Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Bene,
visto che io mi voglio male, davvero tanto male, praticamente un'azione suicida
la mia che con la mia costanza non so come e quando porterò a termine, voglio
comunque provarci.
Una
raccolta di 100 Drabble e Flash!fic
su Shanks, momenti di vita che conosciamo, immaginiamo, pensieri. Tutto quello
che potrebbe venirmi in mente sul Rosso, insomma, che da parecchio tempo a
questa parte intasa la mia poteva mente da pazza fanwriter.
Ovviamente,
spero di riuscire a fare un buon lavoro, quantomeno accettabile, che non mi
porti al linciaggio prematuro. E' una sfida personale, ecco xD
Qua
sotto riportata la tabella del promt che ho fatto
unendo i cari vecchi e amabili promt e un po' messi a
caso dalla sottoscritta con parole randomxD
001. Sole
002. Stelle
003. Luna
004. Pianeta
005. Universo
006. Caos
007. Anarchia
008. Disordine
009. Ordine
010. Libertà
011. Origine
012. Nascita
013. Crescita
014. Vita
015. Morte
016. Orgoglio
017. Insensibilità
018. Gelosia
019. Timidezza
020. Impulsività
021. Addio
022. Bugia
023. Errore
024. Rimpianto
025. Vendetta
026. Sorte
027. Destino
028. Desiderio
029. Sogno
030. Incubo
031. Grazie
032. Scusa
033. Giustificazione
034. Perdono
035. Scelte
036. Pagliaccio
037. Portami conte
038. Risveglio
039. Bambini
040. Pazzia
041. Orizzonte
042. Castigo
043. Rabbia
044. Tortura
045. Delirio
046. Birra
047. Ferocia
048. Fodero
049. Nave
050. Nuovo
051. Paura
052. Fotografia
053. Vento
054. Cioccolato
055. Separazione
056. Genitori
057. Vittoria
058. Veleno
059. Silenzio
060. Spada
061. Tienilo nascosto
062. Mai dire mai
063. C'era una volta
064. Trottola
065. Bandiera
066. Patto
067. Non fa per me
068. Mare
069. Falso
070. Lacrime
071. Casa
072. Cielo
073. Alcool
074. Sabbia
075. Denaro
076. Capelli
077. Tocco
078. Cerotto
079. Rosso
080. Nero
081. Amici
082. Nemici
083. Famiglia
084. Estranei
085. Compagni
086. Spirito
087. Rotto
088. Riparato
089. Compleanno
090. Eterno
091. Dolore
092. Karma
093. Acqua
094. Fuoco
095. Terra
096. Aria
097. Cibo
098. Promessa
099. Indipendenza
100. Anni
Sprazzi di
vita
010. Libertà {Drabble- 110 parole}
Stava
affacciato al parapetto della Red Force col bicchiere
di sakè in mano ancora stranamente intatto. Fissava il mare, affascinato e
catturato come quando da bambino la donna che l'aveva cresciuto gli raccontava
quelle storie sui pirati.
Se
era diventato un pirata era anche per quelle storie e quella sensazione di
libertà che esse trasudavano. Non gli interessavano gloria né soldi, non era per
quello che aveva preso quella via per molti errata e sbagliata.
Era
la libertà che il mare sapeva dare ad ogni uomo. La stessa libertà che sapeva
togliere crudelmente se necessario.
Il
mare profumava di libertà.
Per
questo amava fare il pirata più di qualsiasi cosa.
Note dell'Autore:
Orbene, non penso che non ci sia bisogno di spiegare questa drabble.
Io non ho mai pensato che il desiderio di Shanks fosse diventare
il Re dei Pirati come Rufy, perché altrimenti con le sue capacità sarebbe
potuto diventarlo, visto che l'unico intoppo poteva essere Barbabianca, che non
ne ha a sua volta alcun desiderio. Per cui, ho sempre pensato che il motivo che
portasse il Rosso ad esserlo, fosse qualcun'altro.
Quel desiderio che muoveva Sabo, Ace e
Rufy, la Libertà, mi piaceva troppo per non renderlo suo. La possibilità di
fare quello che si vuole.
Poi niente, tutto qui insomma xD
Spero di sentire i vostri pareri. Critiche, consigli e commenti
e quant'altro, sempre ben accetti.
"Ma...Capitano!"
la voce tremava inevitabilmente nonostante volesse sembrare il più calmo e
freddo possibile. Roger gli aveva insegnato tante cose, e fra l'importanza dei compagni
e del proprio sogno, c'era anche il non mostrarsi deboli. Che poi la regola
riguardasse solo gli avversari, al giovane Shanks al momento non interessava.
Quello
che Roger aveva appena detto loro...non poteva accettarlo.
"Questa
è la decisione che ho preso. Noi ci separiamo qui, ragazzi" Shanks non gli
fece dire altro, ma anche fosse stato Roger non avrebbe aggiunto altro.
Quella
era la sua decisione.
Fu
Ray a raggiungere il ragazzino, anche se non c'era nulla da dire, Shanks non
poteva accettare quell'ingiusta separazione.
Angolo dell'Autrice:
Io ho sempre pensato che Shanks non l'avesse presa bene nemmeno
un po', la decisione di sciogliere la ciurma senza un perché da parte di Roger,
senza dire a nessuno della sua malattia.
Penso che un po' ce l'abbia avuta con lui, come ogni ragazzino
di quattordici anni che si vede strappato il proprio mondo senza un motivo. Per
questo anche le prossime drabble saranno parecchio
incentrate su questo momento della vita del Rosso, temo ^^'
Spero la cosa non vi faccia troppo ribrezzo, ecco ^^' aspetto
comunque le vostre opinioni.
Dedico
questa piccola Drabble che spero possa piacerle alla
mia amatissima compagna, che nonostante quello che pensa delle fic su OP ha deciso ugualmente di seguirmi in
quest'impresa.
GrazieIka
Sempretua <3
051. Paura {Drabble- 103 parole}
Ora
che si trovavano solo lui e Buggy, Shanks non aveva difficoltà ad ammettere,
nei suoi quattordici anni, che aveva paura.
Aveva
sempre desiderato una ciurma tutta sua, di diventare un Capitano degno di Roger
e di quanto il Re dei Pirati gli aveva insegnato. Ma adesso si ritrovava in
strada da solo, con Buggy al seguito che non lo aiutava col suo pessimismo,
abbandonato da quella che per anni aveva considerato la sua famiglia senza un
motivo vero. Cosa dovevano fare adesso? Come dovevano comportarsi due ragazzini
sperduti e soli? Era spaventato da un mondo che ormai credeva di non conoscere
più.
Angolo dell'Autrice:
Okay, spiegazioni ramdomxd
E' ovvio che immaginarsi uno come Shanks spaventato da qualcosa è
strano, ma io l'ho immaginato come un ragazzino, poco più che bambino, che
d'improvviso è rimasto solo. Anche se ha un sogno preciso da portare a termine,
essere abbandonato da quella che era stata la sua famiglia in barba a quelle
che erano stati gli insegnamenti che gli avevano dato non doveva essere stato
facile.
E poi dai, conoscendo Buggy la difficoltà raddoppia xD
Comunque, un periodo di completo sconforto subito dopo e subito
prima la morte di Roger, ci sta anche per uno come Shanks. Penso.
Grazie alle splendide che hanno commentato, e spero di avere la
vostra anche qui.
L'esecuzione
sarebbe stata fra due giorni, ormai era su tutti i giornali e anche se voleva
ignorare la notizia non poteva. Inoltre c'era Buggy, che continuava a ripeterlo
disperato quasi facendolo potesse cambiare qualcosa.
Shanks
non ne voleva sapere niente.
Ormai
quella sensazione di paura che aveva avuto all'inizio, quando si era ritrovato
solo senza più qualcuno che lo sostenesse su cui appoggiarsi, era stata
sostituita da rabbia.
Rabbia
cieca e forse ingiusta ma che non poteva cancellare.
Roger
li aveva lasciati senza un vero perché e adesso si era anche fatto arrestare
dalla marina come se fosse un pirata qualsiasi.
Shanks
non poteva perdonarlo.
Angolo dell'Autrice:
Voi viziate me, e io vizio voi, ecco *^*
Per questo ecco un'altro aggiornamento ancora una volta a
distanza di pochissimo, sempre sul tema dell'abbandono di Roger.
E non credo, stavolta, ci sia niente da spiegare.
Se non vi aspettavate di vederlo spaventato, sono certa che la
furia che lo anima adesso non abbia bisogno di spiegazioni. E' un ragazzino
abbandonato che semplicemente non può accettarlo.
Non so come ringraziarvi per i meravigliosi commenti che mi
lasciate, davvero, mi commuovete <33
Era
andato lo stesso all'esecuzione, alla fine, nonostante sentisse quelle fitte
all'altezza del petto talmente acute che a volte aveva l'impressione di poterne
morire.
Ma
come poteva ignorare quanto stava per succedere? Come poteva ignorare che il
suo Capitano sarebbe stato ucciso sotto i suoi occhi, arreso alla Marina?
Era
un anno che non sentiva più nessuno dei suoi vecchi compagni, scomparsi tutti
chissà dove. Si erano divisi, come aveva voluto Roger, ma probabilmente erano
tutti lì, adesso.
Come
c'era lui, con la rabbia dentro, senza poter far niente.
Eppure,
nonostante l'ira, non riusciva a fermare le lacrime che gli rigavano il viso,
insistenti nonostante lui volesse scacciarle indietro.
Angolo dell'Autrice:
Per ora credo di star seguendo una qualche strana logica, quindi
ecco a voi l'esecuzione di Roger.
Non ho molto da dire stavolta, che Shanks pianga disperato è un
dato di fatto e lo abbiamo visto tutti in Romance Down, io mi sono limitata a
cercare di descrivere alla meno peggio i suoi pensieri, tutto qui.
L'aggiornamento
lo dedico A Ele, con tanto, tanto affetto <3
021.
Addio{Drabble - 100
parole}
Shanks
aveva sempre odiato gli addii. Erano troppo netti e sentenziosi per i suoi
gusti, un 'qualsiasi cosa succederà non ci incontreremo più comunque'.
Preferiva
di gran lunga un bell'arrivederci, o un 'a presto',
come si saluta qualcuno che si ha la speranza di rivedere.
Per
questo quella volta non fu un addio a dividerlo da Buggy, unico collegamento
con la sua vecchia vita, unico amico che gli era rimasto di quel periodo che
adesso sembrava così lontano, ma un candido 'a presto'
che Shanks nel suo piccolo sperava fosse ricambiato.
Gli
sarebbe dispiaciuto, in fondo, fosse un vero addio.
Angolo dell'Autrice:
Non c'è molto da dire su questa Drabble.
Buggy e Shanks litigavano ogni due per due (e mi facevano morire xD) però erano molto legati. Ne sono assolutamente certa.
Anche solo perché uno è rimasto l'unico legame dell'altro per un
anno intero.
Poi si sono divisi, e io non penso che abbia fatto piacere a nessuno
dei due, ecco.
Qualcosa
si era spezzato in lui quando aveva visto l'esecuzione del suo Capitano.
Aveva
deciso con parsimonia di voler avere una ciurma tutta sua, e voleva Buggy con sé,
per non essere davvero totalmente solo. Ma l'amico aveva deciso di non voler
seguire nessuno, e in fondo lo capiva, perché era il suo stesso desiderio.
E
adesso era da solo, in una città che non conosceva, la stessa che se non
ricordava male era stata anche la natia di Roger, e allo stesso modo lì lui
aveva concluso la sua vita. Uno strano scherzo del destino.
E
in quella stessa città, adesso, Shanks era certo si fosse rotto qualcosa
d'indispensabile.
Angolo
dell'Autrice:
Libera dalla
rottura dei test d'ammissione finalmente posso staccarmi un po' dai libri che
sinceramente mi stanno dando la nausea.
Passiamo a
questa Drabble.
Ehm,
riuscirò a smettere di scrivere cose deprimenti? In questa no di certo, ma
magari nella prossima sarete più fortunati, ecco xD
L'avevo detto che ci sarebbero state alcune drabble
sulla morte di Roger, ma all'inizio non dovevano essere così tante o.O Comunque comunico che sono quasi finite. Cioè, se
questa non è l'ultima è la penultima, ecco.
Dopodiché
penso andrò più che altro a caso, senza seguire un filo logico intendo ù_ù e soprattutto spero di alleggerire un po' l'atmosfera
x°D
-"Shanks, eh? Io mi chiamo
Benn Beckman"- rispose l'uomo alzando un
sopracciglio, gli occhi puntati in quelli del ragazzino che aveva posto la
domanda.
I capelli rossissimi, il viso sfregiato da tre cicatrici sull'occhio sinistro.
Gli occhi erano neri, lucenti, piantati su di lui. Pareva quasi volesse
oltrepassarlo con lo sguardo e Benn ne fu parecchio sorpreso.
Era poco più di un bambino -e quel cappello di paglia lo faceva sembrare più
piccolo di quanto fosse-, eppure aveva la sicurezza e l'espressione di un uomo
vissuto.
Doveva ammettere che non gli era mai capitato di incontrare un tipetto come
quello.
E non per l'aspetto, che pure non lo faceva apparire quello che aveva
dichiarato di essere, bensì per la determinazione e la decisione che leggeva
nei suoi occhi.
Sogghignò, riportandosi alle labbra il sigaro.
-"Tu saresti un pirata?"- gli chiese, vagamente scettico.
Però, nonostante questo, il ragazzino non fece altro che allargare il suo
sorriso.
-"Certo che sì!"- esclamò convinto.
Benn alzò anche l'altro sopracciglio -"E la tua nave? I tuoi
compagni?"- domandò ancora, con lo stesso tono inespressivo.
Shanks parve irritarsi appena a quell'ennesima domanda -"Quelli non ce li
ho ancora!"- rispose minaccioso -"Ma è solo questione di
tempo!"-
Il più grande rise -"Ne sembri convinto"-
-"Certo che lo sono!"-
-"Quanti anni avresti, giovane pirata?"- aspirò un'altra boccata di
fumo e reclinò appena il capo, aspettando ora curioso una risposta.
-"Sedici"- rispose alzando il capo, orgoglioso.
-"Non sei troppo piccolo?"-
-"Non sono piccolo! E poi non lo si è mai troppo per cercare di realizzare
i propri sogni, il Capitano lo diceva sempre!"-
-"Capitano?"-
ripeté, vagamente perplesso -"Quindi hai una ciurma"-
Quella volta il ragazzino rimase in silenzio, coprendosi il viso fino al naso
col cappello di paglia che portava, mordendosi il labbro con forza alla ricerca
di un'indifferenza che non aveva.
