L'immortale

di Fanta Gaia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Un libro ***
Capitolo 3: *** La mia storia ***
Capitolo 4: *** Modifiche ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


Marck Not era un uomo normale all'apparenza, aveva dei bei capelli neri e due profondi occhi azzurri, ma non era una persona normale Marck era immortale. Nel 2013 quando lo incontrai aveva già 400 anni, aveva visto le due guerre mondiali in pratica conosceva tutto il mondo, aveva vissuto e visto ogni luogo e nella sua lunga vita aveva capito cosa era realmente importante, quando io lo incontrai faceva il professore di storia. Con il tempo capi il suo amore per la storia ma riuscì ad apprendere quanto fosse importante soltanto quando mi rivelò il suo segreto. Ero rimasta dopo le lezioni, ero una Delle alunne più brillanti del mio corso e non so perché ma con il professor Not mi sembrava di avere una certa complicità, quell'uomo mi affascinava ma non per il suo aspetto quanto per la sua mente, prima di conoscerlo gli avevo dato massimo 35 anni e mi affascinava quanto sapesse un uomo così giovane. Restai a scuola quel giorno, il professore entro nella sua aula, io stavo studiando in uno dei banchi più in alto la stanza,a era completamente vuota, i suoi passi risunavano nel silenzio, si avvicinò alla cattedra e solo allora mi noto, << signorina Jonson >> io alzai la testa dai libri << si >> << io dovrei chiudere l'aula se non le dispiace >> io iniziai a mettere a posto la mia roba << come mai era ancora qui? >> << Stavo svolgendo un po' di compiti e cercavo di capire una cosa .. >> << cosa se posso chiedere potrei esserle utile >> << stavo pensando alla guerra >> << beh c'è ne sono state tante >> << mi riferivo al concetto di guerra, stavo pensando a quanto possa essere crudele l'uomo, pronto a distruggere anche se stesso >> << Hobbes sosteneva che l'uomo tende a proteggere la propria vita senza tener conto di quella degli altri >> << ma siamo davvero così egoisti sempre Hobbes sosteneva che neanche il sovrano avrebbe mai potuto violare quel diritto naturale che è il diritto alla vita, mi chiedevo se realmente siamo così, studiando la storia ci si rende conto che l'uomo è un essere malvagio >> << la storia non ci insegna questo >> << invece si ci pensi, cosa si studia quando si fa storia guerre su guerre >> << si ma si studia anche di quando gli uomini morivano per amore, di quando per mania di conoscere ci si lanciava in viaggi pericolosi >> << si ma ... >> << La storia non è altro che l'insieme di centinaia di storie di persone che si uniscono a formare la storia del mondo, per esempio la guerra di Troia combattuta perché Paride si innamorò di Elena >> << centinaia di persone morirono per un semplice capriccio >> << è qui che sbagli non fu un semplice capriccio a portare Paride a riaprire Elena fu amore, la storia è piena d'amore perfino le guerre sono piene di amore, cosa pensi che facciano i soldati al fronte vadano a morire per nulla, vanno a morire con la speranza che domani sarà un giorno migliore per i loro figli, la storia è stupenda perché non ha fine persino adesso mentre parliamo stiamo scrivendo le nostre due storie che unite alle altre scriveranno quella del mondo >> questo era il professore Not, era semplicemente incredibile, parlare con lui avrebbe lasciato chiunque senza parole. Spero di ricevere qualche recensione per sapere se una storia di questo tipo può interessare a qualcuno?

