Mira Hader: regina, ribelle e Jedi

di Nini1996
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'elisio forzato di Mira Hader ***
Capitolo 2: *** I ribelli! ***
Capitolo 3: *** Brutti ricordi ***
Capitolo 4: *** Salvataggio, con un anno e mezzo di ritardo ***
Capitolo 5: *** La Base Echo ***
Capitolo 6: *** Mira Hader, cacciatrice di wampa ***
Capitolo 7: *** Una regina in fuga! ***
Capitolo 8: *** Una vera ribelle ***
Capitolo 9: *** Jothe, il pianeta dei lixlix ***
Capitolo 10: *** La regina è tornata! ***
Capitolo 11: *** Il metodo Koila ***
Capitolo 12: *** Attacco a Panfi! ***
Capitolo 13: *** E se fallissi di nuovo? ***
Capitolo 14: *** Contromisure imperiali ***
Capitolo 15: *** Preparativi ribelli ***
Capitolo 16: *** Le tre fabbriche di Maiti ***
Capitolo 17: *** La conta dei danni ***
Capitolo 18: *** Mostrare pietà non è debolezza ***
Capitolo 19: *** Ribellarsi non è mai semplice... ***
Capitolo 20: *** La ribellione di Mira ***
Capitolo 21: *** Una visita inaspettata ***
Capitolo 22: *** La battaglia per la capitale ***
Capitolo 23: *** Riunione di famiglia ***
Capitolo 24: *** Palpatine si interessa al caso ***
Capitolo 25: *** Il vero volto di Ozzel ***
Capitolo 26: *** Una missione suicida ***
Capitolo 27: *** Il destino di Mira ***
Capitolo 28: *** Mira Hader vs Darth Vader ***
Capitolo 29: *** Insieme ***
Capitolo 30: *** Una nuova alba per Jothe ***



Capitolo 1
*** L'elisio forzato di Mira Hader ***


Mira si alzò dal letto presto quella mattina.
Nith, il figlio di zia Agmid, zampettava allegramente per la casa.
Casa. Sì beh, forse era più giusto chiamarla catapecchia.
Una sottospecie di baracca di legno e resti della sua amatissima ma ormai inutilizzabile navicella Sun Drop.
Accanto al letto c'era una piccola bisaccia. Al suo interno un piccolo proiettore con all'interno diverse foto, una tiara viola e una spada laser gialla un tempo appartenuta a zia Agmid.
Uscì per vedere com'era la situazione.
Il cielo era terso e la fedele Twi'lek Misu era appena tornata dal villaggio di Dortun con la spesa.
Poco distante da lei un gruppo di allegri Romuridi, una specie di umanoidi piuttosto bassa dalla pelle bianchissima e con le orecchie a punta spesso decorate con bastoncini colorati.
La loro era una lingua piuttosto primitiva e di difficile interpretazione, ma per fortuna il vecchio droide protocollare Kit era in grado di capire quello strano dialetto e permettere alla giovane Mira Hader di aver un contatto con la popolazione locale.
Non erano aggressivi e si erano subito offerti di aiutarli.

Si erano talmente tanto affezionati a Mira da considerarla una di loro e molti la trattavano come una regina.

La giovane Hader era stata effettivamente una regina ma a causa del suo essersi schierata apertamente con i ribelli l'Impero aveva lanciato un attacco su larga scala contro il suo pianeta natale costringendola alla fuga.

Durante il suo rocambolesco tentativo di raggiungere la ribellione era stata abbattuta da alcuni caccia imperiali ed era precipitata su Xidor, pianeta principalmente boscoso e abitato da diverse creature miti e pacifiche come il pianeta stesso.

Tutti l'avevano dato per morta. La navicella si era schiantata al suolo, il trasmettitore era completamente distrutto e non aveva potuto lanciare un segnale di soccorso per farsi soccorrere dalla ribellione.

Ben presto aveva fatto la conoscenza dei Romuridi ma con uno sguardo si era accorta di quanto la loro tecnologia fosse primitiva.
Quindi era del tutto inutile cercare un trasmettitore nuovo su un pianeta dove gli abitanti ignoravano totalmente l'esistenza dei viaggi intergalattici.
< Oggi il tempo è davvero ottimo. > commentò Mira.
Misu annuì e continuò a sistemare nei rudimentali scaffali le scorte di cibo.
Nel mentre una giovane romuride le offriva un piccolo anello di legno colorato di rosso, un gesto di grande riconoscenza.
Mira accettò di buon grado e i romuridi si ritirarono parlottando fra loro.
< Si vedono molto bene le tre lune di Xidor. E persino Rodhia, anche se è solo un pallino all'orizzonte. > continuò.
La twi'lek sospirò:< Sì mia signora, oggi è davvero una splendida giornata. >
< In giornate come queste non avremmo problemi a mandare un messaggio alla ribellione. >
< Se solo avessimo un trasmettitore funzionante. >
Mira si intristí :< Se solo ne avessimo uno, già. >
La ragazza si girò verso la fedele amica:< La colazione è pronta? >
< Sì, altezza. Cioè no, altezza. Sta cuocendo ora, quei romuridi mi hanno fatto perdere tempo. > replicò lei un po' imbarazzata.
Mira sorrise a metà:< Non ce la fai proprio a chiamarmi Mira. Non è così? Anche dopo quasi un anno e mezzo di esilio. >
< Esilio forzato, mia signora. >
Mira asserì poi guardò ancora una volta verso il cielo e le sembrò di vedere diversi punti luminosi all'orizzonte.
Afferrò il binocolo da sopra il letto e guardò in quella direzione. Erano un grande incrociatore e diversi caccia ribelli che si davano battaglia.
< Cacciatori di taglie? > domandò Misu con un ringhio.
Mira scosse la testa. Due navicelle, troppo in lontananza per capire se fossero dei ribelli o dell'Impero, precipitarono a poca distanza da lì.
< Impero? > domandò allora Misu, preoccupatissima.
< Non lo so Misu, ma non mi piace. >
Misu corse verso un baule e tirò fuori un vecchio ma efficace blaster.
< Cosa stai facendo? > chiese Mira.
< Mi sembra ovvio mia signora. Vado ad affrontare quei criminali. >
Mira scosse la testa e con un cenno attirò la pistola a sé.
< Non saresti in grado di usarla. Ti faresti ammazzare in meno di due secondi. >
< Ma signora se quelli sono degli imperiali siete in pericolo! >
< Molto perspicace Misu. Grazie, ma so difendermi da sola. >
< Siete la mia regina. Ho il dovere di proteggervi. >
La ragazza disse di no.
< Una regina senza un regno non è una regina. E poi nessuno mi considera più tale, scommetto che l'Impero mi ha sostituito con un sovrano fantoccio, esattamente come mia madre. > commentò poi prendendo la sacca dal letto.
Nith allungò le braccia verso di lei per essere preso in braccio.
< Niente da fare Nith. Gioca con Misu. Ho una faccenda da sbrigare. > disse facendo volare Nith fra le braccia della twi'lek.
< Non vorrà usare QUELLA spada. >
< Mia zia mi ha addestrato per anni perché imparassi a maneggiare questa spada ed è morta davanti ai miei occhi perché io potessi continuare a usarla. Non mi nasconderò, non questa volta. >
< Se scoprono che siete viva manderanno un inquisitore! O peggio Darth Vader! >
< Non sono un Jedi. Uso una spada laser e la forza ma non sono un cavaliere Jedi, ho rinunciato ad esserlo quando due anni fa sono stata incoronata regina. Mia zia e gli altri maestri sopravvissuti all'ordine 66 erano cavalieri Jedi. Io sono solo una regina in esilio e ho bisogno della mia spada per difendermi. >
Detto così andò incontro alle due navi mentre Misu, angosciatissima, la osservava e teneva goffamente in braccio in piccolo Nith.

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Capitolo 2
*** I ribelli! ***


Le due navicelle erano atterrate, o meglio si erano schiantate, in una grande radura.
Il primo pilota aprì il portellone con un calcio e saltò fuori.
Gettò via il casco e corse ad aiutare il secondo pilota, rimasto intrappolato all'interno dell'ala x.
< Tutto intero? > domandò appena l'amico riuscì a liberarsi.
< Sì ma il resto dello squadrone è andato. Leia sarà furiosa. >
< Forse. > replicò l'amico:< Ma almeno siamo sopravvissuti. >
< Attaccare quello Star Destroyer non è stata una grande idea. >
< Non avevamo scelta Luke. Ci avevano scoperti e non avevamo abbastanza carburante per tentare un salto nell'iperspazio. Dovevamo attaccare, era la nostra unica possibilità. > disse sicuro di sé.
< Ora non ci resta che mandare un segnale di soccorso alla flotta e sperare che ci raggiungano in fretta. >
< Sì è la cosa migliore da fare. > disse lui tornando al caccia.
Mentre il giovane pilota controllava se il trasmettitore era tutto intero Luke si sgranchì le gambe e fece una breve passeggiata lì intorno.
< Sembra quasi Javin IV. > disse poi osservando i grandi alberi che circondavano la radura.
< Sì ma è Xidor. Un pianeta misconosciuto dell'orlo esterno. >
< È un buon posto per nascondersi. > ribatté Luke.
< Vuoi per caso proporlo a Leia come nuova base ribelle? >
< Non sarebbe male. Non lo conosce quasi nessuno ed il clima è decisamente migliore rispetto a Hoth. >
< Forse. Ma non approverà. >
< Sì hai ragione. Hoth è una base praticamente perfetta. > replicò Luke.
Wedge disse di sì e si sedette su un masso lì vicino.
< Saranno sopravvissuti? > domandò allora Wedge.
< Chi? Gli altri membri dello squadrone? > rispose lui:< No, non credo. Siamo gli unici superstiti temo. Ci avrebbero già contattato. > e si sedette accanto all'amico.
Wedge alzò gli occhi al cielo:< Ho come la sensazione che fra poco sarà buio. Forse ci conviene preparare un piccolo falò, per sicurezza... >
Ed era proprio così. Su Xidor i giorni duravano circa 12 ore e le ore di luce, specialmente in quella stagione, erano davvero poche.
Quando Mira giunse nel luogo dell'impatto il sole era già tramontato da un pezzo.
I due piloti stavano tranquillamente mangiando le poche provviste che si erano portati dietro quando la visione di una luce poco distante li fece sobbalzare.
< Dobbiamo nasconderci. > esordì Luke facendo segno all'amico di muoversi.
< Non sarebbe meglio affrontare la cosa a viso aperto? >
< Vuoi forse che ti ricordi cos'è successo su Barovir? >
Wedge spense il fuoco versandoci sopra quello che rimaneva del latte di bantha. Poi si nascose poco distante assieme all'amico.
Mira arrivò un minuto più tardi. Osservò la radura e la sua attenzione venne subito catturata dagli ala-x.
L'impatto doveva essere stato molto violento, i due caccia erano gravemente danneggiati. Non avrebbero potuto in alcun modo riprendere a volare.
Puntò la pila verso il focolare. Qualcuno doveva essersene andato da pochissimo tempo.
Il fascio di luce illuminò nuovamente gli ala x, ma improvvisamente si spense.
< Andiamo, andiamo! > si lamentò la ragazza dando qualche colpo alla pila.
< Karabast! Dev'essersi scaricata. > brontoló infine e controvoglia accese la spada laser per fare un po' di luce.
Un lungo fascio di luce gialla la illuminó.
Mira continuò la sua ispezione. Salì più in alto verso i comandi e sorrise.
< Ah bene! Finalmente un trasmettitore funzionante! > e lo afferrò. Scese dal mezzo e fece per ritornare alla baracca quando improvvisamente si fermò.
C'era qualcosa di strano nell'aria, qualcosa che non percepiva da diversi anni. Forza?
Si girò di scatto e per poco non venne colpita da un altra spada laser, questa volta di colore azzurro.
Mira rispose a tono e con due colpi di spada e un calcio ben assestato mise al tappeto il misterioso assalitore.
< Ehi, ehi, calma ragazzino! Non voglio farti del male. > replicò Mira con il tono più autorevole che riuscì a trovare.
Lui cercò di colpirla nuovamente e Mira, piuttosto seccata, gli strappò dalle mani la spada laser.
< Smettila di tentare di uccidermi! >
< Sei una ladra, rimetti subito quel trasmettitore a posto. > sbottó lui.
Mira gli puntò la spada dritta in faccia. La divisa arancione parlava chiaro.
< Sei un ribelle, questo è chiaro. > commentò lei:< Un pilota ribelle. >
Lui annuì:< Fiero di esserlo. >
< Perché mai un pilota della ribellione va in giro con una spada laser? Dove l'hai presa? > gli domandò dubbiosa.
< È di mio padre. > replicò lui irritato.
Mira annuì.
< Tuo padre? >
< Era un Jedi. > spiegò lui.
< Anch'io lo ero. > commentò la ragazza allontanando la lama dal suo viso.
< Eri un Jedi? >
< Solo un'apprendista, diventata ribelle e poi regina. > replicò Mira porgendo la spada al ragazzo:< E tu? >
< Il mio maestro è morto prima di... >
Non fece in tempo a finire la frase, Wedge cercò di sparare alla ragazza col blaster ma lei riuscì a deviare il proiettile.
< Non sono vostra nemica. Anch'io ero nella ribellione. > fece la ragazza togliendosi il cappuccio e mostrandosi così al secondo pilota.
Wedge sussultò.
Non riusciva a credere ai propri occhi.
< Mira?! > esclamò con una voce che la ragazza conosceva fin troppo bene.
< Wedge... > sussurró lei con le lacrime agli occhi.
Il ragazzo fece qualche passo verso di lei e le sorrise, Mira si mise a piangere di gioia.
I due si abbracciarono.
< Wedge, oh mio caro Wedge! > disse lei senza smettere di singhiozzare.
< Mira non sai quanto sono felice che tu sia viva! Devo dirlo a tutti! Dodonna, Ackbar, Mon Mothma! Saranno contentissimi di rivederti! > esclamò Wedge prendendola per le spalle.
Luke continuava a fissarli, confuso.
< Nessun problema Luke. Lei è a posto. Anzi, più che a posto! Era un capitano della ribellione anni fa ed era molto abile. > spiegò all'amico ancora a terra.
Lui si rialzò e si tolse la polvere dai vestiti.
< Mira Hader. > disse porgendogli la mano.
Lui la strinse anche se un po' confuso:< Luke Skywalker. >
Mira si rivolse nuovamente a Wedge:< Siete entrambi stanchi e affamati, credo. Se volete seguirmi posso offrirvi un posto dove dormire questa notte e qualcosa da mangiare.>
I due annuirono e seguirono la ragazza fino alla sua abitazione, su una collina a diversi chilometri da lì.

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Capitolo 3
*** Brutti ricordi ***


< Raddus? L'ammiraglio? > domandò la ragazza mentre la fedele Misu portava ai tre un pasto caldo.
< Morto. > replicò tristemente Wedge.
< Ed Hera? È sopravvissuta almeno lei? >
Wedge finalmente annuì:< Lei sta bene e anche Chopper. >
Mira fece mezzo sorriso e prese in mano il piatto che Misu le stava porgendo.
< Quanti morti... > commentò Luke alla lunga lista della ragazza.
Mira sospirò.
< Quattro anni e mezzo nella ribellione. > ricordò tristemente la giovane:< Non hai idea di quanta gente ho visto morire. >
Wedge abbassò lo sguardo consapevole.
< Almeno Leia è viva e porta avanti la ribellione come suo padre prima di lei. > fece poi Mira assaggiando il piatto preparato dall'amica.
< Sì, Leia è davvero una grande leader! Senza contare Mon Mothma e Dodonna. > confermò Antilles:< Per non parlare di te Mira. La ribellione del sistema di Huit è ritenuta da molti un impresa leggendaria! >
Mira scosse la testa mentre il piccolo Nith si avvicinò gattonando ai tre seduti accanto al fuoco.
< Ne ho sentito parlare una volta da alcuni piloti. Sette pianeti, una sola rivolta. Un vero smacco per l'impero che si è dovuto ritirare con la coda fra le gambe! > ricordò Luke:< Eri tu a capo di quella ribellione? >
< Mia zia Agmid. > replicò lei prendendo in braccio Nith:< La mamma di questo piccoletto. >
< Nith, non è vero? >
Mira disse di sì:< Uno dei tanti orfani di questa guerra. >
< Mi dispiace. >
< Lo so. > replicò lei per poi posare il piccolo fra le braccia di Wedge.
< Tienilo un attimo. Ho bisogno di fare due passi. > poi si alzò e se ne andò.
< Ma dove va? > chiese Luke perplesso.
Wedge allargò le braccia:< Ha bisogno di stare sola per un po', credo. Il ricordare il tempo andato deve averle fatto riaffiorare brutti ricordi. >
Mira si guardò attorno. Era abbastanza lontana dal falò, non potevano sentirla.
Si sedette su un masso e guardò in sú, verso i miliardi di stelle che componevano la galassia.
Sentì gli occhi pizzicare, non cercò neanche di trattenere le lacrime che in breve tempo le inondarono le guance.
Quella sera i ricordi l'avevano investita come un treno in piena corsa.
Aveva tentato di dimenticare ma come avrebbe potuto?
Sua madre Nimeosa, Sato, Zia Agmid, Bail Organa, Jaina... erano solo una piccolissima parte della gente che aveva visto morire senza poter fare nulla.
Si era sentita così impotente all'epoca, la cosa la faceva stare male forse più di prima.
Per tutto quel tempo aveva desiderato lasciare Xidor, tornare alla ribellione e combattere l'impero.
In fondo quella era sempre stata la sua famiglia, anche se senza molti dei suoi componenti ormai.
Non sapeva neanche se il padre di Nith era ancora vivo, non aveva osato chiederlo per paura della risposta.
Forse doveva andarsene via... sì, sarebbe stato piuttosto semplice sgattaiolare via.
Conosceva bene quelle colline e il piccolo villaggio di romuridi. Avrebbe chiesto ospitalità a loro.
Meglio stare su quel pianeta misconosciuto piuttosto che soffrire ancora ed essere costretta a rivivere il passato. Forse era quello il vero problema.
Certo, scappare non era una grande idea. Prima o poi avrebbe dovuto affrontare comunque la situazione.
Quello che era successo poco prima di precipitare su Xidor la tormentava ma le era ben chiaro che darsela a gambe non era un'opzione plausibile, almeno non quella volta.
Prese un respiro profondo, si pulí gli occhi con la manica del soprabito e tornò alla casa-baracca.
Il fuoco era spento. I due piloti si erano addormentati sul pavimento davanti all'ingresso, avvolti in una coperta.
Solo Misu era ancora sveglia e cercava di far addormentare Nith.
< Alla buon ora altezza. > commentò appena la vide.
< Scusami Misu. Dovevo restare da sola per un po'. > disse prendendo in braccio il piccolo che smise subito di piangere.

< I ribelli hanno risposto alla richiesta di soccorso di Wedge. Qualcuno verrà da noi domani e ci porterà alla nuova base su Hoth. > l'avvisò Misu, scomparendo dietro alla tenda che la divideva dalla sua camera da letto.

La ragazza annuì anche se sentiva un groppo alla gola.
Andò verso letto facendo attenzione a non calpestare nessuno.
Chiuse gli occhi e fece un altro respiro profondo. Nith accanto a lei era già nel mondo dei sogni.
Cercò quindi di dormire a sua volta sprofondando presto in un sonno nero e pieno di incubi.

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Capitolo 4
*** Salvataggio, con un anno e mezzo di ritardo ***


Il sole era sorto da un pezzo ma Mira stava ancora dormendo.
Nith, in braccio a Wedge, stava facendo un abbondante colazione e Misu preparando le valigie per l'imminente salvataggio.
Luke invece si aggirava per la casa più silenziosamente possibile per non svegliare la ragazza.
In realtà non c'era molto da vedere. La maggior parte degli effetti personali di Mira erano rimasti su Jothe.
Tutta l'abitazione era costellata da manufatti romuridi di color rosso e giallo acceso.
Ne prese uno in mano, incuriosito. Sembrava rappresentare un grosso albero.
< Ti piacere? > domandò una voce sconosciuta, facendo sobbalzare il giovane Skywalker.
La voce misteriosa si mise a ridere ed uscì allo scoperto.
Era una romuride, ovvero una dei tanti abitanti del pianeta Xidor.
< Tu chi essere? > domandò allora.
< Chiamami Luke. > rispose lui facendo mezzo sorriso:< E tu saresti? >
Lei annuì:< Mi chiamo Shi. Vengo da villaggio dietro colline, non essere distante da qui. >
Indicò poi la scultura:< Ti piacere? > ripeté.
< Questa? Oh, sì. È carina. L'hai fatta tu? >
Shi disse di no.
< Mia madre Tia. Lei essere molto brava, io essere un po' imbranata in scultura. Però sapere abbastanza bene cucire vestiti. Volere vedere uno di miei vestiti? >
Misu passò in mezzo ai due tenendo in braccio Nith, sporco di cibo dalla testa ai piedi.
< Shi smettila di infastidire gli ospiti. > le disse mentre cambiava vestito al bambino.
< Io no infastidire, io parlare e basta! > replicò lei, indignata.
< Aspetta fuori Shi. Appena la mia signora si sveglia verrò a chiamarti. >
Shi, mogia mogia, uscì dalla baracca.
< Romuridi. Specie docile ma estremamente stressante. >
< Romuridi? > ribatté Luke:< Mira ha detto che non parlano basic ed è molto difficile capirli. >
< Si, beh, Shi è una delle pochissime che ha voluto imparare la nostra lingua. Con tutti i limiti del caso ovviamente, la nostra è una lingua decisamente più complicata della loro. >
Mira aprì la tenda della sua stanza e sbadigliando rispose:< Eppure è risultata fondamentale quando Kit si è rotto. >
< Ben svegliata signora. > sorrise Misu:< Non avete una bella cera, se posso dirlo. >
La ragazza sospirò. Si era svegliata un sacco di volte durante la notte in preda a terribili incubi, non si poteva certo dire che si era trattato di sonno ristoratore.
Occhi gonfi, faccia tirata e due borse sotto agli occhi grandi come bagagli di un emigrato non lasciavano spazio a dubbi.
< Chi è Kit? > chiese curioso Luke.
< Il mio droide protocollare, o meglio lo era. Si è rotto improvvisamente cinque mesi fa e da allora non ha più dato segni di vita. > chiarì Mira.
< Una bella rogna. >
< Altroché. Fortunatamente Shi aveva imparato un po' di basic e ci ha aiutato molto. >
< Cosa pensi che sia successo a... >

< Kit. > rispose la giovane:< Non ne ho idea. Non mi intendo di droidi. >
< Posso vederlo? >
< Se ci tieni. > disse lei e lo accompagnò a un baule.
Luke tirò fuori il droide e dopo averlo ispezionato per qualche istante si rivolse alla ragazza.
< Un cavo rotto. >
< Tutto qui? > fece Mira incredula:< Si è spento per via di uno stupido cavo? >
< Era il cavo dell'alimentazione. > spiegò Luke ridacchiando:< Quindi sì. >
Mira arrossì.
< Sono proprio negata con i droidi. Mi prendevano in giro per questo alla base, anni fa. > ricordò la ragazza con una certa nostalgia.
Shi irruppe in casa agitatissima.
< Che succede Shi? > domandò Misu stranita.
< Ci sono persone fuori, venute dal cielo. Cercare te. >
Mira capì al volo di chi si trattava ed uscì dalla baracca assieme a Luke e Misu.
Una grossa nave corelliana era atterrata nello spiazzo vicino casa.
< Fortuna che lo spazio davanti alla casa è molto grande o avremmo schiacciato la baracca durante l'atterraggio. > commentò il pilota aprendo lo sportello della nave.
Mira fece mezzo sorriso, chi era venuta a recuperarla era una vecchia amica.
< Hera. > sorrise la ragazza andandole incontro:< Quanto tempo. >
< Quando Wedge me l'ha riferito, ho pensato a uno scherzo. > disse lei abbracciando forte l'amica:< Non riesco a credere che tu sia viva! È meraviglioso! >
< È bellissimo rivederti Hera. Spero che tu abbia posto per tutti sul Ghost. >
< Certo che sì! Tu, Misu, Nith, Luke e Wedge. > ripeté lei.
< E Kit. Anche se al momento ha qualche problema tecnico, ma contiamo di risolverlo quanto prima. > aggiunse la ragazza.
Hera annuì:< Hai già preparato i bagagli? Dobbiamo partire quanto prima Mira, ho rischiato grosso per venire qui. L'impero ha un incrociatore stellare danneggiato nell'orbita del pianeta e diversi nel sistema. >
< Misu ha quasi finito, dacci qualche minuto e siamo pronti. >
Così dicendo Mira andò in casa e gettò tutto quello che le sembrava importante in una grossa cassa.
Aggiunse anche qualche manufatto alieno tra cui l'albero fatto dalla mamma di Shi.
Chiuse il bagaglio e lo trascinò fuori.
Mentre Luke e Wedge si occupavano del trasporto della cassa, Mira guardò per l'ultima volta il posto che aveva chiamato casa per oltre un anno.
< A me non mancherà molto signora. Non è certo il posto che si addice a voi. > fece Misu portando Nith a bordo:< Jothe era decisamente più adatto ad una regina, nonostante sia un deserto. >
La ragazza abbassò di nuovo lo sguardo e si ritrovò davanti la tribù di Shi.
< Le notizie corrono veloci qui. > commentò Mira davanti a tutti quei romuridi.
< Tu andare? > domandò Shi, a nome della sua gente.
Mira annuì. Molti membri del villaggio si intristirono, per loro Mira era sempre stata una di famiglia e per altri addirittura una specie di sovrana.
< Mi dispiace ma devo tornare a casa. La ribellione mi aspetta, è troppo tempo che sono via, ormai. >
Tia si avvicinò alla ragazza e le porse una collana molto bella di legno intagliato.
< Noi sapere che tu dovevi andare, prima o poi. Questo dono è per te. Così non ti dimenticare mai di noi. >
La ragazza con i lucciconi agli occhi abbracciò forte la capo villaggio poi salì a bordo, mentre la tribù intonava il canto dell'eroe.
Un canto che veniva dedicato ai guerrieri più valorosi o ai nuovi capi tribù appena eletti.
Hera mise in moto; con un gran polverone il Ghost si alzò in volo.
L'ultima cosa che Mira vide guardandosi indietro fu la tribù che la salutava agitando le mani e i bastoni.
Mira distolse lo sguardo e pochi istanti più tardi Hera fece il salto nell'iperspazio.
La ragazza deglutì a fatica. Non si torna più indietro, pensò mentre Wedge le sorrideva.
Mira però non riusciva a sorridere, era più preoccupata che felice.
Wedge le mise una mano sulla spalla:< Andrà tutto bene, vedrai. >
Mira annuì e disse che sarebbe andata nella sua stanza a sistemare le sue poche cose.
Poi di nascosto si asciugò una lacrima, facendo ben attenzione a non farsi vedere dagli altri membri dell'equipaggio.

