi abbia notato, mi scaravento dietro al primo muro che trovo, più precisamente a giudicare dall'odore, dietro ai cessi chimici.

Il solito genio Emilie.

Inizio a respirare affannosamente, probabilmente per via della corsa improvvisa, del peso che devo portare e dell'adrenalina.

Ma c'è qualcosa che non va.. 

Perché il fiatone non passa? Neanche avessi fatto una corsa ad ostacoli..

Mi ritrovo ad appoggiarmi alle mie stesse ginocchia tremanti, nascondendomi dietro al Signor Coniglio.

Il mio respiro si fa sempre più irregolare, e solo qualche secondo dopo mi accorgo di avere la testa abbassata, mentre con le mani mi sorreggo aggrappandomi alle mie stesse caviglie.

Non riesco ad aprire gli occhi, sono serrati.. ed una sfilza di immagini offuscate mi trapassa il cervello.. 

Mi torna in mente un'odore acre di piscio, molto simile a quello che sento ora dietro a questi bagni purulenti.. 

Il sudore che mi imperla il viso, colando lentamente sulle guance, mi ricorda di quando quella volta al suo posto c'era del sangue..

Il cuore sembra non riuscire più a controllarsi.. sto perdendo battiti..

"Dio S-s-anto.. C-azzo.."

Rantolo.

Di punto in bianco, come colpo di grazia, sento una mano strattonarmi all'indietro, facendomi cadere con il culo per terra.

E' un'abbraccio improvviso, protettivo, quasi obbligato.

Non riesco a trattenere un urlo disperato e spaventato mentre mi ritrovo circondata da questo strano calore umano.

Non ho nemmeno la forza di reagire dato l'attacco di panico imminente, per cui mi ritrovo totalmente inerme di fronte a qualsiasi cosa mi stia riseevando il destino.

Pericolo.

Ecco cosa urla a dismisura ogni centimetro del mio corpo accompagnandosi a veri e propri scatti incontrollati.

Poi neanche fosse avvenuto un miracolo, lo stesso corpo si placa repentinamente, ancora prima che il mio cervello e i miei pensieri lo realizzino, disubbidendo completamente a quello che la razionalità mi urla.

Come se stessi percependo, ad occhi chiusi, che chiunque sia questa persona, io possa fidarmi, ed abbandonarmi ad essa.

Solamente poco dopo, l'odore di questa misteriosa figura mi arriva alle narici.

Ed ecco che capisco tutto.

Non potrebbe essere di nessun'altro.

"Sei sempre la solita cretina Emilie"

Mi sussurra esasperato e con un filo di voce all'orecchio, mentre ancora con una mano mi protegge il viso facendolo sprofondare nell'incavo del suo collo.

"J-jungko.., io n-n-non.."

"Shhh..."

 

Non sentii più niente, se non le sue braccia cullarmi.





 

EMILIEPOV




 

Tutto intorno a me è buio e offuscato.

Più tento di sforzarmi in un vano tentativo di aprire gli occhi per capire dove mi trovo, più le forze fisiche sembrano volermi remare contro, sventolando bandiera bianca e chiedendo pietà.

Decido così di non sforzarmi oltre, accoccolandomi a ciò che trovo al mio fianco, ovvero, con tutta probabilità e a giudicare dall'odore, Jungkook.

"L'ingresso principale è pieno di fan impazzite, per questo credo siano scappati da lì. Dobbiamo per forza uscire da un ingresso secondario."

Uh?

Le uniche parole che il mio cervello sembra aver captato sono "fan" e"impazzite".

Fan impazzite, fan impazzite, fan...

Comincio ad agitarmi nuovamente in balia di una controversa stanchezza prepotente, seguendo il mio battito cardiaco accelerato.

"Emilie. Ci sono io. So che mi senti. " – " Calma, va tutto bene, ci sono io."

Al suono di queste dolci parole, tutto si ripete e di nuovo, come se il pericolo non fosse mai esistito, mi ritiro all'interno di una fantastica bolla protettiva, perdendo contatto con la realtà esterna e pronta a fronteggiare il buio di quelle paure che, fino a quel momento, pensavo di aver superato.







 

JUNGKOOK POV




 

"Non so nemmeno io come abbiamo fatto hyung. Ma va tutto bene, il manager ha trasportato il Coniglio gigante mentre io ho caricato Emilie in spalla"

Mi affretto a rispondere a Jimin, che dall'altro capo del cellulare mi assilla pesantemente, sferrando un milione di domande al secondo.

Ma sta bene ora? E' davvero svenu.."

Le preoccupazioni di Chim vengono bloccate dalla voce profonda di Tae, che a giudicare dalle proteste della testa rosa, si è appropriato senza il suo consenso del cellulare rubandoglielo di mano.

"Jungkook."

A giudicare dal tono di voce sembra sconvolto.

E conoscendolo come le mie tasche, non mi risulta difficile immaginare il suo senso di colpa esasperato.. 

"Tae è tutto okay. Davvero."

Provo a rassicurarlo.

Passano alcuni secondi di sospiri profondi prima che si appresti a rispondermi in maniera secca.

"Non è tutto okay per un cazzo." – " Tu quel giorno non c'eri e soprattutto non l'hai vista sputare sangue tra i sacchi della spazzatura dopo che l'avevano picchiata a morte." 

" Non c'ero quella volta ma ci sono adesso."- " Quindi rilassati, perché al massimo dovrei essere io quello incazzato, non tu."

Cazzo.. cosa ho appena detto?

Ecco calare nuovamente un silenzio glaciale, interrotto solamente dall'affanno di Taehyung che sembra indeciso fra il ribattere o meno.

" Aspetto che si riprenda e poi torniamo. Ci vediamo a casa." –"Ah un'ultima cosa." –" Controllate su tutti i social-media che non ci siano segni della presenza di Emilie insieme a voi, e nel caso troviate qualcosa contattatemi. Subito."

Chiudo la chiamata ancora prima che possa respingermi, e tiro un lungo sospiro di sollievo.

Incredibile come Taehyung in una situazione del genere le abbia semplicemente detto di nascondersi senza pensare a come avrebbe reagito lei, da sola, impaurita e soprattutto senza avere la minima idea di come comportarsi.

E Jimin in tutto questo? La sua fedelissima spalla non è stata in grado di razionalizzare per un secondo, pensando anche ad Emilie oltre che a salvarsi la pelle?

Una serie infinita di pensieri mi affolla il cervello.. spintonando il senso di colpa qua e là. 

Forse con qualcuno al suo fianco non sarebbe caduta a terra in preda ad un grave attacco di panico.

Forse se fossi stato lì e avessi messo da parte questo fottuto orgoglio, accompagnandoli e svagandomi con loro.. l'avrei potuta proteggere.

 

< Ah, allora lo vedi stupido ragazzino che ancora ti importa parecchio di lei?Il problema è che sei talmente testardo e immaturo da non volerlo ammettere, ovviamente. Ci hai mai pensato che forse Emilie ha sempre avuto ragione a reputarti piccolo di testa? >

 

E' l'altro me che prende vita ora, bisbigliando all'interno della mia mente contorta delle verità scomode e fastidiose, ma probabilmente del tutto vere.

 

"AAAAAH, basta cazzo!"

 

Sbotto poi senza neanche rendermene conto, prendendomi la testa tra le mani e scattando con il busto in avanti.

Emilie che in quel momento era accasciata sul sedile posteriore affianco a me, appoggiando il volto dai capelli scompigliati sulle mie cosce, sembra accorgersi dei movimenti bruschi lamentandosi con dei mugolii simili a quelli di un micio.

Cerco così di ricompormi addolcito da quei versi teneri e tremendamente innocenti, cominciando a guardarla rapito, anzi catturato dalle sue espressioni che involontariamente mi infondono la calma di cui ho bisogno per recuperare il giusto controllo.

Il suo viso è ancora appoggiato a me, vicino al mio ventre, in un'espressione fin troppo rilassata per una che ha avuto un attacco del genere.

Riesco a intravedere, sotto i capelli scuri e in disordine, un accenno alle sue fossette splendide, che al tempo mi avevano fatto totalmente perdere la testa per lei.

Noto poi che mentre dorme tende a contrarre i muscoli del naso, muovendolo a destra e sinistra, esattamente come un gattino.

Così, impercettibilmente, allungo la mano verso il suo volto pallido, le scosto delicatamente un ciuffo ribelle, per poi passarle il pollice sulla guancia morbida.

Sono totalmente inerme davanti al suo respiromafinalmente consciodella mia curiosità verso ogni suo più piccolo particolare.

Vorrei imparare a memoria questa ragazza per poi scriverci sopra un libro intero.

Dopo averla sfiorata in questa maniera a distanza di anni infatti, dopo aver sentito l'ennesimo brivido trapassarmi da parte a parte con un misero contatto, riesco a sentirmi nuovamentecompleto, nel posto giusto,conl'unica persona in grado di farmi provare queste fottute e magiche sensazioni.

Un sorriso divampante e totalmente involontario prende posto sul mio viso, tralasciando ogni briciolo di orgoglio che potesse ancora desistere.

Ecco perché non volevo restare solo con lei.

Perché sapevo che in una frazione di secondo il mio muro sarebbe crollato, frantumandosi in mille pezzettini.

Permettendomi di mandare a puttane quell'integrità e moralità che tanto ambivo a mostrare.













 

EMILIEPOV




 

Non so quanto tempo sia passato di preciso, l'unica cosa che distinguo facilmente dal resto, sono gli enormi sedili di pelle su cui sono distesa.

Cerco ancora ad occhi chiusi la presenza di Jungkook, che a giudicare dal calore del suo posto, doveva trovarsi qui fino a pochi secondi fa.

Impiegando poi una forza che non pensavo di avere, riesco a sgranare finalmente gli occhi rimescolandomi alla realtà.

Mi risistemo velocemente, scostando la miriade di capelli arruffati che ribelli si sono impossessati di ogni parte di me, gettando poi un occhio allo specchietto retrovisore per controllare meglio le enormi occhiaie che ormai mi hanno riportato alla mia forma originaria: un panda.

Giusto il tempo di riacquistare un minimo di decenza che sento lo sportello aprirsi, lasciando spazio alla figura finta-in-borghese di un Jungkook fin troppo sempre riconoscibile ai miei occhi.

Indossa un cappellino beige della Champions che grazie all'ampia visiera gli permette di nascondere la maggior parte del viso da occhi indiscreti, lasciando trapelare unicamente due ciuffi morbidi di capelli scuri.

Una levigata giacca di pelle oversized gli ricade sulle spalle allenate, esaltandogli la schiena, che sembra delinearsi di più ogni giorno che passa.

Oh ti sei svegliata.. "

Mi sussurra con un tono leggero, quasi vellutato, disincantandomi dalla sua visuale.

"Ah! Ti ho beccata a fissarmi di nuovo. Sono meglio nella realtà che nelle foto vero?"

Mi istiga poi come suo solito, spintonando il gomito al mio fianco ed avvicinandosi teneramente.

Stranamente non leggo nessun astio o rimprovero nel suo sguardo, e dalla sua voce non trapela nemmeno l'ombra del solito risentimento che ha sfoggiato fino all'inverosimile da quando sono tornata.

Lo vedo fissarmi con aria bonaria, gli occhi giganti rilassati in un'espressione distesa, in attesa di una mia possibile risposta stizzita.

Ma non riceve niente di tutto ciò in cambio.

Non so da cosa venga tutto questo sentimentalismo improvviso, né tutta questa voglia immensa di abbracciarlo fregandomene di ogni contesto, fattostà che ci metto meno di cinque secondi per guardarlo con le lacrime agli occhi ed avvinghiarmi al suo avambraccio.

Una serie di singhiozzi fastidiosi, sì fastidiosi perché esprimono ogni forma di mia debolezza,pervade lo spazio interno dell'enorme SUV dove ci nascondiamo dal mondo, obbligandomi, un po' per vergogna, un po' per disperazione a stringere ancora di più la presa su di lui.

Non riesco a vederlo, perché ho il capo sprofondato tra le pieghe della sua giacca, con l'odore di pelle e cuoio intento inondarmi le narici.

