All I know is that I love you so, so much that it hurts. di coriandolo (/viewuser.php?uid=133121)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Presentazioni. ***
Capitolo 2: *** Quante probabilità ci sono? ***
Capitolo 3: *** Risvegli traumatici e non. ***
Capitolo 4: *** Metropolitane, arrabbiature e pranzi particolari. ***
Capitolo 5: *** Parlane con me, ti va? ***
Capitolo 6: *** Appuntamento... sì? ***
Capitolo 7: *** Sorprese e racconti. ***
Capitolo 8: *** Potresti stringermi forte per stanotte? ***
Capitolo 9: *** Paperelle e idee improvvise. ***
Capitolo 10: *** I don't want anybody else but you. ***
Capitolo 11: *** Il miglior Natale di sempre. ***
Capitolo 12: *** Incontrare la famiglia e svelare sentimenti. ***
Capitolo 13: *** Songbird. ***
Capitolo 14: *** La Campbell ride, Elaine mi odia, io e te ci amiamo. ***
Capitolo 15: *** Mini Vacanza! ***
Capitolo 16: *** All I know is that I love you so much that it hurts. ***
Capitolo 17: *** Voglio aiutarti in qualsiasi modo. ***
Capitolo 18: *** Incontrare i suoceri. ***
Capitolo 19: *** Io, te e il futuro. ***
Capitolo 1 *** Presentazioni. ***
POV Brittany
-Brittany…
Brittany! A che cavolo stai pensando?
La
voce di
Rachel mi arriva lontana, sono troppo
presa da quella voce così maledettamente
eccitante … insomma come si può
non amare quella ragazza!
Sapete
di
chi sto parlando no? Va bene, nel caso in cui qualcuno di voi non lo
sappia…
sto parlando della bellissima, famosissima, bravissima, e potrei
aggiungerci
tutti gli aggettivi con –issima che potrei riuscire a trovare
per descrivere
Santana Lopez. Leader della band del momento
gli ‘Empty Hearts’
. Nonché mio sogno
proibito. E insomma, con quel comportamento da ragazza ribelle, sempre
sulle
prime pagine dei giornali o in tv a causa della sua condotta immorale
chi non
si innamorerebbe di lei?
-Allora
hai
capito cosa ho detto?
-Scusa
Rach,
ero distratta-
Rachel
è la
mia migliore amica, anzi per essere precisi è la mia unica
amica, un po’ piena
di sé, ancora cotta del quarterback del liceo nonostante non
lo veda da più di
un anno e decisa a diventare stella di Broadway, non a caso il suo
secondo nome
è Barbra, come la Streisand di cui è convinta di
essere la degna erede.
-Certo
che
quando c’è la Lopez alla radio non capisci
più niente… dicevo però, che secondo
me dovresti assolutamente uscire di più, non puoi stare
sempre chiusa in casa o
andare al parco!
-Rachel.
A
me sta bene così, non sento il bisogno di uscire, sto bene
con me stessa ed è
l’unica cosa che conta.- feci alzando le spalle.
-Ma
hai solo
vent’anni Britt! C’è un intero mondo da
scoprire lì fuori!
-Non
insistere Rach, ti prego…
-Almeno
questa sera potresti venire con me e Tina a festeggiare il suo nuovo
lavoro!-
continuò ad insistere.
-Ma
se
neanche la conosco Rachel!- risposi prendendo un sorso del mio latte
macchiato.
-Andiamooooo-
fece lei con una vocina piccola.
-Ok
va bene,
hai vinto.- sbuffai, per poi essere travolta in un abbraccio.
-Lo
sapevo!
Vedrai ci divertiremo! E in più sono sicura che troveremo
qualcuno che fa per
te!- continuò – Ci vediamo stasera allora, passo a
prenderti alle otto e
mezza!- non mi diede il tempo di replicare che era già
sparita chiudendo la
porta.
‘Qualcuno
che fa per te ’ chi accidenti vorrebbe stare con una come me?
Ah,
dimenticavo. Sono Brittany Susan Pierce. Ho vent’anni. Sogno
di fare la
ballerina. E sono cieca.
No,
non
pensate che sia una di quelle ragazze chiuse in se stesse a causa della
malattia, no, sono tutto fuorchè questo. E’ solo
che sono sempre stata sola
capite? Ho studiato a casa fino a quattordici anni, per poi frequentare
le
superiori con gli altri ragazzi come qualsiasi persona normale,
be’ ovviamente
si fa per dire. Nessuno, e dico nessuno, nei quattro anni di scuola ha
mai
cercato di fare amicizia con me tranne Rachel e un ragazzino sulla
sedia a
rotelle di nome Artie. Era carino e dolce Artie, riuscivamo a capirci
entrambi
a causa dei nostri problemi, ma come ogni adolescente delle nostra
età aveva
una sola cosa in mente, immagino abbiate capito quale no? Ecco, nel
momento in
cui le sue intenzioni mi furono chiare lo allontanai gradualmente, e
poi
capitemi… io ero terribilmente e irrimediabilmente
innamorata di lei. Come chi?
Lei, Santana Lopez! Sì, lo so che ho detto che è
una cantante famosa eccetera.
Ma lei frequentava la mia scuola, il McKinley di Lima, in Ohio. Era al
penultimo anno, mentre io ero una semplice novellina; le voci sul suo
conto
erano varie, chi diceva che fosse una drogata, chi ancora che fosse la
figlia
di Satana venuta per distruggere il mondo che conosciamo… ma
andiamo, come
accidenti è possibile credere a delle stronzate simili? Per
me lei era
l’immagine della perfezione, si lo so che sono cieca e non
potevo avere idea di
come fosse, ma avete capito cosa intendo no? Bene, quindi la mia cotta
stratosferica per quella ragazza ribelle che riusciva a farsi sbattere
fuori dall’aula
dopo cinque minuti, che non si faceva mettere i piedi in testa da
nessuno e che era
riuscita a diventare qualcuno,
nonostante molti le avessero dato della fallita era una cosa che andava
avanti
da più di sei anni. Caso disperato vero? Sì, lo
sono.
Scommetto
di
sapere cosa vi siete chiesti dopo aver saputo che sono innamorata di
una
ragazza, e cioè: ma come ha fatto a capire che le piacciono
le ragazze se è
cieca?
Risposta:
non sono lesbica se è questo che intendete. Sì,
mi piace la Lopez, una ragazza.
Ma mi piace perché quando sentivo la sua voce e la sento
tutt’ ora alla radio,
ho quella strana sensazione piacevole alla base della stomaco e la
pelle mi si
increspa a causa dei brividi che mi provoca, insomma reazioni che
potrei
benissimo avere anche con un ragazzo se mi piacesse davvero.
Comunque,
è
il caso di iniziare a prepararsi per questa giornata sperando che passi
il più
tranquillamente possibile. Non fraintendetemi, adoro Rach, senza di lei
non
penso sarei potuta
sopravvivere a
quattro anni di liceo, il punto è che è un
tantino pesante quando ci si mette.
Capisco che la sua paura è che resti sola per il resto della
vita, ma non
voglio che ogni volta che mi inviti ad uscire cerchi di affibbiarmi
qualche
ragazzo che puntualmente dopo aver capito il mio problema va via con la
solita
frase ‘scusa ma non sono interessato’ , fa male
capite? Quindi è per questo che
preferisco stare sola, così in questo modo non soffro
più del dovuto.
Bene,
ho
perso abbastanza tempo, è il caso di andare o Lord Tubbigton
si mangerà le mie
scarpe se non riceve le sue dosi di coccole giornaliere.
POV Santana
-Maledizione!
Perché? Accidenti, perché?
-San
che
cavolo sta succedendo?
-Quinn
è un
completo disastro! – esclamo lanciando un altro foglio
appallottolato nel
cestino – Cómo
puedo hacer ahora?! Están en ruinas,
Fabray,en ruinas!
-Santana
cazzo calmati! E smettila di parlare in spagnolo perché non
capisco niente di
quello che dici! – mi urla contro Quinn.
-Okay
naso
di plastica, ti spiego la situazione. Jason, il nostro caro e amato
produttore,
mi ha strettamente ordinato di scrivere un nuovo pezzo che possa
anticipare
l’uscita dell’album e in questo modo procurarci
ancora più pubblico!
Quinn
continua a guardarmi inarcando un sopracciglio, per poi poggiarmi le
mani sulle
spalle e costringermi a sedermi.
-Va
bene,
ragiona con me…- io annuico guardandola –
San… Sei un genio nel comporre
canzoni, quelle contenute nell’album sono fenomenali e in
più ne hai già alcune
pronte per il prossimo, quindi cosa vuoi che sia un piccolo blocco
momentaneo?
-Quinn,
non
capisci… Non possiamo sbagliare adesso! Siamo ad un passo da
quello che abbiamo
sempre sognato e io non posso mandare tutto
all’aria…- dico con voce bassa
mentre stringo i pugni per il nervoso.
-Santana.
Guardami. – mi dice severa, obbligandola a fissare i suoi
occhi verdi – Tu
stasera uscirai come sempre-
-Ma
non
posso Quinn-
-Sta’
zitta. Dicevo, tu uscirai con noi, berrai fino a quando il tuo fegato
non deciderà
di sventolare bandiera bianca, ti dimenticherai di ogni cosa riguardo:
album,
pezzi da scrivere, tour e tutto il resto. Ma cosa fondamentale, trovati
qualcuno da portarti a letto. Sappiamo tutti quanto diventi nervosa e
intrattabile quando sei sessualmente frustrata carissima.- finisce con
un
sorriso bastardo.
-Posso
parlare ora? O devo fare richiesta prima? – chiedo per
ottenere in risposta un
cenno affermativo – Volevo solo dire che forse hai ragione,
è il caso che
Santana Lopez si dia alla pazza gioia stasera, spero solo non ci sia
qualche
fottuto fotografo in agguato come l’ultima volta …- finisco sbuffando per poi
sdraiarmi a pancia
in su sul divano chiudendo gli occhi.
-Ti
ricordo
che l’hai aggredito verbalmente, per non parlare della
bellissima foto di
copertina della rivista : tu che vieni trascinata via di peso da Puck e
Sam
mentre continuavi a urlargli contro in spagnolo. Ho conservato una
copia di
quella rivista, talmente è divertente
quell’immagine – dice ridendo mentre la
sento aprire la porta, apro un occhio per guardarla.
-Vai
già
via Fabray?
-Lopez,
anche io ho una casa, al piano qui sotto ma pur sempre una casa e ogni
tanto
dovrei andarci – risponde sarcastica – Per le 9
devi essere pronta, così
andiamo via-
-Dove
andiamo stasera?
-Non
so,
questo nuovo locale che ha scoperto Puck… Se non sbaglio si
chiama ‘Destiny’, e
pare sia abbastanza lontano dal centro città quindi non
dovremmo avere nessun
problema.
-Mmm…
va
bene, ora sparisci voglio dormire un po’.
Neanche
il
tempo di farmi finire la frase che quell’idiota è
andata via, e per giunta
senza salutarmi!
Cavolo ho bisogno di
rilassarmi… che c’è?
Essere leader di una band è stressante, soprattutto se si
è sotto pressione
come lo sono io. Interviste di qua, incontri di là, prova in
studio per 8 ore
di fila, torna a casa e cerca di creare un cavolo di pezzo che possa
andare
bene a quel coglione del nostro produttore. Che poi dico io,
perché non usare
una delle canzoni dell’album? Per quale assurdo motivo
aggiungere ancora più
pressione sulle nostre povere spalle? Dovrebbe facilitarci il lavoro
non
complicarcelo diamine!
E’
anche
vero che come ho già detto a Quinn poco fa, non posso
mollare proprio ora. E’
una questione di principio, capite? Devo essere in grado di dimostrare
a tutti
quegli stronzi che mi hanno sempre detto ‘Lopez, tu sei
spazzatura, rassegnati.
Non vali niente, come tuo padre. Sei una fallita.’ che in realtà i
falliti sono loro. Io non
posso permettermi di diventare come mio padre, quel bastardo
è morto di
overdose quando mia madre aveva bisogno di lui maggiormente, quando io
avevo
solo dieci anni e il mio fratellino stava quasi per venire al mondo.
Antonio
Lopez, era questo il nome di mio padre, aveva cercato come me di
sfondare nel
mondo della musica e in un primo momento ci era quasi riuscito, e fu
durante
uno dei suoi concerti che conobbe mia madre, e di lì a poco
sarei poi nata io.
Non pensate male però, io volevo bene a mio padre,
è lui che mi ha trasmesso
l’amore per la musica e so anche che lui ha amato molto mia
madre. Quello che
non sono riuscita ad accettare è stato il suo essere
codardo, il non saper
rendersi conto di dover accantonare un sogno ormai svanito e darsi da
fare per
mantenere la propria famiglia, piuttosto che sperperare quei pochi
soldi
rimasti per comprarsi la droga e andare in giro per bar.
Dopo
la sua
morte, ci siamo trasferite dalla nonna, la mia abuela,che
si è presa cura di tutti noi. E poi finalmente dopo tre
mesi è nato Miguel, il mio fratellino,
che
ha portato decisamente un po’ di felicità in casa.
La
storia
della mia famiglia però divenne ben presto nota in tutta la
città, e per questo
che dal quel momento non fui più Santana Lopez, ma
‘la figlia di Lopez, il
drogato’. E da lì in poi la mia vita non
è stata abbastanza semplice.
Ma
basta ora,
ho detto di voler dormire ed è quello che farò.
Ho una serata che si preannuncia
movimentata da affrontare e chissà forse potrei rimorchiare,
in fondo chi può
resistere al fascino di Santana Lopez?
Angolinoinoino dell’autrice: Salve! Vorrei precisare che questa è la
mia
prima storia su Glee e su quelle due piccine delle Brittana **
Detto ciò, spero che il primo capitolo
sia
piaciuto, ringrazio chi leggerà silenziosamente o
vorrà lasciare delle piccole
recensioni, sono sempre ben accette belle o brutte che siano c:
Bene, penso di non aver altro da dire,
quindi passo e chiudo!
-coriandolo
|
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Capitolo 2 *** Quante probabilità ci sono? ***
POV Brittany
Ok,
basta,
questa è l’ultima volta che Rachel mi trascina con
sé. Non fraintendetemi
nuovamente, a me piace stare tra la gente anche se non si direbbe. Il
punto è
che la mia particolare condizione, richiede che io abbia pieno
controllo della
situazione capite? E il fatto che io ora sia qui, circondata da
tantissima
gente che mi spintona a destra e sinistra, con la musica a tutto volume
che mi
impedisce di distinguere bene le voci e mi disorienta un po’,
aggrappata al
braccio di Rach come se ne andasse della mia vita mentre lei mi
trascina al
tavolo dove la sua amica Tina ci sta aspettando, non è di
certo una situazione
ideale per una ragazza cieca.
-Tinaaaaaaa-
urla ad un certo punto Rach per scattare in avanti rischiando quasi di
trascinarmi per terra, a quanto pare siamo arrivate al tavolo.
-Rachel
finalmente! Pensavo non venissi più!- le risponde quella che
intuì essere Tina
– Oh vedo che hai portato qualcuno con te, piacere di
conoscerti io sono Tina
Cohen-Chang – mi disse, ma a causa del troppo rumore in
sottofondo non riuscivo
a capire da quale direzione mi stesse parlando.
Ci
fu un
secondo di silenzio tra di noi, non riuscivo a capire il
perché.
-Ehm…
Britt.
Tina ti sta porgendo la mano. –mi dice Rachel.
-Oddio!
Scusatemi, ma non riesco a individuare la sua posizione.- dico
abbassando lo
sguardo.
-Sono
alla
tua destra, forse dovresti togliere quegli occhiali scuri per vedermi
non
credi?- mi risponde la ragazza ridendo leggermente.
-Io…-
-Tina,
Britt
è cieca.- spiega Rach al mio posto con tono serio.
-Oh…
scusami
tanto non lo sapevo davvero! Scusami! Oddio che figura!-
-Tranquilla
Tina, non potevi saperlo – le dico poggiandole una mano sulla
spalla ora che
avevo capito dove si trovasse, per poi presentarmi come si deve
– Io sono
Brittany comunque, il piacere è tutto mio – le
dico sorridendo e porgendole la
mano, per sentirla subito stretta e scossa leggermente dalla sua.
-Bene
signore, che ne dite di sederci e prendere qualcosa da bere? Offro io
ovviamente, stasera dobbiamo festeggiare perché la
sottoscritta ha appena
ottenuto il posto di assistente ad un importante studio di
registrazioneeeeeeeeeee! –ci grida contro Tina per poi
tirarci in un abbraccio.
Sono
felice
in questo momento sapete? Per la prima volta una persona non ha fatto
la solita
domanda del cavolo ‘ma sei sempre stata
così?’ alla quale segue il grandissimo
e falso ‘mi dispiace tanto’ a cui vorrei rispondere
con un ‘e tu sei sempre
stato così coglione o mamma ti ha fatto cadere dalla culla
quando eri piccolo?
No sai, perché dispiace anche a me’. Insomma,
porca miseria, non sono domande
da fare! E poi se proprio dovete farle queste domande idiote abbiate
almeno un
po’ di tatto diamine!
Tina
invece
no, non ha fatto domande, si è limitata a presentarsi e
trattarmi da persona
normalissima, cercando il più possibile di farmi integrare
nelle sue
conversazioni con Rachel, che per tutta risposta non faceva altro che
ribadire
come ormai la sua fama alla Nyada era alle stelle e presto sarebbero
piovuti
una serie di contratti di importanti compagnie di Broadway che si
contendevano
la nuova ‘Barbra Streisand’.
Per
chi non
sapesse cosa fosse, io ammetto di averlo saputo solo dopo
l’iscrizione della
mia amica, la Nyada è la New York Academy
of Dramatic Arts, da quello che ho
capito ci sono corsi di canto, recitazione e ballo. Rachel ha cercato
spesso di
convincermi a frequentare i corsi con lei, ma ho sempre rifiutato. Il
mio
obiettivo è la Julliard. Inizialmente non ero molto sicura
di voler provare ad
entrarci perché non volevo far la figura della stupida e
magari rendermi
ridicola davanti a tutti, ma mia madre e Rachel hanno insistito.
Purtroppo
quando sono riuscita a decidermi, il periodo per le iscrizioni era
già
terminato, ma grazie ad una lettera di Miss Holliday, mia insegnante di danza a Lima, sono
riuscita ad ottenere un
provino ‘straordinario’ per l’ammissione
anche se le lezioni sono già iniziate
da due mesi. Il provino si terrà tra tre settimane, e dire
che sono già nervosa
è dire poco. Con Miss Holliday ho provato la coreografia del
provino fino al
giorno prima della partenza con Rach, e di conseguenza il mio
trasferimento
definitivo nella casa che la signora Holliday mi ha gentilmente
affittato.
-Britt
che
ne dici di ballare un po’?- mi chiede Rach.
-No
Rach,
questa volta passo. Ma voi andate tranquille, vi aspetto qui non vado
da
nessuna parte – dico ridendo voltandomi verso di lei.
-Ok,
ma non
muoverti va bene?
-Sì
mammina-
rispondo sbuffando leggermente, per poi tornare a sorseggiare il mio
drink.
POV Santana
-Ehi
ma
guarda chi si vede, Satana in persona!- mi dice Mercedes facendomi un
cenno di
saluto con la testa.
-Jones,
è
sempre un piacere rivederti – rispondo sorridendo
ironicamente – Speravo in un
tuo ritorno immediato, visto che il povero Sammy era depresso a causa
della tua
assenza.-
-Oh
il mio
povero piccolino – esclama tirando la guancia al diretto
interessato.
-Ehi
io non
ero depresso!- esclama Sam per difendersi.
-Oh
andiamo
amico, non facevi altro che andare in giro piagnucolando
‘Mercedes mi manca’
‘Quanto vorrei che Mercedes fosse qui’ –
gli risponde Puck ridendo.
-E
come non
dimenticare quella volta in cui ti abbiamo visto dormire con quel
peluche che
ti ha regalato!- dico io scoppiando a ridere.
-Ah-Ah.
Molto divertente. Ammettetelo, siete solo invidiosi perché
voi non avete una
persona speciale da amare. – ci risponde Sam per poi dare un
bacio alla
ragazza.
-Amare?
E
che vuol dire? Tu lo sai Puck? – chiedo seria al mio amico.
-Io
no… Ma se
non sbaglio è quella malattia strana, che ti fa fare cose
idiote e imbarazzanti
per un’altra persona…-
-Oh
mio dio,
allora è una cosa seria! Dobbiamo vaccinarci Puck,
immediatamente! Al
mio tre, pronto? Uno, due, TRE! –esclamo e
ci diamo un pugno a vicenda sul braccio.
-Smettetela
di fare i deficienti – ci dice Quinn mentre ci porge i nostri
drink – E
spiegatemi perché sono io quella che è andata a
prendere da bere? Pensavo
dovesse andarci Puck- ci voltiamo tutti per fissarlo.
-Che
c’è? Ho
male alla gamba, non posso fare sforzi… Ahia! –
esclama massaggiandosi la nuca
nel punto in cui Quinn lo ha colpito.
-La
prossima
volta te la stacco la gamba, idiota.- dice fissandolo minacciosa.
Iniziammo
a
parlare del più e del meno, fino a quando Mercedes non ci
impose di ascoltarla.
-Ascoltate branco di pazzi,
ho una notizia
importantissima da darvi… Mi trasferisco a New York!
-Cooooooosa?
E’ una notizia fantastica!- esclamiamo tutti per poi
coinvolgerla in un
abbraccio di gruppo.
-Non
è
finita qui, sapete chi altro verrà? Kurt e Blaine! Entrambi
hanno ricevuto
un’offerta di lavoro qui!
-Oh
questa
si che è una bella notizia, è da molto che non
vedo Fatina e Hobbit! – dico
veramente felice, era dal liceo che non vedevo quei due –
Aspetta… Jones, non
vorrai rubarmi il pubblico ora che sei qui! – le punto un
dito minacciosa.
-Tranquilla
Lopez, non nè ho l’intenzione! Chissà,
magari potremmo collaborare per qualche
pezzo sai che roba forte ne verrebbe fuori?
-Oh
puoi ben
dirlo! E ora diamoci dentro!- esclamo bevendo tutto d’un
sorso il mio drink e
dirigendomi sulla pista seguita dal resto del gruppo.
POV Brittany
Mi
sto
annoiando. Io. Capite? Io, che trovo interessante e divertente anche
respirare,
mi sto annoiando. In più ho finito il mio drink e qui non
c’è nessun cameriere
a cui chiederne un altro. Fantastico, semplicemente fantastico. A
quest’ora potevo
essere a casa, nel mio letto, con Tubbs, ascoltando i dialoghi di
qualche film
Disney e invece no. Sono bloccata qui.
Però
se ci
provo, magari riesco a raggiungere il bar no? Si dai, posso farcela
cavolo!
…
Okay,
non è
stata una buona idea. In effetti sono partita senza neanche sapere in
che
direzione dirigermi! Complimenti Brittany, cos’altro vuoi
fare stasera? Cadere
con il culo per terra trascinando qualcuno che non conosci con te?
Ragiona e
concentrati sui rumori… fosse facile con tutto sto casino!
Andiamo, non
correre, fa attenzione a dove metti i pied- ‘Ahia’
forse qualcun altro dovrebbe
fare attenzione a dove mette i piedi qui. Calma, rilassati Brittany,
cerca di
individuare la voce di Rachel…
-Ehi
dolcezza
vuoi ballare?-
qualcuno mi ha appena
poggiato una mano sul sedere o sbaglio?
-No
grazie,
devo andare- dico per poi allontanarmi da quelle mani sconosciute.
-Eddai
bimba, ci divertiamo un po’…- ancora con quelle
mani? Ma che cavolo ha, dei
tentacoli?
-No
davvero,
non sono interessata – rispondo, per poi sentirmi stringere
la vita da un
braccio e un secondo dopo ascoltare una voce familiare rivolgersi a me
–Tutto
bene?-
POV Santana
Ci
stavamo
veramente divertendo tutti quanti, e finalmente tutto lo stress di
quell’ultimo
periodo era scivolato via come se non ci fosse mai stato.
Puck
era
sparito da un po’, probabilmente aveva trovato qualche
ragazza con cui
divertirsi. Sam e Mercedes ballavano vicini, scambiandosi baci di tanto
in
tanto. Quinn era decisamente andata, e ora era intenta a provarci con
una
moretta dal naso abnorme che doveva essere ubriaca tanto quanto la mia
amica,
accanto alla quale una coppia di ragazzi asiatici si stavano divorando
la
faccia a vicenda. Io ero lì, tra quella massa di gente che
si muoveva a ritmo
della musica, cercando qualcuna da poter portare con me a casa e
passare così
una notte bella movimentata. La mia attenzione però venne
richiamata da una voce
alle mie spalle, mi voltai per notare una ragazza bionda dal fisico
niente male
darmi le spalle e cercare a quanto pare di allontanare il pervertito di
turno.
Quando però notai che il tizio non voleva mollare, decisi
che forse era il caso
di darle una mano; così mi avvicinai piano a lei per poi
passarle un braccio
attorno alla vita e chiederle se stesse bene. La risposta fu detta
così a bassa
voce che dovetti sforzarmi molto per sentirla.
-E
te che
vuoi?- sento il ragazzo dire nella mia direzione.
-La
signorina
qui ha detto di non essere interessata, dovresti sparire.- rispondo
aggressiva.
-Chi
saresti
scusa? La sua ragazza?- mi dice ridendo.
-Esattamente.
Ora ti do un consiglio, prendi quelle tue mani sudice e sparisci da
qui. E se
per caso dovessi vederti di nuovo anche alla distanza di un chilometro
da lei,
sappi che ti concerò così male che perfino tua
madre ti ripudierà quando ti
vedrà.- gli dico in quello che sembra quasi un ringhio
mentre stringo
possessivamente la vita ragazza.
Il
tizio
sembra aver capito perfettamente, tanto da non provare neanche a
rispondermi
mentre va via.
-Bene,
pare
abbia capito. Scusa non volevo essere invadente ma sembrava che avessi
bisogno
di aiuto- dico voltandomi verso la ragazza e grattandomi la nuca
imbarazzata
–Io sono Santana Lopez comunque…- continuo
porgendole la mano.
POV Brittany
Oh.
Mio.
Dio. Vi prego ditemi che non sto sognando. Quella lì
è la voce di Santana
Lopez. Quella Santana Lopez. E quella stessa Santana Lopez ha appena
finto di
essere la mia ragazza per difendermi, e mi ha quasi abbracciata. Oddio
potrei
morire anche qui su due piedi dalla felicità!
-Ehm…
non
sei un tipo che stringe la mano alle presentazioni?
Aspetta,
cosa? Oh no, non di nuovo.
-Io…
io..-
dico cercando le parole giuste.
-Certo
che
se parli sempre così è una fatica cercare di
sentirti! Vieni con me, così
parliamo un po’ … sempre se ti va?
Per
tutti
gli arcobaleni e gli unicorni alati! Mi ha chiesto di seguirla! Okay
Brittany,
annuisci piano come ogni persona matura farebbe… no, no, non
così in fretta
cretina! Magnifico, ennesima figura di merda fatta. Continua
così.
-Bene
allora
andiamo- bene un corno, vi dico io. Mi ha appena preso la mano e mi sta
portando con sé! Vi avviso eh, sto per avere un infarto,
quindi non
meravigliatevi quando sul giornale di domani leggerete
‘Giovane ragazza muore
per infarto a causa di Santana Lopez’
Camminiamo
un po’ tra la folla, prima di entrare in quella che intuisco
essere una sala
riservata dato che Santana ha prontamente
chiuso una porta per evitare che
il fracasso si senta fin qui dentro.
Certo
che la
vita è proprio strana, io, una ragazza cieca che viene
salvata dal suo idolo.
Sembra quasi la trama di un film eh? Ma chi accidenti voglio prendere
in giro…
non finiremo per innamorarci e sposarci e avere tanti piccoli bimbi che
assomiglieranno a me e lei assieme, come non finiremo di certo a letto
insieme
stanotte. Appena capirà che sono cieca mi dirà di
sparire. Come tutti.
POV Santana
Certo
che
però è carina la biondina… oddio ho
appena fatto una rima, che schifo.
-Perché
non
togli quegli occhiali?- domando, mentre mi siedo sul piccolo divanetto
e la
osservo mentre lei è lì in piedi e si tortura le
mani.
-Non
posso…
- mi risponde nervosamente.
-Andiamo
certo che puoi, il fatto che tu sia cieca non significa che debba
portare quei
così per forza!-
-Aspetta
cosa?!- mi chiede alzando di scatto la testa.
-Come
cosa?-
le chiedo confusa.
-Tu
ha
capito che sono cieca? Senza che sia stata io a dirtelo? – mi
chiede sorpresa.
-Bè
sì, non
avrei dovuto? Insomma non passano di certo inosservati i tuoi occhiali
quando
siamo in un locale notturno.- le dico con fare ovvio –
Comunque aspetta che ti
porto vicino al divano, non puoi mica restare tutto il tempo in piedi
eh!
-
Ti
ringrazio…- mi risponde con una voce piccola piccola mentre
abbassa lo sguardo
imbarazzata.
-Non
c’è di
che ragazza misteriosa- dico ridendo- Ora mi dirai il tuo nome?
-Brittany
Susan Pierce, e non posso credere di essere nella stessa stanza di
Santana
Lopez! – mi risponde tutta entusiasta.
Okay,
a
quanto pare la mia fama mi precede. Che poi, non ha mica appena detto
di
chiamarsi Pierce?
-Aspetta…
ma… Pierce. Io l’ho già sentito questo
cognome… Oddio, massì sei la stessa
Pierce del liceo McKinley giusto? Ma guarda un po’ che
coincidenza, il mondo è
proprio piccolo!
Non
ci
credo, quante probabilità ci sono di incontrare una ragazza
che ha frequentato
il mio stesso liceo in una città grande come New York?
Ricordo ancora come
tutti parlavano della ragazza cieca che avrebbe frequentato il nostro
liceo
mentre ero al penultimo anno, sembrava chissà quale
novità o attrazione.
E ricordo anche come tutti la evitassero come la peste,
anche io e non sono mai riuscita a capire il perché non le
avessi mai parlato;
anche se una volta, per sbaglio, sono rimasta ad ascoltarla parlare tra
se del
suo gatto ad alta voce mentre aspettava da sola che sua madre passasse
a
prenderla, e il suo discorso per quanto strano e privo di senso mi
aveva fatto
sorridere.
POV Brittany
Cari
amici,
è con grande dispiacere che vi comunico che Brittany S.
Pierce è venuta a
mancare a causa di un infarto improvviso dovuto al sovraccarico di
emozioni che
il suo povero cuore non ha retto.
Vi
rendete
conto?! No, ripeto, vi rendete conto?! Si ricorda di me! Di me! E non
mi ha
neanche mai parlato, per la miseria! Coraggio Brittany, ora
dì qualcosa che non
risulti troppo stupido o infantile.
-Essì,
è
piccolo come la popò di unicorno!- ma che cavolo ti dice il
cervello idiota!
‘Popò di unicorno’? Davvero?
-Non
ho mai
visto un unicorno né la sua popò …
penso di dovermi fidare del tuo giudizio
allora - oddio sta ridendo? Santana Lopez sta ridendo a un qualcosa che
ho
detto?
-Dai
togli
quegli occhiali, siamo solo noi due non preoccuparti
-Non
penso
che sia una buona idea…- no, meglio non farle vedere i miei
occhi, potrebbe
restare impressionata forse.
-Come
vuoi,
tranquilla non voglio metterti in difficoltà- mi risponde
mettendomi una mano
sulla spalla. Questa ragazza vuole vedermi andare in autocombustione?
No,
perché ho la sensazione di star bruciando nel punto in cui
mi ha toccata!
-Allora…
Brittany…- si rivolge nuovamente a me, mentre la sento
trafficare con dei
bicchieri e poi poggiarmene uno sul palmo della mano - Tranquilla
è un cocktail
leggero, non voglio farti ubriacare- io le sorrido per poi assaggiare
quello
che mi ha dato, è lo stesso un po’ forte per i
miei gusti ma preferisco far
finta di niente - Dicevo, parlami un po’ di te. Che ci fai
qui a New York?
-Sono
qui
per tentare di entrare alla Julliard…- dico imbarazzata,
forse mi riderà in
faccia, già è difficile entrarci normalmente,
figuratevi quando si è ciechi.
-Wow,
devi
essere molto brava per avere un provino lì- dal tono della
sua voce sembra
sinceramente meravigliata.
-Mi
hanno
detto che sono un talento naturale, io non ne sono molto
convinta…- dico mentre
abbasso la testa.
-Scusami
ma
se sei arrivata fin qui vuol dire che vali pur qualcosa no?
-Be’…
penso
di si - rispondo scrollando le spalle.
-E
allora
vanne fiera Britt- oddio, ancora? Ma vuole uccidermi? Mi ha chiamato
Britt!
Posso fare una danza della felicità? NO? Fa niente, la sto
già facendo nella
mia mente!
POV Santana
Britt?
Da
quando in qua usi diminutivi Lopez? Ti sei rincretinita? Oh ma andiamo,
guardatela è così carina! Aspetta, che? Carina?
Io non ho mai usato l’aggettivo
‘carino/a’ , né per persone,
né animali, né oggetti. Mi sto forse rammollendo
con il passare del tempo?
-Scusami,
non dovevo chiamarti Britt - ecco brava, scusati imbecille, non le hai
parlato
mai al liceo e ora ti prendi addirittura questa libertà?
-No…
tranquilla, mi piace ‘Britt’ - oddio che tenera che
è quando parla con quella
vocina imbarazzata.
-E
tu? Che
ci fai in un locale come questo? Non dovresti essere a qualche evento
per
promuovere il tuo primo album?
Ah,
ecco che
ritornano in mente in brutti pensieri.
-Ho
deciso
di prendermi una pausa, devo riuscire a comporre un pezzo che anticipi
l’uscita
dell’album ma non ho idee- dico sbuffando per poi lasciarmi
cadere all’indietro
sul divano.
-Non
ci credo,
hai sempre avuto delle idee brillanti. Forse ti serve un po’
di tranquillità…-
mi dice poggiandomi una mano sul ginocchio.
-Sarà…
ma
senza singolo l’uscita dell’album sarà
rinviata.
-COOOOOOOOSA?
Stai scherzando spero? - urla improvvisamente - Non posso permettere
una cosa
del genere, a costo di farti trovare io l’ispirazione!- ma
guarda un po’, la
biondina è una nostra accanita fan a quanto pare…
-Ah
sì? E
come pensi di fare? - ma che cavolo di tono era quello? Non le stai
facendo una
proposta indecente porca miseria! Guardala, l’hai messa in
imbarazzo!
-Scusa!
Non
volevo sembrare una maniaca!
-N-n-no
tranquilla è tutto ok - mi risponde balbettando appena, per
poi riprendere il
suo tono sicuro - Secondo me però dovresti rilassarti e non
pensarci troppo,
vedrai che le cose verranno da sé…
Lo
fa
sembrare facile lei…
-Non
vorrei
sembrare stufa di parlare con te, ma si sarà fatto tardi e
domani ho un po’ di
cose da fare... Potresti riaccompagnarmi al tavolo? - ma
perché questa ragazza
è così dolce e indifesa come un cucciolo di
panda? CUCCIOLO DI PANDA? Ma che
accidenti sto pensando? Lasciamo perdere che è meglio, oggi
la testa non mi
funziona proprio…
-Certo
nessun problema…
POV Brittany
Man
mano che
ci avviciniamo al tavolo, continuo a sperare vivamente che la serata
non
finisca ma che si ripeta all’infinito. Non posso credere di
aver parlato con
Santana Lopez e che lei ora mi stia tenendo nuovamente la mano.
-Ehm…
Britt
ma non sei venuta sola qui vero? -mi chiede ridestandomi dai miei
pensieri.
-No,
sono
venuta con Rachel e c’è anche una sua amica,
Tina…- non dirmi che dovrei stare
anche a cercarla ora?
-E
per caso
questa tua amica è una nana dal naso abnorme e vestita in un
modo assurdo?
-Non
è molto
carino quello che hai detto Santana. Comunque sì,
è lei.
-Bene,
allora penso di accompagnarti io a casa…- cosa? Che sta
succedendo?
-Perché?
Che
fine ha fatto Rachel?
-Diciamo
che
è un tantino impegnata in questo momento, e posso
assicurarti che non è un
bello spettacolo quello che sto guardando. Domani la Fabray
avrà molto da
raccontarmi… sempre che la nana non le risucchi la faccia
prima.
Fabray?
Quinn Fabray, la tastierista del gruppo? E Santana ha appena insinuato
quello
che penso?
-Vuoi
dire
che Quinn Fbray sta pomiciando con la mia amica Rachel? Ma se Rach
è etero!
-A
quanto
pare non è tanto etero come vuol far credere, ma ora andiamo
sto per vomitare
se continuo a guardarle - apro la bocca per intervenire ma mi blocca
nuovamente
- Tranquilla, per quanto Quinn sia ubriaca farà in modo di
accompagnare la tua
amica a casa e forse ci rimarrà. O la porterà a
casa sua. Francamente non mi
interessa.
In
un attimo
siamo fuori dal locale e l’aria fredda mi colpisce facendomi
tremare, ma la
sensazione dura poco, perché Santana mi poggia quella che
sento essere la sua
giacca di pelle e un odore di quella che sembra menta mi avvolge,
mentre lei
con un fischio poco elegante, devo ammettere, ferma un taxi.
Dopo
poco
scendiamo e mi accompagna fin alla porta del mio appartamento. Restiamo
per
qualche minuto in silenzio e vorrei sparire, perché sento i
suoi occhi vagare
sul mio corpo ed è una cosa strana.
-Allora,
buonanotte Brittany.
-Buonanotte,
Santana - le dico per poi togliermi la giacca e porgergliela.
-No,
tienila. Così abbiamo sicuramente un motivo per incontrarci
di nuovo. Mi piace
la tua compagnia
-Anche
a me
piace la tua…
-Allora
ciao
eh… - la sento sfiorarmi lentamente la mano e poi sentire i
suoi passi
allontanarsi.
-Ciao…-
rispondo in un sussurro.
POV Santana
CHE
CAVOLO
MI E’ PRESO STASERA? COSA ERA TUTTA QUELLA DOLCEZZA? QUELLA
NON ERO IO!
Quella
ragazza porterà solo guai lo sento…
Angolinoinoino dell’autrice: Ciao a tutti! Che dire, il capitolo non mi
convince molto e l’avrò riscritto non so neanche
quante volte. Bene detto ciò
lascio ‘ai posteri l’ardua sentenza’
ahahhahahhaha fatemi sapere che ne pensate
e ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno c:
A presto! (si spera)
-coriandolo
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Capitolo 3 *** Risvegli traumatici e non. ***
POV Santana
-O
MIO DIO
CHE COSA E’ SUCCESSO?! COSA HO FATTO?!
E
no eh, ma
chi è quella pazza che sta urlando e di conseguenza sfidando
la mia pazienza.
Insomma, sono le… no. Ditemi che la sveglia si è
bloccata, perché indica le 7 e
15 e io non avevo intenzione di svegliarmi prima delle 12!
-SMETTILA
DI
URLARE! TI HO GIA’ DETTO CHE NON E’ SUCCESSO
NIENTE!- ok, questa è la voce di
Quinn. Che cavolo sta succedendo?
-ODDIODDIODDIO!
NON PUO’ ESSERE… E NON DIRMI DI NON URLARE
PERCHE’ STAI URLANDO ANCHE TU!-
forse è il caso di scendere e andare a controllare. Ah, devo
ricordami di
trasferirmi su un’ isola deserta il più presto
possibile, ho bisogno di pace la
mattina, non di due galline che urlano.
Quando
apro
la porta dell’appartamento di Quinn, per un attimo mi ritorna
in mente
l’immagine della sera prima, quando avevo visto la mia amica
farsi divorare da
una nana vestita in modo a dir poco orribile, nana che ora era in piedi
di
fronte alla Fabray con le mani nei capelli.
-Che
diavolo
avete da urlare voi due? - chiedo rendendo nota la mia presenza.
-San
come
sei entrata?-
-Sono
passata attraverso le pareti. -dico seria- Come
cavolo sarei dovuta entrare Fabray? Con
la copia di chiavi che hai tanto insistito per darmi ovviamente!
-
Ma tu sei
Santana Lopez! - però, piuttosto sveglia il piccolo troll.
-E
tu cosa
saresti? Un Umpa lumpa?
-Ma
come ti
perme…- dio, ha appena iniziato a parlare e già
mi sta sulle scatole.
-Shh!
Silenzio. Ora qualcuno vuole spiegarmi che succede?
-La
tua
amica qui si è approfittata di me mentre non ero lucida ieri
sera!- è
ufficiale, non sopporto la nana.
-Frena,
frena, frena. Non ti permetto di fare simili accuse. Quinn non
approfitterebbe
mai di nessuno. - le dico fissandola in modo minaccioso. Chi accidenti
si crede
di essere per insinuare certe cose? Quinn può sembrare anche
una dura dal cuore
freddo, ma vi assicuro che non lo è. Ok, forse un pochino,
ma mai quanto la
sottoscritta questo è certo.
-E’
quello
che le sto cercando di dire da quando si è svegliata ed ha
iniziato ad urlarmi
contro.- mi dice la Fabray -Rachel, ragiona. Se mi fossi approfittata
di te non
ti saresti svegliata con i tuoi vestiti addosso, e non mi avresti
trovata a
dormire sul divano.- continua guardandola.
-Aspetta…Rachel?
Tu sei per caso quella Rachel Berry? - faccio confusa, ecco dove
l’avevo vista
già la nana.
-Sono
lieta
di vedere che ti ricordi di me, Satana. Se ci fosse stata Britt in
questo
momen- OH MIO DIO BRITTANY! CHE FINE AVRA’ FATTO? SONO UN
MOSTRO, L’HO LASCIATA
DA SOLA! E SE LE FOSSE SUCCESSO QUALCOSA? SE QUALCUNO SI FOSSE
APPROFITTATO DI
LEI? E SE-
-Ti
avverto
piccolo troll, ti conviene chiudere la bocca se vuoi usarla ancora. E
per tua
informazione, la tua amica sta bene, l’ho riaccompagnata io a
casa. Ah, e se te
lo stessi chiedendo la risposta è: sì, sei una
pessima amica. Come accidenti
hai fatto ad abbandonarla a se stessa tra tutta quella gente?- forse ho
esagerato a trattarla così duramente, ma capitemi, come si
può lasciare sola
una ragazza come Brittany?
-Santana,
penso si senta già abbastanza in colpa non credi? - mi si
rivolge Quinn facendo
un cenno verso la Berry che stava a testa bassa, forse riflettendo
sulla
gravità della situazione - E comunque Rachel, ti assicuro
che non è successo
niente. Non sono quel tipo di persona. - continua sorridendo nella sua
direzione - Che ne dici se ti offro la colazione? E’ pur
sempre un modo per
farmi perdonare, non avrei dovuto comunque portarti a casa mia.-
-Mi
farebbe molto
piacere, ma forse è il caso che vada da Brittany e cerchi un
modo per farmi
perdonare- dice afferrando la giacca appoggiata su una sedia e
avviandosi verso
la porta.
-Forse
potremmo venire con te?
-Potremmo?
Chi ti dice che voglia venire anche io, naso di plastica?
-Non
hai
niente da fare, quindi verrai con noi.- odio quando Quinn mi fissa con
il
sopracciglio alzato, non so perché ma quando lo fa mi
ritrovo a fare
esattamente quello che dice.
-Uff…
va
bene.- ecco, che vi dicevo?
-Benissimo,
sono sicura che Britt ne sarà felice!- perché
diavolo sta battendo le mani come
un’esagitata quella nana?
-Direi
che
possiamo anche andare allora.- dice con un sorriso la mia amica
-Quinn.
-Sì
Santana?
-Non
so se
lo hai notato, ma io sono ancora in pigiama e tu hai ancora la roba di
ieri
addosso.- le dico indicando la sua maglia tutta spiegazzata.
-Ah…
Allora
tempo dieci minuti e siamo pronte- dice rivolgendosi verso la Berry,
che in
tutta risposta si limita a sorridere e annuire.
Io
mi limito
a roteare gli occhi infastidita mentre vado a cambiarmi.
POV Brittany
Quando
questa mattina mi sono svegliata, la prima cosa che ho fatto
è stata chiedermi
: ’ho sognato tutto? Ho davvero incontrato Santana Lopez?
Davvero LEI mi ha
accompagnato a casa?’. La risposta è
SI’, è successo davvero e lo conferma il
giubbotto di pelle che avevo indossato quella notte per dormire, per
poter
essere nuovamente circondata da quel profumo di menta che avevo sentito
la sera
prima. E’ per questo motivo che appena ho messo i piedi per terra ho iniziato a
ballare per tutta la
casa,perché sì, insomma è sempre un
altro giorno in cui non posso vedere il
mondo, ma almeno ho avuto l’occasione di poter parlare con
Santana e diciamolo
… aspettavo quel momento da quando avevo sentito per la
prima volta la sua voce
sei anni prima, anche se non penso che ‘Può
benissimo andare a farsi fottere
professore’ fosse la frase che avrei voluto sentire, ma va
be’ dettagli!
Ho
continuato con quella piccola danza della felicità per un
bel po’, fino a
quando Lord Tubbington non ha miagolato attirando la mia attenzione, e
ne ha
tutte le ragioni, è ora di colazione. Lord Tubbington
è il mio gatto, è con me
da quando era una piccola pallina di pelo e io avevo 6 anni, tutti
dicono che
sia in sovrappeso ma io quando lo coccolo sento che quello che loro
chiamano
grasso è in realtà solo molto pelo. Ah,
dimenticavo di dirvi che è anche un
mafioso e gestisce le corse clandestine di topi del quartiere.
Sì, lo so, è un
delinquente, ma io gli voglio bene così
com’è.
Proprio
mentre stavo per prendere qualcosa da mangiare per me stessa, sento il
campanello suonare. Strano,
è
prestissimo e non sento Rachel dalla sera scorsa, chi potrà
essere?
-Sì?
Chi è?-
chiedo titubante con l’orecchio poggiato sulla porta.
-Brittany
sono io! Rachel!
Oh,
è
proprio la mia amica a quanto pare.
-Ehi
Rach,
vieni entra - le dico mentre apro la porta, per poi provare a
richiuderla
subito dopo che ho percepito la sua figura superarmi, ma mi trovo
costretta a
fermarmi quando incontro una certa resistenza e sento un deciso -Ahia!-
-Santana
e
sta’ attenta per la miseria!- dice una voce che non conosco.
-Giuro
che
uno di questi giorni ti faccio fuori Fabray! Cosa potevo saperne io che
mi
avrebbe chiuso la porta in faccia?!- questa voce invece la
conosco…
OH
NO!
Ditemi che non ho appena dato la porta in faccia a Santana Lopez?
Complimenti
Brittany, un'altra grande figura da aggiungere alla collezione.
-Ammettilo
Lopez, sei un’imbranata e non è stata colpa di
Brittany.- aspetta, ha detto
Fabray… Cioè, Quinn Fabray è qui e
conosce anche il mio nome? Per caso qualche
santo da lassù ha esaudito alcuni dei miei desideri?
-Se,
se… io
sarei l’imbranata. Ti ricordo che quella che è
caduta da seduta, cosa che
ancora non riesco a spiegarmi, eri tu e non io- le risponde la Lopez.
-E’
successo
quasi 5 anni fa. E tu continui a tirare fuori questa storia! E poi
è stata
colpa di Puck che mi ha spinto!
-Ovvio,
incolpiamo Puck. Ammettilo, sei tu l’imbranata.
-Non
continuerò questa conversazione ok? Piuttosto, Brittany io
sono Quinn, ma penso
che tu abbia sentito parlare di me- mi dice stringendomi la mano.
-Sì,
decisamente-le rispondo con un sorriso.
-Non
ti
dispiace se ci siamo autoinvitate a colazione vero?
Tanto, ha pagato Santana!- continua ridendo
mentre la sento superarmi e raggiungere Rachel presumo.
-Naso
di
plastica, la prossima volta la scusa ‘Oh ma guarda, ho
dimenticato il
portafoglio’ non funzionerà. Se tu ti autoinviti,
tu devi pagare.- sento dire
alle mie spalle, per questo decido di voltarmi.
-Ciao
Brittany…- sussurra poi nella mia direzione.
-Ciao
Santana- le rispondo sussurrando a mia volta.
-A
quanto
pare ci incontriamo nuovamente, prima del previsto però -
continua lei mentre
sento che si sposta al mio fianco - Andiamo, non vorrei che quelle due
ripetessero
la scena di ieri...
-Scommetto
che è stata una cosa sorprendente- le dico ridendo mentre ci
incamminiamo verso
la piccola cucina.
-Oh,
non è
hai idea. E’ stato come vedere Frodo cercare di farsi
Cenerentola!
-E
Frodo
sarebbe Rachel?
-Esattamente.
-San.
Non è
carino paragonare Rach ad un hobbit!- Brittany, cara piccola Brittany,
cos’è
tutta questa confidenza? Non solo la chiami ‘San’,
ma addirittura la rimproveri
anche?
POV Santana
Mi
ha appena
chiamata San, o sbaglio? Mi ha appena rimproverata, o sbaglio? E
perché Snix
non ha ancora fatto la sua comparsa?
-Nessuno
a
parte Quinn mi chiama San.- le dico seria, sta trattenendo il fiato o
è la mia
impressione?- Ma per te potrei fare un eccezione- continuo, e comunque
stava
decisamente trattenendo il fiato, perché ha sospirato
rumorosamente- Ma attenta
a te biondina, nessuno e dico nessuno, può dirmi cosa posso
fare o dire.
No,
scusami
cara Santana IDIOTA Lopez, ma vuoi darti una controllata quando parli?
Sembrava
la stessi minacciando, cavolo! E in più guardala, si sta
sedendo a testa bassa
come se sapesse di aver sbagliato. Muoviti, ripara al danno fatto.
-Britt,
non
stavo dicendo sul serio… Ok, si ero seria, nessuno da ordini
a Santana Lopez.
Ma non voleva risultare una specie di minaccia.- le dico mentre prendo
posto
accanto a lei. Lei si limita ad annuire.
-Britt,
voltati per favore. -le dico nuovamente mentre le poso una mano sulla
spalla -
Non hai fatto niente di sbagliato, ok?
E
poi… - continuo mentre mi avvicino al suo orecchio - Io
abbaio tanto, ma non mordo,
solo qualche volta ma quando mi fanno veramente arrabbiare. Ma non
dirlo a
nessuno, è un segreto tra me e te ok? - finisco di dirle, e
lei mi risponde con
un sorriso bellissimo e se non fosse per quei grandi occhiali scuri
potrei dire
che i suoi occhi stiano brillando in questo momento.
-Allora…-
richiama la nostra attenzione l’hobbit - Brittany, volevo
scusarmi per come mi
sono comportata ieri sera. Non avrei dovuto lasciarti sola, mi dispiace
davvero
tanto. Non succederà più.
-Rach,
tranquilla è tutto okay. Non è successo niente di
grave.
-Ma
io mi
sento così in colpa…
-Rachel.
E’
tutto apposto, davvero. - le risponde sorridendo.
-Okay,
visto
che la tappa si è scusata che ne dite di mangiare ora?-
intervengo, non so loro
ma io sto morendo di fame - Tieni Britt, non so se possa piacerti, ma
mi fido del
mio sesto senso - le dico mettendole nel piatto un cornetto, e affianco
il
contenitore con del caffè.
-Ti
ringrazio - mi dice, prendendone un sorso - Mmm… Latte macchiato,
è quello che preferisco! A quanto
pare hai indovinato - continua sorridendo.
-Dunque,
cosa avete in programma per oggi? - chiede Quinn voltandosi verso la
Berry e
sorridendo.
Oh
no, vi
prego tutto tranne questo. Quando sorride in quella maniera significa
solo una
cosa: le piace qualcuno. E non posso accettare che quel qualcuno sia la
nana,
andiamo chi può essere attratto dalla Berry? Posso capire se
qualcuno trovi
attraente una ragazza come Brittany… Insomma, guardatela.
Bionda, corpo
atletico, dolce, bellissima, è praticamente tutto
ciò che c’è di buono al
mondo!
Frena,
frena, frena Lopez. Non ci pensare nemmeno, non ti deve neanche
sfiorare l’idea
di provarci con lei, va bene? Le porterai solo guai, stalle alla larga.
-Io
ho
lezione alla Nyada oggi, ci stiamo preparando per uno spettacolo di
metà anno e
oggi iniziamo le prove e come potete benissimo immaginare io sono la
protagonista, insomma non per essere presuntuosa, ma con la mia voce il
Glee
club ha vinto le nazionali, è quindi scontato che mi abbiano
assegnato quel
ruolo.- Ma respira questa qui?
-Oh,
sei
senza dubbio bravissima allora - No. Quinn, non farmi questo ti prego.
Non
gonfiare l’ego senza limiti dell’hobbit!
Mentre
quelle due continuano a farsi complimenti a vicenda, o
meglio… Quinn continua a
complimentarsi con la nana e quest’ultima non fa altro che
ribadire quanto sia
la migliore della scuola, preferisco voltarmi verso Brittany che
è rimasta in
silenzio. Sto per chiederle se ci sia qualcosa che non va, quando uno
strano
rumore attira la mia attenzione.
-Quello
cos’era?
-Era
il mio
stomaco… - mi risponde, mentre le sue guance diventano rosse
per l’imbarazzo.
-Ah.
Hai
ancora fame?
-Sì…-
oh ma
quanto è adorabile!
-Tieni,
prendi questo, tanto era in più - le dico mettendole nel
piatto il cornetto e
facendole poggiare la mano su, per capire dove fosse. In
realtà il cornetto era
il mio, ma non ho mai amato mangiare a colazione quindi l’ho
ceduto volentieri.
-Santana!
Brittany! Voi cosa fate oggi?
-Cos’è?
Vi
siete ricordate di non essere sole e avete smesso di provarci
l’una con
l’altra?
-Santana!
-
mi rimprovera Quinn.
-Lasciamo
perdere… Io pensavo di dormire fino all’ora di
pranzo, ma grazie a qualcuno
questo non è stato possibile - dico fulminando la Berry con
lo sguardo -
Quindi, non so, non ho nulla da fare…
-Tu
Britt? -
le chiede Rachel.
-Io
devo
consegnare dei documenti alla segreteria della Julliard…
-Oh
già, ho
dimenticato di dirti che non posso accompagnarti…
-Soffriamo
di vuoti di memoria hobbit?- le dico con un sorrido sarcastico.
-Ma
non c’è
alcun problema Brittany, può benissimo accompagnarti
Santana! - a che gioco
stai giocando Quinn?
-Oh
no, non
voglio dare fastidio a nessuno. Posso andarci anche da sola.
-No,
nessun
problema figurati! - rispondo, mentre lancio uno sguardo truce alla mia
amica.
-Perfetto
allora! Scusate, ma ora devo andare. Rachel vieni anche tu? In fondo
è la
stessa strada.
-Se
per te
va bene…- queste due non stanno neanche assieme e
già fanno salire il livello
di zuccheri nel sangue.
-Andiamo
allora! Brittany, è stato un piacere conoscerti, speriamo di
incontrarci ancora
- le dice mentre si alza e indossa il cappotto.
-Il
piacere
è stato mio, e spero di incontrarti nuovamente al
più presto - le risponde la
biondina sorridendo nella sua direzione.
-Britt,
noi
ci sentiamo nel pomeriggio o stasera, appena posso ti chiamo - dice
invece
l’hobbit mentre è già fuori dalla porta.
-Certo
Rach!
Quando
le
due sono andate via definitivamente, entrambe restiamo qualche minuto
in silenzio.
E vorrei vedere voi, non ci siamo mai parlate a scuola, ieri abbiamo
avuto una
prima conversazione e ora ci troviamo sole senza sapere cosa dire.
-Allora…-
inizia lei.
-Allora..-
dico io.
-Vado
a
cambiarmi e poi possiamo andare, va bene?
-Certo.
Ti aspetto
qui.
Lei
annuisce
e va via.
Allora
Lopez, cosa vogliamo fare oggi? Ricorda che hai un pezzo da scrivere e
ti
conviene farlo in fretta. Lo so, il tempo stringe e devo
riuscirci…
Sbaglio,
o
Brittany aveva il mio giubbotto di pelle ancora addosso?
Angolinoinoino dell’autrice:
Hello
everybody! Che si dice da quelle parti? Dunque… Come si
è potuto notare,
Brittany è supermegaiper stracotta della Lopez (e chi non lo
sarebbe?); Santana
invece, ha dei pensieri contrastanti (la Pierce è bellissima
e innocente, ma
meglio starle alla larga). Ora invece si ritrovano a passare una
mattinata da
sole, e chissà cosa combineranno queste due! Quinn al
contrario, come nota
Santana, ha un debole per la Berry e chissà se
quest’ultima ci ha fatto qualche
pensierino sulla Fabray ( io onestamente non ci penserei due volte).
Ora
aspettiamo e vediamo cosa succederà!
P.S. Le foto
delle
nostre piccole/grandi Heya, saranno sempre un colpo al cuore per la
sottoscritta! ♥
-coriandolo
|
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Capitolo 4 *** Metropolitane, arrabbiature e pranzi particolari. ***
POV Brittany
Se
dovessi
descrivere come mi sento in questo momento, non sarei in grado di farlo
a
parole. Siamo in ascensore, e l’ascensore è
piuttosto piccolino, quindi la
situazione è praticamente questa: Santana che è
entrata per prima, è dietro di
me e io sono praticamente schiacciata contro il suo petto
perché ovviamente
l’ascensore non poteva essere almeno largo sui lati e rendere
la situazione
meno imbarazzante, no. Per fortuna il nostro ‘giro’
su quel coso finisce subito
e quando siamo fuori per strada preparo il mio bastone per passeggiare.
Non so
se aspettarmi domande strane da Santana, potrebbe farle (so che almeno
qualcosa
sulla mia condizione vorrebbe chiederla) e io le risponderei
volentieri, ma a
quanto sembra preferisce non farle ora.
-Allora,
sai
dove si trova la tua scuola vero?- mi domanda mentre iniziamo a
camminare.
-Veramente,
no. Cioè, conosco l’indirizzo ma non so come
arrivarci- le rispondo mentre
sento le guance diventare rosse per l’imbarazzo.
Io
cerco di
non pensare alla mia attuale condizione sapete? Ma in alcune
circostanze ne
sento tutto il peso. E’ veramente frustrante non poter fare
tutto ciò che fanno
gli altri, guardare le stelle, rincorrersi tra la gente, guardare un
film e non
solo ascoltarne i dialoghi, andare dove vuoi e non preoccuparti di
dover far
attenzione alla direzione in cui vai perché alla fine puoi
sempre tornare
indietro e non dover fare attenzione a tutti i punti di riferimento che
hai
preso.
-Nessun
problema, dimmelo e ti ci porto io.
-So
che
avresti voluto essere da qualsiasi altra parte e fare altro, mi
dispiace creare
tutto questo disturbo…- le dico mentre le porgo un foglietto.