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Capitolo 5
*** La Base Echo ***


Hoth non era Yavin, e questo ci voleva poco a capirlo.
Mira stava letteralmente gelando, nonostante i vestiti pesanti che le aveva portato Wedge.
Le temperature su quel pianeta raramente superavano i meno 10 gradi e le tempeste di neve rendevano il tutto più inospitale.
Erano ore che aspettava di essere chiamata nella sala del consiglio ribelle, Nith continuava a piangere e Misu non riusciva a farlo smettere.
I piloti e i tecnici erano gli unici a farle un po' di compagnia nel grande hangar della base Echo, oltre ad essere i pochi davvero entusiasti del suo ritorno. I comandanti ribelli l'avevano accolta con una freddezza che Wedge non aveva tardato a definire sconcertante.
Ora stavano parlando animatamente in una saletta. Con loro c'era Hera, Luke e un certo Han Solo, amico del giovane pilota ribelle.
Hera le aveva riferito che a capo di quella base stava il generale Rieeken, non era una buona notizia.
Zia Agmid e il generale avevano avuto diversi screzi in passato ed era un bel problema, considerato che doveva essere giudicata da quel piccolo gruppetto di comandanti e non dai suoi vecchi superiori.
Finalmente le porte si aprirono e con grande stupore Mira si trovò davanti al comandante Beshida, un altra cattiva notizia.
< Mira Hader. > disse lui con scarso entusiasmo.
< Salve Beshida. > replicò Mira con altrettanta freddezza:< Immagino Hera vi abbia già spiegato la mia posizione in tutta questa faccenda.>
Il comandante fece una smorfia:< E non ci piace per niente. Molti a Jothe sostengono che siete scappata, abbandonando il pianeta in mano all'Impero. Sono accuse molto gravi. >
Mira lo fissò truce.
< Non sono una codarda comandante. > replicò decisa la ragazza, convinta di poter dimostrare la sua innocenza.
Rieeken fece segno ai due di entrare, la porta si chiuse dietro di lei con un colpo secco.
Il gruppo discusse animatamente per una buona mezz'ora.
Da una parte Rieeken e Beshida; dall'altra Koila, la comandante in capo dei ribelli di Jothe e Ackbar, in collegamento dalle loro rispettive basi.
Hera e Luke avevano preferito rimanere neutrali.
Nel frattempo si era messa in contatto anche Shieela, un tempo ambasciatrice di Jothe e il generale Dodonna, suo vecchio superiore.
< Nessuna richiesta di soccorso! E noi dovremmo continuare a crederle?! > sbottò Beshida.
< Non ho potuto chiamare aiuto! > ribattè Mira esasperata:< Il mio trasmettitore si è distrutto nell'impatto e la popolazione di Xidor era troppo primitiva per potermi fornire assistenza. >
< A meno che tu non abbia distrutto volontariamente il trasmettitore. > replicò Rieeken.
< Andiamo signori!> si intromise Shieela:< Anch'io sono convinta che il capitano Hader avrebbe potuto fare decisamente di meglio ma non avrebbe mai volontariamente interrotto le comunicazioni. >
< Ho fatto quello che potevo. Il carico di bombe protoniche non è mai arrivato, non potevano difendere la capitale. > si difese la ragazza.
Rieeken scosse la testa:< Non avremmo mai dovuto far salire sul trono una ragazzina inesperta. >
Koila intervenne in sua difesa:< Il comando ribelle ha preso la decisione giusta! Mira è stata una grande guida per il sistema, si è arresa solo quando l'avete abbandonata. Non poteva fare altrimenti! >
< Concordo. > convenne l'ammiraglio Ackbar.
< Ci sono abbastanza prove per affermare che la qui presente Mira Hader è colpevole di diserzione e abbandono del posto di comando. > concluse Rieeken:< Come sua zia prima di lei, il capitano Hader non è affidabile e dev'essere cacciata dalla ribellione. Subito. >
Nella sala calò un silenzio rotto solo dalla voce dell'ammiraglio.
< E' un accusa assurda! > si arrabbiò Ackbar:< Mira non è Agmid! Non ho registrato nemmeno una minuscola violazione sotto il mio comando. >
< E nemmeno sotto il comandante Sato. > aggiunse Dodonna:< O sotto di me. >
< E sotto Raddus? >
< Ha partecipato alla battaglia di Scarif, ma non può in alcun modo essere considerata un infrazione. > replicò Hera:< C'ero anch'io. >
Beshida non era d'accordo. Si rivolse quindi al generale Dodonna:< Generale perché continuate a difendere questa ragazzina? Non è anche lei una codarda e una traditrice, esattamente come vostro figlio Vrad? >
< Beshida! > disse indignato Luke, ma lui proseguì imperterrito.
< Se vostro figlio è stato cacciato mi domando perché la Hader non debba subire lo stesso trattamento! >
Dodonna, che non aveva ancora superato la morte del figlio in battaglia, chiuse subito la comunicazione, furioso.
Beshida sorrise soddisfatto. Quello era stato un vero e proprio colpo basso e lui ne era pienamente consapevole.
Ciò di cui non era consapevole erano gli sguardi duri dei presenti.
I commenti acidi del comandante avevano fatto infuriare Koila, la ragazza continuò a insultarlo fino a quando lui ordinò di chiudere la comunicazione.
Hera fece allora uscire la ragazza dalla stanza con la promessa che si sarebbe giunti a una soluzione quanto prima.
Mira quindi uscì dalla sala comando più confusa di prima.
Confusa sul suo ruolo in tutto questo e confusa su quello che sarebbe successo in seguito.
Tornò quindi nell'hangar e si trovò davanti a una scena piuttosto bizzarra.
Diversi piloti e tecnici stavano cercando di acciuffare una giacca.
< Karabast! > fece Mart, uno dei piloti e vecchio amico di Mira:< È troppo veloce! >
Mira trattenne a stento una risata. Chiunque stesse cercando di scappare era piuttosto basso infatti la giacca lo copriva interamente, nascondendo anche il suo viso.
Diversi si lanciarono addosso allo sconosciuto fuggitivo per cercare di fermarlo, con l'unico risultato di scivolare e farsi male.
Fu Misu a risolvere la situazione facendo lo sgambetto al misterioso proprietario della giacca.
< Shi?! > esclamò Misu esterrefatta. Mira sobbalzò, come aveva fatto a salire a bordo non vista?!
< Non uccidere me per favore! Io volere solo aiutare, stare con mia amica Mira! > le pregò la giovane romuride, mettendosi in ginocchio.
< Ti meriteresti un cazzotto! Ti sei imbarcata senza permesso, hai abbandonato il tuo pianeta e lasciato la tua famiglia probabilmente nel panico! > la sgridò Misu furiosa:< Adesso ti riportiamo subito a Xidor! > fece afferrandola malamente per un braccio.
Mira stava per dire qualcosa quando venne richiamata da Hera. Una decisione era stata presa.
La ragazza entrò nuovamente nella stanza. Questa volta nessun ologramma. Solo Beshida e Rieeken.
< Hader per me lei è colpevole di abbandono del posto di comando. > disse severamente Rieeken:< Tuttavia le deposizioni di molti sono a vostro favore. Sarete reintegrata nella ribellione. >
Mira tirò un sospiro di sollievo.
< Ciò nonostante vi neghiamo il permesso di recarvi a Jothe con una nave ribelle. Potrete farlo solo con una nave del sistema di Huit. >
< Cosa?! > replicò la ragazza:< Mi è stato riferito che Jothe è sotto il blocco imperiale, nessuna nave di quel sistema può uscirne se non in pezzi. E' impossibile per una di quelle navi raggiungere la base Echo e portarmi con loro. >
< Un valido motivo per non sprecare delle navi per quell'insulso e inutile pianeta! Ne tantomeno per voi! > sbottò Beshida :< Resterete qui fino a quando i ribelli di Jothe non manderanno una nave. >
Mira furiosa annuì mordendosi il labbro ed uscì dalla stanza sbattendo con forza la porta.
Era chiaro che sarebbe rimasta bloccata su quel pianeta ghiacciato per diverso tempo, quando l'unica cosa che avrebbe voluto era allontanarsi dalla ribellione e rifugiarsi per sempre su Jothe.

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Capitolo 6
*** Mira Hader, cacciatrice di wampa ***


Mira amava gli animali, aveva avuto con loro un rapporto speciale fin da piccola.
Forse era una questione genetica in quanto anche zia Agmid aveva una vera e propria passione per le diverse specie non senzienti della galassia.
Nonostante ciò dovette constatare che fare amicizia con un tauntaun non era un impresa facile!
Erano bestie piuttosto irritabili, piano piano però iniziarono ad abituarsi alla giovane e a non fare troppi problemi.
Era un bel passo avanti considerando il "lavoro" che le avevano dato da svolgere alla base.
Pattugliare il perimetro attorno alla base ed allontanare i wampa nel caso si fossero avvicinati troppo.
Non era un compito molto gratificante, spesso stava ore ed ore in mezzo alla tormenta senza che qualcosa accadesse.

Mira Hader, cacciatrice di wampa. Poteva dare un contributo decisamente maggiore alla ribellione!
Lo aveva dimostrato anni prima con imprese al limite dell'impossibile e piani strategici audaci, tutte quelle missioni andate a buon fine adesso non contavano più?
Mentre cercava di non congelare immergendosi nei suoi pensieri sentì uno scalpiccio dietro di se.
Si voltò. Era il suo compagno di ronda, anche lui a cavallo di un tauntaun.
Mira sospirò, era in ritardo come al solito. Il compagno si sfilò gli occhiali protettivi e le sorrise.
< Cambio di programma vostra altezza! Oggi sarò io il vostro collega. >
< Luke. Dovevo immaginarlo. > replicò lei sorridendo a sua volta:< Sai che non mi piace essere chiamata così. >
Luke si mise a ridere:< Lo so, lo so. Era solo una battuta Mira. >
Mira fece mezzo sorriso che però sparì subito, quel giorno non era in vena di scherzi.
< Andiamo. Siamo già in ritardo. > disse facendo muovere il suo tauntaun.
< D'accordo. >
Il clima era un po' migliorato. Il vento aveva cessato di soffiare ed era spuntato un timido sole.
< Allora... > iniziò lui:< Come va? È un po' di tempo che non ci vediamo. >
La ragazza emise un sospiro e una piccola nuvoletta uscì dalla sua bocca.
< Non vedo mai nessuno. L'ultima volta che ho visto Wedge è stato dieci giorni fa, Leia otto giorni fa e te... se non sbaglio sono quindici giorni. >
< Quattordici, per la precisione. >
< Ho come l'impressione che vogliano tagliarmi fuori. > confessò la ragazza.
Luke la fissò confuso:< Non capisco perché! Sai usare la forza, sei intelligente, i tuoi piani per l'attacco ci hanno portato a una grande vittoria e- >
Mira lo zittì e gli indicò una cresta ghiacciata.
Luke afferrò il cannocchiale e lo puntò in quella direzione:< Un wampa! Non si erano mai avvicinati tanto alla base. >
< Dobbiamo inseguirlo. > disse decisa Mira.
< Stai scherzando, spero. >
< Abbiamo ordini precisi Luke. >
< Ordini? Quali ordini? >
< Nel caso di un avvistamento dobbiamo inseguire il wampa, trovare la sua tana e ucciderlo. >
< Ucciderlo?! >
Mira annuì:< Esattamente. >
< Non trovi la cosa crudele? >
La ragazza un po' scocciata dal comportamento irritante di Luke replicò:< Senti ragazzino, gli ordini sono ordini! Forse la cosa non ti è chiara ma se io disobbedisco vengo cacciata a pedate. >
Luke abbassò lo sguardo:< Sì, vostra altezza. Vado a controllare. > rispose incitando il tauntaun a salire la rapida parete di ghiaccio e neve.
La ragazza scosse la testa. Era stata troppo dura, troppo diretta, come al solito.
Ragazzino l'aveva chiamato. Con quale coraggio si chiese, in fondo era solo di un anno più grande!
Ad ogni modo il danno era fatto, rischiava di perdere la simpatica di uno dei pochi capi della ribellione che ancora la sopportavano e supportavano.
Salì la cresta a sua volta ed iniziò a cercare tracce dell'animale, sfortunatamente il vento le aveva già cancellate tutte.
All'improvviso il tauntaun tagliò la corda e si mise a correre all'impazzata.
Mira si voltò appena in tempo: il wampa!
Usando la forza riuscì a farlo sbattere contro la parete ghiacciata e a fargli perdere i sensi.
Ora doveva solo ucciderlo, afferrò la spada laser con due mani, chiuse gli occhi e colpì.
I problemi non erano ancora finiti. Il tempo sempre mutevole aveva giocato un bello scherzetto alla giovane.
Era in arrivo una tormenta da sud. I due dovevano rientrare immediatamente alla base se non volevano morire assiderati.
Mira cercò di chiamare Luke con il comlink ma con scarsi risultati.
Decisa a non lasciare il giovane Skywalker tutto solo nella tempesta iniziò a cercarlo a piedi in quanto il tauntaun se l'era data a gambe.
Ma la tempesta fu più veloce di lei. I fiocchi di neve e ghiaccio la colpivano come proiettili, oltre a impedirle la vista e la neve era così alta da farla avanzare a fatica. Il freddo era sempre più pungente fino a quanto improvvisamente tutto finì.
Mira cadde nella neve a faccia in giù, senza più forze.
In quell'istante pensò che nessuno sarebbe venuto a cercarla e che sarebbe morta, forse era meglio così. Non aveva voglia di tornare alla base e spiegare come era riuscita a perdere il suo tauntaun.
Il destino però volle diversamente.

Si svegliò infatti qualche ora dopo in un letto d'ospedale alla base ribelle.

Misu la fissava preoccupatissima ai piedi del letto assieme a Shi, mentre Nith stava mettendo a soqquadro l'intero ospedale.

< Che cos'è successo? > domandò confusa lei cercando di alzarsi.

Misu la fece subito risdraiare:< Nulla altezza, ora riposate. >
< Ho la testa che mi scoppia Misu. > si lamentò lei:< Cos'è successo? >

< Siete stata salvata, è questo che conta. > replicò l'amica, facendo segno al droide medico di avvicinarsi.

< Sì, ma credo sia mio diritto conoscere come. > ribattè Mira mentre il droide la visitava.

Misu scosse la testa:< E' una storia piuttosto noiosa vostra altezza.>

La ragazza lasciò perdere e si rivolse al droide medico:< Allora? >

< Vi siete ripresa completamente. > rispose il robot con una voce metallica:< E' stata una vera fortuna signorina Hader. Il comandante Skywalker vi ha trovato e portato qua giusto in tempo. >

Mira continuava a fissarlo confusa:< E' stato Luke a trovarmi? >
< Sì, esatto. >

Mentre Mira e il droide discutevano sulla cosa lo stesso Luke entrò nella stanza.

Mira fece segno a Misu e Shi di prendere Nith ed uscire dalla stanza, cosa che fecero immediatamente.

< Tutto bene? > disse lui avvicinandosi alla ragazza:< Come stai Mira? >

La giovane si mise a sedere:< Così, così. Tu? >
< Sto bene. > replicò Luke, sedendosi accanto a lei:< Sono venuto a salutarti. >

< Salutarmi? > ripetè lei. Solo allora notò che Luke indossava la divisa arancione da pilota.

Mira sospirò:< Una nuova missione? >

Luke annuì:< Sì ma conto di tornare prima di una settimana. Mi dispiace ma rimarrai di nuovo sola per un po'. >

< Tutti dobbiamo fare dei sacrifici Luke, > fece la ragazza cercando di sorridere:< Posso chiederti una cosa? >

< Certo. >

< Come hai fatto a trovarmi in mezzo a quella tormenta? > chiese Mira.

Luke ci pensò su poi rispose:< Non lo so. Ti ho trovato e basta, è come se una mano invisibile mi avesse trascinato fino a te. >

La giovane fece mezzo sorriso. Non credeva che il giovane contadino di Tatooine fosse così sensibile alla forza.

< Era forza o qualcosa di simile, vero? >

< Sì. Credo di sì, è una connessione strana quella che c'è tra noi Luke. >

< Forse perchè siamo gli ultimi due jedi in questa galassia. >

Mira fece spallucce:< Forse. >

Luke si alzò e fece per andarsene, ma poco prima di uscire dalla stanza si rivolse nuovamente alla ragazza:< Quasi dimenticavo, forse ho trovato un modo per farti raggiungere Jothe. >

< Stai parlando sul serio? > si stupì Mira.

< Sì, ma dovrai aspettare fino al mio ritorno. > la salutò lui con un cenno della mano e scomparve dietro alla porta.

< Karabast! > disse lasciandosi cadere di nuovo sul letto:< Sarà la settimana più lunga della mia vita! >

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Capitolo 7
*** Una regina in fuga! ***


< È passata una settimana. > sospirò la ragazza appena sveglia.
Misu annuì:< Il tuo amico contava di essere qui anche prima. >
Mira si alzò, allontano le lenzuola e indossò la vestaglia color tortora:< Non preoccuparti Misu. Sarà qui presto, lo so. >
< Ma voi vi fidate di questo... questo Skywalker? >
< Sì. > replicò lei senza esitazioni.
La twi'lek scosse la testa:< E se fosse uno come gli altri, come Beshida? Quelli non aspettano altro per farvi fuori. >
Mira sorrise a quelle parole:< No Misu. Non lui. >
Shi entrò nella stanza con il vassoio della colazione e una buona notizia da dare alla ragazza.
< Ci essere buona notizia per te. > disse rivolta a Mira.
Lei afferrò un biscotto e con la bocca piena la pregò di andare avanti con il discorso.
< Lui essere arrivato. Volere parlare subito con te. >
Mira deglutì:< Dove? >
< Hangar, io credere. Era lì poco fa. >
Luke era appena tornato da una difficilissima missione su Ord Biniir ed ora era intento a sistemare i danni subiti al suo ala-x durante l'operazione di soccorso.
Appena vide Mira però porse subito il cacciavite a Chewbacca perché finisse lui le riparazioni e le andò incontro felicissimo.
Mira invece fu sbrigativa e per niente empatica.
< Una settimana è passata Luke. Allora? >
< Anch'io sono contento di vederti Mira. > disse lui:< Spero non ci siano stati troppi problemi in mia assenza. >
< Allora? > ripeté la ragazza impaziente.
< Per mille lune, quanta fretta! >
< Devi scusarmi Luke. Questa situazione mi sta stressando. > si giustificò:< Non abbiamo avuto grossi problemi. E a te? Com'è andata? >
Luke sospirò:< Avevamo impegnato due squadroni in questa operazione di soccorso. Siamo stati abbattuti quasi tutti, io sono stato fortunato. >
Mira fece cenno di aver capito:< Eppure al comando dicono che è stato un successo. Ci hanno riferito che avete portato assistenza agli abitanti del pianeta e abbattuto un incrociatore. >
< Successo. Beh, se perdere metà dei nostri piloti nell'operazione viene considerato un successo... > replicò tristemente lui:< Io lo chiamerei disastro, tragedia, disgrazia. Non certo successo. >
Mira annuì di nuovo.
< Cambiando argomento Mira. > fece trascinandola in disparte:< Ho trovato una nave per portarti via da qui. >
Mira assunse un espressione perplessa:< Una nave? Quale nave? >
Luke le indicò il Millennium Falcon.
Mira sbalordita esclamò:< Ma cade a pezzi! Vuoi seriamente utilizzare quella ferraglia corelliana per portarmi fuori da qui?! >
Lui le fece segno di abbassare la voce:< Lo so, lo so. Lo pensavo anch'io all'inizio, ma ti assicuro che è una nave molto veloce. >
< Veloce quanto basta per superare le torrette? >
< È sicuramente la nave più veloce di tutta la ribellione. >
Mira sbuffò:< D'accordo, mi fiderò di te. D'altra parte che scelta ho? >
< Devi fidarti di m!. A bordo di questa nave ho salvato la principessa Leia. > disse lui con un certo orgoglio.
Mira sorrise a metà e si rivolse all'amico:< Vediamo se riesci a salvare anche una regina. >
Luke si mise a ridere:< Te lo dimostrerò, donna di poca fede. >
La giovane diede un'altra occhiata alla nave:< E come conti di portarci via da qui inosservati? >
< Fra qualche ora ci sarà il cambio e come al solito nell'hangar regnerà una grande confusione. Nessuno vi noterà se farete presto e se saremo abbastanza veloci attraverseremo l'atmosfera indenni. >
< Sì, ma non hai considerato che raddoppieranno anche gli occhi. Avremo più possibilità di essere riconosciuti e fermati. > fece notare Mira.
< Credo che questo sia l'unico modo. >
< E sgattaiolare via di sera, durante la cena? C'è meno sorveglianza. >
< Sì ma l'hangar viene chiuso ermeticamente dopo il tramonto. Non abbiamo il codice per aprirlo, solo Rieeken ce l'ha ed è troppo rischioso cercare di rubarglielo. >
La ragazza annuì.
< Questo piano fa acqua da tutte le parti. Tuttavia sembra l'unico che abbiamo. > disse infine lei, osservando con rassegnazione la nave.
Così diverse ore dopo Mira indossò il cappotto, si mise il cappuccio e seguita da Misu e Shi si diresse all'hangar.
Nessuno sembrò notarla. Tutti erano impegnati nelle loro faccende e non si preoccuparono minimamente di lei.
Il piccolo gruppo si mischiò alla folla e raggiunse praticamente inosservata il Millennium Falcon.
Prima entrò Shi, poi Misu con le valigie e Nith in braccio.
La ragazza diede un ultima rapidissima occhiata alla base ribelle e per un secondo i suoi occhi si incrociarono con quelli di Wedge.
Il ragazzo capì al volo le intenzioni della giovane Hader e si limitò a farle un timido sorriso, come ad augurarle buona fortuna. Era sempre stato dalla sua parte e così sarebbe stato anche in futuro.
Mira si sentì trascinare, era un Luke piuttosto nervoso per la lentezza della ragazza. Quando tutti furono a bordo lui accese i motori.
Beshida si trovava poco distante da lì ed appena si rese conto della situazione ordinò alla nave di fermarsi ma il comandante Skywalker si rifiutò di eseguire l'ordine.
Mira sudava freddo, quella era la sua unica possibilità per lasciare il pianeta ed ora rischiava di fallire!
Beshida continuava ad urlare di sparare contro la nave e di chiudere subito l'hangar ma quasi nessuno eseguì l'ordine. Anzi!
Molti, tra cui lo stesso Wedge, applaudivano ed incitavano la ragazza a scappare da lì e a tornare su Jothe per riprendersi il posto che le spettava.
Anche le torrette non fecero fuoco contro la nave corelliana, lasciandola fare il salto nell'iperspazio.
Il capitano Beshida era fuori di se dalla rabbia. Mai aveva subito un tale affronto, specialmente da una ragazzina di 22 anni!
Prese per il bavero della giacca Tuok, suo secondo in comando, e ordinò di sbattere in galera tutti coloro che avevano applaudito Mira e la sua partenza rocambolesca.
< Ma signore! > protestò Tuok:< Non possiamo arrestare tre squadroni di piloti, tra cui il capitano Antilles! >
Beshida gli andò vicinissimo e guardandolo fisso negli occhi gli intimò di eseguire gli ordini, pena la morte.
Il tenente annuì e fece quello che il superiore gli aveva detto di fare.
Mentre i piloti venivano portati in cella, Leia uscì da dietro alla porta da dove aveva assistito alla scena.
Aveva una faccia soddisfatta e sapeva che Mira sarebbe riuscita nell'impresa di riconquistare Jothe e la fiducia di tutta la ribellione, ora doveva solo pensare a un modo per riabilitare Mira agli occhi di Rieeken.
A bordo del Millennium Falcon l'atmosfera era decisamente diversa da quella che si respirava alla base Echo.
Luke era saltato nell'iperspazio da diverso tempo e Mira era seduta accanto a lui nella cabina di pilotaggio, nonostante non sapesse affatto pilotare.
< È stato... facile. > commentò Luke, per niente dispiaciuto della cosa.
Mira asserì:< Il difficile viene dopo. Jothe è sotto il blocco imperiale, alcuni dicono sia peggio di quello su Ord Biniir. Mi chiedo come faremo a raggiungere il pianeta senza essere disintegrati prima. >
< Lo so. Ci inventeremo qualcosa. >
< Sì, se il fuoco nemico non ci abbatte prima! > commentò una sarcastica Misu.
Mira scosse la testa ridendo.
< Scusa se te lo chiedo Mira ma come hai intenzione di riprendere Jothe? Non sarà un impresa facile. Conosco la storia di Koila, di come i suoi ribelli diano filo da torcere all'Impero, ma mi sembra un pò pochino per riprendersi un pianeta! > domandò Luke cambiando così discorso.
La giovane alzò gli occhi al cielo poi tornò a guardare il ragazzo:< Mi inventerò qualcosa. >
La coppia si mise a ridere, ma il clima allegro si spense rapidamente quando una voce tuonò alle loro spalle:< Che diavolo sta succedendo qui? >
< Han?! > fece Luke tra il sorpreso e il terrorizzato, cadendo quasi dal sedile:< Non pensavo fossi a bordo! >
< Già, eppure eccomi qui. > disse rivolto al giovane Skywalker:< Cosa stai combinando con la mia nave Luke? >
Mira guardò Han Solo e il suo fedele compagno Chewbacca, sembravano molto molto arrabbiati e Mira sapeva fin troppo bene cosa poteva fare un wookie arrabbiato.
< Immagino tu non abbia messo a conoscenza del piano anche il proprietario della nave. > commentò Mira a quella situazione così tesa.
Luke trasalì a fatica:< Devo spiegarti un paio di cosette Han. >
< Sì e subito ragazzo. > fece incrociando le braccia.