Sento esclusivamente il suo respiro irregolare, e la tensione che a quanto pare sembra essersi impossessata del suo corpo.

Mi sento una stupida ad essermi esposta così tanto, mentre inspiro ed espiro fortemente, quasi attorcigliata al suo braccio.

 

Ormai la frittata è fatta.

 

Ma inaspettatamente, è Jungkook è scaraventare via ogni sorta di mia paranoia, obbligandomi di punto in bianco a rivolgere l'intero busto verso di lui.

Dopo avermi sistemata praticamente in procinto della sua vita stretta, ci ritroviamo uno di fronte all'altro, ad una distanza quasi milimetrica, con una me incapace di guardarlo negli occhi, ed ancora avvinghiata al suo braccio.

"Emilie guardami."

Stavolta il tono è perentorio, anche se dolce sembra non voler accettare scusanti.

"Ti ho detto di guardarmi"

Continua poi.

In tutta risposta riceve solamente un mio mugugno, mentre mi impegno al massimo per scuotere la testa in segno di negazione totale.

Se vedesse in che condizione sono ora.. mi potrei vergognare per duecento anni come minimo.

Inutile dire, quanto sia stupido o quantomeno masochista pretendere di opporsi ad un Jungkook insistente.

Per la precisione equivarrebbe a voler la luna.

Così, in men che non si dica, sento due enormi mani calde far pressione sul suo braccio, ben intenzionate a districarmi da esso.

Mani che in breve uccidono qualsiasi tipo di mia resistenza, svincolandomi.

Jungkook ha catturato i miei polsi, e sta intrecciando le sue dita lunghe e affusolate alle mie, portandosele al volto, mentre decide di unire uno sguardo profondo e inaspettatamente caloroso al mio.

"Voglio che ti dimentichi di quello che è successo oggi, anzi che ci dimentichiamo del mondo per qualche ora" – lo vedo poi prendere fiato, socchiudendo le palpebre, come se volesse trattenersi ma al tempo stesso liberarsi di un fardello, ormai troppo pesante. – " E vorrei che accettassi di passare del tempo con me."

Senza tergiversare e senza dar tempo al mio cervello di analizzare la sua richiesta, mi butto istintivamente su di lui, suggellando il tutto con un abbraccio intenso, privo di parole ma intriso di emozioni che valgono più di qualsiasi risposta. 







 

ZEROPOV







 

Li chiamano piccoli gesti.

Una parola al momento giusto, una carezza, un sorriso, un gesto gentile.

Ma i piccoli gesti non sono mai piccoli, sono preziosi e straordinari.

Così in quello che Jungkook pensava essere banale, Emilie riscoprì la genuinità di quel ragazzo di cui si era tanto innamorata, assaporando in ogni strada di quelle vie quasi deserte della periferia di Seoul, ciò che significava stare al fianco di un idol di nemmeno vent'anni, incredibilmente affascinante.

Jungkook non lo avrebbe mai ammesso, né tanto meno dimostrato con grandi paroloni, ma una parte di lui, di dimensioni indefinite, non si stancava mai di guardare con la coda dell'occhio se Emilie fosse troppo vicina al ciglio della strada, o se avesse il collo scoperto e rischiasse di prendere freddo.

Quelle erano le piccole cose di cui Jungkook silenziosamente si preoccupava.. portandolo a sottovalutarle, e ad ettichettarle come semplici "cortesie", cortesie che si hanno, a suo parere, anche nei confronti dei propri amici o di un qualsiasi familiare. 

Era questo che continuava a ripetersi circa un miliardo di volte al giorno nel cervello da quando Emilie era tornata, tentando di dare sempre meno importanza a quell'istinto protettivo che invece che diminuire con la distanza che si era interposta tra loro, aumentava.

Emilie si stava ritrovando a fare i conti con un'uggiosa e fastidiosamente fredda giornata d'inverno, rimboccata nel piumino North Face di Jimin, e ben protetta dal cappuccio scuro della felpa di Taehyung.

"Per lo meno questa volta non ti riconoscerà nessuno"– "Anche se credo di sapere a chi appartenga tutta quella roba"

Sghignazza Jungkook di li a poco, guardando dritto e cercando di non scomporsi più di tanto.

Ma a Emilie, ovviamente, non sfugge quella nota velata di fastidio intenta a traballare nella voce del minore.

"Erano le uniche cose che avevano"

Si appresta poi a concludere, continuando a strofinarsi le mani una contro l'altra, speranzosa di trovare così un po' di calore.

"In realtà c'era una caterbia di roba nell'armadio"

Risponde atono lui continuando a tirar dritto per quel marciapiede deserto, incapace di distogliere lo sguardo da quell'orizzonte verso il quale era possibile scorgere ormai un piccolo conglomerato di casette.

"Ah no certo, c'era sempre l'armadio di quel tizio che mi disprezza e che non perde occasione per allontanarmi nonostante io mi sia fatta miliardi di chilometri per rivederlo." – " Alludevi forse a lui?"

Uno snervante silenzio cade in risposta, per essere poi prontamente interrotto da uno strano ed inaspettatamente sinceroJungkook.

"Magari il proprietario di quell'armadio è uno stronzo te lo concedo. Ma.." – " Ma magari preferiva comunque che tu prendessi di nuovo una sua tuta piuttosto che quella di altri."

A quelle parole le gote di Emilie si tinsero ancora di più di un rosso acceso, ma questa volta non era colpa del freddo che le stava invadendo le ossa.. 

"Avrei accettato volentieri una tua maglia.. o una tua felpa."

Ammise dopo poco lei raggiungendo a passo svelto il ragazzo, che molto probabilmente per l'imbarazzo della frase appena ammessa aveva accelerato il passo. 

Solo in quel momento Jungkook decide di girarsi verso la buffa occidentale che gli trotterellava dietro, per guardarla dritta negli occhi grandi e sfoderare un altrettanto buffo sorriso da coniglietto, con gli incisivi ben in evidenza.

"Allora compriamone una"

"Che significa compriamone una?"

"Che mi compro una felpa, ci dormo stanotte, e poi te la regalo"

" E a quale scopo, mio imperscrutabile Jungkook? Dove sta il tranello?"-"La presa in giro? Lo sfottimento?"

Con la stessa velocità con cui quell'inebriante sorriso era comparso, sul volto di Jungkook ora si era posata un'espressione molto più seria, quasi accattivante, che trasmesse in Emilie un brivido senza fine.

O meglio, una fine ce l'aveva, e non era sicuramente un punto anatomico molto casto.

"Perché se vivi in casa mia, voglio che senti il mio odore quando vai a dormire"-" Sarà il tuo pigiama."

Sentizia poi lui, trascinandola improvvisamente per il braccio e cominciando a correre a perdifiato verso quelle stesse luci cittadine, ora ben più nitide e vicine.




ANGOLOAUTRICE

Salve a tutte!
Mi dispiace aggiornare sempre e in costante ritardo qua, ma purtroppo trovo molto più semplicistica la piattaforma wattpad, dove riesco a includere contenuti multimediali, gif, spiegazioni dettagliate ( o anche semplici scleri a fine capitolo), e tadadadan anche contenuti speciali come i miei disegni, riguardo i protagonisti della storia.

Continuerò ad aggiornare anche qui su efp, ma molto più frequentemente su wattpad, quindi vi lascio il link qui sotto  <3

https://www.wattpad.com/user/frances225

Un bacione 

Frances : )






 

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Capitolo 20
*** Chapter 20 ***


Prima di iniziare, mi sono immaginata la spensieratezza di questo primo POV con questa canzone, se volete ascoltatela durante la lettura : ) 

---> https://www.youtube.com/watch?v=s_7jJ0sO0Yg

In caso non prendesse il link la canzone è "Lovers in Japan" dei Coldplay 🌸🙏🏻





 

EMILIEPOV


 

Sento l'aria gelata sfiorarmi il volto mentre la mano di Jungkook continua a guidarmi in piccoli vicoli stracolmi di negozietti peculiari.

Corriamo quasi, evitando dei passanti curiosi che vedendoci probabilmente come una coppia di innamorati impegnata a scorrazzare qua e là, ci rivolge dei sorrisi teneri, ricordandosi magari di quando avevano vent'anni anche loro.

Jungkook si gira solamente per vedere se riesco a tenere il passo, regalandomi sorrisi divertiti e spensierati uno dietro l'altro, incitandomi a muovermi con il suo solito " Pali-pali!*"

( Pali-pali =espressione coreana che significa " muoviti !" / " Fai in fretta !")

" Mi spieghi perché stiamo correndo a perdifiato?"

Provo a biascicare tra una risata e l'altra, ancora inebetita dalla contentezza che straborda da ogni mia cellula per il solo e unico fatto di essere, finalmente, in compagnia del ragazzo che mi ha rubato il cuore.

"Se non ci muoviamo il negozio in cui voglio andare chiuderà!" – "Per cui muoviti nonnetta !"

In tutto questo si è girato per farmi una linguaccia, e ci manca poco che, non guardando dove mette i piedi, faccia cadere a terra un signore anziano avvolto nel suo cappotto di renna.

"Mianhae !"

Urla poco dopo ancora dimenticandosi degli onorifici, chinando leggermente il capo in segno di scuse verso l'uomo che in tutta risposta gli regala un'occhiataccia degna di nota.

Il quartiere periferico di Seoul dove ci stiamo addentrando sempre più, mi ricorda in qualche modo le calle veneziane, piccole, strette e stracolme di negozietti di antiquariato, moda vintage e cibo tipico che non avevo mai visto prima d'ora.

Jungkook rallenta! Voglio assaggiareeee !" 

Il mio sguardo intercetta poi, all'incrocio con una vietta secondaria, un baracchino minuscolo e scrupolosamente decorato con miliardi di accessori fatti a mano, che sopra alla bacheca in legno che lo compone, porta il nome di "L'antica bottega Giapponese".

Probabilmente il nome sarà stato scelto dall'anziana signora che dirige il tutto, e che in questo momento sta ricamando qualcosa all'uncinetto, esortando i suoi due nipotini davanti a lei, a stare calmi e a non far baccano.

Per un secondo giurerei di averla vista sorridere verso la mia direzione.

In ogni caso si tratta della tipica bancarella dove solitamente spenderei ore davanti prima di scegliere qualcosa, dato che vorrei comprarmi tutto.

"E poi guarda là! Voglio vedere cosa vendono lì Jungkook!"

"Prometto che ti ci riporto okay? Adesso siamo di fretta!"

" Ma Jungk-"

Ero piuttosto sicura di voler protestare e sfoderare un muso compassionevole, quando poi la mia mente si è soffermata su quel "ti ci riporto",facendomi sorridere come un'ebete e arrossire copiosamente sotto il cappuccio al solo pensiero di passare un'altra giornata insieme a lui, da soli.

Mi do un leggero buffetto per tentare di rianimarmi e riacquisire un minimo di compostezza prima di rivolgermi a lui con tono fintamentedistaccato:

"Mi hai forse invitato ad un appuntamento poco fa?"

"Te lo sei sognata."

Bofonchia lui arrossendo e facendo girare lo sguardo fintamenteinteressato ad una vetrina di ceramiche antiche.

Avrei voluto stuzzicarlo un altro po', ma non faccio letteralmente in tempo, perché Jungkook si ferma all'improvviso, permettendomi di sbattere rovinosamente sulla sua schiena.

"Siamo arrivati !" – "Dio saranno anni che non entro in questo posto"

Entriamo a passo spedito all'interno di quello che poteva sembrare un comunissimo negozio di abbigliamento sportivo.

Ma mi ci volle poco per adocchiare ogni singola felpa esposta e riordinata sugli scaffali di legno, per capire che in realtà ci trovavamo all'interno di un distributore di capi per COPPIE.

I miei occhi strabuzzanti continuano a scannerizzare qualsiasi ripiano per capacitarmi realmente di quello che mi sto trovando davanti, fino a che noto la mano di Jungkook passarmi davanti agli occhi, per risvegliarmi dallo stato di trance in cui mi trovo.

Guarda che fra un po' ti si spacca la mandibola a terra, fai attenzione."

Sogghigna per poi incitarmi a scegliere qualcosa.

