Post Scriptum

di Adhafera
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ties of Friendship ***
Capitolo 2: *** Decision, Detention, Destruction ***
Capitolo 3: *** What Honor Demands ***
Capitolo 4: *** The Determination of a Redhead ***



Capitolo 1
*** Ties of Friendship ***


Post Scriptum

Note: La storia ruota attorno alle vicende degli ultimi tre anni di scuola di Regulus Black per poi proseguire verso la prima guerra magica, i protagonisti principali saranno i giovani serpeverde con l'intrusione straordinaria del Clan MacFusty e dei malandrini. Il clan MacFusty è un clan scozzese che compare nel libro “Animali fantastici e dove trovarli”, risiede nelle isole Ebridi e si occupa della protezione degli omonimi draghi, per cui non è un Clan di mia invenzione seppur i personaggi membri di esso siano miei.

Mi sembra superfluo dire che non è una storia a scopo di lucro e che tutti i personaggi appartenenti al mondo di Harry potter fatta eccezione per i memebri del Clan MacFusty e Dorian Greengrass non siano miei.

Detto ciò posso anche, finalmente tacere, se qualcuno volesse farmi sapere cosa ne pensa di questo primo capitolo, messaggi e erecensioni saranno più che bene accetti :)




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King's Cross, Londra. Settembre 1976



Sentiva gli occhi di tutto il binario 9 ¾ puntati su di lui e sui suoi genitori, non era mai stato così tanto nauseato dalla folla come in quel momento, odiava trovarsi lì, odiava lo sguardo freddo dei suoi genitori, odiava la compassione che leggeva per lui negli occhi dei passanti, come se fosse lui quello da compatire, lui che ormai era l'unico erede che rimaneva ai Black.


Andato


Via


Bruciato


L'odore del fuoco che aveva cancellato il nome di suo fratello per sempre dall'arazzo di famiglia gli impregnava ancora le narici, se lo sentiva addosso ovunque andasse, era quasi certo fosse l'odore del senso di colpa e per quel senso di colpa lui odiava sé stesso, non era lui quello a doversi sentire il colpa, non era lui quello che era stato smistato in Grifondoro, non era lui quello che si accompagnava a traditori, mezzosangue e Ibridi, gli sembrava di sentirlo il sussurro della sua coscienza, coscienza che aveva la voce di Severus Piton, mentre gli rivelava la vera natura di Remus Lupin, amico di Sirius, di suo fratello, di un purosangue che per i suoi amici li aveva traditi tutti, li aveva lasciati, lo aveva lasciato.

No se c'era una cosa certa in tutta quella orribile situazione che si trovava a vivere era che lui non si doveva sentire in colpa, lui era la vittima.


Lo avresti dovuto fermare


La sua altra coscienza, quella lui cercava di non ascoltare insisteva particolarmente su quel punto, la voce la sentiva così nitida nella sua testa che sentì la necessità di scacciarla via sbuffando, quella coscienza non aveva la voce di Severus, non ci era neanche vicina, era più morbida, severa e canzonatoria allo stesso tempo, era la voce della sua migliore amica.

Ryesen MacFusty era stata l'unica a non averlo visto dopo quello che era successo con Sirius, il fatto che vivesse nelle isole Ebridi e che fosse la figlia secondogenita del leader di uno dei Clan più forti della Scozia limitava di molto i suoi contatti con lei durante l'estate, non tanto per la distanza, una passaporta sarebbe stata una soluzione più che soddisfacente quanto per le rispettive famiglie che, per rendergli la vita più semplice, avevano deciso di detestarsi, Orion Black e Brandon MacFusty non erano ciò che la gente definirebbe acerrimi nemici, non avevano mai provato a uccidersi né a schiantarsi, ma c'era tra i due un silenzio irrispettoso che si attenuava solamente a casa Greengrass, gli unici Inglesi con cui i MacFusty tenevano rapporti di sincera e ricambiata amicizia, in effetti la continuità dei suoi rapporti con la ragazza derivano più che altro dal suo essere amico di Dorian Greengrass, che era per i MacFusty come un altro figlio e dall'essere seppur alla lontana legato a Rabastan Lestrange, migliore amico del loro primogenito, gli era ancora inconcepibile come due anime così diverse come Ross MacFusty e il fratello piccolo del marito di sua cugina potessero condividere un'amicizia così, ma tant'era, Dorian e Rabastan erano senz'altro i due motivi che impedivano in quel momento a Brandon, che lo aveva avvistato mentre salutava la figlia, di farlo a pezzi, o meglio ancora di farlo fare a pezzi da uno dei loro draghi neri delle Ebridi. Orion Black doveva aver intercettato quello sguardo torvo perché il suo umore peggiorò sensibilmente appena arrivò il momento di salutare il figlio.

Mi raccomando rendici fieri”

Regulus strinse sua madre, pronto a dirigersi sul treno, ma poco prima di separarsi dall'abbraccio, rarissimo, di sua madre non poté fare a meno di intercettare lo sguardo di Sirius, stretto nell'abbraccio di Dorea Potter, felice, felice come mai era stato a Grimmould Place, felice e sorridente con James Potter, sorridente come mai era stato con lui, James Potter, se c'era qualcuno da biasimare per il cambiamento di Sirius era sicuramente lui, se c'era qualcuno che doveva essere odiato quello era sicuramente lui, iniziò a sentire il sapore del sangue nella bocca, siera morso l'interno della guancia fino a farlo sanguinare, si era morso l'interno della guanca fino a ricacciare indietro l'urlo che agognava di gridare sin da quando suo fratello era uscito di casa, lasciò i suoi genitori appena si accorse che uno strano bruciore si stava impadrondendo dei suoi bulbi oculari.

Reg! Siamo qua”

Nonappena scorse la capigliatura di ricci rossi foltissima e il viso tempestato di lentiggini di Ryesen si concesse un sorriso, timido, quasi impercettibile, mosse la mano appena per rispondere al saluto della ragazza che gli si avvicinava a tutta velocità facendo bella mostra dei denti bianchi e dritti e trascinandosi dietro la chioma bionda e lunga di Dorian Greengrass, e mentre Srius e James venivano inghiottiti di nuovo dalla folla scomparivano anche i suoi dispiaceri.


***

...e ricordati, io e tua madre ti amiamo Ryesen, ma ti ameremmo di più se i tuoi voti in pozioni migliorassero sensibilmente, quindi ricordati che non saranno tollerati altri scadente o accettabile chiaro? Altrimenti anziché passare le vacanze con tuo fratello quest'anno le passerai a fare ripetizioni”

Ryesen MacFusty adorava suo padre, adorava il suo finto modo burbero di approcciarsi agli altri, adorava il quasi impercettibile odore di zolfo che annusava nei suoi capelli ogni volta che l'abbracciava per farla sentire al sicuro e amata, per questo non si sarebbe mai sognata di contraddirlo. Purtroppo per il lei il tacito assenso non era mai abbastanza per Brandon MacFusty che, come ogni buon genitore purosangue, non tollerava che la figlia dimostrasse tanta poca affinità per una delle materie che in teoria dovevano distinguerli più di tutte dagli altri. Cercava di concentrarsi esclusivamente sui suoni del binario distinguendo chiaramente voci di ragazzini al primo anno, voci e volti di persone conosciute e volti di persone amate che riuscivano in un istante a farle sembrare le voci del genitore più ovattate e lontane.

Cercava con insistenza una singola persona tra quella folla di gente e l'apprensione disegnata sul suo volto dovenao di certo aver messo in allarme il genitore che, con viso contratto catturò di nuovo la sua attenzione afferrandola per un braccio.

E per la gloria di Salazar e Frygga smettila di andartene in giro con quel Black”

già, perché ovviamente come ogni buon genitore scozzese il suo dolce padre non amava sapere che la frequentazione scolastica più assidua della figlia fosse il rampollo di una delle nobili famiglie che meno di trecento anni prima avevano quasi rischiato di far loro perdere parte delle loro tradizioni, Ryesen non prendeva mai sul serio la raccomandazione del genitore perché era certa che il padre in cuor suo sapesse che l'argomento “Regulus” era l'unico per il quale la figlia non ammetteva interferenze dall'esterno.

Smettere di frequentare Reg? Come diamine farei allora a rimediare voti decenti in pozioni?”

quella era un'altra verità assodata, Ryesen per pozioni era davvero poco portata, aveva un talento naturale nello scambiare ingredienti e modificare indicazione, talento che per circa cinque ore a settimana la trasformava in una minaccia per qualsiasi creatura, vivente e non, che avesse la sfortuna di trovarsi nei sotterranei, Regulus dal canto suo cercava, per puro spirito di autoconservazione, di rimediare ai suoi danni, salvando non solo la vita degli studenti del quinto anno ma anche la sua media scolastica e quello era solo uno dei tanti motivi per cui il rampollo di casa Black era diventato a tutti gli effetti il suo migliore amico.

Guarda Pa' c'è Dorian!”

il viso di entrambi gli scozzesi si illuminò di un sorriso brillante di sincera eccitazione, Dorian Greengrass era l'unico Inglese, dopo la morte dei suoi genitori, per il quale il burbero rosso nutrisse affetto smisurato, era l'unico Inglese a parte Rabastan a cui il genitore permettesse di avvicinarsi anche ai territori delle Ebridi più esterne, era un terzo figlio per i suoi genitori che avevano sempre incoraggiato la sua amicizia con il ragazzo di due anni più grande di lei, il giorno che aveva ricevuto la sua lettera per Hogwarts Dorian era con lei, il giorno che era stata scelta dalla sua bacchetta erano stati Dorian, Ross e Rabastan Lestrange ad accompagnarla, la natura le aveva donato un fratello, lei era stata in grado di trovarne altri due.

Salutò il padre, preso a scambiarsi un'occhiata torva con Orion Black, e si rifugiò brevemente tra le braccia dell'amico che la guardava con occhi verdi e gentili e giocherellava con i suoi ricci mentre lei per dispetto tirava la chioma biondo cenere attirando si di sé l'ira dei pizzichi di Dorian.

Sei riuscita a parlarci dopo che...beh, credo che ormai lo sappia tutta la società magica Inglese, Salazar che schifoso bastardo”

Reg mi ha evitata per tutta l'estate, rispondeva solo alle lettere in cui escludevo di proposito l'argomeno Sirius”

il buon umore che aveva ritrovato nell'abbraccio rassicurante di Dorian era sparito di nuovo, Ryesen non provava astio nei confronti di molte persone ma se ce n'era una che le faceva davvero rivoltare lo stomaco quello era di certo Sirius Black, era ovviamente un sentimento superficiale dovuto in gran parte al pessimo umore che Regulus metteva su ogni qual volta si nominava il fratello, Sirius Black aveva la capacità con il solo essere nominato di guastare la serenità del suo amico che già ne provava poca nella sua vita, per cui quando se lo vide passare davanti con James Potter, altro elemento che minava costantemente alla sua salute mentale con scherzi idioti e a volte pericolosi non riuscì a trattenere un verso disgustato che attirò subito l'attenzione dei due.

Qualcosa da dire serpe?”

la voce vellutata di Sirius Black le invase le orecchie come un'infestazione di locuste, non la guardava torva ma aveva stampato in faccia quel ghigno maligno che normalmente riservava solo a Regulus, e lo odiò, lo odiò così tanto, perché lei non meritava di essere guardata come Regulus, lei con lui non aveva niente a che fare era per cui innaturale che le riservasse gli stessi occhi con cui guardava il fratello, quella era la prova di tutta l'indifferenza che Sirius Black poteva provare per il suo amico, la dimostrazione che lo struggimento di Reg per quel rinnegato era inutile e ingiustificato, e lei detestava Sirius, lo detestava perché era la causa persa di Regulus, la causa persa che lo avrebbe irrimediabilmente ferito.

Lascialo perdere, non ne vale la pena”

Dorian la incoraggiò a camminare senza degnare di uno sguardo i due Grifondoro, stringendole la mano con la speranza che decidesse di non metterle addosso ai due, Ryesen invidiava molto la matura superiorità che Greengrass sembrava essere in grado di mostrare di fronte a tutti, non lo aveva mai visto prendere parte a dispute o a litigi, Dorian si limitava ad esistere nel suo mondo che raramente si scontrava con quello degli altri, lo vide improvvisamente alzare il braccio verso un punto indefinito della folla e appena vide la persona alla quale il saluto era rivolto le si illuminò di nuovo il viso, non fece caso all'espressione contrariata di Walburga Black né al marito che pareva essere sull'orlo di una crisi di nervi, accelerò il passo trascinandosi dietro Dorian.

Reg! Siamo qui”

i sorrisi di Regulus Black erano rari e quasi impercettibili, per cui appena notò le sue labbra distendersi leggermente e la mano muoversi timidamente nella loro direzione non potè fare altro che dimenticarsi dello spiacevole incontro e rimettersi in pace col mondo, bastava che lei e Regulus stessero assieme per far stare ogni cosa al suo posto.


***


Incredibile la sofronatetzza e la poca educazione di quella ragazza...”

Regulus ascoltava sempre sua madre, o quasi, quel momento era uno di quelli in cui non avrebbe accettato niente se non il silenzio era certo che sua madre stesse facendo qualche paragone, era riuscito ad acchiappare i termini selvaggia e come suo padre, ed era vero che Ryesen fosse leggermente selvaggia ma ciò non gli aveva impedito di legare con lei al primo anno, con la tacita benedizione di Dorian che le stava dietro quasi sempre come una di quelle creature che i babbani chiamano angeli custodi, non che lei ne avesse bisogno, il Black sapeva che in caso di pericolo suo fratello Ross sarebbe arrivato ad ardere vivo chiunque avesse osato dire o fare qualcosa contro la sua amata sorellina ed era grato che a quello scambio di silenziosi insulti tra Wlaburga Black e la sua amica stesse assistendo Dorian e non MacFusty.

L'imbarazzo del momento si riassorbì quasi completamente quando il sorriso sghembo di Evan Rosier si frappose fra sua madre e la sua vittima, se Greengrass era l'angelo custode della sua amica, Rosier era di sicuro il suo, arrivava sempre al momento giusto e sapeva sempre cosa dire.

Lady Black è un così grande piacere vederla, spero di non aver interrotto niente!”

Regulus sogghignò sommessamente, Evan sapeva perfettamente di aver interrotto qualcosa.

Evan! Caro ragazzo, no di certo, anzi...è un gran piacere vederti”

sia sua madre che suo padre si persero in complimenti per il giovane serpeverde che, da bravo figlio di Salazar qual era, sapeva sempre come ottenere ciò che desiderava

Mi chiedevo se potessi rubare Regulus, vorrei trovare uno scompartimento libero prima che vengano appestati da feccia di ogni genere”

fece un cenno con la testa verso un gruppo di ragazzini del primo anno, piccoli, quasi sicuramente nati babbani, l'immediata approvazione nel volto di sua madre gli diedero conferma che se c'era una cosa che i suoi odiavano ancora di più vedere attorno al loro figlio di Ryesen MacFusty quella era di sicuro la feccia babbana, sorrisero ad Evan accondiscendenti e si allontanarono tra la folla,

Tu sei consapevole del fatto di essere un demoniaco bastardo vero?”
“Faccio del mio meglio”

pochi secondi dopo Regulus Black si ritrovò le braccia di Ryesen MacFusty attorno al collo, si allontanò con i suoi amici pronto per iniziare il suo quinto anno di scuola, senza dare troppo peso allo sguardo crucciato che il suo salvatore aveva appena lanciato nella direzione di Emmeline Vance, non poteva sapere Regulus che quello sguardo avrebbe dato il via a tutta una serie di sfortunati eventi che prima o poi avrebbero messo in pericolo la sua vita.


***


Cos'era quello?”

Emmeline osservava la figura di Evan-figlio del demonio-Rosier che scompariva attorniato dal suo gruppo di amici, ci aveva sperato un po' a dire il vero che si avvicinasse a salutarla, ma ovviamente Rosier non poteva di certo mettere a rischio la sua reputazione in pubblico rivolgendo la parola alla grifondoro traditrice del suo sangue che si era scopato tutta l'estate, si sorprese della volgarità dei suoi pensieri e tornò a fissare Lily Evans, da quando era stata scelta come Prefetto Lily aveva dato già prova del fatto di avere dei radar al posto degli occhi, quel verde così innaturale doveva essere senz'altro frutto di qualche esperimento genetico che le aveva concesso dei super poteri capaci di leggere dritto negli animi delle persone...com'è che dicevano i babbani? Zucchero cannella e ogni cosa bella? Quella formula si applicava perfettamente alla sua amica, piena di virtù che però spesso tendeva a usare a sproposito, come in quel momento. Perché di certo Emmeline non poteva parlare proprio con lei dei danni emotivi che le aveva causato la vicinanza casuale di Evan Rosier quell'estate.

Ma di che parli?”

Di quello sguardo. Con chi ce l'hai?”
“Con nessuno...Hey senti non ti sembra Potter quello?”

Ecco come tenere a bada Lily Evans, bastava farle credere che quel rompiscatole di Potter fosse nelle vicinanze e ogni forma di invasione della privacy, stalking o amichevole affetto veniva soppresso per dare il via a improbabili fughe e rocambolesche strategie di mimetizzazione.

Potter non era lì per davvero, e per il suo bene sarebbe stato meglio che non si trovasse neanche sul treno.

La frattura creatasi nell'amicizia tra Lily e Severus come conseguenza dell'ennesimo scherzo di cattivo gusto dei Malandrini e dei nuovi, pessimi individui ai quali si accompagnava Piton minacciava di trasformarsi in una voragine, del resto l'unico che poteva porre fine allo stato catartico nel quale era sprofondata la loro amicizia poteva essere solo il serpeverde, di certo non stava a Lily scusarsi per essere stata chiamata sporca mezzosangue.


Sporca mezzosangue


Le parole di Severus continuavano a rimbombarle nella testa provocandole profondo disgusto, per lui, per la maggior parte degli studenti di Serpeverde che lei poteva già vedere col braccio marchiato e per sé stessa, conscia del fatto che, se ciò che aveva fatto durante quell'estate fosse giunto alle orecchie di Lily Evans non dalle sue labbra l'amicizia tra la Grifondoro e il Serpeverde non sarebbe stata l'unica cosa a finire.

Si mise a camminare velocemente per raggiungere di nuovo la compagna di casa che sussultò neanche troppo sommessamente quando sentì il braccio della Vance piombarle sulla schiena con violenza e affetto privo di grazia.

Guardavo Rosier prima” gli occhi radar dell'amica mutarono improvvisamente in due enormi e verdissimi punti interrogativi “è stata un'estate complicata, è successo qualcosa e dovrei parlartene ma prima c'è una cosa che devo fare...ti dispiace darmi del tempo?”

ed eccoli là lo zucchero e la cennella di Lily Evans, dipinti sul suo sorriso

Tutto il tempo che ti serve...ma evita di fare stupidaggini, vado a cercare Remus, sperando che sia in uno scompartimento per conto suo”

Emmeline rise di gusto all'affermazione dell'amica, neanche lei credeva davvero a quello che stava dicendo, non per davvero.

Le due si diressero sul treno assieme, per quello che sarebe stato il loro penultimo anno di scuola.


***


In tanti anni di amicizia con Srius Black James Potter aveva stilato una lista di cose da fare in caso di crisi nella sfortunata circostanza in cui, in futuro, qualche altro povero malcapitato si fosse trovato ad avere a che fare con qualche figlio di quella casata maledetta.

In quel momento la sua guida di sopravvivenza gli suggeriva di ignorare del tutto l'amico, che guardava torvo fuori dal finestrino dello scompartimento che si erano trovati.

Quando non ne potrai più casa mia è sempre aperta...lo sai vero?”

Gli aveva ripetuto quella frase sincera, come una preghiera per cinque consecutivi, sperando che l'ennesimo livido, l'ennesimo abuso, l'ennesimo insulto che veniva rigurgitato dai Toujour Connard di Grimmould Palce fosse quello che avrebbe fatto traboccare il vaso della tolleranza del suo amico, il vaso si era completamente sfracellato all'inizio dell'estate, quando Srius Black si era presentato a casa Potter con un baule e segni ancora freschi e doloranti nella sua schiena. E lì per lì James Potter ringraziò Godrick per aver messo un po' di buon senso nella testa del suo migliore amico e si ripromise di appuntare nel calendario della sua vita di trovare il tempo per far pentire a Orion e Walburga Black di essere venuti al mondo, ma ora si rendeva conto che Srius era, se possibile ancora più inquieto di prima.

Regulus era ancora fuori dal treno, assieme ad altri tre serpeverde e l'odio di Sirius era rivolto in particolare verso lui, la rosa dei purosangue, quell'individuo talmente abbietto e meschino che probabilmente avrebbe meritato di essere tormentato dai Malandrini tanto quanto Mocciosus, Sirius Black aveva già inteso quale piega avrebbe preso Evan Rosier e il non poter saltare giù da quel treno a prenderlo a botte per poi tagliare quel cordone ombelicale che sembrava unirlo al fratello lo stava lacerando e James non sapeva cosa fare, Regulus era un argomento off-limits per tutti, e da occhi esterni il legame tra i due fratelli sembrava già inesistente.

Sirius-”

seguì uno sbatacchiare di vetri, l'amico aveva chiuso il finestrino e si era messo a trangugiare le cioccorane che Peter aveva incautamente lasciato incustodite al suo posto mentre andava a mettersi la divisa.