-Tranquilla,
come ho detto prima non avevo niente da fare se non dormire per tutta
la
mattina, almeno così mi rendo utile.- mi risponde
prendendolo - Oh ma guarda, 60
Lincoln
Center Plaza! So dove si trova, è vicino ad un locale dove
si mangia benissimo!
Dobbiamo prendere la metropolitana però…-
continua con tono pensieroso.
-Io
non sono
sicura di sapere dove sia la metropolitana, non l’ho mai
provata… E’ perché
potrei distrarmi con tutti quei rumori e non sentire la chiamata della
fermata
giusta…- cerco di giustificarmi in qualche modo.
-Ho
capito…
Bè allora Brittany Susan Pierce - esclama prendendomi la
mano - Oggi sarà la
tua prima volta in metropolitana! E tranquilla, puoi distrarti quanto
vuoi,
presterò io attenzione alla fermata.
-Grazie
Santana, davvero - le dico sorridendo nella sua direzione.
-Naaah,
non
ringraziarmi! Non sto facendo niente di particolare, andiamo ora. - mi
dice per
poi incamminarsi portandomi con sé.
Camminiamo
un
bel po’ mano nella mano, fino a quando non scendiamo un paio
di scale,
lentamente per darmi il tempo di individuare gli scalini. Una volta
giunte alla
fine, sento la presa di Santana farsi leggermente più forte
e lei dirmi
cercando di sovrastare quella serie di voci e rumori confusi - Non
lascarmi mai
la mano intese? - io mi limito ad annuire.
E’
un vero e
proprio mondo nuovo per me. Tutte quelle voci diverse, i rumori delle
ruote
sulle rotaie, le varie melodie che forse qualche barbone suona al
nostro
passaggio sperando di ricevere qualche spicciolo…
Santana
procede a passo lento, forse per permettermi di fare chiarezza tra
tutta quella
confusione, ed è una cosa che apprezzo molto.
Ci
fermiamo
per qualche minuto, il tempo di aspettare l’arrivo della
metropolitana; quando
sento che si è fermata e le porte si aprono, finalmente
saliamo, non prima di
essere state spinte più volte da persone che vanno di fretta.
-Da
questa
parte Brittany - mi dice Santana tirando leggermente la mia mano mentre
si
incammina verso destra.
-Ecco
siediti
qui - dice mentre fa una leggera pressione sulle mie spalle per
invitarmi a
sedere.
-Grazie…
-le
dico a bassa voce, per poi rendermi conto di non averla sentita sedersi
accanto
a me - Ma non ti siedi anche tu?
-Il
tuo era
l’unico posto libero, preferisco stare in piedi. E comunque
tranquilla, sono
sempre qui alla tua sinistra, non vado da nessuna parte - mi risponde,
poggiando la mano sulla mia spalla e lasciandola lì.
Che
tenera,
ha lasciato che occupassi io il posto… E’
possibile che questa ragazza sia così
perfetta? In passato mi sono sempre chiesta chi potesse corrispondere
all’ideale di perfezione, e sono sempre più
convinta che la risposta sia:
Santana Lopez.
-Mamma,
mamma! Guarda! La signorina ha lo stesso bastone che ha
papà!- la mia
attenzione viene attirata dalla voce di un bambino.
-Jordan,
non
è carino indicare! - lo rimprovera la madre, che in base
alla direzione della
voce capisco essere seduta di fronte a me.
-Anche
lei
come il mio papà non ha mai visto com’è
fatta la sua fidanzata? - dice il
bambino poggiandomi una mano sul ginocchio.
-Jordan!-
lo
richiama la madre.
Sento
la mano
si Santana stringersi un po’ alla mia spalla, e le mie guance
andare a fuoco.
‘Magari fosse la mia ragazza’ penso.
-Stia
tranquilla signora, non da alcun fastidio - dico rivolgendomi alla
donna seduta
di fronte a me - Piccolino, questa è una mia amica, non la
mia fidanzata - dico
in un sorriso.
-E
per
rispondere alla tua domanda, no. Non ho mai visto come sia il volto
della mia
amica, né quello delle altre persone che conosco. Ma non
è sempre stato così,
quando ero piccola come te, o forse più piccola…
Quanti anni hai tu? - gli
domando.
-7!
- mi dice
con tono orgoglioso.
-Ragazzino,
quelle non sono sette dita alzate, ma nove. Abbassane due. - sento dire
da
Santana.
-Sono
bravissimo
in matematica, ho solo fatto confusione! - risponde, per poi ottenere
una
risata sarcastica della latina come risposta.
-Dicevo… quando ero più
piccola di te, anche io ho
visto com’è fatto il mondo e com’
è il volto della mia mamma e del mio papà.
-Quindi
non
sei sempre stata cieca? - mi chiede curioso.
-No,
non lo
sono sempre stata. - affermo, e sento Santana irrigidirsi accanto a me.
-Oh…
E com’è
successo? - continua il piccolino.
-E’
una lunga
storia… - rispondo evasiva.
-Jordan
dobbiamo andare - Lo richiama la signora - Saluta le due signorine su.
-Uff…
Io
volevo parlare ancora con la signorina bionda! E’ simpatica!
Tu invece no, sei
antipatica.
-EHI!
Come ti
permetti? - sento dire da Santana.
-Jordan
su
siamo arrivati.-
-Su
Jordan,
vai. E comunque io sono Brittany, mentre l’antipatica qui
accanto è Santana. -
-Allora
ciao
Brittany!- mi risponde allegro mentre lo sento allontanarsi.
-E
io? -
chiede la latina.
-Ah,
ciao
Santana. - risponde in disinteressato.
Dopo
il
piacevole incontro con il piccolo Jordan, abbiamo aspettato solo
qualche minuto
per poi scendere ed essere nuovamente tra la folla rumorosa.
Una
volta
fuori, Santana lascia la mia mano (cosa che mi dispiace molto) e io
riprendo il
mio bastone.
Camminiamo
per un po’ senza rivolgerci la parola, fino a quando la
latina mi comunica di
essere arrivate.
-Allora…
Dove
devi lasciare questi documenti?- mi chiede.
-Allo
sportello per le iscrizioni effettuate dopo la scaduta dei termini
prefissati,
mi hanno detto…
-Dunque,
vediamo… Qui c’è una mappa
dell’edificio…- mi dice - Quindi dovremmo andare
alla Dance Division, e
lì dovrebbe
esserci qualcuno a cui chiedere informazioni. Dobbiamo andare a
sinistra,
andiamo.
Camminiamo
per un bel po’, in silenzio, posso solo immaginare quanto sia
magnifica questa
scuola, in sottofondo si sentono varie melodie provenienti da quella
che so
essere l’ala riservata allo studio della musica.
Finalmente,
arriviamo a destinazione…
POV
Santana
Certo
che
questo posto è immenso, ma nonostante tutto la segreteria
è affidata ad una
sola persona… questo fa parte delle cose strane che capita
di vedere.
Ci
avviciniamo alla donna seduta dietro la sua scrivania, impegnata a
firmare
documenti su documenti. Restiamo lì in silenzio, ma la tizia
qui sembra non
averci neanche notato, forse è il caso di far notare la
nostra presenza.
-Scusi…-
le
dico.
-Dica.-
mi
risponde non alzando neanche gli occhi dal foglio. Carissima, stiamo
già
iniziando con il piede sbagliato.
-La
mia amica
dovrebbe consegnare dei documenti utili per l’iscrizione.
-La
sua amica
doveva pensarci prima, i termini per le iscrizioni sono scaduti.
-Ma…
mi hanno
detto che non avrei avuto problemi se avessi presentato la
documentazione
completa- interviene Brittany.
-Senti
un po’
bambina, non posso aiutarti. Quelle iscrizioni valgono solo per
studenti che
hanno particolari problemi. Tu non rientri fra questi. - le risponde
dura,
continuando a scrivere.
Ok.
Ora
basta. Chi cavolo si crede di essere? E’ una donna frustrata
che non è
soddisfatta della propria vita, del proprio lavoro, della propria vita
sessuale
o cosa? Non ha
alcun diritto di trattare
le persone in questo modo, e in particolare non può trattare
Brittany così.
-Mi
scusi,
può un attimo degnarci della sua attenzione e staccare gli
occhi da quel
dannatissimo foglio?- le dico alzando la voce - Bene. Ora sua
maestà può
prendere questi dannati documenti e verificarli? - continuo prendendo i
documenti
dalle mani di Britt e porgendoglieli non proprio tranquillamente.
-Va
bene, va
bene. Non c’è bisogno di comportarsi
così. - dice iniziando a leggere - Allora,
Brittany Susan Pierce, nata a Lima, Ohio… Prima nelle
competizioni regionali di
danza per tre anni consecutivi, diplomata… - continua, per
poi fermarsi e
alzare lo sguardo verso la bionda - Ah, tu saresti la ragazza cieca che
ha
fatto domanda di ammissione…-
-Sì,
sono io
- le risponde Britt.
-Certo
che
ormai fanno entrare chiunque qui… comunque la documen- COSA
HA APPENA DETTO?!
-MA
COME SI
PERMETTE?! - le urlo contro, mentre Brittany sobbalza per lo spavento.
-Signorina,
la prego di contenersi o sarò costretta a chiamare la
sicurezza.
-Signorina
un
paio di palle! Come accidenti si permette di rivolgersi in questo modo
alla mia
amica?! Cos’è, ha scoperto che suo marito la
tradisce con la babysitter dei
suoi figli e non sa con chi prendersela?!- inveisco contro la donna.
-Non
mi
lascia altra scelta… - dice alzando la cornetta del telefono
- Ragazzi, abbiamo
un problema qui, richiedo il vostro intervento.
Neanche
il
tempo di terminare la chiamata che sento qualcuno alle mie spalle. Mi
volto, e
mi ritrovo davanti a due energumeni che mi sollevano per le spalle e mi
portano
via.
-Nos reuniremos de nuevo! Y la próxima
vez que te hacen ojo negro!*
Brutta
strega! Brittany, ci vediamo all’uscita! - riesco ad urlare
mentre mi
trascinano.
Dopo
essere
stata scaricata poco gentilmente fuori dall’edificio, ancora
nervosa per
l’accaduto decido di accendermi una sigaretta mentre aspetto
che Brittany
torni.
Ma
come
diavolo si fa a dare lavoro a certe persone? Un colloquio approfondito
per
accertarsi della salute mentale di certi individui no?
Dico io, se fai un mestiere che ti porta ad
essere in contatto con altre persone devi avere anche la
capacità di saperlo
fare e non di stare lì a giudicare come un dio supremo eh!
Comunque,
dopo una ventina di minuti sento dei passi provenire dalla direzione
alle mie
spalle per poi essere affiancata da Brittany.
-San?
-
chiede lei.
-Sono
alla
tua destra Brittany.
-Oh
sei
qui, allora possiamo andare. I documenti sono esatti e il provino
è fissato
sempre tra tre settimane.
-Oh,
magnifico!E’ quasi ora di pranzo, che ne dici di mangiare
qualcosa?- le
propongo.
-Certo,
hai
già in mente dove andare?
-Sì,
pensavo di andare in quel locale qui vicino di cui ti ho
parlato…
-Perfetto,
allora fai strada su.- mi dice porgendomi la mano, che io afferro
subito.
Camminiamo
per un po’ in silenzio, fino a quando non arriviamo al locale.
-Ma
guarda
un po’ chi c’è! Santana Lopez! Come mai
da queste parti?- sento dirmi con un
accento italiano appena entrate.
-Carlo!
E’
da un po’ che non ci si vede eh?- gli rispondo ridendo.
-Da
quando
la signorina qui è diventata una musicista a tutti gli
effetti! Ma dimmi, chi è
questa bella ragazza al tuo fianco?- mi dice mentre osserva la biondina
che,
forse in imbarazzo, arrossisce.
-Carlo,
lei
è Brittany. Brittany, lui è Carlo il proprietario
del locale ‘Pizza e
Mandolino’* - le dico.
-E’
un
piacere conoscerla Carlo.
-Il
piacere
è tutto mio cara! Ma venite, vi accompagno al tavolo.- ci
dice mentre fa un po’
di strada.
Carlo
ha un
posto speciale nel mio cuore. Quando sono arrivata a New York con gli
altri
ragazzi del gruppo, non avevamo minimamente pensato di assicuraci di
avere
soldi a sufficienza per almeno le prime tre settimane di permanenza.
Morale
della favola, eravamo senza un soldo dopo UNA settimana, e il
proprietario del
nostro primo appartamento non era poi così magnanimo,
cioè… o pagavamo subito o
andavamo a vivere sotto i ponti.
Fu
così che
io, Quinn, Puck e Sam ci ritrovammo a fare i lavori più
disparati. Il più
memorabile è stato sicuramente quello di Quinn, che odia i
cani, e invece si è
ritrovata a fare la dog sitter ad un alano gigantesco. Io dopo aver
fatto la
barista per un po’ ed essere stata licenziata per
‘aggressione verbale verso un
cliente’ (il cliente in questione mi aveva toccato il sedere)
avevo girovagato
per le strade della metropoli in cerca di un misero lavoretto. Ed
è così che
fece la sua comparsa Carlo. Inizialmente quando mi presentai per il
colloquio
non era molto contento all’idea di dover assumere una ragazza
senza esperienza,
ma con il passare del tempo si è ricreduto molto e poi
è arrivato anche al
punto di proporre a me e al resto dei ragazzi di suonare durante
qualche
‘serata per giovani’ come le chiamava lui.
E’ anche merito suo se siamo
riusciti a farci conoscere.
-Allora,
cosa posso portarvi? - ci chiede dopo averci fatto accomodare.
-Io…
Non lo
so… Qual è la vostra specialità? -
chiede Brittany.
-Se
le
posso consigliare una cosa signorina, è sicuramente il
risotto allo zafferano.
-Allora
prenderò quello grazie -
-Tu
invece?
- mi chiede l’uomo.
-Una
bistecca al sangue con contorno di patate al forno- rispondo.
-Benissimo,
da bere?-
-Acqua
per
entrambe grazie. - dice Britt lasciandomi sconvolta.
-Okay,
un
attimo di pazienza e sarà tutto da voi.- detto
ciò Carlo va verso la cucina.
-
Ehi, io
volevo del vino! O almeno una birra! - dico protestando.
-Niente
da fare,
oggi berrai solo acqua.
-Dittatrice…
- borbotto contrariata.
-Piuttosto…
Che ti è preso prima? Non era il caso di reagire in quella
maniera. - mi dice
seria.
-Brittany.-
inizio - Quella donna non aveva alcun diritto di affermare certe cose!
-Santana…
Ci sono abituata. Come pensi che reagiscano certe persone quando
scoprono che non
solo sono cieca, ma addirittura vorrei fare la ballerina?
Sto
per
risponderle quando Carlo arriva per lasciarci i piatti. Mangiamo per un
po’ in
silenzio, fino a quando decido di riprendere a parlare.
-Ascolta
Britt… Io non sono una persona che se ne sta’
lì in silenzio, mentre qualcuno
si prende gioco di una mia amica. Perciò quando saremo
insieme e qualcuno
tenterà anche solo di trattarti in un modo che ritengo
offensivo, non ci
penserò due volte ad intervenire, vorrei che fosse chiaro
questo.- le dico
seria.
Non
mi
risponde subito, ma non ci metto molto a notare qualche lacrima che
sfugge al
suo controllo. Idiota, che accidenti hai fatto? Sei stata capace di
farla
piangere, complimenti!
-No
Brittany,
non piangere! Se ti fa star meglio prometto che starò buona
come un cagnolino
se lo vuoi! -
Santana
Lopez che si paragona ad un cagnolino, questa è buona!
Però, come accidenti si
fa a non essere dolci con una persona del genere? Ora però
fa qualcosa, idiota!
POV
Brittany
Se
continua
così giuro che la rapisco, andiamo su un’isola
deserta e la sposo , anche se
contro la sua volontà!
-San,
tranquilla - le dico mentre mi asciugo quelle lacrime - Piango
perché sono
felice.
-Sicura?
-
mi chiede lei preoccupata.
-Sicurissima!
E’ solo che questa è la prima volta che qualcuno
mi dice una cosa simile… -
rispondo timida.
-Be’
allora
abituati, perché se ne hai bisogno lo ripeterò
anche mille volte. Tu sei mia
amica, Brittany, e i miei amici non si toccano.
Oddioddioddio.
Sto per morire. Mi ha appena definita sua amica. Io Brittany Susan
Pierce sono amica
di Santana SonoDioScesoInTerra Lopez! Vi giuro, io non ricordo di aver
pregato
nessun santo in particolare per chiedere una cosa del genere, a questo
punto
credo di dover ringraziare tutti quelli che ci sono in paradiso!
-Io
non so
cosa dire…
-Non
devi
dire niente, e ora su andiamo, si è fatto tardi. Non vorrei
che l’hobbit pensi
che ti abbia rapita.- mi dice mentre mi prende la mano e mi invita ad
alzarmi.
Prima
di
uscire dal locale discutiamo un po’ sul conto, alla fine
Santana ha insistito
per pagare e io l’ho lasciata fare con la promessa che la
prossima volta che
capiterà di pranzare nuovamente assieme pagherò
io.
Sulla
via
del ritorno, la latina mi ha raccontato un po’ del periodo in
cui ha lavorato
da Carlo e di come grazie a lui il gruppo sia riuscito a farsi
conoscere. E mi
ha anche raccontato qualche divertente aneddoto su alcuni membri, come
Puck e
il periodo in cui era fissato con le donne come dire… in
carne.
Mentre
parlava però mi ricordai di una cosa importante.
-San,
appena arriviamo a casa mia devo restituirti il giubbotto che mi hai
prestato
ieri!
-No,
è tuo
se lo vuoi - mi risponde mentre usciamo dalla metropolitana.
-Ma…
No,
non posso tenerlo. E’ tuo.
-Brittany,
è solo uno dei tanti giubbotti di pelle che ho. Puoi
tenerlo, tranquilla.
-Allora
grazie, sei davvero gentile - le dico con voce piccola.
-Però
Pierce, sei l’unica persona che mi ha ringraziato
così tante volte in un
giorno! Posso dire che al momento detieni il record di
‘ringrazia quella
scorbutica della Lopez per più di due volte’ ,
dovrei darti una medaglia - dice
ridendo e facendo ridere anche me.
Quando
arriviamo alla porta del mio appartamento, sento una sensazione strana,
come un
vuoto allo stomaco. Non voglio che vada via, voglio la certezza che il
prima
possibile ci incontreremo di nuovo.
-Allora
Brittany, ti ringrazio per aver reso la mia giornata meno inutile di
quanto
sarebbe dovuta essere, e se per caso quella strega della segretaria
dovesse
crearti altri problemi basta un fischio e verrò a prenderla
a calci.
-Non
penso
ce ne sarà bisogno, ma ti ringrazio per l’offerta
e per la compagnia - le dico
sorridendo.
-E’
stato
un piacere, allora ci sentiamo eh…
-Certo-
le
rispondo mentre sento le sue braccia stringermi in un breve abbraccio.
-Ciao
Britt
- mi dice sussurrando.
-Ciao
San…
- rispondo, mentre i suoi passi si allontanano.
Quando
quella sera mi ritrovai da sola nel mio letto, pensai una sola cosa:
quella era
stata la giornata più bella della mia vita fino ad ora.
Angolinoinoino
dell’autrice: Ehilà!
Come
vi sembra il capitolo? A me non sembra granchè…
Comunque
nel prossimo darò spazio anche a Quinn e
Rachel, e la loro amicizia con Santana e Brittany.
Ringrazio:
Brittana Is Love, _Riverasmile_, Glee
4ever per le recensioni e tutti coloro che hanno aggiunto la storia tra
le
seguite, preferite, e anche coloro che leggono silenziosamente. Al
prossimo
capitolo gente!
P.S.
Lo spagnolo non è il mio forte, quindi la
frase è fatta con un traduttore e significa :*’Ci
rivedremo! E la prossima
volta ti farò un occhio nero!’
*Pizza
e Mandolino: l’ho scelto perché è lo
stereotipo per eccellenza di noi italiani .-.
|
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Capitolo 5 *** Parlane con me, ti va? ***
POV Santana
Sono
passati
tre giorni da quando ho visto Brittany l’ultima volta e una
strana sensazione
mi tormenta da allora, o meglio da quando mi sono allontanata da lei.
E’
la prima
volta che mi succede una cosa del genere, e non capisco assolutamente
cosa
voglia dire. In più, sono passati tre giorni e ancora non ho
alcuna idea per la
canzone; tra due giorni Jason vuole che mi presenti in studio per
ascoltare il
pezzo, e non so cosa dirgli quando scoprirà che non ne ho
ancora uno. E come se
non bastasse, Quinn in questi giorni è completamente
assente. No, non nel senso
che è sparita. E’ assente mentalmente, durante le
prove sbaglia di continuo e
se per caso le facciamo notare la cosa, due sono le cose che possono
succedere:
o ci urla contro che siamo noi quelli fuori tempo e che dobbiamo fare
più
attenzione, o ci urla contro e va via con una trionfale uscita di scena
con
tanto di porta sbattuta. Non sono solo io ad aver notato la cosa, ma
anche Puck
e Sam, e se quei due si accorgono che c’è qualcosa
che non va, vuol dire che è
piuttosto evidente. Per questo ora mi ritrovo alle cinque del
pomeriggio fuori
alla porta dell’appartamento della Fabray con la speranza che
una volta suonato
il campanello venga ad aprirmi.
Driiiiiiiiin
Niente.
Driiiiiiiiiiiiin.
Ancora
niente.
Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin.
Niente
di
niente. ‘Okay Santana, conta fino a dieci e se non apre fino
allo scadere del
tempo vai via.’
1.
‘Lo sto
facendo sul serio?’
2.
‘No,
dico… ma veramente lo sto facendo?’
3.
‘Okay, mi
sento una demente’
4.
‘Non so
cosa pensare…’
5.
‘Basta,
mi sono stufata.’
-FABRAY!
LO
SO CHE SEI IN CASA! SI SENTE ODORE DI BACON A CHILOMETRI DA QUI! APRI
QUESTA
MALEDETTA PORTA SE NON VUOI CHE LA SFONDI A SUON DI CALCI! E SAI CHE NE
SONO
CAPACE! MUOVI IL CULO E VIENI AD APRIRE!- urlo mentre picchio la mano
sulla
porta.
Fortunatamente,
non vado avanti per molto perchè ad un tratto sento la
serratura scattare e la
porta aprirsi di scatto.
-Cosa
vuoi
Santana?
-Voglio
sapere cosa succede, ecco cosa voglio - le dico spostandola di lato ed
entrando
nell’appartamento.
-Non
ti ho
detto di poter entrare. - mi dice seria.
-Oh
peccato!
Ormai sono dentro, e non andrò via fino a quando non mi
dirai cosa ti è preso
ultimamente. - le rispondo seria a mia volta.
-Fa’
come
vuoi. - dice dirigendosi verso la sua camera.
Io
la seguo e
la osservo buttarsi a peso morto sul letto e iniziare a fissare il
soffitto.
-Allora?-
le
chiedo sdraiandomi al suo fianco.
-Allora
cosa?
-Vuoi
parlarmi di quello che ti tormenta? E non provare a dire che non
c’è niente che
non va, perché notizia dell’ultima ora, anche Puck
e Sam si sono accorti della
cosa, e diciamolo… non sono famosi per essere molto svegli.-
le dico fissando a
mia volta il soffitto.
-Va
bene… Se
proprio ci tieni, parliamo. Mi piace una persona…- inizia
vaga.
‘Dimmi
che
non è la Berry. Dimmi che non è la
Berry.’ Mi ripeto nella mente.
-Non
è la
Berry vero? - chiedo per avere conferma.
-Okay,
se
vuoi sentirti dire che non è Rachel: non è
Rachel.
-Ah,
grazie
al cielo! Per un attimo ho pensato che potes- MI STAI PRENDENDO PER IL
CULO
VERO?! - le urlo dopo aver analizzato meglio la frase.
-No
Santana,
ti sto dicendo solo quello che TU vuoi sentirti dire. E non urlare
idiota, sono
al tuo fianco e ci sento benissimo.
-Ma
Quinn!
La Berry! No ,dico, la Berry! Con tutte le ragazze di questo mondo tu
vai a
prenderti una sbandata per la nana?! Come accidenti è
successo?!
-Che
cavolo
di domanda è?! E’ successo e basta. Non sono cose
che puoi prevedere. E poi… mi piaceva
già dal liceo…- conclude
con voce piccola.
No.
Non può
aver detto quello che penso.
-Puoi
ripetere? Penso di aver capito male.- chiedo per sicurezza.
-Hai
capito
benissimo invece. - mi risponde dannatamente seria.
-Oddio
che
schifo. Hai dei gusti orribili naso di plastica! - le dico, ricevendo
in
risposta una gomitata al fianco - Ahi! Non essere manesca!
Comunque… Qual è il
problema? L’Umpa lumpa ti ha chiesto di mollare tutto e
seguirla tra i vari
teatri di Broadway? Oh ha già organizzato la vostra vita
assieme e deciso di
chiamare le vostre due future gemelline ‘Patti
Lupone ‘ e ‘Barbra Streisand junior’? -
le chiedo ridendo.
-Ha
detto
che non è interessata a me.
-Aspetta,
cosa?! Ha detto sul serio questo? - le domando tornando immediatamente
seria.
-Non
l’ha
detto esplicitamente… Ha iniziato a fare un discorso sul
fatto che lei è aperta
a qualsiasi nuova esperienza, che non ha nulla contro la
comunità gay, anche
perché ha due papà gay, ha perfino tirato fuori
una storia su come varie
attrici di Broadway abbiano avuto esperienze
‘saffiche’ come le ha definite
lei… anche se non so quanto possa essere vera come cosa. Ha
iniziato a
straparlare. Così le ho semplicemente chiesto se non fosse
interessata a me, e
lei non ha risposto. Ho tratto da sola le conclusioni. - mi dice tutto
d’un
fiato.
Se
quella nana
mi stava sulle scatole prima ancora di sapere cosa era successo, ora
è
definitivamente sulla mia lista nera.
-Bella
stronza!
-Santana…-
mi richiama Quinn.
-No
Quinn.
Niente ‘Santana’. Non può dire che non
interessata a te quando praticamente ti
stava risucchiando la faccia l’altra sera!
-Ha
detto
che aveva bevuto troppo e non si è resa conto di quello che
stava facendo…
-Non
si
rendeva conto di quello che stava facendo un bel corno!
-Comunque
adesso non ha importanza, devo farmene una ragione - mi dice
tristemente.
-Mi
odio per
quello che sto per dire… Ma devi mostrarle cosa si sta
perdendo. Falle capire che
nessuno dice di no ad una come Quinn Fabray.
-Non
ne sono
così sicura… non vedo il motivo di insitere.
-Oh
andiamo
Fabray! Da quando ti arrendi così facilmente?
-Ci
penserò…
Piuttosto cose succede con Brittany? - mi chiede dandomi un colpetto
con il
gomito.
-Cosa
succede con Brittany? - chiedo confusa.
-Andiamo,
sai di cosa sto parlando… La grande Santana
SonoStronzaNonMiImportaDiNienteENessuno
Lopez che è dolce con qualcuno?
-Io
non sono
dolce con nessuno - affermo seria.
-Ti
ho vista
quella mattina mentre le offrivi il tuo cornetto, sai? Ho visto che
indossava
la tua giacca preferita sul pigiama. E ho visto soprattutto come la
guardi. E’
una cosa in cui ormai non speravo più…
-In
cosa non
speravi più? - le chiedo girandomi a guardarla.
-Che
trovassi qualcuno con cui finalmente essere te stessa, senza maschera
da dura e
atteggiamento da ‘sono una strafiga e cadono tutti ai miei
piedi’. Quel
qualcuno speciale che tutti speriamo di incontrare. - mi dice
guardandomi a sua
volta.
-Non
so di
cosa tu stia parlando…- rispondo per poi tornare a fissare
il soffitto.
-San,
andiamo. Ammettilo, a te Brittany piace.
-No.
-Saaaaan…
-
mi richiama.
-Cosa
accidenti vuoi sentirti dire? Che mi piace Brittany? Sì, mi
piace Brittany!
Contenta ora? - l’ho veramente detto ad alta voce?
Perché non l’ho capito
prima? Questo spiega tutte quelle strane sensazioni che ho provato
stando
vicino a lei, e stando lontana da lei.
-Sì,
ora sì.
Chiedile di uscire. - mi giro di scatto spalancando gli occhi.
Ma
che
accidenti le prende ora?
-Quinn,
no.
-Perché
no?
A te lei piace, e sono sicura che anche tu le piaci.
-No
Quinn.
Lascia perdere. - le dico evitando di guardarla.
-E’
perché è
cieca? - non può averlo detto sul serio.
-Certo
che
no idiota! - le dico dandole un colpo alla spalla.
-E
allora
perché?
-Perché…
Quinn, andiamo… Guardami. Sono un completo casino! Non sono
mai stata brava con
i sentimenti, e se ci provassi e poi mandassi tutto all’aria?
Brittany non
merita questo. E se dovessi fare la stessa fine di mio padre? Una
fallita,
drogata e alcolizzata per poi morire di overdose? - le dico mettendomi
a
sedere.
-Santana,
lo
sai che non succederà mai. Hai dimostrato a chiunque che tu
e tuo padre siete
due persone completamente diverse. E devi smetterla di vivere con
questa paura.
Brittany sembra la persona giusta per provare a vivere nel vero senso
della
parola, Santana. Datti una possibilità. Te lo meriti. - mi
dice Quinn
mettendosi anche lei a sedere e passandomi un braccio sulle spalle.
-Devo
valutare bene la cosa. Non posso fare qualcosa di cui non sono
sicura… Questa
volta c’è un’altra persona di mezzo, e
non voglio che Britt soffra.
-Come
vuoi,
qualsiasi cosa deciderai sarò sempre qui con te.
-Certo
che
però chi l’avrebbe mai detto. Io e te, a discutere
sulla nostra vita amorosa.
Quelle due ci hanno sconvolto- dico sorridendo nella sua direzione.
-Già,
sono
speciali ecco perché ci sono riuscite- mi risponde alzandosi.
-Dove
vai
ora?
-Vado
ad
avvisare Puck e Sam, dobbiamo provare no?- mi chiede con fare ovvio.
-Aspetta.
Non ci urlerai contro ancora vero? - le chiedo sospettosa.
-No
Lopez, e
adesso muovi il culo - mi dice tirandomi contro un cuscino.
-Agli
ordini
capitano! - le rispondo ridendo.
POV Brittany
TRE
GIORNI.
Ripeto, TRE GIORNI. E’ da tre giorni che non
‘vedo’ (si fa per dire) Santana, e
questo ha decisamente avuto un effetto negativo sul mio umore. Inoltre
come se
non bastasse, è da tre giorni che non sento neanche Rach,
così presa dalla
Nyada. Per fortuna questa mattina mi ha chiamata e avvisata che sarebbe
passata
per stare un po’ insieme e parlare un po’.
Toc-Toc
E’
arrivata
finalmente!
-Brittanyyyyyyy!
- urla non appena apro la porta per poi soffocarmi in un abbraccio
spacca ossa.
-Rach!
Non
respiro!- le dico
cercando di
staccarmela di dosso.
-Oh
Brittany, mi sei mancata così tanto! Mi dispiace di non
averti più chiamata, ma
le prove dello spettacolo sono sempre più intense, e ho a
malapena il tempo di
respirare! Ma si sa, essendo la protagonista devono verificare se
riesca a
reggere i ritmi stancanti di Broadway, e poi-
Meglio
fermala qui prima che continui a straparlare. Non fraintendetemi,
Rachel è
veramente un’ottima amica, ma i suoi monologhi sono una delle
cose che non
adoro di lei. Una volta mi sono letteralmente addormentata al tavolo
mentre mi
parlava di un musical che aveva visto, e il risultato finale fu
l’essere
svegliata da un suo acuto, e il sorbirmi un altro dei suoi monologhi
sull’importanza di vedere i musical. Quindi, come dicevo
prima, è meglio
fermarla finchè si è in tempo.
-Rachel!
Ti
prego sto soffocando sul serio! - ripeto, per sentirla finalmente
sciogliere la
presa.
-Oh,
scusami!
-Andiamo,
ho
preparato del tè.
-Per
fortuna!
E’ l’unica cosa che sai fare decentemente. - mi
risponde con tono sollevato.
-Faccio
finta di non aver sentito! - dico offesa.
-Andiamo
Brittany, lo sai anche tu di non essere il massimo in cucina…
-Solo
perché
esagero con il sale, o non lo metto affatto non significa che sia
negata.
-Oh
no,
assolutamente. - mi risponde ridacchiando.
Okay,
lo
ammetto. In cucina faccio schifo. E’ solo che qualche volta,
forse più di
qualche volta, dimentico di mettere tutti gli ingredienti…
Quindi diciamo che
le mie sono delle ricette originali, troppo salate o dolci. Per questo
preferisco sempre l’asporto, almeno non rischio di
avvelenarmi da sola!
-Allora…
Che
mi racconti? - mi chiede dopo qualche minuto passato a discutere sulle
mie doti
culinarie inesistenti.
-Niente
di
che, ieri mattina sono andata al parchetto qui vicino, e poi al ritorno
ho dato
dieci dollari ad un signore che stava raccogliendo fondi per costruire
una
macchina del tempo…
-Brittany!
-Che
c’è?
-Quell’uomo
ti ha truffato! - mi dice con tono di rimprovero.
-Solo
perché
tu non credi nel progredire della scienza non significa che chiunque
voglia
truffarmi.
-Ma
cos-
Lasciamo perdere va’, tanto con te non si può
ragionare su certe cose - mi dice
con tono rassegnato - Comunque quando ho detto ‘che mi
racconti’ non mi
riferivo a cosa hai fatto ieri. Ma a come vanno le cose con la Lopez.
-continua.
-Ah…
Non la
sento da tre giorni… - dico tristemente.
-Oh…
avrà
avuto da fare…
-Certo…
-
rispondo non troppo convinta.
-Bè
com’è
andata la mattinata che avete trascorso assieme? - mi chiede curiosa.
-Oh
Rach! E’
stata fantastica! - le dico esaltata - LEI è fantasica! -
dico con enfasi -
Pensa, ha preso le mie difese contro una segretaria decisamente
cattiva, mi ha
offerto il pranzo e in metropolitana ha tenuto la mia mano per tutto il
tempo!
-Mmm…
Non
pensavo fosse così premurosa… - mi dice
pensierosa.
-E’
P-E-R-F-E-T-T-A!
-Ora
non
esageriamo Brittany… Ti ricordo che è pur sempre
Santana Lopez.
-Appunto,
è
Santana Lopez. E io non posso credere di aver trascorso del tempo con
lei! Non
vedo l’ora di incontrarla ancora! - dico con un sorriso
enorme.
-Sono
contenta di vederti così felice Britt, davvero.
Ma… - mi dice bloccandosi, come
insicura di voler continuare.
-Ma?
- la
incito a continuare.
-Non
voglio
che tu ti faccia illusioni. - dice, e il mio buon umore…
‘poof!’… svanisce come
una nuvola di fumo.
-Non
so di
cosa tu stia parlando. - le dico fingendo di non aver capito dove vuol
andare a
parare.
-Brittany…
-
inizia - Non fraintendermi. Lo sai che non desidero altro che anche tu
sia
felice una volta tanto, dico solo che non voglio vederti soffrire. Sai
che se
ti lasci prendere dalle situazioni puoi rischiare di rimanere delusa, e
io non
voglio vederti soffrire. Non per una come Santana. Sai come si dice, ‘il lupo perde il pelo, ma non il
vizio’ e
per quanto ne sappiamo, potrebbe essere
ancora la stessa ragazza del liceo che si portava a letto una ragazza
diversa
ogni sera.- mi dice seria come non mai.
E
io odio
Rachel in questo momento. La odio perché in fondo ha
ragione, non so ancora
nulla di Santana. E la odio perché ha capito benissimo che
mi sto facendo
trascinare dalla cosa e che ho già iniziato a sognare un
futuro in cui io e
Santana stiamo insieme. E la odio perché anche se
può sembrare una delle più
grandi egocentriche di questo mondo, sa sempre cosa dire per farmi
ragionare e
per dimostrare che poi così tanto egocentrica non
è, e che a me ci tiene
davvero.
-Rach…
Io
capisco davvero quello che mi stai dicendo. Sul serio… Ma
voglio godermi la
possibilità di essere almeno sua amica… So
già di non avere speranze. - le dico
ammettendolo anche a me stessa.
-Britt.
Tu
sei una persona magnifica, e chi lo sa? Magari veramente tu e la Lopez
starete
assieme in futuro! O se non se non sarà lei, troverai
sicuramente qualcun
altro. Tu puoi avere chiunque Britt.
‘Facile a dirsi. Io voglio lei. Solo
lei.’
Penso tristemente.
-Ti
chiedo
solo di andarci piano, di non avvicinarti troppo alla fiamma per poi
scottarti.
Va bene? - mi chiede continuando, prendendo la mia mano tra le sue.
-Va
bene. -
le dico accennando un sorriso, per poi continuare - Ma ora parliamo di
te! Come
vanno le cose con Quinn? -
le chiedo
curiosa.
-Come
dovrebbero andare le cose con Quinn? - mi chiede lei di rimando.
-Sai
di cosa
sto parlando - le dico alzando le sopracciglia in modo malizioso.
-Brittany!
-
esclama lei dopo aver capito - Non c’è
assolutamente nulla tra me e Quinn
Fabray!
-Oh,
io
invece dico proprio di sì. Santana mi ha detto che vi ha
viste, e cito le sue
parole, ‘risucchiarvi la faccia a vicenda’.
-Ero
ubriaca! - mi dice con tono di difesa.
-Rach…-
la
richiamo.
-Cosa?!-
mi
chiede nervosa.
-Non
c’è
niente che vuoi dirmi?
-No,nulla.
-Rachel…
-la
richiamo nuovamente.
-Che
c’è
ancora?
-Vuoi
dirmi
che quando Quinn ti ha accompagnato non avete parlato di quello che
è successo?
-Non
è
successo nulla per fortuna. - mi risponde.
-Non
intendevo il fatto che tu ci sia potuta andare a letto insieme, anche
perché so
che non sarebbe mai successo, visto che Santana mi ha assicurato che
Quinn non
lo avrebbe mai fatto. - le dico - Ma al fatto che comunque in qualche
modo
avete notato di essere attratte l’una dall’altra.
Aspetto
pazientemente la risposta, che arriva solo dopo qualche minuto passato
ad
ascoltare il sorseggiare nervoso di Rachel.
-Lei…
-
inizia titubante - Lei ha cercato di parlare della cosa in qualche
modo… Ma io
le ho detto di non essere interessata a lei in… quel senso
lì…
Alla
notizia, mi schiaccio con fare teatrale il palmo della mano sulla
fronte.
-Che
cosa
hai fatto? - chiedo incredula in un sospiro.
-Britt
so
che hai sentito.
-Ma
cosa
accidenti ti dice il cervello Rachel?! Quinn Fabray, e ripeto, QUINN
FABRAY! Ha
dimostrato di essere interessata a te, e tu che fai? Le dici
‘no, grazie’?! -
chiedo sempre più in preda ad una crisi di nervi.
Scusate
il
termine, ma certe volte Rachel è una cogliona di prima
categoria. Come si fa a
dire di no ad una come Quinn Fabray? Per quello che ho sentito
è bellissima, seconda
solo a Santana Lopez. E se non fossi perdutamente innamorata della
latina, non
ci penserei due volte a farci un pensierino sulla tastierista.
-Brittany
per l’amor del cielo ascoltami.
-Sono
tutt’orecchie carissima.
-Uno
: io
non sono mai stata attratta dalle ragazze.
-C’è
sempre
una prima volta. -rispondo prontamente.
-Due:
lo sai
che a me piace Finn.
-Rachel,
ma
ti ascolti? Non vedi Finn dalla fine del liceo, non sai neanche dove
sia! E
comunque non ti ha mai calcolata più di tanto, tranne quando
ha cercato di
portarti a letto per una scommessa.
-C’era
un’ottima intesa tra di noi, se solo avessimo avuto
più tempo…
-Rach.
Si
obiettiva una volta tanto. Finn non ti cercherà
nè ora nè mai. - le dico seria
- E ora faccio io la parte dell’amica saggia. Non fissarti su
questa stupida
cotta adolescenziale. Il liceo è finito, e tu devi
concederti la possibilità di
trovare qualcuno che ti possa far star bene. E chi lo sa? Potrebbe
essere
Quinn…
-Brittany…
-Ho
detto
potrebbe, non che deve essere lei. Dalle una possibilità. -
le chiedo
speranzosa.
-No,
non mi
interessa. Sul serio, non ho nulla contro di lei…
è solo che non sono sicura di
volerci provare.
-Secondo
me
ti stai sbagliando, e parecchio anche. - le dico tornando a sorseggiare
dalla
mia tazza.
-Ora
sai cosa
dobbiamo fare vero? - mi chiede dopo qualche minuto di assoluto
silenzio.
-No,
cosa? -
le chiedo curiosa.
-Oh
si che
lo sai…
NO.
NONONONO. Nonononono. N-O! Vi prego, venite subito a salvarmi! Chiamate
la
polizia, la marina, l’esercito, chi volete vi prego! Quando
usa quel tono di
voce significa solo una cosa…
-Dobbiamo
vedere assolutamente ‘Funny
Girl’! -
mi dice tutta esaltata.
-Rachel
no,
ti prego. E’ la centesima volta che mi obblighi ad ascoltare
le canzoni e i
dialoghi di quel film. Ormai li so a memoria! - le dico esasperata.
-Ottimo,
così potrai recitarli assieme a me! - mi dice prendendomi
per un braccio e
trascinandomi di peso sul divano in salotto.
Come
vi ho
detto prima… QUALCUNO VENGA A SALVARMI VI PREGO!
Angolinoinoino dell’autrice:
Ciao
a tutti! Scusate il ritardo ma il computer era in assistenza e quindi
non ho
avuto possibilità di aggiornare. Allora, che dire? Quinn ha
preso male la
faccenda con Rachel; Santana ha ammesso di essere interessata a
Brittany, ma ha
paura dei sentimenti e ha paura di rivelarsi esattamente come suo
padre;
Brittany come ben sappiamo è innamorata persa della Lopez,
ma Rachel le fa
capire che potrebbe rimanere delusa e quindi dice di accontentarsi
della sua
amicizia (non ci crede neanche lei); Rachel è convinta delle
sue idee, e non
vuole dare alla Fabray una possibilità. Queste quattro sono
veramente
incasinate, eh?
Bene, vi saluto e ringrazio in anticipo
tutti, sia chi lascerà una piccola recensione, sia chi
leggerà silenziosamente!
Al prossimo capitolo gente!
-coriandolo
|
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Capitolo 6 *** Appuntamento... sì? ***
POV Santana
-COSA
ACCIDENTI SIGNIFICA CHE NON AVETE COMPOSTO IL PEZZO?!- lo sapevo che
sarebbe
andata a finire così. Lo sapevo.
-Jason,
non
è colpa nostra!- interviene Sam per cercare di calmarlo.
-COME
SAREBBE A DIRE CHE NON E’ COLPA VOSTRA?! ALLORA DI CHI
E’?!- esclama rosso in
viso alzandosi dalla sedia.
-Ottimo
lavoro Trouty, davvero. Ma la prossima volta cerca di non peggiorare la
situazione. - gli dico sottovoce.
-Bè,
scusa
se ho cercato di aiutare. -mi risponde lui leggermente offeso.
-Allora?
Nessuno
vuole prendersi la responsabilità di ciò che sta
succedendo?- insiste quel
grassone.
Forse
è il
caso di intervenire, i ragazzi non meritano di essere trattati
così.
-Jason,
possiamo parlare da soli?
-Spero
tu
abbia delle spiegazioni! - mi dice rimettendosi seduto.
-Ma
Santana!- interviene Puck.
-Tranquilli,
aspettatemi fuori. Troverò una soluzione,
d’accordo? - dico guardandoli
uno ad uno.
-Okay,
va
bene. Ma se hai bisogno di aiuto per prenderlo a calci non esitare a
chiamarci!
- mi dice Quinn abbassando il tono della voce.
-Non
penso
ce ne sarà bisogno- dico ridacchiando mentre li osservo
uscire.
Una
volta
chiusa la porta mi volto verso Jason, che mi fissa.
-Allora,
sentiamo. Cosa vorresti dirmi?
-Ascolta…-
dico mentre prendo posto di fronte a lui - I ragazzi non hanno colpe.
Quella
che compone nel gruppo sono io, e Quinn ogni tanto mi aiuta. Non sono
loro i
colpevoli, sono solo io.
-
Però, bel
leader che si sono trovati! Non riesci neanche a comporre un solo pezzo
su
commissione. E’ impressionante come non ti abbiano
già abbandonato. - mi dice
con un sorriso da presa per il culo.
‘Sta calma Santana, sta calma. Se dovesse
comparire Snix ora, peggiorerebbe solo la situazione.’ Penso. Ma ditemi
voi come si può stare
calmi con individui del genere! Se non fosse il nostro produttore
l’avrei già
preso a calci nel sedere e spedito in Giappone per diventare il primo
americano
a partecipare a competizioni di sumo!
-Senti,
il
pezzo non è ancora finito, ma ci siamo quasi.- lo so che le
bugie non si
dicono, ma questa è detta a fin di bene. Da tutto questo
dipende il nostro
futuro!
-E
perché
non l’avete detto subito? - mi chiede lui confuso.
-Perché
come
al solito Puck deve parlare a sproposito senza sapere nulla. - povero
Puck, la
colpa ricade sempre su di lui, devo ricordarmi di chiedergli scusa.
-Ma
se non
sbaglio è stata la biondina a parlare per prima e a dirmi
che non avevate
niente di pronto…- cavolo, pensavo fosse più
tonto.
-No
no, è
stato Puck! - dico velocemente.
-Non
cercare
di fregarmi.
-Non
lo
farei mai. - certo come no, idiota.
-Comunque…
Quanto tempo vi serve ancora per finire tutto?
-Il
testo
c’è, la base è la parte più
complicata…- dico vaga. Se solo sapesse che non
c’è
proprio nulla!
-Lopez,
tempo. Di quanto tempo avete ancora bisogno?- mi chiede serio.
-Penso
che
un’altra settimana possa bastare.- ti prego fa che dica di
si, e fa che mi
vengano subito delle idee se la risposta è affermativa.
-E’
troppo…
Non penso che la casa discografica possa essere
d’accordo…
-Oh
andiamo
Jason! Non è semplice adattare il testo alla base, o
viceversa! Sono sicura che
riuscirai a convince i dirigenti…- brava Santana! Punta
sull’egocentrismo del
grassone.
-Ho
bisogno
di certezze Lopez. Mi assicuri che in una settimana il pezzo
sarà pronto?
-Assolutamente!
- ‘Almeno lo
spero…’
-Mmm…
forse
potrei provare a chiedere più tempo…- dice,
mentre con fare pensoso si passa
una mano sulla barba - Aspetta qui fuori, faccio una telefonata e ti
faccio
sapere.
-Certamente.
-Allora?
Com’è andata?
-Ci
ha
annullato il contratto?
-Torneremo
a
fare delle serate da Carlo?
Neanche
il
tempo di chiudermi la porta alle spalle che già mi
tempestano di domande.
-E
state
zitti! - esclamo allontanandomi da loro - Sono riuscita a convincerlo a
chiedere almeno un’altra settimana ai dirigenti, in questo
momento li sta
chiamando.
-Come
ci sei
riuscita? - mi chiede Quinn incredula.
-Diciamo
che
ho detto una piccola bugia… - dico a bassa voce, accennando
una risatina nella
sua direzione.
-Santana.
Cosa gli hai detto? - mi chiede ancora alzando il sopracciglio.
Dannata
la
Fabray e il suo sopracciglio!
-Ecco…
diciamo che potrei avergli detto che il pezzo è quasi
finito…- dico accennando
un sorriso.
-CHE
COSA
HAI FATTO?!
-Non
urlare
Barbie! Se lo scopre addio contratto, addio cd, addio tour, addio
tutto! - le
dico seria.
-Santana,
con tutto il rispetto… ma che cazzo ti dice il cervello?- mi
chiede Puck
scuotendo la testa amareggiato.
-Oh
andiamo,
è una bugia detta a fin di bene.
-Si,
ma il
problema è che noi non abbiamo nessun pezzo neanche
lontanamente abbozzato! - mi
dice Sam mentre prende posto su una delle poltrone che ci sono nel
corridoio.
-Andiamo
ragazzi, abbiate fiducia!- dico cercando di rallegrarli.
-Se
davvero
ci verrà concessa un’altra settimana, sappi che
dovrai darti veramente da fare-
mi dice Quinn puntando l’indice nella mia direzione.
-Tranquilla,
sarà fatto.
Passiamo
quasi mezz’ora lì, nel corridoio della casa
discografica, parlando del più e
del meno, di come andassero le cose tra Sam e Mercedes, del suo
trasferimento
imminente a New York, della nuova stupida idea di Puck di prendersi un
maialino
nano come animale da compagnia, e altre cose simili.
Finalmente,
quando ormai inizio a temere il peggio, la porta dell’ufficio
di Jason si apre
e il grassone ne esce con un grande sorriso.
-Chi
è il
miglior produttore di tutta New York? - chiede tutto contento.
-Tu
ovviamente! - rispondiamo in coro, con finto tono felice.
-Modestamente!
- oh cavolo, questo ciccione è egocentrico quanto la nana! A
proposito, devo
chiedere a Quinn se dopo vuole accompagnarmi a casa di Brittany,
è da tanto che
non la vedo.
-Quindi?
Hai
buone notizie?- chiede Sam ansioso come tutti noi.
-Assolutamente!
Mi hanno detto che una settimana è fattibile, e che si
aspettano anche di
sentire qualcosa di strepitoso come il resto dell’album! - ci
dice esaltato.
-Magnifico!
- esclama Quinn guardandomi con un sorriso da ‘Ora
sono proprio curiosa di vedere come te la caverai’.
-Quindi,
ci
vediamo qui tra una settimana. E non deludetemi. - ci dice mentre entra
nuovamente nel suo ufficio, per poi chiudere la porta senza darci
neanche il
tempo di rispondergli.
-Visto?
E’
andata bene! - dico ridendo.
-Sai
che
adesso tocca a te tutto il lavoro? - mi dice Puck mentre gli altri due
si
voltano a guardarmi.
-Lo
so lo
so, da domani inizierò a lavorare seriamente. - dico alzando
le mani in segno
di resa.
-Bene,
ora
che abbiamo risolto tutto… che ne dite stasera di andare al
Destiny per
festeggiare? Mercedes mi ha detto che stasera sarebbe stata dei
nostri.- dice
Sam.
-OH
DIO SI’!
- esclamo - Vi prego andiamoci! Ho bisogno di svagarmi!
-Oh
poverina… Sei stanca per NON aver composto il pezzo?
-Fottiti
Fabray.
-Cambia
repertorio Lopez!- mi dice avviandosi verso l’uscita - Ci
vediamo stasera
direttamente all’entrata del locale!- conclude per poi
sparire, vorrà dire che
andrò da sola a trovare Britt…
-Evvai!
Anche stasera Puckzilla farà centro! - esclama tutto
contento Puck.
-Puckerman,
lo sanno tutti che con quello scoiattolo morto che hai sulla testa
nessuna si
avvicinerà! - gli dico mentre con Sam ci avviciniamo anche
noi all’uscita.
-Sam!
Aiutami tu fratello!
-Eddai
Santana, lascialo illudere!
-Cosa?
Non
puoi tradirmi Sammy! Così mi ferisci! - dice Puck portandosi
con fare teatrale
una mano sul cuore.
-No
tesoro,
non volevo perdonami! - gli risponde Sam stando al gioco.
-Che
idioti…- dico scuotendo divertita la testa - Ci vediamo
stasera, e cercate di
non sfornare dei nipotini nel frattempo! - concludo allontanandomi.
-A
stasera!
- mi rispondono in coro.
‘Ora è meglio andare da
Brittany, è da tanto
che non la vedo. Non ho voglia di presentarmi così senza
motivo però… IDEA! Sì,
Lopez. Alcune volte sei geniale!’ penso
sorridendo. In certi casi se solo
potessi mi darei da sola delle pacche sulla spalla per congratularmi
con me
stessa!
POV Brittany
‘Brittany…’ sussurra
con quella voce roca.
‘Oh Santana…’
sospiro inclinando la testa di
lato dandole maggior spazio sul mio collo.
‘Britt…’ oh mio dio,
se continua così morirò
tra le sue braccia!
Non riesco neanche a ricordare come siamo
finite sul mio letto, ma non può importare di meno in questo
momento.
Le sue mani provocano brividi caldi sulla
mia pelle, il mio respiro accelera sempre più ogni volta che
i suoi baci si
spostano più in basso.
Driiiiiin.
Oh mio dio! Ci siamo. Le sue labbra sono ad
un passo dal punto in cui le desidero di più.
Diiiiiiiiin.
Cos’è questo rumore?
Aspettate. Dov’è finita
Santana?! Perché non
sento più il suo respiro caldo e le sue mani stringere le
mie? Oh no. Ora ho
capito.
Driiiiiiiiiiin.
-Ma
porca
miseria! - inveisco quando riesco finalmente a svegliarmi.
Era
tutto un
sogno. Un bellissimo, sogno. SOLO un sogno. E per colpa di qualcuno non
potrò
mai sapere come sarebbe andato a finire!
Mentre
con
calma mi alzo dal letto, sento di essere ancora leggermente sconvolta.
E’ la prima
volta che mi capita di fare un sogno così… avete
capito no? Di QUEL genere lì.
Non era mai successo. E sembrava anche così dannatamente
reale!
-Chi
è? -
chiedo una volta arrivata alla porta.
-Brittany,
sono Santana!
Per
tutte le
fatine e gli unicorni! Come accidenti è possibile che sia
qui, quando meno di
due minuti fa la stavo sognando?
‘Avanti Brittany! Apri la
porta!’ oh
già!
-Ciao
San! -
le dico in un sorriso.
-Ciao
Britt!
- mi risponde abbracciandomi lievemente.
Oh
cavolo.
Dopo quel sogno il contatto fisico con lei è
l’ultima cosa che mi serve.
-Brittany?
Tutto bene? - mi chiede preoccupata.
-Cosa?
-
chiedo sentendo la temperatura del mio corpo salire.
-Hai
le
guance e la punta delle orecchie rosse. - mi fa notare.
O
magnifico,
semplicemente magnifico! Vai così Pierce. Renditi sempre
più ridicola!
-Oh.
N-no,
sto bene. E’ solo che fa caldo oggi, non trovi? - dico
sorridendo nervosa.
-E’
una
bella giornata certo. - mi risponde - Comunque… Non ti ho
disturbato vero? Se
hai altro da fare posso andar via.
-NO!
-
esclamo - No, assolutamente. Mi sono svegliata giusto qualche attimo
fa,
stanotte non ho dormito molto quindi sono rimasta a letto
più a lungo. Ma sono
una persona molto mattiniera, eh!
-Wow!
Calma!
Respira, stare con la Berry ti sta portando ad avere le sue stesse
manie! - mi
dice ridendo.
-Scusa
- le
rispondo abbassando la testa imbarazzata -Oh, ma vieni in salotto
così possiamo
stare comode. -le dico facendo strada.
-Ehm
Britt…
-Sì?
-Cosa
è
quella massa informe nell’angolo del divano? - mi chiede
curiosa.
-Forse
è
qualche maglia che ho lasciato in giro come mio solito…
-ODDIO
SI E’
MOSSO! - esclama Santana mentre la sento ripararsi dietro la mia
schiena.
Sì
è mosso?
Oh, adesso ho capito!
-Ah,
quello
è Lord Tubbington! - esclamo mentre mi chino verso di lui
prendendolo in
braccio.
-Che
razza
di animale è?
-Come
che
animale è? E’ un gatto San! - esclamo confusa.
-Non
può
essere un gatto Britt. E’ enorme! - mi risponde lei.
-Si che è un
gatto.
-E’
un gatto
ciccione però.
-Non
dire
così! - dico coprendo le orecchie di Tubbs -E’
molto sensibile riguardo il suo
peso!
-Britt
è
obeso.- mi dice seria.
-No,
non lo
è.
-Si
invece.
-Ti
dico di
no, ha solo l’ossatura pesante. - le rispondo mettendo il
broncio.
-Va
bene,
hai ragione. Basta che smetti di fare il broncio - mi dice. A quanto
pare ho
trovato qualcosa che posso usare a mio vantaggio… buono a
sapersi! -Ma sai che
negare il problema del tuo gatto con il cibo non è una cosa
positiva, vero? -
mi chiede mentre poggio Tubbs sul pavimento.
-Tubbs
non ha
alcun problema con il cibo San.
-Okay,
basta,
mi arrendo. - esclama mentre la sento sedersi accanto a me.
-Allora…
come mai eri da queste parti? - le chiedo curiosa di sapere come mai
sia
passata da me.
-Oh!
Ho una
notizia bellissima! Sai che ti ho parlato del pezzo che dovevo
scrivere, no? -
mi chiede, e io annuisco in risposta.
-Bene,
non
sono riuscita a scriverlo… Ma in compenso sono riuscita ad
ottenere un’altra
settimana di tempo! - conclude felice.
-Sono
molto
contenta per te - le dico sorridendo.
-Quindi
stasera andiamo tutti a festeggiare al
‘Destiny’… e io mi chiedevo se per
caso…
-Sì?
-Sepercasotiandavadivenireconme!
Che
cosa ha
detto? Non ho capito una parola!
-Ehm
San?
Puoi ripetere? Non ho capito…
-Mi
chiedevo
se per caso ti andava di venire con me -dice con tono incerto. Oh che
tenera!
E’ imbarazzata!
ASPETTA.
COSA?! Mi ha appena chiesto di andare con lei? Sta scherzando?
-Stai
scherzando? - le chiedo per sicurezza.
-No
Britt,
perché dovrei? - mi chiede con tono leggermente offeso.
Oh
santo marshmallow.
L’ha detto davvero. Santana Lopez mi ha appena chiesto di
uscire con lei
stasera. Okay, non è un appuntamento, ma chi se ne frega!
-Ma
se non
vuoi, non fa niente…
-SI’!-
esclamo forse un po’ troppo esagitata, perché
sento Santana sobbalzare dallo
spavento.
-Perfetto.
-
mi risponde, e non vorrei illudermi, ma dal tono di voce sembra stia
sorridendo.
-San…
vorrei
chiederti una cosa però…
-Cosa
Britt?
-Potrebbe
venire anche Rachel?
-…
-San?
-Deve
proprio Britt?
-Eddai
San…
- la prego.
-Mi
odio per
quello che sto per dire… ma va bene, può venire
anche lei.
-Grazie
grazie
grazie! - dico per poi abbracciarla.
-Ahi
i
capelli! - esclama lei mentre continuo a stritolarla.
-Scusa!
Ma
che
diavolo combini Brittany? Non solo praticamente le salti addosso senza
che lei
abbia detto che tu puoi abbracciarla a sua volta, ma in più
le tiri anche i
capelli? No, ma brava, complimenti, continua a renderti sempre
più ridicola!
