Monster's rise - l'Ascesa dei Mostri

di ghitaj
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Nelle Mani Del Nemico ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Tra Dubbi e Paura...? ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Prologo ***


Palyer.

Creature bizzarre, con il minimo indispensabile d’intelligenza che serve per poter bere, cacciare, mangiare e dormire, Per sopravvivere.

Non molto diversi dai lupi, gli Umani si differenziano da essi per la loro indole avara, e ottusa.

Un’altra caratteristica che li distingue è… il branco, uno stratagemma che i lupi adottano per avere una maggiore probabilità di sopravvivenza.

Una cosa che i Player non capirono nell'immediato…

Esploravano, costruivano, si difendevano, Ma allo stesso tempo scavavano, tagliavano, distruggevano tutto quello che li circondava, lasciando dietro di loro un patrimonio di devastazione.

Chi ne pagava le conseguenze, non era solo la natura, o gli animali, ma soprattutto i Villagger.


Villagger.

Creature pacifiche, con una capacità di apprendimento e adattamento impressionante.

L’esatto contrario dei Player.

I Villagger, erano creature pacifiche, sagge, non propense alla caccia, ma all'allevamento e all'agricoltura, non distruggevano la natura, poiché, impararono che ciò che può essere raccolto, può essere, in seguito, seminato…

Degli abili mercanti, fin dalla nascita. disponevano di vari scambi, che utilizzando tra di loro, erano in grado di ottenere qualsiasi cosa.

Vivevano in piccole comunità raccolte in villaggi, e sapevano creare golem di ferro dediti alla protezione delle abitazioni e dei suoi abitanti dai Mostri.


Mostri.

Creature misteriose, notturne, che dedicavano la loro breve “vita” a vagare senza meta per valli e monti.

Erano creature prive di intelligenza con, come unico scopo, l’attaccare e uccidere tutti gli esseri viventi presenti sul loro raggio d’azione, per poi perire sotto i raggi del sole, che innescavano in loro una sorta di auto-combustione.



i Player, nel tempo si evolsero, iniziando ad avere ambizioni sempre più alte, ambizioni che miravano alla supremazia e alla sottomissione delle altre creature.

I Villagger non si preoccuparono della minaccia incombente, poiché si sentivano al sicuro, protetti dai golem di ferro. In parte avevano ragione, ma non tennero in conto le straordinarie abilità nel combattimento dei Giocatori, che ben presto iniziarono ad assediare ogni singolo villaggio, depredandolo, e distruggendolo.

Schiavizzavano qualunque Villagger i cui scambi potevano risultare vantaggiosi. al contrario quelli con scambi inutili, soccombevano trafitti dalle spade di quei demoni implacabili.
Ben presto i Villagger da ogni dove iniziarono a morire, uno dopo l’altro, spinti sull’orlo dell’estinzione.

C’era un solo modo per poter sfuggire alla morte e ai Player… l’Adattamento.
Ma cosa può spingere una creatura all’Adattamento? Al tentativo di sfuggire dall’Estinzione?

La Disperazione.

La Disperazione e la Speranza.

La Speranza data dal nascente Re dei Villagger, esso non era un villagger qualunque, aveva una tunica bianca, sovrastata da un gilè blu, con ricami d'oro. egli disponeva dello scambio alla base di tutti gli altri. Poteva scambiare qualsiasi oggetto con i diamanti.

I Villagger, sempre più Disperati e Speranzosi, riuscirono a ribellarsi e a costruire una fortezza inespugnabile, dalle mura di ossidiana.

La situazione si era ribaltata, ora i Villagger sotto il comando del loro nuovo re, si impegnavano a mettere in sicurezza tutti i villaggi, proteggendoli dai mostri, ma soprattutto, dai Player.
Nel frattempo i Giocatori ancora divisi e in competizione per la supremazia, cadevano uno dopo l’altro sotto l’organizzazione e il lavoro di squadra dei Villagger.

Questo fatto portò anche Essi ad Adattarsi, ma non per la Disperazione, o per la Speranza, ma per la loro insaziabile sete di potere.
Da quell’istante si creò la fazione della “Resistenza” con a capo un giovane di nome Luke.


Passarono gli anni, e alcuni gruppi di Player più deboli decisero di vivere assieme, pacificamente, riuniti in quelli che una volta erano i territori dei Villagger. Purtroppo non sapendo come evocare golem di ferro, quindi cingevano i piccoli villaggi con mura di pietra, difese dagli arcieri e dalla fanteria.