Non mi interessa... non è un mio problema, non più”

Certo che è un tuo problema

Avrebbe voluto dirlo a voce alta, avrebbe voluto prendere Srius e lanciarlo fuori da quel finestrino per l'amor di Godrick e stava per ribattere, voleva davvero ribattere, ma lo sguardo di Srius sembrava essersi finalmente disteso, continuavano ad osservare fuori certi di non essere notati, l'inconfondibile chioma di Ryesen MacFusty era stata presa d'assalto dalle dita di Regulus Black che le tirava i ricci per prenderla in giro, con Dorian Greengrass che cercava di soccorrerla come meglio poteva.

Forse non tutto era perduto, la sua attenzione sulla chioma rossa della scozzese venne immediatamente interrotta dall'arrivo di un'altra chioma rossa, la sua chioma rossa preferita.

Lily! Non ci riesci davvero a stare lontana da me”

iniziò a ridere osservando lo sguardo torvo che la compagna di casa gli aveva appena riservato, era chiaro data la spilla rilucente sul suo petto che poteva essere lì solamente per Remus

Cercavo Remus Potter... ma vedo che non è qui quindi levo il disturbo”

La tua presenza non è mai un disturbo!”

lo urlò a una porta già chiusa, pensò al rossore furioso che doveva esserle sbocciato in faccia mentre si allontanava seguita dalle risate sguaiate e vivaci sue e di Sirius, e quando notò lo sguardo torvo che Dorian Greengrass gli aveva riservato fuori dal finestrino James Potter comprese che quello sarebbe stato un anno fantastico, davvero fantastico.









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Capitolo 2
*** Decision, Detention, Destruction ***


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Hogwarts, Scozia. Settembre 1976



Te lo dico io che Lumacorno mi detesta”

Ti detesterei anche io se dovessi ogni volta ricostruire un'itera parte di pavimentazione della mia aula solo perché ci hai messo piede tu...non capisco cosa tu trovi difficile in una materia come pozioni, basta semplicemente fare quello che c'è scritto nei libri di testo”

Ryesen MacFusty non aveva mai avuto dubbi che il suo odio per Pozioni e per Lumacorno fosse ben riposto, non solo quella materia metteva costantemente in pericolo la sua incolumità ma minava anche la sua amicizia storica con Regulus, era arrivata perfino a sospettare che Lumacorno fosse segretamente in combutta con Walburga Black per dividerli, perché non era possibile che Regulus prendesse le sue parti solo quando non si trattava delle lezioni di Lumacorno, le stava davvero venendo il dubbio che fosse colpa sua, ricacciò quel brutto pensiero in fondo ai meandri della sua mente, come se fosse possibile che davvero Lumacorno la detestasse per qualche buco nel banco e non perché in combutta segreta con la madre del suo migliore amico.

Stai difendendo Lumacorno e non me! Sei un piccolo essere infido e meschino...ma potrei perdonarti e evitare di riferire le tue mancanze a Ross, salvandoti così dalle fauci di Zephyro, dovresti solo darmi una mano a prendere una O alla prossima verifica”

Regulus la osservò con attenzione giusto per capire se la ragazza stesse facendo sul serio o se scherzasse e volesse semplicemente burlarsi di lui, non tanto per la parte del drago, era sicuro che Ryesen lo avrebbe fatto ammazzare dal fratello un giorno, quanto per la parte della O in pozioni. Ryesen non era la persona più diligente del mondo o della scuola, non era neanche tra le prime cento ad essere onesti ed era sicuro di aver visto ragazzini del terzo anno fare meno danni con un calderone della sua amica

Sono un mago MacFusty, faccio magie non miracoli, la tua situazione va al di là delle mie possibilità, inoltre ho gli allenamenti di Quidditch...ti direi di chiedere a Severus, è il migliore del nostro corso”

Cosa dovrebbe chiedere a Severus?”

Dorian sbucò alle loro spalle tirando delicatamente uno dei riccioli della ragazza che di rimando sbuffò seccata assestandogli una leggera gomitata al fianco,

Ripetizioni di pozioni”

Io non ho confidenza con Piton...e non mi piace la gente con cui se ne va in giro, Dorian, Reg non vuole aiutarmi ma almeno tu devi farmi questo favore”

gli si appese alla manica della tunica intendendo già dallo sguardo che anche la sua risposta sarebbe stata negativa, doveva esserci una specie di congiura segreta nei sotterranei per non farle prendere una maledetta O in quello schifo di materia

Mi dispiace mio piccolo pezzettino di zolfo, ma non posso, ho i M.A.G.O quest'anno come ben saprai... però posso darti un validissimo consiglio”

Sono così disperata da ascoltarti Dorian”
“La prossima volta che vai a pozioni cerca nell'armadio dei libri un volume appartenuto a un tale chiamato Tom Riddle, credimi salverà la tua vita, al settimo anno facciamo a gara per vedere chi lo deve utilizzare”

Chi è Tom Riddle?”
“Non lo sa nessuno, ma credimi quando ti dico che in pozioni era davvero bravo”

Dorian fece l'occhiolino ad entrambi e si allontanò con alcuni studenti del suo anno lasciando Reysen e Regulus indietro.

Non riesco a crederci che mio padre sia arrivato a minacciarmi”
“Io non riesco a credere che abbia aspettato così tanto”

la Serpeverde sferrò un'altra gomitata in direzione del ragazzo che, avendo spesso assistito ai pessimi teatrini che mettevano su lei e Dorian si fece trovare preparato e la bloccò afferrandole il braccio con entrambe le mani, diedero dunque inizio a una lotta silenziosa che lasciò perplessi la maggioroparte degli spettatori per poi essere interrotta brutalmente da Evan che si frappose tra i due spingendo Regulus da una parte

Che cavolo fai Black? Maltratti il nostro piccolo pezzettino di zolfo?”

proprio quando Ryesen era sicura che Evan, almeno Evan, fosse lì per darle supporto si ritrovò non solo ad essere chiamata con odiosi nomignoli ma a doversi difendere dalla braccia invadenti e moleste di entrambi gli amici che da veri Serpeverde quali erano sfruttavano la sua debolezza al solletico costrngendola ad imbarazzanti acrobazie per cercare di sottrarsi alla meschina tortura.

Siete viscidi e velenosi, e a me dispiace essere vostra amica...basta, dai basta!”

i due si fermarono solo quando compresero di averla fatta alterare per davvero, Evan si esibì in una richiesta di scuse davvero teatrale che includeva lui inginocchiato per terra, sorridente con Regulus costretto anche lui in una posizione china e molto meno aggrazziata di quella del maggiore, Rosier aveva questa grande capacità di ritorcere la sua innegabile avvenenza contro tutti coloro che lo circondavano ed era davvero una cosa singolare, perché non era ovviamente l'unico studente carino della scuola e neanche il più carino in una classifica dove ci fossero sia Dorian che l'altro indegno Black ad esempio, ma aveva un modo canzonatorio e personalizzato di usarla per umiliare gli altri, in quel caso Regulus che a confronto con l'amico in quella particolare situazione sembrava un bastoncino di legno.

Vi porgiamo le nostre più sentite scuse lady MacFusty, mi trovavo nelle vicinanze perché questo pessimo elemento che è il vostro caro amico sembra essersi scordato di dover incontrare me e Avery”

a sentire il nome del coetaneo le vene della ragazza si raggelarono leggermente, era perfettamente a conoscienza del fatto che alcuni suoi compagni di casa avessero iniziato a riunirsi e a interessarsi a pratiche che erano proibite a loro e a studenti molto più grandi, quando ne aveva parlato con Ross lui le aveva intimato di non mischiarsi a cose del genere, di essere educata e collaborativa con i suoi compagni ma di tenere una posata distanza nel caso in cui qualcuno avesse provato a coinvolgerla, osservò Regulus sperando di trovare almeno nel suo sguardo qualcosa che le suggerisse che non era come pensava, ma la conferma uscì fuori dalla bocca di Evan invece.

...per le strategie di Quidditch, è vero che l'anno è appena iniziato ma Mister perfettino qui è Cercatore e, per quanto io detesti ammetterlo, non è bravo quanto Potter, quindi mi dispiace zolfo ma temo di doverti privare del tuo prezioso aiuto in pozioni!”

improvvisamente sollevata dalle parole di Rosier Ryesen riprese a respirare normalmente, conscia del fatto che almeno per ora non avrebbe avuto nulla da temere.

Tu sai vero che privare me del mio aiuto in pozione equivale ad avere la scuola in perenne pericolo vero?”
“Correremo il rischio... magari uno dei tuoi disastri in pozioni si rivelerà utile per sbarazzarci di un po' di mezzosangue, fai del tuo peggio mentre noi siamo fuori”

Ci vediamo dopo Ryesen”

osservandoli allontanarsi verso il campo di allenamento la scozzese non poté fare a meno di sentirsi turbata dalle parole di Evan, sapeva che sia lui che Regulus erano molto conservatori per quanto riguardava le leggi magiche che volevano i babbani e i maghi separati e sapeva anche quali ideali politici seguissero le famiglie di entrambi, e li capiva, il Clan MacFusty era, per ragioni storiche, uno delle poche eccezzioni e se le famiglie britanniche non avessero provato a sterminarli quando arrivarono sulle coste delle Ebridi durante le prime invasioni Vichinghe sicuramente anche la sua famiglia avrebbe condiviso gli stessi ideali, ma una presa di posizione politica era ben diversa da quello che ormai si leggeva sui giornali, babbani e nati babbani trucidati nella notte da gruppi di invasati e quel sabarazzarci di un po' di mezzosangue uscito con una tale tranquillità fuori dalle labbra di Evan aveva avuto il potere di strapparle di nuovo la serenità.

No... Evan scherzava e basta, scherzava e basta.

Cercava di convincersi di quella verità nella quale aveva un disperato bisgno di credere, perché lei voleva bene ad Evan e voleva bene a Regulus e le avrebbero spezzato il cuore entrambi se avessero rinunciato alla loro umanità.

Raccolse le sue cose ancora a terra dopo lo spettacolo pietoso e solleticante che aveva messo su assieme ai due amici e si avviò silenziosamente verso la sua prossima lezione.


***


Hai pensato a quello che ti ho chiesto?”
“Sì”

Dunque?”
“La risposta è no... per ora”

Regulus si piazzò di fronte ad Evan più seccato che altro, era stufo di essere trattato come un moccioso anche da lui, sapeva dove lui, Avery, Mulciber e Piton sparivano ogni volta, sapeva cosa imparavano e nonostante le raccomandazioni di Ryesen lui non poteva fare altro che desiderare di imparare e comprendere quella magia proibita che lo intrigava così tanto, temuta e segreta...perfetta.

Non riesco a trovare neanche un buon motivo per il quale dovresti impedirmelo” Regulus ignorava gli occhi di Evan che cercavano insistentemente il cielo per evitare di fissarlo con un'espressione a metà tra il seccato e il derisorio, per quanto Evan si sforzasse non riusciva però ad impedire a Regulus di rendere vani tutti i suoi tentativi di essere delicato con lui.

Tu credi che non ne sarei all'altezza? È per questo che cerchi di tenermi lontano dai vostri incontri?”

raggiunto finalmente un livello di esasperazione tale da permettergli di ignorare tutte le norme di pubblica decenza Evan afferrò l'amico per un braccio spintonandolo contro un albero e costringendolo a guardarlo in faccia.

Adesso ascoltami bene piccolo imbecille, certo che ne saresti all'altezza, per questo non posso portarti per adesso, devi esserne sicuro Reg, al cento per cento, e tu per ora sei solamente un moccioso curioso”
“Io ne sono sicuro!”
“Ma davvero? Ne hai parlato con Ryesen? Perchè se ne fossi certo credo che lo saprebbe anche lei, la verità è che sai benissimo, anche se odi ammetterlo, che per ora la tua amicizia con lei è più importante di quello che stiamo facendo noi e, una volta dentro, non si torna indietro ma per come sei tu adesso basterebbe una parola del nostro piccolo pezzettino di zolfo per farti tirare indietro e nel nostro caso tirarsi indietro vuol dire morire...chiaro?”

Regulus teneva lo sguardo fisso a terra rosso in viso e imbarazzato, qualsiasi cosa facesse, qualsiasi cosa dicesse, Evan sembrava sempre essere dieci passi avanti a lui, sapeva quello che voleva prima ancora che fosse lui a desiderarla, sapeva cosa era in grado di fare prima ancora che lui si mettesse alla prova, era stato lui a consigliargli di allenarsi come cercatore e lo aveva fatto senza mai averlo visto su una scopa, Evan Rosier intendeva la natura delle persone che gli stavano accanto prima ancora che fossero loro stesse a rendersene conto per questo non poteva ribattere, perché Evan come al solito, come con tutti, aveva ragione e stava davvero sinceramente cercando di salvargli la vita, ma non poteva demordere, non ora che Sirius se ne era andato, doveva essere perfetto e impeccabile, non poteva permettere di diventare per i suoi genitori fonte di altra delusione.

Ryesen è purosangue come noi, capirebbe”
“No, non lo farebbe, non è nella sua natura condividere quello che facciamo e non è nella sua educazione, può essere vero che la fondatrice del loro Clan abbia cavalcato un Nero delle Ebridi e sia arrivata a conquistare l'Inghilterra accanto a Salazar ma le cose nel corso dei secoli sono cambiate molto, davvero troppo. Le famiglie purosangue Inglesi si sono rivoltate contro gli scozzesi per secoli, abbiamo dato la caccia ai loro Draghi e li abbiamo isolati costringendoli a combattere al fianco dei babbani per garantire la loro sopravvivenza...ci odiano, credi davvero che Ryesen sceglierebbe noi e non la sua famiglia? Lo sai anche tu quanto ama suo fratello e tu sei il suo migliore amico, passerebbe il resto della sua vita a cercare di tirarti fuori”

Ross e Rabastan sono-”

Ross e Rabastan non sono più quello che erano un tempo”

quella affermazione lasciò il serpeverde sbigottito e anche Evan si era incupito molto ma non poteva tenere quell'informazione solamente per sé, più i mangiamorte diventavano forti più i MacFusty rinforzavano i confini sulle loro isole, più la realtà di una guerra prendeva forma più l'amicizia tra Ross e Rabastan si incrinava.

Non so bene cosa sia successo ma hanno avuto un litigio violento sull'isola di Barra questa estate, Rabastan voleva cercare di convincere Ross ad unirsi ai nostri e lui beh...”
a Regulus vennero i brividi immaginando quei due che litigavano violentemente, Rabastan personificava appieno le voci che giravano su quanto i Lestrange sapessero essere spietati e Ross era un demonio che aveva affrontato un Gallese Verde a mani nude quando aveva quattordici anni

Chi l'ha spuntata?”
“Non ne ho idea, ma i Lestrange sono venuti al maniero di mio padre questa estate e da quello che diceva Rodolphus Rabastan non era in grado neanche di reggersi in piedi, non so in che condizioni fosse Ross visto che non è venuto manco alla stazione per accompagnare Ryesen quest'anno, ma dubito che stia tanto meglio” Evan gli circondò le spalle col braccio sinistro, lo steso che usava per duellare “Quando ti unirai a noi voglio che tu sia pronto, non lo sei per cui ascoltami e fai come ti dico, goditi quest'anno e il prossimo e quello dopo, goditi la tua amicizia con il nostro piccolo pezzettino di zolfo e pensaci bene, so che dopo quello che è successo con Sirius ti sembra di non avere più tempo, ma ne hai ancora Reg, fai un passo alla volta”

il ragazzò annuì sicuro che ascoltare Evan in quel caso fosse molto meglio che fare le cose come parevano a lui eppure era quasi certo che su una cosa Evan avesse torto, la mancanza di tempo non poteva essere solo una sua impressione.

Vai da Avery e dalla squadra e fatti allenare come si deve, io devo andare a fare una cosa”

Come sarebbe? E io cosa dovrei dire agli altri....scusate ma Evan non poteva venire ad allenarsi per distruggere i Grfindoro perché aveva una cosa da fare? Ho la faccia del cretino?”

Ma Evan non lo ascoltava più si allontanava a grandi falcate verso un punto indefinito del cortile lasciandolo indietro e agitando una mano per salutarlo, ovvio che lo salutava visto quello che gli avrebbe fatto il resto della squadra dal momento che lo aveva lasciato andare, improvvisamente tutta la faccenda del tempo e delle decisioni si risolse in un attimo, perché se Avery e Bullstrode lo avessero ammazzato per colpa di Evan lui non avrebbe dovto decidere un bel niente né affrontare Ryesen, quella giornata si era improvvisamente semplificata, donando alla prospettiva della morte una piacevole forma che Regulus non aveva mai considerato.


***


Punizione


Ecco cosa rimediava un povero prefetto quando provava a farsi rispettare e a sfuggire dalle indesiderate e moleste attenzioni di un compagno di casa


Punizione


Lily Evans non era mai stata messa in punizione in cinque anni di scuola, studentessa diligente, buona amica e martire, media alta, stima dei professori. Aveva tutto, tutto tranne la pazienza necessaria a sopportare James Potter, e che male poteva mai esserci a non sopportare un singolo essere umano, ovviamente non aveva fatto i conti con la natura di Potter e con le sue manie di protagonismo che lo portavano nella sua testa ripiena di idiozia, boccini d'oro, scherzi e ego, a trasformare la parola NO simile in tantissime lingue e dal significato inequivocabile, in un sinonimo di SFIDA.

Beh con lei era caduto male, letteralmente, purtroppo per lui Evans ne aveva abbastanza di ripetere NO, di ripetere BASTA, d'ora in poi aveva deciso di arrangiarsi da sola, per cui visto che la magia aveva messo Potter sulla sua strada allora era semplicemente logico che fosse sempre la magia a levarglielo dai piedi no? Apparentemente era logico solamente per lei, apparentemente non aveva importanza quanta esasperazione quel vile individuo sapesse tirare fuori da una persona.

Un prefetto non può lanciare fatture urticanti in faccia a un compagno e farla franca signorina Evans.

Era ovvio che la McGrannitt avesse una concezione di compagno e di conseguenza di essere umano molto più vasta di quella che aveva lei, o semplicemente teneva al suo prezioso cercatore più che alla sua migliore studentessa, ma al ricordo della faccia di Potter che si riempiva di escoriazioni e dei suoi occhietti strafottenti che si chiudevano infastiditi dal bruciore lei non poteva fare altro che sorridere serenamente.


Lily non credi sia finalamente arrivato il momento di ringraziarmi?”

l'inconfodibile voce di James Potter quella mattina le aveva iniziato a martoriare le orecchie da molto prima rispetto agli altri giorni, era mattina presto e lei stava ancora facendo colazione ed era visibilmente alterata.

Hai intenzione di cucirti la bocca e starmi lontano Potter? Perché questa è la sola circostanza che riesco a immaginare per poterti ringraziare”

lo percepì mentre si sedeva accanto a lei facendosi fare posto da Marley McKinnon e ignorando i segnali di allerta che Alice e Frank cercavano di mandargli dall'altro lato del tavolo.

No intendevo per le tue amicizie Lils”

Cercò di non perdere le staffe e di tenere a mente che l'ultima volta che qualcuno l'aveva chiamata Lils quel qualcuno era finito misteriosamente a farsi il bagno nel lago, ma purtroppo nella sala grande di Hogwarts di laghi non ce n'erano.

Ho visto che tu e Mocciosus continuate a ignorarvi e sono piacevolmente sorpreso, insomma ce ne hai messo di tempo per capire che-”

Non gli diede nemmeno il tempo di finire la frase e un piccolo lampo di luce azzurrina lo prese in pieno volto. Aveva condannato la squadra di Quidditch? Paziena! Aveva rovinato la colazione di Marlene? Pazienza anche il quel caso! Si sarebbe dovuta guardare le spalle dal resto dei Malandrini per il resto dell'anno? Lo avrebbe sopportato. Quello che non sopportava era la voce di Potter rivolta a lei, con la sua faccia a meno di dieci metri di distanza che sputava veleno nei confronti di Severus, ricordandole per l'ennesima volta che non ci sarebbe stato più nessun Lily e Severus. Aveva calcolato quasi tutto, tranne ovviamente la presenza dei professori e di conseguenza della sua capocasa...pazienza anche in quel caso.

Entrò nell'aula di Trasfigurazione sicura di trovarci la McGrannitt da sola, invece con sua grande sorpresa lì con lei stava una studentessa di Serpeverde, l'aveva vista nei corridoi qualche volta e l'aveva incrociata gli anni precedenti mentre parlava distrattamente con Severus, aveva anche ritardato di diverse volte l'nizio delle sue lezioni di Pozioni perché a quanto pareva una piccola calamità naturale si aggirava nei sotterranei sabotando spessissimo la struttura della suddetta aula e la pazienza di Lumacorno.

