Il corridoio dei segreti

di lmpaoli94
(/viewuser.php?uid=975081)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La scomparsa della principessa ***
Capitolo 2: *** Il quadro misterioso ***
Capitolo 3: *** L'ala segreta ***
Capitolo 4: *** Luigi ***
Capitolo 5: *** I traditori ***
Capitolo 6: *** Il potere delle stelle ***
Capitolo 7: *** La luce della speranza regnerà sovrana ***



Capitolo 1
*** La scomparsa della principessa ***


Mario e Peach vivevano felici nel loro castello nel Regno dei Funghi.
Erano passati molti anni da quando Mario aveva sconfitto Browser ed era riuscito a ritrovare tutte le stelle perdute.
Ma mancava una cosa alla coppia più amata del regno: un figlio.
«Tesoro, cos’hai? Non ti senti bene?» gli chiese Mario a sua moglie appena varcata la soglia della sua camera.
«Mi sento vuota… È come se mi mancasse qualcosa dentro. Un vuoto colmabile, certo…»
«Ti riferisci ad avere un figlio?»
«E a cosa sennò? Ne abbiamo passate talmente tante. Ho bisogno di un figlio da far crescere a mia immagine e somiglianza.»
«Magari possiamo provarci anche stasera…» fece Mario cercando di rassicurarla.
«Non lo so. Ho paura che succeda tutto come l’ultima volta…»
Ultimamente, Peach era molto preoccupata.
C’era sempre qualcosa che la tormentava.
«La devi smettere di pensare al passato! Dobbiamo andare avanti con la nostra vita.»
«La fai facile tu. Tu non hai perso un figlio dentro il tuo corpo.»
«Sapevamo che sarebbe stato difficile portare questa tua gravidanza alla fine… Te l’aveva detto anche il medico.»
«Al diavolo il medico» sbraitò la principessa uscendo dalla stanza.
«Dove stai andando?!»
Ma Peach non rispose.
Era profondamente triste e affranta.
Mario cercava in tutti i modi di fargli capire la sua vicinanza.
Ma non era facile.
Gli corse dietro per gran parte del castello, fino fuori in giardino.
Sua moglie piangeva dalla disperazione.
«Mi dispiace tesoro… Devo essere più comprensivo…»
«Non è… colpa tua…» singhiozzò la donna « Sono io quella che non va’…»
«Non dire così, ti prego. Vedrai che si sistemerà tutto. Devi solo stare tranquilla.»
«Non ci riesco…»
«Dimmi cosa vuoi che faccia e io lo farò…»
Peach fissò intensamente gli occhi di suo marito.
«Mi prometti che rimarrai sempre vicino a me in qualsiasi occasione?»
«Certo! Ma che domande fai?»
«Ho bisogno di sicurezze, Mario… Sicurezze che mi mancano…»
«Tranquilla, Peach. Non devi avere paura di perdermi.»
«E se un giorno decidessi di andarmene di mia spontanea volontà, mi cercheresti anche in capo al mondo?»
«Ma perché stai dicendo questo?»
«Rispondimi, ti prego.»
«No! Perché te ne dovresti andare?»
«Ricordi l’ultima volta… il mio rapimento… quel dannato Browser…»
«Ora non dobbiamo più pensare a lui. Non è più una minaccia. Quando lo capirai?»
«Non riesco a togliermelo dalla testa… è più forte di me. Ho continui incubi durante la notte… Forse è anche per questo motivo che non riesco più ad essere tranquilla prima di quel giorno…»
«Ormai è solo un fatidico ricordo. E finché ci sarò io, non ti accadrà nulla. Te lo prometto, amore.»
«Ti ringrazio, Mario. È confortante sentirtelo dire» disse infine Peach sprofondando tra le braccia di suo marito addormentandosi improvvisamente.
 