-Quindi…
ci
vediamo stasera? - le chiedo.
POV Santana
Dai
Lopez,
ormai ha già detto che stasera ci sarà, non farti
troppi problemi! Non farti
troppi problemi un corno, non so come formulare la domanda…
non vorrei che poi
risponda in modo negativo.
‘Cos’è, facciamo le
codarde Lopez? ‘ Nessuno
da della codarda a Santana Lopez! E
poi tu chi saresti? ‘Sono la tua
coscienza, se proprio devi darmi una definizione.’ Io ho una coscienza? ‘Certo che sì, anche tu sei
umana, e smettila di fare l’imbecille! La
biondina lì aspetta una risposta, e tu ce
l’hai.’ E se dicesse di no? Quinn
ha detto di provarci ma io non ne sono così
sicura… ‘Gne gne! Non ne
sono così sicura un corno! Guarda che lo so che da
quando l’hai vista l’ultima volta l’hai
pensata di continuo!’ Ehi quello
che penso sono affari miei! ‘Mi
dispiace
ma tutto quello che accade nella tua scatola cranica è anche
affar mio! E ora
apri la bocca e rispondile idiota!’ Oh per la
miseria, ci mancava anche la
mia coscienza ora, come se non avessi già abbastanza
problemi! ‘Allora? Ti vuoi dare una
mossa o no?’ Oh
calma! Ora rispondo eh!
-Io
in
realtà pensavo che potessimo uscire solo noi due
prima…-inizio incerta - sai
per conoscerci meglio, in pratica tu sai benissimo chi sono io mentre
io di te
non so molto…- concludo aspettando con ansia la sua risposta.
-Mi
stai
chiedendo di uscire? - mi chiede lei con voce piccola.
-Bè
se serve
a farti dire di sì, allora va bene… Brittany
Pierce, vuoi uscire con me questa
sera?- le chiedo speranzosa.
-ASSOLUTAMENTE!-
mi risponde abbracciandomi di nuovo con forza.
-Allora
passo a prenderti alle 9 va bene?
-Va
benissimo. - mi risponde sorridendo di nuovo.
-Ah
Britt?
Prima di andare via vorrei chiederti una cosa… - le dico
prima di uscire.
-Cosa?
-Qual
è una
cosa che vorresti assolutamente fare?
-Non
lo so…
ci sono tantissime cose…
-Ma
quella
che vorresti più di ogni altra cosa?
-Guardare
di
nuovo le stelle. Assolutamente. -mi
risponde tristemente abbassando la testa .
Segnatelo
Lopez. Segnatelo!
-A
stasera!
Ah e non vestirti troppo elegante! Anzi sai cosa? Metti qualcosa di
comodo.- le
dico lasciandole un bacio sulla guancia prima di chiudermi la porta
alle
spalle.
Qualche ora più tardi…
Allora
Lopez, puoi farcela. Non rovinare tutto come tuo solito, non hai ancora
capito
se è un appuntamento o no, ma ormai quello che è
fatto è fatto.
‘Sei sicura di non aver dimenticato
nulla?’ Oh
no, ancora tu… ‘Ehi,
guarda che sto solo
cercando di darti una mano!’ Inizia con lo stare
zitta allora. ‘No, cara. Sai che
avrai bisogno di me,
quindi continuerò a parlare quanto voglio!’
Lasciamo perdere va, comunque no. Non ho dimenticato
nulla. ‘Lo spero per
te…’ Però, per essere la
mia coscienza non hai molta fiducia in me eh! ‘Oh
ma sentitela! Sei tu la prima che non ha fiducia in se stessa in
questo momento! ‘ Sono
Santana Lopez,
bella! Io ho sempre fiducia in me stessa! ‘Se
se, nel frattempo sei arrivata e vedi di non renderti ridicola. Ne va
anche
della mia dignità, in parte…’
Oddio,
tutto
avevo immaginato, tranne di essere qui. Davanti
all’appartamento di Brittany.
Con un nodo allo stomaco incredibile. Andiamo Santana, se non ne eri
convinta
fin dall’inizio non avresti dovuto chiederle di uscire no?
Invece l’hai fatto.
Ora su, sii coraggiosa e bussa alla sua porta.
Toc-Toc
-Arrivo!
-
no aspetta… quella non è la voce di Brittany.
Quella è la voce di…
-Hobbit,
che
ci fai tu qui? - le chiedo sbuffando.
-Oh
ciao
anche a te Santana - è sarcasmo quello che sento nella sua
voce? - Prego
accomodati, Brittany sarà qui tra pochi minuti.
-Ancora
non
mi hai detto perché sei qui Berry - le chiedo di nuovo
mentre prendo posto sul
divano.
-Oh,
sono
qui perché ovviamente Brittany ha chiesto consigli sul suo
abbigliamento e…
-Non
è vero
Rach! - sento gridare dall’altra stanza.
-E
come
dicevo, sono qui perché Britt mi ha detto delle serata e che
sono stata
invitata. - conclude sorridendo.
CAZZO!
Ho
dimenticato di avvisare Quinn della cosa…
‘Forse è meglio rimediare
finché sono in
tempo’ penso mentre prendo il cellulare per
inviarle un messaggio.
A:
Quinn
-Ehi Fabray, ho una notizia bellissima per
te! La Berry sarà dei nostri stasera, quindi passa a
prenderla da casa di Britt
per le nove e qualcosa . Noi abbiamo altro da fare, vi raggiungeremo
più tardi!
-Non
è
carino stare al cellulare mentre io cerco di conversare con te!
-Oh
dio, ma ogni tanto puoi semplicemente stare buona e zitta? - le dico
mentre
sento il cellulare vibrare.
Da:
Quinn
-Che cosa dovrei fare io?! Oh Lopez, quando
ti vedo ti strozzo con le mie mani! E ho capito male, o hai chiesto a
Brittany
di uscire? E perché non me lo hai detto prima?! Sappi che
voglio sapere i
dettagli! ;)
A:
Quinn
-Non serve nessun occhiolino malizioso naso
di plastica, usciamo come due buon amiche.
-Santana…
-
sento l’Hobbit richiamarmi, ma sono troppo presa dallo
scambio di messaggi con
Quinn.
-Senti
Umpa
Lumpa, sta’ un po’ zitta.
-Ma…
Da:
Quinn
-Come due buone amiche… certo, come no.
A
chi vuoi darla a bere? Domani mattina penso che non ci sarà
bisogno di venirti
a svegliare, avrai sicuramente compagnia!
Come
accidenti
si permette? Non potrei mai fare una cosa del genere con Brittany.
E’ escluso.
A: Quinn
-Fottiti Fabray. Sul serio.
-Santana…
-Che
accidenti vuoi Hob- BRITTANY!- esclamo vedendola al suo fianco.
Dio,
sembra
una dea. Tanta bellezza dovrebbe essere illegale!
Indossa
dei
pantaloncini in pelle nera, una maglia bianca a righe nere con una
scollatura
niente male, degli stivali in pelle lunghi fin sul
ginocchio… e quello sbaglio
o è il mio giubbotto di pelle?!
Oh…
e quei
capelli. Li ha lasciati sciolti e mossi leggermente verso la fine.
Vorrei
affondarci il viso tra quei capelli!
-Sei
bellissima…- dico con tono leggermente sognante mentre mi
avvicino a lei.
Insomma… scommetto che in questo momento ho
un’espressione da ebete stampata in
faccia… Ma capitemi, vi prego, questa ragazza è
di una bellezza fuori dal
comune!
-Ti
ringrazio… - mormora lei in risposta, abbassando il capo
imbarazzata mentre le
guance le diventano rosse e si tortura le mani con fare nervoso.
E’
la
tenerezza fatta a persona!
-Mmm.
Mmm.-
sento l’Hobbit schiarirsi la gola per richiamare la nostra
attenzione.
-Oh
già. Ci
sei anche tu qui. Mi ero dimenticata della tua presenza. - dico con
fare
annoiato.
-San…
-
sento Britt richiamarmi a bassa voce.
-Scusa…
-le
rispondo con lo stesso tono -Vogliamo andare? - le chiedo poi
prendendole la
mano.
-Certo!
- mi
dice stringendomi leggermente la mano mentre inizio a condurla verso la
porta verso
la porta.
-Ehi!
-Oh
per l’amor
del cielo! Che accidenti vuoi ancora Berry?! - dico nervosa.
-E
io cosa
faccio? Non posso rimanere qui! - quanto è irritante questa
ragazza?
-Ascolta,
tu
aspetterai qui. Tra poco passerà Quinn a prenderti. - le
rispondo mentre apro
la porta e sospingo Brittany fuori, altrimenti da qui non andremo mai
via.
-Cosa?
Quinn? Ma-ma…
-Niente
ma
Berry. Siediti e aspetta. - le ordino mentre mi accingo a chiudere la
porta,
per essere poi fermata un attimo da Britt che si affaccia
un’ultima volta.
-Rach
ricordati di chiudere con la copia delle tue chiavi! Ci vediamo dopo! -
le urla
mentre chiudo definitivamente la porta.
Restiamo
un
attimo in silenzio lì nel corridoio. Io continuo a guardarla
estasiata, mentre
lei forse percependo il mio sguardo su di lei arrossisce nuovamente,
per poi
sorridere.
-Allora…
Pronta per questa serata? -le chiedo dopo essermi ripresa dal mio stato
sognante.
-Assolutamente
sì. - mi risponde con un sorriso enorme.
-Perfetto.
Andiamo. - le dico conducendola fuori.
‘Coraggio Lopez. Quinn ha detto di darti
una
possibilità. Non mandare tutto
all’aria.’ Penso,
mentre sento l’ansia crescere.
Mi
volto un
attimo verso Brittany, sorride ancora. E il suo sorriso scaccia via
ogni mia
insicurezza per il momento.
Angolinoinoino dell’autrice: Eccomi di nuovo qui! Mi scuso per il
ritardo, ma ho da poco iniziato l’università e sto
cercando in tutti i modi di
adattarmi a questo nuovo mondo a me sconosciuto! Allora… La
nostra cara Lopez,
ha avuto una giornata bella piena di avvenimenti no? Il più
importante è
sicuramente l’essere riuscita a chiedere di uscire a Britt!
Per quanto riguarda
la nostra ballerina… che dire, la vicinanza della Lopez non
deve essere stata
tanto facile da sopportare dopo quel sogno! In più
finalmente potrà forse
scoprire un lato nuovo di Santana Lopez, e chissà come si
evolveranno le cose!
Ringrazio tutti coloro che hanno letto,
recensito, aggiunto ai preferiti o che seguono la storia, mi fa piacere
vedere
che vi abbia incuriosito. Per ora passo e chiudo gente! Al prossimo
capitolo!
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Capitolo 7 *** Sorprese e racconti. ***
POV Brittany
E’ il mondo reale questo?
Non sto sognando vero? Vi prego,
se qualcuno di voi vuol tirarmi un pizzicotto e mostrarmi che non
è un sogno ma
sta succedendo davvero, che io Brittany Pierce sto uscendo con Santana
Lopez,
lo faccia!
Anzi sapete cosa, lo faccio da sola.
-Ahia!
- ho
strinto decisamente troppo forte.
-Tutto
bene?
- sento Santana chiedere preoccupata.
-S-sì…
- non
renderti ridicola Brittany. Lo hai già fatto troppe volte
ultimamente, non
peggiorare la situazione.
-Allora,
puoi dirmi dove stiamo andando o è un segreto? - le chiedo
curiosa.
-No,
è un
segreto. - posso giurare dal tono della sua voce che in questo momento
sta
sorridendo.
-Ti
pregooooooo - la supplico mettendo il broncio, questa mattina ha
funzionato,
quindi meglio provarci…
-Non
ci
provare Britt! Questa volta mettere su quel broncio che ti rende ancora
più
adorabile non ti aiuterà!
-Uffa…-
ma…sbaglio
o ha appena detto che sono
adorabile? - Aspetta… pensi che io sia adorabile?
-I-io…
cioè…
ehm… - oddio quanto è tenera!
-Anche
io
penso che tu sia adorabile! - le dico sorridendo mentre faccio
ondeggiare le
nostre mani.
-L’unico
indizio che posso darti comunque… - inizia lei misteriosa -
E’ che dovremmo
prendere la mia moto per arrivarci.
OH
NO.
Perché non me ne va bene una? Perché? Cosa ho
fatto di male nella mia vita? Se
qualsiasi entità ci sia lassù me la sta facendo
pagare per quella volta che ho
accidentalmente fatto cadere il vaso con le ceneri del cane della zia
Jenna, vorrei
informarlo che lo sta facendo nel modo giusto.
-Britt?
Sei
sicura di stare bene?
-S-sì.
Assolutamente. Ma… dobbiamo per forza andarci in moto?
-Certo
che
sì, non è abbastanza vicino per arrivarci a piedi.
-Ah.
-Bene,
ora
metti il casco, salta su e andiamo.
Oh
cavolo,
siamo già vicino alla sua moto? E ora che scusa mi invento?
Soffro di
claustrofobia a livello avanzato? Così sicuramente non
potendo mettere il casco
dovremmo andare a
piedi. O in metro al
massimo. Sì, Brittany, ottima idea!
-Ecco
qua. -
sento Santana dire mentre cerca di infilarmi il casco, ma con una
velocità
fuori dal comune riesco ad allontanarmi.
-Britt?
C’è
qualcosa che non va?
-Ecco…
Io
soffro di claustrofobia… Non come le altre persone, ma ad un
livello maggiore!
Quindi non posso indossare il casco, di conseguenza non possiamo
prendere la
tua moto. - dico concludendo abbozzando un sorriso.
-…
Perché
non
mi risponde? E’ ancora qui vero? Non ho mandato tutto
all’aria con questa
stupidaggine vero?!
-San?
Sei
ancora qui? - chiedo per sicurezza.
-Sì,
certo.
-E
allora
perché sei rimasta in silenzio?
-Perché
sto
cercando di capire il motivo per cui dovresti dirmi una bugia Britt. -
Oh
capperi… - Tu non soffri di claustrofobia, tantomeno a
livello maggiore come
dici tu. Altrimenti non avresti preso quella scatoletta che avete come
ascensore
con me l’altro giorno, no?
-…
Certo
che
però una scusa più credibile potevo trovarla! E
poi lei doveva per forza
ricordarsi questo particolare?
-Brittany?
Ci sei?
-Sì,
sì.
-Vuoi
allora
spiegarmi qual è il problema? - mi chiede leggermente seria.
Andiamo
Pierce,
dillo. Al massimo ti abbandona qui e non torna più.
-Hopauradellemoto.
- dico più in fretta che posso.
-Che?
No,
scusa ripeti perché non ho capito.
-Ho.Paura.Delle.Moto.
- dico scandendo bene ogni parola, e abbassando la testa in preda alla
vergogna.
-E
quindi?-
è seria?
-Come
‘e
quindi?’? San io ho paura delle moto, tu hai una moto e
dobbiamo utilizzarla
per arrivare dove non lo so ancora. Quale parte non hai capito?
-Britt,
metti il casco e andiamo.
Ma
fa finta
di non capire? Lo sta facendo di proposito?
-E
prima che
tu inizi nuovamente a parlare, no. Non sto facendo finta di non capire.
Rispondi ad una sola domanda: ti fidi di me?
-Assolutamente
sì. - le dico convinta. Ed è la
verità. So che può sembrare impossibile fidarsi
di una persona che praticamente conosci solo da qualche giorno, ma non
lo so.
C’è qualcosa in questa ragazza che mi spinge a
fidarmi, in un modo che non
ritenevo possibile fino ad ora.
-Allora,
andiamo. - dice mentre la sento nuovamente cercare di mettermi il
casco, e
questa volta la lascio fare.
-Sei
perfino
più carina con il casco - la sento ridacchiare mentre
prendendomi la mano mi
avvicina alla moto e mi aiuta a salirci su e sento il mio viso andare a
fuoco.
-Allora,
solo una cosa ti chiedo. Non avere paura di dirmi di rallentare,
l’ultima cosa
che voglio è trasformare questa serata in una corsa
all’ospedale perché ti è
venuto un infarto! - dice ridendo apertamente.
-Santana…
Io
ho seriamente paura… - le dico a bassa voce.
-Allora
facciamo così - dice prendendomi entrambe le mani e
posizionandole sui suoi
fianchi - Non esitare a stringere la presa quando hai paura.
-D’accordo…
- le dico per poi abbandonarmi completamente contro la sua schiena e
abbracciarla
stretta.
-Britt
non
ho neanche messo in moto! - dice ridendo nuovamente.
Ma
che
cavolo hai oggi Brittany? Sembra quasi che tu non veda l’ora
di renderti sempre
più ridicola!
-Oddio
scusami!- esclamo mentre mi accingo a sciogliere la presa.
-Sto
scherzando, tranquilla! Occhio però, ora partiamo sul serio
eh!
Neanche
il
tempo di risponderle, che sento la moto sfrecciare via.
Devo
ammettere però che l’essere in moto con Santana ha
i suoi vantaggi. Punto uno: posso
abbracciarla stretta senza aver bisogno di una scusa. Punto due: posso
sentire
il suo profumo tranquillamente, senza dover stare a schiacciarmi il suo
giubbotto contro il naso come una pazza maniaca (cosa che vorrei
precisare faccio
solo a casa mia, solo qualche volta. Ok, forse più di
qualche volta, ma quelli
sono dettagli) Punto tre: posso riuscire a sentire la sua schiena
alzarsi ed
abbassarsi leggermente ad ogni respiro, ed è una cosa
così rilassante che
potrei stare così per sempre.
-Eccoci
arrivati! - dice risvegliandomi dal mio stato sognante mentre sento la
moto
fermarsi -Allora… è stato così
terribile venire in moto con me?
-No,
assolutamente. Certo hai accelerato un pochino ad un certo punto, ma
niente che
potesse farmi venire un infarto. - le dico sincera, mentre cito le
parole
pronunciate prima da lei.
-Meno
male,
avevo paura che dopo esserci fermate tu corressi via. Se avessi saputo
della
tua paura per le moto, avrei chiesto a Puck di prestarmi la sua
macchina…
-San
non c’è
problema, tranquilla! Non mi sono neanche accorta di essere su una
moto! - ed è
vero, non ci ho fatto minimamente caso! Capitemi, la vicinanza fisica
di questa
ragazza è un qualcosa che ti farebbe dimenticare perfino di
essere in caduta
libera da un grattacielo, e non sto scherzando, provare per crederci.
-Però
ora
puoi dirmi dove siamo?
-No.
Perché
deve
fare così? Sto
letteralmente morendo di
curiosità.
-Ora
su,
dobbiamo andare abbiamo una tabella di marcia da rispettare. - dice
prendendomi
la mano e iniziando a camminare, mentre io la seguo senza dir nulla.
Camminiamo
un pochino, prima di fermarci. Sento San allontanarsi un attimo e
bisbigliare
qualcosa a qualcuno per poi
riprendere
la mia mano e iniziare a camminare nuovamente.
Dai
rumori
che riesco a sentire e dalla sensazione di salire verso
l’alto, immagino che ad
un certo punto siamo entrate in un ascensore, dico immagino
perché ero troppo
presa dal cercare di capire cosa può aver organizzato
Santana per accorgermi di
quello che stiamo facendo. E cosa interessante, durante tutto questo,
siamo
rimaste in silenzio. Non un silenzio imbarazzante, di quelli durante i
quali
non vedi l’ora che l’altro inizi a parlare, ma uno
di quelli in cui ognuno si
gode la presenza dell’altro. E cosa ancora più
bella, per me almeno, è che
Santana non ha mai lasciato la mia mano, mai, e ogni tanto aumenta
leggermente
la presa come per farmi sapere che lei è lì, e
non va da nessuna parte. E non
so voi, ma per me la serata potrebbe anche basarsi solo su questo: noi
due in
silenzio a tenerci per mano, e sarebbe comunque il mio miglior primo
appuntamento della mia vita.
-Brittany…
Britt… Siamo arrivate. - dice attirando la mia attenzione, e
mi accorgo del
silenzio assoluto che segue le sue parole, segno che decisamente non
siamo più
in ascensore, e che decisamente non c’è altra
gente oltre noi qui… in qualsiasi
posto siamo.
-San
dove
siamo? - le chiedo ormai al limite della curiosità.
-Siediti,
e
tra poco lo saprai. - mi dice mentre la sento aiutarmi a prendere posto
su
quella che al tatto sento essere una coperta.
-Allora…
Sai
che questa mattina ti ho fatto quella domanda piuttosto strana no? Ti
ho
chiesto qual è la cosa che vorresti fare assolutamente fare,
giusto? - mi
limito ad annuire in risposta.
-Bene.
Ecco…
io non so se quello che ho fatto possa funzionare per cercare di
soddisfare la
tua richiesta, ma ci ho provato in tutti i modi. Ho perfino passato
l’intero
pomeriggio su internet per cercare di capire come fare per riuscire a
fare
qualcosa di utile e non stupido come mio solito e-
-San.
- la
richiamo dolcemente - Smettila di preoccuparti, sono sicura che hai
preparato
qualcosa di spettacolare, come te del resto…
CHE.COSA.HO.APPENA.DETTO.
Ma
perché
non imparo mai a stare zitta?
Se
prima non
era poi così evidente che eri stracotta della Lopez, hai
decisamente raggiunto
il tuo obiettivo Brittany, vuoi un applauso ora?
-Io
non sono
spettacolare…
-Certo
che
lo sei. - non guardatemi così, tanto ormai penso abbia
capito benissimo che mi
piace, quindi tanto vale smetterla di girarci attorno.
-Fidati
Brittany, sono tutto fuorché spettacolare… - dice
con tono abbastanza triste, e
mi si stringe il cuore nel percepire la scarsa fiducia in sé
che ha questa
ragazza.
-Comunque…
Dicevo, dopo una lunga ricerca su internet sono riuscita a capire una
cosa e
vorrei che mi interrompessi nel caso in cui dovessi dire qualche
stupidaggine.
Ok?
-Va
bene.
Prima
che
riprenda a parlare però, la sento trafficare con qualcosa.
-Dunque…
Ho
scoperto oggi, che ci sono diversi tipi di cecità. - mi
muovo in modo
leggermente nervoso alle sue parole, perché parlare del mio
problema mi mette
sempre un po’ a disagio - Ci sono persone che sono cieche
dalla nascita,
persone che perdono la vista a causa di qualche malattia, o che perdono
la
vista a causa di un qualche incidente. Dopo averti sentito parlare con
quel
ragazzino in metro qualche giorno fa, ho capito che il tuo caso non
è quello
dell’essere nata così, senza poter vedere nulla.
Ma un qualcosa, ti ha tolto la
possibilità di vedere il mondo.
Non
mi
piace. Non mi piace questo discorso, devo interromperla subito.
-San
ti
prego… -cerco di fermarla.
-No
Britt.
Ascoltami. Non devi preoccuparti ok? - mi dice prendendo la mia mano
tra le sue
-Io non so cosa sia successo, e non voglio saperlo se tu non vuoi
dirmelo. E’
una scelta che spetta a te, e capisco se non ti va di parlarne con me
che sono
in pratica una conoscente, non ancora una persona di cui puoi fidarti
veramente.
-Io
mi fido
di te Santana, credimi. E’ solo che…
-Ho
capito,
tranquilla. Comunque, dove ero arrivata? Ah sì, dopo
un’attenta ricerca ho
scoperto cose che non sapevo. Quello che però mi ha colpito
è che non tutti
‘non vedono’ allo stesso modo. Ci sono persone che
vedono il buio, persone che
riescono a vedere quasi come dietro un vetro appannato, senza riuscire
a vedere
delle figure ben distinte, e altri casi vari che non sto di certo ad
elencare.
Ma ho letto una cosa che ha attirato particolarmente la mia attenzione,
riguardo l’uso di occhiali come i tuoi… Ora
correggimi se sbaglio, ma sono
particolari occhiali che servono a proteggere i tuoi occhi dalla luce
del sole,
perché il tuo caso è quello di riuscire vedere
come quando si chiudono gli occhi
a causa della troppa luce, e quando chiudi le palpebre vedi solo delle
ombre,
giusto?
Non
so cosa
pensare, a cosa serve tutto questo discorso? Non
c’è bisogno che mi stia a
spiegare come e cosa è la cecità,
perché l’hanno già fatto i medici che
mi hanno
visitato quando avevo solo 5 anni.
-Santana,
io
non capisco, che significa?
-Fidati
di
me. - mi dice mentre la sento allontanarsi.
C’è
un
attimo di silenzio, fino a quando non sento un ‘click’
e Santana tornare a sedersi vicino a me.
-Britt,
devi
togliere gli occhiali.
Oh
no, mai.
Non ho mai tolto questi occhiali da quando i miei genitori sono
riusciti a
comprarli, non lo farò di certo ora.
-No
San, non
voglio. - dico nervosa.
-Ma
Brittany, devi farlo altrimenti l’averti portata qui non ha
senso. Ti prego. -
la sento pregarmi e poggiarmi una mano sulla spalla.
Mi
mordo il
labbro nervosa per un paio di secondi, indecisa su cosa fare, per poi
mormorare
un -D’accordo - neanche molto convincente.
E
quando
tolgo finalmente quegli occhiali spessi…
E’
in quel
momento, che capisco che Santana Lopez è veramente
incredibile come pensavo.
Ed
è in quel
momento che capisco che più passerà il tempo, e
più mi innamorerò di lei.
POV Santana
Il
cielo.
No.
Il
mare.
No,
lasciate
perdere, niente può essere paragonato a ciò.
Non
ho mai
visto occhi così belli da togliere il fiato. Occhi
così azzurri da poterci
affogare dentro.
-San,
è
bellissimo… - la sento sussurrare, mentre continuo a
fissarla estasiata e non
mi accorgo neanche delle parole che escono dalle mie labbra.
-No,
tu lo
sei. - ed eccolo lì quel rossore adorabile sulle sue guance.
Dios.
Posso
rapirla e tenerla con me per sempre?
‘Ah però, la grande Santana
Lopez che pensa
cose del genere? ‘ Ascolta, non è il
momento ora, vai a farti un giro. ‘Andiamo
Lopez, volevo solo dirti che
concordo con il tuo pensiero. Possiamo rapirla e tenerla con
noi?’ Non
tentarmi… E poi questo sai cosa significa
vero? ‘
No, che significa?’ Che siamo fregate
amica mia, letteralmente fregate. ‘Oh.
OH. Già, siamo letteralmente fregate.’
Bene,
dopo
questo piccolo intermezzo con la mia ‘coscienza’
è il caso di concentrarsi
nuovamente su Brittany.
-Allora
posso dedurre che ti piaccia? - le chiedo mentre mi avvicino a lei,
fino a
quando le nostre spalle si sfiorano.
-Io…io…
tu…
- inizia singhiozzando.
Oh
no.
Nononono. Cosa hai sbagliato stavolta idiota? Ricordati che ha pianto
già una
volta stando in tua compagnia. Forse dovresti farti qualche domanda, no?
-Britt
cosa
c’è? Perche stai piangendo?! - chiedo preoccupata.
-N-n-non
è
n-niente - singhiozza ancora mentre cerca di asciugarsi le lacrime.
-Stai
piangendo, sicuramente è qualcosa.
-E’
che…
T-tu sei veramente una p-persona straordinaria Sa-ntana - e no eh, ora
basta.
Se continua la rapisco sul serio.
-Come
posso
essere una persona straordinaria se ti ho fatta piangere? - le chiedo
confusa.
Attendo
la
sua risposta mentre cerca di calmare i singhiozzi.
-Tu
sei una
persona straordinaria Santana Lopez. E se n-non riesci a credermi,
allora
guardarti at-torno. Guarda quello c-che sei riuscita a fare per me, in
una
sera. Sei riuscita a f-farmi vedere nuovamente le stelle. E se per te
è poco,
sappi che p-per me non lo è affatto. E se non sei ancora
c-convinta, potrei
stare qui o-ore ad elencarti i motivi per cui sei f-f-antastica. - mi
dice
tutto d’un fiato interrotta da qualche singhiozzo, mentre si
volta verso di me
e nuove lacrime escono dai suoi occhi.
E
in questo
momento, non so cosa fare o cosa dire. Non sono abituata a tutta questa
dolcezza nei miei confronti, quindi l’unica cosa che posso
fare è quella di
distogliere l’attenzione da me stessa.
-Hai
degli
occhi bellissimi. - le dico sinceramente estasiata.
Ma
nel
momento in cui pronuncio queste parole, lei chiude gli occhi
istantaneamente.
-No
Brittany, non devi fare così. Sono veramente bellissimi. Tu
sei bellissima. -
come di dice? Abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno.
-Apri
gli
occhi ti prego… - la supplico.
Dopo
neanche
dieci minuti sono già dipendente da quegli occhi azzurri.
Puoi
essere
più ridicola di così Lopez? Forse…
-Okay…
Ma
non fissarmi, perché percepisco quando lo fai…-
dice arrossendo di nuovo e
aprendo nuovamente i suoi occhi.
-Sarà
un po’
difficile, ma ci proverò. - le dico ridendo leggermente.
Rimaniamo
per un po’ così, senza parlare, godendo della
reciproca compagnia. Fino a
quando lo stomaco di Brittany non attira la nostra attenzione.
-Forse
è il
caso di nutrire quel piccolo mostro che hai nello stomaco eh? - dico
mentre
avvicino il cestino da picnic, ‘Che
cosa
scontata…’ Non mi pare che tu abbia
aiutato durante tutta la preparazione
della cosa, o sbaglio? ‘….’
Ecco si,
stai zitta che è meglio.
-Allora…
vediamo un po’… abbiamo del…
bè è un po’ imbarazzante ma ci sono
solo dei
panini al burro di arachidi…- dico mentre li tiro fuori -
Diciamo che non ho
avuto molto tempo per pensare anche al cibo… - che pena
Lopez, che pena.
-Va
bene
così San. - dice con un leggero sorriso mentre prende il
panino che le ho
poggiato sulle gambe.
-Come
ci sei
riuscita? - mi chiede dopo un po’.
-Ho
preso
dei panini e ci ho spalmato del burro d’arachidi nel mezzo. -
rispondo confusa.
-Non
intendevo quello Santana. - mi risponde ridendo leggermente.
-Oh.
E cosa
intendevi?
-Questo.
-
dice indicando con il braccio la stanza.
-Niente
di
che…
-Santana.
Io
riesco a vedere delle ombre a forma di stelle, come sarebbe a dire
niente di
che?
-Diciamo
che
ho semplicemente utilizzato una coperta su cui ho ritagliato delle
formine di
stelle, cosa che penso neanche mi sia riuscita tanto bene… e
una luce adatta
per lo scopo. Tutto qui. - le rispondo scrollando le spalle.
-Sicuramente
non può essere solo questo… su dimmi
cos’altro hai usato! - chiede curiosa.
-Ti
giuro
che ho utilizzato queste cose, e anche se fosse non ti direi niente.
-Daaaaaaaaaai.
- mi prega con una vocina adorabile (c’è qualcosa
che non sia adorabile di
questa ragazza?), mentre scontra la sua spalla contro la mia.
-No,
Britt.
Rimarrà un segreto. - dico ridendo.
-Visto
che
non vuoi dirmi cosa hai usato, almeno raccontami qualcosa di te! Lo
scopo della
serata era quello no?
-Ma
se
praticamente sai già tutto di me! Io speravo di conoscere
qualcosa su di te
invece!
-Ti
sbagli.
Io conosco Santana Lopez, leader degli Empty
Hearts. Non so nulla di Santana Lopez, comune mortale. - dice
mentre
continua a mangiucchiare - E tranquilla, dopo tocca a me parlare. -
conclude.
Cavolo.
Non
mi piace parlare della mia vita, come se già non sapessi
quanto è stata
orribile.
No,
non
fraintendete. Io AMO la mia famiglia, mia madre, la mia abuela, e il
mio
fratellino. Ma ho odiato la mia vita a Lima con tutta me stessa. Quel
buco di
città pieno di gente bigotta e di pregiudizi ha reso la mia
adolescenza un
inferno. Però
Brittany sembra
sinceramente interessata, e forse qualcosa posso anche raccontarla no?
-Dunque…
Era
una notte buia e tempestosa di ventitre anni fa. - inizio con una voce
profonda, cercando di imitare uno di qui narratori dei film horror.
-Santana
si
seria su. - mi richiama lei - Oh, per caso hai portato un cuscino? Sai
così ci
sdraiamo e siamo più comode…
-Sì.
Sì
certo. Ho preso due dei cuscini del mio divano, vanno bene vero? - le
chiedo
mentre li sistemo dietro di noi.
-Ma
certo!
Posso sdraiarmi ora?
-Sì
sì. - le
dico mentre continuo a fissarla.
Mi
chiedo se
ho mai smesso di farlo.
-San?
Non ti
sdrai qui con me? - mi chiede risvegliandomi dal mio stato sognante.
-Oh.
Oh,
certo. - dico mentre prendo posto, un po’ a distanza da lei.
Insomma,
non
capisco perché ma la sua vicinanza ha uno strano effetto su
di me. E sono
riuscita a notarlo ogni volta che le ho tenuto la mano. E conoscendomi,
potrei
combinare uno dei miei soliti casini quando non riesco a capire che mi
sta
succedendo. E non voglio rovinare le cose con Britt.
Ma
forse lei
non è della stesso avviso, perché seppur con una
certa incertezza si avvicina
fino ad appoggiare la sua testa sulla mia spalla, mentre le nostre mani
si
sfiorano. E sento la temperatura del mio corpo salire leggermente.
-N-non
ti da
fastidio vero? - abbasso lo sguardo e noto nuovamente del rossore sul
suo volto.
Secondo
voi
se la rapissi, perché insomma è di una dolcezza
incredibile, succederebbe
qualcosa di grave? ‘Verresti
semplicemente arrestata per sequestro di persona, imbecille.’
Guarda che
anche tu vorresti rapirla per tenerla sempre con te, e imbecille lo
dici a tua
sorella. Sempre se una coscienza può avere una
sorella… ‘…Dios.
Hai ragione. E comunque non ho una sorella, ma un fratello. Si
chiama Inconscio, e non ci parliamo spesso, anzi non ci parliamo
mai…’ Ma
che diavolo? Sto impazzendo, decisamente. Meglio tornare a concentrarmi
su
questa splendida ragazza al mio fianco.
-No.
Tranquilla. - le dico, mentre cedo alla tentazione di prenderle la
mano. -
Allora… Cosa vorresti sentire? - le chiedo mentre fisso il
soffitto.
-Non
so,
raccontami un po’ da dove vieni… Lopez
è un cognome spagnolo giusto?
-Giusto…
I
miei genitori sono di origini spagnole, e i loro genitori si sono
trasferiti
qui in America tempo prima. Mia madre è
un’insegnante delle elementari, quindi
puoi ben immaginare quando già da piccolina ho dato problemi
con la scuola…
Finiva sempre con lei che mi rincorreva per casa mentre cercava di
prendermi e
darmi qualche sculacciata e gridava in spagnolo, e ancora non riesco a
capire
come sia sempre riuscita a prendermi… - la sento ridere
leggermente.
-Già
da
piccola eri una combina guai?
-Non
ho mai
avuto un comportamento facile… Comunque… Ho un
fratellino più piccolo, Miguel,
ha tredici anni, ma per fortuna non è una testa calda come
me, e poi c’è mi
nonna una donna dal carattere abbastanza difficile…Mi ha
insegnato a furia di
tirarmi le orecchie che non dovevo arrampicarmi sugli alberi come una
selvaggia; diciamo però che la lezione l’ho
imparata solo dopo essermi rotta un
braccio cadendo. - continuo ridendo.
-Anche
a me
piaceva arrampicarmi sugli alberi… Prima che succedesse
quello che è successo…
- le stringo leggermente la mano per mostrarle che le sono vicina.
-Se
ci
fossimo incontrate a quell’età avremmo potuto
giocare insieme e fingere di
essere Tarzan e Jane - le dico sorridendo.
-Al
massimo
Jane e Cheeta… - mi risponde lei.
-E
chi
sarebbe stata Cheeta?
-Tu.
-Scusami?!
E
perché sarei dovuta essere io la scimmia? - le chiedo con
finta voce indignata.
-Perché
ti
immagino come una piccola scimmietta che si arrampica a
quell’età.- mi risponde
ridendo.
-Mi
ritengo
offesa.
-Dai
Saaaan,
sto scherzando.
-No,
non ti
farai perdonare così facilmente.
-Cosa
devo
fare per farmi perdonare allora?
Dammi un bacio.
Ok
no, così
non andiamo d’accordo Lopez. Che diavolo ti passa per la
testa? Se le dici una
cosa del genere: 1. Sembreresti una maniaca. 2. Brittany potrebbe
pensare che
in realtà lo scopo della serata sia tutt’altro. E
noi non vogliamo questo
giusto? No. Non lo vogliamo.
‘Però un bacetto sulla guancia
possiamo
chiederlo?’ Ma tu non hai niente da fare? ‘Essu Lopez, si tratta solo di un bacetto
sulla guancia… Una cosa che
le amiche fanno no?’ Se
dovesse
reagire male la colpa sarà solo tua.
‘Non reagirà male. Ora su,
chiedi!’
-Allora?
-
mi chiede nuovamente Britt.
-Ehm…
P-puoi
darmi un bacio… sulla guancia! - la mia voce è
veramente patetica in questo
momento.
-Oh…-
ecco,
guarda è in imbarazzo. Questo succede quando dai ascolto
alla tua ‘coscienza’.
-Ovviamente
non devi farl-
Oh.OH.
E’
una bella sensazione avere le sue labbra sulla mia pelle. Mi chiedo
come sia
averle sulle mie.
Eh
no
cavolo. E basta! Smettila di pensare solo a baciarla!
-Perdonata?
- mi sussurra all’orecchio.
Dios. In questo momento, con quella voce
lì, potrei mandare benissimo all’aria tutti i
buoni propositi e fare cose con
questa ragazza adatte solo ad un pubblico adulto.
-S-sì.
- oh
cavolo ho il volto in fiamme.
-Allora…
Dimmi come hai conosciuto i componenti del gruppo. - mi chiede con il
suo
solito tono di voce allegro.
-Mmm…
Dunque… Quinn l’ho conosciuta alle elementari.
E non ci siamo piaciute fin dal primo momento. Caratteri
troppo simili,
ma con il passare del tempo abbiamo instaurato questa amicizia strana,
dove una
è sempre pronta a infondere a suon di schiaffi del buon
senso all’altra. Puck…
Oh lui l’ho conosciuto quando ho iniziato il liceo.
All’inizio ci ha provato in
maniera spudorata con me, fino a quando non ho messo in chiaro che non
è il suo
genere quello che mi interessa, e da allora si definisce il mio lezbro che ancora non ho capito bene
cosa significa… - Ora che ci penso… forse
è meglio chiederglielo ora quello a
cui ho pensato…
-Britt,
tu
lo sai che sono lesbica vero?
-Certo.
-E…
a te sta
bene come cosa? - chiedo titubante.
-Che
domande
sono San? Sono qui con te ora, no? Penso che basti come risposta. - mi
risponde
mentre si stringe a me un po’ di più.
-Oh,
okay…
Comunque, dicevo, Sam invece si è unito a noi il penultimo
anno di liceo quando
si è trasferito a Lima con la sua famiglia… E poi
il resto della storia lo sai
no? In pratica assieme alle cheerleader e i giocatori di football,
governavamo
il McKinley. Voglio mettere in chiaro una cosa però, non
abbiamo mai fatto del
male a nessuno, semplicemente tutti avevano paura di noi…
Non so, forse era perché
stavamo sempre per conto nostro o perché sapevano che se ci
facevano arrabbiare
erano problemi grossi. Gli unici scontri che abbiamo avuto sono stati
proprio
con la squadra di football e le ragazze di quella arpia della
Sylvester. -
racconto, non so perché ma non voglio che Brittany pensi che
sia una poco di
buono, o che i ragazzi lo siano.
-Io
non
avevo paura di te… - mi dice Britt a bassa voce, e io mi
ritrovo a sorridere
come un’idiota.
-Parlami
un po’
di te ora, su.- la incoraggio.
-E
cosa
vorresti sapere?
-Tutto.
Ogni
singola cosa. Ovviamente puoi raccontarmi una cosa per volta e lasciare
altre
cose per le prossime volte che ci incontreremo. - le dico mentre la
stringo a
me leggermente.
-Oh,
va bene…
Allora, i miei sono nati a Lima, ma il mio nonno materno è
di origini olandesi…
se non sbaglio dovrebbe esserci ancora qualche parente lì.
Comunque, da piccola
sono sempre stata una bambina molto vivace e con un amore
incondizionato per la
danza… Mia madre mi ha sempre detto che prima di imparare a
camminare ho
imparato a danzare- dice sollevando le spalle.
-Ti
ci vedo
a due anni mentre balli sulla musica delle Spice Girls. - dico ridendo
divertita immaginando una piccola Brittany che sgambetta nel soggiorno
di casa
sua davanti al televisore.
-Bè
stando
ai racconti di mia madre non disdegnavo la loro musica - mi risponde
ridendo -
Comunque, fino all’età di cinque anni la mia vita
è stata tranquilla… Poi ho
avuto un incidente ed ecco il risultato… - continua
indicandosi gli occhi,
chiusi, forse per il dolore del ricordo.
-Mi
dispiace…
- so che non ha senso dirlo ora, ma non voglio che pensi che sia
un’insensibile.
-Ormai
non
posso farci più niente… Comunque…
Dicevo, dopo l’incidente, i miei hanno deciso
che fosse il caso di non mandarmi a scuola con tutti gli altri bambini,
e di
avere un maestro direttamente a casa. La mia vita è stata
così fino a
quattordici anni, poi ho insistito affinché i miei genitori
mi iscrivessero ad
un liceo pubblico… cosa che in alcuni casi rimpiango di aver
fatto… - dice con
tono abbastanza triste.
-Cosa?
E perché?
- chiedo curiosa.
-Andiamo
Santana, vuoi dire che in quei due anni in cui abbiamo frequentato la
stessa
scuola non ti sei accorta che nessuno mi rivolgeva la parola? O che mi
ritenessero stupida solo perché alcune cose non riesco a
capirle subito o perché
in qualche caso parlo di fatine e unicorni? Solo Rachel ha cercato di
conoscermi a fondo, e so che alcune volte ancora non riesce a farlo, ma
è
sempre rimasta al mio fianco fino ad ora, e le sarò sempre
grata per questo. - dice
con tono duro e serio.
Come
diavolo
ho fatto a non accorgermi che Brittany venisse trattata in quel modo?
Sono
stata così presa dalla mia voglia di autodistruggermi
durante quel periodo che
non mi sono accorta di nulla?
-I-io
n-non ne
avevo idea Britt. Credimi. In quel periodo ero troppo presa dai miei
problemi
tanto da non accorgermi di quello che mi succedeva attorno. E se solo
l’avessi
saputo… Dios, se solo
l’avessi saputo
avrei preso a calci nel sedere chiunque ti avesse fatto del male. - le
dico
sinceramente dispiaciuta.
-Non
ha
importanza San, non mi avresti notata comunque…
-Che?!
Scherzi? Come potevo non notarti?!
Insomma
Brittany, visto che ci stiamo raccontando un po’ di cose, te
ne racconto io un’altra:
io ti ho notata, ti ho notata eccome. E’ solo che in quel
periodo ero talmente
incasinata con la mia vita che non avrei mai rischiato di avvicinarmi a
te e di
trascinarti in quel buco nero. Non l’avresti meritato.
Ebbene
sì, perché
mi fissate in quel modo? Non avevo forse già detto che
l’avevo decisamente
notata? No? Oh bè, ora lo sapete. E penso che ora lo sappia
anche lei.
-Davvero
San? - mi chiede alzando il viso verso il mio e aprendo gli occhi, quei
bellissimi e fantastici occhi.
-Davvero
davvero. - le rispondo lasciandole un bacio sulla guancia.
-Hai
appena citato
Shrek lo sai vero? - mi chiede rossa in viso.
-Ehi,
a me
piace quel cartone! Ciuchino mi fa morire dal ridere. - dico con finto
tono
offeso.
-Però,
la
grande Santana Lopez che guarda cartoni animati, non l’avrei
mai detto. Vorrà
dire che ti inviterò a casa mia per una maratona di film
Disney…
-Okay
Pierce, andata. Ora però sarà meglio avviarci,
gli altri ci staranno
aspettando. - le dico mentre l’aiuto ad alzarsi.
-Non
vedo l’ora
di conoscerli - mi dice mentre dopo aver raccolto tutto ci avviamo
verso l’ascensore.
-Sono
sicura
che ti piaceranno, solo so che potranno sembrarti un po’
strani all’inizio…
-dico pensando a quei due idioti di Puck e Sam.
-Bè,
sicuramente anche Rachel ti sarà sembrata strana no?
-La
nana E’
strana Britt, non lo sembra, lo è .
-Santana!
-
esclama dandomi uno schiaffetto sul braccio.
-Cosa?
Lo
sai che è vero! E ora su, metti il casco e andiamo. Ci
aspetta ancora una lunga
serata. - dico mentre l’aiuto a prendere posto sulla moto.
E’
mentre sfrecciamo
per le vie di New York che succede.
Quando
la
sento aumentare la stretta attorno ai miei fianchi e rilassarsi contro
la mia
schiena.
No,
in quel
momento è diventato chiaro, ma è decisamente
successo quando ho visto i suoi
occhi.
In
quel
momento ho capito che Brittany non sarà semplicemente
un’ennesima conquista.
Sarà
la
conquista più importante della mia vita.
Angolinoinoino dell’autrice: O mio dio non ci credo, sono riuscita a
postare il capitolo. Mi scuso enormemente per il ritardo, non era
previsto ma
purtroppo penso che per un po’ sarà
così…
Dunque, finalmente abbiamo questo benedetto
primo appuntamento, e Santana si è data abbastanza da fare
no? Brittany ormai è
decisamente andata e anche la bella latina non scherza.
Spero di essere riuscita a comunicare
ciò
che volevo con questo capitolo, e che vi sia piaciuto.
Un saluto e un abbraccio forte forte a tutti
voi che spenderete un minuto nel leggere la storia, a voi che
recensite, a voi che
avete messola storia tra le seguite/preferite/ricordate.
(P.S. ovviamente quando Santana parla della
sua ricerca, io non so se ci sia qualcosa di vero in quello che ho
scritto, perché
è tutto inventato da me.)
-coriandolo
|
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Capitolo 8 *** Potresti stringermi forte per stanotte? ***
Angolinoinoino dell’autrice: Hi guys! Oggi eccezionalmente vi parlo a
inizio capitolo!
Vorrei soprattutto scusarmi per il ritardo,
ma è stato un periodo complicato e non ho avuto modo di
aggiornare.
Bene, ora non voglio dilungarmi troppo.
Ringrazio tuuuuuuuuttiiiii tutti voi che
leggete, recensite e seguite la storia! A presto e buona lettura!
-coriandolo
POV Santana
-SATANAAAAAAAAAAAA!-
sento gridare in lontananza appena entriamo nel locale.
Sono
solo due
le persone che mi chiamano in quel modo: Mercedes, e…
-Lady
Hummel! Finalmente ci rivediamo! - esclamo abbracciandolo.
-E
lei
sarebbe? - mi chiede facendo cenno verso Brittany.
-Oh,
lei è
Brittany. Brittany, lui è Kurt.
-Oh
ma io so
chi è. Lui è Kurt Hammel, lo stilista delle
più grandi star del momento. -
risponde pronta.
-Oh,
la mia
fama mi precede vedo. Comunque sì, sono io. Ma a quanto pare
nonostante tutto
non sono ancora riuscito a poter vestire qualcuno in
particolare…- dice
fissandomi minaccioso.
-Ehi,
non ho
bisogno di nessun aiuto io! - esclamo - Ma se vuoi, posso farti vestire
Puck e
Sam da damigelle dell’Ottocento se proprio ci tieni -
continuo mentre dopo aver
ripreso per mano Brittany ci dirigiamo verso il nostro tavolo.
-Oh,
non sai
quanto mi divertirò quando dovrò vestirvi per il
vostro primo servizio
fotografico!
-Aspetta.
Cosa? -chiedo confusa.
-Oh,
non lo
sapevi? Sono stato scelto per occuparmi del vostro abbigliamento per il
servizio della settimana prossima!- mi risponde la fatina tutta
sorridente.
-Oh
per la
miseria… - dico mentre con fare teatrale mi spiaccico una
mano sulla fronte.
Brittany
forse ha intuito il mio gesto perché la sento ridere
leggermente.
-Non
puoi
immaginare cosa ho in mente per voi, e soprattutto per te
Lopez…
-Senti
Fatina dell’abbigliamento, io ho un’immagine da
dura da mantenere. Non
rovinarmi la reputazione.
In
risposta
ottengo solo una risata.
Vi
starete
chiedendo ora, chi è questo Kurt?
Bè,
Kurt è
stato uno dei pochi studenti del McKinley ad essermi subito simpatico.
Anche se
dal modo in cui lo prendo in giro non si direbbe, sono affezionata a
lui.
Il
primo
giorno in cui lo vidi era appena stato gettato in un cassonetto da un
paio di
giocatori di football che si divertivano a trattarlo come spazzatura
solo
perché era orgoglioso di ciò che era, gay. Mi
incuriosì subito il suo
atteggiamento da ‘femminuccia con le palle’ come lo
definì una volta durante
una delle nostre prime conversazioni. Perché nonostante i
suoi atteggiamento
forse un po’ troppo femminili, nel momento in cui ce ne sia
bisogno non ha
paura di dire la sua e affrontare chiunque.
Quando
mi
avvicinai a lui per dargli una mano a ripulirsi, non potei fare a meno
di
ridere di fronte alla sua espressione terrorizzata. Ma
d’altronde non aveva
tutti i torti, ci descrivevano (ma soprattutto MI descrivevano) come
delle
brutte persone.
Di
lì in poi
è stato tutto semplice, e adesso siamo grandi amici.
-Santana
quanto tempo è passato dall’ultima volta che ci
siamo visti? - sento dirmi
appena arriviamo al nostro tavolo.
-Oh
Gnomo
non la smetti ancora con tutto quel gel? E comunque, ciao gente! - dico
facendo
un cenno verso il resto del gruppo.
-Ci
stiamo
lavorando - risponde Kurt.
-Decisamente
non mi mancavano i tuoi soprannomi - risponde invece Blaine.
Per
chi se
lo stesse chiedendo, Blaine è il ragazzo storico di Kurt,
stanno insieme dal
liceo. Blaine era uno studente dell’ Accademia Dalton, membro
degli Usignoli,
un gruppo rivale del Glee Club del McKinley di cui guarda caso Kurt
faceva
parte. E adesso vi racconto la loro storia d’amore, no ok.
Sto scherzando.
-Tu
devi
essere Brittany giusto? - chiede rivolgendosi alla biondina al mio
fianco.
-Si,
sono
io.
-Io
sono
Blaine Anderson, è un piacere conoscerti - dice prendendole
la mano.
Forse
Quinn
e la nana avranno parlato agli altri del problema di Britt…
meglio così.
Evitiamo scene imbarazzanti.
-Il
piacere
è tutto mio. - risponde sorridente Brittany.
-Io
invece
sono Mercedes - si intromette la Jones.
-Oh
mio dio!
La stessa Mercedes Jones che ha composto un pezzo per
Beyoncè? - chiede
stupita.
-La
unica e
sola. - risponde Mercedes vantandosi.
-Non
darti
tante arie, Jones. Ti ricordo che sarai sempre seconda alla
sottoscritta. - mi
intrometto io. Insomma sì, Mercedes è bravissima,
semplicemente non quanto me.
Troppo presuntuosa? Non mi interessa. Sono Santana Lopez. E ho sempre
ragione.
-Sogna
Lopez.
E’ il contrario casomai.
-Tu
sei la
migliore di tutti per me . -mi dice Brittany sussurrando.
Mi
accerto
che nessuno guardi nella nostra direzione prima di lasciarle un bacio
sulla
guancia.
-Grazie
-
rispondo sussurrando a mia volta mentre nella penombra causata dalle
luci del
locale noto le sue guance diventare leggermente rosse.
Andiamo!
Non
ho speranze di resistere a questa ragazza!
-Oh
mio dio!
Sammy ma quella lì non è la stessa Lopez che
conosciamo noi! Lei non farebbe
mai una cosa così dolce e tenera!
Dios. Ma perché? No,
veramente. Cosa ho
fatto di male per meritarmi una sofferenza del genere?
-Puckerman.
Non dovresti essere in giro ad importunare ragazze invece di essere qui
a dar
fastidio?
-Volevo
prima conoscere quello schianto di ragazza che hai affianco, cara. - mi
risponde avvicinandosi - E comunque, io sono Noah, per gli amici Puck -
continua rivolgendosi a Britt mentre cerca di farle il baciamano.
-Giù
le
mani, idiota. - dico in quello che sembra quasi un ringhio.
-Wow
Lopez!
Calma! Non pensavo fossimo già al livello di fidanzatina
gelosa - mi risponde
ridendo.
-Ti
avverto
Puckerman, ti conviene sparire prima che ti rifili un calcio
lì dove non batte
il sole.
-Okay,
okay
- dice allontanandosi - Se mai dovessi cambiare idea Brittany, sai dove
trovarmi! - continua mentre sparisce tra la folla.
-Uno
di
questi giorni lo uccido - dico esasperata.
-Eddai
Santana, lo sai che scherza!
-
Trouty.
Non difenderlo sempre ti prego. E comunque, lei è Brittany.
Brittany lui è Sam.
Almeno così le presentazioni sono finite. - dico mentre
prendiamo posto sul
piccolo divanetto.
-San…
- mi
chiama Britt.
-Sì?
-Dove
sono
Quinn e Rachel? - chiede confusa.
Ottima
domanda. Ora che ci penso non le ho viste qui in giro.
-Ehi
Sam,
sai per caso dov’è Quinn?
-Se
non
sbaglio prima l’ho vista uscire con l’amica di
Brittany, Rachel giusto? -
chiede per sicurezza mentre annuisco - Comunque la loro roba
è ancora qui,
quindi torneranno.
-Cosa
pensi
stiano facendo? - mi chiede a questo punto Brittany.
-Non
lo so,
spero solo che l’Hobbit non cechi un occhio alla Fabray con
il naso che si
ritrova!
-Santana…-
mi richiama lei.
-Cosa?
-
chiedo facendo finta di niente.
-Lo
sai che
non mi piace il fatto che tu prenda in giro Rach.
-Oh
ma
Britt! In qualche modo devo pur divertirmi!
-Sembri
una
bambina capricciosa quando fai così, lo sai? - mi chiede
sorridendo.
-Ehi
biondina, nessuno mi da’ della bambina capricciosa! - dico
con fare altezzoso
mentre lei ride in risposta.
Passiamo
un
po’ di tempo a parlare del più o del meno con Sam
e Mercedes; in realtà…
Brittany parla con Sam e Mercedes, mentre io mi limito ad ascoltarla e
a
sorseggiare il mio drink.
Dopo
circa
una mezz’ora, vedo Quinn e la Nana avvicinarsi al nostro
tavolo.
-Finalmente
ci degnate della vostra presenza - dico sbuffando.
Ma
lo
sguardo che mi rivolge la Fabray è tutt’altro che
rassicurante.
-Brittany…
Verresti con me un attimo? - chiede la Berry con un espressione che non
saprei
definire.
-Okay…
-
risponde Britt titubante.
-Va
bene
naso di plastica. Che sta succedendo? - chiedo una volta che le due
sono
lontane.
-Non
ne
voglio parlare qui, andiamo fuori.
Io
mi limito
a seguirla, mentre Sam e Mercedes mi guardano confusi e non posso far
altro che
alzare le spalle in risposta.
Cos’altro
potrà essere successo tra quelle due?
POV Brittany
-Rachel
perché mi hai portata in bagno? Io non devo
andarci… - chiedo confusa dopo aver
capito dove mi ha portata.
-Brittany…
-
mi risponde invece Rachel con tono di voce strano.
-Okay,
mi
stai spaventando adesso. Cos’ è successo? - chiedo
preoccupata.
-Io
non lo
so che mi è preso! Giuro! E’ solo che lei era
lì con quella- quella-
sgualdrina, e io non sapevo che fare!
-Frena
Rach!
Frena! Di che stai parlando?
-Di
Quinn,
Britt! Di chi se no?!
-Okaaaaaay…
Perché non mi racconti tutto dall’inizio?
-Non
c’è
niente da raccontare Brittany. Eravamo semplicemente sedute al tavolo
solo io e
lei, andava tutto bene… Parlavamo tranquillamente, fino a
quando non si è
avvicinata una ragazza e hanno iniziato a parlare ignorandomi
completamente! E
poi si sono allontanate, e io dopo una mezz’ora che erano
sparite ho deciso di
andare a vedere che fine avesse fatto Quinn… E poi le trovo
appiccicate una
alla bocca dell’altra in un angolo del locale, e non lo so
cosa mi è preso in
quel momento! So solo che prima che me ne rendessi conto con uno
spintone ho
allontanato la ragazza e subito dopo ho dato uno schiaffo a Quinn! - mi
dice
tutto d’un fiato.
-Che
cosa
hai fatto?! - chiedo allibita.
-Ho
dato uno
schiaffo a Quinn…
-Questo
l’avevo capito. Dico, perché l’hai
fatto?
-Non
lo so…
- mi risponde incerta Rachel.
-Oh
tu lo
sai invece. Lo sai eccome il perché. Avanti dillo ad alta
voce. - le ordino.
-Non
lo so
Brittany…
-Cazzate.
-
le rispondo subito.
-Britt!
-Non
dirmi
‘Britt’ con quel tono di rimprovero. Tu lo sai il
perché del tuo gesto, ma
visto che sei troppo codarda per ammetterlo da sola lo dirò
io per te. Ti piace
Quinn Fabray, Rachel. E quando hai visto quella scena sei semplicemente
diventata gelosa. - le dico mentre la sento camminare avanti e dietro
per la
stanza.
-No
Britt.
Ne abbiamo già parlato… Non voglio distrazioni al
momento. E poi anche se
fosse, ormai dopo la sceneggiata di questa sera ho perso ogni
possibilità. Non
che ci avessi fatto un pensierino sulla cosa eh! - mi dice seria.
-Oh
andiamo,
non penso che non possiate risolvere la cosa no?
-Abbiamo
parlato un bel po’ prima… E ho scoperto solo ora
che le piacevo già dal liceo.
E ha avuto tutte le ragioni per gridarmi contro che non ho alcun
diritto di
fare una cosa del genere se pochi giorni fa le ho detto chiaramente di
non
essere interessata… - mi dice abbattuta.
-Bè…
Non ha
tutti i torti. - dico sollevando le spalle.
-Britt!
Ma
tu da che parte stai? - esclama sorpresa.
-Dalla
tua
Rach, ovviamente. Ma Quinn ha ragione… Prima le dici che non
sei interessata e
poi fai una scenata degna di una fidanzata gelosa!
-E
che non
dovrebbe comportarsi in quel modo se veramente ci tiene a me! - mi urla
quasi
contro.
-Ti
sei resa
conto di cosa significa quello che hai appena detto, vero? - le chiedo
iniziando a sorridere.