"Ehm.. io non so cosa dire, ma non è che.."

"Fai un sacco di deduzioni oggi eh.." – "Coraggio, scegli e andiamo."

Conclude poi, riappropriandosi del suo solito tono quasi strafottente.

Sbuffo tentando di non darci peso.

Resta comunque il solito guastafeste smonta entusiasmo.

Mentre lascio da parte la mia lingua tagliente, mi avvicino lentamente ad una felpa esposta dietro le spalle di Jungkook, incuriosita dalle mille sfumature di rosa di cui si compone.

Il mio sguardo si incupisce un po' alla vista del colore spiccante, cosa che non sfugge agli occhi inquisitori di Jungkook -" Non è male, ma forse un colore del genere andrebbe meglio per Jin-hyung, non credi?"

"Concordo con te Kookie, non è esattamente nel mio stile, anche se con questi capelli sarebbe perfetta! "

All'improvviso, il suo viso accigliato si avvicina pericolosamente al mio, intento ad osservare meglio i capelli a cui mi stavo riferendo.

Sento il respiro mozzarmisi in gola, mentre automaticamente mi sporgo all'indietro per aumentare le distanze, imbarazzata e rossa come un peperone al solo pensiero che lui possa sentire anche solo per un secondo il battito martellante del mio cuore impazzito.

" Ti ricordavo un po' più impavida Em" – "Invece ora sembri una bimba timida e dolce"

Eccolo che ricomincia.

Al solo sentir riecheggiare la parola timida riferita alla sottoscritta, spalanco la bocca per rispondergli per le rime, tentando di far prevalere il lato che mi ha sempre caratterizzato con lui, quello della guerriera che non si fa mai mettere i piedi in testada nessuno, tanto meno dal signorino Jeon Jungkook. 

Neanche il tempo di protestare che sento la punta del suo naso sfiorare il mio, mentre con delicatezza inserisce una mano nella tasca anteriore della mia felpa, per intrecciarla alle mie con nonchalance. 

"Guarda che non l'ho detto perché mi piace solo quel lato di te"- " L'ho detto perché mi piace tanto quanto quello che conosco già."

Il suo sussurro al mio orecchio è dolcissimo, tanto da esser sicura che stia sorridendo sopra la mia pelle d'oca.

" Q-q-uale lato scusa?"

Balbetto.

Esattamente questo." - " Quando non riesci a parlare né a sorreggere il mio sguardo per più di cinque secondi dall'imbarazzo, ti rende.. così umana. Ma soprattutto mi fa capire che ti stai aprendo con me, mostrandomi quello che sei davvero."

Si distanzia di poco per continuare : "Sono due lati della stessa medaglia che apprezzo tanto quando convivono nella stessa persona. Perché credo di aver bisogno di entrambi."

Al suono di quelle parole mi viene automatico sotterrarmi nell'incavo del cappuccio, iniziando a giocherellare con le sue dita, in una morsa di imbarazzo e stupore.

"Me le stai torturando Em." – " Ti ho resa così nervosa?"

Continua lui girando completamente il busto verso di me e abbassandosi leggermente per guardarmi negli occhi.

"Felice. Non nervosa. Solo.."- "Felice." –"Quasi che non ti riconosco Kookie."

Jungkook scoppia in una risata fragorosa, attirando persino lo sguardo incuriosito della commessa.

Ti basta così poco? " 

"E ti sembra poco?" – "Senza offesa eh, ma studio patologie di ogni genere da ormai svariati anni, e so riconoscere una sindrome bipolare quando me la trovo davanti"

Annuisco poco dopo tentando, per la seconda volta, di riacquistare un minimo di autocontrollo.

"Ecco adesso ti riconosco!" 

Mi risponde per poi passarsi velocemente una mano sul viso e ricomporsi – "Andiamo e cerchiamo questa benedetta felpa, che poi dobbiamo andare a prepararci." dice poi, liquidando totalmente il discorso che speravo di far saltare fuori.

Per quanto la mia felicità sia inaudita nel vedere Jungkook di nuovo disposto a comportarsi in maniera decente nei miei confronti, senza sputarmi acido addosso ogni volta che mi rivolge parola, qualcosa non mi torna.

O soffre veramente di una sindrome bipolare compulsiva, oppure si sta sforzando di darmi un'altra possibilità nonostante le mille paure e dubbi che costellano il suo cervello.

Nel caso la seconda opzione fosse vera, dovrei solamente apprezzare il suo cambiamento d'umore repentino.. Maallora perché non riesco a godermi a pieno il carico di tenerezza che mi sta riservando? Mi sembra così surreale..

Un giorno mi tratta come una pezza da piedi, mentre quello dopo come la donna della sua vita.

Dire che premuroso poi è riduttivo, si tratta di tutto un'insieme di coseche ho notato da quando sono tornata in Corea.

A partire dalle occhiate che mi lancia..  per non parlare dei toni che usa, che spesso passano dal tenero al suadente in una frazione di secondo.

E il modo in cui mi tocca?

Quando mi sfiora, riesco a percepire chiaramente quanto si stia trattenendo.. 

Come quando abbiamo ballato insieme in sala prove,ero così convinta che da un momento all'altro avrebbe potuto smettere di reprimere ogni controllo, dando spazio a ben altre prospettive.

O meglio a scenari decisamente poco casti.

In quei momenti i suoi occhi prendono a brillare compulsivamente, come se avessero un fuoco dentro che si mischia pericolosamente alle scariche di adrenalina.

Ne sono sicura perché succede anche a me, e possiamo confermarlo specchiandoci l'una nell'altro.

" Emilie mi stai ascoltando?"

Sento la mano di Jungkook scuotermi piano per riportarmi sul pianeta Terra.

"Eh? Come scusa? Hai detto qualcosa?"

Che imbarazzo.. almeno io dovrei tentare di tenere a bada gli ormoni.

"Guarda queste due." 

Mi chiede indicandomi due felpe gigantesche.

Aguzzo lo sguardo per osservare meglio gli oggetti del suo desiderio, e resto per un secondo perplessa.

"Non guardarmi così.. non sono un tipo romantico, e non ti ho portata qui con l'intenzione di prendere davvero delle felpe per coppie.." ammette schiarendosi la voce prima di continuare "A me ne interessava solo una per te, sia chiaro. Però, guarda quanto sono fighe!"

Decido di soffermarmi sul tessuto dei capi davanti a me, armeggiando un pochino con le maniche per testarne la morbidezza.

Sono due felpe di cotone veramente semplici, a righettoni azzurri e bianchi, senza cappuccio.

Rigirandomele ancora tra le mani, sotto lo sguardo fiducioso di Jungkook ancora in cerca di approvazione, mi soffermo su delle piccole scritte che incorniciano il retro delle felpe.

In una vengono riportate le parole " I wanted to tell you..", che si completano con quelle dell'altra "Whenever you are in the world, I'll search for you"

Sgrano gli occhi, dopo aver capito da cosa derivi quella citazione, e rivolgo subito lo sguardo stupito verso Jungkook che rosso come un peperone inizia visibilmente ad agitarsi -"Non le avevo viste quelle."-riferendosi alle scritte -Cerchiamone altre. "

Inizio a scompisciarmi dalle risate nel vedere la sua espressione imbarazzatissima, tanto da piegarmi sulle ginocchia -"Allora lo vedi che sei un romanticone!" – "Fai l'uomo tutto d'un pezzo e poi scegli le felpine per innamorati con le citazioni di Your Name, che dolce! "

In realtà è una cosa terribilmente dolce e che adoro, ma direi che per oggi mi sono mostrata fin troppo diabetica nei suoi confronti, quindi tanto meglio adottare la solita strategia: sfottere Jungkook fino all'inverosimile e godermi lo scenario di lui che, come ogni volta in cui è arrabbiato, punta prepotentemente la lingua nel suo interno guancia.

" Ma che stai dicendo? Quando le ho lette neanche avevo capito che erano delle citazioni del film!"

Risponde acido lui, mettendo su un broncetto degno di un bambino offeso.

"Ah, quindi le avevi viste! E hai pure visto Your Name!" – "Mi correggo allora, sei incredibilmente romantico!"

"ANDIAMOCENE."

Urla poi indispettito voltandomi le spalle.

"Vai vai ti raggiungo!"

Gli dico ridendo ancora, mentre lo guardo raggiungere l'uscita con falcate ampissime ed una tinta violacea in volto.

Così, dopo essermi assicurata che non stesse guardando dentro, decido di prendermi altro tempo per stringermi le due felpe al petto, sorridendo di fronte a quegli atteggiamenti infantili ma così dolci ed inaspettati da parte sua.

Alla fine siamo veramente simili, tanto da spaventare.

Mettiamo su queste maschere di ferro con le quali ci stuzzichiamo e litighiamo a perdifiato, ma nascondiamo dentro un lato fragile, splendido e prezioso, che decidiamo di sfoggiare solamente con chi riesce a farci essere noi stessi.

Banale? Affatto. 

Anche perché in venticinque anni di vita, non mi era mai successo, se non con lui un anno prima.

"Signorina prendo queste due per favore!"







 

ZEROPOV




 

Una volta rientrati all'appartamento, con ancora un luccichio negli occhi particolare da parte di entrambi, Jungkook ed Emilie si ritrovano lo sguardo di tutta la banda addosso, proprio sull'ingresso di casa.

"Ammazza ve la siete presa comoda eh, sono soltanto le 9 di sera."

Schiamazza Hoseok con il suo solito tono di voce ultradecibel, rigirandosi le maniche della camicia bianca sopra al completo bordò, quasi in tono con i capelli rossastri perfettamente laccati.

"Ragazzi ma siete pazzi! È quasi ora di andare!"

La voce alterata di Namjoon risuona nell'atrio, rispecchiando la sua espressione corrucciata.

Anche il leader della band questa sera sembra essersi conciato di tutto petto, impacchettato a dovere nel suo smoking nero, elegantissimo.

Emilie si ritrova a guardarli sbigottita, quasi folgorata dalla bellezza dei due membri davanti a lei, ricordandosi quanto fosse stato riduttivo scambiarli per modelli la prima volta in cui li incontrò.

Erano dei veri e propri angeli.

Emilie è lentissima. Si è messa a bighellonare in giro." – "Colpa sua"

Risponde Jungkook scaricando abilmente la colpa sulla maggiore.

"Che cosa? Ma se mi hai strattonato a destra e manca per mezz'ora! Avevi il pepe al culo!"

"Ma almeno son stato veloce. Mica come te che ti incantavi ogni due per tre!"

A interrompere l''amabile lite tra i due, questa volta sono Yoongi e Jin, intenti a scendere per le scale di tutta fretta.

Il volto di Emilie rimane ancora più sbalordito di prima, e istantaneamente devia il suo sguardo infuriato da Jungkook ai semi-déi appena apparsi.

Il volto della ragazza è incorniciato in una perfetta paralisi facciale mentre osserva con quanta disinvoltura i due nuovi arrivati si sistemano i gemelli dorati nei risvolti delle camicie bianche.

"No vabè io non ce la faccio.. " – "Io e la mia autostima andiamo a sotterrarci."

Bonfonchia la stessa poco dopo, facendo riferimento all'innegabile fascino che emanava ognuno dei quattro ragazzi davanti a lei.

"Intendevi dire a " la corregge prontamente Jin, mandandole poi un flebile bacio accompagnato dalla mano – "Ah! a proposito fra mezz'ora passa a prenderti Iseul! È meglio se ci presentiamo in macchine separate."

La ragazza si limita ad annuire in risposta, ancora assuefatta dalla loro semplice presenza.

"Guarda che ti si intravede la bava alla bocca"

Le sussurra Jungkook stizzito all'orecchio prima di prenderla per un braccio e strattonarla nuovamente al piano superiore.

Appena raggiunto il pianerottolo delle camere, il viso di Emilie è definito da una smorfia esasperata data la reazione del Maknae, il quale risultava essere più geloso di quanto voleva dare a vedere. 

In più la strada le viene sbarrata dagli unici due giovani mancanti all'appello, ora intenti a irrompere nel corridoio strascicandosi fuori dalla camera di V a fatica.

