Lost in Lyoko

di Lancia Delta
(/viewuser.php?uid=1068120)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dove sono??? ***
Capitolo 2: *** Primo finale ***
Capitolo 3: *** Secondo (e penultimo) finle ***
Capitolo 4: *** Terzo (e ultimo) finale ***



Capitolo 1
*** Dove sono??? ***


Mi trovavo da sola, in un luogo che non conoscevo, un luogo assai inquietante, cupo, ricordava una delle Torri di Lyoko, ma non c' erano ne pareti su cui correvano dati ne tantomeno  piattaforme sopraelevate, in questa torre non c' era nulla,  nulla che si discostasse dalla sfumatura di blu che avvolgeva completamente il luogo dove mi trovavo.
A un centro punto notai qualcosa sul pavimento: un occhio di Xana: un pallino con attorno due cerchi concentrici, dal cerchio più esterno uscivano quattro stangette: tre sotto e una sopra.
Ci andai, come di consueto i cerchi si illuminarono, uno per volta, a cominciare dal cerchio più esterno.
 Con mia grande sorpresa non c' era la solita, delicata, forza che mi spingeva verso l' alto, ma vi era una forza, abbastanza brutale, che mi spingeva verso il basso...
Non capivo dove mi volesse  condure , quando, a un cecerto punto l' occhio di Xana si aprí, dividedividendosi in due perfette metà.
L' occhio, aprendosi rivelò un passaggio: una scala composta da blocchi, di un inquietante colore rosso sangue, al di sotto era buiobuio e si vedevano solo i primi 3 o 4 gradini...
Gli scesi... 

[[ nota dell' autore]]
In questo capitolo ho fatto solo una brevissima  introduzione, a dire il vero, questa storia é piuttosto breve, ma, dato che questa parte é comune a tutti e 3 i finali, ho deciso di renderla un capitolo a sé.
P.s per il momento la situazione é  mooolto tranquilla... Potrebbero essere presenti alcuni errori di battitura, essi sono causati dalla scarsa qualità del materiale che ho a disposizione... Rivedrò tutto, per quanto possibile quando avrò mezzi migliori a disposizione.. Aspetto recensioni!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Primo finale ***


 