Benn immaginò il suo capitano, e probabilmente tutta la sua ciurma, dovesse
essere morto, o qualcosa del genere.
Decise che poteva anche evitare di infierire oltre.
-"E che vorresti da me?"- gli chiese quindi.
Quello alzò di nuovo lo sguardo e di nuovo sorrise.
-"Ti ho visto contro quei briganti!"- esclamò euforico -"E'
fortissimo il modo in cui usi quel fucile! Ti va di entrare nella mia
ciurma?"-
-"Quale ciurma?"- rise Benn, prendendo un'altra boccata di fumo.
Il rossino gonfiò comicamente le guance, e Benn
calcolò l'eventualità di scoppiargli a ridere in faccia.
-"Quella che costruiremo insieme"- sbottò deciso. Beckman forse non era esperto di pirati, non ancora,
ma era un tipo intelligente. Molto intelligente. E poteva dire, con certezza,
che quel moscerino coi capelli rossi prometteva davvero bene.
Forse era quella spensieratezza che gli aleggiava intorno o forse era
semplicemente perché si stava annoiando troppo, in quel posto.
E poi, se avesse lasciato quello scricciolo da solo in mezzo al mare, sarebbe
finito sbranato da qualche mostro nel giro di mezza giornata.
E
sarebbe stato davvero un peccato, ne era convinto.
Magari era stato proprio il Destino a metterlo sulla sua fin troppo tranquilla
strada, dopotutto.
Angolo dell'Autrice:
Orbene, è arrivato anche Benn
v.v
Mi stacco un po' dal buon
vecchio Re dei Pirati, ma tornerà, tranquille ù_ù
Ovviamente io non penso sia
stato così semplice convincere uno come Beckman, che
io personalmente adoro, ad unirsi addirittura come vice ad un ragazzino 8 anni
più giovane che sapeva a malapena cosa significasse fare il pirata e il
capitano, soprattutto.
Però io continuo a vedere Shanks
come un Rufy coi capelli rossi, ecco.
Uno di quelli che ti basta
guardare negli occhi per capire che è destinato a grandi cose e che merita
davvero fiducia.
Insomma, qui Benn non ha ancora
detto 'sì, ok, vengo con te perché sì', e non vado avanti uno perché sono già a
500 parole, due perché penso che uno come Shanks non abbia bisogno di grandi
discorsi per convincere qualcuno. E' cresciuto con Roger, sa cosa significa
avere una famiglia, ricercare la libertà e rispettarla.
Vabbè, apparte questo sproloquio in cui non
so cosa ho scritto (xD) penso che fermarsi qui sia la
cosa migliore, ecco.
Era
stato solo per quasi sei mesi, perso nel dolore di quella perdita che per lui
era stata decisiva. Con quel qualcosa nel suo cuore che si era rotto quando
quello del Capitano aveva smesso di battere.
Ora
si trovava davanti quel ragazzo di forse vent'anni o poco più, che aveva
inseguito con ossessione per tutto il villaggio semplicemente perché qualcosa,
in lui, l'aveva stregato. I capelli neri e lunghi, il sigaro, il fucile magari.
Non
gli interessava, sapeva solo che da qualche parte doveva iniziare, se voleva
formare una ciurma degna di quel nome.
E
quando quel tipo aveva detto di sì, quei pezzi avevano iniziato lentamente a
riparasi.
Angolo dell'Autrice:
Volevo aggiornare il 22 per Dianna ma
non ce l'ho fatta >.<
Fa niente, spero, caVa, se ti auguro
buon compleanno con un po' di ritardo, vero? ^^
La drabble la dedico a DiannaScarlett che
qualche giorno fa a compiuto gli anni ^^
Non credi ci sia molto da dire su questa, si potrebbe
considerare una continuazione della Flash precedente.
Spero possa piacervi =)
Aspetto sempre i vostri commenti, critiche e quant'altro.
Ora
poteva realizzare il sogno di avere una ciurma tutta sua.
Avrebbe
dovuto trovare altri compagni, una nave degna di quel nome -la barca con cui
viaggiavano adesso era troppo piccola e malandata- e disegnare una bandiera.
La
bandiera era sicuramente il passo più importante.
Era
il simbolo che svettava alto sull'albero maestro, lì dove chiunque avrebbe
potuto vederlo, sinonimo della libertà che ogni pirata aveva.
Dipinta
su un telo nero, doveva spiccare il teschio bianco con le ossa incrociate.
Ma
non uno qualunque, doveva trovare qualcosa lo caratterizzasse.
Quindi
le ossa diventarono spade e sull'occhio sinistro tre segni rossi a
testimonianza della triplice cicatrice che gli aveva lasciato Teach.
Angolo dell'Autrice:
Niente, a me le drabble di 100 parole non mi vengo, proprio non so capace xDVabbè, poco male.
Ordunque, spiegazione random che sicuramente
non occorre v.v
Non so voi, ma io non credo Teach l'abbia ferito quando Roger non c'era più. Perché?
Beh, in primo luogo non credo avrebbe modificato la bandiera per tre cicatrici
in più, anche se sul viso, e quelle cicatrici sono presenti sulla bandiera
insieme alle spade incrociate che simboleggiano il suo essere spadaccino.
Indi per cui ecco a voi questa Drabble stupidissima xD
E per lo stesso ragionamento di
cui sopra, aspettatevi anche una Shanks vs Barbanera in breve, e ahimè
purtroppo non posso ucciderlo altrimenti lo farei volentierissimamenteù_ù
Il
gigante sorrise soddisfatto davanti al visetto illuminato del suo nuovo
-giovanissimo- boss, battendo il cinque con la scimmia che lo seguiva sempre,
che saltellò felice sulla spalle enormi dell'uomo.
Il
Rosso fissava la nave vichinga con tanto d'occhi. Rispetto a quella su cui
avevano viaggiato fino a quel momento era gigantesca.
"Fantastica!
Come si chiama?"
"Tu
sei il Capitano, scegli tu il nome!"
"Io?
Mmh..." si portò una mano al mento,
soprappensiero.
Benn
sogghignò, aspirando dal sigaro.
Non
c'erano molti nomi che andassero bene, con quel capino
rosso tutto pepe come capitano.
"Red
Force!"
Sorrise,
il Vicecapitano. Forza rossa era
decisamente il nome più adatto, per uno come Shanks.
Angolo dell'Autrice:
In primis scusatemi il ritardo e se non rispondo alle
recensioni. Lo farò a breve, ma con l'università che mi è appena iniziata e
tutto il resto sto diventando matta xD
Probabilmente aggiornerò più lentamente, ma lo farò sicuramente,
statene certi U_U
Comunque, tornando alla Drabble. Dopo
la bandiera, ci voleva la Red a cui io sono, diciamocelo, particolarmente
affezionata . Quale nome migliore per la nave di uno come Shanks xD?
Il tizio con la scimmia io ho sempre pensato fosse il
carpentiere, forse perché è enorme? xD Comunque è
un'idea che mi piace, ecco.
Grazie mille alle splendide che mi commentano sempre *.*
Roger
fissava l'undicenne con stizza "Nemmeno per sogno" affermò,
incrociando le braccia al petto.
Shanks
s'imbronciò "Voglio imparare ad usare la spada come lei e Ray-san! Andiamo, sono un pirata anche io adesso!"
"Nient'affatto,
sei un moccioso che non dovrebbe nemmeno essere qui. E se non fai quello che
devi ti mollo sulla prima isola che incontro, intesi?"
Il
rosso rimase perplesso due secondi, poi serrò i pugni, determinatissimo
"Per favore! Aiuto in cucina e pulisco il ponte, ma lei mi insegni ad
usare la spada, la prego!"
Ray
intervenne "Io sarei interessato alle sue capacità"
Roger
uscì, solo per non scoppiare a ridere davanti al ragazzino dandogliela vinta.
L'Angolo dell'Autrice:
Scusate il ritardo >.<
Dovrei aggiornare più in fretta, lo so, ma farò del mio meglio
da adesso in poi.
Per le prossime tre o quattro non ci dovrebbero essere troppi
problemi :D sto andando abbastanza a caso con i promt
ma che volete che importi xDDD
Questa drabble non ha senso ed è orribile,
me ne rendo conto perfettamente °_° purtroppo non sono riuscita a far di meglio
quindi, se potete, perdonatemi ^^''
Però sinceramente ce li vedo troppo Roger che fa finta di essere
scontroso e burbero e Ray che se ne infischia e dice quello che pensa xD soprattutto, ci vedo troppo Roger che cerca di non
scoppiare a ridere davanti ai mozzi e di tenersi arrabbiato anche se in verità
vorrebbe rotolarsi a terra xDD
Spero comunque di riceve vostri commenti, critiche e
quant'altro, che fanno sempre bene e sono sempre ben accetti ^^
Ray
aveva usato solo il maledettissimo fodero della sua arma eppure era riuscito
ugualmente a metterlo fuori gioco.
Il
Vice del futuro Re dei Pirati glielo aveva detto più volte. Era bravo e
promettente, ma alla prime armi e troppo fiducioso in possibilità che ancora
non aveva e non poteva saper sfruttare.
Shanks
lo guardò accigliato, fissando la spada che Ray gli aveva dato appositamente
con stizza.
Ray
era il suo maestro e Shanks sapeva che era forte, uno dei più forti e temibili
pirati, e che quindi uno come lui non poteva assolutamente niente, ma il
pensiero che l'altro potesse batterlo praticamente senza muovere un dito gli
dava ai nervi.
Si
massaggiò la testa, colpita col fodero della spada del Re Oscuro che ancora
pulsava un po'. Il pirata ci andava leggero, perché Shanks aveva appena
imparato a tenere in mano decentemente una spada e perché era ancora un mocciosetto che
non sapeva cosa significava rischiare la vita seriamente.
"Non
è giusto!" sbottò infastidito, calciando a terra.
Ray
lo fissò, inginocchiandosi alla sua altezza e porgendogli la spada che il rosso
aveva abbandonato poco distante da lui e nuovamente il fodero atterrò sulla sua
povera testa.
"Ahia!"
"Cosa
non sarebbe giusto, ragazzino?" gli chiese, nello sguardo un rimprovero
che il bambino non capiva.
"Perché
mi hai colpito? Mi hai fatto male!"
Ray
ripeté il gesto "Uno spadaccino non abbandona mai la sua spada solo perché sconfitto. Cosa ti ho insegnato
fin'ora pivello, nulla?"
"Vinci
sempre tu, e senza nemmeno sfoderare la lama. Che devo fare per poterti tenere
testa?"
Il
Re Oscuro lo guardò severamente "Abbassare la cresta, riuscire a conoscere
le proprie possibilità e soprattutto i propri limiti, per poterli sfruttare e
poi superare. Mai sottovalutare l'avversario, conoscersi e mai sopravvalutarsi. E la spada, sempre al tuo
fianco"
Shanks
lo guardò per un momento stupito da quel discorso. Abbassò lo sguardo sulla
spada che adesso era sua...e che non
aveva intenzione di scambiare con nessun'altra cosa.
La
spada era il proseguimento dei propri arti, per un vero spadaccino.
"Sì,
maestro"
Ray
sogghignò. Lo sapeva che quel ragazzino era promettente, doveva solo essere
spronato un po', ne avrebbe parlato anche con Roger.
"Bene
piccoletto, sei già stanco o vuoi continuare?"
"Ancora!"
squittì, saltando in piedi, spada alla mano tesa lungo il fianco.
"Molto
bene"
"Ma stavolta sul serio!"
"Sul
serio, Shanks?"
Annuì,
i crini rossi ad incorniciarli il viso come fossero stille di sangue
"Spada contro spada"
Ray
ghignò divertito. Per una volta magari poteva anche accontentarlo, se proprio
ci teneva.
In
fondo, rischiando avrebbe imparato.
"Come
vuoi tu" sussurrò, il fodero abbandonato sul ponte della Oro Jackson.
Angolo dell'Autrice:
Ordunque,
questa cosa..non ha senso.
Sì, sì, lo so, non c'è bisogno che me lo dite voi °_°
Vi spiego le vicissitudini di questa flash. Non sapevo che diavolo mettere nel front 'fodero'. ho provato a pensare a molte cose ma
l'unica cosa che mi veniva in mente era, ovviamente, nel modo più banale
possibile, una spada. Shanks è uno spadaccino in fondo.
Quindi...non lo so, è una forzatura me ne rendo conto perché
dovevo inserire per forza la parola fodero all'interno della flash, e quindi
non ha senso.
Ho provato a dargliene quanto più possibile però °.°
Perdonatemi lo schifio se mai potrete,
e Ray mi sa che è pure un tantino OOC perché io me lo immagino sempre più
sbarazzino °° Lo è da vecchio, figuriamoci da giovane. Diciamo che Shanks
l'aveva fatto arrabiare, anche se non è una giustificazione
<.<
Vi prometto che nelle prossime ci metterò tutta me stessa e mi
farò perdonare.
Se vi va, però, un commentino mi farebbe sempre piacere ^^
Alzò
gli occhi, coprendoli dai raggi solari con una mano e lasciando che gli
riscaldassero la pelle un poco scura. Il sole brillava alto nel cielo sgombero
da nuvole, compagno silenzioso di quel vento che delicato smuoveva le vele
della Force cullando la nave e i suoi abitanti in
riposo dopo la grande festa del giorno prima, quando avevano scoperto che il
loro Capitano era diventato addirittura uno dei quattro Imperatori, una nomina
che Shanks non si sarebbe mai aspettato nonostante tutto.
Rimase
ad osservare a lungo il sole, incurante che potesse fargli male agli occhi, per
poi tornare sottocoperta, lasciando che fosse lui ad occuparsi di tutti loro.
Angolo dell'Autrice:
Eccomi qui, di ritorno xD
Non ho molto da dire su questa Drabble,
che di suo non ha molto senso, quindi mi limito a sperare che vi piaccia e,
come al solito, a chiedere i vostri pareri se vi va di darmeli ^^
Shanks
ricercava la vittoria anche contro avversari forse fuori dalla sua portata.
Dopo l'allenamento con la spada con Ray, aveva provato ad affrontare sia gli
uomini di Shiki che di Barbabianca.
Si
era dimostrato all'altezza di molti, spesso si era ritrovato a salvare Buggy
meritandosi le lodi di Roger e Ray sulle sue abilità di spadaccino.
Però
le sue vittorie preferite erano di altro genere.
"Sasso!
Carta! Forbici!"