Signorina Evans, dopo averci pensato attentamente e dopo aver consultato il professor Lumacorno, ho deciso di dare alla sua punizione uno scopo costruttivo”
quell'inizio non le piaceva per niente

La signorina MacFusty qui presente ha un...chiamiamolo problema con la disciplina insegnata dal professor Lumacorno”
la continuazione le piaceva ancora meno ed era certa che avrebbe odiato la fine

Di conseguenza di comune accordo con il mio collega che mi ha, in assenza di precedenti infrazioni, convinto a non assegnarle una punizione troppo severa, ho deciso che sarà lei ad occuparsi delle ripetizioni della signorina qui presente, ovviamente al contrario di quelle le assegno normalmente non le verranno aggiunti punti, il totale delle ore a settimana lo deciderete voi due, ma le faccio presente che la signorina MacFusty deve arrivare a prendere come minimo una A piena entro fine anno”

ovviamente, lei adorava pozioni ma in cinque anni Lumacorno non le aveva mai chiesto di fare ripetizioni a nessuno perché testuali parole I sotterranei avevano già Piton, curioso che proprio ora che lei e Piton cercavano di evitarsi lei venisse obbligata, a causa di Potter a frequentare i sotterranei, mai dare una tregua a Lily Evans, ci mancherebbe.

La McGrannitt dismise le due studentesse che si allontanarono dall'aula senza proferire verbo, fu solo fuori quando Ryesen si rese conto dello sguardo intristito e seccato, o come lo avrebbe definito Evan Incazzato come una bestia, che decise di prendere la parola

Mi dispiace, quando la professoressa mi ha chiesto di trattenermi non immaginavo che avesse in mente questo”

Non è colpa tua, non sei tu ad aver distrutto la faccia di Potter a una settimana di inizio del campionato...Quidditch, ecco di chi è la colpa”

la serpverde iniziò a ridacchiare sinceramente divertita, era presente anche lei quella mattina quando la Evans, da vera Grifondoro sprezzante del pericolo aveva lanciato una fattura in pieno volto a Potter sotto gli occhi sbalorditi di studenti e professori guadagnondosi sonori applausi da pressoché tutti i membri delle squadre di Quidditch avversarie.

Avrei chiesto a Reg di aiutarmi, ma anche in quel caso il Quidditch ha avuto la meglio”
“Il Quidditch rovnerà le nostre vite e il resto del mondo”

altre risate, ma il volto della Evans si fece improvvisamente più serio e meno scherzoso.

Posso chiederti perché hai bisogno di ripetizioni? Insomma ad Accettabile ci dovresti arrivare tranquillamente, specialmente con i voti che hai in materie come Artimanzia e Trasfigurazione...non sei stupida come Potter, quindi perché?”
“I numeri di Artimanzia non rischiano di venire fuori dalla pergamena e sciogliere il mio banco, pozioni mi getta in uno stato di angoscia costante che non riesco a controllare...e non distinguo bene le piante, tranne quelle che ci sono anche in Scozia”

Secondo me è solo un problema di attenzione, ci possiamo iniziare a lavorare dalla prossima settimana se vuoi, quando avremo gli orari definitivi delle lezioni”

Per me va più che bene”

Posso farti un'altra domanda? È un po' indiscreta”

Certo!”
“Perché non hai chiesto aiuto a Severus? Non sarebbe stato meglio farti aiutare da qualcuno della tua casa?”

Ryesen arrossì così tanto che il viso le diventò dello stesso colore dei capelli, evitò brevemente lo sguardo indagatore della Grifondoro per poi cercare di risponderle nel modo più educato possibile.

Non ti offendere, so che siete o che eravate amici, il fatto è che Piton si frequenta con gente che sto cercando di evitare...non...non mi piace averci a che fare, e inoltre da quando sta con Avery e Mulciber è diventato come dire...”
“...diverso”

la parola che Ryesen cercava era più inquietante che diverso, ma l'improvvisa tristezza negli occhi della ragazza le suggerirono di evitare di fare altri commenti, voleva dirle qualcosa di carino, cambiare argomento, cercare di sedare quel malessere che si era impadronito del corpo di Lily Evans, ovviamente nessuna delle due aveva fatto i conti la naturale e inopportuna capacità di Srius Black di capitare dove non era assolutamente richiesto.

Ma guarda guarda Evans, cos'è morto un Serpeverde se ne fa un'altra?”

Ryesen notò la velocità fulminea con la quale la ragazza fu in grado di cambiare espressione, Lily Evans non doveva nutrire una particolare simpatia per Sirius e Ryesen fu lieta di constatare di non essere, finalmente, l'unica a pensarla in quel modo

Più squadrismo tra rosse Black, sei qui per vendicare Potter oppure perché vuoi che riduca la tua faccia come la sua?”

Vorresti finire in punizione due volte lo stesso giorno Evans? Traquilla non sono qui per te, sono qui per Miss Calamità Naturale”

Ryesen sentendosi chiamata in causa sfoderò tutta l'indifferenza di cui era capace, giusto per far comprendere a Black che con lei, qualunque cosa volesse, non attaccava.

Che vuoi”
“Parlare di Regulus e delle vostre pessime frequentazioni”
“Se ti stai riferendo a te stesso posso assicurarti che né io né Reg abbiamo intenzione di avere dei rapporti con te Black”

il ghigno serafico sparì dalla faccia del ragazzo che, constatato che l'approccio da Grifondoro non funzionava allora serviva quello da Malandrino, si avvicinò a passo veloce verso le due studentesse afferrando la serpeverde per un braccio e, minacciando di staccarglielo, iniziò a condurla verso l'aula più vicina.

Lasciami Black, lasciami lasciami lascimai”
Lily Evans dopo aver realizzato quello che era appena successo si lanciò dietro ai due facendo bella mostra della spilla da prefetto.

Black...Black questo si chiama sequestro di persona lasciala stare”
“Voglio solo chiedere alla nostra dolce scozzese qui se per caso oltre a quell'essere disgustoso di Rosier lei e Regulus si dilettano anche in altre frequentazioni, tipo Piton Evans, o Avery e Mulciber”

la rabbia che la scozzese provava per essere stata innanzitutto trascinata in mezzo ai corridoi da una persona della quale non sopportava il nome, e in seguito dover stare a sentire assurde elucubrazioni sulle sue frequentazioni le imedirono di leggere negli occhi del ragazzo quella che era sincera e devastante preoccupazione.

Se ti interessa così tanto saperlo dovresti chiedere a Regulus sono certa che te lo direbbe...oh aspetta, no non te lo direbbe perché per le tue cazzate non siete più fratelli!”

lo odiava, lo odiava con ogni parte del suo corpo, sapeva che quelle parole erano sbagliate, soprattutto se dette da lei, ma non voleva trattenersi, voleva fare qualcosa di sbagliato, voleva vedere se fosse in grado di ferirlo, un minimo, per fargli capire come si sentiva Reg...soltanto un minimo.

Se non mi rispondi con le buone-”
“Se non ti risponde con le buone non succede proprio niente Black, lasciala in pace!”

E chi lo dice? tu Evans?”

la ragazza stava per ribattere quando la luce di uno schiantesimo le bruciò la coda dell'occhio, era stato lanciato con precisione chirurgica, come avrebbero detto i babbani, spedendo Black contro un banco poco distante.

Lo dico io...avvicinati di nuovo a lei Black e la prossima volta ti mando al San Mungo...pezzetto di zolfo stai bene?”
Ryesen fece un cenno affermativo permettendo alla schiena di Dorian Greengrass di farle da scudo, il ragazzo fece sgarbatamente cenno alla Evans di levarsi dai piedi e la ragazza non se lo fece ripetere due volte, prese Ryesen e le intimò di uscire sbuffando sonoramente e lasciandosi alle spalle Dorian e Sirius con le bacchette ancora puntate l'una contro l'altra, un bravo prefetto avrebbe tolto dei punti o intimato agli studenti di riappacificarsi, ma Hey, era colpa di Potter e ora del suo degno compare se lei dopo anni di sopportazioni aveva deciso di mettere da parte il buonsenso e affidarsi esclusivamente alla sua necessità di sentirsi soddisfatta, e vedere Srius Black che non la passava liscia così come la faccia di Potter ricoperta di escoriazioni era una cosa che le provocava una grande, enorme, gigantesca soddisfazione, vasta quasi quanto l'ego dei due Malandrini.


***


Se c'era una cosa che Srius adorava nei Serpeverde era lo sguardo di odio profondo che leggeva ogni volta nei loro occhi quando lo incrociavano, gli dava un senso di grande appagamento essere odiato da persone così meschine e vili, eppure nello sguardo di Dorian Greengrass leggeva solamente grande commiserazione alternata al disinteresse, e lui davvero non lo poteva sopportare.

Non poteva sopportare di essere compatito e commiserato da una persona con la quale non voleva avere niente a che fare se non per condividere un disprezzo ricambiato.

Ahi Ahi Balck, che fai molesti le ragazzine adesso?”

Io le molesto e tu le pedini Greengrass, siamo entrmabi due esseri umani terribili, bene ora se non ti dispiace...”

Sirius si diresse verso la porta ma il Serpeverde gli si parò davanti spostando una sedia proprio sulla traiettoria che in teoria vrebbe dovuto portarlo fuori da quell'aula, e questo non andava bene, non andava bene perché lui aveva pianificato di farsi una litigata con Ryesen MacFusty non di trovarsi bloccato dentro un'aula con un bestione di un metro e ottanta comodamente accasciato su una sedia dalla quale non faceva altro che guardarselo dall'alto in basso.

Che cavolo volevi da Ryesen? Sai che è amica di tuo fratello, smettila di tormentarla”

Quello che volevo dalla vostra mocciosa non sono problemi tuoi”

Non lo sarebbero se tu ti fossi rivolto alla persona in questione usando la dovuta cortesia, lo sono diventati quando le hai puntato la bacchetta contro...quindi te lo ripeto, che cosa volevi da lei? Ti prego di notare lo sforzo che sto facendo per essere educato e ragionevole anziché prenderti, pestarti, legarti e abbandonarti nei sotterranei aspettando che i miei compagni di casa si liberino della tua carcassa da traditore come meglio credono”

Sirius cercava davvero di trattare male quel ragazzo eppure non ci riusciva, non troppo, un qualsiasi altro Serpeverde a quell'ora sarebbe stato ricoperto di caccabombe...o ricoperto di bende in infermeria, ma non poteva negare che davvero Greengrass stesse cercando di essere ragionevole, sapeva che non dava confidenza facilmente, a nessuno, lo aveva constatato da bambino a casa Greengrass quando evitava gli sguardi perfino di zii e cugini e ad Hogwarts era sempre stato un ragazzo molto solitario...ragion per cui era sicuro che almeno lui non facesse parte del gruppo di amici di Piton.

Stavo cercando di assicurarmi che mio fratello non frequentasse cattive compagnie, mi dispiace di aver terrorizzato la tua fidanzatina”

Ryesen non è la mia fidanzatina Black, ti sembrerà strano ma non tutti si relazionano con le ragazze esclusivamente per uscirci assieme”

il viso di Black si esibì in quel maledetto sorriso che a scuola di ragazzine ne aveva stese molte più dell'elegante e indifferente gentilezza di Dorian, gli si avvicinò fino a farsfiorare le sue ginocchia con le gambe distese e rilassate del Serperde.

E tu sei un esperto di uscite con ragazze vero Dorian?”

si abbassò leggermente fino a sfiorargli l'orecchio con le labbra. Sì, le voci sull'orientamento sessuale di Dorian Greengrass avevano iniziato a circolare l'anno precedente, senza un motivo particolare, solamente un'Alecto Carrow ferita per un amore non corrisposto e il fratello di quest'ultima davvero furioso, eppure quando Dorian aveva smesso definitivamente di cedere alle attenzioni sempre non corrisposte delle sue coetanee la voce che forse le sue coetanee, o ragazze più piccole, o ragazze più grandi non gli interessassero per niente aveva iniziato a prendere piede, ma il fatto che Dorian Greengrass pieno di indifferenza per il mondo non le avesse mai messe a tacere aveva fatto sì che come ogni pettegolezzo, sparissero dopo pochi mesi, ma lui era Sirius Black e pettegolezzo era il suo terzo nome dopo Mlandrino per cui non ci aveva messo tanto a capire che forse il fratello di Alecto non aveva avuto tutti i torti.

Cosa ne pensano i tuoi compagni di casa dei tuoi gusti Greengrass?”

Probabilmente la stessa cosa che pensano di quell'ibrido con cui te ne vai a spasso, non provocarmi Black, sarai anche sprezzante del pericolo ma continua ad infastidirmi così e io sarò davvero costretto a ricambiare, e visto che sembra non importarti nulla di te stesso, cosa per la quale non ti biasimo, sarò costretto a mettere in mezzo terzi, oggi mi hai dato abbastanza buoni motivi, smetti di testare la mia pazienza”

Sirius rimase agghiacciato per diversi secondi, non aveva negato ma non lo aveva nemmeno ammesso, non gli importava smentire perché evidentemente quello che si diceva su Dorian Greengrass e sul suo vivere perennemente in un mondo tutto suo doveva essere vero, ma ovviamente le minacce non potevano mancare, non sarebbe stato un serpeverde altrimenti, adesso quello a sorridere era lui e per la prima volta Srius Black fu certo di aver fatto scricchiolare la sua indifferenza e la cosa lo spaventava molto più del dovuto.

Prima che tu esca da quella porta e ti dimentichi di avermi visto oggi, sappi che tuo fratello non se ne va in giro con nessuna compagnia poco raccomandabile, tranne Evan per ora ma se fossi in te non interverrei, ora come ora qualsiasi cosa esca dalla tua bocca visto i tuoi modi di approcciarti agli altri non farebbe altro che allontanarlo di più...adesso te ne puoi andare”

Sirius Black si lasciò alle spalle l'aula di incantesimi, grato di quell'ultima frase, a quanto sembrava Regulus non aveva ancora perso del tutto il senno, si odiò leggermente al pensiero che magari a tenere quel senno intatto fossero proprio Ryesen e Dorian che lui aveva minacciato nello stesso giorno, eppure l'ultimo pensiero che lo sfiorò quando imboccò definitivamente le scale per tornarsene alla sua sala comune era che infondo Dorian Greengrass avesse davvero un buon odore.


***


Dai Emmeline cos'hai fatto quest'estate di così segreto da non poterne parlare neanche con noi?”

Mai come in quel momento Emmeline aveva sentito la mancanza delle domande di Lily Evans perché qualsiasi domanda di Lily Evans sarebbe stata di gran lunga preferibile a quella tortura alla quale Mary McDonald la stava sottoponendo in quel momento, l'Auror, l'amica doveva diventare Auror e occuparsi di interrogatori possibilmente, perché quella voce vivace e acuta avrebbe portato all'esaurimento nervoso qualsiasi mago oscuro.

Niente di che Mary davvero”

Niente di che Mary dvvero...lasciami in pace davvero!

Non sapeva quante volte avesse detto quelle parole nell'arco delle ultime due ore, eppure Mary sembrava non demordere, no perché Mary doveva sapere, Mary doveva conoscere, Mary doveva spettegolare per cui era fuori discussione che lei dicesse a Mary dove aveva passato le sue vacanze perché sapeva che Evan Rosier probabilmente aveva già detto a mezza casa di serpeverde di aver passato le sue vacanze sulla costa Croata e se anche lei avesse detto di aver passato l'estate nello stesso posto e se Mary fosse venuta a conoscenza di quella bizzarra coincidenza non ci avrebbe messo molto a fare due più due e l'unica cosa di cui non aveva bisogno in quel momento era dell'intera casa di Godric venisse a conoscenza del suo pessimo e autodistruttivo senso del giudizio.

Sapessi come p stato bello il marocco invece, ma tu lo sapevi che tribù Maghreb del deserto...”

la Vance non sentì mai la fine del discorso sulle tribù Maghreb del deserto perché il suo pessimo senso del giudizio si stava avvicinando a grandi falcate verso lei e le sue amiche, sbiancò immediatamente quando oltre a lei anche Marlene e Alice notarono a figura di Evan Rosier che si avvicinava pericolosamente al loro gruppo...ecco era fregata, Alice lo avrebbe capito, e lo avrebbe detto a Frank, che lo avrebbe detto a Lupin che lo avrebbe detto a quelle tre piaghe che frequentava che le avrebbero dato della traditrice e l'avrebbero gettata nel lago nero aspettando che le sirene la mangiassero viva...così sarebbe terminata la breve storia triste di Emmeline Vance, perché la sua vita era quello, specialmente dall'ultima estate, una breve storia triste.

Che vuoi Rosier?”

Non che McDonald ma Chi!”

con quella singola frase lasciò la giovane a bocca aperta, Emmeline non ebbe il tempo di godersi Mary senza parole perché Evan si rivolse direttamente a lei per poi afferrarla per un braccio e trascinarla via sotto gli sguardi sconvolti delle sue amiche, sentiva già il freddo dell'acqua e i dentini delle sirene che le laceravano la carne.

Evan che cavolo vuoi? Lasciami subito andare”

Mi eviti Vance? È tutto il giorno che ti cerco”

e la verità era che sì lei lo evitava, era rimasta mezz'ora di troppo nell'aula di Artimanzia a parlare con un corvonero che non conosceva per evitarlo ma quanto pare la sorte non le voleva bene, e neanche il Karma, o la fortuna, o la piovra gigante del lago, altrimenti una di queste cose sarebbe dovuta pur apparire dal nulla e salvarla da quella situazione imbarazzante.

Evan la trascinò per tutto il cortile interno fino a tornare dentro la scuola dove ovviamente, un serpeverde che si trascinava dietro una grifondoro sarebbe stato all'inizio un pettegolezzo e dopo due minuti una aperta dichiarazione di guerra, una guerra nella quale Evan perdeva la vita e lei perdeva la dignità, o quello che ne rimaneva.

Ecco qui non ci disturberà nessuno”

Allora me lo spieghi perché siamo nella torre di astronomia? Cos'è un sequestro in vista della partita? Perché non riesco davvero a spiegarmi perché tu dovrpmhph”

pochi istanti dopo Emmeline riconobbe il sapore di menta della bocca di Evan, non riusciva resistere, non riusciva a non desiderare di intrecciare la sua lingua con quella del ragazzo, costrinse sé stessa a interrompere quel contatto che aveva desiderato disperatamente per le ultime settimane.

Non riesco a stare lontano da te Vance, ecco perché siamo nella torre di Astronomia”

Emmeline lo osservò leggermente notando un lieve rossore sulle sue guance, di certo meno acceso di quello che sicuramente dipingeva le sue, Evan Rosier era in imbarazzo, lui che normalmente l'imbarazzo lo provocava. Godric sapeva quanto quella verità le provocasse piacere, e Godric sapeva anche quanto lei in quel momento desiderasse morderle quelle labbra, morderle fino a farle sanguinare, ma tutto quello che riguardava Grifondoro e Serpeverde mutava inevitabilmente in sfide senza fine, e lei in quella sfida non sarebbe caduta per prima, non di nuovo.

Non riesci a starmi lontano Rosier? Dimostramelo”.





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Capitolo 3
*** What Honor Demands ***


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Isola di Taransay, Ebridi Esterne, Scozia. Settembre 1976


“Fermo Ruadh...fermo”

Sigrid Thorburn era una donna anziana e saggia, aveva già superato la soglia dei centodieci anni e in vita sua era sicura di aver assistito a tutti gli eventi straordinari, catastrofici o edificanti, che il genere umano potesse riservarle, ma la vita, purtroppo, non smette mai di stupirti.

Stupita, ecco com'era la mattina d'estate dell'ultima settima settimana di Agosto, stupita prima e inorridita poi, perché ne era certa la vecchia Sigrid, nessuno al mondo avrebbe mai potuto ridurre il suo Ross in quel modo, non c'era riuscito un Gallese verde quando aveva quattordici anni, non c'era di certo modo che ci sarebbe riuscito un uomo trovandolo provvisto di bacchetta e privo di incoscienza adolescenziale, eppure qualcuno lo aveva fatto altrimenti lei non lo avrebbe avuto lì, in casa sua, malandato, con strati di pelle che cadevano a pezzi dalla sua schiena e il resto del corpo coperto di sangue.

“Sig come va stamattina il ragazzo?”
“Si lamenta Eskil, come al solito... incosciente scavezzacollo, cosa mai ti sarà capitato”

Lei e suo marito Eskil avevano tenuto il giovane nascosto in casa loro per diverse settimane ormai e sebbene la maggiorparte delle sue ferite fossero guarite il ragazzo si ostinava a non parlare con loro, la sua bocca non aveva pronunciato neanche una parola per tutto il corso del soggiorno e Kenwyn, pace all'anima sua, non aveva di certo avuto il coraggio di dare spiegazioni al posto suo, anche lei se ne stava lì, zitta come una sardina e con le ginocchia tirate fino al naso, ad aspettare che Sigrid finisse con le medicazioni, sbirciava ogni tanto cercando di non farsi notare, allungava il collo e lo tirava indietro, allungava il collo e lo tirava indietro, allungava il collo e...

“Per amor di Frygga mocciosa!”

sobbalzò sentendo la voce del nonno alzarsi perentoria e rimproverarla, gli occhi nerissimi di Eskil Thornburn la fissavano senza nascondere l'evidente irritazione per l'atteggiamento stupido della ragazza.