 
Peach era molto stanca.
Aveva bisogno di qualcosa che le potesse risollevare il morale.
Ma cosa?
«Tesoro, ti ho portato qualcosa da mangiare» disse Mario dopo aver bussato alla porta della sua camera.
Ma Peach non rispondeva.
«Tesoro, ci sei?»
“Forse starà dormendo…”
Mario, curioso, decise di entrare lo stesso.
Ma qualcosa lo lasciò completamente pietrificato.
Lei non c’era più.
Era scomparsa.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Il quadro misterioso ***


Mario era ammutolito.
La paura si era impadronito di lui.
Corse come un pazzo verso la cucina per sapere dai servitori se l’avevano vista da qualche parte.
Ma nessuno sapeva niente.
«Accidenti, ma dove può essersi cacciata?!» gridò esasperato Mario in preda al panico e alla rabbia.
«Vedrai che sarà da qualche parte… Il castello è immenso è vero, ma non può scomparire per sempre» fece Toad il servitore.
«Andatela subito a cercare. Quando avrete sue notizie, vi prego di avvertirmi.»
«Sì» fecero in coro i numerosi Toad che lavoravano in cucina.
Oltre ad essere impaurito per la salute cagionevole della sua principessa, Mario era furioso e arrabbiato con il mondo.
Non riusciva a perdonarsi del perché l’aveva lasciata sola.
Doveva rimanere con lei.
A qualsiasi costo.
Adesso, non sapeva dove andarla a cercare.
Il castello era veramente enorme.
Da dove poteva iniziare?
«Trovato nulla?» domandò ad uno dei servitori appena lo incrociò sulla scalinata principale.
«Mi dispiace Mario, ma sembra che sia stata inghiottita dalla terra. Io e i miei compagni l’abbiamo cercata dappertutto» rispose Toad affranto.
«Continuate a cercarla! Continuate! Non mi darò pace finchè non verrà ritrovata!» fece Mario con tono furente.
«Va bene.»
Salendo la scala principale, si diresse in camera sua per vedere se ci fossero state anomalie di ogni genere.
Ma purtroppo era tutto in ordine.
Dal letto al suo armadio.
Anche se nel quadro attaccato alla parete c’era qualcosa che non gli tornava.
“E questo? Non l’avevo mai notato…”
Il quadro raffigurava la principessa in giovane età.
Su per giù aveva avuto dieci anni.
Stava giocando nel giardino del suo castello intenta a correre dietro ad una farfalla.
“Com’era graziosa” pensò dolcemente.
Ma nella figura c’era qualcosa di molto strano.
Sotto la tela dove era raffigurato il dipinto, c’era disegnato un altro disegno.
Decise di prendere il quadro per fissarlo meglio controluce.
Ma niente.
Il quadro non voleva staccarsi dal muro in nessun modo.
Aspettò qualche minuto per far sì che il sole inondasse il dipinto con i suoi raggi solari.
Ed ecco che il suo cuore mancò un battito.
Sotto la raffigurazione della principessa Peach, era raffigurato il nemico di una vita: Browser.
“Ma non capisco… Perché lui?”
Si diresse fuori dalla stanza per parlare con il capo della servitù.
«Toad, vieni subito in camera della principessa!»
Il piccolo funghetto, spaventato, raggiunse Mario.
«Che cosa c’è, Mario?»
«Tu che abiti in questo castello da più tempo di me, hai mai visto questo quadro raffigurante la principessa?»
Toad lo fissò con attenzione.
«Ora che mi ci fai pensare… No!»
“Come supponevo.”
«E non è tutto! Sotto la tela di questo quadro, c’è un’altra tela raffigurante il mio peggior nemico.»
«Stai parlando di Browser?»
«Sì, esatto… Sto cominciando a pensare che sia stato lui a portare questo quadro qua dentro.»
«Senza essere visto da nessuno? Mi sembra impossibile.»
«Ti ricordo che da quando io e la principessa ci siamo sposati, la sicurezza e la vigilanza nel castello è diminuita notevolmente.»
«Sì, tranne però la camera della principessa. È stato un tuo preciso ordine sorvegliarla ventiquattro ore su ventiquattro, non ricordi?»
«Allora come possiamo spiegare questo quadro?»
«Non ne ho la più pallida idea…»
«E soprattutto, da quanto tempo può essere qua?»
«Quando non hai trovato la principessa nella sua stanza, hai per caso notato questo quadro?»
«Non so dirti se prima c’era oppure no… Ero troppo preso dalla paura di averla persa un’altra volta» rispose Mario con tono affranto.
«Sento gli altri servitori se sanno qualcosa oppure no» rispose Toad mentre usciva dalla stanza.
«Toad?»
«Dimmi Mario.»
«Credi che riuscirò a trovarla?»
«Non so dirtelo per certo, mi dispiace… Ma di una cosa sono sicuro…»
«E sarebbe?»
«In questo castello c’è una forza oscura che piano piano sta riemergendo. E quel quadro misterioso ne è la prova inconfutabile.»
«Credi che potrebbe essere stato lui?»
«Molto probabilmente sì… Anche se sono convinto che potrebbe avere avuto un valido aiutante insospettabile.»
«Cercherò di fidarmi delle tue supposizioni, Toad. Speriamo solo che questo indizio ci porti a lei.»
«Mi metto subito alla ricerca di questo possibile individuo.»
«Se c’è qualcosa che posso fare… Qualsiasi cosa...»
«Controlla questa stanza da cima a fondo. Sono sicuro che uscirà fuori qualcos’altro… A più tardi» fece Toad lasciando solo Mario in preda a mille domande e a nessuna risposta.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** L'ala segreta ***