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Capitolo 8
*** Una vera ribelle ***


Mira era ormai al terzo bicchiere di latte di bantha. Quella tensione la stava letteralmente consumando.
Luke e Han litigavano da almeno un ora nella sala principale della nave.
< Fammi capire bene Luke. > fece Han esasperato:< Tu hai rubato questa nave solo per riportare quella ragazza a Jothe? >
Luke disse di sì.
< Ma cosa ti dice la testa?! >
< Mira ha bisogno d'aiuto. > replicò lui senza esitazioni:< Nessuno alla ribellione le da ascolto ma il suo pianeta è in difficoltà e io voglio aiutarla. >
Han scambiò un occhiata eloquente con Chewbacca.
< Ho capito. Sei innamorato di lei. >
< Cosa?! No, no come potrei! Lei è la regina del sistema di Huit! > si indignò il giovane Skywalker.
< E allora perché? >
< È mia amica. Perché non dovrei aiutarla! Mi sembrava la cosa giusta da fare. > rispose semplicemente lui.
< Tutto qui? >
< Sai anche tu quale trattamento le hanno riservato a Hoth. Era ed è una grande eroina, ha compiuto imprese incredibili. Leia stessa lo ha fatto notare al consiglio. >
< Lo stesso consiglio che ti farà pagare caro questo tuo colpo di testa. > ribatté Han.
< Se è per questo anche tu sei su questa nave e in teoria stai aiutando Mira. Quindi... >
Gli occhi di Han diventarono due spilli.
< Ora ascolta bene ragazzo. > disse lui a denti stretti, mentre si avvicinava a Luke con fare minaccioso.
Misu interruppe i due:< Stiamo per uscire dall'iperspazio. Se qualcuno di voi vuole venire a pilotare questa ferraglia... >
Han e Luke si diressero in cabina di pilotaggio.
Luke fece per sedersi al comando del Falcon, ma Han lo cacciò via.
< Fuori dai piedi ragazzo. Hai fatto abbastanza guai per oggi. > gli urlò quasi, facendogli segno di andare a sedersi sul divanetto vicino al tavolo del dejarik.
Mira sospirò. Era per colpa sua se Luke veniva trattato così male.
Diede il bicchiere vuoto a Shi e si rivolse a Han Solo.
< Non è colpa sua. Ha solo cercato di aiutarmi, non sapeva che tu fossi a bordo. >
< Non peggiorare la situazione altezza. > replicò seccato Han:< Chewbe puoi prendere il posto del co-pilota? Grazie. >
Mira però insistette:< Prima di tutto mi chiamo Mira, Mira Hader. Secondo: non mi sembra il modo di trattare il povero Luke! >
Han si girò verso di lei:< Oh, ma certo! In fondo ha solo rubato la mia nave. Per tua informazione la nave è mia e ci faccio quel che voglio. Appena usciamo dall'iperspazio tento un secondo salto e ti riporto a Hoth. Non ho intenzione di passare dei guai per colpa tua. >
< No! > fece lei:< Non puoi farlo! Sono anni che aspetto di ritornare sul mio pianeta natale. Non posso tornare indietro quando sono così vicino alla meta! >
Chewbacca emise un grugnito.
< Lo so che la nave non è mia e non posso decidere io, ma quella gente ha bisogno di me! L'impero ha schiavizzato il mio popolo e da quanto sono riuscita a capire nelle fabbriche della capitale produce migliaia di caccia TIE ogni giorno. > si impuntò Mira:< Una volta in quelle fabbriche producevamo navi per la ribellione! Eravamo uno dei pianeti chiave, sostenevamo economicamente i ribelli! >
< Non mi interessa. La ribellione non ha alcun interesse a riprendersi Jothe. > ribatté duramente Han:< Se avessero voluto fare qualcosa, l'avrebbero già fatto. >
< E allora?! > sbottò Mira:< Vuoi restare indifferente davanti a tutto questo? >
< Mi dispiace. Io devo riportarti indietro. >
La ragazza esasperata si mise a urlare:< Non ci posso credere! È questo che è diventata la ribellione?! Che cos'è andato storto?! >
< Smettila! Stiamo per uscire dall'iperspazio! > la reguardì lui.
Mira scosse la testa:< Più che un ribelle sembrate un contrabbandiere! Uno di quelli schifosi che vivono su Nar Shaddaa! >
In quel preciso istante in cui Han avrebbe voluto dire di tutto alla ragazza e Mira rispondere per le rime, la nave uscì dall'iperspazio.
Chewbacca lanciò un grido.
Mira impallidì alla vista del blocco.
Erano due incrociatori stellari e uno Star Destroyer. Decisamente peggio di Ord Biniir.
< Qui si mette molto molto male! > commentò Han a quella vista:< In che guaio ci hai cacciato Mira? >
Ben presto gli imperiali si resero conto di avere davanti il Millennium Falcon e mandarono tutti i caccia per farlo a pezzi.
< Sei piuttosto importante se tutti questi caccia ci vengono addosso! >
< Non credo. Non sanno che sono viva, probabilmente è colpa della nave. Devono averla riconosciuta grazie agli scanner. Avete avuto diversi scontri con l'impero, vero? >
< Non ne hai idea! > esclamò Han:< Ai cannoni! Dobbiamo eliminare qualche caccia per tentare un salto nell'iperspazio! >
Mentre lui e Luke prendevano posizione nelle torrette Mira si sedette al posto di Han.
Il wookie la guardò storto.
< Tranquillo. Non ho alcuna intenzione di pilotare. > replicò Mira:< Dobbiamo creare un varco se vogliamo raggiungere Jothe. Ma come? >
Chewbacca borbottò qualcosa e la ragazza fece mezzo sorriso.
< Sì, ho ancora intenzione di tornare al mio pianeta natale e liberarlo dall'impero. Sono una ragazza cocciuta. >
Nonostante la bravura di Chewbacca e la mira impeccabile di Han e Luke, la nave continuava ad essere bombardata dai caccia. Subendo grossi danni agli scudi.
Shi era terrorizzata e stringeva il povero Nith fino a soffocarlo. Invece Misu si affrettava a sistemare i danni subiti dalla nave nello scontro.
La ragazza si sporse in avanti. C'era qualcosa di strano in avvicinamento.
Poi li vide. Erano razzi ad infrarossi!
< Vira, vira subito! > urlò la ragazza terrorizzata e per un pelo riuscirono ad evitare i tre missili.
Ma qualcosa colpì comunque la nave, scaraventando Mira in avanti.
< Hanno colpito l'iperguida! Un altro colpo del genere e non potremo più muoverci! > gridò Misu in preda al panico.
< Dobbiamo atterrare sul pianeta, è la nostra unica speranza. > disse decisa Mira mentre osservava i missili fare una lunga curva per tentare di colpirli ancora.
Da parte loro gli imperiali osservano soddisfatti il Falcon sotto attacco. Erano sicuri che quella maledetta nave sarebbe stata distrutta una volta per tutte!
Poi successe una cosa davvero molto strana. I missili si bloccarono a poca distanza dalla nave e cambiarono improvvisamente direzione schiantandosi contro un incrociatore, facendolo quasi subito collassare.
Entrambi le parti si fermarono, attonite. Com'era possibile?
Mira cadde all'indietro e venne presa al volo da Misu. Lo sforzo che aveva fatto era notevole, erano anni che non utilizzava la forza in quel modo.
Chewbacca guardava la ragazza esterrefatto, non riusciva a credere ai suoi occhi.
Misu si rivolse a lui:< Non possiamo fare il salto, l'iperguida è danneggiata. Dobbiamo atterrare per forza su Jothe se non vogliamo essere distrutti. >
Il wookie fu d'accordo ed approfittando della confusione creata da Mira riuscì a trovare un varco nel blocco per poter scendere sul pianeta.
Mira riprese conoscenza poco dopo, sul pavimento gelido della nave.
Qualcuno la stava scuotendo.
< Si sta riprendendo Luke. Smettila di scrollarla così! > fece Misu appena notò che Mira aveva riaperto gli occhi.
< Che è successo? > domandò cercando di mettersi a sedere.
< Siamo riusciti a passare il blocco Mira! Ora dobbiamo solo trovare un posto dove atterrare. > le disse lui porgendole un po' d'acqua.
< Sei stata fantastica Mira. Io non riesco ancora a crederci! > le confessò Luke mentre la ragazza gli ridava indietro il bicchiere.
Mira cercò di sorridere:< È stato piuttosto faticoso Luke. Sono praticamente svenuta. >
< Ma ci hai salvato. Ed ora stiamo per atterrare sul tuo pianeta. > replicò Luke sempre sorridendo.
La giovane sospirò:< Qualcosa ci siamo inventati davvero per raggiungere Jothe, alla fine. >
Han, ora stava al comando, fece atterrare la nave in una grande radura; poi assieme a Chewbacca scese dal Millennium Falcon per fare una rapida ispezione dei dintorni.
Chewbacca si avvicinò ad Han e disse qualcosa all'amico.
< No. Non sapevo fosse un Jedi, pensavo fosse solo una regina come tante nella galassia. > fece Han mentre controllava che fosse tutto tranquillo.
Chewbe parlò ancora.
< No Chewbe. Non la aiuteremo. Appena sistemata l'iperguida torniamo subito alla base. Non voglio altri guai con Rieeken. > replicò il pilota scocciato:< Anche se ha dimostrato di essere una che va fino in fondo alle cose. >
Il wookie grugnì e tornò alla nave.
< Sì, amico mio. È un comportamento da vera ribelle. >

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Capitolo 9
*** Jothe, il pianeta dei lixlix ***


Sul Falcon regnava un'atmosfera tranquilla.
La notte era passata senza troppi problemi e Mira era uscita sul presto per fare una passeggiata.
Misu invece cercava di far funzionare una olomappa del pianeta.
< Problemi? > domandò Han vedendo la twi'lek in difficoltà.
Misu scosse la testa:< Non so perchè ma questa maledetta olomappa non vuole aprirsi. >
Han gli e la strappò di mano:< Ci sono diverse bruciature e graffi. Non è in buono stato. >
< E' passata attraverso un incendio. > spiegò Misu.
< E pretendi funzioni ancora?! >
< Due giorni fa funzionava perfettamente. > replicò lei indispettita:< E poi è l'unico modo per capire dove siamo. >
Han diede un colpo secco alla olomappa e questa si accese.
< E' un metodo alternativo, ma funziona. > disse Misu provando ad orientarsi.
La twi'lek aggrottò le sopracciglia continuando ad osservare con attenzione la mappa.
< Allora? >
< Non siamo proprio nel mezzo del nulla come pensavo. A circa una decina di miglia da qui sorge la città di Panfi. > fece Misu, indicando la città al pilota.
< E quindi? >
< Quindi portai trovare facilmente i pezzi di ricambio dell'iperguida al mercato locale. > replicò Misu chiudendo la mappa per poi metterla in tasca.
< Molto bene. > fece Han:< Risolviamo questa faccenda. >
Misu fece mezzo sorriso:< Sei ancora intenzionato a portarci di nuovo su Hoth? >
Han assunse un espressione che parlava da sola.
Dei grugniti arrivarono dalla sala macchine e un fumo acre avvolse la nave.
< Karabast. Dev'essersi rotto un condotto! > commentò preoccupata Misu facendo per andare a controllare.
Han la spinse da parte e la precedette.
Il wookie stava disperatamente cercando di arginare la falla con l'aiuto di Shi. Appena Chewbacca vide l'amico gli urlò qualcosa.
< Sì Chewbe. Ho visto. > rispose Han cercando di capire quanto grave fosse la situazione.
Il wookie brontolò ancora mentre con un cacciavite cercava di smontare il tubo danneggiato.
< La palla di pelo ha ragione. > disse Misu:< Ha bisogno di una mano vera, non quella di una romuride imbranata. >
< Io essere molto indignata! > replicò Shi andandosene a passi infuriati.
Han era d'accordo:< Capisco amico mio. Manderò Luke a darti una mano, ci sa fare con la tecnologia. A proposito, voi sapete dov'è? >
Mira aveva raccolto una grande quantità di lixlix ed ora passeggiava a qualche centinaio di metri dalla nave con un grosso buchet tra le mani.
Quando era piccola sua madre le metteva sempre un fiore di lixlix tra i capelli durante le cerimonie ufficiali, in quanto simbolo di Jothe.
Luke la osservava in religioso silenzio, seduto in mezzo ai fiori.
< Ne hai raccolti parecchi. > notò lui.
Mira sorrise:< Adoro questi fiori. >
Luke ne strappò uno che era cresciuto lì accanto e lo osservò:< È grazioso. >
La ragazza si sedette proprio di fronte a lui.
< Molti nella galassia conoscono Jothe come il pianeta dei lixlix. > raccontò Mira sfiorando con due dita il fiore che teneva in mano Luke:< Sono fiori molto pregiati che crescono solo qui. A quanto pare a Coruscant vanno molto di moda. Sono spesso richiesti per abbellire i salotti dei nobili e i pranzi ufficiali dei senatori. Per questo Jothe è sopprannominato il pianeta viola, dal colore dei lixlix. >
< Non lo sapevo. > replicò Luke facendo mezzo sorriso:< Quando vivi su un pianeta desertico per diciannove anni ti perdi parecchie cose. >
Mira gli sorrise ancora:< Non è importante. È solo un fiore. >
< Per te è importante. >
< Luke questo fiore non mi aiuterà a riprendere il comando del pianeta, né sconfiggerá l'impero. Quindi non è così importante. > replicò la ragazza osservando tutti quei fiori che aveva raccolto.
Luke fece segno di aver capito e si alzò.
< Torniamo al Falcon? > disse porgendole la mano. Mira annuì. 
Appena i due arrivarono alla nave Han li avvisò di quello che aveva scoperto Misu.
< Quindi? > replicò Luke.
< Lasciamo te, Shi e Chewbe a guardia della nave. Mira viene con noi fino a Panfi. > spiegò in breve Misu.
Mira disse di sì e diede il fiore che teneva in mano a Luke:< Prendiamo i pezzi di ricambio e torniamo indietro. Non dev'essre una cosa da molto. >
< No. Se partiamo subito. > replicò Han esortando Misu a indicargli la strada.
Mira prese in braccio Nith che le sorrideva e si unì al gruppo.
Dopo diverse ore di cammino attraverso le praterie di Jothe la piccola squadra arrivò alla città di Panfi.
Non era una città molto grande; contava circa 5.000 abitanti ma non le mancava nulla.
Mentre Han cercava di ottenere un buon prezzo dal meccanico Mira si guardò intorno.
La città era diversa dall'ultima volta che l'aveva visitata, quasi due anni prima. Per le strade si aggiravano delle persone con un aspetto non molto raccomandabile che fecero venire quasi subito un attacco d'ansia a Misu.
Le due indossarono dei cappucci per non farsi riconoscere. Entrambe sapevano che non era un buon momento, né un buon luogo per farsi riconoscere. Nith invece giocava tranquillo con la sabbia della piazza centrale del paese.
Mira sorrise, come avrebbe voluto essere così spensierata!
Qualcuno la prese per un braccio.
< Vieni con me. > gli intimò una voce.
< Te lo scordi. > replicò Mira cercando di divincolarsi.
Quel qualcuno le puntò un blaster alla schiena:< Prendi il marmocchio e seguici. >
Mira decise che era la cosa migliore da fare.
Lei e Misu vennero scortate fino a una costruzione di due piani color panna e sbattute davanti a quello che Mira intuì fosse il loro capo.
< Capo abbiamo trovato delle spie imperiali. > annunciò qualcuno e tolse ad entrambe il cappuccio.
Il capo si voltò e appena le vide le vennequasi un colpo.
< RAZZA DI CRETINO! > gridò lei:< Ma non ti sei accorta che hai appena catturato la tua regina?! >
Lui, un pantoriano piuttosto giovane, divenne rosso di vergogna e si inginocchiò davanti a Mira.
< Su, su. In piedi. > disse la ragazza, facendolo alzare.
< Koila! > fece poi rivolgendosi all'amica:< I tuoi benvenuto sono sempre più calorosi. >
La twi'lek scoppiò in una grossa risata.
< Mira Hader. Quanto tempo! > e si abbracciano.
< Cosa ci fai qui? Non sapevo fossi tornata. > domandò Koila senza smettere di sorridere.
< Cercavamo dei pezzi di ricambio per una nave. > spiegò Misu.
Koila annuì:< Quel branco di idioti ha finalmente capito che avevi detto la verità e ti ha permesso di tornare qui. Ne sono felice. >
< Non proprio. è stata una cosa... diciamo improvvisa. >
< Oh, beh in questo caso... Sei tornata comunque prenderti ciò che ti spetta. L'impero avrà una bella gatta da pelare adesso! > e si mise nuovamente a ridere.
Mira tentò un sorriso:< Credo che tu abbia ragione, ma adesso dobbiamo tornare alla nave. Abbiamo degli amici laggiù che aspettano. >
< Ma certo. Anzi, vi posso accompagnare laggiù con i miei speeder. Dov'è la vostra nave? >
< A qualche decina di miglia da qui. Nella pianura dei lixlix. > spiegò Misu mentre Nith cercava di mettersi in bocca un bullone che aveva trovato per terra.
Koila cambiò espressione e ordinò che fossero preparati tre speeder.
< È un luogo pericoloso. > disse senza alcun tono scherzoso nella voce.
< Pericoloso? >
< Sono cambiate tante cose da quando te ne sei andata. > replicò lei inventando l'amica a seguirla:< E molte non sono buone. >
< Abbiamo anche un terzo compagno Koila. Dobbiamo portare anche lui con noi. >
< Quel tipo che ho visto cercare di strappare un buon prezzo al vecchio Hoti, suppongo. >
< Proprio lui. >
Koila annuì.
Il gruppo a cui si aggiunse Han, che aveva finalmente acquistato i pezzi che gli servivano a un prezzo secondo lui ragionevole, si diresse a gran velocità verso la nave. Ma era troppo tardi.

Alcuni pirati avevano preso possesso della nave e messo K.O. l'equipaggio a guardia del Falcon.
Mira tirò fuori il blaster e fece fuoco, colpendo due pirati.
Anche Koila e gli altri si misero a sparare contro i ladri che se la diedero a gambe.
< LA MIA NAVE! > esclamò disperato Han mentre i pirati se la svignavano a bordo del Falcon.
Mira corse subito verso i tre a terra. Stavano bene anche se erano tutti e tre svenuti.
Mira notò che Luke teneva ancora in mano il lixlix che gli aveva dato prima di partire e sorrise dolcemente.
Han al contrario era furioso. Continuava ad andare avanti e indietro con le mani nei capelli.
< Ritroveremo il Falcon. > gli assicurò Koila.
< È...è assurdo! Mai era successa una cosa del genere. MAI! > continuava a ripetere in preda alla disperazione:< Inizio ad odiare questo maledetto pianeta! >
< So esattamente dove sono diretti quei banditi, sono piuttosto conosciuti da queste parti. Possiamo riprenderci la nave. > replicò Koila cercando di calmarlo:< Certo. Non sarà un impresa facile, ma sono certa possiamo farcela. >

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Capitolo 10
*** La regina è tornata! ***


Koila aveva disegnato per terra una piantina del covo dei pirati.
< Non è fortificato. > notò Han quasi sollevato.
< Questo non significa niente. > replicò Koila:< Parliamo di quasi 100 individui, è un impresa azzardata. Se riusciamo ad entrare, non è detto che riusciamo ad uscire. >
Chewbe commentò la cosa e Han gli diede ragione:< Sì, amico mio. Non è la cosa più stupida che abbiamo mai fatto. >
Koila gettò via il bastoncino con cui aveva disegnato per terra e domandò ad Han quale fosse.
< Credimi. Non vuoi saperlo davvero. > replicò lui.
< Qual è il piano? > chiese Mira che era stata in silenzio fino ad allora.
< Io, Koila, i suoi ribelli e Chewbe andiamo a riprenderci il Falcon. > disse Han.
< E noi? > domandò Shi.
< Voi tornerete a Panfi e ci aspetterete la. >
Mira scosse la testa:< Se questi pirati sono così pericolosi avrete bisogno di noi. >
Misu annuì:< È vero. I numeri aiutano qualche volta. >
Han sbuffò e Koila rispose al posto suo:< D'accordo. Misu verrà con noi. >
Mira li fissò senza capire, come Luke.
< Questo non ha senso! > sbottò la ragazza:< Sappiamo usare la forza e i blaster, è da folli non accettare il nostro aiuto! >
< Mira torna a Panfi. Ho già avvisato la base, non ci saranno problemi. > le impose Koila:< Nessuno deve sapere che sei qui, non è il momento di combattere. Se scoprono chi sei davvero ti venderanno all'impero per una manciata di crediti. Tu e quel ragazzo che gioca a fare il Jedi. >
Luke scattò in piedi, indignato, ma Mira gli fece segno di risedersi.
< Ho capito Koila. > replicò Mira seria.
Il gruppo si divise di nuovo in due. E Mira, Shi, Luke e il piccolo Nith rimasero soli in mezzo al campo di lixlix.
< Ci avere lasciato uno speeder. > le disse Shi.
< Ho notato. > replicò lei facendo per sedersi.
< Guido io Mira. > fece invece Luke, prendendo il posto del guidatore.
Mentre sfrecciava a gran velocità verso la città Mira non poteva che pensare a come era stata costretta a comportarsi.
Era tornata finalmente su Jothe e da allora non aveva fatto che nascondersi!
Forse Koila aveva ragione in fondo, non era il momento giusto per lottare.
Improvvisamente lo speeder perse velocità ed iniziò a procedere a scatti.
< Che succede? > chiese Mira all'ennesimo sobbalzo.
Luke scese dal mezzo e dopo un occhiata veloce si lasciò andare a un imprecazione.
< Abbiamo finito il carburante, vero? >
< Già. > ringhiò lui dando un calcio al mezzo.
< Luke! > lo sgridò Mira:< Vedi di darti una calmata! >
< È che... sono così... nervoso! E arrabbiato! > si sfogò lui.
< Hai finito? > domandò Mira.
< Sì. Scusa. > replicò lui, tirando indietro i capelli biondi che gli erano scesi sugli occhi.
Mira sorrise tristemente:< Non c'è problema. Raggiungiamo la città a piedi. > ribatté la ragazza mettendosi in cammino verso Panfi.
< Sai dove andare? >
< Credo di sì, riconosco la strada. > confessò Mira:< Ritarderemo un po' ma non credo sia un grosso problema.. >
Il gruppo, Mira in testa, raggiunse il centro abitato poco prima del tramonto.
Purtroppo i ribelli che avrebbero dovuto aiutarli erano finiti nelle mani dell'impero che si apprestava a giustiziarli sulla pubblica piazza.
I quattro osservavano la scena dietro a un muro.
< Per lo meno l'incidente ci ha evitato di finire nelle mani dell'impero. > fece Luke.
< Dobbiamo liberare loro. > parlò invece Shi:< Essere in pericolo di morire! >
Mira non sapeva cosa fare. Non poteva esporsi.
< Shi ha ragione. > replicò Luke:< Sono ribelli come noi, dobbiamo aiutarli. >
Mira annuì e tirò fuori il blaster.
< Ok ma non facciamoci riconoscere. Qualunque cosa accada non utilizzare la spada laser. Non devono sapere che siamo jedi. > disse la ragazza, osservando la piccola folla che si era creata attorno al plotone d'esecuzione.
< Sono d'accordo. > disse Luke ed assieme alla ragazza uscirono dall'ombra.
< Con calma. Stordiamo i soldati e liberiamo i ribelli. > gli mormorò lei in mezzo alla folla.
< Bene. Ma dov'è Shi? >
Mira si voltò e invece di vedere la romuride, vide Nith che giocava con un bastoncino trovato per terra.
L'unico ufficiale imperiale presente, un miriliano, comandò ai soldati di sparare appena pronti.
Annunciò inoltre che l'evento sarebbe stato trasmesso su tutto il pianeta per dare un segnale forte ai sostenitori dei ribelli.
< VOI LIBERA SUBITO I RIBELLI O PASSERETE BRUTTI GUAIO! > sbraitò Shi, frapponendosi fra le truppe e i prigionieri.
< Shi! NO! NON FARLO! > gridò Mira facendosi spazio fra la folla per cercare di fermarla, ma era troppo tardi.
I soldati fecero fuoco e Shi colpita, cadde a terra in un lago di sangue.
Mira gridò qualcosa di incomprensibile e si staccò dalla folla per correre dall'amica.
Non occorreva essere un medico per capire che Shi era morta.
< Ragazzina togliti di mezzo se non vuoi fare la sua stessa fine! > gli intimò l'ufficiale.
Mira si voltò con il volto pieno di lacrime ma duro come la pietra.
< Non prendo ordini dalla feccia imperiale, schifoso assassino! > gridò lei stringendo i pugni.
L'ufficiale diede l'ordine di sparare di nuovo.
La ragazza protese il braccio e fece volare l'ufficiale per terra.
I soldati cercarono di catturarla, ma Luke intervenne in sua difesa colpendo con la spada laser i suoi assalitori.
Con le lacrime agli occhi tirò fuori anche lei la spada laser e abbatté l'ufficiale che nel frattempo si era ripreso.
Mentre la folla fuggiva in preda al panico Luke sparò contro gli imperiali alle spalle della ragazza riuscendo a stordirne diversi.
< Pensa ai prigionieri! > ordinò Mira usando la forza per far sbattere due stormtropper contro una parete.
Solo un soldato era rimasto in piedi. Mira si voltò e dopo averlo facilmente disarmato lo colpì in faccia.
Stava per finirlo quando capì che non era necessario e abbassò l'arma.
Lo sguardo di Mira cadde su Shi ancora a terra e Luke in lacrime.
La maggior parte della gente era tornata in piazza. Alcuni avevano riconosciuto Mira e la voce del suo ritorno si era sparsa rapidamente.
La ragazza si voltò verso la folla e la sonda imperiale, ovvero colei che aveva trasmesso il suo intervento contro l'impero.
Mira usò la forza per trascinarla davanti a sé.
La guardò dritta nell'obiettivo e poi la distrusse con un solo colpo di spada. La folla esplose in un boato.

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Capitolo 11
*** Il metodo Koila ***


I piani di Koila prevedevano principalmente due cose: gli attacchi a sorpresa e le esplosioni.
Nonostante Han fosse un fanatico di entrambe trovava il piano di Koila un po' troppo azzardato.
Visto da vicino il covo dei pirati sembrava più impenetrabile di quanto la twi'lek ribelle avesse descritto in precedenza.
< Molto bene. > fece lei caricando il blaster:< Ho bisogno di qualcuno che faccia fuori le sentinelle mentre Misu posiziona le cariche. >
Un ribelle feeorin di nome Gulk si offrì volontario.
< Perfetto. > replicò Koila, indossando il cappuccio:< Quando la porta sud salterà e i pirati saranno distratti, ci introdurremo nel covo e riprenderemo la nave rubata. >
< E se non funziona? > pose la questione Han.
< Funzionerà. > disse lei:< In caso contrario non ci resta che saltare tutti fuori dai nostri nascondigli e partire all'assalto sparando all'impazzata. >
Chewbe replicò agitando le braccia come a sottolineare il suo disappunto. Han annuì.
< Non abbiamo bisogno di un wookie polemico. > fece Koila sistemando l'arma nella fondina.
< E nemmeno di una twi'lek senza braccia! > commentò sarcastico Han scatenando l'ilarità del gruppo.
< Fai quello che ti dico o non vedrai mai più la tua nave. > replicò gelida Koila facendo segno a Misu di agire.
La giovane twi'lek non aveva alcuna voglia di correre dei rischi inutili piazzando delle bombe. Sfortunatamente avevano tirato a sorte ed era capitata lei.
Mentre con le mani tremanti piazzava le cariche, Gulk si preoccupava di sistemare le guardie. Non era difficile per uno come lui che aveva passato quasi 20 anni a combattere nelle arene degli hutt su Nar Shadaa.
Koila osservava il tutto da una collinetta lì vicino.
< Koila temo che siamo stati scoperti. > lo avvertì Loita, un giovane ribelle, mostrandogli alcuni pirati che si dirigevano verso le cariche.
< Fai saltare le cariche! > ordinò prontamente Koila ad Han che teneva in mano il detonatore.
< Ma quei due sono ancora laggiù! Se le faccio esplodere adesso moriranno! >
< Meglio loro che noi. > replicò Koila strappandoglielo dalle mani e innescando le bombe al posto suo.
Ci fu una tremenda esplosione. Misu e Gulk vennero scaraventati in aria.
< MA SEI FUORI?! > le urlò Han con le mani nei capelli.
< Ed ora all'hangar! > comandò lei, come se non avesse sentito quello che Han le aveva detto.
I ribelli al suo comando la seguirono urlando come ossessi, così come Han e Chewbe.
Mentre il pilota cercava di parlare con la twi'lek alcuni pirati di razza klatoonian iniziarono a sparargli addosso.
I ribelli risposero al fuoco ed Han riuscì a colpirne due. Koila si complimentò con lui ma Han le rivolse uno sguardo che tradiva tutto il suo disprezzo.
In poco tempo riuscirono a penetrare nell'hangar dei fuorilegge; sembrava deserto.
In bella vista c'era il Millennium Falcon, non sembrava essere stato manomesso in alcuna maniera.
Han, contento come un bambino, fece per avvicinarsi alla nave ma un folto gruppo di pirati klatoonian e pyke uscì allo scoperto sparando contro Koila e i suoi. Alcuni caddero a terra, morti. Altri erano feriti in modo più o meno grave.
I ribelli furono costretti a ripararsi dietro a delle casse per evitare l'intenso fuoco nemico.
< Maledizione. > fece Koila caricando nuovamente l'arma:< Non pensavo fossero così bravi a sparare. >
< A quanto pare lo sono. > ribatté Loita lanciando una granata che per poco non sfiorò il Falcon.
< Ma volete stare attenti?! > sbottò Han più preoccupato per la sua nave che per la loro attuale situazione.
Koila lanciò un altra granata. Questa volta la bomba colpì diversi pirati e ne ferì altrettanti, permettendo agli altri ribelli di uscire fuori dal loro nascondiglio e mettere a tacere il resto dei malviventi.
Appena ci fu un attimo di respiro Han salì subito a bordo del Falcon e accese i motori per permettere a tutta la squadra di andarsene da lì. Stavano arrivando altri pirati e sembravano intenzionati a non fargliela passare liscia.
Koila dopo aver sparato qualche colpo corse a bordo così come Loita e il resto della cellula ribelle.
< Muoviti! O qui moriamo tutti! > gli ordinò Koila.
Chewbe le gridò qualcosa che fece ridere Han e infuriare la twi'lek.
Il pilota fece decollare la nave ma si fermò poco dopo per recuperare Misu e Gulk.
< Ma si può sapere cosa diavolo fai? Ti ordino di fare subito rotta per Panfi! Non abbiamo tempo! > sbraitò Koila al limite della sopportazione.
< Prima recuperiamo il resto dei ribelli. E poi facciamo rotta verso Panfi. > replicò Han abbassando il portello. Chewbacca scese a terra dove stava Misu, completamente ricoperta di terra, ferita, ma viva e furiosa con Koila per il modo in cui era stata trattata.
Gulk invece aveva colpito la testa contro una roccia ed era morto sul colpo.
Appena la twi'lek venne recuperata, Han Solo decise che era il momento di recuperare Mira e gli altri per tornare su Hoth.
Ne aveva vissute fin troppe di avventure su quel pianeta!