“Sei una strega non uno struzzo, piantala di agitarti così”

“Scusa nonno”

“Non ti scusare, mai...non con me e non con terzi, sei una Thornburn maledizione...accidentaccio a me”

“Scus- ehm, va bene nonno, mi chiedevo solo se Ross potesse provare ad alzarsi oggi...son già diversi giorni che non-”

“MacFusty qua si alzerà quando io dirò che può alzarsi, e uscirà da qui quando io dirò che potrà uscire...le due cose coincideranno nel momento in cui Ruadh mi dirà cosa è successo, a meno che non lo voglia fare tu Kenwyn, fuori tutti e due”
Kenwyn scattò in piedi e si dileguò senza aspettare il vecchio nonno, resisteva come poteva a quell'attacco psicologico che i suoi nonni avevano deciso di infliggerle, ma non avrebbe parlato, non avrebbe detto a nessuno quello che aveva visto, se lo avesse fatto non solo sarebbe scoppiata una guerra ma Ross non le avrebbe mai più rivolto la parola, a quel pensiero sentì le guance colorarsi di rosso come quelle di un'adolescente.

Stupida, stupida Ken... devi lasciarlo perdere.

Quell' affetto incondizionato e a senso unico che provava per l'erede dei MacFusty era inappropriato e fuori luogo, soprattutto in quel momento, eppure quando lo aveva visto battersi con Rabastan Lestrange e quando successivamente li aveva visti entrambi essere inghiottiti da un ardemonio un pezzo di lei era morto con loro, perché era consapevole la giovane strega che nessuno dei due si sarebbe mai ripreso da quello scontro, così come era certa lei che non si sarebbe mai ripresa da quello spettacolo agghiacciante.

Eravate amici...amici e vi siete quasi ammazzati a vicenda.

Kenwyn non sapeva cosa fosse successo esattamente, non era la prima volta che litigavano, né la prima volta che si ferivano, era quasi una cosa continua tra loro ma ridevano sempre, quella era una loro costante, ridevano quando facevano il bagno nell'oceano o nelle pozze delle fate di Skye, ridevano quando mangiavano, quando duellavano, quando parlavano con il vecchio Brandon, quando lei li implorava di non usare magia pericolosa o di non infastidre Zephyro davanti a lei...ridevano sempre, era stata la mancanza di risate a farle comprendere che c'era qualcosa che non andava, a farla correre da Ness MacFusty, guardiano del castello di Barra e unico MacFusty sull'isola. Quando arrivarono per separarli Rabastan era fuggito e Ross era disteso sul terreno circondato dal fuoco, le chiedevano tutti cosa fosse successo, la verità è che lei non aveva idea di cosa fosse successo, sapeva solo che quel giorno né Ross né Rabastan avevano riso, a significare che, a discapito di ciò che era già successo, qualcosa ancora sarebbe accaduto.

Cosa è successo era semplicemente la domanda sbagliata, cosa succederà invece, suonava come una minaccia.


***


Il bruciore degli unguenti che Sigrid gli stava applicando sulla schiena lo facevano sussultare di tanto in tanto causando nella vecchia una graduale e inevitabile perdita della pazienza. Più lui si muoveva più la delicatezza delle sue mani veniva a mancare, eppure non poteva farci nulla, il dolore era ancora troppo vivido in certi punti e Ross era certo che gli sarebbero rimaste delle cicatrici, se Kenwyn non fosse arrivata in un momento così inaspettatamente opportuno forse avrebbe anche perso l'uso del braccio...sì non c'era che dire, lui e Rabastan quella volta ci erano andati giù davvero pesanti e avevano devastato una zona importante dell'isola di Barra, se suo cugino Ness non fosse stato così affezzionato a lui e così insofferente nei confronti di suo padre sicuramente ci avrebbe pensato il vecchio Brandon a finire il lavoro per il Lastrange.

Nonappena sentì la garza venire applicata su quello che rimaneva della pelle della sua schiena fu certo che Sigrid avesse terminato il lungo processo di medicazione al quale lui veniva sottoposto ormai due volte al giorno.

Allora Ruadh...vuoi dirmelo cosa ti è accaduto oppure devo estorcertelo con una maledizione senza perdono?”

il ragazzò deglutì sonoramente, gli occhietti violacei di Sigrid non si staccavano da lui e gli fecero intendere immediatamente che la donna non scherzava.

Nonostante la sua età Sigrid era una delle streghe più temibili su cui la Scozia potesse fare affidamento, non facevano parte del clan lei e suo marito ma i Thorburn erano amici della sua famiglia sin da quando essa non esisteva ancora, il legame che li univa era nato assieme a Frygga, fondatrice del suo Clan, e Bjornar partito con lei alla volta dell' isola occidentale molti secoli prima, assieme a Salazar stesso, praticavano magia antica e non convenzionale e, per sua fortuna, erano dalla sua parte, roteò gli occhi azzurri e acquosi verso la donna leggendo nel suo sguardo tutta l'apprensione che avrebbe letto in quello di sua madre. Sigrid ed Eskil non avevano figli, non più, gli rimanevano solo Kenwyn, che lui aveva rischiato di mettere in pericolo per una lite con il suo migliore amico e sé stesso, perché era innegabile che quei due burberi anziani vedessero in lui il nipote che non avevano mai avuto.

Ruadh, io sono dalla tua parte, ma devi dirmi cosa diamine è successo, ti rendi conto vero che tuo padre non se ne starà lontano ancora per molto?”

Sigrid prese ad accarezzargli i capelli con una dolcezza che non apperteneva a quella donna erede dei Vichinghi, non poteva dirle quello che era successo, non del tutto almeno, non serebbe potuto essere onesto con nessuno, nemmeno con Wynnie che lo aveva trovato martoriato sul terreno spoglio di Barra, non poteva essere onesto ma sentiva il tremendo bisogno di sfogarsi con qualcuno e in quel momento la vecchia era l'unica della quale si fidasse ciecamente.

è...è stato Rab a ridurmi così...io stesso non...non ci sono andato giù leggero...per Frygga cosa gli ho fatto!”

poteva sentire copiose gocce calde rigargli il volto, nessuno sapeva quanto avesse bisogno di piangere, perché per quanto fosse certo di essere nel giusto, per quanto fosse certo di non aver torto per quanto riguardava quella maerea di orrori di cui si leggeva sui giornali, non riusciva a capacitarsi del fatto di aver attaccato Rabastan per primo e aveva paura ad informarsi per scoprire cosa gli fosse capitato.

Non riesco a spiegarmelo, non riesco a capire come abbiamo fatto a ridurci in quel modo...io sapevo bene che tipo conseguenze avrebbero avuto gli incantesimi che stavo usando...ma non riuscivo a fermarmi, ero...ero come...”
“Assuefatto dal sangue”
Ross trovò il coraggio di guardare la donna negli occhi e ciò che ci lesse era comprensione...miracolosa comprensione, era a conoscenza del fatto che Sigrid in gioventù avesse avuto una lite molto simile con una sua sorella era anche per quel motivo che aveva deciso di confidarsi proprio con lei.

Dimmi Ruadh, il nostro piccolo Lestrange perché è venuto a cercarti fino alle coste di Barra? Cosa voleva da te?”
“Non posso dirtelo Sigrid...non posso davvero mi dispiace”
Non puoi? Sei consapevole di quelle che potrebbero essere le conseguenze per il vostro litigio? Potreste finire ad Azkaban tutti e due! Rodolphus potrebbe venire a cercarti o a cercare Wynnie per averti aiutato, ne verrà fuori una crisi ragazzo! Questo è il momento di smettere di vivere nei tuoi stupidi ricordi adolescenziali e di affrontare la vita, quella vera Ruadh, non quella ovattata dal mare delle Ebridi. Cosa faresti se per ripicca qualcuno dei Lestrange se la prendesse con qualcuno del Clan, con Ryesen magari?”

Non lo farà, nessuno verrà a cercarmi e tanto meno cercheranno Kenwyn o Ryesen, di questo sono sicuro”

la donna iniziò a camminare facendo avanti e indietro nella piccola superficie perimetrale dell'infermeria di casa sua, era frustrata e preoccupata, Sgrid ed Eskil erano di natura due vecchi estremamente diffidenti, diffidenti nei confronti degli Inglesi, degli altri maghi in generale e adesso lui stava loro dando ottimi motivi per esserlo anche nei confronti di quel Clan al quale erano legati da sempre. Si alzò sfidando la pazienza della donna che stava con lui e, cercando di non cadere provò a rimettersi i vestiti addosso.

Dove credi di andare disgraziato!”

Devo andare a fare una cosa, come hai detto tu Sig non posso stare qui per sempre, soprattutto se c'è qualcuno che mi sta dando la caccia”

Ruadh per l'amor del cielo, torna qui!”

l ragazzo si trascinò fuori dalla dall'abitazione e camminò verso il mare incrociando subito lo sguardo stralunato di Kenwyn che alla vista del suo petto ancora scoperto divenne porpora come quei fiori che crescevano sulla riva dove era seduta.

Ross, cosa diavolo ti prende torna dentro...devi riprenderti...e devi vestirti per amor del Cielo!”

Wynnie...grazie per essermi venuta a prendere, ti sarò eternamente debitore, sei l'amica più cara che ho”

Kenwyn cercò di dire qualcosa prima che le labbra del ragazzo le stamparono un bacio sulla guancia smaterializzandosi subito dopo e lasciandola con un'amara consapevolezza in testa.

L'amica più cara...ma certo...vai Ross...vai a farti ammazzare da quell'altro tuo amico.


***


Hogwarts, Scozia, Settembre 1976


La tensione che si respirava nell'aria in quel momento era quasi tangibile, Sirius Black se ne stava con la schiena attaccata al muro dell'infermeria aspettando che il suo migliore amico finisse di essere rimproverato da madama Chips che, per quanto preparata nelle arti mediche, lo era un po' meno in quella che Sirius definiva teoria di causa ed effetto...non era possibile infatti che fosse James quello che era stato rimproverato quando era lui quello che da quattro giorni a quella parte doveva presentarsi puntuale come un orologio dalla suddetta per farsi medicare la faccia, c'era qualcosa che non tornava nel comportamento di quella vecchia arpia, in teoria, dati i suoi studi avrebbe dovuto essere felice di dedicarsi ai malati e agli infermi ma evidentemente per i Malandrini quel discorso non valeva.

Sirius smettila di guardarla in cagnesco, non ti ha fatto niente!”
“Non sono io che la guardo in cagnesco Rem, è lei che ci odia...insomma guarda la lavata di capo che sta facendo a James, dico bene Pete?”

il ragazzino gli fece un cenno d'assenso guadagnandosi un'occhiata torva da parte di Remus che in quel momento, come in tanti altri momenti, era l'unico a mantenere la lucidità, spostava nervosamente lo sguardo da Sirius e Peter che mangiavano a tradimento la cioccolata offerta per i malati e James che teneva il capo chino davanti alla Chips, la quale insisteva parecchio su un punto che anche Remus in tutta onestà riusciva a comprendere: L'infermeria non era il loro secondo dormitorio.

“Lo vedi come fa? Come se James fosse l'esecutore e non la vittima, il carnefice e non l'infermo bisognoso di cure!”

“L'unica infermità di cui James si deve preoccuoare è quella mentale e...scusa quella da dove l'hai presa?”

guardava con sospetto la seconda o terza barretta di cioccolata che Padfoot sgranocchiava tenendo gli occhi puntati fuori dalle finestre, non gli ci volle molto per capire che mentre Sirius lo distraeva con le sue assurde accuse nei confronti della povera Madama, Peter zitto zitto si avvicinava a ogni lettino per afferrare il peccato travestito da barretta al cacao, appena la donna se ne rese conto mollò James per avvicinarsi a loro, avrebbe dovuto rettificare, forse l'unica infermità della quale dovevano preoccuparsi non era quella mentale del loro amico...forse ora la dolce Madama li avrebbe resi tutti infermi permanentemente.

“Signor Black ha qualcosa di rotto? O di fratturato?”
“N-no”

No a parte l'apparato cognitivo Padfoot...quello se lo dimentica sempre.

“Allora suggerisco a lei ai suoi amici di levare il disturbo”

Con la bocca ancora impastata di cioccolata Sirius afferrò sia Remus che Peter per poi farsi seguire da James, era andata bene del resto, poteva decidere di vivisezionarli per recupare tutta la mercanzia rubata...forse quella non sarebbe stata una giornata così brutta.

“Oh e dieci punti in meno a grifondoro per ogni tavoletta sottratta dal signor Black e dal signor Minus...buona giornata signori”
I quattro si allontanarono di corsa da quella stanza degli orrori andando spediti verso la Sala Grande, non che avesse senso fare ancora colazione con tutto quello che avevano ingurgitato aspettando James ma del resto, avrebbero pur dovuto mostrare al mondo che lo splendido viso del malandrino era tornato in perfette condizioni, vista compresa, così da far sapere che la pacchia era finita per tutti...anche per i nervi di Remus.

“Mi ha lanciato una fattura vi rendete conto?”

“Se tu la lasciassi in pace-”
“Scusa Remus? La stai difendendo? Stai difendendo quella piccola...no...vipera non va bene come insulto, troppo legato a Serpeverde, manco la Evans ne merita uno così grave...vediamo...quella piccola-”

“Quella piccola Gatta?”
“Quello sarebbe un complimento Pad...no no, ci serve qualcosa di meschino ed efficace”

più si avvicinavano al tavolo di Grifondoro più Remus implorava di incontrare la Evans, quattro giorni per rirpendersi da una fattura evidentemente non erano stati abbastanza per James, magari un'altra avrebbe potuto dargli una mano.

“Ha colpito il mio viso, il mio viso per Godric!”
“Lo abbiamo visto tutti James”

“Ha compromesso la mia vista, ritardando gli allenamenti di Quidditch e dando ai Serpeverde ben settantadue ore in più rispetto a noi per prepararsi alla stagione, non è stato solo un crimine contro la mia persona e di conseguenza contro i Malandrini, ma contro il Quidditch! La Evans ha rischiato di distruggere la mia carriera e il mio radioso futuro la deve pagare!”

“Toh guarda! Parli del diavolo-”

Sirius indicò teatralmente la giovane strega intenta a cosnumare la sua colazione accanto a Alice Prewett e a Frank Paciock, fu proprio la vista del giovane Cacciatore che fece diventare James improvvisamente livido.

“James smettila di pugnalare il povero Frank con lo sguardo, potrebbe accorgersene...e poi lui ed Alice hanno una relazione seria, non hai motivo di essere geloso”

Nessun motivo dici Remus?”

Il tono del ragazzo fece gelare il sangue nelle vene a tutti i suoi amici, quando lo videro accelerare il passo verso i posti di Lily ed Alice compresero che qualunque cosa lui avesse in mente gli avrebbe probabilmente procurato un'altra fattura.

“Credi che dovremmo fermarlo Moony?”

“Credo che dovremmo darcela a gambe Peter”


***


“Però dai Lily..poteva andarti peggio, infondo te la sei cavata con poco, pensa se anziché fare ripetizioni a Ryesen la McGranitt di avesse affidato uno di quei troll che se ne vanno in giro con Piton adesso”

il ragionamento di Alice non faceva una piega, era contenta che i suoi amici cercassero di farla sentire meglio e in effetti dare ripetizione alla ragazza più piccola si era rivelato anche un modo molto piacevole di passare il suo tempo, Ryesen aveva molti argomenti di conversazione e se riusciva a concentrarsi non era neanche una vera minaccia con pozioni, l'aveva vista già due volte nei giorni passati e solo in una aveva creato qualcosa che avrebbe potuto nuocere alla salute di qualcuno, era positivo, quello che non era positivo era che lei fosse certa di non meritare quella punizione, Potter non veniva punito per tutte le bravate che combinava con i suoi amici e raramente le sue punizioni duravano più di qualche ora, lei per il semplice fatto di avergli appena appena offuscato la vista si era guadagnata una ragazza a cui fare ripetizione verosimilmente per tutto il prossimo semestre...nel mondo babbano quella si chiamava ingiustizia, mentre rifletteva sui diversi metri di valutazione applicati dalla sua professoressa non riuscì a trattenere uno stranuto e fu colpita dalla consapevolezza come un povero albero da un tuono in mezzo alla tempesta.

“Sta arrivando!”
“Cosa...il raffreddore?”
No Frank, non il raffreddore”

Se c'era un'altra cosa vera di Lily Evans era che lei non si ammalava, semplice e assodato, sin da quando era bambina era stata una persona sanissima, aveva preso l'influenza sì e no quattro volte in sedici anni e non si raffreddava, ma starnutiva spesso, per via della polvere, dei pollini del prurito e di Potter, ormai ogni volta che quel ragazzo provava ad avvicinarlesi il suo stesso corpo le mandava dei segnali, stava sviluppando una vera e propria allergia a quell'individuo.

“Lily chi o cosa sta arrivando?”
Improvviso così come lo starnuto della Grifondoro il giovane cercatore della casa Rosso e Oro si avventò sui tre commensali scrutando Lily e Frank con sguardo poco rassicurante. Frank era impallidito improvvisamente e Lily aveva smesso di mangiare, sapeva per certo che non sarebbe riuscita a mandare giù neanche un boccone.

“Buon giorno Evans...come va la tua faccia? La mia ha avuto dei problemi ultimamente, ma sarai lieta di sapere che Madama Chips è stata in grado di rimettermi in sesto”
“Non saprei Potter, la tua faccia ha sempre dei problemi per quanto mi riguarda, adesso ad esempio è troppo vicina alla mia”

Bene! Visto che la mia faccia è troppo vicino alla tua credo che dovrei volgerla verso orizzonti meno ostili...dico bene Frank?”

“Io che c'entro adesso?”
“Allenamento, stasera, domani, dopodomani...tutte le sere”

“Cos- non puoi prenotare il campo di gioco tutti i giorni James”
“James non ne avrebbe avuto bisogno se non fosse stato spedito in infermeria da una viscida...mangusta...ma purtroppo la persona in questione di cui non farò il nome mi ha condannato a tre giorni in meno di allenamento con la mia squadra, quindi dobbiamo recuperare chiaro?”

Frank poteva sentire lo sguardo assassino della sua ragazza trafiggerlo da parte a parte ma in quel momento non era sicuro quale, tra quello di Alice e quello di James, gli stesse perforando il cuore rischiando di ucciderlo, quella non era più una battagglia tra James e Lily, ora era la battaglia tra James e Lily ed Alice, era la seconda guerra mondiale versione Grifondoro e lui era l'Europa che, indipendentemente da chi ne sarebbe uscito vincitore, sarebbe stata devastata.

“Non hai intenzione di dirgli niente...tesoro?”

Alice osservava Potter con un sorriso così sadico in volto che per un momento James vacillò e considerò di cambiare idea, poi pensò alla coppa nell'ufficio di Lumacorno e al Black minore circondato dai suoi boccini e decise che il Quidditch valeva ogni rischio, inclusa la fine della relazione tra Frank e la pericolosissima Prewett, del resto mica era stato lui a chiedere a quei due di innamorarsi.

“Prewett ricordati, il Quidditch prima di tutto, e inoltre non saranno ammesse più socializzazioni tra i miei giocatori e i viscidi sabotatori della mia persona e quindi, per estensione, di tutta la squadra di Quidditch”
“è assurdo, non puoi dirgli con chi fare amicizia!”
“Torna al punto uno Evans, nessuno si può mettere tra me e la mia coppa, andiamo Frank! Cosa avete tutti da guardare? Forza Paciock...VINCERE E VINCEREMO!”

Lily ed Alice guardarono i due allontanarsi con lo stesso sguardo stralunato e sconvolto di tutti gli altri membri della casa e non che avevano assistito a quella scena patetica, rirpresasi dallo shock iniziale si era però resa conto di una cosa vitale e fondamentale per la sua giornata, ovvero che una giornata che inizia con Potter che ha l'ultima parola non sarebbe stata una bella giornata, si alzò a sua volta catturando di nuovo l'attenzione dei due Grifondoro.

“Hey Potter, sai che un noto dittatore babbano ha iniziato una guerra proprio usando queste tue esatte parole? Ha finito la sua grande opera appeso per i piedi in pubblica piazza...andiamo Alice”

le due ragazze sorpassarono i compagni per avviarsi soddisfatte verso la loro prima lezione accompagnate dall'ostilitò di Potter e Black e dalla provonda disperazione di Frank e Remus, era ufficiale per davvero, una guerra era iniziata nel seno della casa di Godric, e Lily era sicura di non volerne uscire sconfitta.

“Da quand'è che le tue conversazioni con la Evans finiscono con lei che ha l'ultima parola James? Dovresti vergognarti, che Malandrino sei? E tu Frank perché non hai detto niente?”

“I-io che ho fatto adesso?”

“Sei o non sei nostro fratello Frank? Non sanguini con noi, non soffri con noi, non gioisci con noi? Ora è il momento di combattere con noi”

Frank osservò i due Malandrini allontanarsi assieme decisi e determinati a mettere in azione qualche altro dei loro piani malvagi, ora aveva un'altra certezza, se lui era l'Europa i punti della casa erano i cittadini dell'Europa e sarebbero stati drammaticamente ridotti nel corso di quello scontro titanico.


***


Iniziare la giornata con Storia della Magia non era esattamente quello che Regulus Black considerava un buon inizio, non tanto per la materia in sé che da studiare poteva anche essere ritenuta piacevole, quanto per colui che la insegnava.

Il professor Cuthbert Binns aveva il dono unico in quella scuola di poter contagiare la sua età addosso a coloro che avevano la sfortuna di trovarsi nella stessa stanza in sua compagnia per un tempo superiore ai quindici minuti.