        Una volta percorsi tutti i gradini, se non mi sbaglio erano una ventina, mi ritrovai in una stanza buia, nera come la notte più buia, non ci volle molto, appena 10\20 secondi, che un sistema automatico di illuminazione si attivasse.
Ciò che rivelò mi fece sussultare: mi trovavo in una stanza di colore rosso sangue, in essa si sentiva una melodia inquietante, simile a quella che Xana usa per attirare i suoi mostri…
Quella melodia mi mise allerta, mi fece preparare a combattere, ma non c' erano mostri, nemmeno uno, nemmeno un insignificante Cankelat.
La cosa non mi rassicurava affatto, anzi peggiorava la situazione.
Nella parte a est della stanza c' era un corridoio, era dello stesso, uguale, preciso, identico, colore della stanza.
Lo percorsi, - è l' unica via per fuggire – pensai, mi accorsi che, ogni venti passi, circa, il corridoio diventava più scuro.
Raggiunsi quasi la fine, quando notai che, alla fine di esso, ci era uno spiazzo su cui poggiava una Torre.
D' istinto ci entrai, passai sopra l' occhio di Xana, esso, come di consueto, si illuminò, un cerchio alla volta, di una tenue luce azzurrina e la consueta delicata spinta verso l' alto mi fece raggiungere la piattaforma sopraelevata.
Quello che mi fece trasalire fu ben altro: lo schermo azzurrino, quasi trasparente, apparve, come di consueto, ci poggiai la mano, non apparve, però, la consueta scritta AELITA
                                 CODE LYOKO
Ciò che apparve mi impaurì: apparve, infatti, scritto, AELITA
Poi, le altre lettere apparvero, una per volta: prima un T, poi una O, fino a formare la frase:  AELITA
             TORNA INDIETRO ORA
Dopodiché apparve un menù, esso dava due possibilità di risposta, le possibilità erano agli antipodi: SI oppure NO.
Scelsi di rispondere si, era probabilmente la risposta più sensata, quella frase, per come era strutturata parva un' imposizione, per cui decisi per quella risposta.
Appena premetti SI l' occhio si aprì, mi buttai nella fenditura, per una minima frazione di secondo non sbattei contro, pure l' occhio alla base della Torre si divise in due…
Mi trovai nello spazio vuoto che separava le torri, sembrava di trovarmi li per un tempo infinito, ma sapevo che il tempo che trascorreva durante il passaggio era lo stesso.
Appena quel tempo che mi pareva fosse un' eternità passò, non mi trovavo però in un'altra Torre, infatti  mi trovavo in una stanza quadrata, pareva larga appena due metri per due ed era grigia, tutt' attorno ad essa si trovavano delle lapidi.
Non sapevo come si uscisse da li, non vedevo porte ne tantomeno aperture di altro tipo.
Non so se si trattasse di fortuna o sfortuna, ma una misteriosa forza mi spinse fuori da li.
Mi trovavo in una stanza di colore rosso sangue, non era quella di prima, questa volta al suo interno c' era un enorme pilastro, esso era poggiato contro il pavimento e pareva fosse infinitamente lungo….
A circa metà pilastro vidi dei volti noti, vidi sia i miei amici Jeremy, Odd, Ulrich, Yumi, sia persone che non mi stavano propriamente simpatiche, come Sissi, Nicolas ed Hervé.
Essi erano completamente bianchi, fissavano immobili il pilastro, provai a parlare con ognuno  di loro, ma nessuno mi rispose.
Percepito una strana sensazione, mi sembrava di non sentirmi le gambe, guardai in basso e mi accorsi del fatto che le mie gambe stagno lentamente scomparendo, ciò mi impauriva parecchio.
Raggiunsi la fine del pilastro, non so quanto tempo ci impiegati, ma mi parve di averne impiegato un infinità. Alla fine il pilastro era semidistrutto gli mancavano dei pezzi.
Li vidi William, era trasparente, potevo vedere attraverso il suo corpo, lo riconobbi solo perché aveva in mano  la sua spada zeiwander [ n.d.a: non so come si scrive], appena si accorse della mia presenza fece roteare la spada e mi attaccò.
Scampai al suo attacco per un soffio e lo attaccai a mia volta, gli lanciai alcuni campi energetici e, alla fine mi parve di sconfiggerlo, lo vidi, infatti, decapitato.
Dopodiché mi ritrovai al Heremitage, mi trovavo sdraiata nel mio letto, così pensai fosse stato un incubo, scesi in cucina, volevo parlare con mio babbo, ma lui non era in casa, ero sola…
Mi guardai allo specchio e mi accorsi di essere un fantasma, volevo uscire di casa, andare via, scappare, ma, appena varcai la soglia mi accorsi che non mi trovavo nel giardino di casa, ma in uno spazio nero, infinito.
A un certo punto mi ritrovai in uno spiazzo bianco, di fronte a me vidi qualcosa che mi impaurì, vidi me stessa, come apparivo   su Lyoko, l' altra me disse solo “ Addio per sempre”…
Infine mi ritrovai nella stessa stanza quadrata 2x2, questa volta, però non riuscivo a muovermi.
Sentii una voce fredda, robotica, essa disse solo
R.I.P AELITA.






[NOTA DELL’ AUTORE]
Questo non è altro che il primo finale, non è il più triste, ma sicuramente rispecchia la storia di Lost Silver. 

Aspetto recensioni!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Secondo (e penultimo) finle ***