Koila si avvicinò a Misu per vedere come stava ma lei in tutta risposta le sputò in faccia.

La twi'lek si diresse a passi infuriati verso la cabina di pilotaggio:< Come hai OSATO disobbedire ai miei ordini?! > gridò.
Han gli puntò addosso il dito:< Non prendo ordini da una twi'lek schizzata come te. Una che fa saltare in aria gli alleati come se valessero meno di un droide! E poi questa nave è mia, non hai alcun potere su di me. >
La giovane lo guardò disgustata:< Sei solo uno schifoso contrabbandiere. Non puoi capire! Erano sacrificabili, ognuno è sacrificabile per la causa! >
Chewbe si alzò in piedi per dargliene di santa ragione ma Han gli fece segno di lasciar perdere.
< Non ne vale la pena Chewbe. > gli disse.
Koila non ribatté anche se era rimasta molto offesa dalle parole di Han.
A parlare fu invece Tahlar, un alieno di razza bith, responsabile delle comunicazioni e analista della cellula ribelle.
< Koila questo devi proprio vederlo. > fece mostrando alla ragazza un ologramma:< È un fotogramma di un esecuzione a Panfi di diverse ore fa. >
Misu che aveva appena finito di essere medicata si avvicinò zoppicando.
< Ma è- > disse.
< Mira! > concluse Koila:< Le avevo detto di non farsi riconoscere! >
Misu fece mezzo sorriso:< Conosci la ragazza. Fa sempre di testa sua. >
< Karabast! Ora siamo fregati! In quanti hanno visto la trasmissione? > chiese rivolta al bith.
< Beh, si tratta di una trasmissione imperiale su scala globale e considerando la popolazione di tutto Jothe, circa due milioni di persone. > replicò Tahlar.
< Sono parecchi... > commentò Loita preoccupato.
Koila prese il proiettore, lo gettò per terra e lo distrusse con una pedata.
< Se Mira ha compromesso il nostro piano per cacciare l'impero, giuro che l'ammazzo. > ringhiò lei.
< Quale piano? > chiese Misu confusa.
< L'unico piano possibile per riportarla al potere e liberare Jothe dalla feccia imperiale. > replicò Koila sicura di se.
Misu continuava a non capire:< Mira non sa niente di questo piano. Quando avevi intenzione di dirglielo? >
< Stiamo per arrivare a Panfi, no? Lo saprà appena scesi da questa ferraglia. >

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Capitolo 12
*** Attacco a Panfi! ***


Panfi era nel caos.

La consapevolezza che ben presto l'impero si sarebbe fatto vivo e avrebbe distrutto la città come aveva fatto quasi due anni prima con la capitale, era piuttosto diffusa.

In molti erano felici per il ritorno di Mira, tuttavia era chiaro a tutti che erano troppo in pochi e mal preparati per affrontare l'impero da soli.

Molti avevano lasciato la città ma a causa del blocco erano costretti a rimanere comunque sul pianeta, rifugiandosi nelle città dall'altra parte di Jothe.

Quelli che erano rimasti erano ribelli o troppo legati a quel posto per andarsene.

Luke con un blaster in mano aiutava ad evacuare la città. Dopo essersi assicurato che una famiglia di ithoriani trovasse un passaggio sicuro per Mireet tornò alla base ribelle.

I pochi ribelli sopravvissuti all'esecuzione stavano preparando le armi per il trasporto, altri invece medicavano i feriti.

Mira invece era sola, seduta su una seggiola rotta, con le mani incrociate e lo sguardo perso nel vuoto.

< Gli abitanti sono stati evacuati. E' partito adesso l'ultimo trasporto. > la avvisò Luke rimanendo sulla soglia della porta.

La ragazza si voltò lentamente verso di lui:< Tutti? >

< Quasi tutti. Siamo rimasti solo noi ribelli. >

Mira si alzò a fatica dalla sedia ed andò alla finestra.

< Perchè quelle persone non sono salite su un trasporto? Non sono ribelli. > domandò lei indicando un paio di anziani e un intera famiglia con i bimbi piccoli.

< Si sono rifiutati di farlo. > replicò Luke avvicinandosi alla ragazza.

< Perchè non hai insistito? > continuò Mira scuotendo la testa.

< Ho provato a convincerli ma erano così sicuri di restare... >

Mira sospirò e indicò al ragazzo la scrivania dove il giorno prima stava Koila. Adesso avvolta in una bandiera della ribellione stava Shi.

< Non voglio un altra Shi. Era troppo giovane per morire Luke. >
Lui annuì:< Capisco Mira, ma non puoi obbligare la gente ad andarsene. >
Mira alzò gli occhi al cielo:< Se non se ne vanno non potrò difenderli. Non abbiamo neanche uno scudo d'energia. >

< Non puoi proteggere ogni abitante di Jothe. > replicò Luke.

< L'Impero non resterà indifferente. Presto saranno qui e raderanno al suolo la città. A dire il vero mi chiedo perchè ci stiano mettendo tanto, mi aspettavo un attacco almeno due ore fa. > fece lei, tirando fuori la collana che la madre di Shi le aveva dato prima di partire.

< E' una fortuna. Due ora fa dovevamo evacuare metà Panfi. > osservò Luke.

Mira asserì:< Abbastanza. Ma ogni minuto che passa siamo sempre più in pericolo e i trasporti non arriveranno in tempo per portarci in salvo. >

Uno dei pochi ribelli che erano sopravvissuti al plotone d'esecuzione imperiale, il pantoriano che per poco non la faceva fuori, entrò nella stanza.

< Non vi preoccupate altezza. Vedrete che in qualche modo ce la caveremo. >

La ragazza sorrise a metà. Quel povero pantoriano era stato ferito a un occhio eppure aveva mantenuto un certo ottimismo, lo stesso ottimismo che si respirava durante la Rivolta dei sette pianeti.

< Grazie soldato. > poi il suo sguardo si posò su Shi:< Abbiamo passato tutta la notte a cercare di mettere in sicurezza tutti e non abbiamo fatto il funerale a Shi. >
< Quando saremo in salvo ci penseremo Mira. > fece Luke, notando solo allora che qualcuno lo chiamava col comlink. Era Han.

< Tutto bene Luke? > domandò lui:< Ho sentito che c'è stato un piccolo incidente di percorso. >

< A chiamarlo piccolo ci vuole un bel coraggio. > replicò Luke:< Spero che almeno voi siate riusciti nella missione. >
< Ho ritrovato il Falcon ma ci sono stati dei problemi... >

< Problemi? Di che tipo? > chiese, mentre assieme a Mira scendeva in strada per sistemare le ultime casse di armi per il trasporto.

< Lascia stare! Stiamo arrivando a Panfi per il recupero. >

< Bene. Fate in fretta, l'Impero potrebbe arrivare da un momento all'altro. >

< Lo so bene ragazzo per questo lasceremo questa gabbia di matti il prima possibile. E se vuoi un minimo di bene a quella ragazza la convincerai a venire con noi o Jothe sarà la sua tomba. >

Mira guardò in alto, qualcosa di terribile stava per accadere. Ed ecco spuntare dall'iperspazio due incrociatori imperiali.

< Luke siamo nei guai! > gli disse indicandogli il cielo.

Il ragazzo sobbalzò:< Hanno chiamato i rinforzi, eh? Adesso il blocco è davvero impenetrabile. >
< Non si tratta del blocco. > replicò Mira agitatissima:< Useranno tutta la loro potenza di fuoco per distruggere la città! >

< Che cosa possiamo fare? > domandò il pantoriano nel panico.

< Luke ordina ad Han di muoversi. È la nostra unica via di fuga. > ordinò lei, correndo alla base.

< E tu dove vai? > chiese lui.

< Vado a recuperare Shi. > disse Mira decisa.

Mentre i pochi ribelli si adoperavano per una fuga precipitosa, le navi lanciarono il primo attacco contro Panfi, colpendo le case e la piazza centrale.

Anche la base venne colpita ma Mira continuò nel suo intento recuperando il corpo dell'amica.

La prese in braccio come potè, poi saltò giù dalla finestra mentre la costruzione crollava sotto gli incessanti colpi nemici.

Luke era rimasto illeso al contrario di due ribelli che sfortunatamente avevano trovato la morte durante l'attacco.

Mira corse dal pantoriano e gli diede Shi, poi si rivolse a Luke.

< Allora? >

< Non riesco a parlare con Han. L'impero disturba le comunicazioni, ma non dovrebbe essere distante da qui. >

Mira si guardò attorno.

Alcuni palazzi erano crollati. Uno dei due vecchi che si erano rifiutati di lasciare Jothe era morto.

< E' stato un attacco piuttosto blando per i standard imperiali. > notò uno dei ribelli.

< Non era un vero attacco. > replicò lei:< Stavano solo aggiustando il tiro. > Ed era così.

Dall'incrociatore il primo ministro di Jothe, Toiori, osservava le manovre dell'ammiraglio Ozzel atte a distruggere la città dove Mira si trovava.

< Siete sicuro che non ha lasciato la città? > domandò Toiori.

< Sicurissimo. E' rimasta solo lei con un pugno di ribelli e un centinaio di persone che si sono rifiutate di lasciare le loro case. Stanno aspettando i trasporti che abbiamo intercettato e distrutto mezz'ora fa per completare l'evacuazione. > replicò sicuro l'ammiraglio.

< E non possiedono scudi di energia? >

< No. Li avrebbero già attivati. >

< Perfetto. > disse lui:< Radete Panfi al suolo. >

Mira vide un grande lampo verde nel cielo e pregò che Han si sbrigasse ad arrivare, mentre attorno a lei la città veniva ridotta in cenere.

Misu era in cabina pilotaggio quando Ozzel diede il via all'attacco. Appena vide il fumo salire dalla città capì che forse era troppo tardi.

< Bombardamento orbitale. > fece Han con un ringhio.

< Perchè non hanno attivato lo scudo d'energia? > domandò Misu angosciata.

< Non abbiamo uno scudo di energia. L'impero lo ha distrutto qualche mese fa durante un attacco. > spiegò Koila.

< Allora sono praticamente morti. > commentò Misu crollando sulla sedia.

< Non è detto. > replicò Han aumentando la velocità:< Chewbe massima potenza agli scudi! >

< Non dovremmo fare marcia indietro? > fece notare Koila:< Se passiamo in mezzo a quei laser verremmo distrutti! >

< Seh, come no. > ribattè lui:< Tenetevi forte adesso. > e la nave subì violenti scossoni.

< Questa cosa è da pazzi! > sbraitò Koila mentre veniva sbattuta qua e la.

Han sorvolò la città in cerca di Mira e gli altri ma non vide nulla. L'unica cosa che i ribelli notarono era il quartier generale ridotto a un cumolo di macerie.

Appena Mira notò il Falcon sapeva che potevano avere una possibilità, anche se minima, di farcela.

Ma non se Han passava sopra di loro senza vederli; così tirò fuori la spada laser per segnalare la sua posizione al pilota. Luke fece lo stesso e per loro fortuna Misu notò la luce delle loro spade, riuscendo così ad indicare ad Han il luogo adatto dove atterrare.

Quando fu chiaro che la nave stava cambiando rotta per venirli a recuperare, Mira ritrasse la spada e afferrò due bambini sopravvissuti al bombardamento saltando poi a bordo della nave. Anche Luke, il resto dei ribelli e alcuni dei superstiti salirono sul Millennium Falcon.

Nonostante i danni subiti la nave riuscì a scappare portando così in salvo, anche se temporaneamente, Mira e gli altri.

La ragazza crollò per terra, esausta. I due bambini continuavano a piangere chiamando i loro genitori mentre Luke si sedette accanto a lei.

< Ce la siamo cavata. >

< A comando di quegli incrociatori c'era Ozzel, riconosco la sua tattica. > fece Mira pulendo il viso dalla polvere:< E' un tipo ostinato. Ci darà la caccia fino a quando non ci avrà ridotti a brandelli. >

< Non poteva andarci meglio... >
​< In effetti sì. La sua tecnica fa schifo. >

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Capitolo 13
*** E se fallissi di nuovo? ***


Mira pose sul corpo dell'amica l'ultimo lixlix e fece un breve discorso, interrotto dai singhiozzi di Misu.
Anche Mira piangeva, ma le lacrime non si vedevano dietro al velo color indaco che le copriva il viso.
C'erano in molti al funerale della giovane romuride. La maggior parte di loro non conosceva Shi, ma ammirava il suo coraggio ed erano venuti a renderle omaggio.
Completato il suo breve discorso Shi venne trasportata poco distante e sepolta.
A poco a poco la gente se ne andò e davanti alla tomba appena scavata rimasero solo Mira, avvolta in un lungo soprabito nero e Luke con il cappuccio calato sugli occhi.
La ragazza sospirò:< Devo dirlo a sua madre, ma come posso fare? >
< Troverai le parole. > replicò Luke.
Mira fece un lungo sospiro e poi disse con voce spezzata:< Non doveva venire con noi ed ora è morta. Non sono riuscita a proteggerla Luke, è tutta colpa mia. >
Lui scosse la testa:< No, Mira. È stato un tragico incidente. >
Mira tirò fuori la collana della madre di Shi e la fece vedere al ragazzo:< Ogni volta che guardo questa collana penso al perché i romuridi me l'hanno data, perché non mi dimenticassi di loro. Adesso avrei voluto non aver mai lasciato Xidor. >
< Mira ti prego non dire così... >
​< O non averli mai conosciuti. >
​< E' stata una disgrazia. Non potevamo farci niente. >

< Sarà stato un incidente, ma sono stanca di vedere la gente a cui voglio bene morire. Se fossi rimasta laggiù Shi sarebbe ancora viva e Panfi non sarebbe stata distrutta. >
< Mira non è colpa tua se l'impero è spietato! >
< Forse no, ma se non sono riuscita a proteggere Shi come riuscirò a proteggere Jothe? >
Luke non rispose.
< Già. Appunto. Non posso. > fece Mira, alzando il velo e mostrando al ragazzo i segni della colatura del trucco lungo tutto il viso.
< Ti aiuterò Mira. Non sei sola. > la rassicurò lui prendendole la mano.
Mira la rifiutò:< Nessuno può aiutarmi ormai. Nemmeno tu. > e in silenzio si diresse verso il suo appartamento a Mireet, ora sede dei ribelli di Jothe.
Anche Luke tornò alla base dove trovò Koila mentre puliva il suo blaster.
< Allora? > domandò lei.
< Allora cosa? >
< Mira. Che ti ha detto? >
< Non sono affari tuoi. > ribatté Luke facendo per andarsene.
< Andiamo sottospecie di padawan. Che ti ha detto? >
Luke si voltò, piuttosto irritato dalle sue parole:< Non sono affari tuoi. > ripeté.
< Quindi? >
Luke sospirò:< È molto giù di morale in questo momento. Si sente responsabile per quello che è successo. >
Koila sbuffò:< Dille di darsi una svegliata. È fondamentale che torni su quel maledetto trono se vogliamo cacciare l'impero. >
< Forse se non avessi la delicatezza di una ruspa accetterebbe di diventare il volto di questa rivolta. >
Koila posò il blaster sul tavolo davanti a lei.
< Non mi piace essere contradetta Skywalker. > fece lei con un ringhio:< Vedi di farla ragionare o questa ribellione morirà. >
Lui annuì anche se poco convinto. Era quasi certo che Mira non aveva nessuna voglia di tornare ad essere la regina del sistema di Huit.
Certo, forse era più pericoloso contestare Koila. Se quello che Han aveva detto sul suo comportamento era vero Koila era una sottospecie di pazza assetata di sangue.
Luke ci aveva preso in pieno, in tutte e due le cose.
Mira era appena tornata nelle sue stanze dove stavano anche Nith e Misu.
Era nervosa ed insofferente. Litigò violentemente con Misu e la cacciò assieme a Nith che non la smetteva di piangere.
Nei giorni seguenti Mira non si fece vedere. Stava sempre da sola e rifiutava qualsiasi compagnia, anche quella del piccolo Nith.
Misu era sempre più preoccupata per lei mentre Koila diventava più nervosa e irritabile.
L'impero non si era ancora fatto vedere. Era stato trasmesso invece un discorso della regina reggente nel quale accusava Mira e i suoi amici di tradimento, alludendo a una grossa somma di denaro se questi venivano catturati vivi e poi consegnati nelle mani dell'impero.
La cosa non aveva toccato più di tanto Mira, troppo giù di morale per poter agire.
Koila invece aveva reagito d'istinto, come suo solito, sabotando diverse stazioni imperiali su tutta Jothe.
Sperava che il ritorno di Mira avesse instillato nuova forza negli abitanti di Jothe e si avesse spinti a ribellarsi. Ed era così.
Tuttavia la gente iniziava a farsi delle domande. Perché Mira non si faceva vedere? Non era la legittima regina di quel mondo? Perché non stava guidando la rivolta?
Ovviamente alla ragazza poco importava, era troppo impegnata ad autocommiserarsi.
Una di quelle sere Luke le fece visita nella speranza che cambiasse idea.
La ragazza era sul tetto dell'edificio a godersi il tramonto.
< Sai Luke una volta adoravo passare ore ed ore a guardare il tramonto. Quando ancora potevo essere sicura di non essere colpita da un blaster o una bomba protonica. > disse accorgendosi della presenza del ragazzo.
Lui sorrise a metà:< Anch'io su Tatooine. Sognavo grandi avventure. >
< E le hai trovate direi. >
< Avrei preferito fossero un po' meno letali. >
Mira sorrise.
< Cosa sei venuto a fare Luke? >
< Volevo stare un po' con te, capire come stai. Ti sei isolata da tutto e tutti. >
La ragazza gli fece segno di sedersi accanto a lei.
< E? >
< Volevo mangiare cena asseieme a te. Ho portato due piatti, se hai notato. >
< Nient'altro? >
Luke sospirò e tirò fuori dalla tasca dei pantaloni un proiettore.
< Misu mi ha fatto vedere una cosa prima. Sperava di facesse cambiare idea sull'essere regina e tutto il resto. > fece mostrandogli un ologramma di zia Agmid.
- Come vedi Mira- diceva Agmid nella registrazione mentre mostrava alla ragazza alcune tecniche di difesa - Queste tecniche di difesa sono state perfezionate da me e dal mio maestro. Sono molto efficaci e ci hanno permesso di mettere in fuga Grievous varie volte! Continua ad allenarti mentre io sono via, quando torno testerò i tuoi miglioramenti. -
Mira rimase a bocca aperta:<  Mi ricordo di questo ologramma, mia zia l'ha inviato quando avevo 12 anni. Avevo appena iniziato il mio allenamento jedi in gran segreto. Pensavo che questa registrazione fosse andata distrutta con l'attacco alla capitale! >
< A quanto pare no. Koila l'ha portata qui assieme a tutte le tue cose. Le ha protette fino al tuo ritorno. >
Mira nascose il viso fra le mani:< So perché Misu e Koila hanno voluto mostrarmi questa registrazione. Zia Agmid è sempre stata il mio punto debole. Ma non posso farlo, non sono capace. >
< Capace a fare cosa? >
< Riprendere il trono e governare nuovamente Jothe. Prima, su Hoth, ero sicura di tornare ma adesso sono così confusa. >
< Sei in grado di farlo. Ti ho osservato durante l'evacuazione di Panfi, non potevo smetterla di guardarti a dire il vero! Se non fosse stato per la tua determinazione e il tuo talento organizzativo la città sarebbe caduta nel caos. Tu hai portato tutti in salvo! >
Mira sollevò la testa. Forse Luke aveva ragione, in fondo era riuscita a mettere in salvo molta gente anche se purtroppo non a difendere Shi.
< Tempo fa ho avuto la mia occasione per cambiare le cose ma ho fallito miseramente. E se fallissi di nuovo? >
< Io starò comunque dalla tua parte. > replicò lui:< E poi non ho alcuna voglia di tornare a Hoth ed essere processato per niente. >
Mira si mise a ridere.
< Poi noi sappiamo usare la forza. Possiamo farcela, ne sono sicuro! >
< Luke tu non sai nemmeno che cos'è la forza... >
< Allora dovrai insegnarmelo se dobbiamo liberare questo pianeta. >
Mira rise ancora:< Non sono un jedi come il tuo maestro, nè tantomeno come mia zia. Ma tenterò qualcosa. > e si sdraiò. Il sole era ormai scomparso ed erano apparse le prime stelle.
< Sarai davvero al mio fianco Luke? Potrebbe rivelarsi un impresa impossibile. >
< Sì. > disse lui senza un attimo di esitazione:< Sì, certo. >
Mira sorrise di nuovo e afferrò il piatto che Luke aveva portato.
< Mangiamo? >
Lui annuì e prese l'altro piatto fra le mani:< Non aspettavo altro. Sto morendo di fame! >

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Capitolo 14
*** Contromisure imperiali ***


Mentre Mira si era rinchiusa in se stessa e Koila si occupava di mettere a ferro e fuoco Jothe, gli imperiali stavano prendendo seri provvedimenti nei loro confronti.
Il primo ministro Toiori e la stessa regina fantoccio infatti avevano assistito in diretta allo spericolato intervento di Mira e Luke.
< È davvero lei? Quella Mira Hader, ribelle, mezza Jedi, ex regina di questo sistema? > domandò Guirala, l'attuale sovrana del pianeta, al primo ministro Toiori.
< Sì. È lei. > replicò lui senza nascondere una certa agitazione.
< Ma non avevate detto che era morta due anni fa? >
< Sì, ma a quante pare l'Impero si è sbagliato. >
< Eppure si vanta di non commettere mai errori. > replicò lei con una certa ironia.
Toiori fermò il messaggio proprio nel fotogramma dove Mira guardava dritta in faccia la telecamera.
< Osservatela con attenzione. Non un attimo di esitazione, non un tentennamento. È pericolosa, dobbiamo eliminarla. >
< Mi fido del vostro pensiero ministro. Ma voglio farlo personalmente e in diretta galattica se possibile. Bisogna mandare un messaggio forte a tutta l'alleanza ribelle. >
< E i ribelli di Jothe? > domandò lui prima di andarsene.
< Abbiamo delle truppe, no? Speditele laggiù e catturate tutti i ribelli, lei compresa. >
< Sì altezza. > e il ministero si allontanò a passi svelti dall'ufficio della sovrana.
Guirala si alzò dal trono che un tempo era stato di Mira e si diresse verso la grande statua di Nimeosa, madre di Mira e sua predecessore.
L'impero aveva elevato Nimeosa allo stato di martire, anche se erano stati loro ad ucciderla in quanto sostenitrice della ribellione. Speravano così di mettere in cattiva luce sua figlia Mira e la sorellastra Agmid agli occhi della gente comune.
La cosa aveva funzionato; in molti conoscevano la regina come la vittima di un brutale omicidio ribelle e non una spia al servizio dell'alleanza, e così la conosceva Guirala.
< Vi vendicherò. > disse stringendo i pugni:< Ucciderò quella traditrice di vostra figlia Mira e tutti i suoi amici. Li sterminerò uno ad uno se necessario. >
Fortunatamente coloro che avevano conosciuto Mira la pensavano diversamente e la consideravano una grande sovrana di rara bravura ed intelligenza.
Guirala ordinò che fosse servito il pranzo nella grande sala.

Mangiò assieme ai suoi consiglieri, fece i complimenti al cuoco di corte Jannael e tornò al suo ufficio dove l'aspettava Toiori con delle novità.
La regina entrò nella stanza e lo trovò assieme a un giovane di razza balosar.
Guirala si guardò attorno confusa.
< Che cosa sta succedendo qui Toiori? > domandò lei contrariata dalla presenza dell'alieno.
Il ministro fece sedere la regina alla scrivania, anche se lei continuava a fissarlo in cagnesco.
< Vi presento Toiby. > fece e indicò il giovane.
Lui la salutò con un ghigno.
< Qualsiasi cosa abbiate escogitato con quel balosar toglietevelo dalla mente. > replicò lei duramente.
< Avete detto che volete catturare i ribelli no? Lui fa al caso nostro. >
< Un hutt sarebbe più affidabile. > disse la regina seccata.
< Dovete ascoltarmi altezza! > replicò con forza il ministro:< I ribelli di Jothe sono organizzati e ben visti dalla popolazione locale. Nessuno li tradirà, non in tempi brevi comunque. >
< E con questo? Abbiamo delle truppe, se non erro vi ho ordinato di spedirle a catturare i ribelli. E nel caso la ricompensa non bastasse a far cambiare idea alle persone, possiamo sempre chiamare dei cacciatori di taglie. Ho sentito da fonti certe della bravura di un certo Boba Fett. >
< Sì ma non sappiamo dove si nascondano esattamente. Abbiamo bisogno di una talpa e questo balosar fa al caso nostro. >
La sovrana sospirò:< Fuori da qui balosar. Devo parlare da sola con il ministro. >
Lui obbedì e si trascinò fuori dalla sala.
< No. > replicò Guirala alzandosi in piedi.
< Come no? >
< Osate forse contraddirmi?! > tuonò la regina.
Toiori abbassò il capo:< No, no, certo che no. Però abbiamo bisogno di un infiltrato e quel balosar mi ha servito bene in passato. >
Guirala non era per niente convinta. Iniziò ad andare avanti e indietro per la stanza, nel suo pesante vestito blu cobalto riccamente decorato.
< L'Impero usa da anni i balosar come spie. Sono facilmente manipolabili e hanno una scarsa forza di volontà. > fece notare lui.
< A meno che non vi serva dello spacca-cervelli per un festino quel balosar fa i bagagli e torna da dove è venuto. >
< Ma altezza! >
< Toiori voi parlate di questo ragazzo senza conoscerne la razza. I balosar sono deboli e spesso depressi. Vivono nei bassifondi delle grandi città, sono dei gran egoisti e dei corrotti. La loro moralità è quasi inesistente! Potrebbe tradirci per una manciata di crediti! >
< A una spia non serve la moralità, inoltre non mi hai tradito e ne ha avuto molte volte la possibilità. >
< Non mi fido affatto di lui. Eppure non sono così stupida da capire che ne abbiamo bisogno. >
< Ho quindi il permesso di metterlo sulle tracce della Hader? >
< Non posso credere a quello che sto per dire. > sospirò lei alzando gli occhi al cielo:< Sì, va bene. >
Toiori sorrise soddisfatto, ringraziò la regina e fece per andarsene, ma Guirala lo fermò.
< Attento ministro. Se il balosar commette degli errori o fallisce nella sua missione, sarete voi a pagarne le conseguenze. > disse lei con gli occhi che sembravano due spilli.
Toiori annuì, fece una sottospecie di inchino ed uscì dalla stanza.
Si riunì quindi con Toiby, gli diede le ultime indicazioni e lo mandò in missione.
Guirala osservava il tutto da una delle vetrate del palazzo e si domandava se era lei quella dalla bassa moralità, se aveva permesso a un essere del genere di ottenere un ruolo così importante nella possibile cattura dei ribelli.