Buggy
lo guardò scandalizzato.
"Carta
batte Sasso! Ho vinto!"
"Sei
un imbroglione, maledetto!"
"Macché
imbroglione! Ho vinto e basta. Mi devi una bottiglia di sakè!"
Erano
decisamente quelle le vittorie che preferiva.
Angolo dell'Autrice:
Ok, iniziamo con le scempiaggini xDD
Sono sicura di non essere riuscita a fare qualcosa di lontanamente comico
perché non ne sono capace ma sicuramente demenziale si xD
Comunque, davanti una Drabble del
genere non c'è niente da dire. Perdonate la scemenza, ma sto cercando di
scrivere un tot di Drabble dedicate al periodo su Foosha e alla perdita del braccio e finché non riesco a
scriverne almeno cinque vi beccate queste senza senso U_U
Sono stanca e non mi sento granché bene stasera, quindi
perdonatemi se non rispondo subito ai commenti stavolta ^^'
Buggy
era arrivato da poco nella ciurma e Shanks non poteva che guardare con
curiosità il nasone rosso da clown che portava sempre. Era davvero buffo quel
ragazzino di un paio d'anni più giovane di lui, e voleva capire perché ci
tenesse a quel suo aspetto un po' da pagliaccio.
Buggy
dal canto suo aveva già deciso che l'altro non gli piaceva.
"Perché
stai sempre con quell'enorme naso da pagliaccio?"
"Perché
ho davvero il naso grosso" borbottò.
"Sì,
ma con quello sembri anche uno stupido clown!"
Lo
guardò scandalizzato "Ma come ti permetti?" urlò, cercando la lite.
Non
potevano sapere che quella sarebbe stata routine da quel giorno in poi.
Angolo dell'Autrice:
Sono tornata ç*ç
Oddio, si fa per dire, insomma. Arrivano le vacanze di natale, e dovrò studiare
per gli esami, ma avrò anche più tempo per scrivere e aggiornare, si spera ù_ù
Tornando alla Drabble,
non ho niente da aggiungere. Altra leggerezza prima di arrivare a Rufy, alla
perdita del braccio e ha una svolta che secondo me è stata sofferta e
tormentata per il Rosso.
Qui, insomma, litigare con Buggy è
all'ordine del giorno xD Qualcosa di leggero per
farvi ricordare che non sono morta <3
Non vi farò più aspettare così
tanto, gomennasaiT^T
Alla prossima, spero di avere vostri
commenti e opinioni.
L'idea
di avere dei bambini a bordo lo infastidiva.
Essenzialmente,
non era perché Rufy fosse piccolo, aveva sette anni ed era un piagnucolone, perché
era anche coraggioso e determinato quanto bastava.
Il
punto era che lui sapeva che cosa si provava, nel vivere insieme a dei pirati e
poi essere costretti ad abbandonare quella che per anni era stata la tua casa e
la tua vita. Prima o poi avrebbe dovuto intraprendere la via del mare per conto
proprio per diventare ciò che sognava di essere.
Probabilmente
con loro sarebbe stato differente per Rufy ma Shanks non avrebbe comunque
accettato bambini a bordo, per quanto ormai facesse parte della ciurma.
Angolo autrice:
Inizia con questa la seria di Drabble con
Rufy, come vi avevo detto ^.- Non so quante saranno, ma non tantissime ù_ù Tante saranno dedicate, naturalmente, alla perdita del
braccio, ormai mio chiodo fisso. Alla prossima, il primo incontro tra Rufy e
Shanks secondo me xD
Detto questo, vi saluto. Penso che tornerò ad aggiornare ogni due
giorni circa, come prima. Approfittiamone adesso che ho tempo xD
Erano
attraccati sull'isola di Foosha solo qualche ora
prima, inizialmente accolti dallo scetticismo e il timore generale. Ovvio,
visto che erano pirati.
Quello
che Shanks non si era aspettato mettendo piede sull'isola era di essere accolto
anche dagli occhioni di un bambino che sembrava
guardarli con ammirazione, più che con paura o altro. Il Rosso lo fissò
divertito per qualche minuto, mentre la ragazza dietro di lui cercava di far
andare via il bambino.
Peccato
che quello, per tutta risposta, fosse venuto proprio in sua direzione.
"Tu
sei un pirata?"
"Certo,
sono il Capitano, qui!" esclamò orgoglioso, con Benn che scuoteva la testa
dietro di lui senza nemmeno la forza di ripetergli nuovamente che non doveva
spiattellarlo ai quattro venti ogni volta che attraccavano su un'isola.
Gli
occhi del moretto brillarono.
"Io
diventerò un grande pirata!" disse, praticamente urlando, come non vedesse
l'ora di farlo sapere al mondo intero.
Shanks
lo guardò interdetto alcuni minuti, fra la folla che tratteneva il fiato e la
donna che aveva tenuto fermo il bambino fino a quel momento che li fissava in
ansia. Scoppiò a ridere subito dopo, scompigliando i capelli di Rufy che, per
tutta risposta, gonfiò le guance, offeso.
"Tu?
Un pirata?" fece, leggermente sorpreso dal sogno di quel bambino che
vedeva per la prima volta, ma che aveva un sorriso solare che gli ricordava
terribilmente Roger.
Rufy
batté il piede a terra "Io diventerò il pirata più libero di tutti"
Shanks,
a quelle parole, quasi si commosse.
Ah,
quelle parole gli ricordavano terribilmente qualcuno.
Quel sogno gli
ricordava in una maniere impressionante una persona.
"Quindi
vuoi diventare il Re dei Pirati?" sussurrò, quasi temesse di essersi
sognato le parole del bambino, abbassandosi alla sua altezza.
"Il
Re dei Pirati?"
"Certo.
E' il pirata più libero di tutti, no?"
Rufy
lo guardò alcuni secondi, assimilando la notizia, poi rispecchiò il sorriso
smagliante dell'adulto.
"Allora
io diventerò il Re dei Pirati!"
Angolo dell'Autrice:
Lo so che sono in ritardo di due giorni, ma cercate di capirmi xD
Ad ogni modo, non ho nulla da dire, credo che si commenti da sola xD
Se devo essere sincera, non mi ricordo se Rufy volesse già diventare
Re dei Pirati per la libertà, ma credo di sì. Mi dovrei rileggere i capitoli
del flashback con Sabo probabilmente, ma comunque
poco importa. Non so nemmeno se l'idea dei pirati fosse già di Rufy, o se gli
sia venuta conoscendo Shanks, come lo accusa sempre Garp.
Nell'anime voleva già fare il pirata, questo lo so.
Comunque, spero sia accettabile, e che vi possa piacere.
Grazie ancora per i commenti, carissimi. Fatemi sapere anche qui ^^
Shanks
aveva sempre saputo che il suo capitano fosse particolare, memorabile. Che
fosse speciale e che bastasse un solo sguardo a capirlo.
Sapeva
convincerti di grandi cose con una sola frase, perché diceva quello che pensava
e lo diceva con una convinzione che non era da tutti.
Su
quel patibolo, ventidue anni prima, Roger aveva permesso ad una nuova era di
nascere, un'Era fatta di sogni.
E
adesso che guardava quel bimbetto negli occhi, sgridandolo per la pazzia di
essersi colpito da solo, ma vedendolo ugualmente sicuro e determinato a
diventare un pirata, il Re dei Pirati, Shanks sapeva che quell'Era stava
nascendo di nuovo, più forte che mai.
Angolo dell'Autrice:
E inauguriamo l'anno con questa DrabblexD
Anche questa credo non abbia bisogno di spiegazioni. Forse è colpa
di Oda, che non fa che paragonare Rufy a Roger, anche troppo forse.
Rufy
lo fissava in quel modo tutte le volte che arrivava al villaggio e che
ripartiva, anche solo per qualche giorno. Impuntava i piedi a terra e gonfiava
le guance con quell'aria arrabbiata che faceva venir voglia a Shanks di tirargliele
fino ad arrossarle.
"Portami
con te! Voglio venire anch'io!"
"Non
ci pensare nemmeno! Se cadessi in acqua di certo io non ti verrei a
ripescare!"
"Non
ho bisogno che tu mi venga a ripescare!"
"Ma
se affoghi in un metro d'acqua?" affermava, e a quel punto gliele tirava
davvero, le guance, mentre Rufy borbottava che avrebbe imparato a nuotare
sicuramente.
E
Shanks sorrideva, convinto sempre più di quel moccioso.
Angolo dell'Autrice:
Io li adoro questi due e il modo in
cui Shanks gli rinfaccia di non saper nuotare chiamandolo sasso o ancora e
dicendogli che non diventerà mai pirata senza saper nuotare xDD
Sono adorabili X°D
Peccato che Rufy non potrà
più imparare e adesso è ad un passo dal diventare Imperatore a sua volta, eh?
<3
Poi niente, questo è perché non
poteva fare una serie di drabble su questi due su Foosha senza Shanks che prende in giro Rufy.
"Ascoltatemi
bene, masnadieri. Non mi interessa se mi rovesciate della birra in testa e
potrei ridermela anche se mi sputate addosso. Ma...per nessuna ragione al mondo
perdono chi fa del male ad un mio amico"
Quando
aveva visto quel tipo che gli aveva rovesciato la birra in testa prendersela
col piccolo Rufy, ancor più ora che sapeva perché Rufy era finito in quel
pasticcio, non c'aveva visto più.
La
sua autoironia era conosciuta in tutto il mondo, non gli interessava se la
gente lo derideva o sbeffeggiava, erano cose di poco conto.
Ma mai nessuno doveva toccare i suoi amici. Loro
erano il suo tesoro più prezioso.
Angolo dell'Autrice:
Gioie mie ma io vi adoro *.* Siamo quasi a cento commenti *_*
GRAZIE, Grazie, grazie, grazie!!!!!
Non so davvero come ringraziarvi! Siete stupende <3
Spero che anche questa Drabble vi sia piaciuta. Il
corsivo è tratto direttamente dal manga ma lo sapevano tutti xD
Sempre vostra, con immenso affetto, Asu <3
Gli
saltellava intorno in continuazione senza lasciarlo solo un momento,
ricordandogli che doveva diventare Re dei Pirati, che era forte e che quindi
poteva navigare con loro senza problemi. A quel punto Shanks si sedeva serio,
gli offriva un bicchiere di latte e, appena il bambino lo accettava, ricominciava
a prenderlo in giro.
Il
peggio era che tanto, indipendentemente da quello che gli diceva, Rufy andava da
Benn pretendendo che il suo vice lo sgridasse per essere così cattivo solo per
ricominciare come prima. Quindi, decisamente, quello non era un bambino. Era un
tifone.
E
Nessuno poteva toccarlo. Nemmeno un Signore della Scogliera.
Angolo dell'Autrice:
Okay, sono in periodo esami, sono parecchio disperata e quindi
niente, non ho tempo per scrivere figurarsi per aggiornare .-.
Comunque, oggi sono allegra senza un motivo, quindi ho deciso di farvi
un regalino xDD
Sinceramente, non so cosa io abbia scritto, che senso abbia questa Drabble e via discorrendo. Semplicemente, se Rufy e Shanks
non possono essere considerati due trottole non so cosa chi lo sia xD
Ovviamente dalla
prossima si parte con le drabble sul braccio .-. Che
a voi piaccia o no, io ne sono fissata xD
Spero possiate perdonarmi per questa, vedrete che ce ne saranno di
migliori, è il periodo che non fa uscire cose molto buone -.-
Spero di avere comunque vostri pareri, e soprattutto grazie per le
100 recensioni *.*
Shanks
era la persona più impulsiva Benn avesse mai conosciuto, questo aveva avuto
modo di appurarlo più volte. Partiva all'attacco senza pensare, rischiando la
pelle tutte le volte, e se si trattava dei suoi compagni le sue capacità
logiche scomparivano. Benn era certo un giorno si sarebbe fatto ammazzare e non
se ne sarebbe nemmeno accorto e quando lo vide correre verso il punto in cui
avevano individuato Rufy, in mare, ne ebbe la certezza.
La
stupida impulsività e incapacità di pensare, quando si parlava di persone a lui
care, avrebbero sicuramente portato il suo Capitano ad una morte precoce.
Angolo dell'Autrice:
Fuori dalla mia finestre c'è neve alta qualcosa tipo quindici
centimetri, il mio esame di lunedì è posticipato a venerdì per intemperie e
quindi ho giustamente pensato di farmi risentire qui e aggiornare ù_ù
Quindi eccomi qui, con la Drabble che
preannuncia la perdita del braccio. Ero indecisa se farla dal punto di vista di
Benn oppure da quello di Shanks, poi ho deciso di farlo da entrambi e quindi la
prossima sarà con Shanks ù_ù
Spero che anche questa possa essere di vostro gradimento.
Shanks
non ci aveva pensato su molto. Normalmente, avrebbe dato retta alla voce di
Benn che gli urlava di fermarsi, ma in quel momento vedeva solo Rufy in mezzo
al mare, lui che non sapeva nuotare, e il mostro marino che aveva già divorato
il masnadiero che l'aveva aggredito.
Per
questo l'aveva fatto, si era tuffato e senza pensarci aveva nuotato fino al
bambino. Aveva sentito il braccio strappato con ferocia e per un attimo era
rimasto accecato dal dolore. Ma poi aveva abbassato gli occhi su Rufy,
aggrappato a lui per non affogare, e aveva sorriso incurante di tutto.
Angolo dell'Autrice:
Ed eccomi di ritorno! Finalmente ho finito gli esami, con la
speranza di averli superati, ma se ne riparlerà comunque ad aprile, e
quindi torno ad aggiornare con regolarità ù_ù
Cioè, almeno ci provo. Ma le drabble sul
braccio sono tutte già pronte, quindi penso di poter dire senza problemi che sarò
più veloce v.v
Spero che anche questa sia di vostro gradimento.
Grazie mille a tutti, chi commenta e chi legge solamente.
Per
un attimo, una volta aperto gli occhi, aveva pensato di essersi davvero
risvegliato da un incubo.
Che
magari, magari, non era andata come quegli sprazzi di memoria gli dicevano.
Ma
la sensazione di vuoto persisteva, inesorabile, rovinando quella piccola
sensazione di felicità che aveva nel ricordare che Rufy era vivo e stava bene.
Perché
si, Rufy stava bene, ma il suo braccio non sarebbe ritornato.
E
la cosa, in fin dei conti, non doveva essere importante, non più della vita del
suo piccolo amico.
Eppure
sarebbe stato davvero felice di risvegliarsi e scoprire che tutto quello era
solo un brutto sogno.