Una volta percorsi tutti i gradini, se non mi sbaglio erano una ventina, mi ritrovai in una stanza buia, nera come la notte più buia, non ci volle molto, appena 10\20 secondi, che un sistema automatico di illuminazione si attivasse.
Ciò che rivelò mi fece sussultare: mi trovavo in una stanza di colore rosso sangue, in essa si sentiva una melodia inquietante, simile a quella che Xana usa per attirare i suoi mostri…
Quella melodia mi mise allerta, mi fece preparare a combattere, ma non c' erano mostri, nemmeno uno, nemmeno un insignificante Cankelat.
La cosa non mi rassicurava affatto, anzi peggiorava la situazione.
Nella parte a est della stanza c' era un corridoio, era dello stesso, uguale, preciso, identico, colore della stanza.
Lo percorsi, - è l' unica via per fuggire – pensai, mi accorsi che, ogni venti passi, circa, il corridoio diventava più scuro.
Raggiunsi quasi la fine, quando notai che, alla fine di esso, ci era uno spiazzo su cui poggiava una Torre.
D' istinto ci entrai, passai sopra l' occhio di Xana, esso, come di consueto, si illuminò, un cerchio alla volta, di una tenue luce azzurrina e la consueta delicata spinta verso l' alto mi fece raggiungere la piattaforma sopraelevata.
Quello che mi fece trasalire fu ben altro: lo schermo azzurrino, quasi trasparente, apparve, come di consueto, ci poggiai la mano, non apparve, però, la consueta scritta AELITA
                                                                CODE LYOKO
Ciò che apparve mi impaurì: apparve, infatti, scritto, AELITA
Poi, le altre lettere apparvero, una per volta: prima un T, poi una O, fino a formare la frase:  AELITA
                          TORNA INDIETRO ORA 
Dopodiché apparve un menù, esso dava due possibilità di risposta, le possibilità erano agli antipodi: SI oppure No 
Scelsi no, lo toccai una volta, poi un' altra, dovetti toccarlo almeno quattro o cinque volte prima che funzionasse, non avevo idea delle conseguenze a cui avrebbe portato quella scelta, mi pareva non fosse successo nulla, tornai giù, nella piattaforma più bassa, uscì dalla Torre per vedere a cosa avesse portato quella scelta.
Appena uscì dalla Torre, una forza mi spinse a allontanarsi dalla Torre, a percorrere la passerella antistante la Torre, non potevo fare nulla per vincerla, alla fine, essa mi condusse allo spiazzo dove ero precedentemente scesa, questo volta, però, nella parete c' era un' apertura, non avevo idea di dove conducesse, ma, dato che sembrava essere l' unica via di fuga, varcai la soglia.
Mi trovai in un labirinto, esso aveva lo stesso colore della stanza  precedente, era differente dalla prima soltanto perché la melodia che si sentiva al suo interno era diversa, era più acuta, sembrava essere un grido di dolore.
Percorsi il labirinto, per fortuna non mi persi, all' uscita c' era una porta, la varcai.
Mi trovai in uno spiazzo, esso era giallino, l' unica via per andarsene era una passerella che si trovava a sud dello spiazzo.
Attraversai la passerella e mi trovai all' entrata di una grotta, vi entrai, dentro era tutto, salvo alcuni specchi d' acqua, peraltro ferma, era tutto completamente di una sfumatura violacea.
Neppure la dentro trovai mostri, ciò non mi rassicurava affatto.
Riuscì a uscire dalla grotta, quando di colpo me ne si parò davanti un' altra, essa differiva dalla precedente soltanto perché era bluastra anziché violacea. 
Pure in questo caso riuscì a uscire.
Di colpo venni teletrasporta nei pressi di una grotta grigia, di fronte a essa c' era uno spiazzo dove era presente una zona coperta d' erba, in fondo all' erba c' era William-Xana, con al suo fianco un Bolk, fissai William per pochi istanti, forse per appena cinque secondi, che lui sparì, si volatilizzò davanti ai miei occhi, invece il Book mi attaccò, riuscì a sconfiggerlo, non potei godere neppure per un istante per la mia vittoria, che venni trasportata in un altro posto, un posto che mi pareva di conoscere, sembrava la Città della Torre di Ferro, li c' erano però appena quindici persone, provai a parlare con ognuna di loro, ma fu inutile, dicevano frasi insensate insensate, scombinate, appena parlai con tutti, venni trasportata in un altro posto, in realtà era sempre la stessa città, questa volta, invece la città era viola.
Le stesse persone che erano presenti prima erano presenti anche ora, solo che questa volta erano tutti completamente bianchi.
Riparlai con ognuno  di loro e, questo volta fossero una frase di senso compiuto, dissero “ chi sei tu ragazza”, oltre alle 15 persone, questa volta c' era anche mio babbo, egli disse “?”.
Risposi, quasi meccanicamente “Aelita”
Altro cambio di luogo, mi trovavo davanti a una costruzione enorme, completamente nera, vi entrai.
Sentii una voce fredda, meccanica, essa diceva solo “ scappa finché sei in tempo”.
Al centro dell' edificio c' era un occhio di Xana, lo raggiunsi e venni sollevata verso l' alto.
Di colpo compresi che mi trovavo nella stessa stanza dell' inizio, era terribile, sembrava un circolo vizioso, era un incubo.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Terzo (e ultimo) finale ***