-No,
perché?
-Prova
a
ripetere ciò che hai detto - dico sbuffando leggermente,
perché certe volte è
veramente lenta nel capire le cose. E poi dicono che sono io che non
capisco…
-Ho
detto
che non dovrebbe comportarsi in quel modo se veramente ci tien-
OHMIODIOMIPIACEQUINNFABRAY!- urla letteralmente alla fine.
-Alla
buon
ora…
-Oh
per la
miseria che cosa ho combinato! Non vorrà più
vedermi dopo quello che ho fatto!
Non vorrà neanche sentir nominare il mio nome! Cosa faccio?!
Cosa faccio per la
miseria?!
-Rachel!-
la
richiamo prima che si lanci in uno dei suoi monologhi da ansia - Stai
buona.
Andrà tutto bene. Quinn non smetterà di parlarti
per questa cosa, ok? Cerca di
riconquistarti la sua fiducia.
-Oh
come
farei se non ci fossi tu! - esclama mentre mi avvolge in un abbraccio.
Io
mi limito
a ridere leggermente in risposta.
-Ma
ora
basta parlare di me! - dice allontanandosi - Dimmi,
com’è andata con Santana?
Oddio.
Solo
sentire il suo nome mi manda completamente in tilt!
Come
faccio
a spiegare a Rachel quanto questa serata sia stata magnifica per me? Insomma, Santana
è stata impeccabile! Si è
data così tanto da fare per rendermi felice stasera senza
che io avessi chiesto
nulla.
Oh,
per non
parlare di quando una stretta all’altra ci siamo raccontate
qualcosa delle
nostre rispettive vite! Quello è stato senza dubbio il
momento più dolce di
sempre.
E
quando mi
ha chiesto un semplice bacio sulla guancia? Quanto può
essere tenera quella
ragazza?
-Oh
Rachel è
stata la serata più bella di tutta la mia vita! - le dico
con fare sognante.
-Non
avevo
dubbi. Sembri sprizzare felicità da tutti i pori solo
sentendo il nome della
Lopez! - mi dice ridendo -Ora su, racconta!
-Rach.
Siamo
in un bagno di un locale. Non dovremmo fare come una qualsiasi coppia
di
normali amiche e parlarne sedute su un letto
con una tazza di cioccolata calda tra le mani? - le
chiedo, perché
scusate, non so voi ma non mi alletta di raccontare una cosa
così personale e
bella in un cesso pubblico, scusate la volgarità.
-Ma
noi non
siamo una normale coppia di amiche Britt! Siamo Rachel e Brittany, la
futura
stella di Broadway e la futura prima ballerina di numerosi spettacoli.
Dobbiamo
avere aneddoti divertenti da raccontare nelle nostre interviste future!
-Ma
non ha
assolutamente senso quello che hai appena detto… - dico
confusa.
-Brittany,
non abbiamo tempo. Racconta su! - mi dice esagitata.
-Okay,
okay,
calmati. Resto sempre dell’idea che tra le due la
più strana sia tu e non il
contrario…
-Però!
E chi
se l’ aspettava una cosa così tenera dalla Lopez!
- esclama sorpresa dopo che
le ho raccontato tutto.
-Già…
E’ una
sospresa continua quella ragazza… - dico in un sospiro
sognante.
-Però
Britt…
Non dimenticare quello che ti ho detto, intese?
-Lo
so, lo
so. Non devo illudermi troppo. - le rispondo abbassando le spalle
sconfitta -
Ora però usciamo da qui, ti prego, perché penso
che qualcuno abbia iniziato a
fare cose poco consone al luogo… -dico a bassa voce mentre
tiro Rachel per una
mano intimandole di muoversi.
-Cosa?
Perché cosa hai senti- oh. Quello. - dice dopo aver
ascoltato anche lei una
specie di lamento molto esplicito.
-Muoviti
Rach! - le dico in un sussurro.
-Ho
capito!
- mi risponde a sua volta a bassa voce, per poi dire invece ad alta
voce - Ci
dispiace di avervi disturbato! Ma vi consiglio un letto, non sarebbe
più
comodo?
-VUOI
SPARIRE UNA VOLTA PER TUTTE, RAGAZZINA?! -le risponde una voce maschile.
Io
trattengo
una risata mentre Rachel a testa bassa finalmente si decide ad uscire
borbottando un -Cercavo solo di dare un consiglio…
Una
volta
fuori, ci
incamminiamo verso il nostro
tavolo facendo attenzione a tutta la gente che balla attorno a noi e
che ci
urta a destra e sinistra come se fosse in preda ad una crisi epilettica
e non riuscisse
a controllare il proprio corpo. Okay, ballare è bello,
divertente e aiuta a
eliminare un po’ di stress, certo. Ma resto sempre
dell’idea che bisogna
mantenere una certa compostezza e non dimenarsi come delle scimmie.
Sarà il mio
animo da ballerina a indurmi a questo genere di considerazione?
Chissà… In
fondo potrei sempre trovare qualcuno che una volta ascoltato il mio
discorso mi
dirà ‘chi se ne frega di quello che pensi, io
ballo come mi pare’, e non potrei
obiettare perché purtroppo siamo in una democrazia.
Mentre
continuiamo a camminare, Rachel decide di fare una deviazione verso il
bar
mentre io con cautela cerco di giungere finalmente al tavolo.
E’
quando
sento afferrarmi per un polso e trascinarmi via con forza che capisco
che non è
nessuno che conosco a portarmi con sé, ed in quel preciso
istante che inizio a
pregare con tutte le mie forze che qualcuno si accorga della mia
assenza.
POV Santana
-Quindi…
Ricapitolando. Tu e la nana stavate conversando tranquillamente; arriva
una
tizia qualunque che inizia a provarci con te e tu ovviamente ci stai;
vi
allontanate per fare qualche porcata -
-Santana!
-Lasciami
finire Fabray! Dunque… come dicevo, tu sei lì ad
ispezionare le tonsille a
questa ragazza, poi arriva la Berry che la spinge via e ti
schiaffeggia. Poi
uscite, cercate di chiarirvi e tu le urli contro che non può
fare una
sceneggiata del genere dopo averti respinta. Giusto? - chiedo mentre
prendo una
boccata dalla mia sigaretta.
-Esattamente.
-mi risponde la bionda mentre getta la sua di sigaretta.
-Be’…
Forse
hai un po’ esagerato Quinn…
-COSA?!
Ma
se sei stata tu a dirmi di dover farle vedere cosa si stava perdendo! -
mi dice
scioccata.
-Sì,
ma non
in questo modo dopo neanche una settimana che le hai detto di essere
interessata a lei! - le dico con fare ovvio - Insomma Barbie, come ti
saresti
sentita se la nana ti avesse confessato di essere interessata a te ma
dopo tre
giorni si fosse fatta risucchiare la bocca da qualcuno a caso?
-Mi
sarei
incazzata… -mi risponde a bassa voce.
-Visto?
-
dico schioccando le dita - Ora da brava quando la vedrai inizierai a
chiederle
scusa, perché devo ammettere che anche se la nana mi sta
sulle scatole, non è
stato carino urlare contro. Non è il tuo stile Quinn,
è il mio! - le dico con
fare superiore.
-No,
il tuo
stile è urlare in spagnolo.
-Dettagli.
-Allora…
Com’è andata la serata? - mi chiede subito dopo.
-Oh…
E’
andato tutto benissimo. - rispondo ripensando a tutto quanto.
-E’
un
sorriso quello, Lopez? Ci
stiamo
rammollendo?- mi chiede Quinn dandomi una leggera spinta con la spalla.
-No,
assolutamente.
-Certo,
certo. Si vede ad un miglio di distanza quel sorriso ebete che metti su
non
appena si parla di Brittany o pensi a Brittany.
Cavolo,
forse la Fabray ha ragione… Mi sto rammollendo. Ma penso sia
una conseguenza
dell’effetto Brittany,
dopotutto.
-Ah
proposito - dico ricordandomi di una cosa importante - Sono incazzata
con te
Barbie.
-Cosa
avrei
fatto questa volta? - chiede lei confusa.
-Quel
messaggio che mi hai inviato, dove insinuavi una cosa del tipo
‘lo so che te la porterai a letto
stasera ’,
non mi è piaciuto per niente. - le dico fissandola seria.
-Santana,
stavo scherzando lo sai. - mi risponde Quinn sbuffando.
-Scherzo
o
no, non insinuare mai più una cosa simile. Non potrei mai
fare una cosa del
genere con Brittany. - dico guardando il cielo nero della notte - Lei
non è
come tutte le altre… - dico sospirando.
-I-io…
Mi
dispiace, non avevo idea che stessi messa male quanto me nel campo dei
sentimenti… - mi dice Quinn poggiandomi una mano sulla
spalla - Insomma…
Guardaci. Tu a sospirare di felicità come in un film
d’amore per ragazzini solo
pensando a Brittany, e io che mi sento in colpa per una cosa che in
fondo non è
importante perché Rachel non mi vuole…
-La
Berry ti
vuole eccome Quinn, è solo troppo stupida per ammetterlo!
-Santana…
-
mi rimprovera alzando il sopracciglio.
-Oh
ma
andiamo! Perché la difendete tutti? - dico sbuffando.
-Torniamo
dentro, inizio a sentir freddo - mi dice sfregandosi le mani sulle
braccia.
-Stiamo
invecchiando Fabray?
-Zitta
e
cammina, idiota.
-Berry!
Ancora qui? Le nane come te non vanno a dormire presto? - dico dopo
aver
raggiunto il tavolo.
-Santana,
che piacere rivederti… - mi risponde la Berry con tono
ironico.
-Puoi
benissimo dirlo che non è un piacere, anche
perché la cosa è reciproca - dico
osservando gli altri seduti lì, ci sono tutti tranne Puck,
che abbiamo visto
essere piuttosto preso con una ragazza, e… -BERRY!
Dov’è Brittany?!
-Era
dietro
di me quando stavamo tornando, poi io mi sono fermata un attimo a
prendere da
bere e lei ha continuato da sola… Forse sarà
tornata in bagno!
-No,
ci sono
andata io poco fa e non c’era, in compenso c’erano
due tizi che ci stavano
dando dentro a quanto pare. - interviene Mercedes.
-Ti
do una
mano a cercarla. - mi dice Quinn vedendo fremermi per la voglia di
prendere a
schiaffi la nana.
E’
la
seconda volta che la lascia sola in un posto affollato come questo,
cazzo!
-Okay.
Io
controllo nuovamente il bagno e il corridoio lì affianco.
Quinn tu controlla
verso la zona del bar - le dico facendole un cenno prima di
allontanarmi.
-Brittany?
Sei qui dentro? - chiedo una volta aperta la porta del bagno.
-OH
SI’! PROPRIO
LI’ - sento urlare da uno dei cubicoli.
Oh
cavolo,
che situazione imbarazzante.
-Ehm…
Scusate per caso è entrata un’altra ragazza poco
fa qui? - chiedo per essere
certa che Britt non sia stata qui.
-EH
NO!
CAZZO! NO! MA PERCHE’ OGGI VENITE TUTTI A ROMPERE LE PALLE
QUI?! -mi urla
contro una voce maschile.
-Mi
scusi,
ma è piuttosto importante. Mi basta un sì o un
no…
-NO!
NON E’
ENTRATO NESSUNO QUI! L’ULTIMA PERSONA ERA UNA
RAGAZZINA IRRITANTE E LA SUA AMICHETTA!
-La
ringrazio… E scusate ancora! - dico imbarazzata per poi
chiudermi la porta alle
spalle.
Quindi
la
Berry e Britt erano qui insieme, e poi la nana l’ha persa di
vista.
-Ehi!
Hai per
caso visto una ragazza bionda e alta da queste parti? -chiedo
all’omone della
security che è fermi vicino all’entrata della zona
privè.
-Santana!
Sono io, David! - mi risponde quello.
-Karofsky?
Non ti avevo riconosciuto! Allora lavori qui ora?- chiedo sopresa.
David
Karofsky è uno di quei ragazzi grandi e grossi quanto un
armadio che ho
incontrato da Carlo quando lavoravamo lì, ci eravamo un
po’ persi di vista a
dir la verità.
-Già,
ma
tranquilla. Mi sto preparando per quando sarò la tua guardia
del corpo! - mi
risponde sorridendo.
-Considerati
già assunto allora! Comunque, dicevo… hai per
caso visto una ragazza alta e
bionda?
-Ehm…
no. -
mi risponde confuso.
-Va
bene
grazie… Ci vediamo presto allora! - gli dico alzando una
mano a mo di saluto.
-Aspetta!
Ora che ci penso poco fa una ragazza è passata di qui con un
ragazzo, lui la stava
trascinando di peso…sono andati sul retro… Fammi
avvisare il mio collega e ti
raggiungo per darti una mano! - dice allontanandosi.
‘Potrebbe
non essere lei, ma è meglio
controllare…’ penso mentre mi incammino verso la
porticina.
Appena
apro
quella porta, non vedo nessuno e per un attimo, solo per un attimo
sospiro
sollevata prima di sentire un piccolo singhiozzo quasi soffocato.
In
quel
momento, inizio ad avvicinarmi verso la fonte del rumore con
un’ansia che
cresce sempre di più; come se in realtà il mio
corpo abbia già capito a chi
appartiene quella voce soffocata mentre la mia mente cerca in tutti i
modi di
pensare positivo.
Ma
quando i
miei occhi riescono a scorgere la figura di Brittany schiacciata contro
un
muro, con un tizio che la sta toccando in una maniera orribile,
è lì che perdo
del tutto la ragione.
E’
lì che
finalmente Snixx può dare il meglio di se stessa.
-LEVALE
LE
MANI DI DOSSO! IMMEDIATAMENTE! - urlo nella loro direzione.
-SANTANA
AIUTAMI TI PREGO! - urla Brittany verso di me.
-OH
ECCOLA
DI NUOVO L’EROINA! - solo ora riconosco in
quell’individuo lo stesso ragazzo
che stava importunando Brittany la prima volta che l’ho
incontrata.
-Ti
avverto,
lasciala stare prima che la cosa finisca male, per te. - dico
avvicinandomi
piano.
-E
cosa
avresti intenzione di fare? - risponde quello mentre lascia Brittany e
mi viene
incontro.
-Questo.
-
dico sorridendo diabolica, per poi far partire un gancio destro niente
male che
va ad impattare contro il suo naso.
Lo
stronzo
urla di dolore per un po’ dandomi il tempo di andare verso
Brittany e aiutarla
a rialzarsi.
-Britt.
Brittany! E’ tutto okay, ci sono io adesso, tranquilla! - le
dico mentre trema
visibilmente.
-Brutta
stronza! - è
l’unica cosa che riesco a
sentire prima di essere travolta dal ragazzo che mi si getta contro con
tutto
il suo peso facendoci finire sull’asfalto.
-SANTANA!
- urla
di nuovo Brittany.
-Lasciami
andare bastardo! - dico cercando di liberarmi dalla sua presa.
-Oh
no,
carina. Prima mi divertirò un po’ con te e poi
continuerò con la stupida cieca
lì!
-Non
osare
parlare di lei in quel modo!
-Perché?
Cosa speri di fare? Non può aiutarvi nessuno! - risponde
ridendo.
-Nessuno
adesso ti spacca la faccia altroché!
-Puck!
-
esclamo appena lo vedo.
-Lasciala
andare idiota, prima che chiami la polizia. - dice avvicinandosi.
-Dovrei
aver
paura di te?
-Solo
di lui
no, ma di noi tre assieme si. - vedo Sam e Karofsky avvicinarsi a Puck.
-Oh
andiamo,
così è sleale! Dai ragazzi… cercavo
solo di divertirmi un po’!
Mentre
si
rivolge verso di loro allenta la presa su di me, e riesco a cogliere
l’occasione
per colpirlo all’addome; subito Sam e Karofsky sono su di lui
per tenerlo
fermo.
In
quell’istante, la rabbia che provo sembra triplicarsi
all’infinito e sono sul
punto di gettarmi su di lui e colpirlo con tutte le mie forze se non
fosse per
Puck che riesce a trattenermi in tempo.
-Santana,
non fare cazzate. Va’ da Brittany, è spaventata e
ha bisogno di te! -
mi dice facendomi rinsavire.
-S-s-san?
-
dice tremando verso la mia direzione.
-E’
tutto
finito, Britt. Sta tranquilla. - le dico mentre la stringo a me.
-Portami
a
casa ti prego…
-Certo.
Faccio
un
cenno a Puck e gli altri, so che si occuperanno loro di tutto il resto.
Mentre
ci
avviciniamo all’uscita incontriamo Quinn, visibilmente
preoccupata per
entrambe. Mi limito a spiegarle velocemente l’accaduto, lei
si limita ad
ascoltare e ad assicurasi che stiamo entrambe bene.
-Spiegherò
io tutto agli altri, vai tranquilla - mi dice mentre ci allontaniamo,
io mi
limito a ringraziarla con un veloce cenno.
Durante
l’intero viaggio fino a casa sua, Brittany non ha allentato
neanche per un
secondo la presa su di me.
Ha
smesso di
singhiozzare ora, ma le lacrime sono sempre lì.
L’aiuto
a
mettersi a letto, per poi allontanarmi e cercare qualcosa da farle
indossare
per la notte; ma nel momento in cui cerco di alzarmi, la sua presa sul
mio
braccio si intensifica ancora di più.
-Non andartene ti
prego… - mi supplica
sussurrando.
-Ehi,
no.
Non vado da nessuna parte Brittany… Voglio solo cercare
qualcosa con cui farti
cambiare.
-Non
mi
importa, basta che rimani qui con me stanotte…
-Certo,
fammi spazio - le dico mentre mi sdraio accanto a lei.
Resto
a
fissare il soffitto per un po’, aspettando che Britt si
addormenti, e non posso
fare a meno di pensare a cosa sarebbe potuto accadere se non fossi
arrivata in
tempo. Cosa avrebbe potuto farle quel bastardo? Come ha anche solo
pensato di
poter fare del male ad una persona come Brittany?
-San,
smettila di tormentarti. Non è stata colpa tua… -
mi dice Britt voltandosi
verso di me e destandomi dai miei pensieri. Come diavolo fa a sapere a
cosa
stavo pensando?
-
Se non
fossi arrivata in tempo Britt…- inizio a parlarle per poi
essere interrotta.
-Ma
sei
arrivata. E’ questo quello che conta. - mi dice poggiando la
testa sul mio
petto - San? Potresti stringermi forte per stanotte? - mi chiede poi.
E
io non
posso far altro che accontentarla.
|
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Capitolo 9 *** Paperelle e idee improvvise. ***
POV Brittany
Quello
che è
successo ieri sera è stato un qualcosa che non augurerei
neanche al mio peggior
nemico, questo è sicuro.
Per
un
singolo istante, ho temuto il peggio. Eravamo fuori dal locale,
c’era un
silenzio surreale interrotto solo dal respiro pesante di
quel… di quel… non
riesco neanche a descriverlo. E ripeto, per un singolo istante ho
temuto il
peggio.
Ma
poi, è
arrivata Santana.
Quasi
come
in uno di quei film Disney che mi piacciono tanto, dove il principe, in
questo
caso la mia è una principessa, arriva
sempre nel momento giusto e riesce a salvare la principessa.
Ho
temuto
anche per la sua incolumità quando si è scontrata
con quell’individuo, ma per
fortuna Puck, Sam e un altro ragazzo sono intervenuti per aiutarla.
E
lo so che
non dovrei essere felice questa mattina, ma non posso farci niente. Ho
dormito
con Santana Lopez.
Ho
dormito
tra le braccia di Santana Lopez! Vi rendete conto?
Adesso
che
ci penso…
-Santana?
-
la chiamo mentre con il braccio tasto l’altra parte del mio
letto, trovandola
vuota.
Ecco.
Ora,
dico io… Perché devo sempre illudermi e iniziare
a farmi film mentali? No,
spiegatemelo.
Perché
poi
finisce sempre così: tutto ciò che penso sia
successo l’ho semplicemente
sognato.
Però…
c’è un
odore di caffè nell’aria… e io odio il
caffè. Quindi… se non l’ho preparato io
che sono ancora beatamente sdraiata nel letto e che odio il
caffè… Le opzioni
sono due: o Santana è rimasta veramente con me, o
c’è un ladro in casa…
Meglio
controllare con cautela allora.
-Chi
c’è in
casa?! Guarda che se sei un ladro ti avverto, Lord Tubbington
può farti fuori
senza che tu te ne accorga, è stato per molti anni nei
servizi segreti! Quindi
ti conviene andare via! - urlo mentre a tentoni afferro la mazza da
baseball
che Rach mi ha regalato proprio per casi come questi.
-Brittany!
Perché stai urlando? - sento dire nella mia direzione,
mentre dei passi si
avvicinano sempre di più - E che cavolo ci fai con una mazza
da baseball in
mano?
Oh.
Quindi
Santana è rimasta sul serio.
-I-io…
pensavo fossi andata via e che ci fosse un ladro… - dico
imbarazzata.
-Britt,
te
l’ho già detto. Io non vado da nessuna parte se tu
mi chiedi di restare,
soprattutto dopo quello che è successo ieri. E poi
scusami… Ma non penso che un
ladro abbia tempo per preparasi un caffè no? - mi dice
ridendo -Ora da brava,
metti giù la mazza. Non vorrei che per sbaglio mi colpissi
sul serio, ti
aspetto in cucina.
-A-arrivo
subito…
E’
inutile.
Sarà scritto da qualche parte, sarà destino, ma a
quanto pare mi renderò sempre
più ridicola di fronte a Santana Lopez.
-Allora…
Ho
preparato del caffè, del succo d’arancia,
c’è anche del latte e in più ho
preparato dei pancake. Cosa vorresti tra le varie opzioni? - mi dice
una volta
che ho preso posto a tavola.
-Santana,
non c’era bisogno di prepararmi la colazione…
-Chi
ti dice
che l’abbia preparata per te? Avevo fame e ho cucinato per
me, tu puoi favorire
se vuoi - mi dice con tono scherzoso.
-Oh,
allora
in questo caso… Il succo d’arancia e i pancake
andranno benissimo! - le dico
sorridendo.
-Eeeeeed
ecco qua! - mi dice posizionandomi il piatto davanti.
-Grazie
mille - le dico prima di iniziare a mangiare.
Mangiamo
per
un po’ in silenzio, ma sento lo sguardo di Santana fisso su
di me.
-Perché
mi
stai fissando? - chiedo mentre bevo un sorso del succo.
-Non
ti
stavo fissando… - mi risponde evasiva.
-Santana,
non puoi ingannarmi quando certe cose le percepisco benissimo.
-E’
che…
Insomma… So che forse non è il caso…
Ma volevo chiederti come stai, dopo… bè
dopo tutto quello che è successo ieri sera…
Sembri così serena…
-Sto
bene.
Certo, un po’ scossa ma sto bene. E se non fosse stato per te
non so cosa
sarebbe potuto succedere…
-Ringrazia
soprattutto Puck, Sam e David. Sono loro che hanno risolto tutto.
-Certo,
ma
tu sei arrivata quando ne avevo bisogno, Santana. E non so come
ringraziarti.
-N-non
c’è
né bisogno! - risponde frettolosamente.
Oh,
ma è
imbarazzata? Ho messo in imbarazzo Santana Lopez? Però, che
traguardo!
-OH
CRISTO!
- urla all’improvviso -Vai via! Sciò! Scendi!
-Cosa?
Che
succede? - le chiedo preoccupata.
-Il
tuo
gatto obeso è saltato sul tavolo e sta mangiando i miei
pancake!
-Hai
messo
qualcosa da mangiare nella sua ciotola, vero? - le chiedo.
-Certo,
c’erano delle scatolette di cibo per gatti su uno degli
scaffali - mi risponde
con fare ovvio.
-Ah,
ecco.
Tubbs non mangia cibo per gatti, dice che non gli piace!
-Scusami…
Ma
allora perché hai quelle scatolette?
-Oh,
quelle
me le ha date Rachel un po’ di tempo fa, le ha comprate
quando trovò un gattina
per strada e si era messa in testa di crescerla. In realtà
poi quella gattina è
scappata. Io penso perché non sopportava di essere chiamata
Barbra…
-Non
ci
credo… Ha chiamato un gatto come la Streisand?
-Sì
- le
rispondo annuendo.
-Quella
lì è
tutta strana… - dice a bassa voce, per poi continuare -
Comunque, Britt. Il tuo
gatto non può mangiare le nostre stesse cose, non
è salutare! Finirà per
diventare grande quanto una mongolfiera!
-San,
chiedigli scusa, immediatamente. - le dico seria, mentre sento Tubbs
soffiarle
contro.
Poverino,
si
offende molto se dicono qualcosa sul suo peso.
-Ma…
Ma
Brittany… -balbetta in risposta Santana.
-Niente
ma,
scusati. - le ordino.
-Uff…
Scusa
palla di pelo…- dice sbuffando.
-Santana…
-Okay,
okay!
Scusa Lord Tubbington!
-Così
va
meglio! - dico felice.
-Dunque…
Che
si fa oggi? - mi chiede poco dopo.
-Oh…
Non
saprei! Non ho nulla da fare… Pensavo di andare al parco e
poi vedere un film
quando torno. Sai, da domani inizierò a prepararmi per
l’audizione della
Julliard, quindi oggi preferisco approfittarne per rilassarmi un
pochino. Tu invece?
Programmi interessanti? - le
chiedo.
-No,
nessun
programma. Dovrei iniziare a trovare idee per il pezzo a dir la
verità…
-Capisco.
-Facciamo
così. - mi dice - Verrò con te, tanto non penso
che stare rinchiusa nello
studio mi aiuterà a trovare l’ispirazione!
-Okay,
allora adesso tu vai a casa tua a cambiarti, io metto un po’
in ordine e ci
troviamo tra un’ora qui. D’accordo?
-Veramente
io sono già pronta… Ho chiesto a Quinn di passare
e portarmi un cambio pulito…
-Ah,
benissimo. Avrò dormito come un ghiro per non aver sentito
nulla… - come
diavolo ho fatto a non accorgermi dell’arrivo di Quinn?
-No
tranquilla, Quinn non l’avresti sentita comunque
perché è stata molto attenta a
non fare alcun rumore… Cosa che non posso dire della nana.
Praticamente è
entrata quasi urlando, chiedendo se fossi viva, se avessi bisogno di
qualcosa,
ecco mi domando come hai fatto a non sentire lei piuttosto…
-Aspetta.
-
le chiedo confusa - Rachel era con Quinn?
-Sì,
per
quel poco che ho capito dal mio piccolo discorso con la Fabray, stavano
per
andare a fare colazione insieme e chiarire quanto è accaduto
ieri sera. - mi
dice mentre la sento alzarsi dalla sedia - Ora su, vai a cambiarti
mentre io do
una sistemata qui!
-No,
assolutamente no. Io sistemo qui e tu vai a guardare un po’
di tv mentre
aspetti al massimo.
-Ma
no, su
va a cambiarti!
-Santana.
No. Non posso farti lavare anche i piatti, hai già fatto
tanto per me.
-Brittany,
dovrei lavare due piatti, una tazza per il caffè e un
bicchiere per il succo.
Non devo fare chissà che! - mi dice ridendo.
-Ma
così
sarei totalmente un’approfittatrice… - le dico
triste.
-E
allora
facciamo così: Io lavo e tu asciughi. Va bene?
-Sì,
così va
meglio. - le dico annuendo.
Inutile
dire
che lavare i piatti alla fine si è rivelata più
un’occasione per giocare e
scherzare assieme.
Santana
non
ha fatto altro che schizzarmi e io ho ricambiato più che
volentieri. Non
pensavo potesse essere una tale giocherellona. Insomma, per tutto il
liceo ho
sempre pensato che fosse una di quelle persone sempre serie, con quel
lato
oscuro che mi ha sempre affascinata, non pensavo minimamente che sotto
quella
corazza si nascondesse una persona totalmente diversa.
-Okay,
direi
che può bastare. Ci siamo lavate abbastanza per oggi! - le
dico dopo aver
ricevuto l’ennesimo schizzo sulla faccia.
-Concordo.
Allora appena sei pronta si va via, ti aspetto in salotto.
-Ci
metto
pochissimo, giuro.
‘Pochissimo’
in realtà è diventato un ‘Due minuti e
ci sono’, che a sua volta è diventato
‘Se non sono ancora arrivata, ripensa ai due minuti di
prima’; un po’ come quel
cartello divertente che Rach lesse quando andammo a prendere un gelato
assieme
‘Torno tra 10 minuti. Se faccio ritardo rileggete il
messaggio.’ Rachel ed io
non smettemmo di ridere per un bel po’, era la prima delle
tante stranezze a
cui New York ci stava preparando.
-Eccomi! - dico una volta arrivata
in soggiorno.
-Finalmente!
Pensavo fossi sparita nell’armadio ed arrivata a Narnia!
-Oh
e così
conosci anche Narnia? Però Lopez, sei una scoperta continua!
E comunque non
sapevo cosa mettere… E se facesse troppo caldo o troppo
freddo? - Okay no. Non
è perché ero indecisa su cosa mettere, la causa
del mio ritardo. Non volevo
vestirmi con una delle mie tante maglie piene di unicorni o animali
vari e
sembrare poi una ragazzina delle elementari. Devo mantenere un certo
stile se
esco con Santana, no?
-A
me
piacciono quel genere di film Pierce, ma adesso andiamo. - mi dice
avviandosi
verso la porta, mentre io la seguo non prima di aver salutato Tubbs.
-Ehm…
Santana…
-Sì?
-Che
fine ha
fatto la tua moto? - chiedo cauta dopo una decina di minuti di cammino.
-Oh
tranquilla! Quinn l’ha portata via, è
l’unica a parte me che ha il permesso di
guidare la mia piccolina.
-Santana,
è
una moto. Non una bambina o un animaletto.
-Tu
hai il
tuo gatto. Io ho la mia moto. - mi dice seria.
-Non
ti sei
offesa, vero? - le chiedo per sicurezza.
-Naaah,
ci
vuole ben altro per offendermi! - mi risponde - E così sei
l’unica che non è
ancora stata a Central Park e preferisce invece andare a Battery Park?
-In
realtà
ci sono andata una volta con Rachel, ma è troppo lontano e
quindi preferisco
venire qui. E’ anche piuttosto tranquillo…
-Sì, sono d’accordo.
Central Park è sempre pieno
di newyorkesi e turisti, per quelle poche volte che ci sono stata
piuttosto che
rilassarmi ho sempre ricevuto qualche frisbee sulla testa o qualche
pallone sul
naso!
Non
posso
fare a meno di ridere mentre parla, perché la immagino con
un broncio grande
quanto una casa.
-Non
c’è
molto da ridere, sai?
-
S-scusami,
ma è-è troppo divertente immaginare la scena - le
dico tra una risata e
l’altra.
-Certo,
continua pure a ridere. - mi dice con tono leggermente offeso.
-San,
scusa
dai! Mi dispiace… -le dico mentre ancora qualche risatina mi
sfugge.
-Andiamo
Pierce, ne riparleremo quando scoprirò qualcosa di
divertente su di te.
-Non
immagini quante cose divertenti posso raccontarti.
-Oh
non vedo
l’ora di scoprirle, allora! - mi risponde prendendomi la mano.
Sono
farfalle
quelle che sento nello stomaco? Dio. Sono proprio rovinata.
POV Santana
-San
sediamoci sulla riva del laghetto, daaaaaaai! - mi urla in un orecchio
mentre
mi tira per un braccio.
-Ma
Britt,
le panchine sono così comode! - cerco di protestare
debolmente.
-Sì,ma
così
le paperelle non ci verranno vicino. Daaaaai!
-Okay,
okay.
- sbuffo seguendola.
Prendiamo
posto l’una affianco all’altra. La osservo per un
po’ mentre getta delle
briciole che ha in una bustina, e le rispondo affermativamente quando
ogni
tanto mi chiede se le papere stiano mangiando.
Ad
un certo
punto decido di sdraiarmi un pochino e di chiudere gli occhi per
rilassarmi un
po’; effettivamente in questo parco c’è
pochissima gente e il rumore del
traffico intenso di New York sembra lontano un miglio, quindi siamo
quasi
immerse nel silenzio.
-Santana,
sei sveglia? - sento chiedermi dopo un po’.
-Sì
Britt…
-So
che ho
già dato molto fastidio oggi…
Però… Mi chiedevo, se potessi fare una cosa per
me… - mi chiede incerta.
-Di
che si
tratta? - chiedo mettendomi seduta.
-Potresti
prendermi una paperella?
- mi chiede sottovoce.
-Spero
di
aver capito male…
-E’
che
vorrei tanto accarezzarne una… Ma se non vuoi,
capisco… - mi dice, e non posso
evitare di notare il suo piccolo broncio.
So
già che
non andrà a finire bene… ma non posso dirle di
no, capite? Insomma, guardatela
e ditemi se voi avreste il coraggio di dire di no ad una persona dolce
e tenera
come Brittany. No? Come pensavo.
-Ci
provo,
ma non ti assicuro niente… - le dico di un sospiro.
Non
ho
neanche il tempo di finire la frase, che mi ritrovo stretta in un
abbraccio.
-Britt,
non
so ancora se riuscirò a prenderla…
-Prendi
questo abbraccio come un incoraggiamento! - mi dice sorridendo mentre
si
allontana.
-Cercherò
di
metterci meno tempo possibile. - le dico mentre inizio ad avviarmi
verso la
sponda del laghetto.
‘Okay,
come
diavolo mi è venuto in mente di dirle di
sì?’ penso ‘Ah già, ecco
perché…’
continuo a pensare mentre mi volto un attimo a guardarla e lei
è lì che aspetta
con un leggero sorriso sulle labbra.
-Senti.
Io
non piaccio a te e tu non piaci a me.
Ma
facciamola finita e fatti prendere una volta per tutte. - dico fissando
una
papera, mentre lei fissa me. Chiunque
mi
veda in questo momento, a parlare con una papera, mi prenderebbe
sicuramente
per pazza. E non gli darei tutti i torti.
‘Quack!’
-Mi
stai
sfidando?!
‘Quack!’
-Okay,preparati.
Nessuno sfida Santana Lopez. Io non perdo mai.
-Eccola
qua!
- esclamo mettendo la paperella nelle mani di Britt.
-Non
ci
credo! Sei riuscita a prenderne una? - mi chiede incredula.
-Già!
-Oh,
graziegraziegrazie! - mi risponde stringendomi nuovamente in un
abbraccio e
lasciandomi un bacio sulla guancia.
Questa
si
che è una ricompensa soddisfacente.
Insomma,
la
papera che ha Britt tra le mani non è la stessa che ho
inseguito per un buon
quarto d’ora. No, quella maledetta continuava a svolazzare di
qua e di là e
come se non bastasse, ha chiamato i rinforzi. Quindi quella inseguita
da delle
papere che cercavano di mordermi il sedere ero io.
Ma
la
piccoletta che ha Britt, si è posizionata tranquillamente
sulle mie gambe
mentre riprendevo fiato e si è messa a fissarmi.
E’ stata un po’ inquietante
come cosa… Morale della favola: tutta la fatica che ho fatto
per prendere la
prima papera è stata del tutto inutile.
-Oh
San com’è
piccola e morbida! - esclama Brittany stringendo la paperella al petto,
mentre
la piccoletta struscia la testolina contro di lei.
‘Ah se potessimo farlo anche
noi…’ Hai
un tempismo terribile, lo sai? Hai rovinato un momento dolcissimo con
un
commento inappropriato. ‘Lopez. Ti
ricordo che sono la tua coscienza, e conosco ogni tuo pensiero. E
diciamocelo,
il mio commento è veramente casto se paragonato a certe tue
fantasie…’ Non
so di cosa tu stia parlando. ‘Ti
dice
niente: te, Brittany…’ No. Nulla. ‘…niente
vestiti,un tavolo…’ Okay. Stop. Ho
afferrato il concetto.
-Posso
portarla con me?- chiede Britt ad un certo punto.
-Non penso la sua mamma ne sarà
felice - le
dico accarezzando sulla testa l’animaletto.
-Già,
hai
ragione… Però possiamo venirla a trovare insieme
vero?
-Certo,
sceglieremo un giorno e verremmo a trovarla sempre! - Dios…
Mi sto proprio rammollendo.
-E’
proprio
carina… - dice accarezzandola.
-Mai
quanto
te.
Non
l’ho
detto ad alta voce vero?
Sta
arrossendo. L’ho detto ad alta voce allora…
-Come
la
chiamiamo?
-Ehm,
Britt…
Non dobbiamo portarla con noi, ricordi?
-Ma
tutti
hanno bisogno di un nome, Santana!
-E
sentiamo,
come vorresti chiamarla?
-Ducky!
-Però…
Molto
originale. - le dico con tono sarcastico.
-Tu
avresti
qualche idea migliore? - mi chiede con tono di sfida.
-Daffy
Duck
ovvio.
-Però,
molto
originale. - mi risponde copiando quanto ho detto poco fa.
-E
allora
che facciamo? Fondiamo i due nomi? - le chiedo sbuffando.
E
il sorriso
che le si dipinge sul volto dice tutto.
-Oh
no.
Britt. No.
-Daffy
Ducky! - grida
esaltata sollevando la
paperella.
-Ma
è
orribile! Che razza di nome è?
-Daffy
Ducky
potrebbe chiedere la stessa cosa per quanto riguarda il tuo nome.
Ho
capito.
Finirà sempre così, l’avrà
sempre vinta quando discuteremo.
-Ti
piace
vero? Sì che ti piace il tuo nome! - continua parlando con
l’animaletto mentre
quest’ultimo le becca piano il naso con il becco e lei ride.
Il
resto del
pomeriggio lo passiamo così. Lei che giocherella con Daffy
Ducky e io che la
osservo; non posso farne a meno, è troppo perfetta per
appartenere a questo
mondo.
-Dici
che
Ducky ci riconoscerà quando torneremo? - mi chiede Britt
giocherellando con la
mia mano mentre siamo sul suo divano per guardare un film.
-Oh
assolutamente, non può dimenticarsi facilmente una persona
come te.
-Neanche
una
come te, Santana.
-Tutti
possono dimenticarsi di una come me…
-Io
no. Non
potrei mai dimenticarti, San. Anche fra mille anni, non
potrò dimenticarti. -
mi risponde subito seria.
-Ma
come fa
una persona come te ad essere reale? - le chiedo passandole una mano
fra i
capelli.
-Anche
io mi
chiedo come tu possa essere reale. - mi risponde sorridendo.
Non
parliamo
per un bel po’, ognuna persa nei propri pensieri, mentre in sottofondo continuano a
sentirsi i dialoghi
della ‘Carica dei 101’.
-Santana…
-Mmh?
-E’
stata
una giornata stupenda oggi, grazie. Ogni momento con te sembra magico.
‘Magico.’
-OH
CAVOLO!
-esclamo in risposta, mentre Britt sobbalza spaventata.
-Tutto
bene?
-Benissimo!
Fantastico! Devo andare Britt, sei un genio!
-M-ma
Santana, sei sicura di stare bene?
-Assolutamente!
Ti chiamo io domani mattina! Dios Brittany,
sei veramente un genio! - le dico dandole un bacio sulla guancia, prima
di
avviarmi verso la porta.
-Allora
buonanotte! - la sento urlare.
-Notte
Britt! -urlo in risposta.
Devo
correre
a casa, non posso farmi sfuggire quest’occasione!
Angolinoinoino dell’autrice: Salve gente! Che dire oggi ero in vena ed ho
scritto questo capitoletto qui che anticipa una grande svolta che
avremo nel
prossimo. Ho riso molto immaginando Santana rincorrere una papera ed
imprecare
in spagnolo! Comunque, questo è anche un modo per farmi
perdonare del terribile
ritardo della volta scorsa.
Adesso vi saluto, domani ho la sveglia alle
6e30 T.T
A presto!
-coriandolo
|
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Capitolo 10 *** I don't want anybody else but you. ***
Pov Santana
-Santana,
sta calma per la miseria!
-Come
posso
stare calma, Fabray?
-E
smettila
di andare avanti e dietro cavolo! Sta per venirmi il mal di mare a
furia di
guardarti!
-Okay.
Ora
mi calmo. Giuro. -dico facendo un profondo respiro e poggiandomi con la
schiena
al muro.
-Non
hai
alcun motivo di essere nervosa Lopez, non è la prima volta
che canti in
pubblico!
-Puckerman
sta’ zitto!
-Puck,
dai
lasciala stare, è nervosa e peggiori la situazione
così. Piuttosto vieni a dare
un’ultima occhiata all’attrezzatura - lo richiama
Sam.
Una
volta
che i due si sono allontanati, Quinn prende posto accanto a me.
-Cosa
c’è
che non va?
Ah,
cara
vecchia Fabray. Come sempre riesce a capire tutto.
-E’
che mi
sembra quasi di sbandierare cosa provo per Brittany al mondo intero,
con quella
canzone… - le dico sospirando.
-Bè…
Tecnicamente lo stai per sbandierare solo all’America intera.
Per il mondo
intero c’è tempo ancora… - dice dandomi
una pacca sulla spalla.
-Non
è il
momento di scherzare questo Quinn, sono seria.
-Già.
Scusa.
-Pensi
sia
una cosa giusta da fare? Non dovrei prima parlarne con lei piuttosto
che stare
qui a cantare? Non dovrei essere lì con lei oggi, mentre
farà l’audizione per
la Julliard, piuttosto che essere qui a dar di matto per ogni minima
cosa? Se
non dovessi arrivare in tempo? -
le
chiedo tutto d’un fiato.
-Allora.
Punto uno: respira. Punto due: ero con te quando l’hai
chiamata e le hai detto
che farai di tutto per raggiungerla il prima possibile, e sia tu che io
sappiamo che mantieni le promesse.
-E
se non
dovesse ricambiare, Quinn?
-Chi?
-
chiede confusa.
-Come
chi?
Brittany!
-Oh
ma non
dire stronzate! Se Brittany non ricambia i tuoi sentimenti allora Puck
è casto
come una verginella!
-Sto
per
mettermi veramente in gioco… -le dico sospirando.
-Sì,
per la
prima volta Santana Lopez apre il proprio cuore a qualcuno!
-Come
hai
detto tu… Potrebbe essere quella giusta…
-Mi
fa
piacere vedere che ogni tanto ascolti ciò che dico! - mi
dice dandomi una
leggera spinta con la spalla.
-Accade
solo
raramente Fabray, non vantartene!
-Quinn,
Santana! Tra poco tocca a noi! - ci richiama Sam.
-Eccoci
Trouty! - rispondo avviandomi seguita da Quinn.
-Ed ora gentile pubblico, in esclusiva per
Good Morning America gli ‘Empty Hearts’ si
esibiranno con un singolo del tutto
nuovo che anticipa l’uscita del loro primo album!
‘Coraggio
Lopez. Puoi farcela. Prima finirai e prima potrai andare da
Brittany.’ Penso
mentre mi avvio verso il palco prendendo posizione.
Un
cenno
d’intesa con gli altri, e via. Si
comincia.
POV
Brittany
Call it magic, call
it true
I
call it magic when I'm with you
And
I just got broken, broken into two
Still
I call it magic, when I'm next to you
‘-Santana?
-Mmh?
-E’
stata una giornata stupenda oggi, grazie.
Ogni momento con te sembra magico.’
-Oh mio
dio.
-Cosa Britt?
-E’-è quello che
le ho detto io
Rach… Bè non esattamente così, ma
è quello che le ho detto io!
-Non capisco… In che senso
è quello che le hai detto tu? Che
significa? -mi chiede confusa.
-E’-
è
complicato. Lascia stare. - le dico sospirando, non volendo perdermi
neanche un
minuto dell’esibizione.
And I don’t and I don’t and
I don’t and I don’t
No,
I don’t it’s true
I
don’t, no I don’t, no I don’t, no I
don’t
Want
anybody else but you
I
don’t, no I don’t, no I don’t, no I
don’t
No,
I don’t it’s true
I
don’t, no I don’t, no I don’t, no I
don’t
Want
anybody else but you
‘E
io non voglio nessun altro a parte te’
Oddio.
E se stesse
parlando di me? E se fosse… No. Andiamo è
impossibile. Non potrebbe mai
dedicarmi una canzone! Ci conosciamo da quanto? Un mese quasi?
E’ semplicemente
assurda come cose.
Andiamo
Brittany, sì
realista una volta tanto.
Call it magic, cut me into
two
And
with all your magic, I disappear from
view
And
I can’t get over, can’t get over you
Still
I call it magic
Such
a precious jewel
-E’
molto bello come
pezzo. - dice Rach risvegliandomi dai miei pensieri.
-E’
bellissimo Rach…
-Okay,
sei di parte, te
lo concedo. Dovrò fare i miei complimenti alla Lopez quando
la vedrò.
-Come
vanno le cose con
Quinn? - le chiedo senza distrarmi però
dall’ascolto.
-Bene
per il momento.
Abbiamo deciso di passare un po’ di tempo assieme e vedere
come si evolvono le
cose…
-Che
fine ha fatto
quella Rachel che andava gridando quanto fosse etero? - le ridendo.
-Forse
avrà sbattuto la
testa e avrà preso una piccola sbandata… Insomma,
è pur sempre di Quinn Fabray
che stiamo parlando!
-Okay…
Chi sei tu e
cosa ne hai fatto della mia amica?
-Scema!
- mi risponde
dandomi una piccola spallata.
Want to fall, fall so far
I
want to fall, fall so hard
And
I call it magic
And
I call it true
I
call it magic
And
if you were to ask me
After
all that we’ve been through
Still
believe in magic?
Yes,
I do
Of
course I do
-Orwell! Josh Orwell! -
sentiamo
urlare dal corridoio.
-Brittany,
dobbiamo andare. Sei tu la prossima, devi iniziare a riscaldarti! - mi
dice
Rach tirandomi per un braccio allontanandomi dalla radio.
-Ma
Rach!
Voglio sentire l’intervista! - cerco di protestare debolmente.
-Ti
ha
chiamato questa mattina, tra poco arriverà! Ora andiamo su!
-E
se non
dovesse venire?
-Arriverà
sicuramente. Ora vai su!
Ha
ragione
Rachel. Santana ci sarà. L’ha promesso dopotutto.
‘-Pronto? - rispondo sbadigliando.
-Ehi Britt!
-Santana? - chiedo confusa e al tempo stesso
sorpresa.
-Sì, sono io! - mi risponde ridendo.
-Oh San, è bello poterti parlare di
nuovo!
Pensavo gli alieni ti avessero rapita, non ci sentiamo da
tanto…
-Lo so Britt, e mi dispiace - mi dice con un
sospiro - Ma io e i ragazzi siamo rimasti chiusi nello studio tutta la
settimana
per rifinire il pezzo…
-Sono sicura che sarà bellissimo - le
dico
mentre un sorriso spontaneo mi spunta sul viso. E’ sempre
così. Quando parlo
con lei o sono con lei non posso fare a meno di sorridere.
-Lo spero…
-Allora… Ci sarai oggi?
L’audizione è alle
nove… - le chiedo mordendomi nervosa il labbro.
-Oh… Britt, ecco… oggi ci
esibiremo durante
Good Morning America e subito dopo ci sarà
un’intervista…
-Ah.- rispondo leggermente triste.
-Brittany…
-E’ tutto okay San, tranquilla!- ma chi
voglio prendere in giro? Non va bene per niente!
-No, Britt ascoltami. E’ una cosa
importante
per te, e non voglio perdermela, okay? Quindi anche a costo di farmi
tutta New
York di corsa, ci sarò.
-No San, non c’è né
bisogno…
-Brittany. Ci sarò. - mi dice seria.
-Promesso? - chiedo con una vocina patetica.
-Promesso. - so per certo che in questo
momento sta sorridendo.
-Allora a dopo, devo scappare! Ciao Britt!
-A dopo San!’
POV Santana
-Allora…
Santana, sei tu la leader carismatica
del
gruppo, giusto? - mi chiede l’intervistatore.
-Ovvio,
sono
io che mi occupo di tutto e che rendo il gruppo più figo con
la mia presenza! -
dico facendo scatenare una risatina nel pubblico - No, seriamente.
Tutti
continuano a descrivermi come una leader, ma io non la penso
così… Nel gruppo
non c’è una gerarchia di ruoli o altro, siamo
tutto sullo stesso piano, ognuno
importante a modo suo. Giusto ragazzi? - chiedo voltandomi verso di
loro.
-A
dir la
verità non mi dispiacerebbe soffiarti il posto, Santana! -
mi risponde Puck
passandosi una mano sul quella specie di scoiattolo morto che si
ritrova al
posto dei capelli.
-Puck,
scusa
ma ci sarei prima io! - risponde la Fabray dandogli una gomitata.
-Tra
i due
litiganti, il terzo gode! - dice Sam rivolgendosi verso
l’intervistatore e
sollevando le spalle.
-Siete
molto
uniti a quanto pare!
-Già,
ci
conosciamo da quando frequentavamo il liceo… In
realtà Quinn la conosco da
quasi una vita…
-E
siete
sempre stati così uniti? Neanche un piccolo scontro in tutti
questi anni? - ci
chiede curioso.
-Ad
essere
sinceri no. Oddio… in realtà io e Santana siamo
quelle che litigano di più,ci
urliamo contro come chiunque, ma poi basta, finisce lì.
Litighiamo sulle
stupidaggini. E’ anche così che funziona la nostra
amicizia… - risponde la
Fabray.
-E
voi
ragazzi? Com’è stare in un gruppo assieme ad altre
due ragazze con caratteri
forti come loro?
-Non
può
neanche immaginare cosa significhi! E’ un inferno, una
prigione! Siamo i loro
sguatteri! Non fanno altro che comandarci e dirci ‘Puck fai
questo!’ o ‘Sam
muoviti e vieni qui!’ , e se non obbediamo ci frustano e ci
lasciano a digiuno
per giorni! - dice con fare teatrale quel cretino di Puckerman, mentre
il
pubblico ride ancora.
-Quello
che
in realtà Puck vuole dire è che siamo entusiasti
di lavorare con loro due, sono
due ragazze fenomenali! - interviene Sam.
-E
ditemi…
Siete emozionati per il vostro primo tour? So che non era stato ancora
confermato, ma questa mattina avete avuto una risposta positiva, dico
bene?
-Stiamo
morendo dalla voglia di iniziare, non vediamo l’ora! -
risponde sempre Sam.
-Non
dovete
aspettare poi molto, dopodomani c’è la vostra
prima tappa a Chicago!
-Esatto…
-
rispondo pensando a Britt, devo ancora dirglielo. Partiamo domani
mattina,
cavolo.
-Parliamo
del pezzo appena suonato… E’ molto diverso dalle
tracce contenute nell’album.
-Sì…
Cerchiamo di non ripeterci, e di produrre sempre qualcosa di originale.
-
rispondo annuendo.
-Eh
ora
penso sia lecito chiederlo, in fondo tutti si sono posti questa
domanda… E’
dedicata a qualcuno in particolare?
Improvvisamente,
mi sembra quasi che tutto lo studio sia immerso in un silenzio
surreale. Tutti
aspettano una risposta, e io non me la sento di rivelare una cosa
così
personale all’intera America.
Perciò
preferisco scegliere una risposta semplice ma efficace.
-Diciamo
che
è semplicemente dedicata a tutte quelle persone che in un
modo o nell’altro con
la loro presenza rendono tutto un po’ magico, come dice
appunto il testo…
-rispondo sorridendo.
-E
ora
qualche minuto di pausa, ritorneremo subito con altre nuove domande per
gli ‘Empty Hearts’!
POV Brittany
-Rachel…
-Sì
Brittany?
-Ho
paura… -
dico a bassa voce.
-Non
dire
stupidaggini. Andrà tutto bene!- mi rimprovera lei.
-Se
dovessi
fallire non saprei cos’altro fare! La danza è
l’unica cosa in cui sono brava!
-Britt,
per
la miseria calmati! - mi urla quasi in un orecchio - Non puoi fallire,
questo è
quello che fai da quando avevi tre anni! E’ semplicemente
impossibile che tu
fallisca.
-Hai
per
caso notizie da Quinn? Hanno finito? -le chiedo cercando di distrarmi.
-Le
ho
inviato un messaggio prima… Ha detto che
l’intervista si è rivelata più lunga
di quanto avessero previsto e dovevano ancora finirla…
-Oh…
- dico
triste.
-Britt
vedrai che Santana arriverà in tempo.
-Pierce!
Brittany Susan Pierce! - urla una donna dal corridoio.
-Non
arriverà in tempo a quanto pare… - dico con aria
abbattuta.
-Ti
accompagno fino alla porta, a quanto pare non fanno entrare per
assistere
all’audizione… - mi dice Rach poggiandomi una mano
sulla spalla mentre mi
conduce verso la porta che potrà cambiare o meno il mio
futuro.
-Ci
siamo.
In bocca al lupo Britt! - mi dice dandomi un abbraccio veloce.
Io
mi limito
a sorridere, e non al rispondere con il ‘Crepi’ che
tutti dicono. Insomma,
povero lupo, non ha fatto niente di male!
-Buongiorno…
-dico titubante mentre una persona mi conduce verso quello che capisco
essere
il centro della sala.
-Buongiorno
signorina Pierce - mi risponde una voce maschile abbastanza profonda.
Oh
no. No.
Le mi gambe stanno tremando e questo non è un buon segno.
Calma
Brittany. Calmati.
No,
non ce
la faccio. Aiuto.
-Allora
direi che può cominciare, signorina. - dice una voce
femminile e delicata.
-S-sì,
certo. - dico titubante.
-Prima
di
iniziare vorrei chiedere qualcosa alla candidata, se i miei colleghi
sono
d’accordo. - dice un’altra voce femminile ma dura.
-Certamente
professoressa Campbell. - risponde nuovamente il professore.
-Dunque…
Signorina Pierce, cosa l’ha spinta a voler tentare di entrare
nella nostra
scuola, una delle più importanti accademie del mondo?
-N-non…
Se
devo essere sincera all’inizio non volevo
provarci… Sono state mia madre e la
mia migliore amica a spingermi molto. - rispondo imbarazzata.
-E
come mai
non voleva neanche provarci, se posso chiedere… - si
intromette il professore.
-Diciamo
che
la mia attuale condizione non è un fattore
positivo…
-Quindi
lei
è a conoscenza dei problemi che la sua cecità
può crearle se intraprende questo
tipo di percorso, giusto? - mi richiede quella che ho capito essere la
professoressa
Campbell.
-Certamente.
- rispondo annuendo.
-E
nonostante ciò ha deciso di provarci…
Perché?
-Perché
la
danza è l’unica cosa che riesce a farmi sentire
libera, autonoma. Una cosa che
non sono più totalmente da molto tempo. Ed anche
perché è una parte importante
della mia vita… - rispondo sincera.
-Bene,
direi
che possiamo iniziare no? - domanda nuovamente il professore.
-Sì,
per me
può bastare. - se dovessi essere ammessa, so per certo che
questa professoressa
mi creerà non pochi problemi.
-Cosa
ha
preparato per noi, signorina Pierce? - domanda l’altra
professoressa.
-Ho
preparato una coreografia su un pezzo dei Florence and the Machine. Se
per voi
va bene, inizierei subito.
-Certamente.
Okay,
Brittany.
Ci
siamo.
E’
il
momento più importante della tua vita fino a questo momento.
Devi
solo
farti trasportare dalla musica come hai sempre fatto.
POV Santana
-Cazzocazzocazzo!
E si muova per la miseria! - inveisco contro il tassista.
-Santana
smettila, non è colpa del tassista se oggi c’era
una manifestazione! - mi
rimprovera Quinn.
-E’
invece è
colpa di Alì, qui. Perché se mi avesse dato
ascolto ora saremmo già alla
Julliard e non bloccati qui! - le dico agitando le braccia come
un’invasata.
-Io
non mi
chiamo Alì. Sono Kevin. - risponde il diretto interessato.
-Vuoi
dirmi
che sei l’unico indiano nel mondo che non si chiama
Alì? - domando alzando il
sopracciglio.
-No.
E
comunque quello che ha appena detto, signorina, è
leggermente razzista.
-Stia
zitto
e cerchi un modo per evitare questo casino, viene pagato per questo.
Ricevo
solo
uno sbuffo in risposta.
-Adesso
la
pianti per favore?
-Spiegami
cosa ci fai tu qui, perché ancora non mi è
chiaro… - dico rivolta alla Fabray.
-Ho
detto a
Rachel che l’avrei raggiunta.
-‘Ho
detto a
Rachel che l’avrei raggiunta’ - ripeto facendole il
verso - Dios, Fabray. Come hai
fatto a ridurti
così per quella nana?
Non
risponde.
-Allora?
-
chiedo aspettando.
-Ho
deciso
di ignorarti. - mi risponde controllando il cellulare.
-Se
tra
cinque minuti non ci muoviamo, ci vado a piedi! - dico sbuffando e
incrociando
le braccia -Quanto dista ancora la Julliard?
-10
isolati.
- mi risponde il tassista.
-Perfetto.
Passiamo
un
po’ di tempo in silenzio, interrotto dalle urla di qualche
manifestante.
-Okay,
basta. Io vado.
-Ma
non sono
passati neanche due minuti! - mi richiama la Fabray.
-Ho
promesso
che ci sarei stata. Non ho intenzione di deluderla, Quinn. Ci vediamo
lì! -
dico uscendo dal taxi.
‘Dovremmo correre un bel
po’…’ Io dovrò
correre un bel po’, casomai. ‘Dettagli.
Ora su, è ora di muoversi!’
-BERRY!
-
urlo quando vedo la nana.
-Santana?
Dov’è Quinn? - mi chiede guardando dietro di me.
-Non…
lo so…
-rispondo respirando profondamente e tenendomi il fianco con la mano,
non sono
più abituata a tutto questo movimento
-
Da quant-… da quanto è dentro?
-Da
cinque
minuti più o meno…
-Posso
entrare?
-No.
Le
audizioni sono a porte chiuse, mi dispiace… - dice prendendo
posto su una sedia
nel corridoio.
-Sei
venuta
correndo fin qui? - mi chiede dopo qualche istante.
-Già,
ho
promesso che ci sarei stata Berry e io mantengo sempre le promesse.
-Non
immagini neanche quanto possa significare questo per Brittany . - mi
risponde
sorridendo.
Io
sorrido a
mia volta.
La
Fabray ci
raggiunge qualche minuto dopo, portando con sé una
bottiglietta d’acqua che
accetto volentieri.
-Non
dovrebbe aver già finito? - chiedo nervosa andando avanti e
indietro per il
corridoio.
-Santana
smettila!
E’ da stamattina che mi stai facendo innervosire! - mi
ringhia contro la
Fabray.
-Senti
naso
di plastica, se non la smetti TU giuro che-
Vengo
interrotta dalla porta che si apre alle mie spalle.
Brittany
la
richiude con una lentezza infinita e con la stessa lentezza si gira
verso di
noi.
Che sia andato storto
qualcosa?
-Brittany?
-
la richiama Rachel.
-M-mi…
mi…
-inizia balbettando - Mi hanno presa.
-Lo
sapevo!
Lo sapevo! - quasi urlo mentre la stringo in un abbraccio e la sollevo
leggermente, girando in una specie di piccola danza della
felicità.
-San?