La stanza era in perfetto ordine.
Non c’era niente fuori posto.
Sembrava che in quella stanza non ci fosse stato nessuno.
“È tutto molto strano…” pensò Mario perplesso.
Continuava a fissare il quadro della principessa.
“Cosa nascondi? Quale è il tuo segreto?”
Toccò l’intero quadro per vedere se c’era qualcos’altro di strano oltre all’immagine.
«Ma cosa…»
Il centro del dipinto si muoveva, come se il quadro fosse un passaggio verso un’altra dimensione.
Un altro mondo.
Eppure, dopo la sconfitta di Browser , tutti i quadri del castello erano tornati ad essere normali.
I passaggi dimensionali erano stati tutti bloccati per volere di Mario e della principessa.
“Questo è impossibile… Ma come…”
Mario, spaventato, si diresse fuori dalla stanza, ma fu interrotto da un suono proveniente dal quadro.
Improvvisamente, il dipinto si illuminò di una luce verde accecante.
Sembrava che stesse prendendo vita.
Mario, incuriosito, si avvicinò con sguardo circospetto.
Continuò a toccarlo.
Sembrava che il quadro lo chiamasse.
Che lo volesse attirare verso di sé.
Gli mancava solo la parola che non tardò ad arrivare.
«Mario! Mario! Aiutami!»
Era la voce della principessa.
Chiedeva disperatamente aiuto al suo amato.
«Peach…»
«Ti prego, entra nel quadro» lo prego lei con tono ansimante.
Mario era perplesso.
Entrare nel quadro rischiando la propria vita o lasciare perdere tutto come se fosse un’allucinazione?
«Non posso abbandonarla… E se fosse proprio lei quella che mi chiama?» disse tra sé e sé.
Ormai non c’era più tempo.
Senza pensarci due volte, si gettò dentro il quadro, abbandonando la sua dimensione conosciuta.