Non si seppe mai come, non si seppe mai il perché, ma dopo queste vicende, inspiegabilmente, anche i Mostri si Adattarono, anzi, si Evolsero…



ciao! sono sempre io.
Ecco, questo cambiamento del prologo mi è sembrato più opportuno. quello che avete letto come capitolo 1, lo troverete rielaborato e con più dettagli come capitolo 2.
Questa storia non è del tutto originale, infatti è stata ispirata ad una serie di animazioni presenti su YouTube, vi dico solo che l’inizio sarà molto simile all’opera originale, ma lo sviluppo… è tutta un’altra storia ;)
Scusate per il lavoro poco curato e per i provvedimenti che ho dovuto prendere, ma se l’inizio non è stato dei migliori, non può fare altro che migliorare no? ^.^”
(ecco lo sapevo, mi sono tirato una zappa sui piedi)
Al prossimo capitolo!
Ghitaj

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Nelle Mani Del Nemico ***


-Papà!!! –

Ken continuava ad urlare mentre, imperterrito, Lucas lo trascinava per le vie di quel villaggio ormai in rovina.

-Vieni via! Non possiamo aiutarlo in alcun modo! –

Ma lui continuava a ribellarsi, ignorando tutto quello che gli diceva il fratello.

 
Ken era un bambino dall’età di 10 anni, ma già possedeva una forza e una determinazione notevole, se non fosse solo per il suo carattere impulsivo. Aveva dei folti capelli di un nero scurissimo, che portava sempre in un’acconciatura disordinata, con ciuffi di capelli sparati qua e la. I suoi occhi erano di colore blu scuro, in quel momento lucidi per la rabbia e per il dolore che provava.
Lucas invece aveva all’incirca 15 anni, un ragazzo alto, snello, ma allo stesso tempo robusto, dai capelli biondi, che portava rivolti all’insù. Aveva gli occhi di color dell’ambra. Il suo carattere era piuttosto calmo. Perlopiù logico e riflessivo, preferiva pensare prima di agire.

 
-Dobbiamo andare ad aiutarlo!!! –

Lucas lo agguantò ai fianchi, e con un movimento deciso, lo portò in spalla, rendendogli impossibile opporre resistenza.

-Non dire assurdità, adesso andiamo prima che sia troppo tardi! -

I ragazzi si stavano dirigendo verso ovest, con un gruppo di persone, i superstiti del villaggio assediato dai mostri che quella notte, stavano dando uno spettacolo orribile, uccidendo e depredando i cadaveri dei soldati, che uno dopo l’altro vanivano uccisi.

-E dove vorresti scappare di preciso?! –

Gli urlò Ken, visibilmente furioso per l’azione appena compiuta da parte del fratello.

-Verso ovest c’è un passaggio sotterraneo che ci permetterà di raggiungere il regno del Re dei Villagger, è li che andremo–

Ken sgranò gli occhi.

-Ma sei impazzito?! Come ti viene in mente di consegnarci al nemico?? –

Lucas rispose fermamente.

-Era l’ultima delle nostre opzioni, ora che le nostre difese sono sbaragliate abbiamo le mani legate.– in quel momento sentì ken tra le sue bracia, tremare per la rabbia
–Ken! – Disse iniziando ad alzare la voce.
-Vuoi per caso lottare contro quei mostri in questo momento? –

Sorpreso dalla domanda, il ragazzo esitò prima di rispondere.

-Io… -
-Perché se è così stai pur certo che non ti aiuterò! – Ken si sentì morire dentro
–E ti assicuro che non ci penserò due volte, e… scapperò senza di te. – Il giovane avvertì una certa fatica nel sentirgli pronunciare quella frase, che subito tentò di nascondere imponendosi una falsa fermezza.

Da quel momento Ken non parlò più e si lasciò trasportare in balia di suo fratello.

Tra scenari di distruzione, fiamme e desolazione, sentì che la rabbia e il risentimento verso se stesso stavano iniziando a tormentarlo, e in lui una sola parola, un solo appellativo si sentiva attribuire:

*Codardo* Pensò tra sé e sé.
 
***
 
Poco più a sud, una legione di soldati Villagger si era accampata per evitare di incappare su un gruppo indesiderato di mostri che poteva distoglierli dalla missione principale. Dovevano raggiungere un villaggio distante appena 9 chunk  a nord est dalla loro posizione e metterlo in sicurezza dai Player.
 