- chiede
lei sorpresa - Sei qui?
-Te
l’avevo
promesso, Britt.- rispondo sorridendo.
Lei
sorride
a sua volta e aumenta maggiormente la presa attorno al mio collo,
nascondendo
il viso tra i miei capelli.
Dios… Averla così
tra le mie braccia è
una sensazione incredibile.
POV Brittany
Non
ci
credo.
Ci
sono
riuscita. Sono ufficialmente un’allieva della Julliard.
Hanno
addirittura applaudito quando ho finito l’audizione! E come
se non bastasse mi
hanno inserita al secondo anno, perché a quanto pare le mie
basi sono perfette.
OH!
Ma
ciliegina
sulla torta… Santana era lì fuori ad aspettarmi
con Quinn e Rachel!
Era
lì, per
tutti gli unicorni!
Dopo
aver
pranzato assieme da Carlo, e aver festeggiato sia il nuovo brano del
gruppo che
la mia ammissione, ci siamo concesse una lunga passeggiata a Central
Park.
Santana
non
ha lasciato neanche per un istante la mia mano, e quando ha parlato
della mia
audizione, di quanto fosse sicura che ci sarei riuscita…
Sembrava quasi…
Orgogliosa di me… E il calore che la sua presenza e la sua
voce scaturiscono in
me ogni volta, si è moltiplicato all’infinito!
Anche
Quinn
e Rachel sono state vicine per tutto il pomeriggio a quanto pare,
Santana ha
detto che non hanno fatto altro che tenersi la mano e parlottare tra
loro come
due piccioncine… Spero che vada tutto bene tra
loro…
Ma
anche le
belle giornate devono finire no?
-Allora…
Ti
ho già detto che sono fiera di te? - mi chiede Santana sulla
strada del
ritorno, Quinn e Rachel ci hanno salutato già da un
po’.
-No…-
le
rispondo abbassando la testa cercando di nascondere il rossore sulle
guance.
-Sono
fiera
di te. - dice fermandosi e sussurrando al mio orecchio.
Oh
santo
unicorno! Quella voce roca…
-E’-è
un bel
pezzo quello che avete suonato oggi… - le dico riprendendo a
camminare, devo
distrarmi dalla sua voce così roca e sensuale…
Okay Brittany. Basta.
Riprenditi.
-Sì,
e devo
ringraziarti. E’ anche merito tuo se sono riuscita a
scriverlo, penso te ne sia
accorta no?
-Ho
notato
qualche somiglianza con un qualcosa che ti ho detto,
sì… - dico sorridendo.
Camminiamo
per un po’ in silenzio. Stranamente questa sera non
c’è molto caos per le
strade della città, e quindi la strada che porta verso casa
mia, di solito
molto tranquilla, questa sera sembra completamente deserta.
Il
rumore
dei nostri passi riecheggia attorno a noi.
La
presa di
Santana sulla mia mano ogni tanto si intensifica, sembra nervosa.
-San?
Tutto
bene? - le domando fermandomi.
-Ehm…
Sì
certo… - risponde titubante.
-Sembri
nervosa, c’è qualcosa che non va?
-E’…
Io
volevo… - inizia per poi sospirare pesantemente - Domani
mattina partiamo per
il tour. E’ una cosa che abbiamo saputo all’ultimo
momento… Faremo da spalla ad
un altro gruppo, non so ancora quale…
-E
quanto
starai via? - le chiedo.
-Per
cinque
mesi.
CINQUE
MESI.
Non
potrò
stare con Santana per cinque mesi. Non potrò sentire la sua
voce così vicina
per cinque mesi.
Non
potrò
averla accanto, abbracciarla, per cinque fottutissimi mesi!
Devo
fare
qualcosa. Devo…
-Britt,
dì
qualcos-
Okay,
non
era quello che avevo in mente, ma va decisamente benissimo.
Ma
dio se
sono morbide le sue labbra. Quanto desidero baciarla per il resto della
mia
vita.
-C-che
significa? - mi chiede confusa quando mi allontano.
-Volevo
solo
mostrarti cosa troverai al tuo ritorno… - dico abbassando la
testa imbarazzata
- Sempre se per te va ben-
M-mi
sta
baciando?!
Morirò
tra
pochi istanti lo so.
Sarò
sicuramente scivolata e avrò perso i sensi dopo aver
sbattuto la testa. Non può
essere che Santana Lopez mi stia baciando in questo istante.
E’
solo uno
sfiorarsi delle nostre labbra, ma mio dio è una sensazione
bellissima!
-M-mi
hai
appena baciato? - sul serio? Ma che razza di domanda è?
Complimenti Brittany,
sveglia come sempre!
-Ehm…
Sì? -
mi risponde incerta Santana.
-E
c-cosa
significa? - ma posso smettere di balbettare o d’ora in poi
sarà sempre così?
-Volevo
solo
capire meglio cosa mi aspetta tra cinque mesi… E se devo
essere sincera… Non
sono poi così sicura di voler partire ora.
Una
specie
di squittio sfugge alle mie labbra mentre mi lancio letteralmente di
peso su di
lei, che per fortuna ha i riflessi pronti.
Rimaniamo
così, immobili. Io come un koala, con gambe e braccia
strette attorno a
Santana, e lei che mi tiene stretta a sé.
Penso
che
non esista una sensazione migliore di questa.
E’
come se
nella mia pancia in questo momento ci fossero milioni di unicorni che
corrono
impazziti facendomi il solletico con i loro piccoli corni.
Un
brivido
mi attraversa la schiena all’improvviso, non capisco se
perché inizi a far
freddo dato che ottobre è alle porte, o perché le
mani di Santana hanno
sfiorato un punto in cui la mia maglia lascia una porzione di pelle
scoperta.
-Forse
è il
caso di portarti a casa - dice Santana mettendomi giù
delicatamente -Non vorrei
che ti ammalassi proprio ora che devi iniziare le lezioni alla
Julliard. -
continua prendendomi la mano.
-Aspetta.
- le
dico avvicinandola a me e lasciandole un altro bacio a fior di labbra -
Ora
possiamo andare! - esclamo sorridente lasciandomi condurre da lei.
-Eccoci
qua!
- esclama Santana quando capisco che siamo arrivate alla porta del mio
appartamento.
Improvvisamente
però, la felicità provata dopo quei baci,
è svanita durante il resto del
percorso, e Santana penso se ne sia accorta.
-Britt,
tutto
bene? - mi chiede mentre abbasso il viso.
Non
riesco a
risponderle. Voglio solo piangere.
-Ehi
Britt…
- mi dice sollevandomi delicatamente il viso - Cosa
c’è che non va?
-Non
voglio
che tu vada via…
-Oh
Brittany…
- sospira lei abbracciandomi.
-Ma
è giusto
che tu vada San, non sono nessuno per impedirti di fare quello che
ami… Ma ho
paura che dopo tutto quello che è accaduto questa sera,
possa svegliarmi e
capire che tutto questo in realtà sia solo un sogno. E se
per caso non lo è,
sono sicura che ti guarderai attorno mentre starai via, e capirai che
ci sono
ragazze migliori di me che meritano di starti accanto e ch-
-
I don’t want
anybody else but you… - canticchia
piano in risposta al mio orecchio
aumentando leggermente la stretta del suo abbraccio.
E
alla sua risposta, non
posso fare a meno di liberare qualche lacrima di felicità.
Come
può esistere una
persona come Santana a questo mondo? E’ di una dolcezza
unica…
-Resta
a dormire da me
stanotte… - le dico a bassa voce.
-Non
posso Britt…
Partiremo prestissimo domani e non ho ancora preparato nulla…
-Hai
ragione… Che cosa
stupida ti ho chiesto… - le dico entrando in casa.
-Ehi
no. Non è una cosa
stupida. - dice mentre la sento seguirmi -Posso restare fino a quando
sono
sicura che ti sarai addormentata se vuoi…
-Davvero?
-Certo.
Ora
su, va a cambiarti e poi si va a dormire!
-Ci
sentiremo spesso, vero San?- le chiedo infilandomi sotto le lenzuola.
-Sì
Britt,
ti chiamerò ogni giorno. Mattina, pomeriggio,
sera… In qualsiasi momento sarò
liberà ti chiamerò e ascolterò ogni
minimo dettaglio delle tue giornate. - dice
abbracciandomi, mentre la mia testa trova subito spazio
nell’incavo del suo
collo.
Il
suo
profumo è un’altra di quelle cose che mi mandano
in tilt.
Santana sa di
buono… Non è un profumo
particolare. E’ come quel profumo che ti avvolge nelle fredde
giornate di
inverno quando torni a casa e la mamma ha preparato i biscotti.
E’ quasi come
il profumo di casa, ma con un qualcosa di… esotico?
Sì, esotico, che rimanda a
terre lontane… alla libertà.
Il
profumo
di Santana mi va venire in mente molte cose a dir la verità.
-Anche
io
ascolterò i dettagli di ogni tua giornata, e
vorrò sentir parlare di tutta la
gente famosa che incontrerai San… dico sbadigliando.
-Ora
dormi
Britt…
-Non
prima
di un bacio! - le dico mettendo il broncio.
-Dios… E come posso dirti di
no?
Questa
volta
cerco di farlo durare il più a lungo possibile. Non la
vedrò per cinque mesi
cavolo!
-Buona
notte
San… Mi mancherai tanto… - le dico stringendomi
maggiormente a lei.
-Notte
Britt, anche tu mi mancherai tanto…
Con
il suo
sfiorarmi i capelli , pian piano il mondo dei sogni mi chiama a
sé…
Angolinoinoino dell’autrice: Okay… Ci sono riuscita. Ho aggiornato
finalmente! Yeeeeeh!
Dunque… Finalmente ci siamo. Brittany
è
entrata alla Julliard, Santana ha presentato il singolo e
partirà per il tour.
Come faranno queste due a stare lontane? Mistero…
Comunque… Quanti si aspettavano che
fosse
Santana a fare la prima mossa? Brittany ha stupito anche se stessa da
quel
punto di vista!
Adesso vi saluto, e come al solito ringrazio
tutti coloro che leggono, seguono, recensiscono la storia! Al prossimo
capitolo
guys!
P.S. : ovviamente la canzone di Santana
è ‘Magic’
dei Coldplay (ho provato a scrivere qualcosa di originale ma
è meglio non
commentare…)
Invecela canzone dell’audizione di
Brittany
è ‘Never Let Me Go’ dei Florence and the
Machine, a voi il link: https://www.youtube.com/watch?v=zMBTvuUlm98
-coriandolo
|
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Capitolo 11 *** Il miglior Natale di sempre. ***
POV Brittany
‘E così quella lì
è la cieca che è stata
ammessa al secondo anno?’
‘Sì’
‘Ed è veramente
così brava?’
‘Ma fammi il piacere! Secondo te per
quale
motivo è stata ammessa? Perché ha fatto
pietà alla commissione, no?’
‘Ahahahahah immagino la faccia della
Campbell quando l’avrà vista…
Avrà pensato cose tipo ‘Che cavolo ci fa questa
idiota nella nostra scuola?!’ Ahahahahaha’
‘Non resisterà neanche due
mesi qui dentro,
vedrete.’
Queste
sono
solo alcune delle conversazioni delle mie
‘compagne’ di corso che mi riguardano
e che sfortunatamente sono riuscita ad ascoltare. Ma la cattiveria
delle
persone non ha limiti, e non è la prima volta che qualcuno
parla di me in
questo modo. Mi ci sono abituata, ma fa sempre un po’ male,
capite?
Santana
cerca di starmi accanto nonostante la lontananza, come aveva promesso
cerca di
chiamarmi ogni qual volta abbia un momento libero. Molte volte
riusciamo a
sentirci solo in tarda serata e a causa della stanchezza entrambe ci
addormentiamo mentre siamo al telefono. Ma le mie lezioni alla Julliard
e il
suo tour ci stanno provando abbastanza, quindi ci accontentiamo di quei
piccoli
momenti di tranquillità che riusciamo a ritagliarci.
San
e Rachel
comunque continuano a dirmi di fregarmene dei commenti di quelle
‘vipere stronze inacidite dalla
totale
mancanza di sesso’ come le ha definite una volta
Santana.
E
in un modo
o nell’altro ci sto riuscendo. Dopotutto, come mi ha detto
San durante il
nostro primo incontro, c’è un motivo se sono
arrivata fin qui, no?
Ma
non sono
commenti come quelli che mi fanno sentire insicura… Sono ben
altri…
Sono negli spogliatoi, ho appena finito
l’ultima lezione del giorno e mentre mi cambio decido di
controllare se ci sia
qualche nuovo messaggio sul cellulare, la vocetta metallica
dell’apparecchio
risponde subito al mio comando. Ovviamente il mio cellulare non
è come il
vostro, risponde ai comandi vocale. Siccome non mi piace che le cose
non
abbiano un nome, ho chiamato la mia amica, sì la vocetta
metallica è da donna,
Kiki.
NUOVO MESSAGGIO DA SANTANA: ‘Ehi Britt,
so
che probabilmente sei a lezione in questo momento, ma volevo farti
sapere che
non credo di riuscire a chiamarti questa sera, subito dopo il concerto
prenderemo un aereo per Detroit. E niente, spero vada tutti bene
lì… Mi manchi
tanto, ma mancano solo 120 giorni e poi sarà nuovamente a
New York!’
Non posso fare a meno di sorridere sentendo
il suo messaggio, il modo in cui dice ‘SOLO 120
GIORNI’ fa sembrare tutto più
semplice…
Oh si Britty! Mi manchi tanto e non vedo
l’ora di abbracciarti e soffocarti di baci e provare tutte le
posizioni del
kam-
PUCK SEI UN CAZZONE! SPARISCI PRIMA CHE TI
IMPEDISCA DI PROCREARE PER SEMPRE!’
Una risata fuoriesce dalle mie labbra, ormai
durante le nostre telefonate sono abituata a qualche intervento di Puck
non
richiesto.
‘Scusalo Britt, ma sua madre mi ha detto che
da piccolino è caduto dal seggiolino quindi…- MA
NON E’ VERO! - SI CHE E’ VERO!
ADESSO FILA VIA IDIOTA! Dicevo… Ah si, solo 120 giorni! E
poi- Cosa c’è
ancora?! No. NON CI PENSARE NEANCHE QUINN. Oh per l’amor del
cielo ma perché
non posso lasciarle un messaggio come si deve! Brittany, Quinn ti
saluta e
vuole che tu dica alla nana che non può contattarla
perché le ho gettato il
cellulare nel bagno. E’ una lunga storia…Comunque,
ricorda solo 120 giorni!
Adesso devo andare, un bacio!’
‘E chi se lo aspettava! Pierce qui, ha la
ragazza!’
In realtà Santana non è
ancora ufficialmente
la mia ragazza, non abbiamo ancora chiarito quale sia la nostra
situazione… Ma
ritornando al presente…Come ho potuto non accorgermi che
qualcuno è entrato
nello spogliatoio?
‘Elaine, potresti lasciarmi in pace
almeno
quando le lezioni sono finite?’ dico in un sospiro.
‘Avete sentito ragazze? A quanto pare
Pierce
non vuole fare due chiacchiere con le sue amiche’ le altre
due oche, Katie e
Lisa, ridono.
‘Noi non siamo amiche, Elaine. E ora
scusami
ma devo andare.’ Dico afferrando la borsa e cercando il
cellulare. Ero sicura
di averlo appoggiato sulla panca…
‘Stai cercando il tuo cellulare? Non ti
dispiace se do un’occhiata su come funziona vero?’
mi chiede con tono di
scherno mentre le altre due continuano a ridere come delle iene.
‘Ridammelo.’
le dico seria.
‘Oh ma guarda un
po’… Un messaggio dalla tua
ragazza immaginaria ‘Britt, il concerto è stato
stupendo… Ma con te al mio
fianco sarebbe stato mille volte meglio!’ Oh, ma che carina!
Come si chiama? Ah
già, c’è scritto, che sbadata! Aspetta.
COSA? Santana?! Quella Santana? Santana
Lopez?!’ chiede incredula.
Io mi limito ad annuire. Non so cos’altro
fare capite?
‘Come accidenti è possibile?!
Come può una
come te stare con Santana Lopez?!’ sembra quasi arrabbiata.
Bene. 1 a 0 per me.
Beccati questa Elaine!
‘Scommetto che Pierce deve essere almeno
molto brava a letto per essere riuscita ad entrare nelle grazie della
Lopez!’
dice Katie.
Non posso evitare il rossore che si diffonde
sulle mie guance.
‘Cos’è quel rossore
lì? Non dirmi che non
l’hai ancora fatto Pierce!’ dice ridacchiando
Elaine.
Dio. La mia faccia sta andando letteralmente
a fuoco per l’imbarazzo e l’umiliazione!
50 a 0 per Elaine.
‘Oddio. Non ci credo! Sei ancora una
verginella? Oh questa si che è una notizia bomba!’
interviene per la prima
volta Lisa.
‘Allora non stupirti se la Lopez ti
mollerà
tra poco! Perché dovrebbe stare con una che neanche gliela
dà! Sicuramente le
avrai fatto pietà. Ti ha dato questa misera speranza che
qualcuno possa
volerti, ma penso sia stata una cosa un po’
crudele.’ Riprende Elaine mentre mi
spinge con forza il cellulare tra le mani.
Non appena ne rientro in possesso, mi avvio
verso l’uscita degli spogliatoi, non prima di aver sentito un
‘Non prenderla
male Pierce! E’ solo questione di tempo prima che tu ti
accorga che resterai
sola a vita!’
E’
così,
alla vigilia di Natale (il primo che passo da sola…
bè, non proprio sola, c’è
sempre Rachel… intendo senza i miei genitori) mi ritrovo
stesa sul mio divano
ripensando a questi episodi. Pensando a Santana. Ascoltando
continuamente ‘Blue
Christmas’ nella versione di Elvis
Presley. Che cosa patetica.
Certe
volte
penso di aver sbagliato ad aver ceduto alle pressioni di mia madre e
Rach,
forse sarei dovuta restare a Lima, lì almeno non rischiavo
di sentirmi sola
come in questo momento.
Ma
d’altra
parte, se non fossi venuta a New York, non avrei mai conosciuto
Santana… Anzi,
sicuramente sarei rimasta in Ohio, nella mia cameretta a fantasticare
su di
lei!
Però…
Le
parole di Elaine hanno avuto un certo effetto su di me, e hanno minato
la mia
insicurezza in un modo incredibile.
Non
può
essere vero, giusto? Santana non può prendermi in giro,
giusto?!
-Brittany?
Ci sei?
-Sì
Rach, la
porta è aperta. Entra pure! - dico sbuffando.
-Okay,
quante volte devo dirtelo di non lasciare la porta aper- Britt?! Stai
piangendo?! - mi chiede agitata.
Fantastico. Ho pianto e neanche sono
riuscita ad accorgermene?
-No…
-Britt.
Hai
pianto?
-Ma
no! E’
solo allergia!
-Certo…
- so
benissimo che Rachel sa che non ho nessuna allergia, ma sono felice del
fatto
che non insista -Allora… Cosa ne dici se io e te partiamo
per qualche
giorno? - mi chiede
prendendo posto sul divano
accanto a me, non prima di aver spento lo stereo.
-Rachel.
Punto
uno: perché hai spento lo stereo? Punto due: è la
vigilia di Natale. Dove
accidenti potremmo mai andare?
-Punto
uno:
è una canzone triste e non mi piacciono le cose tristi a
Natale. Punto due: se
ti dicessi che qualche giorno fa c’è stato un
concerto di qualcuno che conosci,
a Philadelphia?
-Guarda
che
lo so che Santana e i ragazzi sono a Philadelphia, Rach.
-Sì
ma fammi
finire almeno! - sbuffa contrariata.
-Bene,
vediamo cos’hai in mente.- dico appoggiando la testa allo
schienale.
-Ecco,
se ti
dicessi che per caso, qualcuno è qui e -
-SANTANA
E’
QUI? DOVE? DOV’E’ RACHEL?!- inizio ad urlare come
un’ossessa.
-Mi
dispiace
Britt, ma ci sono solo io - si intromette una voce che conosco ormai.
-Quinn?
-Esatto.
-
risponde con una risata mentre prende posto accanto a me.
-Che
ci fai
qui? Non dovresti essere con i ragazzi?- chiedo confusa.
-Diciamo
che
ho avuto una cosa più importante da fare… - dice
vaga, e qualcosa mi dice che
sicuramente ‘una cosa più importante da
fare’ riguarda Rachel. So che queste
due stanno ancora cercando di capire cosa c’è tra
loro, e sono sicura che se
qualcosa di importante è successo, la mia cara amichetta me
lo dirà prima o
poi.
-Comunque…
-
riprende - Prepara subito la tua valigia perché tra
un’ora esatta si parte!
-Dove
dovremmo andare? - chiedo ancora confusa.
-A
Philadelphia, ovviamente. - risponde stavolta Rachel battendo le mani
entusiasta. Okay. Secondo me ha un problema. Perché deve
sempre applaudire
quando è felice? Sembra uno di quei pupazzetti che vedono
nei negozi cinesi,
che ogni volta ci passi vicino iniziano a cantare, a muoversi o, come
fa
esattamente Rachel, a battere le mani.
-Ora
su, ti
diamo noi una mano, ma muoviamoci. L’aereo non ci
aspetterà se dovessimo
ritardare. - riprende nuovamente Quinn mentre la sento avviarsi verso
la mia
camera seguita da Rachel.
Resto
un
attimo immobile perché ancora non riesco a mettere insieme
tutte le
informazioni.
Solo
due
cose mi sono chiare.
SANTANA.
PHILADELPHIA.
E’
quanto
basta per farmi correre e preparare tutto.
Tra
poco
potrò riabbracciarla.
POV Santana
I'll
have a blue Christmas without you
I'll be so blue just thinking about you
Decorations of red on a green Christmas tree
Won't be the same, dear, if you're not here with me
Dios.
Come
posso
essermi ridotta in questo stato?
No.
Seriamente. Se siete a conoscenza della risposta, siete pregati di
aiutarmi.
And
when those blue snowflakes start falling
That's when those blue memories start calling
You'll be doing all right with your Christmas of white
But I'll have a blue, blue, blue, blue Christmas
Ricapitoliamo.
Io.
Santana
Lopez. Sono nella mia stanza, se così si può
definire questa specie di
scatoletta che mi hanno dato nel bus del tour, con questa vecchia
canzone in
sottofondo da più di un’ora, a fissare il
soffitto. I miei pensieri al momento?
Facciamo
una
bella lista và:
1-
Brittany.
2-
La mia
famiglia.
3-
Brittany.
4-
L’andamento del tour.
5-
Ho già
detto Brittany?
Dunque…
Se
qualcuno non l’avesse ancora capito: Brittany, mi manca.
Semplicemente mi manca
tutto di lei: la sua risata; il suo profumo dolce, qualcosa simile alla
vaniglia, ma al tempo stesso completamente differente; il mondo in cui
le sue
guance si tingono di rosso quando le si fa un complimento; i suoi
capelli; ma
più di ogni altra cosa, mi mancano i suoi occhi. Sono
riuscita a vederli solo una
volta, ma ne sono stata completamente stregata. Sembrano racchiudere
completamente l’animo di Brittany.
Speravo
di
poter andare a New York almeno per Natale, e passarlo con lei, ma a
quanto pare
il nostro agente non è molto disponibile nel far favori e ha
già accontentato
Quinn… Un suo parente non sta molto bene, quindi le sono
stati concessi un paio
di giorni liberi per andare a trovare la sua famiglia.
Parlando
di
famiglia… La mia, di famiglia, mi manca moltissimo e in
questo periodo ancora
di più. E pensare che non sono mai stata un tipo che ama le
feste!
Non
pensate
che non sia felice di essere in tour, perché è
completamente il contrario. E’
solo che tutti quanti dobbiamo abituarci a prove estenuanti, viaggi
interminabili, folle in delirio nonostante il nostro recente esordio.
E’ tutto
un po’ stressante, se si affronta il tutto da soli, ma per
fortuna noi siamo
come una piccola famiglia e riusciamo a cavarcela egregiamente.
You'll
be doing all right with your Christmas of white
But I'll have a blue, blue, blue, blue Christmas
You'll be doing all right with your Christmas of white
But I'll have a blue, blue, blue, blue Christmas
Okay,
forse
dovrei smettere di ascoltare questa canzone perché non fa
altro che peggiorare
il mio umore.
-Toc-toc!
-
sento dire dall’altra parte della porta.
-Puck
smettila, non verrò a giocare a strip poker con te neanche
se me lo chiedi per
la quinta volta di fila! - dico sbuffando e voltandomi dando le spalle
alla
porta.
A
quanto
pare l’idiota non ha capito, perché sento la porta
aprirsi.
-Quale
parte
di ‘non verrò a gioc-
-E’
una
canzone triste questa qui. Ma mi piace, la stavo ascoltando anche io
poche ore
fa.
Quella
voce.
Il mio corpo non può far a meno di voltarsi velocemente per
poter verificare
che lei sia qui, veramente.
-Brittany!
-
esclamo appena la vedo.
-Sorpresa!
-
mi risponde lei con una vocina piccola e allargando leggermente le
braccia.
Non
so neanche
come può il mio corpo essere così agile, so solo
che prima che me ne renda
effettivamente conto sono in piedi e con le braccia attorno al suo
corpo
tenendola stretta a me.
-C-come?
Quando? Cosa? - non capisco neanche cosa sto dicendo.
-Chi
e
perché! Ora le paroline chiave le hai dette tutte Lopez!
Mi
allontano
leggermente per vedere Quinn alle spalle di Brittany.
-Fabray!
Che
ci fai tu qui? Non dovresti essere con la tua famiglia?- chiedo,
alzando io il
sopracciglio per una volta.
-Ho
detto
una piccola bugia.
-Ciao
Santana! - esclama la nana spuntando alle sue spalle.
-Hobbit
-
dico facendole un cenno e ottenendo in risposta uno sbuffo - Ora
spiegami naso
di plastica… - continuo rivolgendomi nuovamente alla Fabray
- Tu hai mentito
per poter andare a passare un pò di tempo con la Berry?
-Diciamo
di
sì, e comunque visto che eri piuttosto depressa ultimamente,
consideralo un
regalo di Natale anticipato! Ci vediamo domani. - mi risponde
incamminandosi
verso la sua piccola stanza con la nana alle calcagna.
-Come
‘consideralo un regalo di Natale anticipato’? - le
chiedo prima che chiuda la
porta.
-Brittany,
idiota. - mi dice prima di sparire.
POV Brittany
Sento
lo
sguardo di Santana posarsi nuovamente su di me dopo la sua
chiacchierata con
Quinn.
Ora…
Come
accidenti dovrei salutarla? Posso darle un bacio visto che sto morendo
dalla
voglia di sentire nuovamente le sue labbra sulle mie? Oppure no, non ho
ancora questa
libertà di farlo visto che no-
Santo unicorno. Sverrò da un momento
all’altro lo sento.
-Andava
bene? - mi chiede dopo aver interrotto il nostro piccolo bacio.
-Le
tue
labbra sembrano delle nuvole, sono morbidissime… - dico con
tono sognante, per
poi arrossire d’imbarazzo perché…
‘le tue
labbra sembrano delle nuvole’. Ma sei seria
Brittany?
-Nessuno
mi
aveva mai detto una cosa simile - mi risponde ridendo, per poi
prendermi per
mano - Andiamo a stenderci, sarai sicuramente stanca dopo il viaggio.
-Ma
sono
state solo due ore, non sono stanca - cerco di protestare.
-Britt,
sto
cercando solo una scusa per rilassarmi, abbracciarti e stare assieme a
te - mi
dice quasi sottovoce mentre la sento sedersi su quello che presumo sia
il
letto.
Un
sorriso
enorme mi si dipinge sul volto mentre mi lancio letteralmente su di lei
attaccandomi come una piccola piovra con braccia e gambe strette
attorno al suo
corpo.
-Quanto
entusiasmo! Deduco che ti sono mancata almeno un pochino
allora… - dice
accarezzandomi i capelli.
-Mi
sei
mancata tantissimissimo! – rispondo aumentando leggermente la
presa.
-Anche
tu mi
sei mancata tanto Britt…
Passiamo
un
pochino di tempo così, in silenzio strette l’una
all’altra, fino a quando…
-Santana?
Stai cercando di sniffarti i miei capelli? – le chiedo
confusa.
-Ehm…
No…
-Saaaaaan…
-
la richiamo.
-E’
che
profumano di buono… - mi
risponde
imbarazzata – Tu, profumi sempre di buono…
-Oh
ma che
carina! – rispondo ridendo leggermente.
-Britt
non
ridere!
-Ma
sei
tenerissima!
-Io
non sono
tenerissima.
-Si
che lo
sei.
-No.
-Sì.
-No.
-Sì.
E poi
anche tu sai di buono! – le dico mentre posiziono la mia
testa tra il suo collo
e la sua spalla –Sai… di menta! E… di
fumo? Santana, tu fumi?! – le chiedo
leggermente arrabbiata.
-Una
sigaretta ogni tanto… - mi risponde con tono basso.
-Ogni
tanto
quanto?
-Una
al
giorno, almeno…
-Santana!
–
esclamo – Ma non ti fa bene! Devi smettere subito prima che
sia troppo tardi e
non riuscirai più a liberarti del vizio!
-
E se non
lo facessi? – mi risponde con tono di sfida.
-Allora
dì
pure addio ai nostri baci. – le rispondo con lo stesso tono.
-Okay
hai
vinto.
-Tutto
qui?
Non provi neanche ad opporti un pochino?- le chiedo confusa. Pensavo si
opponesse, infondo le sto imponendo una cosa, e non so’
ancora se posso
considerarla la mia ragazza, figuriamoci se posso fare una cosa del
genere!
-Nah!
Non ne
ho motivo! Preferisco decisamente le tue labbra alle sigarette!
– mi dice mente
poggia le sue labbra sulle mie.
Fino
a
questo momento non avevo mai pensato di approfondire il bacio,
insomma… Non ho
mai baciato nessuno sul serio… Okay, sarò
sincera. Non avevo mai baciato
nessuno prima di Santana. Quindi non sorprendetevi se nel momento in
cui la sua
lingua ha accarezzato il mio labbro inferiore una specie di mugolio di
piacere
è fuoriuscito dalle mie labbra appena dischiuse,
permettendole approfondire il
contatto.
E
se fino a
pochi secondi prima pensavo che solo lo sfiorarsi delle nostre labbra
era
sufficiente per mandarmi in estasi. Bè… Mi
sbagliavo. Decisamente.
Il
modo in
cui Santana bacia è qualcosa di divino. La delicatezza con
cui la sua lingua
accarezza la mia è un qualcosa di incredibile. Nessuno si
aspetterebbe una tale
dolcezza dalla ragazza che è stata sempre definita come una
predatrice.
‘Oddio. Non ci credo! Sei ancora una
verginella?’
No.
Nononono. Non in questo momento! No.
Non
pensarci
Brittany. Non pensarci.
-Tutto
bene?
– chiede Santana, il respiro un po’ affannato.
Mi
limito
solo ad annuire prima di gettarmi nuovamente sulle sue labbra.
‘Allora
non stupirti se la Lopez ti mollerà tra poco!
Perché dovrebbe stare con una che
neanche gliela dà? Sicuramente le avrai fatto
pietà!’
‘Coraggio
Brittany. Non sarà poi così difficile! Prima o
poi dovrà succedere.’
Non
so
neanche cosa mi stia passando per la testa, so solo che ho bisogno di
distrarre
Santana. Qualcosa mi dice che se si accorgerà della cosa non
ne sarà così
felice.
-Brittany…
-
sospira mentre lascio una serie di baci lungo il suo collo e le mie
mani
iniziano a vagare lungo il suo corpo.
-Britt…
- la
sento richiamarmi poco convinta, ma preferisco far finta di non aver
sentito
mentre inizio a tirarle su la maglia, non posso crollare ora.
-Brittany!
–
esclama alla fine afferrandomi saldamente i polsi – Stai
bene? – chiede
preoccupata.
-Sì…
-
rispondo abbassando lo sguardo.
-Britt…Ti
tremano le mani… -mi dice dolcemente.
-I-io…
-Brittany…
Rispondimi sinceramente. L’hai mai fatto?
-N-no…
- dio
che cosa imbarazzante.
-Ehi
tranquilla, non piangere – magnifico, ancora una volta sto
piangendo e non
riesco ad accorgermene – Non c’è niente
di male… Anzi, sarei onorata se dovessi
essere io la persona a cui concederai questo privilegio. Quello che non
capisco
è il perché hai iniziato a comportarti
così, se non sei ancora sicura di
volerlo fare.
-M-mi
dispiace Santana… Ma h-ho lasciato che l-le parole di alcune
p-persone avessero
la m-meglio su di me e così… - dico tra un
singhiozzo causato dal pianto e
l’altro.
-Britt,
sta
calma. Parlamene. Raccontami tutto. – mi dice Santana
abbracciandomi stretta e
facendomi posare la testa sul suo petto.
E
così, le
ho raccontato tutto. Di come tutti alla Julliard non credono che meriti
di
essere lì, di come ho fatto amicizia con Mike, il ragazzo di
Tina, che è in
alcuni dei miei corsi, di Elaine e della sua cattiveria nei miei
confronti.
-Lo
sai che
non potrei mai farti una cosa del genere, vero? Non penserei neanche
per
scherzo di trattarti in una maniera così meschina! Lo sai
questo, Brittany?
-Lo
so, so
che non saresti capace di farlo… Ma dovevi sentire le loro
voci Santana! Non
riuscivano a credere che una come me potesse stare con te! –
le dico alzando
leggermente il tono della voce – Perché noi stiamo
insieme… vero San? – le
chiedo poi a bassa voce, quasi come se avessi paura di una risposta
negativa.
-Avevo
pensato di chiedertelo quando fossi tornata… Ma visto che
sei qui, e visto che
in due mesi hai fatto in modo di entrare nella mia testa e nel mio
cuore e non
uscirne neanche quando vado a dormire… Brittany, vorresti
essere la mia
ragazza?
Sono
morta.
Vi saluto. Addio, amici! E’ stato un bel viaggio, ma
è giunto al termine!
-Sul
serio?
– oh andiamo, ma di subito di sì, idiota!
-Certo!
– mi
risponde con fare ovvio.
-Sì.
Sìsìsìsìsìsìsìsìsìsìsì!
– esclamo lasciandole una serie di bacini su tutto il
volto.
-Bene,
ora
che sei ufficialmente la mia ragazza- mi dice mentre sento le sue mani
sulle
mie guance – Quando. Quella. Stronza. Di. Elaine. Ti.
Dovesse. Dare. Fastidio.
Ricordale. Che. La. Tua. Super. Sexy. Ragazza. Può.
Prenderla. A. Calci. Nel.
Sedere. Quando. Vuole. – dice scandendo ogni parola tra un
bacio e l’altro.
-E
così tu
sei la mia ‘Super Sexy Ragazza’? – le
chiedo sorridendo.
-Ehi,
tu sei
sexy, mooooolto sexy a dir la verità, io sono sexy. Siamo
una coppia perfetta!
– mi risponde ridendo.
-San?
Dormiamo? – chiedo sbadigliando dopo un po’.
-Sarà
scuramente tardi… Oh cavolo è già
mezzanotte!
-Santaaaaanaaaa…
Sonno… Dormire… - le dico mentre sono quasi del
tutto nel modo dei sogni.
-Hai
ragione- riesco a sentirla dire prima che prenda posto dietro di me e
mi
abbracci – Buon Natale, Britt. – mi dice
lasciandomi un bacio sulla guancia.
IL.
MIGLIOR.
NATALE. DI. SEMPRE.
Anolinoinoino dell’autrice: Salve gente! Scusate il ritardo ma tra
vacanze e problemi vari, non sono riuscita a postare quando volevo.
Dunque…
Premetto che il capitolo nella mia testa era venuto meglio, ma non so
cosa è
successo nel momento in cui l’ho scritto. Per chi se lo
stesse chiedendo, ho
deciso di dar maggior spazio a Brittany perché è
una situazione particolare
quella che si è venuta a creare. Ma ritorniamo alla storia!
Brittany ha una
nuova nemica, Elaine, che vedremo spesso nei prossimi capitoli; Santana
ha
preso una decisione seria chiedendo alla bionda ballerina di diventare
la sua
ragazza; e chissà come si stanno evolvendo le cose tra Quinn
e Rachel!
Vi saluto,
promettendo
di fare il possibile per riuscire ad aggiornare presto! Grazie ancora a
tutti
coloro che leggono, seguono e mettono la storia tra le preferite.
Ricordate di
recensire, mi rendete molto felice se lo fate e inoltre accetto sempre
qualche
consiglio da parte vostra! A presto ♥
P.S. : Forse
potrei
non riuscire ad aggiornare perché probabilmente
morirò durante la 6x03. Santana
che chiede a Britt di sposarla… AIUTO. :’)
-coriandolo
|
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Capitolo 12 *** Incontrare la famiglia e svelare sentimenti. ***
POV Santana
-Ed eccoci nuovamente qui su Key-Radio per
una notizia esclusiva! A quanto pare gli ‘Shooting
Stars’ ne hanno combinata
un’altra delle loro, stavolta però il danno
è stato enorme. Jason Brown, leader
del gruppo, ha commentato l’accaduto come una bravata. Cosa
ne pensi Kevin?
-Bè caro Martin, non penso che spaccare
una
chitarra sulla testa di un fan possa essere considerata una bravata!
Per
fortuna il poverino ha rimediato solo un paio di punti di sutura.
-Il leader del gruppo ha cercato di giustificarsi
dicendo di aver bevuto un po’ prima del concerto…
-Non mi sembra una giustificazione! Tutti
hanno sempre notato come gli ‘Shooting Stars’ non
riescono a gestirsi da soli,
sembrano bambini troppo cresciuti che non capiscono la
gravità delle loro azioni!
Ora a causa del loro comportamento immaturo il tour è stato
cancellato, a
discapito anche della band di supporto, gli ‘Empty
Hearts’ che invece hanno
riscosso un grandissimo successo.
-Santana Lopez, leader appunto degli
‘Empty
Hearts’, non sembra aver preso bene la cosa infatti in
più di un’intervista ha
iniziato a urlare in spagnolo mentre Noah Puckerman, chitarrista e
bassista del
gruppo, cercava di trattenerla.
-Bè Martin, non so tu ma io penso che
sia
più che giusto che sia arrabbiata, inoltre il carattere
difficile della bella
latina lo conosciamo tutti… Quindi per una volta non
giudichiamo il suo
comportamento. E forse sarebbe il caso che la casa discografica si
decidesse a
mandare solo loro in tour, hanno dimostrato senza ombra di dubbio di
meritarlo.
-Speriamo quindi di rivedere presto dal vivo
gli ‘Empty Hearts’ e già che ci siamo
ascoltiamo qualcosa di loro…
-Spegnete
quella dannata radio.
-Naso
di
plastica ha ragione, spegnete quell’affare. –dico
sbuffando per poi poggiare la
testa contro il sedile e chiudere gli occhi.
-Subito
capo! – risponde Sam spegnendola finalmente.
-Non
capisco
perché siete così nervose, non vi hanno annullato
il contratto quindi potete
stare tranquille no?
-Spiegami
per l’ennesima volta perché ci sei tu qui e non
Brittany, Berry. – dico
sbuffando nuovamente.
-Perché
aveva lezione continua fino alle sei, ci teneva tanto a venire con me
in
aeroporto comunque.
-E
perché
non sei venuta con la tua di macchina? – chiede Puck
guardandola dallo
specchietto retrovisore.
-Io…
Beh
ecco…- risponde abbassando lo sguardo.
-Oh
mio dio
Berry non mi dire che non sai guidare! – dico ridendo.
-Non
c’è
niente da ridere Santana! - mi rimprovera la Fabray.
-Oh
sì
invece! – continuo ridendo – Dovrai insegnarle come
portare una macchina allora!
-Non
ce ne
sarà bisogno, Quinn mi accompagnerà ogni qual
volta ne avrò bisogno!
-Oh
mio dio,
siamo già a questo punto? Sei già diventata la
sua schiavetta Fabray?
-No
non… Io…
-Oh
è
rossore quello sulle tue guance?
-Anche
se
fosse, non sono ancora al tuo livello Lopez. Durante i tre giorni in
cui
Brittany era a Philadelphia non ti riconoscevo quasi più!
-Non
so di
cosa tu stia parlando…
-‘San guarda che carino questo cappello a
forma di unicorno! Ti sta benissimo, dovresti comprarlo! ’
‘Certo Britt, tutto
quello che vuoi’ – mi risponde
imitandomi.
-Oh
perché
vi siete dimenticati di quando Brittany le ha preparato dei biscotti e
lei li
ha mangiati nonostante non fossero così buoni, e poi ha
passato la notte in
bagno? Non le ha detto nulla il giorno dopo, se fosse stato uno di noi
ci
avrebbe staccato la testa a morsi. – interviene Sam.
-Oppure
quando le ha fat- si aggiunge Puck.
-Okay
basta.
Stop. Finitela. - esclamo fulminandoli con lo sguardo – Oh
siamo qui,
benissimo! Puckerman ferma la macchina.
-Sì
padrona!
– mi risponde quell’imbecille.
-Berry
dammi
le chiavi dell’appartamento di Brittany. – ordino
alla nana.
-Cosa
devi
farci? – mi chiede guardandomi sospettosa.
-Devo
derubarla. – rispondo alzando gli occhi al cielo esasperata
–Vado a trovarla,
che accidenti dovrei fare?
-Oh…Okay!
–
esclama dandomi le chiavi, finalmente.
-Bene.
Gente, ci vediamo domani! – li saluto uscendo.
-A
domani
Lopez!
-Ciao
Santana!
-A
domani
San!
-Non
sfinirla troppo, sarà anche flessibile ma è pur
sempre un essere umano! – mi
dice Puck facendomi l’occhiolino.
-Fila
via
imbecille, prima che ti prenda a calci.
‘Le 18 e 45. Bene, Brittany
sarà sicuramente
a casa ora.’ Penso mentre con delicatezza apro la
porta.
Come
immaginavo in cucina e in salotto non c’è,
sarà sicuramente in camera da letto.
Con
passo
felpato mi avvicino verso la sua stanza e finalmente riesco a scorgerla
sotto
le coperte, rannicchiata su se stessa mentre dorme.
Non
posso
fare a meno di prendere il cellulare e scattarle una foto.
Adesso
ho lo
sfondo perfetto.
‘Sembra un angelo.’ Quella
ragazza non
sembra un angelo, lo è. ‘Già,
hai
ragione.’
Con
calma mi
avvicino al letto cercando di non svegliarla, ma ovviamente il mio
piano non
può riuscire perfettamente.
Perché?
Perché
quella palla di lardo che Britt si ostina a chiamare gatto era
lì che dormiva
tranquillamente, ma proprio mentre stavo passando ha deciso di
stiracchiarsi.
Risultato?
Dopo
un
quasi urlato ‘Madre de
Dios!’ sono
precipitata come un sacco di patate per terra, sbattendo la testa
contro il
piccolo mobile affianco al letto.
-Cos-
c’è
qualcuno?! – chiede impaurita Brittany dopo essersi svegliata.
-
Cazzo che
dolore… - sibilo io fra i denti massaggiandomi la fronte.
-San?
–
chiede confusa Brittany – Sei tu? Che ci fai qui?
-Non
volevo
svegliarti Britt, scusami… - le dico sollevandomi ma
continuando a massaggiarmi
la fronte.
-Tutto
bene?
Ho sentito qualcosa sbattere contro il mobile poco fa…
-Quel
‘qualcosa’ che ha sbattuto contro il mobiletto era
la mia fronte, ed è stata
colpa del tuo gatto che mi ha anche rovinato la sorpresa. –
dico sedendomi di
fianco a lei sul letto.
-Oh
San, ma
non c’era bisogno che venissi qui. Potevi passare domani,
sarai sicuramente
stanca no?
-Ma
io
volevo venire subito qui… - però Lopez, neanche
un bambino capriccioso userebbe
un tono di voce simile.
-E
allora
visto che sei qui, che ne dici se facciamo un pisolino insieme?
– mi chiede
facendomi stendere e prendendo immediatamente posto tra le mie braccia.
-Mmm…
Un
pisolino insieme? Mi piace! – esclamo, per poi sbadatamente
sfiorarmi
nuovamente la fronte e lamentarmi dal dolore.
-Ti
fa
ancora male?
-Sì.
-Allora
vediamo di farlo passare questo dolore. – mi dice prima di
sollevarsi e
lasciarmi un bacio dolcissimo sulla fronte – Va meglio?
-Decisamente.
Ma ora anche la guancia mi fa male…
-Rimediamo
subito. – dice prima di lasciare un altro bacio sulla guancia
– Tutto bene?
-Mmh…
Anche
le labbra mi fanno male, decisamente.
In
risposta
ricevo solo una piccola risatina prima che le nostre labbra si
uniscano.
Dios.
Non
potrò
mai averne abbastanza delle sue labbra. Diciamo pure che non potrei mai
averne
abbastanza di Brittany in generale.
-Per
quanto
mi piaccia questa alternativa al nostro pisolino… - dico
lasciandole un altro
bacio a fior di labbra – Siamo entrambe stanche, quindi ora a
nanna.
Brittany
riprende posto fra le mie braccia, e non c’è
niente che possa interrompere questo
momento.
‘Tua madre ti sta chiamando
Satana’
Perché
devo
sbagliarmi sempre? Perché?
‘Tua madre ti sta chiamando
Satana’
-Santana,
che razza di suoneria è? – mi chiede Britt
sollevandosi.
-E’
stata
un’idea di Puck. Ha deciso di personalizzarla. Non fare
domande a cui non posso
rispondere Britt, a volte mi chiedo se sia veramente così
scemo. – dico
prendendo il cellulare.
-Hola Mami!
-Santana Lopez dónde
estàs?!
-A
casa
di un’amica Mami, porque?
-Porque?
PORQUE?! Santana abbiamo aspettato due ore che tu tornassi a casa, e
invece
vediamo arrivare solo Quinn che ci dice che sei a casa della TUA
RAGAZZA! E per
fortuna aveva una chiave di scorta del tuo appartamento!
-Mami
non gridare ci sento benissimo – dico
massaggiandomi la testa – Aspetta.
Siete a New York? –chiedo sorpresa.
-Si Mija,
siamo a New York. Ma non è questo il punto. Una ragazza.
Santana, hai UNA
RAGAZZA! Quando pensavi di dircelo?!
-Mami
non iniziare ti prego… Ve l’avrei detto prima o
poi…
‘Fammi
parlare con mia nipote’ Oh
no.
Questa è abuela. Oh no. ‘Maribel
dammi
quel dannato telefono!’
-Santana?
-Abuela…-
dico sorridendo nervosamente.
-Porta
la tua ragazza al tuo appartamento. Vogliamo conoscerla. Alle 9 si cena.
-Ma
ma…
-Niente
‘ma’ Santana. Alle nove voglio vedervi entrambe.
Entiendes?
-Sì
abuela…
-Bien.
Ci vediamo più tardi.
Oh
cavolo.
-San?
Tutto bene? E’ successo qualcosa?
-Vogliono
conoscerti.
-Ehm…
Chi? – mi chiede confusa Britt.
-La
mia famiglia.
-Oh.
-Già.
Oh.
-T-tu
non vuoi che m-mi conoscano? – le sento
dire timidamente.
-Cosa?
Certo che voglio che ti conoscano! Solo
non pensavo di farlo in così poco tempo, Britt… -
le dico prendendo la sua mano
tra le mie.
-Giusto…
Hai ragione… Quando dovrò conoscerli?
-Tra
due ore più o meno.
-Ah.
-Brittany
se non ti senti sicura non sei
obbligata, tranquilla. – dico cercando di rassicurarla.
-No
San, io voglio conoscere la tua famiglia sul
serio. E’ solo che…
-Solo
che?
-Non
penso saranno felici di sapere che la tua
ragazza è cieca. Vorranno sicuramente il meglio per
te… - mi dice triste.
In
questo momento sembra che qualcuno mi stia
stringendo il cuore in una morsa. Vedere Brittany così
è una delle cose più
brutte.
-Ehi
– le dico sollevandole il mento – Non
pensare neanche una cosa del genere. Tu sei il meglio. Non ci
sarà mai qualcuno
migliore di te. Tu mi piaci, Brittany. E’ penso che tutti
ormai l’abbiano capito.
Non pensare mai più una cosa simile. Sei la ragazza migliore
che potessi
desiderare. Sei bellissima, dolcissima, e tutti gli altri aggettivi con
–issima
che esistono al mondo, in più sei anche incredibilmente
sexy. Ma quello è un
bonus. – le sfugge una piccola risatina – La mia
famiglia ti adorerà ne sono
sicura.
-Mi
chiedo ancora come tu possa essere così
perfetta. – mi dice riprendendo posto tra le mie braccia.
-Se
si sta con la perfezione si cerca sempre di eguagliarla
– le dico dandole un piccolo bacio a fior di labbra
– Ora è veramente giunto il
momento di un pisolino, l’incontro con la mia famiglia
richiederà abbastanza
energie.
POV
Brittany
Aiuto.
Aiuto. Aiuto.
Vi
rendete
conto? Dovrò incontrare la famiglia di Santana tra meno di
un’ora!
-San?
– la
chiamo dalla mia camera.
-Sì
Brittany?
-Cosa
dovrei
mettermi? Insomma, non vorrei fare brutta figura… Puoi
venire a darmi una mano?
– capitemi, non vorrei mettermi qualcosa di troppo formale o
di troppo informale,
e non vorrei neanche mettermi un misto di colori addosso.
-Britt,
stai
tranquilla. Stai benissimo con qualsiasi cosa. – mi dice
avvolgendomi le
braccia attorno alla vita e poggiando il mento sulla mia spalla
– Saresti
bellissima anche con un sacco di patate. – continua
strofinando la punta del
naso sul mio collo, facendomi leggermente il solletico.
-Tu
sei di
parte. Però sul serio San, puoi aiutarmi?
-Okay…
Vediamo un po’ cosa abbiamo qui… - dice mentre la
sento allontanarsi.
La
sento
trafficare un pochino nel mio armadio, per poi sentirla esclamare
trionfalmente
‘Questi vanno benissimo! ’
-Dunque.
Ho
trovato questi jeans rossi e un top bianco con su una specie
di… cavallo che
cavalca su un arcobaleno?
-Quello
è un
unicorno Santana. – la correggo subito.
-Oh
giusto,
giusto. Un unicorno.
-Ma
non
sembrerà troppo infantile? – chiedo insicura.
-Brittany,
per l’ennesima volta. Stai tranquilla. Fidati di me.
-Va
bene… -
dico sospirando.
-Per
completare ho trovato questo giubbotto in pelle che mi sembra alquanto
familiare… - dice ridacchiando.
-Oh
quello è
il tuo! – le dico sorridendo – L’ho
indossato quasi sempre, fin da quando me lo
hai dato. Aveva il tuo profumo… - finisco timidamente.
-Questa
è
una delle cose più dolci che qualcuno mi abbia mai detto.
– dice prendendomi il
viso fra le mani e lasciandomi un bacio leggero – Ora su,
finisci di prepararti
e poi andiamo!
-Santana…
E
se non dovessi piacergli?
-Brittany,
è
impossibile che tu non possa piacergli. Tranquilla, non ti mangeranno.
Sei
pronta? – dice prendendomi la mano mentre mi limito ad
annuire.
-SANTANAAAAAA!
– sento urlare non appena entriamo in casa.
-Miguel!
–
esclama San.
-Mi
sei
mancata! Com’è stato il tour? Hai incontrato
qualche persona famosa? Mi ha
comprato un regalo?
-Calma
pequeño!
Ti racconterò tutto più tardi, e giusto per
fartelo sapere ti ho
comprato un regalo in ogni città in cui sono stata! Ora
però – continua
prendendomi la mano – Vorrei presentarti Brittany. Brittany,
lui è Miguel il
mio fratellino.
-Ciao
Brittany! – sento rispondermi per poi
essere abbracciata dal ragazzino.
-Oh…
Ciao anche te Miguel! – rispondo ricambiando
l’abbraccio.
-Lei
è la tua ragazza San? – chiede poi alla
sorella.
-Sì.
-E’
molto carina… - sento dire a bassa voce
mentre si allontana.
Santana
ride leggermente e inizia condurmi verso
quella che credo sia la cucina giudicando dal forte odore di cibo.
-Santana!
-Mija!
-
Abuela!
Mami!
-Oh
quanto mi se mancata! Stai bene? Hai mangiato
mentre eri in tour? Sembri così magra e stanca!
-Mami
sono tornata più o meno tre ore fa, è normale che
sia stanca. E poi stai
tranquilla, sono andata in tour non in guerra! – sento
rispondere Santana in
tono leggermente esasperato, e non posso fare a meno di ridacchiare.
-Tua
figlia ha ragione Maribel, rilassati. Ora
Santana, vorresti presentarci questa signorina?
Oh
cavolo. Ci siamo. Coraggio Brittany, respira e
non fare la figura della stupida.
-Certo,
Mami,
Abuela, lei è Brittany la mia ragazza. Brittany,
loro sono mia madre e mia
nonna.
-E
un piacere conoscervi signore. – dico porgendo
la mano.
-Oh
puoi chiamarmi Maribel tesoro! E fatti dare
un abbraccio! – esclama la madre di Santana mentre mi
rinchiude in un abbraccio
stretto che ricambio titubante.
-Es muy
hermosa, Mija…*
-Yo
sé,
Mami…**- risponde
Santana.
Non
capisco un accidenti. Dovrò prendere qualche
lezione di spagnolo da Santana, perché mi dà
fastidio non sapere cosa stanno
dicendo.
-Io
sono Alma, la nonna di Santana. – dice
prendendomi la mano.
-E’
un piacere conoscerla signora Lopez.
-Puoi
chiamarmi Alma, cara. Ora a tavola tutti
quanti.
Pensavo
la serata si sarebbe rivelata più
impegnativa, mi aspettavo domande su domande riguardo la mia
condizione, e
invece tutto quello che hanno fatto è stato semplicemente
dirmi ‘Brittany,
sappi che a noi non interessa il fatto che tu sia ceca, rendi felice
Santana ed
è questo quello che conta per noi’ e la stretta di
Santana sulla mia mano ha
dimostrato come fosse orgogliosa di quelle parole.
La
cena è stata tranquilla. Non ho mai mangiato
tanta roba buona in una volta sola, piatti tipici della cucina spagnola
mi ha
detto San.
Penso
che Maribel continuasse a riempirmi il
piatto di cibo quando ero distratta perché ad un certo punto
ho sentito Santana
dire a basse voce ‘Mami smettila!’ e in risposta un
‘Ma è così magra!’
Miguel
non ha fatto altro che chiedere del tour a
Santana, di come mi ha conosciuta, di cosa mi piace. Insomma, cose
normali…
Solo
la nonna di Santana mi mette leggermente in
soggezione.
-Dunque
Brittany… Cosa fai nella vita? – ecco,
appunto.
-Oh
studio danza alla Julliard…
-E’
fenomenale! E’ stata ammessa direttamente al
secondo anno! – interviene Santana euforica.
-Mmh…
E quindi cosa vorresti fare dopo aver
finito il tuo percorso di studi?
-N-non
lo so – dico titubante – Penso di tentare
qualche audizione e dopo aver accumulato qualcosa vorrei aprire uno
studio
tutto mio ed insegnare ai bambini…
-E’
una cosa molto bella – interviene Maribel.
-Tu
vorresti dei bambini Brittany?
La
domanda mi lascia momentaneamente senza
parole. Ma la risposta la so già.
Santana
affianco a me sembra si stia strozzando
con qualcosa, invece.
-A-buela
ma ch-
-Decisamente.
Non ora ovviamente, in futuro. –
rispondo decisa.
-E
vorresti avere dei figli con Santana?
-Mamma!
-Abuela!
Esclamano
insieme Santana e sua madre.
-Certo,
sarei felicissima di costruire una
famiglia con Santana in futuro.
-D-davvero
Britt? – mi chiede San timidamente.
-Ovviamente,
non potrei pensare a nessun altro
con cui creare una cosa così speciale. – in
risposta ricevo un delicato bacio
sulla guancia.
-Non
vedo l’ora di diventare zio! – interviene poi
Miguel facendo scoppiare tutti in una risata.
La
serata continua così, tra delle conversazioni
varie. La nonna di Santana sembra molto meno dura, penso si sia
comportata così
per capire che tipo di persona sia e per vedere se sono veramente
all’altezza
di sua nipote. La famiglia di San è comunque molto simpatica
e accogliente, ‘continuate a
mettermi in imbarazzo!’
dice Santana, invece io trovo adorabile il fatto che vogliano
condividere
alcune storie della sua infanzia.
-Ragazze
non so voi, ma io sono leggermente
stanca. – dice Maribel dopo aver finito di raccontare
l’ennesima avventura di
una piccola Santana.
-Sì
anche noi a dire il vero, San mi accompagni a
casa? – chiedo sollevando la testa dalla sua spalla.
-Non
potresti restare qui stanotte? –
mi chiede sopprimendo uno sbadiglio –
Infondo domani non hai lezione.
-I-io…
cioè… Sì, sempre se per la tua
famiglia
vada bene…
-Oh
certo che va bene! –risponde subito Maribel.
-L’importante
è che non facciate niente di
inappropriato.
-Abuela!
– replica Santana esasperata mentre
sento le guance diventare rosse.
-Bene
noi andiamo…
-San!
San! San!
-Sì
Miguel?
-Posso
dormire nella sala relax? Eh? – chiede eccitato
–Mami ultimamente russa…- continua poi a bassa
voce.
-Miguel
Antonio Lopez! Cosa farei io
ultimamente?! – grida Maribel dalla stanza affianco.
-Nulla
Mami! Nulla! – anche in questo caso non
riesco a trattenere una risata.
-Vai
pure, è tutta tua pequeño!
– Santana
non fa neanche in tempo a finire la frase che Miguel, a giudicare dai
passi
veloci, è già corso via.
-Una
sala relax eh? – chiedo seguendola.
-Già,
c’è un grande televisore, l’x-box, uno
stereo abbastanza potente, un paio di poltrone e un divano enorme che
può
diventare anche un letto quando serve… - mi risponde
– Domani se vuoi possiamo
passare un po’ di tempo lì, fare una maratona
Disney, è da tanto che me lo
chiedi…
-Mi
piace come idea… - le dico mentre mi conduce
nella sua stanza.
Se
prima pensavo che la casa avesse lo stesso
profumo di Santana, bè la sua stanza ne è
decisamente piena.
-Dunque
questa è la camera di Santana Lopez…
-dico mentre San mi fa stendere sul suo letto.
-Già…
Vuoi che te la descriva?
-Certo!
-Mmh…
Allora… Bè le pareti sono nere tranne
quella dove c’è il letto, quella è
rigorosamente bianca. Poi… Oh, ci sono tre
chitarre e un basso in un angolo, una scrivania rigorosamente
incasinata, un
armadio abbastanza grande di fronte al letto e poi sulle destra
c’è il mio
bagno personale. Che te ne pare?
-Non
male… Certo non sono convinta per quanto
riguarda le pareti scure, ma per il resto è accettabile
signorina Lopez – dico imitando
uno di quelli esperti in arredamento.