Di minuti per adesso ne erano passati circa quarantasei e lu aveva mentalmente raggiunto la veneranda età di ottantasei anni, aveva problemi di attenzione e teneva la testa china sul libro per evitare di incrociare lo sguardo del professore in maniera tale da cammuffare tutto il suo disinteresse con la lettura, lettura di cosa non era certo visto che nell'invecchiamento precoce causato da quella materia era prevista anche una sensibile perdita della vista.

“Black...hey Black!”

il ragazzo tornò a prestare attenzione al resto del mondo quando Barty Crouch suo fedele compagno di banco per le ore di storia lo richiamò a sé.

“Senti ma da quand'è che la tua ombra è così amica di Dylan MacLeod?”

“Come scusa?”

“Ma sì guardali! Maledizione non mi avevi detto che aveva un ragazzo!”

Regulus non sapeva se essere più infastidito dal tono deluso di Barty, come se con chi si frequentasse Ryesen fosse un suo problema, dalle sue affermazioni, che riteneva senza nessun fondamento visto che Ryesen si frequentava con Dylan solo durante le ore di storia della magia perché erano tra gli unici abbastanza stupidi da mettersi al primo banco, o dal fatto che in qualche modo le parole di Barty gli provocarono un fastidioso senso di fastidio che gli prese immediatamente lo stomaco, non era sicuro se quel fastidio fosse causato più dalle parole di Barty o dalla presa di consapevolezza che Ryesen, che a lui piacesse o meno, era una ragazza e Dylan era provvisto di quell'intelligenza umile e gentile che ragazze come Ryesen adoravano da morire e vederla qualche fila di banchi più avanti sorridere rapita mentre Dylan le spiegava chissà cosa relativamente alla materia che stavano studiando lo stava facendo letteralmente imbestialire, si ritrovò a chiedersi cosa diamine ci facesse un professore in aula se agli studenti era comunque permesso di farsi i fatti propri e di rubare le amiche altrui.

“...A conclusione di ciò vorrei che qualcuno mi spiegasse nel dettaglio come mai la legge Rappaport del 1790 negli Stati Uniti è stata così significativa e così criticata”

La mano di Regulus scattò in alto pochi secondi prima di quelle di Ryesen e Dylan, doveva distrarsi da quel fastidio che lo stava pervadendo e riempirsi la bocca con qualcosa che lo distraesse da quel neanche troppo velato furto di frequentazioni.

Appena Binns gli diede il via per cominciare a parlare Regulus spiegò nel dettaglio, dal coinvolgimento diretto del MACUSA alla profonda crisi diplomatica che investiva già il mondo magico, come mai quella legge che impediva i matrimoni tra i babbani e i maghi fosse necessaria per la società Americana ma inappropriata per il periodo storico che si trovava a vivere e allo stesso tempo inevitabile, evitò di perdersi in considerazioni personali che lasciassero intendere quanto d'accordo con quella legge lui fosse o quanto un Ministro che avesse almeno la metà della determinazione della presidentessa Rappaport sarebbe stato utile all'Inghilterra, godendosi sia lo sguardo ammirato del suo professor Binns che i ghigni soddisfatti dei Serpeverde consci di quello che sarebbe successo di lì a poco.

“Meraviglioso, meraviglioso davvero signor Brick”

“è Black Professore”

“Bene, bene...venti punti a Sempreverde per la prontezza del signor Blake”

“Serpeverde professore, siamo figli di Salazar non piante”

Regulus diede una piccola gomitata a Barty Crouch sperando vivamente che il professore non avesse sentito, non aveva nessuna intenzione di perdere i punti appena guadagnati, anche se in effetti capiva bene il fastidio dei compagni, le Case infondo erano lì da un migliaio di anni e non era tanto pretendere che almeno quelle le ricordasse come si conveniva.

Ritrovata un po' di serenità si affiancò a Ryesen quando fu il momento di uscire, di Dylan non c'era più traccia e Crouch aveva avuto il buon gusto di levarsi dai piedi, sorrideva compiaciuto cosa che non sfuggì all'amica.

“Reg sei inquietante... che cosa ti succede?”
“Niente, assolutamente niente, prepariamo assieme il compito di storia per la prossima settimana?”
“Credevo avessi il Quidditch...”

Il ragazzo stava per ribattere quando la figura trafelata e inferocita di Tamsy Parkinson li raggiunse mentre stavano per imboccare la strada verso i giardini per la loro lezione di Cura delle creature Magiche, la ragazza si aggrappò ai due che la osservavano confusi da quell'atteggiamento così fuori dal comune che per una ragazza che normalmente se ne stava ordinata, composta e in disparte.

“Dovete venire con me”
“Che succede Tamsy? Riprenditi un attimo”
“Si tratta di Evan lui-”
“Ti prego non dirmi che lui e Avery hanno combinato un altro dei loro casini, questa è la volta buona che lo buttano fuori”

la ragazza scosse la testa ancora viola in volto e col sudore che le scendeva lungo la fronte appiccicandole i ciuffi castani della frangia.

“Non ho capito bene cosa sia successo, ma si sta picchiando con quel Grifondoro, quel Bones...lo sta facendo a pezzi”

I serpeverde permisero a Tamsy di guidarli dritti nel giardino dove tra una folla di tutte le case si distinguevano chiaramente le divise di Evan ed Edgar mentre i due se le davano di santa ragione, Ryesen riconobbe una Grifondoro di nome Emmeline Vance che invano cercava di separarli.


***


La cosa meravigliosa dell'essere al sesto anno era oltre al poter affrontare lo studio in maniera decisamente più rilassata rispetto all'anno prima anche la possibilità di ritagliarsi delle ore pacifiche in mezzo alla giornata conseguenza di una scelta degli orari davvero coscienziosa.

E ciò era esattamente quello che aveva fatto Emmeline Vance, mentre i suoi compagni erano bloccati in un'aula a studiare Rune Antiche lei passeggiava serena per i giardini esterni del castello dopo aver fatto una piacevole deviazione alla Guferia ed aver spedito a casa la sua posta, nulla poteva turbare quella giornata, nulla tranne il losco figuro che le si avvicinava con quel ghigno soddisfatto stampato in faccia. Dopo la loro chiacchierata nell'aula di Astronomia Evan non perdeva occasione per farle notare la sua presenza, cercava, intendendo bene i timori della ragazza di non farsi vedere in atteggiamenti troppo amichevoli nei momenti in cui lei era circondata dalle sue amiche o da altri Grifondoro, ma da sembrava ormai essere in grado di trovarla in qualsiasi momento di solitudine che la ragazza era riuscita a ritagliarsi per stare per i fatti propri.

“Buon giorno splendore...spero che questo inizio di anno sia stato generoso con te”
la ragazza sorrise scuotendo leggermente la testa, in quei pochi giorni passati avevano trovato diversi momenti per stare assieme ma purtroppo, aveva constatato, niente sarebbe stato come le vacanze estive, lei aveva troppa paura di farsi vedere con lui dagli altri Grifondoro e lui subiva la pessima influenza degli elementi della sua casa, oppure era lui ad influenzare negativamente gli altri, la cosa non le era chiara, l'unica cosa chiara è che non dovevano farsi vedere in giro assieme, Mary aveva già iniziato a far girare voci che erano già arrivate alle orecchie di Amelia che era nella squadra di Quidditch, entro poco il suo segreto sarebbe stato di dominio pubblico.

“Credevo che avessimo stabilito degli orari per vederci Evan...ti ho detto che non voglio avere problemi”
“E menomale che ero io quello che si comportava da bastardo e che ti ignorava inserito in un contesto pubblico Vance, alla faccia del coraggio Grifondoro”
“Il coraggio Grifondoro non mi impedisce di fare al appello al mio buon senso Rosier”

il ragazzo la tirò a sé sfiorandole la superficie del viso con la punta del naso, solleticandole la guancia e le ciglia.

“Dimmi ti sto dando altri buoni motivi per fare appello al tuo buon senso Emmie?”

la ragazza sorrise ritirando il viso leggermente per guardarlo negli occhi, era una pessima idea, lo sapeva bene, ma durante l'estate quell'incontro casuale con Evan l'aveva come revitalizzata, quando stavano da soli, lui e lei, si sentiva come se non le mancasse niente a parte l'aria per respirare e anche lui sembrava essere più sereno, gli occhi diventavano improvvisamente dolci e leggeri, privati di un peso di cui la ragazza doveva ancora comprendere la natura, gli posò delicatamente le labbra sulla fronte e poi di nuovo sulla palpebra e vicino all'orecchio

“Tanti buoni motivi”

“E questo invece?”
il ragazzo catturò immediatamente quelle stesse labbra nelle sue ed Emmeline cedette finalmente al quel bacio voluttuoso che aveva desiderato dargli giorni fa nella torre di Astronomia, era così felice in quel momento che pregò durasse per sempre.

“Emmie?”

il per sempre fu interrotto da Emmeline che sobbalzava presa alla sprovvista seprandosi dalle labbra del Serpeverde che stava già lanciando un'occhiataccia storta alla persona che aveva odiato interromperli, l'elemento che aveva appena distrutto il suo pacifico scambio di effusioni giornaliero con la Grifondoro era Edgar Bones, settimo anno, Grifondoro, nonché ex fidanzato della suddetta.

“Allora Amelia aveva ragione quando diceva che avevi iniziato a fartela con...” Edgar lanciò uno sguardo disgustato prima in direzione della ragazza e poi in direzione del Serpeverde, Emmeline aveva appena iniziato a muovere le labbra e fu interrotta solo dal suono della voce di Evan.

“Sì e allora, ti crea qualche problema idiota?”
“Cos- come osi schifoso?!”
“Senti Bones fai un favore a tutti e levati dalle palle, qua si stava benissimo prima che arrivassi tu”
il Grifondoro attenuò il disgusto della sua espressione solo per tornare a osservare Emmeline con un'aria di scherno che né alla ragazza né al Serpeverde piacque troppo.

“Ma certo Rosier, non ho di certo tempo da perdere con lei” la guardò un'ultima volta squadrandola dall'alto in basso esaminandone ogni centimetro del corpo e soffermandosi sulla gonna leggermente stropicciata “Una che apre le gambe per te infondo non ne vale la pena...può essere solo una puttan-” prima ancora che potesse finire di parlare di parlare Evan gli era già addosso e dopo avergli assestato un primo pugno in volto molto efficace apporfittò della confusione iniziale del ragazzo per sbatterlo a terra e a nulla valsero le proteste di Emmeline che li implorava di smettere, Evan ora vedeva solo la faccia di Edgar di fronte a lui e finché non fosse stata completamente tumefatta lui non sarebbe stato soddisfatto.


***


“Reg eccoli Guarda!”

Ryesen e Regulus cercavano di crearsi un passaggio in mezzo alla gente che si era accalcata per assistere a uno spettacolo così indecoroso, i due non poterono fare meno di notare lo zigomo di Evan che sembrava particolarmente gonfio e la faccia di Edgar Bones che ormai era solamente un ricordo.

Sfidando tutti i segnali che il suo cervello gli stava mandando Regulus si avvicinò ai due e tirò via Evan per le spalle frapponendosi tra lui e il Grifondoro che nel frattempo si era tirato su e cercava di tenersi il naso, o quel che ne rimaneva, con la mano sinistra.

“Lasciami Black, o ti riduco come lui”
“Evan calmati che cavolo ti prende?”
“Non mi prende niente voglio solo farlo a pezzi...adesso”
“Dai Evan andiamo dimm-”

si sentì afferrare per le spalle e subito dopo fu spintonato sul terreno, poco dopo Bones fu di nuovo addosso al suo amico, solo che con grande orrore di Regulus i due adesso avevano tirato fuori le bacchette.

“Reg!” Ryesen arrivò immediatamente a cercare di tirarlo accarezzandogli leggermente la fronte sulla quale doveva essere comparso un taglio a giudicare dall'attenzione che metteva nel cercare di sistemarglielo “Dobbiamo fare qualcosa! Dobbiamo-” Ryesen si guardava attorno spaesata, non era possibile che tra tutta la gente che si era accalcata lì attorno non ci fosse neanche un prefetto, Evan e Edgar non accennavano a smettere di duellare e Regulus notò con stupore che Bones con la bacchetta era molto meno negato che coi pugni rendendo difficilissimo per gli attacchi di Evan andare a segno, Ryesen dal canto suo vide Emmeline Vance e Mary McDonald discutere poco distanti da loro e l'espressione della prima tradiva tutta la preoccupazione per quello che stava succedendo, fu quando la McDonald sparì tra la folla che i due serpeverde realizzarono di dover fermare qualunque cosa fosse quel casino scoppiato nei giardini esterni prima che arrivasse davvero un prefetto o un insegnante sbagliato e che Evan, che al contrario di Edgar non era noto per essere uno studente ligio alle regole, si ritrovasse sbattuto fuori dalla scuola per davvero a sole tre settimane dall'inizio dell'anno.

I due Serpeverde si rimisero in piedi pronti a tentare di disarmare gli studenti e appena Bones si rese conto che anche loro avevano le bacchette in mano gli puntò la sua contro sussurrando appena un principio di stupeficium, pochi secondi dopo la sua bacchetta stava volando a mezz'aria per poi cadere nel terreno, poco distanti dal luogo dello scontro stavano i malandrini guidati per una volta da Remus Lupin che teneva la bacchetta in aria e scrutava tutti i presenti con evidente disprezzo, James Potter si avvicinò a Bones intimandogli di non fare niente e Sirius Black aveva un'espressione indecifrabile, eppure le nocche sbiancate della sua mano chiusa a pugno tradivano quella che era evidentemente tensione, Ryesen lo vide per un secondo spostare lo sguardo su Regulus intento a sollevare da terra Evan e per la prima volta nella sua vita vide nello sguardo del Grifondoro ciò che vedeva negli occhi di Ross quando faceva qualche sciocchezza o quando si metteva nei guai...apprensione.

“Cento punti...in meno a Serpeverde e Grifondoro, per aver fatto casino e per esservi fatti a pezzi”

E per aver mandato all'aria la mia ora di riposo...infami.

Remus esortò James e Peter a trascinare via Bones e mentre i cinque si allontanavano anche la folla piano si disperdeva, in breve tempo rimasero solo Evan che cercava di ridarsi un contegno affiancato da Ryesen e Regulus che lo osservavano ansiosi di capire cosa diamine fosse successo e Emmeline Vance che discuteva poco lontano con una ragazza che né Ryesen né Regulus conoscevano, si girò timidamente a guardare il Serpeverde che sorrideva rapito nella sua direzione e appena fu sicura che fosse in buone mani fece per allontanarsi assieme alla compagna.

“Hey Vance! Quando vuoi”

la ragazza ridacchiò leggermente voltandosi di nuovo nella sua direzione

“Non dovevi farlo per forza...me la sarei vista con lui in ogni caso”

“Certo che dovevo farlo” Evan sfoggiò il migliore dei suoi sorrisi lasciando gli altri due Serpeverde ancora più perplessi “è ciò che richiedeva l'onore”

la confusione aumentò quando anche Emmeline prese a sorridere come un'adolescente...cosa che ffettivamente era.

“Grazie allora!”

questa volta Evan la osservò allontanarsi e nonostante Bones gliele avesse suonate di santa ragione fu certo che quella poteva benissimo essere eletta a miglior rissa della sua vita.

“Non ci posso credere”

“Lascialo in pace Regulus”

Rosier iniziò seriamente a preoccuparsi solo quando si rese definitivamente conto di avere gli sguardi degli altri due ancora puntati addosso, Ryesen aveva gli occhi lucidi e le guance leggermente arrossate mentre sfoggiava uno dei suoi meravigliosi sorrisetti sbarazzini mentre Regulus aveva l'aria più schifata che altro.

“Davvero Rosier? Una Grifondoro?”

il ragazzo sorrise facendo preoccupare ancora di più gli altri due, si sentiva improvvisamente leggero e in pace col mondo

“Già”

“Che schifo”

i tre iniziarono a ridere concedendosi qualche altro minuto assieme sull'erba bagnata del giardino.

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Capitolo 4
*** The Determination of a Redhead ***


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Hogwarts, Scozia, Ottobre 1976


Dorian

DORIAN LEVATI DA Lì !”

Fuoco ovunque, e odore di zolfo, e odore di sangue, il suo sangue con ogni probabilità, Dorian è a un passo dalla morte, ne è certo, perché la morte è una di quelle cose che, appena arrivano, si sanno e basta. E Salazar lo sa quanto lui sia terrorizzato, quanto lui non voglia morire, non così giovane, non a undici anni, non ora che sta per cominciare la scuola.

Non vuole morire ma non ha paura, c'è una calma terrificante nel dolore che sente e nell'apatia che prova.

È una sensazione bizzarra, nonostante l'apatia, la paralisi e la consapevolezza sente gli occhi velati di una patina umidiccia e bruciacchiante...stava piangendo davvero? Piangendo per la sua vita?

Sente la carne lacerarsi ulteriormente finché la cosa che lo artigliava non indietreggia, a quel punto Dorian vede solo tre cose, la sua vita, la speranza che non finisca in quel momento e un rosso intenso, che si frappone fra lui e tutto il resto.

DORIAN LEVATI DA Lì!”


Dorian, levati da lì andiamo!”
La vita da dormitorio era una di quelle cose che Dorian Greenegrass non avrebbe mai rimpianto, e se è vero che non bisognerebbe mai dire mai è anche vero che chi coniò questa frase era uno, quasi sicuramente un babbano e perciò qualcosa che bisognava per puro principio di autoconservazione ignorare e due anche se non fosse stato un babbano era sicuramente qualcuno che non aveva mai diviso il dormitorio con Amycus Carrow il quale, al contrario della trappola messa su dal suo nome, di amichevole non aveva nulla perlomeno non nei suoi confronti.

Il ragazzo emise un rigurgito gutturale terribilmente simile ad un ringhio e girandosi dall'altra parte si rimise a dormire placidamente, il motivo per il quale tutti si sentissero in diritto di disturbarlo mentre cercava di trovare un minimo di pace lui davvero non riusciva a comprenderlo.

Dorian hai promesso! Levati dai piedi!”

Carrow sono le due del mattino, lasciami in pace...vai a fotterti la tua amica da un'altra parte”

Non ci sono altre parti Dorian, il mio letto è qui e gli altri sono già andati via, hai promesso per Salazar”

Sono un Serpeverde, dico quello che mi conviene quando mi conviene”
“Beh adesso ti conviene rispettare le cose che hai detto quando ti conveniva, altrimenti ti rpescheranno nel lago nero e a Silente converrà farlo svuotare per poterti ritrovare...inutile biondo bastardo”
La convenienza di quella sua promessa in quel momento in particolare non gli veniva davvero in mente perché nessuna persona sana di mente avrebbe mai fatto alcun genere di promessa a un Carrow, sentì le mani della persona in questione arpionargli le caviglie e trascinarlo giù dal letto, e comprese Dorian che evidentemente Amycus ci teneva davvero a Chara Shafiq, o perlomeno ci teneva a portarsela a letto, visto e considerato che in condizioni normali non sarebbe mai riuscito a smuoverlo manco di un millimetro, in tali condizioni normali lo avrebbe schiantato ma quella non era evidentemente una condizione normale, perché erano le due del mattino, lui era ancora, giustamente, intorpidito dal sonno e a quanto pareva aveva fatto una promessa che non gli aveva ancora portato nessun vantaggio ma che lo aveva solamente portato sul pavimento della sua stanza.

Va bene! Ho capito, levo il disturbo contento?”

Amycus alzò teatralmente le braccia ringraziando Salazar, Merlino e tutti i Serpeverde degni di nota che quella casa avesse mai visto, se lo lasciò alle spalle gongolante per dirigersi nella sua sala comune, sapendo che il giorno dopo si sarebbe svegliato con un torcicollo infernale e avrebbe dovuto cammuffare una pessima dormita con una nottata di studio.

Una volta ercorse le scale che lo collegavano alla suddetta sala si rese conto con orrore di non essere solo, ovviamente non poteva essere solo, la solitudine implicava che avrebbe potuto mettersi a dormire ma quella notte tutti gli astri del cielo concordavano nell'impedirglielo, così si diresse seccatamente verso la figura assorta di Evan Rosier che pensava a solo Salazar sapeva cosa incantato fissando il fuoco verdino e scoppiettante del camino. In realtà Dorian sospettava a cosa stesse pensando il giovane, la storia della rissa ingiustificata tra lui e Bones aveva fatto il giro della scuola rinvigorendo le speranze di Tassorosso e Corvonero per la coppa delle case vista la strage di punti che ne era scaturita.

Non dormi Rosier? Pensi alla tua bella?”
Il fatto che quella rissa non fosse affatto ingiustificata era ovviamente di dominio di pochissimi fedeli e lui, che oltre ad essere uno di questi pochissimi era anche un meschino manipolatore, ci aveva messo mezzo secondo a barattare le informazioni che riguardavano Evan con un tema di pozioni per Ryesen MacFusty.

Evan gli rivolse uno sguardo truce che misto al suo incantamento per il fuoco gli dava un?aria di profonda sofferenza, quasi come se fosse ferito per davvero, il che era ovviamente assurdo: Evan Rosier feriva e basta, mai il contrario, o così credeva prima di trovarselo accasciato di fronte al fuoco nell'unica notte in cui avrebbe voluto starsene in santa pace.