-Signore! Abbiamo trovato una spia! –
-Una spia? Portatela subito qui! –
 
Due soldati Villagger dopo alcuni istanti apparvero da dietro delle tende, mentre trattenevano una bambina che stava tentando di liberarsi dalla loro salda presa. Aveva dei lunghi capelli rossi che le coprivano la faccia, dal tanto che si dimenava, a tal punto da non riuscire distinguere adeguatamente i lineamenti del volto.

-bene, bene, bene… -

Disse il capitano della legione.

-Che ci facevi nascosta dietro le tende del nostro accampamento? E attenta a quello che dici, se mentirai ti taglieremo la lingua! –

Una volta detto questo, il capitano si avvicinò meglio alla ragazzina, per delinearne le forme del viso.
Appena si calmò, potè notare che aveva due splendidi occhi verdi, leggermente a mandorla. Il naso all’insù era cosparso da alcune lentiggini, che si spargevano verso gli zigomi.

*Non avrà più di dieci anni…* pensò il capitano della legione, rattristato dal fatto che la Resistenza potesse utilizzare reclute tanto giovani per i loro scopi.
 
-Mi chiamo Annie e non sono una spia! – la voce della bambina lo riportò alla realtà.

-E allora perché ci seguivi? -

-Appena due giorni fa, mia madre, tentando di portarmi in salvo da un gruppo di mostri che ci seguivano, mi nascose tra delle canne da zucchero in riva ad un fiume poco distante da qui.
Aspettai il suo ritorno, ma dopo alcune ore, mi resi conto che non sarebbe più tornata –
Il comandante notò che i suoi occhi si stavano gonfiarono di lacrime.

-Quindi – disse tentando di ricacciarle indietro.

-Spinta dalla fame e dalla sete, iniziai a vagare, mangiando qualche mela caduta da alcuni alberi, fino a quando non ho trovato il vostro accampamento. –
 Il capitano prese la parola

-ci hai visti e hai pensato di poter rubare qualcosa dalle nostre provviste, non è cosi? –
La bambina annuì scuotendo lentamente il capo.

-sarò sincero, non mi fido molto di te… -
Disse, sollevandosi dalla posizione accovacciata in cui si trovava dando le spalle alla presunta orfana e incamminandosi verso il fuoco.

-anche se non credo che ucciderti sia la scelta giusta… –
Si voltò di nuovo verso la bambina, e disse.

-quindi ho deciso che sarai nostra prigioniera lungo il viaggio e resterai con noi fino all'arrivo nella rocca di sua Maestà. Da lì in poi verrai affidata alle Guardie Reali –
una volta che il capitano ebbe  finito di parlare, i due soldati, le incatenarono i polsi ad uno dei carri che si portavano dietro per le armi e le provviste.

-datele una razione di cibo e dell’acqua – aggiunse il comandante, non tanto sicuro di tutta quella premura rivolta alla presunta spia.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - Tra Dubbi e Paura...? ***


Ringrazio di cuore TheEnderReader per aver recensito il capitolo precedente!



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Una forte luce improvvisamente gli colpì le palpebre.
Di scatto, riprese coscienza, il cuore iniziò a battere forte nel petto, e l’eco del suo battito si ripercuoteva su tutto il corpo, dalla punta dei piedi, all’estremità de polpastrelli e i suoi polmoni si riempirono d’aria in un grande sospiro, che gli parve rinfrescargli l’anima.
 
Non riaprì subito gli occhi, ma quando lo fece, vide tutto intorno a se, il paesaggio sfumato di un celeste quasi blu; come quando ci si addormenta sotto il sole in posizione supina.
 
Lucas si accorse che suo fratello si svegliò, ed aspetto che riprendesse del tutto coscienza prima di farlo smontare delle sue spalle.
 
-Lucas –
 
-Si? –
 
-Siamo arrivati? –
 
-Abbiamo da poco superato il passaggio sotterraneo, mancano ancora alcuni chunk, ma tutto sommato dovremmo essere abbastanza vicini –
 
Passarono alcuni secondi…
 
-Lucas, cosa ci faranno una volta arrivati? –
 
-Immagino che ci imprigioneranno, tenteranno di estorcerci delle informazioni riguardo la resistenza. Se parleremo subito non avranno bisogno di torturarci. –
 
-Dopo…? -
 
Ma Ken non trovò risposta.
 

***  
 

-GENERALE!!! –
 
Un buffo Villagger dall’aria allarmata, si stava precipitando per i corridoi sospesi nel vuoto che collegavano tra di loro le tre cinta di mura mastodontiche che circondavano la fortezza degli NPC.
 
