Letteratura spicciola per nevrotici d'altri tempi

di Kallisto
(/viewuser.php?uid=872139)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 16/10/2017 ***
Capitolo 2: *** 10/12/2017 ***



Capitolo 1
*** 16/10/2017 ***


PREMESSA:
Buonasera a tutti, carissimi lettori. E' una gioia indescrivibile tornare a pubblicare su questo sito dopo più di un anno di assenza. Purtroppo mi è stato diagnosticato il disturbo di ansia generalizato e di panico; ho iniziato a soffrirne più di tre anni fa ma l'anno scorso mi ha completamente sopraffatta. E' come vivere con un parassita che ti mangia vivo giorno dopo giorno. Ora sto molto meglio e nonostante io abbia interrotto la stesura della mia vecchia long (ancora per poco), ho deciso di pubblicare qui le pagine del mio fidato diario, che mi ha aiutato nella riabilitazione e nella gestione del disturbo. L'obiettivo è quello di far sentire meno solo chi si è sempre sentito inadeguato, come me. Non siamo soli, mai.
Essendo questi testi prodotti spesso in momenti di scarsa lucidità, probabilmente a volte risulteranno sconnessi, ma è giusto così, non voglio sistemarli, perché l'intento è quello di mostrarvi cosa c'è nella testa di una persona che ha disturbi dell'umore, senza filtri di alcun tipo. Mi dispiace ma purtroppo i contenuti saranno per la maggior parte delle volte poco allegri... non sempre, però! Mi auguro che riusciate a sentirvi più vicini alla vostra anima attraverso la lettura della parte pù profonda e sanguinante di me. Non immaginate che fatica mostrare a tutti ciò che la mia di anima ha spurgato in quel periodo. Fatemi sapere cosa ne pensate, se volete che continui a postare pagine del mio diario. Vi invito a passare sulla mia pagina facebook, Kallisto Efp, per aggiornamenti. Buona serata,
Kallisto.
 


16/10/2017

Non c'è niente che la mia anima ferita possa fare, e nella ballata frenetica di quest'amore infranto io gioco e danzo sui cocci di vetro. All'ultimo respiro io farò ciò che ho fatto per tutta la vita: mi pentirò, perché questa amara sorte è aspra e dura da accettare. Non c'è desiderio che non venga ponderato, studiato, scardinato. Non c'è un solo battito che non porti con sé fatica e desiderio di morte. Non c'è respiro che non m'anneghi d'acqua i polmoni. E ogni musica mi suona stonata in questo concerto senza pubblico e orchestra, dove sul più triste dei palcoscenici diamo prova della nostra infelicità. 
L'amore è insoddisfacente.
La vita è insoddisfacente. 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 10/12/2017 ***


10/12/2017

Non cercarmi
nel suono artificiale
della chitarra che mimo
sottovoce.
Non cercarmi
nelle poesie casuali
che bevo per noia
e delle quali aroma
spesso mi disgusta
con lo scorrere del tempo.
Non cercarmi nelle frasi ridondanti
di autori lontani
in cui spesso gioco a specchiarmi;

Ma cercami,
mio arrabbiato pirata,
nel vibrare delle mie ciglia
quando il vento che soffia si scopre meno tiepido
e il sole bacia le mie lentiggini.
Cercami
negli occhi del mio cane
che grondano di felicità
perché sa che dalle mie mani
sgorgheranno sempre amore
e carezze,
le stesse che ho per te.
Cercami pure
nella rabbia livida
di chi mi odia
perché riconosce in me
i difetti che taccio
a coloro che amo.
Cercami
nell'ombra 
dove sai che ho più paura
e sarò più fragile
e poi guardami sorridere delle mie debolezze
che mi piace indossare
come un bel vestito,
perché quando me lo sfilo
tu mi baci sulla bocca
e mi credi invincibile.
Cercami
nella mia frivolezza
e troverai rifugio
e un po' di pace
dalla pesantezza di questo mondo
irrimediabilmente serio.
Cercami
nelle luci dorate
di città sconosciute
perché lo sai 
che per me non esiste sensazione più bella
dell'essere straniera
sola
in una terra che non è la mia
e che non sa niente di me.
Devi cercarmi
lontano dalle grandi imprese
di altrettanto grandi uomini;
lontano dai pensieri spessi e freddi
che pesano troppo sulle mie spalle esili
e lasciano graffi e lividi.
Devi cercarmi
nella bellezza dimenticata di un fiore
che ogni giorno
nasce, vive e muore
solo per il suo sole;
e lì mi troverai
con le labbra tremanti di una vergine
 e il petto caldo
di chi ti offre una casa,
e le braccia forti
di chi ti sosterrà
per la vita.





Buongiorno a tutti, cari lettori. Per far ingranare un po' questa raccolta ho deciso di pubblicare una poesia dai contenuti decisamente differenti dal testo di ieri, forse un po' malinconica ma senza traccia di disperazione, anche perché realizzata in tempi più recenti. Spero la gradiate, ftaemi sapere se vi piace. Baci,
Kallisto.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3760584