Comincio a capire perché Ryesen abbia iniziato a guardarmi con quell'aria di incredibile colpevolezza, lo sai da molto?”
“Qualche settimana, ha resistito non temere, non era così pronta a vendere il tuo onore per un compito di Pozioni”
Evan sapeva benissimo che quella era una balla, ma non se la prese, arrabbiarsi con Ryesen MacFusty perché per una volta nella vita aveva scelto la via più facile per non farsi mettere Scadente da Lumacorno non era possibile e Dorian era una persona incredibilmente riservata per cui non si sarebbe dovuto preoccupare più di tanto.

Me lo vuoi dire cosa cavolo è capitato in Croazia Evan? Perché le uniche situazioni nelle quali ti immagino con una Grifondoro, grazie a Salazar almeno non Mezzosangue, includono tutte e tre le maledizioni senza perdono e qualche tua ex incredibilmente incazzata, tipo la Selwyn che se sapesse con chi e come passi le tue giornate se ne andrebbe in giro a dire che aveva ragione a ritenere che fossi un malato di mente per averla lasciata”
“Me lo dici perché sei qui mezzo nudo a farti i fatti miei anziché a dormire nel tuo-...oh...Amycus”

Evan prese a guardarlo sogghignando neanche troppo sommessamente, il ragazzo emanava eleganza anche in quel momento, in pigiama, spettinato, con gli occhi cerchiati da occhiaie profonde e i denti che rifletttevano quel verdino del fuoco, era incredibile come Evan Rosier avesse la capacità di farlo imbestialire ogni volta.

Se non la smetti ti ritrovano nel Lago Rosier”
“Oh ma davvero? E dimmi come la prenderebbe Salazar se sapesse che malvagi piani covi per un povero purosangue?”
“Mi ringrazierebbe probabilmente, viste le promiscue attività nelle quali tale purosangue si diletta”
i due tornarono seri, giusto il tempo che servì a Dorian per sedersi accanto al compagno di casa studiandolo più da vicino.

Non lo so”

Cosa non sai?”
“Non so cosa sia successo in Croazia quest'estate, io ero lì e lei anche per qualche strano motivo...e tu sai quanto io detesti trascorrere del tempo da solo con mio padre, così ho iniziato ad andarmene sempre più spesso a zonzo nella spiaggia sotto la scogliera del nostro manor, l'ho trovata così, io ero solo e lei era sola”
Dorian aveva difficoltà a immaginarsi Evan da solo col padre, Lord Rosier non era certamente noto per l'affetto che provava per il figlio anzi, più di una volta durante i loro sporadici incontri estivi Dorian lo aveva trovato ridotto davvero male, bastava un bicchiere di troppo perché suo padre si sfogasse su di lui e Greengrass comprendeva benissimo perché, nonappena trovate un paio di braccia morbide pronte ad accoglierlo lui ci si fosse buttato in mezzo senza pensarci, solo che non appena quella storia assurda di quel siparietto ridicolo che lui e la Vance stavano mettendo su fosse arrivata come certezza alle orecchie degli altri componenti delle loro case, cosa che stava presumibilmente già accadendo, non sarebbero bastati tutti i prefetti del mondo per impedire al resto dei Serpeverde di linciare il suo amico, Evan Rosier dato il suo continuo isolarsi pensosamente doveva esserne perfettamente conscio e se nonostante la consapevolezza lui continuava a opporre tutta quella resistenza al buonsenso poteva significare solo che lo stavano perdendo...per davvero, senza possibilità di ritorno, per una traditrice del proprio sangue per giunta.

Senti Evan non fingerò di dirti che non sei in una situazione di merda”
“Grazie Greengrass...sentivo proprio il bisogno di essere giudicato da te!”

Ma cercherò comunque di darti un buon consiglio...tronca questa storia finché può essere troncata” Dorian si ritrovò a sostenere lo sguardo furente dell'amico ma per quanto i suoi occhi fossero eloquenti non sembrava avere alcuna intenzione di trasformare in parole quei guizzi assassini che i suoi bulbi oculari stavano, avvertitamente o inavvertitamente, lanciando verso di lui, eppure in tutta la sua arroganza Evan sapeva che Dorian avesse ragione, lui era in una situazione di merda e doveva uscirne il prima possibile o quantomeno provare a rendere tale situazione almeno un po' meno compromettente.

Vado a prendermi da mangiare, vuoi qualcosa?”
“No, mi hai rovinato l'appetito”
“Va bene, vada per torta alla crema di nocciole”
“Vorrei una cosa un po' meno babbana”
Ma l'ultima lamentela di Evan rimase appesa a mezz'aria raggiungendo solo la schiena di Dorian che ormai si stava richiudendo la porta della sala comune alle spalle.


***


La vita di un Malandrino è dura, piena di imprevisti, di sacrifici, di azioni avventate e di divertimento, se lo erano giurato loro quattro; Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.

Ragion per cui Srius Black non riusciva a capacitarsi del come mai Remus, ogni volta che loro mossi da nobiltà d'animo e senso di giustizia decidevano di voler fare uno scherzo innocente ai Serpeverde, dovesse per forza perdere preziosissime ore a cercare di convincerli a non farlo anziché pianificare con loro.

Dobbiamo tornare indietro adesso-Ahi Ramoso! Mi hai pestato i piedi”
“Smettila di fare il guastafeste Lunastorta, ci dobbiamo vendicare”
Remus cercava di assumere un'espressione severa, contrariata e minacciosa, e se non fossero stati tutti e quattro così stretti e chini sotto il mantello forse ci sarebbe anche riuscito, ma in quelle condizioni, ovvero con la schiena china e la testa abbassata a controllare che i piedi fossero coperti dal mantello era davvero complicato assumere il ruolo di Malandrino responsabile e coscienzioso, il ragazzo lupo ad un certo punto portò l'attenzione dei suoi amici sulla spilla che luccicava sulla sua divisa causando un lunghissimo sospirare generale.

Vedete questa piccola cosa dorata che mi sbrilluccica addosso? Che lettera c'è scritta sopra?”
I tre sussurrarono in contemporanea una P strascicata pronti a ricevere una sonora lavata di capo dalla loro coscienza .

Infatti! E per cosa credete che stia P? Per Panino al prosciutto? Per Piccolo sabotatore di sale comuni altrui? Per Perfetto imbecille? No! Sta per Prefetto!”

Ok va bene Remus, abbiamo capito che sei entrato nella tua modalità di Grillo Parlante, ma non vogliamo fare niente di pericoloso, solo riempire i dormitori maschili di caccabombe per farla pagare a Rosier”
Sirius non sapeva spiegarsi come mai, nonostante lui avesse illustrato le loro assolutamente innocue intenzioni Remus continuasse a non sembrare convinto e ad avere quell'aria da persona che ha appena scoperto che i suoi tre migliori amici si divertono a bollire i cuccioli di Occamy vivi.
“Allora, punto primo, non è che siccome Rosier e Bones si sono comportanti da stronzi anche i Serpeverde del primo anno debbano andarci di mezzo”

Doveva essere sicuramente l'influenza della luna, che sarebbe stata piena in meno di una settimana, a renderlo così rompiscatole.

Oh i primini non si faranno niente!”
“Infatti, essere coperti di caccabombe è un rito di passaggio per i Serpeverde, così che capiscano subito quale posto spetta loro nel mondo...gli stiamo facendo un favore”

Remus iniziò ad agitarsi sotto al mantello minacciando di scoprire gli amici che, resisi conto di aver a che fare con un'anima troppo buona e sensibile per poter prendere parte alle loro brava te decisero di trovare un compromesso.

Va bene! Va bene abbiamo capito smettila così ci farai scoprire Rem, niente primini”
“O studenti del secondo anno...o del terzo”
Remus avrebbe voluto includere anche gli studenti del quarto ma se avesse continuato a mettere paletti i suoi amici non ci avrebbero pensato due volte ad ignorarlo e a fare come pareva a loro, già dalle facce che avevano in quel preciso momento non sembravano troppo entusiasti dei suoi sani propositi.

Senti Remus tu la smetti di fare casino e noi ti giuriamo che ricpriremo di merda solo Rosier ok”
“Affare fatto...ma solo lui”
“...e Piton...”
“Hey avevate detto-”
“E Carrow che assieme a Rosier è Prefetto ed è responsabile dei punti tolti a Grifondoro”
“Guardate che sono io il responsabile dei punti tolti a-”
“E Mulciber che ha una faccia che non mi piace”

Giusto Pete”

Oh andiamo!”
I due si rivolsero verso l'amico rassegnato al non poter salvare tutti gli studenti non responsabili del pestaggio di Bones, al quale per altro nessuno di loro sembrava aver trovato una valida motivazione, gli spettatori non si erano preoccupati di indagare e le ragazze facevano le vaghe e ciò voleva dire che erano le uniche a sapere qualcosa.

E poi credevo che a voi Edgar neanche piacesse”

Non è per Edgar che lo facciamo, ma per l'onore della Casa, non possono semplicemente prenderci a botte e pensare di passarla liscia!”
“Ma non l'hanno passata liscia hanno perso dei punt-”

E poi Sirius si annoia, me lo ha detto prima vero Sir?”

Verissimo!” rispose Black annuendo consapevolmente alle parole del suo migliore amico

Tu non vuoi che per noia Sirius si rifaccia con noi vero? Tipo quando si annoiava e ci ha versato la marmellata nelle mutande!”
“Oppure quando si annoiava e si è finito le mie cioccorane!”
“O quando si annoiava ha semi liquefatto l'aula di Pozioni!”
“Oh quando si annoiava e ha liberato dentro l'aula di trasfigurazione quel piccolo folletto viola!”
Sirius assumeva un'aria sempre più compiaciuta man mano che Peter e James elencavano a uno sconvolto Remus tutte le sue caritatevoli opere che negli anni avevano reso la scuola un luogo migliore, approfitto della temporanea confusione di quest'ultimo per circondarlo amorevolmente con un braccio causandogli quasi sicuramente un brivido di puro terrore lungo la schiena.

Il punto è Remus, non sarebbe meglio che io sfogassi la mia noia su qualcuno che se lo merita piuttosto che su qualche povero innocente?”

Va bene...”
Ceduto, lui Remus Lupin, prefetto, studente modello, solo occasionalmente punito, stimato dai professori e assolutamente contro ogni forma di violenza e di bullismo aveva di nuovo ceduto ai capricci di quei tre maniaci dei suoi amici, due in realtà, non era giusto che Peter si assumesse colpe che infondo non aveva per nulla.

Quando si era deciso a dare il via libera erano appena arrivati nei sotterranei e approfittando di uno studente che usciva proprio in quel momento si erano intrufolati in quella che era la Sala comune di eloro acerrimi nemici, trovandoci neanche a farlo apposta il loro bersaglio intento a studiare il fuoco del camino.

Fu quando i suoi occhi incrociarono quelli dei suoi amici che Remus Lupin comprese che non sarebbe successo nulla di buono.

Cornovaglia, Inghilterra, Ottobre 1976


La tenuta dei Lestrange in Cornovaglia era uno dei luoghi più sperduti e più sicuri che l'Inghilterra avesse mai visto, quindi il giorno in cui suo fratello si era presentato lì di fronte a lui e a sua moglie, Rodolphus Lestrange non aveva potuto fare a meno di nasconderlo in attesa che si riprendesse, ma nonostante i medimaghi e gli incantesimi di guarigione Rabastan non riusciva a riprendersi del tutto, il suo corpo era stesso scosso da violenti spasmi, non camminava bene e probabilmente aveva riportato danni permanenti alla spina dorsale.

Aveva riniziato a camminare solo qualche settimana prima ma evitava di farlo di fronte agli altri per non mostrare quella che rischiava di diventare una debolezza permanente e invalidante.

Rabastan...devi dirmi chi cavolo è stato, ho sopportato, ti ho dato tempo, ti ho accudito e ho avuto pazienza, ma non esiste che tu rimanga in queste condizioni senza che nessuno vada a presentare il conto al responsabile”

Il più giovane dei Lestrange non aveva il coraggio di puntare i suoi occhi blu contro quelli del fratello, ormai ascoltava poco e parlava ancora meno, era grato alle attenzioni che Rodolphus era stato in grado di riservargli stranamente, ma non poteva parlare, il tempo di confidarsi con suo fratello sulla natura di quelle ferite così gravi e Bellatrix sarebbe andata a sterminare tutto il Clan scozzese, non per solidaritetà nei suoi confronti ma per solidarietà verso la causa naturalmente, Bellatrix Lestrange non avrebe permesso che la notizia che uno dei mangiamorte considerati più feroci era stato non solo sconfitto ma ridotto malissimo da gente che loro consideravano alla stregua di traditori del sangue puro e se fosse stata una qualsiasi altra famiglia in un qualsiasi altro contesto lui sarebbe stato più che d'accordo, se si fosse sparsa la voce che non sempre dovevano essere presi seriamente, che potevano essere sconfitti che il loro sangue non li avrebbe protetti dalle maledizioni che senza una maschera argentea rimanevano solo gli uomini sotto, tutta la loro causa ne avrebbe risentito incredibilmente ma era altrettanto vero che non avrebbe permesso al fratello e alla cognata di mettere le mani addosso a quel clan così potente solo perché lui e Ross aveva deciso di fare un po' di casino.

Bella ha parlato con suo zio...Orion è andato al ministero a rinunciare alla patria potestà sul figlio, lo ha diseredato e ne hanno bruciato il volto dall'arazzo. È ora che quello stupido moccioso si renda conto di cosa sarà la vita lontano dal nido sicuro di Grimmould Place, ed è ora che lo capisca anche l'altro”
E Rabastan comprese infine dove voleva arrivare il fratello, dopo lo scandalo di Andromeda di qualche anno prima e la scoperta dell'infertilità di Bellatrix, quello che stava succedendo con Sirius era l'ennesimo duro colpo inferto a quella che un tempo era stata una famiglia potentissima e se Regulus non si fosse dimostrato all'altezza potevano considerarla già bella che estinta, gli eredi purosangue erano sempre di meno e le famiglie Inglesi sempre più isolate, loro stessi avevano faticavano a mantenere i contatti che li legavano ai Kama o ai Beufort e in quel periodo fare dei figli era di vitale importanza, farlo sopratutto con le persone giuste, e Rodolphus era perfettamente a conoscenza del suo legame con i MacFusty, delle idee di questi ultimi e dell'amicizia che legava l'ultimo Black degno di essere chiamato tale alla secondogenita di una famiglia che non poteva essere considerata adatta.

Cosa vuoi che faccia? Regulus va ancora a scuola e Orion lo ammazzerebbe prima di vederlo legato a qualcuno di poco appropriato, non credo che ci sia nulla di cui preoccuparsi”
“Me lo auguro per te Rabastan, perché o il moccioso capisce da solo quello che ci si aspetta da lui oppure dovremo farglielo capire noi con metodi davvero poco ortodossi”

Rabastan cacciò dei suoi pensieri la vista di Ryesen e Bellatrix nella stessa stanza sentendosi improvvisamente nauseato dalle allusioni che il fratello stava cominciando a fare, manteneva un'espressione neutra per quanto gli era possibile senza dare motivo al fratello di pensare quanto quella prospettiva lo terrorizzasse realmente.

Ora ti lascio, tu sei più in confidenza con Regulus e anche con quell'altra, fa in modo che entrambi recepiscano il messaggio”

Appena il fratello si richiuse la porta della sua stanza alle spalle Rabastan si abbandonò al sollievo permettendo alle lenzuola di seta di accarezzarlo mentre alcune lacrime causate dalla tensione accumulata gli scendevano lungo le guance.

Non sapeva cosa fare, non sapeva come affrontare determinati argomenti con un moccioso di quindici anni quando era stato lui il primo a scappare dalle sue responsabilità e Ryesen era la cosa più vicina che lui avesse a una sorella minore, erano piccoli, ancora a scuola e già con tutta quell'attenzione puntata addosso.

Si mosse leggermente poggiando i piedi a terra e cercando di alzarsi per raggiungere la scirvania, per ora l'unica cosa che poteva fare era continuare a interpretare il ruolo di fratello grande sempre che Ross non avesse già saggiamente consigliato alla sorellina di tenersi lontana da lui.

Impugnò la piuma e dopo averla leggermente intinta nell'inchiostro si rese conti di non sapere manco come iniziarla una lettera per questa ragazzina.


Carissima Ryesen,

tieniti lontana dal tuo migliore amico perché sua cugina vuole farti a pezzi


Carissima Ryesen,

Hai mai pensato di diventare Mangiamorte? Sarebbe un bel modo di dimostrare la tua non inadeguatezza in quanto a frequentazione di un giovane rampollo purosangue.


Carissima Ryesen,

Ti stai vedendo con qualcuno di questi tempi? Dovresti evitare di vederti con Regulus.


Ogni inizio gli sembrava quello sbagliato perché con ogni probabilità ogni inizio era quello sbagliato, proprio quando stava per strappare via tutto una leggera folata di vento risolse il suo problema rovesciando la boccetta di inchiostro sulla carta da lettere, sulla sua scrivania e sul suo pigiama.

Sbuffò sonoramente prima di voltarsi verso la finestra e trovarci accucciato sopra l'ultimo uomo della terra con il quale desiderava avere a che fare in quel momento.

Sei un dannato bastardo, prima mi distruggi la spina dorsale, adesso mi macchi i pigiami...che cazzo di problemi hai?”

Ross MacFusty entrò dentro la casa saltando elegantemente dal davanzale della sua finestra e porgendogli un sacchetto di seta dove con grande sorpresa Rabastan trovò gli unguenti necessari a guarire la paralisi parziale della sua schiena.

Mandami il conto per il pigiama...ero passato a vedere se fossi ancora vivo e con mio grande rammarico lo sei, quindi posso anche andarmene”

Rabastan mandò la gli occhi al cielo imprecando sui nomi di Salazar e Frygga guadagnandosi tutto il saccente disprezzo di Ross, che gli avvicinò per controllare cosa mai quel sadico del suo migliore amico si stesse accingendo a fare in quel momento.

Come mi hai trovato?”
“Ho controllato diverse delle vostre abitazioni i giorni scorsi, questa era l'unica con dell'attività umana in corso... anche se non pensavo che Bellatrix fosse il tipo di donna così generosa da offrire addirittura un tetto sopra la testa al suo cognatino”

Bella non è certo famosa per il suo buon cuore...ma questa è casa mia, potrebbe tenermici fuori solamente uccidendomi”

Rabastan rabbrividì leggermente rendendosi conto che quell'affermazione, che voleva essere scherzosa e innocente fosse in realtà perfettamente plausibile, istintivamente andò ad odorare il bicchiere di Whisky dimenticato sulla scrivania dalla notte prima, sicuro di poterci scorcere qualche traccia di veleno, fu la risata gutturale e leggermente trattenuta di Ross a riportarlo alla loro conversazione.

Ti ho portato degli unguenti, non voglio che tu continui ad andartene in giro per casa come uno storpio per colpa mia”

Rabastan accettò di buon grado le medicazioni che gli venivano offerte apparentemente senza secondi fini, invitò l'amico a sedersi mentre si levava la maglia del pigiama sporca di inchiostro.

Grazie per i per i medicamenti, anche se so che probabilmente dovrei ringraziare Sigrid...dico bene?”
Ross abbassò definitivamente la guardia sdraiandosi sul letto dell'amico e osservandolo mentre si medicava, il pensiero del corpo tumefatto di Rabastan lo aveva tormentato per giorni, ma ora che lo vedeva così sulle sue gambe e perfettamente in grado di prendersi cura di sé si sentiva improvvisamente molto meno in colpa di quanto avrebbe dovuto.

In realtà ha preparato tutto Wynnie...Sigrid si sarebbe fatta staccare le mani prima di aiutarti”

Forse se tu non mi avessi ridotto in questo modo nessuno avrebbe dovuto prepararmi niente”
“Forse se tu non te ne fossi uscito con quella stronzata del far entrare i Mangiamorte all'ufficio misteri io non avrei dovuto farti a pezzi”

Non si guardavano neanche in faccia, ma Rabastan non aveva devvero bisogno di vergli gli occhi per afferrare tutta la disapprovazione che Ross covava per le sue azioni, da quando era diventato Mangiamorte Rabastan non aveva mai provato a sfruttare la sua amicizia con Ross per approfittarsi del suo essere diventato Indicibile a poco più di ventidue anni tra l'altro studiando gli ambiti più oscuri di quel dipartimento, Morte e Tempo, anche perché sapeva che non sarebbe servito a nulla provare a convincerlo ad unirsi alla causa.

Ross MacFusty nonstante la sua innegabile affinità per certe branchie della magia oscura non sembrava avere altrettanta affinità per la difesa del sangue puro, cosa che invece per Rabastan era diventata indispensabile.

Prometto che non cercherò più di convincerti a venire meno ai tuoi doveri di Indicibile e di essere umano decente Ross” lo disse con una voce molto più canzonatoria di quanto avrebbe in realtà desiderato, cosa che mise subito in allarme lo Scozzese, il quali si pentì immediatamente di non aver messo subito in chiaro le cose con l'amico, non era l'aver cercato di convincerlo a distruggere quel che rimaneva della sua etica che lo aveva spinto a fare a pezzi Rabastan, ma l'avergli proposto di sperimentare pratiche che avrebbero potuto mettere in pericolo l'esistenza della magia stessa e ciò dimostrava quanto poco i memebri delle sacre ventotto che si beavano della purezza del sangue comprendessero la magia che scorreva nelle loro vene.