Una volta percorsi tutti i gradini, se non mi sbaglio erano una ventina, mi ritrovai in una stanza buia, nera come la notte più buia, non ci volle molto, appena 10\20 secondi, che un sistema automatico di illuminazione si attivasse.
Ciò che rivelò mi fece sussultare: mi trovavo in una stanza di colore rosso sangue, in essa si sentiva una melodia inquietante, simile a quella che Xana usa per attirare i suoi mostri…
Quella melodia mi mise allerta, mi fece preparare a combattere, ma non c' erano mostri, nemmeno uno, nemmeno un insignificante Cankelat.
La cosa non mi rassicurava affatto, anzi peggiorava la situazione.
Nella parte a est della stanza c' era un corridoio, era dello stesso, uguale, preciso, identico, colore della stanza.
Lo percorsi, - è l' unica via per fuggire – pensai, mi accorsi che, ogni venti passi, circa, il corridoio diventava più scuro.
Raggiunsi quasi la fine, quando notai che, alla fine di esso, ci era uno spiazzo su cui poggiava una Torre.
D' istinto ci entrai, passai sopra l' occhio di Xana, esso, come di consueto, si illuminò, un cerchio alla volta, di una tenue luce azzurrina e la consueta delicata spinta verso l' alto mi fece raggiungere la piattaforma sopraelevata.
Quello che mi fece trasalire fu ben altro: lo schermo azzurrino, quasi trasparente, apparve, come di consueto, ci poggiai la mano, non apparve, però, la consueta scritta                  
                                        AELITA
                                   CODE LYOKO
Ciò che apparve mi impaurì: apparve, infatti, scritto, AELITA
Poi, le altre lettere apparvero, una per volta: prima un T, poi una O, fino a formare la frase:  AELITA
                          TORNA INDIETRO ORA 
Dopodiché apparve un menù, esso dava due possibilità di risposta, le possibilità erano agli antipodi: SI oppure No 
Scelsi di rispondere si, era probabilmente la risposta più sensata, quella frase, per come era strutturata parva un' imposizione, per cui decisi per quella risposta.
Appena premetti SI l' occhio si aprì, mi buttai nella fenditura, per una minima frazione di secondo non sbattei contro, pure l' occhio alla base della Torre si divise in due…
Mi trovai nello spazio vuoto che separava le torri, sembrava di trovarmi li per un tempo infinito, ma sapevo che il tempo che trascorreva durante il passaggio era lo stesso.
Appena quel tempo che mi pareva fosse un' eternità passò, non mi trovavo però in un'altra Torre, infatti  mi trovavo in una stanza quadrata, pareva larga appena due metri per due ed era grigia, tutt' attorno ad essa si trovavano delle lapidi.
Non sapevo come si uscisse da li, non vedevo porte ne tantomeno aperture di altro tipo.
Non so se si trattasse di fortuna o sfortuna, ma una misteriosa forza mi spinse fuori da li.
Mi trovavo in una stanza di colore rosso sangue, non era quella di prima, questa volta al suo interno c' era un enorme pilastro, esso era poggiato contro il pavimento e pareva fosse infinitamente lungo….
Guardai attentamente la parte di pilastro che mi si trovava davanti, era tutta uguale, tutta dello stesso colore rosso sangue, lo percorsi per circa metà, li notai che c' era una deferenza, sembrava che un pezzo di pilastro fosse leggermente gonfio, una parte del pilastro era leggermente distanziata, come se ci fosse una porta…
Usai la Sintesi, uno dei poteri a mia disposizione, essa mi permette di creare e distruggere a mio piacimento pezzi di Lyoko, per poter aprire quella che sembrava una porta, il mio istinto non mi aveva mentito, era  proprio una porta.
Appena si aprì un trasportare, simile a quello che permette di andare a Cartagine, esso mi condusse in quello che sembrava essere Lyoko, o quantomeno una sua versione beta, erano infatti presenti alcuni glitch.
Entrai in una Torre, una di quelle che sembrava non avesse glitch e mi trovai in un altro settore, pareva fosse la  foresta, solo che  non era la classica foresta fatta di alberi e radure, ma un labirinto ultraintricato, trovare un uscita era impossibile, l' unica salvezza era una Torre che si trovava al centro del labirinto.
Ci entrai, l' occhio di Xana si illuminò, come di consueto e io mi buttai, attesi un tempo che pareva fosse infinto, in realtà era sempre lo stesso, ma la paura di ritrovarmi in un luogo sconosciuto lo allungava a dismisura, alla fine il tempo passò e mi trovai in una Torre della Banchisa.
Uscì, sembrava la normale Banchisa.
A un certo punto, neppure me ne accorsi, arrivò William-Xana, mi attaccò talmente rapidamente che nemmeno me ne accorsi, mi ricordo solo le poche parole che mi disse: “ajò, preparati che il tuo tempo è scaduto”.
