Universe in the palm of the hand

di Melitot Proud Eye
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cuna e canto, gioia e rimpianto ***
Capitolo 2: *** Con un dito, seminò una lacrima ***
Capitolo 3: *** Il peso del passato ***
Capitolo 4: *** Canzone d'estate ***
Capitolo 5: *** Mamme ***
Capitolo 6: *** Di questo e molte altre cose ***



Capitolo 1
*** Cuna e canto, gioia e rimpianto ***


Nota dell'autrice: innanzitutto, non possiedo Slayers. Questa raccolta ha mero scopo intrattenitivo e nessun guadagno... a parte la gloria personale? XD
Passando alle amenità... sì, lo so, avevo promesso di lavorare alla revisione di quel benedetto capitolo de La via della spada, invece sto cominciando mille raccolte di flashfics e drabbles addirittura di un altro fandom ^^; a mia discolpa posso dire che è periodo di esami e ho tempo per ispirazioni brevi.

E poi, dopo aver rivisto Try, ho avuto le più irresistibili urgenze di scrivere su Vargarv. Per ora è la versione mignon post-rinascita... poi si vedrà >:) I miei gusti in fatto di pairing sono leggermente mutati, negli anni. Non sono più ciecamente per FiliaZeross. Non solo, almeno *hint* Potrebbe essere l'anno miracoloso in cui termino Kaleidoscope.
Enjoy!
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#01
Cuna e canto, gioia e rimpianto



Lei cantava e cullava, cantava e cullava; dolce rollio profumato di acqua e terra. Stanchezza stemperata dalla presenza di amici, di una casa e un futuro caldo come il tè.

A volte si addormentava sul tornio, ancora bagnato.

Tenevo un gioiello fra le dita – quando
mi addormentai – caldo era il giorno,
e noioso il vento –
mi dissi "resterà"...*

Var farfugliava nella culla; allora Filia si puliva le mani e gli carezzava la fronte, riconoscendo i segni di un capolavoro.





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*Versi di E. Dickinson.

Il titolo della raccolta è preso da Try Treasury II: l'omonimo brano è dedicato alla rinascita di Vargarv ed è quello che si sente alla fine della serie, durante l'apparizione di LoN.

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Capitolo 2
*** Con un dito, seminò una lacrima ***


Nota: non credo che Filia abbia vita facile dopo essersi separata dal gruppo, anche se insieme a Ziras e Gurabos... dopotutto, è pur sempre l'ultima del suo clan, ha adottato l'ultimo di una stirpe condannata alla damnatio memoriae e non ha la più pallida idea di come crescerlo, senza contare le difficoltà economiche... se volete leggere alcune analisi splendide sul tema, andate su STILL WATERS (http://submissive.mazoku.org/index2.html). Ci sono anche splendide ff  =)
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#02
Con un dito, seminò una lacrima



E una delusione, e un'altra ancora...
La gente non capiva. Viveva nel sospetto, convinta di perseguire un qualche valore ascoltando l'orgoglio. La paura sedeva loro accanto.
E Filia sentiva la tristezza sua compagna quando riportava a casa Var, deluso, scioccato o ferito, ogni volta. Perché era così difficile non far del male agli altri? Perché si disprezzava un sogno? Tutti vivevano rabbiosamente.
Ma lei... lei ci credeva, in quel sogno. Se poteva pagare con la sofferenza e dargli quella dolcezza, allora non si sarebbe arresa.
Per lei il cielo era azzurro, sempre, anche sotto le nubi più nere.

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Capitolo 3
*** Il peso del passato ***


Nota: grazie delle recensioni ^^

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#03
Il peso del passato




A volte lo sentiva, vicino e scuro come un crepuscolo. Usciva sul terrazzo col piccolo in braccio, silenziosa, cercando di leggere il vento.
Forse era inutile.
Del resto, da lui non avrebbe mai saputo la verità. Grata che le sue visite fossero sporadiche, provava comunque timore per l'apparente casualità con cui appariva. Perché era lì? Cosa cercava?
Non s'illudeva che fosse per lei, nel bene o nel male.
No, ogni notte dormiva tendendo le orecchie verso la culla, sforzandosi di non portare il bambino nel letto, accanto a sé.
Lo scudo di Luna l'avrebbe protetto, si diceva.