Prometto che se ci proverai un'altra volta Kenwyn non dovrà prepararti un set di pomate Lestrange, ma una celebrazione funebre...ti ho avvisato Rab”

Quell'affermazione chiudeva la loro conversazione e metteva anche un punto alla loro amicizia per come era stata fino a quel momento, Ross avrebbe voluto avere la capacità di dire a Rabastan quanto lui tenesse ancora al loro legame, avrebbe combattuto per lui e con lui se fosse servito a farlo riemergere da quel mare di oscurità nel quale gli piaceva tano immergersi, ma non lo fece, non poteva essere lui quello a cedere, a far capire di aver bisogno di un amico in quella guerra di cui si sentiva già l'odore che era più forte del negazionismo dei ministeriali, doveva essere forte, doveva essere quello che teneva a galla gli altri. Ross non era quello che veniva sostenuto ma quello che sosteneva, era stato accanto a Rabastan quando era morta sua madre, unico vero lutto nella vita dell'amico, baciava le ginocchia di Ryesen quando se le sbucciava correndo per via di qualche dispetto, aveva tirato Kenwyn fuori dall'abisso di disperazione quando erano morti e suoi e quando i Thorburn anziché mandarla ad Hogwarts assieme a lui l'avevano spedita ad Ilvermorny tenendola lontana perché non avevano abbastanza coraggio per guardarla in faccia ricordandole che lei ormai era sola, e ciò che aveva fatto per Dorian se lo portava ancora addosso, nelle lievi ferite che gli attraversavano le braccia e che gli ricordavano che lui per quei tre fratelli minori che aveva avrebbe sempre fatto qualunque cosa, qualunque tranne farsi salvare dal suo senso del dovere.

Hai parlato con Ryesen ultimamente? Lei sa quello che è successo?”
“Tieni mia sorella fuori dai tuoi casini Rabastan”
“Vorrei ma non posso... tu sai vero quanto lei e Regulus siano amici, e sai anche cosa è successo a casa Black qualche mese fa”
“Il modo in cui Orion Black e Walburga trattano o non trattano i propri figli non è un mio problema Rabastan, e neanche di Ryesen”
“Potrebbe diventare un suo problema invece...prima di quanto tu creda Ross, loro, noi vogliamo Regulus...per forza”

Le parole di Rabastan suonavano come una preghiera, una preghiera che lui non sapeva come esaudire, Rabastan non gli avrebbe mai detto chiaro e tondo che se Ryesen avesse continuato ad influenzare così il secondogenito dei Black ne sarebbe uscita o corrotta o ammazzata, non lo diceva perché in fondo non voleva crederci neanche lui.

MacFusty maledì il giorno in cui Rabastan aveva portato quel maledetto moccioso nelle loro vite e maledì il giorno in cui lui su quel treno anziché sedersi con gli altri Scozzesi si era accompagnato a quello che era diventato il suo più caro amico, tutta quella serie di decisioni lo avrebbero inevitabilmente condotto o a farsi odiare da sua sorella o a sostenerla, come faceva sempre, il giorno in cui gli amici che si era scelta e di cui si fidava le avrebbero sicuramente spezzato il cuore.

Senza pensarci due volte il ragazzo si affacciò per l'ultima volta fuori dalla finestra della camera di Rabastan prima di smateriallizarsi ancora una volta lontano da coloro che amava.


Hogwarts, Scozia, Ottobre 1976


C'erano dei vantaggi ad appartenere a Serpeverde, dovevano esserci, per forza, e non solo perché i membri di quella casa erano provvisti di doti che li rendevano per innegabile principio migliori degli altri, ma anche perché l'unità dei suoi memebri sfiorava l'unità familiare cosa che dava a tutti garanzia di avere sempre qualcuno pronto a coprirti le spalle, o a colpirtele a seconda dei giorni ma hey? Non era forse quello che facevano i fratelli? Coprirsi e pugnalarsi alle spalle allo stesso tempo? C'erano dei vantaggi nell'essere un Serpeverde, uno di quei vantaggi non era sicuramente dividere il tavolo con una Chara Shafiq che ti pugnala con lo sguardo da lontano, perché dopo un attacco di Grifondoro alla propria sala comune in cui solo i dormitori maschili dei membri della scuola dal quarto anno al settimo sono stati sommersi di caccabombe e lei si trovava in una stanza di quel suddetto dormitorio esclusivamente perché persone come Dorian Greengrass avevano deciso di trascorrere la notte in altro modo.

Ryesen scambiava occhiate complici con Dorian, che per qualche motivo era sopravvissuto all'attacco e si era presentato al tavolo della sala grande lindo, pinto e più profumato che mai, con Tansy Parkinson che sembrava indecisa sul da farsi, scrutando timidamente Regulus Black che aveva abbandonato il suo sguardo perennemente disinteressato per osservare con odio la tavolata del fratello, e con Breya Fawley, che non sapeva come mostrare la sua compassione all'amica, visto che non era lei quella ad essere uscita dal dormitorio con la puzza di sterco addosso e ne era anche piuttosto contenta.

Credo che stiano ridendo di noi”
Gli occhi di Chara si puntarono immediatamente verso il tavolo dei Grifondoro dove i quattro Malandrini, che tutti ritenevano responsabili per ciò che era successo sghignazzavano allegramente godendosi la loro colazione, l'odio negli occhi della serpeverde era così tanto che i compagni di casa si ritrovarono a ringraziare il fatto che la ragazza avesse un controllo pressoché totale sulla sua magia perché se quei sentimenti così violenti che provava in quel momento fossero esplosi provocando qualche magia involontaria loro si sarebbero probabilmente ritrovati senza una scuola.

Devi lasciarli perdere”
“Non posso Severus, perché per quanto io mi sforzi non riesco a trovare un buon motivo per il quale dovrei starmene qui emanando odore di morte mentre quei quattro stronzi banchettano allegramente”

E per una volta Ryesen si trovò d'accordo con la compagna, Chara aveva un carattere troppo altezzoso e pretenzioso per poterci andare d'accordo sempre ma quando si trattava di farsi rispettare non era di certo una che ricorreva a sotterfugi o dispetti, se mancavi di rispetto a Chara Shafiq lei avrebbe mancato di rispetto al tuo essere vivo facendoti sapere che sì, era stata lei, e per quello quasi tutti nella Casa di Serpeverde la rispettavano e la temevano, era senz'altro tra le persone più terrificanti della scuola esclusi Avery e Mulciber e per esserlo non aveva manco bisogno di spargere voci su pratiche di magia proibite.

Se dovessimo fargli qualcosa adesso capirebbero che siamo stati noi, facciamo passare un po' di tempo e poi ci vendichiamo”
“Ho una proposta migliore Severus...io mi vendico adesso e gli farò sapere che sono stata io, voi fate quello che vi pare vi pare”

Dicendolo Chara fece sfoggio del migliore dei suoi sorrisi e appena Severus, più per curiosità che per reale necessità di vendicarsi, le fece un gesto di assesnso la ragazza tirò fuori la sua bacchetta facendo bene attenzione a farsi scudo con il corpo di Mulciber seduto di fronte a lei che la osservava con la stessa espressione interrogativa con cui la guardavano tutti gli altri.

Dalle sue labbra uscì un Avifors appena sussurrato accompagnato dal movimento dell'avambraccio davvero troppo aggrazziato per quelle intenzioni non esattamente eticamente condivisibili, qualche minuto dopo l'intera tavolata di Grifondoro compresi piatti e pietanze si trasfigurarono in uno stormo di uccellini bellissimi verdi e argentati, lasciando i figli della casa di Godric sbigottiti e a stomaco vuoto, Chara si guardò attorno compiaciuta quando gli sguardi ammirati dei suoi compagni di casa si soffermarono sul volo degli uccellini e fece un occhiolino divertito ale sue amiche e a Severus che in tutta la sua indifferenza non era riuscito a trattenere un leggero sorriso.

Il momento di incanto per quella magia così bella e bene orchestrata finì quasi immediatamente, appena Chara si stancò delle espressioni inebetite di dei Grifondoro infatti sussurrò un leggero Opugno scatenando le graziose creature contro coloro che avevano rovinato il suo sonno, il suo risveglio, il suo essere sempre impeccabile e non odorosa di sterco e la sua notte con Amycus che si era trasformata in un vero inferno e che le aveva provocato un'irrefrenabile fobia nei confronti dei dormitori del sesso opposto.

I Serpeverde osservarono davvero soddisfatti i memebri della casa avversaria alzarsi di scatto e correre via cercando di scacciare gli uccellini trasfigurati come meglio potevano, Ryesen si voltò verso Regulus trovandolo dopo giorni di pessimo umore dovuto a solo Salazar sapeva cosa, sorridente e stralunato, cosa davvero insolita per uno sempre concentrato come lui, sogghignò la ragazza Scozzese al pensiero che quel giorno Chara Shafiq avesse davvero compiuto un miracolo.

Ryesen MacFusty smise di osservare quello spettacolo così appagante solo quando scorse la figura di Dylan MacLeod che le faceva un cenno da lontano avvicinandosi a passo sostenuto verso la sua tavolata.

Io devo andare...ci vediamo più tardi” si alzò e fece per andarsene girandosi un' ultima volta volta verso la Shafiq intenta ancora ad osservare il suo operato “Davvero una magia stupenda Chara!”
si avviò col sorriso stampato in faccia verso Dylan senza soffermarsi sugli sguardi pieni di disappunto di alcuni dei suoi compagni di casa.

Regulus la osservò allontanarsi cercando di convincersi che la quantità di tempo che quei due passavano assieme fosse dovuta esclusivamente al loro condividere Cura delle Crature Magiche, materia che lui aveva deciso di eslcudere dal suo piano di sutdi quando si era ritrovato appeso a testa in giù a causa del morso di una di quelle creature demoniache.

Non hai intenzione di fare niente?”

Il giovane Serpeverde si riprese immediatamente dai suoi pensieri rendendosi conto di essere osservato da Severus, inquisitore della situazione, da Evan che non faceva altro che ridacchiare e da Chara, che aveva il tipico volto di chi ne sapeva una più del diavolo ma cercava di non darlo a vedere per non far sentire degli idioti tutti coloro che la circondavano, e il ragazzo non capì cosa mai si aspettassero da lui, non stava mica uscendo con un mezzosangue no? Stava andando a lezione con uno studente mezzosangue di un'altra casa con il quale era in atteggiamenti tutt'altro che equivoci per cui non c'era assolutamente nulla che lui dovesse fare.

Fare cosa a proposito di...”

manteneva un tono e confuso, adesso era lui a far sentire i presenti degli idioti, idioti che spostarono immediatamente lo sguardo altrove e tornarono a farsi gli affari propri, Regulus si alzò diretto in Biblioteca, senza che nessuno dei presenti si azzardasse a dirgli nulla, sentì la presa leggera di Tansy avvolgergli il braccio così sorridendole la prese sotto braccio e si allontanò con lei per preparare quel compito di Storia della Magia che sperava di preparare con Ryesen.

Non se ne rende neanche conto vero? Scusa Evan tu sei suo amico, non dovresti che so-”
“Rovinare tutto?”

La ragazza ridacchiò da sola al pensiero di Evan che cercava di risolvere dei problemi anziché crearli...sì, in effetti non c'era davvero niente che si potesse fare.


***


Lily...Lily non per farti preoccupare ma la tua Brioches sta mettendo su le piume”

Lily Evans non poteva crederci, Lily Evans non voleva crederci, non voleva credere che fosse proprio la voce di Alice quella che la stava mettendo in guardia dalla sua colazione, non voleva credere che fossero gli occhi di Emmeline quelli che si erano spalancati pochi secondi dopo fissando non solo la sua colazione, ma anche quella degli altri mettere per davvero su le piume, non voleva neanche credere a Frank, che si era alzato prontamente e aveva colpito quello che sembrava a tutti gli effetti un uccellino verde e argentato con il libro di Storia della Magia.

Non voleva crederci per il semplice fatto che lei quel giorno non aveva ancora bevuto il suo caffé e in una giornata che prevede Binns, McGranitt e Lumacorno tutti uno dietro l'altro il caffé è d'obbligo, non è più uno stimolo a rimanere sveglia ed attenta ma uno stimolo a non addormentarsi o a non assassinare qualcuno, eppure nonostante lei non voglia crederci il suo caffé ha messo su delle bellissime piume verdi e argentate e sta volando via, e il fatto che i colori siano proprio quelli e che quella mattina i membri della casa di Serpeverde fossero arrivati appestando la sala grande con un olezzo davvero disgustoso poteva significare solo che quella notte quattro studenti a caso della sua casa se ne erano andati in giro a compiere orrendi crimini contro la sua colazione.

Voltò lo sguardo furibondo verso Remus Lupin intento anche lui a capire cosa fosse successo al dolce di cannella che teneva in mano, e dopo averlo beccato in un iniziale stato di confusione fece sì che la sua espressione da so cosa avete fatto la notte scorsa brutti bastardi gli causasse dei sensi di colpa da lì fino alla fine dell'anno. Ovviamente ciò non sarebbe stato possibile, se Remus si fosse dovuto sentire in colpa per ogni malefatta dei suoi amici avrebbe passato la vita a mortificarsi e a flagellarsi pubblicamente.

Giuro che appena metto le mani addosso a Potter io lo-”

Cosa mi faresti Evans?”

Eccolo lì il responsabile di tutti i suoi danni, con un sorriso sornione stampato in faccia intento ad agitare un libro di testo per liberarsi degli uccellini che nel frattempo avevano iniziato a piroettare attaccando gli studenti.

Qualcosa che implichi almeno due delle maledizioni senza perdono e parecchio sangue Potter”

Smettila di Flirtare in questo modo con il mio amico signorina Evans, non è davvero una cosa che si addice ad un prefetto”

le risate di Black e Potter stonavano parecchio con le grida degli altri studenti, causandole ancora più irritazione di quella che già la situazione in sé era in grado di scatenare.

Passarono altri minuti durante i quali gli studenti tentarono di porre fine a quell'attacco aereo di cui nessuno ancora riusciva a spiegarsi motivazione o provenienza, fu la voce della McGranitt a porre fine allo scherzo, un finitem incantatem ben assestato e la magia di Trasfigurazione fu immediatamente interrotta riportando gli uccellini al loro stato naturale di oggetti e pietanze, ora sparpagliati e danneggiati di nuovo sul tavolo, gli occhi della professoressa esaminarono i suoi studenti dal primo all'ultimo e prima oancora che potesse aprire bocca Lily sapeva già come sarebbe andata a finire e lo sapeva perché i Serpeverde non si erano persi in risate sguaiate e accenni di assenso erano rimasti, per quanto possibile, composti, chi non era composto invece ma continuava a ridere come una iena, forse perché aveva davvero qualcosa di cui ridere o forse perché aveva un impellente bisogno di catalizzare l'attenzione dei presenti su di sé era Potter, quindi quando la professoressa gli comparve alle spalle la fine di quella giornata appena iniziata era pressoché assicurata.

Cinquanta punti in meno a Grifondoro, per le bravate del signor Potter e del signor Black”

i due sobbalzarono improvvisamente voltandosi indignati verso la professoressa, Remus aveva la colpevolezza scolpita in faccia e Minus si limitava a nascondersi dietro la schiena di quest'ultimo, Black e Potter accettavano sempre di buon grado le punizioni che gli venivano assegnate dalla professoressa e questo perché le prendevano non per quello che erano, azioni volte a deterrere il loro desiderio di distruzione e devastazione, ma per sfide, volevano arrivare a capire fino a che punto potessero essere resi colpevoli di qualcosa, e ficnhé questo qualcosa lo compivano loro non c'erano problemi ma quando il qualcosa era qualcosa non solo fuori dal loro controllo, ma sotto quello dei Serpeverde allora la sfida si trasformava in ingiustizia.

Non siamo stati noi Professoressa McGranitt davvero! Sono stati i Serpeverde perché-” abbiamo sommerso i loro dormitori maschili con le caccabombe...avanti Potter dillo “...sono gelosi della nostra simpatia e della nostra bellezza, e poi sia onesta, secondo lei per fare uno scherzo sceglieremmo uccellini verdi e argentati? Magari oro e rosso, così poteva anche funzionare...ma verdi proprio no!”

Francamente da lei e dalla sua banda mi aspetto qualsiasi cosa in qualsiasi forma e di qualsiasi colore signor Potter, e adesso le suggerisco di raggiungere la sua aula prima che io perda ulteriormente la pazienza”

I quattro osservavano la loro capocasa allontanarsi indignata, ma mai quanto loro, da quella scena che sembrava ciò che rimaneva di un campo di battaglia, sul quale erano stati annientati da un vorticare di morbide piume.

Sir tutti i neuroni del mio cervello mi suggeriscono che forse dovremmo lasciar correre...ma il mio cuore sanguinante e trafitto da piume verdi chiede vendetta!”

E Lily Evans comprende di non poterlo sopportare, non può sopportare quella faida che si consuma tra le due case che la ha in primo luogo privata del suo migliore amico e in secondo luogo della sua colazione. Non se lo spiega Lily perché quei quattro non riescano mai a starsene buoni, zitti e fermi, senza fare del male a nessuno e senza minare le fondamenta stesse dell'edificio che offre loro rifugio ed educazione.

Cosa diamine ti turba Evans? Siamo più belli del solito oggi? Perché continui a fissarci?”

La vostra avvenenza non è un mio problema Black, io sono più interessata a qualcosa che si trova più in profondità, per farla breve alla vostra intelligenza...o meglio alla totale assenza di intelligenza nelle vostre teste”

James avrebbe voluto mutare la sua avvenenza umana nella sua avvenenza animale e dimostrare alla Evans che l'assenza di intelligenza e di talento avrebbe quasi sicuramente impedito alla sua mente e al suo corpo, entrambi brillanti e perfetti, di portare a termine una trasfigurazione animale, ma visti i punti appena persi proprio per una magia di Trasfigurazione e il sospetto che già la ragazza nutriva nei loro confronti per una volta a desistette osservando le labra della compagna che avevano appena riniziato a muoversi togliendogli anche la possibilità di ribattere.

Seriamente pensavate di poter sotterrare un intero dormitorio sotto qualsiasi cosa voi abbiate acquistato da quel cialtrone di Zonko e pensare di poterla fare franca? Poi perché mai lo avete fatto? Non vi sono bastati i punti persi per colpa della rissa?”

l'ovvietà che si dipinse sui volti dei compagni di casa le fecero spalancare la bocca per poi richiuderla, non sapeva cosa dire, erano davvero più stupidi del previsto o più ignoranti, e lei sperava davvero a quel punto che fossero solo degli ingoranti...lo avevano fatto per la rissa.

Cosa diavolo avete che non va? Seriamente che cazzo avete che non va?”

Piano Prefetto questo linguaggio scurrile non si addice a-”
“Siete degli imbecilli...sono quasi senza parole... lo avete fatto per Edgar?”
Sirius ascoltava in silenzio, trattenendosi dal far notare alla ragazza che anche Edgar non l'aveva passata liscia, le misteriose chiazze blu comparse sul suo corpo in infermeria che tutti avevano attribuito a una reazione allergica erano difatti state causate da loro, ma spiegare alla Evans che aveva riempito Bones di pustole esclusivamente per quel fastido irrazionale causatogli dalla visa di suo fratello a terra con la fronte mezza spaccata, fratello del quale a lui non importava niente, toglieva alla discussione tutti quegli insulti che sicuramente stavano vagando distordinatamente nella testa della ragazza in attesa di essere sistemati e poi sputati fuori in quella che non era una litigata divertente come le altre, ma una e propria lavata di capo, e Sirius avrebbe anche voluto far notare al suo migliore amico che tenere quella faccia da Godric-che-sorriso-smagliante-che-ho-sono-troppo-figo in quella che la Evans cercava di trasformare in una discussione seria non era il modo migliore per conquistare la ragazza di cui si è innamorati, altra verità scomoda che ovviamente non poteva saltare fuori in quel momento né in nessun altro momento che non fosse il momento della presa di coscienza di James.

Come fate a non rendervi conto che non tutto quello che succede in questa scuola deve per forza riguardare voi in prima persona? Quanto egocentrici bisogna essere per decidere che anche una rissa tra sconosciuti debba diventare un vostro problema?”

Ed improvvisamente non era più la fame a parlare, o l'anipatia o il desiderio di volersi fare una sana litigata, non era divertente, c'era del sincero disprezzo nelle parole di Lily Evans, lo stesso disprezzo che aveva riservato ad entrambi il giorno dei GUFO di difesa dell'anno precedente, alla vista di un ragazzo in mutande appeso per una caviglia.

Non era una rissa tra Grifondoro e Serpeverde, erano Edgar e Evan che si pestavano per-”

si bloccò immediatamente iniziando a gesticolare convulsamente con gli occhi verdi che saettavano in giro per la Sala Grande alla ricerca di qualcosa che non era definita neanche nella mente della loro interlocutrice, che fu calmata pochi secondi dopo dalla carezza un po' insistente di Emmeline Vance che iniziò picchiettare sull'orologio da polso che portava ricordando a tutti i presenti che sebbene la loro colazione fosse finita in modo alquanto bizzarro questo non arebbe fermato Lumacorno dal togliere dei punti a ciascuno di loro per il ritardo.