Angolo dell'Autrice:
Scusate ç.ç
Uh, sì, lo so che avevo detto che sarei tornata regolare, ma è stata
una settimana del cactus, un po' più di una settimana, e quindi fra una cosa e
l'altra ho dimenticato di aggiornare. Non succederà più, parola d'onore. O
almeno ci proverò.
Lui
poteva anche essere il pirata Shanks il Rosso ma, mentre sdraiava su quel
letto, nella stanza adibita ad infermeria della Red Force,
non poteva che temere che il suo gesto avventato.
Aveva
salvato Rufy e non se ne pentiva, non se ne sarebbe pentito mai, ma adesso, senza un braccio, debole
e ancora un poco debilitato, costretto al letto da quel demone del loro medico,
aveva quasi paura di quello che lo aspettava.
Di
uscire sul ponte e trovare gli sguardi estranei dei suoi compagni, come non lo
riconoscessero ora che aveva perso tanto.
Come
se davanti a loro ci fosse un qualunque estraneo, e non il loro Capitano.
Angolo dell'Autrice:
Piccola spiegazione che non importa a nessuno.
Lo so, che questa Drabble è strana ma
essenzialmente sono io quella strana dubito fortemente che Shanks sia
andato dai suoi compagni con spavalderia, come se non fosse successo niente,
bevendo e festeggiando il braccio che non ha più. Io, personalmente, sono
quella scema che ha provato seriamente a fare tutto con una mano per un giorno,
e credetemi che molte cose sono impossibili, tipo vestirsi, e Shanks è
anche mancino, cioè per lui deve essere peggio, deve aver imparato di nuovo
anche come mangiare con la forchetta o.òavrei davvero paura che la gente che mi
sta intorno inizi ad allontanarsi da me o che mi guardi diversamente dal
solito, con pietà per esempio, con sguardi che non sono diciamo normali. Quegli
sguardi che ti mettono fortemente a disagio e ti fanno sentire male davvero,
per intenderci, con la voglia di essere ovunque tranne che in quel posto.
Insomma, spero abbiate capito quello che volevo dire ^^' è più lunga
questa che la Drabble xD
Rufy
continuava a cercare di entrare tutte le volte che vedere medico o vicecapitano
-o chiunque fosse presente in stanza- allontanarsi, ma tutte le volte,
costantemente, Benn lo beccava e lo costringeva ad allontanarsi.
Sembrava
stessero davvero a guardia della Force come se gli
volessero impedire di avvicinarsi. Non poteva sapere che era proprio così,
poiché Benn era dell'idea che non fosse saggio far vedere a Rufy il Rosso,
senza un braccio, che non era nemmeno ancora in grado di reggersi in piedi da
solo. Quel bambino si sentiva già abbastanza in colpa, sarebbe stato uno shock.
Ma
Rufy non si sarebbe arreso, questo lo sapeva.
"Shaaaanks" urlò infine. Se non lo facevano entrare,
allora avrebbe urlato le sue scuse. Perché era tutta colpa sua se Shanks aveva
perso il braccio, lo sapeva benissimo, non aveva bisogno che tentassero di
proteggerlo.
Lo
sapeva, e si sarebbe fatto perdonare: non gli avrebbe mai dato modo di pentirsi
di averlo salvato, questo era l'unico modo che aveva per farsi perdonare
davvero.
"Io
diventerò il Re dei Pirati, te lo prometto!"
E
Shanks, che se ne stava sdraiato sul letto, intontito dagli antidolorifici, si
ritrovò a sorridere. Non aveva alcun dubbio, in proposito.
Angolo dell'Autrice:
Okay, mi rendo conto che questa miniFlsh
faccia particolarmente pena, ma non mi è uscito molto di meglio. Rufy si sente
in colpa, lo sappiamo tutti. Però sappiamo anche com'è fatto, e ha questo
proposito spero di non aver scritto troppe baggianate.
Resistete, quelle sul braccio sono agli sgoccioli ormai xD
William
più guardava il suo capitano più temeva che qualcosa non andava.
Pazzia,
sicuramente.
Il
loro Capitano stava diventando pazzo, non c'era alcun dubbio in proposito.
Continuava
a ripetere che era solo un braccio, che non si dovevano preoccupare, che si
sarebbe ripreso. Che un braccio in più o in meno non avrebbe fatto alcuna
differenza per uno come lui, che non sarebbe cambiato niente.
William,
così come tutti, avrebbe anche potuto crederci, ma l'insistenza che spingeva
Shanks a ripeterlo ancora e ancora era qualcosa di insano.
Benn
sospirava borbottando che così sarebbero stati loro ad impazzire, lui in
primis.
Note dell'Autrice:
Notedell'iper
dispiaciuta autrice (se così si può ancora chiamare:
Mi dispiaceeeç_ç
Quant'è che non aggiorno? Tanto, troppo, lo so ç_ç
Che ci posso fare? Ho ancora esami, ne ho fatti cinque con questo e ne ho un
altro a inizio maggio! Io sto diventando matta, perdonatemi se mi sono
dimenticata di aggiornare T,T
E' inutile dirvi che cercherò di non farlo più, ma sicuramente
tornerò sempre, perché che lo vogliate o no ne farò 100 spaccate, di drabbleù_ù
Oh, per norma William è il nome che ho dato al medico di Shanks
nella mia shot 'NothingRegrets'. L'ho fatto semplicemente perché non mi andava di
chiamarlo sempre il medico, il medico. Dopotutto ce l'avrà un nome sto medico
no? Noi non conosciamo nessuno della ciurma del rosso apparte
Benn, Lucky, Yasopp e adesso Rockstar xD
Benn,
con in mano il suo bicchiere d'assenzio ancora pieno, si voltò verso di lui,
perplesso.
"Vi
costringo a rimanere insieme a me e a farmi da balia quando probabilmente
sarebbe meglio che lasciassi la ciurma nelle tue mani e mi ritirassi"
"Sei
ubriaco"
"No"
"Allora
stai delirando, Shanks"
Rise
"In queste condizioni...non mi sembra giusto costringervi ad una vita che
non era sicuramente quella che vorreste voi come pirati, accanto ad un menomato
che non sa nemmeno allacciarsi le scarpe da solo e..."
Benn
gli sbatté la bottiglia sul capo, interrompendo quel delirio senza senso.
"Taci
e smettila di bere, idiota"
Angolino dell'Autrice:
Bounsur bella
gente <3
Vi direte; Già qui? Ebbene sì ù_ù Ogni
tanto anche i migliori sanno rispettare gli appuntamenti v.v ordunque oggi eccomi qui, con un nuovo piccolissimo lavoro
che spero possa piacervi.
A me sinceramente non dispiace, vi dirò ù_ù
perché insomma, non lo so. Ho scritto di peggio in fondo. Anche di molto
meglio, ma anche di peggio e più insensato. Dopotutto era un delirio, oh, che
vi aspettavate? Fate conto che Shanks è ubriaco al 99%, quindi se quello che
dice non ha senso è per quello, non per colpa mia ù_ù
Benn ha tanta pazienza, c'è poco da fare xD
Spero che anche questo possa essere di vostro gradimento ^^
Era sceso dalla nave con la consapevolezza
che, se stavolta fossero partiti, non l'avrebbero fatto per tornare a Foosha. Questa volta avrebbero tolto l'ancora e non
sarebbero più tornati. Eppure, ancora con i piedi sulla terra ferma, già gli
mancava.
Gli
mancava l'aria di serena quotidianità che vi si respirava. Il sorriso gentile
di Makino, le urla di Rufy, pronto a ricordargli in ogni momento della giornata
che sarebbe diventato Re dei Pirati.
E
Shanks sapeva che sarebbe stato così. Lo aveva capito appena aveva visto quegli
occhi neri che nascondevano un universo intero di determinazione, fiducia e
speranza.
Fu
per questo che il suo cappello delle grandi occasioni ora era sulla testolina
di quel bambino un po' piagnucolone, che prometteva grandi cose.
Angolino Autrice:
123 parole. Che pecca ragazzi, non sono riuscita ad accorciarla più
di così ç_ç Voi fate finta che sia una Drabble, però, okay?
Bene...la permanenza sull'isola del Capitano sta finendo. Non so
perché ho messo questa prima delle ultime due sul braccio -di cui una annuncia
l'entrata in scena di Occhi di falco, più o meno- ma ho pensato che quando
Shanks partì, non era già del tutto ripreso da quello che gli era successo. Non
sappiamo quanto tempo è passato prima che ripartisse, ma rimane comunque il
fatto che qualche piccolo dubbio secondo me l'ha ancora.
E...nooo...non sono mica fissata con sta
storia eh ù_ù
Orbene, spero che anche questa possa essere di vostro gradimento.
Grazie mille a tutte voi che mi seguite e leggete <3
La
perdita del braccio non aveva diminuito la sua forza. Poteva ancora affrontare
Mihawk o Barbabianca, volendo.
La
sua totale indipendenza a tutto e tutti gli mancava, lo ammetteva.
A
volte si sentiva spaesato in mezzo a quelli che erano i suoi ragazzi.
Sapeva
che il rispetto per la sua figura era immutato, ma diverse erano le occhiate
che gli lanciavano quando credevano che lui non guardasse. Certo, chi ci
provava subiva le ire di Benn, ma lo stesso esse rimanevano e lo ferivano come
lo aveva ferito quel mostro marino.
E
allora c'era solo da tenerlo nascosto e sorridere come faceva sempre.
Angolino Autrice:
Nooo, non
vi ho fatte aspettare troppo, vero? o.ò
Mi dispiace >.<
Più o meno però, dai, una settimana per un aggiornamento ci sta, no?
<.<
Questa non mi piace, lo ammetto o.ò però
ci doveva essere, perché dopo la prossima arriverà *rullo
di tambiri!* Mihawk!
Ebbene sì, siori e siore, arriva anche
occhiacci! xD Non sarà una cosa bellissima, però, io
vi avverto. Shanks ha appena perso il braccio, dopotutto!
Era
diventato abituale, ormai, le volte che qualcuno glielo ricordava, o che si
ritrovava in difficoltà con qualche gesto prima abituale, toccarsi la spalla
sinistra con aria quasi distratta, come se non lo facesse di proposito,
sistemarsi il mantello nero e tornare a sorridere.
Come
se dovesse assicurarsi, con quel tocco, che lì dove doveva essere il suo
braccio non c'era effettivamente niente. E poi, una volta accertato, dovesse di
nuovo convincersi che andava tutto bene.
Solo
allora si ricordava che l'aveva fatto per Rufy, e il tocco si faceva un po' più
forte, prima che la mano tornasse lungo il fianco e il sorriso sul suo viso.
Angolino Autrice:
Hola! Con
velocità lampo, visto?xD
Dunque, volevo mettere un'altra drabble
sul braccio, ma mi sono resa conto che in teoria sarebbe dovuta essere piazzata
molto prima di questo, per andare un po' in ordine cronologico come stavo provando
a fare. Indi, non la metterò. Forse la cambierò, forse la metterò più avanti,
quando ricomincerò a piazzare drabble a caso xD
Quindi, vi comunico che dalla prossima ci sarà occhiacci. E ,beh,
saranno anche esse in ordine. Ognuna divisa dalla precedente, naturalmente, ma
farò in modo che possano sembrare una correlata all'altra.
Quando
aveva visto Occhi di falco sulla sua strana barchetta in lontananza, venuto
forse per l'ennesima sfida, forse per accertarsi delle dicerie che iniziavano
ad espandersi nel Nuovo Mondo, era stato indeciso se mentire o meno.
Sarebbe
andato da lui e l'avrebbe sfidato, portato avanti quella messinscena fin quando
l'altro non si sarebbe allontanato per tornare, forse, fra una decina d'anni o
forse il giorno dopo, con lui non si poteva mai essere sicuri. E a quel punto,
Shanks avrebbe dimostrato innanzitutto a se stesso che anche con un braccio era
davvero ancora in grado di contrastare lo Spadaccino migliore del mondo.
Una
bugia, più per sé che per l'altro.
Angolino Autrice:
Ed eccolo qui Occhiacci ù_ù cioè, ancora
no, ma insomma si capisce che sta arrivando. Lo sapete voi quello che succede,
quindi immaginate che Shanks sappia che deve tenere nascosto a Mihawk che ha
perso davvero un braccio, altrimenti addio sfide, e quindi questa prima drabble su Mihawk non poteva non incentrarsi sui pensieri
del rosso.
Sperando che sia accettabile, perché a me non convince ma, beh, non
è una novità xD
Shanks
all'inizio fa finta di niente. Combatte con il braccio destro come se niente
fosse e, anche quando sta per cadere a terra, riesce ad evitarlo con la forza
delle gambe. Mihawk, nonostante lo guardi scettico, non risparmia nessun
colpo.
Poi
una folata di vento più forte della altre lo scopre.
Shanks
non fa in tempo a coprirsi perché dovrebbe lasciar cadere la spada per
afferrare il lembo del mantello che il vento ha fatto volar via.
Sorride
amaramente davanti all'attimo di stupore negli occhi dorati di Occhi di falco
e, come sapesse già cosa succederà adesso, rinfodera la spada.
Angolino Autrice:
Sì.
Sì, lo so. Uccidetemi, picchiatemi. Sono imperdonabile e in ritardo
ma...MA! ma con il tirocinio e gli esami insieme non avevo la forza mentale di
controllare, scrivere e aggiornare.
Purcui...mi
perdonate, no?
Spero anche che questa Drabble possa
piacere e farmi perdonare.
Grazie di tutto dolcezze, che ancora mi seguite con calma.
Lo
stupore di Occhi di falco era durato qualche istante, mentre la Yoru, solenne, ritornava nel suo fodero.
Il
silenzio li invase, cogliendo Shanks con un groppo in gola.
Occhi
di falco se n’era andato, indignato, nel silenzio assoluto che sapeva
caratterizzarlo, quasi quello del Rosso fosse stato un torto impossibile da
perdonare.
Non
una parola aveva lasciato le labbra carnose del Rosso, strette fra di loro,
abbandonando quella sfida in un silenzio che non gli era consono.
Avrebbe
cercato una risposta, una risposta che non gli sarebbe piaciuta.
Non ci sarebbero più stati duelli di spada fra di
loro.
Angolino Autrice:
Okay, non ho molto da dire, ad esser sincera.
E' una drabble che in teoria doveva
spiegare anche quello che provava Occhi di falco. Frustrazione, quel senso di
tradimento che anche il Rosso a colto.