-Oh
ne sono felice signorina Pierce, il suo
giudizio è estremamente importante! – mi risponde
ridacchiando.
La
mia risata però viene interrotta da uno
sbadiglio.
-Forza
è ora di metterti a nanna! – mi dice San
mentre si allontana un attimo per poi ritornare poco dopo –
Tieni, sono un paio
di pantaloncini e una maglia a mezze maniche, vanno bene sì?
Se vuoi qualcos’altro
posso cercare!
-No
San vanno benissimo – le dico sorridendo.
-Oh.
Okay. Allora io ehm… Vado a cambiarmi in
bagno, quando hai finito avvisami così non rischio di vedere
cose che non
dovrei vedere… - mi dice imbarazzata.
Ma
quanto è carina, tenera e coccolosa? E’ di una
dolcezza unica!
Oddio.
Sono circondata dal profumo di Santana. La
stanza, i vestiti, tutto sa di Santana qui dentro. Potrei morire di
overdose
del suo profumo, ma morirei felice.
-Britt?
Hai finito? – sento dirle dal bagno.
-Sì
San.
-Bene,
su ora tutti sotto le coperte – dice prendendomi
per mano e portandomi vicino al letto.
In
modo del tutto naturale, come se lo facessi da
una vita, trovo immediatamente spazio fra le sue braccia.
Mentre
mi accarezza i capelli con delicatezza, un
sorriso mi si dipinge in volto.
-San?
– la richiamo poco dopo.
-Mmh?
-Pensi
che sia piaciuta a tua madre? E tua nonna?
Oh e Miguel?
-Britt
sei stata fantastica come sempre. Mia
madre ti adora, Miguel penso si sia preso una cotta stratosferica per
te e mia
nonna come hai ben visto all’inizio ha cercato di capire che
tipo sei, ma è
rimasta ampiamente soddisfatta. Hai conquistato tutti!
-Bene,
lo speravo… - dico sospirando contenta.
Restiamo
nuovamente in silenzio per un po’.
-Britt?
-Sì?
-Dicevi
sul serio prima?
-Riguardo
cosa? – chiedo confusa.
-Sul
voler costruire una famiglia con me…
-San,
certo che dicevo sul serio. – dico sollevando
la testa dalla sua spalla per portarmi all’altezza del suo
viso – Non potrei
immaginare un’altra persona con cui poterlo fare!
-Dios, sei
veramente perfetta… - sospira lei poggiando la fronte sulla
mia.
-Tu
sei perfetta – dico lasciandole un bacio
sulle labbra – Ed è per questo che ti
amo…
OH
CAVOLO.
L’HO
DETTO SUL SERIO?!
Traduzione
dallo spagnolo:
*E’
molto bella, Mija
**Lo
so, mamma
Angolinoinoino
dell’autrice: Finalmente,
dopo essermi ripresa dalla 6x03, rieccomi con un nuovo capitolo.
Il
tour
di Santana e tutti gli altri è finito, la latina si ritrova
nuovamente a New
York. Brittany ha conosciuto i restanti membri della famiglia Lopez, e
ha
involontariamente detto qualcosa di importantissimo…
Come
reagirà la nostra bella latina? Chi lo sa…
Per
ora
vi lascio, ringrazio come sempre chi legge, recensisce aggiunge la
storia tra
le seguite/preferite. Ricordate sempre che siete voi lettori a far
andare
avanti la storia, non ne avrei motivo altrimenti!
Un
abbraccio a tutti voi! Ci ‘vediamo’ al prossimo
aggiornamento gente!
-coriandolo
|
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Capitolo 13 *** Songbird. ***
POV Santana
-Allora…
-Allora…
-Come
vanno
le cose?
-Tutto
bene,
insomma… Non ci vediamo da due giorni Santana. Non
può succedere chissà cosa in
due giorni…- risponde la Fabray sbuffando.
-Giusto
giusto… - rispondo sorseggiando il mio caffè.
Trascorriamo
ancora qualche minuto in silenzio, per quanto si possa stare in
silenzio in uno
Starbucks alle undici del mattino.
-Vuoi
dirmi
cosa è successo? – mi chiede non alzando gli occhi
dalla rivista che sta
sfogliando.
-Niente
naso
di plastica… E poi da quando ti interessano le riviste
su…-mi sporgo un pochino
per poter leggere il titolo - ‘
I
migliori spettacoli di Broadway’? Ma sei seria?
-Sto
pensando di portare Rach ad uno spettacolo per il nostro prossimo
appuntamento.
– mi risponde scrollando le spalle ma non alzando lo sguardo
dalla rivista.
-Oh,
così
adesso state insieme eh? – chiedo guardando fuori dalla
finestra.
-Sì,
ma non
siamo qui per parlare di me e lo so. Quindi ora fammi un favore, e
spiegami
perché mi hai chiesto di venire qui.
-Non
posso
semplicemente chiederti di prendere un caffè insieme? Deve
sempre esserci un
motivo? – dico sbuffando.
-Santana…
-
mi richiama.
-Cosa?
In
risposta
alza il sopracciglio. Dannata la Fabray e il suo sopracciglio.
-Okay…
Dunque… Da dove inizio? – dico nervosamente.
-Partiamo
dal principio, che ne dici? – mi risponde tornando a
concentrarsi sulla
rivista.
Lo
so che mi
sta ascoltando attentamente, tranquilli.
-Allora…
Come ben saprai, la mia famiglia è qui a New York questi
giorni, no? – la
Fabray annuisce – Bene, quindi questo significa che Brittany
ha dovuto
incontrarla…
-Bè?
Quale
sarebbe il problema? L’avrebbe incontrata comunque prima o
poi…
-Fammi
finire! – esclamo esasperata –
Dicevo…Fin qui tutto bene, voglio dire già
l’adorano! Mia nonna le ha chiesto perfino se voglia metter
su famiglia con me!
-Tipico
di
nonna Alma…
-Sì,
tipico…
Comunque, la serata è andata nel migliore dei modi! Ecco
fino a quando…
-Fino
a
quando?
-Fino
a
quando mentre parlavamo… Brittany…
Ehm… Brittany ha detto di amarmi… - dico
sospirando.
-Oh.
–
risponde Quinn alzando lo sguardo dalla rivista per fissarmi
– E tu?
-Io
ecco…
Ehm…
-Santana.
Cosa le hai detto?
-Io…
non… niente…nonlehodettoniente…-
dico con una vocina
piccolina abbassando lo sguardo.
Passano
un
paio di minuti di silenzio e mentre sto per sollevare lo
sguardo…
-SANTANA.LOPEZ.COSA.ACCIDENTI.TI.DICE.IL.CERVELLO!
- urla la Fabray scandendo ogni parola con un colpo della rivista sulla
mia
testa, attirando l’attenzione degli altri clienti.
-Smettila!
–
dico cercando di allontanarla – Mi fai male!
-E’
il
minimo! Dovrei prenderti a calci nel sedere! – mi risponde
allontanandosi.
-Non
sapevo
cosa fare Quinn, mi ha colto di sorpresa! - cerco invano di
giustificarmi.
‘Non ti ha colta di sorpresa, Lopez. Sei
solo una codarda.’ Oh no. Ti prego non ti ci
mettere anche tu. ‘Sai che ho
ragione.’ Anche se fosse,
perché non sei intervenuta in quel momento? ‘…’
Allora SIAMO due codarde.
-Ma
ti rendi
conto dell’assurdità che hai detto? –
riprende la Fabray guardandomi sconvolta.
-Oh
andiamo!
Vuoi dirmi che se l’Umpa Lumpa dovesse dirti ‘Ti
amo’ tu risponderesti subito?
Senza alcuna esitazione?
-Certo.
-Aspetta
cosa?! – chiedo sconvolta – Avete già
avuto una discussione simile, per caso?
-No,
ma se
dovesse capitare non esiterei a risponderle. – mi dice
sollevando le spalle con
fare ovvio.
-Ma…
-Sono
sicura
di quello che provo, è questa la differenza tra me e te a
quanto pare.
Piuttosto… - si interrompe per prendere un sorso del suo
tè – Brittany come ha
reagito al tuo silenzio?
-Non
lo so…Cioè…
Sul momento ha reagito come se nulla fosse… Però
il giorno dopo sembrava
strana…
-In
che
senso strana?
-Ehm…
Triste? – dico titubante – Non lo so Quinn! Voglio
dire… Abbiamo trascorso la
mattinata in giro con la mia famiglia e lei era felice, l’ho
visto! Però poi
quando siamo rimaste sole, non era lei… Cioè
ovvio che era lei, ma nel senso
che non era felice come suo solito…Rispondeva a
monosillabi… Sembrava… Spenta.
– continuo ripensando al suo comportamento.
-Bè
mi
sembra normale, lei ti ha detto una cosa importante e tu non le hai
risposto.
Come avresti reagito se tu fossi stata al suo posto, Santana?
– chiede
fissandomi attentamente.
-
Allo
stesso modo. – mi fermo un attimo – Anzi forse
peggio.
-Esatto.
Brittany ha reagito com’è giusto che sia. Si
è sentita ferita, ma ci tiene
molto a te, credimi si vede lontano un miglio.
-
Io non so
che fare… - dico mettendo la testa tra le mani.
-
San,
guardami. – mi ordina.
Pian
piano sollevo
la testa per incontrare il suo sguardo.
-
Di cosa
hai paura?
Ma
perché
deve conoscermi così bene? Perché?
-Allora?
-Non
lo so…
-Santana
ti
prego! – esclama la Fabray alzando gli occhi al cielo.
-Cosa? Lo sai che non sono brava
con i sentimenti!
Non ho mai avuto una storia che durasse più di una notte
figuriamoci una ragazza!
– esclamo a mia volta.
-Sì
ma hai
chiesto a Brittany di diventare la tua ragazza però! Questo
deve pur significare
qualcosa! – mi dice con tono esasperato.
-L’ho
fatto
perché lei mi piace, e Dios
non sai
neanche quanto! Ma ho paura! Continuo ad avere la stessa fottuta paura
di
quando abbiamo parlato la prima volta Quinn!
-Santana
per
l’amor del cielo, devi smetterla cazzo! Non finirai come tuo
padre se è questo
quello che ti preoccupa. E anche se solo per un momento, nella peggiore
delle
ipotesi, dovessi intraprendere QUEL percorso… Ci
sarò io a farti ritornare
sulla retta via a suon di calci nel sedere. E Puck, Sam, Mercedes,
Kurt,
Blaine, la tua famiglia. E Brittany. Soprattutto lei. Perché
non sembra
intenzionata a lasciarti per nulla al mondo. Cristo! Quella ragazza
bacerebbe
la terra su cui cammini se solo potesse! – mi dice tutto
d’un fiato.
Resto
in
silenzio per un po’, il caffè ormai dimenticato
sul tavolo sarà ghiacciato.
Quinn
è
sempre stata brava con le parole, oltre che con gli schiaffi. Sa sempre
cosa
dire e come comportarsi in situazioni simili; lei cerca di capire cosa
passa
nella mia ‘zucca vuota’, cerca sempre di aiutarmi
nell’uscire da quella matassa
ingarbugliata che i miei pensieri formano nella mia testa.
-San.
Vorrei
che tu rispondessi a queste domande senza pensarci su, okay?
Mi
limito ad
annuire non capendo dove voglia arrivare.
-Blu
o
rosso?
-Rosso.
-Gatto
o
cane?
-Cane.
‘Cosa accidenti c’entrano
queste domande con
il nostro discorso?’ E io cosa ne so?
Sarà una delle solite cose strane di
Quinn… ‘Ho sempre detto
che è strana!’
Sì lo so, ma va bene così no? ‘Direi
di
sì, anche noi non siamo tanto normali. Insomma stai parlando
con la tua
coscienza in questo momento!’ Appunto.
-Caldo
o
freddo?
-Caldo.
-Ami
Brittany sì o no?
-Sì.
-Bene,
abbiamo una risposta ora. – mi dice con un sorrisino
compiaciuto.
-In
che
senso abbiam- OH. – esclamo dopo aver realizzato la cosa.
-Già.
Ora
devi solo dirglielo!
-La
fai
facile tu! Devo dirglielo in un modo speciale, non posso andare da lei
così e dirle
che la amo dopo quello che ho fatto! – dico sbuffando
appoggiandomi allo
schienale della sedia e fissando il soffitto.
‘E se glielo dicessimo con una
canzone?’ Non
male come idea… ‘Lo so,
ho sempre idee
geniali.’ Okay, ma con quale canzone? ‘Ah
questo non lo so! Io ti ho dato l’input, adesso tocca a te
continuare.’ Oh,
grazie! Grazie mille davvero!
-Quindi?
–
richiama la mia attenzione la Fabray.
-Quindi…Se
non sbaglio hai detto che la nana è con Brittany no?
-Sì,
RACHEL
– dice mettendo enfasi sul nome – è con
lei. Dovrebbero esserci anche Puck,
Sam, Mercedes, Kurt e Blaine.
-Frena,
frena, frena. Che ci fa tutta l’allegra compagnia insieme?
– chiedo confusa.
-Mercedes
a
chiamato questa mattina per dirmi di andare con loro e darle una mano
nell’arredare il suo nuovo appartamento, ma dato che io e te
eravamo impegnate
ho colto l’occasione per chiedere a Rach di portare Brittany
con sé…
-Ah
già,
giusto… - dico annuendo ricordando il messaggio della Jones
– Comunque…Avvisa
la nana e dille di portare Brittany a Central Park.- continuo dopo aver
lasciato
delle banconote sul tavolo e iniziando ad avviarmi verso
l’uscita.
-Cos’hai
in
mente?- chiede Quinn seguendomi –Dimmi che non è
niente di esagerato!
-Mmm…Non
lo
so, dipende dai punti di vista… - dico ridendo.
-Sei
la
solita esibizionista! – mi risponde ridendo a sua volta.
POV Brittany
La
giornata
sta trascorrendo nel migliore dei modi. Ero un po’ insicura
sul fatto di stare
in compagnia degli amici di Santana senza di lei, ma devo ammettere che
sono
simpaticissimi e gentilissimi. Praticamente mi trattano come se ci
conoscessimo
da una vita!
E
in più
camminano adattandosi alla mia andatura, dandomi il tempo di percepire
le cose
con il mio bastone.
Rachel
conosceva già Kurt, erano nel Glee Club assieme al liceo,
quindi ha
praticamente trascorso tutto il tempo parlando della Nyada e di quanto
sperasse
di incontrarlo lì, ma come le ha detto Kurt non ha resistito
al fascino della
moda.
Blaine
è
rimasto in ascolto durante tutta la loro conversazione intervenendo
ogni tanto
quando si parlava di qualche spettacolo di Broadway. Si capisce che ci
tiene
molto a Kurt anche solo dal tono in cui gli parla. Sono molto teneri
assieme.
Anche
Mercedes e Sam sono carinissimi.
E
quindi
arriviamo a me e Puck. Gli unici due che non hanno passioni da
condividere come
Rachel e Kurt, e gli unici due (assieme a Rach, ma lei non conta
perché si
dimentica perfino il proprio nome quando si parla della Nyada, di
Broadway e
della Straisand) ad essere soli. Cioè io senza Santana e
lui… Bè, lui è Puck.
Ed è single, come sempre.
-Dimmi
Biondina, come mai Zia Snix non è qui con te oggi?
– mi chiede dopo aver fatto
un commento sull’ennesima ragazza che incontra per strada.
-Chi
scusa?
– chiedo confusa. E ora chi sarebbe questa Zia Snix?
-Santana.
-Ah!
–
esclamo - Aveva qualcosa da fare assieme a Quinn. E comunque mi chiamo
Brittany, non Biondina.
-Lo
so, ma
preferisco chiamarti così!
-
Perché
chiami Santana in quel modo? – chiedo ignorando quanto ha
detto.
-Oh
non lo
sai? – mi chiede stupito.
-No
cosa
dovrei sapere?
-Allora
lascia che ti spieghi una cosa… Dunque, devi sapere che
Santana è una che si
arrabbia facilmente. Ecco, il punto è che in alcuni casi
tende a lasciarsi
andare e in quei casi spunta fuori Snix.
-Mi
stai
dicendo che Santana è una specie di Hulk al femminile?
– chiedo stupita.
-Ahahahah
questa è buona! Mi piaci Biondina! – esclama
ridendo Puck – Ma no,
semplicemente la rabbia si impossessa di lei e allora è un
vero e proprio
problema, perché inizia ad urlare in spagnolo e tira fuori
una forza incredibile.
Fidati, ne so qualcosa! – mi dice continuando a ridere
leggermente.
-Mmm…
Non è
mai successa una cosa simile quando siamo insieme… - dico
pensierosa.
-Bè
perché
Santana cambia totalmente quando è con te! Ad
esempio… Quando quella sera è
successo quello che è successo…– dice
accennando a quando quel ragazzo mi ha
assalita - Santana
era ad un soffio dal
lasciarsi andare completamente alla rabbia, ma è bastato che
le ricordassi che
tu avevi bisogno di lei in quel momento per farla tornare in
sé!
-Davvero?
-Certo!
Santana ci tiene davvero tanto a te. Fa tanto la dura, ma in
realtà ha un gran
cuore! E in questo momento lo occupi tutto tu, parola di boy scout!
– esclama
facendomi ridere, perché insomma… Ma voi riuscite
ad immaginare Noah, grande e
grosso con la divisa e il cappellino degli scout senza ridere? No?
Esattamente
quello penso io.
-Seriamente…-
riprende tornando serio – Santana è una testona,
ne ha fatte tante di cazzate e
ne farà molte altre. Quello che voglio dirti è di
non arrenderti con lei, ogni
tanto ti verrà sicuramente voglia di mandarla a quel paese e
di non avere più
niente a che fare con lei, fidati in questi anni tutti noi abbiamo
pensato
almeno una volta una cosa simile, ma poi capisci che è anche
per questo che le
vuoi bene e allora l’aiuti a capire che non tutto quello che
fa è giusto. Non
so se capisci quello che voglio dire… Non sono molto bravo
con questi discorsi…
Io
annuisco
e sto per rispondergli quando…
-Brittany!
Puck! – esclama Rachel raggiungendoci e interrompendo il
nostro discorso –
Quinn mi ha appena chiamato, ha detto che lei e Santana hanno finito e
ci
aspettano a Central Park.
-Oh
okay… -
dico con tono leggermente basso.
-Tutto
bene?
– chiede Puck notando forse il mio cambiamento
d’umore.
-Puck
ha
ragione, stai bene Britt? – chiede anche Rach.
-Sto
bene…
-Bè
a me non
sembra… - continua il ragazzo – Forse è
meglio se raggiunga gli altri e vi
lasci un po’ da sole…
-Puck?
– lo
richiamo prima che si allontani – Me lo daresti un abbraccio?
-Oh…
Uhm…
Certo. – risponde prima di avvolgermi in un abbraccio
delicato.
-Grazie.
–
dico abbracciandolo a mia volta – E tranquillo, non ho
intenzione di arrendermi
con lei.
-Non
c’è di
che Biondina, e mi fa piacere vederti così agguerrita.
– mi risponde
allontanandosi per poi raggiungere gli altri.
-Oooookay.
Questa è stata una cosa strana da vedere. – dice
Rach – Comunque, ritornando a
noi. Che succede Britt?
-Ho
combinato un disastro! – esclamo abbassando le spalle
sconfitta.
-Cos’è
successo?
-Mi
sono
fatta prendere dalla situazione… Era tutto
perfetto… E poi sua nonna ha parlato
di mettere su famiglia e io ho immaginato subito me e lei e una dozzina
di
bimbi che girano per casa perché non vedo l’ora
che arrivi quel momento e in
più poche ore prima lei era stata così dolce e-
-Calma!
Respira! E poi di cosa accidenti sta parlando? Famiglia? Bambini?
– mi chiede
scioccata.
-Hai
ragione. Devo stare calma. – dico respirando profondamente.
-Allora,
vuoi spiegarmi cosa succede?
-Sì.
Dunque…
Ho incontrato la famiglia di Santana.
-Oh.
-Già
è stata
la mia stessa reazione quando ha detto che volevano incontrarmi.
-E’
andata
bene no? – chiede ansiosa.
-Benissimo
a
dir la verità. Sono stati tutti molto gentili, volevano solo
capire meglio
quali sono le mie intenzioni con San…
-Okay…
E
cosa c’entra il mettere su famiglia?
-Ecco.
La
nonna di Santana mi ha chiesto se sarei disposta a formare una famiglia
con San
e io non c’ho pensato due volte nel risponderle di
sì, perché è una delle cose
più belle che potrebbero succedermi! – dico con
tono sognante.
-Ma
non è
presto per pensare a cose simili? Insomma… State insieme da
tre mesi più o
meno! E poi Santana come ha reagito? – chiede curiosa.
-Bene.
Anzi,
sembrava quasi stupita della mia risposta! Ma poi…
-Poi?
-Ho
fatto
uno dei miei soliti casini, Rach!
-Brittany
ho
capito! Ma spiegami cosa! – mi dice esasperata.
-Io…
Beh
ecco io… - dico titubante per poi fare un profondo respiro
– Le ho detto che la
amo.
-TU
COSA?! –
urla in risposta.
-Tutto
bene
ragazze? – chiede Kurt attirato dall’urlo di Rachel.
-Sì
Kurt,
tranquillo è tutto okay! – risponde la mia amica
per poi tornare a concentrarsi
su di me – Ma sei impazzita?! Che ti dice il cervello?
E’ completamente
l’opposto di quello che ti ho chiesto! Io ti dico
‘Britt, non farti prendere
troppo dalla situazione, non sappiamo quanto possiamo fidarci della
Lopez.’ E
tu che fai? Le dici ti amo?!
-Bè
scusa
tanto ma – inizio per poi essere interrotta.
-Brittany!
Le hai detto ‘ti amo’! Hai detto ti amo a quella
stessa Santana Lopez che fino
a poco prima di conoscerti si è ripassata tutte le ragazze
della nostra scuola
e chissà cosa ha fatto qui a New York! – mi dice
agitandosi.
-Smettila.
Santana non è più quella di una volta!
– le dico iniziando ad innervosirmi.
-E
chi te lo
può assicurare?
-Lo
so e
basta Rachel. Non insistere. Perché non riesci a fidarti di
lei? Anche Quinn
non ha il passato di una santa, ma io non ti ho mai detto niente.
Dovresti
supportarmi non stare qui ad attaccarmi!
-Io…
-
inizia stupita dalla mia reazione – Mi dispiace…
E’ solo che mi preoccupo per
te…
-Lo
so, ma
sono in grado di prendermi cura di me stessa Rach… - dico
sospirando.
-Santana
come ha reagito?
-E’
questo
che mi preoccupa… Non ha detto nulla.
-Come
scusa?
-Niente.
Non
ha detto niente né sul momento né il giorno
dopo… Per questo penso di aver
fatto una stupidaggine… - più ripenso al suo
comportamento e più non capisco.
Insomma,
se
sto correndo troppo può benissimo dirmelo, certo non
cambierà quello che provo
ma almeno non le metterò fretta!
-Mi
dispiace
Britt…- mi risponde Rachel poggiandomi una mano sulla spalla.
La
nostra
conversazione termina così, non abbiamo bisogno di andare
oltre.
Raggiungiamo
gli altri e iniziamo a parlare del più e del meno mentre
pian piano ci
avviciniamo a Central Park.
Sono
nel bel
mezzo di una discussione con Kurt sull’importanza di avere
almeno una maglia
con un unicorno nel proprio guardaroba quando…
-Oh
mio dio
ma che cavolo sta facendo? – dice Sam a nessuno in
particolare.
-Oh
no…
Ditemi che non è quello che penso… - interviene
Mercedes.
-Ciao
ragazzi! – okay questa è la voce di Quinn.
-Che
sta
succedendo Quinn? – chiedono all’unisono Rachel e
Kurt.
-Tranquilli,
ho bisogno di Brittany! – risponde prendendomi la mano
– Seguimi.
-Ma
che sta
succedendo? – chiedo confusa.
-Stai
tranquilla, tutto quello che devi fare è stare…
qui. Perfetto! – dice portando
le mani sulle mie spalle per bloccarmi –Ora devi solo
aspettare qualche minuto.
-Aspetta
cosa dev- oh fantastico è andata via.
-Secondo
voi
cosa farà? – sento Blaine chiedere, e quindi
presumo che ci abbiano seguite fin
lì.
-Non
ne ho
la minima idea… - questo qui è Sam.
-Non
pensavo
sapesse suonare anche il piano.
-Fidati
Berry, è piena di sorprese. – risponde Puck.
Un
momento.
Quinn sa suonare il piano, è la tastierista del gruppo
cavolo. Quindi se non
stanno parlando di Quinn…
-Aspettate
state parlando di Sant-
Non
riesco
anche questa volta a finire la mia frase perché una melodia
inizia a pian piano
a farsi strada tra i vari mormori della gente nel parco.
For you,
there'll be
no more crying,
For you, the sun will be shining,
And I feel that when I'm with you,
It's alright, I know it's right
Questa voce potrei riconoscerla tra milioni di voci.
E’ unica nel suo genere e
l’unica che può provocarmi brividi
piacevoli.
To
you, I'll give the world
to
you, I'll never be cold
'Cause
I feel that when I'm with you,
It's alright, I know it's
right.
Santana
è
unica nel suo genere.
Non
è solo
la sua voce ad esserlo.
Perché
quando
meno te lo aspetti, ecco che lei ti stupisce.
And
the songbirds are singing,
Like
they know the score,
And
I love you, I love you, I love you,
Like never before.
Santo
Marshmallow.
Sta
dicendo
che mi ama.
Santana
mi
ama.
And
I wish you all the love in the world,
But
most of all, I wish it from myself.
Come
può non
sapere che mi sta regalando tutto questo dalla prima volta in cui ci
siamo
incontrate?
And
the songbirds keep singing,
Like
they know the score,
And
I love you, I love you, I love you,
Like
never before, like never before.
A
fatica
cerco di trattenere le lacrime di felicità che minacciano di
uscire dai miei
occhi da un momento all’altro.
Quando
l’ultima
nota sfuma nell’aria, un applauso si leva attorno a me, segno
che una piccola
folla si è formata durante l’esibizione.
-Brittany…
-
inizia Santana, la sua voce è più vicina
– Io non sono mai stata brava con i
sentimenti. Penso te ne sia accorta dal modo in cui ho reagito quando
mi hai
detto quelle due paroline… - dice ridendo nervosamente per
poi prendere le mie
mani tra le sue – Quello che voglio farti capire è
che quel tuo ‘Ti amo’ mi ha
sconvolta nel miglior modo possibile, perché non avrei mai
pensato di riuscire
a trovare una persona come te che potesse amarmi. So di averti ferita
con il
mio comportamento indifferente, e non immagini neanche quanto mi senta
in colpa
per averti fatto credere anche solo per un singolo istante di non
amarti. Perché
io ti amo Britt, ne sono sicura. Ho avuto solo bisogno di qualcuno che
mi desse
la spinta nella giusta direzione.
-Sempre
a
tua disposizione Lopez! – urla Quinn.
-Taci
ora
Barbie!
-San?
– la
richiamo, rinunciando totalmente a trattenere le lacrime –
Dillo. Dillo ancora.
-Ti
amo
Brittany.
-Ancora.
-Ti
amo.
-Ancora
una
volta. – dico sorridendo tra le lacrime.
-Ti
amo
Britt. – mi risponde poggiandomi le mani sulle guance per poi
cercare
inutilmente di asciugare le mie lacrime, che vengono subito rimpiazzate
da
delle nuove.
Non
esito
neanche per un secondo nell’avvolgere le braccia attorno al
suo collo e
baciarla come se non ci fosse un domani.
Se
anche per
un singolo istante ho temuto di non poter conoscere appieno cosa sia la
felicità, bè adesso lo so per certo.
Angolinoinoino dell’autrice: Ciao a tutti! Rieccomi con un nuovo
capitolo.
Era anche l’ora che usassi Songbird, no?
Dunque, che ne pensate? Santana smetterà di combinare casini
e Brittany davvero
non si arrenderà con lei? Chi lo sa, mistero…
Per il momento vi lascio, e ringrazio come
sempre tutti quanti voi! Lettori e recensori!
Ci ‘vediamo’ al prossimo
capitolo! J
-coriandolo
|
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Capitolo 14 *** La Campbell ride, Elaine mi odia, io e te ci amiamo. ***
POV
Brittany
-Forza
ragazzi dall'inizio!
Non
ce la faccio più, le lezioni della Campbell stanno
diventando sempre
più dure e più il tempo passa, più
sono convinta che non mi
sopporti.
-Pierce
su la schiena! E più tesa quella gamba! - ecco appunto.
-Tutto
okay? - mi chiede Mike, il ragazzo di Tina e l'unica persona che non
pensa che sia qui solo perché ho intenerito la commissione.
Andiamo…
Come fa la gente a credere ad una cosa del genere? Non sono mica un
cucciolo di pinguino! Loro sì che inteneriscono la
gente…
-Sì,
sono solo un po' stanca… - rispondo respirando profondamente.
-Può
bastare per oggi, potete andare. - esclama poco dopo la professoressa
– Pierce tu resti qui, devo parlarti.
Oh
accidenti… Cosa avrò fatto ora?
-Stai
tranquilla, vedrai che non sarà nulla di grave. - mi dice
Mike prima
di andare via.
Per
un po' nella sala c'è solo silenzio, interrotto dal mormorio
proveniente dai corridoi esterni e dal rumore dei passi della
professoressa.
Resto
lì ansiosa di sapere di cosa vuole parlarmi, fino a quando
non
riesco più ad aspettare.
-Mi
scusi, ho fatto qualcosa di male, professoressa?
-No
Brittany, non hai fatto nulla di male. - mi risponde lasciandomi
leggermente sorpresa.
E'
la prima volta che mi chiama per nome.
Tutti
i professori ci hanno sempre chiamato per nome, tranne lei.
Lei
è sempre stata fredda nel rapportarsi con noi alunni.
-Penserai
sicuramente che ce l'abbia con te, no? - mi chiede per poi continuare
senza darmi il tempo di rispondere – E d'altronde anche io
penserei
la stessa cosa se fossi al posto tuo. Per voi sono la 'professoressa
stronza'.
-No.
Non-
-Tranquilla
Brittany, lo so. - mi interrompe subito – Non è un
mistero il
fatto che sia la più odiata della Julliard… Ma va
bene così. So
quel che faccio.
-Mi
scusi… Ma non capisco come tutto questo abbia a che fare con
me…
- chiedo confusa.
-Ed
è proprio perché so quel che faccio –
continua come se non avessi
mai aperto bocca – Che cerco di spingerti al massimo,
Brittany. Tu
hai un gran potenziale. Tutti ne sono consapevoli qui dentro, perfino
i tuoi stessi compagni di corso. Ma non penso che si siano veramente
resi conto di cosa saresti in grado di fare. Io sì. Ed
è per questo
che vorrei farti una proposta. - dice mentre la sento muoversi per la
stanza – Vorrei che dalla settimana prossima, fino alla fine
dell'anno, per tre volte a settimana ci incontrassimo dopo le lezioni
per lavorare meglio su di te. Cosa ne pensi? Ovviamente sono a tua
disposizione, puoi scegliere tranquillamente i giorni che preferisci.
Non
ci credo.
La
Campbell mi ha veramente proposto una cosa simile?
Mi
ha trattata da schifo, perché insomma… non
è che mi abbia
trattata da regina, eh… Quindi mi ha trattata da schifo
perché
vede qualcosa in me che nessuno ha mai visto.
Tranne
Santana.
Santana
fin dal nostro primo incontro ha sempre creduto nelle mie
capacità,
nonostante non mi abbia mai visto danzare.
Ma
come ormai sapete, Santana è tutta un'altra storia.
-Allora?
Se hai bisogno di tempo per pensarci va bene. - mi chiede nuovamente.
-Ne
sarei felicissima. Sarebbe una grande opportunità per me!
-Perfetto!
Lunedì mi comunicherai i giorni in cui dovremmo incontrarci,
puoi
andare ora.
-La
ringrazio professoressa Campbell, farò il possibile per non
deluderla. - le rispondo facendo una specie di leggero inchino in
segno di rispetto, una volta ho sentito dire in un documentario che
si fa così… Ma ora che ci penso era un
documentario sulla Cina, o
sul Giappone, non ricordo...
-Non
mi deluderai Brittany, puoi stare tranquilla! - mi risponde con una
piccola risatina mentre mi avvio verso l'uscita con il fido bastone
nella mano.
Non
posso crederci. La Campbell può anche ridere? E IO sono
riuscita a
farla ridere?
Però…
Sono proprio forte!
Ora
non resta che avvisare San… Ma conoscendola sarà
sicuramente fuori
ad aspettarmi. E' inutile, ho perso il conto delle volte in cui le ho
detto che non c'è ne bisogno, che posso benissimo andare a
casa in
taxi. So che state pensando… La metro non sarebbe
più semplice,
Brittany? NO. E' ancora un posto oscuro per me. Nonostante l'abbia
utilizzata più volte con San e Rachel ultimamente, non mi
convince
ancora… E poi scusatemi ma… Come potrei anche
solo pensare di
prendere la metro quando c'è la mia
ragazza
ad aspettarmi con la sua moto? E la mia ragazza non è una
qualsiasi,
è Santana Lopez. Lo so che lo sapete già,
è solo che mi piace un
sacco dirlo, va be' in questo caso pensarlo!
Okay,
devo muovermi perché la mia ragazza (lo so, lo so!
Sarà la
milionesima volta che lo dico, ma capitemi dai!) mi sta aspettando e
devo ancora recuperare il resto della mia roba dallo spogliatoio
così
po-
-Quindi
sul serio ieri sera hai incontrato quelli del gruppo di cui fa parte
la ragazza della Pierce? - okay questa è la voce di quella
iena di
Katie.
-Sì,
sono riuscita perfino a parlarci! - questa è Elaine.
-Be'
dalle foto sui giornali sembra che tu abbia fatto ben altro che
parlare con la Lopez! - interviene ridacchiando Lisa.
'Ma
di che accidenti stanno parlando?' penso
mentre entro lentamente negli spogliatoi.
-Oh
be'… Non per vantarmi ma penso proprio che non si
dimenticherà
facilmente il mio nome!
-Sentite
qui: 'Santana
Lopez e la sua nuova fiamma. La rossa sarà focosa come la
ribelle
star? E che fine avrà fatto la biondina di pochi giorni fa?
Già
rimpiazzata?'
Alla Pierce le si spezzerà il cuore quando lo
verrà a sapere! -
riprende Lisa.
-Be'
era anche ora che si rendesse conto dell'assurdità della sua
relazione con la Lopez! Si sarà stancata del suo
giocattolino
difettoso.- risponde ridendo Elaine.
Giocattolino
difettoso?
A
questo punto non posso più trattenermi.
-Di
cosa state parlando?! - esclamo rendendo nota la mia presenza.
-Oh-oh.
- esclamano ridendo assieme Lisa e Katie.
-Di
cosa state parlando?! - ripeto con più forza.
-Oh
Pierce! Sei arrivata giusto in tempo! Stavo raccontando del mio
incontro con Santana. Un incontro molto… ravvicinato per
così
dire…- mi risponde Elaine con soddisfazione.
-Stai
mentendo! - le dico prima dirigermi verso il mio armadietto per
prendere il mio borsone.
-Oh
no, cara. E' la pura e semplice verità! Perché
non lo chiedi alla
tua ragazza?
-Santana
non mi farebbe mai una cosa del genere!
-Oh
be'… Se lo dici tu… - mi risponde ridendo.
E
l'aria all'interno dello spogliatoio improvvisamente si è
fatta
insopportabile. Sembra che qualcuno mi stia soffocando,
perché fare
un semplice respiro mi provoca una fitta tremenda al petto.
'Devo
uscire da qui…' penso
raggiungendo velocemente l'uscita, lasciandomi alle spalle delle
risate di scherno.
Santana
non può averlo fatto sul serio. Non può.
Cerco
di muovermi velocemente, per quanto mi sia possibile, nei corridoi,
urtando qualcuno per sbaglio e mormorando diversi 'scusa'
che
sicuramente nessuno avrà sentito.
Continuo
per un po' la mia avanzata, fino a quando non vado a sbattere contro
qualcuno.
-Ehi
Brittany! Cercavo proprio te! Ho appena parlato con la Campbell e mi
ha- per fortuna è Mike.
-Mike,
scusami ma devo andare! - gli rispondo cercando di allontanarmi.
-Va
tutto bene? - mi chiede preoccupato.
-Potresti
accompagnarmi a casa? - fantastico, Brittany! Ottima idea.
-Ehm
sì, certo.- mi risponde leggermente incerto mentre lo sento
affiancarmi.
Ovvio,
sa che c'è sempre Santana pronta per riaccompagnarmi.
Santana,
che sicuramente mi starà aspettando.
Santana,
che al momento voglio evitare.
-Ehi
Britt! - esclama mentre la sento avvicinarsi.
Ecco.
Evitata al 100%.
-Oh
c'è anche Chang! Capiti al momento giusto. I ragazzi hanno
organizzato un piccolo party per domani sera e mi sembrava carino
invitare anche te, visto che sei un amico di Brittany! Oh e porta
anche la tua ragazza… Tina, giusto?
-Grazie
per l'invito Santana, Tina ne sarà molto felice!
-Bene.
Britt vogliamo andare? Ho pensato che potremmo cenare da
Carlo… -
mi dice cercando di prendermi la mano.
-Ehm…
N-non penso… Mike mi sta accompagnando a casa…-
cerco di dirle
con calma facendo un passo indietro.
-Che?
Ti accompagno io!
-No.
Mi accompagna Mike. - le dico con fermezza – Andiamo? -
continuo
rivolgendomi al ragazzo.
-Certo…
-Ma…
Brittany… - la sento sussurrare.
E
devo combattere contro me stessa per non tornare indietro da lei e
abbracciarla.
POV
Santana
Che
diavolo è successo? Che mi sono persa?
'Cosa
hai fatto ora?'
E cosa posso saperne io? Sei tu la mia coscienza, tu devi dirmi se
abbiamo fatto qualcosa di sbagliato! 'L'ultima
volta che abbiamo visto Brittany era ieri sera qualche ora prima
della serata di promozione dell'album...E dal modo in cui sei corsa a
farti una doccia fredda subito dopo, è stato un incontro
soddisfacente.'
Oh
eccome se lo è stato… La sessione di Sweet Lady
Kisses più
intensa di sempre! Ma non è questo il punto! Non distrarmi. 'Niente
da fare Lopez, non capisco dove hai sbagliato.' Gran
bell'aiuto eh, grazie mille!
Che
dovrei fare ora?
Forse
avrà avuto solo una brutta giornata…
Forse
dovrei tornare a casa e lasciarla stare sola per un po'…
Sono
a pochi minuti da casa, ferma ad un semaforo, quando il cellulare
prende a squillare.
Velocemente
lo tiro fuori dalla tasca posteriore dei jeans, potrebbe essere
Brittany.
Immaginate
ora la mia faccia, quando è il nome di un'altra persona
quello che
compare sullo schermo.
-Trouty,
che accidenti vuoi? La Jones ti ha lasciato solo e non sai come
tornare a casa? - chiedo sbuffando.
-Santana,
hai letto qualche rivista oggi?
-Lo
sai che non leggo mai quella robaccia. - rispondo mentre dietro di me
un automobilista impaziente inizia a suonare insistentemente il
clacson.
-Be',
forse oggi dovresti…
-Sam
arriva al punto! - rispondo mentre contemporaneamente accosto e
mostro il dito medio a quell'imbecille a bordo di un catorcio.
-Ecco…
Ci sono delle foto…
-E
sai che novità! Ormai dovresti esserci abituato!
-Sì,
ma… Santana? Sono delle foto abbastanza
particolari… E… - mi
dice facendo una pausa, come se abbia paura di continuare -E
sono delle foto su cui a messo le mani Perez Hilton…
Ecco.
Questo è un qualcosa per cui perdere la calma.
-COSA?!
-Santana,
penso che dovresti vederle tu stessa, perché riguardano solo
te.
-Sì,
sì, d'accordo. Grazie per avermi avvisata, Sam.
Ci sentiamo.
-Figurati,
piuttosto fammi sapere se hai bisogno di qualsiasi cosa. Ci sentiamo!
Dios.
Se
c'è qualcosa che più rimpiango della mia vita
prima della fama, è
sicuramente la privacy.
Prima
potevo tranquillamente pagare un ciccione affinché facesse
l'onda
con la pancia, nudo in piena Times Square e nessuno avrebbe detto
nulla (se ve lo state chiedendo, no. Non ho pagato un ciccione
affinché lo faccia. Per il momento.) Ora, invece, non posso
più
neanche respirare che subito sono circondata da fotografi e nel giro
di mezzo secondo mi ritrovo in prima pagina sulle riviste con titoli
tipo 'Santana
Lopez respira per la 168494357123 volta oggi, non sarà un
tantino
strano?'
E'
una cosa assurda, nessuno di noi ha più un momento di pace e
tranquillità.
Vi
faccio un esempio…
Una
volta Puck (premetto che è stata anche colpa sua,
perché è un
imbecille) durante una delle nostre serate alcoliche mentre eravamo a
Los Angeles da Mercedes, era talmente alticcio da aver riesumato il
suo costume da 'Lola la prostituta' , costume che comprò
appositamente per… a dir la verità non ricordo il
perché lo abbia
comprato, ricordo solo che qualche
anno
prima a Lima, dopo un'altra delle nostre tipiche serate, quando ci
svegliammo lui era lì sul divano del salotto di Sam con
indosso il
vestito e tanto di rossetto rosso da battona che russava come un
ghiro. Comunque, dicevo? Ah sì…
Dunque… Puck/Lola ha pensato
bene di uscire fuori in veranda cantando a squarciagola una delle
canzoni dei Journey, dimenticandosi dei fotografi accampati giorno e
notte lì fuori che non persero neanche un secondo prima di
scattare
migliaia di foto, che inevitabilmente finirono sulle prime pagine
delle riviste… Fu uno spettacolo pietoso e divertente al
tempo
stesso, perché quell'idiota si mise anche in posa! Comunque,
Puck
vide messa in discussione la propria mascolinità e dovemmo
consolarlo per settimane.
Questo
non sarebbe mai successo se fossimo rimasti degli anonimi ragazzi.
Non che rimpianga l'anonimato eh! Semplicemente ogni tanto ci farebbe
bene una pausa.
Ora,
la cosa importante è vedere quanto possano essere
compromettenti
queste foto. Per quanto ne so, qualcuno che mi conosceva a Lima
potrebbe aver venduto qualche mia vecchia foto (è
già successo una
volta) , dei tempi d'oro… I party a cui partecipo ora sono
niente
in confronto a quelle mega feste organizzate fuori città,
senza
nessun controllo, con alcool a volontà e tanta altra roba
(Sì. Se
ve lo state chiedendo 'tanta altra roba' sta per: droga e sesso
occasionale. Tranquilli, con Quinn, Puck e Sam accanto, non ho
pensato neanche un attimo di provare qualcosa. Per quanto riguarda il
sesso occasionale… Bè… Diciamo che ne
ho avuto anche fin
troppo.)
Tornando
al presente.
Devo
trovare assolutamente qualche rivenditore di giornali. Dios,
siamo a New York ed è comunque difficile trovarne uno, ma
come è
possibile?!
Oh
eccolo finalmente!
-Buongiorno!
- saluta allegro l'omino con gli occhiali da Harry Potter.
Dove
cavolo è quella rivista, maledizione…
Ah-Ah!
Trovata!
-Signorina…
Se legge compra…
-Se
se – lo liquido con un gesto della mano.
'Santana
Lopez e la sua nuova fiamma. La rossa sarà focosa come la
ribelle
star? E che fine avrà fatto la biondina di qualche giorno
fa? Già
rimpiazzata?'
ma che accidenti…?! E cosa sono queste foto?! Da quella
angolazione
sembra quasi che quella lì mi stia baciando! E non
è assolutamente
successa una cosa simile!
Ed
ecco che ora tutto mi è chiaro.
Qualcuno
deve aver parlato con Brittany.
Questo
spiegherebbe tante cose.
Devo
raggiungerla.
Con
uno scatto rabbioso ripongo la rivista al suo posto, mandando al
diavolo l'omino dei giornali che mi ricorda per l'
ennesima
volta che 'chi legge, compra' , per poi salire nuovamente sulla moto
e dirigermi verso casa di Brittany.
-Britt!-
esclamo battendo la mano sulla porta.
Sono
dieci minuti che aspetto che mi apra la porta, ma niente.
-Brittany
lo so che mi senti! Aprimi!
-Va'
via Santana.-
è la risposta flebile che ricevo.
E'
pur sempre una risposta, no?
-Andiamo
Britt, fammi entrare!
-Ti
prego, vattene. Non credo di riuscire a parlarti in questo
momento…
Non
è la risposta che aspettavo e non aiuta di certo in questo
momento.
-Brittany.
Apri questa porta o giuro su Dio che la prenderò a spallate
fino a
sfondarla. - dico sospirando pesantemente - Ti prego… -
continuo
poi a bassa voce.
Qualche
minuto e poi…
Click.
POV
Brittany
Click.
Non
avrei dovuto. Non avrei dovuto aprirle la porta. Non avrei dovuto,
dannazione!
-Brittany…
- mormora mentre la sento avvicinarsi a me.
-No.
- le rispondo alzando una mano per fermarla.
-Hai
pianto. - però! Che acume! Non l'avrei mai detto.
-Britt,
ascoltami tutto quello che ti hanno det-
-No.
No, Santana. Non voglio ascoltarti. - le dico dandole le spalle per
poi dirigermi verso il piccolo salotto.
-Come
non vuoi ascoltarmi?
-Sapevo
di non dover farti entrare…
-Brittany…
Io non capisco…
-NO
SONO IO CHE NON CAPISCO!
- urlo esasperata – Andava tutto bene tra noi, no? E allora
perché,
Santana…? - mormoro alla fine.
-Perché
cosa?! Britt! Se non mi spieghi cosa è successo, cosa ti
hanno
detto, come possiamo risolvere qualsiasi cosa stia accadendo in
questo momento?
-Perché
non chiedi ad Elaine cosa sta succedendo, eh? A quanto pare siete
molto amiche, no?
-Chi?
Elaine? - mi chiede confusa.
-Oh
non fare l'ingenua Santana! Non puoi permettertelo! Non dopo averla
baciata! - le rispondo alzando leggermente il tono di voce e
passandomi con fare nervoso una mano tra i capelli.
La
risposta che ricevo, non è decisamente quella che mi
aspettavo.
Sta
ridendo.
Con
che coraggio può ridere in questo momento?!
-La
cosa ti diverte per caso?!
-Tu…
Tu… Sei completamente fuori strada. - mi risponde dopo
essersi
ripresa.
-Ah
sì? Illuminami allora.
-Punto
uno: io non ho baciato nessuno. Se mai è stata lei ad
avvicinarsi
con quell'intento, ma Dave è intervenuto prima che potesse
farlo.
Punto due: pensi davvero che potrei farti una cosa simile?
-Non
lo so, dimmelo tu. Ti sei stancata del tuo 'giocattolino difettoso'?-
le dico citando le parole di Elaine.
-Ma
di che diavolo stai parlando?! Giocattolino difettoso? Ma sei seria?!
Pensi davvero di essere questo per me? EH?!
- mi risponde alzando a sua volta il tono di voce.
-E'
quello che la gente pensa… - rispondo a voce e testa bassa.
-No,
Brittany. E' quello che pensi tu o quello che Elaine pensa?
Perché
non credo che alla popolazione mondiale gliene freghi qualcosa di
tutto questo.
-Be'
Elaine ha detto che vi siete date da fare ieri sera e i giornali
confermano...
-Aspetta.
Stai scherzando vero?! Tu credi a quello che ti dice quella
lì e a
quello che dicono i giornali, ma non a quello che dico io? NON
TI FIDI DI ME?!
Non
le rispondo perché un nuovo pianto inizia a travolgermi. E
non
riesco neanche a capire perché sto piangendo in questo
momento.
-Tu…
Non ti fidi di me… - risponde incredula al mio silenzio,
fraintendendo.
-Io
mi fido di te, Santana. - riesco a dirle tra le lacrime.
-Non
si direbbe proprio! - mi dice mentre la sento spostarsi per la stanza
– Io ti sto dando tutto, Brittany! Non è
abbastanza? TI
STO DANDO TUTTA ME STESSA! - urla
alla fine.
Rimaniamo
così, in silenzio. Gli unici suoni percepibili sono il
respiro
leggermente alterato di Santana e i miei singhiozzi dovuti al pianto.
-E'
più che abbastanza… Tutto quello che mi stai
dando... TU,
sei
molto di più. Sei tutto, Santana. - le dico dopo essermi
calmata.
-E
tu sei tutto per me, Brittany… - mi dice in un sospiro
– Mi
dispiace…
Cosa?
Ora si sta scusando?
-Di
cosa San?
-Per
aver alzato la voce… Scusami… - mi risponde a
bassa voce.
-Non
è successo nulla… Sono io a dovermi
scusare… Mi fido totalmente
di te, Santana. Ti affiderei la mia stessa vita, voglio che tu lo
sappia. - le dico sincera, cercando di trasmetterle tutto quello che
provo per lei.
-Allora
perché questa discussione? Io penso che ci sia qualcosa di
più…
-Ho
paura. - le rispondo senza che riesca ad accorgermene.
-E
di cosa? - mi chiede mentre prende posto accanto a me sul piccolo
divano.
-Del
domani, del futuro… - le dico sussurrando – Ogni
giorno da quando
avevo cinque anni è sempre stato lo stesso, mi svegliavo e
speravo
sempre che qualcuno mi avesse fatto uno scherzo costringendomi a
tenere una maschera sugli occhi... Ma non è così.
Non posso
magicamente rivedere tutto, no. Ogni mattina è stata un
incubo fino
a quando al primo anno di liceo, il primo giorno, ho sentito la tua
voce.
-Spero
di aver detto qualcosa di intelligente.- mi interrompe un attimo.
-'Può
benissimo andare a farsi fottere, professore' ti
sembra abbastanza intelligente? - le chiedo divertita.
-Decisamente
no… - mi risponde ridendo – Speravo più
in qualche frase di
Shakespeare…
-Potrai
rifarti in futuro, tranquilla. So che in realtà sei
un'amante dei
classici.
-Ah
sì? E come fai a saperlo?
-Ho
i miei mezzi… - rispondo evasiva (non
posso mica dirle che sono stata una specie di stalker per sei anni,
eh!)
per poi continuare – Ma ritornando a quello che stavo
cercando di
dirti, quando ho sentito la tua voce per la prima volta, ecco, da
quel giorno la mattina non è più stata orribile.
Non vedevo l'ora
di svegliarmi e poter ascoltare la tua voce anche solo per un
secondo. Poi sei andata via… E tutto è diventato
nuovamente nero.
Ma
non per molto, perché contro ogni previsione ti ho ritrovata
qui e
stiamo assieme adesso. E' come se stessi vivendo uno dei tanti sogni
che ho fatto durante questi anni, capisci? Non posso fare a meno di
pensare che è tutto troppo bello per essere vero, che non
durerà
per sempre. Sono sempre stata una persona ottimista, sempre. Ma
quando si tratta di te, non posso fare a meno di pensare che qualcuno
ti porterà via da me un giorno… Che tu ti
renderai conto che non è
questa la vita che vuoi, ti renderai conto che potresti avere
chiunque tu voglia, perché tu sei Santana Lopez. E io sono
solo una
ragazza cieca innamorata di te da sei anni… E-e per quanto
potrà
far male, quando quel giorno arriverà ti lascerò
andare. Perché
per me l'unica cosa che conta è che tu sia felice. -
concludo
tirando su con il naso, mentre altre piccole lacrime mi scivolano
sulle guance.
Santana
ride nuovamente mentre la sento abbracciarmi e farmi distendere su di
lei.
-E
poi dicono che la testa dura ce l'ho io… - dice
per poi lasciarmi un bacio sui capelli – Quante volte ancora
dovremmo avere una discussione del genere? Posso ripetertelo
all'infinito se vuoi. Io non vado da nessuna parte. Mi dispiace
signorina Pierce, ma resterà bloccata con me per un bel po'.
-
E se -
-'E
se' niente. Io amo te e tu ami me. Questo è quello che
conta.
Qualsiasi difficoltà l'affronteremo insieme, okay?
Solo… Non
chiuderti in te stessa, Britt. Non mi piace vederti star male, non
sapere il perché e non poterti aiutare. - conclude
stringendomi nell'abbraccio.
-Io
non merito
tutto questo…
- dico sospirando e rilassandomi tra le sue braccia.
-Tu
meriti questo e molto di più Brittany, non permettere a
nessuno di
dirti il contrario.
Mi
rigiro nell'abbraccio per poter unire le mie labbra alle sue.
Continuiamo
a baciarci per molto, attorno a noi il silenzio interrotto dai nostri
respiri affannati.
Le
mani di Santana si intrufolano all'improvviso sotto la mia maglia,
entrando a contatto diretto con la mia pelle. Sussulto al contrasto
tra il mio calore e le sue mani leggermente fredde, mentre le sue
labbra si spostano verso la mia
mandibola per poi
scendere ancora verso il mio collo.
Penso
che abbia una leggera ossessione per il mio collo, comunque…
Ogni
volta non sembra soddisfatta se non vi lascia almeno un bacio.
Ma
stavolta non si limita solo a lasciarci dei baci, oh no…
Questa
volta morde leggermente, succhia sulla mia pelle lasciando
sicuramente dei segni ben visibili, facendomi emettere piccoli gemiti
e facendo partire delle scariche elettriche che terminano tra le mie
gambe ogni volta che il contatto diventa più intenso.
Dopo
averla
persa
per un po', riprendo coscienza della situazione quando le mani di
Santana si
spingono più su trascinando con loro anche la maglia.
-San…
- cerco di richiamarla mentre continua a marchiarmi.
-Santana…
- provo nuovamente afferrandole le mani e questa volta attirando
la sua attenzione.
Con
un sospiro la sento poggiare la sua fronte contro la mia, mentre le
mani, tornate ad una altezza accettabile, iniziano a tracciare pigri
cerchi sulla mia pelle con la punta delle dita.
-Scusami...E'
solo che è difficile trattenersi quando tu sei
così… Così…
Dannatamente bella….- ed ecco qua un altro battito mancato
per il
mio povero cuore.
Ma
ha
ragione. Ultimamente
queste sessioni di Sweet Lady Kisses (non so perché, ma mi
piace
chiamarle così) si
sono fatte più… come dire... intraprendenti?
Vabbè insomma, avete
capito no? Ecco, e mi sento tremendamente in colpa per
l'infinità di
docce fredde che Santana è costretta a farsi a causa mia.
Voglio
solo che sia tutto speciale quando accadrà. Voglio che lo
sia per
entrambe.
-Presto…
- sussurro mentre strofino lentamente il naso sulla sua guancia.
-Quando
il momento sarà giusto… - mi risponde lei
ripetendo una frase
detta qualche tempo fa – Ora,
per quanto mi faccia piacere stare qui su questo piccolo divano con
te, penso che sia il caso di trasferirci nella tua stanza…
Anche
perché Lord Tubbington sta iniziando a fulminarci con lo
sguardo,
penso che ami troppo questo divano…
-Resti
a dormire qui? - le chiedo sbadigliando.
-Ovvio.
Dopo
qualche altro piccolo bacio e dopo aver finalmente salutato Tubbs, ci
dirigiamo nella mia stanza. E' una fortuna che Santana si fermi
spesso qui a dormire, in questo modo ogni volta lascia qui qualcosa
da poter indossare il giorno dopo.
Una
volta nel letto, le do le spalle per far si che mi abbracci da
dietro.
-Britt?
-Sì?
-Voglio
che quando ti sia possibile, tu venga con me durante le serate di
promozione o in qualsiasi altra occasione. Voglio che la gente
capisca che sei la mia ragazza. - conclude
con un piccolo bacio sulla mia spalla.
Ormai
già in viaggio verso il mondo dei sogni, riesco solo a
risponderle
con un sorriso addormentato che non può vedere e un 'Ti amo'
sussurrato.
Angolinoinoino
dell'autrice: Tadà!
Rieccomi con un nuovo capitolo! Mi scuso per il tremendo ritardo, ma
per la prima volta anche io sono stata colpita dal morbo del 'blocco
dello scrittore'. Ora… Ritornando al capitolo, che ne
pensate?
Saranno finiti i problemi per le nostre ragazze? Elaine la
smetterà
di infierire su Brittany? E Santana riuscirà a tenere le
mani a
posto ancora per un altro pochino? Chi lo sa…
Adesso
vi lascio. Ringrazio come sempre tutti coloro che leggono
silenziosamente, recensiscono, aggiungono la storia alle
preferite/seguite. Ricordate, senza tutti voi questa storia non
esisterebbe. Un abbraccio forte forte .
P.S.
: giusto due paroline sulla fine di Glee.
Non
ho mai pianto così tanto come durante quell'ultima scena.
Vederli
tutti lì (quasi tutti, ma sappiamo che Cory è
sempre stato con loro
♥
)
felici, come è sempre stato, mi ha commosso come non mai.
Sarò
sincera, ho pianto dal primo secondo fino all'ultimo. E ho pianto
ancora di più quando per quei miseri tre secondi (non
perdonerò mai
Ryan Murphy per non aver dato spazio alle nostre Brittana e anche
alla nostra Quinn nell'ultima puntata) hanno ripreso le nostre
ragazze, Naya ed Heather, le nostre Heya. Quelle due hanno cambiato
la mia vita, e non le ringrazierò mai abbastanza per questo.
Detto
ciò, Glee era, è, e sarà sempre una
parte importante di me.
Una parte che
difficilmente
lascerò andare. ♥
-coriandolo
|
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Capitolo 15 *** Mini Vacanza! ***
Brittany
POV
-Santana…
-Ancora
cinque minuti…- com'è possibile che una persona
possa dormire così
tanto? Ieri è venuta da me alle nove, abbiamo cenato assieme
e poi
per le dieci eravamo già in camera mia nel mio letto per
rilassarci
un po' e descriverci le rispettive giornate e lei dopo nemmeno dieci
minuti è crollata (restando di conseguenza a dormire da me,
non che
mi dispiaccia) . E adesso sono le dieci di mattina. Ha dormito dodici
ore di fila!
-San
è ora di alzarsi…
-Ma
sono così comoda qui… - borbotta aumentando la
stretta attorno
alla mia vita e nascondendo il viso contro il mio addome.
-Dai
ci staranno tutti aspettando. E poi non vedo l'ora di partire!
Sarà
la prima mini vacanza che facciamo assieme! - dico eccitata alla sola
idea.
-Difficile
chiamarla 'mini vacanza' quando saranno solo due giorni a Long Island
che è letteralmente a meno di due ore di distanza dalla
città…
-Sii
ottimista San… Passeremo due giorni insieme, senza lezioni
da
seguire e senza canzoni da registrare…
-Non
saremo sole, perché hai avuto la brillante idea di invitare
anche il
resto della banda Bassotti. E io non ho ancora avuto il mio
buongiorno. - brontola mentre la sento tirarsi su a sedere
avvicinandosi al mio viso.