 

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Capitolo 15
*** Preparativi ribelli ***


Mira si era finalmente decisa a guidare la ribellione al fianco di Koila, come legittima sovrana del pianeta di Jothe.
Non era stata una scelta facile, ma alla fine le parole incoraggianti di Luke le avevano fatto cambiare idea.
Chi non aveva affatto cambiato idea era Han, sempre convinto che tornare sul pianeta Hoth fosse la cosa migliore da fare.
Ad ogni modo Mira aveva preso in mano la situazione, ordinando a Koila di radunare tutte le forze per attaccare la città industriale di Maiti, tappa obbligatoria per conquistare Kisley.
Nel frattempo lei e Luke si erano diretti in una delle città vicine per procurarsi l'esplosivo necessario a far saltare le tre fabbriche di Maiti e tagliare così i rifornimenti della capitale.
Il venditore era un contrabbandiere rodiano, molto conosciuto sul pianeta, ma di certo non per i suoi meriti!
I due erano ovviamente in incognito e sotto falso nome. Coperti entrambi da un lungo mantello scuro con un grosso cappuccio che nascondeva il volto.
Mira entrò per prima nella sottospecie di negozio del contrabbandiere. Appese alle pareti e per terra c'erano gli oggetti più disparati.
Diverse casse di spezie, due droidi, molti pezzi di ricambio, qualche manufatto antico, dei blaster e poster di Twi lek in pose seducenti.
Il rodiano uscì dal retrobottega e sorrise alla giovane.
< Desidera? >
< Il mio nome è Talma Loi. > replicò Mira senza incertezze:< Sono qui per concludere un'affare. >
< Oh, ma certo. > fece lui di rimando e la invitò a seguirlo nel retrobottega, dove erano stipate le casse per la ribellione.
< Ed ora, parliamo di soldi. > disse con una voce che non prometteva nulla di buono.
Mira annuì:< Ecco a voi i mille crediti accordati. > e sbatté in mano al contrabbandiere il denaro.
< No, non bastano. >
< Scusa? >
< Ci sono state delle...complicazioni. Per non parlare dei rischi, se l'Impero mi avesse scoperto a contrabbandare questa roba mi avrebbe ucciso all'istante! >
Mira fece segno di aver capito ed allungò al rodiano altri duecento crediti.
Lui scosse ancora la testa.
< Non ci siamo ancora. >
Mira sospirò:< Che cosa vuoi? >
< Beh, la tua taglia. Mira Hader. >
La ragazza fece mezzo sorriso:< Siete un tipo sveglio. >
Lui tirò fuori un blaster e lo puntò contro la ragazza:< I tipi svegli sono gli unici in grado sopravvivere nell'orlo esterno. Gli altri sono condannati a soccombere. >
< Argomento interessante. >
< Non quanto la ricompensa che otterrò quando vi aprò portato al cospetto dell'Impero. > fece schiacciando il grilletto.
Ma la ragazza invece che cadere a terra stordita rimase in piedi, come se nulla fosse successo.
Il rodiano confuso fissò l'arma.
Mira sorrise ancora:< Vi ho giudicato male. Non siete così sveglio come pensavo. Quel blaster è scarico. >
E lo fece sbattere contro la parete del magazzino con la forza, poi afferrò il blaster, lo caricò e stordì il rodiano.
Si impossessò delle casse e riprese i crediti tornando così da Luke, che fino a quel momento era rimasto fuori dal negozio, pronto ad intervenire in caso di pericolo.
< Allora? > chiese lui, mentre trasportavano le casse al trasporto ribelle poco fuori la città.
< È andata abbastanza bene. >
< Abbastanza? >
< Il rodiano mi ha scoperto ed ha fatto il difficile. > replicò lei :< Ma l'ho messo KO. Adesso non ci resta che portare le casse al trasporto e in fretta. >
Luke le sorrise, ma in qual momento ebbe come una strana sensazione.
Qualcuno o qualcosa li stava spiando. I due si girarono di scatto, come se avessero avuto la stessa intuizione.
Una losca figura avvolta in un mantello nero si stava dando alla fuga.
Mira abbandonò le casse in mano a Luke e così partì l'inseguimento.
Chiunque fosse era piuttosto veloce ed agile. Mira gli stava col fiato sul collo ma ogni volta che tentava di afferrarlo con le mani o con la forza riusciva sempre a sfuggirle. Quasi come se prevedesse le sue mosse!
Era forse sensibile alla forza quanto lei?
Mira tentò di braccarlo per l'ennesima volta ma, senza capire bene come, scivolò per terra e sollevò un gran polverone.
La spia si voltò indietro ridacchiando, convinto di aver messo a tappeto la sua inseguitrice.
Ma mentre correva verso lo speeder e quindi verso la salvezza, Luke si mise in mezzo e con una spinta di forza lo spedì dritto contro un muro, facendogli perdere i sensi.
Mira arrivò pochi istanti più tardi e trovò la spia a terra e Luke, ancora incredulo per quello che era riuscito a fare.
< Che è successo qui?! > domandò confusa:< E perché non sei a guardia delle casse? >
< Io ho usato la forza Mira! L'ho spinto contro il muro! L'ho fermato! > replicò lui fin troppo contento della cosa.
La ragazza si voltò. Doveva essere stata una bella botta per aver creato quelle crepe sulla parete!
Mira abbassò lo sguardo verso la spia.
< Un balosar! > commentò stupita, notando le due antenne sulla testa dell'alieno.
< Un bache?! >
< Un balosar. Sono delle rinomate spie imperiali e trafficanti di droghe. Gentaglia, quasi alla stregua degli Hutt. >
< E quindi? Che facciamo? >
< Lo portiamo al comando. Ma prima dobbiamo stordirlo. > replicò lei tirando fuori il blaster e stordendo la spia che si era appena ripresa.
I due sbatterono la spia sul trasporto e partirono assieme agli altri ribelli per Mireet.
Mira aveva lo sguardo fisso sul balosar. Le dispiaceva quasi portarlo alla base, sapeva che non ci sarebbero andati leggeri con lui. Sembrava già malaticcio di suo, chissà se sarebbe sopravvissuto al trattamento Koila.

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Capitolo 16
*** Le tre fabbriche di Maiti ***


Le tre fabbriche di Maiti un tempo erano l'unico posto nella galassia dove la ribellione poteva costruire le proprie navi senza troppo disturbo.
Sfortunatamente l'Impero dopo aver riconquistato Jothe le aveva trasformate in fabbriche di caccia TAI.
Maiti non era un grande polo industriale, tuttavia circa il 5 per cento di tutti i caccia imperiali veniva da lì.
Mira sospirò e controllò un ultima volta se il blaster fosse carico.
< Dov'è Koila? > domandò Luke alla ragazza.
Lei si voltò:< Ha preferito rimanere a Mireet. Aveva delle cose da fare. >
< Delle cose da fare? > ripeté Luke confuso.
< Sì, non ho capito bene nemmeno io. Ma ci raggiungerà quanto prima. > spiegò Mira, osservando le tre fabbriche da una collina lì affianco.
< Perché intorno alla città è tutto bruciato? > domandò Misu, mentre distribuiva gli esplosivi.
< Forse è scoppiato un incendio... > azzardò Luke.
Mira scosse la testa:< Temo di no Luke. Qui hanno testato delle armi, forse gli stessi TAI. >
< I caccia TAI possono fare tutti questi danni? > chiese lui preoccupato.
< Ne escono a centinaia da quelle dannate fabbriche. > rispose Loita, il braccio destro di Koila:< Dobbiamo distruggerle! >
< No, non dobbiamo distruggerle. > replicò Mira tranquilla:< Dobbiamo solo prenderne il controllo. Distruggere quelle fabbriche non solo condannerebbe molta gente a ritrovarsi senza lavoro, ma distruggerebbe la maggior parte della città. Senza contare le vittime fra i civili. >
< In effetti è una città piuttosto grande. > commentò Han, arrivato proprio in quel momento.
< Ma guarda un po' che sorpresa! > ribatté la ragazza appena lo vide.
< Non guardare me. > replicò lui:< È stato Chewbe a convincermi, fosse per me sarei rimasto a Mireet. >
Il wookie ruggì soddisfatto, Han sbuffò.
Mira si mise a ridere:< Ottimo lavoro Chewbe. Sarete una perfetta via di fuga. >
< Via di fuga? Io pensavo di dover far saltar in aria quelle tre fabbriche imperiali! >
< Questi non sono i miei ordini, sono quelli di Koila. > disse Mira decisa:< Ci impadroniremo delle fabbriche, non le manderemo in pezzi. >
< Per questo siete in assetto leggero. > notò lui.
< Esattamente. > fece lei:< E se la cosa non ti dispiace darei il via alle operazioni. >
Han scosse la testa:< Nessun problema altezza. Vi darò una mano. > e caricò il blaster.
Mira fece mezzo sorriso e i ribelli partirono alla volta della città; tutti tranne Chewbe che rimase a bordo del Falcon per poi recuperarli finita la missione.
I ribelli, sempre secondo le direttive di una convintissima Mira, si divisero in tre gruppi.
Il primo al suo comando, il secondo al comando di Han, il terzo a quello di Loita.
Attaccarono simultaneamente, sorprendendo la sicurezza. Misero fuori uso le comunicazioni e si preparano a spegnere i motori delle tre fabbriche.
Mentre Luke si preoccupava di spegnere i reattori, Mira e gli altri liberarono la manodopera imperiale.
Si trattava principalmente di wookie catturati sul loro pianeta natale Kashyyyk e altre razze note per la loro resistenza, tra cui molti devaroniani.
Tuttavia mentre la ragazza faceva uscire tutti dalle fabbriche e veniva accolta con gioia dalla popolazione locale, successe qualcosa che non aveva previsto.
Mentre una donna spiegava a Mira che gli imperiali si erano rifugiati nel loro quartier generale a poca distanza da lì e che gli ufficiali erano stati tutti richiamati nella capitale Kisley, sentì un botto tremendo alle sue spalle.
Mira cadde a terra come molti presenti e venne investita dal fumo nero e acre di un esplosione.
Si voltò tossendo e vide le navi ribelli di Koila bombardare i tre fabbricati, senza preoccuparsi del fatto che diversi ribelli erano ancora al loro interno. Mira senza perdere un secondo accese il comlink e chiamò Koila.
< Sono certa che sei su una di quelle maledette navi! > gridò lei furiosa:< Interrompi subito il bombardamento! >
< Non credo proprio. Stiamo distruggendo delle fabbriche imperiali. > replicò Koila.
< Ma dentro ci sono delle persone! Gli schiavi non sono stati ancora evacuati del tutto! > replicò lei disperata.
< Non stava a te cambiare il MIO piano. Ora, vattene se non vuoi essere spazzata via. > ribatté Koila ordinando agli artiglieri di concentrare il fuoco sulla prima fabbrica.
< Sono la tua regina, ti ordino di sospendere l'attacco! > replicò Mira rabbiosamente.
Koila si mise a ridere:< Una regina ribelle che non è nemmeno in grado di abbattere una costruzione imperiale non è degna di questo titolo. > e chiuse la comunicazione.
Mira assistì impotente al collasso della prima fabbrica. Loita, al suo comando e al momento in sala macchine, morì in una delle esplosioni e non si ritrovò nemmeno il suo cadavere.
La ragazza era paralizzata, non sapeva che cosa fare.
Koila era una mina vagante e del tutto fuori controllo. Ormai era diventata il degno erede di Saw Guerrera.
Luke la trascinò via per un braccio e si mise a correre più velocemente possibile verso la collina da dove prima osservavano la città.
Mira chiese e ottenne l'aiuto degli ex schiavi delle fabbriche nel dare una mano a mettere in salvo molti cittadini.
Se la prima fabbrica era andata, le altre due erano sull'orlo di esplodere.
Così facendo avrebbero provocato un enorme esplosione che avrebbe aperto una voragine e distrutto Maiti.
Come se non bastasse Koila non aveva finito le sorprese. Così ordinò che fossero sganciate diverse bombe protoniche contro la città, rea di aver aiutato l'Impero.
Mira si voltò indietro, appena in tempo per vedere le bombe colpire la città.
Cercò di tornare indietro ma Luke gli e lo impedì, afferrandola per un braccio.
< Lascia stare! Lascia stare! Dobbiamo raggiungere il Falcon! > le gridò usando tutta la sua forza per trascinarla via con se.
Mira con le lacrime agli occhi vide Maiti diventare un cumulo di macerie, fumo e morte.
Poi un'ultima bomba che si era attardata per la via precipitò proprio sui cittadini in fuga, a poca distanza dai due.
Mira si staccò da Luke e la bloccò prima che toccasse terra.
Il ragazzo rimase a bocca aperta, non aveva mai visto nulla del genere!
< Prendi quel maledetto bambino e corri! > gli gridò la ragazza.
Luke si accorse della presenza di un fagottino a pochissima distanza dalla bomba.
Afferrò il bambino e corse come un matto verso la salvezza. Mira cercò di trattenere la bomba il più possibile; poi perse la concentrazione e crollò in ginocchio, venendo investita in pieno dall'onda d'urto.

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Capitolo 17
*** La conta dei danni ***


Fumo, fumo ovunque. Ed urla di dolore e disperazione.
Mira aprì finalmente gli occhi e vide molti soldati attorno a lei con l'armatura bianca e degli strani elmetti in testa.
Non erano truppe d'assalto, erano cloni! E quelli contro i quali stavano combattendo non erano ribelli, ma droidi d'assalto.
Uno di loro si avvicinò per vedere se stava bene, Mira rispose che era solo molto confusa e non capiva perché si trovava lì.
Le guerre dei cloni erano finite ormai da più di vent'anni e lei aveva appena nove mesi quando era nato il primo Impero galattico!
Il clone le consigliò di mettersi al riparo e di farsi visitare dal medico del gruppo.
Mira annuì e in quel momento si accorse di essere vestita da Jedi.
Che cosa stava succedendo?
Portò una mano alla fronte e si sporcò di sangue. La testa le faceva un gran male.
Un ombra la superò correndo, era un altro Jedi proprio come lei.
Un Jedi non proprio giovanissimo ma che se la cavava ancora alla grande, con la barba e capelli bianchi e dalla fisionomia tipicamente cereana.
Un altra ombra la superò sempre correndo.
< Maestro Ki Adi ci stanno circondando! > fece una giovane col fiatone:< Devo avanzare con il resto delle truppe? >
Lui annuì.
< Assolutamente sì, bisogna impedire ai separatisti di tentare una manovra d'accerchiamento. Prendi Buck e gli altri. Ci rivediamo al punto di randevu alle due precise. >
La ragazza disse di sì e tornò sempre correndo da dov'era venuta.
Mira la fissò per qualche istante. Non poteva essere!
Quella giovane Jedi dal comportamento coraggioso e determinato assomigliava paurosamente a zia Agmid, una zia Agmid decisamente più giovane, ma pur sempre lei!
< Agmid Darafi. > disse il clone facendola alzare in piedi:< È diventata da poco cavaliere Jedi e ha già una padawan ithoriana. Eppure continua a chiedere consiglio al suo vecchio maestro. Dicono sia molto insicura, anche se è l'unica in grado di tenere testa al generale Skywalker. >
Quindi quella ragazza era sua zia. Ma questo non era possibile!
< Io non dovrei essere qui. > disse e tutto roteò diventando nebbia.
Mira rinvenne. Era a pezzi, come se avesse avuto tutte le ossa rotte.
< Cos'è successo stavolta? > chiese portandosi una mano alla testa.
< Un miracolo. > replicò Misu.
< Un altro? >
< Siete stata presa in pieno da una bomba. Avevate una scheggia di quattro centimetri conficcata nella spalla sinistra, una ferita in fronte e un diverse schegge nella mano sinistra. > spiegò il dottore ribelle al servizio di Koila:< A dirla tutta mi sorprende che abbiate subito così pochi danni. >
< Ho usato la forza che mi rimaneva per respingere le schegge della bomba. >
< Questo spiega molte cose. > disse il medico:< Il dolore passerà, non si tratta di ferite gravi. Vi ho preparato una medicina per la febbre, prendetela. >
Mira annuì:< E gli altri? >
< In molti sono morti oggi. Abbiamo dovuto far scavare delle fosse comuni. Ora bisogna fare la conta dei danni. > confessò tristemente il dottore.
La ragazza fece segno di aver capito e rimase sola con Misu e Nith, che come al solito stava distruggendo la stanza.
< Non è grave altezza. Vi ha dato dieci giorni di prognosi. > replicò la twi'lek porgendo la medicina a Mira.
La ragazza non bevve, rimase con la tazza in mano per diverso tempo.
< Il tuo intervento ha salvato innumerevoli vite. > continuò Misu:< Senza te sarebbero morti in molti. >
< Luke? >
< Sta bene. Si è fatto male a un ginocchio cadendo per terra, ma per il resto sta bene. >
Mira alzò lo sguardo:< Mi hanno riportato a Mireet. Nella mia stanza da letto. >
< È stato Han a farlo. Ci ha portato più velocemente possibile alla base. Luke era così preoccupato, non faceva altro che struggersi per te. >
Mira la fissò male:< E Koila? >
< Sta bene anche lei. Non ha subito danni. >
< Non mi interessa come sta. Voglio sapere dov'è. >
< Sta interrogando il balosar, giù alle prigioni. > disse Misu invitando nuovamente l'amica a bere la medicina:< Le ci vorrà un po' di tempo... >
Mira si alzò dal letto.
< Che cosa credete di fare?! > si arrabbiò Misu spingendola di nuovo sui cuscini.
< Vedi di levarti Misu. Quella... Quella sottospecie di pazza furiosa ha creato una catastrofe a Maiti! Devo dirle due cosette in proposito. Inoltre devo evitare che quel balosar venga ammazzato. > ribatté la ragazza furiosa.
< Sì ma non adesso. > e Misu le porse ancora una volta in mano la medicina.
Mira la bevve tutta d'un fiato e fissò Misu con sguardo omicida.
< Va bene? > e le ridiede il bicchiere.
< Hai bisogno di riposo. Parlerai domani con la pazzoide. >
< D'accordo mamma Misu. > replicò lei ridacchiando.
Nith nel frattempo si era arrampicato sul letto e pretendeva un abbraccio.
Mira lo strinse forte a se.
< Sai Misu credo di aver avuto una specie di visione mentre ero svenuta. > disse mentre Nith si divertiva a tirarle i capelli.
< Visione? >
< Non so. Forse era solo un sogno. > sospirò lei:< Mi sono ritrovata in piena guerra dei cloni. Ho visto il maestro Jedi di mia zia e la stessa zia Agmid. >
< Mama! > fece Nith battendo le manine.
< Agmid? > ripeté invece Misu sorpresa.
< Doveva avere vent'anni o giù di lì all'epoca. > spiegò Mira.
Nith continuava a indicare il comodino accanto al letto e a ripetere:< Mama, papà! >
La ragazza si fece passare da Misu il proiettore e mostrò al piccolo la foto di zia Agmid e di suo marito, con in braccio Nith appena nato.
< Mama! > disse felice ed indicò Agmid.
< Papà! > e indicò l'altra figura.
Poi indicò il piccolino in fascie:< Io, io! >
Mira sorrise e si rivolse ancora a Misu:< Hai notizie riguardanti il padre di Nith? >
< Per quanto riguarda Alexandr Kallus, non ho idea se sia ancora vivo o no. Ho provato a contattare Hera e gli altri dello Spettro per avere sue notizie ma senza successo. >
Mira abbassò lo sguardo:< Ho capito. In ogni caso vorrei avere una risposta. Beshida e Rieeken non hanno voluto darmene. >
< Mi dispiace molto signora. >
< Ho il diritto di saperlo. È parte della mia famiglia. >
< Certo signora. Adesso riposate, nel frattempo cercherò di contattare nuovamente Hera. >
Mira disse di sì; Nith continuava a fissare quell'ologramma come ipnotizzato.
< Tranquillo Nith. > le disse Mira accarezzandogli i capelli biondi:< Troverò il tuo papà e staremo tutti insieme come una volta. >
Nith sorrise mostrando i dentini e replicò:< Insemme, insemme! >

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Capitolo 18
*** Mostrare pietà non è debolezza ***


Mira detestava stare a letto per lunghi periodi di tempo, perciò la mattina dopo scese dal letto e andò al piano di sotto, nonostante le raccomandazioni del medico.
Fece colazione con un bicchiere di latte e ben presto venne raggiunta da Luke.
< Come va? > chiese sedendosi di fronte a lei.
< Il braccio fa piuttosto male. > replicò Mira mostrando al ragazzo il braccio al collo:< Ma poteva andare decisamente peggio! >
< Koila ha raso al suolo la città. > la informò Luke.
Mira sospirò:< La stima dei morti? >
< Circa 300 morti e diverse migliaia di feriti. Ma si tratta di cifre provvisorie. >
< Devo assolutamente parlare con Koila. Sai dov'è? >
< È uscita presto stamattina. Da quanto ho capito voleva interrogare la spia. >
< Intendi il balosar? >
< Sì lui. >
Mira si alzò da tavola e iniziò a camminare per la stanza.
< Qualcosa ti preoccupa? >
< I metodi di Koila mi preoccupano. > rispose Mira andando alla finestra:< Non credevo fosse così fuori controllo. È sempre stata una testa calda, ma mai mi sarei aspettata una cosa del genere. Radere al suolo una città, un impresa degna di Guerrera. >
< Nessuno di noi si sarebbe aspettato una cosa del genere. > fece Misu alle sue spalle.
Mira si voltò:< Non so cosa fare. Koila ha mantenuto viva la ribellione su Jothe, se la fermiamo rischiamo di fermare tutta la ribellione. >
La twi'lek, con in braccio Nith appena sveglio, scosse la testa.
< Sapete benissimo cosa fare. Vi siete fatta vedere assieme a lei troppe volte; se non prendete subito le distanze vi crederanno simile a lei. Sarete entrambe cacciate dalla ribellione, e questa volta per sempre. >
Mira trasalì, non ci aveva mai pensato.
​< Devo SUBITO parlare con Koila. >
fece, dirigendosi verso le prigioni ribelli.
Mira scese rapidamente le scale che portavano ai sotterranei assieme a Luke che la seguiva a ruota.
< Chissà perché le prigioni sono sempre nei sotterranei. > si domandò lui.
Mira scese l'ultimo gradino e commentò:< Perché è una cosa che alla gente non piace vedere. >
La ragazza si diresse verso la stanza dove Koila stava interrogando il balosar.
Ad ogni passo sentiva le grida di dolore e i lamenti del prigioniero.
Mira tremava al solo pensiero di quello che Koila poteva avergli fatto.
I due entrarono e alla ragazza vennero i brividi. Il balosar era legato a una specie di tavolo, molto simile a quello che utilizzava l'impero per i suoi interrogatori.
< Koila. > esordì Mira con una faccia molto eloquente.
La twi'lek nascose uno storditore elettrico dietro alla schiena.
< Cosa diavolo stai facendo?! > si arrabbiò lei.
< Interrogo il prigioniero. > replicò Koila.
< Con uno storditore? > chiese Mira alzando un sopracciglio.
< È un tipetto tosto. > ribatté Koila:< Non siamo riusciti a cavargli una sola parola. E i balosar generalmente crollano presto. Lo abbiamo interrogato tutta la notte. >
Mira si avvicinò al prigioniero. Koila lo aveva conciato per bene.
Era riuscita a spaccargli il labbro e il naso, per non parlare delle altre contusioni. Era talmente sfinito da non riuscire ad aprire gli occhi.
< Se questo lo chiami interrogatorio... a me sembra un pestaggio in piena regola. > replicò la ragazza a denti stretti.
< Ho dovuto farlo non vuole collaborare, ma non ha funzionato. Forse dovevo fargli più male. >
​< Come osi anche solo pensarle certe cose?! > le gridò Mira, mentre gli altri ribelli presenti nella sala si staccarono dal tavolo per appoggiarsi alla pareti della stanza, con lo sguardo basso.

< Perché non ci pensi tu? >
< Io? >
< E chi se no? Forza, fallo. Interrogalo. > la sfidò Koila, con una perfetta faccia da schiaffi.
La giovane accettò anche se malvolentieri.
Mira passò la mano davanti a lui:< Adesso mi dirai chi ti mandato a spiarci. >
Lui aprì gli occhi:< Non ti dirò niente... >
< Lo farai. Dimmi tutto quello che sai. >
< Non posso... > replicò lui quasi piangendo.
< Dimmelo. > insistette lei. Era la prima volta che interrogava qualcuno usando la forza.
< Non posso... > continuava a ripetere sempre piangendo.
Allora successe una cosa strana. Mira ritrasse la mano. Aveva gli occhi lucidi e continuava a fissare il balosar dritto negli occhi.
< Allora? > domandò Koila.
< Non... posso continuare. > replicò Mira con la voce incrinata.
< Non credevo fossi così debole. >
La ragazza la fissò truce:< Mostrare pietà non è debolezza! > e la spinse contro una parete con il braccio sinistro.
Koila crollò a terra sotto gli occhi di tutti.
Mira tenendosi il braccio che le faceva male ordinò a Luke di slegare il prigionero, portarlo in un letto e di farlo visitare da un medico.
Lui annuì e fece quello che Mira gli aveva detto.
Koila nel frattempo si era ripresa e fissava Mira con aria di sfida. 
​La twi'lek si pulì il sangue che le usciva da un taglio in fronte:< E' stato uno sbaglio enorme Mira Hader. >
La ragazza rispose con uno sguardo di ghiaccio:< Lo vedremo. >
Lo scontro fra le due era appena iniziato.