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Capitolo 2
*** Un libro ***


Io non abitavo vicino l'università e quindi quando entrando nel bar all'angolo della mia strada trovai il professore Not fui veramente sorpresa. New York è una Delle città più grandi al mondo se non la più grande ed io posso dire con certezza che li le persone raramente si conscono, per esempio nonostante io viva nello stesso quartiere da quando ero piccola non conosco neanche la metà degli abitanti del mio palazzo, solitamente qui le persone tendono a conoscere un gruppo ristretto di persone, e a frequentare gli stessi posti raramente si spingono più in là di qualche isolato, sapevo con esattezza che il professor Not non abbitava li vicino era più uno da quartieri alti si vedeva da un miglio. Era seduto al bancone e sembrava stare lì da molto teneva un bicchiere di vodka tra le mani, aveva l'aria distrutta, mi avvicinai mi sedetti accanto a lui, << professore >> mosse leggermente la testa, ma non si voltò il barista si avvicinò a me << lo conosci? >> << Si è il mio professore >> << gli ho tolto le chiavi della macchina, ha bevuto troppo forse è meglio che lo riaccompagni a casa >> << ma io... >> Non feci in tempo a finire la frase che si era già allontanato. Tra me pensai bene ed ora cosa faccio, la cosa più sensata da dare in quel momento era riportarlo a casa, << professore >> dissi di nuovo prendendolo per il gomito, lui si voltò << andiamo >> con un muguglio si alzò impiego un istante a riprendere l'equilibrio, tenendolo per un braccio lo portai fuori. Fermai un taxi è salimo, ora il problema era l'indirizzo io non avevo la minima idea di dove abitasse, l'autista si voltò è chiese dove dovesse andare, per fortuna il professore rispose, era una via che non conoscevo ma dalla direzione che prese il taxi capi che di sicuro era uno di quei quartieri benestanti, mentre viaggiavamo capi quello che dovevo fare, avrei aspettato che entrasse e poi sarei tornata a casa mia per quella sera avevo girovagato anche troppo. Il taxi finalmente si fermò il professore butto dei soldi al e tassista e andò verso casa sua, io diedi un occhiata alla casa era davvero bella in stile moderno, con un bel giardino, nonostante ciò sembrava un po' triste attribui quell'aria triste alla notte. Aspettai che entrasse e me ne andai. A quanto pare anche un uomo perfetto con il professor Not aveva qualche scheletro nell'armadio, mi stuzzicava sapere perché stesse bevendo non sembrava un alcolista ne ero certa se beveva lo faceva solo per dimenticare qualcosa. Il giorno dopo non avevo lezione con lui, il professore entro in aula aveva un bell'aspetto rispetto a quello della sera prima. A pochi minuti dalla fine della lezione davanti a tutta la classe mi chiese se potevo restare alla fine della lezione, io senti tutti gli sguardi su di me, annui velocemente. Alla fine della lezioni aspettai che tutti uscissero e poi misi a posto i libri cercai di temporeggiare più a lungo possibile, << volevo solo dirle grazie per avermi riportato a casa ieri sera, e le chiedo anche scusa non mi sarei mai dovuto far vedere in quello stato in pubblico e soprattutto non davanti ad una mia studentessa >> << non si preoccupi >> il professor Not era uno di quei gentiluomini che non si smentisce mai, ma adesso aveva ai miei occhi anche un aurea di mistero. Avrei voluto fragili qualche domanda ma non mi sembrava il caso, presi le miei cose ed usci. Quella