Mi risvegliati in preda al panico, era presto, erano appena le quatto del mattino, mi precipitai alla fabbrica, nello spiazzo in basso c' erano quattro corde, ne presi una e tornai in camera.
[Da questo momento in poi i fatti sono narrati in terza persona. N.d.a]
Questo trovò scritto Jim, quando, non vedendola a lezione salì a cercarla in camera sua.
Lo spettacolo che vide fu orribile, vide Aelita impiccata nell' armadio della camera da letto.
Alla Fine della lettera c' era scritto
Sono stata anche io complice nella distruzione, anche io devo scontare la pena.
Invece, scritto in tino più felice campeggiava la scritta:
A presto babbo.
[Secondo paragrafo]
Jeremy
Erano Passat poche ore da quando si era suicidata, Jim gli aveva consegnato la lettera, in quella lettera Aelita raccontava di essersi persa e di aver sentito un misteriosa voce, una volta sentita la Voce, non si può far nulla, oltre a suicidarsi.
Quella notte Jeremy non riuscì a dormire, gli pareva di avere le allucinazioni: era nel Limbo e vicino a lui c' era Aelita, nella sua forma Lyoko, però non sentiva la sua  voce, ma la voce maschile, fredda, distante, essa diceva solo “ajó, preparati che il tuo tempo è scaduto”.
Erano piche e semplici parole, ma lo turbavano assai, era come se la mano di uno spettoro lo costringesse a farlo, lui non voleva, ma sapeva che doveva.
Era sempre stato un normale ragazzo, tranne da quel maledetto giorno, quel maledetto giorno in cui abbassò quella maledetta leva, ancora inconsapevole del pericolo che andava così a creare.
Se lo ricordava bene quel giorno, quel giorno in cui risveglio un mostro, un mostro con cui ha combattuto per tre lunghi anni, riuscendo a sconfiggerlo solo grazie al sacrificio di Franz Hopper.
Ma pure sconfiggendolo non aveva rimosso i suoi scheletri nell' armadio, i suo brutti ricordi, tutte le volte che ha messo a repentaglio la sua vita e quelle dei suoi amici, di quante volte, per causa sua centina di persone abbiano rischiato la vita.
Bon poteva farci nulla, era più forte di lui, prese il completo elegante, un regalo di suo babbo, non aveva mai trovato l' occasione di indossarlo, se lo mise, si strinse i pantaloni con un cinto in pelle, il babbo lo aveva fatto realizzare in un paese che si chiama Abbacrasta, il cinto aveva le sue iniziali marchiate a fuoco, J.B, e gli faceva il doppio giro, il babbo gli aveva detto che li si porta così.
Corse via, nel parco del Kadic, raggiunse la vecchia quercia, si slacciò i pantaloni, fece passare il cinto da una parte all' altra del ramo, si  legò l' altra al collo e  si buttò.
Così pose fine alla su vita.
[terzo paragrafo]
Poco dopo il suo suicido, il suo corpo fu trovato appeso alla vecchia quercia, senza vita con gli occhi spenti, uno spettacolo impressionante, vedere il loro amico appeso alla quercia, con lo sguardo assente, pareva puntato al tombino, quasi come se fosse stata la fabbrica la causa del suo suicidio.
Dopo aver visto quella scena raccapricciante i ragazzi tornarono nelle loro stanze, volevano stare soli, volevano distrarsi.
Si sdraiarono  nei rispettivi letti ascoltare musica.
Tra una nota e l' altra su sentì come una distorsione, come una voce fuoricampo che parlava, pareva fosse piuttosto distorta
Essa diceva solo “ajó, preparati che il tuo tempo è scaduto”
Appena sentita la Voce i ragazzi si precipitarono ala fabbrica, presero due delle corde e si impiccarono nella Vecchia quercia, accanto a Jeremy.
Appena Yumi apprese la notizia si rinchiuse in camera, Hiroki, suo fratellino, pensò bene di non scassarle la minchia e di lasciarla da sola.
Scese solo per cenare, in TV stavano trasmettendo il TG, quando, a un certo punto ci fu un interferenza, una voce che diceva solo “ajó, preparati che il tuo tempo è scaduto”.
Sentito questo, Yumi corse in camera, si precipitó, poi alla fabbrica, dove prese l' ultima corda rimasta.
Andò al Kadic, si impiccò nell' albero più vicino alla vecchia quercia.
Saputo del suicidio di Ulric, Sissi si sentiva triste, non parlava, se ne stava in disparte.
Non sapeva che fare, voleva abbandonare tutto e tutti.
Voleva morire.
Prese una lametta, se la infilò nella aveva del braccio e fece un lungo e profondo taglio, rivoli di sangue le uscivano dalla ferita, sino a che non si accasciò per terra, morta.
Le prime a scoprirlo furono Mylly e Tamya che, alla vista del cadavere della ragazza rimasero sconcertate, avvisarono il preside, che sarebbe suo babbo, l' homo, alla vista del corpo della figlia scappò di corsa nel suo studio.
Prese una pistola, se la puntò alla tempia e fece partire un colpo.
Pose così fine alla sua vita.
Posero fine alla loro vita pure Milly e Tamya, impiccandosi nella loro stanza da letto.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3760771