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Capitolo 19
*** Ribellarsi non è mai semplice... ***


Mira continuava a fissare Leia, in collegamento dalla base echo, mentre le faceva un breve riassunto della situazione su Hoth.
< Molti qui sono dalla tua parte. Vogliono aiutarti a liberare Jothe e sono pronti a partire per il sistema di Huit. >
< Non è una grande idea Leia. > replicò Mira stanca:< Ci sono diversi star destroyer nell'atmosfera. Sarebbe un suicidio per voi provare a passare, subireste certamente molte perdite. >
< Non preoccuparti di questo. Purtroppo ci sono problemi più gravi da affrontare al momento. >
< Koila. > fece Mira a denti stretti.
< Esatto. Ha lanciato accuse pesantissime contro di te. > replicò Leia piuttosto preoccupata:< Ti ha descritto come una buona a nulla, troppo debole per il ruolo che sei chiamata a ricoprire. >
< E il consiglio le ha creduto? >
< No. Ma Beshida, Rieeken e il generale Madine mi sono sembrati d'accordo con quelo che ha detto. >
< Quindi sarei un incapace! Un inetta! > si arrabbiò lei dando un pugno sul tavolo.
Leia scosse la testa:< Comprendo la tua rabbia Mira, ma non deve farti perdere di vista il tuo obbiettivo su Jothe. Presto manderemo dei rinforzi sul pianeta e spero di essere anch'io con loro quando daremo battaglia all'Impero. >
< Loro chi? > chiese Mira sbadigliando.
< Beh, i ribelli pronti a partire sono parecchi e molti li conosci anche tu: Mart Mattin, Buck, Wedge, Sabine, Hera, Zeb, Kallus... >
< Il padre di Nith è vivo! > esclamò Mira con un entusiasmo forse esagerato.
< Sì, sì, certo che sì. La cosa ti sorprende? >
< Beshida non mi aveva risposto quando gli ho chiesto di Alexandr e non ho trovato il coraggio di chiederlo a te o a Hera. Avevo paura di sentire la risposta. > ribatté la ragazza sempre sbadigliando.
< Meglio così. Ora vado, devo sbrigare delle faccende. Tu vai a dormire invece, sembri piuttosto stanca. > e chiuse la comunicazione.
Mira a fatica si alzò dalla sedia e si diresse verso il letto.
Avrebbe tanto voluto farsi una bella dormita; ma era troppo contenta del fatto che Kallus era ancora vivo eppoi nel suo letto stava la spia balosar.
La ragazza aveva passato tutta la notte a prendersi cura di lui.
Non sapeva perché. In fondo era solo una spia imperiale, eppure Mira si sentiva particolarmente in sintonia con lui.
Forse perché l'empatia era una delle sue caratteristiche, forse perché quello che aveva visto durante l'interrogatorio l'aveva smossa più di quanto avesse mai potuto immaginare.
Mira gli mise una mano sulla fronte, almeno non scottava più come prima.
Improvvisamente qualcuno le afferrò la mano; era il balosar che si era finalmente svegliato.
Mira sorrise:< Buongiorno. Mi hai fatto passare una nottataccia, lo sai? >
Lui la guardò stranito, senza mollare la presa.
< Avevi la febbre altissima e quando il dottore ti ha visitato ha scoperto che Koila ti aveva rotto due costole, incrinate tre, rotto il setto nasale e quasi provocato un trauma celebrale. > spiegò lei, liberandosi dalla stretta senza troppa difficoltà:< Quindi vedi di non agitarti troppo. Non vorrei che la situazione peggiorasse ulteriormente.>
Il balosar la fissava con i suoi grandi occhi color nocciola senza capire.
< Rilassati, prendi questa medicina e riposati. > ordinò Mira porgendogli un bicchiere con una strana sostanza dentro.
Lui restò per qualche istante a fissarne il liquido, poi bevve con una faccia disgustata.
< Perché? > domandò con una voce flebile flebile.
Mira sorrise a metà:< Ti aiuterà a stare meglio. Fa schifo, lo so. Lo sto prendendo anch'io per la spalla e fa davvero vomitare. >
< No. Perché lo fai? >
< Fare cosa? > ripeté lei confusa.
< Mi hai liberato e ti sei presa cura di me. Perché? >
Mira si sedette sul fondo del letto.
< Non sono come Koila, io non picchio le persone. Questo lo fa l'Impero e io sono della ribellione. >
< Però lei ha picchiato te. > replicò notando il braccio al collo e la benda in testa.
< Non esattamente. > rispose Mira ridacchiando:< Si può dire però che mi sono fatta male per colpa sua. >
Lui fece mezzo sorriso che si spense subito dopo.
< Sono una spia imperiale. Non dovresti trattarmi in questo modo. > disse poi, finendo la medicina:< Quando riuscirò a scappare da qui dovrò per forza denunciarti, Gerdamirai Hader e saranno guai grossi! >
Mira si mise a ridere lasciandolo allibito:< Nessuno mi chiamava così da molto tempo. L'ho sempre trovato un nome stupido. Mira suona molto meglio e non preoccuparti per il fatto di scappare, ti ho legato al letto con un paio di manette. Per sicurezza. >
Lui girò lo sguardo e si accorse che la mano sinistra era bloccata al letto.
< Ho dovuto prendere delle precauzioni. Non potevo certo rischiare che tu andassi a spifferare tutto all'Impero. >
< Come se avessi scelta! > sbottò lui, seccato.
< C'è sempre una scelta. Non è semplice, ribellarsi non è mai semplice! > concluse Mira portando via il bicchiere ormai vuoto:< A dirla tutta è piuttosto doloroso. >
< Tu non sai niente di me. Come puoi dire questo? >
Mira sospirò tristemente:< Vorrei che fosse così. Ma quello che ho visto ieri mi ha lasciato in pezzi. È stato devastante. > disse per poi scomparire dietro la porta.
Toiby rimase colpito dalle sue parole, anche se non capiva a cosa stesse alludendo di preciso.
Chiuse gli occhi e provò a riposare. Il trattamento Koila lo aveva letteralmente distrutto.

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Capitolo 20
*** La ribellione di Mira ***


La settimana seguente fu piuttosto tranquilla. Mira si divideva fra il prendersi cura di Nith, non perdere troppo di vista il balosar e riorganizzare la ribellione.
Dopo il litigio fra Koila e la stessa Mira i ribelli si erano divisi in due fazioni.
Da una parte quelli che stavano con Mira e optavano per un azione più moderata contro l'Impero, e dall'altra quelli come Koila, ormai una minoranza.
In pochi infatti erano disposti a credere ancora a una leader folle e sanguinaria come Koila. Eppure quei pochi soldati, pazzi almeno quanto il loro capo, rappresentavano un serio pericolo.
In mezzo al trambusto giunsero finalmente delle buone notizie da Hoth.
Il consiglio ribelle, persuaso dalle parole di Leia, aveva finalmente concesso a coloro che lo desideravano di combattere per la liberazione di Jothe senza essere considerati disertori.
Non sarebbe stata una grande azione ribelle, piuttosto un'iniziativa volontaria di alcuni membri della ribellione.
Azione comunque supportata in modo più o meno esplicito da personalità come Ackbar e Dodonna.
Il loro aiuto era provvidenziale!
Senza il supporto dei ribelli di Koila era del tutto inutile tentare un attacco alla capitale, sarebbe stato un suicidio.
Adesso invece, con il supporto dei ribelli, l'impresa sembrava quasi possibile!
Mira stava studiando i diversi piani d'attacco a Kisley, quando la porta alle sue spalle si aprì.
Era Misu, accompagnata da diverse persone che avevano deciso di aderire alla ribellione.
< Allora? > domandò lei, spegnendo l'ologramma della città.
< La nostra missione è stata un successo. > confermò Misu contenta.
< Ebbene? >
< Abbiamo fatto un calcolo dei veicoli presenti e dei posti di blocco. > replicò una giovane ribelle porgendole una cartellina.
Mira esaminò velocemente i dati e commentò:< Avremo bisogno di un diversivo. Un grosso diversivo. >
< Sì. Ma quale e come? >
Mira rispose che non lo sapeva. Posò la cartellina su una scrivania e congedò tutti i ribelli, tranne Misu.
< La situazione è disperata. > disse l'amica senza provare a nascondere l'angoscia.
La ragazza annuì.
< So che sembra impossibile, ma ci riprenderemo la capitale. Ne sono sicura. >
< E come? > domandò Misu:< Koila si rifiuta di combattere e voci sempre più insistenti mormorano di una sua imminente partenza. >
< Partenza? Per dove? > chiese Mira confusa.
< Non ne ho idea. Forse verso un avamposto dall'altra parte del pianeta. >
< Che se ne vada, non ho più niente da dirle. >
Misu le rivolse uno sguardo che diceva tutto.
< Credo che abbia ancora degli appoggi su Jothe, forse la stessa Shieela. > continuò lei:< Comunque non la trattengo. >
< L'ex senatrice Shieela Vaaltor vive da anni su Huit, sotto la proiezione di Nia Selk. Eppoi non apprezza le tecniche brutali di Koila. >
< Chi lo fa è un pazzo. In ogni caso dovremmo contattare la Vaaltor. Non mi apprezza molto, ma in fondo l'ho resa una senatrice. Potrebbe darci una mano. >
Misu non sembrava molto d'accordo.
< Forse. Tuttavia quando l'Impero si è ripreso il sistema Huit ha sempre negato ogni contatto o aiuto alla ribellione. Dubito cambi idea adesso. >
Mira alzò gli occhi al cielo.
< E il balosar? >
< Tutto procede bene. Non ha tentato di scappare, né di contattare l'Impero. >
La ragazza annuì:< E di cosa si è occupato fino ad ora? >
< Nulla di che. Mi sembra una povera anima in pena. >
< Non mi stupisce. Koila lo ha pestato per bene. >
< Non è quello signora. È triste, depresso quasi. Molto silenzioso. >
< Come tutti i balosar. > replicò tristemente lei:< Ha sofferto Misu, il suo passato è molto doloroso. >
< E voi come fate a saperlo? >
< L'ho visto Misu e avrei tanto preferito di no. >
< Visto? Come? E quando? >
< Durante l'interrogatorio. Attraverso la forza. >
< Già. > sorrise lei:< Dovevo immaginarlo. >
< Tutto quello che ha passato... È stato orribile! I suoi genitori, la sua infanzia a Balosar e la sorella malata! Terribile, davvero terribile! >
< E voi avete visto tutto questo durante l'interrogatorio? >
Mira annuì.
< È stato quasi costretto a fare quello che fa. Spedisce tutti i soldi che guadagna a sua sorella perchè si paghi le cure. >
< Un gesto nobile, molto raro fra quella gentaglia. >
La ragazza disse di sì:< Lui non è la gentaglia. È stato solo molto sfortunato, tutto qui. >
< Lui?! > ripeté Misu.
< Non conosco ancora il suo nome. Non è un tipo che parla molto. >
Misu alzò un sopracciglio confusa.
< Ma lui sa il mio. Il mio nome completo. >
< Oh cielo. Quel nome orribile? >
< Già, proprio quello. Tuttavia ieri mi ha chiamato Mira, credo l'abbia fatto per sbaglio, ma è stata una cosa dolce. Almeno così la penso io. > rise lei, riaprendo l'ologramma della città.
< Non affezionatevi troppo a quello, è solo un balosar. E non passerà molto prima che uno degli amici di Koila gli spari dritto in faccia. >
< Ne parli come se fosse un animale. > sospirò Mira, senza distogliere lo sguardo dell'ologramma di quello che una volta era stato il suo palazzo, proprio al centro della città:< Inoltre se riesco a convincerlo a passare dalla nostra potrebbe darci delle informazioni utili sull'Impero qui a Jothe. Sono certa che lo farà. >
< Siete troppo buona. >
< Lo so. È uno dei miei tanti difetti. >

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Capitolo 21
*** Una visita inaspettata ***


Nith continuava a raccogliere lixlix e a porgerli a Misu cantando:< Lislis! Lislis! Un picolo lislis pe te! >
Poco distante Mira e Luke si allenavano in vista dell'imminente battaglia per il controllo della capitale.
La ragazza colpì Luke e lo fece cadere a terra. Ritrasse la spada e porse la mano all'amico.
< È tutto inutile Mira. Non sarò mai come te. > fece sconsolato.
Mira sospirò esasperata:< Non devi essere come me! Devi trovare un tuo modo di combattere e poi usarlo. Non è complicato.>
< È più facile a dirsi che a farsi. Tu hai avuto un maestro Jedi, io invece... > replicò lui, togliendosi la polvere dai pantaloni.
< Non hai molta fiducia in me, vero? > fece Mira rimettendosi in posizione.
Luke la guardò stravolto:< Ancora?! >
< Senti non sarò un Jedi ma sto cercando di insegnarti quello che so. Vedi di collaborare. >
Luke annuì e tornò in posizione.
< Cerca di concentrarti questa volta. E lasciati guidare dal tuo istinto. > le disse prima di attaccarlo.
I due si colpirono ripetutamente e Luke diede prova di se, facendo indietreggiare più volte la ragazza.
< Molto meglio Luke. Molto meg- > e il ragazzo la colpì di nuovo facendola cadere nella polvere. Luke era preoccupato perché pensava di averle fatto male, ma Mira sorrideva soddisfatta e si alzò senza problemi.
< Niente male Skywalker. > commentò la ragazza:< Niente male davvero. >
< Faccio del mio meglio Mira. Ma non sarò mai al tuo livello. > rispose Luke sorridendo.
Mira scosse la testa ridendo e il suo sguardo si posò su Nith.
< Andiamo. Si è fatto tardi e la partenza improvvisa di Koila non ha fatto altro che peggiorare le cose. > fece Mira dirigendosi verso il quartier generale.
< Perché peggiorare? Era solo un'assassina a sangue freddo. Ci ha fatto solo del bene andandosene. > le fece notare Luke.
La giovane sospirò:< Forse ma molti su Jothe la vedevano come un eroina. Dopo il nostro litigio e la mia decisione di schierarmi contro di lei ho perso parecchi consensi. >
< Non tra i ribelli. Sono tutti dalla tua parte. > ribatté lui.
< Eppure molti cittadini l'amavano e la consideravano una di loro. E il consenso del popolo è fondamentale quando si regna. > sospirò Mira entrando nella base.
Una ribelle le venne incontro tutta agitata.
< Che cosa succede? > domandò Luke alla ragazza.
< Una cosa terribile. >
< Ci hanno scovato, vengono dalla nostra parte? >
< Peggio. >
< Hanno distrutto la capitale? >
La ribelle disse di no:< La Vaaltor è qui. >
Mira sobbalzò. Questa sì che era una notizia inaspettata!
< Vi aspetta in Sala riunioni. Ed è molto impaziente. >
Mira asserì. Era sporca di fango e sudore, ma non c'era il tempo di cambiarsi. Non era proprio il caso di far aspettare l'ex senatrice.
La Vaaltor, amica di vecchia data di sua madre e poi senatrice di Jothe, non era un tipo molto paziente.
Andò dritta nella stanza. Quella visita non prometteva nulla di buono.
Shieela Vaaltor era la twi'lek più bella del sistema di Huit. Aveva passato ormai i 40 anni ma la sua bellezza non era sfiorita affatto.
Aveva la pelle bianchissima e gli occhi incredibilmente azzurri, era alta più di uno e ottanta e si comportava da nobile qual'era.
Appena la vide entrare si alzò nel suo lungo vestito nero a strass. Non sorrise, si limitò a squadrarla dall'alto al basso.
I capelli arruffati, le guance rosse per lo sforzo e l'essere sporca di fango di Mira cozzavano terribilmente con l'eleganza e la grazia di Shieela.
< Perdonate senatrice, ma ero alle prese con un allenamento e...>
< Oh si. Il tuo giovane padawan. Luke, non è vero? > la interruppe lei.
< Non è il mio padawan. È solo un amico. >
< Ad ogni modo vedo che non sei cambiata. Non si direbbe affatto che tu sia una regina. >
Suonava come un rimprovero e Mira non la prese molto bene.
< Perché siete qui? > domandò Mira secca.
< Più garbata Mira, più garbata! >
< Cosa vi porta qui senatrice Shieela Vaaltor? > ripeté Mira scocciata.
< La ribellione. Ovvero quel piccolo gruppo di persone che si è diviso dopo il tuo arrivo, risultando così facile preda dell'Impero. >
< Non è stato il mio arrivo a dividerla, ma la follia omicida di Koila. > replicò la ragazza:< I suoi metodi sono sbagliati. >
< Sbagliati o no, Koila ha lasciato il sistema per attaccare una serie di stazioni spaziali nel settore di Sullust. >
< Vedo che la notizia ha raggiunto anche lei. Ad ogni modo non sono affari suoi. > disse Mira con rabbia:< Non è una vera ribelle, è una terrorista. >
< Può darsi. Tuttavia hai perso un aiuto prezioso per la riconquista della capitale. Inoltre si dice che Koila abbia venduto delle informazioni su Jothe agli imperiali, ovviamente sotto falso nome. Questo spiegherebbe perché l'hanno fatta passare senza sparare un colpo. > disse la senatrice con fin troppa sicurezza.
Mira rimase scioccata.
< Sorpresa? >
< Direi! Perché avrebbe dovuto fare una cosa simile? Lei ama Jothe. >
< Ma odia te e tutti i ribelli rimasti al tuo fianco. La rabbia porta le persone a compiere le azioni più terribili. Se avessi agito con più tatto invece di farla sbattere contro un muro in un gesto d'ira, forse sarebbe ancora tua alleata. E l'Impero non avrebbe tutte quelle informazioni. >
< Se avesse dato delle informazioni utili sui ribelli l'Impero avrebbe già mandato le sue truppe a distruggerci. >
< Non credo Mira. Preferiscono rimanere a Kisley in attesa che faccia la tua mossa, loro agiranno di conseguenza. >
< Allora dobbiamo attaccare. E il più presto possibile. >
< Sarebbe una follia Mira! Senza Koila le vostre possibilità si sono notevolmente ridotte. Dovremmo aspettare i rinforzi ribelli... >
< Le nostre possibilità? Dovremmo? Ma voi che diavolo ne sapete della ribellione, degli scontri, dei morti!? > si arrabbiò Mira:< Voi che dopo Yavin vi siete trasferita su Huit a fare la bella vita! Siete solo una donna viziata che parla a vanvera! >
< Mira esistono tanti modi per aiutare i ribelli. Sono una diplomatica, non una guerriera. Avere contatti con l'Impero è il mio compito nella ribellione. >
< Siete solo una leccaculo imperiale! >
< MIRA! >
< Non ho più niente da dirvi. Tornate a Huit, e restateci! >
Mira se ne andò sbattendo la porta con rabbia.
Misu la fissava confusa:< Allora? >
< Le ho detto di tutto. > fece Mira dirigendosi a passi infuriati verso la sua stanza.
< E quindi? >
< Attacchiamo Kisley. >
< Attacchiamo? E come? Gli alleati ribelli non saranno qui che domani nella migliore delle ipotesi. >
< Attacchiamo e basta. Gli altri ribelli saranno qui al momento giusto e ci daranno supporto aereo. >
< Ma è un piano molto molto rischioso! >
< Ma perché siete tutti così timorosi?! > fece la ragazza rabbiosamente:< Domani saranno qui. Attaccheremo in massa e ci riprenderemo la capitale. >
Misu stava per aggiungere qualcosa ma dopo aver visto la faccia furiosa della ragazza desistette.
Qualche ora più tardi Mira, intenta a creare un piano d'attacco sensato al comando imperiale, fece chiamare in suo aiuto il balosar.
< Senti, tu... > gli disse facendolo sedere accanto a se.
< Mi chiamo Toiby. > replicò lui seccato.
< Toiby. Devi aiutarmi. >
< Aiutare voi? E perché? >
Mira alzò un sopracciglio:< Perché è il minimo dopo che ti ho salvato da Koila e curato dalle botte, nonostante avessi cercato di uccidermi. >
< Non avevo affatto intenzione di uccidervi. Il mio compito era solo di spiarvi. > replicò lui.
< Ad ogni modo sei in debito con me. >
< Credo di sì... >
< È il momento di fare una scelta Toiby. >
< Una scelta? Non vorrete chiedermi di tradire l'Impero! >
< Ti sto chiedendo di fare cioè che è giusto. >
< Non posso farlo, non posso tradire Toiori; c'è troppo in gioco. Inoltre non potete dirmi cos'è giusto e cos'è sbagliato, posso arrivarci benissimo da solo. >
Mira sospirò:< Hai ragione, sai benissimo qual è la cosa giusta da fare. Ti manca però il coraggio di farlo. >
< Perché non mi leggete la mente e scoprite da sola quello che so sull'Impero a Kisley? Potete farlo, non è vero? Allora fatelo! Ci risparmieremmo un sacco di chiacchiere inutili. > si arrabbiò lui dando un pugno sul tavolo. E la gente diceva che i balosar erano deboli di carattere!
< Hai davvero voglia di soffrire come l'ultima volta? > domandò Mira seccata:< Tua sorella non corre pericoli. Ho amici potenti a Coruscant, simpatizzanti ribelli. Si prenderanno cura loro di lei nel caso decidessi di collaborare. >
< Come fai a sapere di mia sorella? >
< Lo so e basta. Allora, mi aiuti o no? >
< D'accordo vi aiuterò, ma... >
< Nessun ma. Stai solo ripagando il debito che hai nei miei confronti. >
Il balosar scosse la testa e diede alla ragazza le informazioni che le servivano.

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Capitolo 22
*** La battaglia per la capitale ***


Il momento era finalmente arrivato.
Mira e Luke, avvolti in due pesanti mantelli dal grosso cappuccio, erano diretti al posto di blocco a nord della città.
La ragazza aveva ideato il piano nei minimi dettagli, ma a causa degli ultimi sviluppi aveva deciso di attaccare senza aspettare l'aiuto degli altri ribelli. Questo aveva reso il piano fin troppo coraggioso e poco sensato.
A Mira poco importava. Doveva agire in fretta o l'avrebbe fatto l'Impero.
Luke e la ragazza raggiunsero il blocco.
< Sono davvero in tanti. > le sussurrò lui:< Più di quanto il balosar aveva detto. >
< Avranno aumentato la sicurezza. > replicò Mira.
< Sono un centinaio Mira. Dovremmo tornare indietro. >
La ragazza non sapeva cosa fare. Erano effettivamente in troppi, Toiby li aveva fatti cadere in una trappola?
< D'accordo. Ma con discrezione. > fece lei cambiando direzione.
< EHI! Voi due! > tuonò una voce alle loro spalle.
Mira e Luke si girarono.
< Sì? > disse Mira con nonchalance.
< I vostri documenti. Subito. > ordinò lui.
< Ma noi non abbiamo documenti. > rispose Luke facendo il finto tonto.
< In questo caso dovete venire con me al comando. La legge è molto chiara su questo! > parlò lo stormtropper afferrando Mira per un braccio.
La ragazza venne trascinata assieme a Luke fino al blocco.
Il soldato spinse Mira a terra. Nella caduta il cappuccio le cadde e tutti riconobbero chi avevano davanti.
< È la regina! >
< Prendetela! >
Mira si rialzò con agilità e usò la forza per farsi spazio tra tutti quei soldati imperiali che cercavano di afferrarla.
Luke intervenne in sua difesa colpendo diversi stormtropper con la spada laser.
< Corri! > gridò Mira scappando oltre il blocco.
I due continuarono a correre verso il centro della città. Nel frattempo Mira cercava di contattare Misu perché iniziasse l'attacco a sud di Kisley.
< Il mio comunicatore è andato! > esclamò la ragazza sempre correndo.
< Abbiamo un problema decisamente più grande! Guarda! > le disse Luke voltandosi.
La ragazza si girò. L'Impero aveva mandato i mezzi pesanti ad intercettarli. Tre camminatori li stavano raggiungendo distruggendo ogni cosa che trovavano davanti a se.
< Karabast! Corri! > gridò di nuovo lei.
Nel frattempo la sede centrale dell'Impero a Kisley, che corrispondeva al palazzo reale, era in stato di massima allerta.
La regina reggente, il sovrano fantoccio Guirala, osservava il tutto dalle vetrate del suo palazzo in compagnia del primo ministro Toiori e dell'ammiraglio Ozzel.
< Ha del fegato ad attaccare la capitale! > commentò lei rivolta a Toiori.
< Sì. Sì è molto coraggiosa ma imprudente. > replicò il ministro:< Non sa cosa l'aspetta. >
Il ministro accese il comunicatore:< Fate decollare i caccia. >
< I caccia? Ma distruggeranno la città! > commentò la regina preoccupata.
< E chissene. Basterà dare la colpa alla Hader. > replicò lui ridacchiando. Ozzel scosse la testa amareggiato.
Guirala tornò a guardare la città in fiamme, sempre più preoccupata.
Misu dal canto suio, senza aspettare il segnale di Mira, aveva attaccato.
Tutti i ribelli si riversarono in città sparando all'impazzata contro le truppe imperiali.
Anche Han aveva preso parte alla battaglia a bordo del Millennium Falcon. Assieme a lui erano saliti Toiby e una manciata di ribelli.
< È un inferno là sotto! È un miracolo se Mira e Luke ne usciranno vivi! > commentò Han guardando dall'alto la città nel caos.
Toiby era seduto sul divanetto in preda ai rimorsi. Doveva molto a Mira, eppure l'aveva indirizzata dove c'erano più soldati.
Continuava a ripetersi di aver agito per salvare sua sorella, ma in fondo l'aveva fatto solo per salvare se stesso. Doveva fare qualcosa per rimediare. Ma cosa?
Chewbe ruggì qualcosa.
< Caccia?! Dove!? > domandò Han scrutando il cielo.
< Siamo nei guai! > fece mentre i ribelli andavano alle postazioni. Un centinaio di caccia imperiali si dirigevano verso la nave.
Han stava per colpire il primo caccia quando questo si distrusse davanti ai suoi occhi.
< EHI! > fece lui, ancora incredulo per quello che era successo.
Un'altra nave corelliana passò accanto al Falcon. Era il Ghost con a capo Hera Syndulla.
< Non ci credo! È la flotta ribelle! E' arrivata in anticipo! > esclamò Han entusiasta.
Chewbacca ruggì di felicità.
Assieme ad Hera c'erano anche alcune navi al comando dell'ammiraglio Ackbar che avevano superato il blocco, le altre si stavano preoccupando di tenere impegnati gli incrociatori stellari rimasti nell'orbita del pianeta.
Nonostante l'arrivo provvidenziale dei rinforzi i caccia in arrivo erano moltissimi e superiori ai ribelli; la battaglia si presentava molto ardua e dal risultato incerto.
Anche Mira notò la presenza delle navi ribelli e tirò un sospiro di sollievo. Ormai si trovava a pochi isolati dal palazzo reale ma era sempre inseguita dalle truppe nemiche e dai camminatori.
Bisognava fermarli.
Mira si liberò del pesante mantello e corse verso i camminatori con la spada laser in pugno.
Luke la seguì. I due misero fuori gioco il primo camminatore.
Gli imperiali ordinarono di fare fuoco contro i due, ma entrambi riuscirono a schivare i colpi egregiamente.
Dopo aver messo KO anche il secondo camminatore fare fuori anche il terzo non fu così difficile.
Furioso per come le cose stavano andando Toiori ordinò che tutte le truppe attaccassero la ragazza.
Mira e Luke si trovarono ben presto circondati a pochi passi dal palazzo, ma non avevano fatto i conti con Misu!
La twi'lek a comando dei ribelli rimasti piombò sui nemici urlando. Il botto fu tremendo.
< Corri Mira, corri! > gridò l'amica colpendo uno stormtropper dritto in faccia.
La ragazza, sempre accompagnata da Luke, fece irruzione nel palazzo.
Era praticamente deserto, molti servitori se l erano data a gambe.
Mira si diresse verso l'ufficio della regina. La sua idea era di catturare Guirala ed interrogarla per avere delle informazioni sui nuovi piani imperiali.
La ragazza aprì la porta dell'ufficio e venne quasi colpita da un laser.
Luke intervenne e fece volare il blaster della regina fuori dalla finestra.
< Congratulazioni. Avete rotto la vetrata. > fece lei seccata:< Avete idea di quanto mi è costata? >
< No e non mi interessa. Usurpatrice! > disse rabbiosamente la ragazza puntandole la spada laser alla gola.
< Usurpatrice? Io? > fece Guirala mettendosi a ridere:< Che accusa assurda! >
< Assurda?! Assurdo è il fatto che tu stia al mio posto! Sei solo un fantoccio nelle mani dell'Impero. >
< E tu sei sconfitta. > fece una voce dietro di lei.
Mira si girò.
Toiori aveva puntato alla testa di Luke un blaster.
< Butta via quell'arma Jedi o il tuo amico morirà. > gli intimò lui.
Mira era titubante.
< Buttala via! Non sto bluffando ragazzina! >
Mira spense l'arma e la gettò a terra con un ringhio.
< Bene così. L'abbiamo ammiraglio. >
Alle spalle del ministro apparve l'ammiraglio Ozzel.
< Ottimo Toiori. > fece compiaciuto.
Toiori sparò a Luke stordendolo e diede un paio di manette a Ozzel.
< Volete procedere ammiraglio? > domandò lui.
Ozzel annuì e mise le manette alla ragazza.
< Dovevi fare più attenzione. > le disse in modo che nessuno potesse sentirlo. Mira lo fissò stranita.
< Sei una sciocca ragazzina. > fece Toiori con una perfetta faccia da schiaffi:< Hai creato il tuo folle piano sulle informazioni della mia spia. Mi chiedo con quale senso logico tu possa esserti fidata di quel balosar! >
< Toiby ha collaborato. >
< Toiby ti ha detto quello che volevo io. Sei proprio una stupida! >
< E voi lo avete sfruttato! Fate schifo, feccia imperiale! > gridò la ragazza furiosa.
Toiori fece un passo verso la ragazza sempre con il blaster in mano.
< Quanto siamo permalosi! Se non stessimo parlando di un balosar direi quasi che ti sei affezionata. >
La ragazza furiosa cercò di colpirlo e Toiori la stordì.
< TOIORI! > gridò quasi Ozzel.
< Se l è meritato. > fece lui tranquillissimo.
< Questa è una grave mancanza di disciplina e controllo! > lo rimproverò aspramente lui:< Lo farò notare ai vostri superiori! >
Toiori fece spallucce e andò alla finestra.
< I caccia hanno quasi distrutto la flotta ribelle. Molto bene, è questione di pochi minuti. > fece soddisfatto Toiori, mentre Ozzel si preoccupava della ragazzina a terra.
Toiby ora sapeva che cosa doveva fare per rimediare ai suoi errori. Si diresse in cabina pilotaggio dove trovò Han alle prese con un caccia particolarmente fastidioso.
< So come fermare quei maledetti caccia. > disse lui indicando una piccola costruzione vicino alla base dei caccia.
< Quella costruzione? Ma è il magazzino! > commentò Han quasi ridendo.
< Non solo! È la sede del controllo a distanza dei caccia. > spiegò lui:< Colpiscilo e tutti i caccia andranno in corto e precipiteranno. >
< Colpirlo? >
< Fallo, prima che sia troppo tardi! Stanno distruggendo la flotta! >
Han lo guardò male:< Non prendo ordini da nessuno e tanto meno da un balosar! >
Mentre i due litigavano Chewbacca sparò al magazzino e lo mandò in pezzi.
< Chewbe! Stupida palla di pelo! > si arrabbiò Han.
In quel preciso istante tutti i controlli a distanza dei caccia smisero di funzionare e i TAI precipitarono uno dopo l'altro.
< Oh. Funziona. > fece Han sorpreso.
< Già. Funziona. > ripeté Toiby seccato.
La battaglia nei cieli era vinta. Toiori osservava con sconcerto le navi che cadevano inesorabilmente sulla città.
Furioso per il fallimento dei caccia Toiori spinse via Ozzel e tentò di sparare contro la ragazza.
Fu un attimo. Il vetro si ruppe e Toiori venne scaraventato dalla finestra.
Guirala subì la stessa sorte poco dopo.
Mira si riprese anche se le girava un po' la testa. Ozzel le tolse le manette e l'aiutò ad alzarsi.
< Koila. > fece Mira senza entusiasmo.
< Sono tornata e ti ho anche salvato la pellaccia. Dovresti ringraziarmi. > replicò lei ridendo.
Mira scosse la testa esasperata.
Anche Luke si era ripreso ma non aveva ancora capito quello che era successo.
< Ozzel! > fece Koila pronta a eliminare anche lui:< Scansati che lo faccio secco. >
< No! > disse Mira mettendosi in mezzo:< Dev'essere portato alla base ribelle ed interrogato. >
< Ma... >
< Ho detto NO. Sono la tua regina OBBEDISCI! >
Koila sbuffando mise a posto l'arma.
Mira volse il suo sguardo alla città da cui provenivano grida di gioia. I cittadini erano insorti assieme ai ribelli e avevano sconfitto gli stormtropper rimasti.
< Abbiamo vinto! > esclamò felice Luke strigendo la ragazza in un abbraccio soffocante.
< Sì, ce l'abbiamo fatta. > rispose Mira quasi commossa.