***


L'esperienza di studio con Regulus Black non era una di quelle cose che generalmente un essere umano normale avrebbe consigliato a qualcuno, Regulus aveva la capacità congenita della sua famiglia di far sentire chiunque nel posto sbagliato al momento sbagliato, capacità della quale era perfettamente a conoscenza e che non provava a limitare mai in nessuna occasione, eppure per qualche motivo Regulus era circondato da martiri volontari che non si facevano problemi a stargli attorno che si trattasse della biblioteca o della sala comune della loro casa, quel giorno inagibile per cause di forza maggiore.

Barty Crouch e Tansy Parkinson non erano male come compagni di studio, Barty al contrario di ciò che il suo carattere leggermente insicuro e a tratti nervoso suggeriva era uno studente diligentissimo, seguiva lezioni per molti più GUFO della maggior parte degli studenti e aveva una delle medie migliori tra gli studenti di tutte e quattro le case, e Tansy era estrememante intelligente anche se, a suo dire, mostrava più interesse per materie come Erbologia e Dvinazione di quanto fosse lecito o umanamente accettabile, ma andavano bene, benissimo, soprattutto se si considerava il fatto che la persona con la quale aveva pianificato di preparare quel compito si trovasse in quel momento al limitare della foresta proibita a coccolare Occamy assieme a Dylan MacLeod, il pensiero di Ryesen e del Corvonero assieme non fece manco a tempo ad infastidirlo che la mano seccata di Barty iniziò ad agitarsi sotto al suo naso distraendolo non solo dal suo malumore ma anche dal libro di Storia della Magia.

Regulus ma ci sei o no?”

Ci sono, ci sono...stavi dicendo Barty”

Hai idea di dove io possa trovae qualche testo per approfondire questi argomenti?”

Devi andare in quello scaffale lì in fondo Barty, non puoi sbagliare, c'è un'intera sezione solamente sulla guerra dei Goblin, se non trovi quello che ti serve chiedi alla Pince”
“Oh...grazie Tansy!”

La ragazza distese le labbra in un sorriso dolcissimo e per un momento Regulus si trovò a pensare quanto fosse carina nella sua gentilezza, quella ragazzina così riservata che raramente dava confidenza agli altri.

Barty si allontanò verso lo scaffale indicato lasciandoli soli e ora il suo sorriso era stranamente rivolto verso di lui, più timido del precedente, pronto a chiedergli qualcosa.

Non ho avuto modo di chiederti come stessi Reg...per...beh...per tutto, volevo scriverti questa estate ma non era sicura che ti avrebbe fatto piacere”
Regulus non si scompose troppo, Tansy non era la prima persona a fargli domande del genere, si limitò a sorriderle gentilmente, un sorriso educato che non lasciava trasparire neanche una di quelle emozioni che provava ripensando a quello che era successo l'estate precedente, gli faceva piacere la cortese considerazione di Tansy eppure non si sentiva a suo agio nel confidarsi con lei.

Sto bene...insomma non sono io quello che se ne è andato di casa giusto?”
“No tu non potresti mai”

Un altro sorriso gentile che il ragazzo si ritrovò a ricambiare, era strana Tansy, sembrava capire sempre tutto quello che accadeva nella teste delle persone che la circondavano ma non faceva mai domande, si limitava a piccoli gesti di cortesia giusto per far sapere agli altri che lei c'era, in qualche modo, anche per coloro che con lei non avevano confidenza.

Volevo chiederti una cosa... il professor Lumacorno mi ha invitata a una delle sue bizzarre cene, credo per via della carriera politica di uno dei miei zii...visto che tu ci vai abitualmente mi chiedevo se potessimo andarci assieme, sarebbe incredibilmente rassicurante farmi accompagnare da qualcuno che conosco”

Non lo so, non credo che andrò questa settimana.

Certo Tansy, ti accompagno volentieri, anche a me fa piacere andarci con qualcuno che conosco... ma non avere aspettative, sono davvero noiose”

E appena la ragazza iniziò a ridere Regulus Black non poté fare a meno di pensare a quanto musicale quella risate suonasse, si lasciò trascinare anche lui da quella sana leggerezza che lo pervadeva ogni volta che la giovane gli rivolgeva la parola, smisero solo quando Barty tornò a sedersi con loro e sebbene fosse ripiombato il silenzio Regulus non poteva negare che negli occhi della ragazza fosse cambiato qualcosa.


***


Tra cura delle creature magiche, antiche rune, trasfigurazione e pozioni la giornata era trascorsa davvero velocemente, certo diventava complicato seguire lo scorrere del tempo quando in contemporanea bisognava anche seguire e memorizzare una lezione Pozioni, ma per qualche strano motivo da quando aveva iniziato a prendere ripetizioni da Lily Evans e di conseguenza aveva smesso di far esplodere calderoni e sciogliere banchi la sua vita nell'aula del professor Lumacorno era sensibilmente migliorata, assieme ovviamente alla vita di tutte le altre persone che le stavano accanto durante le ore di quella lezione.

L'unico che quel giorno non si era goduto i suoi stupefacenti successi in pozioni era anche l'unico con cui Ryesen non vedeva l'ora di decantare per una volta le proprie lodi, con la partita di Quidditch tra Corvonero e Serpeverde alle porte Regulus e il resto della squadra, con l'assoluta approvazione del professor Lumacorno, salavano la maggior parte delle ore da dedicare a pozioni per dedicarsi agli allenamenti, e non si trattava solo di quello, da qualche settimana a quella parte Barty e Tansy tendevano a passare molto più tempo con loro due di quanto non avessero fatto negli anni precedenti e per qualche motivo Regulus sembrava quasi appagato da quel cambio di frequentazioni.

Era quasi arrivata al campo da Quidditch per assistere almeno alla fine dell'allenamento quando vide arrivarle incontro Evan accompagnato da Avery, Mulciber e Davies già freschi di spogliatoio...l'allenamento doveva essere appena finito.

Zolfo! Cosa ci fai qui? Credevo dovessi fare da babysitter ad alcuni Occamy appena arrivati ricordavo male?”
I tre assieme all'amico accennarono a una leggera risata che non si azzardavano a liberare del tutto per evitare di essere affatturati sul posto, l'incidente con gli Occamy stava già facendo il giro della scuola e lei aveva già pagato le conseguenze dell'aver ignorato il termine aggiustospaziosi in riferimento alle creature in questione per cui quando lanciò un'occhiata risentita agli studenti più grandi questi chetarono la risata limitandosi ad osservarla con una strana traccia di apprensione nello sguardo, sapevano bene che una come Ryesen MacFusty non sarebbe mai morta schiacciata da un Occamy ma sapevano anche che si era presa un bello spavento e che se non era finita subito in infermeria con qualche costola incrinata era esclusivamente grazie alla presenza di spirito del professor Kettleburn, il quale aveva dimostrato di essere molto più competente di quanto tutti i presenti avrebbero scommesso.

Cercavo Regulus, lo avete visto? Devo parlargli”

Avery le fece un breve cenno col braccio indicandole la zona degli spogliatoi accanto ai quali la ragazza riuscì a distinguere un ragazzo in divisa verde-argento che si allontanava massaggiandosi una spalla.

Si è fatto male?”
“Ha provato a prendere un boccino e ha fatto una roba stranissima con la scopa, la spalla potrebbe essere slogata, portalo in infermeria”

La ragazza sorrise al compagno, stranamente gentile quel giorno e si avviò lasciandosi alle spalle il resto dei giocatori udendo distintamente nuove risate provenire dalla loro direzione.

Non ci fece troppo caso perché più le risate si allontanavano più il volto di Regulus contratto per nascondere l'evidente dolore, si faceva vicino, distendendosi in uno strano sorriso ammiccante appena riconobbe la chioma rossa e foltissima dell'amica.

Ti sei persa un allenamento coi fiocchi MacFusty, sono stato spettacolare!”

Sarà spettacolare se con una spalla in quelle condizioni i Corvonero non vi stracceranno nei primi quaranta minuti della partita”

il sorriso scomparve lasciando posto a tutta l'irritazione di cui un essere umano poteva essere custode, era da diverso tempo che ogni volta che dalle sue labbra usciva la parola Corvonero l'umore dell'amico cambiava improvvisamente eppure nonostante le continue indagini da parte della ragazza, Regulus continuava a rifiutare di aprirsi, così come si era rifiutato di aprirsi per Sirius, sembrava deciso a covare da solo qualsiasi malsano sentimento gli stesse logorando l'anima.

Immagino che Dylan giocherà per la sua squadra alla prossima partita” Ryesen iniziò ad osservarlofacendo sfoggiò della più perplessa delle sue espressioni, alzando il sopraciglio sinistro in un modo davvero ridicolo, così ridicolo che per un momento Regulus si dimenticò anche il perché dell'atteggiamento che aveva deciso di mettere su con lei.

Immagino di sì...insomma non vedo perché non dovrebbe visto che non è lui quello con la spalla slogata”

i successivi secondi trascorsero in religioso silenzio, la Serpeverde poteva quasi percepire il vibrare cadenzato delle labbra del ragazzo, lui desiderava disperatamente dire qualcosa, eppure ciò che desiderava dire non rispecchiava quasi mai ciò che di dire aveva bisogno, e lei lo osservava, lo osservava e stava in silenzio pregando che prima o poi anche lui sentisse il bisogno di sfogarsi, così come lei aveva bisogno che si sfogasse.

Tansy mi ha invitato alla cena del Lumaclub...ho detto che l'avrei accompagnata”

Oh...bene...mi fa piacere”

Di nuovo silenzio, la cruda verità era che nessuno dei due sapeva esattamente cosa dire, quell'anno il loro legame era stato stranamente superficiale e la cosa, e Ryesen lo sapeva bene, dipendeva esclusivamente dall'incapacità di Regulus di esprimersi per le cose veramente importanti e dalla sua incapacità di costringerlo a farlo, il sole stava tramontando segno evidente che presto sarebbe scattato il coprifuoco eppure nessuno dei due accennava ad accelerare il passo.

Oggi sono quasi stata schiacciata da un Occamy”
“Sì... ho sentito... succede questo a seguire dei corsi con i Corvonero”
“Reg!”

Cosa?”

Regulus si trovò gli occhi blu dell'amica di fronte furiosi e terrorizzati allo stesso tempo, gli occhi di Ryesen erano diversi da quelli di Tansy, erano blu ma non il blu del cielo, quel cielo da cui lui si faceva coccolare ogni volta che giocava a Quidditch e che lo completava, erano blu come il mare che circondava le sue isole, scuri in un modo terrificante che lo faceva affogare ogni volta che se li trovava davanti.

Devi dirmi cosa sta succedendo, devi dirmi cosa c'è che non va... devi-”

Io non devo fare niente MacFusty, cosa vuoi che ti dica?”

Non saprei...puoi dirmi perché mi hai evitata per tutta l'estate e puoi dirmi perché continui a tagliarmi fuori dalla tua vita in questo modo”

Io che taglio te fuori dalla mia vita? Non passi quasi mai il tuo tempo con gli altri Serpeverde, sei sempre di corsa, beato chi ti vede! Ora che ci penso mi stupisce quasi che tu sia qui ade-”

la mano della ragazza incontrò la sua guancia in un modo tutt'altro che delicato facendolo sussultare e indietraggiare, interrompendo quel flusso di parole delle quali il serpeverde si era già pentito.

Io che taglio fuori te? Io ho aspettato, tutta l'estate, dopo che hai ingorato le mie lettere, ignorato la mia richiesta di incontrarci e ignorato la mia preoccupazione nei tuoi confronti che mi logora ogni volta che ti vedo incrociare lo sguardo di tuo fratello...non sei stanco Reg? Non sei stanco di tenerti tutto dentro?”

Ryesen non riuscì a controllare la sua voce spezzata dal pianto, tutta la frustrazione accumulata nell'attesa stava finalmente venendo fuori, in quello ch era sfortunamante il momento sbagliato.

Io ti ho dato il tutto il tempo di cui avevi bisogno, ma non era abbastanza evidentemente, e forse Regulus Black, se dopo anni di amicizia tu credi di non poterti confidare con me allora forse dovresti rivedere la concezione che hai di amicizia e a questo punto anche quella che hai di famiglia”

Tu non hai alcun diritto di venire a dirmi come dovrei sentirmi e cosa dovrei provare”

E non lo sto facendo, ti sto implorando di aprirti con me Reg...tu devi aprirti con qualcuno, tutti hanno bisogno di aprirsi con qualcuno”

MA IO NON SONO TUTTI!”

Il ragazzo ritrasse le sue mani mentre venivano cercate dalla pelle morbida della sua amica, e in quel momento in cui la sua rabbia e la sua tristezza e la sua frustrazione si mischiavano assieme Regulus non seppe dire se Ryesen gli avesse teso la mano per aiutarlo o al contrario perché era lei quella che sentiva disperatamente il bisogno di essere aiutata.

Io non sono tutti, io Regulus Black, sono l'unico figlio che rimane ai miei genitori e non mi posso permettere di comportarmi come tutti! Cosa vuoi che ti dica? Che sono triste e disperato e arrabbiato? Che l'idea che mio fratello non varcherà più la soglia di casa mia mi spezza...in due...che mi sento soffocare e che non posso chiedere aiuto? Vuoi che ti dica questo Ryesen? Tutti lo farebbero probabilmente...ma io non sono tutti, lasciami in pace”

si passò la manica della divisa sul volto umido, maledicendo la scozzese per averlo costretto a quella presa di coscienza che fino a quel momento gli aveva permesso di andare avanti a testa alta e di autoconvincersi che tutto era normale, che lui stava bene e che non aveva bisogno di quelle lacrime che gli solcavano le guance e che non poteva permettersi di far vedere ad anima viva.

Si incamminò da solo verso il castello troppo preso dalla sua rabbia per accorgersi che nel frattempo Ryesen si era voltata e incamminata da sola verso la foresta proibita, decidendo di dargli alla fine tutto lo spazio di cui aveva bisogno.


***


La foresta proibita non era quel luogo terrificante che tutti credevano, era ovviamente proibita per palesi motivi ma era capace di metterti così in connessione con la natura e con la magia che creava in chi imparava a conoscerla un senso di completezza difficile da raggiungere praticando magia ordinaria e legale.

Quando gli studenti bisbigliavano sulle pratiche che Rosier e Piton e ad altri Serpeverde si erano messi a sperimentare c'erano due sole parole che accomunavano quei chiacchiericci: Magia Oscura.

E avrebbero avuto ragione, avrebbero avuto ragione che Amycus Carrow in qualità di prefetto di serpeverde sfruttava la sua autorizzazione a consultare parte della sezione proibita della biblioteca per fornire ai suoi compagni più giovani Grimori di incantesimi che li affascinavano molto più del dovuto, era dall'anno precedente che avevano iniziato con brevi incontri in aule vuote, spostandosi via via in luoghi meno identificabili man mano che le voci sulle loro attività si espandevano rischiando di arrivare ad orecchie indesiderate.

Quella era una notte come tante, stavano rientrando dopo aver cercato di apprendere alcune maledizioni nelle quali Piton sembrava sempre un passo avanti agli altri, Avery e Mulciber discutevano sulla necessità di trovare qualcuno su cui sperimentare le nuove nozioni apprese, un Nato Babbano qualsiasi magari, ed Evan continuava a chiedersi se davvero Severus, data la sua profonda amicizia con quella sporca mezzosangue della Evans, fosse certo di voler andare fino in fondo, perché sprecare un talento del genere sarebbe stato un vero spreco.

Nottatina tranquilla che ve ne pare?”

Antony siamo nella foresta proibita, la tranquillità qui non esiste”

Evan è vero che Reg ti ha chiesto di unirsi a noi?”

le parole di Mulciber gli pietrificarono la faccia ed Evan dovette sforzarsi con tutto se stesso per non congelare lì sul posto anche il resto del suo corpo, non poteva lasciar trasparire nulla, l'affetto non era di certo tra le qualità che il Signore Oscuro cercava nei suoi adepti, eppure se Mulciber e Avery non sembravano prestare troppa attenzione a quello che faceva o a che aspetto avesse la sua faccia Severus non si perdeva neanche un movimento di quel suo corpo che aveva intenzione di tradirlo, ma non parlava e non si esprimeva, ed Evan non seppe se temere il silenzio del coetaneo o se infischiarsene e andare dritto per la sua strada.

Sì e gli ho detto di no”
“Perché mai? Ora che suo fratello ha finalemtne rivelato definitivamente la sua natura di babbanofilo e traditore del sangue è vitale per Reg frequentare le persone giuste”
“Certo Avery coinvolgiamolo adesso che è solo un moccioso curioso che vuole dimostrare al fratello di essere meglio di lui, così quando arriverà per lui il momento di prendere il Marchio magari si tira indietro e noi ci facciamo quattro risate col Signore Oscuro prima di essere spezzati in due per aver insultato il sangue di Slazar... Regulus non è pronto”

E Salazar sapeva che Evan pregava la notte affinché pronto lui non lo diventasse mai, sembrava che le sue parole avessero terrorizzato abbastanza i due amici che avevano iniziato a camminargli davanti e a parlare tra di loro allontanandosi tra gli alberi, quando le loro figure si fecero sempre più piccole Piton smise di fare finta di niente e ruppe quel silenzio al quale Evan aveva iniziato ad abituarsi.

Sei uno stupido se pensi che i tuoi tentativi riusciranno a tenerlo lontano Rosier”
“Sei tu lo stupido se pensi che io voglia tenerlo lontano e non preparare Severus... parlando di preparazione, tu sei sicuro di volere andare fino infondo? Come vanno le cose con la tua Nata Babbana?”
Non c'era niente di saggio nel tirare Lily Evans dentro a una conversazione con Severus Piton, specialmente in quel periodo a meno che ovviamente lo scopo non vosse farsi trovare spellato vivo da qualche maledizione nei corridoi della scuola, eppure la risposta che si aspettava di Piton non arrivò mai, il compagno si limitò a rivolgergli un sorriso derisorio e triste forse, come a volerlo compatire .

Spero davvero che tu sappia quello che fai Rosier... sarebbe un peccato se ti facessi ammazzare”

Evan stava per ribattere quando entrambi furono attirati da un singhizzio sommesso e quasi impercettibile, si guardarono entrambi preoccupati, se qualcuno li aveva visti o sentiti erano fregati, finiti e fritti, per non dire espulsi, Rosier colse l'occasione e fece cenno al compagno di andare senza di lui, almeno in quel modo non avrebbe avuto a che fare con gli occhi di Piton che raschiavano la superficie della sua coscienza per capire cosa avesse in mente.

Si avventurò da solo di nuovo all'interno della foresta proibita chiedendosi che, a parte loro quattro, fosse tanto imbecille da avventurarsi da solo in quel luogo senza luce solare, senza professori e con un coprifuoco da rispettare.

Più camminava e più capiva di avvicinarsi al luogo in cui normalmente si tenevano le lezioni di cura delle creature magiche e per un momento gli si fermò il cuore vedendo la chioma rossa della sua amica inginocchiata sul terreno mentre sistemava i giacigli degli Occamy che erano arrivati a scuola la settimana precedente col volto rigato dalle lacrime, si prese un momento per osservarla così, in quelle condizioni abbastanza per far promettere a se stesso di spedire al San Mungo chiunque si fosse azzardato a ridurla in quelle condizioni.

Pezzettino di Zolfo! Non dovresti essere a letto da un po' anziché tormentare la fauna magica nel bel mezzo della notte?”

Ryesen lo osservò confusa per diversi secondi e mentre riponeva l'occamy nel suo nido faceva vagare la mente verso tutte le possibili ragioni che avevano condotto Evan Rosier quella notte lì nella foresta, tutte ragioni includevano Avery, Mulciber e Piton ed escludevano qualsiasi buona intenzione, eppure Evan la guardava con dolcezza divertita così familiare che si concesse di lasciar perdere la sua coscienza come faceva ormai da più di un anno, asciugandosi le lacrime e invitando l'amico a sedersi accanto a lei.

Vuoi dirmi cosa è successo?”

Regulus... abbiamo litigato credo... non ne sono sicura neanche io, l'unica cosa certa qui è che lui è un idiota”

è stato lui a farti piangere?”
Ryesen lo congelò subito con la più indignata delle espressioni, purtroppo arricciando il naso nel tentativo di essere credibile iniziò a starnutire in maniera davvero ridicola, rendendo il tutto molto meno minaccioso di quanto avrebbe voluto.

Non è stato Reg a farmi piangere, piango perché sono una cretina che si sfoga con le lacrime”
“Oh menomale perché spedirci lui al San Mungo mi avrebbe davvero spezzato il cuore!”

I due iniziarono a ridere assieme, dimenticandosi le oscure ragioni che per motivi diversi li avevano condotti in quella parte così pericolosa dei territori della loro scuola.

Evan?”
“Dimmi pezzettino di Zolfo”
“Reg...è uno di voi adesso?”
il ragazzo le cinse le spalle con un braccio mentre con la mano iniziò ad accarezzarle i capelli in un modo che le ricordava tantissimo le coccole che le riservava Ross, sfuggente quasi quanto il suo migliore amico in quel periodo.

No pezzettino di Zolfo”

Fu il breve sorriso di Ryesen, appoggiata fiduciosamente contro la sua spalla, che convinsero Evan che per ora lasciar perdere Avery e Mulciber riguardo a Regulus era sicuramente la cosa migliore da fare, e mentre consolava la sua amica che a poco a poco si calmò definitivamente non si accorse degli occhi dell'enorme cane nero che osservava entrambi accucciato dietro agli alberi.
























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