Stanno ridendo sguaiatamente, reggendosi l'uno alle spalle dell'altro per evitare di capovolgersi a terra e rantolare.

"No Chim basta, ti pregoo" – " Mi fanno male gli addominali che non ho da quanto sto ridendo"

Dichiara V, incapace di incamminarsi.

"Ti giuro che è andata così Tae! Dovevi vedere la sua faccia!"

Prosegue il minore dalla testa rosacea.

"Suga-hyung lo sa?"

Chiede di punto in bianco Jungkook, riferendosi ai due e intromettendosi come suo solito.

"Di cooooosa biscottino?"

Rispondono loro in coro, cantilenando e iniziando a sistemarsi amorevolmente le giacche a vicenda, eliminando poi quelle poche pieghe ribelli che si erano formate sui loro vestiti.

"Che siete già brilli." – " E che molto probabilmente gli toccherà reggervi di nuovo.. come aveva predetto."

" Suga è il nostro eroe. Tutto ciò che dice si avveeeeera!" – sbraita Tae iniziando a sbracciare per osannare un Dio inesistente-" E poi abbiamo bevuto solo un goccio!"- prova a discolparsi Jimin - "Emilie ci aveva parlato di questo <Aperitivo>, e abbiamo provato a farne uno privato in camera di Tae."

"Avete-fatto-cosa?"

Sbotta improvvisamente Jin dal piano di sotto, che a quanto pare stava origliando tutta la conversazione da parecchio.

"NIENTE!"

Rispondono nuovamente loro in coro, iniziando a sghignazzare come due ragazzini.

"Guardate che sto sobrissim-"

Incespica Tae prima di scontrarsi con lo sguardo del tutto poco convinto degli altri presenti.

"Cosa non mi credete?" –" Guardate questo !"

Fu alla visione di un Taehyung in equilibrio ( e totalmente barcollante) su un piede solo che Emilie si rese conto di come sarebbe andata la serata.

Fono un Felliffimo fenicottefo !"

Urla nuovamente lui, animando le braccia a mo' di uccello. 

"Aspettate un attimo ! " commenta poi Emilie, dopo essersi ripresa dalla visuale decisamente esilarante  – "Non avrete mica bevuto quello che penso io.."

Ecco che Jimin e Taehyung cambiano velocemente espressione, passando dalla gioia spassionata alla pura colpevolezza, quasi sbiancando.

"Noona noi.. sì ecco forse l'abbiamo assaggiato."

Ammette poco dopo il ragazzo dai capelli argentei, tagliando corto e sapendo benissimo che non era nelle condizioni né fisiche né mentali per ingannare la maggiore.

"Serviva per il mio Spritz! E' l'unica cosa che avevo comprato al duty free prima di tornare in Corea!" 

Commenta lei esasperata e spiaccicandosi una mano sul viso.

I tre giovani della Maknae line si guardano perplessi, soprattutto i due ladruncoli che per un secondo esplicitano sui loro volti un'espressione di pura confusione.

"In che senso < Fare lo Spritz> ?" – " Per "Spritz" non intendevi quella bottiglia lì?"

Gli occhi di Emilie, dopo aver sentito quelle parole, si ritrovano totalmente fuori dalle orbite.

"Fatemi capire. Vi siete bevuti una bottiglia intera di APEROL a secco? Senza aggiungerci nulla? E A STOMACO VUOTO?"

In risposta in due minori non fanno altro che annuire in sincrono, scoppiando poi a ridere sguaiatamente, di nuovo.

" Ecco perché sembrate totalmente ubriachi, altro che brilli." – "Senza parlare del fatto che voi asiatici non lo reggete per niente l'alcool.. ma come vi è saltato in mente?"

I due minori probabilmente consci del fatto che tentare di discolparsi non sarebbe servito a nulla, fanno segno di non avere la benchè minima idea di cosa lei stia dicendo, per poi girarsi e procedere verso il soggiorno.

L'ultima cosa che Emilie vide prima di andarsi a preparare fu Taehyung che teneva per le spalle Jimin, e che non appena furono nel campo visivo degli altri hyungs uno dei due disse: " TRENINOOO, E ANDIAMO! "

 

Si prospettava una lunga... lunghissima serata.

 

 

ZEROPOV

 

L'esile e pallida figura di Emilie si ritrova guardinga e stupefatta davanti al suo stesso riflesso, perdendosi inesorabilmente negli scintillii delle piccole pagliette argentee che agghindano il suo vestito.

Queste ondeggiano delicatamente tra i sottili ricami in pizzo fatti a mano, disposti su ogni bordatura dell'abito color panna.

Lo scollo a V, anch'esso ricamato, le costeggia le estremità del seno, mettendo in risalto per la prima volta la sua sottostimata terza.

Inoltre la scollatura posteriore, le evidenzia la schiena mingherlina, stringendosi sul punto vita ben delineato e chiudendosi infine a livello lombare, poco sopra i fianchi morbidi.

Evidenziare i propri punti forti non è mai stata un'abitudine di Emilie che ha sempre preferito indossare felponi larghi o camicette abbondanti, nonostante l'autostima non le mancasse.

Semplicemente non le piaceva mettersi in mostra.

Ma per un vestito del genere ne valeva la pena, e nessuno avrebbe saputo valorizzarlo meglio di lei.

Ovviamente munirsi di un'amica intelligente e con un impeccabile senso della moda come Iseul, è una componente fondamentale per scegliere bene e impacchettare il tutto.

Se non fosse stato per lei, Emilie avrebbe sicuramente optato per il solito e scontato tubino nero.

Infatti poco prima era tornata in camera convinta di avere già la scelta in pugno per poi ritrovarsi un'imponente scatolona beige di velluto appoggiata al letto, accompagnata da un biglietto che recitava :

"Indossa questo e Cenerentola ti farà un baffo! Ah, le scarpe le trovi qui sotto, mi raccomando indossale e non provare a scambiare questi splendidi tacchi Chanel, con uno stupido paio delle tue sneakers, o ancora peggio con delle ballerine! La maschera la trovi sopra al comodino, e muoviti! Passiamo alle 10!"

Rimase talmente sbalordita quando lo vide che quasi si commosse, era veramente splendido.

Un capo d'alta moda degno della Ferragni che non si sarebbe mai potuta permettere neanche tra un miliardo di anni.

Ma Emilie non avrebbe mai e poi mai avuto il coraggio di sottrarsi ad un regalo di Iseul, sapeva benissimo che sarebbe equivalso a gettarsi in una gabbia, tra le grinfie di mille leoni affamati.. per cui decise saggiamente di eliminare le proprie paranoie, affidandosi al gusto sopraffine dell'amica.

Restava comunque certo il fatto che si trattasse di un abito troppo corto , tant'è che la ragazza continuava inutilmente a tirarselo verso il basso, rischiando diverse volte di strappare qualche cucitura fin troppo elaborata e preziosa.

In ultimo si arrese all'idea di dover passare l'intera serata con le cosce in bella vista, avvampando al solo pensiero di incontrare il possibile sguardo famelico di Jungkook su di lei.




 

EMILIEPOV
 

Dopo essermi rigirata per la centesima volta davanti a quello stupido riflesso, vengo risvegliata dal saluto dei ragazzi che mi avvisano di star uscendo, dicendo poi che ci saremmo incontrati direttamente alla festa.

"Io sarò quello in nero.."

È la voce suadente del Maknae a richiamarmi, dopo aver ticchettato leggermente sull'esterno della mia porta un paio di volte.

Incredibile quante volte la segreta vena romantica di Jungkook stia sbucando fuori oggi.

"Va bene, ci vediamo là!"

Commento poco dopo, iniziando poi ad avvolgere minuziosamente ogni singola ciocca dei miei capelli ancora rosacei, per formare una sorta di treccia a lisca di pesce intorno a tutto il capo.

"Non metterci troppo."

Lo sento ridacchiare di sbieco, per poi scomparire verso l'ingresso, incitato dai suoi hyung.

Spreco un'altra mezz'ora abbondante per imprecare contro quei ciuffi ribelli che sporgono al di sotto della mia creazione, e per tentare di creare un trucco femminile che non sia esagerato.

Non posso tutto sommato lamentarmi del risultato, vedendo come il fard rosaceo risalti perfettamente sulla tonalità biancastra del mio volto, intonandosi con la leggera sfumatura calda dell'ombretto.

L'unica cosa in cui credo di aver osato un po' troppo è il rossetto acceso, di una tonalità fuoco lampante, in grado di convogliare lo sguardo di chiunque su una delle poche cose che apprezzo davvero del mio volto, le labbra.

Il tempo di mettermi i tacchi argentei, anch'essi decorati con degli strass non troppo visibili, e di infilare una maschera ricoperta da piccole piume biancastre, che sento vibrare il telefono.

Lo afferro velocemente rischiando di rotolare a terra, non essendo abituata minimamente a camminare su dei trampoli infernali come questi, e visualizzo il messaggio in sovraimpressione:

 

MittenteIseul

"Siamo qui scendi! 

Non preoccuparti ti abbiamo lasciato un sorsetto di Tequila. "
 

Alzo gli occhi al cielo a quelle parole e un sorriso gigantesco si impossessa del mio volto, ricordandomi di aver conosciuto quella stessa pazzoide all'inaugurazione della sua farmacia un anno prima.

Ai tempi era in veste di mia capa, ma il nostro primo incontro si era sviluppato in maniera molto simile a questo, e soprattutto con lei totalmente ubriaca che scongiurava Hobi di riportarla a casa.

La serata non era finita bene per lei ma per me, beh, per me era stato l'inizio di un cambiamento di vita radicale. Il mio destino si era intrecciato a quello dell'unico ragazzo che mi abbia mai stregato facendomi perdere completamente il senno, anche se in quel momento ero una semplice fattorina perché "il piccolo" aveva la febbre alta.

Bene, vorrei che tutto riprendesse da lì.

Farò finta di non essermene mai andata, recuperando tutto il coraggio che ho in corpo, tutte le emozioni che mi rendono viva, e cercando di fargliele arrivare dritte dritte in quel cervello bipolare e contorto che si ritrova.

Così da non fargli avere più alcun dubbio su di me, e su quello che provo per lui.

Voglio divertirmi e renderla una delle serate migliori della mia vita.

Brucerò le paranoie. 

Le stesse dannate paranoie che mi hanno fatto perdere già una volta un ragazzo dal valore inestimabile, portando non solo a pentirmi, ma anche a risultare debole, impaurita ed insicura.

Il perfetto ritratto di quello che non sarei mai voluta essere.

Solo un piccolo particolare attira il mio sguardo sostenuto prima di sfrecciare via, ovvero la presenza di una piccola scatolina poggiata sul margine destro del letto.

È piccola, blu e intrappolata da un nastrino dorato che la avvolge totalmente.

Decido di aprirla con delicatezza prima di restare totalmente scioccata e senza un briciolo di saliva ad inumidirmi la bocca.

Davanti ai miei occhi compare un sottilissimo ciondolo dalla catena argentea, all'apice della quale è agganciato lo stesso sonaglio regalatomi da mia nonna.

Lo stesso che credevo di aver perso un anno fa, prima di ritornarmene in Italia, in preda ad una tristezza sconfinata.

Adesso è qui, più luccicante che mai, uguale a come lo avevo lasciato, con la piccola differenza che manca del suo nastrino rosso.

Con mani tremolanti e la mente annebbiata, apro velocemente il piccolo biglietto all'interno che recita delle parole quasi incredibili, in grado di convincermi della veridicità delle mie supposizioni.

"Ciò che ti appartiene troverà sempre il modo di tornare da te. Magari con un tocco più raffinato visto l'evento a cui devi partecipare. Quando vorrai riavere il filo rosso, sono sicura che saprai dove trovarci.

Firmato : L'antica bottega giapponese "
 

Sento il cuore strariparmi nel petto, accompagnato da un misto di curiosità e ansia senza precedenti.

Ma non riesco più a farmi domande, l'ho fatto per troppo tempo.

Mi lascio trasportare da un brivido carico di pura gioia e trepidazione prima di indossare quel pezzo di meed uscire da quelle quattro mura più viva che mai.

 

JUNGKOOKPOV
 

"Forza Kook, è ora del brindisi!"