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Capitolo 23
*** Riunione di famiglia ***


Il resto dei ribelli raggiunse Mira all'interno del suo palazzo, trovandola in piena conversazione con Ozzel.
La ragazza ringraziò ad uno ad uno i ribelli che avevano combattuto al suo fianco.
Ritrovò con non poca emozione l'ammiraglio Ackbar che aveva guidato con successo la battaglia aerea contro i tre incrociatori.
Salutò e ringraziò Han per il supporto dato dal Millennium Falcon, che come al solito si era fatto notare nel caos della battaglia.
Riconobbe con grande gioia Leia tra la folla ed andò a ringraziarla per tutto quello che aveva fatto per lei su Hoth.
In mezzo a tutto quel casino di persone che la ringraziavano o si complimentavano con lei Mira adocchiò Toiby e gli andò incontro felicissima.
Han le aveva riferito dell'idea che il balosar aveva avuto sul Millennium Falcon e di come era riuscito a fermare tutti i caccia in una volta sola. Non vedeva l'ora di ringraziarlo per quello che aveva fatto.

Lui se ne accorse e cercò di sgattaiolare via, ma Mira fu più veloce.
Lo afferrò per la manica della giacca e lo costrinse a fermarsi.
< Ti volevo ringraziare Toiby. Senza il tuo intervento i caccia nemici avrebbero causato delle grosse perdite alla flotta ribelle. Hai salvato la situazione. >
< Io non ho fatto niente... > si schermì lui.
Mira sorrise:< Hai salvato la battaglia e hai salvato me. Sei un eroe. >
Toiby abbassò lo sguardo. L'aveva tradita, come poteva accettare quei complimenti?

Non era un eroe, era solo un codardo che aveva cambiato idea all'ultimo momento.
La ragazza lo abbracciò:< Grazie. >
Il balosar rimase senza fiato e non replicò, quel gesto impulsivo e dolce l'aveva spiazzato.
La ragazza gli sorrise ancora una volta e si allontanò fra la folla festante.
< Sei arrossito, lo sai? > gli fece notare Misu.
< Eh? Forse un pochino... > replicò lui. In realtà sentiva le guance in fiamme e il cuore a mille.
Mentre la ragazza si preoccupava di salutare tutti le venne incontro una vecchia conoscenza.
< Sabine! > esclamò abbracciando la giovane mandaloriana.
< Sono così felice di rivederti! > commentò Mira:< Hai cambiato di nuovo taglio di capelli? >
< Sì. Adesso sono più corti e viola. Ti piacciono? >
< Molto! Devo ringraziarvi Sabine. Il Ghost oggi ha salvato più volte la situazione. Vi sarò per sempre debitrice. > fece Mira quasi commossa.
Sabine sorrise:< Dopo Lothal cosa vuoi che sia liberare Jothe! >
La ragazza scoppiò a ridere.
Le due passarono il resto della giornata assieme discutendo del tempo passato e di quello che era successo durante l'assenza della ragazza.
Nel frattempo i ribelli si occuparono della popolazione locale rimasta coinvolta nell'attacco alla capitale. Sotto disposizione delle stessa Mira coloro che non avevano un tetto sulla testa vennero subito sistemati nei quartieri dell'esercito imperiale.
Le poche truppe imperiali rimaste vennero invece rinchiuse alle prigioni assieme alla regina Guirala, che al contrario di Toiori si era solo rotta un braccio nella caduta.
Inoltre Mira ordinò a Jannael di preparare un ottima cena come ringraziamento per tutti coloro che le avevano permesso di riconquistare la capitale.
Lentamente il palazzo si svuotò e rimasero solo in pochi nella stanza con la giovane regina.
< Vieni con me Mira. C'è ancora qualcuno che devi salutare. > disse a un certo punto Sabine invitando anche Misu a seguirla.
Sabine condusse la ragazza fino a una stanza più piccola, decorata con del marmo blu.
< Perdonami mia piccola regina se non sono venuto subito a salutarti. Zeb aveva bisogno di una mano con gli sfollati e allora ho fatto tardi. >
Nith in braccio a Misu allungò le manine e disse:< Papà! >
< ALEXSANDR! > gridò Mira in lacrime stringendolo forte.
< Mia dolce piccola regina...mia dolce piccola Mira... > fece lui singhiozzando forte.
Era incredibile. Si erano finalmente incontrati dopo più di un anno e mezzo.
Per tutto quel tempo Kallus l'aveva creduta morta e invece eccola lì, fra le sue braccia.
Mira non riusciva a contenere le lacrime che sgorgavano come un fiume in piena dai suoi occhi.
Non sapeva cosa stava provando in quel preciso momento.
Felicità, un immensa felicità, ma con un retrogusto amaro pensando alla fine che aveva fatto zia Agmid, la donna che Alexsandr amava di più al mondo.
Mira si strinse ancora di più a lui sperando che quel momento non finisse mai.
I due si divisero dopo parecchio tempo.
Mira pulì con la manica della camicia le grosse lacrime che ancora uscivano dagli occhi di Alexsandr.
Lui le baciò la fronte:< Mi sei mancata tanto Mira. Credevo di non rivederti più. Tu e il piccolo Nithan. >
La ragazza sorrise fra le lacrime e si voltò.
Anche Misu si era commossa mentre Nith sgambettava per raggiungere Mira.
Mira lo prese in braccio e lo diede a Kallus.
< Ecco il tuo papà Nith. >
Il piccolo fece a suo padre un sorriso sdentato. Alexsandr si commosse ancor più di prima.
< Era solo un fagottino quando l'ho visto l'ultima volta. Guardalo adesso, è così cresciuto! Ha gli occhi di Agmid. >
< E i tuoi capelli chiari. >
Lui annuì piangendo come una fontana.
Nith si abituò subito al padre tanto da farsi coccolare come un bambolotto, poi stanco per la lunga giornata trascorsa si addormentò.
La serata si concluse in allegria, con la grande cena preparata per l'esercito ribelle.
Nella sua stessa tavolata sedevano tutti i membri del Ghost, Han, Leia, l'ammiraglio Ackbar, Koila, Wedge, Luke, Kallus, Mart e Misu.
Mira si divertì come non faceva da tempo. Si sentiva a casa e parte di una grande famiglia.
Toiby osservava il tutto da lontano, nascosto da una colonna.
< Come mai siete tutto solo invece che al tavolo assieme alla regina? > domandò una voce dietro di lui.
Toiby sobbalzò. Era Shieela, anche lei era rimasta ad osservare i festeggiamenti da lontano.
< Siete piuttosto silenziosa signora. Mi avete fatto venire un colpo. > fece lui.
Shieela rise piano nel suo lunghissimo abito blu attillato.
< Allora? Come mai non siete laggiù assieme alla vera regina di Jothe? Non siete forse Toiby, il balosar che ha avuto quella geniale idea per abbattere i caccia? >
< È una lunga storia, eppoi non vorrei rovinare la festa. >
< E perché? Avete salvato la battaglia, siete un eroe. Lo dicono tutti. >
< Non dite così... Non ho fatto niente di eccezionale. >
La twi'lek sorrise seducente:< Voi siete troppo duro con voi stesso Toiby. >
< Dite quello che volete ma non riuscirete a convincermi a sedermi al tavolo con Gerdami-, con Mira. Sono solo un balosar, non merito tutto questo e non sono un eroe. La parola eroe e balosar non stanno bene vicine. >
Shieela sorrise ancora una volta e lo prese per mano:< A me piacciono gli eroi umili e anche i balosar. >
Toiby arrossì di vergogna:< In che senso signora?! >
< In tutti i sensi. E chiamami Shieela. > gli disse trascinandolo in una stanza e chiudendo dietro di se la porta.
Quando la festa finì Mira si ritirò nella stanza che era stata preparata per lei. Fortunatamente la regina Guirala non aveva toccato i suoi appartamenti preferendo dormire nell'altra ala del palazzo, perciò era rimasto tutto intatto. Impolverato ma intatto.
Nel corridoio incontrò Toiby intento a fumare una sigaretta.
< Oh. Ecco dov'eri. Ti aspettavo al tavolo, ti avevo riservato il posto vicino a Han. Tutti volevano conoscere l'eroe del giorno, ma non ti sei fatto vedere. Non ti facevo così timidino. > sorrise Mira.
Il balosar sorrise a metà e tornò ad aspirare il fumo della sigaretta come se fosse un calmante.
< C'è qualcosa che non va? > domandò lei preoccupata.
Toiby scosse la testa:< Va tutto benissimo. Sono solo un po' stanco. Questa giornata è stata davvero stressante. >
Lei fu d'accordo.
< Allora buonanotte. > disse Mira con un sorriso. Poi tirò fuori le chiavi e aprì una porta poco più in là.
Toiby scosse la testa e gettò a terra l'ennesima sigaretta.
< Che cosa ne sto facendo della mia vita? > si domandò mentre gli occhi si riempivano di calde lacrime.

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Capitolo 24
*** Palpatine si interessa al caso ***


La notizia del "rapimento" di Ozzel aveva mandato il crisi l'alto comando imperiale.
Molti ufficiali erano andati nel panico alla notizia dell'Ammiraglio Ozzel nelle mani ribelli, solo in pochi erano rimasti impassibili davanti alla cosa.
In assenza di Ozzel, Piett venne messo al suo posto.
Al contrario del suo predecessore Piett aveva subito iniziato a cercare la base ribelle mandando navi e spie in ogni angolo della galassia.
Vader era compiaciuto della cosa. Odiava Ozzel a causa del suo comportamento irritante, unito a una grande pigrizia e al carattere decisamente troppo focoso.
Tuttavia c'era qualcuno che non la pensava così. Ed era il governo imperiale con Palpatine in testa.
Dopo circa una ventina di giorni dell'accaduto Vader venne convocato dall'Imperatore stesso per discutere di una faccenda delicata.
Palpatine sedeva sul suo solito trono quando l'oscuro Signore dei Sith entrò nell'ufficio. Accanto a lui stava Mas Amedda, con un bicchiere di vino di Naboo in mano.
< Lord Vader. Finalmente. >
< Ho fatto più in fretta che ho potuto maestro. > replicò lui con la solita voce cavernosa.
< Ti ho chiamato qui per una faccenda importante e piuttosto delicata. > continuò Palpatine:< Conosci queste persone? >
E gli presentò un uomo piuttosto alto e vestito elegantemente, accompagnato da una donna altrettanto elegante.
< No. >
< Ebbene loro sono il signor Morion Ozzel, il fratello maggiore dell'ammiraglio Kendal Ozzel e signora. >
< E con ciò? >
< Il governo imperiale sta facendo grosse pressioni su di me affinché si faccia qualcosa a proposito del rapimento di Ozzel. E anche molti ufficiali. La famiglia Ozzel è molto importante ed influente qui a Coruscant e ci chiede di agire. >
< La perdita di Ozzel non è stata così grave. Adesso abbiamo un comandante capace a guida della Flotta della morte, non uno stupido. Lasciamolo nelle mani della ribellione, sarà solo un peso per loro come lo era per noi. > fece Vader mandando su tutte le furie Morion Ozzel.
< Come vi permettete? > tuonò lui:< Mio fratello ha delle eccellenti qualità militari o non sarebbe mai diventato ammiraglio! >
Vader si voltò verso di lui. Il suo sguardo, nascosto dalla maschera, spaventò Morion ma non abbastanza da tappargli la bocca.
< Inoltre non siete stato propio voi a mettere al posto di Tagge mio fratello? >
< Vostro fratello è un incapace e un arrogante. Doveva restare ad insegnare storia navale all'Accademia. >
< Basta così. > fece Palpatine e i due litiganti si calmarono.
< Bisogna trovare una soluzione al problema. Quindi accetterò la richiesta di riscatto della ex regina Mira Hader. > concluse lui.
< Ma è intollerabile! > ribatté Morion con rabbia:< Quella ragazzina ha fatto delle proposte assurde. >
Palpatine sospirò:< Accetterà, alle mie condizioni. E ora andate. >
I coniugi Ozzel uscirono dalla stanza, furiosi per come la cosa si era evoluta.
< No. Tu no, amico mio. > fece l'imperatore rivolto a Vader.
< Poco prima del tuo arrivo la ragazzina ha aumentato il riscatto, ha mandato un ologramma. > annunciò mostrando a Vader il video:< Deve aver saputo dei disordini che il rapimento di Ozzel ha causato all'Accademia navale. E a tutto il comando militare. >
< Dev'essere così. >
< L'avevo sottovalutata, è più intelligente di quanto pensassi. Ed è potente nella forza. >
< Non quanto il suo amico biondo. Il pilota che ha fatto saltare la Morte Nera. >
Palpatine annuì gravemente.
< Non possiamo trattare con la ribellione. Non possiamo dare segni di debolezza. Quella ragazzina va eliminata. >
< La ucciderò io. Datemi questo incarico, non vi deluderò. >
Palpatine sospirò ancora.
< No. Ti affido il compito di scortare i ribelli fino al punto d'incontro segreto, di scambiarli con Ozzel e di portare sano e salvo l'ammiraglio a Coruscant. >
Vader lo guardava senza capire.
< Lo farai vero? >
< Certamente. Maestro. >
< Molto bene. La nave ti aspetta all'hangar. > concluse Palpatine:< Riferisci a Piett che gli do carta bianca e che sarà lui a far saltare le navi della ribellione dopo che Ozzel sarà a bordo. Hader compresa. >
< A Piett? >
< Si, esatto. A Piett. > rispose lui impassibile:< Ed ora và, e vedi di non deludermi di nuovo. >
Vader fece una specie di inchino e se ne andò.
Il bicchiere che Mas Amedda aveva in mano si frantumò in mille pezzi.
< Era proprio necessario dirglielo? Ha distrutto il mio bicchiere con la sola forza del pensiero! >
< Sì. > rispose l'Imperatore:< Lo spingerà ad agire con una rabbia sfrenata e gli farà compiere una vera strage, che è quello che volevo in fondo. Ucciderà tutti i ribelli e forse anche la Hader. Piett avrebbe mostrato pietà, una qualità che personalmente disprezzo nei militari. >
< E se non sarà così? >
< La Hader ha già sconfitto una volta Vader, ma era a fianco di sua zia Agmid Daarafi. Trovo molto improbabile la sua eventuale sopravvivenza. E se così non fosse, se uccidesse Vader, sarebbe perfetta come allieva. >
< Un nuovo Sith? >
< Esattamente. Non è potente quanto Vader ma è orgogliosa e piena di rabbia. Non sarà difficile portarla al lato oscuro. >
Mas Amedda annuì. L'Imperatore sorrise:< Sento che mi potrà essere molto utile in futuro. Sì, ne sono convinto. >

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Capitolo 25
*** Il vero volto di Ozzel ***


Mira non era mai stata così entusiasta. La capitale era stata presa, Jothe era insorta contro l'Impero e a parte qualche solitaria scaramuccia il pianeta si poteva dire liberato.
L'ex regina era ancora in prigione e continuava a dare ordini, convinta che qualcuno l'avrebbe ascoltata.
La famiglia era finalmente riunita. Kallus si godeva il tempo con suo figlio e Misu dedicava il suo a Jannael, diventato da qualche giorno il suo fidanzato.
Per quanto riguardava i ribelli molti avevano deciso di rimanere a combattere per liberare anche Huit. Alcuni più convinti come Luke, altri meno come Han.
L'Impero sembrava aver dimenticato Jothe e si dedicò con più forza alla ricerca della base ribelle.
Qualche giorno dopo la battaglia Mira scese a far colazione assieme ai suoi amici e compagni.
Afferrò un bicchiere con la forza e si versò del latte di bantha.
< Allora. > esordì sedendosi vicino a Luke:< Com è andata la ricognizione? >
< In modo eccellente. > replicò lui:< E mi sono allenato, come dicevi tu. >
E fece svolazzare per qualche secondo il bicchiere di Mira in aria.
La ragazza stava per complimentarsi con lui quando Luke perse la concentrazione e il bicchiere ricadde sul tavolo, bagnando completamente la ragazza.
Luke imbarazzatissimo cercò di rimediare, mentre tutti lo fissavano ridacchiando.
< Devi concentrarti di più. > replicò la giovane abbozzando un sorriso.
Toiby seduto a poca distanza da lei le porse un fazzoletto perché si pulisse.
< Grazie Toiby. > sorrise Mira:< Avessero tutti la tua gentilezza... >
Lui annuì un po' imbarazzato.
< Notizie? > domandò lei rivolta al balosar.
< Eh? >
< Hai ricevuto notizie da tua sorella? > domandò di nuovo Mira.
< Oh quello. Non ancora. >
< Sono certa che arriveranno. È il minimo che potevo fare per chi ha rischiato tutto per salvare Jothe. > sorrise lei.
Toiby abbassò lo sguardo. Mira se ne accorse e chiese cosa c'era che non andava.
Lui non rispose e trovando una scusa si allontanò.
Mira si rivolse a Luke:< Dovrei inseguirlo? >
< Lo stai chiedendo seriamente a me? >
< Beh sì. Sei mio amico, sappiamo usare la forza. Pensavo mi capissi. >
< Se ci tieni a lui dovresti parlargli. Sembra così confuso. >
< Allora vado. > fece alzandosi:< Ma non tengo a lui in quel modo. Siamo solo amici e io apprezzo quello che fa per me. > disse prima di scomparire dietro la porta. Luke stranito scosse la testa e tornò alla sua colazione.
< Toiby! > fece la ragazza fermandolo.
Il balosar si girò:< Qual è il tuo problema? >
< Potrei farti la stessa domanda. Sono una regina ed esigo delle risposte. Perché continui a evitarmi? >
< Io non ti evito affatto. >
< Toiby non sono scema. >
< No, lo so. Lo so. Non è questo il punto. Io non capisco perché mi considerate un eroe e così importante per la vostra piccola rivoluzione. >
Mira sospirò:< Hai salvato la flotta ribelle. Ti sembra poco questo? Dovrei darti una medaglia. >
< Che?! Ma ho tentato di farvi uccidere! > replicò lui pentendosene subito.
La ragazza sorrise a metà:< Pensavi seriamente che non me ne fossi accorta? Ho un intelligenza piuttosto alta, e anche tu. Ma quando hai cambiato idea ho capito che eri dalla nostra parte. >
< È stato uno sbaglio. Odio l'Impero, davvero, ma ne ho anche paura. E dovresti averne anche tu. >
< Sono una regina ribelle . Come posso averne? >
< Non posso combattere dalla tua parte. Non sono un eroe, un simbolo della ribellione come la piccola aliena morta. >
< Vacci piano. Quella aliena si chiamava Shi ed era una mia carissima amica. >
Toiby disse di no esasperato:< Non ho idee mie, non ho forza di volontà. La tua amica Shieela mi ha trascinato nel suo letto solo per andare a dire in giro che è stata con un eroe ed io non ho avuto la forza di dirle che non amo lei, ma un altra donna. >
< Amica? Non sono amica delle prostitute come lei. >
< Non ti puoi fidare di me. >
Mira lo afferrò per un polso e lo trascinò con se.
< Dove mi porti? > chiese lui quasi terrorizzato.
< Io mi fido di te Toiby e voglio rivelarti un segreto. Uno molto importante. > fece Mira aprendo con la forza la porta della sala del trono.
< Sei completamente pazza! >
< Meglio pazza che come Shieela, o Koila. > replicò Mira.
Al centro della stanza c'era una sola persona che fissava la statua di Nimeosa con un mazzo di fiori in mano.
Mira si avvicinò.
< Manca molto anche a me. > disse la ragazza.
Ozzel si girò, aveva gli occhi lucidi.
< Io ci penso ogni giorno Mira. Da quando Tarkin l'ha fatta ammazzare. >
La ragazza posò lo sguardo sulla grande statua di sua madre.
< Mi dispiace che sia finita così. >
< Essere una spia, essere fulcrum, porta grandi svantaggi. Tua madre è stata una delle prime spie ribelli. E ha convinto anche me, una volta era solo il rampollo della famiglia Ozzel. Non l'ammiraglio della flotta della morte. >
La ragazza annuì:< È stato difficile. Lo capisco. Quello che fai per la ribellione è molto coraggioso. >
< Vorrei non mi avesse mai convinto. >
< Kendal! >
< Sarebbe ancora qui e saremmo felici. Io sarei felice con lei di nuovo con me. >
Mira capì e stette in silenzio, mentre il dolore trafiggeva entrambi.
Chi non riusciva a capire era Toiby.
Ozzel era una spia ribelle? E da quando?
Cosa stava succedendo?
< Questi fiori le piacevano tantissimo. Credo che li avrebbe apprezzati. > fece posando sul piedistallo un mazzo di fiori azzurri con delle sfumature viola.
< Sì. Lei ti amava. > rispose Mira.
< E questo giovinotto? > domandò rivolto a Toiby.
Mira lo spinse in avanti:< È Toiby, un caro amico. Gode della mia completa fiducia. >
< Oh bene. Sarebbe un problema se la mia condizione di spia venisse rivelata. > sorrise lui.
< Mi fido di lui. È un ragazzo piuttosto sensibile e dolce, oltre che altruista. > fece Mira mentre Toiby era sempre più confuso.
Mira e Ozzel parlarono ancora un po'. Poi la ragazza e il balosar uscirono dalla stanza.
< Come hai fatto? > domandò lui.
< A conoscerlo? Era l'amante di mia madre, tanto tempo fa. >
< Intendevo come hai fatto a capire che sono sensibile e blablabla. >
< Oh. Non è stato difficile Toiby. >
< Ah già. Tu sei una specie di Jedi. Hai quei trucchetti lì e leggi nella mente. >
Mira si mise a ridere:< No Toiby. Mi basta guardarti negli occhi per sapere come sei realmente. Non occorre essere un jedi per capire certe cose. >
Toiby arrossì.
< Sei adorabile quando arrossisci. > fece lei ridacchiando.
In quel momento Toiby avrebbe voluto prendersi a sberle da solo per aver ceduto alle lusinghe di Shieela.

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Capitolo 26
*** Una missione suicida ***


Il sole era appena sorto sulla capitale. Mira si era svegliata nel suo letto, aveva fatto una rapida colazione e visitato l'hangar vicino al palazzo.
< Come mai vi siete alzata così presto altezza? > domandò Han già al lavoro sul Falcon, rimasto danneggiato dall'ultima battaglia.
< Puoi chiamarmi tranquillamente Mira. > fece lei dando un occhiata in giro.
< Non sei una regina adesso? >
< Sì, beh, ma per i ribelli sono sempre stata Mira. E continuerò ad esserlo. > replicò la ragazza.
< In questo caso... >
Mira sorrise e Han si accorse che era seguita da un droide.
< Chi è quel droide lì? È nuovo o cosa? >
Mira si voltò:< Oh è Kit. Il mio droide protocollare. Toiby è stato così gentile da aggiustarmelo. >
< Sembra C3PO ma verde. >
< Sono dello stesso modello, credo. Mia mamma l'ha comprato quando sono nata, è stato il suo primo regalo. > rispose lei, mentre il droide annuiva.
< L'ho vista letteralmente nascere signor Han. > rispose con una voce metallica.
< Han Solo, per essere precisi. > fece lui.
Mira si mise a ridere e continuò il suo giro, fino ad arrivare a una vecchia nave corelliana.
< C è un po' da fare signorina. > commentò Kit:< Molte parti sono arrugginite. Non come quella ferraglia laggiù, ovviamente. Però... >
< Non preoccuparti Kit. Volerà. >
< Volare e dove? >
< All'incontro con gli imperiali, dove se no! In qualche modo devo raggiungere il punto di scambio. >
Kit sobbalzò:< Senza scorta?! Siete impazzita per caso? Ti uccideranno! >
Mira annuì gravemente:< È un opzione che non ho escluso. >
< Per le lune di Sullust! Questa è follia pura! >
< Non agitarti troppo Kit o si staccherà di nuovo il cavo dell'alimentazione. >
< Cosa sarebbe una follia? > domandò Luke arrivato in quel momento.
< Non è affar vostro. > fece Kit indispettito.
< È un amico Kit. > replicò Mira imbarazzata.
< Oh. >
< Non importa. Da dove salta fuori questo? > chiese incuriosito.
< Non ti ricordi? È Kit il mio droide protocollare. Toiby l'ha aggiustato, ha fatto proprio un bel lavoro, non credi? >
Luke sembrava più scocciato che ammirato.
< Oh sì. Davvero ottimo. >
< Qualcosa non va? >
< Va tutto a meraviglia, perché me lo chiedi? >
Mira sorrise:< Bene allora. Kit puoi accendere i motori. >
Luke la fissò stranito mentre il droide saliva a bordo della nave.
< Dove stai andando? >
< L'Impero ha accettato lo scambio. L'ammiraglio Ozzel per dieci importanti capi ribelli al momento in prigione. > rispose la ragazza seria.
< E vai da sola? >
< Ovviamente no. Con me ci saranno Ozzel e Kit. >
Il ragazzo era sconvolto.
< Non puoi andare da sola! È sicuramente una trappola. Ci sarà L'Impero ad aspettarti. >
Mira abbassò lo sguardo:< Lo so. Ma non avrebbero mai accettato lo scambio se non mi fossi proposta come tramite. >
Lui era sempre più scioccato dalla cosa.
Mira fece qualche passo verso di lui:< Senti, lo so che è un suicidio ma era l'unico modo per far tornare Ozzel all'Impero e guadagnarci qualcosa. >
< Che cosa ne guadagneremo se tu morirai? > domandò Luke con le lacrime agli occhi.
Mira sorrise tristemente:< Luke un jedi è pronto a sacrificarsi quando ce n'è più bisogno. Non posso insegnarti molto sull'essere un jedi, ma prendi questa frase come una lezione. >
Luke la strinse in un abbraccio soffocante.
< Karabast. Non rendere le cose più difficili. > gli disse quasi commossa.
Nel frattempo erano arrivati anche Toiby che portava Ozzel in manette.
Era tutta scena, ma i ribelli non dovevano sapere che l'ammiraglio più potente della flotta imperiale era in verità una spia ribelle.
Mira gli sorrise e Ozzel salì a bordo della nave.
< Nel caso non tornassi tieni questo. > fece la ragazza dando a Luke un proiettore.
< Cos'è? >
< Un enciclopedia della galassia. Puoi chiedergli praticamente qualsiasi cosa. > disse lei, accendendola.
< Ecco. Dì il nome del pianeta o della razza, o jedi di cui vuoi avere delle informazioni. >
Lui ci pensò su, poi disse:< Tatooine. >
Apparve un disegno tridimensionale del pianeta e una voce elettronica iniziò a parlare.
"Tatooine è un mondo deserto situato in un sistema stellare binario nel settore Arkanis dei Territori dell'orlo esterno, ed è il più importante tra i mondi del Triangolo della Spezia.
La sua circonferenza è di 10.450 km, i suoi abitanti circa 200.000.
La capitale si chiama Bestine. Distanza dal nucleo: 43.000 anni luce.
Un tempo era un mondo lussureggiante, tuttavia..."