Non so perché ma ho sempre pensato che, sì, Occhiacci se la sia
presa come un bambino e che la prima volta se ne sia andato senza dire niente a
nessuno, lasciando un muto messaggio che solo il Rosso poteva capire.
Forse perché anche occhi di falco doveva accettare questa cosa, e non
poteva mostrarsi profondamente scocco davanti al Rosso o.ò
boh x°D
Quando
Mihawk se lo ritrovò davanti capì all'istante perché il Rosso fosse addirittura
venuto a cercarlo. Si erano incontrati sempre e solo per sfidarsi. Ma questa
volta non ci sarebbe più stata una sfida ed entrambi lo sapevano.
Mihawk
lo vedeva, il fuoco ardente negli occhi scuri del Rosso. Lo vedeva, e per
questo decise di ignorarlo.
"Sei
fuggito, la volta scorsa" Shanks sogghignava, ma era un sogghigno spento.
"Io
non fuggo mai" rispose laconico "Se questo è l'unico motivo del tuo
viaggio, puoi anche andartene"
Shanks
per un lungo momento rimase in silenzio, assorto.
"Perché?"
una domanda che non ricercava risposta. Perché lo vide, Mihawk, quel fuoco
farsi flebile.
Note dell'Autrice:
Eccoci qui. Questa drabble e la prossima
saranno collegate, in un certo senso. Qui il Rosso va a cercare occhiacci, che
la volta precedente è praticamente fuggito. Ma è già arreso, perché sa quello
che succederà.
Spero che vi possa piacere e, ancor di più, spero di avere vostri opinioni^^
Le
parole di Occhi di falco erano state dette con il solito tono indifferente di
sempre, con gli stessi occhi dorati inespressivi di sempre.
Eppure,
a Shanks, quella frase sapeva tanto di giustificazione.
Aveva
perso il braccio, ma la sua forza era invariata. Poteva ancora combattere alla
pari con lui, non aveva problemi di quel genere. Forse il suo equilibrio era
più scarso -ma quanto poteva esserlo più del solito?- ma la sua potenza era la
stessa.
Ma
per quanto lo ripetesse, Occhi di falco continuava ad usare ancora la stessa
giustificazione.
Era
la sua legge morale, diceva. Non poteva combattere contro un menomato.
Angolino Autrice:
Ordunque,
eccomi qui, con la risposta a quel 'Perché?' della scorsa drabble.
Un perchè che conosciamo tutti naturalmente, ma che
lascia comunque l'amarezza.
Spero che vi possa piacere come le altre e grazie, grazie mille per
i vostri fantastici commenti. Scusate se non rispondo oggi ç_ç
Ci sentiamo fra due settimane, me ne vado in vacanza al mare!
Occhi
di Falco ricordava perfettamente il loro primo incontro.
Shanks era ancora un
mozzo nella ciurma di Roger e lui aveva appena intrapreso la sua carriera da
Pirata che l'avrebbe poi portato ad essere un membro della Flotta dei Sette,
senza sapere che un anno dopo Roger sarebbe diventato Re dei Pirati e due anni
dopo giustiziato.
Si
erano incontrati per sbaglio, lui e il Rosso. Mihawk
girovagava in quel villaggio senza una meta, consapevole di dover tornare dai
suoi compagni, con la pesantissima Yoru
insostituibile nella sua forza e nella sua stranezza dietro la schiena. Era
stato attirato dagli schiamazzi di quella che poi scoprì una ciurma festante, la
ciurma di Gol D. Roger.
C'era
uno stupido clown in mezzo ad un folto gruppo che ballava totalmente brillo, il
Capitano rideva e beveva un poco in disparte, accanto al suo vice, ad un fiore
gigante e ad un rosso che a giudicare da come ronfava era crollato da un pezzo
a causa dell'alcool.
Quella
volta lo ignorò totalmente, per quando ne sapeva era una qualunque ciurma
pirata e non gli interessava niente di loro.
L'aveva
rivisto poi giorni dopo sulla stessa isola.
Stava
affrontando un gruppo di pazzi cacciatori di taglie che credevano di poterlo
battere, ma senza sprecare i poteri della Yoru con
gente come loro. Il rosso però doveva aver pensato che fosse nei guai, perché era
intervenuto con il suo spiccato senso cattura guai, scacciandoli tutti.
Drakul lo fissò iroso,
con la voglia di spaccargli la testa più forte che mai.
"Stai
bene?" gli chiese il ragazzino, avvicinandosi a lui.
"Chi
ti ha chiesto di intervenire?" sbottò Occhi di Falco, incenerendolo con lo
sguardo.
"Come?
Eri nei guai, no?"
"Tsk, hai scacciato la mia fonte di divertimento."
Shanks lo fissò
sbalordito solo per poi scoppiare a ridere. Il futuro flottaro
fu il primo ad attaccare, convinto che quel ragazzino non sarebbe durato che un
battito di ciglia. Ed invece si era ritrovato piacevolmente sorpreso dalla
capacità battagliera di quel ragazzino.
Drakul
'Occhi di Falco'Mihawk non
avrebbe potuto immaginare, quel giorno, che quello avrebbe dato origine ai loro
rituali scontri-incontri.
Angolino Autrice:
Okay sono consapevole degli anni. Se non
ci fosse EFP a dirmelo non mi ricorderei neanche quando ho aggiornato l'ultima
volta, e mi dispiace tantissimo, credetemi.
Ad ogni modo, sono tornata, ed ho tutta l'intenzione di terminarla, nel modo
migliore possibile, perché odio avere cose incompiute.
Spero che qualcuno possa ancora leggere queste piccole drabble
e Flashfic sul buon rosso!
Un bacione,
Si
era seduto sulla riva incurante del fatto che i suoi uomini stessero invece lavorando
per riempire la stiva della Red Force e permettergli
di ripartire verso la prossima isola senza problemi.
Il mare gli lambiva i piedi fino alle caviglie,
bagnandogli anche i pantaloni e il mantello nero che ora portava per coprire la
menomazione. Nonostante avesse perso un braccio la sua sete d'avventura e
libertà non era scemata. Nonostante sapesse che per lui essere un pirata non
sarebbe stato facile adesso, per quanto la sua forza fosse invariata, il mare
era e rimaneva la sua sola casa oramai.
Angolino Autrice:
Eccomi di nuovo a voi!
Ho già un po' di Prompt pronti e scritti, anche se
sto avendo difficoltà con gli ultimi, ma ho intenzione di pubblicare quelli che
ho già pronti uno al giorno, circa, a parte quando lavoro di pomeriggio. Lì mi
tocca saltare xD
Comunque ho ben l'intenzione di tirarmi avanti con la pubblicazione per avere
tempo di scrivere i mancanti! Non vi libererete di me tanto presto adesso che
sono tornata mwahhahahah (??)
Un bacione,
La
presenza del Rosso aveva stupito sia lui che Shakky,
inizialmente. Essendo un Imperatore Pirata poteva raggiungere il Nuovo Mondo
senza dover passare illegalmente per le Sabaondy, in
fondo.
Quando
poi si era accorto della mancanza dell'arto, aveva per un attimo sbarrato gli
occhi.
Ma
poi Shanks aveva iniziato il suo lungo racconto, su Rufy, su quanto sarebbe stato sorpreso anche lui di vedere
quel ragazzino che parlava come Roger, di come avesse perso il braccio per
salvarlo, scommettendo su una Nuova Era.
Ray aveva sorriso, apparentemente disinteressato,
fissando il ragazzino in quegli occhi
neri che ormai conosceva, sollevato di non scorgere in essi alcun rimpianto per
il suo gesto.
Angolino Autrice:
All'inizio avevo pensato ad altro
per questo promt, sempre sul braccio, ma meno
indiretto e dal punto di vista di Shanks. Ma mi era
sembrato un'ennesima ridondanza, visto quanto io abbia già scritto
sull'argomento, sia dal punto di vista di Shanks che
di Benn. Quindi, infilarci in mezzo Ray mi è sembrato
più adatto! Spero sia così xD
Un bacione, Asu
Shanks era sempre
stato tremendamente possessivo verso il suo Cappello di Paglia, prezioso e
unico ricordo di Roger. Benn pensava che fosse
persino eccessiva, quella gelosia, neanche fosse un tesoro prezioso. Ed in
effetti, Shanks non si preoccupava quasi per nulla
dei tesori che trafugavano.
Per questo motivo, si chiese che fine avesse fatto tutta quella gelosia quando
il Rosso calcò per bene il Cappello sulla testa del piccolo Rufy,
poco prima della partenza da Foosha.
Ma
quando vide il sorriso sul volto del Capitano, capì che non era sparito, quel
sentimento. Si era solo spostato.
Dal cappello a Rufy.
Più
guardava il Wanted che Occhi di Falco gli aveva portato, con il viso sorridente
del suo bambino che spiccava su
quella taglia fin troppo alta per un moccioso appena divenuto pirata,più Shanks non
poteva che essere sicuro che quella promessa scambiata dieci anni prima fosse
destinata ad essere rispettata.
"Mi
ridarai il cappello quando sarai diventato un bravo pirata."
Aveva
rinunciato al cappello del suo Capitano e al braccio per quel ragazzino, regalandoglieli
e fidandosi di lui e della Nuova Era che avrebbe creato.
Shanks era sicuro di
questo, Rufy gli avrebbe restituito il cappello a
qualsiasi costo.
Erano
due settimane che quelle persone erano al villaggio e Shanks
ogni mattina scendeva al porto ad osservare quella nave e quella bandiera nera
che svettava in cima all'albero maestro, mossa dal vento come se volesse
mostrare tutta la sua magnificenza.
Più
la guardava, più il suo desiderio di salirci, anche di nascosto se necessario,
e salpare insieme a quelle persone cresceva a dismisura.
Erano
pirati, e quindi criminali, ma al bambino poco interessava. Anzi, il bello era
proprio quello, poter fare ciò che si voleva in barba alle leggi.
Desiderava
salpare, per quello si nascose nella stiva della nave.
Angolino Autrice:
Shanks dice
che Rufy è uguale a Roger ma anche che somiglia a lui
quando era ragazzino. Così boh, ho immaginato uno Shanks
bambino a comportarsi come Rufy solo che, a
differenza sua, un po' più intraprendente.
D'altronde deve esserci un motivo se Roger ha accettato due mocciosi in ciurma,
no? (Che Shanks passa pure, poi si è rivelato portato,
ma Bagy lo devo ancora capire, davvero xD)
Roger
aveva fissato l'undicenne indeciso su cosa fare precisamente, quando l'avevano
trovato nella stiva. Indeciso se ridere o altro.
Quando
aveva accettato quel ragazzino a bordo, l'aveva fatto essenzialmente perché non
aveva potuto farne a meno. Quel moccioso col suo comportamento li aveva fregati
tutti, e non avrebbero potuto abbandonarlo su un'isola a caso, né tornare
indietro perdendo tempo per riportarlo.
L'idea
che facesse il mozzo e potessero caricare a lui tutti i lavori era divertente
-anche se poi si erano tutti affezionati a quell'uragano coi capelli rossi.
Una
cosa però era certa, quel moccioso aveva portato un tocco di vita sulla loro
nave, più di quanto si sarebbero aspettati.
Ray
li fissava esasperato, alzando gli occhi al cielo. Quando c'era solo Shanks era divertente, quel moccioso non faceva che
combinare un guaio dietro l'altro e poi cercava di nasconderlo inutilmente per
non far arrabbiare troppo Roger, che poi se la rideva.
Ora
che però era arrivato anche Buggy, la situazione era notevolmente
peggiorata. Quei due non facevano che battibeccare, riuscendo a creare il caos
totale all'interno della ciurma.
"E'
come dico io!"
"No
invece! E' più freddo il polo Nord, ti dico!"
"Il
polo Sud"
"Nord!"
e lui prontamente interveniva a fermare quel putiferio con i suoi pugni.
Era
divertente, ma non ne poteva più di tutto quel putiferio.
Roger
gli piazzò il cappello di paglia in testa con non troppa delicatezza.
Shanks osservò quello
che sapeva essere il cappello del capitano con stupore, chiedendosi perché
l'avesse dato a lui e perché in quel momento.
Era
poco più di un anno che strava nella ciurma del futuro Re dei Pirati, e da mesi
ormai aveva iniziato ad allenarsi con la spada sotto gli insegnamenti di Ray e
a volte di Roger stesso e quel cappello era sempre sulla testa del capitano, e
di lì non si era mai mosso.
Shanks non capiva
perché glielo stesse dando, mentre se ne stava seduto sul letto dell'infermeria
dopo essere rimasto ferito durante uno degli scontri con BarbaBianca
e la sua ciurma. Il medico gli aveva detto che probabilmente sarebbe rimasta la
cicatrice e che era stato fortunato a non perdere l'occhio, ma l'unica cosa a
cui riusciva a pensare il piccolo rosso era a come Teach
l'aveva messo così tanto in difficoltà. Non bisogna sottovalutare il nemico.
L'aveva imparato a suo spese.
Ma
non era da lui farsi prendere dallo sconforto, tutt'altro.
"Capitano...?"
Roger
grugnì, sedendosi con stizza davanti a lui. "Facciamo un patto, mocciosetto."
"Un
patto?"
"Proprio
così. E quel cappello ne sarà il simbolo."
"Ma
è suo, Capitano."
Roger
sogghignò. "Adesso sarà di entrambi."
Il
tredicenne sbatté gli occhi un paio di volte, stupito. "Va bene, Capitano.
Ma non capisco, che patto è?"
"Hai
un grande futuro davanti, piccoletto, potresti diventare un bravo pirata. Un
grande Pirata. Voglio che questo cappello ti accompagni per il grande futuro
che sicuramente compirai, moccioso. Te lo dono, a patto che tu ti impegnerai
davvero, per non mollare mai, neanche davanti ad avversari come Teach, come il vecchio o come chiunque altro. Chiunque."
Sembrava
stesse parlando con la certezza che non avrebbe mai potuto vederlo diventarci,
quel grande pirata che sognava d'essere. Come se volesse che quel cappello
potesse testimoniare quello che lui non avrebbe potuto vedere.
"Sì
Capitano."
Roger sorrise soddisfatto e orgoglioso.
"Prenditi cura del cappello, ragazzino."
Era
stato un suo errore, questo non avrebbe potuto negarlo.
Se
fosse stato più attento, forse sarebbe riuscito a vincere. O forse no, ma
avrebbe evitato quelle tre ferite sull'occhio che adesso bruciavano.
Teach era lesto a
cogliere gli errori altrui. Uno sbaglio, e potevi considerarti spacciato con
lui. Non era forte, non particolarmente. Ma era furbo, e paziente.