La voce acuta e fin troppo strabordante di Jimin mi sta intasando il condotto uditivo, portandolo ad urlare in una maniera sovraumana.

"Chim, ti voglio bene." – "Ma smettila di urlare cristo santo, ti sento!"

"Vedi Jungkook..."
Si intromette poco dopo Taehyung, prendendo la scimmia urlatrice sotto braccio - "È proprio questo il tuuuuo problema."-  Lo osservo con cipiglio prima di lasciarlo continuare, soffermandomi attentamente sulla sua postura storta e decisamente poco sobria "Sei troppo controllato. Siamo ad una festa, non ci sbronziamo mai, e ci ammazziamo di lavoro dalla mattina alla sera."

Lo vedo poi afferrare ed offrirmi un bicchiere di champagne, versato gentilmente dal suo compare dalla testa rosa.

"Tracannalo, ora."
Mi ordina.

Anche il suo sguardo è intimidatorio, come se fosse pronto a prendermi di forza e ad infilarmi il liquido direttamente nell'esofago se non lo facessi di mia spontanea volontà.

Così, svogliatamente decido di accontentarlo, suscitando in lui e in Jimin un urletto soddisfatto.

Sento poi una stretta familiare alle spalle, accompagnata dall'odore inconfondibile di puro whiskey, che potrebbe venire solamente dalle mani di uno di noi.

"Suga-hyung! Grande! Hai deciso di rilassarti un po' anche tu?"

Le pupille di Jiminie sono gigantesche, mentre sprizza entusiasmo da tutti i pori.

"Ragazzi. Io non sono un poppante come voi. Bevo un bicchierino ogni volta, prima di comporre."

Ammette poi, sfoderando un sorrisetto compiaciuto.

Se Suga hyung sorride in assenza delle fan, le cose sono due: o si è girato una cannetta della buonanotte, oppure ha appena bevuto il suo whiskey preferito.

Inoltre risulta anche contagioso perché il sorriso dei minori si estende a più non posso di fronte a lui, come se non riuscissero più a contenere lo stupore mentre lo tartassano di domande.

"Cosa? Veramente? E perché non ce lo hai mai detto?"

"Perché se ve lo avessi detto, voi vi sareste sentiti in dovere di imitarmi. Il che avrebbe significato sopportare il vostro stupore esagerato, per poi prendermi cura della vostra sbronza che non sareste stati in grado di reggere e sorbirmi infine le lamentele di quell'apprensivo di Jin per avervi fatto bere." – "Credo sia sufficiente come motivazione."

Conclude poi non lasciando margine di risposta.

"E tu Jungkook perchè non sei stupito? Suga-hyung è il prototipo perfetto dell'artista geniale e dannato!"

Mi domanda Jiminie, accostando la figura del maggiore a quella di un qualche artista alcolizzato e a quanto pare "da ammirare".

"Guarda Jiminie che lo fanno in tanti.. serve giusto per disinibirsi un po' e lasciar fluire la mente." – "E comunque io lo sapevo già. Sono l'unico che conosce la password del suo studio."

Esulto fieramente vantandomi.

"Esatto Jungkook. Lo hai detto tu stesso."-" Quindi basta riluttanza e bevici su. Ti serve un po' di disinibizione!"

La voce di Taehyung è circa millemila decibel più alta del normale, e ce ne vuole considerando la sua tonalità profonda.

L'idea di iniziare a tracannare dell'alcool ad una festa come questa in realtà non mi dispiace, mi aiuterebbe a byepassare la noia mortale e il fastidioso chiacchiericcio inutile di migliaia di persone. 

Ma il problema verrebbe dopo.

Se iniziassi a bere un altro sorso, e poi un altro ancora, finirei sicuramente nelle stesse condizioni di quella volta. Nel cesso, con uno smoking troppo stretto e con la voglia di vomitare, totalmente inebetito e al contempo incapace di slacciarmi i pantaloni per il troppo alcool in circolo.

Ma soprattutto, perderei ogni genere di controllo.

E a questa festa presto arriverà anche Emilie.

Viene da sé che associare il significato di queste due frasi insieme porterebbe ad un unico finale: un disastro colossale.

Non faccio a tempo a permettere ai due davanti a me di prendere l'iniziativa versandomi un altro bicchiere, che il mio sguardo viene totalmente rapito dalla giovane donna che sta facendo proprio ora il suo ingresso.

Una ragazza incredibilmente slanciata, sorridente e dalla bellezza disarmante sta lentamente scendendo la scala della gigantesca hall della sala principale.

Mi accorgo di non essere l'unico ad osservarla stupefatto, in quanto è facile notare intorno a me un discreto interesse da parte di tutto il pubblico maschile, compresi i miei stessi amici.

Taehyung in particolare sembra esser stato davvero folgorato da quella vista più unica che rara, essendosi lanciato a capofitto nell'ammasso di gente che circonda la hall.

Il mio sguardo ritorna velocemente a lei, cadendo inevitabilmente sulle gambe lunghe e toniche della figura misteriosa, soffermandosi poi sulla linea ben delineata del polpaccio, tipica di un muscolo ben allenato.

Delle strane vibrazioni sembrano prendere vita in me, e partono all'impazzata dalla nuca fino a raggiungermi la punta della dita dei piedi.

Una sensazione che mi è tutto tranne che nuova.

Affino lo sguardo ancora un po', compiendo qualche passo in avanti per poi scannerizzare ogni tratto della ragazza, le sue gote morbide e rosacee son nascoste da una maschera alla veneziana, mentre i capelli sembrano essere incastonati in una treccia raffinata ed antica.

Le labbra piene sono esaltate da un rosso fuoco che mi manda fuori di testa, e che istantaneamente mi porta a rosicchiare in maniera aggressiva il mio stesso labbro inferiore, distruggendolo.

Ora capisco tutto, e a confermarmelo appaiono altre due ragazze dietro di lei, una delle quali, date le posi stravaganti ed eccentriche deve essere, per forza di cose Iseul.

Il vestito che ha addosso la ormai non più sconosciuta, cade gentilmente sulle sue cosce sode ed allenate, risaltando a più non posso uno dei punti più sexy del suo corpo, suscitando in me un'irrefrenabile impulso dall'intento poco casto.

Abbasso leggermente lo sguardo per meravigliarmi della mia stessa reazione, adocchiando e sentendo l'elastico del mio intimo farsi sempre più fastidioso e stretto.

Mi stupisco di me stesso.

È la prima volta, per quanto possa sembrare impossibile, che il mio corpo reagisce istantaneamente alla figura di Emilie in questa maniera.

Non avevo mai avvertito uno stimolo così forte e così pretenzioso nel voler essere soddisfatto.

Ma questa sera Emilie è irriconoscibile, se non fosse che conosco il suo corpo a memoria per quante volte ci ho sbavato dietro scannerizzandolo e studiandolo in ogni suo centimetro, molto probabilmente non avrei capito che si trattasse realmente di lei.

È incantevole mentre sorpassa l'ammasso di stronzi che provano ad approcciarla.

Chissà quanti fastidiosi e sporchi filmini mentali si celano dietro quelle maschere variopinte che si portano in faccia. 

Facce che non mi farei problemi a spaccare e a ridurre a brindelli in questo momento.

Mi ritrovo a stringere i pugni e a contrarre istintivamente la mascella, mentre la lingua ha preso a scavare una vera e propria fossa nell'incavo della mia guancia, dato il nervosismo.

Sento all'improvviso qualcuno ticchettarmi le spalle, per poi girarmi sovrappensiero ed incrociare lo sguardo altrettanto infastidito di Namjoon.

"Una bella rogna eh."

Scherza lui, cambiando espressione in un millisecondo e appropriandosi della sua classica mimica distesa e rilassata.

È decisamente un maestro a nascondere le proprie emozioni, e senza ombra di dubbio in questo momento sta indossando duemaschere: quella nera ricamata di un'orletto oro che gli copre gli occhi, ben visibile a tutti, e quella velata e trasparente intenta a proteggere il suo orgoglio.

 

NAMJOONPOV
 

"Sai, nonostante tutto quello che ti ho detto in passato, posso affermare con certezza di essere orgoglioso di te Jungkook."

Affermo piano, portandomi poi una mano dietro la nuca.

Lui mi fissa attonito, rivolgendo poi l'indice verso se stesso.

"Parli con me?"

Mi chiede poi, come se non si capacitasse del discorso che ho appena intrapreso, sfoderando uno sguardo da cucciolo senza eguali.

"Beh Jimin e Taehyung in questo momento si trovano sotto il bancone degli alcolici a gambe incrociate sfidandosi in una gara di shortini, Suga è andato a discutere di non so cosa con gli Exo, e Jin si sta complimentando con le Mamamoo per le tonalità di rosa dei loro vestiti vistosi." – "Quindi sì, sei rimasto solo tu Jungkook."

Lo vedo spiaccicarsi una mano in fronte e socchiudere gli occhi, molto probabilmente dopo aver sentito l'ultima parte del mio racconto riguardante Jin-hyung.

"Non credo comunque di seguirti.. "- "A cosa ti stai riferendo di preciso?"

Non rispondo immediatamente, ma mi limito ad indicargli con lo sguardo l'allegra combriccola appena formatasi, composta da Emilie, Iseul, Miriam in compagnia di Hobi e di quello che ha tutta l'aria di essere "Eric".

Certo che poteva scegliersene uno più decente.

L'americano al fianco di Iseul aveva tutta l'aria di un impettito con un palo al culo, la cravatta griffata e la puzza sotto al naso.

Riesco a intravedere da qui il suo orologio costoso e l'aroma di soldi che emana a dismisura.

"Ah intendevi quello.." 

Annuisce poi lui, abbassando lo sguardo sulle sue nocche che adesso sembrano aver ripreso un colorito normale.

Ho capito che hai scelto di combattere."-" È la decisione migliore che potevi prendere."

Blatero poi, ingurgitando in una sola mandata uno shot di Tequila secca.

Lo sguardo del minore è abbastanza intimorito, forse perché non riesce capire il motivo della sbronza generale di questa sera.

"Hyung non ho scelto." – si ferma un secondo per prendere fiato ad occhi chiusi prima di proseguire, come se ancora non avesse metabolizzato neanche lui quello che sta per dire- "Sto semplicemente facendo quello che mi dice di fare il cuore e non la testa, per una volta. È stata lei a spronarmi, ma non se n'è nemmeno resa conto."

Jungkook è in piedi davanti a me con lo sguardo fisso su Emilie, come se si trattasse di una creatura preziosa ed inestimabile, come se niente e nessuno avesse il potere di portargliela via, e cascasse il mondo lui l'avrebbe protetta, ad ogni costo.

Riconosco quel tipo di occhiata, e soprattutto il pensiero che ci sta dietro.. Una volta lo avevo anche io.

"So di averti detto in passato che l'amore non è cosa per noi. Però.." Sento il suo sguardo addosso mentre io soffermo il mio sul volto inespressivo di Iseul in lontananza - "Credo che tra di voi sia diverso."

"Diverso? Semmai siamo nella vostra stessa identica situazione Namjoon."

Puntualizza lui come se avessi appena detto la stronzata più grande del pianeta. 

Mi prendo del tempo per analizzare le sue parole mentre resto imbambolato nello studiare ogni singolo movimento di Is.

"No Jungkook. Noi abbiamo una storia complicata alle spalle e lo sai."

All'improvviso il volto del minore vicino a me si illumina mentre decide di scuotermi leggermente per le spalle.

"Hyung, ma che stai dicendo!"- "Sono solo scusanti che inventi per te stesso.. per convincerti che quella che avete preso sia la scelta più giusta per entrambi.. La realtà è che hai solamente deciso di ignorare quello che provi.."

Rimango sbalordito ed incapace di ribattere all'incredibile scelta di parole del Maknae il quale ora, sventola fiero lo sguardo di uno che sa quello che vuole, senza alcun timore o paranoia che lo hanno sempre caratterizzato da un anno a questa parte.

Da quando si è trasformato in un uomo?

Da quando fa questo genere di discorsi?

"Hyung te lo dico con il cuore."

Si ferma dopo aver intravisto il mio stupore misto a pura confusione.