Mario cadde a terra svenuto.
Ci mise un po’ prima di riprendersi.
Aveva lo sguardo perso nel vuoto.
La prima cosa che vide fu un lunghissimo corridoio con migliaia di quadri appesi.
Sembravano infiniti.
Anche il corridoio sembrava non finire mai.
Che fosse un’ala segreta del castello?
“Ma dove… sono finito?”
Non riusciva a credere ai suoi occhi.
C’erano quadri di ogni tipo.
Da dipinti che raffiguravano paesaggi a dipinti che raffiguravano creature fantastiche.
Mario aveva sempre creduto di conoscere il castello come le sue tasche.
Ma la prova inconfutabile di quella ala segreta, lo fece ricredere completamente.
Vagava per questo lunghissimo corridoio senza riuscire a trovarne una fine.
Ma all’improvviso, qualcosa lo impensierì.
“Adesso come farò a tornare indietro?”
Il quadro che raffigurava la principessa da piccola era completamente sparito.
Ci sarebbe stata una via secondaria?
Oppure sarebbe stato intrappolato per sempre in quel corridoio infinito e oscuro?
Ad un certo punto, si fermò ad ammirare un quadro che raffigurava lui e la principessa nel giorno delle loro nozze.
“Questo quadro…” pensò “non lo vedo da anni… Com’è potuto finire in questo luogo?”
Il mistero si infittiva sempre di più.
C’erano troppe cose che non tornavano in questa storia.
Mario aveva sempre creduto che questo quadro fosse stato perduto per la sbadataggine dei suoi servitori.
Ed ecco che invece venne ritrovato attaccato al muro di quel passaggio segreto come se niente fosse.
“Devo andarmene immediatamente da qui. Devo spiegare tutto a Toad.”
Corse più veloce che poté.
Ma non serviva a nulla.
Il corridoio non accennava a finire.
Fino a quando non arrivò ad un bivio.
La strada si districava in due parti.
Quale scegliere?
La parte sinistra o la parte destra?
“Oh no! Questa non ci voleva!”
Anche stavolta, Mario non sapeva cosa fare.
Non sapeva cosa avrebbe trovato all’orizzonte.
Nessun indizio che gli poteva dare un segno.
Nessuno.
Decise allora di ascoltare il suo istinto.
“Prenderò la via di destra e speriamo che il destino non mi faccia brutti scherzi.”
Ma una voce roca che fece accapponare la pelle al povero Mario, lo fermò all’istante.
«Chi ha parlato?!» domandò spaventato.
La voce sconosciuta gli diceva di fermarsi e di non proseguire oltre.
«Chi sei? Fatti vedere!»
Mario non faceva altro che sentire mormorii di voci e passi pesanti.
Qualcosa o qualcuno si stava avvicinando a lui con passi decisi.
Stava morendo di paura.
«Non farmi del male!» gridò mentre si copriva gli occhi per timore che qualcosa lo potesse colpire improvvisamente.
Quando li riaprì, il suo sguardo si trasformò da impaurito a sguardo allibito.
«Mario, sono io. Non mi riconosci più?»

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Luigi ***


«Ma come… Non ci posso credere… Luigi!»
«Pensavo che tu non mi riconoscessi più…» rispose affranto suo fratello.
«Come posso non riconoscerti? Sei mio fratello!»
«Lo so, ma sono passati un sacco di anni.»
«Credevo che tu fossi morto in circostanze misteriose… Non ti vedo dal giorno del mio matrimonio con Peach.»
«Durante la festa, qualcuno mi ha rapito gettandomi in questo posto dimenticato. Sono stato rinchiuso in una cella fredda e umida che si trova nelle segrete di questo castello, ovvero nella parte destra di questo corridoio.»
«Ecco perché mi hai fermato! Mi stavo dirigendo verso le prigioni del castello.»
«Esatto.»
«Non ne ho la minima idea.»
Mario fissava suo fratello con sguardo penoso.
Luigi aveva lo sguardo trasandato e sciupato dal tempo in cui era stato rinchiuso.
«Quindi vorresti dirmi che sei rimasto qua dentro…»
«Per cinque lunghi anni» rispose Luigi con tono triste.
«Pensavo che dopo tutto questo lasso di tempo…»
«Che avessi perso la sua cognizione? No. Non avevo da fare altro in carcere se non contare i giorni che ci trascorrevo dentro.»
«Non sai proprio chi potrebbe averti rinchiuso?»
«No. Mi hanno colpito da dietro le spalle facendomi svenire, e quando mi sono risvegliato, mi sono ritrovato quaggiù sotto. Il resto te lo risparmio. Lo sai già.»
«Come hai fatto ad uscire dalla tua prigione?»
«Dopo tanti mesi che ci provavo, sono riuscito a scassinare la porta della mia cella con successo.»
«Capisco…»
«Tu perché sei finito qua sotto?» gli domandò Luigi.
«Devo ritrovare Peach. È scomparsa nel nulla…»
«Pensi che sia stata rapita?»
«Molto probabilmente sì.»
«Browser non può essere stato… Insomma, l’hai sconfitto no?»
«Infatti non pensavo a lui…»
«E a chi pensavi?»
«A nessuno, per ora… L’unica cosa che mi interessa è ritrovarla.»
«Vuoi una mano? Magari in due potremmo fare prima…»
«Con molto piacere. Però dobbiamo rimanere assolutamente uniti.»
«Senz’altro.»
Mario aveva la testa travolta da un dubbio.
«Chissà dove ci condurrà questo sentiero…»
«Non ci resta altro che scoprirlo…»
«Allora andiamo, Luigi. Non c’è più tempo da perdere.»
Quando riemersero dalla parte sinistra del passaggio segreto, i due uomini sbucarono in un immenso salone sotterraneo tutto illuminato da lampadari di cristallo.
«Oh questa poi…» fece Luigi con tono sorpreso.
«Nemmeno io me lo sarei mai aspettato… Che la principessa si trovi qua dentro?»
Alla fine del salone, essi videro un portone.
«Proviamolo ad aprirlo» fece Luigi.
«È chiuso. Dannazione!» imprecò Mario.
«E adesso cosa facciamo? Magari la principessa è rinchiusa al di là di questo portone.»
«Non ci resta altro che aprirla con la forza.»
Ma fu tutto inutile…
«Questa porta è stata chiusa con la forza della magia. Non riuscirete mai ad aprirla.»
Una voce conosciuta attirò l’attenzione dei due uomini.
«Yoshi! Sei tu!» esclamò Mario sorpreso «Come hai fatto a trovarci?»
«È una lunga storia…»
«Come fai a sapere che questo portone è chiuso con la magia?»
«Anche questa è una lunga storia…» rispose Yoshi con tono tetro.
«Vuoi raccontarcela?»
«Non ce ne sarà bisogno…»