stessa sera tornai al bar, anche se non volevo ammetterlo speravo di rivedere il professor Not chi sa questa volta avrei avuto qualche possibilità in più di chiedergli qualcosa. Ma non si presentò come per altro era ovvio, avevo freuanato quel bar per anni ed avevo visto il professore li una sola volta. Tornai a casa un po' delusa. Era passata una settimana da quando lo incontrai nel bar e da allora durajtd le sue lezioni cercavo di capire cosa mai cercasse di dimenticare, speravo di ricevere qualche indizio da una Delle sue lezioni. Alla fine decisi di chiedere tanto alle brutte avrei dovuto passare il resto dell'anno a nascondermi nelle ultime file, mi avvicinai con la scusa di chiedere qualcosa sulla lezione e le diapositive aspettai che l'aula si svuotasse in questo modo, poi non trovando un nodopo per introdurre l'argomento decisi di chiedere è basta << perché era al bar la settimana scorsa non l'ho mai vista li? >> << Non credo di doverle una riposta >> << le sembrerà impertinente ma mi sono tormentata nella curiosità cercando di capire cosa ci faccese un uomo come lei, non penso che sia un alcolista penso che lei stava bevendo per dimenticare qualcosa? >> << Ha un buon intuito dovrebbe fare criminologia e non studiare storia >> << quindi ho indovinato? >> << È proprio determinata a saperlo >> io annui e mi sento molto sciocca in quel momento << se leggera questo libro è saprà dirmi cosa vuole cominciare l'autore avrà la risposta alla domanda >> disse mentre mi porgeva un libro " un potere o una condanna" non lo avevo mai sentito, presi il libro è usci dall'aula se quel libro poteva spiegare il mistero io lo avrei letto ormai ero diventata troppo curiosa non potevo fermarmi. Lessi quel libro in un attimo, poi lo rilesi cercando di capire se c'era un senso più profondo in quello che c'era scritto dovevo ,capire fin in fondo ogni singola parola, altrimenti sarebbe stato inutile. Mi presentai alla fine della lezione nell'ufficio del professore, bussai e la sua voce calma da dentro disse << avanti >> entrai e mi resi conto che non c'ero mai andata prima, era estremamente come me lo aspettavo pulito ordinato e pieno di libri, << ha letto il libro? >> << Si >> << bene ed allora cosa vuole dire? >> << L'autore ci vuole cominciare la differenza tra un potere e una condanna, penso che sia l'unico libro nel quale si veda un potere come l'immortalità in maniera così negativa, viene visto come una condanna la possibilità di rimanere in vita >> << lei è d'accordo con la tesi dell'autore? >> Io rimasi stupida dalla domanda, non ci avevo pensato, rimasi un attimo in silenzio << io credo che l'immortalità sia un potere è lo vedo uno spreco utilizzarlo solo per se stessi, potrebbe salvare Delle vite >> << chi le dice che sia buono potrebbe anche essere malvagio >> << se un uomo ha vissuto abbastanza allungo capisce che è meglio essere buoni >> << quindi per lei sarebbe un pregio? >> Disse mentre faceva un sorriso beffardo << io credo solo che può essere entrambi bisogna variare i punti di vista >> << bene quindi ora immagino che lei voglia la risposta alla sua domanda >> io annui ed arrosi << l'altra sera ero in quel bar per dimenticare, per dimenticare una donna >> io sorrisi mio malgrado anche il nostro caro professore quindi aveva problemi con l'amore << lei era l'amore della mia vita >> disse in tono triste << lo sembrano ogni volta >> << no questa volta lei lo era veramente >>.