Shanks
lo sapeva, Ray l'aveva avvertito, e non solo lui, ma era comunque andato lì
sicuro di sé. Troppo. Una sicurezza che l'aveva portato a commettere uno
sbaglio di cui avrebbe portato i segni per tutto il resto della sua vita.
Quella
cicatrice che adesso aveva a deturpargli il viso, Shanks
più la guardava più la odiava. Se non avesse sopravvalutato se stesso, si
sarebbe reso conto che Teach era un uomo più maturo
ed esperto di lui che era solo un ragazzino. Se fosse stato in grado di capire
i propri limiti, forse non avrebbe avuto quelle cicatrici sull'occhio sinistro.
Teach era stato più
forte di lui, anche se si era impegnato, voglioso di far vedere a Roger quanto
fosse migliorato nell'arte della spada.
Ma
poco importava, quello scontro e quella sconfitta l'avrebbero aiutato a
crescere: bisognava conoscere i proprio limiti, per riuscire a superarli.
L'aveva
visto tornare, la mano sull'occhio sanguinante, e aveva capito che non era
uscito vincitore dallo scontro con quel pirata di Barbabianca.
Lo afferrò, quasi avesse paura di vederlo cadere vinto da quel dolore fisico
che lui conosceva molto bene.
Shanks però rimaneva
in piedi, lo sguardo fermo e sicuro di chi volendo avrebbe potuto ancora
combattere, determinato nonostante le ferite.
"Fa
male, Ray-san, da morire" fece, la voce che
tremava.
C'era
da dargliene atto, al ragazzo, Ray non poté che pensarlo orgoglioso.
Aveva uno spirito forte, combattivo, non disposto a
cedere per una sconfitta. L'animo di un vero pirata.
Shanks se ne stava
seduto sul parapetto, le gambe penzoloni verso il mare schiumoso che sotto di
loro faceva dondolare placidamente la Jackson, ferma a causa dello scarso vento
e senza la minima fretta d'andare.
Ascoltava
le litigate di Roger e Rouge e non poteva che riderne
divertito.
Ray
diceva sempre che quei due erano come cane e gatto, e ogni volta Shakky interveniva dicendo che sembravano più che altro
marito e moglie, che battibeccavano in continuazione ma poi facevano sempre
pace.
Alla fine Shanks aveva
deciso che se quei due erano come moglie e marito allora lui voleva essere il
loro bambino e fare di loro i suoi genitori.
Angolino Autrice:
Lo so, probabilmente Roger e Rouge si sono conosciuti durante l'anno di pausa fra la
separazione della ciurma e l'esecuzione, anno in cui non si sa cosa abbia fatto
Roger. Però a me piace l'idea che Rouge potesse aver
viaggiato per un po' di tempo insieme ai pirati di Roger, e dopotutto, niente
ci dice il contrario a parte la logica, visto che dettagli su quello che è
successo non ne abbiamo.
E quindi ecco qui.
In fin dei conti, Shanks è poco più che un bambino
(tredici anni, mi pare) e l'idea mi sembrava carina =)
Bacioni, Asu
Stava
sul ponte, affacciato al parapetto a guardare il mare che nel buio della notte
diventava tutt'uno con la volta celeste.
Dietro
di lui, Buggy ronfava rumorosamente, col cappello
calato e il naso rosso a coprire il resto del viso. Non c'era un motivo particolare
che lo spingesse a rimanere lì, in contemplazione di tutto e niente,
semplicemente spesso capitava, come se guardando il luna e la bellezza che
emanava potesse comprendere quella che circondava lui.
"Ancora
in piedi moccioso? Va a dormire."
Annuì
sogghignando verso Ray, alzando nuovamente per un attimo lo sguardo verso la
luna splendente, loro unica compagna notturna.
Erano
già parecchi mesi, oramai, che gli allenamenti con Ray andavano avanti ogni
giorno. Il Re Oscuro restava ogni volta più sorpreso di quanto un ragazzino di
nemmeno dodici anni potesse maneggiare tanto bene una spada ed essere così
capace.
Aveva
imparato la lezione, e adesso si giostrava magistralmente assimilando ogni
volta qualcosa di nuovo, come quel giorno.
"Ce
l'ho fatta!" esclamò il rosso, girandosi verso il maestro e riportando su
di sé l'attenzione dell'uomo.
Ray
guardò con soddisfazione la spada nelle mani del ragazzino. "Visto? Mai
dire mai!" esclamò "Bravo Shanks. Questo è
l'Haki."
L'undicenne
osservò la spada intrisa d'Haki, soddisfatto.
"Tiriamola
a sorte!" esclamò Buggy, spazientito dai
continui battibecchi con quel ragazzino petulante che era Shanks.
Ogni volta gli rovinava tutti i piani, a lui che si impegnava così tanto per
riuscire a far andare tutto come aveva calcolato!
Non avrebbe permesso che succedesse anche quella notte.
"Chi perde starà di vedetta stanotte!" chiarì. E Buggy
non aveva intenzione di perdere, perché il suo piano era coricarsi e dormire
fino al mattino successivo.
"Essia!" urlò di rimando il rosso, per poi aprirsi in
un gran sorriso. "Le regole le hai date tu, non lamentartene!" Buggy fissò il bastoncino che stringeva ancora e poi Shanks andare verso le cabine.
Sorte infausta.
Era
un anno che Roger aveva sciolto la ciurma, ed era stato un anno lungo, quasi
infinito, per lui. Non l'aveva più visto, più sentito. Né Roger, né Ray, e in
verità neanche Buggy.
Ma quel giorno sul giornale aveva visto una foto, un viso che conosceva. Aveva
rubato senza troppa grazia il giornale a quel tipo, lì al bar, ed era scappato
a nascondersi per poterlo leggere.
"Capitano..."
Non poteva essere vero. Doveva essere una notizia falsa. Roger non poteva essere
stato catturato così.
Era falso. Era senz'altro falso.
Non poteva che essere così. Non avrebbe creduto a nessun'altra verità.
Sarebbe andato subito a Rogue Town, intenzionato a
sapere.
Un
incubo l'abbandono di Roger. Un incubo il suo arresto. Un incubo la morte del
Capitano.
Non
poteva essere vero.
Il
giorno dell'anniversario della morte del Capitano quel ricordo tornava
costante. Quasi come se non fossero passati quasi vent'anni.
Era
un ricordo terribile che aveva segnato la sua vita e che, anche se avrebbe
voluto riuscire ad accantonarlo, sarebbe rimasto nella sua mente,
risvegliandosi solo quel giorno, quando quegli incubi gli disturbavano il
sonno.
Quando
succedeva saliva sul ponte e si affacciava al parapetto, guardando il mare come
se tramite esso potesse salutare ancora una volta il suo Capitano.
Shanks alzò il calice
in alto, verso il cielo stellato. Quella notte era nuvoloso, preannunciava
pioggia, come se anche il cielo volesse piangere, di nuovo, per quel grand'uomo
che era stato Gol D. Roger.
Ma non era lì per piangere, Shanks.
Non quella sera.
Quella sera era fatta per brindare e festeggiare, per ricordare tutte le volte
che lui e Buggy erano sgattaiolati lungo il corridoio della Oro Jackson, in
passato, piazzandosi davanti alla porta della cabina del capitano, urlando in
coro un "Buon Compleanno, Capitano," in grado di svegliare tutta la
nave, finché Roger non usciva brandendo la spada, pronto a picchiarli, ma senza
riuscire a smettere di ridere.
Shanks non aveva mai
avuto una famiglia nel senso classico del termine.
Non
ricordava quasi nulla di chi fosse la sua prima di imbarcarsi sulla Oro Jackson.
Quando aveva deciso di intraprendere la sua
vita, la ciurma di Roger era stata la sua unica, splendida famiglia, il
Capitano come un padre che non avrebbe cambiato con niente al mondo.
Ed
ora, mentre osservava Lucky mangiare il suo
cosciotto, Yasopp sonnecchiare nonostante fosse di
vedetta, William leggere placidamente e Benn fumare
il sigaro come se niente al mondo potesse scalfirlo, Shanks
poteva dirlo con certezza: era quella la sua famiglia adesso.
Se
c'era un'altra cosa che Roger gli aveva insegnato era l'importanza della
propria ciurma. Un bravo Capitano sapeva mettere i proprio nakama
prima di ogni altra cosa, la vita in primis, e solo a questo Shanks riusciva a pensare mentre tentava di realizzare il
sogno di avere una ciurma sua, con le parole di Roger che smorzavano il dolore
della sua perdita.
I
suoi compagni erano la sua famiglia, fratelli e amici.
Non
v'era nulla nella vita di Roger più importante di loro, sempre pronto ad
aiutarli e a sacrificarsi a costo di tutto il resto.
Per
Shanks era uguale, i suoi ragazzi erano la cosa più
importante al mondo.
Da che era un moccioso, Shanks
aveva sempre vissuto sulla Oro Jackson. Con Buggy, Rey, Roger e tutti gli altri. Era la sua casa, e pensava
davvero di non poter essere più felice di così.
Poi tutto era cambiato. Per diversi anni non aveva fatto altro che vagabondare,
sulla terra ferma e sul mare, finché non aveva incontrato Benn,
e poi Yasopp, e Lucky, e
tutti gli altri, anche.La Red Force era diventata la sua nuova casa, un po' parte di lui,
non solo una nave.Era il suo porto
sicuro, più di qualsiasi altro porto, qualsiasi altra isola.
Il loro cuoco non era davvero un cuoco. Quando Shanks l'aveva accolto a bordo, gli aveva chiesto se sapeva
cucinare, e lui aveva risposto "Non muoio di fame, di solito" a Shanks era bastato, gli aveva offerto di far parte della
sua ciurma, e lui dopo un po' aveva accettato.
Considerando quanto poco spesso fossero sobri, quasi nessuno si accorgeva se
mancava un po' di sale o se ce n'era invece troppo.
Con gli anni, comunque, era molto migliorato, e forse non sarebbe stato il
miglior cuoco del mondo, ma di certo i suoi dolci erano i preferiti di Shanks. La sua torta al cioccolato, Shanks
se la spazzolava sempre tutta, senza lasciarne agli altri...e scatenando
irreparabilmente un putiferio.
Ma alla fine, era lui il Capitano, no? A qualcosa doveva pur servire!
"Se ti viene mal di stomaco, io non ti curo!"
"Che cattivi!"
Shanks
fissava Lucky e il suo cosciotto. Perennemente in
mano.
Anche quando l'aveva conosciuto qualche giorno prima ce l'aveva stretto in
mano. Lui gli aveva offerto la cena e Lucky ci si era
fiondato come se non mangiasse da secoli; eppure Shanks
era certo che non potesse essere così, vista la sua stazza.
Dopo avergli offerto la cena, e avergli spiegato qual era il suo più grande
sogno, Lucky aveva subito accettato di entrare in
ciurma, però non l'aveva ancora mai visto senza del cibo fra i denti. Di sicuro
aveva uno stomaco di ferro.
"Scommetto che preferisci mangiare ad una buona bevuta!" rise. Lucky ghignò "Entrambi?"
"Affare fatto, amico!"
Shanks
non riusciva a staccare gli occhi dal cielo, quella notte, da quelle stelle che
brillavano intensamente sopra le loro teste. Le loro guide, pronte a condurli
dove desideravano se sapevano leggerle e capire.
Ray aveva provato ad insegnarglielo, ma lui era più duro del previsto. Sapeva
trovare la stella polare, sapeva trovare il nord, se si perdeva sapeva tornare
sui suoi passi, per la felicità di Benn che di
mettersi a cercarlo non aveva mai tanta voglia e poi lo sgridava sempre.
Aveva desiderato, in passato, che le stelle potessero avvertirlo di Roger, e
aiutarlo.
Ma sapevano solo mostrare una strada già segnata, non il futuro.
Osservava
il suo primo avviso di taglia e il soprannome che gli aveva affibbiato la
Marina.
'Il
Rosso', a causa sicuramente del colore dei suoi capelli.
Probabilmente
quel colore l'avrebbe perseguitato ancora per molto tempo, sarebbe stato il suo
segno distintivo più di tutte le imprese che poteva ancora compiere nella sua
carriera pirata ancora agli inizi. Poteva anche dichiarare guerra alla marina
mondiale, ma tanto era certo che la gente l'avrebbe ricordato solo per il
colore innaturalmente rosso dei suoi capelli, e la cosa non poteva che
divertirlo da morire.
Quale colore migliore poteva rappresentarlo,
dopotutto?
A
distanza di quasi dieci anni dalla morte di Roger, forse poco meno, Ray non
poteva che fissare con una punta d'orgoglio quel volantino. Finalmente anche il
loro piccolo, scapestrato mozzo aveva una taglia sulla testa.
E
che taglia, pensò con un sogghigno, stratosferica.
Abbastanza
alta da meritarsi l'appellativo di Imperatore Pirata, al pari del vecchio Barbabianca, uno degli uomini più vicini allo OnePiece.
Afferrò
il boccale che Shakky gli porgeva, alzandolo in aria.
"Al piccoletto,"esclamò,
brindando con la donna e tracannando il contenuto, con quella nota non velata
d'orgoglio a cui Shakky stessa non poté che
sorridere.
Era
un tipo istintivo Shanks, anche nel mostrare i propri
sentimenti agli altri, cosa per cui solitamente non aveva problemi. Mostrava
l'affetto e la preoccupazione per i suoi compagni apertamente e senza timore di
risultare ridicolo o troppo emotivo, semplicemente perché i suoi nakama erano quello che aveva di più caro.
Quando
si trattava di se stesso, però, Shanks aveva la
brutta abitudine di tenersi tutto dentro. Per questo Benn
aveva preso a fissare quegli occhi di un nero ammaliante che non sapevano nascondere
nulla, che il Rosso lo volesse o meno.
Ed era proprio quel nero che sapeva dirgli quando il
Capitano stava male davvero, e quando era felice.
Shanks si era ferito
un numero incalcolabile di volte, e altrettante erano le cicatrici che
solcavano il suo corpo, prime fra tutte quelle che gli sfiguravano il volto. Ed
era consapevole, essendo un pirata, che questo poteva succedere anche a tutti
quelli che gli stavano intorno, ai suoi ragazzi.
Ma
ogni volta che uno di loro rimaneva ferito, Shanks
perdeva la testa.
Ed era davvero una tortura, stare lì ad aspettare che il medico uscisse e
dicesse come stava.
Non solo per Shanks, che camminava avanti e indietro
per il corridoio, ma anche per i ragazzi, che dovevano stare ad ascoltare i
suoi attacchi di panico.