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** I traditori ***


Mario s’accorse che c’era qualcosa che non andava nei modi di fare e nello sguardo del piccolo dinosauro.
Sembrava diverso.
Sembrava quasi… cattivo.
«Yoshi, sei sicuro che vada tutto bene?»
«Non potrebbe andare meglio, Mario…»
Il suo ghigno malefico spaventò non poco Mario e Luigi.
«Mario, secondo me…»
«Voi due non andrete da nessuna parte!»
Una voce acuta e terrificante rimbombò nel salone.
«No… non è possibile...»
«E invece lo è, mio caro Mario…»
La voce in questione, era una voce conosciuta alle orecchie di Mario.
«Browser, sei proprio tu?»
Il grande drago uscì dall’oscurità per venire sotto la luce del lampadario.
«Sorpreso, non è vero?»
«Come fai ad essere ancora vivo? Ti ho sconfitto nella battaglia dei cieli!»
«Come puoi ben vedere, ho la pelle molto dura. Non mi si toglie di mezzo molto facilmente.»
«Dove si trova la principessa?»
«La principessa è in un posto sicuro. Di questo non ti devi preoccupare…»
«Lasciala subito andare! A meno che tu non voglia fare una brutta fine…» ribadì Mario con determinazione.
«Sei proprio un ingenuo. Non ti rendi conto che non sei nelle condizioni di minacciarmi? Voglio farti notare che siamo in tre, mentre tu sei solo…»
«In tre? Ma cosa stai dicendo?!»
«Ho fatto un incantesimo a questo dinosauro, facendolo diventare un fedele servitore. Mentre Luigi… Beh, con lui è stato molto più facile. Noi due abbiamo fatto un patto: avendolo liberato, si doveva impegnare a rispettare i miei ordini, cosa che ha fatto con molto successo. Altrimenti avrebbe continuato a marcire nelle segrete del castello.»
Mario non credeva alle sue orecchie.
Venire tradito in questo modo.
«Luigi, è vero quello che sta dicendo?»
«Mi dispiace Mario… ma non ho avuto scelta. Se fossi rimasto ancora un po’ in quelle prigioni, sarei impazzito definitivamente.»
«Allearti con il mio peggior nemico… Anzi, il nostro peggior nemico! È troppo anche per te.»
«Mi dispiace Mario… Davvero…»
«Ti dispiace? Sei solo un lurido traditore!»
«Come ti ho già detto, sei solo Mario… E nessuno ti potrà salvare.»
«Ne sei certo? Sta a vedere!»
Con un balzo improvviso, Mario riuscì a scappare dalle grinfie di Browser e dai suoi servitori.
«Avanti, prendetelo! Non lasciatelo scappare!»
Il guerriero dal cappello rosso, risalì le scale per ritornare nell’ala del castello segreto.
A quel punto, decise di intraprendere la parte i destra, dove secondo Luigi, portava alle prigioni del castello.
Ma Luigi aveva mentito spudoratamente a Mario.
Il percorso conduceva ai sotterranei, facendo sbucare Mario nella parte del castello che lui conosceva benissimo.
“Ancora non riesco a spiegarmi come ho fatto a non accorgermi di tutto questo” pensò insistentemente.
Corse più veloce che poté per raggiungere la cucina, dove avrebbe trovato i suoi servitori.
Ma con sua grande sorpresa, vide che non c’era nessuno.
A quel punto, decise di dirigersi verso il salone al primo piano, ma neanche lì c’era l’ombra di un servitore.
«Accidenti! Ma dove sono tutti?»
«Ormai è inutile, Mario… Il castello è sotto il mio totale controllo» fece Browser con la sua voce terrificante «Arrenditi. Non hai più speranze.»
Purtroppo per lui, Browser aveva ragione.
Ormai era rimasto completamente solo.
Solo contro il suo potere malefico.
«Va bene… mi arrendo. Ma prima voglio sapere dove si trova la principessa» disse Mario inginocchiandosi di fronte al suo nemico.
«Cosa te ne importa? Ormai sei spacciato!»
«Concedimi un ultimo desiderio… Me lo devi.»
Browser, con sguardo contrariato, accettò la sua richiesta.
«Va bene. Vieni con me.»