"Smettila di impedirti di vivere per il bene del gruppo. Tu non lo fai solamente perché pensi di star male, io ti conosco." – "Cerchi sempre di negarti qualsiasi piacere per evitare che i BTS vadano nei casini, e non parlo solo di Iseul."-" Vuoi sempre dare il buon esempio, ci proteggi costantemente e io ti ammiro e rispetto per questo! Però.."

Mi prende alla sprovvista e questa volta si piazza direttamente davanti ai miei occhi spenti e vitrei, obbligandomi a intercettare nuovamente i suoi occhi.

"Cerca di fare qualcosa per te stesso, te ne prego." – "Ne vale della tua felicità."

Non so se essere più incredulo per il fatto che queste stesse parole vengano da Jungkook, colui che fino all'altro ieri vedevo ancora come un bambinone, o per il fatto che siano incredibilmente veritiere.

La lezione di vita me la sta dando lui,e non io, come cerco sempre di fare con tutti.

"Kim Namjoon sarà pure mezzo brillo, ma non è un vigliacco."

Ripeto poco dopo aver tracannato altre due tequile.. filando a passo spedito verso quella stronza che mi aveva rubato il cuore, e sentendomi lo sguardo soddisfatto di Jungkook addosso.

 

EMILIEPOV
 

"Quindi tu sei la famosissima Emilie, Iseul mi ha parlato molto di te."

La voce di Eric è strana, come se in realtà stesse fingendo un interesse inesistente.

La cosa veramente ambiguaè che continua ad agitare le gambe, come se non riuscisse a stare fermo per più di mezzo secondo, mentre al contempo si rigira costantemente le mani nelle tasche dei suoi pantaloni firmati.

Ah sì " – ridacchio poco dopo – "Spero ti abbia detto solo cose positive."

Lui si gira di scatto verso di me, allungando una mano intorno alle mie spalle per sussurrarmi qualcosa all'orecchio "Solamente che sei una pazza sclerata innamorata di un Idol.." – "Ma non preoccuparti ! Cerco gente come te per la mia azienda! – "Un'impavida!"

Grida poco dopo iniziando a ridere sguaiatamente come se avesse fatto la battuta più divertente del mondo.

Ma cosa diavolo s'è fumato questo?

Dire che sia un uomo inopportuno è dire poco.

In risposta accenno un sorriso imbarazzato e cerco di indagare l'espressione di Iseul, che da quasi totalmente inespressiva comincia ad imitarmi, sfoderando un sorrisetto forzato nella mia direzione.

"Ah Eric, aspetta, ti presento Hobi."

La vedo allontanarsi leggermente per andare a recuperare il cugino che in quel momento stava divorando qualche stuzzichino al tavolo riservato per i BTS.

Mentre aspetto ansiosamente il suo ritorno, incrocio lo sguardo di Miriam anche lei presente e probabilmente infastidita dalla presenza dell'americano vicino a noi.

Questo tizio non ha fatto altro che lanciarle delle occhiate squallide, come se la stesse divorando con gli occhi, proprio sotto lo sguardo attento di Iseul e la cosa peggiore è che sta continuando a farlo anche ora, mentre lei non c'è, imperterrito. 

Non so quanto gli convenga avere un atteggiamento del genere.. Miriam è una latino americana con le palle, quindi dubito che ci pensi due volte a mollargli un cazzotto in faccia.

Ma perché diavolo Iseul è andata a finire con un idiota del genere?

Mi prendo altro tempo per fissarlo prima che lei stessa ritorni, ed un piccolo ma impercettibile dettaglio mi risalta all'occhio.. Eric continua a guardare incessantemente l'orologio..ogni tre secondi.

Cosa diavolo..

Ma certo!

Facendo due più due non mi resta difficile da credere: questo schizzato è sicuramente un cocainomane. 

Si capisce da come si muove, da come reagisce.. e poi una laurea in farmacia dovrà pure avermi insegnato qualcosa.

Quanti ne avevo visti di disagiati come lui che venivano a fare l'elemosina per qualche mezza dose in farmacia.

Tizi del genere erano anche capaci di puntarti una pistola in faccia se non gli davi ciò che chiedevano! E molto spesso volevano solamente che tu gli aprissi l'armadietto degli stupefacenti per dargli ogni singola dose di cui eri in possesso a titolo " terapeutico".

Ma se ero riuscita ad arrivarci io dopo neanche cinque minuti di conversazione, com'era possibile che Iseul non se ne fosse accorta?

"Ecco Eric lui è Hobi!"

Dice lei ricomparendo e trascinando Hoseok per un braccio.

Vedo il ragazzo fare un inchino perfetto di 90° gradi di fronte a questa sorta di biondone tirato.

"Piacere di conoscerti, io.."

"Ah! Tu sei il ballerino fenomenale!"
Lo interrompe bruscamente lui, sfoderando di nuovo quel sorriso viscido.

"A dire il vero stavo per dire "
Ribatte poi Hobi, ritornando alla posizione eretta e fulminandolo con lo sguardo.

Se esiste una persona in grado di fare un'identikit perfetto di chi si trova davanti in meno di un millisecondo, questo è sicuramente Jung Hoseok.

L'ho capito da quando quella volta a casa di Iseul stentava a credere ad ogni mia parola, o meglio alla mia intera recita.

" Ah, si certo! Il cugino prodigio della mia splendida Iseul!"

Incalza lui, quasi in preda a degli scatti da quanto gli vibrano gli avambracci.

"Adesso scusami Hobi, ma ho urgente bisogno di utilizzare la toilette.. tesoro mi aspetti qua?"

Lo vedo allontanarsi velocemente senza dare il tempo ad Iseul di annuire, mentre io e Hoseok le riserviamo uno sguardo ammonitore senza precedenti.

"Ci mancava il cocainomane Iseul.."

Professa J-hope con una forte nota di delusione nella voce, voce che solitamente era tutto all'infuori che spenta e triste.

La cugina dal canto suo vorrebbe rispondergli e cerca di braccarlo afferrandogli il braccio, ma lui se la scrolla di dosso facilmente, defilandosi infine a passo spedito.

Tutto poi succede alla velocità della luce.

Iseul si gira per raggiungerci, e a detta dalla sua faccia sconsolata, per darci delle spiegazioni, ma non riesce nemmeno a fare un passo che è lei quella ad esser trascinata via.

Stavolta da un urugano incazzato nero, dal nome Kim Namjoon.

 

ZEROPOV
 

"Allora Chim Chiiiim" – sogghigna Taehyung ancora con la testa appoggiata alle mani – "Obbligo o veritàààà?"

Il maggiore rimane a guardarlo immobile, nella stessa identica posizione: gambe incrociate, culo a terra, e mento sorretto dalle mani.

Sembrerebbe quasi che concentrati come sono, siano impegnati in una partita di scacchi immaginaria se non fosse per il fatto che si trovano al di sotto del loro stesso tavolo riservato, con la tovaglia bianca che dalla superficie superiore gli ricade ai lati, nascondendoli dal resto degli invitati.

"Obbligo" – " Però Taehyung, ti preg-"

La testa rosacea si ferma un secondo per tossire e per prendersi il volto tra le mani, costatando la sua stessa temperatura corporea, ormai sempre più simile a giudicare dal rossore delle gote, a quella di un vulcano in eruzione.

"Vammi a prendere qualcos'altro.. se bevo un altro goccio di vodka sbocco."

Taehyung forse noncurante, o forse incapace di capire realmente lo status ubriacandi dell'amico, decide di sgattaiolare abilmente da lì sotto, dirigendosi a gattoni verso il bancone degli alcolici.

Aspetta pazientemente nascosto per qualche secondo, e non appena i due barman si defilano per andare a raccattare qualche altra scorta alcolica, afferra abilmente una bottiglia di Rum cubano, ancora perfettamente intatta.

Raggiunge nuovamente l'amico senza dare nell'occhio nonostante abbia dato un paio di sonore craniate negli spigoli di qualche sedia e si allunga totalmente al di sotto del medesimo tavolino.

"Ti obbligo a scolarti questo bicchierino, INTERO. Per cui non fare il furbo hyung"

Jimin è talmente lercio da non aver nemmeno voglia di ribattere, per cui tira la testa all'indietro e scola il contenuto del preparato fino alla goccia.

Tocca a te"- sbiascica poi rivolgendogli uno sguardo totalmente confuso "Obbligo o verit-"

" Verità!"

Risponde prontamente Taehyung, poco più lucido del compare.

"Ti piace Emilie ?"

Sussurra lui in un unico sospiro, avvicinandosi al volto del minore e aprendo a dismisura gli occhi con fare investigativo.

"Ma che domanda è? Lei è la mia nooooooona"- cantilena Taehyung iniziando a stropicciarsi buffamente i capelli per l'imbarazzo – " Anche se devo ammettere che questa sera somiglia più a una modella che ad altro."

Il minore alza poi lo sguardo solo per incontrare quello inesistente di Jimin, che essendo anche lui totalmente assuefatto dall'alcool si ritrova ad annuire e a sorridere come un cretino, mentre i suoi occhi scompaiono lasciando posto a due linee dritte.

Però.."- continua poi il ragazzo dai capelli argentei – "Ieri mi è successa una cosa veramente assurda.."

" Cosa? "
Lo incentiva un Jimin curioso, ma ormai totalmente incapace di sillabare una frase più lunga di una parola.

"Ho sognato di essere una ragazza." – " Però sembrava davvero reale hyung, ho persino bevuto lo Spritz! Abitavo a Venezia, e avevo anche due tette cos-"

Prende ad imitare la grandezza del seno inesistente sul suo petto quando il maggiore lo interrompe.

Tu. Kim Taehyung. Una donna? "

Lo sguardo di Jiminie è sconvolto mentre cerca di trattenersi nel divampare in una risata pressappoco irrefrenabile.

"Ti dico di sì!" – "Volevo svegliarmi ma non ci riuscivo! E sai perché? Perché ero realmente lì! In carne ed ossa, mi sono persino buttato in un canale per vedere se era reale o no!"

A quel punto il maggiore non riusce più a trattenersi, scoppiando a ridere malamente in faccia al compare.

"Tae, siamo ubriachi fradici, ma questa storia è addirittura meno credibile del fatto che io sia gay, per cui ti prego smettila!"

Urla poi avvolgendosi un braccio intorno alla pancia dolente per le troppe risate.

Sei gay? "

Chiede improvvisamente Taehyung che, dimenticandosi totalmente di essere offeso per il fatto che l'amico non gli credeva, ora sembra essere rinvigorito e scioccato allo stesso tempo.

"vEdi ho DeTto la VeRità, senza neanche dover continuare a giocare."

Conferma la testa rosa prima di schiantarsi rsonoramente al suolo e perdere i sensi per il troppo alcool ingerito.

"JIMINIE!"










 

JUNGKOOKPOV

 

Osservo Namjoon sorpassarmi in maniera spedita, fino a contemplare l'esatto momento in cui strattona con foga Iseul-noona per portarla chissà dove.
 

È davvero soddisfacente pensare di aver aiutato quella testa calda di Joonie per la prima volta.
 

Non credo di conoscere una persona più altruista di lui, capace di negarsi di tutto per la felicità e la complicità degli altri.
 

Non ha tornaconti, né alcun tipo di malizia quando si concentra sul benessere altrui, semplicemente ti sprona per raggiungere con successo quello di cui hai bisogno.
 

Ovviamente la purezza d'animo non è l'unica cosa che lo contraddistingue, ha settecento mila qualità, e altrettanti difetti, come ogni altra persona sulla terra.
 

Uno di questi è indubbiamente il fatto di esagerare, al punto di diventare quasi estremista nelle sue decisioni.
 

Aveva deciso che lui ed Iseul non potevano stare insieme per il bene e l'immagine del gruppo?
 

Niente e nessuno avrebbe potuto scalfirlo nella sua scelta.


 

Tutti tranne me a quanto pare.


 

Sento quasi come se il mio cuore implodesse di orgoglio mentre il mio sguardo, in contemporanea, si posa sulla figura di Emilie, di nuovo.

 

Quanto vorrei dirle che in realtà tutto questo è merito suo.