E quando poi era Benn, l'unico in grado di calmarlo
di solito, a rimanere ferito, le cose si facevano solo peggiori, per loro.
Niente e nessuno, in quel caso, riusciva a far star fermo Shanks.
"Allora? Come sta? L'occhio?"
"Buono, Boss," sospirò per l'ennesima volta William, alzando gli
occhi al cielo. "Benn sta bene. E' stato
fortunato. La pianti adesso?!"
"Sta bene...?"
"Ho detto di sì!" esclamò l'uomo "Rimarrà la cicatrice, tanto
per cambiare. L'occhio non l'ha neanche preso. Deve dormire, e basta." Shanks sospirò, e annuì, e William, Lucky e Yasopp pregarono davvero
che quella tortura finisse, e che potessero andare tutti sottocoperta a
dormire.
Invece no. Shanks piombò nella cabina di Benn
senza nemmeno chiedere il permesso, e dovettero aspettare solo due minuti prima
che Benn lo buttasse fuori, a calci -letteralmente-
affacciandosi solo per sgridarlo ancora.
"Fila a letto, Shanks, non voglio vederti fino a
domani mattina!" sbottò, sbattendogli poi la porta in faccia.
Shanks
fissò un po' la porta, poi i ragazzi sul ponte, e alla fine scoppiò a ridere.
"Sembra che stia bene davvero!"
"Che fai, non ti fidi?" berciò il medico, inarcando il sopracciglio. Shanks rispose con una scrollata di spalle.
"Allora, che state facendo? Andate a riposarvi, tutti quanti!"
Shanks alzò gli occhi
all'albero maestro, dove Yasopp stava facendo la
vedetta. Lucky era al timone, e la nave ondeggiava
piano, cullata dal vento calmo.
La
polena della nave era lì, davanti a lui, vuota. Da ragazzino ci si arrampicava
sempre, si metteva lì e guardava il mare. Di notte, poi, era ancora più bello.
L'istinto era di tornarci proprio ora.
Di
mettersi proprio lì.
Ma
Benn gli stava col fiato sul collo, e la cosa
terribile era che William gli dava manforte!
"Eddai, Benn!"
"Tu
non ti muovi di qui finché non guarisci."
"Ma
sto bene!"
"Non
se ne parla. Se cadi non ti ripesco, e adesso cadresti."
Shanks
fissava quel cerotto, lì, sotto l'occhio di quel ragazzino, e non poteva che
dirsi quando sciocco fosse stato a ferirsi in quel modo per attirare la loro
attenzione.
Poi però ricordava tutto quello che aveva combinato lui, anni prima, a sua
volta bambino, per convincere Roger a prenderlo con sé, e sorrideva. Quante
volte aveva cercato di far vedere che era forte, coraggioso. Si era persino
nascosto nella stiva di una nave pirata, pur di partire.
Doveva decisamente ricordarsi si controllare bene la nave, quando avessero
deciso di ripartire da Foosha. Non avrebbe mai voluto
commettere lo stesso errore di Roger, anche se per lui era stata una salvezza.
Si piazzò sul ponte, gli occhi puntati sul porto di Foosha che piano si allontanava, su Rufy
e Makino che li salutavano, diventando sempre più
piccoli mano a mano che li distanziavano.
Lo trovò stranamente divertente, quel puntino nero che saltava e si sbracciava,
nonostante lui non dovesse vedere nient'altro oltre la grossa nave, non avrebbe
più dovuto essere in grado di scorgere chi c'era a bordo. Eppure continuava a
saltare. Shanks si passò una mano fra i capelli e rise forte.
Era una strana sensazione, il vento fra i capelli.
Era abituato al cappello, e adesso che non c'era -che non c'era neanche il
braccio- era strano.
"Mi abituerò.".
Shanks si lasciò
lambire dall'acqua calda, lì sotto la doccia, chiudendo gli occhi.
Fino
a quel momento, William gli aveva sempre chiesto di fare estrema attenzione
alla ferita, a quello che faceva, a come lo faceva. Poi aveva deciso che sì, in
effetti era guarito, adesso.
Libero,
Shanks aveva fatto il buffone tutto il giorno, era
salito sull'albero maestro e sulla polena a far vedere che sì, non aveva più un
braccio, ma chissenefregava?
Sospirò,
aprendo di nuovo gli occhi. Per un attimo, s'aspettò che l'acqua si tingesse di
nuovo di rosso. Ma non successe niente.
Quando scendeva coi piedi sulla terra ferma, c'erano
volte in cui Shanks si sentiva in gabbia.
L'Oceano era il suo mondo, e l'unica isola che l'aveva fatto sentire davvero a
suo agio era stata l'isola di Foosha. Prima ancora di
conoscere Rufy e Makino.Lì erano stati ben accolti, nonostante Shanks, come al solito e ignorando le ammonizioni di Benn, non avesse tenuto certo nascosto di essere un pirata.
E poi avevano incontrato Rufy, e aveva deciso di
fermarsi su quell'isola per anni, e non ne aveva mai passati così tanti di
seguito nello stesso posto, senza prendere il largo.
L'aria era gelida, e gli pizzicava il naso. C'era
sentore di tempesta, oltre la soglia della grotta in cui si erano rintanati per
ripararsi dalla neve.
Proprio per questo, non si aspettava di veder comparire qualcuno in quel luogo.
Lo accolse come si fa con un avversario, con un intruso, ma il ragazzo si
presentò invece come il fratello maggiore di Rufy,
ringraziandolo per aver salvato il suo fratellino. Shanks
era rimasto stupito per alcuni istanti, il fuoco crepitava davanti a loro,
l'unico rumore in quel silenzio.
"Il fratello di Rufy è sempre il benvenuto!
Facciamo festa!"
E l'aria nella grotta si era improvvisamente scaldata.
Si
tolse i sandali e poggiò i piedi nudi sulla sabbia calda, lasciando che il sole
gli scaldasse la pelle ambrata. In lontananza si vedeva la zattera di Mihawk e Shanks attese solamente che
lo spadaccino più forte del mondo poggiasse gli stivali sulla sabbia umida, poi
allargò le braccia in un caloroso gesto d'accoglienza.
"Taka no me! Qual buon vento?" esclamò, gioviale, ma la mano era già
sul fodero della sua fedele spada, pronto al prossimo scontro.
Occhi
di Falco non si faceva mai vedere se non quando ricercava una sfida, e lui era
sempre ben felice di accettarla.
Guardare l'orizzonte era qualcosa che l'aveva sempre
rilassato, anche senza un reale motivo. Nelle giornate più pesanti -anche se
era difficile credere che uno come lui potesse prendere sul serio qualcosa fino
a quel punto- o dopo le sfide più dure contro Mihawk,
in passato, Shanks si sedeva sulla polena della nave
e guardava la linea dell'orizzonte. Lì, dove il mare e il cielo si univano in
un unico, immenso, oceano di stelle e speranze.
Ed in quel momento, in barba al rumore alle sue spalle, alle liti che Benn sapeva magistralmente placare, Shanks
ascoltava e sognava ad occhi aperti.
Benn,
Yasopp e Lucky alzarono gli
occhi, quando sentirono la spada di Shanks cozzare
contro il bisento di BarbaBianca.
Erano andati lì per cercare di convincere il vecchio a fermare Ace, per
impedirgli di fare una pazzia. Shanks sapeva quanto pericoloso potesse essere Teach, e non voleva che a causa sua Ace facesse una brutta
fine. Ma il vecchio non gli aveva dato retta, troppo orgoglioso, e il risultato
era stato lo scontro.
Un colpo solo, parato e ricevuto. Un fendente, dato con rabbia e rassegnazione.
Potente come un'esplosione.
Sopra le loro testa, il cielo si era spaccato a metà.
Sapeva
che la decisione presa gli sarebbe costata cara. Lo aveva capito fin da quando
aveva compreso quello che era successo realmente.
Aveva
sacrificato il braccio per salvare Rufy, rinunciando
con esso anche alla sua indipendenza.
Odiava
affidarsi totalmente agli altri, odiava chiedere aiuto anche se sapeva di
essere dipendente dai suoi compagni e di non poter stare senza di loro, poiché
era solo una questione sentimentale quella.
Adesso
invece lo sarebbe diventato anche fisicamente.
Non
c'era niente che potesse fare davvero senza nessuno, nel quotidiano, con un
braccio in meno.
Aveva perso la sua indipendenza, ma andava benissimo
così.
Angolino Autrice:
Notina: naturalmente parlo di indipendenza nel quotidiano. Troppe
volte abbiamo detto, in questa raccolta ma anche lo stesso Oda, che la forza di
Shanks è invariata. Ma provate voi ad allacciarvi i
pantaloni o la camicia con un braccio solo! O a tagliarsi una bella bistecca!
(anche se loro mangiano cosciotti).
Per altro vi ricordo che Shanks era mancino, quindi
con la perdita dell'arto ha dovuto ricominciare da zero. Letteralmente. Anche
per tenere la forchetta!
Un bacione,
Asu
Shanks
non era un tipo vendicativo. Non di norma, per lo meno.Non per se stesso.
Di un torto subito in prima persona, il Rosso si era sempre limitato a riderne,
senza prestarvi attenzione. Vendicarsi era una cosa davvero sciocca. Perché
farlo, quando sapeva benissimo di essere superiore a quelle persone?
Ma quando toccavi i suoi compagni, in qualsiasi modo, Shanks
perdeva completamente la testa. Non era ancora arrivato a distruggere un'isola
come si narrava avesse fatto Roger per vendicare il torto subito da un
compagno, ma Benn temeva che ne sarebbe stato capace,
se non ci fosse stato lui a fermarlo.
In
quanto Imperatore Pirata, Shanks probabilmente aveva
molti nemici. Gli altri tre Imperatori, per esempio, il Governo Mondiale, la
Flotta dei sette, per fare nomi importanti.
Eppure,
nonostante questo, il Rosso non li aveva mai considerato davvero nemici. Erano degni avversari con cui
confrontarsi, Barbabianca, Occhi di Falco, Sengoku.
Verso
un'unica persona, da che ricordava, aveva mai provato tanto odio e rancore,
così strani per uno estroverso come lui. E quel qualcuno era Teach, e le cicatrici che aveva sul volto sapevano
ricordarglielo ogni giorno, ogni mattina.
Viscido,
doppiogiochista, pericoloso, era questo e molto altro, Barbanera Teach. E Shanks temeva che un
giorno quell'uomo avrebbe portato a qualcosa di irreparabile.
Kaidou desiderava la
morte. Era il suo chiodo fisso, era questo che aveva detto al Rosso quando
l'aveva fermato, sulla strada verso Marinford. Solo Barbabianca aveva la capacità per riuscire ad ucciderlo,
prima o poi, neanche la Marina poteva. Quindi non poteva proprio permettere che
Barbabianca arrivasse ad interferire in quella guerra
dove avrebbe trovato sicuramente la morte.
Almeno quanto Shanks non poteva permettere che Kaidou interferisse. Barbabianca
aveva diritto di arrivare a Marinford. Lo avrebbe
fatto anche lui.
E se per permetterlo doveva dimostrare a Kaidou che
poteva essere in grado di regalargli la morte che desiderava almeno quanto Barbabianca, lo avrebbe fatto senza alcuna remora.
Angolino Autrice:
Nella precedente Drabble -Nemici- avevo
inizialmente messo Kaidou, per poi cambiare in Teach, che ricomparirà nella prossima Drabble.
Ho cambiato perché dopo tanti anni non ricordo più se l'aver letto
ufficialmente che Shanks e Kaidou
siano in conflitto e si odiano fosse reale o boh xD
Per tornare a questa Drabble, invece. Non si sa cosa
sia successo, solo che si sono scontrati.
Visto, però, quello che ha detto Kaidou
nella sua prima comparsa, ho sempre pensato che avesse tentato di fermare BB,
per non farlo morire, e che Shanks invece gli abbia
concesso di andare, confrontandosi con lui.
Io ho già le Drabble in sequenza per
argomento, intervallandole con alcune più leggere, per questo anche se ho
cambiato Kaidou con Teach,
ci ho piazzato qui Morte e solo dopo arriverà Veleno -la prossima. In fondo,
l'argomento resta lo stesso: Marinford.
Sente il sangue ribollirgli nelle vene, Shanks, quando Teach si rivolge
direttamente a lui in quel modo, poco prima di voltarsi e andarsene. Viscido e
vigliacco com'è sempre stato.
E' come se lo avvelenasse ogni volta che lo vede, ogni singola volta che i suoi
occhi si incrociano con quelli di Barbanera. Allungherebbe volentieri l'unico
braccio che gli è rimasto per infliggergli lo stesso dolore che gli ha inflitto
lui da giovane, con quelle tre cicatrici che non poteva nascondere e che
pulsavano ogni volta che le guardava.
E' veleno puro, Teach, e Shanks
teme che non ci sia antidopo per fermarlo. Teme che abbia già infettato anche Rufy, ormai.
Teneva
ancora il giornale in mano, la fotografia di Ace spiccava in prima pagina e con
essa l'annuncio della sua cattura. Shanks si era come
bloccato, quando l'aveva vista.
In un attimo la sua mente era tornata indietro, quando su un giornale simile
c'era la foto di Roger, e lo stesso annuncio: un'esecuzione in pubblica piazza.
Aveva ancora ben chiara qual era stata la sua reazione, al tempo. Solo, in
quella taverna, il panico e la rabbia l'avevano colto. Ma adesso non c'era
tempo per quello.
Non poteva permettere che quella fotografia di Portgas
D. Ace preannunciasse la stessa storia.
"Andiamo," fu tutto quello che disse Shanks, che ordinò, prima di rientrare in cabina, il
giornale che annunciava l'esecuzione di Ace ancora stretto in mano. Benn lo sapeva bene, che a Shanks
quella scelta era pesata come un macigno. Era un Imperatore Pirata, e non
avrebbe voluto essere costretto a recarsi a Marinford.
Ma era anche sicuro che stesse per succedere qualcosa di terribile, e non
poteva stare a guardare. Rufy non sarebbe rimasto con le mani in mano e lui
aveva tutte le intenzioni di impedire al suo pupillo di morire in mezzo a
quella inutile e malsana guerra.
Se
pensava a quello che stava succedendo non ci credeva.
Si
diceva che 'il mondo era piccolo' e al momento non poteva che dire che mai
proverbio era più azzeccato.
Erano
vent'anni che non vedeva Buggy e adesso dopo tanto se
lo ritrovava davanti, nel bel mezzo di una guerra a cui lui aveva partecipato
solo per evitare che vite innocenti venissero stroncate per una giustizia che
di vero non aveva nulla.