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Il potere delle stelle ***


Mario fu condotto nella torre più alta dl castello.
«Eccoci arrivati.»
«Fammi entrare.»
«Non se ne parla. La principessa sta riposando.»
«Voglio vederla!» ribadì insistentemente Mario.
«Ho detto di no!» tuonò Bowser «Non sfidare la mia pazienza, Mario. Non ti conviene.»
Mario rimase senza parole.
Non poteva fare niente contro di lui.
Era impotente.
«Non mi hai dato la certezza che lei è al sicuro…»
Bowser lo fissò accigliato.
«E va bene! Entra!»
Bowser non aveva mentito.
Al di là della porta della torre, la principessa Peach stava realmente riposando.
«Ok… È viva.»
«È l’unica persona cui non farei mai del male.»
«Mmh… Voglio crederti perché so che la ami…»
«Esatto. Adesso andiamo. Il tuo posto non è questo.»
 
 
Mario fu scortato da Bowser nelle segrete del castello.
«Marcirai qua dentro per il resto dei tuoi giorni» fece il drago con tono autoritario.
«Che cosa credi di fare? Vuoi dominare sull’intero Regno dei Funghi?»
«Non solo… Sposerò la mia amata Peach, e insieme, governeremo su tutto il regno fino alla fine dei nostri giorni.»
Lo sguardo di Mario si fece più rabbioso.
«Non te lo permetterò!» gridò Mario sbattendo i pugni contro le grate della prigione.
«Cosa pensa di fare un esserino come te? Ormai la fortuna non è più dalla tua parte. Ti è andata bene una volta, ma questa cella sarà la tua rovina.»
Bowser se n’andò lasciando Mario nella disperazione.
«Non te la caverai, Browser! Ti sconfiggerò!»
Ma ormai sembrava davvero tutto finito.
Mario non vedeva una via d’uscita.
Cosa avrebbe potuto fare?
«Mario… Sei tu?»
Una voce conosciuta balzò alle orecchie di Mario.
Era Toad.
E con lui, tutta la servitù del castello.
«Toad!»
«È bello vedere che sei ancora vivo. Eri scomparso nel nulla.»
A quel punto, Mario gli raccontò dell’ala segreta e di come aveva incontrato Yoshi, Luigi e Bowser.
«Non posso crederci… Non posso credere che Luigi ti abbia tradito in questo modo. È inaudito!»
«Inaudito o no, dobbiamo trovare una soluzione per uscire da qui.»
«È impossibile. Queste prigioni sono a prova di fuga.»
«Tutte le prigioni sono a prova di fuga, Toad.»
Ma fu in quel momento che a Mario venne un’idea che avrebbe potuto salvare l’intero Regno dei Funghi.
«Toad, una volta mi hai parlato del potere delle stelle, ricordi?»
«Sì, certo. Ti avevo detto che potevano avere una sorta di magia miracolosa… Credi che potrebbe aiutarci questo tipo di magia?»
«Avendo raccolto tutte le stelle del regno, credo proprio di sì… Dopotutto, non ci resta altro che provare.»
Mario concentrò tutta la sua energia stellare nel pugno della sua mano.
«Potere delle stelle vieni a me!»
Un bagliore accecante inondò l’oscurità della cella, scatenando una forza energetica impressionante.
Grazie a questo potere, Mario riuscì a liberarsi e a liberare i suoi servitori.
«È incredibile!» esclamò Toad incredulo.
«Non so come ho fatto… Non ho fatto altro che credere in me stesso…»
«Stupefacente. Davvero stupefacente.»
«Andiamo Toad. Non c’è tempo da perdere. Dobbiamo salvare mia moglie e l’intero Regno dei Funghi.»