-Bè
tecnicamente non puoi chiamarla la banda Bassotti perché la
banda
Bassotti era formata solo da tre membri…
-Smettila
di essere così intelligente e dammi il buongiorno
– ridacchia.
Con
fare lento porto le mani sul suo viso, avvicinandolo al mio e
lasciandole un bacio leggero sulle labbra.
-E
questo cos'era?
-Il
tuo buongiorno.
-No
questo non era un buongiorno.- mi risponde con fare offeso - Le
faccio vedere io qual è un vero buongiorno, signorina
Pierce…-
continua questa volta sussurrando sulle mie labbra prima di
coinvolgermi in uno dei suo tipici baci profondi, che mi lasciano
come sempre con un sorriso idiota sulle labbra – Ecco, questo
era
un buongiorno! - esclama mentre la sento alzarsi e avviarsi in bagno
– Ora muovi quel bel sedere che ti ritrovi, gli altri ci
staranno
già aspettando! - urla mentre sento il getto della doccia
attivarsi.
'E'
incredibile…' penso
tra me
scuotendo la testa sorridendo.
-Finalmente
ci onorate della vostra presenza! - urla Kurt.
-Scusate
il ritardo! - mi scuso una volta raggiunto il gruppo.
-Tranquilla,
sappiamo di chi è la colpa.- mi
risponde Mercedes.
-Fottiti
Jones! - sibila Santana in risposta.
-Satana,
sappiamo tutti quanto ami dormire! - interviene nuovamente Kurt.
-Mi
mancava il suono della tua voce, Fatina. - risponde ironica.
-Vi
ricordate quando le versammo un secchio pieno d'acqua in faccia quel
sabato mattina? - interviene Puck ridendo.
-Un
secchio d'acqua? - chiedo confusa.
-La
tua ragazza non voleva saperne di svegliarsi. - interviene Quinn
spiegandomi la vicenda – Erano le quattro del pomeriggio e
avevamo
bisogno di provare per un concerto che avremmo tenuto in una
città
vicino Lima… Puck e Sam
pensarono bene di svegliarla versandole un secchio d'acqua in
testa…
-Presumo
sia stata un'esperienza traumatica – dico ridendo.
-Lo
è stata, ma anche per quegli idioti. - mi risponde Santana.
-Oh
si adesso ricordo! Si sentivano le urla di Santana da chilometri di
distanza! - interviene Blaine.
-Ci
ha inseguiti per tutto il vicinato e quando è riuscita a
beccarci…
Altro che doccia fredda… Ci ha riempito una vasca di
ghiaccio e ci
ha costretto ad immergerci… - continua Sam.
-Ho
pensato che il pipino mi sarebbe caduto! - esclama con voce acuta
Puck facendomi ridere.
-Come
se fosse stata chissà quale perdita!
-Santana…
- la richiamo cercando di trattenere un'altra risata.
-Bene,
ora che abbiamo finito di raccontare la nostra favoletta giornaliera
direi che possiamo andare… Chang e la sua ragazza ci
aspettano lì.
-C'è
anche Rachel con loro.- ricorda Quinn.
-Ah
già…
-TUTTI
PRONTI PER DUE GIORNI PAZZESCHI?- urla
Puck.
-Che
accidenti ti urli?! Ci stanno fissando tutti! - lo rimprovera la
bionda – Per favore andiamo via? - riprende poi con calma.
-Cosa
c'è, Fabray? Ti manca l'umpa lumpa?
-Te
l'ho già detto Lopez. La mia nuova filosofia di vita
è l'ignorarti.
-Dunque
Santana e Brittany verranno con me e Sam, Quinn e Puck andranno in
macchina con Kurt e Blaine.
Qualche obiezione? - chiede Mercedes.
-No
signora! - rispondiamo in coro.
-Oddio
pensavo non arrivassimo più… - borbotta San una
volta fuori dalla
macchina.
-Ehi
ragazzi! - sento Tina urlare in lontananza.
-Come
sta la nostra cinesina preferita?
-Santana
per l'ennesima volta, sono nata e cresciuta in America. E comunque
sono di origini coreane.
-Dettagli,
vi assomigliate tutti.
-Ehi
questa è una cosa leggermente razzista da dire! - interviene
Mike
raggiungendoci – Ciao Brittany! - continua poi abbracciandomi.
-Ma
che razzista e razzista è la pura ver- BERRY! CHE
CAVOLO HAI
ADDOSSO?!
-Ciao
anche a te Santana… - le risponde ironica Rachel –
E per tua
informazione questo qui è un costume.
-...Intero?
-Sì
intero.
-Sembri
una versione più giovane di mia nonna con quel coso
lì.
-San,
non è carino quello che hai detto. Chiedile scusa. - le dico
seria.
-Ma
Britt…
-Ora
Santana.
-Scusa
Berry… - mormora a bassissima voce.
-E
poi ha il coraggio di prendere in giro me… - sento Quinn al
mio
fianco.
-Ragazzi
dai! Dovete vedere la casa, è enorme!
-Arriviamo
Mike, arriviamo. - risponde la bionda.
-Ehi
Britt…
-Sì
San?
-Tu
sei in camera con me vero? - mi chiede mentre seguiamo gli altri.
-Be'…
In realtà Puck mi ha chiesto se volevo stare in camera con
lui,
quindi penso proprio di accettare.
-Ah.Ah.Ah.
Molto divertente.
-Scusa
ma era una domanda inutile da fare.
-Andiamo
sapientona – mi risponde prendendomi la mano –
Lasciamo le valige
e poi si va dritte in mare.
Con
calma mi lascio letteralmente trascinare da lei lungo la strada.
Ultimamente non utilizzo più neanche il mio fidato bastone
quando
sono con lei, perché non ne ho bisogno. Santana è
sempre attenta a
qualsiasi cosa mi succeda attorno quando siamo assieme. Esempio: una
mattina eravamo tutti assieme a Times Square, e bè tutti
sanno che
quella strada è sempre piena di gente… Ecco,
mentre passeggiavamo,
un ragazzo mi si è letteralmente schiantato contro facendomi
cadere
con il sedere per terra (a pensarci mi fa ancora male). Santana, a
quanto mi ha descritto Rachel, si è scagliata contro il
poveretto
che sembrava stesse per farsela nei pantaloni e sono dovuti
intervenire Sam e Puck per trattenerla mentre imprecava in spagnolo.
-Però…
niente male… - mormora San non appena varchiamo la soglia
della
casa - Ragazzi! La stanza al piano terra è nostra! -
aggiunge poi
con voce alta per farsi ascoltare.
-Lo
sappiamo già. L'avrai detto come minimo cento volte durante
il
viaggio in macchina.- le risponde Mercedes con fare annoiato.
Prendendomi
la mano, Santana mi conduce verso la stanza non senza borbottare in
risposta a Mercedes un 'sempre meglio ricordarlo'.
-Ricordate
che ci troviamo tutti in spiaggia tra un'ora! - ci richiama Sam poco
prima che Santana chiuda la porta della camera e mi ritrovi stretta
nel suo abbraccio con la sua fronte sulla mia spalla.
-San?
-Potevamo
essere solo io e te… Perché hai dovuto
invitarli?- piagnucola.
-Sono
nostri amici, mi è sembrato carino invitare anche
loro… - le
rispondo ridendo leggermente e passando lentamente le mani su e
giù
lungo la sua schiena.
-Ma
sono degli imbecilli… Non avremo un minuto da passare
sole…
-Bè
tanto per iniziare non sono imbecilli. E poi ora siamo sole no?
-...Perché
una persona così dolce e gentile come te sta assieme ad una
stronza
come me?
-San,
tu non sei str- oh andiamo, è una semplice parolaccia
Brittany! -Tu
non sei str- niente da fare! Non riesco a dirlo.
-Andiamo
Britt, puoi dirlo, non mi offendo mica. - mi risponde allontanandosi
leggermente e ridacchiando.
-E'
questo il punto… - dico imbarazzata abbassando il volto
– Non
riesco a dire parolacce...Cioè… Devo essere molto
arrabbiata per
riuscirci…
-Sul
serio?
-Eh…
-Oddio…
- ride alzandomi il viso con una mano e lasciandomi un bacio sulla
punta del naso – Sei davvero adorabile!
-San!
Non c'è niente di adorabile! E' una cosa imbarazzante! Ho
vent'anni
per la miseria!
-E
io ti dico che sei adorabile… - mormora unendo le nostre
labbra.
E'
strano che ogni volta in cui ci baciamo sembri sempre la prima volta
ma allo stesso tempo è sempre diverso? Giuro, non riesco a
descrivere quello che mi fa questa ragazza.
-Pensavo…
- riprende dopo un po', mentre continua a lasciarmi dei baci lungo il
collo, spingendomi indietro e togliendomi gli occhiali.
-Mmh…
Tu pensi?
-Carina
Pierce. Davvero carina. - mi risponde lasciandomi un leggero bacio a
fior di labbra per poi farmi cadere con una spinta sul letto alle mie
spalle.
-Allora,
cosa pensavi? - chiedo quando la sento sdraiarsi accanto a me ed
iniziare a passare le mani tra i miei capelli.
-Pensavo
che potremmo starcene per i fatti nostri stasera… Tipo
cenare in
uno dei ristoranti sulla spiaggia...
-Mi
piace come idea…
-Sì?
-Ah-ah.
- dico annuendo.
-Perfetto!
Anche perché avevo già prenotato tutto…
-Santana!-
la rimprovero.
-Cosa?
- chiede innocentemente.
-E
se avessi detto di no?
-Be',
hai detto di sì però. E poi, nel caso avessi
detto di no… -
continua sussurrando lasciando dei lenti baci sul collo –
T'avrei
sequestrata per tutta la serata… - continua salendo su fino
ad
arrivare a mordermi il lobo dell'orecchio… e Dio…
Cosa mi sta
facendo in questo istante… - E t'avrei portata
nella mia
caverna, da brava donna della preistoria! - conclude ridendo.
-Oh,
tutto qui? - chiedo innocentemente – Niente vestiti che
volano, e
sesso sfrenato per dimostrare che ti appartengo? - sussurro
sensualmente al suo orecchio. Si gioca in due a questo gioco,
Santana.
-C-c-cos-
no vestiti – sess- sesso sfrenato...
-Oh
andiamo Santana! - esclamo ridendo – Ci vuole così
poco per
renderti incapace di formulare una frase di senso compiuto?
-Tu
non hai proprio idea dell'effetto che mi fai vero? - mormora
lasciandomi un bacio a fior di labbra.
-Mmh…
A dire il vero sì, perché è lo stesso
effetto che hai tu su di me…
-Mi
fa piacere Pierce, ma mi dispiace. Questo non ti salverà
dalla furia
di Santana Lopez, la donna delle caverne! - esclama iniziando a farmi
il solletico.
-Ahahahahahah
no! Sant- ahahahahahah Santana!
-Arrenditi!
Arrenditi alla grande Santana!
-Okay
ahahahahaha Mi arrendo ahahahahahah!
-Come?
Non ho sentito bene!
-Bast-
ahahahahaha Mi-mi arrendo ahahahahahah!
-E
sia! Per questa volta sono magnanima e ti perdono, ma la prossima
volta non ci sarà clemenza. - mi risponde con fare solenne
prendendomi tra le braccia e facendomi sdraiare su di lei.
-Oh
grande Santana! Ti ringrazio per questo tuo gesto di pietà
nei miei
confronti! - le dico con fare teatrale mentre lei ridacchiando posa
un bacio sulla mia testa.
Passiamo
qualche minuto in silenzio, fino a quando non sento il bisogno di
dirle qualcosa.
-Da
quando sono con te sono veramente felice sai?
-Anche
io, Britt. Anche io.
-Pensi
che sarà sempre così?
-Non
lo so… - per un momento la sua risposta mi lascia triste
– Ma
faremo il possibile per riuscirci, okay?
-Okay.
- annuisco rilassandomi contro di lei.
-Ehi!
- mi richiama - Cerca di non addormentarti, tra poco dovremo andare
in spiaggia…
-Okay…
- annuisco nuovamente.
-Tanto
so già che dovrò svegliarti… - mormora
accarezzandomi la schiena
– Avanti, fai pure questo riposino di un quarto
d'ora…
-Okay…
- sbadiglio per poi abbandonarmi al sonno.
POV
Santana
-Ehi
Britt gli altri sono già in spiaggia aspettano sol- inizio
per poi
bloccarmi totalmente una volta aperta la porta della stanza
perché…
Perché…
Perché…
Brittany
è mezza nuda.
E
quando dico mezza nuda, non intendo slip e reggiseno.
No.
Intendo
solo con lo slip del bikini e basta.
Niente
sopra.
Nothing.
Nada.
-Que
Dios me ayude por favor…- dico
incapace di staccare gli occhi dalle sue 'gemelle'.
-SANTANA?!
- urla lei
coprendosi come
meglio può dopo avermi sentito.
-ScusaScusaScusa!
- mi riprendo coprendomi gli occhi e cercando
di uscire dalla stanza.
Dico
'cercando', perché ovviamente da brava imbecille quale sono,
non
vedendo un cavolo vado a schiantarmi contro lo stipite della porta.
-Ma
porca di quella…!
-Ti
sei fatta male? - chiede Brittany preoccupata.
-Cosa
vuoi che sia? Un altro livido da aggiungere alla collezione…
Ma
dimmi che posso voltarmi ora…
-Sì
puoi…
Quando
mi giro verso di lei, stavolta il triangolo del bikini
c'è… Ma al
contrario.
-Britt…
-Sì?
-Hai
il bikini al contrario…
-Oh…
-Posso
darti una mano?
-Okay…
Con
calma mi porto alle sue spalle sciogliendo il nodo del costume e le
do il tempo di risistemarlo prima di allacciarlo nuovamente.
Senza
sbirciare lì davanti, sia chiaro.
Ma…
Ma… Niente ma. Una sbirciatina piccola
piccola? No. Un
po' di autocontrollo su! Ma se prima ci siamo schiantate
contro la
porta solo perché le abbiamo viste! Pensa quando potremmo
toccarle,
che faremo? Sverremo? Oh Dios… Conoscendoci potrebbe anche
succedere… Non dirlo neanche per scherzo! Quello
sarà un
momento che dovrò godermi al massimo. Ma dico, hai visto
come sono
perfette? Sì… Sbirciatina?
No! Facciamo le persone mature!
Tsè… Persone mature…
-Perfetto!
Ora ti mancano solo una maglia e dei pantaloncini e possiamo andare.
- dico passandole quello che ha appoggiato sul letto.
La
osservo vestirsi in silenzio, ma sento ancora di dovermi scusare per
quello che è successo prima.
-Mi
dispiace per prima… Avrei dovuto bussare…
-San
stai tranquilla. E' stato leggermente imbarazzante, ma è
tutto okay,
davvero.
-Ma
mi sento una pervertita… - piagnucolo.
-E
perché mai? Prima o poi mi vedrai nuda… - scrolla
le spalle come
se niente fosse.
-Okay.
Chi sei tu? Che ne hai fatto della dolce, pudica e innocente
Brittany?
-Andiamo
spiritosa. Non vorrei che Kurt ci faccia la ramanzina per essere
arrivate in ritardo.
-Confessa!
Sei un alieno che ha preso le sue sembianze! - dico con fare
teatrale.
-Ah-Ah.
Ora muoviti però.
-Agli
ordini padrona! - esclamo prendendo la borsa con asciugamani e chili
di creme (sarò anche iperprotettiva, ma ho la sensazione che
Brittany mi ringrazierà) e prendendole la mano abbandoniamo
la
stanza.
-Ma
voi sapete leggere l'orologio? - urla Kurt appena entriamo nel suo
raggio visivo.
-Oh
calmati fatina! Siamo in ritardo solo di un quarto d'ora. - sbuffo
avvicinandomi.
-Dì
la verità… - appare Puck al mio fianco
– Tu e Brittany stavate
battezzando il letto eh? - chiede muovendo su e giù le
sopracciglia
con fare da maniaco.
-Non
che siano affari tuoi ma-
-Ma
hai totalmente ragione. Quel letto non sa più cosa sia
l'innocenza.
- interviene Britt lasciando sia me che Puck a bocca aperta.
-Sto
per avere un alza bandiera pazzesco.
-Maiale
che non sei altro! - esclamo riprendendomi e dandogli uno schiaffo
dietro la nuca.
-Scusa
ma non riesco ad evitare di immaginarvi! -esclama ridendo e iniziando
a correre schivando un altro mio schiaffo.
-Sì
bravo! Corri che è meglio! - gli urlo dietro mentre Brittany
al mio
fianco ride apertamente.
-Cosa
ridi tu? - chiedo sorridendo, perché la sua risata
è bellissima, e
avvicinandomi per darle un piccolo bacio.
-Allora?
Avete intenzione di venire a farvi un bagno o di stare lì
tutto il
giorno ad amoreggiare?
-Anderson.
Ti prego fallo tacere. - dico rivolgendomi a Blaine.
-Ha
ragione amore, lasciale stare…
-Ma
abbiamo solo questi due giorni per stare tutti insieme!
-Lady
Hummel, dovresti ringraziare la mia ragazza per questo. Se fosse
stato per me, non avrei invitato nessuno di voi. - dico prendendo
posto su un lettino e accompagnando Britt a quello vicino.
-Socievole
come al solito Satana! - risponde Mercedes non alzando nemmeno lo
sguardo dal libro che sta leggendo.
-Io
sono sempre socievole Jones! - rispondo guardandomi attorno per poi
bloccarmi su una scena a dir poco disgustosa – Scusa fatina,
ma
perché rompi le scatole a noi per un misero bacetto, mentre
a quelle
due lì che si stanno risucchiando la faccia in acqua non
dici nulla?
- chiedo indicando la Fabray e la Berry impegnate a raggiungere l'una
le tonsille dell'altra.
-Perché
loro sono arrivate in orario.
-Dì
la verità. Ce l'hai ancora con me perché al
servizio fotografico
non ho indossato l'abito che mi avevi scelto, vero? - chiedo alzando
un sopracciglio.
-Non
so di cosa tu stia parlando. - mi risponde voltando il viso
dall'altra parte.
-E'
totalmente ancora arrabbiato per quello. - ride Brittany.
-Sì,
totalmente. - annuisce Blaine.
-Sei
così prevedibile Hummel.
-Saprò
vendicarmi. - risponde incamminandosi verso il mare seguito
dall'omino fatto di gel.
-Andiamo,
non vedo l'ora di fare un bel bagno… - dico spogliandomi e
voltandomi verso Brittany che ha già provveduto.
E
come al solito, resto a bocca aperta osservando il fisico pazzesco
che si ritrova, messo in mostra dal bikini blu elettrico.
-Chiudi
la bocca Lopez, potrebbero entrarci le mosche. - mi richiama ridendo
Mercedes.
-Ehi,
non posso farci niente se la mia ragazza è uno schianto. -
rispondo
scrollando le spalle e prendendo la mano di Britt – Tu non
vieni? -
chiedo poi alla Jones.
-Nah…
Finisco questo capitolo e poi vi raggiungo.
-Ma
Sam dov'è? - chiedo notando la sua assenza.
Mercedes
fa un cenno al lato della sua sedia. Sporgendomi noto il biondino
intento nel cercare di realizzare (con scarsi risultati) quello che
sembra una… palla? Non sono sicura di cosa dovrebbe
essere…
-Ma
sei serio?
-Shh!
Devo riuscire a realizzare la 'Morte Nera' in scala!
-Cos'è
la 'Morte Nera'? - chiede Britt al mio fianco piegando la testa di
lato confusa.
-Cosa
sentono le mie orecchie? Cos'è la 'Morte Nera'? - chiede con
fare
scioccato Sam interrompendo per un attimo il suo operato – La
'Morte Nera', è l'arma di distruzione di massa realizzata
dall'Impero Galattico e che appare nel film 'Guerre Stellari' del
1977. E ne esiste una seconda che è apparsa nel settimo
episodio 'Il
ritorno dello Jedi'. Come potete voi babbani essere tanto ignoranti
in materia?
-Oh
magnifico, ora anche riferimenti ad Harry Potter? Scappate ragazze,
scappate finché siete in tempo! - ci intima Mercedes mentre
Sam
continua a sproloquiare.
Ridendo,
ci avviciniamo alla riva. Non nego che l'acqua sia un tantino fredda,
ma ehi, siamo ancora a fine marzo!
-L'acqua
è piuttosto fredda… - mormora Brittany al mio
fianco.
-Non
temete dolce donzella! Vi scalderò io con il mio caliente
sangue
latino! - esclamo abbracciandola.
-Sei
un'idiota… - ride nascondendo la testa nell'incavo del mio
collo.
-Ma
sono la tua idiota.
-Sì…
La mia idiota… - mormora nascondendosi ancora di
più nel mio
abbraccio.
-Tutto
bene? - chiedo baciandole la tempia.
-E'
che io…
-Sì?
La
sua voce esce come un leggero soffio di vento -...Non so nuotare,
San.
-Okay.
Ti aiuterò io.
-Non
è okay Santana. - risponde con voce leggermente dura
allontanandosi
– Io non so fare praticamente nulla perché sono
cieca! E non posso
aspettarmi che tu sia sempre pronta a farmi da balia!
-Ehi.
- dico poggiandole un braccio attorno alla vita e una mano sulla
guancia – Guarda che c'è tantissima gente che non
sa fare nulla e
ci vede benissimo. E poi non è vero che tu non sai fare
nulla, tu
sai fare tantissime cose nonostante la tua condizione Britt.
-Ma…
-E
poi io non ti faccio assolutamente da balia. Sono la tua ragazza, mi
prendo cura di te come tu ti prendi cura di me. Okay? Ora via quel
broncio… - dico dandole un bacio – E andiamo a
farci un bel
bagno. - concludo avviandomi tenendole la mano per poi essere tirata
nuovamente indietro ed incontrare un bel paio di soffici e dolci
labbra.
-Ti
amo così tanto… - sospira Britt nel bacio.
-Ti
amo tanto anch'io.
-Oh
guarda che tenera! Santana innamorata!
Ma
dico io… Perché? Perché ogni nostro
momento deve essere rovinato?
-Fabray…
- ringhio con tono basso voltandomi.
-Sì?
-Torna
a slinguazzare con la nana da giardino, sempre che non affoghi qui a
riva, bassa com'è…
-Santana,
dovresti smettere si scherzare sulla mia altezza, visto che sei solo
qualche centimetro più alta di me.- interviene la Berry.
-Ti
piacerebbe piccolo troll!
-Ragazze
potete solo per un paio d'ore, e dico solo un paio d'ore, non
litigare?
-Ma
Britt, sono loro che iniziano sempre.- protesto.
-Dai
Santana, fallo per me – chiede mettendo il broncio.
-Okay,
va bene. Tanto lo sai che non resisto quando fai il broncio…
-Forse
dovrei provare anche io a mettere su il broncio…
-Berry
se anche solo ci provi-
-Se
fai la brava, stasera ci sarà un premio… -
sussurra Britt al mio
orecchio, toccandolo volutamente con la punta della lingua.
Oh
Dios. Oh Dios.
-A-a-acqua…
- riesco a balbettare – Ho bisogno di farmi un bagno. - dico
trascinandomela dietro mentre se la ride di gusto, lei.
-Su
le gambe. - ordino portandomele alla vita – Braccia attorno
al
collo. Okay, non mollare la presa, o puoi anche farlo, tanto ti
reggo io.
-Che
brava la mia forzuta ragazza – ride.
-Ehi,
devo esserlo se devo combattere contro tutti quelli che ci provano
con te.
-Sai
che non c'è ne bisogno.
-Lo
so… - dico iniziando a succhiare un lembo di pelle del suo
collo,
per poi staccarmi e osservando orgogliosa il lavoro – Ma
meglio
marcare il territorio! - concludo lasciandole un bacio sulla guancia.
Restiamo
per un po' così, abbracciate in acqua. Ogni tanto ci
scambiamo
qualche bacio, ogni tanto canticchio qualcosa all'orecchio di Britt
(tutta roba sdolcinata, giusto per vederla arrossire e ridere allo
stesso tempo), ogni tanto parliamo delle lezioni individuali che
Brittany sta seguendo con la sua insegnante.
-Comunque…
Prima dicevo sul serio… - dice passandomi una mano tra i
capelli.
-Riguardo
cosa? - chiedo in estasi, godendomi le carezze.
-Riguardo
stasera…
MOMENTO.MOMENTO.MOMENTO.
-Che?
- chiedo – Brittany…
-Io
voglio Santana… E voglio farlo anche per te. Mi dispiace
vederti
ogni volta frustrata quando le cose si fanno più intense e
blocco
tutto.
-Britt…
- sospiro stringendola di più a me – Sai che non
dobbiamo
accelerare le cose, no? A me va bene così. Ti aspetterei in
eterno
se dovessi.
-Questa
è la cosa più sdolcinata che abbia mai
sentito… - mormora
poggiando la testa sulla mia spalla.
-E
che vuoi farci… Rischio di farci venire le carie ai denti
quando
parlo con te! - esclamo ridendo e coinvolgendola -Ma sul serio Britt.
- riprendo – Non voglio assolutamente che tu faccia qualcosa
per
cui non ti senti ancora pronta, d'accordo?
-D'accordo.
-Ora
usciamo, vedo Puck e Sam intenti a organizzare una partita di
calcetto e voglio fare il culo ad entrambi.
-Santana.
-Lo
so, lo so. Il linguaggio.
-Bravo
il mio amore. - esclama felice dandomi un bacio.
-Sei
fortunata che ti amo, biondina. - borbotto portandoci entrambe sulla
spiaggia.
Angolinoinoino
dell'autrice: Tadàààà!
Rieccomi con un aggiornamento per questa storia che ho decisamente
trascurato, e che qualcuno (AdeleDewitt, che ringrazio) mi
ha spinto a riprendere.
Dunque…
Mini vacanza per tutti, ergo tutti contenti tranne Santana, la solita
asociale di turno ahahahahah! Brittany è diventata
decisamente più
intraprendente e chissà… Magari nel prossimo
capitolo accadrà
qualcosa di importante per entrambe…
Come
sempre ringrazio tutti voi che leggete, seguite o aggiungete la
storia alle preferite! Mi raccomando, recensite, mi piace sapere cosa
ne pensate :)
A
presto!
-coriandolo
|
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Capitolo 16 *** All I know is that I love you so much that it hurts. ***
Brittany
POV
-Rachel…
-Sì Britt?
-Tu come hai fatto
a…
-Come ho fatto cosa?
-Con Quinn
dico… - dio che cosa
imbarazzante – C-come…
-Ferma un secondo. Stiamo
per avere
la conversazione che temo stiamo per avere? - chiede prendendo posto
accanto a me sul divano.
-Dipende da quello che
hai capito
tu.
-Stai
per chiedermi come ho fatto ad iniziare una relazione sessualmente
attiva con la mia ragazza?
-Oh dio… -
mormoro nascondendo il
viso tra le mani – Sì, Rach.
-Oh
be' ma è semplice! - esclama tutta contenta – E'
successo tutto
molto naturalmente.
Siamo andate fuori a cena in questo ristorante elegantissimo, ci
siamo scambiate sguardi dolci per tutta la serata. Poi una volta
tornate a casa dopo un bel po' di coccole Quinn
ha iniziato a-
-RACHEL! FERMATI! STOP! -
grido
all'apice dell'imbarazzo, spaventando Lord Tubbington che fino ad
allora era rimasto seduto sulle mie gambe – Non voglio i
dettagli
di quello che avete fatto… Volevo sapere solo come hai fatto
a
capire che era quello il momento giusto… - riprendo con tono
di
voce normale.
-Oh… Vuoi dire
che tu e Santana…
-No. E mi sento
così stupida!
-Brittany, non dire
così… - dice
con voce gentile poggiandomi un braccio attorno alle spalle.
-Sì invece
Rach. Sono una stupida.
Santana è perfetta, sempre attenta a qualsiasi cosa mi
riguardi e io
vado nel panico totale non appena le cose si spingono un po' oltre!
Sono la peggior ragazza che le potesse capitare. - dico iniziando a
sentire gli occhi farsi lucidi.
-Britt…
- sospira Rachel al mio fianco – Santana si ritiene la
ragazza più
fortunata di questo mondo, credimi l'ho sentito con le mie orecchie
quando l'ha detto.
-Come hai fatto? - chiedo
confusa.
Perché, andiamo, San non si confiderebbe mai con Rachel.
Neanche
sotto tortura.
-Diciamo che non avrei
dovuto
sentire nulla…
-Rachel… - la
richiamo.
-Cosa? - chiede
innocentemente –
Avevo dormito da Quinn quel giorno e quando mi ero svegliata quelle
due stavano parlando. Non volevo disturbarle e allora sono rimasta in
camera… Ad ascoltare… Comunque. Dicevamo? Ah
sì! Santana ti
adora. Parole sue. E anche se non rientra nella mia lista di persone
preferite, si guadagna un punticino in più per questo.
-Ma sono una frana come
ragazza…
-'Quinn
dovevi vederla quando siamo
andate a trovare di nuovo quella papera a Battery
Park! Il cuore stava per esplodermi dalla troppa tenerezza! E'
così perfetta che sul vocabolario la definizione di
perfezione
dovrebbe essere sotto il suo nome!'
- la imita facendole il verso – Credimi,
è completamente innamorata di te.
-Sì
ma…
-Britt, ascolta. Non puoi
obbligarti
a fare qualcosa per cui non sei ancora pronta. Santana ti ama, non
c'è dubbio su questo, non ti metterà di certo
fretta.
-In realtà non
è neanche questione
di paura! Tutto questo non succederebbe se fossi normale come tutte
le altre ragazze! - dico con rabbia.
-Ehi, calma! Smettila di
farti
prendere da tutte le insicurezze di questo mondo. - mi riprende
dolcemente Rachel – Brittany. Santana ti ama così
come sei, lo
vuoi capire o no?
-Ha detto che mi
aspetterebbe in
eterno se dovesse… - mormoro.
-Okay. Wow. - risponde
lentamente –
Questa è la cosa più sdolcinata ma assolutamente
più romantica che
abbia mai sentito… Non pensavo di dirlo, ma forse Santana
dovrebbe
dare qualche lezione di romanticismo a Quinn..
-La mia ragazza
è perfetta! -
esclamo con orgoglio.
-Ma sentitela! - ride
Rach – Si
pavoneggia con gli altri della sua ragazza! Andiamo Giulietta, la tua
Romea ci aspetta! - esclama tirandomi su con una mano.
-Romea? Sul serio Rach?
-E non mi veniva niente
in mente!
-Allora evita la prossima
volta.
Perché 'Romea' non si può sentire.
-Va bene, va bene! -
sbuffa
esasperata – Nessuno mi capisce… - mormora poi con
fare
drammatico.
-Rach?
-Mmh?
-Ma dove siamo? - chiedo
confusa non
riuscendo a cogliere nessun indizio.
Attorno a noi ci sono
diverse
persone, questo lo percepisco. Ma non riesco proprio a capire dove
Santana ci ha dato appuntamento.
-In un locale…
- mi risponde con
fare vago – Andiamo, ho appena visto il tavolo che ci ha
prenotato
Santana. - continua poi prendendomi per mano.
Una volta preso posto,
cerco di
concentrarmi meglio sui rumori che mi circondano.
Posso sentire
distintamente le
persone parlare tra loro, il rumore del ghiaccio nei bicchieri e il
suono di strumenti che vengono accordati.
-Ma i ragazzi suonano
stasera? -
chiedo confusa – Perché San non mi ha detto
nulla…
-Oh sai com'è,
un'altra delle loro
serate di promozione…
-Ma non ha
senso… Ormai il loro
album è uscito da un pezzo.
-Sì, ma il
loro manager… Quel
grassone di Jason… Li ha praticamente obbligati a farlo.
-Oh… Adesso
capisco… - dico
avendo finalmente chiara la situazione.
-Dì un
po'… - fa Rachel – Ma tu
Santana non l'hai sentita per niente?
-No, questa settimana no.
La
Campbell mi ha tenuta praticamene giorno e notte alla
Julliard… Non
siamo neanche riuscite a stare insieme al mio compleanno
perché era
a Los Angeles per prendere accordi con una nuova casa discografica,
visto che non si trovano benissimo con quella attuale... Ma
perché
questa domanda?
-Nulla, giusto per
sapere!
-Ehi ragazze! - giunge
dalla mia
destra la voce di Mercedes.
-Oh ciao Mercedes! Anche
tu qui?
-Sì, Sam ha
insistito tanto perché
venissi.
-Ci siamo anche noi! -
esclamano
Kurt e Blaine alla mia sinistra.
-Allora è una
serata proprio
importante…- mormoro.
-Nah! Siamo venuti solo
per vedere
Sant- AUCH! Rachel ma sei impazzita?!
-Kurt! - lo richiama
Rachel – Non
dovevi andare a prenderci da bere?
-Cos- Ahhhh!
Sì, sì!
Okay. Questi mi stanno
nascondendo
qualcosa.
-Sì
può sapere cos'è tutto questo
mistero?
-Come siamo sospettose
oggi! -
sbuffa Rach.
-Stai calma ragazza! -
interviene
Mercedes – Non ti stiamo nascondendo nulla.
-Non mi
convincete…
-Oh! Stanno per iniziare!
Shh!
Silenzio! - esclama Blaine esaltato.
-Uno due tre prova. Oh
funziona,
magnifico! - eccola la mia San.
-Dunque, ladies
and gentleman, vi
ringrazio per essere qui presenti stasera. Probabilmente molti di voi
avevano cose più importanti da fare, ma avete deciso lo
stesso di
venire qui per ascoltarci, mossi sicuramente da un senso di
pietà
nei nostri confronti!
Il pubblico ride alle sue
parole.
-SIETE DEI FIGHI
PAZZESCHI! - urla una ragazza.
-Oh be', grazie, troppo
gentile! -
risponde Santana ridendo – Ma mi spiace, siamo tutti
impegnati
tranne Puck. Se vuoi, lui è tutto tuo!
-Ci vediamo dopo in
camerino
bellezza! - interviene il ragazzo.
-CI CONTO!
-Bene, dopo questo
piccolo
intermezzo, ci terrei a spiegarvi il perché di questa
serata. -
inizia con tono serio – Dunque… Otto mesi fa, qui
al 'Destiny' –
oh… ecco dove siamo – Ho incontrato una persona
speciale,
davvero, davvero speciale.
Oh mio dio ditemi che non
lo sta
facendo davvero.
-Questa persona speciale,
si chiama
Brittany. Ed è la mia ragazza.
-Rach che sta succedendo?
- chiedo
sempre più confusa.
-Shh, ascoltala.
-Brittany potrei
descriverla in un
milione di modi. Ma mi accontento di uno solo. E' il cielo, le stelle
e la luna insieme. E' il mio cielo, la mia
luna e le
mie stelle.
-AWW!
- si levano le voci
delle ragazze dal pubblico, mentre i miei occhi iniziano a farsi
lucidi.
-E' così forte
ma fragile al tempo
stesso… Sempre piena di dubbi e insicurezze, ma con un
sorriso che
potrebbe abbagliare il mondo intero tanto è luminoso. Mi ha
insegnato cosa significa 'amare', cosa significa donare il proprio
cuore ad un'altra persona e gliene sono grata. Qualche giorno fa
è
stato il nostro quinto mesiversario, lo so lo so, Santana Lopez che
festeggia il mesiversario? C'est l'amour gente!
Comunque,
dicevo? A sì, il nostro quinto mesiversario…
Dunque, mentre
eravamo a casa sua abbracciate come due koala...– il pubblico
ride
nuovamente e alcune lacrime sfuggono al mio controllo – Non
ho
potuto fare a meno di pensare 'Dio quanto amo questa ragazza!'
ed avere un'idea. Idea che si è poi rivelata essere una
canzone, che
io oggi vorrei farvi sentire.
-San… -
mormoro con le lacrime che
ormai non riesco a controllare.
-Direi di poter iniziare.
Ah, prima
che me ne dimentichi! Quei ruffiani di Quinn, Sam e Blaine, nostro
amico che per puro caso ha ascoltato il pezzo in anteprima, dedicano
il pezzo alle loro rispettive metà. Ma ci terrei a ricordavi
che è
stato scritto per Britt quindi, non vorrei sembrare stronza, evitate
di sceglierlo come 'vostra canzone' ragazzi.
-STAI TRANQUILLA
LOPEZ! -
urla Mercedes.
-Infatti mi riferivo
soprattutto a
'Miss manie di protagonismo' che è seduta al tuo fianco.
-Sempre la
solita… - borbotta
Rachel.
-Bene, direi che possiamo
veramente
iniziare stavolta.
Got a tattoo
that said ' together
thru life'
Carved in your
name with my
pocket knife
And you wonder
when you wake up,
'Will it be all
right?'
Feels like
there's something
broken inside
All I know,
All I know,
Is that I'm lost
whenever you go
All I know is
that I love you so
So much that it
hurts
Dio.
Come? Come posso meritare
una
persona del genere?
Cosa ho fatto di
così spettacolare
nella mia vita per meritami l'amore di Santana?
E devo smetterla di
piangere porca
puzzola!
Got a tattoo and
the pain's
alright
Just want a way
of keeping you
inside
All I know,
All I know,
Is that I'm lost,
In your fire
below
All I know
Is that I love
you so,
So much that it
hurts
-Diventa sempre
più brava… -
sussurra Mercedes.
-Già…
-mi ritrovo a concordare.
-QUINN AMORE TI
AMO!
-Rachel ma che cavolo! -
esclama
Kurt – Puoi dirglielo anche dopo!
-Kurt ha ragione, non
rovinare
l'atmosfera. - aggiunge Blaine.
I see the road
begin to climb,
I see your stars
begin to shine,
I see your
colors and I'm dying
of thirst
All I know
Is that I love
you so
So much that it
hurts
So much that it
hurts
POV Santana
Dagli applausi deduco che
l'esibizione è andata bene.
Lo deduco
perché non ho mai
staccato un attimo lo sguardo da Brittany, mai.
Perché durante
tutto il pezzo, era
come se fossimo solo io e lei.
-Ohi, andiamo dagli
altri? - mi
richiama la voce di Puck.
-Sì.
Mentre scendiamo dal
piccolo palco,
la folla continua ad applaudirci, ci fermiamo per qualche autografo e
qualche foto. Per fortuna non ci sono moltissime persone.
Una volta raggiunto il
tavolo, mi
porto alle spalle di Brittany.
-Ehi… -
sussurro lasciandole un
bacio sulla guancia.
-Vieni qui… -
sussurra lei in
risposta voltando il viso e incastrando le sue labbra con le mie.
-SPOSALA!
- urla qualcuno in
lontananza.
-Wow! Una cosa alla volta
ragazzi! -
rispondo staccandomi a malincuore dalle labbra della mia ragazza
–
Siamo ancora giovani, c'è tempo per queste cose! - continuo
sorridendo, facendo sedere Britt sulle mie gambe.
-Era bellissima
San… Grazie… -
mormora lei portando le braccia attorno al mio collo e poggiando la
testa sulla mia spalla.
-E' il mio regalo di
compleanno per
te… - dico stringendola a me – Mi dispiace di non
essere stata
presente…
-Non importa…
- risponde
lasciandomi un bacio sulla spalla mentre un sospiro di contentezza
esce dalle mie labbra.
-Aww!
Ma quanto siete carine!
-Taci nana. - la fulmino
con lo
sguardo – Guarda che ti ho sentita urlare il tuo amore per la
Fabray prima! Possibile che tu debba rovinare qualsiasi cosa con le
tue manie da prima donna?! - ringhio.
-E dai Lopez stai
tranquilla,
l'abbiamo bloccata prima che potesse fare di peggio. - risponde
Mercedes.
-Sì, ma
comunque… - ricomincio
sempre alterata.
-Tranquilla…
Rilassati… -
sussurra Britt strofinando il naso lungo il mio collo.
-Non riesco ancora a
capire come tu
possa essere sua amica… - sospiro rilassandomi.
-E io continuo a non
capire come tu
possa avere una ragazza come Brittany.
Okay, cos'è?
Hanno tutti voglia di
far uscire Snix allo scoperto stasera?
-Fabray… -
ringhio nuovamente.
-Ehi! Perché
non andiamo tutti al
nuovo locale che si è aperto a Tribeca? - propone Sam.
-Per noi va bene. -
annuiscono
Blaine e Kurt smettendo di pomiciare per un minuto.
-Anche per noi. - si
aggiungono la
Berry e Quinn.
-Vuoi andarci? - chiedo
lasciandole
un bacio tra i capelli.
-Vorrei andare a casa e
stare sola
con te… Ma se vuoi andarci va bene lo stesso –
risponde a bassa
voce Britt.
-No, va bene
così – le rispondo
lasciandole un altro bacio tra i capelli. Che c'è? Sono
molto
affettuosa stasera! - Ragazzi noi passiamo per stavolta.
-Va bene, allora andiamo
via tutti
insieme e poi ognuno per la sua strada. - propone Kurt.
Dopo aver trascorso
un'altra
mezz'ora a chiacchierare del più e del meno, decidiamo
finalmente di
staccare il fondo schiena dalle sedie.
-Allora ci si vede domani
alla casa
discografica – mi dice Quinn.
-Sì, vorrei
parlarvi del contratto
che mi è stato proposto mentre ero a Los Angeles, quindi
cercate di
essere tutti presenti… A proposito, dov'è Puck? -
chiedo notando
la sua assenza.
-Con quella gallina che
sbraitava
poco fa. - risponde Sam – Mi assicurerò che arrivi
in orario
domani, capo!
-Ottimo, allora buona
serata! -
saluto prendendo per mano Britt che invece si limita a salutare con
un cenno.
-Hai fame? Ordiniamo
qualcosa
d'asporto? - chiedo non appena siamo nel suo appartamento.
-No San…
Vieni?- chiede porgendomi
la mano che afferro prontamente, per poi trascinarmi verso la sua
camera.
-Britt tutto bene? -
chiedo dandole
una mano a sfilarsi la giacca.
-Sì Santana,
tranquilla. - mi dice
sorridendo poggiando le mani sulle mie guance e lasciandomi un dolce
bacio sulle labbra.
Per un po' mi lascio
distrarre dalle
sue labbra, beandomi della sensazione di felicità che mi
pervade
all'istante e non so come, ci ritroviamo sul suo letto.
-Sai che tutto quello che
hai detto
stasera vale anche per me, vero? - mi dice dopo esserci fermate per
riprendere fiato – Tutto. Ogni singola cosa.
-Certo. - rispondo
portandole una
ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-No sul serio San, io non
riesco a
trovare neanche le parole giuste per spiegare quello che provo quando
sono con te. Tu sei così perfetta… Hai scritto
una canzone solo
per me, ti rendi conto?
-Voglio solo ricordarti
sempre
quanto ti amo Britt…
-E adesso dimostramelo. -
dice prima
di avvicinarsi con le labbra al mio orecchio – Fa l'amore con
me
Santana.
In questo preciso istante
la mente
mi è andata in totale black out.
-Britt ne abbiamo
già parlato… Se
non sei pron-
-Ti prego San. Fa l'amore
con me. -
chiede ancora una volta.
-Sei sicura di…
-Non vorrei farlo con
nessun altro.
-Okay. - dico facendo un
respiro
profondo – Okay. Ma se senti di non esserne più
sicura, dimmelo.
Annuisce dandomi un bacio
profondo e
mormorando un 'ti amo'.
Facendo un altro bel
respiro, cerco
di calmarmi perché anche se non si direbbe sto per avere una
attacco
di panico.
Non so cosa fare, non so
come
comportarmi! Brittany merita un ricordo dolce e perfetto, non posso
mandare tutto all'aria.
-San?
-Dimmi.
-Il tuo cuore…
- sussurra – E'
velocissimo…
Poggiando la mia mano
sulla sua, sul
mio cuore, le lascio un bacio sulle labbra.
-Rideresti se ti dicessi
che sono
nervosa?
-Perché? N-non
vuoi…
-No, no! Assolutamente!
E' solo che…
Io non so come si fa…
-Ma… Tutte
quelle ragazze…
-Non contano niente
Britt. Non erano
te. Quello era sesso. Con te è fare l'amore. E non voglio
rovinare
tutto…
-San. Non rovinerai
niente. Ma
adesso ti prego baciami.
Con un sorriso sulle
labbra la bacio
lentamente, assaporando ogni angolo della sua bocca prima di
spostarmi alle guance, alla mandibola e poi al collo, dove alterno i
baci a piccoli morsi, godendo dei sospiri che fuoriescono dalle sue
labbra.
Con calma e senza alcuna
fretta, per
darle il tempo di tirarsi indietro, inizio a sollevarle la maglia
lasciando una scia di baci per ogni lembo di pelle scoperta, sentendo
i muscoli guizzare al contatto con le mie labbra.
Una volta volata via la
maglia,
provvedo subito a rimuovere la mia, poggiandomi leggermente su di lei
e beandomi del primo lieve contatto pelle a pelle che abbiamo.
Mentre ricollego
nuovamente le
nostre labbra, con la mano inizio ad accarezzarle l'addome per poi
risalire lentamente, sentendo la sua pelle incresparsi di brividi,
fino a giungere al seno che con delicatezza inizio a massaggiare
attraverso il tessuto del reggiseno.
Il modo in cui Brittany
inarca la
schiena mi spinge a continuare le carezze con più vigore,
fino a
quando il tessuto tra la mia mano e la sua pelle è di troppo.
-Posso…? -
chiedo portando le mani
dietro la sua schiena sulla chiusura del reggiseno.
Con le guance leggermente
arrossate,
annuisce portando le braccia attorno al mio collo mentre procedo
lentamente a sfilarle l'indumento sempre lasciando una serie di baci
seguendo il percorso della spallina, non lasciandomi sfuggire neanche
un lembo della sua candida pelle.
Fermo un attimo le mie
labbra quando
sento le sue mani scendere lungo la mia schiena e posarsi sulla
chiusura del mio reggiseno e colgo un suo momento di incertezza.
Sorridendo per la troppa tenerezza che mi provoca, porto le mani
dietro la schiena, sulle sue, aiutandola a sfilarlo via.
Rassicurandola con una
serie di baci
lungo tutto il viso, inizio a far scivolare lentamente le mie mani
lungo il suo corpo, seguendole con le labbra, fino ad arrivare
all'orlo dei pantaloni. Con un unico movimento fluido (ahimè
perfezionato dopo una serie infinita di sesso senza significato) le
sfilo via jeans e biancheria, fermandomi un attimo ad osservarla.
-San?
-Sei la cosa
più bella che abbia
mai visto in vita mia. - le rispondo non staccandole gli occhi di
dosso, continuando a percorrere tutta la sua figura con lo sguardo.
-San voglio vederti.
Vieni qui.
Ubbidiente, procedo
velocemente a
sfilarmi pantaloni e slip e a stendermi attentamente su di lei,
godendo del calore che il suo corpo produce a contatto con il mio.
Le sue mani vanno a
posarsi
delicatamente sui miei fianchi, percorrendoli lentamente, risalgono
su fino ai seni che sfiora per poi arrivare al mio viso, che inizia a
tracciare con le dita, passando sulle labbra, sul naso, sul mento,
sulla fronte e sui miei occhi chiusi, percorso che ripete nuovamente
con le labbra.
E' questo quello che ho
cercato per
tutta la vita.
Solo ora riesco a
rendermene conto
pienamente.
E' questo il tipo di
amore che ho
sempre desiderato e che mai avrei pensato di poter ottenere.
L'amore con la 'A'
maiuscola che
Brittany prova per me e che io provo per lei.
-Sei
bellissima… - mormora
lasciandomi piccoli baci sulle labbra – Ti amo
così tanto…
- All I know is
that I love you
so much that it hurts.
- le
canto piano, unendo le nostre labbra nuovamente.
Senza
staccare le
nostre labbra,
faccio scendere lentamente la mia mano fino ad arrivare ad un passo
dalla sua intimità.
-Sei sicura? - le chiedo
strofinando
il naso sul suo.
-Mai stata più
sicura di qualcosa.
- mi risponde con un sorriso così carico d'amore che
potrebbe farmi
esplodere il cuore.
Con delicatezza faccio
scorrere un
dito tra le sue pieghe bagnate, non riuscendo a trattenere un sorriso
quando un gemito sfugge dalle sue labbra.
Pian piano entro dentro
di lei,
stando attenta a non farle troppo male ma cercando allo stesso tempo
di non perdermi neanche una delle mille sensazioni che sto provando.
Ma sono costretta a
bloccarmi quando
osservando il suo volto, noto due piccole lacrime scenderle dagli
occhi.
-N-non
fermarti…
-Britt, ehi… -
dico baciando via
le lacrime – Va tutto bene… Non
piangere…
Aspetto che si calmi
lasciandole
piccoli baci su tutto il viso e quando la sento rilassarsi attorno
alle mie dita riprendo a muovermi lentamente dentro di lei.
E' questo fare l'amore
allora…
Nessun istinto animale a guidarti, nessun bisogno egoistico di
scaricare dello stress… Nulla di tutto questo. Solo il voler
avvicinarti il più possibile all'anima di un'altra persona,
farle
sentire in ogni modo possibile quanto sia importante per te.
I suoi gemiti sempre
più forti, mi
spingono ad incrementare la forza con cui mi muovo.
Non ci vuole molto per
sentirla
stringersi attorno alle mie dita sempre di più e il suo
respiro
diventare affannoso mentre sta per raggiungere l'apice.
-S-san
-Lasciati andare
Britt… - dico
lasciandole un bacio sulla guancia – Lasciati
andare… Ci sono io
qui a prenderti...
Un piccolo urlo strozzato
le esce
fuori dalle labbra, mentre i suoi umori bagnano completamente le mie
dita e le sue braccia si stringono forte attorno al mio corpo, come
se da un momento all'altro potrei svanire.
E io resto totalmente
incantata,
perché più la guardo e più sono
convinta che sia una dea scesa in
terra.
-Sei bellissima, sei
bellissima… -
dico abbracciandola stretta – E ti amo così tanto
che fa male…
-Un buon male
spero… - mi risponde
dopo aver recuperato fiato e poggiando la testa sul mio petto,
all'altezza del cuore.
-Definitivamente. -
rispondo
sorridendo lasciandole un bacio tra i capelli e sospirando di
felicità.
Restiamo così
in silenzio con i
cuori che battono all'unisono.
-San? - mi richiama
quando ormai
pensavo si fosse addormentata.
-Mmh?
-Lo so di aver detto il
contrario un
sacco di volte, soprattutto quando divento l'insicurezza fatta a
persona… - dice facendo dei piccoli cerchi con l'indice sul
mio
stomaco – Ma non ti lascerò per niente al mondo,
ti amo troppo per
farlo.
-No Britt, non lasciarmi
andare mai.
Angolinoinoino
dell'autrice:
Allora… Che dire… Come vi sembra? E' la prima
volta che mi capita
di descrivere una scena così intima e non so se ci sono
riuscita…
Lascio a voi il giudizio…
Spero
che l'aggiornamento vi sia piaciuto e che la storia continui ad
interessarvi, inoltre vorrei scusarmi per il troppo tempo che passa
tra un aggiornamento e l'altro delle mie storie,
ma purtroppo l'università è dura, e non voglio
ripetere gli stessi
errori dell'anno scorso. Spero mi perdonerete :)
Ringrazio
tutti quanti voi che recensite, aggiungete la storia alle
seguite/preferite e ringrazio anche voi lettori silenziosi,
sì lo so
che ci siete! Ahahahahah!
Vi
saluto e vi do appuntamento al prossimo aggiornamento!
-coriandolo
|
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Capitolo 17 *** Voglio aiutarti in qualsiasi modo. ***
POV
Brittany
-Wow.
-Già.
-Ricordami
di
farti ingelosire più spesso se i risultati sono questi. - mi
risponde con il respiro ancora affaticato.
-Tu
prova a
fare un altro commento su quanto ti faresti un giro con Jennifer
Aniston e non mi toccherai mai più. - le rispondo.
-Andiamo
Britt, scherzavo! - esclama avvolgendo la braccia attorno al mio
corpo e lasciandomi un bacio sulla spalla – Lo sai che non
voglio
nessun altra a parte te… - sussurra lasciandomi una serie di
baci
lungo il collo.
-Promettilo.
Promettimi che non mi lascerai mai e che mi amerai per sempre. - lo
so che la sto supplicando, ma è più forte di me.
Ho bisogno di
rassicurazioni continue.
La
paura di
svegliarmi e scoprire che è stato tutto un sogno
è sempre lì in
agguato.
-Non
c'è
neanche bisogno di chiederlo. Non credo di sapere come si fa a
smettere di amarti. - mi risponde lasciandomi un bacio sulla punta
del naso – E poi dopo aver scoperto che dea del sesso sei non
credo
di poterti lasciare. - ride.
-Saaaannn…
-
brontolo nascondendo la faccia sotto le lenzuola mentre le guance mi
vanno a fuoco.
-Cosa?
-
chiede ridendo – E' la verità! Anzi, inizio a
pensare che la
'Brittany pudica' fosse solo una facciata…
-E
smettilaaaa…
-Aww…
Sembri
un piccolo pulcino morbidoso quando ti avvolgi nelle coperte
così!
-Secondo
me
assomiglio più ad un burrito… - brontolo.
-Ancora
meglio! Io adoro i burritos, ed un burrito al sapore di Brittany
è
il top!
-Ma
quanto sei
idiota? - rido.
-E'
colpa tua,
mi stai rovinando la reputazione da stronza Pierce.
-Ma
cosa dici?
Tu sei sempre stata un grande orsacchiotto da stritolare e coccolare,
solo che non vuoi ammetterlo. - dico abbracciandola stretta.
-Mmh…
Questa è una delle cose che non mi stancherò ma
di fare nella vita.
- sospira dopo un po'.
-Cosa?
-Stare
sdraiata con te, senza dovermi preoccupare di altro.
-Aww
SannyBear! Anche a me piace!- esclamo sapendo quanto
non le
piaccia essere chiamata così.
-Briiitt!
Avevamo detto che non mi avresti più chiamato
così! - piagnucola.
-Lo
so lo so.
- rido – Volevo solo metterti un po' in imbarazzo.
-Perfida.
-Sei
tu che mi
stai contagiando. - dico lasciandole un bacio sulla guancia prima di
accoccolarmi nuovamente sulla sua spalla.
Restiamo
così,
in silenzio, beandoci entrambe della tranquillità che regna
nella
stanza.
Fino
a quando,
non sento il bisogno impellente di farle una domanda che mi sta
assillando da un po'.
-San?
-Mh?
-Perché
non
parli mai di tuo padre?
Improvvisamente
il lento andare su e giù della sua mano sulla mia spalla
cessa.
E
ormai,
conoscendola, posso dire che la domanda l'ha colta di sorpresa.
-E'
okay… Se
non vuoi parlarmene va bene… - dico rassicurandola.
-Tu
non sai
nulla vero?
-Di
cosa?
-I
tuoi non
hanno mai accennato alla storia che tutti conoscono a Lima?
-N-non…
Non
hanno mai detto nulla.
-Ah.-
afferma
con tono sorpreso – Be', se vuoi posso raccontartela.
-Non
devi
farlo. Se ti mette a disagio non voglio sentirla allora.
-No
Britt…
Prima o poi dovrai saperlo…
Passa
qualche
attimo di silenzio, la sua mano ricomincia il suo lento su e
giù
lungo il mio braccio e poi, dopo un profondo respiro, ha inizio il
racconto.
-
Hai mai
sentito parlare dei 'Love till death'?
-Quel
gruppo
che esordì verso la fine degli anni Ottanta?
-Esattamente.
Il leader del gruppo era Antonio Lopez. Mio padre.
-Oh.
-Anche
lui e
il suo gruppo, come me e i ragazzi, avevano iniziato a suonare nei
piccoli locali di di Lima e dintorni… Erano bravi, davvero.
Non
passò neanche un anno da quando iniziarono ad esibirsi che
subito
vennero notati da un produttore di una casa discografica appena
fondata. Le cose andavano bene, riscossero subito molto successo. Fu
proprio durante uno dei loro concerti che conobbe mia madre…
La
fece salire sul palco per cantare una canzone con loro…
-Aww
che cosa tenera!
-Sì…
Comunque… Si sono sposati un anno dopo e quello successivo
sono
nata io…
-Non
hanno
perso tempo eh?
-Già.
-Com'era
tuo
padre? - chiedo curiosa sistemandomi meglio tra le sue braccia.
-Mio
padre
era… Umh… Mio padre era un uomo totalmente
innamorato del suo
lavoro e della sua famiglia. - afferma – Pensa che la mia
prima
chitarra me l'ha regalata lui quando avevo tre anni.
-E
sapevi
suonarla?
-Be'
no. A tre
anni a malapena sapevo cos'era una chitarra! - ride –
Però ricordo
che ogni pomeriggio, ci sedevamo sul portico di casa e lui mi
insegnava ogni giorno un accordo diverso… Così
poi durante le
feste potevamo tenere un concerto in salotto per mia madre e mia
nonna.
-Immagino
che
bei concerti siano stati!
-Oh
sì! Alla
fine come regalo mia nonna mi permetteva di mangiare un biscotto.
-Cosa?
Solo
uno? - chiedo stupita.
-Sì.
Avevo
una specie di dipendenza dai suoi biscotti. E ogni volta che mi
beccava mentre prendevo il barattolo mi dava uno schiaffetto sul
sedere dicendomi 'Non vorrai mica diventare una pallina di
burro,
Santanita!'
-Che
infanzia
triste dev'essere stata la tua.
-Ehi!
La mia
infanzia è stata normalissima! - mi risponde fintamente
offesa –
Solo con qualche biscotto in meno…
-Ripeto.
Che
infanzia triste dev'essere stata. - rido lasciandole un bacio sulla
guancia.
-Sìsìsì.
Posso andare avanti con la storia ora?
-Oh
sì,
scusa.
-Dunque…
Dicevo… Siamo stati una famiglia normale. Tranne per il
fatto che
viaggiavamo spesso seguendo mio padre in giro per il paese durante i
suoi concerti. Poi… Quando avevo all'incirca otto anni le
cose
hanno iniziato ad andar male. - sospira – L'ultimo album del
gruppo
non aveva riscosso tanto successo e mio padre iniziò ad
uscire
spesso la sera e tornare a casa ubriaco… Mia madre mi diceva
che
era solo un momento passeggero, che tutto sarebbe tornato come
prima…
Ma non fu così.
-San
non c'è
bisogno che continui… - provo a fermarla non appena
percepisco la
sua difficoltà nel parlarne.
-No.
No ho
bisogno di parlarne, Britt.
Annuisco
contro il suo petto accarezzandole il fianco sperando, almeno in
parte, di aiutarla.
-Le
cose
peggiorarono sempre di più. Anche il successivo album fu un
fallimento. Mio padre divenne irriconoscibile. Trascorreva le sue
giornate al bar a bere e quando tornava a casa era sempre silenzioso,
assente. Non si riprese neanche quando seppe che mia madre era
incinta. L'ultimo ricordo che ho di lui prima che… Mi ha
accarezzato una guancia e poi è uscito. Il giorno dopo
l'hanno
trovato morto in un vicolo non lontano dal bar che frequentava. E'
morto per overdose.