Era
lì perché voleva salvare Ace, perché sapeva che il suo pupillo sarebbe
intervenuto. E adesso era stato proprio Buggy a
portare al sicuro Rufy.
Il
suo arrivo era bastato, forse perché tutto quello era già troppo, forse perché
le parole di Coby avevano colpito nel segno o
semplicemente non c'era più niente da distruggere ormai.
Ace
era morto.
Barbabianca, il Primo
Imperatore, era morto.
Shanks non era
riuscito ad arrivare in tempo, nonostante ce l'avesse messa tutta. Era già
troppo tardi, quando aveva messo piede a Marinford.
La
cosa che più temeva, adesso, era quello che sarebbe successo nel Nuovo Mondo
ora che una delle quattro figure portanti di quella pace non c'era più.
Shanks
aveva paura, e la paura era un sentimento che di certo non faceva per lui.
Non gli si addiceva.
Eppure, era così che si sentiva quando guardava Barbanera negli occhi. Perché Shanks lo sapeva, ne aveva la certezza, che Barbanera
l'avrebbe ucciso, un giorno. Quando si sarebbero affrontati per la seconda
volta, e sarebbe successo, prima o poi, per lui non ci sarebbe stato scampo.
E non era un dubbio, il suo, no. Sapeva che sarebbe andata così.
E aveva paura, perché gli sarebbe dispiaciuto enormemente morire prima di aver
visto il suo piccolo Rufy diventare Re dei Pirati.
“Grazie,”
era stata l’unica cosa che Marco gli aveva detto dopo lo scontro di Marinford,
davanti le tombe di Ace e Barbabianca che lui aveva dato ordine di creare in
onore dei due.
Marco
continuava a ringraziarlo come se lui avesse fatto davvero qualcosa, quando non
era riuscito ad arrivare nemmeno in tempo per evitare il peggio.
Sia
Ace che il vecchio Newgate erano morti sotto i colpi
della Marina e di Barbanera.
E
lui, che aveva fatto di tutto per riuscire a fermare quello scempio, era
arrivato troppo tardi.
Aveva
solo potuto proclamarne, inutilmente, la fine.
Sentiva di non meritarli affatto, quei
ringraziamenti.
"Ascolta Rufy...Per
diventare un vero uomo, devi conoscere sia la vittoria che la sconfitta, sia le
risa che le lacrime. Non vergognarti di piangere... L'importante è che poi tu
trovi la forza di andare oltre!"
Poteva
solo immaginare il dolore che Rufy stava provando in
quel momento. Qualcosa di così doloroso da schiacciarti e distruggerti
psicologicamente e fisicamente. Un dolore così straziante da darti
l'impressione di non poterlo mai più superare. L'aveva visto, seppur da
lontano, il modo in cui Rufy si era ridotto per
cercare di salvare suo fratello.
E
non c'era riuscito.
Ma doveva trovare la forza di superarlo, quel
dolore. E lui era certo ce l'avrebbe fatta.
Dopo
la fine della Guerra, Shanks era stato sicuro che
l'ordine delle cose sarebbe stato completamente sovvertito. Non sapeva ancora
se Rufy si era salvato, non aveva idea di dove fosse
stato portato, se si sarebbe mai ripreso davvero dalla morte di Ace. Ma non
poteva pensare a lui, non adesso.
Adesso
c'era il Nuovo Mondo a cui pensare, un ordine da ristabilire. Senza Barbabianca, con la minaccia di Teach
ad incombere su tutte le loro teste, più forte che mai. E non poteva distrarsi.
Avesse dovuto costargli la vita, avrebbe risanato la pace che tanto era stata
dura mantenere in passato.
Era
scoppiato a ridere senza un perché preciso quando aveva letto della notizia sul
giornale portatogli dal compagno.
Rufy -che era vivo,
proprio come credeva- era andato fino al luogo dello scontro burlandosi della
Marina che cercava ancora di riprendersi, e aveva suonato il gong sedici volte.
Sedici.
Otto
rintocchi per dire addio alla vecchia Era che Barbabianca
portava con sé.
Otto
per proclamare una Nuova Era di cui ancora non conosceva il nome, ma che era
certo non avrebbe portato quello di Barbanera.
Una
Nuova Era che avrebbe portato con sé grandi cose. Nuove promesse, nuovi sogni,
nuove avventure.
Shanks non era mai
stato un tipo timido. Benn c'avrebbe scommesso tutti
i suoi soldi che anche da bambino doveva essere così, e forse persino peggio,
idea che lo spaventava alquanto.
La parola timidezza probabilmente il suo folle capitano non sapeva neanche che
cosa significasse, doveva essere per forza così. Altrimenti non si riusciva a
spiegare con che coraggio adesso fosse mezzo nudo sul bancone di quella taverna
logora mentre urlava ai quattro venti quanto fosse buono quel boccale di Rhum.
E il fatto che fosse ubriaco non poteva essere una giustificazione, visto che Shanks viveva quasi perennemente sull'orlo
dell'ubriachezza.
Di
notte la Red Force era sempre festante. Brindisi,
urla, canti di gioia.
E quando tutto finiva, il disordine regnava sovrano. Benn si guardava intorno, Lucky
che fungeva quasi da materasso a Yasopp, ma senza mai
lasciar andare il suo cosciotto, morso e mangiato per metà. Il carpentiere, il
cuoco e il medico che dormivano a terra, fra piatti, bicchieri, boccali. Tutti
a bocca spalancata, la testa reclinata all'indietro, braccia e gambe aperte. Il
russare riecheggiava sovrano. Finiva sempre così.
Shanks s'appoggiava al
parapetto e crollava mentre fissava il mare.
E
a sistemare tutto quel disordine toccava sempre a Benn.
Shanks non aveva mai
temuto i castighi inferti da Ray, quando era un ragazzino e lui e Buggy ne combinavano di tutti i colori. Facevano penare in
ogni modo tutta la ciurma, e anche se Roger rideva di ogni loro guaio, poi
qualcuno doveva pur punirli, no? Ma non erano mai stati abbastanza credibili se
Ray, mentre li puniva, rideva.
Per questo, Shanks non aveva mai temuto i castighi di
Ray, non quanto temeva adesso la minaccia di Benn di
togliergli l'alcool per il mese a venire, e forse anche di più, se non si decideva
a crescere un po'.
L'alcool
non mancava mai fra gli uomini del rosso. C'era sempre un motivo per
festeggiare, e anche quando non c'era, si trovava il modo di averne uno.
Che
gusto c'era ad essere pirati, in fondo, se non si poteva far baldoria come più
andava? Shanks aveva sempre la sua bottiglia
d'alcolico alle labbra, e solo Benn poteva ricordare
quanto dannoso potesse diventare il loro Capitano con quell'arma in mano. Per i
nervi di chi gli stava intorno e per la magra figura che finiva sempre per
fare, che s'addormentasse cadendo dalla sedia o ballasse in boxer la samba sul
tavolo faceva poca differenza.
"Oi, Capo! E con questi tesori che ne facciamo?"
La voce di Lucky, cosciotto in mano e aria annoiata,
lo raggiunse distrattamente. Shanks, decisamente
concentrato su quello che aveva in mano in quel momento, gli rispose con un
gesto rapido senza neanche guardarlo.
"Fate quello che vi pare!"
"Dovremmo prenderli, sono un sacco di soldi, no?"
"Quello è un frutto del diavolo, Boss?"
"Esatto!" esclamò il Rosso, guardandoli per la prima volta da quando
avevano saccheggiato quella nave. Lucky lo sapeva bene che Shanks
cercava proprio quel frutto, e che del denaro gli interessava tanto quanto.
Ma che pirati erano se prendevano solo un frutto?
"Birra per tutti!" decise quindi.
Erano passati anni da quando avevano deciso che non
si sarebbero più affrontati. Anzi, lo aveva deciso Mihawk,
da solo. Shanks quel giorno se ne era solo andato,
accusandolo di accampare scuse ingiustificate, di sottovalutarlo, di darlo già
per spacciato, quando non lo era affatto. Shanks si sentiva ancora forte, e questo Mihawk l'aveva capito bene. E lo era, forte, altrimenti Mihawk non avrebbe accettato di combattere così tante volte
contro di lui.
Solo che la sua non era una scusa, era una legge morale che lui aveva
intenzione di seguire. Ma rispettava il combattente, l'uomo che era Shanks.
Per questo, di tanto in tanto accettava di bere con lui.
Shanks aveva sempre
trovato piacevoli le sfide con Mihawk. Si divertiva,
e soprattutto Mihawk era uno dei pochi che riusciva
ad essere alla sua altezza.
Per questo, da quando aveva perso il braccio, aveva trovato un altro modo per
convincere il suo buon vecchio amico a restare a fargli compagnia un po',
quando passava a trovarlo -di solito per portargli qualche notizia dal mondo;
le taglie di Rufy, per esempio.
Faceva tutto quel viaggio solo per portargliene, così Shanks
prendeva la palla al balzo, gli passava il braccio intorno alle spalle e rideva
forte.
"Rimani!
Almeno un boccale di birra!"
Angolino Autrice:
Come avrete notato, in questa penultima trance di drabble mi sono concentrata -e mi sono anche parecchio
divertita, lo ammetto! xD- sulla bellissima -e
piratesca- abitudine a bere, bere, bere!!
E povero Benn, aggiungerei x°°
Le prossime 4 Drabble saranno le ultime, e
finalmente, dopo non so quanti anni, questa raccolta sarà conclusa! Mi rendo
conto di aver messo troppo tempo, ma sono felice, alla fine, di essere quasi
giunta. Ci tenevo davvero.
E grazie, grazie, grazie -vi ringrazierò uno per uno all'ultimo
capitolo- per avermi seguito e letto!
Erano
accadute molte cose, in quegli anni. Fin troppe, spesso spiacevoli.
Aveva perso il suo Capitano, ma poi trovato i suoi ragazzi, la sua ciurma, la
sua nuova famiglia.
Aveva
dato il suo cappello a Rufy, e perso il braccio per
proteggerlo.
Aveva cercato di fermare la guerra, ma era arrivato troppo tardi per salvare
anche Ace e Barbabianca. Però, aveva almeno potuto
seppellirli con onore, come meritavano.
Tutto sommato, Shanks era convinto che il suo Karma
fosse decisamente positivo.
Anche negli sbagli più grandi, o gravi, aveva ottenuto qualcosa di buono. E, di
alcuni, doveva ancora vederne i risultati.
Due
anni.
Era il tempo passato dalla fine della guerra, prima che Rufy
ricomparisse di nuovo in prima pagina, sui giornali. Sapeva che era vivo, ma
per un lungo, lunghissimo tempo Shanks aveva temuto
che non fosse in grado di riprendersi. Che la morte di Ace l'avesse devastato
troppo.
Ma Rufy era forte. E sarebbe diventato il Re dei
Pirati.
Forse fra altri due anni. Forse fra tre, o quattro. Non lo sapeva, Shanks.
Quello che sperava era solo di essere ancora vivo per poter vedere il suo
pupillo realizzare il suo sogno.
Di essere ancora vivo per potersi riprendere il cappello e dirgli finalmente
"Sono orgoglioso di te, Rufy."
L'idea di onorare la memoria di Ace e BarbaBianca, morti in quella sciocca guerra senza ragione,
era stata spontanea. Non avrebbe mai permesso che la Marina sventolasse ancora
quel dolore, dopo quello che aveva fatto.
Nemmeno il rispetto che aveva per Sengoku e Garp bastava.
La memoria del primo Imperatore Pirata doveva
rimanere com'era.
Eterna, salda, forte.
Fissò le tombe che avevano creato per loro, il silenzio dei pirati rivali, il
rispettoso mutismo dei suoi ragazzi.
A ShanksBarbaBianca sarebbe mancato da impazzire. Lui, l'ultimo
aggancio a quella vita che ormai era fatta solo di ricordi.
Eterni e magnifici ricordi.
A volte, guardando il Cappello di Paglia che non si toglieva mai, Shanks aveva nostalgia. Il desiderio di tornare ai tempi di Roger e della Oro Jackson era forte, davvero forte.
Poi si guardava intorno, vedere i suoi uomini che ronfavano ubriachi, e vedeva Benn che vegliava su tutti, ricordandogli Ray e il modo in cui guardava loro un tempo. E allora quel periodo diventava un ricordo lontano, pronto a riaffiorare per essere raccontato ai posteri, per non essere mai dimenticato.
Come una fiaba che iniziava con un "c'era una volta", ma che non era ancora pronta alla parola fine.
Angolino Autrice:
Come avrete notato in queste Drabble finali, e un po' anche sparso nella raccolta, per me Shanks è un nostalgico. Va avanti, forte, fiero, è felice di quello che ha, si diverte. Ma ogni tanto si ferma, e pensa. E ricorda.
E' un nostalgico e nessuno mi toglierà mai quest'idea!
Ad ogni modo, SIAMO ARRIVATI ALLA FINE!
Sì, signori, la raccolta è FINITA! Mamma mia, non ci credo nemmeno io! xD Dopo sei anni, e forse di più, non ho controllato di preciso, siamo arrivati alla 100esima drabble. Non mi sembrava possibile, è stata una faticaccia, ma che dire? CHi mi conosce lo sa, in un modo o nell'altro io porto sempre a termine quello che inizio, anche se magari ci metto un bel po' ;)
Ringrazio di cuore i preferiti ( eowyn278
2 - filbea94
3 - Korais
4 - MaryMatrix
5 - saylveon
6 - Val2910
Ringrazio di cuore i Seguiti!! (billrussell
2 - Black Fullmoon
3 - Blacklife589635
4 - callas d snape
5 - fenicex8
6 - Fra_chan22
7 - Kahle
8 - kamy
9 - KariSon25
10 - Kelis
11 - LadySaika
12 - Nikant
13 - Reghina
14 - rolly too
15 - saylveon
16 - shaula
17 - stellaskia
18 - sweet_hyra_97
19 - Vegethia
20 - Vodia
E ringrazio anche i Ricordati (Korais
2 - _gaiuccia_
E ancora ringrazio tutti quelli che hanno commentato, in particolare Stellaskia e Vegethia che mi hanno supportato quando quest'immensa faticaccia è ripresa.
Grazie, grazie, grazie di cuore!
E spero che se passerete di qui, mi lascerete ancora un pensierino, per farmi sapere se sono riuscita a lasciarvi anche solo qualcosa di piccolissimo.
Un bacione,
Con affetto,
Asuka <3