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** La luce della speranza regnerà sovrana ***


Il desiderio di Browser di impadronirsi dell’intero Regno e di sposare la principessa, stava per realizzarsi.
«Sei pronta, tesoro? Tra poco saremo i padroni del mondo» disse Bowser con voce terrificante.
«Non ti azzardare a chiamarmi tesoro!» ribatté la donna cercando di divincolarsi dall’abbraccio del drago.
«Vedrai che con il tempo imparerai ad amarmi.»
«Nemmeno morta!»
«Nessuno ti potrà salvare questa volta! Sei condannata a rimanere con me in eterno!»
Peach lo fissava con sguardo pieno di rabbia.
«Se solo ci fosse un modo…» sussurrò la donna sottovoce.
«Non ci sono vie di fuga. Ormai Mario è condannato a marcire nelle segrete di questo castello insieme ai suoi servitori… Fattene una ragione.»
Ormai Peach si era convinta.
Non vedeva nessuna via d’uscita.
Sarebbe stata condannata per l’eternità.
«Adesso. Andiamo. Tra poco è il nostro momento.»
 
 
Al matrimonio, gli unici invitati furono Luigi, Yoshi e un servitore del castello, dove gli era stato imposto di celebrare questo maledetto matrimonio.
«Bene. Possiamo iniziare» fece Bowser impaziente.
«Cari amici, siamo qui riuniti oggi per celebrare il matrimonio tra Bowser e la principessa Peach…»
«Oggi non si celebrerà nessun matrimonio!»
La voce rombante di Mario echeggiò nell’intero salone del castello.
«Tu! Ma come sei riuscito ad evadere?!»
«Caro Browser, devi sapere che ho risorse infinite dalla mia parte… e tra poco te lo dimostrerò.»
«Tu non mi devi dimostrare un bel nulla! Sei finito! Hai scritto la tua condanna a morte mettendoti ancora contro di me.»
Bowser lo fissava con sguardo carico d’odio.
Con la sua rabbia dirompente, causò un poderoso incendio.
Le fiamme si riversarono in tutto il salone, mettendo in pericolo tutti i presenti.
«Uscite immediatamente fuori!» gridò Mario.
I presenti corsero via più veloce che poterono.
Ma Peach, sfortunatamente, era rimasta intrappolata dalle fiamme.
«Peach!»
«Dove credi di andare?!»
Bowser gli sbarrò la strada, mettendolo in trappola.
«Sei mio.»
Mario, con la sua forza e la sua abilità, tentò in tutti i modi di fronteggiare il suo enorme nemico
Ma questo era niente.
«Non riuscirai ad eliminarmi con le tue acrobazie, Mario!»
Furioso come non mai, Bowser travolse Mario con i suoi pugni.
Mario era ferito gravemente.
Non riusciva a rialzarsi in piedi.
«Sei finito, Mario…»
«Non avvicinarti a lui.»
Una voce acuta e grave risuonò dietro il possente drago.
«Che cosa vorresti fare tu?»
«Proteggere mio fratello.»
«Luigi! No!»
Tirando fuori tutta l’energia delle stelle, Luigi fronteggiò il drago con coraggio e lealtà.
Ma la sua audacia gli costo la vita.
Dopo aver accumulato l’energia necessaria, Bowser fu completamente travolto.
Il corpo del poderoso drago venne ridotto in polvere.
Le fiamme, da lui provocate, scomparvero inaspettatamente.
Ma la desolazione e la distruzione da loro provocate, rimasero.
Luigi aveva sacrificato la sua vita per salvare Mario e l’intero Regno dei Funghi.
Ma purtroppo non si poteva dire lo stesso di Peach.
La principessa giaceva addormentata in un angolo dl salone.
«Peach!»
Mario le corse incontro.
Aveva le lacrime agli occhi.
Essa era in condizioni critiche.
«Peach! Ti prego, rispondimi!»
«Mario…»
«Sono qui amore. Ti prego, resisti.»
«Mario… ti devo ancora la vita… Se non fosse stato per te, sarei stata condannata.»
«Peach… Non sono stato io a sconfiggere Bowser. È stato Luigi.»
«Davvero?»
«Ma adesso l’unica cosa a cui devi pensare è riprenderti.»
Era stata intossicata dal fumo.
Doveva essere soccorsa immediatamente.
«Mario, dobbiamo portarla da un curatore» fece Toad.
«Sì… Hai ragione…»
«Portiamola nella sua stanza. Immediatamente!»
 