-GENERALE!!!! UN GRUPPO DI PLAYER SI STA AVVICINANDO AL VARCO EST!!!! –
 
Pochi secondi dopo il Villagger inciampò e cadde ai piedi del suo superiore, in procinto di svenire per la corsa chilometrica che aveva compiuto.
Il generale delle guardie reali(che già di suo era un po’ stordito), appena si voltò non vide nessuno, e così tornò a svolgere le proprie mansioni.
La povera sentinella accasciata per terra si fece forza, e si trascinò vicino ai piedi del generale, strattonandogli la maglia di catenelle, che gli sovrastava la corazza d’oro.
 
-G-Generale… Player… v-varco est… -
 
-Per Noch! Sono per caso armati?! –
 
-Sono… una decina… senza armi… ne armatu… -
 
Non fece in tempo a finire la frase che di colpo svenne definitivamente.
 
-Bene –
 
Disse il generale, scrollandosi la mano della sentinella dagli stivali in cuoio lucidati.
Voltò lo sguardo ad un paio di guardie, che assistettero alla scena atterriti dalla notizia.
 
-Fate mandare una pattuglia sul posto, e imprigionate quei player nelle celle esterne! –
 
I due, subito si ricomposero, e si precipitarono assieme verso il corridoio alla loro destra.
 
*Devo subito andare ad avvertire il Re, a quanto pare, i mosti hanno colpito ancora e se sono riusciti a cacciare i player da un loro villaggio, allora la situazione ci sta sfuggendo di mano...*
 
Così pesava il comandante Phil, uno dei tre generali a capo del principale corpo di fanteria dell’esercito dei Villagger, mentre si mise a correre per i corridoi, probabilmente i direzione della sala del trono lasciando sul posto il povero NPC che giaceva al suolo privo di sensi.
 
 
***
 
 
Ken stava ripensando alla notte scorsa, nella quale vide il padre ferito da alcune frecce che gli gridava di allontanarsi, mentre i Mob lo circondavano. Gli diceva di andare via da quell’inferno e di salvarsi, Ma come poteva… suo padre era l’unico genitore che gli era rimasto, non voleva perderlo, voleva aiutarlo. Non voleva fare come quel giorno con sua madre…
 
-Ken, guarda –
 
Il giovane si svegliò da quello stato di trans in cui si trovava, e alzò lo sguardo da terra davanti a sé. Non notando niente di particolare, si rivolse verso il fratello con sguardo interrogativo.
 
-Aspetta –
 
Lucas lo prese per le gambe, e con straordinaria facilità, lo sollevò in verticale e lo fece sedere sulla spalla destra.
Ken gli aveva da sempre invidiato quella forza e quell’agilità; non è che in un qualche modo glielo rinfacciava o se ne vantava, ma si sentiva inferiore, o poco importante.
 
-Guarda il varco della rocca-
 
Aguzzò appena lo sguardo; in primo piano, c’era una sorta di gabbia davanti all’enorme porta, che non permetteva di avere uno scorcio completo del portone. Appena si sollevò, Ken osservò che la porta era formata da blocchi grigi, ed intuì che potessero essere dei blocchi di ferro.
 
Riuscì a notare un particolare inciso; l’incisione era in oro e di un altro materiale scarlatto, che non sembrava pietra rossa… si trovava nel centro del portone, una runa forse… non ne capiva il significato. Appena la porta si ritrasse all’interno delle mura di ossidiana, alla base dell’entrata, scorse una pattuglia uniforme di soldati, che si avvicinava man mano in formazione alla loro posizione.
 
In quel momento, l’ansia attanagliò il cuore del giovane, e lentamente si trasformò in… paura, in mancanza di termini migliori. Non sapeva come descrivere quel misto di emozioni che lo turbarono alla vista di quei soldati.
 
 
 
 
Eccoci qua! Scusate per l’allucinante ritardo, ma spero possiate capire, che razza di circolo dell’inferno sia il mese di maggio in un liceo scientifico, in cui il latino regna sovrano, nutrendosi di terrore angoscia e voti a stento sufficienti…
Lasciando stare la storia della mia vita, spero che il capitolo sia di vostro gradimento. Mi sono soffermato di più sulle riflessioni e sulle descrizioni, non facendo mancare un pizzico di comicità ;)
Se notate imperfezioni, se avete consigli o se volete esprimere opinioni, vi invito a lasciare una recensione, mi darà l’energia necessaria a scrivere nuovi capitoli!!
ci vediamo al capitolo 4, ciao!!!

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