Se non mi avesse convinto con la sua caparbietà, la sua dolcezza e la sua incredibile emotività e amore nei miei confronti.. non sarei mai riuscito a darci una possibilità, o meglio una seconda possibilità.

 

È solo grazie a questa consapevolezza che ho capito quanto io desideri una persona come lei al mio fianco.
 

Solo ed unicamente come lei e nessun'altra.
 

E poi non potrei sopportare di trattarla nuovamente male, di fare il rustico e lo scontroso solo per averla vicino.
 

Sono sicuro che si sia fatta diverse domande sul mio atteggiamento, a volte con lei nei paraggi non ero in grado di capirmi neanche io, ma credo fosse tutto un modo per difendermi, perché vi posso assicurare che amare è la cosa più bella e spaventosa del mondo allo stesso tempo.
 

Le ansie pre-concerto e il terrore di sbagliare qualcosa in stage o di non riuscire a soddisfare i propri fans sono veramente nulla a confronto.
 

In questo momento perdendomi nell'osservare i suoi lenti movimenti, faccio ancora qualche passo verso di lei, che mi attrae come se fosse il centro della Terra.
 

Ci distanziano solamente poche persone e queste stupide maschere che portiamo in volto per nascondere le nostre identità, le nostre debolezze, le nostre paure.
 

Ma io voglio solamente andare li e urlarle quanto cazzo la desidero.
 

Quanto diamine vorrei averla perdonata prima per evitare di sprecare secondi in inutili ripicche e prese in giro.

 

Mi rendo conto solo ora di star marciando a tutto gas, il mio cuore, i miei sentimenti, i miei dannati pensieri sono già tutti rivolti verso di lei, insieme ad ogni fibra dei miei muscoli.
 

Allungo un braccio per toccarla, intento ad afferrarla per la spalla e girarla verso di me, ma qualcosa me lo impedisce, o meglio qualcuno.

 

Bang PD-nim in persona, nel suo completo di raso blu esageratamente largo e con i suoi buffi occhiali a fondo di bottiglia mi si è piazzato davanti. 
 

Proprio ora? Ma che cazzo, un tempismo da record.

 

" Jungkookie! Ti stai divertendo? La festa è di tuo gradimento?"

Mi chiede poi in tono entusiasta, piazzandosi a gambe divaricate e braccia conserte davanti a me, come se stesse facendo da scudo all'unica persona che voglio raggiungere.
 

"Ah PD-nim buonasera. Mi scusi se non sono venuto a salutarla prima."

Rispondo abbassando gli occhi in segno di scusa.
 

"E di cosa ti scusi!" – i suoi occhi guardinghi e curiosi mi obbligano a riportare immediatamente lo sguardo su di lui – "Ho notato quanto fossi impegnato."

Commenta poi, lanciando un'occhiata ad Emilie alle sue spalle, che da quanto è presa a versarsi il suo secondo cocktail nell'arco di venti minuti, non si è accorta di nulla.
 

"Ecco io.."
 

"Mi riferivo a Jimin e Taehyung.. vi stanno dando un bel da fare eh? Ed il bello è che pensano che nessuno si sia accorto della loro molestia mentre giocano a mosca cieca con la cravatta di Hobi-ssi"

 

"Loro cosa?"

 

Rispondo sbalordito, e ringraziando il Signore lassù.
 

Pensavo seriamente che, a giudicare dalla sua occhiata, stesse alludendo alle mie attenzioni verso Emilie.

 

Che l'abbia riconosciuta?

 

Il signor Bang decide di non dilungarsi oltre, e di continuare a ridersela sotto i baffi, lasciandomi incapace di intendere il possibile gioco di parole.
 

"Vedi Jungkookie.."– si avvicina lentamente, quasi a passo felino, appoggiandomi una mano sulla spalla e obbligandomi a fare retro front, allontanandomi poi da Emilie e da ogni speranza di poterle parlare.
 

In realtà ci sarebbe qualcuno che vorrei presentarti.. sai è una serata importante e piena zeppa di gente interessante.. è facile poter fare nuove amicizie o conoscenze." – " O chissà, magari spianare la strada per qualche collaborazione?"

 

Nota il cipiglio sul mio volto in risposta ma soprattutto il mio sguardo assente e confuso mentre cammina lentamente verso il secondo bancone dei cocktail, dall'altra parte della sala.
 

"Vedi, in realtà si tratta di una lei, sono sicuro che la conosci già, è piuttosto famosa."

 

Okay tutto molto bello ma non me ne frega un cazzo ora signor Bang.

 

Anzi per essere più preciso dovrei andare dalla parte opposta di questa sala enorme e piena di persone di cui non mi frega una beata minchia, questa tizia compresa, e prendere Emilie, in qualsiasi modo, e in qualsiasi luogo.

 

Non per essere scortese ma ho aspettato più di un anno, quindi stigrancazzi.
 

"Signor Bang, mi piacerebbe molto ma al momento.."

Cerco di ribattere nel tentativo di sbolognarmelo.
 

"Conosci Rosè delle BlackPink vero?"

 

E chi non la conosce? La conosce anche mia nonna ma questo non cambia un emerito cazzo al momento.
 

"Si signor Bang, il problema è che ora.."

 

" Benissimo. Così non ci saranno troppi convenevoli." – " Vorrei che incidessi una canzone con lei."

 

Cosa diavolo sta blaterando ora? Ma è del tutto impazzito ?

 

Mi fermo improvvisamente lasciando trasparire tutto il mio shock, ma soprattutto il mio fastidio.
 

Non solo il signor Bang ha deciso di intralciarmi, ma pure di attaccarmi una piattola alle palle?
 

Rosè sarà pure brava, e sicuramente splendida, ma è conosciuta per il suo essere una gran rottura di palle.

Con lo staff, con le sue stesse compagne, senza citare poi le stylist! Lo sa praticamente tutta l'industria del k-pop!
 

E in tutto questo dovrei appiopparmela io? Ma stiamo scherzando?
 

Ma soprattutto perché?

 

Ci sarebbe un caos mediatico senza eguali, per non parlare dei castelli in aria che si farebbero le fan facendo partire l'ennesima ship inesistente.
 

Mi capita spesso di gironzolare su Twitter e di vedere i milioni di post riguardanti noi due, con una marea di video annessi riguardanti il fatto che per un paio di volte i nostri sguardi si sono incrociati a qualche awards.
 

A volte realmente non capisco.. la gente si dimentica così facilmente che siamo essere umani? E che capita di guardarsi e sfiorarsi in contesi del genere?

 

Ah, eccola che arriva, sii cortese. E domani mattina, verso mezzogiorno ti voglio nel mio ufficio."– incatena gli occhi vitrei ai miei per poi concludere con un'espressione ferrea che non gli appartiene, lasciandomi capire che non esiste via di scampo - "Vorrei parlarti."



 

EMILIEPOV

 

Dopo aver visto Namjoon trascinare Iseul, contro la sua forza di volontà e lontano da quel viscido cocainomane, non posso far altro che sentirmi incredibilmente più leggera.
 

Spero con tutta me stessa che RM le schiarisca le idee una volta per tutte, anzi che lo facciano insieme perché sembrano due innamorati a distanza che sopportano le bravate dell'altro per un motivo veramente stupido e insensato.
 

Vorrei godermi la scena della loro riappacificazione andandoli a spiare da dietro qualche angolino, fangirlando a più non posso, ma noto, a mio malgrado, che con questo secondo cocktail la vista mi si fa sempre meno nitida.
 

Riesco ancora a distinguere le sagome delle persone, ma tra la tequila in macchina e queste due bombe alcoliche che mi hanno servito al bar, non so per quanto altro tempo potrò resistere.
 

Mi conosco e so perfettamente che con un altro Mojito potrei perdere tranquillamente le staffe..
 

..e la dignità.
 

Inevitabilmente cerco nella massa Jungkook, lasciandomi alle spalle una Miriam molto più ubriaca di me intenta a limonarsi un certo Wonho.
 

Il sangre latino come il suo sembra avere un debole per i ragazzi con i fisici scolpiti.. e chi la potrebbe biasimare.

 

Mi è bastato vedere Jungkook sudato sotto una maglietta bianca per perdere totalmente il controllo del mio senso del pudore.

 

Non faccio in tempo a parlare del diavolo che spuntano le corna.

Dall'altra parte della sala infatti lo adocchio mentre parla con una ragazza dai lunghi capelli biondicci.
 

Sembra una principessa avvolta nel suo tulle rosaceo ed appariscente, decisamente troppo carico di pagliette.
 

Una morsa allo stomaco mi invade quando poi, avvicinandomi, noto i suoi occhi da civetta ingranditi a dismisura ed un sorriso mozzafiato che le si dipinge sul volto.
 

Le mani mi fremono, e la mente sembra annebbiarmisi ancora di più.
 

Decido così, senza pensarci due volte, di farmi spazio affannosamente tra la gente.
 

Penso di non aver mai spinto così tante persone in vita mia nell'arco di un minuto, neanche al concerto degli Arctic Monkeys del 2011.
 

La tachicardia non mi lascia spazio per pensare, per razionalizzare o per convincermi che in realtà non si stia trattando di un flirt.
 

Sono totalmente impazzita. È come se non ci vedessi più.
 

Continuo a mandare a cagare le diverse decine di persone che sorpasso incitandoli a spostarsi, fino ad arrivare a pochi metri dalla coppia e rimanere sbigottita davanti al viso sorridente di Jungkook.
 

Il mio sorriso preferito.

 

Quello che ho imparato a memoria e che solitamente fa solo ed unicamente quando si sente fortemente in imbarazzo.
 

Quando lo fa con me è perché gli dico una cosa talmente dolce da lasciarlo senza parole e incapace di sillabare una frase di senso compiuto in risposta.
 

Per quale cazzo di motivo lo sta facendo a lei?

 

Non me ne capacito. 
 

Come non mi capacito di quale Dio lo stia proteggendo ora da una mia possibile scenata.
 

Vorrei andare lì e baciarlo allo sfinimento davanti a lei per farle capire qual'è il suo posto, disegnandole per terra una linea rossa che non deve azzardarsi a sorpassare, magari ad un chilometro da Jeon Jungkook.
 

Ci metto una frazione di secondo a capacitarmi poi dei miei pensieri e dell'elevatissimo tasso alcolico che ho in corpo.
 

Da quando penso a questo genere di cose? Da quando non sopporto di vederlo vicino ad un'altra donna?
 

Avrò visto miliardi di esibizioni dove si diverte a mandare baci alle sue fan, o a stringergli delicatamente le mani durante i fanmeeting.. però in quei casi rimanevo comunque la persona più tranquilla del mondo.
 

Anzi, mi emozionavo per lui e per lo splendido rapporto che creava con le sue fan, con coloro che lo hanno sempre supportato ed amato alla follia.

 

Non potrei mai essere gelosa di loro. 
 

Di quelle milioni di ragazze che nonostante non lo conoscano realmente, gli donano comunque tutto l'affetto di cui sono in possesso.
 

Probabilmente anche loro sono capaci di vedere la bellezza dell'anima di quest'uomo.

Anzi senza ombra di dubbio.


 

Ma con questa stronza è diverso.

 

 

Abbasso istantaneamente lo sguardo quando vedo quello di Jungkook rivolgersi verso di me, seguito a ruota da quello della bionda.
 

In qualsiasi modo stiano le cose tra quei due, e sebbene vorrei dargli un calcio nelle palle per castrarlo,lui non mi vedrà piangere.

 

È finita l'era dell' Emilie debole e sconsolata che versa lacrime per uno stronzo.

 

Un sonoro benvenuto invece all'Emilie che si sbronza clamorosamente per non pensare.

 

Giro i tacchi velocemente e ancor prima di rendermene conto afferro e tracanno l'ennesimo cocktail, il primo che ho trovato su un tavolo disabitato e lasciato lì a metà da non so chi.
 

Solo il ghiaccio con cui è imbevuto mi dona un po' di sollievo, lasciando presto spazio ad un rossore persistente sulle gote e ad un forte giramento di testa.
 

Vedo solamente milioni di persone che ballano, chiacchierano, e che si divorano la faccia con baci languidi e frivoli. 
 