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Capitolo 3
*** La mia storia ***


Il professore si mise seduto dietro la sua scrivania e con un gesto mi invitò a sedermi, poi comincio a cercare qualcosa in un cassetto e tiro fuori una bottiglia di schok e due bicchieri se ne verso uno è porse l'altro a me, beve un sorso, guardo un attimo nel vuoto prima di squadrarmi. Poi finalmente comincio a parlare << quello che sto per dirti ti sembrerà assurdo e all'inizio non ci crederai ma con il tempo riuscirai ad accettare l'idea, io sono immortale, non posso morire e nenache invecchiare >> io sorrisi mente diceva ciò si certo un immortale, ma dopo aver pronunciato quelle parole prese il tagliacarte dalla scrivania e si fece un taglio, io mi alzai per tamponargli la ferita e vidi la ferita auto curarsi davanti ai miei occhi, << nessuno mi crede quando lo dico tutti vogliono una prova, questo è il mio più grande segreto >> << quindi lei ... >> << Dammi pure del tu, ti ci vorrà tempo per metabolizzare l'idea >> resto un altro po' in silenzio beve un altro sorso di schok << ed ora voglio rispondere alla tua domanda, lei era davvero l'amore della mia vita, quella persona che si incontra una sola volta della quale ci si innamora al primo sguardo, con la quale vorresti passare il resto della tua vita, vorresti poterla proteggere da tutto ed allo stesso tempo lasciarla libera di fare ciò che vuole, quell'unica persone che sai che amerai alla follia per sempre. Lei era quella persona. Catherine era l'amore della mia vita, mi sono innamorato tante volte nella mia ormai lunga vita, sono stato con tante donne, alcune le ho anche spossate ma quello che ho provato con Catherine non l'ho provato con nessuna altra, ogni attimo passato con lei era per me pura meraviglia, darei tutto per poter passare anche un solo altro giorno con lei, lei mi ha cambiato e riuscita a vedere dentro di me, io so che esiste un solo vero amore ed io ho incontrato il mio quindi ora sarò costretto a passare il resto della mia vita eterna soltanto con il ricordo di lei, per questo l'altra sera bevevo >> << ma professore lei >> << non le avevo detto di darmi pure del tu >> << mi scusi >> balbettai, in un attimo il mio cervello fu riempito da un milione di domande avevo domande su ogni cosa, cercai di fare un respiro profondo e poi decisi di cominciare << quanti anni ha? >> << Quanti anni mi daresti? >> Disse in tono ironico, io non risposi << ho più o meno 400 anni, ho smesso di contarli da un po' >> << cosa ha fatto per tutto questo tempo? >> << Probabilmente ti sembrerà strano ma non mi accorsi di essere immortale fin quando non andai al funerale del mio pronipote che morì di vecchiaia, da allora mi sono sempre spostato, ho vagato in cerca di qualcosa che non riuscivo a capire, qualche volta ho anche costruito una famiglia in un luogo ma quando la mia permanenza inziava ad essere strana di solito me ne andavo, ho vissuto così per più di 200 anni fin quando non ho incontrato Catherine, la prima volta che la vidi era in una pasticceria a Parigi, era vestita con un vestito giallo che si intonava ai suoi bei capelli biondi >> mentre la descriveva sulle sue labbra comprarse il sorriso era come se lei fosse lì e lo potesse vedere. In quel momento il professore come se si fosse accorto di aver detto troppo torno in silenzio, io non osai fare domande, restamo a lungo in quel silenzio in reale, il sole inzio a calare e lo studio del professore piombo nella penombra, io avrei voluto andarmene ma non osavo muovere un muscolo. << Mi dispiace di averla caricata dei miei problemi >> disse il professore con voce supplichevole, rinvenendo dal lungo silenzio << io avrei Delle domande da farle >> << la curiosità è tipica Delle persone giovani che ancora non condcono, presto avrai le tue risposte ma non oggi, penso che sia meglio che tu vada >>. Io uscì dallo studio in silenzio, presi l'ultimo autobus e tornai a casa, non smissi neanche per un secondo di pensare al professore, mi sembrava che tutta quella faccenda fosse in reale ma lo avevo visto con i miei occhi eppure non riuscivo a credeci, un altro grande mistero per me era questa donna Catherine doveva essere una persona davvero eccezionale da come la descriveva, avevo un sacco di domande su come fosse diventato immortale di dove fosse stato e cosa avesse visto, volevo sapere se conoscevate la risposta a quelle domande che gli uomini si fanno da anni e che una vita non basti per trovare la risposta, come si poteva pensare ad altro in pratica avevo un pezzo di storia vivente per professore, lui aveva visto battaglie incredibili e forse ne aveva anche preso parte, chi sa quali avventure aveva vissuto, e se nelle vecchie vite era famoso e conoscesse uno dei tanti personaggi studiati sui libri, come potevo non pensare a tutto ciò ma uno degli interrogativi più grandi era perché proprio a me ? Ciò tra tante persone perché era venuto a dire il suo segreto a me ? Non aveva senso, ma in quel momento per prendere sono decisi di credere alle sue parole, prima o poi averei avuto le mie risposte. Cari lettori mi scuso per non avere il linguaggio HTML, e spero che qualcuno ci voi spenda due minuti del suo tempo per farmi sapere cosa ne pensa di questa storia, grazie di leggerla

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Capitolo 4
*** Modifiche ***


Questa storia nella mia testa era partita in un modo ma ora mi accorgo che la sto cambiando completamente scrivendo gli altri capitoli quindi penso che sia più giusto crearne una nuova versione invece di cercare di adattare questa alla mia visione della storia a chiunque interessi questa storia o abbia suggerimenti mi piacerebbe sentili quindi vi prego di scrivermeli, se siete interessati a continuare a sapere come si svolge la storia la pubblicherò con lo stesso titolo solo che tra parentesi ci sarà versione 2, apro di non deludervi ma era impossibile continuare questa ho fatto troppe variazioni. Grazie per l'attenzione ( sembra di essere al cinema )

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