Mira sorrise e chiuse il filmato.
< È il tuo pianeta natale? >
< Sì. Un cumulo di sassi e sabbia. Una noia mortale. >
La ragazza annuì:< Settore Arkanis. È lontanissimo da qui. >
Luke tentò di fare mezzo sorriso.
< Tienilo con cura. È un regalo di zia Agmid. > disse lei voltandogli le spalle.
Mira si guardò indietro. Si era formato un piccolo gruppo di amici e ribelli attorno alla nave.
< Non seguitemi. È una cosa che devo fare da sola. > disse salendo a bordo.
< Noi capiamo. > replicò l'ammiraglio Ackbar:< Che la forza sia con te Mira Hader. >
Il portellone si stava per chiudere quando Luke lanciò l'enciclopedia a Toiby e saltò a bordo, senza che gli altri riuscissero a impedirglielo.
Mira se ne accorse e cercò di tornare indietro tirando una leva, ma Luke le bloccò la mano con la forza.
< Non lo fare. Devo portarti indietro. > disse Mira cercando di muoversi.
< Mi dispiace ma non posso permettere che tu muoia come il mio maestro! > replicò lui e Kit saltò nell'iperspazio.
< Sei fuori?! Sei l'unica speranza per la galassia e adesso stai praticamente andando al patibolo! > esclamò Mira furiosa.
< Beh ora è troppo tardi. > fece lui lasciandola andare.
< Hai appena condannato la galassia. Congratulazioni. > sbuffò lei.
< Ne varrà la pena quando avrò evitato la tua morte. >
Mira scosse la testa:< Moriremo tutti e due invece. E la ribellione verrà schiacciata. Spero che tu l'abbia messo in conto Skywalker! >
Luke non rispose. In fondo l'aveva fatto solo per lei.

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Capitolo 27
*** Il destino di Mira ***


La nave volava veloce verso il punto d'incontro e Kit si preoccupava che tutto andasse per il meglio.
Mira non parlava da ore, ranicchiata in un angolo.
Era un mix di emozioni contrastanti. Rabbia, paura, tristezza. Aveva pianto parecchio come dimostravano gli occhi rossi.
Luke l'aveva continuata a fissare senza riuscire a fare niente.
Ed Ozzel passeggiava da ore per la nave con la scusa di dover controllare i comandi.
La ragazza tirò su la testa e guardò Luke:< Dimmi perché l'hai fatto. >
< Fatto cosa? >
Mira scosse la testa:< Lo sai benissimo cosa. >
< Ha importanza? Ormai stiamo viaggiando verso il punto di scambio, non posso tirarmi indietro. >
Mira assunse un espressione molto triste.
< E adesso che cos'è che non va? >
La ragazza guardò Luke dritto in quei grandi occhi azzurri.
< E va bene ridimi in faccia se vuoi, ma voglio tornare su Jothe. E' una follia. >
Luke era spiazzato:< Non... Non ho alcuna intenzione di riderti in faccia o insultarti. Ma la cosa mi stupisce. >
Mira si alzò, si pulì gli occhi con la manica della giacca e sospirò:< Anch'io lo sono. Stupita da quanto io sia diventata codarda e piena di paure. >
< È normale avere paura. > replicò Luke:< È umano avere paura. >
Mira non sorrise, si limitò a guardare fuori dal finestrino illuminato da strisce blu.
< Non per un Jedi. Ma tu non lo sei e nemmeno io. > replicò la ragazza e si voltò verso Luke.
< Zia Agmid. > disse poi:< Lei non aveva paura. Ha deciso volontariamente di sacrificarsi per salvare Leia e permetterle di scappare durante la battaglia di Scarif. Non esiterei a dire che ha salvato la ribellione. >
< Tua zia doveva essere un grande jedi. > replicò Luke.
Mira annuì e Ozzel entrò nella stanza dove i due stavano parlando.
Porse a Mira un fazzoletto e annunciò che sarebbero presto arrivati a destinazione.
La ragazza annuì. Ozzel le diede un buffetto per tirarle su il morale e tornò in sala comandi.
< Quindi... vi conoscete. >
Lei asserì:< Sembra strano, ma è la figura più simile a un padre che abbia mai conosciuto. >
Luke si mise a ridacchiare:< Ma che fortuna! >
Mira lo fissò male:< Non sarà molto simpatico e le sue tecniche militari faranno schifo, ad ogni modo ci tiene a me e alla ribellione. Corre dei rischi enormi da anni. >
Luke le sorrise.
< Mia madre lo amava. Davvero, come non aveva amato mai nessuno in vita sua. Nemmeno mio padre. >
< Mio padre è stato ucciso da Vader. > disse Luke con un lungo sospiro.
Mira scosse la testa:< Lui ha ucciso molti padri e molti jedi. Zia Agmid compresa. >
< Mi dispiace. Ma gli e la faremo pagare cara, prima o poi. >
Mira sorrise:< Non ha importanza ormai. Stiamo per andare a morire, ricordi? >
< Tempo fa il vecchio Ben, il mio maestro, disse che il mio destino era legato a una strada diversa dal suo. > ricordò Luke:< Credo che sia questo il mio destino. Combattere per la ribellione e per te, morire se necessario. Come ha fatto Ben e tua zia. >
Lei sospirò sconsolata:< Se noi moriamo, la ribellione morirà con noi. Hanno bisogno di qualcuno in grado di battere Vader, qualcuno che sappia usare la forza. >
E la nave uscì dall'iperspazio, mostrando tre incrociatori stellari pronti a far fuoco contro la piccola navicella.
< E capiterà molto presto, temo. >
Ozzel la chiamò in sala comandi.
< Vogliono mettersi in comunicazione con te. > le disse.
Mira annuì e Kit fece partire il filmato.
Era Firmus Piett, secondo di Ozzel e al momento a capo della Flotta della morte.
< Vedo che avete portato il prigioniero Hader. >
Mira fece mezzo sorriso.
< Come da accordo Piett.> replicò tranquillamente la ragazza.
< Molto bene. Sarete abbordati da una nave per procedere allo scambio. >
Mira disse di sì e preparò il corridoio d'attracco.
Poco prima che il corridoio si aprisse Mira sentì qualcosa di strano.
Freddo. Sapeva a che cosa andava incontro e si rivolse a Luke, che la guardava con aria preoccupata.
Tuttavia fu Luke a parlare per primo.
< Ti devo dire una cosa importante. Mira io... >
< Lo so che mi vuoi bene Luke. Anch'io, più di quanto immagini. >
Il ragazzo arrossì:< Sì, ecco. Lo sapevi eh? >
​< Per questo non posso permetterti di morire. >

Mira tirò fuori un blaster e stordì Luke.
Ozzel la fissò sbalordito.
< Mira! >
​< So quello che faccio. Kit chiudi Luke a chiave nella stiva. > ordinò la ragazza.

< Credo stesse per dirti che è confuso su quello che prova per te. >
< Ne sono perfettamente consapevole. Ma non posso rischiare che muoia, è troppo importante per la ribellione. > replicò lei dando la spada laser del ragazzo in mano a Kit.
< Appena saremo entrambi saliti a bordo e l'impero sgancerá il corridoio tu vattene. E porta Luke in salvo. Avrai pochissimo tempo, ma sono sicuro che te la caverai. > disse la ragazza.
< E te allora? > domandò Kit:< Non posso lasciarti qui. >
< È un ordine. > gli intimò Mira prima di entrare nel corridoio.
Kit annuì e chiuse il portellone.
Nel corridoio rimasero solo Ozzel e Mira. I due proseguirono fino a quando non arrivarono alla nave imperiale.
Il portellone si aprì e davanti a loro apparve Vader. Alto quasi più di due metri, con la voce cavernosa e una lunga spada laser rossa in mano.
Ozzel guardò la ragazza, quasi terrorizzato per il destino che avrebbe dovuto subire quella che aveva sempre considerato sua figlia.
< Ti aspettavo Mira Hader. > fece Vader mentre la ragazza spingeva Ozzel in avanti.
< Era solo questione di tempo Vader. > disse Mira:< I dieci ribelli per Ozzel. >
Vader controvoglia fece segno agli stormtropper di lasciare liberi i ribelli come da richiesta.
< I tuoi pensieri ti tradiscono Hader. Hai paura. >
< Anche la tua era paura, prima che si trasformasse in odio. > replicò Mira secca.
Vader spinse via Ozzel con la forza e cercò di colpire Mira con la spada laser.
La ragazza parò e colpì. Nei suoi occhi si leggeva una determinazione mai vista.
< Sarà un duello interessante. > commentò ridacchiando Palpatine, rivolto a Mas Amedda.
< Il destino della giovane Hader sta per compiersi. >

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Capitolo 28
*** Mira Hader vs Darth Vader ***


Mira aveva sempre eccelso nell'utilizzo della spada laser.
Zia Agmid spesso le diceva che se le cose non fossero cambiate sarebbe diventata una grande spadaccina, forse la migliore dell'ordine.
Eppure si trovò in grandissima difficoltà davanti all'oscuro Signore dei Sith.
Certo, Vader non era veloce o agile quanto lei.
Eppure la sua tecnica l'aveva messa rapidamente in difficoltà.
Mira cercava di non perdere la concertazione. Doveva impegnare abbastanza il Signore oscuro per permettere a Kit di portare tutti in salvo.
Giocò il tutto per tutto e dalla difensiva passò all'offensiva.
Vader sembrò essere sorpreso dalla determinazione e dal coraggio della ragazza.
Mira colpì l elsa della spada e gli fece partire un dito.
Vader si liberò facilmente di lei con una spinta di forza. Mira si difese bene e riuscì a rimanere in piedi.
< Niente male ragazzina. Combatti bene, quasi quanto la cara vecchia Agmid. > fece lui.
Mira si tolse i capelli sudati dalla faccia e ansante rispose:< Non sai quanto hai ragione. >
La ragazza gridando colpì nuovamente Vader con una raffica di colpi.
Questa volta però venne spinta contro una parete e perse la spada laser.
< Patetica. Forse ti ho sopravvalutato Hader. > disse prendendo la spada da terra.
Mira provò a rialzarsi.
< Non hai ancora visto niente. > e gli strappò di mano la spada laser rossa.
I due duellarono a lungo e Mira diede prova di se, facendo indietreggiare Vader un paio di volte.
La ragazza lo spinse contro il portellone e lo fissò con rabbia.
< Pagherai per tutto quello che hai fatto alla galassia Vader! >
Lui non rispose, si limitò a strozzarla con la forza.
Mira si ritrovò così a un metro da terra, con le mani attorno al collo e la consapevolezza di stare per morire.
Nel frattempo Vader si era ripreso la sua spada.
< Temo sia finita altezza. Stai per morire, proprio come Agmid. >
Mira cercò di ribellarsi ma non fece altro che peggiorare le cose.
< Non accelerare le cose altezza. >
Allora la ragazza fece qualcosa che Vader non aveva previsto. Usando tutte le forze rimaste e la rabbia che Vader era riuscito a scatenare in lei, gli girò la mano robotica e la ruppe.
Darth Vader lasciò la presa.
Mira crollò a terra, quasi senza forze e in preda a una forte tosse.
< Agmid ti ha insegnato bene, ma era solo una padawan inesperta e piena di paure quando è diventata Cavaliere Jedi. >
Mira disse di no e si rimase in piedi barcollando, toccandosi il collo.
< Sei una che non molla facilmente. > commentò Vader e le strappò di nuovo la spada laser.
< Ridammela. > gli disse Mira, ma era troppo debole e stanca per reagire.
< Molto bella davvero. Il giallo è un colore raro nelle spade laser. > e Vader la ridusse in pezzi.
< Ci avevo messo due mesi a costruirla! > gridò Mira in lacrime.
< Ne costruirai una più bella se deciderai di diventare un inquisitore e dare la caccia al ragazzo che gioca a fare il Jedi. > disse Vader.
Mira stette in silenzio.
< Ebbene sì. Hai potenziale e non credo che l'Imperatore voglia che vada sprecato. Scommetto che potresti prendere facilmente il posto di quello che un tempo era il Grande Inquisitore. >
Mira non rispose.
< La risposta è semplice Hader. >
< La risposta è NO. > fece Mira appoggiandosi alle pareti per non cadere:< E sarà sempre NO. Preferisco morire piuttosto che tradire la ribellione. >
Vader fece spallucce e la ferì al fianco:< Prevedibile. >
Mira gridò di dolore e crollò a terra, cercando di sgattaiolare via.
< E stupido. > e la ferì al braccio sinistro.
​< Hai firmato la tua condanna a morte ragazzina! >

La giovane regina sapeva che era la fine e chiuse gli occhi pieni di lacrime sperando che la cosa finisse in fretta.
Almeno aveva impiegato abbastanza Vader perché Kit e gli altri potessero scappare.
Vader stava per sferrare il colpo fatale quando venne fermato da Luke.
Il Signore dei Sith ne fu stupito ma non troppo. Mira aprì appena gli occhi e vide Luke che si stava confrontando duramente con Vader.
Non aveva più forze, ma avrebbe voluto gridare a Luke di andarsene da lì, di scappare. E che non se lo sarebbe mai perdonato se fosse morto per lei.
Il ragazzo riuscì a colpire il casco di Vader mandandolo in pezzi e approfittando della cosa lo sbatté contro una parete come aveva fatto con Toiby.
Ma Mira non vide tutto questo, era svenuta da un pezzo.
Luke corse da lei quasi piangendo. Cercò di farle riprendere i sensi ma con scarso successo quindi la prese in braccio e la portò di corsa verso la nave.
Quando Kit vide Mira in quello stato per poco non ebbe un cortocircuito.
< Dobbiamo andarcene subito da qui. Fai il salto nell'iperspazio! SUBITO! > fece Luke rivolto al droide protocollare.
Kit si precipitò in sala macchine mentre Luke sistemava la ragazza sull'unico letto della nave.
Kit fece tutti i calcoli, staccò il corridoio e partì a velocità luce.
Tuttavia prima di partire venne colpito diverse volte dagli incrociatori.
Mentre un ribelle che era stato un tempo a capo dell'ospedale ribelle si occupava di Mira, Kit fece notare la cosa agli altri membri dell'equipaggio.
I colpi avevano danneggiato la nave e non era detto che sarebbero arrivati a Jothe. Forse la nave sarebbe uscita dall'iperspazio in un altro sistema, per permettere a Kit di aggiustare i danni.
Ma Luke non lo stava a sentire, era troppo impegnato a fissare Mira.
La ragazza, pallidissima, era sdraiata sul letto e non dava apparentemente segni di miglioramento.
< Allora? > domandò lui.
< È grave. Sta perdendo molto sangue. >
Luke rispose con un gemito.
< Non preoccupatevi. Dovrebbe farcela. L'ho curata come ho potuto ma ha bisogno di essere portata a Jothe. >
Mira esausta aprì appena gli occhi:< Luke... >
Lui si avvicinò a lei piangendo come un bambino.
< Non morire ti prego. > le continuava a ripetere accarezzandole i capelli scuri.
< Luke Skywalker... sei il più grande idiota della... galassia... perché sei venuto... a salvarmi? >
< Ti voglio bene anch'io Mira. > rispose Luke baciandole la fronte.
Mira sorrise fra le lacrime, in fondo era contenta che Luke fosse riuscito a salvarla, nonostante gli enormi rischi che si era preso.
Palpatine era pensieroso e Mas Amedda lo notò.
< Qualcosa è andato storto? >
Palpatine scosse la testa:< La forza è potente in lui. >
< Lui... chi? >
< Il ragazzo biondo. Può rappresentare una grave minaccia per il nostro Impero. > fece Palpatine serio:< Oppure sostituire Vader. >
< Non doveva essere la ragazza a rimpiazzarlo? >
L'Imperatore fece mezzo sorriso:< Mira Hader sarà pur forte nella forza, ma non quanto il ragazzino. Sì, sarà lui il nuovo Vader. >
Palpatine si rivolse nuovamente a Mas Amedda:< Scopri chi è. Voglio sapere il suo nome e da dove arriva. >
Il consigliere fece una specie di inchino ed uscì, consapevole della delicatezza del compito che l'Imperatore gli aveva affidato.

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Capitolo 29
*** Insieme ***


La nave atterrò o meglio rischiò di schiantarsi sulla pista d'atterraggio a poca distanza dal palazzo reale di Jothe.
Luke fu il primo ad uscire con Mira fra le braccia, dietro di lui Kit e il medico ribelle.
Kallus gli corse incontro.
< Cos'è successo?! > domandò angosciatissimo, notando la macchia di sangue che si era formata sulla camicia bianca della ragazza.
< Vader l'ha ferita. Dobbiamo subito metterla in una vasca di bacta! > replicò lui agitato forse più di Alexandr.
Lui annuì e i due seguiti da una piccola folla di ribelli e curiosi si diressero di corsa in infermeria.
Mira venne sistemata nell'unica vasca di bacta libera.
Il dottore era ottimista. Nonostante la ragazza avesse perso molto sangue, Vader non aveva colpito organi vitali.
Ad aspettare il suo risveglio c'erano tutti.
Luke, Leia, Koila, Han, Misu, Alexandr e il piccolo Nith, l'equipaggio dello Spettro e Toiby, dall'espressione tremendamente triste.
E come se non bastasse Kit  andò in cortocircuito per colpa di tutto quello stress e Toiby dovette ripararlo.
Alla fine davanti alla vasca di bacta rimasero solo Kallus e Toiby.
< Dov'è Luke? > domandò Toiby rivolto a Kallus.
< È andato a sistemare le sue cose sul Falcon. Parte per Hoth oggi stesso. >
< Parte per Hoth? > replicò lui stupefatto:< Se ne va senza aspettare il risveglio di Mira? >
< È un comandante ribelle. Ha i suoi doveri, inoltre bisognerà distruggere una volta per tutte la Flotta della morte e Luke è a capo dei caccia ribelli. >
Toiby annuì, senza togliere lo sguardo dalla ragazza.
< Eppure... >
< Eppure cosa? >
< Io credevo che Skywalker, Luke, amasse Mira. Eppure se ne va. >
Alexandr sorrise:< Sì, lui ama Mira ma bisogna essere in due per amare Toiby. >
Toiby lo guardò stranito.
< Mira sa che non con Luke non potrà mai funzionare, ama un altro Toiby. >
​< E chi è? >
​Kallus gli rivolse uno sguardo molto eloquente.

Il balosar si alzò in piedi e sfiorò il vetro della vasca.
< Io... non posso perderla. > fece quasi piangendo:< Le voglio bene, io... >
< Lo so. > rispose Kallus mettendogli una mano sulla spalla come per confortarlo.
Toiby sospirò e una lunga lacrima scese dai suoi occhi.
Continuava a ripetersi "andrà tutto bene, andrà tutto bene" ma in fondo aveva paura.
Paura di perdere Mira come aveva perso tutta la sua famiglia.
Quando Mira si svegliò era di nuovo nel suo letto e non più nella vasca di bacta.
Si toccò i capelli, erano ancora bagnati. Segno che doveva essersi ripresa da poco.
Accanto a lei c'era Toiby con il viso stravolto dalle lacrime.
La ragazza notò che le stava stringendo una mano e sorrise.
< Toiby... > lo chiamò Mira.
Lui si asciugò rapidamente le lacrime e tentò di sorridere:< Mira. Come ti senti? >
< Mi gira un po' la testa. > replicò lei chiudendo gli occhi.
Toiby le sorrise e le diede un bacio sulla fronte, continuando ad accarezzarle i capelli, piangendo come una fontana.
Mira prese il suo volto fra le mani un po' tremanti.
< Che cosa succede Toiby? Perché tutto questo tremendo dolore? Dovesti essere sollevato, mi sono ripresa.>
Lui non tentò neanche di nascondere le lacrime.
< Mia sorella. E' morta. >
Per Mira fu come se l'avessero sparato, fu terribile.
< Mi-mi dispiace molto Toiby... io... >
< Mi hanno ingannato. I soldi che spedivo non andavano a lei ma contribuivano ad alimentare il commercio delle armi. Tutti quei video che mia sorella mi mandava erano falsi, modificati dall'Impero. Mia sorella, la mia piccola Raissa, è morta quasi un anno fa.> spiegò lui fra i singhiozzi, i più disperati che la giovane regina avesse mai sentito.
Mira lo strinse forte a se piangendo silenziosamente.
< Avevo paura che mi abbandonassi anche tu. Non volevo perderti, io... > fece lui tirando su con il naso.
Mira sorrise:< Non mi perderai mai. Te lo prometto. >
E i due si scambiarono un tenero e dolce bacio.
Toiby la guardò stupito. Mira lo fissava, appoggiata ai cuscini e sorridendo fra le lacrime.
Toiby si avvicinò di nuovo a lei:< La promessa di una regina vale di più? >
< Vale quanto quella di un balosar che ha salvato la ribellione di Jothe. >
< Ma non è finita qui. >
< No. Non è finita. Abbiamo Huit da riconquistare e un Impero da distruggere. E so che se restiamo uniti abbiamo una possibilità. >
Toiby girò leggermente la testa e la baciò di nuovo.

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Capitolo 30
*** Una nuova alba per Jothe ***


Il palazzo era in fermento.

Mira era piuttosto agitata e continuava a torcersi le mani.

Nith si divertiva a nascondersi fra i veli di tulle del vestito di Mira, mentre Kallus era alle prese con il completo elegante che il protocollo esigeva indossasse.

Le damigelle stavano facendo il possibile per aiutare Kallus a mettersi il vestito, con il solo risultato di irritarlo più di quanto lo fosse già.

Toiby invece si sentiva piuttosto a suo agio nei suoi nuovi abiti eleganti.

< Direi che è un bel passo avanti. > si compiaceva lui specchiandosi nei marmi del palazzo:< Non so se mi merito questo bel completo blu. >

Mira sorrise.

< Eccome. Hai salvato questo posto. Non dimenticarlo. Senza di te io non sarei qui a festeggiare la vittoria sull'Impero e il nuovo inizio di Jothe. > fece Mira sfilando dalla sua elaborata acconciatura un lixlix.

Si avvicinò a Toiby e lo sistemò all'occhiello della giacca.

< Come potrei. > sospirò Toiby.

< Appunto. > replicò la ragazza con un sorriso.

Alexandr nel frattempo aveva finalmente indossato l'abito da cerimonia.

< Mi chiedo perché devo indossare questo abito ridicolo! > commentò lui sistemando le maniche troppo corte per lui.

< Vacci piano. Era un vestito di mio padre. > replicò la ragazza mentre Nith si fece prendere in braccio dal papà.

< Beh io non sono tuo padre. Questo abito non mi sta comunque, è troppo stretto. >

Mira scoppiò a ridere di cuore.

< Non è l'abito il problema ma il fatto che hai messo peso ultimamente. >

< Peso?! >

< Eccome. > intervenne Misu arrivata in quel momento.

< Tu dici? >

< Sei decisamente più in carne rispetto all'ultima volta che ci siamo visti. > replicò la twi'lek:< Il duca di Huit dovrebbe tenere di più alla linea. >

Poi si rivolse a Mira.

< Sei davvero bellissima Mira. >

La ragazza sorrise:< Hai finalmente deciso di darmi del tu. >

Misu fece spallucce:< Andiamo. La gente ti aspetta. >

La ragazza annuì. Le damigelle le sistemarono il velo lungo sei metri e poi la guardarono affacciarsi alla finestra del palazzo.

Appena la gente la vide esplose in un boato.

A fomentare ulteriormente la folla stava Koila, ormai a capo di tutti i ribelli del pianeta.

Mira salutò la gente festante e venne raggiunta da Kallus, duca di Huit e seconda personalità più importante del pianeta, con in braccio Nith, futuro erede al trono.

Poco più distante stavano Misu in un elegantissimo abito color perninca; Toiby, nominato da pochissimo consigliere e stratega ribelle; e Shieela, che aveva capito di dover appoggiare Mira in tutto e per tutto se voleva mantenere la sua posizione, politica e sociale.

La ragazza fece un cenno e Toiby si avvicinò. La folla gridò ancora più forte, ormai era considerato un eroe nazionale.

< Chi sono quelli laggiù vestiti di bianco? > domandò lui, notando un piccolo gruppo di nobili fra la folla festante.

< Rappresentanti di Huit. Ora vogliono che li aiutiamo nella lotta contro l'impero. >

< Finalmente, la neutralità deve averli stancati. >

< Non sarà così facile. Huit è uno dei maggiori pianeti esportatori di gas tibanna. L'Impero non cederà così facilmente. Questa volta combatteranno con le unghie e i denti per il controllo del pianeta. E probabilmente non ci sarà Ozzel a coprirci le spalle. >

Toiby sbuffò:< Avremo bisogno di aiuto. >

< Luke ci sarà. E anche gli altri saranno al nostro fianco. >

< E come fai a saperlo? >

Mira fece mezzo sorriso:< Facciamo parte della ribellione. E i ribelli si aiutano a vicenda, non dimenticarlo mai. È questa la nostra forza. >

Toiby annuì convinto.

Mira prese la sua spada laser che Misu le stava porgendo, aggiustata per l'occasione, la sollevò verso il cielo e la accese, come segno di forza.

Come per mostrare alla galassia che l'Impero poteva essere sconfitto e alla gente del sistema che la regina di Jothe era tornata.

E non se ne sarebbe andata così facilmente, questa volta.

Spazio dell'autrice:
Ciao, a tutti sono Nini e grazie per aver letto questa storia (spero vi sia piaciuta) e di essere stati al fianco di Mira
Sono una grande fan della saga di Star Wars, specialmente della trilogia originale e rebels, la fan fic mi è uscita così da un disegno che avevo fatto tempo prima.
Ma non finisce qui! le avventure della Regina di Jothe continuano con il sequel Mira: la conquista di Huit!
Spero di non avervi annoiato troppo enjoy <3 Nini

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