Mentre io stringo questo stupido cocktail mano, divorata dalla gelosia e da stupidi pensieri che non mi abbandonano.
 

"Emilie-ssi."

La voce di Tae mi arriva candida all'orecchio, come se fosse una piccola oasi in un deserto di disperazione.
 

"Tae.."

Provo con tutta me stessa a pronunciare il suo nome senza scoppiare in un pianto isterico, trattenendomi a più non posso nello sbattere le palpebre.

Se lo facessi sono sicura che verrebbe giù una vagonata di lacrime degna dell'Oceano Pacifico.
 

"Cosa ti è successo? Ti cercavo prima ma non sono riuscito a raggiungerti."

Mi domanda, aggrappandosi allo schienale di una sedia per non capitolare a terra.
 

"Nulla. Ho solo bevuto troppo. E sono qui da un'ora scarsa." – "Tu invece? Mi è sembrato di averti visto rotolare sotto un tavolo con Jimin-ssi."

 

"Ah sì, Chim Chim non è esattamente in forma." – " Abbiamo iniziato a bere tre ore fa e adesso sta accusando."

Si porta una mano alla nuca come per sforzarsi nel ricordare qualcosa.

"Credo che Nam e Hobi lo abbiano portato in terrazza per prendere un po' d'aria."

 

"Ti sbagli."

Rispondo secca.
 

"Nam è con Is non so dove." 
 

"Cosa davvero?"

 

Annuisco per poi lanciare uno sguardo imbarazzato verso le enormi vetrate argentee che incorniciano la Seul notturna all'esterno.
 

"A quanto pare sembra che tutti avranno un bel finale di serata, stasera." – " Tutti tranne me."
 

Sono talmente concentrata nel non tradirmi con le mie stesse parole, e soprattutto a non intercettare lo sguardo del mio interlocutore, che continuo a fissare un punto indefinito della città, mentre improvvisamente nel riflesso della stessa vetrata appare il volto di Jungkook che mi fa trasalire per lo spavento.
 

"Tranne te?" – "Sei proprio sicura?"

Mi domanda curioso dopo aver fatto cenno a Taehyung di andarsene in quanto "ci avrebbe pensato lui a me".
 

Risulto totalmente incapace, seppur tramite il riflesso del vetro, di reggere il suo sguardo perforatore.
 

L'unica cosa che vedo prima di far sprofondare il volto nella mia stessa mano, è il sorriso di Tae, che dà una leggera pacca sulla spalla di Jungkook per poi scomparire.
 

"Ti puoi girare verso di me?"

Mi chiede, avvicinandosi piano e abbassando di circa mille ottave il tono della voce, come se avesse un pizzico di malizia appena percettibile.
 

"No."

Rispondo secca, senza scompormi più di tanto.


 

Con che cazzo di coraggio riuscirei a guardarti in faccia ora pezzo di deficiente?

 

 

"Quante volte devo chiederti di guardarmi in faccia Emilie?"

La parole gli escono calde e composte dalle labbra, mentre con una dolcezza disarmante avverto le sue dita avide cingermi i fianchi.
 

L'avevo detto che c'era malizia, eccome.
 

Mi si mozza il respiro in gola, e se prima c'era una vaga speranza che riuscissi a girarmi per guardarlo in faccia, ora è totalmente svanita.
 

Dovrei fargli vedere che non sono una ragazzina. Che sono più grande di lui, e per questo matura quanto basta per..

 

"Ti prego Emilie smettila di pensare. So già che sei incazzata con me. Mi basta un solo sguardo per capirti." Fa una leggera pausa prima di intensificare la presa sulla mia vita e mandarmi in cortocircuito il cervello – " E quello che ho visto prima mentre parlavo con Rosè era uno sguardo che parlava da sè."

 

E allora vaffanculo.

 

Mi giro improvvisamente, incapace di divincolarmi comunque dalla sua presa ferrea.
 

Manca poco che non sbatto la faccia contro la sua prima di ritrovarmelo di fronte, mentre mi fissa con uno sguardo a dir poco strafottente.
 

Lo stesso sguardo di chi ha già capito tutto.
 

" Vaffanculo Jungkook."

Gli urlo, mantenendo comunque un contatto visivo inflessibile.
 

In realtà non vedevo l'ora che i suoi occhi fossero solo su di me, che cercasse solo me, che stringesse solo me.

 

" Pure ?" - mi domanda, sorridendo all'impazzata e mostrando quegli incisivi che tanto mi fanno sciogliere – " Lo sai. Non c'è nemmeno bisogno che ti spiego."
 

Strafottenza e sensualità mischiati in una combo mortale come solo lui sa fare.

 

Vuole veramente farmi perdere le staffe.

 

Nonostante io senta la pelle vibrare sotto il suo tocco caldo, tento comunque di districare le sue mani dai miei fianchi, divincolandomi a più non posso e.. invano.

 

" Non mi importa delle altre."

Afferma secco mostrandomi la sua irremovibilità riguardo quanto appena detto.
 

Sento una fitta al cuore clamorosa al solo ascoltare il suono di quelle cinque parole.
 

E far finta di non sentire una cosa del genere è straziante,quasi impossibile considerando che in questo momento i miei freni inibitori sono andati completamente a farsi fottere per l'alcool.
 

"Non me ne frega un cazzo, Jungkook."

Persisto, senza staccare neanche per un centesimo di secondo le catene magntiche che legano i nostri sguardi ormai palesi e bramosi.
 

"A me invece sì, a me frega di tutto ciò che ti riguarda Emilie." 

La sua voce graffiante è così pretenziosa e sicura di sé, che nemmeno faccio caso al momento in cui molla la presa sui miei fianchi per posare le mani delicate sulle mie guance ancora in fiamme.
 

"E tanto per intenderci, non mi frega un cazzo neanche se ti opponi a questo.
 

In pochi secondi sento una pressione divampante attirarmi verso il suo corpo, la stessa che ci ha sempre fatti elettrizzare con un minimo contatto.
 

Mi godo il sapore delle sue labbra sulle mie, immersa nel calore di tremori, entusiasmo e passione miscelati in un cocktail micidiale.
 

Nulla di paragonabile alla prima volta in cui ho assaggiato per la prima volta il suo gusto, mesi fa.
 

Questo è un bacio consapevole e voluto, ma soprattutto atteso da tanto tempo, come se fosse la cosa più preziosa dell'universo.
 

Le nostre lingue si intrecciano prepotentemente, cercandosi e portando i nostri corpi a collidere, mentre incapaci di trattenerci sentiamo e accettiamo l'uno il tocco avido dell'altro.
 

Le mani di Jungkook sono ovunque e da un bel pezzo hanno abbandonato il mio viso per raggiungermi il petto, e sfiorarmi il seno in maniera continua e circolare.
 

Sento la sua eccitazione, la sua voglia indescrivibile di farmi sua che probabilmente si portava dietro, come me, da mesi.
 

Il solo sentirlo così desideroso mi fa stringere ancora di più la presa sui suoi capelli, assaporando ogni centimetro di quelle labbra che tanto volevo far mie, fregandomene di tutto il resto.
 

Ormai sono diventati dei veri e propri morsi quelli che riserbo al suo collo, o al lobo del suo orecchio, beandomi di quei mugolii rochi che escono senza vergogna dalla sua gola.
 

Continuo facendo scivolare velocemente le mani lungo i suoi avambracci, ed immaginandomi le sue vene pulsanti sotto quello smoking nero ed attillato.
 

Ci stacchiamo solo per qualche secondo, giusto il tempo di riprendere un minimo il fiato e di renderci conto di esser scivolati dietro ad una tenda enorme.
 

Dopo aver ossigenato la mente eccessivamente inebriata dall'alcool, realizzo che c'è qualcosa di sbagliato in tutto questo.
 

"Non qui, non così."- gli sussurro all'orecchio dopo essermi ripulita dal mio stesso rossetto ormai totalmente sbavato e dopo averlo allontanato di poco dal mio busto.
 

Voglio ricordarmidi aver fatto l'amore con lui.

 

Non riuscirei a perdonarmi se ogni mio ricordo svanisse l'indomani mattina, insieme ai sintomi della sbronza. Ma non esiste proprio.
 

"Sono ubriaca marcia Kook." – "Voglio ricordarmi del preciso istante in cui divento tua per la prima volta." – "E non mi importa nulla se pensi che sia una romantica di merd-"

 

Vengo interrotta nuovamente dalle sue labbra, da un bacio più casto e sfuggente del primo ma non per questo meno desiderato.
 

"Intanto ti porto via da qui, poi ci pensiamo."

Mi esorta lui prima di avvolgermi in un abbraccio profondo e privo di qualsiasi artefatto.

- "Basta che stanotte stiamo insieme, del resto non mi importa nulla." – "Resta con me Em."







 

SPAZIOAUTRICE

Buonsalve lettrici del mio 💜.

Come vedete il chapter è piuttosto lunghetto, ma son qui per darvi delle spiegazioni eheh

Come vi avevo anticipato sono diventata molto più attiva sulla piattaforma di Wattpad, dove in realtà questo stesso capitolo è stato diviso in tre parti, e prendono tutte il titolo di "C'è in ballo la maschera".

Il titolo non è solamente un'allusione all'evento ovvero "il ballo in maschera", bensì anche allo sgretolarsi di quei veli che tutti ci portiamo addosso per nasconderci. Cerchiamo di nascondere le nostre paure e debolezze con delle facciate di accondiscendenza, per omologarci e per non mostrare la nostra vulnerabilità.. ebbene questi capitoli non vogliono solamente descrivere la riappacificazione tra i protagonisti bensì la loro voglia di mostrarsi realmente per quello che sono.

Tutto questo vale per la storia di Iseul e Nam, per quella di Jungkook ed Emilie.. per il coming out di Jimin, per l'amore e la protezione di Hobi nei confronti di sua cugina, e anche per Taehyung.

Come ho anticipato sempre su wattpad, il Pov di Tae è in realtà un'anticipazione della mia prossima storia.

Non sarà Mindtrip ( di cui ho pubblicato anche qui il prologo ormai quasi un anno fa) bensì una nuova storia che credo prenderà il nome di "Your name".

Ovviamente nulla è casuale, e come avete potuto constatare da questo capitolo, ma in realtà da tutta la storia in generale, tutto propende verso un amore già predestinato come la stessa leggenda del filo rosso da cui trae spunto il film "Your Name" ( l'ho visto circa 15 volte e lo amo alla follia).

Ebbene vi anticipo che il protagonista sarà proprio il nostro bel Taehyung, che per motivi sconosciuti, come nella trama del film, si ritroverà nei panni di una giovane ragazza, trasferendosi nel suo corpo (senza capacitarsi del perché) e vivendo alcune giornate di ogni mese nella bellissima Venezia.

Viceversa la nostra protagonista si ritroverà nei panni di uno dei più promettenti idol coreani, impegnato nella scalata verso il successo, nei mesi cruciali prima del suo debutto a livello mondiale.

Se siete state attente, avrete notato come la storia del filo rosso sia ambientata dal 2016 in avanti.. ebbene la storia di Taehyung prenderà piede proprio nelle stesse date che segnano la fine del filo rosso, quindi dal 2017 in avanti.

Lo definirei come un sequel in realtà, perché spesso ritroveremo gli stessi caratteri e personaggi del filo rosso, compresi Emilie e Jungkook alle prese con il proseguimento della loro storia.. l'unica differenza è che saranno semplicemente dei personaggi secondari.

Your Name sarà comprensibile anche se non avete letto il filo rosso.. ma ovviamente ci saranno dei piccoli riferimenti che potrete capire solo avendola letta <3

 

Credo di avervi anticipato più o meno tutto.

Spero abbiate capito che con le mie storie nulla è casuale ahahah

E nulla, spero vi stia piacendo e che amiate come me l'idea della nuova storia!

Lasciatemi pure le vostre opinioni, sono sempre bene accette, soprattutto ora che ho intenzione di tornare attiva anche in questa piattaforma!

Un bacio a tutte, a chi commenta, ai ghost readers.. e chi continua a supportarmi a distanza di un anno.

I purple you, e vi chiedo scusa per l'assenza. <3

 

Frances 

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