 
Passarono alcune ore prima che si potesse sapere qualcosa sulla principessa.
«Toad, come sta?»
«Per fortuna molto bene. Ormai è fuori pericolo.»
«Sia ringraziato il cielo» rispose Mario tirando un sospiro di sollievo «Posso vederla?»
«Sì, ma non affaticarla troppo. Deve riposare.»
«Va bene» fece Toad lasciando passare Mario.
Corse verso il letto della principessa.
«Peach, credevo che tu fossi…»
«Non pensarlo nemmeno, Mario. Non potevo abbandonarti. Non proprio ora…»
Peach fissava Mario con sguardo felice e interrogativo.
«Perché ti tocchi la pancia?»
«Non l’hai ancora capito? Finalmente il nostro più grande desiderio sta per realizzarsi…»
«Vuoi forse dirmi…»
«Sono incinta, Mario. Di tre settimane.»
«Ma è una notizia straordinario!» gridò Mario sprigionando tutta la sua felicità.
«Quando Toad me l’ha detto, non riuscivo a crederci. È davvero una notizia inaspettata» ribatté sorridente Peach.
«Finalmente avremo un figlio tutto nostro.»
«Già… Bello come la madre e coraggioso come il padre.»
Dopo la sconfitta definitiva di Bowser, nell’intero Regno dei Funghi sarebbe durata una pace insperata come non era mai successo.
Ogni traccia di oscurità era sparita per sempre.
Dopo essersi alleato con il nemico, Yoshi tornò ad essere il piccolo dinosauro amorevole e affettuoso di un tempo.
Giustizia e la lealtà avrebbero regnato incontrastati, facendo di Mario, di Peach e del loro futuro figlio, la famiglia più felice e potente al mondo.
 
Angolo autore lmpaoli94
Salve a tutti!
Finalmente il mio sogno finisce qui.
E che devo dire? Tutto è bene quello che finisce bene.
Sarebbe stato un peccato se Bowser sarebbe ritornato e avrebbe sposato la principessa.
Non avrei mai scritto questo finale XD
Ahahah XD
Scherzi a parte, voglio ringraziare tutti coloro che hanno letto e recensito la mia storia.
È vero che in alcuni punti l’avrei dovuta approfondire di più, ma alcuni momenti di questo mio sogno che facevo spesso da bambino, erano sfocati e non mi riusciva trovare l’inspirazione giusta.
Spero almeno che il finale vi sia piaciuto come è piaciuto a me.
MI dispiace solo per Luigi che ha dovuto sacrificare la sua vita per salvare tutte le persone che amava, ripagando così il suo tradimento.
Ma l’importante per me è che Mario e Peach potessero vivere felici e contenti per l’eternità.
Perché, chi ha giocato a questo gioco, è così che vuole che finisca questa storia XD
Grazie ancora di tutto e alla prossima storia!
lmpaoli94

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3754294