-Io…
Io non…
Mi dispiace tanto Santana. - è una frase fatta, ma
è l'unica cosa
che posso dire in questo istante.
-Quando
la
polizia è venuta a casa a darci la notizia sono corsa a
chiudermi in
camera. Piangevo e fissavo la sua chitarra con rabbia. Non riuscivo a
credere che se ne fosse andato… Così! Senza una
parola! Continuavo
a chiedermi perché l'avesse fatto, perché aveva
lasciato me, la
mamma e il bambino che doveva ancora nascere…
La
sua voce
trema leggermente e quando le poggio una mano sulla guancia, la trovo
umida delle sue lacrime.
-Da
quel
giorno in poi la mia abuela si è presa cura di noi. Non l'ho
mai
odiato sul serio, mio padre… Però ho odiato il
suo non saper
mettere da parte un sogno ormai svanito e darsi da fare per la sua
famiglia. Mi ci è voluto un po' per riprendere in mano una
chitarra,
ma quando l'ho fatto ho sentito che è questo quello per cui
sono
nata. Fara musica, divertire ed emozionare la gente.
Continuo
ad
ascoltarla in silenzio, senza interromperla, felice che abbia scelto
me per aprirsi.
-Però…
Ho
sempre avuto e continuo ad avere questa… Paura. Ho paura di
diventare come mio padre nei suoi ultimi anni di vita… Ho
paura di
non saper reggere il peso dell'insuccesso e di trovare rifugio in
qualcosa che potrebbe uccidermi…
-Santana…
-Ma
sei
arrivata tu Brittany. E questa paura diminuisce ogni giorno sempre di
più. Perché tu… Dios,
questa è la cosa più scontata che
possa dirti… Ma tu mi rendi una persona migliore, Britt. Sul
serio.
E se in futuro questa mia carriera dovesse incontrare un punto
d'arresto, mi rimboccherò le maniche e andrò
avanti. Non lascerò
che possa influenzare me e la nostra relazione. Perché ti
amo. E
voglio lavorare sodo per meritare ogni giorno il tuo amore.
-Tu
lo sai che
sei una delle persone più dolci che io abbia mai conosciuto,
vero? -
sorrido lasciandole un bacio sul petto, all'altezza del cuore.
-Sì,
ma non
dirlo troppo in giro! - ride lasciandomi un bacio sulla testa.
Non
so quanto
tempo sia passato, so solo che ad un certo punto devo essermi
addormentata perché un suono insistente mi costringe a
svegliarmi.
E'
il
cellulare di Santana.
-Saaaan…
Spegnilooo… - brontolo stringendomi di più a lei.
Nulla.
Il
silenzio
assoluto da parte sua.
-San!
-
riprovo pizzicandola leggermente sul fianco.
-AHI!
-
esclama con voce roca sobbalzando leggermente sul letto –
Britt
perché l'hai fatto?
-Spegni
il
cellulare, non riesco a dormire così.
-Oh
già il
cellul- OH MIO DIO! E' TARDISSIMO!
-Santana
ma
che…?
-Non
posso
perdere tempo Britt! Sarò di ritorno tra un paio d'ore!-
è tutto
quello che mi dice prima di sparire.
E
io rimango
qui. Seduta sul letto. In preda alla confusione più totale.
POV
Santana
'Io
continuo a pensare che questa sia una pessima idea.'
Oh taci tu! E' un'idea geniale e poi ho bisogno di sapere. 'Sì,
ma avresti comunque dovuto parlarne con Brittany. Questa cosa
riguarda lei in prima persona.' Gliene
parlerò… Quando avrò delle risposte
soddisfacenti. Non voglio
illuderla inutilmente. 'Certe volte far parte
della tua
stessa testa è veramente difficile.' Allora
puoi anche andartene in pensione, cara. 'Tsè.
Ti
piacerebbe!'
-Lopez.
Santana Lopez.
-Sono
io. -
rispondo alzandomi.
-Il
dottor
Miller la sta aspettando. - mi risponde sorridendo la segretaria e
indicandomi l'ufficio del medico.
Ringrazio
con
un sorriso prima di entrare e chiudere la porta.
-Buongiorno…
-Oh
signorina
Lopez che piacere vederla! - mi sorride porgendomi la mano un uomo
sulla cinquantina dai capelli brizzolati e occhi verdi – Sa
mia
figlia è una sua grande fan! Le dispiacerebbe farle un
autografo
quando finiamo?
-Certo,
nessun
problema. - annuisco stringendogli la mano e prendendo posto sulla
sedia davanti alla sua scrivania – Mi scusi per il ritardo...
-Non
si
preoccupi. Allora, cosa la porta nel mio studio?
-Dunque,
so
che lei è uno dei medici migliori in tutta l'America per
quanto
riguarda la vista…
-Sì.
È
corretto. Ha riscontrato qualche problema?
-No.
No io non
ho nessun problema. – scuoto immediatamente la testa
– Ma c'è
una persona a me cara…
-Si
riferisce
alla sua ragazza?
-Uh…
Mi
scusi ma come fa a saperlo? - chiedo confusa.
-Ho
visto una
vostra foto su un giornale, eravate in un locale notturno e la sua
ragazza indossava degli occhiali particolari… Chiunque
può
scambiarli per occhiali da sole, ma non io. - mi spiega subito.
-Oh.
-Allora,
qual
è il problema?
-Io
non lo so
di preciso. Non mi ha ancora raccontato cosa le è successo.
Tutto
quello che so è che all'età di cinque anni ha
perso la vista. -
sospiro.
-Mi
dispiace
signorin-
-Santana.
Mi
chiami Santana.
-Santana
non
posso aiutarti se non so di preciso con cosa ho a che fare. - mi dice
con tono serio.
-Lo
so, lo so…
- annuisco giocando nervosamente con una anello che ho alla mano
destra – Volevo solo sapere se c'è una
possibilità di recuperare
la vista. E' tutto quello che voglio sapere oggi.
-Mmh…
Bè,
senza ombra di dubbio la scienza ha fatto passi da gigante in campo
ottico. - afferma poggiando i gomiti sulla scrivania e intrecciando
le mani – Come sempre, dipende dal caso che si prende in
considerazione. Ci sono casi in cui il recupero avviene al 100%, se
il danno subito dal paziente non è stato grave e la
situazione è
rimasta stabile e monitorata regolarmente. E ci sono casi in cui il
recupero non avviene, ma ovviamente stiamo parlando di casi
particolarmente gravi. - spiega con semplici parole – Ma come
ho
già detto, se non visito la paziente e ho a disposizione
tutta la
sua documentazione medica non posso aiutarla. Senza considerare poi
il lato economico della cosa. Le terapie sono abbastanza costose e-
-I
soldi non
sono assolutamente un problema. - affermo – Ho intenzione di
recuperare tutta la documentazione richiesta il prima possibile e poi
di fissare una visita di controllo. Quando potrebbe eventualmente
riceverci?
-Mi
faccia
dare un occhiata… - mi risponde sfogliando un'agenda
– Uhm…
Dunque, il 3 marzo le va bene?
-Tra
due
settimane? Sì, sì va benissimo.
-Perfetto.
-
annuisce segnando il tutto – Allora ci rivediamo tra due
settimane.
-Certo.
-
annuisco – Ora se ha un foglio a disposizione per l'autografo
di
sua figlia…
-Oh
sì!
-Ehi
Britt-Britt! Sono tornata! - la chiamo non appena apro la porta.
-Sono
in
salotto!
'Ora
sono
proprio curiosa di vedere come te la cavi.' Sta'
zitta due secondi! 'Chissà come
reagirà quando le dirai
di aver già fissato l'appuntamento dal medico!' Okay.
Basta. Ti blocco totalmente ora. 'Cara non puoi
ignorarmi…'
Oh
sì che posso. E inizierò
ora. 'No!' La,la,la
non ti sentooo!
-Ehi…
- sorrido prendendo posto sul divano e lasciandole un bacio sulla
guancia.
-Mi
sei
mancata… - mormora lei poggiando la testa sulla mia spalla.
-Ma
se sono
stata fuori non più di due ore! - rido stringendola a me.
-Troppo
tempo. - brontola – Piuttosto, dove sei stata? Non che voglia
invadere la tua privacy, ma sei scattata fuori dal letto come
un fulmine prima…
-Oh…
Quello…
- rido nervosamente – Avevo un appuntamento ed ero in un
ritardo
pazzesco…
-Appuntamento?
Devo mica preoccuparmi? - mi
chiede con un pizzico di gelosia.
-Ma
no!
-E
allora puoi
dirmi dove sei stata?
-Io…
Umh…
-Santana?
-Ero
da un
medico. - sospiro.
-Da
un medico?
Cos'è successo? Non stai bene?
-No,
no. - la
fermo subito – Ero… Ero lì per
te… - mormoro debolmente.
-Per
me?- mi
chiede confusa – Ma io sto benis- Oh. - realizza.
-Mi
dispiace
Britt, ho agito d'impulso e solo ora mi rendo conto che avrei dovuto
parlartene prima.
-Sì.
Sì
avresti dovuto.
-Sei
arrabbiata con me vero?
-No.
- scuote la testa allontanandosi da me – Non sono arrabbiata.
Però…
Perché? Dimmi solo il perché.
-Perché
io so quanto questa situazione ti faccia soffrire… -
rispondo
prendendole una mano – E se c'è anche una singola
possibilità che
tu possa riacquistare la vista, allora voglio fare di tutto per
aiutarti. Però
è okay se
non vuoi… Insomma… Non mi hai ancora raccontato
cosa è successo,
quindi...
Annuisce
alle
mie parole, aumentando leggermente la presa sulla mia mano.
-Voglio
raccontartelo.
-Britt
non
devi farlo solo perché adesso ti senti obbligata. - le dico
accarezzandole una guancia – Posso annullare l'appuntamento,
non
c'è problema.
-No
San.
Voglio raccontarti tutto. Tu hai condiviso con me una cosa importante
e io voglio fare lo stesso.
-Okay…
-
annuisco non del tutto convinta.
-Uhm…
Dunque… Avevo cinque anni. Stavo giocando fuori in giardino
con una
palla… Ricordo che era una bella giornata, il sole
splendeva,
nell'aria c'era il profumo di erba appena tagliata… - divaga
per un
attimo – Comunque. Ad un certo punto ho lanciato la palla
leggermente più forte facendola di conseguenza finire
dall'altro
lato della strada. Sapevo di non dover attraversare senza un adulto
vicino a me, però ero convinta di essere una 'bambina
grande',
quindi… Ho controllato attentamente entrambi i lati della
strada e
dopo essermi accertata che non stesse arrivando nessuna macchina ho
cercato di raggiungere velocemente l'altro lato della strada. Ricordo
solo il rumore del motore della macchina che mi ha investito.
Nient'altro. Mi sono svegliata due settimane dopo in ospedale con tre
costole rotte, una gamba ingessata e non riuscivo a vedere nulla.
-Oh
Dios
Britt… E' terribile.
-E'
stata la
vicina a chiamare l'ambulanza… Chi mi ha investito non si
è
fermato…
-Che
cosa?! -
esclamo con rabbia – Hijo de puta! Non
fermarsi dopo aver
investito una bambina?! In che cazzo di mondo viviamo?! Oh ma se mi
capita di scoprire chi è non esiterò a metterg-
-San,
calmati.
- cerca di frenare la mia rabbia Brittany – E' successo tanto
tempo
fa e poi… L'hanno preso. Era talmente ubriaco da essere
andato a
finire contro un palo della luce poco lontano da casa mia subito dopo
avermi investita…
-Meglio
così.
Perché se fosse stato ancora a piede libero gli avrei fatto
vedere
come risolviamo le cose noi di Lima Heights Adjacent!
-Santana…
-
ride lei – Esiste solo Lima Heights, lo sanno tutti! Ormai
non
funziona più questa storia…
-Britt
ho
bisogno di sfogarmi, okay? Evita di ridere. - le dico seriamente.
-Ascolta…
Io
ho superato tutto ormai. Certo all'inizio è stata dura
doversi
abituare a leggere il braille, non poter muovermi più
liberamente ma
essere continuamente assistita… Ma questa è la
mia vita ormai.-
scrolla le spalle con fare rassegnato.
-Ma
tu non
meritavi niente di tutto questo Britt. - mormoro abbracciandola.
-Nessuno
meriterebbe una cosa simile. Ma ormai è successo. - conclude
con
fare rassegnato.
Trascorriamo
qualche istante in silenzio.
Ognuna
persa
nei propri pensieri.
Fino
a quando…
-Cosa
ti ha
detto il medico?
-Be'
non ha
potuto dirmi molto… Non avevo nessuna documentazione medica
con me
e tu non eri lì…
-Mmh.
-Però
ha
detto che una volta fatta l'apposita diagnosi, potrebbe dirci se
effettivamente hai qualche possibilità di recuperare la
vista. Ora…
Io ho fissato un appuntamento tra due settimane, ma se non vuoi va
bene. Non ho nessuna intenzione di obbligarti. - le dico
accarezzandole i capelli.
-Io…
Io
vorrei tanto poterti vedere Santana.- mormora con voce incrinata
mentre nasconde il viso nell'incavo del mio collo.
-Che
ne dici
se invitiamo i tuoi genitori qui a New York e ne parliamo anche con
loro? In più, avrò finalmente l'occasione di
conoscerli… - le
suggerisco.
-Okay…
-
annuisce contro il mio collo dopo averci pensato qualche minuto
–
Lo sai che ti amo, vero?
-Lo
so Britt.
- le rispondo sorridendo e lasciandole un bacio sui capelli –
Ti
amo anch'io.
Angolinoinoino
dell'autrice:
Ed ecco un
piccolo e nuovo aggiornamento per questa storia che ho trascurato
tantissimo.
So
già che non mi scuserò mai abbastanza con tutti
voi che l'avete
seguita fin dall'inizio.
Il
capitolo è piccolo, minuscolo. Questo
perché… Ho bisogno di
riprendere un po' la mano con il carattere di questa storia.
Ora…
Lascio scegliere a voi, come ho già detto in precedenza, il
suo
destino.
Volete
che la concluda (preparerò un due o tre capitoli) o che
continui ad
aggiornarla?
Fatemi
sapere!
Come
sempre ringrazio tutti quanti voi: lettori silenziosi, recensori e
chi aggiunge la storia alle seguite/preferite! :)
-coriandolo
|
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Capitolo 18 *** Incontrare i suoceri. ***
POV Santana
-Okay,
dieci minuti di pausa per tutti. – ci
interrompe la voce di Tom, il nostro nuovo produttore.
-Si
può sapere cos'hai oggi?! - esclama la Fabray con aria
scocciata
quando, per l'ennesima volta nel giro di mezz'ora, dimentico le
parole del testo.
-Non
ci stai proprio con la testa Lopez. - mi dice Puck afferrando una
bottiglietta d'acqua dal minibar posto in un angolo della sala di
registrazione.
-Scusate
ragazzi… - sospiro prendendo posto su una delle sedie
presenti
nella stanza – E' solo che ho molto a cui pensare.
-Problemi
con Brittany? - mi chiede Sam prendendo posto sul pavimento a gambe
incrociate.
-Nono.
- scuoto immediatamente la testa – Le cose con lei vanno
benissimo…
Dios, non potrebbero andare meglio. - sorrido con
fare
sognante.
-Ugh…
Togliti quella faccia da cucciolo innamorato, mi stai facendo venire
il diabete!
-Guarda
che quando parli di Rachel hai la stessa faccia, Quinn. - le risponde
Puck ridendo.
-Oh
Rachel ha detto questo! Rachel ha fatto questo! - le fa il
verso
Sam.
-
Ah.Ah.Ah. Molto simpatico Evans, davvero. - risponde lei mostrandole
il dito medio – Concentriamoci nuovamente su Santana grazie.
-Già,
qual è il problema? - mi chiede Puck curioso.
-I
genitori di Brittany sono in città… - borbotto.
-Ohhh!
Incontriamo i suoceri eh?
-Adesso
capisco perché sei così oggi… - dice
la Fabray prendendo posto su
una delle grandi casse per l'audio.
-Il
punto è che sono stata proprio io a dirle di farli venire a
New
York.
-Sono
confuso.- mormora Sam.
-Ora
ti spiego tutto Trouty. - dico passandomi una mano tra i capelli
–
Dunque… Lunedì sono andata a parlare con il
dottor Miller, uno dei
maggiori esperti in campo ottico…
-Sei
andata da lui per Brittany, giusto?
-Sì
Quinn. - annuisco - Sentivo di dover fare qualcosa.
-E
lei come l'ha presa? - mi chiede Puck.
-L'ha
presa… Bene. Considerando il fatto che le ho detto solo dopo
di
essere andata da lui per parlare della sua condizione…
-Hai
fatto tutto senza dirle nulla?!
-Lo
so di aver fatto una cazzata, Fabray. - sbuffo –
Comunque… L'ha
presa bene, abbiamo un appuntamento. Tra due settimane dovremmo
tornare per discutere meglio la cosa…
-E
i genitori sono qui per…? - chiede curioso Sam.
-Perché
vogliamo parlarne anche con loro. - spiego – Brittany vuole
sapere
cosa ne pensano.
-Okay,
mi sembra giusto. - annuisce lui.
-Però
adesso te la stai facendo sotto al solo pensiero di incontrarli,
vero? - mi chiede Puck.
-Eh…
Cioè… E' la prima volta che mi capita di dover
incontrare i
genitori di qualcuno… - borbotto grattandomi la nuca.
-Vedrai
che andrà tutto bene. - mi rassicura Quinn prendendo un
sorso dalla
sua bottiglia d'acqua.
-Mh.
Spero vivamente che tu abbia ragione.
-Sai…
Se per qualche motivo avessi bisogno di soldi per le terapie…
-Quello
non è assolutamente un problema Fabray.
-Lo
so, lo so. - annuisce immediatamente – Però voglio
che tu sappia
che se dovessi avere bisogno di qualche aiuto io e i ragazzi saremo
felici di aiutarvi.
-Assolutamente.
- concorda Sam.
-Ormai
Brittany fa parte della nostra famiglia, potete contare su di noi per
qualsiasi cosa. - aggiunge Puck grattandosi una guancia.
Li
osservo con un grande sorriso sulle labbra
perché… Saranno pur un
branco di coglioni e imbecilli, ma non li cambierei per nulla al
mondo.
-Ora
smettila di sorridere così perché mi spaventi.
-Fanculo
Fabray. - sbuffo con una risata.
Dopo
aver portato a termine le prove (con estrema fatica) mi catapulto a
casa di Brittany in preda al panico.
Sono
in ritardo. Sono in ritardo. Sono in ritardo. 'Che razza di
imbecille…' Eh no! Non ti ci mettere anche te! 'Ma
certo,
facciamo pure una brutta figura con i genitori di Brittany! Gran
bella prima impressione!' Smettila, non ricordarmelo! 'Perché
non riesci a farne mai una giusta?' Ma tu non dovresti
aiutarmi
proprio per evitare che certe cose succedano? 'Cara, sono
solo la
tua coscienza. Non faccio miracoli.'
-Oddio!
Dimmi che non è arrivato ancora nessuno?! - esclamo entrando
in
casa.
-Santana?
- sento Brittany chiamarmi dalla cucina.
-Sì
Britt-Britt, sono io. - le rispondo avvicinandomi alla stanza.
-Che
ci fai già qui? - mi chiede confusa - Sono solo le cinque.
-No
Britt, sono le sei.
-Santana
sono le cinque.
-No.
-Sì.
-Ti
dico di no.
-Kiki?
Che ore sono? - chiede ad alta voce e incrociando le braccia al
petto.
-SONO.LE.4:57
p.m.
- le risponde con voce robotica l'orologio che è poggiato
sul
ripiano della cucina mentre
lei mette su un'espressione da 'Visto
che ho ragione?'
-Ma...Ma…
-San
ti ricordi di aver messo il tuo orologio un'ora avanti
perché avevi
paura di arrivare in ritardo, giusto?
'Ce
lo siamo dimenticate, vero?' Già…
'Certo che
siamo veramente sceme.' Concordo
al cento per cento.
-Allora?
-Ehm…
L'avevo dimenticato. - rido grattandomi con fare imbarazzato la nuca
mentre
Lord Tubbington entra
nella stanza strusciandosi velocemente contro la mia gamba prima di
proseguire verso la sua ciotola.
-Santana.
- ride apertamente lei – Ma cosa devo fare con te?
-Sono
abbastanza in ansia Brittany… - mormoro cambiando
immediatamente
umore.
-Perché?
C'è qualcosa che non va?
-Ho
paura...Ho paura di non piacere ai tuoi genitori… - dico
abbracciandola e nascondendo il viso contro il suo collo.
-San… Lo sai che questo
non è assolutamente un problema, vero? I miei ti
adoreranno.
-E
se dovessero accorgersi che non merito di stare con te?
-Ehi
di cosa stai parlando?
-Britt
certe volte io… Io… Ho come la sensazione di non
meritarti.
Lei
non mi risponde, ma semplicemente afferra la mia mano e la porta sul
suo petto, all'altezza del cuore.
-Ascolta.
- mi sussurra nell'orecchio – Lo senti come batte?
Annuisco
contro
il suo collo,
mentre respiro a pieni polmoni il suo profumo.
-Questo indica
quanto mi meriti. Nessuno mi fa questo effetto Santana. Sei
l'unica che può farlo e lo sarai sempre.
Non
riesco a risponderle.
Non
riesco a dirle che anche per me è la stessa cosa.
Perché
sembrerebbe troppo poco e troppo scontato.
E
allora, attirandola verso di me e baciandola, provo a dimostrarle
tutto quello che provo per lei.
POV
Brittany
-Oh…
S-san…
-Ti
piace?
-Mmh…
Non
ti fermare…
-Tranquilla,
non è mia intenzione farlo. - mi risponde lasciandomi un
bacio
dietro l'orecchio.
-BRITTANY
TESORO SIAM- AHHHHHHH!
-AHHH!-
urla
Santana mentre
entrambe sobbalziamo per lo spavento.
-OddioOddio!
Scusatemi!
-Tesoro? Brittany è lì?
-No!
Cioè sì! Resta in cucina Richard!
-Mamma?
- provo a richiamare la sua attenzione.
-Voi
due rivestitevi. - mi risponde – Vi aspettiamo in salotto. -
continua chiudendosi la porta alle spalle.
-Lo
sapevo, lo sapevo… Ora mi uccideranno. Tuo padre mi
farà a pezzi.
Tua madre mi scuoierà viva. - inizia a parlare velocemente
Santana
mentre la sento rivestirsi.
-San,
calmati. - dico mettendomi a sedere.
-Calmarmi?
Calmarmi?! - esclama in preda al panico – Britt tua madre ci
ha
viste!
-Non
stavamo facendo niente di male. Mi stavi semplicemente facendo un
massaggio. - alzo le spalle.
-Nude.
Brittany ci ha viste nude. - mi risponde passandomi una maglietta.
-Sì
okay. Ma, ripeto, non stavamo facendo niente di male. - le dico
–
Pensa se fosse arrivata mezzora fa… Allora sì che
sarebbe stato
traumatico per tutti. - rido.
-Come
fai ad essere così tranquilla?
-Ti
stai facendo troppi problemi.
-Hai
idea di che brutta prima impressione avrà avuto tua madre? -
borbotta sedendosi sul bordo del letto.
-Mmh…
Però adesso sanno chi sei. - dico avvicinandomi e
abbracciandola da
dietro, lasciandole un bacio sul collo – La ragazza che ha
deflorato la loro piccola, ingenua, bambina.
-Deflorato?
Sul serio Britt? - ride.
-E'
la verità!
-Beh…
Comunque tanto piccola e ingenua non lo sei. Insomma, le doghe del
mio vecchio letto ne sanno qualcosa…
-Ehi!
- esclamo dandole uno schiaffo sul braccio – E'
stato un
incidente!
-Quella
performance rientra sicuramente tra le nostre 'Top five'. - mi
risponde con aria sognante.
-Tu
hai una 'Top five' delle nostre…? Non ci credo.
-Guarda
che devi farlo anche tu. - mi dice dandomi una mano nel rivestirmi
–
Rimarresti sorpresa della
velocità con cui cambia la classifica.
-BRITTANY?
-ARRIVIAMO
MAMMA!- urlo di
rimando mentre mi tiro su i pantaloni.
Santana
al mio fianco sospira pesantemente.
-Sei
pronta? - le chiedo afferrandole la mano.
-Non
credo di poterli guardare in faccia serenamente dopo quello che hanno
visto… - borbotta.
-Vedrai
che andrà tutto bene.- le rispondo prima di avvicinarmi e
lasciarle
un bacio sulle labbra.
-Oh
eccole finalmente! - esclama mio padre non appena entriamo in
soggiorno.
-Brittanyyyyyyy!
-Miguel?
- chiedo confusa mentre il piccoletto mi abbraccia.
-Oh
no… - mormora invece Santana al mio fianco – Voi
che ci fate qui?
-Non
possiamo venire a trovarvi? - le risponde Maribel con finta aria
innocente.
Ormai
posso capire quando lei e Alma hanno in mente qualcosa.
-Siete
venute a trovarci meno di due settimane fa. Come fai ad avere tutti
questi permessi sul lavoro, Mami?
-C'è
un'invasione di pitoni nei bagni della scuola.
-Pitoni
nei bagni? A Lima? In Ohio? - chiede scettica San.
-Sì,
pitoni nei bagni. E sì, siamo qui perché volevamo
conoscere i
genitori di Brittany. - interviene Alma – Abbiamo progettato
questa
visita due secondi dopo aver saputo che sarebbero venuti.
-E
chi ve lo avrebbe detto?
-Ops.
-Brittany!
-Cosa?
- chiedo innocentemente – Andiamo San non è niente
di grave.
-Hai
idea di quanto mi metteranno in imbarazzo? - mi dice quasi
piagnucolando – Come se non lo fossi già
abbastanza per quanto è
successo prima… - borbotta alla fine.
E,
solo ora, mi ricordo che ci sono anche mia madre e mio padre nella
stanza.
-Ehm…
Mamma, papà… Lei è Santana.
-Signori
Pierce è un piacere conoscervi. - dice Santana stringendomi
nervosamente la mano.
-Niente
signori Pierce cara! - esclama mia madre.
-Mia
moglie ha ragione, chiamaci pure Richard e Susan! - interviene mio
padre.
-I-io...Mmh…
Va bene. - mormora imbarazzata San.
-Brittany,
tesoro, devo ammettere che hai veramente buon gusto. Santana sei una
ragazza molto bella.
-Oh…
G-grazie Richard.
-E
hai anche un bel fisico a giudicare da quanto ho visto.
-Mamma!-
esclamo imbarazzata.
-Che
c'è? - mi chiede con fare innocente – Brittany non
c'è bisogno di
essere imbarazzata, io e tuo padre sappiamo che non passate il tempo
pettinando le bambole quando siete sole.
-Tua
madre ha ragione tesoro, non devi vergognarti.
-Non
stavamo facendo niente… Santana mi stava massaggiando la
schiena e
basta... - borbotto mentre le guance iniziano ad andarmi a fuoco.
-Non
lo metto in dubbio ma so quello che avete fatto prima.
-Almeno
voi non avete visto nulla di scandaloso, io invece- interviene
Maribel.
-Mami.
- prova a fermarla Santana.
-Ricordo
ancora perfettamente quella volta in cui l'ho trovata in camera sua
con la testa tra le gambe di un'altra ragazza.
-Oh
mio dio, Mami smettila.
-E
io che l'ho trovata con due
ragazze nello stesso
momento cosa dovrei dire?
-Abuela
non ti ci mettere anche te!
-Due
ragazze nello stesso momento? - chiedo stupita e anche un po' gelosa.
-Britt-Britt
è una cosa successa sei anni fa. Ed ero ubriaca. - mi
risponde
Santana lasciandomi un bacio sulla guancia – Ci sei tu adesso
e ci
sarai sempre. - mi sussurra poi nell'orecchio.
-Puoi
scommetterci quel bel culetto latino che ti ritrovi. - sorrido
dandole un bacio sulle labbra.
-Awwww!
- esclamano nello stesso momento mia madre e Maribel.
POV
Santana
-Allora
Santana… - mi si rivolge Richard prendendo un sorso dal suo
bicchiere di vino –Non vorrei passare per il padre
iperprotettivo,
ma devo saperlo… Quali sono le tue intenzioni con mia figlia?
-Papà…
- mormora Brittany al mio fianco.
-Tranquilla
Britt. - le dico afferrandole la mano – Richard, ormai
è quasi un
anno che sono assieme a sua figlia e sono sincera quando le dico che
è stato l'anno migliore di tutta la mia vita e che le mie
intenzioni
con lei sono assolutamente serie.
-Capisco…
Ma
sai con il tuo
lavoro, la tua carriera… E' normale per me e Susan essere un
po'
apprensivi. Per carità, sappiamo che Brittany è
autonoma ma...
-Non
deve preoccuparsi. - rispondo subito – So che ha a cuore il
suo
bene come me d'altronde.
-Potete
stare tranquilli voi due. - interviene Brittany – Santana
è
attenta a qualsiasi cosa… Una volta ha cercato
persino di prendermi in braccio perché una folla di sue fan
non mi
permetteva di muovermi con il mio bastone…
-Britt-Britt
non c'è bisogno di raccontarlo… - borbotto
imbarazzata.
-Ah…
Tesoro sei veramente fortunata. - sospira con aria sognante Susan.
-Lo
so mamma. - le risponde
– Alla fine comunque è caduta. - continua alzando
le spalle.
-Brittany!
-Ti
ho sempre detto di fare più attività fisica Mija.
-Mami
io faccio molta attività fisica. - rispondo prendendo
un boccone del pollo preparato da Britt.
-Il
sesso non conta Santana.
-A-abuela!
- esclamo mentre mi strozzo con il boccone a causa dell'imbarazzo.
-Che
c'è? - mi chiede lei alzando le spalle – Lo
sappiamo entrambe che
quella è l'unico tipo di attività fisica che
svolgi.
-Sì
ma… Ma… C'è Miguel! - provo a cercare
un pretesto per sviare il
discorso.
-Mh?
- risponde mio fratello non alzando gli occhi dal suo videogioco.
-Oh
ma fammi il favore! - esclama mia nonna sbuffando – Tuo
fratello ha
tredici anni, Santana. Ne
sa più di tutti noi, vero niño?
-Sì,
certo… Come dici tu… - mormora mio fratello non
facendo
minimamente attenzione a quello che succede attorno a lui e
continuando a giocare.
-Allora
ragazze… - attira la nostra attenzione Susan –
Sappiamo che
questa non è solo una semplice cena per conoscerci meglio,
volete
dirci che succede?
-Susan
ha ragione Mija.
-Britt,
vuoi dirglielo tu? - chiedo stringendole la mano.
-Okay…
- sospira – Dunque… Santana la scorsa settimana ha
fissato un
appuntamento con il dottor Miller per discutere della mia
condizione…
Voleva sapere se c'è qualche possibilità di poter
recuperare la
vista.
-Oh
mio dio... Brittany c-c'è questa possibilità? -
chiede
immediatamente Susan.
-Per
saperlo ho bisogno di recarmi ad un secondo appuntamento con il
dottor Miller, farmi visitare e dargli la possibilità di
esaminare
la mia documentazione medica. Ma se ci fosse anche la minima
possibilità di poter tornare a vedere, io vorrei
provarci… Per
questo io e Santana abbiamo pensato di invitarvi qui e discuterne
assieme.
-Ma
le terapie… Odio doverlo dire ma… I soldi?
-Penserò
a tutto io. - rispondo subito – I soldi non saranno
assolutamente
un problema.
-Santana
ne abbiamo già parlato. - interviene Brittany -Non
utilizzerò i
tuoi soldi.
-E'
stata una mia idea e intendo contribuire al massimo.
-No
, non ti perm-
-Tesoro…
- mormora Richard con occhi lucidi interrompendola.
-Papà?
Stai piangendo?- chiede con aria confusa lei.
-Tutti
questi anni… Non immagini neanche quanto ci siamo sentiti in
colpa
tua madre ed io…
-Papà…
No…
-Tuo
padre ha ragione… Brittany non immagini neanche quanto
abbiamo
desiderato aiutarti, ma i soldi per le terapie…
-Non
ve ne ho mai fatto una colpa e mai lo farò. -la interrompe
Britt –
Siete stati dei genitori fantastici, sempre. Non posso chiedere di
più.
-Lo
sappiamo. Forse te lo diciamo spesso e comunque non potrebbe mai
essere abbastanza, ma… Siamo orgogliosi di te Brittany. Non
immagini neanche quanto. Insomma, sei qui a New York, frequenti la
Julliard, dove sei stata ammessa direttamente al secondo anno, hai
una ragazza bellissima che ti ama con tutta se stessa… Penso
non ci
possa essere una gioia migliore per dei genitori se non vedere la
propria figlia felice.
-Tua
madre ha ragione, sai… Lo sappiamo che ci conosciamo da
poco, ma
anche io e Alma siamo fiere di te Brittany.
Per
un attimo incontro gli occhi di mia madre e silenziosamente, con lo
sguardo, le mostro la mia gratitudine.
Potrebbe
anche sembrare una ragazza tranquilla e felice, ma Brittany ha sempre
bisogno di qualcuno che le mostri quanto sia forte e di quanto valga.
-Assolutamente.
E poi sei stata capace di mettere al suo posto quella scapestrata di
mia nipote, solo per questo meriteresti una statua d'oro.
Ci
pensa mia nonna a mettere fine al bellissimo momento, scatenando una
risata generale.
-Io
non sono una scapestrata. - borbotto incrociando le braccia al petto.
-Comunque…
- prova a smettere di ridere Susan – Io e tuo padre ti
sosterremo
qualsiasi sia la tua decisione. Se vuoi provarci, saremo al tuo
fianco lungo tutto il cammino.
Brittany
annuisce, provando discretamente ad asciugarsi qualche lacrima. Io
incapace di resistere alla sua dolcezza, come sempre d'altronde, mi
sporgo per lasciarle un bacio sulla guancia.
-Affronteremo
tutto quanto insieme. - le sussurro nell'orecchio – Non ti
lascerò
da sola.
-Mi
basti tu Santana. E sono pronta a tutto.
Angolinoinoino
dell'autrice:
Nuovo
aggiornamento per questa storia.
Non
so se qualcuno di voi la segua ancora però...
Ho
promesso di finirla e lo farò, per questo vi dico che il
prossimo
capitolo sarà l'ultimo. Non so quando lo scriverò
e quando lo
pubblicherò, ma arriverà.
Grazie
a chiunque voglia lasciare una recensione, o legga silenziosamente il
capitolo.
Un
abbraccio grande!
-coriandolo
|
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Capitolo 19 *** Io, te e il futuro. ***
5
anni più tardi
Pov
Santana
-Allora,
come stai?
-Non
c'è male Fabray. - dico incastrando il telefono tra
l'orecchio e la
spalla, mentre provo a riordinare il soggiorno – Tu e la
Berry
piuttosto? Com'è andata la luna di miele?
-Ne
avevamo bisogno entrambe. - sospira
– Tra
spettacoli a Broadway e preparativi per il matrimonio Rachel era sul
principio di una crisi di nervi… Comunque, domani torneremo
a casa.
Ad essere sincere, dopo due settimane passate
a
sorseggiare piña
colada e a stare sdraiate sotto il sole… Iniziavo a sentire
la
mancanza del casino di New York.
-O
si guarda. Immagino. - le rispondo ironica.
-Quando
vi deciderete tu e Brittany a prendervi una pausa? Vi ho viste al
matrimonio. Sembra non dormiate da un mese. Sul serio San, sono
preoccupata.
-Per
essere precise non dormiamo come si deve da… Dios…
Non
me lo ricordo. - sospiro sedendomi sul divano e poggiando la testa
contro lo schienale - Siamo solo un po' stanche Quinn. Dylan sta
mettendo i denti e non riesce a dormire per più di tre ore a
notte.
Brittany è sotto pressione perché la compagnia
per cui lavora sta
pensando di dimezzare il personale e in più lo studio che ha
intenzione di aprire non è ancora pronto… Io
passo le giornate a
prendermi cura di Dy quando Britt è impegnata e di notte
provo ad
andare avanti nella stesura dell'album.
-Lopez…
Ne
avevamo già parlato.
- ti rimprovera Quinn seria –
Fino a quando non fossi tornata dalla luna di miele dovevi sospendere
tutto.
-Almeno
così ho qualcosa a cui pensare fino a quando Dylan non si
addormenta.
-Non
provo ad insistere perché tanto so che è inutile.
- brontola
– Ma
cambiando argomento… Quando il matrimonio?
-Lo
sai Quinn... – mormoro strofinandomi gli occhi –
Prima c'è
l'operazione e poi ci sarà il matrimonio. - continuo
afferrando
l'anello di fidanzamento appeso alla catenina che ho al collo
–
Brittany ci tiene a vedere me con l'abito da sposa e Dy con il suo
completino.
-Aww!
-E'
preoccupata. Lei
prova a non farmelo notare ma… Io lo so. So che è
preoccupata.
-Il
dottor Miller
ha detto che ormai è un intervento dal risultato sicuro, no?
-Sì.
Sì. - annuisco mentre giocherello con un filo della mia
maglia –
Ci ha aggiornato su ogni progresso delle sue ricerche ed è
fiducioso
al cento per cento che l'intervento sarà un successo.
Ma… Lo sai
come vanno queste cose no? Prego ogni giorno dio o chiunque ci sia
lassù affinché vada tutto per il verso giusto.
-Santana…
Tu non credi in queste cose.
-Lo
so. Lo faccio solo perché ho bisogno di affidarmi a
qualcuno. -
sospiro,mentre sento la stanchezza fisica e mentale della giornata
farsi sempre più pesante – Devo essere forte per
Britt, Quinn. Ma
ho anche io i miei momenti di sconforto. Se le cose
dovessero…
Brittany ne uscirebbe devastata.
-Puoi
sempre parlare con me. - mormora
Quinn –
E
quando non ci sono io puoi parlare con Puck o Sam. Siamo la tua
famiglia Santana… Non ti abbandoneremo mai nel momento del
bisogno.
-Lo
so Quinn. Lo so.
La
sento sospirare un attimo prima che mi risponda.
-Ascolta,
devo andare o domani rischio di non svegliarmi e di perdere l'aereo.
Però appena sarò tornata dobbiamo assolutamente
incontrarci e
parlare un po' da sole.
-D'accordo.
Buonanotte e salutami la nana.
-Notte
San.
Resto
seduta sul divano ancora per qualche minuto.
Nella
testa ho mille pensieri che girano in tondo e sembrano non volersi
fermare.
Dal
baby monitor poggiato sul piccolo tavolino posizionato di fronte a me
sento Dylan emettere alcuni versetti che, sia io che Britt, abbiamo
imparato anticipano un suo risveglio imminente.
Non
aspetto neanche un secondo prima di alzarmi e dirigermi al piano di
sopra, nella sua stanzetta.
Brittany
sta già dormendo, stanca dopo una lunga giornata di prove, e
non
voglio che si svegli.
Ha
bisogno di riposare il più possibile.
-Ehi
cucciolo… - mormoro non appena sono nella sua stanza
– Vieni
dalla mami su. - dico prendendolo in braccio.
Lord
Tubbington, dal suo angolino, mi osserva attentamente prima di
rimettersi a dormire.
Dylan
è la cosa più bella che mi sia capitata.
Assieme
all'aver incontrato Brittany, ovviamente.
Devo
ammettere che non è stato semplice diventare mamma.
Passare
dalle serate in vari club a bere e divertirsi con gli altri a serate
in cui io e Britt crolliamo non appena la nostra testa tocca il
cuscino, è stato un piccolo trauma.
'Ma
guardalo. Aver rinunciato alla vita mondana ne è valsa la
pena.'
Certo che ne
è valsa la pena.
Dico solo che un manuale sul come essere genitori non farebbe male
ecco. 'Mmh… Non posso darti torto.'
E'
stata Brittany a portarlo in grembo, se ve lo steste chiedendo.
Anche
se a vederlo non si direbbe visto che è una mia mini copia.
Tranne
per gli occhi.
Quelli
sono decisamente di Britt.
Ed
è così intelligente.
Insomma,
riesce già a pronunciare qualche parola.
Fortunatamente
mi basta cullarlo per qualche minuto per far si che si addormenti
nuovamente.
Lo
poso con estrema attenzione nel suo lettino e dopo un bacio sulla
fronte lascio la sua stanza.
-Dios…
- borbotto massaggiandomi il collo mentre entro nella stanza
da
letto – Che giornata…
-San?
- mormora Britt con voce assonnata dal suo angolo di letto.
-Torna
a dormire Britt-Britt.
-Dylan?
Dorme?
-Si
è svegliato per qualche minuto ma per fortuna si
è addormentato di
nuovo. - dico infilandomi sotto le coperte.
Brittany
non esita un secondo nel posizionarsi con la testa sulla mia spalla.
Inizio
ad accarezzarle la schiena mentre aspetto che il sonno sopraggiunga.
-Santana?
-Mh?
-Pensi
che andrà tutto bene? - mi chiede con voce sottile Britt.
Ho
bisogno di qualche secondo per decidere cosa risponderle.
Potrei
dirle che andrà sicuramente tutto bene, ma se se non
sarà così?
-Non
lo so… - sospiro stringendola – Ma qualsiasi cosa
succederà,
l'affronteremo insieme. Come abbiamo sempre fatto.
-Ho
paura San.
-E'
normale avere paura di un'operazione così importante, ma
devi stare
tranquilla.
-Però…
Però sono anche emozionata… - continua mentre
strofina il viso
sulla mia spalla – Se tutto dovesse andar bene, finalmente
potrò
vedere te e Dy. Ti rendi conto, San? Potrò
vedervi… E potrò
vedere di nuovo i miei genitori, potrò vedere tua madre, la
tua
abuela e Miguel. Potrò vedere Quinn, Rachel, Sam, Puck,
Mercedes…
Potrò vedere di nuovo il mondo.
Non
ho bisogno di guardarla per capire che sta sorridendo, lo capisco
dalla sua voce e basta per far sorridere anche me.
-E
il mondo aspetta te, Britt. - mormoro lasciandole un bacio sui
capelli – Noi aspettiamo te.
POV
Brittany
-Signorina
Pierce!
-Salve
dottor Miller. - sorrido verso la sua direzione mentre Dylan, seduto
tra le mie gambe, emette una piccola risata.
Oggi
è il giorno dell'operazione.
Dopo
cinque anni di ricerche e terapie sperimentali, sembra che finalmente
ci sia la possibilità per persone come me di poter
recuperare la
vista.
Sono
nervosa.
Supermegaiper
nervosa.
Per
questo ho chiesto solo a San di essere qui con me.
-Oh,
ma guarda un po'! Ci sei anche tu piccolo Lopez!
-Lopez-Pierce.
- lo corregge Santana.
Nonostante
non siamo ancora sposate ci tiene veramente tanto a sottolineare come
Dylan sia figlio di entrambe.
-Giusto,
giusto… - ride il dottore – Dunque, Brittany, tra
poco i miei
colleghi verranno per prepararti per l'intervento, ci sono domande
che vuoi farmi?
Istintivamente
allungo la mano verso Santana che, prontamente, l'afferra.
-Vorrei
solo sapere quali possono essere gli esiti negativi
dell'operazione…
- dico mentre stringo la mano di San – Ci siamo concentrati
esclusivamente sugli aspetti positivi, non abbiamo mai preso in
considerazione l'idea che l'intervento possa andar male.
-Beh,
questo perché c'è una percentuale minima di
rischio.
-Ma
c'è comunque questa possibilità.
-Sì.
Ripeto, minima, ma c'è.
-E…
E cosa succederebbe in quel caso? - mormoro.
-Perderesti
del tutto la vista. Le ombre che riesci a vedere adesso sparirebbero
del tutto. - è questo quello che mi piace del dottor Miller,
non ti
addolcisce la pillola, è diretto – Ma ripeto
Brittany, non devi
preoccuparti. E' ormai un intervento dal risultato certo.
-Va
bene…
-Le
dispiace lasciarci un attimo da sole? - chiede San.
-Certo
che no, che ne dite se accompagno il piccolo Lopez-Pierce dalla
nostra infermiera Linda?
-Lecca-lecca?
- chiede con la sua piccola vocina Dy.
-Sì
giovanotto, ci darà dei lecca-lecca. - ride il dottore.
-Mami!
Mami! - esclama entusiasta.
-Puoi
andare cucciolo. - gli risponde Santana – Però
prima da' un bacio
alla mamma.
-Bacino.
- mormora il mio piccolino gettandomi le braccia al collo e
lasciandomi un grosso bacio umido sulla guancia.
Lo
stringo a me per qualche secondo prima che inizi a scalpitare,
impaziente.
-Comportati
bene con il dottor Miller. - dico accarezzandogli i capelli.
-Shi.
- lo sento annuire.
-Ti
voglio tanto bene. - mormoro lasciandogli un bacio sulla testa
–
Sei il mio cuore.
-Mio?
- chiede con vocina piccola poggiando la sua manina sul mio petto.
-Sì.
Tuo e della Mami, sempre. - sorrido – Ora vai su, prima che
la
signora Linda finisca tutti i lecca-lecca.
Passa
qualche momento prima che senta la porta chiudersi.
-Britt-Britt?
-Mh?
-Stai
piangendo…
-Oh.
- sospiro portandomi una mano alla guancia per poi sentirla bagnata.
-Vuoi
parlarne? - mi chiede con voce dolce Santana prendendo posto al mio
fianco e attirandomi a sé con un braccio.
Resto
in silenzio per qualche istante, respirando appieno il profumo unico
di Santana mentre cerco di calmare quel vortice di pensieri che ho
nella testa.
-Britt?
-So
di averlo già detto ma… Ho paura San. Sono
terrorizzata.
-Ehi,
no. - mormora immediatamente lei stringendomi un po' di più
– Non
devi avere paura, andrà tutto bene.
-Non
possiamo saperlo Santana… Non possiamo saperlo. - rispondo
– E se
dovesse andare tutto storto? E se le nostre aspettative venissero
distrutte? Io non lo sopporterei. Non lo sopporterei. Preferisco
accontentarmi e vedere la tua ombra sfocata e quella di Dylan in
eterno piuttosto che rischiare e non potervi vedere più
totalmente.
-Brittany.
Ascoltami bene adesso, okay?
Annuisco
contro la sua spalla, cercando di asciugarmi in qualche modo le
lacrime.
-Tu
ci vedrai. Giuro su dio che appena ti toglieranno le bende io e Dy
saremo lì e saremo la prima cosa che vedrai. E poi vedrai la
nostra
famiglia, i nostri amici, vedrai le bianche pareti sterili di questo
ospedale e vedrai che donna bellissima sei e come riesci a star bene
anche con questa orribile vestaglietta che ti hanno messo addosso.
Come
al solito, anche nei momenti di difficoltà, Santana riesce a
farmi
ridere.
-E
se… Se dovesse andare storto qualcosa l'affronteremo
insieme. Come
abbiamo sempre fatto. Britt, tu hai una forza incredibile dentro di
te.
-No…
Non è vero…
-Sì
che è vero! - protesta immediatamente San – Ti
rendi conto di
tutto quello che hai fatto in questi anni? Sei entrata in una delle
scuole più prestigiose del mondo, sei stata prima ballerina
in uno
degli spettacoli più famosi di Broadway, i giornali hanno
parlato di
te per settimane, tra poco aprirai uno studio tutto tuo… Ci
sei
riuscita. Hai dato uno schiaffo morale a tutte quelle persone che non
credevano in te. E hai fatto tutto questo da sola. Ti rendi conto
Britt-Britt? Quando siamo in giro insieme sono orgogliosa di tenerti
per mano e anche Dylan è orgoglioso di te, non fa altro che
parlare
della sua mamma ballerina a scuola.
-D-Davvero?
- chiedo sorridendo tra le lacrime.
-Certo.
- mormora lasciandomi un bacio sui capelli - E lo vedrai attraverso
tutti i suoi disegni. Perché vedrai Britt. Devi solo
crederci.
Emetto
un lungo sospiro sereno.
-Ti
amo, San.
-Oh
Britt-Britt… - ride piano portando il mio viso alla sua
altezza
prima di unire le nostre labbra in un bacio dolcissimo.
Se
qualcuno dovesse chiedermi se ho sognato qualcosa durante
l'intervento gli risponderei che…
No.
Non
ho sognato nulla.
Perché
il mio sogno lo sto vivendo dal momento esatto in cui ho conosciuto
Santana.
Al
massimo al mio risveglio continuerò il mio sogno, con
qualche colore
in più.
POV
Santana
Se
qualcuno dovesse chiedermi cosa ho fatto durante le ore di intervento
di Britt e anche durante il suo periodo di convalescenza direi
che…
Sono
stata una dura.
Una
roccia.
Fiduciosa
del risultato positivo.
Mai
nessuno saprà che per la prima volta in vita mia ho pregato.
Ho
pregato che tutto andasse per il meglio.
POV
Brittany
-Allora
Brittany, come ti senti oggi?
-Bene…
Ho solo un leggero mal di testa. - rispondo massaggiandomi una
tempia.
-E'
normale vero? - chiede ansiosa San al mio fianco.
-Certo,
è più che normale. - risponde il dottor Miller.
E'
passata una settimana e qualche giorno dall'intervento.
Da
allora ho delle bende sugli occhi che mi lasciano nella totale
oscurità.
Santana
non ha lasciato neanche per un secondo la mia stanza, se non per
andare a casa e farsi una doccia veloce.
Dylan
ha trascorso la settimana con i miei genitori e quelli di San ed
è
venuto a trovarmi tutti i giorni.
Tutti
quanti sono venuti a trovarmi…
Quinn,
Rachel, Sam, Puck, Mercedes… Perfino Kurt, Blaine e la
signorina
Campbell!
La
stessa Campbell che pensavo mi odiasse ma in realtà aveva
riconosciuto il mio potenziale e voleva solo che lo tirassi fuori.
-Pronta
per togliere queste bende?
-C-cosa?
Di già? - chiedo sorpresa e un po' ansiosa.
A
dir la verità sapevo che oggi sarebbe stato il grande
giorno, per
questo tutti gli altri aspettano impazienti fuori dalla stanza.
E'
solo che…
Credo
di avere ancora un po' paura del risultato.
-Beh…
E' passata una settimana dall'intervento, in più ho pensato
di far
passare qualche giorno in più per essere sicuri che la
guarigione
sia avvenuta completamente. - mi risponde il dottor Miller –
Ora
bisogna solo togliere queste bende.
-Ne
è sicuro? - chiede ancora San stringendomi la mano.
-Certo.
Allora Brittany, sei pronta?
Ho
bisogno di prendere qualche respiro profondo per cercare di calmare i
nervi.
-San?
Puoi far entrare Dy? Vorrei che ci fosse anche lui… Non
voglio
offendere gli altri ma…
-Sta
tranquilla, capiranno. - mormora San prima di lasciarmi un bacio
sulla guancia e lasciare la stanza.
Ritorna
qualche istante dopo con Dylan.
-Mamma!
- esclama felice mentre lo sento arrampicarsi sul letto.
-Fai
attenzione Mijo... - lo richiama San.
-Bacino.
- afferma con sicurezza mentre mi afferra le guance e mi da un
piccolo bacino sulle labbra.
-Ehilà
piccolino! - lo saluta il dottor Miller.
-Lecca-lecca?
-Cucciolo.
- lo richiamo – Come si dice?
-Pefavoe?
- mormora mentre prende posto tra le mie gambe.
-Sei
fortunato, la signora Linda me ne ha dato giusto uno poco fa! - ride
il dottore.
-Gracias.
Istintivamente
sorrido, Santana ha da poco iniziato a parlare in spagnolo con lui,
ed ogni volta che li sento interagire mi viene un tuffo al cuore.
-Allora
Brittany… Pronta?
Annuisco
piano mentre con la mano cerco quella di Santana che prontamente
afferro.
Sento
le mani del dottor Miller iniziare a sciogliere le bende e srotolarle
piano.
Continuo
a prendere respiri profondi, fino a quando…
Non
c'è più nessuna benda sui miei occhi.
-Brittany?
Puoi aprire gli occhi lentamente adesso. - mi dice il dottor Miller,
mentre lo sento allontanarsi leggermente.
Annuisco
ancora e continuo a prendere profondi respiri.
-Coraggio
Britt-Britt… - mormora Santana stringendomi la mano.
-Mamma?
- chiede con vocina piccola Dylan.
Okay.
Conto fino a tre.
Uno.
Due.
Tre.
Apro
gli occhi lentamente.
E
davanti a me c'è un miscuglio di colori confusi.
-Brittany,
sbatti le palpebre un paio di volte. - interviene il dottor Miller
–
In questo modo lubrificherai gli occhi e aiuterai la loro messa a
fuoco.
Seguo
attentamente le sue istruzioni.
E
a poco a poco…
Le
immagini diventano sempre più nitide.
Dettagliate.
-Britt-Britt?
Seguo
il suono della sua voce e…
Lascio
scorrere il mio sguardo su di lei.
Sui
suoi capelli neri, sui suoi occhi scuri come il petrolio, sulle sue
labbra rosse, sul suo piccolo e carinissimo naso, sulle sue guance,
sulla piccola fossetta al lato della bocca…
Mi
perdo nel guardarla.
-Brittany?
-Wow.
- mormoro – Sei bellissima. - dico con fare sognante.
Santana
emette una piccola risata, due lacrime le scivolano lungo le guance,
mentre non perde tempo nel baciarmi come se non ci fosse un domani.
-Bacino
io?
Quella
vocina.
Quella
piccola vocina.
Abbasso
lo sguardo per poter vedere per la prima volta mio figlio.
Dylan
è seduto tra le mie gambe e mi guarda con quei suoi occhioni
azzurri, come i miei, mentre il resto è tutto Santana.
Dal
colore scuro della pelle, a quei riccioli scuri che ha sulla testa.
Dal suo piccolo nasino, alla fossetta sulla guancia destra. Dal
taglio degli occhi, alle labbra.
-Oddio…
- mormoro mentre sento gli occhi diventarmi lucidi –
Dy… O mio
dio Dylan… - continuo a mormorare mentre lo avvicino a me,
abbracciandolo stretto e riempiendolo di baci.
Il
mio cuore batte come un pazzo.
Ha
funzionato.
-San.
San ha funzionato! - esclamo tra le lacrime guardandola – Ha
funzionato!
-Si
Britt, ha funzionato. - annuisce lei ridendo e piangendo al tempo
stesso.
Dopo
una mezz'ora, il dottor Miller torna per informarci che i nostri
amici e famigliari stanno ancora aspettando pazientemente di poter
entrare.
Così
presa da Santana e Dy, mi ero completamente dimenticata degli altri.
Entrano
pian piano, uno dopo l'altro, mettendosi a semicerchio attorno al mio
letto.
Il
mio sguardo cade subito su due figure che non ho mai dimenticato e
che sono rimaste identiche a come le ricordavo, se non fosse per
qualche ruga e capello bianco in più.
-Mamma…
Papà… - sorrido.
Entrambi
si precipitano verso di me, abbracciandomi stretta e piangendo come
bambini.
-Tesoro…
- singhiozza mia madre accarezzandomi i capelli – Non
immagini
quanto sia felice.
Mio
padre non dice nulla, mi stringe solo più forte.
E
io mi faccio abbracciare ancora e ancora.
Quando
si allontanano, riconosco dallo sguardo e dalla carnagione simile la
madre di Santana.
-Maribel.
- sorrido verso di lei.
Lei
si avvicina per abbracciarmi, con gli occhi lucidi, seguita da Alma
(completamente diversa da Santana e Maribel, ma con lo stesso
sguardo) e da Miguel (una versione maschile di San in pratica).
Poi
è il turno dei nostri amici.
-Quinn…
- dico osservandola bene – Hai degli occhi bellissimi.
-Anche
tu Brittany. - ride lei.
-E
Rach? - continuo.
-Sì?
-Sei
più bassa di quanto pensassi.
-Forse
sei tu troppo alta. - sorride con gli occhi lucidi.
-Sam…
Pensavo fossero più grandi le tue labbra.
-Dillo
alla tua ragazza, forse così smetterà di
prendermi in giro.
-Non
succederà mai Trouty.
-Puck
quel taglio di capelli è orribile. - dico osservandolo bene.
-Ehi
biondina guarda che le ragazze apprezzano! - esclama fingendosi
offeso.
-Sarà…
- gli rispondo alzando le spalle – Mercedes, sei proprio come
ti
avevo immaginata. - dico voltandomi verso di lei.
-E'
un complimento, giusto? - mi chiede dubbiosa.
-Certo.
- annuisco sorridendo.
-Britt.
- richiama la mia attenzione Santana entrando nella stanza (quando
è
uscita?) con una specie di cestino da picnic che sembra abbastanza
pesante giudicando il modo in cui fa fatica a portarlo –
C'è
ancora qualcuno da incontrare.
-Uuuuh!
Una sorpresa! - esclama Rachel battendo le mani mentre inclino la
testa con aria confusa.
-Il
dottor Miller è stato gentile e mi ha permesso di portarlo
qui, a
patto che nessuno lo venga a sapere. - mi spiega San alzando una
delle due aperture del cestino.
-Miao.
-Tubbs!
- esclamo sollevandolo immediatamente dal cesto – Cucciolino
sei
bellissimo! - continuo accarezzandolo.
-Wow…
Non immaginavo fosse così ciccione… - commenta a
bassa voce Sam,
ma riesco comunque a sentirlo.
-Non
è ciccione. - dico fulminandolo con lo sguardo –
Ha solo
l'ossatura pesante.
-Ma-
-Trouty,
lascia perdere. - interviene San scuotendo la testa mentre Lord
Tubbington continua a farmi le fusa.
Trascorro
le successive ore guardando tutto e tutti di continuo.
Ma
il mio sguardo non fa altro che ritornare su Santana e Dylan.
E
il mio cuore batte sempre un po' più forte ogni volta in cui
li
vedo.
-Britt-Britt?
Tutto bene? - mi chiede sorridendo Santana dopo l'ennesima volta in
cui mi incanto nel guardarla.
Alzo
le spalle in risposta sorridendo prima che qualcosa attiri la mia
attenzione.
-Vieni
qui San. - dico tirandola per la maglia prima di slacciarle la
catenina che ha al collo con un velocità impressionante.
-Britt…
- mormora lei sorridendo guardando l'anello che stringo tra le dita.
-Sposami.
- le dico sorridendo – Lo so che ci vorrebbe una proposta
decente,
ma non mi interessa. Sposami Santana.
Lei
mi bacia ancora, sorridendo – Ti sposerei anche adesso se
fosse
possibile. - mormora contro le mie labbra.
Angolinoinoino
dell'autrice: Ciao
a tutti!
Dopo essermi dedicata interamente ad un'altra mia storia, ritorno
come avevo promesso per terminare questa qui.
La
mia prima storia su questa fantastica coppia, la mia prima storia da
autrice.
La
porterò sempre nel mio cuore.
Spero
che questo capitolo sia una degna conclusione e chissà,
forse in
futuro la scriverò per eliminare i molti errori presenti.
Grazie
a tutti quanti voi, chi ha letto silenziosamente la storia e chi ha
recensito i capitoli.
Un
abbraccio.
A
presto ♥
-coriandolo
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