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Capitolo 4
*** Canzone d'estate ***




#04
Canzone d'estate



Ormai era sera, a Poggio del Pruno, e dalla casa si diffondeva una voce di madre. I rami frondosi, carichi di frutti, ondeggiavano lievemente sulle capocchie dei girasoli che una volpe aveva voluto piantare nel minuscolo giardino, sotto la finestra dell'infante.


O sera,
tu raccogli le cose
che si spersero al sole...

Sull'erba e sul profilo della città si stendeva la luce azzurrina e trasparente dei primi tramonti d'estate; dappertutto c'era una gran pace.
La volpe poggiò la zappa contro il muro e sedette sotto il davanzale, un mezzo sorriso sulle labbra.

O sera,
tu raccogli le cose
che si spersero al sole...


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[versi di A. Lindgren]

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Capitolo 5
*** Mamme ***


Nota: un po' di comicità violenta alla Filia per spezzare l'angst =)
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#05
Mamme



«Mamma. Mam-ma. Su, prova! Maaamma!»

Var la guardò dal seggiolone, perplesso. Filia ripeté ancora, esagerando i movimenti della bocca.
Ottenne un comico muggito.
«No» rise, solleticandogli una guancia. «Guarda come faccio io.»
Seguirono altri volenterosi tentativi, che strapparono a Gurabos uno sghignazzo. Filia si rilassò contro lo schienale, recuperando il cucchiaino. «Sembrava la volta buona...»
Ziras, che aveva finito di innaffiare le aiuole, si sporse sul basso davanzale insieme a un secchio. «Fossi in te lascerei perdere, capo. Mai sentiti versi così in vita mia, per la miseria.» E rise, nasale.
«Eria... seria. Miseria!»
Tutti e tre si voltarono verso Var, che fissava lo zio, ispirato.
«C-cos'hai detto, amore?» balbettò Filia.
Il pupo sbatté un pugnetto sul piatto e ripeté, imitando le loro facce costernate: «Miseria!»
Attimi di silenzio.
«Ziras... il mio bambino non ha appena imparato una parolaccia da te, vero?»
La volpe appiattì le orecchie sulla testa.
«M-ma miseria non è proprio una–»
«Non è così, vero?!»
«Oh mio–oh no, la mazza no–capo– no, aiutoo!»

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Capitolo 6
*** Di questo e molte altre cose ***


Nota: eccomi di ritorno! Ho battuto la fiacca, lo so ;-p
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#06
Di questo e molte altre cose



Lo guarda giocare ridendo e pensa alla prima volta in cui l'ha visto, alto, piombare dal cielo sul volto sterile del deserto.
Ricorda lo shock – non aveva mai incontrato una di quelle creature. E al dubbio di Lina – un demone? – da Vargarv era giunta una sola risposta, così gravida di segreti...
«Più o meno.»
Oh, le cose che ancora Filia non sapeva.
L'esperienza apre gli occhi sulla realtà molto più di talari, di dogmi, di scaffali e pergamene. Per lei è stato così. Ha lasciato il mondo dell'infanzia fiduciosa ed è divenuta donna.
E di questo, come di molte altre cose, deve ringraziarlo.
«Mamma!»
Lo accoglie nel suo abbraccio, stringendo forte.
«Var, dov'è lo zio?»
«Ha visto un pesce.»
«Cadrà di nuovo nel fiume.»
Il bambino ridacchia e corre via; Filia respira quel suono.
Sì, Var. Fammi sentire ancora come ridi... fammi sentire come ridi.

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